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DIZIONARIO

DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S, PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRIIVCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRIj AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
,

VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,


CONCILII ,

Al RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MOROJNI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVL

VOL. XIV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MD C C C XL 1 1.
.f
4,

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

c
CIV CIV

Ai
-nche l'immortale Pio VII vol- vi fu r erezione di un arco trion-
le onorare Civitavecchia di sua pre- fale. Agli I I aprile osservò il lavo-
senza nel i8o4, fermandovisi alcuni rio, e dalla loggia della sua resi-

giorni dare luogo a diverse


per denza diede l'apostolica benedizione.
provvidenze, ed istituendo una fab- Nel dì appresso fu a dire la mes-
bricazione di telerie nella darsena, sa dai domenicani, andò alla sco-
nella quale in poco tempo agirono gliera, e visitò i religiosi Benfratel-

cento furono impiegati due-


telari, e li. Ai 1 3 ammise alla sua presen-
cento sedici che prima o-
forzati, za gli uffiziali militari, visitò le chie-
ziavano, siccome nota Pistoiesi, Pila se del sodalizio della morte, e di
di Pio VII, t. I, p. i83. Dai nu- s. Maria della Stella, e in barca
meri poi 3o, e 3i Aq Dìarii di passò a vedere due navi imperiali,
Roma di quell' anno, rilevammo venendo salutato dalle artiglierie.
quanto segue. Lunedi 9 aprile Pio Finalmente ai i4 aprile partì per
VII con monsignor Lante, tesorie- Roma.
re generale, e con monsignor Ber- Sino al 1809, Civitavecchia fu
tazzoli elemosiniere, con convenien- governata da un prelato governa-
te corteggio, partì per Civitavecchia tore, il quale terminò in tal anno
dove ricevette ogni dovex'oso omag- a cagione dell'invasione francese.
gio. Visitò la chiesa de' domenicani, E.itornata questa città nel 181
e quindi ascese al palazzo aposto- al paternodominio di Pio VII
lico. Nel dì seguente disse messa questi la elevò al grado di delega-
nella chiesa di s. Francesco^ osser- zione apostolica, e capo della pro-
vò il conservatorio della camera vincia. Leone XII però la riunì al-
apostolica e la fortezza ; orò nella la delegazione di Viterbo, finché
chiesa de' cappuccini, e fra le ma- il regnante Gregorio XVI le resti-

nifestazioni di gioja degli abitanti tuì la delegazione che esercitasi da


,

6 CIV CIV
un distinto prelato, sino dal i83i. vano perciò distaccati cavalli. Cir- i

Avendo poi lo stesso regnante Pon- condarono la carrozza dodici capita-


tefice stabilito nel maggio i835 di ni di navi pontificie, colle bandie-
recarsi nella provincia di Civita- re de' loro bastimenti spiegate. Alla
vecchia, la quale risponde a due porta della città monsignor Giusep-
delle antiche Lucomonie etrusche, pe Ugolini, ora Cardinale, ed allo-
ove i popoli Ceriti e i Tarquinii ra presidente delle armi, presentò
stanziavano, per prendervi in consi- le chiavi di essa, che il Pontefice
derazione luogo parecchi og-
sul restituì al capitano aiutante mag-
getti di molta importanza e con- , giore cav. Bonafede, come coman-
solarvi di sua presenza quella e le dante della piazza. Essendo in quel
altre vicine divotissime popolazioni, punto assente dalla provincia il pre-
partì da Roma a' 20 maggio avendo Iato delegato Mario Felice Peral-
seco in carrozza i prelati Costantino di, la congregazione governativa, il
Patrizi maggiordomo
, e Adriano segretario generale della delegazio-
Fieschi maestro di camera , ora ne, il gonfaloniere cav. Paolo Vi-
Cardinali, con decoroso seguito. Lun- dau alla testa della magistratura
gi dal fare dettagliata descrizione i membri componenti i tribunali
del soggiorno di Gregorio in XVI di prima istanza e di commercio,
Civitavecchia, che si può leggere nel quelli della camera di commercio,
supplwiento del numero 46 del Dia- il corpo della uflSzialità, e molti
rio di Roma, de' io giugno i835, ragguardevoli personaggi, in abi-
ci limiteremo ad accennar qui le to secondo il proprio grado ,

cose principah. espressero il voto della popolazione,


All' annunzio che Gregorio XVI di l'ispetto, fedeltà, e gioia. Indi ri-
portavasi in Civitavecchia nella gior- cevette gli omaggi di monsignor An-
nata di mercoledì 20 maggio, la tonio Tosti tesoriere generale ^ ora
città di Corneto, le terre di Mon- Cardinale, e del conte Oreste Mac-
talto, di Allumiere, di Tolfa , di chi rincontro camerale. Allora di-
Ceri, e di Cerveteri rimasero quasi scese il Papa dalla carrozza fra gli
deserte, per far omaggio al co- evviva de' civitavecchiesi , il rim-
mun padre e sovrano, sì lungo bombo fragoroso de' cannoni, il lie-
la strada ove tragittò, e sì in Ci- to suono delle campane, e quello
vitavecchia. Ai confini del territorio delle bande musicali trovandosi ,

il Pontefice fu incontrato dalla de- schierata la guarnigione sotto il

putazione civica , che composta di comando del cav. maggiore Leouo-


Paolo Guglielmotti , e Gioacchino ri. A sì commovente spettacolo , il

Valentini, volle compiere i dovuti Pontefice corrispose con benedizione,


atti di venerazione. Quindi mos- paterno gradimento. Ac-
si ed alti di
sero ad incontrarlo i Cardinali Pier colto sotto il baldacchino , le cui
Francesco Galeffi vescovo di Porto aste sostenevansi dal civico magi-
e Civitavecchia, e Vincenzo Mac- strato, il Pontefice s' inoltrò a pie-
chi , quali furono dal Papa presi
i
di per le vie, passando sotto l' ar-
nella propria carrozza. Questa a co trionfale erettogli dal comune.
qualche distanza della città fu ti- , Nella chiesa cattedrale di s. Fran-

rata da quarantotto giovani delle cesco, ricevette la benedizione, che


primarie famiglie, i quali ne ave- colla ss. Eucaristia compartì il Car-
,

CIV CIV 7
flinal Giuseppe Maria Velzi, vescovo sentatogli dalla camera di commer-
di Montefiascone, e Corneto, e quin- cio un bel calice, indi passò a godere
di in sagrestia sedente in trono della splendida illuminazione della
Gregorio XVI ammise al bacio del città, e del porto. Nella seguente
piede il clero, il corteggio, ed altri. mattina 11 maggio, Gregorio XVI
Poscia andò a venerare Firmina s. onorò di sua presenza Corneto ; e
nella sua chiesa, ricevuto dai dome- ritornato in Civitavecchia, nelle ore
nicani e dal p. CipoUetti loro gene- pomeridiane sali sul battello a va-
rale, dopo di che si condusse al pa- pore il Francesco I di regia ban-
lazzo apostolico precedentemente pre- diera napolitana, non che sull'altro
parato dal menzionato rincontro ca- battello a vapore il Sally di regia
merale, e dalla loggia di esso diede bandiera francese; come ancora volle
la pontificia benedizione. men- Alla ascendere la suddetta goletta ponti-
sa ammise i Cardinali, monsignor intanto che in mare aveva luo-
fìcia,

Vincenzo Annovazzi sufFraganeo del- go la corsa delle barchette, e il no-


la diocesi ora vescovo di Anagni, i minato giuoco detto la trave a
principali della corte, il cav. conte mare.
Giuseppe Sebregondi, il gonfaloniere, Nel d'i 23 si fece nel porto la pe-
ed altri primarii della città, ciò che sca. Il Papa visitò la gran caserma
pur fece ne' seguenti giorni. Nelle ore accompagnato dal prelato Ugolini;
pomeridiane, il Papa ascese una lan- dal tenente colonnello Lorini, dallo
cia della marina pontifìcia e ser- , ispettore cav. Farina, dal tenente co-
vito al timone dall' ispettore conte lonnello cav. Stewart, ricevuto dal
Egidio Falzacappa, percorse le acque comandante la guarnigione cav. Leo-
del porto salutato dalle artiglierie non, e da tutta l'ullizialità. Quin-
della cittadella, de' tre fortini che di il Pontefìce s'imbarcò sul battel-
fiancheggiano lo stesso porto, e dal- lo a vapore il Bledilerraneo di re-

la goletta pontificia , il s. Pietro. gia bandiera francese per visitare


Nella sera ricevette il Papa i con- lo stabilimento delle saline diCor-
soli esteri residenti nella città, che neto, che si deve a Giuseppe Li-
fu vagamente illuminata, portando pari, e poscia felicemente rientrò nel
la parola quello di Russia cav. A- porto. Nel dopo pranzo Gregorio
rata. XVI visitò la fortezza annessa al
Nel di seguente il Pontefice vi- braccio del molo e la sua cappella.
sitò le Allumiere, ricevuto dal ca- Nella sera ricevette la magistratu-
pitolo e magislratura della Tolfa ra, che gli offri un bellissimo fiore,
sotto baldacchino. Nella chiesa del- e poscia ricevette gli omaggi del
l'Assunzione delia b. Vergine rice- Cardinal Giuseppe Sala e di mon-
vette la benedizione col Santissimo ; signor Pianetti vescovo di Viterbo
e nel palazzo camerale ima refezio- ora Cardinale, non che quelli di
ne, passando poscia ad osservare le monsignor Sisto delegato di quella
preparazioni dell'allume.Nel dopo città e provincia. La mattina dei
pranzo in Civitavecchia fuvvi lo , 24 il Pontefìce celebrò la messa
spettacolo detto del iroK-e a mare, nella cattediale, ed ascoltò quella
e della cuccagna. Quindi il Papa vi- di monsignor Giuseppe Arpi suo
sitò l'arsenale e il molo, e in lan- caudatario. Vi assisterono il Car-
cia percorse il porto. Nella sera pre- dinal vescovo, gli altri Cardinali, fra
,

8 CIV
i quali l'Odescalchi di venerabile ri- torio, aumentò i lavori, e 1 miglio-
membranza, la magistratura, le au- ramenti dell' edifizio ; accoi'dò alla
torità, oltre la corte Pontificia, e città aree per erigervi fabbricali al-
poscia nel contiguo episcopio, gustò la crescente popolazione ; ingiunse
il rinfresco, fatto imbandire dallo restauri integrali all'antemurale del
stesso Cardinal vescovo, ammise al porto cioè alla punta del Marzoc-
bacio del piede ed il il capitolo co, le riparazioni dei locali del laz-
clero, e dalla loggia compartì Kapo- zaretto, ed altre molte opportune
stolica benedizione ad immenso po- quanto generose disposizioni, riguar-
polo. Passò quindi a visitare il con- danti le fortificazioni, e la fortezza,
servatorio camerale delle povere or- il pubblico passeggio, e l'atterra-
fane, ricevuto dal prelato tesoriere mento di una porta , e di alcune
generale, da monsignor Annovazzi mura che deturpavano; dispo-
la
direttore spirituale dello stabilimen- sizioni che furono prontamen-
tutte
to, e dal conte Macchi. Dopo il te eseguite dal maggior Provinciali,
Pontefice si diresse alla darsena, ri- il quale fece sempre piìi conoscere
cevuto dal direttore di essa tenen- la sua perizia architettonica sì nelle
te colonnello cav. Domenico Palom- operazioni civili, sì nelle militari, co-
ba, e dai religiosi cappuccini addet- me da ultimo ne fece esperienza
ti alla cura spirituale dei detenuti. nella Ancona. Ma di
fortezza di
Visitò il loro ospizio, i magazzini questo argomento egregiamente scris-
dei materiali della marina pontifi- se il cavaliere Pietro Manzi nel-
cia, la fabbrica delle cotonine injie- la Descrizione dello stato antico
gnosamente posta in ordine dai con- ed attuale del porto , città e pro-
dannati, che furono benedetti dal Pon- i'incia di Civita^'ecchia, Prato 1887,
tefice da un balcone della sua re- e principalmente a pag. 63 e seg.
sidenza avendo fatto loro distri-
, Nobilitata Civitavecchia da tanti
buire copiose elemosine, ed avendo- miglioramenti, più decoroso e bello
ne alcuni graziati. L' illuminazione n' è ora l'aspetto, per cui meritò
generale della sera fu più splendi- che nel i836 si coniasse una me-
da delle precedenti perchè ordinata daglia colla effigie di Gregorio XVI
dalla provincia. Nella mattina del da un lato, e nel rovescio venisse
25, Gregorio XVI parti per la ca- rappresentata la città personificata,
pitale, lasciando il sua nome in be- in una figura sedente sul porto
nedizione perenne. indicando colla destra gli edifici!
Note sono le tante beneficenze eretti e riparati. All'intorno in giro
elargite dal Pontefice nella sua per- si legge r epigrafe : cextvmcell. vr-
manenza in Civitavecchia; pure a BE AMPLIFICATA e SOttO : PORTV RED-
rammentare le principali diremo , DITO TVTIORE.
che a megho provvedere alla pub- Finalmente nell'orientale l'iviera
blica istruzione , concesse 1' edifizio di Civitavecchia a pubblica difesa
camerale di s. Nicolò ai pp. dot- sono le toiri Cliiariiccia , che so-
trinari, perchè vi trasferissero le vrasta al Capo-Linaro, Santa Se^'e-
scuole, concesse alcuni attigui edi- ra, Flavia, Perla, e Maccarese; nel-
fìzii al seminario vescovile esone- la occidentale le altre, come Tor-
randolo dai canoni enfiteutici or- ; re-Nuova, e Bertoldo : sull'orlo del-
dinò un regolamento pel conserva' la valle d'Aliga, Santo Agostino ^
,

CIV CIV r)

Casnccìe. Pontone di Spine, Mar- r76r opera lodata per l'efficacia


;

cella, Monlalto Torretta, e Gratic- che dimostra dei detti l)agni. Da


ciarla. Appartengono poi alla dele- Generoso Salomoni fu stampata in
gazione i governi di Corneto, e i Roma, Dissertazione, in cui si di-
i'eudi Manziana, e di Monte Ro-
di mostra il modo di ridurre la città
mano; mentre alla città apparten- di Civitavecchia molto popolata. Ol-
gono le comuni di Allumiere, ài tre Giovanni Blavio, Cìvìlatum, et
Tolfa, di Cerveteri, Castel-Giuliano, adniirandorum Italiae, ed altri au-
e Canale, amministrandovisi la giu- tori, scrisse di Civitavecchia Anti-
stizia dai tribunali di prima istan- gono Frangipani, Istoria della città
za, e del commercio. Per ciò che di Civitavecchia, Roma 1761.
riguarda le miniere delle Allumie- Chi bramasse leggere le notizie
re discoperte nel 1467 ne' mon- degl'importanti dintorni di Civita-
ti della Tolfa da Giovanni de Ca- vecchia, molti de' quali celebri an-
stro, nel modo che racconta Pio II ticamente , oltre il eh. A. Nibby
ne' suoi Cornnientarj, lib. VII. p. nella erudita opera. Analisi de' din-
i85, tanto quel Pontefice che i suc- torni di Roma, va consultato il dot-
cessori ne stabilirono il ricavato in to Antonio Coppi nelle sue Opere,
difesa della l'eligione contro gli ot- leggendosi nei tomi VII, ed Vili
tomani; laonde l'appaltatore chia- delle Dissertazioni della Pont. Ac-
mavasi appaltatore della s. Cro-
: cad. Romana di Archeologia, stam-
ciata; e Leone X, per la retta am- pate in Roma nel i836, e nel i838,
ministrazione delle rendite, instituì un quelle eruditissime ed interessanti,
ordine quattrocent\mo uomini
di su Ceri, Cerveteri, Castel Campa-
detti i cavalieri o soldati di s. Pie- nile; Galera, Loria, e Castel di
tro [Vedi). Da ultimo nel i835 in Guido; Alesio, Palo, e Palidoro;
Civitavecchia, dai torchi dello Stram- Selva Mesia, Selva Candida, e Boc-
bi uscirono i Cenni sulle miniere ceaj Frege ne, Maccarese, Villa s.
delle Allumiere. Giorgio, e Campo Salino; dei ca-
Perciò che riguarda le acque di stelli di Pirgi, Santa Severa, San-
Civitavecchia, V. Antonio Giulia- ta Marinella, Loterno, Castel Giu-
nelli , Esame dell' acqua di Ci- liano, ec. ec.
i'itavecchia
, e di Trevi , Pioma La luce del vangelo nel primo
170 I, non che Filippo Leti, e Ber- nascere della Chiesa fu predicata in
nardo Preti, Relazione dell' acces- questi luoghi siccome vicini a R.o-
so , e descrizione del condotto di ma, ove s. Pietro fondò la sua Cat-
Civitavecchia e sua perizia, Roma tedra. Dai fasti ecclesiastici si ha
1649. Dall'esame del Giulianelli ri- che a Cento Celle l'imperatore Gal-
sulta essere l'acqua di Civitavecchia lo rilegò in esilio il Pontefice s.

superiore in bontà a quella di Tre- Cornelio, il quale tra i patimenti


vi. Abbiamo poi da Gaetano Tor- vi terminò suoi giorni
i a' i4 set-
raca, Dell' antiche terme Taurine tembre dell'anno "xSo , donde fu
esistenti nel territorio di Civitavec- trasportato in Roma. A Cento Celle
chia, Dissertazione in cui si pre- s. Cornelio ricevette lettere di con-
mettono le memorie cronologiche ed solazione per la sua costanza nei
avventizie, e la qualità della sua travagli da s. Cipriano vescovo di
atmosfera , Roma pel Pagliarini Cartagine. Gli successe a' 20 otto-
,

IO CIV CIV
bre s. che probabilmente
Lucio I, to Sarzana ; ma non considerando-
Ili creato Papa in Cento Celle, ovo si legittima tale unione, il sommo
avea seguito s. Cornelio nell'esilio, Pontefice Celestino III dipoi nel
ed ove eransi riuniti i primari del I 193 unì la sede di Civitavecchia,
clero l'ornano. Nel quarto secolo si insieme a quella di Bieda, all'epi-
fa rimontare l' erezione della sede scopale sede
Viterbo e ne fu di

vescovile a Cento Celle, conoscen- vescovo il Cardinal Giovanni di


dosi un'Epitetto vescovo, che sotto nazione lombardo. Tale unione du-
Costantino imperatore e il Pontefi- rò sino al pontificato di Leone XIL
ce s. Silvestro I, intervenne al con- P^. il citato Sarzana, a pag. ^11
cilio di Arles. Commanville dice e seg ; e il Cardella nella vita di
che nel quinto secolo si unì al ve- detto Cardinale. Dopo la morte del
scovato di Cento Celle quello di Cardinal Gabriele Severoli, vescovo
Bieda, o Blera. I BoIIandisti asseri- di Viterbo e Toscanella, il Ponte-
scono che il vescovo Martino di fice Leone XII nel 1826, mentre
Cento Celle si sottoscrisse al conci- era Cardinal vescovo suburbicario
liodi Latcrano, celebrato l'anno di Porto e santa Ruffina Bartolo-

649 dal Pontefice s. Martino I. Se meo Pacca, con autorità apostolica


i ss. Secondiano, Marcelliano, e Va- di nuovo eresse in cattedrale Civi-
riano protettori di Toscanella, sie- tavecchia togliendola dall'unione di
no stati martirizzali in Cento Celle, Viterbo, ed unendola alla detta se-
e da questa chiesa trasferiti a quella de suburbicaria, la quale è sempre
cattedrale, si può vedere nell' opera devoluta al sotto decano del sagro
del citato Eugenio Sarzana, Della Collegio ed è immediatamente sog-
capitale de titscanìcnsi, e. del suo getta alla santa Sede. Non solo Ci-
vescovato a pag. 178 e seg. vitavecchia Leone XII vide
sotto
Abbiamo dall' Ughelli, Italiae sa- con religiosa gioia una nuova era
crae tomo X. p. 55, che il secon- cristiana, ed onorata da vescovi co-

do vescovo che si conosca di Cento stituiti in sì sublime dignità, ma li

Celle fu un altro Epitetto del 355, accoglie spesso nell' episcopio della
poscia registra Pascasio del 4^73 città e ne sperimenta la pastoral
Molensio del 499> Caroso del 53 i sollecitudine e le beneficenze. Dalla
Lorenzo cui il Papa Pelagio spedì medesima epoca incominciò pure a
un decreto, Domenico del 595, Civitavecchia il vantaggio spirituale
Martino suddetto del
649, Pietro di vedersi permanentemente risie-

deU'SaG, Domenico dell' 853, Va- dere un vescovo suffraganeo. Pel


lentino del 940 che consagrò la primo elevato a tal dignità fu l' il-

chiesa di s. Maria in Minioiie, Pie- lustre monsignor Vincen-


cittadino
tro del ioi5, Azzo del io37, e zo Annovazzi che Leone XII fece
,

Riccardo del ioq3 Centiuncellicus nel concistoro de' 3 luglio 1826,


et Bleranus Antìstes. in un a vescovo di Leros in parti-
La chiesa di Civitavecchia^ in- bus, il quale prelato dal regnante
sieme a quella di Bieda, dall'anti- Pontefice nel i838 fu traslatato alla
papa Clemente III nello scisma con- rispettabile sede di Anagni.
tro s. Gregorio VII, fu nell'anno Tra i Cardinali vescovi suburbi-
1 086 imita a quella di Toscanella cari che finora ebbe Civitavecchia
scu P'itcrbicnsisj secondo il nomiua- a sagri pastori, merita special men-
CIV CIZ it

zione il Cardinal Emmanuele de Gre- città vi sono tre altre parrocchie.


gorio, che degnamente nel iSSy suc- Fra le diverse chiese, grandiosa è
cesse al Cardinal vescovo Pier Fran- pur quella di s. Maria dei religiosi
cesco Galieffi; dappoiché, come narra domenicani. Dei domenicani mede-
il eh. cav. Giulio Barluzzi: Elogio sto- simi , dei cappuccini, dottrinari e
rico del Cardinal E. de Gregorio, benefratelli , non che del conserva-
Roma i84o, alla pagina 36 e seg, torio o orfanotrofio, e dei due o-
appena egli prese possesso del ve- spedali per ambo i sessi, noi par-
scovato, subito con prudenza , atti- lammo superiormente, e solo qui
vità ed avveduto consiglio rivolse aggiungiamo, che pei bisognosi evvi
tutti i suoi pensieri alla diligente il monte di pietà. Del convento di

amministrazione della diocesi, e in s. JMaria tratta Vincenzo Maria


,

peculiar modo al seminario, dei Fontana, de Roin. prov, ord. praedic,


quale i suoi antecessori avevano per e di quello di s. Francesco, Bonaven-
così dire gettate le prime fonda- tura Theuli, neW Apparato minorili-
menta; e concorrendovi generosa- co della prov. di Roma. Aphoserio
mente del proprio, ebbe la soddis- Osminio , nel lySi pubblicò iu
fazione di aprirlo con solenne pom- Roma De antiqua Centunicellarum
pa ecclesiastica a' io decembre del dignitate , et episcopalibiis infulis,
i838. Quindi fece la sagra visita, Dissertatio episcopalis. Egualmente
ampliò il palazzo episcopale e la ca- in R.oma e nel 1840, si sono stam-
nonica rendendosi benemerito in
, pate, le Constitutiones Ecclesiae Ca-
più modi del pubblico comodo, e thedralis Civitatis Centumcellarunij
degli interessi de' cittadini. Promos- per lo zelo del Cardinal vescovo
se caldamente la prosperità , e il Gianfrancesco Falzacappa di ono-
ben essei'e materiale della città , e revole ricordanza, e coli' approva-
per non dire di tutto il resto, è be- zione del Papa regnante. Degli
nemerito delle nuove tre poste da Ci- uomini illustri di Civitavecchia, fa
vitavecchia a Roma, e promosse la ri- menzione uno di essi , il eh. cav.
forma ed il regolamento postale affine Pieti'O Manzi, nella sullodata descri-
di rendere più rapide, ed economiche zione di sua patria.
le comunicazioni colla capitale. E CIZ ICO [Cyticen.). Sede vescovi-
come quello che con le sue nobili le in partibus, dell'Asia, nella Ana-
e gentili maniere seppe conciliarsi tolia, nella piccola Mista, presso al
r affetto d' ogni classe di persone, monte di tal nome, chiamato anco
da tutti ne fu compianta la morte. Mons Dindyma, che si avanza nel
La cattedrale, grandioso edifizio mare di Marmala, a forma di ca-
eretto da Clemente XIV a' suoi con- po, rimpetto l'isola detta Arctonne-
ventuali, è dedicata a Dio, sotto la sos o degli Orsi. L'antica Cyzicus
invocazione di s. Francesco di As- ora rovinata, fu una delle più con-
sisi. Si compone il capitolo delle siderabili città dell'Asia, per gran-
dignità del pi'evosto, e di otto ca- dezza, bellezza ed antichità. Essa fu
nonici compreso il teologo, e il pe- fondata settanta anni dopo Roma, ed
nitenziere, e di alcuni beneficiati, e era situata in una bellissima isola

chierici inservienti all' uffiziatura della Propontide, che due gran ponti,
della chiesa. 11 prevosto è pure da Alessandro il grande,
fabbricati
parroco della cattedrale ; e nella coDgiungevano colla terraferma. Gli
,

,2 ciz CLA
abitanti, avendo trattato duramente stanza, arcivescovo di (juelja metro-
i Romani, furono puniti da Augu- poli, avendo seco condotto molti ci-

sto, che tolse loro la libertà, per la priotli nell'Ellesponto, il detto impe-
quale tanti aveano combattuto. L'im- ratore nel concilio Trullano sta-
peratore Severo in questa città fece bilì che il vescovo di Cizico, e le

morire Pescenio Negro, ch'erasi ri- sedi da lui dipendenti, si assogget-


bellato in Egitto. De'suoi magnifi- tassero all'arcivescovato di Costan-
ci edifizii, ed alte torri di marmo, za, cui dal suo nome chiamò Giusti-
dei tre suoi grandi arsenali e can- nianopoli. Tal decreto ebbe effetto
tieri nulla più esiste; appena rima- sinché a Cipro fu resa la sua me-

sero d'un vasto anfiteatro


le vestigia tropolitana. A
cinquantanove vesco-
di figura ovale. vi si fa ascendere il numero di quel-

La sua sede episcopale fu fon- li, ch'ebbero sede in Cizico. Oriens


data nel quarto secolo, e fu sotto- Clirist. t. I. p. 749"
posta nel decimoterzo alla provin- DE CHOISEUL
CLAIRAD ,

cia di Ellesponto, sotto il patriarca- BEAUPRE Antomo Cardinale. ,

to di Costantinopoli, e fu chiamato Antonio Clairad de Choiseul Beau-


l'esarcato di Ellesponto. Ecco come prè, nobile francese, nacque nella
Commanville enumera le sue sedi diocesi di Angres a' 28 settembre
vescoviU, molte delle quali divenne- 1706. Avendo spiegato vocazione
ro in progresso arcivescovili. Prico- per la carriera ecclesiastica, dopo
niso , Pario , Lampsaco , Ahido , aver fatto regolarmente gli analo-
Germa, Meletopoli, Occa, Paina- ghi studi, e dato saggio di sua lo-

ìiiurn, Bara, Dardano, Ilio ovvero devole condotta, meritò che il som-
Tro/a, Troade, Piania, Srepsis, Ve- mo Pontefice Benedetto XIV, nel
nalionum Adriani, o Achirae, e concistoro de' 17 marzo 17^5, lo
Daphimsio. Attualmente la s. Sede promovesse alla sede arcivescovile
conferisce seguenti vescovati ìnpar-
i di Besancon nella Borgogna. Quin-
.^«9, dipendenti da questa antica chie- di il successore Clemente XIII, nel
sa metropolitana. Ahido, Dardana, concistoro de' 2 3 novembre 1761,
Lampsaco, ìMeh' topoli , Pario, Troa- il creò Cardinale di santa romana
de e Antigona. Veramente si dubita Chiesa, annoverandolo nell' ordine
che Cizico avesse avuto prima ve- de' preti. A rimettergli in Parigi la
scovi latini, perchè solo dopo la berretta cardinalizia, il Papa nomi-
sua presa fatta dai crociali si par- nò in ablegato apostolico monsi- ,

la di alcuni. Da ultimo vi risiede- gnor Antonio de' duchi Lante, che


va un arcivescovo greco, colla so- piu'e venne fatto Cardinale. Non es-
la chiesa dedicata a s. Pietro per sendosi mai recato in R.oma, nep-
cattedrale. pure al conclave per morte di Cle-
Neil' anno 373 in Cizico fu te- mente XIII nel 1769, e successiva
nuto un falso concilio o concilia- elezione di Clemente XIV, non gli
bolo, perchè fu in favore dei Semi- fu conferito titolo Cai'dinalizio. Fi-
Ariani, Macedoniani ed Eunomei , nalmente, giunto all'età d'anni set-
come si ha dal solo Arduino, nel tantadue, essendo ancora arcivesco-
t. I. Allorquando Saraceni prese-
i vo di Besancon, mori a' 7 gennaio
ro l'isola di Cipro, mentre regna- 1774 nel suo castello di Cy, da
va Giustiniano II, Giovanni di Co- dove fu trasportato e sepolto nella
CLA CLA i3
propria cattedrale. La di lui virtù P hìlomelium , e Piscia. Presente-
e lo zelo pastorale lasciarono la sua mente Amorio è soltanto vescovato
memoria in benedizione. in partibus.
CLAMECI o CLAMECY ( CU- CLARIO Isidoro. Scrittore eccle-
miciacum ). Città di Francia, nel siastico del secolo decimosesto, nato
dipartimento della Nievre , capo- nel castello di Chiari vicino a Bre-
luogo di circondario e di cantone scia, l'anno i^<^^- Abbracciò da
al confluente del Yonne, e del Beu- principio r istituto di ]Monte-Cassi-
•vron, posta in fertile contrada. In no, dove apprese le lingue greca
uno de' suoi sobborghi, nel 1180, ed ebraica, e studiò la sacra Scrit-

Guglielmo IV, conte del Nivernese, tura con somma lode. Paolo 111 gli

allorché furono espulsi i cristiani conferì il vescovato di Fuligno, e


dalla Palestina, diede asilo al ve- eia rio disimpegnò i suoi doveri co-
scovo di Betlemme, per cui il sob- me s' addice a vigilante pastore. In-

borgo ne prese il nome, e per lun- tervenne al concilio di Trento, e là


go tempo fu la residenza del ve- pur vi lasciò una memoria di sé.

scovo di Betlemme in parlibics, an- Mon neir i55i. Abbiamo di lui:


zi, come si disse al voi. V, p. igS
del Dizionario, fu il vescovo ele- 1. Una versione della Bibbia.
vato al grado di arcivescovo titolare. 2. Un Trattato sulla correzione del
CLANGA, CLANGO, o CLAUX, testo della Vulgata.
seu CLANCUM. Sede episcopale del- 3. Note letterali sui luoghi difficili

la seconda provincia di Galazia, nel- della Bibbia.


l'esarcato di Ponto, la cui erezione 4. Scholia in Cantica Canticoriim.
rimonta al nono secolo, sotto la me- 5. In Sernionem de monte, oratio-
tropoli di Fessene
o Pessinunte. nes 69.
Due vescovi vi ebbero sede. 6. In Evangelium Luca , sermo-
CLANGULARII. Setta degli ana- nes 59.
battisti. Diceano costoro, che non fa 7. Orationes diversce in epist. Pan-
di mestieri parlare mai in pubbli- li etc.

co sui dogmi di fede. Tutti dovea- 8. Discorsi della giustificazione del-


no tener nel segreto ciò che crede- l' uomo, e della gloria, pronun-
vano si opponevan dunque alla ve-
; ciati nel concilio di Trento.
rità della Chiesa cattolica, la quale 9. Discorso delle ricchezze, e della
dietro la scorta dell'Apostolo insegna riunione della Chiesa.
la necessità di confessar colla bocca 10. Una traduzione latina del libro
la nostra fede, affin di ottener la di s. Nilo, De Christiana philoso-
salute : Ore confessio Jìl ad salu- phia, che trovasi nel tomo 9
tem. Si appellarono anche fratelli dell' amplissima collectio dei pa-

giardinieri, perchè si raccoglieano nei dri D. Mar tene e Durand.


giardini.
CLANGUM. Sede vescovile della CLARENDON. Città e contea
seconda Frigia salutare, nell'esarca- dell' Inghilterra, ove ancora si veg-
to d'Asia, eretta nel nono secolo, gono gli avanzi di un sontuoso pa-
e soggetta alla metropoli di Amo- lazzo, siccome già favorita dimora di
rio, alla quale erano pure soggette alcun re inglese. Dappresso havvi il
le sedi di Doremeum , Polybolus ,
parco di Clarendon. Ora non è che
i4 CLA CLA
villaggio, ed è rinomato nella sto- ce loro abbracciare la regola de'ce-
ria ecclesiastica pel concilio Claren- nobiti. Cosi fu il primo abbate di
tlonense,perchè vi si stabilirono quel celebre monislero, il quale pren-
massime conformi ai pretesi diritti dendo anche il nome di lui chia-
d'Inghilterra, e contrarie alla libertà mossi d' Oyan, o (ì'Jugmus, non
della Chiosa. S. Tommaso, arcive- che Eligendo, dal santo di tal no-
scovo Cantorbery, vinto dalle
di me, che alcuni dicono essere stato
importunità degli altri vescovi e terzo abbate. In questo monistero
de' grandi del regno, sottoscrisse si ritirò s. Claudio arcivescovo di
,

agli articoli, chiamati pratiche rea- Besancon, dopo avere rinunciato al


11, e COSTITUZIONI DI Clarendox. vescovato ne prese l'abito , e me-
;

Però, pentitosi s. Tommaso della ritò di esservi eletto abbate , mo-


sua condiscendenza, ne scrisse al rendovi l'anno 698 , o 696, e fu
Pontefice Alessandro III, e soltanto sepolto nella chiesa abbaziale. Disco-
dopo avere ricevuta la di lui asso- perto il suo corpo nell'anno 1 243,
luzione, si accostò al santo altaie; la collocato in una cassa d' argen-
ma il Papa ricusò di confermare il to, e talmente i fedeli confidavano
decretato contro i diritti della Chie- nel suo patrocinio, che da lontane
sa e del clero, giacché il re voleva parti vi si recavano in divoto pel-
che i giudici secolari procedessero legrinaggio per baciare i piedi di
contro i chierici accusati di qual- lui. Fu allora che l' abbazia di Con-
che delitto, e quindi, se convinti, dat, o di Eugendo, prese il nome
fossero dati in potere della cura di s. Claudio, che in idioma fran-
laicale. Augi. t. I. cese dicesi Claude.
CLARENINI. r. Chiareni o Chia- In progresso di tempo la regola
renini. benedettina dai monaci non fu più
CLAT o CHELAT. Sede vesco- osservata con diligenza , e la disci-
vile in Armenia, sotto la metropo- plina e il fervore del primitivo spi-
li di Van, nel patriarcato di Ez- rito s' illanguidì ,
principalmente a
miazin. Fu già importante città cagione dei signori, che prendevano
presso il lago di Van. la cocolla, giacché i monaci dove-
CLAUDE (s.) {S. Claudii). Città vano provare sedici quarti di no-
con residenza vescovile in Francia, biltà, per essere ricevuti, cioè otto
dipartimento del Jura capoluogo di paterni, e otto materni. Ventiquat-
circondario e di cantone, in riva al tro erano i posti monastici, oltre i

Lison, tra alti monti, e spavente- conversi, ed altri inservienti. Intorno


voli precipizi. Questa piccola città all'abbazia poco a poco erasi forma-
deve la sua origine all'antica abba- ta la città e godeva grandi privile-
,

zia di s. Claudio, detta Coiulat, del- gi, quando il Pontefice Benedetto


l'Ordine di s. Benedetto, la cui fon- XIV, nel regno di Luigi XV, soppresse
dazione si deve ai fratelli s. Roma- l'abbazia nel i74'j ^^ eresse in ve-
no, e s. Lupiciano, ne'primordii del scovato suftraganeo della metropoli
quinto secolo. Vivendo ivi da soli- di Lione, dichiarò cattedrale la chie-
tari, per la loro pietà e virtù, fu- sa dedicata a s. Claudio patrono
rono imitati da altri, che in sepa- della diocesi, e secolarizzò i mona-
rate celle, menarono vita religiosa, ci, ed a' 22 gennaio 742 preco- 1

faichè s. Oyau avendoli raccolti, le- nizzò in concistoro per primo ve-
CLA CLA i5

SCOTO Giuseppe de Meallett de Far- e la dottrina gli meritarono di es-

gues, della diocesi di s. Flour. Il sere eletto a successore di (yervasio


capitolo di venti canonici composto nell'arcivescovato di Besanzone, al

dal Papa, continuò ad esercitare coi quale incarico non si sottopose che
vassalli soggetti alla mensa episco- per obbedienza ,
giacché temendo
pale i precedenti diritti. Prima che di non adempiere le gravissime ob-
s. Claude venisse nel 1799 distrut- bligazioni di quel ministero,avea
ta da un incendio, era bene fabbri- tentato di nascondersi prima della
cata, e meglio distribuita. La po- sua consacrazione. Resse con zelo
steriore riedificazione è inferiore ;
apostolico per sette anni quella dio-
tuttavolta è decorata di molte fon- cesi, ma poi seguendo la voce di-
tane, e la chiesa di san Pietro è de- vina che Io chiamava alla vita mo-
gna di osservazione, come lo è la nastica, rinunciò all'episcopato per
cattedrale. Nell'era repubblicana del ritirarsi nel monistero di s. Eug(*n-

1797, il corpo di s. Claudio venne do sul monte Tou, di cui fu abba-


bruciato dai rivoluzionari ,
per cui te. Era egli così distinto nelle pra-

l'incendio fu riguardato come un tiche di questa suanuova vita, che


castigo divino, perchè accadde al- venne chiamato coi nomi di Antonio
cuni anni dopo , nel giorno anni- e di Pacomio. La sua morte accadde
versario del sacrilego misfatto. l'anno 696. Soltanto nell'anno i 243
Da ultimo, cioè nel 1828 allor- fu scoperto il corpo di lui nella

ché ne fu fatto vescovo l'attuai chiesa abbaziale del monistero di

pastore monsignor de Chamons ,


s. Eugendo, fu chiuso l'anno me-
il capitolo componevasi di quat- desimo, in una cassa d'argento; e
tro dignità , la prima delle qua- reso celebre per la sua incorruzio-
li era decano, di venti
il canoni- ne, da tutta la Francia accorreva-
ci compresi il teologo, e il peni- no i fedeli per venerarlo. Durante
tenziere, oltre altri preti e chie- la rivoluzione francese, le di lui spo-
rici addetti al servigio divino. La glie preziose furono bruciale dagli
cura parrocchiale esistente nella cat- empi, né Iddio lasciò impunito un
tedrale era disimpegnata da un vi- simile oltraggio, poiché alcuni anni
cario deputato dal capitolo. Nella appresso nel giorno stesso in cui fu
città eravi un'altra parrocchia con consumato questo delitto,, accadde
monisteri di monache, e di religiosi, quel grande incendio, che ridusse
non che un seminario, sodalizi, ospe- in cenere la città che portava il

dale, ec. La mensa poi era tassata nome di questo santo. V- Clau-
ne' hbri della cancelleria Apostolica de (s.).

in fiorini mille e cinquecento. CLAUDIO (s.) martire. F. s.

CLAUDIANISTL Eretici scismati- Neone.


ci de' donatisti. Pigliarono il nome CLk\}Ti\OVOlA{ClaiidiopoUtaii.).
da certo Claudio, del quale nulla Sede vescovile in partibus, dell'Ar-
ne dice la storia ecclesiastica. Fa menia minore, nella Bitinia , chia-
menzione di essi s. Agostino sul mata anche Bithynium, da Tolo-
salmo 36. meo, e Dione Cassio. E posta sul
CLAUDIO (s.), arcivescovo di Be- fiume Sangar. Essa fu metropoli
sanzone, nacque a Salins nella Bor- sino dal quinto secolo, e divenne
gogna, l'anno 60 3. La virtù di lui, esarcato della provincia Onoriade
iG CLA CLA
Pontica, così chiamata da Teodosio bcro sede. Gli ultimi vescovi in par-
II iu onore dello zio Onorio. Fu ro- tibus, sono monsignor Gio. Gaeta-
vinata dai barl)ari prima del secolo no Giuseppe Maria Gomez Poi'tu-
XII, ed allora fu trasferita altrove gal, che il regnante Papa ai 23
la sua dignità. Il Commanville per febbraio i83i traslatò alla chiesa
altro è di avviso, che ciò sia avve- di Mechoacan ; e Antonio Majthe-
nuto nel secolo XIII in Ponto-Era- nyi arcidiacono Camaromiense, fat-
clea, la quale era sede episcopale to dal medesimo Gregorio XVI nel
sino dal IV. avea per
Claudiopoli concistoro de' i4 dicembre 1840, e
suffraganee le chiese di Prusa, Te- dato per ausiliare all' arcivescovo di
io, Grazia, ovvero Flaviopoli, e di Stiigonia, come si ha dalle propo-
Adiianopoli. Ora quelle chiese co- sizioni, ed atti concistoriali.
me metropoli in partibus sono sol- CLAUSTRO e CLAUSTRALE,
tanto Eraclea, e Prusa, i quali Chiostro, Claustralis, Coenobiticus.
titoli soglionsi conferire dalla santa Chiamasi claustrale ciò che appartiene
Sede. Oggidì Claudiopoli si vuole al chiostro. ì^. Cenobio, Clausura,
rimpiazzato dal villaggio chiamato e Chiostro. Un priore claustrale è
Caslrainena presso il mar Nero. quello che regola e governa il nio-
IMaiio Niger dice però, che Castra- nistero (f^edi). Gli ulficii claustrali
mena succedette piuttosto all'antica nelle antiche abbazie, erano cariche,
Claudia, una delle sette città di che conferivano i rispettivi abbati,
Melitene, egualmente nell' Armenia come procuratore, cellerario, sagri-
minore, che furono distrutte nel sta ec.
secolo decimo terzo. Claudia ne'suoi CLAUSURA [Clausura). La clau-
dintorni avea i monisteri di Mo- sura presa nel senso materiale è il

dick, e di Barsuma, e si conoscono luoiro


o dove si rinchiudono le mo-
due de' suoi vescovi. Vuoisi che nache, ed i religiosi, e si suole chia-
r imperatore Claudio desse il nome mare monistero, o convento. Con-
a Claudiopoli, seppure non è quella siderata poi nel senso formale ri-
d' Isauria. L' imperatore Costantino guarda la con cui si proibi-
legge,
la chiamò metropoli de'Mariandinei, sce che s' introducano nei monisteri,
dai popoli che abitavano il paese. o nei conventi di religiosi, persone
Certo è, che venti vescovi ebbero di sesso differente da quelle che Io
sede in Claudiopoli. abitano ;
monache
e proibisce alle
CLAUDIOPOLI ( Claudiopolilan.). di uscire dai monisteri loro, come
Sede vescovile in partibus dell'Ar- ancora che nei medesimi non pos-
menia minore nell'Asia, sotto la me- sano entrare ed ammettersi persone
tropoli di Seleucia, sino dal quarto anche dello stesso sesso, eccettuati
secolo, in cui fu eretta. Essa fu fio- alcuni casi contemplati nelle cano-
lente città, ed è posta ne'confini della niche disposizioni. Evvi poi la clau-
Cilicia, fra Comana, e fiume
il sura più o meno stretta, come la
Cydno. Questa città, come qualche Pontifìcia, e la vescovile, delle qua-
altra, avea preso il nome da Clau- li specie parleremo in appres-
due
dio Cesare, iiglio di Diuso, il quale so.Noi non intendiamo darne qui
civea stabilito molte colonie in di- un trattato, ma solo, secondo lo sco-
verse parti dell' impero, ma soprat- po del Dizionario, riunire alcune
tutto nel levante. Sei vescovi vi eb- erudizieni suU' origine, e sulle princi-
,

CLA CLA 17
pali leggi emanate sulla clausura congiunta, e con gran modestia,
stessa, la quale non ò meno antica senza farsi scambievoli donativi. II

dappoiché appena
dello slato religioso; discorso doveva eziandio essere spiri-
vi fuiono persone, che si obbligaro- tuale, e sulla salute eterna di en-
no ad osservare la vita celibe, e trambi, e veniva anche proibito di
continente, si ordinò la clausura più prendervi cibo o bevanda.
o meno rigorosa, siccome un mez- Il patriarca del monachismo di

zo indispensabile di porsi in siciu-o oriente s. Basilio il grande, proib\


dai pericoli inseparabili dal com- ai monaci, ed alle vergini di uscire
mercio del mondo. T . Celidato, e dal nionistero senza necessità, e fuo-
Monache. ri del tempo assegnato dalla sua
Descrivendo Filone ebreo la san- regola. S. Cesario poi assolutamen-
ta vita, che menavano gli Esseni, te vietò alle monache di uscii-e dai
dei quali, secondo alcuni, nella pri- proprii monisteri sino alla morte.
mitiva Chiesa ve ne furono anche / . Basii. Deinstit. iiionach.; Cesario
di ciistiatii e di religiosi , e parlan- ni vcgìila ad
Molto virg. cap. I.

do delle esortazioni spirituali scani- notabili sono le parole di Ago- s.

jjicvoli solite farsi ad essi, dice che slino sulla clausm-a delle monache,
Ira eli uomini e le donne era un nel libro De moribus Ecclesiae
muro divisorio alto alquanti cubiti, cap. 3 1 ove dice che la separazio-
,

per cui impediva ad ambo i sessi


s' ne dagli uomini era esattissima, e
la comunicazione ed ingresso ne'luo- che a' monisteri delle monache non
ghi ove stavano, non però la voce si accostavano né entravano religio-

di chi ragionava. Dalla vita di s. si, sebbene vecchi e di sperimenta-

Anastasio, che pali il martirio l'an- ta virtù, se non nel solo caso di
no 2G2 di Cristo, i cui atti scrisse necessità, appena sulla soglia
ed
il Metafrasle sotto li 28 ottobre, si della porta, non permettendosi tra
legge che i gentili per entrare nel le monache ed i religiosi alcuna
nionistero fèccio violenza alle porte, corrispondenza, e conversazione, sal-
e le apriremo a viva forza. Dal vo che per comune edificazione ed
(juale racconto \uolsi ricavare qual- ajuto. Di questo grave argomento
che probabile congettura della clau- si occuparono i romani Pontefici, i

sura delle monache. Nella vita di vescovi, e i concilii sino dai primi
s. Pacomio abbate, il quale fiori secoli della Chiesa, con decreti, e
nel IV secolo, si ha che aveva una canoni santissimi. Non si dee qui pas-
sorella, la quale, ad imitazione del sare sotto silenzio, che a'tempi aposto-
fratello, congregò molte vergini, e lici alcune donzelle vivevano ritiratissi-

fondò un nionistero. Dicesi al capi- me nelle proprie abitazioni, in ista-


tolo 28 di quella vita, che se alcu- to di vita secolare, ma con propo-
no de' monaci avea tra le monache sito, o anche voto di verginità. Ta-
qualche sorella, o parente, volen- li si vuole che fossero le quattro
do visitarla, gli si dava per com- fìi;lie di s. Filippo Diacono, delle
pagno un religioso di sperimentata quali si fa menzione nel cap. II

virtù, con cui, arrivato al nionistero, degli Aid Apost. Tali poi furono
si chiamava l' abbadessa, alla cui le ss. Maicella e Sofronia ricordate
presenza, o a quella delle monache da s. Girolamo neli'ep.?/. 16; locchè
provette, si parlava colla sorella o della s. Marcellina sua sorella ac-
,

i8 CLA CLA
cenna s. Ambrogio neWEpìst. 65 ad zio di terra circondato di mura ma
Syagriimi. V. i' annalista Baronio senza tetto, bersaglio alla varietà
all'anno 877, n. 12; Suarez, De re- delle stagioni, e alle intemperie dei

ligione tom. Ili, lib. 8, cap. VII, tempi, come si ha dal citato Teo-
n. 3; e Seilogo, in cantica vesiig. doreto. A questi possono aggiugner-
3. n. 19. si gli Stiliti, che abitarono sopra
E noto che s. Antonio, fiorito colonne. Giuseppe Gebali-
J^. il p.
nel terzo secolo, abbandonata la pa- no nel suo trattato De clausura rr-
tria, si recò al deserto, e prese gidarì disp. 4j P^g. 43'» ^
3, e.

stanza in un castello diruto e disa- seg., Cella de' frati.


e l'articolo
bitalo, e senza mai uscirne vi stet- 11 sommo Pontefice Gregorio I ,

te venti anni : non ammetteva vi- creato nel 5go, proibì agli uomini
site, teneva la porta chiusa con pie- e alle donne di entrare ne' moni-
tre, e riceveva pel tetto la provvi- steri di monache. Sull' entrare le
sione del biscotto senza proferire donzelle allorché si focevano mona-
parola. Questa rigorosa l'eclusione che nella clausura, e sul modo onde
fu imitata da molti santi eremiti seguiva l'inclusione (con licenza ed
come aiferma anche s. Girolamo, autorità del vescovo , o dell' abba-
uella vita di s. Paolo primo ere- te) trattano le antiche storie, e i

mita, al capo 5, e come asserisce canoni de' concilii. jVella vita della
il p. Matteo Raderò di diversi ere- b. I vetta, ecco quanto analogamen-
miti, nella terza parte del suo Vi- te si legge : » In cella, quam pa-
ridario cap. 5. Le cause, che mos- » tri quondam suo prope eccle-
sero i santi ex'emiti a sì severa e » siam construxerat per manum
rigorosa separazione dalla società, •> venerabilis viri abbatis Aureae \'al-
furono varie, come per togliersi » lis, qui praesens tunc aderat, se fe-
dall'occasione di offendere Dio, di ' cit includi columba Christi". E la

meditarlo, di fare orazione, peniten- cerimonia di questa inclusione e chiu-


za, ec. jVelle donne poi il vivere sura pare che fosse accompagnata
rinchiuse, si attribuisce per menare dalla benedizione del vescovo o del-
una vita tutta raccolta in Dio, e l' abbate, che Balsamone in Schol.
per conservar illeso ilcandore della ad can. 4 Concilii Trullani, chia-
' ?

pudicizia. E fu per conservar que- ma consueta cantica.


sta, che Alessandra vergine stette Quantunque ne' più antichi tem-
dodici anni ritirata in un sepolcio, pi fosse in uso che le monache non
come racconta Palladio; mentre, sic- uscissero fuori de' chiostri, ad ogni
come narra Teodoreto, le ss. ]Ma- modo se intervenivano giuste cau-
rana e Gira per lo spazio di ({ua- se , noninteramente disdetto
era
rautadue anni stettero rinchiuse. In r uscirne, giacché la monastica clau-
quanto a quelli, che vollero essere sura delle vergini non era per anco
rinchiusi isolatamente, ve ne furono ordinala tome legge. Di fatti, per
alcuni i quali si fecero murare la non riportare altri esempi, allorché
porta della stanza da loro scelta s. Leone III, nell' 800, fece la sua
per dimora, ricevendo il cibo da solenne entrata in Fioma, racconta
una piccola finestra ; altri si rin- nella sua vita l' Anastasio, che gli
chiusero in sepolcri, e nelle spelon- andarono incontro Proceres clerico-
che; ed altri entro alcun piccolo spa- rum, optiniateSj senalus, cunctac/uc
CLA CLA 19
viìlilia, et universus populus roma- colò IV, del 1288, intese nella sua
nuSj cum sanctimonialihus , et dia- bolla Exiit qui semìnat la clau- ,

coìiissis. Nell'anno 11 11, per testi- sura dell'Ordine francescano, di cui


monianza di Donizone, in f^it. Me- fu il primo Papa. Gli estranci vio-
thildis, che furono in-
fra gli altri lerebbero la clausura entrando nel-
viati incontro ad Enrico V, il quale l' interno di que' muri e recinti,
veniva in Roma a prendere la coro- cioè ne' cortili, giardini, orti ed al-
na, vi furono Monacluv quoque tri luoghi contigui al monistero,
centum, lainpadihus multis cum nei quali vanno, e frequentano pei
darò lumi/ie swnptis. loro usi, e molto piìi il coro, la sa-
La clausura delle monache es- grestia interna ec. , ed è perciò che
senzialmente consiste nel non uscire le monache, le quali escono dal re-
giammai dal monistero senza ragio- cinto delle loro mura, violano la

ni ben legittime, fondate sopra mia clausura, siccome poi la violano


vera necessità ed urgenza, come gli esteri , che vi entrano senza
l'incendio del monistero, la caduta speciale licenza della santa Sede,
di esso, r allagamento di acque per del vescovo, o del superiore regola-
lo straripamento di qualche fiume, re, secondo la qualità della clausu-
l' incursione de' nemici, e altri e- ra, cioè papale, o episcopale,
sti'emi disastri, non che per malat- Gregorio IX, acciò le monache
tie epidemiche, peste ec. Negli al- di Brescia non andassero mcndican-
tri casi, specialmente di grave ma- do per la città, ingiunse loro la
latlia, che non si possa curare nel clausura. Reg. Anni X, Epist. no.
chiostro, si ricorre alla sagra con- Le Clarisse furono anticamente chia-
gregazione de' vescovi e regolari, la mate Sorores, o Dondnae inclusae,
quale, verificata la vera necessità, a perchè rigorosamente osservavano la
seconda delle circostanze, accorda clausura. Abbiamo dal Thiers nel-
r opportuno permesso più o meno l' erudito suo tmtlaio sulla clausu-
esteso, prescrivendo le opportune ra, che Bonifacio Vili, colla ce-
cautele, per evitare qualunque in- lebre decretale, inserita nel lib. J,

conveniente. t. 16, cap. Perìculoso unico de sla-


Consiste ancora la clausura nel tu regular. in sexto, astrinse le
non potere le monache, anche di monache ad osservare la clausura,
congregazione che osserva regole per cui ne riportiamo qui un e-
miti, lasciar entrare veruna perso- stratto, giacché la detta costituzione
na nel loro monistero, senza l' op- servì di base, e di norma alle prov-
portuno permesso, e senza una ne- videnze, prese poscia dai Papi, dai
cessila reale, dappoiché pel dispo- vescovi, dai concilii ec.
sto delle costituzioni apostoliche, in » Volendo noi provvedere con
pochissimi casi il vescovo , o \\ » salutare rimedio, allo stato peri-
superiore regolare può permetterne >^ coloso e detestabile di certe reli-
r ingresso. Si comprende poi sotto » giose, le quali, rigettando sfron-
il nome di clausura, tutto lo spazio >> latamente le leggi del decoro e
eh' è circondato e chiuso dai muri » della modestia religiosa usano ,

del monistero, e nel quale abitano, :> talvolta correre e vagare qua e
e si recano continuamente le mo- » là fuori dei loro monisteri, per
nache. In tal mudo il Pontefice Ni- >•. le case de' secolari, e spesso at^
20 CL A CLA
.., obbrobrio della religione, nonché 55 maledizione, a lutti i patriarchi,
55 ad enorme scandalo della mag- » primati, arcivescovi e vescovi di
„ gior parte de' fedeli, ricevono nei » provvedere al più presto che po-
« loro jnonisteri persone sospette, » Iranno, cadauno nella loro città
„ con grande offesa d'Jddio a cui »> e diocesi, ai monisteri di religio-
„ han consagrato di loro sponta- » se che loro sono soggette per la
,5 nea volontà la loro verginità; » autorità loro j)ropria ; e a quelli
y, colla presente nostra costituzio- 55 che sono unniediatainente sog-
„ ne, che varrà e sussisterà perpe- 55 getti alla Chiesa romana per au-
5, tuamente, ordiniamo a tutte e 5) torità apostolica, e agli abbati, e
„ a ciascuna delle religiose presen- 55 agli altri prelati, sì privilegiati

5, ti, e future di qualunque Ordine 55 che non privilegiati di qualsiasi


55 religioso esse sicno, ed in qiia- 55 chiesa, ordine o monistero, ordi-
}, limque parte del mondo esse a- 5» niamo pure di provvedere accu-
35 bitino, di rimanere ne' loro mo- 55 ratamente ai conventi di religiose
55 nisteri sotto la legge di una per- 55 che sono loro soggette, con una
55 petua clausura, talché non sia, 55 clausura conveniente, quando già
}>né possa essere permesso a ve- 5) non vi fosse, a spese de' medesi-
M runa religiosa, tacitamente o e- 55 mi monisteri, o col soccorso del-
.«5 spressamente professa, per qualsi- » le limosine che i fedeli loro pro-
55 voglia causa o ragione, lo uscire 55 cureranno, e di chiudersi le re-
55 in avvenire dal monistero, salvo- '5 ligiose subito che comodamente
55 che per avventuia taluna di esse •5 lo potranno, se vogliano evitare
}) non fosse evidentemente trava- 55 la forza dell' indegnazione di Dio,
.'5 f;liata da tale e sì gran malattia, •5 e della nostra, reprimendo gli

55 da non poter restare colle altre 55 oppositori e ribelli colle censure


55 senza gran pericolo o scandalo e ; 55 ecclesiastiche, non ostante qua-
« che nessuna persona onesta e il- 55 lunque appello , invocando pur
« libata possa in verun modo mai, 55 anche all' uopo il soccorso del
M senonché per una causa ragione- 55 braccio Questa costi-
secolare".
J5 vole e manifesta, e colla permis- tuzione dopo pochi anni fu rinno-
5» sione speciale di cui appartenes- vata e confermata da Benedetto
55 se, entrare dopo loro, ed acco- XII, colla bolla Per unh'crsuin.
55 starle, aflaiché separate dalla vista E vero, che prima della bolla di
.-5 del mondo, possano servire Dio Bonifacio Vili si trovano canoni,
}> con maggiore libertà ; e rimosse ed altre ordinazioni per la clausura
t> da ogni pericolo di seduzione, gli delle monache; ma senza che s'im-
3> conservino con maggior cura i ponesse pena a chi la trasgrediva,
55 loro corpi in tutta sniililà. E per- perchè a ben ponderare queste leg-
» che il fare ima legge non basta, gi, ad altro allora non tendevano
j) se non vi sieno nel tempo me- che a ralTrenare le uscite intempe-
>5 desimo persone che la facciano stive, e senza un qualche giusto mo-
» esattamente osservare ; noi seve- tivo, che permise Bonilàcio Vili,
il

55 rissimamente ordiniamo e coman- dispensando nella sua riferita co-


5' diamo in virtù di santa ubbi- stituzione delle monache dalla clau-
f dicnza , in nome del tremendo sura, qualora così richieda alcuna giu-
55 giudizio divino, e sotto la eterna sta e legittima causa. Su di ciò merita-
CLA CLA ^.t

no capo IX del con-


di essere Ietti, il " neppure per poco tempo, nò sot-
cilio provinciale di Benevento, cele- j' to qualsivoglia pretesto, quando
brato nel i3ii dall' arcivescovo » non fosse per qualche causa legitti-

Monaldo Monaldeschi ed i capi q, ; » ma approvata dal vescovo, non o-


e IO tit. II dell' altro concilio pro- >» stante tutti gl'indulti in contrario.
vinciale di Benevento, convocato » Non sarà parimenti permesso a
nel i374 dall'arcivescovo Ugone M chiunque di qualsiasi nascita, con^
Guidardi. Sino dai primi tempi del- » dizione, sesso ed età l'entrare nel
la Chiesa i concilii emanarono leggi " recinto di verun monistero senza
canoniche sulla clausura, nominan- » permissione in iscritto del vescovo
dosi pei più antichi, i concilii di »» o del superiore, sotto pena di sco-
Cartagine del 897 ,
quello di Epao- " munica, che sino d'allora sarà in-
iia del 5 1
7, quello di Orleans del " corsa effettivamente; e questa [>er-
549, quello di Tours del 567, quel- « missione non sarà data dal ve-
lo di Macon del 58 1, o 582, quel- » scovo o dal superiore che nei
lo di Siviglia del 619, per non diro « casi necessarii , senza che verun
di molti altri. « altro, in alcun altro modo pos~
Nel i563 anche il concilio di Tren- " sa darla , in virtù di veruna fii-

to, col cap. 5, sess. iS de Regalar, » coltaod indulto che sia stato (in
et Monialihus, rinnovò e confermò il " qui accordato, o che esserlo potr-
decretato di Bonifacio Vili, forman- » sa in avvenire ".
done pure una regola pel catto-
esso Tuttavolta questa clausura prin-
licismo. Eccone il decreto. " Il sa- cipalmente ordinata, e stabilita da
gro concilio, rinnovando la costi- Boniflicio Vili , e dal Tridentino
tuzione di Bonifacio Vili, che alle monache a Dio consecrate col-
comincia Perìculoso, comanda a la professione solenne
de' tre vo-
tutti i vescovi, sotto la minaccia ti , a tempo Pio
di s. non V
del giudizio di Dio che prende era tanto rigorosamente osservata,
a testimonio, e della maledizione per cui sussistevano ancora molti
eterna, che, coU'autorità della se- pretesti, per violarla impunemente
de apostolica, abbiano cura par- a cagione del radicato abuso. Vo-
ticolare di fare ristabilire la clau- lendo adunque il Pontefice opporsi
sura delle religiose , ne' luoghi ni da ciò provenivano,
disordini, che
in cui trovassero che fosse sta- colla costituzione Circa Pasloralìs
ta violata, e che invigilino va- qfficii, data a' 29 maggio i566, Bull.
lidamente a conservarla nella sua Rolli, t. II, p. i83, da lui stesso
integrità nelle case in cui fosse stata poi ampliata colla costituzione De-
mantenuta, reprimendo con censu- cori del primo febbraio 1570, or-
re ecclesiastiche, e con altre pe- dinò , sotto pena della scomunica
ne, senza rispetto a verun appello, maggiore, che per niun altro pre-
chiunque potesse lecarvi opposizio- testo fosse lecito alle monache usci-
ne o contraddizione, e perciò chia- re dalla clausura, se non che so-
mando per anco, quando vi fos- lamente in caso d'incendio, di ma-
se di bisogno, il concorso del brac- lattia, di lebbra, e di peste, con ob-
cio secolare. Non sarà permesso bligo però di ritornare al moniste-
a nessuna religiosa l'uscire dal ro subito che fosse cessata la cau-
monistero dopo la sua professione sa, per la quale ne fossero uscite.
11 CLA CLA
Indi, per rimediare ancora all'abu- Gregorio XV a' 5 febbraio 162 3
so de' conventi e monistcri , tanto quella che incomincia Inscrutabi-
di monache, quanto di religiosi, o-" li, e Urbano Vili la bolla Sacro-
ve le donne si facevano lecito di saiictiim, data a' 27 ottobre dell'an-
entrare, coH'autoritìi della costitu- no 1624- Con quelle costituzioni
zione Regì ilarili ni pen^onariini, da- i detti zelanti Papi emanarono
ta a' 28 ottobre i5G6, vietò sotto savissime leggi sulla clausura, di-
pena di scomunica alle donne di qua- chiarando, che i permessi anche dei
lunque condizione un tal ingresso. Pontefici non valessero, se non era-
Ma venuto poscia Pio V in cogni- no ricevuti comunità religio-
dalla
zione dell'inesatta interpretazione, che sa, la quale poteva escludere dallo
si dava alla bolla Regulariiint, a.' 16 ingresso nel monistero, chi lo ave-
luglio 1570 pubblicò la bolla Decet va conseguito . Oltracciò Gregorio
Romanum Pontificein , colla qua- XV con breve, emanato a' 6 di-
le dichiarò meglio il contenuto del- cembre 1621, prescrisse le condi-
la precedente. Ambedue le costitu- zioni, che debbono osservare le mo-
zioni furono approvate da Grego- nache neir uscire dal loro moniste-
rio XIII immediato successore di s. ro, e per viaggio, nel recarsi a fon-
Pio V mediante la bolla Deo Sa- dare altro monistero. Su questo
cris, emanata nel i^ya, e colla ri- punto emanarono regolamenti i con-
sposta che nel i58i die' a' padri cili di Costantinopoli del 6r)i, can.
del concilio provinciale di Rohan. 46, quello di Treveri, e JMagon-
Colla bolla poi Uhi gratiae de'i3 za dell' anno
549, ^'^
1 ^°'' ^ ^- ^
giugno 1575, Gregorio XIII rivo- le bolle Decori. Quindi Benedetto
cò tutti i permessi di entrare nei XIV, nell'anno santo 1750, accordò
monisteri di religiose, accoi'dati da alle monache benedettine di Cam-
lui, o da' suoi predecessori a duches- po Marzo, di poter visitare le sette
se, marchese, e contesse, ec. ed al- chiese di R.oma, in considerazione
tre donne di qualunque grado e con- del corpo di s. Gregorio Nazianze-
dizione. Egualmente proibì agli abba- no, che prima custodi vasi nella loro
ti, abbadesse e altri superiori d'am- chiesa della ss. Concezione in Cam-
bo i sessi di lasciare entrare ne' mo- po Marzo, donde Gregorio XIII lo
nisteri chicchessia, sotto pretesto di trasfei'ì alla basilica Vaticana. Quin-

tali permessi, che furono rivocati di lo stesso Benedetto XIV, con


di poi. lettere apostoliche de' So agosto
Nel i588 Sisto V, con severissi- 1756, confermò il rescritto emana-
mo editto pi'oibì a chiunque di to nel detto anno i75o, e conces-
trattenere le monache alla porta se alle stesse monache in perpetuo
del monistero , o alle grate del la licenza di portarsi una volta al-
parlatorio con ragionamen-
lunghi l'anno, e in due giorni alla visita
ti, per mettere freno alla hcen- delle medesime sette chiese, cioè nel
za, che allora regnava, dalla qua- primo giorno alla visita della basi-
le erano avvenuti sì gravi scan- lica Vaticana, e nel seguente alla

dali, da essere alcuni persino stati visita delle altre sei chiese, e sem-
sentenziati all'estremo supplizio. Di- pre accompagnate da due deputati
poi Paolo V, a' IO luglio 1612, pub- del monistero, e dal confessore or-
1)1 icò la costituzione Monialium statuì, dinario. Prescrisse inoltre, che le mo-
,

CLA CLA 23
nache dovessero visitare le predette ta dall'Ordinario del luogo, con alcu-
chiese in carrozza colle bandinelle, ne eccezioni, e col patto espresso
e tendine serrate, e col velo calato che non avessero ivi a mangiare.
dinanzi alla faccia. Permise loro ben- Visitando il sommo Pontefice i
sì Benedetto XIV, che potessero fa- luoghi di clausura, vi ammette gli

re la refezione in qualche villa o individui componenti la sua came-


vigna, ma sempre che in quel palazzo ra segreta, che ha luogo nel di
o abitazione, sotto pena di scomuni- lui treno, e altri intimi famigliari,
ca, niun altro potesse stare, neppu- oltre quelli che espressamente indi-
re il confessore, e i deputati; e pre- ca. I vescovi, benché Cardinali, ed i

scrisse inoltre, che inambedue i superiori regolari nei monisteri lo-


giorni dovessero le monache resti- ro soggetti, non possono entrarvi se
tuirsi alla monistero
clausura del non nei casi permessi dal diritto, a
avanti il tramonto del sole, Tutta- forma della costituzione di Gregorio
volta ogni anno le monache prima XIII, Duhiis, colla quale quel Pa-
di fare visita alle sette chiese, ne dan- pa zelante della clausura, minacciò
no parte al Papa pel beneplacito delle pene anche contro i vescovi
apostolico. Prima solevano in Roma Cardinali, con questi termini. » Quo
anche conseguire la licenza di visi- >» circa universos, et singulos, epi-
tare le sette chiese, tanto le mona- » scopali, seu majori ac etiam Car-
che domenicane de' ss. Domenico, e » diualatus dignitate prteditos mo-
Sisto, che le monache orsoline. " nemus ". Giambattista Thiers
Finalmente il medesimo Benedet- scrisse un trattato sulla clausura
to XIV , a' 3 gennaio dell' anno delle religiose, ed un altro sulla clau-

1 742 , colla Saluta-


costituzione sura del coro.
re , Bull. Bened.
tom. I, XIV ^ Ecco poi la differenza, che passa
pag. 106, e colla costituzione Re- tra la clausura Papale, e la clau-
gularis cliscìplinae , data nello "stes- sura vescovile. La clausura Papale
so giorno, loco cit. p. io3, confer- è quella, che è stata prescritta dalle
mò le costituzioni de' suoi predeces- costituzioni apostoliche per li moni-
sori sulla clausura de' monisteri re- steri,ove si emettono i voti solen-
golari, togliendo a tutti la facoltà ni. Secondo la costituzione. Circa
di dispensare; come altresì feceper pastoralis offìcii, di s. Pio non V
riguardo alle monache, rivocando vi potrebbe essere monistero senza

le licenze straordinarie di entrare la clausura papale, e senza voti so-


nei loro monisteri. Colla prima co- lenni. Ma, non ostante tal costitu-
stituzione Benedetto XIV abolì e zione, si tollerano i monisteri del-
revocò i privilegi dei fondatori e le terziarie, in cui si emettono
fondatrici de' monisteri di potervi soltanto i voti semplici ; anzi
entrare, cioè in quelli delle mona- specialmente dopo le ultime vicende
che, mentre colla seconda conservò della Francia, la santa Sede ha
alle mogli de' fondatori o benefat- approvato molti istituti di voti sem-
tori insigni de' monisteii, e conven- plici. Questi però non sono com-
ti di religiosi, il diritto di entj-arvi ; presi nella legge generale della clau-
ma a condizione che avessero otte- sura, prescritta dai sagri canoni, e
nuto dalla Sede apostolica la con- costituzioni apostoliche, ma i vesco-
fciiua di tal concessione, autentica- vi possono di propria avitorità im-
24 CLA CL:V
porre la clausura, la quale perciò dizione che la inserviente sia celilje,
si chiama Quindi è,
vescovile. che e non ne risenta pregiudizio lo sta-
la clausura vescovile si deve ripe- to economico del monistero. Tal-
tere dall'autorità del solo vescovo, volta si permetto una inserviente a
che può dispensarla, come più cre- qualche monaca in particolare, «e
de, e può quindi entrare quando vi concorra una forte causa, o pu-

vuole in tali monisteri. La Pontifi- re se sia solito nello stesso moni-


cia clausura poi, prendendo, come stero, che le religiose abbiano la
dicemmo, la sua forza dalle aposto- inserviente; ma in tale caso la in-
liche costituzioni, è dispensabile dal serviente non deve essere mantenu-
solo romano Pontefice, eccettuati ta a spese del monistero.
que'casi che sono stati rimessi al- Altre chiedono il permesso di en-
l'arbitrio degli Ordinarli. In questi trare nel monistero, benché abbia-
ultimi tempi peraltro la sagra con- no compito l'anno vigesimo quinto
gregazioxie de' vescovi e regolari ha di loro età, per provare la loro
accordato la clausura papale a due vocazione ; queste don/elle si chia-
monisteri, ne' quali si professano i mano probande, e loro si accorda
voti semplici. il permesso per un anno, sotto al-
Non riuscirà finalmente super- cune condizioni. Non mancano poi
fluo l'accennare come la detta sa- delle donne pie e religiose, le qua-
gra congregazione de' vescovi e re- li desiderano ritirarsi ne' sagri chio-
golari, concede le licenze per entra- stri, per menare una vita lontana
re nei luoghi di clausura delle mo- dal mondo, senza però professare i
nache, principalmente di Roma, e voti. Queste si chiamano couvittri-
dello stalo Pontifìcio. In sci classi si ci, e loro si accorda il permesso
possono dividere le persone, che im- per un sessennio, coli' obbligo di
ploi'ano di entrare nella clausura delle pagare gli alimenti. La sacra con-
monache, cioè le probande, le edu- gregazione de' vescovi e regolari
cande, le couvittrici, le inservienti, e non trova neppure difficile di ac-
quelle donne che entrano a fare gli cordare permesso a quelle donne,
il

esercizi spirituali, o per prepararsi o fanciulle, che implorano la licen-


ed istruirsi alla prima comunione ;
za di ritirarsi per alcuni giorni,
ed infine quelle che chiedono di come accennò di sopra, in alcun
si

entrare perchè hanno nel moniste- monistero tanto per attendere agli
ro una parente sia educanda, sia spirituali esercizi, che per ricevere
monaca. Per le educande si accor- la santa comunione. La medesima
da il permesso senza difficoltà, per congregazione però con difficoltà
mezzo di una pagella stampata, che concede la facoltà di eufralie ne'luo-
si vende nella stamperia camerale, ghi di clausura, pel solo fine di vi-
nella quale pagella vi sono espresse sitare le parenti, e presentemente si

dieci condizioni. Allorquando in un suole accordare pel caso d'Infermità


monistero per mancanza di converse che impedisca alla monaca malata di
vi è necessità di qualche inservien- discendere al parlatorio. Tale licen-
te, che abbia a dimorare nel mo- za è da essa conceduta ai parenti
nistero, la sagra congregazione dei nel giorno della vestizione , e |)ro-
vescovi e regolari accorda tale per- fessione della congiunta, e in qualche
messo temporaneamente, colla con- altro caso. Queste concessioni per
CLA CLE a5
allro si limitano per una sola gior- venne penisola. I Romani dona-
nata a solìs ortii usqne ad occa- rono a Clazomene delle franchi-
SUIÌÌ. gie, e agli abitanti l' isola di Dry-

Va inoltre notato, che talvolta al- ììiuja. Si conoscono due vescovi, che

cuna clama implora il permesso di en- ebbei'o la sede in Clazomene. Anas-


trare in monistero o convento di re- sagora, ed altri celebri filosofi, ri-
ligiosi, in cui siavi qualche particola- conoscono Clazomena per loro pa-
re oggetto da vedersi, come sono le tria.

biblioteche, e gli archivi. Tal pcimes- CLEMENTE (s.) d' Ancira, ve-
so non si suole concedere facilmen- scovo e martire. I greci hanno que-
te, e per Io più si limita al mona- sto santo tra i piìi grandi dei loro
stero di Monte Cassino, della Cava, martiri, e patì il lungo e penosis-
alla Certosa di s. Martino, all'ere- simo suo martirio sotto l' impero
mo dei Camaldolesi di Napoli , e di Diocleziano. Le reliquie di lui
qualche volta all'eremo di Pisa. In si conservavano a Costantinopoli fi-
questi casi s' ingiunge, che le dame no al decimoterzo secolo, cioè fino
siano accompagnate dal rispettivo allora che i latini impadronitisi di
superiore, e da due religiosi senio- quella città, fra le altre cose, tras-
ri, che l'ingresso si faccia a suono portarono il cranio di Clemente s.

di campanella, acciocché gli altri a Parigi, che fu poi donato dalla


religiosi si possano ritii'are nelle regina Anna d'Austria alla badia di
proprie celle ; ed inoltre si vieta di Val di Grazia.
prendere alle dame in detti luoghi CLEMENTE I (s.). Papa IV. Que-
qualunque refezione, prescrivendosi sto Pontefice nacque da Faustino e
che 1' ingresso sia in ora da
altresì, Matidia, e secondo alcuni fu vescovo
non recare disturbo agli esercizi co- di Cagliari nella Sardegna. Rice-
muni, e sempre che si debba usci- vette il battesimo da s. Pietro, cui
re prima che tramonti il sole. prestò l'opera sua come diacono, in-
CLAZOMENA o CLAZOMENE. di dal medesimo principe degli apo-
Sede vescovile d' Asia nel secondo stoli venne insignito della dignità
esarcato del suo nome, sotto la me- sacerdotale e vescovile, dopo di che
tropoli di vSmirnc, la cui erezione seguì l'apostolo s. Paolo nelle sue fa-
rimonta al quinto secolo. Oggi non tiche. Eletto sommo Pontefice nell'an-
è che un villaggio sul golfo di Smir- no c)3, instituì in Roma sette nota-
ne, chiamato Vourla. Questa città ri, ai quali incombeva di raccogliere
fu celebre , come una delle sei gli atti de'martiri, e registraili nei
Jonie della Lidia, fondata veiso fasti della Cbiesa. Così ebbero origine
l'anno &56 avanti l'era volgare, fra i Martirologi, ed i protonotari aposto-
Smirne e Scio sul mare Egeo. Si liei (Pedi), come asserisce il Baronio.
vuole, che anticamente si chiamasse Alcuni sono di avviso, che egli
Grynes, dove eravi un tempio di abbia prescritto le vesti sacre nella
Apollo rinomato pegli oracoli. Il messa, ed altri lo fanno autore del
timore dei Persiani costrinse gli a- canone, e delle benedizioni delle
bitanti a ritirarsi in una città vi- campagne. Si crede, ch'egli abbia
cina, che da Alessandro il grande, comandato doversi lavare corpo- i

essendo stata unita al continente, raliin un vaso particolare, che i


per mezzo di terre trasportate, di- sacerdoti dicessero nella messa il
,

iG CLE CLE
ììoniiiius vobisciim , clie abbia con- Pontificio, tutto si applicò a far ri-

r,cduto ai vescovi il bacolo pastora- fiorire buoni costumi nella Chiesa


i

le, l'amitto, i sandali, i guanti, e agli di Dio. A questo fine convocò nel

arcivescovi il pallio. Altre decretali si 1 047 un concilio prima per pur-


attribuiscono a questo Papa, ma da gare la Chiesa dai simoniaci che la
molti si credono apocrile. In due infestavano, e poscia per provvede-
ordinazioni nel dicembre creò (juin- re alla controversia insorta tra gli

dici vescovi, dieci preti, ed un- arcivescovi di Milano e di Raven-


dici diaconi. Nella terza persecu- na, ed il patriarca di Aquileia cir-
zione fu sommerso nel mare del- ca il posto più onorevole nei sino-
la piccola Tartaria ,
presso Clier- di. Tale controversia fu da Cle-
soneso, città del Ponto ove era , mente II composta, ordinando, che
stato esiliato, a' 2 3 novembre del- r arcivescovo di Ravenna sedesse al
lanno 102. Il suo Pontificato fu destro lato del sommo Pontefice
di nove anni, sei mesi, e sei gior- dove r imperatore non fosse presen-
ni. Si rese celebre nella filosofia e te, nel qual caso aver dovesse il

nella teologia. Il corpo di lui nell'an- lato sinistro.


no 807 venne trasportato in Roma, In quell'anno medesimo parli Cle-
e riposto nella cliiesa già ad esso mente II per la Puglia coli' impe-
dedicata nel Monte Celio; ma v lia ratore, a richiesta del quale sco-
olii pretende, clie sia stato trasfe- municò i cittadini di Benevento, e
rito a Giugni verso 1' anno 1026. passando di poi in Germania, ca-
La santa Sede vacò dopo di lui nonizzò la vergine s. Viborada, mar-
quattro mesi, e nove giorni. tirizzata dagli ungheri nel 925. R.i-
CLEMENTE II, Papa CLVI, tornato dalla Germania ai 9 di ot-
nativo di Sassonia, e nominato pri- tobre di quell'anno 1047, nella ter-
ma Ruggero, o Svedero di IVIayen- ra di s. Pietro presso Pesaro, se-
dorf Signore era egli di Morsleve, condo la comune opinione ( F^. Ro-
e di Ombin-g, e fatto canonico di mualdo di, Salerno in Cliron. pag.
Atberstat, divenne anche cappellano 168), morì attossicato per opera di
dell'arcivescovo di Brema, indi can- Benedetto IX, Il corpo di lui in
celliere di Enrico III, e secondo ve- virtù del suo testamento fu tras-
scovo di Bamberga, titolo e chiesa portato nella cattedrale di Bamber-
che ritenne anche nella esaltazione ga in un sepolcro, di cui il Pape-
al pontificato. Nella rinunzia di Gre- brochio dà l' immagine nel Propy-
gorio VI, fatta nel concilio di Su- laeo pag. 186. Vacò la santa Sede
tri, a persuasione del detto Enrico III ventinove giorni fino alla terza usur-
re di Germania, suo malgrado, ma pazione del Pontificato fatta da Be-
con unanime consenso, venne eletto nedetto IX, e nove mesi , e sette
Pontefice ai21, e coronato ai 1% giorni sino alla creazione di Da-
dicembre del 1046, dopo aver go- inaso II. Non si hanno notizie che
duta per circa einquant'amii la di- Clemente II creasse Cardinali, ed il

gnità Cardinalizia. Cardella non ne registra veruno.


Nel dì della sua coronazione co- CLEMENTE III, Papa CLXXXI.
ronò anche imperatore Enrico III, Nato romano mediocre lignag-
di
insieme alla di lui sposa Agnese, e gio chiamavasi prima Paolino Sco-
come si vide collocato sul trono lari. Abitava la sua famiglia nel
CLE CLE 27
rione Pigna , e fu educato pres- dine il chiostro di s. Lorenzo fuo-
so la basilica Liberiana dove po- ri delle mura, e rialzò il palazzo di
scia Tenne fatto canonico , e per Laterano che fece ornare di pit-
,

la sua prudenza, dottrina e pro- ture. Spedì ad un tempo legati in


bità da Alessandro III nel i 179 fu Alemagna, in Francia ed Ingliil ter-
fatto vescovo Cardinale di Palestri- ra, e tutte le disposizioni per far
na. In quel tempo fece fabbiicare predicare la crociata in tutti gli sta-

un palazzo accanto alla chiesa di s. ti Diede l'esempio


della cristianità.
IMaria Maggiore, donandolo per uso di una riforma generale nelle spese
dei canonici della medesima, come della sua tavola, de' mobili, de' tre-
consta da una bolla di Celestino III ni ec, affine di poter assistere piìi li-

{Bull. Rom. tom. III p. 46)- A beralmente i crocesignati. I Cardi-


Pisa venne eletto Pontefice ai 19, nali si recarono a dovere d'imitar-

e coronato a'20 dicembre del i 187, lo; e la famosa decima Saladina, co-

ed ebbe il nome di Clemente


III. sì chiamata per essere stata imposta
Subito dopo la sua incoronazio- per la guerra contro Saladino, fu
ne applicossi Clemente III a ristabi- estesa a quanti non si fossero croce-
lir la pace tra Promani, che da ol-
i signati. Sopraggiunta però una guer-
tre cinqiiant'anni erano in discordia ra, tra i re di Francia e d'Inghilter-
co' Pontefici perchè aveano rimosso i ra, che ritardò la partenza loro per
Papi dal governo di Roma, per dar- terra santa, Clemente III spedì il
lo con suprema autorità, ai senato- Cardinal Giovanni d'Anagni, accioc-
ri, e ad un patrizio, che era consi- ché terminasse una contesa così iai-
derato il capo degli altri. Per questo portuna. E se quel Cardinale noa
fino da Innocenzo II, i Pontefici fu- seppe recidere i nodi di tale con-
rono costretti a vivere fuori di Ro- tesa, le circostanze posteriori ami-
ma, ed a soffrire il bando e mille carono per altro le due corone, lo
insulti.Venuto quindi a concordia aiuto delle quali soprammodo con-
il popolo R.omano col suo concit- tribuì alla cadutas. Giovannidi
tadino Clemente, stabilì che come d'Acri innanzi morte di Cle-
alla
il solito si eleggessero i senatori; che mente HI, avvenuta a' 29 marzo
in luogo del patrizio, come per lo 1191. Ricevette egli sepoltura in
innanzi, fosse eletto un prefetto; che Laterano avanti il coro antico dei
i senatori giurassero fedeltà al Pa- canonici.
pa, in podestà del quale fossero i Canonizzò questo Pontefice s. Ot-
tributi coll'obbligo di cederne una tone vescovo di Ramberga ed apo-
terza parte al popolo^ e che dovesse stolo della Pomerania , s. Piodesin-
il Papa permettere la distruzione do vescovo, s. Stefano di JMoreto
,

del Tusculo, prestando aiuto al po- e Malachia ai-civescovo di Armadi


s.

polo Romano nell'impresa, rimanen- nella Irlanda, che altri dicono ca-
do quei cittadini sotto la protezio- nonizzato dal successore. Ed in tre
ne della Romana.
Chiesa pi'omozioni, creò Clemente III ven-
Soggettati così romani all'ubbi-
i tuno Cardinali, uno de' quali di-
dienza del Papa, ai 3 marzo del 1 venne il grande Innocenzo III. Non
1188 Clemente entrò co' Cardinali vacò la santa sede dopo la sua mor-
in Roma ricevuto con ogni dimo- te, perocché ricevette per immedia-
strazione di gioia. Mise tosto in or- to successole Celestino III.
20 (j Li ti CLE
CLEMlvNTE IV, Pnp^ CXC. Co- fu coronalo a' 23 dello stesso mese
si era chiamato per essere nato nel in Viterbo dal Cardinale Riccardo
giorno di questo santo; dapprima Annibaldi arcidiacono di S. C.
però si appellava Guido Gross. Era Si applicò incontanente questo
egli figlio di Fulcodio e di Germa- Pontefice dell'alfare della Sicilia, ri-

na, famiglia illustre di s. Gilles sul guardato come uno de' più impor-
Rodano. Dopo essersi applicato al tanti della Chiesa romana. Quella co-

mestiere delle armi, si diede allo rona da Innocenzo III e da Alessan-


studio delle leggi sotto la direzione dro IV suoi predecessori era stata
del celeJjre Durando quindi ponen- ;
accordata ad Edmondo, secondoge-
dosi nella professione di avvocato, si nito del re d' Inghilterra; ma ab-
acquistò il nome di lame della leg- bandonando quel principe nelle pre-

ge, e r onore di essere annoverato tensioni, Clemente IV la diede a


da s. Luigi IX i*e di Francia pri- Carlo conte di Angiò e di Proven-
mo tra i suoi consiglieri, e poscia za , il pili giovane dei fratelli di
di essere fatto suo segretario. Al- s. Luigi IX. Malgrado tutte le pre-

cuni dicono , che dopo la morte cauzioni di Manfredi , usurpatore


della moglie si fece certosino; ma di quella corona, affine di im-
in v'ha equivoco con Fulcodio
ciò pedirgli il passaggio per terra e
suo padre, il quale rimasto vedovo per mare, Carlo approdò ad Ostia,
si fece certosino, ed in quella reli- ed il Papa, che trovavasi a Peru-
gione visse, e morì santamente. Do- gia, mandò quattro Cardinali, che
j)ù la morte della moglie, dalla qua- gli diedero in Roma, nella chiesa
le ebbe due figli, abbracciò Guido di Laterano 1' investitura del re-
io stato ecclesiastico e recatosi in Ro- gno ai 20 maggio, col feudo an-
ma, fu posto tra gli avvocati conci- nuale di otto mille oncie d' oro
storiali. In seguito venne promosso (
40000 scudi d' oro ) e di una
al vescovato di Puy, donde in ap- Chinea [Pedi) da pagarsi ogni an-
presso fu trasferito all' arcivescovato no nella vigilia o festa di s. Pietro
di Narbona. Creato in Viterbo da alla Chiesa romana , e di più un
Uibnno IV nel dicembre 1261 palafreno bianco, bello, e jjuono in
Cardinale vescovo di Sabina, venne ogni triennio ( V. Borgia Storia ,

spedito legato in Inghilterra per del dominio temporale della san-


istabilire la pace tra quel sovrano ta Sede nelle due Sicilie pag. 167 e
e Simeone conte di Monfort. E seg.). Ai 6 gennaio dell'anno se-
sebbene da alcuni si dice, che giun- guente 1266 nella chiesa di s. Pie-
to a Boulogne sul mare, gli fosse tro fu Carlo incoronato insieme al-
interdetto l'ingresso dal conte di Le- la consorte Beatrice, da cinque Car-
lestre, per cui ei fulminasse di ana- dinali deputati da Clemente IV e ;

tema i ribelli, pur Giorgio Eggs nel subito col suo esercito
dopo s'avviò
suo Pontificium doclutn sostiene, che verso Napoli, e presso Benevento, in
anzi compose ogni controversia tra una battaglia data ai 26 del seguen-
gli ostinati di quel regno. Certo è, te febbraio ottenne compiuta vitto-
che mentre si trovava in quella ria sopra Manfredi, che restò tra i

missione, a' 5 febbraio i265 fu c- morti. IMa invece di lui insorse a


letto Pontefice. Fece quanto era da competitore di Carlo, Corradino fi-
lui per sottrarsi al grave peso, ma glio del re Corrado, e nipote dcll'im-
e LE OLE 29
pelatole Fctlerico II , il quale non darono piìi sempre crescendo. Non
conteiilo del titolo di le di Geru- portava pannilini dormiva sopra
;

salemme, voleva pur chiamarsi re di un letto durissimo e per lungo ,

Sicilia, il che Clemente IV gli vie- tempo non mangiò carne, e zelan-
tava non solo, ma nel giovedTi san- te al sommo della frequenza dei
to del 1 268 pronunziò contro di Sacramenti, che cominciava ad es-
lui formale sentenza (Rinaldi Ann. sere trascurata, die' obbligo ai con-
ecclcs. an. 268 ) e lo privò di
1 , fratelli del gonfalone di Roma (F!
ambi i regni di Siciha e di Geru- ARCIGONFRATEP.mTA DEL Go>FALONe),
salemme. JN'ondimeno Corradino, tor- di confessarsi e comunicarsi almeno
nato dalla Germania, mosse gueira per tre volte all'anno. Severa fu la
a Carlo, il quale avendolo superato sua modestia, ed il suo disinteres-
e vinto, secondo i presagi del Pon- se. Di che abitiamo un testimonio
tefice, lo lece giustiziare pubblica- nel breve da lui scritto da Perugia,
mente con molli altri seguaci del a' 7 marzo 265, a suo nipote Pie-
i

suo partito ai 29 ottobre, termi- tro Gross ; breve che fu il primo


nando così in lui il nobilissimo li- ad essere sigillato coli' anello Pisca-
gnaggio degli Svevi. Alcuni scritto- torio (Fedi). Intimò con un tal
ri accusano lo stesso Pontefice come breve a Pietro che né egli, né il
fomentatore di quella morte ; ma sì fratello di lui, né alcun altro pa-
grossolana calunnia, smentita dalle l'cnte si recassero presso di sé, senza
minaccie posteriormente fatte da Cle- un ordine espresso ; che la sorella
mente IV a Carlo, non merita che di Pietro maritata ni figliuolo di
troppo oltre sovr' essa s' insista. semplice cavaliere avrebbe trecen-
Clemente IV , indebolito dalla to lornesi d' argento (5o scudi) ;

vecchiaja e dalle malattie, ma pieno che le due figlie medesime del


di gloria e di meriti nella santa Pontefice , Mabilia e Cecilia, pren-
amministrazione della Chiesa, morì dessero i mariti, che avrelibero pre-
ai 29 novembre 1268 in Viterbo, si se fosse rimasto chierico, e di-
ove fu sepolto nella chiesa dei do- fatti non poterono aver marito per
menicani. Di là fu trasferito nel duo- la tenuità della dote. A questo pro-
mo della città medesima; ma venne posito racconta l'Hocsemio all'anno
di nuovo restituito ai Domenicani, 1 268, che a molti personaggi i qua-
per ordine del suo successore. Go- li cercavano in matrimonio la figlia
vernò questo Pontefice, senza mai di Clemente IV per nome Cecilia,
passare a Roma, tre anni, nove egli sorridendo diceva, che non Ce-
mesi, e venticinque giorni. Nel 267 i cilia, Vìa il Papa cercas'ano: ma
canonizzò in Viterbo s. Edwige du- pure dovevano essere persuasi, che
chessa di Polonia morta nel 1 243; essa non era figlia del Papa, ma
ad istanza di s. Luigi 1 X re di Fran- di Guido Gross. La provvide però
cia, concesse tre anni d' indulgenza in modo, che potesse vivere one-
a chi pronunziasse i nomi di Gesù stamente, ritirata in un monistero
e di Maria, col nos cum prole pia di Nimes. Ad vuì nipote in fi-
ec.; ed aggregò al senato apostolico ne ,il quale possedeva tre pre-
il solo Cai'dinale Bernardo Aiglerio bende ordinò, che lù tenuta quella
francese. che più gli fosse in grado, rinun-
Le viitù di Clemente IV an- ziasse tosto alle altre due fTrite-
,,

3o CLE CLE
mio, in Chnvi. irirsaugiense ad an. mettere allo scrutinio tre arcive-
i-zGq toni. Il, p. i5). Sì grande fu scovi oltremontani e creature di
in questo sommo Pontefice il di- Bonifacio Vili , il primo dei quali
staccamento dal proprio sangue! Va- era il detto arcivescovo di Bor-
cò dopo di lui la santa Sede due deaux, contrario al re di Francia
anni, nove mesi, e due giorni. a cagione di alcune olfese fatte da
Scrissero la questo Pon-
vita di Filippo IV a' parenti di lui nella
tefice , Clemente, gesuita
Claudio guerra di Guascogna. Conlempora-
francese, che la pubblicò in Lione neamente il Cardinal di Prato sic-
nel i6i3; e Claudio Picquet fran- come uomo di finissima politica
cescano pur francese, la quale mss. non contento di avei'e indotto il
si conserva presso i signori Gr(jss, Gaetani a tal partito, per favorire
in un alla traduzione fatta in fran- il re di Francia, di nascosto gli
cese da Giuseppe Pasturel. spedì un corriere perchè si acqui-
CLEMENTE V, Papa CClII. Era stasse l'amicizia del medesimo arci-
egli chiamato prima Bertrando de vescovo di Bordeaux, proponendo-
Got, e fu figlio di Bertrando ca- gli di farlo eleggere al pontificato.
valiere o signore di Villaudraut nel- E di fatti nella badia di s. Giovan-
la diocesi Bordeaux. Fatto nel
di di d'Angeli in Xaintonge l' arcive-
1295, da Bonifacio Vili, vescovo scovo che nulla disprezzava il tri-
di Cominges, venne nel 1299 trasfe- buon animo quella
regno, accolse di
rito dallo stesso Pontefice all' arci- proposizione dal re Filippo IV,
vescovato di Bordeaux. Morto Be- e gli promise fin d' allora con
nedetto XI, la sede Pontificia stette giuramento sei grazie, quattro del-
vacante oltre a dieci mesi perchè il le quali riguardavano le differenze
conclave tenuto in Perugia era di- avute dal re con Papa Bonifa-
viso in due partiti. Dell'uno erano cio Vili, e la promozione di alcu-
capi i Cardinali Napoleone Orsini, ni Cardinali , mentre colla quin-
del Monte, e Nicolò del Prato, che ta gli prometteva di levare per cin-
inclinati al re di Francia Filippo que anni le decime sul clero di
IV il Bello, pretendevano crear Francia, riservandosi di dichiarar-
un Pontefice , il quale ristabilisse gli la dopo la coronazione. In
sesta
i Colonnesi insieme agli aderen- tale maniera dopo trentacinque gior-
ti loro, e fosse tutto contrario al- ni, cioè a' 5 di giugno del i3o5,
la memoria di Bonifacio Vili; del- eh' era la vigilia delle Pentecoste
l'altro lato poi erano sostenitori ritornato il corriere dalla Francia
IMatteo Rosso degli Orsini, e Fran- all' insaputa del sagro Collegio, il

cesco Gaetani, nipote di Bonifacio Cardinal di Prato strinse il tratta-


Vili, la cui memoria procuravano tato, e fu conchiusa l'elezione del
di onorare, eleggendo un Pontefice Pontefice nella persona del detto
favorevole al partito loro. I Peru- arcivescovo di Bordeaux, benché non
gini nondimeno costrinsero i Car- fosse fregiato della porpora Cardi-
dinali a terminare cosifflitta discor- nalizia.
dia. Per la qual cosa dai Cardinali Da Bordeaux , ove ricevette il

Gaetani ed Albertini detto di Pra- nuovo Pontefice la notizia della sua


to fu preso il ripiego per opera elezione, si recò a Lione. Ivi a' i4
(

specialmente di quest' ultimo) di uovembi'e dello stesso anno chia-


,

CLE CLE 3i
mali a sé i Cardinali, piuttosto che tificato si fu quella di liberare I an-
aderire alle loro istanze di recarsi tica sua chiesa di Bordeaux dalla
egli stesso a Perugia, si fece incoro- giurisdizione degli arcivescovi di
nare nella chiesa di s. Giusto dal Bourges, che ne pretendevano i di-
Caidinale Napoleone Orsini colla ritti supremazia insieme al resto
di
corona papale, che con gran pom- Fece dipoi, a'i5 di-
dell' Aquitania.

pa gli era stata recata da Roma cembre i3o5, una promozione di


dal Cardinale Teodorico Ranieri dieci Cardinali, tutti francesi, a ri-

quale camerlengo di S. R. C. Som- serva di un inglese. E dopo di aver


mo lustro acquistò tale cerimonia passato il forte dell' inverno a Lio-
non solo per l' immenso concorso ne, in sui primi di febbraio del se-
da tutte le parti ; ma per la pre- guente anno i3o6, tornossene a Bor-
senza eziandio primieramente di Ja- deaux. Innanzi di partire, con una
copo re di Aragona, che trovandosi costituzione del piimo febbraio di-
a Montpellier rese al Papa l'omag- chiarò che per la bolla Uiirini Saìi-
gio per la Corsica e per la Sarde- ctani di Bonifacio Vili né i fran-
gna, ed accompagnoUo sino a Lio- cesi, né il re loro erano più sog-
ne, e di poi per quella del l'e di getti alla Chiesa romana di quello
Francia, di Carlo di Valois, e di che il fossero innanzi a detta bolla,
Luigi d'Evreux, fratelli del re me- e rivocando quella Clcricis, di Bo-
desimo, non che per la presenza nifacio stesso, stabih quanto aveano
di Giovanni duca di Bretagna. In ordinato i Pontefici predecessori nel
quella occasione Clemente osservar concilio Lateranense , e negli altri

volle il costume di passare con so- concili i generali contro i laici, che
leiìne cavalcata dalla chiesa ov' era esigessero indebiti tributi dalle chie-
seguita la incoronazione, ad un' al- se, o dagli ecclesiastici. Messosi quin-
tra, che, invece della basilica Latc- di in cammino recossi da prima a
ranense, era destinata per prende- Clugny, ove soggiornò cinque gior-
re il possesso , siccome fu pratica- ni. Passò successivamente a Nevers,
to nella di Aquila da san
città a Bourges, a Limoges, e Perigueus.
Celestino V, Tale cavalcata però, Cammin facendo aveva fatto citare
a cagione della gran calca die' luo- l'arcivescovo di Cantorbery denun-
go a diverse sciagure, che riusciro- ziato alla santa Sede dal re Eduar-
no di tristo preludio: rovesciò un do, come perturbatore del regno, e
muro in vicinanza del Papa, per fautore delle ribellioni che lo ave-
cui egli cadde di cavallo , e dalla vano agitato. Il prelato inglese conj-
tiara,caduta in terra si staccò un parve a Bordeaux, ove il Papa e-
rubino del valore di seimila fiori- rasi recato, ed ivi fu interdetto dal-
ni d'oro; morirono dodici baroni, le sue funzioni, finché non si fosse
che marciavano accanto Papa, tra
il purgato dalle censure contro lui

i quali Giovanni II, duca di Bre- intentate.


tagna che gli addestrava il cavallo, Da Pressach , presso Bordeaux ,

e Gagliardo de Got fratello del Pu- ove Clemente V era andato per ri-
pa medesimo; ed il re con Carlo di cuperare le forze indebolite da una
Valois restarono feriti. pericolosa malattia, diede una bol-
Una delle prime cure di Cle- la in cui rimediò agli abusi delle
mente V appena fu assunto al pon- commende, ed invilo il re Filippo
,

32 CLE CLE
a trasferirsi a Poitiers per conferi- Tolosa, a Cominges, ivi fece la tras-
ix; seco lui intorno ad affari deli- lazione delle ceneri di s. Bertrando,
cati. Versò ({nella conferenza sul di cui prima portava il nome , e
mettere lipnro alle cose della cri- continuando il viaggio per Carcas-
stianità nella Soria, e togliere ai sona, Montpellier e Nimes, accom-
greci scismatici l'imperio di Costan- pagnato da nove Cardinali verso la
tinojjoli ; fu confernìata in essa la line del mese di marzo del iSog,
pace tra il re di Francia e Rober- si recò ad Avignone, ove avea già

to conte di Fiandra ; fu conchiusa molto innanzi determinato di voler


quella che si andava maneggiando trasferire la residenza pontifìcia. Da
tra la Francia e l' Inghilterra, ed quell'epoca comincia a contai'c il
si

ascoltato finalmente Carlo II re di iRmcsto soggiorno de' Papi in Avi-


Sicilia, gli ct)ndonò la terza parte gnone, e dal i3o5 in poi la loro
delle grandi somme da quel prin- assenza da Roma.
cipe dovute in tributo alla santa Fu adunque in Avignone, che
Sede , che poscia Clemente V stes- per soddisfare alle reiterate suppli-
so rimise del tutto a Roberto figlio che del re di Francia, pronunciò
di lui, coir autorità di una bolla il Papa ìq pubblico concistoro es-
concistoriale. V^. Baluzio tom. II, sere lecito a chiunque il promuo-
p. i68. vere la causa contro la memo-
Nel congresso medesimo il re Fi- ria di Bonifacio Vili; nominò i

lij)po IV pregò ancora il Pontefice a CardinaliFredol Freauville ed , ,

mantenergli la promessa fattagli pria Joce o Joica per ricevere le ac-


che divenisse Papa, di condannare cuse ed altri ne inviò a Roma
,

cioè la memoria di Bonifacio \ III, per udire i testimoni. In seguito i

a cui da quel re apponevano an- si messi del re di Francia, ed ostinati


che falsi capi d'accusa. Clemente V calunniatori di Bonifacio VIII, ridotte
però fremendo alle proposizioni del le accu>e in forma di scrittura le ,

re, col consiglio dello scaltro Car- consegnarono a Clemente V, ed esse


dinale di Piato, gli rispose di vo- si conservano tuttora neh' archivio
hr differire la trattativa di quel- Vaticano. I re di Castiglia e di
l'tiigomentù prossimo concilio
nel Aragona se ne mezzo
dolsero col
generale di\ienna. Ma FdippoIV, di ambasciatori col santo Padre per
Leu avvedendosi di essere deluso lo scali Udo, che si andava a produiue

tentò di assicurarsi del Pontefice nel cristianesimo , accusando un ze-


il quale come se ne accorse stu- lante sommo Pontefice di eresia ; ma
diossi di uscire da Poitiers trave- prevedendo egli che più splendida do-
stito, per restituirsi a Bordeaux. Sco- vesse riuscire la memoria di Donifa-
perto però dalle guardie, fu costret- cio VII! dal conflitto delle opinioni,
to a ritornare a Poitiers col suo deputò anzi nel seguente anno i3ro
seguilo, e co' suoi muli carichi di ancora dei giudici criminali, acciocché
tesori; il che gli cagionò pel ram- continuassero il processo, ed impose
marico una lunga e seria malattia, scomunica a chiunque impedisse la li-
la quale per altro non lo rese piti bera testimonianza nella causa di Bo-
docile alle sollecitazioni del re. nifacio Vili. Un numero infinito di
Nel iSoQ, Clemente partì da Poi- teologi e di giureconsulti di tutta
tiers, e passando j)er Bordeaux e la cristianità esercitarono le loro
,

CLE CLE 33
penne causa
in difesa di questa la tà di Ferrara (Piceli), appartenente
più celebre de' secoli passati, e Fi- alla santa Sede, il Pontelìcc fulmi-
lippo IV convinto del suo ripro- nò contro di essi la scomunica e
vevole odio contro quel Ponte- l'interdetto, e vi spedì di poi il

fice, non si oppose a Clemente V Cardinale Arnaldo, il quale ricupe-


di poterla terminare senza attende- rò quella città con perdita grande
re il concilio di Vienna, 11 perchè delle truppe veneziane. I ferraresi,

il Papa, in quell'anno i3io, di- nel i3io, spedirono un'ambasceria


chiarò Bonifacio innocente su tutte di santo Padre, nella quale in pub-
le accuse formate contro di lui, lo blico concistoro confessarono essere
riconobbe pienamente cattolico , e la città di Ferrara del dominio del-
quindi vero Pontefice. Dichiaiò an- la santa Sede, per cui il Pontefice
cora per altro non aver avuta il redi accogliendoli come fedeli vassalli

Francia la menoma parte nelle violen- fece in perpetua memoria una bolla,
ze contro Bonifacio Vili ; ma averle nella quale mostrava come quella
solo commesse Colonna, ed il Ne-
il città fosse Sede
stata della santa
gare t per proprio impulso senza or- fin da quando Carlo Magno l'avea
dine del re ( /^. Bonifacio Vili). liberata dalla tirannia di Desiderio
Quest'ultimo pagò alla camera del re de' longobardi. I veneziani chie-
Papa centomila fiorini per compen- sero perdono al Papa, ma non ebbe-
sarla delle fatiche, e delle spese ro l'assoluzione se non dopo tre anni,
>o^tenute quell' alTare. Giacché
in e dopo che loro ambasciatori l'an-
i

Clemente V
avea nominati per di- davano costantemente chiedendo in
fensori del suo predecessoi-e dodici Avignone, cioè a' 26 gennaio i3i3.
procuratori, alla cui testa era Ja- Visitata da Clemente, nel 3 o, la i i

copo di Modena, non si deve ta- provincia del Venaissino o Venosino,


cere che due cavalieri catalani, Ca- accordò ad essa il titolo di contea, fa'
rocci, e Guglielmo Deboli si reca- battere delle monete, nelle quali s'in-

rono in Avignone, per sostenere in titolava conte del Venosino, e per


campo aperto 1' innocenza del ma- sollevarsi dalle cure del Pontificato
gnanimo Bonifacio Vili. Ma No- scelse un luogo sul territorio di

garet convinto di quanto gli s'im- Malaucene, ove fabbricò un castello.


putava, avendone implorato il per- Celebre fu reso il suo pontificato
dono, il Papa gli tolse la scomu- pel decimoquinto concilio generale
nica, imponendogli per penitenza tenuto a Vienna di Francia nel
il viaggio per terra santa, ove do- i3ii, nel quale particolarmente si

veva restare cinque anni. Quindi, estinsero i cavalieri templari , e fu-


essendosi nel i3o8 incendiata la rono condannati i Fraticelli, i Dol-
basilica lateranense, il Pontefice ac- ciiìisd, Beguardi ed i Beguini (^Ve-
i

corse per la riedificazione con gran- di). Nel I 3 2 Clemente V dai Car-
i

di somme di denaro, e col premio dinali legati fece coronare in Ro-


delle indulgenze invitò i fedeli a ma r imperatore Enrico VII la ,

cooperarvi. cui elezione avea approvata sino dal


Del pari colla clamorosa causa di i3og. Sul principio dell'anno i3i4
Bonifacio Vili, andava nel mondo la afflitto Clemente dalle nuove d'Italia
scomunica praticata contro i vene- lacerata dai Guelfi e dai Ghibellini,
ziani. Presa da essi colla forza la cit- trasportò la sua corte a Carpentras-
VOL. XIV. 3
34 CLE CLE
so, capitale Jel Venosiiio ; ma egli cuse contro questo Ponlcfìco for-
si fermò prima a Monteiix, e po- se avranno avuto origine da Dan-
scia si mise in viaggio per trasfe- te, nemico giurato de' Pontefici e
rirsi a Bordeaux. Giunto però a della Francia , il quale come poe-
Riquemaure nella Linguacloca, passò ta condannò nell' inferno chi più
agli eterni riposi a' 20 aprile i3i4j gli piaceva. 11 Villani, s. Antonino,
tlopo un governo di otto anni, dieci r Amalrico, ed il Masson scrissero
mesi e quindici giorni, ignorandosi le geste di Clemente V, e il Ba-
la sua vera età. luzio raccolse le opere de' suoi bio-
Aveva egli fatte tre promozioni di grafi. L' Amalrico commenda la
Cardinali, nel i3o5, i3io, i3i2, o morte di questo Papa il quale fu ,

1 3 1 3 , nelle quali creò ventiquattio amorevole co' suoi parenti, e ne ci-eò


Cardinali , o , come alti'i dicono ,
cinque Cardinali, tre de' quali era-
ventotto ; non che canonizzò s. Pie- no suoi nipoti : ma nella sua mor-
tro Morone , ossia s. Celestino V te i congiunti per un tempo tras-
nel i3i3. Alcuni attribuiscono i curarono di seppellirne il corpo,
suoi mali e la sua morte ad una pensando piuttosto a dividersi le
costituzione da lui fatta contro i re- ricchezze, che aveva lasciate.
ligiosi mendicanti dopo la quale , CLEMENTE VI, Papa CCVI, det-
avca perduto l'appetito, ed era op- to prima Pietro Roger, della nobilis-
presso da molli malori. Ma ciò non sima casa Beaufort, e zio di Grego-
può essere che una invenzione, dac- rio XI. Nacque egli nel I5C)( nel
ché ei sempre sostenne que' religiosi, villaggio di Malmonte nella dioce-
e nel concilio di Vienna liberoUi si di Limoges in Francia, ed in età
dalla giurisdizione, a cui i prelati di dieci anni vesti l' abito de' bene-
volevano sottometterli. Morto quin- dettini neir abbazia della casa di
di di naturai morte il suo corpo , Dio neir Alvernia. Di trentun anno
fu portato in Carpentrasso dove , fu professore di teologia in Parigi ;

restò alcun tempo senza sepoltura. indi fu fatto precettore di Carlo


Ai 27 però del i3i4j fu
agosto marchese di Moiavia, che poi di-
trasferitoad Usesta diocesi di Ba- , venne imperatore col nome di Carlo
zas nella Guascogna, e fu sepolto VI, e provisore della Sorbona. Fatto
nella collegiata de' canonici legolari in seguito prima priore di s. Bau-
fondata da lui , e nella quale nel dilio di Nemours, e dipoi abbate
1 356 il nipote Gailardo de
di lui del monislero de Fescanips nella
la Mothe dipoi gli fece un superbo Normandia, spedito venne da Gio-
deposito, che profanato venne in vanni XXII qual nunzio alle corti
appresso dai calvinisti nel 1577, di Londra e di Parigi per estin-
e furono sparse al vento le ceneri guere la guerra, che ardeva tra
di Clemente V. Vacò la santa Se- que sovrani. Creato, dopo quelle
de dopo di lui due anni, cinque missioni, vescovo d' Arras, ed insie-
mesi e diciassette giorni per la ra- me guardasigilli e cancelliere del re,
gione, che si dirà in (jiovajvm XXII nel promosso all'arcive-
1329, fu
suo successore. Vedi. scovato di Sens, ma prima di esse-
Era Clemente V di straordina- re consecrato, ad mia col Cardina-
ria statura, e splendeva la fermez- le Pietro Bertrand, nel regio palaz-
za tra le belle sue qualità. Le ac- zo di Parigi confutò egregiamente
,

CLE CLE 35
alla presenza del re Filippo Vi, dei dolcezza i loro popoli ; indi volle
vescovi di Francia e de' principi del che nello spazio di due mesi fosse-
sangue, Pietro Cugnerio, grande ne- ro gratuitamente spedite tutte le gra-
mico immunità e giurisdizione
della zie, che gli fossero domandate. Il

ecclesiastica. Era vescovo di Piouen, perchè tutti gli ecclesiastici dell'Eu-


quando nell'anno i338 venne da ropa in numero di oltre a centomi-
Benedetto XII promosso al Cardi- la recatisi ad Avignone, ritornarono
nalato col titolo de' ss. Nereo ed alle loro case ricolmi di grazie e di
Achilleo ; ma quella dignità egli benefizi.
avrebbe anche innanzi conseguita Giunta in Roma la nuova della
dal Pontefice Giovanni XXII, se non elezione di questo Pontefice, i ro-
gliela avesse contrastata il re di mani, come aveano fatto con Clemen-
Francia, che privarsi non voleva te V, con Giovanni XXII, e con Be-
degli utili e fedeli suoi consigli. nedetto XII, gli spedirono diciotto
Tredici giorni dopo lamorte del ambasciatori scelti dalle primarie ca-
suo predecessore, a' 7 di maggio se di Roma, alla testa de' quali e-
del 1342, fu eletto in Avignone il rano Stefano Colonna, e Francesco
Roger neir età di cinquanta anni al de Vico. Replicarono però un'altra
sommo Pontificato, siccome gli era ambasciata alla cui testa era Fran-
stato predetto da Stefano Aldebran- cesco Petrarca, ornato nell'anno pre-
do, priore, secondo alcuni, dell' ab- cedente colla corona poetica. Il Pe-
h;izia di Casa di Dio. Impei'occhè trarca prego Clemente VI a voler
venendo da Parigi Pietro Roger, fu trasferirsi in Roma ; ma egli se ne
spogliato dai ladri ma provveduto; scusò per attendere con maggior op-
dal detto priore degli abiti neces- portunità alla riconciliazione dei
sari gli domandava : quando avreb- principi cattolici, e specialmente dei
be ricompensato sì opportuno bene- re d' Inghilterra e di Francia. Ma
fizio, a cui Stefano prontamente ri- comechè molto a tal fine si ado-
spose; quando sarete Papa. Infatti perasse Clemente VI, nulla piti potè
appena vide avverato il presagio, ottenere da essi che una tregua di
fece prima Stefano suo cameriere di tre anni, quasi subito però violata
onore, e poi arcivescovo di Ailes, e che conchiusa. Morto nel 1 343 Ro-
finalmente di Tolosa, ove morì nel berto il savio re di Napoli, nella
i36o. minorità della regina Giovanna I
Preso adunque dal nuovo Ponte- sua nipote, e di Andrea re d' Un-
fice il nome di Clemente VI, a' 19 gheria marito di lei, fece ammi-
maggio, giorno della Pentecoste, fu nistrare quel regno da un suo le-
coronato in Avignone nella chiesa dei gato perchè Andrea venne stroz-
,

domenicani. Maestosa fu la pompa zato, non senza sospetto sulla stes-


con che egli si condusse ad ima tal sa regina. Quindi, nel i344) Cle-
cerimonia per le strade di quella mente VI coronò re delle isole
città, tenendogli Giovanni conte di Canarie Ludovico della Cerda; e
Normandia, futuro successore alla nel 345, obbligò Pietro re di Ara-
1

corona di Francia, la briglia al de- gona a restituire il regno visurpato


striere. Diede subito dopo parte delia a Jacopo le di Majorica; nell'an-
sua esaltazione a tutti i sovrani di no 13465 vedendo inutili le pater-
Europa, esortandoli a governare colla ne esortazioni perchè Lodovico di
36 CLE CLE
Baviera lasciasse l'amministrazione Estese Clemente VI la sua solle-
«leir impero, comandò agli elettori citudine fino nell' Armenia, e nel-
dell' impero di eleggere in vece di r alta Asia col difendere i dirit-
lui Carlo IV Liixem-
della casa di ti di quella chiesa, e col dilatare
burgo, e marchese di Moravia; nel la santa fede. A meglio però pur-
i347 '^'^'^ *olo depresse dalla sua gare l'Armenia da diversi errori, e
tirannia Cola di Rienzo, che fattosi lidurla alla purità della fede catto-
tribuno del popolo romano spaccia- lica, prese il mezzo di obbligare
va di voler ristaurare 1' antico splen- que' popoli con benefizi, procurando
dore della i-epubblica romana ma ; che da alcuni principi cattolici ve-
lo scomunicò, ed il fece carcerare nissero soccorsi contro i saraceni,
e trasportare in Avignone, benché dai quali erano molestati. Odoar-
venne poscia liberato sotto Inno- do, re d' Inghilterra, frattanto, ad
cenzo YI (f^edi), e finalmente nel onla delle esortazioni fattegli da
I 348 comperò per 80000 fiorini d'o- Benedetto XII, occupava i benefici
ro la città di Avignone dalla regina de' Cardinali, e di altri ecclesiastici.
Giovanna I di Napoli , e nella stes- Di che ammonillo Clemente VI in
sa città ampliò il palazzo Pontifìcio. prima, e poscia nel f3r')2 procedette
Ma nel mezzo di tante ciu-e po- contro di lui colle pene ecclesiasti-
litiche intendea con zelo più gran- che, che rimosse però furono non
de ed efficace all' amminislrazione sì tosto Odoardo risarcì ogni danno
dell'apostolico minisiero. Nel i34o recato.
condannò la setta de' Flagellanti Contemporaneamente alle predet-
(fedì), nata in Italia, e propaga- te cure non lasciava Clemente VI
Germania ed in Francia, pre-
tasi in eziandio di adoperarsi a pacificare i

dicando che nessuno potesse salvar- genovesi co' venezianicadde ; ma


si se non battezzato nel proprio in quel mentre malato per una feb-
sangue cacciato a torza di llagelli. bre continua, che lo fece languire
E come da' romani sin dal princi- per molto tempo. Ma un giorno,
pio del suo Pontificato era stato intanto che era solo con un came-
richiesto di tre cose : i." di voler ac- riere soprappreso da un accesso, re-
cettare vita durante, non come Pa- se lo spirito al Creatore a' 6 dicem-
pa, ma come Pietro Roger, le cari- bre del 352 dopo aver governa-
I ,

che di senatore, di capitano, ed altre to dieci anni, e sette mesi meno


della città; 2." di venire a fissarsi un giorno. Vogliono alcuni essere
nella chiesa di Laterano ;
3." di ri- Clemente VI stato il primo a met-
durre il giubileo dai cento ai cin- tere ne' diplomi le armi della pro-
quant' anni ; alla prima rispose ac- pria famiglia, e che facesse privile-
cettar quelle cariche, dacché già ne giato il mercordì delle ceneri, ordi-
era il padrone; alla seconda fece nando che fosse trasferita in altro
la discolpa più innanzi già esposta, giorno qualunque festa in esso ca-
ed aderì interamente alla terza ri- desse. Il suo corpo, nel i353, hi
ducendo il giubileo a cinquant' an- trasportato da Avignone al moniste-
ni ed aggiungendo alle basiliche di
, ro della Casa di Dio, (in cui s' era
s. Pietro e di s. Paolo da essere fatto religioso, e vivente s'era fat-
visitate quella di s. Giovanni in to erigere un mausoleo), accompa-
Laterano. f^. An\o Santo. gnato da cinque Cardiiuili, dal con-
CLE CLE 37
te di Beaufort suo fratello, da tre tri, giacché fece Cardinale pro- il

nipoti, da un parente, e da altri prio fratello, sei nipoti, e quattro


personaggi. Costò al Pontefice suo parenti. Due soli santi canonizzò nel
successore quel trasporto da 5ooo 134/ cioè s. Ivone di Trequier
j

scudi d' oro ; ma quelle ceneri per morto quarantaquattro anni prima ;

la rabbia degli Ugonotti, al paro e Roberto fondatore, e primo ab-


che quelle di Clemente V, furono bate del monistero di Casa di Dio,
dipoi sparse al vento. ove Clemente VI avea professato
Era Clemente VI dotato di pro- la regola monastica. Altri aggiun-
fondo sapere, mercè una memoria gono s. Eleazaro di Savran, il qua-
tenacissima, e per la quale mai non le piuttosto pare canonizzato da
dimenticava ciò, che una volta a- Urbano V nipote del santo. Do[)o
\esse letto; memoria che vuoisi gli di lui la santa Sede vacò undici
provenisse da una ferita da lui ri- giorni.
cevuta sul capo, onde gliene era ri- CLEMENTE VII, Papa CCXXIX.
masta grande qua-
cicatrice. A tali Chiamato prima questo Pontefice
lità della niente univa questo Pon- Giulio de'JMedici, era figlio di Giu-
tefice la dolcezza, la compiacenza, e liano de' Medici, stato ucciso a' 26
la grazia nel tratto, e per la sua aprile dell'anno 147^ dalla fazione
clemenza ebbe ragione il Petrarca di dei Pazzi, e di Antonia o Antoniet-
lodarlo come Clemente di nome e di ta del Cittadino o dei Gorini. Al-
fatti. Portato egli era sovrattutto cuni lo tenevano per figlio naturale,
alla liberalità ed alla magnificen- finché Papa Leone X, suo cugino,
za, che spiccare faceva persino nei secondo alcuni, e suo zio, secondo
suoi famigliari, stipendiandoda sei altri, noi dichiarò legittimo sopra
in sette medici ad un tempo, ed prove plausibili di un malriinonio
in tutto vivendo anzi da gran prin- segreto tra Giuliano ed Antonietta,
cipe che da Pontefice , persuaso che altri chiamarono Fioretta. Sof-
che lo splendore era dovuto alla fri Giulio da cui per opera dei
l'esilio,
grandezza del sublime posto che oc- Pazzi fu colpita la schiatta dei Me-
cupava. Spese coi poverelli oltre a dici, ed in quel fiattempo nell'età
centomila fiorini, sebbene assai piti di diciotl'anni entrò nell'Ordine dei
ne spendesse a prò de'suoi parenti. cavaheri di Rodi, ovvero di Malta, che
Sei antichi storici della sua vita, amò e sempre protesse. Ma Leone
presso Baluzio, tom. II. p. 263,
il X, subito dopo la sua elezione al
rilevano più le virtù che i vizi di si pontificato, gli fece abbracciare lo
chiaro Pontefice, quantunque tutti stato ecclesiastico, e nel giorno me-
convengano nella sua prodigalità, desimo della sua incoronazione lo
nelle immature sue promozioni al nominò ali arcivescovato di Firenze,
Cardinalato, e nella sua inclinazione ed alcuni mesi dopo creollo Cardi-
all' esaltamento della propria fami- nale diacono di s. Maria in Dom-
glia, e della propria patria. Quattro iiica, promovendolo successivamente
promozioni di Cardinali fece egli, a Cardinale prete del titolo di s. Lo-

in cui ne creò venticinque , cioè renzo in Damaso, a vice-cancelliere


nel 134^, nel 1
343 , nel i348 e di S. R. C. ad amministratore
, e
nel i35o; ma in tutte antepose i della chiesa di Giroua nella Spa-
francesi ed i piopji paienti agli al- gna, di Agrra nella Germania di ,
. ,

38 CLE CLE
Narbona nelle Gallie , e di Asco- do alla dieta, eh' essi tenevano in
li in Italia. Celebrò Giulio in Fi- Norimberga, il Cardinal Campeggi,
renze un concilio provinciale , e il più destro dei Cardinali nel ma-
qual Cardinale si trovò presente iu neggio degli affiiri ; malgrado però
quello di Laterano, rimanendo de- la sua destrezza non potè quel Car-

corato eziandio delle legazioni di dinale far neppure giustizia con-


Bologna, di Piavenna e di Firenze. tro alcuni preti, i quali, secondo
Per lui in Roma fu instituita l'ar- le innovazioni di Lutero, si erano
ciconfraternita della Carità a sov- ammogliati pubblicamente nella dio-
venimento de' poveri , de' carcerati cesi di Strasburgo. Resi inutili i suoi
ec.,e durante tutto il Pontificato di sforzi a Norimberga, passò il le-

Leone X, a lui era addossata la mo- gato ad un'altra assemblea, che do-
le degli affari. Succeduto però A- veasi tenere a Ratisbona; ma frat-
driano VI a Leone X, dall'invidia tanto il Papa protestava contro l'e-

del Cardinale Sederini fu dipinto sito di Norimberga, alle quali pro-


sinistramente al nuovo Pontefice teste faceva pur eco Carlo im- V
siccome quello che avesse raccolti peratore.
per sé i tesori, cui la camera a- In mezzo a tali dissidii se Cle-
veva profusi nel pontificato di Leo- mente VII provava il conforto da
ne X. Tutta volta riconosciuta la sua un lato di approvare l'Ordine dei
innocenza, da Firenze, ov' erasi ri- Teatini [Vedi), instituito da Ginn-
tirato, fu richiamato a Roma, accol- Pietro Caraffa, in una a Bonifacio
to con sommo onore, e nella morte del Colle, a Paolo Consiglieri, ed
di Adriano VI, da'Cardinali congre- a s. Gaetano Tiene l'anno iS^/J.,
gati, dopo cinquanta giorni di con- di celebrare nel iSsj l' ottavo
clave, ai i8 novembre iSiS, per Anno santo (Vedi), e di veder l' in-
atto di adorazione eletto venne Pon- stitdzione dei cappuccini per ope-
tefice. Volle nondimeno egli che fat- ra di Matteo Boschi l'anno i^iG,
to venisse l'usato scrutinio, nel qua- si era esposto dalP altro lato a sì
le rimanendo confermato, fu coro- terribili frangenti non mai dal-
nato col nome di Clemente VII in la Chiesa provati dopo la sua ori-
s. Pietro ai 26 del detto mese, né gine. L'ascendente preso in Europa
mai prese possesso della basilica La- dall'imperatore Carlo V dopo la fa-
teranense mosa battaglia di Pavia, fece assai
Affatto pacifiche furono le inclina- temere nelle principali potenze per
zioni di Clemente VII appena fu ri- l'equilibrio generale politico. Laonde
vestito della dignità Pontificia, ed in a persuasione del re d'Inghilterra,
sulle prime adoperossi studiosamen- fu sottoscritta a Cognac la così det-

te a ristabilire la concordia tra i ta lega santa, tra il Papa, i francesi,


principi cristiani, affine di rivolger- gl'inglesi, i veneziani, gli svizzeri ed
li poscia contro i nemici del cristia- il duca Milano contro gl'imperiali.
di
nesimo; ed ammise alla sua grazia Quest'alleanza offese grandemente
il Cardinal Soderini, suo antico e- l'animo di Carlo V, che tosto pub-
mulo, per cui lo riebbe amico, e blicò la guerra contro Clemente
panegirista. Nel primo anno della sua VII. I primi a darne principio fu-
esaltazione tentò di guadagnare lo rono i Colounesi, nel modo che di-
infermo spirito dei Tedeschi^ invian- cesi all'articolo Colonna (redi).
CLE CLE 39
ajalali Napoli Ugo
tlal viceré di do dell' assedio Filiberto principe
Moncada. Per cui sorpresa la città d' Grange luterano, e la capitale del
Leonina, il Papa si rifugiò in Ca- mondo cattolico, secondo le predi-
stel s. Angelo, ed il palazzo vati- zioni del celebre conladino Barto-
cano andò saccheggiato. lommeo Garosi, detto il Brandano
Ria i soccorsi ritardati dai fran- dalla forza del suo brando, ai 6 di
cesi e dagl'inglesi, e lo spirito so- maggio suddetto si arrese all' inimi-
verchio di economia del Pontefice co, e fu abbandonata al più spietato
indussero quest' ultimo a sottoscri- saccheggio. Per due mesi interi i sol-
vere una tregua di otto mesi col dati imperiali, per la maggior parte
Moncada viceré di Napoli, ed a li- luterani, spogliarono Roma di tutto
cenziare le proprie truppe. Il conte- il sagro, ed il profano, e commise-
stabile di Borbone, che avca abban- ro ogni sorta di scelleraggini. Ra-
donato il servigio dei francesi, affi- dunati finalmente in una delle cap-
ne di passare a quello di Carlo pelle del Vaticano , e rivestiti del-
V , non soffri quella tregua , ed le cappe deposero sa-
Cardinalizie,
agendo di concerto con Giorgio con- crilegamente Clemente VII, e proce-
te di Francspeig o Fronsbcrg, si dendo all'elezione di un nuovo Pon-
prevalse dell'inerme slato Pontificio tefice, contraffecero in tutto le osser-
per saccheggiare la città di lloma. vanze del conclave, e proclamarono
Non toccò per altro al conte di Lutero. Intanto Clemente VII, che
Fronsberg, ad onta che il fanatico al sopravvenire de' nemici s'era ri-
luterano avesse impegnato il pro- tirato nel Castel di s. Angelo, vi
prio patrimonio per arrolare gen- stette per sette mesi, cioè dai 6 mag-
te, di venire a capo de' suoi per- gio ai 9 dicembre, soffrendo somma
versi disegni, pei quali faceva por- miseria ed angustie indicibili. Era
tare tra le sue bandiere un ca- rigorosamente proibito il sommini-
pestro di seta e d' oro, destinalo, strargli cosa alcuna al segno che una
secondo il suo dire, a strangolare donna mossa da compassione, aven-
il Papa
collo stesso onore die sì fa dogli calate alcune lattughe dalle
in Turchia agi' illustri scellerati. Dopo mura del castello, fu fatta impicca-
aver egli trascorso il Bolognese por- re dal comandante delle truppe spa-
tando ovunque stragi e desolazione, gnuole a vista del Papa. Costretto
fu colpito da un tocco di apople- al fine ad arrendersi a durissime
sia sulle frontiere della Romagna. condizioni, pagar devette il riscatto
Ma il contestabile, raccolte in un con 400,000 scudi d' oro, dare in
tratto le genti di quello sciagurato, ostaggio alcuni de' suoi più cari, ed
alla 40,000 uomini assa-
testa di essere con tredici Cardinali guarda-
lì 6 maggio iSi'j la città dalla
a' to a vista. Però agli 8 dicembre,
collina, che guarda la fortezza di s. dubitando de' suoi nemici, sotto la
Angelo verso lo spedale di s. Spirito. scorta di Luigi Gonzaga di notte
Se nonché al primo, o, come altri tempo ne fuggì in abito di mer-
se
dicono, al terzo attacco, mentre ap- catante ad Orvieto, dove l' ebbe ad

poggiava una scala al muro della ospite per sei mesi il Cardinale Ni-
città presso il palazzo Salviali, fu colò R.idolfì suo parente e vescovo
colpito da una palla di cannone, che di quella città, donde passò a Vi-
lo stese morto. Sottentrò al comau- terbo, né fece l'itorno a Roma che
4o CLE CLE
ai 6 <\\ ottohic (Icir anno seguente vrebbe mai acconsentito alle voglie
di Enrico, se non nella condizione
Il Pontefice però uscito da un di ìnoglie legittima, comechè aves-
cattivo passo andava a cadere in se già con altri prostituito il pro-
un altro bene diverso dal primo, prio onore.
ma non meno pericoloso. Sin da Ben sino dai "ìi dicembre i533
«]uando si trovava ad Orvieto En- Clemente VII avea fulminata con-
rico Vili re d'Inghilterra, già per- tro il re la scomunica se non si fos-
duto negli amori di Anna Bolena se ricongiimto a Caterina separan-
geneialmente tenuta per naturale dosi dalla Coiena, ma nulla valse;
figlia da lui avuta dalla viscontessa per lo che in un concistoro tenu-
di Rochefbrt nel tempo che il suo to a' 2 3 marzo i534 fu sentenzia-
consorte era ambasciatore a Parigi, ta la validità del primo matrimo-
chiese al Pontelìcc Clemente VII di nio di Enrico Vili, e quindi fece ca-
"voler annullare come invalido il suo dere sopra di lui le censure, nelle
matrimonio con Caterina d'Arago- quali era incorso col secondo nodo
na, zia di Carlo V, ad onta che ancora occulto. Montò in furore il

avesse con essa vissuto per ven- re; con im decreto degli stati d'In-
l'otto anni. Fondavansi le sue pre- ghilterra abrogò interamente l' au-
tese suir essere stata Caterina mo- torità Pontificia da tutto il suo rea-
glie di Arturo fratello di Enrico, me negò il tributo annuale, che
;

e «juindi sul doversi considerare co- sin dal tempo del l'e Ina l' Inghil-
rno invalida la dispensa, che da terra pagava alla santa Sede; inti-
Papa Giulio li aveva allora ottenu- mò pena di morte a chiunque a-
ta per contrarre secolei il matrimo- vesse riconosciuta nel Papa la su-
nio. Teologi e cortigiani venduti prema autorità ecclesiastica; estin-
all' appoggiavano quelle fal-
interesse se tutte le preci pel romano Pon-
se ragioni ma il santo Padre or-
; tefice, sostituendo invece nelle lita-
dinò, che una congregazione sotto nie : db episcopi Romani tirannide,
la presidenza dei due Cardinali Cam- et dctcstandìs enorinitalibns, libera
peggi e Volsei esaminasse in Inghil- nos Domine; costrinse gli ecclesia-
terra quella vertenza. Tuttavolta stici a riconoscerlo con giuramento
Caterina si appellò alla santa Sede come capo della Chiesa , e come
contro quella congregazione, dimo- costituito immediatamente da Cri-
strando come troppo secondasse le sto. Il perchè fece una nuova ordi-
sfrenatezze del re. Il Pontefice com- nazione di vescovi; stabilì molti er-
mise questa causa famosa a Paolo i-ori de' luterani, e filialmente, to-
Capizucchi decano della ruota. E- gliendo da tutte le sette un miscu-
saminata però lentamente col fine glio di dottrine, bandì dal suo re-
che il tempo recando qualche novi- gno la Religione cattolica.
tà, costringesse il re a desistere dal- In questo mezzo sempre maggiore
l' ingiusta pretensione, il re invece strage flìceva nellaGermania la e-
costituendosi arbitro, decise la cau- resia diPer arrestarne i
Lutero.
sa a suo favore, scacciò il Cardinal progressi, venne nel i529 celebra-
Campeggi, privò della sua grazia il ta in Spira una dieta, a cui il Pon-
Volsei, e sposò segretamente nel 1 533 tefice inviò il proprio nunzio, affin-
la liolena, come quella, che non a- chè riconciliasse gli animi. Ferdi-
CLE CLE 4r
nanclo, fratello di Carlo V, aveva la a quanto fosse stato tralasciato in
stabilito in quella dieta, colla mag- quella occasione, di ciò che i riti

gior parte dei principi delle città antichi prescrivevano per la coro-
imperiali, che osservato venisse il nazione dei Cesari, e, seguendo l'e-

decreto da Cesare pubblicato in sempio di Leone X, permise che il


Worms contro gli eretici ; ma mol- regno di Napoli, durante la vita di
ti altri principi della Germania in- Carlo V, fosse congiunto ed imito col-
ietti del luteranismo ,
protestarono r impero germanico. Seguita la con-
contro un tale decreto, si appella- cordia tra il Pontefice e Carlo V,
rono imperatore ed al futuro
all' questi uniti spedirono contro i fio-

concilio, per la quale protesta acqui- rentini un esercito comandato da


starono i luterani il nome di Pio- Ferrante Gonzaga, il quale li co-
tcstanti [Fedi), che li distingue da- strinse a ricevere i Medici, a mu-
gli altri eretici. tare governo loro politico in
il

E come tante sciagure non ba- monarchico ed a nominare per


,

stassero ad aflliggere l' animo di primo duca di Firenze Alessandro


Clemente VII, giunsegli la notizia de' Medici figlio naturale di Lo-
,

che Solimano con inusitato apparec- renzo II, e c|uindi nipote di Cle-
chio militare disponevasi contro il mente VII , comechè altri sos-
regno Ungheria. Ferdinando, re di
di tengano, che ne fosse figliuolo pri-
quel regno, ricorse per soccorsi al san- ma che divenisse Cardinale Nel .

to Padie, il quale gli concesse le de- 153 1 essendo stato eletto Ferdi-
cime ecclesiastiche, e promulgò una nando re d' Ungheria fratello di ,

bolla per tutto il mondo cattolico, Carlo V, in re de' romani. Cle-


in cui concedeva piena indulgenza mente VII ne confermò la elezione
a quanti avessero aiutato quel pe- per la salute dell' impero, e della
riclitante reame, o con denari , o lepubblica cristiana, come si espres-
col sussidio militare. Nondimeno se nella sua bolla.
Clemente VII non perdeva di mi- Erano inoltre due anni che si

ra la pace con Cailo V, al qual parlava del matrimonio di un fi-

fine il Papa si recò nella città di glio di Francesco I re di Francia


Uologna l'anno i52f>, ed ivi fu con Caterina nipote di Clemente
Carlo V ad incontrarlo, rimanendo VII; ma impossibile sembrava a
intanto il governo di Roma a quat- tutti, e dallo stesso Carlo quasi V
tro Cardinali. Celebrata la pace lui giuoco era stimato. Tuttavolta
tra Cesare, i veneziani, ed i duchi la ricuperazione del Milanese pro-
di Milano, di Savoja, e di Manto- messa da Clemente VII a Francesco T,
va, il Papa ai 24 febbraio i53o colla riunione di altre grandi signo-
diede solennemente la corona im- rie, cotnpcnsò la sproporzione di un
periale a Carlo, e fu egli l'ultimo tal nodo. Né sì tosto fu conchiuso
imperatore, che dal romano Ponte- r affare, che il Pontefice partì con
fice la ricevesse. Secondo l'antico Caterina sua nipote dell'età di tre-
rito, Carlo V colla corona in testa <lici anni per recarsi a Marsiglia.
tenne la stalla ed addestrò per al- Le galere di Francia andarono a
quanto tempo il cavallo su cui Cle- Pisa a riceverlo. Nella prima di
mente VII era montalo, e dopo pochi (juelle galere precedeva il ss. Sacra-
giorni il Pontefice supplì con ima lx)l- mento, coli' uso solito de' Pontefici
, .

