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DI ERUDIZIONE
STORICO-ECGLESIASTICA
DA S. PIETRO SIINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
M PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI^ AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
CONCILII ,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVL
AOL. XIII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXL I I.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
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CHI CFII
lI monte Esquilino
I. è il più lun- to maggiore doveva essere per quel-
go, e più largo de' monti Palatino, le, che avvinsero il principe degli
Capitolino, Celio, Quirinale, e Vimi- apostoli s. Pietro. Avendosi detto
nale. Si disse Esquilino da quisqui- all' articolo Cate>-e di s. Pietro, del-
liOj vocabolo latino, che significa la loro invenzione, e dei pregi loro,
esca, pei' la caccia di uccelli, che ci limiteremo qui a ripetere ciò che
ivi facevasi, pei molti nidi, cui ave- riguarda l'origine di questa basili-
vano ne' boschetti del monte. Altri ca, la quale dedicata , secondo al-
però fanno derivare il nome di E- cuni^ al Salvatore, fu poscia destinata
squilino dalle Esquilie, eh' erano i ad onorare il primo fra i romani Pon-
campi ove anticamente bruciavansi tefici, e a custodire s'i preziose reliquie
i cadaveri, per raccoglierne le cene- dei suoi travagh e patimenti. Questa
ri in vasi di creta. Sul lato meri- chiesa pertanto, secondo la tradizio-
dionale di questo monte, e nella ne, vuoisi eretta o rinnovata sul
e CHI CHI
li in Roma fa stielto s. Pietro, que- come dicemmo al citalf) articolo.
denominazione di
sta chiesa prese la Per quanto poi operò a di lei lustro e
s. Pietro in VincuUs, e fu dal det- vantaggio l' imperatrice Eudossia, fu
to Papa consagrata il primo giorno detta basilica Kuclossiana. Di que-
di agosto. Tuttavolta è indidjitato, sta basilica^ delle lodi che delle ca-
ch'essa verso la metà del quinto se- tene di s. Pietro fece s. Agostino,
colo fu ridotta in modo maestoso e e della grande loro venerazione, è
pel medesimo oggetto; dappoiché ri- a vedersi il Piazza, Gerarchia Car-
cevendo r imperatrice Eudossia mo- dinalizia, pag. 5o8, e seg., mentre
glie di Teodosio il Giovane, nel 4^9! a pag. 5i I riporta le testimonianze
da Giovenale vescovo di Gerusalem- di vari autori, i quali sono di opi-
me, ove erasi portata in pio pelle- nione essere la chiesa di s. Pietro in
grinaggio, e in premio delle limo- Fincidis la prima fabbricata in Eu-
si ne ivi fatte, non solo diverse re- ropa, e da s. Pietro stesso, ad onore
liquie, ma anche le due catene con del Salvatore.
cui fu avvinto s. Pietro in quella In questa chiesa, ai 3 1 dicembre
città per ordine di Erode, una ne dell' anno 532, fu creato Papa s.
sore nella basilica lateranense, laon- fece solo quello, che si vede in for-
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ere?) CnrJinnlc, e conferì questo li- mo secolo,ed ò. unico nel suo ge-
tolo, a d. Antonio Galli, giìi cano- nere, perchè espresso colla barha.
nico jegolare e professore di teolo- Il soifitto della basilica nel 170')
f:;ia nell'annessa canonica, il quale con disegno dell' architetto Carlo
non solo riuiodernò, e abbellì la Fojitana , fu rifatto per opera
cliiesa, ma risarcì il monistero, e vi del principe Giambattista Pamphi-
aumentò grandemente la biblioteca, ly , mentre il Cardinal Marcel-
fondata già dal p. abljate Mengio , lo Durazzo titolare, nel mezzo del-
arricchita dal p. ab. Monsagrati di la volta a sue spese fece dipinge-
pregevolissime edizioni, e finalmente re oltre ornamenti un (pia-
altri
dopo i canonici p. ab. del Signore, e dro dal genovese Paroli, cioè la li-
Busiri, restaurata tutta ed accresciuta berazione di un' indemoniata per
dal p. ab. Tizzanij il quale vi ha mezzo delle catene di s. Pietro :
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plari canonici. Nel chiostro contiguo dite loro stragi, supplicò Dio che
alla basilica si ammira una superba la facesse morire, ed esaudita ripo-
cisterna di IMichelangclo, capo lavo- sò in pace, e fu sepolta nel mede-
ro in simil genere. Questo chiostro, simo luogo. Già nel 499 ^'^'^ ^'^
che è uno dei più graziosi di Roma, chiesa titolo presbiterale Cardinali-
è stato restaurato ed abbellito dal zio, e veniva detto in Romano, dap-
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ne vegliano alla custodia ; mentre ripose il suo corpo, e quello di s.
gio i ventiquattro seniori. L' abside v("dono, fra i quali un' antica im-
Ila il Salvatore con diversi santi magine della b. Vergine, col s. Bam-
leggendosi di sotto i seguenti versi : bino in biaccio, clie si venera sull'al-
cò, ove poi il di lui successore Euge- sulle porte della chiesa, riuscì al
nio II neir 824 trasportò il corpo Papa di fuggire nei campi presso
del niedcbimo s. Pasquale I. s. Paolo donde si recò a Pisa.
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1124} divenne Papa col come di Questa colonna, eh' è alta tre
Onorio II ; ed il Cardinale titolare palmi, riscuote grandissima venera-
Ubaldo AlUicignoli, nel 1181, fu zione ; e monsignor Ciriaco Lancet-
sollevato al pontificato col nome di ta uditore di Rota ne decorò il luogo
vivo; ma atterriti dallo splendore, tico e gli scalini pe' quali si ascende
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lonna. Quivi celebrava spesso la mes- immagini, che si veggono
altre eguali
sa, ircilava il divino ullìzio, e eol- in Roma, ed in molto altre parti del-
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guarda vci'so oriente, è posfa^ questa e Prisca, e poi venne chiamato solo
chiesa , ove si vuole che fosse un con quello di s. Prisca. Di fatti nel
tempio dedicato a Diana, ovvero, se- secondo concilio romano trovasi sot-
condo altri, ad Ercole. Alcuni pre- toscritto Domenico prete de' ss. Aqui-
tendono esservi state le terme del- la e Prisca, come in altri concili ,
l' imperatore Dccio. Gli antichi fa- essendo uno de' titoli Cardinalizi dei
volosamente narrano, che in questa piìi antichi, per cui fra i suoi tito-
paite dell'Aventino fosse la grotta lari sono a rammentarsi, Giovanni
di Fauno, e di Pico con una fonte, Colonna detto il Cardinal di s. Pri-
in cui Numa Pompilio pose del vino sca, il quale morendo nel 1 198, Ce-
per inebriarli, e riportano la favola di lestino III il voleva per successore,
Evandro, di Ercole, e di Giove Elicio, rinunziandogli il pontificato. Onorio
cose che si spiegano da que' versi, i II, 127, diede il titolo al Car-
nel I
quali leggonsi nella chiesa a mano si- dinal Enrico, che poi si unì coll'an-
nistra dell'altare maggiore, e furono tipapa Anacleto II; ed Innocenzo II
da Papa Calisto III, Dai me-
ivi posti nel I 1 38 lo conferì al Cardinal
desimi versi pur rilevasi, che s. Pie- Rainiero Crescenzio romano. Gio-
tro mentre fu in Roma, per alcun vanni XXII, nel 1827, creò in Avi-
tempo abitò in questo luogo , e vi gnone prete Cardinale di s. Prisca
celebrò la messa, battezzandovi molti il proprio nipote Jacopo dal Forno,
convertiti alla fede. Anzi alcuni as- che poi gli successe nel pontificato,
seriscono che nel luogo di questa nel i334, col nome di Benedetto
chiesa, ch'era la casa dei santi coniu- XII. Il Cardinal Giannangelo de
gi Aquila e Priscilla , s. Pietro vi Medici era titolare di s. Prisca, quan-
passò prima di i-ecarsi nella casa di do nel iSog fu creato Papa. Tut-
Pudente. Si conserva ancora il fon- tavolta per un tempo rimase sospe-
te dell'acqua colla quale battezzava, so il conferimento del suo titolo
pul)bIico, dalla compagnia della mor- tri benefattori litolari presero cura
te delia nazione israelitica di Roma della chiesa, e del contiguo convento ,
pel cosi detto Ortaccio, ove seppel- che venne ampliato dal p. Dacci
liscono i loro cadaveri, data ad essa vicario generale degli agostiniani del-
in enfiteusi perpetua. L' esattore be- la congregazione di Lombardia; e,
neficiato diLorenzo in Daraaso,
s. verso il 1734, Clemente XII fece
il procuratore, ed il computista ven- molti mighoramenti nella chiesa, co-
gono pagati annualmente dai due me attesta una marmorea iscrizione,
incassi mentovati, ed il residuo di- che si legge a destra dell' ingresso.
viso dà a ciascun canonico circa scu- Anticamente la chiesa ebbe due
di tre e baiocchi cinquanta suddetti, ingressi, ma al tempo dell' Ugonio
ed al cadere dei quindennii circa già ne aveva un solo. Essa è divisa
scudi cinque. in tre navi con quattordici colonne
Ritornando all' edifizio di questa antiche, le quali per renderle più
chiesa, il Panciroli, Tesori nascosti solide, furono incassate nel muro di
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quali ciano pattizi, comandò clic tutti, mona, e da quivi propagò sempre
abbandonate le loro case, si portas- pili la sua giurisdizione, ordinando
sero ad abitare per questi strada. su quella sedia o diltcdra [T'odi),
Per tal causa il sito fu detto yico datagli da Pudente , vescovi e sa-
Patrizio, che dalla moderna Subur- cerdoti, e perciò spedi a propagare
ra si estendeva sino alla porta Vi- la fede s. Apollinare a Ravenna, s.
che fosse nel vico Patrizio, e forse scrisse la sua prima lettera a' cri-
dovette chiamarsi Novaziana da Ne- stiani discacciati da Gerusalemme
vato figliuolo di s. Pudcnte, come consolandoli con paterne parole ; e
furono appellate terme che ivi le quivi battezzò Pudente con tutta
esistevano, ed anco Timotine da Ti- la sua famiglia, per cui fuvvi eret-
moteo altro figlio di s. Pudente, le to un fonte battesimale, dal Ponte-
quali edificate dai due fratelli an- fice s. Pio I, avendovi esercitato an-
cor oggi se ne veggono alcuni avan- ch' egli l'apostohco ministero. Dopo
zi presso la chiesa. Sotto taU terme avere risieduto s. Pietro sette anni
dovevano essere le mentovate grot- in Pioma, ne par fi pel bando impe-
te o cimiterio, e forse quello in cui riale, che esiliava tutti gli ebrei, la-
dusse nella sua abitazione, ove ap- seppelh tremila corpi di santi mar-
punto è la chiesa di s. Pudenziana. tiri, e ad imitazione della sua so-
Quivi pertanto vuoisi che s. Pietro rella Prassede, in un pozzo che og-
incominciasse a praticare i riti, e il gidì pur si vede nella chiesa, ri-
culto divino in Roma, e celebrasse la poneva il sangue de'raartiri, che
prima messa. Quivi formò gì' inco- raccoglieva con una spugna. Dopo
minciati fondamenti della Chiesa ro- la sua morte, il Pontefice s. Pio 1
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CHI CHI r7
detto nell'anno i58, ad istanza di Dal padre di s. Pudenzio s. Pu-
s. Prassede, eresse la chiesa in titolo dente, questo titolo Cardinalizio si
ili onore di Dio, e di s. Puden/.iana. chiamò pure col suo nome, e quando
Qual poi sia la prima chiesa, neir anno 385 fu creato Papa s.
che fu consagrata iu Roma, se que- Siricio, trovavasi prete Cardinale di
sta, o quella di s. Pietro in Vinciir questa chiesa. Quindi s. Gregorio
lis, ovvero altra, il Cardinal Bona I vi pose la stazione del martedì
non lo sa decidere , Rerum liturg. dopo la terza domenica di quaresi-
lib. V, cap. 19, § che I, dicendo ma ; ed in progresso il Cardinal
la cosa è incerta. Ne trattano però titolare nel venerdì celebrava sul-
eruditamente il Fiorentino, Exerc. l'altare papale della basilica di -s.
162. La chiesa prese poi il titolo della qual basilica divenne filiale la
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nella cappella di s. Pietro incisa su di luglio, in memoria dall' avervi
più solenne l' ottava de' ss. Pietro Prima si salivano dieci gradini
e Paolo, stabilì che nel dì primo per giungere alla chiesa, ed ora a
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cagione clell'alzamento della strada, Della chiesa di s. Pudenziaiia nei
se ne scendono parecchi per entrar- sagri Trofei p. 23; il IMabillou
vi. La facciata esteriore è semplice, 3Ius. Italie, t. I, p. 58; e \incen-
e già fu dipinta da Poniarancio. zo M. Costanzi, de Ecclesia s. Pii-
L'interno è a tre navi, sostenute dentianae p. 335. La delta cappella
dai pilastri, in cui sono incassate le di s. Pietro ha suU' altare, entro
antiche colonne di marmo bigio del quale dicesi essere la suddetta
due delle quali a spira si vedono mensa di legno, due statue di Gio.
ai lati della porta. La tribuna è Battista della Porta, che rappresen-
decorata d' un antico musaico e- tano Gesù Cristo, il quale dà le chia-
gregiamente conservato , fatto da vi a s. Pietro ; e gli atlreschi della
Papa Adriano I. Si vedono in esso volta che furono condotti dal Ba-
molle prospettive e figure attorno glioni, esprimono alcune storie del
ad un Salvatore, con libro apeito principe degli apostoli.
in mano, nel quale si legge : Donii- Sulla chiesa di s. Pudenziana, la
nus coiisen'ator ecclesiae Picdc/itia- quale ebbe anche il nome di basilica,
nae. Per le figure, sono rimarche- oltre i citati autori, ed altri, si ha
voli tra gli apostoli quelle di s. Pie- Benigno Davanzali, Notizie della ba-
tro e di s. Paolo, non che quella silica di s. Pudenziana, Roma i 725,
di Pudente. L' Ugonio attribui-
s. ed il libro intitolato. Divozione a
sce questo musaico ai tempi di s. Pudenziana, ed alli santi tre mi-
Adriano Ili, e lo dice eseguito per sua la martiri sepolti in detta chiesa ,
reggono l'orga-
Reti, e gli angeli, che Ss. Quaranta martiri, dé'pp. mi-
no e sono del Maini. Fra le
i coretti, nori Osservanti. Vedi.
cappelle primeggiano quella succen-
iiata dei Caetani, e quella dedicata Ss. Quattro Coronati,titolo Car-
ss. Pietro e Paolo, a pag. 72, del- monte Esquilino, nel luogo che si
l'altare ove celebrò s. Pietro, il quale disse Castra peregrina, dagli allog-
conservasi entro quello papale della giamenti, che ivi stabilì Augusto pei
basilica lateranense, aggiunge che soldati forestieri. Si vuole eretta da
di un' altra mensa di legno, in cui s. ]Melchiade, come dice Panvinio,
vi è tradizione che celebrasse s. Pie- prima che divenisse Papa nell'anno
tro, ed esistente nella chiesa di s. 3 II, in onore di quattro soldati
Pudenziana, ne trattano il Torrigio, fratelli Severo, Severiauo, Carpofo-
,
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ro, e Villorino niaiiiri nella perse- data in titolo a s. Leone IV, per-
cuzione (li Diocleziano, i quali es- chè* era titolo fino da s. Gregoiio
sendo cornicolaii, che aveano per I, come rilevasi dal menzionato con-
ulìlzio (li ricevere gli atti de' con- cilio romano da lui celihrato, appe-
dannati, aveano ricusato di farlo na quel Papa morì, in questa chie-
nelle cause de' cristiani destinati al sa si convocarono il clero , e il
martirio. S. Melcliiade li seppellì popolo, che portarono fra gli ap-
nella via Labicana, forse nel ci- plausi s. Leone IV alla vicina ba-
miterio ad duos laiiros ,
presso i silica lateranense, ove lo venerarono
santi martiri Claudio, Nicostra- Pontelice, ilche avvenne agli i i
to , Sinforiano , Castorio , e Sim- aprile dell' 847. Fu allora, che s.
plicio, i quali patirono il marti- Leone IV dai fondamenti rifece la
rio perchè, essendo scultori, si ri- chiesa, l'abbelh, e le fece il dono
cusarono di fare statue, che doveva- di molti vasi d'oro e di argento,
no servire per idoli ai gentili, della ed allri sagri arredi, come poi fe-
qual professione alcuni vorrebbono cero altri successoli. Quindi ricercò,
anche i precedenti quattro martiri. e rinvenne i corpi de' ss. Quattro
Divenuto Papa s.Melchiade, a questi coronati, i di cui nomi si seppero
ultimi ordinò 1' uffizio , e siccome per divina rivelazione, ed insieme a
ignoravansi i loro nomi, disse che se quelli dei cinque santi martiri scul-
ne celebrasse la memoria col nome tori summeiitovati, li collocò sotto
de' ss. Quattro Coronati, dalla coro- la confessione, o cappella sotterranea.
na del martirio. Nel marmo posto da un lato del-
Di questa chiesa fece onorevole l'altare maggiore, vengono descritti
menzione s. Gregorio I, il quale per non solo i detti corpi santi qui
la divozione che ne aveva, vi tras- riposti da s. Leone IV, ma quelli
ferì la stazione nel lunedi dopo la di altri santi, e di altre insigni re-
quarta domenica di quaresima, che liquie. Tale fu poi il culto, che si
tuttora vi si celebra, la quale prima professò ai ss. Quattro Coronati
stava nella chiesa di s. Cajo. Da che nella festa di essi agli 8 novem-
questa chiesa vuoisi, che vi trasferisse bre Pontefici usavano il triregno.
i
sabbati, celebrando suU' altare ponti- costrinse il Papa a ritirarsi nel Ca-
ficio. In seguito Adriano I la rin- stel s. Angelo, ove l' assediò. Intan-
novò, e siccome Sergio II l'avea to recatosi in Roma in ajuto del
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CHI CHI 21
Pontefice, Roberto Guiscardo duca glio del re di Pcntogallo, il quale
di Puglia, r imperatore si ritirò a nella minorità del re Sebastiano suo
Siena. Tutlavolta, siccome i di lui nipote, fu reggente del regno, e per
fautori fecero resistenza, duca in- il la di lui morte ascese al trono
cendiò vari luoghi della città, onde conservando la dignità e le insegne
trasportare nel trambusto s. Gre- Cardinalizie, ed era di tali pregi e
gorio VII nel patriarchio lateranen- virtù ,poco mancò ad essere
che
se, come gli riuscì. Tra i luoghi fatto successore a Paolo III. Pio IV
che perirono per le fiamme, vi fu accomodò in più parti la chiesa, ed
anco questa chiesa, la quale rimase at- il monistero, che per lungo tempo
terrata. Peraltro non andò guari, che avea servito di abitazione ai mona-
Pasquale II non solo la rifabbricò ci i56o diede sì
camaldolesi, e nel
dai fondamenti, e l' adornò, ma ai la chiesa che
monistero al con-
il
pellini, sotto i" invocazione dei santi antiche basiliche, ornati di altre co-
Quattro Coronati, e degli altri cin- lonne simili , ma piti piccole. Le
que santi martiri, che aveano eser- navi laterali sono a volta, quella di
i583 Gregorio XIII vi prepose in ti- dal Cardinal Millini titolare, con
tolare il Cardinal Giannantonio Fac- buoni affreschi del Maimozzi, detto
chinetti bolognese, il quale, ai 29 ot- Giovanni da s. Giovanni, stimati per
tobre i')9i, fu eletto Papa col no- la vivacità della loro composizione.
me d'Innocenzo IX, ed in onore Questo pittore vuoisi fosse il primo a
de' santi titolari, volle prendere il dipingere bizzarramente con gli ange-
solenne possesso della basilica late- li le angiolesse ; altri però attribui-
ranense agli 8 novembre giorno scono tale introduzione al cav. d'Ar-
della loro festa : nel creare poi ai pino, o all'Allori. Il primo altare a
18 dicembre il nipote Antonio Fac- diritta è dedicato alla nascita di Ge-
chinetti della Noce diacono Cardi- sù Cristo, indi si vede il maestoso
nale, gli diede questa chiesa per deposito di monsignor d'Aquino, udi-
diaconia , e morì il Cardinale nel- tore delia Camera, insigne benefatto-
r anno 1606. Quindi nel .1624 re dell'attiguo conservatorio, uomo
il Cardinal titolare Giovanni Gar- dotto, che raccolse molti libri rari.
CHI CHI 23
Pietro Luccitelli scrisse, Le Notizie rio XIII, e nel \5'j5, quivi fu fon-
concernenti la testa di s. Sebastiano data la confraternita del ss. Sagra-
martire, che si custodisce nella chie- mento, ai cui fratelli vennero con-
sa de" ss. Quattro Coronati, Roma cesse molte grazie ed indulgenze, e
i\ CHI cin
dedicato aGiuseppe sposo di
s. fice nelle funzioni solenni ,
per es-
Maria Veif^ine ed al ladrone s.
, sere la sua abbazia una delle venti
Disma, vuoisi che entro l'altare vi privilegiate di Roma. Anticamente
sia gran parte del corpo di quest' eravi la stazione nel martedì santo,
ultimo. Di altre reliquie fa men- come abbiamo dal Piazza, Eortero-
zione la lapide, che si legge nella logio., ovvero le sagre stazioni ro-
slessa chiesa del suddetto Cardina- mane, pag. 3Gf), il quale parla dei
le titolare de' Medici, colla data 19 pregi, e delle memorie ecclesiastiche
febbraio i584- La festa titolare ce- di questa chiesa, non che nel tomo
lebrasi ai 16 giugno, nel qual gior- II del suo Enierologio a pag. 717.
no in ogni quadriennio, il senato Venne dedicata a s. Sabba abbate
romano fa a questa cliiesa la pia di Cappadocia, e fondata ai mona-
stabili m questa chiesa la cura par- certo che presso la chiesa vi abita-
rocchiale. va religiosamente la di lui madre
s. Silvia, di che facemmo menzio-
S. Romualdo de' monaci camal- ne all'articolo Chiesa di s. Grego-
dolesi, nel rione Trevi. V. Ca- rio AL MoxTE Celio.
maldolesi monaci. Nell'anno 767 per la sede vacan-
te di s. Paolo I, insorse l'antipapa
Ss. Ruffina e Seconda, delle mo- Costantino [Vedi), ma dopo tredici
nache del sagro Cuore, nel rio- mesi di scisma fu cacciato nel mo-
ne di Trastevere. V. Sagro Cuo- nistero di Cella Nuova,
dove fu
re monache. tratto dai furibondi soldati che gli
cavarono gli occhi. Quindi si legge
S. Sabba abbate, de' pp. Gesuiti nelle Vite de' Papi, che Giovanni
del collegio Germanico, nel rio- XVIII morì ai 7 dicembre ioo3,
ne Ripa. ovvero ai 3 1 ottobre, e fu sepolto
secondo il Ciacconio, nel monistero
A questa chiesa si arriva per una di s. Sabba in Cella Nuova : altri
piccola via situata dietro s. Balbina dicono pili probabilmente con Gio-
e la sua fondazione è antichissima, vanni diacono, che fosse tumulato
giacché l'abbate del contiguo mo- al Lalerauo.
uistero assisteva al romano Ponte- Sembra che poi nel luouislero
, . .
CHI CHI 25
vi passassero i monaci benedettini Culnium apostolicum cinn Coe-
cliiniacensi ; certo è che mancan- lestiniis haheret
dovi l' osservanza della disciplina, Primus et in tato fidgeret epìsco-
nell' anno i i4^ > Lucio II chia- pus orLej
mò dalla Francia in Roma al- Haec quae miraris fundavit praes-
cuni virtuosi monaci cluniacensi, e hyter Urbis
diede loro la chiesa , e il moniste- Illyrica degente Petrus, vir no-
ro, ma poscia vi passarono i cistcr- mine tanto
ciensi, come afferma il p. Casimiro, Digniis, ah exortu Christi nutii-
Mem. Ist. p. i3. In seguito restan- tiis in aula:
do l'abbazia pressoché abbandona- Pauperihus lucuples, sili pauper,
ta, Gregorio XIll, siccome era di- qui bona vitae
venuta commenda, uni le sue ren- Praesentis JìigienSj meniit spera-
dite al Collegio germanico ungari- re futuram
co ( P^edi )
, che afiidò alla dire-
zione de' gesuiti. Da un lato del Dalle bande poi di tali versi si
portico che precede la chiesa è un vedono due figure di donne con un
antico sarcofago, in cui vedesi scol- libro in mano, sotto le quali sono
pila una festa nuziale. L' interno queste iscrizioni, cioè sotto quella a
ha tre navi divise in ventiquattro destra, ecclesia ex circumcisioxe ;
CHI CHI 27
dello palazzo, ai 22 febbraio 1288, nistri , ristorò il convento annesso
elessero Papa il medesimo Cardinal edificò la cappella al s. Piosario, e
Mascio, che prese il nome di Nico- morendo nel i483 volle essere se-
lò IV. Altri dicono, che in detto polto nella chiesa, ove gli fu posto
palazzo fui'ono celebrati altri con- nel bel deposito un onorevole epi-
clavi ; a me non fu dato rinvenir- taffio. Il Cardinal Bandi nel lo Sauli,
li, ed il Cancellieri nelle Notizie genovese titolare, sotto Giulio II, re-
istoriche delle Stagioni 3 e de' sili staurò il bellissimo chiostro secon-
dii'ersi in cui sono stati tenuti i do l'antica costruzione, ed abbellì i
guita investitura del reame di Si- Quelle dell'altare poi sono di Marlia-
cilia. Poscia Bonifacio \III nel crea- ni. Nel suo pontificato s. Pio con- V
re nel 1298 Cardinale il b. Nicolò servando grande amore per questa
Boccasini domenicano, gli diede que- chiesa, spesso vi si recò a celebrale
sta chiesa per titolo, e questi meritò le pontificie funzioni, compì la fab-
di succedergli nel pontificato col no- brica del monistero, della sagrestia,
me di Benedetto 3o3. Molti XI nel i e dei portici, concedendole inoltre la
poi furono i che
Cardinali titolari chiesa, allora parrocchiale, di s. Ni-
nobilitarono, e restaurarono la chie- cola de' Perfetti in Campomarzo,
sa. Giuliano Cesarini riparò, e rin- perchè servisse di comodo ospizio
novò la tribuna, che minacciava ro- ai domenicani di s. Sabina nel re-
vina , come rilevasi da una me- carsi nell'interno, o centro di Roma.
moria del i44i- Calisto III nel Sisto V, che da lui era stato elevato
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visione di mezzo , e i due amboni elietto laterale, da dove furono ^olte
ovocantavansi l'epistola, e l'cvan^^jolo. le preziose colonne di granito ver-
Piifcce il pavimento ,
rispettando le de, che attualmente servono di or-
nìcmoiie aiilidic, ed alìhelli la tribu- namento al braccio nuovo da Pio
na col pennello di Taddeo Zuccaii. VII aggiunto al museo vaticano.
Sotto l'altare maggiore eresse una L'interno è compartito in tre navi,
nobile cappella con iscala di marmo una maggiore nel mezzo due mi- ,
ben ornata, per discendervi, poi resa nori ne' lati. Quella di mezzo resta
più ricca dalla nobile famiglia dan- divisa dalle altre da ventiquattro
ti nel medesimo luogo si ha, che
; colonne scanalate di marmo pano
s. Domenico traltcnevasi in lunghe cioè dodici per banda, con basi e
orazioni. INel rimuovere e rinnova- capitelli di ordine corintio. In fon-
re r antico altare maggiore, ritrovò do della nave destra si vede la cap-
sotto le reliquie de' sagri corpi di pella di s. Domenico non ha guari
Sabina martire, Serapia vergine e rimodernata, avente per quadro la
martire, Alessandro mar- 1 Papa e Madonna del Rosario, con s. Dome-
tire, Evenzio prete, e Teodolo com- nico, e s. Caterina, egregio dipinto
pagni. Tanto viene riferito da una del celebre Sassoferrato. La cappella
marmorea iscrizione, che da un can- di s. Giacinto nella nave stessa è
to fu ivi posta nell'anno secondo opera della pittrice Lavinia Fonta-
del suo pontificato. na Federico Zuccari dipinse da un
.
a starsene in quiete, nel convento cappella della famiglia d' Elei tosca-
medesimo o palazzo pontificio di s. na, eretta con disegno del Contini,
Sabina, del quale ancora si veg- ed abbellita di belli marmi nel- :
gono alcune parti, non che i resi- l'altare il ìMorandi dipinse s. Cate-
dui di grande muraglia , torri , e rina, ed è fra quattro colonne di
merli a di lui custodia. Quindi il breccia, mentre 1' Odazi fece gli af-
Cardinal Delci fondò la bella eap- freschi della cupola. Oltre i mento-
pella di s. Caterina, e nel 1670 in vati depositisono meritevoli di men-
morte vi lasciò il suo cadavere. Re- zione i del Cardinal
depositi riuniti
se poi luminosa la chiesa il Cardi- Alessandro Bichi e del suo fratel- ,
nal Tommaso Howard de' duchi di lo Celio Bichi uditore di Rota, co-
iVortfolk inglese, con aprirvi delle fi- me nel pavimento della nave di
nestre dalle due parti. mezzo è un musaico, rappresentante
Si entra in chiesa per un porli- fra ]Munio di Zamora, generale dei
, ,
CHI CHI 29
domenicani , che morì nell' anno guo convento, il cui chiostro di for-
i3oo. ma quadra é ornato di centotie co-
Sono pur degni di osservazione lonnine antiche. Pompeo Felici ci
l'antico portico, e l'antico ingres- diede: La prima stazione di Roina^
so, in parte chiuso dentro il con- e della chiesa di s. Sabina, Ri mi-
vento. Allorché tal portico fu restau- ni i568. In questo libro si parla
rato dal menzionato Cardinid Ber- della stazione di s. Sabina, e delle
iierio , il vestibolo era decorato di altre di Roma , ed anco de' pregi
colonne, delle quali sono superstiti di questa chiesa. La festa della san-
quattro di paonazzelto scanalate a ta vi si celebra ai 29 agosto.
tia verso, e quattro di granito : ivi
Paolo negli anni santi dell' univer- Francesco d' Assisi, la quale ricorre
sale giubileo, allorché il Tevere colle ai 1 7 settembre, fa l' offerta d' un
sue inondazioni impediva l'accesso al- calice e patena di argento, insieme
la basilica. Ciò forse appartiene agli a quattro torcie di cera.
antichi tempi, dappoiché tutti sanno,
che da Urbano Vili in poi in si- S. Salvatore delle Coppelle, del
mili od altre emergenze, alla basi- collegiode Parrochi di Roma. V.
lica dis. Paolo fu sostituita quella Parbochi.
di Maria in Trastevere, nel mo-
s.
gresso, o stipite della porta princi- 31A RIA della Luce, con parroc-
pale, è abbellito per di fuori e per chia in cura de' Pacioni, nel rio-
dentro d' intagli di marmo mirabili, ne di Trastevere
per con cui furono fatti ;
la diligenza
egualmente interessanti sono le sue Questa antica chiesa fu eretta, e
imposte di cipresso, le quali nei fusti dotata di molte possessioni da s.
da ultimo ristorati, in riquadri hanno Bonosa, e si vuole che il Pontefice
in bassorilievi scolpiti diversi fatti s. Giulio I, creato nell'anno 336,
della sagra Scrittura, opera che ri- la facesse parrocchia. Fu detta in
monta decimoterzo secolo, e me-
al Corte, o, come altri vogliono, nella
ritò, anco per le belle fregiature che Corte, perchè fu quivi una Curia
l'adornano, di essere incisa ed illu- degli antichij o secondo il Panciroli
stiata dal d' Argincourt, nel suo ri- una basilica, ove si trattavano le cu-
nomato trattato intorno la deca- re ed i negozi pubblici, aggiungen-
denza dellearti. Tale lavoro si vuole do che a Torre de' Specchi fu già
una imitazione di getti in bronzi la- una chiesa detta s. 3Iarìa in Corte,
vorati nel decimoprimo e nel deci- dalla cwia o basilica, la quale ivi pri-
niosecondo secolo. Dal detto portico ma esisteva. Altri sono di parere, che
si può aver ingresso pure al conti- tal soprannome avesse origine, per-
.3o CHI CHI
clic ìli loiit;iui U;iin)i in ([iicsta con- S. Salvatore in Lauro^ de' mar-
Iraila cMìcto gli cbrii mia sinago- chcgiaui , cui è unito il collci^io
ga, dai gentili chiamala Curii, cioè Piceno, con parrocchia, nel rio-
Circoncisi^ ovvero perchè la liimiglia ne Punte.
de Curtibus prestasse a (juesta^ come
ad altre chiese, il proprio cognome. A questa chiesa fu aggiunta la
L'antichità di (jiicsta chiesa ap- denominazione di Lauro per essere
parisceanche dalle pittare in mu- ivi stato il celebratissiino portico di
saico del secolo decimo <juarto, che Europa, in mezzo al quale vuoisi
decorano la tribuna dell' aitare gran- che vi fosse un boschetto di allori.
de. Clemente Vili vi uiù la par- Né manca chi opina, che non in
rocchia della vicina chiesa dedicata Lauro, ma in Lari si dovrebbe di-
alla medesima s. Bonosa, la quale re, perchè in questo luogo i gentili
è pure antica, giacché famoso Co- il veneravano in un modo particolare i
la di llienzo, ucciso nel 1354, ^^ loro idoli domestici detti Lares. Edi-
essa fu sepolto. Fu ristorala nel iGSy, ficò la chiesa verso l'anno i4493 '^
CHI CHI 3i
vi posti, gli eressero un busto di rae miraculum. Innocenzo X, nel
marmo con una iscrizione sopra la i65'2, creò Cardinale prete di s.
poita del secondo chiostro che con- Salvatore in Lauro Pietro Ottobo-
duce al refettorio, come asserisce il ni veneziano che poi neh' anno
,
Cardella nel tomo III p. Ili, Delle 1G89 divenne Papa Alessandro Vili.
memorie {storiche de' Cardinali. La L' ultimo titolare fu il dottissimo
detta iscrizione fu replicata presso Cardinal Sforza Pallavicini gesuita,
r ultima cappella dalla parte destra che morì nell'anno 16G7. E sicco-
della chiesa. Che il Cardinale fu me, come dicemmo al citato artico-
sepolto in questa chiesa, nella di lui lo, Clemente IX nel iG()8 soppres-
tolo di s. Simeone, nel 1087 ^^^' con permesso dei canonici della chie-
fermò questo di s. Salvatore in sa di v. Maria ad Martyres, eressero
Lauro, ed il conferì al Cardinal Sci- in quella chiesa un sodalizio pei lo-
pione Lancellotti, creatura di Gre- ro nazionali,che Urbano ^ III nel
gorio XIII , la cui famiglia aveva i(i33 con breve de' i4 aprile ca-
sino d' allora vicino il palazzo , e nonicamente dichiarò confraternita,
che morì nell'anno iSgS. Clemen- elevata poi al grado di arciconfra-
te Vili gli diede in successore il ce- ternita nel 1677 con breve de' 16
lebre Cardinal Silvio Antoniano luglio da Innocenzo XI. Da princi-
che il Ruscellio non dubitò chia- pio la confraternita essendosi stabi-
ntare, Piruni sui sacculi miraculum ; lita nella chiesa di s. Maria ad Mar-
ed il Castelvctro , Magmim natu- tyres, coir autorità d'uu breve di
,
32 CHI CTIl
Urbano VITI de' 3i ilicembrc 1^30, difìcare altra chiesa più vasta , al-
la nazione picena oltcniic, per niez- le radici del Campitloglio ov' ci*a
Zf) tlcl Cardinal Gio. l'atlisla Pai- una chiesa de' basiliani, detta di .1.
la santa efllgie sotto il nome della legio con rendite, per allevare nella
Madonna di Lordo. Narra l'Ai veri, curia romana, nelle facoltà legali, e
ìloina in ogni stato, tomo li, pag. nella medicina, sotto combinate re-
56, che non solo presso la chiesa gole, dodici giovani marchegiani, per-
fu istituito un collegio pei marche- chè ivi per cinque anni attendessero
giani, i quali volessero applicare al- agli studi. A loro comodo il pio luogo
lo studio delle lettere, ma anco uno pose una copiosa libreria, lasciata da
spedale per curare gì' infermi di tal Maria Urbani da monte Sammar-
nazione; e che tal divenne la divo- tino.
zione ivi verso la Madonna, che la In seguito r arciconfraternita al>
chiesa fu diligentemente e decoro- belh la chiesa, compi la crociera, vi
samente uffiziata ,
per lo zelo e li- aggiunse la cupola con architettura
beralità del Cardinal Pallotta, il di Gio. Battista Sassi, collocandovi
quale ogni anno a' i o dicembre vi la statua della IMadonna coronata dal
foccva celebrare una solenne proces- capitolo vaticano, e dedicò la chiesa
sione con meravigliosa macchina, che alla [Madonna di Loreto, la cui festa
XI. Dopo che nel pontificato di Pio ture di Pierin del Vaga ; ma la
Yl sulla piazza, che prende il nome confraternita vi fece pure una tela
Bonaparte, primo console della re- a' 9 dicembre il Cardinal CTallefli ai'-
pubblica francese, mandato a Roma ciprete vaticano coi canonici del suo
al Pontefice Pio VII il sagro simu- cap'tolo, coronò con due corone
lacro che si venera nella s. Casa di d'oro benedette dal Cardinale stes-
Loreto, tolto di là, e trasportato a so, giacché nelle ultime vicende era-
Parigi negli anni precedenti dalle no state tolte le coi-one d' oro sì alla
armate repubblicane, Pio VII pri- Madonna, che al s. Bambino.
ma di resti tuiie la sagra statua al iSel chiostro dell' annesso collegio,
.suo proprio santuario di Loreto,, la eh' è di buona architettura con dop-
fece esporre con divota pompa nella pio portico, si vede il deposito del
chiesa, per appagare la pia ed ar- gran Pontefice Eugenio IV, ornato
dente brama de' romani. di bellissime scolture, con epitaffio
La facciata di questa chiesa non in versi, che ricorda le vicende del
essendo per anche terminata è tutta- conciliabolodi Basilea, e l'animo
via rustica, avente ai iati della porta grande di Eugenio IV, come si leg-
principaledue leoni di marmo, se- ge nella Bibliolh. Pont. pag. 68
condo costume delle chiese anti-
il del p. Giacobbe, riportandone la fi-
che. L'interno è decorato da ven- gura l'Oldoino, tomo II, pag. 891.
tiquattro colonne d' ordine corintio ; Egli mori nel 1447? ^ ^" sepolto
e fra le sue numerose ed ornate nella basilica vaticana, dove il suo
cappelle assai pregevoli pe'loro di- nipote Cardinal Francesco Condul-
pinti, ricorderemo quella del ss. Cro- mieii gli eresse un magnifico depo-
cefisso, somigliante a quello miraco- sito, il quale appunto nella riedifi-
loso di Sirolo presso Ancona; sotto cazione della basilica insieme al di
del quale è un' immagine della b. lui corpo fu quivi trasferito. Que-
Vergine delle Grazie, coronata an- sta chiesaha pure annesso n\\ ora-
ch'essa dal capitolo vaticano nel torio, che un tempo uiiiziarono i
1654, che pretendisi dipinta dal confrati, nel quale, oltre le belle
famigerato pittore e scultore fioren- pitture a fresco, si vede sulle pareti
tino Antonio Pollajuolo. Questo è il dipinto a olio il miracolo delle noz-
quadro della b. Vergine, che limase ze di Cana di Cecchino Salviati.
illeso nell'incendio del 10^91, di Passata la chiesa, come si dis.se,
VOI.. XIII. 3
34 CHI cin
in propi ielà della nazione picena o nuti Roma moilerna, t. I, parte If,
tico godono
collegio Piceno, giacché basilica,con parrocchia, con ca-
alcuni anco una pensione, ed han- tacombe, in cura de' minori os-
no un rettore. Carlo Bartolomeo V . servanti, nel rione Ripa.
Piazza, Opere pie di Roma a pag.
279, Del collegio de' Marchiani, al- Questa chiesa si trova fuori della
la santa casa di Loreto nonché , porta Capena, ora chiamata per la
Picena, Roma 1716; oonchè il Ve- lica, volendo alcuni che ciò facesse
.
