You are on page 1of 326

O 3 TJt é

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STOIUCO-ECCLESIASTICÀ
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIAL INI ENTE INTORNO


h\ PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII
à\ RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOW
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VCL. XV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIi.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTIGA
•«©^•<

COL COL
^JOLOPiI Ecclesiastici degli abi- porta la loro natura, e si dice an-
ti e vesti de' chierici, de' loro sagri che della tinta che i corpi manda-
paramenti, e di quelli usati dalla no all'occhio. I colori poi primiti-
Chiesa ne' suoi templi, cioè delle vi sono sette, il rosso, il giallo, il

tinte che hanno diversi panni


i verde, l'azzurro, l'arancio, la porpo-
drappi, e stoffe destinate a tali usi ra, e il violetto. Il colore verde
Prima di ogni altra cosa credia- fu anche detto prasino, e l'azzur-
mo opportuno di dare un cen- ro o torchino, come è l' onda del
no generale sul colore. // Diziona- mare, si disse veneto. Ma venendo
rio de' Sinonimi dice, che panno co- ai colori delle vesti ecclesiastiche,

lorato chiama quello, il quale non


si e dei sagri paramenti dalla Chiesa
è né nero, né bianco, e il Dizio- prescritti ne' suoi riti e cerimonie ,

nario delle Origini aggiunge che il e da s. Carlo Borromeo chiamati


bianco è uno degli estremi de' co- geroglifici de' segreti del Cielo, e
lori opposto al nero. 11 Petrarca dall'erudito Cardinal Baronio Quae
per esprimere tutti i colori visibili nunquam mysterio vacant, et plu-
disse, che luci aperte aveva nel bel rimuni faciitnt ad fovendani Jide-
nero, e nel bianco; e il Dizionario liuni pietatem, diremo che con va-
della lingua italiana dichiara per go e nobile aspetto, e -con pari or-
colore queir ammodamento (mode- dine e diligenza si adoperano que-
razione ) della superficie de' corpi sti colori nella casa di Dio dai suoi

opachi, o anche quella costituzione ministri, e nelle cose più sacrosan-


interna de' corpi trasparenti , onde te della religione cattolica , nella

si mandano vaggi lucidi all'occhio, varietà dei venerabili misteri, Mil-


tinti in diverse gviise, secondo che le trahit varios adverso sole colores.
6 COL COL
Colore degli abiti, o vesti degli In appresso i Novaziani per me?;-
ecclesiastici. zo candore delle vesti vole-
del
vano ipocritamente comparire mon-
Sino dal nascere della Chiesa cat- di, come significa il nome Catha-
tolica furono distinti i chierici col- ros , col quale si facevano chia-
la tonsura, e colla veste talare più mare, e vantavansi di non essere
corta però di quella delle donne, mai caduti, laonde non volevano
cioè usavano la tonaca, o toga sen- conversare con chi aveva peccato.
za maniche, che veniva sovrappo- Ma s. Agostino, de Agon. Christian.
sta all'altra toga colle maniche più cap. 3i, disse loro: ISonien smini
o meno strette, nel modo che ve- si agnoscere mundanos se
vellent
stono diversi orientali appartenen- potìus guani niundos vocarent : ed
ti al clero. Inoltre i chierici ven- è perciò, che il clero cattolico per
nero pure distinti pel colore di ta- distinguersi dagli eretici Catari, a-
le vestimento, il quale fu il più dottò vesti, il cui colore era tra il

modesto, secondo i luoghi ove vi- nero e il bianco. Quindi scrivendo


vevano. Da sant' Agostino rilevia- s. Girolamo a Nepoziano, che avea
mo, che da alcuni usato veniva il abbracciato lo stato clericale, circa
color fosco ; s. Girolamo però af- l'abito l'ammonì con queste parole
ferma che altri lo portavano bian- nella ep. 3 : Vestes pidlas aeque de-
co, come si legge nel lib. cantra bita ut cnndidas, per cui si conosce
Pelagianos : » quia serica veste non che era in libertà di usare vesti
" utimur, monachi judicamur si : bianche o nere, e che non essendo
« tunicam non induerit, statim il- colore confacente al clero né il
» lud e trivio, impostor, et grae- nero, né il bianco, vuoisi dedur-
« cus est ". Giacché la veste bian- re , che la maggior parte lo por-
ca era stimata onestissima presso i tasse paonazzo o pavo-
castagno,
Romani, e riferisce Svetonio, in Ost. nazzo, colore, che poi si stabilì pei
e. 4o» che Augusto riprese i ro- Cardinali^ prelati, famigliari ponti-
mani i quali vestivano di colore ec. Altrettanto afferma il
ficii Bo-
bruno, e loro ordinò che interve- nanni nella Gerarchia ecclesiastica
nissero al teatro solo vestiti di capo XXX dove dice: Si cerca se
bianco. Clemente Alessandrino, co- la veste del clero fosse di colore
me si ha dal suo Paedagog. lib. 2, diverso della comune. Ed aggiunge
nel procurare di ridurre gli egi- eziandio che conservandosi nella
ziani buoni costumi, cercò d'in-
ai primitiva Chiesa memoria
la essere
durii a vestire di bianco, ed al- stata la veste usata da Gesù Cristo
trettanto vuoisi che facesse coi cri- del colore tendente al violaceo o pao-
stiani del medesimo Egitto, da lui nazzo, è molto perciò probabile, che
ammaestrati. Gli africani vestivano tal colore si adottasse dal clero. INIa
di bianco, e perchè ne' funerali u- nel capo LXXXVI, Delle vesti usa-
savano il nero, s, Cipriano ebbe a te giornalmente dal Ponte- sommo
rimproverarli. S. Antonio abbate, fice, a pag. 355
che l'introdu- dice,
bramoso di soffrire il martirio, zione del colore nelle vesti del Pa-
perchè fosse dai persecutori cono- pa, fosse in memoria della veste
sciuto per cristiano, assunse vesti bianca, con cui per ischerno fu ve-
bianche. stito il Redentore. A tal effetto aa-
COL COL 7
ticamente anche i patriarchi di Ge- >»bus ". Ai rispettivi artìcoli, come
rusalemme vestivano di colore bian- Cappello, Collare, Calze, Vescovi,
co, ed oggi, come tutti gli altri si dice di qual colore vestono i ve-
patriarchi, vestono di color viola- scovi regolari, e dei loro ornamen-
ceo, meno quelli, che per privilegio ti, tra i quali è comune a tutti i

vestono di color rosso, e godono vescovi il colore verde.


alcune particolarità negli ornamen- Il vescovo Saussai, nella sua Pa-

tij come si dirà all'articolo Patriar- noplia clericale al capo 5 del lib.
chi ( Fedi). IV parte seconda, contraddice il
Racconta Socrate nel lib. VI. cap. Baronio, e tra le molte ragioni cui
20 della storia della Chiesa, che adduce, dice che l'abito nero del
il vescovo Sisinio, seguace dei Ko- clero non ebbe origine dal mona-
vaziani, essendo slato ripreso per- chismo , parte del quale vestì di
chè usava veste bianca, rispose non bianco, parte di colore scuro o gri-
essere da veruno comandato che si gio del colore naturale della lana
usasse veste nera, e che Salomone delle pecore, e parte di color ne-
anzi ordinò : sint iibi vestimenta al- ro. Aggiunge, che per lo spazio di
ba. Che s. Giacomo vescovo di Ge- molti anni furono stabiliti diversi
rusalemme, e s. Bartolommeo apo- decreti da vari sommi Pontefici e
stolo dell'Armenia vestissero sem- conci lii, i quali determinarono pe-
pre di lino bianco, è a tutti noto. ne ai chierici, che avessero usate
Ala ad onta della proibizione fatta vesti rosse, bianche, verdi, o di al-
da s. Girolamo a Nepoziano , il tri colori, senza nominare il nero,
clero adottò nelle vesti il colore ne- e senza prescrivere l'uso di esso.
ro o bruno, comechè si ignori l'e- Ma Bonanni afferma senza dub-
il

poca del suo principio. L'annalista bio essere il color nero provenuto
Baronio afferma all'anno 828, che al clero secolare dai monaci, e poi
tal uso provenne dai monaci dopo universalmente praticato, e ritenu-
che essi furono ammessi agli ordi- to in vigore dei decreti emanati dai
ni sagri, e quindi anche fatti vescovi concili posteriori, principalmente do-
di diverse chiese. Lo stesso confer- po il decimo
secolo rilenendosi
,

ma il Bernini, nel suo erudito trai- quello violaceo, ed il rosso per la


la to sul Tribunale della Rota, al corte del Papa. Il concilio di Nar-
capo 26 citando il Macri, il quale bona del G89 proibì ai chierici il
alla voce Clericiis, scrisse: " Fuit colore rosso; ed il concilio di A-
-' color niger per monachos in cle- quisgrana dell 8 16, ci conferma che
>' ricos saeculares inlroductus,pro il- le vesti clericali erano nere, sebbe-
5' lisnempe saeculis, in quibus ni- ne di forma diversa da quella dei
>5 grorum ordo cathedram s. Petri monaci. Il definitivo stabilimento
" obtincbat, quare ex eodem ordi- poi del colore nero si deve al con-
» ne innumerabiles per orbem ad cilio generale lateranense_, aduna-
» episcopatum assumpti, atque ni- to da Giulio II, nel quale si con-
» gruni habitum eorum religionis fermò la proibizione di usare co-
'; retinentes, bine saeculares clerici lori rossi e verdi da chi non po-
« eorum subdili ad superiorum si- teva adoperarli; e s. Carlo Borro-
'• milìtudinem eundem colorem ni- meo stabilì nel primo concilio da
" grum introduxerunt in vesti- lui celebrato in Milano , che i
8 COL COL
chierici potessero usare soltanlo il proibizioni sinodi di Milano
dei
colore nero, come
decretò nel i585 del iSyg, di Piacenza del 1^89,
il concilio provinciale di Bordeaux, di Firenze del medesimo anno, e
e come si osserva in tutto il mon- di Amelia del iSg^. F. s. Cipria-
do cattolico nella veste civile pro- no De mortalitate.
pria del clero, che diviene uno dei Il medesimo erudito Sarnelli, nel
principali distintivi dell'ordine sagro. t. V delle stesse Lettere Eccl., parlando
f^. gli articoli Abito, ed Ami- 1 de- dei diversi colori delle insegne de.'le
gli ecclesiastici, non che tutti quel- confraternite, dice che di vari co-
li ad ogni loro indumento
relativi lori erano pui-e le divise loro an-
od ornamento delle vesti diverse; tiche, le quali si vogliono origina-
non che il Ferrari, De re vesliarìa, le nella prima crociata di Palesti-
e YUistorica disquisido de re vestia- na pel ricupero de' luoghi «anti,
rìa hominis sacri vitam comuneni nella quale il Papa Urbano II die-
more civili traducentis, Amsteloda- de a' crociati una croce di panno
mi 1704. rosso da portarsi nel petto, affine
Pompeo Sarnelli, nelle sue Lette- di denotare il fermo proponimento
re ecclesiastiche t. I, p. 78, ci dà di combattere per la croce sino al-
ulteriori notizie sull'argomento, e l' ultimo sangue. Quindi ogni ca-
conchiude che il solo colore nero valiere con particolari divise espres-
deve usarsi nell'abito e veste chie- se i suoi generosi pensieri ; e tulli
ricale sì dei greci, che dei latini. i sette colori a tal fine furono a-
A' greci parlando Simeone di Tes- doperati, cioè il giallo, il bianco,
salonica, sul loro iniziamento al cle- l'azzurro, il verde, il rosso, il pur-
ricato, dice: » Episcopus vestem pureo o violaceo, e il nero. Col co-
» nigram^ quae humilitatis, et re- lore giallo si volle significare lo
» ligiosi timoris symbolum est, be- splendore del proprio sangue e ric-
» nedicit et consecrandum jubet
, chezze ; col bianco l' innocenza e la
>y eam induere ". A' latini, com'è fede ; coli' azzurro i pensieri sublimi
notissimo, eccetto quelli costituiti in e celesti; col verde la speranza;
dignità ecclesiastiche, ai quali si ri- col rosso il valore; col purpureo
serba il paonazzo a' prelati ed il o violaceo, l' industria ed arte ; e
rosso ai Cardinali, il nero è solo col nero, i pensieri dolenti e pro-
consentito, meno le concessioni di fondi. In memoria di che tali divi-

privilegi, di cui si tratta ai rispet- se di semplici colori rimasero per


tivi articoli del Dizionario anche insegna alle famiglie di que' prodi,
circa i colori diversi dei diversi e prima ebbero semplici, e poi
gli

ornamenti, che lungo qui sarebbe mescolati. il Piazza


P^. Iride sagra
citare. capo XXXI Quali sieno i colori,
:

L'editto de' 26 novembre 1624 che convengono alla modestia degli


di Urbano Vili sulla regola delle ve- ecclesiastici negli abili, secondo la
sti chericaliinteriori die este-
sì mente de' sogli canoni: capo XXXII;
riori egualmente prescrive il colore Essere il color nero solamente le-
nero. Parlando poi del divieto ai cito agli ecclesiastici ; Ant. Thyle-
chierici di portare vesti di lutto o sius, de Coloribus in t. IX Thes
corruccio per mortede'congiunli, ri- graecor. Gronov.; Salmasius, de co-
porta il citato Sarnelli le analoghe loribus apud graecos et latinos E-
COL 9 COL
pist. p. log; Jo. Vene. Khaliis, » ger, Nani et in legalt-
et viridis.
de coloribus alane in specie de vi- 5» bus indumentis quatuor colores
riditatis caussa, Vitteb. 1668; Jo. »5 fuisse leguntur: byssus, purpurn,
Bure Menkenius, de cerulei colovis " hyacinthus,et coccus" Segue po- .

usii apud de coccineo^ ni-


veteres, et scia Innocenzo III a spiegare come
gro, et albo coloribus. V. ancora il color bianco si adoperasse nelle fe-
gli articoli, Porpora cardinalizia, ste dei santi confessori e delle ver-
Vesti Pontificie, Vesti Cardlvali- gini, il rosso nelle solennità degli
ziE ec. ed il volume Vili, p. 190
, apostoli, e dei martiri, e il nero
del Dizionario, ove si ti'atta delle nelle preghiere pei defonti e nei
vesti usate dai Cardinali e prelati giorni di afilizione, destinati a chie-
in sede vacante. dere a Dio il perdono de' peccati ;

e come in appresso ne' dì feriali e


Colorì de' sagri paramenti, e di comuni si usasse il colore verde,
quelli usati dalla Chiesa ne'suoi eh' è tra il bianco, il nero, e il

templi. rosso. Il medesimo Pontefice spie-


gando poi distintamente i tempi, o,
La Chiesa romana paramenti ne' per meglio dire, i termini, ne'quali
sagri usò, ed usa secondo i tempi, del colore nero si serve la Chiesa
e i divini misteri che celebra, quat- romana, dice essere questi dall'av-
tro principali colori ; cioè il bianco vento alla vigilia di Natale, e dalla
per significare la gloria, il gaudio settuagesima sino al sabbato santo :

e candore dell' innocenza ; il ros-


il " nigris aulem indumentis utenduni
so per denotare l'eccellenza del gra- " est in die afflictionis et absti-
do sopra gli altri il nero o il ; » nentiae prò pecca ti s, et prò de-
paonazzo che dicesi pur violaceo, » fimctis; ab adventu scilicet us-
per significare afflizione, astinenza, " que ad Natalis vigiliani, et a se-
e ricordare i defonti; ed il verde, » ptuagesima usque ad sabbatiim
siccome colore medio, ne' giorni fe- '» Paschae ". Indi con queste altre
riali, e comuni. La Chiesa romana parole ne rende la mistica ragione:
con questi quattro colori forse vol- " Sponsa quippe dicit in Canticis :

le imitare i colori usati nelle vesti »» nigra sed formosa filia e


suni,
dal sommo Sacerdote dell' antica >i Jerusaleni, sicut tabernacula Ce-
legge, nelle quali si distinguevano » dar, sicut pellis Salonionis. No-
quattro preziosi colori che erano » lite considerare , quod fusca sini,
il bisso, la porpora, il giacinto, ed » quia decoloravit me sol".
il cocco, come abbiamo dall' Eso- Da tutto ciò chiaramente si co-
do e. XX\ III, V. 5. Di questo ri- nosce, che la Chiesa romana ebbe
to, e dell' uso dei detti quattro co- l'antichissimo rito di usare nelle sa-
lori così scriveva il dotto Pontefice gre funzioni quattro colori princi-
Innocenzo III, nei primi del XIII pali, e tra questo il nero, come
secolo. De 3Iysteriis Missae lib. I, destinato pei tempi di penitenza, e
cap. LXV, p. 337: " Quatuor au- di lutto, non solo nell'avvento, e
» tem sunt principales colores, qui- nella quaresima, n)a nelle pi-eghie-
» bus secundum proprietates .die- re pubbliche, e di penitenza per
" rum sacra vestes ecclesia Pioma- implorare da Dio qualche ajuto^ e
» na distingui!, albus, rubeus, ni- finalmente nelle esequie, o coni-
IO COL COL
memorazione pei defonti. Né si de- Cihstinentìa et prò peccatis, eà il colo-
ve tacere, come Alcuino asserisce, re nero fu interamente applicato alle
che nella benedizione delle cande- funzioni, esequie, messe, ed anniver-
le, e nella processione dei 2 feb- sari, ec. de' morti. Così questo colore
braio, festa della Purificazione di paonazzo, che prima non si usava, o

Maria Vergine, si adoperava il co- almeno di rado, divenne quinto co-


lor nero, per denotare la profezia lore. Pili tardi s' introdusse il co-
di Simeone : Tetani ìpsius animam lore d' oro sì che pel
pel bianco
doloris gladìus perlransibù. rosso nei dì solenni. Da Balsamo-
Avendo detto, che sino ad Inno- ne, liist. lib. 2, cap. 17, si ha che
zenzo III si adoperava il colore ne- Costantino il Grande donò a Ma-
ro in qiie' giorni ne' quali ora si u- cario una stola tessuta d' oro. Nel-
sa il paonazzo o violaceo (meno il la Chiesa greca il rosso è segno di

venerdì santo, e pei defonti, nei lutto, e si adopera nel tempo dei
quali tempi si prosegue ad usare il digiuni, e nelle memorie dei mor-
nero), in seguito per significare la ti. Anticamente veniva da quella
afflizione e l'astinenza s' introdusse chiesa usato anche nel Natale; ma
il colore violaceo, che da principio dice il Bergier, che i greci moder-
s' incominciò ad usare nella festa ni non curano molto la distinzione
dei santi Innocenti, affine di com- de' colori, al paro degli altri orien-
passionare la loro strage ; si ado- tali, né per riguardo ai colori de-

pera anche nella quarta domenica gli apparati ecclesiastici ,


gli stessi
di quaresima detta Laetare, e nella armeni hanno una distinzione e-
terza dell'avvento detta G«»c?efójper- satta come i latini, ma soltanto
i:hè ambedue sono domeniche di asti- per le feste principali, come per e-
nenza. Tuttavia in queste due dome- sempio pel s. Natale, per la Pasqua
niche, particolarmente nella Cappella di risurrezione ec. , in cui si ser-
Pontificia, si usa il color rosaceo, o di vono del color bianco, per la Pen-
rose secche. Di poi si ampliò tal colore tecoste del colore rosso, e pei de-
prò peccatis et dcfunctis, come di- fonli del color nero, o paonazzo.
ce lo stesso Innocenzo UT; e quin- Pure tanto essi che i greci, ed al-
di è rimasto l'uso di vestire di co- tri orientali, trovandosi tra i latini,

lore violaceo i cadaveri de' vescovi, quando non glielo vieti il rito lo-
de' preti, e de' diaconi, come ha si ro, procurano di uniformarsi nei
dal cerimoniale, e rituale romano. colori alla Chiesa romana. Così fan-
Però il Papa, e i Cardinali diaco- no i vescovi di tali nazioni, che so-
ni, dopo morte, si vestono con pa- no in Roma per le sacre ordina-
ramenti di colore rosso. Pure va zioni, come si descrive all'articolo
qui avvertito, che i Cardinali dia- Cappelle Pontificie. Ai delti cin»
coni, dopo la loro morte sono ben- que colori della Chiesa romana,
sì vestiti co' paramenti sagri rossi; quella di Parigi aggiunse il colore
ma hanno la dalmatica di colore giallo, e cinericcio ; anzi in alcune
paonazzo dappoiché quando deb-
; diocesi si fa uso del colore azzurro
bono assumere paramenti di que- i nella festa della b. Vergine, ed inol-
sto colore, indossano la pianeta pie- tre ciascuna chiesa può avere i suoi
gata dinanzi. Finalmente il viola- usi particolari sulla scelta dei co-
ceo rimase appunto prò nffliclione, lori per la celebrazione degli uffizi;
COL COL II

e tali usi debbonsi eseguire quan- quaresima il Pontefice usa il pivia-


do si trovano introdotti. lerosso, e prima la cappa di saja
In Roma per esempio si adope- o velluto rosso foderata con pelli
ra il color bianco pei santi Ponte- di armellino, detta nel cerimoniale
fici, ma in vece a Parigi si usa il Manlum, Chlamìs, Cìdaniis rubea,
verde, e ad Autun il giallo. Nella come megho dicesi all' articolo
chiesa Ambrogiana, o di IMilano, si Cappa (fedi), ove pure si parla
usa il rosso, e non il bianco per delle pelli bianche, e grigie, ed al-
la festa della Circoncisione dei Si- tre fodere delle diverse cappe, non
gnore; nella quaresima usa quella che dei colori loro. Disapprova il

chiesail violaceo tutte le domeni- Giorgi tale colore rosso nel pivia-
che, meno quella ultima delle Pal- le, perchè non è secondo gli anti-
me, e si serve del nero anche nei chi riti della Chiesa romana, la
giorni feriali. Nella domenica delle quale nelle sagre funzioni conside-
Palme però, e in tutta la setti- rò sempre per segno di mestizia
mana santa usa il colore rosso, ec- non il colore l'osso usalo dai gre-
celluato il venerdì santo, in cui a- ci, ma il colore nero o paonazzo
doperasi il nero. Così nella festivi- nel piviale, giacché la cappa fu
tà del Corpus Domini, in luogo sempre rossa, dovendo prevalere al-
del bianco, fa essa uso del rosso ; l'esempio la ragione. Ciò egli sos-
e pei santi Innocenti adopera que- tiene ad onta che alcuni liturgici
st* ultimo colore, in vece del pao- dicano convenire al Papa il pivia-
nazzo. Il Giorgi disapprova che i le rosso, come per segno di singo-
Papi si seppelliscano coi sagri abiti lare prerogativa della propria di-
di colore rosso, e dice, che secondo gnità, colla mistica spiegazione, che
gli antichi rituali, dovrebbono esse» colla divisa rossa 5Ì allude al benefì-
re di colore nero, e ne fa a tal uo- cio della redenzione di Gesù Cri-
po la descrizione a p. 52, ricordan- sto, la cui persona è rappresentata
do quelli coi quali fu vestito Boni- dal sommo Pontefice. Con erudizio-
facio Vili, morto nel i3o3, cui si ne, e giusta critica lo stesso Gior-
può aggiugnere essersi rinvenuto il gi dice dovei'si adoperare il colore
cadavere di Adriano IV, morto nel verde ne' tempi prescritti, sì da!
I I 5g, adorno delle vesti pontifica- Papa, che da quelli, i quali cele»
li di colore nero. I soli martiri, brano privatamente^ o solcnnemen^
per decreto di s. Eutichiano Papa le la messa alla presenza di lui,
del 275, come si legge nel libro confutando quelli, che sono di un
pontificale, si dovevano seppellire col contrario parere. Così al capo Xll
Colobio (Fedi), di color di porpo- dice, che il piviale paonazzo si de-
ra, per significare il trionfo, che ve usare dal Papa sì nello scomu-
avevano riportato mor-
nella loro nicare, che neir assolvere, leggendo-
te. La Chiesa romana sempre si si nel cerimoniale pontificio, pel ri-
servì del colore rosso nelle feste to di fulminare solennemente la
dei santi martiri, ma non lo usò scomunica , il seguente ordine ,

mai nei giorni, a' quali fossero ap- » Ponlifex paratus amictu, stola,
propriati segni esterni di mestizia. « pluviali violaceo et mitra sim-
Il medesimo Giqi'gi dice, che im- 55 plici, assistentibus sibi duodecim
propriamente nell'avvento, e nella •-.
presbyteris superpelliceis indù-
1 7 COL COL
" tis, et tam ipso ,
quani presby- Ratioìuil. divin. Offic. lib. 3. pag.
j) teiis candelas aidentes in ma- 1 7.

" iiibus tenentibus , sedeat su- Per riguardo poi al colore rosa-
per faldislorium ante altare ma-
>5 ceo va qui avvertito, coli' autorità
» jus, aut alio loco publico, ubi dell'Amati, nelle note al Sestini,
» magis sibi placebit; et ibi prò- capo VI <\e\\' Abito Cardinalizio,
" lUMiciet, et proferat anathema die se nella terza domenica dell'av-
»-• lioc modo etc". Nel rito della as- vento, e nella quarta domenica di
soluzione solenne, lo scomunicato si quaresima cadesse 1' anniversario
deve presentare alla porta della della creazione, o coronazione dei
cliiesa »» coram Poulifìce, ipsum Pontefici viventi, o se vi fosse oc-
» absolvere volente: qui indutus casione di fare qualcbe pubblica al-
>j amictum, stolani et pluviale vio- legrezza, che riguardasse 1' utilità
>> laceum et mitram simplicem, se- della Chiesa di Dio ; o se nella
»> deal super faldislorium ante , quarta domenica di quaresima s'in-
" principalem portam ecclesiae si- contrasse la festa della ss. Annun-
« bi paratum ". f^. Domenico Gior- ziata, i Cardinali esser debbono
gi, Gli abili sa^ri del sommo Pon- vestiti di rosso, e non rosaceo, o
tf/icc paonazzi e neri in alcune di rose secche, ed in conseguenza i

solenni funzioni della Cìdesa, gin- paramenti sagri devono essere di


slificati coli' autorità degli antichi color bianco.
rituali, e degli scrittori liturgicij La regola poi, che si deve os-
Boma 1724. servare nel mutare i colori, è di
Cinque adunque sono i colori, farne menzione nei vesperi della
che usa la Chiesa romana sì nei sa- festa. Se i vesperi non sono interi,

gri paramenti degli ecclesiastici, che allora si usa quel colore che con-
ncgli addobbi ed ornamenti de'sagri viene all' ufìlcio di cui si dice il ca-
templi, e degli altari, come sareb- pitolo. Se l'uffizio, e la messa di-
bero i paliotti, i canopei, i drappi, scordano, il colore dell' altare deve
i damaschi ed i parati co' quali si seguire l' uffizio. Il colore quindi
addobbano le pareti, per distingue- delle vesti sacerdotali dev' essere
re gli uffizi, le messe, i diversi mis- conforme a quello della messa, la

teri, i tempi, e le feste. La deter- quale diversità suole succedere nel-


minazione de' cinque colori bianco, la feria terza delle rogazioni, e nel-
rosso, verde, violaceo, e nero oltre le vigilie Per la mes-
tra le ottave.
quella del rosaceo principalmente sa solenne che altresì il
bisogna,
per la Cappella Pontificia, cioè per canope o padiglione del ciborio, o
la quarta domenica di quaresima, e tabernacolo dell'altare, concordi col
per la terza dell'avvento, sì pel Papa colore dei paramenti della messa,
nel piviale, che pei Cardinali negli come prescrive il Gavanto, part. I,
abiti cardinalizi, e pei sagri ministri tit. XIX, rubr. 6.

ne'paramenti, non che nel paliolto 11 colore bianco è pei misteri di


dell'altare, e drappo su cui si posa Gesù Cristo, meno il venerdì santo,
la Rosa d'oro, rimonta al secolo per le feste della b. Vergine, per quel-
XIH, perchè Durando, che morì le dei confessori, delle vergini, di tutti

nel fif)6, ne parla come di una i santi, e di tutte le sante, che non
cosa conosciuta da tutti, nel suo solfrirono il martirio. 11 colore bian-
COL COL i3

co pertanto si usa dai vesperi del- quale colore pur si adopera nella
la vigilia di Natale sino all' ottava messa prò sponso et sponsa.
dell' Epifania vicbisU'e, eccettuate le colore rosso è per la solenni-
11

feste de' martiri, che cadono tra la tà della Pentecoste, ossia dello Spi-
ottava dei Natale ; si usa nella fe- rito Santo, pegli apostoli, eccellua-
ria V in Coena Domini., nel sab- tù s. Giovanni pel quale si adope-
bato santo nell' uffizio della messa, ra il bianco, e pei martiri. Si use»

e da quei giorno sino ai sabbato tal colore dalla vigilia delle Pen-
della vigilia delia Pentecoste a no- tecoste nella messa fino al sabba-
na neir uffizio de Tempore, fuorché to seguente, come sieno terminate
nella messa delle litanie, e nelle e nona, e la messa. Si usa ancora
rogazioni ; si usa ancora nella festa il rosso nelle feste della ss. Croce,
della ss. Trinità, in quella del Cor- della decollazione di s. Gio. Batti-
pus Domini, e della Trasfigurazio- sta, nel dì nalahzio de'principi de-
ne, nelle feste di Maria Vergine gli apostoli, eccettuata quella «li
(fuoi-chè nella lienedizione delle can- s. Gio. Evangelista, cioè nella fe-
dele, e nella processione, che si fa sta che cade dopo il santo Natale,
in detto giorno sagro alla di lei nella festa di s. Giovanni ante por-
purificazione), nella festività degli tani latinam, nella commemorazio-
angeli, nella natività di s. Gio. ne di s. Paolo apostolo, nelle feste

Battista, nel giorno di s. Gio. E- dei martiri, eccettuata quella dei

vangelista, nelle feste della cattedra, santi Innocenti, quando non viene
e del primo agosto, festa di s. Pie- in domenica, giacché in tal caso
tro ad Vincala : nella conversione adoperasi il colore rosso. Si usa di
di s. Paolo; nella festa degli O- esso pure nella festività delle sante
gnissanti, de' confessori pontefici, e vergini emarfiri, come delle martiri
non pontefici, e dei dottori ; in non vergini in tutte le ottave delle
;

quelle delle sante vergini non mar- mentovate feste, che portano l' ot-
tiri, e delle non vergini, e non tava e quando si fa l' uffizio di
,

martiri ; nella dedicazione, e consa- ottava; nelle domeniche che ven-


grazione della chiesa, e dell'altare ; gono fra le stesse ottave, come di-
nella consagrazione del sommo Pon- cemmo del colore bianco; nelle
tefice, nell'anniversario di sua crea- messe altresì delle suddette festi-

zione, e coronazione, e nell' anni- vità,nonché nella messa prò eli-

versario della elezione, e consagra- gendo sunimo Pontifice.


zione del vescovo. Egualmente si li verde é colore proprio, che si
usa in tutte le ottave delle nomi- adopera dall'ottava dell'Epifania,
nate feste dove abbiano ottave, e sino alla settuagesima, e dall'otta-
quando messa dell'ot-
celebrasi la va della Pentecoste sino all'avven-
tava, e nelle domeniche che s' in- to esclusivamente nell'uffizio de tem-
conti-ano fra di esse, allorquando si pore, eccettuata la domenica della
faccia l'uffizio della domenica, meno ss. Trinità come sopra, ed eziandio
però quelle domeniche, in cui è sta- eccettuate le domeniche fra l'otta-
bilito il colore violaceo, e finalmen- va, nelle quali si visa il colore del-
te nelle messe votive delle suddette le ottave, ed eccettuate ancora le
festività, in qualunque tempo si vigilie, e le quattro tempora, co-
dicano, deve usarsi il bianco, il me diremo qui appresso.
i4 COL COL
Il colore violaceo, o paonazzo, si Le stoffe d'oro, e d'argento quan-
usa nella prima domenica dell'av- do interamente ricuoprono il fondo
vento dai primi vespeii sino alla vigi- s'impiegano per tutti i colori, e in
lia della messa del santo Natale inclu- tutte le solennità; altrettanto dica-
sn'e, e dalla settnagesima sino al si che contengono
di quelle stoffe,
sabhato santo prima della messa nel tessuto i cinque colori bianco,
ìnclusiK'e ; nell'uffizio de tempore, rosso, verde, paonazzo, e nero, le
eccettuata la feria V in Coena Do- quali però si adoperano in qualche
mini, in cui si usa il bianco, la oratorio, o cappella privata, o in
feria VI
Parasceve, in cui si a-
iti alcuna chiesa suburbana. Il p. Quar-
dopera il nero, e la benedizione ti dice, che l'oro ha in sé un lu-
del cereo pasquale nel sabbato san- cido, il quale rassomiglia al bianco,
to, in cui il diacono soltanto, che
ed un che d'igneo, che si avvicina
canta V Exidtet, usa il bianco, e al rosso; quindi conchiude, che ec-
terminato il canto si veste di pao- cettuato il paonazzo e il nero ,
nazzo come prima. Egualmente si a tutti gli altri colori l'oro può
usa del violaceo nella vigilia di equivalere. Si loda però che l' o-
Pentecoste avanti la messa nelle ; ro serva di ornamento agli abbi-
quattro tempora, e nelle vigilie in gliamenti , e ai drappi assegna-
cui si digiuna, eccettuata però la ti a notare l'afflizione e il dolore,
vigilia, tempora
e le quattro della come paonazzo e il nero, purché
il

Pentecoste; nella messa delle lita- la maggior parte di questi coloi'i


nie, nel giorno di s. Marco evan- resti invariabile. Che se pel lun-
gelista, e delle rogazioni, e nelle go uso di tali paramenti, i fili d'o-
processioni che hanno luogo in quei ro vengano per la massima parte
giorni; nella festa de' santi Innocenti, a disperdersi, ed a consumarsi, ri-
quando, come dicemmo, non cada di manendo la sola seta in color gial-
domenica; nella benedizione delle lo, che a quelli serviva come di ap-
candele nel d\ sagro alla Purificazio- poggio e di fondamento, non sono
ne della b. Vergine, nella benedi- allora più capaci simili paramenti
zione SI delle ceneri che delle pal- di essere né all'uno, né all'altro
me, e generalmente in tutte le pro- colore attribuiti. Va qui però av-
cessioni , eccettuate quelle del ss. vertito, che avendo la Chiesa non
Sagramento, le quali si fanno nei senza mistero stabilito nella celebra-
giorni più solenni, o prò gratia- zione degli augusti suoi riti la va-
rum actione; nelle messe di pas- rietà de'sagri paramenti, e dei co-
sione, prò quacumque necessitale j lori di essi, per distinguere un
prò peccatis; ad tollendutn schis- coloi-e dall' altro, fa duopo stare
ma ; conlra paganos; tempore bel- al principal del drappo o stoffa,
li j prò pace; prò vitanda morta- che forma il fondo del paramento,
lità te; prò iter agentibus j e final- e non ai ricami, ai disegni, ai fio-
mente nella messa prò injlrmis. ri, ed agli abbellimenti, i quali per
Il colore nero si usa nella feria quanto sovrabbondino non possono
VI in Parasceve, e in tutti gli uf- definire un colore, differente da
fizi, e le messe dei defunti. F. quello del fondo; quindi per esem-
Rubr. Miss. Roman., parte I, tit. pio una pianeta in fondo bianco
XVIII. ricca di ornati di colore rosso, non
COL COL i5

può servire che pilmo colore,


pel ne qualche vaghezza dell' origina-
e non mai pel secondo. Similmente rio della rosa; ma alquanto mor-
in que* paramenti, che sono a più tidcato, e meno vivace. Il rosaceo
colori in tessuti, si deve attendere a si considera un colore tra la por-
quello che prevale, meno i casi sum- pora, e il colore violaceo o violet-
mentovati per mancanza di modi ta, e si adopera, come dicemmo,
a poter sostenere le occorrenti spe- nella quarta domenica di quaresi-
se per farli diversamente. ma, e nella terza dell'avvento. A-
Si deve pure avvertire, che i de- nalogo alla prima si crede proprio
creti della sagra congregazione dei per quanto si legge nell'introito,
riti prescrivono, che ciascun sacer- e nell'evangelo della messa, e per-
dote, tanto secolare quanto regola- ciò qual sollievo ed allegrezza dai
re, celebrando la messa debba sì digiuni, e dalle penitenze del corso
per la solennità, sì pel colore de'pa- della quaresima, e qual preparazio-
ramenti seguire la rubrica prescrit- ne al colore più giulivo e solenne
ta nella chiesa ove celebra, ancor- della prossima solennità pasquale,
ché l'ufficio particolare del sacerdo- avendo la rosa tre singolari pro-
te stesso non si conformasse a quel- prietà l'odore, il colore, e il sapo-
io della chiesa. Così ancora quan- re, equivalenti alla carità, alla gio-
do si celebra la messa in mi alta- condità ed alla spirituale sazietà,
re ove sia esposto il ss. Sagiamen- figura di Gesù Cristo vero fiore del
to, sia in domenica piivilegiata o campo. Vuoisi ancora derivato nel-
altra festa, dovranno usarsi para- la quarta domenica di quaresima
menti di color proprio alla festa il colore di rosa secca, dalla Rosa
del santo corrente, e non già esclu- d'oro [Pedi), che si benedice dal
sivamente il colore bianco proprio Papa con quella bella, misteriosa,
della solennità del ss. Sagramento, ed espressiva orazione, che ripor-
ed anche il violaceo se la festa tammo al voi. Vili, p. 276 del
del giorno lo richiede. Allorché poi Dizionario. Così nella terza dome-
in alcuna chiesa per concorso di nica dell'avvento col colore di ro-
popolo, per particolare indulgenza se secche, intende la Chiesa prepa-
concessa o altra solennità si cantas- rarsi ad altra solenne festa, ma
se lamessa di santo particolare, ed con minori dimostrazioni, in espet-
ancorché vi fosse esposto il ss. Sa- tazione della venuta del Salvatore
gramento, nelle messe private si annunziato dai profeti con sospiri,
useranno parimenti di coloi-i pro- e desideri ardentissimi. Si conchiu-
pri al santo del giorno corrente, ed de, coH'autorità de' liturgici, che
anche il violaceo se occorra, per il colore rosaceo è porpora di tin-
nulla avendo riguardo al colore che ta più leggera, non tinta due vol-
si usa nella messa solenne. te, cioè porpora vio-
una specie di
Per ciò poi che riguarda il colore lacea, come si espresse il detto Ot-
rosaceo, o di rose secche, ci permette- tavio Ferrano. P^. il Bonanni, Ge-
remo di aggiungere a quanto su di rarchia ecclesiastica p. 343 e 347,
esso abbiamo detto, il seguente cen- sui diversi colori usati dalla Chiesa.
no. Il colore di rosa secca viene chia- Sui colori dei paramenti eccle-
oiato dai greci Xerampelino , e da siastici, su quelli degli ornamenti
alli'i ZaloUno. Questo colore ritie- dell'altai'e, e de' sagri templi, oltre
i6 COL COL
gli articoli relativi, e principalmen- dezza, il prlncipalissimo edifizio del-
te quelli delle Cappelle Pontificie l'antica architettura, la piìi vasta
e Cardiivalizie, Paramenti sagri ec. mole, che l'edacità del tempo, e la
viiiuio consultati Carlo
Bartolom- ferocia de' barbari non seppero in-
nieo Piazza, Iride sagra spiegata teramente distruggere anzi tutti gli
;
nei colori degli abiti ecclesiastici, archeologi dicono essere la più
Roma 1682. In essa al capo V sontuosa delle antiche fabbriche
dice , Che l' uso , e la diversità giunte sino a noi. Questo por-
prescritta dei colori appartiene ai tento di romana magnilìcenza, che
sagri riti, e non puossi trasgredire nelle stesse sue rovine reca singoiar
senza grai'e colpa. AI capo VI tratta: lustro alla odierna Roma, e desta
che tanto la Chiesa trionfante, (filanto in tutti sorpresa ed ammirazione,
la militante si diletta della varietà descritto e illustrato da molti e
dei colori: quella rappresentata nel- gravi scrittori, fu confrontato colle
le gemme, questa ne'fiori. Ed al meraviglie del mondo antico da Mar-
<;apo XXXIV asserisce: essere contro ziale,che nell'epig. I de Spect. non
la mente de' sagri canoni l'uso degli dubitò di asserire :

apparali ecclesiastici di colore ambi-


guo, e diverso. P\G\o. Gasparo Krau- O/nnis caesareo cedat labor am-
sen, Dissertatio de colore sacro spe- phitheatro ;
ci a tim vestitus sacerdotalis,
Wittem- Unum prò cunctis faina loqua-
l)crgae r
707; Claudio Villette, del- tur opus.
le ragioni dell'uffìzio e delle ceri-
monie della Chiesa Romana, Pari- Nel luogo dov'è ora il grandioso
gi 161 I. Sono pure a vedersi il anfiteatro fu già un mercato o em-
padre Carlo Guiet^ gesuita^ della porio, che l'imperatore Nerone occu-
fTeortologia libro III, capo XXIX; pò per farne parte del suo palazzo, o
Bouffuillotj Liturgia sacra, pag. 96; casa aurea, e dove costruì uno sta-
Diclich, Dizionario sacro-liturgico; gno a foggia di lago ; laonde fu detto
Gavanto, Delle cerimonie ecclesia- Stagnum Neronis. V. Nardi ni Ro-
stiche, colle
Addizioni del p. Merati, ma antica, pag. 3. Avendo Au-
p- 36, e seg. Pel colore delle gem- gusto immaginato di fondare un
me degli anelli degli ecclesiastici, anfiteatro nella parte centrale di
P. l'articolo Anelli, e pel colore Roma, posciaimperatore Fla-
1'

degli abiti sagri de' greci, Balsamo- vio Vespasiano ne mandò ad ef-
ne nella sua Collezione de' canoni, fetto r idea nel sito da Nero-
e il Macri, Notizie de'' vocaboli ec- ne ridotto a lago e dove alcuni ,

clesiastici alla voce Saccus (veste aggiungono un giardino. Si servì


sagra usata dalla chiesa greca), do- Flavio per architetto (almeno se-
ve tratta dei colori bianco, e ros- condo la più comune opinione) di
so, adoperati dai greci. Gaudenzio cristiano altri però ne ;

COLOSSEO o COLISEO m danno il merito ad un tal Rabirio.


Roma, ovvero Anfiteatro di Flavio L'edifizio fu incominciato nel pen-
l'espasiano. Questo anfiteatro, vol- ultimo anno della vita di Vespa-
garmente detto dall'ottavo secolo siano, che gì' impose il suo nome
Colosseo, si considera pel piìi ce- di Flavio, ma per aver tolto dal
lebre monumento della romana gran- vestibolo della casa di Nerone il
COL COL 17
celebre o statua colossale
colosso, combattimenti di fiere, le quali
marmorea di quell' imperatore che in numero di cinquemila compar-
poi Adriano eresse innanzi all' an- vero suir arena, e furono tutte uc-
titeatro, "verso il tempo suindicato cise, come raccontano gli storici.

la denominazione di Colosseo dal Ricorderemo qui, che presso i 1*0-

colosso ,
prevalse al suo vero no- mani le dedicazioni venivano cele-
me di anfiteatro Flavio. Alcuni ar- brate a seconda dell' edifizio. I tea-
clieologi asseriscono, che il nome tri si dedicavano con un dramma;
di Colosseo derivasse piuttosto al i circhi colla corsa delle carrette ;

monumento sua grandiosa


dalla le naumachie coi combattimenti na-
costruzione, portentosa ed eccelsa vali ; e gli anfiteatri coi giuochi e
altezza, come si esprimono il Maz- lotte dei gladiatori, e colla caccia
zocchi, e il Cassio. Il Borghi ni di- di fiere. Alla splendidissima dedi-
ce, che suo tempo gli anfiteatri,
al cazione fatta da Tito dell'anfiteatro,
forse da questo famoso, chiamavan- ed ai giuochi sontuosi allora cele-
si Cidisei, con voce alquanto corrot- brati alludono due medaglie, che si

ta da Colossei. Si racconta die l'e- vogliono fatte coniare dal di lui fra-
difizio fu terminato in soli cinque tello Domiziano, le quali portano
anni, colla spesa di dieci milioni ambedue nel diritto la figura di
di scudi, avendoci lavorato dodici- Tito, e nel rovescio il prospetto
mila giudei fatti schiavi da Vespa- dell' anfiteatro, che mostra a sini-
siano, e dal suo figlio Tito nella stra avere avuto la Meta sudante
guerra giudaica, in cui fu presa di cui si parlerà, a destra un por-
Gerusalemme. Tali trionfi furono tico a doppio ordine di colonne, il

anzi celebrati col vicino arco di Ti- cui prospetto corrisponde alla par-
to in capo alla via sacra. Cassio- te dell edifizio rivolta al monte
doro. Parlar, lib. V, Epist. XLII, Celio, ed il cui arco prossimo al
attribuisce tutta la gloria e tutta centrale primo ordine esterno
del
la spesa di questo edificio a Tito, portava il numero I. Finalmente
dicendo che vi versò un fiume di 1' imperatore
Domiziano diede com-
ricchezze. Barthelemy, e il p. Jac- pimento all' edifizio, e se Vespasia-
quier formando un calcolo della no portò la cavea fino ad un cer-
spesa stabilirono, che il solo muro to numero di gradini, e se Tito la
esterno costerebbe diciassette milio- innalzò sino ai superiori, Domizia-
ni di franchi. Da ciò si può rile- no la compì portando l' anfiteatro
vare quanto sarà costato tutto in- fino agli scudi, cioè a quegli orna-
tero r edilìzio, con tutti gli orna- menti rotondi che coronavano la
menti, senza nominare le spese per cornice estrema dell' anfiteatro, for-
la celebrazione dei sorprendenti, e mando così una specie di merlatu-
sontuosissimi spettacoli. ra, come si vede dalle medaglie. E
Dopo morte di
la Vespasiano, magnifici spettacoli vi pure
diede
fu continuata la gran flibbrica da Domiziano, fra i quali un combat-
Tito imperatore, e nelT anno 80 timento navale.
dell'era nostra fu dedicata solenne- Trajano probabilmente portò l'a-
mente alla memoria del suo au- rena al piano attuale, reggendola
gusto genitore Vespasiano, con son- sopi"a costruzioni. Altri grandiosi
tuosissimi giuochi di gladiatori, e giuochi vi diede Adriano nell'anni-
VOL. XV. 2

w
wo^>wr\mh, m> ,
i8 COL COL
sua nascita, ne'quali cad-
versai'io di condannati all' estremo supplizio, gli
dero cento leoni ed altrettante leo- schiavi, i prigionieri di guerra, ed
nesse, e in sei giorni furono uccise i cristiani in odio della fede, come
mille belve. Avendo l'edificio soffer- poi si dirà. Tanta crudeltà veniva
to in un incendio, Antonino Pio vi scusata dalla passione del popolo
operò de' restauri ; mentre per Mar- romano pegli spettacoli, e per ispi-
co Aurelio successore di lui, grandi rai-e negli animi degli spettatori ta-
feste solennizzarono le sue vittorie le coraggio, che li facesse sostenere
sui Marcomanni. I giuochi quivi nelle guerrequalunque attacco, sen-
fatti non salirono in tanta fama za provarne timore o spavento.
quanto quelli dispendiosi di Com- Anche Alessandro Severo fece
modo, che andando perduto pegli celel)rare nell'anfiteatro solenni spet-
spettacoli volle combattervi qual tacoli, e con maggior frequenza il

gladiatore, e giostrò colie stesse fie- fece Caracalla, lasciandovi la vita


re ; anzi a maggior comodo e sicu- il celebre gladiatore Batone. Nel
rezza, aprì un passaggio sotterraneo breve impero di Macrino, verso l'an-
per pervenire sul podio al suggesto no 217, siccome molte parti che
imperiale, ove fu una volta inutil- cosfi lui vano l'edifizio, massime quel-
mente assalito dall' ardito Quinzia- la superiore della cavea, erano di
no. T^. Ossci'K'azioni sull'arena e legno, così a'^S agosto percosso ve-
sul podio deir aiìfueatro Flavio^ fat- nendo lanfiteatro da un fulmine fu
te dal cav. Pietro Bianchi archi- arso da cima a fondo, rimanendo
tetto, illustrate e difese dal profes- consumati dal fuoco tutto il recia-
sore Lorenzo Re, che sono ripor- to superiore, e tutti i gradini alfin-
tate nel tom. I, parte II, p. i25 torno, nulla valendo ad arrestar-
delle Dissertazioni deW Accad. Rom. ne r incendio 1' acqua pluviale che
di Archeologia. Dice il Panciroli, in gran copia cadeva, e quella por-
Tesori nascosti p. 270, che l'edifi- tatavi da tutta Roma. 11 perchè ri-
zio si chiamò ancora arena, perchè manendo inservibile, lo spettacolo
nel mezzo era tutto sparso di alta de' gladiatori fu dato per molti an-
arena, sì perchè i gladiatori nel fare ni nel circo. In seguito le parti con-
alla lottaungendosi le carni, le potes- sumate dal fuoco furono rifatte di
sero coU'arena imbrattare, acciò non materiali solidi, da potere impedi-
fossero tanto sdrucciole, ed anco per- re altri incendi di conseguenza. Il

chè i gladiatori feriti, nascondendo primo a restaurarlo fu Eliogabalo,


coir arena il proprio sangue, più ma continuò e compì il lavoro A-
coraggiosi seguissero l' incominciata lessandro Severo, per cui furono
pugna. Quindi aggiugne, che in coniate medaglie colla sua effigie,

apposite stanze intorno all' edifizio e coir anfiteatro con combattenti e


si mantenevano orsi, tigri, leoni, giuochi di gladiatori, il che accad-
ed altre fìerCj oltre quelle che si de verso l'anno 22 3. Nel rovescio
custodivano nel vivajo fuori delle di una medaglia di Gordiano III,
porte di s. Agnese, e di s. Loren- si vede l' anfiteatro avente a sini-
zo. Uscendo le fiere nell' arena, i stra la IMeta sudante, il colosso di
combattenti le affrontavano, e ri- Nerone, e a destra legato colla fab-
portavano copiosi premi nell' ucci- brica una specie di portichetto ar-
derle. Talvolta vi furono esposti i cuato sostenuto da colonne ed or-
COL COL 19
nato di un tiinpaiio, che cuopre moto aveva danneggiato l' anfitea-
una statua. mezzo poi all'arena
In tro, che fu ristorato da Rufo Ceci-
vedesi un toro alle prese con un na prefetto di Roma, il quale ri-
elefante. E noto quanto Gordiano fece di nuovo il piano dell'arena,
amasse avere molte belve, che poi il podio, e le porte posteriori, e ri-
correndo l'anno 248, furono con- stabilì i gradini. Neil' anno 5o8,
sumate dal successore Filippo nei essendosi rovinato il podio, e spro-
giuochi secolari , e con caccie son- fondata l'arena per un altro for-
tuose. tissimo terremoto, cagionato da un
JNeir Decio Mario Ve-
impero di vulcano, Decio JMario, altro prefet-
nanzio Basilio, l'anno 260,
vei'so to di Roma, accorse a riparare i

soggiacque 1' anfiteatro con lieve suo danni.


danno ad altro incendio, che fu su- Divenuto re d'Italia il goto
bito riparato; indi anche Probovi Teodorico, nel Sig per avere as-
diede magnifiche caccie per celebra- sunto il consolato Eutarico Cillico
re nel 281 il suo trionfo. In una genero di lui, furono nell'anfiteatro
sola volta fece uscire cento leoni celebrati splendidissimi giuochi, con
giubba li, che co' loro ruggiti fecero caccie di belve fatte venire dall'A-
rimbombare orrendamente la ca- frica. Tali giuochi rinnovaronsi nel
vea, e che poi furono tutti uccisi. 52 3 neir assumere il consolato A-
àSegui la caccia di cento leopardi nicio Massimo. Insorsero dipoi le
africani, e di altrettanti siriaci, di ostilità tra i goti e i greci, nel
cento leonesse, di trecento orsi ; di- qual tempo Roma soggiacque a
poi comparvero trecento paja di gla- gravissimi danni, per cui sembra
diatori, ed il combattimento fu for- probabile quanto asserisce Ridolfi-
mato dai prigionieri portati a Ro- no Venuti Roma moderna t. I, p.
ma. Numeriano ed altri vi diedero 4 5 chede'barbari principiasse
l'ira
giuochi magnifici ; ma furono abo- a guastare in parte una mole così
litiper sempre dall'imperatore O- ammirabile, anche per l' avidità di
norio cristiano i combattimenti dei levarne i metalli che la compone-
gladiatori nel 4^3, giacché Pruden- vano. Fu Teodorico il primo, che
zio avea esortato l'imperatore Teo- concesse i sassi dell'edifizio per uso
dosio di lui genitore a non permet- di altre fabbriche ; ed il Cancellieri
tere più tali fei'oci combattimenti a 97 de' Possessi, aggiugne, che
p.
contrari alla morale, e alla religio- ilpopolo romano chiese licenza a
ne cristiana, onde s. Almachio fu Teodorico di ristorare le mura del-
r ultimo martire, che ivi perisse per la città, colle pietre de'gradini, che
avere innanzi ad Alipio prefetto di si tiovavano smosse dall'anfiteatro. II
Rom.a, invitato i gladiatori a cessare Platina, nella vita del Pontefice s.

una da tal carnificina. Ma


volta Gregorio I Sqo, nel di-
eletto nel
sebbene Onorio rigorosamente proi- fenderlo dalla calunnia, che in odio
bisse la continuazione de' combatti- del culto de'paganì e gentili i-ovinas-
menti de' gladiatori, le caccie e gli se, molti antichi edifizi, dice ch'egli
spettacoli delle bestie feroci conti- in vece siccome romano amava te-
nuarono almeno sino a Giustiniano neramente Roma, e il suo lustro.
I ne' primi del VI secolo. Già ver- Tuttavolta il venerabile Reda, il

so l'anno 44*2 w" tremendo terre- quale fiori nell'ottavo secolo, in ColU
20 COL COL
chiaramente indica col
de. Bell. e. Ili, covro nel Colosseo presso i Fran-
noto vaticinio, che allora il monu- gipani suoi amici. Inutilmente il

mento era ancora intero, esprimendo- falso Papa colla sua numerosa fa-
«ii:Quamdin stahit Coliseus ,stabil et zione assaltò il Colosseo ; il perchè
Roma: quando cadct Coliseus cadet tutto furente andò a depredare la

et Roma: quando cadet Roma, ca- basilica Vaticana, il patriarchio di s.

det et mundus. Ecco la prima vol- Maria Maggiore, ed altre chiese di


ta, che r anfiteatro Flavio viene R.oma, servendosi delle ricchezze
chiamato Coliseus, e si deve cre- usurpate corrompere i roma-
per
dere con più ragione-, che il fosse ni a sostenerlo, per cui Innocenzo
dalla colossale sua mole, che dal II passò in Francia. Ritornato in
colosso di Nerone, il quale a'tem- Roma, dopo la morte di Anacleto
pi di Beda non più esisteva. Sembra IIj vide con suo dolore nel i i^'x
adunque, che sino a questi tempi le ripristinare il senato romano, e la

invasioni di Alarico, GensericOj ed repubblica, che occupò il Colosseo,


Odoacre l' avessero risparmiato, e e tutte le altre fortezze e torri dei
che piuttosto dai fieri terremoti Frangipani, siccome avversi al go-
del 789, e 780, e dalla barbarie verno popolare. V. Agnello Ana-
de'secoli seguenti ripetesse Tedifi- stasio, Ist. degli Antipapi, tom. II.
zio la sua rovina. Nel declinare poi p. 35.
del secolo XI incontrò la sorte di Ricuperato dai Frangipani il Co-
altre grandi fiìbbriche dell'antica losseo, sappiamo che il gran Pon-
Roma, e per la sua forma e soli- tefice Alessandro 111, Bandinelli,
dità, fu ridotto a dover essere for- nello scisma de' quattro antipapi,
tezza feudale di varie famiglie no- sostenuti dall'imperatore Federico I,

bili, e potenti, che ne'successivi se- mentre era pseudo- Pontefice Pa-
coli turbarono la pubblica tranquil- squale IH, dal patriarchio latera-
lità, e mantennero accesa la discor- nense ove abitava, nel 1166 per
dia civile. Non va qui taciuto, che insidie tesegli dall'esercito dell'im-
i portici contigui al Colosseo, nel- peratore, co'suoi fratelli, e famiglie
l'anno io85, furono rovinati da si rifugiò nelle sicure case de' Fran-
Roberto Guiscardo duce de'norman- gipani, presso s. Maria Nuova, cioè
ni, recatosi in Roma per liberare nella torre Cancelleria o Carlula-
il Papa s. Greg'orio VII, assediato ria, di contro all'arco di Tito, e nel
dall'imperatore Enrico IV, in Ca- Colosseo. Ivi teneva le congregazio-
stel s. Angelo. ni, i concistori, trattava le eause,
Nell'anno i i3o, il Colosseo, come ed emanava i pontificii ordini: fin-
una rooca difesa, era già in pote- ché dopo di avere scomunicato Fe-
re della celebre famiglia Frangipa- derico I, nell'agosto 1167 partì di
ni, della quale il Cancellieri dà eru- Roma per maggiore sicurezza, nel-
dite notizie a p. 348 de' suoi Pos- le due galere, che con armati gli

sessi. Pertanto venendo a' i5 feb- avea mandate sul Tevere il re di


braio eletto Pontefice Innocenzo li, Sicilia Guglielmo^ come raccontano
insorse contro di lui l'antipapa Ana- il nominato Agnello Anastasio t. II.

cleto li assai potente, quel Pontefice p. 73, e 74, il Baronio, ed il Pagi


insieme co'suoi fratelli Guidoni-Pa- all'anno i 167.

pareschi, nobili di Trastevere, si ri- A quell'epoca l'edifìzio del Colos-


COL COL 21
seo dava nome ad una delle con- Ne! tempo che i Frangipani do-
trade di Roma, della quale i Fran- minarono l'edifizio, questo fu as-
gipani erano i capitani, ed i cui sai malmenato, e tra i danni cui
bandonarii, o handerarii precede- ricevette si vogliono, forse di pre-
vano colle insegne il Papa nelle so- ferenza accenna-
alle altre cagioni
lennità, massime nel dì della in- te di sopra, riconoscere quei buchi

coronazione, siccome si legge negli che con violenza si operarono per


Ordini Romani. I medesimi ban- trarne il ferro, il piombo, e il bron-
donari , così detti dalle bandiere zo de'perni, i quali legavano tra
che usavano, erano la guarnigione di loro i massi, ciocché altri at-
del Colosseo. Dipoi nel termine del tribuiscono, come dicemmo, ai bar-
d Innocenzo III, Conti, e
pontificato bari, ed altri in parte alle botte-
circa i^iB il nipote di lui
l'anno ghe di legno indossate ai pilastri
Pietro Annibaldi, d'una delle pri- antichi allorché l' anfiteatro volle
marie famiglie romane, quale emu- convertirsi in mercato, locché non si

la della Frangipane, volle costrui- deve credere.


re una torre nelle vicinanze del Verso i principii del secolo XIV
Colosseo, per poi attaccarlo, e ren- nuovamente il Colosseo tornò in
dersene signore: ma i Frangipani, potere degli Annibaldeschi, finché,
e Giacomo capo della famiglia con recatosi in Roma, nel i3i2, Enri-
tutto il loro potere sì dallo stesso co VII per ricevervi la corona im-
Colosseo che dalla torre della ve- periale dai legati spediti da Avi-
dova Naione Frangipane, ne im-
di gnone dal Papa Clemente V, co-
pedirono r esecuzione Tuttavolta, . strinse Annibaldo a rendere i pa-
profittando Annibaldi delle gra-
gli lazzi e le fortificazioni delle milizie,
vi differenze tra Federico II, e il non che la torre di s. Marco, ed
Papa Gregorio IX, e facendosi for- il Colosseo di cui era possessore.
ti per Riccardo Annibaldeschi del- I legati posero sotto la giurisdizio-

la Molara, fatto nel laSy Cardi- ne del popolo romano il Colosseo,


nale^ ottennero che l'imperatore ob- che di nuovo fu destinato ai pub-
bligasse Arrigo, e Giacomo Fran- blici spettacoli. Difatti si ha che
gipani a giuramen-
ceder con nel i332 ai 3 settembre vi fu fatta
to la metà del Colosseo, col palaz- una giostra^ sebbene fosse in par-
zo contiguo. Ma, divenuto Pontefi- te l'ovinato, e ne mancassero i se-
ce Innocenzo IV, Fieschi, nel ii/\.Z dili, per cui si fecero palchi di le-
ottennero da lui i Frangipa-
detti gno per le dame da una parte,
ni padre e figlio l'annullamento del occupando l'altra le donne artigia-
trattato, perchè essi non potevano ne; un' egual distinzione si usò an-
disporre del luogo come feudatarii cora cogli uomini. Questa famosa
del sovrano Pontefice; laonde con giostra^ o torneo, riuscì quanto ce-
breve de' 1 8 marzo 12^^, Innocen- lebre altrettanto funesta, perchè mo-
zo IV, per impedire che il Colos- rirono diciotto giostratori, giovani
seo non cadesse a danno di Ro- nobili; e nove feriti dai tori, dei
ma nelle mani di Federico II, e quali rimasero morti undici Ai .