42 CLE CLE
che viaggiano, ctl entralo a Marsi- dussero al sepolcro. Alcuni credel-
glia fece il solenne suo ingresso tero che gli fòsse slato dato il ve-
preceduto da tutti i corpi ecclesia- leno; altri medico
incolparono il

stici e secolari, e da tutù gli ufli- della sua morte cangiandogli maniera
ziali della corte Pontificia, e dalla di vivere ; ma qualunque ne sia
maggior parte di quelli del re, ed stata la cigione, egli cessò di vi-
accompagnato dai duchi d' Orleans, vere neir età di cinquantasei anni,
e d' Angoulème figli del re. Nel dopo sei mesi di malattia, avendo
giorno seguente due Cardinali sic- governata la Chiesa dieci anni, die-
come legali, seguiti dal sagro Col- ci mesi, e sette giorni, a' 25 settem-
legio s' inchinarono al re per parte bre del I ')34. Lasciò ai Cardinali
del Papa, e lo condussero all'udien- Cibo , RidolQ e Medici
Salviati , ,

za di sua Santità. 11 re portò la suoi esecutori testamentan , certa


liberalità in quell'incontro fino a somma di denaro per l' erezione si
dare pensioni a tutti i Cardinali, del suo sepolcro e s'i di quello di
eccettuato il Cardinale de' Medici Leone X, sepolcri che furono fab-
e diede al Papa la celebre tappez- bricati nella chiesa della Minerva
zeria o arazzo, tessuta di seta d'oro, dei padri domenicani, e in cui furo-
e rappresentante la Cena del Signo- no trasferite le ceneri di Clemente
re, eseguite presso il disegno di Lio- VII, insieme a quelle di Leone X
nardo da Vinci, la quale tuttora a' 6 giugno i5\-i, come descrivesi
si ammira in Vaticano, nel modo all'articolo Chiesa di s. Maria so-
che si disse al volume IX, pag. pra jìlinerva. Vedi.
5o del Dizionario. Il Pontefice dal Fu Clemente VII Pontefice d'in-
suo canto donò al re un corno fausta memoria, ma d'invitta co-
di rinoceronte legato in piede d'o- stanza nelle calamità. Se fu fortu-
lo, che passava jier una singo- nato come Cardinale, fu sfortunatis-
lare maravigUa , facendo inoltre simo come Pontefice, sia che ciò
(piatirò Cardinali francesi, oltre i provenisse dalla severità de' suoi mi-
sei che già esistevano nel sagro Col- nistri, troppo austeri colla plebe,
legio. Il Papa medesimo fece poscia per cui questa si mostrò indilfe-
la cerimonia del matrimonio di Ca- renle alla difesa di Roma; o sia che
terina de' Medici con Enrico duca ne avesse parte il suo naturale,
d'Orleans, e contro l'antica consue- ora poco, ed ora troppo risoluto
tudine de' suoi antecessori , s' assise Certo è che il suo pontificato venne
a mensa colla regina consorte del funestato tanto dalla propagazione
re Francesco. della eresia luterana, quanto dallo
Ritornato a' io dicembre dalla scisma d' Inghilterra, e dal memo-
Fi'ancia a Roma , il Pontefice pro- rando sacco di Roma. Per tali

pose a' protestanti le condizioni per cagioni fu tristamente dipinto da


celebrare il concilio generale; con- molti scrittori, benché ninno pos^
dizioni, che da essi furono rifiutale, sa negare essere stato grave nelle
essendo principale loro studio di ef- sue azioni, sagace e di grande inge-
ficacemente impedirlo. Frattanto Cle- gno, dove non gli avesse fatto velo
mente VII cominciò a provare dolori il timore.
<li stomaco, a' quali sopravvenendo Approvò Clemente 1' offizio della
la febbre ed altri accidenti, il con- Concezione della 13. V. composto
.,

CLE CLE 43
tlal Cardinale Francesco Quignonez; toghese, spedito quale an>l)asciatore
confermò la confraternita del Ro- da Davidde imperatore di Etiopia,
sario , e ne ampliò le indulgenze detto il prete Giovanni, per rencler-
concesse da Sisto IV , e da Leone gli obbedienza, siccome a capo del-
X a quelli che lo recitassero ; rati- la Chiesa universale.
ficò i privilegi da' suoi predecessori Clemente VII procurò l'ingran-
accordati molto
a' carmelitani. Fu dimento della sua famiglia Medici,
benemerito del santuario di Lore- promosse al cardinalato il cugino
to, nella cui santa cappella celebrò Ippolito, che non lo meritava, e
la messa. Concesse l' ufìizio della due parenti. Fra quelli poi, che
beata Montepulciano;
Agnese di scrissero la vita di questo Papa
perfezionò le strade da Leone X Jacopo Zieglero Laudavo la compi-
incominciate, e che da Eoma con- lò con que' neri e falsi colori, coi

ducono alla porta Flaminia Affi- . quali i settarj sogliono descrivere


ne d' impedire i maggiori piogres- le azioni de' principali ministri del-
si del luteranismo, ordinò agl'in- la Chiesa Romana, ed è riportata

quisitori del s. ofiizio di procedere da Giorgio Schelhornio nelle sue


in materia di fede contro i regola- Amenità della Storia Ecc. e Let-
ri di qualsivoglia religione; rivocò teraria, tomo II, p. 287.
la costituzione di Alessandro III, CLEMENTE Vili, Papa CCXLT.
proibendo che i figli spuri de' preti Chiamato prima questo Pontefice
potessero in tempo alcuno succede- Ippolito Aldobrandini, di un' anti-
re ai benefizi dei loro padri; bea- chissima famiglia di Firenze (/'^. Al-
tificò i."Lorenzo Giu-
nel i524 s. DOBRAJfDiNi Famiglia), nacque nella
stiniani ad istanza del doge Andrea città di Fano. Il padre suo Sil-
Grilli; 2." nel iSay il b. Pietro vestro Aldobrandini bandito da Fi-
di Luxemburgo de' conti di Ligny; renze dal duca Alessandro de' Me-
e riconobbe, sebbene non solenne- <lici nell'anno 1527, si trovava
mente, il tìtolo di beato avuto nel in detto luogo in qualità di go-
martirologio di Francia dal Cardi- vernatore pontificio. Nella città di
nal Lodovico Alemanni, vescovo di Ferrara e di Bologna sotto la di-
Arles, ed il b. Pietro Gambacoila rezione di Gabriele Paleotti si ap-
fondatore degli eremiti di s. Girola- plicò Ippolito alla giurisprudenza,
mo, concedendo ancora coli' oraco- nella quale saPi in molta fama
lo ^'ivae vocis al convento de" do- Quindi passato a Roma, occupò il
menicani di Forlì di fiìie l'uffizio e posto di avvocato concistoriale la-
la messa del b. Jacopo Salomon! sciato vacante dal padre suo. Fatto
nell'anniversario della sua morte; dipoi da s. Pio V uditore di R.ota in
approvò mentre era in Bologna, ai luogo di suo fratello creato Cardi-
i8 febbraio i533, l'Ordine de' chie- nale nell'anno i J70, insieme al
rici regolari di s. Paolo volgarmen- nipote di s. Pio V detto il Cardina-
te Bariiahid [Piteli), e fece
detti
i le Alessandrino, inviollo legato in
tredici promozioni di Cardinali, nel- Ispagna, in Portogallo ed in Fran-
le quali trentatre ne annoverò al cia. Da V fu nominato data-
Sisto
sagro Collegio. Eb])e per ultimo la rio a' 17maggio i585, ed ai 18
paterna soddisfazione di veder giun- dicembre dello stesso anno fu creato
gere a sé Francesco Alvarez por- prete Cardinale di s. Pancrazio, ve-
44 CLE CLE
ìiciido neir anno seguente fatto pe- tre precedenti Pontefici accaduta
ijil(Mi7.ic>i'e ma^iiiore, e nel iSbiH spe- nello spazio di sedici mesi.
dito legato in Polonia per procac- Prima di accettare la dignità, a
tiure la iibeità dell' aicidnca d'Au- cui neppur pensava, prostrato l'Al-
stria, prigioniere de' polacclii , e dobrandini dinanzi l'altare, chiese a
tornato in Roma colmo di glo- Dio che arida si riducesse la sua
ria ottenne la badia delle tre fon- lingua innanzi che desse il consen-
tane. so, laddove dovesse recar un dan-

Morto Innocenzo IX ai 3o di- no alla cristianità. E fu allora no-


ci^mbre del i '19 1
, i sacri elettori tato eziandio che nel cambiare le
passarono ai io gennaio i5c)2 al vesti Cardinalizie nelle Pontificie,
conclave per dargli un successore. 1 volle che tolti fossero dalla tasca
i'ardinali erano divisi in due par- della sua sottana e conservati, quai
liti. La maggior parte però, e tra stromenti di divozione^ sì la corona
essi il Cardinale Marcantonio Co- che r ullìcio della Madonna usati
lonna, voleva per via d' adorazione da lui, indi prestato il consenso,
eleggere a l'ontefìce il Cardinale chiamossi Clemente Vili; nome che
Santorio detto di s. Severina, men- col pontificato gli era stato predet-
tre gli altri volevano escluderlo. A to da s. Filippo Neri.
tanto avanzossi l'ardore delle parti, Ai 2 febbraio dal Cardinale Al-
die i primi si adunarono per lo fonso Gesualdi, decano del sagro
scrutinio nella solita cappella Sisti- Collegio, Clemente Vili fu ordinato
na, e gli altri nella Paolina con vescovo, ed ai 9 dello stesso mese
grave pericolo di scisma. In quella privatamente venne coronato dal
txjnfusione il Cardinale tiecano non Cardinale Sforza primo diacono, men-
trovava modo di numerare i voti tre ai 1 2 aprile prese solenne pos-
M'iiza errore. 11 Cardinale Ascanio sesso della basilica lateranense mon-
Colonna al ricevere un biglietto del tato sopra una mula, in tale pos-
suo parente Cardinale Marc' Anto- sesso, desciitto dal maestro di ceii-
nio Colonna di contrario partito, sor- monie Giovanni Mucanzio, fu di-
se improvvisamente in piedi, e mos- stribuito dietro i consigli del Car-
so da interno impulso disse ad alla dinal Gesualdi dal Pajja il solito
vxjce: Ascanio Colonna ?ion vuole s. presbiterio, o dono
medaglie delle
Severina Papa, perchè non è dato da d'oro e d'argento da molti anni
Dio, e ciò detto, comunque fosse intramesso, benché dal cerimoniale
tlagli altri trattenuto così da quasi prescritto.
stracciarsi il rocchetto, se ne uscì. Tosto che Clemente Vili prese le
Allora furono proposti per diverse redini delgoverno pontificio, stabdì
voci alcuni altri che non vennero ima congregazione detta della visi-
accettati, tinche dopo con generale ta, applicandosi egli medesimo a vi-
consenso fu eletto Ippolito Aldobran- sitare personalmente tutte le chiese,
dini nell'età di anni cinquantasei monisteri, spedali e confraternite di
a' 3o gennaio i ')()?.. Condotti a ciò Roma, e cominciando dalla sua stes-
(tuono gli elettori non solo pei- la sa pati'iarcale di s. Giovanni in Lu-
molta stima in che tenevano le vir- terano, allineile su quell' csenqiio
tù di lui , ma ancora per la stessa tutte le chiese della cristianità aves-
memoria della precipitata morte dei sero emendati gli abusi sia ne' co-
CLE CLE 4^
stami, e sia nel culto divino. Per per lo addietro ristretta ai soli ge-
questo medesimo fine di purgare suiti, a tutti gli Ordini religiosi,
ogni semeute di male incitò alla principalmente ai mendicanti, col-
pietà ed allo studio i giovani studen- l' obbligo solo di dover i missiona-
ti nei seminari, come quelli ch'esser ri essere inviati pel Portogallo ai

debbono il propugnacolo della religio- rispettivi superiori nelle Indie O-


ne: nondimeno moderò le severe leg- rientali.

gi, che contro i chierici mal pro- Queste provvidenze prese per Io
mossi agli ordini sacri, e contro i prosperamento degli Ordini religio-
vescovi promo venti erano state ema- si andavano del pari in lui con
nate da Sisto V. Similmente con ogni altra misura che tendesse a
altra bolla ordinò ed insti tui in Ro- pi'omuovere in qualunque guisa il

ma r esposizione volgarmente detta culto, ed a diffondere lumi e i la

delle quaranta ore, ed utili regola- pietà. Quindi approvò in Roma la

menti pose in varii Ordini religio- confraternita della B. V. del sulfia-


si. Assegnò ai padri domenicani gio poco prima instituita eresse ;

il luogo più degno dopo i ca- pure in Roma, con notabile van-
nonici, chierici regolari e secolari, e taggio della religione cattolica, un
monaci degli Ordini antichi ; con- collegio per la nazione scozzese, ac-
fermò la congregazione di tutti i ciocché in essa istruiti i giovani nel-
monisteri di s. Basilio in Italia, Si- la pietà e nelle lettere, tornando in
cilia e Spagna ; rimise in sistema patria potessero ristorare il culto
l'Ordine de'Benefratelli eretto da distrutto della fede; un altro colle-
Sisto V (anno i5c)7.); rinnovò la proi- gio eresse in Roma per la gioventù
bizione già fatta ai regolari dell' uno italiana, che dal nome di lui fu
e dell'altro sesso, di non far donativi detto dementino, e che fu posto
o regali (anno i594); ^PP^'ovò ai i3 sotto la direzione dei padi'i Soma-
ottobre i5g5 i voti semplici de'chie- schi, e confermalo l'anno i6o4;
rici secolari clAla Madre di Dio, e vietò a tutti gì' italiani di abitare
nel i6o4 permise che si propagas- in que' luoghi fuori d' Italia dove
sero in più luoghi; pubblicò molti pubblicamente non sono esercitati
decreti per la riforma di qualunque i riti cattolici; dichiarò non essere
istituto, ed approvò la congregazio- lecito a veruno il confessarsi per let-
ne de' Trinìtarii scalzi della ss. Tri- tere o per internunzio al confessore
nità della redenzione degli schiavi; assente, né da questo ottenere l'as-
ad istanza del Cardinal Baronio, e soluzione approvò il pontificale
;

dell' inclita dama Fulvia Sforza in- romano, il breviario, ed il ceri-


stituì in Pvoma le monache di s. moniale de' vescovi; riunì alla Chie-
Chiara, che erano zitelle povere di- sa gli egiziani, ed ruteni, e di- i

sperse, mentre un' istituzione e- chiarò lecito a' cristiani sì il sen-


guale quattro anni innanzi avea tir messa fuori delle chiese parroc-
fatta pei giovani, i quali per es- chiali, e sì il confessarsi da altri,
sere stati raccolti da un pove- che lìon fosse il proprio parroco.
ro, ma pio letterato, dicevansi po- Per uno stesso zelo religioso con-
veri letterati; di più estese la fa- fermò le leggi di Paolo IV, e di s.
coltà di propagare la fede tra i po- Pio V contro gli ebrei, scacciandoli
poli del Giappone e della China, prima da tutto lo stato, fuorché da
j
u e LE OLE
Roma, Ancona ed Avignone ( anno Parigi colla fame, per cui Papa Si-
iSc)i), pioibentlu nell' anno sci^nen- sto V, contrario dajìprima ad Enri-
le a liitli i ciisliani di leggcrt; o co IV, mutò consiglio, ed incaricò i

rilcnt'io il Talmud, con alili libri suoi legati a nulla piìi curare che gli
già condannati, clic attaccano i' o- interessi della religione, e consen-
nore di Dio e dei Santi. tire a tutto purché il re, cui a-
Ma a segnalali conforti dovea a- vesse a scegliere la Francia, fosse
prirsi l'animo di Clemente Vili col- caro alla nazione, e sottomesso alla
la conversione di Enrico IV re di Chiesa. La morte però di quel Pon-
Francia. Gli Ugonotti, i quali av- tefice, e la rapida fine de' tre suoi
volsero in glandi calamità quel re- successori Urbano VII, Gregorio
gno, non aveano potuto cos'i solFo- XIV, ed Innocenzo IX non diede
care la grande maggiorità della na- tempo a ricomporre i torbidi, che
zione nella sua ferma cattolicità, agitavano la Francia.
che non altri volesse quel regno Ma non appena salì Clemente VIH
se non un re cattolico. Morto En- al soglio Pontificio, che gli spagnuoli e
rico III l'anno 1^89 succedeva- quei della lega, tentando di trarlo al
gli naluralmcnle il Borbone re di loro partilo con ogni mezzo più scal-
Navarra, il quale nell' età di tren- tro, giunsero a far che indirizzas- sì

tasei anni prese il titolo di re di se un breve al Cardinal di Piacen-


Francia e si fece chiamare En-
, za ( il quale faceva in Francia le
rico IV. La pili general porzione funzioni di legato), acciocché indu-
del regno convenne però di non ri- cesse i francesi cattolici a scegliersi
conoscerlo per re di Francia, se non un re della credenza loro. Le ca-
abbandonava il calvinismo e gli U- mere del regno citarono il legato,
gonolli. E sebbene egli non fosse e fecero un decreto contro la re-
molto attaccato al calvinismo che gistratura del breve, ch'era stata
altra volta avea abbandonato non , fatta dal parlamento di Se Parigi.
voleva che il suo secondo cangia- non che Enrico IV, avvedendosi di
mento comparisse strappato dalla non dover ripetere la corona che
forza, e diretto dall'interesse. S'im- dalla spada, continuò le sue con-
pegnò l)ensì di farsi istruire entro quiste, trattando ad un tempo con
sei mesi da persone illuminate, ed E.oma, e rifiutando il progetto di
in un concilio nazionale, se ne fosse alcuni vescovi, che persuadevano il

stato mestieri, e frattanto promise ad istabilire un patriarca in Fran-


di conservare in Francia il cattoli- cia. Clemente Vili rigettò pubblica-

cismo in tutta la sua integrità. Non- mente tali negoziazioni, ma le colti-

dimeno ciò non bastava alla formi- vava di nascosto che diede cam-; il

dabile lega dei cattolici fomentata da- po ai partiti degli spagnuoli e del-
gli spagnuoli, contrari agli Ugonotti, la lega di convocare, ai 26 gennaio
la quale proclamò a re dal suo canto i5c)3, gli stati generali affine di e-
il vecchio Cardinale di Borbone sotto leggere un re cattolico. Tuttavolta
il nome di Carlo X. Pur sceso egli ciò che sembrava
dover ritardare
nella tomba dopo cinque o sei me- almeno il trionfo di Enrico IV, servì
si, altri si suscitarono per quel tro- invece ad accelerarlo. Perocché sco-
no. Enrico IV, esaltato da molti pertisi palesemente i disegni degli
prosperi combattimenti, avea stretta spagnuoli, che, sotto le specie di
CLE CLE 47
religione, volevano aggiogale la Fran- di Rota che cosa si diceva a Roma
cia, fu fatto un decreto dal parla- dei torbidi della Francia, ebbe in
mento di Parigi, e fu vietata l'ele- risposta: Si dice che Clemente VII
vazione al trono di alcuno straniero ha perduta V Inghilterra per la sua
per ciò che si opponeva alle leggi precipitazione, e clic Clemente Vili
fondamentali del regno. Ogni cosa per la sua lentezza perderà la Fran-
rendeva quindi necessaria la con- cia. Tali parole fecero un grande
versione di Enrico IV; e Davy-du- elfetto suir animo del Ponteljce ,

Perron, letterato illustre, e stimato presso il quale adoperandosi inoltre


assai da Enrico IV medesimo ebbe il gesuita Cardinale Toledo, accordò
ad incominciarla dapprima, per mez- ad Enrico IV con solenne rito nel
zo di semplici conversazioni, che in- portico Valicano la sospirata asso-
sensiiiilmente divennero regolari con- luzione. 11 Papa, oltre ad altre di-
ferenze, alle quali furono chiamati mostrazioni di gioia ordinate allora
i vescovi, ed i più celebri dottori. in Roma, fece battere una meda-
Enrico IV, libeio da prevenzioni, glia colsuo ritratto da ima parte,
dolalo di uno spirito eccellente e e con quello di Enrico IV dall'al-
di fermezza, conobbe e confessò la tra. In tale occasione il re diede il

verità che l'ebbe considera-


tosto titolo di cugino ai Cardinali , che
ta, ma non ascrisse che alla grazia fino allora avevano quello solo di
del Signore il cambiamento del suo caro amico. La lega cadde così del
cuore. Risoluta così l'abiura, fu fatta tutto, né più si è nominata se non
essa pubblicamente nella chiesa di per detestare i falsi consigli di quei
s. Dionisio. francesi, i quali .sedotti da una lar-
Won desistettei'O por altro quei va di religione avevano dato mano
della lega dalle denigrazioni contro il ai nemici della Francia stessa, e
nuovo re, e dal dimostrare che l'as- ridotta 1' aveano per quarant' anni
soluzione stata data al re dall'arci- il teatro dei disastri e delle scelle-
vescovo di Bourges, di concerto co- ratezze.
gli altri prelati, colla formula: ^9^/- Prima che seguisse l'assoluzione di
t'rt l'autorità della santa Sede apo- Enrico IV, due fanatici, Pietro Bar-
stolica , diveniva nulla Clemcnle . riere da marinaro fatto soldato e ,

Vili, dietro le istigazioni di quei Giovanni Chatel figlio d' un panat-


della lega, e degli sp;ignuoli, incli- tiere di Parigi, attentarono contro
nava pure in tale seiitimeiilo ; il la vita di lui, il piimo nel l 'jgS ,

che diede animo a quei della lega e l'altro nel i 594. Questo secondo
di dichiarare anatematizzati i vesco- con una coltellata gli colpì il lab-
vi, i quidi gliela avevano accorda- bro inferiore, e spezzogli un dente,
ta. Nondimeno il re inviò a R.oma di che accagionati grinnocenti ge-
il duca di Nevers per suo amba- suiti scacciati furono dalla Francia.
sciatore insieme ad un segreto agen- Tuttavolla premurosamente ado-

te apportatore di una lettera piena perossi Clemente Vili presso il mo-


di sentimenti di fede e di preghie- narca francese, che Eiuico IV nel-
re per ottenere l'assoluzione. Il san- anno 1604, malgrado gli sforzi
to Padre procrastinava a conceder- del Parlamento ebbe ,
a richia-
gliela sinché un giorno diman-
, marli, ed a fondar loro il magnifi-
dando a Serafino Olivieri uditore co collegio della Flechc , dove do-
48 CLE CLE
pò la morte , volle tlepositai'e il Roma come vice-Pontofice
il Car-
suo ciioic. dinale Innico AvalosAragona,
d'

Frattanto nel 1^98 non avendo vi si recò il Papa con grande co-
Enrico IV alcuna successione da mitiva di Cardinali e di altri per-
Margherita di Yalois, colla quale si sonaggi. Ivi sposò l'arciduchessa
era quasi violentemente sposato, ot- Margherita d'Austria presente col-
tenne dal Pontefice il divorzio, e la l'assente Filippo III re di Spagna,
permissione di sposare Maria dei ed il presente Alberto arciduca di

iVIedici , figliuola del granduca di Austria con Isabella sorella di Filip-


Toscana. po; dopo di che fece rimanere le-

In questo mentre grande letizia gato a latore in Ferrara il Cardi-


recò all'animo di Clemente Vili nale Pietro Alilobrandini suo nipote,
l'arrivo in Roma d'Ignazio Pocien, insieme al Cardinale Blandrata qual
vescovo di Woldomir, nella Russia governatore della città , e poi fece

Polacca, e di Cirillo Terlecki , ve- ritorno a Roma.


scovo di Lucko ,
portatisi ambedue Neil' anno appresso 1
399 resti-

espressamente al santo Padre aili- tuita la pace al regno di Francia


iie di riunirsi alla Chiesa romana coli' editto di Nantes [Fedi), il san-
ìiell'anno iSgS, ed abiurare gli an- to Padre inviò una pastorale esor-
tichi errori. Se non che tornali alle tazione a tutti i vescovi di quel re-
proprie diocesi, non poterono rac- gno, animandoli a procurare con
cogliere il frutto del loro zelo per ogni studio r accrescimento della
l'opposizione fatta dal palatino di fede cattolica , e l' osservanza del-
Kiovia, e dalla maggior parte dei la disciplina ecclesiastica. Nell'anno
magnati della Russia. Nello stesso 1600, celebrò il duodecimo giubileo
tempo arrivarono in Roma due ora- dell'anno santo {V. Anxo Santo
tori egiziani spediti dal patriarca di XII), e nell' anno seguente, pel pri-

Alessandria, ed ai piedi del sommo mo inviò le fascie benedette pel


Pontefice, che teneramente li ac- delfino Lodovico XllI, nato ad F^n-
colse, fecero professione di fede, e ri- rico IV dal matrunonio con Maria
gettarono gli errori dei greci sulla de' Medici.
processione dello Spirito Santo, sul- Un grave affare richiamò nel 1602
la reiterazione del battesimo, e sul le cure del zelante Pontefice. Fino
numero de' sacramenti, pregando in dal i583 era uscito colle stampe di
fine per la riunione delle chiese di Lisbona un libro intitolato: della con-
Egitto alla Chiesa apostolica. cordia della grazia e del libero ar-
L'opera per altro piìi gloriosa bitrio di Lodovico di Molina, ge-
,

del pontificato di Clemente Vili è suita spagnuolo. Denunziato quel li-


certamente l'unione immediata del bro air inquisizione di Roma, volle
ducato di Ferrara allo stato della Clemente Vili che fosse rigorosamen-
santa Sede, fatta col favore di Enri- te esaminato da otto teologi, quali i

co IV, e contro Cesare d' Este ,


il mostrarono esservi in esso da ses-
quale perdell' imperatore
l' aiuto santa proposizioni erronee e teme-
se n'era fattocoronar duca. V. Fer- rarie. Risposero i gesuiti, ed un'al-
rara. Indi volendo consolare di sua tra congiegazione , a cui vennero
presenza i suoi nuovi vassalli fino aggiunti due esaminatori , ridussero
allora soltanto feudatari, lasciato in a venti le proposizioni. Allora il
,

CLE CLE 49
santo Padre ordinò che coU'assisten- naie non se ne fidò, ed i suoi par-
za de' Cardinali della suprema in- tigiani restarono in timore fino alla
quisizione, degli esaminatori deputati morte di Clemente VIII, che si cre-
e de' due generali degli Ordini li- deva vicina.
tiganti, domenicani e gesuiti, le due Né falsi furono que' presagi. Nel
parti proponessero alla sua presen- i6o5 Clemente Vili cadde malato,
za le ragioni loro. Quarantasette ed suo male, con delirio continuo
il

congregazioni furono celebrate per lo privòrepentinamente della me-


tale oggetto,ma per la morte di moria e dell' intelletto, ed andò cre-
Clemente Vili, fu deciso l'affare scendo in maniera, che a' 3 di mar-
da Papa Paolo V suo successore. zo morì nell'età di oltre sessanta-
Frattanto morta Elisabetta regi- nove anni , avendo governato la
na d'Inghilterra, e salito sul trono Chiesa tiedici anni, un mese , e
Jacopo re di Scozia, sperava Cle- quattro giorni. In sei pi'omozioni
mente Vili che con lui salisse pure creò cinquantatie Cardinali, e perlai
la fede di Cristo ; ma infruttuose canonizzati furono s. Giacinto di :

restarono le pie sue pratiche a tale Polonia l'anno i5g4, s. Romualdo


uopo introdotte. Il re professò la fondatore de' camaldolesi l' anno
religione anglicana , e fu il primo i5q5, s. Raimondo
Pegnafort di
eziandio ad esercitare i diritti del di Barcellona l'anno 1601 cioè il :

solo Vicario di Cristo. Che se gran- primo è l'ultimo solennemente, e


de amarezza ciò i-ecava all' animo s. Romualdo per equipollenza. Per-
del Pontefice, cagione di grave cor- mise r uffizio e la messa al b. Lo-
doglio e della morte sua fu vm renzo Giustiniani, e a s. Gio; Gual-
disgustoso accidente. Un reo potè berto beatificò la b. Agnese di
:

sottrarsi dai birri , e ricoverarsi Montepulciano, e fece mettere nel


nel palazzo del Cardinale Odoardo martirologio l'omano i nomi del b.
Farnese, perchè i cortigiani del Car- Ambrogio Sansedoni da Siena, del
dinale gliene aveano dato modo b. Gherardo Sagredo martire vene-
maltrattando i birri (anno i6o3). ziano, e di s. Calogero eremita. Fu
Montato in collera il Pontefice, co- sepolto Clemente Vili nel Vaticano,
mandò al governatore di Roma di donde venne poi trasportato a' 2 3
procedere contro que' domestici, ri- aprile 1646 ad un prezioso avello
soluto di riprendere il signor loro. fabbricatogli nella cappella Borghe-
In difesa di esso si presentarono al- se nella basilica di s. Maria Mag-
l'adirato Pontefice vari principi ro- giore da Paolo V. Vacò la santa
mani, e l'ambasciatore del re cat- Sede ventotto giorni.
tolico, il che riuscendo invano, il Era Clemente Vili fornito di mol-
Cardinale uscì da E.oma, seguito da te virtù, e zelante per la propagazio-
molti del suo partito. Ciò valse a ne del vangelo ,
per 1' estirpazione
più accendere il Pontefice, e a voler dell'eresie, e per la conversione de-
più fermamente tulti nel poter suo. gli scismatici dell'Oriente. Infatica-
Tuttavolta il duca di Parma Ran- bile in tutti i suoi doveri , umile
nuccio Farnese, fratello del Cardi- di cuore, seppe nondimeno mante-
nale, corso in fretta in Pi^oma, placò nere i pi'opri diritti senza oltrepas-
il Pontefice, ed ottenne il perdono sarli. Più volte si vide al tribunale
a' dehnquenti. Per altro il Cardi- di penitenza; al divino quotidiano
VOL. xiv. 4
So CLE CLE
sagrifizio ,
preceduto sempre dalla dinal Pietro Aldobrandini, la tratta

confessione fatta al pio Cardinale di dodici mila rubbia di grano, por


Baronio, spargeva lagrime di pietà; pagare col ritratto della medesima,
ed un cilicio di che sempre cinge- il palazzo da lui compralo dal du-

va il suo corpo, attestava la qua- ca di Urbino della Rovere nella ,

lità delle sue penitenze. Spesso an- via del corso presso s. Maria in
cora appariva alle pidjbliche preci Via Lata, che poi divenne proprie-
co' piedi ignudi, massime nel tem- tà dei Doria Pamphily. /". Chiesa
po in cui si trattava della conver- DI s. Maria sopra Minerva, ove
sione di Enrico IV , ed ogni gior- si parla della cappella degli Aldo-
no teneva accanto alla sua tavola brandini, in cui sono sepolti diversi
tanti poverelli quanti erano gli an- personaggi di questa distinta e be-
ni del suo pontificato. Dava loro nemerita famiglia, non che l'arti-
l'acqua alle mani, ne benediceva la colo Borghese.
»nensa , e li regalava di qualche Alle cose fin qui dette intorno a
piatto della sua. Visitava altresì i questo Pontefice , crediamo oppor-
bisognosi , ai quali nel solo anno tuno di riportare la compendiata
f;anlo distribuì trecentomila scudi, descrizione dei tre funesti avveni-
consolava gli afflitti , e durante il menti, accaduti sotto il di lui pon-
suo governo riscattò molti dalle ma- tificato, pei quali le tre nobilissime
ni degl' infedeli. famiglie romane Cenci, Santacroce,
Clemente Vili nel i^gS fece e Massimi, ebbero a vivamente com-
Cardinale Pietro Aldobrandini suo piangere alcuni dei loro individui
nipote, cui aflìdò l'universale am- che morirono o violentemente , o
,

ministrazione del governo pontifi- per la punitiva inesorabile giustizia,


cio; quindi creò Cardinale Cinzio la quale colpì pure Troilo Savelli
Passeri Aldobrandini, nipote suo per di anni dieciotto, che fu decapitato
canto materno, lo nominò segreta- in Castel s. Angelo a' 18 aprile
rio di stato, e volle che col Cardi- l'ìg'j. f^. Cancellieri, Mercato di
nal Pietro esercitasse l'autorità del Romaj 286, e i suoi Possessi,
pag.
governo. Esaltò alla porpora Giam- a pag. 3 Quindi dovrà per la
1
4-
battista Deti, della famiglia di Li- verità convenirsi, che Clemente Vili
sa Deti sua madre. Di sedici anni non fu troppo severo , considerate
annoverò pure al sagro Collegio d le circostanze de' tempi , ma solo

pronipote Silvestro Aldobrandini, e giusto ed imparziale a sua dove- ,

promosse alle primarie cariche pa- i rosa lode, ed in ossequio della pu-
renti secolari. ra storia,
Puporta il Cancellieri ne' suoi Pos- Francesco Cenci, unico figlio di
sessi, a 54, erudite notizie
pag. 1 monsignor Cenci, che fu tesoriere
suir acclamata elezione di Clemen- di s. Pio V, era uomo di molte
te Vili, e fa menzione del palazzo ricchezze, avendo ottantamila scudi
Aldobrandini incontro la chiesa dei annui di entrata; ma si lasciava
ss. Domenico e Sisto in Roma , e dominare dai vizii più enormi. Que-
della celebre Villa Aldobrandini in sti dalla prima moglie ebbe sette
Frascati. A pag. poi 5o5 racconta, figli, e nessuno dalla seconda Lu-
che Clemente Vili con chii'ografo crezia Petroni. Tanto egli odiava i
de' 24 agosto 160 r, concesse al Car- suoi figli, che nell'anno iSySavea
, ,

CLE CLE 5i
fabljiicata nel cortile del suo palazzo, il governo in cognizione della uc-
una chiesa dedicata a s. Totumaso, cisioTie di Francesco, cominciò a fare
la quale divenne anche parrocchia, indagini per discoprirne i rei; quin-
col solo pensiere di seppellirveli lutti. di venne carcerato in JNapoli Olim-
Questa chiesa, la quale chiamasi di pio, il quale confessò il delitto. Av-
s. Tommaso a' Cenci, tuttora jus visato pertanto il governo di Ro-
patronato de' conti Cenci Rolo- ma, fece carcerare in Corte Savel-
gnetli , fu anticamente dai Cenci la, Giacomo, e Bernardo Cenci fi-a-

edilicata sopra il monlicello forma- telli , Beatrice sorella, e Lucrezia


to dal teatro di Balbo, dove i po- madrigna. Monsignor Guerra ,
pre-
tenti Cenci costruirono le loro case, si gli abili di un carbonaro, e sfi-

e chiamossi da Fraterni tale. Di tali gurata la sua bellezza col carbone,


figli , E.0CCO fu ammazzato da un rasa la bella capigliatura, col pane
Norcino e Cristoforo da
,
Paolo ui bocca, e una cipolla in mano
Corso, mostrandone il padre empio se ne iùgg"i, passando franco fra i

piacere. Delle figlie la maggiore , birri.


per iscatisare le sevizie paterne ot- Fallo il processo dal giudice U-
tenne con un memoriale al Papa lisse Moscati, e confessi lutti i rei,

di essere maritata a Carlo Gabrielli fuorché per molto tempo Beatrice,


gentiluomo di Gubbio , e Beatrice Clemente Vili che l'aveva esami-
più giovane restò in casa , non a- nato, ordinò, secondo le leggi d'al-
vendo potuto ottenere la grazia lora, che fossero strascinati a coda
della prima. Or questa figlia, vmita di cavalli ; ma per le preci di tutta
alla matrigna Lucrezia, a (iiacomo la nobiltà di Roma, si trattenne il

fratello già padre di sei figliuoli


, severo Pontefice per venticinque gior-
cospirò ad uccidere Francesco nella ni, di mandare ad etlétto la sen-
rocca della Petrella ove col per- , tenza. Intanto i rei furono difesi
messo di Marzio Colonna, al quale dai migliori avvocati, fra i quali dal
apparteneva, si era ritirato per l'e- celebre Farinaccio, che in presenza
state lo slesso Francesco Cenci, già del Papa eloquentemente perorò a
settuagenario, colla famiglia. I cospi- favor loro. Per tutta una notle
ratori, per mandare ad eCfetlo que- Clemente Vili studiò queste scrit-
sto attentato , si servirono di due ture col Cardinale di s. Marcello,
suoi vassalli chiamatiMartino ed , e pai'eva quasi disposto a far loro
Olimpio, isettembre
quali agli i i la grazia, se tempo non
in questo
iSgB, trovando Francesco già dis- l'avesse esacerbalo grandemente il
posto dalle donne coli' oppio, en- matricidio allora commesso da Paolo
trarono nella camera dove dormi- Santacroce per cui chiamando a
;

va, e col premio di mille scudi per sé monsignor Taverna governatore


ciascuno, gli conficcarono nell'occhio di Roma, gli rinunziò la causa, e
un pugnale e , nel collo un altro. questi pronunziò la sentenza di
Le due donne strascinarono cru- morte, che fu eseguita ai 9, o agli
delmente il cadavere ad una loggia I I settembre 1^99. Giacomo nel-
sopra un orto, e lo diruparono so- l'età di ventisei anni fu tanagliato
pra un sambuco, perchè si credesse neir esser condotto al patibolo sulla
fosse traboccato casualmente da un piazza di Ponte s. Angelo, indi ven-
necessario che slava sopra. Venuto ne mazzolato , scannato , e squar-
. , ,

5i CLE CLE
tato. Bernardo giovane di quindici Queir infelice dama
aveva sessanta
anni dimostrato innocente dal Fari- anni, e fattasi la sezione al suo ca-
naccio, fu ricondotto in prigione, davere fu ritrovata idropica, e per-
donde lo liberò dopo tre giorni ciò innocente. Paolo subito fuggì la
r arciconfraternita del Crocefisso di giustizia delmondo, non quella di
s. Marcello, pel privilegio che go- Dio, sapendosi che non molto dopo
deva, con obbligo di pagare fra fece una trista fine. Il Papa Cle-
un anno venticinque mila scudi alla mente Vili indignato, ordinò su-
arciconfraternita della ss. Trinità bito il processo, nel quale produ-
de' Pellegrini. Lucrezia di anni cin- cendosi la suddetta risposta di O-
quanta, vestita di cotone nero, fu nofrio, fu questo creduto complice,
decapitata; come pure Beatrice di e però nel tornare a casa da una
anni venti, avendo in conforteria partita di giuoco del pallone , che
fatto testamento, nel quale lasciava avea fatta nel palazzo Orsini a
il suo cadavere alla chiesa di s. Monte Giordano ( divertimento al-
Pietro Montorio, quindici mila scu- lora prediletto de' nobili romani )
di all' arciconfraternita Stim-
delle Tordinona, ove mon-
fu carcerato in
mate, e la dote per maritare cin- signor Taverna governatore di K.o-
quanta povere zitelle. Più di tutti ma, per ordine del Cardinal Al-
cagionò somma commozione nel- dobrandini , nipote di Clemente
r popolo spettatore questa
infinito Vili, fece in persona il pro-
gli
spiritosa ed avvenente zitella, in ve- cesso. Onofrio poco dopo confessò,
derla sul palco, vestita in abito di che per le parole surriferite, voleva
talfettano berettino, con un panno dire al fratello, che togliesse la vi-
d'argento sulle spalle, ed una sotta- ta alla madre, per togliere cos'i
na di drappo. l'infamia, ch'essa cagionava alla fa-
Nel ten)po poi che si faceva il miglia. Fu dunque Onofrio deca-
processo agli uccisori del Cenci pitato sul ponte s. Angelo nel 1600,
Paolo Santacroce, avendo più volte o nel i6of, lasciando una figlia
richiesto a Costanza sua madre, che per nome Valeria dotata d' ogni ,

lo costituisse erede delle sue facoltà, bellezza, per morte della quale tor-
e non potendola a ciò persuadere, nò a casa Orsini l'Oriolo, che era
mentre con essa dimorava in Su- stato dai loro avi donato ai Santa-
biaco atrocemente risolvè di ucci- croce.
derla, e per colorire la sua malva- Fra le più nobili famiglie di Ro-
gità scrisse ad Onofrio Santacroce, ma risplendeva nel pontificato di
marchese dell' Oriolo , suo fratello Clemente Vili, la Massimi, che di-
maggiore, che allora stava in detto visa in diversi rami discendeva da
feudo, che la loro madie contami- Domenico Massimo il più ricco cit-
nava lo splendore della loro fami- tadino di Roma, cui fu bruciata la
glia, col darsi in preda alla disso- casa nel sacco di Roma del iSay.
lutezza , che era incinta e perciò , Domenico da Giulia Capodiferro
gli domandava come regolarsi. O- ebbe dieciotto figli , tre de' quali
nofrio gli rispose, che facesse quel- formarono tre linee, cioè Angelo,
lo ch'era dovuto ad un cavaliere. Pietro, e Luca. Da Angelo discen-
Questo bastò perchè Paolo uccides- dono le odierne splendide famiglie
se la madre a colpi di pugnale de' principi Massimo alle Colonne,
,

CLE CLE 53
e dei duchi Massimo all' Araceli. ed abbracciando il quinto, ancor
Pietro non elibe successione, e Lu- piccolo ed innocente, chiamato Pom-
ca da Virginia Colonna ebbe Le- peo, questo costituì erede de' suoi
lio marchese di Prassedi, il quale beni liberi, pregando il Cielo, che
sposandosi a Girolama Savelli eb- in questo solo dovesse cadere la
be Luca, Girolamo, Ottavio, Ales- successione della sua casa ; ed egli
sandro, e Pompeo;
però rima- egli quasi divenuto cieco continuo dal
se vedovo coi detti cinque figli ma- piangeie, in breve tempo morì, in-
schi, ne' quali la bellezza al pari consolabile per la perdita dell'ama-
dello spirito li rendeva cari a tutti. ta consorte, e per 1' orribile avveni-
Dopo il viceregnato di Sicilia, essen- mento, mentre il Papa aveva ban-
do tornato in Roma Marc'Antonio dito i figli uccissori.
Colonna, portò seco Eufrosina bel- Coir appoggio de' Colonnesi , e
lissima dama di quel regno colla col pretesto specioso di aver delin-
quale avea amorosa confidenza, per quito per istimolo di riputazione
cui se fosse rimasta in Sicilia , sa- trovarono i banditi fratelli Massimi
rebbe da' parenti stata uccisa. 11 la maniera di rimuovere il Papa
marchese Massimi frequentava il Clemente Vili dalla costanza di
suo parente Colonna e nella sua , mantenerli nel bando, di cui li as-
casa trattando la dama, se ne in- solvette, ma non di scansar la giu-
vaghì, ed essa al pari del vecchio; stizia divina, e la paterna maledi-
laonde si determinarono di sposar- zione. Tornato a Roma Girolamo,
si , ma i figli di Lelio che mal vo- che altri chiamano Marcantonio se-
lentieri videro tale matrimonio, né condogenito avido di esser capo
,

potevano soffrir questa infamia, ri- di casa pensò di attossicare Luca


,

solvettero di vendicarsene. Venuta primogenito e lo eseguì dopo di


,

la sposa in casa Massimi, il mar- aver provato il veleno in un suo


chese nella mattina seguente al se- cocchiere, che subito ne morì, co-
guito sposalizio, giusta il consueto me poi successe al fratello. Scoper-
andò al palazzo Pontificio, essendo tosi dalla giustizia il suo reato, fu
cameriere d' onore di servizio di arrestato a Monte Giordano mentre
Clemente Vili. Intanto i di luifi- si divertiva al giuoco del pallone.
gli profittando di sua assenza, si- Quindi Marcantonio, che per av-
mulatamente alla matrigna man- vezzarsi a disprezzare i tormenti, si
darono un' ambasciata per presen- faceva prima dare la corda da' pro-
tarsi a lei, e complimentarla. Vo- pri servitori, tuttavolta appena nel-
lentieri Eufrosina accondiscese alla la carcere vide la corda subito ,

richiesta, ma nel farsi incontro ai confessò il suo delitto, ma il Pon-


figliastri, essi con un colpo di pi- tefice lo fece decapitare sul ponte
stola in petto, o secondo altri con s. Angelo a' i6 giugno 1599. Il
una salva di pistolettate la stesero terzo figlio di Lelio fu miseramente
morta, e fuggirono da Roma. Tor- estinto da una cannonata de' tur-
nato il padre in casa e visto lo , chi, facendo le caravane nelle ga-
spettacolo, acciecato dall'amore e lere della sua religione di Malta.
dalla vendetta, impugnato un Cro- 11 ((uarto fu ucciso da un' archi-
cefisso maledisse con terribili im- bugiata nel tempo che cavalcava
precazioni i quattro figli delinquenti, alla portiera di una dama, la quale
"il CLE CLE
l'aveva invitato alla villeggiatura di comlolta gli conciliarono talmente
un suo castello. Restò in vita il la grazia del re Filippo IV, die, ol-
f|UÌnto figlio Pompeo, il quale ere- tre altrifavori, ottenne da Ini la
de della sua casa prese per moglie perpetua annuale pensione di (piat-
Brigida de Magistris, morta la quale tiomila scudi pei canonici della ha-
dopo avergli dato una sola figlia , silica Liberiana, come si disse al
che maritò ad Agostino Buongio- voi. XII, p. 124 del Dìzionnrio.
vanni, si sposò in seconde nozze Passati undici anni , e sollevato
con una dama di casa Rebiba, ni- al soglio Innocenzo X,
Pontificio
potè del Cardinale di questo no- dai ministri di quel Papa, dai qua-
me, da cui fu arricchito di molti li non era amato, fu richiamato a
figli maschi. Queste sono le giusti- Roma per vivere come semplice ca-
zie rigorose,che fecero tremare i nonico di s. Maria maggiore. Mor-
romani, ed imposero potentemente to però Innocenzo X, il sacro CoUe-
nei loro animi a segno, che anco- gio riconobbe merito di Giulio,
il

ra da tutti se ne parla con trepi- e lo fece governatore di Roma, ed


dazione, ed interesse. a«!sunto al Pontificato Alessandro
CLEMENTE IX, PapaCCXLVUI, VII, nel 16)7, creollo Cardinale
chiamato prima Giulio Rospigliosi, prete di s. Sisto. Ma cessando di
era discendente da una nobile fa- vivere Alessandro VII, ai no giu-
miglia toscana. {^V. Rospigliosi fa- gno 1667 nell'età di sessantotto
aiiolia). Terminato da lui nel se- anni, il Cardinale Rospigliosi fu e-
minario romano lo studio delle letto Papa20 giugno 1667, e
ai

scienze inferiori sotto la disciplina col nome Clemente IX fu coro-


di
de' gesuiti ,
passò all'università di nato nel Vaficano ai ^(5 di detto
Pisa, nella quale ricevette le insegne mese, e nella domenica seguente 3
dottorali in ambi diritti nel 1623,
i luglio, in lettiga aperta si recò con
nel qual tempo era pure professo- magnifica pompa a prendere solen-
re straoi'dinario di filosofia neh' u- ne possesso della basilica Latera-
iiiversità medesima. Ritornato in Ro- nense.
ma, entrò nella corte del Cardinale Cominciò Clemente IX il suo go-
j\ntonio Barberini, ed ottenne la sti- verno dal diminuire in gran parte i
ma di Papa Urbano Vili per la tributi, da cui erano aggravati suoi i

vasta sua erudizione, e per la som- sudditi, principalmente quello del


ma sua letteratura. Nò andò guari, macinato, eh' ci riscattò con denaro
che quel Pontefice il fece referen- da chi ne aveva l'appalto. Né vol-
dario dell'una e dell'altra segnatu- le però, che nell' editto di quest'ul-
ra l'anno i632, indi segretario del- timo benefizio comparisse il nome
la congregazione dei riti, canonico, suo, ma sì quello del predecessore
e vicario di s. IVIaria Maggiore, giù- Alessandro VII, il quale avea già
dice a Intere della legazione di Avi- adunato il denaro per l' estinzione
gnone, segretario dei brevi ai prin- di silFalta gabella. Aboh di poi Cle-
cipi nel 16/j.i, sigillatore della pe- mente IX, nel 1(367, a cagione •^'''"^

nitenzieria, e finalmente arcivescovo spesse dissensioni provenienti dalla


di Tarso, e nunzio apostolico nel- moUiplicità dei tribunali, il gover-
l'anno i644 ^^^^ corte di Spngna. natore del borgo di s. Pietro, o
Ivi le sue virtù, e la prudente sua città Leonina, già nel 1 5 )o sialo
CLE CLE 55
inslituito Ja Giulio 111, e lìe con- Icntemente dall'Arnaud e dal Nico-
segnò la giurisdizione al governa- le , due principali capi del gian-
tore di Roma. senismo, non potè durare lunga-
INIa l'animo valoroso di Clemen- mente, come si vedrà nella vita di
te IX inoltre si appalesò nell'opporsi Clemente XL Vedi.
al danno cagionato nella Francia dai Bene però un esito felice ebbero
cjuattro vescovi, i quali abbracciato le esortazioni di Clemente IX verso

aveano il partito de' giansenisti. A Jactopo patriarca di Armenia maggio-


favore di que' quattro vescovi scrisse- re, acciocché mettesse in uso in quel-
ro ^1 Pontefice altri diciannove vesco- le regioni il rito della Chiesa Piomana
vi l'anno 1667, dicendo, che la Chie- abbandonato per seguire gli errori
sa non può definire con infallibili- degli Armeni scismatici, condannati
tà fatti umani da Dio non rivelati, dal concilio fiorentino nel tempo
e che in tal caso non piìi può esi- di Eugenio IV. Il zelante Pontefice
gere, che un rispetto a' suoi decreti. costrinse ancora Arduino, arcivesco-
Voleva il santo Padre, che ai quat- vo di Parigi, di rimettere i giorni
tro vescovi si facesse il processo, e festivi stati tolti senza il consenso
deposti fossero dal grado che occu- della santa Sede , e per la stima,
pavano. Se non che i quattro ve- che professava pel re Cristianissimo,
scovi incoraggiati dagli altri dician- gli concesse la facoltà di poter no-
nove scrissero una lettera circolare minare ai benefizi vacanti nelle pro-
a tutti i vescovi del regno, accioc- vinole state nuovamente aggiunte
ché impedissero l'esecuzione del bre- a quel reame. Tutto faceva per ve-
ve Pontificio. Il re Cristianissimo Lui- der diffusa la fede, e mantenere la
gi XIV condannò tale enciclica come pace nel mondo. A questo secondo
sediziosa, ed ordinò a tutti i vescovi fine cooperò grandemente alla con-
di punto non attendervi. La regia clusione della pace di Aquisgrana
risoluzione ed i consigli dati dagli fatta ai 2 maggio 1668 tra i prin-
amici loro costrinsero i quattro ve- cipi cristiani, adoperò col re
e si

scovi di promettere la sottoscrizio- cristianissimo, perché fosse distrutta


ne del formolario di Alessandro la piramide stata alzata in Roma
VII, purché fosse loro risparmiata nel 1664 in obbrobrio della nazio-
la confusione di ritrattare le pa- ne Corsa, e fece egli stesso levare
storali. Acconsenfi Clemente IX, e r iscrizione posta nella piazza di s.
richiese solo vm attestato di avere Maria Maggiore contro Enrico IV
sottoscritto il formolario prescritto re di Francia.
da Alessandro VII con sincerità e La stessa diligenza adoperò Cle-
senza frode. Che se tutto fu esegui- mente IX per conciliare i portoghesi
to, non ebbe a mancare per altro cogli spagnuoh contendenti per la suc-
la temuta frode, dappoiché negli al- cessione del Portogallo, e dopo ven-
tri atti diocesani aveano aggiunta la tott' anni di guerre ostinate, la pa-
consueta distinzione del dirìtto, e del ce conchiusa ai 5 febbraio 1668
fallo. Nondimeno Clemente IX in- pose termine a quelle contese, e la
gannato dalle apparenze, gli ammise regia casa di Braganza pacificamen-
alla pace, che fu chiamata pace di te si consolidò nel trono che le ap-
Cleinenle IX, e che fu conchiusa parteneva, nella persona del re Gio-
nel 1669. Maneggiata però fraudo- vanni IV. V. PoRTOGAIiO . Ma
56 CLE CLE
r isola di Candia, che dopo un osti- che del suo le aveva rinunziato.
nato assedio passò dal dominio ve- In tre promozioni creò dodici Car-
neziano a quello dei tinelli, afllisse dinali, tra' quali il suo nipote Ja-
per modo il santo Padre, già pro- copo Piospigliosi dimeriti, che
tali

strato da grave infermità, che per- nella morte dello ebbe molti
zio
dette la vita ai 9 dicembre iG6r), voti pel pontificato. Fece pure Cle-
nell'età di sessantanove anni, dopo mente IX generale delle milizie pon-
due anni, cinque mesi, e diciannove tificie, il proprio fratello Camillo.
giorni di Pontificato . Fu sepolto Tali di Clemente IX erano
virtù
nel Vaticano, donde il suo succes- fondate sull'umiltà, per cui avea egli
sore Clemente X lo trasferì ad un proibito che nelle fabbriche da lui
magnifico deposito nella Chiesta di fattein Pioma venisse incisa la sua
s. Maria Maggiore {^Vcdi), al qual arma, ovvero il suo nome. Bensì
articolo se ne fa la descrizione, e dopo la morte di lui venne ciò fat-
si pax'Ia della sua umile disposizio- to per ordine di Clemente X, cioè
ne per riguardo alle sue ceneri. nelle basi delle statue degli angeli
Heatificò egli santa Rosa di Lima, li di marmo, che sono sul ponte san-
i5 aprile dell'anno 1G68, e cano- t' Angelo. Vacò la santa Sede quat-
nizzò solennemente ai 28 aprile tro mesi, e diciannove giorni.
dell'anno iGGps. Pietro d'Alcantara, CLEMENTE X, Papa CCXLIX,
e s. Maria Maddalena de' Pazzi. Era chiamato Emilio Altieri innanzi che
Clemente IX fornito di somma pie- venisse sollevato al Pontificato. Nac-
tà: usava due giorni per settimana que questo Pontefice in Roma , ai
di amministrare il sacramento della i3 luglio iSqo da Lorenzo Altieri,
penitenza in un confessionale della e da Vittoria Delfini, dama Vene-
basilica Vaticana a chiunque se gli ziana. Dopo aver terminati gli stu-
fosse presentato; visitava di frequen- di, da Urbano VIII per si diede
te gli spedali riformò la sua ta-
; uditore a Giambattista Lancellotti
vola assegnandone il risparmio per nella nunziatura di Polonia nel
limosine ai poverelli; e per estingue- 1623. Ritornato in Roma, promos-
re molte gabelle, delle quali Roma, so venne al vescovato di Camerino,
e lo stato ecclesiastico erano da e dallo stesso Urbano Vili fu fatto
molti anni aggravati, instituì una governatore di Loreto, e di tutta
congregazione, che gli meritò nella r Umbria, deputato eziandio in Ra-
sua morte le lagrime dei sudditi. venna per riparare il danno dalle
Un'altra congregazione instituì per alluvioni recato a quelle campagne.
trattare, secondo le regole de' sacri Innocenzo X spedillo nunzio a Na-
canoni, le materie delle indulgenze poli, nella qual condizione vi restò
e delle reliquie. Co' suoi parenti era per otto anni ; ma l'imanendo l' u-
sì moderato e austero, che con ri- nico fratello suo avviluppato nelle
pugnanza acconsentì al matrimonio perturbazioni di quella città, egli
di suo nipote, ed alla sua famiglia restò non solo privato della nun-
negò quelle ricchezze, che secondo ma spogliato de' beni pa-
ziatui'a,
il costume de'passati tempi le avreb- per aver ricusato di pagare
terni,
bero potuto appartenere. Perciò era 18000 scudi, a cui condannollo
solito dire, che la sua famiglia era Innocenzo X. Morto quql Pontefice,
provveduta abbastanza con quello il sagro Collegio, in tempo di sede
,

CLE CLE 57
\acante gli diede commissione di se- quell'ambasciatore. All'incontro can-
dare i' liimidti della Lombardia, e giò stile la coite Romana, che per
da Alessandro VII fu spedito nun- timore di ofliindere la Spagna non
zio alla corte di Polonia, dandogli aveva mai voluto ricevere un am-
quel Pontefice nel 1607, la carica di basciatoi-e di Portogallo sino dal
segretario de' vescovi e regolari. Cle- 1640, e ad onta delle replicate i-

mente IX dopo lo fece suo


dieci anni stanze di quella regia non vi corte
maestro di camera e come fu , aveva aderito; laonde Clemente X
presso a morire 1' anno 1669 lo fu il primo Pontefice ad ammettere
creò Cardinale, Ma dopo le solite alla sua udienza il conte di Prado,
esequie latte al defunto Pontefice che in tal qualità ed a nome di
Clemente IX, entrarono i sacri e- Giovanni IV di Braganza, prescn-
a' 20 dicembre del 1669
Icttori in tossi con sì magnifico apparato
conclave, ed il sentimento universale che quasi tenea del trionfo. Rice-
fu pel Cardinale Altieri, la cui u- vette ad un'ora due religiosi do-
miltà gli faceva opporre la sua età menicani recanti la risposta del re
di 80 anni, ed andava gridando : di Persia, che prometteva di muo-
vedete bene di' io non sono abile a ver la guerra al turco, come lo a-
portar questo peso^ ed anzi addita- vea slimolato Clemente IX suo an-
va come più utile e adatto il Cardi- tecessore.
nale Brancacci. Costretto però dai In quell'anno 1673, continuando
migliori teologi, acconsentì ai 29 con maggior ardore la guerra dei
aprile 1670, prendendo il nome francesi contro le provincie vinile
di Clemente X. Fattosi coronare dell' Olanda, si adoperò il Pontefice
in Vaticano agli i i maggio, agli a l'idurre le cose alla pace. Per le

8 di giugno prese in lettiga il so- sue diligenze Colonia fu scelta a


lenne possesso nella basilica latera- luogo di congresso ; ma in questo
nense. mezzo i continui trionfi del re di
Poco dopo la sua esaltazione al Francia Luigi XIV producendo gelo-
pontificato, pubblicò Clemente X sia nell'imperatore, fu stretta inve-
lUì giubileo straordinario, e si ap- ce da lui un'alleanza coli' Inghilter-
plicò con ogni studio ad indurre i ra , colla Spagna, col duca di Lo-
principi cattolici alla pace scam- lena, e cogli Olandesi. E sebbene
bievole, ed alla guerra contro il tur- le cose di questi ultimi per tal

co. A questo secondo fine, e per modo mutassero fàccia nel 1674,
iscacciare i turcbi dalla Polonia, al le armate francesi passarono il B.e-
5 novembre 1672 pubblicò un al- no, e gravi danni recarono ai prin-
tro giubileo per implorare l' ajuto cipi dell' impero. Invano continua-
divino. 11 gran duca
Moscovia di va Clemente X a procurare la pa-
Giovanni BasiloAvitz aveva spedito ce ; Luigi XIV orgoglioso delle sue
nel 1673 un ambasciatore in Roma vittorie non sapeva frenarsi.
per ottenere dal Pontefice il titolo di Frattanto una misura troppo ri-

Czar, che usurpava, e per aver


si gorosa prese la corte Romana, e ne
soccorso contro turchi nella lega, i nacquero disgustoseemergenze. Il
in cui era entrato col re di Polo- Cardinale Antonio Paluzzi Altieri,
ma. Ma
da una splendida acco- nella sua condizione di Camerlengo
glienza in fuori, nulla piùxonseguì di s. Chiesa, impose nuova gabella
58 CLE CLi:
del tre pei' cento a tutle le mer- cliiaja, in che fu assunto al ponti-
ci, che entrassero in lloma, coiìi- ficato, e la podagra dalla quale era
prese quelle dei Cardinali e degli spesso afUitto, lo obbligarono ad ab-
ambasciatori. Questi ultimi lecla- bandonare le redini del governo
marono contro sillalta misura; ma nelle mani del menzionato Cardinale

il Cardinale Altiei'i rispondeva esse- Pai uzzo Altieri, perlocchè non andò
re il Papa padrone nel suo domi- guari che Roma diceva : essere Cle-
nio di ordinare ciò che più giovasse niente Papa di diritto, ed il Cardi-
al suo stato. E
sebbene cercassero nal Altieri Papa di fatto. Il perchè
gli ambasciatori di Francia, Spagna, la morte di un sì esimio Pontefice
e Venezia , che fosse data loro udien- accaduta per l' estrema vecchiaja
za dal Pontefice, fu ris[)Osto ai lo- nell'età di ottantasei anni, ai 22
ro gentiluomini che il Papa era im- luglio iGyG, trasse poche lagrime:
pedito, e il Cardinale non volle ri- tanto era il mal umore concepito
ceverli, e fece aumentare le guar- contro il Cardinale Paluzzo
detto
die al palazzo pontificio. Di che Altieri divenuto l'arbitro della cor-
più stimandosi offesi gli ambascia- te Romana, e per essere stato dal
tori scrissero alle proprie corti. 11 Pontefice adottato per nipote sina
Cardinale Altieri dal suo lato scri- da quando egli era prelato. In quel
veva ai nunzi pontificii residenti tempo adottò pure per nipote il

appo le corti di Europa significan- fratello di tal Cardinale, cioè Ga-


do loro come erano grandi gli abu- spare Paluzzi degli Albertoni, mari-
si degli ambasciatori nella intro- to di sua nipote Laura Caterina,
duzione delle merci, e perciò a- e lo fece generale di s. Chiesa, e
veano indotto il Papa a quel pas- castellano di Castel s. Angelo.
so. Durò un anno tale contro- In sei promozioni creò Clemente
versia, sulla quale vennero pubbli- X venti Cardinali, fra' quali l'Or-
cate varie scritture. Ma Clemente sini Papa Benedetto XllI,
poscia
X per r amore della pace, rimise come parente della sua pronipote
l'affare ad una congregazione, che Luisa, e Federico Baldeschi Colon-
vi diede fine. na, perchè adottato nella famiglia
Giunto l'anno 167?, Clemente dei Sciarra Colonna , della quale
X celebrò il XV giubileo dell'an- Clemente X era pure parente, per
no santo ( T^. Anno Santo XV ),
essere maritata un' altra pronipote
ove dimostrò in tutto il loro splen- in quella casa. Inoltre Clemente X,
dore quelle virtù, che segnalarono ai 14 agosto dell'anno 1670, bea-
la sua vita. Ogni giorno passava sei tificòequipollentemente il p. Pie-
ore in santissimi esercizi; moderò e tro Pascasio; ed ai 28 gennaio del-
tolse fin dal principio del suo pon- l'anno 167 1 la beata Lodovica Al-
tificato le spese superflue del suo bertoni, nobilissima vedova romana
palazzo ; ordinò che tutti gli emo- dell'odierna famiglia Altieri; cano-
liuìienti spettanti alla privata sua nizzò ai 12 aprile 1671 i santi
Jujrsa fossero depositati nel monte Gaetano Tiene, Francesco Borgia,
di Pietà, con animo di rivolgerli a Filippo Benizio, Lodovico Beltran,
pubblico vantaggio ; fu piuttosto Rosa di Lima ; e per equipollenza,
avverso all' ingrandimento de" suoi e per la suddetta parentela a' i4

parenti. jN^ondimcno 1' estrema vec- marzo deirauuo 1674 s. Brunone,


,

CLE CLE 59
Ccalificò ancora a' 54 novembre narra, che nella stessa notte del
dell'anno 1675 i ss. Pio V, Fran- giorno in cui vi giunse, uno scia-
cesco Solano , e Giovanni dalla me di api si attaccasse alla finestra
Croce , non che i martiri Gorco- della sua camera. Fu tosto introdotto
miensi, cioè undici francescani, e pegli studi nel collegio romano, ove,
cjnatiro sacerdoti. IVè si deve tacere non toccati ancora i diciassette anni,
che Clemente X istitiù l'ospizio dei tradusse in latino una parte del
Converlendi, incontro la chiesa di Mcnologio dei Greci, ch'era stato
s. Giacomo a Scosacavalli, il quale composto per ordine dell" imperato-
tuttora fiorisce . Fu sepolto que- re Basilio Porfìrogenito, e che da lui
sto Pontefice nella basilica Vatica- si rinvenne nel monistero de'mona-
na in un vago mausoleo fattogli ci greci di Grottaferrata. Rese altresì
erigere dal Cardinale Paluzzo Al- in elegante latinità un elogio di san
tieri sul disegno del cavalier Mattia Marco, fatto da Procopio diacono,
de' Rossi. Vacò la santa Sede dopo ed un'omelia di s. Sofronio, vescovo

la sua morte un mese e ventinove di Gerusalemme, sopra i ss. aposto-


giorni. li Pietro e Paolo, premettendovi
CLEMENTE XI, Papa CCLIII. vma erudita dissertazione, alìine di
Chiamato era prima questo Ponte- investigare a quale dei due Sofro-
fice Gianfrancesco Albani, e nacque ni debba quell'omelia essere aggiu-
in Urbino a' 23 luglio 1649 da dicata. Tale era in somma la lette-
Carlo Albani, che fu senatore di raria fama acquistatasi dall' Albani
Roma, e da Elena Mosca, dama il- sin dalla giovanile età, che la dotta
lustre di Pesaro. Oltre quanto di- regina Cristina di Svcziaj prima anco-
cemmo sulla famiglia Albani ( T e- ra ch'egli compisse il quarto lustro
di). qui aggiungeremo, che un di- il volle ascritto a quella sua acca-
ligente genealogista la fa discende- demia, a cui era aperto il varco so-
re da d. Alfonso Enriquez, primo lamente a'piìi distinti scienziati d'ogni
re di Portogallo, per linea separa- nazione. E teinùnati i primi studi,
ta ma legittima, come può vedersi passò Giaufrancesco ad applicarsi
alla biblioteca del Colletrio
o di Ro- nella giurisprudenza all' iniiversità
ma neir opuscolo, Notizia genealo- Romana, ricevendone in Urbino e-
gica di linea reale, .separata dal- ziandio grado
il di dottore, anche
l' invitto re d. Alfonso Enriquez I per compiacere a' suoi concittadini,
re di PorlGgallo, sino all' Uhi striss. desiosi di conoscere da vicino Tal-
ed eceellcntiss. signor principe don lo intelletto di lui.

Orazio Albani senatore di Roma, Tornato in Roma neh' età di ven-


Roma, per Gio. Francesco Chra- tun anno fu fatto canonico di s.
cas 1720. Le notizie di questa fa- Lorenzo in Damaso, e di ventotto
miglia , oltreché in diversi rela- entrò in prelatura, venendo nomi-
tivi articoli del Dizionario, si pos- nato da Innocenzo XI referendario di
sono leggere nelle opere di Can- amcndue le segnature, e consultore
cellieri, come anche atParticolo Cl- della congregazione concistoriale. Po-
io {^Vedì), colla cui famiglia s' im- chi mesi dipoi fu mandato per gover-
parentarono gli Albani. natore a Rieti, indi nella Sabina, e po-
Ncirctà di undici anni Gianfran- scia ad Orvieto, donde tornò a Roma ;
cesco fti condotto a Roma, e si e a' 20 maggio 1G88, fu fatto vi-
6r, CLE CLE
cuio dillii liisilica vaticina, litenen- Siro. Gii diede inoltre la badia di

do nondimeno il canonicato di s. Lo- Casamare, alla quale si recò subito


renzo in Damaso. Nel medesimo an- per ristaurarla, e beneficarla. In-
no fu nominato canonico di san nocenzo XII poi, succeduto ad Ales-
J^ielro ma sino dall' anno preceden-
; sandro Vili, lo fece membro del-
te era stato nominato segretario dei la congregazione del santo uffizio, e,

brevi ; carica che esercitò sino alla per aver più pronti i suoi consigli,
sua elezione al pontidcalo. Ed al- gli diede abitazione nel palazzo a-
lorquando assunse la segreteria dei postolico.
brevi, la detta regina di Svezia eb- Dopo i funerali d' Innocenzo XII,
be a scrivergli essere non tanta la : a' 9 ottobre 1700, i cinquantotto
sua gio/a per veder lui salito a sì Cardinali, raccolti per eleggergli un
grande carica, quanto per {'edere successore, rimasero per alcim tem-
la grande carica occupata da uo- po discordi. Bene Galeazzo Maris-
mo .si degno. Alessandro Vllf, di cottisarebbe tostamente stato eletto,
cui era amicissimo, a' 1 3 febbraio se la Francia non si fosse opposta;
1690, creoUo Cardinal diacono di il perchè i partiti stavano divisi tra
s. Adriano, dal quale titolo passò a i Cardinali Panciatici, CoUorcdo e
quello prosl)iterale di s. Silvestro in Spinola s. Cesareo. Unanime però
Capile, e prima di entrare nel con- fu il voto pel Cardinale Albani,
clave, in cui venne creato Papa, ri- malgrado la fresca età di cinquan-
cevette l' ordine sacerdotale. tun anno, ed i molti parenti suoi.
Èmemorabile il modo con cui Che se i sommi talenti di lui va-
r Albani fu da Papa Alessandro levano a vincere primo ostacolo,
il

Vili piomosso alla porpora. Tre a rimuovere il secondo per opera


f;ioriii piima del concistoro destina- del medesimo Cardinale Albani, il

to al conferimento di dodici cap- Pontefice predecessore avea già ste-


pelli cardinalizi, il Pontefice ordinò sa una bolla, che aboliva del tutto
;iir Albani di scrivergli il discorso il nepotismo. Se non che portata
lelativo, Jiel quale dovevansi com- all'Albani la nuova della concordia
prendere i nomi de' nuovi Cardinali, del sacro Collegio nell' eleggerlo
(ili dello anche undici di que' no- Pontefice, l' estrema angustia so-
mi ; ma f tcendo sembianza di cer- pravvenutagli gli cagionò la febbre.
t:;Me l ultimo nella mente, fìnse una Per tre giorni adoperò ogni arte,
meraviglia nel vedere sospeso l'Al- ogni preghiera, affine di venir sol-
bani nello scrivere, e gli disse : via levato dal peso ; ma quattro teo-
continuate a scrivere il duodecimo. logi gravissimi col loro consiglio po-
JjJ chi è questi . soggiunse l' Albani. nendo in pace il suo spirito ,
gli

Che? replicò Alessandro, non sape- fecero prestare il suo consenso ai


te scrivere il vostro noniel A tali 23 novembre 1700, ed in memoria
detti r Albani si prostrò a' piedi del del Papa Clemente I, di cui in
Pontefice, e scongiurollo a nominare quel dì correva la festa, prese il

uno pii^r degno; ma Papa gli rispose:


il nome Clemente XI. Ai 3o di
di
caiiìhiai pili volte nella mia lista i no- quel mese fu consacrato vescovo,
mi di quelli, die voleva far Cardi- e nel giorno medesimo ne diede av-
nali ; non mai mi e venuto
perì) viso a diversi principi con lelteie
in pensiero di mutare il nome vo- scritte di proprio pugno. Solenne-
CLE CLE 61
niente fu coronato Vaticano a- nel Innocenzo XII sul nepotismo, e che
gli 8 dicembre ^ ed ai io aprile rifiutassero que' donativi, che altra
dell'anno susseguente 1701, con no- volta solevansi ricevere dai parenti
bile cavalcata passò a prendere pos- de' Pontefici. Qui però noteremo,
sesso della basilica Lateranense so- che il detto Carlo continuò la sua

pra un cavallo regalatogli dal prin- casa, unendosi in matrimonio a d.


cipe Chigi, secondo l'uso de' suoi Teresa Borromei, figlia del conte di
maggiori, comechè da lungo tempo Arona viceré di Napoli, e di Ca-
interrotto. milla Barberini. Il granduca di To-
Il pascià del Cairo, ed il gover- scana lo fece cavaliere di s. Stefa-
natore della Bitinìa, turchi di na- no, e dipoi nel 1721 a' i4 rn^g-
scita e di professione, non poterono gio Innocenzo XIII lo dichiarò prin-
dissimulare l' invidia loro di non cipe assistente al soglio pontificio,
essere soggetti al soave dominio di ed eresse il suo feudo di Soriano
un sovrano così distinto, e gli ere- in principato.
tici stessi di Norimberga palesarono Le prime cure di Clemente XI,
il giubilo per la sua esaltazione, non appena fu eletto, indirizzaronsi
coniando diverse medaglie d'oro e a bene conoscere tutto il suo clero;
d' argento, e pubblicandole con ac- indi a dar saggi provvedimenti sul
concie iscrizioni tanta era la fama, : termine della celebrazione dell' Jn-
che divulgava dovunque le virtù di no santo XF
I [Vedi). Tolse ad un
sì chiaro Pontefice. tempo r abuso delle franchigie fat-
Cominciò bentosto Clemente XI to dagli ambasciatori , instituì in
l'esercizio del pontificato , col pre- Roma la Congregazione del sollievo,
miare nella sua corte diversi sog- eresse nel Campidoglio l'accademia
getti di merito all' apposto tenne
: di Belle Arti (/^. Accademie); proi-
lontani dalla sua intima benevolen- bì l'estrazione de'capo-lavori antichi;
za i parenti , a' quali non conferì e formò una congregazione, alla testa
benefizi e dignità, sinché per molti della quale mise il celebre matema-
anni non ebbe sperimentato esser- tico Francesco Bianchini, perché sul
ne meritevoli. Comandò subito, che pavimento della chiesa di s. Rlaria
Annibale e Carlo maggiori figli di degli Angeli di Roma fosse fatta
suo fratello Orazio e di Bernardi- , una linea meridiana (che dal Pon-
na Ondedei dama pesarese ,
prose- tefice si disse appunto dementino),
guissero nel collegio Romano gli affine di regolare il tempo per la
studi, per divenire degni della sua celebrazione della Pasqua.
considerazione. In egual modo co- Intimato l'anno 1701 un giubi-
mandò ad Orazio ed a sua moglie, leo straordinario, si tenne sospeso
che si astenessero di prendere qual- nell'accordare in quell'anno il Ponte-
siasi titolo di onore, che per lo pas- fice r investitura del regno delle due
sato erasi accordato alle famiglie Sicilie, richiesta ad un'ora da Filip-

de' Papi ; che non usassero insegne po duca d'Angiò, e dall'imperatore


principesche, che non si mischias- Leopoldo, ponendo altresì ogni stu-
sero negli affari pubblici , e nella dio per tenere lontana la guerra,
corte, contentandosi della condizio- che si temeva per la successione
ne di nobili privati. Ricordò loro della Spagna anzi a questo ultimo
;

di \oler seguire la costituzione di scopo pubblicò un altro giubileo


62 CLK CLE
^Iraoiclinario. Quindi volendo come della Sorbona, e che si stampò in
padre comune in tutto essere neu- Liegi. Sostenevasi con quel caso di
trale, ricusò le onorificenze e i van- coscienza, che negar non si dovesse
taggi che i francesi, e gli spaglino- r assoluzione ad un ecclesiastico il
li gli offrirono pei di lui paren- quale, comechè condannasse !e cin-
ti. Nondimeno né gli studi val- (jue proposizioni di Giansenio in ttit-
sero, né le pregliieie del zelante li sensi, in cui la Chiesa le ha
i

Pontefice, ritroso ognora dal colle- condannate, credesse bastare quan-


garsi colle parti contendenti, a segno to al fatto una sommissione di si-
da rifiutare persino il tributo della lenzio, e di rispetto, e finché non
Ghinea [inceli), olFertagli a gara da fosse convinto di aver sostenuta al-
entrambe, quasi un pegno dello cinia di quelle proposizioni^ non do-
scambievole loro diritto sul regno versi tenere per sospetta la sua fe-
delle due Sicilie. Tuttavolta dichia- de. Clemente XI adunque condan-
rò che se a procacciare pace alla nò, con un breve 11 febbraio lyoS,
cristianità, rifiutava la Ghinea, non la decisione di quel caso, come con-
s' intendeva per ciò pregiudicato il traria alle costituzioni Innocenzo d'
supremo dominio tenuto dalla Chie- X, di Alcssaniho VII, e d' Innocen-
sa sopra fjuel regno. zo XII già ricevute dall' assemblea
,

Ne queste sole erano le inquie- del clero nel 1700. Dalla quale
tudini di Glemente XI. Suscitaron- pontificia condanna ne provenne,
si di bel nuovo le discordie tra la che dei quaranta dottori, i quali
santa Sede, e la corte di Torino, ebbero sottoscritto al trattato, tren-
che avevano avuto principio sino tasei se ne ritrattarono, due restaro-
dall'anno 1697, a cagione delle no ostinati, e gli altri due premo-
immunità ecclesiastiche , e ad es- rirono alla condanna.
se unirono altre due controver-
si Né si fermò a questo punto l'af-

sie.Riguardava la prima i riti di fare del Giansenismo; perocché insor-


onore prestati nella Cina al nome se il p. Pascasio Quesnelio , sacerdote
di Confucio riti permessi prima
: dell'oratorio di Francia, il corifeo dei
dai gesuiti, e riprovati dipoi dai Giansenisti dopo la morte dell' Arnaud.
missionari domenicani. In quella Nel suo nuovo testamento colle ag-
questione Glemente XI confermò i giunte si s^ogò conlro le potenze più
decreti antecedenti, stette alla sen- cattoliche, e procurò di propagare le
tenza dei domenicani, riprovò af- massime, che già da cinquanta anni
fatto quelle cerimonie nel modo che affliggevano la Chiesa. Dietro denun-
dicesi air articolo Cina ( Vedi ), e Clemente XI, con
zia del re di Francia,
propose la formula del giuramen- un breve de' 1 3 luglio 1708, condan-
to, che si doveva prestare dai nò in generale quell'opera per quat-
missionari per l' esatta osservanza tro motivi, che si riferiscono nel bre-
della medesima
costituzione La , ve medesimo. Ma volendo il re di
seconda controversia, onde Clemen- Francia una qualificazione più estesa,
te XI veniva agitato, riguardava ebbe Clemente XI, coU'aiuto d'insigni
il torbido sistema dei Giansenisti, i teologi, ad estrarre da quell'opera
quali proposero, a' 20 luglio 1701, cento e una proposizioni, ed a con-
un caso di coscienza, che fu fatto dannarle come non cattoliche, e co-
sottoscrivere da quaranta dottori me contenenti il pretto riprovato
CLE CLE G3
Giansenismo. Fu questa la famosa suo figlio Giuseppe lì, che intiman-
bolla Uiugeuitiis, ricevuta dal clero do ai tedeschi di conferire benefìzi
gallicano adunato nell'assemblea del a coloro soltanto, che fossero da lui
171 3, e che pubblicata venne per raccomandati, diede motivo all'alte-

tutto il regno. P^. il libro Delibera* razione delle amichevoli relazioni


tions de V Assemblee des CardinauXj tra la santa Sede, e la corte impe-
ArchcK'equeSj et Evenne s j tenue a riale. 11 Fenarese ed il Bolognese
Paris l'anué 1718 et 1 7 4 ""' 1
frattanto tornarono nel 1706 ad
Vacceptalion de la conslitiitìon en essere assaltati pur
dai tedeschi, che
forine de bulle Unigenitus de N. S. s' impadronirono di Comacchio. Il
P. le Pape Clement XI. Pontefice si oppose colle scritture
Morto il re di Francia Luigi XIV, dapprima a quella conquista, indi si
non si niostiò egualmente propizio a mise in sulle armi fomentalo dalle
questa bolla il duca d' Orleans tu- altre potenze, e dalla Francia spe-
tore del regno ; il perchè l' affare cialmente, che avea spedilo il mare-
mutò faccia. La uuiAersilà di Pari- sciallo Tessi, perchè lo esortasse ad
gi cominciò ad attaccare la bolla impegnare i principi italiani ad una
medesima; mille ragioni furono po- lega comune, e perchè ricevesse il
ste in campo per formare proseliti al comando delle truppe de' confedera-
Giansenismo, con grande rammarico ti. INIa la pace, conchiusa a'i> gen-
del Pontefice, il quale un giorno nel- naio 1709, interruppe ogni ostile
la piazza della Minerva fece abbru- disegno sebbene non fu restituito
,

ciare per mano del boja i copiosi Comaeelno [Fedi), coni' erasi sta-
libri dai Giansenisti in quell'incontro bilito.

pubblicati, e con la bolla Pasioralis Nondimeno quei casi assai contri-


de' 27 agosto 17 18, dichiarò segre- buivano ad alterare la salute di Cle-
gati dalla Chiesa quanti non ubbidis- mente. Sebbene, pel detto editto
sero alla bolla Unigenitus. Di che at- imperiale di Giuseppe, con cui pre-
terrili alcuni vescovi contumaci, si tendeva di nominare ai benelìzi va-
arresero alle spiegazioni volute dalla canti, avesse lasciata la cura dappri-
santa Sede, e nacque la pace, clie ma a monsignor Corradini, poi Car-
spianò ogni ostacolo alla diffusione dinale, di scrivere una dissertazione
in Francia della bolla Unigenitus contro quella novità, pure volle egli
menzionata. medesimo il Pontefice con immensa
In pari tempo varie sapienti mi- fatica farsi a riscontrare le fonti sulle

sure prendeva Clemente XI e sul- quali l'imperatore stabiliva il pro-


l'uso dei benefìzii, e sulle missioni prio diritto. La quale fatica, unita
da spedirsi nelle terre nuovamente alle altre occupazioni assidue, gli al-
scoperte alle isole Filippine, e sul- terarono per modo la salute,, che
r indurre in fine il re di Portogallo stentando a reggersi in sulle gambe,
al pagamento dei Quindenni alla gli originò un male, da cui fu accom-
santa Sede. Vietò altresì ai vesco- pagnato fino al sepolcro. A chi però
vi di alzare oratorii privati fuori, lo esoitava a prendersi qualche sol-
abrogando il privilegio di alcuni re- lievo, rispondeva ch'egli in tal guisa
:

golari,che alzavano altari portatili. finiva i suoi giorni, e sgomberava


Frattanto l'imperatore Leopoldo I, più utilmente ad altrvii il sommo seg-
morto nel 1705, ebbe a successore gio ; ch'egli quindi volea morire in
,

64 CLE CLE
sul letto dell' onore, e volea spirare XI a nuove traversie era esposta-
nelle fatiche proprie dell' uflizio suo. li regno di Napoli faceva luogo ad
Con uguali sentiuienli continuò ad innovazioni contro l'immunità eccle-
osservare il digiuno della quaresima, siastica, ed il Pontefice con petto

ed a sostenere ogni dovere dell'a- forte rifiutava persino gli augurii


postolico ministero. Se non che fattigli nuovo anno dal viceré
pel
sid principio del 1 7 o, attaccato da i di quel reame, né voleva accordi
una specie di languore congiunto ai di sorta, dove non si fosse emen-
mali violenti di stomaco, e da una dato dei molti, e de' gravi danni
flussione in una gamba, fece assai recati all' ordine ecclesiastico. Pure
temere della sua vita. Tuttavia co- non si cessava in quel regno dai
munque avesse (ine quel male, in Cle- nuovi attentati: in Sicilia il tribu-
mente XI limasero si tenui le forze, nale detto della Monarchia, esami-
che i medici il consigliarono a pas- nava le sentenze dei vescovi ; as-
sare a Castel Gandolfo, ove meglio solti venivano gli scomunicati dai
si diede agli esercizi di pietà. Fece vescovi ; un tribunale chiamato del-
fare in quell' incontro una missione la Quinta s' instituiva eziandio, ac-
ad Albano ed a Castel Gandolfo, ed ciocché provvedesse perchè ninno né
in una mattina in quest' ultimo luo- ricevesse, né eseguisse decreto pon-
go distribuii, come dice il Novaes, la tifìcio senza il regio exequatur. E
comunione a molte persone accorse molti ecclesiastici, ubbidienti ai de-
dai paesi vicini. A ciascun comuni- creti pontificii, venendo già da quei
cante distribuì una medaglia e vi , tribunali esiliati, trovarono asilo in
applicò indulgenza plenaria in arti- Roma in numero di quattrocento e
colo di morte. tredici, e dal zelante Pontefice eb-
Comechè nel soggiorno di Castel bero sussidi per la somma di ses-

Gandolfo si riavesse Clemente XI dal santa mila scudi. Cosi stava la con-
male, pure di tempo in tempo ne troversia della monarchia in Sici-
risentiva gli acciacchi. Ma il suo co- lia quando Filippo V re di Spagna
raggio noi faceva punto rallentare riprese il dominio del suo regno.
dalle zelanti fatiche, che superiore Divoto egli però ognora alla santa
ad ogni umano evento considerava Sede trattò bentosto col Pontefice
1' apostolica sua missione sulla terra. sulla concordia, che difatti fu con-
Che cosa divenivano ai suoi occhi chiusa a' 7 aprile 17 19 in dieci ar-
i legami stessi del sangue.'' Stimò ticoli. Ma se siffatti conforti riceve-
d' interrogare i Cardinali, per rico- va da quel lato, se riceveva quello
noscere, se Annibaleil suo nipote dell'abiura data al luteranismo dal
Albani, il quale lodevolmente avea principe Augusto, primogenito del
sostenute le nunziature di Vienna e duca di Sassonia e re di Polonia
di Francfort, fosse degno della por- ai 12 novembre 17 12 abjui-a fatta :

pora. E per la risposta loro essere : nelle mani del Cardinal Casoni le-
la porpora più presto onorata da gato di Bologna, opporsi doveva
lui, che da essa ricevesse onore si , dall' altrocanto nel i 7 2 ai decreti 1

persuase a crearlo Cardinale nella della dieta di Varsavia, tendenti es-


sesta sua promozione de' 2 3 dicem- si pure a percuotere l' immunità
bre 1 7 I I . ecclesiastica. Di che scrisse il Pon-
Intanto la fermezza di Clemente tefice all' imperatore Carlo VI, ac-
.

CtÉ OLE 65
ciocché sventasse e quelle e tutte le tetti, detta perciò Accademia Cle-
altre trame degli eretici della Ger- mentina, e confermando istituto l'

maiìia ; onde i vivi suoi deside- delle scienze di quella città, lo unì
ri ebbei'o qualche effetto. Per parte air Accademia degli inquieti. V. Ac-
del duca di Brunswich fu dato a cademie.
quei sudditi libero esercizio della I turchi resi intanto piìi insolen-
cattolica religione, dal re medesimo ti dalle continue vittorie a danno
e da Enrichetta sua figliuola già dei Veneziani, spinsero il Pontefice
stata abbracciata. a maggiori sollecitudini. Processioni
Avvenuta vma grande epidemia si ordinarono per lui in tutte le
di bovi per l'Italia, il santo Padre, diocesi due galere si spedirono da
;

alììne di allontanarne il flagello, lui sotto la condotta de' cavalieri di


pubblicò un giubileo ed una pro- Malta ; una sacra lega fu pure com-
cessione generale a cui egli medesi- binata da a favore de' Venezia-
lui

mo co' Cardinali assistè, e rinnovò ni, nella quale entrarono il re di


le provvidenze sulla congregazione Spagna Filippo V, Giovanni re V
dell'Annona e Grascia, già iustituita di Portogallo, gran duca di To- il

da Paolo V nel 1 6 1 i scana, e la repubblica di Genova.


Con nuovo uffizio proprio, pur da Le flotte della lega unite vennero
lui composto, ordinò Clemente XI, a quelle dei Veneziani, e perchè
che, lasciato l'uffizio del comune, si una forte diversione fosse fatta ai

celebrasse in tutta la Chiesa la fe- turchi, rimosse il Pontefice le gelosie

sta del patriarca s. Giuseppe suo esistenti tra il re di Spagna, e l'im-


particolai protettore , ed accordan- peratore, stringendo questo secondo
do indulgenza a chi intervenisse ad entrare nella lega co' Veneziani
all' esposizione del Santissimo nei ed a portare le sue armi per terra
nove giorni precedenti alla festa nel- contro i turchi. Di fatti sotto il co-
la chiesa di s. Ignazio, diede motivo mando dell' immortale principe Eu-
all' introduzione delle novene ad o- genio di Savoja, l'armata imperiale
nore dei santi, di cui il Papa Lam- piesso Petervaradino sconfisse i tur-
bertini, de Canon, ss. lib. IV, par. chi per modo, che levato fu persino
II, cap. 20, non trova memorie an- da essi 1' assedio a Corfù. Mandò in
teriori. Era in quel tempo ( anno queir incontro il Pontefice lo stocco
lyiS), che il turco s'apparecchiava ed il berrettone da lui benedetti al
con formidabili forze contro la re- principe Eugenio, il quale, nel se-
pubblica di Venezia, ed il santo guente anno 17 17, assediò, e s'irn-
Padre non pure fece accorti i so- padroni eziandio di Belgrado.
vrani di Europa sulle conseguenze Pure a gravi angustie dovea tro-
di queir assalimento, ma egli me- varsi l'integro animo di Clemente
desimo inviò molti soccorsi ai vene- XI. L' intervento dell' imperatore
ziani, ed intimò un giubileo uni- nella lega era avvenuto sulla pa-
versale per ottener un felice suc- rola data al Pontefice dal re di
cesso contro le armi ottomane. Né Spagna di non turbare gli stati
Clemente XI trascurava perciò le let- imperiali, finché durasse la guerra
tere, le arti e le scienze. In Bologna contro il turco. Filippo V al con-
eressecontemporaneamente 1' acca- trario, viste le vittorie dell' impera-
demia de' pittoii, scultori ed archi- toi-e Carlo VI, sotto la sembianza
VOL. XIV.
66 CLE CLE
di rivolgere i suoi sforzi contro gli zione colla corte. Pure stette
sua
ottomani, mise tacitamente in piedi fermo il Pontefice; ma con tale
un formidabile esercito, e trascura- prudenza adoperò co' due regi con-
ta la promessa, col pretesto della tendenti la forza, che l'imperatore,
prigionia di monsignor Molines su- vista r innocenza sua ,
permise al
premo inquisitore di Spagna, fatta nunzio di Vienna , l' esercizio del
in Milano dagl' imperiali, come suo ministero e Filippo V si ,

sconvolgitori a loro danno di quelle adoperò cercando una riconcilia-


contrade, voltò le armi contro l'im- zione , per la quale fu eziandio
peratore, e pose r assedio a Caglia- restituita al primario stato la nun-
ri nella Sardegna. Sebbene il Papa ziatura di Spagna , e rivolse gli
scrivesse parole di risentimento al emolumenti ecclesiastici ritratti dal
re Cattolico per la violata fede, suo regno contro i saraceni , che
l'imperatore, cedendo alle suggestio- sconfìsse in diverse battaglie, invian-
ni de' ministri, riguardò invece quel done al Pontefice alcune bandiere
tradimento come opera di Clemen- con lettere di suo pugno.
te XI, Il perchè vietò al nunzio di Ei'a stato sospeso a que' dì il

Vienna di più accostarsi alla sua culto, che prestavasi in Monza alla
corte , ed il viceré di Napoli fece corona di Ferro, con cui venivano
partire quel nunzio entro ventiquat- altre volte, e da Napoleone in qua
tro ore, e sequestrare fece le ren- vengono incoronati i re d' Italia.
dite di ogni beneficio, che i Cardi- Clemente XI, coll'organo della con-
nali ed i prelati forestieri possede- gregazione de' riti , decretò potersi
vano in quel regno. conservare questa corona tra le re-
Ma quanto innocente fosse il liquie, e potersi venerare e portare
Pontefice bene si avvide l'imperato- proccssionalmente. In questo mezzo
re allorché, scorte nulle le ammoni- fu conchiuso il matrimonio tra il cat-
zioni al re cattolico, perchè cessasse tolico re Jacopo III d'Inghilterra colla
contro i domini! della casa d' Au- principessa Clementina Sobiesky, fi-

stria, ai i3 gennaio 17 17, gli sos- glia del principe di Polonia, già dal
pese gli emolumenti delle decime santo Padre tenuta al sacro fonte.
ecclesiastiche, concedutegli colla Bol- Però, mentre essa era in viaggio
la della crociata {^Fcdi) , ed infor- per unirsi in Roma al suo sposo,
mato aver avuta oi'igine quella spe- venne assalita ad Innsbruck, e per
dizione militare a danno dell' Au- forza arrestata ed impedita a poter
stria dagli artifizi del Cardinal Al- proseguire il viaggio. Clemente XI
heroni, ricusò di trasferirlo dal ve- mise pratiche coli' imperatore per-
scovato di Malaga all'arcivescovato chè fossero rimossi quegli ostacoli, e
di Siviglia, come dallo stesso re era teneva desta ad un tempo la costan-
stato richiesto. Per la quale dispo- za nel cuore di lei.Se non che ella
sizione si attirò il Pontefice le ven- intanto, travestita da uomo, deluse
dette di Filippo V, che richiamò le vigilanze delle guardie, e si tras-

incontanente tutti gli spagnuoli di- ferìprima in Romagna, indi a Ro-


moranti in Roma, e proibì ai sud- ma, dove fu alloggiata al moniste ro
diti suoi qualunque ricorso alla cor- delle orsoline. Il re Jacopo III, tor-
te Pontificia, facendo cessare il nun- nato dal viaggio di Spagna, si fer-
zio apostolico da qualunque rela- mò a Moutcfiascone, dove condotta
CLE CLE 67
s'era la principessa, e dove dal ve- leans, reggente della Francia, di ri-
scovo di quella città vennero sposa- vocare un editto promulgato in no-
ti.Clemente XI da quel giorno au- me del re con grave danno della
mentò l'assegno annuale, che dava disciplina ecclesiastica e della ponti-
al principe, e chiamati gli sposi in fìcia autorità circa i priorati ed i
Roma, destinò loro un palazzo con- benefizi appartenenti ad alcune con-
degno. gregazioni regolari di quel regno_,
Tra le apostoliche curCj che nel- e un' esortazione diresse ai vescovi
r anno 1 7 1 9 tennero vigilante il Ruteni [P^edì), di rito greco, accioc-
Pontefice, vi furono quelle dirette ché diligentemente estirpassero gli
all'accrescimento delia cattolica Chie- errori introdottisi in quelle con-
sa nell'impero della Cina. A tal fi- trade.
ne scrisse a quell' imperatore per Ad Urbino sua patria largo fu
significargli il suo desiderio di spe- di favori il magnanimo Pontefice,
dire a lui una legazione di cospicuo come può vedersi all' articolo di
prelato, e di alcuni religiosi missio- quella città. Pure gli anni, e molto
nari.Ma intanto sparsasi la voce che più i fiequenti incomodi dell'asma
queir imperatore bandiva un editto, annunziavano in mezzo a vicina
con cui scacciava i missionari dal tante morte di Clemente
cure la
suo impero, e proibiva a' suoi sud- XI che avvenne appunto a' i g
,

diti l'esercizio della cattolica reli- marzo 172 1. Prima di morire, fe-
gione, il Papa cadde per lo dolore ce chiamare il Cardinale Annibale
malato di febbre, e di asma che Albani, e d. Carlo, suoi nipoti, e
assai fece temere della sua vita; mostrò loro che la moderazione da
ma egli tosto si riebbe non appena lui usata nel beneficarli era stata
nuove più po.sitive e più felici smen- regolata dalla sua coscienza. Esor-
tirono le prime sul conto della Ci- toUi a divenir santi, e chieden-
na. Allora scrisse anche al re di do perdono al Cardinal Annibale,
Persia perchè mettesse riparo alle ed al Cardinal Paolucci sommo pe-
ingiurie che i cattolici armeni, ed i nitenziere, i quali più che altri avea-
missionari cappuccini soffrivano in no seco lui faticato nel suo gover-
Teflis, capitale della Georgia. no, spirò, come si disse, nel giorno
Con tre editti proibì il santo Pa- di Giuseppe di cui avea compo-
s.

dre nello stato ecclesiastico l'intro- sto l'uffizio, che si recita nella Chie-
duzione de' panni e delle sete lavora- sa. Mori neir età d'anni settantuno,

te, e con altri editti molte cose pre- mesi sette, e giorni venticinque, do-
scrisse sul modo di tenere i registri po venti anni tre mesi e venti-
,

delle messe, non che suU'obbligo già quattro giorni di pontificato.


ingiunto ai parrochi da Papa Ur- Con quindici promozioni creò set-
bano Vili, apprendere cioè
di far tanta Cardinali, compreso il macera-
la dottrina cristiana, secondo il me- tese Filippucci, che virtuosamente
todo del ven. Cardinale Bellarmino. ricusò la porpora, la quale il Pon-
V. Dottrina Cristiana. tefice non volle dare all'altro ni-
Giunto l'anno 1720, esortò il re pote Alessandro nunzio zelante di
di Polonia perchè ordinasse il li- Vienna, benché da molti supplica-
bero culto cattolico nella provincia to. Clemente XI fu sepolto nel Va-
di Lusazia pregò il duca d' Or-
,
ticano vicino al fonte battesimale,
68 CLE CLE
ove era stato Alessandro Vili, don- Negli spedali, che frequentemente
ile poi nel seguente anno 1722 fu visitava, e nella basilica Vaticana
trasportato al sepolcro da lui stesso vidiva spesso le confessioni, massime
presceltosi nel pavimento del coro nella settimana santa. Elegantissime
«Iella stessa basilica con una sem- omelie, nelle quali vedeasi riprodot-
plice iscrizione, composta da lui me- ta la eloquenza di s. Leone I, face-
desimo, nella quale segnò il ponti- va nella basilica medesima e ad ,

ficato di venti anni lasciando a


, onta che tormentato fosse da com-
quel capitolo il peso di aggiungervi plicati malori, con sorpresa de' me-
il mese, ed il giorno della sua mor- dici, anche negli ultimi anni segui-
te, in ricompensa dei libii corali, tava a piedi lunghe processioni , e
di cui egli provvide il coro mede- tutti ammetteva all'udienza. Per te-
simo per le funzioni ecclesiastiche. nere poi in soggezione i suoi mi-
Fu Clemente XI di alta statu- nistri, era solito a dire : essere di
ra, veramente ben fatto e di tale , un principe il non il
sapere , ma
figura da tosto prevenire in suo fa- praticare ogni cosa, facendone uso
vore. Fu egli il primo che dopo , opportuno nelle circostanze.
Clemente VII andasse raso senza Tenace dell'ecclesiastica disciplina,
barba era di capo e di sembiante
; di rado dispensava dalle prescrizio-
lunghi, di colore pressoché pallido, ni de' sagri canoni ; avea la massi-
tli ed occhi neri
capelli di voce , ma inoltre di ornar benefizi con i

sonora, d'ingegno acuto, di memo- uomini degni anziché ornare gli


,

ria tenace, alieno dall'ira e dal- uomini co' benefizi onde spesso di-
,

l' odio, osservantissimo del segreto, ceva Indegno è del vescovato chi se
:

peritissimo nelle lingue greca e la- lo procura. Chi è di rea condotta,


tina, e sommamente erudito. Nella non si migliora col benefizio; anzi
virtù cristiana può con sicu-
dirsi con esso va di male in peggio. 11
rezza , che se incoriotti e pii erano perchè di ottocento e cinquantatre
stati i costumi di lui fin da giovi- vescovi titolari scelti da lui durante
netto, si conservarono maggiormen- il suo pontificato ninno diede mo-
te Egli me-
innocenti col triregno. tivo di lamento, e molti morirono
ritavaun pontificato più felice; ma in concetto di santità. Nelle ripren-
appunto sembra che per tempi co- sioni era pieno di dolcezza, e sem-
tanto tempestosi Iddio lo avesse pre manifestava tanta grazia, e detti
formato di un carattere cos\ fermo cosi arguti, che passarono ai posteri
nelle disgrazie, nei travagli, nelle come segni dell' acuto suo ingegno.
infermitìi, e nel riposo. Ai suoi mi- Non conobbe mai altra vendetta,
nistri diceva sovente: il trai' aglio, se non quella di ricambiare col be-
non la felicità, è (fucilo che Dio ne a chi gli faceva male, e perciò
desidera da noi ; io vi avverto ,
diceva, che il vendicarsi co' nemici
che quindinnanzi chiamerò il mio facendo loro del bene era vendicarsi
palazzo la casa di Giobbe. in una maniera divina. Estrema-
Recitava sempre l' uffizio ginoc- mente generoso sovvenne in Roma
chioni, e due volte al giorno si ap- ottomila poveri nella carestia del
plicava alla meditazione; parca era 1721: nella peste di Marsiglia del
la sua mensa, durante la quale si 1720 mandò al vescovo di quella
luceva leggere qualche libro santo. città duemila rubbia di grano da
,

CLE CLE ().)

(listi ibuirsi ai poveri, e prese gran- che le lingue orientali possono tor-
di piecaiizioiii perchè non penetras- nire di più raro. Mandò a tal uo-
se quel flagello anche in Roma. Con po a farne ricerca in Egitto ed iu
grande somma di denaro soccorse Soria i tre celebri letterati Abramo
l'esilialo Giacomo II re cattolico d'In- Massard, Andrea Scandar, ed il fa-

ghilterra. e dopo la morte di lui tu pro- moso Elia Giuseppe Simeone Asse-
digo col le Giacomo III suo figliuo- man zio del Massard. La l'accolla
lo, cui concedette dapprima per sog- loro porta appunto il titolo di Bi-
giorno la città di Urbino, e poscia blioteca Orieiilale- Cleiiicniuio-Vatì-
quella di Roma, assegnandogli il pa- caiia. L'Asseman ne fece il catalo-
lazzo Sacchetti, ed una pensione di go con tanta erudizione e con si ,

dodici mila scudi sulla camera, ol- bel metodo, che questo lavoro pas-
tre a centomila regalatigli al suo sa oggimai per un capo d'opera in
arrivo in R^oma. Ma la prova piìi tal genere. Ma la meraviglia piìi

concludente delle sue liberalità, di- grande si è che xìeile calamità, on-
ce Lafiteau scrittore della sua vita, de fu alili tto il suo Pontificato, ab-
si è che dopo la sua morte gli fu- bia egli potuto supplire a tante spe-
rono trovati sessanta soli scudi, ed .se. Pure a tutto suppliva il suo
vnia nota di seicento famiglie, che coraggio.
campavano colle segrete sue linjo- E che diremo dell' instancabile
sine. suo zelo per la fede cattolica ? Ne
Una munificenza sì segnalata si sono testimoni duecento ottani' una
estese anche a quanto poteva aver bolle già pubblicate nel Bollano to-
riguardo all'abbellimento di Roma. rnano, mille quattrocento dodici epi-
Parlando delle chiese , nella sola stole e brevi raccolti iu due tomi,
Roma venti se ne contano che furo- le omelie e le orazioni concistoriali
no da lui o edificate, o ristaurate, stampate in altri due tomi ; testi-
od abbellite fondò il collegio o ac-
; monii ne sono gli operai evangelici
cademia nobile degli ecclesiastici; fab- da lui inviati nell' India, alla Cina,
bricò per povere giovani il conser-
le alla Persia, all'Etiopia, iu Moscovia,
vatorio che chiamasi la casa di s. al Mogol ed in Egitto, e la conso-
Clemente, ed ingrandi il monistero lazione che provava ogni volta, che
del Bambin Gesù. Molta cura ebbe vedeva il più piccolo progresso del-
pegli ospedali di s. Marta, degli Etio- la fede medesima. E già parecchie
pi, e degli Armeni. Pegli ecclesia- illustri il suo Pon-
conversioni conta
stici seconda nazione fab-
di questa tificato, il va pure celebrato
quale
bricò nuove case, non meno che pei per i grandi tentativi fatti da lui
vescovi della Mesopotamia, e pei affine di riunire la Chiesa greca al-
religiosi maroniti di s. Antonio. Fab- la latina.
bricò il porto di Ripetta , e nuovi Co' suoi soli parenti , come piìi

pubblici granai alle Terme di Dio- sopra si è dimostrato, non fu libera-


cleziano, ristaurò gli acquedotti di le Clemente XI. Orazio suo fratello,

Roma, e di nuovi ne fece costruire a che pur amava teneramente, morì


Civitavecchia, che resero l'aria più senza aver mai da lui carica, o se-
salubre , e somministrarono acqua gno di nobiltà alcuna. Conferì il

abbondante alla città. Arricchì la camerlengato di S. R. C. al Cardi-


biblioteca dei Vaticano di tuttociò, nale Annibale Albani suo nipote
,

72 e LE CLE
mera apostolica, ed allo sfato. Re- quale promettendo perdono ai reli-
stitiù alla nobiltà romana i posti giosi apostati, se in un determinato
di lancie spezzate, e di cavalieri di tempo tornavano al seno della Chie-
cappa e spada, che erano stati tolti sa, accordava pur loro il pacifico
e soppressi. possesso dei benefizi ecclesiastici, di
Nel lySi concedette Clemente che avessero goduto. Vari missio-
XII ai canonici della cattedrale di nari spedì ad un tempo il zelante
Firenze il privilegio di protonotari Pontefice nel Tibeth^ regno della
apostolici partecipanti , e restituì gran Tartaria, e fece dono di sessan-
alla Toscana l' ufllzio di notaro tamila scudi per le missioni orien-
che, per disposizione di Leone X, tali, in virtù delle quali furono
aveva in Roma. Varie leggi prov- convertiti diecimila Copti, compre-
vidissime vennero da lui pure pub- so il loro patriarca Alessandrino,
blicate per lo miglior essere eco- sempre resistente alle paterne insi-
nomico de' suoi sudditi, ed accor- nuazioni dei Pontefici anteriori. Né
dò ai prelati votanti di segnatura ciò solo; ma per le preghiere di Cle-
il mantellone, il cappello pontifica- mente XI 1 il patriarca armeno tol-
le, e gli altri ornamenti, che usano se l'anatema dai sacri dittici contro
nelle cavalcate gli uditori di Rota, il concilio di Calcedonia, e contro il

non che chierici edi presidenti i Pontefice s. Leone I; i benedettini


della Camera, ed accrebbe loro le di s. Mauro in Francia, con amplis-
rendite annuali quando esistevano sima formola , ricevettero la bolla
fino ai cinquecento scudi al deca- Unigenitus di Clemente XI, e fu tol-

no, e trecento agli undici altri pre- ta una controversia, che stava per
lati votanti. suscitarsi colla Francia per lo pre-
11 lotto pubblico, che Innocenzo testo che la fabbrica delle Galancà,
XIII aveva permesso nello stato ec- e la coltura del tabacco del duca-
clesiastico, ma che Benedetto XIII to di Avignone, dessero occasione
aveva proibito, da Clemente XII nel alle frodi delle regie gabelle.
detto anno lySi fu di nuovo per- Desideroso Clemente XII di rendere
messo, provenendo alla Camera per fertili, come lo erano le altre vol-
esso sino dal primo anno netti e pu- te, le paludi Chiane non lungi dal
ri scudi 4'^, 74^- I^i^'olse però Cle- lago Trasimeno, fra i confini dello
mente XII questa rendita per solle- stato pontificio, e la Toscana, fece
vare dal debito molte città dello sta- aprire nel 1784 un fosso per quat-
to, per molte limosine a favore dei tordici miglia fino al Tevere , ri-

poveri, e delle comunità religiose, e volgendo nell'animo eziandio il pro-


per abbellire di molte fabbriche la getto di rendere navigabile lo stes-
città di Roma. so Tevere da Perugia sino a Ro-
I Corsi ribellatisi dalla repubbli- ma; cosa, che per la sua difficoltà
ca di Genova erano ricorsi a Cle- non potè mandare ad effetto. Fab-
mente XII, affinchè li riammettes- bricar fece però un ampio lazzaret-
se al dominio della Chiesa ( V. to con un molo nel porto di An-
Corsica); ma il santo Padre rifiu- cona ( porto cui nel 1732 avea
tò r offerta, e si fece piuttosto me- reso libero da franchigie ), ed istituì
diatore della pace. Una bolla ema- una perpetua congregazione di Car-
nò nell'almo appresso lySa, colla dinali, perchè attendesse al buon
CLE CLE -3
regolamento di quel porto. A ren- corte di Spagna a motivo di alcuni
dello ancor piti frequentato nel com- spagnuoli, che all'insaputa ingag-
mercio, da Nocera, per Fabriano, e già vano per la guerra di Spagna il

per Jesi, aprì una strada consolare, basso popolo romano ; che adi-
di
che dal suo nome si chiama Cle- rati i Trasteverini sarebbero corsi
mentina. Di che in grata memoria a fare strazio sopra la stessa casa
gli anconitani coliocarongli nella dell'ambasciatore di Spagna, se non
piazza loro una statua, e quelli di fossero state misure di
prese forti

Jesi un arco trionfale. difesa. Nondimeno giuntociò a no-


La morte di Federico Augusto tizia di tremila spagnuoli, che da
II re di Polonia, succeduta nel pri- Velletri passarono a Napoli, si fer-
mo febbraio 17 33, tolse la pace a marono a Velletri commettendo ta-
quasi tutta l'Europa. Appiccatasi la li disordini, che quel popolo ricorse
guerra per la successione a quella alle armi, onde seguirono alcune
corona tra la Francia e la Spagna scaramuccie. Il Cardinale Acquaviva,
contro l'imperatore^ il l'egno di ministro del re di Spagna, voleva
Napoli cadde in parte in potere dei a soddisfazione del tumulto de' Tras-
francesi e degli spagnuoli. Quindi teverini, che il senato romano si
l' imperatore a sostegno dei propri recasse a Madrid per domandare
diritti faceva pagare il censo della perdono al re cattolico ; ma il fer-
chinea, che pur presentavasi per parte mo Pontefice nulla volle accordare,
dell' infante d. Carlo di Spagna. In Quindi ministri di Spagna e di
i

tale frangente, commesso dal Pon- Napoli partirono da Roma, e ne


tefìce l'aitare ad otto Cardinali, fu intimarono ai sudditi delle rispetti-
risoluto di rifiutare l'offerta dell' in- ve nazioni la immediata partenza;
fante, come quello che non avea i nunzi Pontificii furono cacciati da
per anco ricevuta la investitura di quelle corti, ed agli spagnuoli fu
quel regno. Se non che, ridotto dal- vietato ogni ricorso alla dateria ro-
r infante all'obbedienza tutto il re- mana. Clemente XII non oppose altre
gno, sollecitava dalla santa Sede la armi che quelle della mansuetudi-
cerimonia dell' investitura; Cesare ne, e della pazienza. Vinto da es-
pel contrario offeriva il solito tri- se, Filippo V re di Spagna, e dalla
buto della chinea, nel quale mio- ragione che stava dalla parte del
vo cimento, rimessa ancora la cosa Papa, desistette dalla richiesta sod-
a dodici Cardinali, fu deciso di non disfazione, ed a poco a poco le cose
accettare da veruno il tributo, fin- furono ricomposte.
che la vittoria non avesse deciso il In mezzo a queste controversie ap-
vincitore. provò Clemente XII l'erezione del-
Nell'anno 1735, terminò Clemente la congregazione della Famiglia di
XII in diano, nella diocesi di Bisi- Ciisto [Vedi), fondata fuori delle
gnano, nella Calabria, il collegio n)ura di Napoli per l'educazione
italo-greco, dal suo cognome chia- religiosa degl' indiani, e dei cinesi,
mato Corsini, perchè propagata fos- da Matteo Ripa a similitudine di
se nella Grecia la cattolica fede a quella di S.Filippo Neri. Quindi cor-
mezzo dei giovani greci ivi allevati, rendo la festa della ss. Trinità, nel
Una discordia si andava intanto su- i7'>7 a' 16 giugno, Clemente XII
scitando tra la santa Sede, e la la rese piìi celebre colla solenne ca-
72 e LE CLE
mera apostolica, v.d allo stato. Re- quale promettendo perdono ai reli-
stituì alla nobiltà romana i posti giosi apostali, se in un determinato
tli lancia spezzate, e di cavalieri di tempo tornavano al seno della Chie-
cappa e spada, che erano stati tolti sa, accordava pur loro il pacifico
e soppressi. possesso dei benefizi ecclesiastici, di
Nel 1731 concedette Clemente che avessero goduto. Vari missio-
XII ai canonici della cattedrale di nari spedi ad un tempo il zelante
Firenze il privilegio di piotonotari Pontefice nel Tibethj regno della
apostolici partecipanti , e restituì gran Tartaria, e fece dono di sessan-
alia Toscana l' uHlzio di notare, tamila scudi per le missioni orien-
che, per disposizione di Leone X, tali, in virtù delle quali furono
aveva in Roma. Varie leggi prov- convertiti diecimila Copti, compre-
vidissime vennero da lui pure pub- so il loro patriarca Alessandrino,
blicate per lo miglior essere eco- sempre resistente alle paterne insi-

nomico de' suoi sudditi, ed accor- nuazioni dei Pontefici anteriori. Né


dò ai prelati votanti di segnatura ciò solo; ma per le preghiere di Cle-
il mantellone, il cappello pontifica- mente XII il patriarca armeno tol-
le, e gli altri ornamenti, che usano se l'anatema dai sacri dittici contro
nelle cavalcate gli uditori di Rota, il concilio di Calcedonia, e contro il

non che chierici edi presidenti i Pontefice s. Leone I; i benedettini


della Camera, ed accrebbe loro le di s. Mauro in Francia, con amplis-
rendite annuali quando esistevano sima formola , ricevettero la bolla
fino ai cinquecento scudi al deca- Unigenitiis di Clemente XI, e fu tol-
no, e trecento agli undici altri pre- ta una controversia, che stava per
lati votanti. suscitarsi colla Francia per lo pre-
11 lotto pubblico, che Innocenzo testo che la fabbiica delle Galancà,
XIII avevar permesso nello stato ec- e la coltura del tabacco del duca-
clesiastico, ma che Benedetto XIII to di Avignone, dessero occasione
aveva proibito, da Clemente XII nel alle frodi delle regie gabelle.
detto anno lySi fu di nuovo per- Desideroso Clemente XII di rendere
messo, provenendo alla Camera per fertili, come lo erano le altre vol-
esso sino dal primo anno netti e pu- te, le paludi Chiane non lungi dal
ri scudi 41B5 "4^- I^i^o'se però Cle- lago Trasimeno, fra i confini dello
mente XI 1 questa rendita per solle- stato pontificio, e la Toscana, fece
vare dal debito molte città dello sta- aprire nel 1734 un fosso per quat-
to, per molte limosine a favore dei tordici miglia fino al Tevere , ri-

poveri, e delle comunità religiose, e volgendo nell'animo eziandio il pro-


per abbellire di molte fabbriche la getto di rendere navigabile lo stes-
città di Roma. so Tevere da Perugia sino a Ro-
I Corsi ribellatisi dalla repubbli- ma ; cosa, che per la sua difficoltà
ca di Genova erano ricorsi a Cle- non potè mandare ad effetto. Fab-
mente XII, aftinché li riammettes- bricar fece però un ampio lazzaret-
se al dominio della Chiesa ( l^. to con un molo nel porto di An-
Corsica); ma il santo Padre rifiu- cona ( porto cui nel i73'2 avea
tò r offerta, e si fece piuttosto me- reso libero da franchigie), ed istituì
diatore della pace. Una bolla ema- una perpetua congregazione di Car-
nò nell'anno appresso lySa, colla dinali, perchè attendesse al buon
CLE CLE 73
regolamento di quel porto. A ren- corte di Spagna a motivo di alcuni
derlo ancor più frequentato nel com- spagnuoli, che all'insaputa ingag-
mercio, da Nocera, per Fabriano, e giavano per la guerra di Spagna il

per Jesi, una strada consolare,


aprì basso popolo romano ; che adi-
di
che dal suo nome si chiama Cle- rati i Trasteverini sarebbero corsi
mentina. Di che in grata memoria a fare strazio sopra la stessa casa
gli anconitani collocarongli nella dell'ambasciatore di Spagna, se non
piazza loro una statua, e quelli di fossero state misure di
prese forti

Jesi un arco trionfale. difesa. Nondimeno giuntociò a no-


La morte di Federico Augusto tizia di tremila spagnuoli, che da
II re di Polonia, succeduta nel pri- Velletri passarono a Napoli, si fer-
mo febbraio 17 33, tolse la pace a marono a Velletri commettendo ta-
quasi tutta l'Europa. Appiccatasi la li disordini, che quel popolo ricorse
gueiTa per la successione a quella alle armi, onde seguirono alcune
corona tra la Francia e la Spagna scaramuccie. Il Cardinale Acquaviva,
contro r impei'atore, il regno di ministro del re di Spagna, voleva
Napoli cadde in parte in potere dei a soddisfazione del tumulto de' Tras-
francesi e degli spagnuoli. Quindi teverini , che il senato romano si
r imperatore a sostegno dei propri recasse a Madrid per domandare
diritti faceva pagare il censo della perdono al re cattolico ; ma il fer-

chinea, che pur presentavasi per parte mo Pontefice nulla volle accordare.
dell' infante d. Carlo di Spagna. In Quindi ministri di Spagna e di
i

tale frangente, commesso dal Pon- Napoli partirono da Roma, e ne


tefice l'aitare ad otto Cardinali, fu intimarono ai sudditi delle rispetti-
risoluto di rifiutare l'ottiirta dell'in- ve nazioni la immediata partenza;
fante, come quello che non avea i nunzi Pontifìcii furono cacciati da
per anco ricevuta la investitura di quelle corti, ed agli spagnuoli fu
quel regno. Se non che, ridotto dal- vietato ogni ricorso alla dateria ro-
l'infante all'obbedienza tutto il re- mana. Clemente XI I non oppose altre
gno, sollecitava dalla santa Sede la armi che quelle della mansuetudi-
cerimonia dell' investitura; Cesare ne, e della pazienza. Vinto da es-
pel contralio otleriva il solito tri- se, Filippo V re di Spagna, e dalla

buto della chinea, nel quale nuo- ragione che stava dalla parte del
vo cimento, rimessa ancora la cosa Papa, desistette dalla richiesta sod-
a dodici Cardinali, fu deciso di non disfazione, ed a poco a poco le cose
accettare da veruno il tributo, fin- furono ricomposte.
che la vittoria non avesse deciso il In mezzo a queste controversie ap-
vincitore. provò Clemente XII l'erezione del-
Nell'anno 1 735, terminò Clemente la congregazione della Famiglia di
XII in Ullano, nella diocesi di Bisi- disto [Vedi), fondata fuori delle
gnano, nella Calabria, il collegio n>ura di Napoli per l'educazione
italo-greco, dal suo cognome chia- religiosa degl' indiani, e dei cinesi,
mato Corsini, perchè propagata fos- da Matteo Ripa a similitudine di
se nella Grecia la cattolica fede a quella di S.Filippo Neri. Quindi cor-
mezzo dei giovani greci ivi allevati. lendo la festa della ss. Trinità, nel
Una discordia si andava intanto su- 1757 a' 16 giugno, Clemente XII
scitando tra la santa Sede, e la la rese più celebre colla solenne ca-
,

74 CLE CLE
nonizzazione di Vincenzo de' Pao-
s. di Venezia, affinchè unissero le loro
li, s. Gio. Francesco Regis, s. Ca- anni a quelle dell'imperatore, e
terina Fieschi Adorni, s. Giuliana concesse cento mila scudi tratti dal-
Falconieri. Passando dalle canoniz- la Camera apostolica , dandone al-
zazioni solenni ad una equipollente. tri dodici mila del propi-io peculio,
Clemente XI 1 canonizzò in tal mo- ed altri trentamila furono contribuiti
do s, Geltrude sorella di s. Matil- sul suo esempio da tutti i Cardinali
de; beatificando poscia con solenni- e prelati di Roma. Se non che, fatta
tà la b. Caterina Piicci, e facendo la pace, mentre era rimasta la terza
altre beatificazioni equipollenti, cioè parie di questi sussidii, il santo
del beato Giovanni de Dakla po- Padre ordinò che fosse distribuita
lacco, della b. Michelina della no- per le parrocchie povere dell' Un-
bile famiglia de' Metelli, e Pardini gheria.
di Pesaro, della b. Rita o Marghe- Fulminò Clemente XII colla sco-
rita di Cascia, della b. Chiara di munica le leggi àa' Liberi Muratori
IVIontefalco, del beato Gio. Angelo [Vedi), e nel 1789 ampfiò la bi-
Porro, del Andrea Caccioli o de
b. blioteca Vaticana con nuovo edifi-
Lacchis; dando culto in fine in zio, con armadii, scansie, pitture, con
altri tempi ad altri servi di Dio, vasi etruschi, e trecento e ventotto
Controversie ebbe questo Ponte- medaglie de' re greci, egizi, e dei
fice con le corti di Toscana Por- , romani imperatori, da lui acquista-
togallo, e Piemonte, per motivo del- te per gran prezzo dal Cardinale
le investiture ai vescovati, e per la Alessandro Albani. Si deve ancora
immunità ecclesiastica; ma sempre far menzione che neh' anno mede-
la sua destrezza, e la sua fermezza simo chiamò a Roma i monaci
opportunemente adoperate lo fecero GrecO'tnelchiti [Vedi) della congre-
uscire dalle prove difficili. La pace gazione del monte Libano, dando
tra r imperatore e gli spagnuoli a- loro coU'annuenza del Cardinal dia-
vendo fatto cadere il regno delle cono, la chiesa di s. Maria in Do-
due Sicilie e col titolo di re di
, mnica. Accolse ancora, o, per dir
Gerusalemme, a Carlo di Borbone, meglio, confermò sotto la protezione
Clemente XII gliene concedette la della santa Sede la repubblica di
investitura insieme a' suoi discenden- s. Marino (^Vedi), disapprovando il

ti in linea maschile e femminile contegno tenuto colla medesima dal


coir obbligo di pagare solennemente Cardinal Alberoni, e confermando
ogni anno , in riconoscenza del feu- gli antichi privilegi concessi ad essa
do della santa Sede, mille ducati dai suoi predecessori. Sul fine poi
d'oro, ed unachinea riccamente bar- del 1789, Clemente XII ebbe la
data , Coiist. ad excelsum Bull. piacevole notizia, che l'accademia di
Rom. toni. XIV, pag. 24B. Cos\ il Parigi aveva accettata la bolla Uiii-
nunzio fece ritorno a Napoli, donde genitus, come giudizio dommatico
per le passate discordie s' era riti- della Chiesa universale, e come leg-
rato a Nola. ge del regno, confessando l' errore
Stava per suscitarsi nuova guerra di avei'ue prima appellato.
tra il turco, e l'imperatore, per cui Ma cominciavano già gli anni
Clemente XII scrisse premurose lette- ad aggravarsi sul vecchio Pontefice,
re al re di l'uloniu ed alla repubblica a cui s'aggi ungeva la sua assoluta
CLE CLE 75
cecità. Fu presso a morire a' 3 di ot- tico della basilica Lateranensc, fa-
tobre lySg, ma si restituì in salute, cendo erigervi internamente una
comechè non potesse piìi alzarsi dal splendidissima cappella al glorioso
letto. Assalito poscia del continuo suo antenatos. Andrea Corsini. Per
dalla podagra, questa lo attaccò fi- maggior ornamento della curia In-
ualmente negl'intestini con tal vio- nocenziana, ne fece più ampia la
lenza, che a' i6 febbraio 1740 giun- piazza; restaurò l'arco trionfale e-
se la sua ora suprema nel palazzo retto a Costantino magno per la
Quirinale, mentre contava ottanta- vittoria contro Massenzio , fabbricò
sette anni, dieci mesi, ed un giorno nel 1734 il magnifico palazzo del-
di età, e nove anni, sei mesi, e ven- la consulla a IMonlecivallo ; a prò
ticinque giorni di Pontificato, per degli artisti collocò in Campido-
quasi otto de' quali fu affatto cie- glio una raccolta di statue , iscri-
co. Restò sepolto nel
Vaticano so- zioni ec, acquistate per sessanta mi-
pra la porta, che conduce alla can- la scudi dal Cardinal Albani, e nel-
toria, per essere poi trasportato, lo stesso Campidoglio ei'esse un e-
come aveva prescritto, alla basilica difìzio per 1' agricoltura . Lastricò
Laterauense nel mausoleo di porfi- di pietre quadrate le strade di Pto-
do, che s'era fatto costruire viven- ma, e restaurò le consolari, che con-
te nella sua cappella. Tale traspor- ducono alla città medesima fabbri- ;

to si effettuò ai 20 luglio 1742. cò l'edifizio per la correzione delle


Con quindici promozioni creò donne delinquenti; rifece la chiesa
Clemente XII trenlacinque Cardi- de' ss. Celso e Giuliano;
abbelh la
nali, lasciando vacante un solo cap- sontuosa fontana di Trevi ; decorò
pello Cardinalizio. Era Clemente XII di bella facciata la chiesa di s. Gio-
di statura più. che mediocre, di tem- vanni Battista della sua nazione
peramento robusto, di sembiante fiorentina; finalmente, oltre molte
piuttosto bello, di faccia libei'ale, altre ed utili opere, ampliò
belle
di color bianco e rosso, di capelli nel 1736 ed indirizzò buona parte
biondi, di occhi cilestri, di naso lun- della Via Lata, o via dtl Corso.
go ed adunco, ed avea il labbro Per riguardo a'suoi parenti. Cle-
superiore più esteso dell'inferiore. mente XII appena esaltato diede la
Giunto al trono , senza spogliarsi prefettura della segnatura da lui
dell'affabilità usata, assegnò il lu- prima esercitata, al parente Cardi-
nedì di ciascuna settimana per dare nal Alemanno Salviati: fece capita-
udienza. Liberale con tutti, e più ni de'cavalleggieri il duca Strozzi al-
peculiarmente co' letterati, amava tro suo marchese
congiunto, e il

assai il popolo. Bartolomeo Corsini suo nipote; dei


Molto si adoperò per l'ornamen-. memoriali l'altro nipote Neri Cor-
to di Roma, e dello stato ecclesia- sini, e generale delle poste il suo af-
stico. Nel 1780 terminò le ampie fine marchese F'ilippo Pati'izj. Indi
scuderie del Quirinale, già comin- nella prima promozione creò Cardi-
ciate da Innocenzo XIII; dal Vati- nale lo stesso Neri Maria Corsini,
cano condusse l'acqua a Castel s. siccome dotato di rara prudenza e
Angelo per comodo di quel presi- maturità di consiglio, come poi lo
dio; nel 1733 fece porre la prima dimostrò nella sopraintendcnza gene-
pietra alla maestosa facciata e por- rale del pontificio governo, massinjc
76 CLE CLE
negli ultimi otto anni del pontificato la giurisprudenza, e riportò in Pa-
dello zio, divenuto cieco, per cui di ra- dova le insegne di dottore. JVell'età
do celebiòe intervenne Clemente XII di ventidue anni si trasferì a R.o-
alle sagre funzioni, siccome dicemmo ma, ove nel 17 14 f^i ammesso al-
all'articolo Cappelle Pontificie. Inol- l'accademia ecclesiastica, e due anni
tre Clemente XII fece Cardinale fr. appi-esso fu annoverato tia i pro-
Giannantonio Guadagni altro suo ni- Clemente XI
tonotari partecipanti.
pote, ad onta della di lui virtuosa mandollo governatore a Rieti, don-
ripugnanza indi lo nominò vicario
; de passò nel 1721 a Fano, e nel
di Roma. Tuttavolta si fanno enco- 1725, fu chiamato a Roma fra i
mi a questo Papa per la sua mo- ponenti di consulta mentre nel ,

derazione co'parenti, non volendo 1729 venne fatto uditore di Rota :

a loro riguardo dispensare cariche, posto ch'egli esercitò per otto anni
ma solo promovere i benemeriti. cos\ lodevolmente, che dal Ponleli-
Quindi è che, supplicato dal suddet- ce Clemente XII, nel 1737, fu pre-
to Cardinal Salviati a dare la man- miato col cappello Cardinalizio, e
telletta di prelato all'abbate Anli- nominato Cardinal diacono |di s.
nori, stretto congiunto de' Corsini^ Nicolò in Carcere ,
passando di poi
il quale poi divenne gran priore di all'altro titolo presbiterale di s. ]Ma-
Malta, e morì nel 1787, il Papa gli ria in Araceli. Da Benedetto XIV,
rispose, che non lo promoverebbe per la morte del Cardinal Ottobo-
se non a misura delle di lui qua- ni, fu promosso al vescovato di Pa-
lità. J^. Corsini famiglia. Monsignor dova, dove esercitò per sedici anni
Angelo Fabroni compose un bellis- esemplarmente l' utìizio di pastore.
simo, Conimciitarius de Vita Cle- Per la morte accaduta a' 3 maggio
ìiiciitis XII, Romae 1761: Giorda- 17 58 del Pontefice Benedetto XIV,
no de Yicariis, La perfezione del il Rezzonico fu eletto Pontefice a' 6
ministero, e del reggimento di Cle- luglio, dopo sessantacinque giorni di
mente XII^ Salerno 1732; e mon- sede vacante, ed in memoria di Cle-
signor Gio. Battista Gaddi patrizio mente XII, da cui fu promosso alla
forlivese, nel 1786 in Roma pub- porpora, prese il nome di Clemente
blici:) Roma nobilitata nelle sue fab- XIII. A' i6 luglio coronato venne
briche da Clemente Xli. Vacò la solennemente nel Vaticano, ed ai
Chiesa Romana sei mesi , e dieci I 2 novembre dello stesso anno pre-
giorni. se, colla solita pompa e solennità, il

CLEMENTE XIII, Papa CCL\ III. possesso della sua patriarcal chiesa
Chiamato era prima questo Ponte- di s. Giovanni in Laterano. Per
fice Carlo Rezzonico , e nacque in tutta r Italia si solennizzò tale ele-
Venezia a' 7 marzo 1693 da' nobili zione, ma particolarmente in Ve-
patrizi Giambattista Rezzonico, e nezia, ove giunta la nuova nell' a-

Vittoria Barbarigo. In età di dieci dunato senato, si sciolse esso incon-


anni passò Carlo in Bologna per istu- tanente, ed i senatori corsero per
dinrvi la rettorica e la filosofia, sot- le congratulazioni al palazzo della
to la direzione de' gesuiti nel col- nobile famiglia Rezzonico , intanto
legio di Francesco Saverio. Tor-
s. che d. Aurelio Rezzonico, fratello
nato in patria s' applicò per due
, del nuovo Pontefice fatto veniva
anni alla teoIo!]ria dotrmalica ed al- cavaliere e procuratore di s. Mar-
CLE CLE 77
co, e venivano dichiarati in perpe- sta Carbone, e vi si mantenne con
tuo cavalieri i primogeniti di quella assoluta autorità per opera del-
casa. l' altro gesuita Giuseppe Morei-
Il senato dal 17^4 avea pub- ra, confessore del re e della re-
blicato un editto, con che vietava gina. A riuscire nei suoi vasti di-

a' suoi sudditi di cercare , senza il segni studiò il Carvaglio di allon-


permesso del principe, cosa alcuna tanare dai fianchi del re tutte le
dalla curia Romana, che non ispet- persone, che potevano illuminarlo;
tasse alla sola penitenzieria. Quel- prese di mira i gesuiti confessori
l'editto cagione di dissensioni tra della corte, e li fece esiliare nella
la repubblica e la santa Sede, e notte de' 19 settembre dell' anno
del quale invano tentò Benedetto 1757, ad onta che il re ne pro-
XIV la livocazione ,
per opera del vasse somma scontentezza. Di più
nuovo Pontefice fu rivocato intera- estese il suo odio a tutta la com-
mente. Ai vescovi tutti diresse pure pagnia con una scrittura stesa da
Clemente XIII la lettera circolare lui stesso, nella quale le imputava

A cjuo die, de' 4 settembre lyoS,


1 qualunque più enorme delitto. Ai
nella quale rammentava l'esercizio reclami fatti dal provinciale contro
dei doveri loro , ed ariine di pro- quelle calunnie minacciava di far
muovere il culto della santissima Tri- provare sdegno del re a tutta
lo
nità, con decreto de' 3 gennaio 17^9 la compagnia se alcun gesuita aves-
ordinò, che in ogni domenica, nella se scritto contro quella carta.
quale non vi fosse nella Messa pre- Convinse inoltre il mondo sulla
lazione propria della conente so- verità di tale scritto, prima indu-
lennità, si dicesse da' celebranti la cendo la corte romana a far un
prefazione della ss. Trinità. breve di riforma al corpo gesuitico,
Ad esempio di altri Pontefici spe- e poscia a volere la sua estini'.ione,

dì a Venezia sua patria la rosa cogliendo il pretesto di cinque ar-


d'oro benedetta Tanno 17^9, che chilìugiate tirate nella notte del 3
fu presentata solennemente al doge settembre 1708 alla carrozza del
dal prelato domestico moiisig. Fir- re, comcchè abbiano colpito certo
rao, accordando eziandio alla veneta Pietro Texeira suo famiglio e suo
repubblica il diritto di poter no- fivorito. Di tale disgrazia si appro-
minare perpetuamente un venezia- fittò il Carvaglio, per fingere una
no ad uditore della romana Rota. congiura, nella quale involse molte
Ma egli si fu nel principio dell anno persone di alto affare, ed i tre ge-
1760, in cui cominciarono le dif- suitiGabriele Malagrida Giovanni ,

ferenze famose tra la corte del Por- Alessandro, e Giovanni de Mattos.


togallo e la santa Sede per cagio- Tutti condotti furono nella notte
ne de' gesuiti. Il rinomato Seba- precedente a' i3 gennaio 1759 al-
stiano Giuseppe di Carvaglio , che le carceri dell' Inconfidenza, ove non
durante la vita del re Giovanni V però vennero mai interrogati, né esa-
di Portogallo non avea mai potuto minati, e come se avessero per com-
conseguire il posto di segretario di plici i gesuiti tutti del Poitogallo
stato, ebbe ad ottenerlo da Giusep- e delle lontane sue colonie, le' loio
pe I, figlio di quel sovrano, mercè confiscare tutti i beni , e bloccar i

le pratiche del gesuita Giambal,ti- collegi. Ollenne di piìi v\\\ luiovo.


1

78 CLE CLE
breve da Clemente XIII in data 1 A tale rottura, che durò per tutto
agosto 17% col quale assoggettati il pontificato di Clemente XI II, suc-
furono all'esame della mensa di co- cessero nuove ostilità adoperate dal
scienza, tanto gii ecclesiastici quan- Carvaglio, divenuto conte di Oeyras,
to gli Ordini militari, conferendo e marchese di Pombal. Nel 1761
eziandio a quel tribunale la facol- avea egli mandato l' ultimo convo-
tà di punire i rei, che cospirassero glio de' gesuiti nello stato pontificio
contro la famiglia reale, o contro senza dar loro alcun sostentamento.
Io stato, eccettuati i vescovi, e pre- In quel tempo la Spagna avea pu-
lati. re esiliata la compagnia da'suoi stati,
Ma ciò che più importava al e maneggi segreti faceva la Francia
Carvaglio era, come si disse, la so- per la totale distruzione di essa.
luzione della compagnia di Gesìi La Spagna, al modo del Portogal-
nel Portogallo. Il Papa avea bene lo, gli avea diretti allo stato Ponti-
scritto al re dissuadendolo dal giun- fìcio; ma quello era troppo pove- ^

gere ad un atto s'i precipitoso, a ro a sostenere tanta spesa. Laon- i|

non confondere la causa degl'inno- de il Pontefice rigettò gli spagnuo-


centicon quella dei rei ; poter la li, e prese massima di rigettare i

compagnia essere all'uopo purgata, gesuiti di qualunque altro stato. In


ma non esser giusto che fosse di- tale frangente deluse Carvaglio il

sciolta ; però tutto fu inutile. Il Car- Pontefice, inviando a Civitavecchia


vaglio, quasi in derisione della viva trentasette gesuiti, perocché dove
intercessione del Pontefice a prò dei li avesse l'ifìutati, come avea fatto
gesuiti del Portogallo, con nuovo e- degli spagnuoli, poteva spargere pel
sempio li mandò tutti nello stato regno che il Papa, riconosciuta la rei-
pontificio. Cominciando essi a par- tà de' gesuiti, non li voleva più am-
tire quindi dal Porlogallo il 16 set- mettere ne' propri stati ; dove poi, a
tembre del detto anno 17^9, giun- differenza degli anteriori portoghe-
sero a Civitavecchia, dove furono si, li avesse accolti, lo avrebbe mes-
amorevolmente accolti, e mantenuti a so in grande imbarazzo colla corte
spese della camera apostolica. Di di Madrid, la quale sarebbe stata
quella benevola accoglienza ebbe più offesa per la deferenza usata al
pure grave dispetto il Carvaglio, ed Porlogallo. Di fatti la Spagna ebbe
in vendetta, per romperla con Ro- a dolersene col Papa; ma egli op-
ma, colse r occasione in cui pel pose , che da principio aveva stabi-
matrimonio tra l'infante d. Pietro lito di ricevere i gesuiti del solo
e la principessa del Brasile sua ni- Portogallo , non quelli delle altre
pote, il nunzio non avvisato al pa- monarchie ;
quindi non ei'a colpa
ro degli altri ministri esteri, non di lui, ma colpa di chi li man-
volle illuminare il proprio palazzo. dava , se non venivano ricevuti
Dimostrò Carvaglio al re quella quelli giunti più tardi. Questa sa-
mancanza come ingiuriosa, ed il fece via, non meno che concludente ri-

cacciare dal regno ; richiamando indi sposta, lasciò convinto il ministro di


a poi anche il ministro del Porto- Spagna, e liberò il Papa dall' im-
gallo residente presso la santa Sede, barazzo, in cui il Carvaglio voleva
e tutti i sudditi portoghesi dimo- condurlo.
ranti nello stato pontificio. Seguitò nondimeno la rottura tra
CLE CLE 79
le due comechè Clemente XIIT,
corti, Cristiana, stampata a Napoli negli
con un breve 3o agosto 1768, ne anni 17^8, 1759, e 1760,6 tradotta
cercasse la conciliazione. Il re di dal francese, eper tener maggior-
Portogallo protestò di non voler mente lontani i fedeli da quelle fal-

pace con una corte, nella quale ri- se dottiine, con vma lettera diretta
siedeva il centro del governo de'ge- ai vescovi ingiungeva loro di ser-
suiti, e nella quale si proteggeva al- virsi Catechismo romano, il
del
tamente la condotta loro. quale fulminando le eresie insorte a
Ma dopo quelle angustie altre ne que' d'i formò un corpo di regola-
cagionò al Pontefice la repubblica di menti sulle materie da credere, e
Genova per l' isola di Corsica. Toltasi da fuggire intorno alla nostra fede.
questa dalla soggezione di Genova, Per opporlo anzi alla condannata
nacquero tra i corsi ed i genovesi Esposizione ec. , fece pubblicare il
lunghe guerre, producitrici di gravi santo Padre il catechismo medesi-
disordini spirituali, e dell' irreligio- mo in latino ed in italiano coi tor-
ne in queir isola. Inviato fu adun- chi della stamperia camerale.
que il visitatore Crescenzio de An- Il governo della città di Fermo,
gelis, vescovo di Segni, a rimediare che da Eugenio IV si diede a'Car-
nel 1760 a que'mali, ma la re- dinali nipoti, i quali portavano il

pubblica genovese mise la taglia di titolo di Cardinal Padrone, da In-


6000 scudi a favore di chiunque nocenzo XII si assegnò ad una con-
lo avesse ainestato, e condotto in gregazione, nella quale entrava il

Genova. Clemente XIII dal suo segretario di stato. INIa le seguenti


canto con un breve de' i5 maggio mutazioni dei prelati, che la com-
di detto annOj condannò, annullò, ponevano, facendo intavolare di bel
e proscrisse quell' editto. In questo nuovo le cause già decise, quindi
mezzo s'inteipose il re di IVapoIi; Benedetto XIV rese stabile quella
ina il Pontefice protestò non voler congregazione, e le diede il governo
richiamare il visitatore apostolico politico ed economico di Fermo.
dove non fosse stato per paite dei Clemente XIII la soppresse nondi-
genovesi rivocato l'editto. In tale meno al tutto, ed assoggettò Fer-

maniera, senon furono calmate mo, al paro che gH altri luoghi


quelle vertenze, presero almeno un dello stato ecclesiastico, alle congre-
aspetto più placido. gazioni della Consulta e del Buon
Per giovare alle anime del pur- Governo. V. Fermo.
gatorio, il santo Padre col consi- Sul principio dell'anno i 762, Cle-
glio, e col voto della congiegazione mente XIII dichiarò perpetuo nella
delle indulgenze aig maggio 1761, religione de'serviti l'impiego di con-
pubblicò un decreto col quale , fessore della famiglia pontificia, e
concedeva in perpetuo che la messa conferì a quel confessore il voto at-
delta da qualunque sacerdote nel tivo e passivo nei capitoli, e nel-
giorno della commemorazione de'de- le adunanze generali della congre-
funti, abbia a godere lo stesso pri- gazione medesima. Recatosi nella
vilegio come se fosse celebrata in primavera quell'anno a respirare
altare privilegiato. l'aria marittima di Civitavecchia,
Condannò Clemente XIII l'opera piuttostochè quella di Castel Gan-
intitolata : Esposizione della dottrina dolfo, fu ivi splendidamente accol-
8o CLE CLE
to, ed ivi esercitò la sua pietà sin- per sedici anni, spedì ventisette crO'-
golare, sì colle limosine, si colla ci da essere distribuite a que'cano-

fondazione di uno spedale per le nici perchè fossero da essi portate


zitelle, con varie
e sì largizioni. V . e trasmesse ai loro successori. Affi-
Civitavecchia. ne di rimuovere i litigi sulla col-
Tornato a Roma, fece intimare lazione dei regno di
benefizi nel
un giubileo di una settimana dal Polonia, con bolla degli 8 agosto
3o maggio, in cui cadeva la festa dell'anno 1764, confermò le bol-
di Pentecoste, e per mostrare la le di Leone X e di Clemente
sua benevolenza al tribunale della VII, e decretò che dove i benefizi
sagra Piota, nel quale per molti vacassero nei mesi di febbraio, a-
anni aveva seduto, con due costi- prile, giugno, settembre, e novembre,
tuzioni provvide al decoro di quel si conferissero dagli Ordinarii, e do-
collegio, ed alla retta amministiazio- ve negli altri mesi, dal Pontefice.
iie della giustizia, riducendo ezian- Con altra bolla de' 3o dello stesso
dio a piìi elegante e nobile forma mese, dichiarò che la facoltà impar-
le stanze ad esso tanto
destinate tita da lui agli Ordini regolari di
nel Vaticano quanto nel
palazzo dare al popolo la solenne benedi-
Quirinale ; per lo che gli uditori zione, non dovesse aver effetto alla
della Rota gli fecero collocare a insaputa de' vescovi, dai quali do-
proprie spese un busto di metallo, vevano ottenere la permissione in
opera del celebre scultore cavaliere iscritto almeno tre giorni prima. Ai
le Brun. religiosi ss. Trinità con-
scalzi della
Ma nuove angustie sopraggiunse- cesse di aggiungere nelle li-
poter
ro in quest' anno al Pontefice pei tanie, nel Confiteor della messa, e
fieri colpi dati in Francia alla neir uffizio i nomi de' santi loro fon-
compagnia Gesù, notata come
di datori Giovanni di Matha, e Felice
iniqua, comunque buoni fossero sti- di Valois. 1

mati i suoi seguaci. Appena ne ebbe Somme furono le provvidenze l

sentore, scrisse Clemente XIII al re prese da questo Pontefice per alle-


di Francia un breve commoventis- viare i mali recati dalla carestia,
simo, accioccliè non permettesse il che afflisse tutto lo stato ecclesia-
bando dei gesuiti dal suo regno. stico negli anni 1763, 1764: distri-
Nel tempo stesso si rivolgeva a tut- buzione di farine ai poveri ; apri-
ti i vescovi della Francia acciocché mento di nuovi forni ; esercizi spi-
sostenessero la Chiesa col loro co- rituali, istituzione di case in fine
raggio, e colle preghiere. Inutili peiò pel ricovero della poveraglia sotto
furono le sollecitudini di Clemen- la direzione dei gesuiti. Ma cessato
te XIII ; quale per salvare alme-
il quel flagello, si recò il Pontefice
no la Lorena, illesa ancora dalle in processione nella basilica di s.

false dottrine di Francia, scrisse al Pietro a rendere azioni di grazie


re di Polonia, la costituzione In hac, all' Altissimo, e lo stesso ordinò che
esortandolo ad interporsi col re si facesse nelle altre chiese. Intanto,
Cristianissimo suo genero. come si disse, le ammonizioni date
In tali cure, per dimostrare l'an- alla Francia da Clemente XIII in-
tico suo amore alia chiesa di Pa- torno alla persecuzione de' gesuiti,
dova, nella (piale sedette vescovo tornando inutili, l'arcivescovo di Pari-
CLE CLE 8r
«i che difendeva quella illustre
, blicò un editto pel quale permette-
cotnpagnia , veniva esiliato; ed il va di trasportare da luogo a luogo
Parlamento, estratte dai libri della dello stato, e di esportare al di
morale de' gesuiti alcune proposizio- fuori i grani, le biade e simili ge-
ni, che giudicava perniciose, le man- neri, con grande vantaggio degli
dò in catalogo ai vescovi del re- agricoltori, e dell' agricoltura.
gno, afìinchè rendessero oculati so- Grandi afflizioni provava Clemen-
pra esse i loro diocesani. Ma il ve- te XIII e pel pregiudizio, che ap-
scovo d'Angers fu il primo che os- portava alla cattolica religione della
servasse quella prescrizione, ed altri Polonia r esempio della protezione
vescovi, che seguirono il suo esem- accordata ai protestanti ed agli scis-
pio, ebbero con un breve, Ltcta Pa- matici dalle potenze non cattoliche,
stofalis ig settembre 1764, alte ri- e pel bando che andavano riceven-
prensioni dal Pontefice. do i gesuiti, oltre che di Francia,
Cresciuto il numero de' vescovi scis- della Spagna eziandio, che li faceva
matici nella nuova chiesa di Utrecht sopra i suoi vascelli trasferire alle
nell Olanda, certo Meindarts, vescovo spiagge Pontificie. Scrisse egli a quel
(hlso di Deventer, essendosi arroga- re Carlo HI un breve di lamento
to nel 1763 il diritto di metropo- per la ingiusta espulsione; ma con
litano, convocò e tenne un sinodo generali termini ebbe in risposta ,

provinciale nella sagrestia della chie- che giusti motivi, i quali per sem-
sa parrocchiale di Utrecht, nel qua- pre resteranno sepolti, ce Io aveva-
le conciliabolo furono stabiliti cano- no astretto, ed anzi ordinava al re
ni intorno alla fede, alla disciplina, di Napoli suo figliuolo di cacciarli
ed ai coslumi, e pubblicatine gli pure dalle due Sicilie, come fu e-
alti colla stampa, si ebbe l'ardi- seguito a' 3 di novembre 1766, scor-
mento di parteciparli al Pontefice, tandoli soldati da di là nello stato
i

e domandarne la conferma. Ma con- ecclesiastico. Non potè dissimulare


sapevole Clemente XIII delle ree nias- Clemente XIII l' che per
affronto,
sime di questi scismatici, con apostoli- ciò riceveva, ed ordinò a monsignor
co breve dichiarò nullo, illegittimo e Sanseverino di abbandonare quella
detestabile quel conciliabolo, e ne corte, e ritirarsi nella sua diocesi.
proscrisse gli atti, vietandone la let- Tutta volta, sotto pretesto di essere
tma e la distribuzione. V. Utrecht. quel prelato stato eletto a confesso-
Una forte sincope avea ridot- re di quel sovrano, non potè né
to a que' di agli estremi il sol- pure avere siffatta soddisfazione; an-
lefcito Pontefice, per cui ammini- zi per rappresaglia il re di Napoli
strati gli furono i sacranienli del fece marciare un corpo di truppe
viatico estrema unzione, e
e della verso Benevento, e trasportare nel-
letta gli era stata la formula del- la regia zecca tutti gli argenti dei
la professione di fede , che in que- soppressi collegi de' gesuiti.
gli ultimi istanti suolsi sottoscri- Frattanto Clemente XIII, che dal
vere anche da' Pontefici. Se non Cielo aspettava ajuto nelle sue conti-
che brevemente ricuperò la primie- nue ambasce, per aver piti efficaci
ra salute. Intanto, giunto 1' anno intercessori, ai16 luglio r767 so-
1766, rivolto sempre Clemente XIII lennemente canonizzò i santi Giusep-
aimaggior bene de' suoi sudditi, pub- pe Canzio, Giuseppe Calasanzio, Giu-
VOL. MV. 6
82 CLE CLE
seppe da Copertlno, Girolamo Miaui zione assoluta de' gesuiti, e per la
od Emiliani, Serafino d'Ascoli, Gio- rivocazione del monitorio contro di
vanna Francesca Fremiot baronessa Parma. In pari tempo un corpo di
di Chantal. Altre beatificazioni avea francesi prendeva possesso improv-
però Ai 2 i
fatte innanzi. settembre visamente di Avignone e di Car-
1761 solennemente quella del
fece pentrasso nel contado Vcnosino, ed
beato Gregorio Barbarigo Cardinal un altro corpo di truppe napole-
suo parente ; ed ordinò al senato tane s' impossessava di Ponte-Cor-
romano, che nel giorno seguente si vo ne' confini dello stato ecclesiasti-
recasse in forma pubblica a vene- co, e del ducato di Benevento. Cle-
rarlo nella basilica vaticana. Pur mente XIII però stette fermo nel
solenne fu la beatificazione, che ai rifiutare la ritrattazione del breve

19 maggio 1766 celebrò del b. Si- contro Parma e pronto piuttosto


,

meone da RoxaI; mentre ai 1 j avrebbe sofferto il martirio, qnal


maggio 1768 beatificò pur solen- nuovo Tonunaso di Cantorbery, che
nemente il b. Bernardo da Corleo- cedere ai diritti dell'i ni munita eccle-
ne. Con diverse beatificazioni equi- siastica.

pollenti , Clemente
approvò XIII I ministri delle corti osservando
l'antico culto a vari servi di Dio, per altro, che quel monitorio si ap-

fra* quali al veneto teatino beato poggiava particolarmente sulla bol-


Giovanni Marignoni e alla beata , la In coena Domini, cosi tutti si
Benvenuta Bajani di Udine. adoperarono nel sopprimerla dai lo-
Ma ad aggravare le angustie del ro stati. Alcuni vescovi aderivano, al-
travagliato Pontefice venne 1' editto tri resistevano, ed intanto Clemente
dell' infante Ferdinando duca di XIII si rivolse all' imperatrice INIa-

Parma, il quale dopo aver, ad e- ria Teresa per indurla ad interpor-


sempio della Francia, della Spa- si presso i regnanti della casa di
gna, del Portogallo e di Napoli, or- Borbone, afllnchè ponessero termine
dinato il bando de' gesuiti da' suoi alle vertenze, che agitavano la san-
stati, voleva tra le altre prescrizio- ta Sede. La imperatrice conside-
ni, dovesse esser nullo qual inique rando ,
per consiglio de' suoi mi-
scritto, bolla ec, che giunto da nistri ,
quelle contese conseguenze
Roma non riportasse il regio cxe- dei diritti del principato, dei quali
qiiatur. A tale lesione dell'immu- è giudice ciascun principe, non vul-
nità ecclesiastica fatta in uno stato, le punto immischiarsene, comechè
sul quale la santa Sede vantava di- pronta si mostrasse a tutto, che po-
ritti, dopo aver invano adoperati i tesse salvare la pace alla religione,
mezzi più dolci, Clemente XIII pub- dove ne fosse stato imminente il

blicò un breve nel 3o gennaio pericolo.