CHI CHI 35
r imperatore Costantino, e che s. di ima delle frecce con cui fu saettato
Silvestro 1 la consagrasse prima del- il medesimo s. Sebastiano, e delle
la metà del quarto secolo. Alcuni la orme dei piedi impressi sopra una
dicono rilal)bricata da s. Damaso I pietra dal divin Redentore, quando
nell'anno SGy, ed in progresso ri- non molto lontano da questa basi-
storata Innocenzo 1, e da s.
da s. lica nel luogo detto Domine quo :
36 CHI CHI
go Giovanili Vasanzio. ninpliando Barberini, che vi frce collocare la
pure e migliorando l'ai tiglio inoni- statua del santo scol[iita dal Gior-
slero. Poiché lo zio Paolo V era di gelti con disegno flel cav. Bernini.
fssa divotissimo , nel ilJ^i, la vol- Sotto la mensa dell'altare in una cju-
le visitare prima di morire. 11 Car- ca di marmo si venera il corpo di
<linale vi pose i monaci cisterciensi detto santo. Senza fare la descrizione
nd ufllziarla, a' quali dipoi Clemente (ielle altre cappelle, decorale di buoni
XI unì la cura parrocchiale, finché dipinti, diremo delle sole [niiicipali.
a' nostri giorni piactpie a Leone XII L' ultima cappella a diritta è quel-
di dare la chiesa, la ciu'a di anime, la gentilizia della famiglia Albani,
e il monistero ai religiosi Blinorì eretta da Clemente XI in onore di
osservanti di s. Francesco. Va però s.Fabiano Papa, pregevole pei mar-
qui notato, che Alessandro III nel mi che r adornano, per la statua
1 i6i uni la chiesa, il monistero, e del santo scolpita dal Papaleo, e per
r abbazia di s. Sebastiano a quel- le pitture del Passeri, e del Ghezzi :
nave sola. Il primo altare dalla par- ss. Pietro e Paolo, per cui in me-
te destra contiene molte preziose re- moria suir altare sono i loro bu- vi
CHI CHI 37
se il Lanfi-nco. Dalla parte poi, che La chiesa fu dedicata a s. Seba-
inette al dcsciitto oratorio, si pervie- stiano, perchè qui fu colle verghe
ne catacombe, restaurate ed ab-
alle battuto, o, come altri dicono, qui fu
bellite da s. Daniaso I, da s. Sisto saettalo, ed ucciso colle frecce. Fu
III, da Adriano I, da s. Nicolò I, detta anche di s, ISlaria, e de' santi
e da altri sommi Pontefici. Sebastiano, e Zotico, o dis. iMaria
pia, ove riporta i grandi pregi ec- 20 gennaio i i 18, fu eletto Ponte-
clesiastici della medesima. fice Gelasio II, e non molto discoste
si pretende che fossero le case dei
S. SEBASTiAyo alla Pohnìera, det-
Frangipani. Il monistero chiamossi
to s. Bastianello, o s. Maria in
talora di s. IMaria iu Pallara, e ta-
Pallara^ m-l rione Campitelli.
lora di s. Sebastiano, o s. Bastiano,
Nella falda del monte Palatino come nomina il Cresci nd)cni, Ist.
lo
che corrisponde all' arco di Tito, di s. Maria in Cosmedin, di s. Ba-
quasi in faccia alla porta laterale stiano in Palladio, pag. 89 1 laon- ;
38 CHI CHI
bara. A' 30 gennaio ivi si celebra che s. Gregorio IH, Papa del 781,
la fcsla del santo titolare, il quale ingrandii la chiesa di questa diaco-
fu capitano tlella prima compagnia nia, e le assegnò le rendite; e che
dei pretoriani sotto Diocleziano. s. Leone HI, creato nell'anno 79^,
fece alla medesima molti donativi ,
Ss. Seiìgio e Bacco, diaconia Car- come altri poi ne fece, oltre a di-
dinalizia distrutta. versi miglioramenti, Benedetto III
fortificare la città Leonina, e in ve- canonici, a' quali donò la metà del-
ce edificata l'altra nel Foro i-oma- l'arco trionfale di Settimio nel foro
no, trasportandovi la diaconia Car- romano. Inoltre Innocenzo HI or-
dinalizia. Certo è, che questa ulti- nò e restaurò la chiesa
, , le fece
ma esistette sino a Pio IV, e, sic- dei donativi d' oro e di argento,
come venne demolita, le rendite fu- fabbricandovi pure un portico soste-
rono convertite in un amonicato nuto da colonne, con alcuni versi
ed applicate ad un altare dedicato die riporta, trattando di questa dia-
ai ss. Sergio e Bacco nella Chiesa conia, il Piazza nella sua Gerarchia
di s. Adriano [P'edi), come asseri- Cardinalizia.
sce il Giimaldi , e come dicemmo Sisto IV, nel i477, creò Cardi-
meglio al citato articolo, dove inol- nale prete di questa chiesa, Gabrie-
tre dicesi, che in essa vi fu già una le Rangoni , vescovo di Agria, il
s. Igino, che fu creato Papa l'anno remo, che Alessandro VI nei i5o3
i54- iNel sinodo poi romano, che innalzò al Cardinalato , col titolo
nel 402 celebrò Gelasio 1, trovasi presbiterale di questa chiesa , forse
sottoscritto Cardinal diacono Gio-
il divenuta titolo, Francesco Sprala ,
e nono rione (li Roma, per la distri- nalmente per vecchiezza la chiesa
buzione ilei le limosiue, e pel ricevi- venne distrutta sotto Pio IV, creato
mento delle offerte de' fedeli. Ab- nel i55q, e perchè in essa venera-
biunìo da Anastasio Bibliotecario, vausi i corpi de' ss. Felicissimo, ed
CHI CHI 39
Agapito postivi da s. Leone IV, il del celebre Campo Marzo, sottopo-
quale ne avea pur fatto parte alla sta al colle detto allora degli Ortu-
chiesa de' Quattro Coronati, in-
ss. li, ed oggi monte Pincio, e già chia-
sieme col corpo intatto di s. Vin- mata de' ss. Dionisio, Stefano , e
cenzo martire furono i medesimi
, Silvestro iiiter Hortos, per le ragio-
per autorità della visita apostolica ni, che si diranno. Sulle rovine per-
eseguita dal Cardinal Ascanio Cesa- tanto di alcuni celebri edilizi roma-
rini, trasferiti all'ai tai-e maggiore del- ni di Domiziano, si vuole che il
nata dall'architetto Ferrari, a spe- dipoi qui fabbricò una chiesa, e riedifi-
se dei divoti di un'immagine della cò monistero in onore di Papa s. Sil-
il
poi la chiesa prese il nome anche da quelli amenissimi che ivi erano,
di s. Maria del Pascolo. summentova-
cioè dal colle degli orti
to.Dal capo poi del santo precursore
Ss. Seugio e Bacco, o Madonna che nella medesima chiesa si venera,
del Pascolo de" ruteni, nel rione tu detta in Capite, prevalendo perciò
Monti. V. Chiesa de' ss. Sergio e il titolo di s. Silvestro in Capite,
Bacco, diaconia Cardinalizia di- o s. Silvestro in Campo Marzo.
strutta. o chiesa antica, per
JNell'ora torio,
la venerazione che di essa avevasi,
S. Silvestro in Capite, titolo Car- fu posta la stazione, che s. Grego-
dinalizio, in cura delle monache rio I confei'mò nel quarto giovedì
di s. Chiara, nel lionc Trevi. di quaresima , la quale tuttora vi
4o CHI CIII
go era In casa di certo Costantino, poli da Pietro Torregiani fifìrenli-
CHI CHI 41
per le censure ecclesiastiche da lui dopo r anno 642 fu riedificata, e
intimate contro coloro, che ardisse- riccamente adornata da Papa Teo-
ro impadronirsi della colonna An- doro I. L' abbate di s. Valentino fu
tonina, e delle oblazioni, le quali si uno dei venti principali di Roma ,
stero . Spiegano alcuni che X obla- solennità. Nella vigna degli agosti-
zione era di quelli, che volevano niani, fuori della menzionata parte,
ascendere sulla sommità della co- nel i6q3 nel fare alcuni scavi si
lonna. Dipoi nel 1-28) Onorio IV, trovarono manifesti indizi dell' esi-
ad istanza del Cardinal Mascio, che stenza dell' antica chiesa abbaziale ili
cendovi esercitare ogni più bella sono le seguenti, che prova colla
virtù la b. Margherita superiora del autorità di diversi scrittori. Una è
monistero, della stessa famiglia Co- il santo volto, o effigie del ss. Sal-
lonna, ed ivi sepolta. vatore, che il medesimo Gesù Cri-
Dipendenti e soggetti alla chiosa sto per mezzo dell' apostolo s. Tad-
di s. Silvestro in Capite, furono già la deo mandò ad Abagaro, re armeno di
chiesa e il monistero di s. Valentino Soria, con una lettera che poi si con-
fuori della porta del popolo, presso servò in un al ritratto nella città di
ponte Molle, per cui il di della fe- Edessa, per venerare il quale si parti
sta di s. Valentino martire celebra- da Roma s. Alessio vestito da pel-
vasi solennemente anco nella nostra legrino. Il Petrini, nella Storia di
chiesa, giacché sotto un suo altare Palcstrina, stampata in R.oma nel
eravi un di lui braccio. La chiesa 179J, dice a p. 14»^; cli<^ 1^ ^^-
di s. Valentino nella via Flaminia, nache di s. Chiara, quivi collocate
e presso il detto ponte, fu fabbri- nel l'iSo da Onorio IV, stavano a
cata sopra di un cimitero dal Pon- Palestrina, da dove seco recarono la
tefice s. Giulio I del 33() ;
quindi immagine descritta. L'altra preziosa
,
42 CHI CUI
icliniiia r il c;i[)() (li s. Gio. llatlisla, la lingua, che poi prodigiosamente
clic si viiolo [ìoilato puro tUi Eilessa ricuperò per intercessione di s. Pie-
ili lloina, (luvii culla massima ve- tro. In (juesta chiesa nell'anno 8j8
jieia/.ioiio recavasi in processione si celebrarono i sagri comizi, per
ila (juatli-o arcivescovi. Ma siccome l'elezione di Papa s. Nicolò I. In
nel i4ii sembrava al Papa 'ijo- seguito Innocenzo 198 fece III del 1
pietre preziose. capo Però il sagro reliano. Clemente Vili, per mezzo
ve lo ripose Bonifacio Vili, qua- il della sagra visita apostolica, ai 17
le concesse indulgenza a quelli, che novembre i')9'), riconobbe autenti-
recarunsi a venerarlo. Racconta il che le sagre reliquie, e 1' identicità
Baronio nel Martyrol. Roman. 29 dei molti corpi santi, che ivi si ve-
iiH^., che bouifacio Vili pose sopra nerano, per cui dai lati dell' altare
il tabernacolo un triregno, o tiara maggiore furono poste due analo-
papale. Quindi nel 1^27 nel tre- ghe iscrizioni. La ricognizione poi
mendo saccheggio dell' esercito di fu eseguita da monsignor Fabrizio
Borbone, alcune monache salvarono Mandosio. A questo Pontelice si
SI venerabile capo, col porre la tiara deve altresì la riedificazione della
sopra un'altra testa, che fu invo- chiesa, che minacciava rovina, come
lata dai soldati, alla rapacità dei a Francesco Dietrichstein vescovo di
quali pure sottrassero l'immagine Olmutz, da lui creato Cardinale, si
del ss. Salvatore proveniente an- debbono molti abbellimenti. Le mo-
ch' essa da Edessa ,
per accrescer- nache coi disegni di Gio. Antonio
ne il culto alla quale, concessero de Rossi, nel declinare del secolo
indulgenze ai fedeli, tanto Bonifacio XVII, ristorarono la chiesa, e la
Vili, che Bonifacio IX, e Martino decorarono con marmi, pitture, e
V, Colonna. stucchi ; ma la facciata esterna fu
L'Anastasio dice, che avanti que- compita nel 1703, mentre era ab-
sto monistero nell anno yqc), mentre badessa Maria Arcaugela Muti. Nel
s. Leone IH dal patriarchio latei'a- 1700 fu creato Pontefice Clemente
iiense recavasi a s. Lorenzo in Lu- XI, il quale era Cardinale prete di
cina per la processione del giorno s. Silvestro in Capite.
di s. Marco, fu inifjuamente assa- La facciata esterna è decorata da
lito da Pasquale, e Campolo, i quali quattro statue di travertino, cioè di
strascinalo il Pontellce in questa s. Silvestro I, di s. Francesco, di
chiesa, gli strapparono gli occhi, e s. Chiara, e di s. Francesca, e da
,
CHI CHI 43
due medaglioni, in cui sonovi efiì-
giati il Volto Santo, ed il capo di S. Simeone profeta, già titolo Car-
s. Gio. Battista. Entrando per la dinalizio, nel rione Ponte.
porta di detta facciataj trovasi un
cortile, da dove si passa ad un por- Sulla piazza Lancellotti, presso il
tichetto con suo prospetto, sotto cui palazzo Cesi, ora Pentini, è questa
è la porta, che introduce in chiesa. chiesa ab antico titolo Cardinalizio,
L' interno è ben decorato la gran : e già cura parrocchiale. Dalle iscri-
volta fu dipinta dal Brandi, e quella zioni sepolcrali, che riporta l' Alve-
della crocerà dal Roncalli e dai suoi ri, Roma in ogni stato parte secon-
discepoli. Il battesimo di Costantino da pag. 93 e seguenti, rilevasi che
nella tribuna è del Gemignani, e Urba-
già esisteva nel pontificato di
l'altare maggiore col ciborio fu ai'- no VI, giacché vi fu nel i38o se-
chitettato dal cav. Carlo Rainaldi. polto certo magnifico Jachellus de
Questo ciborio ha un beli' ornamen- Lrsis. D' altronde se ne iguoi'a la
to di quattro colonne di giallo an- origine. Gli ultimi Cardinali titolari
tico scanalate, d'ordine corintio. fiu-ono; Jacopo del Pozzo, fatto da
Numei'ose sono le sue cappelle ,
Giulio nel i53i, che mori nel
III
pregevoli pei loro dipinti. Oltre la i5G3, poco mancando che succedesse
stazione vi si celebra la festa di s. a Marcello II ; Virgilio Rosario fatto
Gio. Battista ai 24 gi'^'S"^' quella nel j5j7 da Paolo IV, che lo
della sua decollazione ai 2C) agosto, dichiarò primo Cardinal vicario di
e quella di s. Silvestro I ai 3 1 di- Roma, e morì nel 15^9; Fi-. Felice
cembre. V. Giovanni Giacchetti Peretti, fatto nel 1070 da s. Pio
Istoria della chiesa, e moiiislero di V, trasferito quindi all'altro titolo
s.Silvestro in Capile di Roma, ivi di s. Girolamo degli Schiavoni, di-
1629; non che Giuseppe Carletti, venendo liei 1^85 glorioso Pontefice
Memorie isterico-critiche drlla chiesa Sisto V. Questo Papa soppresse il
44 CHI CHI
Lungo la via Appia, presso un cogli aiuti di Costantino
imperato-
tempio (li Marte, e 1' antica Pi- re; certo è che Gregorio 1 per
s.
CHI cni 44
crasi raffreddato, poiché se ne con- r"ì, e perciò Car-
questi fu detto il
che, che ivi riunite fecero la pro- ma siccome di mala voglia vi en-
mani di san
fessione religiosa nelle trarono, dolendosi dell'aria cattiva,
Domenico. Non mancarono difficoltà presto ne uscirono.
da superare, massime per parte del- La chiesa fu prima, verso il i-i'^'^j
40 CHI CHI
te lildlo, il (jiial {)er.soiin;^f5Ì() poi in'l S. Sr.tyisr.yto de' Polacchi, nel rio-
I7?.j (livellile l*;i|);i Keiiedello Xllf, ne s. Angelo. V. Polonia.
c insieme lieiu'liiltoie del iuo^o, giac-
S. SricF.iNo del Cacco, nel rione
ché non solo laloni nel CiUTievale
Pigna, de' monaci SiIvc strini. F.
\i passava alenili i^'iorni nell'eserci-
SlL\ESTRINI.
zio dell' umiltà, e dell'orazione, ma
col disei5n(j del Piau/yini, operò del- S. Stefjvo de' Mori , nel rione
le lestauiazioni, ed ab])eiliinenti Borgo, filiale va- della basilica
La festa del santo titolare si celebra ticana, con ospizio pegli Abissini.
ai 6 agosto.
Nell'interno della chiesa vi sono La chiesa, ed ospizio di s. Stefano
i depositi de' Cardinali Vincenzo de' mori, degl'indiani, o degli «;liopi,
I>ii(luvic() Gotti, Luigi JMaria Luci- ed abissini, come fiiiono chiamali, era
iii, e Giuseppe Agostino Orsi, tutti del capitol(j di s. Pietro in Vaticano, e
e tre stati domenicani, e Cardinali fu edificata presso questa basilica das.
preti di s. SistOj celebri per la loro Leone I del 44^3 come si rileva dai
dottrina, e opere per le loro, l^er privilegi, che godeva per essere stata
di fuori trovasi congiunta al conven- una delle venti o veiilidui; abbazie
to una piccola cappella dedicata a antiche di lloma, e privilegiate, per-
.s. Domenico, ov(> alcime pitture e chè il loro abbate assisteva il Som-
delle iscrizioni rammentano due in- mo Pontefice, allorrpiando celebrava
signi miracoli fatti dal santo, men- solennemente. L'Alveri dice, che in
tre dimorava nel convento. Il chio- questo luogo fu l'ospedale eretto da
stro fu dipinto a fresco da Andrea s. Crregorio I pegli orfani, chiamalo
Casale scolare del Conca , ma una orfanotrofio. Nel monistero, eh' era
parte di esso è ridotto o cartiera uno de' quattro presso la basilica
I Iella camera Apostolica, per la car- vaticana, erauvi de' monaci benedet-
ta del bollo, e di altri usi ; opificio tini, di cui, come scrive Onofrio
che a' 17 agosto i835, fu onorato Panvinio, fu abbate Pasquale roma-
dalla presenza del Papa regnau- no, figlio di Massimo Bonoso che ,
te. 11 eh. cav. Gaspare Servi ar- ai 25 gennaio 817 divenne Papa
chitetto scrisse : Della rarlicra di s. col nome di Pasquale 1, e che la
Sisto, Roma i83^. J^. Girolamo Chiesa venera per santo. F. su que-
Baldassini Memorie appartenenti al- sto monistero i compilatori del Bol-
la storia, e al culto della Madon- lano Faticano, nel tomo I, p. 29.
na detta di s. Luca, esistente in ss. Poscia la chiesa e il monistero fu-
Domenico, e Sisto, Jesi 1775. rono dati al capitolo di s. Pietro, co-
me provasi da una concessione di s.
S. SpinrTO Leone IX del 1049 ad esso indiriz-
in Sassia, nel rione Bor-
go, deW arcispedale zata, sotto il nome de' canonici del
di s. Spinto.
y. Ospedale di
monistero di s. Stefano. Da ciò si
s. Spirito ix Sas-
sia,ED ARCICO^FRAfER.MTA
raccoglie, come dice il Panciroli nei
DI SAN
Tesori nascosti, che per seicento an-
Spirito in Sassia.
ni abitarono nel monistero i mo-
naci dell' Ordine di s. Benedetto,
Spibito Sj.vto de' Napoletani, nel poiché tanti anni appunto corsero
none Regola. F. Naioli. .
da s. Leone I, a s. Leone IX. Che
,
CHI CHI 47
i monaci erano addetti all' ufGzia- qualcuno in Roma, ivi fosse chi ne
tura della basilica di s. Pietro, con prendesse cura, e diede la chiesa in
Clemente \ li, nel 1325, diede la riore della chiesa con futura suc-
abbia confermato agli abissini l'ospi- sta concessione venne fatta a se-
zio ad essi concesso da Alessandro conda di qnella di Paolo HI ,
48 CHI CUI
fli Prnpafjnndii , ed al suo Cardinal r altare maggiore un buon quadro
piclèlto generale prò tempore. Indi d'incerto autore, rappresentante s.
CHI CHI 49
s. Simmnco celebrò un concilio, dap- restaurò ed abbellì la chiesa. Que-
poiché y\ si sottoscrisse un Marcel- sta fu data in titolo nel concilio di
lo prete del titolo di s. Stefano nel Clermont al b. Martino Cibo, ci-
monte Celio; titolo che poscia con- stcrciense , amico di s. Bernardo
fermò s. Gregorio I. in luogo del- quando nel ii3o Innocenzo li lo
la chiesa di s. Crescenziana, \i creò Cardinale. Quindi nel 1191,
pose quest' ultimo Pontefice la sta- Celestino HI conferì il medesimo
zione nel venerdì avanti la do- titolo al Cardinal Giovanni di Sa-
menica delle palme , ed ai 26 di- lerno, che in sua morte dieci Car-
cembre, festa del santo, le quali og- dinali elessero Papa ; ma temendo
gidì si celebrano ancora. Il mede- l'eletto di uno scisma, px-ontamente
simo s. Gregorio I in questa chiesa rinunziò, facendovi sostituire Inno-
pronunziò popolo romano l'o-
al cenzo IH. Alcuni vogliono, che que-
meha IV siiU' evangelo di s. Mat- st' ultimo Papa sia stato benemerito
teo. Il Cardinal titolare doveva ce- della chiesa, per le riparazioni die vi
lebrare ogni giovedì sull' altare pa- fece eseguire.
pale della patriarcale basilica di s. INIinacciando in appresso la chie-
Lorenzo fuori le mura, facendovi il sa ruiua , Nicolò V accorse solle-
servizio ebdomadario. cito a ristorarla sino dai fonda-
Già i Pontefici s. Giovanni I , menti. 11 glorioso di lui nome fu
del 524, ed il suo immediato suc- posto nel fl'ontespizio della faccia-
cessore s. Felice HI detto IV, vi ta esteriore colla data del i453.
avevano fatto eseguire alcuni mu- Poscia, nell'anno i 455, Nicolò V tol-
saici, massime nella tribuna, di che se la collegiata de' canonici, che si-
della chiesa di s. Stefano al monte Nelle pareti della nave circolare, Ni-
Colio, che alcuni chiamarono s. Ste- cola Pomarancio con bravura e di-
do i qualunque ragione
frati per legio germanico- ungarico.
Essendo il capi-
l'avessero lasciata. Presso la chiesa anticamente fu
tolo ricorso dopo la morte di Gre- il celebre monistero di s. Erasmo,
gorio XI li al successore Sisto V, di cui ancora si veggono i vesti-
per essere reintegrato ne' suoi di- gi , il quale fu uno de' più an-
ritti, nulla potè ottenere, e il Col- tichi e primari di E.oma, e venne
legio gernianico-wigarico [Vedi), go- fondato, secondo alcuni, dallo stesso
vernalo dai gesuiti, ne rimase pa- s. Bencdetlo. Piisplendctte per la re-
ciiico possessore, come lo è tuttora. golare diocipliua, pei mouaci che vi
, ,
jiiimo agosto del G^6, ncH' elezione lìvU'aUa Semita del Qi/in'nale, vi-
dei successore nacque grave conte- cino al vico di Mamurro, fabbro
sa, poiché il popolo essendosi divi- che, secondo gli ordini di Numa, ta-
so dall'esercito dell'esarca di Ra- voi-ò i famosi scudi Ancillj. Viene
venna che voleva in essa introdur-
,
chiamata dagli scrittori ecclesiastici
si, questo faceva tumulto presso la ad duas Domos, perchè ivi furono
chiesa, e popolo col clero roma-
il le case di s. Gabino padre di s. Sa-
no erasi ritirato in s. Giovanni in sanna, e del Pontefice s. Cajo, elet-
Laterano, per cui insorti gli antipapi to nel 283, ambedue convertite in
Pietro e Teodoi'O, poscia composti chiese, od oratori. In questo luogo,
gli animi, concordemente elessero per la sua eminenza ed amenità
Conone per Papa. Finalmente nel già chiamato alta Semita, sul dor-
raonistero di s. Erasmo, dalla chic- so del Quirinale, furono il tempio di
sa di s. .Silvestro in Capite, nel Quirino, la casa di Pomponio At-
799, i ribelli Pasquale, e Campolo tico, ed i famigerati orti Sallustia-
fecero trasportare, e strettamente ni, col superbo palazzo, oltre di-
rinchiudere s. Leone IH, da loro versi altri templi ed edifici. V. Chie-
orrendamente mutilato, donde fu li- sa di s. Cajo.
berato da Albino suo cameriere, ed Vuoisi pertanto, che Papa s. Cajo
accompagnato al Vaticano. erigesse in chiesa la casa del fratello
Sulla chiesa di s. Stefano Ptoton- Gabino, e della nipote Susanna vei'gi-
do possono principalmente vedei- ne dopo il suo martirio pur ivi sof-
si , Descrizione di Roma antica ferto, e celebrasse nella medesima
e moderna, dedicata al Cardinal piìi volte la messa ad onore di lei.
Valenti tom. II pag. 4 '4? e seguen- Altri credono, che a s. Leone 1 deb-
ti ; Le antichità della città di Ro- ba attribuirsi la dedicazione della
ma per Lucio Mauro stampate in chiesa da lui restaurata, o forse da
Venezia nel i556 a pag. 42; Ro- oratorio ridotta a chiesa, recitando-
ma vetus et recens, auctore Alexan- vi un sermone in onore di s. Feìici-
dro Donato, a 324; e V Hi sto- p. ta, e de' sette martiri suoi figli. Ccr-
ria collega Gennnnici et Ungarici, to è, che nel concilio celebrato nel
auctore p. Cordaro soc. Jesu. Laterano, dal Pontefice s. Simma-
co, nel 499» "^' si sottoscrissei'o A-
Ss. Sudario de' Savojardi, nel rio- sello, ed Agatone, preti del titolo
ne s. Eustachio, chiesa dell' Ar- de' ss. Gabino e Susanna ; come s.
ciconfr aternita del Ss. Sudario Gregorio I iiomina nel suo registro
[Tedi), fal)!)ricata nel r6o5 con im tal Rustico, prete del titolo di
disegno di Carlo Kainaldi , e ri- s. Susanna. Poscia al suo Cardinal
storata nel secolo decorso. titolare fu data la prerogativa del
servigio ebdomadario nella patriarca-
S. Susanna, titolo Cardinalizio, in le basilica di s. Paolo, dovendo ce-
,
52 CHI CHI
Icbrnrc suU'nlfan! pontificio in ogni ima corona grande con dodici del-
sahhato. Da tempo anticliissinio rpii- fini, altra croce, de' vasi colalorii,
vi, come nella chiesa di s. Cajo, si due altre lampade con grifi dorali,
celebra la stazione nel sabI)ato dopo due corone con dieciotto delfini
la domenica di rpiaresima.
terza tutto di argento.
Leone II dichiarò prete Car-
S. Nel I 1
44 Lucio II confer'i que-
dinale di s. Susanna s. Sergio I, sto titolo al Cardinal Gezo. Altre ri-
che fu creato l'apa nel 687. Adria- parazioni a questa chiesa, che fu chia-
no I rifece il tetto delia chiesa; e mata anche basilica, e fino agli ulti-
l'immediato suo successore s. Leo- mi tempi fu pure parrocchia, non
ne III, nel 795, quando fu eletto, si trovano sino a Nicolò V, Parentu-
trovavasi prete Cardinale di questo celli,che successe nel i447 ^"-l I^"^'"
titolo. Secondo l'annalista Baronio, genio IV, il quale l'avea fatto Car-
della sua festa agli 1 1 agosto, nel le pitture della tribuna, e l' assun-
qual giorno il senato romano viene zione della b. Vergine, sono del pen-
a fare l'olTerta di un calice d' ar- nello dell'orvietano Nebbia. Al lato
gento e di torcie di cera in ogni destro del detto altare evvi il mar-
quadriennio. La medesima pia da- tirio di s. Susanna, che con altre
ma eresse un monistero di mona- ligure superiori nel pilastro, e fuo-
che presso la chiesa de' ss. Vito e ri dell'arco dipinse il Nogari. L'i-
Modesto, donde poi furono da Si- storia di contro è del mentovato
sto V trasferite a questa chiesa di Croce, ch'è pure autore dei freschi
s. Susanna, aiutata da Pietro Ful- esteriori dell'arco. A mano sinistra
vio, nel modo che si descrive al- si vede la magnifica cappella di s.
mozione, che Leone fece, nel X ri, posto suir altare a sinistra, è o-
I?i7, di trentuno Cardinali, eresse pera di Pomerancio. Nell'altare 0[)-
vescovo di Sebaste, vicario genera- nova, aveva scritto, che sulla poita
le di Giulio IH, e il sacerdozio nel- di questa chiesa appendevasi la
la Pentecoste. Ciò avvenne in que- tabella degli scomunicati che non ,
sta chiesa forse perchè il detto ve- avevano adempito alia comunione
scovo vi abitava vicino. del precetto pasquale.
Della confraternila de' ss. Gio.
Evangelista e Nicola de' Copisti, in S. Trifone nel rione Ponte. V.
s. Tommaso in Pavione, tiatta il Chiesa, di s. Agosti vo, ed Arci-
Piazza, nelle sue Opere pie di Ro- CONFRATERXITA DEL SS. SaGRAMEN-
ma, a pag. 661 , e seguenti. Essa To nella chiesa di s. Trifone.
ebbe origine sotto Pio IV , nel
1 56 [
, ma in progresso si estinse. SS. Trinità' de' Signori della Mis-
In questa chiesa fu pure fondata sione, nel rione Colonna. V. Si-
nel secolo XVII la confraternita gnori DELLA Missione.
delle missioni, la tjuale poi passò a
s. Giuliano in Banchi. j\el pontifi- SS. Trinità' dell' arcicoufraternita
SG CHI CHI
sta chiesa l' oblazione d' un calice Silvcrio, lo calunniò d" intelligenza
d'argento, e quattro torcic eli cera. co' nemici, e l'esiliò ncll'iscjla Pai-
maria: ingiustizia, che poi Dio punì
SS. Trinità' de pp. Trinitarj cal- col far cadere Belisario in tlisgra-
Felice prete e martire , chiamata fondarlo sid monte Pincio, ove ora
ne* Rituali in Pincis, in cui eravi sorge la chiesa. Questo sito nel 149^
la stazione a' i4 gennaio, e la quale era stato acquistato dal veneziano
era in tanta venerazione, che s. Gre- Daniele Barbaro per mille cinque-
gorio I vi recitò la IX omelia sul- cento fiorini; ma poi per la mede-
r evangclo. Vari sci ittori però sono sima somma lo cedette ai religiosi,
di parere, che tal basilica non dalla per cui a' 20 marzo si stipulò il
porta o palazzo Pinciano si chia- contratto. Non andò guari, che per
masse in Pincis, ma perchè s. Fe- la conquista del reame di Napoli
lice fu martirizzato colle punte di e con poderoso esercito Carlo VIII
ferro o lesine, che si dicono Pince. si avviò per Pioma, entrandovi a' 3 i
11 detto palazzo del senatore Pin- dicembre i494> e tanto gli piacque
ciano, era sì splendido, che Cassio- tale scelta, che per l' erezione del
doro per ordine del re Teodorico, tempio donò trecentoquarantasette
scrisse a' romani che mandassero
, scudi d'oro e passando a Napoli
;
CHI CHI 57
ss. Trinità, ed una piccola casa poi- la quale dal suo antico nome chia-
abitazione de' religiosi ; indi a' 20 mò Felice, che direttamente con-
lebbraio i49^> Alessandro VI ap- ducesse alle quattro Fontane, e al-
provò r acquisto, e la donazione del la basilica liberiana. Oltre a ciò,
Leone X nel canonizzare nel i5ir) Siccome dalla parte della piazza
s. Fi-ancesco di Paola, somministrò di Spagna, cioè avanti il prospetto
considerabili doni s\ per la chiesa esterno della chiesa, eravi uu ine-
come pel convento della ss. Trinità. guale scoglio coperto d'alberi, ascen-
Nello stesso anno la regina Claudia, devasi alla piazza della chiesa per
moglie di Francesco I, diede una tortuose stradelle. L'ambasciatoi'e di
somma di danaro per progredire Francia Stefano Gouffier, che morì
nella fabbrica della chiesa ; e suc- in Roma nel 1660, lasciò i fondi
cessivamente Carlo IX nel i56i per costruire la magnilica scalina-
donò al convento novemila tornesi, ta, che ora ammirasi ; perciò ven-
ed Enrico III nel i584 offri mille ne incominciata nel pontificato d'In-
scudi d'oro per la facciata esterna, nocenzo XIII dall'architetto Ales-
e pei campanili, alla costruzione dei sandro Specchi, e compita nel 1725,
quali però supplì il Cardinal Fran- in quello di Benedetto XllI, dal-
cesco di Giojosa con mille duecento l' architetto Francesco de Sanelis.
scudi ,
perchè la suddetta somma Poscia nella piazza avanti la chiesa,
appena fu sufficiente alla facciata. nel 1789 col mezzo dell'architetto
Essendo molto incomode le scale, Antinori, Pio VI collocò l' obelisco
che conducevano all' ingresso della Sallusliano a decoro del luogo. Ma
chiesa, Sisto V, nel i58T, ne fece poco dipoi per le vicende della re-
costruire una nuova a due bracci ,
pubblica francese, nel 1799, 1;^ chie-
che tuttora esiste ed apri una sli-adu,
; sa fu spogliata de' suoi quadri , e
,
58 CHI CIII
nel convento alloggiarono i soldali, l'Annunziata, questa coloiù Federico
por <:iii (li'i:a(l(l(;i'o la cliiosa e il con- Zuccari. Nella cappella Massimi ev-
vento dal primiero splendore. Accorse vi del Redentore ri-
l'apparizione
a tulle le opportune ii[)ara7,ioni nel sorto , Maddalena, di Oiulio
a s.
181G la pielù del re Luigi X.V11I, e Romano, cui pose mano anco Fran-
il religioso zelo del conte di Blacas cesco Fattori ne' laterali vi sono:
suo ambasciatore a Pio VII , ese- pitture di Pierin del Vaga. Nella
guendole con perizia l' architetto cappella degli Orsini, Daniello da
francese IMa/ois. Perlocliè a' 25 Volterra molto dipinse; tutto però
agosto, testa di s. Ludovico IX i-e perì, ed al celebre fresco della de-
di Francia, essendo stata purifica- posizione della Croce ebbe a diret-
ta la chiesa, monsignor vescovo di tore il suo maestro Buonarroti.
Ortosia bened'i la chiesa, e le cap- Nel 1 8 1 I si trasportò per conser-
pelle, e solennemente vi celebrò la varlo sulla tela, ed ora il valente
messa, e venne cosi ridonata al di- incisore Pietro Folo ne ha maestre-
vin culto. Leone XII nel 1826 ap- volmente terminata l' incisione in
provò l'istituto h'ancese delle dame rame. Nella cappella de' Borghesi i
del sagro Cuore di Gesù, fondato freschi sono di Cesare Nebbia , di
da Sofia Barra, per l'educazione delle cui pure era il Cristo dipinto a
nobili donzelle, e pegU esercizi spiri- olio ; ed oggi vi è stata collocata
tuali, e pubbliche scuole gratuite di la celebrata Deposizione di Daniel-
quelle povere. Neil' anno seguente lo, che gl'intendenti pongono subito
furono collocate queste monache nel dopo la Trasfigurazione, di Raffaele.
convento già abitato dai Paolotti ,
Nella crocerà poi si vedono a de-
ed a loro fu pure concessa la chiesa; stra le sibille e i profeti, e le altre
istituto che grandemente fiorisce, e figure dipinte nella volta da un Si-
di cui fu generosa benefattrice la ciliano, scolare di Buonarroti ; e a
marchesa Teresa Audrosilla, e più sinistra i profeti Isaia e Daniello
volte meritò di essere visitato dal con altre Ver-
storie relative alla b.
Papa regnante. gine, colorite nella da Pierin volta
La facciata della chiesa è sempli- del Vaga, e da Checchino Salviati,
ce, ed ha nei lati due campanili. meno che le storie del transito della
Al piano di essa si ascende per una Madonna, e della sua Assunzione al
scalinata a due bracci , e vi si en- cielo, che incominciate da Taddeo
tra per un' unica porta. Molte sono Zuccari, furono condotte al termi-
le cappelle, che si distinguono per ne dal fratello Federico. E degna
ornati, dipinti antichi e moderni ,
pure di menzione la pittura a fre-
ed altri pregi ma a seconda del
, sco d' ignoto autore, rappresentante
nostro proponimento, tarenio men- la processione fatta per la peste da
zione soltanto delle principali. L'al- s. Gregorio I , e l'apparizione del-
tare dell'Assunzione ha per cpiadro l'Arcangelo s. Blichele sulla mole
un dipinto di Daniele da VoUeri-a, Adriana, e siccome fu eseguita sotto
o disegnato da ed eseguito dai
lui, Leone X, si vede la sua effigie in
suoi scolari quale si vede il
, nel quella del precedente Pontefice. L'
ritratto di ]Michelani!«lo Buonarro- aliare maggiore fu rimodernato,
ti ; e nella cappella vi sono altri pre- ed abbellito con architettura di M.
gevoli dipinti. Nella cappelletta del- Champagne, che diede anche i di-
, ,
CHI e il 1 59
segni pegli stucchi. In questa chie- e CuiESA DI s. Giovanni in La-
sa furono sepolti diversi Cardinah, TERANO.
ed evvi il deposito di Claudio Ce-
lie di Lorena , detto il Lorenese Ss. Venanzio ed Aysuiyo de' Ca-
esimio pittore di paesi , a cui nou merìnesi, nel rione Cainpitelli. V.
ha guari fu eretto un hel monu- Camerino, e Chiesa di s. Salva-
mento nella chiesa di s. Luigi dei tore IN Lauro de' Marchegiaxi,
francesi. la cui nazione avea dai baslliani
ISeir annesso monistero vi è un acquistata la chiesa parrocchiale tli
le circostanti paludi a vea l'aria mal- ferto martirio co' compagni ed ivi
sana, così dai gentili fu stabilito sepolti: dalla parte opposta, cioè
macello dei martiri. Ivi patirono il del vangelo, si vede una angusta
martirio s. Zenone con diecimila e cameretta, in cui una pia tradizio-
duecento tre compagni, de' quali si ne dice essersi trattenuto s. Paolo,
fu jnemoria nel martirologio ai 9 prima di venire decapitato.
luglio, dopo avere lavorato nell'edi-
licazione delle terme Diocleziane, Chiesa di s. Paolo alle tre
per cui i cristiani vi eressero una fontane.
chiesuola intitolata a s. Maria, cui si
li, per la ragione che diremo. Ed es- Paolo luogo del supplizio, ov' è
al
sendovi d'appresso trasportato a de- (juesta chiesa, la quale è detta di
capitare s. Paolo, ove nel luogo s. Paolo alle tre fontane, perchè
spiccò la testa dal busto, venne e- nel tagliarsi dal manigoldo il capo
rctta alti-a chiesa col nome di san di esso santo, prodigiosamente spic-
Paolo alle, tre fonlaiw ad Aqaas cò tre salti, ed in ogni luogo ove
Salvias, di cui pur faremo (jui pa- sbalzò la testa, subito scaturì una
rola. Nella chiesa pertanto di santa lontana. Queste tre fonti pertanto
IMaria, celebrando un giorno s. Ber- dai fedeli furono circondate, con eri-
nardo (avendo avuto il vicino mo- gervi una piccola chiesa. Divenuta
nistero, e chiesa de' ss. Vincenzo ed anche questa diruta, il detto Car-
Anastasio), a prò dei defunti, fu ra- dinal Aldobrandini, quale abbate
pito in ispiri to e vide una scala ,
delle tre fontane (
poiché tutto il
CHI crii 6i
si beve dai fedeli per divozio- preferirono nasconderli per allora
ne. Presso il primo fonte evvi la dentro la stessa catacomba o cimi-
colonna con cui si ritiene fosse le- tero detto poi di Calisto, ove stet-
gato s. Paolo per decapitarlo. Vi tero del tempo, finché il corpo di
sono due quadri; quello della ero- s. Pietro fu restituito al suo sepol-
cefissione di s. Pietro, il quale è ero, rimanendovi quello di s. Pao-
copia di quello dipinto da Guido lo. Quindi Costantino, venerando la
Reni, che era quivi, ed in oggi si memoria dell'accaduto, all'imbocca-
trova nella galleria vaticana; e la tura delle catacombe, innalzo il
62 CHI Clil
ci oricntnli Dia; il dialo i\il)l)v, cristallo cerchialo di argento dora-
clic in origine la chiesa fu dedicata to, ov' era d(;l cervello del mcidesi-
a s. Maria, die il corpo di s. Ana- nio santo; e tutto con religiosa
slasio vi fu portato piii tardi, e pompa riportarono a questa sua
probabilmente Teodoro I, il da chiesa, o basilica.
(jnale fa creato Papa Tanno G42, Che la chiesa abbia preso il nome
V inoltre lo assegnò ai monaci del de' ss. Vincenzo ed Anastasio, dacché
contigno monistero da lui fljiidato. vi furono collocate le loro reliquie in-
11 Panvinio però attribuisce la fon- signi, lo attesta il Tìaronio nelle Anno-
d:ì7.ione del monistero anche ad O- tazioni al HLirlirologio Romano frollo
polo, mentre i miracoli operati fu- Adriano I, verso l'anno 780 , ma-
rono riferiti dallo stesso concilio per gnificamente ristaurò 1' uno e l'altra,
Ferdinando Uglielli, nella sua Ilalia similiano, nel 1592 1' Aldobiandini
'f/^ra, dove parlando de' vescovi o- divenne Papa Clemente Vili. Ne
stiensi, ne riporta pure i privilegi : furono pertanto abbati commenda-
ed il Panciroli, ed il Severano par- tari amplissimi Cardinali, e vari ni-
lando di questa chiesa, dicono che poti de' Pontefici. In seguito Cle-
tali possedimenti furono dati in feu- mente XII 1733, risarcì il mo-
nel
do dai sovrani Pontefici. Ma nel nistero, operò varie riparazioni
ed
fare la storia di questa abbazia al alla chiesa, facendo pure altrettan-
termine di questo articolo, diremo to a' nostri giorni Leone XII, che ri-
positivamente quanto riguarda i luo- movendone i cistcrciensi , ivi pose i
CITI CHI 05
stmUino Palrizi romano, vicario di notÌ7Ìa, rimanendo il tutto nascosto
Roma. nelle tenebre dell' antichità. Forse
Sebbene questa abliazia fosse ri- non si andrebbe lungi dal vero se
spettabile possedendo molte città si fissasse la loro fondazione al prin-
luoghi, e beili, come si è detto, e cipio del sesto secolo, quando cioè
come più cliiaramente si rileva dal- s. Benedetto capo de' monaci di oc-
la costituzione di Alessandro IV al- cidente, unito il suo zelo a quello
l'anno 1255, riferita dall' Ughel li al de' suoi compagni, fondò simili mo-
tomo I ; tutta volta soffrì essa pure nisteri in Italia, e se ne videro co-
negli antichi tempi quelle stesse vi- struiti alcuni anche nei luoghi no-
cende, alle quali sono stati soggetti stri. Di fatti s. Nonnoso, protettore
ai giorni nostri i monisteri e i luo- di s. Oreste, il quale fiori nel se-
ghi Mentre poi era abbate com-
pii. colo sesto, presiedette come abbate
mendatario il Cardinal Alessandro al monistero del Soratte, sotto l'invo-
Farnese, nipote di Paolo III, otten- cazione di s. Silvestro. D'altronde,
ne che fossero separati dal moni- che circa la metà del secolo ottavo
stero di s. Paolo della basilica O- il monistero fosse già celebre, si
stiense, i castelli di Ramiano, il qua- arguisce nel medesimo
dall' essersi
le ora è diroccato, di s. Oreste, e ritirato il Carlomano fratello di
b.
di Ponzano, unitamente al moni- Pipino con alcuni compagni , i
6G CHI CHI
tualmenlc, per quanto riguarda la stasio, e poscia nel contiguo luogo,
porzione situala nello stato toscano, fu dal medesimo abbate trattato,
confina da ogni parte col mare, ec- in un alla famiglia pontificia, di
cettuato l'istmo da un lato della lauta mensa; laonde a memoria di
diocesi di Soana. INclIa porzione poi tal onore, l'abbate vi fece porre
dello stato pontificio, IVIonterosi con- un'analoga marmorea iscrizione.