de'Ternesi suoi seguaci, formalmen- giostratori si fece grande onore, e


te dichiarò essere questo di domi- si tumularono nelle basiliche late-
nio diretto della Santa Sede. ranense, e liberiana. Questa giostra
22 COL COL
Tiene descritta dal Marangoni, dal gio, che il Colosseo trovavasi nella
Muratori, nel t.XII Rer. Jlal. Script., maggior parte distrutto al suolo per
e dal Bonet a p. 4^. istoltezza de' romani, ed a cagione
Nel terremoto, che afflisse Ro- dello scisma, che lacerò la Chiesa
ma 349, cadde una
nel settembre 1 Romana dal iSyS all'anno i4'7'
parte del Colosseo, per cui la sto- Mentre la vicina chiesa, e il mo-
ria non nomina più il Colosseo, nistero di s. Maria Nuova erano
né come fortezza, né come luogo divenuti proprietà de'monaci Olive-
di spettacoli; anzi nel i362 il ve- tani verso la metà del XV secolo,
scovo d'Orvieto, legato o vicario di il Colosseo venne con mura chiuso
Urbano V
in Roma, scrisse in Avi- coU'orto del monistero; ma avendo
gnone a quel Papa di aver trova- il popolo romano atterrate le mu-
to i soli Frangipani, i quali voles- ra, redilìzio tornò ad essere aperto
sero comperare pietre dello stesso al pubblico. Paolo li , eletto nel
Colosseo da lui poste in vendita. 1464, inipiegò i materiali delle par-
Si sa inoltre, che i capi delle di- ti cadute del Colosseo nella fabbri-

verse fazioni, le quali allora lace- ca del palazzo di s. Marco ( Vedi),


ravano la città, trattarono di divi- che divenne abitazione de' Papi. Il
dersi il Colosseo, per farne una ca- Cancellieri citato , a p. 3 i i , dice
va di pietre. In appresso, e nel che coi travertini del Colosseo Pao-
pontificato di Urbano VI, era già lo II abbellì ed ingrandì anche la
caduta la parte, che guarda i mon- chiesa di s. Marco contigua al pa-
ti Palatino e Celio, e nel i38i il lazzo, che nel secolo XIV si
e
senato romano ne cedette poi'zio- andavano a prendere liberamente
ne all'ospedale di s. Gio: Laterano gli scalini al Colosseo per erigere

ad Sancta Saiictoruin, il quale lo le case. Il Vasari poi nella vita di


ridusse a modo di ospedale sotto Giuliano da Majano, che fu l'archi-
il nome di ospedale di s. Giacomo tetto del palazzo di s. Marco, ora
ad Colosseum. Tale risoluzione del di Venezia , dice che una gran
senato romano si attribuisce dal quantità di travertini furono per
Bonet avvenimento del-
al funesto esso scavati da certe vigne vici -

la giostra summentovata del i332, ne all'arco di Costantino, le qua-


conoscendo ora mai i romani, che li venivano ad essere contrafforti ai
doveva venerarsi e rispettarsi un fondamenti del Colosseo, cioè da
luogo santificato dal sangue di tan- quella parte che oggi é rovinata,
ti martiri. La nobile compagnia del forse per avere allentato 1' edifizio
ss. Salvatore ad Sancta Sancloruni Altrettanto fece il Cardinal Raffae-
discacciò dal Colosseo i malviventi, le Sansoni Riario, nel fabbricare il

che vi si erano rifugiati e siccome : palazzo della Cancelleria, del qua-


ne aveva ricevuto una terza parte, le si parla al voi. VII, p. 192 del
chiuse con muri sei archi pegli am- Dizionario , coU'assenso dello zio Si-
malati verso la via, la quale con- sto IV; e lo stesso dipoi fecero i

duce al Laterano. Presso quel luo- Farnesi, nel secolo seguente per edi-
go aggiunge iì Bonet secondo al- , ficare il sontuoso palazzo Farnese
cuni, essere stato per un tempo {Fedi).
un monistero di monache. Nel pon- Da Paolo II a Giulio III nel ,

tificato di Martino V, scrisse il Pog- i55o, molte altre fabbriche di Ro-


COL COL 23
ma furono erette, ed abbellite in uso di abitazione, oppure nella con-
parte co'mateiiali del Colosseo, leg- tigua chiesa di s. Giacomo a'piedi
gendosi nel Bicci, Notìzia sulla fa- dello stesso Colosseo. Il medesimo

rniglia Boccapadidi _, p. i 32 , che Panciroli, a p. 269 de' Tesori na-


dei travertini del Colosseo s'impie- scosti, stampati nel 1600, parla
gai'ouo in parte nei palazzi del se- d'una chiesuola, detta l'oratorio del
natore, e conservatori di Roma. Nel- Gonfalone, esistente dentro il Co-
la vita poi del famoso Benvenuto losseo; e Ridolfino Venuti aggiun-
Cellini si legge al lib. II, e all'an- ge, che la cappella detta della Pie-
no i532; che il Colosseo era in tà, situata nell'anfiteatro, e principia-

tale stato di abbandono, che duran- ta colle limosine de' passeggieri, es-
te la notte serviva alle stregonerie, sendo poi passata all'arciconfraternita
e ad altre iniquità. D' altronde si del Gonfalone, fu da quella compa-
sa che dai primordi del secolo XVI gnia ristaurata ne' primi del secolo
nel Colosseo incominciò a rappre- XVIIIj ed essa vi pose un eremi-
sentarsi la storia de' patimenti di ta per custode. La lapide , che ri-
Gesù Cristo , in drammi sagri. A corda tali ristauri, porta la data
questa epoca appartiene la pianta del 1622.
di Gerusalemme, che si vede dipin- Solevano i Pontefici nel pren-
ta sulla parte interna dell'arco gran- dere con solenne cavalcata il pos-
de d'ingresso verso occidente. Ma sesso alla basilica lateranense, a-
di questa nuova destinazione del- scendere il Campidoglio, e poscia
l'arena, ci permetteremo il seguen- pel foro romano passai'e innanzi al
te cenno. Colosseo, mentre dall' arco di Tito
Attesta Girolamo Ferrucci, nelle sino all'anfiteatro spettava l'appara-
note alle Antichità di Roma di An- to della strada all' università degli
drea Fulvio, stampate in Venezia nel ebrei, e quindi proseguire per la
1 558
che fino al pontificato di
; via che conduce al Laterano. Ma
Paolo III furono recitate nel Colos- s. Pio V, nel possesso che prese
seo le lappresentazioni della passio- a'23 gennaio i566, volle passare
ne del Signore, di cui ancora si con tuttala cavalcata per mezzo del
parla dal Fontanini, Blog. Ital. p. Colosseo slesso ; e Sisto V ne rad-
498, dal Mazzuchelli t. IV, p. 97 3, drizzò la strada. Questo ultimo
e specialmente dal citato Mai'ango- magnanimo Pontefice, per sollievo
ni al § IX. Il Panciroli, ove trat- de'povcri voleva ridurre il Colosseo
ta della chiesa di s. Maria in cam- ad abitazione e stabilimento per
po Carico, congettura che fosse ap- l'arte della lana da mighorarsi in
pellata di Spoglia Cristo, perchè Roma trovandosi allora negletta ; ed

coloro che facevano tali rappresen- è perciò che ne commise il dise-


tazioni, venivano a deporre in es- gno al cav. Domenico Fontana ;
sa le vestimenta, colle quali le rap- cosicché, secondo il divisamento di
presentavano. Ma ciònon parve tal architetto, egli restituiva all'edi-
verosimile al dotto Marangoni per fìzio l'antica circonferenza con l'in-
la non piccola distanza del luogo, gresso di quattro porte, ed altrettante
e perchè potevano ciò fare con scale. Nel mezzo vi doveva essere una
maggior comodità, o ne'porlici del- fonte, e le loggie di fuori restava-
ì'anlileatro, già chiusi in parte ad no aperte per ugo de' lavoranti ;
24 COL COL
nelle altre si volevano adattare vendo rovinato tre archi del se-
stanze, e botteghe. Però quando già condo recinto dal lato del monte
si era principiato a spianare la ter- Celio, si trattava di vendere que' ira-
ra al di morì Sisto V nel
fuori, vertini al popolo romano, quando
iSgo, e l'impresa non ebbe piìi il Papa li assegnò pel detto porto,
effetto. V. Fontana, lib. II, Alni- In seguito il ven. p. Angelo Paoli
ìiefabbriche fatte in Roma da Si- carmelitano ottenne dallo stesso Cle-
sto V; e il p. Mabillon, Itinera- mente XI facoltà e soccorsi, perche
rio d'Italia num. 29.p. yG, il Colosseo non restasse alla profa-
Nel i644> sotto Urbano yill,narra nazione de' cattivi, dopo che tanti
il diarista Gigli, che nella notte se- santi martiri avevano versato
vi il

guente ai 21 maggio, rovinò una sangue; indi venendo consultati il

parte del Colosseo, cioè tre archi cav. Bernini, e il principe Giam-
e mezzo; e di que' soli materiali battista Pamphily, venne risoluto
si fece uso nell'edificare il palazzo di fare risarcire le mura cii'condan-
Barbeiini, e non di altri apposita- ti l'ediuzio, consagrarne 1'
arena, e
mente tolti con distruzione del- fabbricarvi una chiesa in onore dei
l'antico, come tuttora dai più er- santi martiri. Il cav. Carlo Fonta-
roneamente si va ripetendo. Nel na ne fece il disegno, e il Cardi-
pontificato di Clemente X, e nel nal Altieri incaricò Giacinto del
l'anno 1671, ritornò l' idea di da- Bufalo per l'esecuzione, che per
re nel Colosseo nuovamente gli spet- altro non ebbe luogo. Solo la città
tacoli, massime la caccia de'tori, e di Gerusalemme, ch'eravi dipinta,
già si erano ottenute le debite li- venne rinnovata, insieme alle mu-
cenze, quando alcune pie persone, ra, e collocate furono sopra ie por-
e principalmente il zelante p. d. te analoghe iscrizioni in onore dei
Carlo Tommasi teatino ricorrendo santi martiri le quali iscrizioni sono
;

al Papa, lo impedirono. La va- riportate dal Bonet nella sua Breve


stità dell'edifìzio non solo offriva notizia. Quelle che vi erano state
nascondigli a gente di mal affare, erette sotto Clemente X, nell'anno
ma di notte rendeva pericolosa la santo 167.5, si leggono nel Meno-
contrada ; il perchè Clemente XI /og/o del Piazza a p. 47^> 6 seguen-
fece chiudere gli archi esterni in- ti, dove parla dell' indulgenza con-
feriori, ed i corridori furono ri- cessa da Clemente alla piccola X
dotti a deposito di letame per ri- chiesa o cappella dentro il Colos-
cavarne il salnitro per la vicina seo, precipuamente per risvegliare
fabbrica delle polveri. Tali depo- venerazione all'insigne martire s.

siti però furono tolti 181 1.


nel Almachio, o Telemaco, come lo chia-
Es.sendo nel 1708 pel terremo- ma Teodoreto, che significa in gre-
to caduto un arco del secondo or- co fine della pugna, e che appun-
dine verso occidente, i travertini lo fu l'ultimo a spargere il sangue
di questo anfiteatro furono impie- nell'arena, come superiormente si
gali per la costruzione del porto disse.
di E^ipetta, insieme a quelli rinve- Gli altri martiri, che sappiamo
nuti nelle fondamenta delle case dei essere slati bersaglio, e pasto delle
Serlupi. Però si legge in Cancel- fiere in questo anfiteatro, sono i

lieri, p. 162 del Mercato, che a- ss. Taziana, Polito, Prisca, Marti-
COL COL i~>

na, Ignazio successore di s. Pietro trettanto era solito ripetere Cene-


nella chiesa di Antiocliin, Eleute- detto XIII. S. Ignazio ne fu divo-
rio, Restitulo, Vito, Sinfionio, Ab- tissimo, non meno che i ss. Filip-
don, e Sennen, Giulio senatore ro- po Neri, e Camillo de Lellis, tutti

mano, Eustachio, Alessandro, Gri- fondatori di Ordini religiosi, e che


santo, Gaudenzio creduto architet- esperimentarono gli effetti del pa-
to dello stesso anfiteatro, INIarino trocinio de' santi martiri. D.Fran-
ed altri innumerahili; oltre duecen- cesco Rovina Bonet, prima nel i
754,
to settanta invitti soldati cristiani, e poi nel 1796 pubblicò la Breve
stali colà saettati nel d'i primo e divota notizia della vita, marti-
marzo. rio, virtù e miracoli di alcuni san-
I primitivi cristiani, che fervo- ti delV anfiteatro Flavio volgarmen-
rosamente veneravano le memorie te detto il Colosseo, i noìni de' qua-
de' martiri, ebhero questo luogo in li ritrovansi registrati ne' martiro-
gran divozione, riguardandolo con logi, gravi ed approvali
e presso
occhio ben diverso dai gentili per autori. Del medesimo abbiamo di-
la sua mirabile struttura, e pei sin- versi pii esercizi da praticarsi nel-
golari suoi pregi. E siffatta divo- lo stesso anfiteatro. Racconta que-
zione pubblicamente manifestarono sto pio autore a p. 11, che non
appena cessate le persecuzioni, ed lungi dal Colosseo, ov'era la chie-
appena Costantino il Grande die- sa di s. Pantaleo ai monti ( di cui
de la pace alla Chiesa. Questo im- parla il Panciroli a p. 644 )> cioè
peratore nel 33 abob per tutto 1 dove prima esisteva il tempio della
1 impero gli spettacoli della carne dea Tellure, eretto da Tito Sem-
umana, locchè confermò nel SSy pronio, sovente i martiri erano dal
r imperatore Costanzo, e poi espres- senato esamiviali, e quindi condoni
samente il vietò in questo anfitea- al tempio del Sole presso il Colos-
tro Onorio, come si è detto di so- seo ; e ricusando essi di prestare
pra. Dal Bonet si apprende che , culto alle false divinità, erano il più
grande fu la venerazione di s. Gre- delle volte dai cacciatori delle fie-
gorio I per questo luogo a cagio- re crudelmente flagellati , e con-
ne delle migliaia de' martiri, i qua- dannati ad essere esposti, e nell'an-
li vi avevano sparso il sangue in fiteatro divorati dalle fiere, escla-
sostenimento della fede di Gesù Cri- mando i gentili: i Cristiani al
sto ; e che richioto da alcuni am- leone.
basciatori di qualche reliquia, pre- Ripieno di venerazione per un'a-
se un pugno di terra dell' anfitea- rena santificata dal sangue de'mar-
tro, e portata dentro un panno la tiri, il Pontefice Benedetto XIV,
diede loro. Né mostrando gli am- agli 8 febbraio 1 744; ^'^ce pubbli-
basciatori alcuna fiducia in quella care un editto da monsignor Simo-
terra, il santo spremette
panno, il netti governatore di Roma, col qua-
da cui uscì vivo sangue, con im- le fu rigorosamente proibita la pro-
menso stupore degli astanti. S. Pio fanazione del Colosseo anche per la
V soleva dire " che chi voleva re- crescente divozione de' fedeli verso
» liquie andasse a prendere la ter- di esso. Quindi mossi alcuni di voti
» ra del Colosseo, tutta impastata dalle prediche, che andava facendo
» del sangue de martiri". Ed al- per Roma il beato Leonardo da
26 COL COL
Porto I\TaurÌ7Ìo, religioso de' mino- uomini, e nella detta chiesa le don-
ri rifoiEuati del ritiro di s. Dona- ne, per poi processionalmente recar-
ventura alla polveriera, nel 1749 si al Colosseo per l'esercizio della
ad istanza di essi cooperò a stabi- Vìa Crucis, preceduta da una pre-
lire nel Colosseo il divoto esercizio dica d'un religioso del mentovato
della Via Crucis [Vedi), e volle sagro ritiro. Indi fu dichiarato che
fondata l'arciconfmlcrnita degli a- invece del vicegerente, un Cardi-
manti di Gesù Maria [Vedi), nel nale fosse sempre direttore del so-
convento di Bonaventura; arcicon-
s. dalizio, dopo che monsignor de
fiaternita, che da Benedetto XIV ai Rossi fu creato Cardinale ; e che
25 settembre 1754 fu confermata, ed il porporato direttore nella proces-
arricchita di grazie spirituali, dichia- sione portasse la croce in forma
randone eziandio protettore il Pon- di piccolo tronco. Le donne hanno
tefice prò tempore. Nel suddetto ima presidente che suole essere
,

anno 1749, volendo Benedetto XIV una principessa, o primaria signora


consagrare l'arena alla passione di romana una regolatrice ed altre
; ,

Gesù Cristo in memoria de' mar- Benedetto XIV spesso si


officiali.
tiri che ivi lasciarono la vita, dal recò a venerare l'aiena del Colos-
vicegerente patriarca Ferdinando seo ( come poi fecero i suoi suc-
Maria de Rossi, fece a proprie spe- cessori massime Clemente XIII, e
se edificare le quattordici edicole Leone XII), e la fece con solenne
o cappellelte per le stazioni della religiosa pompa dichiarare chiesa
Via Crucis, con pitture della pas- pubblica, al qual effetto a' 19 set-
sione di Gesìi Cristo; indi dal me- tembre 1706, il Cardinal Guada-
desimo prelato, coli' assistenza dei gni, vicario di Roma, vi celebrò la
confrati, le cappellette, e il Colos- messa, vi fece la comunione gene-
seo furono a' 27 dicembre solenne- rale ad infinito numero di confra-
mente benedetti, e piantata fu in ti, consorelle, ed altri divoti, colla
mezzo dell'arena la croce, e dato distribuzione di una medaglia be-
principio al sopraddetto religioso eser- nedetta. Quella comunione pur si
cizio con immenso concorso di po- fece in appresso, e con piìx solen-
polo. In seguito lo stesso beneme- nità dal Cardinal de Rossi dopo a-
rito Papa, con chirografo degli 8 vervi celebrato il santo sagrifizio,
gennaio 1752, donò al sodalizio le e sì in questa, che nella preceden-
cappelle e pel grande aumento
, te Benedetto XI V, e Clemente XIII
dei fratelli, e delie sorelle ascritte concessero 1' indulgenza plenaria.
airaiciconfiaternita riconoscendosi
, V. Giovanni Marangoni, Delle me-
angusto il luogo assegnato a s. Bo- morie sagre e profane delV anjltea-
naventura alle adunanze del soda- iro Flai'io di Roma, volgarmente
lizio,e contrario al ri tiramento e detto il Colosseo, Roma 1 746, nel-
quiete degli esemplari religiosi, a la stamperia di Nicolò e Marco
proprie spese fece dal vicegerente Pagliarini.
costruire un conveniente oratorio Ridotto il Colosseo a luogo sa-
vicino alla chiesa de' ss. Cosma e gro, valse a salvare il rimanente
Damiano nel foro romano, il qua- dell' edifizio, oggetto dell'ammira-
le donò all'arciconfraternita, pre- zione di lutti i secoli, soggetto di
scrivendo che ivi si adunassero gli studio e di ricerche di tutti gli ar-
COL COL 27
chitetti, di tutti i letterali, e sul Dissertazione, sulle rovine di Ro-
quale più opere si pubblicarono, e ma.
più commenti che sugli altri insie- La forma dell'anfiteatro Flavio
me presi. è elittica ed ovale, come quella di
Dopo il corso di tanti secoli, i tutti gli altri anfiteatri ; ed i ma-
primi lavori fatti per conservare teriali in esso impiegali, sono il
questomonumento si devono al marmo ,
il travertino tiburlino ben
magnanimo Pio VII, animato dal tagliato, il tufo litoide, ed i mat-
lodevolissimo spirito di conservare toni. Di marmo era rivestito il po-
gli antichi monumenti. A sostegno dio ove sedevano i magistrati, e le
della fascia esterna verso il Late- Vestali, la corte imperiale e il se-
rano, che minacciava rovina, nel nato. L'imperatore sedeva nel luogo
i8o5, come si legge nella iscrizio- più allo . Con lastre di marmo e-
ne, fece costruire un gran contraf- rano pure fasciati in parte alcuni
forte o sperone solidissimo, che re- degli ambulacri interni e di mar- ;

ca stupore per la difficoltà dell'e- mo erano i gradini pcgli spettato-


secuzione. La urgenza non permise ri. Di travertino sono i portici e-
di dare a questo sostegno la forma sterni, gli archi ed i legamenti dei
originale del monumento, come poi portici interni, e degli accessi alle
potè eseguirsi nel 1828 dalla par- scale, non che le scale stesse. Di
te del foro romano, nell' altro con- mattoni poi, e di tufo sono le pa-
trafforte eretto da Leone XII, con reti interne, e le volle. Sì osserva
architettura del valoroso architetto da alcuni, che l'ampiezza dell'edi-
cav. Giuseppe Valadier, il quale fizio forse aveva esaurito i mate-
formò un bellissimo castello di tra- riali, giacché nelle parti superiori
vi per sostenere l'angolo, e fabbri- si vedono posti in opera mnssi di
cò nel primo ordine tre archi, due travertini scorniciati e rotondati, che
nel secondo, ed imo nel terzo, se- già aveano servito ad altro uso, e
guendo cosi l'architettura antica che dovendo essere intei'namente
del monumento. Dopo la costru- coperti dal mvuo laterizio, non fu-
zione del primo sperone nel 181 r, rono appianati. Altri però con più
sotto l'amministrazione francese s' in- fondamento affermano che i massi di
cominciò lo sterramento dell' edifi- travertini scorniciati e rotondi, fu-
zio, lo si purgò dalla terra, dalle rono posti nei ristauri della parte
macerie, e dal letame; indi nel superiore, e non per esaurimento
181 5 si diede principio alle ripa- di materiali nel murar l'edifizio.
razioni interne, le quali indefessa- Tutto l'anfiteatro è fallo con quel-
mente furono continuate, per cu- la imponente semplicità, e grave
rarne la importante conservazione; sodezza, che richiede la vastità del-
e fu negli scavi del 181 3, che si la mole, i cui pregi si godono me-
discoprirono gl'ipogei, o sotterranei glioascendendo alla sua estremità,
dell' arena, per cui grandi furono e vedendone dall'alto l'interno.
le analoghe discussioni degli archeo- Se poi si vede di notte al chiaro»
logi, ed architetti. In tale argo- re della luna, magico, e indescrivi-
mento sono a consultarsi le suc- bile è l'effetto che produce, e le
citate Osservazioni sull' arena, e memorie che risveglia La sua
.

sul podiOj e l'avvocato Carlo Fea, destinazione , come abbiamo già


28 COL COL
indicato, era pegli spettacoli di foggia di attico adorno di pilastii

caccie di bestie feroci, di giuochi corintii corrispondenti alle colonne


de' gladiatori, e talora anche per degli ordini sottoposti, e vi sono
le naumachie, e spettacoli navali, delle finestre intermedie, e quadri-
dappoiché si poteva allagare l'are- hui"he.
o L' edificio è circondato nel-
na, ad un' altezza sufficiente a sos- la sua base da tre gradini ; il nu-
tenere piccole navi. La sua cir- mero de' suoi archi era di ottanta,
conferenza all'esterno è di piedi ed all'esterno si vedono numerati
i64i, la sua altezza è di piedi i57; perchè il popolo conoscesse il luogo
il suo maggior diametro è di piedi coriispondente nell'interno, che do-
58 1; mentre la sua larghezza si veva occupare. Tra l'arco XXXVIII
calcola a piedi 4^'- L'interna a- e XXXIX, evvi un arco senza nu-
rena poi è lunga piedi 285, larga merò, per cui dalla sua diversa for-
182, e ne conta 748 di circoutè- ma, e dalla sala interna decorata
renza. Ne' sedili potevano assidersi di stucchi e marmi, a cui dà ac-
ottautasette mila persone, e pote- cesso, rilevasi che si doveva da quel

vano comodamente prendere luo- lato congiungere al di fuori un am-


go, ne' portici superiori alle gradi- bulacro, o ponte pel quale gì' im-
nate, altri ventimila individui ; peratori della famiglia Flavia, che
laonde vuoisi che potesse contenere avevano il palazzo nel vicino mon-
centomila spettatori. Quantunque te Esquiliuo, potessero comodamen-
l'anfiteatro abbia ricevuto gravi te recarsi al podio dell' anfiteatro.

danni dal tempo, e dalle narrale Entrando poi il popolo pegli archi
vicende, pure è sì bello, e pittore- esterni, mediante i vasti ambulacri
sco nelle sue rovine, che alcuni interni, giungeva a venti scale^ le

giunsero a non desiderarne il ri- quali davano accesso ai portici su-


stabilimento. Gli spettatori veniva- periori, ai vomitorii, ed alle gradi-
no garantiti dalla pioggia , e dal nate. Così neir uscire dopo il ter-
sole da un velario con tende, o mine dello spettacolo, potevano co-
vele di colori, le quali seguivano modamente in breve spazio di tem-
la torma dei sottoposti cunei. Nel- po, essere fuori senza confusione
la sommità dell'attico si veggono tutti gli spettatori. I principali iu'

praticati all'esterno alcuni forami gressi dell'anfiteatro erano nelle due


quadrati, dai quali uscivano i tra- estremità della curva elittica, cioè
vi, che poggiavano sulle sottoposte incontro al tempio di Venere e Ro-
mensole, e davano il comodo di ma, e dalla parte opposta che con-
assicurare nella loro cima le cor- duce al Laterano. Incontro al detto
de, sulle quali col giuoco delle gi- ingresso imperiale eravi un passag-
relle potevano le vele scorrere sino gio sotterraneo, dal quale si veni-
al centro dell'anfiteatro, dove face- va al palazzo imperiale sul monte
vano capo e centro tutte le vele. palatino, altri dicono al Celio ove
La configurazione esterna dell'an- era la casa Vitelliana di Coramo-
fiteatro è di quattio ordini di ar- doj nobilmente adorna di marmi,
chitettura ; il primo è dorico, il e musaici, e dove Commodo fu tru-
secondo è jonico, il terzo è corin- cidato. Quattio adunque erano i
tio ; tutti formati di archi, con co- grandi ingressi, due chiamati im-
lonne ai lati. Il quarto ordine è a peratorli, e due dell' arena, rima-
COL COL ?9
nendo i loro archi cenza nume- la Meta Sudante, o antica fonte,

ro, sovrastati da altrettante qua- così chiamata perchè aveva la for-

drighe, siccome vedesi nelle me- ma mete de' circhi. Le acque


delle
daglie. la bagnavano dalla cima ali" intor-
L'arena intema areva intorno no, e gli avanzi di essa si vedono
un muro elcAato sino all' altezza avanti il Colosseo verso 1' arco di
del podio, acciò gU spettatori fos- Costantino. Si crede eretta da Do-
sero sicuri dallo slancio delle fiere. miziano, che compì 1'
anfiteatro, con
Al disopra del podio alza vasi l'amplis- gran bacino, non solo per pubbli-
sima gradinata divisa in tanti cunei, o co abbellimento, ma per dissetare
piccole scale di comunicazione j ed gli spettatori de' giuochi, e quelli
in tre circuiti, o preci nzioni, e dai che agivano in essi, massime i gla-
portici esterni, e dalle scale inter- diatori, che, terminato lo spettacolo,
ne si perveniva ad essa, col mezzo coperti di polvere e di sudore, si

dei nominati vomitorii, ossia di al- tuKavano nel suo bacino, e ne ri-
cuni anditi, che vi davano accesso, cevevano refrigerio Oltre poi i .

e pei quali gli spettatori andavano summenlovati scrittori dell' antitea-


a sedere nelle gradinate. Al diso- tro Flavio, si possono consvdtare i

pra di queste, sino alla sommità seguenti: Carlo Fontana, Descrizio-


dell'edificio, alzavasi un ordine di ne, e delineazione dell' anfiteatro

loggiato di legno, chiamato menia- Flavio, Aja i6?.t; Josephus M.


no, dove pure situavansi altri spet- Snaresius, Diatriba de foraminihu<;
tatori. Si veggono ancora negli ac- lapidimi in priscis aedificiis^ Va-
cessi, dall'ambulacro sottoposto al sioni i65i, et Romae 1668, et in
podio, all' arena, gì' incastri dei per- toni. I Tlies, Sallengre p. r3i3;
ni metallici delle grate di bronzo, Scipione MafTei, Degli anfiteatri,
che guardavano quegli aditi. Pre- Verona; Carlo Fea, Dissertazione
sentemente non rimane conservata sidle rovine di Roma ne! tomo IH
all'esterno che la parte orientale della sua edizione del Winckelnian
cogli archi numerati dal XXIll al p. SgS ; Guattani, Montnnrnli ine-
LIV degli ottanta che erano, rima- diti 1789, p. 2C) ; Morcelli, Z>e 5()'-

nendone così soltanto tre ottave par- lo inscriptiomnn lalinariim, 99


p. i
;

ti. Da questo Iato però restano con- Gaetano Marini, Aiti, e. monumen-
servati gli ambulacri interni, men- ti de fratelli Arvali t. I, p. 2 1
9 ;

tre dagli altri lati si ha la parte ed A. INibby, Roma neW anno i838
esterna, cosicché tutta la prima li- parte I antica. Anfiteatro Flavio,
nea dei portici è distrutta. Nell'in- pag- 399, e seg.
terno non rimangono che informi COLOSSI, COLOSSO o CO-
avanzi delle volle, che sostenevano LOSSA, (Colossen.). Sede arcive-
i gradi, o sedili marmorei, nella scovile in partihus, in Asia, nella
cavea da dove si vedevano gli spet- FrigiaPacaziana. Posta sopra un al-
tacoli. Vuoisi inoltre, che dinanzi tura, non lungi da Laodicea, fu gran
al parapetto esteriore fosse in cia- città, e fioriva già ai tempi di E-
scun arco un piedistallo con una rodoto. Il suo governo era demo-
statua pedestre, come apparisce dal- cratico, e il suo primario magistra-
le medaglie. to portava il titolo di arconte, o
r inalmenle faremo menzione del- pretore . Venuta in potere dei
^o COL COIVI
Persiani, Serse vi passò con tutto alla metropoli di Laodicea, ed il

ilsuo numeroso esercito. I macc- patriarca Fozio, verso nono se- il

doni la tolsero ai Persiani, indi di- colo, l'elevò al grado di metropo-


venne dominio dei Seleucidi ; ma li onoraria. Adesso la santa Sede
dopo la battaglia di Magnesia, do- la riguarda, e la conferisce come
ve fu interamente sconfìtto Antio- titolo arcivescovile in partìhiis, sen-
co III, se ne rese signore Eumene za chiese suffraganee. In questo
re di Pergamo. Allorquando Atta- medesimo anno 1842, il Papa re-
Io,r ullimo de' suoi successori, do- gnante Gregorio XVI, nel conci-
no i suoi stati ai romani. Colosso storo dei 24 gennaio, ne dichiarò
con tutta la Frigia fece parte del- arcivescovo monsignor Gio. Battista
la provincia proconsolare d' Asia Canali, già vescovo di Ferentino,
;

divisione che durò fino all' impe- attuale vicegerente di Roma. Il pen-
ro di Costantino // Grande. Divi- ultimo arcivescovo di Colossi era
sa poscia la Frigia in Pacazia o stalo monsignor Alberto Maria Ca-
Pacaziana, e Salutare, Colosso fu pobianco. Dall' annahsta Pvinaldi ,
la sesta città della prima, ed in all'anno 60, num. 2, si ha che in
appresso prese il nome di Chonos, Colossi era grandemente onorato
Chonae, Chone, o Chonna, e più s. Michele arcangelo, per un insi-
rnodernamente eziandio quello di gne miracolo ivi operato.
Konos. COLUMiNA o COLUMPNA. Se-
dottore delle genti, l'apostolo
II de episcopale nell' Africa, nella pro-
Paolo, vi predicò l'evangelo. Ce-
.<;.
vincia della Mauritiana Cesariana,
lebre è la lettera, che ai colossensi sotto la metropoli di Giulia Cesa-
scrisse santo apostolo, mentre era
il rea. Not. Afr-
in Roma, verso l'anno 62 dell'era COLYBRASSUS. Sede vescovile
nostra, stretto da catene. Per pre- d' Asia, nella prirna Panfilia, di-
servare que' novelli cristiani da qua- pendente dalla metropoli di Side,
lunque tentazione di toi'nare al Commanville dice, che la sede di
giudaismo, o paganesimo, s. Paolo Colybrassus fu eretta nel quarto
diede loro nella lettera la più su- secolo.
blime idea di Gesù Cristo, del be- COLYDRI. Sede episcopale del-
nefizio della redenzione, della gra- l' esarcato di IVIacedonla, nella pri-
zia che Dio loro fece chiamandoli ma Tessaglia, sulfraganea della me-
alla fede; e diede ad essi le più ti-opoli di Larissa, la cui erezione
saggie lezioni di governo, e direzio- rimonta al secolo nono,
ne. Basta leggerla per sentirne la CO'SlkCCWlO (Comaclen.). Città
efficacia, l'importanza, la bellezza, con residenza vescovile nello stato
la giazia e l' energia. Dalla stessa pontifìcio, legazione apostolica di
rilevasi che Epafrata, discepolo di Ferrara. Comacchio, Coniacliim, e
s. Paolo, aveva fondata la chic- Comacula, dal greco nome che si-
sa di Colosso, nella quale Fdemo- gnifica ondosa, è situata tra Ra-
ne, e il suo schiavo Onesino, da vedna e Ferrara in luogo piano
lui fatto libero, si distinguevano presso la sponda orientale dell'ani
per la fede, e per la pietà. pio stagno, noto sotto il nome im-
Divenuta Colossi nel primo se- proprio di Falli di Comacchio. Una
colo sede vescovile, fu sottoposta lingua di terra divide lo stagno dal
COM COM 3i

mare Adriatico, ed in mezzo a bensì bassa ossia grossa. I Canneti


quella si apre un passaggio o ca- non appartengono alle valli di Co-
nale, che dal mare conduce alla macchio, ma a quelle di ]Massa
laguna, e che da una delle torri Fiscaglia, e di Ferrara. Dalla co-
da cui è difeso, "viene denominato pia immensa del pesce, e principal-
Porto di Magnavacca. Il circuito mente delle rinomate anguille fre-
dello stagno si approssima a cento sche, le quali anche insalate, ed ec-
trenta miglia. Un tempo stanziò nel cellentemente marinate, si manda-
porto una flotta di legni imponen- no nelle piìi lontane parti dello
te, che destò gelosia nei veneziani. stato, ed ancora all'estero, la città
Alla città anticamente non si ave- l'itrae gran vantaggio, e anticamen-
va accesso che per acqua col mez- te le fu sorgente di ricchezze, co-
zo delle gondole. Non oggi così, che me lo fu il sale, che in abbon-
nel 182 I, una strada ro-
fu costruita danza si ricava dalle sue saline.

tabile, la quale da Magnavacca con- Tanto le saline, che le valli, ove


duce alla porta di Comacchio, co- si alimentano le anguille, la cui pe-
s'i detta dei Treponti. Questi ponti sca si fa nell'autunno, appartengo-
in uno riuniti, sono un vero capo no al dominio della camera apo-
d'opera d'arte, giacché sono cinque stolica. I casali di Bosco-Elicco, e
grandi archi riuniti a direzioni op- di Vacolino sono annessi a Comac-
poste, sotto ai quali passano altret- chio; e ne' suoi recinti furono già
tanti canali navigabili della città, le celebri ed antiche abbazie dì s.

che in un solo ivi sì riuniscono, e Jacopo, detta in Cella Volaiia


cos\ riuniti vanno direttamente al de' canonici regolari, e di s. Maria
porto di lìlagnavncca, e perdo- si Pomposa, sulla cui fondazione tan-
no finalmente nell'Adriatico. Evvi te dispute insorsero tra gli eruditi,

pure altra strada formata di recen- e delle quali si parlerà in fine, il


te, non però ancora compita, che suo territorio era estesissimo, com-
dal convento de'cappuccini, punto prendeva molta parte del Ferrarese,
estremo del paese, conduce alla val- e Ferrariola, ove surse Ferrara.
le Lepri, e si unisce alla terra fer- Aveva diverse isole assai abitate,

ma, che mette a Feri'ara. e che contenevano castelli, e ville.

Comacchio è cinta di mura, ha Dell'importanza ed antichità di Co-


bella cattedrale e decorose chiese, macchio, si rinvennero alcuni avan-
non che eleganti fabbriche. Le ca- zi e monumenti. Fu prima ducato,
se sono edificate sopra tredici iso- poi contea, e venne onorata di pri-
lette divise da canali, e congiunte vilegi sì dai Papi, che dagl'impera-
per molti ponti, tutte circondate tori. Si governò in forma di re-
dalle valli. Le acque delle valli non pubblica, fu dominata dai barbari,
sono stagnanti né dolci, come al- dai Papi, dagli arcivescovi di Ra-
tri scrissero, ma
veramente salse, venna, dagli Estensi, finché tornò
ed. in diretta comunicazione col sotto l'immediata sovranità della
mare per modo, che mercè il flus- santa Sede. Ed é appunto pel suo
so, e riflusso del medesimo da sei contrastato dominio, che dovre-
in sei ore, si ottiene l' intero tra- mo allontanarci dalle usate vie
mutamento delle acque stesse. 11 compendiose , ed essere alquan-
perchè l'aiia non è insalubre, ma to diffusi, sebbene non sia nostro
32 COM COM
avviso che di riferire le cose prin- di discacciati furono dagli Egoni,
cipali. popoli delle Gallie, che ne resta-
L'origine di Comacchio è incer- rono padroni sino alla conquista
ta, non avendo noi sode notizie fattane dai romani. Augusto fece
sul suo principio. Tuttavolta alcu- nella laguna di Comacchio la fos-
ni la vogliono fondata dai Pelasgi, sa per andare ad Aitino, che dal
dopo ch'ebbero fabbricata la città suo nome fu detta Augusta, oltie
di Spina, la quale esisteva dove all'averpure ingrandito il porto.
poi fu la valle di Mezzano ,
pie- Comacchio divenne città verso
nissima di canne palustri nate do- l'anno 5oo della nostra era. Per
po che Spina sommersa, donde fu lo più soggiacque ai destini di Ro-
poi sorse il foro Alieno, e
la gran magna e di Ferrara, in cui è com-
valle di Comacchio , che aumen- presa, e pi ìi tardi fu dichiarata ducato.
tossi per la maggior copia di ac- Sotto i Goti, e i Longobardi divenne
que del mare, recate nella valle ampia e ricca, il perchè pose in
Mezzano, mediante il canale fatto- mare gran numero di vascelli, e si

vi dal Cardinale Gio: Battista Pai- rese molto commerciante. Attila


lotta, legato di Ferrara. All'epoca non potè prenderla per la sua po-
di tal sommersione l'antica città di sizione, essendo circondata dalla la-
Adria, che diede il suo nome al guna come Venezia ; ed è perciò
mare Adriatico, pegli straripamenti che molti colle loro ricchezze vi si
del Po, e dell'Adige, da maiittima rifugiarono. Belisario «eli' assediare
divenne città terrestre. Anch'essa Ravenna fu aiutato da' Cornacchie-
spettò al dominio della santa Se- si. Comacchio fu poi presa da An-

de, come dice il Borgia, citando taro o Antari re de' longobardi


rUghelli, perchè nel 920 Giovan- che col suo oro si fece potente.
ni X, in un al territorio la cedet- Sebbene prima non facesse parte
te a Paolo suo vescovo. Quel ter- dell' esarcato , segui poi il partito
ritorio abbracciando Rovigo giu- dell'esarca, che l'imperatore Giu-
gneva al fiume Tartaro però il : stino pose in Ravenna l'anno ^^'ò.
Papa in vece di annuo censo, ob- Quindi Comacchio si armò contro
bligò il vescovo a rifabbricare la r eretico Costantino Pogonato e ,

chiesa d'Adria. V. lo Scotto Itine- contro Giustiniano II per difesa


rario d^ Italia, p. 229. del sommo Pontefice. Altrettanto
Gli storici di Comacchio fanno fece coir imperatore Leone l' Isau-
rimontare sua fondazione a Dio-
la rico.
mede, il quale co' suoi Pelasgi, in Fece causa Comacchio in appres-
origine greci di Tessaglia, edificò so coir esarcato di Ravenna, che
la detta città di Spina: ma discac- il Papa s. Zaccaria aveva preso
ciato dagli Assagi toscani fabbricò sotto la protezione della sede apo-
invece Comacchio. Altri pretendono stolica ; ma venendo occupato l' e-
dare alla città un'origine veramen- sarcato da Astolfo re de' longobar-
te remota, dicendola fondata 1^7 di, questi non si limitò a cacciar-
anni avanti la nascita di Gesti Cri- ne l'esarca Eutichio che il gover- ,

sto. Certo sembra, che gli Assagi nava per Costantino Copronimo im-
costruissero il porto, che dal pro- pilatore greco, e quindi usurparne
prio nome chiamarono Sagis; qiiin- il dominio, ma fece altrettanto colle
COM COM 33
città ducato romano
spettanti al slituzione.Fra quei dominii sì com-
e che sino da s. Gregorio II sta- prese la città di Comacchio ( dal-
vano sotto la sovranità de' romani l'Anastasio detta Comiaclum, e nel
Pontefici, compresa Comacchio. Ste- codice di Cencio Camerario Comia-
fano li, detto III, che allora se- diim )j insieme al ducato di Fer-
deva sulla veneranda cattedra di s. rara, che poi fu infeudato da Gio-
Pietro, vedendo l'imperatore non vanni XV detto XVI a Tedaldo
, ,

curare l'esarcato, ed il re Astolfo avolo della gran contessa Matilde,


indocile e di mala fede ,
per libe- come affermano Donizone, e il Mu-
rar r Italia dal giogo longobardico, ratori, Script. Rer. Ilal. t. V, pag.
valicò le Alpi, e recossi in Fran- 391.
cia affine d' invitare il re Pipino Essendo morto Astolfo , Stefano
che riconosceva il suo trono dalla III si adoperò affinchè gli succe-
santa Sede, a venire in Italia, pro- desse Desiderio, il quale con aperta
pler erepta Romanae Ecclesiae per ingratitudine mala fede , invase
e
regem longobardorum dominiaj co- Comacchio, e s'im-
l'esarcato, prese
me scrive Eginardo, in Annal. Il padronì delle molte sue ricchezze.
Papa giunse in Parigi nel 754, e Divenuto in questa epoca Pontefi-
convenne col re, che ritogliendosi ce Adriano I implorò ed ottenne
,

da lui r esarcato ai longobardi l'aiuto di Carlo Magno , figlio del


per munificenza, degna di cattoli- re Pipino, contro Desid«'jCÌo che mi-
co principe, lo donasse alla Chiesa nacciava la stessa Roma. Carlo con
romana ( come si legge in Pietro copioso esercito recossi in Italia,
de Marca, de Concord. lib. I, cap. vinse Desiderio, e lo fece prigione,
12, § 3), la quale da tanti anni dando così termine al regno lon-
aveva assunto il peso di quelle pro- gobardico. Avendo ricuperato 1' e-
vincie, ed afTaticavasi di salvarle sarcato e Comacchio, tutto restituì
dal giogo abbandonate
straniero, alla Chiesa romana; e quindi si
com' erano dai Pipino si re-
greci. servì dei Comacchiesi nella spedi-
cò in Italia ; ma mostrandosi Astol- zione di Dalmazia , ove onorò il
fo pentito e pronto a restituire l'e- valore di Biiovo, e di Guido valo-
sarcato di Ravenna, e le altre città rosi comacchiesi, facendo il secon-
occupate, Stefano III per compas- do duca di Artona. Non andò guari,
sione indusse il re di Francia a che volendo l' imperatore Niceforo
non far uso di sua possanza. Pure riconquistare l' esarcato in unione
ritornato appena Pipino nel suo re- dei veneziani, la sua armata si con-
gno, non solo Astolfo mancò a' giu- dusse sotto Comacchio, e restò scon-
ramenti , ma minacciò di assalire fitta. A punire Venezia, Carlo Ma-

Roma stessa. Fu allora che Pipino gno comandò al figlio Pipino di


tornato in Italia, obbligò Astolfo a muovere contro quella città in unio-
recare ad effetto le sue promesse ne dell'armata de'Comacchiesi. Di-
colla cessione alla santa Sede di poi, mentre Comacchio era sotto-
Ravenna, della Penlapoli, e di tutto posta al dominio della Sede apo-
r esarcato. Pipino prò amore beati stolica, Ludovico II , figlio di Lo-
Petri, e con ampio diploma donò tario, dopo essere stato coronato in
tali dominii alla Chiesa romana, o, Roma neir 844 ^^ Sergio II, con-
per dir meglio , gliene fece la re-. tro i giuramenti fatti, e con ripro-
VOL. XV.
34 COM COM
vevole scoiioscenza, tlevnslò, ed n- solo distrussero l'armata navale di
surpò vnrie terre della Chiesa ro- Comacchio, ma ritornati nella città
mana, e smembrandovi Comacchio, nel 94*5, col ferro, e col fuoco in-
lo diede col titolo di contea ad Ot- teramente la rovinarono; quindi
tone d' Este suo generale, compre- l'imperatore Ottone I no re'>litiù
se le valli, la maiina e le sue per- il dominio a Papa Giovanni XIII,
tinenze, in compenso di quanto egli, ciò che poi fu approvato nel ioi4
e i suoi maggiori avevano fatto por da Enrico I, e dagli altri impera-
la Francia, per cui JMarino d Este, tori. Tuttavia i Papi sovente ne
suo figlio, ne prese il possesso, verso trasferirono il governo agli arcive-
l'anno 854- scovi di E.avenna, che per la loro
Presi i veneziani da gelosia, che vicinanza potevano meglio invigila-
Comacchio sotto i nuovi signoii re ai bisogni della città e della con-
potesse divenire potente sull'Adria- tea, il che si fece pel primo dal
tico, ed emulare la loro possanza, Papa Gregorio nel 997. V ,

il doge Badovero spedi suo fratello Alcuni imperatori vollero confer-


al Papa per domandarla in feudo. mare agli arcivescovi ravennati t:d

1 Comacchiesi, che ciò seppero, gli dominazione su Comacchio, con pie-


tesero un'imboscata, il ferirono, e na lesione alla sovranità della Sede
lo fecero prigioniero ; lo trattarono apostolica, come portarono lesione
però con riguardo, ed il rimanda- ai suoi diritti quegli imper.itorì, che

rono a A'^enezia ove , poco dopo fecero alla città il donativo delle
morì. Accesi di collera i veneziani valli, peschiere, dazi ec. Egualmen-
giurarono di vendicarlo, e con for- te si debbono considerare come vio-
midabile armata navale nello stes- lenze contro la Chiesa romana, le
so anno 854 presero la città, e in investiture di Comacchio date d;i
un alle isole , la devastarono. In rdtri imperatori agli Estensi, come
progresso di tempo riavutisi i Co- fecero Ridolfo ad Obizzo VI Car- ,

macchiesi dal disastro , infestarono lo IV marchesi Aldobrandino,


ai
il mare co'loro legni, facendo rap- Nicolò, Ugo, e Folco Sigismondo ,

pi'esaglie sui veneti , i quali dopo a Nicolò V, e Federico HI al du-


averli ammoniti, di nuovo s' impa- ca Borso, per non dire di altre in-
dronirono di Comacchio , e vi po- vestiture.
sero un presidio. Non andò guari, Comacchio poco a poco si riebbe
che Comacchiesi ripreso coi'aggio,
i dai tanti sofìerti danni, ma non mai
si ribellarono, e contro la volontà potè ritornare alla primiera grandez-
del Pontefice Giovanni XII, segui- za, e alla forza navale perchè Vene-
rono le parti di Berengario re d'I- zia sempre ne vagheggiò il possesso.
talia j e di Adalberto suo figlio. Nel 125 j i Comacchiesi diedero ai
si

Questi discacciò i veneti da Comac- ravennati ; pure la santa Sede, ad


chio , se ne impadronì, in uno ad onta di tali dedizioni , concessioni
altridominii della romana Chiesa, degl' imperatori, e vicende delle fa-
locchè mosse l' imperatore Ottone zioni cui andarono soggette le cit-
I ad unirsi col doge di Venezia tà italiane, conservò sempre il di-
Pietro Candiano II, ed a muovere ritto e la «suprema sovranità sulla
aspra guerra a Berengario. Adal- contea di Comacchio. Questo si
berto restò vinto, e i veneziani non può rilevare dallo stesso diploma
COM COM 35
di Ridolfo re de' romani , il qua- che gueneggiavano con casa d'Este.
le nel pontiiicato di JXicolò III, l*erò i marchesi, ed i duchi di si
coiifennando alla Chiesa romana illustre stirpe fecero di tutto per-
i suoi privilegi e dominii, Ira que- chè Comacchio l'isorgesse. Final-
sti espressamente nominò Comac- mente nel i5o8, tornò la città sotto
chio. /^. ancora il Pdualdi all'an- il veneto dominio, nella guerra tra
no 1279 num. 6, ed il Bellarmi- Alfonso I, e Giulio II; ma ricon-
no, de Translat. Impcrii, lib. Ili, ciliatosi questo Papa con quella re-
cap. III. pubblica , riebbe le terre che aveva
]\el 1299 i Coinacchiesi si sot- essa occupate, insieme a Comacchio,
liassero dalla soggezione di Raven- la quale nel fine del medesimo se-
na , e si sottoposero agli Estensi colo tornò al diretto dominio dei
ma poi, essendo ritornati ad unirsi sommi Pontefici.
ai ravennati, Azzo suo d'Este col Sembra, che le ricche saline di
esercito investi e prese Comacchio, questa città fossero dai Pontefici
esiliandone i primari cittadini. Fu riservate al duetto dominio della
verso il i3oo, che i Comacchiesi camera apostolica, dappoiché nella
divelle dalle paludi le canne, le qua- guerra, che Giulio II nel i5io fe-

li le imboschivano , ed inventati i ce ad Alfonso d' Este collegato coi


lavorieri pescarecci , mirabili pel francesi, uno de' motivi fu perchè
giudizioso loro artifizio, ne fecero il duca feudatario ricusava restitui-

valli uber'osissime di pesce, e d'al- re quelle saline alla santa Sede ;

lora in poi Comacchio prese una anzi si legge nella vita di Gregorio
certa pesca reccia riiìomanza presso XllI, ch'egli nel 1579 pose fine
le città d' Italia, e fuori ancora. Di- alla controversia sopra le saline di
poi,mentre i Papi risiedevano in Comacchio, che col duca di Fer-
Avignone, Carlo IV imperatore, rara avea sino da venticinque anni
come si ha dal Muratori, nel i354 la camera apostolica. Qui noteremo,
diede agli Estensi , vassalli della che in progresso di tempo le sali-
santa Sede per lo stato di Ferra- ne furono distrutte forse per favo-
ra, in investitura la città di Co- rire quelle di Cervia: tutta volta
macchio, colle sue ricche valli pe- per decreto del regno italico,
già
scareccie. Gli Estensi abbellirono la nel 18 IO fu attivato un imponen-
città, come narra il succitato Scot- te stabilimento salino di eccellente
to nel suo Itinerario, e fuori di sale bianco granito ad uso di Fran-
essa su solide palizzate edificarono cia, e che oggi forma un secondo
tuia bella Tutta-
casa di dehzie. mezzo d' industria alla popolazio-
volta Comacchiesi tornarono a ri-
i ne, ed un cospicuo reddito alla ca-
bellarsi, e passarono ai ravennati mera apostolica.
ma poco dopo si assoggettarono IMorto Alfonso II, ultimo duca
agli Estensi, i quali essendo in guer- di Ferrara, senza legittima succes-
ra coi genovesi , non seppero im- sione, Clemente Vili dichiarò la
pedire l'avvicinamento di questi a riunione del ducato alla santa Sede
Comacchio, e l' incendio di essa per cui era devoluto insieme a Comac-
essi operato nel 1378. A tale ca- chio. E
perchè Cesare d'Este vole-
lasti'ofe soggiacque pure Comacchio va ritenere il ducato, ed avea pre-»
nel i388 per pai te dei veneziani so possesso di Comacchio, il Pou-
36 COM COM
tefìce fulminò la scomunica, e fece tà Comacchio. Nelle contese poi
di
avanzai-e un esercito di venticinque insorte tra Luigi XIV, re di Fran.
mila nomini solto gli ordini del le- eia, ed il Pontefice Alessandro VII,
gato Caidinal Pietro Aldobrandini per r insulto, che le milizie de' cor-
suo nipote. Intimoriti i Comacchie- si fecero all' ambasciatore Crecquì,
si si rivoltarono agli Estensi, ed il rimisero in campo gli Estensi le
vescovo Orazio Giraldi prese pos- pretensioni Ferrara e Comac-
su
sesso della città in nome della Sede chio, per cui nella pace seguita a
apostolica. Egualmente intimorito Pisa nel 664, ricevettero il jus
1

Cesare, vedendo che le sue preten- patronato delle ricche abbazie di


sioni non si potevano sostenere, ce- s.Maria in Pomposa^ e della Pie-
dette ducato di Ferrara, diede in
il ve di Bondeno, ed un palazzo in
ostaggio al Cardinal legato il pro- Roma valutato quarantamila scudi;
prio figlio Alfonso, e partì per Mo- assumendo a sé la Camera aposto-
dena nel 1598. Clemente Vili lica il monte Estense di Roma, che
riunì per sempre ai dominii della ammontava a scudi trecentocinquan-
Cliiesa romana il ducato di Ferra- tamila. In seguito furono principal-
ra, e la contea di Comacchio, colla mente benemeriti della contea, e
autorità delia bolla Sanclissinms, che città di Comacchio, ed organi delle
a tal eftètto emanò a'iq gennaio pontificie concessioni, pegli abbelli-
1 598, e che riportasi nel Bull, menti, e pei miglioramenti, i Car-
Ro/ìì. toni. V, par. II, p. 2o5. ad dinali legati di Ferrara; 'cioè Gia-
onta dei reclami degli Estensi du- como Serra, Francesco Cennini,
chi di Modena, che in appresso Gio: Battista Palletta, Gio. Stefano
non manca roiio rinnovare. Inoltre Bonghi, Nicolò Acciajuoli, e Giu-
Clemente Vili impose al Cardinal seppe Renato Imperiali, senza dire
Aldobrandini d'impossessarsi di Fer- dei più moderni, perocché gli sto-
rara, e Comacchio, e poi egli stes- rici di Comacchio ne trattano con
so vi si recò a prenderne il solen- diffusione.
ne possesso. Condottosi a Comac- Moiendo
nel 1700 Carlo II, re
chio con isplendido seguito, ed ac- di Spagna, ebbe principio la fune-
cojnpagnato da trecento gondole, vi sta e lunga guerra per la succes-

fu ricevuto dal vescovo Giraldi, sione a tal monarchia nel pontifi-


col giubilo delle grandi feste dei cato di Clemente XI. L'imperatore
Comacchiesi, che ricolmò di bene- Leopoldo I sostenne colle armi le

ficenze e di privilegi, facendo tra ragioni dell'arciduca Carlo suo fi-

le altre provvidenze prese erigere glio, e Luigi XIV quelle di Filip-


il monte di pietà. Così Comacchio po V, suo nipote, risentendone nel-
rinacque ad era novella e gloriosa, lo stato il Fer-
pontificio gli effetti
e provò gli effetti del pacifico, e rarese, e Comacchio. Non persuaso
paterno dominio dei sovrani Pon- l'imperatoi'e, che Clemente XI col
tefici. saggiamente mostrarsi, come padre
Indi, nel 1612, Paolo V coli' au- comune, neutrale, favorisse in vece
torità della costituzione 63 , Bull. Filippo V, così nel 1702 fece entrare
Rom. tomo III, p. i5o, del Che- le sue truppe nel Ferrarese, ove fu-

rubini, aggiunse alla bolla, detta rono attaccate dai francesi. Il Pa-
volgarmente Coena Domini, la cit- pa fulminò censure ai generali dei
COM COM 37
due eserciti perchè uscissero dai che spedì contro le truppe impe-
suoi domini i, ed oppose loro un l'iali. Nello stesso tempo incomin-
corpo di cavalleria, per cui otten- ciossi anche la guerra colle scrit-

ne momenfaneamente quanto desi- ture d'illustri istorici e giurecon-


derava. Nel 170.5 mori Leopoldo sulti, i titoli delle quali per la lo-

I, e gli successe il primogenito Giu- ro importanza saranno di poi in

seppe I. Rinnovaronsi allora i dis- parte da noi riportali. Molte ne


sapori colla corte di Roma e le pubblicò la corte di Roma, per di-

ostilità, a' 24 ™3gS'° 1708, come mostrare le sue ragioni sulla so-

a tal anno racconta il Muratori. vranità di Comacchio; mentre al-


Gl'imperiali all'improvviso s'impa- tre ne oppose Francesco II, duca
dronirono di Comacchio; e l'impe- di Modena, pretendendo spettai*ne
ratore rinnovò le pretensioni del il diritto a lui, e all'imperatore. Per

genitore sui feudi, e sugli staii im- la santa Sede scrisse il celebre mon-
periali d'Italia, fra' quali dichiarò signor Giusto Fontanini, e pel du-
appartenere Comacchio. Aftlilto ca di Modena il suo bibliotecario
Clemente XI per tale avvenimen- Lodovico Antonio ]\Iuralori dottis-

to, ne portò le lagnanze a vari simo, ambedue sudditi dei rispetti-


principi, scrisse una lettera di pro- vi sovrani. Le scritture sono le se-
prio pugno al conte palatino del guenti.
Reno, ed all'imperatore medesimo, Il Fontanini nell'anno stesso 1708

scrisse il breve f is simile de' 2 giu- pubblicò: // dominio temporale del-


gno, che si legge presso il Lunig, la Sede apostolica sopra la cit-
t. p. 83g. Quindi a' 1 7
II. luglio tà di Comacchio per lo spazio con-
coll'altro breve Hactenus lenìtatis tinuato dì dieci secoli, esposto ad
loc. cit. p. 484» rinnovò energica- un principe. Questa scrittura, de-
mente il suo malcontento, le sue gna del suo autore, fu molto en-
paterne esortazioni e minacce, ram- comiata per la erudizione delle
mentandogli, che Dio dà i regni, prove, e pel fuoco piccante pro-
e insieme spezza i troni. prio di quel grand' uomo. Nel-
Considerando Clemente XI, che lo stesso tempo prelese di dimo-
le vie della ragione, e della dol- strare tutto il contrario, ma con
cezza non avevano prodotto quel- placido ed ameno stile, il lodato
l'efifeìto, che il suo pacifico carat- Muratori, con due risposte al Fon-
tere bramava, obbligato a sostene- tanini, piene anch'esse di profonda
re i diritti del principato della Se- erudizione. La prima è intitolata:

de apostolica, e respingere colle ar- Lettera diretta ad un prelato di


mi gli aggressori, senza aggravarne Roma, in risposta al dominio tem-
i sudditi, col consenso di trentadue porale di Comacchio ec. Quindi si

Cardinali tolse da Castel s. Angelo accese la zuffa letteraria fra questi


mezzo milione di scudi, da quelli due insigni scrittori, e neli' anno
ripostivi da Sisto V, e ne assegnò 1709, come scrive il eh. Zaccaria
in reintegrazione, il fondo della pin- nella Storia letteraria d'Italia §.
gue abbazia di Chi ara valle nella XIII p. 2 56, il Fontanini pubbli-
Marca d'Ancona. Fece arruolare cò la sua prima opera, e poi una
ventimila soldati, e ne die il co- Difesa seconda del dominio tempo-
mando al conte Marsigli bolognese, rale della Sede apostolica sopra
38 COM COM
la ciuà di Coinacclìio, Enma 171 t, questi risposero non potersi più dif-
con osservazioni, e repliche al Mu- ferire la restituzione di Comacchio
ratovi, il qnnle rispose con cine alla Sede, a cui fuor di dub-
.santa

scritture, una col titolo: Umilisxinia bio apparteneva. F. Lafiteau, Fie


supplirà di Rinaldo d' EsLe duca de Clcment XT, t. II p. i3 e -seg.
di Modena alla S. C. M. di Giu- Intanto la guerra proseguiva tra
seppe I imperatore per la contro- l'imperatore, e il Papa, ma con
versia di Comncchio ; e l'altra: Ri- poco vigore, e con successo vario,
flessioni sopra la voce sparsa dal- perchè veramente l'animo di Giu-
la corte di Roma per la restitu- seppe I non era di fare la guerra
zione del possesso di Comacchio. a Clemente. XI, ma di costringerlo
Tornò in campo il Fontanini colla a favorire il suo fratello arciduca
confutazione di vino scritto italiano Carlo nella guerra per la successio-
e francese, sparso contro Comac- ne di Spagna. Non devesi passare
chio, Roma 1711; e colla, Risposta sotto silenzio, che quasi tutti i prin-
a varie scritture contro la santa cipi cattolici presero parte per l'e-

Sede in proposito di Comacchio, mergente Comacchio in favore


di
pìdiblicate dopo ?7 7 r i Roma 1720.i , del Pontefice, massime Luigi XIV,
A favore ancora della santa Sede che minacciò una lega per difen-
in questo argomento scrisse un'ope- derlo. Sebbene Clemente XI si pro-
ra in latino Lorenzo Alessandro testasse di non intendere di guer-
Zaccagni, primo custode della bi- reggiare, ma solo di difendersi, l'im-
blioteca Vaticana, colla Dissertatio periai corte si dispose alla pace, la
historica de Summo ^postolicac quale fu sottoscritta
ai i5 gennaio
Sedis imperio urhem, comilatum-
in 1709. Allora però non seguì la re-
fjue Comacli anno \']0^;Appendix stituzione di Comaccliio, come si

y^ctorunt veterum, appendice volu- era conchiuso. L'arciduca Carlo, col


minosa pei documenti, lino allora nome di Carlo VI, successe all'im-
per la maggior parte inediti. La pero al fratello Giuseppe, per lo
causa dunque, che di sua natura che il Pontefice Clemente XI, ai 6
era pubblica , diventò privata fra febbraio 17 12, gli scrisse di pro-
i difensori dei due partiti, le ra- prio pugno una lettera , Epist. et
gioni de'quali si fecero sinceramen- Brev. t. II, p. 128, nella quale gli

te compilare in un grosso volume dimostrò la singolare gioia per quel-


in foglio in Francfort sul Reno nel la imperiale notizia, portatagli dal
17 13, da monsignor Annibale Al- nipote Cardinal Albani, reduce dal-
bani nipote del Pontefice, allora suo la Germania, nella quale Carlo VI
nunzio in Germania , per meglio assicurava il Papa di voler termi-
dimostrare la giustizia della causa nare le diiFerenze tra il sacerdozio,
ch'egli difendeva, in confronto di e limpero colla libera restituzione
«pianto si era scritto per abbatter- di Comacchio alla santa Sede. A
la. Le ragioni per la sauia Sede sollecitarne 1'Clemen-
effettuazione ,

erano cos'i che


vittoriose, avendo te XI spedì suo nunzio a Vienna
l'imperatore Giuseppe I consultato l'altro nipote Alessandro Albani, che
due volte su questo punto il suo poscia da Innocenzo XIII fu crea-
consiglio, ed anche gli elettori del to Cardinale.
sagro romano impero quello e ,
Ad onta di tultociò, Clemente XI
COM COM 39
inori 1721, senza che Comac-
uc"! » Sedi apostolicae per hanc restitu-
cliio fosse sgombrato dalle truppe » tionem aliquid novi juris tributum,
impt'iiali. Continuate furono le pra- « neque imperio, vel domui Ate-
tiche dal successore Innocenzo XIII, » stinae quidquam juris sublatum
ina quando giunse in Roma, ai 7 » esse censeatur; sed sacra caesa-
marzo 1724, la notizia che la cor- »» reae majestatis, et imperii, domus-
te di Vienna andava a restituire M que Atestinae jura omnia tum
Comacchio, in quel medesimo giorno » respectu possessionis, quam petito-
Innocenzo XllI era passato all'al- w rii salva remaneaut neminique ,

tra vita. »« ex hoc actu praejudicium ul-


Per non andò guari che
altro » ìuin irrogatum intelligatur, usque
sotto Benedetto XIII e nel mede- » dum cognitum fuerit ad quem
simo anno fu definito, che non agli » Comaclum pertlneat ". Di poi
Estensi duchi di Modena, ma sib- Benedetto XIII culla bolla, Cnni nu-
iicne alla Sede apostolica spettasse per data 1 ianuarii 1725, presso
la sovranità della contea, e della il Lunig. t. IV. p. 375, confermò
città di Comacchio, allora compre- gli articoli della concordia, ed in
sa nel ducato di Ferrara. Fu per- riconoscenza della seguita restituzio-
tanto conchiuso il negozio ai i5 ne, accordò poi all'imperatore le de-
novembre 1724 sulle basi degli cime ecclesiastiche per tutti domi- i

articoli Innocenzo XIll


stabiliti fra nii austriaci, perdonandogli tutte le

e Carlo \I, dal Cardinal Paolucci reudite maturate, e premiando nel


segretario di stato, e dal Cardinale 1727 col cappello Cardinalizio Fi-
Cienfuegos ministro dell'imperatorCj lippo Luigi di Sinzendorf, figlio del
aiidjedue nella qualifica di plenipo- primo ministro deirinq)eratore,perchè
tenziari delle due corti. Quindi Be- il di lui padre avea molto contribui-
nedetto XIII partecipò l'accordo al to all'accomodamento. Chi bramas-
sagro Collegio nel concistoro dei se conoscere la raccolta di tutte le