1768, nel quale egli dichiarava A questa sovrana confermò Cle-
incorsi nelle censure gli autori e mente XIII il titolo di apostolica,
gli esecutori di quell'editto, qual- siccome regina d' Ungheria.
ora non si fossero ritrattati. Il du- A peggio angustiare il Pontefice,
ca di Parma ricorse per ajuto al- furono pubblicate dal senato vene-
le corti Borboniche di Francia e ziano varie ordinazioni, tra le quali
di Spagna, le quali rinnovarono si prescriveva ai vescovi del do-
al Pontefice le istanze per l'aboli- minio veneto di poter visitare le
,

e LE CLE 83
case e le chiese di tutti i re- Pietro in Faticano {Fedi), nel mo-
golari , non ostante l' uso contra- do che dicemmo a quell' articolo.
rio,ed ai superiori de'conventi di Molte delle singolari doti di questo
non formar processi, o sentenziare Pontefice furono descritte nell'idio-
i loro sudditi senza V assenso dei ma latino dal celebre Cordara col-
tribunali secolari. Clemente XIII r aureo suo stile , e ricordate dal
che vedeva abbattere quella legge Cancellieri nella Storia de' possessi
l'autorità della santa Sede sui rego- de' Pontefici a pag. 5 14. Altre lodi
lari, diresse prima una lettera di di Clemente XIII, e la descrizione
ammonizione a tutti i vescovi per- del monumento sepolcrale, si ripor-
chè non trascorressero nelle visite tano dal Cancellieri alle pag. 388,
oltre l'autorità loro conceduta dal e 389 della stessa opera.
concilio di Trento, indi un'altra ne Fece Clemente XIII una conven-
diresse ai generali delle religioni, zione reciproca per l' arresto dei
perchè ricordassero ai loro sudditi banditi e malviventi, fra lo stato
veneziani gli obblighi contratti nelle pontificio, e i dominii della repub-
loro piofessioni ; finalmente scrisse hlica di Venezia: accrebbe i pregi
un breve al senato veneziano per- del museo capitolino ; operò alcuni
chè, dove avesse voluto riformare abbellimenti ne' pontificii palazzi del
gliOrdini regolari, sapesse non ap- Vaticano, e del Quirinale, anzi in
partenere questo alla podestà secola- quest' ultimo ricostruì l'altare della
re, ma sì alla Chiesa, e quindi chie- gran cappella Paolina , ed eresse
deva la rivocazione dell'editto pro- quel vasto braccio presso la date-
mulgato. ria verso il torrione ,
per abitazio-
Ma in questo mezzo, assalito il ne della famiglia pontificia. JVel me-
Pontefice con più alacrità dai mini- desimo palazzo Quirinale tenne so-
stri di Napoli, di Spagna, di Fran- lenne convito dopo avere consa-
,

cia per l'intera soppressione de' ge- grato nella chiesa di ss. Apostoli
suiti, oppresso da' replicati insulti il Cardinal duca di Yorck in ar-
di aflanno nel petto, morì ai 28 civescovo di Corinto in parlibus.
febbraio 1 769 nell' età d'anni set- Queste, ed altre opere, non che di-
tantacinque, dopo dieci anni , sei versi abbellimenti ordinati da Cle-
mesi, e ventisette giorni di pontifi- mente XIII in Roma, e nello stato
cato , nel quale in sette promo- pontificio, sono descritte dagli au-
zioni creò cinquantadue Cardina- tori, che fecero la storia delle pre-
li. Due giorni dopo la morte fu clari, e virtuose sue geste.
trasportato il suo cadavere da INIon- Clemente XIII, sebbene con mo-
tecavallo al Valicano , dove nel derazione si mostiò amorevole coi
,

giorno 7 fu sepolto facendogli al- , parenti. Fece il nipote Carlo pri-


lora r orazione funebre monsignor ma segretario de' memoriali, e poi
Stay, raguseo, suo segretario per le Cardinale, e camerlengo di santa
lettere latine. Dopo alcuni anni, la Chiesa. Per la morte del senatore
sua famiglia gli eresse un magni- di Pioma Bielke nominò a sua ve-
fico deposito che fu eseguito da An- ce d. Abbondio, altro suo nipote,
tonio Canova
ed è una delle più
, che insieme al fratello di questo
belle opere di quel rinomato sculto- Gio. Battista poi amplissimo Car-
re, che ammirasi nella chiesa di s. dinale, avea posto tra i convittori
84 CLE CLE
ilei seminario Romano. Vacò la la cui dedicatoria diede alla bene-
santa Sede tre mesi, e sedici giorni, merita compagnia di Gesù i piìi

CLEMENTE XI V, Papa CCLIX. gloriosi e dovuti elogi. Quindi Be-


Questo Pontefice chiamato nel bat- nedetto XIV decoroUo col posto di
tesimo Giovanni, Vincenzo, Antonio, consultore del s. uffizio. Clemente
e poi dalla professione religiosa Lo- XIII a'24 settembre lySp per le insi-
renzo Ganganelli era oriundo di
, nuazioni del Cardinale Spinelli, che
Borgopace nella diocesi e distretto Io dipingeva come il più zelante fa-

di Urbania. Nacque a' 3 1 ottobre voreggiatore de' gesuiti, il promosse


lyoS nella grossa terra di s. Ar- al Cardinalato col titolo di s. Lo-
cangelo presso Rimini, da Lorenzo renzo in Paneperna, che poi mutò
Ganganelli, medico di s. Angelo in con quello de' santi dodici Apostoli.
Vado, che avea per moglie una no- In quel convento de' dodici Aposto-
bile pesarese, Angela Serafina de li seguitò egli a dimorare per no-
Maziis. Una lite avendo assorbite al ve anni, sette mesi e ventiquattro
padre tutte le sostanze, lo trasse per giorni, finche fu assunto al Pontifi-
lo dolore ben presto al sepolcro, e cato, fruendo la pensione di venti
lasciò Lorenzo nell'infanzia senza so- mila che suol dare il Papa ai
lire,

stegno. Prese cura di lui un suo Cardinali religiosi perchè sostengano


stretto parente per parte della ma- con decoro la dignità Cardinalizia,
dre; ma morto pur egli improvvi- Venuto a morte Clemente XIII,
samente, restò ancora Lorenzo nel- disposte furono le cose pel futuro
l'impotenza di conlinuaie gli studi, conclave. Arrivarono in Roma a' 6
Vi supplì però il conte Barnaldi orion- marzo 1769 Pietro Leopoldo gran-
de di Milano, finché avesse potuto duca di Toscana, che andò ad abita-
pensare a collocarsi. Laonde fatti da re nella sua villa Medici , e ben tosto
Lorenzo primi studi a Rimini, nel-
i gli tenne dietro l'imperatore Giu-
l'età di diciotto anni fu ricevuto in seppe II, fratello di lui, sotto il nome
Urbino, e vestito nel convento di di conte di Falcliestein. Giuseppe
s. Mondaino coU'abito dell'Ordine II in compagnia di suo fratello an-
de' conventuali di s. Francesco, a dò più volte al Vaticano a far visita
cui diceva di essere chiamato, quan- ai Cai'dinali rinchiusi nel conclave,
do veniva consigliato a farsi gesui- ed un giorno avendo messo per ac-
ta. Da Urbino passò a Pesaro, a cidente alla porta un piede dentro
Recanati, a Fano, ed a Roma per il conclave, il Cardinale Alessandro
jstudiare la filosofia e la teologia. Albani gli disse scherzando: /^. il/, /la
Dopo aver insegnate quelle scienze rolla la clausura. £ padrone di eii-

in Ascoli, in Milano, ed in Bologna, Irare, e datogli il braccio lo fece


dal Cardinal Albani per l'insinua- entrare col gran duca. Allora disse
zione di un gesuita, fu chiamato a l'imperatore : dunque mi leverò la
reggere il collegio di s. Bonaventu- spada? Anzi, rispose il Cardinale
ra di Roma, di cui quel Cardinale Serbelloni, V. M. la dee rilenere
era protettore. Essendo reggente di per nostra Entralo
difesa. quindi
detto collegio, il p. Ganganelli nel col fratello si trattenne per quasi
1743 fece sostenere dal p. Marti- due ore informandosi minutamente
nelli una conclusione di teologia , del modo come seguiva l' elezione
dedicata a s. Ignazio di Lojola, nel- del Papa. Di questo accidente così
CLE CLE 8*?

raro se ne lasciò memoria ai po- ciò avreijbt* cagionato loro qualche


steri colla iscrizione posta sopra la sconcerto. Nellaorazione funebre
porta della sala regia, che condu- fattagli dall'ex gesuita Mattezell si
ce alla scala del mai-esciailo del legge aver egli detto piuttosto: Io
conclave. non ho altra famiglia che i poveri,
Un partito considerabile de' sagri e questi sanno le nuove senza cor-
elettori stava in sulle prime pel Car- rieri. Le tre sorelle di Clemente
dinal Chigi, pronipote di Alessandro XIV, una era maritata in Pesaro
VII, né più gli mancavano che con un gentiluomo della famiglia
due o tre voti per essere esaltato Tebaldi , r;.ltra era maritata con
al triregno, quando le cose cambia- Fabbri di Verrucehio, e la terza
rono d' aspetto così, che indeboli- trova vasi monaca a Fossombrone.
tosi il partito del Chigi ,
prescel- Passati otto giorni dalla sua ele-
to fu il religioso ig Ganganelli ai zione, e giunto il giorno 28 mag-
maggio di quell'anno 1769 nel tem- gio, che cadde di domenica, il nuo-
po appunto il più svantaggioso ai vo Pontefice fu consacrato vescovo
religiosi, fatti allora segno all'odio nella basilica vaticana dal Cardinal
de' ministri, e de' filosofi. Seguita Laute sotto decano del sagro Colle-
l'elezione, gli fu domandato dal Car- gio. Erano da più anni che in Ro-
dinal Cavalclìini decano, se voleva ma non vedevasi quella funzione, cioè
accettare la dignità Pontificia, a cui dal trenta novembre 1700 in cui fu
egli rispose : non bisogna ne desi- consagrato, giacché i suoi anteces-
derarla, ne ricusarla. Indi interro- sori Innocenzo XIII, Benedetto XIII,
gato del nome, che voleva assume- Clemente XII, Benedetto XIV, ed
re, era inclinato per quello di Sisto il predecessore Clemente XIII erano

VI, per rinnovare la rimembran- già consacrati vescovi al momento


za di Sisto V, che pur era stato della elezione al Pontificato. Per
religioso. Tuttavia in memoria di minor pompa ed incomodo volle
Clemente XIII suo benefattore, si egli che la messa fosse anzi letta
fece pubblicare dal Cardinale deca- soltanto che solenne com' era l'uso
no col nome di Clemente XIV. anteriore, e che i Cardinali, invece
Dopo l'adorazione prestatagli dai di avere paramenti sagri, vi assi-
i

Cardinali, gli fu chiesto se era stan- stessero colle sole cappe rosse, nella
co, a cui egli soggiunse: non aver stessa forma, che si usa nelle cap-
mai vista questa, cerimonia più co- pelle papali.
modamente ; tanto pili che si ricor- A' 4 <^e' seguente giugno che 5

dava essere stato mandato indietro pur cadde di domenica, fu Clemen-


(dagli svizzeri) in somigliante occa- te XIV solennemente coronato , e
sione (cioè in quella del suo piede- nel giorno 5 luglio si trasferì dal
cessore)^ quando ancor era sempli- palazzo Vaticano con cavalcata ad
ce religioso. abitare nel palazzo Quirinale. Indi,
Sollecitato a spedire un corriere a' 26 novembre di quello stesso an-
alle sue tre sorelle per maniféstnr no 1769, prese possesso della basi-
loro la sua esaltazione, ei si conten- lica Lateranense recandovisi con
,

tò invece d'informarle per la po- maestosa cavalcata dal Quirinale as-


sta, dicendo eh' esse non erano av-
:
sistito da quindici Cardinali a ca-
vezze a ricevere ambasciatori, onde vallo, e servito ai fianchi da' soliti
,

8f; CLE CLi:


venticinque giovani cavalieri per gnnne, esacerbata era altresì per la
paggi. Arrivato al Campidoglio gli maniera colla quale era stato trat-
fu esibita col consueto cerimonia- tatoil duca di Parma ( V. Ci emet-
le , e con breve orazione l' obbe- te XIII); Napoli, sostenuto dalle
dienza e la fedeltà dal senato, e dette corone, riteneva Benevento e
dal popolo per mezzo del senatore Pontecorvo, e minacciava a' danni
di Roma d. Abbondio Rezzonico, dello stato Pontificio di stendere più
nipote di Clemente XIII. Nello scen- oltre i Venezia esigeva
suoi limiti ;

dere però dal Campidoglio verso di riformare di propria autorità le


il foro Romano detto volgarmente comunità religiose senza dipendenza
campo Vaccino, giunto al carcere da Roma, ciò che fu poi di esempio
Mamertino, in cui fu carcerato san pernicioso ad altre corti ;la Polonia

Pietro, il cavallo sul quale era mon- in fine pensava di diminuire i privile-
tato, messo in ardenza dalle accla- gi della nunziatura, equindi di mettere

mazioni del popolo, e non ben re- un freno all'autorità papale. In tale
golato dai conservatori, che allora stato di cose di qual petto, di quale
reggevano i cordoni della briglia, lo condotta era mestieri per un Pon-
scavalcò, e gettollo a terra. Per es- tefice ? Clemente XIV in mezzo a
sere colà la strada stata coperta di tale tempesta scrisse una lettera al
arena, non si fece il Papa alcun re di Francia, in cui, quanto all'af-

male, per lo che disse non v'e con- : fare de' gesuiti , dichiarava essere
tusione; ma un po' di confusione ^ e disposto a convocare un concilio
perciò entrato in lettiga aperta, se- pel quale tutto si esaminasse con
guitò la funzione sino a s. Gio. La- giustizia, e purgar si potessero i ge-
terano. Ricordandosi di questo av- suiti venivano accusati
su quanto ;

venimento disse il Pontefice di poi : tanto più che a que' dì medesimi


Salendo il Campidoglio, io sono i re di Sardegna e di Prussia aven-
comparso come s. Pietro ; piacesse dogli scritto in favore de' gesuiti ,

a Dio che essendo stato rovesciato non poteva sopprimere quel-


egli
a teira, io di^'entassi come s. Paolo. r Ordine d' altronde benemerito ,
Nel giorno precedente a quel pos- senza recaie un dispiacere ad al-
sesso fece larghe distribuzioni ai po- cuni principi per compiacere al-
veri di Roma, e per maggiormente cuni altri. Il re di Francia se de-
accrescere i vantaggi dell' agricol- cisamente non rimaneva soddisfat-
turacomandò, che negli anni di to sul conto de' gesuiti, gì' inviò pe-
abbondante raccolta potessero essere rò in dono la raccolta di tutte le
esportati i grani fuori dello stato medaglie , che formavano la serie
senza pesi di gabelle. Scrisse ad un cronologica dei re suoi predecesso-
tempo di proprio pugno a tutti i ri ; ed il re di Prussia accordò
sovrani cattolici per avvisarli della al vescovo di Breslavia di poter vi-
sua esaltazione. sitare una parte de' suoi diocesani;
Ma
niun tempo fu per la santa cosa negata a Benedetto XIV; ed
Sede così tempestoso quanto quello il Portogallo rinnovò le sue pra-
in cui questo Papa fu eletto. Il tiche con Roma, cosicché a Lisbo-
Portogallo e la Spagna ad ogni na fu inviato un nunzio, ed a Roma
costo volevano l'abolizione dei ge- fece ritorna,) un ministro per quel-
suiti ; la Francia in possesso d'Avi- la corte. Per la quale riconci liazio-
,

CLE CLE 87
ne un Te Deum fu inluonalo nel- quello stesso mese elevò per tutta
la chiesa de' ss. XII Apostoli, alla la Chiesa dal rito semidoppio al
chiesa di Antonino de'Portoghesi,
s. doppio minore 1' uffizio e la messa
alla quale poi il santo Padre fece delle stimmate di s, Francesco.
il dono della magnifica rosa d'oro, Clemente XIV approvò il culto
che aveva per la piima volta bene- immemorabile di altri santi, co-
detla, e varie altre dimostrazioni di me a dire del beato Tomma-
pubblica gioia si fecero in Roma. so Bellacci di Firenze, laico dei
Con breve del 12 aprile del 1770 conventuali, della b. Giovanna Sco-
confermò tutti i privilegi accordati pelli, monaca carmelitana scalza, e
da' suoi predecessori all' accademia del Antonio Primaldi ad una
b.

teologica eretta nella Sapienza di con ottocentoquaranta martiri ot-


Roma, e di più stabilì, che ciascun tantini martirizzati dai turchi nel
anno uno di quegli accademici che 1480. Quindi confermò il culto
per un intero triennio fosse stato della b. Caterina Pallanzia, e Giu-
il più assiduo agli esercizi teologici, liana di Busso-Arsiciomonache di
ed avesse date maggiori pruove del s. Ambrogio ad lYemusj e solen-
suo sapere, venisse proposto per es- nemente beatificò nella basilica Va-
sere laureato gratis dal collegio dei ticana Francesco Caracciolo
il b.
teologi. Con altro editto de' 1 6 di- poi canonizzato da Pio VII. Questo
cembre ordinò, che niuna donna po- Pontefice ebbe poi la consolazione
tesse entrare in chiesa se non ve- che il patriarca cattolico dei Cal-
stita nella maniera più propria e dei residente nel Curdislan abiu- ,

modesta, particolarmente col capo rata la eresia del Nestorianismo, a


ben coperto e velato. cui erano abbandonati i suoi pre-
s'

Intanto Spagna nel prin-


fissa la decessori dopo r anno 1681, era
cipio di rimuovere gesuiti non i tornato all' ubbidienza della santa
solo da' propri stati ma da tutti , Sede.
gli altri eziandio , sollecitò invano Con un breve del 16 marzo
la beatificazione del ven. Giovanni 177 1 il santo Padre concesse allo
di Palafox, vescovo di Osma, come stato Pontificio un giubileo, a guisa
quello che avendo sinistramente di- di quello dell' anno santo, dal gio-
pinto ad Innocenzo X quell' Ordi- vedì santo alla domenica in Albis,
ne l'eligioso, gli avrebbe implicila- per chiedere a Dio soccorsi nelle
mente recato il colpo più terribile. afflizioni della Chiesa, e con altro
Bensì con decreto 24 marzo di breve de' io agosto riunì a' con-
quell'anno 1770 concesse il santo ventuali francesi i minori osservan-
Padie uffizio e messa con rito dop- ti detti Cordellieri. Instituito in quel-
pio del b. Bernardo marchese di r anno ancora l'Ordine della im-
Baden per lo stato di Baden, e per macolata Concezione [P^edi) da Car-
la città di Moncalier nel Piemonte, lo III re di Spagna pel neonato
dove il santo morì. Di più, con de- suo nipote, il santo Padre tenne in
creto de' 8 agosto di detto anno,
1 suo nome a battesimo quel bambi-
approvò il culto immemorabile del no, e nelle medaglie solite a distri-
b. Sante di Montefabro nella dio- buirsi per la festa di s. Pietro nel
cesi di Urbino, laico de' minori os- 1772, ne fece memoria.
servanti, e con decreto degli 1 di 1 Innalzò Clemente XIV al grado
ss CLE CLE
di governo di breve la città di Ter- dolori atroci, diede opera prima ai
racina, con nuove leggi fece ri- bagni, e poi dietro il consiglio dei
sorgere l' università di Ferrara, e medici, a promuovere il sudore, si

continuar fece la galleria del Vali- esponeva al continuo ardore del


cano, in cui doveva essere collocato sole; ma tutto fu inutile, dacché
il famoso Museo, che egli raccoglie- alla fine di luglio, non più era che
va facendo scelta squisita di prezio- nn' ombra. NuUostante si persuade-
se rarità, e che per l'accrescimento va di potere avere forze bastanti da
datogli poscia dal Pontefice Pio VI, sostenere il viaggio di Castel Gan-
ricevette anche il nome di Pio, co- dolfo, dove ogni anno si recava
me che molto seguitassero ad ac- ne' mesi di maggio e di ottobre,
crescerlo i Pontelici successori, di- Ma nel di 8 settembre, quando per
cendosi quella parte, Museo Pio- la cappella pontifìcia della Natività
( Icnienlino. preconizzava a s. Maria del Popolo
Jn questo mezzo siamo giunti al- la beatificazione del ven. Bonaven-
1 anno 1773, in cui il santo Padre tura da Faenza religioso suo con-
venne alla soppressione della coni- ventuale (che poi fu eseguita da Pio
pagnia di Gesù, cosa da ognuno \ I), fu mestieri che venisse condot-
temuta dappoi eh' erano stati levati to al palazzo Quirinale, donde poche
1 gesuiti dal seminai'io romano, do- volte potè uscire,
ve la più nobile e scelta gioventìi A varie cagioni si attribuiva quel
di Europa veniva educata. E di fat- malore; all'infiammazione del san-
ti Clemente XIV, non potendo più gue, e ad una scorbutica affezione u-
resistere alle insistenti inchieste di ni versale, né era escluso il sospetto
alcuni sovrani, dopo aver resistito di un avvelenamento. Certo è, che
per ben quattro anni mancante di , quella costituzione vigorosa si trovò
mezzi per salvare gesuiti, con som-
i in poco tempo sconcertata da un
ma ripugnanza, e dolore del suo male, la ingannò l'arte
cui attività
animo, distrusse quella compagnia de' più abili medici. Egli nondime-
con un breve Hex pacifìcus da lui , no ravvivò la sua mano inferma
medesimo disteso nel primo perio- per sottoscrivere la bolla, che met-
do o esordio, e da lui sottosciitto teva i conventuali suoi confratelli
a 21 luglio, ma
che fu soltanto in possesso della penitenzieria di s.

pubblicato, eseguito ed intimato nel- Pietro di Roma, e della Madonna


la sera del 16 agosto a' gesuiti di di Loreto, che fino da s. Pio V
tutte le case di Roma colle più godevano i gesuiti. Come fu presso
solenni formalità,e persino colla al morire, inutilmente fu pregato a
Ibrza armata, che per otto giorni li calde lagrime di nominare gli un-
tenne esclusi dal commercio esterno, dici Cardinali da lui in quell' anno
<-.osì finiva quella compagnia nata creati, e riservati in petto . Però in
nel i54o, e fatta sino dal nascere dodici promozicmi, egli aveva crea-
segno delle calunnie, e delle con- ti, e pubblicati diciassette Cardina-
traddizioni, riserl)andole la Provvi- li, immediato successore
fra'quali l'

denza il piìi luminoso trionfo. Pio VI. Cessò di vivere a' 11 set-
Nell'anno appresso 17745 la salu- tembre 1774» nell'età di sessantot-
le lobusta di Clemente XIV comiu- lo anni, e dopo cinque anni, quat-
ciò ad essere alterala. Lacerato da Irò mesi, e tre giorni di Pontifica-
CLE CLE 89
to. Dopo la morte, per la grande nis, che nel principio dubitò di que-
acrimonia de'sali retroceduti, subito sto veleno, confessò di poi di esse-
si annerì suo cadavere, e comin-
il re stato convinto in contrario. P^.

lìò a corrompersi di guisa, che il Beccatini Storia di Pio VI, nel


grandemente si sotiriva nell'entrare tomo I, p. 34. Gli attestati poi dei
nella stanza ;
per lo che tosto fu due medici archiatri , Saliceti , e
incassato. Trasportato al solito in Adinolti, che assistettero all' aper-
lettiga dal palazzo Quirinale al Va- tura del cadavere dichiarano di ,

ticano, e quindi alla basilica, stette averne trovato il ventricolo, e gli


ivi esposta la cassa nella cappella del intestini intatti, e perciò venne ri-
ss. Sagrainento , senza la consueta mosso ogni sospetto, poiché la mor-
lòrmalità di mettergli i piedi fuori te, che seguì poco dipoi del suo
della cancellata, per essere dal po- credenziere, fu cagionata da un'al-
polo baciati. Gli fniono celebrate le tro male. Oltre a ciò, nella gazzet-
esequie, e gli fu data sepoltura nel ta di Firenze de'g settembre 1777,
deposito sopra la porta, che condu- fu pubblicato un attestato giurato
ce ad una delle due cantorie, ed al- dal padre Luigi Maria Marzoni, ge-
l' archivio della cappella Giulia, in- nerale de'conventuali, in cui que-
contro al mausoleo d' Innocenzo sto suo confratello, e confidente
\ III. Ai 0.1 gennaio 1802, in se- protestava che iìi nulla tempori.s cir-
guito delle suppliche prodotte da cnnistantia Clem. XIV san. me.
Pio \ li, da Carlo Giorgi per evi- P. O. M. inilii ìinquatn dixisse se
tare le spese, che occorrono ai tras- f
aut lasse veiieno proditum aut quo-
porti solenni de' corpi de' sommi jiiodocumque veneno laesum. V. pu-
Pontefici, fu privatamente trasferito re il Cancellieri ne Possessi pag.
nella chiesa de'minoii conventuali 409, e 5 5. 1

de' ss. Apostoli, e depositato nel Avea Clemente XIV statura or-
mausoleo, che il detto Giorgi gli dinaria, larga fronte, ciglie nere e
aveva fatto erigere dal Canova colla folte, occhi vivaci, viso lungo. Sa-
spesa di oltre 12000 scudi. peva la lingua francese, quantunque
Il celebre chirurgo fiorentino Can- non la parlasse altro che coi suoi
noni, mentre era infeimo Clemen- amici; e tale era l' inclinazione sua
te XIV, trovandosi in Roma per pei francesi che, secondo le testimo-
fare un'operazione ad un gran per- nianze del padre Savorini suo sco-
sonaggio, fu consultato sopia la va- lare : si nfyiiggeva ogni volta che
cillante salute del Papa ; e dopo la Francia, essendo in guerra, non
averne esaminati tutti i sintomi, di- riportava vittorie sui suoi nemici.
chiarò il male per un aifezione si or- Ebbe tal orrore al nepotismo, che
butica universale, troppo avanzata non volle mai permettere al suo
nel sangue, per la quale gli pre- nipote che studiava in Roma giu-
scrisse un certo metodo di vita, risprudenza, di portarsi a baciargli i

che gli poteva giovare, ma non lo piedi, né fu mai possibile di farlo ri-
poteva guarire. Dunque molto pri- solvere a mandare qualche piccolo
ma della morte di Clemente XIV, dono alle sue nipoti, ed alle sue
il Nannoni n'escludeva il sospettato sorelle, perocché, diceva egli ad un
veleno, per causa della sua vicina canonico di Fossombrone, ed al p.
morte. Lo stesso Cardinal de Ber- Bontempi, il maggior suo confidente,
90 CLE CLE
d ij)0 nveriìv rlnmanddlc ch'Ile bagat- CLEMENTE VII, Antipapa. F.
mi domanclcraimo cose più im-
U'ile, ANTIPAPA XXXV.
portantij ed io mi abituerò insensibil- CLEMENTE Vili, Antipapa. F.
mente a non poter pile negare. Antipapa XXXVII.
Qiiaodo, presso al morire, fu sti- CLEMENTE, Cardinale. Cle-
molato a fare testamento, rispo- mente, Cardinal prete di sant'Ana-
se : roba andrà a chi tocca. In-
la stasia, viveva nel 761, sotto s. Pao-
fattiquanto gli si trovò dopo la lo I. Si crede però, che sia stato
morte tutto si distribuì fra i suoi Cardinile d'altro titolo.

due nipoti Tibaldi, e Fabbri. CLEMENTE d' Alessandria, dot-


Sommamente sollecito era in fine tore della Chiesa. Atene, secondo la
in ogni azione straordinaria, e me- opinione di molti autori , fu la

todico egli era scrupolosamente nel- patria di questo erudito scrittore,

le ordinarie. Da molti furono de- che sortito avendo grandi talenti


PonteGce Clemente
scritte le geste del dalla natura, ed ardentissimo desi-
XIV, dipingendole ciascuno come lo derio di apprendere le scienze uma-
conduceva la sua passione. Fi'a questi ne, percorse gran parte del mondo
vi è y Esprit da Pape Clement XI f^ in cerca dei più valenti maestri, che
Amsterdam 1775. Lettere interes- lo erudissero nelle filosofiche disci-
santi di Clemente XI P^, e storia pline. Bene addestrato in (pieste, co-
della sua vita, az'oni, e virtìc, Pa - nobbe gli errori della idolatria, nel-
rigi e Lugano 1776 tomi IV con la quale era stato allevato fin dalla

alcune Notiziespettatiti alla sua nascita, e si fé' seguace della verità


pitria, Venezia, 1778, Con giunte, del vangelo. Profittò così alla scuo-
Napoli 1784. Storia della i'ita, azio- la del celebre Panteno, che dirige-
ni, e vìrtìt di Clenitfnte X[P^, di va le catechesi in Alessandria, da
nuovo arricchita di medaglie, iscri- essergli successore nel posto, 1' anno
ed altri monuni'n'i, Firenze
zioni, 189, in cui quegli per comando
1778, Fie da Papa Clement XI F del vescovo Demetrio dovette partir
par le m irquis Caraccìoli , Paris per le Indie. Non è a dire, quanto
1776^- Fita di Clemente AY/^ tra- bene egli sostenesse questa catte-
dotta dal francese dal marchese Ca- dra, e di quanto vantaggio tor-
raccioli, e arricchita di aggiunte e nasse alla religione cristiana l' in-
correzioni, Fiveaze ly/G; Elogio di segnamento di lui, che usava con-
Clemente XI di F Antonio Ludovico durre gì' infedeli alla luce del-
Loschi Venezia 1778. In quanto la fede iiìstituendo un confronto
alla raccolta delle Lettere attribui- colla filosofia pagana, da lui cono-
te a XIV, se ne fecero
Clemente sciuta perfettamente. Fu ordinato
molte edizioni ed un anonimo pub-
; sacerdote l'anno 191, o in quel
blicò le Conferenze del Papa Gan- torno, e costretto nel 202 ad ab-
ganelli, che ser\>ono per continua- bandonare la sua scuola, per la per-
zione alle lettere dello stesso autore. secuzione di Severo, ritirossi nella
La sede Ponti (Icia dopo la morte Cappadocia. Fu indi a Gerusalem-
di Clemente XI V restò vacante quat- me, dove sappiamo da una lettera
tro mesi e ventidue giorni. di s. Alessandro vescovo di questa
CLEMENTE III, Antipapa. F. città, che sostenne l' apostolica pre-
Amuai'a XXIII. dicazione con grande zelo, e copio-
CLE CLE ()i

sissimo fruito. Da Geru'>alemme si chiamata Arsinoe dal nome della


rese ad Antiochia, e da Antiochia sorella, e della moglie di Tolomeo
in procurando sempre
Alessandria, Filadelfo, che la fece edificare. È
il maggiore incremento alia religio- conosciuta pure sotto i nomi di
ne di Gesù Cristo, e colla voce, Sersia, e Sersenia.
e con gli scritti. In questa ultima CLERA. Sede vescovile della Fri-
città egli mori circa l'anno 217. gia Salutare, nell' esarcato d' Asia,
sotto la metropoli di Sinnada. Fu
Notizie degli scritti di s. Clemente eretta tal sede nel nono secolo.
Alessandrino. CLERMONT Francesco Gugliel-
mo, Cardinale. Francesco Gugliel-
I. La sua Esortazione ai Gentili ha mo de' baroni di Clermont, nac-
per oggetto di far vedere l' as- que in Francia da nobile lignag-
surdità dell'idolatria. gio nell'anno 1478- Era arcidiaco-
II. Compose poscia i suoi Stroma ti no di Narbona quando Alessandro
o Tappezzerie , le quali non sono VI, nel i5oi, lo promosse alla chie-
che una raccolta di miscellanee, sa di s. Pons
Tomieres di
e nel ,

divisa in otto libri. 1Ì102, a quella di Narbona. Giulio


III. Il trattato intitolato, qual ricco II nel iSoy lo traslatt) alla sede di
sarà salvo ? è una spiegazione Auch ; quindi Clemente VII nel
delle parole, che Gesù Cristo ri- i53o lo prepose alla chiesa di Agde.
volse ad un giovane ricco di cui IMa già a' 29 novembre del i5o3
parla il Vangelo. lo stesso Giulio lì l' avea creato
IV. li Pedagogo diviso in tre libri, Cardinal prete di s. Adriano, dia-
è un eccellente compendio di mo- conia cui allora
, il Pontefice di-
rale, nel quale si vede in qual chiarò presbiterale. Poscia passò al
modo i buoni cristiani vivevano titolo di san Stefano nel Montece-
in qtiei primi tempi. lio, e nel i5o7 ebbe la protetto-
CLEOBIANI. Eretici, discepoU di ria del regno di Francia presso la
un certo Cleobio, fedel compagno di santa Sede. Troppo libero nel par-
Simone il mago. Negava costui la lare in favore del suo re col Papa,
autorità de' profeti, I' onnipotenza di e perchè era partito da Roma sen-
Dio e la risurrezione. Fondato sul za il di lui permesso, fu ritenuto
sistema della filosofia di que' tem- per qualche tempo a Castelsantan-
pi, attribuiva agli angeli la creazio- gelo ; dipoi sotto Clemente VII ebbe
ne del mondo. Negava ancora la il governo di Avignone, come le-
verginità di IMaria. Gli sforzi di gato. Intervenne al solo conclave
quest'empio per opporsi a' rapidi di Clemente VII, e dopo essere
progressi che facea la predicazione stato vescovo tuscidano nel i524,
degli apostoli^ furono distrutti in- e decano del sagro Collegio, mori
sieme col nascere della di lui setta. in Avignone nel i,54i di sessantatre
CLEOPATRIDE {Cleopatris). Se- anni, e trentasette di Cardinalato, e
de vescovile di Egitto, sotto il pa- fu sepolto in chiesa de' celestini al
triarcato di Alessandria. Divenne ponte di Sorgia.
vescovato nel quinto secolo, e cin- CLERMONT-TONNERRE, Anna
que sono i vescovi, che si conosco- Antonio Giitlio, Cardinale. Anna
no, e che alcuni dissero Copti. Fu Antonio Giulio Clcrmont-Tonncrrc,
<r e LE CLE
iiolìile francese, nacque in Parigi il coraggio si oppose alle ordinanze di

|)riino del iJ^'J, ovvero nel ij^f), giugno 1829 sul piccolo seminano
come scrive il Feller, Dict. Hist. di Parigi, e sui gesuiti, incomin-
Dopo avere appartenuto alla socie- ciando la sua risposta al ministro
tà della Sorbona, divenne gran vi- degli affari ecclesiastici, colle parole:
cario del vescovo di Besancon , ed Eliatnsi ornnes, ego me- non. Nel
ottenne l'abbazia de Monstier nella desimo anno ad onta della sua avan-
diocesi di Chàlons sur Marne, del- zata età, fece ritorno in Roma, per
la quale nel concistoro de' 2 5 feb- concorrere col suo voto all'elezione
braio 1782, fu fatto vescovo da Pio di Pio Vili ; ma dipoi essendosi in
VI. Nelle note vicende, che agita- viaggio nel ritorno in Francia rot-
rono il clero di Francia in sul de- to il collo del femore, morì a To-
clinare del secolo XVill, pubblicò losa a' 21 febbraio i83o, ove fu
nelle materie allora controverse la esposto nella metropolitana, indi se-
Lettre ed un Iiistrucdon pastorale, polto nelle tombe arcivescovili. Il

chemeritf) di essere considerata. Qui n- suo zelo per la religione, i suoi scrit-
tli ritirossi nell" Alemagna , e pel ti a di lei difesa, non che le virtù
concordalo conchiuso da Pio VII di cui era adorno, meriteranno gli

colla Francia, rinunziò sommessa- sempre di essere da tutti encomiato.


mente la sede di Chàlons, che per CL ERMO NT {Claromonten.). Cit-
la nuova circoscrizione delle dioce- tà di Francia con residenza vesco-
si, in virtù del concordato, andava vile posta nell'Alvergna di cui fu
a sopprimersi. Nel 18 14 fu fatto un tempo ed ora capo luo-
capitale,
paridi BVancia, nel 1817 venne go del dipartimento Puy-de-Dóme.
nominalo all'antica sua sede ma ; Quest'antica , e considerabile città

non venendo allora ristabilita nel , torreggia sulle falde di una mon-
1820, a' 28 agosto da Pio VII fu tagna, ed è circondata dai fiumi
preconizzato alla chiesa arcivesco- Allier, e Bedat. Alcuni desuoi rio-
vile di Tolosa, quindi nel concisto- ni presentano qualche eleganza, seb-
j'o de' 2 dicembre 1822, fu da quel bene l'aspetto della città sia alquan-
Pontefice creato Cardinale dell'or- to tristo per la lava nericcia trat-
dine de' preti , rimettendogli per ta dai molti crateri degli estinti

mezzo di monsignor Chiarissimo Fal- vulcani dell'Ai vergna, di cui è fab-


ronieri , ora C u-dinale arcivescovo bricata. È però considerevole tra
di Ravenna la berretta Cardinali-
, le altre cose un ponte chiamato Ti-
zia. Per morte di quel Papa nel , relaine, formato naturalmente dai
1823, si recò in Roma per assiste- depositi delle acque d'una
calcarei
re ai sagri comizii, ne' quali fu elet- fontana, e dalle molte acque terma-
to Leone XII. Questi gli conferì in li. La maggior piazza viene deco-
titolo Cardinalizio la chiesa della rata di una graziosa fontana, di ar-
ss. Trinità al monte Pincio , e lo chitettura gotica, ed in altra piazza
annoverò alle congregazioni della sorge l'obelisco innalzato al gene-
visita apostolica, del concilio, de' ri- i-ale Dessaix. Oltre le autorità am-
ti, e della reverenda fabbrica di s. ministrative superiori, sonovi in Cler-
Pietro. Nella sua dimora in Roma mont un' accademia, una scuola di
sci'isse una Lettre pastorale piena medicina, un collegio reale, ed i tri-

di energia ; e tutti sanno con qual bunali di prima istanza, e di com-


CLE CLL 9-^

inercio, non che una biblioteca fon- altri è negato. Fu


chiamata ezian-
data dal celebre Massillon. Un'an- dio Civilns un'ernia, e Arvenum.
tica piattaforma elevata, chiamata Molto soffri in diverse epoche dal-
la piazza delia Poterne, serve piut- le violenze de'goti, alani, vandali ed

tosto al pubblico passeggio, in cui altri barbari. In progresso di tem-

godesi un' amena prospettiva sulle po divenne Clermont la capitale del-


circostanti campagne. La cattedrale la contea dell' Alvergna, i cui con-
di gotico stile, sebbene non compi- ti assunsero il titolo di Conti di
ta, è il più bello edifizio della città: Cltrmont. Tanto la città, che l'Al-

ha pure molte chiese bellissime, fra vergna, nel 1 2 1 2 furono da Filip-


le quali quella di s. Andrea, in cui po Augusto riunite alla corona di
slavano le tombe degli antichi con- Francia. Pi-ima di tale unione que-
ti di Clermont, e dei Delfìni di Al- sta città degli Arverni, o Clermont,

vergna. Si gloria la città di aver com'era in pari tempo chiamata, a-


dato i natali a molti uomini insi- veva come Roma il suo senato. Quin-
gni, e nel iSaS eresse due busti a di nel i374j Carlo V il Saggio vi
Pascal, ed a Delille. convocò gli stati generali. Moiifer-
Di questa non è fatta men-
città rand n'era allora distaccata, forma-
zione sino alla metà dell'ottavo se- va una piccola città difesa da un
colo, ma è noto che Pipino, dopo castello fortificato, ed era la miglior
avere sconvolta la maggior parte piazza di guerra dell' Alvergna. Per
dell' Aquitania , si recò in Alver- un tempo avea pure assunto il ti-

gna, e bruciò il forte o castello di tolo di contea; ma avendo poi per-


Clermont, sebbene fosse abitato da dulo la sua in)portanza a cagione
uomini, donne e fanciulli. Da ciò ri- della distruzione del castello, in di-
levasi, che Clermont allora non era versi tempi furono i suoi stabilimen-
città, ma solo un castello, o citta- ti trasportati a Clermont. Ed è per-
della sopja un monte vicino, come ciò,che Luigi XIII, con editto del
opinarono la maggior parte degli i633 ordinò la riunione di Clermont
storici. Le frequenti incursioni dei e di Monferiand,per non formarne
nemici obbligarono gli abitanti a che una sola sotto il nome di Cler-
prendervi un rifugio, come luogo si- niont- Feri and. Clermont fu onora-
curo per la naturale sua difesa. Que- ta di persona da tre sovrani Ponte-
sta -probabile opinione viene auten- fici, come si accennerà pure parlan-

ticata dai concittadini, i quali chia- do poi de'suoi concilii. Urbano li


mano città le vigne e i campi, che nel logS trovandosi in Francia an-
sono sopra Clermont. Certo è che dò a Clermont, ove celebrò il concilio
questa città non è 1 antica e famo- che durò dieci giorni, dopo i quali,
sa Geigoi'ia, di cui ancora si veg- a' So no\embre, partì per Limoges.

gono le rovine nelle sue vicinanze. Innocenzo II non potendo resistere al


Di Gergovia
questa fa 1' elogio partilo di Anacleto II antipapa, nel
Giulio Cesare ne'suoi Commcnla- I So passò in Francia, ricevuto con
I

ri che da essa fu obbligato a


, grande onore da Ludovico VI; quin-
levare l' assedio. Secondo il parere di dal monistero di Clugny si recò
di molti, Clermont o Claro-Mons è a Clermont, ove a' 28 novembre
Augustonemetnm, che deve ad Aui>u- tenne un concilio, ed in esso fece
sto la sua origine, ciò che però da la sua prima promozione di Car-
94 CLE CLE
che furono il b. Baldiiino,
tlinali, non dire di altri, s. Donilo fiorita
Luca francese, Martino detto fran- nell'anno 710. Nel 1 34o Benedet-
cese, o genovese, Pvoberto Pollan to XII fece in Avignone vescovo di
inglese, Odone Fattiboni di Cese- Clermont, Stefano di Albert del Li-
na, Guido da Yico pisano , Gui- mosino, il quale nel \ 34^ da Cle-
do sanese, Pietro abbate di Mon- mente VI fu creato Cardinale, e poi
tecassiiio, e Innocenzo romano. Quin- nel i352 gli successe nel pontifi-
di il Papa si trasferì ad Orleans, cato col nome
Innocenzo VI. di
ove fu ricevuto dalla famiglia rea- Questa sede ebbe ancora de'Cardi-
le. Il terzo Pontefice, che in quel nali per vescovi, come i Bourbon,
secolo fu a Clermont, è Alessandro e i Rochefoucault.
III, il quale vi giunse a' i4 ago- La cattedrale di Clermont magni-
sto 1162, da dove nel seguente an- fico edifizio era prima dedicata ai
no I i63 passò a Parigi. ss. Vitale ed Agricola, ed ora è sagra
Il vescovato di Clermont, o di alla Beala Vergine assunta in Cie-
Alvergna, fu fondato l'anno 2^0, e lo. 11 suo capitolo già numeroso, si
sottoposto alla metropoli di Bourges, compone di otto canonici titolari,
sebbene il vescovo per molto tempo senza prebende di teologo
le due
non riconoscesse interamente tal sog- e penitenziere, ha inoltre la dignità
gezione pretendendo di essere pro- del gran cantore, i canonici ordina-
totrono, finché nel i 1 60 si dichia- ri, i preti, e i chierici addetti alla
rò interamente soggetto e suffraga- uffiziatura. Nella cattedrale vi è la
neo dell' arcivescovo di Bourges, e cura di anime, che disimpegna da si

cessando dal titolo di vescovo di un canonico, città sonovi e nella


Alvergna, assunse quello di vescovo altre cinque parrocchie, con un gran-
di Clermont. Tuttavolta il capitolo de seminario, i religiosi della dot-
continuò a reclamai-e l'esenzione. Tra trina Cristiana, e gh ospedali, essen-
i suoi vescovi si gloria Clermont, com- do il migliore quello d'Hòtel-Dieu.
presi quelU di Alvergna, che poi La mensa vescovile ad ogni nuovo
trasferirono la sede in Clermont, di vescovo è tassata ne'libri della can-
aver dato ventisei pastori, che la celleria apostolica in fiorini trecento
Chiesa venera per santi. Fondato- settanta, l^. Savaron, Origin. Claro-
re della sede di Alvergna si rico- nioiit et de Eccles. Monast. Clara-
nosce s. Austriinoiiio chiamato a- moni ; e le Branche, Vile dei santi
postolo primo, e vescovo dell' Alver- d' Alvergna, non che la Gali. Christ.
gna, il quale fu de'sette celebri mis- nova. Celebratissima è poi la cit-

sionari, che fiorirono nelle Gallie tà di Clermont pe'suoi sedici con-


verso la metà del terzo secolo. I che vi furono celebrati,
cilii, i quali
pili rinomati santi vescovi poi sì di indicheremo come segue.
Alvergna, che di Clermont, sono i

seguenti: S. Alidio o Illidio quai- Concili di Clermont neW Alvergna,


to vescovo di Alvergna, ossia di
Clermont, nell'anno 38o; s. Apol- 11 primo concilio fu adunato l'an-
linare Sidonio del 44^ 5 ^^- Eufrazio, no 5i5, e di esso tratta la Gallia
che morì nel 5 i4 s. Gallo del 627; ; Christ. t. IV, p. 519.
s. Gentsio del Q>5(y; s. Gallo II del secondo fu tenuto l'anno 53 j
Il

662; s. PrcieUo del 666; e per nel regno di Teodoberto re di Au-


CLE CLE 95
strasia, e vi presiedette l'arcivescovo Il sesto 1077, ed in esso
fu nel

di Courges Onorato, con quattordici il vescovo d'Alvergna Stefano, per-


vescovi, che vi formarono sedici ca- chè aveva occupata la sede di Puy,
noni. Il primo pi'escrive che tut- , fu deposto , facendosi altrellanto
ti i concili si dovranno occupare col simoniaco Guglielmo, eh' erasi
delle regole dei costumi , e della impadronito di quella di Alvergna,
disciplina ecclesiastica. Gli altri pri- venendo eletto in vece di lui Du-
vano della comunione della Chiesa rando abbate della Chaise Dieu.
coloro, che mediante il patrocinio dei Arduino t. VI , e Baluzio t. VI
grandi, gli artifizi, i doni, e le mi- Miscellanonim.
nacce conseguiranno le prelature ; Il settimo fu adunato nel 1094.
proibiscono di cuoprire i cadaveri Gali. ChrisLi. Ili p. 354.
colle biancherie dell'altare ; minac- L'ottavo si celebrò nel 1095 dal
ciano le censure ecclesiastiche a quel- sommo Pontefice Urbano li, a' 18
li, che si rivolgeranno a'principi se- novembre coli' intervento di tredici

colari per ottenere beni di chiesa ;


arcivescovi, duecento cinque prelati
vietano di adoperare gli ornamen- per la maggior parte francesi, e mi-
ti delle chiese per la pompa degli trati, cioè vescovi ed abbati. In esso
sponsali ; emanano la scomunica si fecero molti canoni. Primieramente
contro quelli che sposeranno perso- confermaronsi tutti i decreti de' con-
ne in gradi proibiti; comandano cili tenuti dallo stesso Urbano II in

a' sacerdoti , sparsi nelle campagne Melfi, in Benevento, in Troyes, e iu


di recarsi per celebrare
in città Piacenza. Vi si confermò il giorno
col vescovo maggiori solen- nelle destinato alla pace e tregua di Dio,
nità; e proibiscono s\ ai vescovi che ordinandosi, ch'essa debba esservi lut-
ai preti, e diaconi di coabitare con ti i giorni a favore degli ecclesia-

donne forestiere . Questo concilio stici, dei monaci, delle donne, de'la-
chiamasi anco concilio di Alvergna. voratorij de'mercanti ec. Venne sco-

Regia t. XI. Labbc t. IV ed Ar- municato Filippo I re di Francia


duino t. II. pel suo matrimonio con Bertrada
Il terzo concilio fu adunato nel moglie di Fulcone conte di Angers
545 per la conservazione degli anti- allora vivente. 11 Papa vi approvò
chi diritti della chiesa. Re^ia t. XIV. la primazia di Lione conforme al-
Labbé t. V. Arduino t. II. la bolla di s. Gregorio VII. L'arci-
quarto nell'almo 549 ^" com-
Il vescovo di Tours ricuperò la sua
posto di dieci vescovi, che vi pub- giurisdizione sopra i vescovi della
blicarono dieci canoni, tratti dal quin- Bretagna e il vescovo di Dol, che
;

to concilio di Orleans, del medesi- avea il titolo di arcivescovo, fu con-


mo anno. Ibidem. dannato ad assoggettarsi all' arcive-
Nel quinto concilio del 586, 587, scovo di Tours. Si proibì di usur-
o 588, si diede fine da Sulpicio pare i beni dei vescovi e dei chie-
arcivescovo di BourgeSj alla dispula rici alla loro morte, e si ordinò che
insorta tra Ursicino vescovo di Ca- sarebbono distribuiti quei beni in
hors, e Innocenzo vescovo di Rodez opere pie, secondo la loro intenzio-
per certe parrocchie pretese da am- ne, ovvero riserbati al successore;
bedue. Reg. t. XIII. Labbé t. V, e si vietò pure di godere due digni-

Arduino t. Ili. tà nella stessa chiesa, e due prebeu-


96 CLE CLE
de in città diverse. Sì dichiarò che nastica. Baluzio tom. VII Miscclla-
il pellegrinaggio a Gerusalemme va- lìoriini.
le per qiialuiuiue penitenza. Si vietò il decimo si tenne nel 1097, e
la detenzione delle armi agli ecclesia- di esso fa menzione la Gali. Chrìst.
stici; la nomina dei laici ai vescova- t. Ili p. 495.
ti ; le imposte per diritto di sepol- L'undecimo ebbe luogo nell'anno
ture; l'investiture de'benefìci dal- Ilio, per la causa di Mauriac, e
le mani dei laici, e a questi si proi- passando per Clermont il Cardina-
bì il tenere cappellani indipenden- le Riccardo vescovo d' Albano lega-
ti dal vescovo. Sì rinnovarono le to del Papa, mentre il vescovo te-
leggi pel digiuno; s'ingiunse la co- neva il sinodo, l'obbligò a scomu-
munione sotto le due specie Sacra- nicare quelli, che avevano insultato
mentali ; si dichiarò immune chi ri- l'abbate di s. Pietro Lebif di Sens,
tiravasi presso una croce, e venne- e fatto pregiudizio alla chiesa di
ro dichiarati infami coloro che im- Muriac. Labbé t. X. Arduino t. VII.
prigionassero i vescovi. Altri riportano questo concilio al-
Ma di tutti gli atti di questo ce- l'anno 1 1 20, e lo dicono incomin-
lebre concilio, il più considerevole ciato a' 24 maggio.
è quello della pubblicazione della 11 duodecimo fu tenuto nel i 124,
crociata per riconquistare la Terra e fu celebrato dal legato di Ono-
Santa nella Palestina, secondo il pro- rio li, cioè dal Cardmal Pier Leo-
getto concepito da s. Gregorio VII. ne, poi antipapa Anacleto li, ma
Papa Urbano li sollecitato da huT^o s'ignora ciò che vi fu trattato. Ibid.
tempo per le zelanti rimostranze di 11 decimoterzo nel i i3o fu aduna-
Pietro eremita, che gli aveva fatta to dal sommo Pontefice Innocenzo
mia viva e commovente descrizione 11 sulla disciplina, e contro l'anti-
de '
mali che pativano i cristiani papa Anacleto II, e vi ricevette
di que' luoghi , dopo avere ecci- Corrado arcivescovo di Salisburgo,
tati i presenti a concorrere alla Cro- ed Eriberto di Munster, inviati di
ciata, dichiarò che tutti quelli che Lotario li re de' romani. Gali. Christ.
prenderebbono la croce, dove fos- t. VI p. 48. Baluzio Misceli, t. VII.

sero penitenti, sarebbero assoluti dai Il decimoquarlo nel 11 63 fu a-


peccati e dispensati dai digiuni,
, dunato da Alessandro III, contro
e da altre opere penali, alle qua- l'antipapa Vittore IV detto V. No-
li erano obbligati, e ciò in grazia vaes, t. ili p. 98.
delle fatiche e de' pericoli ai quali decimoquinto fu celebrato nel
Il
si esponevano in quel viaggio. Dichia- 1263. Gali. Christ. t. Il, p. 34o.
rò inoltre che tutti quelli i quali si Il decimosesto l'anno 1296, che
fossero crociati, sarebbono obbligati il Leiiglet registra nel 1290, per sov-
a compiere il loro voto sotto pena venire il re di Francia Filippo IV
di scomunica. Reg. t. XXVI. Labbé // Bello, nei bisogni del regno. Mar-
t. X. Arduino t. VI. In detto an- lene, Thtsaur. t. IV.
no fu celebrato altro concilio per CLERO (Clerus). Questo nome
istabilire una tregua nel regno. Mar- comprende tutti quelli, che pel loro
lene, Thes. t. IV. p. 122. stato sono consagrati al servizio di-
il nono concilio si tenue in Cler- vino, cioè il corpo degli ecclesiastici,
mout nel 1096 sulla disciplina mo- tanto secolari, quanto regolari; e de-
CLE CLE 97
che significa sorte, por-
riva dal greco, funzioni pubbliche del culto divi-
zione, retaggio. Pertanto tutti gli no che questo ministero deve es-
;

Ecclesiastici ( Pedi) si chiamano sere affidato ad un corpo particola-


Chierici (Fedi), e Clero, perchè sono re di uomini, il quale ne facesse
la sorte del Signore, e il Signore è la il suo espresso e particolar studio,
loro porzione. iXell' antico testamento la sua intera applicazione. La con-

la tribù di Levi è appellata la por- dotta e l'esempio dei Giudei, de-


zione del Signore, ovvero Veredità gh Egiziani, de' Greci, de' Romani
dtl Signore. Sebbene tutti i cristia- e di altri popoli colti fu la stessa su
ni possano essere cos'i considerati; questo importante punto. Ciò era
quelli però che il Signore ha scel- molto più necessario nel cristianesimo
ti e consagrati specialmente al suo per la predicazione dell'e vangelo, per
culto, souo in un senso più stretto l'amministrazione de'sacramenti, per
la di lui porzione e la eredità, ed la celebrazione dei misteri dell'al-
abbracciando questo stato, eglino tare, non che per la cura delle
stessi professano di prendeie il Si- anime. Quindi Gesù Cristo ha isti-
gnore per loro porzione, ed eredi- tuito il sagramento dell'ordinazione,
tà. Dall'antica disciplina della Chiesa la quale imprime il carattere a quel-
rilevasi, che sino dai tempi aposto- li che la ricevono, come si nota ai
lici vi fu distinzione tra i chierici rispettivi articoli . Venendo poi il

e i laici, venendo primi chiamati


i Clero composto di persone insignite
pure canonici, perchè il loro no- di particolari gradi, e prerogative,
me era scritto in un canone o ca- incaricate di speciali e distinti uffi-

talogo in ciascuna chiesa, mentre ap- cii, e costituenti nella società una
pellavansi o laici,
idioti i secolari, particolare e rispettabile condizione
vale a dire persone private. Sapien- sociale, doveva essere un ceto parti-
tissime furono quindi le provviden- colare, venerabile e distinto. Al qual
ze, che dai Papi, dai vescovi e dai ceto, se si vuole, come doverosamen-
concilii si presero per assicurarsi del- te, e ragionevolmente si deve, avere
ia fede e de'costumi, non che del- tutto il riguardo alla importante,
lo stato di quelli che innalzavansi anzi indispensabile, e quindi sempre
al Chiericato [Fedi), e nel modo costante ed universal sua ordinazio-
che dicesi agli analoghi articoli del ne, si dee pure ritenere pel primo

Dizionario. Ed è perciò, che fu vie- in grado ed ufficio nelle politiche so-


tato di entrare nel clero ai soldati, cietà, come quello eh' è il più au-
ai servij ai comici, ai pubblici ga- gusto e il più utile, il più antico,
bellieri, ai bigami ec. _,
e a tutti quel- e il più legittimo, l'anteriore alla
li di bassa condizione, ed esercitanti formazione delle attuali società, e fi-
una professione vile. nalmente il più legittimo per la mis-
Sotto la denominazione adunque sione ricevuta direttamente da Dio,
di Clero si comprendono tutte le ed avente in terra per suo capo vi-

persone ecclesiastiche, e quelle addet- sibile il di lui vicario, cioè som-


il

te al ministero e servizio della re- mo Pontefice Romano. F. Gerar-


ligione e del culto cristiano. Pres- CUIA ECCLESIASTICA.
so tutti
i popoli regolati da ottime Gesù Cristo diede ai pastori del-
leggi conobbe che ogni cittadino
si la Chiesa la facoltà d'istruire, di ri-
non era adattato ad esercitare le mettere i peccati, di riprendere e
VOI.. XIV.
7
.

9B CLE CLE
cuireggerc. Loro disse nella perso- agli abbati Cistcrciensi una formola
na de' suoi apostoli Quegli clic mio : riportata in cap. Ne Dei ecclesiam
ministro sarà onorato dal Padre de Simon., dove vi è la profes-
mìo, Jo. e. 12. V. 26. Mio Padre sione di ubbidienza, e soggezione,
i'i ama, perchè voi mi amaste, ed che ciascuno abbate prestava in ma-
avete credulo in me, e. 26. v. 27. no del vescovo. Vero è però che si-
Il Clero è una milizia sagra, che no dal secolo VI, avendo incomin-
si divide in corpo regolare, e cor- ciato vari monaci ad emanciparsi
po secolare, come dicemmo da pjin- dall'arbitrio del vescovo nell'elezio-
cipio. Ne'primi secoli i monaci era- ne de'loro superiori, come si ha dal
no fiiuii del Clero, e venivano nel rescritto di Pelagio I del 555, nel
sabbato, e nella domenica ad assiste- capo ^bbatenij 18, qu. 2, comincia-
re in chiesa ai divini ufficii come rono a poco a poco a formare una
i laici. Quindi i monaci stavano nel- gerarchia tutta propria, e distinta,
la chiesa fuori dello steccato o dei la quale per diretta conseguenza, fe-
cancelli, ch'era il luogo de'chicrici, ce reclamare una esenzione nell'in-
ma venivano dopo i cancelli prima dei terna polizia claustrale dalla giurisdi-
laici; e nel detto giorno di dome- zione assoluta de' vescovi, la quale esen-
nica facevano le oblazioni come i zione erasi di già ottenuta fino dai
laici. Le pene ecclesiastiche de'mo- tempi di s. Gregorio I, che fu esal-
naci non consistevano prima nella tato alla cattedra apostolica l'anno
degradazione, ma nella scomunica 5cjO. I di lui successori mantenne-
come i laici. Crescendo però la ro, e resero pressoché universale tal

penuria de' chierici , Papa Siri-


il esenzione per motivi gravissimi di
cio del 385, fece entrare i mona- prudenza , meno alcuni diocesani
ci nel Clero, e permise, che po- Tuttavolta il diritto di esenzione
tessero essere ordinati e servire la deve provarsi, e non presume, e si

Chiesa approvò Gelasio I


, lo che può riceveie qualche eccezione. Ai
creato nel
49^- ^^^ quell'epoca i rispettivi articoli dimostrasi come
vescovi cominciarono a togliere pel le corporazioni religiose abbiano in
sacerdozio vari santissimi monaci. An- gran parte contribuito a dilatare il

ticamente l'abbate si collocava imme- cristianesimo, a correggere i costumi,


diatamente dopo l'ostiario, ch'è l'in- a combattere l'eresie, ed i nemici
fimo grado dei chierici secolari. Tut- della con 1' eloquenza e
religione
tavolta in progresso di tempo il Cle- coll'esempio a proteggere la lan-
,

ro regolare prese il posto che gli guente umanità, non che a solleva-
competeva, ed il suo corpo, come re i vescovi neir amministrazione
il secolare, contiene una gerarchia spirituale, giovando in ogni materia
tutta propria e distinta, che nel suo al bene pubblico, ed alle stesse so-
regime suol essere esente dalla giu- vranità temporali col zelare la tu-»

risdizione episcopale. Nei primi tem- tela, e l'istruzione della gioventi^i, e


pi i monaci per principio di umil- col formare buoni e rispettosi cit-
tà, erano sotto la piena giurisdizio- tadini.
ne episcopale; e nel pontificato di O- Tocca ai giusperiti il parlare dei
norio III eletto nel 1216, esisteva privilegi, immunità, e diversi gradi
ancora un residuo di tal giurisdi- di autorità e giurisdizione di cui
zione, giacché die' (juel Ponteiìce gode il Clero. Per ciò che spetta
CLE CL E 99
ai principali gradi, prerogative, e do- na prima nell'Egitto, poiché dice:
veri del Clero, in una parola a tut- Clerici illius Ecclesiae aedes commu-
tociò che lo riguarda, compendio- ncs,communis mensa, alia deninae
samente se ne tratta a' relativi ar- omnia communiaj e lo stesso afferma
ticoli del Dizionario. Ciò uon per- Possidio del Clero di s. Agostino,
tanto termineremo questo articolo leggendosi nella di lui vita e. ^5:
col dire qualche cosa sulla vita co- Cuin ipso semper Clerici, una e-
mune dell'antico Clero. tiani domo ac mensa siimptihusque
Sino dal nascere della Chiesa, ac- cominiinibus alebantur et vesliehantar.
ciocché gli ecclesiastici non restas- Cos'i s. Eusebio vescovo di Vercelli, lo-
sero distratti per provvedere alle lo- dato da s. Ambrogio nell'epist. 27,
lo quotidiane indigenze, ed al loro in cui tratta perché abbia ridotto
necessario sostentamento, col pregiu- alla vita comune, e regolare il suo
dizio del culto divino, e dell'eser- Clero. Così il venerabile Beda nel-
cizio del loro sujjlime ministero ; la sua storia anglicana riporta a-
ed acciocché, conforme esige la giu- vere Gregorio I scritto ad Ago-
s.

stizia, ri{)or tasserò il sostentamento stino vescovo ed apostolo di quel-


da quelli, pei quali impiegavano tut- l'isola, dovere lui regolare il suo
te le loro cure, ricevevano ciò che Clero a norma dell'antica pratica
al vitto, e al vestito poteva ab- della Chiesa, per cui nel lib. IV. e.

bisognare nel modo che tuttora si 29. si legge: Hanc debet conver-
adopera in quegli Ordini, e congre- saùonem iiistìtuere , quae initio na-

gazioni religiose, nelle quali si vive scenlis Ecclesiae fuit. Patrìbus no-
in perfetta comunità. Tale vita co- strisin quibus nullus eoniin ex liis
Uìune del Clero, cominciata nella quae possidebant, aliquod suut7i es-
chiesa gerosolimitana, è descritta da se dicebani , sed erant omnia coni-
san Luca. jNe' primi tre secoli a ca- mania. Il simile leggesi praticato
gione delle persecuzioni, comu- la vita verso la metà del secolo settimo da
ne solfri non poca mutazione, se non s. Rigoberto arcivescovo di Reims col
nel ricevere gli ecclesiastici dalla cas- suo Clero; ed il primo sinodo Ver-
sa comune e dal vescovo il neces- nense o sia di Vernon, città dell'al-
sario mantenimento, almeno nello ta Bretagna, congregato dal re di
stare insieme, e vivere congregati. Francia Pipino nel pontificato di
Ad onta di ciò, nei primordii del Stefano II detto III, e nell'auno
quarto secolo, e ne'seguenti, è cer- 7 T?S, determinò nel canone XI, Ut
to che si vide quasi da per tutto Clerici omnes sub marni episcopi
quella comune vita interamente ri- i'ivant, vel in monasterio sub ordine
stabilita. Si legge nella Cronaca del- regulari, acciocché si togliesse dal-
la chiesa di Augusta, nella descri- la Francia quella mostruosità, che
zione che si fa d'una chiesa dedi- aveala deturpata, e forse anche de-
cata alla santa martire Afra, e sot- turpava nella medesima epoca la Spa-
to Costantino Augusto: Ibidem de- gna, ue'due generi de' chierici de-
sub Apo-
ìiique Clerici iiistituli siiiit scritti -da s. Isidoro, t. II. de Offic
stolica communi vivtntes.
recala in Da questa vita comune del Clero
Quindi abbiamo da Sozomeno che tal ne provenne alla Chiesa utile, e de-
fosse la vita de' chierici di Rinocu- coro ;. dicendoci Cristiano Lupo che
tura, città della provincia Mauritia- produsse chierici dottissimi, e sanlissi-
I oo eLE CLE
mi, e l'Europa numquam sanctior ti, o sia i primi cristiani convertiti
fiat. Se non che nel secolo decimo, da Marco. Può adunque as-
san
e dopo il pontificato di Formoso, serirsi che le chiese si chiamarono
per le barbarie dei tempi, univer- monisteri perchè osservando i lo-
,

sale fu la decadenza del Clero a ro chierici la vita comune, erano


cagione degli avvenimenti che af- del tutto conformi a quella de' mo-
flissero la Chiesa. Nell'infelicità di naci, e claustrali.
quel secolo, fu duopo che i preti Pel mantenimento poi della vita
fossero interrogati dai vescovi se sa- comune del Clero, supplivano nei
pessero leggere bene il latino : la primi tempi le oblazioni de' fe-
corruttela del Clero, e de' chierici deli, quindi i beni e fondi immo-
fu tale, e cosi generale anche nel bili, alla divisione dei quali beni si

principio del seguente secolo, che diede il titolo di Benefìcio eccle-


per le triste e dolorose vicende del- siastico [Vedi), come dalla vita co-
la Chiesa dovevano promovere al
si mune del Clero ebbe
pure origi-
governo delle chiese anco i meno ne quella de' canonici regolari [Ve-
degni, e talvolta que'che n' erano di), i quali non solo vivono in co-
affatto indegni, come si può vedere munità sotto una medesima regola,
nel Baluzio nel Baronio all'anno
, ma vi si obbligano con voti religio-
900, e in Reginone. si solenni, riunendo lo stato clerica-
A rimettere pertanto il Clero nel le e regolare. Il perchè Benedetto
suo antico splendore, venerazione e XIV li chiamò portio cleri saecula-
dottrina , fu giudicato validissimo ris et regularis. V. Bejji di chiesa.
mezzo, il ridurlo ancora alla vita Per quanto riguarda e appartie-
comune. Ed è perciò che il santo ne ai Cleri delle cattedrali, e di al-
Pontefice Leone IX constituit ut tri luoghi, se ne tratta ai particolari
fiant claustra jitxta ecclesias ad ed analoghi articoli. Per ciò che
disciplinam servandam E ciò fu . poi può riguardare il Clero di Roma,
fatto per tutta l'Italia da s. Pier sono a vedersi principalmente gli
Damiani Cardinale, per la Francia articoli, Elezione de' Romani Pon-
da s. Ivone Carnotense, per la Ger- tefici : Vicario di Roma Camerlen- :

mania da s. Annone Coloniese, da go del Clero Romano, Chiese di Ro-


Ermanno Bambergense, e da Cor- ma ec ; mentre per ciò ch'è relati-
rado Salisburgense, come da altri vo al Clero regolare della stessa
zelanti prelati in molte altre pro- Roma, si possono vedere gli articoli
vincie. Ecco perchè anticamente le degli Ordini, e congregazioni reli-
chiese furono dette per lo più mo- giose.
nisteri , secondo che riferisce Chi- CLERO ROMANO. V. Roma e
fiezio nella sua storia della Chie- Clero.
sa di Besanzone Nihil freqneiitius
: CLESIO o CLOSS Bernardo,
VI antiquis scriptis qiiani ut eccle- Cardinale. Bernardo Clesio o Closs,
sì'aniqnamlihet inonasterii nomine nacque nel Tirolo circa il i4^4-
appellarent. Anzi abbiamo in Eu- Consiglier intimo dell' impero, fu e-
sebio lib. II e. 16, che ritiene al- letto vescovo di Trento, sedendo sul-
tietlanto nel nome di monistero, la cattedra apostolica Leone X. Do-
dato da Filone ebreo a quel luo- po la morte di Massimiliano I re
go in cui convenivano i Terapeu- de' romani, da Ferdinando di Au-
,

CLE CLE IO)


stria ottenne la carica di gran can- divise la città in altrettante par-
celliere, e presidente del consiglio rocchie. Da ciò alcuni opinarono,
reale dei regni di Boemia ed Un- che s. Cleto vivente s. Pietro, fos-
gheria , ed in seguito fu distinto se stato suo vescovo coadiutore, al-
con ambascerie splendidissime; tra meno nei sobborghi di Roma , ov-
le altre al fratello di Ferdinando vero lo avesse aiutato nell' aposto-
l'imperatore Carlo V, alla solenne lico ministero. Dicesi , che abbia
coronazione del quale tenutasi a Bo- istituito le o sagrepellegrinazioni,
logna assistette quindi nell' anno
;
visite alle chiese di Roma, che poi
iSiG fu alla dieta di Spira; poi ai furono chiamate stazioni. Vuoisi
19 marzo del i53o Clemente VII eziandio che convertisse la propria
lo promosse al cardinalato col lito- casa in ospedale, e in chiesa, det-
Io di santo Stefano nel monte Ce- ta in Menda ìia. V. Chiesa di s.

lio. Mandò a vuoto, per quanto Matteo m Merulana. Governò s.


potè , tulli i disegni perversi dei Cleto dodici anni, sette mesi, e due
protestanli. Essendo vescovo e prin- giorni, patì nella seconda persecu-
cipe di Trento, abbellì la città di zione della Chiesa ai 26 aprile del-
vaghe fontane, eccelienli fabbricati, l'anno 93 : fu sepolto in Vaticano,
e munì la fortezza, rifabbricò il pa- e vacò la santa Sede venti giorni.
lazzo vescovile , ed aggiunse a quel- Gli successe s. Clemente \. Grave
la mensa parecchi feudi. Cenando questione è fra i critici, se s. Cleto
a Brixen, ove erasi recato a pren- abbia realmente esistito, ovvero se
dere il possesso perchè di delta chie- si confonda con s. Anacleto, il quale

sa era amministratore, un colpo di fu creato Papa dopo il glorioso


apoplesia nel iSSg lo tolse di vi- martirio di s. Clemente \. Oltre
ta, di cinquantacinque anni, e nove quanto si disse nel voi. II, pag. 26
di Cardinalato. Ebbe tomba nella del Dizionario, ne' cenni biogiafìei
cattedrale di Trento con onorevo- di s. Anacleto , veggasi la vita del
lissima iscrizione, poiché si rese glo- Pontefice s.Clemente I, scritta in
rioso nell'abbattere l'eresia. francese da Antonio Teisserio e ,

CLESSELIO Melcuiorbe, Cardi- premessa alla lettera del medesimo


nale. V. Klesselio. Papa inviata a' Corinti , tradotta
CLETO Papa IH. Ebbe per
(s), nella stessa lingua, e stampata in
padre Emiliano romano del vico Avignone nel i685. Altresì può
Patrizio, e fu annoverato fra i ca- consultarsi il Pagi nella vita di s.

nonici regolari da quelli, che fece- Cleto, t. I, pag. 5 del Breviarioj


ro derivare l'origine di essi da s. r Oidoino, Addit. in Ciacconiìim,
Pietro, come da altri si tenne per in vita s. Cieli, tom. I, col. 88 ;

fondatore de' Crociferi [P^edi), così ed ilPanvinio in Platina, a pag.


chiamati perchè portavano una cro- 12. Per l'opinione inoltre, che con-
ce in mano. Successe nel pontificato fonde pontificati, e le persone di
i

immediatamente a s. Lino, e con- Cleto, ed Anacleto, si possono ve-


tro sua voglia fu eletto Papa a' 24 dere il Valesio, il Dupin , il Tille-
settembre dell'anno 80. Siccome fu mont , il Pearsonio , il Baillet, il

uno de' primi discepoli di s. Pietro, p. Halloix , il Cotelerio , e Natale


per di lui comando aveva ordinato Alessandro, e principalmente il Pa-
in Roma venticinque preti, cioè pebrochio, In conatu ad Calai.
I02 CLT CTI
Poni. par. I, pag. 2 1 7, Ànamensis 628. Labbé t. V, Arduino t. H.
de Cleto et Anacleto in multoruni Il secondo ebbe luogo nel 633, e
opinione uno alque eodem, et terfio versò sopra i fuggiaschi, nonché
post s: Petrum loco dando s. Cle- sopra r asilo di s. Dionigio. Lab-
menti, ove dice, che questa oramai bè t. V, Arduino t. III.

è la più comune sentenza degli Il terzo tenne nell'anno 636, da


si

scrittori francesi. II p. Pietro Laz- Landri, vescovo di Parigi, nel dì


zeri gesuita nel 17 55 tenne su que- primo di maggio. Vi fu stabilito
sto argomento una pubblica dispu- s. Cegilo per primo abbate di Re-
ta nel collegio Romano ,
per la bais, monistero nuovamente fon-
quale fece distribuire una erudita dato da s. Eligio. Arduino t. IH.
dissertazione: Catalogi duo Anti- Il quarto concilio ebbe luogo nel-
qnor. Pont. Rom. quos ad Ponli- l'anno 653, o 659, ed in esso
ficiani histor. prìor. IP^ s acculo r. ai 24 giugno fu sottoscritto il
explicandam .... exhibent pp. Soc. privilegio di esenzione della ce-
Jesu; sostenne col Papebrochio che lebre abbazia di s. Dionigio, dal
Cleto è lo stesso che Anacleto, con re Clodoveo li, cioè da Beroal-
quella spiegazione, cui riportammo do suo referendario, e da venti-
all'articolo s. Anacleto. Per l'altra quattro vescovi. Annales Fran-
opinione poi, che distingue s. Cle- corunt, ad an. 65g, e Arduino
to da s. Anacleto, V. i due Pagi, t. III.
10 Schelstrate, in Antiquit. illustr. CLICTHONE Jodoco Uno de'più.

Dissert. II, cap. 2 ; e il Sandini famosi controvertisli del deciraosesto


in Dissert. IV. V. Cronologia dei secolo. Era nativo di INieuport in Fian-
Sommi Pontefici. dra, e corse i primi studi nella città
CLICflY, o CLICHl. Villaggio di di Lovanio. Studiò poi la filosofia nel
Francia, dipartimento della Senna, collegio del Cardinale Le Moine in
chiamato pure Clichy-La-Garenne. Parigi,dov'ebbe a precettore Gia-
E situato pi'esso Parigi, nel cantone como Lefevre di Etaples. Qualche
di Nevilly, cioè in ima pianura, anno dopo egli stesso la insegnò in
sulla riva destra della Senna. Vi quel collegio. Prese la laurea dot-
sono delle belle case di campagna. torale a' 3 dicembre i5o6, e fu
L' antico Cliphacum è celebre per rettore della casa, e società di Sor-
essere stata una casa di delizie dei bona. Venne riguardato dagli auto-
primi re di Francia, ed ivi si vuo- ri come uno de' primi teologi che
le che Dagoberto I, il quale fìoiù abbiano scritto contro Lutero. Mo-
nel 628, sposasse Gomatrude, la rì in Chartres nel 1543. Ivi soste-
prima sua moglie, ripudiata poscia neva il posto di canonico teologale.
.siccome sterile. Quivi il re Giovan- Le sue opere sono:
ni II istituì nel i35i, i cavalieri 1. V Anti- Lutero , Parigi i52 3.
della Stella. S. Vincenzo di Paoli, 2. Un Trattato, in cui difende l'an-
curato di questa parrocchia, nel- tico VISO di celebrare la messa,
r anno 6 1 2 vi fece ricostruire la
1 tratta intorno al celibato degli
chiesa. Nel suo castello, nel secolo ecclesiastici, dell'astinenza, e del
settimo, furono tenuti i quattro .se- digiuno.
guenti concilii. 3. Compendio delle verità che si

11 primo fu celebrato nell' anno riferiscono alla fede, contro le


GLI CLI io3
asserzionienonee di Lutero. E allora menzione. Si fecero delle
questa ima difesa del concilio te- esortazioni per la limosina, av-
nuto a Parigi ne! iS^S. vertendo il concilio, che essa non
4. Un Trattato contro le proposi- dispensa dal digiuno, e dalla o-
zioni erronee di Lutero. razione quelli, che hanno biso-
5. Varii altri trattati sulla Eucari- gno di mortificare la carne. Si
stia contro Ecolampadio, e sopra il condannò chi pretende col mez-
culto dei santi ; molti sermoni an- zo altrui soddisfare alle peniten-
cora e diverse omelie. Quest'autore ze, dappoiché in tal guisa i ricchi
scrisse con molta erudizione e salverebbonsi più facilmente che
solidità ; combatte gli errori, ma i poveri, e la carne che commet-
usa molti riguardi per le persone. te il peccato, non sarebbe come
Sapeva la Scrittura divina ed i conviene punita. Trattaronsi e-
padri; osservano diversi autori, ziandio altri punti della discipli-
che mancava però di critica, e na ecclesiastica, p. e. sui doveri
conosceva assai poco le lingue. de' vescovi, sul ricevere dai preti
CLIFFE, o CLYFF (Clovesho- cosa alcuna nel battezzare i bam-
'^ia). Villaggio d' Inghilterra nella bini ec. Si proibì in fine 1' ub •

contea di Kent, sulla riva destra briachezza, ed a' chierici, ed ai


del Tamigi, già celebre non solo monaci si vietò il dimorare coi
come luogo dell' antico regno dei laici. Regia t. XVII , Labbé
IMerciori , o IVIerciani , e residenza t. VI, Arduino t. III.
dell' arcivescovo di Cantorbery, ma Il terzo concilio si tenne nell'anno
per esservi stati celebrati i seguen- 800, colla presidenza di Atelardo
ti sette conci lii. arcivescovo di Cantorbery, e col-
Il primo fu adunato nell' anno r intervento di Chenulfo re dei
742, e coll'intervento di Etebaldo IMerciori. Vi si conobbe la fede
re di Merciori, il quale confermò qual era stata ricevuta da s.

i privilegi dal re Yitredo accor- Gregorio I ; e si trattò della u-


dati alla Chiesa. surpazione de' beni della Chiesa,
Il secondo ebbe luogo nel 7475 i cui diritti erano stati sconvolti.
nel mese di settembre, coli' in- Augi. t. I, Regia t. XX, Labbé
tervento di dodici vescovi, molti t VII, ed Arduino t. IV.
sacerdoti, e chierici minori, oltre Il quarto venne celebrato nell' 8o3
r arcivescovo di Cantorbery, che in presenza del medesimo re Cle-
vi presiedette, e il re Etebaldo nulfo, o Chenulfo, e dello stesso ar-
co' grandi del regno. Si forma- civescovo di Cantorbery, con dodici
rono in esso trenta canoni , i arcivescovi, cogli abbati, e co'preti
quali contengono avvisi generali dipendenti. Si portarono nuove
ai vescovi, affinchè abbiano ad querele sulle usurpazioni de'beni
adempiere ai loro doveri, e se- ecclesiastici, e si fulminarono le

guire le regole antiche. Vi si censure coli' autorità di Papa s.

comandò 1' esatta osservanza delle Leone III, il quale fece l'estitui-

feste dell' anno, secondo il mar- re alla chiesaCantorbery i di


tirologio romano, o pure secondo privilegi ad da Offa re
essa tolti
quello del venerabile Beda, del de' Merciori. Angl. t. I, Regia t.
quale la prima volta si fece XX, Labbé t. VII.
,

io4 CLO CLO


Il quinto sì tenne nell'S^o o 821; propose la perfetta osservanza dei
e Walfridio, arcivescovo di Can- consigli evangelici. In seguito ebbe
toibery, fece restituire una terra, campo a fabbricare un monistero,
che Clenulfo avea tolta, e che dove ricoverarono tutti quelli, che
l'abbadessa Cinedrida, sua figlia vivevano sotto la di lei condotta.
ed erede, riteneva ancora. Reg. S. Clodissinda governò quel moni-
t. XXI, Labbé t. VII, Arduino stero per sei anni , edificando cia-

IV, Angl. t. I.
t. scheduno in ogni maniera di emi-
Il sesto fu convocato nell'anno 822 nenti virtù. Morì in età di trenta
per lo stesso oggetto, e sopra i anni, ma non si sa di preciso se
costumi. Ibidem. nel settimo, ovvero nell'ottavo secolo.
Il settimo ebbe luogo nell' 824, e CLODOALDO(s.) prete. È pri- il

sopra Walfridio. Vi si terminò mo principe del sangue dei re francesi,


ancora una differenza tra Erber- che la Chiesa onorò di un culto pub-
to di Vorcester e i monaci di blico. Nacque nel 52 2 da Clodomi-
Berciai intorno al monistero di ro re di Orleans, maggiore dei il

Vesturi, che fu renduto al ve- figli di s.Educato alla


Clotilde.
scovo. Il decreto è in data dei scuola di quella santa regina, ben
3o ottobre, e venne sottoscritto presto crebbe in virtù e sapere. An-
dal re Bernulfo, da dodici vesco- noiato delle crudeltà, che si com-
vi, da quattro abbati, da un de- mettevano per guadagnare le gran-
putato del Pontefice Eugenio II, dezze del secolo, da sé stesso taglios-
e da molti signori. Ibidem. si i capelli, e dichiarò voler vivere
CLIMA. Analolicum. Sede epi- nell' ombra del santuario, rinunzian-
scopale della Fenicia del Libano, do a quanti diritti gli spettavano
nel patriarcato di Antiochia. Evvi pel conquisto del regno, di cui e-

pure Clima Magludorum, sede sot- ra legittimo possessore. Andò quin-


toposta alla metropoli di Damasco, di a mettersi sotto la disciplina di s.

eretta nel IX secolo; e Cli/na-GaU' Severino, che viveva nascosto presso


lane del medesimo secolo, suffraga- Parigi ; di là si ritirò nella Proven-
nee di Nazaret. za ;
quindi nuovamente fece ritorno
CLODISSINDA (s.), vergine, ba- in Parigi, dove fu ordinato sacerdote.
dessa a Metz, figlia del duca Win- Ma la fama della sua santità, che
trone, uno dei principali signori del- si era diffusa in tutto il regno, chia-
la corte di Austrasia. Appena cre- mava gran gente e grandi o-
a lui

sciuta in età manifestò il suo ar- nori. Di tutto ciò punto non curan-
dente amore per la vita perfetta dosi, ma piuttosto facendo nobil
e ne pose le fondamenta col de- dispregio , si rifuggì a Nogent, ora
terminarsi a viver vei'gine, cosa che san Cloud, dove istituì santamente
le l'eco molte contraddizioni per molte persone postesi sotto la di
parte della famiglia. Prese quindi lui condotta. Distribuì tutti i suoi
il velo a Metz, dove si era ritira- beni alle Chiese e ai poveri, e do-
ta, e di là passò presso una sua nò il villaggio di Nogent alla sede
zia a Treveri . Liberatasi piena- di Parigi. S. Clodoaldo morì nel
mente dalle opposizioni de' parenti, 56o, e lasciò per bella eredità i
fece ritorno a IMetz, ed ivi istituì più luminosi esempli di una vita
una comunità di donzelle, alle quali consumata in virtù.
, ,

CLO CLO IO)


CLODOALDO (s.) , vescovo di fondata nell'anno 4^5, e sottoposta
Metz, figliuolo di s. Ainulfo, il qua- alla metropoli di Armagli. Quindi

le dalla corte di Clotario II ,


pas- la sede di LoiUhia o Loiit nel MI
sando alla vita religiosa j fu fatto secolo si unì a Clogher, e nel XII
anche vescovo di Metz. Allevato ad Armagb. Nell'anno 5o6 il ve-
sotto gli occhi di suo padre, creb- scovo di Clogher passò a risiedere
be assai presto come nelle ottime inClunes, piccola città della sua dio-
discipline, cosi in eccellenti virtù. cesi, come si legge in Commanvil-
Garzoncello di pochi anni venia le; ma ora fa residenza in Moiia-
proposto a modello de' nobili gio- ghano, Moìiagdn, Monaghanuni, cit-
vanetti suoi pari; cresciuto poscia tà dell' Irlanda, nella stessa provin-
in età, ed impiegatosi presso la cia di Ulster,capo luogo della con-
corte dei re d'Austrasia, sostenne tea, e baronia del suo nome, la
ragguardevoli posti con tale inte- quale ha un forte castello edilìcato,
grità di virtù, che ben tosto si at- sotto il regno di Elisabetta, sul luo-

tirò gli sguardi della più alta am- go di un'antica abbazia.


mirazione. Ma disgustato egli dei Secondo le notizie ecclesiastiche,
pericoli lusinghieri della corte , se Cloger appartiene alla provincia di
ne ritirò intraprendendo una vita Ultonia. 11 vescovo attuale, dipen-
privata, nella quale potesse meglio dente dalla congregazione di Propa-
servire il Signore. Morto il vescovo ganda J?f/e, e dalla suddetta metro-
di Metz, successore di suo padre poli, è monsignor Edoardo Kernan,
s. Clodoaldo fu promosso a quella succeduto per coadiutoria nel 1824.
sede. Dacché fu consecrato, occu- Yi sono trentacinque parrocchie, e
possi con santissimo zelo a correg- trentaquattro vicarii : il numero dei
gere gli abusi della sua diocesi, e cattolici è diduecento mila.
circa
riporre il buon ordine in ogni luo- Secondo però il Catolic Directory
go. I poverelli divenivano l'oggetto del 1839, le parrocchie sono trenta-
più caro del suo cuoi'e; gli afflitti, sette, oltre molte cappelle. II clero
argomento delle più fervide sue vive coi proventi parrocchiali, e col-
preghiere ; i peccatori. Io scopo del- le pie oblazioni de' fedeli.
le sue premurosissime cure. Pieno CLONFERT {Clonferten.). Ci'tà
di meriti e di gloria pose fine alla con residenza vescovile nell' Irlan-

sua carriei-a mortale nel 696 in daj nella provincia di Connaught


età di novantun anno , dopo avex-- la quale fu già un regno a pai te,
ne quaranta nell'episcopato.
passati ed è la terza gran divisione dell'i-
CLOGHER ( dogherai.). Città sola. venne chiamata pure
Cloììfert
con residenza vescovile nell' Irlan- ed è baronia di
Cloiìfort, e Clonefort,
da, provincia di Ulster, nella con- Longford, che sorge presso una pa-
tea di Tyrone, capo luogo di ba- lude formata dai fiumi Schennon,
ronia, sul fiume Blachwater. Anti- e Suir. Siccome s. Patrizio fondò
camente era assai commerciante, ed le sedi d'Irlanda nel 4^^? ^ poi
ora manda due membri al parla- da notarsi, che Commanville, nella
mento. Fu chiamata anche Cloge- Histoire de tous les Archev., et Eve-
ria, o Cloceria. Il regno la riguar- qués, p- 74; d^^ lab les alphabetiques,
da come un borgo, sebbene sia dice che questa sede venne isti-
antica città. La sede vescovile fu tuita nell'anno 56o, e che nel se-
io6 CLO CLO
colo decimosettimo le fu unita quel- do in calde preghiere per la con-
la diKilmacduac, Celniacduacttm. versione del suo sposo, e tanto Clo-
Il vescovo è sutfraganeo del metro- tilde fu accetta presso il Signore, che

politano di Tuam, e dipende dalla alla per fine meritò di essere esau-
congregazione di Propaganda fide. dita, e Clodoveo vinto dalle conti-
Egli, secondo il Oitholic Directory, nuate istanze della sua sposa, la qua-
risiede in Loughrea, città della stes- le non lasciava occasione per dimo-
sa provincia, la quale nelle notizie strargli la vanità degl' idoli, ricevè
ecclcsiasticlie dicesi Connaria. Lou- solennemente il battesimo dalle ma-

ghrea, contea e baronia del suo no- ni di Remigio vescovo di Reims.


s.

me, è situata sopra un'altura, che Clotilde veggendo il marito disce-


domina il lago Rea è ben fabbri- : polo di Gesù Cristo, non cessava
cata, e rinchiude una bella chiesa, di confortarlo ad azioni gloriose per
e gli avanzi di un vecchio castello. la gloria di Dio; e fu per di lei
Nel i832 ne divenne vescovo per istanza che quel principe pose in
coadiutoria mons. Tommaso Coen. Parigi le fondamenta alla gran chie-
Il clero è composto di ventitre par- sa poi detta di s. Genoveffa. Ces-
rochi con altrettante parrocchie, di sato di vivere Clodoveo, si adoperò
ventisette vicari, e di varie cappel- con grande fortezza per comporre
le. Il numero de' fedeli supera i gli animi de'suoi figliuoli, che l'un

cento sessantacinque mila, ed il cle- l'altro faceansi la guerra per la


ro vive colle pie oblazioni, e coi successione al trono. Ma furono
proventi parrocchiali. inutili tutte le di lei prestazioni ,

CLOTILDE (s.), nipote di Gon- che vide anzi sotto i suoi occhi
debaldo re de' Borgognoni, e sposa scorrere di un suo figlio
il sangue
di Clodoveo I, re di Francia. Al- ucciso in guerra. Tante tribolazio-
levata nella religione cattolica pres- ni per l'animo di Clotilde angu-
so la corte di suo zio , benché vi- stiarono il suo cuore per maniera
vesse in mezzo agli ariani, ricevè che, ritiratasi dal mondo, e spo-
con grandissimo frutto i principii gliatasi della regale grandezza, an-
della fede e perfetta morale. Questi, dò a compiere il corso degl' illu-
di mano in mano eh' ella si avan- stri giorni presso il sepolcro di s.

zava negli anni, mettevano profonde Martino di Tours. Là diede l'ulti-

radici nel di lei cuore e produce- ma mano alla perfezione della sua
vano le più brillanti virtù. Inno- rara virtìi , e vivendo con umiltà
cente in mezzo alla seduzione, av- così semplice come non fosse stata
venente di presenza, dolce e mo- giammai assisa sul trono , si rese
desta di carattere, guadagnossi ben specchio veramente d'esecuzione del-
tosto una grande riputazione in tutti le grandi virtù dal vangelo incul-
i regni vicini. Si sposò a Clodo%'eo cate. Predisse la sua morte trenta
col patto di vivere nella religione giorni prima , e innanzi di dare
cattolica : anzi vi accrebbe nella l'ultimo anelito volle vedere i suoi
pietà e nel fervore per modo, che figli Clotario e Childeberto, a" quali
gli stessi pagani erano costretti a diede tutte quelle ammonizioni, che
venerare quella religione, che sola poteano uscire dalle labbra di una
potea produrre tanto ammiraljil vir- gran donna che altamente sen-
.

tù. Binava gran tempo lagrinian- tiva la virtù della religione, l'avea
.

(LO CLU 107


obbedita niirahilmente in vita, e sla- que ed una scuola, in cui
chierici,

va già già per ricevere la corona viene educato un gran numero di


nel cielo. Mori a' 3 giugno del 54'>, giovani. I proventi parrocchiali, e
ed ebbe gloriosa tomba nella chie- le pie oblazioni de' fedeli sono i

sa di s. Genoveffa mezzi di sussistenza pel clero.


CLOYjNE (Cloyncn.). Città con CLUGNY o CLUNIACO (de)
residenza vescovile nell' Irlanda, pro- Federico, Cardinali'. V. Cluni ago
vincia di IVIunster, che nelle noti- Federico, Cardiiialc.
zie ecclesiastiche chiamasi Mommiin, CLUNI CLUCtNY, o CLUìNY
baronia d' Imokilly. Sono edifìzii [Cluniacitrn). Celebre abbazia, e cit-

considerevoli i' antico palazzo epi- tà di Francia, nel dipartimento del-


scopale, e la cattedrale, che è di la Saona e Loira, capo luogo di
gotico disegno. Cloyne, nelle noti- cantone, situata sulla riva sinistra
zie ecclesiastiche, si conosce anco del fiume Grasne, che si passa so-
sotto il nome di Cluainvaiùa, non pra due ponti di pietra. E cinta
che sotto quello di Deunuanamun, di mura rovinose, intorno alle quali
o Cluanum. La sua sede vescovile, trovatisi ameni passeggi. Ha un col-
suffraganea di Cashel, è soggetta legio comunale, un ospedale ed è ,

alla sagra congregazione di Pi'opa- sotto la diocesi di Macon. Essa di-


ganda. Secondo Commanville, ven- venne rinomata per la famosa ab-
ne fondata l'anno 6o4. Abbiamo bazia di s. Benedetto, nella quale
però, che l'apostolo delf Irlanda s. strettamente osserva vasi la regola.
Patrizio, istituì i suoi vescovati nel- Era degna pure di osservazione la
l' anno ^'i5, nel pontificato di s. chiesa di stile gotico, una delle più
Celestino I, ovvero sotto il succes- grandi di Francia. Aveva essa la

sore s. Sisto Hi. Dipoi Papa Mar- forma di una croce primaziale, e fu
tino V, nel i43o, l'unì a Cork, fatta fabbricare da s. Ugo, sesto ab-
dalla quale in seguito fu separata, bate di Clugny. Pretesero alcuni che
venendo poscia unita a Cloyne quel- ivi , nel 1026, fosse trasportato
la di Ross, Rossen (Fedi). Il ve- il capo del Pontefice s. Clemente l.

scovo ha la residenza a Cove, città Il monistero era sotto l' invocazione


e porto della stessa provincia di degli apostoli s. Pietro e s. Paolo.
Munster, sull' Oceano atlantico, che Fu quell'abbazia distrutta durante
ha magnifiche strade, ed il titolo la rivoluzione, ma venne stabilito
di contea. Deve Cloyne la sua gran- il collegio negli edilizi dell'abbazia.
dezza alle flotte, che ivi si recano Nell'anno 1 5(S2 o 1592, i prote-
a ed
provvigionarsi, al concorso, stanti calvinisti, e ugonotti presero
che ha pe' suoi bagni di mare. Mon- Cluny , e dopo aver saccheggiato
signor Bartolommeo Crotty ne fu e- l'abbazia, e commesse infinite bar-
letto vescovo a' 22 marzo i833. Il barie, bruciarono la sua antica, e
clero è formato di cinquantaquat- preziosa biblioteca.
tro parrochi con egual numero di L'abbazia di Clugny, capo di tutta
parrocchie, e di settanta vicarii. Il la congregazione benedettina, che
numero de' cattolici vuoisi che a- ne portava il nome , fu fondata
scenda a trecento quaranta mila. Vi verso l'anno 910, dopo che i lon-
sono pure molte cappelle, il semi- gobardi e i saraceni aveano deso-
nario vescovile con circa venticin- lati i monisten dell' Italia e della
,

.o8 CLU CLU


Spagna. Le guerre civili della Fran- la direzione di tre de' monisteri di
cia, sul fine tlclla prima stirpe tli cui era abbate il defonto cioè di ;

que' re, cagionarono parimenti un Clugny, cinque leghe lungi da Ma-


gran rilassamento; e i normanni con, di Massay, e di Deols nel Ber-
scorrendo quel regno terminarono ry. Egli fece la sua residenza nel
di rovinar tutto. I monaci, che po- primo , il quale divenne rinoma-
terono sottrarsi a tanti disastri, di- tissimo per l'esatta osservanza della
misero l'abito, ritornarono presso i regola benedettina a segno, che la
loro parenti presero le armi , o
,
congregazione venne riguardata co-
esercitarono qualche traffico per vi- me la primaria riforma di quell'Or-
vere, e se alcuni restarono ne' mo- dine illustre. Il perchè molti moni-

nisteri, non solamente non pratica- steri di vari paesi abbracciando suc-
vano le loro regole , ma poco le cessivamente la riforma da s. Odo-
sapevano. In questo stato trova vasi ne introdotta in Clugny, e sottomet-
r Ordine monastico nel declinar del tendosi alla di lui giurisdizione, in
secolo IX, e nel principio del X breve tempo la congregazione clu-
ambedue infelicissimi, quando Dio niacense diventò molto numerosa
suscitò Bernone, per esserne il ri- e fiorentissima, fu il primo ramo
stauratore. dell'Ordine benedettino, e l'abbazia
Berno, o Bernone, di nobilissima restò immediatamente soggetta alla
famiglia borgognone , fece la sua santa Sede. Di fatti verso l' anno
professione religiosa nell'abbazia di 936, il Pontefice Leone VII chia-
s. Martino d'Autun, secondo alcuni, mò da Clugny s. Odone o Odilone,
nientre altri dicono, che poi si re- il quale si in Roma , nel monistero
casse a quello di Beaume, e poscia di s. Paolo, e sì in vari monisteri
passasse a fondare monistero di il d'Italia, col suo zelo e colla sua
Gigny nel Lionese, del quale diven- virili, fece rifiorire la disciplina, e
ne il primo abbate. Quindi gli fu r osservanza della regola di s. Be-
affidato governo dell'abbazia di
il nedetto. Furono degni successori di
Beaume, ossia di s. Benedetto d'A- s.Odone nell'abbazia di Clugny, s.
niano, finché avendo Guglielmo I, Ugo, s. Maiuoloj s. Odilone ec.
// Pio. duca d' Aquitania, figlio di Benedetto IX nel io4i, ad istan-
Bernardo conte d' Alvergna, fonda- za de' polacchi, concessea Casimi-
ta, coir opera, di Bernone, l'abbazia ro, diacono e monaco di Clugny, di
di Clugny, Bernone medesimo n'eb- succedere al regno e di prendere ,

be il governo, e ne divenne primo moglie. Il Papa Gregorio VI , sic-

abbate. La sua santità gli meritò come eletto simoniacamente, dappoi


l'amministrazione e direzione di set- pentito, spontaneamente nel 1046
te abbazie, e mori in Clugny placi- rinunziò nel concilio di Sutri, e si

damente nel gennaio del 927, ve- ritirò a far penitenza in questo mo-
nendo ivi sepolto nell'antica chiesa nistero , ove morì in concetto di
di s. Pietro. Da alcuni martirologi virtù, come si ha dal Clabro, Hist.
gli è dato il titolo di beato , e da lib. V, cap. 5, ap. Duchesne, t. IV,
altri di santo. Allora i vescovi del pag. 58. 11 Pontefice Gelasio II, re-
paese costrinsero s. Odone di Tours candosi in Francia per domandare
monaco di Beaume, e già stato nella soccorso a Ludovico VI , contro
corte di Guglielmo I, a prendere l'imperatore Enrico V, e l'antipapa
CLU CLU 109
Gregorio Vili, assalito in Macon Icmaro monaco cluniacense, il qua-
da una puntura, si fece portare a le in sua morte lasciò la propria

Clugny , ove morì a' 29 gennaio eredità a questo monistero. In tale


II 19, e fu sepolto nel monistero. estimazione erano nel XII i secolo
Vacò la santa Sede quattro giorni, Cliiniacensi Papa Lu-
(^f""edi), che il

perchè i sette Cardinali che quivi cio li, nel 114^5 h chiamò da que-
trovavansi, il primo febbraio eles- sta abbazia in Roma, e diede loro
sero Calisto II in sommo Pontefi- ilmonistero di s. Sabba in Cella-
ce, approvandone l'elezione i Car- nuova, che dicesi fabbricato da s.
dinali di Roma. Memore Calisto II Gregorio l, perchè in esso era man-
di essere stato esaltato al pontificato cata r osservanza della regola be-
in questa abbazia, nell'anno seguente nedeltina.
creò Cardinale Ponzio francese, che L'abbazia era così vasta, e son-
si faceva chiamare l' abbate degli tuosa, che dopo avere il Papa In-
abbati, che per altro gli
titolo nocenzo IV celebrato il concilio ge-
fu negato, perchè non conveniva nerale XIII, Lionese I, essendosi re-
se non all' abbate di Montecas- cato a Clugny nel novembre 1246
sino, donde gli Ordini monasti- per abboccarsi con s. Lodovico IX
ci di occidente riconoscono la lo- re di Francia, e co' fratelli, questi
ro origine. Divenuto in seguito il oltre il Papa, vi fu comodamente
Cardinal Ponzio insofferibile a' suoi alloggiato. Nello stesso tempo mo- i

monaci pel suo dispotismo , fu co- naci senza sgombrare i luoghi cui
stretto a rinunziare nel 1122 il go- abitavano, diedero eguale alloggio ai
verno dell' abbazia, venendo invece personaggi, che seguivano il Papa,
eletto il celebre Pietro, il venerabi- cioè a dodici Cardinali che in Clugny
le. Ma dopo due anni, avendolo il ricevettero da lui il cappello losso
Cardinale cacciato colla forza delle determinato nel concilio; ai patriar-
armi, Onorio II ripose l'abbate Pie- chi di Antiochia, e di Costantino-
tro in Clugny, scomunicò e depose poli , a tre arcivescovi , a quindici
Ponzio da tutte le dignità , e sic- vescovi, a diversi abbati; a s. Luigi

come si mostrò ricalcitrante a sot- IX, colla regina Bianca sua madre,
tomettersi al castigo, fu in Roma al duca d'Artois, suo fratello, e a sua
chiuso nella fortezza delle sette Sale, sorella; a Baldovino lì imperatore
ove finì i suoi giorni nel 1126. d'Oriente, ai figli dei re Ferdinando
Dopo la morte di Onorio II, nel- III d'Aragona, e Jacopo I di Casti-
1' elezione d' Innocenzo II , insorse glia, al duca di Borgogna, a parec-

l'antipapa Anacleto li, già monaco chi signori, e al seguito e corteggio


di Clugny, e Cardinale col nome di di tutti gli ospiti nominati. Fra gli

Pier Leone. Non potendo Innocen- altri Pontefici, che visitarono Clu-
zo II resistere al forte partito del- gny, rammenteremo ancora Clemen-
l'antipapa, nel I i3o, passò in Fran- te V, il quale partendo nel 1807
cia sbarcando nella Provenza , da da Lione, vi si recò, trattenendovisi
dove si recò a questa insigne ab- cinque giorni.
bazia, e poscia si avviò per Cler- Finalmente in questa abbazia ,

mont, dove a' 28 novembre celebrò come si dirà meglio nel seguente
un concilio. Fra Cardinali fatti
i articolo, il gran priore di Veni, o
nel I i4'?. da Innocenzo II, vi fu Leni, stabilì nel 1621 una riforma
no CLU CLU
simile a quella della congregazione Il secondo abbate, e successore
(il s. Vaiines, e di s. Mauro. Quelli, di s. Bernone fu s. Odone, insigne
che non vollero adottarla nelle loro per santità e scienza, il quale ve-
case, si distinsero col nome di an- dendo rilassata la disciplina mona-
tichi monaci di Clngiiy. stica , procurò di ristorarla, e feli-
'
CLUiNIACENSI Congregazione
. cemente ne conseguì l' intento col
monaslica dell' Ordine di s. Bene- riformare alcuni antichi monisteri,
detto. Nella Borgogna e nel Maco- e coli' erigerne molti nuovi Non .

nese, Cernone, abbate di Gigny, che solo obbligò i monaci ad osservare


molti venerano per santo, colla pro- con diligen2;a la regola di s. Bene-
tezione, e religiosa liberalità di Gu- detto, ma vi aggiunse alcuni parti-
glielmo I duca
Aquilania di
e , colari riti e cerimonie, come la co-
conte di Alvergna, fondò in Clugny munione de' ministri dell' altai'c sot-
un'abbazia, che divenne celebra lis- to ambedue le specie nelle dome-
sinia e luogo pnnci[)ale de' monaci niche, e in altri giorni festivi. F^.
cluniacensi, ed a cui il duca bene- Mabillon, inOrd. Roman, cap. 9.
fattore assegnò molte sue terre. Ciò et 19. La riforma introdotta da s.
avvenne verso l'anno 910, sebbene Odone lo ricolmò di gloria, e fu
alcuni facciano rimontare la fonda- imitata da altri abbati, e accettata
zione airSiG, e il Bonanni all'an- quasi da tutti i monisteri di Euro-
no 890. Quest'ultimo aggiunge, che pa. Con questo mezzo l' Ordine di
s. Bernone, abbate Belmense, per- Clugny divenne primo ramo be-
il

chè lo era pure del monistero di nedettino, e giunse ad un sommo


Beaume presso Clugny, con dodici grado di eminenza^ di autorità, di
monaci diede principio alla congre- opulenza e di dignità, concedendo
gazione, sotto la regola di s. Bene- Urbano li all'abbate di Clugny l'uso
detto, la quale dal nome dell'ab- della mitra , che poi ebbero anco
bazia , o monistero di Clugny, o gli altri abbati.
Cluni i^Fedi), si chiamò Cluniacense. La congregazione di Clugny fu
S. Bernone applicò i suoi monaci perciò considerata come la più an-
principalmente alla preghiera, e li tica di tutte quelle che vivevano u-
aggravò di tante salmodie, che loro nite Francia sotto un solo capo,
in
restava poco tempo pel lavoro del- e che componevano un solo corpo
le mani. Nella sua erezione l'abba- di molti monisteri vmiti sotto la
zia di Clugny fu posta sotto la pro- stessa regola. Anche in Inghilterra
tezione della sede con Apostolica , fiorirono assai i Cluniacensi, ed ivi
espresso divieto ad ogni secolare ed pure si fece una religiosa riforma,
ecclesiastico di turbare i monaci nei e con facojtà Pontificia ogni anno
loro privilegi, e principalmente nel- si congregavano i monaci per ista-
l'elezione dell'abbate. Per questa ra- bilire sempre piìi le discipline del-
gione pretesero i monaci di essere l' Ordine Benedettino. Per tale ri-
esenti dalla giurisdizione del vesco- forma, si racconta dal Bonanni, che
vo di Macon ; locchè diede motivo circa duemila monisteri ricuperaro-
ad alcuni altri di avere la medesi- no r antico splendore. I monaci nel-
ma pretensione. Ma la cosa fu poi l'abito non differivano dai Cassinesi.
decisa in favore del vescovo di Ma- Nei primordi del secolo XV IH,
con. la fama, che la congregazione be-
CLU CLU III
nctlettina di s. Vannes si procacciò benedettini, e furono per questa ra-
uell intera Francia, fece sì che mul- gione chiamati anlichi. La rifor-

ti abbati del regno ne adottarono ma delta della stretta osservanza di


la riforma. Per le difficoltà però di Clugny, ebbe scritti i suoi regola-
unirli tutti alla congregazione di s. menti dal suo fondatore p. Giaco-
Vannes, e di formare con essa un mo, ed approvati dal Cardinal di
solcorpo, si determinò nel capitolo Guisa, e dal re di Francia Luigi
generale tenuto in s. IMansueto di Xlli con lettere patenti nel detto
Toul nel 1 618 , che dei monisteri, anno 1621. Poscia, per opera del
già riformati, e da riformarsi nella Cardinal de E.ichelieu, fu unita nel
Fiancia, si formasse un' altra con- 1634 alla congregazione di s. Mau-
gregazione, distinta da quella di s. ro, componendo con essa un corpo
Vannes, con questo però che vi fos- col titolo di Congregazione di san
se tra luna e l'altra la partecipa- Bcneelcllo anlicanienle di Clugny, e
zione nelle opere buone. JMeutrc le di s. 3Iauro. Si mantenne cosi fmo
cose erano in tal modo stabilite, si all'anno i65q, quando il Cardinal
recò a Vannes nella diocesi di
s. Mazzarini separandola dalla con-
,

Verdun, il p. Lorenzo Bernaid, prio- gregazione Maurina, la unì a (|uel-


re del collegio di Clugny in Parigi, la di s. Vannes, istituita nel J9S 1

per unir questo a quella congrega- dal p. Desiderio de la Cour, e ap-


zione,ed ai superiori della medesi- provata da Clemente Vili, sul mo-
ma promise egli intanto ubbidienza, dello di quella di Monte Cassino ;
riimovando la sua professione secondo indi il Cardinale le diede il nome

la piatica, alla presenza di tutto il di Congregazione di Clugny, anlica-


capitolo ; dopo di che ritornato a nienle di s. Vannes e di s. Idolfo,
Parigi, ed assistito da alcuni rispet- dal nome de'due principali moni-
tabili padri di s. Vannes, si adope- steri della congregazione di s. Van-
rò affinchè si effettuasse quanto eia nes. In seguito, e nel 1644} sepa-
stato concertato nel capitolo di san ratasi nuovamente da questa, fu poi
Mansueto. Nel mese di agosto del approvata dal Cardinal Flavio Chi-
1618 stesso, ottenne dal re Luigi gi, legato in Francia dello zio Ales-
Xill, che si erigesse la nuova con- sandro VII, e finalmente, dopo va-
gregazione col titolo di s. Mauro, ri avvenimenti, nel 1711, restò da
discepolo di s. Benedetto. V. Bene- sé sola nella sua pace, e si eslese
DETTIM . in più monisteri della Francia, col
Non andò guari, che nella stessa titolo Congregazione della stretta
di
congregazione Chmiacense si operò osservanza di Clugny, dov' ebbe la
ima seconda riforma nel 1621, in- sua origine, ed il primo suo stabi-
trodottavi dal p. Giacomo d' Ar- limento. L'abito dei monaci era co-
bouzes de Veni, e come altri dico- me quello de'Maurini, molto simi-
no, gran priore di Veni, e poi ab- le cioè a quello dei primitivi Clu-
bate di Clugny. Quelli, che abbrac- niaccnsi. Consisteva in una tonaca
ciarono questa riforma, vissero pres- nera, in uno scapolare assai largo,
so a poco come i benedettini di s. sopia quale in coro e per la cit-
il

Vannes, e di s. Mauro mentovati, tà portavano una cocolla con ma-


e queUi, che non vollero sottomet- niche larghe, e tutto dello stesso
tervisi, vissero siccome gli antichi colore.
117. CL IJ CLU
Ma questa illustre congregazione, Bibliothe.ca Clunacien. ; la Gallia
cui già furono unite le abbazie, ed Christiana nel tomo III, p. •X'ji,e
i celebri monisteri di s. Giustina gli autori, che fecero la storia de-
(li Padova, di s. Paolo di Roma, gli Ordini religiosi. V. Cluni aceivsi
di s. Benedetto di Mantova, ed al- Monache. AH' articolo poi Chiese
tri dei principali dell' Ordine bene- di Roma [Uedi) si tratta di quelle,
dettino, rimase estinta nelle note che furono date in custodia, e per
ultime vicende del declinare del se- l'ulììziatin'a ai Cluniacensi, non che
colo XVIII. Essa diede alla Cbiesa de' loro monisteri annessi.
moltissimi uomini illustri per san- CLUxXIACENSI. Monache della
tità, dottrina, virtù, e dignità ec- congregazione benedettina di Clugny.
clesiastiche; e d. Martino Marrier Essendosi moltiplicati per tutta la
f'cie stampare a Parigi nel i6i4 Europa i monaci seguaci della re-
la biblioteca degli scrittori di que- gola di s. Benedetto, comechè non
sta illustre congregazione in un vo- in tutti sia stata uniforme l' osser-

lume in foglio. Alcuni sostengono vanza, e l'antico rigore, s. Odone ab-


aver dato la congregazione cluniacen- bate di Clugny colle sue esortazioni
se quattro Pontefici alla santa Se- ed esempi ottenne, che gran nu-
de, cioè s. Gregorio VII, che si fa mero di monisteri della Francia,
pure vallombrosano, loyS;
eletto nel Germania, Inghilterra, Spagna, Ita-
Urbano II , già priore Clugny di lia^ e di altri luoghi abbracciassero
fatto da s. Ugone, creato nel io88; le riforme, che poi furono approva-
Pasquale li, eletto nel 1099; ed te dai sommi Pontefici. Così la
Llrhano V , già cluniacense del congregazione cluniacense si propa-
priorato di Cherasco, poi abbate di gò, e si rese infinitamente beneme-
s. Germano d' Auxerre^ e di s. rita della disciplina monastica. Fra
Vittore di Marsiglia, elevato al pon- le congregazioni ed abbazie, che ri-
tificato nel i362. Venti poi sono i petono r origine da Clugny, vi fu-
Cardinali cluniacensi, cioè Alberico rono pure molti illustri monisteri
francese; Androìno della Rocca ; di monache, che ne seguirono le re-
Egidio j Enrico di Marsiaco ; Ghe- gole, con diligente osservanza e ,

rardo B a varo: Gherardo del Poggio; furono chiamate le Benedettine Clu-


Giovanni d" Algrin, o Halgrin: Gio- niacensi, e le Benedettine riformate.
vanni della l^orre ; Guglielmo d'A- Dell'abito di queste monache ri-

grifoglio; Guglielmo d' Estouteville; porta la figura il p. Filippo Bo-


Icmaro francese j Ildebrando da Sao- nanni della compagnia di Gesù, nel
na poi Papa s. Gregorio VII Matleo ; Catalogo degli Ordini religiosi, e
dì Reinis ; Ollone di Chdlillon , poi delle ler^ini a Dio dedicate, capo
Pontefice col nome di Urbano II; XVIII, delle Benedettine Cluniacensi.
Pietro Pierleoni, antipapa col nome Di queste monache, che per le vi-
di Anacleto II; Ponzio Margoliesij cende degli ultimi anni del secolo
Raniero da Sieda, poi Papa Pa- passato, cessarono di esistere, trattò
squale II ; Simone francese ; Stefa- il p. Jo : Mabillon, in Aclis ss.

no francese; ed Ugo di Foglietta. Ord. Benedict. ad ann. Christ.


Scrissero sui Cluniacensi Auberto 940 ; ed Agostino Fiorentino, in
Mirco, nel libro lì. De Origin. hist. Camald. lib. I, e. 21. V. Be-
Old. Bened. ; il Quercetauo nella rrEDETTINE MoXACHE, 6 ClUNIACENSI.
CLY COA ii3
CLUNIACO o CLUGNY Federi- ve gì' israeliti traversarono quel ma-
co, Cardinale. Federico di Cluniaco, requando partirono dall'Egitto. Cal-
nacque in Autun nella Borgogna dai met la chiama Colsuma. A' tempi
signori di JMonteleone, e di Raigny. de'romani la Religione cattolica già
Laureatosi a Bologna, venne eletto a eravi stabilita, perchè regnando Do-
vescovo di Cavaglion dal capitolo miziano, vi patì il martirio s. Ana-

di quella cattedralepoi da Sisto IV ;


stasio. Il suo vescovato fu fondato
nel 1474 promosso alla chiesa
fu nel quinto secolo, ed era suffraganeo
di Tovu'nay poscia venne spedito
;
di Oxyrineus Behnese. Si conosco-
dal duca di Borgogna, ambasciato- no tre vescovi, che vi ebbero la
re alle corti di Roma, Vienna, sede.
Francia ed Inghilterra. Paolo II CNIDO, Cnidus seu Stadia. Se-
voleva premiarlo di tanti buoni uf- de vescovile, ed antica città dell'A-
fìzi col Caidinalato; ma prevenuto sia minore, Cnido o
nella Doride.
dalia morte, non potè pubblicaxlo Guido sta sopra il promontorio chia-
in concistoro. Sisto IV in quella mato prima Triopum, e poscia Ca-
vece vi supplì a'5 maggio del 1480, po-Crio. Strabene aggiunge, che si
creandolo Cardinale di s. Vitale ; chiamasse pure Bipolis, come com-
ma dopo tre anni morì improvvi- posta di due città, l'una sul conti-
samente a Roma nel i483, e fu se- nente di Caria, l'altra in un'isola
polto in chiesa a s. Maria del Po- vicina, ma che vuiivasi alla prima
polo, con breve iscrizione. col mezzo di un ponte. Il vescova-
CLUNZO Cardinale. Clunzo Car- to, dipendente dall'esarcato d' Asia,
dinal vescovo Tusculano, viveva nel fu eretto nel V secolo, sotto la me-
I 123, sotto Calisto II. tropoli di Stauropoli, a cui nel se-
CLYPEA o CLIPEA. Sede ve- sto secolo fu unita quella di Afro-
scovile della provincia di Cartagi- disiade. Le notizie ecclesiastiche di-
ne proconsolare, nell'Africa occiden- cono che Cnido conta tre vescovi, i

tale, città propriamente situata sul quali vi fecero residenza.


promontorio Taphilis, detto di Mer- COADIUTORI A. Uffizio e dignità,
curio, e costrutta dai siciliani, se- qualità o carica del Coadjulore, o
condo Silio
Italico che dice esse- , Coadjutor Anticamente si conce-
.

re chiamata Aspis dai suoi


stata devano coadiutorie per un abuso
fondatori. Fu questa la prima cit- pregiudizievole a'fanciulli, colla clau-
tà presa dai romani in Africa, al- .sola, fintantoché potessero entrare
l'epoca della guerra punica. Cre- all'amministrazione del benefizio, ed
scenzio, vescovo di Clypea, assistè a persone assenti, colia clausola, al-
nel 5-}.5 al concilio di Cartagine sot- lorché fossero ritornale. Se ne accor-
to Bonifacio, e il vescovo Stefano darono pure per ogni sorta di Be^
sottoscrisse altra lettera sinodale in- nefizì ecclesiastici (Vedi). Le coad-
viata dalla provincia al concilio, che iutorie furono in uso sino dai pri-
Papa s. Martino l celebrò nel La- mi secoli della Chiesa, ad esempio
terano nel 649. forse dell'impero l'omano, nel qua-
CLYSMA. Sede vescovile d'Ar- le davano aiutanti, coadiutori, e
si

cadia, nel patriarcato di Alessandria, Soprannumeri {^Vedi), a certi uffi-


nel fondo del golfo arabico nel ma- zi e magistrature.
re rosso, posta, secondo Eusebio, do- Fu già antichissima usanza nel-
VOI.. XIV. ..^ 8
,

1.4 co A COA
la Chiesa, che quando alcun mini- derico III; e l'altro concordato sta-
stro,o prelato, o altro ei'a divenuto bilito tra Leone I, e Francesco I, dei
impotenti; ad escici [a re il suo cari- quali parlammo al volume V del
co per vecchiezza, infermità o altra Dizionario a pag. 86 e seg. Nel
causa, egli si prendesse, ovvero il secondo venne statuito: i° che a'ca-
superiore gli desse un individuo in pitoli delle chiese cattedrali e con-
aiuto, che portasse il carico insie- ventuali fosse levata la potestà di
me con lui. Quest'aiutante però non eleggere il vescovo e l'abbate; ma
avea a che fare coli ufiìzio, o bene- vacando i vescovati , e le abbazie,
fìzio, se non mentre viveva quello il re nominasse persona idoncci, al-
di cui era coadiutore, il quale co- la quale fosse dal Papa conferito il

me fosse morto, si faceva un nuo- benefizio; 2.° che il Pontefice non


vo litolare. A sì lodevole pratica potesse dare aspettative, né riserve
si credette vantaggioso, che il co- genei'ali e speciali.
adiutore succedesse perchè esercitas- Le coadiutorie in progresso di
se suo carico precario con mag-
il tempo divennero odiose giacché ,

gior zelo ed impegno; ma questa mi- oltre l'essere grazie espettative, erano
sura come ebbe de' difensori, così fu vie indirette di trasuìeltere bene- i

contrariala col riflettersi che ogni fizii quasi per qual


successione, la
successione nel beneficio ecclesiastico cosa è sempre stata condannata dai
è dannosa, perchè dà occasione di Papi, dai concili e dai padri. Ciò
desiderare, o procurare la morte del non ostante, siccome vi possono es-
coadjuto. S. Agostino, essendosi elet- sere buone e plausibili ragioni per
to di settantadue anni per coadiuto- ammettere alcuna coadiutoria, così
re Eradio, fu immediatamente questi se ne leggono parecchi esempi nel-
domandato dal popolo anche per suc- la storia ecclesiastica . Allorché il

cessore nei vescovato; ma il santo concilio tridentino proibì le coadiu-


non mai volle acconsentire a tal torie, e le grazie espettative, salva
successione, vietandola il concilio JNi- l'autorità della santa Sedi:, aggiun-
ceno; la qual proibizione perchè e- se per altro, che se la necessità del-
gli non seppe prima, aveva accetta- le chiese cattedrali e dei monisteri,
lo il vescovato d'Ippona nella me- ed una utilità certa e necessaria l'i-

desima forma, come osserva il Ber- chiedessero un coadiutore assoluto


nini, Compcnd. dell'Eresie, p. i i6, con futura successione, dal Papa si

giacché il di lui predecessore Va- concedesse colle clausole richieste


lerio lo avea fatto coadiutore con fu- da'sagri canoni, e dopo aver preso
tura successione. piena cognizione dell'argomento. Le
In seguito furono date le coadiu- ragioni adunque, che possono for-
torie anche con futura successione, mare la necessità, o la utilità se-
non solo a' prelati ed altri, che te- condo lo spirito sono del concilio,
nevano amministrazione, ma eziandio principalmente grave età del ve-
la
a'benefizii semplici, dove non ha luo- scovo, o beneficiato, la quale gl'ini-
go l'aiuto, per cui il coadiutore era pedisse di esercitare le funzioni e-
di puro nome, non essendovi di piscopali o ecclesiastiche; il merito
reale che la successione. In parte di un soggetto, quale potesse ren-
il

vi prese qualche provvidenza il con- dere utili servigi alla Chiesa; il pru-
C(;rdato celebre tra ^"icolò Y, e Fe- denzial liguardo di prevenire con
COA COA ii5
simile misura qualclie pregiudizie- trono. Le coadiutorie, che si propon-
vole conseguenza, maneggio, o al- gono in concistoro tanto delle cat-
tro, e simili ragioni. tedrali, che dei monisteri nidliits dioe-
Generalmente nelle coadiutorie, cesis, qualche volta passarono per
non è il coadiutore, che supplica per la segretaria debrevi. Per esse si

conseguirla, ma bensì il coadiuto, il forma il processo tanto per lo sta-


quale fa istanza, che gli sia accor- to delle chiese, che per le qualità
dato per coadiutore un tale, del- del coadiutore, e non essendo vesco-
la cui pietà ,
probità, e religione vo, appunto si deve promovere ad
egli sia convintissimo. In questo mo- una chiesa titolare, ad effetto che
do viene ad essei'e esclusa la ripro- possa ricevere la consecrazione e-
vevole caralleristica delle grazie e- piscopale. Veramente va qui avver-
spettative, le quali, come dicono i ca- tito, che, pailtindo rigorosamente, i ve-
nonisti, sono incenlivi a desiderare scovi non hanno propiiamente il co-
la morte. Così si espresse il III Conc. adiutore, ma i vescovi ausiliari, i qua-
di Laler. Gen. can. 8. Il canonico li però li coadiuvano nell'esercizio
poi giubilato quando mette il co- delle episcopali funzioni . Quando
adiutore, non gode più dell'indulto però muore il vescovo, cessa nelfau-
di giubilazione, e rilorna ad essere siliare ogni rappresentanza, e resta
soggetto alle puntature, qualora egli, soltanto vescovo in parlibus.
o il suo coadiutore non vadano in All' articolo Concistoro, ed al
coro. 11 canonico, che abbia coadiu- § IV De' Concistori segreti, si ri-

tore ,
può esentarsi dalla città di portano altre notizie sulle coadiuto-
sua residenza, soltanto nei mesi det- rie concistoriali. jN'el concistoro di
ti conciliari. settembre 1780, Pio VI ad onta
Il coadiutore, giusta il Diziona- dell'età giovanile , e in considera-
rio della lingua Italiana, è quel- zione dell'alto rango di Massimi-
lo segnatamente, che fa le veci di liano arciduca d'Austria , fratello
un altro, senza riscuoterne i profitti, dell'imperatore Giuseppe II, fece
colla sola ricompensa di succeder- coadiutore sì della chiesa metropo-
gli nell'ufficio , carica , e dignità. litana di Colonia, che coadiutore
Tultavolta si deve avvertire che i della chiesa vescovile di IVIunster
coadiulori debbono avere le singo- nella Westfalia il detto INIassimi-
le qualità richieste per divenire ti- liaiio, giustificandone i motivi con
o coadiutori dei
tolari. Gli ausiliari, apposita allocuzione.
vescovi di qualche sede in pavtihus Né deve passarsi sotto silenzio, che
infìdeliuvi altrimenti non potrebbe- Papa Pio IV, con bolla data a' 18 gen-
ro esercitare le episcopali funzioni, naio i565, Bull. Rom. del Cheru-
e perciò è il Papa quello che li fa. bini t. II., rinnovò la legge di Bo-

Secondo però i luoghi, le persone, nifacio II, il quale aveva comanda-


e i concoidati, talvolta i coadiuto- to che il Papa non potesse elegger-
ri sono presentati al Pontefice dai si né il successore (Vedi), né il co-
principi, e vi vuole il consenso del adiutore, benché in ciò convenissero
prelato, al quale vuoisi dare il coadiu- i Cardinali. V. il Leurenio, De epi-
tore (V. YescovoJ, come nelle co- scoporum vicanis et coadiutorìbus,
adiutorie dei benefizi di patronato Venetiiis 1709; il Fagnano sul libro
vi vuole il consenso dello stesso pa- terzo delle decretali, par. 2. Nulla
ii6 COB COB
de concess. praehend.; La Combe sere posta la città al confluente del
alla parola, Coadiutore, a Coadiu- Reno, e della Mosella, vuoisi che i

toria, non che l' articolo Caivoivico. latini le dessero il nome che porta.
COBELLUZIO o COBELLUZ- La fortezza di Ebrenbreinstein sor-
ZI Scipione, Cardinale. Scipione Co- ge a difenderla da un'alta rupe
belliizio o Cobelluzzi nacque nel formata di strati verticali, ed ha
i565 a Viterbo. Educato a Roma alle falde un borgo del medesimo
nel collegio Nardini, riuscì famoso nome, ov' è il vecchio palazzo elet-
legale presso Alessandro Gloriero, ed torale, ora quasi abbandonato. Ivi
il Cardinale Bernerio. Nel dì delle dimorarono i principi elettori arci-
ceneri recitò eloquente orazione, al- vescovi di Treveri. Si vedono molti
la presenza di Clemente Vili; e edifizi di lave, e basalte rinvenute
divenuto poi segretario delle lettere nelle vicinanze, che danno loro un
latine, da Paolo V a' 19 settembre bello aspetto. Contiene diverse chie-
16 16, fu creato Cardinal diaconOj se, e diversi un ponte
istituti : evvi
poi prete di s. Susanna, e nel i6ig considerevole, fabbricato con pietre
bibliotecario della Vaticana. La san- sulla Mosella nel 1344 ^^ Baldo,
tità della vita, e la dottrina di lui o Baldovino, arcivescovo di Treve-
decoravano sommamente la sacra ri, oltre al ponte volante sul Reno.

porpora. Era assai amante degli Le sue antiche muraglie e fortifi-


uomini di lettere, e la sua casa era cazioni furono considerabilmente au-
divenuta una accademia, ove trat- mentate dopo la pace del 18 14-
tavasi di quasi tutto lo scibile. Sov- Vi si trovano bagni di acque ter-
venne con grandi somme i poveri mali dette di Teinstein, e rinomati i

schiavi, e per trarli dalle mani dei boschi di Ems.


barbari, somministrava cento scudi L'antichità di Coblentza rimonta
per ogni anno. Dopo conclavi di i ai tempi romani, e gl'imperatori
Gregorio XV, ed Urbano Vili, mo- vi avevano un sontuoso palazzo.
rì a Roma nel 1627, di sessanta- Anco diversi re Franchi vi fecero
due anni, e dieci di Cardinalato, il loro soggiorno, non che Cai'lo
ed ebbe tomba nella chiesa del suo Magno, ed alcuno de' suoi succes-
titolo. Dal gesuita Angelo Galluzzi sori, per cui divenne città libera
si ha r Oratio in funere Seipionis dell'impero. Fu data alla illustre
Cohelludi Cardinalis Tit. s. Siisan- chiesa di Treveri {^f^edi), sotto Me-
nae, Romae 1626. doaldo, che ne fu arcivescovo nel-
COBLENTZ {Conjlnentes, Con- l'anno 626. Quindi venne restau-
fluentia ). Città di Germania , nella rata nel 63 1, e cinta di mura dal-
diocesi di Treveri, negli slati prus- l' arcivescovo Arnolfo nel 1 240-
siani, nella provincia del Basso-Re- Mentre era dominio dei sovrani elet-
no ,
già capitale dell'elettorato di tori di Treveri, nel i632 fu asse-
Treveri, ed oggi capo luogo di det- diata dagli svedesi, e poi bombar-
ta provincia, della reggenza , e del data dai francesi, che l'obbligaro-
circondario del suo nome. Sulla fo- no a rendersi, e poscia senza po-
ce, per cui il IMoselIa gittasi nel tersene di nuovo impadronire, nel
Reno, sorge Coblentza, o Roblenz, 168S, molto la danneggiarono. Sof-
in bella pianura, circondata da de- frì ancora assai nella guerra di
liziose passeggiate. Appunto dall'es- trenta anni. Nel 1792 Coblentza
COB eoe 117
diventò il quarlier generale dei prus- IO 12, coir intervento di Enrico re
siani, prima della loro irruzione in di Germania per la condanna di
,

Francia, e il luogo di riunione de- Thierry vescovo di Metz, e degli


gli emigrati francesi, destinati a for- altri ribelli di Lorena. Il concilio
mare l'armata del principe di Con- sospese Tierry dalla celebrazione
dé. Nel 1
794 cadde in potere del- della messa, finché si fosse giustifi-
la Francia, e terminò di essere la cato. Il vescovo erasi ribellato con-
capitale, e residenza dell'elettore di tro il re suo cugino perchè avea ,

Treveri, e sino al 8 14} fu 1 il capo date alla chiesa di Bamberga le ter-

luogo del dipartimento del Reno, re dotali di sua sorella. Mabillon,


e della IMosella. Ora è sede di un Jnn. s. Benedict. t. IV, p. 280;
governatore della provincia , e di Dizioìiario de concili, p. gS, e Man-
una corte superiore di giustizia, pel si, t. I, 1227.
p.
re di Prussia. Coblentz è celebre COCCINO o COCHIN ( Coaci-
anche pei seguenti concili. nen. ). Città con residenza vescovile
Il primo fu celebrato nell' anno nelle Indie orientali di Portogallo,
86o, ed incominciò a' 5 giugno. ovvero nell'lndostan inglese. E ca-
V'intervennero cinque re, cioè Lui- pitale della provincia e stato di
gi e Carlo Calvo suo fratello, coi Cochin sulla costa occidentale del-
loro tre nipoti Luigi, Lotario e Car- rindostan. Fu questo il primo pae-
lo, oltre tredici prelati, e trentatre se, ove dai buoni indiani si è per-
gran signori. Sì conchiuse la pace messo agli europei di formare uno
tra nominati principi , si stabilì
i stabilimento, ed i portoghesi furono
una formola di giuramento, e si fe- i più solleciti a goderne il vantag-
cero i patti di soccorrersi scambie- gio. Ma il Rajah postosi nel 1791
volmente. Regia t. XXII, Labbé t. sotto la protezione inglese, divenne
Vili, e Arduino t. V. vassallo di quella nazione, e la con-
Il secondo si adunò nell' anno trada passò così dal Portogallo al-
922, e compose di otto vescovi,
si l' Inghilterra.
chiamati da Carlo // Semplice re Goccino, o Cochin (Cochinurn),
di Francia, e da Enrico re di Ger- trovasi sulla costa del Malabar di
mania. Degli otto canoni , che ivi qua dal Gange, in una posizione
formaronsi, ne restano soli cinque. fertilissima, all' estremità settentrio-
Il primo proibì il matrimonio so- nale di un'isola separata dal conti-
pra il sesto grado di parentela, cioè nente mediante un canale. Essa è
sino alla settima generazione. Il ben fortificata, è di forma semicir-
quinto vietò che avevanoa' laici , colare, ed è sede d'una corte di
cappelle, di ritirarne le decime, le giustizia, e di una ricettoria gene-
quali doveano spettare ai preti cap- rale delle imposte. Fra gli edifizi
pellani, pel servigio delle medesime, di Cocci no vanno rammentati quel-
per l'ospitalità de' pellegrini , e pei lo del governatore, il palazzo pub-
poveri ; e l'ottavo fece de'provvedi- blico, e le caserme. Vi sono una chie-
menti sui beni delle chiese. Regia sa cattolica, due riformate, una sina-
tom. XXV, Labbé tom. IX, Ar- goga, e molti templi indostani. Il suo
duino tom. VI, e Dizionario de' con- porto è pericoloso a cagione di uu
cili, p. 95. banco, che ne attraversa l'ingresso ;

Il terzo concilio ebbe luogo nel ed ha un cantiere di costruzione.


ii8 eoe COG
Secondo la maggior parte dei toghesi ancora i missionari, e pro-
geografi, Goccino fu fondata nel fanate e distrutte le chiese, si per-
i5o3 dai portoghesi comandati dal dette ben presto il frutto degli o-
rinomato Albuquerque, essendo re perai evangelici. Tuttavolta la se-
di PortogalloEmmanuello. Quivi nel de fu ed ora trovasi
ristabilita ,

1626^ mori il celebre Vasco di Ga- vacante. Ne fu ultimo vescovo, per


ma. Era assai florida Goccino allor- la consueta nomina del re, il p.
ché gli olandesi nel i663 l'assedia- Tommaso de Noronha, morto nel
rono sotto la condotta del loro ge- 1829.
nerale Van-Goens, sul momento La residenza del vescovo è a
appunto in cui egli seppe la ricon- Golan o Gochin, città dell' Indo-
ciliazione fra il re di Portogallo stan negli stali del radjah di Tra-
Alfonso VI e l'Olanda. Tenutasi
, vancore, la cui giurisdizione vuoisi
però da esso segreta tale notizia, si estenda su circa cento chiese. Ivi
sollecitò le operazioni , e costrinse sono molti nestoriani ed ebrei, e i
la piazza ad arrendersi nell' ottavo più abili artisti del Malabar. La
giorno dell'assedio. Nel dì seguente, cattedrale è dedicata a Dio sotto
una fregata partita da Goa recò r invocazione di s. Francesco d' As-
gli articoli della pace, ma il gene- sisi, presso la quale evvi un piccolo
rale si scusò col dire, che quelli i episcopio. Non evvi capitolo; sonvi
quali si lagnavano del suo conte- però alcuni preti e chierici per l'uf-
gno mala fede, avevano pochi
e ficiatura. La cura delle anime nella
anni prima tenuta la medesima con- cattedrale si esercita dal vicario del-
dotta nel Brasile. Gli olandesi in- le missioni, ed avvi anche il batti-
nalzarono il suo commercio ad un sterio. Questo vi è pure nell' altra
sommo grado di prosperità. Ma nel chiesa parrocchiale ; ma meno qual-
1795 se ne impadronirono gl'in- che confraternita, non vi sono mo-
glesi, e r hanno sempre conservala. nisteri , né seminario ec. I frutti
La fede fu introdotta in Gocci- della mensa sono tassati ne' libri
no dopo che i portoghesi se ne fe- della cancelleria Apostolica in fiori-
cero padroni il perchè Papa Pao-
; ni cento sessantasei, mentre la corte
lo IV, ad istanza del re di Porto- di Portogallo somministra al vesco-
gallo Giovanni III, nel mese di feb- vo annualmente, la somma di mille
braio i558, eresse Goccino in sede e trecento crociati. F^. la costitu-
vescovile. S. Francesco Saverio ge- zione di Pio VI, Implacabile tene-
suita convertì Goccino alla cattolica hrariun priiicipis, data ai 27 luglio
religione, e la fece dal Pontefi- 1778; Facuhas tributa episcopo
ce dichiarare sutfraganea della me- Coccinensi in Indiis regendi Eccle-
tropoli di Goa, soito la quale è Goanani, licet non
siani et dioecesini
tuttora. Ma la compagnia di Olan- vacantem, attenta episcopi absentia.
da, che entrata in Giava, fabbricò GOCLEO GiovAN.vi. Scrittore e
il folte, e la città di Batavia, nella teologo del secolo decimosesto., nato
suddetta epoca s' impadronì di molti in Norimberga, o, secondo altri, in
luoghi e della città di Gochin, non Wendestein l'anno 1480. Fu pri-
che di gran parte delle stesse In- ma d'3cano della chiesa di nostra
die orientali, con detrimento de' cat- Signora in Francoforte sul Meno;
tolici; dappoiché discacciati coi por- poi canonico di s. Vittore a Mn-
eoe eoe 119
gonza, dove sì pose al coperto dal- venne promosso alla sacra porpora
le persecuzioni degli eretici. Si tras- da Onorio II, nelle tenipora di di-
ferì in seguito a Breslavia nella cembre del detto anno.
Slesia, ed ivi pur ottenne un ca- COCOLLA ( Cuculia , pallium ).

nonicato. In questa città, giusta la Veste esteriore, che usano i monaci


opinione più probabile, cessò di e le monache, detta cosi anco dal
vivere nel r 552. Egli stesso ha Cappuccio [Fedi), che alle cocolle si
pubblicato il cafalogo*delle sue o- sovrappone, e dai monaci si disse
perCj oltre le dispute e conferenze anche pallio dalla parola pallia-
che sostenne contro Lutero, e mol- re, che significa coprire, come os-
ti Quel catalogo vien ripor-
eretici. serva Bonanni nella
il Gerarchia
tato dal Moreri. Fia tutti i suoi a pag. 112 e 117, ove riporta la
scritti, l'opera più considerabile è : testimonianza del Salviano, che par-
Gli scritti e gli atti di Martino la degli antichi monaci palliati. Del-
Lutero. In questa si ha un com- la forma, specie e colore della co-
pendio esatto e fedele di quanto fu colla de' monaci, de' loro conversi,
fatto e scritto in Germania in ri- e delle monachene tratta ai
, se
guardo alle contestazioni sulla reli- rispettivi genericamente
articoli , e
gione dal cominciamento della di- se ne parla sugli abiti dei monaci.
sputa sino alla fine del i5^6. Co- Tale veste è ampia e con grandi ,

eleo conosceva assai bene lo stato maniche.


delle quistioni di controversie, la Dicono alcuni che vi furono due
dottrina della chiesa, e quella de- sorta di cocolle, cioè una col cap-
gli eretici. Scriveva con molta faci- puccio, e perciò detta cucullus, o
lità, ma con uno stile piuttosto cocolla, di color bianco, per assu-
negletto. Nelle sue opere si trova- mersi ne' divini uffici! ; e l'altra di
no molte invettive contro gli ere- colore nero per usarsi, allorché i

tici : è celebre il principio di una monaci andavano per la città. Tal-


orazione scritta da lui contro le volta per cocolla non solo s' intende
due lettere di Lutero a Papa Leo- il cappuccio, ma anco lo Scapola-
ne X. In esso comincia ad imita- re (f^edi). Dalla voce Cucullus, i

zione della seconda catilinaria di Ci- monaci chiamano kallus


maroniti
cerone colle parole: Qnonsgue tan- il cappuccio monacale per cui cu- ,

dem ahutere, Catilina saxonice, pa- cullatus fu detto il monaco. Si leg-


tientia nostra? Era rigido difenso- ge nel citato Bonanni, Catalogo de-
re dei costumi e della disciplina gli Ordini religiosi, p. XV, quanto
della chiesa; nemico egualmente segue " Usano le monache una
:

delle composizioni, nelle quali vo- M sopravveste comunemente detta


levasi transigere e rallentare sopra " cocolla. Varia è stata la signifi-
qualche punto di essa. Non era » cazione di questo nome, come no-
gran fatto esperto nella critica; a- » tò il p. Mabillon nella prefazio-
vea però qualche gusto di anti- » ne ai santi benedettini del secolo
chità. M V, a carte 4'- Il Pontefice Cle-
COGLITI Bennone, Cardinale. •3 mente V, nelle lettere Apostoli-
Bennone Coeliti, nobile di Cesena, " che spedite nel concilio generale
divenuto vescovo della sua patria nel •> Viennese, sopra lo stato mona-
1126, era celebre in letteratura, e » cale, per fuggire, o evitare Tarn-
120 eoe COI)
=> biguità, dichiarò, che pel nome con cui serafini cuoprono il cor-
i

'> di cocolla intendeva un abito po, ed esprimono la penitenza, e le


» lungo, e largo, privo di maniche, virtuose operazioni, f^. Oclavii Fer-
'» con altro nome detto scapolare ; rarli, De re Presti a ria, l?ata.\'ii i654-
" e che con la voce Fiocco inten- CODICE, o CODICO(Cof/(^x;. il
»>deva mi abito, il quale aveva nome di codice oggi è generalmen-
" maniche lunghe, e larghe. Or di te applicato agli antichi manoscritti.
»> questo abito si vestono le mona- Laonde Codice per antonomasia si
« che, quando devono intervenire chiama il che contiene le leg-
libro,
»» alle funzioni sagre, e adesso da gi dell'antico diritto romano, cioè i
» tutti comunemente si spiega col decreti, le costituzioni, le leggi, i re-
» nome di cocolla, siccome fu de- scritti cominciando
degl'imperatori,
" scritta dall'autore ì!ìq\V Apologia da Adriano sino a Costantino. Tale
>> dell' imperatore Enrico IV. Lo raccolta si chiamò anche Codice
" stesso p. Mabillon eruditamente Gregoriano, e Codice Ermogeniaiio,
' dice, essere stata per l' addietro dal nome dei compilatori. Quindi
»> varia la forma di tal veste. In venne compilato WCodice Teodosiaiio,
" qual tempo poi avesse principio per volere dell'imperatore Teodosio
»» r uso della cocolla appresso i mo- II, detto Giovane, e pubblicato nel-
/"/

" naci, varie sono le opinioni de- l'anno 4^4- f ^^*^ poscia nuova-
"^i

" gli scrittori ". Il IVIacri, Notizia mente compilato per ordine di Ala-
de' vocaboli ecclesiastici, alla parola rico re de'goti, il quale nel 5o6 il

Cuculia, dice che la cocolla de' mo- pubblicò col nome


Codice Teo- di
naci fatta in forma di toga fu pre- dosiano, e fu osservato siccome con-
sa dalla veste degli apostoli cbia- tenente tutto il diritto romano. Fi-
mata Colohio [f^ecli), la quale era nalmente fece fare un nuovo codi-
della forma della dalmatica, e per- ce l'imperatore Giustiniano I dal ce-
ciò in forma di croce. Essendo la lebre Triboniano di
giuriconsulto
cocolla de' monaci fatta in egual Sida nella Pamfilia, e pubbhcollo
modo, ecco le spiegazioni mistiche nel 528, e 534- Con esso vennero
e simboliche, che ne dà , citando compresi i precedenti insieme ad al-
Gemm. lib. II, cap, iSy. La for- cune nuove costituzioni, e forma co-
ma di croce ricorda a' monaci di sì la terza parte del diritto civile,

mortificarsi, e correggere le concu- o romano. 11 codice delle leggi an-


piscenze della carne ; ed esprimen- tiche è una raccolta, che contiene le
do le parti della cocolla le sei ale leggi dei visigoti, un editto di Teo-
dei serafini , è perciò che le due dorico, le leggi de' borgognoni, la

parti colle quali si velano il capo, legge Salica, e quella de'Ripuariani.


cioè il cappuccio, significano le det- Degli altri codici posteriori non è
te due ali, e sono figura della fe- nostro scopo il parlare, limitando-
de, e della speranza, mentre le due ci a questo cenno. De'codici, o ma-
maniche sono simbolo delle due ali, noscritti pili celebri , si fa menzione
colle quali i serafini volano , e si- ai relativi A' nostri giorni,
articoli.

gnificano il duplice amore, e dile- e nel i833 è stato pubblicato in


zione. Le due parti poi principali Roma dal eh. avvocato Giuseppe
della cocolla, cioè il davanti, e il Gaetano Martinetti, il Codice di eco-
di dietro sono simili alle due ali nomia pubblica, ossia Codice uni-
COF COF 12 1

versale de' doveri, i^er le pene ful- co del loro culto, mentre procura-
minate contro i coiroinpitori de'co- rono la totale estinzione del calto-
dici, è a vedeisi, de Diris et adiii- licismo. Perciò, siccome que' giaco-
ratioiiibu'ì apposids ad Codices^ iii- biti erano quasi tutti egiziani na-
flictìs^ vel corruinpentibus , vel ini- ti , è assai verosimile, che fossero
nueiiUbu.'! , vel eos snbrìpicntibiis. P^. propriamente chiamali Cofti o egi-
Fabricio in Bibl. Graeca, tom. V. ziani. La loro fede, le discipline ec-
p. 74. clesiastiche, le pratiche di religione
COELE, COELOS, o CYLA. sono eguali a quelle degli Abissini
Sede episcopale del Chersoneso di (Vedi), eccetto alcune cose di leg-
Tracia, provincia di Europa, eretta gera importanza. Ma non è a cre-
nel secolo nono e fatta suffias^anea dersi, che oggidì sieno i Cofti in
alla metropoli di Eraclea. Si cono- possesso di tutti que' privilegi, che
scono tre de' suoi vescovi; quindi tanto li fecero imbaldanzire quan-
vuoisi trasferita a Madyla o M:\\- do si sottomisero agli arabi. Una
ton, chcj fondata nel VI secolo, nel volta che costoro si videro in tran-
IX divenne metropoli. quillo e sicuro possesso dell'Egitto,
COFTI o COPTI. Cristiani di vietarono il pubblico esercizio della
Egitto, che appartengono alla setta religione cristiana, ed i Cofti si co-
de inonosofiti, o giacobiti. Variano strinsero a comperare con esorbitanti
gli autori neir assegnar l'origine del somme la tolleranza del loro culto.
loro nome, e la ragione per cui, a Anzi i saraceni divennero per essi
differenza degli altri cristiani e dei persecutori spietati, li caricarono di
cattolici, cos\ si appellino. Però la imposizioni arbitrarie, e di eccessi-
opinione più verosimile vuole, che ve contribuzioni. Le rivolte accadute
la etimologia dei-ivi dalla stessa gre- nell'impero de' Califfi non potero-
ca voce ylgyptos, e che a' giacobiti no raddolcire la condizione di quel
di cpiel paese sia in ispecial modo popolo, che per altro si è conser-
attribuita, perchè dopo il concilio vato sino al giorno d'oggi, ma in
di Calcedonia gli egiziani nativi resta- numero assai minore di quello che
rono totalmente attaccati a Diodoro, era quando Amrou generale di O-
ed a'suoi seguaci, che le leggi degli niar conquistò l'Egitto. Dipendono
imperatori non valsero punto per ri- i Cofti dal patriarca di Alessandria,
condurre all' unione della Chiesa. che risiede Cairo, ed hanno un-al
Lo scisma tra di essi avea comin- dici o dodici vescovi. 11 clero è nu-
ciato appunto ne' tempi di quell'e- meroso, siccome frequenti sono i
retico, e si andò per tal maniera monisteri, che generalmente sono
dilatando, e con passi così gigante- degli Ordini di s. Antonio, o di s.
schi, che in breve tempo la massi- Paolo, o di s. Macario. Celebrano
ma parte degli egiziani professava il la uffiziatura nella lingua del pae-
monosofismo. Allora fecero forza se, ed hanno anche una versione
contro i greci ortodossi, che domina- della Bibbia. Affettarono essi piìx

vano in quei luoghi, li discacciaro- volte la unione colla chiesa latina,


no, li oppressero; ed al tempo del- ma sembra a causa di qualche lo-
la guerra degli arabi consegnarono ro interesse, cessato il quale, cade-
ad essi le città, che doveano difen- va di volto la maschera. Anche
dere, e chiesero l'esercizio pubbli- nel i556 il patriarca di Alessan-
123 COG COG
dria avea spedito a Roma un suo Cesco I, e nel parco si vede anco-
legato al Papa Paolo IV, con let- ra la statua di bronzo di siigran
tere nelle dimostrava la di
quali principe. Quivi egli, il dì i i giugno
lui sommessione al capo supremo, i526, fece lega col Pontefice Cle-
e vicario di G. C, e lo pregava mente VII, con Enrico Vili re di
insieme a volergli mandare un qual- Inghilterra, co' veneziani, fiorentini,
che dotto ecclesiastico per trattarvi svizzeri, e col duca
di Milano, con-
la unione. Quindi Pio IV, succes- tro l'imperatore Carlo V. Gravi
sore di Paolo, nel i56i gli avea ne furono le conseguenze, e fune-
spedito il p. Roderico gesuita, in stissime per Roma, che fu crudel-
qualità di nunzio apostolico. Ma mente saccheggiata dagl' imperiali
questo religioso, dopo una conferen- nel 1527. Questa città, la quale,
za tenuta co' deputati del patriarca, secondo alcuni, anticamente chia-
venne a sapere, che i titoli di Padre mavasi Campiniacuni o Compinia-
de' padri, Pastor de' pastori, e IMae- cìim, un tempo faceva parte della
stro di tutte le chiese, dal patriar- Santongia, ed ebbe signori partico-
ca largiti al Pontefice nelle sue let- lari sino al secolo XII, essendo sta-
tere, erano semplici parole di com- ta allora congiunta all'Augomese.
plimento, ch'egli era solito di tenere I protestanti calvinisti, e ugonotti
co' vescovi, di Conchiu-
lui amici. se ne impadronirono nel 1069, in-
sero quindi que' deputati, che dopo di il duca d'Anjou l'assediò, dopo
il concilio di Calcedonia, e lo sta- la vittoria di Jarnac. trovando- Ma I

bilimento de' patriarchi indipenden- la difesa da una forte guarnigione,


ti r uno dall'altro, ciascheduno era fu obbligato a ritirarsi. Venne pu-
il capo e maestro della sua propria re assediata dal principe di Coadé,
chiesa. Questa risposta venne dal il quale fu parimenti costretto a
patriarca trasmessa al Papa dopo ritirarsi, battuto dalle truppe reali,
aver ricevuta una buona somma comandate dal conte di Harcourt.
di danaro, a titolo di semplice Cognac è rinomata anche per la
carità, rimessagli per via del con- celebrazione de' quattro, o cinque
sole veneto. Forse in progresso a- seguenti concilii.
vrehbero i Cofti abbracciata la fe- primo si adunò a' 12 aprile
Il

de romana; ma le superstizioni, e i-zSS da Gerardo di Malemort, ar-


la ignoranza del clero, e molto più civescovo di Bordeaux, coli' inter-
lo spirito di puntiglio che regna vento de' suoi sufFraganei. Vi si
ne' loro monaci, tengono la molti- pubblicarono trentanove canoni , o
tudine indivisibilmente attaccata ai articoli di riforma , dove si vede
suoi princip ii. come nella maggior parte de' con-
COGNAC, Caudate, o Conacum. cili di quel secolo lo spirito di li-

Città di Francia, nel dipartimento tigio dominasse nel clero. Il conci-


della Charente, capo luogo di cir- lio oppose delle scomuniche generali
condario, e di cantone, posta sul- agli abusi esistenti, cioè di valersi di
la riva destra della Charente , in false lettere , e di procedere contro
ridente ed amena situazione. E se- una parte pegli stessi motivi al tribu-
de di tribunali, magistrature ed i- nale di giudici diversi. Sì vollero to-
slituti. Nel vecchio castello nacque, gliere anche gli abusi dei laici, che si

l'anno r
493, il re di Francia Fran- facevano cedere azioni dai chieri-
COG COG J23
ci, per trarli al tribunale ecclesiasti- fonto era interdetto o scomunicato.
co; alcuni si dicevano giudici falsa- Labbé t. XI.
mente delegati, o suddelegati, e fa- Il quarto concilio fu convocato
cevano citar le parti loro, senza poter nel 1262 dal suddetto arcivescovo,
mostrai'e commissione ; altri vantava- in cui si formarono sette articoli o
no un diritto in virtù di lettere statuti, i quali interdirono i luoghi
ottenute prima in altre occasioni ;
ove si tenevano per forza gli eccle-
davansi ai monaci in denaro il vit- siastici ; venne imposto ai signori
to e le vestimenta; si trascurava ed ai magistrati di costringere gli
di render conto delle entrate del scomunicali a ravvedersi ; e agli ec-
monislero, e di tenerne chiuse le clesiastici si ordinò che in tempo
porte, per cui i religiosi ne usciva- d' interdetto, celebrassero gli uflizi
no senza licenza, mangiavano ovun- divini a porte chiuse, come anche
que, e soli abitavano ne'priorati. A venne vietato a' parrocchiani di en-
tutto prese provvidenza il concilio, trar nelle chiese interdette. Fu fat-
insieme ad altre cose riguardanti la ta inibizione alle dignità degli ar-
disciplina.Labbé tom. XI, Arduino cidiaconi, arcipreti, e decani di fu-
tom. VII. amministrare dai vicari i loro be-
II secondo concilio si celebrò nel nefici. Labbé t. XI , Arduino t.