CHI CHI Gj
prenderebbe ancora nello stato To- Annibale. Sulla area di Feronia evvi
scano la città Ansidouia da lungo la terra di s. Oreste, che contiene
tempo distrutta. Prima cliiamavasi circa mille cinquecento abitanti, ri-
Cosa, per cui il Porto Ercole, bor- montando la sua origine al secolo
go clie sta presso la sua area, talor decimo. In principio si chiamò s.
si appella Povtiis Cosanus. Esso è Edistio o Edisto dal nome del prin-
in riva al mare nel piccolo seno cipale protettore del luogo, poi per
formato dalla parte orientale del corruzione s. Resto, e finalmente
IMonte Argentaro, e difeso da vari s. Oreste. Di s. Edistio avvocato del
forti. Sulla cima di tal monte tro- Soratte, V. t. II, Bull. Cassia. Const.
vasi il sagro P\.itiro, ove il ven. Pao- 4^3 i3 novembre i55i p- 4^^ ;
così parte di questa somma fu im- colo sesto, in cui, come dicemmo,
piegata nella compera del feudo, e ivi fiorì per abbate s. Nonnoso, del
del castello insieme di Monterosi. quale abbiamo le Memorie pubbli-
Nel dominio pontificio, l'abbazia cate nel 167.5 da Antonio degli Ef-
poi possiede i tre seguenti paesi fetti monistero, che a cagione delle
;
co' loro territorii , de' quali fondi incursioni de' longobardi rimase de-
spetta alla mensa abballale do-il serto. Secondo gli Annali Bertinia-
i." s. Oreste, monte della Comarca Script, t. Il, par. I, pag. 49^5 ^^^
come si può vedere nel Nibby, che rono in quell'epoca sino al 149^;
il descrive. Analisi de' dintorni di e quelli del monistero della basili-
Roma, p.t. Ili, Questo io3 e seg. ca di s. Paolo vi passavano l' esta-
monte fu sacro particolarmente ad te. Fu chiamato anco di s. Bene-
Apollo, e perciò celebrato da Vir- detto; e Pio li vi passò quando nel
gilio, da Silio, e da Strabone, an- 1464, recava ad Ancona per le
si
co perchè alle sue falde fiorì la città crociate. Nello stesso secolo fu dato
di Feronia, nome d'una dea corri- in commenda all'abbate Pietro Sa-
spondente alla Flora de' romani, ed velli, che lo godette sino al i4^o;
ove avea tempio, poi saccheggiato da ma sotto Sisto IV nel 1482, le ab-
G8 CHI CITI
bazic di s. Silvestro del Soralte, e sudtletto fiorisce 1' antica sempli-
di s. Flamine, o di Pon-
Andrea in cità , V. neir orticello si vuole che
zano, furono di nuovo canonicamen- lavorasse colle proprie mani s. Sil-
r occuparono quindi per poco tem- della Comarca di Roma nel gover-
po, finché nel1 596 il Cardinal Al- no di Campagnano. Molti credono,
dobrandini commendatario lo die- , che ivi sorgesse uu luogo chiamato
de ai cistcrciensi fulllensi , i quali Rossaliun , donde derivò il Mons
per timore dei fulmini l'abbandona- Rossaliis, ricordato nella bolla d'In-
rono in seguito, fabbricando l'attua- nocenzo 1203, siccome per-
III del
le monistero della Madonna ss. delle tinenza del monistero di s. Paolo
Grazie. Abl)andonato adunque il nella via OsUense, insieme al lago,
monistero di s. Silvestro questo ,
che si vede a pie della terra , il
della Madonna ss. delle Grazie, ai quale si dice il lago di Monte Rosi,
giorni nostri dal Cardinal Doria fu ed ha appena un mezzo miglio di
consegnato ai trappensi, cui furono circonferenza. Nella detta bolla viene
sostituiti i canonici regolari; ma at- designato col nome di Lacum qai
tualmente lo posseggono padri tri- i l'ocatur Janala, nome che pure si
nitari scalzi. Questi nel 1834 vi fu- legge in quella di Gregorio VII del-
rono collocali dal prelodato abbate l'anno I074- Il lago ebbe il nome
Cardinal Patrizi, per lo zelo e cu- di Janula dal fondo nel quale era
ra, che ha de' suoi diocesani , con- compreso, e viene appellato fandiis
tribuendo a tal effetto delle somme, Janula in altra bolla d'Innocenzo
per supplire alle reudite corrispon- III, esistente nell'archivio di s. Pao-
denti al mantenimento de' religio- lo.Questo fondo medesimo Villa.
CHI CHI 69
norio III, riportata nel Bull. Vat. S. Vitale , già tìtolo Cardinali-
t. I, p. io3, dove apparisce che in zio, de' religiosi gesuiti, nel rione
70 CHI CHI
iial lilolare l'uflìziatura ebdomada- cattolica, che quel principe I^andìi
quaresima, nel qual giorno tuttora Verso l'anno i47^ accorse a re-
Andrea Commodo, che dipinse in si, che sopra quella pietra, la quale
nore di aver dato i natali a Mar- quale credette essere le chiavi tolte
tino V con Ptoma , e Genazzano ), da' romani alle porte dell'antico Tu-
l'antica Vitellia o Boia, o Treba, scolo, ora Frascati, allorquando lo
o il famoso Satrico, dice, che aven- soggiogò nel pontificato di Celesti-
do i popolani edificato una chiesa no III l'anno 1191; e quindi ap-
al santo , ne diedero per divozione pese all'arco di s. Vito con una ,
» to, e quindi levarono Filippo Pa- le II, il quale fiorì l'anno 1099, e
» pa, gridando s. Pietro Vìia clet-
: poscia creò Cardinale diacono di s.
" consuete preci, e dando Filippo Boezio, creato Cardinale nel 1 135 da
" la pace a tutti, fu menato nel pa- Innocenzo lì, che morì in concetto
" lazzo patriarcale lateranense, e di santità Rinaldo Brancacci, fatto
;
" quivi sedendo per simil modo nel- da Libano VI, nel i38i; Carlo
" la sedia pontificale, data a tutti Domenico del Carretto, creato da
» la andò di sopra. Ria so-
pace, Giulio II nel i5o5; Carlo Caralfa
" praggiungendo in poco d'ora ap- nipote di Paolo IV, che lo fece nel
»» pi-esso Cristoforo primicerio, sa- i555; s. Carlo Borromeo dallo zio
» pula r elezione di Filippo, salì Pio IV creato diacono Cardinale
» di subito pieno d'ira, e alfermò de'ss. Vito e Modesto nel i56o,
>»con giuramento nel cospetto di donde per morte del fratello conte
» tutti, che non sarebbe uscito da Federico, avendo preso segretamen-
" Roma, finché Fdippo prete non te gli ordini sagri, si fece ordinare
" fosse stato cacciato dal palazzo prete dal Cardinal Cesi nella chiesa
« lateranense. Allora Grazioso Car- di s. Maria IMaggiore, passando poi
>* ed alcuni romani il co-
tulario, ai titoli presbiterali de' ss. Martino,
» strinsero a levarsene, ed egli scc- e Silvestro a'Monti, ed a s. Prasse-
,
74 CHI CHI
de. Lo furono ancora i Cardinali la concesse ixVÌ Arciconfratcrnìta di s.
luogo poco abitato, quasi la rinno- Ferreri, creato da Pio IV, nel i565,
vò nel 1477» "^ riapri al pubblico per cui sembra che nella numerosa
culto, e vi stabili la parrocchia ; promozione de' Cardinali fatta quel-
indi dal Cardinal Iacopo Antonio l'anno da Pio IV , di nuovo tem-
Veniero che, avea fatto diacono poraneamente questa diaconia sia
nel 1473, allorché questi passò al stata dichiarata titolo. Nel moniste-
titolo di s. Clemente nel medesimo ro furono poste tre monache di
anno i477> diede la chiesa in tito- s. Cecilia in Trastevere per maestre
lo presbiterale al Cardinale Giorgio di trentatre fanciulle; ma riconosciu-
Resler. Ma passando questi ad altro to luogo piuttosto angusto, dallo
il
CHI CHI 75
una pia unione di sacerdoti sfabi- guarito da un morso di rabbioso
11 nella casa annessa un ritiro per gli cane, per adempimento del voto a
esercizi spirituali, pegli uomini che s. Vito, nel 1620, restaurò la chie-
domandano la limosina; e la chie- sa, come si legge nel)' iscrizione po-
sa nel riordinamento delle parroc- sta dietro l'abside del grande alta-
chie di Roma, operato da Leone re. A sinistra di esso evvi il picco-
XII, fu stabilita succursale alla cu- lo deposito del Cardinal diacono
ra della basilica Liberiana. Del pio Carlo Visconti, col riti-atto suo in
esercizio introdotto in questa chie- marmo, e relativa iscrizione. In mez-
sa da Clemente IX, ed animato da zo alla chiesa, vi sono le lapidi di
Innocenzo XI, e Clemente XI, cioè due Cardinali quivi sepolti, cioè di
del catechismo che ivi facevasi in Fabio degli Abbati Olivieri, creato
diverse lingue nell'ultimo martedì dal cugino Clemente XI nel 17 15,
d'ogni mese, colia distribuzione di e di Giuseppe Livizzani, creato da
due pagnotte per cadauno, tratta il Benedetto XIV nel 1753. Ma delia
Piazza a pag. 860. Ridotta la chie- chiesa e diaconia Cardinalizia de' ss.
sa indecente pel diviu culto , umi- Vito, e Modesto, de' suoi pregi, ed
da , e nella massima
decadenza ultimi ristauri , dottamente scris-
nell'anno i836, il regnante Grego- se il principe
Pietro Odescalchi
d.
rio XVI ne ordinò la restaura- de' duchi del Si r mio. V. la Descri-
zione, e r abbellimento per cura del zione dei nuovi lavori eseguiti nella
zelante suo tesoriere Antonio Tosti, diaconia de' ss. Filo, e Modesto,
ora amplissimo Cardinale, come si Roma 1837.
legge in una marmorea inscrizione, ClIIETI ( Tcatin. ). Città con re-
dicontro all' altare maggiore, nel sidenza arcivescovile nel regno delle
nuovo coro, sullo spazio dell' inter- due Sicilie, capoluogo della provin-
colunnio di mezzo. cia dell' Abruzzo citeriore, di distret-
Tre sono gii altari, che si vedo- to, e di cantone. Questa bella città
no in questa chiesa, e tre sono le è posta su ridente collina , presso
dipinture, le quali hanno sopra i la riva destra del fiume Pescara,
medesimi. quadro dell'altare mag-
11 ed in essa risiedono i dicasteri am-
giore con Maria Vergine ed il bam- ministrativi, e giudiziari, dipenden-
bino in alto, e sotto s. Bernardo in do però dalla gran corte d'Aquila
ginocchioni, credevasi dipinto da Ce- per le revisioni civili. È cinta di
sare Rossetti, ma è di Andrea Pa- buone mura, ed è guardata da una
squal di Recanati, come si legge rocca, il perchè si considera qual
nel medesimo. I due angeli sul fron- piazza forte di quarta classe. Si ve-
tispizio sono lavori in istucco del de ben fabbricata, e va adorna di
Rusconi. All'altare de' santi martiri magnifici, e deliziosi edificii. Fu già,
litolari, de' quali celebrasi la festa secondo alcuni, metropoli de'Ma-
a' 15 giugno, vengono condotti quel- ruccini, e quindi passò ai romani,
li, che sono stati morsicati dai cani dopo essere stata sottoposta ai gre-
idrofobi, acciocché ottengano la gua- ci. Dai romani, che la chiamarono
rigione r intercessione di essi
per Teate o Tlieate Marrucinormn, nel-
santi. Fra che ne sperimen-
quelli, la loro caduta divenne successiva-
tarono gli effetti, vi fu il duca di mente dominata dai goti, e dai lon-
Palliano d. Federico Colonna , che gobardi, Questi ultimi, vcncado vin-
76 CHI CHI
ti noU'oltavo secolo da Pipino, do- si, ma nel t^'ì^y rinunziò ambedue
po l'assedio questo re la mise a fer- le sedi, per ritirarsi con s. Gaetano
ro, e a fuoco, per cui rimase inte- a menar vita solitaria, e ad istituire
ramente distratta. I.a rifal)briearono rOidine de' chierici regolari, che dal
i normanni, laonde tornò a rifiori- vocal)olo latino di questo suo primo
re, concorrendovi in diversi tempi vescovato furono detti Tt'adni [Ve-
i sovrani cui fu soggetta , ma i di). Chiamatolo poscia a Roma Pao-
francesi se ne impadronirono nel lo HI, ad onta della sua ripugnanza,
1802. Dopo di questi, tornò al pa- lo creò Cardinale ,
gli restituì la
cifico possesso dei regnanti delle due chiesa di Chieti, e a' 2 dicembre
Sicilie. 1537, gli diede nel pontificio pa-
La sede rescovile in Chieti fu lazzo di Marco il pallio arcive-
s.
fondata nel quinto secolo, e sebbe- scovile, donde a'g novembre iS^g,
ne Commanville convenga, che nei lo trasferì alla chiesa di Napoli. Pei
primordi del decimosesto fosse eret- suoi grandi meriti, nel i555, fu il
reprensibile Giampietro Caralfa, na- rio.La mensa per ogni nuovo ar-
poletano, per la santa vita del qua- civescovo è tassata nei libri della
le Dio permise si estinguesse un fu- camera apostolica a fiorini cinque-
rioso incendio nel castello di Popoli, cento. Oltre tali stabilimenti, la pub-
sottoposto alla sua diocesi, col get- blica istruzione vanta il i-eale colle-
tar nelle fiamme un /égiiua Dei be- gio , ed una società accademica di
nedetto. Quindi nel i5ig, Leone X agricoltura, arti, e commercio.
gli aggiunse l'arcivescovato di Brindi- CHIGI Famiglia. La nobilissima
CHI CHI 77
famiglia Chigi romana, oriunda di primo nel monte di Tolfa avea dis-
Siena, fino da otto secoli addietro coperto Giovanni di Castro , nel
godeva il titolo di conti Arden-
dell' 1 462, ne avea ricusato in profitto
gesca, titolo di cui ci sono memorie, la rilevante somma di quattrocento
che nel 1072 era da essa posseduto, mila scudi, ed assicurato alla Ca-
come può vedersi nel Gigli, Diario sa- meia apostolica l'annua rendita di
nese, t. I, pag. 107 e scg. Possedeva trentaquattro mila scudi. Allor(|uau-
inoltre questa famiglia il castello do poi Cesare Borgia duca del ^'a-
di Macereto nel territorio di Siena, lentinois, e figfio di Alessandro YI,
del quale ora non rimangono che si preparava nel i5oo ad intrapren-
rovine, ed alcuni bagni salulnù, ai dere la spedizione di Romagna, A-
quali negli anni 14^9 e \\^o si gostino gì' imprestò non solo pa-
recò Pio IF, Piccoloniiiii, sanese. Del recchie migliaia di scudi, ma diede
castello di Macereto furono signori pure tutta la sua considerabile ar-
Ranuzio nel 1200, ed Anselmo nel genteria, che avea fatta fondere e
1248, il quale porlo l'insegna di ridm're in moneta. Nel i5o3, di-
sei monti d'oro, colla stella nel cam- venuto Papa Giulio II, della Roi>e-
po rosso. Egli fu uno de' cinquan- re, per la stima^ e per la benevo-
ta nobili sanesi , eletti dalla città lenza con cui riguardava Agostino
per assistere l'imperatore Federico Chigi, gli aQidò la sopraintendenza
II, nella guerra di Parma, nella quale delle finanze pontificie, della qua-
si distinse per egregie doti. Figlio di le restò molto contento , al paro
Anselmo fu Chigi, da cui presero che del nobilissimo e principesco
ilcognome gì' illustri suoi discen- alloggio datogli da Sigismondo fra-
denti. Ereditò esso dal genitore non tello di lui nella sua villa detta le
solo il di lui dominio, e i diritti, ma Polle, circa tre miglia presso Sie-
anche le virtù, per le quali avea fiorito na; anzi per una specie di onore-
alla patria. Merita ancora menzione vole adozione, volle Giulio II, che
un Mariano Chigi, ambasciatore della Agostino e i suoi discendenti fosse-
repubblica di Siena a Carlo ^ III l'e ro stimati, e riguardati come ap-
di Francia , che poscia colla stessa partenenti alla propria famiglia del-
eminente qualifica fu inviato al Pon- la Rovere. Ed è perciò, che sino
tefice Alessandro VI. Colla protezio- d' allora i Chigi al loro stemma
ne del re di Francia, potè rista- inquartarono la quercia con ghian-
bilire r indipendenza, e dignità della de d' oro dei Rovereschi ( V. Ro-
sua repubblica , e da lui uscirono vere FAMic.i lA ). Il p. Bonnani, -T«-
Agostino, Sigismondo, e Lorenzo suoi mismata l'onti/icum Rom. p. 699,
figli; cosi spiega la inquartatura della
Nel medesimo pontificato di A- quercia della casa della Rovere, che
lessandro VI, il magnifico e celebre nello stemma Chigi si vede " De :
prima che salisse al pontificato. Ca- madversa lib. IV, cap. 8, nel to-
millo Fanucci, nel Trattalo di tutte mo IV del LampaSj sive Fax ar-
le opere pie di Roma ove parla tiuni liberalium del Grutero p. ^ii.
della sontuosa cappella da Agostino Egid. Gallo stampò nel i5i2 un
Chigi fabbricata nella Chiesa di s. poema assai raro, diviso in cinque
Maria del Popolo [Tedi), alla pag. libri, in lode del delizioso palazzo
i6t racconta, che messer Agostino di Agostino, intitolato. De Virida-
Chigi, gentiluomo sanese, fu il mag- rìo sanen-
Augustini Chisii patritii
gior banchiere e mercante, che vi sis, ed in quell' anno istesso Blosio
fosse allora, giacché né egli, ne suoi i Palladio pubblicò il suo Suburba-
ministri sapevano il valore dei be- nuni Augustini Chisii. Allora la via
ni che possedeva, né de' crediti, ed della LuiigiU'a, ove trovasi detto luo-
imprese, le quali ascendevano a più go, chiamato in appresso Farnesi-
d'un milione d'oro; ed aveva credito na, pel motivo che diremo, era fuo-
in ogni parte del mondo sino tra ri delle mura di Pioma. F. Raph.
gl'infedeli, i quali lo chiamavano, Sanctii, Monumenta ac Tabulae ac-
il gran mercante cristiano. Di lui ri incisa a Petro Sancte Bartoli.
si contavano cose maravisrliose, fra La casa poi, che il sunuoraiuato ar-
,
CHI CHI 79
cliitetto Peruzzi si edificò nella via Sandro VII ; giacché mentre le fa-
8o CHI CHI
ascendente a circa cento cinquanta D'Esle, e i due Barberini recaronsi
mila sciuli. L'altra moi^lio di Aii- nella di lui ccjJIa in conclave, a no-
guslo fu Francesca Piccolomiiii (che tilìcargli ch'orasi stabilito crearlo
avea dato alla Chiesa Pio li e Pio IH) J'apa, egli, senza usare molti rin-
colla quale si fece nella famii^lia Chi- graziamenti, rispose, che avea molti
^\ il deciinosetlirno parentado. A difetti noti, e molti non noti, e che
Sigismondo figlio secondogenito di aveva dentro il terzo grado forse
Augusto toccò la sola metà delle novanta parenti. Così la casa Chigi
antiche proprietà paterne, né la sua fii onorata dal suo virtuoso discen-
porzione più oltre giugneva di tre- dente. Quanto questa famiglia ab-
cento scudi di annua rendita. bia fiorito in nobiltà, basta riflette-
Da Flavio, e da Laura nacquero re alla parentela della medesima,
pure cinque figlie, che si fecero re- contratta colle famiglie Salviali di
ligiose in due monisteri di Siena Firenze, Petrucci di Siena , Gatta
tre delle quali vivevano con segna- di Viterbo , Ortensia di Gubbio
lata umiltà nel tempo che avevano Alidosio d' Imola, Colonna, Sciarra,
il fratello sul trono pontificale. In Capizucchi, ed altre distinte, preci-
questo modo Alessandro VII ebbe puamente di Pioma, come si vedrà
tre fratelli, e cinque sorelle. in VII richia-
progresso. Ahissandro
Fabio Chigi nacque in Siena ai mò la sua famiglia a Pioma, nel
i3 febbraio iSgg. Nella sua fan- modo che andiamo a dire, e dove
ciullezza corse pericolo di morire, eravi già stata con isplendore , sic-
desima ])romo7.ione Alessandro VII VII, par. II, art. 75, pag, i4i-
creò Cardinale Antonio Biclii, sa- Arrivato d. Agostino all'età di
iiese,fratello uterino di Laura sua ventitre anni, molti per esso olFri-
madre, già uditore del Papa, men- rono al Pontclice di lui zio una
tre era nunzio di Colonia. All'ar- sposa. Gliela olfri il duca di Mo-
ticolo Avignone, nonché all'articolo dena in una sua figlia ; altrettanto
Alessandro VII, si tratta delle spia- fece il duca di Parma ; il Cardi-
cevoli emergenze accadute in Ro- nal Mazzarini potentissimo uìinistro
ma coli' ambasciatore di Francia di Francia, in una delle di lui ni-
Crecqui, per alcuni suoi famigliari, poti, col qual maritaggio oltre una
e pe' soldati corsi al servigio della ricca dote, ed importanti aderenze
santa Sede, a cagione d' un velaio, nella corte di Francia, avrebbe lo spo-
eh' erasi rifugiato nel palazzo del- so contratto parentela di primo gra-
l' ambasciatore. In quegli articoli si do di aOìnità co' principi d' Este , di
CHI CHI 83
Lntei-a, fi-atello del Cardinal Glio- ni l'annua rendita di mille e cin-
lamo Farnese, trovandosi in età se- quecento scudi, e la coadiutoria del
nile, e senza spei'anza di dare suc- gran priorato di Roma dell'Ordine
cessione al suo ramo, ed aggravato gerosolimitano, che avea iSicolò Bar-
coni' eia di debiti, mise in vendita berini pronipote di Urbano VIII.
il feudo di Farnese, che rendeva Questi essendosi fatto sacerdote del-
circa cinquemila scudi di annua l'oratorio dis. Filippo, era suben-
reudita non punto a veruu prin-
, trato a goderne le rendite il Cai*-
cipe soggetto. Quel castello avea dinal Antonio Barberini iuniore,che
pi^so il nome dalia famiglia Far- fu poi creato Cardinale.
nese de' duchi di Parma. Il Cardi- Dei benefici ecclesiastici, fondati
nal Chigi ne trattò e couchiuse da Alessandro VII in Siena sua
V acquisto per duecento settantaciu- patria, concedendone il juspatronalo
que mila scudi, ed Alessandro VII alla propria famiglia, se ne tratta
gli diede il titolo di principato. La all'articolo Siena. Dal fin qui detto
dote di d. Maria Virginia Borghesi non sembra che sì zelante e gran
fu ceiitoltanta mila scudi, quanti Pontefice meritasse le accuse date-
r avo della sposa ne avea ricevuti gli da alcuni la propen-
storici per
dall'ava, e quanti pure al Barberi- sione a' parenti,perchè daforse
ni nipote di Urbano Vili ne aveva Cardinale e nei primi mesi del suo
portati d. Anna Colonna. Alessan- pontificato, ch'ebbe termine a' 22
dro VII questa lieta circostanza
in maggio 1667, avea declamato con-
donò al nipote d. Agostino quindi- tro il nepotismo. Non è vero quan-
cimila scudi d'oro, ed il matrimo- to scrisse il ^Muratori, che al Cardi-
nio si fece nel fine di luglio dal nale Sforza Pallavicino, biografo di
Papa nella sua privata cappella Alessandro V li, cadesse la penna
colla sola assistenza del Cardinal dalle mani quando vide il Papa e-
Chigi, piìi propinquo dello sposo, e saltare, ed ingrandire il proprio san-
del Cardinal Orsini, fratello dell'ava gue, e che lasciasse l'impresa di scri-
della sposa. Oltre a ciò d. Agosti- verne la vita ad altri pii^i cortigiano
no ebbe il principato di Campa- di lui. Il eh. Novaes asserisce di
gnano, borgo della Co marca , e il aver visto nella biblioteca del Gesìi
ducato della Riccia ( Fedi), ove di Roma in tre volumi in foglio,
Alessandro VII eresse il palazzo e r originale manoscritto del Pallavi-
la collegiata. Quel principato fu cino sulla vita di Alessandro VII,
venduto dal principe di Albano Giu- colle postille in margine fatte col
lio Savelli, che si trovava molto in- lapis dallo stesso Pontefice. Cristo-
debitato, al Cardinal Chigi, unita- foro Palmieri, nobile sanese , nel
mente ai principi d. Mario , e d. 1679 pubblicò in Firenze la Fila
Agostino, verso l'aimo 1662, come di Alessandro VII. P. R. La vita
riporta il Riccy, Memorie della cit- di AlessandroVII del Cardinal
ici di yJlbano, pag. 243. Pallavicini fu ristampata in Prato
A Sigismondo Chigi, altro nipo- nel 1839, ma non giunge sino al-
te di Alessandro VII, come figlio la fine del pontificato di tal Papa,
del di lui Augusto e di fratello , perchè l'autore non potè o non ,
della biblioteca Chigiana, che ebbe glio, non che Eleonora Rospi-
di d.
pure origine da si dotto Pontefice, gliosi, ritenuto che Augusto godesse
sono a vedersi gli articoli Bidliote- della stessa onorifica carica sua vita
CA Chigiana, e Chiesa di s. Carlo durante. Morto poi questo ai 29 di-
a' Cati.\.\ki. cembre 1769, d. Sigismondo Chi-
Lungi dal tessere il catalogo de- gi di lui figlio, e di d. Giulia /al-
gli altri personaggi distinti, che fio- bani, e nato ai i5 marzo 1736, ot-
rirono in questa famiglia, ci limite- tenne da Clemente XIV ai 5 gen-
remo a darne i pochi cenni seguen- naio 1770 la conferma dello stes-
ti.Sigismondo Chigi [Fedi), sum- so cospicuo grado. Egli prese per
mentovato nipote di Alessandro VII moglie d. Flaminia Odescalchi dei
fu elevato alla porpora nel 1667 duchi di Bracciano, morta la qua-
da Clemente IX per restituzione le nel I 771, dopo avergli dato due
4. D. Maria Flaminia, nata nel i8or, dove fu visitato, nel 1691, dal det-
maritata al cav. Covoni di Fi- to sovrano. Possiede ancora la signo-
renze. ria di Luriano, di Leonina, ed
5. D. Giulia, nata nel i8o4, spo- altre.
7. D. Costanza, nata nel 1807, ma- telli Zondadari, imo Cardinale, l'al-
dia nobile del Papa regnante, dal Chigi Montoro . Da IMariano Chigi,
quale nel 1841 fu inviato col ber- che celebrammo di sopra, fiorito nel
86 CHI CHI
fece il ramo de' Chigi , di cui era il marchese Filippo Patrizi ressilli-
Alessandro VII, del quale Sigismon- fero di s. Chiesa, ammogliato ora a
do fu bisavolo 2." Francesco Chi-
: d. (Viulia Chigi, e il p. Francesco
Laura figlia del principe Scipione sti Istoria, in Venezia per Fran-
,
CHI cni 87
sani, e, secondo altri, eziandio dei 20 XI, di Alessandro Vili, e d'In-
Minori conventuali, con amplissima nocenzo XII. Ebbe sepoltui'a nella
autorità in tutto lo stato ecclesia- chiesa di s. Maria del popolo nella
stico. Somma capacità e rettitudine sua cappella gentilizia, vuìa delle più
mostrò egli in tutti questi impieghi, sontuose di Roma,
né tradì mai la gravità del decoro, CHIGI Sigismondo, Cardinale. Si-
comunque sempre accoppiasse nei gismondo Chigi fu nipote di Ales-
suoimodi il fiore della galanteria. sandro VII, ed ascritto sin da gio-
Per acquetare le discordie insorte vanetto tra i cavalieri di Malta, ot-
in Roma nell'occasione della gara tenne dallo zio Pontefice il prioi-a-
tra le milizie urbane e la famiglia to di Roma ed alcuni altri' eccle-
del duca di Crecquy, ambasciatore siastici beneficii. Alessandro VII
di Francia , fu il Cardinale Flavio nelle ore di ricreazione, soleva chia-
Chigi spedito legato a Intere al re marlo a sé, ed interrogarlo sui pro-
cristiani^imo. E si bella fu la ora- fìtti da lui fatti sì nella pietà che
zione sua e sì persuasiva, che a nelle lettere. Che se non potè indur-
poco a poco calmossi l'esacerbato si a crearlo Cardinale bene il fece ,
88 CHI CHI
fu fatto chierico, e poi nel 17') 3, Napoli mandava ogni anjio al Pa-
«liacoiio Cardinale di s. Animilo, pre- pa, in soddisfazione del censo o tri-
lòtto della congregazione de' rili, e buto per l'investitura del regno, la
protettore dei Minori conventuali, e quale solennemente presentavasi da
dei canonici regolari del Salvatore. un ambasciatore nella basilica Va-
Decorato della porpora Cardinali- ticana, nella vigilia della festa dei
zia, mantenne un tenore di vita cosi ss. Pietro e Paolo. Di tal censo, e
umile, religioso e liberale, che ama- funzione, della sua origine e termi-
re lagrime cagionò generalmente la ne, intendiamo trattare in questo
sua morte accaduta in Roma nel articolo, coU'autorità del Cardinal
1771 nell'età sua di cinquantanove Stefano Borgia Breve istoria del
,
Dalla vita di Paolo li abbia- ad ogni nuovo Papa: -> lidem vero
mo, ch'egli nell'anno i470 rifiutò la 5) haeredes ( di Ferdinando il Cal-
chinea , ed il falcone, mandatogli si tolico ), et successores, si Roraa-
dal re Ferdinando pel regno di Na- » nus Pontifex in Italia fuerit, in-
poli, e che domandò invece sessan- » fra sex menses,si vero extra Ita-
tamila scudi. Ma il suo successore -•} liam esset, infra annum, postquam
Sisto IV 1472 esentò
nel il detto .-j dicti regni dominium adepti fue-
re Ferdinando d' Aragona re di Na- » rint, teneantur et singulis succes-
poli , durante la sua vita , dal tri- ;> soribus nostris, ac eidem Roma-
buto dovuto alla Chiesa romana •j nae Ecclesiae rcnovabuut tam
,,
90 CHI CHI
» ipsum liginrn, et homagium, qnam lio II, che il re facesse presentare
« cHiiiii liujiisinodi jiiiami-nliini. In ogni anno al romano Pontefice nella
» oplionc aiilcm, ot bfii('|)lacilo crit festa de' ss. Apostoli Pietro e Paolo
» Romani Pontilicis, soii pracdictae itnian pahtfrcnum allmm et piil-
chè gli era stato negato, si appigliò ro Papa. IVel medesimo anno fu
al partito di far presentare il cen- creato Innocenzo Xll, il quale nel
so privatamente al Cardinal camer- dì primo di novembre ricevette nel
lengo di santa Chiesa, ed ai mini- palazzo Quirinale l'omaggio del i-e
stri camerali nella sala dove dagli , per le mani del principe Barberini,
altri feudatari, non obbligati ad una che con legia magnificenza sosten-
splendida forma si ricevono , tri- i ne il carattere di ambasciatore straor-
buti. Di fatti andarono i ministri del- dinario del re cattolico , come sor
l'ambasciatore per presentarlo ; ma vrano delle Sicilie. IVIa delle pre-
dai camerali non si volle ricevere sentazioni della chinea fatte nei pa-
un censo dovuto alla stessa persona lazzi Quirinale e Vaticano, e nella
del Papa. L'ambasciatore ne portò chiesa di s. Maria del Popolo agli
doglianze al proprio sovrano ; ma 8 settembre dopo la cappella par
questi con più equo consiglio , or- pale, e di quelle fatte da un Car-
dinò che si pagasse il censo quando dinale, si può vedere il volume IX
e dove voleva sua Santità. Ed è del Dizionario, alle pag. 77, 86 e
perciò, che quindi venne presentato 87.
a' 28 agosto dello slesso anno 1686 Neil anno 1 700, cessando di vi-
ad Innocenzo XI al Quirinale e , vere Carlo Uj in Europa, e mas-
l'ambasciatore Borromeo compì alla sime in Italia, si accese aspra guer-
solennità della funzione, che descris- ra per la successione alla possente
9^ CHI CHI
ih1 estesa inonai-chia di Spagna, alla come scrive il Guairiacci, f^it. Pon-
(pialo ])i-ete)i(lcvaiio Luij^i ^IV re tif. toin. II, pag. 7 e 371. Due
iti l'-iaiicia, e Loo]jo!(1(j I ii)i})cra- giorni prima della detta presenta-
tore. Ma avendo il primo accettala zione del censo, avea Clemente XI,
la disposizione testamenlaria del de- con suo chirografo de' 2G giugno,
lonto, dichiarò re delle Spagne Fi- dichiarato alle parli contendenti non
lippo duca d'Augiò, secondogenito pregiudicarsi la non efrettuata pre-
rò questi anco alla sovranità delle ragioni della santa Sede. In questo
due Sicilie, e eolle armi se ne rese chirogratò, cui Clemente XI ripetè
padrone. A giustificarne il possesso, ne' seguenti aiìiii , si fìi particolar
si rivolse a Clemente XI per otte- menzione della solenne pompa e
nerne r investitura. Fu allora, che cavalcata, che doveva accompagnare
nacque viva gara tra le corti ili Ma- la presentazione del censo e chinea
drid, e di Vienna, pretendenti alle per le due Sicilie.
Sicilie. Da ambe le parti si doman- E ben a ragione Innocenzo XIII,
dava l'investitura con preghiere, e neir investitura , che poi diede nel
larghe promesse al Papa. Entram- 172?. a Carlo VI d'Austria, par-
be le corti offrirono il censo prima lò delle consuete solennità nella pre-
di averla riportata, e quella di Ma- sentazione del censo, non già c(»me
drid lo fece eziandio iniprovvisa- di un atto semplice tàcoltativo, ma
niente presentare al tribunale della come di un atto famulativo ad un
camera Apostolica nella vigilia della titolo positivo e sul quale, dopo
5
lesti vita di s. Pietro nel 1701 ; ma così lungo corso d'anni, oltre la cen-
non ammesso, anzi venne tòr-
Tu tenaria, s'era acquistato ogni buon
uialmente rigettato. Era fermo il diritto, e quindi obbligò l" investito
Papa nella prudente massima di con- Carlo VI a giurargliene l' osservan-
servarsi strettamente neutrale, qual za, con queste parole: " Perpeluis
si conviene padre comune de' fe-
al » futuris temporibus singulis annis
deli, per cui sempre ricusò conce- » ipse Carolus rex, ejusque haere-
dere ai pretendenti la tanto bra- :> des et successores, alii([ue vocali
mata investitura, come può vedersi » praedictum censum nobis, et suc-
nel lib. V dell' Istoria delle guerre » cessoribus nostris cuin solitis solc-
avi'enute in Europa per la succes- » mnitatibus integre persolvere o-
sione della nionarchiaspagnuola.ee., « innino debeant ". Non fu però
del marchese Ottieri. Nel tomo I di questo un nuovo obbligo imposto
questa istoria si legge un singolare al re; ma una giusta cautela, per-
stratagemma, con cui gli spagnuoli chè si osservasse quel jus , eh' era
presentarono di nascosto in tale oc- già con tanti atti solennemente pre-
casione il suddetto tributo nel pa- scritto,e che ultroneamente fu pro-
lazzo vaticano, e come lo rifiutò messo pochi anni dopo dal re di
Clemente XI, donde prese occasio- Spagna Filippo V, quando divenu-
ne il tedesco Vesterno per battere to sovrano delle Sicilie, co' termini
una medaglia con questa leggenda, seguenti, in idioma spagnuolo: •> Y
allusiva alla chinea: equo ne credi- » de la nnsnia , sue r te se afre te
te TEUCRI j AUFUGIAT PRO HAC VICE ,
:> proinpto a presentar la Acanea
,
CHI CHI 93
» en la forma, y solcmnulad rtco- e sugli anteriori tributi ed investi-
}t stuinhrada ". E di falli la conse- ture concesse dai Papi ai sovrani
gui iiell'aiino lySS, e nella lìolla diversi, che dominarono sulle Sici-
speditagli da Clemente XII, fece lie, per la sovranità avuta dalla
ripetere anche la clausola delle usa- santa Sede su quel reame sino dal
te formalità, e solennità nella pre- secolo ottavo, e sulla condotta di
sentazione del censo, colle stesse Pio VI in sostenere le ragioni della
espressioni della bolla d'Innocenzo Chiesa Romana, si cousuiti l'artico-
XIII, per Carlo VI d'Austria. lo SlCItlA.
Tali condizioni sulle ordinarie so- Tuttavolta aggiungeremo qui qual-
lennità della presentazione della Chi- che nozione più interessante sull'argo-
nea, furono ripetute da Clemente mento. Nel 1777 nel presentare il
XIII, nella investitura, che diede contestabile Colonna la chinea, cam-
delle Sicilie nel 1760 al re Ferdi- biò la formula all' improvviso , di-
94 CHI CHI
(jiieslo Dizionario, in un alle for- alcuni, ilFerdinando de TolTes
i^av.
alle pagine 3ii e 3 12. Solo qui aveano luogo sontuosi rinfreschi
aggiungeremo, che l'ambasciatore del suoni, cantate, illuminazioni, fuochi
Carpio, destinato a presentare la con macchine allegoriche,
artifiziali
chinea ad Innocenzo XI, voleva ed altre solenni e pubbliche dimo-
portarsi in sedia nella cavalcata ; strazioni di gioia. Le descrizioni di
ma il Papa gli fece sapere che non tali feste si leggono ne' Diari di Ro-
gli avrebbe mandato le consuete ma, e il Cancellieri nel suo Merca-
guardie, per cui si adattò di caval- lo ec, a pag. i8c), tesse un catalo-
care, come era il costume. go dei numeri de' detti Diari, che
Non sempre il contestabile Colon- ne parlano.
na fu quegli che fece le funzioni di liitornando alla sospesa presenta-
ambasciatole straordinario per pre- zione della chinea , nel medesimo
sentare la cliinea, dacché piuttosto, anno 1788 il cav. Ricciardelli , in-
dopo il i68o, sembra che s'incomin- caricato di affari del re di Napoli,
ciasseda un individuo di tal' illustre ebbe ordine dalla sua corte di por-
famiglia a fare sì onorevole uffizio, tare al Cardinal Boncompagni se-
per parte dei re di Spagna, e dei gretario di stato, settemila ducati
re di Napoli. E di fatti, per dire di d'oro di Camera, nonché altri tre-
,
cento ducati pel cavallo bianco det- » prezzo del cavallo bardato detto
to chinea ; ma il Cardinal ricusò M chinea, che sopra il dor.so portar
di riceverli,dicendo che nella so- >* soleva il consueto denaro ".
razione si ebbe a notare una variazio- ce delle mule bianche, o chinee ca-
ne di espressione, cioè che invece di valcate od usate dai Pontefici.
,
" Paolo, mandava la consueta som- opere va letto quanto egli riporta
" ma, coir aggiunta
di ottocento nella Lettera a monsignor Tommaso
M scudi in circa , per compensare Guido Calcagnini, a pag. 3-ì, pe-
w l'ommissione fatta negli anni pre- rocché vi hanno in essa erudite no-
» cedenti, di non aver valutato il tizie suU'argomeuto.