2() gennaio 172;), e con giubilo di scritture sulla controversia di Co-


tutta B^oma e degli abitanti della macchio , oltre quelle succitate ,

contea e città di Comacchio, fu que- potrà leggere la Bibliografia sto-

sta ristabilita alla Sede apostolica rica ec. dello stato pontificio, e suo
ai 20 febbraio, per mezzo del ge- supplemento.
neiale di battaglia conte di Pinus, Nel seguente pontificato di Cle-
a ciò autorizzato da Carlo \I. mente XII, e nel 1735, si riaccese
Fu però dichiarato di non pregiu- la guerra tra l'impero, e la Spa-
dicare con tal restituzione chi del- gna per la sovranità del regno del-
le due parti ne fosse il legittimo le due Sicilie, il cui alto dominio
signore (finche si conoscesse a chi spetta alla santa Sede. Il Pontefice
pnjpriameute appartenesse), colle a difendere da ogni pericolo i suoi
seguenti parole riportate dal giu- sudditi , accrebbe numero
il delle
ratori, Annali d' Italia all' anno milizie papali , e aggiunse un pre-
I724'- " Possessionem Comacli a sidio alla Mesola, borgo posto alla
•; sacra caesarea maiestate eo dum- destia del Po di Ariano, non che
taxat pacto dimitti, ut eadem fortificò la bocca di questo fiume,
>- Sedi apostolicae restituatur, ut il che produsse discordie colla con-
piius, ila scilicct; ut ncque cidem liuauLe repubblica veneta, la quale
4o COM COM
si pacificò sotto Benedetto XIV, e per la sua pietà, e per la profon-
stabilì meglio i confini. dità de' suoi studii teologici, merita
Ma mentre Cornacchie continua- di essere commendato. Viveva al-
va a godere gli effetti del soave e tresì ne' decorsi anni il canonico
paterno dominio de' sommi Ponte- Cesare Petrignani, uomo insigne per
fici, nel 1796 i repubblicani fian- pietà, ed integra morale fu egli :

casi colla prepotenza delle armi valente maestro di musica, e sciisse


tolsero a Pio VI anche Ferrara e con lode degli intelligenti varie ope-
Comacchio ; quindi l' obbligarono re sagre. Da ultimo morì pure il
nella pace di Tolentino di rinun- camaldolese p. abbate d. Michele
ziare alla sovranità delle legazioni Parmiani, profondo teologo , dotto
di Bologna, Ferrara e Romagna in molte scienze, lodato per inge-
per cui Comacchio fii governata dai gno, e soda pietà. Un conte Giu-
fi-ancesi. Fece poi parte del regno liano Parmiani fu mandato dall'im-
italico, e finalmente nel 18 15 fia peratore, per ambasciatore alla re-
restituita al suo legittimo
sovrano pubblica veneta. Fra i viventi ono-
Pio VII, in forza dell'articolo io3 rano assai la patria il p. Felletti
del celebre trattato di Vienna, in- inquisitore del s. offizio di Bologna ;

sieme alle legazioni convenendosi , Pietro Cavalieri canonico di quella


in quel congresso, che 1' Austria metropolitana, già vicario generale
ponesse guarnigione nelle piazze di di Faenza ; e, per non dire di al-
Ferrara e Comacchio. Laonde un tri , Nicola Cavalieri San-Bertolo
distaccamento della guarnigione di professore nell' università romana
Ferrara, occupa il piccolo fortino, neir architettura statica ed idrauli-
senza avere affatto alcuna ingeren- ca, ec, ed autore di un' opera in-
za sulla città. signe di architettura, e d' idraulica,
Comacchio ha dato uomini di- che da molte scuole, ed università
stinti, da ultimo il celebre p. Ap-
e fu adottata per testo.
piano Buonafede, conosciuto sotto La sede vescovile di Comacchio,
il nome di Agatopisto Cromaziano, secondo gli storici di questa città,
abbate celestino, ed il suo fratello fu fondata da s. Apollinare arci-
chiamato Agatopisto giuniore, uo- vescovo di Ravenna , e secondo
mo celebratissimo per le sue co- Commanville nell'anno 490 , e di-
gnizioni nelle finanze. Esso ottenne venne in appresso suffraganea della
a prezzo vilissimo sotto l'ammini- metropoli di Ravenna ,
per cui le

strazione francese da Napoleone lo cause in appello furono, e sono de-


stabilimento delle valli di Comac- volute al tribunale di Ravenna.
chio a prò de' Comacchiesi. Ma po- Il primo vescovo di Comacchio,
stosi alla testa dell' amministrazio- come si legge nellUghelIi t. II, p.
ne , fu una sera ingratissima-
in 482, fu Pacazio, il quale sottoscris-
mente trucidato. Verso la metà convocato nel 002 da
se al concilio
del secolo passato fiorirono i due Papa s. Simmaco; poi si nomina
fratelliZappata, celebri poeti. Vis- un Vincenzo fiorito nel 702 il ,

se pure negli ultimi tempi monsi- quale edificò in onore di s. Cassia-


gnor Gaetano de Carli vescovo di no martire {^Fedi), e maestro di
Rieti, e monsignor Manasse già ve- scuola a Imola, la cattedrale, e quin-
scovo di Terracina, soggetto, che di la consacrò. Vitale fu vescovo
COM COM 4i
neir827, ed è lodato per dottrina iSSd, e dopo di lui nel iSgG Horì
e pietà; Cipriano nell'SgS; indi Pietro Bono, o Buovo ottimo per-
Stefano poi Bernardo, che ottenne
;
sonaggio ,
già abbate benedettino
un privilegio a favore di sua chie- del monistero di s. Bartolommeo
sa Ottone I. Nel
dall'imperatore fuori di i4o2 diven-
Ferrara. Nel
qgy Giorgio fu vescovo degnissimo ne vescovo Giacomo Bertucci degli
di Comacchio; verso il io5o Gio- Obizzi di Lucca; nel i4o4 l'imole-
vanni, che terminò in penitenza i se Giovanni de Strada; nel i4i3
suoi giorni; nel 1086 Adalberto; il dotto ed eloquente oratore Al-
,

nel ii5i Enrico; quindi Giovanni berto Boncristiani fiorentino de' ser-
cistcrciense, che mori nel i2o5, e vi di Maria; nel i432 Mainardino
fu sepolto nella chiesa di s. Giaco- de Contrariis ferrarese, già ammi-
mo di Cella Volana. Nel 1226 fio- nistratore di detta chiesa, che pro-
ri Donato, che col priore delia det- mosse grandemente la divozione di
ta chiesa, stabifi alcuni anniversari s. Maria in Aula Regìa, restauran-

pei vescovi. Nel 1243 s'ignora il done il tempio; nel 1460 France-
nome di chi occupava questa sede; sco Fogliani di Reggio di Modena
nel 1253 trovasi un Botio nel ; cui successe nel i47i il concitta-
1270 un Michele; nel 1283 un dino Filippo Zoboli, il quale col
Onorato già camaldolese del moni- beneplacito di Papa Sisto IV cedette
stero di Classe; nel i3o4 un fr. ai monaci cassi nesi nel 1480 la
Pietro Mancinelli di Ferrara del- commenda di s. Prospero. Nel i497
l' Ordine de' predicatori ; nel 1328 Alessandro VI fece vescovo Mala-
Esuperanzio, eletto da
Giovanni dusio Estense, figlio del marchese
XXII Papa lesidente in Avignone, Nicolò ,
prudente , e benemerito.
poi traslatato al vescovato d'Adria. Giulio li per la di lui rinunzia gli

Nel 1329 gli successe l'altro dome- nominò a successore nel i5o6, Tom-
nicano Francesco de Boatheriis bo- maso Turchi di Ferrara.
lognese, al quale nel i333 fu dato Leone X nel i5i4 pose al go-
in successore l'illustre fr. Bartolom- verno della diocesi il celebre Ghi-
meo bolognese,pure domenicano, lino de Ghilini di Alessandria, uo-
e già vescovo di Segni. Clemente mo di grande autorità e consiglio
VI, nel 1348, fece vescovo di que- per la sua dottrina, e caro ai Vi-
sta oiftà Pacia, dell' Ordine de' mi- sconti, e agli Estensi. Nel i549 §'*
nori morto in viaggio senza pren- successe il coadjutore Alfonso R.os-
derne il possesso e nell' anno se-
, setti di Ferrara, alla cui chiesa nel
guente Remigio eremitano di s. A- i563 Pio IV il trasferì, nominan-
gostino, che nel i358 ebbe in suc- do invece alla cattediale di Comac-
cessore Guglielmo religioso de' mi- chio r altro ferrarese Eicole Sa-
nori, francese della Guascogna. Te- crati, che nel 1572 introdusse i

baldo fu vescovo nel 1370, il quale cappuccini, ottenne dal Papa s. Pio
rinunziò per vivere a Dio, ed ebbe V nuove prebende canonicali, e mo-
a successore Biasio nel i3S2 pos- VI compianto dal popolo, che tanto
tovi dall'antipapa Clemente VII. lo amava. Il Rossetti fu consigliere
Simone religioso domenicano della degli Estensi, e da molti Papi venne
famiglia^ Saltarelli di Firenze fu pro- spedito a vari sovrani a trattare ri-

mosso a questo episcopato l' auuo levanti alfari, il perchè Massimilla-


4^ COM COM
no II imperatore, e Alfonso II du- fare il solenne ingresso nella città;
ca di Ferrala, supplicarono Grego- e, riedificandosi la cattedrale ai ^5
rio XIII a crearlo Cardinale, aia marzo 1639, vi pose la prima pie-
la morte gì' impedì il meritato ono- tra, venendo encomiato per vigi-
re. Il Sacrati ebbe in successore il lanza, e bontà pastorale, lasciando
concittadino Orazio Giraldi, che per alla cattedrale molte e ricche sup-
le sue virtù, ed opere pubblicate pellettili sagre : inoltre i'Isei consa-
si procacciò la benevolenza di Cle- grù la chiesa dei ss. Mauro ed A-
mente YllI e Paolo y. Questi nei gostino, ora non più esistente. Ne
1617 preconizzò alla sede Coma- imitò le beneficenze Nicola de' conti
clense Alfonso Sacrati di Ferrara, Arcani cesenate, che nel 1670 gli
fratello del Cardinal Francesco, che successe, dappoiché concorse al com-
nel 1625 rinunziò, passando a go- pimento ed ornato della nuova cat-
vernare varie città dello stato ec- tedrale, in più maniere, e con do-
clesiastico, e terminando la sua nativi di sagre reliquie e suppellet-
carriera coli' essere segretario de' ve- tili; vi promosse il culto al ss. No-
scovi e regolari, viceregente di Ro- me di Gesù, procurando l'erezio-
ma sotto Urbano Vili ed Inno- ne di un altare alla sua circonci-
cenzo X. Nei detto anno Camillo sione; e fu seppellito nel 1714
Moro ferrarese occupò la sede di nel mezzo della cattedrale, con bre-
Comaccliio, ornò la cappella del ss. ve iscrizione, il cui ultimo verso
lìosario nella cattedrale ove istituì dice: Uriiain lustrali sparge, via-
la compagnia di tal pio esercizio, lor, aqua. Egli si mostrò degno di-
ed ivi vulle essere sepolto nel i63o, scendente dei re di Croazia, e co-
dandogli Urbano Vili a successore stantemente difese la giurisdizione
il di lui concittadino Alioiiso Pan- dell'abbazia di s. Maria Pomposa,
dolio, di rara scienza, pio, e ze- contro gli Estensi duchi di Modena.
lante pastore. Sotto di lui nella cit- Clemente XI, nello stesso anno 17 i4>
tà si aumentarono le opere pie, e fece vescovo Francesco Beatini no-
vennero fabbricate le chiese del ss. bile di Faenza, già uditore del
Rosario, del Carmine, e di s. Pie- Cardinal che governò
Santacroce,
tro, olire l'oratorio delle sagre Stim- la chiesa trenta anni. Fin qui il
mate, e morì assai compianto in nominato Ughelli, di cui sono a ve-
Comaccliio, per altro non senza cri- dersi le note del Coleti.
tica. Egli istituì l'accademia dei Flut- La continuazione della sei'ie dei
tuatiti^ ora non più esistente. Nei vescovi di Coraacchio, si può vede-
1649 Innocenzo X creò vescovo Giu- re nelle Notizie annuali di Roma,
lio Cesare Borea di Lugo, il quale Diocesi per ordine al/abdico ec.
agli 8 settembre con solenne rito Fr. Gio. Antonio Chevedo, minore
fece r ingresso in Comaccliio, ar- osservante bergamasco, nel I744
riccia la cattedrale di suppellettili, da Benedetto XIV fu fatto vesco-
procurò l'aumento delle prebende; vo, ed ebbe la gloria di consagra-
e morendo nei i655 fu tumulato re r odierna cattedrale, il cui edi-
nella cattedrale nella cappella del lìzio compito nel 1703.
era stato
ss.Corpo di Cristo. Dopo di lui Attualmente con sollecitudine, e ze-
occupò la sede Sigismondo dc'con- lo apostolico governa la chiesa Co-
ù Lei di Cesena, che volle pur maclcnse, monsisnor Miolicle ^ ir-
COM COM 43
ijili di Cervia, nato in Longinno civescovo di Raveuna IMariniano. I

diocesi di Cesena, t'aito vescovo ai principi rebbero in venerazione, e


19 marzo 1816 dal glorioso Papa l'imperatore Ottone li l'esonerò da
Pio VII, il qual vescovo, fra le ogni peso, e gravezza. La cattedra-
nltre cose, istituì in Bosco-Eliseo le possiede diverse sagre reliquie,

lina parrocchia con grande utile fra le quali una insigne del mar-
ppiritnale dei parrocchiani ; nel tire s. Cassiano cui è dedicala, il

182'j tenne un sinodo che poi pub- quale è pure patrono della città.

blicò colle stampe, restaurò il se- Di questo santo si leggono erudite


minario, ridusse a bella forma il notizie nel Cancellieri, Disscrt. Epist.
palazzo dal comune acquistato per sulle ss. Sirnplìcia, ed Orsa, ]i. 55.
la villeggiatura del vescovo in Co- Quella, che nel 702 riedificò il ve-
digoro senza qui enumerare le
, scovo Vincenzo con bella torre
nltre sue benemerenze, alcune del- campanaria, era a tre navi soste-
le quali andiamo ad accennare. Sid- nute da colonne di marmo essen- ;

la storia dei vescovi, e della sede do la presente di ima sola vasta


di Comacchio va consultato, Jose- nave. Quel vescovo stabilì, che nella
phus Antonius Cavalerius, De Co- cattedrale si dovessero seppellire i

ììiacleiisibiis epìscopis liber ad al- vescovi, non nelle chiese di Cella


terani Coletlanani cdilionern, Italia T'olana, e di Aula Regia. Dopo
Sacra Ughelli locupleta ?idarn, Co- circa mille anni, edopo che il ve-
macli 177C); excndebat idem Ca- scovo Isei gettò la prima pietra
valerius. Il Bollando poi dice, che nelle fondamenta della nuova cat-
prima di Pacaziano, Comacchio eb- tedrale, per le cure e generosità s\

be altri vescovi, e che 1' Ughelli del Cardinal legato Imperiali, si del
non li registrò tutti, giacché Vigo- lodato vescovo Arcani, e sì per la pie-

venza l' ebbe sino dal SSg, ed il tà e per lo zelo de'couciltadini, fu ri-

primo fu s. Oldrado, cui nel 364 fabbricata la presente cattedrale, ed


successe s. Leone, che poi fu il pri- è un bello edilizio di ordine co-
mo Papa di questo nome, e sicco- vinto. Essa è fornita di argenti, e
me Vigovenza era soggetta a Co- di sagri arredi: l'altare maggiore
macchio, vuole che questa già fosse è di marmo bianco, e di verde an-
sede episcopale quando lo divenne tico. È a sapersi, che la cattedrale
Vigovenza. Va qui notato, che ve- i manca di campanile, per cui le

.scovi di Vigovenza erano nel ter- campane sono collocate sul piedi-

ritorio di Comacchio, poi passarono stallo di marmo dell'antico campa-


a risiedere in Ferrara; e nella va- nile, quale mancando di anima
il

canza delle chiese di Comacchio, o interna rovinò da capo a fondo, né


Vigovenza, il vescovo vivente go- ancora si è pensato a ricostruirlo,
vernava le due diocesi. forse per 1' enorme spesa che si ri-
La chiesa di Comacchio fu inol- chiede.
tre feconda di martiri, e vanta, co- Il capitolo, che per dignitarii ha
me si disse, per suo fondatore s. l'arcipiete, e 1' arcidiacono, oltre di
Apollinare discepolo del principe essi si compone di diciassette cano-

degli apostoli s. Per questa


Pietro. nici, tre mansionari, e diversi sa-

rhiesa prese gran premura s. Gre- cerdoti, e chierici addetti al servi-

gorio 1, che la ra(:;comandò all' ar- gio ecclesiastico della chiesa. 11 re-
44 COM COM
gnante Gregorio XVI nel r83q chio. Il Boari fu assai caritatevole coi
concesse ai canonici l'uso del flocco poveri, ed affettuoso colla gioventù,
di seta paonazza al cappello. In co- e lasciò la sua piccola biblioteca per
ro i canonici indossano la mozzet- uso comune. La mensa ad ogni
ta paonazza, e 1' arciprete prima nuovo vescovo, nei libri della ca-
dignità, e 1' arcidiacono seconda di- mera apostolica, è tassata in fiori-
gnità creata di recente sotto l'at- ni cento. Per ultimo faremo men-
tuale ottimo vescovo, godono del zione delle seguenti chiese, e celebri
privilegio della sottana, e mantel- abbazie :

letta paonazza. L' arciprete esercita S. Giacomo in Cella Volana, o


nella cattedrale le funzioni di par- del F^accolino. Fu essa celebre pel
roco, coadjnvato da tre cappellani suo monistero appartenente prima
amovibili. Nella città non avvi al- ai canonici regolari lateranensi, poi
tra parrocchia, vi sono però i cap- ai Frigidiani, religiosi cosi chiamati
puccini, ed anticamente eravi pure per la austerità della loro vita, e
ilconvento deerli agostiniani scalzi. ruvidezza delle vestimenta, e quali
Vi sono alcinii pii stabilimenti, l'o- abitatori de'deserti. 11 monistero
spedale, mirabile per la sua archi- fiorì per uomini illustri, ebbe dei
tettura, il monte di pietà, ed un privilegi, e nella chiesa vi furono
buon seminario. Non è lontano seppelliti molti vescovi.
dalla cattedrale l' episcopio, il qua- S. Mauro con monistero di be-
le fu nobilitato dal vescovo Borea, nedettini, tra i quali fiorirono il b.
che fu pure benemerito della men- Domenico Comacchiese, e s. A pia-
sa vescovile, per averne accresciute no: eravi pure un collegio pei no-
le rendite, come lo fu della catte- bili di Comacchio. Nel 1783 Giu-
drale pei donativi, che le fece di seppe Antonio Cavalieri pubblicò
paramenti, ed arredi sagri. Per ri- in Comacchio, Storia della chiesa
guardo all' episcopio, va qui nota- di s. Mauro di Comacchio.
to, che l'antecessore del presente S. Maria del Popolo, o s. Ma-
vescovo fu monsignor Boari cap- ria ili Aula Regia. Già esisteva ai
puccino, già predicatore apostolico, tempi di s. Leone I , che le con-
barone della Corona ferrea, uno cesse un singolare privilegio : fu del
dei vescovi, che intervennero al con- clero secolare, poi de' canonici re-
cilio di Parigi. Egli abitava due golari lateranensi. Il vescovo Mai-
sole camere nel piano superiore del nardino del i432 l'avea rinnovata.
palazzo vescovile, per cui il lodato Giuseppe Antonio Cavalieri senio-
odierno vescovo monsignor Virgili, re nel 1782 pubblicò in Comac-
trovò l'episcopio nel 1819 in un chio, Istoria della chiesa della
totale abbandono, ed in istato di Madonna del Popolo, detta s. Ma-
intera rovina. Il perchè dovette ri- ria in Aula Regia della città di
sarcirlo quasi per intero, erogando- Comacchio.
vi ingenti somme, ed erigendo al- Dell'Isola de' ss. P'ito e Mode-
tresì dalle fondamenta un nuovo sto. Leone IV
S. le concesse un
braccio per lo che può dirsi, che ab-
; gran dominio era : dei canonici re-
bia egli rinnovato l'episcopio, da lui golari lateranensi. In questa chiesa
pure decorato con pitture rappresen- r odierno vescovo ha ripristina-
tanti la serie dei vescovi di Comac- to la confraternita in onore della
COM COM 45?

beatissima Vergine Maria, patrona lo Cesena 1761. Le osserva-


Proli,
principale di Comacchio. zioni però che spettano alla storia,

S. Maria della Pomposa. Cele- sono del dotto p. abbate Ginanui.


bre abbazia, che secondo alcuni fon- Dopo la pubblicazione del libro, fu
dò Ugo d'Este, e la diede agli ar- corredato di una gran tavola antica
civescovi di Ravenna, dai quali Ot- del territorio di Comacchio, ed in fi-
tone III l'ottenne pei monaci be- ne di due carte rappresentanti la pe-
nedettini, donando alla mensa Ra- sca, e la cucinatura delle anguille.
vennate le terre di s. Apollinare, Inoltre ha dal Comacchiese Gio.
si

e facendola esente. In seguito In- Francesco Ferro, Istoria della an-


nocenzo Vili la conferì in ftis pa- tica città di Comacchio, dedicata a
tronato ad Ercole l duca di Fer- Clemente XI, Ferrara 170 1, Alcu-
rara, e Clemente Vili la visitò. Vi ni opinano esserne il vero autore
fiori Guido abbate; e s. Pier Da-
s. Bartolommeo Ferro. Nel lyoS, sotto
miani vi dimorò due anni, e vi il nome del primo, fu pubblicato il

compose parte delle sue opere. Gli Supplemento alla Storia ec. Am-
altri imperatori confermarono l' e- basciatore delle quattro città Co-
senzione di Ottone che purIII, ciò macchio, Ferrara, Bologna, e Ra-
fecero! Papi Benedetto \III, s. Leo- venna al Cardinal Conti visitatore
ne IX, e Celestino II. L'abbate di pontifìcio. Quest' opuscolo riguarda
Pomposa era signore di varie terre, le acque delle provincie di Bolo-
tra le quali Codigoro [Caput Cau- gna, Ferrara, e Ravenna, contro
ri), borgo situato all'estremità bo- quelliche progettavano la perdita
reale delle valli di Comacchio, in di Comacchio, per liberare dalle
riva al Po di Volano. acque le tre provincie. Bartolom-
Prima esisteva la chiesa di s. A- meo fu autore di altre opere.
gostino, che fu soppressa nel i83i, Questa città ha per istemraa ima
e presentemente serve di arsenale passera, pesce di color naturale.
per la guarnigione austriaca sfazio- COMANA (Comanen). Sede ye-
nata in Comacchio. Oltre le descrit- sco\ì\e in parlibus, nell'Asia in Cap-
te chiese tì è quella del sufFiagio, padocia, dell'Armenia minore
città
come altresì due oratorii pubblici, posta sul fiume Sarus, nella Catao-
l'uno a Magnavacca, l'altro sulle vi- nia. Plinio ne parla come esistente
cinanze del porto della marina. Nel- al suo tempo nella gran Cappado-
la chiesa dei cappuccini si venera cia. Fu poi chiamata Ckrysa, e vol-
la niiiacolosa immagine della b. garmente anche Tabacasa. Questa
Vergine protettrice di Comacchio, e città era consacrata a Bellona, ed
che si riguarda qual santuario. Ad i Romani, dopo aver trionfato di
esso si giugne dalla città per un de- Mitridate, ai sacerdoti di quel tem-
lizioso loggiato sostenuto da cento pio concessero il diritto di sovrani-
quarantadue archi. tà tanto sulla città, che sui dintor-
Scrissero su Comacchio , Gio. ni. Strabene dice che fosse molto
Francesco Bonaveri, Della città di bella.Dipoi Pompeo la diede al re
Comacchio, delle sue lagune e pe- Archelao, Giulio Cesare a Nicome-
sche, Descrizione storica civile, e de, ed Augusto a Diteuto. Tolomeo
naturale, ampliata, corretta e altre tre Cornane 1' una
con nomina ,

varie note illustrata da Pietro Pao- nell'isola di Trapobaua, l'alti-a nella


46 COM COM
Pisidia, e la Iciza nella Frigia. La lui ricevette la gloriosa palma del
nostra Comaiia vuoisi fondata da martirio. Commanville pone l'erezio-
Oreste. ne della sede episcopale di Comana
JVel quinto secolo vi fu eretta al quinto secolo, e la fa sulfraga-
la sede vescovile, suH'raganea alli nea alla metropoli di Neocesarea,
metropoli di IMelilene. Ora non è •juindi ne'fasti ecclesiastici fu rino-
che titolo in pardbuSj, e gli ultimi mata per molti suoi vescovi.
due vescovi, che ne furono investi- COMANA. Sede episcopale d'A-
ti, sono Michele Witmann, e Bene- sia prima Panfilia sottoposta
nella
detto Lascana, poi vescovo di Cor- alla metropoli di Sides, e posta da
dova nel Tucuinaii. Ad essi va ag- Tolomeo tra Baris, e Pergcn uell'an-
giunto Antonio Larrazabal di Gua- tica Pisidia. Coman ville la chiama
ti mala, tatto vescovo di Comaiia Commacum , e la dice eretta in
in partibus dal regnante Gregorio seggio episcopale nel quarto secolo.
XVI, nel concistoro degli 8 luglio Fu chiamata anche I\lanua.
1839. Questa Comana non va con- COMANDAMENTI DI DIO, E
fusa con Coniaco (Comacen. I^edi), DELLA CHIESA. comandanwn- 1

altra sede vescovile di Armenia ti dì Dio primieramente sono i die-


nella Cilicia , alla quale il detto ci precetti, che Dio diede a Mosè
Pontefice, per morte di Gio, Batti- scolpiti in tavole di pietica, come la
sta Masclet, ultimo vescovo in par- sostanza ed sommario della mo-
il

tibus della medesima, agli i i lu- rale, il compendio dei doveri del-
glio i836, diede in successore Giu- l'uomo verso Dio, e verso il pros-
seppe Agostino Molina, americano simo. Dal loro numero tali precetti
del Tucuman. si chiamarono Decalogo, nome che

COMANA. Sede vescovile, so- viene dal greco, e significa dieci pa-
prannominata Comana Pontica role, quanti appunto sono i coman-
perchè città dell'Asia nel Ponto Po- damenti che si leggono nel capo
,

lemoniaco, situata sul fiume Iris ventesimo dell'Esodo, e replicati nel


verso il monte Pai-yadres, la quale quinto del Deuteronomio, tali qua-
venne pure chiamata Manleiiim. Fu li Dio li dettò. Gesù Cristo disse
celebre anch'essa per un tempio di nel vangelo, che i comandamenti
Bellona, a cui era la città consa- si riducono a due, ad amare Dio
grata, ricevendovi un culto parti- sopra tutte le cose, ed il prossimo
colare. Venere eravi eguahriente come noi stessi.

adorata, e vi si celebrava la festa / coniandanienti della Chiesa,


con magnifica solennità, il perchè sono le leggi fatte dalla Chiesa in
vi erano molte cortigiane. Stra- diversi tempi per istabilire l'ordine
bene aggiugne, che anche Diana vi e r uniformila nel cullo divino, e
riscuoteva un culto. nei costiuiii. Santificare le feste, as-
11 martirologio romano, ed il sistere alla messa, osservare a certi
menologio greco, fanno memoria giorni l'astinenza ed il digiuno, ri-

iCo.'ì. maggio di s. Ermias, soldato, spettare le censure ecclesiastiche ec.


ilquale condotto a Comana lìell'im- sono doveri che la Chiesa ebbe di-
pero di Antonino, per la costanza ritto d'imporre ai fedeli, i quali in
con cui soffri grandi tormenti, con- coscienza sono tenuti a soddisfarvi
verfi lo stesso carnefice, che con Sotto il nome pertanto di leggi ec-
COM COM 4;
cleslasliche egualmente s'infondono la capitale Jel mondo callolico,

le regole sui costumi, e sulla disci- ne' quali risiedono quattro ilki-

plina della Chiesa, che furono falte stri sedi di Cardinali vescovi subiu--
o dai concili generali, e particola- bicari, l'abbazia mdlius de'ss. Vi-
ri , o dai sommi Pontefici. Tal è cenzo ed Anastasio delle tre fon-
la legge di osservare la quaresima, tane, e l'abbazia nullius di Siibia-
di comunicarsi la pasqua ec. Tan- co, per solito governalo nello spi-
lo dei comandamenti di Dio, quan- rituale da un Cardinale, senza no-
to di quelli della Chiesa, e delle minare le altre sedi vescovili. Que-

sue leggi ecclesiastiche, si tratta in sto territorio forma quasi baloaido


molti articoli del Dizionario. Solo e corona all'alma Roma, racchiu-
qui aggiungeremo: de Castel Gandolfo soggetto al

. Se alcuno dirà, che i Comanda- prelato maggiordomo prò tempo-


menti di Dio sono impossibili ad ir, prefetto dei sagri palazzi apo-
osservarsi anche da un uomo giù- stolici, come villeggiatura pontilicia,
.stidcato, e nello stato di grazia, sia i luoghi baronali di Bracciano, Gai-
anatema. Coiìcil. dì Trento ses. 6. lieano,e la Colonna, e tredici di-
Decrct. della Giusi, can. i8. o governi, cioè Albano con due
stretti

Se alcuno dirà, che nel vangelo comuni; INIarino; Gonzano con tre
vi è la sola fede, la quale sia di comuni Frascati con cinque comuni;
;

precetto; che tutte le altre cose so- Campagnanocon settecomuni; Castel


no iiulilfercnti; che non sono né co- nuovo Porto con dodici comuni;
di
mandate, né proibite, ma lasciate Tivoli con dodici comuni; Palombara
in libertà, ovvero che i dieci co- con dieci comuni; Genazzano con tre
mandamenti non risguardano in ve- comuni; Arsoli con undici comuni;
run conto i cristiani, sia anatema. Palestrina con dodici comuni; Su-
Can. ic). biaco con dodici comuni; e s. Vi-
Se alcuno dirà, che un uomo giù- to con tredici comuni. La mag-
stificato, per quanto sia egli perfet- gior parte dei governi, e delle co-
lo, non è obbligato alla osservan- muni, e tutte le sedi vescovili han-
za dei comandamenti di Dio, e no articoli nel Dizionmio. La po-
della Chiesa, ma solamente a crede- polazione di delti luoghi suburba-
re, come se il vangelo non consi- ni a Pioma, ora si fa ascendere a circa
stesse, che nella semplice, e assolu- centosessantamila individui. Gravi
la promessa della vita eterna, sen- e dotti autori descrissero, e illu-
za nessuna condizione di osservare strarono il suolo del distretto di
i comandamenti, sia anatema, cioè Roma, feracissimo d'importanti me-
sepafato , smembrato, e disgiunto morie artistiche, e storiche sì sagre,
dal corpo de'fedeli. Can. 20. che profane, e civili. Da ultimo, e
COMARCA DI Roma o Distret- nel 1837, A. Nibby ci ha dato la
TO DI Roma, Presidenza della Co- preziosa Analisi- storico-tipografico-
marca. Questa è una delegazione antiquaria della carta de dintorni
apostolica di prima classe, e dopo (// Roma, in tre volumi,
le legazioni prende il suo posto, co- 11 vocabolo Comarca venne so-
me quella, che in vasto territorio stituitoa quello, che in preceden-
celebralissimo nella storia, contie- za usavasi nei regolamenti sì am-
ne i luoghi suburbani soggetti al- ministrativi, che giudiziari, cioè di
48 COM COM
Distretto, per lo che nei medesimi antichi Statuii di Roma al lib. Ili,
si diceva Roma e Distretto, non cap. 257, si legge: » expliciter de-
Roma e Comarcn. Quindi s'inco- »» claratur qui sit districtus urbis, id
minciò ad adottare come sinonimo » est illae terrae, qusesolvunt Came-
del primo nel moto-proprio di Pa- " rae populi sai et focaticum ". Va
pa Pio VII de' 6 luglio 1816, quan- qui notato, che la prima edizione
do riorganizzò
1'
amministrazione degli statuti di Roma, secondo il p.
pubblica; e suo degno successore
il Audifredi, Catalog. edit. Rom. saec.
Leone XII Io usò non come sino- V. p. 70, fu del 14? f) ma il eh.
nimo, ma in modo copulativo; cioè monsignor Marini in una nota ap-
nel moto-proprio de'5 ottobre 1824 posta a quelli, che .sono nella biblio-
sulla riforma
dell'amministrazione teca Casanatense, dimostra essersi
pubblica, dicendo all'articolo XVII: differita la stampa sino verso il 1480.
Nel distretto e Comarca di Roma, Questi statuti di Roma furono
j governatori corrisponderanno im- poi riformati p-ìr ultimo nel pon-
mediatamente colla segretaria di tificato di Gregorio XIII, e con-
stato, e coi rispettivi dicasteri del- fermati in forma specifica con let-
la com' erasi espresso Pio
capitale, tere apostoliche 8 kal. junii i58o,
VII all'articolo XXII del citato suo pubblicati con questo titolo: Sta-
moto-proprio. tuta alniae urbis Romae in aedi-
E certo però che sì l'uno, che bus populi Romani, i58o, ma nel
l'altro vocabolo non solo hanno avuto lib. I, cap. IO, dicesi soltanto:
sempre l' identico significato ; ma » Inter cives, incolas, et districtuales
hanno compresa la medesima esten- » serventur Urbis statuta " e nel :

sione di territorio, e solo dal i3i6 lib. III cap. 60 dicesi solo: » Com-
a questa parte si è stabilita con 5' munitates, et homines civitatum,
precisione la nomenclatura de'luo- " oppidorum, castrorum, et villa-
ghi, che vi restano compresi. Pri- " rum Districtus urbis teneanlur
ma di delta epoca Distretto di il » vias publicas aptare , et
Roma s indicava genericamente, ma 5' sternere ". A fronte pei'ò di que-
poscia si spiegò composto di un rag- sta generica indicazione, fu senza
gio di quaranta miglia all'intorno contrasto ritenuto, ed osservato che:
di Roma. 11 Cardinal De Luca, in •'Hodie vero occasione retòrmatio-
Relat. Romanae Curiae, discus. 87 » statutorum, quae sub Grego-
nis
n. ig tom. XV, così si esprime; 5 rio XIII sequuta est, ille (Di-
" Iste districtus antiquiori tempore » strictus) in universo ambitu tem-
" Romae triumphantis se protende- 5' poralis ditionis ecclesiasticae, est
» bat ad ambitum centum millia- » quadraginta milliariorum :
" P^.

" riorum Intermedio vero post


. De Luca citato, Relatio Rom. Cu-
» dissolutionem imperii Romani cer- riae disc. 37. n. 16 in fin. t. XV.
-•' tam non habebat regulam, cum Né dissimilmente fu intesa per le
'•' solum de districtu ea loca dice- cause criminali, affermandolo eoa
» rentur, in quibus populus rora. piìi estesi termini i dotti Commen-
" quandam exigebat gabellam.quae tatori dei bandi generali di Ales-
» focaticum vocatur ". Narra lo sandro VII, e di Alessandro VIIF,
stesso De Luca, de Regalibus, di- Silvestro, e Francesco Antonio, zio
scurs. 7?., n. 9, t. Il, che negli e nipote, Bonfini di Bertinoro, ad
COiAl COIVI 49
Bannini generalia, cap. 80. niitn. certe prò ed i dotti Mau-
territorio;

121 e 122. P^. Roma e vescovi rini, per darne un esempio, vi ag-

SUBURBICARI. giungono una carta di Carlo Ma-


Se eguale è stato sempre presso gno, che con una particolare con-
di noi il significato di Distretto, e cessione accorda quidquid in hoc:

di Coraarca, conviene poi osservare, sub niea potestate consislit ab orien-


che questo ultimo ha una deriva- te Marcha per tria milliaria
zione antica di somma analogia, sia passuum tendatur. Ed altrove, t. II,
che da Comes, sia che
provenga col. 75 I Comiles 3Iarcharum, iidem
abbia origine da diarchia, o da Clini marchionibus. Conviene nello
Marchio. Il p. abbate Angelo della stesso parere l'altro rinomato lessi-
Noce, che nel 1667 dedicò a Cle- cografo, Gian Giacomo Hollmann,
mente IX la più accurata edizione Lexicon universale, Basileae 1677,
della celebre Cronica cassiiiese di t. I, p. 984 dicendo 5
»> Marchio :

Leone Marsicano Cardinal d' Ostia, » originaiia significatione aliud non


l'arricchì di dotte note, e disserta- » est quam comes limitaneus, seu
zioni, ed in una di esse trattando « limitibus regionis cujusdam prae-
dell origine , e delle funzioni dei 53 fectus, Marck enim limitem Ger-
Conti [Pedi), prima compagni mi- » manis denotat. In ciò d'altron-
litari dei sovrani, poi onorati d'im- de conviene il Du Cange, t. Il, p.
portanti funzioni, ed in fine pre- 743 soggiungendo che Comes è
,

miati con governi, giurisdizioni e anche Judex civitatis, ac pagi cir-


feudi, soggiunge a canute appella- : cum jacentis. -• Ita appellabant no-
ta est Coniarcha Regia illa in ,
» stri praefectos majorum civilalum
qiiam jus ìiaberet cornes, IMuratori « quam vocem a Romanis hausisse
Rerum ilalic. script, tom. IV, col. >i existimant plerique, a comi- alii

germanicis ".
Plauto pose
295 D. Sull'origine, prerogative, e 's tibus
funzioni dei conti conviene anche , in bocca al parassito Cureulione il
il famigerato glossografo del medio vocabolo Comarchus nel senso cer-
evo Carlo Du Cange, Glossar, ad tamente di una fra le diverse auto-
script, med. et inf. latin, edit. ve- rità di Epidauro .... I\'ec Demar-
net. 1787, tom. II, p, 743. Egli chus, nec Comarchus, che dal com-
spiega il vocabolo Comarchia, co- mentatore Ouvrier si spiega Prae-
me confìnCy limes, gallis frontiere, feclus Fico, seu Vici niagister; lo
commarcfiie. Potrebbe altresì pro- che però indicherebbe una carica
venire dal vocabolo Marella, ISlar- municipale, una specie di commis-
chio; il primo si spiega come ter- sario di polizia. Si è portato an-
minus, Jìnis l'altro come quegli
, che quell'esempio unicamente per
qui marchae praeest, hoc est limili. osservare, che il vocabolo Comarca
V. Calep. septem linguar. Patavii, non può attribuirsi per prima ere-
1741, t. Il, in fin. p. 17. zione al medio evo , ma rimonta
Meglio ancora il nominato Da sino all'epoca della più scelta la-

Cange, artic. Marcha, col. 4^9 e tinità.

490, t. IV, dice, Marcha, Marchia, Passando ora all' origine della
fer/niniis, linies, fines cujiisque re- presidenza della Comarca di Roma,
giotii.fy Mcircha videtur etiani su- è a sapersi che il zelante Pontefi-
ini iiìfei'iliun prò modo agri, vel ce Leone XII, per soddisfare ai voti
VOI,. XV. 4
5o COM COM
dei popoli più vicini a Roma , e Vili, quale voleva prendervi
il

per riparare ai gravi sconcerti, che provvidenza, che non potè effettuare
le amministrazioni comunali di essi a cagione del suo breve pontifica-
solTrivano per mancanza di un di- to. Divenuto nel i83i sommo Pon-
castero, che direttamente le soprain- tefice regnante Gregorio XVI; e
il

tendesse, col moto-proprio de' 25 volendo dare una più esatta orga-
settembre 1827 per conto della nizzazione alla presidenza della Co-
Comarca di Roma, eh' era noverata marca, con editto de' 5 luglio di-
dopo r ultima delegazione e che , chiarò la Comarca stessa delegazio-
componevasi dei distretti di Tivoli, ne di prima classe pei luoghi subur-
e Suhiaco, ambedue con governa- bani in prossimità della capitale
tori, istituì una presidenza col ti- dello stato pontificio, e le accordò
tolo di Comarca, colle sole facoltà tutte le attribuzioni, meno il ramo
per altro di trattare imicamente il politico, sottraendo eziandio dal suo
ramo amministrativo delle comuni, territorio il distretto di Poggio Mir-
sotto la dipendenza della congrega- teto, per riunirlo alla ripristinata
zione Cardinalizia del buon gover- delegazione di Rieti, e togliendovi
no. Alla presidenza riunì pure il pure qualche altra comunità, che
distretto di Poggio Mirteto che , andò a far parte della nuova lega-
prima faceva parte della delegazio- zione di Velletri. Vi nominò un
ne di Rieti, composto di trentotto consiglio amministialivo in luogo
comuni, per cui la giurisdizione della congregazione governativa isti-
della medesima si estendeva sopra tuita nelle altre provincie, perchè
tre governi distrettuali, cioè Tivoli, col prelato presidente cooperasse al-
Subiaco, e Poggio Mirteto, che con- la economia, ed alla civile sua am-
tenevano altri quindici governi sog- ministrazione. Compose quel consi-
getti, e sopia luia popolazione circa glio di quattro consiglieri, cioè di due
di centocinquantatre mila anime. Vi principi romani per Roma, e due
prepose Leone XII a primo presiden- principali possidenti provinciali per la
te monsignor Ludovico Gazzoli, che provincia, aumentando altresì il nu-
promosse da commendatore di s. mero degli impiegati. 1 consiglieri am-
Spirito, con otto impiegati compre- ministrativi sono nominati a sessen-
so il segretario geneiale conte Giu- nio, e si rinnovano per metà a trien-
seppe Alborghetti, e per ordine di nio, conformemente all' editto de' 5

delegazione la Comarca fu posta luglio i83i,tit. 1, art. dall'S al 16,


seconda, dopo quelle di Urbino e siccome è prescritto per i consiglie-
Pesaro. 11 presidente, e il dicastero ri delle delegazioni. Il consiglio am-
di debbono risiedere in Roma.
essa ministrativo fu facoltizzato inoltre
ÌNon andò guari, che l' interme- dalla segreteria di stato a disimpe-
dio della presidenza tra le comuni- gnare le attribuzioni, che nelle al-
tà e la congregazione del buon go- tre Provincie sono affidate com-
alle
verno ritardava il disbrigo degli missioni amministrative. Per dispo-
affari, e dava poca uniformità nelle sizione sovrana, partecipata dalla
risoluzioni. perchè Leone XII
11 segreteria di stato, si rivestì il con-
erasi determinato di ripararvi, quan- siglio amministrativo della facoltà
do la morte nel 1829 troncò pre- i di riunirsi in ogni anno in forma
ziosi suoi giorni. Gli successe Pio di consiglio provinciale, coll'inler-
COIVI COM Si
vento dei gonfalonieri delle città COMARE, COMPARE e COINT-
della Comai'ca, e parte de' principi PARATICO. La comare è quella
romani primari possidenti della pro- donna che tiene altrui a battesimo,
vincia, dando a questi il titolo di o a cresima. Deriva un tal nome
consiglieri aggiunti. Neil' istituzione dal latino CoinniaLer. Comare dice-
della segreteria per gli affari di si altresì rispetto a chi tiene a bat-
slato interni, nel i836 la presiden- tesimo, la madre del battezzato, o
za della Comarca fu a questa as- cresimato. Il compare è quegli, che
soggettata. Con altra sovrana dispo- egualmente tiene altrui a battesimo,
sizione venne in seguito riunita al- od a cresima, ed un tal nome è
la presidenza di Comarca 1' ammi- proveniente dal latino Compaler.
nistrazione delle strade nazionali di- Compare altresì dicesi il padre del
pendenti dalla prefettura delle acque battezzato, o cresimato, rispetto a
e strade ; indi ancora le venne con- chi lo tiene a battesimo, o a cre-
cessa l'amministrazione delle strade sima. Il Comparatico poi è un no-
dell'agro romano. me originato dal greco, e significa
Ilmedesimo regnante Pontefice cognatio spiritua lis. Il Dizionario
ai 3o settembre i83i creò Cardi- della lingua italiana spiega la pa-
nale, e lo riservò in petto , il pri- rola Comparatico » L'esser com-
mo presidente della Comarca mon- -•'
si potrebbe generalmente
pare, e
signor Ludovico Gazzoli di Terni, -•'dire, Parentela spirituale ". San-
e lo pubblicò a' 2 luglio i832. Eb- tolo, e Santola inoltre si denomi-
be egli i seguenti rispettabili prelati nano il compare, e la comare; men-
per successori. tre appellasi Figlioccio, e Figlioc-
Domenico Cattani ,
già delegato cia, Figliano^ e Figliana chi è te-
di Urbino e Pesaro ,
quindi pro- nuto a battesimo, ed è così detto da
presidente del censo, ed insieme chi lo tiene. Altrettanto si suol dire
fatto nel 1882 presidente della Co- del comparatico per la cresima. Agli
marca, da dove nel i835 fu pro- articoliMadrina, e Padrino si da-
mosso alla cospicua carica di asses- ranno le erudizioni, che l'iguarda-
sore del s. offizio, nella quale mo- no la comare, il compare, non che
ri. Fu assai compianto per le pre- il comparatico, pei quali argomen-
clare sue virtti. ti sono a vedersi gli articoli, Bat-
Paolo Maiigelli-Orsi di Forlì, già tesimo, e Cresima. Solo qui ci li-

chierico di camera, fatto nell'apri- miteremo a definii'emeglio le tre


le i835 presidente della Comarca, denominazioni di comare, compa-
e pro-presidente del censo da ul-, re, e comparatico. Sui doveri del-
timo nel gennaio i 842 fu promos- le comari, e dei compari, è a ve-
so alla prelatura di fiocchetti, cioè dersi // codice d' economia puhldi-
ad uditore generale della reveren- ca, ossia codice wm'ersale de do-
da camera apostolica. vari, del eh. avv. Giuseppe Gaeta-
Domenico Lucciardi di Sarzana, no Martinetti, a pag. g4-
già delegato apostolico di Ancona, La comare è ancor detta Ma-
fu fatto come i precedenti dal Pa- (Irina (Kedi), ed è precisamente
pa regnante, presidente della Co- quella donna, o fanciulla, che ha
marca di Roma, nel detto gennaio tenuto con qualcuno un lìambino.
1842. o una bambina al fonte battesimale.
5-2 COM C () Ai
Quegli^ eli' è stato il padrino di un la Chiesa a fare della parentela r
fanciullo, o di una fanciulla, non legame spirituale un impedimento
è compare di quella che n' è sta- dirimente, che cioè rende nullo il
ta la comare, come questa non di- matrimonio. Essendo considerato il
viene la comare del compare del battesimo una seconda nascita, il
fanciullo o fanciulla tenuto al sa- compare, e la comare, e con piìi
gro fonte . Il padre e la madre ragione il sagro ministro del sagra-
del fanciullo o fanciulla battezzati, mento, vi sono considerati come i

divengono naturalmente compari, e genitori del bambino, o bambina.


comari di quelli, che sono stati pa- Contraggono tutti perciò tra di lo-
drini, e madrine dei loro figliuoli. ro un legame, che prima non ave-
Gli uni e gli altri tra loro contrag- vano, e per ragione del quale sa-
gono una parentela, o alleanza spi- rebbe cosa indecente, che cambian-
rituale. do in certa qual maniera di natu-
Il compare è ancor detto Pa- ra, diventassero fra di loro sposi.
drino [Vedi), ed è quegli 'che tie- Secondo il concilio di Trento però
ne un bambino, od una bambina non si contrae questa spirituale pa-
al fonte battesimale. Non è compare rentela dalle parti, quando la co-
della donna, o fanciulla, colla qua- mare ed il compare, per aver il

le tiene bambino, o la bambi-


il bambino, o la bambina ricevuto
na. E poi compare rispetto al pa- r acqua in casa, furono poi solo
dre, ed alla madre del bambino, richiesti del loro nome, ovvero per
o bambina; e contrae un'alleanza assistere alle cerimonie del battesi-
spirituale con loro. Questa allean- mo ; allora non si può diie infan-
za, o parentela spirituale sì dal tenide sacro fonie snscipiunt. Quan-
compare , che dalla comare non do alcuno, od alcuna tiene al fonte
si contrae che col sagramento del battesimale, od alla cresima talimo
battesimo; non per le cerimonie per mezzo di procuratore o procu-
che lo accompagnano, o che dipoi ratrice, delegati a rappresentarli,
si suppliscono, allorquando il bam- contraggono legame spirituale co-
il

bino o la bambina ha già ricevuto me lo facessero di persona. Il pa-


in casa l' acqua battesimale. La dre poi del bambino, o della bam-
stessa parentela spirituale dalle no- bina non pviò amministrare il bat-
minate parti si contrae nel sagra- tesimo, che in caso di necessità.
mento della confermazione, o cre- Adunque l' impedimento, che nasce
sima. dalla parentela .spirituale essendo di
Comparatico pertanto è quel-
Il istituzione ecclesiastica, la Chiesa può
r afiSnità, o parentela spirituale, darne dispensa, e togliere il vincolo
che nel battesimo o nella cresima, del comparatico.
contraggono tra di loro recipro- Le piocure pei comparatici si
camente la comare, o il compare, fanno per mano di notajo , ma i

la figlioccia^ il figlioccio, e i ge- Cardinali, e i principali signori le


nitori di questi, non che il mini- fmno con lettere patenti, su di che
stro del sagramento del battesimo, va consultalo Francesco Parisi, Istru'
e del sagramento della conl'erma- zioni etc. t. Il, p. 253 a 264, e t.

zione. E questa una convenienza IV, p 3"), dove riporta la formola


fondata sulla natura, clic persuase di mandati) per tenere a battesimo.
COM COM 55
ed a cresima. Da una lettera, che » tenue o povera condizione, chean-
il Parisi cidà a p. 260 del tom. II, »» zi in tutto Io approviamo, e de-

si rileva una notabile costumanza » sideriamo ". Le elargizioni per-


del secolo XVI sui comparatici ,
tanto , che si fanno nei compa-
giacché scrivendo Mutio Colonna ratici, non saranno biasimate, quan-
a Pietro Aldobrandino nel i568 do abbiano per principio la carità
(il cui fratello fu poi Papa col no- cristiana, non la vanità, oppure al-
me di Clemente Vili), gli dice che cun fine riprovevole.
avendo la una
consorte partorito All'articolo Campane [F'. §. IV),

ha voluto col mezzo del ss.


figliuola, si parla del comparatico, e degli
sagramento del battesimo farlo com- abusi introdotti de' compari, e del-
pare, e perciò gli mandava la bam- le comari, di altre superstizioni abo-

bagia, che aveva toccato l'olio san- lite risguardanti il preteso battesi-
to amministi-ato nel battesimo, pre- mo delle campane, e delle sover-
gandolo ad accettarlo per suo com- chie spese, che si facevano dai pa-
pare. Qui noteremo, che verso l'an- drini, e dalle madrine delle cam-
no 761 Pipino re di Fi-ancia man- pane, massime in Germania. L'Ol-
dò al Pontefice s. Paolo I le fa- eario, In syntagm. I. Rerum Thurin-
scie, in cui fu posta la sua figliuo- gicarum 364, produsse una cu-
p.
la Gislana dopo battezzata, per cui riosa lettera, con cui il senato di
giusta il costume restò il Papa suo Tenstad fu nel i5i6 invitato ad
compai'e, e gli mandò dei donati- assistere qual padrino al battesimo
vi. J^. gli articoli, Fascie benedetle, di una campana ; anzi per tali spe-
e Padrini Pontefici. se fu ricorso ad Adriano VI del
Relativamente poi ai donativi i522, siccome un gravame dell'im-
che hanno luogo nei comparatici peio germanico.
siccome in alcuni luoghi si fecero COMAYAGUA (De Comayagua)
con gran profusione, per qualche o Valladolid. Città con residenza
tempo furono del tutto proibiti. Noi vescovile nelle Indie occidentali
liporteremo il seguente canone del neir America settentrionale , nello
sinodo Audomarense cap. 7 : » E stato Guatimala
di capo luogo ,

» giacché alcuni si persuadono aver del governo di Honduras. Questa


» fatto abbastanza pel loro com- città, appartenente ad uno degli
» paratico, se dopo il battesimo of- stati formanti la nuova confedera-
« frono qualche dono ai paren- zione dell'America centrale, quando
»> ti che quasi ser-
del battezzato, appartenne alla dominazione spa-
M va all' educazione, ed istruzione gnuola, si c\i\amo Nostra Senora de
w della prole, perciò sarebbe cosa la Conceptwn, Fagliadolid o Valla-
» ben fatta togliere del tutto quel- dolid: Fallisoletiim, Pinthia nova.
» la consuetudine di offrire donati- Comayagua é una notabile città,

« vi siccome alcuna volta fu pre- ed occupa la riva sinistra del fiu-

» scritto con editto imperiale, se me Ulna. I suoi abitanti superano


" l'abuso dei doni per l'iniquità dei i diciotto mila, ed il suo distretto
» tempi si rendesse troppo mani- ne conta da cinquantasette mila.
•' festo. Non per questo però vo- Fra migliori edificii si noverano
i

« gliamo proibire, che i padrini do- il collegio r ospedale riccamente


,

» viziosi sovvengano i figliocci di provveduto, il palazzo governativo.


5^4 COM COM
e la cliiesa cattedrale. La regione di battesimale, e la parrocchia. Nella
Hondiiias fu discopeila a'i4 agosto città vi sono pure due alti-e chiese
1 5o2 da Colombo, ma toccò ad parrocchiali munite del sagro fonte,
Alvarado di farne la conquista. Si oltre tre conventi di religiosi.
coninrese il governo di Honduras COMBA o COMBI. Sede vesco-
nella capitaneria generale, o audien- vile dell'Asia minore, nell'interno
tiadi Gnatimala, ma nel 1700 di- della Licia, e secondo Tolomeo in
venne intendenza, perchè ne fu di- vicinanza del monte Cragus. Di-
staccato. Lo stato di Honduras no- venne vescovato nel secolo quinto,
vera dodici dipartimenti, popolali sotto la metropoli di JMira.
da più di centomila abitanti, ap- COMBEFIS Francesco. Scritto-
partenenti alla diocesi di Comaya- re ecclesiastico del secolo decimo
giia. settimo, nato in Marmande sulla
11 sommo Pontefice Paolo HI, Garonna, diocesi di Agen. Professò
per le istanze dell'imperatore Car- r Ordine dei frati predicatori, e ben
lo V,quale come re di Spagna
il presto passò da scolare a maestro
era sovrano di Comayagua, nel iSSq Era dota-
nella tilosofia e teologia.
vi stabib la sede vescovile, nomi- to di un bel talento, ma più an-
Dandovi per primo vescovo Cristo- cora d' una esemplare virtù. Avea
foro di Pedrasa e trasferendovi , un particolare diletto per lo studio
quella di Tru\illo suftraganea di della lingua greca, che imparò as-
s. Domingo, diversa da Truxillo sai bene. I prelati di Francia, nel
del Perii , sulfraganea di Lima. i656, lo scelsero per attendere alle
Divenuta metropoli Guatimala, fu nuove edizioni dei padri greci : e
dichiarala sua sutFraganea Comaya- infatti disimpegnò l' incarico con ta-
gua, la quale ora è vacante, essendo le accuratezza, che la repubblica
morto da ultimo EmmanueleGiulia- letteraria dovrà essergli per sempre
iiuR-odriguez di Almazau, che Pio VII obbligata. Egli ci diede molti fram-
avea preconizzalo nel concistoro dei menti, e trattati interi di parecchi
i4 aprile 1817. Quando la sede padri ;
pubblicò le opei'e di s. Am-
fu fondata, si assegnarono tre mila fìloco vescovo d' Iconio, di s. Me-
pezze per mensa vescovile, che a- todio e di s. Andrea cretense ; po-
desso dà circa annui scudi sei mila, se alla pubblica luce alcuni nuovi
e perciò ogni nuovo vescovo è tas- scritti di s. Giovanni Grisostomo,
salo ne' registri della camei'a apo- che avea tratti dalla biblioteca del
stolica a fiorini Irentatre. La cat- re con una difesa degli Scolii di s.
tedrale è dedicata all' Immacolata Massimo sopra, s. Dionigi. Diede
Concezione della beatissima Vergi- poi il nuovo aumento della biblio-
ne, ed è un ampio, e bello edili- teca de' padri greci in due volumi
zio. 11 capitolo si compone di cin- in foglio, nel primo de' quali ab-
que dignità;, la prima delle quali è biamo le opere di s. Asterio vesco-
il decano, non che di due canoni- vo di Amasia, e di altri padri gre-
ci, cioè del teologo, e del peniten- ci ; e nel secondo, eh' è tutto sto-
ziere. Vi sono pure diversi preti, e ricOj ci ha data la storia de' mo-
chierici provveduti di conveniente notelili. Nel 1672 accrebbe di un
onorario, per servigio del culto di- nuovo volume la biblioteca de' pa-
vina. Nella cattedrale evvi il fonte dri grecij dandogli il titolo : No-
COM COM 5^
KÙssifiium auctiiarìtnn. Due anni do- vile dell'Asia nella seconda provin-
po pubblicò il suo Ecclesiastiis grae- cia di Fenicia del Libano, di pen-
cus, opera utile ai predicatori. In dente dalla metropoli di Damasco,
(juesta introdusse molli opuscoli dei che Commanville dice eretta nel
due Basilii di Cesarea e di Seleu- quinto secolo. Siccome alcuni la
cia. Dipoi diede alla luce le opere chiamano anche Charra, ed Hau'
di Massimo in due volumi in fo-
s. rani, cosi può vedersi 1' articolo
i^lio. Nel 1675 fece stampare il li- Carra seu Charres, detta anche
bro di s. Teodoto di Ancira con- Harrain, sotto il patriarcato d'An-
tro iSestorio, con note ed un' ora- tiochia, nella provincia Osroena.
zione di s. Gennaro di Costantino- COxMlNGES, o COxMMlNGES.
poli. Il clero di Francia volle dar- Città vescovile del regno di Fran-
gli un compenso coli' assegnargli u- cia, antico paese dell'alta Guasco-
na pensione di mille lire annue, gna, già capitale della contea del
favore per lo innanzi non mai ac- suo nome, ed ora appartenente al
cordato ad alcun regolare. Per or- dipartimento dell'alta Garonna. Pre-
dine di Colbert, ministro di stato, se il nome di Convenaei, dalla po-
fece anche la edizione dei cinque polazione formata da una parte de-
storici greci, che sci isserò dopo Teo- gli abitanti de' Pirenei, che viveva-
fane, per servire di seguito alla sto- no indisciphnati , e senza ordine.
ria di Costantinopoli. Abbiamo e- Pompeo, dopo aver vinto in Ispa-
gualmente di lui un' altra operetta gna il partito di Sartorio, riunì
col titolo : fllaniptilus originu/n re- quelle genti in un luogo detto per-
rnmque constantinopolitaniiii ex va- ciò Co/wenae, cioè comunità, for-
riìs auctorìbus. Quest' opera con- mando una delle nove popolazioni,
siste in alcuni trattati di parecchi che fecero chiamare l'Aquitania
autori antichi sopra la storia di Novenipopulana. Questa città cor-
Costantinopoli. Sul finire della sua risponde all' antica Liigdununi Con-
vita coionò le tante fatiche lettera- \'enariini, che s. Gregorio di Tours
rie con una raccolta di note e cor- disse posta sulla cima d' un monte
rezioni sopra tutte le opere di san isolato. Fu distrutta Corainges dal-
Basilio, pel quale nudriva una par- l' esercito del re Goiitrano nel 585,

ticolar devozione. Il p. Combefis per avere aperto le sue porte a


cessò di vivere nel 1679 in età di Gondobaldo, che dicevasi essere fi-
setlautaquattro anni, consumato dal- glio di Clotario. Tutti i cittadini
le austerità del chiostro, dall'assi- furono passati a fil di spada, né
duità allo studio, e dai dolori del- alcuno ne sopravvisse, come raccon-
la pietra. ta il medesimo s. Gregorio. Il ve-
COMEA. Sede episcopale dell'A- scovo, che sino dal 5o6 eravi stato
sia, della seconda Mesia, nel patriar- istituito sotto la metropoli di E-
cato di Costantinopoli. Fu eretta luse, e poi d' Auch, ne fu scaccia-
nel quarto secolo, e sottoposta al to, ed ignorasi ov' egli e i suoi suc-
meti'opolitano di Marcianopoli. Ma- cessori avessero sede sino al seco-
rio, suo vescovo, intervenne al con- lo XI.
cilio generale di Nicea. Essendo morto Ottone, vescovo
COMES CHARRORUM, ovvero di Cominges, nel lyoS fu eletto a
Cheinoara seu Chòant. Sede vesco- succedergli s. Bertrando, figlio di
56 COIVI COM
A Itone conte dell'Isola. Il suo zelo fu ultimo vescovo Eustachio Anto-
iece Slìbito lifìoiire la diocesi, e ri- nio d' Osmond della diocesi di Pa-
fabbricò la città nel medesimo sito, rigi, quale era stato eletto a
il

ma in modo piìi ristretto; il perchè governarla nel 1785 da Pio VI. La


viene riconosciuto per secondo fon- chiesa cattedrale, dedicata alla b.
datore, ed anzi d' allora in poi la Vergine ed al patrono e vescovo s.
città pi-ese comunemente il nome Bertrando, era uffiziata da tredici
di s. Bertrando di Comminges. Vi- canonici, da quarantadue prebenda-
cino alla sua chiesa, il santo vesco- ti,e da quattro dignitari. Si conta-
vo fece edificare un monistero pei vano nella diocesi duecento venti-
chierici, evolle che vi osservassero due parrocchie, ventidue delle qua-
la comune. Terminò i suoi
vita li erano nel territorio spagnuolo :

giorni dopo cinquant'anni di epi- ed eranvi religiosi di diversi Ordini.


scopato. Dipoi Bonifacio Vili fece La mensa vescovile ascendeva a ven-
vescovo Comminges Bertrando
di totto mila lire, eoa la tassa di quat-
de Got, che nel 1299 trasferì al- tro mila fiorini.
l'arcivescovato di Bordeaux, da do- COilIMEDIE, e COx^IMEDIANTI.
ve nel i3o5, benché non deco- V. Teatri.
rato della dignità Cardinalizia, fu COMMEMORAZIONE, Gomme-
assunto al pontificato col nome di moratio, mentio. Ricordanza, che si
Clemente V. Quindi stabifi la resi- ha di alcuno, e ciò che si fa in o-
denza pontificia in Avignone. Nell'an- nore della sua memoria. In termi-
no 1809 da Tolosa si recò all'antico ne ecclesiastico di liturgia, e di bre-
suo vescovato di Comminges, ed ai viario, la commemorazione è un'o-
16 gennaio fece trasportare ad un razione che si recita in memoria di

ricco avello le ceneri di s. Ber- un santo nel giorno che si celebra


trando, suo predecessore, le quali e- un' altra festa. La commemorazione,
rano state seppellite nella sua chie- per dir meglio, è una preghiera e
sa, avanti la cappella della beata cerimonia destinata a rinnovare la
Vergine. memoria, che si fa delle feste, e
Cominges ebbe i suoi conti par- delle feiie, di cui non si può fare
ticolari, che pretendevano essere af- interamente l'uffizio, a cagione di
fatto indipendenti dai duchi di A- una maggior festa, che succede nel
quitania; ma essendosi estinta la lo- medesimo giorno. Questa memoria
ro casa nell'anno i548, nel regno sifa con un'antifona, un versetto,
(li Enrico II, fu la contea riunita ed una orazione, che diconsi alle
alla corona di Francia. La città col laudi ed al vespero in onore del
territorio nella giurisdizione appar- santo, o della feria, di cui celebra-
teneva al parlamento di Tolosa; si la sola commemorazione. Nel me-

ma il vescovo aveva diritto di as- mento della messa si fa la comme-


sistoie aglistati. Pel concordato del morazione delle persone, alle quali
ibo2, questa sede vescovile restò si applica in particolare il frutto
soppressa, come si legge nella bol- spirituale di anche
essa . Dicesi
la, perciò emanata da Pio VII nel commemorazione una colletta, una
precedente anno, tertio Rai. decem- segreta, ed un postcommunio nella
bris, che comincia colle parole: Qtd messa.
Clirisii Domini vices in terra. Ne La commemorazione da Ridolfo
COM COM 57
fu chiamata ISlemoria Sanctoruin, delle Rubriche, dtll*: Couiiiii^murn-
e da Gemma Sujfragia Stinctoruni. Zìoiii; dì quelle dell' ai'i>eiito, e qua-
Dice il IVlacri essere queste comme- resima ; deir ordine da aservarsi
luorazioui per l'ordinaiio della Cro- nelle commemoraziotii j di quelle
ce, della b. Vergine, e degli apo- de' morti nelle messe da vivo, a
stoli Pietro e Paolo patroni di tut- della conclusione delle commemora-
ta la Chiesa, e della pace. La pri- zioni : terza parte o sezione delle ru-
ma della croce si tralascia nelle fe- briche del breviario Romano ; Ta-
ste per togliere la cagione di me- vola delle commemoraziojii dei gior-
stizia ; si dice poi nel tempo pa- ni delle ottave; de commemoratio-
squale per denotare il suo trionfo. nibuSj rubrica IX, cioè delle com-
Quella della ss. Vergine si tralascia memorazioni delle ferie, delle vigi-

quando nel coro si è recitato il suo lie, della festa semplice, de' giorni
piccolo uffizio, come prescrisse la fra r ottava, e delle domeniche ;
S. C. de' Riti ai io gennaio 1604. mentre alla sezione quinta, riporta
1 beneficiati sono obbligati di fare la rubrica. De Commemoradonibus
le commemorazione de' santi titola- comniunibus, seu suffragiis. D. Gio-
ri de' loro benefizi, e tralasciando- vanni Diclich nel suo Dizionario
la sono obbligati alla restituzione sac. Ut. voi, I, p. 170, e seg. , col-
Pro rata V. Bonacin. dispiu. I, l'autorità della s. congregazione dei
quaest. I, punct. 4 "• 28. Anche i Riti, tratta pure delle Commemo-
religiosi sono obbligati alla Com- razioni d' ogni specie, colla spiega-
memorazione del santo titolare di zione di varii dubbi liturgici.
quella chiesa, dove sono stabiliti di COMMEMORAZIONE dei Fe-
famiglia. Nel tempo dell' avvento deli DEFONTi,o Anniversario dei Mor-
non si dicono le consuete comme- ti. E vma festa, che si celebra da piìi

morazioni, perchè facendosi allora secoli il secondo giorno di novem-


menzione della venuta del supremo bre, in memoria di tutti i fedeli

principe della Chiesa, cedono i San- trapassati, e della quale in parte si

ti suoi servi, siccome osserva il Du- trattò all' articolo Anniversario dei
rando, 1. VI, e. 2. Nel tempo del- Defonti (l'aedi). Nella Scrittura Id-
la Passione di Gesù Ciisto si la- dio, nel 2 lib. e. 12, 4t> à^tt Mac-
sciano le Commemorazioni, perchè cabei, disse, che e cosa santa, e sa-
la Chiesa attende solamente a Cri- lutare pregare pei defunti, e suf-
il

sto sofferente. Nel tempo pasquale, fragarli perchè sciolti dai legami
,

e nelle ottave si tralasciano ancora delle pene che soffiono pei peccati
in segno di solennità ; laonde ca- da loro commessi, giungano all'e-
dendo la domenica privilegiata nel- terna felicità della visione beati-
r ottava, ancorché si faccia l'uffizio fica Dio nel paradiso. Delle col-
di
della domenica, e non dell' ottava, pe veniali non vanno esenti nep-
con tuttociò si lasciano le solite pure i giusti cadendo facilmen- ,

commemorazioni. J^. il Ruiz, in te anche per sorpresa il per- ;