1254 sopra la disciplina, ed anco VII.


in questo si formarono trentanove Il quinto concilio fu pure tenu-
canoni; ma i primi diciassette sono to dall'arcivescovo Pietro nel 1263
una rinnovazione del concilio prece- in un luogo di Cognac, che non è
dente. Vennero scomunicati preti i nominato. Vi si fecero sette arti-
che coabitassero colle donne sospette; coli, il secondo de' quali dichiara ,

si regolò il digiuno, vietandosi la che coloro i quali per un anno sa-


carne; si vietò a' laici di collocai'si ranno rimasti scomunicati, si do-
in coro co' chierici nelle ufìiziature; vran riputare erefici, ed assogget-
venne ordinato alle donne gravide tati quindi alle pene temporali. Tan-
di confessarsi e comunicarsi prima to in questo concilio che nel pre-
del parto, e fu proibito severamen- cedente, si notano le rimostranze
te alle donne di tenere seco a dor- fatte dal clero sulle scomuniche al
mire i figli. Labbé tom. XI. re s. Luigi IX. Dizioiiaiìo de con-
Il terzo adunossi l'anno 1260 cili, p. 9(3.
dall' arcivescovo di Bordeaux Pie- COGJy'OME (Co-/zo/«m ). Nome,
tro di Piocidavalle. Vi si fecero di- che abbiamo dopo il
tutti proprio,
ciannove canoni, co'quali proibironsi cui ricevemmo dai nostri genitori
le notturne adunanze, e le vigilie ed antenati, ed il quale è comime
nelle chiese, e cimiteri; si abolì il alla nostra discendenza, e a quelli
disordine dei balli nelle chiese per che adottiamo per figli, nipoti, ec,
la festa de' ss. Innocenti, e di ele"- dacché li chiamiamo col nostro
gere ia quella circostanza delle per- cognome. I cognomi si formarono
sone col nome di vescovi ; venne dall'agnome, ossia soprannome, dal-
proibita la guerra de' Galli , e di le dignità, dai ti'ionfi militari, dalle
seppellire fuori della parrocchia qua- arti, dalle scienze, dalle scoperte,
lunque cadavere, senza il permesso dall' agricoltura , dalla pastorizia ,

de! curato 5 affin di sapere se il dc- dal luogo di abitazione , dal nume
134 ^'^^ CO ( r

de' feudi . e delle ville , da quello Vopisci da quel Vopisco, uno de-
della patria , della nazione , dalle due gemelli che nascendo rimav"
virtù, dai vizii, dalle imperfezioni, vo; i Scipioni, i Torquati, e tanti al-
e difetti della persona. Osserva il tri, che per diverse ragioni ebbero
Gori, nel suo Fiorino d'oro, pag. un soprannome dal popolo, per le

478, che i cognomi delle famiglie loro virtù, valore e altre qualità, il

non si dovrebbono mai declinare quale poi rimase loro, e ne'discen-


come nomi, per evitare frequenti
i
i denti in perpetuo. Ciò accadde pure
equivoci, a cagione della variazione presso i che ancora ponevano
greci,

che portano. alle l'agnome relativo alle


persone
1 primi, che imposero un cogno- individuali azioni, il perchè il cogno-
me alle famiglie o prosapie, presso me di Solerò venne da Salvatore;
i popoli antichi, furono i romani quello di /y,z//iiVo dell'essere ciarliero;

del primo secolo, ed ultimi a rista- di Gripo dal naso adunco ; di Fisco-

bilirli in Italia furono i longobardi, ne dalla pancia grossa; di Evergete


e i normanni conquistatori. I ro- dall'animo benefico, ec. Sui nomi e
mani trassero i loro cognomi prin- cognomi summentovati ed altri molti,
cipalmente dall'agricoltura, e dalla il Cancellieri ci dà preziosa erudi-
pastorizia, tenute anche da essi in zione nella Disseriazione epistolare
onoranza. Tal fu il loro amore per sopra due iscrizioni con l'arie noti-

la campagna ed agricoltura, e per le zie intorno ai nomi delle fiere e


analoghe cose rusticane, che per di- de' bruti usali dagli antichi romani
stinguere le loro famiglie e discen- non meno che dagli antichi cristia-

denze, assunsero dalle stesse cose ni, Roma 18 19.


campestri il cognome, come i Leti- I longobardi ed i normanni
tuli, i Melj, i Fabj, i Pisoni ec, presero anch'essi i loro cognomi
nomi tutti proprii della coltivazione principalmente dall'agricoltura e dal-
dri campi, che bagnavano con ono- la pastorizia, cui tenevano in gran-

rato sudore, e lavoravano colle pro- de riputazione. Non solo i figli

prie mani. romani dalla pasto-


Altri deiromani prendevano il pronome,
rizia presero il cognome, e lo impo- o antinome che si usava avanti il
seio e tramandarono alle loro fami- nome gentilizio, ma anco servi so- i

glie; quindi sono pur noti Jnven- i levano prenderlo dai padroni, cioè
ci, i Piluniiiìi, i Caprini, gli Equini, quando venivano posti in libertà.

i V^itdlj, i Porzj ec. Presso di essi Gli schiavi ed i liberti di frequente


specialmente il difetto della natura, il solevano assumere un cognome de-
vizio dell'animo, la bellezza, i virtuo- rivante da quello del nome o co-
si costumi si presero per qualifiche, gnome del proprio padrone, anzi
colle quali si cognominarono le fa- del primo padrone che avevano ser-
miglie, per cui i Crassi presero il vito, come osserva il p. Lupi, Dis-
loro dalle persone quadre, e robu- sertazioni t. II. p. 43- Vari esem-
ste che le componevano; Cincinna- i pli ne riporta pure monsignor Raf-

ti dalla lunga capellatura; i Na- faele Fabrelti nel suo dotto tratta-
soni dal difetto del naso; i Poslu- to delle antiche iscrizioni. P^. l'eru-
vij per quello che nacque dopo la dita congettura dell'origine del co-
morte del padre^, e che solo dal suo gnome Cicero, che usò il gran Ci-
nome poteva sperare soccorso; i cerone, del prof F. Orioli nel t. II
COG COG 125
del Giornale Arcadico, a p. 3 1 i za degli stemmi gentilizii (Vedi), e
e seg. Andrea Adami, Storia di Poi- coll'autorità di Tiletto egli ne di-
seno, libro 172, dice del pro-
II, p. chiara la cagione, e il tempo. Ec-
nome quando assumevasi, notando, co pertanto come s'esprime: Tilel-
come si legge nelle lapidi, che anti- tus ait, fraucorum nobilex sub Ca
camente le mogli portavano Io sles- roliiìorniii exitii, hoc est anno gratiae

so pronome del marito. A quest'ef- qHo,cogno}nina sihi adscivisse ; ple-


fetto è a sapersi, che gli antichi ro- rosque ab illustriorihus siiis feudis,
mani non davano il pronome ai gio- riisticos, et seri'os a ministeri is et

vani finché non si vestivano della quae habebant; soggiungendo


villis

toga virile, cioè nell' anno diciasset- però che il costume degli stemmi,
tesimo di loro età, né il davano alle o arme gentilizie, corrispoiuleiiti al
donzelle finché non si maritassero. cognome o a qualche notevole
,

Quindi i conjugi nell'unirsi in matri- avvenimento delle famiglie, piglias-


monio non si chiamavano coi loro se piede sino dal tempo di Carlo
proprj nomi, ma il marito allora si ]Magno, coronato imperatore an- 1'

nominava Cajo, e la moglie Caja, in no 800.


memoria del matrimonio felicissimo Ne' secoli di mezzo cognomi si i

che fu tra Caja Cecilia, e Tarquinio presero dal nome della patria, co-
Prisco re de' romani. Da quanto me si ha dal Borgia, Memorie t.

poi riporta il medesimo Adami a p. II. p. 433, il quale nel t. III p.

176, sembra che in Toscana i gio- 100, riporta altre notizie analoghe,
vani prendessero il pronome prima dicendo, che sebbene sino dal seco-
dei quindici anni. lo X invalesse in Italia l'uso de'co-
Altre denominazioni e cognomi si gnomi, non divenne generale che nel
presero poscia dagl'italiani, dopo l'in- XV. Il Garampi, nelle Memorie ec-
vasione dei longobardi, giacché gli clesiastiche pag. 5o8, dice, che co- i

antichi cognomi erano slati trascu- gnomi nel XIII e XIV secolo non
rati; per cui i nobili lo presero dal- erano per anco assunti da tutte le
le castella, e feudi che possedeva- famiglie nobili, specialmente da quel-
no. Che i nobili nel secolo IX e le, che possedevano signorie e feu-
X, lasciato il proprio avito, prendesse- di, le quali dal solo nome di essi

ro il cognome dalle possessioni, forse distinguevansi, né però il nome del


per genio di vanità, e per affettare feudo a quello della persona sempre
possanza, lo riflette Alberto Cassio si aggiungeva. Quindi, a pag. 243,
nelle Memorie istoriche della vita riporta vari esempi, che il nome di un
di s. Silvia p. 120. Aggiunse egli a ascendente posto in genitivo in molti
pag. 47j che, secondo il ]Muratori, casi serv'i per cognome, siccome di-
Med. aev.,
t. 3. diss. 42, cognomi si i ciamo gli Orsini, i Frangipani, gli
tornarono ad assumere dalle fami- Annibaldesi ec. ; e non più di Orso,
glie verso il declinare del secolo IX, di Frangipane, e diAmàbaldo, come
avendo conservato gli antichi solo dissero nostri antichi. In Roma spe-
i

poche famiglie. Anche lo Spelmann cialmente durò lungo tempo questo


avea già riconosciuto in detta epo- costume. Osserva inoltre, che un no-
ca l'uso de' cognomi tra gl'italiani. me proprio posto in secondo caso
Fu inoltre contemporanea ai cogno- dopo tm altro che sia in retto, wnn
mi l'altra non meno lodevole usan- sempre significa il padre di quello
ra6 COG COG
ilche può confeimarsi con un te- si diffuse, e propagò in modo, che
stamento dell'anno 1279 che ,
il genti d'ogni nascita, grado e condi-
Gararapi vide nell' archivio Orsini, zione assunsero un cognome: il per-
dove Matlhneus Ursinatus quondam ché la lingua de'cognomi si può pa-
fi. Nepolionis Johiiimla Cajetani, ragonare a quella della torre di Ba-
non significa che Matteo fosse figlio bele.
di Orso, ma bensì ch'era dei figli Il sommo Pontefice si sottoscrive
di Orso. Vero è per altro, che co- col solo nome del pontificato ( V.
munemente ogni nome proprio se- Nomi dei Papi). Così fanno i sovra-
guito da un altro in secondo caso ni, non usando neppur essi il co-
denota figliuolanza, e le famiglie gnome delle loro famiglie. Antica-
de'nobili romani ereditando, e ripe- mente i Cardinali (Vedi) si chia-
tendo spesso nella loro discendenza, mavano e sottoscrivevano sempre
il nome di qualche loro antenato, col nome della nazione, o della pa-
vennero poi a poco a poco a farse- tria, o del vescovato suburbicario,
lo vero loro cognome, siccome un o altrOj o dei titoli, e delle diaconie ;

chiaro esempio può aversene nella ma i vescovi tuttora si sottoscrivo-


genealogia deBclioiii. della quale il no senza cognome. Dice il Sarnelli,
medesimo Garampi tratta a pag. Leu. Eccl. t. IX. p. 92, Della sot-
5oi. toscrizione in genere e di quella
Infiniti sono i cognomi di fami- de'vescovi, che i vescovi debbono
glie italiane, che lo presero dalle lo- sottoscriversi col nome della chiesa,
ro patrie, o città, terre, castella, e feu- non col cognome della famiglia, co-
di, e diversi esempi ne riporta il cita- me più volte ha prescritto la con-
lo l'orgia, t. Ili p. 100, e loi. Così gregazione de' vescovi e regolari, am-
i Gaetani ripetono l'origine dalla monendone alcuni, che avevano la

città di Gaeta, ed altrettanto si di- vanità di aggiungere il proprio co-


ca delle famìglie Acquaviva, San- gnome. V. il ]\icolio in fasciculis,
severino, Sangro ec., mentre altri il alla voce subscriptio, num. 3: sub-
presero dalle magistrature, e digni- scriplio episcopi Jieri debet cuni no-
tà esercitate, come i Comi Mastro- mine Ecclesiae, non cum cognoniine
f^iudici, gli Alfieìi: altri l'assunsero fainiliae. V. Julius Aurelius, et Pe-
dalle arti e mestieri esercitati dagli tr. Jac. JMontefalchius, De cognorni-
avi, come i Ferrari, i Cavalcanli, nibus deoruni, Perusiae i525. In
i Filasloppa; ed altri in fine lo pre- Eusebio t. II. e. IV, si legge, che
sero da un fortuito avvenimento, e Filone compose un libro de Nomi-
per perpetuai-e la memoria delle co- nuni niutatione, quas ob causas et

se, che meritarono la loro conside- nomina immutentur. Lodovico Mu-


razione, e ailezione. Conchiudiamo, ratori, nella dissertazione XLI trattò
che l'uso di tramandare i cognomi dei nomi e soprannomi degli anti-
ai figli, e ai discendenti, acciocché chi, e nella dissertazione XLU del-
meglio si distinguessero le famiglie, l' Origine de' cognomi. Questo in-
neU' Italia cominciò meno di rado signe scrittore in dette erudite dis-
nel decimo secolo, ma nel decimo sertazioni ci dice quando incomin-
primo, e decimo secondo, e al tem- ciarono ad usarsi nella
i cognomi
po de 'Normanni divenne piìi fre- nostra Italia; come essi formaron-
quente, finché nei secoli XIII, e XIV si dai soprannomi i che i aprimi a
COI COI 127
prevalersi dei cognomi in Italia fu- tempo ben fortificata, ma oggidì non
rono i veneziani ; come i nobili in- ha che il vecchio castello, ancora
cominciassero a prendere i cogno- fiancheggiato da qualche torre. Ev-
mi dai luoghi dei loro doniinii; vi un magnifico acquedotto, ed ima

come siansi formali i cognomi dal bella fontana fabbricata dal re Se-
nome di qualche ascendente, non bastiano sulla più elevata cima con
che dalle dignità; e finalmente per copiosa quantità di acqua, che sboc-
qual cagione s' incontrino in varie cando a guisa di torrente, dilfon-
città i cognomi medesimi, locchè desi per tutti i luoghi della città.

principalmente derivò dalle arti, e Diversi infixnti, figli dei re di Por-


dai soprannomi. togallo, portarono il titolo di Duca
Ma circa la denominazione dei di Coiiiìhra, e questa per due volle fu
cognomi delle famiglie, donde sie- innalzata anco al grado di princi-

no derivati e quando ,introdotti, pato. Fu lungo tempo residenza


ed abbiaiio poi preso un fermo pie- dei re di Portogallo, sei dei qua-
de, può consultarsi ancoia Pietro li nacquero, e diversi vi sono se-
vi

Giaimone nella Storia civile del re- polti, come Alfonso Enrico primo

ffio di Napoli, lib. Vili. e. II. §1. re portoghese, perchè dichiarato ta-
/^. l'articolo Nome. Altre erudite le nel I 39 da Innocenzo II. Al-
I

notizie sui cognomi si possono leg- fonso I è sepolto nella chiesa del
gere in Marco t baldo Bicci, nella celebre monistero di s. Croce da
interessante Notizia della famiglia lui l'ondato e dotato. Sulla som-
Boccapaduli, a pag. 2 e seg. Ma mità delle colline che circondano
i cognomi dei santi, e loro patria, Coimbra, vi sono diversi moniste-
si debbono levare dalle orazioni se- ri, conventi, ed altri edifizi.

condo il decreto della congregazio- L'antica città chiamata Cotidcxa


ne de' riti, emanato sotto Clemen- la T eja, o Coudeva la T ieja, dalle
te XII a' 4 maggio. Vanno però cui rovine venne costruita la nuo-
eccettuati s. Giovanni Grisostomo, va, trovasi tre leghe distante dall'a-
s. Pier Grisologo ec,perchè non so- rea dell'attuale. Coimbra, che pri-
no cognomi, ma ebbero tale denomi- ma ebbe il nome di Coliinbrica, op-
nazione per antonomasia, per espri- pure Conimhriga, da alcuni si pre-
mere la loro mirabile eloquenza. /^. tende che sia la città di egual no-
il Colti Dictionar. lit. Cog/ionii/ia. me deirilinerario di Antonino, e di
COIMBRA (Colimhrien.). Città Plinio, altri sono di
mentre pare-
con residenza vescovile in Portogallo, re, che mentovata Condexa,
sia la
capo luogo della provincia di Eeira, o Coiideva. Sotto i romani divenne
e di Comaica, antica e ragguar- Coimbra importante piazza di guer-
devole, edificata sul pendio d'una ra. Dtii goti passò in potere dei
amenissinia collina, sulla riva set- moi-i allorché invasero la Spagna,
tentrionale Mondago, che
del ivi finché la riconquistarono i princi-
si passa per un comodo ponte di pi del Portogallo, sotto i quali fii

pietra a due ordini di arcate. È teatro di un grave avvenimento, che


quel ponte al confluente del Mon- gli scrittori, i poeti, fra' quali Ca-
dago medesimo, e delia Ceira. Coim- moens, e gli artisti fecero a gara
bra è a forma di anfiteatro, e domi- di rendere famoso, e commovente;.
na una bella e fertile pianura. Era un Ines de Castro, discesa da una ca-
i'j.H COI COI
sa illustre di Castiglia, impnrenlata [f^cdi), che sola esiste in Porto-
coi re di Spagna e di Portogal!o_, gallo, è lo stabilimento più interes-
cos^i si distinse per bellezza e per sante della città, anco pel suo gran-
ispirito, clic si procacciò celebrità e dioso e magnifico cdifizio. Questa
sciagura. Piimasto vedovo d. Fedro rinomata università nel 1290 venne
figlio di Alfonso IV, segretamente prima fondata in Lisbona dal re Dio-
la sposò col beneplacito apostolico. nisio, e nel medesimo anno il l'on-
Gl'invidiosi temendo che Ines dive- tefice Nicolò IV, con diploma da-
nisse regina, dipinsero al re l'avveni- to in Orvieto a' 1 3 agosto, le con-
mento come un gran delitto, men- cesse molti privilegi. Questi furo-
tre Ines ritiratasi a Coimbra qui- no dal Fapa accordati per le sup-
vi vivendo in solitudine avea dato pliche di molti prelati e parrochi
alla luce tre regi infanti. Questi del regno, che ne fecero le prime
e la madre per un momento sopi- spese, contribuendo persino l'onora-
rono la collera di Alfonso IV, al- rio ai Quindi con reale
professori.
lorché si recò in questa città. Ma consenso fu V università nel 3oo 1

i consiglieri ne aveano giurata la trasferita alla città di Coimbra. Ma


morte, ed Ines nel 349 "^adde in 1 non andò guari, che essendo mor-
Coimbra morta pel ferro inesorabile to il re Dionisio, e salendo sul tro-
de'sicari. D. Fedro si ribellò, e solo no, nel i325, il di lui figlio Al-
le lagrime della madre fecero sopire il fonso IV; questi ordinò che l'u-
di lui risentimento. Nel iSSy montò niversità si riportasse a Lisbona,
sul trono, fece aspra vendetta degli dove era stata fondata. Sotto il

autori della morte d'Ines, ne onorò regno poi di Giovanni III, e nel-
straordinariamente la memoria, di- l'anno i54o, fu restituita a Coim-
chiarò i figli abili a succedere al- bra, ove fiori in modo, che la sua
la corona, fece dissotterrare il ca- giurisdizione esercitata su diciotto
tlavere d'Ines, già sepolto nella collegi, suo lustro al
fece salire il

chiesa di s. Chiara di Coimbra, ed piìi alto punto di rinomanza. Cle-


avendola fatta vestire degli abiti mente XI, nell'anno 17 19, creò
da regina, e corona in capo,
colla Cardinale Giuseppe Fereira de la
la fece porre sul trono, obbligan- Cerda, de'signori di Ficaglio, già
do i grandi del regno a riconoscer- professore di canoni nella detta u-
la per sovrana, e a baciarle la ma- niversità. Dice il dotto Zaccaria,
no già spolpata ed istecchita; nel Storia della Iclteralura d'Italia, voi.
luonistero reale di Aleobaca o A- I. p. 278, che la scienza liturgica
leobassa edificò poi due sontuosi mau- è una delle più importanti facoltà
solei uno per sé, l'altro per l'ama- che ad un cristiano, e molto più
ta consorte. Coimbra seguì desti- i ad un ecclesiastico possa convenire.
ni del PoitogallOj sostenne con vi- Tuttavolta fuori di quelli, che par-
gore diversi assedi, e grandemente ticolarmente la impararono, e gli
soffri nel terremoto, che nel lySS scrittori che la illustrarono, non fu
i-ovesciò la capitale del regno di Lis- mai stabilita una cattedra nelle u-
bona. niversità per insegnarla. Laonde la
La celebre università di Coimbra prima, che su tale scienza venisse
esistente nel monistero di s. Croce istituita, fu quella fondata in Coim-
dei Canonici regolari di Coimbra bra, che meritò l'alta protezione
COI COI 129
di Benedetto XIV. Nella medesima tà si contano altre otto parrocchie,
università Benedetto XIV fondò pu- due monisteri di religiosi e tre ,

re la cattedra di storia ecclesia- di monache, diversi collegi diretti


stica con entrate convenienti per dai regolari, e diverse confraternite;
quattro maestri, come racconta il il seminario, due ospedc,ili, ed il mon-
celebre p. Azevedo gesuita portoghese te
'
di pietà. Ad ogni nuovo ve-
nella Lettera dedicatoria dell' edizio- scovo la mensa è tassata ne' libri
ne romana delle opere del medesi- dell' apostolica cancelleria in fiorini
mo Papa, come questi si espresse mille.
nel breve apostolico. Quindi il suc- COIPtA (Curien.J. Città con re-
cessore Clemente XIll colla bolla sidenza vescovile nella Svizzera, ca-
Qitac, Ai<\.<\ a'20 agosto 1759, con- po luogo del cantone de' Grigioni,
fermò gli statuti dell' accademia e della lega della casa di Dio, o Le-
cattedra suddetta. In seguito l'uni- ga Cadea, cioè della parte orientale
versitàvenne riformata, ed amplia- del cantone, e della giurisdizione del
ta nobilmente nel 1772; ed ora ha suo nome. Questa grande città è si-

im osservatorio, con museo di sto- tuata in fertile territorio al conlluen-


ria naturale, un gabinetto di fìsica, te de'fiuini Plessura, e Reno, il quale
un laboratorio chimico, un teatro nelle sue vicinanze incomincia ad es-

anatomico, ed una scella biblioteca. sere guadabile dai battelli; ed è in po-


La sede episcopale di Coimbra sizione,che rende vivo il commercio
fu istituita nel VI secolo, e verso tra l'Alemagna e l'Italia. Coirà, che
l'anno 520, fu dichiarata sulfraga- in tedesco dicesi Chur, e in latino
nea della metropoli di Braga, don- Curia Rhaetiornm, è pure residenza
de passò sotto quella di Lisbona, delle principali autorità del cantone.
ma in progresso nuovamente tornò Viene cinta da mura, e da fosse,
ad essere soggetta all'arcivescovo di ma iriegolare n' è il fabbricato di
Braga, come lo è tuttora. Mauri- stile gotico. Il palazzo vescovile oc-
zioBurdino francese fu vescovo di cupa la parte superiore della città,

Coimbra, nel io venne promos- i 1 ove pure dimorano i cattolici. Que-


so all'arcivescovato di Braga, e sto quartiere è chiuso da due por-
quindi nel 11 18 l'imperatore En- te, e contiene la cattedrale eretta nel
rico V lo fece eleggere antipapa, secolo ottavo, che racchiude vui gran
contro il legittimo Pontefice Ge- numero di monumenti sepolcrali. Di-
lasio II, e Gregorio
col nome di stinguesi tra gli edifizi la chiesa di
Vili. La cattedrale è grande ed e- s. Martino, ch'è tempio principa-
il

legante, dedicata alla b. Vergine Ma- le de' calvinisti, e riguardevole anche


ria Assunta in cielo. Il capitolo si per la sua torre. Merita menzione la
compone di prima
otto dignità, la sala grande dell'episcopio, perchè con-
delle quali è decano con ventu- il tiene un'importante raccolta di ri-
no canonici, compreso il teologo, e tratti di personaggi celebri, non che
il penitenziere, di dodici benedcia- il palazzo della comune, dove evvi
ti, e diversi cappellani. Nella cat- una biblioteca pubblica; possiede pu-
tedrale evvi il parroco, che si e- re stabilimenti scientifici e di bene-
legge per concorso, sonovi in vene- ficenza. I suoi dintorni sono vera-
razione molte sagre reliquie, e l'e- mente pittoreschi, ed offrono amene
piscopio è ad essa vicino. Nella cit- passeggiate; vi è una sorgente miuc-
voi.. xiv.
9
i3u COI COI
rale, le cui acque s'impiegano con tri il dominio sovrano; ma, discoper-
successo pegl'ingorgamenèi dello sto- to il maneggio, costò la vita all'ab-
maco, e specialmente contro il goz- bate di s. Lucia. Nel 1622 quelli
zo. Ne' passati tempi Coirà si go- di Prettigon presero la città, sotto
vernava con leggi particolari, e fu il comando del colonnello Guler:
capo luogo della mentovata Lega quindi se ne impadronirono nell'an-
Cadea; anche adesso in ogin trien- no seguente gli austriaci, e solo la
nio vi si aduna l'assemblea canto- lasciarono nel 1624, quando un e-

nale. sercito di svizzeri e francesi vi po-


L'area, ove trovasi Coirà, ha rim- se r assedio. Tuttavolta di nuovo
piazzato l'antica romana colonia della nel 1629 tornarono gli austriaci ad
Rezia. Molti attribuiscono l'origine impadronirsene; e negli ultimi del
di questa città al quarto secolo del- secolo decorso, cioè dal novembre
l'era volgare, ed all'imperatore Co- 1798, sino al termine dell'anno
stanzo figlio di Costantino // gran- 1800, successivamente la dominaro-
de, il quale avendo fatta la guerra no gli austriaci, i francesi, e i rus-
a Chonodomaro, e a Vedone, re ale- si ; ma dopo tal'epoca i francesi l'oc-
manni, verso la metà o dopo la me- cuparono discacciandone gì' imperia-
tà di detto avea preso i suoi
secolo, li, finché tornò a godere della sua
quartieri d'inverno nel Milanese ed ;
libertà,ed a far parte della confe-
incominciata di poi la guerra, occu- derazione elvetica. Soffri molto Co-
pò quella porzione della Rezia, chia- ira nelle pestilenze in nove diverse
mata allora Campi Canini, avendo epoche, ed ebbe gravissimi danni
in silFatto modo dato origine e prin- per cinque incendi, principalmente
cipio alla città, giacche a cagione per quello degli ii maggio 181 r.

della imperiale residenza la contra- La sede episcopale di Coirà, se-


da era stata appellata Rhaetia Cu- condo Commanville, fu fondata nel-
riensis. Non deve tacei"si, che alcu- l'anno 35o, sotto la metropoli di
ni autori attribuiscono al solo Co- Milano, poi divenne suffiaganea di
stanzo l'ingradimento della città, e Magonza, e finalmente fu dichiarata
sostengono che preesistesse da molto immediatamente soggetta alla santa
tempo col nome di Yinhuvg. Ceito Sede , insieme alla sede vescovile
è che i Rezii abitavano la contra- di s. Gallo (Vedi), celebre abbazia
da avanti Gesù Cristo.
la nascita di eretta poi in vescovato, ed unita a
Quindi si sa che nell'anno 4^^ era Coirà. La cattedrale, considerabile
già sede d'un vescovo, il quale ne edifìcio gotico, è dedicata a s. Lu-
divenne signore temporale; ma in cio. Il capitolo si compone di due
progresso non solo Coirà si trasse dignità, prima delle quali è il pre-
dal dominio de'suoi vescovi, ma sib- vosto con quattro canonici, senza pe-
bene dallo stesso impero geimani- rò le prebende del penitenziere, e
co, entrando nel i4i9 nella predet- del teologo. Oltre a ciò vi sono al-
ta lega della Casa di Dìo: e poscia tri quattro canonici Forenses, tre be-
nel 1460 conchiuse un trattato di neficiati, ed altri preti addetti al ser-
alleanza con Zurigo, dopo aver con- vigio divino. Nella cattedrale la cu-
seguito dagl'imperatori privilegi e ra d'anime da ultimo esercitavasi
franchigie. Il vescovo, nell'anno da un religioso cappuccino. Vi è il
iSaS, voleva riconquistarne con al- seminario ordinariamente con trenta
,

COL COL ì3i


chierici, e l'ospedale. La mensa nei lendus, maxime honorandiis, come
libri della Camera Apostolica, è di usò Cicerone. Da ciò può rilevai-si

fiorini 800. quanto impropriamente oggidì si

COLARBASSIANL Eretici del se- usa il colendissimo comunemente


colo secondo, seguaci di certo Colar- e spesso, senza aver riguardo alle
basso, celebre discepolo di Valentino persone cui si dà, scrivendo lette-
r eietico. Si sparsero gli errori di re e biglietti, cioè in alcuni paesi,
costui verso l'anno i5o. Imbevu- non valutandosi l'intrinseco signifi-

to egli di tutte le massime di quel cato del titolo di Colendissimo, ed


celebre maestro, aggiugnea i prin- il vero suo valore.
cipii dell' eresia dipoi sostenuta da Veramente gli antichi romani
Eutiche e Nestorio. Dunque, negava non usarono il Colendissimo per ti-
in Gesìi Cristo le due nature e vi tolo. Il celebi-e Bembo lo diede nel-
ammette due persone. Si opponea r intitolazione al cavaliere Luigi
al dogma della risurrezione de'cor- Mocenigo: Colendissimo signor mio
pi. Insegnava che la vita e la mor- reverendissimo, e Colendissimo si-

te dèi pari che gli accidenti delle gnor mio, al Cardinal Egidio; Re-
umane vicende, sono elTetti della verendissimo ed illustrìssimo signor
influenza de' pianeti. Sognava an- mio sempre Colendissimo, al Cardi-
cora, che nel greco alfabeto, si con- nal di Capua. I Cardinali scriven-
tengono tutte le virtù ,
peilochè dosi scambievolmente, nella sopra-
Gesìi Cristo, il quale tutte le com- sciitta, nel titolo del biglietto o let-
prende, chiama, diceva egli, \al-
si tera, e prima della sottoscrizione,
pha e r omega. Tertulliano e s. I- usano la formola: Eminentissimo
reneo parlano di costoro come di e reverendissimo signor mio osser-
un ramo de' Valentiniani. vandissimo. Scrivendo poi al Car-
COLBASA o CORBA SA. Sede dinal nipote del Papa, se vi è, al
vescovile della seconda Pamfilia Cardinal decano del sagro Collegio,
nell'esarcato d'Asia, sotto la me- ai tre Cardinali capi d'ordine in
tropoli di Pirgi, la cui erezione ri- conclave, ed alle congregazioni Car-
monta al quinto secolo. Trisone suo dinalizie, usano per distinzione il Co-
vescovo intervenne al concilio co- lendissimo in vece dell'osservandis-
stantinopolitano, presieduto dal pa- simo; i quali titoli, sebbene siano
triaica IMenna. (juasi eguali e derivanti da onoran-
COLENDISSIMO ( Colendissi- do, pure il Colendissimo è di mag-
tnus). Titolo, che si dà per ono- giore onorificenza. Laonde, se un
ranza alle persone nobili e rag- Cardinale riceve da un altro il ti-

guardevoli ; aggettivo che viene da tolo di Colendissimo, che non gli


Colere, venerare. Quindi si disse : convella, può l'estituirlo senza of-
reverendissimo padre e signor mio fesa del giusto e lodevole ceri-
colendissimo j illustrissimo^ ed ec- moniale, che sul reciproco tratta-
cellentissimo signore e padron co- mento debbono osservare. 7'^. Os-
lendissimo ; signore signor padrone SERVArroiSSIMO.
colendissimo ec. Così il Dizionario I Cardinali, scrivendo a princi-
della lingua italiana. Nel vocabola- pesse ed altre signore, massimamen-
rio poi italiano e latino alla voce te se scrivono di proprio pugno, co-
Colendissimo si legge tnaxime co- me dice il bravo Parisi, non haa-
,

i32 COL COL


no talvolta (llHìcoItù di dar loro il » taria, edizione di i794> Roma,
titolo di Padrona e anche di Co- " tom. III. avrebbe un
p. 60, si

lendissima, non farebbero


lo che » antichissimo esempio del Signore
mai il me-
co'loro mariti. Riflette » Signore, dato due volte ad Ipe-
desimo autore, che le dame non fan- » ride, e allora avrebbe torto Au-
no stato o norma nel cerimonia- >> gusto, che noi volle neppure una
le, e non ostante la scherzevole os- « volta. Il qual titolo si è forse in-
servazione del Settano, neppure nel- " trodotto, di replicarlo cioè due
la propria casa cedono la mano a " volte ai personaggi, perchè solen-
chicchessia. Anche i principi roma- » do essi restare iu siti molto al-
almeno negli ultimi tempi, usa-
ni, » ti, ed elevali, se mai non lo a-
vano il Colendissimo con parsimo- » scoi tasserò la prima volta, pos-
nia; bensì lo danno a'Cardinali, me- » sano almeno sentirlo la seconda".
no alcuno appartenente a qualche Sulla vanità ed esuberante molti-
primaria famiglia, che si trattava plicità di titoli, tratta il medesimo
col titolo di Osseivandissimo. Parisi, loc. cit. p. 3, de titoli in ge-
A coloro, cui si dà il titolo di nere. T^. Titoli O.vorifici. Per al-
Illustrissimi, si usa ancora unirvi tre spiegazioni, e per la definizione
quello di Colendissimi. A chi poi del Colendissimo, veggasi il verbo
si debba dare, secondo le regole colo, nel lexicon totius latinitatis del
dello stile epistolare, l osservandis- Foi-cellini.
simo o il Colendissimo, può veder- COLETTA BoTLET (s.), riforma-
si nel citato Parisi, Istruzioni ec. trice dell'Ordine di s. Chiara, era
t. III. pag. Q>5. e seg, capitolo 3 figlia di un legnaiuolo , e nacque
Siccome dicemmo di so-
de' titolari. a Corbia in Picardia nel i38o. Non
pra, che si usa con troppa famiglia- appena fu capace di conoscere Id-
rità, generalmente parlando, il ti- dio, che con ardore si diede agli
tolo Colendissimo, e che si fa pre- esercizii di religione, e alla pratica
cedere per due volte ripetuto il ti- delle cristiane virtù. La sua umiltà,
tolo di Signore [Fedi), su questa la penitenza, la purità e la mise-
ripetizione , ecco quanto leggiamo ricordia verso i poveri e gì' infer-
in Francesco Cancellieri, Lettera so- mi le procacciavano la stima di
pra l'origine delle parole Domiims tutti. Rimasta priva di genitori, ri-
e Domnus, e del titolo di Don, pag. ti rossi tra le Begidne {^Fedi), già
72: " Se non fosse dubbiosa una stabilite in Fiandra, in Picardia e
« iscrizione greca, riferita dal mar- in Lorena. Ma non andò guari
w chese Maifei nel Museo ÌU^ro- eh' essa prese l'abito del terz'Ordi-
» nese in un testamento di Epitte- ne di s. Francesco, detto dei peni-
» ta, che ivi conservasi in marmoj tenti, desiderosa di condurre una
« il suo tutore è chiamato due vol- vita pili austera. Passati tie anni,
« te Signore, recandosi a questo si recò fra le religiose di s. Chiara,
« proposito dallo stesso Mallei a p. perchè il sommo
dette iirlianistc,
» 17, un passo d'Eschine, ove pure Pontefice Urbano IV avea mitiga-
» è replicato. In questo caso, co- to la loro regola ; e poscia si con-
« me riflette graziosamente Fran- dusse nel nionistero delle Clarisse
ai Cesco Parisi , Istruzione per la di Amiens, ed in altri luoghi. Essa
» gioventìi impiegata nella Segre- ravvolgeva nell'animo il pensiero
,

COL COL i33


di riformare questi monisleri , e a i534e poi l'arcivescovato di Tolosa,
tiil uopo andò a Nizza per confe- sotto Paolo III nel i535. Interven-
rire col Cardinale Pietro di Luna, ne alla elezione di Paolo, e Giulio
che la Francia riconosceva per le- III, nel i55o, ed al collegio di
gittimo Papa sotto il nome di Be- Poissy nel 1 56 1 . Senoncliè restò in-
nedetto XIU. Questi non solamente fetto dagli errori di Calvino, e ben-
approvò il disegno di Coletta, ma ché non ancora sacerdote, nel gior-
dicliiarolla eziandio superiora gene- no di Pasqua prese a Beauvais la
rale delle Clarisse, e le concedette la commimione sotto tutte due le spe-
facoltà di dettar le regole, che da cie ; poi con gravissimo scandalo dei
lei si credessero opportune. La santa cattolici si diede al mestiere delle
donna percorse allora le diocesi di armi. Né mancava il Pontefice di
Parigi, Beauvais, Noyon e Amiens, paternamente richiamarlo sul buon
affine di rimettere in pieno vigore sentiere, ma perché sempre sordo
10 spirito di s. Francesco. Ma scor- alle sue insinuazioni, dovette il Pa-
gendosi fatta bersaglio dell' altrui pa in concistoro secreto del 3 i mar-
malignità, pensò di ritirarsi in Sa- zo 1 563, dichiararlo eretico, e quindi
Toja ove stabilì la sua riforma
, scaduto da qualunque dignità, uffizio
che ben presto venne adottata in e benefizio. Come il Coligny venne
Borgogna, in Fiandra, in Francia, di ciò a cognizione, a disdoro della
in Ispagna nonché da diciassette
, santa E.omana Chiesa, riassunse le

conventi da lei fondati, e da molte insegne Cardinalizie, che avea de-


comunità di uomini. Le sue reli- poste, e sposò Isabella di Loré Si-
giose chiamavano poi'cre Clarisse.
si gnora di Hauteville, che quantun-
Finalmente, dopo essersi eseicitata que diacono, teneasi a concubina.
in ogni maniera di virtìj, morì nel- Il perché Pio IV irritato da tali
la cillà di Gand a' 6 marzo i447j indegnità^ pubblicò agli 11 settem-
in età di sessantasei anni. 11 suo bre del i563 la deposizione di lui
corpo è esposto alla pubblica ve- per tutta la Francia, dalla quale
nerazione nella chiesa del monistero venne esiliato. Sotto mentite spo-
del suo Ordine detto di Betlemme. glie di marinai'o ricovrò presso la
11 Papa Pio VII la canonizzò a' 24 regina Elisabetta in Inghilterra che
maggio 1807; ma i francescani ed assegnò a lui ed alla sua donna
altre città già da molti anni reci- per abitazione il palazzo di Sion
tavano ad onore di lei un offizio sul Tamigi. Dicesi morto
che sia

particolare approvato da Clemente avvelenato dai domestici in Can-


Vili, Paolo V, Gregorio XV e Ur- tuaria, ove fu sepolto nel i56S di
bano Vili. quarantacinque anni.
COLIGNY Odetto, Cardinale. COLIMETANO Rainaldo, Car-
Odetto Coligny nacque da una delle dinale. Piainaldo Colimetano nac-
migliori famiglie di Francia nel que da illustre prosapia dei conti
i523. Contava soltanto undici anni de' Marsi, e di quindici anni pre-
allorché da Clemente VII a' 7 no- se la cocollamonacale nel moniste-
vembre del 1 53 3 fu creato Cardinal ro di Montecassino ove fu eletto
diacono dei ss. Sergio e Bacco alVIar- abbate a pieni voti. Nel dicembre
silia,e provveduto di pai'ecchie abba- del I i4o Innocenzo II lo creò
zie; ebbe il vescovato di Beauvais nel Cardinal prete dei ss. Pietro, e Mar-
, ,,

i34 COL COL


Cellino. Si mantenne sempre intre- armi, Massimiliano I, che
è stato
pido nelle maggiori strettezze, e incominciò a regnare nel i493, il
sventure, e dopo aver contribuito quale esempio fu seguito da tutti
alla elezione dei Pontefici Celesti- quelli, che furono decorati de' pri-
no, e Lucio Eugenio III, Ana-
II, mari Ordini cavallereschi, ovvero
stasio ed Adriano IV ; ed Alessan- ch'essi medesimi istituirono. Tutta-
dro III, morì a Roma nel 1166, volta si vuole, che Luigi XI re di
26 anni dacché era stato insignito Francia, pel primo introducesse tale
della porpora. uso. Egli divenne re nel 1 46 1
, e mori
COLLANA. Ornamento , che si nel 1483. Si legge nel Ilìerolexi-
pone intorno al collo, e sul petto, con del IMacri alla parola Collare^
di varie forme, e materia, come di esser esso un ornamento che si

oro, e di argento ec. L' uso della pone intorno al collo, il quale non
collana è antichissimo, e i medi usavano gli antichi. Enrico I fu il
e i babilonesi portarono collane di primo a portarlo, sebbene i suoi
oro, di argento e di gemme ; cosi maggiori non 1' usavano, eccettuato
gli ebrei, gli egizi, i greci e i ro- Carlo V // Sapiente, re di Fi'ancia
mani fecero uso di collane, e ne nel 1 364. Nella repubblica di Venezia
diedero ai soldati per premiare il eravi l' Ordine equestre della Col'
loro valore. Presso i romani si lana detto di s. Marco {Fedi), che
distribuirono collane a' cavalieri si conferiva dal doge e dal senato,
chiamandosi phalera quella che P^. inoltre Francesco Sansovino,
scendeva sino al petto, seppure non Origine de' Cavalieri a pag. 2-2, Dei
era quel collare, che imponevasi al cavalieri d' Ordini, cioè di Collana.
cavallo; e torques si nominavano In Roma ed altrove i patriarchi,
quelle, che cingevano il solo collo, arcivescovi, e vescovi,benché sieno
per cui Torquato si cognominò il Cardinali, domesticamente per lo
romano Manlio per avere tolto la più portano la croce vescovile,, ap-
collana d'oro al gallo da lui vinto. pesa ad una collana, o catena d'oro,
Secondo costumi de'popoli, le col-
i mentre altri usano si sull'abito
lane furono di materie diverse si ; corto, che sulla sottana, zimmar-
assegnaiono alle donne e agli uo- ra, mantelletta, e mezzetta, come
mini di condizioni differenti, tem- Cardinali patriarchi, vescovi, abba-
poranee, e perpetue. ti, commendatari di s. Spirito ec.
Alcuni Ordini equestri, come di- secondo il cordone di se-
grado, il

cesi ai loro articoli, usano la collana ta rossa, paonazza, e verde intar-


o collare, composta d' una catena siata con oro anzi i Cardinali ve-
:

d'oro smaltato, massime i dignitari, scovi suburbicari portano la colla-


che la sovrappongono al mantello, o na anco sulla mozzetta. Il Senato-
intorno al collo e sul petto, talvolta re di Roma (Vedi) usa per distin-
con parecchie cifre, essendovi appesa tivo vina collana d'oro, e il regnan-

una ci'oce, una medaglia, o altro te Pontefice ha concesso una col-


segno del loro Ordine; mentre so- lana ai Camerieri segreti sopran-
gliono porne la figura intorno gli numerari, e di onore di spada e
stemmi primo impera-
gentilizi. Il Cappa (Vedi), acciò si distinguano
tore, che abbia messo collana di da que' cavalieri, e gentiluomini
Ordine equestre intorno alle sue che usano egual vestiario.
,

COL COL i35


COLLANA. Ordine equestre, o del colore del proprio abito j ì qua-
di s. Marco. Vedi. li collari sono pure ricoperti di tela
COLLARE o COLLARINO de- bianca. Assumono i Cardinali per
gli ecclesiastici. Parte del vestimen- laprima volta il collare di seta rosso
to, che si pone intorno al collo, di quando assumono le calze di tal
seta, di lana, e di vari colori, ri- colore, cioè nella mattina, che si

coperto una striscia di tela


da recano a pi'endere il cappello Car-
bianca, per maggior pulitezza, le- dinalizio, né lo cambiano nel col-
gandosi con due fittuccie, o fer- lare di seta paonazzo, che per tutto
jiiandosi colla fìbbia d'oro, o di il giorno del venerdì santo, e per tutto
acciajo. Gli antichi sinodi, e il il tempo della sede vacante, ben-
Pontefice Urbano VIU prescrissero, ché non sieno creature del defunto
che il collare degli ecclesiastici fosse Pontefice. Veramente il collare
semplice, e bianco, e non troppo siccome parte dell'abito Cardina-
ampio. ed i concili , che
I sinodi, lizio, dovrebbe essere rosso, quan-
principalmente occuparono di que-si do si deve portare l' abito ros-
sto argomento, e i cui canoni sono so , rosaceo nella quarta dome-
riportati dal Sarnelli, Lettere Eccl. nica di quaresima, e nella terza
t. I, p. 75, sono il IV di Milano dell' avvento , e paonazzo allora
del i574, quello di Ri mini del quando un tal colore ricorra nelle
l557 quello di Cambray
,
del vesti Cardinalizie per le ragioni da
i586, quello di Piacenza del 1389, noi addotte nel volume VI, a pag.
quello di Aquileja del iSgS, quel- 286, e 287 del Dizionario. Va qui
lo di Augusta del 1610, quello di avvertito, che ancheprima di rice-
Firenze 161 g e quello di
del ,
vere il cappello Cardinalizio, i Car-
Reims i65o. V. ilBonanni, Ge-
del dinali assumono il collare e l'inte-
rarchia Ecclesiastica, capo XXXIII, ro vestiario rosso, sempre però con
Della veste chericale ec. un permesso speciale del sommo Pon-
Mentre Benedetto XIV era Car- tefice, Si dà sempre questo dal nuovo
dinale arcivescovo di Bologna, colla Papa eletto pei Cardinali, che sono
notificazione degli 8 luglio ^'j'^'J,
statiin conclave senza avere rice-
nel regolare in un modo conforme vuto il cappello, ai quali si dà il
ed il più conveniente al loro grado permesso eziandio d'intervenire alle
r abito degli ecclesiastici della sua cappelle, ed ordinariamente si dà a
diocesi, tra le altre cose stabili, che tutù i Cardinali, che vengono in-
ogni chierico, beneficiato o no, in signiti della dignità CardinaUzia,
sacris o no, debba portare il col- mentre sono fuori di Roma, da u-
lare, che si dice da prete. sarne sino al loro ingresso in que-
Il sommo Pontefice usa sempre sta città.

il collare di seta bianca, ricoperto I patriarchi, gli arcivescovi, e i

di una striscia egualmente


di lino vescovi usano il collare di seta pao-
bianco. I Cardinali usano il col- nazza, egualmente coperto da una
lare di seta rossa e di seta pao- fascia di tela bianca. Però in tutto
nazza, compresi i Cardinali l'eli- il giorno del venerdì santo, e in tutto
giosi che hanno l' uso del colore il tempo della sede vacante, deb-
rosso ; mentre i Cardinali religiosi, bono portarlo di color nero, come
che non devono usarlo, l' hanno le calze. I vescovi di Ordini reli-
i36 COL COL
che non possono usare il co-
t^iosi, ri poi de! Papa, come maestri del
lore paonazzo, portano il collare le cerimonie della sede apostoli-
del colore dell'abito, come dicem- ca, sempre, e persino in sede va-
mo dei Cardinali di tale specie. cante, continuano ad usare l'abito
Tutti i prelati della santa Sede, di mantellone, e il collare paonaz-
che hanno l' uso del collare pao- zo. Accordando il cerimoniale dei
nazzo, debbono cambiarlo in nero vescovi ai cerimonieri delle catte-
in tutto il giorno del venerdì san- drali l' uso della sottana paonazza,
to, e in tutto tempo della sede
il essi usano pure il collare di seta di
vacante. Il maggiordomo, il mae- tal colore.
stro di camera, gli altri lamigliari Gli ecclesiastici del clero secolare
pontificii,che godono l'uso del col- usano il coilare di seta, saja, o al-
lare di seta, o saja paonazza, appe- tro drappo nero, con istriscia di li-

na è tumulato il Papa defonto, no bianco, e presso alcune nazioni


devono prendere quello nero. E diversifica secondo i costumi. Alcu-
sebbene i prolonotari apostolici ,
ni regolari non lo portano, ed al-
finche il cadavere del Papa è sopra tri lo hanno del coloie dell' abito,
terra, portino il cordone rosso al die diciamo ai re-
colle distinzioni
cappello, appena è morto il Ponte- lativi Pontefice Benedet-
articoli. 11
fice, e sino alla elezione del nuovo, to XIII, con editto de' 22 gennaio
deposto il collare paonazzo, pren- 1725, rinnovò quello emanato da
dono il nero. Nella famiglia Pon- Urbano Vili a' 16 novembre 1624,
tificia tutti quelli, che hanno l'uso e proibì sotto pena di venticinque
della sottana e della fascia paonaz- scudi d' 010, e di altre pene, a tut-
za, portano il collare del colore ti i secolari (i quali vestivano co-
paonazzo con istriscia di tela bian- me gli ecclesiastici, coli' abito che
ca, sebbene alcuni non sieno chie- dicesi volgarmente di abbate), di
rici; però avvi la distinzione, che portare il collare simile a quello
alcuni famigliari pontificii hanno il degli ecclesiastici, giacché allora i

collare non di seta, ma di saja pao- medici, gli avvocati, i procuratori,


nazza. De' personaggi, ed altri ad- i curiali, ed altri, per la maggior
detti alla camera apostolica, e corte parte conjugati lo portavano. Es-
di Roma, che u,sano il collare, si sendosi poi rinnovato tale abuso,
parla ai rispettivi articoli, come dei da ultimo Leone XII lo tolse affat-
caudatari de' Cardinali, che godono to, meno alcuna rara eccezione.
il distintivo del collare paonazzo, Del collare usato dai secolari detto
il quale generalmente si usa da anche Collana (Pedi), si parla a
quelli, che per privilegio vestono queir articolo, né deve tacersi, che
sottana violacea. Tultavolta va av- alcuna volta il collare di distinzio-
vertito, che i caudatari de' Cardi- ne, oltre di essere di seta paonaz-
nah, se non appartengono al Col- za, lo è anche rosso. I Pontefici lo
legio loro, nel quale collegio non danno per distintivo, con qualche
vengono ammessi, se non sono in altra insegna di onore, come il fioc-
ruolo del Cardinal padrone, allor- co paonazzo al cappello, la mozzet-
ché cessano di servire un Car- ta o la fascia del niedesinio colore,
dinale, non lo possono piìi porta- agi' individui del capitolo d' una
re. V. Caudatari I . cerimonie- cattedrale, basilica, collegiata, o al-
COL COL 107
tra chiesa,non che di altre corpo- i lucchesi, come nel 1827 contro
razioni, come collegi, seminari, u- Castruccio, e negli anni i336 e
niversitù, ed anche talvolta alle di- 1337 Mastino della Scala
contro
gnità de' capitoli, e ad altri perso- signore di Verona. Quindi nella
naggi. Da ultimo il regnante Pon- guerra, mossa nel i479 t*' fioren-
tefice, avendo dichiarato cameriere tini da Ferdinando re di Napoli,
di onore il rettore prò ieinporc dai sanesi, e da Sisto IV, Colle
del seminario Gregoriano di Bel- co' suoi dintorni soffri molto, e fu
luno sua patria, di cui è stalo ge- presa dopo una valorosa resisten-

nerosamente benemerito restaurato- za degli abitanti, da Federico du-


re, con r uso dell'abito paonazzo, ca di Urbino, da Borghese Bor-
concesse ai professori prò (enij)ore ghesi commissario sanesc, e da Al-
del medesimo seminario, l'uso della fonso duca di Calabria, il quale pel
fascia e il collare paonazzo. re di Napoli suo padre ne restò
COLLE [Collen.). Città con re- assoluto signore per (jualtordici
sidenza vescovile, nel granducato di mesi, cioè sino alla conclusione del-
Toscana, dipendente dalla provin- la pace tra i fiorentini, e il detto
cia di Firenze, capo luogo di vica- re Ferdinando. In si fatai circo-
riato, e perciò governata da un vi- stanza, comechè gli abitanti impe-
cario di terza classe. Colle è co- dissero che la città fosse consunta
struita in parte sull'erta della col- dalle fiamme, pure gran parte ne
lina, dappresso alla riva sinistra andò incenerita, ed il contado ne
dell' Elza, e si trova circondata di senti le conseguenze funeste pel
mura, con vasto borgo, posto qua- guasto operatovi dai nemici, e per
si al medesimo suo piano, mentre alcuni anni di carestia e di mise-
un altro borgo chiamato Spagna, rie, che ne furono la conseguenza.
sta nel basso sul fiume Elza, ove In compenso di tanti mali, i fio-

sono le l'inomatissime cartiere, in- rentinipremiarono i Colligiani, col-


trodottevi da alcuni abili manifat- l' ammetterli al godimento della cit-

turieri di Fabriano, che riescono di tadinanza di Firenze, e ai relativi

molto utile agli abitanti. Quando privilegi.


fioriva la città, e repubblica di Pi- Colle si vanta di avere avuto il

sa, Colle era il deposito delle mer- dono della fede ne' tempi apostoli-
ci, che di là per Siena andavano ci da s. INIarziale, discepolo di s.

e venivano da Roma. La sua ori- Pietro. 11 perchè i Colligiani eres-


gine è dubbia ; ma ovunque si di- sero in onore di s. JVlarziale una
scruoprono vestigi, che dimostrano la antica chiesa poco lontana dalla
sua antichità. I romani la chiama- città, il cui luogo chiamasi il piano
rono Collis dalla sua situazione. di s. ed ove sonovi dei
JMarziale,
Dopo che gli abitanti di Colle si bagni. 11 gran duca di Toscana
governarono co' propri statuti a for- Ferdinando I ottenne dal Ponte-
ma di repubblica, lasciato il mu- fice Clemente Vili, Aldobraiuìini
nicipale reggimento, nel 1 348, si fiorentino, che nel iSgs a' 9 giu^
sottoposero ai fiorentini, co' quali gno coir autorità della bolla Cuni
erano stati sempre costanti amici, super wiiversas orhis ecclesias, sta-
avendoli anche ajutati in vari in- bilisse la sede vescovile, con erige-
contri colle armi contro i pisani, e re la chiesa collegiata de' ss. Gio-
,

i38 COL COL


vanni, Faustina, e Giovila in cat- Settari di Olanda, i quali si com-
tedrale, clie venne dedicata al pa- pongono di Arminiani e di Ana-
trono s. Marziale, e fatta suttVaga- battisti. Hanno il loro nome dal
nea della metropoli di Firenze, il raccogliersi in collegio ogni prima
Papa assegnò per rendita della domenica di ciascun mese. In quel-
mensa episcopale annui scudi sette- le siccome non hanno
assemblee,
cento, e formò la diocesi col to- un particolare ministro, cosi chi
gliere dalla chiesa sanese alcune primo vi giugne alla mensa dà la
parrocchie della Montagnola. Ne fu comunione; ma ciò accade in due
primo vescovo Usimbardo della stes- sole volte all' anno in cui si uni-
sa città di Colle, già canonico del- scono da tutta r Olanda a Rans-
la cattedrale fiorentina, cui succes- bourg nelle altre unioni, mai si
:

sero rispettabili pastori, come Co- comunicano. Ognuno, presso di lo-


simo de' Conti della Gherardesca ,
ro, ha la potestà di pregare in pub-
Tommaso Salviati, Roberto Stroz- blico a nome degli altri, nonché
zi, Giovanni Battista Bonaccorsi ec, di spiegare la Scrittura, la quale
come si ha dall' Ughelli, Italia Sa- a tenore de' capricci interpretano
cra, tomo III, p. 2o3, e seg. gli uni differentemente dagli altri ;

La cattedrale è un buon edifìcio, e in tal modo fauno spesso che-


e fu restaurata da ultimo dal ve- Iddio medesimo si contraddica. Ac-
scovo Giuseppe Stanislao de' conti colgono tutti nella lor comunione,
Gentili. 11 capitolo si compone di e tutti fanno essi partecipi dei lor
tre dignità, la prima delle quali è misteri. Ammettono il battesimo, e
l'arcidiacono, di quindici canonici, lo danno per immersione.
fra cui sono compresi il teologo, e COLLEGIATA , o COLLE-
il penitenziere, non che di sei be- GIALE. Chiesa, che ha collegio e
neficiati, e di altri preti, e chierici capitolo di canonici, Ecclesia Col-
addetti alla chiesa. Ivi dall'arcipre- legialis. La collegiata è la chiesa
te, terza dignità, si amministra la più. illustre dopo la cattedrale e le
cura parrocchiale ; e fra le reliquie basiliche, è uffiziatada canonici, ed
si venera quella insigne di un chio- una volta lo eraanche dai cano-
do con cui fu crocefisso Gesù Cri- nici regolari, e da' monaci. Da que-
sto, oltre il corpo del b. Alberto. sti ultimi ebbero anzi origine le col-

Presso la cattedrale sta l'episcopio, legiate, nel modo che si disse al


e nella città vi sono altre quattro volume VII, pag. 287 e 238, ed al
parrocchie, senza però il fonte bat- voi. XI, p. 264 del Dizionario. Al-
tesimale, eh' è soltanto nella catte- cune collegiate per altro sono anche
drale. I religiosi vi hanno tre con- basiliche, e perciò ne godono le in-
venti, le donzelle un conservatorio, segne, e prerogative. Nelle città
ed inoltre sonovi sodalizi, ospeda- che nei primitivi tempi del crisfia-
le e seminario. La mensa è tassa- nesimo non aveano vescovo, la pia
ta ne' libri della camera apostolica, brama di celebrare i divini miste-
per ogni novello vescovo, a fiorini ri colla stessa pompa ecclesiastica
duecento settanta, perchè la rendi- come nelle chiese cattedrali , fece
la ora si fa ascendere a circa mil- stabilire delle chiese collegiali, e
le e novecento scudi romani annui. dei capitoli, che vivessero in comu-
COLLEGIALI o COLLEGIANI. ne sotto ima regola, come quelli del-
COL COL i39
le chiese cattedrali. Di ciò fanno sa (Vedi) in collegiata, è a saper-
testimonianza quelle chiese antiche, si che vi devono essere sufllcienti

le quali hanno contiguo il chiostro. rendite pel Capitolo (^Vedi), che l'a-

Allora quando in alcune cattedrali bito sia inferiore a quello del capi-
si diminuì l'osservanza della vita tolo della cattedrale, come non può
canonicale, i zelanti vescovi scelsero la novella collegiata precedere le

dal corpo de' canonici quelli , che collegiate anteriormente erette, a te-
adempievano esattamente le regole, nore della precedenza, che compe-
e ne formarono dei collegi, coi qua- te Idi singnlis. In Roma anticamen-

li nelle loro città vescovili stabili- te le collegiate erano in gran nu-


rono delle collegiate. Ma in pro- mero, e furono già uffiziate un tempo
gresso di tempo s' illanguidì lo spi- dai monaci regolali; ma ora sono
rito della vita comune nel Clero ridotte a nove, secondo il novero,
(F'tdi) sì nelle collegiate, che nelle che ne facemmo al voi. XI, pag.
cattedrali, quindi nacquero le con- 263 del Dizionario, le cui notizie
gregazioni de canonici regolari [Ve- riportammo per denominazione al-
di), che seguitarono a vivere in co- fabetica, all'articolo Chiese di Ro-
mune. Ma ancora in questi dimi- ma, e tutte ufllziate dal clero seco-
nuitosi il fervore, i romani Ponte- lare, cioè dai canonici, ed in alcu-
fici secolarizzarono diversi capitoli na anche dai benefiziati, ed altri
di collegiate , ed eressero queste in chierici.

cattedrali, e in sedi vescovili, di cui COLLEGIO [ColU'gium, Corpus).


ai rispettivi articoli si possono ve- Nome dà all'assemblea, com-
che si

dei-e i tanti esempi ; meno peiò ta- pagnia, congregazione, adunanza di


le elevazione, le collegiate non hanno certi corpi, e società di uomini co-
seggio episcopale. stituiti in eminente grado per auto-
Vi sono collegiate di fondazione rità ecclesiastica e governativa. Seb-
sovrana, per cui il principe , come bene tal nome vogliasi derivato
patrono nomina alle prebende, e ve dal vocabolo Colleglli, nome che
ne sono anche di fondazione eccle- in Firenze avea un magistrato
siastica, e privata di pie persone, coadiutore della signoria; si sa che
che si riservarono talvolta la nomi- i romani l'usarono indistintamente
na di qualche canonico. Per quan- per indicare collettivamente mi-
i

to riguarda il servigio divino , al- nistri della religione, coloro che go-
cune collegiate seguono 1' uffiziatu- vernarono lo stato, e quelli ezian-
ra della cattedrale, oltre quella se- dio che formavano un corpo nelle
condo le loro particolari costituzio- arti liberali, e nelle meccaniche. Al
ni, approvate dalla santa Sede. Per- dire di Plutarco, di Valerio Mas-
chè una collegiata acquisti l'onore- simo, e di Plinio, Wuma Pompilio
vole titolo d' insigne o perinsigne, si considera fondatore di cositlatti
conviene che ne abbia intrinseca- Collegi, sebbene L. Florido attri-
mente le qualità, e i requisiti, in buisca a Servio Tullio l'oiigine dei
forza de' quali viene dichiarata tale Collegi artistici, i quali costituì vansi
dalla sede Apostolica, non bastan- con deo'eto del senato. A ciascini
do, che il vescovo le assegni tali artistico Collegio presiedevano i capi
prerogative senza prove concluden- e maestri delle arti , chiamati quia-
ti. Per r erezione poi d' una Chie- quennalì (
perchè cinque anni du-
J

ii<) COL COL


ravu la loro carica), ed ogni Col- varii paesi . Perciò nell'Italia pur-
lei^io aveva inoltre imo speciale pro- anco vi ebbero molti Collegi il-
tettole tlcUo Palroiio. lustri di giurisconsLilti , e di me-
Ne" tempi posteriori il vocabolo dici, fondati per Io più dalle bene-
Collegio, in senso piìi ristretto, si ficenze de' PonteOci , imperatori,
applicò a denotare un luogo par- principi, Cardinali, vescovi ed altri
ticolare fornito di alcune rendite, personaggi.
in cui, oltre l'educazione, si insegna- Il nome di Collegio fu pure so»

no le scienze, le belle lettere, le vente attribuito alle case di educa-


lingue ec. Collegio [gyamasium lit- zione, nelle quali i giovani si rac-
tcraridìi) si dice pui'e quel luogo coglievano per ricevere l'opportuno
slabilito per insegnare pidjblicaineu- insegnanaento , e molti rispettabili
le le lettere divine ed umane, ec. Collegi furono istituiti presso le prin-
Gli ebrei, gli egiziani, i gieci, i cipali università, per generosità dei
romani, ed altre nazioni colte eb- benemeriti fondatori. Il primo Col-
bero ed banno ancora Collegi per legio, che venisse fondato in Roma,
listruzione della gioventù, che per si deve al Cardinal Domenico Ca-
lo più sono stati sempre sotto la pranica, che mori nel i458, e per-
direzione del clero secolare, o rego- ciò detto Ciipranicense, e per auto-!'

lare . Quando il cristianesimo fu nomasia Alino. Tuttora esso fiori-


bene stabilitoin Francia, i moni- sce, sebbene sino dalla metà del se-
steri divennero altrettanti Collegi, colo XV fondato. (K. Collegi di
ne'quali s'istruivano i fanciulli. Si PcoMAJ. Sullo spirito e sull'origi-
diede il nome di Collegi anche a ne dei Collegi, va consultato mon-
quelle adunanze religiose, ch'erano signor Leonardo Cecconi; Istiluzio-
appresso le chiese, dette perciò col- ìie dei seminari vescovili, principal-
legiali e collegiate, e a quelle scuo- mente a pag. Q^, e 243.
le, che nella stessa Francia erano Il concilio di Colonia del i53tì,
annesse alle chiese, ai capitoli, e tit. delle Scoi. art. 4- e. 3, ordinò
ai monisteri. Abbiamo dai Cauito- doversi provvedere che nei Col-
id!/v di Carlo Magno, 1. i. e. 22, la legi persone di abi-
vi sieno delle
ingiunzione ai monaci di educare lità, e di buona vita che vi si ;

i giovani, e d'insegnare loro la mu- spieghino soltanto buoni autori, af-


sica, la grammatica, e l'aritmetica; fine di dare saggi e cristiani rego-
ina siccome il magistero e l'educa- lamenti agli scolari. Il concilio di
zione troppo distraevano i monaci Ausburgo dell'anno 154^ {l^cg- 24
dall'esercizio della loro professata inculcò che si debbano introdurre
regola, in progresso di tempo venne ne' Collegi professoiù soltanto di
allldata la cura e la direzione delle buoni costumi, e di sana dottrina.
scuole , e dei Collegi, e de'giovani Un altro concilio tenuto in Colonia
liuniti presso quelle case, a perso- nel 1549, ^- ^5 raccomandò che si

ne che non avevano altre inge- avesse cura di affidare la educa-


renze, ed occupazioni, hi Italia vera- zione de'giovani a persone di nota
mente non si applicò generalmente, pietà, purità di fede e di costumi,
come in Francia alle scuole il ,
le quali si dovranno prima esami-
nome di Collegi, benché molti so- nare dal vescovo, o da qualcuno
Mijglianti stabilimenti soigessero in da lui deputalo. Di più ordinò, che
,

COL COL i4i

non si vedere nei Collegi


faccia lologico. Così de' Collegi cavallere-

j
ed università verun autore sospet- schi, istituiti dai romani Ponte-
! to, ma solo libri approvati dal de- fici sotto la denominazione di san
cano della facoltà delle arti. Il con- Pietro, di s. Paolo, del Ciglio, Lau-
cilio di Trento, sess. 5, otip. i, de retani ec. , divenuti poscia vacabi-
refor. , ordina che si diano lezioni li, sono a vedersi i relativi articoli.

,
di sagra Scrittura nei pubblici Col- Lungo sarebbe il rammentare qui
legi, e che quelli i quali saranno i Collegi istituiti dai Sommi Pon-
incaricati di fare queste lezioni, sie- tefici per varie parti del mondo al

no esaminati ed approvati dai ve- dilatamento, propagazione e mante-


scovo. II concilio di Bourges del nimento della fede cattolica quindi ;

1 584 confermò tale l'egolamento ci limiteremo ad indicare soltanto


e quello di Tolosa del 1090 proi- quelli instituiti da Gregorio XI II,
bì alle donne, anco sotto pretesto senza nominare quelli di Roma, che
di servizio, di abitare nei Collegi. pure a lui debbono rorii:,ine, o il
Innumerabiii sono poi le leggi ge- consolidamento, fra i quali va an-
nerali, e particolari fatte pei Col- noverato il Collegio Romano. Fedi.
legi dai principi, vescovi ed altri Nel i574 fondò il menzionalo
superiori, o fondatori di essi. f^. U- Gregorio XIII il Collegio di Vien-
niveesita'. na d'Austria, come si ha dal Maf-
La pai'ola Collegio viene, come si fei, Annali di Gregorio XI 11, lib.

disse superiormente, dalla unione di Ili p. 1)6, quindi quello di Gralz


parecchie persone costituite nella nella Stiria, quello di Praga nel-
stessa dignità, ed occupate nelle me- la Boemia nel 107 5, come riporta
desime funzioni, com'era il Collegio il Malfei nel lib. IV, p. 1.57. Isti-

denrli Elettori del sa^ro T'ornano im- tuì pure i Collegi di Olmutz nel-
pero (Vedi), il quale eleggeva l'im- la Moravia, di lìrunsberga nella Prus-

peratore; e come è il Collegio apo- sia, di \ihia nella Lituania, e di


stolico dei Cardinali di santa Ro- Claudiopoli o TemesAvar in Tran-
mana Chiesa, chiamato il Sagro silvania nel |i584, come si legge
Collegio (Fedi), e di cui si tratta nel medesimo Maffei, XllI, p.
lib.

anco nel volume IX, p. ayS, di que- 38o. A. lui pure si debbono le fon-
sto Dizionario. dazioni dei Collegi di Dilinga nella
InPioma, oltre i Collegi d'istruzio- Svevia, di Fulda nell'alto circolo del
ne, e di educazione, vari sono i Col- Reno, di Reims nella Sciampagna,
legi di cospicue corporazioni addet- di Pont -a-I\Iausson nella Lorena,
te all'immediato servizio della santa di Loreto pegl' Illirici, e di Mila-
Sede, come sono i Collegi de' pro- no per la nazione elvetica . Que-
tonotari apostolici, degli abbreviato- st' ultimo dal Malfei, lib. Vili. p.
ri del parco maggiore, e di altri 76, si dice fondato nel i J79. Né
prelati; così ancora dei vescovi as- bastando allo zelo di quel Sommo
sistenti al soglio pontifìcio, e degli Pontefice l'Europa, stese le sue cu-
avvocali concistoriali, de'quali tutti re al Giappone, dove fondò la ca-
si tratta ai rispettivi articoli; men- sa professa de'Gesuiti e i tre Col-
tre a quello di Università Romana legi pei Arima, in An-
neofiti in
(Fedi), sì dice ancora dei Collegi, suri, ordinando inoltre
e in Funai,
medico-chii urgico , filosofico, e fi- che ogni anno fossero mandati in
.42 COL COL
«Hiell'impero quattro mila sentii di salutare mezzo i Collegi, questi i Pon-
oio pel manteiiiinento di quelli, tefici istituirono in Roma in gran
che si applicavano ad istruire i po- numeroj li protessero, beneficarono,
poli nella dottrina di Gesù Cristo. e ricolmarono di privilegi, veglian-
Oltre di che estese la sua genero- do costan^emente al commendevole
sità ai Collegi già istituiti^ come tra scopo per cui furono istituiti ed ,

gli altri al Collegio degl'inglesi fon- accordando perciò a protettori am-


dato in Dovài nella Fiandra dal plissimi Cardinali, ed a vigilanti
celebre Guglielmo Alano poi Cardi- superiori, prelati di specchiata proi-
nale, coll'assegno di cento scudi d'o- bita, e deputati, animati da uno
ro al mese. A ventitre si fanno a- spirito religioso e benefico.
scendcre i Collegi fondati con esor- Dell'origine degli antichi Collegi
bitanti spese da Gregorio XIII, dei parlammo al precedente articolo,
quali fa diligente memoria il \ it- laonde quelli che vennero fondati
torelli nelle Addizioni al Ciacco- per l'istruzione della gioventù, con
ìlio, t. IV, col. 17. e seg. Ma co- apposite regole, e costituzioni, opre-
munque non vogliamo far menzio- scrittedai Pontefici, o stabilite dai
ne de'Collegi da altri Pon-istituiti benemeriti fondatori, incominciaro-
tefici in case religiose, diremo però no in Pioma dopo la metà del se-
che Gregorio XV, nel 1621, fondò colo decimoquinto, e progressiva-
il Collegio di s. Bonaventura nel mente fiorirono e crebbero in nu-
convento de'minori conventuali del- mero, ed in proporzione alla gran-
la città di Praga. Inoltre in quel- dezza, e dignità della capitale del
l'anno il medesimo Papa istituì, pres- cattolicismo. Ma siccome nelle no-
so s. Cecilia in Roma, il Collegio, te lagiimevoli vicende, che segna-
detto dal suo nome Gregoriano , pei larono il termine del secolo XVIII,
monaci benedettini. e il principio del corrente, molti Col-
COLLEGI di Roma. Fra i sagri, legi restarono o soppressi o privi
e scientifici fasti di Roma ecclesiasti- di mezzi per esistere, così, perchè
ca, occupano certamente un eminente non se ne perda la illustre memo-
luogo le tante pie ed istruttive istitu- ria,cronologicamente per ordine dei
zioni, principalmente dei Collegi, per tempi della loro istituzione, ne fa-
educare ed istruire nella pietà, e nel- remo qui appresso compendiosa men-
le scienze sì la romana gioventù che zione. Per ordine però alfabetico, de-
l'estera. Conoscendo più di tutti gli scriveremo poi brevemente i super-
altri i sommi Pontefici l'insegna- stiti Collegi che tuttora fioriscono,
mento dello Spirito Santo che la tra i quali gode il vanto di essere il

condotta, la quale intraprende l'uo- più antico il Collegio Capranicense,


mo nella sua tenera età, è quella perchè fondato dal Cardinal Dome-
che pur mantiene sino alla vecchiez- nico Capranica morto nel 14^85
za, furono sempre solleciti perchè la Collegio che ebbe poi il compimento
gioventù fosse instituita nella buo- nel pontificato di Sisto IV, teologo
na morale, e nelle letterarie disci- acutissimo, ed egregio oratore. Dei
pline, e riuscissero utili a sé stessi, Collegi di Roma scrissero gli au-
e di consolazione ai genitori, come tori, che fecero la storia dei pre-
anche di onore alla patria. A conse- gi dell'alma città, non che quel-
guire tuttociò essendo opportuno e li che scrissero sulle pie istituzio'
1 ,

COL COL 143


ni. Meritano sovra tutti mcn/ioiie rendite, e perchè gli eredi non pote-
Camillo Fanucci, Cario Bortolomeo vano corrispondere alla mente dei pio
Piazza, Filippo Bonanni, ed altri, ed fondatore, i collegiali si ridussero a
a'nostri giorni d. Guglielmo Co- sei ; e poscia veiso la metà del se-
sta n zi. colo decorso, restò il Collegio per tal
motivo affatto soppi-esso; e, come di-
DEI PRIjrCIPALI ANTICHI COLLEGI ce il Novaes, t. VI, p. II, per un
DI ROMA. tempo furono uniti i collegiali al
Collegio dell' Umbria (Pedi), il qua-
Collegio Nardiiii. le venne unito da Pio VI al Col-
legio Fuccioli (Vedi), che rimase
Stefano Nardini, nobile forlivese, pure estinto nelle note vicende. Gli
da benemerito arcivescovo di Mila- alunni del Collegio Nardini, in quan-
no fu da Sisto IV, nel i473, fatto to alla disciplina diretti dal rettore
Cardinale prete di s. Ilaria in Tras- che nominavasi dall'arciconfraternita,
tevere, e morì in Roma agli 1 non avevano abito particolare, ma
ottobre 14*^4 "^^ pontificato d'In- vestivano come gli ecclesiastici, per-
nocenzo Vili. Lasciò ordinato nel chè il testatore voleva che si faces-
testamento, che in una parte del sero sacerdoti, anchee studiassero
suo palazzo, presso s. Tommaso in la teologia. Nel palazzo formò la
Parione, da lui lasciato a\V Arcicon- sua residenza monsignor governato-
fraternità del ss. SaU-atore, detto re di Roma (Vedi), in un agli uf-
ad Sanata Sanctoruni ( Vedi), si fon- fizi civili, e ci'iminali del suo tribu-
dasse un Collegio, che dal nome di nale ; ma siccome sotto Benedetto
sua famiglia venisse chiamato Nar- XIV, lo stesso palazzo venne acqui-
dini, avesse una proporzionata dota- stato dalla dateria, e il governatore
zione, e fosse sottoposto a' guardiani passò a risiedere Mada- al palazzo
ed uffiziali della detta arciconfra- ma, a quello del Nardini rimase il
ternita. Dispose, che fossero ricevu- nome di Governo vecchio. V. il Piaz-
ti in esso ventiquattro buoni e ben za, Opere Pie di Roma, p. 209,
costumati giovani nobili caduti in del Collegio Nardini a s. Tomma-
bassa fortuna, perchè per sette an- so in Parione j Ridolfino Venuti,
ni si applicassero agli studi e alle Roma moderna, toni. I, parte II,
buone discipline. Il pio istitutore ne pag. 499' ^ ^00; e Panciroli, Te-
accordò la nomina ai seguenti. Tre sori nascosti di Roma, p. 4S<^-
dovevano essere eletti dai guardiani
della menzionata arciconfra terni ta, Collegio Crivelli.

due dagli arcivescovi di Milano


uno dall'abbate di s. Ambrogio di Alessandro Crivelli, nobile mila-
Milano, due dalla città di Forh, tre nese, nel i562j fu fatto Cardinale
dalla sua famigliaNardini estinta, do- da Pio IV, e nel testamento, che
po la quale si devolse la nomina al fece nel i573 sotto Gregorio XIII,
Pontefice, uno dal capitolo insieme al lasciò dei beni stabili per l' erezione
parroco di s. Maria in Trastevere, di un Collegio, su cui aver doveva-
uno dal rione di Parione, e due dai no luogo pei primi i discendenti
conservatori romano. In
del popolo di sua famiglia. Esso dovea esser
progresso di tempo per mancanza di sottoposto alla cura ed al governo
i44 COL COL
(lell'arciconfraternita del ss. Salva- nazione, chiamata de'Maroniti da s.

tore ad Sa/icta Sanctoru/n. Ma il (Giovanni Marone, e che da questo


sodalizio osservando, che le rendite santo nelle turbolenze dell'orientej
non erano sulllcienli allo scopo, man- nate dopo il concilio di Calcedonia,
tiene con esse dei giovani della stes- si mantenne quella nazione unita al-
sa famiglia Crivelli del fondatore, l'ubbidienza della santa Romana
in altri Collegi. F. il Piazza, Ope- Chiesa; mandò al monte Libano i

ra , pag. 222, Del Collegio Cri- gesuiti Gio: Battista Eliano, e Gio-
velli. vanni Ijruno, per assicurarsi sull'or-
todossia della nazione. Questi aven-
Collegio degli Armeni. do adunato un sinodo nella chiesa
detta di Chanubina_, residenza dei
TI magnanimo Pontefice Gregorio patriarca della nazione, riconobbero
\1II, siccome amorevole verso gli che professavano la fede cattolica. Il
oriinilali, volle (ondare in Roma un perchè Gregorio XIII, con bolla del
Collegio di educazione ecclesiastica 1 584 de'27 giugno, Humana, Bull.
JH r la gioventìi della nazione arme- Rom. tom. IV, p. i^Q, stabilì di fon-
na, pnbblicando a tal efietto nel dare in Roma un ospizio, ed un
i5(S4j la bolla. Romana Ecclesia collegio pei Maroniti, in cui si man-
cuiictanim geniiwn. Tal bolla è as- tenessero dei giovani di tal nazione,
saionorevole pegli armeni, e vantag- ed ammaestrati fossero nelle scienze
giosa alla propagazione delle verità e disci[)liiie ecclesiastiche, per quin-
cattoliche tra la loro nazione. Essa di propagare ne' loro paesi la vera
.si legge nel Bull. liom. t. IV, part. fede, i dommi definiti dalla Sede
i\^ p. i8, dell'edizione del 1747j Apostolica, ed insieme confutare le

fatta in Roma da Carlo Cocqueli- eresie dei nestoriani, e giacobiti. A


iies. Ma per le vicende de' tempi, e tal efl'elto nel rione di Trevi il det-
per la sopravvenuta morte del det- to Gregorio XIII, presso la strada
to Grcgoiio XIII, non ebbe ellctto nuova, stabilì il Collegio, dandogli
la fondazione del Collegio armeno. la chiesa dedicata a s. Giovanni, det-

Perciò il Collegio Urbano di Propa- to della Ficoccia, forse da una pian-


ganda si limitò a ricevere tra i pro- ta di fico selvatico, che anticamente
pri akmni, alcuni giovani armeni, era avanti di essa. Quella chiesa fu
molti de'quali salirono alle primarie già parrocchiale, e poi venne unita
dignità ecclesiastiche della nazione, e a quella di s. Andrea delle Fratte.
fra essi a' nostri dì , va nominato F. Ridolfino Venuti, Roma moder-
monsignor Paolo ]\Iarusci o Maru- na t. I. p. It)0.

scian, attuale arcivescovo della chie- Mentre il zelante Pontefice anda-


.sa metropolitana primaziale di Co- va perfezionando la sua fondazione,
stantinopoli per la nazione armena. fu rapito morte nel 585 ;
dalla 1

ma succedutogli Sisto V, con bre-


Collegio d& Maroniti. ve de' 2 agosto i585, e con altro
de' 7 febbraio i586, assegnò al
Gregorio XIII ne fu il principa- Collegio copiose rendite. Tuttavolta
le fondatore. Avendo saputo quel molto benemerito ne lu eziandio il
Papa, che nella catena delle mon- Cardinale Antonio Caralla, che es-
tagne del Ma/itc Libano, viveva una sendo stato diciiiaralo pel primo
,

COL COL i4j


protettore del medesimo Collegio del santo in idioma caldaico. Nel-
egli pure gli assegnò rendite pel la domenica delle palme si ufllziava
mantenimento de' giovani maroni- in caldeo, facendosi la benedizione
ti , fece rifabbricare la chiesa, e in dei rami d'ulivo con singolare e
morte gli lasciò gran parte di sua misterioso rito orientale. Su di che
eredità. Indi dai Pontefici Paolo V, abbiamo. Orcio benedìctionis pal-
Gregorio XV, Urbano Vili, ed altri marìini juxla rituni ecclesiae natio-
ancora fu ricolmato di beneficenze nis maronitanini a syriaco texiu
e privilegi indicibili, per cui fiori so- la lini tale donatus ab Elia Simone
prammodo il Collegio, e da esso usci- maronitarum a-
Ilersenita, collegii
rono alunni chiari per pietà e dottri- lumno, E.omae 1 69^. Messa che si
na, alcuni de' quali divennero patriar- celebra dai maroniti nel giorno del-
chi di loro nazione. Ma per le vi- le palme, Roma 1788.
cende ultime, diminuite notabilmen- Per altre notizie sul Collegio
te le rendite, fu ridotta ad uso pro- de' 3Iaronili,si possono consultare
fano la chiesa, manomesso venne il l'articoloMauoniti, il Piazza, Ope-
Collegio, né si potè riaprire. Perciò re, pag. 227, del Collegio de' 3Ia-
con le rendite superstiti la congre- roniti a
s. Giovanni della Ficoc-
gazione di Propaganda mantiene cia, inStrada Nuova, non che nel
un numero di alunni della nazio- suo Santuario Romano^ alle pag.
ne maronita , nel Collegio Urbano 69 e 466.
[J^edi) , e quindi li spedisce alle
missioni, e alla cura d'anime de'lo- Collegio Mattei.
ro connazionali.
maroni-
Gli alunni del Collegio Istituito venne questo Collegio, nel
ta erano diretti dai gesuiti, frequen- i6o3, dal Cardinal Girolamo Mat-
tavano le scuole del Collegio Roma- tei romano, il quale dal suo no-
no [Fedi), e vestivano sottana, so- me lo intitolò a s. Girolamo. Fondel-
prana, e fascia nera, nel modo che lo nel pontificato di Paolo col V
ilBonanni riporta a pag. 43 del fine principale di dare alla Chiesa
tom. Ili Del cntnlngo degli Ordi- zelanti operai ed istruiti ministri
,

ni religiosi. de' diversi Collegi ec. per la cura delle anime. Ma verso
IVella delta chiesa del Collegio si la metà del secolo decorso, come di-
celebrava solennemente la festa di ce il Venuti, Roma moderna p. 197,
s. Gio. Battista, con messa in rito restò soppresso a cagione delle di-
caldaico, e nelle ore pomeridiane minuite rendite. Questo Collegio fu
un discorso in lode del santo, con aperto sotto al giardino pontifìcio
prose e poesie in diversi linguaggi del Quirinale, presso la chiesa di s,

orientali. Cos'i, a' 9 febbraio, cele- Nicola in Arcione, così detto corrot-
bravasi laGiovanni Cla-
festa di s. tamente, dall'esservi ivi stato il fo-
rone, di menzione nel
cui si fa ro, e vico Archimonio. Stabilì il pio
martirologio romano, nelle anno- Cardinale saggi regolamenti pel go-
tazioni al Baronio sotto li 2 ot- 1 verno del Collegio sotto la ispezione
tobre. Nella mattina, inler niissa- di un direttore, e la perpetua am-
nini solemnia, che avea luogo in ministrazione e sorveglianza de' suoi
rito siriaco, ed in linguaggio ara- fratelli Ciriaco ed Asdrubale Mattei,
bo, recitavasi un' orazione in lode e loro discendenti, insieme al prepo-
VOI,. XIV. 10
1 46 COL COL
sto prò tempore della chiesa di s. manae sic ferunt. Dispose che vi
Biagio deli' Anello, le cui ragioni fossero ricevuti otto alunni di Castel
passarono a quella di s. Carlo a Bolognese sua patria, ed anche del
Catinari con facoltà di riformare
, suo territorio, i quali avessero vo-

i regolamenti, ed altro pel maggior cazione per la vita ecclesiastica ,


incremento del Collegio stesso. Dis- la cui nomina spettasse a' di lui e-
pose r istitutore, che per alunni si l'cdi, ed il governo ad otto deputa-
ricevessei'o poveri romani di nobile ti, cui destinò per l'amministrazione
condizione, ovvero cittadini romani del assegnando anche
monistcro ,

per privilegio. Carlo Bartolomeo congrue rendite pel mantenimento.


Piazza, nelle sue Opere pie di Ro- Escluse da quel Collegio i figli dei
ma, parlando a p. 278, del Colle- suoi eredi istituiti e sostituiti, e i lo-

gio Dlattei, aggiunge che ai romani ro successori, a' quali però accordò
si dovevaiìo preferire i giovani del- il privilegio di essere sempre consi-
le abbazie di La- Nonantola, e di derati nativi di Castel Bolognese. In
mole, di cui era abbate il Cardina- progresso di tempo, diminuitesi di
le. Gli alunni dovevano avere di- molto le rendite del Collegio, e non
ciassette anni di età, e dovevano at- essendo più sufficienti al manteni-
tendere allo studio delle scienze, prin- mento de'collegiali , i Pontefici Be-
cipalmente della teologia, e del gius nedettoXIV, e Clemente XIV con
civile e canonico, nelle scuole del Col- due chirografi, emanati, il primo
legioromano. Vestivano una sopra iia a'26 aprile ly^G, ed il secondo a'3 i

nera portavano una


talare, e di sotto dicembre lyyS, ne ordinarono la
veste più corta, avendo per distin- temporanea chiusura, decretando che
zione le mostre di seta rossa alla colle residuali rendite fossero prov-
soprana, come si vede nella figina, visoriamente mantenuti quattro gio-
che il p. Bonanni ci dà nel t. Ili, vani in altri Collegi di Roma, e coi
pag. 44 f'cl suo Catalogo j trat- sopravvanzi si formasse un molti-
tando del Collegio Matleì. plico per la reintegrazione dei ca-
pitali perduti. Tale è attualmente
Collegio Ginnasi, la situazione di questo Collegio. I

suoi beni vengono amministrati dal


Fondato fu questo Collegio nel rispettabile monsignor Annibale Gin-
i636nel pontificato di Urbano Vili, nasi, discendente della famiglia del
dal Cardinal Domenico Ginnasi di fondatore, ma non si può coi picco-
Castel Bolognese, decano del sagro li sopravvanzi delle sue rendite
Collegio. L'insigne porporato, avendo far progredire il moltiplico, che mol-
riedificata la chiesa, già parrocchia- to lentamente. Ridolfino Venuti, Ro-
le di s. Lucia alle Botteghe oscure, ma moderna, nel t. II, parte l , p.

acquistò le case vicine, ed ivi fece 664, parla di questo Collegio. Il Bo-
fabbricare il locale pel Collegio, che nanni, oltre la figura <\e\V Alunno

prese il suo cognome, mentre altro ne del collegioGinnasio 3 che riporta


assegnò per monistcro delle monaclie a p. 4o del Catalogo, dice che l'abi-
Teresiane, poscia trasferite a quello to di questi alunni era nero, cioè
presso la chiesa de' ss. Marcellino, e un giustacuore, e sopra di esso u-
Pietro. La fonda/ione fu fatta col- na giubba lunga sino ai piedi, aper-

l'aulorità della pontificia bolla Ha- ta nella parte anteriore, ed orlata


COL COL t47
di mostre di saja paonazza. V. Piaz- Le rendite fui-ono lasciate dal
za, Opere Pie di Roma, a pag. 200. fondatore per dodici alunni, non che
pel rettore, picfetto, e altri mini-
Collegio Fiiccìoli o de' ss. Giovanni stri, ed inservienti , i quali tutti in
e Carlo. un agli alunni, dipendevano dal men-
zionato p. gesuita. Dispose egli inol-
Monsignor Gio: Antonio Fuccioli tre, che otto degli alunni dovessero
di Città di Castello, nobile romano, essei'e di Città di Castello, e gli al-
come si legge nel suo testamento, triquattro di città immediatamen-
protonotario e referendario di am- te soggette al dominio temporale
bedue le segnature , fondò questo della santa Sede. La nomina fu da
Collegio. Il degno prelato, che fu lui ceduta ai seguenti. Uno ne po-
prima famigliare del Cardinal Bo- tea nominare il vescovo di Città di
nelli, detto l' Alessandrino, nipote Castello, due il p. generale de'ge-
di Pio V, poi segretario di Leo-
s. suiti,uno il p. generale dei teati-
ne XI e di Paolo V, si distinse per ni, uno il capitolo della cattedrale

cognizioni non comuni nella scienza di detta città, uno il rettore del
legale, e per somma integrità di vi- Collegio di s. Antonio di essa, uno
ta, la quale ebbe fine agli 8 settem- il rettore del Collegio de' gesuiti
bre 1623, regnando Urbano Vili. di Città di Castello, uno il magi-
Con sua testamentaria disposizione, strato civico della medesima sua
lasciò pingui rendite per la fonda- patria, uno i deputati dell' arcicon-
zione in Roma di un Collegio, sot- fraternita della carità, e quattro i

to il nome Giovanni e Carlo,


de' ss. più prossimi parenti del fondatore.
chiamato poscia dal proprio cogno- Gli alunni dovevano essere giova-
me, Collegio Fuccioli, che in segui- ni d'anni diciassette, o diciotto, ed
to venne aperto nel borgo di s. Aga- abili allo studio delle scuole supe-
ta a'Monti, sotto il pontificato d'In- riori di filosofìa e teologia, non che
nocenzo X
r anno 1 646 , cioè nel avere la prima tonsura, e i requi-
giorno sagro alla festa di s. Carlo siti idonei necessari all'ammissione.
Borromeo, uno de'patroni dell'istitu- Ma essendo diminuite le rendite di
to. Il testatore dispose, secondo Mar- questo Collegio, da Pio VI fu unito
co Ubaldo Bicci che quando fos- , al Collegio dell' Uinhria[T ff//^, egual-
se mancata la sua famiglia, venisse mente fondato per dodici giovani
raccomandata la fondazione, e per- di quella provincia, e pel quale era
petuamente si affidasse il governo e slato acquistato nel 1763 il palazzo
regolamento del Collegio al p. gene- o locale alle botteghe oscure, già
rale della compagnia di Gesù. Ma del Caidinal Ginnasi, dov'egli avea
il Bonanni e il Piazza dicono, che posto le monache teresiane. Dipoi
monsignor Fuccioli lasciò il Collegio rimase esso estinto per le note
sotto la cura, direzione, e protezio- vicende, ed ivi collocò Leone XII
ne del p. generale de'gesuiti, il qua- quello irlandese, che poscia dal re-
le perciò deputava un religioso del- gnante Pontefice nell'anno i836 fu
la compagnia per l'effetto, ed insie- trasferito as. Agata alla Suburra ,

me con ampie facoltà di fare costi- da dove passarono al detto loca-


tuzioni, regole, ed ordini pel ben es- le del Collegio Umbro le maestre
sere del Collegio stesso. Pie. Dall'unione del Collegio Fuccio-
i48 COL COL
li all'Umbro, derivò la clenomlna- bene per disposizione del testatore
zione (li Collegio Umbro- Fuccìoli. si chiami aucoia Collegio di Nice-
Dopo lale riunione sopravveiincio la. Lassi, dal nome della maihe di
gli accennati sconvolgimenti politi- lui. Fu nel ponlilicato di Clemente
ci, che ebbero principio nella fine XI che nella piazzetta, dietro il pa-
del passato secolo, e terminarono lazzo Costaguti, nel rione della Ile-

sotto il Pontificato di Pio VII. Laon- gola si aperse questo Collegio me-
de, essendo al Collegio mancata la diante la pingue eredità lasciata a
maggior parie delle rendite, dovet- molti[)lico dal lodato Lassi. In es-
te restare chiuso. Presentemente l'am- so venivano mantenuti sei alunni,
ministrazione dei beni dei Collegio che dovevano essere delle città um-
viene esercitata dal prelato segre- bre di Narni, di Col Valenza dio-
tario della congi-egazione degli stu- cesi di Todi, e di Foligno, e vi dimo-

di, e colle scarse rendite, che si so- ravano fino al termine de' prescrit-
no potute riunire, vengono mante- ti studi. In seguito, essendosi dimi-

nuti sei giovani di Città di Castel- nuite le rendite del Collegio Nar-
lo nel patrio seminario, ed iu al- diid (^Vedi), chiamato anche Um-
tri stabilimenti di pubblica istru- bro, i pochi suoi alunni furono u-
zione. Sono essi nominati a fruire nitia questo in numero di tre,
di tal beneficenza dal Cardinal pre- cos\che si formò il numero di no-
fetto di detta Congregazione, men- ve, quanti ne aveva prescritto il
tre procura l'amministrazione di fondatore Lassi, il quale nella sua
rinvestire ogni anno qualche som- testamentaria disposizione, ordinalo
ma, per venire poco a poco alla rein- aveva eziandio non solo, che tali a-
tegrazione de' capitali perduti. Gli limni esser dovessero dei detti luoghi,
alunni del Collegio Fuccioli studia- ma che la preferenza si avessero
vano nelle scuole del Collegio ro- i parenti delle zie di lui Eusebia
mano, e nelle feste frequentavano la e Tarquinia Lassi, e per quello di
congregazione ivi istituita in onore Col Valenza fossero preferiti i di-

della ss. Concezione. Del loro vesti- scendenti di Valentino Salterini. Piac-
to ci dà il Bonanni a pag.
la figura <{ue inoltre al testatore di lasciare

26 del suoCatalogo ec. Esso con- il diritto delle nomine, colle pre-
sisteva in giustacuore lungo sino al- messe condizioni, ai rispettivi vesco-
le ginocchia, con sopravveste lunga vi delle tre diocesi. Ma quando le

aperta davanti, e tutto di color ne- monache Carmelitane Scalze di s.

ro. J^. il Piazza Opere p. 2 7 1 , ca- Teresa, perchè il


dette Ginnasie,
po XIX, del Collegio Fuceioli; e Cardinal Ginnasi nel suo palazzo
ìlidolfìno Venuti, Roma nioderna t. alle Botteghe oscure aveva loro fon-

1. p. i37, del Collegio Fuccioli. dato il monistero, passarono da que-


sto a quello contiguo alla chiesa
Collegio dell'Umbria, o Umbro- de' ss.Marcellino e Pietro, nell'an-
Fuccioli. no 1763 sotto Clemente XIII, ven-
ne acquistato il monistero loro dai
Giovan-Carlo Lassi da Spello, cu- deputati del Collegio -Umbro per
riale in Roma, fondò questo Colle- uso degli alunni , e si ridusse in
gio a vantaggio della nazione Um- forma di Collegio là dove prima
bra, per cui ne prese il nome, seb- era a piazza Costaguti, come nota
COL COL i4c)

a p. 177 il Bernardini, Descrizio- Fiorentini. Esso riconosce per fonda-


ne de Rioni di Roma. Coiìtribiù a tore Bartolomeo Bandinelli fiorenti-
ciò generosamente il Cardinal Gia- no, fornaro in Roma, il quale distin-
como Oddi perugino, vescovo di Vi- guendosi per pietà, ne diede solen-
terbo e Toscanella, come quello che ne prova colla sua ultima testa-
era zelante e munifico protettore mentaiia disposizione, ex Act. Qian-
del Collegio stesso, e dal quale fu til. Larg. Notar, capital, x, maii
pianto allorché mori nel 1770. Di- 1617. Con essa lasciò crede di tut-
poi al Collegio, per volere del Ponte- te le sue facoltà la ven. Arcicon-
fice Pio VI, si riunirono gli alunni fraternità della Misericordia, del-
del Collegio FuccioU i^Fedi), e così ta di s. Giovanni Decollato (fac-
prese il nome di Collegio Jjmhro- ili), sua nazione fiorentina,
della
Fuccioli. ]\Ia anco questo Collegio, a coir obbligo di erigere un Collegio,
motivo delle vicende politiche^ che da chiamarsi Collegio di Bartolo-
afflissero il declinare del secolo de- meo Bandinelli cittadino fiorentino.
corso, eprimordi del corrente,
i Egli dichiarò che si dovessero man-
Tu chiuso, né si potè più riaprire. tenere dodici giovani studenti, pre-
Leone XII assegnollo per locale scelti dai figli dei confrati di detto
del Collegio Germanico- Ungarico ,
sodalizio, agli uffiziali del quale
ma non venne accettato come non at- spettasse la nomina. Dispose anco-
to allo oggetto, ed invece si fece occu- ra, che in mancanza dei figli di
pare prima dal Collegio Irlandese, confrali si scegliessero gli alunni
ed ora dalle IMaestre Pie di Roma. J^. dai figli di altri fiorentini, egual-
Mariano Vasi, Itinerario di Roma, mente per votazione di delti ufll-

t. II. p. 382, e il Venuti, Roma ziali e superiori dell' a rei con frater-
moderna, t. II. parte I. p. 666. nità, e che gli uni e gli altri fos-
Ora l'amministrazione dei beni ap- sero almeno dell' età di anni quin-
partenenti al Collegio Umbro, di dici, e durassero sei anni i loro
Nicela Lassi, sono amministrali studi nel Collegio. Nel 1674, tutto
dal prelato segretario della con- fu disposto per l' apertura del Col-
grega/ione degli studi, ed i giovani legio, e definitivamente fu posto in
stabiliti dal fondatore in numero attività ne' primi di novembre del
di sci godono r annua pensione di 1678, nel pontificato d'Innocenzo
scudi cinquanta, colla quale si man- XI. I giovani collegiali sono gover»
tengono agli studi, migliorando pro- nati da un rettore, vanno alle scuo-
gressivamente lo stato economico le del seminario l'omano, e con abi-
spettante al Collegio. to nero decente. V^. Carlo Bartolom-
meo Piazza nelle sue Opere pie di
Collegi che presentemente fiori- Roma, a p. 35o, Del collegio Ban-
scono IN Roma, o che non sono dinelli a s, Gio. de' Fiorentini. Le
soppressi. costituzioni di questo Collegio si

stamparono in Roma nel 17^9.


Collegio Bandinelli. Per le vicende però del declinare
del passato secolo , e de' primordi
È situato nella via Giulia, già del nostro, restò per un tempo
chiamata Fia Reda, e P'ia Florida, chiuso, ma da ultimo venne ria-
presso la chiesa di s. Giovanni dei perto, e fiorisce come prima, con
y

i5o COL COL


diversi cojivilloii, e con soli qnat- torretta, precisamente accanto alla
Irò alunni. 11 pio istitutore Uarlo- chiesa de' ss. Apostoli, col pagainen-
lommeo Uandinelli fu sepolto nella to di quindici mila scudi d'oro, vi
chiesa di s. Gregorio al monte Ce- fondò un Collegio pei suoi minori
lio, e se ne legge l' iscrizione ne- conventuali, sotto il titolo di s. Bo-
crologica sotlo l'atrio della stessa naventura. Destinollo per un nu-
uhiesa. mero di collegiali studenti di detto
Ordine, non minore di venti, che
Collegio di s, Bonaventura volle soggetti ad uno special Car-
o Sislino. dinaie protettore, diverso da quello
dell' Ordine, con facoltà d' inter-
Questo Collegio si trova nel pretare, di riformare, e di rinno-
convento de' minori conventuali ,
vare le regolamen-
costituzioni, e i

presso la Chiesa de' santi XII ti dello stesso Collegio. Nel tempo

Apostoli [T^edi). Non solo il Pon- medesimo il benefico Sisto V, con


tefìce Sisto IV francescano, colla bolla del primo gennaio iSBy, lo
bolla Superna (Bull. Boni. t. IH, provvide di stabile entrata di oltre
par. Ili, p, 182) canonizzò s. Bo- duemila scudi, e vi pose una copiosa
naventura Fidanza di Bagnorea, giù biblioteca, che chiamò col nome
generale de' minori francescani, e da kii portato mentre era religio-
Cardinal vescovo di Albano; ma so, cioè Felìciana, mentre il Col-
fece inserire la festa del santo tra legio dal suo nome pontificio vie-
quelle del palazzo apostolico, e con- ne appellato anche Sistina. Il fine
cesse alla detta chiesa dei ss. XII principale, per cui Sisto V fondò
Apostoli pel giorno 7 marzo, festa in Roma questo Collegio, fu per-
tli s. Tommaso d'Aquino, le stesse che in esso si spiegasse la dottrina
indulgenze, che godeva quella dei di s. Bonaventura, al qual eifetto
domenicani di s. IMaria sopra Mi- fece imprimere le sue opere nella
nerva. Assegnò inoltre la seconda stamperia Vaticana nel i588, col
domenica di luglio per celebrarne titolo: Dii>i Bonai'enturae Opera,
la festività, e permise all'Ordine edizione bellissima molto stimata,
francescano di farne l'uffizio diri- riprodotta in Venezia nel i'/5i,
lo doppio coUottava. Sisto V poi, da un anonimo, che vi premise una
francescano al paro che Sisto IV, diligente vita del santo, f^. il vo-
stabiPi tal festa ai i4 luglio con lume V, 3 17 del Dizionario.
p.
indulgenza plenaria a quelli, che Lo stesso vSisto V, nel modo che
visitassero una chiesa de' francesca- dicemmo all' articolo Cappelle Car-
ni, in Bagnorea, in Lione, e in dixalizie per la festa di s. Bona-
.Rou)a, e mediante la costituzione ventura nella hasiliea de" ss. XII
Triuniphans Jcnisaleni ( dat. Bo- Apostoli, istituì tal cappella per
mae apud basilicam ss. XII Apo- onorare maggiormente quel servo
slolor. die i4 niartii i588, presso di Dio; la dichiarò papale, e sxc-
il Bull. Boni. IV, par. IV, p. ^o^),
t. come sembra andata poscia
fosse
ornò s. Bonaventin'a col titolo di inosservata, da Urbano Vili fu ri-
dottore della Chiesa. Quindi aven- messa colla ([ualifica di Cardinalizia,
do Sisto V acquistato un pezzo di o semi-papale, facendosi per essa
palazzo dei Colonna, chiamato la l' invito del sagro Collegio dal Car-
COL COL i5i
dinal prolelloie. nienlie al teimi- annoverato fra i collegiali di s.Bo-
iie ili questa cappella da un religioso naventura, nel concorso del iG34.
studente delio ste>so Collegio, a iene / . Fr. Maria Gasparri, Lo stato
ponunziato un sermone in latino geografìeo della Marca d' Ancona,
in onore di s. Boiiaventui'a. Aven- per V intendimento delle tre bolle
do Sisto V stabilito, che il Cardi- di Sisto V, sopra il più anziano
nal -protettore prò tempore del Col- Cardinale della Marca, chiamato
legio fosse il Cardinale piìi anzia- alla protezione della cappella Si-
no defa Marca Anconitana, nella stina nella basilica di s. Diaria
cui proincia era nato^ nel 1780 Maggiore, e due Collegi Mon-de'
Pio VI dichiarò, che in mancanza taho, e di Bonaventura di Ro-
s.

di lui simile porporato, supplireb- ma, r>.oma 1726: e Jo. Franchini,


be il Card'nal prolettore de'ruinori Status religionis franciscanae nn-
conventuali. Regola e governa per- norum conventualiuni cxpressus nu-
tanto il Collegio, sotto la dipenden- nier. provinciaruni, et conventuiini,
za del Cardinal protettore, uno dei Bomae 1682. Di questo Collegio
j)iù dotti e più biavi religiosi con- tratta anche il Piazza nel suo Ka-
ventuali, che porta il titolo di Reg- sevologio di Roma , trattato XI,
gente e di Rettore del Collegio di cap. 12.
s. Bonaventura, e che per conces-
sione di Eenedetto XIV, è pure Collegio Capraniea.
definitole generale dell' Ordine.
11 Caidinal Alessandro Peretti, Nella piazza di Maria in Aqui-
s.

nipote di Sisto \, fu il primo pro- ro , della ancora Capraniea , e


tettore dato da quel Pontefice al presso il teatro di tal nome, è col-
Collegio, il qual porporato scelse locato questo Collegio, che essendo
in reggente di esso il p. Felice il primo fra quelli fondali in Ro-
Centiiii, cht poi Paolo V fu da ma, si acquistò l' onorevole titolo
creato Cardinale nel 161 r. Nel se- di Almo . Primario fondatore di
colo decorso il Cardinal Albani, questo Collegio fu il Cardinal Do-
protettore del Collegio, dichiarò reg- menico Capraniea nobile romano,
gente del medesimo nel 1742, il delle cui celebri gestc si fa parola
p. Lorenzo Ganganelli, che da Cle- nella sua biografìa, die riportasi al
mente XIll nel 1759 si creò Car- volume IX, p. 21 4) e seg. del Di-
dinale, e che poi gli successe nel zionario. Suo divisamento fu di
pontilìcato nel 1769 col nome di concorrere ad una saggia e scienti-
Clemente XIV. Xel corrente secolo fica educazione per quei chierici,
ilCaidinal Brancadoro, protettore principalmente romani, e dello stato
del Collegio, fece reggente il p. An- pontificio, che volendo proseguire
tonio Francesco Orioli, che dal Pa- nella carriera ecclesiastica, fossero
pa l'egnanle venne creato Cardina- slati di povera ma civil condizione,
le nel i838. Da questo Collegio u- di buoni costumi, e d' ingegno ca-
scirono insigni religiosi, chiari per pace a trarre profitto dagli inse-
santità di vita, dottrina, e dignità, gnamenti, che ivi si fossero lor da-
fra'qualiè meritevole di special men- ti. Egli pertanto nella stessa casa
zione il Cardinal Brancati di Lau- di sua nobile famiglia apri il Col-
via, che in sua giuvenlìi era slato legio, e lo dotò di rendite, pel gra-
i52 COL COL
tuito mantenimento di trentuno a- ma avendo poi Sisto aggiunto V
Iiinni, i quali non potiebbono es- il XIV, si diede luogo a far credere
sere ammessi che avendo compiti ad alcuni autori, essere gli stessi
diciassette anni di età. Quindi ne trentadue alunni. Il vescovo di Ac-
scrisse in purissimo latino le rego- cona ne dovea nominare uno, na-
le, lo arricchì di una biblioteca, to sua diocesi, o in Roma ; uno
ili

insigne per codici, che però in segui- l'arcivescovo di Fermo, nato o in


to in parte passarono alla Vatica- quella città, o in Roma ; ec? imo
na, e parte in vari a ca- luoghi l'abbate di Settimo, diocesi di Fi-
gione delie ultime vicende de'tem- renze, purché fosse nato ìv quella
pi. Le dette regole furono di poi diocesi o in Roma, ec.
stampate in Roma dal Cracas nel Morendo il Cardinal Domenico
1 7o5. hi queste il fondatore coman- Capranica nel 1458, lasciò al fra-
dò, che i conservatori di Roma, il tello Angelo vescovo di Rieti, che
priore de' capo-rioni, ed i guardia- poi nel 1 460 da Pio II fu creato
ni dell'ospedale del ss. Salvatore Cardinale, col nome di Cardinal
ad Sancta Sanctonun, ne fossero di Ric/iy la cura di compiere la
i governatori, i patroni, e i pro- fondazione del Collegio, dove vuoisi
tettori, ed espressamente ordinò, che un tempo sia stato alunno
che questi nel di della festa di s. Enea Silvio Piccolomini, nel i4t'8
Giovanni visitassero il Collegio, si eletto Pontefice col nome di Pio
facessero rendere conto dell' ammi- II. Certo è eh' egli vi entrò per se-
nistrazione e del suo andamento, gretario col Cardinal Domenico,
correggessero, e cambiassero quelle quando questi si recò al concilio
ordinazioni, che stimassero più op- di Basilea. Dopo l'esaltazione del
portune pel miglioramento della Cardinal Angelo, considerando la
sua benefica istituzione. Inoltre dis- famiglia Capranica non rimanere a
pose, che ogni anno dagli alunni se lui, a cagione del sito che occupa-
ne eleggesse uno per rettore, pre- va il Collegio, conveniente abitazio-
via l'approvazione de' nominati su- ne, ottenne una bolla da Sisto IV,
periori. colla quale fu autorizzata di erige-
Il Piazza nelle Opere pie di Ro- re un apposito locale accanto al
ma, pag. 207, del Collegio Capra- palazzo del fondatore, il quale ve-
nicaj a piazza Capraidea, dice nendo infatti edificato, è appunto
avere Cardinal Domenico Capra-
il quello dove tuttora si trovano gli
nica disposto ancora che la no- , alunni.
mina degli alunni spettasse ai se- Allorché a' 6 maggio iSì'j il
guenti individui, cioè quattro ne contestabile di Bourbon diede l'as-
dovessero eleggere i Colonnesi, o salto alle mura di R.oma, il retto-
de' loro slati o de' nati in Roma, o re e gli alunni del Collegio Ca-
di altri luoghi; tre i discendenti pranicense, valorosamente procura-
della famiglia Capranica, sebbene rono respingere il nemico dalla
poi per consuetudine ne solesse- parte della porta di s. Spirito, in-
ro nominare sette, e che per uno tanto che Clemente VII dal Vati-
nativo di Roma avesse la nomina cano si ritirava in Castel s.Ange-
ciascuno de' capo-rioni di Roma, i lo; ma, sopraffatti dal numero,
quali al suo tempo erano tredici; caddero trafitti ouoratamcate. Per
COL COL i53
queste ed altre benemerenze ,
pri- incaricò il Cardinal Francesco Ma-
ma Pio li, e poscia molli suoi suc- ria Pignatelli, della visita apostolica
cessori mostrarono benefattori del
si all'ospedale di Sancta Sanctorunt,
Collegio ; e s. Pio V di moto pro- ed in pari tempo ripristinò in lui il

prio provvide gli alunni di benefi- protettore del Collegio Capranicensc,


zi ecclesiastici. E poi tradizione, ponendo a disposizione del Collegio
che fra i padri del concilio di stesso le rendite superstiti. A tal ef-
Trento, molti siano stati alunni fetto furono pure diminuite le no-
del Collegio, ì quali riconoscendo mine degli alunni ridotte a dodici, ac-
per esperienza l'utilità di simile cordandosene sei allo stesso Collegio,
fondazione, promossero l'istituzione purché cadessero su giovani roma-
de' Sem ina ri, che poi fu dal couci- ni due alla famiglia Capranica una
; ;

lio ordinata in tutte le diocesi. all'arcivescovo di Fermo, una al ve-


Per breve di Clemente Vili fu scovo di Ancona, una al principe Sciar-
introdotta la protettoria del Colle- ra-Colonna , ed una al contestabi-
gio, nella persona del Cardinal le Colonna. Ai detti alunni fu per-

Michele Bonelli, nipote di s. Pio messo aggiungere i convittori col pa-


V, e chiamato l' Alessandrino, la gamento mensile di scudi dieci, sen-
quale poi per le questioni insorte, za prescrizione di luogo. Nello stes-
massime sotto Urbano Vili, e nel so anno 1807, Pio VII onorò il Col-
1627, fra il Cardinal Liscia vice- legio col privilegio, che un alunno
protettore, i conservatori di Iloma avrebbe pronunziato il discoiso lati-
e i guardiani Sancta Sancto- di no nel d\ dell^ Ascensione, nella ba-
rum, fu alfatto tolta da Alessandro silica Lateranense, avanti il sommo
VII nel 1661. Quel Pontefice, co- Pontefice, il sagro Collegio, ce. su di
me asserisce il citalo Piazza, a p. che va letto (pianto diciamo nel suc-
208, decretò non solo che il ret- citato Volume IX del Dizionai io,
tore del Collegio dovesse approvar- alla pag. 38, e 39.
si col pontificio beneplacito; prov- Riaperto il Collegio, nel 1807,
videnza derivata dalla visita apo- non andò guari che nella secomlu
stolica, da lui ordinata sino dal invasione francese, avvenuta nel lu-
1659; ma altri regolamenti
saggi glio1809, il Collegio passò sotto la
prescrisse, tra i quali, che gli alun- dipendenza della commissione di pub-
ni incedessero con abito comune blica istruzione; ma, ritornato nel
agli altri Collegi, a quella guisa che 18 14 gloriosamente in Roma Pio
si vede nel p. Bonanni nel t. Ili VII, ne riassunse l'intera amministra-
del suo Catalogo, alla pag. 35, A- zione il Cardinal Bartolommco Pacca,
luiiìio del Collegio Capranica. attuai decano del sagro Collegio, col-
mantenne sem-
Questo Collegio si la qualifica di pro-visitatore, a mo-
pre in onoranza, sino al 1798 fu tivo dell'avanzata età del Cardinal
diretto dal magistrato romano, e dai il quale morendo nel i8i5
Pignatelli,
guardiani dell'ospedale di SanctaSan- a'i4 agosto, lasciò al Collegio Ca-
cloriim ; ma in quell'anno per l'in- pranicensc la sua piccola, ma scelta li-

vasione repubblicana fu chiuso e spo- iDieria. Ed alloi-a il medesimo Pio


gliato di molti clfetli di sua pro- VII, per gran ventura di questo isti-
prietà, e di preziose memorie. Quin- tuto, dichiarò con pontificio breve,
di nel 1807, il Pontefice Pio Vii protettore del Collegio il lodalo Car»
,

i54 COL COL


clinal Pacca, clie in suo de-un al Subiaco dalla cappella del palazzo,
gno vicario, monsignor Giuseppe 15o- allora di proprietà di monsignor Pie-
fondi, decano della Rota, ne promo- tro Garroni, sotto-guardaroba, e ca-
ve il maggior lustro, e decoro, con meriere extra del Pontefice Pio VI,
gran vantaggio de'giovani. Gli alun- ed adesso appartenente ai conti Lu-
ni, dopo un settemiio che sono nel cidi della stessa città. Quella chiesa
Collegio, debbono ricevere la laurea fu eretta nel i56i, da una compa-
dottorale; tVeqncntano le scuole del gnia di con un ospedale pei
fedeli,

Collegio romano per l'istruzione scien- poveri pazzi, i quali essendo stati poi
tifica, e nelle feste la chiesa dei si- trasportati da Benedetto XI il, e da
gnori della Missione a monte Ci to- Clemente XII all'ospedale di s. Spi-
rio, a fine di esercitarsi con dili- rito in Sassia nella via della Lun-
genza nell'officiatura ecclesiastica, e gara, sì la chiesa che l' ospedale ven-
ne'sagri \ estono ora sottana, e
riti. nero acquistati àdXV Arciconfraternita
sopi-ana, o maiitellone di saja nera, de'ss. Bartolonimeo ed Alessandro
con cappello clericale. de'Bergamasehi [f^edi), sulla quale
In questo Collegio in tutte le epo- è a vedersi il Piazza, Opere pie, p.
che fiorirono uomini distinti per pie- 578. Il sodalizio dopo la sua istitu-
tà e dottrina, alcuni de'quali diven- zione elfettuala nel i538, si era sta-
nero Caidinali, vescovi, superiori di bilito presso la chiesa di s. Macuto,
Ordini religiosi, e senatori di Roma. ed ivi aveva un ospedale pei suoi
II Dicci, nella Notizia della famiglia connazionali. Ai connazionali mede-
Boccapaduli, riporta alcune notizie simi destinò quindi il nuovo edifizio,
sul Collegio Capranicense, come la dopo averlo rialzato insieme alla
nomina, che fece di un alunno il Chiesa, collocando da una parte del-
caporione di Campitelli Boccapadu- la magnifica fabbrica, come andia-
li nel i58i. Delle conclusioni ivi mo a dire, il Collegio Cerasoli con
tenute, dei guardiani del summen- lutti i comodi, e l'assistenza neces-
tovato illustre sodalizio, i quali nel saria per l'istruzione dei giovani Ber-
Collegio talvolta si adunavano in con- gamaschi. F'. Ridolfino Venuti, Ro-
gregazione per eleggere gli uffiziali, ma moderna t. I, p. Sog, del Col-
non che di altre interessanti memorie, legio Cerasoli.
trasportate dall' ospedale lateranense L'origine del Collegio si deve al-

all' archivio del Collegio, 1^. Ridolfi- la generosità del conte Flaminio Ce-
no Venuti, Roma modtrna t. I, pag. rasoli, canonico di Bergamo. IXel-
32 3, del Collegio Capraiiica. r istituirsi da lui nel 1640 epoca di
sua morte, una primogenitura, or-
Collegio Cerasoli. dinò che da essa si sottraessero ogni
anno trecento scudi, e che quanto
Questo stava presso la chiesa de'ss. si ricavasse dalla vendita de' suoi be-
Bartolomeo, ed Alessandro de' Ber- ni, non compresi nel fidecommisso
gamaschi in piazza Colonna, detta nonché i mobili, gli argenti, ec.

volgarmente la IMadonna della Pie- si mettessero a moltiplico sinché


tà, non solo dallautico titolo della giungesse a formarsi un capitale,
chiesa, ma anco da una divota e capace di poter fondare un Colle-
miracolosa immagine della IMadonna, gio in E.oma, in cui si mantenes-
che ivi si veucni, trasportatavi da sero sei nobili alunni bergamaschi,
COL GOL i55
i ([uali vi potessero apprendere le Ma nell'anno l'joS, e sotto il

scienze. Non dimorando in Roma pontificato Clemente XII co-


di ,

J' erede nipote del conte, furono me riporta il Novaes nel t. XIII,
deputali all'amministrazione de'raen- p. 144? gli alunni bergamaschi fu-
zionati fondi, i guardiani della con- rono levati dal Collegio Nazareno,
fraternita di s. Bartolommeo della e posti nel proprio stabilimento pres-
stessa nazione, i quali non furono so la chiesa, e sodalizio di s. Barto-
fortunati nell' amministrazione^ a lommeo. Non passò per altro lungo
segno che gli ei'edi dal 1641 al tempo, che il Collegio medesimo
1708 non percepirono frutto alcu- venne sospeso per le diminuite ren-
no. Quindi intentarono essi una dite, il pei'chè Papa Clemente XIII,
lite ai guardiani depvxtati, i quali con chirografo de' 5 gennaio 1765,
furono condannati a dover reinte- nuovamente unì al Collegio Nazare-
grare il moltiplico ordinato dal te- no i nobili convittori bergamaschi.
statore per l'erezione del Collegio, Posteriormente per le luttuose vi-
cioè nella somma di scudi ottomi- cende del 1798, e per le succes-
la cinquecento uno, per non essere sive della seconda invasione fran-
stati investiti a tempo debito; ma la cese, perduti avendo l'amministra-
lite assorbì quasi tutta l'eredità. Tut- zione del Collegio Cerasoli molti
tavolta volendo l'ultimo erede del capitali, e persino il locale, i guar-
conte Cerasoli mandare ad ell'etto diani dell' arciconfraternita de' ber-
la volontà di quel pio benefattore, gamaschi, nei quali risiede l' am-
convenne col p. rettore del Colle- ministrazione delle residuali rendite,
gio Nazareno [Fedi), governato dai ottennero dal Papa regnante, con
religiosi scolopi, di unire al Naza- un rescritto de' 4 aprile i834, l'a-
reno il Collegio che incominciava- bilitazione di nominare ai posti di
si ad istituire nell' edifìzio contiguo alunni del Collegio Cerasoli, i figli

alla chiesa di s. Bartolomeo, e di dei nazionali residenti in E^onia,


far porre in suU' architrave della collocandoli nel Seminario Romano
porta grande, l'iscrizione: Colle- [Pedi), con annuo assegno.
GiuM Cerasoli. In esso si manten-
nero otto nobili alunni bergama- Collegio Clcmenlino.
schi, nominati a tenore del pio con-
te da' suoi eredi, i quali si obbli- Questo esiste nella piazza di Ni-
garono Nazareno, o ad
col Collegio cosia, così detta, secondo alcuni,
un annuo corrispondente censo, da per aver ivi abitato un ambascia-
pagarsi in ogni trimestre, ovvero tore di Ragusa sua patria chiama-
ad assegnare per pagamento alcuni to Nicosio, ovvero, secondo altri,

luoghi di monte. Da quel momen- e pili probabilmente dall' avervi a-


to venne levata a' guardiani del bitato Giovanni Nicot ambasciatore
sodalizio r amministrazione della di Plancia in Portogallo, il quale
eredità. Tutto fu fatto coli' appro- di là tornando portò seco 1' erba,
vazione di Benedetto XIII con un che dal suo nome fn delta i\7<-o-

chirografo de' 18 febbraio 1729, di- ziana o Nicoziana e Tabag [Fe-


retto al suo uditore monsiirnor
o
di), dall' isola di Tabacco tionde fu
Francesco Maria Pitoni, che si leg- trasportata. 11 sommo Pontefice
ge nel Bull. Roin. t. XII, p. 25 1. Clcuicule Vili, Aldobrandìni, sino
i56 COL COL
tliil piincipio del suo pontificalo or- Ma siccome il Papa moi-ì a'3 mar-
dinò I;i visita delle Scuole di Ilo- zo 160'), i creditori si rivolsero
Ulti (^l cdi), e volle essere infornia- verso i somaschi e li volevano es-
to di tutto ciò che meritava rifor- pellere dal luogo; ma essendo essi
ma, e provvidenza, dappoiché ia stati autorizzati da Paolo V a pren-
detto scuole si mancava allora di dere denari in censo, il Collegio
rcjLjolar disciplina. Quindi volendo rimase in loro proprietà, ed il fe-
istituiie un luogo ampio ed op-
in cero riedificare in appresso da Gia-
portuno, un Collegio pe'giovani del- como della Porta.
le piìi distinte famiglie nobili d'I- S'ingannarono il Ciacconio, e il

talia, o di altre parti d'Europa, Palazzi nella vita di Clemente Vili,


ove potessero essere raccolti, istrui- come II, p. 78, Ro-
l'Ai veri nel
t.

ti nelle scienze, e ben educati, ri- ma ogni stato, nel dire, che il
ili

sohetle di affidarne la direzione ai Collegio dementino fu istituito per


religiosi Sor/laschi (Pedi), assai be- raccogliervi i giovani della nazione
nemeriti per r eccellente educazio- Illirica , schiavoni , perocché
ossia
ne, che davano ai giovani in alti-e ninna menzione fece di essi Cle-
città d' Italia, e principalmente in mente Vili nella sua bolla. Il Col-
Venezia. Colla bolla, Ubi primiim legio Illirico venne fondato da Gre-
del i S()\, che si legge nel Bidl. gorio XIII in Loreto; ma divenu-
Roin. t. V, part. 56, ne
Ili, p. tone poi protettore il Cardinale
ilicliiarò la fondazione cogli onore- Antonio Gallo d'Osimo, che nel
voli nomi di Collegio dementino, dementino aveva collocato due suoi
nobile, e pontifìcio. Quindi fu pre- nipoti, bramò ed ottenne che nel
so il palazzo Jacovacci o Gincobaz- detto Collegio fossero trasferiti i do-
zi a piazza di Sciarra, per l'annua dici alunni del Collegio Illirico, in
pigione di scudi trecento ottanta, modo però, che fossero separati
ed ivi entrarono i soinaschi il di da' cavalieri convittori, i quali a-
primo novembre i5()5. 11 primo scendevano ad un risp. ttabile nu-
rettore fu il p. d. Giulio Cesare mero. Anzi i detti alunni erano
Volpino napoletano, confessore di già stati trasferiti da Loreto a Ro-
Clemente Vili, teologo, esaminato- ma nel seminario romano, quando,
re, ed uomo di santa vita, il quale ad istanza del menzionato Cardi-
ebbe in successore il p. d. Biagio nale, Clemente Vili nel iSgg or-
Ganna milanese. dinò che dal seminario si trasfe-
Essendo nel ^9^
i convittori i rissero al dementino laonde a' 3 :

arrivati già al numero di sessanta, gennaio 1600 furono fìssati i ca-


fii concluso, a' 28 giugno, di pi- pitoli, e patti, che li l'iguardava-
i

gliare il palazzo Pepoli in piazza no. Dipoi Urbano Vili ritornò gli
jNicosia per trasportarvi il Collegio, alunni nel Collegio Illirico a Loreto
e per ordine di Clemente Vili, i da lui ristabilito.
somaschi ne presero il possesso ai Nel i6o4, ebbe luogo il solenne
2f) novembre; 1600. Quindi, nel stabilimento del Collegio, e la for-
primo febbraio 1601, fu fatto l' i- male conferma^ approvandone Cle-
stromenlo di compra, e di donazio- mente Vili pure le leggi, come
ne al Collegio, dovendone soddisfa- rilevasi dalla iscrizione, che la con-
re il prezzo la camera apostolica. giegazione somasca pose sotto al di
COL COL i57
lui liiratto. Clemente Vili
Inoltre e moltissimi i Cardinali che dal Col-
dichiarò il Collegio immediatamen- legio medesimo ebbero educazione
te soggetto alla san la Sede, gli con- scientifica, cavalleresca, e religiosa.

cesse tutti iche godeva-


privilegi, Il detto p. Paltrinieri nel nomina-
no gli altri Collegi di Ptoma, e dis- to suo elogio a p. 1 1 1 delle Noti-
pose che il protettore fosse sem- zie de' com'illori illustri del Collegio
pre im Cardinale della famiglia Cleuientiiw dì Roma, tesse un lun-
Aldohrandini,o uno ad essa congiun- go catalogo stoi'ico de' convittori di
to in parentela, e qualora non ve ne alto lignaggio educati nel Collegio,
fosse diede abilità al rettore, e ai colle loro interessanti notizie, in-
convittori del Collegio stesso di e- cominciando dal gran Papa Bene-
leggerne uno per voti. Indi Cle- detto XIV, Lamhertìni, bolognese,
mente Vili, a'i4 aprile i6o4, fe- che vi entrò per convittore nel
ce l'unione della chiesa e de' beni 1 689 ; e proseguendo con Gio. Fe-
di s. Cesareo al Collegio, acciò ser- derico Carlo de' conti d'IIolstein,
visse a luogo di sollievo pei nobili convittore lìeU'anno 1706, il qua-
convittori, con perpetua esenzione le divenne elettore sovrano arcive-

da ogni giurisdizione. Ai i5 mag- scovo di Magonza ; con Francesco


gio poi unì al Collegio V abbazia Corrado barone di Stadion, con-
di s. Angelo di Lamole, detta in vittore nel 169'), che fu vescovo
Lamulis, de' benedettini, nello stato e principe di Bamberga con Giu- ;

di Urbino, locchè approvò nel 1609 seppe Domenico de' conti Lam-
Paolo V; ma in seguito, per impe- berg, il quale vi entrò nell' anno
gno del duca di Urbino, l' abbazia 1694, e poscia fu eletto a prin-
fu commutata col priorato di s. Egi- cipe vescovo di Passavia, e poi di-
dio di Città di Castello. Sistemato venne Cardinale. Il lodato stoiico a
il Collegio nel i6o5, ne divenne pag. 7 descrive ancora le biografìe
rettore d. Gabriele Lopez Nogue- de' convittori annoverati al sagro
ra, il quale ebbe per successori Collegio, a p. 27 de' dogi, e capi
qua' rispettabili religiosi, che a p. di diverse repubbliche, a p. 3 1 dei
5i, registra con alcuni cenni bio- viceré, a pag.33 de' marescialli ed
grafici il eh. p. Ottavio Maria Pal- ammiragli, a p. 37 di altri ministri
trinieri Somasco dove parla del no- e guerrieri, a pag. 5o de' prelati,
bile e pontificio collegio Clemenlino a p. 69 de' letterati, ed a p. io5
di Roma, ivi pubblicato colle stam- de' convittori distinti in diverse clas-
pe neir anno 1795. si. Sta egli ultimando inoltre altro
Sino dalla sua fondazione usciro- Elogio Storico del Collegio ove si

no da questo celebre Collegio gran- leggeranno interessanti biografie di


di uomini per pietà, dottrina, di- oltre seicento convittori illustri.
gnità ecclesiastiche, civili e milita- Non solo i somaschi resero ce-
ri. Ancora in esso furono posti per lebre questo Collegio co' loro allievi,
educazione ed istruzione i primari ma in progresso di tempo ne am-
e più cospicui signori di Roma e pliarono e ne abbellirono l'edifizio,
d'Italia, comechè pur ce ne fosse- vi edificarono un teatro, vi aggiun-
ro di Germania, Spagna, Portogal- sero una scelta biblioteca, e da Lo-
lo, Polonia, Francia, Belgio, ec. renzo David di Lugano fecero di-
Laonde inuumerabili sono i prelati pingere la maestosa cappella di
1^:8 COL COL
forma rotonda con bella cupola, de' medesimi. Il numero 8?. 8G del-
(Utlicaiitlola alla Assunzione cL-lla l' anno lyyr ci descrive il possesso
b. Vergine in Cielo, per la qual preso dal protettore (cardinal Bor-
festa il Collegio celebrava una no- ghese, e il numero 8298, la festa

l>ilissima accademia, ed un oratorio accademica di lettere, e cavalleresca

sagro in musica, coli' intervento dei data a lui dai nobili convittori ;

Cardinali, della prelatura, e della mentre nel numero 2 181 dei Dia-
primaria nobiltà sì romana che c- ri del 1 79*^1, si leggono i pregi, e
stera. /\ il Verniti, Roma moderna la storia del medesimo Collegio. Al-
tomo I, parte li, p. ^l'i, Del col- la grande accademia per la detta
legio dementino de" padri soma- festa dell' Assunta, soleva interveni-
sclii. Delle pratiche religiose eserci- re anche Benedetto XIV, che, sic-

tate dai convittori, e dell'esercizio come dicemmo, n' era stato convit-
delle belle lettere, studi, accademia, tore, e che colla sua qualifica vi

arti, ed istruzioni cavalleresche con- pose nel 1752 il suo pronipote


venienti ed analoghe al distinto ce- Giuseppe Lambertini, con proibizio-
to de' convittori, tratta Carlo Bar- ne che gli fosse usata alcuna di-
tolommeo Piazza , Opere pie di stinzione, come si legge nella con-
Roma, pag. io\, e seg. , e Camil- tinuazione degli Annali del Mura-
lo Fanucci, Opere pie di Roma, Del tori al detto anno. A p. 85 del
collegio Clc/neiìtino, a p. i58. citato Elogio, si leggono i titoli

JNcl secolo XVII venne nel Col- delle teatrali rappresentazioni, fatte
legio istituita un'accademia chiama- dai convittori. Clemente XI, nel
ta de' Veglianti, che adottò per 1701, diede il privilegio al Colle-
impresa un colle coperto di fiori, gio, che uno de' suoi convittori ser-
e il motto Sponte Sua. Verso l'an- moneggiasse nella cappella pontifi-
no 1678, un'altra ivi se ne fondò, cia nella festa della ss. Trinità, co-
promossa dalla dotta Cristina A- mechè in addietro ne fosse dato
Icssandra regina di Svezia, e che l'incarico ad un religioso merceda-
assunse il nome de' Stravaganti. rlo della ss. Trinità, argomento che
Per impresa ebbe essa un arco f(jr- trattiamo nel volume IX p. ^1, e
inato da due palme con cui alludeva 43 del Dizionario. Ma dal 1825
allearmi della regina, e col motto in poi, non ebbe più luogo tal re-

Oraziano Placidis coeant immitia.


: citazione, solendosi stampare quan-
Le feste accademiche, che quindi si do si faceva, e dispensare dopo la

celebrarono, per lo piìi si compo- cappella. lodato p. Paltrinieri, a p.