96 CHI CHI
CIITO o SCIO. Sedo vescovile sacerdoti della congregazione dell" o-
neir isola di lai nome. V. Scio. ratorio, fondata poi dal medesimo
CHIODI (Co ngrcgaz ion e religiosa s. Filippo, furono pure volgarmente
de' sacri). Nell'anno iSGy nella cit- chiamali, \ padri di s. Filippo Neri.
tà di Siena il p. Matteo Guei'ra, Di questa congregazione si possono
vita comune, senza proprietà indivi- e i miei piedi, perocché io son desso.
duali, e secondo le costituzioni aposto- E detto questo, mostro le mani e i
liche, che ricevettero altres'i l'appro- piedi, e da s. Giovanni si replica,
vazione nel 1096, anche da Clemen- cap. XX, 20 dopo aver così
: E
te \II1. Facevano solenne giura- detto, mostro loro le mani ed il co-
mento di perseverare sino alla mor- stato. E Tommaso disse agli Apo-
te, e di ubbidire al loro superiore; stoli quando gli raccontarono 1' ap-
dal qual giuramento il solo Papa parizione, idem V. 25: Se io non
poteva dispensarli , come espressa- veggo nelle sue mani la fessura
mente si legge in una bolla di Pao- de' chiodi , e se non metto il mio
lo V de' 23 gennaio 16 14, e in dito nel luogo de' chiodi , e non
altra emanata da Urbano VIII nel metto la mia mano nel suo costato,
1627. Questa congregazione fiori non lo credo. E comparendo di
per uomini di segnalata bontà e , nuovo Gesù Cristo, allor cli'era-
dottrina, e si esercitava nell'ammi- vi s. Tommaso, a lui rivolto, ecco
nistrazione de' sagramenti, in predi- come gli parlò, ib. v. 27 : Metti qua
care, ed insegnare la dottrina cri- il tuo dito, e osserva le mie mani,
stiana a' fanciulli, e in molte auste- e accosta la tua mano, e mettila nel
rità. E già colle sue opere, e col mio costato. E ciò fece, perchè tut-
suo esempio, riuscì di grande edi- tavia apparivano aperte le sue mani
ficazione a' fedeli, e trasse a sé molti da' chiodi, e il costato dalla lancia.
proseliti, fra' quaU s. Filippo Neri, in- Nella versione persiana, Jo. e. XX,
timo amico del p. IMatteo fondatore. in Polyglot. V, XLI, 20, pag.
t.
E siccome l'abito dei sacerdoti dei 509, London, 1657, si espriaiono
sagri Chiodi era uguale a quello dei anco le ferite de' piedi, ove leggesi :
CHI CHI 07
Disse questo, e mostri) loro le ferite di Plinio, mettevano dei pezzi di
delle mani, de piedi e del costato : legno al Ijasso delle croci, affinchè
11 che mirabilmente si accorda con i malfattori potessero appoggiarvi i
ciò, clic di Ini predisse il reale Sal- piedi. Un' altra simile stravaganza
mista, Psai. XXIj i8, ove dice: si vedeva nella croce stazionale pos-
Hanno forati i mici piedi, e le mie seduta dal senatore Ebnero d'Eschen-
inani. E adunque indubitato, e lo bach, in cui rappresentasi Cristo
confermano l'antica veneranda tra- senza avere i piedi trafitti dai chio-
dizione, la rispettabile autorità dei di locchè è certamente contro l'o-
;
Marlyre; dal Cardinal Toledo sopra dette che Nonno scrittore del quinto
del capo 19 di s. Giovanni, annot. secolo , fosse di questo sentimento
1
4 da s. Cipriano nel sermone de
j nella parafrasi in versi del vangelo
Passione Domini, e da un gran nu- di s. Giovanni. Curti Il citato p.
mero d'immagini lavorate negh an- pelò da un altro passo del mede-
tichi musaici , e principahnente in simo Nonno, pretende di mostrare
quelli fatti dai greci, riportate fra che ancor egli opinasse essere stati
gli altri dal p. Cornelio Cuiti nella quattro i chiodi.
sua opera de Clavis Dominicis. Me- Altri poi, per convalidare l' opi-
glio di prova il dottissimo
tutti lo nione de' tre chiodi, adducono in
Benedetto Xi V, Lamherlini^ De [est. loio favole l' autorità della trage-
D. N. Jesu Chris ti part. I, num. dia greca intitolata: Cristo paziente.
279; il quale con isquisita erudizio- Ma c[uesta veramente poco a loro
ne ha moltissime cose disaminate, giova perchè l' autore è un ooeta ,
ed osservate non meno in conferma che non istà strettamente al van-
<le' quattro chiodi, che in confuta- gelo e all'istoria, sebbene sia il ve-
zione di chi sognava non già con nerando s. Gregorio Nazianzeno, se-
chiodi essere stato confitto in croce condo alcuni. V. Lollaud, ad i5
Gesù Cristo, ma bensì con funi es- 3Inii., Tillemont t. I, not. 3g. Sur.
sere stato legato. In un sagro trit- lY. S. J. C, p. 455 , e i Crocefissi
tico de' religiosi carmelitani di Luc- con quattro chiodi, dappoiché fuori
ca del XIV secolo, in bassorilievo di quelli riportati dal p. Curti, dal
eseguito sull' osso bianco, eravi rap- Lanibccio, Uibl. Caes. lib. II, pag.
presentato il mistero della crocefis- 4 IO, e lib. XIII
dal cod. 6'j ,
sione, con Gesù Cristo posto sulla Buonarroti nel Dittico di Ramhona,
croce, senza segno di chiodi, pog- e dal can. Giuseppe Martini, Tlieatr.
giando i piedi su di un zoccolo. IJasilic. Pisan. tab. XiX, pag. 87,
Vero è però, che i romani, al dire se ne trovano pure altrove. Di fatti
voi. XUI.
7
gS CHI CHI
se ne trovano anche oggltlì in al- Si sono anche per divozione imi-
cune chiese antiche, come nella col- tati i chiodi, coi quali Gesìi Cristo,
legiale eli s. Michele in Lucca , in fu attaccato alla croce. Calvino ne
quella metropolitana, in quella ab- conta quattordici o quindici, ch'egli
bazia di Pozzeveri, senza mentova- pretende che i cattolici tengano per
re altri luoghi. Il Torrigio, Le sa- veri , ma fra questi ne mette molti,
gre grotte Faticane, dice a p. i(^'^, dei quali prima di lui non si era
che pur troppo gravissimi autori mai inteso parlare ^ come «juelli di
greci e latini sostengono che, Gesù Venezia , dei carmelitani di Parigi,
fu crocefisso con quattro chiodi, due della santa cappella di Draguignan
alle mani , e due a' piedi , ed af- del villaggio di Tenaille , il quale
ferma di avere veduto simili Cro- vuoisi immaginario. Il vero chio-
cefissi i^f^edi), nel portico della ba- do, che è in Boma nella chiesa
silica lateranense, e nelle chiese di di s. Croce, fu limato, ed ora non
s.Maria Liberatrice, de' ss. Cosma ha pili punta. Questa limatura e
e Damiano, di s. Bonosa, di s. Ni- stata rinchiusa in altri chiodi, fatti
delle belle arti, pensando forse gli chiodi, forse avvenne dal formarsene
artefici col formarli in tal guisa, di con parte dei veri ovvero che i ,
uno de' principali ristoratori della confìtto in croce Gesù, dicendo che
pittura, ma ancora da Margaritone pure in Como, e in Treveri se ne
pittore e scultore aretino, che pur egli venerano, ed aggiugne die fra essi
visse in quell'epoca. / .Pompeo Sar- vi sieno puro chiodi, co' quali fu i
distrutte dai greci, una delle quali stabilì il veneto dominio sulla ligu-
fu Chioggia, per cui si trae conse- re rivale. Tanto in questo, che in
guenza, che la fondasse Clodio, com- altri incontri, gli abitanti di Chiog-
pagno di Autenoi'e. Altri, seguendo gia diedero riprove di valore e di
un passo di Plinio, in cui parla Itideltà. Nel resto Chioggia seguì la
della Fossa Clodia, e del porto di ^5orte, e i destini della repubblica
Hcdron, la credono a lui anteriore, di Venezia. Sul così detto lido dì
e fondata da Clodio nemico di Ci- Sotlomarinn, che forma quasi un
cerone, o da Clodio capo degli Al- sobborgo di Chioggia, vedevasi la
banesi. Non mancamo (juelli, che ne chiesa della b. Vergine detta della
credono fondatore o l' inqieratore Navicella, bell'edifizio decorato di
Clodio Albmo , o Marco Aurelio stupendi dipinti, la cui erezione ri-
,
do Pio \'I nel 1782 recossi a Ve- Prezzato, tenuto nel i6o3; di Pie-
nezia, aiio marzo giunse a Lago tro Paolo Milolti nel 16 16; di
Scuro del Po, dov'erano preparati Pasquale Grassi nel i634; di Fran-
tre bucintori, sette peote, e tre bar- cesco Grassi nel 1648; e del me-
che pel suo trasporto, e per quello desimo Fi'ancesco nel 1GG2. La cat-
del suo seguito. Sbarcò a Cliioggia tedrale dedicata all' Assunzione di
ad un'ora della sera, e prese allog- IVIaria Vergine in ciclo ,
possiede
gio, e dornù nel palazzo Grassi, ove diverse preziose reliquie. F a tre
e Pistoiesi, 1 ila di Pio l" II, tomo dignità, la prima delle quali è l'ar-
ri. Il vescovo, che per lo stato ro- to delle scuole pie, un altro di
rio in compagnia delle sorelle, nel- chirografo, per la cui metà era ta-
l'anno 3o45 in Tessalonica, il gior- gliata la pergamena ora per diiitlo,
no terzo di aprile. V. Agape (s.)_, ora a consegnandosene la
denti ,
ultima parte non va però presa che le grazie per chirografo si ac-
così sti'ettamente alla lettera, giac- cordano dal sovrano Pontefice sia ,
ché non solo dove trattavasi degli neir interesse della camera Aposto-
interessi della Camera, ma anche lica, sia in quello dei privati, e che
per altro sia il Chirografo, vi sono e debba aver sempre il suo pie-
alcune formole generali, che a mag- no effetto, esecuzione e vigore
gior intelligenza si trascrivono qui colla semplice Nostra sottoscrizio-
appresso letteralmente. ne, ancorché non vi fossero state
ciale, ed iiulividiin menzione. Non gionc delle (piali può occorrere l'ap-
ostanlc (qui si pone, ctl indivi- plicazione della mano, degli stru-
dua o il Icslamciito, o altro Clii- menti, e dei topici, come mezzi es-
rogiafo, o qualsiasi alto al qnal senziali di guarigione. Dopo la me-
venga derogalo ) come pure non tà decimosecondo, la chi-
tlel .secolo
scienza, che .si occupa della cogni- Chiesa ne vietò V esercizio agli ec-
zione, e della cura delie maUitlie clesiastici, per cui la chirurgia cad-
del coqio uiiiauo, e per la guari- de nel rlominio de laici. Ma sicco-
,
della chirurgia ; in fine pervenne a p. i2f) e i33: alle pag. i3g e se-
fare unire i barbieri al corpo dei guenti si riportano le notizie dei
chirurghi. La chirurgia, cos'i degra- pi il celebri autori di chirurgia ;
data per la associazione sua con ar- Dictionnaire de 3Iedecinc oii reper-
tisti, fu esposta al dispregio , e fu toire general ec. II edition, Paris
spogliata degli onori letterari. Ma 1834.; Dictionnaire des sciences rne-
in progresso i chirurghi ristabiliro- dicales par una societé de niedecins
no la gloria dell'arte. et de chirurgi ens , Paris 18 13, to-
La proibizione dell'esercizio della mo V, pag. 84, 93,6 112; Dizio-
chirurgia ai religiosi, ed ai chierici, nario di Cliirurgia pratica, di Sa-
è fondata nella considerazione, che muele Cooper, traduzione dall'in-
questa arte, sebbene in sé eccellen- glese, Milano 1823, tom. I, p. 5i6
te, tuttavolta ritiene alcpianto del e seg. E Bayle e Gibert ; Diction-
crudele, e domanda neh' esecuzione miire de Medecine usuelle et donie-
molte cose, che sono affatto contra- stiqae, Paris i835, tome premier,
rie alla santità dello slato ecclesia- pag. 349 e 35 1. Gli elenchi poi di
stico. Quindi ne segue, che un chie- opere, e di dissertazioni di chirur-
rico negli ordini sagri è irregolare gia si troveranno nella Bibliotheca
quando una persona muore dopo chirurgica di Haller; Histoire de l'a-
qualche opei'azione chirurgica da natomie et de la chirurgie di Por-
lui fattale, ad onta che abbia osser- tal ; Litteratura medica digesta, seti
sia sua colpa. La ragione è perchè e negli articoli bibliogradci delle ./«•
i concili gli proibiscono l' esercizio stitutiones Chirurgiae L. lieisteri.
vengono eletti pel conclave (lue me- sia per ogni bimestre, come allora
dici, collo stipendio ognuno di cen- si pagavano gli onorari i, ventisette
to scudi al mese, fruendo e parte- fiorini e nove denari, ch'era l'or-
cipando de' privilegi Ae Conclavisti dinario stipendio così de'medici, co-
[Fedi), non che delie zimarre ne- me de' chirurghi palatini. Del celebre
re, che il medesimo conclave pure Guido o Guidone de Chauliac, me-
a loro concede. Da ciò si conosce dico e chirurgo di Uibano V, cap-
che l'abito del chirurgo del concla- pellaniis et commensalis Papac, che
ve è la zimai'ra nera , colla ber- nel 1 363 scrisse un' opera, è a ve-
retta dottorale del medesimo colo- dersi il citato Marini tom. I, pag.
re. Per dare poi qualche nozione 7() e scg. sulle diverse opinioni, che
de' chirurghi de' Pontefici, e de' con- sia stato al servigio di altri Papi
clavi, ci limiteremo ai seguenti cenni. avignonesi.
Sì fa menzione di un certo Pie- G nudaifa da Cremona, snrsieo,
tro de Tofallis, dal eh. Gaetano Ma- seguì Libano V nel viaggio in Ita-
chirurghi, lo che non avea avuto né i553. Paolo IV ebbe molti medi-
ebbe poi esempio. Ma avendo Car- i ci sebbene ci dica il
e chirurghi,
dinali deputati sul conclave stabili- p. Caraccioli nella sua \ita, che po-
to, die tutte le nazioni vi avessero co si servì de'raedici e delle medi-
i loro medici, e chirurghi, perciò de- cine, come quello, che in lingua gre-
putarono Ire italiani per IMtalia, un ca avca letto Avicenna , la scuola di
1.2 CHI CHI
Salerno, e Galeno. TiillavoUa [viaccn- col(,ro, che ricercassero de' barbieri
d((gli disputar co'nicdiei sulla filoso per le sanguigne. V'ha pure chi
fìa,i; sulla nu'dicina, chlti; vari clii- pei gigli iiiU-nde essere il suddetto
quali lìnono (iiacomo da
rtirfjlii, i l'onlclice disceso da un barbiere
l'crugia,Malico Vilj, Allòiiso Ferri, chirmgo, giacché nell'arme di casa
(icnnanico Uaslelli , Scipione de Medici, una delle palle, che la for-
liossi, e Gio. l"'ranccsco Oliva. Fu ma, ha sopra diversi gigli. Anzi o-
Paolo IV, elle pioibi nuovamente pinano alcuni che la stessa casa Me-
poter i inediei ebrei curare i cri- dici di Firenze discenda da un
stiani, ancurcliè chiamati e pregati. medico, che adottò per istemma
Del successore Pio.iV, de Medi- le coppette di vetro, le quali per
ci, niilaiicsc, crealo nel i55c), nel la forma furono poi convertite in
Diiii-io Itilcrario, che ili stampato palle. Che i barbieri facessero le o-
di l'io IV, satiricamente e con biz- Chiara, cioè di alcune di quelle ches.
zarx-o disegno nelle decorazioni ester- Domenico trasportò insieme a molte
ne di travertino, in bassorilievo scol- altre di Roma presso la chiesa di
pì asciugamani, catini, e saponette, le s. Sisto. L'università de' barbieri
quali possono essere prese per le chirurghi, prima di Sisto IV, ave-
palle, slemma della famiglia IMediei. va la chiesa nel rione ponte vicino
Anzi siccome i barbieri insino a' no- a s. Lucia della Chiavica. Ottenuta
stri tempi, come dicemmo superior- quella della ss. Trinità, la riedifi-
mente, dovevano, giusta l' antichis- carono, l'adornarono di buone pit-
sima, e lodevole consuetudine, eser- ture, e la dedicarono ai loro santi
citare la bassa chirurgia, massime protettori Cosma, e Damiano, dei
la flebotomia, nel prospetto esterno (juali si celebra la festa
27 set- a'
delle loro botteghe si vedono in tembre. 11 Fiorentini, in Adnot. ad
lloma le pareti dipinte priucipal- i\l(tityiol. Hicroiìy/iiiantuUj V. kal.
mente coi colori bianco e turchino, oct. p. 879; e Bona, Rer. Liturg.
con dei gigli gialli su quest' ultimo. cap. 2, § 3, scrivono che tre cop-
Vuoisi spiegare un tal contrasto di pie de' santi si trovano coli' istesso
colori perchè avessero ima fàcile in- nome di Cosma, e Damiano uno ;
dicazione nel bujo della notte ( non di martiri nell' Arabia altra di ,
cui senza mercede curavansi gli am- e Gioseffo Zerla. Questo secondo in
malati. A questi due martiri romani, compagnia del pur nominato Germa-
de' quali senza dubbio si fa memoria nico Rastelli, e di un Andrea Mar-
nel canone della messa fu dal Pon- , colini , nel i565, concorse per esse-
tefice s. Felice IV del 5i6 dedicata re fatto chirurgo del conclave. Il Mon-
la chiesa, che sta nel foro roma- ticoli fu poi chirurgo anche di Gre-
no. P^. il Piazza Opere pie di Roma, gorio XIV, e Paolo V. Per morte
a pag. 6 [ o, Della confraternita dei di Gregorio XIII, entrò nel conclave
ss. Cosma e Damiano de' barbieri, per chirurgo un certo Giuliano Cec-
e sliifaroli ; e Statuti, ordini, e co- chini. Questo Pontefice, con costitu-
stituzioni dell' università , e colle- zione de"3o marzo i58i, confermò
gio de' barbieri di Roma , Roma quelle d' Innocenzo III, Paolo IV,
1783. e s. Pio V, colle quali si vieta ai
Ritornando a Pio IV, leggo nei ci'istiani di servirsi nelle loro infer-
registratori dei ruoli del palazzo apo- mità di medici ebrei, e nello stes-
stolico, oltre cinque medici ed uno so tempo ricordò a'medici cristiani
speziale, tre medici chirurgici : Gia- di opportunamente avvertire i ma-
como da Perugia, Scipione da Mila- lati nel pericolo di morte; ciocché
no concittadino del Papa, e Lazza- inculcò Innocenzo XI, nel concilio
ro Palombo. Nel Rotulo poi delle fa- romano 1723 Benedetto XIII,
del
miglie pontificie, che nel settembre indi Clemente XIV, Pio VI, ed al-
i56f, seguirono Pio IV a Perugia, tri zelanti Pontefici. Nel ruolo dei
per medici sono registrati Francesco famigliari di Sisto V, e nella classe
Manfredi, e Pomponio da Pescia, e de medici fisici, cerusico e speziale,
Nicolò Speziale. Chirurgo poi di s. lessi per chirurgo il detto Giuliano
Pio V, che nel i566 successe a Pio Cecchini, rilevandosi dal medesimo
IV, si nomina un Germanico Ra- molo, e dagli altri anteriori e po-
stelli, figlio del summentovato Giaco- steriori, che sono nell' archivio dei
mo, che avea servito anche Paolo palazzo apostolico, la parte di pane
IV Nei ruoli del palazzo apostoUco
. e vino quotidiana, i cavalli loro as-
della famiglia del medesimo s. Pio segnati, i servi loro addetti, e le al-
V, nel 1 57 I, sono registrati Lazzaro tre distribuzioni, come olio, cande-
Palombo, già chirurgo di Pio IV, le, aceto, legna, fieno, orzo, e biada
e Ludovico Monticioli, o Monticoli. pei cavalli ec, di cui godevano dal
Questo santo Pontefice rinnovò la proi- palazzo stesso i chirurghi Ponti-
bizione già fatta da Innocenzo III fìcii.
%^h^^^fi^/^ ^J&(>U't>i't
^\ *^
AAirrMri*5*'' H:
ii4 CHI CHI
Giuliano Cecchini fu pure da me del conclave Diaii di Roma. Oltre
i
rinvenuto tra i ruoli ili Clenieute a ciò si possono vedere gli articoli del
Vili, per chirurgo del Papa. Il ni- Dizionario Medici e Famiglia Pon-
pote di Clemente Vili, Cardinal tificia, nonché Ospedali di Roma ed
Pietro Aldobrandini, elevato alla U.viversita' Romana, nella quale vi
porpora dallo zio nel i5^99, '"ti'o- sono cattedre di anatomiaj di chi-
dusse a sue spese le spezierie e i rurgia teorica, di ostetricia, di cli-
nieuto di s. Pietro, nella quale era- discaro l'aggiungere, che fra i chi-
vitalizia pensione di annui scudi cin- Maggi, e Varoli, furono anche ar-
(juanta. chiatri, e medici dcgU stessi Papi.
Non avendo rinvenuto altre co- CIIISUME. Città vescovile dei gia-
se particolari sui chirurghi dei Papi, cobiti, nella diocesi di Antiochia nella
e di quelli del conclave, ed essendo Siria,intorno la quale si fa menzio-
più comuni le loro notizie, pel se- ne di cinque vescovi che vi ebbero
colo passato e pel corrente, pei chi- sede, nonché di un rinomato moni-
rurglii dei Papi vi suppliscono le stero, in cui ritirossi Giacomo di
annuali Notizie di Roma all' arti- Edessa, allorquando lasciò la pro-
colo Famiglia Pontificia, e j^>er quelli pria sede.
, ,
to secolo di Roma soffri Chiusi gra- poi r ebbe per maritaggio Muzio
vi molestie dai Galli Sennoni , che Attendoli di Cotignola, detto Sfor-
assediarono la città però i chiusini ; za Grande. Dappoiché avendo
il egli
assistiti dai romani, che loro aveva- sposata Antonia Salimbeni di , fa-
no inviato per legati tre figli di M. miglia antica e potente di Siena
Fabio Ambusto, rintuzzarono l'ardi- donde nacquero i conti di s. Fiora,
re dei galli, il cui duce, come narra duchi di Sforza, e il b. Carlo ar-
lo stesso Livio , restò trafitto dal- civescovo di Milano, ricevette in dote
l' asta di Q. Fabio , uno dei tre la città di Chiusi con altre terre e
legati. Ma Chiusi , verso 1' anno castella ; le quali possessioni gli fu-
4?^ di Roma, sub\ la sorte del- rono confermate nel \^\o. Ma nel
le altre città etrusche, ed assogget- i4i5; essendo stato Muzio impri-
3,, ,
,
conflitti per le
di estranei eserciti, la pompa funebre alla chiesa di s.
particolarmente per le guerre dei Chiusi più di tre miglia, con istu-
confinanti perugini. Cagione delle pendo prodigio si alzò sulla bara
guerre co' perugini fu l' insigne re- riprese il genitore per la sua indif-
liquia dell' anello pronubo della b. ferenza, disse che per punizione di
Vergine Maria, che servi al suo spo- esso era seguita la sua morte, si
Intorno al X
secolo, governava Francesco, dove nel 147^ un
da
la Toscana, qual vicario dell' impe- francescano tedesco, nominato Vin-
ro, il marchese Ugonc figlio di Al- tcro, vedendosi perseguitato a segno
berto di Ugone re d'Italia, che per d' essere incolpato di aver involato
meglio governare risiedeva alterna- il santo anello, preso da dispetto
tivamente in diverse città, principal- elTettuò il rubamento la notte de'aS
mente in Chiusi. Di là la sua mo- luglio, e colla scusa di avviarsi al
glie Giuditta, nipote dell' imperato- perdono di Assisi, nel passare da Peru-
re Ottone III, inviò aP\.omapcr l'ac- gia, per mezzo d' un suo amico of»
CHI CHI 117
(vì l'anelloa Matteo Francesco Mon- cario di terza classe per l'amministi'a-
tesperelli, capo d'ufficio della città, zionc della giustizia, e la erezione
e ritornando da Assisi a Peru- della vecchia sua fortezza rimonta al
gia, accusato qual ladro del santo secolo XII. Giuseppe Migliori nel
anello da due religiosi di Chiusi , fu l'jSi stampò in Siena una Lettera
carcerato per comando del Cardinal della qualità dell' aria della città
s. Sisto legato di Perugia. In questa di Chiusi.
città poi rimase allorché uscì di pi'i- La sede vescovile di Chiusi fu
gione sino alla morte, avvenuta nel istituita,secondo Comraanville, nel-
i5o3, sempre mantenuto dal co- l'anno 45o, e secondo altri, prima
mune. Intanto che fr. Vintero fu di tal' epoca. Vi sono realmente ar-
posto in prigione,
il di lui amico gomenti per crederla di data molto
chiamato Giordani dalle Mine, sen- più antica, e lo stesso Benedetto
za dichiarare la provenienza del XIV mostrò essere di tale opi-
santo anello ne fece irrevocabile nione. Pasquale II, nell'anno iioo,
donazione alla patria, laonde nell'ac- unì al vescovato di Chiusi la sede
ccltarlo il comune di Perugia de- vescovile di Castel della Pieve, poi
cretò la conQsca de' beni, la morte, Città della Pieve; unione che con-
e r infamia contro chi avesse pro- fermò Celestino III nel 1191,6 che
posta l'alienazione dell' insigne i-eli- durò sino al 1600, in cui Clemente
quia, che fu posta in valida custo- Vili istituì o ripristinò, come preten-
dia di ferro chiusa a quattro chiavi de lo storico Bolletti, la sede episco-
nel palazzo comunale. pale di Città della Pieve (P^edi) , sepa-
Dolenti i chiusini per tanta per- randola da Chiusi. A queir articolo
dita, ricorsero al Cardinal France- vi sono notizie, che risguardano que-
sco Piccolomini, arcivescovo di Sie- sta città, e il suo lago. La chiesa
na, nipote di Pio II, che per ri- di Chiusi tra i suoi vescovi conta
cuperare il sagro anello si recò a il Cardinal Francesco degli Atti, no-
Perugia ; ma non conseguendo l'in- bile di Todi, fatto vescovo da Cle-
tento, ricorsero i chiusini alla pro- mente VI in Avignone, morto poi
tezione de' sanesi, che inviarono alla in odore di santità; come si gloria
città per ambasciatore il celebre a ragione di monsignor Nicolò Bo-
Bartolomeo Bonasperio , mentre il nafede, accettissimo a vari Papi.
maestrato di Perugia spedi al Pon- Esaltato al pontificato il sanese Pio
tefice Sisto IV in ambasceria Ba- II, Piccolomini, nel trovarsi in Sie-
glione Vibi, e Gentile Signorelli per na ai 19 aprile dell'anno i4%>
informarlo del flitto. Al medesimo eresse la sede sanese in metropo-
Pontefice anche i senesi inviarono litana , e tra le chiese suffiaga-
due oi-atori per favorire Chiusi , nee , che le assegnò , comprese
mentre fra le parti contendenti pro- questa di Chiusi ordinando che ,
mare la sua sede nella città di Se- l'antica nomenclatura, cioè col pri-
gedino o Szegedin, una delle pii^i an- mitivo titolo della sede Csanadien-
tiche, forti e ragguardevoli città di se. Ad accrescerne la popolazione,
Ungheria, e poscia nell'anno lySi, e l'industria, spesso Maria Teresa
in Temeswar. Questa regia e libera vi spedi da varie parti del germa-
città d' Ungheria, capoluogo del co- nico impero colonie cattoliche , co-
mitato di Temesch, è posta in gran- me pur fece nelle altre diocesi del
de pianura paludosa, sul canale di regno con felicissimi risultamenti,
Bega, ed è sede della corte di giu- dappoiché nel 1782 i cattolici di que-
stizia pei tre comitati del Bannato. sta diocesi ascesero a centotrenta-
Essa è una delle primarie fortezze mila, ed ora poi ve ne sono più di
della monarchia, reg^olarmente fab- quattrocentomila.
bricata con quattro sobborghi , né Nella cattedrale vi si venerano
manca d'importanti edificii , e di molte reliquie, ed è ben fornita di
civiche Secondo d'An-
istituzioni. sagre suppellettili. Il capitolo si com-
ville, sarebbe il Temeswar
Thybi- pone di quattro dignità, prima delle
scus degli antichi nella Dacia da , quali è il prevosto. Vi sono sei ca-
Traiano soggiogato. I turchi, coman- nonici onorarii, tra' quali il teologo,
dati da Solimano II, se ne impa- e il penitenziere, quattro beneficia-
dronirono nel i55i e la conser- , ti, e diversi chierici addetti all' uf-
sempre alla casa d' Austria. miteri , un collegio dei pp. delle
La città di TemeSAvar rimane nel scuole pie, i religiosi di s. Gio. di
li, che si dice essere stato altera- porta il Novaes, VI, pag. 53. Al-
t.
e castello fortificato. Essa apparten- Andrea, e l' altro per nome Gio-
ne alla Corsica sino al i5o7, in vanni il fece duca di Orvieto, e du-
cui i genovesi ne spogliarono Gia- ca di Spoleto; dichiarò Antonio di
como del Mare , o de Mari che , lui fratello o nipote castellano di Ca-
nel 1 125 creò Cardinale. Nel secolo che valorosamente difese quando
XIV fiori Francesco Tomacelli pa- nel 144^ f" assediato da Alfonso
trizio napolitano che si congiunse
, V di Aragona, facendo prigioniero
in matrimonio con Gratimole della questo principe, che senza riscatto
cospicua famiglia Filomarino, dai mandò a Genova. La repubblica
quali nacque Pietro in Carafanello, ijenovese destinò Arano ad accomo-
,,
schetto fosse figlio naturale , o ni- pel primo Cardinale Lorenzo del
pote di quel Pontefice, però figlio Mare o de Marj nobile genovese
veramente lo chiama il celebre Pie- suo consanguineo, o, come dicono
tro Delfino camaldolese, nella let- alcuni, figlio naturale del propria
tera 27 del libro III, scritta a' 7 fratello, cui diede il cognome Cibo,
aprile 1492, cioè vivendo ancora e lo stemma. A Franceschetto Ci-
il Papa; e Paride de Grassis dice bo, oltre il generalato di santa Chie^
altrettanto nel suo Diario , in cui sa, diede la contea d' Anguillara
descrisse minutamente le magnifiche quella di Fcrentillo, Cerveterij e4
esequie, fatte nella basilica vatica- altri piccoli castelli, che in appresso
na ai 16 luglio i5ir) a France- da Franceschetto si vendettero a
schetto, cognato dell'allora regnante Viiginio Orsini, meno la contea di
i:j4 cib CIP,
l'Ynentillo. Quindi Innoccnr.o Vili fu stampata a Venezia por il Scssa
otU'niu; a Fianceschclto in isposa nel iGi3. Ma di detto Cardinale,
la l)cllii MacUlalcna de' Medici, II- e di tutti gli altri Cardinali della
i^lia Lorenzo
di il I\l (lignifico. Per famiglia Cibo nominati in questo
ricompensare poi cpiesta illustre fa- articolo, si potranno leggere le bio-
Medici, duca di Firenze, nobilmen- ra. P^. Massa e Carrara. Certo Alfon-
te ricusò quella sovranità per la sua so Ciccarelli, medico di professione,
fimiglia, e la mantenne nel secon- lusingava l'orgoglio de' grandi con fa-
de' paterni stati, maritata nel 1741 meravigliarono assai perchè il Cibo
ad Ercole Piinaldo d'Este principe ritornasse povero dalla sua legnzio-
ereditario di Modena; Marianna, ne, venendo, com' egli scrive, dalla
che fu sposata al principe Orazio terra dell'oro, senza oro. Poscia in-
Albani, pronipote di Clemente XI ;
tervenne al concilio di Pisa , e nel
e la terza, che divenne duchessa di II 44 mori santamente, nel Ponti-
Popoli, nella famiglia del Tocco in ficato di Lucio lì, dopo quattordici
Napoli. Così rimase estinta la linea anni circa di Cardinalato.
maschile di Cibo Malaspina, e pas- CIBO Guido Clemente, Cardina-
sò ne' duchi estensi il ducato di le. Guido Clemente Cibo di Geno-
Massa, e Cai-rara . P^. Modena. va piissimo, e dotto così da meri-
Della villa Cibo, che questa famiglia tarsi il titolo di maestro, nelle tem-
dubbio. Mori all' incirca nel i499' Massa fu onorato da Paolo III, e
CIBO Pantaleone , Cardinale Carlo V; si trovò a molte sessioni
Pantaleone Cibo, pronipote a Inno- del concilio di Latei-ano, non che ai
cenzo Vili, a' i4 marzo del 1489» conclavi di Adriano VI, Clemente
fu sollevato all' onor della sacra VII, Paolo, e Giulio
III. Morì a
porpora. Roma nel i55o, di cinquantanove
CIBO IxxocENzo, Cardinale. In- anni, e trentasette di Cardinalato, e
nocenzo Cibo genovese , nato nel venne sepolto nella chiesa di s. Ma-
149I5 nipote al Pontefice per via ria sopra Minerva.
di madre ,
giovane di angelici co- CIBO Alderìxo, Cardinale. Al-
stumi , fu fatto arcivescovo di Ge- derano Cibo dei principi di INIassa
nova da Leone X. Francesco I, l'e e Carrara, nato nel 161 2, divenne
di Francia, lo elesse abbate di s. prelato sotto Urbano VIII. Poi In-
Vittore di Marsiglia, e di s. Oveno nocenzo X
lo elesse a maggiordo-
di Rouen. Poi, ai 2 3 settembre del mo pontificio; quindi a' 6 marzo
i5i3, dallo stesso Leone venne crea- 1645 lo creò Cardinal prete di s.
ria del Popolo, ove sorge nobile mor\ in Roma nell' anno 1 743 ,
vorito del Papa , che si mischiava Dal Mcnologio Romano del Piaz-
oltre il dovere negli addiri. Quindi za, a pag. 109, si rileva, che l' ar-
a' 23 marzo 1729 lo stesso Bene- cicon fraternità del ss. Sagramoito,
detto XIII lo promosse al Cardinala- istituita nel i 139, nella chiesa di s.
VOL. \M[.
,
cortina, o conopeo 111 Ilo a padiglio- vano nelle navale di mezzo. Anco
ne, ed a guisa di baldacchino. Sul- in altre chiese vi fu piìi di un ci-
le antiche custodie della ss. Eucari- borio , e lo spazio che occupava
stia, sui cibori, sui tabernacoli, e su quello dell'altare maggiore si chia-
diversi punti relativi , scrisse una mò Sancta Sanctomni Finalmen- .
lo greco, che significa cofano, arca, argento, che verso l'anno 824 pose
o cosa simile, il che sembra assai me- Eugenio li nella chiesa di s. Sabi-
glio convenire all' uso del ciborio ,
na suir Aventino.
edifizio presso i primitivi cristiani, i CIBIRA, o Cyeira. Città vesco-
quali ne cuoprivano l'altare, le cose vile della Caria nella diocesi d'Asia,
sante, e i sacri misteri. Laonde era la cui sedevenne eretta nel quar-
per essi il ciborio ciò che l'arca fu to secolo, ed è conosciuta anche col
presso gli ebrei. Talvolta tali cibo- nome di Biirus. Fu già grande cit-
ri si eressero sulle tombe de' martiri ; tà, ed il vescovo era sulTraganeo di
talora alla volta dei cibori sospen- Afrodisiade, metropoli che nel sesto
devasi quella torretta d' avorio, o secolo fu chiamata Stauropoli. Ci-
colomba d'oro e di argento, che con- bira fu soprannominata la grande
teneva le Ostie consagrale [Vedi). Ci pel suo esteso dominio e potenza,
furono cibori formati di soli quat- ma al dominio de' Ro-
soggiacque
tro pilastri, sostenenti un baldacchi- mani nell'anno 671 di Roma. Be-
no, o velo alzato più o meno, ricchi neficata da Tiberio, da essa fu ri-
di marmi e di colonne superbe, deco- guardato qual fondatore. Continuò
rati di preziosi ornamenti. Pel più a godere il diritto di battere mo-
magnifico si celebra quello edificato neta, ed ebbe l'onorifico titolo di
Alessandria, più che in ogni altro cademia, lesse una eruditissima dis-
luogo, si faceva studio di astrono- sertazione Sui ineriti de' Romani
mia, donde ebbe origine 1' uso del Pontefici verso V astronomia. Di-
cielo pasquale. Fu inoltre stabilito mostrò la loro gloria per averla
«lai concilio, contro i quartodeci- depurata dalle superstizioni, che la
nianj, che il dì 2 1 marzo fosse la deturpavano ; parlò delle loro cure
sede dell'equinozio verno, e che nel- nel fissare stabilmente la celebra-
la domenica seguente alla decima- zione della pasqua e della corre-
quarta luna, che cadesse in quel- zione del calendario; dimostrò che
lo , si celebrasse la pasqua. Ad Sisto IV fu il primo a formare il
onta dei diversi cicli pasquali che progetto di tal riforma, che non
si formarono in epoche diverse potè effettuarla per la sovraggiunta
finalmente Dionisio, di nazione sci- morte del Regioinontano, che a tale
la , avendo impreso di abolire il uopo avea chiamato presso di sé ;
parentata pili volte co' principi ar- quale é tuttora da essi posseduta.
meni, e congiunto a Pietro I re di Le città principali della Cilicia sono
Cipro. Assalito quindi Leone VI Tarso, Auazarba, Adana, Ireuopo-
di molti nemici , sostenne diverse lij Gcnuauicin, Epifania, Sis, Ni-
130 CIL CIL
copoli, Mopsueste, Olba, Filadelfia, c)i. T\ Cilicia patriarcato , e re-
XI era la metropoli, con nove sedi Tuin, dove avendo dimorato sino
vescovili sullraganee. La seconda Ci- all'anno C)'!^, passarono in vari luo-
licia, sesta provincia della diocesi ghi, e nell'anno 998 ad Ani, allo-
patriarcale di Antiochia, nell' impe- ra capitale dell' Aimenia. Di poi
rio di Teodosio II, // Giovine, avea nell'anno 1064 i patriarchi anda-
Anazarba per metropoli, con undici rono a Tau-plur; quindi, e nel
sedi vescovili per sullraganee, a se- 1 1 I 3, a Monte nero in Cilicia po- ;
conda del novero, che ne fa Com- scia, e neh i47j passarono in Hr-om-
manville, il quale inoltre dice che , gla, e di là finalmente nel 1294 *>i
patriarca di Cilicia Michele altro ar- Pontefice Pio ^ III, nel i83o, eresse
civescovo di Aleppo, del medesimo la sede metropolitana primaziale di
Ordine de'monaci x\ntoniani, col no- Costati ti napoli, l celi.
meno-cattolici nuovo
hanno eletto il nari. Il dolio Cardinal Gararapi
patriarca, spediscono alla medesima Memorie isloriclic della b. Chiara ^
congregazione di Propaganda i le- così descrive l'antico cilicio: ' Il Ci-
gali atti dell' elezione, muniti delle => licio è una specie di panno in-
ricca, e grande, e capitale delle al- de' morti. Presso ogni grande città
tre città dell'Elide. Si sa che cin- evvi una città di morti (iiecropoli
s)
que vescovi vi ebhero l' episcopale piìi o meno spaziosa, e che spesso
seggio. circonda interamente la città dei
'CIMITEPJ, o CEMETERI {Se- vivi: selve di colonne, cenotafi ,
le. JNè solamente i luoghi delle se- che aveano vietato la tumulazione
polture , ma eziandio il feretro fu de' cadaveri nell' interno delle città.
talora chiamato dormitoiio dai no- Le vie pubbliche, principalmente
stri antichi. Il cimiterio fu anche (jiielle che mettevano alle medesi-
detto Polyandrium. cioè sepoltura me città ( come si osserva nelle esca-
di molti,ed anco Concilia ìMarty- vazioni di Pompei ) campi riser-
, i
rum, per esservi slati sepolti un nu- vali a questo pio ulìicio, diversi sot-
mero grandissimo di martiri. Pii- terranei scavati, o almeno destinati
ma però tli parlare di quelli dei cri- a quest' oggetto, diventavano, dice
stiani, accenneremo qualche parti- egli, una specie di vere città, ilei le
CTM CIM 14 [
casa, e si tempo in
visitavano di sotto il nome di ci mi ter io, non so-
tempo, e in certe epoche, mani o i lamente il luogo ove i defonti si
le ombre degli antenati. Alcuna seppelliscono ma ancora il terreno, ,
presso Arles in Francia, quali mol- i altro luogo in tempo assai poste-
to si avvicinano a' moderni cimi- riore. Nei primi secoH del cristia-
teri. Una vasta pianura tutta sparsa nesimo i cimiteri si stabilivano ezian-
di sarcofagi, di cippi, e d'altri mo- dio fuori della città, e sovente sulle
numenti sepolcrali presenta anco og- pubbliche vie, essendo allora espres-
gidì gli avanzi piìi interessanti del- samente proibito di seppelhre i ca-
I antica finiebre e distrutta Pozzuoli. daveri nelle chiese, finché l'impera-
Trovansi ancora molte antiche tom- tore Leone annullò simile divieto.
be sulle vie, che conducono a I\o- Tuttavolta il costume di seppellire
ma. A^. Cimiteri di Roma. i morti nelle chiese vuoisi derivato
I turchi hanno i loro cimiteri dai primitivi costumi de' pagani ,
fuori della città, e procurano tras- perchè gli egiziani usarono eziandio
formarli in luoghi deliziosi, me- di erigere i sepolcri in vicinanza dei
diante piantagioni di fiori, e di er- templi. Potè anche aver origine dal-
be odorose. In molte delle loro cit- l'uso degli antichi cristiani di cele-
tà, massime sulle fosse, che cir-
e brare i santi misteri nelle catacom-
condano Smirne, trovasi una quan- be, o cimiteri sotterranei de' mar-
tità di cipressi, alcuni dei quali as- tiri ivigran copia sepolti. Ed è
in
sai alti, oltre una copia straordina- perciò, che i pagani proibirono ai
ria di rosmarino che tramandano , cristiani di entrare nei cimiteri. Il
un odore aromatico. Osserva inol- proconsole fece simile proibizione a
tre il citato Milliii, che gli alberi s. Cipriano , in Actis p. II , ed il
l'anno 200 dell'era volgare, e forse non avere voluto guastare la super-
anche più tardi. V. Cadaveri e Se- ficie dei campi, estraevano ((niiìdi
polture. la rena, il tufo, o la pozzolana, che
ClM
semhiM preso dafjli ebrei ,
giacché (piesto cambiamento all' anteriore
lcf^;^'iati)o nella capo i3
Cene;/, ,
disciplina non rimonta che al se-
aver Àbramo acfpiislaloda EIron colo decimo, giacché è noto, e su-
a lai elFelto la doppia spelonca. Tale periormente l'accennammo, ch'era
fu anco il sepolcro del Salvatore proibito seppellire i morti nel recin-
cioè scavato nella pietia. Boldetli to delle città, legge che fu osserva-
prova, che il ci unterò di s. Af^nese ta nelle Cxallie fino dopo il ristabi-
in Roma fu ingrandito dopo il re- liuiento dei franchi. Il concilio pe-
gno di Costantino. Cos'i avvenne di rò di Ijraga, celebrato nell'anno 563,
jnolti altri ; e fra le iscrizioni, che vietò di seppellire chiuncpie nell'in-
vi si trovarono, si rilevò che certe terno delle chiese, e richiamò la ro-
persone avevano il titolo di fosso- mana legge delle dodici tavole, per-
res, cioè di uomini impiegati a sca- mettendo invece di seppellire al di
vare i cimiteri, come si può vedere fuori ed intorno alle mura i cada-
nell'Aringhi, lib. I, e. i3. F. Ca- veri. E siccome pure i martiri era-
TACOMDE. no stati tunuilali come gli altri fe-
JNel tempo delle persecuzioni , i deli, quindi si permise la erezione
fedeli si nascosero nei cimiteri delle delle cappelle, tj delle chiese sui lo-
città, non volendo esporsi agli in- ro sepolcri, le quali ritrovandosi fuo-
sulti e agli assassinii , non che al ri del recinto delle città, non viola-
pericolo di essere sbranati dalle fie- vano perciò i cristiani le menziona-
re, ma più di tutto per tema di te leggi, se desideravano di esservi
essere costretti a sagrificare agl'idoh. sepolti. Tali nuove fabbriche, erette
Talvolta però successe , che traditi in onore de'martiri, si chiainarono
i fedeli dai falsi amici , o scoperti basiliche, per distinguerle dalle catte-
dai persecutori della religione, fos- drali denominate semplicemente chie-
sero assaliti e obl)ligati , e crudel- se, ove appunto nel secolo decimo si
mente trascinati a' tribunali ; ovve- permise la tumulazione dei defonti.
ro, essendo chiusi iu tutte le parti, In quanto alle basiliche, già sino
acciò non fosse loro possibile invo- dal quarto secolo il cadavere di Co-
care soccorso dagli altri cristiani ,
stantino fu collocato all' ingresso di
che occultamente solevano provve- quella de' ss. Apostoli da lui edifi-
derli cU nutrimento , morivano di cata appunto per esservi seppellito,
fame e di sete. mentre dipoi in altra fu trasferito.