Caerem. Romano. chè debbono le loro anime cancel-


Ma per tutto ciò che riguarda larle col patire in purgatorio, e sde-
le commemorazioni, vanno consul- bitarsi colla divina giustizia, affine

tati i liturgici, come il Gavanto di presentarsi nel cielo , nette da


colle addizioni del Merali, parte i. ogni macchia. D'altronde le anime
58 CUM COM
defedeli dofonti, do[)o che sono par- stesse costituzioni apostoliche, 1. 8,
titeda questa vita, per seiiliisi di- abbiamo al e. i4, questo invito:
minuite e accorciate le gravissime facciamo memoria dei niartin per
pene del purgatorio, ed agevolarsi essere fatti degni di partecipare dei
il sollecito godimento
Dio, al di loro combattimenti. E s. Cipriano
quale aspirano continuamente, han- nell'ep .12, 89, disse : offriamo sagri-
no bisogno della caritatevole pie- fìzipei martiri ogni i'olta, che ce-
tà de'viveuti lèdeli, acciocché colle lebriamo r anniversaria commemo-
orazioni, penitenze, limosine , cele- razione della loro passione. Va qui
brazioni di messe , ed altre opere avvertito, che questi sagrifizii e que-
pie e meritorie possano essere am- ste oblazioni non si facevano ai
messe all'eterno godimento del cielo. martiri, ma a Dio in onore de'mar-
La preghiera per i morti è un tiri.

atto di pietà, e di carità, di cui si Osservò s. Agostino, che le ester-


trovano prove nell'antico testa-
le ne pompe funerali sono fatte a con-
mento, non che nella pratica della solazione de' vivi; e non vi ha che
giudaica sinagoga. Una delle prove la preghiera, i sagrifizii, e le li-

è quella delle purificazioni, che gli mosine, che possono essere utili ai
ebrei usavano per riguardo de' de- morti. A questi le pompe funerali
fonti, lo che dimostra la loro persua- possono giovare solamente, in quan-
sione, che la divozione dei vivi pro- to destano nel cuore de' viventi la
cmasse spirituali soccorsi ai morti. fede, e la pietà verso di loro, e li

Quindi gli scritti de' primi Padri eccitano a pregare per essi. Le pom-
chiaramente provano, che sino dal- pe esteriori poi sono attestati della
l'origine del cristianesimo fu sem- fede de' vivi, o una testimonianza
pre creduto nella Chiesa esservi un ch'essi danno alle virtù dei trapas-
purgatorio ; e tutte le antiche litur- sati , donde gli spettatori possono
gie flmno parola dell'orazione, e del trarre eccitamento a seguitare i lo-
siigrifìzio pei defonti. San Cirillo devoli esempli. Molti poi sono quel-
di Gerusalemme, spiegando ai ca- li de'primi secoli della Chiesa, che
tecinneni molti luoghi della li- domandarono pregarsi per loro do-
turgia, dice loro doversi pregare po morti, non che pei genitori, pa-
per l'imperatore, e per tutti i vi- renti ed amici. Costantino il gran-
vi, nominarsi i martiri per invocare de volle essere sepolto nel portico
ia loro valida intercessione, e far della chiesa degli apostoli, per aver
menzione ancora de' fedeli defbnti parte alle sante preghiei'e, al misti-
per sollecitare la divina misericordia co sagrifizio, e alle divine cerimo-
in loro favore. Clemente di Ales- nie. Si sa inoltre, che anticamente
sandria, che fioriva nell'anno 200 le orazioni, e i sagrifizii pei defon-
dell'era nostra, assicura dover gli ti alcuna volta continuavano, ed
si

uomini espiare i falli leggeri con offerivano per trenta, o quaranta


pene che soffriranno dopo morte, giorni dopo la morte. Si legge di
prima di entrare in cielo. Tertul- s. Gregorio I, ch'egli ordinò di can-
liano, parlando di certe tradizioni tare trenta messe per Giusto mona-
apostoliche, dice che si offerivano al co defonto , il quale dopo l'ultima
suo tempo de'sagrifizii pei morti, e messa apparve a Copioso suo pre-
nelle feste dei martiri; anzi dalle vosto, e gli disse, ch'era stato libe-
COM COM 59
rato dalle pene. Di più, la fonda- ricevevano andavano a pregare sulla
dazione delle chiese, de' monisteri, tomba delle persone morte. V. e.
de'collegi, le donazioni, i monumen- IO. apud Spelman, Condì. Brìi.
ti, i funerali, i testamenti prò re- voi. I, p. 327 Johnson, Canon, ;

demptioiie animae suae ^ provano eccl. di Lawsand voi. I, ad an.


che dall' imperatoi'e Costantino in 816; Conc. Labhé t. VII, p. 1489.
poi, massime dopo il sesto, e setti- Finalmente fu stabilito un gior-
mo secolo, la pia pratica di pregare no , consacrato specialmente alla
pei morti era generale nella Chiesa, preghiera pei morti, eh' è appunto
nella quale si distinsero gì' inglesi. la festa della loro commemorazio-
In un concilio, adunato in Cel- ne, la quale per divozione, e per
chyt dai vescovi soggetti alla sede di vieppiù suffragare le anime de' tra-
Cantorbery nell'S 6, venne ordinato 1 da molte chiese si celebra
passati,
che dopo la morte un vescovo
di anche con ottavario , e da alcune
si facessero preghiere per lui non , anco con solennità massinie da ,

che limosine. Quindi, dato il segno quelle dei Cimiteri di Roma [l^edi).
nella chiesa di ciascuna parrocchia, Secondo Sigiberto, all'anno 998,
i si doveano unire nella ba-
fedeli s. Odilone abbate di Cluny, istituì
silicaper cantare trenta salmi per in tutti i monisteri della sua con-
l'anima del defonto. Poi ogni pre- gregazione cluniacense ( che tanto
lato ed abbate dovea cantare sei- fiori e si propagò )
, la festa della
cento salmi, far celelirare centoventi Commemorazione , o anniveisario
messe, porre tre schiavi in libertà, de' fedeli defunti , assegnandola al
e dare a ciascuno di essi tre scel- secondo giorno di novembre. Tale
lini; e tutti i buoni servi di Dio festa con autorità apostolica fu po-
digiunavano un giorno. Volle inol- scia adottata da tutta la Chiesa di
tre il concilio, che per trenta gior- occidente, indi propagossi per tutto
ni si recitasse dopo le ore canoni- il mondo cattolico. Pietro Galesino,
che un certo numero di orazioni nelle note al Martirologio , ne fa
domenicali pei trapassati , e se ne autore il Pontefice Giovanni XVI
rinnovassero i funerali nel trente- per insinuazione dell'abbate Odilo-
simo giorno , cioè che si cantasse ne,come altri 1' avevano attribuita
la messa con gran solennità. Co- a Papa s. Bonifacio IV. Il Berca-
mandò finalmente il concilio ai fe- stel, Storia del cristianesimo ^ t. XII,
deli, compiere questi doveri di
di pag. 34, dice che s. Odilone ab-
religione con egual fedeltà, come se bate, il quale terminò di vivere nel
si trattasse di uno della loro fami- 1049, stabili la divozione, che
glia, affinchè , mediante il fervore si solennizza per tutti i morti nel
di una generale intercessione , essi giorno seguente alla festa di Ognis-
possano meritarsi il regno eterno santi, forse a suggerimento d'un
eh' è comune a tutti i santi. Quello, santo eremita; e che tal comme-
che qui è ordinato pei vescovi, ogni morazione dovea consistere, nel dire
famiglia lo praticava pei suoi geni- nella vigilia de' morti
il vespero
tori ; si facevano celebrare delle nella mattina seguente il mattuti-
messe per trenta giorni ; si distri- no, e la messa solenne, col suono di
buivano limosine pel riposo dell'a- tutte le campane ; dice ancora che
nima del defunto, e quelli che le una pratica sì pia passò in breve
6o COM COM
;id altre chiese, e dopo qualche e Portogallo, coU'autorità della co-
liMiipo divenne comune a tutto il stituzione Quod, etc. data a' 2 1 ago-
inondo cattolico. V. l'annalista Ri- sto1748, Bull. Bened. XIV, t. II, p.
naldi all'anno104B, num. 6. 498, concesse che nei regni di Spa-
Dipoi il concilio di Oxford, adu- gna e di Portogallo, ogni sacerdote
nato l'anno \iii, dichiarò la Com- potesse celebrare tre messe nel gior-
memorazione di tutti i morti, festa no 2 novembre per la memoria
di seconda classe, ed in essa erano che si fa di tutti i defunti, pe' quali
permessi solo qiie' lavori, che erano ognuno dovrebbe applicare le due
necessari ed importanti. In qualche messe concesse di nuovo, senza ri-
diocesi era di precetto fino al mezzo- cevere per queste limosina alcuna,
tìi ; in quella di Vienna, e di Tours, sotto gravissime pene, contenute
e nell'Ordine cluniacense era solen- nella stessa bolla. Il suo successore
nizzata in tutto il giorno, mentre Clemente XIII, per maggiormente
il) non era che festa
altri luoghi giovare le anime del purgatorio,
o
«li greci hanno fatto
divozione. I col consiglio, e voto della congre-
per lungo tempo la rimembranza gazione delle indulgenze, a' 19 mag-
generale dei defonti nel sahbato gio 1761, pubblicò un decreto, col
prima di quaresima , e in quello quale in perpetuo concesse, che la
avanti la Pentecoste, ma offrivano messa celebrata nel giorno della
il sagli fizio pel riposo dei defunti Commemorazione de' morti da qual-
in ogni sabba to. Il Pontefice Ur- sivoglia sacerdote, godesse il privi-
bano VI poi, nel 1389, dispose che legio come fosse detta in altare pri-
cadendo la Commemorazione de' fe- vilegiato, prescrivendo però che il

«leli defonti in giorno di domenica, celebrante non possa pretendere mag-


si dovesse trasferire nel seguente gior limosina della consueta, secon-
lunedi, siccome notò il Burio, RR. do l'uso de' luoghi.
PP. Inxvis notilia in vita Urba- La Chiesa cattolica adunque sta-
ni fi. bifi la Commemorazione di tutti i

Avverte il Cardinal Bona ,


Rer. fedeli defonti, che sono morti nel
Litiirg. lib. I, cap. 18, § 7, che Signore, cioè in grazia sua, ma che
nel regno di Valenza , ed in altri neir uscire da questa vita non sono
luoghi della Spagna costumavano stati trovati dal divin giudice colla
a tempo suo i sacerdoti celebrare coscienza sì pura, che abbiano po-
per la Commemorazione de' morti tuto essere ammessi immediatamen-
due, o tre volte la messa, o per te nel regno del cielo, nel quale,
privilegio o per consuetudine, per- come sinon può entrare cosa
disse,
venuta forse da Alessandio II, che alcuna, che non sia afifatto monda
neir ordinare a' sacerdoti la cele- ed immune da ogni pur tenue mac-
brazione di una sola messa al gior- chia. E vero, che se ne fa la com-
no e celebrandosi allora
, in un memorazione tutti i giorni nella
medesimo giorno la messa de' de- messa, nella quale sempre la Chie-
funti, ed altra per la corrente so- sa costumò pregare pei defonti tan-
lennità, nulla su ciò dispose. Es- to in generale che in particolare
sendo però andata tal pratica in e che parimenti ogni giorno con
disuso, il Pontefice Benedetto XIV vari esercizi di pietà, e specialmen-
per le suppliche dei re di Spagna, te la sera ad un'ora di notte sono
COM COM r,i

invitati i fedeli a porgere le loro Un vescovato, un'abbazia, un titolo


preghiere a Dio, e a recitare il sal- o una diaconia cardinalizia si dan-
mo De profundis {Vedi), per le no pure in commenda; il vescova-
sanie anime purganti; ma, per rav- to a'vescovi, l'abbazia agli ecclesia-
vivare maggiormente qiiest' obbliga- stici o prelati secolari e regolari, i

zione che abbiamo verso eli esse, e titoli e le diaconie a' Cardinali, i

in peculiar modo pei genitori ed quali possono essere preti Cardinali


altri congiunti, la quale è un ef- di un titolo, commendatari di
e
fetto della comunione de' santi, che un altro, diaconi Cardinali di una dia-
unisce in un sol corpo la Chiesa conia, e commendatavi di un altra,
trionfante in cielo, e la Chiesa mi- non che Cardinali vescovi suburbi-
litante in terra , e la Chiesa pui-- cari, e commendatari di un titolo.
gante o paziente nel purgatorio, ha Ciò è avvenuto quando un Cardi-
voluto saggiamente la medesima nale dell'ordine de' preti passando
santa Chiesa, accordando anche il dalla sifa chiesa titolare al vescova-
tesoro delle indulgenze, che in quel to suburbicario, o ad altro titolo, co-
giorno tutti fedeli si uniscano a
i me di primo prete; ovvero quando
sufifragarle con ogni sorte di ora- un Cardinale diacono passando dal-
zioni messe, ed opere buone, of-
, la diaconia cheaveva ad un' al-
ferte a Dio con la intenzione, che tra, per amore che portava al-
giovino alla soddisfazione de' debiti l'antica sua chiesa titolare o diaco-
cui quelle benedette anime hanno nale, bramò ritenerla in commen-
contratto colla divina giustizia. V. da; locchè si concede dal .som-
Albano Butler, Vile de Padri, dei mo Pontefice nel concistoro segre-
Martiri, ec., secondo giorno di no- to. Gli ultimi esempi si leggono
vembre. La Commemorazione dei nelle Notizie di Roma per Vanno
morti, e gli articoli analoghi nel Di- 1837; dove sono registrati il Caidi-
zionarìo. nal De Gregorio vescovo di Fra-
COMMENDA. Benefìcio ecclesia- scati, e commendatario della chiesa
stico dato in custodia, in ammi- di s. Alessio: il Cardinal Fesch
nistrazione e godimento ai Cardi- del titolo di s. Lorenzo in Luci-
nali, ai vescovi, agli abbati rego- na (chiesa che suol ottarsi dal Car-
lari _, ai chierici, ed anche ai cava- dinale più antico dell'ordine pre-
liei'i di Ordini equestri religiosi, sbiterale in R^oma),
residente e
i quali prendono perciò il titolo commendatario della chiesa di s.

di Commendatore, e Commendata- Maria della Vittoria: non che il

rio. Commenda viene dalla parola la- Cardinal Riario Sfoi-za diacono del-
tina commendare, cioè dare in custo- la chiesa di s. Maria in via Lati,
dia; committere, dare in commenda, e commendatario della chiesa dia-
ridurre in commenda un benefìcio conale di santa Maria in Domnica.
ecclesiastico. Dicesi anche Commenda- Così i Cardinali dei tre ordini dei
tario e Commendatore colui che , vescovi, de'preti, e de'diaconi, pos-
fonda una commenda, o che la gode sono essere commendatari di vesco-
per successione condizionata, e con vati, ed abbazie anche nuìlins; anzi
obblighi spirituali; e chiamasi pure di queste ve ne hanno alcune che per
Commendataria il fondo, e lo sta- lo più a loro si conferiscono in coin-
to su cui fu istituita la commenda. n)cnda. Rileva il Galletti del Fri-
6^. COIVI COM
miccro , p. 343, clic il Caidinal Questi vescovi erano chiamati nel-
Bentivcnga, creato tla Nicolò III l'occidente Coininenclatari, o l'^isi-

nel 127.S, aveva in commenda il latori: e nella chiesa africana In-


titolo cardinalizio della chiesa di tercessori, o Intervenienti.
s. Croce in Gerusalemme di Roma: Il Codice dei doveri, del eh.
laonde già erano in uso nel secolo Martinetti, parlando a pag. 3^5,
XIII tali commendatone, mentre di quelli degli abbati commendata-
quelle degli Ordini equestri e caval- ri beneficiati e prebendati di ogni
lereschi voglionsi originate verso specie, ecco quanto dice sull' origi-
il 1270. P\ Commendatore. L'ab- ne delle Commende : » Vacando
bate commendatario è diverso dal- " una chiesa, o monistero ammi-
I abbate regolare. » nistrato da'regolari, e qualora le
L'uso delle commende è antichis- •' persecuzioni, le circostanze, il ri-
.simo nella Chiesa, ed eccone l'ori- -•' numero impediva l'elezio-
stretto
gine. Allorquando un benefìcio ec- " ne di un capo, che curasse il
clesiastico era vacante per assenza, » buon governo della chiesa o mo-
o morte del titolare, la custodia » nistero; il vescovo soleva nomi-
ed amministrazione si confidava ad » nare una specie di economo, che
un economo finché fosse provve- » chiamavasi intercessore quasi in-
duto cH altro titolare. L'economo » terveidens. Questi non poteva du-
era un vescovo, un semplice eccle- » rare più di un anno perchè non
siastico, ed anco un laico. Se l'eco- » abusasse nell'amministrazione, e
nomo era ecclesiastico, governava ' quindi se ne nominava un altro
il beneficio sì nello spirituale, sì » finché fosse durata la vacanza.
nel temporale se laico, non aveva : 55 Insensibilmente questi intercessori
che r amministrazione del tempo- 55 si confermarono, commendata fl-
rale, e godeva di una parte del it D' indi eb-
deli administratioìie.
reddito durante il tempo di sua 5) bero origine le commende, i cui
amministrazione. E che tali com- » frutti si applicarono poscia ai
mende si usassero nel IV secolo •s Commendatari ad instar beneficii.
deJla Chiesa, lo abbiamo da s. Ata- •3 f^. il testo in cap. Constitiitum. 11.
nasio, il quale secondo Niceforo lib. » 7.9. I. Chopin lib. t. monast. tit.
II, parlando di sé stesso dice, che » 2. n. 6: Landeraeter de veterib.
gli avevano dato in commenda, cioè " cler. et monachis, lib. 2, e. \^:
gli avevano dato da governare una " Gonzales in cap. ne prò def--
chiesa, oltre quella di Alessandria 5> cln, de elect. Idem in cap. 2. de
di cui era patriarca. Ed a'tempi » concess. praebenda ".

di s. Gregorio J, eletto l'anno Sgo, Può dirsi coi trattatisti delle ma-
le commende ecclesiastiche già era- terie vacando in
beneficiarie, che
no assai frequenti durante l'assenza antico un beneficio elettivo, un ve-
o la malattia de'pastori, o
duran- scovato, un'abbazia, o un beneficio di
te vacanza delle loro sedi per
la /ns patronato, al quale l'Ordinario
morte, per violenza ec. // Registro per alcun riguai'do non potesse
di tal Pontefice è pieno di questa provvedere immediatamente, la cu-
specie di commende, ovvero di com- ra di quello era raccomandata dal
missioni ch'egli dava a'vescovi, per superiore a qualche degno indivi-
prendere cura delle chiese vacanti. duo, finché se ne facesse la prov-

\
COM COM 63
visione. Egli però non aveva facol- laico, divenuto ereditario, un abbate-
tà di valersi dell'entrate, ma solo monaco.
di governarle; e a questo si no- I Capitolari di Carlo Magno, i

minava un idoneo soggetto, che per concili, e lo zelo de'Pontefìci in


lo più era un beneficiato, a cui la diverse epoche si dichiararono con-
cura comandata era di peso per- tro le commende perpetue tanfo
chè bisognava, che la prendesse per degli ecclesiastici, che dei secolari,
solo servizio della chiesa. Questi non finché nel Boy Clemente V, con
i

potevasi dire avere il beneficio della ima bolla le annullò tutte senza
chiesa commendatagli, se non assai neppure eccettuare Cardinali, co- i

impropriamente; il perchè in real- me si legge nel Bercaslel, Storia del


tà non aveva due benefìci; ciò Crist. t. XV. p. i3g, e neW Exlraw
non pertanto nacque una massima 1. de praebend. in exlravag. com-
tra i canonisti che uno poteva con- inun. D' allora in poi i Pontefici,
seguire due benefizi ; uno in titolo, ritenendo gli altri vescovi ristretti
l'altro in commenda. Questa in nel termine di sei mesi, pas«;arono
principio non durava che sino alla a dare le commende ad vitrun, le
provvisione, ed in progresso si com- quali se si danno a chi abbia in
mendò per un tempo lungo a se- titolo un altro beneficio incompali-
gno, che i Pontefici dovettero proi- le, serve benissimo e non ferisce
bire ai vescovi di commendare più la legge che vieta non si pos-
che per sei mesi, giacché era sì sano dare due benefìci , cioè se
grande l' abuso, che sino dal seco- non uno in titolo, 1 altro in com-
lo Vili i vescovati, le parrocchie menda ; ma realmente il commen-
e i monistcri si davano in com- datario ad vitam, in quanto alle
menda perpetua, contro la lodevole utilità è come il titolare. Anche
origine, ed istituzione delle com- col dare in commenda il benefìcio
mende, ch'ebbero per iscopo non ad uno, che non abbia le qualità
l'utilità de' commendatari, ma sib- ricercale dai sagri canoni, non si

bene quella delle chiese, cui davan- contravviene alle prescrizioni dei
si a custodire. Indi giunsero com- i medesimi, ma gli si dà coi fatti,

mendatari ad impadronirsi dei be- non colle parole. Il concilio gene-


ni delle chiese loro affidate in cu- rale Lateranense celebrato da Leo-
stodia . Laonde nel IX secolo i ne X, nelle sessioni del \^\\, nei
concili invitarono i principi di co- Decret. de Reformat, dispose: che
operare a rimettere abbati nei mo- le commende essendo pregiudizio-
nisteri affidati ai laici, che impune- voli ai monisteri, tanto pel tempo-
mente avevano anche il
usurpato rale, che per lo spirituale, dopo In
nome di abbati. V. l'articolo Abbate morte degli abbati regolari, le loro
di questo Dizionario, ove parlasi de- abbazie non potessero essere date
gli abbati-conti, come degli abbati in commenda, se non fosse per la
Vi partibus. Il primo ad introdurre conservazione dell'autorità della san-
un abuso vuoisi sia stato Car-
tale ta Sede; e quelle che sono erette
lo Martello. Questa specie di ab- in commenda, cessassero d' esserlo
bati commendatari pretendevano di dopo la morte degli abbati com-
farsi per anco reggitori de'monaci, mendatari; o non fossero date iii
ai quali bisognò dare, oltre l'abbate commenda, che ai Cardinali, o ail
(14 ^OM COM
altre persone qualificate com-
: che i no interamente relfetto, e le com-
incntlatari, i quali lianno una mensa mende sussistettero ancora nella
separata da quella dei monaci, som- Francia prima delle turbolenze la-
ministrassero la quarta parte del- crimevoli accadute nel declinare
la loro mensa pel mantenimento del secolo decorso. S'intende che
del monistero : e se la loro mensa tali commende, o benefici regolari
fosse comune con quella de' religiosi, si davano dal re di Francia colla
si prenderà la terza parte di tutte le dispensa del Pontefice. Nel nuovo
rendite pel mantenimento dei mo- regolamento fatto per la Brettagna
naci, e del monistero. Cos\ quel nel 174^» t'a 'e altre cose si leg-
"venerando concilio dispose, e de- ge, che gli abbati commendatari
cretò. sedevano come i vescovi in roc-
Egualmente il concilio di Tren- chetto, e mantelletta; uso particola-
to annullò le commende perpetue re della provincia di Brettagna,
nella sessione i5 De reforni. e. 2 i ; che rimontava ad una concessione
e nella sessione 27. e. 4- ^^ ^^^^ di Francesco I. Va però avverti-
rammentato, che fu intenzione di to, che le commende non sono in-
quel sagrosanto concilio di rime- giuste di dappoiché
loro natura ;

diare sulla materia beneficiaria a il concilio di Trento e gli altri an-


tre cose: primo alla pluralità dei teriori concili si sono contentati
benefizi ; secondo alla successione di far voti pel ristabilimento del-
ereditaria i terzo all'assenza dei be- l'antica disciplina per questo rispet-
neficiati e per proibire ogni plu-
; to. E quanto al succitato capo 21,
ralità ordinò che imo, benché insi- sess. 25 del concilio di Trento, il
gnito della dignità Cardinalizia, non quale sembra non approvare, che
potesse avere più di un beneficio, leabbazie sieno possedute in com-
e se quello fosse cosi tenue che mende, canonisti non lo consi-
i

non bastasse per le spese del be- derano, che come im consiglio, e
neficiato, potesse averne anche un non come una proibizione. La pa-
altro, il quale fosse però senza cu- rola confidit è il vero fondamen-
ra d'anime; proibì le commende to di tale interpretazione.
de'benefici di curati ad vitani per Per riguardo ai diritti dei com-
un pretesto ad averne due;
essere mendatari, ed i loro doveri, essi
comandò pure che monisteri per i gli hanno comuni a quelli degli
l'avvenire non fossero commendati, ecclesiastici . Oltre a quanto an-
e quelli che sino allora lo erano, diamo ad accennare, vanno consul-
quando vacassero, fossero ridotti in tati canonisti, come La Combe,
i

titolo; proibì ancora le unioni ad Raccolta di giurisprudenza alla pa


i'itani, essendo un altro pretesto di rola Commenda ; Piales, Trattalo
conferire più benefizi sotto il no- delle Commende ; V Altaserra, Asce-
me di uno. Per levare la suc- ticon, seu originum rei monasticae,
cessione proibì ingressi , ed ac- lib. IO. Gli abbafi commendatari
cessi , e le coadiutorie con futu- sono veri amministratori delle ren-
ra successione, eccetto nelle cat- dite della commenda, e dei dirit-
tedrali, e ne' monisteri, che il Pa- ti, e proprietà della sospesa le-
pa accorderebbe per giuste cause. gittima corporazione. Come ainmi-
Ma queste proibizioni non sortiro- nislralori delle rendite, dilferiscon(j
COM COM 65
dagli altri amministratori ,
poiché te di Malta, dalla sede di esso, e
r erogazione s' impiega a proprio pel gran maestro, che stava in quel-
comodo, mentre le commende di- r isola, le commende, e i commen-
vengono una specie di beneficio, datori sono di due specie, e natu-
di cui il fruttato appartiene al re : i primi sono commendatori
commendatario. Come amministra- celibi, che appartengono alla me-
tori delle proprietà , e dei dirit- desima religione equestre gerosoli-
ti altrui sono tenuti gli abbati mitana, la quale dà loro in ammi-
commendatari a migliorare piutto- nistrazione le commende, chiaman-
sto che deteriorare le terre, e i fab- dosi commendatoi"e l' investito ; i

bricati della commenda, non im- secondi sono i commendatori delle


porre debiti, usi, e servitù pregiu- commende di j'us patronato, le qua-
dizievoli ; sostenere i dii'itli vigenti, liappartengono a quelle famiglie,
e rivendicare i perduti non frap- ; che le istituirono con beni fondi.
porre alcun impedimento perchè E siccome tali commende si go-
Ja sospesa corporazione proprietaria dono nelle rendite dal capo od al-
venga a riprendere l' antico gover- tro della famiglia fondatrice, esso
no de' suoi beni ; non alienarli pre- prende il titolo di Commendatore.
sa r alienazione anco nel lato sen- Un godimento di redditi si go-
tal
so, e convenire nei contratti per- de da padre in figlio, sino alla e-
messi, purché vi sia V utilità della stinzione della linea maschile, ter-
Chiesa, e sotto la censui'a dell' ec- minata quale è interamente de-
la
clesiastica autorità, e finalmente di- voluta alla detta religione Geroso-
stribuire a' poveri limosine, cioè il limitana. Uno de'distintivi del Com-
sopravvanzo d' un convenevol man- mendatore Gerosolimitano dal sem-
tenimento ecclesiastico, e prendeie plice cavaliere, è di portare la cro-
a cuore il bene spirituale e tem- ce d' oro smaltata di bianco, più
porale dei loro monisteri ec. P^. il grande nella forma, ed appesa al col-
Rebleffa, titul. de Commenda, n. lo. Tanto per le dette commen-
25, e n. 26 ; e l' Amydenio, De de dell'Ordine gerosolimitano , che
stylo dalen'aCj Commenda proprie per quelle di j'us patronato, e per
non est titulus, cap. 1 4, n. 18. la distinzione dei commendatori
Conimendae a principio dahanlur dai cavalieri della medesima reli-
ad quinquennium, quod proragaba- gione gerosoHmitana, ciò è in viso
tnr, cap. 17, n. 28. anche in altri Ordini equestri reli-
COMMENDATORE. Titolo ono- giosi. Alcuni di questi hanno anche
rifico di equestre dignità, come di il titolo gran Commendatori. Tre
di
cavaliere proprietario di una com- se p. Fulvio Fon-
ne leggono nel
menda di j'us patronato, o cavalie- tana, / pregi di Toscana nell' im-
re celibe, e religioso professo di prese di s. Stefano. L'ultimo di essi
Ordine militare, investito dell'am- fu il Cardinale Carlo de Medici.
ministrazione d' una commenda del Dopo di esso la dignità di gran
medesimo Ordine, ovvero cavaliere Commendatore rimase sospesa. ^.
appartenente all'Ordine cavalleresco Commenda.
col titolo di Commendatore. Nel Commendatore è pur quel cava-
già sovrano e rifiorente Ordine ge- liere di un Ordine militare, che go-
rosolimitano, chianiato volgarmen- de il reddito di uua commenda, e
voi. XV.
66 COM COAI
si dice religioso, ne segue perdio ee più grande di quella di cavalie-
gli statuii. Questi, sebbene atnmo- le , e nell'appeiidersi essa al collo
gliato, conservando la castità con- con nastro di fettuccia più larga
jngale, per indulto, e beneplacito come si potrà vedere a"rispettivi ar-
del Pontefice, ne gode il titolo e ticoli. Per dire qui alcuna cosa di
la rendita. Tali sono nella Spagna siffatti Ordini e gradi, parleremo
i commendatori degli Ordini di s. di due Ordini, che il regnante Pou-
Giacomo di Calatrava, come in tefice Gregorio XVI istituì, e rese
Francia una volta i commendato- più splendidi, cioè quello di s. Gre-
ri dell' Ordine di s. Lazzaro, e tut- gorio ]Magno , fondato coli' autorità
ti gli altri commendatori degli Or- della costituzione Quod Sunwiis.
dini, di cui si tratta nel Z>/:;/o/i«/vo. data primo settembre i83i; e
il.

Per un somigliante privilegio i re quello dello Speron d'oro rinnova-


di Spagna sono gran maestri dei to con maggior onorificenza me- ,

tre Ordini menzionati di s. Giaco- diante il contenuto del breve, Lit-


mo, di Calatrava, e di Alcantara, tcrae apostolicac , Cam honiìnuni
Fu Papa Adriano VI che, essendo mentex dei i84r. Per
3i ottobre
re di Spagna il suo discepolo Car- i* Ordine Gregorio I stabilì
di s.

lo V
imperatore, fece perpetua nei quattro gradi cioè di gran croce
,

re di Spagna la dignità di gran di prima, e seconda classe, di com-


maestri de' sopraddetti tre Ordini mendatori, e di cavalieri; ai com-
del loro regno, locchè quei sovrani mendatori diede la croce e fcttuc-
avoano già ottenuto da altri Pon- eia più grande de' cavalieri, perchè
telici a tempo limitato, come si leg- l'appendessero al collo, potendo usa-
ge in Natale Alessandro, Hist. Ec- re in vece di questa l'altra di cava-
re t. > III, p. Sy, num. 4- Se può bere, la quale si dovesse appende-
essere commendatore, col godimen- re al lato sinistro del petto. I mili-
to del reddito della commenda del- tari commendatori, e cavalieri rice-
la religione cui appartiene , vm vono la croce, sovrastata dalle in-
semplice laicoammogliato con , segue, ed emblemi militari, gli al-
più di ragione può esserlo un ec- tri colla corona smaltata di color
clesiastico, il quale talvolta è pu- verde. Dipoi lo stesso Gregorio XVI,
re commendatore
di semplice ti- per maggior decoro dell'Ordine, col-
tolo diqualche Ordine cavalleresco, la lettera apostolica Cnm amplissi-
nvente tali gradi, essendo stato ag- via honorum mimerà jiirc, data ai
grcgato al- medesimo per onori- 3o maggio i834, ridusse ad uno
ficenza. Vi sono commendatori an- i due gradi di gran croce di pri-
che dei prelati, come in Roma ma classe, stabilendone il numero
monsignor Coniwendatore di san a trenta; il secondo grado volle che
Spirilo (^T edi) , il quale è uno fosse dei commendatori, in nume-
de' primari prelati della Sede Apo- ro di ed il terzo quello
settanta;
"f^'ica. de'cavalieri composto di trecento
Finalmente vi sono degli Ordini individui. Dichiarò poi, che in ta-
equestri, che il gradoconferiscono li cifie si dovessero comprendere i
di commendatore, maggiore del Ca- soli appartenenti allo stato pontifi-
i'aliere [ledi): il quale consiste ciò, riserbandosi oltre tal numero
nella distinzione del «itolo, iiella cio- di annoverarvi gli esteri; e volendo,
co:\r COM G-
the il gran cancfllicre fieli' Ordine c/'.ie<ilre , e Speroxe nono, Ordine e-

l'osse Cardinal segietaiio de" bre-


il qiiextre.
vi prò tempore. Laonde il primo fu il COMIMENDATOUE m s. Snrr^
Cardinale Emmanuele de Gregorio, To. Dignità, di cui in Roma è ji-
come abhiamc dalle Notizie, di Rn- veslito uno de" primari prelati del-
ina annuali, giacché il Cardinal Al- la ^fÀe^ apo.stolica, come gran mae-
bani, die allora era segretario dei stro, e precettore generale dell Or-
Jjrevi, non No-
fu pnl)bIicalo dalle dine de'canonici regolari di s. Spi-
tizie Ptoma con tal gra-
annuali di rito in Sassia, e del celebi'c e gran-
do, perchè morì a' 3 dicembre del- dioso arcispedale apostolico di tal
io stesso anno i834. nome , veiamente degno , e conve-
Per conto poi dell'antichissimo niente alla capitale del cristianesi-
ed illustre Ordine dello Sperone mo. Egli è ancora nimbate mitrato
d' oro , col breve, Cam Iwniinttni di Monte Romano, e barone della
V7entes, il medesimo Papa che re- Manziana, con giurisdizione anche
gna per restituirlo al suo primiero spirituale su Monte Romano. Pri-
gian lustro, e rincmaìv/a, io rifor- ma si chiamava presidente, poi pre-
mò, col vietare a chiimqiie di con- cettore e maestro generale di tut-
ferirlo. Abrogandone peiciò privi- i to l'Ordine, indi commendatore.
legi, lo dichiarò composto di due Ina, re de' .sassoni occidentali, nel
classi, cioè di commendatori e di , pontificato di s. Gregorio II, nelle
cavalieri godimento degli anti-
col vicinanze del Vaticano, fece edifi-
chi diritti e privilegi. Per distin- care la chiesa di s. Spirito col ti-

guere poi i commendatori dai cava- tolo di s. Maria in Sassia. Poscia


lieri, voile che primi portassero i recandosi in R.oma aggiunse alla,

ai collo la croce più grande, ed ap- chiesa una gran .scuola, o collegio,
pesa a fettuccia più laiga di quel- perchè servisse di ospizio a' pelle-
la decavalieri : e perchè il grado grini suoi sudditi anglo-sassoni , e
di onore, e di dignità tanto piii peixiò fu denominata in Sassia. As-
risplenda, quanto minore è il nu- segnò inoltre alla chiesa ed ospizio
mero di coloro, al quale si confe- (ove vennero posti alcuni sacerdoti
risce, dispose il Pontelìce, clje di pel divin culto), ricche rendite, le
centocinquanta sia il numero dei quali in seguito furono aumentate
commendatori, e di trecento quel- per la pia generosità di OlTa re
lo dei cavalieri. Stabilì ancora, de'merclori, allorquando recossi in
clie tale prescrizione di numero Roma, per venerare la tomba dei
in entrambe le classi fosse pei principi degli apostoli, acciocché ve-
soli sudditi pontificii: quindi creò nendo quivi sudditi del suo re-
i

gran cancelliere dell' Ordine del- gno, potessero godervi l'ospitalità.


lo Sperou d' oro, il Cardinal se- Inoltre ne furono lienefattori altri
gi'etario de' brevi pi-o tempore, pei* sovrani inglesi, e principalmente i

cui ne divenne per primo il Cardi- romani Pontefici, massime pegl' in-
nal Luigi Larabruschini segreta- cendi ed altre gravi vicende , cui
rio di stato, e vescovo suljuibi- andarono soggetti 1' ospizio e la ,

cario di Sabina, che lo è pure di chiesa. TuttavoUa allorché fu creato


quello di san Gregorio Magno. l^apa Innocenzo HI, essendo la scuo-
/. S. Gregorio M ac.xo Ordine e- la affatto rovinata, siccome d'animo
68 COM COM
grande, e di vasta meule, edificò autorità apostolica la confermò pie-
mi sontuoso ospedale pegl' infermi namente neh' anno ì/^'^'j. Ol-
e pei fanciulli esposti perchè ille- tre i canonici regolari , furono an-
gittimi, d'ambo i sessi. Ne afiidò co istituite delle monache ospitala-
la cura Canonici regolari dello
ai rie, principalmente per la direzio-
Spirito Sanlo (Fedi), siccome ospi- ne delle fanciulle illegittime , delle
taiari, istituiti in Montpellier dal quali monache si parla volume al
conte Guido francese; laonde la VII, p. 9.75 del Dizionario. Con-
chiesa, e l'ospedale presero il nome siderando per altro Benedetto XIV
di s. Spirito in Sassia, come pure la grande distanza da Roma tanto
lo prese l'Ordine, perchè il Pontefice di esse quanto dei canonici dello
dedicò l'una, e l'altro allo Spirito stesso Ordine, che diversi Pontefi-
Santo, come scuola di carità. Di- ci avevano assoggettato al commen-

chiarò Innocenzo ìli V Ospedale di datore generale di s. Spirito in Sas-


di s. Spirilo in Sassia di Roma, sia di Roma, sottopose gli uni e le

capo e principale di quelli, che altre ai rispettivi Ordinari, toglien-


in seguito avessero eretto i me- dole dalla giurisdizione del com-
desimi canonici regolari, e Gui- mendatore, come si ha dalla costi-
do gran maestro generale di essi. tuzione Saepe Romanorum, data ai

Innocenzo IVed ampliò


ristorò 5 aprile 174I5 Bull. Maga. t. XVI
l'ospedale; Gregorio XIII tra que- p. 24. Che il commendatore sia
sto, e la chiesa eresse il magnifico gran maestro generale dell' Ordine

palazzo per residenza del commen- di s. Spirito, dalla cui giurisdizione


datoi'e, e de'canonici ; ma la chiesa dipendevano tutti gli ospedali, e le
e l'ospedale già avevano ricevuto pie case si di canonici regolari, che
grandiosi abbellimenti, giunte, e l'i- di monache ospitaliere le quali pro-
parazioni dalla provvidenza e splen- fessavano la regola dis. Agostino
didezza di Sisto IV, che vi fece un ed erano aggregate all'ospedale, o
luogo anche pei nobili infermi. Di- arcispedale di Roma, lo dice in due
poi, nel i6o5. Paolo V eresse l'uli- eruditissimi discorsi storico - legali

lissimo, e celebre banco dei depo- Prospero Larabertini, avvocato con-


siti di s. Spirito; Benedetto XIII, cistoriale, poi romano Pontefice col
e Clemente unirono l'ospe-
XII vi nome di Benedetto XIV.
dale de' dementi, e molto beneme-
riti dell'intero stabilimento furono Notizie dei più celebri Maestri ge-
Benedetto XIV, Pio VI, senza
e nerali, Precettori o Commenda-
nominare altri. F. Ospedale di s. tori dell' Ordine , ed arcispedale
Spirito in Sassia. apostolico di s. Spirito, ove sono

Nel pontificato di Nicolò V, es- interessanti notìzie riguardanti il

sendo nata grave controversia sul pio stabilimento.


primato tra l'ospedale di s. Spirito
di Roma , e quello di IMontpellier, Innocenzo III avendo approvato
de'canonici regolari ospitalari, il Car- l'Ordine ospitalario, di cui fu fon-
dinal di Lerida diede formale sen- datore il conte Guido, chiamò, co-
tenza in favore di quello di Roma me si disse, quello a Roma, e nel-
contro l'ospedale, e il commenda- r afìlidargli l'ospedale di s. Spirito,

tore di Montpellier; e Nicolò V con lo dichiarò maestio generale sì di


COM C OM 69
esso, Ordine e de-
che di tutto 1' , tuati i certosini
; che fu facoltà,

gli ospedali dipendenti. Quindi i ca- confermala da Martino V, e da


nonici regolari, e i loro maestri ge- Clemente VII, ma venne poi ri-
nerali fondarono ospedali in molte vocata da Paolo V.
parti d' Italia, Germania, Francia, Raimondo di Trebi fu commenda-
Spagna, Polonia, ed in altiù stati tore di ottimi costumi.
diEuropa e , in alcune parti del Smizio venne dichiarato chierico
mondo, come nelle Indie occiden- della camera del Papa.
tali. Difatti, i56o e i562,
negli anni Silvestro pel primo fu comunemen-
per operaBernardino Cirillo
di te chiamalo priore di tutto l'Or-

precettore, e maestro generale della dine.


casa di Roma, e di tutto l'Ordine, Giovanni nel 1290 comprò da Pie-
si fondarono ospedali nella città di tro de Vico prefetto di Roma
Cusco nel Perii, in Messico, in Goa il castello di s. Pupa, con mez-
neir Indie orientali ,
per non dire za parte di altro castello. Il ca-
di tanti altri luoghi, pel gran zelo stello di s. Pupa è la baronia
de' gran maestri, e de' canonici re- della Manziana.
golari , e per l'ampia protezione, Ventura acquistò anch'egli per l'o-

che si meritarono dai Papi, e dai spedale nel 1292 i castelli di


sovrani. A Guido successe Cintio Torriano, e Torricella.
nella dignità maestro generale,
di Simone Orsini fu molti anni com-
cui Onorioconfermò quanto era
111 mendatore, accrebbe la pia casa
stato concesso all' Ordine dal pre- di ricchezze, ne curò la discipli-

decessore Innocenzo III: quindi fio- na, ed acquistò altra porzione del
rirono tra i precettori, maestri ge- castello di ToiTÌcella , e quello
nerali, o commendatori, i seguenti di Stracciacappa.
personaggi: Giacomo difese la giurisdizione del
castello di Torricella, e nel i334
Bernardo, che da Onorio III ebbe comprò il castello Apollonio.
una bolla nel 1224 ia favore Giovanni di Luca, come quegli che
dell' Ordine. per le sue virtù godeva molta
AccoraìiihonOj che ottenne da Ales- autorità sul popolo l'omano, nel
sandro IV la conferma della sta- pontificato di Clemente VI resi-
zione, concessa alla chiesa di s. dente in Avignone, sedò in Ro-
Maria, o s. Spirito in Sassia. ma un grave tumulto insorto
Giovanni ricevette da Gregorio IX contro il Cardinal legato Anni-
la conferma della donazione fatta bale da Ceccano.
all' ospedale di una cappella di Egidio de Horto governò trenta an-
s. Nicolò di Wirtel dal re d'In- ni, e permutò la rocca di Casti-
ghilterra, colla chiesa di tutti i glione, col castello di Fabrica
santi. nel cui tempo in Roma si trova-
Paolo, cui Alessandro IV diede il rono più di quaranta frati dell'Or-
monislero di s. Elia, quello di s. dine. Sotto di lui essendosi reca-
Maria Fallerense , la casa detta to in Roma Urbano V, e poi l'im-
di s. Leonardo , colla facoltà di peratore de'greci Giovanni Paleo-
ricevere nell'Ordine qualunque logo, questi a' 18 ottobre 1369
religioso di altro professo, eccet- abiurò nelle mani del Papa gli
70 COM CO.M
erroi i de' greci, clenlro la chiesa 1 Ordine, fu il primo estraneo ad

di 5>. Spirito ili Sassia, cuti isciil- esserne commendatore; ma Io


tura ili yrccu e latino, clic sigil- zio, che lo aveva eletto a ([ueslo
lala con bulla d'oro cousegiiù ad cospicuo incarico, vedendo che il

Libano V, acciocché per memo- nipote per altre occupaziowi poco


ria si conservasse nelT importan- vi attendeva, assunse egli stesso
tissimo archivio del contiguo u- la cura dell'ospedale, e dell Or-
spedale. dine, laonde fu insieme Papa e
Fi tiro de HorLo, colla sua vita commendatore di s. Spirito. In
esemplare, meritò che Tommaso seguito creò Pietro Cardinale, che
Luzio Marerio, \escovo di Savo- nel 1464 divenne Pontelice col
na nel 1 394) lasciasse suo ere- nome diPaolo li. Questi fece
de r Ospedale. commeiidalore d. Francesco Pe-s-
Giovanni Mallorio da lllcigistris _,
òirotti , chiamato anche Landì
alla nobiltà de' natali accompa- assai bcnemerilo del pio luogo,
gnò singoiar bontà di vita. come dicemmo al volume Vili,
Corrado de Ti\'io, nel i4o8j ac- pag. 274 del Dizionario. Altri
cettò una duiuizione fatta da però dicono, che esso divenne
Pietro Astorgo, disccuJentc dai commendatore , come vedremo
re di Asturia nella Spagna. piìi tardi.
LcUuzio da Castel s. Elia soggiacque Pietro Matteo Cappuccini, dopo un
u molli travagli pel grande sci- interregno di tre anni, nel quale
.sina , che ancora alUiggeva la esercitò l' ullizio di camerlengo ,

Chiesa, il perchè la casa lu ri- fu prescelto al governo e con


,

dolta a tortezza, e la chiesa a molta prudenza lo amministrò


stanza di duecento soldali, che trenta anni. Sotlo di lui Pio II

pugnavano contro Castel s. An- fece albergale nelle case di s.

gelo, ijiì tal Veuturello subentrò Spirito Tommaso Paleologo de-


in suo luo"o nel magistero del- spota di Morea, fratello dell'ul-
r Ordine, ma dipoi venne resti- timo imperatore de' greci, ambe-
tuito Lelluzio alla dignità, che a vaiti da Maometto II gran
due
cagione delle sostenute fatiche signore de turchi.
non godette mollo, e mori. Innocenzo de Flavii della Rovere,
FeiuuicUo di Curiicto mentovato, dall' abbazia di s. Clemente fa
. ricevè nella religione Pietro Mat- da Sisto IV suo parente fatto
teo Cappuccini , che fu poscia commendatore di s. Spirito, per
commendatore. le cui premure il medesimo Sisto
Giovanni di Tricarico per le sue iV accrebbe la casa di copiose
virtLi venne fatto vescovo di i'e- rendite, e di inagnillci edillzii.
rentiuo da Eugenio IV, e fu il Pio Medici della Rovere, piacenti-
piiino vescovo dell' Ordine. no, d.i Sisto IV suo zio, dall Or-
Baronie da Pistoja acquistò da dine di s. Benedetto, fu nomina-
Maria, vedova di Poncello Or- to commendatore di s. Spinto ,

sini, le tenute di Paola, e Buon- al cui Ordine quel Papa comu-


ricoveio. nicò tutte le grazie, e i privilegi
Pietro Barboj veneto, nipote di Eu- del benedettino.
genio IV, sebbene non Ibsse del- Costanzo Guglielmi, romano, acqia-
COM COM 7^
sto al pio stabilimento il casale vesti come tutti gli altri prelati
di Porcareccia, col legato del Car- della Coite romana ; giacché si-

dinal Balve, il quale di sua ma- no a quel tempo i precettori, o


no segnò tra i confrati dell' Ar- commendatori, avevano usato l'a-
cicoii fraternità di s. Spirito in bito l'egolare di s. Spirito, come
Sassia [P tdì), il nome di Carlo abbiamo dal Saulnier, de cap.
Vili re di Francia ,
per secon- ordin. s. Spir. , Lugduni i644-
dare la divozione del principe iMorì il jVeroni nel iSaG, e fu
verso l'antico e nobile sodalizio. sepolto nella chiesa di s. Spinto,
Graziano di Villaiiova , sebbene dove monsignor Tornaboni gli

la morte non gli permise un lun- fece porre un bell'epita/llo.


go governo, puie lasciò di sé gran Cosimo Tornaboni, fioientino, ver-
nome. satissinio nella teologia, successe
Benedetto da Siena , della congre- nella precettoria per l'immatura
gazione olivetana da abbate , di morte di Bartolommeo Neroni,
s. Gregorio, nel i5oi passò al nipote e coadiutore nel commen-
commendatorato di s. Spirito, in datorato dello zio Alessandro.
abito clericale. Sotto Tornaboni Roma fu
il

Gabriele de Sales di Savona, pri- presa, orrendamente saccheg-


e
ma come camerlengo, poi come giata dall'esercito di Borbone,
commendatore governò lo stabi- che vi entrò per la porta presso
limento, e le terre di Corchiano, lo spedale, dopo esserne stato vit-
Fabrica, e Valerano ; e da Leo- tima il condottiere, per un colpo
ne X ottenne Porta Pertusa. o da Castel s. Angelo,
tiratogli,

Albertino della Rovere , clie fu di o dal campanile della chiesa di


molto vantaggio all'ospedale, e si s. Spirito, la quale in uno alla
fece onore. casa soggiacque al saccheggio, e
Ilario Filippi da Siena , il quale alle profanità de' soldati lute-
intervenne al concilio generale rani.
Lateranense terminato da Leone Leonardo Buonafede, fiorentino,
X dove sedette , e sottoscrisse
, poco dopo avere ricevuta la di-
prima di tutti i generali degli gnità di precettore, subito la ras-
Ordini. segnò in mano di Clemene VII,
Alessandro Neroni, fiorentino, da per essere stato eletto vescovo
maggiordomo di Leone X, di- di Vaison, e poi di Cortona.
venne commendatore di s. Spi- Carlo Ariosto, ferrarese, vicario, e
rito , ossia precettore , rilenendo canonico della basilica vaticana,
la prefettura de' palazzi aposto- e insieme vescovo di Acerra, per
lici,anche ne' pontificati di A- siiigolar dispensa di Clemente VII.
driano VI, e Clemente VII. Nel Questi inoltre lo fece prefetto del
suo governo il signore di Cipi- palazzo apostolico, conservandogli
ciano fece sua erede la casa di tutto quando il Buonafede xinun-
s. Spirito. Il Neroni, siccome ben ziò la ragguardevole carica di
veduto da Leone X, ottenne da precettore o commendatore del-
lui, che i commendatori godes- l'Ordine ed ospedale di s. Spi-
sero della dignità prelatizia, e ne rito. Mori nel i533.
potessero usare l'insegne, e le Gio. Pietro Santoro, passiti tie
72 COM COM
anni, divenne vescovo Castella- Francesco Cappello , veronese , ol-
nense. tre la dignità, ottenne da Pio
Francesco de Landis, bolognese, IV per la casa di s. Spirito,
governò dieci anni, e terminò la l'abbazia di s. Sabba, e la fran-
fabbrica della Chiesa di s. Spi- chigia delle merci, locchè confer-
rilo ili Sassia (^P'edi), principia- mò s. Pio V.
ta sotto i suoi predecessori. Al Benedetto Cirillo, aquilano, ristorò
, suo tempo il pio luogo solFrl no- la casa in più luoghi, abbelPi la
tabile danno, perchè Paolo III chiesa, riformò la disciplina dei
uni allo stato di Ronciglione canonici regolari, pubblicò le re-
(F^edi), i castelli di Borgo s. Leo- gole colle stampe, e liberò il luo-
• nardo, s. Elia, Corchiano, Vi- go da molti debiti. A tal effetto
gnanello, Fabrica , Carbognano ,
vendette ad Agostino del Nero
e l'intera abbazia Fallerense. fiorentino il castello di Porciglia-
Pietro di s. Carpino da Fermo no, il Fraguetto, il Pisciarello, la
prima per lungo tempo segreta- Dogana, il Quarto di s. Lucia,
. rio della casa che governò per Cerro Sovero, e la Mola di De-
alcuni mesi nell'interregno, con cimo, a Gondisalvo Alveri roma-
molta integrità, e col titolo di no, oltre Castel Romano, Pisci-
governatore generale. na torta, Valle Carbonara, e la
Alessandro Guidiccioni di Lucca, Santola. A Tommaso Guidacci
- nel i546, fu eletto commenda- fiorentino , vendette il Casal di
r tore. Adornò notabilmente la Decimo, il Monte della Caccia,
,
chiesa, e l'ospedale, ed edillcò Tal- e la Castelluccia, il tutto per la
; tare del ss. Crocifìsso, con sof- somma di cento mila scudi.
lìtto vagamente dipinto. Tale Teseo Aldovrandi, bolognese, ca-
splendidezza essendo stata rap- nonico regolare di s. Pietro in
presentata a GiuUo III dagli Vincoli, fu nominato precettore
emoli come eccesso di spese in- nel 1575 dal concittadino Gre-
, considerate, con danno dello sta- gorio XIII ; arricchì la sagrestia
bilimento, soppresse la dignità di con preziose suppellettili, con di-
precettore , o commendatore ,
segno di Ottavio Mascherino ter-
commettendo 1' amministrazione minò la facciata esterna del pa-
dell'ospedale, all' arciconfraterni- lazzo dei commendatori, ne com-
ta del medesimo sum mentovata. pì r edificio , e bonificò quelli
Ludovico Simonetta , milanese , fu delleampie tenute del pio luogo.
fatto commendatore da Paolo Però Gregorio XI li gli tolse l'ab-
.
IV, che nell'anno 1 559 *" ^^'' bazia di s. Sabba, che assegnò al
morì, ripristinò la dignità di pre- collegio germanico.
. cettore. Quindi Pio IV nel i56i Qio. Battista Baino, bolognese del-
Io creò Cardinale, e fu il secon- l'Ordine certosino, da Gregorio
• do Cardinale dopo Barbo do- , XIII fu trasferito al governo di
; vendo perciò lasciare la precet- s. Spirito, nel quale si mostrò
toria. pio, e valoroso: fa!)bricò la scuo-
Antonio Louiellini, milanese, nomi- la pei putti, ampliò il monislero

nato da Pio IV commendatore, per le monache , terminò la


. \ì restò circa due anni. fabbrica del cortile del palazzo
COM COM 73
de' commendatori , e mori nel del linomato e provido banco di
i586. s. Spirito, e dei suoi depositi per
Antonio Migliore da
Acquaviva la pubblica utilità, e per comodo
cappellano di Sisto V, fu da lui anche della vasta amministrazio-
fatto commendatore: restaurò la ne della casa, da custodirsi, e ri-
casa , le fece del bene e venne , tenersi dai ministri dello stabili-
creato vescovo di s. Marco. mento ospitalario, sotto la dipen-
Michele Mercato, di s. Miniato in denza del prelato commendato-
Toscana, fu esaltato alla vacante re. Poco dopo morì nel 160 5.
precettoria, ma morì prima di Pietro Campora di Modena, fu pro-
prenderne il possesso. mosso alla carica da Paolo V.
Agostino Fivizani, i-omano, religio- Con molta prudenza, ed econo-
so agostiniano , sagrista di Cle- mia governò otto anni la casa
mente Vili, suo teologo e con- di s. Spirito, e lo stesso Ponte-
fessore ; per la sua dottrina , e fice nel 16 16 lo creò Cardinale.
virtù meritò, che il Papa lo as- Poco mancò che non gli succe-
punto di morte.
sistesse nel desse nel pontificato.
Salustio Taurusio da IVIontepulcia- E\>angelista Torniolo, perugino del-
no, pe' suoi pregi da Clemente la congregazione olivetana, go-
Vili fu eletto commendatore, in- vernò il pio luogo con prudenza
di fatto vescovo di sua patria, e e modestia religiosa per lo spa-
poi arcivescovo di Pisa. zio di quattro anni. A capo del-
Giulio de Angelis da Barga di To- la salita della via, che conduce
scana, professore di medicina, fu a s. Onofrio, fabbricò una como-
. caro a Clemente Vili. Eletto da scuderia, ed un ben ordinato
commendatore da questo Papa, granaio; quindi fu vescovo di Cit-
governò diciassette mesi, dopo i tìk di Castello.
quali morì a' 9 settembre 1601, Baldassare Bolognetti, bolognese
e venne sepolto nella cappella da generale Ordine de'Ser-
dell'
della Madonna nella chiesa di s. vi di Maria, nel 1621 fu fatto
Spirito, cui lasciò una lampada precettore di s. Spirito. Governò
di argento, e trecento scudi, col- la casa con molta pietà, ed Ur-
r obbligo di tre messe la setti- bano Vili nel 1624 lo fece ve-
mana. scovo di Nicastro.
Girolamo Agiteci o Agucchi, bolo- Raffaele Invitiato, veneto^ uomo di
gnese, venne fatto commendato- merito singolare, vescovo di Zan-
re da Clemente Vili. Egli corri- te, e Cefalo, quindi commenda-
spose alla fiducia di lui, perchè dorè. INIorì nel nono mese dac-
fu zelante difensore delle tante ché esercitava 1' utìizio. Fu tal-
prerogative dell'Ordine, ospedale, mente religioso e penitente, che
e casa di s. Spirito. Quindi nel col suo esempio avea introdot-
i6o4 fu creato Cardinale dal to Ira le altre esemplari cose,
medesimo Pontefice. l'uso di battersi colla disciplina
Ottavio Estense Tassoni, ferrarese, in alcuni giorni nella cappella del-
ricevette la dignità da Clemente la casa.
Vili. Propose ed ottenne dalla Giuseppe Anselmo, fiorentino, dopo
bella mente di X'aolo V l'erezione avere esercitato in Roma molle
74 <^OM COM
onoiificlie cariclie, tu eletto pre- morì commendatore , lasciando
cettore di s. Spirito, la cui redo- di sé eccellente fama.
la e disciplina procurava rifor- Carlo Antonio Dondini, bolognese,
mare, essendo molto pio. Mori era governatore di Loreto, nei
nel i63o. 1654, (juando Innocenzo lo X
Cesare Racagna di Brisighella era promosse al commendatorato, che
lettore di Carpentrassu, e coui- disimpegnò con molta lode.
mi.>)Sario della camera apostolica, Virgilio Spada di Brisighella, pre-
(juando Urbano Vili lo prouios- te della congregazione deli' ora-
se al commendatorato di s. Spi- torio, già elimosiniere maggiore
rito. Fece tagliare alcune selve in- Innocenzo X, donde Alessan-
d'
utili, e ridurre con utile della dro VII lo trasferì alla carica d»
casa quei suolo a terreno semi- commendatore, ed ebbe a stret-
nativo. Accrebbe il numero dei ti congiunti i Cai'dinali Bernar-
frati, o canonici regolari, e del- dino, e Fabrizio Spada.
ie monache del luogo, e poi fu Francesco A/aria Ftbei divenne
fatto governatore di Roma, e commendatore, e nel conclave
vescovo di Città di Castello. per morte di Clemente IX, ed
òìtjauo Vajo da Prato, prelato di elezione di Clemente X nel 1670,
gran sapere, e perciò impiegato, fu il primo maestro delle ceri-
sebbene commendatore di s. Spi- monie pontificie.
rito, ìli. molti negozi della santa Divenuto il prelato commenda-
Sede. Fu vescovo di Cirene, giu- tore o precettore dell' Ordine del-
dice, vicario, e canonico di s. l' ospedale di s. Spirito sempre più
Pietro. Governò la casa con mol- cospicuo nella sua dignità, ed estese
to splendore, adornò la sagrestia prerogative, e crescendo altresì il

di nobili armadi e scansie di , lustro de'grandi stabilimenti da lui

noce, che riempì di vasi di ar- governati, i sovrani Pontefici ben


gento. Decorò la volta di belle a ragione adottarono il lodevole si-

pitture, rese luminosa la chie-


pii^i stema di porre nella carica di com-
sa coir apertura di alcune fine- mendatore uoniini di un merito an-
stre , fece di ferro i fusti dei che più distinto di quello degli an-
-letti dell'ospedale, ed accorse a tichi, sì per decoro ed ulihtà del
migliorare tanto 1' ospedale e la celebratissiino pio luogo, che per
casa, che i castelli e i luoghi da essere degni del Cardinalato, a cui
essa dipendenti, per cui lasciò incominciarono a poco a poco ad
gran desiderio di sé. esaltarne taluni,ovvero promoverli
Gio. BaLlisLct PuUolUi di Caldaro- ad altro primario posto, che egual-
- la, 1649, era commendato-
nel mente porti secondo le consuetudi-
re. Grandi encomi fa di lui il ni a promozioni maggiori. 11 per-
-
Saulnier, giacché con esemplari- cliè il commendatorato di s. Spiri-
tà e carità esercitò la carica, vi- to nella Corte romana si considera
. sitando di frequente gl'inlermi, e posto distuitissimo, o posto da cui
porgendo loro rimedi, aiuti, e M passa ad altro Cardinalizio, dipen-
sollievi. dendo ciò dalla benignità, e dal vo-
Girolaiìio Lnniiiivio, romano, de- lere elei l*aj)i. Siccome poi le noti-
cano della scirnalura di siiusti/.ia. zie de commendatori divenuti Car-
COM 1^
(liliali, s>i possono leggere ai lispot- so Papa il giuramento, poscia si

tivi ai'licoli biografici dtl Diziona- recò alla casa, e chiesa di s. Spin-
rio, e di quauto li riguarda si traila to a prenderne il possesso, pratican-
pure all' articolo Ospedale, e Chiesa dosi in tuttoquanto diremo sul pos-
1)1 s. Spikito in SassiAj così ci li- sesso dei commendatori. Soltanto si
miteremo ne' seguenti commendato- deve notare, che Clemente XI die-
ri, d'indicarne alcuni degni di spe- de facoltà al Cardinal Garpegna,
ciale menzione. vicario di Roma, di dare il posses-
Incomincieremo da Gio: Carlo so della carica a monsignor Spino-
Denoftj nobile polacco de' conti di la, autorizzandolo u delegarvi altri,
tal nome, canonico di Gnesna. Tro- e il Cardinale deputò il canonico
vandosi questi in Roma in cjualilà iMarc' Antonio Boldetli. Monsignor
di ambasciatore di Giovanni Jll, il Spinola, che prima di entrare in
venerando Innocenzo XI lo volle chiesa aveva assunta la cappa, con
annoverare tra i prelati della Sede essa andò all'ospedale, al conserva-
apostolica, quindi osservando che torio ed alle olHclne etc. Ria nel
la pia e virtuosa indole del Denolf recarsi a visitare nella sua residenza
s'impiegava con Ircijueuza ad assi- il commendatoi-e Casali, depose la

stere gl'infermi del grande arcispe- cappa. Nello stesso Diario è descrit-
dale di s. Spirito, nel 1680 lo no- ta la benedizione degli Agnus Dei
minò commendatore, e nel 168G di cera, fatta da Clemente XI alla

lo creò Cardinale, e poi vescovo di conca del Papa. Vestiti di rocchet-


Cesena. Dopo il connnendatore to, mantelletta, e zinale, eranvi i

Deuotf, vanno rammentati Ijandi- : monsignori Casale commendatore di


no Panciatici, che nel 1690 Ales- s. Spirito, e Spinola suo coaclju-
sandro VIII creò Cardinale; Gio: tore. Il nostro Giorgio Spinola lu
Battista Spinola, che Innocenzo XII anche egli creato Cardinale nel i 7 1

nel 1695 decorò della porpora, e da Clemente XI.


monsignor Bernardino Casali pre- ,
Quindi faremo menzione di mon-
cettore di s. Spirito sotto Clemen- signor Zosimo Valignani di Chic-
te XI. Considerando questo Papa li, arcivescovo di Tessalonica, con-
la grave età di 85 a imi del Caba- sultore del s. odlzio, e commend.i-
li, gli diede in coacljutore Giorgio lore ; cos'i di Pietro de Carolis ro-
Spinola, stretto parente di Giambat- mano arcivescovo di Trajanopoli ,

tista Spinola Cardinale di Clemen- commendatore sotto Benedetto XI 11,


te XII, e di Girolamo Spinola Car- e Clemente XII. Questo Ponte-
dinale di Clemente XIII. Si ledile
00 fice neir anno lySi creò Car-
pertanto in un Diario mss. che ai tlinale Sinibaldo Doria genovese,
i5 luglio 1706, Clemente XI die- già commendatore di s. Spirito, e
de a monsignor Casali per coaclju- maestro di camera d'Innocenzo XllI,
tore il detto Giorgio con libera e , e dello slesso Clemente XII. Que-
ampia facoltà di esercitare tal cari- sti fece commendatore Antonio Ma-

ca come vero precettore, per cui ria Pallavicino di Cremona, arcive-


gli pose la mantelletta colla croce scovo di Lepanto, che altri chiama-
di tela, la croce d' oro col cordon- no Lazzaro Opizio arcivescovo di
cnio nero, e il connnendatore coad- Tebe. Volendo dipoi premiarne i

julure emise nelle mani dello sles- menti, Benedetlo XiV lo avvisò
76 COM COM
che andava ad innalzarlo al Cardi- era divenuto commendatore di s.

nalato, ma egli ricusandosi costan- Spirito; gli diede per successore Ip-
temente di accettare la dignità, il polito Antonio Vincenti Mareri di
Pontefice nel concistoro de' 9 set- Rieti, promovendolo da ponente di
tembre 1 743, in cui fece la prima consulla, e nel 1 798 fece Cardi-
nromoziojie di ventisette Cardinali, nale. luogo nominò com-
In suo
lungamente encomiò la modestia, mendatore Francesco Albizj di Ce-
ed eroica umiltà del prelato che , sena. Questi morì nel 1796, e il
dipoi fece patriarca di Antiochia ; Diario di Roma num. 2206, di
e il quale mori con questa dignità, quell'anno, ci dà la descrizione del-
e cou quella di commendatore nel la pompa funerale, ed esequie che
1749 t''^"'i' 76. Benedetto XIV gli si celebrarono, essendo stato e-
gli diede per successore Gio: Otta- sposto con abiti diaconali , avente
vio BuFalini di Città di Castello go- da un lato la mitra, e il pastora-
vernatore di Loreto, che dipoi spe- le di commendatore di s. Spirilo,
dì nunzio degli svizzeri ,
quindi Cle- ed a'piedi cappa come caiitmico
la
mente XIII lo fece maggiordomo, di s. Pietro. Lo stesso Pio VI fe-
e nel 1766 creò Cardinale. Il Dia- ce perciò commendatore, Giovanni
rio di Roma, num. 5853 del i755, Castiglioni d' Ischia, che Pio VII nei
riporta la descrizione delle formali- i8o3 pubblicò Cardinalvi di s. Chie-
tà usate da Benedetto XIV nel da- sa. Dopo un interregno Pio VII ,

re la Croce di commendatore di nel suo glorioso ritorno in Roma


s. Spirito, ad Antonio Maria Erba fece commendatore, nell'anno 18 14,
Odescalchi milanese che aveva fat- Antonio Palletta di Caldelora, che
to successore del Bufalini. Clemente nel 18 16 promosse ad uditore ge-
XI II, 1759, creò Cardinale il
nel nerale della camera e in sua ve- ,

detto monsignor Erba, non che Giu- ce nominò al commendatorato Er-


seppe Maria Castelli milanese, che cole Dandini romano, promovendo-
nel commendatorato era successo lo in uno al Pallotta al Cardinalato
al precedente. Quindi avendo no- nel 1823. Ne fece poi successore
minato commendatore Ludovico Ca- Ludovico Gazzoli di Terni, che Leo-
lini bresciano, a'26 settembre 1766, ne XII trasferì alla presidenza della
10 annoverò poi al sagro Collegio. Comarca di Roma, dalla qual carica
11 numero 77^5 At\ Diario di Ro- il regnante Pontefice lo aggregò al
ma 1767, riporta la descrizio-
del sagro Collegio nel i83i. Presente-
ne delle cerimonie , colle quali il niente è commendatore dell' Ordi-
Cardinal Calini restituì a Clemente ne, ed arcispedale di s. Spirito in
XIII la croce commendatorale, che Sassia monsignor Antonio Cioja ro-
il Papa inipose al novello commen- mano, il quale si distingue .per ele-
datore monsig. Giovanni Potenzia- vati talenti, e nobili prerogative.
ni di Rieti, il quale prestò il so- Sotto di lui luogo fece il
il pio
lito giuramento per l'esalta e zelan- grandioso acquisto della Mesola, bor-
te amministrazione della cospicua go e tenuta vastissima^ posta nel-
carica. la legazione di Ferrara, che già Pio
Dipoi Pio VI nel 1778 creò Car- VI avea acquistato per la camera
dmale Romualdo Guidi di Cesena, ApostoHca, dall' imperiai casa d'Au-
che da segretario del buongoverno stria.
COM COM 77
Prerogative, distinzioni, e privilegi e cammini, e si conosce comune-
de' Commendatori di s. Spirilo mente sotto il nome di manziana.,
in Sassia di Roma , come gran sebbene la maggiore escavazionc
maestro dell' Ordine, abbate di oggi si operi nel territorio di Ca-
Monte Romano, e barone della sale. Questo feudo contiene circa

Manziana. mille e duecento popolani.