Il

nevano di orazioni, e poesie nel qi, e seg., riporta il novero delle


beli' idioma italiano, e nella antica dette Orazioni, pubblicate colla
lingua del Lazio. stampa.
La descrizione delle accademie 11 Collegio sperimentò sempre le

cavalleresche di lettere ed armi, beneficenze, ed amorevoli sollecitu-


che in vari tempi dell' anno cele- dini de' Pontefici. Pio VI accorse
])ravansi nel molta
Collegio con ai di lui bisogni col fargli sommi-
magnificenza, principalmente per la nistrare la sonuna di scudi tredici-
festa dell' Assunta veniva pubbli- , mila per estinguere un debito in-
cata dai Diari di Roma, e si leg- contrato per fabbriche aggiunte al
ge nella preziosa e rara raccolta Collegio e per la villeggiatura. Die-
,

GOL COL 159


(le egli tali largizioni per corrispon- gazione degli studi fosse approvato,
dere al clono che i somaschi gli non fu mandato in attività. Intan-
avevano fatto, delle due rarissime to la congregazione somasca si ser-
vasche di basalte, che ora si ammi- vì del fabbricato per lo studio dei
rano nel museo vaticano al primo giovani religiosi professi e novizi,
ingresso del cortile detto dell'Apol- finché per le cure e per lo zelo del
lo, e del Laocoonte. Le quali va- p. Marco Morelli, allora preposi to
sche, appartenenti al Collegio de- generale, fu il detto Collegio glo-
mentino, erano ricercate dagli stra- riosamente riaperto agli 8 ottobre
nieri, pel prezzo di dodici mila scudi. 1834 sotto gli auspici del Papa
Le vicende sofferte dal Collegio regnante Gregorio XVI per como-
dementino dopo la sua fondazione do delle famiglie nobili e civili, le
sono le seguenti. Invasa Roma, nel quali non hanno mancato di pro-
1 7q8 sotto Pio VI dai repubblicani fittarne. Laonde fiorisce a vantaggio
francesi, restò soppresso il Collegio, della gioventù sì romana che stra-
e solo potè riaprirsi nei primordi niera. Di tal riaprimento parla il
del pontificato di Pio YIl, il qua- Diario di Roma numero 80 del-
le detronizzato nel luglio 1809, e l'anno 1834, a pag. "20, ove fra
trasportalo da Pvoma, anche il Col- le altre cose dicesi, che nel ponti-

legio ne risenti i lagrimevoli ef- ficato di Leone XII, vivevano dodi-


fetti, e venne chiuso nel medesimo ci Cardinali, ch'erano stati nobili
anno. Piitornato poi nel i8i4 fe- convittori nel Collegio dementino,
licemente in Roma Pio VII, fu il de' quali tuttora vivono i Cardina-
Collegio riaperto nell'anno appres- li Pacca decano del sagro Collegio,
so. Nel restituire Leone XII alla Testaferrata vescovo di Sinigaglia, e
compagnia di Gesù, il palazzo Bor- Px^ivarola primo dell'ordine de'dia-
romeo, meno alcuna parte occupa- coni.
to dalla dogana di terra, siccome
luogo già appartenente all' antico Collegio Germanico- Ungarico.
seminai'io romano, v'istituì il Colle-
gio de' nobili, e voleva in vece col- S. Ignazio Lojola spagnuolo, fon-
locare nel Collegio dementino si- datore della benemerita compagnia
no anno
dall' 1826 il Collegio di Gesù, il cui zelo apostolico è no-
provinciale, formato di tanti lega- to a tutto il mondo, vedendo gra- i

ti pii per educai-e ed istruire i gio- vi danni cagionati nella Germania


vani delle Provincie dello stato dalle lagrimevoli e detestabili ere-
pontificio nella stessa capitale; Col- sie di Lutero, Calvino, e Zuinglio,
legio che doveva prendere il no- meditò di opporre a tanti errori la
me di Leone - dementino , e cer- fondazione di un Collegio in Roma
tamente sarebbe riuscito di somma col nome di Germanico,
Collegio
utihtà a cagione della perizia dei in cui si mantenesse, educasse, ed
Somaschi in sì difficile incumbenza. istruisse per alcuni anni nella pie-
Ma la morte di quel Pontefice av- tà , e nelle scienze ecclesiastiche
venuta nel febbraio 182C) impedì buon numero di giovani tedeschi,
che si mandasse ad effetto il pro- affine di risarcire le tante perdile
gettato Collegio provinciale, e seb- fatte nella Germania dalla Chiesa
bene da lui, e dalla sagra congre- cattolica. Quei giovani ordinati sa-
iGo COL COL
ccrdoti, tornnli nllc loro patrie do- Postqiimn Deo placuit, data a'G
vevano venire preposti al governo agosto i^yS, Bull. Roin. tomo iV,
delle chiese di Germania, acciocché parte HI, p. 9,5f), confermò il Col-
poi illuminassero i sedotti, e con- legio, e gli assegnò l'annua rendita
fermassero nella purità de' dommi di scudi diecimila, pel mantenimen-
quelli,che si erano serbati fedeli to di cento cinquantotto giovani te-
alla immacolata religione de' padri deschi, tia' quali fossero trenta un-
loro. Quindi s. Ignazio incominciò glieri, che però, come diremo, vol-
ad adunare in Roma vari tedeschi, le si chiamasse Collegio Gerinani-
e tanto egli si adoperò col celebre co-Viigarico. Quindi nel medesimo
Cardinal Giovanni ÌNloroni, allora anno 1073, gli diede la chiesa, il

legato apostolico in Germania, col palazzo, e le case annesse alla Chie-


sommo Pontefice Giulio ili, e col sa dì ,y, ApGllinare (Vedi), colle
sagro Collegio, che nell'anno ìSSt. rendite e prebende de'canonici del-
avendo dato ])rincipio ad opera sì la collegiata, a mano a mano che
santa ed utile il Papa assegnò
, vacassero, come rilevasi dalla Ijolla,

al Collegio cinquecento scudi an- che perciò pubblicò nel seguente


nui del suo privalo peculio, e a anno i574 a'9 gennaio, e come si
di lui esempio trentatre Cardi- legge nel p. Mafl'ei, Annali di Gre-
nali, a misura delle proprie for- gorio XTII, all'anno layS, lib. IV,
ze, e del zelo proprio egualmen- p. 206. U\}^o\\\o, Stazioni di Roma,
te vi concorsero, per cui lii forma- trattando di detta chiesa a pag. y.SG,
to r annuale assegno di scudi tre- dice ch'era parrocchia col fonte bat-
mila e sessantacinque. Quindi Giu- tesimale, benché fosse del Collegio
lio HI, con breve de' 3 1 agosto Germanico.
dello stesso anno i552, commise la Di questo Collegio Gregorio XII f,
cura, e la direzione del medesimo a'25 luglio iSj^, si dichiarò pro-
Collegio a s. Ignazio, ed in seguito tettore, lo volle provvedere di tut-
gesuiti, che in quel
a'suoi religiosi to il l)isognevole, spesse volte lo vi-
bieve venivano ricolmali di lodi. sitò informandosi minutamente del-
Dopo la morte di Giulio III, la maniera onde gli alunni era-
mancando al Collegio il bisognevole no e procurando di
trattati, vi-
al mantenimento degli alunni, e so- vere economicamente per impiegare
jnavvcnuta in Pioma la carestia, s. il pi il che poteva in favore di esso,
Ignazio distribuì gli alunni in di- siccome racconta il Piazza, Opere
versi Collegi del suo Ordine, procu- pie pag. 234, Del Collegio Germa-
rando nello stesso tempo limosine nico - Ungarico all' Apollinare. V.
per sostentarli. In questi Collegi pu- pure il Pallavicini, Histor. Concil.
re si l'icevevano i nobili giovanet- Trid. lib. Xlll, cap. 8. Piilevasi
ti, i quali quando Pio IV eresse ]ioi dal Cordara, Collegii Gemi.
il seminario l'omano in esso furono Ung. aver Gregorio XIII disposto
collocali, e trattali diversamente da- che l'oblazione di cinquecento scudi
gli alunni. Assunto dipoi al ponti- d'oro, che soleva pagare ogni nuo-
ficato Gregorio XI li, prese in, se- vo Cardinale per l'anello, si conse-
ria considerazione la grande utilità gnasse a questo Collegio, al quale
che poteva recare l istituto, e quin- poi la tolse Sisto \, sebbene la con-
di coli' autorità della costituzione cessione fosse dichiarata perpetua.
COL COL i6r
La bolla però di Gregorio XIII sul-
la chiesa patriarcale di s. Pietro
la fondazione del Collegio Ungari-
in Vaticano, evvi la chiesa
di s. Ste-
co è dei 23 febljiaio i^yy; e fano minore degli ungheri, la
l'altra d'unione quale
al Collegio Germa- SI vuole, che fosse
fatta fabbricare
nico, è dei I3 aprile i58o. Veden- ne'primi del secolo XI da s.
do poi il Stefa-
zelante Pontefice, che o- no I, re d' Ungheria, e dove
giii anno occorrevano pel Collegio fu
instituita ancora una collegiata
di quindici mila scudi, colla di
l'iìi
bol- canonici, che poi da Gregorio
la Apostolici niimeris sollicitudo di-
XIII
fu unita al Collegio Germanico-Un-
vina dispe?isatione, data il primo garico, gli alunni del quale ogni
marzo 1578, Bull. lìom. loco cita- anno, a' 20 agosto, si recavano a
to, p. 385 (sebbene alcuni dicano celebrare la festa del santo re.
'sscre la data
An-
del 1579), accordò che dal MafFei ne'suoi Annali,
h1 lib.
Collegio le entrate, e la Chiesa
VII, n. i5, abbiamo che Gregorio
(;i s. Stefano al monte Celio ( Fe- XIII un\ al Collegio la chiesa
giù de religiosi di s. Paolo pri- e
^'l,
1 ospedale, che gli ungheri
mo eremita,
avevano
come diciamo la quale, presso la basilica di s. Pietro,
a f|nellarticolo, ili di col-
molto dal Col- l'obbligo al Collegio di allevare
l'^io riparata ed abbellita. sot-
Egual- to le sue disciphne dodici
mente Gregorio XIII incorporò al ungheri,
e ciò anche per la chiesa donata
Collegio le rendite, e la Chiesa di
s. colle entrate al Collegio di
Sabba s. Ste-
{T'edi), die gli alunni uffi-
fano al lAIoiite Celio, come
I iano nel dì festivo del santo, e quella
sic- nella qualeprima eranvi de'religiosi
come non godono più il delizioso, ungheri, dellOrdine di s. Paolo
e suburbano locale, chiamato la pri-
Pa- mo eremita. È in questa chiesa al
riola,che loro Gregorio XIII avea Celio, che gli alunni a' 3
dato agosto si
per giusto soUievo, qualche recano a celebrare la festa della
volta recano asi s. Sabba situato invenzione del corpo del santo
ti-
sull'ameno monte Aventino. L'ab- tolare. F. il Pmzza, Dello
bazia di speda-
Sabba era dell' ospedale
s.
degli
le Ungheri a s. Pietro, cioè
di s. Spirito quando fu data
al Col- a pag. 97 delle Opere pie di Ro-
h'gio, come può vedersi
all'articolo ma. Va però notato, che nell' erige-
Commendatore di s. Spirito. Quindi re Pio VI la nuova sagrestia
lo stesso di s.
Gregorio XIII ordinò, che Pietro, la chiesa di Stefano
m perpetuo un alunno pronunziasse
gli ungheri
fu demolita le dieci co-
s. de-
:
nella Cappella pontificia degli
Ognis- lonne, che la decoravano, servono
santi, di
il discorso analogo alla festi-
ornamento nelle gallerie di det-
vità,come meglio si dice al volu- ta sagrestia, e nel contiguo archi-
me IX, p. 88 del Dizionario. Di ta-
vio; e sotto la chiesa fu rinvenuto
le privilegio
seguitano tuttora gli un antico cimiterio, con effigie
di
alunni a godere, portandone
poi co- santi dipinti sul muro. Finalmente
pia al Papa scritta in pergamena Gregorio XIII, col disposto della
con miniature, e solendo
dal
ricevere costituzione Ex Collegio Germani-
Pontefice una medaglia di
ar- co, emanata il dì primo aprile i584,
gento colla effigie di lui.
Bull. Pioni, t. IV,
Racconta l'AÌveri, Fxoma in ogni
p. 49, pubblicò
le costituzioni, colle quali
''tato, tomo si dove-
II, p. 2,8, che pres.o vano regolare gli alunni.
vor,. xrv.
1 1
,,

ìGt. col COL


Lo stesso Gregorio XIIT, accan- slituzione Ciim sicut, Bull. Rem. l.
to alla diiesa di s. Apollinare, fe- VII, p. 191, Clemente X ordinò che
ce eilificare per uso del Collegio, i glialunni dovessero nel loro ingres-
due sontuosi e solidi palazzi , sul so giurare di partire dal Collegio,
sito di quello del Cardinale Pietro appena terminati gli studi per la ,

de Luna, antipapa Benedetto


poi Germania, senza fermarsi ulterior-
XIII, restaurato dal Cardinal d'E- mente in Roma.
stoLiteville, allorché costruì la chie- Tale e tanto poi fu il profitto
sa di s. Agostino, e nel sito delle che gli alunni fecero sotto l'esem-
case da questo ultimo fabbricate. plare, e saggia istruzione de'padri
RidoIHno Venuti, nella sua Roma della compagnia di Gesù, e de'rispet-
ìnoderna tomo 1, parte II, pag. 4^7» tabili rettori gesuiti, i quali successi-
parlando della mentovata chiesa e vamente fui'ono preposti a dirigerli,
del Collegio, asserisce che Giulio che riuscirono alla città di edificazio-
III concesse nell'anno iddz a s. ne, massime da essi
pel divin culto
Ignazio il luogo. Tuttavolta non si con singoiar diligenza esercitato nella
dee passare sotto silenzio, che il se- suddetta chiesa di s. Apollinare con
condo palazzo, cioè quello il quale musica scelta , osservanza de' sa-
rimane presso s. Luigi de' francesi, gri riti, modestia e maestà ecclesia-
fu ridotto nello stato in cui trova- stica. Grande era il concorso sì dei
si, a tutte spese del Collegio Ger- E.omani che dei forestieri a queste
manlco-Ungarico, allorché era di- funzioni, siccome attestano il Piaz-
retto, come si dirà, dai sacerdoti za, il Bonanni ed altri, dandoci que-
secolari, cioè sotto il pontificato di sto ultimo a pag. 38 del mento-
Pio VI, per porvi gli uffìzi della vato Catalogo, la figura dell'alun-
congregazione del Buongoverno, con no in cotta, e berretta clericale, al-
abitazione pel Cardinal prefetto, pel l' atto dell' ufficiatura. I Diari dì
prelato segretario ec. Roma pubblicarono le decorose fe-
Prescrisse Gregorio XIII agli a- ste da essi celebrate. Per riguardo
lunni per vestimenta, il cappello nero al profìtto , che gli alunni fecero
clericale, sottana, e mantellone di la- nell'istruzione sì scientifica che eccle-
na rossa, colore che forse dee ricor- siastica, e nei sentimenti di caldo ze-
dar loro l'obbligo di essere pronti a lo per la salute delle anime insi-
spargere anche il sangue in difesa nuato loro dagl' illustri precettori
delle cattoliche verità. Il p. Bonan- basti il dire che già ne' primordi
ni nel suo Catalogo, t. III. 87,
p. del secolo XVIII per il Collegio
trattando alunnodell' del Collegio suo lustro e gloria, noverava cinque
Germanico- Ungarico, ce ne dà la alunni, i quali avevano sparso il san-

figura. In appresso Clemente X nel gue per la fede di Gesìi Cristo, cioè
1671 a' 14 gennaio, col disposto Giovanni Vi Ilario, Roberto Gian-
della costituzione , Romanus Ponti- sont, Giovanni Goffino, Leone HolT-
fex, che si legge nel tom. VII, pag. mann, e Matteo Stefano Crisino. U-
34, del Bull. Roì7i., confermò le scirono egualmente dal Collegio piìi
esenzioni accordate al Collegio da di tredici Cardinali, sei elettori so-
Gregorio XIII colia bolla de' i5 vrani del sagro romano impero
luglio del1574, e poscia a' 16 otto- più di venti arcivescovi e primati,
bre del 1672 per mezzo della co- più di centoventi di chiese deter-
, ,

COL COL i63


minate, e più di cento vescovi ti- gio stabilito dal governo in Pavia.
tolari in parlìbus, e euffraganei, Nel 1781 gli alunni sostennero nel-
quarantotto abbati, preposti, e presi- la chiesa di s. Apollinare due so-
di supremi di Ordini religiosi, di- lenni dispute teologiche, le quali
ciannove principi nati; e un gran dedicarono a Papa Pio VI, che vi
numero di soggetti cospicui pegli mandò in sua vece a presidente il
impieghi esercitati , cinquantacin- Cardinal Pallavicini segretario di sta-
que illustri in pietà e dottrina, e to, siccome può vedersi nel Diario di
ventiquattro morti in difesa della Roma, n.702 di detto anno. Ma
fede, o esercitando uffizi caritate- dopo le ultime estranee invasioni di
voli. In una parola, nell'anno 1770, Roma, e fino al 1798, il Collegio
vivevano trentasei vescovi nella Ger- rimase chiuso, la chiesa fu uffiziata
mania, e neir Ungheria, educati in dal sagrestano, e dal parroco, e
questo celebre Collegio. Ne'tempi sotto l'amministrazione francese, nel
addietro dimorarono in esso anche 18 12 il palazzo vicino alla chiesa
dei convittori italiani, fra'quali pa- fu destinato per le scuole delle belle
re molti ne uscirono chiari per san- arti dell'accademia di s. Luca la ,

tità di vita, dottrina, e dignità quale vi rimase sino all'anno 1824,


ecclesiastiche, cioè il sommo Pon- allorché Papa Leone XII avendo
tefice Gregorio XV, undici Cardi- traslocato quelle scuole nell'univer-
nali , e tra questi Michele Bonelli , sità romana, e restituito alla com-
Cinzio Aldobrandini, Lodovico de pagnia di Gesù il Collegio Roma-
Torres, Carlo Conti, ec. ,
quindici no , trasportò a s. A.pollinare il

vescovi, e ventisei uomini illustri. seminario romano, dandogli la chie-


Laonde si può francamente con- sa e il contiguo palazzo , mentre
chiudere, essere stato questo Colle- nell'altro palazzo stabilì la residenza
gio uno de'più benemeriti istituti del Cardinale vicario, e de' suoi uf-
che abbiano recato aiuto alle ani- fizii. Il luogo della Pa-
delizioso
me, e gloria e vantaggio alla Sede riola, fuori Flaminia
della porta
apostolica _,
pei tanti venerandi o- che Gregorio XIII aveva dato al
perai da esso usciti a beneficio di CollegioGermanico-Ungarico da ,

tutto il settentrione. Accadde an- Leone XII fu concesso al medesi-


zi che in alcune diete di Ger- mo Seminario Romano (Pedi). Tut-
mania più volle si trovassero sino ta volta ora il Collegio possiede pres-
settanta membri educati in questo so la Pariola, una vigna chiamata
Collegio. Molli ritratti de'piìi cele- la piccola Pariola, e già luogo di
bri alunni, si conservano nel Colle- diporto del Collegio Urbano , ove
gio stesso. gli alunni si recano una volta al-
Nella soppressione della compa- l'anno a ricrearsi.
gnia di Gesù, da Pio VII fatta ri- Lo Leone XII volendo ri-
stesso
sorgere vieppiù gloriosa, il Collegio pristinare Collegio Germanico-
il

Germanico-Ungarico fu affidato alla Ungarico, con chirografo del primo


direzione de' sacerdoti secolari , e novembre 1824 da avere effetto il
poco dopo per leggi imperiali, fu primo gennaio 1825, restituì alla
impedito ai sudditi austriaci di po- compagnia di Gesù tutti i beni del
tervisi recare, venendo in vece ad medesimo Collegio comprese le ,

essi imposto di studiare nel Colle- chiese di s, Stefano al monte Ce-


i<H COI] COL
lin, e di s. Sal)l)a al monte Avenlino, Giuseppe Pasquali. J);i ultimo, il
meno quella di s. Apollinare, e i dotto e eh. d. Agostino Theiner,
locali annessi, dando invece per lo- nell'Appendice del suo Seminario
cale al Collegio quello Urabro-Fuc- Ecclesiastico, ha riprodotto la l)olla
cioli alle botteghe oscure, il quale di Gregorio XIII Ex Collegio
,

non fu accettato, perchè conosciuto Germanico, e il privilegio impe-


non opportuno all'oggetto. Gli alunni riale, in favore del Collegio Ger-
continuarono a dimorare nella casa manico di Roma , che emanò in
professa della compagnia di Gesù. Vienna l' imperatore T'erdinando II,
Va qui rammentato che prima di a' i4 settembre 1628: Quod alu-
questa epoca , e precisamente con mni ibidem pronioli gaudere debeaiit
lescrilto di Pio VII de' 3o maggio iisdeni privilegiis, rpdbus ii, qui in
1818, il Collegio Germanieo-Ungari- aliqua Italiac vel Gernianiae uni-
00, era slato riaperto, e si erano am- versitale gradus susceperunt, et ad
messi alcuni giovani della diocesi omnes dignitates ecclesiasticas in
di Sion a studiare prima nel Col- Germania possinl pronioveri, etc.
legio della compagnia di Gesìi a
l'Y'i-rara, e quindi nella detta casa Collegio Ghislieri.
professa in Roma , e contigua alla
chiesa dei Gesù. Piinnovò Leone Non dee confondere con quello
si

XII agli alunni i loro privilegi, fra' da s. Pio V, colla bolla


istituito
quali quello d' interveniie alia cap- Copiosus in misericordia Domìtius,
pella pontifìcia nella distribuzione nell'anno i5(jf) in Bosco sua pa-
delle candele, ceneri, palme ed tiia, da lui unito all'accademia di
yJgnus Dei benedetti, per ricevere Pavia ,e che dal suo cognome
il tutto al pontificio trono dalle chiamò Ghislieri; e nel quale Cle-
mani del Papa, non che di portare mente VIII nel 1598 colla bolla,
le aste del baldacchino sotto il quale Erexeral Plus , V
eslinse le liti
incede il Somn>o Pontefice nella insorte sul patronato. Nella strada
solenne processione del Corpus Do- Giulia presso la chiesa dello Spirito
tnini, portando il ss. Sagramento. Santo, ed il palazzo Ricci , v'ha ii

Queste aste sono sostenute dagli Collegio Ghislieri, fondato da Giu-


alunni del Collegio Germanico-Un- seppe Ghislieri romano , celebre
garico, vestiti col consueto abito di dottore in medicina, dal quale prese
sottana, e soprana di lana rossa, il suo nome. Tuttora esso fiorisce
dal primo ripiano della scala re- per ottima educazione, e pegli stu-
gia sino alla porta del vestibolo, o di che egregiamente dagli alunni si

galleria destra della basilica vati- apprendono nel Collegio romano. Va


cana. Dal celebre gesuita Giulio Ce- qui notato non esser vero, come alcu-
sare Cordara abbiamo Collegii Ger- ni dicono, che Giuseppe Ghislieri fos-
manici, Ungarici Historia lihris
ci se medico di s. Pio V, non solo per la
IV comprehensa. Acceclil catalogxis conlraddizionede'tempi, ma anco per-
ex hoc Col-
viroriim illuslriiim, qui chè il diligentissimo Marini ninna
legio prodierunl, Romae 1770. Ne menzione ne fa ne'suoi Archiatri Pon-
tratta ancora il medesimo autore tificii. Il medesimo però fra i pii
nelle sue Opere latine, e italiane, legati, ora in pieno vigore, secon-
stampate nel 1804. a Venezia da do Bartolomeo Piazza, dispose che
,

COL COL i65


la propria casa a Torre tlel prò tempore. Ordinò il fondatore
Grillo servisse di abitazione a sei che lutti gli alunni dovessero es-
povere vedove, la cui nomina spet- sere dello stato ponlidcio di no- ,

tasse air arciconfralernita di Sancta bili caduti in bassa fortuna, e che

Sdnctonun. Così dice il detto Piazza, dovessero rimanere nel Collegio per
Opere pie, pag. 148, Casa detta cinque anni, escludendo quelli, che
Santa delle vedove Ghìslierc a passavano l' età d' anni diciotto, e
Torre del Grillo. Il vero però si è quelli che non fossero arrivati allo
che la casa disposta dal fondatore studio dell' umanità, lasciando però
Ghislieri a favore di sei vedove, e ognuno in libertà di abbracciare il

zitelle vecchie era dietro la chiesa proprio stato, secondo l'individuali!


di s. Angelo in Pescheria: acqui- vocazione. In quanto poi al numero
stala poi dai pp. chiej-ici regolari degli alunni , ne prescrisse il pio
della Madre di Dio della casa di fondatore ventiquattro, potendosene
s. Maria in Campitelli, fu cambia- dai deputati accrescere il numero
ta in un'altra all'arco del Grillo, iu proporzione della rendita. Sei
ovvero arco de' Pantani presso il però essere dovevano ammessi sen-
luogo ove stava piinia il Collegio za alcun pagamento, e la nomina
Irlandese. In quanto poi alla no- loro essere conferita ai seguenti.
mina delle suddette donne per es- Una al Cardinal Flavio Chigi , e
sere ammesse nella nominata casa, dopo di lui a' Cardinali o ai di-

essa spetta , e scaipre appartenne scendenti della stessa famiglia, alla


alla congregazioni; segreta del soda- quale raccomandò il Collegio ; al-

lizio del ss. Rosario. tra ai duchi Salviati , e loro di-


Il benemerito istitutore Ghislieri scendenti, con facoltà di nominare
fondò il Collegio a persuasione di un estero, e in loro mancanza tal
Ghelmino Grotti, che il Bonanni e nomina si devolvesse al Cardinal
il Piazza dicono di Civita Castella- primo prete protettore altra no- ;

na, mentre altri dicono essere di mina al Cardinal Fabi'izio Savelli,


Città di Castello, ed il quale gene- dovendosi dopo la sua morte pra-
rosamente vi concorse, in modo da ticare quanto fu detto per la fami-
aumentare le rendite stabilite dal glia Chigi; la quarta fu a disposi-
Ghislieri. La fondazione ebbe luo- zione del popolo romano, cioè dei
go nel i63o, ed ebbe elfetto nel conservatori di Pioma prò tempore;
i656 regnando Alessandro VII, la quinta del ramo della fimiglia
Cliigi, nella casa del fondatore in Ghislieri di Bosco, patria di s. J*io

piazza Kicosia, donde poi fu tras- V, Ghislierij e la sesta nomina fi-

portato in via Giulia. Il Collegio nalmente venne stabilita agli ei-cdi

venne posto sotto la px-otezione dei del benefattore Ghelmino Crolli, per
duchi Salviatl prò tempore, e sotto un di lui concittadino. Delie doli
il governo de' guardiani e supe- , che il Collegio dà alle zitelle, le

riori di Sa/icta Saneloruin , cioè quali hanno l' oljbligo di assistere

del ss. Salvatore alle Scale Sante. alle esequie del fondatore nella chie-
In mancanza di discendenza alla sa di s. Silvestro a Montccavallo
casa Salviati, per egual disposizio- parla il Piazza, Opere pie, pag.
ne del testatore, ne fu dichiaralo l'ji, Del Collegio Ghislieri in stra-
protettore il Cardinale primo prete da Giulia. Anticamente gli alunni
^

i66 COL COL


vestivano di abito nero lungo «otto venivano nominati dal Papa, quin-
le ginocchia, e sopra di esso por- di dal Cardinal protettore.

tavano una sapravveste talare egual-


mente nera, della forma di quella Collegio Greco.
degli altri Collegi, secondo la figura
riportata dal p. Filippo Bonanni, Allo zelo apostolico di Gregorio
nel tom. Ili, p. 3f) del suo Cata- XIII deve la sua fondazione, come
logo, ec, e de' diversi Collegii di si legge nella costituzione, In Apo-
alunni. Da questo Collegio uscirono stolìcae sedis, data a' 1 3 gennaio
rispettabili prelati, Carduiali, e al- i577, Bull. Rom. t. IV, l. IH, p.
tri personaggi, che si distinsero per 324. Eretto venne da quel Ponte-
virtìi, dottrina, e belle doti. F. il fice nella via del Babbuino, che
Venuti, Roma moderna, tom. I, conduce a piazza del popolo, detta
parte II, pag. 554, -^«^^ Collegio Ghis- anticamente Paolina, perchè aperta
lieri. da Paolo IH; e dedicato, in uno
Negli ultimi anni del secolo decor- alla contigua chiesa pure da lui
so, essendosi estinta la nobilissima fa- edificata, a s. Atanasio vescovo A-
miglia Salviati, per la morte del lessandrino, uno de' principali santi
Cardinale diacono Gregorio Salvia- e patroni della nazione greca , ze-
li avvenuta nel 1794» '^ protetto- lantissimo sostenitore della dottrina
ria cessò nella casa Salviati, sì pei ortodossa ,
per lo spazio di circa
dibattimenti della successione alla quarantasei anni, per cui ebbe a
eredità di così illustre prosapia, sì combattere contro gli ariani ed a ,

per r invasione delle armate re- soffrire lunga e grave persecuzione.

pubblicane di Francia, che s' im- 11 perchè nell'elogio fattone da s.


padronirono di Roma, e dello sta- Gregorio Nazianzeno, viene chiama-
to pontificio. Quindi divenuto Pa- to Occhio luminoso del mondo, gran
pa il glorioso Pio VII, neir anno presidente e norma de' sacerdoti
1801 subentrò nella protezione del voce sublime, sostegno
della fede,
Collegio il Cardinal Francesco Caraf- lucerna secondo pre-
dì Cristo, e
fa Trajetto, come primo dell' ordi- cursore. Fu s. Atanasio che com-
ne de' preti residenti in Roma, ed pose il simbolo, cui conosciamo col
ebbe per successori Cardinali Gal- i suo nome , e recatosi in Roma
lerati , Scotti , Gabrielli , e Fesch. verso r anno 34o , vuoisi che vi

Morendo poi quest'ultimo nel i83f) piantasse l' istituto de' monaci del-
a' 1 3 maggio , siccome il princi- l'Egitto, e recitasse il suo simbolo
pe d. Francesco Borghese mancato al Papa s. Giulio I. Col disegno
ai vivi nel medesimo anno, qual pertanto di Giacomo della Porta,
fìslio di d. Marianna Salviati ere- Gregorio XIII eresse 1' edifizio pel
ditaria di sua famiglia , istituì il Collegio, e la chiesa di s. Atanasio
principato Salviati in persona di d. di buona forma ; ma la facciata
Scipione suo terzogenito, questi ot- con due campanili di buon gusto ,

tenne dal Papa regnante la reinte- è architettura Martino Longhi


di
grazione della protettoria del Col- // vecchio. Il Cardinal Giulio San-
legio Ghislieri, nella sua casa Sal- torio la benedì, e gettò nelle fon-
viati. I deputati, dopo l'estinzione damenta la prima pietra a' 23 no-
del sodalizio di Sancta Sanctorunt, vembre i58o, terminandosi la fab-
,

COL COL 167


Liica nel 1 583 ; sebbene in ap- per protettore. Mentre era protet-
presso quella del (Collegio venisse tore del medesimo il Cardinal Maf-
ampliata e rinnovata. L'interno del- feo Barlierini, che nel 162"^ diven-
la ha cinque altari di ordine
chiesa ne Pontefice col nome di Urbano
corintio,con dipinti di FVancesco VIII, ne affidò la cura e il gover-
Tiahaldese, e del cav. d' Arpino. no a' religiosi della compagnia di
L' altare maggiore è separato dalla Gesù, i quali zelantemente lo di-
iliiesa da una specie di barriera ressero sino dopo la metà del se-
(li noce chiusa secondo il rito gre- colo decorso , e sotto di loro fre-
co, non diverso forse dal penetrale quentavano quegli alunni le scuole
ui'2;li con tre porte par-
antichi, e : del Collegio romano. Abbiamo pe-
tizione che propriamente chiamasi rò dal eh. gesuita Jul. Caes. Cor-
il pronao, che divide la chiesa dal dala Flist. soc. Jesii, pag. 347, ^'^^
fìolyagios, o sia dal santuario. Ivi la cura del Collegio greco affidata
il detto Trabaldese dipinse nel fre- da Gregorio XIII ai gesuiti, fu da
2 io le teste de' dodici Apostoli, l'im- essi dimessa, ma che la ripigliaro-
inagine della b. Vergine col divino no nel 1622 sotto Gregorio XV,
l'iinciullo, s. Gio. Battista, e i due immediato predecessore di Urbano
^allti dottori greci. Nel detto altare Vili. Questa istituzione ebbe lo
maggiore evvi un ciborio in legno stesso mirabile scopo degli altri Col-
di buon modello , che vuoisi dise- legi , fondati per la propagazione
gno del menzionato Giacomo della della fede cattolica. L' abito degli
Porta. alunni venne prescritto in una sot- \
A benefizio adunque della na- tana talare, cinta ne' lombi con cin-
zione greca fondò Gregorio XIII tura di lana rossa, sopra la quale
il Collegio , acciocché ivi fossero portano una veste più lunga aperta
istruiti nelle scienze, e nelle verità nella parte davanti pure con ma- ,

cattoliche i giovani , che, ordinati niche lai'ghe all' usanza de' monaci
sacerdoti, tornando alle loro patrie, greci , e del colore della sottana,
confermassero nella fede greci cat- i cioè paonazzo. In casa usano una
tolici, procurassero la conversione berretta di greca forma, e fuori il

degli scismatici ed eretici , e pre- cappello clericale. Il gesuita Bonan-


stassero la dovuta ubbidienza al ni , descrivendo nel suo Catalogo
Romano Pontefice. E perchè poi l'alunno del Collegio greco, ne dà
con diligenza si osservasse l' antico altresì la figura.
rito greco, comandò Gregorio XIII In questo Collegio furono anco
che col rito medesimo nella conti- allevati alcuni ruteni, monaci di s.

gua chiesa si celebrasse, ed ivi si Basilio , seguaci del rito greco , i

facessero le sagre ordinazioni dal quali divennero utili alla Chiesa, ed


vescovo greco, che a tal effetto ri- alcuni furono innalzati alle dignità
siede in Pioma. Arricchì il magna- ecclesiastiche, e fecero gran bene
nimo fondatore di rendite il Colle- nella Russia, nella Polonia e nella
gio , gli concesse molti privilegi Lituania, nel modo che descrive
esentò i suoi alunni dallo studio il Piazza, nelle Opere pie di Roma
pubblico della città , e ricevendolo a pag. 2i5, parlando del Collegio
sotto l'immediato patrocinio della Greco. Fra gli alunni che fioriro-
santa Sede, gli diede un Cardinale no per pietà, dottrina ed egregie
ìG8 COL COL
(loti, vanno rammentati Giuseppe Colla celebrazione dei divini iillì-

Velamina, il qtiale divenne metropo- cli nel rito greco, fatta dagli alun-
lita della Russia; Pietro Arcudi, com- ni nella chiesa di s. Atanasio, si

mendevole per ed opere pub-zelo, dà una manifesta testimonianza


blicate a vantaggio della Tede Gio. ; della concordia ed unione della Chie-
Matteo Cariofoli peritissimo nelle sa greca colla latina, e della vene-
lettere greche e latine, autore di razione che professa la Chiesa greca
molti morto arcivescovo d' I-
libri, al romano Pontefice capo di tutta
conio; Leone Allazio, il
il celebre la Chiesa cattolica. In rito greco si

cui nome è un elogio pel gran ,


celel)ra il solenne pontificale in det-
numero di dottissime opere date ta chiesa, per la festa dell'Epifania,
alla luce, e per la sua profonda e- e a' 2 maggio per quella del santo
rudizione. Egli fu primo custode titolare, dal vescovo greco. Clemen-
della biblioteca vaticana, e soprain- te XI non solo accrebbe considera-
tendente della rinomata stamperia bilmente le rendite del Collegio, ma
di Propaganda, ed il Cancellieri ha ogni anno del suo lungo pontifica-
registrato gli scrittori della sua vita to, si recava in quella chiesa per
in Cotnolaphium Antonelli, etc. ,
la festa di s. Atanasio a celebrar-
pag. 2 3. Gli altri distinti alun- vi la messa ; ed è perciò che i pa-
ni sono Nicodemo Gorgoginio me- triarchi greci di Costantinopoli, An-
tropolita di Gristianopoli ; Giosa- tiochia, Alessandria, e Gerusalem-
fat Azales , che ridusse i mona- me gli spedirono i loro apocrisari
ci della Tessaglia all' ubbidienza a ringraziarlo, chiamandolo Pa-
del Papa Paolo V ; Francesco store Universale . L' altra solen-
Cocco, il quale convertì il patriar- ne funzione che si fa nel ve-
ca Pialìàello ; Ignazio Mendoni, che nerdì santo in detta chiesa dai
meritò essere chiamato il santo pro- medesimi alunni è il divotissimo ,

feta; Costantino Filomati ; Nicefo- funerale ad un'immagine di stuc-


ro Melisseno metropolita di Paro co rappresentante Gestii Cristo, po-
JVaxia ; Filippo JMoretti di santa vi- sta sopra sontuosa bara. In quel
ta, e che si fece monaco a Grotta- dì il vescovo greco, che fa la fun-
ferrata ; Neofìto Piodinò zelantissi- zione secondo il rito, distribui-
mo missionario, vescovo e beneme- sce al popolo fiori , e melangoli.
rito autore di opere; Francesco Nello stesso venerdì santo, secondo
Gozzadini vescovo di Zante, e Ce- l'antico rito, Benedetto XIII nel
falonia ; Geremia Barberigo arcive- 1725 nella cappella pontificia dopo
scovo di Paro Naxia, il quale sparse il Passio, fece dire il vangelo in
il sangue per la fede; Canacchio greco, come avea fatto della Le-
Rossi, lettore di lingua greca nella zwiie, da due alunni del Collegio
romana università;
ed altri molti greco. E siccome anticamente nella
registrati onorevolmente dal citato stessa cappella pontificia la prima
Piazza, pag. 221, fra' quali Nicolò profezia del sabbato santo pronun-
Alemanni, che divenne primo custode ziavasi in greco, e ripetevasi in la-
della biblioteca vaticana, peritissimo tino, Benedetto XIII nella
lo stesso
in tutte le scienze, e Giovanni Cot- prima funzione del sabbato santo da
tunio, primario lettore di filosofìa lui celebrata, volle che un alunno del
nella celebre università di Padova. Collegio greco leggesse la prima prò-
,

COL COL 169


fezia in lingua greca, tlopo di es- usava, non avendo il suddiacono
sere stata pronunziata in Ialino da presso i greci abito proprio, e non
un cantore della medesima cappel- accostandosi neppure all'altare, per-
la. Su di che è a consultarsi il Ro- chè non è di un ordine sagro. For-
dotà, Origine del rito greco in I- se Benedetto XIII avrà voluto se-
talia, pag. 240. guire r esempio del concilio di Lio-
A due alunni poi di questo Col- ne, celebrato da Gregorio X, nella
legio stabilì V, con sua co-
Sisto cui messa solenne celebrata dal Pa-
stituzione del primo settembre i586, pa alla presenza di Michele Paleo-
che appartenesse 1' onorevole uffizio logo imperatore greco, in aigomento
del diacono, e del suddiacono gre- di sincera unione della Chiesa latina
co nei pontificali solenni, cui cele- alla greca, furono cantati il vange-
bra il sommo Pontefice per la sua lo e l'epistola greca in abiti sagri, e
corona7Ìone, per la canonizzazione, dai Cardinali e prelati latini veni>e
per le feste di Natale, Pasqua, e s. cantato il simbolo della fede, in la-
Pietro, non che per circostanze stra- lino, il quale fu recitato in greco
ordinarie, permettendo Sisto V col- dal patriarca di Costantinopoli, e
la stessa costituzione, che la loro dai vescovi greci della Calalnia,
ordinazione si potesse eseguire an- come racconta il citato Rodotà,
co da un vescovo latino, affinchè Origine del rito greco in Italia, t.
non debbano mai mancale al ser- Ili, p. 243. Non sono poi nella
vigio della cappella pontificia, come messa del Papa comunicati il dia-
«i legge nel t. V, parte I, pag. cono, e suddiacono greci, perchè
\6o, del Bull. Rem. Fu Clemente molte volte sono sacerdoti, e per
AHI che nel i595 destinò il ve- non farli variare nel rito senza bi-
scovo greco a conferire gli ordini sogno, comunicandosi i greci in i'av-

sagri agli alunni greci d'Italia. V. il mentato, /^. Jo. Gottfr. Ilermanni,
Maitene De antitjuilate Eccl. etc. Historia concertationuni de pane
t. I. p. 878, e 38o; il Giorgi Z/- azynio et fermentato in Coena Do-
turgia Rem. Pont. t. II, p. 140, ed mìni, Lipsiae 1737. K. Cappelle
il p. Gattico Acta Caerem. p. pg. PoxTiFrciE.
Pompilio Totti nel Ritratto di Ro- Il Pontefice Clemente XII fu tal-

ma moderna a pag. ^^n, dice che mente amorevole co' greci, che colla
nel iG38 si cantava l' evangelo in autorità della bolla, Inter mullipli-
greco da uno scrittore greco della cis, data agli 11 ottobre 1732,
biblioteca vaticana, e 1' epistola da Bull. Reni tomo XII p. 3 i4j fon-
vin alunno del Collegio greco. Fu dò in Ullano, diocesi di Bisignano,
poi Benedetto XIII, che introdusse nella Calabria, il Collegio italo-gre-
r uso di vestire cogli abiti della co, cioè nel palazzo abbaziale di s.

chiesa greca il diacono e suddiaco- Benedetto, colla dote di quella an-


no, i quali debbono cantare nella tica abbazia, e di altri seimila scu-
messa pontificale del Papa, e nel di perchè pro-
datigli del proprio,
greco idioma il vangelo, e 1' epistola, pagata fosse vieppiù nella Grecia la
che presso la chiesa greca cantasi fede cattolica per mezzo di giova-
dall' Anagnoste con un abito sud- ni cattolici, che dispersi nelle Ca-
diaconale, di nuova foggia, diverso labrie, e nella Sicilia, in esso fosse-
dalla tonicella latina, che prima si ro educati. Molti desìi alunni del
170 COL COL
Collegio greco tli Roma furono par- cui facciata sonovi pitture a chiaro
loclii de'greci, i quali dimorano in scuro di Polidoro da Caravaggio,
gran numero nel regno delle due è il Collegio inglese, e precisamen-
Sicilie. te accanto dove prima era la chie-
Nel pontificato di Clemente XIV, sa di s. Tommaso arcivescovo di
la direzione del Collegio greco pas- Cantorbery. Volendo prima parlare
sò dai gesuiti ai sacerdoti secola- della chiesa, essa fu già dedicata
ri, lincile lidie politiche vicende alla ss. Trinità degli scozzesi , e
delle invasioni di lloma, restò chiu- secondo il Vasi, Itinerario di Ro-
so come tanti altri pii istituti. Ri- ma, t. II, p. 5 IO, nell'anno 63o
stabilite le cose dal glorioso Pio venne fabbricata da Offa re d' In-
VII, ed aperto nuovamente il cele- ghilterra. Nelle vite però de' Pon-
bratissimo Cnllcgio Urbano (Fedi), tefici leggo che Olfa, i-e de'sassoni
colle superstiti rendite si poseio in orientali, nel 709 si recò in Ro-
esso alcuni giovani greci per alunni, ma, ed avendo rinunziato il regno,
lincile ne' primi anni dell'odierno ricevette da Papa Costantino l'abi-
pontificato il Collegio greco fu posto to monastico. Quindi sotto Adria-
in attività, frequentando gli alunni no I, e nel 793, giunse in Roma
per lo studio delle scienze il no- altro Offa re de' merciori, il quale
mi nato Collegio Urbano. Conserva accrebbe di rendite la scuola e 1'

ancora il Collegio greco la bi- ospizio pei pellegrini inglesi, già


blioteca del sullodato Leone Alla- fondata da Ina re de' sassoni o-
zio, da esso lasciata per memoria rientali nel 725 al tempo di s. Gre-
di esservi stato alunno. Fu da ul- gorio II. Laonde piuttosto ad Olii
timo egualmente disposto dalla sa- re dei merciori si può attribuire ia
gra congregazione di Propaganda, erezione della antica chiesa de'la
da cui dipende che il Cardi- ,
ss. Trinità detta volgarmente, secon-
nal protettore del Collegio grec(>, do il Panvinio, degli scozzesi , ma
sarebbe sempre il prefetto genera- piuttosto Scottornm, come la chia-

le prò tempore, dell' istessa cardi- mano il Mallio, Giovanni Piaco-


nalizia congregazione. Non deve poi no, e il Baronie nel catalogo del-
passarsi sotto silenzio, che nella ca- le abbazie di Roma, presso il p.
sa religiosa presso la chiesa di s. Casimiro da Roma, Memoria ee. ,

Silvestro al Quirinale, si vuole che della chiesa di Aracoeli. Opiia egli


Giano Lascaris, uno de' famosi let- aver essa presa una tal denomi-
terati esule dalla Grecia, aprisse nazione da una nobile famiglia ro-
sotto Leone X un Collegio di gio- mana cosi chiamata. Certo è che
ventù, per istruirla nelle scienze e fu già una delle venti abbazie pri-
nelle lettere greche, come sembra vilegiate di Roma, il cui abbate
dalla prefazione, che premise al- assisteva il sommo Pontefice allor-
l' antico Scoliaste di Omero, stam- ché celebrava solennemente. Il Pan-
pato in Roma nel iSi'j. ciroli, Tesori nascosti p. 794? dice

esservi tradizione, che quivi abitasse


Collegio Inglese. s. Tommaso arcivescovo di Cantor-
bery allorquando si recò in Roma,
Nella via di Monserrato, in vi- per difendersi dal re d' Inghilterra
cinanza del bel palazzo Ricci, nella Enrico II, che opprimeva la libertà
COL COL 171
ecclesiastica. Ed è perciò che essendo Yorck Cristoforo Ursovico o Barn-
egli ritornato inlnghilterra,ed avendo bridge ambasciatore in Roma del
sofferto glorioso martirio, fu la chie- re d' Inghilterra, et castris pontijl-
sa a lui dedicata, e, secondo il ci- ciis praefectus , in tempo di Giulio
tato Vasi, vi fu aggiunto da Gio- II,come si legge nel suo bel mo-
vanni Shephard un ospizio di pelle- numento sepolcrale ; il Cardinal Gu-
grini inglesi, nel modo che descri- glielmo Alano; monsignor Audonio
ve il Piazza, Opere pie ec. , Del- Lewis, o Ludovisi vescovo di Cas-
l' ospedale degV Inglesi, p. 8q, e sano, uomo di gran zelo, e pietà; e
seguenti. Egli, e la propria moglie il p. Roberto Personio gesuita, fa-
vi assegnarono i loro beni, e vi migerato nella storia ecclesiastica di
dedicarono tutte le loro cure ; e di- Inghilterra pei seminari istituiti, pel
versi vescovi, e connazionali ne imi- ricetto dato agli esuli connazionali
tarono l'esempio. nella religiosa persecuzione, per la
11 jNovaes, Vili, p. 1 6, aggiun-
t. sua dottrina, e per le fatiche soste-
ge, che l' ospizio o spedale conti- nute a vantaggio del cattolicismo.
guo, venne fondato l'anno i358. In questa chiesa, per memoria del
La chiesa, dopo che Gregorio XIII suo antico titolo, si celebrava la fe-
vi istituì il Collegio, fu restaurata, sta dell'ineffabile mistero della ss.
ma un modo più decoroso lo fu
in Trinitàj ed a' 29 dicembre quella
ancora, in un al Collegio nell' an- dell'attuale titolare s. Tommaso ar-
no i68o, dal Cardinal Filippo civescovo di Cantorbery, con cappella
Howard dei duchi di Norfoick, in- Cardinalizia, ed intervento de' Car-
glese, benefico protettore di sua na- dinali, e ministri addetti alla Con-
zione presso la santa Sede. 11 det- gregazione dell' immunità ecclesia-
to Cardinale si servì degli archi- stica (T^edl), non che del rettore
tetti Legenda, e Fontana. Il Poma- del Collegio, ed alunni in cotta, nel
rancio, ossia Nicola Circignani, con modo che descriviamo al volume
pitture a fi esco vi rappresentò mol- IX, p. i47 del Dizionario. IMa
ti campioni della fede, che soffriro- nelle ultime invasioni de' francesi,
no per essa il martirio nell' Inghil- la chiesa andò distrutta, per cui la

terra, dopo la lagrimevole riforma detta cappella Cardinalizia si celebra


di quel floridissimo regno. Il qua- nella cappella interna del Collegio,
dro dell' altaje maggiore rappre- il cui quadro rappresenta il marti-
sentava Dio padre, avente in biac- rio di s. Tommaso. Nel Collegio fu-
cio Gesìi Cristo morto, circondato rono trasferiti quadro
il nominato
da angeli, ed al basso da diversi dell' Alberti, i monumenti
Dehe- di
santi. Essa è una delle belle opere ram, Ursovico, e d'altri, non che il
eseguite da Durante Alberti di bor- quadro attribuito a Luca Giordano
go s. Sepolcro. Il monumento se- della Maddalena, la quale lava i
polcrale del baronetto Tommaso piedi al Salvatore, che prima stava
Deheram, disegnato dal cav. Fuga, fu nel refettorio. Questo, e la cappella
scolpito da Pietro della Valle, e sta- furono dipinti a fresco dal celebre
va a pie della chiesa. Quivi furono p. Pozzi gesuita.
pure sepolti illustri personaggi in- All'immortale Gregorio XIII, e
glesi, fra'quali meritano special men- allo zelo di Guglielmo Alano, nobi-
zione, il Cardinal arcivescovo di le inglese della provincia di Lanca-
\Ti COL COL
ster, giii j)iil)l)lico professore; tli Ka- i gcdolti, e confermassero i cattolici
gra Scriltiira in Diivay, dubl)iumo nella vera credenza, e nella costan-
ristiluzionc del rispettabile, e l)e- te ubbidienza al romano Pontefice.
iiemeiito Collegio inglese. JNellanno Aflìdò Gregorio XIII il Collegio al-
i579, ^ colla autorità della bolla la cura e governo della compagnia
QuaiUam honitas data a'?, 3 aprile, di Gesù, per le cui ottime regole
Bull. Rom. tomo IV, parte IV, p. ebbe principio, e progresso glorio-
35c), Gregorio XIII fondò il Colle- so, dappoiché a cinquanta ben pre-

gio Inglese nella eliiesa, ed ospizio sto ascese il numero degli alunni.
tiella stessa nazione ; ospizio ch'era Il Pontefice istitutore, oltre quanto
divenuto pressoché dopo che inutile, aveva assegnato al Collegio, ed oltre
per Enrico \ regno d'Inghil-
III il altri soccorsi che amorevolmente
terra avea miseramente abbracciato gli avea dati, nelle festività della
la riforma religiosa. Gli applicò le ss. Trinità, e di s. Tommaso Can-
lendite diillo stesso ospizio, ed ospe- tauriense, gli soleva donare mil-
ilale, e gli assegnò scudi ti emila doro le scudi per festa. Gli concesse
aimui da pagarsi dalla dateria apo- molti privilegi, lo dichiarò imme-
lincile da lui, o dai Ponte-
stolica, diatamente soggetto alla santa Sede,
fici successori non si provvedesse al- e diede facoltà al rettore di poter
trimenti per egual somma, dando- conferire il grado di dottore agli
gli per primo protettore il celebre alunni, allorché avessero terminato
Cardinale Giovanni Moroni, uno il corso degli studi, premesso il con-
de" presidenti del concilio di Trento, sueto esame, e salve le prescrizioni
e per primo rettore non il lodato del concilio di Vienna. Abilitò gli
Guglielmo Alano, che tanta parte alunni ad essere promossi agli or-
ebbe in eseguire le benefiche mire dini sagri sino al saceidozio, me-
del zelante l*apa, ma sibbene I\I;m- diante r esame ed attestato del ret-
rizio Clenoch, prete secolare inglese, tore, e del Cardinal protettore, con
prima che i gesuiti vi fossero stabi- quelle facilitazioni, che descrive il

Nello stesso tempo Gregorio XIII


liti. Piazza, Opere pie di Roma, p. ^85 e
pssegnò cento scudi al mese al Col- .seguenti, capo XXIV, Del Colle-
legio della medesima nazione In- gio inglese presso piazza Farnese.
glese, che V Alano insieme ad altri Dopo la morte di Gregorio
pii connnzionali aveva fondato in XIII, fu sublimato alla cattedra
Duay città della Fiandra. di s. Pietro Papa
il quale Sisto V,
dell'erigere Gregorio XIII questo facendo gran conto di Guglielmo
Collegio, ebbe in mira di fondare Alano, e pieno di ammirazione per
un valido propugnacolo della fede lui che avea ricusato dal predeces-
cattolica pel regno d'Inghilterra, ed sore il cax'dinalato, ne lo promosse
mi seminario di utili missionari, i nondimeno senza ch'egli potesse im-
quali istruiti nelle scienze nel Colle- maginarselo, a' 7 agosto 1087. Di
gio romano, eruditi nelle discipline questo insigne porporato descrisse le
ecclesiastiche e nelle verità cattoli- geste Nicolò Filiberto, che le pidj-
che a tenore dell' emesso giuramen- blicò in Roma, nel 1088, con que-
to, ed a costo di versare il proprio sto titolo, De Alani Cardinalis vi-
sangue, propagassero i donimi di ta. Tutta volta se Sisto V merita-
posila santa religione, illuminassero mente premiò quello, che tanta par-
COL COL 173
te avea avuto nella istituzione tlel note al Mariirologio Romano, a'^q
Collegio, bisognoso di denaro per le dicembre, dicendo che il suo secolo
grandi cose che il resero celcbra- avea meritato vedeine molti corona-
tissimo, diminuì al Collegio la pen- ti del martirio, molti divenire eroi
sione assegnata da Gregorio XIII. d'intrepidezza sacerdotale, e molti
ìMa divenuto Papa nel i5r)0 il Car- rimaner vittima delle persecuzioni
dinal Sfrondati, col nome di Grego- accanite de' riformatori, seguaci del-
lio XIV, assegnò al Collegio scudi lo spirito di Enrico Vili, e della
cinquanta d' oro il mese. Istituita regina Elisabetta sua figlia.

])oi da Gregorio la sagra con- XV Non solo nella santità, e nel cal-
gregazione di Propaganda, questo do zelo perla salute delle anime fio-

Collegio fu sottoposto al paro di rirono gli alunni del Colle£;io in£;le-

tutti gli esteri alle sue cure, ed alle se, ma anco nelle scienze, e nelle
sue sollecitudini. lettere, divenendo parecchi vescovi
Prodigiosi e di sommo vantag- e vicari apostolici dei distretti d'In-
gio furono i progressi del Collegio, ghilterra. Così i suoi rettori, che do-
pegli operai che in numero co- po il pontificato eli Clemente XIV,
spicuo somministrò alla vigna del sono preti secolari inglesi presenta-
Signore, e pegli uomini insigni per ti dai detti vicari, e quintli nomi-
pietà,per dottrina, per 0])ere fatte, nati, e scelti dalla Sede apostolica,
e date alla luce in confutazione de- si sono distinti per le cure e solleci-

gli errori de'seguaci della riforma, e tudini nell'esercizio del loro ufìizio ;

pei gloriosi confessori della fede. Qua- e per non dire di altri , E.oberlo
ranta di questi ultimi già nel 1647 Giadwcll, che ne fu il primo ret-
avevano patito il martirio, il perchè tore,dopo r invasione francese, per
prima che i francesi li cancellassero, essersi distinto in pietà, dottrina, e
vedevansi molti ritratti di essi nelle prudenza, da Leone XII fu fatto
pareti interne del Collegio. In Roma vescovo. regnante Pontefice fece
II

stessa gli alunni convertirono i pro- suo cameriere segreto soprannume-


pri confratelli, e li fecero abjura- rario Nicola Wiseman, noto [)er la

re i perniciosi errori. Sino dall'ori- sua dottrina, opere, e vaste cogni-


gine del Collegio, gli alunni meri- zioni, quindi lo promosse a vescovo
tarono la benevolenza del Cardinal in parlìbiis, ed a coadiutore del vica-
s. Carlo Boiromeo, il quale gì' in- rio apostolico del distretto orienta-
vitava a trattenersi nella sua ca- le; dichiarando
il suo degno suc-
sa e alla mensa ; altrettanto amo- cessoremonsignor Carlo Baggs, ca-
re avea per loro il Cardinal Pale- meriere segreto soprannumerario,
otto arcivescovo di Bologna. E s. per la sua esemplare condotta, e
Filippo Neri accarezzava in modo per quanto ha pubblicato colla stam-
particolare j giovani, solendo loro pa. L'abito degli alunni è quale ce
dire, Salvele flores ìììaiiYium. Anzi lo presenta il Bonanni, nel suo Crz-
fu osservato che quelli, i quali rice- (alogoj a p. 34, Dell' alunno del
vettero da lui maggiori cortesie, ri- Collegio yliiglicano, cioè sottana e
portarono poi la palma del marti- sopravveste in forma di manlello-
rio. E degno poi di memoria il lu- ne di lana nera, e cappello cheri-
minoso elogio, che di quegli alunni cale.Del discorso che gli alunni
fece il Cardinal Baronio nelle sue pronunziano nella cappella pontili-
174 COL COL
eia per la festa di s. Stefano, si legio vi sono diverse iscrizioni
fa parola al citalo volume IX p. marmoree de' Pontefici ; cioè di
1 1 8 del Dizionario , mentre alla Clemente XI, che onorollo di sua
p. 68, si dice che nella processione presenza di Pio VII per ave- ;

del Corpus Doiuini gli alunni, dal- re ristabilito il Collegio, ed aver


la metà del colonnato vaticano dal- prescritto che il rettore fosse scel-
la parie del palazzo pontificio, sino to dal clero inglese ; di Leone XII,
al fine del medesimo, sostengono le che, come si legge nel Diario di
aste del baldacchino, solto il quale Roma numero 87, del 1827, ai
il Papa porta in alto il ss. Sagra- 2g ottobre, partito da Pioma, si re-
niento. cò appositamente, con parte della
Il Papa, supplicato dai vicari a- sua nubile famiglia a Monte Por-
postolici, e dal rettore del Collegio zio nel luoijo della villenr^iatura del
ne nomina il Cardinal protettore. Collegio, ed ivi ammise alla sua
Uopo il ristabilimento del Collegio niensii i superiori, ed i collegiali.
ne furono prolettori gli amplissimi La visita poi fatta al Collegio dal
(.ardinali Ercole Consalvi, Placido regnante Gregorio XVI, mentre ne
Zurla, e Tommaso Weld inglese, era protettore il Cardinal Weld,
ed ora lo è il benemerito Cardi- venne celebrata colla seguente iscri-
nal Giacomo Giustiniani. Nel Col- zione:

GREGORIO XVI PONT MAX. . . .

CATHOLICAE RELIGIOMS PROPAGATORI . .

QUOT) . IH NONAS
. FEDRUARIAS AN MDCCCXXXVII
. . .

COLLEGIVM , ANGLORVM . INVISENS


A1.V!U\0SQVE . EJVS . ADLOQVIO . EV OMNI . BENIGNITATE . SOtA
STVDIOSISSIMAM . ANIMI . SVI . VOLVNTATEM
m . CATHOLICOS . anglos . vniversos
PVBLICO . HOC . testimonio . DECLARARIT
NICOLAVS . "WISEMAN . COLLEGII . RECTOR
EJVSDEMQVE . ALVMNI
AD MEMORIAM AVSPICATISSIMI
. DIEI . .

m . ANGLORVM CATHOLICORVM ANIMIS


. ALTE . . . DEFIXAM
POSTERITATI . COMMENDANDAM
THOMAS . WELD . PRESE . CARD PATRONO , . SVFFRAGANTE
DEVOTI . SANCTITATI . MAJESTATIQVE . EJVS

Angelo Rocca scrisse. De Anglica- a. T. B. de Cavalleriis, Romae


no Coli Roni. Comnientarius. Ro- i58i. Dell' antico ospedale degli
mae 1^82; Eccl. Anglicanae Tro- Inglesi, ove si ricevevano i mercan-
phaea, sive ss. nini, qui Christo, ti, e marinari brittanici, il citato
Catholicaeqiie fide.i veniate asse- Piazza tratta a pag. 89, mentre
renda, antiquo, recentiorique perse- a p. 63, dice che un altro spedale
cutionuni tempore, morteni in An- nazionale fu eretto nel i3o6 in
gba suhierunt, passiones, Roniae in Trastevere dietro la chiesa di s. Gri-
Coli. Anglico per ì^ic. Circinianwn sogono da un mercante inglese pei
depiclae aeneìs typis reprae.sentatae suoi paesani, dedicandolo, in uno
COL COL ,75
alla delta chiesa, a s. Etlmoniìo re caltolicismoprocurò in vece di aiu-
,

d' Inghilterra. Questo in progresso tare con somme di denaro cele- i

di tempo nel i463 venne soppres- bri e valorosi capitani i conti di


so, e le rendite furono unite a Tirone, e Tirconel, i quali per ben
quelle del Collegio ed ospizio di s. quindici anni sostennero la loro li-

Tommaso Cantuariense, alla cui bertà religiosa, contro la potenza e


chiesa furono trasferite le reliquie, persecuzione della regina Elisabetta.
quando Alessandro VII fece demo- Differì Gregorio XIII la pia inten-
lire la chiesa di s. Edmondo per- zione, la qualevenne invece elfet-
chè minacciava rovina ; anzi a me- tuata dal degno nipote di Grego-
moria di essa, fu eretto un altare rio XV, il Cardinal Ludovico Lu-
a s. Edmondo nella chiesa di s. dovisi arcivescovo della sua patria
Tommaso. Delio spedale e chiesa Bologna, a persuasione del dottis-
de' goti in Piazza Farnese, e della simo p. Luca Wadingo minore os-
annessa chiesa della ss. Trinità, di- servante riformato di s. Francesco,
versa dallo spedale e chiesa degli di nazione irlandese, della quale
inglesi, parla il sopraddetto Piazza appunto era protettore il Cardinale.
a pag. loo. Né si deve tacere 11 fine della fondazione di tale
che quando Innocenzo III fondò Collegio fu d istruire gli alunni ir-
r ospedale di s. Spinto in Sassia landesi nella pietà, nelle lettere, e
{^Fedi)^ vi riunì i beni deir antica nel modo di difendere la religione
scuola de' sassoni già ivi esitente, cattolica dai suoi persecutori, e per
ottenendo dal Giovanni d' In- re preservare i connazionali dalla sug-
ghilterra lettere, che confermano gestione degli eretici , e tenerli
l'alienazione dei medesimi beni. saldi neir unità cattolica. L' istitu-
Onorio III poi, nel 12 16, conces- zione ebbe incominciamento nei pri-
se ad una comunità di preti ingle- mi del G'ìB I sotto il pontificato di
si la chiesa, e la contigua casa di Urbano Vili, in una casa incontro
s. Pantaleo, ora appartenente agli il convento e la chiesa di s. Isidoro
Scolopi (Fedi). presso piazza Barberini, col nume-
ro di sei alunni, e coli' assegnamen-
Collegio Irlandese. to di cinquanta scudi al mese. Ne
commise la cura il Cardinale allo
II sommo Pontefice Gregorio XIII stesso p. Wadingo, coi guardiani
grandemente amorevole colla nazio- pro-tempore del detto convento di
ne Ibernese, voleva fondarle in Ro- s, Isidoro, de' francescani irlandesi.
ma un Collegio, come avea fatto Allora questa pia istituzione prese
con altre, per confermare figli di i il nome di Collegio Liidovisiaiio.
quella nazione nella fede, che imma- Voleva accrescere il Cardinale di
colata e pura costanteniente aveva- lendite, e di alunni il Collegio in
no conservata nel regno, dopo che modo degno del suo grande animo,
il Papa s. Celestino I avea loro man- e dell'inclita nazione; ma a cagio-
dato per apostolo il santo vescovo ne di varie vicende, dovendo parti-
Patrizio. Ma
vedendo i buoni ir- re pel suo arcivescovato, poco dopo
landesi combattere colle armi i i-i- morì nel i634- Tutta volta, median-
formatori, e risoluti piuttosto di te testamentaria disposizione, lasciò
perdere la vita che rinunziare al al Collegio la vasta vigna che pos
COL COL
sedeva in Castel-Gandolfo, ed ol)- Collegio ebbe termine , come tutte
l)ligò il principe Nicolò Ludovisì le Se non che
altre pie istituzioni.
''UO nipote ad acquistare una casa avendo la divina Provvidenza esal-
per istabilc abitazione degli alunni, tato al soglio pontificio Leone XII, ad
assegnando al Collegio mille scudi istanza degli arcivescovi d' Irlanda
annui di l'endita. Inoltre comandò rappresentati da monsignor Blake, a
il Cardinale;, che il Collegio fosse af- tal effetto mandato in Pioma, il be-

fidato alla direzione e governo dei nigno Pontefice, coU'amplissimo bre-


padri della compagnia di Gesù, con ve de' I
7 gennaio 1826, fece risor-
dipendenza dal solo generale della gerlo sotto auspicj i piìi felici. Gli
medesima. assegnò per residenza il locale, che
Pertanto presso il palazzo del du- alle avea occupa-
l)otteghe oscure
ca del Grillo, e nella via incontro to Collegio-Umbro colla contigua
il

al monistero delle monache dome- chiesa di s. Lucia de'Ginnasi, e sLa-


nicane della ss. Aimunziata, fu com- bifi a rettore monsignor Blake dan-

perata la casa, e stabilito il Colle- dogli per protettore il Cardinal Fran-


gio, siccome afferma Ridolfino Ve- cesco Eerlazzoli. Alla morte di lui
nuti , Roma moderna tomo I. p. succedette nella protettoria il Cardi-
83. Il numero de^li
o alunni si fissò nal d. Mauro Cappellari, come prefet-
a sette, col rettore gesuita, due to generale della congregazione di
suoi correligiosi, ed allretlanti ser- Propaganda, giacché venne stabilito,
venti. Nellingresso devono gli alun- che attesa la dipendenza di questo
ni giurare di ordinarsi sacerdoti, e Collegio da detta congregazione, al
le altre cose prescritte dai regola- suo prefetto prò tempore si devol-
menti apprendendo gli
, studi nel vesse la protezione del Collegio me-
Collegio romano. Compiuti gli studi, desimo. Nel i83 venne esaltato il Car-
I

(anno ritorno nell'Irlanda in servi- dinale protettore alla cattedra apo-


gio de'rispettivi vescovi, molli dei stolica, ed è il regnante Gregorio
quali sono slati alunni, giacché sem- XVI.
pre fra essi molti ne fiorirono in Quindi nell'anno i836, a'i5 feb-
pietà, esemplarità ecclesiastica, ed braio si recò il medesimo Papa
in scientifiche cognizioni. L'abito in detto locale, vi fu ricevuto dal
venne stabilito in sottana e soprav- Cardinal Fransoni protettore del
veste di lana nera, della forma dei Collegio, e prefetto di Propaganda,
collegiali ; la seconda era prima or- da d. Paolo Cullen rettore, e da
lata nella parte interiore di fascie tutti siccome abbiamo
gli alunni,
rosse. Nel Collegio usf.no la berretta, dal Diario di Roma, numero 16
e fuori il cappello chericale. Presso il del medesimo anno i836, ove pur
]jonanni, Catalogo ec, e dediverd si legge l'iscrizione marmorea, che
Collegi di alunni, tomo III, pag. fu stabilito di collocare nel Collegio
42, ne vede la figura.
se a perenne memoria di tanto Ponte-
I con zelo governarono il
gesuiti fice.Amorevole però egli della na-
Collegio sino al 1778, nel qual an- zione irlandese e premuroso del ,

no passò sotto la cura di un ret- maggior incremento del Collegio,


tore e de'preti secolari della na-
, per dargli un locale piti ampio, col-
zione irlandese. Quindi occupata PvO- l'autorità della costituzione Roma-
ma nel 179H da forza straniera, il nani Juclesiam, data ai 3 giugno
,

COL COL inn


i83(), Bull, de Prop. Fide t. V^ p. Cullun irlandese, il quale, essendo
142, gli concesse il monistero, e la alunno del Collegio Urbano, dedi-
chiesa di 5^. A^ata alla Snhwra (Ve- cò un atto pubblico a Leone XII,
di), antica diaconia cardinalizia, e che vi assistette in persona, e pie-
trasferì le maestre pie che l'occupa- no di zelo si occupa del ben essere
vano, nel Collegio lasciato dagl Ir- degli alunni alla sua cura affidali.
landesi. Quindi beneficò in diversi 11medesimo Gregorio XVI pose po-
modi gli alunni permettendo loro scia il colmo alle sue beneficenze,
che nella solenne canonizzazione, e allorquando onorò di sua sovrana
nella annuale processione del Cor- presenza anche da lui dato il locale
pus Domini, per un tratto di stra- al Collegio, lo che avvenne a' 3i
da , cioè dal fine del colonnato gennaio 1837, come si legge nel Dia-
dalla parte del palazzo apostolico, rio di Roma numero 4 di detto an- i

sino al portone del palazzo Acco- no. A memoria poi della concessione,
ramboni, portassero le aste del il detto benemerito rettore fece por-
baldacchino, sotto il quale il Papa re in marmo nel Collegio un bel
poi'ta Sagramento. Decorò del
il ss. busto del medesimo Papa colla se-
grado di suo cameriere d'onore in guente iscrizione:
abito paonazzo, il rettore d. Paolo

GKEGOEIO XVI PONTIFICI MAXIMO . . .

QVOD .COLLEGIVM HIBERNORVM EX GINNASIANO


. DOMICILIO . . .

IX . HAS AMPLIOEES ET AMOENIORES . AEDES TRANSTVLERIT


. . . .

ET D GEEGORIVM MAGNVM IMITATVS


. . . .

TEMPLI M S AGATAE VIRO ET MART SACRVM


. . . . . .

A mVTVRNO NEGLECTV ASSERENDVM


. . .

ET POPVLVM ROMANVM . .

AD YETEREM ERGA MARTYEEM PIETATEM


. . . .

EXCITANDVM . CVRAVERIT
COLLEGII . PRAESES
ANNO . MD eoe XXX VII

Carlo Bartolomeo Piazza, nelle sue gno di Napoli, nella provincia del-
Opere pie di Roma, a pag. 263 laTerra di Bari, chiesa la quale a-
tratta del Collegio irlandese, quando vcndo riunite, sino al pontificato di
risiedeva presso la torre del GiiUo. Pio VII, le sedi vescovili di Can-
ne, e Montevcrde, fu da quel Pa-
Collegio Nazareno. pa, colla bolla De Mcliori, soppres-
sa in un alle sue concattedrali, e riu-
Ne fu fondatore il Cardinal Mi- nita perpetuamente alla metropoli
chelangelo Tonti oriundo di Cese- di Trani. Quindi ritoinando al no-
na, ma nato in Pùmini da medio- stro Tonti, nello stesso anno 1608
cri genitori. Recatosi in Roma, e a' 24 novembre, fu da Paolo V crea-
presa relazione e servizio colla fa- to Caixlinale . Ma procacciandosi
miglia Borghese, meritò che Paolo per le sue virtù e belle doti il fa-
V nel 1608promovesse alla chie-
lo vore di quel gran Pontefice, diven-
sa arcivescovile di Nazareth nel re- ne bersaglio alla invidia, e ne fu
VOL. XIV. 12
lyS COL COL
vittima a segno, che per torlo dal perato dal duca di Sermonetta Ales-
fianco di Paolo V gli fu dato il sandro Caetani, e volle che in es-
vescovato di Cesena. Tornato in so venissero alimentati, ed istruiti

Roma per l'elezione di Gregorio XV, dodici alunni, ed anche più, se lo


vi mori nel 1623, dopo aver fatta per permettevano le entrate, scelti fra i

rogito del notaro Lorenzo Bonicon- giovani poveri di civil condizione,


tro ai 19 aprile l'ullinia sua testa- di buona indole, e di pronto inge-

mentaria disposizione, lasciando le gno, con l'obbligo che due di que-


sue spoglie mortali alla chiesa del sti alunni fossero della città di Ri-

Gesti, per cui fu sepolto presso l'al- mini sua patria, e volle che vi po-
tare di s. Ignazio. Oltre l'articolo tessero nel tempo istesso aver luogo
Tomi Cardinale [Vedi), possono con- quanti giovani convittori avessero
sultarsi per le gcste di questo egre- creduto di accettare i suddetti pa-
gio porporato l'Aniidenio, il Palaz- dri scolopi ; e perchè il tutto i-iu-

zi t. IV, p. 28, il Cardella, t. VI, scisse felicemente, raccomandò l'o-

p. 145, e Novaes t. IX, p. 208.


il pera alla valida protezione degli u-
Allorquando Gi'Cgorio nel XV , ditori di Rota. Spirato appena nel
162 I, deputò una congregazione di 1622 il pio Cardinale fra le brac-
Cardinali per l'erezione delle Scuo- cia di s. Giuseppe Calasanzio che
le Pie in Ordine regolare, cui cliie- i lo assisteva ,
questi desiderava di
rici regolari sono volgarmente chia- eseguirne ben tosto il volere, ma in-
mati Scolopj [Vedi), il Cardinale sorsero tante liti e contese a dispu-
Tonti, che era ponente della causa, targli quell'eredità, che dovette pro-
sul principio si mostrò contrario, ma crastinarne l'apertura per vari an-
dovendo per tal circostanza conver- ni. Finalmente nel i63o, regnan-
sare sovente con s. Giuseppe Ca- do Urbano Vili, con molta solen-
lasanzio fondatore di quel beneme- nità il santo in compagnia dei mae-
rito istituto, ebbe occasione di am- stri, e dei giovanetti collegiali, si

mirarne le luminose virtù, e di co- recò processionalmente dalla chie-


noscere gl'immensi vantaggi che de- sa di s. Pantaleo al palazzo del
rivavano alla società dalla nascente Cardinal Tonti, ed
inaugurò il ivi

sua opera quindi concepì tanta


;
Collegio Nazareno, essendone egli il
stima, e tanto amore verso il san- primo rettore. Ne compilò i rego-
to,e verso i suoi religiosi, che con- lamenti, che scritti di suo pugno si
tribm moltissimo a far dichiarare conservavano nel Collegio qual pre-
Ordine religioso di solenni voti il ziosa reliquia, e qual testimonio del-
di lui istituto. Né contento di que- la profonda cognizione che avea
sto, nella succennata testamentaria quel santo del cuore umano, e qual
disposizione destinò la sua eredità prova dell' arden te suo desiderio di

all'erezione di vm Collegio, sotto formarlo alla virtù, alla pietà, ed alla


il governo e la cura dei padri del- scienza. A questo fine pose la sua
le Scuole Pie, il quale dall'antico diletta famiglinola sotto il patroci-
suo arcivescovato di Nazareth si do- nio della B. Vergine di Nazareth,
vesse appellare Nazareno. della quale fu sì divoto il Cardinal
Lasciò il Cardinal Tonti a tale Tonti, che fondò nel di lei santua-
oggetto il suo palazzo presso la chia- rio di Loreto una cappellania, con
vica del Bufalo, che egli aveva com- messa perpetua in sulfragio della
COL COL «79
propria anima. J^. Piazza, Ope- fu stabilito da quel Papa, che un
re pie di Roma, Del Collegio Na- nobile convittore del Collegio, do-
zareno, pag. 269 e seg. Continuan- vesse ogni anno sermoneggiare nel-
do le liti, e consumando queste in la cappella pontificia, nella terza fe-

gran parte le rendile stesse, s. Giu- sta di Pasqua di Risurrezione. Il di-

seppe Calasanzio credette opportuno scorso si suole stampare e si dispen-


di tiasferire altrove il Collegio, per sa a chi ha luogo in cappella. Dipoi
diminuire le spese, e per trar van- il p. conduce l'oratore a
rettore
taggio dall' aflitto del palazzo Tonti. presentarne un esemplare al Pa-
Per qualche tempo il Collegio re- pa, il quale suol donargli una
stò nel palazzo Ruslicucci in Borgo, medaglia di argento colla propria
quindi Tu trasferito nel palazzo del eflìgie; privilegio che ebbe origine
Cardinal Angelo Giori alla salita di nel 1727.
s. Onofrio, cioè dalla parte sinistra Nel 1729, con l'autorità d'un pon-
della via che conduce a quella chie- tificio chirografo di Benedetto XIII,

sa, come afferma l' Alvcri, Roma e col consenso del p. rettore del
in ogni stato, t. II, p. 281, ed ove Collegio, ivi furono collocati otto
rimase per mezzo secolo. Intanto fia nobili alunni bergamaschi, apparte-
i personaggi, che in tal tempo abi- nenti al Collegio Cerasoli (F'edi),
tarono nel palazzo Tonti, sono a nel modo che diciamo a quell'ar-
nominarsi donna Olimpia Maidal- ticolo. Tuttavolta nel seguente Pon-
chmi Pamphily, cognata d' Innocen- tificato di Clemente XII, furono
zo X, ed il celebre Cardinal Gui- tolti gli alunni bergamaschi dal Col-

do Ben ti voglio di Ferrara autore legio, che però nel 1765 per un
della classica Storia delle guerre chirografo di Clemente XIII vi fu-
di Fiandra, ove era stato nunzio rono riammessi, finche per le vi-
apostolico. Ed è perciò che si opi- cende del 1798, restarono di nuo-
na da molti, fia' quali dal Cancel- vo divisi. Il nobile Collegio Na-
lieri, nella sua Lettera sopra il ta- zareno, sino alla invasione francese
rantismo e l'aria di Roniaec, a pag. si compose di un corpo di alunni,
380, che in quel tempo fossero ese- che, secondo la volontà del fonda-
guite da Federico Zuccari le belle tore, vestivano di sottana violacea,
pitture, le quali decorarono la gran sulla quale sovrapponevano altra
sala del palazzo Tonti, rappresen- veste di mantellone dello stesso co-
tanti l'assedio, e la memoranda pre- lore, con mostre, e bottoni di seta
sa di Anvei'sa. rossa ; non che di un corpo di no-
Alla fine, composte le liti ed bili convittori, che vestivano in abi-
ampliato grandemente il locale nel to corto di color nero. Riporta
pontificato di Alessandro Vili, e la figura dei primi il p. Bonaiuii
1689, il Collegio Naza-
nell'ottobre nel suo Catalogo, ec. pag. ^5, Del-
reno dal palazzo Giori, passò sta- l'alunno del Collegio Nazareno.
bilmente ad abitare nel suo palaz- All'epoca infausta della suddetta
zo presso la chiavica del Bufalo, invasione repubblicana , essendosi
ove non ha cessato mai di crescere perduti i beni che servivano al
ia riputazione. Nel pontificato di mantenimento degli alunni, cessaro-
Benedetto XIII, come si disse nel no essi col cominciare del corrente
volume IX, p. 34 del Dizionario^ secolo, né più vennero ammessi che
i8o COL COL
giovanetti o di civile con-
nobili, casione ch'essi passano a villeggiare
dizione, sì romani che esteri, qua- i in Castel Gandolfo. I convittori, do-
li vestono di nero con calzoni Inii- po essere stali amiiìessi col rettore,
is}\\. I padri delle scuole pie se ne e cogli altri padri al bacio del pie-
diedero in ogni tempo tntta la de,festeggiano l'onorificenza ricevuta,
cura, e a facilitare l'apprendimento con apposite poetiche composizioni, le
delle scienze, e d'ogni ramo d'istru- quali benignamente furono sempre
zione fornirono il Collegio di mu- ascoltate dai Pontefici, che sogliono
sei e di valenti professori. Non de- donarli di paste, dolci o commestibi-
ve quindi recar maraviglia, che sia li. Nei Diari di Roma, si fa parola
salito ad alto grado questo Collegio, tanto delle visite fatte in Albano
e che si glorii annoverare tra i
di dai Papi al Collegio Nazareno, che
suoi allievi quaranta Cardinali, mol- dei Pontificii doni, e delle poesie re-
ti vescovi , e chiarissimi letterati, citate dai convittori, non che di qual-
tra i quali un Paradisi, un Alga- che latino componimento del dot-
rotti, un Verri, un Devoti, un Fan- tissimo p. Giambattista Rosani, già
toni, e, per tacere di tanti altri, i zelante professore dieloquenza nel
due viventi celebralissimi poeti con- Collegio, e meritamente al presen-
te Giovanni Marchetti , e cava- te preposi to generale delle scuo-
liere Angelo Maria Ricci, il cui le pie.
nome è un elogio. Sempre i padri scolopi, per mag-
Quivi convittori apprendono i
i giormente promovere nei convitto-
primi rudimenti, le belle lettere, la ri l'esercizio dell'amena letteratura^

filosofia, ed anco se vogliono le lin- li coltivarono anco nella poesia su-

gue oltramontane, il suono, la scher- scitando in loro la lodevole e van-


ma, ed altre arti ed ornamenti caval- taggiosa gara di onorata emulazione.
lereschi , dando annualmente nel- Perciò sino dall'anno i658 venne
le sale del Collegio, saggio pubbli- solennemente instituita nel Colle-
co dei loro studi. Fioriscono nel gio l'accademia degVIncolli, avente
tempo stesso in pietà, e buon co- per impresa un giardino in parte
stume sotto la vigilanza e lo zelo incolto, ed in parte coltivato, con
del p. rettore, e de'suoi religiosi col- due fontane, ed intorno col mot-
laboratori tutti intenti a formare to: Iiiciilti prosperabiintur. Final-
nei giovanetti, ottimi cittadini, ed mente fece progi'essi l' accademia,
onorati cristiani. Sul principio del e nell'anno 17 19 il celebre Cre-
secolo XVIII gli uditori di Rota scimbeni, che presiedeva all'insigne
rinunziarono alla protezione del Col- Pontificia accademia di Arcadia, le
legio, da quel tempo ne divenne
e conferì il titolo di Uapprtseiilunza
protettore il Cardinal vicario prò Nazarena iielV Arcadia Romana,
tempore. quindi e nel i74' i' eh. Lorenzini
Nei mesi di settembre e di otto- elevò l'accademia Nazarena, al gra-
bre, i convittori sono condotti a do di Colonia di Arcadia, e col
villeggiare in Albano, in un locale nome d'Incolta. Nel i83o, gli ac-
di proprietà del Collegio, il quale cademici Incolti celebrarono il se-
più volte è stato onorato della pre- condo anno secolare del Collegio
senza de'sovrani Pontefici, e di quel- Nazareno^ con bellissime poesie, in
la pure del Papa che regna, nell'oc- cui ne lodarono i distinti pregi.
COL COL i8i
Gli argomcnli analoghi, che ivi si quindi passò a risicflcre in vari hio-
tiattano, vengono pubblicati colle ghi, e dipoi fu trasfoiito nel bcllis-
stanipe. simo palazzo Borromeo, presso la
chiesa di s. Maculo. Il Ccrnardini,
Collegio de Neofili, e Catecumeni. Descrizione de^ Rioni di Roma, p.
6S, dice che il palazzo apparten-
/^. gli articoli Neofiti, e Ca- ne anche ai conti Gabrielli di Gub-
TEcuMENi. Il primo fu istituito nel bio. Per primo rettore fu eletto il
iSyy da Gregorio XIII, ed il se- gesuita Gio. Battista Perusco Boma-
condo dal suo predecessore Paolo III no, e pei convittori fu stabilito, che
neir anno i54o. dovessero essere cavalieri o gentil-
uomini delle primarie famiglie, che
Collegio de Nobili. si accettassero dai nove ai dieci an-

ni, rimanessero in seminario sino


Il sommo Pontefice Pio IV, do- all'età di diciassette, o diciotto anni, e
pò avere, ad istanza de' padri del potessero studiare oltie la rettorica,
concilio di Trento, approvato que- la filosofia, la teologia, la legge, ec.
sto colla Bolla Bencdictus Deus, sic- Principalmente si ordinò che nella
come promotore del compimento pietà, e negli esercizi di religione
del n)edesimo, istituì secondo le pre- fossero perfettamente istruiti, [)er-

scrizioni del concilio il Seminario che servissero poi di edificazione,


Romano [yedi), la cui fondazione e buon esempio, e sapessero dirige-
seguì il primo febbraio i565. Die- re, e comandare con carità cristia-

de il seminai-io stesso in cura e na, i loro soggetti, dipendenti, e


direzione della compagnia di Gesù, servi. Venne permessa qualche istru-
permettendole di educare ed istruì- zione cavalleresca, propria della no-
re in esso, ma separatamente, con- bile, e agiata condizione de' convit-
to convittori figliuoli di persone no- tori, non che qualche onesta ricrea-
bili di Roma, e di qualunque par- zione , e sollievo. Floridissimi ne
te del mondo, i quali si ricevevano furono i progressi, e indescrivibile lo
prima dai gesuiti nel Collegio isti» immenso vantaggio derivatone. Mol-
tuilo da s. Ignazio, che fu il Col- ti ascesero a'piìi sublimi onori civi-
legio Germauico-L agarico [fedi), H, militari, ed ecclesiastici, e diver-
e dal quale nel seminario vennero si divennero prelati, vescovi e Car-
trasferiti. Ai convittori assegnò per dinali, come meglio si dirà all'arti-
vestimento, zimraarre nei'C di for- colo Seminario Romano. Soppressa,
ma modesta, con cappello cherica- nel 17 73, la compagnia di Gesìi,
le, e agli alunni del seminario le ve- il seminario, e la direzione degli alun-
sti paonazze, dovendo apprendere ni furono assegnati ai
convittori
le scienze nelle scuole del Collegio preti secolari; ma
per le straniere in-
Romauo, come descrive Carlo Bar- vasioni, il seminario si disciolse, e
tolomeo Piazza, Opere pie di Ro- sebbene nel 18 14 Pio VII glorio-
ma, pag. 198. Fu aperto il se- sanicnte ripristinasse la benemerita
minario nel palazzo Pallavicini nel- compagnia di Gesù, il seminario
la via di Campo Marzo, alla pre- non venne l'iaperto, uè il convitto
senza di s. Francesco Borgia, terzo pei nobili,
generale della compagnia di Gesù; Meotre da tutti si bramava l'ere-
i82 COL COL
zionc del seminario romano col , toro recitasse un' orazione nella fe-
convitto pei nobili, Papa Leone XII sta dell' Assunzione di INIaria Ver-
trasportò nella chiesa di s. Apol- gine, nella cappella papale, che ha
linare, e nell'annesso vasto locale, luogo a' i5 agosto nella patriarcale
già del Collegio Germanico-Unga- basilica Liberiana ; orazione che suo-

rico, i sacerdoti secolari che dirige- le stamparsi, e dispensarsi, riceven-


vano il Collegio Ptomano, in uno do il nobile convittore dalle mani
agli alunni die in esso vivevano, del Papa, allorché gliene presenta
ed ivi collocò il seminario roma- un esemplare, una medaglia di ar-
no. Indi restituì alla compagnia di gento colla pontificia efllgie. Su di

Gesù il Collegio Romano, e in pa- che è a vedersi volume IX, p. il

ri tempo, a' 19 maggio 1824, col- 86 del Dizionario. Il primo ret-


l'autoiità della bolla Cuiìi mulla, tore gesuita del nuovo Collegio dei
istituì nell antico palazzo Borromeo, Nobili, fu il p. Giuseppe Ferrari.
già del seminarioromano, ini Collegio Il Cancellieri celebrò questa istitu-
de' Nobili, a cui pur diede la conti- zione coir Elegia, De Collegio No-
gua chiesa di s. Macuto, affidando- bilium adolescentium post annos
la al governo dei pp. gesuiti, ed LUI palribus societalis Jesa sin-
ordinando che venisse restituito al gulari benejìcentia Leonis XII P.
Collegio il palazzo di villeggiatura, M. fansie feliciter restitiito Anno
che il primo de'nobili aveva a Ti- CUDCCCXXVI, Pisauri 1826.
voli, per diporto nelle vacanze au- Dal Calalogus provìnciae Ronia-
tunnali; e tutto ciò ebbe luogo nae societalis Jesa, ineunte anno
mentre era preposito generale del- 1841, si rileva alle pagine 25, Ro-
la compagnia di Gesù, il p. Luigi maniis Coìwictus Nobiliuni, che la
Fortis. Subito il nuovo Collegio religiosa famiglia si compone del
de'Nobili ("u popolato di numerosi rettore, del ministro, di altri quat-
convittori sì romani che forestieri tro padri, di tre ripetitori, di cin-
delle primarie famiglie, e fiorisce que prefetti delle camerate, di tre
in modo che il saggio regnante mo- religiosi coadiutori, senza nomina-
narca delle due Sicilie il re Fer- re gl'inservienti secolari. La chie-
dinando II non ha pvmto dubita- sa, ove i nobili convittori esercitano
to d'inviarvi all'educazione, ed is- gli ulìizi religiosi, è la contigua di
truzione, lo stesso proprio real fra- s. Macuto, filiale della basilica va-
tello, il principe d. Francesco di ticana, il cui capitolo a' i5 no-
Paola, conte di Trapani. que- In vembre, festa del santo , si reca
sto locale sono i nobili giovani edu- ad ufficiarla. Questa chiesa, dedi-
cati alle scienze, alle lettere, ed al- cata a questo santo vescovo di Bret-
le arti cavalleresche, e principal- tagna, che fiorì nel settimo secolo,
mente alla pietà; frequentano le fu chiamata anche s. JMaclovio e
scuole del vicino Collegio romano, san Malo. Essendo divenuta pro-
hanno particolari ripetitori, ed ogni prietà dell' arcicon fraternità dei ss.

anno sogliono dar saggio pubblico Bartolomeo ed Alessandro de' Ber-


de' loro studi, e progressi. gamaschi, fondata nel i 538, venne
Lo stesso Leone XII, nel 1828, dedicata ai detti Santi, finché pas-
concesse al Collegio de'Nobili, die dal- sando il sodalizio a quella, che tut-
l' anno seguente in poi, un convit- tora possiede in piazza Colonna,
COL COL i83
negli ultimi del pontificato di Be- seppe, col nome di P\.avvi\>ati, a-
nedetto XI H, rimase la chiesa di vente per impresa un giardino pie-

s. Maculo libera, e fu data all'an- no di fiori, i quali vengono indo-


tico seminario romano. Indi, dopo rati ed il pri-
dai l'aggi del sole;
le note suindicate vicende, la chiesa mo saggio accademico fu dato dai
fu concessa alla confraternita dei convittori nel 1841, nel giorno do-
curiali, e procuratori di Roma, i po il patrocinio di s. Giuseppe,
quali la dovettero restituire nel con poetici componimenti.
1824 ai gesuiti, antichi proprietari
della medesima. La chiesa con di- Collegio Pampliily.
segno di Onorio Longhi fu riedifi-
cata nel principio del secolo deci- Il sommo Pontefice Innocenzo
niosellimo, ed ha i quadri degli al- X, Pamphily, creato nel i644> P^i'
tari dipinti da Michelangelo Cerru- grandezza di sua famiglia sontuo-
ti, che viveva nel pontificato di Be- samente rifabbricò il palazzo che
nedetto XIII. V. Ridolfino Venuti, aveva in piazza Navona, in un al-
Roma moderna t. I, p. 3 1
7, Dtl- la magnifica chiesa, per la quale,
la chiesa di Maculo, s. e del se- come dicemmo all' articolo Chiesa
minario romano. di s. .Agnese in piazza Navona
Il regnante Pontefice non solo [Fedi), gettò la prima pietra il di
ha diverse volte visitata la detta lui pronipote Giambattista Pamphily.
chiesa e il Collegio, e date varie Dal lato sinistro poi di chi guarda
prove paterna amorevolezza ai
di la chiesa, il medesimo Papa eresse un
nobili convittori, ma essendo stabi- edilizio che, secondo il diarista Giacin-
lito che dopo la ripristinazione il to Gigli, destinava per la fondazio-
loro abito nero fosse corto, perchè ne di un Collegio, il quale dal suo no-
prima come dicemmo vestivano zim- me doveva chiamare Jnnocenzia-
si

niarre, ha permesso i calzoni lun- no, e che per protettore doveva


ghi, e la forata dell' abito come avere un Cardinale di sua fami-
quella dei convittori degli altri Col- glia; ma non avendo per lui effet-
legi. A distinguere dagli altri i con- to a cagione della morte, vi sup-
vittori del Collegio de' Nobili, il me- plì il detto principe Giambattista,
desimo Gregorio XVI ha concesso dichiarandolo Jus patronato di sua
una medaglia d'oro del diaraetio illustre famiglia, che oggi è la Do-
di un grosso, che appendono al pet- ria-Pamphily. L'editizio è architet-
to ad un nastro di seta rossa, e tura del cav. Borromino, secondo
nella quale da un lato sonovi in- Mariano Vasi, Itinerario di Roma
cise le iniziali lettere in cifra C. t. II, p. 374; sebbene il vicino pa-
N. cioè Collegio dei Nobili, e nel- lazzo sia stato eretto dal cav. Eai-
la sua circonferenza vi sono dei naldi, ed ambedue operassero alla
raggi. erezione della chiesa. Lo scopo di
Finalmente non va taciuto, che questa lodevolissima fondazione, che
i nobili convittori ogni anno fanno ebbe principio nel 1672 nel pon-
pubblico saggio de' loro studi, e che tificato di Clemente X, fu di for-
nel Collegio da ultimo fu con sag- mare un luogo ove educare e i-
gio consiglio istituita un'accademia struire alle scienze, e preparare al-
sotto gU auspici del glorioso s, Giu- la vocazione ecclesiastica i giovani
i«4 COL COL
addolli ai feudi della casa Pamphi- eco non fu nel luogo illustre e ce-
ly, ulUziando nella chiesa di s. A- lebratissimo, ove sorge all'ammira-
gnese coi cappellani Innocenziani zione delle nazioni, nell'edifizio che
ne' giorni festivi, anche per rende- per la solidissima e sontuosa mole
re pili decorose le sagre funzioni, muove a riverenza e stupore l' a-

che ivi si celebrano. Il principe nimo de risguardanti, e fa pronun-


Giambattista ne affidò la direzione ziare con benedizione il venerando
ai preti secolari, e ad un rettore, nome di Gregorio XIII, Bonconinn-
facendo comporre le regole, che gno, e della santa compagnia di
dovevano osservare gli alunni, dal Gesù. Il suo incominciamento ri-

p. Carlo Tommasi teatino, uomo monta al pontificato di Giulio III,


celebre per le sue virtù, e santità Ciocchi del Monte, e ad altre lo-
di vita. Venne stabilito, come ri- calità , che brevemente andiamo
ferisce il p. Filippo Bonanni, che ad accennare, colla scorta di cpian-
gli alunni si sarebbero ammessi e to ne scrisse Carlo Bartolomeo Piaz-
ritenuti per sette anni, coli' obbli- za, nelle sue Opere pie di Ro-
go di ordinarsi sacerdoti, altrimen- ma, descritte secondo lo stato pre-
ti sarebbono tenuti ad indennizzare sente, in Roma nel 1679, nonché
il Collegio pegli alimenti. Assegnò di quanto si è detto nella erudi-
il principe fondatore apposite ren- tissima Elegia, con preziose note,
dite, e dispose, che T abito degli di Francesco Cancellieri, intitolata:
alunni fosse talare, cioè sottana, e De Lyceo Gregoriano patribns soc.
soprana in forma di mantellone di Jesu post decem lustra, singulari
color violaceo con mostre alle ma- beneficentia Leonis XII P. M.
niche di colore turchino, e con cap- Kal. octob. An. MDCCCXXIIIre-
pello clericale. Questo Collegio tut- stituto. Tuttavolta seguiremo la
tora fiorisce, e non sono mancati autorità degli scrittori, che citere-
alunni, che colla loro condotta, e mo in progresso, e di altri sia col
col profitto fatto nelle scienze , si descriver le parti secondo 1' epoca
sieno distinti, recandosi per appren- della loro erezione, sia col parlare
derle al Collegio Romano. Della sulle congregazioni in esso stabili-
biblioteca insigne di questo Colle- te, e sia col dire quanto riguarda
gio, e di altro che lo riguarda, il contiguo oratoi'io, e l'annessa e
tratta eruditamente Francesco Can- maestosa chiesa di s. Ignazio.
nel suo Mercato, e palaz-
cellieri,
zo Panflliano. V. Bonanni, Cata- ORIGINE DEL COLLEGIO ROMANO.
logo di diversi Collegi, p. 47>
ce. ,

Deir alunno del Collegio Panfìlio, primordi di questo rispettabi-


I

del quale riporta anche la figura. le Collegio


si devono ripetere da
Francesco Borgia , terzo generale
Collegio Piceno, Marchiani. o de' della compagnia di Gesù, che ne
V. Chiesa Salvatore in
di s. concepì r erezione e v' impiegò ,

. Lauro de'Marchegiani. la somma di seimila scudi, avendo


provocato lo zelo di Giulio III ad
Collegio Romano, o Università assegnargli .stabili rendite, siccome
Gregoriana. abbiamo dal gesuita p. Nicolò Or-
• -.
L' origino di questo glorioso li- laiidiai jaeir Ilistoria Soc. Jes. lib.
,

COL COL i85


X 11. 4% ^^^ fi"- i55o. Dal mede- la grammatica , e le lettere ebrai-
simo nel lib. XI, n. 4) '^ii- i55ij che, greche, e latine, non che l' u-
apprendiamo ancora che dalla casa manilà. Ma crescendo il numero
professa de'gesiiiti, passarono in al- degli scolari, ed essendo troppo ri-
cune abitazioni prese in aflllto al- stretti i locali a cagione dell' im-
le falde del Campidoglio tredici , menso numero de' giovani, le scuole
studenti della compagnia, col loro furono trasferite in alcune case più
rettore gesuita, il p. Giovanni Pcl- comode presso la chiesa del Gesìi,
Icttier francese, mantenuti dalle en- nella via che conduce a quella di
trate lasciate dallo stesso s. Fran- s. Maria sopra ìVIinerva prese ia ,

cesco Borgia, o per dir meglio da affitto dalla nobile faniiglia Frangi-
lui stabilite, e dalle genei'ose som- pane, cioè nell'anno i553, concor-
me date, come quegli che essendo rendovi lo stesso s. Ignazio colle li-
IV duca di Gandia prese l'abito mosine, che raccolse dalla pietà dei
della compagnia nel i547, quindi fedeli. Quivi si formarono altre
nel i565 fu fatto generale di essa, scuole per insegnare la teologia, e
e mori santamente nel 1^7 •a. An- la filosofia, ed aperta venne la scuo-
che il Piazza dice, che il Collegio la della spiegazione della sagra
ebbe incominciamento nei primi di Scrittura, il cui primo interprete
marzo i55i in alcune case anguste fu il Antonio Frullo. Della teo-
p.
prese a pigione alle radici del logia positiva fu il primo lettore il
Campidoglio, non senza probabi- p. Martino Olavio della teologia ,

le opinione, che fossero vicine scolastica e morale il p. Quintino


a san Giovanni in IMeicatello, og- Carlat, della logica il p. Giovanni
gi chiesa di san Venanzio de' Ca- Ruggieri, della fìsica il p. Guidone
merinesi, cioè presso il luogo do- Pvoiletto, e della metallsica il p.
ve san Ignazio fondatore della
, Baldassare Torriano , tuth gesuiti.
compagnia, avea incominciato la Già a sessanta in tal' epoca ascen-
pia fondazione del Collegio de'cate- deva il numero de' collegiali, senza
cumeni sotto Paolo III, verso l'anno calcolare il concorso degli altri.

i54o. A quel luogo recatosi nell'an- Nel i55g, avendo la grande inon-
no santo s. Francesco, che ancora era dazione del Tevere rovinato la ca-
duca di Gandia, sebbene avesse fat- sa del Collegio, di necessità fu tras-
to segretamente voti religiosi, mol-
i portato in quella vicina de'Salviati,
te somme contribuì, molte ne man- ove si aprirono gli studi con molto
dò poi dalla Spagna, quasi presa- decoro nell'anno seguente i56o;
go della futura grandezza del Col- nel quale anno , e a persuasione
legio, dell'importanza che doveva del PapaTio IV, Vittoria Tolfi
prendere, e dell'immenso bene che marchesa di Valle, vedova di Ca-
avrebbe prodotto. Certo è, che si- millo Orsini, marchese della Guar-
no dalla prima erezione del Colle- dia, e nipote di Paolo IV , come
gio, a s. Ignazio stesso se ne deve figlia di Elisabetta sua sorella, do-
la maggior gloria per cui alcuni ,
nò al Collegio alcune case, che avea
ne lo dicono fondatore, ed altri con- destinate per un conservatorio di
fondatore. nobili donzelle, il quale non avea
Nelle dette case insegnaronsi da avuto elletto, sebbene altri alfermi-
principio, nel modo che si poteva. no il contrario, come si dirà in a]j-
,

iSG COL COL


presso. Una di tali case era preci- 5» quasi perenne miraculum, nullo
.samente nel luogo ove poi fu crei- » vecligali censu non alio modo
lo l'attuale edifìzio, cioè vicino alla » tot capila, sed suppelere etiata

chiesa di s. Maculo , nella parte » unde in sarta teda concinnan-


verso ponente, ove è ora la chiesa » dasque subinde novas, et exlruen-
di s. Ignazio, la qual casa abita- » das aedes sumptus haud exigui
vasi nel Cardinalato da Paolo IV, 55 fierent ", L' islesso p. Lazzeri ag-

quando fu cicalo Pontefice. In que- giunge poi citando il p. Sacchini ,


sto stesso luogo la pia dama edi- che questa chiesa dell'Annunziala,
llcò una chiesa in onore della ss. •j habulsse id praecipuae dignitatis
Annunziala, della quale, come del- 5j dicilur, quod nuUam in ea pro-
l'origine del Collegio romano, traila 55 fanus sive faber sive famulus o-
Ottavio Panciroli, Tesori nascosti 55 perarius parlem habuerit; aedi-
di Roma,pag. ^6^, e seguenti. 55 tota religioso fratrum no-
ficalio

Secondo il p. Lazzeri ne' Prole- 55slrorum labore slelit ". Donde se-
gomeni al p. Perpiniano, non pare gue, che r essersi fabbricata colle
che la marchesa edificasse la chiesa, mani stesse dei gesuiti, esclude quan-
presso il monislero fallo da lei fah- to alcuni dissero essere ciò seguito
l)ricare, e ceduto poi ai gesuiti ad per la chiesa di s. Ignazio.
istanza del Pontefice Pio IV, giac- Indi Pio IV donò al Collegio
ché si dice solo templi (juoque ja- un' annua pensione di scudi seicento
ctis Certo è, che la
fandaineiids. d'oro. Non andò guari , che il lo-
chiesa della Annunziata comin-
ss. cale fu ristretto in proporzione de-
ciò a edificarsi nel iSQi, metten- gli scolari, bisognò accrescere il nu-
do nelle fondamenta la prima pietra mero de' maestri, e fiori in modo,
con solenne rito il celebre Cardi- che nel i564 Pio IV volle recarsi
nal d'Augusta Ottone Truchses ; a visitarlo, venendo ricevuto dal p.
eiiifìzio che ebbe termine, e fu con- Pietro Perpiniano di Valenza di-
sagrato nel iSGy. Non vi sono me- rettore degli sludii del Collegio, co-
morie, che la marchesa della Val- me dice il Piazza citato. Con sì fe-

le somministrasse denaro per l'edi- lici e prosperi primordi!, e successi


ficazione di tal chiesa , anzi non è letterari,proseguì il Collegio ad au-
probabile, giacché ei-a divenuto quel mentare il credito che si era for-
locale proprietà de' gesuiti , e sem- malo, come testifica Aldo INIanuzio
bra che siasi fatta a spese piutto- il giovane, il quale pubblicando le
sto de' gesuiti medesimi, dappoiché storie di Sallustio nel i563, le de-
riportasi questo fatto dal p. Lazze- dicò con sua lettera al medesimo
ri, come prova dalle molte spese Collegio romano. Fioriva il Collegio
ch'essi facevano maggior gloria
a negli studi ,
pegli eccellenti suoi
di Dio, come che ed incer-
scarse maestri, e per la munifica prote-
te fossero le entrale loro. Anzi il zione di Pio IV ; ma colla morte
p. Sacchini, isterico della Compa- di quel Pontefice perdette il prin-
gnia, l'iguarda tal cosa come mira- cipal suo protettore. Se non che,
colo, perocché parlando di questa s. Pio V, sebbene fosse bramoso
chiesa, che fu primo tempio dai
il del suo incremento, distratto però
gesuiti edificato, dice quanto segue : dalle grandi spese per la celebre le-
» Sed illud ante omnia videbatur ga, contro la forinidabile possau-
COL COL 187
za oltomana, non potè concorrci vi, delle congregazioni. I portici ven-
avendo riserbata Dio la gloria del gono sostenuti da molti, e grossi
suo stabilimento, e lustro a Gre- pilastri, sopra de'quali ve ne han-
gorio XI li, successore di lui. no altri, che danno adito alla sala
Bramoso pertanto Gregorio XIII decorata con pitture. Questo ampio
di ridurre il Collegio Romano de- edifìzio però, che ha molte scuole
gno della capitale del cristianesimo, pegli studenti, ed abitazioni pei ge-
proporzionato allo zelo de' gesuiti, suiti, non andò esente dalla critica
ed all'animo suo grande, ordinò che del severo Milizia. II nipote di quel
si fabin-icasse per esso un edifìzio Pontefice Cardinal Filippo Boncom-
ampio, e solido. Prescelse ad archi- pagno, titolare di s. Sisto, alla pre-
tetto il famoso Bartolomeo Amma- senza d' inumerabili spettatori, so-
nati fiorentino, che il fece di belle lennemente pose nelle fondamenta
forme, con interno quadrato corti- la prima pietra nel gennaio i582,

le, circondato da due ordini di por- con questa iscrizione, che ne dichia-
tici, dove all'intorno sono disposte ra il principale oggetto:
le cattedre delle scuole, e le stanze

EELIGIOXIS . CAVSA
GREGORIVS . XHI . TO^IT . MAX . BOX.
COLLEGU . EOMA>fI . SOCIETATIS . lESV
EEDDITO AVCTI
AMPLISSIMO . .

OMNES
AEDES NATIONES . AD . .

OPTIMIS DISCIPLINIS ERVDIENDAS . .

AERE DATO EXTRVENS . .

PRIMVM IN FV?JDAMENT1S LAPIDEM COAIECIT


. . . .

MDLXXXII.

Il citalo p. Orlandini riportando za pontificia di Gregorio XIII si de-


l'altra iscrizione posta sotto la sta- ve l'erezione del Collegio, e dell'an-
tua_, che la compagnia di Gesù eres- nessa chiesa anche alla sullodata
se al gran Pontefice, marchesa Vittoria Tolfi, figlia di Eli-
sabetta CaraflEa sorella di Paolo IV,
GREGORIVS . XIII.
e di Ludovico III signore di Sori-
BOSCOMPAGXO
no o Soriano nel regno di Napo-
P.O. M.
li, pel dono dell'area, e delle ca-
FVNDATORI . ET . PARENTI
se ove fu fabbricato. Tale iscrizione si
COL . ROM . P.
legge nel Galletti, nel tom. II, p.
termina, con dire Urbh Gyinna- 434> delle iscriz. Rom. La detta
siam, seii Collegium Roinanutn fuii- dama contribuì eziandio con di ver-.
dai'it ilUiclque patribus soc. se largizioni , concorrendo poscia ge-
Jcsu regendam dddit, fahrica non- nerosamente al compimento della
dum pcrfecla. Ciò non pertanto dai fabbrica per l'abitazione de' padri
gesuiti fu nel i583 collocata pres- il gesuita fiorentino Corbinelli. L'al-
so la sagrestia della chiesa della tro gesuita Antonio Querengo pub-
ss.Annunziata, detta del Collegio blicò nel i582, un Carme de novo
Gregoriano, una memoria per di- soc. Jesu Collegio qnod Gregorii
chiararcj che oltre alla munificen- XIII. Pont. I\Iax. itbcralilate exlrui
i88 COL COL
coi'pluni est; quindi nell'anno se- ti gesuiti, mentre allora n'era prepo-
guente sulla facciata esterna prin- sito generale il p. Claudio Acquavi-
cipale del Collegio i gesuiti eresse- va, e di piìi volle che vi si accogliesse

ro 1' arme marmorea del Pontefice la giovenlìi, la quale ponevasi nel-

con questa iscrizione: la carriera de' buoni studi. Di fatti


riporta Novaes nella Vita di Gre-
il
GREGORIVS . xni . P . M.
gorio XIII, tomo Vili p. i6, e 24,
RELIGlOJflS
chequesto Papa edificò alla compagnia
AC . BO?<IS . ARTIBVS
di Gesù il Collegio romano già da es-
MDLXXXUI
sa fondato, ed assegnò rendite per
Secondoil Piazza, Opere pie p. mantenervi da circa duecento gesui-
2o5, prima pietra fu gettata
la ti di tutte le nazioni. Ed avendo

nelle fondamenta dallo stesso Gre- di poi saputo, che il Collegio stes-
gorio XIII; ed aggiunge, esservi so erasi indebitato per ventiquattro
tradizione, che non riuscendo 1' e- mila scudi, lo sollevò da tal peso
(lilizio splendido e grandioso come pagandone egli la somma. Ci attesta
il desiderava, percliè fosse di deco- poi Marc'Antonio Valena nelle sue
ro alla gran città, ed analogo a'suoi Cose memorabili accadale in Ro-
vasti e generosi disegni, ne ordinò ma dal iSjGJùio al 1649? che Gre-
la demolizione, e Io fece ricostruire gorio XIII, per mezzo di Bartolo- i
nel modo, che meravigliosamente og- meo Ammannati, scultore ed ar-
gi si vede. 11 documento più solenne chitetto fiorentino, fece il Collegio
della demolizione della prima forma Ptomano contro la volontà del Car-
dei Collegio sta in una pittura con dinal Antonmaria Salviati, del qua-
sua iscrizione esistente nella sala le quella fabbrica acciecava il pa-
della porteria del Collegio. In es- lazzo,che non era però quello ora
sa è l'appresentato Gregorio Xllf, Doria Pamphily, come scrisse qual-
che va in consueta
cavalcata alla cuno. JMa quel palazzo, che poscia
cappella papale della ss. Annunzia- fu distrutto dalle fondamenta die- ,

la, nella chiesa di s. JMaria sopra de luogo a quella parte di piazza,


Minerva, e guardando la mediocre che più si avvicina alla tribuna
grandiosità dell' edilìzio, comanda della chiesa di s. Maria in Via
airarchitetto Amniaunati, ivi pie- Lata, cioè alle pareti /'esteriori di
sente, di distruggerlo, e riedilicarlo. tal chiesa. Pure non avendosi po-
Ivi è pure \\n altro quailro, in cui tuto allora acquistare tale palazzo,
vedesi il Papa, che consegna le piante riuscì irregolare la facciata del Col-
de'Gollegi gesuitici, da lui fondati in legio, imperocché compresa la chie-

diverse parti del mondo , e quelli, sa di s. Ignazio, costituisce esso una


nelle cui nazioni dehhonsi erigere vasta isola, colla forma in piano
tali edilìzi, con analoga dotta iscri- d'un trapezio ; abbraccia un circuito
zione. Questi due quadri sono la- di palmi dodicimila, e settantaset-
terali alla statua suddetta del Pon- le, e la sua maggior lunghezza ver-

tetice. Né contento di ciò, il ma- so ponente e la chiesa di s. Maria


gnanimo Pontefice dotò il Col- sopra Minerva, si estende a palmi
legio di pingui rendile, volendo seicento quarantacinque. Nel pro-
che nel medesimo si mantenesse il spetto della flicciata esterna evvi la
maggior numero possibile di studen- porta grande; decorata è la cima
,

COL COL 189


dell' edifizio dall' orologio, che es- Annunziala. E per promoverne la
sendo regolato dalla contigua spe- più tenera divozione, i maestri di tut-
cola, serve per la regolazione degli te le scienze esistenti nel Collegio,
,
altri oriuoli. Il campanile che lo principalmente ne'giorni festivi, col
sovrasta, ha buoni profili, come lo premio delle indulgenze accorda-
ha l'altro campanile inlerno_, collo- te da Gregorio XIII, e in seguito
cato sull'angolo dello spazioso cor- dai successori sommi Pontefici, de- '

tile a mano diritta. vono fare eseguire dagli scolari


Gli studi che nelle scuole del diversi esercizi di cristiana pietà, e
Collegio nuovo dopo la sua aper- la frequenza de'Sagramenfi. Grego-
t
tura s' imparavano, si estesero a rio XIII confermò la congregazio-
tutte le scienze e le arti libera- ne colla costituzione Oninipotentis
li
,
principiando dai piimi rudi- Dei, e perchè con gaudio religio-
menti di grammatica , sino alla so conobbe che i gesuiti per mol-
teologia scolastica, e morale in- te parti d' Europa avevano aper-
clusive, non che alle matematiche, te scuole pubbliche a somiglianza
e allo studio delle lingue dotte, pre- del Collegio Promano, oltre il con-
cipuamente della lingua greca, ed cedere alla congregazione pcgli ag-
ebraica. Non solo in onore di Gre- gregati ampie indulgenze , abilitò
gorio XIII, questo insigne Colle- il preposito generale prò tempore
gio viene anche chiamato Collegio della compagnia di Gesù, o il suo
Gregoriano^ e Università Gregoria- vicario, di poterne erigere ovunque
na, ma ad eterna memo-
i gesuiti, colla partecipazione di tutte le gra-
ria, e profonda riconoscenza,
per zie, e dei privilegi concessi alla pri-
ogni anno nella sala maggiore, dai ma primaria canonicamente eretta.
piìi valenti loro oratori fanno pro- 11 successore immediato Sisto V, nel
!
nunziare in sua lode un' orazione 1587 approvò i privilegi e le indul-
! latina; anzi in quella sala eressero genze concedute alla congregazione
un'iscrizione di commendazione, e della ss. Annunziata colla bolla Su-
di sempiterna gratitudine, oltre la perna dispositione, e la elevò al grado
I statua marmorea, che innalzarono di arciconlraternita. Delle altre isti-

nella porteria. V. M. Antonio Ciap- tuzioni di pietà, che con immenso


pi La vita ed eroiche azioni di Pa-
: fruito degli scolari si esercitano nei
pa Gregorio XIII, e de Collegi, diversi oratorii di questo Collegio, ^

seminarj, ed altre fabbriche fatte trattano gli autori, che descrisse-


da lui, E.oma 1646. ro le opere pie in Roma, fia'qua-
li d. Guglielmo Costanzi : L'osser-
Pie Congregazioni del Collegio
vatore di Roma ec; e le istituzio-
Romano.
ni di pietà, massime nel tomo I,

Nell'anno i584, il p- Claudio pag. 143. J^. inoltre il citato Piaz-


Acquaviva, preposito generale della za, a pag. ^l'j , Dell' arciconfrater-
compagnia di Gesti, con autorizza- nita e Congregazione della ss. An-

zione di Gregorio XIIJ, nella sud' nunziata al Collegio Romano; e


detta chiesa della santissima An- Macario Solatio, La sagra Congre-
nunziata fondò la congregazione gazione prima primaria sotto il ti-

sotto il titolo di Congregazione pri- tolo della Madre di Dio Annun-


ma primaria della madre di Dio ziata, nuovamente aperta nel Col-
,

i*jo COL COL


leglo Romano ( dopoché fu
cioè individui, che rappresentano Col- i

demolita l' antica chiesa, ed eret- legi medesimi, mentre nell' altare il
ta quella di sant'Ignazio) della com- lodato p. Pozzi con perizia elligiò
pagnia di Gesìi, descritta, e di- la ss. Concezione. La congregazione
retta alle altre congregazioni spar- poi del Passetto, ha sull'altare una
se pel mondo, Roma 1659. Que- bellissima immagine di Maria Ver-
sta fu ivi ristampata nel 1824, da gine, opera lodata dello Zuccari.
Francesco Bouiliè.
Notizie intorno alla Cappella dei
Siccome poi nel Collegio vi sono
giovani cantori in Collegio Ro-
le camere abitate da s. Luigi Gon-
mano, del Ristretto degli Angeli,
zaga gesuita, ove morì a' 2 i giugno
addetti alla congregazione della
iSqi, allorché il Collegio, come di-
beatissima Fergine chiamata del-
remo, fu dato alla cura de'sacerdo-
l' Aula massima.
ti secolari, questi nel 1788 v'isti-
tuirono gli esercizi spirituali pei I cantori del Collegio Romano
giovanetti di nobile e civile condi- sono una fiorente congregazione di
zione, per disporli a fare la prima giovani scelti tra la numerosa sco-
comunione nel locale presso le det- laresca di quella università, che me-
te cappellette; istituzione, che ven- rita qui una speciale e distinta men-
ne poi trasferita in un locale pres- zione. La sua origine rimonta ad
so s. Maria Maggiore. Va
però qui un secolo e mezzo addietro , cioè
notato, che le congregazioni entro allorquando Annibale JMarchetti
il p.
ilCollegio romano sono quattro: la della compagnia di Gesù, mosso da
Prima primaria, la Scaletta, l'Aula zelo della divina gloria, inventò e
massima, ed il Passetto. Se si eccettui pose in opera questo nuovo mezzo
la Pi imaria composta di persone di per coltivare la pietà nell' animo
vari ceti e professioni civili, le al- della romana gioventù già da sé
,

tre servono agli esercizi divoti delle inclinatissima Fruttuosa


al canto.
varie classi degli scolari; cioè quel- oltre modo, non che applaudita da
la delia Scaletta pegli alunni delia tutta Roma, ne fu l'erezione, laon-
classe filosofica, quella deWJida mas- de personaggi per dignità , e per
sima o del Salone per le classi in- pregi assai ragguardevoli concorsero
feriori alla filosofia, e quella del fino da que' principii ad udire una
Passetto pei fanciulli dell'infima clas- sì di vota e commovente armonia
se. 11 luogo della Primaria congre- il perchè la cappella de' cantori si

gazione, ove pure sono aggregati mantenne sempre prosperosa. Anche


gli studenti delle facoltà teologiche, allora che l' imiversità Gregoriana
è decorato dai dipinti del p. Gia- fu data in mano al clero secolare,
como Cortese, detto il Borgognone; e fu da esso con tanta lode gover-
in quello della congregazione della nata , e mantenuta nel primiei'o
Scaletta vi sono i Poz-
dipinti del p. splendore, si ebbe somma cura di
zi; quello deìVAula massima è pure conservare nel suo fiore questa elet-
decorato da pitture, fra le quali si ta adunanza, giacché fu sempre te-
veggono rappresentali i ventidue nuta per uno de' più belli ed utili
Collegi fondati da Gregorio XIII, ornamenti del Collegio R.omauo. In
e questo Pontefice si vede in atto ogni tempo fecero parte di essa gio-
di ricevere i ringraziamenti decrli vani di liete speranze, che in prò-
,

COL COL 191


presso cresciuti a matura età, non Cappella pontificia a sole voci e ,

solo molti riuscirono insigni per di stile organico nelle maggiori so-
pietà, e per dottrina, ma furono lennità. Un corpo de' consultori scel-
altresì -validi , e zelanti sostenitori ti dalla loro stessa congregazione
di quella musica veramente sagra, ogni anno a pluralità di voti, pre-
di cui Pioma ha potuto sempre glo- sieduto dal p. direttore, vegha so-
riarsi d'essere maestra , e che solo pra buon ordine, e sopra l'esat-
il

quando è tale merita d'essere ascol- to adempimento di quanto si pre-


tata nei sagri templi, come dicem- scrive dalle regole della loro con-
mo all' articolo Canto ecclesiastico gregazione, a vantaggio spirituale
(^F'cdi), e come si poti'à vedere al- degli 'aggregati.
l'altro Musica sagra. Per tacere Oltre alle particolari funzioni ,

d' ogni altro, basterà qui ricordare private e pubbliche, della scolare-
il nome celebratissimo del vivente sca, ed altre nella chiesa di s. Igna-
monsignor Giuseppe Baini romano, zio, essi prestano il loro servigio di
un tempo onore di questa adunan- accrescere il decoro delle sagre fun-

za, e da circa dieci lustri primario zioni, che in detta chiesa si fanno
ornamento e sostegno del Collegio con numeroso concorso di popolo
de' cappellani cantori della Cappella nelle sei domeniche e nel triduo ,

pontificia, alla quale presiede come solenne che si premette alla festa
camerlengo perpetuo per
direttore di s. Luigi Gonzaga, nella novena
volere del Papa che regna,
il quale da di s. Giuseppe, nella festa di s.
ullimolo ha pure annoverato tra'suoi Ignazio , nei giorni della settimana
camerieri d'onore in abito paonazzo. santa, e nella solenne esposizione
Tornata in line la compagnia di del ss. Sagramento per quaranta
Gesù in possesso del Collegio Ro- ore, che ivi ha luogo con istraordi-
mano, tornò anche a promuovere naria ecclesiastica magnificenza, dal
con ogni studio il bene di questa sabbato santo al lunedi dopo Pasqua.
opera; furono quindi i giovani prov- Di ciò hanno singoiar privilegio lo-
veduti di nuovi ed utili reaiolamenti, ro accordato dai sommi Pontefici
atti ad ispirar loro il fervore, e la in vigore del qua-
quale è lecito a

divozione. L' adunanza fu posta sot- lunque altro professore di musica,


to la protezione particolare de' ss. r unirsi a cantare con essi nelle
Angeli, per cui ora porta il nome pubbliche funzioni, alle quali inter-
di Ristretto degli Angeli, essendo viene la cappella de' cantori del
addetta alla congregazione della bea- Collegio romano, che tutta s' im-
ta Vergine chiamata d^eWAida mas- piega nelle loili a Dio co' sagri can-
sima, numero
il de' soggetti di cui tici, a lustro del suo culto, e ai
si compone, non suol essere mino- duplice scopo della coltura alla pie-
re di trenta, né maggiore di cin- tà, e al maggiore decoro delle sante
quanta. Essi dipendono immediata- funzioni , e per accrescere il rive-
mente da un padre delia compa- rente raccoglimento negli assistenti.
gnia,che n' è il capo e direttore:
Congregazione della Comunione ge-
vengono ammaestrati da un abile
nerale, o Oratorio del p. Caravita.
professore a ciò stipendialo : la mu-
sica che eseguiscono è grave, mae- Contiguo al Collegio Romano
stosa secondo quella della lodata è l'oratorio detto del padre Ca-
i(j2 COL COL
ravita, il ha comunicazione
quale in carcere, dalla congregazione par-
col Collegio per mezzo di un ar- ticolarmente per ciò venerato. Co-
co, che sostiene un corri cloio co- .s\ va rammentata la chiesa di s.

perto. Siccome questo oratorio ap- Celso in Banchi dove s' incominciò
partiene al Collegio, ed in esso fu ad alzare la croce. Approvando per-
già fondato, ce ne permetteremo tanto Paolo V nel 161 1 tali divo-
qui un cenno, seguendo 1' ordine ti esercizi, concesse molte indulgen-
cronologico de' tempi. Secondo il ze, giacché, oltre la predica, che
Piazza, drlla coninnìonc generale facevasi per le piazze ogni dome-
all'oratorio di s. Francesco Saw- nica, in tutte le ultime d'ogni mese
rio al Collegio Romano, questa ope- aveva luogo una comunione gene-
la pia che produsse immenso be- ralcj nella quale davasi a ciascuno

ne, e che tuttora fiorisce grande- una medaglia benedetta da Paolo


mente, ebbe l'origine verso l'anno V, che per la canonizzazione di s.
1609 nel pontificalo di Paolo V, Carlo aveva concesso indulgenze ap-
e ])er opera del gesuita p. Mar- plicabili alle anime del purgatorio.
c' Antonio Coslanzi, il quale re- ìMa il p. Pier
detto ìMon torio, u-
candosi tutte le feste al porto di scendo nel 1617 dalla compagnia di
Piipa grande nella regione di Tras- Gesù, perdette il credito eh' erasi ac-
tevere, adunava
popolo con fer-
il quistato, benché restasse in Pioma
venti esortazioni a seguirlo nella sacerdote. Allora la somma di questa
chiesa di s. Cecilia, ove lo istrui- utile e pia opera, cioè di predica-
va, e gli faceva fare opere cristia- re le feste per le piazze, e fare le co-
ne. Nello stesso tempo il p. Nico- munioni generali, rimase al p. Pietro
lò Promontorio, o, come altri lo Caravita, o Gravita, gesuita di gran
chiamano, Pier JMontorio, nel 16 io zelo per la salute delle anime. E
essendo ancora studente nel Colle- venendo preposto alla direzione del-
gio Piomano, instituì la missione la missione urbana e all'oratorio,
lubana, col fare nelle feste qual- prima stabili una congregazione nel
che cristiana istruzione nelle piaz- Collegio Piomano, e poi avendo riu-
ze di Roma, secondo la consuetudi- nite molte limosine, e generosi soc-
ne dei padri dello stesso Collegio ,
corsi avuti dai Cardinali, prelati, ed
per eccitare gii ascoltanti alla fre- altre pie persone, presso il Collegio
(pienza de'Sagramenti, e alla co- fabbricò dalle fondamenta il vasto
munione in ogni ultima domenica oratorio, che dal suo nome è det-
del mese nella chiesa più prossima to volgarmente V Oratorio del p.
alla piazza, ove erasi ftitta la mis- Carai>ita, il quale è diretto da un
sione. Associandosi in progresso al- gesuita prefetto della religiosa fa-

cuni secolari per assistere ad ope- miglia del Collegio Romano, assi-

ra sì pia, adunavansi nella chiesa stito e coadiuvato dagl individui di


del Gesù, o di s. Ignazio. Non si essa. L' oratorio fu edificato nel
deve inoltre tacere, per quanto ri- luogo ov' era 1' ospizio de' monaci
guarda l'origine di quest'opera, che camaldolesi, i quali passarono al-
fra le chiese, ove si fece la detta l'ospizio di Ptomualdo nel pon-
s.

comunione, e si adunavano quelli tificato di Gregorio Xlll. Questa


raccolti nelle piazze dal catechista piccola chiesa, che viene congiun-
gesuita, v'ha la chiesa di s. Nicola ta al Collegio pel succennato arco.
COL COL 193
sfn nella strada, che conduce alla zione della solenne esposizione del
magnifica chiesa di s. Ignazio, della ss. Sagramento dal lunedi al mer-
quale qui appresso parleremo. Dedi- coledì inclusive dello stesso carne-
cossi l'oratorio dal iodato p. Caravita vale, nel qual tempo si reca a
alla ss. Trinila j allaB. V. della venerarlo anche il sommo Pon-
Pietà, e a s. Francesco Saverio a- tefice.

postolo delle Indie, e per la sua i- Non riuscirà discaro, che si av-
stituzione, e pel farsi ogni quar- verta come avendo parlato al det-
ta domenica del mese la comu- to articolo della grandiosa macchi-
nione generale in qualche chiesa, na per l'esposizione del santiss. Sa-
fu detto ancora della ss. Comunio- gramento, e di alcune eseguite con
ne generale. Indi, nei primi del de- simboli, e i-appresentazioni diverse,
corso secolo, fu ridotto dai padri la stessa macchina si faceva sino
gesuiti nel modo, e forma che si da quando l'oratorio era nel corti-
vede, senza mentovare gli ultimi ri- le del Collegio Romano, raccontan-
sfauri. A volerne accennare i pre- do Passeri a p. 358, che Nicola
il

gi principali, diremo che nell'alta- Poussino, prima di andare in Fran-


re grande il quadro dipinto
evvi cia nel 1640, fece per l'oratorio
da! cav. Sebastiano Conca, che in del p. Caravita ( il quale ancora
alto effigiò la ss. Trinità, nel mez- stava dentro il cortile del Collegio)
zo s. Francesco Saverio, al basso un apparato per l' esposizione del
le anime sante del purgatorio; men- Santissimo in forma di quaranto-
tre i freschi della volta, e del por- re, e fu una delle prime invenzio-
tico, o vestibolo, sono di Lazzaro ni del dipingere su tavole illumina-
Baldi. Da questo oratorio si ascen- te da lumi nascosti. V. Gio: Bat-
de ad altro superiore detto il Ri- tista Memmi, Notizie isteriche dell'o-
stretto, in cui dipinse a fresco Gae- rigine, e progresso della ss. Comu-
tano Sottino, il quale pur fece il nione generale, e degli uomini illu-
quadro dell'altare, in cui rappre- stri, che vi fiorirono, Roma lySo.
sentò la venuta dello Spirito San- JVel Voyage en Italie de M. Du-
to. Vi sono altri affreschi anche clos à Lausanne chez Jean Mou-
nella prima stanza, ed ivi Odoardo rer, stampato nel 1791, si descri-
Yicinelli eseguì ima pittura colla ve la disciplina, che suol farsi a
Madonna col Bambino. Gli stucchi lumi nascosti, nell' oratorio del p.
neir oratorio da
furono eseguiti Caravita in una sera d'ogni setti-
Giambattista Maini, e la IMadonna mana. Dell'edifìzio trattano il Ve-
addolorata in cima alla scala venne nuti, Roma moderna, t. II parte
condotta da Tommaso Salini. Nei I pag. 646; e il Vasi, Itinerario di
detti oratorii hanno luogo i di- Roma, t. I. p. 4o-
voti esercizi principalmente nottur- Per non interrompere l'argomen-
ni dei secolari , de' quali parla- to (prima di parlare dell'edificazio-
no i citati Piazza alle pag. 723 ne della chiesa di s. Ignazio), e per
e seg.; il Costanzi nel tomo I al- proseguire le notizie del Collegio,
la pag. io5 e 2i5 e seguenti, non indicheremo qui alcune nozioni sul
che altri autori, che descrissero le tanto celebre p. Caravita, e sulle
opere pie di Roma. All'articolo Car- altre pie istituzioni, che vennero poi
nevale di Roma {Piceli), si fece men- fondate nel suo rinomato orato-
VOI,. XIV. i3
,

194 COL COL


rio, tallio sotto la direzione tle'i^e- bana, e degli esercizi di pietà, che
suiti, quanto sotto quella del clero si celebrano nell'oratorio, si cJiia-
secolare. Questo insigne religioso eb- mano Ristretti. Il primo si appella
be per patria Narni, e morì nel Col- di s. Pietro j il secondo è quello
legio romano d'anni 74 a'24 ^1'" de' ss. Angeli; il terzo è quello
cembre i658. Tal uomo veramen- dei ss. Apostoli j ed il quarto è
te apostolico, per quarantadue an- quello de' ss. Apostoli pei giorni
ni governò, e zelantissimo diresse festivi, mentre il precedente lo è
la congregazione, che un tempo si pei feriali. Oltre a ciò nel l'j^n
chiamò ancora delle ss. Piaghe, nel- fu aggiunto un quinto Ristretto
la quale introdusse varie pratiche sotto il titolo della ss. Immacola-
religiose ed esemplari. Fu amato ta Concezione, e di s. Luigi Gon-
e stimato da tutti per la sua incom- zaga pei giovanetti. Tuttavolta si-
parabile soavità, pi-aticata con o- no dal 17 II, il p. Merlini prefetto
gni classe di persone particolarmen- dell' oratorio istituì le missioni ai
te povere, e di bassa condizione, mietitori, ec, e le altre dette Ga-
per cui fu chiamato il beato Pie- vctte ai vetturini, ec. In ristretto
tro delle buone opere. Si prestò di tutte le opere di pietà , che si
molto nell'anno iGSc) sotto Urba- esercitano nell' oratorio del p. Ca-
no Vili, e nel 1649 sotto Inno- ravita, parla il citato Costanzi alla
cenzo X, per reclutare e sovvenire pag. 219 e seguenti, f^. Ludovico
i poveri accattoni nel palazzo la- Ponzileoni, Brci'e compendio di tut-

terancnse. Per l' anniversario cen- tociò che appartiene all'oratorio


tenario della fondazione della com- della ss. Comunione generale, Ro-

pagnia di Gesù, vestì egli cento ma 1822. Nella seconda domenica


poveri colle limosine del Cardinale di maggio, e in ogni quadriennio,
Francesco Barberini. Dopo la sua il magistrato romano fa l'oblazione
morte gli si fecero le esequie nella a questo oratorio di un calice con
chiesa di s. Ignazio, e fu tun)u- patena di argento, e di quattro tor-
lato nella sepoltura de' religiosi sa- cie di cera.
cerdoti al corno dell'epistola dell'al-
tare maggiore. Chiesa di s. Ignazio del Collegio
Riguardo poi alle altre congre- Romano.
gazioni istituite in seguito nell'ora-
torio, è a sapersi che, coli' appro- Il Sommo Pontefice Gregorio
vazione di Clemente XT, nel 1707, XV, Ludovisi^a' 11 di marzo 1622,
e col premio delle indulgenze fu ivi come si legge nella costituzione
istituita quella delle Dame, col ti- Rationi co?ìgridlj che poi spedì Ur-
tolo di Nobile congregazione , e che bano Vili, solennemente canonizzò
nel 179^, con quella di Pio VI e s. Ignazio fondatore della compa-
colla concessione delle indulgenze gnia di Gesù. Dopo la morte del
fu eretta l'altra detta delle Semi- Papa, il suo nipote Cardinal Lu-
Dame^ cioè di signore di civil con- dovico Ludovisi , vice-cancelliere di
dizione. Le altre quattro congrega- santa romana Chiesa , dichiaiò di
zioni poi di uomini, addette all'o- volere innalzare a sì gran santo un
ratorio sino dalla prima erezio- sontuoso tempio, contiguo al Col-
ne, in aiuto della missione ur- legio Romano, per poi erigervi un
COL COL 195
monumento sepolcrale all'augusto la brevi descriplus, cpium Liid. Lu-
zio, che lo avea canonizzato. Ed è dovisÌHsCard, prinium lapideni je-
perciò, che in seguito fu coniata fundamentis templi s. Ignatii
cit in

una medaglia, in cui si vede il apud Colleg. Romanum 1627; Vin.


busto di Gregorio XV, e del Car- Guinisii e soc. Jesu, Orationes ad
dinal Ludovisi, coU'epigrafe alter : Maiiritium Sahaudiae, rinc. et S.
IGXATIUM ARIS ADMOVIT, ALTER ARAS R. E. Card, et ad Liid. Ludovi-
iGNATio, per alludere che il primo siimi. S. R. E. Card, habitae cunt
esaltò agli onori degli altari il san- Colleg. Rom. iaviserent Inter orai.
to, e il secondo gli fabbricò in Ro- Procer. Liuiig. t. I 5 3 9.
ma una chiesa. Mentre progrediva l'erezione del-
Suir area pertanto ove sorge , il la Chiesa, Cardinal Ludovisi in
il

magnifico tempio, fu demolita la Bologna sua patria, e sede arcive-


piccola ed antica chiesa dedicata scovile, mori a' 18 novembre i632
alla ss. Annunziata, di cui parlam- d'anni trentasette, lasciando duecen-
mo superiormente , trasportandosi to mila scudi per compiere il fab-
la congregazione prima primaria in bricato. Ne curò la continuazione
una vasta cappella del contiguo Col- il di lui fratello principe Nicolò
legio.Nelle fondamenta si trovò un Ludovisi, il quale, sebbene non fosse
acquedotto incrostato di marmo, ed terminata, fece aprire la chiesa nel-
ornato di colonne, il quale, credo- l'anno santo i65o, celebrato da In-
no gli archeologi potesse portare nocenzo X. Dopo questo tempo si
l'acqua Vergine alle terme di Agrip- avanzò progressivamente la fabbri-
pa, e forse qui anticamente fece di ca al suo compimento, ed ebbe la
sé bella mostra. Secondo il Pan- definitiva ultimazione nel 1 685 nel
ciroli, vi rinvenne pure una IMi-
si pontificato d' Innocenzo XI. Di que-
nerva di bronzo. Quindi il Cardi- sta chiesa il celebre Domenico Zam-
nal Ludovisi, nel 1626, pose nelle pieri, detto Domenichino, non me-
fondamenta solennemente, oltre le no abile nella pittura che nella ar-
medaglie la prima pietra
, , facen- chitettura,per cui Gregorio lo XV
dovi incidere queste atfettuosissime avea dichiarato architetto delle fab-
parole: erit lapis iste sigxvm meae briche pontificie, fece due disegni
ERGA S. IGNATIVM, EJVSQVE 0RDINE1I diversi d'ottimo gusto, gran e di
pietatis. Nella facciata del prospet- ricchezza. Orazio Grassi ge-
Il p.
to esterno, sul fregio del cornicio- suita, rinomato per le sue contro-
ne, il medesimo Cardinale fece por- versie col Galileo sulla dottrina più
re questa iscrizione : s. ignatio. soc. sicura da stabilirsi sulle comete, da
jEsv. fvndatori. lvdov. card, ltdo- ambedue que' disegni ricavò ciò che
VISIVS. R. E. VICECANCELLARIVS. A. D. fu posto in opera, pigliando parte
MDcxxvi. Per sì fausto avvenimento da uno, e parte dall'altro; lo che
si pubblicò il Ragguaglio della so- fece dire al severo Milizia, P'ite de-
lennità, con che V illustriss. sig. gli architetti, t. II, pag. 1 5 r , la
Cardinale Ludovisi pose la prima pianta essere buona, ma malmenata
pietra della niioi'a chiesa di s. I- dal p. Grassi. Difatti il Domeni-
giiazio nel Collegio Romano della chino restò talmente disgustato, che
compagnia di Gesìi, E.oma 1626; ricusò dare un disegno che avea ,

Steph. Simonii, /épparatus epislo- fatto per la facciata esterna, la quale


, ,

I (.)Cì COL COL


poi venne eseguita
sonliiosfimeule rappresenta s. Luigi, ed è lodata
con architettura dell'Algaidi, e con opera di le Gros, il quale condusse
iU\e ordini di pilastri , e colonne anche in istucco le due statue, che
corintie e composite, terminando sono sopra le ali del frontespizio.
tnlto con una vaga simile balaustra, I due angeli in piedi sulla nobile
che circonda tutto il tetto della balaustrata furono scolpiti da Ber-
chiesa. La facciata composta di belli nardino Ludovisi. Sotto l'altare a-
travertini , fu fatta mediante un dorno di lapislazzoli, di altri ric-
lascito del principe Ludovisi ,
già chi marmi, e di metalli dorati, si
viceré di Sardegna. Vogliono gl'in- venera il corpo di s. Luigi entro
tendenti, che se fossero stati inte- un' urna pure di lapislazzoli. Quat-
ramente adottali i disegni del Do- tro colonne coclidi, cioè attorti^^liate,
menichino sì per che per la chiesa, di verde antico, accrescono l'orna-
la facciata, questo immenso tempio mento di questo ricco altare.
sarebbe stato forse il più bello di Indi, passando più avanti verso
Roma ; ciò non pertanto è una la porta laterale, viene incontro il

delle pili magnifiche e ricche chiese maestoso deposito, in cui giace se-
di questa città. polto Gregorio XV trasportatovi ,

L'interno della chiesa è a tre dal Vaticano, giusta le sue prescri-


navi, distinte da grossi pilastri, svelti zioni date prima di morire. Fu
e di belle forme con che prende , eretto con architettura, e scoltura
la figura di croce latina, compren- del mentovato le Gros, sebbene le
dendovi la gran tribuna in fondo, due fame sieno di Pietro Stefano
e le due cappelle della crocerà. Di Monnot ; mentre il Rusconi fece le
queste due soltanto faremo espressa quattro statue di stucco , che sono
menzione, accennando solo le altre nelle nicchie. Il celebre gesuita Giam-
sei, benché le tre della destra sieno battista Ursi ne fece l'iscrizione se-
doviziose di belli marmi antichi e polcrale , non meno degna di lui

moderni, non che di stupendi di- che di quello di cui fa l'elogio.


pinti, e di cospicui ornamenti. La Sotto l'urna delle ceneri del Papa
piima cappella a destra dell' in- evvi l'urna sepolcrale di ros«o an-
gresso è dedicata al gesuita s. Sta- tico, eretta al di lui nipote Cardi-
nislao Rostka ; la seconda de' no- nal Ludovico Ludovisi , ambedue
bili Sacripanti, lo è a s. Giuseppe, insigni benefattori di questa chiesa.
o sia al suo transito ; la terza a Il cadavere di questo secondo, tras-
s. Gioacchino. Il cappellone della portato da Bologna in Roma , fu
crocerà magnificamente eretto
fu timiulato pavimento del
sotto il

dai nobili Lancellotti, in onore del mausoleo. Di questo amplissimo Car-


gesuita s. Luigi Gonzaga ,
protet- dinale fece r elogio il gesuita En-
tore della gioventù: ivi tutto è di- rico Chiffel io.
segno del Andrea Pozzi gesuita
p. La tribima dell' altare maggiore
da Trento che di sua mano ne
, fu tutta dipinta a fresco dal sud-
dipinse la volta. Essa è adorna di detto p. Pozzi : per quadro dell'al-
finissimi marmi, oltremodo maesto- tare maggiore rappresentò la vi-
sa, ma con qualche architettonico sione, ch'ebbe s. Ignazio alla Stor-
difetto. 11 bassorilievo di marmo, ta, eh' è la prima stazione di Ro-
che forma quadro al suo altare ma, e nella quale il Salvatore gli
COL COL 197
disse quelle metnoiai\tle parole: Ego lati con quelle celebri voci: Ile,
vobìs Roinae propitins ero. Egli inol- omnia incendi/e et hiflaniniate. IVel
tre ideò la finta cupola, che colo- mezzo poi della fascia del pavimen-
ù sulla tela. Suijje pertanto dirsi, to è situato un marmo rotondo,
ihe la chiesa di s. Ignazio è uiia per indicare esattamente il punto
ciiiesasenza cupola, come la cupo- di veduta. 11 valore del dipintore
la di santa Maria di Loreto a co- fu ammirato da tutti gl'intendenti,
lonna Traiana è senza chiesa. Que- massime dal Max-atta e da Ciro ,

sta cupola del p. Pozzi è pei'altro Ferri. Il Lanzi ne ragiona come


ora così antierita, che nulla più si di un poema di pittura. Il suo ta-
può distinguere de' suoi pregi pro- lento risplendette in diverse chiese
spettici, che illudevano i riguardan- del suo Ordine, principalmente con
ti. 11 medesimo religioso condusse fìnte cupole.
stupendamente le pitture a tresco Avendo già detto, che tutte le
dell an)pia volta, la quale è lunga pitture della tribuna sono del p.
palmi trecento sessantacinque, e lar- Pozzi, diremo eziandio che presso
ga centonovanta. Cuopre la nave l'andito della sagrestia si vedono in
di mezzo della chiesa, e rappresenta istucco le statue della Fede, della
con sorprendenti prospettive l'in- Speranza, della Carità, e della Re-
gresso trionfale di s. Ignazio nel ligione, non che il gran modello
paradiso, circondato da infinito nu- della statua di s. Ignazio del Ru-
mero di angeli. Oltre a ciò vi espres- sconi, da lui scolpito in marmo,
se le quattro parti del mondo, fi- e collocato nella basilica vaticana
gurate da altrettante nobili e mae- tra i fondatori degli Ordini rego-
stose donne accompagnate dai vari lari. Volendo ora dire nave della
simboli , e attributi relativi ad o- sinistra, la gran cappella della cro-
gnuna. Alcuni spiegano, che le dette cerà fu edificata nel 1749? s'mi-
parti del mondo si rappresentarono gliante in tutto a quella di s Lui-
per ricordare, essersi i zelanti ge- gi, che le sta di rimpelto; ar ch'es-
suiti recati in tutte per propa-la sa perciò ricca e magnifica,
ed ar-
gazione della fede , e guada-
per chitettata dal Tale cap-
p. Pozzi.
gnare anime al cielo ; ond' è che il pella è dedicata alla ss. Annunziala,
p. Pozzi efligiò nella volta i suoi m memoria della chiesa ad essa
confratelli, che dalle diverse parti qui prima eretta. II bassorilievo
del mondo guidano al cielo un dell' altare fu scolpito da Filippo
grande stuolo di convertiti figu- ,
\alle, mentre Luigi Piazzanti colorì
rando primieramente s. Francesco a fresco la volta. Il Bracci è auto-
Saverio, come apostolo delle Indie. re degli angeli, che sono sulla ba-
Prese egli quell' idea dalle sacre laustrata, ed egli pure modellò quelli
parole : Ignein veni mitlere in ter' del frontespizio. La cappella seguen-
ram, et quid volo nisi ut accenda^ te è dedicata al ss. Crocefisso, e vi .

tur, adattate dalla Chiesa a s. Igna- sono molte reliquie ; la seconda lo


zio,il quale, zelantissimo di propa- è ai santi Francesco Saverio e Bor-
gare la religione cattolica per tutto gia, e la terza a' ss. Gregorio Ma-
il mondo, si servì dell'opera dei gno, e Gregorio Taumaturgo. Sulle
suoi compagni e figliuoli , che fre- pitture encomiate del p. Pozzi ab-
quentemente venivano da lui inci- biamo eziandio ; Copia di una let^
198 COL COL
tcra .scrina al principe di Liechten- di Maria Vergine, incominciò in
stein ambasciatore dell' imperatore tal modo il pio costume di fare
Leopoldo I presso la santa Sede nel novene ai santi; costume che si pro-
1 694, da Andrea Pozzi della compa- pagò nella Chiesa universale. Oltre
gnia di Gesù pittore, circa li signi-
,
gli esercizi di pietà, che la scola-

ficati della volta da lui dipinta nel resca del Collegio nei d\ festivi

tempio di s. Ignazio, Roma 1694, compie nelle sue quattro congrega-

ed ivi da ultimo ristampata nel i S^H; zioni , si reca nella chiesa di s.

Descrizione delle pitture della volta Ignazio, in tutte le mattine al ter-


nel tempio di s. Ignazio, scoperta mine delle scuole ad ascoltarvi la
l'anno 1 694, cr la festa del me-
f messa. Nella medesima chiesa ha
desimo santo. luogo eziandio la solenne premia-
Finalmente questa chiesa fu con- zione degli studenti più meritevoli.
sagrata con solennità dal Cardinal
Anton Felice Zondadari, ad istanza Altre notizie sul Collegio Romano.
di donna Ippolita Ludovisi princi-
pessa di Piombino, nella quarta Il Collegio Romano, siccome in
domenica di ottobre del i65o. Il appresso diremo, progressivamente
p. Francesco INIaria Galluzzi gesuita, fiorì nel modo più glorioso per ope-
prefetto della medesima chiesa, nel- ra dei gesuiti, e il più vantaggio-
l'anno 1722, pubblicò in Pvoma col- so per la gioventù, ed in ispecie
le stampe. Il rito di consagrare le pe'romaui. Quantunque a ciò contri-
chiese ce. , esposto in occasione di buisse la costante protezione de'som-
consacrarsi la chiesa di s. Ignazio mi Pontefici, nondimeno vi hanno
in Roma. Il medesimo autore, a molto cooperato gli eccellenti maestri,
pagine /^i e seg., tratta de'pregi ec- che sempre vi pose la compagnia di
clesiastici della chiesa di s. Ignazio, Gesù, e la osservanza costante dei
delle reliquie che in essa si vene- regolamenti. In tal guisa il Colle-
rano, e delle opere di pietà ed eser- gio, senza verun cambiamento, sino
cizi spirituali che vi si celebrano, al 1773 si mantenne in fioi'e; ma
principalmente a vantaggio degli sco- in quell'epoca, come vedremo, passò
lari del contiguo Collegio Romano. alla direzione del clero secolare.
Ogni anno il senato romano, nel In questo Collegio si solennizzaro-
giorno della festa di s. Ignazio, cioè no varie epoche^ e noi ci permettere-
a 3 1 luglio, si reca in questa chie- mo l'indicazione di alcune delle prin-
sa, a fare l'offerta di un calice di cipali. Oltre le feste ed illumina-
argento con sua patena, e di quat- zioni fatte dal Collegio Romano nel
tro torcie di cera. L'altra festa so- 1622 per la canonizzazione de' ss.

lenne della chiesa è quella di s. Lui- Ignazio, e Francesco Saverio, descrit-


gi Gonzaga, a' 2 i giugno, comechè te dal diligentissimo diarista Gia-
sempre sia diligentemente uflizia- cinto Gigli, solennissime furono quel-
ta dai pp. gesuiti del Collegio Ro- le del 1689, per la celebrazione del-
mano. Né devesi passare sotto silen- l'anno centesimo, o secolare, della
zio, che avendo Clemente XI, nel conferma della compagnia di Gesù.
1714, conceduto l'indulgenza a Poscia a' 2 agosto fu fatta gran fe-

quelli,che in essa avessero assistito sta in onore di s. Ignazio al Colle-


alla novena di s. Giuseppe sposo gio Romano: ivi vennero erette nel
COL COL 199
cortile magni lìcarnente addobbato, gantissimo p. Carlo Roti gesuita,
diciannove statue tra gli archi, co'ri- nella sua orazione recitata a' 2 no-
tratti, e coi simboli delle città, do- vembre I
7 2 4, J'i instauratione studio-
ve i gesuiti avevano Collegi. 11 p. rum, nella quale dimostrò, nusquaui
Sforza Pallavicini gesuita, poi Car- mcUus, quain Romae litterarum stu-
dinale, nel 1640 pubblicò colle stam- diosis consuli, alla p. io5 fece la
pe la relazione delle feste celebra- enumerazione de'più scelti uomini,
te nel Collegio Romano pel cen- che dai superiori della compagnia
tesimo anno dopo
fondazione la erano stati destinati in ogni tempo
della compagnia. Siccome poi, nel ad insegnare in queste scuole. Di
pontificato di Alessandro VII , si fatti in queste cattedre sono state
stabilì in Roma la regina Cristina insegnate le superiori discipline da
di Svezia, detta per la sua dottri- cinque gran luminari, non solo del-
na la Pallade di Si'ezia^ in tutti i la compagnia, ma del sagro Colle-
luoghi ch'ella visitò, fu ricevuta col- gio, quali furono i dottissimi Car-
le più grandi onorificenze. Quelle dinali Toledo, 13clIarmino, de Lugo,
fatte dal Collegio Pioinano furono Sforza Tolomei
Pallaviciiìi, ol- e ;

desci'itte nella Breve relazione del- tre i non men celebri Suarez, Vas-
l'apparato fatto in Collegio Roma- quez, Cornelio a Lapide, Mariana,
no, pel ricevimento della serenissi- Pereira, Paure, e tanti altri. Nelle sale
ma regina di Svezia, Roma i656. del Collegio R.oniano si sono spie-
In quell'anno furono eziandio stam- gate matematiche più sublimi da
le

pati dal Mostarda : /festivi applau- Clavio, l'Euclide de' suoi tempi; da
si fatti nella Sapienza, e Collegio R^icciardij da Eorgimdi, da Bosco-
Romano, e i.i altri luoghi di Ro- vich, e da Asclepi. In queste scuo-
ma alla regina di Svezia. le hanno insegnato la più maschia
A' 21 settembre 17 18, il Cardi- eloquenza gesuiti Perpiniano, Ben-
i

nal Paracciani, vicario di Roma, ci. Strada, Lagomarsini, Noceti, Cor-


nella chiesa di s. Ignazio benedì so- dara, Bozoli, JMazzolari, Ambrogi,
lennemente due
campane, che,
le Cunich, Zamagna, Marotti, e Fu-
rotte le antiche, furono nuovamen- ga; come in altre facoltà si distin-
te gettate, una pel regolamento del- sero Andreucci, Azevedo, e il Ben-
l'ora di scuola, l'altra per l' orolo- venuti, autore del Piano del seme-
gio, conservandosi nelle nuove il stre di Logica da insegnarsi nel
tuono delle prime. Aggiungeremo (hllegio Romano; finalmente van-
chcj essendosi rotta la campana no rammentati Oderici, Stefanuc-
maggiore dell'orologio, la nuova ai ci, Vettori, Zaccaria, e cento altri
i5 giugno 1781, venne benedetta egregi scrittori. Innumerabili sono
nella chiesa di s. Ignazio dal Car- le accademie ivi celebj-ate, gli atti
dinal Corsini, prefetto dell'economia pubblici sì piccoli che grandi, le di-
del Collegio Romano. Da ultimo, spute, e le conclusioni nel Collegio
e nell'anno 1825, la campana che sostenute. Dai padri altresì del Col-
sta sulla torre del Collegio fu rifu- legio R^omano si ebbe immenso be-
sa per essersi rotta la precedente. ne spirituale, non solo per la più
Essa si suona nelle solennità mag- piu'a religione e buona morale istil-

giori, insieme alla campana princi- lata ne' giovanetti scolari; ma per
pale, ch'è quella delle scuole. L'ele- le prediche, pegl'esercizi dati nel-
200 COL COL
rotatorio sani mentovato della ss. stesso museo. Nel iBSj fu pubbli-
comunione generale, e nelle con- cato in Milano Musaci Kirckeriani
gregazioni ivi erette delle prima Jnscriptiones ethnicae et chrislianae.
primaria, del Salone, e della Sca- 11 Vasi celebra questo museo, e le

letta. sue belle cose, nel t. I, p. 45», del-


Fiorirono pure nel Collegio Ro- l' Itinerario di Roma.
mano Kircker, Bonanni, e Contuc- La doviziosa biblioteca venne il-

ci, clie formarono un prezioso museo, lustrata da Pietro Lazzeri , Misceli.


il quale prese il nome del primo, Bibl. Coli.
/i'o/«. Romae 1734, in
,

sebbene il secondo sia il principale due tomi. Questa preziosa biblio-


fondatore, e sia ancor celebre per teca, per la maggior parte, fu for-
le sue opere. V. Athan Kirckerii, mata con le scelte librerie lascia-
Romani CoUegiì Musaeum expositum te da' cinque insigni porporati sul-

a Gcorgio de Scpibus, Amsteloda- lodati della stessa compagnia di Ge-


mi per Jansonium 1 6'j 8 ; lìlusaeutn sti, e da quelle dei padri Benedet-

KirckeriaiHun, sì^e Musaeuni a p. to (Giustiniani, Giacomo Lainez,


Athanasio Kircker in Collegio Ro- Francesco Turriano. Pietro Poussino,
mano soc. Jesu janiprideni ince- e di tanti altri dotti gesuiti ; oltre
ptiim, niiper restitutuni, auctuni, de- quella ad pure donata da mon-
essi

scriptum, et iconihus illustralum a signor Giovanni Battista Goccino,


p. Fhilippo Bonanni soc. Jesii^ Ro- uditore di Rota, da Marc' Antonio
mae 1709, opera ricca di squisita Mureto, e da Gio: Antonio Venti-
erudizione ; Filippo Bonanni , Re- miglia. I volumi della biblioteca si
rum naturaliuni in Blusaeo Kir- fanno ascendei'e a ottantamila: la
ckeriano exislentium historia ciun no- sala di essa è vasta, ed ha la for-
tis, eL ohservalionibus Jo. Balar- ma d'una croce latina, oltre di che
ra, Romae lyyS. Sudi che è pu- da un lato sonovi aggiunte cinque
re a vedersi t. II. Steph. IMorclli: stanze non piccole. Sono da osser-
comment. sub/ed. Romae
Inscript. , varsi fra tante opere quelle, che ri-
i783j p. 3oij et Patavii 1828, p. guardano la sagra Scrittura, la teo-
260. Questo museo in progresso fu logia, la storia ecclesiastica, la let-
arricchito dal Cardinal Toloniei, dai teratura classica greca e latina, la
Pontefici Benedetto XIV (che inol- storia profana, e l'archeologia. Nel-
tre eresse nel Collegio la cattedra la parte superiore delle scansie di
da Pio VI,
di storia ecclesiastica), e polita noce e ben ornate, si veggo-
da Alessandro Gregorio Capponi, no i ritratti a olio di molti illustri
da Alfonso Donini, da Leoni Stroz- gesuiti, e di faccia alla porta d'in-
zi, da Prospero Molara, e da Fran- gresso in un gran quadro Ghei'ar-
cesco Ficoroni. P^. Novaes J^ ita di do delle Notti dipinse l'ultima cena
Fio PI, t. XVI, p. 49- Va anco- di GesLi Cristo cogli apostoli. Den-
ra qui rammentata la bella colle- tro al Collegio sonovi pure altre
zione di ed altri minerali
pietre, quattro minori librerie per uso del-
donati dal re Augusto di Polonia, le quattro classi di persone che at-
di cui fa menzione Ridoltino Venu- tendono all'insegnamento ed allo
ti, Roma moderna t. II, parte i, studio, e possono dalle medesime
p. 645, ove celebra i metalli, le prendere i libri occorrenti, per va-
antiche pitture, e ì musaici dello lersene al bisogno, i volumi in es-
COL COL 201
se contenuti, in un a quelli d' uso Leseur, e Jacquier alla Trinità dei
particolare de' gesuiti, animontano a INIouti, del p. Audifredi alla Miner-
trenta mila. va, del Cardinal Zelada nel palaz-
Siccome nel Collegio Romano zo di sua abitazione al Gesù, ed i
fu raccolto quanto è necessario pel due alle due botteghe oscure, che
maggior utile degli studiosi, evvi pii^i non si rammentano ) non era
altresì un gabinetto di fìsica, il qua- che un luogo elevato dove gli astro-
le in ispazioso locale contiene le nomi, cogli strumenti necessari, fa-
macchine occorrenti . Il qual gabi- cevano qualche osservazione. Bene-
netto fu eretto dopo il ristabilimen- detto XIV, nei principii del suo
to della compagnia. Evvi ancora pontificato, recandosi nel Collegio,
nell'università gregoriana un osser- espressamente ordinò al p. Borgun-
vatorio astronomico o specola, il dio, già suo maestro, ed allora ret-
migliore di Roma, e fornito di ottimi tore, di formare un osservatorio
telescopii, circoli, lipetitori, macchi- astronomico nel Collegio, ma la
ne de'passaggi ec. Ivi fiorirono mol- morte del Borgundio impedì che
ti celebri gesuiti profondi in tal venisse etfettuato. 11 eh. Boscovich,
scienza, regime del clero
e sotto il prima della soppressione della com-
secolare nell' epoca che diremo, per pagnia de' gesuiti, avea formato il

diversi anni pubblicarono le loi"0 pensiei'o di erigere l'osservatorio


osservazionij i chiarissimi astronomi sull angolo orientale della facciata
Calandrelli, Conti, e Riechbach. Ma della chiesa di s. Ignazio, ovvero,
su questo importante punto non come dice il Calandrelli, Gior.
riuscirà discaro, che qui parliamo Arcadico tom. II, p. f\oc), sopra la
con qualche particolarità. gran volta semisferica della tribuna
La specola ed osservatorio astro- di detta chiesa; ma neppiir questo
nomico del Collegio Romano deve ebbe effetto. Bramoso il dotto e
la sua stabile e regolare fondazio- benemerito Cardinal Zelada di sta-
ne al celebre sacerdote romano Giu- bilire in Roma un osservatorio a-
seppe Calandrelli. Prima di lui il stronomico, giacché la specola astro-
p. Clavio, gesuita, nel Collegio vec- nomica Vaticana a Torre de' Ven-
chio, ossia casa della marchesa Tol- ti (che avea preso di recente per lui
fì, o della Tulfa fece nel 1^72 le
, tal denominazione), non era mai sta-
osservazioni astronomiche sulla nuo- ta tale, né potè stabilirvisi 1' osser-
va stella Cassiopea. Altrettali osserva- vatorio, come il Cardinal desiderava
zioni astronomiche fece nel Collegio perle ragioni che riporta il Calandrel-
romano lo Scheinero, il Gottignies, li, si determinò invece nel 1787 co-
l'Eschinardi, il Borgundio, il Bo- gli avanzi di cassa del Collegio, di
scovich, e r Asclepi . Ma questo os- erigerlo suU' angolo orientale, della
servatorio del Collegio, al pari de- facciata dell'edifìzio che guarda mez-
gli altri antichi osservatorii, che si zogiorno. Quindi ne fu sommamen-
possono ricordare in Roma (come te benemerito Pio VII, come si

quelli del Ponteo a s. Maria in legge nelle tre iscrizioni, che sono
Vallicella, del Bianchini nella casa nella specola. Essa è fornita dei ne-
de" Lucchesi sul Munte Cavallo, ed cessari strumenti per ogni sorta di
al palazzo della Cancelleria; dei
pp. osservazioni, le quali pur si conti-
202 COL COL
nuaiio con onorevoli risultali dai in Collegio Romano dagli astrono-
ilotli gesuiti. E .sebbene l'osserva- mi della Compagnia di Gesìt negli
torio, o specola del Collegio roma- anni 1 840-1841, Roma 1842. In
no, abbia il difetto di andar sog- essa a p. 5, si legge, che il Col-
getto alle oscillazioni in grado non legio Romano può dirsi sia stato
comune, pure stante il nostro lim- un osservatorio astronomico da Cla-
pidissimo ciclo, le osservazioni che vio in poi ; che le osservazioni di
ivi si fanno nel numero sono as- Claviosuccennate probabilmente fu-
sai maggiori di quelle dei migliori rono fatte nel Collegio vecchio, il
d'Europa, l"^. Giornale Arcadico quale, come si disse, era la casa
toni. LXXXVl, pag. 44» ^ Calan- della marchesa della Tolfa, la cui
drelli Giuseppe, per altre analoghe ristrettezza e il fortuito accidente
notizie. Presentemente sì nel Dia- che una pioggia notturna bagnasse
rio di Roììia, il quale ivi si pub- diversi scritti riguardanti
il Calen-
l)Iica due volte la settimana, che dario cui doveva nella
il Clavio
nelle settimanali Notizie del giorno, mattina presentare a Gregorio XIII,
sempre si annunziano le Ossen>a- furono i principali motivi i quali
zioni meteorologiche della specula spinsero questo gran Pontefice a
del Collegio Romano, come sul ba- determinarsi di fare a spese di sé,
rometro, termometro esterno, ane- e de' suoi nipoti il Cardinal Buon-
moscopio, stato del cielo, e termo- compagno del titolo di s. Sisto, e
metrografo ec. della medesima spe- il Cardinal Vasta villani, o Guasta-
cola. villani, la magnifica presente fab-

Subentrati adunque i gesuiti a brica del Collegio Romano. Alla


dirigere anche la specola del Col- pag. seguente inoltre si legge, che
legio, continuarono dopo qualche il p. Fortis, preposi to generale, fra
tempo la pubblicazione delle Me- gli strumenti di cui arricchì la spe-
morie astroiìoniiche, oltre le dette cola, lasciò il tanto noto canocchia-
consuete osservazioni che medesi- i le di Cauchoix, con un teodolite
mi periodicamente pubblicano nei astronomico; e che l'attuale prepo-
Diari, e Notizie del giorno; anzi sito p. B.oothaan ora la fornisce
le Memorie furono per la prima con un eccellente e nuovo circolo-
volta pubblicate nel i83ti, nell'e- meridiano di Ertel.
poca in cui fu scoperta la cometa Nel contiguo edilìzio fu ancora
d" Halley nello stesso osservatorio erettauna copiosa farmacopea, or-
del Collegio Romano, cioè quindi- nata di preziosi vasi del Giappo-
ci giorni prima che fosse discoper- ne, e della Cina, ed abbondante-
ta in tutte le altre specole d' Eu- mente provvista de' piìi scelti me-
ropa. Ora poi dai eh. padri Fran- dicinali, e coi proventi ricavati coi
cesco de Vico direttore, Luca Boc- prezzi discreti dai gesuiti , sino al
cabianca ec, ed altri astronomi 1773 si mantenne decoro del di-
il

addetti a questo osservatorio, si è vin culto nella chiesa di s. Igna-


pubblicata colle stampe a' io feb- zio. Tutti gli alunni del Collegio
braio 1 84^ la Memoria intorno a germanico-ungarico, inglese, scozze-
pdìvccliie osservazioni falle nella .se, ibernese, Capranica, Pamphilia-
specola dell' tu li ver sita Gregoriana no, Ghislieri , e degli orfani, non
COL COL 2o3
che i convittori del Collegio dei tarono in ordine all'insegnamento,
iioliili, e prima gli alunni del se- e procedettero per quanto fu pos-
minario romano , e dei Collegi sibile, colle norme precedenti. Il

Greco, Bandinelli, Umbro-Fuccio- perchè colla loro saggia condotta,


li, e Maronita, si sono formati in e coloro lumi e dottrina, manten-
questa dottissima ed erudita pale- nero il Collegio nel suo lustro, e
stra, dalla quale, siccome si espres- resero meno acerba l'immensa per-
se il Del Collegio Romano,
Piazza, dita. Quindi furono preposti a pre-

p. 2o5, come dal cavallo trojano siedere al Collegio Romano tre am-
sono usciti dal i582 in poi sotto plissimi Cardinali colle cariche ed
r istituzione de' gesuiti, uomini ce- ingerenze di Prefetto degli studi,
lebratissimi armi,
nella toga, nelle di Prefetto dello spirituale , e di
e nelle arti. Innumerabili poi sono Precetto deir ecouomieo , venendo
gli scolari, che professarono vita nel medesimo Collegio riunito il

religiosa, ecclesiastici rispettabili, seminario romano, e restando ab-


prelati, vescovi, e Cardinali, nove bandonato l'antico locale. Il no-
de' quali divennero sommi Pontefi- vero delle cattedre e delle scuo-
ci, e sono i gloriosi Urbano Vili, le , nonché quello de' superiori e
Barberini, Gregorio XV Ludovisi, maestri sotto il clero secolare, si

Innocenzo X Paniphily, Clemente legge alla categoria Collegio delle


IX Rospigliosi, Clemente X Altie- Notizie annuali di Roma. Per ciò
ri, Innocenzo XII Plgnatelli, Cle- che riguarda il giuramento richie-
mente XI Albani, Innocenzo XI lì sto dagl'invasori diRoma in tem-
Conti, e Clemente XII Corsini. I po della straniera occupazione dai
ritratti loro pendono dalle pareti professori, ed alunni del Collegio
della scuola di rettorica, con ana- Romano, si può leggere il citato No-
loghe iscrizioni. vaes nella vita di Pio VI, XVIII t.