In progresso di tempo dal pio de- vS. Gregorio di Tours, lib. X, cap.
siderio de'fedeli di essere seppelliti 3r, parla di alcuni santi vescovi, i
sepolcri delle chiese fece si, che que- coenieteriis ex urbe tollendis, Fran-
ste diventassero per lo più i cimi- cofurti 1629; Andrea Piiveto, Epi-
teri dei facoltosi, mentre i recinti stola in qua mos cadavera mor-
air intoino delle stesse chiese erano il tuoruni in templis sepelicndi redar-
luogo della sepoltura del volgo; uso guitur, Lugduni
i836; Dissertatio
che principalmente si conservò nei de sepulcris ad viam puhlicam etc.
tempi di mezzo. Ma nelle città pos- Lipsiae 1721; Cosclnviz, Dissertatio
senti i vescovi e le municipali ma- de morte ex sepulcris seu de noxis
gistrature ristabilirono l'antica di- ex sepulcris in templis oriundis
sciplina di collocare i cimiteri fuori Hai. 1728; Alberti, De sepulcrO'
delle città per motivi di pul)blica rmn extra ur-
salubri translatione
sanità, ed anche in riflesso clie i lem, Hai. i743; Poree, Quattro let-
luoghi destinati ai pubblici cimile- tere sull'abuso di seppellire nelle
Lovis, o del p. La Chaise , senza d' cnterrer les morts tìc.'D\\on i']']^;
nominarne altri ricchi di monumen- Memoire sur les sepidtures dans Ics
re l'idea dei sudraj^i, e di allonta- Adoperansi pure l'acqua santa, l' in-
nare dall'uomo colla memoria del se- censo, e tre candele per ognuna del-
polcro il più polente lieno della su- le cinque croci. Le candele debbono
perbia, e delle altre passioni, non ardere prima avanti, e poscia sullo me-
che di togliere un mezzo alle limo- desime. IMa ecco come procede la bene-
sina, ed alle pie fondazioni, impove- dizione del cimiterio, se viene eseguita
rendo il clero. Fra quelli, che de- dal vescovo. Terminata la fabbrica del
starono filavi timori sulla publjlica cimiterio, il giorno precedente alla
incolumità nel tiunularc nelle chie- benedizione dispongono in detto
si
se, vuoisi in ispecie nominare il pro- luogo cinque croci di legno, ed una
testante Franck, sì celebre nella po- pili elevata delle altre situata in
liziamedica, provando sommamente mezzo, e le altre per l'altezza di
nocevole il seppellire nelle chiese, un uomo. La prima si colloca nel-
per cui oggi mai si erigono i cimite- r estremità del cimiterio, avanti la
ri fuori delle ciltà. D'altronde le croce di mezzo, la seconda nell'al-
riflessioni chimiche di ThemsdorlF, tra estremità, retro crucem mediani
stampate nel 1800 in Reichsauzeiger, e le altre due, una alla destra, e
dimostrando la natura delle esala- l'altra alla sinistra. Avanti ogni cro-
zioni cadaveriche, fecero conoscere ce si pone in terra un legno per
come la Provvidenza dispose in mo- porvi tre candeleuna scala per
,
cima una delle candele accese, collo- mente incensata, e benedetta che
cando le altre due nei bracci della sia la croce, termina la funzione.
stessa croce. Ciò fatto, colla mitra si Si benedicono dalla Chiesa i luo-
reca dalla parte di dietro, aspergen- ghi ove si debbono coUocai'e i ca-
do nel procedere il cimitcrio col- daveri de' suoi figli, per distinguer-
l'acqua santa, ed innanzi alla secon- li da quelli, che non sono contras-
da croce, deposta la mitra, fa la stes- segnali dalla croce. L' erezione della
sa funzione, che si disse per la pri- croce significa, che il luogo è con-
ma. Indi passa alle altre due croci sagrato a Dio , e le tre candele
laterali, e vi compie egual cerimo- si accendono, come simbolo dei tre
nia. Ritornando poi avanti la croce chiodi, i quali trapassarono le mem-
mandolo s. Cipriano nella sua epi- levasi da una costituzione del santo
stola 5. Ma talvolta a si crudeli pe- Pontefice Paolo I. Tranquillate pe-
ne erano per ciò esposti, ch'essi si rò le cose sotto il suo medesimo
astennero dall' adunarvisi. Quindi il pontificato, a cui fu elevato nel 757,
Pontefice s. Cornelio del 254 scri- egli si applicò alla visita dei cimi-
vendo a Lupicino, vescovo di Vien- teri, ed acciocché altri non avesse-
na, ebbe a dirgli Publice, ncque in
: ro potuto ulteriormente oltraggiare
cryptis notìoribus missas agert Chri- i corpi dei santi che ivi si conser-
stianis licet. vavano, volle trasportarne molti in
Nell'anno 260 l' imperator Vale- Roma , maggiore solennità
colla
riano per tutte le provincie del ro- con inni, e venendo in pa-
cantici,
mano impero, fece pubblicare un e- recchie chiese decentemente colloca-
ditto, col quale severamente ordinò ti. Già il suo predecessore s. Boni-
che i fedeli fossero costretti a forza facio IV avea preso da vari cimi-
de' più aspri tormenti ad abbando- teri di Roma ventotto carri de' cor-
nare la loro religione, e che non pi dei ss. martiri, e riposti gli ave-
celebrassero le loro adunanze nei ci- va nella chiesa di santa Maria del
miteri. In progresso allorché dimi- Pantheon ,
perciò poi detta ad
nuì la persecuzione, non solo i cri- Marljres ^ e i' altro predecessore
stiani frequentarono i cimiteri, ma Giovanni VII del 7o5 aveva abbel-
in essi, e sopra di essi
vennero e- lito e restaurato alcuni cimiteri
retli sagri edifizi. Il perchè il Papa come abbiamo dall'Anastasio.
s. Fabiano, siccome leggiamo nel Prima di accennare quanto ri-
ivi scorrevano, battezzò molti cristia- rosa, detto ad sextum Philippi, non
ni. Sonvi ancora quello di s. x\les- che un cimitero di ebrei trovato
sandro formato da s. Severia in un quivi dal Bosio, come riporta nella
suo fondo, e quello di s. Pvestituto sua RoiìKi saiilificala,\\h. 3,cap. 22.
in un podere di s. Giusta, In qucbt' ultuno non solamente noiì
i5o CIM C I M
evvi alcun segno cristiano, ma solo si ma ivi seppellirono i propri confra-
rinviene in colore rosso la figura di telli ; ed ivi fu poi deposto il cor-
uu candelabro colle sette lampade, po di s. Pietro, e poscia quello di
e di tratto in tiatto la parola si- moltissimi martiri Papi e perso- ,
nagoga. Va qui però avvertito, che naggi. K. Sepolcri dei Papi, ove si
ilp. Giuseppe Marchi della com- tratta in quali cimiteri chiese e ,
già ebraici, ma cristiani quei vetri Passando poi a dire alcuna cosa
tutti catacombe, su cui è ef-
delle suicimiteri dentro la città di Ro-
figiato l'aron, il candelabro a sette ma sì antichi che moderni parle- ,
stesso principe degli apostoli. Esso gli del santo senatore Pudente, e
fu chiamato memoria, confessione, fiatelli delle ss. Pudenziana, e Pras-
martirio, liniini di s. Pietro, Limi- sede, il quale cimiterio divenne la
na apostoloriun, e vuoisi formato in chiesa, che poi da s. Pio 1 nell'an-
alcuna delle arenarie, ch'erano in no 162 Pudenzia-
fu dedicata a s.
gran copia nel monte vaticano, don- na. Questo Papa formò anche il
de si traevano l'argilla, e l' arena battisterio per battezzarvi i nuovi
per la costruzione dei vasi di creta. proseliti del vangelo, e vi celebrò
11 suo principio
rimonta all'incen- la santa messa Cotesto cimitero
.
fece uccidere. 1 primi fedeli di Ro- gnò essa per formarlo dentro la cit-
è,^
t;i, oltre l'altro da lei fatto al di scia sepoltura, finché dopo la morte
fuori nella via Salaria, e di cui par- di Giuliano vi si edificò una chiesa
sua sorella, la quale vi venne sepol- ri, Sculture, e pitture sagre astratte
ta dopo s. Dafrosa loro madie, e dai cimiteli di Roma pubblicate
,
dai ss. preti Giovanni, e Pigmenin. dagli autori della Roma sotterra-
La medesima s. Bibiana v' ebbe po- ncaj e nuovamente data in Iure,
i
della morte, pei defonti nelle cam- concesse indulgenza plenaria, ed ap-
pagne, o annegati etc. ; e senza ri- plicabile alle anime del purgatorio, a
cordare quelli de' cappuccini, ed al- chi visitasse la cappella ove si venera,
tri Ordini religiosi, e di monache, purché si fossero confessati, e comu-
o degli ospedali, come di s. Gio- nicati, e ciò in tutta l'ottava de» fe-
vanni in Laterano, di s. Giacomo deli defonti. Pio VII nel 1779, ac-
degl'incurabili, di s. Gallicano (il cordò la facoltà di potersi eiigere
quale fu benedetto a
7 novembre nel portico del cimiterio, e nel det-
1726, da Benedetto XIII), di s. Ma- to ottavario, un altare, per cele-
ria della Consolazione ec. , trattan- brarvi la messa, dichiarandolo pri-
dosene a' loro articoli; faremo piut- vilegiato.Di poi vi fu eretta ima
tosto menzione di quello dell'ospe- pia unione sotto il titolo della bea-
dale di s. Spirito, e dell'altro pub- tissima Vergine dei Rosario, arric-
blico di Lorenzo fuori d'indulgenze,
s.
le mura. chita di privilegi, e
Il primo sta nella regione di Tras- che si leggono nello Statuto slam-
e 1 .M
pillo in Roma dal Poc^f^ioli nel iSi.y. a tal un|^ (piel medesimo luogo
Onesto cimiterio Pon- fu visitato dai che sta alla destra della via Tibur-
k'Iìc^i Leone XII, e da Gregorio tina, accanto alla basilica eretta da
\Vf rei^nante. Vollero essi onorare Costantino a s. Lorenzo fuori delle
l'albo de fratelli, tlando gli aiigusli mura di Roma, presso lo vasi e ca-
loro nomi. Tanfo nel cimiterio di tacombe, o cimiterio dell'agro Ostia-
s. Spirito, che in quelli mentovati no, o Yerano, e circa un miglio
di s. Giovanili iti Laterano, di s. fuori la porta di s. Lorenzo.
Maria della Consola/ione, di s. Ma- Non riuscirà qui discaro che si
ria dell' orazione della morte, non- accenni primamente, che una parte
ché in quello presso la basilica di del campo Osliano, o Vociano, dove
s. Moria in Trastevere, ogni anno ne' primi tempi della Chiesa si for-
neir oltavario dell'anniversario ilei mò un cimiterio in cui si ripose pel
lèdeli deibnti, si rappiesenta con li- primo il corpo di s. Romano, sol-
gure grandi al naturale alcun fatto dato che aveva professala la [\(\<i ^
1 "J^ e 1 CIM
(li s. da cui prese il nome
Ippolito, in una singolare e marmorea iscri-
pei funerali a beneficio delle par- l'iacido Zurla (colle opere che ci-
rocchie, a pag. regolamento 34^1 il teremo alla sua biografia) ed altri
pel trasporto e tumulazione de' ca- ci diedero preziose nozioni. Lascian-
daveri, a pag, 35 1 la circolare del do il dettaglio di queste ai geografi,
Cardinal vicario ai superiori delle sol qui ci limiteremo, giusta il di-
chiese di Roma, affinchè si confor- visamento del nostro Dizionario, di
mino alle disposizioni intorno il nuo- accennare le principali notizie eccle-
vo pubblico cimiterio di s. Lorenzo. siastiche sull'origine e progresso del
,
niere; principio, che ora sembra pros- Sciensi, che ha per capo luogo Sin-
simo a solliire una erisi a cagione gau-i''u. IV. Chang-Toiig o Scian-
che fa guer-
della potenza brittanica tum, il di cui capo luogo è Tsinan-
ra al paese, con qualche successo. Fu. V. Kiam-Nan che riguardasi ,
l'oceano, al nord una gran mura- slo grande impero, il quale ha Nan-
glia,che lìancheggiata pel vasto trat- hin (^Fcdi') per capoluogo, seconda
to di cinquecento leghe, da circa città, e già capitale dell'impero:
quarantacincjuemila toni, la divitle inoltre nella detta provincia si com-
dalla Mongollia, e Mantseiuria, al- prende r isola Zum-lMim. VI. Ge-
l'ovest il Thibet e l'impero Bir- kiam, il cui capo luogo è Ilan-ceu-
manno, ed al sud Tonchino, e l' o- Fu. VII. Fou-kian, o Fukien, che
ceano. La della famosa muraglia, ha per capoluogo Fu-ccu-Fu, ed
eh' è alla quarantacinque pietli, con inoltre ha l'isola Formosa, di cui
proporzionata larghezza , fu eretta ^ capitale Tayoan-Fu. Vili. Kuam-
dagli antichi cinesi lamio '?.^[G avan- Tum, la più considerevole fra le
settentrionale occupa dal 60.° al en, isola nella quale morì l'aposto-
i32.", o nella meridionale dall' 8'>." lo dell'oriente Francesco Saverio
s.
GIN ei N i57
Fu, ovvero U-Ciam-Fu. XIV. Ku- l)oja furono cangiate sotto gli Han
ei-ceu, con Kuci-Yam-Fu per capo in provincie cinesi, coi nomi di Fu-
luogo. XV. ha per ca-
Rian-si, che Nan, e di li-Nan. Tutta la piccola
po hiogo Nan-Tchang Fu, o, come Eiikai
ia, la Trausosana, ed anche
altri dicono, J\am-ciam-fu. ima parte della Persia furono egual-
La storia della Cina risale con mente divise sotto gli Han in pro-
certezza al ventesimo secondo secolo vincie , dipartimenti e circondari.
avanti l'era volgare,, comechè alcu- Ad altre epoche al contrario le na-
ne tradizioni facciano rimontare l'e- zioni tarlare invasero delle porzio-
poca quattro secoli prima, cioè ver- ni più o meno considerabili del ter-
so l'anno 2678 avanti la venuta del ritorio impciiale. Della tribù di raz-
Salvatoi'e, ciò che per altro dai buo- za turca, e tongusa formarono sta-
ni critici si ritiene per favoloso, giac- bilimenti nel Scian-si, nel Scìeii-
ché la detta epoca va di molto avan- Kiii , e nel Tchi-lì , ovvero Ce-li.
ha ragione di credere, dia abbia in- per la prima volta una straniera
cominciato la civilizzazione cinese. dominazione, cptclla dei discendcnli
Non è se non progressivamente, che di Tenchinghis-Ran, stato che dinò
il loro dominio si estese alle pro- meno di vent' anni, dopo i quali i
sei anni spediscono lettere commu- no neU'SSi, l'altro nell' 877 visi-
nicatorie sulla medesima fede. Al- tando la Cina, vi trovarono de' cri-
lorquando i Portoghesi discojjersero stiani, una gran parte de' quali pe-
le Indie, il sacerdote delle chiese ri nella seconda epoca in una livo-
CIN
lii/iono. Sì sa ancora clic, verso il tenti a ridurre sì bella ed estesa
fine del dociino secolo, i cattolici di parie del inondo alla vera luce del
.Scleucia, cioè il patriarca de'iiesto- vangelo, e alla cattolica religione
viani seguendo l'esempio de' suoi ])er le cure de' Sonnni Pontefici.
})redccessori, mandò degli ecclesiasti- Sebbene a' Gesuiti benemeriti si tlia
ci nella Cina. Clic i nesLoriani aves- il vanto di essere stati i primi, che
sero portata la loro setta sulla co- do[)o la scoj)erta de' portoghesi pe-
sta del JMalabar nelle Indie, e nella netrassero nella Cina a predicarvi
filande Tarlarla, e che penetrassero la vera fede, pure alcuni vogliono
nella Cina e \i si stabilissero, lo aller- che fossero slati preceduti da'missio-
niano molti scrittori orientali, e il narii portoghesi, e castigliani, i ipia-
r^ei-gier JJiz. E/iciclop. alla parola li vi passarono dalle isole Filip[>ine.
Cina, difende i missionari apostoli- Quindi il p. Gaspare de la Croix
ci dalla imputazione di aver imma- domenicano portoghese, essendo giun-
ginato il ritrovamento del sudde- to in Goa nell'almo i548, con un-
fccritto monumento, che il magistra- dici de' suoi compagni lutti dome-
to cinese fece trasportar nel tempio nicani,ed avendo fondato un con-
dei bonzi. Dal secolo decimo in poi vento suo Ordine, prima si recò
al
Aciamente nulla si sa della chiesa nel regno di Caniboya, nell'India
cinese, e vuoisi,
progresso che in ulteriore, passò dipoi nella Cina nel
vi perisse senza conoscersene il mo- i55G, e molto soffrì per la fede.
tivo. Il coraggioso viaggiatore IMar- La relazione del suo viaggio, e del-
co Polo, (;he nel declinar del secolo le sue apostoliche fatiche fu stam-
Xill visitò quasi tutti i paesi di pata ad Evora nel 1 oGg. Inoltre
oriente, riferisce di aver veduto nel- osserva Echard, dopo Domeni-
il p.
la Cina due chiese nella città di co Navarette, che i pp. Martino ile
Ì5ingan-Fu, edificale da ftlar-Sergio, Piada, e Girolamo Maria erano en-
fatto vescovo di quella città dal trati nella Cina nel iSjS. Tulta-
Gran-Chan nel 1288, ma non erano volta, come poi si dirà, Gregorio
che reliquie di un cristianesimo spi- XIII, ed altri considerarono Ge- i
rante, e toccante il suo termine. suiti pei primi introduttori della ve-
Dopo lAIarco Polo si obbliò 1' esi- ra religione nella Cina. Certo è, che
stenza della Cina, finché una flotta apertosi nel i555 il trafìfico tra i
pei'o, non permisero loro d' inol- ancora espulsi, risolvettero far ri-
trarsi in esso. Riuscì poi, nel i58i, torno alla prima città, ove, dopo
d' introdurvisi al p. Michele Rug- avere superate non poche contrarie-
gieri j il quale fu il primo che ot- tà, cortesemente fu loro accordata
tenne licenza di trattenervisi, aven- vma casa per abitazione. In progres-
do pure la religiosa consolazione di so i gesuiti aprirono nella Cina quat-
battezzare pubblicamente molti ci- tro collegi, mentre Clemente Vili
nesi. Fu allora che il p. Ruggieri zelando di profittare di sì fortunati
scelse alcuni individui, li condusse priucipii, colla costituzione. Onerosa^
a Macao, e quivi, con un pio soc- de' 12 dicembre 1600, Bull. Rom.
corso, edificò una piccola casa in tom. V, part. II, p. 3 2 3, abilitò
forma di seminario. alle missioni della Cina tutti gli
Nell'anno seguente si asrsriunse Ordini rehgiosi, e precipuamente
al detto gesuita, il correligioso p. quelli mendicanti, coli' obbligo pri-
Matteo Ricci. Per quello che entram- ma da do-
di recarsi in Portogallo,
bi operarono tra i cinesi sono ri- , ve sarebbono inviati per la Cina
guardati come due apostoli, tradu- dai propri superiori. T^. lo Sponda-
cendo essi persino in cinese la dot- no, Annal. Eccl. anno 1600, num.
trina evangelica. Siccome poi que- 26.
st'ultimo era profondo matematico, Nel 1606 insorse nuova persecu-
per l'amoi'e che i cinesi portano a zione contro i gesuiti, i quali furono
nel i6ig, nella Cina il gesuita p. stito, demolì i loro templi, e con-
Trigalzio, portando seco due brevi vertì in moneta gì' idoli medesimi
di Paolo V, che avea emanati sino che erano di metallo. Fu in questo
dal i6i5, per meglio stabilire la tempo, che dalle Filippine si reca-
fede in sì florida regione . Con rono nella Cina tre domenicani, due
vmo conceduto ei'a ai missionai'i di de' quali furono uccisi nel viaggio.
poter celebrare col capo coperto Vennero essi rimpiazzati da un altro
altrimenti avevasi un ostacolo per domenicano, e da un agostiniano.
parte de' cinesi neofiti, che ostinati Nel 1637 entrarono nella Cina an-
nelle loro cerimonie, le celebravano che dieci francescani, però non ne
col capo coperto, forse anco pel lo- rimasero che soli due. Nel medesi-
ro costume di portare la testa rasa, mo anno insorse una persecuzione
ad eccezione di una ciocca di ca- de' bonzi contro il nome cristiano
pelli, che conservano in cima, e che essendosi ben presto sopita nel
che sogliono intrecciare. V. Lam- cambiamento accaduto nella Cina
berti ni, toni. II, del sagrifizio della nel 644) i" cui ascese al trono il
)
Trento lib. XVIII capo i o ; e Na- nel 690, cedendo alle istanze del
1
pretensioni della corte portoghese, con tale applauso, che i suoi disce-
la saviezza, e lo zelo d' Innocenzo poli arrivarono a tre mila. Settanta-
XII, il quale a vantaggio delle ci- due di essi superarono gli altri pe-
nesi missioni donò cento mila scudi, rò in sapere e virtìi, cosicché anco
come si legge nella sua vita. iVovaes per essi i cinesi conservano venera-
t. XI. p. 173. zione. Ma quella di Confucio è su-
Ad eseguire gli ordini della sa- periore a quella di tutti gli altri ,
ping d'una famiglia antica del regno legio, nella quale era esposto in un
di Lo, oggi Canton, o 8cian-Tum. quadro il nome del filosofo Confu-
Dalla sua prima giovinezza si acquistò cio ; e dopo avere resi a tal qua-
gran nome per la vivacità dello spi- dro quegli onori di rispetto , che
rito, e per la maturità del suo giu- soglionsi fare dai discepoli agli
dizio. Essendo divenuto mandarino e stessi loro maestri ancor viventi.
, ,
della Cina, che del Malabar, già Uffizio alcuninuovi dubbi, che gli
condannali dallo stesso legato con furono proposti sulT osservanza del
decreto de' 2 3 del precedente giu- decreto e della bolla, di nuovo con-
gno. I gesuiti, sostenuti da monsi- fermò ambedue con decreto de' 24
gnor Alvaro Benavente vescovo di agosto 1734 Comperiam, Bull. Ma-
Ascalona e vicario apostolico nella gno loc. cit. , in vigore del quale i
del giuramento, che dovrebbono pre- con maggior solennità terminò la con-
stare tutti i missionari per confor- troversia di questi riti per la Cina
marsi alla intera osservanza della colla costituzione Ex quo de' 1 1 lu-
bolla. E ad essa tutti i generali de- gUo 1742, Bull. Magn. loc. cit.
gli Ordini religiosi, che avevano mis- p. I o5 ; colla quale annullò e ri-
sionari nelle Indie, promisero ubbi- provò otto concessioni monsignor di
dienza anco pe' loro religiosi. Delle ^lezzabarba, che, come diremo, da
persecuzioni, cui andò incontro il Clemente XI era stalo fatto commis-
Cardinal Tournon [Vedi), e come sario apostolico della Cina. Pel Ma-
dall' imperatore sia stato posto nelle labar poi terminolli colla costituzio-
prigioni di INIacao ove morì, si trat- ne, Oniìdum solUciiudinem , de' 12
ta alla sua biografia. .settembre 1744, Bull. Bcncd. XIV,
Per non lasciare interrotta la sto- t. I, p. 391, condannando definiti-
ria questa controversia, per ciò
«li vamente que'riti. In questo eostilu-
che riguarda i successori di Clemen- zioni espose la storia della contro-
te XI, noi qui aggiungeremo, che versia. Trovavansi nella prim.i alcu-
,
assicurò che quelle parole non in- Un principe del sangue imperiale
tendei>ansì delenninataniente rivolte neir età di oltant' anni, fu caricato
contro i gesuiti, ma contro quelli ^ di ferri e bandito nella Tartaria
che fino allora erano slati disubbi- con tutta la sua numerosa fami-
dienti a' mentovati decreti, questi gliaj perchè avea ricusato di rinun-
fossero della compagnia di Gesìi, ziare alla fede, quindi furono di-
della famiglia di Domenico, o
s. spersi, esiliati, e perseguitati tanto
di quella di s. Francesco, oppure i che i missionari, e distrut-
cinesi
fossero chierici secolari. te vennero le chiese.
Ritorniamo al pontificato di Cle- Clemente XII, nel i73i, spedi
mente XI. Zelando egli sempre la missionari nel Thibet, promosse, ed
propagazione e l'accrescimento del- approvò la congregazione della sa-
la fede nella Cina, a' 3o gennaio gra famiglia di Gesù Cristo, istitui-
1719 scrisse all'imperatore, parteci- ta in Napoli da Matteo Piipa per
pandogli r impegno col quale spe- la istruzione dei giovani cinesi, ed
diva nell'impero una nuova legazio- indiani, acciò divenissero abili mis-
ne di monsignor Mezzabarba pa^^ sionari, e r assoggettò alla congre-
triarca d'Alessandria; inviandogli in- gazione di Propaganda fide. La
tanto come di lui precursori alcuni congregazione tuttora fiorisce, ha
religiosi missionari Lo pregava a
. cinesi che educa all'apostolico mini-
riceverli benignamente, come avea stero, e stanno essi ancora in Roma
ricevuti gli altri, che sotto il di lui per alunni nel venerando collegio Ur-
patrocinio avevano predicata nel- bano della stessa Propaganda fide.
r impero la legge cristiana. In questa Nel 1788 il p. Sanz, che erasi ri-
epoca vuoisi che nella Cina fossero tirato Macao, ritornò nella pro-
in
più di trecento chiese con più di vincia di Fokien ove fondò più ,
idolatri. Egli abolì ancora l' iscrizio- p. generale gli accordasse di pas-
ne King-Tien, cioè Adora il Ciclo. sare alle missioni cinesi , dove era-
Delle allocuzioni fatte da Bcncdet- no solo tollerati quelli, che avessero
GIN 169
amala qualclie arte liberale. Quin- precedente anno da monsignor Ga-
di Pio VI, in considerazione de' fe- briele Taurino Dufresse francese ,
lici progressi, che nella Cina faceva vescovo di Ta braca, e vicario apo»
la religione, perchè piìi facile fosse stolico di delta provincia, al quale,
resa la cognizione della liturgia del- dopo tientanove anni di laborioso
la Chiesa romana in quell'impero, evangelico ministero , dopo molti
incaricò la congregazione di Propa- patimenti fu mozzato il capo, e
ganda distampale
far nella sua per ispaventare i cristiani, fu posto
celebre tipografia (ove vi sono molti sopra una colonna con di sotto que-
caratteri cinesi ed opere con essi
, sta iscrizione: europeo predicatore
pubblicate), il messale, il rituale, E VESCOVO DELLA RELIGIONE CRISTIANA.
ed il breviario romano nel cinese L'altro martire ed eroico atlejta di
idioma. il F
Giornale ecclesiastico,
. Gesù Cristo, fu l'ottuagenario Ago-
che prima pubblicavasi in Roma ,
stino Tchao o Ciao, sacerdote mis-
ove sonovi molte notizie ecclesiasti- sionario apostolico. F. [' Allocuzione,
che sulla Cina. che il Papa regnante Gregorio XVI
Per le idteriori notizie, e perse- pronunziò nel concistoro segieto dei
cuzioni, che nel corrente secolo in- 27 aprile 1840, che incomincia:
furiarono nella Cina, nella Concin- Affl'ctas in Tunqui/ìo fìnitiniisque
cina ed in altri regni, o sottoposti regionihus , cliristianorwn res, etc.,
pnilare dello stato del cristianesi- numero de' cattolici era circa cin-
mo, riporteremo qui appresso in po- (juantacinquemila. In questa mis-
chi cenni lo stato delle niissioni nella sione seminario fu saccheggiato e
il
Cina, e ne' regni adiacenti , di po- incendiato dagli idolatri, per cui i
chi anni addietro, mentre dei vica- chierici si educano nel seminario ge-
riali non nominati ultimamente isti- nerale eretto in Pulopinang. Le mis-
tuiti, ancora non sono note le re- sioni de' gesuiti furono rimpiazzate
lative nozioni. Il vicariato apostolico dai francesi.
di Xansi , o Ransi , cioè Scian-Si Il vicariato apostolico di Siam,
contiene nella sua giurisdizione Xan- regno adiacente all' impero cinese,
si, Xenfi, Kansiii, Ilnquang, e la oltre che in Siam, esercita la sua
Tartaria cinese. Oltre pochi sacer- autorità in Queda, e nelle isole di
doti cinesi alunni del collegio di Na- Suncelam e di Sumatra. Vi sono
poli, e del seminario di Macao, so- alcuni alunni del seminario delle
no in aiuto del vicario apostolico missioni estere di Parigi , uno dei
cinque missionari europei, in parte quali faceva da rettore ai semina-
minori osservanti. Non vi sono chiese rio di Pulopinang, con alcuni sacer-
pubbliche, ma solo cappelle, od ora- doti indigeni. In Banckoc, residen-
torii privati: il numero de' cattoli- za del vicario, vi è una chiesa quasi
ci ascendeva a trentacinquemila. In cattedrale, ed in cinque altri luoghi
Xensi eravi un seminano che fu ve ne sono altrettante. Sono vi pure
chiuso per le persecuzioni, venendo alcune di vote, che vivono da mo-
mantenuto s'i il vicario apostolico ,
nache in tre case, ma solo con voti
che i missionari dalla congregazio- semplici. Vi è ptn-e un collegio par-
ne di Propaganda. ticolare in Banckoc, ed un semina-
Il vicariato apostolico di Fokicn, rio generale per le missioni francesi
oltre Fokien ha giurisdizione su
, in Pulopinang; e i cattolici supe-
Kicang ovvero Ce-Riam, e Riam-si, ravano i duemila cinquecento. Que-
Riangsi, e l'isola Formosa. Vi sono sta missione è addetta al seminario
alcuni sacerdoti nazionali con alcu- delle missioni estere di Parigi , il
chucn o Su-Civeii. oltre Sutchuen, ranvi due collegi, uno nella bassa,
CìN GIN 17 1
tà con residenza vescovile negli Sta- nel 1821 dal sommo Pontefice Pio
li Uniti di America, capo luogo del- VII, che a' 19 giugno vi fece per
la contea di Hamilton, stato di O- primo vescovo Eduardo Fenwick
Lio, da cui prende nome il fiume, dell'Ordine de' predicatori, cui agli
sulla destra riva del quale fu edi- 8 marzo i833, il regnante Grego-
ficata, nel luogo ove comincia il ca- rio XVI, diede in successore mon-
nale tliMiami, che dee congiunger- signor Gio. Battista Purcell, che tut-
la a Dayton, e ([uindi pel Maumee tora vi governa. La maestosa catte-
al lago Eriè. Vantaggiosa e .salubre drale è dedicata al principe degli
n'è la situazione, ed oltre all'ame- apostoli s. Pietro, ed oltre il vica-
nità, ha una bella apparenza, sic- rio generale, la diocesi ha tren-
come fabbricata con simmetrico di- tacinque preti. Essa è sulTraganea
segno. suo accrescimento è vera-
Il dell'arcivescovo di Baltimore, for-
mente meraviglioso, dappoiché quat- mandosi la diocesi collo stato del-
tro famiglie vi si stabiliiono nel l'Ohio, in cui ventiquattro sono le
1789, e ne gettarono le basi dopo chiese, e le cappelle, compresa la
aver superati gli ostacoli apposti chiesa della ss. Trinità pei tedeschi
dagl'indigeni. Ne crebbe la popo- in Cincinnati. Molti sono i pii sta-
lazione a tal segno, che nel i83o bilimenti nella città, e nella dioce-
superava i ventiquattro mila indi- si, giacché oltre il seminario dio-
vidui. Ila molte belle piazze, ed cesano, vi sono i domenicani , ed il
ampie vie rettilinee, grandiosi pa- collegio de' gesuiti, istituito nel 1840
lazzi, ed eleganti edifizi, particolar- nella città. Monsignor Federico Be-
mente quello della corte di giusti- se, già vicario generale di Cincinna-
zia. Cincinnati è il principal deposi- ti, poi vescovo di Detroit, ha cedu-
to del commercio interno dell Ohio, to ai gesuiti un gran locale conti-
ed il centro de' lavori intellettuali, guo alia cattedrale, che comprende
e letterari della parte meridionale la sua abitazione vescovile, le case
della Liiione, pubblicandosi in que- del seminario, l'ateneo, o collegio
sta sola città quindici giornali, fra adiacente. Evvi un monistero, e vi
quotidiani ed ebdomadari. V'ha fra hanno anche scuole delle domenica-
essi un gioinale cattolico religioso, ne, con numerose educande. L'orfa-
,,
goli, Cingoliirii, sulla riva destra del Gli autori Cingolani dicono, che la
bo della loro cavalleria, e vi rima- care le sue virtù con qualche più
sero in sicuro nella loro contraria solenne attestato, che ne onorasse
fortuna. Per la salubrità del suo maggiormente la memoria. Ciò non
clima, il Cardinal Farnese , legato per tanto memore di aver coperto
della Marca anconitana, dipoi nel prima dignità di
nella cattedrale la
I ')34. Pontefice col nome di Paolo preposto, per mezzo di monsignor
IH, vi faceva la sua ordinaria di- Filippo Appignanesi Cingolano , e
mora. In progresso seguì Cingoli i vescovo di Pvipatransone, le inviò il
del quale si legge nel numero 4 <^ltl cingolo per tenere fermo il camice,
Giornale scientifico -lelterario , che o per cingere le reni, come rilevasi
fu composto dal conte Pergoli Cam- dalle parole , che pronunzia il sa-
panelli suddetto, Perugia i833. Fi- cerdote nel prenderlo, allorché si ve-
nalmente per non dire di altri
, ste per celebrare la messa : Prae-
vanta Cingoli im Benuttino Cima ,
ciugc me. Domine, cingalo purita-
o de Cini di Cingoli, come lo chia- tis, et extingue in lumbìs meìs hn-
ma Pompilj Olivieri, nel suo Senato moreni lihidinis, ut maneat in me
Romano, pag. 7.72. Da Bonifacio virltis confinentiae, et castitatis. In
VOI.. XHI. 12
,
to cinctorium, e ila alcuni diccsi an- esprime il citato Rabnno , (fé Jn-
che cintura. s/itiit. Cleric. V. Alenino, cap. quid
Vuoisi il cingolo simbolicamente si^nificant ve.stimenta , ed Hugo Vi-
significare la carità di (icsìi Cristo, ctor, in Specul. Eccles. e. 6. Il Ma-
e la sua verginità, V. Innocenl. e. cri poi, Not. de' vocab. EccL, dice,
cap. 22, la continenza, mentre l'Hi- tratta del cingolo con cui si cinge il
« lateribus sacerdotis, duas addit XII in premio della sua soda pie-
>y lineas, quibus reipsa cingitur al- tà, e scienza profonda, lo sollevò al-
)> ba; est cnim ejusdem omnino la sacra Porpora tra i Caidinali
j> formae cum succintorio Papali, dell'ordine de' preti , col titolo di
j> quod adhibctur (addito manipu- santo Stefano nel Monlecelio. Morì
*> lo) ad cingendxmi albani Papae, nel \\\i.
w et non ni si in ejusdem missa Pa- CINNA (Cinnen.). Sede episcopa-
ss pali ( Caeremon. Papae lib. 7, le l'n partibus , suffraganea e sog-
« e. i4)- Ergo non debet esse com- getta alla metropoli di Ancira, del-
>' munis haec forma cuicumque ce- la prima Galazia, nella diocesi di
j» lebranti ". Quindi lo stesso Sar- Ponto. Commanvillerimontare fa
Ungheria, così detta dalle cinque detti al coro. Oltre la cattedrale, nel-
chiese magnifiche racchiuse in es- la città vi sono altre cinque chiese
sa. Questa è libera e regia, si ve- parrocchiali con fonie battesimale,
de in riva al Pets, per cui in lingua e la bella chiesa de' gesuiti. Ewi
ungherese con tal nome, o con quello r ospedale, ed il seminario cogli a-
di Pets viene apjx^llata, fra il Drava, lunni. La mensa ne' libri della Can-
e il Danubio, a pie di un floridissimo celleria apostolica è tassata di due
colle. È capo-luogo del comitato di mila fiorini. Il palazzo vescovile
Baranya, e della marca del suo no- situato sopra il luogo più elevato, è
me. Si pretende, che Fiuif-kirchcn magnifico, e sta dappresso alla catle-
esistesse al tempo dei Romani, e che drale. In esso racchiudesi una copio-
si chiamasse Serbinum. Le antichi- sa biblioteca, ed un gabinetto nu-
tà, che vi si trovarono, sembrano mismatico. 11 sommo Pontefice Be-
confermare tale opinione , ma gli nedetto XIV, nell'anno 1754, col-
antichi geografi non ne fanno men- l'autorità della costituzione, Roma-
zione. L'università che, nel i364, nus, data il primo settembre, Bull.
vi fondò Luigi I re di Ungheria Bened. XIV, tom. IV, png. 225,
più non esiste. Solimano II, nel concesse vescovi della cattedrale di
a'
tagna Anna, moglie a Carlo Vili stiani d' Asia, principalmente quei
re di Francia , e poscia anche a di Soria, e di Mesopotamia, qua-
Luigi XIII, che gli successe nel 149^- si tutti nestoriani ,
giacobiti , ec.
dovessero volare a Dio la loro ver- della casa degli Abassidi, ol)blig() i
di Assisi, di cui portava il cordo- ro. Vuoisi ritenere, che gli apostoli
ne, diede alle donzelle per distinti- r usassero^ da quanto disse il divin
vo un cordone di color bianco, sim- maestro Sint lambì vestri praecin-
:
bolo della professata castità. L' im- cli; e in altra circostanza disse loro:
presa poi formavasi di un collare nolite possidere anruni , neque ar-
fatto d'una corda intrecciata a pa- getiluni, nec pecuniani in zonis ve-
recchi nodi, della quale la regina stris. In queste parole l' erudito
Anna volle onorare le principali Sarnelli ravvisò pure costume de- il
dame della sua corte, acciocché lo gli orientali, quali portavano in-
i
fio ve parlano Dell'Ordine delle don- dentore volle inculcare colle dette
ne detto del Cinto della Cordel- parole il distacco dall' alTetlo disor-
liera ; nonché il Giustiniani, Hist. dinato alle ricchezze, e l'amore al-
pag. 407. la virtù della povertà. Essendo poi
ClNTUPiA , o CiXTOtA. ( Cingw sialo general costume, anco presso
inni. Zona). Fascia di panno, o di 1 romani , di portare la cintura,
cuojo colla quale 1' uomo si cinge i per cui Giovenale Sat. 3 stimò che
panni, intorno al mezzo della per- un uomo civile senza cintura dovesse
sona. L'uso della cintura risale al- vergognarsi, ne fu inculcato V uso
la più rimota antichità. Gli ebrei agli ecclesiastici tanto dai concilii, e
erano muniti di cinture allorché , sinodi, che da ordinanze episcopa-
mangiavano l'agnello pasquale, e il li , sino a stabilirne la forma, e la
loro sommo sacerdote era obbliga- materia.
to a portale nei solenni sagrillzi In fatti abbiamo , che il sinodo
,
disse: Ligamen s'ive vincidum colo' sendosi portata tal insigne reliquia
ris violacei^ sed tantum nigri colo- a Costantinopoli, nel calendaino gre-
ris, exceptis r. d. decano, et cano- co s'incominciò a celebrare l'uffizio
Carlo Bartolomeo Piazza, nel suo gato nella Marca; quindi scomuni-
trattato, Le opere pie di Roma a cò Marcualdo, che negava di far
iSa CIP CIP
giurar vassallaggio al Pontefice ; po- quali vittime della seduzione era al
scia andò legato in Sicilia a frena- sommo impegnato di potersi avere
re i nemici della Ciiiesa, «juimli in una giovinetta cristiana, che viveva
Francia per la causa matrimoniale in quei giorni in Antiochia, nomi-
del re Filippo III, e dopo essere in- nata Giustina. Dopo molto tentare,
tervenuto ai comizi d'Innocenzo, e conobbe che nulla valevano in un
Onorio III, mori a Roma verso il anima consccrata a Gesù Cristo le
1228. insidie diaboliche, e cominciò a per-
CIOCCHI A>'TOMo, Cardinale. V. dere il credito al suo insegnatole in-
Mo>fTE. fernale. La grazia di Dio lo illuminò
CIOCCHI Cristoforo, Canlhui- a conoscere i propri erroii, egli mos-
Ic. V. INIoNTE. se il cuore a pentirsene, per cui egli
CIOCCHI Giammaria, Cardinale. gettò alle fiamme tutti i libri di ma-
V. INIoxTE, e Giulio III. gia, che aveaiio formalo per tanti an-
CIOCCHI LvNocExzo, Cardinale. ni il prediletto suo studio, donò tutti
non poco coli* opera sua alla con- bella virtù per modo, che ardente
servazione della fede e della disci- di carità verso Dio, non dubitò pun-
plina. Ridotta la Provenza in quel to di sottomettere il capo alla scure
apostatato.
y. 11 libro dell' 0/r/;,/o/2e domenicale, La prima edizione delle opere di
scritto poco tempo dopo la pre- s. Cipriano comparve poco tempo
cedente opera. dopo r invenzione della stampa es- ;
cristiana non esser causa delle ca- l'Aubespine , Gozio, Ep. ad Salinas.
lamità dell' impero , e vi si ha pag. 32 3, e Petitdidier, Osservaz.
inoltre una bella esortazione alla sulla Biblioth. di du Fin, tom. I,
penitenza. p. 280.