III. Facoltà di esentare le projet-

I. La giurisdizione spirituale, e te del conservatorio di Roma dal-


temporale del castello di Monte Ro- l'obbligo delle pubblicazioni , allor-

mano, e suoi annessi, per concessio- ché queste si collocano in matri-


ne di Calisto III, come da bolla monio, come da rescritto di Clemen-
spedita nel i456, confermata con te Vili, de'6 maggio i595.
bolla di Sisto IV data nel i^'ji, IV. Facoltà di amministrare, o
e con breve di Alessandro VII dei fare amministrare da qualsivoglia
i8 luglio 1664, il quale ingiunse vescovo il sagramento della Cresi-
l'ampliazione dei castello col cam- ma ai fanciulli projetti della pia ca-
biamento del nome, cioè di Castello sa di s. come da breve di
Spirito,
Alessandrino. Nel prezioso ed im- Nicolò IV, dato in marzo 1290.
portantissimo archivio della pia ca- V. Simile facoltà in ordine agli

sa di s. Spirito, esistono numerosi do- infermi dell' arcispedale ,


per breve
cumenti comprovanti l'esercizio del- di Benedetto XIV de' 12 gennaio
la giurisdizione s\ temporale, che 1741-
spirituale senza interruzione, conti- VI. Facoltà di conferire ai ca-
nuata dal 1456 sino al presente. nonici di s. Spirito la prima ton-
Il feudo di Monte Romano è sura, e gli ordini minori, come da
un borgo della delegazione di Civi- bolla d' Innocenzo III data nel
tavecchia, situato sopra una collina, 1 2o4 ; e da altra di Sisto IV del
donde scende un torrente ad in- 1477 dal medesimo confermata nel
grossare il Mignone. Fu noto agli 1483 colla bolla Religionis zelus.
antichi questo luogo col nome di VII. Facoltà di spedire le let-

Aria; e contiene circa mille abi- tere dimissorie per qualunque ve-
tanti. scovo, ad oggetto di fare ordinare
II. La giurisdizione baronale del- anche in sacris \ canonici di s. Spi-
la terra di Manziana ed annessi, rito, come da rescritto di Benedet-
esercitata dall'anno 1290 dal pon- to XIV del 1745.
tificato di Nicolò IV, e mantenuta Vili. Facoltà di visitare, e far
sino al presente. visitare tutte le chiese spettanti al-
Il fèudo della Manziana, antica- l'Ordine di s. Spirito, e dovunque
mente chiamato Castello di s. Pupa, esistenti , rese esenti dalla giurisdi-
è una terra della delegazione di Ci- zione vescovile, come da bolla di
vitavecchia, posto all'ovest del lago Bonifacio Vili dell'agosto 1295, e
di Bracciano. Ha
ed uberto- vasto confermata da Sisto IV^ con bolla
so terii torio, in parte abbandonato nel febbraio 1 4B4 , non che dal
alle naturali produzioni. Vi sono breve di Clemente XI, spedito a' 7
cave di pietra resistente al fuoco, agosto 17 r I.

che in gran copia si esporta anche IX. Privilegio d' indossare ed as-
all'estero per costruzione di forni, sumere gli abiti, e le insegne pon-
r3 COM COM
fifìcnli. comp gli nbbnii milrnli. nii- sto IV. confermata da Pio IV colli
cl)P nella cippelln pontificia, com- bolla, Si ad universa.
provato da rescritto della sagra con- XVIT. Facoltà di disporre delle
gregazione de" 19 novenii)re
riti de' rendite dei beneficii, o priorati va-
1(567; e confermato da Clemenic caiiii rimossa la camera degli spo-
JX a' 19 dicemlire 1667. gli, come da bolla di Sisto IV del
X. Facoltà di affittare ])eni del- i 1473, confermata con breve de'
l' ospedale anclie ad nn dodicennio. marzo «749 da Benedetto XIV.
e di rinnovare l'enfìtensi, come da XVIII. Giurisdizione amministra-
rescritto di Benedetto XIV, de' 28 tiva dell' ospedale dei dementi, ac-
novembre 1752. cordata al commendatore di s. Spi-
XI. Facoltà di nominare uno, o rito, allorché tale ospedale fu tras-
più canonici in arcliivisti della pia ferito dall' antico in piazza Colon-
casa colla prerogativa del notaria- na, nelle case di s. Spirito, ove at-
to, come da ])reve di Urbano VIH tualmente si trova stabilito, come
dei 28 novembre i636. da' pontificii chirografi de' 4 otto-
XII. Facoltà di concedere in ado- ])re 1720 di Benedetto XIII, e dei
zione i projelti, e le piojettc, non 18 agosto 1781 di Clemente XH.
che ad arti i primi, ed a tempo Finalmente aggiungeremo, che il
nubile le seconde , senza bisogno commendatore di s. Spirito, quan-
d'interposizione di decreto del giu- do non è regolare , cioè di quegli
dice, e di altre solennità, come da Ordini cui è vietato il colore vio-
moto-proprio di Benedetto XIV dei laceo, veste da prelato in abito
2 1 dicembre 749- i paonazzo, e rocchetto. Al sinistro
XIII. Facoltà di potere aggrega- lato della mantelletta, e sul petto,
re all'insigne ed antichissima arci- usa la croce con doppie aste , che
confraternila di s. Spirito altre con- dicesi dal Bonanni doppia bifoica-
baternite colla partecipazione delle ta, di tela bianca ed al collo tie- ;

stesse indulgenze concesse alla me- ne appesa ad un cordone violaceo


desima arciconfraternita. frammisto ad oro con suo fiocco,
XIV. Facoltà di accordare la la croce d oro di .smalto bianco
matricola chirurgica ai decorati del- pure doppia biforcata, e sovrastata
la medaglia di oro nel concorso di ria Juia colomba ragr^iante, figura
anatomia pratica, dopo però com- dello Spirito Santo: la qual croce
pito il triennio del sostitulato, co- gli viene conlerifa dal Papa colle
me da breve di Pio VI degli 8 ago- Promosso il
solennità, che diremo.
sto 1780. pielato commendatore ad altra ca-
XV. Facoltà di concedere la li- rica più cospicua, o al Cardinalato,
cenza di portare armi , come li- perde 1' uso della croce dell' Ordi-
sulta da rescritto di Sisto V, dei ne ed allorché il commendatoi-e
;

24 novembre i588. veste l'abito nero ossia corto, detto


XVI. Facoltà di conferire ai ca- di abbate, alle asole del vestito
nonici dell'Ordine di s. Spirito i porta appesa la croce d' oro smal-
priorati, le cappellanie, e bene- tata più piccola della descritta. In
ficii regolari dello stesso Ordine, in tutte le .solennità maggiori, il com-
qualsivoglia luogo esistenti, a tenoi'c mendatore assiste alle sagre funzioni
della bolla, El si ex debito di Si- mi coro della chiesa di s. Spirito, ik4
COM COM 79
<uo seggio, in cappa di snin pnonnzza prende mano. Senza dire di al-
la

sciolla, essendo nell' inverno Oxlera- tre prerogative, e preeminenze del


fa di armeliini. Sul sciogliere la cap- commendatore di s. Spirito, egli
pa in Roma segno di ginrisdi/ione, si come prelato fu uno di quelli consi-
tratta nel volume Vili
91 ,
pag. derati commensali, e famigliari del
del Dizionario. Nella cappella pon- sommo Pontefice, e finché a questi il

tificia egualmente il commendato- palazzo apostolico diede la quoti-


re di s. Spirito usa la stessa cap- diana parte di pane e vino, sem-
pa, e quando nella detta cappella pre la ricevette. Finalmente questo
assume i sagri paramenti, essi con- prelato nella sua arme gentilizia
sistono nell'amitto, nel piviale di inquarta quella dell' arcispedale, che
damasco con trine d'oro, essendo consiste nello Spiiito Santo raggian-
il damasco del colore corrente e , te, e nella croce doppia.
nella mitra di tela bianca, il tutto
come gli abbati regolari mitrati. Ceiinioniale col quale il sommo
Sopra di questi il commendatore Pontefice^ dopo aver dichiaralo
siede nella cappella, cioè appresso il Commendatore di s. Spirito,
i vescovi non assistenti al soglio impone a lui la mantelletta colla-
ma dopo l'archimandrita di Messi- croce doppia biforcata, e quindi
na quando vi è. Tale regola di posto al collo quella d' oro smaltata :
si tiene pure nelle procesNÌoni, ed al- e descrizione del possesso die il
tre Rmzioiii dc-lle Cappelle Pontifi- Commendatore prende di sua ri-
cie ij^'edi), al quale articolo è de- spettabile carica, della chiesa, ed
scrittoquanto appartiene al com- annessi.
mendatore, in tutte le sagre fun-
zioni. La carica di commendatore è
JVel pontificato di Clemente XIII amovibile ad Ponti/iris nutinn. Pri-
insorse questione di precedenza tra ma, come si è veduto dall' elenco
monsignor Castelli commendatore dei gran maestri, precettori, o com-
di s. Spirito, e monsignor decano mendatori dell' Ordine ed arcispe-
della rota in ordine al posto da dale di s. Spirito, essi erano eletti

occuparsi nelle congregazioni dei dai canonici regolari del mede-


consultori del santo utìizio. Dal simo Ordine, i quali in molte bol-
commendatore fu provato, che il le vengono chiamati fra-
pontificie
gran maestro dell' Ordine regolare ti. Ma dopo che Eugenio IV avo-
di s. Spirito aveva sempre avuto cò a sé questa dignità, essa non fu
la precedenza sopra il generale dei più conferita ad uno de' canonici,
domenicani, come di Ordine men- ma alcuna volta a distinti rehgiosi
dicante ; e siccome il generale do- di altri Ordini, e sempre poi ai
menicano nelle congregazioni del primari prelati della santa Sede, cui
santo uffizio ha la precedenza so- è immediatamente soggetto, e di-
pra qualunque uditore di iota, co- pendente, con precedenza ai supe-
sì a fortiori il commendatore di riori generali degli Ordini mendi-
s. Spirito deve precedere all'udito- canti, come meglio può vedere
si

re di rota, perchè a questo prece- presso gli autori, che hanno scrit-
de il generale de' domenicani , sul to sull'argomento, e principalmente
quale il medesimo commendatore presso il canonico Pietro Saulnier,
8o COAl COM
nella Dixsertatìo De copile sacri ntiflossioni. si reiM a baciare il piede
Ordiìiis s. Spinili.'!, Lugduni apud del Pontefice, e resta genuflesso a-
Giiill. Barbier. 1649. vanti a lui. Allora il detto secondo
Seguita la nomina del nuovo cerimoniere gli leva la mantelletta
commendatore di s. Spinto, per che indossava, ed il primo porge
mezzo di biglietto, che il Cardinal al Papa quella colla croce sopra,
segretario degli affari interni fa in ed il Pontefice la mette al com-
nome del Papa, il commendatore mendatore, ponendogli prima il roc-
si procura la spedizione del corri- chetto se non l'aveva. Indi lo stes-
spondente breve apostolico. Ricevuto so primo cerimoniere consegna al
che lo abbia, il consegna a mon- Pontefice la croce d' oro smaltata,
signor prefetto delle cerimonie per pendente dal cordone abbaziale, cro-
r attestato, e poi col medesimo re- ce che al Papa aveva già restitui-
sta d' accordo pel possesso, che il to il precedente commendatore , e
cerimoniere stabilisce col prelato la impone al collo del nuovo dopo
maestro di camera, secondo la pre- averla baciata, e fatta ad esso ba-
scrizione del Pontefice; avendolo ciare, pronunciando queste paro-
già particolarmente ringraziato. Nel le : Eslo praeceptor generalis Or-
giorno combinato pel ricevimento dinis S. Spiritns : In nomine Pa-
della croce, e successivo possesso, il tris Fila -^ et Spiritns Sancii
•»!«• et
commendatore in abili prelatizii si -t|f Amen, facendo tre volte il segno
reca nelle pontificie anticamere, cioè della benedizione. In questo punto
in rocchetto, e mantelletta. Un di i cerimonieri pongono tra il Papa,
lui domestico porta un'altra man- e il commendatore uno sgabello
telletta violacea, colla croce doppia con sopra il libro degli evangeli, e
biforcata di tela bianca, cucita sul la seguente forinola di giuramento,
petto dalla parte sinistra, la qual che il commendatore legge: " Ego
mantelletta si consegna ai camerie- .'> N. N. Praeceptor s. Spiritus pro-
ri Papa, ovvero
segreti del due ^ » mitto, et juro Sauctitati vestrae,
maestri delle cerimonie pontifìcie, " ofìicium mihi commissum bene,
che dovranno assistere alla funzio- " et fìdeliter exercere, et omnia e-
ne ; e qualora non avesse il nuo- •' jus jura, et bona conservare, de-
vo commendatore il rocchetto, il -•' fendere, et augere. Sic me Deus
detto domestico deve portarlo, e •' adjuvet, et haec sancta Dei E-
consegnarlo ai mentovati, i quali » vangelia ". Dicendo queste ulti-
poi lo danno al Pontefice per l'im- me parole, il commendatore po-
posizione. ne ambe le mani sull' immagine del
11 Papa vestito di mezzetta, e Crocifisso del libro degli evangeli,
rocchetto, sedente nella sua sedia, quindi lo bacia, come pure bacia il

riceve il commendatore nella ca- piede del Papa. Si alza quindi il com-
mera di udienza privata, assistito ai mendatore, e pronunzia un breve
lati dai maggiordomo, e
prelati, ringraziamento, cui il Pontefice ri-

maestro di camera. Il secondo mae- sponde analogamente; indi il Com-


stro di cerimonie lo annunzia nel- mendatore gli bacia di nuovo il

r entrare, con queste parole: mon- piede, e se ne parte qualora non


signor Cominendalore di s. Spirito. resti all' udienza, facendogli spal-
il pielato, fatte le consuete tre ge- liera gli svizzeri nell' uscire dal-
COM COM 8i
la sala pontifìcia porla , e dalla no, coperto di velo, dal priore del-
•rande del palazzo. Avanti però di la chiesa, insieme agli anziani. Si

partire da questo, visita il Cardi- alza il commendatore, prende l'in-

nal nipote del Papa, se vi è, il Car- censo dalla navicella sostenuta dal
dinal segretario di stato, i Cardi- priore, lo pone nell' incensiere o
nali palatini, ed al più presto "vi- turibolo, lo benedice, e prenden-
sita pure di poi il Cardinal deca- do dal priore stesso l' aspersorio
no, tutti gli altri Cardinali, ed al- coir acqua santa, prima asperge se,
tri personaggi, giusta il costume. A poi gli astanti. Ciò fatto, il priore
pie delle scale dei palazzo aposto- incensa tre volte il commendatore,
lico, commendatore trova a sua
il e mentre i cantori incominciano i

disposizione una carrozza palatina seguenti versetti, due a i canonici


detta frullone, con due Bussolanti due seguiti dal commendatore, e
{^r'edi), in abito (e prima dne'Ca- dagli altri vanno all' altare mag-
merieri extra, de' quali si parla al giore. Ecco versetti i :

citato articolo perchè dal regnante w Ecce Praeceptor magnus, qui in


Papa furono uniti ai bussolanti, e gli « diebus suis placuit Deo, jure-
antichi cerimoniali aggiungevano ai >y jurando illum Dominu;;fecit

Camerieri, e ad altri della curia, » plebem suam ".


crescere in
et aliis de Curia), i quali ascendo- )> Fidelis namque, et prudens di-
no col prelato nel frullone, sedendo » spensator in magni patris fa-
<>ssi dalla parte dei cavalli. Agli spor- " miliae domo constitutus erat,
telli della carrozza incedono due » ut conservis suis mensuram
parafrenieri pontificii in abito, come -•' tritici erogai-et prò salute, et
in abito è il cocchiere; col seguito del- 55 augmento gregis sibi commis-
la carrozza del commendatore, colle 55 si cura pervigili sollicitns erat".

sue cappe nere dentro, e i servitori 55 Ut conservis suis mensuram tri-

colle livree di gala a piedi. In que- » tici erogaret etc. ".

sto modo il commendatore è ac- Rimanendo la processione dei ca-


compagnato per ordine del Papa, nonici e chierici all' altare mag-
alla chiesa di s. Spirito. Ivi trova giore , il precettore o commenda-
i canonici regolari dell' Ordine ad tore, fatta genuflessione al ss. Sa-
attenderlo in mezzo alla chiesa, col- gramento, si reca in sagrestia, ove
la croce astata, in cotta e mezzet- dopo breve orazione all'altare del-
ta paonazza, orlata di seta rossa, le reliquie, si alza, e si pone a se-
ornata della croce di lino doppia dere sulla predella dell'altare dal-
biforcata , insieme ai chierici, e can- la parte del vangelo. Indi viene
tori disposti per ordine. Il priore consegnato al priore l' apostolico
dei canonici, e i più anziani incon- breve della precettoria conferita al
trano il commendatore sulla por- prelato commendatore, che passan-
ta, avendo il priore assunto il pi- dolo al segretario o notaro dell'Or-
Prima di entrare
viale. in chiesa il dine, questi lo legge ad alta voce,
commendatore depone la mantel- e poscia attesta del possesso preso,
letta, e prende la cappa, indi quasi colla legale sua sottoscrizione. Dal-
sulla porta si prostra sul tappeto a la sagrestia il commendatore fa ri-
lai effetto ivi posto con cuscino, e torno all' altare maggiore, si pro-
bacia la ci'oce presentatagli su cusci- stra sul tappeto e cuscino all'ultimo
voi.. XV. 6
82 COM COM
gradino, e resta in tal posizione, R. Et renovabis faciem terrnc
mentre il priore, essendo tulli ge-
nuflessi, intona le seguenti orazioni: Oremus.
Veni Creator Spiritus ". Ter-
-•>

minato il canto di questo inno, di- » Deus, qui corda fidelium San
Spiritus etc.
"
ce i seguenti versetti, cui rispon- eli

dono i cantori : Finita l'orazione, precedendo i

"^. Salvum fac servum tuum, canonici, entrano in coro, dove il

Domine. commendatore assidendosi al suo


R. Deus meus, sperantem in te. seggio, dà loro l'amplesso, e li esor-
"^/. Mille ci, Domine, auxiliuni ta ad esercitare con carila e zelo
de Sanclo. eia custodia de' poveri,
l'ospilalilrì,

Bj. Et de Sion luere eum.


così all'ubbidienza, che alla riveren-

'^. Kilnl profìciat inimicus in eo. za ^'erso il divin cullo. Termina-


T^. Et filius iniquitatis non ap- to il discorso, il quale può non
ponat nocerc ei. farsi, e prestata l'ubbidienza dai ca-
^. Domine , exaudi orationem nonici, tulli si alzano, e fanno ri-
meam. torno all'altare maggiore, dove il
J{. Et clamor meus ad te veniat. precettore o commendatore genu-
"^ \ Dominus vobiscum. flette, e il priore intona l'inno Tt

R. Et cum spiritu tuo. Deuni laudamiis, e mentie i canto-


ri lo proseguono, tulli disposti per
Oremus ordine vanno all' ospedale grande
degli infermi, e giunti all'aliare del
» Omnipolens sempiterne Deus, ss. Sagramento, e terminalo il dello
}> qui facis mirabilia magna solus, inno, ilcommendatore bacia l'al-
» protende super hunc famulum tare, e detto Domiims \'ohiscinn,
» tuum N. N. et cunclas congre- dice quindi 1' Oremus Actiones no-
« gationes illi commissas spiritum stras. Terminala la quale, tutti di-
» gratiae salutaris, et ut in verita- scendono dall'altare, e il commen-
»5 te tibi placcai, perpetuum ei ro- datore, in mezzo ai due canonici
» rem tuae benedictionis infunde. più anziani, e al canonico maestro
w PerChristumDominum nostrum. di casa, si reca al conservatorio
» Amen. delle donzelle, dalle quali nell'in-
Dopo tale orazione, il priore de- terno della chiesa è ricevuto, ed
pone il piviale, il commendatore si ivi gli viene baciato da esse il lem-
alza,ascende all'altare, lo bacia in bo delle vesti. Può allora il com-

mezzo, quindi rivolgendosi al popo- mendatore visitare , o una parte


lo resta in piedi finché i cantori del conservatorio, o tutto, ed inter-
per tre volte abbiano cantata l'an- rogare la superiora, o altre donzel-
tifona : » Non vos relinquam or- le su ciò che loro possa abbisogna-
» plianos. " Allora il commenda- re; può anche fare un discorso se
tore, fatta riverenza all' altare, si gli piacerà risguardanle il bene
reca a cornu epis tolde, a recitare della religione, l' educazione, e la
le seguenti orazioni: disciplina delle donzelle.
^. Emittc spiritum tuum, et Per altre notizie sui commen-
creabuntur. datori, canonici, ed apostolico arci-
COM COM 83
^notlalc tli s. Spirito ili Sassia, si dita. Poscia, come abilissimo in af-
possono consullare le seguenti ope- fari di alta importanza, nel i.'i'iG

re pubblicate colla slampa : Tran- ebbe dal medesimo Paolo IV la nini-


sunipltini pri\'ilcgioinin hoynlalis ziatura al senato veneto; e nel \^Cm
Sancii Spirita.'! in Saxin de Urhcj da Pio IV fu trasferito a quella
Regiila sacri Ordinis a. Spiritus in presso Ferdinando Cesare, perchè'
Saxin, Lugduni i547?* ^cgida sa- spedisse al concilio generale di Tren-
cri Ordinis sanati Spiritus in Sa- to i prelati dell' Alemagna. Interven-
xia, Romae i564. Fr. Pietro Saui- ne al congresso di Naumburgh,
nier francese, professo del medesimo tenuto dai protestanti, e trattò di
Ordine nella casa di R.oma, oltre la affari gravi risguardanti la reli-
succitata Disscrtatio, ha dato:
ci gione coir elettore di Erandem-
Trattato del sagro Ordine di s. burgo ed altri principi aleman-
Spirito detto in Saxia di Roma, ni non potè però trovarsi co! re
;

in cui si discorre della sua fonda- di Danimarca, né con quello di Sve-


zione, regole, e voti, e in particola- zia, poiché gli fecero dire che non
rità delquarto voto che è della ca- lo avrebbero accolto. Tornato a
rità verso i poveri infermi, Roma Trento, legati del concilio lo spe-
i

1662. Regole da osservarsi nel- dirono ad inchinare il detto Ferdi-


l'arcispedale di s. Spirito in Sas- nando re de' romani ; dipoi nel
sia, Pioma i654- I canonici di s. i563 andò nunzio al re Sigismon-
Spirito hanno: Officia propria San- do, presso il quale giovò d' assai i

ctorum prò canonicis Reg. Orci. gesuiti, che furono ammessi nella
s. Spiritus s. Mariae in Saxia Ur- Polonia, ed ebbero il governo del-
bis Romae. l' università di Vilna. Frattanto Pio

COMMENDONE Gianfrancesco, IV, ad istanza del proprio nipote


Cardinale. Gianfrancesco Commen- s. Carlo Borromeo, lo promosse alla

done, nobile veneto, nato nel i5ii, sacra porpora col titolo presbiterale
era uomo grande per eccellenza di di s. Ciriaco, a' 12 marzo del i^GlI.
ingegno e letteratura. Per alcuni e- Indi passò per ordine <li s. Pio V
pigrammi ingegnosi in lode della in Ausburgh, per la elezione di
villa di Giulio III, ^n dallo stesso IMassimiliano II già re de' romani
accolto tra i suoi familiari, e nel impero, ed a promuover la os-
all'

i553 divenne datario del Cardinal servanza de' decreti tridentini. Tor-
Dandino. Dipoi penetrò nell' In- nato in Roma dipoi venne deputa-
ghilterra a conoscervi lo stato del- to alla ispezione delle strade, dei
la religione, e degli affari civili fiumi , e Tevere
del porto del ;

della regina INIaria, ove ricevè la quindi passò a Vienna a rimuover


sua obbedienza alla santa Sede, e l'imperatore dall'accordare la con-
ia domanda dell' assoluzione dalle fessione Augustana ai due circoli
censure.In questo impegno riuscì dell' arciducato d'x\ustria , che calo-
con molta soddisfazione del Ponte- rosamente la richiedevano. Tornò di
fice, e del sagio Collegio; perlochè nuovo a Vienna ed in Polonia ad
Paolo IV lo fece suo segretario, lo unir quei due sovrani contro il
elesse vescovo di Zante e Cefa- turco; e morto Sigismondo si trat-
lonia, conferendogli pure un bene- tenne fino alla elezione del nuovo
fizio a Verona di '5oo scudi di ren- le caduta sopra Errico di Angiò ,
84 COM COM
iVatello di Carlo IX re di Francia. RIATO DELLE anticuita' Romaite.
Da ultimo più glorioso che vecchio, Quantunque in ogni tempo i Roma-
mori a Padova nel i584 di sessan- ni Pontefici tutelassero la conserva-
tadue anni, e diciannove di Car- zione degli antichi edifizi, e monu-
dinalato, e fu sepolto in chiesa ai menti di Roma (Vedi) , siccome
cappuccini. Fu presente al solo con- ne rendono testimonianza tutti gli

clave di Gregorio XIIl, poiché analoghi e relativi articoli del Di-


quando fu eletto s. Pio V era oc- zionario , sia delle loro biogra-
cupato nella legazione di Polonia. fie, che quelli principalmente , i

La vita |di questo grande uomo, quali riguardano i tanti, ed im-


imo de' più rinomati del suo seco- portantissimi suoi edifizi ed avan-
lo, per talenti, eloquenza, e sperien- zi della romana grandezza tutta- ,

7.a, fu scritta in purissimo latino da volta sino al XV secolo si mancò


monsignor Antonmaria Oraziani, di una speciale provvidenza. Per
vescovo d'America, stampata in e sì utile e decorosa conservazione Pa-
Parigi nel 1669, della quale mon- pa Pio II, nel i462j emanò partico-
signor Flecliier, sotto il finto no- lari disposizioni, dalle quali si ri-

me di Roggiero Ahakia, fece un'ec- leva, ch'egli a ciò era mosso dal-
cellente traduzione in francese, che l'esempio dei Pontefici suoi prede-
fu pubblicata pel Cramoisy in Pa- cessori. Quindi simili provvidenze
rigi nel 167 1, e poi in Lione nel furono rinnovate da Sisto IV nel
1 70:!. 474- come si può vedere nello Sla-
I

'

COMMISSARI APOSTOLICI. Com- luto di Roma dell'edizione del i636


missario in generale è quegli, che a pag. 667, e 668, dove sono ri-

è commesso, o delegato per qualche portate. Questo Pontefice del seco-


funzione ed affare particolare, e in lo XVimitò Nicolò V, che fiorì
alcuni Ordini religiosi significa quel- nel medesimo, in ornare, abbellire,
la persona, alla quale dal superiore ed ingrandire la città di Roma; an-
maggiore è affidato l'incarico di ter- zi, per servirci delle parole di un
minare le differenze, che nascono grave scrittore, diremo che Sisto ,

nei conventi, e monisteri. 1 Com- IV è uno de'Pontetìci più beneme-


missari apostolici poi sono quelli riti della città; e che colle pietre
deputati dal sommo Pontefice in delle marmoree iscrizioni, le quali
qualche parte, o per alcun aliare di ni questa furono erette in suo ono-
rilievo. Gli antichi Commissari a- re, si potrebbe erigere un vasto edi-
postolici erano ecclesiastici, i quali fizio.

giudicavano l'appello delle senten- Tuttavolta il primo Pontefice ,

ze degli ufiìziali primarii , e Papa che deputasse una speciale persona


Bonifacio Vili comandò ch'essi do- perchè vegliasse sopra gli antichi
vessero essere costituiti in (hgnità, edifizi monumenti, fu l'immorta-
e
o essere canonici di qualche chiesa le Leone X, che diede nome di
principale; locchè fu pure confer- aureo al suo secolo. Egli pertanto
mato dal concilio di Trento. Ma affidò sì nobile cura al sommo fra
di questo argomento meglio si par- i pittori, Raffaele da Urbino, come
la ali articolo Commissione, o Com- quegli che essendo perito in archi-
mi ssionì (Vedi). tettura, ed in ogni arte, avea gran-
COMMISSARIO, e COMMISSA- demente studialo sugli antichi mo-
COM COM 8^
numenti. Il breve apostolico di- missario delle antichità romane, vi

retto a quell'insigne artefice porta ebbe sino d'allora quella di accom-


la data del i5i5. Tra le altre cose pagnare come antiquario della cor-
ki dice in esso: « Praeterea quoniam te Pontificia i sovrani, che si recas-
M certus factus sum multum anti- sero in Roma. Di fatti toccò al Ma-
» qui marmoris et saxi literis mo- netti di coprire tale ufficio con l'im-
» numentisque incisi teme- peratore Carlo V; la qual cosa non
»j re secari ita ut inscriptiones abo- si volle taciuta nella sua iscrizione
w leantur ; mando omnibus qui sepolcrale, ch'è nella chiesa di s.

» caedendi marmoris artem Romae Maria sopra Minerva, ove si legge:


« exercent, ut sine tuo jussu aut .... Caroluni V
Romani venienteni
» permissu lapidem uUum inscri- excipiens, velerum monumenta su-
»> ptum caedere secare ne audeant spicientem ronianae virtutis admo-
w etc". Questo breve fu scritto dal nuit. A
dimostrare in che conto a-
Bembo, e si legge nelle opere di vesse l'illustre antiquario il Ponte-
lui_, della edizione di Venezia del fice Paolo III, basterà qui il licor-
1729 nel tomo IV, lit. IX, n. 14. dare, che servissi dell' opera di
Questa deputazione però non durò lui nelle mandan-
cose più ardue,
lungo tempo, e forse fini con lo dolo ancora come straordinario am-
stesso Raffaele, e le calamità e i suc- basciatore ai re di Francia, di Sco-
cessivi travagli massime
, del pon- zia,e d'Inghilterra, non che al se-
tificato di Clemente VII, lasciaro- nato veneto.
no le cose senza nuovi provvedi- Sembra, che dopo questo primo
menti. commissario delle antichità roma-
Elevato al pontificato nel i534 ne, rimanesse l'ufficio vacante, finché
con gran giubilo de'Romani il loro Paolo IV nominò ad esso con suo mo-
concittadino Paolo III come uno , to-proprio del 1 556, Mario Frangi-
de' più cospicui soci della celebre pane, eh' è il secondo commissario,
accademia delle antichità, volle da- del quale si abbia memoria. Pio
re subilo stabile ordine alla con- IV successore di lui, desideroso di
servazione di ogni specie di anti- proteggere anche più efficacemente
chi monumenti. Creò pertanto con le cose antiche, con moto-proprio
apposito moto-proprio il nuovo uf- degli I Ii562, nominò com-
luglio
ficio del Commissario delle antida- missari conservatori di esse due Car-
ta, dandogli estesissima facoltà , e dinali, cioè il celebre Marc' Antonio
grandi onori, e preeminenze, con ti- Amulio, ed Alfonso Gesualdo, poi
tolo di famigliare, e segretario del decano del sagro Collegio. Nei suc-
Pontefice. Prescelse poi a tal cari- cessivi pontificati si tornò per altro
ca uno de'piìi colti e pronti inge- ad eleggere nuovamente in commis-
gni del floridissimo secolo XVI, sario delle antichità un illustre cit-
qual fu Latino Giovenale Manetti. tadino romano e perchè avesse più
;

Il breve di questa nomina è del agevole modo ad eseguire quanto


28 novembre 1534? e lo pubblicò a lui era commesso, cumulò anco-
il dotto monsignor Gaetano Marini ra le funzioni già divise di antiqua-
nel tomo II degli archiatri Ponti' rio dell' inclito popolo romano. In
fidi, appendice n. XCVI. Fra le processo di tempo, sebbene i so-
molte attribuzioni assegnate al cora- vrani Pontefici riservassero sempre
86 COM co:\i
«;sdusivamenlc a sé soli la collazio- medesimi, per le antichità, e orna-
ne, e disposizione di questo ulllcio, lo di Roma, con altri docuinenli.
divenne il comniissaiio delle anti- Volendo poi far menzione ili al-
cliilìi uno dei magistrati addetti cuno dei tanti illustri, e dotti an-
speciaitnente al Cardinal Camerlcn- tiquarii, che si distinsero in questo
^•o di santa romana Chiesa (Vedi), nobile incarico, e che pubblicarono
cioè quando al camerlengato si as- opere in argomento, ricorderemo il
segnò la tutela dei monumenti di cav. Paolo Alessandro Maffei ; Ri-
antichità ed arte. Le attribuzioni dolfino de' marchesi Venuti, e l'in-
sotto questo nuovo aspetto, venne- signe archeologo Gio.Winchelmann.
ro stabilite dal Cardinal camerlen- Si può poi asserire che il successo-
go Silvio Valenti, con l' editto dei re Gio. Maria Visconti, recasse il
5 gennaio lySo. Laonde, nelle no- commissariato al massimo splen-
tizie annuali di Roma al titolo Bel- dore; dappoiché secondando egli,
la arti ed antichità, e nell'indice e promovendo magnanimi pen-
i

si legge che il
all'articolo Commissioni, sieri di Clemente XIV, e di Pio
commissario delle antichità romane VI, adunò in Vaticano l'incompa-
è consigliere della commissione ge- rabile Museo Pio-Clementino, for-
nerale per la conservazione de' mo- malo tutto di monumenti da lui
numenti antichi, per gli acquisti di acquistati, e procurali, o discoperti
oggetti di antichità, ed ornamento negli scavi, che per ogni dove pro-
dei pontificii Musei di Roma [Ve- mosse, e riuscirono felici ed uber-
di), e pinacoteche di essi, e per le tosi alla villa Adriana, in Otricoli,
altre dipendenze di belle arti; com- a Tivoli, a Castronovo, e in più
missione, la quale è consultiva del luoghi di Roma medesima, sempre
camerlengato, che Pio VII istituì ferace di preziosi avanzi di splen-
con legge dei 7 aprile dell' anno didezza, e magnificenza.
1820. Nello stesso luogo viene de- Successe nel commissariato a
scritto il Commissariato delle anti- Gio. Battista, Filippo Aurelio Vis-
chità, composto del commissario, conti suo figlio, che lo assisteva co-
dell' assessore per la pittura, del- me coadiutore sino dai i3 luglio
V assessore per la scoltura, e dell'^*- 1782. Ritenne egli con gran lode,
sislente per t estrazione da Roma e profitto dello stato, il geloso in-
degli oggetti di antichità, e belle ar- carico, sino a che nella mutazione
ti. Su questo argomento va consul- delle cose romane, che fece termi-
tato il dotto avv. Fea, Dei diritti nare col pianto il decorso secolo,
del principato sugli antichi edifizi il generale d. Diego Naselli, coman-
pubblici, sacri, e profani, memoria dante le truppe napoletane, che do-
eh' egli fece stampare in Roma nel po l'eflìmera repubblica tennero Ro-
1806; e principalmente le Anno- ma pel sovrano legittimo, Pon- il

tazioni alla memoria sia {Urliti del tefice Pio VII, in suo luogo nominò
principato sugli antichi edifizi pub- l'avvocato d. Carlo Fea. Questo cele-
blici ec. medesimo autore pub-
, dal bre archeologo dotato di un sommo
anno. Qui si ri-
blicate nello stesso zelo e di molta dottrina, qual si rav-
porta a pag. 24 appendice dei
1 1 visa nelle diverse erudite sue opere,
chirografi di vari sommi Pontefici, S(jstenne con benemerenza il rag-
ed editti pubblicali d' ordine dei guardevole uUizio, nel quale potè
COM COM 87
Ironie primo commissario eletto
il tual commissario ne indossa 1' uni-
J;i Paolo 111, accompagnare anche forme, che è turchina con ricami
esso alla visita degli antichi monu- d'oro, essendogliene stato attribui-
menti un imperatore, cioè Fran- to r uso dal Papa regnante, anche
cesco I d' Austria di gloriosa ri- dopo restituita quella presidenza
cordanza, ospite in Roma dell'im- all' eccellentissimo magistrato roma-
mortale sommo Pontefice Pio VII. no, e resa onoraria nella persona
Dopo la morte del Fea, il Papa del commissario medesimo.
che regna meritamente gli diede COMMISSARIO did s. Offlzio
in successore un individuo di quel- o della Congregazione della s. ro-
la stessa famiglia,avea la quale mana ed imii'ersale Inquisizione.
per due generazioni decorosamente V. Congregazione CARomAtiziA del
sostenuto l' incarico, cioè il cava- s. Offizio, carica che si esercita
liere Pietro Ercole Visconti roma- sempre da uno de'primari maestri
no, che attualmente l'esercita, e dal- dell' Ordine de'predicatori.

lo stesso Ponteficevenne annovera- COMMISSARIO generale della


to Ordine equestre di s. Gre-
all' reverenda Camera Apostolica. V .

gorio Magno. Vacabili, volume VII, pag. i4>


il

La giurisdizione del commissa- e i5, ed il volume Vili p. 219


rio delle antichità Romane fu di- del Dizionario, non che i relativi
minuita da Pio VII colla costitu- articoli. Questa carica si esercita da

zione Post diuturnas del 1800, e un prelato di mantelleltone.


col suo moto-proprio, emanato li COMiAIISSARIO o COMMIS-
6 luglio 1816 sulla pubblica am- SARIATO della s. casa di Lo-
ministrazione. Fu ristretta ulterior- reto. Carica prelatizia, la seconda
mente da Leone XII moto-pro- coi neir ordine delie delegazioni dello
prii del 1824, e del 1827. Venne stato Pontificio. V. Loreto, Santa
poi limitata alle sole cause di con- Casa , e delegati apostolici delle
travvenzione e frodi, a danno del- Provincie dello stato Pontificio.
l'erario, cioè del Rtgolaiìiento or- COMMISSARIO del Conclave.
ganico, e di procedura criminale, Ufìlzio, che si esercita da un avvo-
promulgato li i5 novembre i83i cato concistoriale, nell'erezione del
per ordine dell'odierno Pontefice. conclave, ed in tutto il tempo che
Fu l'abito del commissario delle i Cardinali sono racchiusi nel con-
antichità una veste talare, sulla clave medesimo, per dare un suc-
quale poneva una specie di rubo- cessore al defonto sommo Pontefi-
ne, e liceveva perciò dallacamera ce. Appartiene al Cardinal camer-
capitolina canne quattro di panno lengo di S. R. Chiesa, il deputare a
nero. Sul principio del secolo pas- suo beneplacito il commissario del
sato, s" incominciò a sostituire a ta- conclave, ma deve sceglierlo dal cospi-
le vestiario il così detto abito di cuo collegio degli avvocati concisto-
iiltà. Pio VII, nel i8oi, assegnan- riali, a tenore delle pontificie pre-
do ai diversi corpi artistici e lette- scrizioni, le quali furono confer-
rarii uno speciale uniforme, ne prov- mate colla bolla di Benedetto XIV,
vide anche il commissario. Siccome che incomincia colle parole Inter
però si riuniva a tal carica la pre- conspicnos. Ilmedesimo Cardinal ca-
sidenza del musco capitolino, l' at- merlengo fa questa nomina con for-
88 COM COM
male patente, e riceve dal commis- ognuno fedelmente il proprio uffizio
sario il giuramento di fedeltà ; e nel conclave durante la sede vacan-
mentre il Cardinale fa nell'interno te. Quindi il medesimo segretario
<lel conclave coi Cardinali capi di di camera distribuisce a ciascuno
ordine la visita della clausura in- leanologhe lettere patenti, e riguar-
U-riia, contemporaneamente il com- do al commissario sono considere-
missario fa con rogito la chiusura voli queste espressioni : » Oilicii con-
esterna del medesimo, portandone » eia vis hujusmodi commissarii ,

le chiavi ai nominati Cardinali, che » cum omnibus honoribus, et emo-


poscia ne danno una al marescial- » lumentis, auctoritate, et faculta-
lo del conclave. « te et consuelis ad no-
solitis,

Accaduta pertanto la morte del » strum beneplacitum facimus, con-


sommo Pontefice, il Cardinal ca- " stituimus " Chiudonsi
merlengo spedisce un biglietto d'uf- queste lettere coll'invitare i subal-
ficio ad uno degh avvocati del sagro terni uffiziali del conclave, ad ub-
concistoro, nominandolo commissa- bidire al commissario, e sotto di es-
rio del conclave. Nello stessotempo se il segretario della camera fa
lo invita a porsi di concerto col se- fede del prestato giuramento.
gretario, e cancelliere della R. C. a- Dopo di che il commissario del
postolica, per conseguire le corrispon- conclave stabilisce col sostituto di
denti lettere patenti, ed a stabilire il andare a vedere i lavori del con-
giorno per emettere il giuramento di clave, e il modo col quale si ese-
ubbidienza ed esattezza nel disimpe- guiscono, dovendo egli poi rivedere
gno dell'ufficio, e riceve subito dieci ed approvare i conti degli artisti,
libbre di cera, dalla distribuzione, e delle spese fatte pel conclave
che si defonto Pa-
fa nell'esequie del (jiunto al conclave il commissario
pa, venendogli assegnati per mensi- si riconoscere da tutti gli addet-
fa
le onorario scudi venticinque sin- ti, che interamente dipendono dai
ché dura il conclave. Alla presen- suoi ordini. In seguito il commis-
za dunque di monsignor governato- sario ritorna al conclave a piaci-
re di Roma, come vice-camerlen- mento, ed ha il privilegio di fare
go, del segretario del camerlengato entrare la sua carjozza entro il pa-
nella qualità di sostituto commis- lazzo apostolico dello stesso concla-
sario del conclave, del computista ve, mentre ad altri in tale circo-
generale della camera apostolica, e stanza viene impedito. JVel giorno,
del depositano del monte di pietà, in cui i Cardinali fanno l'ingresso
il commissario del conclave coll'a- in conclave, il commissario col so-
bito di avvocato concistoriale pre- stituto ivi si trovano agli ordini
sta il giuramento nelle mani del del sagro Collegio, visitando tutte le
Cardinal camerlengo sedente in tro- parti sii esterne , che interne : e
no. Allora gli astanti si pongono quando i Cardinali si recano nel-
in ginocchio, ed il segretario del- la cappella, il commissario in abito
la camera apostolica, prendendo la di avvocato concistoi'iale prende ,

parola a nome di monsignor go- luogo tra la prelatura . Alle tre


vernatore, ringrazia il Cardinale che ore di ed dWexlra omnes.
notte,
si degna ammettere tutti i nomina- che intima 1' ultimo cerimoniere,
ti al giuramento per adempiere il commissario si reca al luogo ove
COM CO I\I 8r)

già precedentemente ha fatto l'adu- poi, come si disse, esamina, e rico-


nare i subalterni, l'architetto del nosce tutti i conti delle spese occor-
conclave, e un maestro delle ceri- se in conclave. L'avvocalo conci-
monie, trovandovisipure monsignor storiale, che fu nominato commis-
maggiordomo, governatore del con- sario, finché appartiene al collegio
clave. Questi coi commissario, e gli degli avvocati concisloriali, in ogni
altri preceduti da torcie accese, per- conclave viene nominato commissa-
corrono tutta la strada sottoposta al rio dal Cardinal camerlengo di s.

palazzo apostolico Quirinale sino alle Chiesa. V. Conclave.


quattro fontane ove termina il con- COxMMISSIONE , o COMMIS-
clave. Quivi il commissario fa chiude- SIONI. Commissione è quella, che
re i legno appositamente
cancelli di il Papa dà ad alcuni Delegali (Ve-

eretti,ed ogni altra porta esterna; di), per far giudicare le cause, del-
e retrocedendo sotto le finestre del le quali è stato interposto l'appel-
conclave per la via che porla alla lo alla Sede Apostolica. All'articolo
piazza del Quirinale, egli fa serrare il Jppellazioni alla santa Sede (^Ve-
cancello costruito presso il moniste- di), si è già veduto, che costituito
ro e chiesa di s. Maria Maddale- da Gesù Cristo un primato di o-
na, e poi coi nominati rientra nel pa- nore, e di giurisdizione nella sua
lazzo apostolico, e trovato tutto re- Chiesa, era legittima conseguen/;i
golarmente, vicino alle rote al ri- di esso il diritto nel romano Pon-
piano del cortile fa murare la por- tefice di rivedere, e correggere le

ticella, ch'era rimasta aperta. Allo- sentenze da qualunque ecclesiastica


ra il notaro della reverenda Ca- autorità pronunciate, mentre i suoi
mera apostolica, alla presenza del giudicati erano irreforuiabili. hi
governatore, commissario, ed altri questo comune rifugio dell'appel-
del conclave, redige il processo ver- lazione, Stefano Tornacense diceva
bale della visita da essi eseguita consistere dignitateni Ecclesiae Ro-
intorno al conclave, atto che viene nianae, ep. 162, tom. 20, della
sottoscritto dal commissario, dal so- Biblioth, Patr. pag. 3 \. Nell'appel-
stituto commissario, e dall'architet- lazione il dottoi'e s. Beinardo rav-
to in forma. Finalmente il maestro visò la gemma più preziosa della
delie cerimonie riceve dal commis- tiara pontificia, e la riguardava tal-
sario le chiavi delle porte, che so- mente necessaria al genere umano,
no state chiuse^ e le consegna al come la stessa luce del sole, ed ec-
maresciallo del conclave, ed ognu- co come su ciò scrisse a Papa In-
no si ritira. nocenzo II » Hoc in ter caetera
: ve-
Durante il conclave il commis- " stri singularis primatus insignia
sario ha diritto di recarvisi, senza » specialius, nobiliusque nobilitat
però prendervi alcuna parte, essen- » vestrum, etinclytum reddit apo-
done devoluta la custodia al mare- » stolatum, si eripitis paupereni de
sciallo riceve dal Cardinal camei-
: " manu forliorum ejus. Nulla, meo
lengo un numero di medaglie per M judicio, in corona vestra pretio-
agevolare l' ingresso alle ruote del '» sior gemma zelo ilio vestro, quo
conclave, cui dispensa a chi crede. " aemulari consuevistis oppressos,
Appena eletto il nuovo Papa si tro- '> nec relinquitis virgam peccatorum
va all' apertura del conclave, e •
super sortem jusloruiu '. f\ VE-
90 GOxM COM
pìst. i()8, lom. Ij Opcr. col 190. la sessione XXV, cap. 10, De re-
Qiiiiìdi il medesimo dolloic, nel formai. , confermate le disposizioni
lib. 3, De Considcratione, cap, 2, di Bonifacio Vili, ordinò ai vesco-
disse al Pontefiee Eugenio 111: " fa- vi concili provin-
di scegliere nei
.•> teor grande, et generale mundo ciali,o nei sinodi le persone^ che
•j bonum esse appellationes, idque riconoscevano idonee alle delegazio-
" tam necessai-ium, quam solem ni delle case ecclesiastiche, e che
» ipsum moitalibus". perciò chiamarono giudici sino-
si

Il diritto delle appellazioni si e- dali, ed ingiunse ad essi di far no-

sercita dal Promano Pontefice, o col li alla santa Sede i loro nomi, af-
ritenere le cause, ed esaminarle finchè potesse valersene nell' occor-
nella sua curia, o col rimetterle ai renza. Benedetto XIV coU'enciclica,
i^iudici da lui de-
in parlìbiis, che Qua/m'is palernae dei 26 agosto
legati pronunciano in suo nome; e 1741, eccitò nuovamente i vescovi
ciò come stima piì^i conducente alla all'adempimento delle sanzioni tri-
retta amministrazione della giusti- dentine, e prescrisse il metodo da
zia, considerata la qualità delle cau- tenersi nel rimpiazzare le mancan-
se stesse, e le circostanze di luogo, ze, e nel notificare alla santa Sede
di tempo, e di persona. L'uno e le seguite elezioni. Volle poi colla
l'altro modo di esercitare un tal bollaDei miseralione, data ai 3
diritto è nel Papa antichissimo, ed novembre i74'j che le cause ma-
("•
riconosciuto ben anche nel cele- trimoniali si commettessero ai giu-
bre concilio di Sardica dell' anno dici sinodali in mancanza soltanto
347, ne' canoni 4> e 7, come am- di qualche vescovo viciniore, che
piamente dimostrano il Marchetti potesse trovarsi comodamente.
lidia Dissevt. del Concil. Sardic; Questi giudici non hanno giuris-
d Politi lidia Jiin'<;pr. eccles. unìv.; dizione alcuna finché non sieno
là il Zaccaria nel suo Antifehronio. delegati, e nel disimpegno delle lo-
Segnarono quindi i romani Pon- ro funzioni debbono servirsi dei no-
tefici le norme colle quali si do- tar! delle curie vescovili, come fu
vessero ammettere, e discutere le risoluto dalla sagra congregazione
<ippellazioni, e stabilirono le leggi del concilio. P^. il Lambertini de
da osservarsi nelle delegazioni dei Synodo dioeces. lib. IV, capo V.
giudici in parlibiis. Fra le prime In conseguenza di ciò, allorquan-
basterà ricordare le costituzioni di do si appella alia santa Sede, e la
Diiiedetto XIV, cioè Ad mililantis causa si voglia rimettere in parli-
Kcclesiae irginien, de' 3o marzo hus, ossia fuori di Roma, si pre-
1 742 ; e Roìuanae Curiac pracstan- senta al Revisore delle Commissio-
iiani, d;ita a' 2 1 dicembre i 744 ;
ni un'istanza, diretta al sommo
non che l' altra, histidac ci pdcis, Pontefice, corredata di atti auten-
emanata a' q ottobre 1746. E per tici, nella quale brevemente si e-
iiguardo alle seconde, è celebre la spone lo stato della controversia,, ed
decretale di Bonifacio Vili nel cap. il ;.uavame, che si crede ricevuto, e
Slalitinm de Rrscriplis in tì, sulla s' implora la provvidenza. Approva-
quale stabili le (ju'alità, che ador- ta questa dallo stesso revisore, il

àiare devono i illudici delegali. Cardinal pretetto della suprema Se-


il sagio concilio di Trento, nel gntitnra di giustizia (fedi) rescri-
COM COM •){

ve per la grazia, e questa supplica C. de'Ritij a' 28 agosto 1627. V.


coll'aiialogo rescritto chiamasi Com- il Ga vanto colle Addiz. del Merati,
ii)issione, e si eàbisce in dateria per Cerila. Eccl. p. 33 , del variare il
la spedizione del breve, che presen- Communicantesy e l' Hanc igilur.
tato poi ai giudici delegati, forma Si vuole, che s. Lino Papa, eletto
base del nuovo giudizio. neir anno 69, aggiugnesse il Com-
Il Revisore delle Commissioni è municantes al sagli fizio della mes-
nominato dal Papa a relazione del sa, la quale allora si componeva
nominato Cardinal prefetto del tri- della consagrazione, e dell'orazione
bunale della segnatura di giustizia, del Pater noster. V. Nicolò de Pio-
il quale poi ex Audientia Sanclis- ve, in exposit. Missae, citato dal p.
siini rilascia il rescritto comprovan- Sangallo, Gest, de' Pont. t. Ili, p.
te la pontifìcia volontà, che abbia- 128, n. 2. Altri attribuiscono a s.

no luogo le lettere apostoliche di Siricio il Communicantes, e perciò


elezione, per mezzo della segreteria ad epoca più tarda, perchè egli fu
de' brevi. Deve l' eletto revisore es- creato Pontefice nel 385. Tutta-
sere laureato nel diritto civile, e volta tale commemorazione de'san-
canonico, edannoverato fra i
è ti si trova presso s. Clemente I, del
famigliari pontificii, come dimostra 93, che alcuni fecero autore del
il Vitale, De jure Signaturae j'usti- canone, f^. lib. 8 Constit. post. A
tine, cap. I, et. 3. Attualmente il cap. i3. Si nominano poi prima
Revisore delle Coininissioni meri- della consagrazione in un alla b.
tamente è monsignor Gio. Battista Vergine ]Maria, gli Apostoli, e i

Cannella, cameriere d' onore del sommi Pontefici, i vescovi, i dia-


Pontefice regnante, e canonico del- coni, i laici, e tutti i martiri, per-
la basilica di Maria in Traste-
s. chè quelli colla loro dottrina, que-
vere. T^. la parola Commissione sti col proprio sangue confermaro-

nell'Indice generale della Pratica no la fede del sagrifizio della Mes-


di Ila Curia Romana, Pioma l'anno sa (fedì), siccome spiegò 1' erudito
i8i5. Gemma nel lib. I, al cap. 1 04.
COMMUNICANTES. È la terza JN'on è poi certo, che s. Leone I
preghiera del Canone della Messa del 44"
liane i- sia r autore dell'
(F'edi), che il sacerdote dice colle ,gitur ohlationeni ec. Altri fanno au-
mani stese, stando eretto, e con vo- tore del canone della messa dal
ce segreta. Questa preghiera in al- Te igitur ec. fino al Pater noster^ ,

cune feste del Signore si varia, co- Gelasio I Papa del 49^ 5 ^^ il
me il prefazio ; ed alcune volte si Pagi ne tratta nel suo Brcviar. t.
deve separare il prefazio dal Com- I, p. 1 26, n. i5.
munieantes, come per esempio ve- COMMUNIO e POSTCOMMU-
nendo la festa de' ss. Filippo, e Gia- NIO. Il Communio è quella anti-
como apostoli, ovvero l' invenzione fona, che dicesi nella messa dal sa-
della ss. Croce tra l' ottava della cerdote colle mani giunte, dopo che
Ascensione, perchè in tal caso si di- si è purificalo le dita. Il Postcom-

ce il prefazio della festa corrente, munio è quell'orazione, che dal me-


ed il Communicantes dell' ottava, tlesimo sacerdote si dice appies-
«ebbene non si faccia di essa com- so il Communio, avendo però pri-
memorazione, come decretò la S. ma salutalo il popolo col Dumi-
92 eOM COM
nus vohiscum. Cosi il Miss. Rorii. lebre nel medio evo per la resislenta
Rubi: 1 1, n. I, ed il Gavanto, parte che gl'italiani opposero ai barbari
I, tit. XIII, Rubrica I e II. invasori. Le sue rive, e dintorni
Il Macri alla voce Communio sono sparsi di pacsetti, campi uber-
flice, che così viene chiamata quel- tosi, e ville abbellite dalla natura,
l'antifona, la quale si cantava nel e dall' arte. Plinio il giovane fece
coro mentre si distribuiva 1' Euca- ilmagico quadro delle ridenti spon-
ristia al popolo, istituita da s. Gre- de del lago.
gorio I. A^. Gemma lib. I, cap. 90. Como, Comuni, che ne'bassi tem-
Altri la dicono derivata dall'orien- pi fu chiamato anche Cumae, è ca-
te. Nel messale Ambrogiano viene po luogo della vasta provincia del
chiamata questa oiazione Transilo- suo nome, e di due distretti dal
riuni, ed il sacerdote dopo la pu- 18 16 in poi. Diversi sono i pareri
lifìcazione la dice a coriiu episto- sulla fondazione della città. Catone
lae. Nella messa del sabbato santo il maggiore asserisce essersi fonda-
non si dice il Communio, perchè ta dagli orobj di razza etrusca, Cor-
non si faceva, né si deve fare la nelio dai greci che popolarono le
comunione del popolo. vicine terre, e Giustino dai gaule-
11 Chardon, Storia de Sagravien- si, o galli venuti in Italia con
ti 1. 1,p. 285 dice, che la vera Post- Brenno ; quindi i consoli romani
communio è la orazione, o colletta, Furio Purpureone, e M. Claudio
la rpiale sempre si disse per ringra- verso l'anno 197 avanti la nascita
ziare Dio della ineffabile grazia di di Gesìi Cristo, trionfarono dei
aver partecipato de' sagri misteri, comensi, e dei galli. Nell'invasione
e per supplicarlo a conservarne in dei rezi Como solFrì gravi disastri;
noi il frutto, e tuttociò che può il perchè dai romani fu quasi del
operare la nostra sautilìcazione. P^. tutto riedificata, laonde fu detta
Comunione § VII. Novo-Conuim. Non andò guari che
COMO (Comen.). Città con resi- aumentando in lustro Pompeo Stra-
denza vescovile, antica e forte del bone la eresse in municipio, Sci-
regno lombardo- veneto, situata in pione vi mila abitanti
pose
tre
amena valle circondata all' intorno e dipoi ne indusse altrettanti
ve
da alte montagne, neh' estremità del Giulio Cesare, tra' quali cinque-
corno occidentale del delizioso lago cento greci appartenenti a distinte
del suo nome, detto in latino La- famiglie, avendo abbellito anche la
rius, la cui forma è quella di città. Ripopolata da sì diiferenti co-
un ipsilon rovesciato. È alto 198 loni, odonsi tuttora nella conti'ada
metri sopra il mare, e riceve ven- piti nomi che rammentano le di-
tisette fiumane, e trentasette torren- verse derivazioni, alle quali debbon-
ti, oltre il fiume Adda. Tante ac- si aggiugnere^ i goti, i longobardi,
que formano diverse bellissime ca- ed altre barbariche nazioni. Sotto
scate, e talora innalzano il livello i goti, come narra Cassiodoro, la cit-
ordinario del lago sino a quindici tà fu florida, come lo fu sotto i

piedi sopra suo ordinario livel-


il longobardi, i quali nell'ottavo seco-
lo, per cui alcune volte si vede uua lo in poca distanza fabbricarono su
gran porzione della città inondala. di una rupe la rocca di Baiadello,
Ha nel mezzo l' isola Gomacina ce- resa djpoi piìi famosa per esservi
COM COM g:}

morto in una gabbia di ferro Na- patria, per piomba-


disperazione
poleone Torriani. rono sul nemico sbandato, ed in-
Sottrattasi Como dal giogo stra- tento alla preda ; per cui molti ne
niero, si rese libera come tutte le uccise, altri imprigionò, altri ne po-
lombarde, governandosi a co-
città se in fuga, e ricuperò la città, ac-
mune nei secoli XI e XII, ma se- crescendosi perciò r irritazione dei
guendo un partito opposto a quel- milanesi, che posero tutta l'insubria
lo dei milanesi, ebbe a sostenere in armi collegandosi con venti po-
con essi accanite guerre. La piìx poli, per debellare per sempre la
memorabile fu quella che si accese città di Como tenuta per ghibelli-
nel 1 1 8, al qual anno il Mura- na.Non si sa comprendere però,
tori ne' suoi Annali racconta, che come milanesi, e il loro arcivescovo
i

ciò ebbe origine mentre era vesco- co' suffraganei mentre concorrevano
vo di Como Guido, contro il quale alla rovina de' Comaschi, col soste-
r imperatore Enrico IV avea inve- nere il pseudo vescovo Landolfo,
stito della sede Landolfo da Car- riprovato dai Papi, si mostrassero
cano nobile milanese, da Urbano contrari all' imperatore, le cui parti
li già scomunicato. Insorto dipoi seguivano i marchesi, i conti, ed
per opera di Enrico V, 1' antipapa altri vassalli impero, per cui
dell'

, Burdino col nome di Gregorio Vili, si vide trasparire qualche principio


Landolfo volle tentare l'occupazio- delle tremende fazioni guelfa, e
ne del vescovato, ma in vece restò ghibellina.
prigione delle genti di Guido, e Ad onta di tante forze collegate,
dei Comaschi, restandovi ucciso Ot- Como senza straniero soccorso bra-
tone nipote di Landolfo, e rino- vamente si difese nell'anno 1119,
mato capitano de' milanesi. Si rac- e costrinse il nemico a l'etroce-
conta inoltre che due furono i Car- dere, come l' obligò a fare nel se-

cano uccisi in tal fatto dai Coma- guente anno. Dopo ciò Coma- i

schi, e che le loro vedove colla schi portarono la guerra sulle terre
croce in mano ricoperte delle ca- ribelli del lago, che punirono con
micie insanguinate dei mariti, ec- incendi, e saccheggi. Durando la
citarono i milanesi a vendicarle, e guerra tra i milanesi, e i Coma-
che dopo dieci anni di guerre, de- schi, nel 1122 riuscì ai primi di
bellarono Como. Certo è, che pel togliere Lugano dalla soggezione
malaugurato avvenimento irritata dei secondi, sebbene ciò contraddica
l'intera città di Milano, in un al- il Sigonio, che anzi dice essere sta-
l'arcivescovo Giordano, questi in- to sostenuto dai Comaschi il domi-
dusse i milanesi a marciare su Co- nio anco sul lago. Finalmente nel
mo : sorpresi i cittadini all'improv- I 127 più che mai bramosi i mi-
viso, e per le forze superiori del lanesi di assoggettar Como, con po-
nemico furono vinti presso Bara- tente esercito, e co'formidabili ajuti,
delio, sul cui monte Comaschi si
i che descrive il citato Muratori in
rifugiarono, abbandonando la città detto anno, si recarono all'assedio
al furore milanese, che la saccheg- della città, che fu sostenuto con vi-
giò, ed incendiò, liberando dal car- gore dai cittadini finché ebbero for-
cere Landolfo. Ma
Comaschi scos-
i ze. Ma vedendo inevitabile la Uno
si dall' estremo eccidio dell' amata rovina, imbarcarono una notte le
g4 COM COM
loro cìonnc e i figli col meglio delle nel 1789 dichiarò questa sede suf-
proprie sostanze, riparandosi nel ca- fraganea della metropolitana di .Mi-
stello di Vigo. Di fatti nella seguente lano.
mattina, cioè a' 17 agosto, vedendo A s. Felice successe s. Provino
r inimico indifesa la città vi en- francese, anch' egli discepolo di s.

trò, passando (juindi al castello: tro- Ambrogio, che mori nell'anno /["ìo;
vatolo però inespugnabile si conven- il quale ebbe i seguenti .santi per
ne ad un accomodamento, laonde successori. S. Amante, che governò
conservati i beni ai cittadini, di- dal 4^0, al 44*^ j s. Abbondio or-
strutte le mura, colla perdita delle dinato nel ^^o, che fu spedito dal
fortezze, furono costretti i Comaschi Pontefice s. Leone I in oriente, per
a pi-estare ubbidienza, e tributo a combattere gli errori d'Eutiche, mo-
Milano, e ai suoi signori. Federico rendo nel 4695 s. Console greco dal
I imperatore nel 1109 riedificò la detto anno al 4') 5 s. Esuperanzio J'

città, cingendola di robuste mura, discepolo di Abbondio morto nel


s.

di torri alte; ma il presente cir- 5 r 2 ; s. Eusebio di Como, che ces-


cuito è minore dell'antico. In segui- sò di vivere nel 525 ; s. Euti-
to fu agitata dalle fazioni dei Vi- che morto nel 532 ; s. Eopilo
tani, e dei Piusca, i quali ultimi africano, o alemanno che ter-
,

ne ebbero anche il dominio al prin- minò i suoi giorni nel 5311; s. ^


cipio del i4oo, e che poi cedette- Flaviano discepolo del precedente,
ro ai Visconti nel 14 5^, dopo la 1 che morì l'anno 56o; s. Prospero,
qual epoca corse i destini di M- morto nel 565; s. Giovanni Orco
/rmof/^e^/^, aggiungendo alcuni, che Comasco morto nel 568; s. Agrip-
per un tempo fu dominata pure pino di Colonia, che lasciò di vi-
dai Torriani. vere nel 586; Bubiano, morto nel s.