Ma dopo la metà del secolo XVI lì n. iSg. e seg. V. Università' Ro-


videro i nemici dell' altare e del mana, e Gesuiti. Tuttavolta mi-
trono che per giungere ai loro pra- rabile fu l'unione de'maeslri sacer-
vi disegni bisognava prima estin- doti, come lo fu la scienza di cui
guere la benemerita compagnia di andarono forniti. E nominar vo-
Gesù. Non potendo Clemente XIV glionsi a cagion di onore Pietro Ca-
più resistere alla violenza che gli prano, e il vivente Pietro Ostini
siandava facendo, come si espri- romani, ambedue meri- innalzati
me il Novaes nella sua Vita, t. XV tamente sublime dignità Car-
alla

p. iQi, affinchè la sopprimesse per dinalizia cui pure fu annoverato


,

parte di alcuni regi ministri,non Luigi Frezza di eh. mem. Vanno ram-
senza ripugnanza del suo animo vi mentati inoltre Marsella, i Guidi ne-
i

si determinò, e il Collegio Roma- gli ultimi tempi, ed altri molti pre-


no, la chiesa di s. Ignazio, e l'o- miati con prelature, e dignità eccle-
ratorio del p. Caravita furono af- siastiche, fra i quali sono a ricordarsi
fidati alla direzione, custodia, e cu- per distinzione singolare i monsi-
ra de sacerdoti secolari, i quali per gnori Domenico Testa defonto, che
la maggior parte erano allievi de- fu professore di metafisica nel Col-
gli stessi gesuiti. jNè essi punto mu- legio, poi canonico liberiano, e se-
2,>l COL COL
gn;lai'io dei brevi a' principi; Gio- » viamo prendere a suo luogo e
vanni Muzi professore di teologia, '5 tempo, le convenienti risoluzio-
altiialtnente vescovo di Città di Ca- ni. " Dappoiché il gian Pontefice
stello, che fu internuuzio a Vien- ben comprendeva, che per dare u-
na, e andò al Chili vinario
poi na perpetua consistenza a si gran-
apostolico; monsignor Andrea ilub- d'opera, era indispensabile di conso-
J)i, altro professore di teologia, poi lidaila più presto che fosse possi-
canonista della sagra penitenzieria, bile colla restituzione a'gesuiti del
e canonico di s. Maria Maggiore. Collegio Romano, ove nuovi alun- i

Così ancora meritano menzione i ni della compagnia potessero fini-


ragguardevoli personaggi viventi, cioè re di abilitarsi a ben servire la
imonsignori Gasperini, attuale segre- Chiesa. E siccome il principale og-
tario dei brevi a'principi, Fornari getto della ripristinazione della com-
aicivcscovo in paiitbus^ e nunzio a- pagnia, era stato (juello di restituir
postolico a Brusselles,Laureani primo loro la pubblica istruzione ed edu-
custode della bijjlioteca vaticana, cazione della gioventù, ben conob-
Brunelli segretario degli affari ec- be Pio VII, che questa poteva ef-
clesiastici, ec. 1 zelanti sacerdoti di- fettuarsi soltanto nel Collegio Ro-
rettori e maestri del Collegio Ro- mano, nel quale per quasi oltre a
luano allorché Roma fu nell'anno due secoli era stata data con im-
1798 invasa dalle truppe francesi niensa gloria della compagnia, e con
repidjblicane, col patrocinio del ge- infinito profitto de'giovani tanto di
neral Cervoni, che era stato stu- Roma per opera del Collegio Ro-
dente nel medesimo Collegio, ot- mano, quanto per mezzo dei tan-
tennero dal generalissimo Berthier, ti Collegi, che quali illustri colonie
che la museo, non
l)iblioteca, e il si debbono considerare del romano.
che quanto apparteneva al Colle- Ma di sì bramata restituzione
gio, si preservassero da qualunque Dio avea riserbato la gloria all' a-
confisca, e depredazione. nimo grande di Leone XII, della
Divenuto Pontefice Pio VII ,
Gcnga. Sublimato egli, a' 28 set-
Chiaramonli, dopo aver patito cin- tembre iSjiS, alla veneranda cat-
que anni di prigionia, non appena si tedra apostolica, restata vacante per
restituì felicemente a Roma a'-24 morte di Pio VII, una delle pri-
maggio 1814, ii'it' delle sue prime me sue cure fu appunto questa. Ed
cure si fu la tanto desiderata ri- è perciò , che nell' anno seguente
pristinazione della compagnia di 1824 a' 17 maggio, diresse al pre-
Gesìi, operata da lui con bolla dei posi to generale della compagnia p.
7 agosto 181 4- Con essa restituì Luigi Fortis, il breve apostolico,
la casa professa del Gesìi, e il no- Cuììi multa in Urbe, che si legge
viziato, dichiarando espressamente; nel Diario di Roma n. 61, coH'au-
« non intendiamo con ciò di esclu- torità del quale restituì in perpe-
" dere la restituzione anche delle tuo ai gesuiti il Collegio Romano,
" altre, che in questa città spet- con la chiesa di s. Ignazio, il con-
» lavano alla compagnia di Gesìi tiguo oratorio del p. Caravita, i

" prima della sua soppressione, sulla musei, la biblioteca e la rinomata


» restituzione delle quali ci riser- specola, coir obbligo di tenervi le
,

COL COL 7.o5

scuole,che vi erano nel 1773. Egli Il santo Padre volle osseivare i più
vi aggiunse soltanto le cattedre di insigni monumenti, che vi si custo-

sagra eloquenza, e di fìsica chimi- discono, e principalmente la classi-

ca, e l'aprimento di un Collegio ca collezione, e le molte serie delle

di nobili (^Vedi) pei convittori, in monete italiche primitive, della cui


luocro da destinarsi entro sei mesi. importanza fece parola lo stesso
Assegnò al Collegio Romano dal- Marchi nella erudita opera che ,

l'erario Pontificio, l'annuo compen- poita per titolo L' Aes grave del :

so di dodici mila scudi, e confer- museo Kirckeìiano , ovvero le monete


mò i privilegi dati al medesimo da primitive de' popoli dell' Italia me-
Giulio III, e da Pio IV, precipua- dia, ordinate e descritte, aggiunto-
mente quello di conferire la laurea vi unragionamento per tentarne
nelle arti , e nelle facoltà teologi- r ìlhistrazione. Dal museo il Papa si
che, e di potere come prima, ag- recò alla grandiosa biblioteca, che
gregare alla congregazione prima contasi tra le più ricche di Ptoma;
primaria dell' Annunziazione di Ma- donde passando al portico superiore,
ria Vergine, le altre congregazioni, fu saiutato coli' inno Tu es Petrus,

come Gregorio XIII avea conceduto cantato dai giovani sullodali della
nella sua istituzione ai prepositi ge- cappella della congregazione dell'au-
nerali prò tempore. la massima, ossia del salone. Gli
Ritornato così il Collegio Roma- alunni della classe teologica gli pre-
no nell'antico sistema, i gesuiti cor- sentaiono loro omaggi in un com-
i

rispondono colla nota perizia e zelo ponimento poetico latino, e succes-


al geloso ed alto incarico, con ge- sivamente gli allumi della classe fi-

nerale soddisfazione , e florido suc- losofica gli fecero una somigliante


cesso per cui meritarono, che il
,
offerta. Nel quadri portico inferiore
regnante Pontefice Gregorio XVI, si schierarono in bella ordinanza i
accompagnato dalla sua corte, si re- giovani della classe delle umane
casse a visitarlo, dopo aver prima lettere, e delle grammatiche colle
adorato il ss. Sngramento nel con- insegne delle diverse loro classi, e
tiguo oratorio del p. Caravita, cioè cdlle decorazioni, con che si ador-
a' 17 febbraio i84'. Fu pertanto nano i più studiosi in ciascuna scuo-
ricevuto il Papa dai pp. Giovanni la per lodevole incitamento all'e-
Pioothaan, preposito generale della mulazione. Quivi pure fu presen-
compagnia, e Felice Soprani retto- tato al Pontefice un libretto di
re del Collegio Romano , non che composizioni poetiche improvvisate
dai padri e professori del medesi- per la fausta circostanza dagli sco-
mo, ed asceso alla sala maggiore ,
lari di rettorica: finalmente, prece-
ammise al bacio del piede, sedente duto il Papa da un drappello di
in trono, le numerose comunità. fanciulli che infioravano la via
,

Visitò quindi il museo Rirckeriano giunse alla porta principale, ove


abbellito , ed arricchito in questi compartendo a tutti con paterna
ultimi tempi di pregevoli produzio- amorevolezza 1'
apostolica benedizio-
ni naturali, antichità ed interessanti ne, partì dal Collegio Romano, do-
oggetti, disposti stupendamente dal po aver letto pi'esso la detta porla
p. Giuseppe Marchi prefetto di esso. la seguente iscrizione :
!o6 COL COL
QVOD BONVM FAVSTVMQA'E
. SIT . .

ADVENTVS PEIIVCIPIS PROV IDENTISSIMI


. .

PATEIS . I?fDVLGE?fTIS.SIMl
GREGORI PONTIFEX MAXIME . .

TE . ADSERTOREM PIETATIS VIMDIGEM RELIGIO-IIS


. . .

AVCTOREM STM)IORVM OPTIMORVM . .

ALVMNI COLLEGII ROMAXI . .

OBVIAM EFFVSI GRATVLAXTES


. EXCIPIMVS . .

VENERABVXDI SALVTAMVS .

TVAE . RVIVS ERGA IVOS


. BENIGNITATIS . MEMORIAM
. ,

CARITATE PROSEQVEMVR SEMPITERNA


. .

Finalmente passiamo a parlare in storia ecclesiastica, liturgia, lingua


qiial modo si regolano gli studi in ebraica, eimeneutica sacra, e Scrit-
questa università Gregoriana , pel tura sacra.
copiosissimo numero degli studenti, I maestri gesuiti , che in tutte
che vi sono ammessi colle richie- le sum mentovate scuole insegnano,
ste qualità. Primieramente per es- ascendono al numero di veutotto,
servi annoverali, devono subire un come si può vedere anco per la ,

esame, riguardante sì l'attitudine classificazione, nel Catalogus prò-


agli studi che la condotta morale. vindae romanae soc. Jesu ineunte
Non è proibito agli stranieri di anno 1842, al paragrafo Collegiuni
«pialnnqiie nazione cattolica di stu- Ronianuni Al termine di . ogni
<li;irvi. L' insegnamento poi per anno scolastico hanno luogo nelle
Im ])u"i compita istruzione, consiste scuole i concorsi, e i saggi per con-
iicirapprendere la grammatica lati- seguire i premi. Gli studenti di fi-
na, greca, e italiana, l'umanità, la losofia, e teologia, quando ne han-
rettorica, la filosofia, e la teologia. no compito ottengono le il corso,
Sette sono le scuole pegii studi lauree, che si concedono dopo il
grammaticali^ cioè tre delia classe concorso gratuitamente, senza limi-
infima, due della media, e due della tazione di numero. Tanto i premi
supiema. Due scuole ha l'umanità, solenni, che il conferimento delle
aUrettaute l' eloquenza , cioè una lauree, sogliono farsi nella chiesa
per la prosa, l'allra pei versi. Ev- di s. Ignazio prima delle vacanze
vi una scuola per la letteratura autunnali con gran pompa, e ma-
greca : e la filosofia ha le scuole gnificenza religiosa.
di logica, metafisica ed etica, filo- Tutti gli studi del Collegio Ro-
sofia di religione, algebra, geome- mano, o università Gregoriana, so-
tria, trigonometria, calcolo integra- no governali con suprema autori-
le e dilTerenziale, fisico-chimica, fi- tà dal p. preposito generale della
sico-matematica , e astronomia. Le compagnia di Gesù, il quale in suo
scuole di teologia poi sono compo- luogo deputa un religioso prefetto
ste delle scuole di eloquenza sacra, generale de' medesimi studi che ri-

teologia morale, istituzioni canoni- siede nel Collegio, e nomina un


che, corso compendiato di teologia secondo prefetto per vegliare sulle
dogmatica, divisa in due professori, scuole inferiori, non che due altri
,, ,

COL COL
207
prefetti a questo ultimo secondari. nello stato in cui Tra gli trovasi.
Essi hanno 1' incarico di attendere antichi popoli aborigeni si enume-
sì nell'interno che fuori delle scuo- rarono certamente i sabini. Do-
le, i giovani studenti, affinchè esat- po il famigerato ratto delle sa-
tamente mantengano la esemplare bine, eseguito dai romani, per la
disciplina , che veramente forma la pace che successe alla fiera guerra,
generale ammirazione. Le lauree la Sabina venne ad essere consi-
sono sottoscritte dal p. preposito derata siccome una parte di Roma,
generale, e sono valevoli, quanto formandosi il senato romano di e-
quelle di qualunque altra univer- gual numero e romani.
di sabini ,

sità, fruendo i laureati i mede- Quindi tanto governo dei re


sotto il
,

simi privilegi e prerogative. che della repubblica e dell' impe- ,

Conchiudiamo col dire , che il ro, la Sabina diede a R.oma molti


corso scolastico incomincia nel Col- uomini di un grande merito, fra i
legio, generalmente a' 2 novembre, quali un Tito, che fu la delizia
e termina per le scuole superiori dell' universo, ed è perciò che alla

il giorno 8 settembre, e per le in- caduta del romano impero, cadde


feriori dopo la metà di tal mese. ancora il lustro della Sabina , non
Il giornaliero insegnamento dura che in progresso il suo illustre pa-
tre ore la mattina, e tre ore la triziato.
sera nelle scuole inferiori, compre- Tuttavolta nel pontificato di Pio
sa quella di umanità
però in quel- : VI, Giambattista Nardi Valentini ,
la di rettorica per solito suole du- ora prelato, e protonotario aposto-
rare due ore la mattina e altret- , lico partecipante, di patria romano
tante nel dopo pranzo. Finalmente e di origine sabino, a proprie spe-
le scuole superiori hanno le loro se si occupò con zelo, per ripristi-
ore assegnate sì nelle ore antime- nare il patriziato sabino. A tal ef-
ridiane, che pomeridiane, meno le fetto il nominato Pontefice gli sta-
scuole di logica, e metafìsica, dove bilì una congregazione particolare
si legge mattina e sera. Nelle scuo- per sentirne il voto, composta di
le superiori , i religiosi professori ragguardevoli personaggi, come il

sogliono leggere per lo spazio di Cardinal Stefano Borgia, il vesco-


un' ora la scienza che insegnano vo di Anversa, ed Ennio Quirino
dopo di che, e per circa mezza ora, Visconti, tutti uomini dottissimi, i
si tengono dagli scolari i noti cir- quali sebbene convenissero di ripri-
coli, alla presenza degli stessi mae- stinar alla Sabina il patriziato, per
stri, disputando, e ragionando sulle le vicende luttuose avvenute nella
materie, che apprendono. Gli sco- fine del secolo decorso, ne impedi-
lari, e gli studenti del Collegio Ro- rono la conclusione. Asceso nel
mano ,
generalmente ascendono a 1800 sulla cattedra di s. Pietro il
mille e duecento. Papa Pio VII, e presa cognizione
di tutto, con suo moto proprio dei
Collegio Sabino. 6 dicembre, restituì alla Sabina il
patriziato , coi privilegi , e relative
Questo non ha veramente for- prerogative. Indi, dopo il 1802, fu
ma di comunità, ed è presso a po- acquistato dai monaci Cislerciensi
co come il Collegio Piceno, cioè della congregazione di s. Bernardo,
,

2o8 COL COL


o Romana [Vedi) il palazzo, che coroso apparato. /^'. Carlo Barto-
sta presso l' arco di Carbognano lommeo Piazza, Enierologio di Ro-
architettato dai cavaHeri E'uga e })ia, t. I, p. 262 , Del nasciiuenlo
Vanvitelli vicino alla via del Corso, di Roma.
del quale vasto palazzo parlammo
al citato articolo. Tn questo edifi- Collegio Salviali, od Ospizio
zio si voleva istituire un regolare degli Orfani.
Collegio , o accademia pei sabini ,

ed anco pei giovani di altri luoghi, Verso l'anno i54o, nel pontifi-
i quali apprendessero quelle scienze, cato di Paolo III, Farnese, alcuni
e quelle arti, che non possono stu- romani, per lo zelo
prelati, e curiali
diare nei loro seminari , a somi- e a suggerimento di s- Ignazio, a-
glianza della romana nobile acca- prirono un ricovero pegli orfani
demia ecclesiastica. presso la Chiesa di s. Maria in
Pio VII , a facilitarne la fonda- Jquiro {^Vedi), e per le orfane in
zione, con chirografi pontifìcii con- una casa a s. Bartolommeo all'Isola,
cesse per mela lo sgravio della da- nella regione di Trastevere. Furo-
tiva del catasto nominato Piano. no essi primi istituti di tal ge-
i

Per decorare poi il patriziato sabino, nere, che si avessero in Roma, me-
come il romano, che gode ed eser- no due Orfanotrofi [f edi), di cui
i

cita feudale giurisdizione su Ma- fa menzione Giovanni Diacono, fab-

gliano. Barberano e Vitor-


Cori, bricati da s. Gregorio I, cioè uno
chiano, si Can-
trattò l'acquisto di nelle case contigue al patriarchio
talupo, ed anco per mantenere colla lateranense, l'altro a pie delle scale
sua rendita l'accademia, e il Collegio della basilica vaticana, come si di-
Sabino. Nello stesso palazzo fu ri- rà meglio al citato articolo. Quin-
dotto un locale a piccola chiesa di ambedue i pii luoghi vennero
pubblica in onore di s. Matteo apo- governati dai nominali istitutori, e
stoloed evangelista, in surrogazio- Paolo IH medesimo li costituì in
ne di altra Chiesa di s, Malteo in A reiconfraternita della Visitazione.
iMendana (^Vedi), ch'era già in Ro- dì Maria Vergine degli Orfani
ma. Se ne celebra ivi la festa ai (Pedi). I detti luoghi prosperarono
M settembre, col premio delle san- mediante la pietà de' fedeli a se- ,

te indulgenze a chi la visita. gno che gl'individui d'ambedue i


Nel medesimo locale alloggiano sessi arrivarono a circa trecento.
alcuni sabini, che si trattengono in V. il Piazza, Opere pie p. i49 ^
Pioma per farvi loro studi i , e fi- seg., Degli oìfani di s. Maria in.

no dal 1824 vi fu istituita l'acca- Aquiro.


demia, che ogni anno a' 2 i aprile Nel I jGo il Pontefice Pio IV, dal-
festeggia il natale di Roma, cioè il la casa presso s. Bartolommeo, ove
giorno avventurosa sua fonda-
dell' è ora l'ospedale de'Benefratelli, tras-
zione, seppure non venga traspor- portò le orfane nel monistero con-
tato ad altro tempo, con prosa, tiguo alla Chiesa de'ss. Quattro

poesie e musica, e con invito del pa- Coronali (Tedi). In seguito alcune
triziato sabino e romano : accade- monache furono ivi collocate per
mia che talvolta fu proseguita nel- istruire le donzelle, finché in pro-
la seguente sera, e con eguale de- gresso di tempo si formò un vero
COL COL 2og
monistero sotto la regola di s. Ago- te YIIJ, e generale fu il dolore per
Kliiio . Dall '
aiciconf'raleniita passò Si grave perdita. Trovandosi questo
pure governo delle orfane sotto
il
amplissimo, e generoso porporato
Ja dipendenza del Cardinal protet- protettore dell'arciconfraternita
della
tore della pia casa di Maria in visitazione di
s. Maria Vergine, benefi-
Aquiro. Nella istituzione le orfane cò le due pie case degli orfani;
ed
furono dodici, indi si lasciò inde- osservando che molti giovani del-
teiminato il numero che è a lo ospedale
se- od ospizio di s. Maria
conda delle rendite della pia ca- in Aquiro erano dotati di felice
sa ,
oud'è che attualmente ascen- ingegno, ed inchnati allo studio, i-
dono a diciassette. /Sono queste deò di fondare per essi un parti-
giovani mantenute gratuitamente, colare Collegio, che dal suo cognome
e vengono isti nife dalle monache SI chiamasse Salviati, comandando
nella religione, nella morale, e nei che non dovesse in seguito essere u-
lavori domestici propri del sesso, nito a verun altro Collegio o se-
perchè riescano buone madri di fa- minario, e quindi il dotò con pin-
miglia se eleggono lo stato matri- gui rendite. Adunque presso la det-
moniale, ovvero possano farsi mo- ta chiesa e pia casa fabbricò il Col-
nache nel medesimo luogo, peroc- legio, e colla direzione di Paolo
ché esso non riceve che donzelle i- Sacchetti, sacerdote romano di san-
vi educate. La nomina di ammis- ta vita, e che prepose pel primo a
sione al monistero spetta ai detto rettore, ne formò i regolamenti. Pre-
Cardinal proiettore. 11 loro abito scrisse che i giovani atti ad esser
è di saia bianca, come lo sono il ve- ammessi nel Collegio , dovessero
lo, e la cintura, da cui pende la coro- contare dodici anni di età, ed al-
na, r. il p. Filippo lionanni. Cata- meno ne avessero tre già passati
logo ec. de Collegi di alunni e fan- neir orfanotrofio. Ordinò che que-
ciulle, alia pag. 56; delle orfanel- sto fosse affatto diviso dal Colle-
le di genitori onesti; non che il ci- gio, e solo ambedue dipendessero
tato Piazza, capo 11 pag. i5i, del- dall'ai ciconfraternita,
da dodici de-
le orfane de' ss. Quattro; ed
zitelle putati e dal
Cardinal protettore,
il Mori chi ni j degli istituti di pub- con due separate amministrazioni, e
blica carità ec. pag. 147, del Con- con altre prescrizioni riportate dal
servatorio dtss. Quattro. Presente- medesimo Piazza. Ivi, e nelle scuo-
mente le monache professe sono le Romano, dispose il
del Collegio
ventisei. fondatore, che avrebbero apprese le
Verso Tanno iSpi fondò que- scienze, ed assegnò loro per abito
sto Collegio il Cardinal Antonma- una sottana con fascia, ed una so-
ria Salviati,degno pronipote di Leo- prana tutto di lana bianca con cal-
ne X, d'animo grande e benefico, ze, cappello, e berretta clericale del
siccome si può conoscere dagli ospe- medesimo colore, afìGne di distin-
dali di s. Giacomo, e di s. Rocco,
guerli da quelli dell'orfanotrofio, che
e dalle altre gloriose sue memorie vestivano un sacco bianco di tela, con
registrate nel sopraddetto Piazza a fascia, e cappello dello stesso colore.
P- 25 1, là dove parla del Collegio Tanto dell'orfanotrofio, che del Col-
Sah'iati in s. Maria in Aquiro. Mo- legio tratta il succitato p. Bonanni
rendo fu egli assistito da Cleiuen- gesuita alla pag. 49, Alunno del
VOt. XiV.
14
2 10 COL COL
Collegio Sah'iati, ed alla pag. 5o, casa degli orfani, che del Collegio
(lelUorfano di onesti parenti, e ne Salviali, fu d'uopo riunire in uno
riporta pure le figure. i due istituti, e le sostanze loro, per
Altre notizie sul Collegio Sal- cui col nome di Orfanelli s'inten-
viati, si leggono nella Gerarchia de quella comunità di giovanetti,
ecclesiastica di Carlo Bartolommeo che è presso la chiesa di s. Ma-
Piazza, quale dice a p. 835, che
il ria in Aquiro, detta la pia Casa
gli alunni celebrano solennemente degli Orfanelli. Per mantenere la
la festa dell' Assunzione di Maria, memoria tanto del Collegio Salvia-
perchè sotto i di lei auspici, e in ti, che dello spedale, o orfanotrofio,
quel giorno ebbe incominciamento gli orfanelli adoperano gli abiti, i
il Collegio. Fu rettore benemerito quali si usavano in ambedue le ca-
di esso, e maestro amorevole il ce- se, cioè, l'abito di lana bianca del-
lebre Pompeo Ugonio, versatissimo la forma de' collegiali allorché si re-
nelle belle lettere, e nella romana cano alle scuole del Collegio Roma-
erudizione, come si ha dalle sue o- no o al passeggio, non che in altre
pere. Il Cardinal Odoardo Farnese, circostanze; ed il sacco di tela bian-
poiché successe al fondatore nel- ca sì in casa che quando vanno
la prolettoria,ne ampliò la fabbri- ad associare i cadaveri de' fanciulli
ca, e ne fu pur insigne benefattore. defunti. Assumono però la cotta e
Altri Cardinali protettori , che si la berretta allorché assistono in
distinsero per generosità verso il chiesa ai divini uffizi, e in coro nei
pio luogo, sono Flavio Chigi, nipo- dì festivi.
te di Alessandro VII, e Carlo Rez- Il sommo Pontefice Leone XII
zonico, nipote Clemente XIII,
di affidò la direzione ed il governo
sotto decano del sagro Collegio. Fra dell'istituto ai chierici regolari del-
i benefattori dell'orfanotrofio, e del la congregazione de Soniaschi (Pe-
Collegio si distinse la nobile casa di), che appunto furono principal-
Boccapaduli, come si ha dal Bir- mente istituiti da s. Girolamo Emi-

ci nella interessante Notizia della liani, per istruire ed educare la gio-

famiglia Boccapaduli, patrizia ro- ventù. /^. il breve apostolico, Spe-


mana, giacché monsignor Antonio ctatissimam familiam clericoruni
gli lasciò il palazzo, e ne costituì regidarium del medesimo Leone XII ,

l'arciconfraternita erede universale; dato a' IO maggio dell'anno santo


e Lelio, che mori nel 1622, donò 1825, quo concessio aediuni cani
al sodalizio alcune case, poste in cura ani/iiaitini sanctce Mariae in
piazza Margana, per abitazione alle Àquirio, ac directio piae domus
orfane del conservatorio de'ss. Quat- orphanornni , eique imiti Collega
tro, per cui fu collocata sulle me- Sah'iali, ac monaslerii Virginuni
desime analoga iscrizione. Per non ad sanclos Qnatuor Coronatos, cle-

dire di altri benefattori, rammen- }-icis regolarilnis Sornaschis tribuitiir.


teremo soltanto lo splendido avvo- Ciò avvenne mentre era protettore
cato Gorirossi. Se non che le note il benemerito Cardinal Pietro Vi-
vicende dell'ultime straniere inva- doni, rimanendo ne' Cardinali pro-
sioni avendo sensibilmente diminui- tettori la superiorità della pia ca-
te le rendite sì dell'ospedale od or- sa di s. Maria in Aquiro, e del
fanotrofio, detto comunemente Pia monislero de ss. Quattro. Princi-
COL COL 211
palmente da essi dipende rammis- re i loro figliuoli, in una stanza de-
sione de'giovani, e delle donzelle, corala d' iscrizioni e dei ritraiti dei
tranne i posti di special nomina di benefattori del luogo : attualmente
alcune famiglie. Qui però va dichia- gli orfanelli sono cinquantaquattro.
rato, che breve aposto-
nel detto Fia i privilegi che godono si an-
lico di Leone XIIfurono ri voce te noverano quelli d' intervenire alla
le antiche prerogative pei Cardina- solenne processione del Corpus Do-
li protettori, e la congregazione so- vimi, che celebra il sommo Ponte-
masca ha soltanto l'obbligo di pre- fice, e ad altre pubbliche funzioni.
sentare, e sottoporre al Cardinal Un orfanello estrae a sorte i nu-
protettore il rendiconto in ogni an- meri per l'estrazione del Lotto (P e-
no dell'amministrazione delle ren- di), che si fa sulla gran loggia del
dite spettanti alla pia casa e al mo- palazzo di monte Citorio, ed anti-
nistero. Leone XII riserbò a sé stes- camente il prelato tesoriere dispen-
so la nomina degli alunni oifani, sava le doti alle povere zitelle, nel-
e delle orfanelle, e ne' primi anni la chiesa di s. Maria in Aquiro, se-
del suo pontificato si prevalse di condo numeri usciti nelle estra-
i

tal prerogativa. In seguilo i Cardi- zioni. Del Collegio Salviati, e della


godono del privile-
nali protettori pia casa degli orfani, trattano an-
gio delle nomine sicccme delegali co il lodato Morithini a pag. 0)9,
del Papa, per cui ogni nuovo pro- e seg. ; e il Coslanzi, U osservatore
tettore domanda al Pontefice que- di Roma, tom. I, p. 106, e 107.
sta facoltà. Apparisce pertanto da quanto ab-
Nella pia casa si ricevevano anco- biamo detto, che tutta la pia ca'-a
ra de' convittori, paga mensi- colla degli orfani è divenuta Collegio Sal-
le di da alcuni anni
scudi sette; ma viati, e che se in Roma pietosamen-
non sono più ammessi, meno qual- te si benefica il basso popolo in al-
che rarissimo esempio, e in virtù cuni altri stabilimenti, cerne sono le
di rescritto pontificio. Circa poi al- pie case dell'ospizio di s. Maria de-
le qualità richieste alla gratuita am- gli Angeli a Teimini, di Tata Gio-
missione degli alunni, essi debbono vanni, non che dell'ospizio aposto-
essere almeno padre ro-
orfani di lico di s. Michele, qui in s. Maria
mano, e in età non minore di an- in Aquiro si accolgono orfanelli per
ni sette, né maggiore di dieci, e lo più nati civilmente. Ed in fatti

compiti che abbiano i diciotto si parecchi legati, specialruente l' ulti-

licenziano. La principal parte degli mo dell'avvocato Gorirossi, sono de-


alunni segue lo studio delle lettere, stinati pegli orfani figli di persene
gli altri si volgono alle arti libera- laureate. Il jettore somasco della
li, ed alla musica. Però dal i83i pia casa degli orfani, è attualmen-
in poi, al finire degli anni diciolto te anche cvnato dalla contigua chie-
di tutti che esercitavano me-
quelli sa pairocchiale di s. Maria in Aquiro.

stieri, fu annullata la cosi detta ca-

merata degli artisti, e da quell'epo- Collegio Scozzese.


ca tutti gli alunni attendono agli
studi, o nella pia casa, o al Col- La rispettabile nazione Scozzese,
legio Fvomano. Una volta la setti- sino alla lagrimevole apostasia di
mana è permesso alle madri vede- Enrico Vili re d' Inghiltcria, ebbe
,

212 COL COL


in Roma chiesa ed ospedale pei coti- quel Pontefice per protettore al det-
nazionali, e il Panciroli, Tesori mi- to Collegio il Cardinal Camillo
scosti p. iq3, ci dice che l'ospizio, Borghese, che nel iGo5 divenne
o ospedale era molto antico. Fu es- Papa col nome di Paolo V. E que-
so restaurato dalla inunilìcenza di sti nominò a tal protettoria il Car-

Gregorio XIII, ed allorquando ascese dinal ftlalfeo Barberini, il quale fu


al trono la regina Maria piissima pure sublimato nel 1623 alla Sede
cattolica, lo stabilimento riprese vi- apostolica col nome di Urbano VIII.
ta per le zelanti cure di Alessan- Riconoscendosi anajusto il luogo
dro Siton, parente della regina, co- anzidetto, il Pontelice Clemente Vili,
me narra Camillo Fanucci, Opere fondatore, nell'anno i6o4, trasfeiù
pie lib. I. e. XXIV. La chiesa era il Collegio nel luogo ove si trova,
dedicata all'apostolo s. Andrea, pro- incontro al palazzo Barberini, nella
tettore del regno di Scozia, e preci- via, che conduce alle quattro fon-
samente era nel luogo ove fu poi tane, la quale, per essere stata a-

fabbricata quella di s. Andrea del- perta da Sisto V, si chiama anche


le Fratte, come descrive il Piazza, Felice, nome che quel Pontefice
Opere pie^ dello spedale degli scoz- avea da religioso. Fu data ezian-
zesi. Ma pi'opagandosi la riforma dio al Collegio la contigua chiesa,
vieppiù nel regno d'Elisabetta, do- dedicata a s. Andrea apostolo, pro-
po la morte della regina di Scozia, tettore, come dicemmo, degli scoz-
la virtuosa e infelice Maria Stuar- zesi, e volgarmente appellala di s.

da, la chiesa, e l'ospizio rimasero Andrea degli scozzesi. In essa si

abbandonati. venera pure la memoria di santa


Bramoso il gran Pontefice Cle- Margherita regina di Scozia. Nel-
mente Vili, Aldohrandinì, di con- l'altare maggiore si vede il marti-
servare nel regno di Scozia la reli- rio del s. Apostolo, pittura che
gione fondò in Roma
cattolica, ,
vuoisi della scuola del Borgogno-
in una casa rimpetto alla chiesa di ne ; in quello a sinistra di chi en-
s. Maria di Costantinopoli, il Col- tra v'ha un'immagine di Maria
legio scozzese, coll'autorità della bol- Vergine, dipinta da Jacopo Isacco
la In supremo, data a' 5 dicembre Kicolay da Leyden, e in quello a
dell'anno santo 600, come si leg- 1 destra un polacco rappresentò santa
ge nel Bull. Rom. tom. V, parte Margherita regina di Scozia, come

11, pag. 3iq. Quindi assegnò ren- si ha dal Titi. Vi si celebra la fe-

dite pel mantenimento degli alun- sta del santo titolare a' 3o novem-
ni della nazione scozzese , affinchè bre, e quella di s. Margherita re-
istruiti ivi nella pietà, e nelle let- gina di Scozia a' io giugno, f^.

tere, tornando alla loi'O patria, po- Ridolfino Venuti, Roma moderna^
tessero farvi rifiorire l'antica fede tom. I, p. 194, Di s. Andrea de-
cattolica de' loro antenati, che tra gli scozzesi, e dell' annesso Collegio
i primi ricevettero lume della fe- il Dal cleio secolare, passò per o-
de, come si espresse Clemente Vili pera di Paolo V nel 1616 questo
in detta bolla: Inter prima nume- Collegio sotto la cura della compa-
ranlur regna, quae fìdeni calholicani gnia di Gesù, la quale corrispose
snsceperunl, cioè insieme al suo re sino al 1773, all' altldato incarico
Lonaklo I nell'anno 2o3. Diede col noto zelo, ed impegno. Fiori-
,

COL COL 2i3


rono in esso alunni distinti per pie- dai sovrani di Scozia, e di Svezia per
tà, dottrina, ed altre doti, e molti gli scozzesi, e svedesi, si può con-
di essi furono promossi alla digni- sultare il detto Piazza a p. 100.
tà episcopale. Tra questi l' erudi-
tissimo Giorgio Conneo, assai bene- Collegio di s. Tommaso
merito della fede cattolica, fu de- d' Aquino.
stinato da Urbano Vili al cardina-
lato, ma la morte troncò le belle JVel convento de' domenicani di
speranze su di lui concepite. Nelle s. INIaria sopra Minerva esiste que-
vicende della nota invasione, anche sto Collegio. Il sommo Pontefice
questo Collegio fu chiuso, al paro Giovanni XXII, in Avignone ca-
degli altri, sinché nel pontificato di nonizzò solennemente san Tomma-
Pio VII, e nell'anno 1820, fu ria- so d' Aquino, gloria immortale del-
perto, solfo un rettore sacerdote l'Ordine di s. Domenico, il quale
scozzese, e il Cardinal protettore era morto a' 7 marzo del 1274.
cioè il prefetto generale prò tem- Questa solennità fu dal Papa cele-
pore della congregazione di Propa- brata ai 18 luglio i323, come si
ganda, da cui il Collegio dipende, legge nella costituzione Redemptio-
venendo in pari tempo restaurato neni misit, Bull. Rom. tomo III,

in uno alla chiesa. parte II, p. 188. Quindi s. Pio V,


Gli alunni osservano le costitu- che avea appartenuto al medesimo
zioni proprie de' Collegi soggetti Ordine, coll'autorità della bolla 3Ii-
alla Propaganda, e perciò fanno il rahilisDeus, data agli i aprile 1

giuramento di ordinarsi sacerdoti, 1567, e sottoscritta da trentacin-


e di ritornare alla patria per di- que CardinaH, presso il Bull. Rom.
fendere, propagare la cattolica
e tom. IV, parte li, pag. 367, di-
religione. Vanno ancora alle scuo- chiarò s. Tommaso d' Aquino quin-
le del Collegio Romano, per appren- to dottore della Chiesa. Ad onore
dere le scienze ecclesiastiche, e ve- pertanto di si gran santo, e per
stono di soltana con fascia, e so- ispiegare la sua angelica teologia,
prana nera , cappello e berretta nel detto convento di s. Maria so-
clericale. 11 Bonanni, Catalogo, ec. pra Minerva, verso l'anno 1 58o,
p. 5o, Alunno del Collegio scozze- il ven. fr. Giovanni Solano spa-
se, non solo riporta le notizie del gnuolo, uomo di molta pietà e dot-
Collegio, e la figura degli alimni; trina, già religioso domenicano nel
ma prima vestivano di co-
dice che convento di s. Stefano di Salaman-
lore paonazzo, ed usavano cintura ca, e poi vescovo di Cusco nel
rossa. V. Carlo Bartolorameo Piaz- Perii, fondò un Collegio. Concorse-
za, Opere pie dì Roma, p. sGt ,
ro all'approvazione di si lodevole
Del Collegio scozzese vicino alle e vantaggiosa istituzione, il Cardi-
quattro fontane Teod. Amidenio, ; nal fr. Michele Bonelli domenica-
De pietate Romana; Scotonim ho- no, e nipote di s. Pio V, e suc-
spilium ad s. Andreain p. 87 De ; cessivamente i maestri generali del-
privatis Urbis Collegiis, p. iio. In- l' Ordine, cioè i padri Sisto Fabri
torno allo spedale de' Goti a piazza di Lucca, e Ippolito Beccaria. Il

Farnese, e alla chiesa contigua, di cui Collegio venne aggregato alla pro-
è fondatrice s. Brigida, discendente vincia romana, e sottoposto all'iib-
2.4 COL COL
bidienza de' romani Pontefici e dei stri di s. Domenico par. II, pag.
provinciali di detta provincia, i 197, 1543.
quali, in beuemereaza dell' istitu- Nel capitolo generale, tenuto in
tore, preposero a rettori, o reggen- Roma nell'anno 1
694, sotto il gene-
ti quasi sempre religiosi spagnuoli, ralato del p. Cloche, il Collegio di
fra i quali salirono in rinomanza s. Tommaso d'Aquino venne dichia-
per iscienza, e santità di vita i pp. rato studio generale della provin-
Francesco d'Avila il ven. Tom- , cia romana, cogli stessi privilegi de-
maso Romos, e Giovanni Gonzales. gli altri studi generali dell'Ordine;
V. il Fontana nel suo Teatro do- con questo però che i superiori ge-
menicano part. I, e. 5, pag. i84; nerali dell'Ordine domenicano pos-
il Cavalieri tom. I, Bid-
p. 4^3; il sano farvi tutte quelle aggiunte, o
lariuni ad annum 1 Fre-
544 5 i^ derogazioni, che crederanno neces-
villot, Uanrìèe Dominicaine, jan- sarie all'indole de'tempi, e all'incre-
vier. 355, e gli atti del
14, pag. mento del Collegio. Il perchè la
Capitili general, Roniae i644> P''^ maggior parte de' maestri generali,
Romana provincia num. 2. a seconda delle circostanze, amplia-
benemerito fondatore poco pri-
Il rono o modificarono i regolamenti
ma della sua morte, come si ha collegiali, siccome pure ha fatto
dalla sua donazione e testamento, l'odierno maestro generale p. Ange-
pregò sì il provinciale romano, e s\ lo Ancarani, che vigilando sul flo-
il priore prò tempore del convento rido progresso del Collegio, da ul-
di s. Maria sopra Minerva, per la timo ha stabilito il seguente pro-
formazione delle leggi, e delle co- spetto degli studi, dal quale si scor-
stituzioni, colle quali dovesse reg- ge la qualità de'professori, le facol-
gersi il Collegio. E ciò pei px'imi tà loro, e gli autori che spiegano,
fecero i padri Nicolò Soracantel- non che la qualità del rispettivo
lo, maestro provinciale romano, e esercizio.
Stefano Dolcis priore della Miner- // reggente degli studi spiega s.

va, per commissione speciale del p. Tommaso sulla dommatica, e la po-


maestro generale Girolamo Saverio, lemica. Il Baccelliere insegna la se-
che, nel 1607, da Paolo V, fu crea- conda parte di s. Tommaso. Il pro-
to Cardinale. Tali leggi e statuti fessore della sacra Scrittura spiega
furono corretti ed ampliati dal p. le istituzioni bibliche, ed esercita i col-
De Marini, altro maestro generale. legiali nelle conclusioni polemiche,
11 vescovo Solano, essendo morto in sui libri delle versioni ec. Il professo-
Roma, fu onorevolmente tumulato 716 di storia ecclesiastica insegna la
in luogo eminente presso la sagrestia storia medesima, e fa fare ai gio-
della stessa chiesa della Minerva, con vani delle conclusioni apologetiche
isplendido elogio, e col suo busto sui concili, sui padri, e sui Ponte-
marmoreo; ma poi fu trasferito nel- fici. // lettore dei luogJii teologici
l'unico vuoto del primo chiostro a spiega il celebre Melchior Cano, ed
mano diritta. Fra gli altri parla- esercita i collegiali nelle animad-
rono delle sue eminenti doti V E- versioni dei singoli luoghi spiegati.
chard, tom. II, p. 27, Scriptoruni Il lettore infine di fisica sperimen-
Ordinis in indice episcopornin; e tale, e di logica, e metafisica spie-
Pio delle Vite desìi uomini illu- ga tali scienze, ed esercita i giova-
COL COL 2i5
ni con relative conclusioni filosofi- essa ora pur dipendono tutti i Col-
che. legi nazionali fondati per lo stesso
Finalmente in questo Collegio vi scopo. Urbano Vili, col disposto
sono due pii lasciti, denominati Ro- della bolla Ne nova loca sub titu-

sariani perchè istituiti da Giusep- lo de Propaganda, data a' 3 mar- 1

pe Antonio Brikon Weslezguski, il zo 1640, proibì espressamente la


quale nel i753, assegnò un capitale fondazione di case, seminari, e Colle-
da investirsi per mantenere alcuni gi Propaganda-, men-
col titolo di
collegiali polacchi appartenenti al tre diede il Urbano anche
titolo di

convento del ss. Rosario di Padkaman al seminario di s. Pietro in Vatica-


provincia di Russia, come si trova no, e Io permise al Collegio, che il
scritto nel libro del Collegio. L'altro suo nipote Cardinale Barberini, qual
lascito dicesi Giustiniano dal suo protettore de'monaci celestini, istituì
fondatore cav. Giorgio Giustiniani, nel moni stero presso la chiesa di s.
che nel i6i4 fece al Collegio do- Maria in Posterula, per otto stu-
nazione di alcune case per le pro- denti di teologia di tal congrega-
vincie desolate e bisognose dell'Or- zione.
dine domenicano. Ambedue le isti- Intorno al Collegio di Propagan-
tuzioni mantengono ora due po- soli da, assai bene si espresse il dotto
sti gratis. Nella Cappella Cardina- Pontefice Pio Vili, immediato pre-
lìzia di s. Tommaso d^ Aquino (Ve- decessore del Papa regnante, allor-

di), che ha luogo a' 7 marzo nella ché nel conclave, in cui fu assunto

chiesa di s. Maria sopra Minerva, alla cattedra apostolica, rispose in


dopo la messa, pontificata da un nome del sagro Collegio, e sul fu-
vescovo, uno studente di teologia turo Pontefice, all' allocuzione del-
di questo Collegio, recita un'orazio- l' ambasciatore di Francia, il cele-

ne latina in lode del santo, alla pre- bre visconte di Chateaubriand. Ecco
senza del sagro Collegio. V. Dome- le sue memorande parole : » Esso
nicani, OSSIA Ordine de' predicatori. « dalla sua sede additerà agli esteri
» ammiratori delle antiche, e delle
Collegio Urbano di Propaganda " nuove glorie di R.oina, oltre tanti
Fide. " altri monumenti, il Vaticano, e
» il venerando istituto della Pro-
Questo Collegio viene meritamente " paganda, per ismentire chi osasse
distinto coi più nobili, e gloriosi ti- •5accusare Roma quasi nemica dei
toli, appellandosi Fonli/ieio, Pasto- '5lumi, e della splendidezza. Con
rale, e Seminario apostolico di tut- " essi accennerà ove giunse il col-
te le nazioni, per bandire ovunque 5 ino delle arti sorelle , e donde
l'evangelo, esercitando i suoi alun- •5 pur si trasse l'aiuto per le sco-

ni nel sublime ministero dell' apo- •5 perle scientifiche ,


pel progresso
stolato. Questo stabilimento riscuote -' delle cognizioni, e per la civiliz-

l'ammirazione di Roma, e di tutto :y zazione de' popoli i piti selvaggi ".


il mondo, e dal gran Pontefice Ur- Limgi dal tessei e la storia di sì
bano Vili, suo principal fondatore, cospicuo e rispettabile Collegio , ci

prese il nome di Urbano, e di Pro- limiteremo, a seconda del nostro


ganda dalla congregazione Cardina- scopo, di accennare con brevità quan-
lizia, cui ebbe ad assoggettarlo. Da to principalmente lo riguarda. l*ar-
, ,, ,

2 I () COL COL
leremo adunque della sua origine di wSpagm, il palazzo appai'ten ente,
del suo fine, del suo edifizio, della come narra l'A.midenio, a Bartolom-
chiesa annessa , degli studi , delle meo Ferratini di Amelia, e da lui
accademie, della biblioteca, del mu- fabbricato, a capo la strada , che
seo , della famosa stamperia , della dal suo cognome si disse Ferraii-
direzione del Collegio, di cui ora ha na, e poi con vocabolo corrotto
merito la compagnia di Gesù, e di Fratina, cioè in un luogo che in
altre notizie. Da questo Collegio poi quel tempo era l' ultimo dell' abi-
Uscirono uomini di tutte le nazioni, tato, ed oggi è quasi nel mezzo, e
eminenti per santità, pel martirio nel pili bello dell'alma città. La
sofferto in difesa della fede, pel pet- compera segui dopo che il Ferra-
to sacerdotale con cui esercitarono tini, creato Cardinale da Paolo V,
il sagro ministero, per dottrina e , morì nel 1606 passati due mesi.
perle dignità ecclesiastiche alle qua- Mentre monsignor Vives abitava
li furono giustamente innalzati dai il palazzo, siccome ecclesiastico di
sommi Pontefici, o dai propri ve- gran zelo per la propagazione della
scovi. fede, concepì il nobile e generoso
disegno di erigere nel medesimo un
Origine, ed isl'ituzìonc del pontifì- Collegio, perchè ivi fossero educati,
cio Collegio Urbano di Propa- e istruiti nelle necessarie scienze
ganda fide. nelle buone discipline, e nei dogmi
delle verità cattoliche, i giovani di
Dopoché r immortale Crregorio diverse nazioni straniere , affinchè
XV, Ludovisi, ebbe istituito la ve- ritornando nelle loro patrie o in- ,

nerabile Congregazione de Cardi- viati altrove dalla congregazione di


nali di Propaganda fide ( Vedi ) , Propaganda, confermassero nella fe-
perchè per mezzo di essa venissero de cattolici
i e promovessero, , o
continuamente inviati missionari per predicassero la dottrina di Gesù
dilatare e propagare la fede in ispe- Cristo, anche ove fosse ignoto il

cie tra gli infedeli, monsignor Gio. nome cristiano, e finalmente illu-

Battista Vives , spagnuolo di Va- minassero gli scismatici e gli eretici


lenza , referendario d' ambedue le sulle tenebre dei loro errori.
segnature, già annoverato da Grego- Qui sembra indispensabile il far
rio XV tra i prelati della congrega- cenno della parte, che vi ebbero i
zione, e dipoi prelato domestico di chierici regolari teatini, e del loro
Urbano Vili, concepì il vasto di- p. d. Michele Ghislieri , religioso
segno di questa fondazione, per la di quell'Ordine, che dimorava nella
quale si vuole che avrebbe pensato casa di s. Silvestro al Quirinale
lo stesso Gregorio XV, se la morte allora de' teatini. Recandosi il pre-
non troncava i suoi giorni agli 8 lato Vives in detto luogo, il p.
luglio 1623. Trovandosi in Roma Ghislieri suo confessore gli leggeva
monsignor Vives, anco col distinto le lettere ricevute dai confratelli,

grado di ministro residente per Isa- ch'erano nelle missioni, i quali sem-
bella Chiara Eugenia, infante di pre domandavano aiuto di soggetti
Spagna, e governatrice delle Fian- per esser coadiuvati nell' apostolico
dre, volle acquistare nel rione Co- ministero, li perchè tanto il prelato,
lonna, ed a capo della piazza delta quanto il p. Ghislieri , conveniva-
COL COL 717
no, che sarebbe utilissima cosa di zo, e sotto il suo stemma genti-
fomlare in Roma un Collegio, ove lizio, cioè : COLLEGIVM VP>EANVM DE
fossero allevati i giovani orientali PROPAGANDA FIDE, comc osserva an-
per poi rimandarli istruiti nelle lo- che il Cancellieri a pag. 3?.7, delle
ro parti. Progredii-ono talmente le Disserlazìoni epistolari bibliografi-
cose, che monsignor Vives si decise che. Ilsopi-addetto Gio. Battista Vi-
d'impiegar a tale scopo le sue so- ves fu quegli, che a' 3o gennaio
stanze ed incaricò il p. Ghislieri
, 16 IO trasportò i cadaveri di Cali-
a stenderne il piano , e il regola- sto III, e Alessandro VI spagnuoli,
mento, e far ridurre il proprio pa- dalla basilica Vaticana, alla chiesa
lazzo a quest' uso. Con questi mi- nazionale di s. Maria di Monserra-
rabili sentimenti, il prelato Vives to. Sono a vedersi le sue lettere
fece l'olìerta del palazzo, e delle sue scritte al Cardinal Federico Borro-
ad Urbano Wìì, Barberi/li.
facoltà meo, nel tomo V del Catalogo Cre-
Animato questo illustre Pontelìce venna 1776, pag. 3i5. Al mede-
dal più vivo interesse per l'aumen- simo monsignor Vives la congrega-
to della cattolica religione, e per zione, come si dirà, fece erigere in
la maggior gloria di Dio, approvò chiesa un onorevole monumento,
il divisamento del buon prelato, e ove dalla iscrizione si legge , che
collantorità della bolla Imnioiialis colle sue rendite furono istituiti i

Del, data kal. augusti 1627, pres- posti per dieci alunni.
so il Guerra, Epitome t. l, p. 3r2,
canonicamente institui nel detto pa- Edifìzio del Collegio ZTrbano
lazzo il Collegio, o seminario apo- di Propaganda fide.
stolico pei giovani d' ogni nazione,
i quali poi si dovessero promovere Prima di progredire nella storia
agli ordini sagri dopo un anno, e del Collegio ,
per maggior chiarez-
poscia al sacerdozio, sotto l' invoca- za di quanto diremo, crediamo op-
zione e il patrocinio de' ss. Apostoli portuno di far parola dell' edifizio.

Pietro e Paolo. Sottopose il Colle- La sua area è un quadrilatero irre-


gio alla santa Sede Apostolica, e golare, che si avvicina al trapezio ;

sotto le regole e leggi, che egli e e la vasta fabbrica sorge isolatamen-


i suoi successori avrebbero imposte te guardando con la sua facciata
al Collegio medesimo. Gli assegnò la piazza di Spagna, e col lato op-
allora pel suo mantenimento le obla- posto la chiesa di s. Andrea delle
zioni del benemerito Vives di cento Fratte. Molte ampliazioni furono
tre luoghi di monti, ed altri censi, in esso operate massimamente Del-
ascendenti ad annui scudi settecento l' interno, e di tal forma, che ben
circa di rendita, oltre quella dispo- a ragione la sua mole viene ormai
sizione del prelato, che in morte caratterizzata per uno de' più im-
avesse aggiiuita. Nella facciata prin- portanti edifici di R.oma. Ne ripor-
cipale esterna del palazzo fu posta tano le vedute prospettiche, Dome-
questa iscrizione : colliìgivm de pro- nico de Rossi, Del nuovo teatro
paganda FIDE PER UXIVERSVM ORHEM. delli palazzi in prospettiva di Ro-
Ma dipoi lo .stesso Urbano Vili ma moderna, disegnato, e intaglia-
vi fece sostituire l' iscrizione, che to da Alessandro Specchi Roma ,

tuttora esiste sulla porta del palaz- iGqq; e Ridolfino Vernili, Roma
2i8 COL COL
moderna, tom. I, pag. 286 Del ,
La parte verso la chiesa di s.
Collegio Urbano di Propaganda Andrea delle Baratte, ed i due fian-
fide. Jl primo ci diede la veduta chi, per quanto non avea edi-
del palazzo dalia facciata principale ficato il Bernini, per ordine di
in piazza di Spagna verso tramon- Alessandro VII, furono rifabbrica-
tana, col fianco verso levante nella ti con architettura del cav. Fran-
tavola 5 1 ; mentre colla seguente cesco Borroinini, che ornò pure
ci diede quella del fianco dell' edi- porzione del lato verso la via
fizio, ov' è la porta del Collegio, e Frattina, ed è quella ove si trova
quella del lato verso mezzogiorno. la porta propriamente del Colle-
La prima parte , ossia il prospetto gio, con decorazioni del noto suo
esterno del palazzo, ha la porta di stile. Sul cantone di contro al pa-

principale ingresso che mette nella lazzo del suo emolo cav. Bernini,
computisteria della congregazione ,
ci collocò lo stemma di Alessan-
e negli ulllzii della presidenza de- dro VII, Racconta l'erudito
Chigi.
gli spogli ecclesiastici dello stato pon- Cancellieri, nel suo Mercato p.
tificio; presidenza da Pio VII af- 39, che avendo criticato il Bor-
fidata al Caidinal prefetto dell'e- romini il sontuoso ciborio o bal-
conomia della sagra congregazio- dacchino di bronzo eretto dal Ber-
ne di Propaganda. Tali ulUci sono nini siiir altare di s. Pietro nella
nel piano terreno, quindi al pri- sua basilica, nelle basi delle quat-
mo piano, ov' è situata la rispet- tro colonne che Io sorreggono, il
tabile segretaria medesima
della Bernini pose tra i fregi la fi-

congregazione, si trovano le camere gura di un teschio d'una testa di


ove si tengono le congregazioni Car- asino spaccata, per vendicarsi di
dinalizie, mentre al piano secondo, chi avea biasimato il suo disegno.
v'hanno l'abitazione del prelato Quindi il Borromini, nel cantone
segretario della congregazione di del Collegio Urbano di contro al
Propaganda, 1' archivio importan- palazzo del suo avversario, per de-
tissimo di essa , e 1' abitazione del risione, nelle decorazioni dell'arma
Cardinal prefetto generale. Questa di Alessandro VII, in luogo di car-
paite del magnifico edifizio si de- tocci, pose due orecchie asinine ;

ve a Urbano Vili, che per mezzo ma il Bernini se ne vendicò, col


del cav. Gio. Lorenzo Bernini, in- dare la forma di un priapo ad un
grandì il palazzo di monsignor Vi- modiglione, che regge un balcone
ves, e Io ridusse nella forma che del detto suo palazzo, precisamen-
si vede. Al menzionato primo ri- te nell'angolo. Nemico il Borromini
piano poi delle scale del palazzo, dell'angolo retto, fu chiamato da
avanti l' ingresso della segretaria ,
alcuni, il Cuh'ino dell' architettura.
pei benefizi lutù da Pio VII alla V. il Vasi, Itinerario di Roma t.

congregazione di Propaganda , si 1, p. 243. Di questi prospetti uno


vede su di una mensola il suo serve all'ingresso principale del Col-
busto di marmo , con sotto l' i- legio e della chiesa fabbricata anche
bcrizioue : essa dal cav. Borromini (ed è quel-
lo verso la via nonché
Frattina),
rivs . VII . r . o . m alla biblioteca, museo Borgia-
al
uo, alla cappella comune, all'abi-
COL COL 2 19
tazione ed alla rino-
de' gesuiti, lossale, del regnante Papa Grego-
inatissima stamperia, che nel pia- rio XVI, assai somigliante, ed en-
no terreno, dappresso l'ingresso comiata opera del valentissimo
del Collegio si conduce, e si volge scultore padovano Rinaldo Rinal-
pel prospetto contro s. Andrea del- di, che il rappresentò dignitosa-
le Fratte, nel quale prospetto tro- mente col manto pontificale, e col
vasi altro particolare ingresso al triregno in capo. Sulla porta inter-
cortile del Collegio. II detto cor- na della stamperia evvi il busto
tile ha ed orologio, e per
portico, pure di marmo di Pio VII; men-
esso si passa anco alle comodissi- tre il portico superiore viene de-
me scale, a' vasti corridoi ed alle corato dai grandiosi busti di mar-
stanze pegli alunni, prefetti, reli- mo, di cui si farà menzione par-
giosi, e rettore del Collegio. Da lando del museo, e della bibliote-
ultimo fu rifabbricato il refettorio, ca. Ecco l'iscrizione, che fu posta
proporzionato numerosi alunni,
ai sotto il busto del regnante Ponte-
sulla porta del quale venne eretto fice.

il busto di marmo di forma co-

GREGORIO . XVI
EX . PRAEFECTVRA
SACRI . COXSILII . CHRIST1A\0 . NOMINI . PROPAGANDO
AD . PONTIFICATVM . MAXIMVM EVECTO .

SACRI . CONSaiI . PRAEFECTVS


ET . COLLEGIVM . VRBANVM
OH . INGENTIVM . ERGA SE . . MERITORVM . MEMORIAlVf
PRINCIPI . ET PATRI
. . PROVIDENTISSIMO
ANNO • M . D. CCC . XXXVI

Il Pontefice Leone XII, con sag- cortile. Quindi, a' 6 ottobre i8?.6,
gio accorgimento, stabilì che il Car- nominato prefetto generale il Car-
dinal prefetto generale della con- dinal d. Mauro Cappellari, gli as-
gregazione, meglio presie-
perchè segnò la detta lesidenza, che a'iS
desse al Collegio, e ai nominati uf- dello stesso mese volle il Papa vi-
fizi, nonché per comodo di tutti sitare da lui accompagnato. Da (jue-
quelli che debbono trattare gli af- sta abitazione, il Cardinale passò
fari di sì sublime stabilimento, abi- al palazzo apostolico, quando ai 2
tasse nello stesso palazzo, dalla par- di febbraio i83i fu creato sommo
te di levante all'ultimo piano, ove Pontefice, e assunse il nome di Gre-
anticamente era la stamperia, la gorio XVI. A memoria però del
quale fu rimossa, e trasportata al benefizio, nell' ultimo ripiano delle
pian terreno dal lato del mezzo scale, che conducono alla residenza
giorno, avvegnaché i torchi inde- del Cardinal prefetto, fu collocato
bolivano r edifìzio. A tal effetto, e il busto di marmo, con l'clllgie di
colla spesa di quattordicimila scudi, Leone XII, e colla seguente iscri-
formò una conveniente abitazione, zione :

con doppia linea di camere, una LEONI rr. xu


dalla parte della strada, 1' altra del qui ad facilius expedieiida ncgolia
,

220 COL COL


sneri consilli orlliodoxae fldei propct- interno dell'ingresso della chiesa.
gaiiclae instìluti liane aedium par- Neil' opposto lato avvi la iscri-

tcni in stabile Cardd. praefeetorum zione marmorea, che dice essere


domiciliiini et cominoditatem extru- stata la chiesa ristaurata, ed ab-
xit, ut singida ministeria, una cuin bellita nel pontificato di Pio VII,
praeside, inibì coalescerent. mentre n'era prefetto il Cardinal
Lorenzo Litta, e segretario monsi-
GREGORIUS XVI. PONT. MAX. gnor Giambattista Quarantotti poi
Cardinale. Cinque sono gli altari :

qui hoc prior incoluerat grati ani- il maggiore rappresenta nel suo
ini ìnouninenluni fieri mandavit. quadro l'adorazione de' Magi, di-
Anno Domini MDCCCXXXII. pinta da Giacinto Gimignani il ;

secondo è dedicato alla conversione


Cliie.sa del Collegio Urbano. di s. Paolo, il cui quadro è opera
di Carlo Pelleairini: nel terzo Car-
Divenuto Pontefice nel i65i5 lo Cesi effigiò s. Filippo Neri; nel
Alessandro VII nell' ingrandire il quarto Gimignani colori il Cro-
il

Collegio, volle coli' opera dello stes- cefisso con alcuni santi; e nel quin-
so Borromini edificare 1' interna to si vedono gli .Apostoli colle i-eti,
chiesa, la quale dedicò ad onore copia del Vasari; mentre Lazzaro
dell' Epifania di Gesìi Cristo^ e dei Baldi sopra la cappella dell'altare
tre santi re IVIagi, Baldassare, Ga- maggiore dipinse Gesù Cristo, che
spare, e Melchiorre, siccome primi- consegna le mistiche chiavi a san
zie della nostra fede, ed allusivo Pietro. In sui lati poi della chie-
alla prima conversione delle genti, sa, e in altrettante nicchie, vi so-
al cui fine, è l' istituzione del Col- no sei busti di marmo sopra basi
legio; il perchè a' 6 gennaio se ne di nero antico, ove si vedono in-
fa ivi solennemente la festa, cele- cise onorevoli iscrizioni, dimostra-
brandosi il divin sagrifizio in tutti zioni tutte di riconoscenza della con-
i riti. Il suo ingresso è a sinistra gregazione di Propaganda. Il pri-
del vestibolo del Collegio, ed è lu- mo busto, situato dalla parte sini-
minosa sufficientemente, non che stra dell'ingresso, è quello di mon-
grande ed ornata. Prendono luo- signor Vives; il secondo del Cardi-
go gli alunni pegli uffizi divini^ nei nal Antonio Barberini ^ ambedue
banchi di noce. Il suo interno ha la gran benefattori del Collegio ; il

figura di iin parallelogramma ret- terzo è del Cardinal Galamina, e


tangolo, soppresso ciascun angolo il quarto del Cardinal Ubaldini
da un quarto di cerchio, e nei cin- che lasciarono erede la congrega-
que incassi sono gli altari. Questo zione; il quinto è del Cardinal Fe-
tempio dedicato, come si disse, a Dio derico Cornare vescovo di Albano,
ed ai santi re Magi, fu consagrato e il sesto di Gio. Saveuier proto-
solennemente dal Cardinal Vincenzo notario apostolico : il primo bene-
Petra, prefetto generale della Propa- merito per un pingue legato alla
ganda, nella seconda domenica do- congregazione, il secondo per aver-
po la pasqua di Risurrezione, la lasciata erede. Gli stucchi sul-
dell' anno 1729, come si legge r altare maggiore sono del Fancelli;
dall'iscrizione posta al lato destro e la cappella superiore del Colle-
,

COL COL ii\


gio fu dipinta a fresco da Giovan- do agli armeni, che erano persegui-
ni Ventura Borghesi , essendo di tati, coll'intervento dei Cardinali del-
Carlo Maratta il quadro, che rap- la congregazione de'vescovi orien-
presenta la Pentecoste. Furono ter- tali, e degli alunni. Nell'ultimo gior-
minati gli ornamenti di questa cap- no vi assistette Leone XII, e il Car-
pella coli' assistenza, e colla dire- dinal Cappellari prefetto generale
zione del cav. Fontana, per essere diede la benedizione col ss. Sagra-
stati lasciati imperfetti dal Borro- mento. Altrettanto si praticò nel-
mini. r anno decorso i84i pei" la fiera
Della cappella Cardinalizia di re- persecuzione che i missionari, e i

quie, che si celebra in questa chie- cattolici pativano nella Cina, in-

sa, dai Cardinali componenti la tervenendovi il Papa che regna


congregazione di Propaganda, pei e compartendo la benedizione colla
Cardinali e benefattori defonti del- ss. Eucaristia, il Cardinal Fransoni
la medesima, si parlò alla pag. 128 attuai prefetto generale. Ora che
del volume IX del Dizionario. Nel- si è data una indicazione dell' edi-
la medesima chiesa sono state ce- fizio, e della chiesa del Collegio
lebrale molte funzioni ecclesiasti- Urbano di Propaganda, proseguire-
che, e consagrazioni di vescovi già mo a parlare della fondazione, e dei
alunnij e dipendenti dalia Propa- progressi del Collegio stesso.
ganda. Anticamente in essa avea
luogo una solennissima processione Proseguimento, e progresso della
per la festa del Corpus Doniiiii, e fondazione, e incremento del Col-
nel pontificato di Pio VI venne ese- legio Urbano.
guita colla maggior pompa, dap-
poiché, oltre r intervento degli a- Oltre a quanto si è detto sulla
lunni, sacerdoti, abbati, monaci, e istituzione di questo miivibile stabi-
vescovi di tutte le nazioni, era dis- limento, colla citata bolla Immor-
posta la processione secondo la di- talis Dei che pur si legge nel
Filius,
gnità dei cinque patriarcati ,
pre- Bull. Pont, de Prop. Fide, t. I, p.
scritta nel concilio generale, cioè 65, Urbano Vili comandò, che gli
romano, costantinopolitano, alessan- alunni fossero istruiti nella pietà,
drino, antiocheno, e gerosolimitano. nelle discipline, nelle lettere eccle-
Per r uso poi, che si fece dei pa- siastiche, e in tutto quello che fos-
ramenti d' ogni ordine e rito, riu- se necessario ad esercitare l'apostolico
sciva assai imponente. Nella detta ministero. Assegnò pel buon gover-
epoca si celebrava nel giovedì e no del Collegio un rettore, il qua-
venerdì santo l'esposizione del se- le pel primo fu il p. Marco roma-
polcro, dove era stato dipinto sot- no teatino, che in appresso da In-
to l'altare il profeta Giona, che nocenzo X venne fatto vescovo di
nudo usciva dalie fauci della bale- Ruvo. Indi vi destinò un sacerdote
na, ed intorno le misteriose parole secolare, degli economi, de' ministri,
del Salvatore: Plus quam lonas ed altri inservienti, oltre i maestri
hic. Nei primi del 1828 ivi si fece delle scienze, e per amministratori
una novena alla b. Vergine, per si deputarono tre canonici delle tre

implorare il suo patrocinio ai cat- patriarcali basiliche, laterancnse, va-


tolici di oriente, e in principal mo- ticana, e liberiana, da eleggersi
222 COL COL
sempre dal Papa. Nominò egli pei sero alunni di delle nazioni e spe-
primi, Giulio Zampolini di Spoleto cie, dispose il Cardinale che si do-
canonico lateranense, Marco Aure- vessero prendere gli alunni dalle al-
lio Maraldi di Cesena, referendario tre nominate, ovvero dalla nazione
d'ambedue le segnature, canonico armena, sottoponendo tutti i sud-
vaticano, e Pompeo de Angelis ro- detti alunni al rettore ed alle re-
mano, canonico liberiano. Ad essi gole del Collegio, e facendo loro pro-
Urbano Vili, come amministratori, mettere con giuramento di fare
direttori, governatori, ed economi ritorno alle proprie patrie, o nei
del Collegio, conferì ampie facoltà, luoghi cui piacesse inviarli alla
come di fare regole, statuti, e rifor- congregazione di Propaganda. Po-
me secondo i tempi, e i bisogni scia, 1637 kal. aprilis, Urba-
nel
dell'istituto.Esentò inoltre il Col- no VII! confermò tal fondazione
legio da qualunque giurisdizione dei colla bolla Aldtudo divinae provi'
tribunali di Roma e degli Ordinari denùae, che si legge nel Bull, de
de' luoghi , non che da ogni gabel- Prop. Fide, p. 86, conceden-
t. I,

la imposta, o dazio di qualunque do facoltà nominati alunni di


ai
specie, nello stesso modo che il go- potere entrare negli Ordini mona-
dono i cliicrici della camera apo- stici di s. Antonio, e di s. Basilio,

stolica, e tutti gli altri Collegi, e e di partecipare di tutti i privilegi


seminari immediatamente soggetti degli altri alunni. Oltre a ciò il

alla santa Sede, cioè i Collegi ger- Cardinal Barberini nell' assegnare
manico, greco ed inglese, ed altri i fondi pel mantenimento degli
che hanno eguali privilegi, grazie alunni , ne concesse la nomina
ed esenzioni. ai discendenti del principe d. Tad-
Accrebbe notabilmente il Colle- deo Barberini, suo nipote col- ,

gio il degno fratello del Papa, cioè r approvazione però della con-
il Cardinal Antonio Barberini già gregazione di Propaganda. Dipoi
cappuccino, detto dal suo titolo Alessandro VII rivocò agli alunni
il Cardinal di s. Onofrio, membro la facoltà di entrare ne'due men-
della congregazione di Propaganda zionati Ordini , e ciò fece nella
Fide. Questo pio,
ed amplissimo formola del prescritto giuramento,
Cardinale, zelando l'aumento dello che riporteremo in appresso.
istituto, fondò dodici posti per al- Nel i638, a' 18 maggio Urba-
trettanti alunni, che non avessero no Vili pubblicò il breve per l'or-
meno di quindici anni, né più di ven- dinazione degli alunni e convittori
tuno, che già istruiti ne'principii delle del Collegio, Ad uberesfructns, loc.

lingue latina, e italiana, fossero del- cit. Bull, de Prop. p. 91, ed in


l'Asia, e dell'Africa, cioè giorgia- accrescimento de' privilegi conces-
ni, persiani, copti, o egiziani, non si, permise loro di ordinarsi a ti-

che nestoriani, giacobili, e melchiti, tolo di missione senza pati'imonio,


due per ogni nazione e specie, dan- e dimissoria del proprio vescovo;
do però il privilegio di aumentar- di poter prendere i quattro ordini
ne il numero sino a diciotto alun- minori in un medesimo giorno fos-
ni,riducendolo cosi a tre per ogni se anco feriale, non però tie mag- i

nazione e specie. Nel caso poi, che giori, che dovevano ricevere in gior-
in im anno o due non si rinvenis- ni festivi; ma per altro gli abilitò
COL COL 2?.3

a riceverli in tre giorni consecuti- dipendenti del Collegio dalla giu-


tì, senza esercitare il suddiaconato, risdizione di qualsivoglia tribunale
e il diaconato. Quindi il medesimo di Roma, concedendo facoltà al

Urbano Vili, Onerosa


colla bolla rettore di poter conferire la laurea
pastoralis cf/ìcii, ìoc. cit. p. loi, e- in qualunque scienza, come se la
manala agli i r luglio i63g, con- avessero ricevuta in una pubblica
fermò l'altra istituzione del Cardinal università, nello stesso modo de-
di s. Onofrio suo fratello, il quale gli alunni de'Collegi greco, ed ingle-
ripieno di eroico zelo per la gran- se. Va qui notato che i primi lettori

d'opera, generosamente fondò sot- del Collegio Urbano furono teatini,

to le narrate leggi altri tredici po- i quali insegnavano la logica, la

sti di alunni nel Collegio, per le metafisica, la fisica, e la teologia dog-


nazioni di Etiopia , Abissinia , e matica , e morale. Essi dimoraro-
Bracmana delle Indie orientali, e no per qualche tempo nel Collegio;
in mancanza di esse per la na- ma in seguito non volendosi pre-
zione armena, poiché queste erano stare suir andamento del Collegio,
bisognose di operai evangelici. Set- e sorveglianza degli alunni per es-
te ne stabili per l'Etiopia, ovvero sere stato istituito un nuovo siste-

Abissinia, e sei per la Bracmana. ma, i lettori si ritirarono nella lo-

Nell'elezione poi degli alunni ar- ro casa a s. Silvestro al Qnirinale,


meni dispose che prima si prefe- ove per un tempo gli alunni filo-

rissero quelli, i quali abitavano in sofi e teologi andavano a scuola.


Polonia, e in Russia, poi quei di Co- Il Pontefice Innocenzo X, con
stantinopoli, indi quelli di Tartaria, breve de'6 luglio 1648, avea appro-
Georgia, Armenia minore, e mag- vato la fondazione in Ravenna d'un
giore , non che di Persia. Anco Collegio pei Maroniti coi fondi per-
questi alunni vennero obbligati a da Vittorio Sciabac, ma-
ciò lasciati
prestare il summentovato giuramen- ronita. Ma
vedendo la congregazio-
to, con facoltà agli etiopi, e abissi- ne di Propaganda la poca utilità
ni di poter entrare negli Ordini di di quel Collegio, ne ottenne da
s. Antonio, e di Macario, e nel s. Alessandro VII, con breve de' i?.
primo soltanto armeni però tal
gli : ottobre i665, Bull. Roni. tom. VI,
facoltà fu poscia derogata da Ales- par. VI, p. 86, la sop[)ressione. Indi
sandro VII. fu data commissione al Cardinal
Finalmente Urbano Vili, col- Celio Piccolomini, legato di Raven-
l'autorità della bolla Romanus Pon- na, di vendere gli stabili colà esi-
tifex cominunis Pater et Pastor, da- da
stenti, cui ricavaronsi sei mila, e
ta a' 7 giugno
1 64 loc. cit. pag.
1 i duecento scudi, che, uniti a scssan-
Ii3, per rendere piìi stabile e fer- tasette luoghi di monti, volle il Pon-
ma l'erezione del Collegio, lo um tefice applicare al Collegio di Pro-
ed incorporò alla congregazione di paganda, affine di mantenervi un
Propaganda fide, insieme al suo numero maggiore di Maroniti.
governo, annullando l'istituzione, che Sino dall'anno 1660, Alessandro
avea precedentemeitre fatta de'tre VII emanò a'-zo luglio la bolla,
canonici delle suddette patriarcali Clini circa juramenti vinculiun, lo-
in amministratori , e governatori. co citato p. i4o, la quale riporta-
Esentò nuovamente gli alunni, e i si anco nelle Rcfiole del Collegio,
J.7./1 COL COL
Con essa il Pontefice dicliiarò, clie >! laborcm meum, ne operam prò
il giuramento degli alunni de'Col- 55 salute animarum impendam quod :

legi pontificii istituiti in tutte le -••


etiam praestabo,si cum praedictae
parti del mondo, e dipendenti dal- » sedis licentia, religionem, socie-
la congregazione Propaganda,
di « tatem, aut congregationem regu-
obbligava in perpetuo, e ne pre- 55 larem ingressus tuero, et in ea-
scrisse la seguente formola: => rum aliqua professionem emise-
" Ego N. fìlius N. dioeccsis N. 5) ro.

plenam liid^ens instituti hujus » Denique voveo et juro, me


Coliegii notiliam, legibus et con- !> praedictum jin-amentum, ejusque
stitutionibus ipsius, quas juxta su- :> obligationem intelligere, et ob-
perioruni explicalionem ample- '> servaturum juxta declai'ationes
ctor, me sponte subjicio, easrpae " factas a sacra congregatione de
prò posse observare promitto. » Propaganda, et brevi apostolico
» Insuper spondeo et juro, quod " roboratas sidj die 7.0 julii 1660.
dum in hoc Collegio permanebo, -•' Sic me Deus adjuvet, et haec
et postquam ab eo quocumque mo- ;> sancta Dei Evangelia.
do, si ve complelis, si ve non com- /^. Declarationes , Responsa
ac
nullam reli-
pletis studiis exiero, nonnullorum Cardina'
Einineiiliss.

gionem, societatem, autcougrega- liuni s. congregationis de Propagan-


tionem regularem sine speciali da a Sanctissiino D. N. Alexandre
sedis apostolicae licentia, \el sa- VII specialiter deputatoriun, du-
crae cougregalionis de Propagan- hiis proposids super intclligentia
da, ingrediar, ncque in carum ac observantia brevis ab eadern
aliqua emittam.
professionem Sanclitate sua sub die io julii 1660
" Spondeo pariter et juro, quod, cinanaU circa jurainentuinpraestitum
volente sacra congregatione de hactenus, ac praestanduni in poste-
Propaganda, statum ecclesiasticum rum ab alumnis Collegiorum Po/i-
amplectar, et ad omnes sacros, ti/lciorum, datum Roinae in aedi-
ctiam presbyteratus, ordines, cum bus s. Congregationis de Propa-
superioribus visum fuerit. promo- ganda, die 8 aprilis 1661. Si ri-
vebor. porta nel Bollarlo di Propaganda
« Item voveo et juro, quod si- a p. i4j') e nel libro delle Regole
ve religionem ingressus fueio, si- ristampato nel i83i, a pag. 4.6.
ve in statu saeculari permansero, 11 Pontefice Clemente XI, in vir-
si intra fines Europae fuei o, quo- ili della bolla Cum Sicut, Bull.
libet anno; si vero extra, quo- Magn., t. Vili, p. 229, emanata
libet biennio , mei ipsius, mei- a' 18 agosto 1708, esentò il Col-
que status , exercitii, et loci ubi legio dalla giurisdizione della chie-
nioraai traxero, sacram congre- sa parrocchiale di s. Andrea delle
gatioiiem de Propaganda certio- Fratte, dichiarando il rettore dello
rabo. slesso Collegio in parroco dello isti-
» Voveo praeterea et juro, quod tuto. Nelle ultime vicende delle stra-
jussu praedictae congregationis de niere invasioni, è indescrivibile quan-
Propaganda sine mora in provin- to solferisse il Collegio, cheandò inte-
ciam meam revertai-, ut ibi per- ramente spogliato, e manomesso, dan-
petuo iu diviiiis aduiinistraudis dosi in compenso agi individui ad-
COL COL 2 25
(letti al Collegio uno, due, o tre e in compenso dalla Propaganda
mila scudi in cedole per cadauno; furono rilasciali ai Signori della Mis-
cedole, che essendo già al massimo sione i frutti di un censo passivo.
discredito e di niun valore, dopo tre Giunti gli alunni al numero di ven-
giorni cessarono affatto di aver cor- ticinque o trenta, i religiosi ricor-
so. E
primieramente nell'epoca re- sero al Cardinal Lilla prefetto, per-
pubblicana del lyqS, furono dagl'ia- chè levasse dalia pia casa gli alun-
Tasori francesi rimandati alle loro ni, non essendo sufficiente a conte-
jialrie tutti gli alunni, e i dieci che nerli, né avendo soggetti per curar-
restarono in Roma furono presi in ne r Laonde per un tem-
istruzione.
custodia dal noto p. Paccanari, e po gii alunni si recarono al Colle-
condotti nei romitori presso Spole- gio R.omano ad apprendere le scien-
to. Non andò guari, che i francesi ze, finché nel 18 17, si riapi'ì il
obbligarono il Paccanari a ricon- Collegio Urbano, dove ritornaro-
diH'si in R.oma, in uno agli alun- no gli alunni. Conservando questi
ni. Intanto nel 1800, venendo elet- grata memoria pel tempo, in cui
to nel conclave di Venezia Pio VII, erano stati in picciol numero pres-
e restituito a lui lo stato pontificio, so i Signori della Missione, in al-
gli alunni furono liberati dal Ca- cune festività intervengono in coro
stel s. Angelo, o v'erano stati posti, a cantarvi i divini uffizi col canto
e rimandati alle rispettive patrie, fermo. Il Collegio poco a poco tor-
meno tre che entrarono presso i Si- nò in flore, con numeroso stuolo
gnori delia Missione a Monte Citorio. di alunni delle più rimole nazioni,
Verso l'anno i8o3, nella prefettu- governato da un rettore sacerdote
ra del Cardinal lìorgia, da molte secolare, l'ultimo de' quali fu ò.
l'arti recaronsi a Roma giovani di Carlo de' Conti di Reisach, che il
ogni nazione per essere ammessi tra regnante Pontefice, nel luglio del
gli alunni di Propaganda, la quale 836, consagrò nella basilica Li-
1

tulli colloco nella detta casa a Mon- beiiana in vescovo di Eichstelt, e


te Citorio. Ma invasa di nuovo Ro- poscia nel concistoro de' 1 2 luglio
ma dagli imperiali francesi nel 1809, i84' fece coadiutore con futura
l'imperatore Napoleone con suo de- successione della metropolitana di
tueto soppresse il Collegio Urbano, Monaco.
reputandolo del tutto inutile, e per Quindi, essendo sommamente a
cancellarne la memoria, pensò per- cuore il governo, e la direzione di
sino di sopprimere la celebre stam- questo importantissimo Collegio al
jieria, incassando caratteri, e torchi regnante Pontefice Gregorio X\I,
di molto pregio, perocché i carat- nel i836 ai 2 ottobre, coll'autori-
teri contenevano le matrici delle tà di un ne
pontificio chirografo,
lingue orientali. affidò compagnia di
la cura alla
Col glorioso ritorno in Roma di Gesù, essendone stato fatto primo
Pio VII nel i8i4, incominciarono rettore il p. Liborio Sav. Figari
anco gli alunni a restituirsi nella gesuita. Oltre il p. rettore, vi sono
capitale del cattolicismo per essere altri quattro padri, e sei fratelli

ammessi nel Collegio Urbano. Fu- coadiutori, come si legge nel Cata-
rono essi quindi mandati nella men- logus provinciae romunae societatix
tovata religiosa casa della IMissione, Jean ineunte anno 84 1
1
, a pag.
VOI. \iv. i5
i^G COL COL
16. V. \ interessante Calalogm A- pag. 13'^ de Prop.), sono
Bull,
luinnonim Collegii Urbani, c/iii ab state stampale nel lySi, con que-
anno MDCCCXIX
ad annuni sto tit<jlo Regole da osservarsi da-
:

MDCCCXXXriI adfdcm propa- gli alunni, reilorì, ministri, ed ufjì-

gandam, \'el jani prodierunt, vel ziali del Collegio


Pro- Urbano di
adirne instituunlur, ex lypographeo paganda. Fuiono rinnovate ed ag-
Collegii Urbani. Attualmente gli alun- giunte in occasione della visita fat-
ni sono novanta, e di tutte le nazioni, ta per commissione speciale di Cle-

come si rileverà parlando dell'eser- mente Xll, e dei Cardinali Barbe-


cizio accademico, che ha luogo per rini, Pico, Spinola, e Petra prefet-
la festa dell' Epifania del Signore. to, ed approvate dalla piena con-
Un alunno gode il privilegio di gregazione generale. Nel i83r, coi
pronvniziare il discorso nella cap- tipi della stessa congregazione di
pella pontificia, per la solennità di Propaganda, il Cardinal Pedicini,
Pentecoste, che poi si dispensa stam- allora prefetto, fece ristampare le

pato, ricevendo quindi dal Papa Regole da osservarsi dal rettore,

una medaglia d'argento colla sua alunni ec. , le quali regole si leg-

effigie ; su di che è a vedersi il gono una volta 1' anno nel refetto-
volume IX p. 4' ^^1 Dizionario rio, acciocché gli alunni corrispon-
Due alunni sono ogni anno amnies- dano grande scopo per cui fu i-
al

si nel giovedì santo per privilegio, stituito il pontificio Collegio Urba-

fra che figurano da apostoli


quelli no di Propaganda. Per servire a
nella lavanda, e alla mensa, che im- tale scopOj la sagra congregazione
bandisce, ed a cui assiste il soinmo dopo compiuti gli studi, e l'ordina-
Pontefice. Agli alunni è dato l'onore zione sacerdotale, invia gli alunni
per un tratto di strada, cioè per la alle missioni, o alle rispettive dio-
metà del colonnato vaticano dalla par- cesi, ad adempiere 1' officio di ope-
te del palazzo apostolico, di sostenere rai apostolici, di maestri di scuole,
le aste del baldacchino, sotto cui di parrochi, e poi secondo lo zelo,
incedeil Papa portando il ss. Sa- e i meriti li promove al vicariato
gramento nella solenne processione apostolico, e alla dignità episcopa-
del Corpus Domini, nonché nel- le. Alcuni però, per una particola-
la processione della canonizzazio- re vocazione, fanno im secondo
ne. Gli alunni, che hanno compi- giuramento, col consenso de'supe-
ti gli studi di filosofìa, e la teolo- riori, cioè di andare ovunque fos-

gia, sono laureati formalmente dal sero spediti, piuttostochè di ritornare


Cardinal prefetto generale della al loro paese. L'abito degli alunni
congregazione di Propaganda, col- è di saja grossa nera, e consiste in
r imposizione della berretta e del- soltana, e mantellone. Queste vesti

l'anello dottorale. Le regole, che sono orlate, ed hanno le asole, e i

debbono osservare gli alunni, oltre bottoni di color rosso ; del quale
ciò che si contiene nel Prospe- colore è la fascia, mentre il cappel-
ctns Collegii Urbani s. Congrega- lo e la berretta sono della forma
tionis de Propaganda, atcpie cjus- clericale, e di color nero. 11 p. Bo-
de.m alumnorinn ad scientiaruni nanni, nel suo Catalogo ec, a pag.
studia, et ad sacerdotis institiitio- Sa parla AeW alunno del Collegio
nes (che si leggono nel tomo V, Uibano detto di Propaganda, ri-
COL COL 9.27
portandone la figura, la quale non la dignità Cardinalizia, come si ri-

è in tutto simile al vestito, che o- leverà dai pochi esempi, che qui ri-

ra usano gli alunni. V. il Piazza portiamo, e pei quali si vedrà che

Opere pie di Roma, pag. i^ ca- \ , i prefetti furono del clero secolare,
po XI, Del Collegio Pontijìcio, ov- e regolare, e talvolta lo fu il pre-
vero seminario apostolico, pastora- lato segretario della congregazione,
le Urbano, detto di Propaganda; come lo è al presente.
non che il succitato Bnllariuni Lorenzo Brancali detto di Lau-
Pontijìciinn sacrae congrrgationis de ria, dal luogo dove nacque nella
Propaganda, del quale colle stampe Basilicata, religioso conventuale, no-
dello stesso Collegio Urbano dal to per le sue opere e virtù, fu fat-

1889 furono pubblicati cinque to- to sotto Alessandro VII primo cu-
mi, contenenti tutto ciò che ris- stode della biblioteca Vaticana, non
guarda il Collegio, e gli alunni; che prefetto degli studi del Colle-
Bollano che riesce sommamente gio di Propaganda, e dipoi Cardi-
importante. nale da Innocenzo XI, cui sarebbe
stato successore, se la Spagna non
Studi degli Alunni. si fosse opposta.
Giambattista Gabrielli di Città
Narra il citato Piazza, a pag. di Castello, generale dei cistcrcien-

247, che il Collegio Urbano sino si , fatto prefetto degli studi di


dai suoi primordi fu specchio di Propaganda Innocenzo XII, il
sotto
pietà, e di ecclesiastica letteratura, quale nell'anno 1699 all'improv-
per essere vero propugnacolo della viso lo creò Cardinale, cioè nel tem-
fede, e della cattolica religione. Al- po che il Gabrielli si trovava a
cuni maestri di gran imputazione, presiedere nel Collegio ad una con-
aggiugiie il medesimo scrittore, vi clusione teologica.Laonde riceven-
insegnarono tutte le scienze, come la done ivi r avviso, ebbe tanta virtù
teologia polemica e controversiale, da non far apparire la sua sorpre-'
la teologia speculativa, e morale, la sa, finche venuta la cosa in cogni-
filosofìa, e le lingue latina, ebrai- zione degli alunni, co'plausi e tri-

ca, siriaca, araba e greca ,


delle pudi, si diede termine al letterario
quali scienze poi si fa pubblico esercizio.
saggio. V. il trattato Degli studi D. Placido Zurla di Legnago,
nelle citate regole. I professori del- diocesi di Verona, abbate Camal-
le scienze furono sacerdoti secolari, dolese, fu fatto prefetto degli studi
e dotti religiosi di differenti nazio- del Collegio Urbano, quindi a' to
ni. Sebbene i superiori del Colle- marzo iSaS, da Pio VII venne
gio siano il Cardinal prefetto ge- creato Cardinale, e poscia divenne
nerale, e il prelato segretario di anche vicario di Pioma.
Propaganda, pure per gli studi vi Pietro Caprano romano, arcive»
fu un prefetto particolare nomina- scovo d' Iconio segretario della con-
to dal Cardinal prefetto generale gregazione di Propaganda, e pre-
della congregazione^ o dal sommo fetto de' studi del Collegio Urbano,
Pontefice. E siccome vennei'o pre- fu fatto Cardinale da Leone XII
scelti a tal uffizio uomini di vaste nel 1826, e pubblicato nel 182S.
cognizioni, cos\ alcuni meritarono Angelo Mai di Schilpario, dio-
a?.8 COL COL
cesi Bergamo, prefetto degli sta-
di somministrava le medaglie d'argen-
di del Collegio Urbano, e primo to, con cui il Ponteiice premiava

custode della biblioteca Vaticana, gli alunni. Conservando poi Gre-


venne fatto dal Papa legnante se- gorio XVI sul trono pontificale la

gretario della congregazione di Pro- stessa affettuosa sollecitudine pegli

paganda, e quindi fu creato in petto alunni, che avea loro fatta ampla-
Cardinale a' 19 maggio 1837, e mente sperimentare allorché era
pubblicato a' 12 febbraio i838. Cardinal prefetto, io settembre a'

Rilevo poi dal numero 85i del i83i si recò nel Collegio Urbano,
Diario di Roma del 1723, che il e dopo aver pronunziala una ana-
prefetto degli studi era allora un Ioga colle sue
allocuzione, mani
Cardinale, perchè ivi si legge, che distribuì premi a quelli, che suc-
i

per l'accademia dell'ottava dell' E- cessivamente erano proclamati più


pifania, il Cardinal Annibale Alba- meritevoli pel maggiore impegno e
ni, nipote di Clemente XI, e prefet- profìtto dimostrato ne' vari studi, ai
to degli studi del Collegio, mandò quali eransi applicati nel corso dei-
agli alunni sei bacili di dolci. l'anno scolastico. Grande fu la con-
La premiazione agli alunni nella lentezza degli alunni, poiché videro
sala grande del Collegio, che serve asceso alla veneranda cattedra a-
pur anco di cappella particolare, re- postolica quegli che per cinque
,

staurata non ha guari dall' archi- anni avea soggiornato presso di


tetto cav. Gaspare Servi, suole es- loi'o , e presieduto avea alla di-

sere fatta dal Cardinal prefetto gè- sciplina, calle letterarie loro occu-
nerale della congregazione, in abito pazioni.
Cardinalizio, col rocchetto scoperto. Nellaprima domenica dopo la
benché fosse di quegli Ordini che festa dell'Epifania, ognianno nella
non l'usano, per cui dee assumerlo sala grande del Collegio Urbano,
in questa circostanza. Se vi sono gli alunni danno un pubblico eser-

alunni, cui sia da conferirsi il gra- cizio accademico in onore dell'Epi-


do dottorale, egli lo conferisce pi'ima fania del Signore, e de' santi re
ad essi colle consuete formalità, quin- Magi, i quali furono i primi ado-
di il Cardinale pronunzia un' allo- ratori di Gesù tra i gentili. A tale
cuzione latina, e poscia dispensa i esercizio, nel quale si ammira il sor-
premi. Questa premiazione talvolta fu prendente spettacolo di vedere tante
fatta dagli stessi Pontefici, e gli ulti- diverse nazioni unite, e ne' loro
mi esempi sono quelli di Leone XII, differenti idiomi lodare Iddio, in-
e del regnante Gregorio XVI. 11 tervengono i Cardinali della con-
primo la fece a' 18 ottobre 18^6, gregazione di Propaganda vestiti

sedente in trono, avendo a destra dell'abito di ferraiolone, e tutto di


il Cardinal d. Mauro Cappellari rosso. Ne fa ad essi il preventivo
prefetto generale, assiso su di uno invito il prelato segretario , la fa-

sgabello , ed a sinistra e in piedi miglia del quale, e quella del Car-


monsignor Caprano segretario, oltre dinal prefetto veston di gala. I cau-
i Cardinali della congregazione, che datari de' Cardinali, come nelle det-
vi assistevano , seduti a un banco te premiazioni, incedono vestiti tutti

dalla parte destra, e in abito Car- di nero; i prelati e i vescovi v'in-


diaalizio. Il detto prelato segretario tervengono in abito senza rocchetto.
COL COL 229
Grande poi è il numero dei fora- XVI. Greco volgare. Giorgio Sar-
stierid'ogni nazione, che accorro- gologo.
no ad assistere a questo vero spet- XVII. Peguano. Mosè Naìi, e Pao-
tacolo di poliglotta ; e perchè si lo Ralla,ambedue del Pegìc.
pienda un' idea della moltiplice , e XVIII. TamuUco. Tommaso Mac-
mirabile diversità delle lingue, qui AulilFe.
appresso riportiamo il prospetto del- XIX. Kurdo. Girolamo Hindy.
l'accademico esercizio, celebrato con XX. Giorgiano. Giuseppe Chamo-
poetiche composizioni nel corrente nou, della Georgia.
anno , siccome cosa la quale non XXI. Fersi sciolti italiani. Grego-
può celebrarsi che nel solo Colle- rio Holas, à' Andra, armeno.
gio Urbano, e forse in ninna altra XXII. Celtico. Giacomo Mac-Intyre,
parte del mondo. di Nuova Scozia.
Fece la Prefazione latina, Gu- XXIII. Irlandese. Giacomo Mac-
glielmo OHara, di Filadelfia. Donagh, irlandese.
XXIV. Scozzese. Giacomo Gardon,
I. Ebraico letterale. Guglielmo Steen- di Aberdeen.
liofF, olandese. XXV. Illirico. Agostino Radovani,
II. Ebraico volgare. Michele Cirilli, di Scutari.
di Cipro. li-XV!. Bulgaro. Giacomo Jakowski,
III. Siriaco. Abdalla Assemani, ma- di Filippopoli.
ronita. XXVII. Polacco. Luigi Leitner, di
IV. Samaritano. Abdalla Comanda- Leopoli.
ri, bellemila. XXVI lì. Epigramma latino.
Everar-
V. Caldeo letterale. Giuseppe Cu- do Backhaus, Paderbona.
di
rici, caldeo. XXIX. Tedesco. Francesco Saverio
VI. Caldeo volgare. Dinha Bar-Jo- Nicola, di Cohlentza.
na, caldeo. XXX. Inglese. Giacomo Doyle , di
VII. Elegia latina. Giacomo Cor- Dublino.
coran , americano di Charle- XXXI. Olandese. Giovanni Jansen-
stown. Kea, d' Amsterdam.
Vllf. Arabo. Gabriele Hindie, di XXX li. Concanico. Filippo di Lou-
A leppo. renso, di Goa.
IX. Turco. Giuseppe Devriscian, di XXXIII. Spagnnolo. Giovanni Scan-
Costantinopoli, armeno. della, di Gibilterra.
X. Armeno letterale. Giuseppe Ar- XXXIV. Portoghese. Filippo di Lou-
rachial, armeno. renso, di Goa.
XI. Armeno volgare. Giovanni Ma- XXXV. Francese. Pietro Màmie,
rusci, d'Andra, armeno. della Svizzera francese.
XII. Persiano. Giorgio Barscinu, XXXVI. Catalano. Giovanni Scan-
persiano. della, di Gibilterra.
XIII. Sabeo. Abbas Dahdah , del XXX VII. Canzone italiana. Gere-
Monte Libano. mia Cummings, di PVashington.
XIV. Sonetto italiano. Daniele o XXXVIII. Albanese. Giovanni Spat-
Connor, irlandese. tari, d' Albania.
XV. Greco letterale. Demetrio Ga- XXXI X. Amarico. Gabriele Olde,
mardà, greco. di Schiuha.
,

23o COL COL


XL. Copto. Francesco Sciata, egi- gio Urbano, tutta nobilmente pa-
ziano. rata di paonazzo, col ritratto della
XLI. Etiopico. Zaccaria Chahaii defonta sotto corona e baldacchino,
di Oxuin. fu dagli alunni tenuta solenne ac-
XLII. Cinese di Sciansi e di Hii- cademia funebre in lode della re-
quan. Egloga. Gioacchino Kuo gina. Furono recitate composizioni
di Honan. Gio. Evangelista Vang, poetiche in diciotto diverse lingue
di Sciansi. Gio. Battista Mong straniere, coi compendi in latino,
di Sciansi, tutti e tre cinesi. cioè in greco, in ebraico, in copto,
XLIII. Cinese di Canton. Francesco in siriaco, in armeno, in illirico,

Leang, di Canton. in arabo, in caldaico, in polacco,


XLIV. Ringraziamento. Paolo Ral- in inglese, in ibernese, in iscozzese,
la del Pegìi. Antonio Sugiani, di in isvedese, in unghero, in ruteno,
Costantinopoli. Michele Naraci di in alemanno, in turco, e in gior-
Albania. giano, oltre l' orazione funebre la-
tina recitata da d. Filippo d'Azoa
Non solo gli esercizi accademico- romano, lettore del Collegio in u-
poliglotti hanno luogo nel Collegio manità e rettorica. Intervennero al-
Urbano per la detta festività , ma l' accademia i due principi reali fi-
se ne celebrarono anco di straor- gli della regina in un coretto, ven-

dinari, de' quali riporteremo due ticinque Cardinali, ottanta prelati,


esempì. Nel pontificato di xllessan- e gran numero di nobiltà, di ec-
dro VII, essendosi recata in Roma clesiastici, di religiosi, e di persone
la regina di Svezia Cristina , colta di distinzione.
pressoché in tutte le scienze, sic- Dai medesimi Diari di Roma,
come in tutti i luoghi da lei visi- e da quello del numero 642, del
tali, fu pur quivi accolta con gran- 1721, si rileva che fino dal 1703
di onorificenze ; F^. V Eucharisti- si celebrava nel Collegio una solen-

con Collega S. C. de Propagan- ne accademia per l' Assunzione dì


da Jide Cliristinae Svecoruni re- M. V., con intervento dei Cardinali,
ginae idem Collegium perhuniani- nella qual circostanza Innocenzo XIH
ttr invisenti, Romae i656. In que- mandò agli alunni sei bacili di dol-
sto sono Leonis Allatii
opuscolo cij facendo altrettanto nel 1722.
Carmina graeca in Christinam sve- Anzi il numero 1 1 00 del Diario
conini reginam, con altri versi gre- di Roma del 1724, riporta che
ci, ebraici, siriaci, e maroniti di Benedetto XIII fece celebrare nel
A bramo Echellense, Concordia Un- palazzo apostolico Quirinale dagli
guariun XXII
Colleg. de Prop. ad alunni di Propaganda, la solenne ac-
S\'ecorunireginam encomiis celebraii- cademia dell'Assunta, alla quale egli
dani. Nel pontificato poi di Clemen- assistette dietro una bussola. Que-
te XII, essendo morta in Roma sta festa si celebrava in onore del-
Maria Clementina regina d'Inghil- la Beata Vergine, che sotto tal ti-

terra, moglie di Giacomo III, ri- tolo venerasi nell'oratorio interno


porta il numero 2882 del Diario di Propaganda ; oratorio che sta
di Roma del 1736,' che in una nel primo piano del Collegio, ed
domenica di mattina del mese di è ora ufficiato dagli alunni in
gennaio, nella gran sala del CoUe- uno ai gesuiti. Si leggono le de-
COL COL 23(
scrizioni di questa accademia, nel leglo Urbano, ed essendo ivi libero
Diari annuali del mese di agosto. a chiunque l'argomento contro le
Tra le accademie poi istituite dal tesi medesime promiscuamente, egli

gran Benedetto XIV, appena dive- ne sostenne con valore l'esperimen-


nuto Papa nel i740j ^a qui lam- to. Nelle ore pomeridiane poi, ol-
mentata quella sopra i concilii da tre il Pontefice, i detti Cardinali ec.
lui eretta nel Collegio Urbano, che alle altre conclusioni del Cullen fu-
per turno settimanale dispose do- rono presenti le più istruite persone di
versi tenere avanti di lui colla re- Roma, e gran numero di prelati, fra i
cita d' una dissertazione. quali con somma erudizione argomen-
Abbiamo dal Opere p.
Piazza, tarono monsignori Soglia, Polidori,
i

248, che tempo del pon-


circa al e Castracane, ora tutti decoro del
tificato di Clemente X, venne isti- sagro Collegio de' Cardinah. Oltrac-
tuita nel Collegio una conferenza ciò il Papa permise di argomenta-
sulle materie ecclesiastiche ad ogni re anche al p. Rohlmaiin della
quindici giorni, e specialmente nel compagnia di Gesù, professore di
lunedi. Da ultimo nella gran sala sagra teologia nel Collegio Romano.
del Collegio, ed in chiesa furono Il Diario di Roma, che alnume-
celebrate pubbliche conclusioni sos- ro 76 fa la descrizione di questo
tenute dagli alunni, e decorate dal- atto pubblico, dice fra le altre co-
la presenza del Pontefice, l' ultimo se, che il Cullen mostrò essere ve-
de' quali fu Leone XH, in cui l'a- ramente l'onore del Collesio
o Ur-
lunno irlandese della diocesi di Du- bano, la gloria di sua nazione ir-
blino d. Paolo Culleu, dedicò una landese, e degno della singolare ono-
conclusione di tutta teologia ed istoria rificenza accordatagli dal gran Leo-
ecclesiastica a quel zelante Papa, il ne XII, il quale sempre indefessa-
quale vi si recò a' 1 8 settembre 828. 1 mente si mostrò intento a promo-
A tal effetto il cav. Giuseppe Vala- vere progresso delle scienze, spe-
il

dier, allora architetto della sagra cialmente in questo utilissimo isti-


congregazione, fece parare con ele- tuto.
ganza la chiesa ove si tenne la con- A sollievo poi degli alunni, le
clusione, e l'illuminò a notte. Il cure paterne de' Pontefici e della
prefetto delle cerimonie pontifìcie in- sagra congregazione di Propaganda,
vitò con ischedula stampata ad as- provridero che terminati gli studi,
sistervi dieci Cardinali della congre- nelle vacanze autunnali si ricreasse-
gazione, che vi si recarono in ibito ro moderatamente. Ed è perciò, che
Cardinalizio di colore rosso, co' ser- considerando Clemente XI la neces-
vi colle livree di gala, e coi cau- sità, che quegli alunni possedessero

datari in sottana paonazza, e ferra- qualche luogo campestre ne' dintor-


iuolo nero. Il Papa fu incontrato, ni di Pioma, assegnò quattro mila
ed accompagnato dal Cardinal pre- scudi perchè si acquistasse una vi-

fetto generale giusta il costume, ed gna, in cui si recassero e nell' au-


assistette alla conclusione sedente in tunno, e in altri tempi. E siccome
trono. Il Cullen si propose di sos- il Cardinal Pietro Ottoboni, nipote
tenere duecento ventiquattro tesi. di Alessandro VII!, godeva in com-
Recatosi il difendente la mattina di menda un' abbazia, cui apparteneva
tal giorno nella gran sala del Col- un luogo detto la piccola Pariolct^
237. COL COL
fiioii (Iella porta Flaminia, e Ji aria re, non che Agnus Dei benedetti.
perfetta, egli spontaneamente l' olfn Tutto egli volle distribuire colle
al Pontefice, il quale lo donò al sue mani ai numerosi alunni, e
Collegio col peso per altro di dare prefetti, distinguendo con medaglie
onnui scudi cento agli abbati prò d'oro il rettore, e con medaglie
tempore. In progresso di tempo però d' argento gli ufliziali del Collegio.
il Collegio ne lasciò la possessione, Per le ultime vicende politiche,
che divenne proprietà del Collegio avendo perduto il Collegio la casa
Oermanico-Uiigarico, essendo però di- di Albano, gli alunni passavano par-
verso dall'altra Pariola, che adesso te dell'autunno presso Tivoli, nel
spetta al seminario romano. Riguardo palazzo ove ora villeggiano gli a-
poi quattro mila scudi, che Cle-
ai luniii del Collegio Irlandese, il qua-
mente XI avea stabilito per compe- le lo acquistò dal Collegio dei greci.
rare una vigna, a'21 giugno 1709, Ma nel i833, mentre era prefetto
colla costituzione Cani in iis, Bull. della congregazione il Cardinal Carlo
Roni. t. X, par. I, p. 107, dispo- IMaria Pedicini, e segretario monsi-
se che fossero posti a frutto, col gnor Angelo Mai, ora Cardinale,
quale si dovesse mantenere nel Col- fu acquistata per la villeggiatura
legio un altro alunno dell' Alba- degli alunni in Frascati la delizio-
nia, avendone già istituiti due pei sa villa Montalto dall'illustre casa
greci dell'Epiro; laonde i vescovi Odescalchi, detta pure Bracciano
di que' luoghi attestarono al Pon- dal feudo che possedeva la mede-
tefice la loro profonda riconoscenza. sima. Tal villa venne edificata nel-
Nel pontificato di Clemente Xllf, l'ultimo periodo del secolo XVI
la sagra congregazione per dare a- dal celebre Cardinal Alessandro Da-
gli alunni un riposo dagli studi masceni Peretti di Montalto, e perciò
esercitati in tutto l'anno, acquistò fu chiamata Villa Afoiitalto. Quel
in Albano una casa per luogo di degno, e magnanimo nipote di Si-
villeggiatura, per cui il Papa, che sto V, la fece formare sul ciglio di
si trovava a Castel Gandoltb, agli vm colle, sulle l'ovine di un antico
II ottobre
1762, si i-ecò a visita- casino, e di fianco al viale, che vi
re gli alunni, accompagnato dai conduce da Frascati. Veggonsi nel
Cardinali Spinelli, decano del sagro salirvi costruzioni di opera reticola-
Collegio, e prefetto di Propagan- ta di lava, come quelle della villa
da, e Rezzonico nipote dello stesso Belvedere. Il palazzo fu fatto erige-
Pontefice. Venne ricevuto da mon- re dal Cardinale con lodevole ar-
signor Marefoschi, segreta) io di Pro- chitettura, e decorare di belle pit-
paganda, e dal p. Idellbnso Tar- ture della scuola de' Zuccai'i, de' Ca-
diti delle scuole Pie, rettore del racci, e di Domenichino, sebbene
Collegio Urbano. Aveva il benigno alcuni vogliano, che vi operassero
Pontefice precedentemente ivi man- anco que' valenti dipintori. Soprat-
dato molti donativi consistenti in tutto è mirabile fi'a le pittuie del-
divozionali, reliquiari di fila gra- le volte, un Mercurio che ti guar-
na di argento, corone alla cava- da in qualunque posizione tu ti

liera di pietre buone con meda- ponga. La situazione è amenissima,


glie d' oro crocefissi
, di argen- e la villa fu onorata dalla presenza
to, ed altre corone di meno valo- di alcuni Pontefici, nel recarsi che
COL COL 231
facevano a Frascati, anche dopo che pronto ad ossequiarla emincn- l'

nel secolo decorso fu acquistata dal- tissimo sig. Cardinal Franso-


la famiglia Odescalchi. Fra i Papi, ni prefetto dell' economia della
5

che vi si recarono nel passato se- px'efata S. C, e quindi ammise,


colo, rammenteremo Benedetto XIV, con dimostrazioni di paterno amo-
e fra quelli dell'odierno il regnan- re i suddetti alunni al bacio
te Gregorio XV I, cioè allorquando del piede. Si Irasfei'ì poscia a pie-
passa dalla villeggiatui'a di Castel di alla vicina villa di Belvedere,
Gandoìfo a Frascati ,
per andare ristamata con nobile cura da S.
all'eremo de' camaldolesi. Di queste E. il signor principe d. France-
visite riporteremo quella de' 1 4 ot- sco Borghese. Essa fu fabbricata
tobre 1834, da noi stessi descrit- dal Cardinal Pietro Aldobrandini
ta una lettera, che scrivennno
in con architettura di Giacomo del-
da Castel Gandoìfo a'i5 detto, la la Porta, e vi dipinse a fresco
quale fu pubblicata dal Diario di il Domenichino nella camera di
Roma, numero 83: A polline , o delle Muse. Fre-
" Jeri mattina la Santilà Sua si quentata da Clemente Vili, da
" trasferì alla villa Montalto (ove Benedetto XIV, e da altri Pon-
» nel medesimo giorno nel i83r, tefici, fu essa anche onorata dal

»'onorò di visita S. A. la piissima santo Padre Gregorio XVI, che


M duchessa vedova d'Anhalt Coe- volle osservarne i pregi, che la
» ihen), che ora appartiene alla sa- adornano, ed encomiare altresì i

" gra congregazione di Piopagan- recenti ristauri. Ritornato a A il-


" da. Fu ricevuta alla porta del la ÌMontalto, monsignor IMai fe-
'> cancello da monsignor Mai, segre- ce una grata sorpresa a sua San-
» tario della medesima S. C, e dal tità, mostrandole già innalzato
» rettore conte di Ileisach alla te- il pontificio suo stemma di mar-
« sta della numerosa comunità di mo nella principale facciata del
" centotre allumi di tutte le na- palazzo, colla seguente iscrizione:
" zioni. Arrivata al palazzo, trovò

GREGORIVS . XVI . PONT . MAX . ET . S . CONSIUVM . PROI' . FmE fRAEPOSlTVM


.

VILLAM . S4LVBKITATE . PRAECIPVAM . COLLEGIO . VRBAJVO . ATTRIBVERVNT


ANNO . MDCCCXXXUI

5 Accrebbe poi sua Beatitudine il » domestico e protonotario aposfo-


> tripudio, e la viva gioja degli » lieo, la sua nobile corte compreso

> alunni col voler assidersi beni- » l'esente sig. d. Leonardo de' Du-
5 gnamente a mensa nel comune 53 chi Bonelli, ed il rev.
il rettore,
j refettorio ammettendovi gli E. mi » confessore del Collegio Urbano.
j signori Cardinali Fransoni, W^eld, « Finalmente, dopo avere ester-
5 e Matlei, monsignor Mai sullo- » nata la sua benigna soddisfa-
> dato, monsignor Aristace Azaria 35 zione al prefato monsignor segre-
•>
arcivescovo di Cesarea ed abba- » tario, con segni del maggior in-
> te generale de' mechitaristi di » teresse, e gradimento, se ne par-
> Vieima, monsignor Pietro abba- 3) ti benedicendo affettuosissimamen-
» le Pianton di Venezia, prelato •• te gli alunni, di cui era stato ze-
234 COL COL
" lantissimo e benefico superiore, L'antica biblioteca veramente fii
» allorcliè tenne nel cardinalato la presa dai repubblicani, e solo vi
" prefettura generale di Propaganda, rimase il catalogo in cinque volu-
'» e ricevendo altresì graziosanien- mi in quarto assai grossi, e mano-
» le gli omaggi, e i ringraziamen- scritti, dai quali si vede i nume-
» ti ossequiosi de'sullodati porpcra- rosi e preziosi libri, di cui era for-
» li, e personaggi ". nita. Molti libri di detta biblioteca
appartenevano ai benefattori del
Biblioteca del Collegio Urbano.
Collegio, e il Crescimbeni, Istoria
Sino dai suoi primordi questa della chiesa di s. Giovanni avanti
biblioteca Tu importante, dappoiché porta latina, a pag. 402, dice che
Alessandro VII espressamente ema- il Cardinal Mario Albizj , morto
nò il breve, Conservi! doni, et ma- nel [680, essendo stato segi-etario
nutentioni libronun bihliolhecae Col- di Propaganda, lasciò al Collegio
de Propaganda, data a' 5 di-
legii la sua copiosa, e scelta libreria. Nel-
cembre 1667, col quale proibì sot- la stessa epoca della invasione fu
to pena di scomunica l'estrazione tolta la bella balaustrata di ferro,
de'libri da essa. Quindi abbiamo che guerniva e serviva di comodo
che nel 1689, Andiea Bon vicini, alle scansie superiori, essendone sur-
l'ettore del Collegio, domandò e ot- rogate altre di legno. La bibliote-
tenne dalla congregazione del s. Of- ca sta al primo piano del Collegio
(ìzio, la licenza di potere litenersi dal lato destro. Consiste in un am-
in qiiesta libreria i libri proibiti. pio salone, ed ivi il regnante Pon-
Ancora prescrissero le antiche regole, tefice, nelle diverse visite colle qua-
cap. \ 1 Degli Stndj, ehe dalla libre- liha onorato il Collegio, ha am-
ria del Collegio non sia permesso messo al bacio del piede oltre gli
ad alcuno di estraire libri, e quelli alunni, tutti quelli che appartengono
che avranno il permesso di prendeili, all'istituto.
dovranno lasciarne nota in iscritto Tutti libri, che formano pre-
i

al bibliotecario. La disciplina in vi- sentemente la biblioteca, in gran


gore su questo interessante piuito parte provengono dalle generose
consiste nella proibizione dell'estra- testamentarie disposizioni del Car-
zione de'libri sotto l'accennata pe- dinal Stefano Borgia, già segreta-
na di scomunica riservata al Som- rio, e poi prefetto generale della
mo Pontefice. Però il Cardinal pre- congregazione, dotto, e zelantissimo.
fetto generale della congregazione, Da altro testamento del Cardinal
il prelato segretario, e il rettore del Lorenzo Caleppi, si ebbe una buo-
Collegio, hanno la facoltà di estrar- na raccolta di libri; come dal ge-
re libri, e farli estrarre. Gli alun- neroso lascito del Cardinal di Pie-
ni del CuUegio, mediante licenza tro si ebbero in legato quasi tut-
del rettore, possono portare nelle ti i quattrocentisti, ossiano edilio-
stanze del Collegio i libri pei loro nes principes. In questa collezione
particolari studj ; ma tutti i libri è da notarsi un Giuseppe Ebreo
nel consegnarsi, debbono essere re- in latino della versione di Ruffi-
gistrati dal bibliotecario. La biblio- no ( l'antagonista di san Girola-
teca è destinata al solo uso desìi mo) colla data dell'anno i4oo in Ve-
alutmi, e non è pubblica. nezia, cioè prima che incominciasse
COL COL 235
l'arte della stampa. Sarà però erro- la Numidia ; la grand' opera delle
re, e dovrà piuttosto ritenersi i5oo. jovine de'Pompei; una ricca collezio-
Gli altri libri appartengono a la- ne de'ss. Padri, per la maggior par-
sciti de' Cardinali defunti stati già te di edizioni benedettine, non che
membri della Congregazione, e ad di teologi ; e per non dire più a
acquisti fatti progressivamente dal lungo, mia doviziosa raccolta di
Collegio, per cui il numero de'vo- classici greci , latini , tedeschi e
lumi supera i quarantacinque mila. francesi.
A voler dire dei più pregevoli, so- La bella e mirabile disposizione
no a molte Bibbie, e com-
notarsi de' libri deve al gusto e perizia
si

mentatori sopra le sagre Scritture del eh. cav. Paolo Drach, noto per
in un gran numero di linifue; la le sue opere, prima effettivo ed ora
poliglotta di Londra ( di Walton )
titolare bibliotecario, il quale li
la poliglotta così detta di Filippo collocò secondo l'ordine delie ma-
II ,
grande e magnifica opera
la terie , e dopo un immenso lavo-
fattastampare in Londra con ispe- ro potè compierne il catalogo ,

se immense di lord Kingsborough, Tra coretti poi, che corrispondo-


i

intitolata, Mexican antiquities; la no alla chiesa e alla biblioteca, ev-


collezione menzionata di quattrocen- vi l'iscrizione di Gregorio XV, che
tisti; una buona biblioteca labbir prima stava nella chiesa, cui ri-

ujca, come il Talmud, Moisè Mai- portammo al volume II, pag. Gy


monide, con altri simili de'famosi del Dizionario, sulla oblazione, la
rabbini; una collezione di catechi- quale dai novelli Cardinali devesi
smi in quasi tutte le lingue cono- pagare alla Propaganda, per l' anel-
sciute non che dizionari, gramma-
; lo cardinalizio. Sulla porta poi del-
tiche di lingue differenti ; la gran- la biblioteca si legge la seguente
d'opera del Hosellini sull'Egitto, e iscrizione ;

jOANNi . PAvto . a:vdreotis


DE . .4>,GEL1S

CIVI MA SVENATI ,

CVJVS . mOENTES OPES SOLA PIETATE .SVPERATAE . . . . SVNT


SACRA CONGREGATIO . DE PROPAGANDA FIDE , . .

HAEKES , EX . ASSE . INSTITVTA


OUIIT . VX£ . XBRIS , ANNO . MOCCLII . AET . XCIV

Avanti l'ingresso della biblioteca e in faccia a quello di Gregorio XV,


sono i busti di alcuni benefattori, evvi la seguente marmorea iscrizione.

INNOCENTIO . XII . PONT . M


APOSTOLICIS . MISSIONIBVS
AD . SINAS . AETHIOPAS . IINITIMASOVE . NATIONES
AMPLISSIMA . C . L . MILLIVM . A\ REORVM . DOTE , CONSTITVTA
LARGITORI . MVMFICENTISSIMO
ANNO . SAL . MDCXCVU
236 COL COL
Museo Borgiano. messale dell' uffiziatura della notte
del s. Natale, scritto pel Papa Ales-
Nello stesso primo piano del Col- sandro VI, Borgia. Nel principio si
legio, e quasi incontro la biblioteca, vede il di lui ritratto somigliantis-
evvi in grande sala il museo Bor- simo; al canone vi è una diligente
giano, di cui è custode il biblio- miniatura, che rappresenta Cristo
perchè nella maggior parte
tecario, in Croce. Altro codice è ceremo- il

contiene il legato del sullodato Car- niale dell'incoronazione colla corona


dinal Borgia, del famigerato museo, di ft;rro di Carlo V imperatore, fat-
the istituì in Velletri sua patiia, ta da Clemente VII, con una pit-
intorno a che è a vedersi l'Elogio fat- tura in miniatura, rappresentante
to a questo Cardinale da Francesco quel Pontefice, e i Cardinali che
Cancellieri, e stampato in R.oma nel fecero parte della funzione. V'ha
i8o5j e poi in Parma dal Bodoni. la tanto famosa carta geografica del
Il museo Borgiano contiene ma- nuovo mondo, sulla quale Alessan-
nosciitli arabi, siriaci, caldaici, ar- dro VI nella pienezza della sua au-
meni, turchi, indiani (de'quali mol- torità, fatto arbitro dai re di Spa-
ti in foglia di palma), ebraici, elio- gna e Portogallo sulle loro questio-
pi, greci, latini, italiani ec. Il ce- ni delle scoperta e conquiste, tirò
lebre Messicano pubblicalo
codice una linea per dividere la conqui-
nella collezione Kingsborongh, di- sta di America. Questa linea chia-
pinto sopra una pelle di cervo pre- mala in latino linea divisionisi e
parata, esprime secondo il parere in francese Ugne de marcatioii, ha
di alcuni intelligenti , la storia di dato luogo ad un articolo nel Dìct.
una famiglia distinta dell'antico Mes- de V Accad. fran., per indicare la
sico, perchè essendo di diflicile in- dilferenza che passa tra la linea di
terpretazione i geroglifici in ckso con- divisione, e quella di demarcazione.
tenuti, non si può azzardare ima Vi è altresì la lettera, che i ci-
certa opinione; diligenti però ne nesi scrissero sopra raso di seta bian-
sono i disegni, e vivaci i colori. Il ca, al Papa che regna, il quale più
codice esisteva, quando gli spaglino- volte ha visitato il museo, come
li conquistarono il Messico, ma non anche si conservano parecchie carte
si può stabilire di quanto sia an- antiche in pergamena, una ricca
teriore a quell'epoca. Preziosi sono collezione di libri cinesi filologici,
i codici copti, particolarmente quel- filosofici, e istorici, non che di teo-
li della sagra Scrittura, e della li- logia, e di dottrina cattolica, il tut-
turgia de' copti. 11 celebre orienta- to ac(iuistato nella prefettura del
lista Peyron di Torino, che si
cav. Cardinal Cappellari. A tal collezio-
recò nel 1839 in Roma ad istudiar- ne appartengono pure caratteri in-
|i, vi rinvenne un gran numero di cisi in legno per la stampa; un
termini nuovi, pubblicati da lui nel volume di pitture cinesi rappresen-
i84i in fine della sua rinomata tanti i falsi dei della Cina; altro vo-
grammatica copta, come supplimen- lume di pregevoli disegni stampa-
to al suo Lexicon Coplicuin, già ti; un mescale in lingua cinese; il
dato alla luce nel i835. ritratto del gesuita p. Ricci bene-
Evvi un codice latino in foglio, merito missionario nella Cina, in a-
capo d'opera di calligrafia, eh' è il bito da Mandarino. Fra i tanti og-
,

COL COL ^.3-

»etti di antichità, e curiosità orien- illustratocon dotta lettera scritta da


tali, delle Indie, dell'America, delle Venezia, dal p. abbate d. Mauro
isole del mare Pacifico, ec. , note- Cappellari, ora Gregorio XVI, al
remo l'idolo Mainarage, ch'era il Cardinal Borgia proprietario, che
primo de' selvaggi delle isole Gam- gliene avea domaiulato il parere;
bieres stati col loro re convertiti ima lettera autoa,rafa di RalFaello
alla vera fede. Essi dona- avendo d'Urbino, per non dire di altri pre-

to quell'idolo al Pontefice regnan- gevoli monumenti. 11 museo Bor-


te, questi lo donò alla Propagan- giano finalmente possiede una visto-
da, cui pure regalò molti lavori dei sa collezione di medaglie d'oro, di
selvaggi del mar Pacifico, e nel cor- argento, e di bronzo, cufiche, ara-
rente anno eziandio le laig'i diversi be, ebraiche, samaritane, greche, ec.
oggetti portati dall'Oceanica orien- monete di vari paesi, cinesi, india-
tale da monsignor Rouchouze, ve- ne, ec, che scarabei egiziani, non
scovo di Nilopoli, e vicario apostoli- vetri dipinti delle catacombe, fra i
co della medesima , consistenti in quali alcuni provano, che primi- i

cinture, fascie, ceste, stoffe, stuoje tivi cristiani rendevano un culto di

di erba, filamenti di corteccia, e di iperdulia alla b. Vergine, e di du-


scorza di alberi. V ha ancora un lia ai santi.

planisferio in rame, propriamente di Sulla porta del museo Borgiano,


metallo, che sembra del secoloXIll, si legge questa iscrizione:

FERDINANDO . CARDIN AI I . DE . ABDVV


PRO . AVGEXDO . ALVM>ORVM . NVMERO
CENTVM . MILLIBVS . AVREORVM . RET.ICTIS
SAC . CONGREGATIO DE PROPAGANDA . . . FIDE
AN SAL MDCCXIX . .

Vicino alla porta del museo, e denti alla chiesa, si vede quest'altra
.sull'ingresso ai coretti corrispon- iscrizione:

NICOLAO . PEESBVTERO . SS . NEREl . ET . ACIULLEI . S . E . E . CARDINALI . SPINVLAE


QVOD CVM COHAEREDIBVS SVIS JO FRATRE ET JO. DOMINICO AVGVSTINl FllIO
. . . . . . . . .

NONAGINTA CIRCITER AVEEOEVM MILLIA J\ RE HAEREDITATIS


. . . . .

AB lUSPANIENSI
. REGIO PATRIMONIO AEQMS PAETIBVS S1BI EISQVE DEBITA
. . . . . . .

S CONGREGATIONIS DE PROPAGANDA FIDE MV NIFICA DONATIONE CONCESSERIT


. . . . . . .

ET S S S JOANNES DOMINICVS
. . . ALUS INSVPER NOVEM MILLIBVS PRIVS
. . . . . . .

DE . SVA . PECV.NIA . DATIS


QVINDE AD TRES EX ILLIRIO ALVMN03 IN FERMANO COLLEGIO
. . . . . . . . . INSTITVENDOS
PLVSQVAM DVODECIM MILLIA AVREORV M PIA LAUGITIONE
. . . . . . TRIBVERIT
CARDINALES . PEOPAGANDAE . FIDEI . CVRATORES . TANTORVM BENEFICIORVM M . . . P . P

Stamperìa del Collegio Urbano, e. ra nel suo genere, dappoiché ivi si


della congregazione di Propa- ammirano in copia le madri dei

ganda fide. caratteri d' ogni lingua, ed un pre-


zioso deposito di opere ivi impres-
Di sommo e particolar pregio è se in diversi idiomi. Con questa
questa rinomatissima tipografia, ra- stamperia la congregazione di Pro-
58 COL COL
paganda si serve anche efficaceracn- guardante la Propaganda, cioè quel-
te, secondo il suo sagrosanto sco- la della correzione de' libii della
po, per diffondere e propagare la Chiesa orientale. Oltre il Cardinal
fède di Gesìi Cristo, ed insegnare prefetto della stamperia presiede
,

quali sono i riti, e la liturgia ap- sotto la sua dipendenza un sopra-


provata dalla santa Sede. Inoltre intendente, che suole essere un let-
in essa s'imprimono tutte le po- terato di non comuni cognizioni ,
nenze degli adliri, che si discutono anzi come vedremo ve n' ebbero
, ,

dalla sagra congregazione, e tutto- di un singoiar merito. La nomina


ciò eh' è in suo servigio , e del del soprai ntendente spetta alla sa-
Collegio Urbano. Col permesso pe- gia congregazione , ovvero al Car-
rò del Cardinal prefetto delia stam- dinal prefetto della stamperia, col-
peria, si sogliono stampare anche l'annuenza del Papa. Vi sono poi
opere, che non riguardano la Pro- il direttore o ministro della slessa
I^aganda. stamperia , i compositori , e torco-
Tre sono le distinte prefetture lieri addetti e pagati dalla sagra
della sagra congregazione di Pro- congregazione. La tipografìa , come
paganda : la prima è quella del accennammo, sta dal lato della chie-
prefetto generale che presiede alla sa di s. Andrea delle Fratte, ed
congregazione, la seconda quella che occupa quel braccio a pian terre-
presiede air economia , la terza è no, che corre dalla parte sinistra
quella che presiede a questa im- della porta del Collegio , sino a
portante tipografia. Sono tutte eser- quella del pubblico ingresso della
citate dai Cardinali membri della medesima tipografia, mentre l'altro
congregazione, solendo fungersi quel- corrisponde nel portico interno del
la della stamperia dal prefetto ge- Collegio, sulla cui porta si vede il

nerale. Evvi ancora una quarta pre- busto di marmo di Pio VII, e sotto
fettura, che si considera come ri- la seguente iscrizione:

PIO . VII . roxT . M\x


OVOD
COttnOlVM . CHEISTIANO . NOMI^VI . PR0PAGA?fDO
j\EI)IBVS . INSTAVRATIS . BEDDITIBVS . ATTBIBVTIS
RESTITVERIT
SACRI . CO^VSILII . PATRES
AMPLIFICATORI . RELIOIONIS . OPTIMO
PRINCIPI
ATfNO . MDCCCXVIII
CVRANTE
CAROLO . MARIA PEDICIMO .

A . SECUETIS

La medesima stamperia poi nel- la estremità superiore del cui fab-


l'anno 1841 venne am-
decorso bricato fece servire ad una grande
pliata. Il sunnominato cav. Servi loggia per uso del Collegio. Si ap-
ne eresse dalle fondamenta un nuo- prende dal Coquelinc nella prefa-
vo braccio dalla parte del cortile, rÀone agii Jiinali di Gregorio XIII,
COL COL i3i)

pag. 5, che questo magnanimo Pon- di Pio VII, e per opera di Fran-
tefice fece stampare a proprie spe- cesco Cancellieri sopraintendente del-
se molte migliaia di catechismi in la medesima , siccome egli narra
diverse lingue onentali , e li fece nella sua prefazione a pag. 9, del-
dispensare ai missionari ,
perchè li le sue Ossen' azioni sult' originalità
propagassero nelle loro missioni. della divina commedia di Dante.
Istituita poscia da Gregorio XV la Nel 1G39 si diede la direzione della
congregazione di Propaganda , e tipografia a Gio. Domenico Vene-
fondato questo Collegio da Urbano sio di Vitulano, nella diocesi di Be-
Vili, la sagra congregazione inco- nevento, poi parroco della cura di
minciò a stampare tnttociò che
far s. Salvatore a Ponte rotto. Egli
serviva di uso al venerando istitu- compose un' opera per comodo dei
to. Il dottissimo monsignor Fran- missionari e pubblicò un saggio
,

cesco Ingoli, che Gregorio avea XV risguardante la Siria : pubblico e-

preposto per pnmo segretario della ziandio e per la prima volta Elen-
congregazione, si prevalse dell' ope- chiis librorum sive typis^ sive im-
ra di Francesco Paolini, eccellente jiensis S. C. de Propaganda fide
gettatore di caratteri esotici, ed al- itìipressonun. Gli successe il p. Gia-
lievo di Gio. Battista Raimondi ,
cinto Lupi domeiiicano al quale ,

ch'era stato da Sisto V impiegato fu sostituito Cosimo Guicciardi. Nel


nella celebre tipografia vaticana, sot- pontificato poi di Alessandro VII si
to la direzione di Giovanni Bandi- aggiunse ornamento e splendore alla
ni. Al Paolini per diciassette anni tipografia, per esserne stata affidata
restò tal cura sotto la presidenza la cura e la direzione al dottissimo
di Achille Venereo, agente della sa- greco Leone Allazio, eletto con de-
gra congregazione , che collocò la creto della congregazione nel 16.')".

stamperia in sua casa alla Torre Egli per ministro della


prescelse
del Grillo, e che nel i643 la tras- medesima Zaccaria Domenico Acsa-
portò in due o tre case esistenti mitechm Kronenfeld boemo che ,

vicino alla chiesa de' tre ss. re Ma- allora era il piìi celebre stampato-
gi : ma essendo il sito troppo an- re, che trovavasi in Roma. L'Alla-
gusto, fu provvisoriamente colloca- zio nel 1667 pubblicò il secondo
ta nel primo e secondo piano del Elenchiis librorum sù'e typis sive
palazzo di Propaganda e quindi , impensis S. C. de Propaganda fide
trasportata in due ampie stanze, impressorum. Indi fu fatta una ter-
che dal portone restavano a mano za edizione Elenchi librorum typn-
dritta per andare al cortile ( nel grapJiiae S. C. de P. fide , in
sito ov' è r amministrazione degli fol.j ma siccome non evvi l'anno
spogli di cui sopra si fece parola), dell' impressione, così ignorasi se lo
dove restò per più di un secolo. facesse riprodurre Giovanni Pastri-
Nel 1759 venne di là trasferita in zio, successore dell'AIlazio. Nel 1669
alcune camere superiori cioè in , fu affidata la presidenza della stam-
quelle ove ora la residenza del peria a Francesco Nazario, autore
Cardinal prefetto, da dove, per le del Giornale de letterati, incomin-
ragioni superiormente accennate, fu ciato nel precedente anno. A' 19
trasportata in questo locale , cioè novembre 17 19 gli venne sostitui-
dopo il ritorno glorioso in Roma to Agostino Maria Taja, rinomato
24o COL COL
per Descrizione del palazzo apo-
la note; inoltre pubblicò la ristam-
stolico Vaticano. A cagione di mal pa della Bibbia Sagra in quattor-
ferma salute, gli venne dato in co- dici piccoli volumi, e la Notizia slo-
adiutore monsignor Francesco An- rica della romana famiglia Bocca-
tonio de Simeonibns, della diocesi paduli, vero tesoro di romane era-
di Benevento, cameriere di onore di dizioni.Morì egli nell'ottobre 1769.
Benedetto XIII: però emise rinun- Clemente XIV, a' io febbraio
zia nel 1729, essendo prefetto ge- 1770, deputò allo stesso impiego
nernle il Cardinal Petra. Gio: Cristoforo Amaduzzi, con bi-
Il Cardinal Barberini, prefetto glietto di segretaria di stato, e fi-

della stamperia, con biglietto scrit- nora è il che abbia consegui-


solo,
to dal conclave, a monsignor Ruspo- to quel posto senza il consueto de-
li, segretario della congiegazione, ai creto della congregazione. Oltre la
2 3 giugno 1780, elesse per sopra- stampa molti alfabeti, nel 1773,
di
intendente provvisorio il conte JVi- pubblicò l'Amaduzzi con dotta pie-
colò Antonelli, con- il quale dopo il fazione il Settimo Catalogo, con al-
clave, nella prima congregazione dei tre note aggiunte a quelle del Bic-
3 agosto, con decreto fu confer- ci. Sotto dell'Amaduzzi, ed appena
mato nell'impiego, pubblicò il e eletto nel 1775 Pio VI, avendo
quarto Elenco o Catalogo, esegui- la fonderia (che era ov'è adesso la
to dallo stampatore Giuseppe Col- cucina del Cardinal prefetto) della
lini. Essendo poi stalo l' Antonel- stamperia per un terribile incendio
li promosso a segretario della sa- soffertograve danno per la perdita
gra congregazione, richiese la di- di molti caratteri, e le madri del-
missione della sopraintendenza, die la getteria, quel Pontefice accor-
con decreto de' 1 7 settembre del- se a ripararne i danni. Quindi nel
l' anno 1738 fu conferita a Co- 1781 Pio VI mandò in Porto-
stantino Buggeri, proposto dall'An- gallo alla regina il donativo di
lonelli, il quale
divenne poi Car- molti scelti caratteri di questa ti-

dinale. 11 Buggeri pubblicò nel 1761 pografia, ed abili individui per ista-
il quinto Catalogus lìbrorum, qui a bilire una stamperia nel Collegio
typographia S. C. de P. fide va- di Goa, che la pia sovrana voleva
liis lingids haclenus prodiernnt. Tan- erigere, per poi fare edizioni delle
to questo catalogo che i precedenti opere secondo l'idioma di quelle re-
e i successivi furono inseriti in di- mote regioni. Dipoi nel 1784, essen-
verse opere. Sotto la presidenza del do in Boma Gustavo III re di Sve-
lìuggeri vennero formati i celebri zia, volle visitare il Collegio Urba-
torchi della stamperia dal valente no, ricevuto dal Cardinal Leonardo
meccanico d. Agostino Bufo, sacer- Antonelli nipote del suiniominato,
dote veronese. Per morte disgrazia- e prefetto generale della congrega-
ta del Buggeri nel 1762, nel se- zione, e della stamperia ; e quando
guente anno a' 22 novembre la il le passò a vedere questa, il Car-
congregazione decretò soprainten- dinale presentò un epigramma.,
gli
dente Marco Ubaldo Bicci sacer- seti Tetrastichon in XLIV linguas
dote di Perugia , che nel!' anno conversum, alcjue edituni, prò spe-
1765 diede alle stampe il sesto cimine idiomatum et characteruin
.

Catalogo arricchito di molte sue lypografiae S. C. de Propaganda.


,

COL COL 241


ohlalum Gustavo regi Svecìac IH paganda, va qui notala l'istituzione
mense martio anno 1784, in foglio, di alcuni posti per alunni di nazio-
composto per oidiiie del Cardinale ne armena da lui prediletta, per
dal eh. Francesco Cancellieri suo essere prima stato primicero della
maestro di camera e bibliotecario, loro chiesa nazionale in Roma de-
con una iscrizione, ed una meda- dicata a s, IMaria Egiziaca. Bene-
glia incisa, col ritratto del re, e merito fu il Cancellieri della tipo-
con le parole intorno: Gustavus grafìa, giacché pubblicò il nono e
HI Rejc SK'eciae, mentre nel rove- decimo catalogo, coWa giunta de W in-
scio si vedeva la sua figura equestre dice alfabetico degli autori, e degli
seguita da uno di sua corte, coU'epi- anonimi, con questo titolo: Elen-
grafe Alter Ulysses, qui mores ho- chus librorum, qui ex officina li-
Tiiiiiunimidtoruni vidìt et iirbes. braria Concila Christiano nomi-
s.

Fu pure sotto il sopraintendente ni propagando forniis omnigenis


Amaduzzi, che pei progressi fatti impressi prodierunt^ ibique adhuc
nella Cina dalla nostra santa reli- adservantur, linguaruni exoticarum
gione volle Pio YI, per meglio coo- ordine digeslus, atque alphabelico
perarvi anco colla liturgia della Chie- auctoriim, et anonymorum indice
sa, che questa tipografìa attendesse locupleta tus, Piomae ex eadem of-
alla stampa del messale, del rituale, ficina, contra aedem Andreae Apo-
e del breviario in idioma cinese. stoli, Vico Nemoriensi anno 18 17.
Nel 1792, per morte dell' Ama- Questo elenco fu stampato di nuo-
duzzi, con decreto de' 29 marzo, gli vo nel 1823. Recandosi il Cancel-
fu surro£;ato monsignor Simone de lieri a Parma nel i8o5, indusse
Magistris vescovo di Cirene che , il celebre tipografo cav. Gio: Bo-
nel seguente anno pubblicò l'ottavo doni, ad inviare alla stamperia di
catalogo. Quindi, a' 29 novembre Propaganda, ove egli aveva appre-
1802, la s. Cogregazione con suo sa nella sua gioventù la professio-
decreto conTerì la sopraintendenza ne di tipografo, che il rese cotanto
al detto Cancellieri, qualificandolo rinomato, il dono di quatti'o carat-
meritamente con queste espressioni: teri, cioè testino, garamone, lettura,

Directorem typographiae consti- e Silvio, ricambiandolo la s. Con-


tuenint. virimi praeclara eruditio-
. . gregazione con bel musaico, che ac-
ne, atqiie doctrina ornatum, oc plu- compagnò con onorifìca lettera. Fu
libiis editis voliuninibìis claruni il Cancellieri, come abbiamo già av-
cimi consuetis emolumentis, honon- vertito, che indusse la s. Congre-
bus, prii'ilegiìs, et praerogaiii>is, ejiis gazione, e il Cardinal Lorenzo Lit-
praedecessoribus ndìiuc tribuiis, etc. ta, prefetto generale della stampe-
Alle opere di questo grand' uomo, ria e della correzione de'iibri della
uno de' primari eruditi che fiori- chiesa orientale, a trasportare la ti-

rono in Roma , debbo parte del- pografìa dal secondo piano del pa-
le notizie sui di lui predecesso- lazzo, al pian terreno sulla via pub-
ri in questa sopraintendenza, da blica dove sta, per cui fu eretta la
esso più diirusamenfe trattate nel- seguente marmorea iscrizione nel-
le sue note al Coenotaphiiini Leo- lo stanzone d'ingresso della stam-
nardi AntonelU Cardinalis. Fra i peria, dove è la libreria della me-
benefìzi fatti dall'Antonelli alla Pro- desima:
vola. XIV. 16
34^ COL COL
DECRETO EX .

qVOD . PATRES
EMINENTISSIMI S CONSILH . . .

CHRISTIANO NOMINI PROPAGANDO . .

AEDIVM INDEMNITATI .