11. 11 libro della Elemosina e delle Nell'edizione di Pamelio le lette-
12. Il libro del Bene della pazienza, ma non hanno lo stesso luogo nelle
composto verso l'anno 256, in edizioni anteriori e posteriori.
occasione delle dispute levate ri- L' edizione di Oxford uscì nel
spetto al battesimo degli ere- 1681 ella si debbe a Fello, vesco-
:
Coiisecralosi (ino dai primi aiuii al fregiato colla lettera S, forse per me-
servizio del Signore, riuscì un di- moria dell'istituzione di (|uest' Ordi-
stintissimo modello di vita cenobiti- ne cavalleresco. Fiori per molti an-
ca. Secondo s. Gregorio di Tours, ni r Ordine ; ma occupata da' tur-
ebbe egli il dono dei miracoli, che chi l'isola di Cipro (f^edi), esso
operò cos'i iu vita come dopo mor- naturalmente si estinse. V. Hist.
te, la qual morte avvenne circa la Cronol. degli Ordini equestri, etc,
line del secolo sesto. La festa di lui di Bernardo Giustiniani, a pag. £96
è indicata nel martirologio romano e seg.
nel giorno 9 del mese di dicembre. CIPRO ( Cyprus, ed in turco Ki-
CIPRIANO, Cardinale. Cipriano, Iris). Isola considerabile del Medi-
arcidiacono di santa romana Chie- terraneo, tra la Cilicia, e la Siria,
sa, e Cardinal diacono, viveva nel posta al nord dell'Egitto, all'ovest
10 essere nel mezzo della spada la città che Cipro contenne, Salamina
lettera R.. Con questa spada volle il piìi non esiste, Ceraunia, oggi Cui-
ì7.G^ Ugo HI, nel 1281 Giovanni I, perchè porgessero soccorso alle iso-
jiel 1283 Enrico II, nel i3i6 Ugo le di Cipts, e di Rodi, contro le
vando, che dopo la ribellione del neir occidente la festa della Presen-
Iriljiuio Cola di Pùenzo romani , i tazione della beata Vergine nel tem-
profittando del soggiorno de' Ponte- pio, fissandola a' 2 i novembre. Pie-
fici Avignone, non volevano sof-
in tro II, o Petrino re di Cipro , salito
frire alcun giogo, perchè si accostu- al trono nel i3j inviò in Avi- i ,
massero all'ubbidienza, mandò a go- gnone al Papa l' uffizio di tal so-
vernarli il re Ugo IV Lusignano lennità posto in note, come si can-
che si trovava alla sua corte di A- tava neir oriente , e Gregorio XI
vignone col fine di domandargli soc- non solo approvollo , ma lo fece
corso contro il sultano d'Egitto. 11 cantare nella chiesa de' frati minori
del concdiabolo di Basilea. Appena lene al suo principe. Nel 1460, Car-
poi, nel successe nel pon- lotta regina di Cipro, figlia di Gio-
14473 S^'
tificato jNicolò V, questi assolvette vanni III, si fece coronare in Nico-
il re Giovanni III incorso nelle cen- sia, e governò il regno sino al i463,
sure per le molestie date all' arci- in cui usurpò il potere Giacomo fi-
vescovo di JNicosia, delle quali si di- glio spurio di Giovanni III, ilqua-
mostrava sinceramente pentito. Fra- le divenne re col nome di Jacopo
tello di questo re fu Ugo Lusigna^ II. Ad istanza di questo principe
no, che nel is\i3 era stato fatto da nel 14^73 Paiolo II creò Cardinale
Giovanni XX III arcivescovo di Xi- il di lui parente Teodoro Paleolo-
cosia, e da INIartino 1426 V nel go, discendente dagl'imperatori di
era stato creato Cardinale. Ciò non Oriente.
pertanto, sotto Eugenio IV, seguì il Giacomo li si sposò con Cateri-
partito de' padri di Basilea, e dell an- na figlia di Marco Cornaro nobile
tipapa Febee V, eletto da que' pa- veneziano, da quella repubblica adot-
dri, perchè Anna di Lusignano sua tata per figlia. Caterina rimase ve-
nipote era maritata a Ludovico du- dova nel i473, e dopo due anni alla
ca di Savoja, figlio dell'antipapa. morte del suo piccolo figlio Giaco-
Degradato da Eugenio IV delle di- mo IH, abdicò il regno a favore
gnità vescovile e Cardinalizia, morì della repubblica di Venezia, ritiran-
nella Savoja nel i44-- dosi nella sua patria l'anno i^So.
Nicolò V, nel i44'5
luglio del Siccome tuttora era vivente Carlot-
nominò legato apostolico nel regno ta, figlia legittima di Giovanni IH,
di Cipro e nell' isola di R.odi, An- indarno reclamò essa contro tale
drea arcivescovo di Pvodi, affin di re- determinazione, enormemente lesi-
staurare la disciplina ecclesiastica in va de' suoi sagri diritti, e indarno
ambedue luoghi, e richiamare al
i ricorse colle armi del sultano di E-
grembo della Chiesa caldei, e gli i gitto, a quelle di Savoja, ed al Pa-
scismatici i\i dimoranti. Maometto pa . Recatasi pertanto in Ptoma,
II imperatore de' turchi mosse guer- luvvi graziosamente ricevuta da Si-
ra al re Giovanni III; per cui Pa- sto IV, e trattata coi riguardi dovu-
pa Nicolò V, a' 12 agosto 1 4 l'i 3
ti air alto suo rango, e quindi mo-
i()o CIP CIP
lì solfo Innocenzo VII! a' iG luglio bella di Armenia
fu sposala da ,
j/jHj, clic non cbl)c minor consi- Maurizio conte di Tiro, fratello di
tleraz.ione del predecessore per tal Enrico II re di Cipro, e da questi
disgraziata regina. Fu sepolta nella nacquero Giovanni, e Guido di Lu-
basilica vaticana, dopo essere stata signano. Giovanni fu chiamato in
esposta nel palazzo, die Sisto IV le Cilicia, mentre ancora reg-iava Leo-
avca assegnato in Borgo nuovo per ne V, e fu creato bailo, e gran
abitazione, incontro la chiesa di s. principe di Armenia. Morto quindi
Maria della Purità. Venne accora- Leone V senza lasciare prole, i
]iagnnla con pompa alla basilica, grandi proclamarono re di Armenia
coir intervento della famiglia ponti- Giovanni di Lusignano, sotto il no-
ficia, ed ivi undici Cardinali assi- me di Costantino III, cioè nel 1342;
.«teltero alle sue esequie. Sotto Pao- ma siccome Giovanni non avea fi-
lo V il corpo della regina fu tras- gli, nel seguente anno gli succes-
portato nelle grotte vaticane, ove si se il fratello Guido. Questi pure
legge questa iscrizione kabola hie- : non avendo discendenza, ebbe per
T.VSALEM, CYPRI ET ARMENIAE REGINA successore al trono di Armenia ,
ORItT XVI JULtl ANNO DOM. l4^7- ^ sotto il nome di Costantino IV,
Torrigio, nelle Sagre grolle vatiea- il figlio di Baldovino di Lusi-
ve, ci dà pi-cziosc notizie di questa gnano, gran contestabile Arme- di
piissima regina, che mori d'anni 47 nia. Costantino IV morì dopo die-
per paralisia, e che fu encomiata ciotto anni di regno, e per alcun
per virtù. Questa principessa, la qua- tempo essendo rimasto vacante il
per nulla avvilito, impadronì del s' rono in Salamina, e quindi per tut-
regno di Cipro nel iSyi, per cui te le città dell' isola. La provincia
la sublime porta ottomana tuttora ecclesiastica di Cipro si compose di
ne conserva il dominio. Gregorio Nicosia, che eretta in sede vescovi-
XIII, che governava la Chiesa alla le nel quarto secolo, divenne metro-
caduta di Cipro, ne fu estremamen- poli nel Papa In-
secolo XIII, sotto
te dolente, e con molto oro riscattò nocenzo come superiormente ac-
III,
no ristauratori dei diritti della giu- indulgenze erano una favola. Ma es-
stizia : costringeano dunque tutti i si poi dopo le prediche pretendeva-
ne i furori. jMa per darsi la gloria devono professare l' una o l' altra
di martiri, cosa assai curiosa, si legge, cioè la mosaica, o l'alcorano.
ammazzavano da sé stessi, si preci- Tal parola proviene dal latino cir-
pitavano dai dirupi, o si tagliava- ciimcidere, che significa tagliare in-
no la gola, e si gettavano nel fuo- torno, perchè i giudei che ammini-
co . I loro settari li riguardavano strarono la circoncisione a' loro fi-
ad essi offerivano culto. S. Ottato zio. Presso gli ebrei credesi comin-
vano con tutta fierezza. Le loro gli arabi, persiani ed altri popoli,
i
Anche gli cgi/i praticarono la cir- concisione ; ma egli volle, per mol-
concisione per motivo di religione te ragioni, sottomettersi a questa
mentre gli altri popoli il fecero per perigliosa ed umiliante cerimonia
sole i-agioni fisiclic di pulitezza, di sa- mosaica. ^. Circoncisione. Nella ter-
lute, e di fecondità. Uno dei primi ra di Calcata diocesi di Orte, si
eresiarclii insorti nella Chiesa nascente conserva il prepuzio tli Gesù Cri-
fu Corinto, il rpialc stimava neces- sto,che nel funesto sacco di Roma
saria la circoncisione, come il batte- del iSi'j rubato venne dal santua-
simo, ai gentili di fresco convertiti. rio di Sancta Sanctoram da un sol-
e nel quale fu decretala l' al)olizio- capo XXIV, num. i3, e capo XXV,
ne della circoncisione a' cristiani, co- num. 46- Sulle particolarità di tal
me cosa non più necessaria, f^. Act. insigne reliquia, del suo rubaraen-
Apost. cap. i5; ed il Lahbe Con- to, e della venerazione che riscuo-
tare subito appena nato la propria Del santissimo prepuzio del nostro
persona alla cerimonia della circon- Signore Gesìc Cristo.
cisione, aboliva inun modo onore- Si ignora precisamente quando
vole un rito, cui Dio non avea isti- questa festa s' incominciasse a cele-
tuito che per un dato tempo. J^. Ber- brare nella Chiesa. La festa della
nini Istoria delle eresie p. 4 5 Pao- Circoncisione è delta Ottai'a della
lo Medici, Riti e costumi degli ebrei, nascita di IV. S. in un antico .sa-
questo santo non volle mai presen- nome di Catechesi, sono dieciot-
tarsi a quel tribunale, che non ri- to, e indirizzate a quelli che si
zo. Narra il Dubravio che lo reli- gine della città debba ai giudei
si
quie loro .sono state scoperte sotto reduci da Babilonia, e che sia stata
r altare di una antica cappella del- fidihrieata in onore di Ciro, il qua-
la chiesa di s. Clemente in Roma, le avea ad essi resa la libertà. L'im-
CIRINO (s.) lo stesso che *. Qui- tà, e per onorare nello stesso tem-
rino, f^edi. <"
po i corpi de' ss. Cosimo e Damia-
CIRO (s.) era medico di profes- no, cioè dei confessori ( poiché vi
sione in Alessandria, e nell'alto che erano due altre coppie del medesi-
egli apprestava rimedi per la salu- mo nome ) che ivi erano sepolti ,
to del corpo^ procin-ava ancora la la circondò di solide mura, e vi fo-
tuttora le è rimasto, per cui chia- l'ida, e possente a segno, che pote-
masi Costantina. Sono deboli le sue va armare diecimila uomini a ca-
muraglia, e nelle porte d'ingresso, vallo,e il doppio a piedi. Divenu-
costruite di fina pietra rossiccia, si ta Cirta la capitale della Numi-
ammirano statue di scultura roma- dia, sotto Siface crebbe in potere ;
nominale dipendenza dal dey d'Al- rante la guerra del tiranjio Ales-
geri, essendo anco il suo palazzo sandro, fu riedificata da Costantino
imiforme agli altri, meno in am- il grande, mentre in seguito Giu-
piezza. Fra gli antichi edifizii evvi stiniano I ne fece riparare le forti-
due arcate evvi un basso rilievo tolsero i trionfi de' francesi ponen-
rappresentante una donna , i cui dola fra i dominii, che la Francia
piedi poggiano su di un grande ha neir Africa. Poco dopo la con-
elefante, con una gran conchiglia quista, i francesi con lodevole spi-
tlia sino dal quarto secolo, e Com- Non deve tacersi, che alcuni dis-
manviìle, Hist. a pag. i53, regi- sero essere celebrato il concilio in
vStra cento trentaquattro sedi vesco- Zcrta nella Cirta proconsolare, sede
vili da essa dipendenti. IXe fu ve- episcopale della metropoli di Cirta
scovo quel Pitiliano, che seguendo di Numidia. Il Tillemont, ed altri
gli errori di Donato, mosse il gran lo chiamano Conciliurn ^Xersense.
dottore s. Agostino a scrivergli con- CI SCISSA, o CISSA. Sede ve-
tro un libro. Fortunato, altro suo scovile della prima Cappadocia, la
vescovo, intervenne alla celebre con- cui erezione rimonta al V secolo,
ferenza di Cartagine. La santa Se- sotto la metropoli di Cesarea, di
de ne conferisce il titolo arcivesco- cui si conoscono due vescovi che
vile in parùbus, come conferisce i vi ebbero sede.
titoli di Centuria, Diana, Fessa, e CI SS AC. Sede episcopale della
Fessula, sue antiche sedi sufFraganee, IMauritiana Cesariana nell'Africa 00-
ai vescovi in pmtihus. cidentale, dipendente dalla metro-
poli di Julia Cesarea. Nella provio'
Concili di Cirta in ISuniidia, chia- eia di Cartagine, o proconsolare, vi
mati Cirtensi. fu altra sede chiamata Cissac, ov-
vero, come la registra Commanvil-
primo concilio fu celebrato ai
Il le, appellata Cicsita.
24 marzo dell'anno 3o5. Secondo, CI SS A.MI A, o CISSAMUS, ov-
vescovo di Tiglio o Tigima, pri- vero Castel Chisamo o Cissanio
mate di Numidia, lo convocò in Sade vescovile della provincia di
Cirta contro i libellatici e i tradi- Creta o Candia, e dipendente da
tori, cioè contro quelli, che nella questa metropoli, sino dalla sua ere-
persecuzione di Diocleziano, per de- zione, che rimonta al secolo quin-
bolezza avoano consegnate ai ma- to. Da quel tempo in poi vi risie-
gistrali gentili le sante Scritture, e i dettero da dieci vescovi.
vasi sagri. E siccome circa dodici CISTELLO, CISTERZO, o CI-
vescovi confessarono il fallo pub- TEAUK (Cisterciuni). Celebre ab-
blicamente nel concilio, questo li bazia in Francia, capo dell' Ordine
assolvette, per non dar luogo ad cistcrciense da cui prese il nome,
uno scisma. Regia t. I, Arduino t. emanato da quello di s. Benedetto.
I, e Labbè t. ì. Si vuole che il nome di Cistello o
secondo concilio venne cele-
11 Cisterzo venga dal gran numero di
brato nell'anno 412. Silvano, pri- cisterne , che vi erano scavate, o
mate di Numidia, s. Agostino, ed perchè il luogo deserto e solitario
* altri vescovi, si convocarono in Cir- era tutto ingombro d' alberi e di
ta, perchè i donatisti, intervenuti spine. Appartiene alla diocesi di
alla conferenza di Cartagine, per Chalons sur-Saone in Borgogna, ed
cuoprirc la loro vergogna, spaccia- è distante quattro leghe da Diyon,
CIS CI S 20"
nel dipartimento della Costa doro, che della toml)a di s. Albei-ico, si
nel cantone di Niiits, presso la riva trova nelle 3It'tnorie. (LW AccaxL del-
destra di-IIa Youge. Roberto abba- le inscriz. t. 9, p. 193.
te benedettino di Molestne, nella Quindi il vescovo di Chalons can-
diocesi di Langres, essendosi ritira- giò il novello monistero in abbazia,
to co' suoi compagni in questo luo- e ne diede il governo a E.oberto,
go, della foresta di Citeaux, col con- eh' ebbe in successore s. Alberico e ,
GIS
l'abbate generale, quniulo non era fìlli Sciampagna, e della Bor-
della
adunato il capitolo, riuniva in sé gogna, ove si fabbricarono delle pic-
tutta la potestà ; visitava, e faceva cole celle con rami di alberi, etl un
visitare senza eccezione i moniste- oratorio dedicato alla Ss. Trinità ,
ri cistcrciensi, e operava
vi le op- lo che avvenne verso il 1075 nel
portune provvidenze volute dagli pontificato di s. Gregorio VII. Questi
statuti della congregazione. Questa religiosi da poverissimi che erano,
abbazia avea inoltre collegi nelle |K'r la generosa pietà del vescovo
università più rinomate, e i mona- di Troyes e di parecchi signori, di-
ci godevano particolari privilegi. La vennero molto ricchi, tralasciarono
abbazia, ora monisteio, di Cistercio, di esercitarsi nelle fatiche manuali,
esiste tuttora^ ma è convertita ad introdussero delle innovazioni negli
altri usi. Fu soppressa all' epoca abiti, contro il volere del superiore,
dell' ultima soppressione degli Ordi- il quale pure non permetteva che
ni religiosi in Francia. Ne' successi- ricevessero le oblazioni dai fedeli.
vi articoli si vedranno gli scrittori, Non potendo pertanto R^oberto ri-
die ampiamente lianno trattato di durli alla primiera osservanza, pas-
questa celebratissima abbazia. sò al deserto di Haur, fra i reli-
se, che per essere stata istituita é di parere, che dopo facessero so-
nella foresta di Citeaux, fu anco lamente un voto di ubbidienza, men-
appellata con questo nome. Il Pon- tre negli antichi monastici si legge
tefice dichiarò inoltre il moniste- questa formula di professione : pro-
ro di Cistello immediatamente sog- lìictlo ol'bcclicnza. Altri credono che
getto e sotto la prolezione dcl- facessero voti semplici e non solcn-
,
cieiisi fanno solenne professione, co- bianco ; per lo che mutarono la ve-
me definì Benetlelto XIV, previo ste, che attualmente portano bian-
esame, e consulte. Si vegga il de- ca, ma ritennero il cappuccio, e la
creto presso il p. Ferraris alla pa- pazienza o scapolare di color nero,
rola votimi mini. 167, dove questa la quale, in una alla veste, è cin-
questione è ampiamente discussa, e ta intorno ai lombi da una fliscia
poi definita.Né deve tacersi, che nera fuori del monistero. Dove ab-
anticamente due frati conversi ci- biano collegi, assumono la cocolla
stcrciensi avevano l' ufficio di bol- monacale nera con suo cappuccio ;
GIS C 1 209
fano Harding, die si nguartla uno r approvazione, nel 9 conseguì 1 1
1
de' monaci divenne sì scarso che , driano IV, Alessandro IH, ed altri
l'abbate Stefano temeva che il mo- sommi Pontefici. Ed Innocenzo III,
nistero di Cistello divenisse deserto; ammirando in questi religiosi non
ma nel i 1 1 3, essendovisi recato s. solo la probità , ma la profonda
Bernardo [P^edi), con trenta com- scienza, massime nella facoltà teo-
pagni, fra' quali tre suoi fratelli, a logica, li destinò alla conversione
prendervi l'abito religioso, il di lui degli albigesi, con felici risultati, e
esempio fece risolvere molti a fare col glorioso martirio di diversi mo-
altrettanto, dimodoché s. Stefano naci. Pietro di Cernay monaco ci-
imprese a fabbricare nuovi moni- l' Historia Albigen-
sterciense scrisse
steri per riceverli ; e furono quelli sium, che fu stampata in Troys nel
di la Fertè, Pontigny, Chiara valle, 161 5. Egli faticò molto nella con-
e Morimont, i quah in progresso versione di questi eretici, e dedicò
di tempo diventarono celebri e il- allo stesso Innocenzo IH la sua ope-
lustri abbazie, gli abbati delle quali, ra , la quale ancora si trova nel
dopo quello di Cistello, erano ri- toni. VI della Bibliolheca cistercieti-
guardati siccome i primari dell'Or- siiini.
cui diocesi vi erano monisteri ci- formati ne' capitoli della congrega-
stcrciensi, ed avutane da ciascuno zione, e poscia se ne impose ad
VOL. xiu. i4
,
9. I O CI S CIS
oj^^iii monaco l' osservanza. Nel sc- semblea di abbati tenuta a Parigi
giionle secolo, sedendo sulla catte- nel 1/198, formaronsi alcuni articoli
dra apostolica Benedetto \II, già di riforma, i quali in progresso non
religioso cistercicnsc, colla sua costi- ebbero una generale esecuzione. Per-
tuzione Fulgcns sicut stella niafiid- tanto parecchi zelanti monaci di
ria, Bull. Piom. an. i335 (appellala diverse provincie si esentarono dal-
la venne rimediato
BincdcUina
, l' ubbidienza dei primari abbati , e
)
masto, ovvero incominciava a pren- nel r666 per la riforma de' cister-
der piede, nel capitolo generale del ciensi , fosse stabilito doversi cele-
la ^5 del Bollario del Mainardi, nenza dalle carni non è pei cistcr-
deir edizione di Lione 1678, e che ciensi di sostanza della regola. Pri-
incomincia la supremo Aposlolatiis ma diAlessandro VII, il Pontefice
fasligìOs diede facoltà al capitolo s. Pio V
nel 1570 riformò, e re-
generale, ed all'abbate di Cistello, stituì all'osservanza della disciplina
superiore di tutto l' Ordine , di di- i cistcrciensi; ed il successore Gre-
spensare secoiido il bisogno, dall'a- gorio XIII nel 1373, con sommo
stinenza delle carni que' monaci impegno , diede compimento alle
che avessero richiesta la dispensa provvidenze del predecessore.
e poscia nel capitolo generale del La congregazione de' monaci ci-
i monisteri mangiare la
si potesse tuzioni , si divise nelle varie con-
carne nelle domeniche, martedì, e gregazioni, di cui parleremo in ap-
giovedì, e che a tal effetto si do- piesso, o per nazionalità, o per 1 os-
vesse erigere in ogni monistero im servanza, o per l'abito. Varii Or-
refettorio a parie. Quindi, in un'as- dini cavallereschi ed equestri adol-
,,
presso vai'ie nazioni. Sul rito della Cardinale, meritò di essere creato
loro comunione, tratta il Garampi Pontefice dal sagro Collegio 2G ai
nelle sue Memorie a pag. i84; e febbraio i \^5. Alcuni enumerano
nel Nomaslico cistcrciense di Giu- fra i Papi cisterciensi Alessandro III,
liano Parisio, pag. i44j si descrive eletto nel i 1 5g, come asserisce Cri-
tutto il rito tenuto dai cistcrciensi sostomo Enriquez scrittore dell'Or-
nella comunione di ambedue le spe- dine ed il Novaes nelle sue Dis-
;
altri quattio abbati ad esso sogget- to XII, chiamato prima Jacopo del
ti, il privilegio di poter confei-ire Forno o Fournier, cognominato No-
ai loro monaci gli ordini del sud- velli, che essendo stato per sei an-
diaconato e diaconato, perchè non ni abbate di Fontefreddo nella dio-
fossero costretti a vagare altrove cesi di Narbona, fu fatto Cardinale
per ricevere tali ordini ;
privilegio da Giovanni XXII, nel iSsy, e
contrariato da varii teologi e ca- gli successe nel trono pontificio nel
nonisti , ma difeso nelle sue teolo- 1334. Egli dall'abito era chiamato
giche discipline dal p. Berti, il qua- il Cardinal bianco. Oltre poi tal
le per autorità può equivalere a Cardinale, ed una gi'an quantità di
molti. arcivescovi e vescovi , i cisterciensi
Le osservanze dei cistcrciensi pro- diedero al sagro Collegio i seguen-
cacciarono loro la venerazione del ti , le cui notizie si leggono a' ri-
Innocenzo XII.
ciensi, d' diente alla regola, dovesse essere ri--
gclino,le cui opere sono: I. lYoti- ragona. Quindi, nel 1^1^, ritornò
tia abhcitìaram ordinis cisterciensis in Ptoma col p. Michele Quenca,
per orheni universum Uh. X coni- ed ottenne dallo st.esso Martino V
plexa etc. publicabat Gaspar Ton-
, l' opportuna licenza di operare una
gelmus Antuerpiensis ahbas nion- riforma ne' cistcrciensi colla fonda-
tis s. Dischodi, Coloniae Agrippi- zione di due monisteri
o eremi ,
nae, sumptibus auctoris 1640. II. nella Castiglia, e nel regno di Leo-
Purpura divi Bernardi rcpraesentan- lìe, acciocché in essi si osservassero
tis elogia et insignia gentilitia, tuni letteralmente la regola di s. Bene-
Ponti/icum, tuni Cardinalium , nec detto, e le costituzioni di Cistello;
non archiepiscoporuni , et episcopo- con questo però, che i due moni-
rum, qui assunipti ex ordine cistcr- o eremi, fossero
steri, esenti dalla
ciensi in s. Reni. Ecclesia florue- giurisdizione del capitolo generale,
runt , aere et labore D. Gasparis e degli abbati di Cistello e di Pie-
Tongelini abbatis Disenburgensis , dra; che i monaci ubbidissero al
Coloniae Agrippinae i644- J^^el fron- superiore eletto dai religiosi dei nuo-
tispizio della prima opera vi sono vi monisteri, il quale avrebbe il ti-
gli stemmi di Cistello o Cistercio tolo di Riformatore; che in tutti i
cera gli /^giius Dei, che ogni set- creti, non che i commissari, dal
te anni solennemente benedicono
si capitolo deputati alla visita de'mo-
dal Pontefice ;
privilegio goduto per nisteri. Venne stabilito altresì, che
sitati, con danno notabile della disci- che la calabrese era tenuta a man-
2 I 8 GIS GIS
tlaii; al capitolo generale un abbu- poco dopo avere professalo, diven-
io, (; un tiopiilato, ed a dover, sci ne per le sue doli prioie ed abba-
mesi avanli di convocare il capitolo te ad onta della sua ripugnanza ,
particolare, darne parlccipa/ioiie al- che alla line vinse per le istanze
l' abbate di Cistcllo, invitandolo a dell' abbate di Sambuca, e dell'ar-
bua gioventù prima s' impiegò nella protestò di non avere avuto tem-
real corte di Napoli, e poi essendo- po di rivederle, e correggerle, e
si recato in
Palestina, si dice che pregò gli abbati della sua congre-
passasse quaresima sul Tabor
la gazione, che se fosse morto prima
nella contemplazione delle cose ce- di pubblicarle, le soggettassero all'al-
lesti, e che ivi nel giorno di pas- trui censura ed al giudizio della
qua ricevesse la scienza, e l'iiitelli- sede apostolica, a cui non intende-
genza di molti misteri. Ritornato va di opporsi colle sue opinioni,
nella Calabria, si fece cistcrciense condannando anzi quello eh' es-
nel munibtcro di Corazzo, di cui, sa avesse condannato , e credendo
,
GIS C IS 219
quanto da essa si crede. Ad onta danti il rispettivo governo di cia-
di si chiare proteste, vi furono al- scheduna. /'. il Bonnani, Catalo-
cuni che parlarono sospettosamente go degli Ordini religiosi, a pag.
della sua fede, e della sua santità, I 1 De' monaci Floriacensi , dei
3 ,
Nel
586, Foglianli spedirono
1 i il cognome delle loro famiglie, col
due monaci a Papa Sisto V, il qua- nome di qualche santo, per cui il
colari osservanze dai Foglianti ab- soggetti alla santa Sede. Il medesi-
IV, approvò di nuovo questa rifor- capo, di coricarsi sopra de' paglioni,
ma tanto pei monaci , che per le di bere il vino, di mangiare in certi
monache, fece rimanere in Roma i determinati giorni ova, latticini , e
due religiosi deputati e volle che , pesce, e di condire vivande con
le
2 2 >. GIS Ci S
Cisicrcicnsc coi igr coazione di Chin- forma senza l'autorizzazione per Io
ravallc, o della stretta os.scn'anza. meno proprio abbate; e che t
del
D. Dionisio r Argentici- , al)batc di monaci riformali si dividessero per
Chiaravalle, cominciò in rjni;sta al)- comporre due provincie, ad ognuna
liazia un' altra rifonna , chiamata delle quali, dall'abbate di Cistello,
(Iella sti(;tta osservanza, in cui le- dai primi quattro abbati dell'Ordi-
vati tutti gli abusi clic si erano in- ne, e dai dieci definitori della ri-
pratiche de' cistcrciensi. Diversi mo- sitatore generale della medesima os-
nisteri soggetti a quello di Chiara- servanza. Alessandro VII comandò
valle, ed altri ptu'e si determinaro- in oltre in virtìi di santa ubbidien-
no di seguirne l'esempio, e in poco za ai menzionati abbati di Cistello,
tempo le medesime osservanze si ed a' quattro primi dellOrdine, non
videro introdotte in sette, o in otto solo di proteggere , ma ancora di
<1i questi. Tal riforma venne appro- propagare, ed accrescere la riforma,
vata nel 1618 dal capitolo generale, che da allora in poi rimase in pa-
e quindi protetta da Luigi XIII re ce e nella perfetta osservanza , ve-
di Francia, che scrisse al Pontefice stendo i di lei monaci come gli al-
Cistello, uè quelli di questa alla ri- Bernardo , v' inviò sette religiosi.
,
che i mez-
monaci, due ore dopo la stero coli ajuto di due monaci, che
za notte, vanno in coro pel mat- a lui eransi uniti per abbracciare
lutino, quindi fanno mezz'ora di la riforma, senza mai tralasciare
orazione mentale, e dopo, invece di gli esercizi voluti dalla regola di s.
p. Bonanni, Catalogo ec. delle ver- rcbbe stato piìi vantaggioso al pub-
gird a Dio dedicale, a pagine 4'? l^lico l'impiegare queste rendite in
Delle monache deW Ordine Cisler- un monistero di vergini sino al
dense. numero di trentatre , venti delle
Cisterciensi Monache Foglianli. Il quali dovessero poi tare una sufli-
Tart passò a quello di D3'on colle monache di Porlo reale de' Campi.
riformate. Quindi con tre brevi, Quindi, perchè l'istituto dell'adora-
r ultimo de' quali è del 169.7, Ur- zione del Santissimo non perisse, nel
bano Vili soggettando le cistcrcien- 164? colle debite licenze ebbe essa
si di Tart, e di Dyon alla giuris- a concentrarlo nel suo monistcro;
dizione del vescovo di Langrcs, le il perchè le monache cambiarono
esentò in vece da quella dell'abba- lo scapolare nero dell' Ordine cistcr-
te di Cistello. Si composero esse ciense in bianco, e vi aggiunsero
quindi alcune particolari costituzio- una croce rossa. Oltre a ciò, nel
ni, che approvò il detto vescovo, medesimo anno l' abbadessa potè
dopo di che le monache si obbli- ristabilire le sue religiose nel mo-
garono a seguire diligentemente la nistcro di Porto reale de' Campi,
regola benedettina, ed alcune au- colla condizione che fossero sogget-
sterità proprie delle cistcrciensi ri- te all'abbadessa di Porto reale di
formate, colle quali ebbero comu- Parigi, e le due comunità formas-
ne l'abito. INIeiitre la riformatrice sero un sol corpo. Dipoi l'arcive-
Giovanna di Courcelle, o di s. Giu- scovo Gio. Francesco de' Gondi ap-
seppe, era abbadessa di Dyon, agli provò le costituzioni, compilate se-
8 maggio i65i vi terminò i suoi condo quelle delle altre monache
giorni. cistcrciensi riformate.