La fede fu predicata in Como 59 s. Adalberto I, morto Tiel 6 1 5


r ; :

nel primo secolo della Chiesa, ed s. Adalberto II, che morì nel 628;
alcuni ne flinno banditore 1'
a- s. Vittorino di Nicomedia, morto
postolo s. Barnaba, come altri di- nel 644; Griovanni II, morto nel
*'•

cono che s. Ermagora d' Aquileja, 660; S.Giovanni IH, morto nel 6(>8;
discepolo dell' evangelista s. Marco, s. Ottaviano Comasco, che morì nel

vi pose il primo vescovo. L'Ughelli, 680; s. Benedetto pur di Como,


nel tomo V ócW Italia sagra, p. morto nel 692; s. Flaviano II di
2 58, asserisce che ne fu primo ve- Tebe, morto l' anno 700. Per gli
scovo nel 379 s. Felice romano, altri vescovi di Como sino a mon-
discepolo di s. Ambrogio, che mori signor Giuseppe Olgiati trasferito
nel 391 agli 8 ottobre. Commanvil- da Clemente XI nel 171 i a que-
le registra la fondazione della sede sta sede da quella di Parma, si
vescovile di Como all'anno 35o. vegga il citato Ùghelli da pag. 260
Divenne sufìraganea del patriarcato a pag. 322; e dall'Olgiati sino al-
di Aquileja; dipoi nel 1751 aven- l'attuale zelante vescovo monsignor
do Benedetto XIV soppresso il pa- Carlo B.omanò nato in Cantìi, fat-
triarcato, nell'anno seguente a' 18 to vescovo dalPapa regnante a'20
aprile eresse in metropoli Gorizia, gennaio i834j si può consultare la
cui sottopose il vescovo di Como per serie delle Notizie annuali di
suffraganeo; ma il Pontefice Pio VI Roma.
COM COM 9'J

Mentre ne era vescovo Alberico lonlarie pie olTerte elei cittadini ;.

ili nazione tedesco, allorché si recò maestoso edifizio, il cui pensiero non
in Italia Corrado II il Salico, il uniforme dimostra la diversità degli
sommo Giovanni XIX
Pontefice architetti, vedendosi in esso le varie

detto XX, andò ad incontrarlo in graduazioni del gusto gotico del


Como, ove lo coronò re di Germania, XIV secolo, sino all'elegante solidi-
e poi nell'anno seguente in Roma tà del XVI secolo. Sulla facciata
corona imperiale. I vescovi di
colla esteriore piu'e di stile gotico si ve-
Como, che dai Papi furono creati dono le statue dei due Plinii, ivi

Cardinali di s. Romana Chiesa, sono i poste dai Comaschi qual monumen-


seguenti. Gerardo Landriani deX'a- to di ammirazione e ricono-,

pitani milanese, da Eugenio IV nel scenza ai loro illustri concittadini.


1437 fatto vescovo di Como, e nei L'interno della cattedrale è a croce
1439 Cardinale; Antonio Trivulzi latina nella forma, con tre navate
milanese fatto vescovo di Como nel nobilitate dalle meravigliose pitture
1487 da Innocenzo Vili, e nel i5oo di Bernardino Luini, e di Gauden-
Cardinale da Alessandro \l e , zio Ferrari. Nella medesima evvi
Scaramuccia Trivulzi milanese, pro- il fonte battesimale, e molte insigni
mosso nel i5o8 da Giulio II al ve- reliquie, e corpi di santi in gran
scovato di Como, e nel i5i7, da venerazione. Il capitolo si compo-
Leone X al Cardinalato nella ce- ne della dignità dell "arciprete, di

lebre promozione di trentuno Car- venti canonici, fra'quali sono compresi


dinali.Quest'ultimo fu comunemen- il teologo e il penitenziere, ed 1

te chiamato il Cardinal di Como. canonici sono divisi in tre ordini,


Mentre n'era vescovo ii suddetto cioè di preti, di diaconi e di sud-
Cardinal Antonio nel i5o4, fu man- diaconi. Vi sono inoltre otto man-
dato a Como per inquisitore della sionari, sette cappellani, «lon che
fede , fi", ftlichele Ghislieri dome- altri preti, e chierici addetti al ser-
nicano, da dove passò a Coirà nel vigio divino. L'arciprete assistito da
iSSy, e poi fu creato Cardinale, e due canonici esercita nella catte-

nel i566 Papa, col nome di s. Pio drale le funzioni parrocchiali. Nella
V. L' ultimo Cardinal vescovo di città pure altre tre chiese
sono vi
Como, fu Carlo Ciceri, di cui ri- parrocchiali, con fonte battesimale,
parleremo. un monistero di monache, un con-
La cattedrale antica dal vescovo servatorio di donzelle chiamato del-
s. Felice fu dedicata al marti ic s. l'Immacolata, fondato nel 1680 dal
Carpoforo, e rimaneva fuori della Comasco La vizzari, tre confraternite,
città ; ma il vescovo Alberico tede- due seminari, un amplissimo ospe-
sco summentovato ne fabbricò altra dale detto di s. Anna, istituito nel
in città, la consagrò a' i3 maggio i356, e ampliato nel 1498 da Mi-
del 10^5, vi trasferì il capitolo, e chele Carcano patrizio di Como, un
la dedicò all' assunzione della B. monte di pietà eretto dalla matro^
Vergine in cielo. La cattedrale fu na milanese Lucrezia Crivelli , e
quindi splendidamente rifabbricata da ultimo riattivato, non che di-
con belli marmi, lavoro che inco- par-
versi stabilimenti pii, de'quali
minciato nel iSgfS, venne soltanto leremo qui appresso. Due sobborghi
compito nel i5i3 mediante le vo- si estendono in ambo i lati della
96 COM COM
città, quello di s. Agostino a de- onorano l'animo benigno di molti
stra, e quel di Vico a sinistra or- Comaschi. Antichi.ssimo è poi il
nati di eleganti casini: in uno di commercio di lane di questa città,
questi popolosi sobborghi, si trova giacché sino dal secolo XIV i reli-
il santuario del ss. Crocifisso, che giosi Umiliati avevano diciotto ca-
è in molta venerazione da diversi se: metà di detto secolo vi fu
nella
secoli. L'episcopio è distante dalla introdotto il commercio delle sete-

cattedrale, il cimitcrio è fuori del- rie, ed il primo setifizio vi fu eret-


la città, la diocesi è vasta, e com- to nel i5io da Pietro Boldoni, e
prende una buona parte del can- fiorì in maniera, che due anni do-
tone svizzero del Ticino e parte po il Mulatto diceva che le cam-
del paese de'grigioni. La mensa pagne comasche sembravano selve
vescovile è tassata per ogni nuo- di gelsi. Da ultimo il Comasco Giu-
vo vescovo ne' libri della cancel- seppe Rovelli, istancabile nel racco-
leria apostolica, a fiorini ottocen- gliere con sana critica le memorie
to. Prima delle note vicende la patrie, nel 1802 pubblicò una com-
diocesi conteneva trecento trentacin- pleta istoria di esse.
que parrocchie, cinquantadue mo- Finalmente illustrarono la città
nisteri uomini, e venticinque
di di Como fra gli altri, Plinio il vec-
di monache. Per conto delle par- chio, e Plinio il giovane, Cecilio poe-
rocchie ora il numero è maggio- ta comico, Caninio Rufo che can-
re, perchè trecento ottantuno nel tò le vittorie di Trajano, Paolo Gio-
Comasco, cento ottanta uno nel vio storico, ed oratore. Benedetto
cantone del Ticino, e due in quel- Giovio che descrisse l'istoria patria,
lo de' grigioni. e ne raccolse molte ed antiche
le
In Como vi sono un liceo, ed iscrizioni, Giambattista Giovio, che
im ginnasio; al liceo va unito un egualmente illustrò con zelo patrio
buon gabinetto di fisica , un orto le cose comasche; Ignazio Martignoni
botanico, ed una biblioteca fonda- buon letterato e legista, e Alessandro
ta da Francesco Benzi nel secolo Volta, cui venne innalzato un mo-
XVIL Ragguardevole è il prospet- numento con istatua colossale. Nel-
to esterno del liceo decorato di ot- la provincia di Como fiorirono mol-
to colonne di marmo cipollino an- ti professori nell'arte del disegno,
tico, e dei busti di alcuni cittadi- e fu feconda di belli ingegni, come
ni, che illustrarono Como. Il col- furono il Bernardino Luini,
pittore
legio Gallio è nel borgo Vico; i i cavalieri Domenico e Carlo Fon-
due luoghi pii della Carità, e dei tana architetti, de' quali Roma pos-
Catecumeni sono uniti allo spedale siede molti edifici, non che va ram-
di s. Anna, come furono uniti al mentato l'altro architetto Cantoni
conservatorio dell'Immacolata, quel- Il Boldoni fu buon scrittore, e poe-
lo delle orfane fondato nel due Venini si distinse-
1693 ta latino, i

dal cav. Ludovico Turconi, e quel- ro, l'uno nelle matematiche, e nella
lo detto del Soccorso. Havvi pure poesia, l'altro nella sagra eloquenza;
un istituto elemosinarlo, e di dota- commendevoli sono pure il Sacco
zioni alle zitelle, senza mentovare benemerito della vaccinazione. Rez-
altre istituzioni di pubblica bene- zano, Parini, l'Appiani ec. Dall'antico
ficenza, e di patria industria, che paese di Perlasca, vicino a Como,
e OM COM 97
trasse l'origine la celebre tamiglia Raimondo Capizucchi comasco,
Odi'.scalclii [fedi). Benedetlo ai i6 celebre oratore domenicano, mae-
maggio 1 1 1 fu battezzato in Co- stro del sagro palazzo apostolico
nio nella parrocchia di s. Benedet- fitto nel 1681 Cardinale da Inno-
to, ora soppressa, e questi come cenzo XI.
principale ornamento della famiglia, Michelangelo Ricci, il cui genito-
nel 1645, da Innocenzo X fu creato re era nativo di Como, creato Car-
Cardinale, e dipoi nel 1676 fu me- dinale nell'anno 1681 da Innocen-
ritamente elevato alla veneranda cat- zo XI, ad onta sua ritro-
della
tedra di s. Pietro col nome d'Innocen- sa ripugnanza durata per ben due
zo XI. Da ultimo il Cardinal Carlo O- mesi.
descalchi prima vice-cancelliere di s. Carlo Ciceri nato in Como, fat-
Romana Chiesa, poi vicario di Ro- to vescovo nel 1680 della comune
ma, con universale ammirazione ri- patria da Innocenzo XI suo amico,
nunziò la sagra porpora, per vesti- parente, e concittadino, quindi dal
re l'abito modesto dell'inclita com- medesimo Pontefice innalzato al
pagnia di Gesìi, ove morì santa- cardinalato nel 1686, poscia morto
mente. Va notato, che Benedet- in Como nel 1694.
to aveva appreso i primi studi dai Luigi Maria Liicini di Como,
gesuiti, che in Como avea pel pri- domenicano, commissario del s. of-
mo introdotti il pio Bernardo Ode- fizio di Roma, fatto Cardinale da
scalchi. Nella morte d'Innocenzo XI, Benedetto XIV nel 1743.
entrò in conclave per maestro delle Giuseppe Maria felzi, nato in
cerimonie Pontificie Candido Cassi- Como, domenicano, maestro gene-
na di Como. Dalla città di Como rale del suo Ordine, quindi maestro
ripete pur l'origine la distinta fa- del sagro palazzo apostolico, dal^ re-
miglia veneta Rezzoiiico [Fedi), che gnante Gregorio XVI nel concisto-
per lunga serie danni vi sostenne ro de' 2 luglio 1832 fatto Cardi-
il decurionato. Tra dotti, che usci- i nale, e vescovo di Corneto, e Mon-
rono dalla famiglia Rezzonico, è a lefiascone, dove morì a' 23 novem-
nominarsi il conte Gastone, vivace bre i836.
scrittore; e tra i Cardinali Carlo, COMPAGNI A , Societas, Coelus
che nacque in Venezia a' 7 marzo Convenhis. Nome collettivo, che si
1693, che nel 1758 divenne Pon- dà a parecchie persone , radunate
tefice Clemente XIII. Olire a ciò in imo stesso luogo. Compagnia si

Como diede al sagro Collegio dei dice per unione, yò«/«,y; per congre-
Cardinali, i sette seguenti perso- gazione, o conversazione, sodalitium;
naggi. per congregazione di persone, che si

Tolomeo Galli, nato da onesta adunano insieme per opere spirituali,


famiglia di Como, fu crealo Car- Coiìfraternila. V. Aeciconfratebjvita,
dinale nel 1 565 da Pio IV, e per- e Confraternita, che dicesi pure So-
ciò detto il Cardinal di Como . dalizio, Pia Unione, Società. Sotto
Muri nel 1607 decano del sagro il nome di Compagnia s'intende an-
Collegio. che una congregazione di frati d'un
Marco Galli di Como, crealo certo Ordine, ovvero una congre-
Cardinale nel 1 68 i ,
dal concittadi- gazione d'uomini studiosi, di quel-
no Innocenzo XI. le che chiamiamo Accademie. Fra
VOL. XV.
7
9$ CO AI COM
le società ecclesiastiche, e religiose, lopolh, e vi fondò, ed aumentò la
quella fondata da s. Ignazio Lojo- celebre abbazia de'benedellini, delta
la, chiama Compagnia di
si Ge- di s. Cornelio, dove furono sepolti
sù. V. Gesuiti. Finalmente chia- Luigi II, Luigi V, e qualche altro re
mansi compagnie certi corpi ilhi- di Francia. Nell'anno 7 57, Pipino
stri stahiliti dall' autorità sovrana vi convocò una corte plenaria, chia-
per l' amministrazione della giu- mata il campo di niaggio. In se-
stizia ec. ec. guito Carlo VI s'impadronì di que-
COMPARATICO. V. Comare. sta città nel i4'5^> togliendola al
COMPAKE. F. Comare, e Pa- duca di Borgogna, il quale però
drino. quindici anni dopo l'assediò, coman-
COMPIENGE ( CompencUum ). tlaiido il suo esercito Giovanni di
Città di Francia, dipartimento del- Luxembuigo. La famosa Giovanna
l' Oise, capo luogo di circondario, d'Arco detta Pulcdla d'Orleans,
la
e di cantone, sul confluente dell'Ai- vi fu presa i43o;
dagl'inglesi nel
ne, e dell'Oise, nella diocesi di Sois- ma le truppe di Carlo VII vi fe-
sons. In parte è situata sulla som- cero levare l'assedio nell'anno se-
mità, e in parte sul declivio di una guente. Nel 1624 il Cardinal Riche-
collina, è sede di tribunale di pri- lieu, primo ministro di Francia,
ma istanza, e di commercio. Si di- conchiuse in questa città un trat-
stingue il delizioso castello reale ,
tato di alleanza cogli olandesi.
costruito sotto i re della prima di-
nastia, la cui facciata estei'na inte-
Concili di Compiente.
ramente fu rifatta da Luigi XIV.
In questo castello cinto di bellissi-
mi giardini, e da un grandioso par- 11 primo concilio fu tenuto l'an-

co, fecero il loro ordinario soggior- no 756, o 757, che alcuni chiama-
no molti antichi re di Francia, cioè no assemblea generale della nazio-
in qualche tempo dell' anno ; laon- ne francese. Fu adunato dal re Pi-
de e pel soggiorno della corte, e pino, con diversi vescovi, e signori,
per la celebrazione de'seguenti con- insieme ai legati del Pontefice Stefano
cili, Compienge divenne l'inomata, II, detto III. Vi si fecero diciotto ca-
come sono rinomati la sua ampia noni, quasi tutti riguardanti il matri-
foresta, e il luogo di riunione del- monio, co'ca.si ne'quali si proibì con-
la caccia reale, che abbonda di sel- trarlo, come r incesto, l'affinità spi-
vaggiume. Questa città era assai fre- rituale del comparatico, il disciogli-
quentata sotto i re Luigi e XVI. XV mento di quello dei lebbrosi, e che
Contiene diverse belle chiese, una valga più la testimonianza del ma-
delle quali possiede il primo orga- rito diquella della moglie, e sulle
no introdotto nella Francia, che ri- controversie della consumazione. Ivi
monta al regno di Pipino si approvò un privilegio concesso
Compienge, antica città gaulese, da Crodenago vescovo di Metz al-
sotto Clodoveo ricevette il titolo di l'abbazia di Gorze da lui fondata;
Contea reale e quivi morì nel 56
: e il re Pipino ricevette alcuni do-
Clotario I. Dipoi nell' 876 la fece nativi, tra' quali degli organi, per
rifabbiicare Carlo il Calvo _,
e le parte dell'imperatore d'oriente. Si
diede il nome di Charleville, Caro- raccoglie da questo concilio, che il
COM COM 99
re da per tutto portava seco delle mistero della ss. Trinità, lo confes-
leliquie. Regia t. XYII, Labbé t.YI, •sò per timore del popolo. Diz. dei
Arduino t. III. Concila.
11 secondo ebbe luogo nel 7 58, Il settimo nel i235, incominciato
in cui il duca di Baviera Tassilone a j agosto, sopra diversi articoli che
prestò giuramento di fedeltà al re ferivano la libertà ecclesiastica se-
Pipino pel suo ducato, che aveva condo l'arcivescovo Reims per di ;

ricevuto da lui. Vi si trattarono cui il Papa ammoni s. Ludovico


affari risguardanti la disciplina ec- IX, re di Francia, che sosteneva te-
clesiastica. Regia t. XYIl , e Lab- nacemente i diritti della corona.
bé t. VI. Diz. de Concila.
Il terzo si adunò nell'anno 833. L'ottavo nel 12 56. Gallia Chri-
L'impe-
sugli abusi delle cose sante. stiana t. III.

ratore Luigi // Buono fu messo in Il nono convocato da Giovanni


penitenza pubblica, ed altri dissero Courtenay, arcivescovo di Reims nel
deposto. Regia t. XXI, Labbé t. 1270, il quale scomunicò gli usur-
VII, e Arduino t. IV. // Diz. eh patori dei beni ecclesiastici, ed in-
C^ticilii di questo concilio ne fa due, terdisse i luoghi ove si nascondesse-
dicendo primo celebrato neir82 3.
il ro le cose rapile. Regia t. XXVIII,
Il 877 nel primo
quarto l'anno Labbé XI, Arduino t. VII.
t.

maggio radunato dall' imperatoi'e


, Il decimo, nel 1277, o nel 1278,

Carlo // Calvo, e composto dei ve- a cui presiedette Pietro Barbet, ar-
scovi della provincia di Reims e civescovo di Reims, per la pace tra
di altri. Carlo vi fece solennemen- lui, e i suoi canonici della catte-
te dedicare la chiesa di s. Corne- drale. Insieme a lui intervennero
lio, alla presenza dei pontificii le- i suffraganei. Vi si fece inoltre un
gati. che vi furono
Altri dicono, decreto contro i capitoli delle cat-
trattale delle cose contro gl'idolatri. tedrali, che pretendevano di avere
V. Lenglet, e Diz. de Concila, il diritto di cessare dall'uffizio divino,
primo de'quali ne registra un altro e di porre nella città l'interdetto,
nel io3i. Il p- Mansi pone ancora per conservare la loro libertà. Lab-
un concilio in Compienge all' anno ile t. XI, Arduino t. VII, e Diz.
87 I , nel quale Incmaro, arcivesco- de' Concila.
vo Reims, scomunicò i fautori
di L'undecimo ebbe luogo nel i3oi,
di Carlomano, ch'erasi ribellato al e vi si formarono sette statuti sul-
suo padre Carlo il Calvo, tom. ì. la giurisdizione ecclesiastica. Labbé

p. 101 3. t. XI, Arduino t. VII.


Il quinto nel io85, in cui i'ar- Il duodecimo si adunò nel i3o4,

ÉÌvescovo di Reims Rinaldo , cogli ai 4 gennaio, in cui Roberto di Cour-


altri, esentò l'abbazia di san Cor- tenay, arcivescovo di Reims insie- ,

neho de'benedettini, dalla giurisdi- me ad otto vescovi, e a tre deputa-


zione del vescovo di Soissons. Ivi fu- ti di quelli assenti, fecero degli sta-
rono da alcuni donati dei beni al- tuti compresi in cinque articoli. In
l'abbazia di Saint Acheul d'Amiens. essi fu proibito agli uffiziali de' si-

Labbé t. X, Arduino t. VI. gnori temporali, il sottoporre alla


Il sesto verso il 1092, nel qua- taglia i chierici, sotto falsi pretesti.
le Roscellino convinto di errore sul Venne negata sepoltura agli scomu*
loo GOM COM
nicati ; e si prescrisse che gli ec- compieta. L'autore delle costitu-
clesiastici dovessero contentarsi per zioni apostoliche parla dell' inno;
pranzo della minestra, e di due pie- Cassiano dell' uffizio che della sera,
tanze, eccettuali casi, che aves- i era in monaci d' E-
uso presso i

sero seco a desinare personaggi di gitto; ma sembra, che ciò si do-


considerazione Labbé t. XI, Ardui- vesse intendere dei vesperi. S. Be-
no t. VII. nedetto stabilì nella sua regola, che
Il decimoterzo iSag inco- del si aggiunga alle ore ordinarie del-
ininciò coU'intervento di Gugliemo l'uffizio, l'ora di compieta, per cui
di Brièj arcivescovo di Reims ai alcuni dicono, che forse egli nel-

9 settembre, di tre vescovi suffra- l'occidente ne fu il primo autore.


ganei, e dei deputati degli assenti. Egli prescrisse tre salmi senza an-
Vi si formò un regolamento diviso tifona per compieta, ed un inno
in sette articoli, tra i quali, che i che cambia. E se alcuno volesse
giudici ecclesiastici fulminassero col- asserire, che il rito della compieta
le censure chi avesse violato i di- era già in uso ai tempi di s. Am-
ritti della Chiesa, e dei chierici, e brogio, potrà appoggiare la sua opi-
che i parrochi le pubblicassero nel- nione alle parole dello stesso sanfo
la domenica. Anglia t. XI. Diz. dottore, lib. 3. de Virg. : Solemnes
de Concila. orationes cum graliarurn actione sunt
COMPIETA {Completa Comple- deferendae , et hora incensi, ecco
toriutn). L'ultima tra le ore cano- il vespero. Cum denique cubiluni
niche del giorno, cioè l'ultima par- pergiinus; ecco la compieta. Si co-
te dell'uffizio del breviario, o pre- minciava la compieta con una bre-
ghiera della sera. E così chiama- ve lezione tratta dalla Scrittura, che
ta perchè con essa si compie l'uf- rispondeva alla lettura spirituale del-
fìzio divino, o perchè in essa si le conferenze, o delle vite dei padri,
rappresenta 1' adempimento della che monaci facevano nel chiostro,
i

gloria de'beali, come insegna Ugone o nel capitolo. Altre volte diceva-
di s. Vittore, In spccul. Eccl. e. 3. si compieta in Parigi, ed altrove
Secondo la Glossa, la compieta, e. prima di coricarsi e s. Luigi IX ;

IO. de celeb. 3Iissar., è destinata ad re di Francia, la faceva dire dopo


onorare la sepoltura di Gesti Cri- la sua cena. Prudenzio poeta cri-
sto, il quale nella medesima ora stiano, ed autore di vari inni delle
nel tempo di sua passione fece ora- ore canoniche, intitolò quello del
zione nell'orto. Da s. Isidoro, lib. vespero: Ad accensioneni lucernae;
I. e. 5 1, fu chiamata Completa; ma dopo il quale seguendo quello del-
non si vero tempo del-
conosce il la compieta, venne intitolato An-
la sua istituzione. Il Cardinale Bo- te somnum. Inoltre alcuni hanno
na, de Psalinodìa e. i prova con- i
,
stimato, che la compieta fosse chia-
tro Bellarmino, che non vi era nel- mata Somnum dai padri del conci-
la primitiva Chiesa , in cui non lio Emeritano, celebrato nel 666 nel
trovasi traccia delle compiete, e pontificato di s. Vitaliano. La com-
terminava l'uffizio a nona, e secon- pieta anticamente non era che la
do s. Basilio, major regalar, q. 87, preghiera, la quale facevasi prima
si cantava il salmo Qui habitat di coricarsi ; quindi non era can-

che al presente vien recitato nella tala solennemente 3 non era detta
coi\r COM loi

in coni une, laonde ciascuno la re- » antiphonis lìeatac Mariac, cum


citava paiticolarmente da so. La -» versiculo, et oratione ut ibidem,
benedizione dopo compieta fu pre- " et dicto versu, Divinum anxilinm,
scritta nel concilio di Aix-la-Cha- " dicitur secreto. Pater noster j Ave
".
pelle ; ma le antifone, che si dico- » Maria, Credo
no alla b. Vergine, vengono dalla La compieta, e prima sono due ore
divozione di qualche particolare in- senza sostanziali cambiamenti, e varia-
divìduo. zioni per significarci, che il principio,

I greci non hanno compieta ,


e il fine delle nostre azioni devono
essendo i vesperi presso di loro l'ul- essere stabili; nella compieta si reci-

tima ora dell'uffizio, e perciò i ve- ta l'inno immediatamente prima del


speri furono chiamati Completo riunì capitolo, il che non si fa nelle al-
in un canone del che Trullano, tre perchè l' inno significando
ore,
mal si è tradotto per Compieta, co- la vittoria, avendola già riportata
me osserva il Grancolas a p. 355 gli eletti, essi non hanno bisogno
del suo Trattato dell'uffìzio divino. di esortazione. La c(jinpieta, come
Difatti il Macri alla voce Compie- dicemmo, è anche simbolo degli

ta, nella Notizia de' Vocaboli cc- eletti, e del loro eterno riposo; ed
clesiaslici, dice che l'ora della com- i quattro salmi di essa hanno re-

pieta si dovrebbe dire dopo il tra- lazione al riposo della notte.


montare del sole, per cui i greci Alla difficoltà poi che si fa sul
la chiamarono dopo cena ; quin- cantare la compieta immediatamen-
di aggiunge, che la compieta dei te dopo il vespero da parecchi mo-
greci è di due sorte, cioè la gran- nisteri e capitoli, cioè un buon pez-

de che si canta nella quaresima, e zo prima dell'ora del sonno, contro


la piccola che si dice nel resto del- l'intendimento della Chiesa che bra-
l' anno. Ecco quanto riportano il ma sia recitato ogni uffizio nell'ora
Gavanto, ed il Merati nella sezio- debita, ecco come rispondono i li-

ne IV delle rubriche del Brevia- turgici:» I. Che quello che può scu-
rio Romano , Rubrìca de Com- » sare coloro i quali cantano com-
pletorio. » immediatamente dopo vespe-
pietà
» l. Ad Completorium absolute » ro, è che, non essendo più chiu-
dicitur Lectio brevis ut in psal- » si nei chiostri, e non vivendo più
terio, deinde Pater noster, Con- > in comunità, non potrebbero ra-
fiteor, Misereatur, Indulgentiam, » dunarsi comodamente per canta-
Deus in adiutorium, antiphona, " re all' ora conveniente; i. Che
psalmi, hymnus, capitulum, re- -•»
devesi presumere della loro divo-
sponsorium breve, canlicum cum •> zione, che non manchino di pre-
antiphona, omnia ut in fine psal- •5 gare o far letture di pietà pn-
terii, et post antiphonam in du- » ma di coricarsi, e che per tal

plicibus, et infra octavas dicitur " modo si avvicinino all'intenzione


oratio; in alio autem officio an- M della Chiesa, da cui sembrano
te orationem dicitur Kyrie elei- » essersi un poco allontanati." F.
son , cum reliquis precibus , ut Bauldry parte i, cap. 12. Il p.
ibidem in psalterio. BourecuciI, nel 1734, stampò in
» II. Pos-t versum, Bcnedicat et Parigi, l'intenzione della Chiesa nel-
" custodiat nos etc, dicitur una ex la recita di quella parte dell' offì-
103 r.o.M CGM
zio, che AI chiama Compieta. Que- dell' inquisizione, ora occupato dal
sta opera consiste in una spiegazio- tesoro, ed altri uffizi pubblici, il

ne di tutte le preghiere, che com- palazzo della famiglia Caroarasa, il

pongono questa parte dell'officio di- seminario della Piazza maggiore, il

vino. Questa ora canoi'.ica è for- gran monistero di s. Martino ec,


se, come si esprime, parlando della ed altri edifizi, di cui parleremo.
medesima, il dotto prelato IMaria L'università, che sotto l'imperato-
Felice Peraldi , nelle sue erudite re Carlo V vi fu fondata nel i532,
LeLlcre, stampate in Bastia nel 1 840, occupa un bellissimo casamento, del
la più tenera, la più adattata al quale è degna di osservazione la par-
tempo, e spirante tutta una mera- tedov'è collocata la preziosa biblio-
unzione di pietà. V. gli ar-
vigliosa teca, ed il gabinetto di fìsica. Dei
ticoli Ore canoniche, e Breviario. quattro collegi che ne dipendono,
COMPOSTELfeA ( Compostel- uno è abbandonato sino dal kSoH,
lan.). con residenza arcive-
Città ed il maggiore chiamasi dì F'onse-
scovile nella Spagna, capitale della ca dal suo fondatore d. A. Fon-
Galizia, e della provincia di Lugo seca-y-Acevedo, arcivescovo di Tole-
o Lncense, una delle quattro for- do, celebre giurisconsulto del seco-
manti l'antico regno di Galizia. lo XllI, nativo di Compostella.
Chiamasi anche •?. Giacomo di Ga- L' origine di questa città è con-
lizia, s. Giacomo di Compostella temporanea all'invenzione del cor-
Santiago, Campus Stellae, cosi chia- po di s. Criacomo, e perciò a quel-
mata a motivo della stella straor- la del celebratissimo santuario di
dinaria, che si vide sopra il terre- s. Criacomo apostolo, frequentato da
no dove poi fu fabbricata la città, molti pellegrini, e si attribuisce ad
segnalando il sito dove riposava se- \\\\ re di Oviedo, chiamato Alfonso
polto il corpo del santo apostolo. il Casto, re di Leone, che la fece
È una amena " mura
situata in edificare neU'BSj: quindi si accreb-
circondata da montagne nei ezzo be colle rovine dell'antica Irla Fla-
di due piccoli tiumi, cioè il snie- '••
via, di cui si crede ravvisare le
bra, e l' Llla, precisamente a pie vestigia nel villaggio , o borgo si-

del monte Pedroso. Vi risiede il tuato sulla fosse dell' Olla, chiama-
capitano generale della Galizia, in lo El Padroiì, a quattro leghe
uno alle principali autorità di essa, spagnole distanti da Compostella.
ed a parecchi tribunali ; come pu- 1 mori presero Compostella, o San-
re è residenza e capoluogo del no- tiago nel 997, e l'abbandonarono
bilissimo Ordine equestre di s. Gin- al saccheggio. Vuoisi quivi fondato
corno della Spada [P^cdi). Ha un il suddetto Ordine di s. Giacomo,

recinto murato, vari sobborghi, che prima aveva ottanlasette com-


belle strade, e piazze pubbliche, tra mende, e godeva la rendita di due-
le quali si distingue la piazza ma- cento mila ducati d' oro, allorché
lyor per l'elegante sua aichitettura. il principe arabo Almanzorre por-
Degno di osservazione è pure il tando alla città col ferro e col fuo-
numero delle sue fontane, il suo co l'ultimo eccidio, risparmiò pro-
delizioso passeggio, i diversi edifizi digiosamente il sagro tempio di s.
pubblici e particolari, vasti ed ele- Giacomo, doviziosissimo di ricchez-
ganti, come sono il palazzo già ze. Dipoi nel i52o in Compostel-
co^r rOM io3
la Carlo V
impeiatoiv e soviano poggiata all'autorità di s. Isidoro,
della Spagna, convocò le cortes, del breviario di Toledo, e de' libri
^^elle guerresche vicende de' pri- arabi di Anastasio patriarca d' An-
mordi del con'ente secolo, i fran- tiochia sui martiri. 11 padre Cupcr
cesi s'impadronirono di Compostel- uno dei continuatori di Bollando
Ja, e la dominarono sino al i8i4- flt rimontare molto indietro questa
Anticamente tanto della città, quan- tradizione, e la conferma con la
to del borgo Padron, era signore testimonianza di s. Girolamo, e del
l'arcivescovo, meno le imposizioni, citato s. Isidoro, non che colle li-
ed altri che spettavano ai
diritti, turgie di Spagna, e con molte cir-
conti di s. Giovanni, e visconti di costanze risguardanti questo inte-
s. "Vincenzo dell'antica ed illustre ressante punto d'istoria. Il p. Par-
famiglia di Calderon-y-Valdes. lati provò molto a lungo. Illirici
Propagandosi molto per la Spa- sagrì Prologom. part. 3, t. I, pag.
gna nell'anno 809 la divozione del- 1&1, che l'apostolo san Giacomo
l'apostolo s. Giacomo il maggiore, Rlaggiore ha predicato la fede di
fratello di s. Giovanni apostolo ed Gesii Cristo in Tspagna.
Certo è,
evangelista; Iddio rivelò nello stes- che s. Giacomo per ordine del re
so tempo ad alcune pie persone, Agrippa nipote di Erode, e primo
che il corpo di s. Giacomo fosse persecutore della Chiesa, fu fatto
in Compostella, mediante la narra- decapitare in Gerusalemme, ed ivi
ta apparizione diuna stella: ed a- venne sepolto. Vuoisi però, che po-
vendo il re Alfonso il Ca.slo, in co dopo i suoi discepoli prendesse-
onore del medesimo santo fabbri- ro santo corpo, lo portassero nel-
il

cato un maestoso tempio, perchè la Spagna, e


lo deponessero a Iria

nulla mancasse di decoro a questa Flavia sulle frontiere della Galizia.


città, depositaria di sì preziose re- Ouindi nel cominciare del nono se-
liquie,, ottenne dal Pontefice s. Leo- colo, sottoil regno del mentovato
ne in, che la sede vescovile della Alfonso, per ordine di lui le insi-
chiesa Iiiense, la cui città era de- gni reliquie del santo allora disco-
caduta dal primitivo splendore, fos- perte, furono trasportate a Com-
se trasferita a Composlella. Sicco- postella, dove s. Leone III traspor-
me altri attribuiscono il ritrova- tò la sede d' Iria Flavia. Questo
mento del corpo di s. Giacomo ad luogo dapprima fu detto ad saii-
Iria Flavia, e il trasferimento del- clnrn Jarobum aposlolmn, o Gia-
la sede in Compostella ad epoca como Postolo, d'onde per iscorcia-
diversa, aggiungeremo le seguenti mento è venuto il nome di Com-
analoghe notizie. postella, sebbene altri, come dicem-
Primieramente si deve notare, mo, lo derivino con maggior fon-
che sebbene gli apostoli nei primi damento da Campo della Stella da
dodici anni del cristianesimo abbia- quella apparsa, che divenne rino-
no predicato soltanto nei luoghi matissima per lo straordinario con-
confinanti alla Giudea, s. Giacomo corso de' pellegrini, i quali recavan-
avrebbe nonostante potuto recarsi si dalle piìi l'emote regioni, e spes-
nella Spagna , e portarvi il lume so per solenne voto, a visitare il

del vangelo, essendo questa la tra- venerando corpo di s. Giacomo nel-


flÌ7Ìone di;lla chieia di Spagna, ap- la cattedrale. Anzi abbiamo, che il
io4 COM COM
Pontefice Giovanni X del y 1 4, spe- semidoppio 1' uffizio dell' apostolo s.

dì un legato a Compostella per ve- Giacomo protettore della Spagna,


nerare in suo nome il corpo di s. in tutti i lunedì dell'anno che non
Giacomo, con lettere per Sisenan- fossero impediti con altro uffizio di
do vescovo della città, che era in nove lezioni, eccettuati i luiieth del-
concetto di santità, pregandolo di l' avvento, di ([uaresima, e di vigi-
tenerlo raccomandato nelle sue o- lia. Clemente IK ch'era stato nun-
razioni al medesimo santo apo- zio di Spagna, colla costituzione la
stolo. Suprema, data a' 2,3 luglio 1667,
detto p. Cuper inoltre prova
Il Bull. Rom. t. VI, par. VI, p. 164,
la verità della tradizione della chie- estese questo indulto a tutto il cle-
sa di Spagna intorno la traslazione ro de' regni di Spagna. Dipoi, per
<iel corpo di s. Giacomo di Compostel- concessione di Benedetto XIV, gli
la. Egli ci diede pure 1'
autentica S[>agiioli celebrano l'apparizione del
istoria di molti miracoli operati da loro patrono s. Giacomo nella bat-
Dio per intercessione del santo A- tagliadi Clavijo, ufìizioche quel Papa
postolo, come ancora di diverse fece approvare dalla sagra congre-
prodigiose apparizioni,, colle quali gazione de' Riti.
egli protesse visibilmente le armate Ritornando alla istituzione della
cristiane contro Spagna. i mori di sede vescovile in Compostella, al-
Sulla detta traslazione del corpo di cuni ne assegnano 1' origine soltan-
s. Giacomo a Compostella, va con- to alla fine del secolo XI, e per
sultato il dotto agostiniano p. Flo- opera di Urbano II. Quindi avendo i

res Espana Sa^rada, t. Ili, Àp- mori rovinata Iria Flavia, trasportò il

pendic. p. 5o, e 56. Fra i perso- seggio episcopale a Compostella, to-


naggi che visitarono il santuario di gliendolo dalla soggezione della me-
Compostella, rammenteremo il Car- tropoli di Braga, e sottoponendolo
dinal Giorgio Piadzivil di Lituania, immediatamente alla santa Sede,
il quale in abito da pellegrino vi ovvero approvò la traslazione ope-
si recò a' piedi, locchè pur fece- rata già da s. Leone III, liberan-
ro un gran numero di personaggi dola dalla giurisdizione metropoliti-
di alta portata e santità, come fu- ca di Braga. Quindi nel 1120 il

rono s. Elisabetta regina del Por- sommo Pontefice Calisto II, per o-
togallo, s. Brigida con suo marito, norare maggiormente s. Giacomo e
s. Guillermo d' Aquitania, e molli ilsuo venerando santuario, elevò al
altri santi, e personaggi anche rea- grado di metropoli la sede vescovi-
li. I romani Pontefici arricchirono le di Compostella, riunendovi la giu-
il santuario di privilegi, ed apriro- risdizione di Mcrida, Emerito, eret-
no su di esso il tesoro della Chie- ta nel IV secolo, oltre le seguenti
sa colle indulgenze, da guadagnar- chiese per suHi-aganee: Tui, Oren-
si da che lo visitassero, co-
quelli ze, Lugo, Mondonedo, Oviedo, Bre-
me poi meglio si dirà. Anzi aven- lagna, Leon, Aslorga, Zantora, Nu-
do Sisto V, con breve del primo mantia, Salamanca, Ciudad- Rodri-
febbraio 1589, ^ Gregorio XV, con go. Calabria, Avila, Caria, Pl,/cvn-
breve de' 3o ottobre 1621, conces- cia, ePax Julia, ossia Btia. Laon-
so alla città e diocesi di Compo- de in seguito Compostella sostenne
stella la facoltà di recitare col rito gravi dispute sulla primazia, colle
COM COM io5
nlelropoli di Toledo, e di Braga. gioro, ed è un maestoso, e splendido
Il medesimo Calisto II, nella catte- edilìzio, di cui sono mirabili le tre

drale istituì sette canonici col nome alte torri, le campane, il grandioso

di Cardinali, o principali degli al- chiostro, ed i ricchi ornamenti e


tri, a' solamente fosse lecito
quali decorazioni di architettura, e di scol-
di celebrare la messa e i divini uf- tura, principalmente quella della
fizi nell'altare del santo apostolo; cappella maggiore, nella quale è po-
ed inoltre concesse ai detti canonici sta sopra una sedia riccamente a-
l'uso della mitra, e dell' abito ros- (lornata, l'effìgie del medesimo s.

so cardinalizio, come i canonici di Giacomo ; il corpo del qual santo,


Ravenna, Lisbona, Lucca ec. Va e quello de' suoi discepoli i santi
però avvertito, che i detti sette ca- Atanasio, e Teodoro, stanno chiusi
nonici Cardinali non fanno uso del- in sepolcri situati in una cappella
le vesti rosse, ma sibbene della mi- sotterranea. Oltre a ciò, in questa
tra nelle processioni, e nelle messe cattedrale venerano anche altre
si

cantate. Quindi Papa Innocenzo insigni ed è doviziosa di


reliquie,
III, colla costituzione In eminenti, paramenti, ed arredi sagri di mol-
data a' i\ luglio i 199, Bull. Rom. to valore. Ma quello, che sopra o-
tura. Ili, part. I, p. 89, dichiarò gni cosa rende illustre e celebre la
con maggior solennità l' erezione di basilica cattedrale di Compostella,
Compostella in metropoli, confer- non solamente in Ispagna ma ben-
mando il decretato dal predecesso- sì nel Portogallo ed ia tutta la

re Calisto II. Lo stesso Innocenzo cristianità, e che cagiona la con-


III, nell'anno121 i, commise al- correnza innumerabile de' pellegrini
l' arcivescovo di Compostella, di pu- ed altri forestieri, si è il giubileo
nire colle censure della Chiesa San- dell'anno santo così chiamato, e
cio I re di Portogallo, se non si che celebrasi ogni qual volta la fe-
cori'eggeva dalla sua riprovevole stività del santo Apostolo accade
condotta. Da ciò si rileva a qual nel giorno di domenica, vale a «li>
grado fossero saliti gli arcivescovi re il 25 luglio. A questo giubileo
di Compostella. Presentemente oc- sono accordate dalla santa Sede le
cupa la sede de Velez,
Raffaele stesse indulgenze di quello che pub-
de'minori che Leone
cappuccini, l)licasi in Roma nei tempi consue-
XII nel 1824, traslalò da Burgos, ti. Incominciasi il detto giul)ileo nel
ed a cui nel 1825 fu dato in au- modo medesimo che in Roma, cioè
siliare Emmanuele Maria de San- facendo l' apertura pubblica della
Liicar, vescovo di Cidonia in par- porta chiamata Santa, la quale re-
lihus. Ora sono dodici le sedi ve- sta sempre chiusa col muro in tut-

scovili suffraganee della illustre me- to il tempo, che corre dall' uno al-
tropolitana di Compostella, cioè le l' altro giubileo. Questa cerimonia
seguenti per la maggior parte sum- dell'apertura si fa dall' arcivescovo
mentovate: Salamanca, Tuy, Ak'Ì- coli' assistenza del capitolo, del cle-
la. Conia, Placencia, Asiorga, Za- ro, e di tutte le corporazioni reli-

niora, Orcnsc, Badajoz, Lngn, Mon- giose. Nell'occorrenza del giubileo


doncdo, Citlà o Ciudad Rodrigo. i monarchi cattolici di Spagna a no-
La cattedrale è dedicata a Dio, iu me suo, e a nome di tutta la rea-
onor dell'apostolo s. Giacomo Mag- le famiglia, mandano a Compostel-
lotì COM COM
la due vescovi dal re scelti ad a- dell' arcivescovo attuale, è il seguen-
dempirc il voto, al quale obbligos- te. L' arcivescovo fra gli altri pri-
si anticamente la reale famiglia in vilegi godeva di farsi precedere col-
ossequio del santo Apostolo, e con- la croce astata, e di conferire gli

siste in presentar per modo di do- ordini sagri nel real convento del-
nazione un bauletto pieno di mo- l'incarnazione di Madrid. Il capi-
nete d'oro, ed altre gioie preziose. tolo della cattedrale compone di
si

Quanto sia celebre questa basilica, venti canonici dignitari, primo dei
si manifesta ancora dal tributo, quali è il decano, di quaranta-
che tutta la Spagna ha pagato sei canonici , fra' quali evvi com-
sempre al santo Apostolo in forza preso il teologo, ed il penitenziere,
del voto fatto dal re don E.amiro, (li nove porzionarii, di venti cap-
e da tutto il regno Spagna in di pellani maggiori di quarantimo ,

memoria, e gradimento del trionfo cappellani minori, e di altri preti,


riportato sopra i Saraceni nella e chierici addetti all'uffiziatura del-
battaglia detta di Clavijo, nel qual la chiesa, nella quale vi è il fonte
tempo si fece vedere sull' aria il l)attcsimale per la parroccliia. Nel-
sant'Apostolo all'esercito cristiano la città sonovi altre otto parroc-
con ispada in mano, su di un ca- chie, cinque conventi e monisteri
vallo bianco, facendo una strage or- di religiosi, e sei di monache, al-
ribile tra i Saraceni. Consiste que- cune confraternite, e tre ospedali,
sto una misura di gra-
tributo in il maggiore de' quali è uno de' più
no, che nel tempo della raccolta o- spaziosi in Europa, chiamato il rea-
gni anno debbono pagare tutti gli le, perchè con magnificenza edifica-

agricoltori. Prima il capitolo com- to da Ferdinando V il Cattolico.


ponevasi di venti canonici dignita- L'episcopio sta presso la cattedrale,
ri, di altri quarantatre canonici, e di ed ogni nuovo arcivescovo è tassa-
venti cappellani ec. La città contiene to nei libri della camera apostolica
trenta mila persone ripartite m quat- in fiorini 4o5^o; pei'chè si valuta la

tordici parrocchie, sette case reli- rendita della mensa a cento cinquan-
giose di uomini, tre di donzelle ; i tariila ducati, però gravata di an-
gesuiti vi avevavo un bel collegio, tiche pensioni.
e la direzione d' un seminario iber- Molti sono gì' istituti letterari,
nese. La diocesi comprendeva I2q3 scientifici, e di pia beneficenza, co-
parrocchie distribuite in cinque ar- me gli ospizi pei pellegrini ; belli,

cipreture, ed un vicarialo. Il detto e vasti sono i conventi e le chie-


capitolo della cattedrale era nella se di s. Domenico, di s. Francesco,
Spagna rinomatissimo, massime per di s. Agostino ec. Il monistero di
le copiose limosine che faceva, e per s. Martino si reputa uno de' più
la scelta musica della sua cappella, magnifici dell'Ordine benedettino:
che annualmente costava ventiquat- l'abbate di questo gran monistero
tro mila ducati. La rendita della è canonico della chiesa cattedrale^
mensa arcivescovile ascendevaa tien- simza altra obbligazione che quella
lamila scudi; altri dissero a cento di assistere al coro nelle feste so-
cinquanta, o sessanta mila ducati. lenni.Sul modo singolare di pro-
Lo stato della cattedrale, città, fumare con incenso la cattedrale
e diocesi nel i8'->.4 ali" esaltazione durante il giubileo, e nelle festi piii
COM COM 107
solenni, si può vedere l'articolo Ix- morti, ec. Aguirre t. Ili, p. 32?,.
CEXSAZIOXE. Arduino t. VI.
COMUNE ( Officiuni comune ).

Concili di Compostella. Così chiamasi un oflìcio generale,


che conviene a tutti que' santi, che
Il primo concilio Conipnstellaniitìi non hanno ufficio proprio , e che
fu celebrato a' 6 maggio , per la fornisce i salmi , le lezioni ,
gli in-
dedicazione della nuova chiesa di ni, le antifone, le orazioni, in man-
s. Giacomo. Vi assistettero dicias- canza dell' ullicio proprio suddetto.
sette vescovi, il re Alfonso, la re- Vi è il comune degli apostoli, dei
gina sua consorte, i figli, tredici martiri, dei confessori, delle vergi-
conti, ed un popolo innuroerabile. ni, e non vergini, de' santi, della de-
Diz. de' Concili. dicazione di una chiesa, ec. f^. il

11 secondo nell' anno 900 dove , Ga vanto Delle rubriche del Brevia-
s. Cesario abbate fu eletto, e con- rio Romano, sezione ottava.
sagrato arcivescovo di Tarragona ;
COMUNICANTI. Setta di ana-
ma il vescovo di Narbona vi si op- battisti, che si appellarono con tal
pose coi vescovi di Spagna, che lo nome per la comunità delle donne
riconoscevano per metropolitano. Pre- e dei fanciulli, ch'essi ammetteano
gia t. XXIV, Labbé t. XI, Ardui- ad uso de' nicolaiti. Sorsero costo-
no t. VI. ro nel secolo decimoqu;n-to.
II terzo fu celebrato nel 97 i ; e COINI UNIONE o COMMUNIONE
ne fanno menzione il Lenglct il , (^Commuiiio), partecipazione. La pa-
Pagi ad annwn 900, e il Diz. dei rola Comunione si interpreta in di-
Concili. verse maniere, e si prende princi-
II quarto si adunò per la disci- palmente ne' seguenti significati.
plina ecclesiastica nel ro'iG. Cresco- I. Per la credenza universale di
nio, arcidiacono di Compostella, vi parecchie persone, la quale le uni-
presiedette. Furonvi ordinati degli sce tutte sotto un medesimo capo,
eccellenti regolamenti intorno la di- in una medesima Chiesa. Per tale
sciplina ; e ti-a le altre cose venne uniforme credenza dicesi pure co-
disposto che tutti i vescovi, e tutti munione Senza questo ca-
di fede.
i direbbono ogni giorno la
preti rattere la Chiesa non può avere
santa messa e che i chierici nei
, vera unità. Tale è stata la persua-
giorni di digiuno, e di penitenza sione dei membri di lei sino dai
porterebbero il cilicio. Regia t. XXV, primi secoli, come abbiamo dal con-
Labbé t. IX, ed Arduino t. VI. cilio di Elvira, adunato verso l'an-
Il quinto venne adunato nell'an- no 3r3. Ed in tal modo si è sem-
no I Ii4, sotto Didazio Gernierez pre inteso il concilio di Nicea, il

vescovo di Compostella, e vi si for- quale chiama la Chiesa una, santa,


marono venticinque regolamenti ,
ed apostolica. In conse-
cattolica,
sulla giurisdizione, e si presero prov- guenza tutte le sette, che disgrazia-
videnze sulle case dei nobili, e ple- tamente lasciarono di essere nella
bei, sui pegni, sulle calunnie , con- comunione di fede, per loro som-
tro i ladri e traditori ; sui caratte- ma sventura hanno cessato di es-

ri, sui memoriali , ed altre scrii tu- sere membri della Chiesa di Gesù
re ; sui beni di quelli , che erano Cristo. Il sommo Pontefice è il ve-
io8 COM COM
aerando capo della comunione cat- fedeli a vicenda si prestavano. Tn
tolica; la Cliiesa di Pioma, o la oltre in alcune carte del secolo XIII
santa Sede, n'è il centro, né alcu- si diede il nome di Comunione alle

no può sepaiai'si da essa senza es- offerte, che i fedeli facevano in co-
sere scismatico. V. Chiesa per con- mune. V. Berlendi, Delle oblazioni
gregazione de' fedeli. 4? e 48, ove dice,
all'altare, pag.
II. Per la società di tutti i mem- ch'erano di due sorte, una dell' o-
bri della Chiesa militante sulla ter- razione, l'altra del sagrifizio, e che
ra, sofferente nel purgatorio, trion- i fedeli talvolta potevano parteci-

fante nel cielo. Questa dicesi anco- pare dell'una, e non dell'altra.
ra Comunione de' santi , cioè l' u- IV. Per r unione de' fedeli fra
nione tra la Chiesa trionfante , la loro per mezzo de' sagramenti, della
Chiesa paziente, e la Chiesa mili- grazia, della carità, di tutti i doni
tante, vale a dire tra che i santi sopi-annaturali.
sono nei cielo, le anime che pena- V. Per l'unione delle chiese par-
no nei purgatorio e i fedeli che , ticolaritra di loro, che ne' primi
vivono sulla terra. I membri sono tempi conservavano per mezzo delle
vmiti tra di essi coi vincoli della lettere, cui si scrivevano reciproca-
carità per la scambievole comuni- mente, e che si chiamavano lettere

cazione d'intercessione, e di pre- di comunione, di fraternità, e di


ghiere. Quindi l'invocazione de' san- amicizia. Con tal mezzo testifica-

ti, l'orazione pei morti, la fiducia vano di essere unite tra esse, non
nel potere dei beati appresso il tro- solo coi vincoli di una stessa fede,
no di Dio. La Comunione dei e di un medesimo culto, ma anche
santi è vui domma di fede, uno de- per mezzo d'una scambievole cari-
gli articoli del simbolo degli apo- tà che s' interessavano alla pro-
,

stoli, costantemente riconosciuto per prietà le une delle altre, e parte-


la tradizione, e fondato sulla santa cipavano del bene, o del male, che
Scrittura. Dal che conchiudono i loro poteva avvenire.
teologi , che nella Chiesa tutto è VI. Per la riconciliazione alla
comune ,
preghiere , opere buone ,
Chiesa, sagramento di peni-
e pel
grazie, meriti, ec. ; che una delle tenza , che qualche volta è stato
maggiori , anzi incomparabile dis- chiamato comunicazione, comunione
grazia per un cristiano è quella di perchè ristabiliva i penitenti nel
essere privato per la scomunica, e diritto di comunicarsi, cui avevano
Io scisma della Comunione de' san- perduto pel peccato.
li. Il Sarnelli spiega la Communio- VII. Per la partecipazione alla
ne de' santi, nelle sue Lettere, eccl. santa Eucaristia. Comunione nella
t. VII, p. i27,lett. LIX Che vuol liturgia è la parte della messa do-
dire: Credo sanctcìin Ecclesia ni Ca- ve il sacerdote prende e consuma
tholicam, saiictorwn coinviunionem. sotto le specie del pane, e del vi-
III. Pel commercio di suffragi, no, il corpo, ed il sangue di Gesù
di preghiere , di meriti , di buone Cristo. Questa parola si prende an-
opere, che regna fra tutti i mem- co pel momento, in cui si ammini-
bri della Chiesa. S. Paolo chiama stra il sagramento dell' Eucaristia,
comunione anche gli aiuti scambie- e in questo senso dicesi: la mes-
voli di limosine, e di servigi, che i sa e alla Cotnunione. Comunione
COM COM 109
o Communio (Vedi) si dice l'an- sacerdote , un' ostia consagrata .

tifona, che il sacerdote recita, dopo P'tdi.

aver preso le abluzioni e prima , La comunione spirituale consiste

delle ultime orazioni, che si chia- nel desiderio di comunicarsi real-

mano post-comunione, o post-commu- mente, quantunque non si riceva

nio. Sull'abluzione, suo uso e riti , allora il corpo di Gesù Cristo. Que-

diversi dopo la saula comunione, sta è una pratica eccellente di pie-


tratta il Ga rampi Meni. Eccles. , tà per fare la comunione spirituale
pag. V. il Giorgio, De
i88 e seg. ogni volta che si assiste alla messa
Calice ahlutionis, Lubeccae 1 7 i i ; con sentimenti fervorosi, per ren-
ed il Sartorio De more vimini
, dersi degno della sagramentale. Pom-
cujua diluendi, Tremoniae 1736. peo Sarnelli, nel tom. Ili, p. i4^

Ma della comunione Eucaristica, delle citate lett. eccl., del sagrameli-


della laica, peregrina, passiva, sotto lo della ss. Eucaristia in voto, par-
le due specie, pasquale, de' fanciul- la dottamente e con belle erudi-
li, degl'infermi, delle sue cerimonie, zieni della comunione spirituale

ed altro che la i-iguarda, parleremo de'suoi effetti, e de' prodigi talvol-


brevemente ne' seguenti paragrafi. ta in essa avvenuti a persone di
santa vita.