ET . PVBLICAE . COMMODITATI . CONSVLENTES


lAM . AB . ANNO . CI3rjCCXCII . ID . IVN . TVLERANT
OFFICINA . LIBRARIA . OMNIGENIS . TYPIS . INSTRVCTA
A . SVPERIORI . CONTIGNATIONE . AD . SOLVM
DEDVCTA . EST . ANNO . CIDIDCCCXVI
lAVRENTIO . EP . SABIN . S . R . E . CARD . LITTA . PRAEFECTO
CAROLO . MARIA . PEDICINIO , A . SECRETIS

Nel 1 8 15, la s. Congregazione die- operazione delle fondamen*


difficile

de al Cancellieri in coadiutore al- ta, che tuttora prosegue, e


lavoro
la sopraintendenza, con successione, progredirà fino a che non sia l'edi-
d. PietroGambini, che gli succedette ficio condotto allo stato di solidità.
appunto quando a' 19 dicembre 1826 COLLEGII de' VACABILISTI . ì^.

cessò di vivere quel grand' uomo, l'articolo Vacabili, gli articoli re-
che meritò per distinzione di esse- lativi, e quello della Cancelleria
re sepolto nella basilica lateianen- della santa Romana Chiesa al § IH,
se col beneplacito di Leone XII. Tribunale ed itffJzii della Cancel-
Ne scrisse l'elogio il cavalier P. leria apostolica prima che fosse ri'

Visconti, attuale com- degnissimo formata, ove si parla dei Collegi


missario delle antichità romane. Al de' Vacabili da essa dipendenti.
Gambini, che per altro non eser- COLLEMEZZO Pietro (dij. Car-
citò la sopraintendenza, successe nel- dinale. Pietro di Collemezzo chia-
l'anno 1829 d. Paolo Cullen sul- mavasi di Collemezzo dalla terra ,

lodato, ora cameriere d'onore pon- che gli diede i natali nella provin-
tificio e rettore del Collegio Irlan- cia di Campagna poco lungi da
dese, al quale meritamente fu elet- Frosinone, e fu cappellano, o sia
to per successore, con annuenza del uditor di rota de' Pontefici Ono-
Papa regnante, nel 1840 l'abbate rio 111 e Gregorio IX. Quest' ul-
Antonio de Luca, dottissimo compi- timo consacrollo arcivescovo di Rohan.
latore degli Annali delle scienze Come tale si recò con alcuni pre-
religiose, da tutti grandemente lo- lati al concilio generale intimato
dati. in Roma dal medesimo Gregorio
Da ultimo si deve avvertire, che IX contro r imperatore Federico
nell'anno 1840, si discoprì tutta la II. Ma fatto fu prigione da Enzio
fabbrica del palazzo e Collegio man- figlio bastardo dello stesso impera-
cante totalmente delle fondamenta, tore, né gli fu risparmiata la mor-
per cui in molte parti si presenta- te, cui parecchi altri suoi compagni
vano de'segni non equivoci di sfa- disgraziatamente incontrarono, se
cimento . Avendo ciò richiamato non per Fran-
le istanze del re di
l'attenzione dei vigilantissimi Car- cia s. Luigi IX. Fatto di poi a' 28
dinali prefetti, ne commendarono le maggio 1244 ^'^ Innocenzo IV
emende, per nominato cav.
cui il Cardinale vescovo di ^Vlbano , fu
Servi dall'anno i84i incominciò la quindi dichiarato legato al detto
COL COL 243
imperatore Federico e contro gli suddiacono. Il Durando, Ratìon, Di-
Albigesi. Per ordine di detto Pa- vin. Offic. e. i5, ecco come si e-
pa Innocenzo IV eresse la catte- sprirae sulle Collette della messa:
drale di Atri, che fu unita a quella » Quare orationes, quae circa prin-
di Penna. Morì in Roma nel i 253 « cipium missae dicuntur, Collectae
per la caduta di una camera dei » vocentur. Et quidem in eo, quia
francescani, nella quale il sopraddet- » sacerdos qui fungitur legatione
to Pontefice era seco lui ritirato » ad Deum prò populo, in eis pe-
per riposare dopo
messa ce- la »j titiones omnium concludit, ut eas
lebrata solennemente. Su questo » ad Dominum referat ; proprie
Cardinale va letto quanto scrisse il w tamen dicuntur Collectae, quae
Cardella, Memorie stonche de' Car- « super collectum populum dicun-
dinali tom. I, p. 259, ovvero to- J5tur". Altri dicono, che la CoUet-
mo I, parte II, p. 262 dell' altra « ta è il compendio di ciò, che si
edizione. deve a Dio domandare. Pompeo
COLLETTA della messa (Col- Sarnelli, nel tomo IV delle Lettere
lecta Missae). È così chiamata l'oia- ecclesia sliche, ci dà l' erudita let-

zione della messa, perchè era la pri- tera XXI lì. Perche niuna orazione,
ma orazione, che si faceva dopo o sia Colletta della s. messa sia
l'inno Gloria in excelsis Deo, nel- diretta allo Spirilo Santo, e par-
le messe le quali celebravansi nel- lando sulla voce Colletta, racconta
le assemblee del popolo, radunato che nella vita di s. Paolino vesco-
per le Collette di questua [Vedi), vo di Nola, presso il Surio ai 22
o raccolta di denari per darsi in giugno, descrivendosi la morte di
limosina a'bisognosi, o per l'erezio- s. Giovanni vescovo di Napoli, si
ne, e la restaurazione de'sagri tem- legge così » sabbato quidem se-
:

pi, e pii istituti, ec. La Colletta » cunda bora dici laetus ad eccle-
pertanto era prima, che si dices-
la » slam processiti et ascenso tribu-
se dopo convocato il popolo,
essersi >5 nali, ex more populum salutavit;
e fu così detta perchè in essa il « resalutatusque a populo, orationem
sacerdote parla in nome di tutto il jj dedit, et Colicela oratione spiri-
popolo, di cui raccoglie per così M tum exhalavit ". Che è quanto
dire i voti, e i desideri colla pa- dire, salito s. Paolino sul trono dis-
rola oremus, preghiamo, dopo la se al popolo : Pax vohis, e il po-
quale tutti oravano anticamente in polo rispose : et cum spirita tuo ;

silenzio, ed allora subito dopo di- eglir invitò alla orazione con dire
cevasi r orazione chiamata Colletta, oremus; e aspettato alquanto, che
in cui il sacerdote raccoglie i voti il popolo orasse in silenzio, raccol-
del popolo per presentarli a Dio. te in certo modo le orazioni di
Ciò seguiva, come in alcuni tempi tutti, egli recitò 1' orazione, la quale
dell' anno la Chiesa tuttora pratica, perciò dicesi Colletta: « Quia epi-
nel dirsi dal diacono Flectamus ge- » scopus populi communes preces
nua, dopo che il sacerdote ha detto » unica sua voce recitabat, quo-
oremus j per cui il popolo s'ingi- » dammodo colligebat, et ut sa-
nocchia, e poi si alza per ascol- » cerdos Deo offerebat". Baron.
tare in piedi la Colletta, all'inti- ad 3Iartyrolog. 22 junii. Aggiun-
mazione Levate, che dicevi dal ge inoltre lo stesso Sarnelli, che la
344 COL COL
Colletta si dice per antonomasia e itempi dell'anno; e Collettario,
orazione, perchè in essa eccellente- collectarius liber, si disse quel li-
mente risplende la forma dell'Ora- bro, che generalmente racchiudeva
te, insegnata dall'apostolo. Il Ma- tutte le oi'azioni chiamate Collette.
ciniancora avverte, che tutte le ora- Il primo autore delle Collette si

zioni, e Collette si fanno al Pa- vuole il Pontefice s. Gelasio I, crea-


di-e ed al Verbo incarna-
eterno to r anno 49^> siccome tra gli al-
to, ninna allo Spirito Santo,
e tri vogliono il Bona Psalniod. cap.

per la ragione che assegna il citalo 6, §. 17, n. 2; e Bernone Augien-


Durando, Hb. IV, e. i5, con que- se, De Missa cap. I. Quindi s. Gre-

ste parole Veruntanien onmis ora-


: gorio I, qual restitutore del canto
tìo dirigatur ad Patrem, vel Fi- ecclesiastico, adattò le antiche canti-
Ihim, nulla ad Spìrituni Sancluin, lene anche alle Collette.
quia Spìriius Sanctus est domuìi, Anticamente si cominciava la mes-
et a dono non petitur domini. sa, colle letture miste di risposte,
Finalmente la parola Colletta si- come si pratica nel venerdì santo
sommario della pre-
gnifica raccolta, nella messa de' presantifìcati Si .

ghiera, e assemblea, come s. Giro- vuole che molte Collette sieno com-
lamo chiamò la messa riguardan- poste da s. Ambrogio, e poscia au-
dolA come l' uffizio il più sublime, mentate da s. Gelasio I, raccolte,
per assistere il popolo pia-
al quale e ordinate da s. Gregorio I nel li-
mente si raduna
denominazione ; bro intitolato Sacranientarium. In
che principalmente conviene alle appresso s. Leone IV compose l'o-
due prime orazioni, che sì ne'gior- razione. Deus, cu/US dextera b. Pe-
ni di digiuno, sì nelle processioni truni, non che l'altra Deus, qui b.
[J^edi), e sì nelle stazioni (Fedi) si Petra collatis clavibus. L' orazione
dicono, giacché anticamente il po- della seconda domenica dopo l'E-
polo si adunava in una chiesa, ove pifania, ove si fa menzione Et pa-
attendeva il vescovo, che principias- cent tuani ec. , si deve a s. Gre-
se appunto coir orazione chiamata gorio I, per quella conchiusa dai
ad Collectam, cioè a dire sopra principi, come per parziali avveni-
l'assemblea. Di là poi ad altra menti, Leone IV compose le
s.

chiesa si andava processionalmente, dette oi'azioni e, per non dire di


;

dove si celebrava la m.essa. Cassia- altri, Innocenzo III compose l'ora-


no nelle sue Iiistit. chiama il sa- zione A cunctis.
cerdote che officia, quegli che fa il Ne' messali antichi delle Gallie, e
sommario della preghiera di tutti della Spagna, prima di Carlo Ma-
gli astanti. TSelle regole di s. Be- gno, tutte le orazioni della messa
nedetto la Colletta viene chiamata sono dette Collectio, cioè Collectio
Beiiediclio, come pure la chiamò s. post nomina, Collectio ad paceni j
Agostino, De don. persev. cap. 2 3. e Collectio altresì si legge nel mes-
La parola Colletta in generale si sale Rlozarabico, e negli antichi sa-
prende per tutte le orazioni, che si gramentari pubblicati dal b. Car-
dicono non solo nella messa, ma dinal Tommasi teatino. Così vi so-
anche ncH' uffizio ; però le Collette no le Collette tanto pei vivi, che
sono diverse, secondo le differenti pei defonti. Avverte il Macri, No-
solennità, e misteri, che celebi'ansi, tizie de' vocaboli ecclesiastici, alla
COL COL 245
parola Collecta, che questa dicesi regnante, sebbene si dica sotto vo-
nella messa colle braccia aperte, ce, perchè realmente vivo regna col
ma neir ufficio, e in altri tempi col- Padre, la quale orazione non si
le mani giunte, per denotare la deve dire in piedi, come le altre,
umiltà come peccatore. Tertullia- ma in ginocchio, per imitare la u-
no riconosce un' altra bellissima railtà, e la bassezza di Cristo. La
moralità, nel fare orazioni colle orazione pei defonti si dee dii'e

mani distese : Illius (cioè in cie- conforme ordina non la rubrica,


lo) siispicienles christiani manìbus neir ultimo luogo, sempre nei ma
expansis, quia innoculo, capite nu- penultimo, perchè, come dice Inno-
dato, quìa non erubescimus. Nelle cenzo III, Finis ad suuni dehet
altre occasioni poi il sacerdote come torqneri principium. Laonde, essen-
uomo, prega colle mani giunte. Co- dosi cominciato coli' orazione de' vi-
mechè il sommo Pontefice, il vesco- vi colla medesima si deve ter-
,

vo, od altro preiato comandino che minare. Neil' ordine Romano la fra-
alle Collette ordinale nel messale se se Dare orationem significa co-
ne aggiunga altra per qualche bi- minciare la Colletta della messa, co-
sogno universale, come per la piog- me pel contrario Data, oratione,
gia, per la serenità, per la peste vuol dire finita la Colletta. Nel sa-
ec. , si devono però lasciare nelle graraentario di s. Gregorio I, la
feste di prima classe, e nelle ferie messa, che cantavasi nella festa del-
privilegiate, e si possono lasciare la Purificazione a' 2 febbraio, è in-
nelle messe private dei doppi di se- titolata : Ad Collectani, perchè si

conda come decretò la sagra


classe, diceva all' adunanza del popolo per
congregazione de' riti a' 28 agosto la processione, ovvero perchè in tal
1627 e con altri decreti.
, giorno si raccoglievano le pubbliche
Una volta, come osserva il Du- elemosine.
rando, nella patriarcale basilica la- Nel tempo di quaresima nei gior-
teranense non si recitavano Collet- ni feriali si dice un' orazione piti

te, ed in vece dicevasi il Pater no- dell' ordinario, dopo la comunione


ster a voce alta come la principa- sopra il popolo, la quale orazione
le orazione istituita dal nostro Si- viene chiamata Secunda benedictio,
gnor Gesìi Cristo, e dicevasi per dappoiché usandosi in quel tempo
significare lo stato della primitiva distribuire al popolo il pane bene-
chiesa, simboleggiato nella basilica la- detto, si tralasciava questa cerimo-
teranense. Neil' orazione, che si suol nia nella quaresima, tempo di di-
dire dopo V Alma Redemptoris Ma- giuno, e in suo luogo si diceva la
ter, si lascia la conclusione, e si ter- detta orazione, intuonando prima
mina colle parole, Meruinius au- il diacono le parole : Humiliate ca-
ctorem vitae etc. Questo si fa in quel pila vestra Dea, acciò non avesse-
tempo dopo la Natività del Signo- ro i fedeli occasione di rompere il

re per contemplare Verbo incar- il digiuno, con pigliarne pane be- il

nato nel seno della Madre, non con- nedetto. Si chiama anche secunda
siderandolo regnante col Padre ;
benedictio, perchè la prima benedi-
siccome nel triduo della passione si zione, come si è detto, davasi su-
tralascia lamedesima conclusione, bito finita la comunione. Si deve
per considerare Cristo morto, e non notare, che le orazioni della raes-
246 COL COL
sa sono sempre dispari nel nume- nei pontificato di s. Innocenzo f,

ro, come prescrive la rubrica, il come ha dal Bernini Istoria del-


si

qual numero non deve superare il le eresie p. 107. I sommi Ponte-


sette,per le mistiche ragioni, che fici, dal primo nascere della Chie-

si leggono in Gem. 1. I. e. ii6. sa, accorsero zelanti, e con pater-


V. Messa. no animo ai bisogni della cristiani-
Claudio Despence fece un trat- tà intera, pel qual fine solevansi
tato particolare per le Collette, in fare le Collette ai cristiani per aiu-
cui parla della loro origine, an- tare i fratelli bisognosi, e condan-
tichità, autorità etc. Da principio nati per la fede nelle persecuzioni
queste preghiere non furono scrit- alla schiavitù, all' esilio in rimote
te, ed i sacerdoti per tradizione ce regioni, e ad iscavare i metalli. I
le trasmettevano ; e siccome le Col- Pontefici generosamente vi concor-
lette hanno sempre espresso la fe- revano con copiose limosine, di che,
de, la speranza,i sentimenti comuni e delle Collette, fanno testimonian-
dei fedeli, questa è la voce di tut- za il Baronio ad annum 44» ''•

ta la Chiesa, che parla per bocca Leone I Sermone V; ed Eusebio


de'suoi ministri, il perchè vi si può Hist.Eccl. lib. IV, cap. 2 3, p. mj ;
con tutta certezza attingere la di e nel libro VII, capo 5, p. 20 5.
lei credenza e dottrina. Questo pio costume fu praticato dai
COLLETT^V QUESTUA (Colle-
DI Papi, anco verso le chiese più lon-
età quia colligitur pecunia ). Que- tane, siccome testifica lo stesso Baro-
stua di denari, che si danno per nio ad annum i5y, n. 20.
elemosina, raccolta in aiuto della Queste Collette furono prescrit-
chiesa, ovvero dei poveri : De Col- te anche dai concili, ed in quello
lectis autem, quae fìunt in Saii' che Alessandro III nel 1164 cele-
ctoSj sicut ordinavi ecclesìis Gala- brò in Reims, ordinò una Collet-
tiae, ita et vos faci/e. Così s. Paolo ta pei fedeli della Palestina (Fedi).
nella prima epistola ai Corinti, cap. Va letta la dissertazione de Colle-
ult. clis Chris tianoruni, eh' è la XXV
La quinta festa degli ebrei chia- nella raccolta de disciplina populi
mavasi la Colletta, non solo perchè Dei tomo I, p. 244; e quella di
in essa si f ice va la Colletta delie D. C. P. A. tratta dalla raccolta
limosino pel tabernacolo , e ptd milanese dell'anno l'/^y, che ven-
tempio, ma anche radu-perchè vi si ne riprodotta dal Zaccaria, nella
nava innumerabile popolo, che rin- sua raccolta di Dissertazioni di sto-
graziava Dio con orazioni e sa- ria Ecclesiastica, tomo IX, Roma
grifizi pei benefici sì particolari, 1794-
che universali, chiamandosi tal gior- chiamò quegli, che
Collettore si

no: Dies magnae f('sii\>itatis, come era a raccogliere le li-


incaricato
scrive* s. Giovanni nel suo evange- mosine prodotte dalle Collette. E
lo e. 7, v. Sy. Collettore, Collectarius, denomina-
I Romani Pontefici, ad esempio vasi quel ministro , che la sp.nta

di Paolo, imposero Collette per


s. Sede spediva in Inghilterra a riscuo-

sostentamento de'povcri, e per le tere il tributo detto Denaro di s.

urgenze della cristianità, contro le Pietro [Vedi). Giulio II vi spedi


quuli si scagliò l'eretico Vigilanzio per Collettore Giampietro Carafifà,
COL COL 247
che nel 1^55 divenne Pontefice naie Beneventano Pietro Mora, o
col nome di Paolo IV. L'ultimo Morra.
di tali Collettori, fu il celebre Po- COLLICOLA Cario, Cardinale.
lidoro Virgilio, quando Enrico Vili Carlo CoUicola nacque a Spoleti nel
negò alla Chiesa romana questo 1682 da nobilissima famiglia. Lau-
tributo annuale. Dei SuccoUettori, reatosi nell'arciginnasio di Roma, di-

o Collettori degli spogli ecclesiasti- venne protonotario apostolico; ed al-


ci i^Vedi), si tratta a quell'articolo. cuna volta fé' le veci di segreta-
Dice il Macri, che non solo si chia- rio nella congregazione di Propa-
raò Collettore quegli, che riscuoteva ganda. Fu cherico di camera, sot-
il denaro al principe, o alla comu- to Clemente XI; presidente della
nità, ma anco alcuni uflìziali eccle- Grascia; protesoriere, e tesorler ge-
siastici, subordinati ai decani, i qua- nerale, colla prefettura delle mari-
li avevano cura di radunare il po- ne; nei quali uffizi si rese as-

polo alle funzioni sagre. Collecta- sai celebre come ne fanno fede le
,

rius si chiamò pure il libro, ove lapidi al Lago di s. Felicita, e nel


si registrano le messe celebrate, e porto di Civitavecchia. A guiderdo-
Collettore chi le raccoglie, e ne cu- nare tante benemerenze. Benedetto
ra la celebrazione. XIII a' 9 dicembre del 1726 lo
COLLEVACCINO Pietro, Car- creò Cai'dinal diacono di s. Maria
dinale. Pietro Collevaccino, nobile in Portico: lo ascrisse alle congre-
Beneventano, fu segretario di Papa zioni di Propaganda, della consul-
Innocenzo 111, che nel i2o5 per la ta, del buongoverno, ed altre. Senon-

scienza nelle divine Scritture, e per cliè nel far ristaurare il ponte San-

una vita irreprensibile lo creò dia- tan gelo, perdette quasi la vista pel
cono Cardinale di s. Maria in A- riverbero del sole, e dell'acque del
auiro, ovvero di s. Maria in Via Tevere, e morì a Roma nel 1780.
Lata, donde, in tempo di Onorio III, Fu sepolto nella sua gentilizia cap-
passò a vescovo di Sabina. IMorì nel pella di s. Francesco, nella chiesa
settembre del iiii colla gloria di di s. Maria di Montesanto.
aver ridotto al seno della Chiesa COLLIRIDIANI. Eretici del se-
Raimondo conte di Tolosa^ il pri- colo IV, che a Maria prestavano
mo fautore degli Albigesi, contro i Vergine un culto superstizioso. S.
quali era legato in Francia. Sicco- Epifanio dice, che adoravano la
me chiama-
era dottissimo, veniva santa Vergine siccome una divini-
to il maesti'O, e con gran senno tà. Ebbero 1' appellazione dal gre-
ed accorgimento compilò le lettere co nome collyra, focaccia, per-
decretali d' Innocenzo III. Nelle chè le loro donne offerivano a
Calile presiedette nel l'i! 4 al con- INIaria, qual sagrifizio, alcune fo-
cilio di Montpellier, e le sue vir- caccie che dipoi mangiavano a
,

tuose azioni ovunque gli procaccia- di onore. La cerimonia si


lei

rono estimazione. Il dotto Cardel- facea con gran festa. Avevano


la,Memorie storiche de' Cardinali esse un carro addobbato con un
tomo I, parte II, p. 200, con giu- sedile nel mezzo ricoperto di un
sta critica fa osservare, che alciuii pannolino. Su questo poneano il
autori confusero le geste del Car- pane, indi l'offerivano, poscia Io di-
dinal Collevaccino. coH'altro Cardi- videvano a ciascheduna di loro.
,

248 COL COL


Il prelodato dottore combattè con la sua casa era 1' asilo de' poveri
energia tale superstizione. Hacres. de' ravveduti di ogni maniera , ed
79- egli soccorreva a tutti per quanto
COLLOREDO Leandro, Cardi- poteva, e visitava infermi d'ogni ge-
nale. Leandro Colloredo nacque da nere. Da Innocenzo XII ebbe la
prosapia nobilissima nel 1689 a protettoria dei minori conventua-
Castel Colloredo di Gorizia nel Friu- per cui nell'anno
li, 1707 andò in
li. Dicesi che
suo battesimo nel Assisi al capitolo generale poi re-
;
certa sconosciuta persona gli pre- cossi a visitar santa casa di Lo-
la
sagisse il Cardinalato; che dipoi reto. Domandò calorosamente che
professasse nella religione di Mal- la missione d'Oriente fosse protetta
ta; ma poscia entrò nella con- ed animata dall'immediato successore
gregazione dell'Oratorio di Roma, Clemente XI. Ogni anno ritiravnsi
e raccomandato dal suo diretto- per dieci giorni nel monistero dei
re a san Giuseppe da Coperti- certosini di R.oma a raccogliersi nel
ne, dopo ben lunga estasi , sclamò Signore; adoperossi moltissimo per-
il santo, che il Colloredo sarebbe ché si fondasse a Roma un mo-
stato erede dello spirito di s. Fi- nistero alle salesiane, alle quali poi
lippo, e ch'era carissimo al Signo- fu comprotettore benefico in con- ;

re, ed a Maria santissima. Creato cistoro con zelo intrepido parlò ad


frattanto Pontefice Innocenzo XI, Alessandro Vili quando propose
elesse subito Colloredo a esami-
il pel Cardinalato Tussano di Fourbin,
natore de' vescovi , e consultor del- che avea sottoscritto alle dannate
la congregazione dell'indice, e lo
vo- proposizioni del clero Gallicano ed ,

lea arcivescovo di Avignone, digni- aveva appellato al futuro concilio


tà cui costantemente ricusò; quin- quando Innocenzo XI scomunicò il
di a' 1 settembre del 1686 lo creò conto di Lavardino, ambasciatore
Cardinal prete di san Pietro in di Francia, Finalmente concorse al-
Montorio; ma quando' il virtuoso le elezioni dei Pontefici Alessandro
Colloredo lo seppe, fece il possibi- Vili, Innocenzo XII e Clemente
le , benché indarno , a rimuo- XI; ed in concetto di gran pietà,
vere il Papa da tale risoluzio- come era sempre vissuto, mori a
ne. La porpora però non gli fece Roma di settanta anni , e ventitre
alterar del suo metodo di vita; la di Cardinalato nel 1709, e fu se-
corte di lui si assomigliava a mi polto in chiesa di s. Maria in Val-
ritiro di religiose persone. Egli sov- licella. La vita del Cardinal Leo-
veniva a' poveri in ogni circostanza nardo Colloredo, compilata dal p.
;

e lasciato il suo titolo, passò a quello Pier JMaria Puecetti della Madre
de' ss. JVereo ed Achilleo poi ot- di Dio, fu data alla luce colle stam-
;

to a quello di s. Maria in Tras- pe in Roma nel 1738.


tevere. Questo Cardinale fu mem- COLLOREDO Antomo Teodo-
bro delle congregazioni del concilio, ro, Cardinale. Antonio Teodoro
dei vescovi, e regolari , e di Pro- Colloredo nacque in Vienna d'Au-
paganda ; diventò sommo peniten- stria a'29 giugno 1729, dove fatti
ziere, uffizio, che disimpegnò col regolarmente gli stadi ecclesiastici,
possibile zelo, né mai gli avvenne ne abbracciò lo stato, e quindi fu
di rimandar nessuno sconsolato; nominato canonico della cattedrale
COL COL 74-)
di Olmiitz in Moravia, cioè di quel- il Colloredo i suoi giorni in Olmiitz
l'illustre capitolo i membri del qua- a'i4 settembre 181 1, carico di aii-
le tra le altre prerogative, dove- ni e di meriti, e venne esposto, e
vano avere la nazionalità del re- sepolto in quella metropolitana, con
gno di Boemia; qualifica della qua- quell'elogio, che era dovuto alla sua
le era già in possesso la sua nobi- pietà, al suo sapere, e alla zelan-
lissima famiglia sino dai ì/\. luglio te sua cura pastorale. Di questo
1646, in cui gliene fu spedito cor- Cardinale, l'abbate Gaetano Bersel-
iMspondente diploma. In progresso li fece lodevole menzione, in un opu-
divenne preposito della collegiata scolo che stampò in Venezia nel
di Cremsur, indi fu promosso alla 1797,11 quale porta per titolo, 3Ir-
dignità di decano del medesimo ca- niorie della vita di Carlo Ottavio
pitolo di Olmiilz. Per morte del conte di Colloredo, fratello di An-
principe e vescovo di quella chie- tonio Teodoro.
sa, Massimiliano Hamilton di de COLLUZIANI. Seguaci di un
Monaco, il Pontefice Pio VI ele- certo Colluto, prete di Antiochia
vò Olmiitz al grado metropolitano, eretico scismatico. Fornito egli di
facendone primo arcivescovo a' 3o assai mediocri talenti, ma di uno
marzo 1778, il nostro Antonio che, ne spirito contenzioso e superbo del
ricevette anche il sagro pallio. Dive- pari che ipocrita, si era scandah^z-
nuto egli per le sue eminenti doti ar- zato di quella dolcezza che prati-
civescovo di Olmiitz, duca e principe cava dapprincipio il suo vesco-
del sagro impero, e della regia cappel- vo sant' Alessandro verso Ario, af-
la di Boemia, col privilegio di bat- fine di condurlo all'ovile. Ignoran-
tere moneta col proprio stemma te della vera carità insegnata da
congiunto a quello della sua chie- Gesìi Ciisto, si separò fiali' obbe-
sa, per l'elezione dell'imperatore dienza del suo prelato, che riguar-
Leopoldo II, fu da questo s[)eclito dava come connivente all'eresia. Ma
in ambasciatore alla dieta di Franc- cadde ben presto di errore in er-
fort, e quindi decoiato della gran rore. Di sua propria autorità si fe-
croce dell'Ordine di s. Stefano I ce vescovo, e per accrescere il suo
re d'Ungheria. Allorché il medesi- partito cominciò ad ordinare molti
mo Pio VI si recò a Vienna, rice- altri sciocchi al par di lui. Allo
vette da lui le più paterne dimo- scisma uni l'eresia, e predicava che
strazioni, e poscia meritò, che il di Iddio non ha creato quelli che si

lui successore Pio VII, ad istan- dannano, e che non v'ha male al-
za dell'imperatore Francesco I, il cuno in questa vita, il quale sia dis-
creasse Cardinale prete di santa posto dallEssere supremo. Ben pre-
romana Chiesa, nel concistoro de' i
7 sto la vigilanza de'pastori attaccò i

gennaio dell'anno i8o3; ma non nuovo disordine troppo


principi! del
essendosi mai recato in E.oma, non debolmente sostenuto. Colluto venne
ricevette il cappello, 1' anello, né condannato nel concilio d'Oscio rac-
il titolo cardinalizio. Arrivato al- colto in Alessandria l'anno 3 19;
l'età di settantasei anni, il detto Pa- le sue ordinazioni furono dichiarate
pa gli diede per coadiutore con fu- nulle, e tutti i di lui seguaci dis-
tura successione l'arciduca d'Austria persi. Credesi, che Col luto sia rientralo
Ridolfo Giovanni B.anieri. Terminò nel suo dovere, e morto cattolico.
i5o COL COL
COLMANO (s.), abbate in Ir- ma dellaDalmatica (Fedi), ma senza
landa. Nacque nella provincia di maniche, seppure non le avesse avute
Meath in quel ed essendo regno, brevissime. La parola Colobio deri-
ancor giovinetto abbandonò la sua va dal greco, e significa veste moz-
patria per tutto consecrarsi a Dio. za. Il Bonanni nella Gerarchia ec-

Quanto più era staccato dalle crea- clesiastica p. Ili, parlando dell'ori-
ture, tanto maggior vaghezza sen- gine delle tonache, dice essere pro-
tiva per le cose celesti, e vie più babile che rimonti ai tempi aposto-
avvampava il suo cuore di celeste lici, sebbene Cassiano, il quale viveva
fuoco : quindi quel suo ardore per nell'anno 44^? "^l l'b. I- de Instit.
la contemplazione, e quella costante fllonac, scrivesse di quelli che vi-
unione della sua anima col Supre- veano in Colobiis quoque
Egitto:
mo Bene. Dopo aver passato molto quae vix ad cubitorum
lineis incinti,
tempo ora sul monte Bladin, nella ima pertingunt, nudas de reliquo
provincia di Leinster, ora a Corner circuniffrunt manus, et amputato^
neir Ultonia, tornò in patria, e fon- habere eos actns, et opera mundi
dò il monistero di Land-Elo. Da Imjus suggerat abscissio manicarum,
questo san Colmano chiamossi di et ab oinnì conversatione terrena
Èlo, per distinguerlo da tanti altri mortificatos eos velaminis linei do-
santi dello stesso nome. E.icevette ceat indunienluin. Dall' uso di tal
in cielo la corona delle sue virtù veste de'solitari di Egitto, il Pan-
a' 26 settembre del 610. ciroli nel lib. 21, de Fa-
I, cap.
COLMA.no (s.) martire, scozze- rìar., è di opinione che avesse ori-
se di nascita e di sangue reale. gine la pazienza , o lo scapolare
Intrapreso un pellegrinaggio alla de'religiosi. Tale sorta di veste no-
volta di Gerusalemme, passava per minata da Cassiano Colobio, cioè
la città di Stockerau, sei miglia di- tonaca senza maniche, era comune
stante da Vienna, quando venne ai monaci e solitari per essere ,

preso per una spia dai popoli di più spediti nelle opere manuali, a
quei paesi, che si facevano la guer- cui si applicavano. Anzi, come scri-
ra a vicenda. Inutilmente egli pro- ve il Pontefice Pio s. I, 3 Epist.
testò di essere innocente : gli furo- ad JusUun, solevano anticamente
no fatti sofTerire molti tormenti, e adoperare il Colobio anche i ve-
finalmente venne condannato ad scovi.
essere impiccato. Consumò il suo L'annalista Baronio, all'anno268
martirio ai i3 1012. ottobie del n. 4o dice, che la dalmatica avea
La santità della sua vita, provata le maniche perchè si distinguesse
dall'invitto coraggio nei patimenti, da un'altra veste simile chiamata
fu eziandio attestata per molti mi- Colobio, che non le aveva, come
racoli. Tre anni dopo la sua mor- i rocchetti senza maniche. Ciò con-
te, ad istanza di Enrico marchese ferma il parere del Macri_, che al
di Austria , si fece la traslazione tempo degli apostoli non usavasi
del suo corpo Mark^
in capitale ancora la dalmatica, e piuttosto e-
degli antichi marcomanni. S. Col- ra in uso il Colobio , significato
mano é venerato in Austria come dalle parole delle costituzioni apo-
uno dei santi titolari del paese. stoliche, lib. 2, cap. 5'j : essent dia-
COLOBIO. Veste sagra , della for- coni succinoti et expediti sìnc mul-
,

COL COL 25i


ta veste. Parlando il citato Bonan- tando gli atti dei concilio di s.

ni a pag. i58 delle vesti dei ve- Silvestro I, dice che Eufrosio, ve-
scovi, dice che essi portavano la scovo di Pamfilia, nel celebrare il

veste talare , detta anche toga, ed santo sacrifizio era solito portare
ora sottana, e su di essa il pallio una veste candidissima detta Colobio
detto palliolwn, che' ora diciamo usata prima da s. Giacomo apo-
fèrraiuolo, e precisamente ima ve- stolo. Da ciò si rileva, che nella
con due forami, pei quali usci-
ste primitiva Chiesa, gli apostoli nel ce-
vano le braccia, chiamata appunto lebrare la messa, usavano paramen-
Colobio, cioè veste lunga, e senza ti sagri, e il Colobio, come scrisse
maniche. Da esso ebbe origine la Ugo di s. Vittore, de Sacr. 1. II,

Mantellelta (Vedi), sebbene più cor- p. 4> e i3. Di alcune sagre vesti a-
ta, essendone figura anche il Roc- doperate dagli apostoli, tratta Dome-
chetto (Vedi), senza maniche, che nico Macri, nella Notizia dei K'ocaboli
usano i Cardinali di alcuni Or- ecclesiastici, alla parola Colobio.
dini religiosi, allorché assumono COLOCZA o KALOCSA {Colo-
i paramenti sagri, ed alcuni bene- cen.). Città con residenza arcivesco-
fiziati,come quelli delle patriarcali vile dell'Ungheria, presso la sinistra
basiliche di Roma, per non mento- riva del Danubio,
capo luogo del
vare altri, sotto la cappa. comitato della contea di Bacs, che
Che il Colobio usato comune- sorge in vma situazione piana ed
mente dalle persone, fosse o bian- amena. Questa città, un tempo bel-
co, o nero, o rosso, ovvero di altro cui denominazio-
la e fortificata, la

colore a piacere, lo si ha da mol- ne vuoisi presa dalle statue colos-


ti autori, e che fosse biancOj e ne- sali, che secondo alcuni ivi erano

ro lo abbiamo dall'epigramma 2. ( Colozia et ad statuas colossas), per


lib. IV di Marziale. Su di che os- le frequentie micidiali guerre,

servò Juvencio gesuita


il p. che , ungarico-turche, molto ha perduto
omnes spectahanl Indos indilli prò di sua importanza, e non ha più
more candidis lacernis. Che fosse le fortificazioni, e i validi propu-
alle volte rosso, si legge appresso gnacoli, che la difendevano. I tur-
il Macri nel Hierolexicon alla pa- chi se ne impadronirono
prima la
rola Crisoclaviuii, ove dice eral : volta nel secolo XVI, quindi venne
Colohium piirpureiun, quo ad sagi ricuperata al regno d'Ungheria. Fra
niilitaris imitationem monachi etiam gli utili stabilimenti che contie-
iitehantar. Il perchè volendo i ve- ne, evvi un collegio ed un ginnasio.
scovi essere negli abiti diversi dal Colocza, nel decimo primo seco-
comune degli uomini, ricordevoli del- lo, divenne metropoli, coi seguen-
la legge antica della Chiesa primitiva, ti vescovati per suftraganei; Ba-
elessero il colore violaceo. 11 Pontefi- thmonster, che in tal secolo fu uni-
ce s. Eutichiano, fiorito nel 275, to a Colocza, Zagabria, Sisseg, Sir-
ordinò che i martiri fossero nel- mio, Chonad, Varadino
Bosnia ,

le catacombe , e cimiteri , sepolti Alba Ciben , Mursa , Si-


Giulia,
col Colol'io, o la dalmatica di co- gidino e Bachia o Bacovia. At-
,

lor rosso, giacché solevano seppellii- tualmente Colocza ha suifraganee


si colini bianchi aspersi del loio le qui appresso otto sedi : di Va-
sangue. Tommaso Valdense, ripor- radino, Zagabria , Transilvania o
.

ìTcs col COL


Weissemburg Chonad o Csanad,
,
Ciano, il cui oracolo reputavasi il
Bosnia e Sirmio unite, Bacone e più antico della contrada. Fu pa-
Bachia. Quest'ultima sede, nei pri- tria di uomini illustri, fra i quali

mi del secolo XVIII, fu unita a di Mimnermo Senofon-


poeta, di
Colocza, perchè sino dal 1686 gli te filosofo, e disputòcon altre sei cit-
imperiali l'avevano ricuperata dal- tà della Grecia di aver dati i na-
le mani Turchi. Anticamente
dei tali ad Omero. Tuttavolta gli abi-

gli arcivescovi di Colocza godeva- tanti erano talmente dediti al lus-


no il diritto di coronare i re à"" Un- so ed alla voluttà, che si disse,
gheria (f'edi), ed ora s'intitolano molti non vedere né il levare né
arcivescovi di Colocza e Bachia il tramonto del sole. Fu Lisimaco

(redi). che distrusse l'antica Colofone per


Sontuosa è la cattedrale riedifi- accrescere Efeso quando fece la
,

cata nel secolo passato, e dedicata guerra ad Antigono edificando nel-


in onore di Dio, e deli' assunzione le sue vicinanze la nuova. Ma an-

in cielo della beata Veigine Maria che questa rimase distrutta, ed il


Ivi si venerano preziose reliquie, luogo chiamavasi Auhosco e BeU'e-
ed il corpo di s. Pio martire. Il dere dai turchi. La sua sede ve-
capitolo si compone di dieci cano- scovile, eretta nel quinto secolo, fu
nici, quattro dei quali sono costi- soggettata all'esarcato d'Asia sotto
tuiti in dignità, essendo la maggio- la metropoli di Efeso. Si conoscono
re il preposto. Vi sono inoltre dei quattro vescovi, che vi ebbero sede.
beneficiali, e chierici addetti al ser- Ora è sede titolare in parlibus, e-
vizio divino. Nella città evvi una gualmente sulfraganea dell' arcive-
sola parrocchia, un collegio de'chie- scovato efesino pure in partibus.
rici regolari delle scuole pie, ed il COLOMANO (s.), martire. Sorfi
seminario cogli alunni. Convenien- i natali nel regno d' Irlanda verso
te è l'episcopio; ed ogni nuovo ar- la metà del secolo settimo. Nel 686
civescovo paga di tassa alla Came- fu pieso a compagno da s. Chilia-
ra apostolica fiorini due mila, in no vescovo, il quale anche si as-
proporzione alle rendite della mensa. sociò diacono Totnano, e tutti
il

COLOFONE o COLOPHON e tre fecero un viaggio a Roma.


(Colopìionieii. ). Città vescovile in Là giunti ricevettero dal Papa il

pnrlibns dell'Asia minore nella Io- permesso di predicare il vange-


nia situata presso il mare, al nord lo ai Germani, che abitavano nella
ovest di Efeso, e al sud est di Franconia. Infatti, nulla omettendo
Smirne. Erodoto la colloca nella Li- di quanto appartiene al più fervi-
bia, e Plinio dice, che
il fiume Ma- do zelo, convertirono gran numero
lese la bagnasse.Secondo alcuni, fi^i d' infedeli a Wurtzbourg, ove il du-
fondata da JMopso figlio di Monto, ca Gosbcrto ricevette il battesimo.
ovvero da Andremone che vi tras- Ma siccome questo principe ,
per
portJi una colonia di Pitii per po- consiglio di s. Chiliano, avea allon-
])olarIa . Accresciuta fu poi colle tanata Geilana, che aveva sposata
genti, che vi condussero Domasich- quantunque fosse di lui cognata ;
thon, e Promethor figli di Codro. l'iniqua donna cos\ arse di sde-
Divenne celebre pel tempio di A pol- gno e d' ira che, giunta favorevole
line conosciuto sotto il nome di occasione , comandò la morte dei
COL COL 253
tre missionarii. Essi ricevettero la quindi condannata a perdere la
palma del martirio nell' amio 688. testa. Essa mori ai 17 settembre
COLOMBA (s.), vergine e mar- dell'anno 853, e fu sepolta nella
tire. Sofferse il martirio a Sens, chiesa di s. Eulalia.
dov' è onorata con gran devozione ; COLOMBA. Ordine di cavalieri
e ìà si custodivano le sue reliquie istituito nel iSgo da Giovanni I, re
presso i benedettini, prima che ve- di Castiglia, e di Leone, il quale
nisse la irruzione degli ugonotti. Il introdusse in questi regni il modo
culto di questa santa è da gran di computare gli anni dall'era cri-
tempo egualmente stabilito nella stiana. Nel giorno pertanto sagro
diocesi di Parigi, e in questa città alla Pentecoste, nella chiesa prin-
eravi anzi una cappella intitolata cipale di Segovia, dedicala a s. Gia-
del suo nome. Si colloca il marti- como, il re donò a diversi perso-
rio di essa dopo la metà del ter- naggi un collare, o collana (V oro,
zo secolo. Quelli che lo vogliono che prese dall' altare. Da quella
accaduto nel 278, opinano che si collana pendeva una colomba smal-
debba riferire al secondo viaggio, tata di bianco, col becco e gli occhi
fattoda Aureliano nelle Gallie, vermigli, circondata da' raggi del
quando ottenne una famosa vitto- sole ondeggianti punta egual-
in
ria a Sciallon. mente d' oro. Se ne adornò egli pel
COLOMBA (s.), vergine e mar- primo, quindi consegnò ai cavalieri
tire in Ispagna. ISacque a Cordova, un libro miniato, contenente gli
e mostrossi molto fervorosa negli statuti dell' Ordine, ne' quali si pre-
esercizii di religione sin dall' infan- scrisse a' cavalieri la castità eonju-
zia. Cresciuta nelle buone opere, gale, la difesa della giustizia, delle
avendo perduto il padie , spesso vedove, de' pupilli e della fede cat-
ritiravasi in casa di una sua sorel- tolica, massime dai mori, che allo-
la, dove si pi-aticava la virtù in ra dominavano parte della Spa-
una maniera la piìi esemplare. A- gna, e di guardare in ispecie dalle
vendo poi la sorella fatto fabbri- loro armi i regno di
confini del
care un doppio monistero a Taba- Castiglia. Fra le opere pie, che i
sca, due leghe lontano da Cordo- decoiati dovevano eseixitare, ogni
va, s. Colomba venne a porsi sotto giovedì facevano la santa comunio-
la disciplina di lei. La sua vigilan- ne. Non andò guari, che il medesi-
za e il suo amore all' orazione, la mo Giovanni I insti tuì un altro
fecero trionfare di tutte le tenta- Ordine detto de la Razon, i cui
zioni, dalle quali Dio permise che cavalieri dovevano accompagnare il
fosse provata. avendo i mori
Ria re al campo di guerra, armati di
scacciati i monaci da Tavana, e per- lancia, alla cui estremità sventolava
seguitando cristiani con massima
i un piccolo vessillo, o banderuola.
crudeltà, s. Colomba, per una par- L'Ordine della Colomba non durò
ticolare ispirazione dello spirito del lungo temro, anzi alcuni autori ne
Signore, segretamente usci da una attribuiscono l' istituzione ad Enrico
casa vicino alla chiesa di s. Cipria- III figlio di Giovanni I, ed altri a
no, in cui si era riparata, e reca- Pietro I, per cui vanno consultati,
tasi al luogo dove si teneva giusti- il Giustiniani Hist. degli Ordini e-
zia, dichiarossi cristiana. Venne cjueslri, p. 273, che riporta la for-
, ,

254 COL COL


ma delle insegne; Bonaniii, Cata- assai giovane vm commentario sui
logo degli Ordini equestri, p. T.'y., salmi per agevolarne l' intelligenza
clie ne riporta la iìgiira; e il Di- a' monaci del suo Ordine. Ma po-
zionario degli Ordini relig. e miti/. scia, animato dal più intenso amore
p. 199; non che il Ducange in alla solitudine, parti da quel con-
Gloss. in Coluniha. vento insieme a dodici altri com-
Non si deve qui omettere di far pagni, e passò in Brettagna, quindi
menzione dei cento venti cavalieri, nelle Gallie, ove giunse intorno al-
nel 555 istituiti dal senato ro-
1 l'anno 5'òS. Colà trovando la di-
mano, per fare la guardia al Pon- sciplina ecclesiastica in qualche de-
tefice Paolo IV, che li approvò ed perimento, a motivo delle scorrerie
insigni dell' onore equestre, chia- dei barbari , nulla omise del più
mandosi Cavalieri della fede, e ardente zelo per richiamarla in vi-
Cai'alieri della Colomba. Da questi gore La fama di tanta virtù giunse
.

ebbero in appresso origine i Caval- alla corte del re di Borgogna , e


leggieri (Pedi), cui successe l'odier- infatti questi lo pregò che volesse
na Guardia nobile Pontifìcia [ì-^e- fermare suo domicilio nel regno
di). Narra poi Giovanni Villani, dandogli facoltà di fabbricarsi un
Storia, lib. IX, e. 28, che mille monistero. Il santo si elesse il ca-
cavalieri tedeschi, delle masnade del stello di Anegrai, posto nel deserta
re Giovanni, chiamaronsi i Ca\>a- dei Vosgi; e quivi ne pose le fon-
lieri della Colomba, perchè si era- damenta. In seguito accorrendovi
no ridotti all' abbazia della Colom- monaci da ogni parte, si diede pen-
ba in Lombardia. V. il Fontanini, siero di ei'igerne un altro , eh' è
Delle masnade ed altri servi, se- tuttavia conosciuto sotto il nome
condo r uso de' Longobardi, Vene- di Luxeul : questo divenne il luogo
zia i6q8, e colle annotazioni di principale del suo Ordine. Sembra
Francesco Antonio Zaccaria nel to- che s. Colombano avesse studiate le
mo IX delle Simbole Roni. del lettere con molto profitto. Abbia-
Gori 1 27 ; e il Ducange in Mai- mo di lui alcune sopra ar- poesie
nada. gomenti di pietà, le quali provano,
COLOMBANO (s.), abbate. Tras- eh' egli era buon poeta per quel se-
se i natali verso la metà del secolo colo. Ma tra le sue opere la più
.sesto nella provincia di Leinster in stimata è la sua Regola, eh' è vm
Irlanda. Negli anni della prima gio- vero trattato della professione mo-
ventù apprese gli elementi delle nastica.In questa egli istilla con
scienze sotto s. Sinello a Cluain- molta maestria iprincipii più puri,
Inis; e poi, tratto dall'amore del e più sottili della perfezione evan-
raccoglimento, si ritirò nel moni- gelica, e guida l'anima per una si-

stero di Bencher , nella contea di curissima via al possesso della glo-


Down. Ivi prese l'abito, e visse pa- ria celeste. Scrisse ancora un Pe-
recchi anni nelle più austere pra- nitenziale, cioè una raccolta di pe-
tiche della penitenza, e della mor- nitenze, le quali si dovevano im-
tificazione. Si rapidi furono i suoi porre a' monaci, che avessero man-
progressi nelle scienze teologiche cato in qualche cosa. La regola di
che ne fu stimato per qualche mo- s. Colombano era tenuta in venera-
do r oracolo. Compose mentre era zione in molti monistcri d'importau-
1

COL COL 255


73 ; e in alcuni ancora si osservava pose le fondamenta al monistero di
accompagnata a quella di s. Benedet- Bobbio in un deserto dell' Appenni-
to. Nei primi tempi dell'istituto i suoi no, vicino al fiume Trebbia. Allora
monaci vivevano di erbe e cortecce di nuovamente menava molto rumore
alberi, e a tale giunse il rigore della in Italia l'affare dei tre Capitoli, e
loro penitenza, che Iddio più vol- s. Colombano, the non eia troppo
te ebbe a soccorrerli d'una maniera addentro in cosiffatte cose, scrisse a
miracolosa. Ma la quiete beatissima Bonifacio IV per informarsi della ve
che si godeva s. Colombano, e la rità, e togliere gli scandali, che aves-
santa tranquillità del suo ritiro, sero potuto aver luogo ne'discepoli.
venne ben presto turbata da una Avrebbe egli avuto opportunità di
fiera burrasca. Teodorico, successo- ritoi'nare al suo convento di Luxeul,
re di Childeberto re di Borgogna, quando Clotario diventò il padro-
meritava le ammonizioni del santo ne della monarchia francese, e in-
pel suo vivere scostumato, e invero fatti ne avea ricevuti i più forti
s. Colombano non gliene risparmiò impulsi, ma non Aolle punto par-
alcuna che potesse migliorare la tirsi dall' Italia. Alla fine il santo
sua condotta. Tanto ben giusto ze- abbate , logorata la vita nelle pe-
lo gli procurò l'esilio a Besanzone ; nitenze e nelle fatiche, dopo l'eser-
quindi in Irlanda. Ma essendo il viag- cizio delle più alte virtù e santis-
gio impedito dal vento , il nostro simi esempli , mori mentre di-
santo si ritirò presso Clotario II re morava in Bobbio, il giorno 1
di Neustria, al quale fece la profe- novembre dell'anno 6i5. Il suo
zia, che sarebbe presto il possessore culto è molto bene fondato, special-
dell'impero francese. Giunto alla mente nelle chiese di Francia, do-
corte di Teodeberto re di Austra- ve la regola di lui venne osservata
sia, pregò di protezione per in-
lo dalla più parte dei mouisteri sino
traprendere la predicazione del van- al regno di Carlomagno nel qual ,

gelo agl'infedeli, che abitavano pres- tempo fu ricevuta da per tutto


so il lago di Zurigo. Molti furono quella di s. Benedetto per conser-
i fruiti, eh' egli riportò sopra la vare la uniformità. J^. Colombano,
loro incredulità, ma lo zelo troppo Congregazione monastica.
spinto d' uno de' suoi compagni ro- COLOMBANO, Congregazione
vinò il buon andamento delle cose, monastica. S. Colombano d'Irlanda,
end' egli ne venne discacciato insie- fondatore ed abbate dei monisteri
me a' suoi monaci. Per altro si sta- di Luxeul nella Borgogna, e di Bob-
bili ad Arbona, vicino il lago di bio nella Lombardia, compose, nei
Costanza, e i vantaggi che ritrasse primi del secolo settimo, una rego-
dagl' infedeli di quel luogo potero- la, che diede a'suoi religiosi per gui-

no consolare l'animo di lui divenuto darli saviamente, comechè con qual-


troppo afflitto. Rimase poscia più di che rigore. Questa regola venne re-
tre anni a Bregentz, e vi fondò un al- putata molto istruttiva pe' suoi or-
tro monistero; Teodorico essen- ma dinamenti, di cui dimostrò 1' u-
do divenuto signore anche di quelle tilità colle testimonianze della Scrit-

terre, s. Colombano, persuaso di non tura, e colle massime di eccellente


essere in sicuro ,
passò nell' Italia morale. Principalmente raccomandò
con molti de' suoi discepoli , dove V amore a Dio, e al prossimo, e Io
256 COL COL
prescrisse come generale precetto, te li, p. 43, tratta delle inonacI»e
sul quale appoggiò tutti gli altri, di s. Colombano, e ne riporta la
La regola approvata solenne-
fu figura. L' Usserio poi nelle sue yin-
niente, verso l'anno 6:ì4, o 6i5, tichilà delle chiese Britanniche, di-
in un sinodo convocato in Macon ce che l' Ordine di s. Colombano,
per ordine del re Lotario, in occa- il quale fu detto anco di s. Colombo,

sione delle lagnanze di un monaco fu riunito poscia a quello de'cano-


sedizioso chiamato Agrestino. Que- nici regolari.
sto apostata andava discreditando COLOMBO(s.), figliuolo di Crem-
r istituto di s. Colombano, che avea ' tanio, era della provincia di Lein-
professato a Luxeul, e co' suoi intri- ster. Egli mostrò fedele imitato-
si

ghi aveva tratte molte ragguarde- re del santo vescovo Finiano, suo
voli persone al suo partito, massi- maestro, ed ebbe il governo del
me pei frequenti segni di croce che monistero di Tirdaglas, nella pro-
facevano i religiosi, persino sul cuc- vincia di iMunster, di cui era stato
chiajo, sulla lucerna ec. , sopra tut- fondatore. Mori poco dopo la me-
lo ciò che prendevano, riprovando tà del sesto secolo,
ancora il gran numero di collette, COLOMBO (s.) abbate. Nacque
che nella messa diceva s. Colom- dalla nobilissima famiglia di JN'eil

bano. In appresso s. Colombano per l'anno 52 i a Cartan, contea di Tyr-


le persecuzioni, si ritirò in Bobbio connel. Conobbe fino dalla fan-
dove fondò un monistero, e terminò ciullezza niente essere piìi gran-
i suoi giorni. 71 s. Colombano. I de e pregevole, se non quello che
benedettini per lungo tempo posse- ci può accendere del puro amor
derono i monisteri di Luxeul, e di verso Dio. Afìine di eccitare questa
Bobbio, non che altri monisteri fon- santissima fiamma nel cuore, stu-
dati dal santo, e dai discepoli suoi, tliò ogni mezzo sino da primi an-
che salmeggiavano tanto nel giorno, "i e con un totale allontanamento
che nella notte. dal mondo, e con una perfetta pu-
Giona, nella vita dell'abbate Eu- lità di spirito e di corpo, Stu-
strasio, racconta che il ven. Rome- dio la divina Scrittura, e le massi*
rico di santa condotta, per I' esem- me della vita ascetica dietro gl'in-
pio, e per la predicazione di s.Co- segnamenti del santo vescovo /di-
lombano, e di Eustrasio si fece mo- ninno [P'ediJ, il quale aveva aper-
iiaco nel monistero Luxoviense, e to una scuola a Chiain-Irard. Nel
poi, coir approvazione del secondo, 546 fu elevato al sacerdozio, e quat-
fòndò presso di questo un moniste- tro anni dopo fondò
il gran moni-

ro di monache, alle quali prescris- stero di Dair-Magh, oggi chiama-


se r osservanza della regola di s. to Durrogh. In seguito, perseguita-
Colombano. 11 medesimo Giona, nel- to da' grandi del legno, cui era di
la vita di santa Burgundosora ab- rimprovero la penitente vita che
badessa, dice nel capo I, che tal conduceva, si ritirò nella parte set-
santa istituì le sue monache sotto tentrionale della Brettagna, ora la
la regola di s. Colombano, vesten- Scozia. Dicono che il nostro santo
do gli abili bianchi. 11 p. Bonanni, convertì i Pitti al cristianesimo;
nel ("atalogo degli Ordini religiosi, ma per questi Pitti si debbono in-
e delle Vergini a Dio dedicate par- tendere quelli soltanto del nord. S.
COL COL 2^7
Colombo ebbe da quei popoli la gran duca Vassilley-JvanoAvitch ne
isoletta di Hy, ossia di Tona, la rialzò le fortificazioni nel i53o;cd
quale poscia dal di lui nome fu il generale polacco Lisowslii se ne
chiamata Y-Colm-Kille. Fabbricò impadronì duranti le guerre civili

ivi un gran monistero, che per pii^i del falso Dimitri, l'essa è popolata,
secoli fu il piincipal seminario dei e negli ultimi del secolo decorso,
bretoni del nord. La maniera di conteneva circa settantaquattro mila
vita ch'egli conduceva, era auste- abitanti. La sua sede vescovile ven-
rissima ; le tante penitenze però nul- ne eretta nel secolo decimoquarto,
la toglievano alla ilarità del suo e sottoposta alla metropoli di ]Mo-
volto, e univa alla asprezza verso di sca^ e poi le fu unita la sede di
sé la piìi soave carità, e le dolcezze Kochira, o Resania, eretta nel de-
verso il prossimo. 11 buon odore delle cimo secondo secolo. Dall' Oriens
di lui virtìi lo fecero ascendere a Clirist. tomo I, pag. i3i6, si rile-

così alta stima de'principi, eh' essi va che in Colon, o Colombna due
nulla d'importante facevano, senza vescovi ebbero la sede. Ora è ve-
piima aver udito il suo consiglio, o scovato in parlilms, ed il regnan-
parere. Predisse la sua morte qual- te Papa Gregorio XVI, nel conci-
che tempo avanti che succedesse. storo de' 24 luglio dell'anno i835,
E come questa si approssimò, tran- ne fece vescovo il sacerdote Ignazio
quillamente inginocchiatosi, dopo Avolio, abbate di s. Lucia di Me-
aver preso il santo \ iatico, si ad- lazzo in Sicilia.

dormentò nel Signore. Fu seppel- COLONIA (Colonien.). Città con


lito nell'isola di Hy; ma poscia residenza arcivescovile, già elettora-
venne trasportato il suo corpo a to del S. R. impero, ed ora negli
Down in Ultonia. Per distinguere stati del re di Prussia in Germa-
questo santo dagli altri dello stes- nia. Prima diremo della città^ poi
so nome, chiamato anche Co-
fu della metropoli, quindi dell'eletto-
lomliille dal grande numero di cel- rato ecclesiastico, e per ultimo dei
le monastiche, ch'egli fondò, e det- suoi ventisette principali concilii.
te dagl'irlandesi Killes. Colonia città degli stati prussiani,

COLON [Columhicen., o Coloni). per lo addietro una delle quattro ca-


Città vescovile della Paissia Euro- pitali anseatiche, e dell'elettorato del
pea, capo luogo di distretto, sulla suo nome, è ora capo luogo della
riva destra del Moskua, la quale si terza reggenza, cioè della provincia
conosce ancora coi nomi di (Jolom- di Cleves-Berg, formata dai due
bna, Colutnna, e Kolomna. È cin- antichi ducati del medesimo nome,
ta da un vecchio, grosso, ed alto e dalla maggior parte dell'arcive-
muro di mattoni, fiancheggiato da scovato elettorale di Colonia, e for-
molte torri, per cui prima dell' in- mante le tre reggenze di Cleve.s,
venzione delle artiglierie era riputa- Dusseldorf, e Colonia. Questa ulti-
ta fortissima. Essa è ben fabbrica- ma, una delle città più considera-
ta, ma se ne ignora l' origine. Nel bili di Germania, è situata in im

1117, dipendeva dal principato di paese piano a semicircolo sulla ri-


isSy fu saccheg-
fiiazan, indi nel va sinistra del Reno, in luogo fer-
giata, e quasi distrutta dai tartari tile, che si attraversava sopra tuì

comandati da Batu-Ran. Dipoi il ponte volante ora reso solido iu


'-
VOI. XIV. I
23S COL COL
faccia alla cittadella di Dnytz, clie Duytz dall' assedio postovi da Car-
le serve di sobborgo fortificato, nel lo I duca di Borgogna. Il porto
quale gli ebrei hanno la sinagoga. di Colonia, formato da uno spazio-
Duytz, grosso villaggio, rimane di so seno del fiume, si vuole essere
contro alla città, la quale ha circa il migliore delle contrade renane, e
due leghe di circuito, ed è cinta continuamente ridonda dei navigli
da antiche mura, e fortificazioni, di molte nazioni. La posizione di
munita da molte torri di recente questa città tra l'Alemagna, la Fran-
costruzione, e da una triplice fossa, cia e i Paesi Bassi, ne forma un
che in forma di arco la racchiude. luogo di commerciale deposito per
Imponente apparisce Colonia dal la- le dette regioni. Tra le sue più
to del fiume pe' numerosi campa- notevoli esportazioni va rammen-
nili,ed ornamenti delle sue chiese. tata la famosa acqua odorifera, e
Una terza parte del suo circuito spiritosa, che appunto chiamasi Ac-
è occupata da deliziosi giardini, e qua di Colonia. I vari suoi sta-
passeggiate, non che da grandi piaz- bilimenti pii, scientifici, d'istruzio-
ze; tra le quali la più bella è quel- ne, e di pubblica beneficenza, sono
la del mercato nuovo, che serve monumenti della sua antica gran-
pure di piazza d' armi. Non è de- dezza. Di fatti Colonia fu tale, che
corata di belli edifici, tranne le per la sua magnificenza, pel sut»
chiese, e palazzo municipale, va-
il senato, e per altri pregi, per an
sto fabbricato del secolo XYI, es- tonomasia fu detta la Roma della
sendo le case costrutte parte di Alemagna, come fu chiamata la
pietra, e parte di mattoni e di le- Santa, per non avere es>a tra le
gno con disegno gotico, e per lo poche città libere abbracciata l' in
pili coperte di lavagna, con hirghe felice riforma, onore che si deve
grondaje, che rendono anguste ed pure ad Aix-la-Chapelle , ossia A-
oscure le vie. quisgrana, e a qualche altra città.
Nel detto palazzo municipale \i Gode vanto ancora per le tante
il

sono delle iscrizioni in memoria i." l'eliquie che possedeva, e pel gran
di Giulio Cesare, che ricevette gli ubi numero di chiese che conteneva, le
Ira gli alleati di Roma, ed eresse quali tra grandi e piccole, si fan-
due ponti di legno sul Reno 2.° ; no ascendere circa a trecento ses-
di Augusto per avere stabilito un santacinque.
popolo in questo luogo 3.° di A- ; Colonia è pur celebre per ave-
grippa per avervi fabbricata la cit- re dati i natali a Rubens, che de-
tà ;
4-° *^i Costantino pel ponte di corò colle sue famigerate pitture
pietra che vi eresse ;
5." di Giu- molte sue chiese, a Cornelio Agrip-
stiniano pei privilegi, che concesse pa, al ad Agrippi-
poeta Voudel,
alla città ;
6." di IMassimiliano per na, a Giovanni Dac, ad Enrico Pi-
quanto le fece di bene ec. Nella gran ro, a Cornelio Vostio, a s. Bruno-
sala sono le statue di legno rap- ne fondatore de' Certosini, e a tan-
presentanti gli antichi duchi di Co- ti altri chiari per pietà, dottrina, e
lonia, avanti lo stabilimento del geste memoraiKle. L' università di
cristianesimo. Quivi si custodiscono Colonia fu ivi stabilita dal sommo
e armature, che dicousi portate Pontefice Urbano VI, con diploma
agli abitanti, quando liberarono dato a' 2 1 giugno i388, mentre
COL COL 2*^9

ne era arcivescovo ed elettore Fe- ottenendo l'alleanza de' romani. Sul-


derico de' conti di Saverdiin tede- la riva del Reno fondarono la cit-
sco, che essendo giovane di età, e tà, che chiamarono in onore del
vecchio di senno, non che dotto loro mecenate la Colonia di A-
nella scienza legale, non aveva ac- grippa, sebbene non manchino au-
cettata la dignità cardinalizia, a ca- tori, che sostengono essere già edi-
gione del miserabile scisma avigno- ficata la città col nome di Oppi-
nese, che divideva la Chiesa Roma- duni Lhìoriim, e poscia appellata
na. L' università in progresso di Colonia /agrippina in onore di A-
tempo divenne rinomata, e allor- grippina, seconda moglie di Clau-
quando n' era rettore Giordano, ai dio, figliuola del gran Germanico,
i5 agosto i447) il vescovo di Trie- e madre di Nerone. Ivi essa pure
ste Enea Silvio Piccolomini, gli era nata mentre il suo padre sog-
scrisse una lettera, che si conserva giornava in Germania ; e da essa
in Roma nella biblioteca Chigi, fu resa più grande, e popolosa
nella quale formalmente si ritrattò mediante una colonia di veterani,
di tutte le opinioni esternate da lui verso r anno 4^ della nostra era.
nel concilio di Rasilea, contrarie al- Non andò guari che divenne Colo-
le venerabili prerogative della sede nia non solo città municipale, ma
apostolica, per cui meritò in ap- anche capitale della seconda Ger-
presso di essere fatto Papa, col no- mania. Quindi neir anno 69, quan-
me di Pio II. L' università di Co- do disputavansi il romano impero
Ionia validamente si oppose quando Vitellio, e Vespasiano, Colonia fu
Ermanno elettore arcivescovo chia- assediata da Tutore, e da Sabino,
mò disgraziatamente a predicare romani ;
eh' eransi ribellati ai ma
nella sua chiesa l' apostata JNIarti- venendo da questi superati, gli abi-
no Bucero ; ma nel declinare del tanti uccisero la guarnigione lascia-
decorso secolo, avendo 1' elettore tavi dagl'invasori.
ed arcivescovo Massimiliano di Ro- Nella metà del secolo V, e sotto
nigsegg stabilito di fondare una u- r impero di Valenliniano III, Me-
niversità in Bonna [Vedi), ciò che roveo re de' franchi ne discacciò i
comp"ì il successore, acciocché i gio- romani che l' avevano rifabbi'icata,
vani facessero colà gli studi, e non e la diede ad un principe suo pa-
più frequentassero le scuole della rente padre di Sigiberto, detto lo
università di Colonia, questa nella Zoppo, che prese il titolo di re di
invasione francese lasciò di esistere, Colonia, ed il quale nel 449j ^^
e a poco a poco, ad onta di non ucciso da Cloderico, che poi morì
lodevole principio, quella di Bonna per ordine di quel Clodoveo I, il
venne frequentata dagli studenti di quale riunì il regno di Colonia a
ogni comunione. Trae Colonia la quello di Francia^ ed a cui fu sog-
origine dagli ubi popoli alemanni getto durante il dominio dei re
della destra riva del Reno, i quali della prima stirpe. Sotto poi quel-
per liberarsi dalle continue aggres- lo dei re della seconda stirpe, di-
sioni degli svevi, passarono il detto venne la divisione de' principi fran-
fiume, e stabilironsi in questo luo- cesi, re di Germania. Allorquando
go sotto la protezione di M. Agrip- nell'HSf, Carlo il Grosso si fece

pa, genero d' Augusto, cercando ed proclamare impelatole di là dalle


.

^6o COL COL


Alpi, i re dei iiorinaniii Goffredo, stanti, che non aveano potuto mai
e Sigifredo presero Colonia, e l'ab- conseguire la libertà del culto , e-
bruciarono. Dipoi r imperatore Ot- sercitavano quello della riforma di
tone I riedificò la città, e nel ()^'J, Mulheim, città sulla riva destra del
la dichiarò ponendola
imperiale, Reno, mezza lega distante da Colo-
sotto la protezione del fratello, che nia. Finalmente nel lygS repub- i

n' era arcivescovo, lo che produsse occuparono Colonia,


blicani francesi
gravi conseguenze fra i successori, e ne soppressero il governo dive- ,

e la città pel dominio teriùtoriale. nendo nel 1801 capoluogo di un


Di fatti l'arcivescovo non poteva circondario del dipartimento fran-
soggiornare più di ti-e giorni nella cese Roer. Cos'i stette sino al i8i4,
città, senza il permesso del magi- in cui passò sotto il dominio del
strato, al quale la città prestava il re di Prussia.
giuramento di fedeltà, per tutto La fede fu predicata in Colonia
il tempo che la manterrebbe nelle nei pi'inii tempi della Chiesa. INe
sue immunità, e nei privilegi. La è incerta l'epoca ma forse lo
, fn
ordinaria residenza del sovrano nel primo secolo. S. Materno è il
arcivescovo elettore era in Bonna, primo vescovo di questa città, che
Ara Ubioruiìi, bellissima città lun- alcuni dissero discepolo di s. Pie-
go la stessa riva sinistra del Re- tro, lo che non può essere a ca-
no, quattro leghe distante da Co- gione del tempo in cui fiorì. Egli fu
lonia. mandato dalla santa Sede nelle
L' imperatore Ottone IH ancora Gallie con s. Eucario, e s. Valerio
dichiarò libera ed imperiale la città verso la fine del terzo secolo per
di Colonia, nell'anno 998 agli stati predicarvi il vangelo ;
quindi di-
di Worms , e l' arricclù di molti venne vescovo di Colonia e di Tre-
privilegi , che poscia Federico I viii, e mori qualche anno prima
confermò nel secolo XII, per essersi del 34.7 dopo essere intervenuto
,

aumentata in potenza e lustro. Fu come vescovo di Colonia, nel 3i3,


grandemente in seguito ampliata al concilio di Roma sotto il Pon-
dall' arcivescovo Filippo di Heins- tefice s. Melchiade, ed a quello che
berg, cingendola di mura nel i 187. fu celebrato in Arles nel 3i4- Se
Allorché Colonia entrò nel 1260 poi s. Materno fosse risuscitato col
nella lega delle città anseatiche, bacolo di san Pietro , se egli 1' u-
tenne fra esse un luogo distinto. sasse, e se venerasi parte di tal ba-
In seguito la città fu governata dai colo nella cattedrale di Colonia, e
senatori, e nel i5i3 per una sedi- parte in quella di Treveri (Pedi),
zione popolare fu cambiato il se- va letto il Novaes, t. II, pag. i3r
nato, resosi famigerato per essere e scg. delle Dissertazioni storico-
in molte cose simile a quello del- critiche^ e il Cancellieri, Memorie
l'antica Pioma. Colonia appartene- storielle delle sagre teste de" ss. Pie-
va al circolo di VVestfalia occu- , tro e Paolo, pag. 7 i

pava nelle diete dell' imperatore il Secondo (^oinmativille, Histoire


primo posto tra le città imperiali, de tous les arch. et eveq.. Colonia
ed era popolata da copioso nume- divenne sede vescovile nei primi
ro di ecclesiastici secolari, e lego- secoli, e metropoli nel quarto se-
lari, massime di monaci. I piote- colo, colle seguenti chiese per suf-
,

COL COL 261


fraganee Tongres, eretta nel terzo
: ce di Westfalia ( solennemente da
secolo, Maestrich fondata nel quin- quel Pontefice riprovata ), il vesco-
to, poi trasferita a Liegi nell' otta- vato di Minden fu eretto in prin-
vo non che Munster, Min-
secolo, cipato, soltanto le sedi di Liegi, di
den, ed Osnabruck, tutte e tre isti- Munster, e di Osnabruck rimasero
tuite nel medesimo ottavo secolo. di Co-
sutfraganee dell'arcivescovo
Quindi aggiunge il detto autore lonia. Al presente tre sono i ve-
che essendo stata la città di Colo- scovati suffragane! di Colonia , cioè
nia rovinata dagli unni, nell'ottavo quelli di Treveri , Munster e Pa-
secolo era divenuta la sede di un derbona.
semplice vescovato dipendente dalla Gli arcivescovi di Colonia rice-
metropoli di Magonza, e che po- vettero prima di molti altri la di-
scia ritornò al suo grado arcive- stinta insegna del pallio, e la pre-
scovile. Nella vita del Pontefice s. rogativa di essere preceduti dalla
Zaccaria si legge che nell' anno croce astata , dappoiché abbiamo
748, ovvero nell'anno 701, confer- dal E.olgeso, in T^ita s. Bnmon.
mò l'erezione cui avea fatto s. Bo- cap. "2 3 apud Suriuin die 1 oct.,
nifacio di Magonza in metropoli, e dal Bona, Rer. Lilurg. cap. 1^,
assegnandole per sulfraganee le chie- § 16 del lib. I, che il Pontefice
se di Tongres , Colonia , ec. Altri Agapito II del 946 mandò il sa-
poi dicono, che essendo morto nel gro pallio a s. Brunone arcivescovo
745' Reginfredo vescovo di Colo- di Colonia, e fratello dell' imperato-
nia, da Carlomanno e da Pipino re Ottone I, col singoiar privilegio
fu nominato arcivescovo s. Bonifa- di poterlo usare ogni volta che gli

cio, ciò approvando con autorità piacesse. Dalle mani di Papa Sil-

apostolica s. Zaccaria ; e che poscia vestro II, e in Roma , lo ricevette


nel 748 con s. Bonifacio fu trasfe- nell'anno 999 s. Eriberto arcive-
rito l'arcivescovato a INIagonza, ve- scovo di Colonia, che poi dall'im-
nendo Colonia sottoposta a questa peratore s. Enrico I fu fatto can-
nuova metropoli. Passati cinquanta celliere impero e terminò i
dell' ,

anni, per l'atFetto che Carlo Ma- suoi giorni in Duytz nel io:?'>.. Laon-
gno portava alla città di Aquisgra- de è chiaro che indubitatamente
na, eh' era soggetta alla diocesi del già nel secolo decimo gli arcivesco-
vescovo di Colonia ( che allora era vi di Colonia erano rispettati come
Ildebaldo), le procacciò la dignità primati, e in egual grado degli ar-
metropolitica, lo che probabilmente civescovi di Magonza, e di Treveri.
fu nel 794) o wel 799- ^ verosi- Mentre era arcivescovo Erman-
mile, che in quel tempo anco le no II il Pontefice s. Leone IX
,

sedi vescovili di Utrecht e di Liegi onorò di sua presenza la città di


fossero assoggettate all' arcivescovo Colonia, insieme all'imperatore En-
di Colonia , a cui in appresso si rico III suo cugino, nell'anno 1049,
aggiunsero i vescovati di Minden, celebrandovi la solennità de' ss. Pie-
Munster ed Osnabruck , fondati
, tro e Paolo. Grato s. Leone IX
dal medesimo Carlo Magno. Quan- alle grandi onorificenze dell'arcive-
do però da Paolo IV Utrecht fu scovo Ermanno II, che alcuni chia-
elevata a metropoli, e poi sotto marono diversamente, creò lui ed
Linocenzo X
e nella famigerata pa- i successori cancellieri, o arcicancel-
j
,,

262 COL COL


lieri della santa romana Chiesa , in- costume di daie il segno col cam-
sieme al vantaggio, che recandosi in panello, all'elevazione dell'ostia e
Roma dovessero abitare nel palazzo del calice nella messa , come nel
della Chiesa di s. Giovanni a porla portarsi agl'infermi il ss. Viatico;
Ialina [Vedi). Da quanto dicemmo costume che poi fu adottalo dalla
su questa rispettabile concessione Chiesa vmiversale.
anche nel volume VII alle pag. Arnoldo o Adolfo II ai'civescovo
iSq, 168 e igo del Dizionario di Colonia, avendo abbandonato il
sembra chiaro che tal qualifica fosse partito di Ottone IV di Sassonia,
di semplice onorificenza. Va pur qui eh' egli stesso avea eletto impera-
fatta distinta menzione di s. Anno- tore, per mettersi in quello di Fi-
ne, che nel io56 fu fatto arci- lippo di Svevia, che per giustissime
vescovo di Colonia per opera di ragioni ( le quali si possono vede-
Enrico IV, morto il quale, dall' im- re in Fleuiy ,§ 32, e.
lib. 73 ,

peratrice Agnese fu fatto dichiara- 3 ) non piaceva a Papa Innocenzo


re reggente, e primo ministro per III, fu da questo deposto, e scomu-
governar durante la minorità di nicato. Gli venne .sostituito nel seggio
suo figlio Enrico IV. Eletto cano- arcivescovile Brunone , eh' ebbe a
nicamente Alessandro II, insorse successoi'e Teodorico, il quale fu
l'antipapa Onorio II o Cadolao, e in seguito deposto a cagione del
sebbene fosse sostenuto da Agnese suo attaccamento ad Ottone IV,
e da Enrico IV, fu deposto, e de- che il medesimo Innocenzo III ave-
gradato nel concilio di Mantova va dovuto scomunicare per aver
celebrato alla presenza di Annone. violato il giuramento fatto nella sua

Nell'anno i i5i, trattenendosi Pa- consagrazione, e prese le ten-e della


pa Eugenio III nella campagna ro- chiesa e quelle del re di Sicilia, sebbe-
mana , ricevette i due arcivescovi ne questi fosse vassallo della santa
di Colonia e Magonza, da lui chia- Sede, e perciò sotto la sua ìnnne-
mati a rendere conto della loro diata protezione, come rileva il ci-

condotta. Esaminata poi con dili- tato Fleury, hb. 77, § 47? e. i.

genza la causa , e conosciutasi dal S. Engelberto, figlio del conte di


Pontefice l' innocenza dell' arcive- Beiry, essendo prevosto della catte-
scovo di Colonia Arnolfo, lo assol- drale di Colonia, subito si dichiarò
vette, e con diploma, dato a Segni contro Ottone IV, e prese le parli
ai 3 gennaio, accordò ad esso, di Federico II qual
re di Sicilia, il

ed ai successori suoi il diritto di contegno riuscendo gradito ad In-


coronare i re de' Romani entro i nocenzo III, nel 12 15 fu fatto ar-
confini della propria giurisdizione civescovo di Colonia, ove colla sua
e che ne' concistori aver dovessero prudenza dissipò gì' intrighi di .\-

ilprimo luogo dopo il Pontefice dolfo, di TeodoricOj e de' loro par-


come narra il Novaes tom. Ili, p. tigiani, e poscia per aver difeso la
75. Tale privilegio in progresso di libertà della Chiesa ed ubbidito ,

tempo terminò per altro di avere alla santa Sede, solTrì glorioso mar-
effetto. Nei primi del secolo XIII tirio nel 122.5 per ordine di Fe-
il Cardinal Guido Pare , lecrato di derico conte d'issemburgo. Per que-
Germania, che la Chiesa venera per sta ed altre benemerenze degli ar-
bealo, introdusse in Colonia il pio civescovi di Colonia il Pontefice ,
COL COL 263
Innocenzo IV li dichiarò legati nati Ermanno di Weiden, di poca
della Sede Apostolica in Germania. scienza, e di debole carattere, ad
Ci riserberemo di parlare di altre onta della gagliarda opposizione del
importanti cose che li riguardano non capitolo, e dell'università di Colo-
solo in appresso parlando dell'elet- nia, apostatò dalla vera fede per
toi'ato sovrano di Colonia, ma nel- orgoglio. Lusingavasi egli di com-
1' articolo Elettori del sagro roma- porre le controversie religiose per
no impero ( Vedi), mentre all' arti- via di colloqui, e congressi ; ma cad-
colo lYunzi apostolici [Fedi), dire- de negli aguati dell'astuto simula-
mo ancora dell'origine di quelli di tore ]\lartino Bucero, che gli fece
Colonia , sui quali ci diede pre- credere non avere in mira che la
ziose ed importanti notizie il Car- riforma della disciplina ecclesiasti-

dinal Bartolommeo Pacca, attuale ca. Pertanto permise che altri pre-
decano del sagro Collegio, colla dot- dicanti della setta luterana s'intro-
tissima opera intitolata Memorie
, ducessero neir elettorato, che vi dis-
storielle di monsignor Bartolommeo seminassero l'eresia, e che nell' an-
Pacca ora Cardinale di s. Chiesa, no I 543, lo stesso Bucero salisse sul

sul di lui soggiorno in Germania pulpito della cattedrale di Colonia;


daW anno 1786 al 1794 ii^ qua- ma costretto dai buoni Coloniesi
lità di nunzio apostolico al tratto alla fuga, fu rimpiazzato da Filip-
del Reno dimorante in Colonia, con po Melantone per introdurre la pre-
wi^ appendice sui ìiunzi, Koma i832. tesa riforma in tutto l' elettorato.
A voler poi dare qui un cenno Quindi divenne fonatico l' impegno
sugli avvenimenti, che diedeio mo- dell'arcivescovo in favorirla, e pro-
tivo alla istituzione della illustre pagarla nella sua archidiucesi. Le
nunziatura, brevemente faremo men- opposizioni del capitolo furono com-
zione dell'apostasia lagiimevole dei mendale da Paolo III con due bre-
due arcivescovi di Colonia Erman- vi, del i3 febbraio, e del primo
no di Weiden, e Gebardo Truchses. giugno 1^43; mentre con altro di-
Né ciò è già per oscurare il venera- retto ad Erjnanno paternamente pro-
bile lustro della chiesa, e del clero curò chiamarlo al ravvedimento;
di Colonia, perocché gli errori dei ed il clero fu incoraggilo, e loda-
due infelici pastori confermarono to pure dall' imperatore Carlo \f.

lo zelo, l'unità cattolica , e la pu' Dichiarandosi l'arcivescovo sciagura-


rezza della fede s\ dello stesso clero, to apertamente eretico, il capitolo,
che della celebre università, e dei il clero, e l'università nel 1 554 so-
magistrati di Colonia, come pro- lennemente protestarono contro il
vò il sullodato Cardinal Pacca ,
sedotto pastore, ed il Papa a'22 di-
benemerito della storia ecclesiasti- cembre in concistoro propose la cau-
ca coir interessante opuscolo con
, sa dell'apostasia di Ermanno, e fu
appendice , stampato in Velletri decretato che l'uditore generale del-
nell'anno iSSg, che porta per ti- la camera, giusta il costume, citas-
tolo De' grandi meriti i'erso la
; se a comparire in Roma personal-
Chiesa cattolica del clero, dell' uni- mente, sì l'arcivescovo, che i suoi
i'crsitàj e de' magistrati di Colonia complici e fautori; citazione e pro-
nel secolo XFI , coli' autorità del testa, che emanò, e ricevette anco
(juale scriveremo i seguenti cenni. Carlo V imperatore. Ermanno ri-
,

264 COL COL


spose col silenzio; il perchè Paolo e sposò Agnese senza rinunziare
III, nel concistoro de' 1 6 aprile 1 546, l'arcivescovato e l'elettorato, ad e-
col consiglio del sagro Collegio lo sempio di altri principi di Germa-
scomunicò, e privò dell'arcivescova- nia, tra'quali di Alberto marchese di
to, e de'henefìzi che godeva dan- , Brandemburgogran maestro dell'Or-
do l'aninìinistrazione doH'arcivesco- dine Teutonico, che divenuto lute-
vato ad Adolfo Schawemburg di rano tolse a quell'Ordine la sovra-
lui coadiutore, mediante raiitorità nità della Prussia, e sposò sacrile-
di apostolico breve, nel quale gran- gamente una principessa di Dani-
demente encomiò la città di Colo- marca.
nia. Ermanno si ritirò presso la sua A preparare Gebardo i suoi dio-
famiglia, e miseramente mon nel- cesani al cambiamento di stato e
l'eresia, e disprezzato. di religione, inutilmente fece do-
L altro sciagurato arcivescovo di mandare dai luterani al saggio ma-
Colonia, che provocò l'istituzione del- gistrato di Colonia il libero eserci-
la nunziatura, fu Gebardo de' conti zio della Confessione Augnstana
di Walbiug Truchses di Svevia (Fedi), perocché in difesa della cat-
nipote del celebre Cardinal Ottone. tolica religione sorse il capitolo, ed
Egli diede memorabile argomento al- il clero di Colonia. E saputasi in
la chiesa di Colonia di sostenere Roma Gebardo, per
l'apostasia di
altra fiera lotta contro i luterani, e procedere con cautela, a seconda
calvinisti, e di acquistare nuovi ti- del prudente e costante contegno
toli all'universale ammirazione. Da della santa Sede, fu spedito in Ger-
canonico di Colonia, divenutone Ge- mania ÌMinuzio dei Minucci perchè
bardo arcivescovo, ed elettore, avell- s' informasse se ciò era vero. Intan-
ilo occultamente il cuore deprava- to, governando con zelo la Chiesa
to, nel 1J78, fu preso da impudi- di Dio Gregorio XllI, a' 17 di-
co amore per l'avvenente Agnese cembre i582, inviò all'arcivescovo
de'conti di Mansfeld, canonichcssa un breve di paterna ammonizione,
del capitolo di Gcrresheim, ed in senza che sull'animo di Gebardo
Briiell, piccola città dell'elettorato, producesse alcun effetto. Questo in-
dove gli arcivescovi aveano un ma- felice da ipocrita procurò solo giu-
gnifico palazzo, e solevano villeg- stificarsi, ma con modi sì deriso-
giare,consumò le nefande voglie, rii, ed insolenti, che il dimostraro-
ed enormemente tradì suoi i sacro- no imbevuto delle ereticali dottri-
santi doveri a segno che divenuta ne del protestantismo, tra le qua-
Agnese l'oggetto della generale mor- li di combattere principalmente l'ec-
morazione, i suoi parenti, di professio- clesiastico celibato, coi soliti argo-
ne luterana, minacciarono Gebardo menti dei libidinosi corifei della ri-
della più atroce vendetta se non forma. Quindi si propose egli di
riparava l'onore di Agnese con ispo- conservare colla forza delle armi la
saila. Quindi agitato Gebardo dal- sede arcivescovile, e l' elettorato, ad
le pi il violenti passioni, cieco di onta che l'imperatore Piidolfo pro-
amore per Agnese , e dominato curasse d'illuminare l'aceiecato prin-
da perversi consiglieri, si appigliò cipe, fomentato dai principi lutera-
al riprovevole partito di abbraccia- ni. Ma il capitolo di Colonia, con-
re la pretesa riforma di Lutero, siderando vacante la sede e l'eletto-
COL COL 26 T
lalo^ nel i583 convocò i tre siati spingere dai confini i nemici. Gc-
deHeleltorato in Colonia, ove reca- bardo prima si rifugiò in Olanda,
ronsianche i ministri imperiali; e e poi in Strasburgo, ove ostinato
mentre Gebardo in Bonna, con iscan- ne' suoi errori morì nel i6oi,ri-
dalosa pompa, solennemente cele- meritando Sisto V il Farnese^ col
brava le sue nozze con Agnese, e donativo dello Stocco e berrettone
sfrontatamente invitava i cattolici benedetti i^Veclì).

a seguirne l'esempio, e a professa- nunzio apostolico Bonomo, an-


Il

re il luteranismo, il capitolo e l'as- che dopo eseguita la commissione


semblea pensò di provvedere alle della bolla di scomunica, e di le-
emergenze cui andava incontro. Nel posizione lanciata contro Gebardo,
primo di aprile in concistoro Gre- e i fautori e sostenitori della sua
gorio XIII scomunicò, depose e di- apostasia ed ereticali dottrine, si

chiaro ribelle Gebardo, e coraan- trattenne in Germania, e fu il

dò al capitolo di procedere all'eie- primo nunzio ordinario al Trailo


zione del successore. del B.eno. Così diede egli principio
Tal pontifìcia sentenza fu accol- alla rispettabile nunziatura di Co-
ta con giubilo dalla cattolica pò- Ionia, morendo in Liegi a'aS feb-
polazione di Colonia, e i due nun- braio 1587. Gli successe il vesro-
zi apostolici, che ivi si trovavano, vo Ottavio Mirto Frangipani, che
cioè i prelati Germanico IMalaspi- ebbe a successori distinti prelati,
na, e Gio: Francesco Bonomo, ve- fra' quali Pietro Luigi Carola, che
scovo di Vercelli, invitarono il ca- fu il primo nunzio di Colonia de-
pitolo a dargli esecuzione. Laonde cerato della dignità Cardinalizia,
per opera di esso fu eletto in ar- nel 164^ conferitagli da Innocen-
civescovo il principe Eineslo de'du- zo X. Vanno inoltre a cagione di
chi di Baviera, vescovo di Liegi e onore ramnienlati Fabio Chigi, che
amministratore delle chiese di Hil- divenne Papa col nome di Alessan-
deskeim, e di Osnabruck, il qua- dro VII, il quale non solo era sia-
le ebbe l' istituzione canonica dal to nunzio ordinario in Colonia, ma
Papa, e fu pure riconosciuto dal- contemporaneamente anche era stalo
l'imperatore, e da tutti. Frattan- come straordinario al congresso di
lo le truppe di Gebardo commise- Munstcr, al cui trattato di pace so-
ro nell'eleltorato i piìi esecrandi lennemente protestò. Quella pace si
eccessi, violenze e profanazioni, sic- conosce, come sopra dicemmo, sotto
che per alcun tempo Ernesto do- il nome di pace eli JVestfalia, o
vette sostenere le conseguenze di à' Osnabruck. Bartolommeo Pacca di
una fiera e fanatica guerra, di cui Benevento da Pio VI nominato
fu teatro il medesimo suo stato, luuizio a'27 giugno 1785, col ti-
Venne a ciò ajutato colla somma tolo arcivescovile di Damiata (chie-
di sessantamila scudi dal Pontefi- sapure che era stala conferita circa
ce Gregoiio XIII, e in altri modi un secolo addietro all'altro nun7Ìo
da Sisto V, dal duca di Baviera, Ercole Visconti), iisicd(-tle in Chio-
dai valoroso Farnese
Alessandro nia sino ai 4 ottobre i'"fì4, don-
governatore generale delle Fiandre, de passò, all'arrivo dell'arniata frari-

e dal capitolo, per cui in progres- cese repubblicana, colia stessa qua-
so potè ricuperare i dominii, e re- lifica di nunzio presso la rcal corte
266 COL COL
tli Portogallo, ila dove Pio VII, essere ancora la residenza dei tan-
a'23 febbraio 1801, il promosse to benemeriti rappresentanti della
al cardinalato. Ora è il decoro, come santa Sede, i quaU essendo stabili-

è il decano del sagro Collegio, ed ti pei tre elettori ecclesiastici del-


il terzo tra i nunzi di Colonia, che l' impero arcivescovi, cioè di Colo-
siano divenuti decani del Collegio, nia, Magonza , e Treviri , nella
giacché Tanara, e Paolucci, che furo- soppressione della loro sovranità
no nunzi di Colonia, furono poi deca- e dignità elettorale , restò aboli-
ni del sagro Collegio. Annibale del- ta anche la nunziatura , cui già
la Genga fu, nel i794j da Pio A I gli stessi elettori aveano date mol-
fatto nunzio di Colonia ; ma non te ferite, allorché massime si op-
potè penetrarvi per essere quella posero nei d' Achaffem-
congressi
città stata occupata dai francesi. burgo Eins {^Vedi),
i^T^edi), e di
Si trattenne egli in Augusta, in alla nunziatura di Baviera eretta da
Monaco, ed anche in alcune città Pio VI. Aggiungeremo qui, che nel
comprese nel distretto della nun- 1802 la sede arcivescovile di Colo-
ziatura di Colonia, situata di qua nia fu da Pio VII trasportata in
dal Reno. Pio VII il creò Cardina- Aqiiisgì'ana {^Vedi), per le istanze
le, e nel 1823, lo ebbe a successore di Napoleone Bonaparte, il quale
nel pontificato col nome di Leone XII. voleva fare risplendere quella città
Fu egli l'ultimo nunzio; cosicché si come prediletta di Carlo Magno;
può dire che il primo, e l'ultimo nun- laonde a' So maggio di quell'anno
zio di Colonia siano stati innalza- 1802 ne fu fatto vescovo ]Mario
ti suprema cattedra di s. Pie-
alla Antonio Berdollet di Basilea. In
tro; dappoiché prima ancora che seguito, e nel 1821 a' 26 luglio,
si stabilisse in Colonia una nunzia- lo stesso Pio VII, coU'autorità del-
tura ordinaria Re- al Tratto del la Bolla De salute animarum, ri-

no, e residente in Colonia, furono pristinò in Colonia la sede arcive-


talvolta qui spediti dai Pontefici le- scovile, colle tre attuali suffraga-
gati e nunzi per tra'tlarvi rile- nee, cui il successore Leone XII
vanti affari , e in mi congresso ,
nel concistoro de' 20 dicembre 1824
adunalo nell'anno 1579, Gregorio preconizzò in arcivescovo Ferdi-
Xlll inviò per suo nunzio monsignor nando Augusto Spiegel de'conti di
Giambattista Castagna, mentre era Desemberg, nato in Conchen, dio-
arcivescuvo Gebardo Truchses. Gre- cesi di Colonia.
gorio XIII lo creò poi Cardinale, e Fiorirono tra gli arcivescovi di
meritò nel i5go di essere creato Colonia, oltre summentovati, per-
i

Papa col nome di Urbano \ II. sonaggi di alto rango e di fami-


Questa celebre nunziatura che , glie sovrane, non che uomini di-
durò per piìi di due secoli, con im- stinti per santità di vita, per zelo
menso profitto delle provincie re- ecclesiastico, dottrina, e magnanime
nane , le quali per Io zelo de' nun- azioni. Ora di questa sede è arci-
zi siconservarono sino a' nostri gior- vescovo venerando Clemente Au-
il

ni quasi interamente cattoliche, fu gusto libero barone di Droste es


reclamata a Pio VII con vivissi- Vischering di IMunsler. A questo
mi voti dagli ecclesiastici di Co- illustre seggio fu egli traslatato nel
lonia, perchè pu Lesse la loro città concistoro del primo febbraio x83G,
,
, ,

COL COL 267


dal Papa regnante Gregorio XVI, riere, 11 capitolo godeva di una
dalla chiesa di Calamata in parti- grande autorità; l'elettore arcive-
bus. Ma dell' apostolico zèlo per la scovo non poteva intraprendere la
chiesa di Colonia si del Pontefice guerra, o nello stato negozi impor-
che dell' arcivescovo, come ancora tanti, senza il di lui consenso ; anzi
della benevolenza per essa dell'at- il capitolo poteva convocare gli sta-

tuale re di Prussia Federico Gu- ti dell'elettorato, senza l'annuenza


glielmo IV , si tratta ali articolo dell'elettore. S. Leone IX concesse
Prussia. nel 1049 a sette preti, o canonici
Prima la diocesi di Colonia era della cattedrale, di celebrare ogni
estesissima, e comprendeva persino giorno all'altare di s. Pietro i di-
alcune fortezze dei Paesi Bassi , e vini uffizi, coU'uso de* sandali, or-
molto si estendeva nella Westfalia. namento che allora a' soli vescovi
Nella sola città, oltre il gran nu- si concedeva. Ai medesimi nel i i5i
mero delle sue chiese, si contavano Eugenio III aggiunse la dalmatica,
diciannove parrocchie, e circa ses- la u)itra, il titolo, ed alcune vesti
santa monisteri e case religiose dei Cardinali, oltre il privilegio di
fra le quali le canonichesse di s. essere assistiti da sette diaconi, ed
Maria in Campidoglio, di cui si altrettanti suddiaconi tutti coli' uso

parla al voi. VII, p. aSo del Di- de' sandali, ed oltre altri diversi
zionario. Sulla restrizione di que- privilegi. Prima a dieci ascendeva-
sta diocesi è a vedersi l' abb. Gio- no le chiese collegiali di Colonia ;

vanni Bellomo, Continuai, della cioè s. Cercone, eh' era assai illu-

storia del Cristianesimo, Voi. I, al- stre, avendo un prevosto, un deca-


la pag. 129 e seg., ove tratta del- no, quindici canonici nobili, e do-
lo stato infelice della chiesa ger- dici presbiterali; s. Severino di ti'cn-

tnanica, della partizione de' princi- ta canonici ; s. Cuniberto di venti-


pati ecclesiastici, dei regolamenti quattro; s. Andrea di egual nume-
temporanei concernenti l' alto cle- ro; i ss. Apostoli di trenta; no-
ro, e quando in esso cessasse ogni stra Signora ad gradns di venti ;
esercizio di sovranità temporale, s. Giorgio di diciannove; s. Maria,
insieme alle zelanti rimostranze, col- o nostra Signora di Campidoglio
le quali Pio VII segnalò i primor- summentovata, dov'erano canonici
di del suo glorioso pontificato. e canonichesse, come pure in s. Or-
Il capitolo metropolitano di que- sola, e in s. Cecilia. Vi si conta-
sta chiesa era composto di settan- vano diversi ospedali, e trenta cap-
ta canonici , ventiquattio de' qua- pelle principali. Fra i monisteri
li capitolari, e trentasei domicilia- eranvi quattro celebi'i abbazie dei
ri. Erano tutti principi, conti ec. monaci benedettini, chiamate di s.

ad eccezione, di otto dottori pres- Pantaleone, s. Martino, nostra Si-


biterali, che senza far prova di no- gnora in Duytz, e Braweiller, oltre
biltà , entravano nel numero dei diverse altre, anche considerabilis-
capitolari, come regolò nel i474 sime, nella diocesi.
Papa Sisto IV. Le dignità erano Attualmente il capitolo si com-
il gran prevosto, il decano, il sot- pone di due dignità, la prima del-
to-decano, il canonico teologo, l'an- le quali è il prevosto, di dieci ca-
ticOj e nuovo diacono, ed il tcso- nonici numerari, di quattro onora-
,

j.'.jò COL COL


ri, di otto vicari, o pi'ebcndati, non talleri, anzi ha dichiarato che vuo-
che di altri preti e chierici addet- le intervenire alla funzione del get-
ti all'ufliciatura della metropolita- tito della prima pietra benedetta.
na. L'arcivescovo destina il teolo- Vari principi e popoli alemanni,
go, e il penitenziere dal ceto degli considerando unaColonia come
otto canonici o vicari. La cura delle pili belle città Germania, di

delle anime, annessa alla cattedra- concorrono con materiali, ed offer-


le, è sottoposta al capitolo, che la te al compimento medesimo. L'in-
lìi esercitare da un capitolare scel- terno di questa cattedrale è gran-
to dall' arcivescovo ,
per cui ev- dioso, e soprattutto mirabile n'è
vi nella cattedrale il fonte battesi- il coro. Quivi si venerano molte
male. Nella città vi sono altre quat- insigni reliquie, e dietro al coro
tro chiese parrocchiali , e cpnndici in una cappella illuminata da varie
succursali, un nionistero di religio- lampade, e dentro una cassa d'ar-
si, e tre di monache, oltre diverse gento ornata di pietre preziose, una
confraternite, e pie istituzioni. Cosi costante e certa tradizione crede si

pure non manca Colonia di semina- conservino i corpi dei tre re ma-
rio, di monte di pietà, di episcopio, gi, i quali adorarono Gesìx Cristo
non però annesso alla metropolita- nella sua nascita. È da notarsi, che
na, e di cimiterio fuori della città. "vicino a questa cappella sono de-
In tutta la diocesi seicento ottanta poste le viscere di Maria de Medi-
sono le parrocchie, a cagione di ci regina di Francia che mori in
sua vastità. La mensa ad ogni nuo- Colonia a' 3 luglio i64'2, dopo es-
vo arcivescovo è tassata nei libri servi dimorata circa diciotto mesi.
della camera apostolica, a fiorini Alcuni osservarono su questa sin-

mille, essendo l'annua rendita del- goiar combinazione, che le viscere


l'arcivescovo dodici mila talleri. d' una madre di tre re, fossero vi-
11 duomo o cattedrale di Colo- cine ai corpi di tre re. Una iscri-

nia è dedicato a Dio, e al princi- zione latina, posta ove si conserva-


pe degli apostoli s. Pietro. Gran- no corpi de' santi re magi, dice
i

dioso è l'edificio eseguito con gusto come s. Elena madre dell impera-
gotico nel secolo XIII, e sarebbe tor Costantino avendo fatti tras-
al certo una delle più belle, e ma- portare dall' oriente in Costantino-
gnifiche cattedrali se fosse termina- poli i sagri corpi, li pose nella son-
lo. A
tal elTetto il regnante Fede- tuosa basilica di s. Sofia ; e che
rico Guglielmo IV re di Prussia, avendo Costantino mandato al go-
nel settembre i84i accordò la sua verno di Milano il suo favorito s.
annua sovvenzione di diecimila scu- Eustorgio, riuscì s\ grato al popo-
di pel compimento della sontuosa lo che lo volle per vescovo. Quin-

fabbrica, quando però le pubbliche di recandosi il santo dall'impera-


conti ibuzioni in favore del me- tore perchè approvasse la sua e-

desimo sagro oggetto producano saltazione, Costantino lo regalò di

egual somma. Ne' primi poi del molte reliijuie, e dei corpi de' san-
coirente anno il nìedesimo sovrano ti re magi , i quali portò seco a
ha aumentato la sua sovvenzione Milano, non senza divino prodigio.
pel compimento della cattedrale, Ivi si venerarono per circa sette

assegnandole annui cinquanta mila secoli; finché, avendo l'imperatore


COL COL 269
Federico I presa Milano a' a feb- pi rammenteremo, che nel i44^^
braio 162, donò i santi corpi a
I Eugenio IV depose 1' arcivescovo di
Renoldo, o Rainaldo arcivescovo di Colonia perchè favoriva il concilia-
Colonia, che li ripose nella catte- bolo di Basilea e i nemici della
drale l'anno i 164 agli 11 luglio. santa Sede ma tornato in Roma
;

V . il p. JMenochio, Sluore, toni. I, Enea Silvio Piccolomini ambascia-


pag. 28, cap. XVII, dove tratta tore imperiale, indusse il benigno
come li corpi delli tre re magi Eugenio IV a restituirlo al gra-
fossero portati in Costantinopoli, e do primiero. Avea poi Innocenzo
di là trasferiti a Illilano, e Jiiial- XI nel 1686, ad istanza del re di
viente in Colonia. Francia, creato Cardinale Gugliel-
Avanti di parlare dei concilii di mo di Fustemberg, già canonico di
Colonia, si dirà del suo elettorato Colonia; ma conosciuti i motivi di
sovrano il più potente de' tre elet- lamento sopra di lui portati dal-
torati ecclesiastici del sagro romano l'imperatore Leopoldo I, il detto Papa
impero, e de' suoi doniiiiii. Lo sta- negò di confermare la sua elezio-
to dtlTantico elettorato di Colonia, ne in arcivescovo ed elettore di Co-
possedeva in un esteso paese molti lonia, sebbene avesse avuto quat-
territori, separati gli uni dagli al tri. tro voti di più del suo competito-
La porzione principale unita sten- re Giuseppe Clemente di Baviera.
devasi lungo il Reno fra i ducati Ciò fece produrle una rottui-a tra
di Juliers e di Beig per lo spazio la coite di R.oma, e quella di Fran-

di ottanta miglia. Era di poca lar- cia, la quale credendosi otiesa per

ghezza, e faceva parte del circon- altre pretensioni, colla legge del piìi
dario del basso Reno. Possedeva l'urte, occupò Avignone, ed arrcst(>
pure nel circondario di ^Aestfalia, in Parigi il nunzio Ranuzzi.

i ducati di Westfalia, di cui Arens- L' elettore ai'civescovo di Colonia,


berg era la capitale, e la contea di per privilegio, vestiva di rosso alla
Recklingausen. Confinava questo elet- lòggia di un Cardinale, siccome le-

torato coi ducati di Cleves, di Guel- gato nato della s. Sede, ed Urbano
dria^ di Berg, di Juliers, e coH'eletto- Nili nel i63o gli diede il titolodi
rato di Treveri. I suoi stati provin- cminentissimo. Batteva moneta come
ciali erano composti di prelati , di sovrano indipendente, portava i ti-

nobili, e di cittadini. I comizii del- toli di altezza elettorale eminentis-


l'arcivescovo ordinariamente si te- sima, duca di e d' An-
Westtàlia
nevano a Bonna, suo soggiorno. I gria; titoli 1180 da
datigli nel
soli cattolici avevano nello stato Federico I imperatore, dopo che
pubblico esercizio di religione; pe- ebbe proscritto dall' impero Enrico
rò eranvi de' riformati , e luterani il Leone, duca di Sassonia. Posse-
in Odenkirchen, in Rheimberg, e deva inoltre le contee di Arensberg,
in Mulheim. di Hoclistaden ed altre. L' arcive-
Oltre gli addotti esempi di Er- scovo in qualità di elettore, era ar-
manno, e Gebardo, iR.omani Pon- per 1' Ita-
ci-cancelliere dell' inqiero
tefici esercitarono la loro suprema lia.11 primo ad assumere quota
autorità sugli arcivescovi di Colo- denominazione fu Arnoldo II ; ma
nia , benché sovrani, ed elettori dopo che gì' imperatori non passa-
dell' imperatore. Fra gli altri eseia- rono pili ili Italia, tralasciarono gli
ayo COL COL
arcivescovi di Colonia di csercitni-- come avvertimmo, non potesse fcr"-

ne le funzioni: non pertanto ad es- marvisi che per tre giorni, e con
si apparteneva la custodia dell'ar- piccolo tnmo. borgomastri poteva- 1

chivio degli atti italiani. Nei tempi, no prorogargli il tempo di sua re-
che alla elezione dell' imperatore sidenza in Colonia. L' elettore man-
concorsero tutti gli stati dell'impe- teneva una guardia del corpo sot-
ro, e che soltanto i primari stati to il nome di Trabanti-Arcieri, ed
vi ebbero qualche prerogativa, tra un reggimento di guardie a piedi.
questi fu l'arcivescovo di Colonia. L'ultimo arcivescovo elettore fu
La dignità di questo arcivescovo l'arciduca MassimiHano
d' Austria
nell'impero, gli fece conseguire quel- fratello di Giuseppe II, che mori
la elettorale nel secolo XIII, cioè nel i8oi, mentre in pari tempo
quando il diritto di
im- eleggere 1' era amministratoie del vescovato
peiatore de' romani fu ristretto ad di Munster e gran maestro dell'Or-
alcuni principi dell' impero, ad e- dine teutonico. Finalmente 1' elet-
sclusione di tutti gli altri. Tutta- torato di Colonia, conquistato nel-
Tolta suir epoca dell' istituzione de- l'anno francesi, dopo
1
794 tl^i il

gli elettori del romano impero, vuol congresso di Rastadt del 1798, ed il
leggersi il relativo articolo di que- trattato di Luneville del 1801, tran-
sto Dizionario. Frattanto diremo, ne piccola porzione di territorio,
che fra i diritti e privilegi dell' e- data al gran duca d' Assia-Darm-
Jettore di Colonia, oltre quelli co- stadt, fu incorporato alla Francia,
muni agli altri elettori, v'era di e passò nell'anno i8i4 sotto il do-
consagrare l' imperatore, e il re dei minio della Prussia.
romani quando la coronazione a-
vesse luogo nella sua metropolita- Concili di Colonia.
na, o nella sua diocesi ; ed alter-
nativamente coir elettore di Ma- Il primo concilio di Colonia, se-

gonza, quando la cerimonia si fa- condo alcuni, è quello celebrato


cesse fuori dei loro stati; così nell'anno 34^ sotto il Pontefice s.

venne stabilito nel iGo?. Dava il Giulio I ; presieduto da Massimino


voto pel secondo nel collegio elet- vescovo di Treveri, contro Eufra-
torale; sedeva a sinistra dell'impe- te vescovo di Colonia, il quale ne-
ratore, ma cedeva la mano all' e- gava la divinità di Gesù Cristo,
lettore di Magonza, fuorché nella come si ha dal Labbé t. II, dal-
propria metropolitana, neli' Italia, l'Arduino tom. I, e nella Collect.
e nella Francia, ne'quali luoghi in- Cono. Tuttavolta viene da altri
cedeva a sinistra dell' imperatore. I creduto supposto.
di lui sudditi erano privilegiati con- secondo fu adunato per vole-
Il

tro la camera di PiotAveil nelle a- re, Carlo Ma-


e coir intervento di
zioni tanto reali,che personali, e gno, nell'anno 782, per trattare
potevano appellare dal di lui giu- affari risguardanti la disciplina, co-
dizio, quando la somma contesa me apprendiamo dallo storico Egi-
passava cinquecento fiorini. Mante- nardo, nella Regia Collect. t. XVIll,
neva il tribunale criminale, e i suoi e in Labbé t. VI.
ministri in Colonia, benché fosse Il terzo fu celebrato nell' 870,
città imperiale e libera, ed egli, egualmente sulla disciplina, giac-
COL COL ?.7l

(Ile nel concilio di Roma cleir8645 le suir imperatore Enrico V, che


< confermata la deposizio-
la stata vi fu scomunicato per 1' affare del-
ne di Gontario vescovo di Colonia. le investiture ecclesiastiche. Regia
Vi\gìad ann. 864, E.egia XX, Lab- t. XXVI, Labbé t. X, ed Ardui-
bé VIIL no t. VI. Aggiunge il Lenglet, an-
Il quarto ebbe luogo nell' 87.3, che sopra r arcivescovo di Magon-
sopra la disciplina della Chiesa, e fu za. Usperg. in Chronicon.
presieduto dall' arcivescovo Co-
di Il duodecimo nel 11 18, fu te-

lonia Wilberto. Labbé t. IX, Ar- nuto pure contro Enrico V. Regia
duino, t. VI. XXVI, Labbé t. X, ed Arduino t. \I.
11 quinto venne convocato nel- Il decimo terzo nel 11 32, in cui
r 877, per l'approvazione del mo- fu eletto arcivescovo di Colonia
nistero fondato alle monache dal Brunone. Mansi, tomo II.
vescovo d' Hildesheim Alfrido. JMan- Il decimo quai'to venne tenuto
si t. L nel 1260 ai 12 marzo. Corrado
II sesto fu tenuto nel primo a- arcivescovo di Colonia fece pubbli-
prile 886, per rinnovare gli aiili- care quattordici canoni di discipli-

clii canoni, e le censure contro gli na pel clero secolare, e diciotto


usurpatori de' beni delle chiese, gli pei monaci. Il primo è contro i
oppressori dei poveri, e i maritaggi concubinari il settimo dichiara che
;

incestuosi. Regia t. XXIV, Labbé le chiese dei canonici che non han-

t. IX, ed Arduino t. VI. no dormitorio, ne faranno fabbri-


Il settimo nel C)65 in favore care a spese comuni, e i canonici
del capitolo di s. ]\Iartino di Lie- che hanno, vi dormiranno, se-
lo
gi, alartene, Collectio ìiova, t. VII. condo r antica disciplina. Fu inol-
L'ottavo nel io55, o lo'iG piìi tre ad essi proibito con frequenza
probabilmente fu fatto convocare il mangiare fuori del i-ecinto delle
da Papa Vittore II, per la pacifi- chiese, per essere così pronti al-
cazione di Baldovino e GolTredo l'uffiziatura, e si raccomandò l'os-
conti di Fiandra, Enrico 111
con servanza delle regole. Angl. t. !_,

il Negro re di Alemagna. Regia, Labbé t. XI.


t. XV, Labbe t. XI, ed Arduino Il decimo quinto, che alcuni
t. VI. chiamano sinodo, si tenne nel 1266;
11 nono venne tenuto nel 1076 a' 20 maggio. In esso l'arcivescovo

da Ildebaldo arcivescovo di Colo- Engelberto, di consenso del suo ca-


nia, nel quale un empio ravveduto pitolo, e del clero di tutta la dio-
e penitente, giurò di essere stato cesi, si con un decreto di
scagliò
prodigiosamente reintegrato degli oc- quarantacinque articoli, contro le
chi, per l'intercessione di s. Annone, ingiustizie e le violenze, che si era-
j quali occhi avea perduti per aver no introdotte da quindici anni per
bestemmiato il venerabile nome di la vacanza dell' impero, e a danno
Dio. Gallia Chrisiìana t. IH. de' chierici, e de'beni di Chiesa. Vi
decimo fu celebrato a' i5 a-
Il furono pronunziate le censure eccle-
prile I I i5, dal legato Conone, con- siastiche anche contro coloro che
tro l'imperatore Enrico V. Labbé impediscono la celebrazione de'sino-
t. X, Arduino t. VI. di, e celebrano nei luoghi interdet-
L'undecimo nel 1 1 16 egualmen- ti. Angl. t. I, Labbé t. XI.
272 COL COL
Il decimo sesto venne convocato di camice. Labbé t. IX, Arduino t.

lu'l 1280 dall'arcivescovo di Co- VII.


lonia Silledo, nel quale sta])iliron- ventesimo fu tenuto a' 3 r ot-
Il
si diciotto canoni, risguardanti la tobre i322, dallo stesso arcivesco-
disciplina, e l'amministrazione dei vo Enrico, da due vescovi, e dai
sagramenti. Considerevoli sono quel- deputati degli assenti. Vi si rimiova-
li, che proibiscono ai monaci ed al- rono ed autorizzarono come provin-
le monache l'avere peculio, di riceve- ciali, gli statuti e emoni sinodali, che
re r estrema un/ione avanti l' età r arcivescovo Engelbcrto avea fatti
di quattordici anni ec. Labbé t. XI, per la diocesi di Colonia nel 1266,
e Arduino t. VII. afllne di reprimere le violenze con-
Il decimo settimo nel i3oo fu tro gli ecclesiastici e i beni di chie-
presieduto da Yiboldo arcivescovo sa, liegia t. XXIX, Labbé t. XI,
di Colonia, ed in esso si formaro- e Arduino t. VII.
no ventidue statuti sulla disciplina, Il ventesimo primo fu provin-
massime sulle disposizioni testamen- ciale, e fu celebralo nel i4i3. la
tarie de' chierici, contro gli usurai, esso si comandò la festa de' dolori di
p i cercanti. IMaria Vergine, contro gli vrssiti, i

decimo ottavo fu tenuto nel


Il quali con sacrilego furore lacerava-
i3o6, contro gli eretici Ceguardi. no le immagini della ss. Vergine
Lenglet, TavoleUe Crono/ogiche. dal dolore trafitta. Labbé t. XI T,
II decimo nono si adiuiò nel Rinaldi e Spondano, Aiinali eccle-
i3io a' 9 marzo da Enrico arcive- siastici ad ami. i4i3.
scovo di Colonia, e per ordine di Il ventesimo secondo ebbe luogo
Clemente V. Vi furono presenti nel 1423, e fu convocato da Thier-
tie vescovi, e vi si emanarono ven- ry arcivescovo di Colonia. In esso
totto canoni per riparare ai disor- si fecero undici regolamenti. Sono
dini vigenti, e fare rispettare la da notarsi quelli , che uepongono
iunnunità, e i chierici mal menati dall'ordine i chierici incontinenti,
a cagione di loro condotta. Si co- dopo canoniche ammonizioni; che
le
mandò a' parrocchiani di ricevere ordinano, che i curati non debba-
la comunione pasquale dal curato, no prendere i mendicanti per cu-
alle religiose la clausura, ed ai re- rati, quando possano averne degli
ligiosi l'osservanza del voto di po- altri. Si presero provvidenze contro
veità. Venne proibito ai protettori le eresie di IIus, e di Vicleffo;
delle chiese di esigere emolumenti verniero sconnmicati quei signori
per le loro funzioni ; e si proibì di che proibiscono ai sudditi di aver
leggere le epistole, e gli evangeli commercio cogli ecclesiastici, e di
da quelli, che non sono negli ordi- tributar loro il rispetto dovuto. Lab-
ni sagri. Sì comandò che 1' anno bé t. XIL
cominci dalla festa di Natale, se- Il ventesimo terzo, ma provin-
condo il costume della Chiesa ro- ciale, nel i4t'2, fu tenuto dal cele-
mana; s'inculcò la clausura alle bre Cardinal di Cusa legato di Ni-
monache, e venne stabilito che i colò V
Germania, e per la pri-
in
campanari sapessero leggere, per ri- ma volta fu formato un regolamen-
spondei'e a' sacerdoti, e che duran- to sulla esposizione della ss. Euca-
te r ufficio divino andassero p<u"ati ristia. Venne ordinato che ogni tre
COL COL 273
anni si adunerebbe il concilio pro- fede; l'istituzione dei teologi, la
vinciale di Colonia, ed ogni anno proclamazione o pubblicazione de-
il sinodo nelle diocesi, coli' obbligo gli ordinandi la saggia scelta dei
;

di doversi leesere in essi le opere ministri della chiesa ; la i-esidenza


di s. Tommaso
Aquino, sugli d' dei decani, abbati, e superiori del-
articoli di fede,sagramenti ec. Labbé le canonichesse ; la moderata visi-
t. XIII, Arduino t. IX. ta delle diocesi ; la riforma degli
Il ventesimo quarto, l'anno i470, abusi ne' ministri ; la comunione
fu convocato da Roberto arcivesco- sotto una sola specie ; la decenza,
vo di Colonia, e versò sulla giu- e il buon ordine nelle processioni ;

risdizione ecclesiastica. Ibidem. la frequente celebrazione dei sino-


Il ventesimo quinto, del i^qi, di per trattarvi ciò che appartiene
fu convocato dall' arcivescovo Er- alla fede, ai costumi, alla discipli-
manno di Hess , ed egli rinnovò na, e alla correzione degli abusi.
col suo zelo tutti gli statuti, rego- L' imperator Carlo V approvò ta-
lamenti, e canoni de' precedenti li articoli con sue lettere patenti,
concili. Lenglet, Tavolette cronolo- ordinando a tutti i suoi sudditi
giche. di osservarli. Regia t. XXXV, Lab-
ventesimo sesto fu tenuto nel
Il bé t. XIV, Arduino t. IX, e Di-
i535 o i536 dall'arcivescovo Er- zionario de' Concilii pag. 1 00.
manno di Weiden, che allri chia- COLONIA. Sede vescovile della
mano di Meurs, o di Wida, e del terza Cappadocia, nell'Armenia mi-
quale si parlò superiormente pri- nore, neir esarcato di Ponto, sotto-
ma che fosse stato deposto, e de- posta alla metropoli di Mocesa , o
caduto siccome luterano. Egli v'in- Giustinianopoli. In questa città di
tervenne co' suoi suffraganei ed al- Asia fu stabilita la sede episcopa-
tre persone, e vi si trattarono mol- le nel quarto secolo , e secondo
te materie importanti, massima- gli atti del concilio di Efeso ,
può
mente sopra la dottrina, e la di- essere la stessa Colonia nominata
sciplina ecclesiastica. I canoni sono da Porfìrogenito, e da esso posta
divisi in quattordici articoli, ed o- nell'Armenia minore. Dipoi si chia-
gni articolo contiene savissimi de- mò Tax-ara, e sette vescovi vi eb-
che risguardano pure le ve-
creti, bero la sedej altri dicono, che Ta-
nerande cerimonie della Chiesa, e xara fu la seguente Colonia.
persino le scuole, gli stampatori, i COLONIA, o COLONEA. Sede
librai , i sinodi , e le visite episco- arcivescovile della prima provincia
pali. Regia tom. Labbé XXXV , di Armenia, nell'Asia, nell'esarcato
tom. XIV, Arduino tom. IX, e il di Ponto, sotto la metropoli di Se-
Dizionàrio portatile de' Concilii j baste, giusta la notizia di Leone
P- 98. il Saggio. Secondo Niceta, chiamossi
Il ventesimo settimo si adunò pure Taxara. La sede arcivescovile
nel 1549, sulla disciplina, da A- rimonta secondo Commanville al
dolfo arcivescovo di Colonia, per nono secolo, e sei vescovi vi ten-
cui formaronsi diversi statuti per i nero la sede, col titolo di arcive-
bisogni della Chiesa, come il rista- scovi. fa menzio-
Procopio, che ne
bilimento delle scuole, 1' esame de- prima era un castello
ne, dice che
gli studenti sui costumi e sulla da Pompeo fortificato dopo aver ,

VOT. XIV. .8
,

•274 COL COL


sottomessa la provincia, e che quin- e Cartagine stessa fu colonia di quel
di r imperatore Giustiniano 1 fece celebre popolo. Così Argo, Tebe ed
ristabilire. Atene, furono fondate da Inaco,
COLONIA. Vocabolo, che presso Cadmo , e Cecrope. Ma a Roma
gli anlicbi indicava un popolo man- nei primitivi tempi sembra essere
dato ad abitare un paese, od una meglio riuscito il modo di formare
parte di paese colle leggi della Cil- colonie. Colle emigrazioni i barbari
là {Vedi), da cui veniva manda- popoli del settentrione, spintivi dal-
to, e prendevasi ancora pel luogo l'incremento della popolazione, dal-
stesso. Oggi dai geografi si dicono l'inclemenza de' climi, dalla man-
colonie i paesi al di là dei mari canza di sussistenza, dalla sterilità

di Europa, che sono posseduti da- dei loro paesi, o dall'avidità d'im-
gli stati europei, e colonie ancora padronirsi delle proprietà altrui, oc-
si dicono le nuove città fabbricate cuparono le piìi amene e feraci re-
da uomini, che si recano al di là gioni del mezzogiorno ; e quindi
dei mari , lungi dalla patria loro. quelle emigrazioni ed irruzioni pos-
Dai Munii ìpii [Tedi) furono molto sono dirsi equivalenti ad altrettante
dilTerenti le colonie ; imperocché colonie. L'origine poi delle colonie
queste nacquero primieramente dal- fi-ancesi vuoisi ripetere da que' fa
l'avauzare i terreni nel contado, e mosi corsari, che col nome di fdi-
il popolo nella città; onde la re- bustieri, riunendo una barbarie sen-
pubblica romana volendosi sgrava- za alcun rimorso, ed un eroico co-
re delle persone soverchie le man- raggio sorprendente disputarono ,

dava fuori a lavorare qiie' terreni, agli spagnuoli discuopritoii e con-

i quali con certe cerimonie, e con quistatori del nuovo mondo, ed ai

mollo ordine erano loro assegnali; caraibi originari di quei deliziosi e


dal che furono detti coloni gli abi- ricchi paesi , le isole meridionali
tatori, e colonie si dissero i terileni della vastaAmerica. Altre coionio
loro assegnati. Or venendo all'ori- furono formate in diverse parti del-
gine della voce colonia , sembra che l' Asia, e dell' America dagl' intra-
venisse dal coltivare, e lavorare i prendenti, e fortunati avventurieri;,
terreni. Così il Dizionario della lin- che sursero dal secolo decimoquin-
gua italiana. to in poi, anche pel fervido entu-
Dal Dizionario delle Origini si os- siasmo delle scoperte, coronate da
.serva, che la riportata definizione è prosperi successi. A queste pertanto
riferibile pi'inci pai mente alle colo- si deve altresì 1' origine delle varie
nie di Pioma , delle quali qui in colonie fondate dagl' inglesi , olan-
particolare tratteremo. desi, ed altre nazioni europee ; ma
Gli antichi spesso formavano co- delle une, e delie altre si parla
lonie, quando aumentandosi in mo- nel Dizionario ai rispettivi articoli.
do eccessivo la popolazione di un Ritornando ora al primo assunto,
paese , mandavano i meno agiati diremo che i romani per più i-a-
abitanti sotto un capo riuniti ad gioni deducevano le colonie, cioè,
invadei'e, ad impadronirsi di altre o per esonerare la città di Roma
terre , ed a stabilirvisi. In questo dalla gente miserabile, dalla sover-
roodo i Fenici conquistarono parte chia moltitudine, e dalla irrequieta
delle isole vicine al IMediterraneo ed oziosa plebe, ovvero per valido
,

COL COL 275


freno de" popoli conquistati , e per fu poi successivamente imitato da
propugnacolo dell'impero contro le Giulio Cesare, dai triumviri, da Au-
incursioni de' barbari, e finalmente gusto, e dagli altri imperatori, che
per riposo , e premio de' soldati istituirono colonie militari. Non sem-
vincitori, o veterani, benemeriti per pre però si deducevano dai citta-
aver servito lungo tempo e con , dini romani, ma sovente ancora dai
valore nelle romane milizie, e talo- latini, e talvolta parte dagli imi, e
ra col nome delle loro legioni cui parte dagli altri. Le colonie de' cit-
appartenevano, come Oraiige Se- tadini ronjani, non tutte però, gode-
cundaiionim , Arles Sexlanorwn vano del jus pubblico romano, ma
Frejiis Octavanorum, e così dica- tutte bensì del privato, il quale ap-
si delle altre ancora, a cui non solo è pellavasi jus Quirilum, e consisteva
rimasto il nome del fondatore, ma nel jus de' matrimoni! [contuhernìa
anco quello di colonia, come Co- chiamavano i romani, i matrimonii
lonia Flavia, Colonia Julia-Hispel- degli stranieri), nel jus de' testa-
la , Colonia. Julia-Sutrina, Colonia menti, eh* era una facoltà di testa-
Senensis, Colonia Trajana, per non re, secondo le leggi di Roma, e di
dire di molte altre. In tutti gì' in- adire all' eredità de' cittadini ro-
dicati casi deducevansi le colonie mani nel jus delle tutele, poiché
;

nelle città conquistate, perchè fos- non vi erano ammessi nel romano
sero espulsi ed impedita
i nemici, impero, che i cittadini di Roma ;

ne fosse 1" occupazione o perchè , nel jus delle appellazioni, godendo


talvolta stimavasi opportuno, che i i cittadini romani, in qualsivoglia
romani insieme cogli abitanti con- parte si trovassero, il diritto di ar-
quistati abitassero; in tutti i modi restare la giurisdizione de' magistra-
rifulge la saggia, e profonda politi- ti locali nelle loro cause , con ap-
ca di quel popolo, che per antono- pellare o a Cesare, o al senato, in-
masia fu detto il popolo re. Sem- nanzi a' procedeva al ter-
quali si

pre poi in tutto, o in parte si di- mine della causa


; ed in altri pri-
stribuiva il territorio della città, da vilegi in fine, che si possono leg-
tre deputati della repubblica chia- gere nel Sigonio, De antiquo jure
mati perciò triumviri. Sulla quale civiuni ronianorum libri duoj De
accortezza de' romani nel dichiara- antiquo jure Italiae libri tres ; De
re colonie le città conquistate, eb- antiquo jure provinciarum, Venetiis
be ad esclamare Cicerone : Ope- i56o.
rac prelìum est diligentiam rnojo- Consisteva il jus pubblico di Ro-
rum recordari, qui colonias sic ido- ma ne' suffragi, ne' magistrati , nel
iieis in locis cantra suspicionem pe- censo, e ne' tributi. jus dei Era il

riculi collocarunt , ut esse propu- suffragi, la voce deliberativa con


gnacula impcrii videantur. le tribù romane (alle quali erano
Le colonie de' romani furono di ascritti coloro che godevano di tal
due specie, civiche se vi si manda- diritto ), per la creazione de' roma-
vano i cittadini e militari se ai, ni magistrati ; e ciò le colonie fa-
soldati si assegnavano. Fu Siila che cevano da principio con inviare in
pel primo cominciò a dividere i Roma i propri deputati; ma dipoi
campi ai valorosi soldati in premio per ordine di Augusto , con tras-
delle loro fatiche, e tale esempio metterne la nomina sigillata. Il jus
,

i'j6 COL COL


de' magistrali consisteva nella fa- centurioni , o capitani , e con esso
coltà di essere ammessi alle cariche battevano i loro soldati. I medesi-
della repubblica, qualora fermasseio mi latini, appena avevano esercita-
il domicilio in Roma. 11 /us del to carico, e magistrato nella pro-
censo faceva, che nella enumerazio- pria città, divenivano cittadini ro-
ne, o tassa delle persone e de' beni mani con potestà di suffragio.
di ciascuno , non si enumerassero Si reggevano le colonie dell'una
avanti i commissari inviati sul luo- e dell'altra specie con le leggi ro-
go ; ma in Roma stessa tra le an- mane, coi propri magistrati all'uso
tiche tribù della città, per cui dis- di Roma, e consimili distinzioni di
se Cicerone, essere il vero segno ordini.Né tutte erano tali le colo-
della piena cittadinanza di Roma. nie romane o latine, perchè vi si
Pel jus de' tributi, erano tali co- fossero trasferiti coloni romani o
lonie esenti dai tributi e contribu- latini, ma a molte n'era comuni-
zioni ordinarie, mentre le altre sog- cato l'onore, e il privilegio per al-
giacevano ad un' annua pensione , cun merito da esse acquistato col
se pure non ne venivano esentate popolo romano. E qui non sarà
in forza di privilegio particolaie discaro di dare alcun cenno ezian-
come talvolta si fece con alcune co- dio sulle città federate de' romani.
lonie della prima specie. Ecco poi Queste erano di due sorti, cioè alcune
come qualifjcavasi la diversità del- non mai state nemiche de'romani, né
le Colonia ci^'ium Roma-
colonie : mai da loro soggiogate, ed altre
norurn siiie sii/fri/gio; Colonia ci- che dalle armi della repubblica era-
viuni Ronianoiuni cuni suffragio; e no state sottoposte all' impero. Le
i cittadini dell'una, e dell'altra spes- prime erano confederate e amiche
so avevano uno stesso divieto di eser- del popolo romano; non così era-
citare arti vili. no le seconde, che dopo aver avu-
Le colonie latine non godevano ta guerra coi romani, erano state
il jus della cittadinanza romana, ma debellate dalle armi loio. Federate
iljus dell'antico Lazio , del quale erano dette perchè restavano sog-
erano propri tuttavolta non piccoli gette al dominio di Roma sotto al-
privilegi. I latininon erano repu- cuni patti, e condizioni, e sotto il

tati stranieri né in Roma né ne- , peso di iilcuue dipendenze, ossequi,


gli eserciti ove militavano in coorti e tributi pattuiti, \ivevano però
distinte dagli ausiliari, ed incorpo- con proprie leggi, e con propri ma-
rate colle legioni romane, e perciò gistrati, ma non partecipavano né
con maggiore stipendio. Se un cit- della cittadinanza, né di alti"0 dirit-
tadino romano trasferiva il domi- to romano, cosicché in ciò erano
cilio in alcuna città latina , non inferiori ai municipi. Soggiacevano
perciò perdeva la romana cittadi- a tributi, gabelle, e dazi molto di
nanza, come succedeva se andava più che i municipi, e le colonie;
altrove. I latini pel plebiscito di Li- non tutte pei-ò in un modo, ma
vio Druso, e di Cajo Gracco, non diversamente secondo la diversità
erano battuti d'ordine di alcun ma- delle convenzioni. Perciò dagli scrit-
gistrato con flagelli e con verghe, tori è collocata la loro condizione
ma come i romani con viti, istru- in terzo luogo rispettivamente ai
menlo che portavano in mano i romani, cioè sotto i municipi e le
COL COL inj
colonie, e sopra le prefetture, i fo- na ai servi ascrittizi e coloni, e che
ri, i conciliaboli, ed i popoli dedi- non potevano i proprietari de'fon-
tizi, che soffrivano la più dura sor- di cacciare da essi i coloni e gli
te, godendo soU:into della libertà, agricoltori. Finalmente il Macri dice,
che li distingueva dagli schiavi. Il che per colonia presso gli ecclesiasti-
Cancellieri a pag. 5 del suo 31ercato ci s' intende una parte di terra, col
dice, che le colonie romane ave- suo casamento, cioè per tanto spazio
vano il Campidoglio, le terme, e quanto può coltivare un contadino;
i teatri. altri la chiamarono Calonicam, co-
Presa poi la voce colonia dalla me si legge nel sinodo Valentia-
coltivazione, e lavorazione de' ter- no : » Unam Colonicam vestitam
reni, gli agricoltori, essendo di tre " tribus mancipiis dotis gratia eis
classi, proprietari che coltivano le » confeiat". Cap. IX.
proprie terre, coloni che coltivano COLONNA FAMIGLIA. L'eruditis-
quelle altrui, e mercenari o lavo- mo conte Pompeo Litta benemeri-
ratori col soldo, ecco come il eh. to della veridica e dettagliata storia
Martinetti, nel suo erudito Codice delle Famiglie celebri italiane, che
de' doveri^ ^'p^g- 44^ li classifica: con tanto plauso, e con isplendida
f Sono della classe de'coloni o col- edizione pubblica in Milano , non
» ti valori tutti quelli, che tengono dubita di atfermare, che la famìglia
» in affitto o società le terre altrui, Colonna fu sempre partigiana del-
»> per coltivarle, e farvi profìtto. l'impero, e perciò fu capo della fa-
» Tali sono: i." Li mercanti di zione ghibellina non che di qua-
,

w campagna, ed altri affittuari del- si tutti gli scismi, ed in conseguen-

» le terre altrui: i° I coloni par- za spesso nemica de'sovrani Pontefi-


» ziali nelle tenute, che devono con- ci. E varie volte, a cagione di sua

» tribuire ai padroni una quota influenza e possanza, fece tremare


»» de'prodotti, variabile a seconda Pioma, come quella che nelle sue
» delle convenzioni: 3.° I mezza- estese signorie, non ebbe mai l'u-
» roli degli orti, terre, giardini, e sata subordinazione di feudatari al
» vigne, secondo le quote stabili- sovrano, mentre il solo atto di vas-
« te"- Il Borgia poi, Difesa del sallaggio consisteva nella prima in-
dominio temporale della sede apo- vestitura, che era ad essa data dal
stolica, tratta sull'argomento, dicen- Papa, senza che ricevesse l' investi-
do, che i coloni non erano istx'O- tura di tutte le terre, che da tem-
dento de'fondi, ma persone libere po immemorabile possedeva. Tene-
ne' loro acquisti a differenza dei ser- vano i Colonnesi tribunali con du-
vi; che è falso che Giustiniano fa- plice giurisdizione sì civile che cri-
cesse giudici dei coloni, e dei sei'- minale in qualunque istanza ; ave-
vi i padroni e i proprietari de'fon- vano fortezze ben guarnite, milizie
di, ed aggiunge notizie sul preteso con particolari insegne, ed abbiamo
jiis de'padroni, sul peculio de'colo- dalle storie che facevano guerre,
ni, e sui servi, sulle liti dei colo- paci e leghe, A ragione può dir-
ni come trattate; anzi riporta l'ordi- si, che la famiglia Colonna è una
ne di Giustiniano, il quale comanda delle più antiche e primarie d'Ita-
a'giudici locali, che non permetta- lia , e la prima di Roma, ove noa
no ai padroni di far violenza aku- ebbe per emola che la nobilissinaa
278 COL COL
e potente famiglia Orsini [T^edì), però conserva in Roma una meda-
capo del partito guelfo in favore glia, che da un lato porta un orso, il

del Pontefice. Tuttavolta queste quale abbraccia una colonna corona-


due famiglie non proteggevano u- ta coU'epigrafe intorno: patriae sa-
nicamente gì' interessi dei Papi, o luti, e nel rovescio l'iscrizione: se-
degli imperatori, ma i loro propri, NATus POPULUSQUE ROMAjfus in let-

curando sempre il propizio ingran- tere iniziali, e la parola concordia.


dimento. Le inimicizie tra i Colonnesi, e gli

I conflitti tra le due fazioni furono Orsini sembrano rimontare al se-


frequenti, e per essi Roma non di ra- colo XII, quando cioè il Cardinal
do si convertiva in campo di battaglia, Giovanni Colonna ribellatosi a Gre-
e le grandi famiglie occupavano gorio IX, perchè non ratificò un
rioni interi ; vi facevano piazze di accordo, che avea fatto con Federi-
armi, e con palizzate vi si teneva- co II, si fortificò nel mausoleo di
no forti. Si legge pertanto nella vi- Augusto detto \' Agosto o 1' Agosta,
ta di Giulio llj citila Rovere, che non che nelle terme di Costantino
egli dopo avere richiamato dall'esi- sul Quirinale, e in altri luoghi. Gli
lio i Colonnesi, e restituite le ter- Orsini allora già rivali ai Colon-
re, che loro avea tolte prepotente- na _, i quali erano ghibellini, pre-
mente il famoso Cesare Borgia, die- sero le parti della fazione con-
de in moglie a Marc' Antonio Co- traria dei guelfi favorevole al Papa,
lonna, Lucrezia figlia di Lucchi- e cosi divennero implacabili nemici
na sua sorella, colle dote della cit- de' Colonnesi, Va qui notato, che
tà di Frascati [Fedi), l'antico Tu- la casa Colonna , oltre la torre al-
scolo, e del magnifico palazzo vi- le tre Cannelle, i cui avanzi an-
cino alla basilica de' santi XII A- cora esistono, è stata padrona del-
postoli, da lui fabbricato prima che le terme Costantiniane, e del mau-
fosse Papa , come afferma il Ciac- soleo di Augusto, dove appena fi-
conio, Fit. PP. tom. III. pag. 221. nito, erano stati sepolti Agrippa,
Veramente il palazzo era ab anti- Marcello, Ottavio, e Druso ; anzi
co de' Colonnesi, fu loro confisca- a'tempi di Adriano, non essendovi
to da Sisto IV, e donato al nipo- più luogo libero, si eresse nella ri-
te Cardinal Giuliano della Rovere va opposta del Tevere quello, che
del titolo di s. Pietro in Vincoli, poi prese il nome di Castel s. An-
poi Giulio II, il quale soltanto ne gelo [Fedi).
fabbricò alcune parti, come si vede Fu adunque per tali motivi, che
dai suoi stemmi. Giulio II volendo porre un termi-
Dopo che le famiglie degli Or- ne ai mali derivanti dalla discor-
sini, e de' Colonnesi per molti se- dia delle pili possenti famiglie di Ro-
coli erano state tra loro nemiche, ma, a meglio riuscirvi non solamen-
riuscì al gran Giulio II di pacifi- te s'imparentò coi Colonna, ma
carle con solenne istromento, fatto diede la figlia Felice, che
propria
in Campidoglio a'27 agosto i5ii, aveva avuto prima del pontificato, a
ed in memoria dell'avvenimento fe- Gio. Giordano Orsini. Della poten-
ce coniare una medaglia coU'epi- te, illustre, e preclara famiglia Co-
grafe pax romana, che il Venuti lonna, delle sue beneficenze, pie
spiega a p. 53. La famiglia Colonna fondazioni, e delle principah cose
COL COL 279
che la riguardano, e di tutto quel- di questo, tenuto da alcuni per isti-
lo che le è relativo, si tratta in pite principale de' Colonnesi, si par-
molti articoli del Dizionario ; laon- lò a Cave (Fedi), borgo della fami-
de giusta il nostro scopo, qui sol- glia, che Pasquale II tol^e loro in
tanto riuniremo una indicazione uno alla Colonna dopo il 1 100. Pos-

di quanto credemmo più oppor- sedeva Pietro grandissimo numero


tuno di riportare, secondo il no- di signorie sul versante degli Appen-
stro piano, e importanza di una
1' nini a levante di Roma, spingen-
famiglia, cui sono legati i maggio- dosi fino sulla via Appia, ove si
ri avvenimenti di Roma, d'Italia, congiungeva colle terre di Savelli
e di diversi regni di Europa. Nel [Vedi), altra potente famiglia ro-
resto potranno supplirvi gli artico- mana, che sempre seguace del-
fu
li del Dizionario, che citeremo, e la fazione Colonna. V. l'annalista
le biografie de' Cardinali Colonnesi, Rinaldi all'anno i 100, n. 18.
cui riporteremo per ultimo. Novaes poi nella vita di Pana
Il

L'origine della famiglia Colonna Martino V, Colonna, dice che la fa-


è controversa: alcuni dicono che miglia Colonna discende, secondo
un ramo dalla Germania venne alcuni, dal celebre guerriero Mario,
stabilito in Italia dal duca Stefano che meritò di essere per ben sette
verso l'anno iiSy, il q;uale recos- volte console romano, e secondo
si in ajuto de'conti Tusculani con altri dall'Alemagna, ma più pro-
diverse compagnie di soldatesche a babilmente dalla Colonna, terra
cavallo, per la guerra contro i Ro- lungi da Roma, circa quindici mi-
mani. Quindi vuoisi, che Stefano glia. Altri però sostenendo l'ori-
sposasse Emilia contessa di Palestri- gine de' Colonnesi dai conti Tu-
ìia {T'^edi), per cui ne divenne si- sculani, dicono eh' essi diedero il

gnore, pel motivo che essendo sta- proprio nome alla ten-a quando
ta Palestrina infeudata da Giovan- ue'secoli di mezzo divenne loro pro-
ni XII, o da Giovanni XIII, verso prietà; mentre il loro cognome vuoi-
l'anno gyo alla sorella Stefania, si derivato dalla loro antica abita-
poscia alla nipote di questa Emilia zione presso la basilica de' ss. XII
ricadde la città, e in essa terminava Apostoli nel rione allora Colonna,
l'investitura, o estinguevasi la di- per cui si dissero de Colunina. Pe-
scendenza. Altrifanno derivare la rò, come diremo, il cognome vuoi-
famiglia Colonna da Pietro paren- si derivato piuttosto dall'essere l'abi-
te di Emilia, e conte Tusculano, tazione vicino alla Colonna Traja-
il quale nell'anno iioi sotto Pa- na.
pa Pasquale li colle armi volle riven- Aggiunge lo stesso Novaes, ch'era
dicare le sue pretensioni su Palestri- già celebre questa famiglia più di
na ; altri dicono che questo Pietro con- settecento anni prima dell'elezione
te e console romano, signore della Co- di Martino V, il quale venne e-

lonna, Lahiciun-LavicuiUy terra del- lelto Papa nel i^ii , sì in Roma,


la diocesi di Frascati , di cui poi che nel Lazio; giacché parlando
daremo un cenno, avesse metà del Anastasio bibliotecario di Adriano
Tusculo in dote. Si fa pur menzio- J, eletto Pontefice nel 772, lo dice
ne di due Pietri, uno fiorito nel nobilissimi generis prosapia ortiis,

loySj conte e console romano. Ma atque potenlissinds parentibus (cioè


2^0 COL COL
dai Colonnesi) editusj e Carlo Ma- avvenimenti de' Colonnesi, faretno
gno il quale ne pianse la morte, nel- parola della Colonna, borgo o ter-
l'epitaffio, che gli fece, si espresse col- ra che trovasi su di un colle ame-
le ex magna geni-
parole, nohilis nissimo dominato dal Tusculo a de-
tiis gente parenlum. Il medesimo stra, tra la via labicana, e il me-
Novaes racconta, che i Colonnesi desimo. Tusculo è distante da Roma
possedevano più castelli vicino al circa sedici miglia, e secondo l'Ol-
Tiiscolo, prima che Stefano Colon- stenio, il Fabretti e altri, credesi
na prendesse per moglie nel seco- essere succeduto all'antico Labico, o
lo XF, Emilia contessa di
o XII, Lavico. Esso fu una città già ce-
Palestrina che Pietro Colon-
; e lebre nelle storie , e la sua fon-
na aveva nel Tusculo eretto, e do- dazione si attribuisce ai tusculani,
tato il monistero della ss. Trinità, e con più probabilità agli albani.
che diede in tempo di Alessandro I labicani si contano tra i popoli,

li a'monaci benedettini, e nell'istro- che presero le armi in difesa dei


mento di questa
fondazione ripor- Tarquinii, si opposero poi agli as-
tato dal p. Galtula nel suo Cro- salti dell'esule Coriolano, ma sog-
nico Cassinense, si vede Pietro in- giacquero al saccheggio, ed alla
titolato Signore del Castello della schiavitù. Prima gli equi, e poi Q.
Colonna, console, senatore roma- Servilio Prisco dittatore romano
no, e signore del Tusculo, parte vinsero i labicani, anzi quest' ulti-
del quale Ottone od Oddone, figlio mo prese d' assalto la città, e per
di Pietro, vendette a Papa Eiigei:io tenerla in freno, romani collocaro-
i

III coir istiouiento riferito da Cen- no nel suo vasto territorio una colo-
cio Camerario, che poi fu Onorio nia di mille cinquecento cittadini.
III, Savellì. Vi sono ancora Colon- Nuove desola/ioni provò Labico
nesi in Sicilia, Moscovia, e Germa- dai confinanti bolani, e dal carta-
nia, ove sono congiunti col sangue ginese Annibale, laonde nel decli-
de' marchesi di Brandemburgo, og- nar della repubblica avea perduto
gi Prussia, che dai Colonne-
re di la sua importanza, e solo era no-
si,secondo alcuni, ebbero origine, minata per una villa imperiale del
come scrisse Martino V nel 14^4 suo territorio. Ivi Cesare avea fat-
a Ladislao re di Polonia. Dai Co- to il suo testamento sei mesi pri-
lonna di Roma discesero i signori ma di morire, e da di là lo spedì
di Gallicano, ramo estinto , di Si- a Roma alla vergine vestale Mas-
cilia, e di Napoli, cioè de' principi sima. Tal villa, e la prossima sta-
di Stigliano, duchi di Cesarò, du- zione sulla via labicana, chiamala
chi di Reitano, marchesi di Alta- Quintanas, fece risorgere Labico,
villa, e principi dello Spinoso, il e come municipio viene ricordato
cui ramo 1761. Ol-
si estinse nel dai monumenti ; tale stazione era
tracciò vi sono i rami de' duchi dov'è presentemente l'osteria della
di Paliano, che è quello del gran Colonna. La frequenza della via
«ontestabile ; e quelli de' principi di mantenne prospera la città ne' se-
Carbognano, e duchi di Bassanello, coli bassi, anzi nel settimo secolo
e de' principi di Palestrina, Barbe- divenne seggio episcopale, che fiori
rini Colonna. sino al decimo primo, e all'anno
Avanti di riportare i principali i 100, si conosce un Bonone ve-
,

COL COL 281


SCOTO, che viveva ai tempi di Pa- risorse la Colonna in uno a Pale-
Di poi il
Sijuale II. Labico, che strina ; indi nuovi guai provò pel
avea prosperato verso la stazio- tribuno Cola di Rienzo, che nel
ne Quintanas alle falde del colle 1 354, vi pose un presidio di fan-
si ravvivò col ripopolarsi , e sicco- ti, i44^3 '^
e di arcieri. Dipoi nel
me il colle per qualche anti- feudo della Colonna rimase a Lo-
ca colonna superstiteavea preso renzo Colonna, la cui linea si e-
il nome di Colonna, Columen, da stinse con quella di Zagarolo in
tutti venne così chiamato, comechè Marzio Colonna nel secolo XVII,
ben sia diverso dal Columen sulla e quindi venne in potere de'E.o-
via latina. La prima memoria di spigliosi insieme con Zagarolo e
questa terra
colla denominazione Gallicano. Non solo adunque diver-
Colonna, rimonta al io53, nella si autori fanno originaria di que-
qual epoca, secondo alcuni, Emi- sto luogo la famiglia Colonna, ma
lia contessa di Palestrina, passò in da esso ripetono pure lo stem-
seconde nozze con un personaggio ma, e il cognome, che altri opi-
de Coluinna, che vuoisi il più an- narono derivato dal loro palaz-
tico rampollo della casa Colonna, zo in Pioma, presso la colonna di
il quale ne assunse il nome. Nel Trajano.
1074 s. Gregorio VII concesse la ai primi
R.itornando Colonnesi,
metà del castello della Colonna, si che per la prima volta pro-
sa
con altri luoghi al monistero di s. varono la maledizione pontificia e
Paolo nella via ostiense. Dipoi fu le canoniche censure, quando nel-
occupato da famiglie potenti, e fa- l'anno 167 Alessandro III fulminol-
I

ziose, ma nel iior, Pasquale II lo le Oddone Colonna, come


contro
ricuperò, in uno a Cave, e Zagaro- seguace dell' imperatore Federico 1,
lo. A' tempi di Anacleto II antipa- e fautore degli antipapi Vittoi-e IV,
pa, il monistero di s. Paolo conti- Pasquale IH, Calisto III, e Inno-
nuava a godere la metà del Ca- cenzo III eletti contro di lui. Ab-
stello; ma sotto Innocenzo III, nel biamo dalla storia , che quando
i2o3, sembra essere stato riunito Federico I, dopo l' assedio di An-
ai pontificii dominii. Certo è, che cona si recò in E.oma coli' esercito,

nel 1252 1292e nel i Colonnesi i Romani che, difendendo Alessan-


pacificamente godevano il castello dro HI, assediavano il Tusculo, sen-
della Colonna. Ma nel 1297, nella za esitazione affrontarono le sue mi-
guerra con Bonifacio Vili, fu pre- lizie ; ma a Monte Porzio soffriro-
sa Colonna dalle milizie papali, e no vma micidiale disfatta. Essi l'at-

nell' anno seguente diroccata. Ma tribuirono ai Colonnesi, che erano


durante il conclave per la morte stati sempre di parte imperiale,
di quel Papa, nel i3o4 Stefano, e laonde il popolo infuriato discac-
Sciarra Colonna ottennero sentenza ciò dalla città tutta la famiglia, at-
dal popolo romano, perchè Pietro terrò i loro palazzi, e particolar-
Caetani, nipote di Bonifacio Vili, mente y j^gosla luogo fortissimo,
desse loro centomila fiorini d'oro perchè dai Colonna era stato ri-

in compenso de' danni ricevuti nel- dotto a guisa di fortezza. Indi A-


la detta guerra. Sotto Benedetto lessandro III privò i Colonnesi di
XI, e massime sotto Clemente V ogni carica e benefizio spirituale,
-

a82 COL COL


e temporale. jMa imperatore in-
1' col nome in luogo
di Nicolò IV,
timorì il Pupa, che dal Laterano de' propri parenti, prese
teneramen-
si ritirò nella torre de' Frangipani te ad amare, e ad accumulare fa-
presso r arco di Tito, indi a Be- vori alla casa Colonna ; il perchè
nevento. Tuttavolta fiorirono con- satiricamente si disse che Nicolò
temporaneamente, anzi in tutte le IV fosse stato dipinto chiuso in
epoche tra i Colonnesi, in ambi i una colonna, fuori della quale ap-
sessi, personaggi chiari per santità pariva il solo suo capo mitrato,
di vita, anco pel soll'er-
ed ilinslri per far conoscere eh' egli governa-
to marti l'io. Vanno qui i-ammen- va lo stato a tutta disposizione dei
tati la beata Margherita, il corpo Colonnesi; anzi evvi chi
aggiunge,
della quale riposa nella chiesa di che due colonne gì' impedivano in
s. Silvestro in Capile {^Vedi) , il tale atteggiamento di vedere tutto.
cui monistero fu fondato dai Co- Creò Pietro Cardinale, fece Giovan-
lonnesi, e la vita fu scritta dal ni marchese d' Ancona e Stefa- ,