Cislercicnsi Monache di Porlo nel 1708, il sommo Ponte-
Ma
reale de Campi in Francia. Il mo- ficeClemente XI, con bolla de' 27
nistero di tal nome della diocesi di marzo, ad istanza del re di Fran-
Parigi venne fondato l'anno 17.04, cia Luigi XIV, abolì il monistcro
ma la sua riforma incominciò dopo delle monache cistcrciensi di Porto
che nel 1602 fu eletta in abbades- reale de* Campi nella diocesi di Pa-
sa la madre Angelica Arnaud. Di rigi, e nell'anno seguente, per ordine
poi nel 1626 acquistò in Parigi espresso del re fu inteiamente demo-
altro monistcro, che per distinguer- lito, avvegnaché tali monache erano
lo dal primo fu appellato Porto rea- ostinate e pertinaci gianseniste, ed
le Verso quell' epoca da
di Parigi. appellanti dalla celebre bolla Vineani
madama Luisa di Borbone, duches- Domini, dello stesso Clemente XI.
sa di Longueville, venne eretta una Di queste monache , e de' Solilan
casa religiosa dedicata al ss. Sagra- di Porto reale, loro direttori, dopo
mento, ove, colla approvazione di s. Cyrano , fa una esatta storia
Urbano Vili nel 1627, le monache monsignor Nuzzi. V. Stona della
dovevano obbligarsi con voto alla bolla Unigenitus etc, tom. I, pag.
perpetua adorazione di Gesù Sagra- 12, e scg. Distrullo che fu il mo-
, ,
tri trattarono il Ricchi nella /?e- de' figli di Seth. Opinione generale
gia de' Volsci a p. 49 e f Ughelli, è per altro che gli abitanti di Ci-
Ital. X.
sacr. t. tro ripetano l' origine da quei Fe-
CITARIZA. Sede vescovile, cono- nicii , e Cananei, i quali si ritira-
sciuta anco sotto il nome di Ca- rono neir isola allorché gì' israeli-,
la metropoli di o Dade-
IMolaliah il celebre Cimone ,
generale degli
mon, come scrive Commanville. Ma- ateniesi, che qui pure morì.
riano, suo vescovo, si sottoscrisse ai CITONATO, Cardinale. Citona-
canoni del concilio trullano. Il ca- to , Cardinal diacono, viveva nel
stello, ove esisteva la sede vescovi- 494) mentre era sommo Pontefice
le, venne edificato da Giustiniano s. Gelasio. I.
di Citidiopoli, si trovò al concilio tuita neir isola di tal nome nel se-
di Trullo, celebrato l'anno 691, e colo XIII. Si apprende dall' Oriens
detto anco Quinisesto. Christ. t. Ili, p. 871, che vi ebbe-
ClTiUM, Crruu, o Guite. Sedo ro sede quattro vescovi. Ciluniu,
crr ciT 233
o Cytonhim, fu città cieli' Asia, si- lemme pei' antonomasia fu cliiaina-
tuata ai confini della Libia, e della ta la città santa, siccoxne già cen-
Misia, secondo Stefano di Bisanzio, tro della sola vera religione; laon-
CrrR.A. Sede episcopale, col qual de per lo stesso motivo viene pure
nome si conoscono varie chiese ve- chiamata Ptoma coli' aggiunta di ,
mate con greca \oce Metropoli , alle derivare la parola Civitas collo stes-
rono un tal distinto nome. Gerusa- Civis, giacché scn za cittadini uou
2 34 e IT CIT
vi lia città, né città senza ciltatlini, o arcivescovile. Ed in fatti Ro- i
come elice Cicerone, De llcpuh. I. mani Pontefici nelle loro bolle quan-
I. I veri cittadini di città, Urbes, do parlano delle città, che non so-
erano anticamente contraddistinti no episcopali, soltanto le chiamano
coir appellativo di Urbani, qui in paesi, e terre, sebbene comunemen-
urbe linlntant, quando all' opposto te denominate e riconosciute dagli
(pielli, che non erano cittadini, ve- altri per città. Nella stessa romana
nivano detti Vicari, vel Padani. curia si fa ancora distinzione tra la
Ciò sia detto per togliere fpudiuKjiic parola civitas cpiscopalis città vesco-
to della parola ZJrbs loro propria tendono tutti i luoghi che compongo-
per indicare appunto una città, clic no la diocesi ;
purché un vescovato
per essere tale conveniva, che fosse non costituisca tutti i luoghi dove
tà, che dalla santa Sede vengono e- Il p. Menocchio nelle sue Stuore
levate al grado di città vescovile di erudizione t. IH, p. 5^\o, capo
CIT CIT 23>
I, Quale città sia stata prima di tutte carono città anco vicino al mare, ai
le altre fabbricata nel mondo, e da fiumi ec. Le irnizioni degli eser-
cì/, coir autorità della sagra Scrit- citi nemici consii^liarono gli uomi-
tura, confata i Caldei, x4ristotile, e ni a ritirarsi sui monti, per porsi
che non l'iconobbero
quelli autori, al sicuro; laonde ebbero origine la
Enochia per la prima città fabbri- villa, il borgo, il castello. E sicco-
cata al mondo. Platone assegna me tutte le città nella loro fonda-
aver causato in Caino 1' erezione zione furono di ambito ristretto, co-
delia città, il bisogno che senfi per sì crescendo la popolazione si an-
difendersi dalle fiere con Ari- ; altri, darono* ampliando. Xelle città dipen-
stotile, opinano, che siccome l'uomo denti dall'antica Roma, aumenùan-
per natura ama la società, l'indi- dosi gli edifizi, si allargava pure il
nazione il porta ad abitare con al- pomerio, che soleva stabilirsi con
tri, per le vantaggiose conseguenze, atti solenni, e riti superstiziosi nel-
che ne risultano. Ma per riguardo la deduzione della Colonia (Vedi).
al motivo, che mosse Caino a fab- A questo articolo si tratta anco-
bricare la città, Gioseffo nelle An- ra delle città federate de' Romani.
tich. giudaiche lib. I, capit. 4? con- Quindi per soddisfare al bisogno
gettura, che il facesse per propria degli abitanti, se la città era cir-
sicurezzadopo l' uccisione di Abele, condata mura, si fabbricava fuo-
di
per dominare sui propri discenden- ri di essa, venendo a formare l'ag-
ii, o perchè divenendo peggiore do- gregato ed unione delle nuove ca-
po i rimproveri e le minacce rice- se , ciò che noi diciamo hors;hi, e
vute da Dio, e continuando a com- che gli antichi chiamavano Subur-
mettere ogni sorta di scelleraggini, bia. ìVelle città i Romani ponevano
credette necessario vivere co' suoi i Flamini, nelle metropoli gli Ar-
seguaci in luogo sicuro, anco per chi/lamini.Tale era l' ordine reli-
custodirvi le cose prepotentemente gioso mentre nel governo politico
rapite da se, e dai suoi. Su questo tenevano quest' altro. Nelle sempli-
argomento l' erudito Sarnelli, nel ci città erano i giudici minori, nel-
tomo V delle succitate lettere a le metropoli i maggiori, nelle pri-
pagina 2g tratta: Della prima marie i rettori delle provincie, i prO'
città del mondo ai'anti e dopo consoli o legati, e nelle capitali
il diluvio unÌK'ersalc, terminato il V imperatore, e il senato. S. Pietro
quale Nembrod edificò quella tor- principe degli apostoli , stabilì la
re che prese il nome di Babele sua sede in Roma, ov' era il pon-
dall'avere Dio confuse le lingue dei tefice massimo de' gentili ,
quindi
superbi fabbricatori. Al toni. Ili poi, nelle primarie città si stabilirono i
•>., (lice: che unn ciUìi n1)l)attiita suolo ove ora giace il paese. Altri
(liu mMnici conserva tulli i j)iivilc- sono anzi di parere, che il luogo
t^i, che prima godeva. Come gli ove si crede esistesse Pillino , ed
antichi festeggiassero T anniversario ove sono ora le Grotte di Pittino,
della fondazione delle città, chia- non offra che macerie, e reliquie di
mato anche Natale , lo asserisce il (|ualche castellelto, ma non vestigi
bella città venne edificata sulla si- pio, che venne in questo luogo de-
nistra sponda del fiume Tevere, fra dicato alla virtù personificata della
r Umbria e i confini degli stati to- genfilità per esprimere quella, che i
abitatori del Pittino umbro, nomi- cinanza del fiume Tevere. Siccome
nato da Tolomeo, come pretende il venne pur dòtta Città di Castello,
can. Giulio IMancini di Città di Ca- Tiferniini Tiberìniini in Thuscia lon-
stello, Giorn. Arcad., tomo XLIV gobardornm, è a sapersi che non i
pag. 277, esistito già in un vicino longobardi la compresero nella re-
colle, che ancora ne conserva il no- gione toscana, ma perchè fu consi-
me) diede probabilmente 1' origine derata comprendersi in essa, tagha-
a questa città, che tale forse addi- ta dall'Umbria, così divenne capo
venne tra il quinto e sesto secolo della sua special contea, e del suo
di R.oiaa, per opera del Sabino Ti- proprio, e separato governo.
ferno. Dai monumenti però chia- Questa è una delle prime città sot-
ramente risulta , che gli antichi toil soave dominio della santa Sede,
Santi di Tito, di Pagani, tutti in JNon deve poi tacere, che sot-
si
venne splendido nel XI 1 secolo por delle possidenze della tifernate fa-
^li edilìzi, che vi fabbricarono mol- miglia Cecilia, da cui nacque Pli-
li militi tifernati, i quali vi si sono nio Cecilio, e eh' egli pur descrive
slal)iliti. Riconoscendo il borgo la nel menzionato libro, in una lettera
sua dipendenza ed origine da Città ad Apollinare come affermano ,
pieno consiglio fece ad essa la sua pag. 1G4, iG5, e 173, del volu-
lòiinale dedizione in perpetuo, per me LX del G'ior. Arcaci. s il geo-
cui il comune -di Città di Castello grafo Baudrand Novuni Lexicon
governollo finché nel 1370, l'im- Geogr. ed altri , tra' quali Lio-
peratore Carlo IV, col pretesto di ne Pascoli , // Tevere navigato , e
antico feudale dominio, la vendette navigabile, par. ì, cap. 3. Pli-
al Cardinal Angt^lico o Egidio Gri- nio, sino dalla sua tenera età, fu
moardi di Grissac, fratello di Ur- eletto a patrono dai Tifernati.
bano V, da cui l'acquistò Galeot- Il governamento del popolo tifer-
to Malatesta, e poi, nel principio nate, cosi detto da Caio Tiferno sabi-
del secolo XVI, fu da Leone X no, ascritto alla tribù Clustumina, che
elevata al grado di città, e defini- fondò la città di Tiferno nell'anno
tivamente ceduta alla Toscana da del mondo Ss/pj cessato quello de-
Gregorio XIII. Qui giova ricordare gli etruschi, si cambiò in libero
non essere vero che i Vitelli per municipio l'omano, e si tasmutò
momenti invadessero Borgo s. Se- nel governo de' goti sino alla cadu-
polcro, come dicemmo a quell" ar- ta di Totila, che ne distrusse le
ticolo, suir autorità dell' applaudito mura, per cui nel sesto secolo il
derio, nel 774j si recò in Roma, nella regione superiore del conta-
confermò le donazioni del suo pa- do, si ripete la narrata fondazione
dre Pipino a Papa Stefano III, e di Borgo s. Sepolcro. Successo all'
salva la ricognizione dell'alto domi- teime ne' successivi XIII e XIV, di-
nio, cioè di un denaro per fuoco ;
versi marchesi, e feudatari si assog-
ma Federico I, Barhawssa, sino gettarono alla sua repubblica, cui
alla apertura della pace con detto Federico Enrico VI, e Federico
I,
quelle dei capi delle diverse fazioni. i5 settembre 1422 dal celebre
Correndo l'anno iSsS, mentre i Braccio da Montone della stessa
Papi risiedevano in Avignone e ,
città, nel pontificato di Martino V.
l'Italia era divisa dalle mentova- Non andò guari che a' 1 7 gennaio
te fazioni, questa città improv- 1428, insorta la città contro i Brac-
visamente venne occupata da Pier ceschi, li espulse da essa, dalle roc-
Saccone di Pietra -mala, che ne che, e dalle castella, che aveano oc-
soppresse la liberlà , sinché il po- cupato, e dopo un anno d' indipen-
polo nel i334 ricuperolla coli' aiu- denza i cittadini riconobbero il su-
to de' vicini. Quindi, verso il iSGg, premo dominio di Martino V, che
Urbano V concedetle alla città il do- lasciando loro alcune prerogative,
minio in vicariato perpetuo; ma vi un governatore. Sotto Eu-
spedi
nel 1371, per artifizio di ministri genio IV Città di Castello fu mo-
francesi,che esercitavano il potere lestata dalle armi di Nicolò Stella,
per Gregorio XI, tornò sotto 1' as- per cui domandò il duca di Urbi-
soluto dominio pontificio. A Peru- no per vicario della santa Sede;
gia fu mandato da Avignone per poscia nel i432 a lui si ribellò, e
governatore Gherardo du Puy, cu- vedendo che Eugenio IV avea con-
gino del Papa, abbate benedettino ceduto allo Stella Borgo s. Sepol-
del monistero maggiore di Tours, cro, a lui si assoggettò; ma alla di
che poi nel iSyS, fu creato Cardi- lui morte si sottrasse dal dominio
nale. Questi pel suo imprudente de' suoi ministri, e nel i435 si sot-
contegno, esacerbò gli animi, come tomise di nuovo all' ubbidienza del
nelle altre provincie faceva il Car- Papa e del suo governatore median-
dinal Roberto di Ginevra, poi an- te alcune concessioni. Indi nel i44*'
tipapa Clemente VII, siccome nar- i fiorentini ebbero Città di Castel-
ra anche l'annalista P«.ainaldi all'an- lo in vicariato, e nel i44^ '^ go-
no 1876 numero 9. Per le quali vernatore di Eugenio IV tornò a
cose Città di Castello colle armi dominarla.
riprese l'autorità del concesso vica- In progresso la città fu lacerata
riato. Tuttavolta riporta il Novaes, dalle potenti famiglie Giustini, Puc-
nella vita d'Innocenzo VII, toni. V, ci, e Vitelli, che aspiravano al po-
pag. 7, che i popoli- di Città di tere, benché Paolo II nel i468
e
Castello avendo scosso il giogo del- v'inviasse ad accomodare le gravi
la servitù da chi li tiranneggiava, differenze l'arcivescovo di Spalatro,
si assoggettaiono interamente, nel questi se ne partì co'ministri pontifici,
j4o5, a quel Papa. senza nulla concludere, lasciando la
Nel 14175 benché Città di Ca- città in balìa di sé stessa, che per
pote, Cardinal Giuliano della Rove- di Nicolò Vitelli, uno de' magistrati
re, poi Giulio li, siccome commissario civici, chiamati degli otto della cu-
liformatore, vi entrasse coll'escrcito, siodia, ambizioso di dominare ne pro-
ma con sole duecento guardie, perchè fittò anco per l'amore che godeva
,
cettore nella fede. Il suo seggio ve- Celestino li già canonico della me-
scovile è antichissimo ed immedia- desima, tutto cesellato, e di tanto pre-
tamente .soggetto alla santa Sede. gio che di esso si legge distinta men-
Nel concilio romano del 4^3, ce- zione nella Storia delle arti j d'Agin-
,
2 44 ciT CIT
coiu't, toni. Ili pag. 179. La faccia- mansionari, e .sedici cappellani , ol-
ta esterna non
compita fu fatta , tre il vicario del capitolo detto san-
nel 1640 dal vescovo Racagna, che tese, il quale esercita le funzioni di
non potè terminarla prima di mo- parroco nella stessa cattedrale. Da
rire. Alla porta, che corrisponde di ultimo l'arcidiacono Cesarei Leoni,
contro all'episcopio, di architettura la cui prebenda è di patronato del-
si legge ancora nel citato libro del Pietro de' Filippini , di s. Agostino
cav. Andreocci. delle Salesiane, del Gesìi, ed altie.
Sino al pontificato di Gregorio Oltre summentovati autori, nel
i
.scopale Borgo s. Sepolcro, con tutte Piazza, Opere pie di Roma p. 271,
le pievi esistenti nel dominio tosca- là dove parla del collegio Fuceioli
no. Il terzo quando Urbano Vili, in borgo s. Agata a' Monti. Per le
colla lìolla Cani niiper, istituì i ve- note vicende esso più non esiste, e
scovati di Urbania, e s. Angelo in colle rimaste rendite si conferiscono
Vado, distaccando dalla diocesi Ca- pensioni a' castellani del seminario,
stellana la terra di Mercatello, pa- e del pubblico liceo, e ad altri, come
tria di Veronica Giuliani, e l'ab-
s. meglio dicesi all'articolo Collegio
bazia di Lamole. Ora la diocesi di Fuccioli. Delle pie istituzioni, e dota-
Città di Castello conta circa tren- zioni del benemerito Fuccioli, trat-
tacinque mila anime, tre mila delie ta il Bicci, nella Notizia della fami-
quali sono nello stato toscano. I ze- glia Bo(capadtdi,ix p. 336, parlando
lanti vescovi celebrarono vaii sino- di Francesco Boccapaduli , che In-
di, l'ultimo de' quali, come riporta nocenzo X
fece vescovo di Città di
l'ab. Bellomo Confili, della storia. Castello; della quale il Bicci a p. 761
del crisf. pag. 24^5 to"i- ^ 5 "el ci porge pure diverse notizie. Il se-
1818 si tenne da monsignor Fran- minario è vm'ampia e maestosa fab-
2 46 e IT CIT
brica ; vi era un collegio pei no- sopra ; Giambattista Gabrielli, crea-
bili,ma ora è soppresso, per le vi- to nel 1699 da Innocenzo XII ; e
cende de' tempi. Giovanni Ottavio Bufalini, crealo
Lungo poi sarebbe qui riportare i nel 1766 da Clemente XIII. Ven-
grandi uomini, che fiorirono in Città gono poi considerati come di Città
fli Castello, per scienza, valore, digni- di Castello : K.oberto Ubaldini nato
tà, e santità. limiteremo ad
Solo ci in Firenze ; Francesco Maria Casi-
accennare, che da ultimo il regnante ni, nato in Arezzo, come si ha dal
Pontefice ha solennemente canoniz- Cardella nelle Memorie storiche dei
zato s. Veronica Giuliani, il cui cor- Cardinali. Innumerabili poi sono i
due inni di Assunia Pieralli, Lore- miglie Borboni del Monte, dei Bu-
to 1841. A quest'ultimo piacque falini, dei Guelfucci, de' Vitelli, ec.
alla pag. 27 di far benigna men- Inoltredi Bernardo Oiicellario si
zione del mio articolo sulla Cano- ha r Oralio de auxilio Tiplwrnati-
nizzazione, inserito in questo Dizio- bus adferendo, pubblicata in Firen-
nario. ze nel 1733, e non in Londra, co-
Per riguardo ai principali uomi- me si raccoglie dalla Bibliografìa
ni illustri di Città di Castello, sono storica delle città dello stalo Ponti-
a nominarsi i seguenti. Furono Car- Jìcio.
dinali Guido o Guidone, già cano- •CITTA' DUCALE. V. Civita Du-
nico regolai-e della cattedrale poi cale.
Papa Celestino li, di cui abbiamo CITTA' Leonina, {Ci^-itas Leo-
superiormente parlato. Qui però ag- niana^j. Con questo nome intendesi
giugneremo , che sotto Clemente la XIV regione di Roma, volgar-
YIII, Terni contese a Città di Ca- mente chiamata Borgo, o Borgo s.
.stello la di lui patria. La causa fu Pietro (Vedi) Essa comprende il
.
sco Cabrerà, Romae 161 3. Gli altri Castel Angelo (Vedi), dove ora
s.
collegio di tal nazione presso s. Spi- congiungeva colla via Cassia. Dice
rito, e verso la porta di tal nome inoltre che delle suddette sei por-
chiamata Postemla dalla sua pic- te, sole tre debbonsi attribuire a s.
colezza, ovvero dal nome d'uno dei Leone IV, e parla della Porta Pa-
principali fra'Sassoni. Secondo il Can- lata, detta ancora Porta Vaticana,
cellieri, Mercato, pag. 24 1, antica- perchè in uso ai soli abitanti di pa-
mente chiamavasi colle voce Poste- lazzo, demolita da Pio IV, con al-
mia una porta. Quando, come dire- tre interessantissime, e critiche no-
mo, s. Leone IV benedi le mura zioni.
della citta Leonina, si fermò a que- Le vicinanze del Vaticano, e l'a-
sta porta, per recitare l'orazione : rea che costituisce la Città Leonina,
Praesta, rjuaesiimus Domine, etc. Si non furono abitate dai Romani essen-
chiamò anche Porta Nuova, ne' prin- do in luogo basso, e perciò non rac-
cipi dei secolo XV. Da essa si an- chiuso nelle mura dell'antica Pioma.
da%'a alla via poi chiamata Lungara, Vennero dipoi popolate quelle vici-
incominciata da Alessandro VI e , nanze da tutte le nazioni, cioè quan-
compita da Giulio II. La quinta do vi fu sepolto il principe degli
porta si chiamò di s. Pellegrino; apostoli, sul quale Costantino Ma-
ed era presso la presente Porta An- gno eresse una basilica degna di lui.
gelica, così chiamandosi dalla vicina Dopo le invasioni dei goti, dei lon-
chiesa nel quartiere della guardia gobardi, e di altri barbaiù, divenu-
svizzera pontifìcia. Si disse pure di ti R-omani Pontefici signori asso-
i
tutti quei luoghi che aveva racchiusi la di Porto); che le chiese della
<U sobborghi alla basilica Vaticana, Città Leonina fossero soggette alla
<ol nome di Città Leonina o Leo- basilica Vaticana che, cessata la giu-
;
\i), gravi luimdti naccpiero, per- Angelo. Il perchè pensò bene di ri-
chè i romani profittando dello sci- tirarsi, come fece il Colonnese, nel-
sma volevano scuotere il giogo mo- l'avvicinarsi che facevano le truppe
iiarcliico. ]Ma al nuovo Pontefice, papali.
con capitolato (\c l'j ottobre, riu- Ladislao, sotto pretesto di pro-
scì quietare i turbolenti. Fra le co- teggere Gregorio XII, o di prende-
se stabilite giova qui rammentare, re le parti di Giovanni XXIII a ,
che la costodia de' ponti fuori di cagione dello scisma , trovò nuova
Roma, e di qualunque porta della occasione di occupare Roma cui ,
rati, nipote d'Innocenzo VII, di al- basilica, per cui i canonici si adu-
cuni romani che fece passare a fìl navano nella loro chiesa di s. Tom'
di spada nel suo palazzo a s. Spi- maso in Formisj per far capitolo.
, T
e IT C1 2 53
Martorelli, Stona del clero P'alica- per dare altresì abitazione conve-
iio pag. i55, che la basilica era ri- niente per tutti i Cardinali, oiliire
dotta per domestiche ed esterne
le un luogo corrispondente alla funzio-
occupazioni in povertà ; il borgo vi- ne della coronazione, ed altro pe-
cino alla basilica, dopo i suindicati gli uffiziali di palazzo , e di Roma,
disastri, era rimasto quasi senza abi- co' notari e loro tribunali, come si
tatori, eh' erano passati ad abitare legge nell'Alveri t. II, p. ii5, eia
quartieri, quali si credevano piìi si-
i Giannotto Manetti autore contem-
euri. Questa emigrazione fu al clero poraneo, nella Vita di quel Ponte-
vaticano dannosa due motivi
per fice presso il Muratori, Scrip. Rer.
cioè perchè le case del Borgo, os- Ilal., t. Ili, par. II, pag. 9 3 5. IMa
sia Città Leonina (ch'erano in gran mentre il magnanimo Nicolò V ,
ra, della mensa capitolare) non tutto avca disposto per mandare ad
rendevano alla medesima alcun fiut- elfetto sì grandiose e magnifiche
254 CIT CIT
idee, la morte il rapì nel i j^^ ?
gli autori convengono che i cano-
laonde solo edificò due torri al giar- nici di s. Pietro tenevano alcuni
dino papale, e due piccole sul pon- soldati per difesa della basilica, i quali
te di s. Angelo. A Sisto IV, nel- erano pagati con ima pr(;bcnda ca-
l'anno santo i74'>) tlo'jl^'^^io parte nonicale , chiamata porzione della
del borgo, e l' aperliu-a della strada, Mela, da Nicolò III,
fissata sino
che dal suo nome si chiamò allora e che terminò dopo la demolizione
Sistina, e poi s. Angelo dalla chiesa dell' edificio. Aggiungiamo poi col-
di tal nome. l'Alveri, che da detta Meta sino al-
Ad Alcssaiulro VI la Città Leo- la chiesa di s. Pietro per la indi-
nina deve la strada, che ora chia- cata via più volte furono corsi dei
masi Borgo nuovo, ed allora Ales- palli, ne' giorni dopo le feste di Na-
sandrina, nonché l'erezione di nuo- tale. Alessandro VI, nel i499> '""
ve fabbriche, l'alzamento delle vec- Iraprese la fabbrica di detta sti-ada
chie, che essere dovevano non me- perchè servisse nell'anno santo i5oo,
no di sette canne, come si legge ed invitò il popolo romano a fab-
nel Marini Ardi. Foni. t. I, pag. 817, bricarvi abitazioni, concedendo a tal
e la demolizione di quelle mura, che elfetto molti privilegi; poscia Giu-
la segregava da Roma nel modo lio II nel i5o5 lastricò tutta la
che dicemmo piìi sopra. Siccome strada Alessandrina, e fu quello che
nel luogo ov' è ora la Chiesa di s. incominciò la riedificazione della ba-
Maria Traspondna [P^edi), una
in silica Vaticana nel modo, che con
delle prime chiese della regione, al- istupore si ammira.
lora esisteva una Meta, o piramide Il di lui successore Leone X, fra
di marino bianco, già sepolcro dei le altre cose concedute al capitolo
Scipioni diverso da quello a porta vaticano, confermò il diritto di esi-
S.Sebastiano, il medesimo Alessandro gere da' mercanti e da' giocolieri
VI la fece demolire per rendere diritta della piazza di s. Pietro le pensioni
e libera la strada. Coi marmi vi fu od affitti de' luoghi che occupavano,
lastricato il pavimento della basilica e che da qualche anno si erano ap-
vaticana, come abbiamo dal Marti- propriate ingiustamente i soldati sti-
nelli, dal Vasi, e da altri archeolo- pendiati, che custodivano il palazzo
gi. Riferisce il Torrigio, a p. igS, apostolico. In queltempo e nel ,
nel lib. XVII , dice che entrarono ogni sorta di scelleratezze, rubò piìi
nel Borgo nuovo , ne saccheggia- di sei milioni d'oro, come da allu-
rono la terza parte , non proce- ni è calcolato. Quanto soffrissero la
dendo più oltre per timore delle Città Leonina, e le parti adiacenti
artiglierie di Castello ove per iscam* al Vaticano, facile é il congettu-
par la morte erasi ritirato Cle- rarlo.
mente \ li , che però fu costretto Siccome le mura della Città Leo-
capitolare, ed accettare la tregua nina erano state fatte quando non
la quale durò bi-evissimo tempo. si conosceva né la polvere, ne l'u-
Nel seguente anno 1527 mar- so delle artigliere, sì le mura che
ciò all' assedio di Roma , con qua- le torri non potevano resisterne al-
rantamila uomini Carlo contesta- , l' urto, e perciò facilmente veniva-
bile di Borbone, il quale fidavasi no superate. Volendo Paolo III ri-
menta la prima pietra, con alcune Bull. Rom. tom. IV, pag. 278,
medaglie d' oro e di argento conia- aggiunse agli antichi tredici l'ioni
te ne) suo pontificato. Tuttavia quel di l\oma la Città Leonina col no-
lavoro fu compito dal suo successore me di Borgo, che divenne il XIV
s. Pio V, il quale, come alleato della de' rioni; le diede il proprio slem-
CIT CIT 257
ma gentilizioper insegna, e sino rito, e Settimiana, e fu lasciata fuo-
dal quinto mese del suo pontificato ri, ed atterrata quella paite di mura
ne fece governatore il nipote Mi- del l'ecinto Aureliano, che giungeva
chele Peretti, confermandogli la giu- molto più in fuori, sulla sponda
risdizione concessa dalle costituzioni destra del Tevere. Delle fortificazio-
di Giulio III, e Pio IV ai gover- ni e mui-a fatte da Urbano Vili,
natori di Borgo s. Pietro. e perciò che riguarda la Città Leo-
Paolo V, acque che riunì
colle nina, il Cancellieri nella sua Aria
neir acquedotto il quale sbocca a s. di Roma, alle pag. 54, 55, e 56,
Pietro Montorio, ne dispose in parte riporta un interessante tratto del
in favore del Borgo, e in parte per celebi'eDiario di Giacinto Gigli, con-
r acqua, che mandò nella fontana temporaneo a quel Papa.
della piazza Vaticana, erigendo due Alessandro VII, col magnifico co-
fontane l' una nella piazza Scossa- lonnato rese più bella e incompa-
cavalli, e r altra verso il Castel s. rabile la piazza di s. Pietro, e nel-
Angelo neir ingresso del Borgo nel la pestilenza, che sì gravemente af-
i6i4j come si legge dalla iscrizio- flisse Roma, affidò la vigilanza sa-
ne, colla quale chiama il Borgo, nitaria sul rione di Borgo al pre-
Eegioneni Leoninani. Finalmente Ur- lato Roberto di Fabio Accorambo-
bano Vili fu quegli che circondò ni, la cui famiglia possedeva il pa-
di altre mura la Città Leonina, lazzo già de' Rusticucci sulla piazza
giacché non solo restaurò quelle di questo nome. Il di lui successo-
sulla sponda del Tevere verso il re Clemente IX, vedendo le tristi
1626; ma facendosi più gravi le conseguenze, che dei'ivavano dalla
vertenze col duca di Parma Odoar- moltiplicità de'tribunali, per ciò che
do Farnese pel ducato di Castro riguarda la giurisdizione competen-
(Fedi), nel 1642 le risarcì, ed in- te, coir autorità della bolla In hoc
traprese un nuovo recinto sulla primo, data al primo settembre
ripa destra del fiume, eh' è appun- 1667, Bull. Rom. tom. VI, par.
to quello, che oggi la difènde. E VI, pag. 284, abolì il governatore
siccome sino a quell' anno la Città di Borgo e il suo tribunale, e ne
Leonina era rimasta separata dalla affidò la giurisdizione a monsignor
città, cioè dalla parte di Trasteve- governatore di Roma, come vice-
re, per r intero tratto de' colli gia- governatore di Borgo, eccettuato in
nicolensi, che domina la via della tempo di sede vacante , nel quale
Lungara (ove alle due estremità sono il governo di Borgo apparteneva a
le nominate porte di s. Spirilo e Set- quel prelato, che si eleggeva dal
timiana), così Urbano Vili, conside- sagro Collegio per governatore del
rando la debolezza delle mura trans- conclave e del Borgo. Dipoi Cle-
tiberine, e r importanza di non la- mente XII volle che maggiordo-
il
maggior parte delle mura, che cin- triarcato Aquilejese, erigendo in ve-
gono il giardino papale, non che ce i due arcivescovati di Gorizia, e
parte di quelle presso la porta An- di Udine, a questo secondo sotto-
gelica. E seguendo gli esempii degli pose Città Nuova. Divenuto poi ai
ultimi Pontefici Pio VI e Leone nostri giorni Udine vescovato , la
ziani nel 1170, o come altri scri- nel declinar dell' Vili secolo, o nei
vono a' 9 novembre 1270, uè si primordi del IX, quindi venne ri-
stabih sotto la loro repubblica, se fabbricata dal celebre doge Angelo
non dopo che del tutto fu estinto Partecipazio, ignorandosi se nel luo-
nella provincia il dominio patriar- go primiero, ed allora fu chiamata
cale. La cattedrale è il piìi nobile Città Nova. Fu sede per un tempo
edificio, perchè le abitazioni sono del veneto governo, e nel IV seco-
occupate nella maggior parte dai lo lo divenne d' un vescovo sulTra-
pescatori. La popolazione si è non- ganeo della metropoli di Aquileja,
dimeno alquanto diminuita dalla finché verso l'anno 144^3 venne que-
cattiva influenza del clima. sta riunita a quella di Grado.
La sede vescovile di Città Nova Trasportata la sede ducale a Mala-
fu istituita prima dell' anno 5oo, ed mocco ed a Venezia, Eraclea andò
ini suo vescovo assistette sotto Pa- a poco a poco declinando finché del
,
e paludi formate dal fìumicello sco, che occupa l' intera facciata, e
Grassaga, fra Torcello e Caorle. rappresentante il presepio e l'ado-
CITTA' DELLA Pieve ( Civitalis razione de' Magi, capo lavoro di
Plehis). Città con residenza vescovi- Pietro Vannucci Pievese, detto il
le deli' Umhria nello slato Pontifi- Perugino, sul quale è fama che vi
cio, delegazione apostolica di Peru- abbia pur lavorato l' immortale Raf-
gia, chiamata pure Civitas Castri faello suo discepolo. L' antica acca-
Plebis, perchè un tempo appellava- demia de' Neghittosi , istituita nel
si Castel della Pieve. Sorge questa 1 8 4 per lo zelo
590, risorse nel 1
1
e la città di Cortona, all' est Peru- statuti dalla congregazione degli stu-
gia, al sud Orvieto e Viterbo, ed di l'altro vescovo monsignor Giu-
all' ovest Montepulciano. Le scorro- liano Mami di Cesena, principe della
no intorno il torrente Tresa, che stessa accademia.
sboccando nel lago di Chiusi, va ad Antichissima è l' origine di Ca-
ingrossarne l' Arno, non che il fiu- striim plehis, il quale si aumentò
me Chiana in un al torrente Astro- dopo la battaglia vinta da Siila
ne, i quali, insieme al fiume Pa- contro Carbone nella sottoposta pia-
glia, s' imboccano al Tevere. Le sue nura sulla Chiana, 85 anni avanti
mura, fatte a scarpa con terrapie- la nascita di Gesù Cristo. Secondo
ni, torri, e l'ivellini, sono dirute in il Calindri, Saggio Statistico ec.
qualche lato, e quattro porte a- p. Ili , si vuole che i soldati di
pronsi nel recinto d' una lega. Si Siila vincitori della fazione di Car-
divide la città ne'terzieri, o rioni bone, quivi si fissassero, prendendo
di Borgodentro, di Castello, e di abitazioni e possidenze ai vinti.
Casalino. Ha le strade in piano in- Il nome di Plebe venne a questa
clinato. Ancora esiste la sua rocca, città dall'essere la maggior parte
non che tx'e delle cinque torri, che della colonia romana composta di
rugia, come racconta Pompeo Pel- pra r alto dominio, perchè il citato
lini, wgW Istoria di Perugia, am- Pellini, nel lib. 4> fol. 4*^6 > dice
pliando il proprio dominio, ristorò i che l'imperatore Federico II, nel
circostanti luoghi devastati dalle in- 1228, occupò molti luoghi della
cursioni dei barbari, fra i quali egli Chiesa romana, che dichiarò suoi,
novera Castel della Pieve, come al- e tra questi Castel della Pieve, e
lora chiama vasi. Ne' bassi tempi fu siccome nel 1 i3o fu soggiogato dai
agitata dalle tremende fazioni se- Perugini, ne trasse dipoi vendetta
,
nifacio IX, nel detto anno i4o3, contese fra il Castello e Cetona sot-
avea pubblicato 1* interdetto con- toposta ai Sanesi, co' quali i Pie-
tro detti luoghi, e contro Castel vani godevano buon'armonia; con-
della Pieve per essersi ribellati tese giudicate sovente, con autoriz-
e dati ai Visconti e loro aderen- zazione pontificia, colla interposizio-
ti. Tuttavia nel medesimo anno ne della magistratura di Perugia
essendo tutti tornati all' ubbidien- e della repubblica di Siena riguar-
za ed all' alta sovranità della Se- do ai particolari : il ricorso ad Eu-
de apostolica, il Papa li assolvet- genio IV per le pretensioni di Che-
te con pontificio breve de' 3 no- rubino della Staffa: la fiera peste
vembi'e ; e messer Giannello di lui del 1^61, che disertò l'infelice pae-
commissario diede a Ceccolino, Gi- se la riforma delle municipali co-
:
nolfo, ed Egano fratelli Michelot- stituzioni operata nel 1464, nella qua-
ti per ventinove anni, con mero e le furono proibiti i segnali, le inse-
misto impero, Castel della Pieve, gne che si tenevano sulle pareti
col suddetto tributo. Passò poi Ca- esterne delle abitazioni, le quali in-
CIT CIT 2(33
ta, e fece quivi strangolare i due il- quindi successero i Cardinali gover-
lustri prigionieri. Quindi nell'anno natorij che pei loro luogotenenti
1 51o , racconta il Mariotti, Sag. si fecero Clemente
rappresentare.
Istor. di Perugia p. 077, che an- VII nominò per piimo governatore
dando a Perugia il gran Giulio perpetuo nel 1329, l'insigne Car-
II, onorò di sua presenza questo luo- dinale Giandomenico de Cupis no-
go. Dal medesimo autore egualmen- bile romano, vescovo di Trani, e
te si apprende, a p. 58 1, che fece perciò chiamato il Cardinal Tra-
altrettanto 1' immortale Leone X, nense, il quale per primo suo luo-
ricevuto colle distinzioni convenien- gotenente nominò il cav. Agostino
ti sovrano Pontefice. Ma non
al Recuperto di Arezzo. Nel i546.
andò guari che Castel della Pieve Paolo HI fece governatore perpetuo
fu immerso nelle piìi deplorabili il suo parente Cardinal Tiberio Cri-
sciagure, allorché l' esercito di Car- spi romano, già governatore di Pe-
lo V, partendo nel 1527 da R.oma, rugia, e presidente all'edificazione di
che aveva per due mesi orribilmen- quel forte. Nel 1 548 lo stesso Paolo
te saccheggiata, si divise esso in III vi nominò Cardinal Giulio Fel-
il
due parti, una delle quali prese la tre, della Rovere, nipote di Giulio
via di Cortona, Perugia, Todi
ed II; nel i55o Giulio III vi pose
Orte per riunirsi, passato il Teve- per governatore, Ascanio duca del-
re, con r altra parte composta di la Corgna, suo nipote, che pur ave-
Svizzeri, che preso aveano il cammi- va fatto governatore della Città Leo-
no verso Castel della Pieve. Impru- nina, con mero e misto impero,
dentemente, e per attaccamento alla col jiis sanguinis , e totale giu-
Sede apostolica, ì Pievesi contrasta- risdizione; Paolo IV nel i557 ne
rono loro il passaggio, il perchè fu- aflidò r incarico al nipote Matteo
riosamente il nemico saccheggiò il Stendardi nobile napolitano, e Pio
Castello, e in parte lo bruciò, uc- IV, nel i56o, investì di questo go-
cidendo da ottocento cittadini. In verno Fulvio della Corgna da lui
tanta desolazione i Pievesi furono creato Cardinale, unitamente al fra-
a64 CIT CIT
tello Ascatìlo suddetto. Lo stesso di città col nome di Città di Ca-
Papa poi fece governatore il nipote stello della Pieve, restituendole l'e-
Cardinal Antonio Sorbeiloni
Gio. piscopale sede. Ma accaduti alcuni
milanese. S, Pio V nel iSyi diede equivoci per la denominazione col-
r uffìzio al Cardinal Ferdinando la Città di Castello, fu decretato in
de' Medici, che il ritenne quando seguito a questo paese il nome di
diventò gran duca di Toscana; ma Città della Pieve. Dipoi pel pas-
prima quel Pontefice derogò alle sud- saggio delle truppe nel 1642 del
dette disposizioni di Giulio III, già duca di Parma Odoardo Farnese,
rinnovate da Pio IV. Rimise s. Pio V che recavasi a conquistare Castro,
Castel della Pieve ed L suoi concit- e Ronciglione, dovette molto sof-
tadini sotto r immediato dominio frire questa città. Fermandovisi il
della santa Sede, come lo erano in duca in sembianza amica, nei pri-
avanti, lo che si legge nella bolla mi del mese di ottobre fece sac-
Romanus Pontifex , de' 9 luglio cheggiare la città, e il territorio
i566. Finalmente nel Sisto iSSq devastato per nove giorni. Nel se-
V ne allidò il governo al proprio guente anno furono maggiori le dis-
nipote Cardinal Alessandro Peretti avventure per Città della Pieve, ed
di Montalto, che fu V ultimo dei il Chiana divenne teatro della guer-
Il confine del territorio di Città Città della Pieve, e diede una nuo-
della Pieve con quelli di Cetona, e va direzione alle acque del tiu-
allorché reduce dalla visita di al- butargli dovuto ossequio. Nel do-
il
cuni principali santuarii de' suoi do- po pranzo da una finestra dell' e-
inìnii, restituivasi alla capitale. Ai piscopio il Papa vide la processio-
28 settembre partito egli da Peru- ne, che si onore della ss.
fece in
gia, vi giunse verso il mezzodì, ri- Croce, e nella seguente mattina par-
cevendo all'ingresso gli omaggi del- tì per Orvieto, lasciando negli abi-
la magistratura civica , mentre un tanti, e nel popolo de' paesi circon-
drappello di giovani ottenne il per- vicini, la più religiosa consolazione.
messo di trarne a mano la carroz- Monsignor Gioacchino Pecci, come de-
za, lungo la strada del Casalino, la legato apostolico della provincia, cor-
cjuale in memoria dell'avvenimento, teggiò sempre il santo Padre, che ri-
pinto del Vannucci, che lodammo 382, passò per questo luogo, men-
di sopra ; indi visitò la chiesa, e il tre stavasi restaurando l'antico tem-
convento de' cappuccini, e il moni- pio degl' idolatri per ridurlo al cul-
stero delle Clarisse, ove eraasi uai- to del vero Dio. Pvimusto il santo
. ,
discuoprì i corpi de' santi martiri laggi posti ne' territori di Orvieto,
Gervasio e Protasio, colle sue per- di Perugia, e di Toscana. Ora com-
suasioni indussei Pievesi ad eleg- prendonsi nella diocesi sei terre
gerli a pi'otettori, anzi col nome cinque castelli, e quindici ville, e-
del primo chiamarono il paese, per sercitando il vescovo la giurisdizio-
cui in molti antichi istromenti si ne sul capitolo, su due collegiate,
legge : Castrimi Plebis s. Cerva sii. su otto conventi di frati , su tre
Asserisce il che quivi
IMonaldeschi, monisteri di monache, su trenta tre
esistesse la sede vescovile nel quinto parrocchie, e su piti di venticinque
secolo, giacché nel concilio di Sie- mila anime. 11 primo vescovo, elet-
na si trova sottoscritto un Stefano to da Clemente Vili, fu Fabrizio
vescovo di Castel della Pieve ; ma Paolucci nobile forlivese , che non
a cagione della barbarie de' tempi, potè consagrare a cagione di sua
costretto il vescovo ad abbandonar- morte, supplendovi poscia a consa-
ne la cattedra, il Pontefice Pasqua- grarlo Paolo V a' 3 agosto del
le II, dopo averla dichiarata JVal- 160 5. Egli mostrò di esserne de-
lìiis dioecesisj nel i loo l'unì al ve- gno non solo per la sua virtìi e
scovo di Chiusi ; riunione che fu dottrina, ma per avere restaurata
confermata nel 1191 da Celestino la cattedrale, avervi eretto le due
HI, mediante la bolla, Miserati ino- maggiori cappelle lateralmente, aver
piani commissae libi ecclesiae Cliisi- migliorato l'episcopio, aperto il se-
iiae; la qua! bolla è riportata dal Mu- minario, ed un convento di cap-
ratori, Antiqidt. Ital. mcd. ae\>i, t. puccine in s. Fiora. Morì in Roma
VI, pag. 421- Dall'Armanni si ri- nell'anno santo 1620, e fu sepolto
leva che nel i2o5 in Castel della nella chiesa di s. Maria in Vallicella.
Pieve v'aveva l'arcipretura, e n'era Fiorirono fra i suoi successori altri
investito un Todini di Gubbio. Nel vescovi zelanti, dotti, e di santa vi-
iSig si ha dal succitato Pellini, ta, come a dire R.iginaldo Lucarini,
che il vescovo di Chiusi emanò che fu il primo a celebrare il sino-
r interdetto a Castel della Pieve do ; Fausto Guidotti da Oilkla, che
ed alcuni dicono a cagione dell'uc- intervenne a quello celebrato nel
cisione del b. Giacomo operata da 1725 in Roma da Benedetto XIII;
alcuni masnadieri, allorché il servo Ascanio Argelati di Bologna, che
di Dio da Chiusi restituivasi a que- istituì le maestre pie, ed Angelo
sta sua patria. Perchè la Pieve ve- Maria Venizza della stessa Città
nisse assoluta dalle censure eccle- della Pieve , canonico della catte-
siastiche, la città di Perugia man- drale, che meritò questa sede nel
dò messer Rigone d' Ottanello in 1754 per volere del gran Bene-
ambasciatore al vescovo chiusino. detto XIV, ad onta della sua ripu-
Nell'anno 1600 Clemente Vili gnanza.
ridonò a questa città il seggio ve- La cattedrale, che nel 1607 si
scovile, colla summcntovata bolla ,
ridusse all'odierna forma di croce la-
data septimo kalen. octobris, la tol- tina, è dedicata ai ss. martiri Gerva-
na del Carmine, e dello sposalizio della Pieve, oltre l'Ughelli, Italia Sa-
di Maria Vergine. Il suo capitolo cra, t. I. p. !^H6 e seg., abbiamo i se-
nici hanno l' uso della cappa ma- nobiliuni romanorum, pei signori della
gna , e i cappellani, quello della Farnia o Fargna, originari di Lione,
mozzetta paonazza per concessione e patrizi della Città della Pieve, Pio-
del Papa che regna, il quale fino dal ma 1773; Giusepppe Bolletti, Noti-
1834 decorò i canonici di collare zie isteriche della Città della Pieve,
paonazzo, e flocco simile al cappel- Perugia i83o. Questo benemerito
lo. Vi sono nella città tre parroc- pievese, nell'occasione che il regnan-
chie, sei conventi di religiosi, cioè te Papa onorava la sua patria col-
conventuali, cappuccini, agostiniani, la di lui sovrana presenza, aven-
serviti , e minori osservanti. Evvi do fatte ulteriori scoperte risguar-
lui o scuola diretta dai pa-
collegio, danti la stessa storia patria, pub-
dri Scolopj, vi sono le maestre pie, l)licò colle stampe Appendice alle
e v'ha pure un monistero di mo- Notizie istoriche di Città della Pieve.
nache, un conservatorio insieme a A voler accennare le principali, di-
quattro coiìfraternite , un ospe- remo: I ." C he Castel della Pieve fu
dale, il monte di pietà , un se- Castello prima dei romani, e che
minario. Allorché Benedetto XIII, al nome di Castel forte del Chiu-
secondo il Concilio di Trento, or- sino, fu sostituito il Castrimi Plebis;
dinò l'istituzione de' seminari, ad i-
1."^
Che per la sua importanza vi si
quasi liberale, nei quali oltre la ci- cordone dalla truppa, o farsi para-
viltàdella professione, concorra la ta a sua Santità, cioè nel giorno della
probità de' costumi. Approvato che festa della ss. Annunziata, nel giorno
sia r aspirante dal consigho di am- di quella di s. Filippo jNeri, nelle fe-
ronazione del Papa, che regna, e lunmo luogo, nelle sagre funzioni
nel di della festa de' ss. apostoli delle cappelle Pontificie. Per rende-
Pietro e Paolo, come giorni solen- re pili agevole il servigio dell' anti-
ni, anche in commemorazione di camera, tal compagnia ha un corpo
avere per lungo tempo prestato tli guardia nei due palazzi aposto-
quotidianamente tal servizio al Pon- lici del Vaticano, e del Quirinale.
telìce nella guardia reale. 11 corpo All'uditorato militare, che secon-
civico in fine presta qualunque im- do l'impianto si forma da un udi-
preveduto servigio straordinario sì di tore generale, da altro uditore, e
onore, che di l'atica nella capitale del- da mi attuario, è affidato il ramo
lo stato Pontificio, allorché il coman- giudiziario di tutto il corpo.
dante generale del medesimo ne vie- La guardia civica ha un coman-
ne richiesto dalla segreteria di stato; dante generale, che suol essere un
per cui quando il governo accorda ai principe l'ornano, il quale dipen-
sovrani, che si recano in questa ca- de dal Cardinale segretario di stato.
pitale, la guardia d'onore, il corpo
civico è chiamato a farvi il primo Origine della guardia civica
turno. di Roma.