§ I. Comunione Eucaristica, o La comunione ecclesiastica è la


Sagranienlale. comunione tale quale la ricevono i
preti. F. Gavanto, parte li, tom.
La comunione eucaristica è la X, rubrica IV, Dell'assumere l'O-
partecipazione del corpo, del sangue, stia e dell'assumere il Calice. I do-
dell'anima, e della divinità di Gesù menicani, i certosini, e i cistercien-

Cristo Signor nostro, vero Dio, e vero si si comunicano colla mano si-

uomo, realmente presente nel sagra- nistra. Il Sarnelli, Lett. Eccl. t. IX


mento dcU'Eucaristia: atto evidente- p, 3i, Lettera XV, della comunio-
mente il più augusto, e il più santo ne colla mano sinistra dice, che
della nostra religione. In tutte le reli- in quanto mistero di comunicar-
al
gioni è stato uso costante il mangia- si colla mano .sinistra, questa parte
re in comune le carni della vittima significa la presente vita, denotando
offerta in sagrifizio. Sino dai primi l'altra la parte destra; e che colo-
tempi i padri di famiglia presiede- ro i quali si comunicano colla si-

vano alla cerimonia, univano i lo- nistra essendo piìi nobile tal parte
ro figli, i domestici, e sovente pure nelle cose sagre presso gli antichi,
gli stranieri alla partecipazione di anch'essi sperano, per virtii del sa-
quel convito fraterno. Gesù Cristo gramento, e della passione di Cristo,
coir istituzione della ss. Eucaristia ,
di venire trasferiti dalla presente mi-
nello stesso tempo fu sacerdote ,
seria ai gaudi sempiterni. A Parigi
vittima, e cibo de' suoi adoratori. nel 174*^ venne pubblicata una Dis-
La comunione eucaristica è o rea- sert sur la conimunion avec la gau-
le, o spirituale, o ecclesiastica, o che. Sul comunicarsi il Papa al-
laica. lorché celebra solennemente, colla
La comunione reale è quella, per mano sinistra, non all'altare ma sul
laquale ricevesi veramente, per la trono, come della comunione che
bocca del corpo, e dalle mani del sul medesimo in piedi, o sedendo, fa
1 i o LOM COM
agli altri, si traila al volume IX. avevano commesso qualche colpa
p. 28, 29, 3o, e 3i del Diziuiia^ grave, giacché erano ridotti per pe-
rio. Sui comunicarsi colla mano nitenza comunione, cioè
a questa
sinistra,aggiungeremo, che in tal allo stato di un semplice
fedele. Tal
rito dal concilio di Trento lasciato castigo prova pure essersi sempre
ai domenicani ec, si spiega, che sic- j)osta una distinzione Ira lo stalo
come allaltare si rinnova il sagii- dei chierici, e quello dei laici. Pa-
licio della croce, il sacerdote con- melio, ed altri dicono essere stata
sumando colla mano sinistra, vie- tal comunione fatta fuori del pres-

ue a sostenere, colla sposa dei sa- biterio ai chierici, confusi coi laici.
gri capo di Gesù mori-
Cantici, il Tuttavolla osservano vari autori,
bondo: Lae\'a ejus sub capile meo. che ridurre un ecclesiastico alla co-
l'erciò dalla parte del cuore, sede munione laica, non era già l'am-
dell'amore, il sacerdote mette il ma- metterlo alla comunione di una so-
nipolo, e lo sposo l'anello nuziale. la specie consagrata; ma, come di-
Il Macri ne dà la seguente spiega- ce il de Marca con altri periti del-
zione. I domenicani tenendo colla l'antica disciplina, Clericuni non so-
mano sinistra l'Eucaristia, mostrano luta e consessu Cleri extra can-
colla destra libera di essere sempre cellos depulsum, et redacturn in
pronti a difendere la verità del me- locuin et ordi/iem laicoruin adcom-
desimo sagrameuto contro gli eretici niunicandurn synaxi, ma anche del
impugnando la spada della predi- tutto degradato con la privazione
cazione evangelica, di cui i dome- di ogni privilegio del chiericato, e
nicani fanno particolare professione. ridotto al semplice stalo di laico.
L' erudito fr. Luigi Vincenzo Dal che si scorge, che tal gravissi-
Cassino, nella sua Liturgia doine- ma pena era imposta anche ai ve-
iiicanay dedicata aPio VII, t. I, scovi; e non solo consisteva colla
Delle cerimonie della Messa, cap. negazione della comunione anche
Vili, p. ii3 e seg. , chiaramente laica, la degradazione dallo stalo
dice, che domenicani usano il rito
i ecclesiastico, ma il chierico era co-
di comunicarsi colla mano sinistra me discacciato dal grembo della
sino dal principio dell'Ordine, e pri- Chiesa , e i-estavagli interdetta , e
ma del 1254, giacché anche a molte per sempre ogni comunione cogli
chiese, ed ai vescovi Cardinali era altri fedeli. V. il padre Lupo nel-

comune tal rito. E ne porta le ra- le note del primo canone del con-
gioni, come per difendere colla de- cilio celebrato nel 34-7 in Sardica
stra il calice ec, e parla dei cer- t. I. fol. sem-
287. 2. Può forse
tosini, e cistcrciensi nel modo so- brare rigore una tal pe-inaudito
praddetto, nonché di un quadro il na, come appunto sembrò ad Ales-
quale esisteva nella Certosa di Bo- sio Aristeno diacono di Costantino-
logna, ove vedeva dipinto s. Gi-
si poli, che viveva verso il i i3o, se
rolamo comunicato da un sacerdote riguardasi alla disciplina della chie-
colla mano sinistra. sa orientale, non a quella occi-
La comunione laica é la comu- dentale. Si legge poi nel Macri,
nione tale quale la ricevono i lai- che la comunione laica non era la
ci. Per comunione laica un tempo comunione del ss. Sagramento, ma
s'intese il castigo de' chierici, ciie la sola partecipazione delle oraziu-
COM COM 111

ni fatte tlai laici, stando tali cliie- mata così, massime dal concilio car-
rici penitenziati con loro oianclo in taginese, la comunione, che senza
chiesa, come si conrerma coUauto- riguardo alcuno di meriti, si con-
j'ità di molti concilii, i quali ordi- cedeva indiirerentemente nella Chie-
narono, che morendo un pubblico sa a tutti. Tal nome derivò dall'ad-
penitente,senza aver compita la diettivo passivus , molto usato dai
penitenza, fosse ammesso alla sola padri africani per significare cosa
comunione laica, lo che non si può comune.
intendere della Eucaristia, ma so-
lo della comunicazione delle orazio- §. II. Coniiinione sotto le due specie.
ni fatte dai laici. Cosi il Macii,
nella Notizia dei vocaboli ecclesia- Per comunione sotto le due spe-
stici. cie s'intende la conumione che si

La comunione straniera, o pel- fa ricevendo le specie del pane, e

legrina, era un altro castigo, o pe- dt'l vino. Tal comunione non è né
na, alla quale i canoni condanna- comandata né proibita da Gesù
,

rono i vescovi, ed i chierici colpe- Cristo ai laici, ed ecclesiastici, che


voli di certe leggiere mancanze. non sagrificano. Sebbene la comu-
Questo castigo non era scomunica, nione sotto le due specie non sia
ne deposizione, ma una specie di mai stata tenuta per necessaria, è
sospensione dalle funzioni dell' or- slata però in uso, anzi fu coman-
dine, e la perdita del posto, che il data in tempi, ed in alcuni
cevXì

chierico occupava, e solo gli si da- luoghi, nella Chiesa, dappoiché du-
va la comunione come ai chierici i-ante i primi quattro secoli della
stranieri. Se era un prete, aveva Chiesa i fedeli comunicavansi anco
l'ultimo luogo tra i preti, e pri- puiiblicamente tanto sotto una sola,
ma dei diaconij come l'aviebbe avu- che sotto due specie , a loro piaci-
to un prete straniero, il quale pel- mento. Verso l'anno 44^5 il Pon-
ligrinasse senza le lettere commen- tefice s. Leone I comandò ai fedeli

datizie del proprio vescovo , chia- di prendere le due specie quando


mate Formate, perchè con cer- fatte si comunicassero pubblicamente, per
ti caratteri, e note particolari per iscoprire i manichei, i quali non
isfuggire ogni inganno; e così d"i si comunicavano che sotto la spe-
diaconi e dei suddiaconi. Il conci- cie del pane, perchè abborrivano
lio Agatense ordinò che un chie- , il vino chiamandolo fiele del princi-

rico, il quale ricusasse di frequen- pe delle tenebre, e dal demonio


tare la chiesa, fosse ridotto alla co- creato ; eretici che si nascondevano
munione straniera, e pellegrina. Il pi-esentandosi all' eucaristica mensa
Berlendi dice che quelli i quali _, coi cattolici, in grazia della libertà,
erano ammessi alla comunione pel- che avevano di non comunicarsi
legrina, non potevano esercitare mini- che sotto una sola specie. Questa
steri ecclesiastici, né partecipare del- disciplina prescritta da s. Leone I
le oblazioni del sagrifizio, ma sola- non fu universale e non durò se ,

mente delle orazioni, l'^. il Macri non tanto quanto l'eresia dei ma-
Communio peregrina. 11 medesimo nichei in occidente. Sembra , che
Macri alla voce Coniiniinio passiva, nel pontificato di s. Gelasio I elet-
dice che anticamente veniva chia- to nel 49^; i manichei si moltipli-
II?. COM COM
cassero, ginccliè quel Papa per ri- ca, in Nolilla ad Condì. Claiu-
conoscerli in Roma, ordinò che lut- iiiontanum, p. 9.(ÌG.
ti i fedelicomunicassero sotto
si Nel secolo XllI la comunione
ambedue leed il Mabillou,
specie, sotto le due specie divenne gene-
in Orci. Rom. cap. 9 et iq, ne ralmente ristretta a'preti della Chie-
tratta dilFusamente. Però dopo il sa Ialina, ed altri
giacché i greci
cjuinto secolo si tornò all'antica li- orientali la continuarono,ed osser-
beità di comunicarsi, anche puLbli- vano tuttora, anzi i greci usano
camenle, sotto una, o due specie. dare insieme il corpo col sangue
Avverte il Macri, che sebbene fe- i mescolalo ai laici, porgendolo con
deli nella messa fossero obbligati un cucchiarino. Non essendo adun-
a licevere ilSagramento sotto le que la detta comunione necessaria,
due specie, nondimeno comunican- nel secolo XIV erasi tanto trala-
dosi fuori della messa, si comuni- sciala, che il Pontefice Clemente VI
cavano sotto quella del pane, giac- residente in Avignone, nel i344
ché si concedeva ai fedeli il porta- concesse ad Ottone duca di Borgo-
re a casa l'Eucaristia in tempo del- gna, a Giovanni duca di Normandia,
le persecuzioni , acciò prima del colla sua sposa, e a Filippo VI re
martirio si potessero comunicare. I di Francia, insieme alla regina sua
monaci nel deserto non avendo sa- moglie, di comuni(;arsi sotto ambe-
cerdoti, o modi per celebrare, te- due le specie, del qual privilegio
nevano presso di sé il Sagramen- i sovrani di Francia fecero in se-
to per comunicarsi. Nella Chiesa guito uso nel giorno della loro so-
occidentale questa consuetudine du- lenne coronazione, e nell'articolo o
rò sino a Papa s. Ormisda, eletto punto di morte. Il Macri aggiun-
nel 5i4, perchè fu tolta dal cano- ge, che i usavano di
re di Francia
ne 3 del concilio Cesaraugustano, tal anche una volta l'an-
privilegio
durando però ancora alcun lenìpo no. La concessione però a Giovan-
nella Chiesa orientale. ni, che fu poi re di Fiancia col
In progresso l'uso del calice in- nome di Giovanni II, porta anche
sensibilmente si andò abolendo, e la data del i35i il Pontefice rac- :

come per gradi senza verun rego- comandò ai detti privilegiati, che
lamento della Chiesa. Nel secolo tulio si faccia con estrema precau-
XII più che mai principiò a tra- zione, alìinché nessuna parte delle
lasciarsi questo rito; anzi nel de- sagre specie vada a male, e con
clinare dell'XI, nel concilio di Cler- qualche segretezza, perchè non ab-
mont del logS, Urbano II che Io bia a venirne scandalo. V. il Ber-
celebrò, avea già ordinato, che nin- castel. Storia del Cristianesimo, del-
no ricevesse la comunione, se non l' edizione francese, toni. XIV, pag.
sotto ambedue le specie ,
per e- I I I ; e toni. XVI ,
pag. Go del-
slingucre P enorme abuso di alcu- l' edizione veneta di Anlonelli ; e
ni, i quali amministravano l'Euca- il Rinaldi agli anni i 344j i- 6?.,
ristia, col corpo di Cristo tinto e 1345 n. 32. Egual privilegio re-
nel sangue del medesimo Signore. stò agli imperatori romani nel di
V. il IMicrologo, de Eccles. ohser- della loro coronazione; al diacono,
vat. cap. i() in hiblioth. PP. tomo e suddiacono che assistevano alla,

XV HI, p. "417, e Pietro de Mar- messa solenne nelle domeniche, ed


CGM COM ii3
altre feste nell'abbazia di s. Dioni- lice Quindi il concilio di
[Vedi).
sio in Francia : ai medesimi mini- Basilea accordò ai boemi la comu-
stri dell'altare si nelle domeniche nione sotto le due specie. V. Com-
che in altri giorni festivi; nell'ab- pactata Bohcmorum, presso Natal
bazia di Cluny, ed a tutti i mo- Alessandro Hisl. Eccl. tom. Vili,
naci cluniacensi nel dì dell' apertura p. 9 1 etc. saec. XIV et XV, non
del capitolo generale dell'Ordine. che il Mansi, ed il Pioncaglia. Che
Al volume IX, p. 29, e 3o del le due specie dell' Eucaristia non
Dizionario, si dice, che allorquan- sieno necessarie alla salute dei lai-

do il Papa celebra solennemente, ci, e che il contrario sia errore


partecipano della comunione d'am- adottato dai protestanti ad imita-
be le specie il Cardinale diacono zione degli Ussiti, lo dimostrò eru-
e il prelato suddiacono assistenti, e ditamente il Chardon : Traile de
ministranti. la Coinuìiìon soiis Ics deiix espì-
In seguito, avendo sulla comu- ces, Paris 1 70 1 . V. \\ Bernini IstO'
nione delle due specie eccitato fu- ria delle Elisie pag. 532, 541, e
nestissime turbolenze Pietro di 56o.
Dresda, Giovanni Huss, ed altri in- Enea Silvio Piccolomini , che
felici pretendendo che
novatori _,
era segretario di Federico 111, al-

l'uso del calice fosse assolutamente lorché questi si recò ad incoronar-


necessario, il concilio di Costanza si in Roma, divenuto Pontefice col
nel \^i5 colla sessione XIII, la- nome Pio II, ricevette una le-
di
sciando ai sacerdoti l'obbligo di co- gazione da Giorgio Podebrachio,
municarsi sotto le due specie quan- fautore degli Ussiti boemi, dai qua-
do dicono la messa non quando , li era stato acclamato re nel i458.
non la dicono poiché allora si co- Narra il Rinaldi all'anno 1462,
municano colle sole specie del pa- n. 14? che faceva parte della le-
ne, represse i detti eretici e loro gazione un sacerdote ussita, il qua-
seguaci, col proibire severamente ai le disputando De e alicis communio-'

ministri dell'altare, sotto pena di ne numqnam divinitus re\'elata, et


scomunica, di comunicare i fedeli oblirpus illationibus ad sahitis ne-
sotto le specie delvino. Le giuste cessitatein pertinente plura praece-
ragioni, chehanno indotto la Chie- pti oraiione fuderit, tentò d' infet-
sa ad ordinare la comunione sotto tare la stessa sede del cattolicismo,
una sola specie, sono ampiamente con la sua eresia. Laonde Paolo II,

riportate dai trattatisti. Ed è per- successore di Pio II, prevalendosi


ciò, che Federico III imperatoi'e nel 1467 della circostanza del ri-

nel 14^2 ricevendo solennemente torno in Roma di Federico HI ad


in R^oma l' imperiai corona da Ni- adempiere un voto, per repiiraere
colò V, nella funzione non si co- la un esempio
rinascente eresia con
municò sotto ambedue le specie di gran peso, avendo già scomuni-
com' erano stati soliti fare i pre- cato il Podebrachio, volle che Fe-
decessori, per non parere d'appro- derico HI nella comunione pren-
vare l'eri'ore ancora sostenuto dagli desse soltanto la specie del pane.
Visiti [Vedi],massime boemi, che Affinchè poi a sì non dispiacesse
ostinatamente piopugnavano neces- gran principe di restar privo della
saria la comunione ancora del Ca- comunicne del calice, contro il co-
VOL. XV. 8

ft
ii4 COM COM
stuine fino allora usato nel ponti- 3 erano, o che in questo ella ha
ficale, ch'egli il primo di gennaio > errato, sia anatema ". Canone 2."
celebrò nella basilica lateranense, M Se alcuno negherà che Gesù
comandò, che anche il diacono, ed '> Cristo, r autore, e la sorgente di
il suddiacono suoi assistenti, e mi- > tutte le grazie, sia ricevuto tutto
nistranti se ne astenessero, con un » intero sotto la sola specie del pa-
rito affatto nuovo. Agostino Patri- ne, per cagione, come alcuni sos-
zio, allora chieiico, cioè maestro di » tengono falsamente, che non è
cerimonie della cappella, lo scrisse ' ricevuto conformemente alla isti-
al suo amico Marcello in questo tuzione di Gesìi Cristo, anche
modo: » Commuuicavit summus > r una, e l'altra specie, sia
sotto
» Pontifex altaris sacramentum cum anatema
". F. il Rinaldi all' an-

" imperatore, diacono, et subdia- no i562, n. 75, e seg.


»> cono de pane tantum; de cali- Tuttavolta, dopo avere Pio IV
w lice autem, etsi consuetudo sit approvato solennemente il concilio
» communicantes cum Pontifìce di Trento, i tedeschi insistettero nel
» partecipare, propter insurgentem domandare il permesso di comuni-
» tamen Hussilarum , ac Bobe- carsi sotto ambedue le specie ; e
« morum damnalam haeresim ,
credendo il Pontefice che con que-
« quae calicis potationem necessa- sto permesso dovesse maggiormente
« riara putat, praeter Poutifìcem confermarsi, e dilatarsi nella Ger-
« bibit nerao ". mania la religione cattolica , al
Non è vero che Innocenzo Vili qual sentimento univansi le pre-
concedesse a' norvegi di consagrare ghiere di Ferdinando I imperatore,

il calice senza vino, per mancanza di Alberto di Baviera, e di Carlo


di questo, nella difficoltà di conser- arciduca d' Austria, accordò la do-
varlo. Il vino è indispensabile, ed i manda, usando dell' indulgenza del-
Pontefici non dispensano dall'essen- la santa Sede. Però nei brevi, che

zialità de' V. Vino. In


sagramenli. intorno a ciò spedì agli elettori, ed
appresso l' Interim (Vedì)^ o px'o- arcivescovi della Germania, dichia-
fessione di fede di Carlo del V rò eh' egli concedeva loro tale fa-

1548, concesse ai laici la comunio- coltà, qualora lo stimassero conve-


ne sotto le due specie, il perchè niente, di amministrare cioè la co-
Paolo III spedi nunzi a quell' im- munione sotto le due specie a quelli,
peratore per riparare tal errore, che la domandassero divotamente,
ma la pertinacia lagrimevole dei e protestassero, che sì nell'una, che
protestanti, non fece conseguire il nell'altra si conteneva il vero cor-
bramato e lodevole scopo. Il con- po di Cristo, e che non avea er-
ciho di Trento nella sessione 28, rato la Chiesa nel distribuire una
ecco quanto trattò nel canone i
°
su specie soltanto, come neppure nel
questo grande argomento » Se al- : concedere 1' una, e l'altra. F. Lam-
» cuno dirà che la santa Chiesa bertini, De sacri/. Missae, sect. I,

» cattolica non ha avuto cause giu- n. 363. Trovandosi poi in progres-


» ste, e ragionevoli per dar la Co- so, che per tal benigna concessione
« m unione sotto la sola specie del i luterani divenivano sempre più
» pane ai laici, ed eziandio agli contumaci, come si legge nel citato
n ecclesiastici, quando non consa- Rinaldi all'anno i564, n. 36; e
COM COM ^
ii5
maggiori danni ne seguivano, come Vanda del divin sangue, stante l'u-
scriveva il celebre Cardinal Com- so di comunicarsi con ambe le spe-
mendone ai 6 di giugno i565 al cie, consideravasi qual compimento
santo Cardinal Borromeo, e ai 22 della comunione, e chiamavasi con-
marzo dell' anno seguente al Cardi- fermazione. Il sangue poi si sume-
nal Reomario, presso Lagomarsini^ va da chi riceveva la comunione,
Epist. Pogiani, t. Ili, p. i65, e non con accostarsi immediatamen-
seg.; perciò s. Pio V, coli' Epist. te il calice alle labbi^a,
per mez- ma
ad Patr. Aquilej die 8 junii i566, zo di una canna di
fìstola , o sia
et Epist. ad Card, archid. Austriae argento, oro, o altra materia; ed
die 9 ejusd. juu. presso il medesi- il popolo non beveva nel calice
mo Lagomarsini, e poscia Gregorio dei principi. Tra le ragioni, che
XIII rivocarono interamente la per- indussero la Chiesa ad ordinare la
missione di Pio IV, e l'estituirono comunione sotto una sola specie,
r uso praticato per più secoli, di «ippunto una fu il disgusto che a-
amministrare a' laici la comunione vevasi di bere in una medesima
sotto una specie soltanto. Anzi al- coppa, o di succhiare colla fistola
lorquando nel 1
7 1 2 Clemente XI l'un dopo l'altro ad un medesimo
fu pregato dal duca di Brunswich cannello. Nel succitato luogo del
e Luneburgo, per la facoltà di co- Dizionario, si dice che il Papa nei
municarsi sotto le due specie, il pontificali collacanna d'oro o fì-
Papa con opportuni esempi, e va- stola, sume
sangue di Cristo, fa-
il

lide ragioni, si rifiutò di contentar- cendo poi altrettanto il diacono e


lo, nel modo che si legge nella rac- suddiacono assistenti, e ministranti.
colta Epist. et Brev. t. II, p. 207.
Sopra la comunione dei laici sotto § III. Comunione pasquale.
ambedue le specie, sono da veder-
si il nominato Lambei'tini, Del sa- Nel fervore della Chiesa nascen-
grijicio della Messa, tomo II, par- te, non era vi precetto ecclesiastico
te IV, sez. I, dalla pag. 4^6 a di comunicarsi ; ma i fedeli si co-
43 1, e particolarmente il Trattato municavano ordinariamente tutti i

della Comunione sotto le due spe- giorni di loro proprio impulso.


cie, scritto da monsignor Bossuet Rallentandosi questo primo fervo-
in francese colla sua profonda eru- re, bisognò obbligare i cristiani a
dizione, e tradotto nell' idioma ita- comunicarsi. Si legge nelle vite dei
liano in Venezia, ed ivi pubblicato Pontefici romani, che s. Zefiirino,
sì nel 1733 che nel 1782. V. il eletto Papa l'anno 20 3, secondo
Zaccaria neW Antifebronio, tomo I, l'opinione di alcuni ordinò, che tut-
p. 19, dell'edizione di Cesena. ti i cristiani, giunti al tempo della
Siccome poi la comvmione del pubertà comunicassero nella
, si

calice fu chiamata anche Confer- Pasqua di Risurrezione (Vedi), e


mazione j noteremo che sicco- , che s. Fabiano creato Papa nel 2 38
me r unzione col sagro crisma ,
comandò ai fedeli di comunicarsi
considerato come un tal qual tre volte l'anno. Il concilio d'Agde
compimento del battesimo, si chia- celebrato nell'anno 5o6 da molti
ma Confermazione; coi\ secondo il vescovi delle Gallie, e presieduto da
modo di dire degli antichi, la be- s. Cesario d'Arles, ordinò ai fedeli
ii6 COM COM
di comunicarsi tre volte l' anno, 8, n. 2. In alcuni luoghi però
cioè il giorno di Natale, di Pasqua evvi antica consuetudine, come nel
e della Pentecoste. Il concilio ge- Portogallo , e nella Spagna, che
nerale XII, laleranense IV celebra- basta si comunichino i fedeli in
to dal Pontefice Innocenzo III, sul- qualunque giorno di quaresima, per
la comunione pasquale decretò col adempiere al precetto della Chie-
canone IX nel 12 15: « che ogni sa, e secondo poi il costume di
» fedele dell' uno e dell'altro ses- Dalmazia, dopo la metà di qua-
" so, essendo arrivato alla età del- resima. Non si soddisfa alla comu-
» la discrezione, confessi solo al nione pasquale con una comunione
« proprio sacerdote, almeno u?ia sacrilega, come definì nel 1679 In-
w volta all'anno, tutti i suoi pec- nocenzo XI ; imperciocché il sacri-
S3 cati, e adempia la penitenza, che lego ricevendo indegnamente l'ostia
M gli sarà imposta : ognuno riceva consagrata, eh' è il vero e real cor-
w almeno a Pasqua il sagramento po di Gesù Cristo, viene a concul-
« dell' Eucaristia , s' ei non giudi- carlo, e a fare scempio delle carni
« casse opportuno di astenersene adorabili dell' umanato Figliuolo
» per qualche tempo col consiglio di Dio.
" del pi'oprio suo sacerdote; altii- Sono obbligati i fedeli a comu-
)i menti sarà scacciato dalla Chiesa, nicarsi durante la quindicina di Pa-
« e privalo della sepoltura eccle- squa nella loro parrocchia, o nella
>> siastica. Che se alcuno volesse chiesa che tiene loro luogo di par-
» confessarsi ad altro sacerdote, ne rocchia, eccettuati gli esenti, e quel-
55 ottenga prima la permissione dal li che avessero un permesso espres-
» suo proprio saceidote, poiché al- so dai loro vescovi, o dai loro parro-
« trimenti l'altro non può né le- chi, per comunicarsi altrove. Chiun-
» gare né assolvere ". F. Con-
, que riceve comunione dalle ma-
la
fessore. ni del proprio vescovo, adempie il
Per riguardo al tempo pasquale precetto pasquale. In Roma nella
il Fagnudez dice, che sotto il no- patriarcale basilica Vaticana si ritie-

me di Pasqua per/M.y comune s'in- ne da molti, che pel privilegio che


tende il giorno stesso di Pasqua gode, si può da chiunque soddisfare
<:ogli otto precedenti , e seguenti il precetto pasquale, e per accertare
giorni, cioè durante la quindicina i rispettivi parruchi della seguita co-
di Pasqua, dalla domenica delle munione, si dà loro il bollettino, che
Piilme fino a quella in Alhis in- i comunicandi ricevono dai ministri
clusivamente. Questo tempo poi fu della detta chiesa appena ricevuta
assegnato da Eugenio IV coli'au- la comunione. INIa siccome la co-
loiilà della costituzione. Fide di- munione pasquale deve farsi onni-
g'in. Laonde tutti quelli, che entro namente nella propiia parrocchia,
(juesto tempo senza un legittimo non riuscirà discaro che qui ri-
inqjcdimento, e per loro colpa non poitiamo, quanto su questo grave
aclciiipiono tal precetto, incon-ono punto si è potuto trovare.

nelle pene imposte dal concilio La-


terni leiise ; cioè post hit avi senleii- Paschrdis communio extra propriani
tiiim, c>ome avvertì il Suarez, De Ecclcsiiì/n paiochialeni suscepta
J'ociu'tenl. in 3 part. disp. 35, sect. non jiivat pio sntisfaclione prae-
COiM COM 117
cepli, etiam si suinpta fiierit in Son tenute di comunicarsi nelle
Ecclesiis palrìarchalibus, aliiscjue chiese parrocchiali tutte le persone,
(jiiibuscunique. che si troveranno abitare in parroc-
chia nel tempo, che si fa lo stato
1. Ex decreto s. Congregationis delle anime, come anche i forestie-
Concilii edito anno i586. ri, che vi dimoreranno, benché di

2.Item ex. alio decreto praefa- passaggio per tutto, o per la mag-
tae Congregationis sub die i4 mar- gior parte del tempo deli' adempi-
tii i6i3. mento del precetto pasquale, ai

3. Ex declaratione sa. me. In- quali non gioverà se dicessero di


nocentii XI, quam refert p. Lucius averlo adempito, e ne mostrassero
Fei'raris in sua biblioth. tom. Ili, il biglietto di qualsivoglia altra
EuCHAEisTiA art. I. num. i3 se- chiesa, benché basilica patriarcale,
quentis tenoris; secondo la dichiarazione della sa.
Innocentius XI sub die io fe- me. di Innocenzo XI sotto li io
bruarii 1682 in audientia reveren- febbraio 1682.
dis parochis Urbis a Sanctitate sua Tandem idipsum aperte colligi-
publice data^ inter caelera vivae tur ex institutione XVIII Benedi-
vocis oraculo decrevit omnes utrius- cti XIV olim Prosperi Card. Lam-

que sexus fideles, qui in Urbe com- bertini, qui in suo Institutionum
moranlui' teneri prò satisfactio- ecclesiasticarum libro, loco citato

ne praecepti annuae communio- num. II sic ait:

nis pascbalis sacram communio- Hac proscripta senlentia illud

nem a suo proprio parocho in novum contra parochiales ecclesias


suis ecclesiis parochialibus, in qua- excogitatum fuit , idest paschale
rum parochiis habitant, suscipere, mandatum satis impleri si quis prò
et nullo modo dicto praecepto sa- sumenda communione, metropolita-
tisfacere per communionem in ec- nam, vel cathedralem ecclesiam a-
clesia lateranensi, vel vaticana, vel diret. Sed omissis bis omnibus, quae
nationali cujusvis nationis , vel in in hanc rem scripta fuerant , cer-
quacumque alia susceptam : et ita tum quidem est post Innocentii XI
in poslerum omnino servari man- decisionem, in qua Ponlifex hujus-
davit, praesentibus eminentiss. Card, modi praecepto minime satistieii
vicario, ac illustriss. vicesgerente, et declarat si quis Romae etiam in
ipsomet Pignattello cleri romani ca- ecclesiis patriarchalibus s. Joannis
merario, ac omnibus parocbis ur- lateranensi, aut sancii Petri in Va-
bis, non obstantibus quovis decre- ticano sacram Eucharistiam sumat,
to congregationis visitationis apo- certum inquam est, senteutiam, quae
stolicae , aliarumque congregatio- superius aliata est, omnino corrue-
num, ac privilegiis, ac consuetudi- re, nisi forte episcopus vel paro-
nibus etiam immemorabilibus. chus consentiant, ac id permittant.
4. Ex declaratione fel. record. Tuttavolta per ciò che riguarda
Cardinalis Marci Colonna Antonii al privilegio che alcuni dicono go-
in Urbe vicari facta sub die 20
i dere la basilica vaticana, aggiunge-
martii 1773 de mandato sa. me. remo quanto ci fu dato in propo-
Clementis XIV sub num. V, sic sito rinvenire in quel prezioso ar-
praecipiente. chivio, tanto pili che Benedetto
ji8 TOM COM
XIV colla l)(>IIa Hoiioranda, con- 175^, lo abbia ordinato, dìsf. 7,,

fermò alla basilica tutti i privile- de consacrai., giacché è apocrifa


gi che godeva , e che non erano tal decretale; ma perchè il prescris-
contrastati dalle pontificie costitu- se la congregazione de' riti con un
zioni. Si legge pertanto nei registri decreto de'27 settembre 1608, nel
dell'archivio, che
il parroco di s. qual atto i sacerdoti devono assu-
Giovanni in Aino contrastò al re- mere la cotta , e la stola , loccliè
verendissimo capitolo vaticano il fanno sempre quando ricevono la
privilegio di amministrare il sagra- comunione, secondo il canone 3 del
mento dell' Eucaristia a chiunque concilio terzo di Braga. Va qui av-
si presenterà nella basilica di qua- vertito, ch'essendo vera l'obbliga-
hjnque parrocchia, per l'adempi- zione del clero di comunicarsi nel
mento del precetto pasquale. Il giovedì santo alla messa, non si
capitolo provò che impiegava una deve intendi 'e di tutto il clero,
certa somma per l'annua impres- ma di qvielli soltanto, che sono ad-
sione di trenta mila bollettini da detti ad vm clero particolare di
distribuirsi uno per comunicato, cattedrali, comunità
collegiate , e
laonde non si poteva supporre che religiose. Quanto poi fu comanda-
tanti fossero gli atti alla comunio- to e stabilito circa questa comunio-
ne nel circondario della parrocchia ne del clero dagli Ordini Romani,
di s. Pietro, ov' erano sole mille e dal Sagramentario Gregoriano
ottocento anime, come appariva dai e confermato dalla congregazione
libri di stato delle anime, per cui de' riti, non riguarda ciascun indi-
ne restò verificato l'uso, ed il par- viduo particolarmente preso delle
roco di s. Giovanni in Aino ebbe cattedrali, collegiate, comunità re-
il torto. La consuetudine di am- ligiose in modo , che se alcuno di
ministrarsi il sagramento del bat- questo o quell' altro de' sopraddetti
tesimo nella basilica vaticana a tut- chierici non si comunichi com' è ,

ti, sembra provare che vi fosse prescritto, dalle mani del celebran-
ancora quella di amministrare la te, trasgredisca il comando; ma ri-
ss, comunione, massime ai tanti fo- guarda sibbene il clero delle cat-
restieri che sono in Roma, trovan- tedrali, collegiate etc. preso in co-
do per loro comodo nella basilica mune. poi, che i no-
L'istituzione
confessori di tutte le lingue. At- minati comunichino nel giovedì
si

tualmente nella basilica si dispen- santo alla messa dalle mani del ce-
sano nel tempo pasquale otto mila lebrante, è una rappresentazione di
bollettini, cioè la metà ai parrocchia- quanto fece Gesìi Cristo, il quale
ni, il resto ai forestieri. comunicò gli apostoli; quindi è che
I sacerdoti per l'adempimento del in memoria di ciò il solo primo,
precetto pasquale, basta che celebrino ossia più degno sacerdote di qua-
la santa messa : per lo piìi nella mat- lunque clero, comunica di sua ma-
tir -»
del giovedì sauto ricevono la co- no tutti quelli del clero preso, co-
munione, nella propria parrocchia. me si è detto, in comune. E secon-
Tuttavolta il Macri chiaramente di- do Benedetto XIV la origine di
ce, che tutto il clero, e i sacerdoti de- questa istituzione, fu anche il -S-
vono comunicarsi nel giovedì san- lebrare in questo giorno la solen-
to, non perchè s. Sotero Papa nel ne festa, e memoria della ss. Eu-
COM COM 119
c.u'istia istituita nell' ultima cena, coni, ed altri personaggi. Sulla co-
nella quale circostanza , come si munione del popolo nel venei'dì san-
esprime il concilio di Trento, fu to, è a vedersi il eh. Zaccaria, Storia
conferito agli apostoli il sacerdozio. li'tt. d' Italia, t. Ili, p. 1 60 e seg.
La comunione del clei'o si fa den-
§ IV. Comunione de fanciulli.
tro al presbiterio,per distinguerla
da quella che la faniio fuo-
de'laici, Anticamente la comunione si am-
ri di esso, secondo le prescrizioni ministrava eziandio ai fanciulli non
del concilio di Toledo IV, col ca- solo nell'amministrazione del batte-
none 1 7. Anticamente questa co- simo, ma ancora dopo di esso. Que-
munione del giovedì santo si face- sto uso, che tuttora sussiste presso
va dopo quella messa, che diceva- i greci, presso i latini terminò nel
si dopo cena, del cui uso fanno men- secolo XIII, come osserva il Chai--
zione Agostino neir epist.
s. 18 ad i don Storia de' Sacramenti t. i. p.
Janaur., il sinodo di Cartagine VI, i4i- aggiunge; che non solo
figli

e noi al Volume Vili p. 289 e comunicavansi i fanciuUi nel dì del


seg. del Dizionario ; anzi alla pag. battesimo, ma ogni giorno per tutta
3o5, che non solo nel gio-
dicesi l'ottava di Pasqua, o della Pente-
vedì santo, ma anche nel venerdì coste, se nella sua erano bat-
vigilia
santo in varie chiese latine si fa- tezzati , così ordinando il rituale
ceva comunione genei'ale de' fe-
la romano, e i libri pontificali. Can-
deli, uso che durò sino al IX se- tavasi anche di buon mattino una
colo; ed il Martene asserisce che messa espressamente per loro, nella
quella del venerdì santo ebbe più quale venivano i fanciulli comuni-
lunga durata; ma la congregazione cati,come testifica s. Agostino nel
de'ritia'ig febbraio 1622, decretò, sermone 227 a' neofiti. E siccome
che non si faccia più la comunione non era facile comunicare i piccoli
tra la messa dei presantificali nel bambini, principalmente i lattanti,
venerdì santo se non agi' infermi. per timore che non rigettassero la
Il medesimo Martene, de ant. Eccl. Eucaristia, nei primi secoli si dava
rit. t. III. p. 4^3, racconta che pri- loro solamente il prezioso sangue.
ma in diverse chiese nel sabbato Vari canoni permisero di dare ai
santo facevasi la comunione del cle- fanciulli in caso di necessità il lat-
ro, e del popolo. I pellegrini poi te avanti di ammetterli alla parte-
e i viaggiatori soddisfanno al precet- cipazione della comunione eucari-
to comunicandosi nella
pasquale, stica; dalla qual permissione risulta
parrocchia del luogo in cui si tro- una solida conferma dell' antico
vano. V. su questo punto, oltre precetto di accostarsi digiuni alla
quanto di sopra dicemmo il Ba- , comunione. Nel XII secolo per ri-
ruffaldi. Ut. XXV
dal n. 3r al parare ad ogni inconveniente nelle
36. Della comunione pasquale, che comunioni de' fanciulli, il sacerdo-
si fa nel palazzo apostolico dal Pon- te bagnava il dito nel prezioso
tefice, o da altri alla corte papale, sangue, e lo metteva in bocca al
ii tratta al volume IX 167 del p. fanciullo che lo succhiava ai me- :

Dizionario, mentre alla So di- p. desimi fanciulli che non sapevano


cesi della comunione, che fa il Pa- bere, in alcuni luoghi veniva som-
pa nel pontificale ai Cardinali dia- ministrato il sangue a mezzo di
I20 COM COM
una foglia. Nel fare tale atto il sa- no che non fu mai sentenza della
cerdote diceva al fanciullo: // cor' Chiesa insegnante, che necessaria sia
pò e il satìgue del nostro Signore alla eterna salute dei fanciulli, la
Gesù Cristo custodisca l'a?iima tua partecipazione dell'Eucaristia. Per
per la vita eterna. Amen. I gio- lo che nel canone IV di quella ses-
vanetti poi andavano all'altare a sione fulminarono l' anatema con-
ricevere le reliquie rimaste dell'Eu- tro chi dicesse necessaria alla e-
caristia dopo la messa : loccliè, co- terna salute dei fanciulli avanti
me dice il Bergier, serve di con- l'età della discrezione e l' uso di
futazione a que' moderni novatori, ragione , la eucaristica comu-
i quali pretendono essenziale al sagri- nione. V. Chardom citato p. 268 ,

fizio della messa, l'attuale parteci- 269 e270. Adunque l'uso presen-
pazione dell'Eucaristia. Quindi sulle te della Chiesa latina è di non da-
diverse opinioni intorno la causa del- re la comunione a' fanciulli, che
la comunione data a' bambini ed quando sieno pervenuti all'età di
a' fanciulli, il medesimo Bergier discrezione, la quale non è precisa-
stima per lo più verosimile, che mente determinata dalla Chiesa, ed
fosse loro concesso quel sagramento è lasciata alla prudenza de' vescovi,
perchè avessero poi nell'età ragio- parrochi, superiori etc. Essi devono
jievole grazia maggiore e maggior ammettere i fanciulli alla comunione
virtù. Fu forse anche loro conferi- allorché li trovino ben l'egolati, e
to quel saci-amento, come un segno sufficientemente istruiti per comuni-
non necessario, ma il più esprimen- carsi con frutto. Circa all'età san
te la comunione cattolica di tutti Tommaso s. Carlo Borromeo opi-
e
i fedeli. F. Battesimo. narono dai dieci agli undici anni.
IllMacri asserisce, che Pasquale II Supposte poi le sufficienti disposi-
del 1
099 pribi l'abuso di pigliare il zioni, si può farli comunicare an-
corpo intinto nel sangue, ordinan- che nell'età di sette a otto anni;
do, che si ministrasse distintamente, ma in articulo mortis , come nel
come Cristo ultima cena; con-
nell' 1704 dichiarò la conferenza tenuta
cesse però ai fanciulli, ed infermi, che in Angers. Prima di tal' epoca, il
non possono inghiottire , la co- concilio di Tolosa nel 1590 fece
munione del sangue solo. Ed anche ilseguente canone: '» Bisognerà ri-
egli aggiunse, che ai medesimi fan- « formare quest'uso s\ pernicioso
ciulli si davano le i-eliquie dell'Eu- w pel bene delle anime, che si è
caristia rimaste nella messa, dopo « stabilito in più di un luogo, di
Ja comunione del popolo. Il conci- M aspettar troppo tardi a far la
lio Trento nella sessione XXI
di " prima comunione, e per venirne
e. 4- dice che » i santi Padri nei » a capo, bisogna che i curati o
» tempi loro antichi ebbero certa- » i confessori ammettano alla pri-
« mente una ragione sufficiente per « ma comunione, e vi eccitino an-
» dare in quelle circostanze la co- » che i giovani nei quali ritroveran-
" munlone anche ai fanciulli ma : " no assai discernimento per far
" e da credere che noi fecero a » con riflessione, e con pietà questa
" titolo di necessità per la loro sa- " azione la più santa di tutte ".
" Iute ", Cos\ dicendo i padri di A tal efìetto i parrochi nella qua-
quej venerando consesso dimostra- resima fanno apposite istruzioni a
COM COM 1 3 t

(|iielli, che debbono fare la prima crani, s. Greg. not. 993. Sull'anti-
comunione, al cui scopo sono pu- co rito di dare la ss. Eucaristia
I
re per tutto lodevoli, e benemerite dopo r estrema unzione, si possono
I istituzioni pie d' ambo i sessi, di consultare il Marlene, il Menardo
cui si fa parola iu molti articoli not. 91 5, e il Giuvenino, Disscrt.
del Dizionario. VI De sacram. quaest. XI. Sul-
l'Eucaristia intinta nel sangue, e
§ V. Comunione clegV infermi. data agli infermi è notabile un luo-
go Ordine romano X, presso
dell'
Degli ammalati alcuni sono in il Mabillon Mus. Ital. t. II,
p.
pericolo di morte, ed altri senza p. I 1 4, che in alcuni codici cosi
essere in pericolo, sono confinati in lesse » tunc tradat ei sacerdos
:

casa da qualche infermità, senza " Eucharistiam Dominici Corporis


che possano recarsi alla chiesa. Gli » intincti vino, et vinum tali intin-
ammalati, che si trovano in peri- « cUone in Christi sanguinem
colo di morte , sono obbligati a » transrautatum dicitur: accipe,
;

comunicarsi per precetto divino: e « frater, Vialicum Corporis et saii'


i concili, e i Pontefici ordinarono « guinis etc. " Ma in un insigne
ai medici di prescrivere agi infermi codice di questo stesso Ordine scrit-
prima la confessione, poi la comu- to nel secolo XI IJ, della bibliote-
nione a tempo opportuno, aftinché ca di s. Fortunato
di Todi, si leg-
non avvenga che per incuria loro, ge più giustamente: » Vinum tali
o di altri muoiano privi di tanto « intinctione sanctificatum " sic-
bene. Fu sempre sì grande la pre- come pure in altri testi notò il
mura della Chiesa, che i fedeli am- medesimo padre Mabillon. F. Via-
malati non avessero a morire sen- tico.
za essere prima muniti di questo Per conto degli infermi, che so-
ss. Sacramento; che infierendo le no litenuti in casa senza pericolo
persecuzioni nella primitiva Cliiesa, di morte, sono obbligati a comu-
come si disse superiormente, si con- nicarsi a digiuno almeno una vol-
cedeva ai medesimi di ritenere ap- ta all'anno. Devonsi però esortare a
presso di loro la santa Ostia, al farlo pili spesso, ed a tal efìetto par-
solo fine appunto che succeden- , ticolarmente in Roma, nella mag-
do il caso di morte, l'assumessero gior parte delle chiese parrocchia-
immediatamente. V. il Macri, No' li, nelle maggiori solennità dell'an-
tizia de'vocab. eccl. p. i45. no si comunione agi' in-
porta la
Che agi' infermi specialmente si fermi, con pompa, e
ecclesiastica
permettesse ia alcuni luoghi d' in- con l'accompagnamento di qualche
tingere r Eucaristia nel sangue per arciconfraternita. Delle arciconfirt'
maggior facilità d' inghiottirla, l'os- ternite (^Pedi) istituite per accom-
servarono già il p. Mabillon nel pagnare con decenza il ss. Sagra-
Mas. hai. t. Il, p. 62, 81, e nel- rnento, che si porta agl'infermi, si

la Praef. i in saec. Ili Ord. s. tratta a quell'articolo.


Benedici, num. yS, e nella Praefat. Sulla comunione degl'insensati,
2 in saec. 97. V. Monsignor
V, n. degli energumeni, dei sordi muti
Giorgi, de Liturgia Rom. Pont. t. dalla nascita, non che dei delin-
HI, p. 1 88, e il Menardo in sa- quenti condannati a morte ec. , ne
122 COM COM
trattano i teologi. Anticamente in stanza del pio re di Portogallo Se-
Francia, come è a tutti noto, non bastiano, il quale lo implorò pei
solo non dava a' delinquenti con-
si sacerdoti delle Indie soggette alla
dannati a morte la comunione^ monarchia portoghese, a cagione
ma si negava ad essi pure la con- delle gravi malattie, alle quali an-
fessione. Gregorio XI nel iSyS davano soggetti per l' intempei-ie
ordinò che si annullasse il pes- del clima ; per cui quel Papa per-
simo uso introdotto in quel regno, mise ai detti sacerdoti di celebra-
di negare la confessione sagramen- re la messa, benché si fossero do-
tnle, sebbene richiesta, ai miseri in- vuti cibare. Giulio III l'accordò al-
felici che dovevano essere giusti- l'imperatore Carlo V, quando già
ziati, lo che interamente venne ri- dimorava coi religiosi di s. Giro-
provato, e tolto dal re Carlo VI. lamo nel monistero di s. Giusto
Intorno a ciò è a vedersi il Ber- nella Estremadura, essendo nell' età
lendi a p. 5i. di cinquantaquattro anni. Innocen-
zo Xlll compartì la stessa facoltà
alla regina di Boemia Elisabetta
§ VI. Principali disposizioni alla
Cristina nel giorno della sua unzio-
Comunione, e della Comunione
ne, e coronazione a sovrana di
frequente.
quel reame, per non poter soste-
nere la sua delicata complessione
I modi por disporsi alla comu- la lunghezza di quella solennità, in
nione, i primi si riferiscono al cor- cui doveva comimicarsi. Lo stesso
po, gli altri all'anima. Le dispo- fece il Papa che regna nel i838
sizioni del corpo consistono in un coir attuale imperatore d'Austria al-
esterioremodesto, e raccolto, e nel- lorquando si coronò in Milano re
l'essere mezzanot-
a digiuno dalla del regno lombardo-veneto Inno- .

te precedente al giorno della co- cenzo XIII la concesse parimenti


munione, eccettuati gì' infermi che a Luigi XV
re di Francia, nel
si comunicano per viatico, ai qua- giorno altresì di sua coronazione,
li si dà la comunione dopo che nella quale la tenera età del prin-
hanno mangiato e bevuto. A voler cipe dava timore, che non potesse
essere istruito intorno le altre ecce- reggere alla funzione, se prima non
zioni a cui potesse andar soggetta la avesse preso qualche ristoro. Quin-
legge del digiuno si consultino i trat- di per tali esempi ragionevoli, e
tiitisti. II precetto di comunicarsi a considerando Benedetto XIV che
digiuno secondo alcuni è di tra- in alcune chiese dell'Africa si co-
dizione apostolica, essendo stabilito municavano i fedeli nel venerdì
dagli apostoli ( su di che è a ve- santo dopo che avevano cenato, e
dersi quanto diremo termine del al che nella chiesa si orientale, che
seguente paragrafo) per onorare il occidentale era stato tollerato l'uso
sagrosanto corpo di Cristo, facen- di comunicare i bambini appena
dolo entrare nella bocca de' fedeli battezzati, benché prima avessero
prima d'ogni altra cosa. Il solo preso il latte, allorché Giacomo
sommo può dispensare
Pontefice HI re d'Inghilterra, e dimorante in
da questo precetto, come fece s. Pio Roma, gli domandò egual dispen-
V con un breve apostolico, ad i- sa, per cagione di sua debole «alu-
co3r COM 123
»e, med-.ante 11 breve Quodain de Le disposizioni poi dell'anima ne-
ìiìot-e, dato ai i4 marzo 17 56, cessarie alla comunione, consistono
Bull. Bened. XIV, t. IV, p. 4o4, nella purità dell'anima, mediante
concesse al detto re cattolico la fa- la sagramental confessione. Il con-
coltà di potersi comunicare, col pa- cilio di Trento, sess. i3, cap. 7
rere del suo confessore, tuttoché e 8, domanda da chi vuole comu-
dopo la mezza notte precedente nicarsi con frutto, che sia in istato di

fosse stato necessitato a prendere grazia, e si accosti al ss. sagramento


cibo, o bevanda. Nello stesso anno con fede, umiltà, rispetto, e carità.
fu pubblicato in Roma colle stam- Cosi vi sono le regole per quelli,
pe un libro con questo titolo: Del che si comunicano spesso, come ad
divoto e pio desiderio di S. M. ogni otto giorni, o parecchie vol-
Giacomo III re di Inghilterra, di te la settimana, od anche ogni
potersi comunicare col consiglio del giorno. All' articolo Messa si di-
suo padre spirituale, ancorché do- rà di che in un medesi-
quelle,
po la mezza notte precedente abbia mo giorno anticamente celebrava
preso qualche ristoro, per V indi- un sacerdote, ciò che i greci scis-
genza della sua complessione. Per matici rimproverarono alla Chiesa
quanto riguarda al Cardinale, che latina. Non meritava però tal bia-
nella Cappella pontifìcia celebra la simo questo costume de' sacerdoti
mezza notte di Natale, se debba es- ma bensì, come dice il Berlendi a
sere digiuno, e se può ristorarsi, p. 247? la pretensione di alcuni
può leggersi il missa
Macri, in laici tempo, che indebita-
di quel
Natii'itatis, in Hierolexico, e quan- mente volevano imitarlo, col fare
to appunto in argomento si disse al tante comunioni al giorno, quante
volume IX, p. i 1 3 del Dizionario. messe in quello ascoltavano, con-
Fra le superstizioni o abusi del- forme narra Valfrido Strabone e.
la comunione riportate dai teologi, 11. Il concilio di Trento nella sud-
evvi quella di non voler mangiare, detta sessione e. iq, rinnovò il ca-
che un buon pezzo dopo la comu- none del concilio lateranense e. 8,

nione, oppure per un eccesso con- coll'esortai'e i fedeli a comunicarsi


ti'ario non voler digiunare nel gior- frequentemente, e nella sessione 22,
no della comvmione, quando fosse e. 6, bramerebbe che a ciascuna
anche gioi'no di digiuno, per timo- messa gli assistenti si comunicasse-
re di tormentare troppo il corpo ro. canone 18 del concilio Aga-
Il

che è stato onorato delhi presenza tense tenuto l'anno 5&6, ingiunse
di Gesù Cristo, o per timore di far ai di comunicarsi ogni vol-
chierici
digiunare Gesù Cristo stesso. Si può ta, che servivano al sagrifizio della
pertanto sputare e mangiare senza Messa. V. il Bergier Dizionario en'
scrupolo un quarto d'ora dopo la ciclopedìco, della comunione fre-
comunione, ed anche meno quan- quente. Per conto poi della famo-
do vi fosse una grande necessità. sa questione eccitata in Crema in-
Il canone Tribus, che Graziano at- torno alla comunione liturgica, re-
tribuisce a s. Clemente I Papa del pressa da Benedetto XIV, e rin-
93, e che vieta a quelli che si so- novata dal sinodo di Pistoja, va
no comunicati di mangiare se non consultato il dottissimo gesuita p.
per alcune ore dopo, è abolito. Giovanni Perrone, il quale nelle
l'i 4 COM COM
sue acclamate Pradcclioncs Thco- ilquale morì nel i^'ji, nelle sue
lo'^icac, di cui abbiamo già tlivei- Opere varie a p. 109: » Ora le
60 edizioni in pareccbie lingue, ha j» donne si sogliono confessare un
confutato tali errori nel toni. VI 39 mese almeno innanzi che si co-
Traci. De Eiicharist. part. post, M munichino, e poi alcuni giorni in-
cap. II, prop. I, et II, pag. 5i7 » nanzi, e ancora la mattina ricon-
e seg. >»ciliarsi. Gli uomini, e specialmen-

1 1 Garampi nelle sue Memorie ecel. « te i gran peccatori, si sogliono


sulla b. Chiara a p. 177 e seg, » condurre insino all'ultimo pun-
riporta interessanti notizie sulla frc- » to a confessarsi.
t[iienza della comunione; e qual
fosse nei secoli XllI, XIV e XV. § VII. Delle cerimonie ed usi
Wota che negli statuti della
inoltre antichi della comunione.
riforma fatta dal monistero di s.
Tommaso di Torcello, leggesi fra Le cerimonie della comunione
le altre determinazioni, anche la si riferiscono od al prete che l'am-
seguente " Cum frequentalio cor-
: ministra, od al fedele, che la ri-
» poris Domini nostri Jesu Christi, ceve, su di che trattano il Rituale
M cum digae sumitur a nobis, devo- Romano, Ordo minislrandi sacram.
55 tionem augeat animarum, atque Coniniunioneni, ed liturgici, ed a- i

M nos ipsos Christo spiritualiter in- naloghe opere, come il Dizionario


» corporei, omnes saccrdotes ad mi- Storico-liturgico di don Gio. Dic-
M nus bis in hebdomada celebrare lich all'articolo Eucaristia. Volen-
M iubemus. Wou sacerdolibus vero do qui parlare delle principali ce-
» omni dominica poenitentiae sa- rimonie, ed usi antichi della co-
» cramentali confessioni , et festis munione, oltre quanto abbiamo
;>' solemiiibus ad sacram mandamus detto sulla diversità di tali cerimo-
5» attendere conimunionera ,
prout nie e riti, ne'precedenti paragrafi
« in usiijus et statutis ordiuis cer- aggiungeremo le seguenti coll'auto-
w tura est conlineri. lllosvero, quos rità del Chardon, dell' Eucaristia
M hujus ordinationis saluberriniae tom. I, p. 166 e seg., del Berlen-
« abbas repercrit transgressores, pu- di, delle Oblazioni, del JMacri, e di
cj niet, qualilate personae pensata, altri autori.
» secundum quod videbitur sibi ex- Anticamente, prima che s' inco-
" pedire". Nella stoi-ia mss. del minciasse la comunione, un diaco-
nionislero di s. Cosiinato di Roma, no diceva ad alta voce queste ter-
scritta da suor Orsola Formicini, si ribili parole: Sancta Sanctis, come
legge che circa l'anno 1 58o fosse se volesse dire : que' che non sono
ivi introdotto il pio costume di fre- santi si guardino bene di approssi-
quentare ogni otto giorni la s. co- marsi a questi tremendi misteri.
munione ; il che [-«rima si faceva nel Di più quando il vescovo, o il sa-
solo avvento, e quaresima: e pareva cerdote distribuiva il corpo di Cri-
miracolo, cioè cosa di gran perfezione, sto, diceva: Corpus Cìirisli , e chi
diippoichè nel rimanente dell'anno si lo riceveva rispondeva Amen ( Fe-
faceva una volta il mese. Notabile i\- di) ; per la qiial parola egli pro-
tialmente si rende anche ciò, che dei fessava il grande articolo di fede
àuoi tempi racco uta il Castel vetro, sulla presenza reale di nostro Si-
COM C O IVI 11J
gnore in questo sagramenlo: con- minava quella persona, cui si som-
suetudine, che si praticò nell'occi- ministrava comunione. I diaconi
la

dente, e nell'oriente per lo meno per r amministrazione dei beni ec-


sino ai YI secolo. Tertulliano, s. clesiastici, e per la familiarità, che

Agostino, e s. Leone I ne fanno avevano coi vescovi, qualche volta


testimonianza. Quest' ultimo disse dominati da orgoglio vollero cam-
nei sermoni 6 ed 89 : « Voi do- biare il detto ordine alla comunio-
» vete partecipare alla mensa del ne ; ma i concili li fecero rientra-
» Signore talmente, che non ab- re al loro dovere, massime il con-
» biate il menomo dubbio della cilio Niceno, ordinando che si co-
jj verità del corpo, e sangue
del municassero per mano del vescovo
« di Gesù Cristo . Imperciocché dopo i sacerdoti, ovvero da questi.
» colla fede si crede ciocché colla In alcune chiese si usava dare la
M bocca si riceve ; ed in vano ri- comunione a' fanciulli, subito dopo
M spondono arneii coloro, che in- il clero, e perciò si mettevano pres-
« troducono questioni intorno quan- so la sagrestia.
« to ricevono ". Quindi abbia- Il luogo, in cui anticamente fa-
mo da Giovanni diacono, che ai cevasi la comunione, in tutte le

tempi di san Gregorio I, il sacer- chiese,non era il medesimo. Nella


dote comunicando diceva con altra Chiesa Bomana, come adesso in par-
formola // Corpo del nostro Si-
: te, e in altri luoghi si costuma, il ce-
gnore Gesù Cristo conservi V ani- lebr;'u)te comunicava in mezzo all' al-

ma tua ed Alenino nell' Vili se-


, tare, i sacerdoti all'intorno, e i diaco-
colo riporta quest' altra formola : ni dietro l'altare, i suddiaconi e i

// Corpo, e Sangue di nostro Si-


il chierici all'ingresso del santuario o
gnore Gesìi Cristo ti conservi per nel coro, e i laici fuori tiella ba-
la vita eterna. laustra, che divideva il santuario
Ecco poi l'ordine, che si osser- dalla nave, ma gl'imperatori si co-
vava nella comvmione . Prima il municavano all'altare, ove facevano
celebrante comunicavasi da sé stes- la loro offerta. Tanto praticavasi
so, poi i vescovi se vi erano pre- dai latini, dai greci, da molte e
senti, indi i sacerdoti assistenti se- chiese di occidente, mentre nelle
condo l'anzianità, seguiti dai dia- altre, come in quella di Spagna, e-
coni, suddiaconi, chierici, monaci, ravi qualche piccola dillerenza. Ciò
diacitnesse, vergini, e da ultimo il nievasi dal quarto concilio di To-
popolo, cioè prima gli uomini, po- ledo, il quale ordinò, che il sacer-
scia le donne. 11 celebi'ante faceva dote e il diacono si comunicassero
il tulio assistito dai sacerdoti, fa- all'alture, il clero nel coro, e i

cendosi altrettanto nella comunio- sempru-i fedeli fuori di esso: il con-


ne del prezioso sangue, colla sola cilio di Craga prescrisse quasi al-
dill'eienza, che i sacerdoti lo pren- trettanto. Nella Chiesa roniana tut-
devano da per loro, diaconi dal- i ti i fedeli venivano comunicati sen-
le mani dei sacerdoti, indi li me- za muoversi dal loro luogo, por-
desimi diaconi lo distribuivano agli tando ad essi il celebrante la spe-
altri, come si legge nel! Ordine ro- cie del pane, e il diacono quella
mano, e nell' eulogio de' greci. In del vino, cioè quando era in uso
alcune chiese dal sacerdote si no- la couuiuione sotto le due specie,
f26 COM COM
per cui tutto procedeva regolar- COSI proseguivano a dispensarlo i

mente senza alcun affollanieuto Cardinali palatini. Monsignor mae-


Nella chiesa africana i laici si i-e- stio di camera, e gli svizzeri invi-
cavano ai cancelli, che separavano gilavano al buon ordine. Il mede-
il santuario dal resto della chiesa, simo Papa ogni prima domenica
per prendervi la comunione; ai del mese, od ogni due mesi comu-
neofiti però per la rigenerazione nicava tutta la famiglia nobile pon-
ricevuta permetteva di accostar-
si tificia fino alla dignità inclusiva di
si In Francia non si fa-
all'altare. aiutanti di camera.
cevano tante distinzioni, e uomini, Per quanto riguarda alla positu-
e donne andavano a comunicarsi ra, colla quale ricevevasi l'Eucari-
all'altare, laonde la chiesa gallicana stia, nella chiesa orientale venne
diversificava in questa disciplina dal- licevuta in piedi sì dai ministri
le altre chiese. Sulle diverse parti della chiesa, che dai semplici fede-
della chiesa va letto quanto si ri- li, abbassando la testa e gli occhi
porta nel volume XI, p. 222 e se- per dimostrare la venei'azione a
guenti del Dizionario. Ricavasi dal questo cibo divino, che ninno deve
Martene, de ani. eccl. ril. lib. i, ricevere senza prima avere adora-
e. 4? ai't- IO, che in Roma il Pa- to, come dice s. Agostino. Non è
pa coraunicavasi sedendo nel suo certo se i latini facessero altrettan-
trono, ivi i vescovi venivano da lui to.Il Bona osserva, che quando il

comunicati in piedi, i sacerdoti ge- Papa celebra solennemente, il dia-


nuflessi all'altare, i grandi da una cono assistente ministrante si co-
parte del senatorio, e le matrone munica dubbio per
in piedi, senza
nello stesso senatorio dall' altra antica consuetudine. Il Martene di-
quindi il Papa ritornato al trono, ce, che gli antichi monaci si comu-
comunicara i chierici assistenti. No- nicavano in piedi. S. Odone di
teremo qui, che talvolta i Pontefi- Cluni nelle sue conferenze insegna,
ci nel recarsi in qualche chiesa a che gli antichi per dimostrare più
celebrare la messa bassa, comuni- rispetto verso 1' ineffabile mistero
cano un numero di fedeli d' ambo della Eucaristia, vi si accostavano
i sessi, e di tutte le condizioni^ i a piedi nudi. I francescani, tanto
quali prima di ricevere la santa osservanti che riformati, si cavano
ostia baciano l'anello, come si fa i sandali nel comunicarsi; e scalzi
coi vescovi ec. Di Clemente XI lo facevano, e colla faccia e le ma-
abbiamo, che recava nelle basi-
si ni lavate gli orientali. Che il Pa-
liche Lateranense, e Vaticana, e pa si comunichi sedendo, locchè
prima di celebrare la messa, to- per altro. è in sua libertà, come
gliendosi la mozzetta, si faceva por- dicemmo al voi. IX, pag. 29 del
re la stola sul rocchetto, e quindi Dizionario, non dee sembrare stra-
faceva la comunione. A chi la ri- no, qualora si consideri che gli a-
ceveva monsignor elemosiniere da- posloli ricevettero i sagri misteri a
va una medaglia benedetta per ca- tavola alla maniera degli ebrei di
dauno; e siccome parecchie centi- quel tempo, cioè distesi sopra let-
naia d' individui accorrevano a sod- ti, posti intorno alla tavola.
disfare la divozione di ricevere il Anticamente i fedeli ricevevano
corpo di Cristo dal suo vicario, in mano il corpo del Signore, col
COM COM 19.7

i
quale medesimi si comunica-
essi e che nelle chiese di Roma, e tor-
vano. Infinite sono le testimonian- se in molte altre il celebrante non
ze, che si hanno su tal rito, tanto assumeva il pane inlei'o consagra-
dell'oriente che dell'occidente, e s. to, ma rompevalo in più pezzetti ,

I
Cirillo gerosolimitano avvertì i fe- de' quali uno ne assumeva egli, e

j
deli ad usare diligenza nel ricevere dava gli altri al diacono, e suddia-
: il corpo di Cristo nel concavo del- cono, che servivano all' altare e ,

la mano destra colle dita unite, qualche volta anche ai laici. Così
!
sostenute dalla mano sinistra per fece Pasquale H con Enrico V.
1 sicurezza e precauzione ; rito anco- Nell'Egitto poi, verso il quarto se-
ra in uso neir Vili secolo, mentre colo, porgevasi col cucchiaio l'Eu-
il sesto sinodo avea ordinato, che caristia a' fedeli, e poscia si costu-
ricevendosi in detto modo il sagra- mò nella chiesa greca di porgere
mento, si formassero le mani in cro- col cucchiaio una particella del pa-
ce, come fanno i greci. Gli uomi- ne cousagrato intinta nel divi a
ni si lavavano prima bene le ma- sangue.
ni, e le donne i-icevevano la co- Sulla comunione del prezioso san-
munione colla un mano coperta da gue, che i fedeli x-icevevano tanto in
candido pannolino chiamato dome- oriente quanto in occidente, trat-
nicole. Alcuni poi dissero, che que- tammo di sopra al § II. La ma-
sto fosse una parte di quello col niera più antica fu quella di dar-
quale cuoprivansi il capo, ossia quei lo loro nel dopo aver preso
calice,

velo, con cui le femmine debbono il corpo del medesimo Cristo. Im-
copiirsi neir accostarsi alla comu- portante è quanto su ciò scrisse s.
nione . Di tali domenicali si parla Cirillo citato, Cat. 5. Mìstag.: ., Do-
nel sermone de Tempore attribuito " pò aver così comunicato al cor-
a s. Agostino, ovvero a s. Cesario. 5' pò di Cristo, accostatevi al cali-
Quest' uso delle femmine comune v ce del sangue , non isteiidendo
I
in occidente, in Africa, e principal- » le mani, ma inchinandovi prr