Wadingo, e dal Galloni; e il beato no conte di R.omagna. Però non


Bartolommeo sepolto nel famigera- andò guari, che la fortuna dei Co-
tomonistero de' benedettini vicino lonnesi fu in pericolo di manca-
a Mantova. Dice il Piazza nel suo re per le gravi differenze insorte
Menologio Romano a p. ^'J'i, che Ira Bonifacio Vili, Caelani, e la
«piando corpo della b. Marghe-
il famiglia loro. Esse ebbero il fune-
rita dal monistero da lei fondato sto principio quando il Papa pre-
in Palestrina, fu portato in R.oma, se le parti di Landolfo Colonna,
nel suo ingresso suonarono miraco- che dai congiunti pretese Zagara
losamente tutte le campane, con u- lo (Tedi), e la Colonna, per cui
ni versale meraviglia. Bonifacio Vili volle obbligare i

Ribellatosi , come disopra di- Colonnesi a contentarlo, e veden-


cemmo, il Cardinal Giovanni Co- dosi disobbedito, se ne irritò tal-
lonna a Gregorio IX, dopo avere mente che confiscò loro i beni, li

fortificato l'Agosta, e altri suoi luo- condannò come scismatici, li co-


ghi forti fuori di E.oma, nel mese strinse a uscire da Pioma, depose
di luglio si recò a Palestrina, IMon- i Cardinali Giacomo e Pietro, fece
ticelli, e Ponte Lucano; ricevette i inserire la scomunica nel sesto libro
romani facinorosi in odio del Pa- delle Decretali, e pubblicò contro
pa ;e Federico II imperatore di di loro una crociata ,
pei tanti
cui era partigiano, mandò al Car- motivi di disgusto, che aveva per
dinale soldati, ed altre guardie. la condotta de' Colonnesi.
Ma avendo Gregorio IX fatto se- Giacomo Sciarra Colonna, fra-
natore di Ruma Matteo Rosso, que- tello del Cardinal Pietro , e figlio
sti assediò l'Agosta, e la prese nel del precedente Giovanni marchese
mese ritornando in po-
di agosto, d' Ancona, fu pii!i audace in que-
il

tere dei romani. Al Cardinal Gio- ste contestazioni e il più rinomato;


vanni Colonna tuttavia dobbiamo e vogliono alcuni, che un Caetani,
la fondazione, e l'origine dell' O- parente di Bonifacio Vili, attentas-
spedale di s. Giovanni [l'''edi). Esalta- se all' onore della moglie di Sciar-
to nel 1288 il Cardinal Mascio, ve- ra, mentre egli trovavasi potentis-
scovo di Palestrina, ul pontificato simo. \ tal effetto si racconta, che
, ,

COL COL 283


il popolo romano nel 1290, ribel- Divenuto nel i3o5 Papa Cle-
landosi sotto Nicolò IV, elesse Gia- mente V, per compiacere a Filip-
como per suo signore chiamandolo po, il Bello, fissò la sua residenza
Cesare, e lo condusse sopra un carro in Avignone [Vedi), e restituì il

in trionfo per le \ie di E.oma. Si Cardinalato ai due Colonnesi, e le


aggiunge ancora, che nei continui terre alla famiglia insieme a Pale-
sconvolgimenti di Roma, non vi fu strina quasi distrutta da Bonifacio
alcun Papa, il quale chiamasse i Vili. Nel lagrimevole tempo, in cui
Colonnesi alla restituzione di Pale- sotto sette Papi fu Roma abbandona-
strina, la cui temporanea investi- ta per la residenza d' Avignone, i

tura era terminata negli avi di Sciar- Colonnesi esercitarono la loro po-
ra; per lo che determinarono il tenza in Roma. IMa insorto nel
Papa Bonifacio Vili ad intimar la i347 Cola di R.ienzo, se ne fece ti-
resa di si importante signoria , e ranno col titolo di tribuno, e fa-
colle milizie pontifìcie, benché fortis- voreggiato dal popolo, cui diede ad
sima, fu presa. Sciai'ra, che la difen- intendere di ripristinare 1' antico
deva, fuggì, e dopo essere stato im- splendore della repubblica, fece as-
prigionato dai pirati, potè essere libe- pra guerra ai Colonnesi s' impa- ,

rato da Filippo IV, // Bello, re di dronì di molte terre loro, e diversi


Francia, implacabile nemico di Bo- ne restarono vittime. Stefano Co-
niflìcio VIII. Persuase quindi il re lonna, conte di Romagna , benché
d'impadronirsi della persona del Pa- ottuagenario, si recò co' suoi par-
pa con un ardito colpo di mano; tigiani ad assalii-e Roma alla porta
ed accompagnato da Nogaret si ri- di s. Lorenzo, ove nacque micidia-

condusse in Italia, ove d'accordo con le combattimento, vide uccisi tì- i

Musciatto de' Franzesi signor di gli fra' quali Stefano e i nipoti


Staggia nel Sanese, cogli Annibal- cioè Pietro, Agapito, e Giovanni Co-
deschi, e co' Ghibellini di Roma lonna, oltre diversi altri signori del
nella notte de' 7 venendo agli 8 casato; ma giurò di non piangei'e,
settembre i3o3, assalì in Anagiii acciocché il tribuno si accorgesse
{Vedi) il Papa nel suo palazzo, lo con qual nemico avea a combatte-
arrestò, ed empiamente gli recò re.Cola negò l'esequie ai defunti,
molte ingiurie. Liberato Bonifacio che però furono tumulati nelle
\III dalla prigionia, in cui per ti- tombe gentilizie nella Chiesa di s.
more del veleno non si cibava che Maria d' Aracoeli [Vedi). Si rac-
di uova morì di dolox'e, passati
, conta, che un altro Stefano Colon-
trentasette giorni. Gli successe Be- na, signore di Palestrina , andò
nedetto XI, il quale, sebbene ri- co' suoi vassalli armati alla porta
conciliasse colla Chiesa i due Car- di s. Paolo ; ma per timore venen-
dinali Giacomo e Pietro , rinnovò do da' suoi ffbbandonato , vi restò
contro Sciarra scomuniche, e mo-
le ucciso a' 20 novembre i347, dopo
rì dopo otto mesi e giorni di pon- avere veduto perire il suo primo-
tificato, forse avvelenato dal mede- genito pei colpi dei nemici. Questo
simo Sciarra, che capo dei ghibel- Stefano è veramente quello, che mo-
liniromani, e seguace di Lodovico, rì a Porta s. Lorenzo, cioè il figlio

// Bavaro, morì poi in esilio, e ra- di Stefano conte di Romagna, peroc-


mingo nel 13-29. ché alcuni autori chiauiaruao tal-
,,,

q84 col COL


volta la porta di s. Lorenzo col tino V, laonde Roma fu teatro di
nome di s. Paolo. Questo Stefano sanguinose scene, e i Colonnesi ve
signore di Palestrina era di parte n'ebbero gr;m parte. Urbano VI
guelfa, come lo fu il suo fratello in una medesima promozione creò
Giacomo, il quale, mentre si coro- Cardinali nel 1378 Agapito e Ste-
nava in Roma Lodovico il Bavaro, fano Colonna fratelli. Nel secolo de-
ebhe il coraggio di affiggere la sco- corso Benedetto XIV, nel 1743, in
munica di Giovanni XXII contro ima promozione esaltò alla
stessa

tal principe, e suoi fautori (tra'qnali porpora, Girolamo Colonna, e Pro-


eravi parente Sciarra ), alle porte
il sj)cro Colonna di Sciarra stretti con-

della chiesa di s. Marcello , dopo giunti; e il successore Clemente


aver lette le censure ai popolo XI il fece nel 1766 altrettanto con

che perciò si ribellò in favore del Antonio Colonna Brancinforte, e Pie-


Pontefice. Questo nel i34i Giacomo tro Pampliily Colonna, sebbene nel

fece coronare in Campidoglio colla « 7 "g avesse fatto Cardinale Mar-


corona poetica d' alloro Francesco ,
c' Antonio Colonna.
Petrarca. Finalmente, sotto il pon- IX ne i-epresse l'au-
Bonifacio
tificato Innocenzo VI
d' essendo , dacia, e neli4oi assolvette Giovan-
stato fatto Cola di Rienzo senatore ni e Nicolò Colonna dalla scomu-

di Roma per reprimere la potenza nica loro fulminata. Questo Nico-


dei nobili , abusando del potere lò, signore di Palestrina, nel iSg?
nel i354 andò a Paleslriua per as- avea ottenuto dai fiorentini , che
salire Colonna, figlio di
Stefano accettassero la sua casa tra le rac-
quello morto a porta s. Lorenzo comandate della repubblica, coli' ob-
perchè più degli altri lo disprezza- bligo del pallio e di duecento lan-
va. Ribellatosi poscia il popolo con- ce in tempo di guerra , e col pri-
tro Cola, mentre travestito fuggiva vilegio di potere inalberare il pen-
dal Campidoglio, venne miseramen- none de' Colonnesi, cioè il loro sten-
te ucciso; ne fu malmenato il ca- dardo, insegna, o bandiera. Anche
davei'e, che secondo alcuni fu bru- Innocenzo VII amnistiò Colonnesi, i

ciato dagli ebrei, e le sue ceneri, e quando egli nel 1406


fuggì a
dicesi, essere state tumulate nella Viterbo, il ribelle Giovanni Colon-
chiesa di Bonosa in Trastevere.
s. na , avendo occupali i .sobborghi
Restituita nel iSjy da Gregorio della basilica vaticana, saccheggiò il

XI la sede in Roma, nell anno .se- contiguo palazzo apostolico, dormì


guente gli fu dato in successore nelle camere pontificie ed ebbe ,

Urbano VI. Non essendo egli ro- l'impudenza di farsi chiamare Gio-
mano, il popolo si sollevò contro i vanni XXII, giacché quello di que-
Cardinali, e solo un Agapito Colon- sto nome da alcuni dicevasi Gio-

na, de' signori di Palestrina insie- vanni XXI.


me a Cadone, o Oddone di s.Eu- Lacerate la Chie.sa, l'Italia e Ro-
stachio , ed all'abbate di Monte ma dalle conseguenze del funesto
Cassino ,
poterono ricomporre gli scisma, si adunò il Co- concilio di
animi. Poco dopo insorse l' antipa- stanza, in cui Gregorio XII rinun-
pa Clemente V II sostenitore in ,
ziò al pontificato, Giovanni XKIII
Avignone di un tremendo scisma, vi fu deposto, e l'antipapa Bene-
che duro sino alla elezione di Mar- detto XllI degradato: laonde, agli
,

COL COL a85


1 ì novembre 1417, la maggior par- sua famiglia numerosa. Tra i fra-
ie degli elettori cospirarono ali' e- telli meritano menzione Lorenzo ,

saltazione del Cardinal Oddone, o che alcuni chiamarono Lorenzo O-


Ottone Colonna romano figlio di , nofrio, e Giordano duchi di Pa-
Agapito suddetto e di Caterina , liano (P'edi). Il primo fu fatto con-
Conti, che prese il nome di Marti- te d' Alba in Abruzzo nel i4'9j ^^
no V ; al quale per avere estinto Giovanna II regina di Napoli. Esen-
lo scisma, pacificata 1' Italia, e re- tata la sua casa dalle gabelle del
staurata Roma, furono altribuili i sale e di focatico, le condonò Mar-
gloriosi titoli di Padre delia pa- tino V tutti i debiti contratti col-
tria ^ e di Felicità de' suoi tempi. lo stato perpagamenti non fatti.
Non fu Martino V il primo Papa Cicigliano, Ardea, Marino, Frasca-
della casa Coloima, giacché alcuni ti, Cave, Genzano, Bocca di Cave,
vogliono che sia stato preceduto da Capianica, s. Vito ove vuoisi che
altri cinque, cioè da s. Sisto I figlio nascesse Martino V Piscigliano ,

di Pastore, stirpe senatoria di Ro- Olibano, sono i luoghi contemplati


ma, del rione Via Lata, eietlo l'an- neir esenzione. Racconta il Platina,
no i32 da s. Marcello I romano fi-
; nella vita di Martino V, che seb-
glio di Benedetto, che altri preten- bene questo Papa amasse tenera-
dono della famiglia Savelli creato mente i fratelli Loienzo e Giorda-
nel 3o4 da Adriano; romano, figlio
I no, allorquando nel ì^i^ intese che
di Teodoro, del rione Via Lata pres- il primo eia stato bruciato in una
so s. Marco, del 772 da Adriano IH, ; torre ove dormiva, e il secondo nel
figlio di Benedetto romano, della 14^4 a' 6 giugno era morto di
1

contrada Via Lata, eletto neir884; peste in Marino, il Papa non diede
e da Stefano V detto AI suo succes- neppure indizio di turbamento. Gior-
sore, romano, figlio di Adriano, dano si sposò a Mascia degli Annibal-
della contrada Via Lata. Tuttavolta deschi, Giovanna 11 Io fece gran ca-
i piìi critici asseriscono, che soltan- merlengo del regno di Napoli, gli do-
to Adriano I e Maitino V sono nò il ducato di Amalfi, e il principa-
senza dubbio dell' inclita famiglia to di Salerno Martino V gli donò
:

Colonna, facendo però ascendere i Sipicciano nella diocesi di Bagno-


Cardinali Colonnesi a trenta. Noi rea, acquistò Mon tetano, e porzio-
ne enumeriamo ventisette di certa ne del palazzo ai ss. Apostoli da
notizia. Grande è poi il numero dei Agnese Pocci, e Frascati dal capi-
patriarchi, arcivescovi, vescovi, pre- tolo lateranense> il suo nipote An-
lati, abbati mitrati e superiori di , tonio ne fu l'erede. Non va qui
Ordini regolari usciti da questa fa- taciuto, che il Novaes dice, che Mar-
miglia. Ferdinando Ughelli, nel i 65o tino V,a' 3o settembre 1420, si
pubblicò in Roma
Elogia Co- l' trasferì ad abitare il Vaticano es- ,

Inmnensis familiae S. R. E. Cardi' sendo entrato in Roma due giorni


naliiim suhjecta eorum irnaginibus innanzi, ove fermossi sino al 1427, in
ad vivum expressis. Fiancesco Ci- cui mutò tal residenza con quella
rocco nel i635 stampò in Foligno della sua famiglia presso ss. Apo-
le File di alcuni Cardinali di casa stoli fabbricandovi di nuovo un
,

Colonna. palazzo nel vecchio annesso alla

Martino V amò , ed ai ri echi la chiesa. È per questo che si hanno


286 COL COL
bolle, brevi, e diplomi ponlificii di gli aves.se chiesto conto del .suo
Martino V , colla data apud ss. procedere. IMartino più V volte
Apostolox. nella sua virtù disapprovò la ra-
Da Antonio
nacquero tra gli al- pacità de' congiunti , ma essendo
tri Giovanni, fatto Cardinale da di animo mansueto gli mancava il

Sisto IV, Ma re' Anton io che Giulio coraggio di contraddirli. Difatti ap-
II, come diremo, fece suo nipote, pena n)orto il Pontefice a' 20 feb-
e Prospero il più gran capitano dei braio 143 1, Antonio, Odoardo con-
suoi tempi. Martino V fece came- te di Celano, e Prospero Cardinale
riere, tesoriere e vescovo di Tivoli, nipote del defonto, s' impadroniro-
il suo parente Oddone Poccio; creò no del tesoro, che lo zio aveva ra-
Cardinale il pronipote Antonio Ca- dunato per somministrare aiuti al-
sini, a' 24 maggio 1426, dignità l' impero greco minacciato dal tur-
che contemporaneamente conferì al co, ed a' dignitari di quella nazio-
suo nipote Prospero Colonna, ma a ne, che dovevano condursi al con-
cagione della tenera età di lui, sol- cilio generale, stabilito in quello di
tanto lo pubblicò formalmente agli Costanza. Gli Orsini provocarono il

8 febbraio, o novembre i43o. Per nuovo Pontefice Eugenio IV a chia-


l'elezione di Nicolò V fece di tutto mare Colonnesi a rendere conto
i

per giungere al pontificato. Fu an- delle somme involate, ma favoriti


che signore di Neini, ove, assistito da essi dal duca di Milano si ribella-
Leon Battista Alberti, pescò nel la- rono, e diedero principio a guerre
go un'antica smisurata nave, che funeste, che tirarono loro addosso
poi air aria si sfasciò per la decre- le scomuniche le confische de' be-
,

pitezza.V. Martino V. ni , e r occupazione di Palestrina


Antonio Colonna divenne prin- per parte del celebre capitano Vi-
cipe di Salerno, e sì potente, che tclleschi, che .severamente umiliò la
manteneva in mare galere armate. possente ed altiera famiglia Colon-
Martino V gli diede unitamente ai na, ed assediò Antonio in Genaz-
fratelliPaliano e Serrone in vica- zano [Fedi). Eugenio IV per tali
riato perpetuo e i veneti lo asciis-
; vertenze, e pel conciliabolo di Ba-
sero co' discendenti al patriziato del- silea, provò molte avversità, e fu
la i4^9» quando il
repubblica nel costretto a fuggire da Roma, e a
Cardinal Pcospero si recò a Ve- non ritornarvi che nel i443-
nezia. Ad Odoardo, Martino V diede Morto, con gran piacere de'Co-
la contea di Celano. A Pio II di- lonnesi nel i447? Eugenio IV, il
poi riuscì di pacificarlo cogli Orsi- successore Nicolò V siccome amante
ni, e il fece Prefelto di Roma [Fe- della pace, e di animo mansueto,
di), come per privilegio fece il fi- per singoiar grazia a' 23 aprile as-
glio Pierantonio. Antonio, colmo d'o- solvette dalle censure i Colonnesi, re-
nori e pieno di ricchezze, nel pon- stituì loro i privilegi, i beni e gli

tificato dello zio non lasciò di ar- onori, e rimise Antonio in possesso
ricchirsi, ed avendo nelle mani la di Castel Nuovo, nella diocesi di
.somma delle cose nella guerra, tentò Porto. Niente di rimarchevole av-
di poter disporre di alcune città e venne sino a! pontificato divSistoIV,
foi'tezze dello stato ecclesiaslico, per che fu infelice pei Colonnesi, peroc-
farsi forte contro chi a suo tempo ché contrario ad essi quel Pontefi-
COL COL 287
ce subito spogliò Pierantonio, figlio ce Ascanio gran contestabile del re-
di Antonio, della prefettura di E.0- gno.
ma conferitagli da Pio II, col pre- Dal mentovato contestabile Fabri-
testo di sua fanciullezza, ed in "ve- zio,e da Anna di Montefeltro nac-
ce ne diede l'eminente carica al que nel 1490 la celebratissima Vit-
proprio nipote. Giovanni Colonna, toria Colonna marchesana di Pe-
da Nicolò V fatto Cardinale, in scara, una delle donne più illustri
concistoro prese ad altercare coi ni- d'Italia. Sino dall'età di quattro
poti di Sisto IV, perchè quel Pon- anni fu promessa in isposa al fan-
tefice amava ingrandirli, forse con ciullo Ferdinando Francesco d'Ava-
danno degli Estensi: laonde dall'au- los, figlio del marchese, ed ebbe ef-

la concistoriale passò in Castel s. fetto il matrimonio all'età loro di


Angelo , donde usci soltanto alla diciassette anni. Alla squisita educa-
morte del Papa, dopo che il suo zione Vittoria accoppiava una per-
palazzo era stato distrutto dalle fiam- fetta cognizione della lingua latina,
me. La famiglia Colonna godette pa- scriveva con eleganza nella propria
ce sotto il benigno Innocenzo Vili, sì in verso, che in prosa, e riuni-
Cibo, ma ben presto gravi guai le va corredo d'ogni più stimabile
il

piombarono in quello del successo- virtù. La guerra la divise dal con-


re Alessandro VI, il quale emanò sorle, ed allora altro conforto essa
una bolla di maledizione, nella qua- non avea che la corrispondenza epi-
le sono nominati dodici individui stolare, e Io studio: 1' erudizione,
della famiglia, che chiamò figli del- l'istoria, l'amena letteratura, e pre-
l'iniquità, e li spogliò delle loro cipuamente la poesia italiana a vi-
terre. Fu sotto Alessandro VI che cenda l'occupavano. Fatto fu pri-
gli Aragonesi, e il re Ferdinando gione il i5i2
consorte nel alla bat-

voleano guadagnar Fabrizio Colon- taglia di Ravenna insieme al Car-


na, acciò abbandonasse Carlo \ III dinal de'Medici, che fu poi Leone
re di Francia, il quale aveva la- X, al quale però riuscì di fuggire.
sciato nella sua calata in Italia Durante la prigionia vuoisi, che com-
Monpensier nel regno di Napoli ; e ponesse egli un dialogo in prosa
per ricuperare questo, Fabrizio dal sull'amore, indirizzato alla sposa, la
re Ferdinando fu dichiarato gran quale allora trovavasi a Milano. Di-
contestabile, dignità che venne per- poi i principi italiani volendo fare
petuata ne'discendenti. Quindi Fa- re di Napoli il marchese Ferdi-
brizio assistè in Capua nel i497j nando d'Avalos, donna Vittoria
alla coronazione dello stesso Fer- rammentò al suo sposo doveri ver- i

dinando: ed il titolo di gran con- so l'imperatore Carlo V, e che si


testabile del regno di Napoli gli guardasse bene di accettare per
fu poi confermato da Ferdinando le virtù che l'innalzavano al diso-

V , il CaUolico , a' io dicembre pra della fortuna, e della gloria


anno i5i5.
dell' 11 Macchiavelli dei re ; e che essa preferiva ad
chiamò Fabrizio il gran maestro essere moglie di re, la consor-
dell' arte guerra e 1' A-
della , te di quel gran capitano che ave-
riosto la gran colonna del nome va saputo vincere non tanto col
romano. In sua morte Carlo V im- suo valore durante la guerra, quan-
peratore, e sovrano di Napoli fe- ,. to nella pace colla sua magnanimi-
CJ.S8 COL COL
tà i più grandi re. Morto l'Avalo^ san-Raphael, Torino 1780. L'Advo-
in Milano tlalle ferite riportate nel cat, Dizionario-Storico, dice che tro-
i5i5 alla battaglia di Pavia, sen- vasi della medesima un pio libretto
za che d. Vittoria potesse riveder- sulla passione del Redentore, sull'A-
lo, si recò essa a Napoli immersa ve Maria, sul venerdì santo, ec.
nel più profondo dolore nell'età stampato in Bologna nel i t57 dal
di trentacinque anni; mentre la Muzio, e in Venezia nel i56i pres-
sua bellezza ancora risplendeva, e so i figliuoli di Aldo.
la sua fama letteraria le accresceva Assunto nel i5o3 al pontificato
ammiratori. Inutilmente molti prin- Giulio II ,
della Rovere ,
giorni
cipi ne domandarono la mano, ella sereni sursero pei Colonnesi, giac-
fu modello di costante amore coniu- che, oltre quanto si disse di sopra,
gale, come lo divenne di pietà sin- li tolti ad essi
reintegrò dei dominii
cera.Dopo aver descritte le più belle da Cesare Borgia duca Valentino,
azioni del marito in un Poema, per ed adottò per suo nipote Marcanto-
cui nell'affezione Mosconio la pre-
il nio, perchè con cento armati erasi
ferì a Porcia moglie di Bruto si , recato a soccorrerlo in Bologna con-
dedicò a scrivere poscia poesie sa- tro i Bentivoglio. Quindi servi
gre, e morì nel palazzo Cesari ni il Papa in tutte le guerre celebri
di Roma Torre Argentina,
presso del suo tempo, fu valoroso capita-
\'erso la fine di febbraio i5^\.'j. D. no, e r imperatore Massimiliano I
\ittoria fu in relazione cogli uomi- lo fece suo luogotenente in Italia.
ni più celebri, e virtuosi de' suoi Giulio II adottò pure per nipote
tempi, e molti autori ne decantarono Marc'Antonio Colonna suo cognato,
i talenti e le geste, mentre le sue poe- per cui , come dicono alcuni , il

sie le assegnano un giado tra i più suo figlio Gabriello deposto il

felici imitatori del Petrarca. Le sue proprio, prese cognome di Ga-


il

rime videro prima la luce in Par- ra della Rovere. Su ciò si deve


ma nel i538, poi in Venezia nel avvertire, che Gabriello Gara fu
i544 e con questo titolo: Ri-
, suocero di Marc'Antonio Colonna,
me della divina P'iltona Colonna depose cognome Gara per chia-
il

di Pescara j nuovamente aggiunti- marsi della Rovere e non fu figlio del


vi ventiqualtro sonetti spirituali j le Colonnese, non avendo questi avuto
sue stanze ed un trionfo della figli maschi, ma solo marito d'una
Croce di Cristo, piìi stampato. non delle quattro sue figlie. Va qui fatta
iNIolte furono ristampate poi, fra menzione ancora di Prospero gran
le quali ci è l'edizione del 552 1 guerriero, che nel i499 ^^ Federico
del Dolce presso Giolito; e quella re di Napoli fu nominato gran con-
coH'esposizione di Rinaldo Corso, dal testabile del reame. Di lui si disse,
Ruscelli in Firenze nel i558. In ch'era sommamente perito nell'ar-
Napoli da Bulifon se ne fecero due te di vincere senza battersi, mentre
edizioni nel 1692, e iGqS: in Ber- con poche forze uscì ognora vit-
gamo nel 1760 colla sua vita scrit- torioso.
ta da Gio: Battista Rota. Alcune Sempre irrequieti i Colonnesi,
particolarità della vita di questa essendosi da tutti creduto morto
gian donna, si leggono nelle vite Giulio II, a' 17 agosto dell' an-
de. letterati cattolici, del conte di no i5i2, l'abbate Pompeo Co-
^

COL COL 289


lotina con riprovevole ingratitudi- Cardinali, e alla presenza di mol-
ne subito ribellossi, ed vinito con to popolo discese nella contigua ba-
alcuni nobili sediziosi incitò il po- silica, e vi celebrò la festa de'ss.
polo romano a ricuperare l'antica Filippo e Giacomo con pontificale,
libertà, ad onta che godesse le pin- essendo il dì primo di maggio. Quin-
gui abbazie di Subiaco, e di Grot- di si pubblicò la lega conchiusa tra
taferrata. Riavutosi Giulio II dal il Pontefice, e Carlo V. Terminata
grave suo male, stupì della nera la sagra funzione. Clemente VII ri-
condotta di Pompeo, sventò le con- tornò nel palazzo dei Colonna, ove
venticole di Campidoglio, e il de- Tenne imbandito un sontuoso pran-
linquente si salvò con una pronta zo, coir intervento di quattordici
fuga; ma poscia, nel iSiy, fu da Cardinali, e del duca di Scssa. Dopo
Leone X creato Cardinale. Eletto il desinare il Papa, con quelli che
nel i52 3. Clemente VII de Medici erano seco, dalle fìnestie del pa-
cugino di Leone X, a'3o aprile con lazzo, che corrispondono nella chie-
pomposa cavalcata si recò alla ba- sa de'ss. Apostoli,
si trattenne a ve-

silica lateranense, accompagnato da dere curioso spettacolo, che ogni


il

venticinque Cardinali e dalla roma- anno da tempo antico solevano da-


na curia; ma in vece di ritorna- re in quel dì i Colonnesi, e che
re al Vaticano, restò nella seguen- consisteva nel gettare in chiesa al-
te notte a dormire in casa Colon- la numerosa plebaglia volatili d'ogni
na, dove il Cardinale ed Ascanio sorte, che a gara veniv.ino rapiti;
Colonna lo alloggiarono con regia indi appendevasi al soffitto del tem-
magnificenza, in quella parte del pio una fune con un porcello, e si
palazzo, che loro avea donalo Leone versaviino line di acqua a coloro,
X, accanto alla Chiesa de'ss. XII che andavano per pigliarlo. Spelta-
Apostoli (T edi), nel modo che nar- colo improprio a luogo sacro, e
ra Biagio Martinelli nel suo Dia- solo degno di piazza, e sembrereb-
rio, presso il Gattico, Acta Caerem. be incredibile se non si sapesse, che
p. 3 16. Su questo proposito si leg- anticamente se ne facevano pure
ge nel Giovio, Vita del Card. Pom- in altre chiese d'Italia, e in altri
peo Colonna, pag. SgS, che appena paesi, attestandolo gravi autori, come
Leone X successe a Giulio li, con Marcello Alberino, Novidio Fracco,
singolare umanità ricevette Pompeo e Cancellieri ne'suoi Possessi alle
quando si recò a baciargli i piedi, pagine 8g, e 5oi.
gli perdonò la ribellione, gli re- Ad onta che il Cardinal Pompeo
stituì la dignità, e i benefizj, ed avesse ricevuto da Clemente VII
usò gran liberalità co' Colonnesi, la cospicua carica di vice-cancellie-
massime con Pompeo, e con Fa- re, siccome seguace di Carlo V im-
brizio, diede loro alcune grandissime peratore, quando il Papa temendo
e tripartite case, con ornatissimi or- la crescente di lui possanza in Italia
ti, dal Papa nel suo cardinalato fece una lega contro di lui, si ri-

stale edificate in Piazza Colonna ad Ascanio, e Ve-


bellò egli insieme
a'ss. Apostoli. spasiano nel punto che Clemente
Dopo aver dormito nel palazzo VII nemico dello spendere avea
Colonna , nella mattina seguente licenziate le milizie papali. Intanto
Clemente VII, accompagnato dai Carlo V dichiarò la guerra al Pon-
VOL. XIV. '9
290 COL COL
tefice, e i primi a darne principio Luigi Farnese,
figlio o nipote del
furono i Colonncsi, uniti ad Ugo Papa, conquistò con diecimila uomi-
Moncada viceré di Napoli. Pompeo ni, e Paolo III volle in persona re-
proclamò la libertà, Clemente VII carsi a prenderne il possesso; indi
per iscampar la morte si ritirò in con una bolla dichiarò essere tali
Castel sant'Angelo, la città fu in stati aggregati alla camera apo-
tumulto, Valicano saccheggiato,
il stolica, e fece diroccare la fortezza
e la guardia Pontificia massacrata. di Paliano, capitale de' medesimi.
Tuttavolta Clemente VII capitolò Morto Paolo III nel i549, sprez-
co'nemici, ed ottenne una tregua, zando i Colonnesi le scomuniche
finché, ritornate le sue milizie dal- di cui li avea fulminati, colle ar-
la Lombardia , scomunicò i Colon- mi ricuperarono lo slato, che poi
nesi, e sospese il Cardinal Pompeo ; il nuovo Pontefice Giulio III le-
ma questi fece appendere sulle por- galmente fece restituire, per cui
te di tutte le chiese di Roma, l'ap- Ascanio Colonna, in riconoscenza
pellazione al concilio generale. Quin- gli donò la meravigliosa tazza di
di si venne a nuovi patti, che il porfido di forma circolare gran- ,

contestabile di Borbone non volle ri- de di mole perchè lunga pal-


conoscere, perchè essendo il suo mi undici, e trentratre di diametro.
esercito imperiale composto di spa- Questa superba tazza da Giulio III
gnuoli e tedeschi luterani, questi fu posta per ornamento della fon-
erano furibondi di sfogare il dia- tana principale nella sua villa fuo-
bolico odio loro sulla capitale del ri della porta Flaminia, donde Cle-
cattolicismo. a' 6 Roma,
maggio mente XI la trasportò nel cortile
i52 7, fu presa mentre Clemente di Belvedere, e Pio VI nella gran
VII si ricovrò di nuovo in Castel s. rotonda del museo Pio-Cleraenti-
Angelo, ed il più tremendo saccheggio no, facendola collocare sopra quat-
desolò gli abitanti. Pompeo per ven- tro gran piedi di bronzo dorato.
detta arse la bella villa, che il Pa- Francesco Cancellieri nel 1 821, pub-
pa avea presso monte Mario; ma blicò in Roma colle stampe, Let-
poscia mosso a compassione dei ma- tera intorno la meravigliosa taz-
li della patria, e de'suoi concitta- za di porfido ec. In seguito dive-
dini, ne salvò molti nel palazzo del- nuto Papa Paolo IV, Carafa, Asca-
la cancelleria, (iva quali Gio: Cioc- nio Colonna si trovò in nuovi guai,
chi, che poi fu Giulio III), nel mo- cadde in sospetto agli spagnuoli,
do che sivolume \ IT,
descrive al si alienò Giovanna di
l'animo di
p. 193 del Dizionario. Avendo u\ Aragona sua moglie, il figlio Mar-
seguito ricorso il Papa alla sua ge- c'Antonio gli tolse gli stati che posse-
nerosità, Pompeo si recò in Ca- deva nel territorio romano, e ter-
stello, ed ambedue piansero le co- minò i suoi giorni in Castel Nuovo
muni miserie. di Napoli. Questo Ascanioj quando
Nuove guerre dovevano sostene- Carlo V assistè al pontificale cele-
re i Colonnesi per conto della ga- brato da Clemente VII, gli levava,
bella del sale, e per altre ragioni, e rimetteva la corona in)periale in
nel pontificato di Paolo III, Farne- capo. Giovanna d'Aragona, celebre
se., sì contro Paliano, si contro gli in bellezza, capacità negli alfari, in

stati di Ascanio Colonna, che Pier prudenza, e in pietà concedette al-


COL COL 291
Je cappuccine un luogo che posse- le dell'Ordine gerosolimitano diMal-
deva sul Quirinale, ove fu eretto il ta, per cui alle inaudite sue pro-
monistero, di cui si parlò nel voi. dezze si attribuì particolarmente il

IX p. 202 del Dizionario. Dispo- vittorioso con danno im-


successo
se la Provvidenza che nell' ultima menso de Turchi [Vedi). Il suo ri-
invasione francese la duchessa d. torno in Roma fu uno splendido
Anna Torlonia acquistasse il mo- trionfo a guisa degli antichi roma-
nistero, che restituì alle monache, ni, così volendo s. Pio V. Per ri-
le quali ne erano state private, e sic- cevere il trionfatore si atterrarono
come il di lei figlio principe d. Ales- alcuni tratti di mura, e il sena-
sandro sposò d. Teresa Colonna pri- tore ed i magistrati l'incontraro-
mogenita dell'attvial contestabile d, no alla poi'ta nel suo pomposo in-
Aspreno, il ntronistero ripete la fon- gresso. Fu portalo in Campido-
dazione, e restituzione a due don- glio, e poi nella chiesa di san-
ne imparentate colla casa Colonna- ta Maria d'Aracoeli, ove fece l' of-
Dei tanti monisteri , conventi, e ferta di una colonna rostrata di ar-
chiese fondate dalla pietà dei Co- geiìto. V. Luciani Centurioni, Co-
lonnesi , si tratta ai rispettivi lunina rostrata, scu plausus triiini-

articoli. V, Panegyricum Nicolai pìianiis Marci Antonii Columnae,


Hopii Alostensis Flandri Carmen Romae i633. La descrizione del
de laudihus divae Joannae Arago- medesimo eruditamente
ingresso
noe etc. Florentiae i555. viene riportata dal citato Cancel-
Sotto Paolo IV pertanto comin- lieii ne' Possessi dei Papi a pag.
ciò la guerra tra lui e Filippo II 112 e XIII
seguenti Della , § ,

re di Spagna, di cui seguivano le sGÌenne entrata di M. Antonio Co-


parti i Colonnesi. Camillo Colonna lonna detto il trionfatore.
fu imprigionato e dichiarato reo Marc'Antonio fu l'ultimo tra i
di lesa maestà; e Marc' Antonio Colonnesi che venisse scomunicato,
fu spogliato di Paliano e di altri e fu compreso tra quelli maledetti
feudi, che il Papa diede ai Carafa da Paolo IV, giacche nella men-
{^T^cdi), suoi parenti, su di che è zionata pace di Cave, avendo Fi-
a consultarsi quell' articolo, ove si lippo II esclusi i Colonnesi dalla
fa cenno della pace di Cave dopo amnistia, erano perciò rimasti sot-
una guerra, che desolò i dintorni toposti alla volontà, e a disposizio-
di Boma, e tenne agitata la città. ne del Papa. D' allora in poi i

11 successore Pio IV s'imparentò coi Colonna, senza l' assistenza de'prin-


Colonnesi, restitu"i loro i beni, e cipi, non potei'ono piìi esercitare
li assolvette. Nella coronazione del quelle pi-epotenze, chereplicatamen-
gran duca di Toscana Cosimo I, fat- te provocarono le scomuniche, e le

ta dal santo Pontefice Pio V, Mar- confische de' sovrani Pontefici. An-
c'Antonio Colonna, durante la fun- ticamente i Colonnesi pei loro at-

zione tenne lo scettro granducale- tentati erano compresi nelle sco-


Quindi s. Pio V fece Marc' Anto- muniche della celebre bolla in Coe-
nio generale della Chiesa, e nella na Domini, che i Papi solenne-
famosa battaglia navale di Lepanto mente facevano pubblicare nel gio-
comandò non solo le galere ponti- vedì santo sulla gran loggia vati-

ficie e quelle venete, ma anche qucl- cana. Su questo proposito non va


igi COL COL
occultalo quanto si legge nel Dia- nio sposata una pronipote del Pon-
rio di marzo 162 1, di Mai'c' An- tefice ; per cui i Colonna, e gli Or-

tonio Valena: » Il giovedì santo sini sono le due case, che godono
'» mentre il Papa Giegorio XV fa- di tal distinzione in perpetuo. Inol-
" ceva leggere la bolla, ed arriva- tre ordinò Sisto V, che trovandosi
« to dove si dichiaravano le ma- insieme i due principi, o nelle al-
» ledizioni, essendovi d. Filippo Co- tre emergenze, il maggiore di età
» lonna,
il Cardinal Serra, gli dis- precedesse il minore. Ma che i Co-
" adesso si leggerà la rnaledi-
se: lonna assistessero al trono pontifi-
» zione di casa Colonna. D. Fi- cio sinoda tempo anteriore, si vedrà al
M lippo gli disse bravando: Tu sei citato Felice Orsina fu
articolo.
« compiUista della Sede apostoli- tanto inconsolabile per la morte del
« ca ; Cardinal Bellarmino è
il consorte, che nella sua vedovanza,
» cronista. Però non parlare di e per tutta la vita nelle lettere si
» quello che non sai. Fu quietato sottoscrisse :
/' infelice Felice Orsi-
}> il rumore dai principi, che là na, per cui abbiamo dal conte Lu-
» erano presenti. 11 Papa si alterò dovico Buzatto padovano: il lacri-
» contro Serra. Io mi ci trovai moso lamento di d. Felice Orsina
» presente " Va qui dichiarato,
. ec. y sopra la morte di Marc' An-

che non si fulminavano le censure tonio suo consorte. Dipoi, e nel


nominatamente ai Colonnesi, per 1606, Paolo V eresse Marino {^Fe-
cui è una favola del volgo il dire, di), in ducato pel Cardinal Asca-
che in quella bolla il Papa male- nio Colonna, luogo che il regnante
diva la casa Colonnaj e poi subito ri- Pontefice elevò al grado di città.
benediceva, tremando il loro palaz- Nel iSyi ali febbraio il Pon-
zo ; ma si descrivevano le censure tefice s. Pio V avea eretto in prin-
contro coloro, che perseguitavano i cipato Palestrina, mentre ne era
Papi, e la santa Sede, neHe quali signore Giulio Cesare ; ma avendo
censure i Colonnesi incorsero solo nel i63o, Francesco di lui figlio,
in alcuni tempi. per angustie economiche venduto
Sisto V, Perelti, comprò da Mar- per quattro milioni di franchi ad
c'Antonio per venticinque mila scu- Urbano Vili, Barberini, il medesi-
di l'acqua, che poi dal nome, che mo principato di Palestrina, il Pa-
avea prima del pontificato, fu chia- pa, che ne aveva fatto l' acquisto
mata Felice, la quale nasce nella pel suo fratello Carlo, vi si recò in
Colonna, allora feudo dei Colonne- persona a vederlo, indi passò a Ca-
si. Quindi in considerazione che ve a visitare il gran contestabile
Marc' Antonio Colonna , nipote del Filippo, il quale gli fece trovare
trionfatore di Lepanto avea spo- , schierati tremila fanti, e ottocento
sata Felice Orsina di Fabio Dama- cavalli tolti dai suoi feudi ; però i

.sceni Peretti sua pronipote, lo nomi- Pontefici, come sovrani, non face-

nò Principe assistente al soglio pon- vano alcun conto di tali dimostra-

tificio [fedi), dignità che rimase in zioni di possanza. Francesco Colon-


perpetuo alla famiglia Colonna. Nello na neir abbandonare tal feudo, fe-
stesso tempo Sisto V concesse eguale ce togliere dalla cattedrale i cada-
onorificenza a Virginio Orsini, e ai veri de'suoi antenati, che fece tras-

suoi discendenti. Avea pur Virgi- ferire in Roma nella Chiesa di s.


COL COL 293
Maria Maggiore {Fedi), di cui sento la chinea al medesimo Ales-
molti Colonnesi furono benefattori; sandro VII. Fu protettore dell'ac-
ed ottenne da Urbano Vili, che ai cademia degli Umoristi, e ne fe-
i5 febbraio i63o, fosse dato il ti- ce compilare gli statuti, che servi-
tolo di principato al suo feudo di rono di norma alle altre accade-
Carbognano, con tutti i privilegi mie.
conceduti da s. Pio V a quello di Passeremo ora a parlare di due
Palestrina. Carbognano è un bor- rami principali de' Colonnesi, che
go soggetto al governo di Ronci- tuttora fioriscono, avendo superior-
glione, disti'etto, e delegazione di mente iudicati gli altri minori di
Viterbo, diocesi di Civita Castella- Sicilia. Ilprimo ramo è del conte-
na, che ora conta circa mille e stabile Colonna principe, duca di
quattrocento abitanti. Fallano, e di altri fèudi ; il secondo
Va notato, che nel possesso di dei Sciarra Colonna, che dividesi in
Urbano Vili, il quale diede in due, cioè dei Barberini Colonna
isposa al nipote d. Taddeo, d. An- principi di Palestrina, ec. , e dei
na Colonna, gran contestabile
il Colonna di Sciarra principi di Car-
Filippo ebbe la precedenza sui con- bognano, Bassanello ec. principi di ,

servatori di Roma, che gli compe- Roviano ec. Del ramo del conte-
teva per l'antico privilegio de' Co- stabile incomincieremo da Lorenzo
lonnesi, di andare ad incontrare Onofrio, di quello dei Sciarra Co-
gl'imperatori, i quali recavansi a Ro- lonna Barberini, da Giulio Cesare
ma, fino a Viterbo. Vittoria, una principe di Palestrina, e di Carbo-
delle sue figlie, si fece monaca car- gnano ec.
melitana nel monistero di s. Egi- A Lorenzo Onofrio, gran con-
dio di Roma, e fondò quello di testabile, nel 1680, da Carlo II
Regina Coeli, come si potrà vede- re di Spagna, come sovrano di Na-
re nel voi. X, p. 5o, e 5i del Di' poli, fu conferito il diritto tras-
zionario. Marc' Antonio di lui fi- missibile ai discendenti di presen-
glio, fu nel 1644 dichiarato dal re tare ogni anno ai sommi Pontefici
Filippo IV ambasciatore a presen- il tributo della chinea in nome del
tare il tributo della chinea ad Ur- regno di Napoli. Quando morì nel-
bano Vili: per lo che fu forse il l'anno 1687 Gaspare de Haro vi-
primo di sua famiglia ad eseguire ceré di Napoli, in virtù de' pri-
tal rappresentanza, pure fece che vilegi dipendenti dalla carica di
nel 1646 con Innocenzo X. Per gran contestabile, assunse le redini
morte di quel Pontefice venne di- del governo di quel reame sino
chiarato dall' imperatore Ferdinan- all' arrivo del nuovo viceré Bena-
do III ambasciatore al conclave, nel vides, il quale troncò la disputa del re-
quale fu eletto Alessandro VII, pres- gio collaterale consiglio, che preten-
so di cui doveva risiedere in qua- deva a sé, e non gran contesta-
ai

lità di ambasciatore imperiale or- bili appartenere governo negliil

dinario, se una provvida costitu- interregni. La dignità di gran con-


zione pontificia non avesse in quei testabile era una delle sette prin-
giorni opportunamente proibito di cipali del regno di Napoli, eredita-
accettare quel grado a'sudditi della rie, colla qualifica di capitano ge-
santa Sede. Quindi nel i656, pre- nerale, e luogotenente del re negli
2()4 CÒL COL
eserciti. Nelle funzioni solenni ave- sentare la chinea. Pieno di reli-
va il primo posto, e 'stava alla de- gione, e di attaccamento alla santa
stra del re; ma ora la dignità di Sede, allorché i repubblicani fian-
contestabile è vin titolo meramente cesi invasero lo stato pontificio, for-
onorifico. Lorenzo Onofrio fu vice- ni a Pio VI un intero reggimento
rè d'Aragona, e si sposò alla fa- di fanteria j ed uno di cavalleria,
mosa Maria Mancini, nipote del oltre a dodici cannoni di bronzo
celebre Cardinale Mazzarini , pri- sua fortezza di Paliano:
estratti dalla

mo ministro di Francia. Di que- generoso esempio imitato dal mar-


sta Maria pubblicò in Leida nel chese, poi duca d. Giovanni Tor-
1678 I3remond, V apologia o le
il lonia,il quale som ministrò uno Squa-
vere Memorie^ scritte da lei stessa. drone di cavalleria. Grato Pio VI
In Colonia, nel 167 8, si ristamparono al contestabile, lo nominò genei'ale
in idioma francese. Da questo non di tutte le i Co-
milizie papali : ma
felice matrimonio, nacquero tra gli lonna se più non olfendevano Ro- i

altri Filippo, che continuò la suc- mani Pontefici, non erano nemme-
cessione della casa, e Marc' Antonio no laonde i
in caso di difenderli,
cav, d'Alcantara, ultimo tra i Colon- occuparono Roma, e Fi-
francesi'
nesi di Pvoma nella professione del- lippo fu multato di grosse contri-
le armi. buzioni.
Fabrizio, primogenito di Filippo, Esili nel 1802 accolse ma^nifi-

e di d. Olimpia Pamphily (la qua- camente nel suo palazzo a' ss. Apo-
le portò al marito parte dell'eredi- stoli con tutta la famiglia reale,
tà di sua casa), ricevette tanto da Carlo Emmanuele IV re di Sarde-
Filippo V, che da Carlo VI il Toson gna, e fu testimonio della abdica-
d' oro, perchè dopo la famigerata zione, che quel re fece di sua coro-
guerra di successione, fu stabilito na al fratello Vittorio Emmanuele.
che tal Ordine si potesse conferire Ivi nacquero le regnanti gemelle
tanto dagl' imperatori, che dai re Maria Teresa duchessa di Lucca,
di Spagna. Si sposò con Caterina e Maria Anna imperatrice d' Au-
Zeferina Salviati, e fu loro primo- stria^ e Pio VII accompagnato dai

genito Lorenzo. Sotto di lui insor- Cardinali si recò a battezzarle, con


sero divergenze sulla presentazione quelle sagre cerimonie, che descri-
formale della chinea, o tributo di ve il numero 28 5 del Diario di
sette mila ducati d' oro, per le ra- Roma del 180 3.
gioni,che dicemmo all'articolo Clii- Quindi, invasa nuovamente Ro-
nea ove sonovi notizie ri-
(^Vedi), ma dai francesi, Pio VII potè glo-
guardanti i Colonnesi, che la pre- riosamente ritornarvi nel 181 4; e
sentavano. Lorenzo ebbe due fra- siccome venne stabilito dal suo go-
telli Cardinali, e diverse sorelle mo- verno di pubblicare un editto, che
nache, oltre tre figli, cioè Filip- concedesse facoltà ai baroni di ri-

po, Fabrizio di cui parleremo, e Ca- nunziare ai diritti feudali, riservan-


terina, che si fecemonaca. Gli suc- do i titoli appoggiati ai feudi che
cesse il detto Filippo nato nel 1760 si possedevano, fu invitato il gran
dalla moglie Maria d'Este, mar- contestabile d. Filippo di darne
chesa di s. Martino, che fu l' ulti- pel primo buon esempio; e
il di-
mo contestabile nel 1787 a pre- fatti nel 18 16 a' 5 settembre, ri-
COL COL 295
nunzio alle giurisdizionij che la sua Non avendo d. Filippo avuto fi-

famiglia aveva sopra ventisette feu- gli maschi, 1' eccelsa casa Colonna
di nello stato ecclesiastico. Laonde, fu adunque continuata nella discen-
meno d. Giovanni Torlonia che denza del fratello summentovato di
aveva acquistato dagli Odescalchi d. Filippo, cioè dal principe d'Avel-
il ducato di Bracciano (Fedi), col la d. Fabrizio Colonna, coltissimo
patto di rivei'sibilità, e che ora è go- e splendido signore, il quale diver-
duto dal primogenito d. Marino Tor- se volte, in luogo del detto fratel-
lonia, e meno il Cardinal Giuseppe lo indisposto, presentò al Papa la
Albani, che amò conservare quello chinea, e poscia morì iu Roma ai
di Soriano, tutta la nobiltà di Ro- i5 gennaio i8i5. Nel 1781 era-
ma, e dello stato imitò il contesta- si sposato a d. Bianca Doria del
bile.D. Filippo mori nel i8i8 a'26 Carretto, figlia ereditaria del duca
giugno, meritamente compianto per di Tursi, poi moria in Napoli nel
la pietà, ed altre sue egregie vir- 1829. Da questo matrimonio nac-
tù. Indi nel 1820, la biblioteca quero i seguenti:
vaticana acquistò la preziosa rac- 1 .D. Livia, signora nel ritiro del-
ct)lta de' codici greci, ch'egli posse- la Quiete presso Firenze.
deva. D. Filippo ebbe per degna mo- 2. D. Aspreno, attuale gran con-
glie d. Caterina figlia di Vittorio di testabile, principe assistente al pon-
Savoja principe di Cari guano, che tificio soglio, duca di Paliano, Ma-

morì nel 1828 modello di virtù e rino, e Tursi, principe d'Avella, con-
profonda religione, ben dimostrata te di Galliate ec, il quale per l'ere-

nella presidenza da lei tenuta dità che ha conseguilo ha aggiun-


, delle signore della Carità. Da essi to al suo cognome quelli di Sfor-
nacquero le seguenti dame : za Risconti per quello dell'ava pa-
I. D. Rlarianna, che morì in Ma- terno, e di Doria del Carrello per
rino nel 1795. quello dell'ava materna.
2.D, Margherita, nata nel 1786, 3. D. Lorenzo.
erede de'beni fidecommissari, e del- 4. D. Marcantonio.
le signoi'ie di Sicilia passate in ca- 5. D. Filippo, tutti tre defonti.

sa Colonna da quella ducale di 6. D. Chiara Colonna, maritata a


Cardona Gioeni, per cui porla il d. Vincenzo Colonna discendente
titolo di principessa di Castiglione. Fu del ramo di Sicilia poi stabilito in
maritata nel i8o3 a d. Giulio Ro- Roma, de'signori di monte Albano.
spigliosi, duca di Zagarolo. F. Ro- 7. D. Caterina Colonna, maritata
spigliosi FAMIGLIA. nel i8o5, al conte Giovanni della
3. D. Vittoria, nata nel 1791, Porta di Gubbio, illustre famiglia
maritata prima nel 1807 a Bene- che vanta diversi Cardinali. Loro
detto Rospigliosi Pallavicini princi- figlio è monsignor Giulio della Por-

pe di Gallicano, poi nel 181 2 a ta, cameriere segreto partecipante e

d. Francesco Colonna Barberini guardaroba prima di Pio Vili,


,

principe di Palestrina, di cui si par- ed ora del regnante Gregorio XVI.


lò all'articolo Barberiivi. D. Aspreno si congiunse in ma-
4. D. Maria, naia nel «799, e Irimonio con Maria Giovanna
d.
maritata nel 1818 al duca d, Giu- Cattaneo, figlia di d. Augusto princi-
lio Lante. pe di s. Nicandro, da cui nacquero .
ìqG col COL
1. D. Giannandrea nel 1820, giardino contiguo, che ha ingresso
" che fu fatto dal Fapa che regna, ge- sul monte Quirinale. Il suo pro-
nerale onorario delle milizie pon- spetto esterno non ha veruna im-
tificie. portanza , essendosi costruito il

2.D. Teresa nata nel 1823, ma- loggiato, che da


ultimo fu reso
ritata a' 16 giugno 1840, a d. Ales- abitabile, senza elevazione per non
sandro Torlonia, figlio del duca d. togliere la luce ai tre lati del pa-
Giovanni suilodato, principe di Ci- lazzo, e chiudere la che è
corte,
\itclla Cesi, di cui si tratta all'arti- forse la piti grande de'palazzi pri-
colo Cesi (Fedi). Egli è inoltre vati, e che serve di cavallerizza, o
duca di Ceri, marchese di Roma vec- scuola di equitazione. 11 braccio, che
chia, gran croce dell'Ordine di san in forma di loggiato fu edificato
Gregorio Magno, cavaliere di quello sulla piazza de'ss. Apostoli, si deve
del Cristo, ufficiale della legione all'architetto Nicola Michetti ; la
d'onore di Francia, e commenda- riedificazione,ed abbellimento inter-
tore dell'Ordine di Carlo III di no dell'edilìzio, fu eseguita con di-
Spagna. seg-no di Paolo Posi. Gli apparta-
3. D. Carlo, nato nel 182^. menti, e persino i mezzanini sono
4- D. Odoiu-do, nato nel i833. decorati di superbe pitture, che ese-
Non sarà discaro che qui fac- guirono a fresco valenti artisti. Ascen-
ciamo menzione del palazzo Colon- dendo la gran scala si vedeva pri-
na tii Roma, alle falde del monte ma un disco di porfido ov'era scol-
Qiiiriniile accanlo alla chiesa de' ss. pita la testa della gorgone Medu-
XII Apostoli, siccome uno dc'piìi sa, quale ora esiste in uno dei
la
vasti, e magnihci della città. Oltre saloni interni ; più si trova vm re
quanto si disse superioruìcnte di prigioniero rappresentato in istatua
qticsto palazzo fahhricato nell'antico colossale di marmo. Vastissima è la
Fico df'Coriicli, da Martino V che sala d ingresso del principale appar-
lo abitò, come pur abitollo Giulio tamento; la celebiatissiina galleria
li, scm[)rc più crebbe in grandez- (colonna, che rendea più preziose
za, sontuosità, e preziosi abbellimen- le stanze nobili di questo palazzo,
ti fatti successivamente dai Cardi- non ha più que'scelli quadri, cui pos-
nali, e dai priii.ipi della famiglia. sedeva avanti la morte del conte-
Ubimi ad abbellirlo ('mono il con- stabile d. Filippo, zio dell odierno,
testabile d. Filippo figlio della Man- giacché la maggior parte andò di'
cini; il contestabile d. Fabrizio, visa tra'suoi eredi. Vanno rammen-
ed il Cardinale Girolamo camer- tati i due grandi armadi del ve?
lengo di s. Chiesa. Paolo Gualtie- slibolo della vasta galleria, giacché
ri nel suo Diario Cnnr istoria le, di- uno è picgievole pei bassorilievi
ce che Paolo HI, dopo aver con- di avorio di mai'aviglioso lavoro,
fiscati i palazzi e i beni de'Colon- tra' quali primeggia la copia del
reduce da un viaggio, per al-
tiesi, giudizio universale che il Ronarro-
cuni giorni si fermò in questo, vi ti dipinse nella cappella Sistina del
tenne concistoro, e vi diede il cap- Valicano ; l'altro è bello, e ricco
pello rosso ai Cardinali Moroni, e di pietre preziose, e di colonnette
Cortesi. Ha il palazzo un ampio di amalista. La grandiosa galleria
tortile, molti appartamenti^ ed un è veramente sorprendente ; è lun^
COL COL 297
ga trecento ventotto palmi, e lar- Francesco (il cui bisavolo di
ga cinquanta. Allo stesso piano è egual nome avea venduto ad Ur-
il giardino domestico, assai dilette- bano Vili il feudo di Palestrina
vole, per l'amena ed elevala posi- per la somma anzidetta, nella qua-
zione, trovandosi sugli avanzi del- le furono
contemplati i feudi di
leterme di Costantino, ove si rin- Pvoviano, ed Anticoli in conto di
vennero le statue di Costantino, e pagamento) nacque nel 1702, e di-
di Costante, collocate in cima alla venne principe di Carbognano, e
cordonata di Campidoglio, non che duca di Bassanello, comune sogget-
i due cavalli colossali colle statue to al governo di Orte, diocesi di
simili di Castore, e Polluce. JNel Civita Castellana . Morì a'^S gen-
pontificato di Urbano Vili, per la naio 1787. Egli prese per moglie
guerra col duca di Parma, il giardi- d. Cornelia figlia ereditaria di Ur-
no solTri de guasti, e spianate furo- bano principe di Palestrina, e che
no le grandi anticaglie, che in esso aveva alloia dodici anni. Termintj
erano, per farvi una comoda, e va- essa di vivere a'7 dicembre 1797 ;
lida fortezza. Si passa dallapparta- e fu per essa che d. Giulio Cesare
mento al giardino per cinque ai'- venne aggregato alla famiglia Barbe-
chi, due de' quali furono innalzati rini (Fedi),ne assiuise il cognome,
sulla pubblica strada, che cnuduce e ritornò così nella casa Colonna
alla via della Pilolta, col permesso il principato di Palestrina. La lo-
d Innocenzo XII. Lun^i dall'enume- ro prole fu numerosa. Per la prima
rare gli altri pregi di questo palaz- nacque d. Olimpia maritata a Gen-
zo, faremo solo menzione di una naro Caracciolo duca di Girifalco,
bella colonna di rosso antico egi- 2. d. Urbano maritato a d. Monica
zio, che sta in uno de' due bracci d'Ettore Carafa duca d'Andria; 3.
corrispondenti alla piazza de'ss. Apo- d. Carlo; 4- ^- Francesco Antonio;

stoli, la quale è istoriata con figure 5. d. Maria Felice; 6. d. Lucrezia;


a basso rilievo, lavoro non del se- 7. d. Vittoria Felice sposata al prin-
colo X\ 1, come altri dissero, ma cipe d. Bortolommeo Corsini; 8. d.
sibbene di quello di Diocleziano. Anna Maria che, rimasta vedova di
Le dette fii^ure rappresentano quel- d. Filippo Sforza Cesarini, si fece
le della colonna bellica degli anti- monaca; 9. d. Maria Camilla; e
chi. V. Ridolfino Venuti, Roma 1 o. d. Artemisia monaca dome-
moderna t. I. p. i\^, Del palazzo nicana.
del contestabile Colonna. D. Urbano primogenito, principe
secondo ramo romano de'Co^
11 di Carbognano, moi'ì nel 1 796, e
lonnesi, che si divide in due, discen- dal suo matrimonio con d. Moni-
dente da Giulio Cesare de' principi ca ebbe:
di Colonna Barberini e
Palestrina I. D, Maffeo Barberini Colonna
de' principi di Carbognano, Bassa- di Sciarla, de' principi di Palestri-
nello, Roviano ec. de' Colonna di na, principe di Carbognano duca ,

Sciarra, è cooìie andiamo a indi- di Bassanello ec, sposato prima a


care. d. Eleonora Serra de' duchi di Cas-
Ora passiamo a dire dei Sciar- sano, e poi a d. Maria Giulia con-
ra Colonna Barberini. tessa de Roussel de Rosemberg. F,
Giulio Cesare Colonna, figlio di Notizia biografica della principe.s.^a
,

298 COL COL


d. Maria Giulia Barberini Colon- la nomina falla da d. Cornelia sua
na di Sciarra ec.j Roma 1841. ava; laonde il tribunale della Rota
2. D. Vittoria. rispose ne' giudizi! ; Piacere ile Con'
3. D. Eleonora. cardia^ non credendo pronunziarne
4. D. Ettore. sentenza. Ma Napoleone imperato-
D. Prospero, principe di Ro-
5. re nel 18 IO ordinò, che la lite fosse

viano, gran croce dell'Ordine di s. terminata definitivamente, e che la


Gref^orio Magno, e brigadiere ge- sostanza Barberini fosse divisa tra i

nerale, destinato ai lavori idraulici flatelli per metà. Ed è perciò che,


de' porti dello stalo pontificio. Fu colla convenzione degli 8 luglio
sposato a d. Marianna di d. Diego 181 ij d. Carlo cede ai nipoti figli

l'ignattelli d'Aragona Cortez de' du- del fratello d. Urbano, morto sino
chi di Monte Leone. Il Parisi dal 1796, i feudi di Montelibretti,
Jslriizioni, ec. parla di Roviano al Nerola, Corese, Monteflavio, Ponti-
t. 11, p. 261, e al t. Ili, p. 4^. celli, Montorio Romano ; rimanen-
Questo comune è soggetto ai go- do a lui quelli di Palestrina Ga- ,

vei-no di Arsoli, ed è nella diocesi pranica, Castel s. Pietro, s. Vitto-


di Tivoli. 11 palazzo di questa fa- rino, e la baronia di Collalto. A)
miglia Sciarra Colonna, è sulla via suo cognome d. Carlo aggiunse per
del Corso, nella piazza che da esso sé, e discendenti quello dei Barbe-

prende nome, come dal princi-


il rini, e morì in Firenze nel 18 19.

pato di Carbognano lo prende il Sposalo a d. Giustina del conte


vicino arco. Questo edilizio di bella Renato Borromei, n'ebbe que' figli
architettura si deve a Flaminio Pon- che registrammo al volume IV, p.
zio ; ma il portone poi, che viene I 16 del Dizionario. Il suo primo-
decantalo per le sue l'orme, si cre- genito d. Francesco, attuai principe
de disegno Antonio Labacco, ov-
di di Palestrina , essendosi congiunto
vero di Barozzi da Vigno-
Gio. ilimatrimonio con d. Vittoria Co-
la. Nel palazzo operò anche Marti- lonna vedova sunnominata, nacque-
no Lunghi il Vcccìdo. La galleria ro nel 181 3 d. Raffaele, che mori
di quadri di questa famiglia, è una nel i8i5, e la figliuolanza, di cui
delle migliori di Roma ,
giacché la si tratta nel citato luogo del Di-
collezione proviene dai Sciarra Co- zionario.
lonna, e dalla divisione coi Bar- La casa Colonna diede al sagro
berini, della quale andiamo a par- Collegio i seguenti ventisette Car-
lare. dinali, diversi patriarchi, arcivesco-
D. Cornelia Barberini, moglie di vi ec; molti decorati d'insigni Or-
d. Giulio Cesare Colomia, siccome dini, come del Toson d'oro e del-
superstite di sua famiglia, ebbe la l'Ordine gerosolimitano, grandi di
successione al principato di Pale- Spagna di prima classe, viceré, ca-
maggiorasco isti-
strina, e all' intero stellani di Paliano ec, insigni guer-
tuito da Urbano Vili. Essa nomi- rieri, e dotti personaggi, come si

nò suo erede d. Carlo secondoge- può vedere negli autori, i quali


nito, ma dipoi d. Maffeo Barberini ne scrissero la storia. Abbiamo tren-
Sciarra Colonna, suo nipote, come ta medaglie dei Coloimesi cogli
ilylio del priniDgenito d. Url)ano, s.'i'iniui, e colle analoghe epigrafi
nnpuguò in j^iudiiio la validità del- cumule da Martino V, dai Cardi-
COL rpr^-». COL 299
nali della famiglia, che chiusero le vico il BavaroiSaS, ebbe la
nel
porte sante delle basiliche, da quel- corona d'oro per mettere sulla co-
li che esercitarono l'eminente ca- lonna, suo stemma. Sullo stemma
rica di camerlengo di s. Chiesa in Colonna può vedersi il Marzella,
»ede "vacante, nella quale epoca pur Descrizione del regno di Napoli,
le fecero coniare quelli, che furono p. 653; Ginnasi a p. 19^, ed
il

maggiordomi. Ve ne sono tra esse il Paradisi, Delle armi gentilizie^


alcune di donne illustri, e di quei parte II. e. IX. n. 11.
Colonnesi, che si distinsero nelle Scrissero la storia di questa
gran
scienze, nelle armi, e nelle digni- famiglia: FiladeUb Mugnoz, Storia
tà ecclesiastiche. dell' augustissima famiglia Colonna

Lo stemma dei Colonnesi è dove si contiene l'antica sua ori-


una colonna di marmo su cam- gine, di'ìcendenza, e progressi; vi-
po rosso, sovrastata da una corona te de santi, de' Papi, Cardinali, e
d'oro, concessa ai Colonnesi da Lu- capitani piìi illustri di essa, Vene-
dovico di Baviera in riconoscenza zia i658, la quale si reputa po-
all'impegno ch'essi mostrarono per co critica sebbene elaborata; Fer-
farlo coronare in Roma, e perché dinando Ughelli, Elogia Columnea-
Sciarra Colonna, il ribelle contro sis familiae S. R. Cardinaliuni E
Bonifacio Vili (Vedi), come uno suhjecta corani ad vi-
imaginiòus
de'quattro sindaci del popolo Ro- vuni expressis, Romae iG5o; Do-
mano nella incoronazione, gl'impo- menico de Sanctis, Colunmensinni
se sul capo l'impei'ial corona. S. procerum imagines, et rnemoriae
Pio V concesse a Marc' Antonio il nonnuUae, Romae 67 i ; France- 1

trionfatore, che sconfisse i turchi sco Cirocco Vite di alcuni Cardi-


a Lepanto, di mettere intorno al- nali dì casa Colonna, Fuligno
lo stemma gentilizio, dei cannoni, i635; Ottavio di Agostino, Storia
degli stendardicon emblemi mili- di casa Colonna, Venezia i658.
tari, e legati. In un
degli schiavi L'archivio preziosissimo di questa
marmo, tolto da Palestiina, si vede famiglia non solo contiene le piii
lo stemma de'Colonnesi, forse scol- dettagliate notizie di essa, ma è do-
tura del secolo XV, senza corona vizioso d' importanti e legali do-
sulla colonna, ed è in esso sovra- cumenti. Senza nominare altri au-
stata la larga da un cimiero con tori, Francesco Cancellieri nelle sue

penne, e da un serpente attortiglia- opere riporta erudite notizie de'Co-


to ad altra colonna, forse conces- lonnesi, particolarmente nei Posses-
sione dei Visconti duchi di Milano, si de' Papi, nel Mercato e neW A-

giacché ima nipote di Rlartino V ria di Roma ec.

doveva unirsi in matrimonio col COLOXXA Andre \, Cardinale.


duca Filippo Maria. Il non esservi Andrea Colonna, di nobile famiglia
sulla colonna la corona d'oro del lomana, viveva nel Pontificato di
Bavaro, fa supporre, che tal privi- (riovanni I, verso il 535. Fu an-
legio prima non fosse comune a noverato ai porporati dal Papa Sim-
tuttii Colonnesi. 11 Novaes dice, maco, come si crede, e morì di
che Prospero Colonna per aver as- settanta anni, e sette di Cardinala-
sistito in R.oma alle coronazioni di to. Venne sepolto nella cattedrale
Enrico VII nel i3i2, e di Lodu- di Gaeta con pruUisa iscrizione.
3oo COL COL
COLONNA Adriano, diacono zioni da quei barbari, che da ulti-

Cardinale. V, Adriano I Papa. mo cangiato l'odio in rispetto, Io


COLONNA Stefano prete Car- donarono di quella colonna, alla
dinale. V, Stefano V detto VI quale credesi sia stato avvinto ii

Papa. Salvatore nella flagellazione, cui egli


COLONNA Giovanni, Cardinale. ripose nella chiesa del suo titolo. Fu
Giovanili Colonna era assai caro al onorato dal Pontefice di alcune
Pontefice Celestino IIF, enei 1192 lettere; stabifi due spedali presso
da lui fu creato Cardinale prete di s. Giovanni Laterano a' poveri ed
s. Prisca. Quindi Innocenzo III nel a' pellegrini, e dotolli di rendite
i2o5 lo fece vescovo di Sabina, copiose ; e, come Marango-
dice il

legato delIaGermania, Spagna, Sicilia, ni nella storia di Sanata Sanctorum


e Francia. Fu sempre prudente, va- p. 282, fondò la nobile compagnia
loroso, e forte, e minacciò il re di dei raccomandati del Salvatore ad
Francia delle censure, se lasciata Sancla Sancforuni ; beneficò la ba-
Agnese di Moravia, non si fosse ricon- silica liberiana, e quelle di s. Pras-
ciliato colla sua legittima moglie. sede, e dei ss. Cosma e Damiano.
Avendo il re obbedito, Innocenzo Nel pontificato di Gregorio IX ri-

III ordinò al Colonna di scioglie- cuperò parecchi luoghi nel regno


re quel regno dall'interdetto, di cui di Napoli, e nella Marca, occupati
era stato fulminato da Pietro di Ca- da Federico II, e per tre anni gover-
pua a punire tanto scandalo. Con- nò lodevolmente Spoleli poi mo- ;

fuse Mnrcualdo scomunicato ; e per- ri 1245, dopo ventinove anni


nel
chè l'Ordine Serallco,
proteggeva di Cardinalato. Intervenne ai con-
strinse amicizia cons. Francesco di clavi di Gregorio IX, Celestino ed
Assisi, cui anche ojutò per fargli Innocenzo IV; e dicesi che abbia
conseguire dal Papa l' approvazione spiegato carattere di partitante im-
della sua regola. Dicesi che Cele- periale a segno che fu ribelle a ,

stino III di buon grado gli avrebbe Gregorio IX, come meglio si disse
rinunziato il sommo Pontificato. all'articolo Colonna Famiglia.
Questo Card i'iale rese celebre Amal- COLONNA Jacopo, Cardinale.
fi per un ampio, e magnifico spe- Jacopo Colonna nobile romano, ar-
dale, dotato riccamente, e raori cidiacono di Pisa, a' 12 marzo del
a Roma nell' anno 1209 , do- 1278 da Nicolò venne creato III

po diciassette anni di Cardina- Cardinal diacono di s. Maria in


lato. Via Lata. Poscia fu commendatario
COLONNA Giovanni, Cardviale. della chiesa di s. Marcello. Non con-
Giovanni Colonna, nobile di Roma, tento il Pontefice di averlo fatto Car-
nel dicembre del 2 6 da Onorio 1 li
1 1 dinale, lo dichiarò il primo cavaliere
fu creato Cardinal prete di s. Pras- di s. Jacopo di Portogallo, ed arcipre-
sede, e poscia venne fatto legato in te della basilica liberiana, cui benefi-
Soria, e capitano della guerra san- cò generosamente. Questo porporato
ta, per aiutare Demetrio re di Tes- protesse il nobile monistero di s.

salonica, imperator di Orien-


e l' Silvestro in Capite, del quale dice-
te. Trovossi alla espugnazione di vasi fondatore. Senonchè inimicato-
Damiata; poi visitò i luoghi san- si Bonifacio Vili con la casa Co-
ti, ove solfrì gravissime persecu- lonna per ragioni fortissime, lo spo-
COL COL 3oi
gliò del Cardinalato col suo nipote dinal diacono di s. Eustachio ; poi di
Pietro, e li fulminò della scomuni- s. Angelo, e legalo a lalere in Fran-
ca, per cui i Cardinali Colonna pub- cia. Caduto in disgrazia a Bonifacio
blicarono di non credere Bonifacio Vili, perchè secretamente corrispon-
Vili legittimo Pontefice, allegando deva con Federigo usurpator della
ìa nullità della rinunzia di Celesti- Sicilia, lo privò di tutti gli onori,
no V, cui dicevano estorta a frode, e lo anatematizzò ; ma Benedetto
quindi appellavano al futuro conci- XI lo assolse, e Clemente V gli
lio. Ma Bonifacio Vili nel giorno ridonò gli onori di prima e lo e-
della Ascensione, con altra bolla, lesse arciprete della basilica libei'ia-
fulminò colle censure tutti i Co- na. Divotissimo alla b. Vergine, e
lonnesi , e volle che si trattas- scampata per lei la morte^ a pa-
sero come ribelli, scismatici, ed e- recchie chiese a lei dedicate fu lar-
retici ; privolli quindi di ogni lo- go di preziosi arredi, e possessioni;
ro avere, e diroccò tutti i loro a Romafondò l'ospedale di s. Gia-
palazzi, assediò le loro terre e ca- como ed interven-
degl'incurabili,
stella, onde dovettero i Cardinali ri- ne ai conclavi di Celestino V, Boni-
covrarsi altrove, fino a che, a mez- facio Vili, e Giovanni XXII. Fu
zo del re di Francia, Benedetto assente da quelli di Benedetto XI, e
XI li assolse dalle censure, e Cle- Clemente V, per esser stato degra-
mente V, nel 3o5 li restituì ai 1 dato, e morì in Avignone nel ìZiQ,
primi onori, ed elesse il Cardinal dopo trentotto anni di Cardinala-
Jacopo ad abbate di Subiaco. Da to. Fu sepolto nella basilica libe-
ultimo, dopo aver concorso alle e- riana, e dicesi che dopo 7.5o anni,
lezioni dei Pontefici Martino , ()- sia stato ritrovato il corpo di lui,

norio e Nicolò IV, Celestino V, Bo- trasportato da Avignone in Roma,


nifacio VIII, eGiovanni XXII, as- che teneva in capo tutti i capelli.
sente per degradazione dai
la sua COLONNA Egidio, Cardinale.
conclavi per le elezioni di Bene- Egidio Colonna, nobile romano,
detto XI, e Clemente V, morì in nacque nel 1247, ^ 'vestì l'abito
Avignone nel 1 3 1 8, dopo un Car- religioso agostiniano nel convento
dinalato di quaranta anni, e tras- di s. Maria del Popolo. Spedito a
portato cadavere in Ro-
il di lui Parigi ebbe a maestro l' angelico
ma, fu sepolto rimpetto l'aitar mag- s. Tommaso, e divenne chiaris.simo
giore della basilica liberiana. dottore; nel 1292 fu generale del-
COLONNA Pietro Cardina- , l' Ordine agostiniano; precettore a
le, Pietro Colonna, nobile romano, Filippo il Bello, re di Francia ;

nipote al Cardinal Jacopo Colonna, poi,secondo alcuni, arcivescovo di


nacque nel secolo deciinoterzo, ed Bourges, e da Bonifacio Vili ai i5
unitosi in matrimonio a dama ro- dicembre del i3o2, fu creato, ma
mana, o prima di consumar il ma- non pubblicato Cardinale. Scrisse
trimonio, o meglio, secondo Villani, alcune opere in varie circostan-
dispensato dal Pontefice de pleni- ze, delle quali fu compilato il ca-
tudine potestalis, si fece chierico, e talogo dall' Ossinger nella hiblio-
la moglie prese l' abito monacale. theca Agostiniana; e nel 1286 era
Quindi Nicolò IV nel 1288, nella stato eletto dalla università a com-
vigiha della Pentecoste, lo creò Car- plimentare Filippo il Bello , allor-
302 COL COL
ehè fu consacrato a Reims. Ma sde- e il verde lauro, alludendo anco
gnato Filippo perchè in certa ope- alla morte di Laura avvenuta alla
ra il Colonna favoriva il Papa Bo- medesima epoca. Sul vaticinio di
nifacio Vili anziché lui, si adope- Stefano Colonna, padre del nostro
rò presso Clemente V perchè non Cardinale, riguardante la morte di
10 pubblicasse Cardinale. Mori da lui, va letto il Cardella Memorie
ultimo in Avignone nel i3i6 di storiche de' Cardinali, tora. II, pag.
sessantanove anni, e fu sepolto nel- 182. Questo insigne porporato for-
la chiesa del suo Ordine a Parigi. nito di grande ingegno e virtù, di
Era particolarmente divoto alla san- carattere franco veramente roma-
tissima Vergine. Sul contrastato car- no, fu in estimazione e credito pres-
dinalato di Egidio, vanno consul- so i principi del suo tempo; con
tati il Cardella, tom, II, p. 64, ed valore, integrità, e prudenza fu giu-
il Novaes, tom. IV, p. ^'j. Fra le dice in Roma delle cause civili, e
opere di questo grand'uomo, fare- scrisse le vite dei romani Pontefi-
mo menzione di quella scritta pel ci da s. Pietro sino a Bonifacio
suddetto Filippo IV re di Fran- VIIL
cia, intitolata De regimine princi- COLONNA Agapito, Cardinale.
pimi. Angelo Rocca ne scrisse bre- Agapito Colonna nobile jomano , ,

vemente la vita, che si legge in grande in ogni affare e degno di ,

fronte alle opere dello stesso E- eterna memoria, sulle prime si die-
gidio. de allearmi; dipoi, studiate le scien-
COLONNA Giovanni, Cardina- ze, divenne arcidiacono di Bologna;
le. Giovanni Colonna, patrizio di quindi nel 1 363 sotto Urbano V,
Roma, uomo di alto merito, era fu fatto vescovo di Ascoli , e nel
protonotario apostolico, quando Gio- i36c) di Brescia, e nunzio all' im-
vanni XXII, a' 18 dicembre del perator Carlo IV. Poscia Gregorio
1827, Io creò Cardinal diacono di XI Io inviò ad Enrico re di Castiglia,
s. Angelo, arciprete della basilica ed a Ferdinando re di Portogallo per
lateranense ,
preposto alla chiesa di estinguer la guerra accesa fra quei
Magonza, e canonico cantore nella due sovrani ; quindi lo trasferì al
chiesa di Bajeux. Questo Cardinale vescovato di Lisbona, cui resse con
fu assai stimato ; era amico dei molto zelo. Accompagnò il Ponte-
letterati , specialmente del Petrar- fice Gregorio XI da Avignone a
ca, da cui ebbe parecchie lettere. Roma, ed Urbano VI, a' 18 settem-
Giudicava a Roma le cause civili bre 1878, lo creò Cardinale prete di
in modo da esser segnato a model- s. Prisca, colla legazione quindi della
lo della piìi incorrotta giustizia. A Romagna, e coli' incarico di farvi
persuasione di lui Papa Clemente
il rifiorire la disciplina ecclesiastica.
VI inviò a predicare in Armenia al- In seguito fu pure legato della To-
cuni religiosi de'Minori. Questo por- scana, Piemonte, del Genove-
del
porato morì in Avignone nel 1848, sato, dello Veneto per gra-
stato
dopo ventun anni di Cardinalato. vissimi affari, specialmente a con-
11 Petrarca sembra, che accenni tal ciliare i genovesi, e i veneziani.
grave perdita in quel sonetto, il Abbiamo di lui un sermone sulla
cui primo verso incomincia con que- conversione di s. Paolo, ed una
ste parole: Rotta è l'alta Colonna, lettera all'abbate Gulielmo del mo-
COL COL 3o3
iiislero di s. Paolo di Roma. Mori bellione, fu condannato coi suoi fra-
nel 1 38o, due anni dacché era Cardi- telli Colonnesi, co' Gaetani e coi
nale, e fu sepolto nella basilica li- Savelli a perpetuo esilio. Assolto
beriana , alla quale fece molti be- venne però da Nicolò V, che egli
nefìcii, assegnandole anche due cap- coronò Pontefice, ed in fine mori
pellanie di qviaranta fiorini d' oro in Roma a'24 maggio i463 con
per ciascuna da conferirsi a due la fama di principe amatore delle
sacerdoti, che dovessero aver cura lettere, sommamente giusto e pru-
dell'aitar della Madonna; più lasciò dente; fama alcun poco oscurata
un legato di sessantamila scudi da dal soverchio suo impegno pel
partirsi fra le vedove , i pupilli , i partito Ghibellino. La vita di que-
pellegrini, ei miserabili. Francesco sto Cardinale, colle altre dei por-
Cirocco ne scrisse compendiosamen- porati Colonnesi, dal Cirocco fu
te la vita. stampata in Foligno nel i635. Eb-
COLONNA Stefano Cardinale. be sepoltura nella basilica de' ss.
Stefano Colonna, della romana no- XII Apostoli, fu arciprete latera-
bile prosapia di tal cognome, fra- nense per volere di Pio II, al qua-
tello del Cardinal Agapito. Prima le poco mancò che succedesse nel
fu prevosto della chiesa di s. Omer, pontificalo, avendo per suo ordine
e governatore della provincia della ridotta all' ubbidienza la città di
Marca di Ancona; poi passò nun- Tivoli, ch'erasi ribellata, fabbrican-
zio al doge di Genova a nome di dovi una rocca per tenerla in li eno.
(Gregorio XI a comporre quella re- COLOiSNA Giovanni, Cardinale,
pubblica col re di Cipro; poscia Ur- Giovanni Colonna, della medesima
bano VI, ai i8 settembre del iSyS, inclita famiglia romana, nacque nel-
lo creò Cardinal diacono di san l'anno 1456. Era nipote al Car-
Eustachio; ma nel iSyg mori, e dinal Prospero di questo nome; di-
fu sepolto nella tomba de'suoi mag- venne abbate di Subiaco e di ,

giori nella basilica liberiana. La Grottaferrata amministratore del-


;

sua perdita fu compianta da tutta la cattedrale di Rieti, dalla quale


Pioma, siccome generoso coi pove- Alessandi'o VI separò Civitaducalo
li, non meno in vita, che in nel i5o2, cui poscia nel i5o5 la
morte. riunì Giulio II per le preghiere del
COLONNA Ottone o Oddone, Colonna, benché dopo la morte di
Cardinale. V. Martino V. lui nel i5o8 sia stata nuovamente
COLONNA Prospero, Cardinale. separata, e ridotta a vescovato. Fi-
Prospero Colonna era nobile ro- no da'5 maggio del 1480, Sisto
mano, e nipote del Papa Mar- IV lo sagra porpora
decorò della
lino V, il quale da pi'otonotario colla diaconia di s. Maria in Aqui-
apostolico nel concistoro del 14^6 ro, e coU'amministrazionedella chie-
segretamente creoUo diacono Car- sa vescovile di Catania in Sicilia.

dinale di s. Giorgio in Velabro, Il medesimo Sisto IV, per sospetto,


uè volle pubblicarlo fuori del con- che il Colonna tenesse segreta in-
cistoro per la tenera età sua, onde telligenza con Ferdinando re di
lo pubblicò solennemente nel i43o Napoli, il quale prestava aiuti al
agli 8 febbraio. Privato poscia de'be- duca di Ferrara suo amico, lo fe-

nefìzi da Eugenio IV, per la sua ri- ce porre in custodia nel Castel s.
3o4 COL COL
Angelo per più di un anno, sal- quella dell'Aquila, coli' arci tescoTa-
vandogli la vita il trattato poscia to di Rosano; indi nel i5ic) quel-
conchiuso dal Papa col re di Na- la Aversa nel i53o l'altra di
di ;

poli, e col duca di Ferrara. Ales- Monreale in Sicilia; da ultimo nel


sandro VI lo fece arciprete della i53i quella di Sarno. Gli furono
basilica lateranense, e legato a Pe- ancora affidate le onorevoli lega-
rugia. Spogliato dallo stesso Ales- zioni di Bologna, della Marca d'An-
-sandro "VI della Cardina- dignità cona, e dell' Ungheria. Senonchè
lizia, si ricovrò presso il re Ferdi- troppo male, e con riprovevole con-
nando V in Sicilia fino a che il dotta corrispose a tante segnalate
Papa lo restituì al Cardinalato ; pingui provvisioni, ed onorificenze,
non andò però a Roma, se non dacché disgustatosi con Clemente
morto il Pontefice, per assistere aN VII nel \5iQ>, il Colonna gli mosse
la elezione di Pio 111, e poi a quel- tremenda guerra. E primieramente
la di Giulio II. Morì nel i5o8, di con Ugo Moncada manomise la cit-
cinqiianladue anni _, e ventotto di tà Leonina, e la basilica vaticana,
Cardinalato, pianto da tutti, e fu con saccheggio ; poi tenne mano al-
.sepolto nella basilica de'ss. Aposto- lo scellerato Borbone nell'altro or-
li, decorato da breve, ma splendi- rendo saccheggiamento della città.
da iscrizione. Conosciuta la enormità di sue colpe,
COLONi\A Pompeo, Cardina- curò di ripararvi in qualche modo,
le. Pompeo Colonna, di nobile fami- e ricovrò nel palazzo della cancel-
glia romana^ nacque nel •479- Si larla, molte persone, vergini, e ma-
fece cherico più per secondare il trone romane a salvarle da una
genio altrui, che per seguire la pro- eretica truppa, e perduta nelle più
pria vocazione ch'era piuttosto per abbominevoli scelleraggini. Dopo tre
le armi. Divenne canonico della ba- almi il Pontefice gli restituì gli

silica vaticana, abbate di Subiaco, onori, dei quali lo avea giustamen-


e di Grottaferrata; quindi nel i5o8 te privato. Era viceré di Napoli,
sotto Giulio 11 fu vescovo di Rie- armi francesi, quan-
cui difese dalle
ti ; intervenne al concilio latera- do improvvisamente morì nel i532
nese dello stesso Giulio ; poi col- di cinquanta tre anni, e quindici di
la più nera ingratitudine invitò il Cardinalato, dopo essere intervenuto
popolo a ribellarsi, laonde nel i5i2 aiconclavi di Adriano VI e Clemente
s'inimicò col Papa, che lo spogliò dei VII, e fu sepolto nella sacrestia dei
suoi onori ; ma nel 1 5 3 Leone
1 X monaci di ftlonteoli veto, senza alcuna
glieli restituì , e nel primo luglio onorevole memoria. Fu di maestoso
iSiy lo creò Cardinal prete del ti- portamento che lo faceva compa-
tolo dei ss. Apostoli. Poscia sot- rire degno d'imperio, per cui nel-

to Clemente VII passò a quello di le cappelle, ne' concistori, e in al-


s. Lorenzo in Damaso colla carica tre funzioni fra tutti primeggiava.
di vicccaiicelliere. Ebbe in ammini- Il sacro Collegio lo incaricò d'in-
strazione la chiesa di Terni nel i520, contrare a Civitavecchia Adriano
nel iSai quella di Potenza ove ten- VI, e sbarcato questi alla basilica
ne il sinodo; nell'anno iSiZ sotto Ostiense, Colonna in nome
ivi il

Adriano VI ottenne le altre di A- de' Cardinali gli recitò una breve


cerra, e Catania, da Clemente VII orazione.
,

COL COL 3o5


COLONNA Marcantonio, Car- tantaquattro anni , e Irentadue di
dinale. INIaicantonio Colonna no- cardinalato, ed ivi venne sepolto in
bile l'omano, nato nel i523, ver- chiesa a s. Maria dei Francescani.
satissimo in ogni maniera di studi, Mecenate insigne de' letterati li fa-
vinse colle virtù, e colla scienza, vorì colla protezione, e col consi-
nella quale ebbe a maestro fr. Fe- glio, e fu a un tempo liberale e
lice \, lo splen-
Peretli poi Sisto generoso co' poveri.
dore dei natali. Nel i56o Pio IV COLONNA AscANio, Cardinale.
lo promosse all' arcivescovato di Ta- Ascanio Colonna nacque nel i55q
ranto, cui resse da ottimo pastore. da Marc'Antonio duca di Paliano
Tenne il sinodo, fondò il semina- e Taglicozzo. Apprese le lettere, le
rio, assegnò alla cappella di s. Agne- lingue greca e latina, e tenute al-
se venti rubbi di sale ; fu al con- cune spiritose conclusioni da meri-
cilio di Trento, e di spesso si rac- tarsi favori di s. Pio V, e le lodi di s.
i

coglievano i padri di esso nella di Carlo Borromeo,, andò alle univer-


lui casa a tener le loro congrega- sità di Salamanca, e di Alcalà, ove

zioni ; poi ai 12 marzo del i565 lesse filosofia, e teologia, e si lau-


Pio IV, in premio delle sue lumi- reò in ambe le leggi. A mezzo poi
uose doti, lo creò Cardinal prete dei di Filippo II re di Spagna, a' 17
ss. Apostoli, quindi nel i568 sotto dicembre del i586, Sisto V lo
s. Pio V passò all'arcivescovato di Sa- creò Cardinal diacono dei ss. Vito,
lerno, ove tenne il concilio provin- e IVIodesto, collarci pretura della ba-
ciale, terminò il seminario, princi- silica lateranense. Di poi ebbe l'abba-
piato dal suo antecessore, e nel i5']5 zia di Subiaco ; la protettoria del re-
sotto Gregorio XllI, in occasione gno di Napoli, delle Fiandre, dei mo-
del giubileo, aprì la porta detta naci di Montevergine, e la carica di
Santa della basilica lateranese. viceré di Saragozza in Aragona. Me-
Poscia divenne legato della Marca, cenate a' letterati, ed assai facondo
di Marittima e Campagna, sotto acquistòuna scelta biblioteca, e poi
Sisto V
ebbe la prefettura dell'In- fu nominato viceré di Catalogna
dice, colla protettoria delle Fiandre; dal re di Spagna. Era molto divo-
sotto Clemente Vili fu biblioteca- to della b. Vergine, e fece prezio-
rio della Vaticana, e poco mancò si donativi alla s. Casa di Loreto.
che non prendesse le redini della Da ultimo, dopo avere concorso al-
santa romana Chiesa. Lasciato il pri- le elezioni di Urbano VII, Gre-
mo titolo, ebbe nel iSSy da Sisto V gorio XIV, Innocenzo IX, Cle-
il vescovato di Palestrina, e l'abbazia mente Vili Leone XI , , e Paolo
di Subiaco : consacrò solennemen- V, morì a Roma vescovo di Pale-
te nel dì della Purificazione di M. strina nell'anno 1608, di qviaran-
V. l'aitar maggiore in chiesa di tanove anni, e ventidue di cardi-
s. Andrea nel Quirinale ; era ami- nalato, e fu sepolto nella basili-
cissimo di s. Giuseppe di Calasan- ca lateranese, cui avea beneficato
zio; dopo aver concorso alla ele-
e ed in morte L'Ugo-
lasciò erede.
zione dis. Pio V, Gregorio XIII, Si- nio, scrivendo di questo amplissimo
sto Vj Urbano VII, Gregorio XIV, poiporato, lo dichiara miracolo di
Innocenzo IX, e Clemente VIII, natura per l'animo grande, e ge-
morì a Zogarolo nel i Sgy, di set- neroso, pel suo distinto ingegno, elo -
voL. xrv,
.

3o6 COL COL


t{iienza, e meravigliose cognizioni di stalo, e
guerra dello slesso
di
in tutte le scienze. Siccome impu- Carlo con pensione di settemila
II
gnò con una dissertazione quella scudi annui; celebrò il matrimonio
pubblicata dal Cardinal Baronio tra Leopoldo I e Margherita di
sulla Monarchia di Sicilia, procu- Spagna, cui accompagnò a Geno-
rò di ripararvi pubblicare un
col va, fu presente alla morte di Fi-
ragionato voto a favore della san- lippo IV, e nel palazzo reale ce-
ta Sede, suir interdetto da Pao- lebrò la Messa solenne di lìenuiein :

lo V emanato contro la repubbli- dappoi egli stesso morì nel i()6(3


ca di Venezia, che fece stampare di sessantatre anni, e trent' otto di
nel 1606. Cardinalato. Portato a Roma dopo
COLONNA Girolamo, Cardinale. sei anni, fu sepolto in sua tomba
Girolamo Colonna nobile di Roma, gentilizia nella basilica di s. Gio-
nacque in Orsogna suo feudo nel- vanni in Laterano. In Marino suo
l'Abruzzo nel i6o3. Fu il decoro feudo avea eretto un magnifico tem-
della famiglia, e della patria per la pio all'apostolo s. Barnaba, e avea

sua perizia nelle scienze e lettere, e fatto molti regali alla s. casa di Lo-
laureossi in ambe le leggi in Al- reto.
calà della Spagna. A mezzo del re COLONNA Baldeschi Federico ,

cattolico, da Urbano Vili a' 7 feb- Cardinale. V. Baldeschi Federico,


braio del 1628 fu creato Cardinal Cardinale.
diacono di s. Agnese nel Foro Ago- COLONNA Carlo, Cardinale.
nale ; poi nel i632 gli esibì il Pon- Carlo Colonna, nobile romano, nac-
tefice la chiesa di Milano , e gli que nel i665. Visitate le prime
conferì l'arcivescovato di Bologna ,
città d'Italia, Innocenzo XII lo
ove si distinse per lo zelo con cui elesse a maggiordomo pontifìcio, e
reggeva il suo gregge. Vi ampliò Clemente XI, a' 1
7 maggio 1706,
il palazzo e la biblioteca, cui ab- lo creò Cardinal diacono di s. Ma-
bellì anche di eccellenti pitture; ria della Scala , e lo ascrisse alle
poi nel 1 645 sotto Innocenzo X ,
congregazioni del concilio, della fab-
rinunziò a quella chiesa, e lasciala brica di s. Pietro , della segnatura
la sua diaconia, divenne arcipreL; di grazia, della visita apostolica ed
di Giovanni inLaterano; quindi
s. altie; ma dopo aver concorso alle
nel 1661 sotto Alessandro MI fu elezioni dei Pontefici Innocenzo , e
fatto vescovo Tusculano. Nel giubi- Benedetto XIII , e Clemente XII,
leo del i65o, chiusa la porta delta amalo e riverito da tutta Roma
sa?ita della basilica lateranense, ven- vi lasciò la vita nel 1739, di sel-
ne dichiarato protettore dell'Aleina- tanlaquattro anni , e trenta tre di
gna e del sacro impero, della Sarde- Cardinalato. Fu sepolto nella tomba
gna, e Catalogna, e de'Certosini pres- de' suoi maggiori nella basilica la-
so la s. Sede. Fu ascritto alle con- teranense.
gregazioni de' riti, del s. ofìlzio, del COLONNA Prospero, Cardinale.
concilio, de' vescovi e regolari , ed Prospero Colonna romano de'duclii
altre; e mentr'era oratore a Roma di Sonnino, nacque nel castello, ora
del re cattolico, siqiplicò il Ponte- città, di Marino presso Roma nel
fice per la canonizzazione di s. Tom- 1(173. Laureato nell arciginnasio di
maso da Villanova. Fu consisrliere Roma nel giugno del iGg4) J^i Inno-
COL COL 3o7
cenzo XII \eniie ascritto a' protono- mente XII divenne protonotario
tari apostolici; poi sotto Clemente XI apostolico, consultore de' riti , nel
fu vicelegato a Ferrara, e passò fi-a 1739 chierico di camera, e presi-
i chierici di camera ; quindi nel dente della Grascia; poi nel 1740
1721 Innocenzo XllI lo fece udi- maestro di camera di Benedetto XIV,
tore generale della medesima, e che a' 9 settembre del I743 lo
Clemente XII lo creò Cardinal dia- creò Cardinal diacono di s. Giorgio
cono di s. Angelo in Pescheria ai in Velabro ,
piefelto della segnatu-
3o settembre del lySq, lo ascris- ra, e della congregazione di Propa-
se alle congregazioni della consul- ganda, non che colla protettoria del
ta, della fabbrica di s. Pietro, e pa- regno di Francia, che gli affidò Luigi
recchie altre. Mori a Roma nel- XV nel 1755, con quella dei ca-
l'anno 1743, dopo quaranta mesi di nonici regolari lateranesi , dei mi-
Cardinalato, in età di settanta an- nori conventuali, dei monaci cister-
ni, e fu onorevolmente sepolto nella ciensi , colla abbazia celebre delle
tomba de' suoi maggiori in coro tre Fontane. Morì a Porta pia a
della basilica lateranese. Roma nel 1760, di cinquantanove
COLGA A Girolamo, Cardinale.
i\ anni, e venlidue di Cardinalato , e
Girolamo Colonna nobile romano fu sepolto co' suoi maggiori nella
nacque nel 708. Divenuto nel 782
i i basilica liberiana.
protonotario Clemente
apostolico , COLONNA Marc' Antonio, Car-
XI lo fece maggiordomo, e Bene-
1 dinale.Marc' Antonio Colonna nac-
detto XIV a' 9 settembre del 1743, que in Roma a' 16 agosto 1724
lo creò Cardinal diacono di s. An- dal gran contestabile Fabrizio, e
gelo in Pescheria, e promaggiordo- da Caldina Salviati. Inclinalo alla
mo per lutto il suo pontificato. Poi vita ecclesiastica , dopo aver per-
fu arciprete della basilica liberia- corso gli sludi, si mise in piclatu-
na , la porta della quale detta San- la^ e nel 1744 ^'^ Benedetto XIV
ta chiuse ed apri nel giubileo del fu annoverato tra i prolonotari apo-
1750; quindi nel 1753 fu fatto stolici partecipanti, e fallo referen-
vicecancellieie;, enei 1756 cameilen- dario eli ambedue le segnature, e
go di santa Chiesa colla protetto- consultore della sagra congregazio-
ria dei francescani e geronimiani. ne de' riti. Nel i743, all'esaltazio-
Ebbe anche il gran priorato dei ne alla porpora di Girolamo suo
geiosolimitani di Roma , e dopo zio, maggiordomo di Benedetto XIV,
aver eletto Clemente XIII, morì a lo stesso Pontefice lasciando allo zio
Roma nel i 763 , di cinquantacin- la giurisdizione della carica, nominol-
que anni , e venti di Cardinalato. lo maggiordomo. Per molti anni,
Fu sepolto nella sua tomba genti- come si ha dal (h. Renazzi, Noti-
lizia ,
posta nella basilica latera- zie storiche de' Maggiordomi, pag.
nense. i()?,, ne godette il solo onorofìco ti-
COLONNA DI SciARKA Prospero, tolo, e ne intraprese il pieno eser-
Cardinale. Prospero Colonna di cizio, quando nel 1768 morì Be-
Sciarla, romano
de' duchi di Car- nedetto XIV. Allora il Cardinale
bognano, nacque nel 170.6. Dopo Girolamo dimise dall'amministra-
si

aver compiti i suoi sludi in Roma z.ione della carica, e nominato ven-
ed in Padova, nel i7 3o sotlo Cle- ne a pro-maggiordomO; nel qual
3o8 COL COL
tempo si procacciò l'amore di tat- e del popolo romano. Intervenne
ti i palatini. Né minore stima si è ai conclavi per l' elezione di Cle-

acquistata questo Cardinale pre- mente XIV, e di Pio VI. In que-


siedendo al palazzo e alla cor- sto secondo si pensò ad esaltarlo

te papale con quella magnanimi- al pontificato, ma non ebbe elletto

tà, e saviezza, che si richiede in pel suo grande amore che aveva
un ministero sì nobile, e rilevante, alla compagnia di Gesìi da poco
affine di trattare co'debiti riguar- soppressa, e poi gloriosamente ri-

di chi ha la ventura di servire pristinata. Fu prefetto della con-

il sommo Pontefice, ed acciocché gregazione de' vescovi e regolari ,

la casa del capo della Chiesa ser- non che, in quanto allo spirituale, del
va di modello , e di esempio ai romano, fu mem-
collegio e seminario
principi sìche seco-
ecclesiastici bro di nove congregazioni, e pro-
lari. Per la qual cosa si guada- tettore della congregazione silve-

gnò il nostro Marc' Antonio anche strina, della cappella Paolina nella
la stima di Clemente XIII, che nel liberiana basilica; lo fu eziandio del-
rimuneiarne le doti, col crearlo ai la congregazione de'chierici regolari
24 settembre 17^9 Cardinal dia- delle scuole pie, e del collegio Naza-
cono di s. IMaria in Aquiro, non reno, de'benfratelli, delle monache
volle privare la sua corte del princi- camaldolesi, e di parecchi stabili-
pal ornamento, e la sua sagra perso- menti, e sodalizi. Finalmente morì
na di un ministro sì intelligente e in Roma ai 4 dicembre i8o3, e ven-
benefico, dichiarandolo pro-maggior- ne esposto e sepolto nella chiesa
domo. Nel 1762, essendo vacata de'ss. Apostoli sua parrocchia, come
la cospicua carica di vicario di Ro- egli avea disposto, colla stima di
ma, Clemente XIIT gliela conferì, rara .scienza nelle materie ecclesia-
per cui con dispiacere di tutta la stiche, di specchiata virtù, e di stra-
corte, lasciando vivo desiderio di ordinaria carità. Colla sua fìimiglia
sé, abbandonò il maggiordomato. e co'poveri fu sempre munifico pa-
A cagione della nuova dignità fu dre, e largo protettore.
trasferito all'ordine presbiterale col COLONNA BRANCIFORTE An-
titolo di Maria della Pace, ed
s. Torvio, Cardinale. Antonio Colonna
al titolo arcivescovile in pardhus Branci forte, nobile siciliano de'prin-
di Corinto. Nel 1763 lo stesso Pon- cipi di Scordia, nacque in Paler-

tefice lo nominò arciprete della mo ai 28 gennaio 171 i. Essendo


basìlica di s. Maria Maggiore, do- figlio d'una Colonna, secondo l'uso
ve nell'anno santo 1775, fu incarica- di Sicilia, al cognome paterno unì

to qual legato a latere di Pio V I ad quello materno. Esercitatosi negli


aprire e chiudere la porta santa. Da studi affine di percorrere la car-
questo l'ontefice nel 1784 venne riera ecclesiastica in servigio della
preconizzato vescovo suburbicario santa Sede, Benedetto XIV nel-
di Palestrina, ove operò molte be- l'anno 1752 dopo aver benedetto le
neficenze, in vantaggio dell'istruzione preziose fascie pel duca di Borgo-
religiosa de' suoi diocesani, come con gna, figlio del reale delfino di Fran-
zelo ecclesiastico, dottrina, e pietà e- cia,r inviò a Parigi per farne la
sercitava la carica di vicario di Ro- formale presentazione, e col grado
ma, per cui era la delizia del clero, di nunzio straordinario. Di poi ri-
, 2 .

COL COL 309


tornato dalla Francia, lo spedi per tario di quella delle ripe, e per ultimo
nunzio apostolico alla serenissima a commissario generale delle armi.
repubblica di Venezia, da dove fu Clemente XIII, nel 1760, lo fece
promosso alla presidenza di Urbino. arcivescovo di Patrasso in partibus,
Clemente XIII, nella promozione dei col qual carattere lo mandò nunzio
1 1 luglio 1 766, lo creò Cadinale dell' apostolico nella real corte di Pari-
ordine de'preti, e per mezzo di mons. gi ; e nella promozione car-
sesta
Sersale ablegato apostolico, giusta dinalizia, de' luglio 1766, lo 1

il costume, gli rimise la berretta annoverò al sagro Collegio, ad on-


rossa. Allorquando si recò a Ro- ta che vi fosse il fratello Cardinal
ma, gli conferì il titolo di s. Ma- Marcantonio, rimettendogli in Fran-
ria. in \ia, e le congregazioni Car- cia la berretta rossa per mezzo del-
dinalizie della considta, de'sagri ri- l' ablegato monsignor Cerri canoni-
ti, della disciplina legolare e del- co di s. Maria IMaggiore. Ritorna-
le acque. Intervenne ai sagri comi- to in Roma gli conferì il titolo di
zi per l'elezione di Clemente XIV, s. Maria in Trastevere. Successi-
e di Pio VI: fu legato apostolico vamente fu aggregato alle congi'e-
di Bologna, finche il VI
detto Pio gazioni cardinalizie di Propaganda,
nel concistoro de' i5 apnle 1776 del concilio, della cerimoniale, del-
lo promosse al vescovato di Gir- la concistoriale, di Avignone, di
genti in dove morì ai 3i
Sicilia, Loreto, delle acque, dell' immunità,
luglio 1786,6 venne esposto, e se- e de' vescovi e regolari. Fu pro-
polto nella cattedrale. Le belle do- tettore della chiesa di s. Agnese in
ti del suo animo, lo zelo pastorale, piazza Navona, di tutto l'Ordine
l'impegno, ed il sapere con cui agostiniano, del collegio greco, del-
disimpegnò le cariche adossategli la chiesa di s. Maria egiziaca della
gli procacciarono la stima di tutti. nazione armena, di quella di san
COLONNA Pamphily Pietro , Gregorio illuminatore de' monaci
Cardiìiale. Pietro Colonna Pamphi- armeni di s. Antonio abbate , del
ly nacque in Roma ai 7 dicembre collegio Salviati, pia casa degli or-
1725 dai duchi di Paliano,cioè da fani, e monistero de' ss. Quattro ec.
Fabrizio Colonna contestabile, e da Quindi morì ai 4 dicembre 1780
Caterina Salviati. Appresa l'educa- in Verona, ove venne esposto e
zione, e fatti gli studi, secondo l'al- sepolto in luogo di deposito in
ta sua nascita , ebbe la prelatura quella cattedrale, donde fu traspor-
Pamphily istituita nella sua casa tato nelle tombe de' suoi antenati
Colonna dalla propria ava d. Olim- Fu Clemente XIV, e
ai conclavi di

pia fi^glia del principe Giambattista Pio VI, ed ebbe fama di principe
Pamphily, per cui dovette aggiun- generoso, d'ingegno, ed ornato di
gere al suo un tal cognome illu- egregie qualità.
stre. Nel 1750 Benedetto XIV lo COLONNA DI STIGLIANO Ni-
annoverò tra i monsignori referen- colò, Cardinale. Nicolò Colonna no-
dari delle due segnature, e tra i bile napoletano, figlio di Ferdinando
protonotari apostolici partecipanti ;
principe di Stigliano, e di Luigia
indi nel i 753 lo promosse alla pre- Caracciolo de' principi di s. Buono,
sidenza della congregazione delle nacque in Napoli a' i5 luglio 1730.
acque, quindi a presidente e segre- Intrapresi gli studi ecclesiastici, fu
3io COL COL
laureato nel 17^0, nel qual anno memoria dt-lle sue geste, e della pre-
Benedetlo XIV lo fece referenda- mura con cui disimpegnò i suoi uftizii.
rio d'ambeduesegnature, e pro-
le COLONNA RELIQUIA IXSIGNE. La
tonotario apostolico; indi ne! 17 '4 Colonna, crede per pia tra-
in cui si

Io mandò vice-legato a Ferrara ,


dizione, essere nel pretorio di Pi-
ove, non andando d'accordo col lato stato legato Gesù Cristo nella
Cardinal legato Banchieri, si ritirò sua flagellazione, anticamente era
a Bologna. Tuttavolta nel 17 56 il costodita in Gerusalemme nella chie-
medesimo Papa lo nominò chierico sa, che fu già il cenacolo degli a-
di camera, e nel 1761 Clemente postoli , sul monte Sion, insieme
XIII lo fece presidente di essa, don- ad altre sagre reliquie, come si ri-
de nel 1768 lo promosse alla pre- leva da
Gregorio Nazianzeno, Or.
s.

fettura degli archivi di tutto lo sfato I in Julian.; da s. Paolino ep. 34;


ecclesiastico. Pio VI, nel 1776, lo da s. Gregorio Turonese, lib. i. e.
preconizzò arcivescovo di Sebaste 7. de Glor. niart.; dal venerabile Be-
m parlibns, ed inviollo nunzio apo- da, de Locis Sanciìf, e. 5; da s.
stolico in Ispagna. Nel 1781 pre- Prudenzio; da s. Girolamo, e da
sentò in Madrid, in nome del Pon- altri; anzi s. Gregorio Turonese
tefice, le fascie benedette all' infan- dice che la Colonna divenne di tal
te d. Carlo principe d'Asturias, na- venerazione ai fedeli, che solevano
to nel precedenteanno e nella de- ; cingerla con piccole fascie, le quali
cimaterza promozione Cardinalizia, si applicavano sul corpo nelle infer-
Pio VI, a' 14 febbraio 178;, lo mità. Questa Colonna, come tutti
creò Cardinale dell'ordine presbi- gli strumenti che servirono alla pas-
terale, inviandogli la notizia col ber- sione, si conservò gelosamente qual
rettino rosso per mezzo del corrie- trofeo di trionfo, e memoria della no-
re pontificio Ambrogio Faini, men- stra fortunata redenzione. Lssa è di
tre r altro corriere Bartolommeo marmo grigio, sebbene alcuni dico-
Radavero ne recò la notizia ai no- no essere di diaspro sanguigno,
bili parenti. Però la berretta Car- ed è alta tre palmi. Si venera in
dinalizia fu portata in Madrid dal- Roma nella insigne Chiesa di s.
l' ablegato monsignor Marino Ca- Prassede (^J^edi). Prima era vi attac-
raffa. Ritornato il nostro porpora- cato un anello di ferro, al quale
to in R.oma, ebbe in titolo la chie- in Gerusalemme si assicuravano i
sa di s. Stefano al IMonte Celio, e colpevoli. Si dice sia stata richiesto,
fu aggregato alle congregazioni di ed ottenuto da un re di Francia,
Propaganda, della consulta, de' ve- donando egli in vece a detta chie-
scovi e regolari, e delle acque. Di- sa tre spine della corona imposta sul
venne legato apostolico di Roma- venerando capo di Gesìi Cristo dopo
gna, e protettore della cappella Si- la flagellazione, che ancora spine
stina detta del Presepe nella basi- ivi si custodiscono con gran vene-
lica liberiana, e della città di Faen- razione.
za. Avendo compita la sua legazio- 11 Rinaldi all'anno 34, num. 83,
ne, si ritirò in Savignano, dove mo- dice che l'uso del flagellare era di
rì a' 3i marzo 1706. Venne espo- due sorte presso i romani; il mag-
sto e sepolto in quella chiesa arci- giore precedeva l'estremo supplizio,
pretale ; e lasciò onorevole e grata ed a questo soggiacque il Redento-
COL COL 3ii
re, dava ai rei di piccole
l'altro si radiso, e s. Maria Ubera nos a poe-
colpe. Qui deve osservarsi, che Ge- ìiis inferni, come meglio dicesi al-
sù Cristo non fu battuto con ver- l'articolo di tal chiesa. Il diligente
ghe o bastoni, pena per le persone Ugonio, che nel i588, pubblicò la
libere;, ma coi flagelli propri degli Historia delle stazioni di Roma,
schiavi. Opinano alcuni, che questa parlando a p. 299 di questa cap-
Colonna sia la sola parte superiore pella, ecco come si esprime » Den- :

di quella, di cui parla il citato s. tro di questa santa cappella è la


Girolamo; ma non vi si vede al- Colonna alla quale nel tem-
,

cuna rottura. Certo è, che gli ebrei po della sua passione nostro Si-
vergheggiavano i malfattori, prima gnore Gesù Cristo fu legato, e
sulle spalle, poi più comunemente battuto. Giovanni Colonna di ,

sul ventre, quindi dai lati; e sem- questo titolo, al tempo di Papa
bra che lo stesso si facesse dai ro- Onorio III, Savelli, essendo le-
mani, locchè forse si fece nella sua gato in Oriente, la recò da Geru-
passione al Piedentore. E naturale che salemme in Roma, e la ripose
questa Colonna dovesse allora essere in questa cappella, dove è vista
tutta spruzzata del preziosissimo suo dal popolo fedele con gran vene-
sangue. Nel pontificato di Onorio razione. Ma alle donne l'entrare
III, Cardinal Giovanni Colonna,
il qui dentro è vietato sotto pena
titolare della chiesa di s. Prassede di scomunica. L'altare di questa
nella sua legazione in Oriente per cappella è per antichissima con-
la guerra santa, potè avere la sud- cessione de'sommi Pontefici pri-
detta Colonna, e portarla in Roma vilegiato , sicché celebrandovisi,
sua patria. Ne fece donativo alla o facendosi celebrare si libera

nominata chiesa , e fu collocata un' anima dal purgatorio ". Nel-


nella cappella o antico oratorio di la stessa cappella, l'anno i635 fu po-

s. Zenone, chiamato Orto del pa- sta la seguente iscrizione di marmo:


JOANNI . TIT . S . PRAXEDIS
CARDINALI . COLVMNAE
QVOD . APOSTOLICVS . LEGATVS IN . . ORIENTE
ANNO SAL . MCCXXIII
COLVMNAM CHRISTI . . DOMINI . POENIS
ET SANGVINE . . CONSECRATAM
HIEROSOLYMIS . ROMAM . ASPORTAVERIT
PATRIAMQVE . SPOLItS . ORIENTIS NOBILEM .

TROPHAEO . CUBISTI . PATIENTIAE


AMPLICAVERIT
FRANCISCVS . COLVMNA
CARBONIANI . ET . RVBIANI . PRINCEPS
; . GENTILIS . SVI . DE . CHRISTIANA . REPVBL
DEQVE COLVMNEÌVSI GENTE . .

. VETVS COGNOMENTVM SACRATIVS


.
FECIT . .

EGREGIE MENTI MEMORIA ABOLIRETVR


. . .

HOC AD POSTEROS MONVMENTVM


. . .

POSVIT
ANNO . DOM . MDCXXXV
2

3i2 COL COL


Su questa santa
Colonna sono a ro ancora per eternare la memoria
consultarsi il Panvinio, e il Vol- di qualche azione, principalmente .

terrano presso Andrea Vittorelli a monumento di gloria degli eser- J


nelle Addizioni al Ciacconio; Car- citi e dei trionfatori, per cui si dis-
lo Bortolommeo Piazza Corlerologio sero colonne trionfali.
Romano p. 358, e SSg: il Panciroli, Arricchita Roma delle più pre-
lesovi nascosti p. 7o3, e Benigno ziose spoglie delle vinte nazioni, è
Davanzati, Notizie al Pellegrino stata ed è ancora la città piìi do-
della basilica di s. Pras sede, Ro- viziosa di colonne di ogni genere,
ma 1725. di ogni specie, e di ogni forma, come
COLONNE DI Roma. È a tutti si può vedere nel tanti relativi arti-
noto, che la colonna è quel soste- coli del Dizionario, massime delle
gno per lo pili di pietra, di figura chiese , ed altri splendidi edifizi
cilindrica, il cui nome alcuni fati- di Roma. Ad onta delle tante la-
no derivare dal latino coliunen, che grimevoli distruggitrici vicende, cui
significa sostegno, e la cui oi'igine ha soggiaciuto l'eterna città, senza
risale ai tempi più rimoti. Essa è dire delle colonne, che sono scono-
il più bello, ed il più nobile ma- sciute e sepolte nel suo prezioso
teriale dell'architettura, anzi l'es- sempre ferace d' importanti
suolo,
senza dell' architettura stessa. Un monumenti della veneranda anti-
edifìzio senza
colonne è piuttosto chità, il eh. avvocato Faustino Cor-
una composizione di materiali anzi si, per saggio di una inesplicabile
che un'architettura, come si espri- paziente e dotta indagine, nel suo
mono gl'intendenti di tal arte. Dal- trattato delle Pietre antiche (che nel
la colonna hanno essi ricavato le i833 pubblicò per la seconda vol-
regole, le proporzioni, non che le ta con r aggiunta dell' indicazione,
convenienze de' più importanti mo- e descrizione di tutte le colonne, e
numenti della Grecia, e di Roma, ragguardevoli massi di pietra che
ed essa f;i parte essenziale degli or- sono in Roma, la quale si legge a
dini dorico, jonico, e corintio dei
p. 93, e seguenti, classificandole nei
greci, ai quali i romani aggiunsero quattordici quartieri della città, in
il toscano, ilromano, e il compo- cui sono distribuite, e siccome pro-
sito. Se la colonna contiene in sé fondo conoscitore dell'argomento),
stessa tanti
pregi nella semplicità, e oltre la quantità ne stabilisce le
verosimiglianza del suo ullizio, deve specie, dicendo che sono per lo più
pertanto essere veduta interamente nobili, e molte assai rare. A pag.
pompa della sua
isolata, e far dee poi 386 ci dà il novero delle co-
elegante forma, divenendo poi essa lonne esistenti in ogni rione, eh' è
un oggetto mirabile, allorché serve il seguente:
a formare de' peristili soprattutto Rione I. Monti. Colonne n.° 1079
nelle tre specie, che Vitruvio chia- IL Trevi « 667
ma Pienoslilo, Sislilo, ed Eustilo. III. Colonna .... » ij'y
Si variarono le forme delle colon- IV. Campo Marzo. » 5 1

ne, o per r uso a cui erano desti- V. Ponte " 2 36


nate, o per la materia di cui era- VI. Parione .... » 297
no composte, o pel solo capriccio VIL Regola » 254
degli architetti. Altre se ne eresse- Vili. S. Eustachio. . » 293
COL COL 3 1 3
IX. Pigna ., 328 pronta deli' antico, di che a pag.
9
X. Canipitelli . . . »> 5io rende per ragione il suo argo-
XI. S. Angelo . . . »5 117 mento di trattare delle pietre anti-
XII. Ripa » 484 che, e di quanto tornasse a decoro
XIII. Trastevere. . . » 399 dell' odiei'na Roma, e del lodevole
XIV. Borgo (contandone ed utile scopo. Né deve sorprende-
il solo Vaticano 5i i, non com- re il lusso delle pietre, divenuto
prese quelle di travertino della eccedente e generale negli antichi
tacciata esterna,né quelle del romani, giacché Orazio credette co-
colonnato o portico che si com- sa accetta agli dei l'ornare i tem-
pone di duecento ottantaquat- pli loro con qualche pietra non an-
tro colonne, oltre novanta pi- cor veduta. E quindi di vari e co-
lastri) » 717 piosi marmi e di colonne si videro
decorate le basiliche, le curie, i fo-
Laonde in tutta Roma ri, le terme, le ville, i ninfei, i se-
sono colonne di diverse pie- polcri, le case, e le vie di Roma.
tre nobili n." 6067 r. Raccolta nuova degli obelischi,
e colonne antiche della città di Ro-
E qui va avvertito, coli' autorità del ma con le sue dichiarazioni, data
lodato scrittore, che per tali colon- in Roma alla luce in foglio, e con
ne si debbono intendere le sole figure da Gio. Giacomo Rossi. Il

intere e massiccie, venendo affatto p. Antonmaria Lupi, nel toni. I,

escluse quelle incrostate di pietra delle sue erudite Dissertazioni, a


sebbene antica , e quelle di mar- pag. 5o dice, essere ignoto se le
mi moderni usati ii-equentemente colonne o piramidi poste avanti al-
in Roma. Tali sono il bardiglio ed le basiliche fossero usate dagli an-
il marmo bianco di Carrara, le ser- tichi cristiani, essendosi a suo av-
pentine della Lunigiana, il giallo e viso ciò praticato piìi tardi, come
nero di Venere, i marmi
porto si vede in vari luoghi. /^. Cxio.
gialli di Siena e di Verona, il gra- Marangoni, Delle Colonne gentile-
nito del Sempione, quello dell'El- sche dedicate al culto divino, e dei
ba usato dai moderni, il così det- santi suoi p. 352.
to diaspro tenero di Sicilia, la lu- Le più celebri ed istoriche colonne
machella degli Abruzzi, la breccia monumentali, celebrate dagli archeo-
rossa di Francia (la quale chiama- logi, e che sono tuttora in Roma,

si pure breccia dorata traccagnina meritano che qui se ne faccia men-


o arlecchina, rinvenuta negli sellavi zione. Esse sono quelle di Foca, la
di Aix in Provenza), il bianco e nero Milliaria, quella del tempio della
di Porto Ferraio, la breccia coral- Pace, o di Maria Maggiore, di
s.

lina di Cori, il marmo rosso di Trajano, e Marco Aurelio. La


di
Cottanello, di cava recente, e la Colonna Antonina non esiste più.
breccia Angelo
di s. in Capoccia, Trajano la fece venire dall'Egitto,
volgarmente chiamato di Simone. e quindi Rlarco Aurelio, e Lucio
Tuttavia il medesimo autore fra le Vero la eressero al loro padre An-
colonne ne notò alcune di marmo tonino Pio imperatore nel forOj che
bianco di Carrara, quando per l'in- ne portava il nome, presso la curia
taglio, o pel luogo portassero lim- Innocenziana. Era di granito rosso
3 14 COL COL
di un sol pc7zo, col piedestallo di ( liiarar la guerra ad una nazione ;

marmo bianco istoriato; avea piti la colonna lattaria del foro Olito-
di sessantasette palmi di altezza, rio dove esponevansi bambini spu- i

e venticinque di circonferenza. Nel ri per far loro trovare le nutrici


lyoS si discoperse nell'orto dei si- (delle qualicolonne parlammo al-
gnori della Missione e diversi Pon- trove), ed altre colonne di cui trat-
tefici volevano innalzarla nella piaz- ta il Nardini Roma antica ec. co- ,

za di detta cnria, ed a tale elTetto me colonna 31enia, che fu eret-


la

vi fecero collocare il suo superbo ta non lungi del comizio nell'area


piedestallo. la Colon-
Ala siccome del foro romano, cos\ detta perchè
na era molto danneggiata da un fu innalzata ad onore di Cajo Me-
incendio, Pio VI fece segare le nio vincitore de' Latini, 1' anno di
àue iscrizioni greche dell' imo e Roma 4 '^3 G che da Plinio si af-
del sommo scapo della colonna, ferma essere la più antica tra le

e le fece trasportare al museo colonne onorarie, ma che sino dai


Vaticano, Indi con le sue lastre suoi giorni non più esisteva. Altri
fece tassellare e l'iallaveV obelisco so- dicono, che quella colonna Menia
lare (Fedi), che eresse nella soprad- del foro, cosi si chiamasse da certo
detta piazza, rimuovere il
e fece Menio, chese la riserbò quando ven-
detto piedistallo della stessa Colonna dette a Catone la sua casa per fabbri-
Antonina, il quale venne trasportato carvi la basilica Porcia, atline di po-
nel giardino vaticano, presso la fon- tere su di essa vedere sì egli che i

tana detta della zitella, donde il suoi discendenti i giuochi de'gladia-


regnante Pontefice ordinò, che si tori, che si davano nel foro, facendosi
collocasse nel mezzo del contiguo a tale effetto in quelle occasioni pal-
giardino della Pigna (di cui parla- chi posticci. Altra colonna celebre
si all'articolo Palazzo Vaticwo), nel foro fu la rostrata, che venne
ed il cav. Giuseppe Fabris ne sta eretta presso i rostri per onorare
restaurando le importanti scollure. Cajo Duillio, console nell'anno 494>
Di questa Colonna e del meravi- allorché riportò la prima vittoria
glioso piedistallo, Francesco Can- navale sopra i A' tem-
Cartaginesi.
cellieri, oltre di aver parlato nel pi di Vespasiano colonna anco- la

suo Mercato a p. 9.94, ha fatto la ra si vedeva, essendo stata preser-


erudita istoria, che pubblicò in Ro- vata neir incendio di Nerone, che
ma nel ed 182 r, ivi a pag. 28 al dire di Tacito consumò altre
parla della colonna di cipollino, o memorie antiche della più grande
caristio di un sol pezzo, eh' è tut- importanza. Della colonna rostrata,
tora giacente nel cortile del palaz- che illustrarono il Ciacconio, e Gau-
zo della curia Innocenziana, e che ges de' Gozze, si vede l'iscrizione
è alta palmi cinquantatre, e ne ha frammentata dal piedistallo, nel prin-
sei e mezzo di diametro. Fu essa cipio delle scale de' conservatori in
trovata nel 1777 in campo Marzo, Campidoglio. Vuoisi però non sia

nelle fondamenta d'una casa di quel- originale, ma rifatta o dopo Giulio


le monache benedettine. Cesare, o dopo Plinio Quintiliano,
Non più esistono la colonna bel- perchè gì' intendenti asseriscono,
lica nel circo Flaminio^ dove il che essendo il monumento di mar-
console vibrava il dardo per di- mo, questo non fu introdotto in
COL COL 3iV
Roma prima dell'anno 662 cioè, la colonna di Marc' Aurelio, colle
più di un secolo e mezzo dopo note, ed illustrazioni di Gio. Pie-
Duillio. tro Bellori. medesimo Sante Bar-
Il

La colonna di Foca si vede nel toli inciserami delle storie, che


i

foro l'omano : essa è di marmo sono intorno alla colonna Trajnna


bianco scanalata , con base , e ca- con l'esposizione di Alfonso Ciac-
pitello corintio, e fu eretta in ono- conio, r illustrazione del medesimo
re di queir imperatore verso l'anno Bellori, e dell'avvocato
d. Carlo
608 dall'esai'ca Smaragdo, il quale Fea, commissario delle romane an-
vi fece collocare al di sopra la sta- tichità. F. Jo. Frane. Bordini in
tua di lui in bronzo dorato, ma aeream D. Pel ri effìgiem Trojan i
che non esiste perchè fu rove-
piìi colunmae super hnpositam, et in
sciata dopo la morte dell' impera- columnam Antoninam D. Pauli effi-
tore per detestare la sua memoria. gie insigni tam, Carmen in Delie.
La colonna nnlliaria, che col nu- Poetar. Ital. Gruteri, t. I, p. 488.
mero I indicava il primo miglio Esiste una medaglia battuta per
della via Appia, e sta sulla balau- queste due colonne, nel diritto col
strata di Campidoglio {Vedi), dal ritratto di SistoV, e nel rovescio
lato del palazzo de' conservatori, con s. Pietro, e Paolo sopra due
s.

prima era nel foro romano. colonne. Il Fontana nella descrizio-


La colonna della Pace era così ne del trasporto dell' ohelisco Va-
detta perchè era una di quelle otto ticano, a pag. 99 tratta delle sta-
magnifiche, che sostenevano la na- tue di detti apostoli dirizzate sulle
vata del celebre tempio della Pa- colonne Antonina e Trajana, e della
ce, e fu collocata da Paolo V nel- restaurazione della prima. V. l'U-
la piazza principale della chiesa pa- gonio, a pag, 70, e 3 io.
triarcale di s. Maria Maggiore (Ve- La colonna di Marco Aurelio
di), della quale si parlò al volume Antonino, o Diarco Antonino impe-
XII, pag. 122 del Dizionario, in- ratore, fu eretta dal senato romano,
sieme alla statua della b. Vergine, ad imitazione Trajana nel
della
the quel Papa fece porre nella sui mezzo del foro di Antonino Pio,
estremità. La statua è di bronzo in memoria delle vittorie, che quel-
dorato, e la colonna è di marmo r augusto riportò in Germania sui
bianco scanalata con suo capitello Marcomanni sui Sarmàti
, e sui ,

corintio è alta palmi sessantaquat-


, Quadi, e fu eretta insieme ad un
tro, e ne ha trenta di diametro. tempio non più esistente. L'iscrizio-
Finalmente parleremo delle gran- ne è sbagliata, giacché si attribui-
diose colonne di Marc' Aurelio, e sce da essa la colonna ad Antonino
di Trajano, per volere di Sisto V Pio, mentre fu in vece a lui in-
ancor esse impiegate ad uso sagro, nalzata la colonna di granito rosso,
ad onorare i principi degli Apo- con quel basamento, di cui sopra
stoli, protettori di lloma, come lo si è parlato. Il luogo dove fu in-
più stimabili fra le monumentali nalzata, dalla porta, cui conduce la
della capitale del cristianesimo. Pie- via che gli sta innanzi, si chiamò
tro Sanie Bartoli ci ha dato me- piazza Flaminia, e poi dal monu-
glio degli altri le incisioni drlle mento piazza Coloima nome che fu ;

storie contenute nei i)assorilievi del- preso anche dalla terza regione, in
,

3iG COL COL


Questa superba colon-
cui è collocata. stiano Torresani detto il bolognese,
ria coclide è alla palmi centoset- e dorata da Tommaso Moneta. Si-
tantasette senza comprendervi la
, sto V spese nella statua circa die-
statua che vi è sopra, la quale è cimila scudi, senza valutare il bron-
alta palmi diciannove, avendone di- zo fornito dalla camera Apostolica;
ciassette di diametro. Essa è for- quindi la fece collocare in cima alla
mata di vent' otto massi circolari colonna rivolta verso la piazza del
di marmo l'uno
lunense incastrati popolo, e poi la fece rimovere, ac-
coll'allro, come quelli della Traja- ciò guardasse la basilica vaticana.
iia, colla base e capitello d' ordine L'antico piedistallo era decorato di
dorico. Entro vi è scavata una scala scolture esprimenti armi, trofei, ge-
a chiocciola, per cui prende il no- ni» e festoni come la Trajana , ed
me di coclide. La scala è composta il presente fu ricomposto a quella
di centonovanta scalini, e riceve la f )ggia con nuovi marmi , mentre
luce da quarant'una piccole fine- le che si leggono nel Ve-
iscrizioni
stre, o aperture, disposte ai quattro nuti a pag. 307, furono collocate
venti principali. L'esteiiore parte è all'epoca del restauro, end' è che
tutta istoriata con bassorilievi dal- nella terza epigrafe fu inciso l' er-
l'allo al basso, in una fascia spira- rore allora volgaie, che la colonna
le, che gira intorno allallusto, tutti fosse stata da Marco Aurelio dedi-
rappresentanti i falli principali della cata ad Antonino Pio. Giuseppe Ca-
guerra de' Romani coi Marcoman- stiglione, nativo di Ancona, famoso
iii, coi Sarmati e coi Qnadi, opera oratore, e poeta, scrisse un trat-
assai importante, sebbene in meri- tato di questa colonna trionfale
to di scoltura sia inferiore a quella che dedicò a Sisto V, benemerito
della colonna Trajana. Tra le scol- della medesima.
ture si rimarca la lìgara di Giove 11 piantato di questa colonna era
Pluvio per la pioggia che da lui , prima più basso dell'attuale. La co-
ottennero i creduli soldati, sul pun- lonna, sino dalla sua origine, ebhe
to di perire di sete, colla cerimo- un custode, come ricavasi dalla iscri-
nia dell' acquilicio, ma invece con- zioncj discoperta nel 1777 nelle vi-
cessa dal vero Dio per le preghie- cinanze di monte Citorio , ed ap-
re de' militi cristiani della legione partenente all'anno 198 dell'era
Fidniinante o Melilina; la qual le- cristiana, la quale iscrizione fu col-
gione fu chiamala in tal guerra locata poscia nel museo vaticano.
dall' Armenia ove stanziava. Nella Da permesso accor-
essa rilevasi il

cima della colonna eravi la statua dato dagli imperatori Settimio Se-
di bronzo dorato di Marc' Aurelio, vero, Caracalla, e Clodio Albino ad
che poi fu demolita dai barbari. Il Adrasto loro liberto, e forse servo
gran Pontefice Sisto V, nel 1 589, benemerito di Marc'Aurelio, di po-
fece restaurare la colonna, median- ter ivi fabbricare una casa a pro-
te la direzione del cav. Domenico prie spese, per invigilare alla cu-
Fontana, quindi la dedicò all' apo- stodia della colonna del Divo Marco
stolo s. Paolo , la cui statua con ( Divi Marci ) detta ancora Cente-
modello di Costantino de' Servi (men- naria. 11 eh. Marini fu il primo
tre altri dicono di Tommaso della che pubblicasse in Roma nel sud-
Porta), fu fusa in bronzo da Seba- detto anno, la mentovata preziosa
COL COL 3i7
iscrizione. Di questa colonna, e della per cui a tal avvenimento voglionsi
sua eiezione fino al quinto secolo, attribuirele forti sfaldature, che si

non si rinvengono memorie, ed era osservano nel monumento. Esse pe-


ancora intatta nel nono. Forse la rò piuttosto si debbono ripetere
statua fu tolta da Costante II , o dall'azione del fuoco nel furioso in-
Costantino III allorché nell' anno cendio del Guiscardo. Quindi rima-
663 spogliò Roma di tutti i bronzi se la colonna in istato di abban-
non perdonandola nem-
rimastivi, dono sino al pontificato di Sisto
meno a memoria si illustre d'un V, che la fece ristorare. Da ulti-
celebre suo predecessore. Sino al mo, nel temporale dirotto che fu
decimo secolo la colonna Antonina, in Roma a' 2 3 settembre i84i ,

che fu anche detta di Marco e di nella mattina un fulmine colpì la


Faustina, rimase di pubblica pro- colonna Antonina nel moderno pie-
prietà, finché nel g55 Papa Aga- destallo aggiunto da Sisto V: dan-
pito II la concesse al monistero di no che fu prontamente l'iparato,
s. Silvestro in Capile, allora dei come descrivesi nel num. 39 delle
monaci benedettini. E a notarsi, Notizie del giorno di tal anno.
che nella pergamena di concessione V. Jos. Castalio, de Cohimna triitnt-
questa colonna viene qualificata col- phati imp. Antonini, Romae \5o,o.
r epiteto di maforem, per distin- Sulla restaurazione della Colonna
guerla da quella di Antonino Pio, Antonina, abbiamo due epigrammi
probabilmente allora in piedi. I di Gio. Michele Silos, che si leg-
monaci edificarono presso la colon- gono a p. 288 della Pinacotheca.
na una chiesuola, che dedicarono a La Colonna Trajana fu eretta
s. Andrea ; ma nel seguente secolo, nel foro di tal nome, che supera-
e nell'anno 1084 la strage e l'in- va tutti gli altri in ricchezza, in
cendio prodotto da Roberto Gui- bellezza, ed in isplendida magnifi-
scardo per liberare s. Gregorio VII, cenza, e che fu l'ultimo eretto in
portando il guasto dalla porta Fla- Roma. Ne fu architetto il celebre
minia sino monistero di s, Sil-
al Apollodoro di Damasco. Era il foro
vestro in Capile, diede assai da sof- circondato all' intorno di portici de-
ferire al monistero medesimo per ,
corati di grosse colonne. Era vi un
cui cedette in locazione il monu- tempio dove si custodiva la famo»
mento, e là chiesuola. L'uno, e sa biblioteca Ulpia ; una basilica
l'altra però nel i i 19 furono riven- per amministrarvi la giustizia. Nei
dicati da Pietro abbate del moni- quattro angoli ergevano altret-
si

stero, il quale anzi emanò vma ri- tanti archi trionfali conteneva una :

gorosa proibizione, che in avvenire quantità di statue di bronzo dora-


si potesse locare, sotto pena di sco- to. Tutti questi superbi edifìzi, dot-
munica, come si legge in una im- tamente illustrati dal eh. Uggieri,
portante lapide, la quale si conser- furono rovinati dalle ingiurie del
va nello stesso monistero. Di altre tempo, principalmente dalle tante
analoghe notizie, si tratta all' arti- devastazioni dei barbari, e da un
colo Chiesa di s. Silvestro in Ca- incendio del nono o decimo seco-
pite (Vedi). Poggio Fiorentino ci lo, laonde non vi rimase che la

dice, che la colonna fu colpita dal sontuosissima colonna, che diede il


fulmine de -Vatiet. Fort. lib. I
, : nome alla piazza. In progresso,
3i8 COL COL
iieir area del foro furono erelte ta da centottanlacinque gradini, e
molte case^ e le chiese e moniste- ricevendo la scala il lume da qua-
li di s. Eufemia, e dello Spirito rantacinque ferritoje. Essa è tutta di
Santo, de' quali si parlò altrove; marmo bianco lunense, composta
edifìzi che furono demoliti sotto la di trenlaquattro enormi massi ot- :

amministrazione francese. Fu allora to formano il suo piedistallo, uno


rinvenuto l'antico piantato della la base, ventitre il fusto, uno il

basilica, alla quale appartengono le capitello, ed uno il piedistallo, che


colonne che ora si vedono, e che reggeva la statua di bronzo dora-
sebbene rotte, furono rialzate sulle to, ed astata dell' imperatore Tra-
loro basi ai luoghi loro ; per lo jano, e che ora regge quella del
che, venendo la colonna sgombra- principe degli apostoli, e primo
ta dalle menzionate fabbriche, fa di sommo Pontefice romano s. Pietro,
sé maestosa mostia, e si gode in- Il diametro inferiore della colonna
teramente da tutti lati. i è di palmi sedici e mezzo, e di quin-
La colonna fu eretta non solo dici il Questa colonna
superiore.
perchè servisse a Trajano di mo- coclide, comeMarco An-
quella di
iiumenlo sepolciale, ma ancora co- tonino, sembra presa da un edifi-
me testimonio del lavoro incontra- zio di Alessandria chiamato Paneò,
to per la costruzione del foro. Per avente una scala a chiocciola per
essere il luogo tutto ineguale, e salire alla sommità da dove si ve-
montuoso, Apollodoro lo tagliò, o lo deva da ogni parte la sottoposta
appianò in modo che diede al fo- città, come da queste due romane
ro un perfetto livello, ed alla co- colonne potea vedersi il fabbricalo
lonna l' altezza del colle abbattu- dell' antica, ed ora si vede quel-
lo ; quindi si conosce che il colle lo di Roma moderna. Intorno al
Quirinale da questo lato dilungava- fusto, a guisa di una fascia spira-
si verso il Capitolino, formava
e le, in ventitre giri fu scolpita la
tma gibbosità che da Trajano fu guerra di Dacia, ed i trionfi ri-
levata per edificarvi il suo foro, portati da Trajano su Decebalo re
gibbosità, che nella maggior altez- dei Daci, laonde per la composi-
ta aveva centoventotto piedi verti- zione del lavoio, per la varietà
cali, quanti appunto ne ha la co- delle mosse, e delle figure, per la
lonna ; e tutto questo immenso la- moltiplicità dei costumi, e per tan-
voro non fu che lavoro piepara- ti altri pregi è dagli intendenti ri-

torio. La colonna fu eretta nel tenuta capo d' opera della scol-
il

centro dell'area destinata al foro, tura romana. Ricchissimo è pure


ed alle magnifiche fabbriche che l' ornato del piedistallo, come me-
la nobilitavano; ma rimase però raviglioso è l'affastellamento dei
stretta in un cavedio, o specie di trofei, e delle armi di tutte le
cortile. La colonna, che tuttora for- specie, massime barbariche. Vuoisi
ma una delle principali meraviglie che Trajano, considerando essere
di Roma, è d' ordine dorico ; vi si ormai pieno il mausoleo di Augu-
impiegarono sette anni nel lavoro, sto delle celle mortuarie, si risol-
e forse la piìi superba che sia sta- vesse ad erigere questo monumen-
ta mai al mondo, ascendendosi per to per contenere le sue ceneri,
un'intera scala a chiocciola, forma- Difatti, essendo egli morto 1' anno
COL COL 3i9
117 nell'Asia, il senato e popolo Nel volume XIJ, p. lyS e 17G
loniaiio dedicò a lui la colonna, e del Dizionario, si è detto parlando
per singoiar privilegio accordò che della chiesa di Maria in Via La-s.

Ibsse sepolto il solo nel recinto di ta, come Teodora, colle sue figlie
Roma, facendo collocai'e le sue IMarozia, e Stefania sorelle cugine
ceneri in urna d' oro, che fu si- di Alberico tiranno o signore di
tuata nel piedistallo della colonna, Roma, edificarono alle monache il

in una cella a sinistra del suo in- monistero di s. Stefano, che poi pre-
gresso. Altri però dicono che la se anche il nome di s. Ciriaco, e
colonna fu a Trajano dedicata dopo di s. Nicolò, divenendone filiale quel-
i suoi primi trionfi, e nell'anno 112. lo del ss. Salvatore ad duos oiuon-
Che se il foro per la sua son- tes. Siccome divole, ricche, e po-
tuosità fu risparmiato nelle barba- tentissime, lo dotarono di copiose
riche invasioni, 1' imperatore Co- rendite, e per essere il foro traiano
stante II, ossia Costantino III, pieno di macerie, di case, e di or-
quando nell'anno 663 si recò in ti a cagione del succennato iiicen-
Roma, avidamente lo spogliò di dio e altre devastazioni, che ne di-
tutti i bronzi, delle statue, e degli strussero gli edifizi splendissimi, me-

ornamenti, in uno alla statua colos- no la colossale colonna, ne diedero


sale, che stava nella sommità della porzione al monistero, nella quale si
colonna coclide, e rappresentante il comprendeva la colonna. Questa in
magnanimo imperatore Trajano. Le progresso di tempo fu confusa nel
quali cose avendo vilmente tolte a nome, e poco conosciuta, e nel
Roma r ingrato principe ( forse secolo XI le fu eretta addosso la
per corrispondere alla festevole ed chiesa di s. Nicolò, con arciprete e

ospitale accoglienza con cui fu ri- canonici, i quali volendosi sottrarre


cevuto, giacché il Papa s. Vitalia- dalla dipendenza del monistero
no con tutto il clero usci dalla delle monache, il senato romano
città, r incontrò sei miglia lon-
e che già curava la conservazione dei
tano da essa con grandissima poni- monumenti di Roma, nel 1162
pa), seco le portò a Siracusa ove emanò sentenza in favore delle mo-
mori neir anno 669. Indi Sa- i nache, salvi i diritti parrocchiali del-
raceni avendo presa Siracusa, nel la chiesa de' ss. XII Apostoli. Nel
copioso bottino che a-ì fecero, si secolo XV riedificossi la città, s\

impadronirono della maggior parte per che erano cadute o de-


le case

di quanto l' imperatore avea pri- molile, e sì pegli scavi che facevan-
vato Roma, insieme alla statua di si. Allora laiea che circondava la
Trajano. IMerita di osservarsi, che colonna andò appianandosi, e quin-
avendo Trajano conquistata 1' Ara- di potè discoprirsi il basamento già

bia, ed edificato suo foro e co- il ingombro di terra, per cui Paolo
lonna colle spoglie dei Daci, cinque III fece scavare al lutto ciò che
.secoli e mezzo dopo, gli arabi impediva di far apparire il piedi-

divennero possessori dei principali stallo.

ornamenti, e della statua eh' era Divenuto Pontefice Sisto V, sic-

ilmaggiore ornamento della colon- come d'animo grande e di alto iu-


na, che testimoniava le imprese tendimento, nel 588 volle isolare 1

contro di loro. .sìmagnifico monumento a seconda


^ DU ^4 C
3-20 COL COL
delle fabbriche che il circondava- na, verso sud ovest, distruggendo po-
no, e discoprì il piedistallo in mo- scia r isola intera che dal lato di
do, che più non andasse soggetto mezzodì comprendeva le ricordato
ad ingombri, e demolì alcune case chiese, e monisteri dello Spirito
colla spesa di diecimila scudi, e Santo, e di Eufemia, oltre di-
s.

sotto la direzione di Domenico Fon- verse case private. Piitornando poco


lana formò una cinta di muro, che dipoi nel i8i4 Pio VII in Roma,
in proporzione sembrava un pozzo. approvò r operato, circoscrisse coji
Quindi volendo collocare nella sua muro la parte sino allora scoperta, e
sommità la statua di s. Pietro, do- portò le cose, i frammenti, e i

po aver fatto ristorare la colonna, tronchi delle colonne rinvenute nel


la fece fondere da Sebastiano Tor- modo che si vede. Alfonso Ciacco-
resani, o Torrigiani, sotto la dire- nio scrisse Hktorìa lUriusque belli
zione dello scultore Leonardo Sor- Dacici a Trajano Caesare gesti, ex
man , e Tommaso della Porta sinuilacns, etc. Romae 1578 : ope-
suo
scolare , i cpiali ne fecero ra curiosissima, e assai stimata, che
modello e la forma.
il Piiuscì fu ristampata in Venezia nell'an-
alta palmi sedici e mezzo, e per no 1593, e poi di nuovo Ro- in
essa, compreso il bronzo, la dora- ma nell'anno 16 16. RaffaeleFa-
tura, ed altri accessori si pagò dal- bretti ci diede poi Syntagnia de
l'erario circa cinque mila scudi. Colnmna Trajana, R.oinae i683,
Dedicò Sisto V la colonna al me- opera che si può dire una apolo-
desimo apostolo nel i588, e fece gia di Ciacconio. Dipoi , oltre il

altrettanto nell'anno seguente con lodato Uggieri, pubblicò preziose


quella di Marco Antonino, in ono- notizie sulla Colonna di Trajano, il

re di s. Paolo. dottissimo, e benemerito delle ro-


Finalmente, come si disse di so- mane antichità, avvocato d. Carlo
pra, per rendere la colonna più Fea, nella sua Miscellanea Filol.
piacente alla vista dei riguardanti, e critic. antiq. nel tom. II. Da ulti-

per discoprire la pianta del cele- mo il ha dato: Il ri-


R.ichter ci

bre foro, si determinò il governo stauro del foro Trajano con le


francese di demolire nel 1812 un dichiarazioni di Antonio Griji, Ro-
isola, che trovavasi presso la colon- ma 1839.

FINE DEL VOLUME DECIMOQUARTO.


sncR
tloron Gaetano,
i ,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecc lesiastica
AFK-9455 (awsk)

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