Dagli ajutanti sotto ufTiciali, e
in deficienza di (juesti, dai sergenti Nel declinare del secolo decorso,
maggiori, e sergenti, che si sono il floridissimo regno di Francia pre-
distinti col servigio, e con la con- cipitò nell'anarchia, si eresse in re-
dotta, si scelgono gli ufficiali di po- pubblica, conven-
e giunse la sua
lizia alle porte di Roma, servigio, zione a decapitare il re
nazionale
che ebbe principio fin dal 1817. e la regina, ad abolire ogni culto
La compagnia scelta poi, che vie- religioso, e a disporre anco l' ab-
ne comandata dal suo capitano, a battimento della sede del cattoli-
forma della richiesta di monsignor cismo. A tal effetto occultamen-
maggiordomo, o di monsignor mae- te vi spedì emissari per sovvertire
stro di camera secondo le rispettive l'ordine pubblico , fra'quali i più
attribuzioni, presta il suo servigio audaci furono La Flotte, e Basville, il
nella seconda anticamera Pontificia quale però fu vittima della sua im-
appresso immediatamente alle guar- prudenza, e dell'irritata plebe. Seb-
die nobili in tutti i giorni, ne'qua- bene il tumulto e le conseguenze fos-
li il Pontefice dà udienza pubblica, sero affatto ignote al sovrano Ponte-
e così pure in quelli della cappella, fice Pio VI, la repubblica francese
o di altre funzioni. Concorre ezian- prese la morte di Basville per prete-
dio col suo armamento nelle cap- sto al compimento de'suoi disegni
pelle, che il Papa celebra, ocui assiste per cui il Papa che ne conosceva
fuori del palazzo Apostolico nelle le mire, a difesa de' propri sudditi
, ,
di). Né andò guari che le truppe partirsi nei rioni della città, per la
repubblicane a'
19 gennaio 1796 formazione dei battaglioni designa-
entrarono nel Bolognese, e costrin- ti. Tali ufficiali si presero dal cetr»
sero Pio VI
conchiudere a' ^3
a nobile ; da quello de'negozianli, ban-
giugno in Bologna un pregiudizie- chieri, ed altri di civile condizione,
vole armistizio, in cui oltre la per- gli uffiziali minori, come tenenti, sot-
dita delle legazioni di Bologna e to-tenenti, ed alfieri ; mentre tra i
signor Saiiseverino ,
poi Cardinale, ti, capi di negozio e mestieri , ed
commissario provvisorio delie ar- altri della classe civile. Avendo a-
mi, autorizzato da monsignor Ri- dunque la guardia civica occupato
\arola , ora amplissimo Cardina- i posti della linea, i suoi uffiziali,
gozianti, e di civil condizione, a pro- Non andò guari che ciò si veri-
posizione del colonnello, per mezzo ficò nel medesimo anno con notifi-
dei capi battaglioni. Furono invita- cazione del celebre Cardinal Con-
ti a farne parte tutti i cittadini dai salvi, segretario di stato, emanata
sedici ai sessanta anni inclusivi, me- a'27 dicembre, in cui rammenta i
no le persone che vivono
artiste, menti della civica, per essersi do-
del ritratto dalla giornata che lavo- vute spedire alcune compagnie di
lauo, e quelle trovate inabili, oltre truppa di linea nella provincia di
,,
lonni benedizioni papali. Quindi nel cosi detti perchè il loro ricco ve-
settembre Pio VII accordò al cor- stiario era alla foggia degli unga-
po civico l'onorevole distintivo del- resi, composta di persone civili, ed
la Ixìiidicra, che con religiosa poni- istituita nel 18 19, iu occasione del-
, ,
notte per più mesi. L' intiero corpo bottegai di arti e mestieri infimi, e
poi si distinse per la sua fedeltà e i bottegai e negozianti ebrei , in
prontezza nell' accorrere alla difesa luogo di prestare servigio, goden-
del Pontefice, e del suo governo nella done i vantaggi come lo adempis-
sera dei i3 febbraio 1821 , in cui sero, e facessero parte del corpo
pel falso, ma creduto vero allarme meno quei privilegi accordati dal
di una imminente aggressione della sovrano Pontefice a chi serviva per-
capitale per parte delle truppe ri- sonalmente, dei quali non potrebbo-
voluzionarie napolitane, in una sola no godere i rappi-esentati mediante
ora la guardia civica rilevò da tutti pagamento.
i [)Osli di piazza, ed anche dai tea- Quindi, con 1' ordine del giorno
tri la truppa di linea, acciò questa de' 26 aprile 1822, si stabilì mi
potesse subito mettersi in marcia nuovo impianto, dappoiché ai cin-
ed in istato di difesa. La cavalleria que battaglioni furono sostituite le
poi fu piazzata al Quirinale ove divisioni, gii antichi comandanti si
abitava l'io VII anche per sommi- piomossero a colonnelli divisionari,
nistrare, siccome fece, le ordinanze e dalla nobiltà si presero de' nuo-
a cavallo in servigio del Cardinal vi tenenti colonnelli, come a! gra-
segretario di stato, da cui si ema- do di maggiori si esaltarono i be-
narono gli ordini per mezzo di con- nemeriti capitani. Dipoi, nei primi
tinue e pressanti spedizioni. del 1823, avendo il principe Rospi-
Ed è perciò che la notificazione gliosi rinunziato al comando della
del Cardinal Consalvi, data a' i4 civica. Pio VII a' 28 gennaio ne
febbiaio 1821, sarà sempre un mo- dichiarò successore il principe ro-
nimiento di gloria alla civica di mano d. Paluzzo Altieri senatore
Pioma, perchè nel nome dell' im- di Roma, grado di comandante
col
mortale Pio VII, ne rileva i pregi generale. Il non eb-
detto impianto
e i servigi anco slraordiuarii, l'as- be sviluppo ed esecuzione, ed in
siduità e la fedeltà d<;'niedesimi, ciò vece si venne ali" organizzazione di
che pur si legge nell'altra notifica- due reggimenti composti di due bat-
zione, cui lo stesso porporato pub- taglioni, e nello stesso tempo si
blicò a' 6 marzo 1822. Anzi in que- stampò il Manuale relativo al cor-
3 ,
po, e si enumerarono lutti i privile- agli antichi impiegati del corpo ri-
gi sovrani fino a quell' epoca con- formato il soldo che godevano, Leo-
cessi al corpo civico. Il detto Ma- ne XII reputò opportuno che la
nuale riguarda il corpo civico con civica riprendesse le sue militari
leggi obbligatorie a servire, per cui funzioni, concorrendo al disimpegno
fu a' 26 aprile
pubblicato 182 del servizio ordinario della piazza
con approvazione della segreteria di Roma, ed altri straordinari, ma
di stato. Morto Pio VII a' 20 ago- senza coazione, e costringimento al-
clave, alla guardia reale del Quirina- pristinarono tutti i privilegi, e riat-
le, come facevano prima delia mor- tivossi il servizio, esaurito in parte
te del Papa, e successiva elezione, da' fazionieri pagati dal governo, ne-
e coronazione di Leone XII. gli otto posti militari. Il corpo si
sto triste avvenimento se trafisse il parte della truppa di linea era stata
suo paterno animo, riuscì poi di spedita contro i rivoltosi , dichiarò
gloria, e al corpo civico di occasio- che la guardia sarebbe composta di
ne luminosa per dimostrare il sin- tutti i cittadini atti a portare le
cero patriottismo ed il vivo reli- , armi, esclusi gli ecclesiastici, cioè
gioso attaccamento alla santa Sede, quelli che avessei'o compita l'età di
e al novello sovrano Pontefice. La anni venti , e non altrepassassero
sei-a degli 1 1 febbraio ne diedero quella di sessanta, potendone anco-
i civici volontari mirabile prova ra far parte quelli, che supei'ando
dopo che alcuni sciagurati avevano lal'età, volessero appartenervi. Oltre
tentato sorprendere a piazza Colon- a ciò furono pure esclusi quelli che
na il valore e la fedeltà della bra- vivono di mercede giornaliera e ,
CIV CIV 28
resili ngeudouenumero, e ridu- il estrazione degli oggetti donati, ad
ceiìdole in una sola arma; regolariz- utile degli orfani del cholera asia-
zò il pagamento delle franchigie, pa- tico. Rimanendo alla civica il solo
reggiò il numero delle teste nelle posto slabile sul Campidoglio, dimi-
compagnie, essendo allora i volon- nuitisi i volontari, a'i3 giugno i838
tari soli quattrocento cinquantuno. fu consegnato alla truppa di linea.
Soppressa la compagnia a cavallo Sospeso così il tenue servizio ordi-
degli usseri , ridotta inservibile a nario, non rimase alla civica che
cagione del ristretto suo numero quello straordinario. Lo zelo del prin-
Ktabill un esatto metodo sulla di- cipe Orsini ottenne l'autorizzazione,
stribuzione e durata del vestiario ;
e le facoltà per riformare e dare
liattivò le manovre e le istruzioni un novello impianto al corpo civi-
militari, e richiamò all'osservanza le co, che produsse lodevoli risulta-
anteriori discipline. Avendo la guar- ti; e tanto per le spalline, che pei
dia civica la precedenza sulla distin- distintivi del servizio militare, la guar-
ta milizia urbana, o Ca potori {^Ve- dia civica si uniformò, pegli ulllzia-
di), nel i835 la segreteria di stato, li, e sotto ufllziali, a quello che pra-
a' 3 I gennaio, glielo confermò, an- ticasi dagli uffiziali della piazza di
che pel luogo in cui nel carne- Roma. Dipoi, coll'ordine del giorno
vale guarnisce il corso. Nel seguen- datato 4 agosto 1840, il principe
te anno vennero riformati, e posti Orsini pubblicò altri sedici privi-
al seguito de' reggimenti gli uflizia- legi concessi da Gregorio XVI al-
li e comuni esuberanti, od inabili la civica di Roma sua capitale, eoa
ce. , venendo pure regolarizzata la biglietto di segreteria di stato dei
distribuzione medaglie di ar- delle 1 5 luglio precedente. A volerne in
gento, che si coniano per la festa di compendio fare qui menzione dei
s. Pietro, secondo la concessione nar- principali, essi consistono come ap-
rata di sopra ; indi fu rinnovato e presso .
del Papa che regna. 11 morbo rapì di polizia alle porte della città, si
circa ventisei comuni, cui la compa- dispose che in caso che tali gra-
gnia scelta celebrò solenni esequie duati non vi concorrano, o non sie-
nella chiesa di s. ÌNIaria Maddalena no idonei al servizio, ogni civico
de'ministri degl'infermi. potrà concorrervi ec. ; i civici che
i838 per sovrano favore si
IVel avranno servito dodici anni, conti-
riabilitarono al godimento di tutti nueranno a godere la licenza del-
i privilegi , analoghi allo stato at- l'uso dell'archibugio per la caccia,
tuale, gli uffiziali, che per la loro ri- il militare, e l'annua fran-
carceie
forma n' eiano decaduti ;
poscia il chigia.Chi avrà servito venti anni
corpo si prestò per l'esposizione ed godrà l'onore dell'uniforme, Vcxe-
28a CIV CIV
(junlur nel mandali civili, l'esenzione Con ordine del giorno, de':»8 no-
(Iclh lassa patente,, e dell'alloggio vend)re H4 i i , il comandante generale
jiiilitare. Si classincarono i privilegi da jìrincipe Orsini notificò che il sovra-
godersi dai rappresentanti dei civici. no Pontefice per ragione di salute
)y\ concesse al civico di porre sul- lo aveva dietro sua domanda esone-
ruiiiforme uno scaglione, o sti'iscia rato dal comando della civica, per
di painio rosso dopo avere servito primo del
cui esso in lui cessava col
Ire anni. lSì slalìilirono, oltre le me- prossimo dicembre, subentrando al
daglie per la festa di s. Pietro, per medesimo d. Pompeo de' principi
la ricorrenza anniversaria della co- Gabrielli romano. Collo stesso ordi-
l'onazione del Papa, due medaglie ne il principe Orsini invitò lo stato
d'oro pegli ulllziali, e dieci di argen- maggiore del corpo, e tutti gli uffi-
tli€ benedettine, con molti privile- loro r abitare con donne, le can-
gi e giurisdizione. zoni profane, e i divertimenti cla-
Cividale, oltre di chiamarsi Civi- morosi. Reg. XV, Labhé VII, Ar-
dale del Friuli, è stata anco ap- duino IV.
pellata Cn'itas Austriae, o Città di Taluno de' patriarchi di Aquileja
Austria, secondo il linguaggio di ritornò per un tempo a fissarsi nel-
qua' popoli, che chiamavano NcU' la desolata Aquileja ; ma ben presto
strìa i luoghi situati all' ovest di i successori si ricondussero a Civi-
Pavia, ed Austria, quelli all' est, co- dale, che perciò nelle antiche noli-
me abbiamo dal celebre Paolo zie ecclesiàstiche, come osserva Com-
Diacono, che nacque in questa cit- manville, fu chiamata Civitas Aqui-
tà nel secolo Vili. Dalle leggi lon- hjensium, hoc est Forum Julii. Ma
go]>ardiche si rileva altrettanto , eletto nell'anno 12 18 il patriarca
In esse Cividale è appellata Civi- Bertoldo, passò a risiedere in Udi-
tas Austriae.j e talora col suo pri- ne, dal che conseguirono rivalità,
sua sede, che vi rimase stabile in- Gregorio XII, Carrara, patrizio ve-
sino al secolo undecimo, e interpo- neto, vedendo che alcuni Cardinali
latamente sino al decimo terzo, per della sua ubbidienza ribellatisi a ,
cui i patriarchi furono chiamati lui, eransi adunati in Pisa per cele-
Forojuliesi. Neil' anno 791, o nel brarvi un concilio afiine di deporlo,
796, il patriarca s. Paolino vi adu- in un al vivente Benedetto XIII an-
nò i suoi suffraganei pel concilio tipapa, con bolla de' 18 settembre
Forojuliense y nel quale si com- i4o8 inlimò un concilio per op-
batterono due eirori, e si presero porlo al Pisano, dichiarando che al
l'altro divideva Gesù Cristo in due, brarlo per la Pentecoste dell' anno
uno naturale, l'altro adottivo. Am- seguente i4<^93 dopo aver deposto
bedue questi errori furono condan- dal patriarcato di Aquileia Antonio
nati dal concilio, il quale inoltre fe- Pancera, e creato in sua vece An-
ce quattordici canoni per riformare tonio da Ponte, da Ri mini ove ri-
la disciplina ecclesiastica. Il primo siedeva parfi pel Friuli nel mese di
è contro la simonia, gli altri ris- maggio i4*^9- Si l'^cò prima nel
guardano la vita esemplare dei castello di Prata, posto nel distretto
chierici. Fra le altre cose proibisce di Pordenone , ove alcuni credono
1
286 C V GIV
che incominciasse il concilio, quindi di Napoli e Gerusalemme , e a Si-
jiassò in Civiilale, e vi fece l'aper- gismondo re d'Ungheria, poi im-
tura del concilio nel dì della Pen- peratore, perchè eleggessero co' prin-
tecoste. E perchè
eiano pochivi cipidelle parti contrarie il luogo
prelati, dideiì ad assemblea pii^i nu- per tenersi un concilio generale, a
merosa la prima sessione. Però, do- cui prometteva d'intervenire, assi-
po la processione del Coqms Do- stere e sottomettersi al giudizio del-
mini, a' 6, o a' 12 giugno i4o9j la maggior parte de' Cardinali, delle
tenne la piima sessione, cui assi- diverse ubbidienze, al qual fine in-
.stcltero pochi prelati. Con lettera viò diversi legati per la cristianità.
dei 20 giugno ne invitò quindi
altii Ma poco dopo, vedendosi Gregorio
a recarvisi prontamente. Confermò XII abbandonato dai boemi , dagli
in quella sessione Antonio da Ponte ungheri e da altri, e temendo che
in patriarca di Aquileia , e depose ne seguissero l'esempio veneti suoi i
il Pancera
seguace degli scismatici, concittadini e i napolitani, paven-
che d'altronde era sostenuto dagli tando inoltre la potenza dell' irato
udinesi e dagl' imperiali. Inoltre ex patriarca Pancera dominatore,
venne nella sessione dichiarato, es- della maggior parte del Friuli, il
sere state canoniche e legittime le quale con gente armata gli tende-
elezioni in sommi Pontefici fatte va insidie, si determinò partire da
in Piomadi Urbano VI, Bonifa- Cividale. Travestito da mercante,
cio IX, Innocenzo VII, e dello ed accompagnato da due soli fami-
stesso Gregorio XII; e che quel- gliari, Gregorio XII uscì fuggiasco
le degli antipapi Clemente VII , e dalla città, e per maggior precau-
Benedetto XIII effettuate in Avi- zione fece vestile da Papa, e in abito
gnone, non che quella di Alessan- rosso, Paolo suo cameriere, mentre
dro V, eseguita nello stesso mese egli ramingo si salvò prodigiosa-
nella sessione XIX del concilio, o mente. Giunto a Gaeta, salì sulle
conciliabolo di Pisa, come il chia- galere del re Ladislao , e s' inviò
ma Antonino, erano tutte scisma-
s. neir Abruzzo. Appena Paolo uscì
tiche ed illegittime. da Cividale, i partitanti del deposto
Tenne Gregorio XII la seconda, patriarca, dall'abito e dall' equipag-
o terza sessione in Cividale, a' 5 gio ingannati, subito il fermarono,
settembre , nella quale, come rac- quindi senza riguardi il malmena-
contano il Niemo lib. Ili, cap. 45', e rono spogliandolo, e bastonandolo.
il citato s. Antonino, in Chronicon, Laonde, per non avere di peggio.
par. Ili, tit. 2 2, § 3, e. 6, il Papa Paolo confessò chi era, e che tene-
promise con pubblica scrittura di va cuciti nella camicia cinquecento
spogliarsi delle pontificie insegne, se fiorini.Nel dì seguente ardì un
Alessandro V e Benedetto XIII fa- mascalzone indossar gli abiti ponti-
cessero altrettanto, affinchè, creandosi ficii e con essi cavalcare per la
,
quale per altro dovette per le gravi molto ampia. L'antica via Flami-
perdite ritirarsi a Gorizia. Da quel nia, che circa mezza lega trovasi Inn-
tempo Cividale restò tranquilla sotto gi dalla via consolare, aperta da Pio
288 G V C V
l'etroni, Stella, e Casfcllan Ciolli. Farnese, o in molile Liipoli, sui
La città non ha mura formali ;
colli, clic dominano lìaciano. Gli
ma è però difesa da quelle clic indizi però riuniti dal eli. can. Mo-
dale vennero dalla natura, aven-
le relli nella sua recente dissertazione
do all'intorno altissime rupi, che sulla ipotesi, che Civita Castellana
la rendono di dillicilo espugnazio- sia somministrano ar-
l'antica Vejo,
no: ha porte su tutte le vie, meno gomenli favorevoli alla città. Certo
su quella di Iloma, dominata dai è, che ncppur Tito Livio seppe in-
guerre sostenute con valore dai Fa- mente gli epitalami, e i licenziosi
lisci, nell'anno 5ii di Roma, per- ludi fescennini, che appunto in oc-
dettero la metà delle loro terre, e casione di nozze solevansi For-
fai-e.
na, col nome di Junonia dal culto luogo di credere essere l'antica Fe-
particolare, che prestavano i Falisci scennia, o Fescennium.
a Giunone, e dal tempio che quel- Nella fiera, che a' 16 settembre ha
la dea avea nella Faleria argiva. luogo in Civita Castellana, siccome
Faleria costruita da' Romani di- giox-no festivo de' suoi patroni, il po-
venne sede vescovile, e rimase in polo dava molti anni addietro il
Montefìascone, secondo lui, non sa- carni. Forse tal sollazzo sarà orisi-
rebbe la Faleria, ma una colonia nato in parte da quella festa, che
di Macedoni. 3Ions Faliscoruni da gli argivi celebravano in Faleria pri-
molti si ritiene per la metropoli dei mitiva, ed in onore di Giunone, della
popoli Falisci. F Monte
. Fiascoxe. quale erano, come dicemmo, i Falisci
Che Faleria da molti si creda esse- particolarmente divoti ; festa, che O-
re Civita Castellana stata pure , vidio ne' suoi Fasti descrive nel lib.
chiamata da altri Flavinia, lo dice VI, Elegia XIII del hb. Ili, e che
anco l'Adami, Storia di Volseno, a' suoi giorni si continuava in onore
tom. I. p. 4^5 ^ 110. Tutta volta della dea, nel recinto di Faleria ai--
portati in città su diun carro tirato di quello adunato nel 743 dal Pa-
da due bufali ; per lo che, a peren- pa s. Zaccaria Adriano nominato
;
che Commanville dice fondata nel Farfense, n. 994? si legge che Fa-
quinto secolo, chiamandola Falera leria romana, o Junonia, era ancora
o Falisci , soggetta immediata- abitata il primo luglio io64; e vi
mente alla sede apostolica. Questa è sottoscritto certo Tenzo di Cre-
chiesa fu pure delta Faleriiia, o Fa- scenzio giudice di Fallari.
leritana. e Faleritanense. Civita Castellana, siccome parte
Ilprimo vescovo, che si conosca del ducato romano, con Nepi, Gal-
di Faleria romana, è Giovanni, il lese, Otricoli ec, verso l'anno 727,
quale intervenne ai concilii romani divenne dominio della santa Sede nel
del 595, e del 601 sotto il Ponte- pontificalo di s. Gregorio H, e per
fice s. Gregono I. Garoso fu pre- volontaria dedizione dei popoli. Nel
sente al concilio tenuto da Papa s. registro poi di questo Papa, inserito da
Martino I nell' anno 649 Giovan- ; Cencio Camerario nel libro de censi,
ni sottoscrisse gli atti del concilio ro- pubblicato dal Muratori, si nomina
mano del 679 convocato dal Pou- il uioaistcro di s. Silveno nel muu-
CIV CIV 291
te Soratte, al quale fu dato in en- Civita Castellana, designata come lo-
fiteusi dal medesimo Gregorio li un cuni natura satis munitimi _, e la
to vescovo, vmite insieme dal Pon- iiqS; e che a' 7 e 2 5 dello stesso
tefice Benedetto IX, come fu indi- mese gli eredi delle ragioni dotali
cato di sopra. e nuziali di Porpora, moglie di Pie-
Sul principio del decimo secolo tro prefetto di Roma, e sorella di
secondo, nella vita di Pasquale II, Cencio di Romano di Papa, cedet-
narra Pandolfo Pisano , che quel tero al Pontefice le loro porzioni
Pontefice volendo ricuperare alla per centotrentatre marche e mezza
santa Sede i suoi dominiij usurpati d' argento. Nella bolla di Onorio III
dagli antipapi, attacco colle sue genti del 1217, presso il Bull. Fatic. t. I.
292 CIV CIV
p. loo. seg., si rammenta il terri- cagione del suo stato rovinoso per
torio Castellano, nel quale si pone le guerre delle fazioni, il Papa fe-
dini Viiae Pontiftcum, t. II. p. 4^4» litteras. L'interesse preso dal Savel-
il quale ecco come si esprime: imi- li a favore della città , mostra cer-
tarli posuif in urbe Castellana anno tamente eh' egli ne era il retto-
1181, ///. Kal. septanhris. A' 3o re ed il vicario. Un altro Luca Sa-
di agosto, e in Civita Castellana, velli senatore di Roma, negli anni
molti autori sostengono che morisse 1 34B e i355, nel 1373 ottenne
Alessandro III. Così dice Ludovico da Gregorio XI, poco prima che ri-
proprio nipote Roderico Borgia spa- rigono a Roma, andò pure soggetta
gnuolo, il quale poi fu fatto go- alle conseguenze derivatele dalle ar-
vernatore di Civita Castellana da Si- mate nimiche quando si recarono
sto Quindi divenuto Pontefice
IV. alla capitale. Ed a'4 dicembre 1798,
nel 1492 col nome di Alessandro la città vide disfatte nelle sue vici-
voli per pietà e dottrina , non che vescovato di Orla (f^edi), vmione che
di cinque vescovi , di un nunzio tuttora dura, colla diretta soggezio-
apostolico spedito nella Ungheria, di ne alla sede Apostolica. Comman-
un maestro della Cappella Pontifi- ville aggiunge, che furono unite
cia , di un bibliotecario del so- alla sede di Civita Castellana quella
vrano di Modena, e di altri rispet- di Aquae Vivae, le cui rovine sono
tabili individui. Essendo confusi il nel luogo detto la Fontana di Ac-
patriziato e la cittadinanza (i quali quaviva, e di Valentinum, Castrimi
stati sono antichissimi), il regnante Inaientiniim, ambedue erette sino
Papa nel iSSy richiamò dall'ob- dal quinto secolo.
blio il patriziato, e permise che si La cattedrale era prima a cinque
procedesse alla opportuna rifoi'ma, navate, di antica architettura: ora
e distinzione dei ceti , sulle norme lo è a tre, dopoché il ven. Giovan-
del moto proprio di Leone XII, ni Francesco Tenderini, fatto ve-
emanato nel 1827. scovo di Civita Castellana da Cle-
Ad ulteriore lode di Civita Ca- mente XI, la riedificò nel 17 17. Ri-
stellana aggiungeremo, che nella fa- marchevole è l'antico mosaico, che ne
tale epoca del i83i, essendosi la decora il pavimento. E dedicata quel-
rivoluzione estesa sino ai confini la cattedrale all'Annunziazione della
del suo territorio, la città, ad onta b. Vergine, e venerano le
vi si
mo detto che la sua sede vescovi- compone della dignità dell' arci-
le ebbe origine nel secolo decimo, e prete, di diciotto canonici, compre-
che nei primi del secolo decimopri- si il penitenziere e il teologo, oltre
mo, le fu unita quella di Faleria altri ecclesiastici addetti al scrvi^io
af)6 CTV CIV
divino. La cura annessa alla calfc- re de" Ragionamenti, cioè del p.
<lrale è anarainistrata da un vicario Marroni. Sembra che dotti dieno i
ni, con un parere del vero sito del- si mostra l'antico Veio essere oggi
l' antico Veio, Venezia 1678. Ab- Civita Castellana, Roma 696 1 ; Fa-
biamo poi dal p. IMarroni Ragio- : miano JNardini, quale scrisse con-
il
ììamento con cui si dimostra, die la tro la lettera del Mazzocchi ; L'antico
.sede vescovile della città di Oria Veio investigato dal silo di quella
non può pretendere superiorità di città, Roma 1647. Gio. Domenico
precedenza sopra la sede vescovile Pei'azzi fece la risposta alla lettera
di Civita Castellana per ragione di del ftlazzocchi, coU'opei-a : La sco-
maggiore antichità, Roma lySp; perta, .apologia in difesa dell'antico
Ragionamento secondo in cui si ri- Veio di Famiano Nardini, Ronci-
sponde alle ragioni proposte dal. p. glione i6j4; Carlo Zanchi, Veio /'/
7.(jS C 1 V CIV
fìcio, sede della delegazione aposto- giù al mare, che chiamavasi Pirgo,
lica, e della provincia del suo no- cioè luogo forte e di torri. Ivi ado-
me. Essa giace sopra quella parte ravasi con fenicio rito una deità ma-
del littorale romano, che corre a rina chiamata Leucotea, il cui tem-
destra del fiume Tevere, e viene pio divenne ricchissimo per le olìèr-
bagnata dalle acque del mare me- te de' trafficanti. V. Ceri, o Cere.
diterraneo. È paese celebre per es- (iravisca, anche essa posta in riva
sere già stato il più nobile fiore al mare, tra la IVIarta^ e il Migno-
dell'Etrnria. Gli antichi la chiama- ne, era la stazione navale dei Tar-
celle, Ceneelli, Cengello, perchè ivi che presso 1' Argentaro era Cossa lo-
erano cento celle o camere a rico- ro colonia. V. Psibby, Analisi dei
vero delle milizie. Vuoisi che l'im- dintorni di Roma, t. HI. p. 91, Ca-
peratore Trajano, il quale in questo slruni Stverae o Pyrgi.
s.
luogo aveva le sue ville, vi fabbri- Del porto di Traiano narra Pli-
casse un magnifico palazzo, compo- nio, che essendo chiamato a consi-
sto di cento camere. Dipoi, come glio da lui a Cento Celle, vide la
diremo, prese il nome di CU'ita Vec- fiorita città, vide i campi verdissi-
chia, Civitax Vetiis, dal ritorno che mi, e la soavità ad un tempo del
vi fecero gli abitanti dopo essere grigio mare. Fabbricavasi in quello
stati per alcun tempo a Leopoli, il porto, il quale a foggia di anfi-
per fuggire le frequenti irruzioni teatro si presentava all' oceano im-
de' saraceni. Il suo porto è il mi- menso. Il braccio sinistro era stato
gliore, e può dirsi 1' unico, che ab- fermissimamente fornito il desti'o ,
bia lo stato ecclesiastico in questa era ancora sid> ascia. In mezzo per-
spiaggia. Ove esso sorge, non era, tanto alla sua bocca sorgeva l' isola
per quel che si sa, nessima stazio- o antemurale a respingere il flutto
ne navale, poiché è totalmente ar- e r onda. L' acqua per le novelle
tificiale, ed il genio dell'imperatore mura arricciava, e il sempiterno
Trajano il fabbricò per cos'i dire di fiotto del mare irrompeva sui vivi
getto. I popoli di questa provincia, sassi. Al genio adunque dell' impe-
come fiuono bravi agricoltori, egual- ratore Traiano si deve l' idea del-
mente furono coraggiosi navigatori, l' ampio porto, e del rotondo ba-
ed esperti trafficanti. Si distinsero cino, che si riguarda come un perfet-
soprattutti i Ceretani, come quelli che to modello d' arte non che lo ,
non si dierono alla pirateria, eserci- stabile antemurale, che rende sicuro
tata da molti popoli dell'Etruria, e il porto, ove corrono solo i flut-
colla quale arricchirono ; ma traffi- ti ad infrangersi. Quivi l' augu-
cando nelle parli orientali princi- sto eresse la colossale statua di
palmente divennero sì possenti, che bronzo a Nettuno dio del mare, di
essi soli poterono a' romani fornire cui si rinvenne nella darsena un
i sessanta triremi, co' quali com- superbo braccio, il tridente, ed
batterono Focesi nelle acque di
i una coda di delfino. Le quali cose
Sardegna, non che tutte le vetto- dal regnante Pontefice si fecero col-
vaglie di cui abbisognò Scipione locare nel Musco Etrusco [Vedi) ^
per la cartaginese spedizione. Cere da lui eretto in Vaticano, pre-
avca il suo porto, e il suo mercato cisamente nella preziosa collezione
CIV CIV 0_yc)
tezza, che Giulio II fece costruire era stato apprestato il bagno so-
dall' un de' lati presso al mare. E verchiamente caldo; ma l'umano ese-
però controverso a quale de' fa- cutore di tal cenno vi surrogò uu
mosi architetti Sangallo, o Buonar- ariete. Sonovi magnifici avanzi del-
roti, o Bramante attribuir si deb- le antiche terme dette Taurine,
ba il bel disegno. Dall'altro lato perchè diconsi scoperte da un toro,
Pio IV vi eresse l' ampia darsena e piuttosto ad Adriano, che a Tra-
o bagno, ove in gran numero sono jano se ne attribuisce l'edificazione.
racchiusi i forzati , che ci ricevono 11 eh. Pietro Manzi, negli scavi ope-
gli aiuti spirituali dai benemeriti rativi rinvenne splendidi monu-
,
restaurazione della darsena, la quale ne, come quello che nel quinto" se-
si vuole eretta dallo stesso Trajano. colo le trovò nella loro integrità.
Vi sono diversi regolari edificii, co- Kè devesi passare sotto silenzio, che
me l'episcopio, e il seminario. So- ancora si veggono avanzi dell'anti-
pra i fondamenti dell'antica rocca, ca grandezza della città; come gl'in-
ed in parte sopra la parte inferiu- dizi di una grandiosa basilica, o
l'e di quel tratto che ancora esiste, tempio colle basi di vari ordini di
è situato il palazzo della camera colonne, molte delle quali di gra-
apostolica , formato dalla riunione nito; e gl'indizi d'un magnifico
di da vari
diversi fabbricati ediOcati porticato all' intorno del porto. Non
Papi, massime da Giulio li e da pei'ò sono antiche come si voglio-
Pio IV, sormontati da una torie. no le due torri nell' orlo estremo
Questo palazzo non ha guari fu pu- delle due braccia del porto, sì per
re migliorato. la loro architettura militare , e s\
dell'Ameti, Leopoli era lontana sei gliere dalle mani del tiranno Gia-
miglia da Cento Celle, su di che como de Vico, prefetto di Roma,
è a vedersi il Limperani Istoria Civita Vecchia, dandone l' incarico
della Corsica, t. I, 1.
9, pag. 344; al celebre Giovanni Vitelli Vitelle-
ed il Sarzana, Della capitale elei schi oriundo di Foligno, e di nobile
tuscaniensi , p. 182. famiglia di Corneto. Egli colle mi-
Fino dall'anno ySo, e nel pon- lizie Pontificie uccise in Vetralla il
sol cadente è tal limacciosa, che alle aperture soggiacenti alla roc-
non può transitarvi naviglio; quel- ca, penetrarono tra le carceii, e
la poi che riguarda l' oriente è le sepolture, come se avessero a
si angusta e pericolosa, che ap- fare con dei bravi, e non con
pena dà passaggio ad una galera, vigliacchi ed effeminati poiché ,
'.
>' re, pose in terra tutte le tuac- Pontefice
CIV CIV 3o3
Ad Eugenio IV nell'anno i447 La fortezza di Civitavecchia è
successe Nicolò V, il quale si rese certamente uno de' monu-
pili belli
tà. ]\è di ciò contento , fabbricò per le spedizioni marittime, che pel
quella di Civitavecchia, come al commercio, ed eziandio a difesa del
presente si vede. È da intendersi paese e del liltorale, incominciò a
però che questo porporato, il quale edificare stupenda fortezza nel
si
1490 fu fatto dallo zio castellano rirsi, che egli per comando di Pao-
di Civitavecchia. Parla egli ancora lo III, il quale si servi di lui in
di altro castellano, nominato Ilario molte opere di architettura civi-
sava fortifjcaila. Fra gl'ingegneri era- porto, e col fargli condurre per un
vi il Sangallo, per cui alcuni credet- acfjuedolto lungo sei miglia una co-
tero, che avesse avuto mano all'ere- p^iosa fonte d'acqua dolce, di cui al-
zioiie della fortezza sotto l'immo- lora mancava. Quindi, per evitare
diato predecessoie Giulio il. la scarsezza del frumento a Roma,
Nel i555 Paolo IV severamente acquistò da Filippo Peruzzi fioren-
punì il Cardinal A Scanio Sforza, e tino i terreni delle Chiane ne' ter-
i Colonnesi, perchè, quali aderenti ritori di Civita Vecchia, per pro-
della Spagna, contro la Francia ave- sciugarli e renderli fertili, alienan-
vano ingannato il castellano di Ci- doli poi alle comunità dei medesi-
vitavecchia, ad onta della sua resi- mi territori, creando perciò un luo-
stenza, con togliere dal porto due go di monte vacabile camerale, col
galere francesi ; galere che poi fu- nome di Monte Civitavecchia, a ra-
rono restituite per espresso ordine gione del sei per cento, che addos-
del Papa. 11 successore Pio IV, Me- sò altresì alle comuni di ]Monteleo-
dici, fu pur henemerito del porto e ne, di Città della Pieve, di Fieni-
della città per le opere summen- le Paolo V Borghese del i6o5
ec.
tovate, e molto contribm alle sue restaurò ed ampliò il porto, la for-
Queste furono conti-
fortificazioni. tezza, e la città, ed eresse il faro
nuale anche da s. Pio V, che nel perchè di notte servisse di scorta e
i566 divenne Papa. segno a' naviganti. Il di lui prede-
Di Gregorio XllI non solo ab- cessore Clemente VIII aveva già
biamo, che nel ì5']i si recò a Civita- portato a compimento un suo brac-
vecchia per r armamento di venti- cio.
quattro galere, per la spedizione Grandemente predilesse Urbano
contro i da s. Pio
turchi, già vinti Vili, Barberini, il porto, la città,
\ nel golfo di Lepanto, in unione e il forte. Nel i632 v' introdusse
altresì delle squadre di Spagna^ e acque salubri, per cui in sul fonte
Venezia ma da una medaglia pub-
; si legge l'iscrizione, che riporta il
blicala dal Venuti, si legge intorno Torrigio nelle sue Grotte ec. a p,
r epigrafe : Portus Centuni cel. in- 483. Quindi nel i634 restaurò la
slaur. urbemque vallo auxit. Lo cittànotabilmente in molte parti, ne
che prova che Gregorio XllI, verso aìsicurò il porto, ne rinnovò il mo-
il iSyS, aggiunse un baluardo, e lo, costrnsse l' argine massimo con-
restaurò alcune mura. Talmente poi tro la mare, fabbricò
violenza del
gli piaceva il delizioso soggiorno di molte case e magazzini pei commer-
questa città, che nei tredici anni cianti ; e per favorire il commercio
del suo pontificato, vi si recava in tolse la gabella alle merci giunte-
ogni autunno. Fuvvi anco in apri- vi per via di mare, con altre be-
le del detto anno iSyS, e discus- neficenze, che si leggono in altra
se il progetto di tirare mi alveo iscrizione, che riporta il Torrigio
navigabile pel Tevere, che per al- nel luogo citato, e in quella eretta
tro dagli architetti non fu appro- sulla facciata esterna del palazzo di
vato. rocca, in piazza d'armi. Questo Pa-
11 gran Pontefice Sisto estese V pa aveva in mira di fare stanzia-
le sue cure ancora a Civita Vec- re in questo porto le galere della
CI V CIV 3ui;
dare successione alla famiglia, lo di- ti, nel 1692, si recò a visitarla, fece
pali, nel cjual grado fu il primo dichiarò città, giacche quando Cele-
ad introdurre in Civitavecchia la stino III vi avea eretta la sede ve-
fabbricazione delle galere. scovile, era per questa divenuta cit-
Alessandio VII, esaltato al trire- tà, ciò che poi cessò di essere pel
gno nel i655, con doppio molo e trasferimento, o unione della sede a
catene ristabilì il porto rovinato dal quella di Viterbo, siccome poi dire-
tempo e dall'impeto delle onde del mo. Quindi Innocenzo XII, coll'au-
mare; vi fabbricò l'ospedale pei viag- torità della costituzione In supre-
giatori, ed un'altra torre, e conces- mo, presso il tomo IX del Bull.
se alcuni privilegi alla città. Tolse Rolli., le assegnò un prelato per
fortezza, in cui ebbe gli omaggi di ed ammise al bacio del piede tut-
CIV CIV 3o7
ti i religiosi. Passò poi a visitare la corsa delle barchette. Nelle ore
la chiesa della confraternita della pomeridiane Benedetto XIV visitò
morte, e nel giorno assistè alla re- la chiesa del sodalizio del Gonfalo-
cita delle litanie nella chiesa dei ne, ammettendo i confratelli al ba-
cappuccini. Nella domenica il Papa cio del piede, indi visitò i cappuc-
disse messa nella chiesa de' p. p. cini, come fu ripetuto in mare il
venuta al Papa a' 5 altra febbre, dovuti omaggi al Papa. All' ingres-
venne sospesa la gita. IVello stesso so nella piazza delle armi, il pre-
anno, e a' 1 6 settembre, Clemente lato Giambattista
Rezzonico altro ,
di. che ammise in sagrestia al ba- simo nella chiesa di s. Maria dei
cio del piede il p. Yillavecchia, \'i- domenicani. Il martedì passò a Cor-
cario generale de'domenicani co' suoi neto; nel mercoledì visitò la chiesa
religiosi, ricevendo dal primo una di s. Antonio fuori della porta ro-
costa della santa entro reliquiario mana di Civita Vecchia, già eretta
di argento, insieme ad un nobile dal predecessore Benedetto XIV, e
fiore, e l'effigie della stessa santa in nel giovedì disse messa nella chie-
seta. Altro dono, consistente in un sa della confraternita della morte,
calice d'argento dorato, ricevette dove ebbe da' confrati un fiore tes-
dall' università de' mercanti. Nelle suto d'argento; visitò un piccolo
ore pomei'idiane visitò il lazzaret- o>pedale di donne, e la ss. Eucari-
to, e i nuovi granari. Il giovedì stia nella chiesa de' conventuali ,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)