I
mente in Francia, non lo era per "j adorarlo, e rendergli omaggio, e
j
l'oriente. Chi aveva così ricevuta " dite : Amen. Poi santificatevi pel
la Eucaristia doveva consumarla
, » contatto di questo Sangue di Cri-
subito, ma per alcun disordine av- « che voi ricevete; e finché le
sto
venuto, la Chiesa non volle dar più » vostre labbra ne sono ancora
la comunione in mano ai fedeli. " molli, asciugatele colla mano, e
In E orna tal consuetudine fu tolta » toccate li vostri occhi, la fronte,
sotto s. Gregorio I, altrove nel VII •3 gli altri organi de'sensi vostri, per
e neir VIII secolo, ed in Boemia » consacrarli. Finalmente, aspettan-
durava nella metà del secolo XV, » do l'ultima orazione del sacer-
e più oltre presso qualche chiesa » dote, ringraziate Dio che vi ha
orientale. Va qui rammentato, che " resi degni di partecipare di si

anticamente, anche dopo che nel- •5 sublimi misteri ". In Roma si

la chiesa occidentale si usò comu- introdusse il canneHino, o fìstola

nemente, o, a meglio dire, uni- per sumere il sangue, e ciò perchè


camente r azzimo neir Eucaristia, non si spandesse. In seguito, per
si Impartiva il pane consagrato ai riparare a tal disordine, e per mag-
fedeli, che dovevano parteciparne; gior cautela, s'incominciò in vari
128 COM COM
Iiioglii a dare tutte insieme le due Confiteor {Vedi) avanti la comu-
specie, ponendo in bocca ai comu- nione in tempo della messa, si è
nicanti una particella di pane con- introdotto da circa sei secoli, e cer-
sagrato, bagnata nel sangue. Della tamente deriva dalla condiscenden-
cessazione di ministrare la comu- za di comunicare fuori della mes-
nione sotto le due specie, si disse sa. Nel secolo XIII i religiosi men-
al mentovato paragrafo, e gravi au- dicanti autorizzarono l'uso di dirlo
tori tolsero l'errore popolarej che colle preghiere dell' assoluzione nel
il corpo di Cristo posto nel sem- tempo stesso del sagrifìzio, prima
plice vino il consacrasse. E poi da di comunicare. Però gli statuti dei
notarsi, che allorché era in uso la certosini, e i costumi de'cluniacensi
comunione delle due specie, non fu non facevano menzione del Confi-
creduta indispensabile, avuto riguar- teor in tale occasione; anzi il sacer-
do agli astemi dal vino; laonde ri- dote certosino dopo essersi comu-
cevendo una sola specie, riceveva- nicato, comunica gli altri senza al-
no fedeli
i intero il Sacramento, tra orazione, che questa Corpus :

ed i decreti di s. Leone I e Gela- Domini nostri Jesu Christi custo-


sio I furono fatti per discoprire i diat te in vitani aeternam. Questo
manichei. Difatti nel venerdì santo tempo della messa è proprio alla
non si consagrava, ma si serbava comunione de'fedeli secondo lo spi-
il solo Coi'po di Cristo consagrato rito della Chiesa insinuato dalle ora-
nel giorno precedente. Con esso co- zioni del Post- Communio. Suppon-
municavasi tulio il clero, e tutto gono esse che il popolo, o almeno
il popolo, non potendosi conservare alcuno del popolo, abbia comunica-
con sicurezza la specie del vino; e to col sacerdote, osservando il Bona
la conumione del sahbato santo che anche oggidì in alcune chie-
hicevasi egualmente colle specie del se principali dura il costume, che
pane serbato nel giovedì santo. i ministri dell'altare si comunichino
11 canto dei salmi coU'alternativa alla messa solenne, siccome prati-
ad ogni versetto dell'antifona Coni- casi nella basilica vaticana, in tutte
t/iiiiiìo, accompagnava pi'ima la co- le messe solenni.
munione, e continuava sinché il Avendo detto ciò, che riguar-
Pontefice facesse cenno ai canto- da riti della comunione pubblica,
i

ri che dicessero Gloria Patri; il e ordinaria, passeremo a dire di


qual uso vuoisi derivato dall'orien- quelle fatte dai fedeli fuori del-
te. Sul tempo del flire la comunio- le pubbliche radunanze della chie-
ne ai fedeli , Strabone , Durando
e sa, e che si possono chiamare do-
espressamente dicono, che il tempo mestiche. I primi cristiani avevano
proprio è avanti l'ultima orazione una santa avidità di ricevere la
della messa; e il rituale di Paolo vivifica Eucaristia , e siccome sa-
V, e gli altri stampati successiva- pevano l'odio portato loro dai ne-
mente, ordinano a'iédeli che si co- mici del vangelo, e la vigile atten-
munichino avanti il Post-Commu- zione che avevano d'impedire le lo-
nio ,
purché qualche ragionevole ro assemblee, così pascevansi nella
causa non astringa a variar questo propria casa di ([uesto cibo celeste.
tempo. F. CoMviu.vio. Il p. Le Le persecuzioni della Chiesa resero
lìrunn dice, che l'uso di recitare il questo uso ([uasi necessario, e con-
COM COM 129
linuò per qualche tempo come una quaranta giorni comunicandosi di
consuetudine. S. Giustino, che fiori quello quotidianamente in memoria
poco dopo gli apostoli, nell'apologia de'quaranta giorni, ue'quali il Sal-
indirizzata al senato dice, che dopo vatore dimorò in terra coi suoi ca-
la celebrazione de'misteri si riserba- ri discepoli dopo la gloriosa risur-
rono alcune porzioni, le quali dai rezione. I critici ritengono ciò in-
diaconi portate erano ai fedeli, che verosimile, ed affatto opposto alla
non avevano potuto trovarsi pre- ecclesiatica consuetudine.
senti,Tertulliano parlò di questa Neil' occidente ne fu abolito il
consuetudine come di cosa ordinaria. costume nel quarto secolo, per ri-
Altra ragione di essa era, che anti- mediare agli abusi, che i Priscil-
camente in qualche città si celebra- lanisti commettevano coli' Eucari-
va una messa, alla quale
soltanto stia, per cui fu ordinato a' fedeli,
lutti i cristiani non potevano essere sotto pena di scomunica, di con-
piesenti; quindi bisognava manda- sumarla nella chiesa prima d' u-
re agli assenti l'Eucaristia, o per scirne. Meno che nelle Spagne in ,

mano di diaconi, o per quella de- qualche luogo continuò ad osser-


yli accoliti, ed altri ministri infe- varsi, ma non da tutti, anzi sin do-
riori; e si legge che l'accolito Tar- po il XII secolo si usava dare la
sicio fu ucciso dai pagani a colpi Eucaristia alle sagre vergini nel di
di bastone nell'esercitar tale uffizio. della loro consagrazione, per mez-
Non deve però tacersi, che questo zo d'un ostia intera, colla quale
fatto da alcuni eretici si mette in esse si comunicavano da sé per ot-
dubbio. to giorni successivi.
Dopo le persecuzioni quest'uso La comunione degl' infermi può
divenne più raro, ma non cessò co- considerarsicome una comunione
sì presto per le altre ragioni, come domestica. Abbiamo molti esempi,
si ha da s. Easilio quando parla che gli antichi cristiani ad onta del
del costume dell'Egitto, e de' soli- male si sforzarono recarsi in chie-
tari. Tale privilegio fu comune in sa a ricevere il ss. Viatico. Quan-
altri paesi della cristianità, ed in do assolutamente non potevano, e
oriente ancora durava nel sesto quando comunicavansi colle due
secolo. I monaci greci la portavano specie, comunemente veniva porta-
quando loro piaceva. Abramo Ec- ta alla casa la sola specie di pane,
cellese racconta, che in oriente do- come trasportavasi più
quella che
po essere stati nella chiesa comu- facilmente, con minor pericolo.
e
nicati gli astanti ,
portavasi 1' Eu- Non mancano esempi che potendo
caristia ai pastori, ed altra gente i moribondi si comunicarono colle
delle campagne e montagne, che due specie. Ciò è manifesto dalle
pei loro aOàri, e lontananza non due diverse formole, che loro re-
potevano talora assistere ai santi citavansi nell'amministrarle, e che
misteri. Nella Francia, come narra sono presso il Menardo, In not. ad
Fulberto vescovo Carnotense nella Sacr. p. 3o8. In alcuni luoghi ol-
Epist. 2, quando ilvescovo ordina- tre il pane consagrato, il quale co-
va qualche sacerdote, consegnavagli munemente si serbava per la co-
in mano il pane consagrato, il qua- munione degli infermi, o di quei
le poi consumava nello spazio di neofiti, i quali non potevano aspet-
VOL. XV. 9
i3o COjM COM
tare il giorno solenne del battesi- silio negli ultimi momenti di sua
mo, si sangue tic!
seilwva allora il vita, comunicò di questa parte
si

Signore pel fine medesimo. I mo- che da lungo tempo avea consa-
naci cliiniacensi infermi ricevevano grato. Osservano alcuni che le spe-
la specie del pane immollato in vi- cie del pane non si corrompono,
no non consagrato; i greci, i quali ma solo s'induriscono, e cofì for-
preparano nel giovedì santo il sa- mano un pane duro e solido, ed
gramento, che dee servire di via- altri dicono che se poi annualmen-
tico agi' infermi per tutto l'anno, te si rinnovasse il pane consagran-
anche al dì d'oggi lo immollano done di fresco, sarebbe piìi sicuro,
nel ed acqua per farlo pren-
vino e sufficiente, e meno pericoloso per
dere ai moribondi. Su questo grave la corruzione, qualora si avesse tut-
punto, ci permetteremo una digres- ta quella necessaria avvertenza per
sione, nella quale riporteremo quan- conservarlo incorrotto. T^. Arcudio,
to ci fu dato di raccogliere. lib. ni, cap. 55.
È antico tra i greci l'uso di con- Eguali sono le parole di Leone
servare per lungo tempo la santa Allazio, e di Edmondo IMartene,
Eucaristia. Sofronio ne fa menzio- nel trattare questo argomento, di-
ne nel Prato spirituale capo
suo cendo che presso i greci si costu-

79, e dice che qualche volta si ma di consagrare il pane eucari-


conservò anche per un anno inte- stico nel giovedì santo , e conser-
ro. Eusebio pure nella sua Storia varlo per tutto l'anno per viatico
Ecclesiastica lib. VI, capo 44> <^'* de' moribondi. Prendono essi a ta-
tando la lettera di Dionisio Ales- le effetto un pane fresco; consacralo
sandrino, dice che il sacerdote con- questo pane, il sacerdote ne consu-
segnò al suo inserviente una par- ma una parte, quindi vei'sa sopra
ticola consagrata per portarla ad alcune goccie di vino consagrato,
un certo vecchio infermo chiamato e sopra una graticola di argento
Serapione e comandò die prima
, con lentissimo fuoco fa prosciuga-
di comunicarsi il vecchio la bagnas- l'e : così svanisce l'umidità nella spe-
se ; poiché conservandosi per lun- cie delpane, e si può conservare
go tempo pane eucaristico, per
il per un anno intero senza che si cor-
necessità deve la specie del pane rompa. Nell'amministrarlo poi agli
indurirsi, cosicché riusciva difficile ammalati ne prendono una pani-
r inghiottirla, massime da un ma- cella dentro un cucchiarino baqna-
lato privo di forze. A ciò si rife- ta col vino o acqua, comunicano
risce anche quello che scrive san- r infermo, poiché essendo dura la
to Amtilochio nella vita di s. Basi- particella sarebbe difficile e perico-
liomagno, che il santo consacran- loso che r infermo la possa inghiot-
do la prima volta, divise il pane tire. Ma Innocenzo IV nel 12 54
in tre porzioni, delle qviali ne con- con una lettera che a' 4 marzo
sumò una con molto timore; altra scrisse ai vescovi dell' isola di Ci-
conservò per riceverla come viali- pro, proibì che il pane eucaristico
co nel fine di sua vita ; la terza si conservasse per un intero anno
poi chiuse dentro la colomba d'o- per viatico degl'infermi, ed ordinò
ro, appesa sopra l'altare. Aggiunge che si rinnovasse ogni quindici gior-
«quindi il citato autore, che s. Ba- ni. Osserva poi il Barouio all'anno
COM COM i3i
4ii numero 17, die
secondo la tecipavano della vittima immolata,
lettera di s. Gio. Grisostomo ad In- ma la portavano anche alle lor ca-
nocenzo I, romano Pontefice, qual- se per nudrirsene ogni giorno pri-
che volta l'Eucaristia si fosse con- ma di pigliare altri cibi, come af-
servata sotto tutte e due le specie. ferma Tertulliano. Nei tre priuìi
Non vi ha dubbio che i cristiani secoli si mantenne tal disciplina per
i quali conservavano in casa l' Eu- ispirito di pietà; ma poi passò in
caristia, con essa comunicarono anche legge di comunicarsi i fedeli tutte
quelli in pericolo di morte; ma dal le volte, che assistevano ai divini
ritenere in casa 1' Eucaristia nacque misteri, cioè quasi quotidianamen-
l'abuso che le donne si prendevano la te; lo che in molti luoghi si con-
libertà di comunicare gi' infermi, ed tinuò ad usare sino al quinto se-
i vescovi e i concilii la repressero colo.CoU'andar del tempo, crescen-
non senza fatica, prescrivendo ai do sempre più il numero de' cri-
sacerdoti di comunicar
ammalati, gli stiani negligenti, fu ordinato a tutti
e particolarmente al curato. Nel di comunicarsi a Natale, Pasqua, e
decimo secolo i curati cominciarono Pentecoste ; ma
buoni cristiani i

a commettere questo ministero ai lo facevano tutte domeniche. Si- le

diaconi, e principalmente a quello milmente facevano i greci poiché


che li assisteva ; costume che si altrimenti erano scomunicati. Oltre
osservò lungo tempo, massime nel- le tre nominate festività si comu- ,

le comunità religiose, e fu proibi- nicavano i cristiani ancora nel di


to verso il fine del secolo XII I. della Trasfigurazione, specialmente
Accadde anche di sovente , che gli nella Spagna in cui si dicevano tre
infermi si comunicassero dopo la messe. Diversa fu in ciò la disci-
messa, e nella chiesa, se si poteva plina delle chiese. Chi voleva che
condurveli o nella loro camera ,
, si facesse la comunione nelle do-
ove si ergeva a questo effetto un meniche di quai'csima, altri il gio-
altare ; ma quest' ultimo modo av- vedì, venerdì, e sabbato santo, al-
veniva più di rado, e nei primi sei tri tutti i giorni della settimana di
o sette secoli , ninno o pochissimi Pasqua. S. Silvestro aveva coman- I

esempi se ne trovano. /^. Altare, dato che i fedeli si comunicassero


Cappella ed Oratorio. nelle domeniche della quaresima e
Sul tempo destinato alla comu- dell'avvento, se non lo facevano
nione de' fedeli fu varia la disci- più spesso ; e il rituale Ambrogia-
plina della Chiesa , come di sopra no vi aggiunge (oltre la Pasqua,
in parte si è detto. Piipetiamo, che già da esso supposta ed oltre le ,

uè' primordi della Chiesa la comu- tre soprannominate solennità), anche


nione fu frequentissima, perseveran- l'Epifania, e le feste maggiori della
do i fedeli nella comunione della B, Vergine. Finalmente , come già
frazione del pane, come dice s. Lu- si è detto, col decreto del concilio
ca negli Atti apostolici. Il sacerdo- lateranense vennero obbligati i cri-
te, dopo aver celebrato i divini mi- stiani a comunicarsi almeno una
steri distribuiva a ciascuno l'Euca- volta all'anno il
, qual decreto fu
ristia, o egli stesso, o per mezzo del spiegato dai dottori, che tra le al-
diacono. Non solo tutti quelli, che tre cose determinarono doversi fa-
avevano assisfito a! sagrifizio, par- re la comunione nella propria par-
i32 COIVI COM
l'occhia , e die t;!' infermi la rice- macolata, della quale tutti parteci-
vessero dal proprio parroco. Dipoi pavano.
parecchi concili imposero molte leg- O sia nata al tempo degli apo-
gi più severe, a'crisliani negligenti. stoli, o dopo, la prodoizione di co-
Sul ricevere l'Eucaristia ne' tem- municare dopo il pasto, è certo che
pi dopo un pasto chia-
apostolici, quest'uso durò poi lungo tempo in
mato Agape [Kedi), ognun sa che diverse chiese, massime nell'Africa,
nostro Signore non istituì il Sagra- i cui vescovi volendolo abolire nel
mento del suo corpo e sangue se concilio celebrato in Cartagine nel
non dopo la cena legale, e non lo 397, credettero doverlo lasciar sus-
diede agli apostoli, che dopo aver sistere pel giorno del venerdì santo,
mangiato l' agnello pasquale , giac- o per condiscendenza, o in memo-
ché era giusto che la figura pre- ria dell'Eucaristica Cena, che dopo
cedesse il figurato. I primi cristia- il cibo veniva celebrata. Da quel
ni ne seguirono 1' esempio, riceven- tempo e anche prima, non si co-
do 1 dopo un' ordinaria
Eucaristia municò, eccetto nell'indicato anni-
cena, che chiamavano Agape no- , versario della cena del Signore, se
me che significava essere tale cena non a digiuno pel rispetto dovuto
un convito di carila, e dilezione. al sagramento, e per onorare il cor-
In questo pasto, al quale i ricchi po di Cristo, tolti i casi di malat-
principalmente contribuivano , ed i tia. Ciò non ostante in alcuni luo-
poveri erano invitati, tutto facevasi ghi continuò la celebrazione dei
con modestia, frugalità, e modera- conviti di carità, i quali pegli abu-
zione presiedendovi il vescovo, o
,
si introdotti furono aboliti, massime
per ordine di lui qualche sacerdo- nelle chiese, dappoiché per lo più
te. Ivi uno invitava 1' altro a can- essi facevansi per le feste de'mar-
tare le divine lodi, e terminava tal tiri, negli anniversari de'raorti, e
banchetto di carità coli' orazione. nelle dedicazioni delle chiese. Am-
Queste adunque erano le Agape o messo ancora, che i primitivi cri-

cene, in cui si distribuiva a' fedeli stiani non comunione


ricevessero la

l'Eucaristia, come afferma pure s. digiuni, facevano nuUadimeno (pian-


Paolo coir analoga esortazione che to potevano per rendersi degni di
foce ai Corinti, ma la cena prece- un ciljo sì celeste, ed alcuni disse-

deva la comunione. Di queste Aga- ro, che tutta la loro vita era una
pe però alcuni abusavano, e san continua preparazione ad azione
Paolo ebbe a rimproverarne gli cotanto importante In progresso .

stessi Corinti. E incerta poi l'e- di tempo, anche a' Cadaveri {^Fe-
poca in cui si ordinò di ricevere di) fu data l'Eucaristia. S. Gre-
digiuni la comunione, che s. Ago- gorio I, nel lib. 2. Di;ilog. cap. 24,
tempi apostolici,
stino fa risalire ai l'acconta di un monaco partito dal
senza però addurne le prove. Da monisteio senza licenza, il quale
sant'Ignazio, e da Tertulliano si essendo poi morto, il cadavere di
apprende che le Agape erano as- lui era sempre ributtato dalla ter-

semblee religiose, alle quali presie- ra, finché s. Benedetto comandò


devano i vescovi, e i sacerdoti, i che gli si ponesse sul petto la s.

quali facevano le funzioni d'ordine Eucaristia, colla quale fu sepolto.

loro, cioè sagrificavano l' ostia im- Tuttavolta era uu pessimo uso quel-
COM COM i33

lo di comunicare i morti, e fu proi- cedente comunione hanno virtù di

bito dal concilio Cartaginese 3 col- impetrare i divini benefici , e di

le seguenti parole: » Placuit ut cor- soddisfare tanto per essi, quanto


w poribus defunctorum Eucharistia per altri. Così direttamente giova
» non detur. Dictum est enim a ai vivi, ed indirettamente ai mor-
« Domino: accipite, et edite. Cada- ti, e riesce meritoria, e soddisfatto-
j» vera autem nec accipere possuut, ria per le anime del purgatorio
M nec edere ". essendo la comunione la più ec-
Finalmente per riguardo alla co- cellente fra tutte le opere buone.
munione, che si fa per gli altri, sie- COMUNITÀ' Ecclesiastica. So-
no morti, sieno vivi , se riesca loro cietà, o corpo composto di persone
di giovamento, ecco quanto dicono i ecclesiastiche, le quali vivono in co-
teologi. Le comunioni, che si offrono mune, ed hanno gli stessi interessi.
a Dio secondo l'intenzione di quel- Queste comunità sono o secolari, o
li per cui si fa , o per ottenere regolari. Le regolari sono i capitoli
loro delle grazie, non recano di- dei canonici regolari, i conventi, e i

rettamente profitto ad essi, come monisteri dei l'eligiosi, e i monisteri


si esprimono gli stessi teologi, et ex delle religiose. Quelli, che compongo-
opere operato, perchè l' Eucaristia no comunità, vivono insieme,
siffatta

dà profitto direttamente a quello osservano una medesima regola, e


che la riceve; pure reca loro spi- nulla posseggono del proprio. Le co-
ritual vantaggio indirettamente, et munità secolari sono le congrega-
ex opere operantis , come le ele- zioni di preti, i collegi, i seminari,
mosine, le orazioni, e le altre pie e le composte di eccle-
altre case
opere rneritorie di un merito di siastici, che non fanno voti, né so-

congruità, qualora si facciano pegli no obbligati ad una regola parti-


altri, e per ottener loro grazie in colare. Si attribuisce la loro origi-
virtù della applicazione, che ne vie- ne a s. Agostino. Egli formò una
ne fatta. Nel pontificato di Ales- comunità di cherici della sua città
sandro Vili giustamente fu con- vescovile, ed essi abitavano, e man-
dannata l'opinione erronea di quel- giavano col vescovo. Tutti erano
li, che biasimavano il religioso co- vestiti ed alimentati a spese della

stume di comunicarsi pei defonti. comunità ; facevano uso di arredi


Su questo punto va letta l'erudita e di abiti comuni, senza distingueisi
lettera, eh' è la XXVII del tom. per alcuna singolarità ; rinunzia-
VI del Sarnelli, la quale ha per vano a tutto ciò che avevano di
titolo: Se il comunicarsi per un'al- proprio; e non formavano voto di
tra persona sia a cf nella di alcun continenza che allorquando riceve-
giovamento. Egli fra le altre cose vano gli ordini, cui è annesso que-
dice, coir autorità di gravi teologi, sto voto. Tali comunità ecclesiasti-
che accrescendosi per virtù del sa- che, moltiplicate nell'occidente, ser-
gramento della Eucaristia, la gra- vii'ono di modello ai canonici re-
zia e la carità a quelli che devo- golari, i quali si recano ad onore
tamente la ricevono, le preghiere di portare il nome di s. Agostino.
fatte nel giorno della comunione, Ora si comunità eccle-
chiamano
e le altre opere soddisfattoiie, come siastiche tutte quelle, che non ap-
i digiuni, e le limosine, dalla prt- partengono ad alcun Ordine, o con-
i34 COM CUM
gregazione stabilita. Vi sono zitelle, leggi comuni, e qualche città libe-

e vedove, le quali non fauno voti, ra. Dicesi ora Comunità, Comune,
almeno solenni, e vivono una vita o Municipalità ( f celi ) la civica
regolare. V
Clero , ove si tratta
. magistratura d' una città , o di un
della vita comune. luogo, ossia il corpo de' cittadini
Altri parlando più genericamen- oppure de' nobili uniti coi cittadini,
te, definiscono le comunità ecclesia- ed avente uffiziali, rendite proprie,
sliclie per vma società d'uomini, che e statuti con autorità limitata , e
abitano un medesimo luogo, ed liau- dipendente dal governo superiore.
iio leggi ed usi medesimi. Le comu- Il dottissimo Muratori, nella Dis-
nità sono ecclesiastiche, o laiche. Le sertazione XVIII sopra le antichi-
comunità ecclesiastiche possono ri- tà italiane, nel ricercare se le città
dursi atre specie: i.°Le comunità d'Italia avessero anticamente comu-
secolari cos'i chiamate, perchè sono nità come oggidì, conservando qual-
composte di ecclesiastici, che vivono che forma di repubblica, ancorché
nel secolo, ciascuno particolarmente fossero governate dai magistrati dei
da sé, come i capitoli delle chiese re, ed imperatori , dice che allora
cattedrali, o collegiali ec. ;
2.° Le co- quando moltissime città italiane go-
munità regolari composte di religiosi, devano la libertà, o soggette erano
che fanno voti solenni, e vivono in co- solamente all'alto dominio degl'im-
mune sotto superiori, o sotto una peratori , usavano il nome di Co-
regola approvata dalla Chiesa ec, o mune, e Comunità ; e sebbene in
dallo stato, come in conventi, moni- seguito si dessero ai principi, con-
steri ec. ; 3.° Le comunità ecclesia- tinuò nondimeno in esse il nome,
stiche, che senza voti solenni, vi- il corpo, il possesso de' beni, e ga-
\ono in comune per servire la Chie- belle.Ancora p. es. durano le co-
sa, sotto l'autorità de' vescovi, e di munità di JModena, B.eggio ec. Or-
questa specie sono alcune congre- dinariamente i nobili sono quelli
gazioni, i seminari, le società dei che regolano il Comune a nome
missionari ec. Le comunità laiche di tutto il popolo, colla giunta in
si formano in diverse maniere, co- alcuni luoghi di qualche giuriscon-
nie per l'esercizio d'una medesima sulto, che co' suoi lumi ne ponderi
carica, per la professione della stes- le determinazioni.
sa arte, per la stabile dimora in Anticamente le città d' Italia non
uno stesso luogo etc. Cos'i chiama- solo erano suddite degl' impei'atori
"vansi comunità i conventi, gli ospe- romani, ma venivano anco gover-
dali, i collegi, le confraternite, e tut- nate dai loi*o magistrati, proconso-
ti i corpi approvati e stabiliti in li, pretori, presidenti ec, come di-

società, affine di far osservare le cesi all'articolo Città (Fedi). Con


regole dell'arte, del mestiere, della tutto ciò anche allora conservava-
professione ec. V. Bergier, Comu- no una specie di repubblica, di va-
nità Ecclesiastica, e Lacombe, Giu- rie forme, essendo alcune Munici-
ri spnulenza canonica alla parola pi [Vedi), altre Colonie (Vedi), ed
Comunità. altre città collegate, e perciò al-
COMUNITÀ' o COMUNE {Com- tresì venivano diversificate ne' pri-
riiunc, respublica). Così chiamossi vilegi, che individualmente godeva-
alcun popolo, che si reggeva con no, Noto è ancora, che gì' impera-
COM co\r .3>
tori non impedivano , che Roma vi-nutone sovrano verso l'anno 49 5,
avesse il suo senato, i suoi magi- perchè quel principe di gran mente,
strali, le sue rendite, gabelle , ec. ed allevalo in Costantinopoli, ben co-
ed altrettanto si dica nelle città nosceva con quanta prudenza aves-
subordinate, dappoiché ciascuna ave- sero romani regolate le pubbliche
i

va il suo senato, i duumviri, gli cose. Non però così fecero i Lon-
edilii, i questori, i censori, i cura- gobardi allorché chiamati furono
tori, praefecti jari dicendo, ed altri da Narsete in Italia nel 568. Sic-
uffiziali. Perciò ritenevano il titolo come incolti e fieri cambiarono le

di repubblica , ed impiegavano le anteriori costumanze, ed introdotte


loro entrate nel risarcimento delle ne furono di nuove. Al pubblico
mura, de' ponti, delie terme, degli ministero deputarono essi i duchi, e i

acquedotti, de' templi, ed altri pub- giudici, che in appresso chiamaronsi


blici ediiizii. Anche sotto gì' impe- conti, i vice conti, o visconti, ga- i

ratori cristiani durò questa polizia, staldi, i sculdasci ,


gli azionari, e
se non che talvolta v' intervenne .simili altri uffiziali, che per la mag-
qualche mutazione. Di fatti nel lib. gior parte furono conservati dagli
X tit. 3 del codice Teodosiano, la imperatori franchi e germani dopo
legge I, data nell'anno 36 1, si leg- il line del regno longobardico. Gli
ge che Giuliano comanda posses- ulllzi venivano conferiti dai re e
siones public as civitatibiis reslitui. dagl'imperatori, e chi li godeva era
Così in Appiano Marcellino nel lib, per ciò appellalo ministro del re,
XXV, cip. 4 tle"^ Storia si leg- o dell'imperatore. Quindi che in è,

ge, dal medesimo Giidiano P^ecti- quei secoli sovente si fa menzione del-
gnlia ci\'itatibus restituta ciim fan- la comunità sotto il nome di rcpub-

ilis. Dalle quali parole si rileva ! !Ìra, come (\eì miJiistti della rcpuh-

che già le città godevano rendite ; l'icn, dellaparte pubblica, de^ giudi-
p. e. sui ponti, sui porti, e simili ci pubblici. In un diploma di Be-
altre gabelle, o di antico loro di- rengario I re d' Italia, dell'Sgg, si

ritto, o assegnate dal principe af- legge: Ut nullus judicìariae potestà-


ilnchè potessero soddisfare al biso- f s dux, marchio, comes, vicecoines^

gno delle pubblice fabbriche. Di scnldaseius, loropositus, aut cjuili-


questi esempi e testimonianze molti Let reipublicae procurator etc. Co-
se ne leggono nel Sigonio, nel Got- .«ì per res publica s'intese dire
tofredo, nel Ciampini ed altri au- l'impero, e regno, e per ministri
il

tori,che hanno scritto sullo stesso della repubblica, i ministri del prin-
argomento. Anzi presso il Grutero, cipato, reipublicae exaclores, agen-
alla pag. i64, n. i, si legge un ti 1, etc.

decreto di \'espasiano Augusto, in- Osserva il medesimo Bluratori,


dirizzato ai decurioni della città di che sebbene non apparisca chiaro
Savora, ove sono degne di essere che nei secoli barbari le città di
incordate queste parole : T^ectìgalia, Italia godessero il privilegio, usato
quae a d. Augiislo accepisse ( la nel tempo di dominante ,
Pvoma
vostra città) dicitur, custodia, etc. cioè di far corpo, comunità, o co-
Poche mutazioni soffrì l'Italia mune, e di eleggere i magistrati,
nel suo governaraento e nei costu- pure nelle medesime città sembra
mi sotto Teodorico re dei goti, di- che i cittadini avessero qualche for-
i36 GOM COM
ma governamento. Analogamen-
di vi sono molti indizi, che anco al-
te abbiamo, che l'imperatore Lota- lora la cittadinanza si potesse radu-
rio I nella leggeXLVIII ordinò, che nare, avesse ordine, e magistra-
i messi regi depongano gli Scabini ti, e possedesse beni stabili in co-
cattivi, et cum totiuspopuli consen- mune.
su, in eoriitn loco bonos clignnt. Sul significato della voce comu-
Ed ecco gli Scabini , magistrato nità, e sull'origine del Comune, e
dei particolare del popolo, con qual- Comunità, il Borgia a pag. i86
che speciale autorità. È naturale che delle Memorie istoriclie di Bene-
il popolo non poteva eleggere gli vento, parte seconda, dice quanto
Scabini senza un corpo, un ordine, segue: » In que' tempi e dappoi,
un collegio, o università dove pre- « per Comune e Comunità s'in-
siedessero magistrati che regolasse- tese una repubblica o città libe-
ro le cose. Al popolo apparteneva ra, che aveva il diritto di for-
eziandio il risarcimento viarum, por- mare le proprie leggi, e di eleg-
titum et pontìum, e talora del pa- gere i propri magistrati, e d'im-
lazzo regio, come apparisce dalla porre tributi. Soggetta ell'era so-
legge XLI del medesimo Lotario L lamente all'alto dominio del Pon-
Sotto l'impero de'romani Io stesso tefice, dell'imperatore ec. , e go-
peso era adossato alle città, le qua- deva di una specie di autocra-
li per questo possedevano stabili, e zia. Allora fu, che prendendo le
gabelle. Aggiungasi, che dai primi città d'Italia forma di repubbli-
tempi della Chiesa sino al secolo ca, massime quelle della Lom-
XIII per rendere testimonianza del- bardia, e della Toscana crearono
la idoneità, e probità delle persone i propri consoli per essere da
che eleggere si volevano, il popolo essi governate. Cotale spirito di li-

ed il clero concorrevano anche al- bertà penetrò dentro la stessa città


l' elezione de' vescovi, i quali cano- di Roma, il popolo della quale,
nicamente sceglievansi dal clero, e dopo lo scisma di Anacleto II, se-
e dalla plebe, cioè dal popolo com- dotto dagli empi consigli di Ar-
presi i nobili. Ed in Roma Sena- naldo da Brescia, tentò di porsi
tus Populiisque Romaniis per molti in libertà, onde creato patrizio
secoli concorsero col clero all'elezione di Roma Giordano di Pier Leo-
del sommo Pontefice. L'intervento ne, rimesso fu in piedi il sena-
del clero, dei nobili detti militi, to romano. Né lo spirito di li-

e del popolo nei gravi affari delle bertà e di rivolta si estinse che
città era un indubitato indizio, che nel I 1 88, nel qual anno si venne a
il popolo godesse qualche autorità, stabile accordo tra il senato sud-
e ritenesse alcuna forma di comu- detto, e Papa Clemente III. L'esem-
ne, ed il popolo di Modena nel pio de'Romani fu imitato da altre
ioi4 godeva bona communalia. città e terre dello stato Pontifi-
Prima del mille, secondo il Mura- cio. Cos\ il popolo di Corneto
tori, si è all'oscuro, e nell'incertez- ne usurpò la signoria, ma ridot-
za sugli antichi affari particolari to fu poscia nel ii44 all'ubbi-
delle città, giacché perirono tutti i dienza del Papa. Così Orvieto
vecchi e preziosissimi archivi delle prese forma di repubblica, e creò
medesime. Solo dal poco che resta, i suoi consoli, comunque Adriano
COM COM i37
>, IV nel 11^7, la riponesse nel pri- le città italiane col mettersi in li-

„ miero suo dovere, e così altri bertà, ed eleggere i loro consoli,


» Continuò in appresso in
luoghi. ed altri magistrati, non poterono
« molte e dura tuttavia il
città, esentarsi dal formare nuovi rego-
» nome di Comunità, cioè la con- lamenti, e decreti, risguardanti la

)> gregazione e corpo de' soli no- novità di questo governo. Tutta-
» bili, oppure de'nobili, oppure dei volta non si giunse a formare un
•. nobili mischiati co'popolari (sic- corpo di simili particolari leggi del-
» come da antico tempo si è pra- la città, se non dopo la detta pa-
-5 ticato, e si usa ancora in Bene- ce di Costanza ;
perchè avendo le
M vento per essere stata questa città ottenuta la libertà, e le re-
5» città da che venne in dominio galie, allora godendo esse la pa-
Pi della s. Sede democratica nel suo ce, attesero a concertare la manieia
» govei'no) col possesso di beni e di governarsi per l'avvenire. Silfat-
>! rendite pubbliche, con autorità te leggi chiamaronsi statuti, che a
» limitata alla elezione di alcuni poco a poco si aumentarono secon-

« magistrali per provvedere alla do r utilità, e i bisogni de' luoghi.


« pubblica annona , ed all' orna- Già nel iao8 Ferrara avea for-
« mento della città, per curare le mato un corpo di statuti e cosi ,

« vie, i ponti, gli argini de'fìumi pure prima dell'anno i-ìiS il po-
» ec, con aver dimesse in mano polo di Modena formò il libro de-
» del principe, e de'suoi ministri gli statuti. Nei primi tempi niente
» quasi tutte le regalie ". altro contenevano gli statuii delle
Passando, coH'autorità del me- città, e de' luoghi, se non decreti
desimo Muratori, a dire qualche co- della maniera con cui i podestà, e
sa sull'origine degli statuti e leg- gli altri uffiziali dovevano governa-

gi delle comuni, diremo che gli re la repubblica ; ma di rado nel


statuti o leggi municipali comin- resto si allontanavano dalle leggi
ciarono nel declinare del secolo XII; romane, o longobarde, osservate dai
e nei primordi del secolo XIII iu loro antenati. Indi in progresso di
grandissima abbondanza non solo tempo s'incominciarono a riforma-
per le città, ma anche per le ter- re varie leggi di Giustiniano, o dei
re, e castella separate dal loro di- longobardi, regolando con altro or-
stretto vi ebbero particolari statu- dine le successioni, i contratti, le

ti ; usanza che venne praticata an- pene dei ed altri alFari ci-
delitti,

che in altri paesi d Italia, Germa- vili, e criminali, secondochè ciascu-

nia, e Francia. Si vuole stabihre na delle città giudicò più spedien-


la prima introduzione degli statuti te alla posizione del proprio gover-
nell'anno i i83, dopo la famosa no. Presso i veneti, il primo a rac-
pace di Costanza, la quale fu con- cogliei'e gli antichi statuti, e dar
chiusa fra r imperatore Federico I, loro buon ordine, fu Jacopo Tie-
e le città della società de' lom- polo doge nel lo.^'i, come si leg-
bardi. ge nella cronaca di Andrea Dan-
Prima di tal'epoca eranvi alcu- dolo. Nello stesso tempo forse nin-
ne consuetudini che aveauo forza na mancò di fare altrettanto.
città

di legge, anche per decreto fatto Verona formò gli statuti nel 1228,
da Carlo Magno. Inoltre appena e Pistoja fu egualmente una delle
1^ co M COM
prime ciltà a faili. I nostri inag- ditto emanato ai 5 luglio dal Car-
f^iori, avanti che le romane leggi dinal Tommaso Bei-netti , allora
tornassero a signoreggiare per l'I- pro-segretario di stato, sull'ordina-
talia, sbrigavano con facilità, e sol- mento amministrativo dellecomu-
lecitudine le liti, senza emettere nità, e delle provincie, non che dei
tante citazioni, proteste, eccezioni, consigli comunitativi, vennero le
istanze, contracklittorii , ed altre conuniilà sottoposte ai rispettivi le-
liiiiglie pratiche forensi. /^. Gon- gati,o delegati delle provincie cui
faloniere, Podestà', e gli articoli appartengono, ed alle loro congre-
relativi. Tali magistrati godono pre- gazioni governative, pel tramite dei
rogative, insegne onorifiche, ed a- quali magistrati, allora alla segre-
hili distinti; così dicasi de' priori, taria di slato, e poi a quella de-
sindaci, ed altri superiori comunali. gli affari interni, sono portate alla

Altre nozioni sulle Comunità, approvazione o alla cognizione del


principalmente italiane, ci vengono sovrano Pontefice, per la decisione,
porte dal Muratori nel tomo III o conferma della sovrana sua au-
delle nominate Dissert. sopra le torità.
aiìLicliìlà italiane , e specialmente La dipendenza delle comunità
ili quelle che trattano della forma nella capitale al ministro per gli
di repubblica presa da moltissime affari interni è utilissima per una
città d'Italia, e dell'origine della suprema sorveglianza, per l'unifor-
loro libertà ; dei magistrati delle mità delle discipline, e perchè le
città libere d'Italia; della signoria comuni non credano emancipate
si

e potenza accresciuta delle città d'I- ed indipendenti, vedendo l'ultimo


talia; della società de' lombardi, e di anello dell' amministrazione nelle
altre ciltà d' Italia per conservare la mani del sovrano. I legati, prefet-
libeità; delle paci di Venezia, e di ti, sotto prefetti, delegati, e gover-
Costanza ; delle leghe e paci delle natori delle provincie , sono mini-
città libere d' Italia ; della libertà ,
stri ed organi dell'amministrazione,
dell'esenzioni, e dei privilegi delle ministero, o prefettura generale del-
città e de' principi italiani ne' vec- le comuni. Li Maires, così chiama-
chi secoli , e del governo, e della ti dai francesi , altrimenti detti
divisione de' nobili , e della plebe Gonfalonieri, Priori, e Sindaci,
nelle città libere. sono i capi amovibili delle singole
quanto al regime ed eco-
In amministrazioni subalterne di cia-
nomia comunale d' oggidì , que- scuna comunità, sotto le istruzioni
sta suole presiedersi da un mi- de' propri consigli comunitativi, che
nistero, amministrazione, o pre- corrispondono gradatamente coi sud-
fettura generale delle comuni ,
detti ministri per mezzo del capo,
chiamata in alcuni stali del Buon e segretario di ogni comune. In
Go\'erno, che suol risiedere nella conseguenza l' amministrazione co-
capitale, sotto la dipendenza del munale è l'amministrazione di una
principe e del ministro per l'in- glande famiglia, che ha i suoi libri
tono. Nello slato pontificio, sino al di entrata, ed uscita, detti dai fran-
i83i, le comunità furono soggette cesi hudjets, ossia preventivi e con-
alla Congregazione Cardinalizia del suntivi , ha i suoi consigli di fami-
Buon Gosr.rno [Vedi); ma coli' e- glia, i suoi impiegati, le sue liti, le
COiM COM 139
Mie azioni, i suoi tutori, i suoi dlfenso- di pubblica economia sviluppati in
1 i, ed il supremo capo, eh' è il sovra- quest'opera, e la saviezza delle leg-
no , a cui solo deve spettare di giu- gi municipali, che si riportano
dicare le differenze, e non scindere non sono idee estranee, o inutili a
impoliticamente questo giudizio, di- qualsivoglia governo. Per le comu-
stribuendolo nei capi delle provincie, ni dello stato pontificio, è pui'e in-
jtoicliè sarebbe lo stesso cambia- di teressante l'opera del eh. Pietro
le in oligarchico un governo mo- Castellano : Lo stato Pontificio nei
iiaichico, o disperdere in varie te- suoi rapporti geografici, storici, e
ste una prerogativa reale e sovra- politici, ec, Roma 1837. Cosi an-
na, senza conservare quell' unità di cora P Indice alfabetico di tutti i

luassime, che si richiede in questo luoghi dello stalo Pontificio , lega-


icimo, dottamente scrisse
siccome zioni, delegazioni, governi, diocesi,
ncli' eruditoCodice de doveri, il comuni, appodia li, frazioni, ec, Ro-
I li. Martinetti. Questi aggiimge, che ma 1836; riprodotto secondo gli
il governo degli Stati Uniti di A- ultimi cangiamenti territoriali, nel
nierica è piantato sulla base di una corrente anno 1842. Soprattutto
grande amministrazione comunale, è vantaggiosa per le comunità, la
il cui capo è presidente, e non un Raccolta delle leggi e disposizioni
sovrano, e seguendo il pensiero eh di pubblica amministrazione , che
tm grave sci'ittore, dice, che per- si vanno pubblicando in R^oma dal-
ciò non è governo perfetto, man- la stamperia della reverenda Came-
cando di giudice inappellabile, che ra apostolica, ed in cui sono no-
faccia tacere i dissidenti , e decida tate ai rispettivi Indici alfabetici
sovranamente le questioni. semi-analitici delle materie, le cose
Sulle notizie isteriche delle prin- più considerevoli delle comunità,
cipali comunità dello stato Ponti- le regole, le massime, i diritti, gli

ficio, abbiamo la Bibliografìa sto- oneri, la giudicatura civile, le ma-


rica delle città e luoghi dello sla- gistrature, la conferma degli anti-
to Pontificio) Roma 1792, con sup- chi statuti, le norme, sulla rinno-
plemento pubblicato nel 1793, o- vazione biennale delle magistrature,
pera sommamente utile, e ricca di e del terzo dei consiglieri comuni-
note importanti. Nel 1829 l'inge- tativi; per ricorrere alla con-
i casi
gnere Gabriele Calindri pubblicò gregazione del Buon Governo, l'au-
in Perugia l'utilissimo Saggio sta- torizzazione pontificia concessa per
tistico storico del Pontificio stato, mezzo della congregazione dell' im-
trattando al capitolo VI specifica- munità ad imporre, ed esigere i
tamente delle città, terre stabilite dazi comunali dagli ecclesiastici; in
con atti sovrani, borghi, e castelli, somma le competenze, le vertenze,
ec. Va pure consultata la collezio- e tultociò che riguarda le comuni-
ne pubblicata nel 1824 in Roma, tà dello stato Pontificio, a seconda
da Reginaldo Angeli intitolata / : delle odierne leggi. Sulle magistra-
doveri de' cittadini verso la patria, ture delle comunità dello stato
e degli impiegati municipali, con pontificio, è a vedersi il moto-pro-
una collezione di costituzioni, edit- prio emanato da Leone XII li 2 r
ti, e circolari ad istruzione, ed uso dicembre 1827, che incomincia col-
dei medesimi impiegati. 1 principii le parole : Nel compiere.
i4o CON CON
Francesco Parisi poi nelle Istru- LA Beata Vergine
Maria. Festa,
zioni per la gioventù impiegata che si celebra
Chiesa latina
nella
nella segretaria , alle voci Co- agli 8 dicembre. E sentimento co-
munita' e Segretario
Comuni- di mune dei teologi cattolici, che la
tà' , dell' indice generale, ci dà B. Vergine Maria, Madre di Dio,
molle notizie, ed istruzioni gran ,
sia stata preservata dal peccato o-
parie delle quali coli' autorità del riginale quando fu conceputa nel
De Vecchis, De hono regimine. seno della sua madre s. Anna.
Da ultimo è stala pubblicata dal Questa credenza è fondata : i

sul
eh. Angelo Galli, computista gene- sentimento dei padri più venerandi
rale della R. C. A. , l'opera labo- della Chiesa; 2." sulla precauzione
riosa, ed utilissima, massime alle presa dal concilio di Trento nella
comunità, intitolata Cenni economi- sessione V, nella quale decidendo ,

ri-statistici sullo stato Pontificio, che tutti i figliuoli di Adamo, na-


eoa appendice, ed un discorso sul- scono colla macchia del peccato
Vagro romano, e sui mezzi di mi- originale, dichiarò non essere sua
gliorarlo, Roma 1840. intenzione di comprendervi la san-
CONACH Bertrando, Cardina- tissima Vergine Maria; 3.° sui de-
le. Bertrando Conach, nato a Bri- creti di molti sommi Pontefici, che
va nel Limosino, si ascrisse Ira gli approvarono la festa della Conce-
agostiniani di Briva , e poscia si zione della santa Vergine, e l' of-
laureò a Tolosa in diritto canonico. fìzio composto a che
tale oggetto, e
IVel i337 fu priore della chiesa di peraltro proibirono di predicare ed
Briva, e nel i35i vescovo di Com- insegnare la dottrina contraria , a ca-
minges. Due volte fu nunzio apo- gione della celebrità di questa con-
stolico nella Spagna, sotto Innocen- troversia, e famosa questione. Ma
zo VI nel i356, e sotto Urbano tanto della controversia, che della
V nel iSyo, a riconciliare mo-
i festa, e di tuttociò che vi è rela-
narchi di Portogallo, di Castiglia, tivo, parleremo compendio nei
in
e di Aragona, dai quali ottenne, seguenti tre paragrafi. Nel primo
che il Papa fosse arbitro delle lo- principalmente si dirà della que-
ro controversie. Nel 1 3G8 interven- stione, nel secondo della festività

ne al concilio delle tre Provincie, nel terzo riferiremo altre notizie a-


tenuto a Lavaur, e poi agli 8 di naloghe.
giugno del 1371, Gregorio XI lo In quanto al motivo dell'istitu-

creò Cardinal prete assente, del ti- zione di questa festa, gli uni cre-
tolo di san Marcello, e per singo- dono, ed è il sentimento comu-
iar distinzione gli spedì il cappello ne, che abbiasi per fine di onorare
Cl;trdinalizio . Compose gli animi la purità della Concezione della
discordi nel clero di Catalogna, eoa B. Vergine, e eh' essa non possa
Pietio di Aragona, e 1' arcivescovo essere materia di culto nella Chie-
di Tarragona per l' immunità ec- sa^ se non in quanto sia stala del
clesiastica, ma
morte lo la colse in tutto santa, ed esente dalla mac-
Avignone nel i374j dopo Ire anni chia originale; gli altri pensano,
di Cardinalato. Ebbe la tomba nel- die si vogha semplicemente onora-
la chiesa de' domenicani. re la santificazione di Maria, e la
CONCEZIONE immacolata dei- scelta che Dio fece di lei per rea-
CON CON i4i
ilerla madre del suo divin Figli- una smisurata inondazione del Te-
uolo, per cui chiamavasi altre vol- vere, che sommerse tutti i luoghi
te questa festa la sua santificazio- piani della città; il Pontefice Si-

ne, e non la Concezione. Adunque, sto IV, della Rovere, già dell' Or-
sebbene la Chiesa, come abbiamo dine de' minori conventuali ,
per
detto, e meglio si dirà, favorisca arrestare il flagello di si grande
grandemente il sentimento della castigo, implorò il patrocinio della
concezione immacolata di INIaria b. Vergine, e con bolla del primo
Ver£;ine, non 1' ha però interamen- marzo 1477? ^ ^^^ copiose indul-
te deciso, non è articolo
per cui genze impegnò i fedeli a celebrare
di fede. V. Albano Butler Della in ogni luogo la festa della Conce-
festa della Concezione della santa zione di Maria, eh' egli dice Imma-
Vergine, agli 8 dicembre; Tomas- colata, con termini affatto espres-
sino lib. I, cap. 19, e lib. 2, cap. si, come quello che prima del pon-

5, Della celebrazione delle feste; tificato avea scritto un trattato a


Thiers, Della diminuzione delle fe- favore della Immacolata Concezio-
ste, cap. 5o, e ilIMuzzarelli, Esa- ne. Alcuni opinano essere tal de-
me delle feste di Maria; non che il creto del 14775 i^a r Advocat dice
Bergiei'. Dice il citato Butler, che l'o- che fu spedito nel primo di marzo
pinione più generale è che la b. 1476, ed aggiunge che questo fu il
Vergine fu immacolata nella stessa primo decreto della Chiesa romana
sua Concezione ed oltre a ciò l'o-
; spettante alla Concezione. Il medesi-
nore, che dobbiamo a Gesìi Cristo mo Sisto IV pertanto alle antiche fe-
Salvatore nostro, ed il profondo stività di precetto, aggiunse quella
rispetto, e la tenera divozione ver- della Concezione di Maria Santissi-
so Maria ci persuadono a non con- ma, come pure afferma il Panvinio
trastare per verun modo alla san- nella vita di Sisto IV, appresso il
tissima Vergine questo privilegio, Platina, ed ordinò quindi la mes-
cui sembia esigei-e la sua purità sa, e r uffizio colle medesime in-
senza macchia. Non era pertanto dulgenze concesse da' suoi predeces-
conveniente, che colei la quale era sori alla festa del Corpo di Cristo.
da Dio prescelta a dare al mon- Quindi rilevasi da Natale Alessan-
do l'autore della santità, fosse nep- dro, tom. Vili, art. IX 21, Tlist.

pure un solo istante macchiala dal Eccl., che Leonardo da Nogarola


peccato ; dappoiché sarebbe sta- protonotario apostolico di Vicenza,
to in quell'istante, e prima anco- o piuttosto di Verona, compose
ra, che fosse stata purificata, ogget- r uffizio della Concezione, cui Sisto
to di collera pel Signore, malgra- IV approvò con molte lodi ed in-
do le altre sue belle doti, e la sua dulgenze,come quelle della festa
destinazione ad esser madre di Dio. del Corjìus Domini. V. Mansi nel-
le note al Fabricio nella Dibliothe-
Controversia, e questione della Con- ca med. inf latin. 11 Rinaldi
et
cezione immacolata della Beata poi, all'anno i477> ^^ all'anno
T ergine Maria. i483 che Bernardino de Bu-
dice,
stis francescanomilanese compose
Correndo l'anno 1476, compresa queir uffizio, e che Sisto IV lo
Roma da pestilenza cagionala da approvò con sua bolla; ed inoltre
i42 CON CON
dichiarò ^fc'sta la Presentazione del- Clemente VII residente Ì!i Avigno-
la IMadonna nel Tempio, e fjuoll,; ne, ed al quale ubbidivano alcuni
di Anna, e di s. Giuseppe per
s. nello scisma. Vedendo però la sua
tutta la Chiesa. Quindi agli Ordini causa a mal parlilo, se ne fuggì
religiosi de' minori francescani, e da Avignone, onde fu abbandona-
domenicani proibì Sisto IV nel to da' suoi partigiani, che pubbli-
i483 di muovere dispute sopra la camente si ritrattarono. P^. lo Spen-
Immacolata Concezione di Maria dano negli Annali ecclesiastici al-
Vergine, fintantoché la Chiesa non l'anno 1387, il Buleo neW Istoria
avesse su questo punto pronunzia- universale al tomo IV, e l'Echart,
to il suo sentimento, ciò che dipoi drgli scrittori dell'Ordine de' pre-
confermò il concilio generale di dicatori, tomo I.

Trento, ordinando, sotto pena di Dispulavano tuttavia i teologi con


scomunica, che ninna delle due gran calore su questa controversia,
parli, che affermasse, o contraddi- quando nel i43i cominciò il con-
cesse la Concezione Immacolata, cilio di Basilea, il quale la com-
fosse rimproverata di alcun delit- mise famoso domenicano Gio. de
al
to, non dovendosi aver rispetto Torx'ecremata, allora maestro del
veruno ai conciliabolo di Basilea, sagro palazzo, perchè ne desse il
il quale
incompetentemente definì suo voto, ma trasferito frattanto
il privilegio
della Concezione im- da Eugenio IV il concilio a Fer-
mune dal peccato originale, né al rara, vi si trasferì ancora il Tor-
concilio di Avignone, che confermò recremata, rimanendo a Basilea al-
il decreto Basileense, siccome an- cuni ostinati padri, i quali nel i439,
diamo a dire. nella sessione XXXVI, definirono
Per lungo tempo si celebrò nel- la Concezione Immacolata dichia-
la Chiesa la festa della Concezione randone la credenza conforme alla
di Maria Vergine, senza che alcu- dottrina, ed alla divozione della
no pensasse ad esaminare, se que- Chiesa, alla fede cattolica, alla di-
sta fosse, o no immune dal pecca- ritta ragione, alla Scrittura santa,
to originale. II celebre Scoto, reli- e doversi tenere da tutti i fedeli.
gioso francescano, egregiamente di- Essendo però allora quel concilio
fese la sentenza dell'Immacolata non più legittimo, ma scismati-
Concezione nelle università di Co- co, i non ebbero mai ri-
Pontefici
lonia e di Parigi, dove si meritò guardo alcuno, né fecero menzione
il titolo di Dottor sottile. Morì Io del decreto basileense, sebbene un
Scoto nel i3o8, e ottanta anni di sinodo provinciale di Avignone del
poi Giovanni di Montesono, reli- 1457, e l'università di Parigi, ne
gioso domenicano, sebbene si fosse avessero abbracciato il decreto, per-
fino allora propagata per ogni parte chè avesse forza di legge.
la pia sentenza dello Scoto, sosten- Per riguardo alla bolla, che pub-
ne nondimeno certe pioposizioni blicò lo stesso Sisto IV nel i483,
contro r Immacolata Concezione, come s'è detto, e nella quale con-
che furono condannate dall'univer- dannava chiunque osasse di affer-
da Pietro Oiedeo-
sità di Parigi, e mare incoi'rere in peccato grave
monte vescovo di quella città. 11 chi celebrasse la festa della Conce-
Montesono si appellò all' antipapa zione, o che fosse ei-etico chi sos-
CON CON 143
tenesse essere la B. Vergine iin- no i497- Questo è il voto, che fu
niune dal peccato originale; credet- dal Muratori chiamato Sanguinario,
tero molli, che a ciò fosse mosso e per cui si procacciò tanti ne-
il Pontefice per occasione di certa mici.
disputa propugnata in presenza del Seguitandosi in appresso a di-

duca Ercole d'Este in Ferrara, nel sputare la medesima controversia


i48i, da Vincenzo de Brandelis, si propose essa al Concilio ge-
domenicano di Castelnuovo nella nerale XVIII , Lateranense V, e
diocesi di Tortona, come altresì in Leone X che anno 5 3 vi
nell' 1 1

un trattato, nell'anno stesso stam- presiedeva, la commise al Cardina-


palo, che cioè la Vergine Santissi- le de Vio detto il Gaetano, per
ma, siccome il resto degli uomini, darne il suo parere in iscrit-
fu concepita nel peccato originale, to , come fece , e come si vede
né essere lecito di credere, o di pre- nelle sue opere all'opuscolo I del

dicare il contrario. tom. 2.° , ma il concilio nulla deci-


Dall'altra parte Tritemio nel i494 se. Quando poi nel concilio genera-
in un trattalo, che scrisse di s. le di Trento (siccome può veder-
Anna, propugnò la Concezione Im- si ueW Isloìia Cardinal Pallavi-
tìel

macolata di Maria, onde AVigando cini al lib. VII ) si trattava del

W^eri domenicano predicatore nel peccato originale, il Cardinal Pie-

convento di Francfort, con un libro tro Pacciecco Giaen vescovo di

stampato nel medesimo anno ad propose, che una vol- si decidesse


Oppenheim, fieramente si scagliò ta questa controversia. Formato dini-

contro il Tritemio, che fu però que il decreto del peccato ori-


difeso Germania. V. lo
da tutta la ginale, proponeva il detto Cardinal
Spendano all'anno i494- Poco di- Pacciecco vescovo di Giaen, celebre
poi nel i4975 Giovanni Vero teo- per zelo, integrità di vita, e rara
logo di Parigi, osò pronunziare in dottrina, ammirata nel medesimo
pubblico, che Maria Vergine fu concilio, che alla proposizione ge-
concepita nel peccato originale. Di nerale , con cui si dichiararono
che nacque tanto scandalo, che la tutti gli uomini soggetti al pecca-
università di Parigi costrinse il to originale, si aggiungessero le pa-
Vero a ritrattarsi parimenti in pub- role: » Della Beatissima Vergine
blico, un decreto
e prescrisse con » dichiara il concilio eli nulla de-
fatto poi ancora da trentotto altre >>
finire , benché creda esser ella
univei'sità, come in un suo pane- » concepita senza macchia origi-
girico affermò il celebre gesuita Se- » naie " Stimando però molti di
.

gneri, che nell'avvenire ninno fos- que'Padri, che non si dovesse pregiu-
se ammesso "rado di dottore in
o al dicare alla contraria sentenza^ tutti
teologia, se prima non prestava il convennero, che al sopraddetto decre-
giuramento di difendere l'Immaco- to si aggiungessero queste altre paro-
lata Concezione fino a spargere il le: dichiara per altro il concilio, che
proprio sangue. V. il Buleo citato non è sua intenzione comprendere
Wf^X Istoria wv\'ersale, Paris tom. nel decreto del peccato originale
V. pag. 8 i5; Frassen, Theologia t. la Beata, ed Immacolata Vergine
Vili p. 227; Fleury t. XXIV, p. Maria, ma. che si devono osserva-
336, e V Annalista Spendano all'an- re le costituzioni di Sisto IV sotto
i44 CON CON
le pene in esse contenute^ le qua- scandalo, uè si tacciasse di erronea
li ora rinnova. alcuna delle due opposte sentenze.
Non fu tuttavia terminata la con- Approvò dipoi Paolo V la co-
troversia con questo decreto , che stituzione di Sisto IV, già confer-
anzi nuove dissensioni nacquero mala dal concilio Tridentino, e da
nciruuiversità di Paiigi^ contro ciò s. Pio V domenicano, nella quale si

ch'essa aveva determinato, princi- vieta di caratterizzare per eresia la


palmente giuramento da pre-
sul sentenza, con cui si aflèrma, o nega
starsi, come detto da quelli, che
s'è che la beatissima Vergine sia stata
dovevano ottenere il grado di dot- concepita in peccato originale, ed
tore. F. Maldonato nella Prefazio- inoltre maggiori pene aggiunse ai
ne delle sue Opere stampate a Pa- trasgressori, in virtù della costitu-
rigi nel 1667. Quindi è, che os- zione Regis Paci/lei de 6 lu-
servando s. Pio V, come molti ec- glio 16 16, comesi legge nel tomo
clesiastici, s\ regolari, che secolari, V del Romano Bollario parte IV,
dispulavano sulla Concezione della privandoli di voce attiva e passiva,
beatissima Vergine con disprezzo e stabilì che dal solo Pontefice po-
de'decreti di Sisto IV, colla bolla tessero esserne abilitati. Indi veden-
Si Srandala data die 7 augu- do che dalla permissione di Pio
s.

sti 1 56o
( anche
1' Epitome
del V nascevano nuovi scandali, con
Guerra porta questa data sbaglia- decreto apostolico de' 1 1 settembre
ta, che forse deve essere 1570 ), 1617, riportato dal Bollario, re-
e riportata dal Bollarlo Roma- strinse la facoltà dal santo Pontefi-
no, tom. IV, parte HI, risolvet- ce espressa ,
proibendo con gravi
te di confermare di nuovo gli ac- pene a' laici di disputare di questa
cennati decreti volendo inoltre,
, controversia , e che ninno osasse
che restassero sospesi a dii'inis quei pubblicar ne' sermoni, nelle tesi, e
vescovi, i quali sapendo, che al- negli altri atti pubblici, che la Ver-
cuni trascuravano l'osservanza del- gine santissima abbia contratto il

la costituzione di detto Sisto IV, peccato originale nella sua Conce-


non fossero pronti a punirli. La- zione, finché non fosse definita dal-
sciando poi la libertà a ciascuno la santa Sede, senza tuttavia in-
di pensare su questa controversia co- tendere perciò di riprovare niuna
me credesse più probabile, vietò non- delle due sentenze.
dimeno a' predicatori colla costitu- Gregorio XV, successore di Pao-
zione Super Speculuni data ai lo V, con decreto Pontifìcio de'a
IO novembre 1570, presso il Bol- luglio 1622 presso il Bollario al
lano, luogo citato, di trallare pub- tomo V, parte V, proibì espressa-
blicamente da'perganii al popolo le mente negli atti pubblici, ed anche
questioni sulla Concezione come
, privatamente, per togliere gli scau-
altresì di scriverne, e dettarne in dali i quali ne nascevano, di poter
volgare idioma. Non essendo per- difendere, che la beatissima Vergi-
tanto definita dalla santa Sede al- ne fosse concepita in peccato ori-
cuna delle due sentenze, lasciò la ginale, anzi comandava, che nell'uf-
libera facoltà agli uomini dotti di fizio divino, e nella messa di que-
disputare nelle pubbliche accademie, sta festività si usasse della sola pa-
puichè non vi fosse occasione di iola Concezione ; dichiarando non-
CON CON 145
(ìimciio, che perciò non intendeva Sandro VII, e a Clemente XII; m;i
di riprovare questa sentenza, né la santa Sede, lo ripetiamo ancora,

di recarle pregiudizio. Quindi, con nulla su questa causa ha voluto fi-

nuova costituzione de'28 luglio 16:?. 9., nora risolvere. Ciò non per tanto
non ostante il mentovato suo de- non può negarsi, come scrisse il

creto, permise a'frati domenicani Lambertini, poscia Benedetto XIV,


di loro, e con altri di-
poter fra De festis D. M. V. capo nura. XV
sputare privatamente sull' articolo 16, che la Chiesa sia più procli-
della Concezione, senza incorrere ve alla sentenza dell' Immacolata
nelle pene della suddetta pontifìcia Concezione di Maria santissima ,

costituzione. desiderando, che tale sentenza ri-


Tutti questi decreti, e pene rinnovò cevuta sia ed abbracciata da tutte
di poi Alessandro \'Il agli 8 di- le accademie cattoliche, come quel-
cembre 1661, coir autorità della la che piìi è conforme alla pietà
costituzione, che leg-
Sollia'tndo, de' fedeli, e alla divozione verso la
gasi nel tomo VI del Bollano, stessa IMadre di Dio, come diremo
nd istanza di Filippo IV re di Spa- descrivendo quanto fece Alessandro
gna dove pubblicamente dispu-
, VII.
tavasi sulla Concezione di Maria Or, sebbene la Chiesa nulla ab-
santissima , contro le eostituzioni bia voluto definire sulla Concezio-
de' suoi predecessori che lo stes- , ne di Maria Vergine , ha potuto
so prudente Pontefice proiKi d' in- bensì prescriverne la festività, sen-
terpretare sotto pena di scomu- za punto dichiararsi sul mistero,
nica, vietando inoltre di ritene- come eruditamente dimostrano il

re i libri, che trattavano di que- Cardinal Bellarmino nel tomo li


sta materia. Diede quindi la fa- delle Controversie, e Gotti contro
coltà agi' inquisitori di procedere il Picenini. Quest'ultimo avverte,
contro quelli, che parlavano ingiu- che nel titolo della costituzione di
riosamente della Concezione, senza Clemente XI Ut festuin Conceptio-
che per altro si potesse accusare di nis B. M
Tirginis Immaculatae de
.

eresia la sentenza contraria non pracceplo ubique in posteruni ob-


essendo ancora definita dalla san- servelur, la parola , Immaculatae
ta Sede, né lo stesso Alessandro VII non alla Concezione, ma sì alla B.
intendendo di definire. Vergine si riferisce. E perciò es-
Egli è però vero, che per que- sendo questa bolla, che or ora ci-
sta definizione fecero premurose teremo, stampata in una città del-
istanze i re di Spagna Filippo III l'Italia col titolo variato » Ut fe-
a Paolo V; e Filippo IV a Gre- " stiun Immaculatae Conceplionìs
gorio XV per mezzo de'loro am- » B. Mariae T irginis de praece-
basciatori, di cui abbiamo gli atti » pto ubique servetur », il Ponte-
accuratamente descritti dal p. Wa- fice se ne lagnò amaramente, e ai
dingo de legatlone Philippi III 12 ottobre dell'anno
1709, ordi-
et IV ad Pauluin et Gìrgoriiim V nò al vescovo di quella città, che
XV prò dejinienda coiilrovcrsia de riprendesse acremente chi avea stam-
Conceptione Virginis Lovanii ,
, pata la sua bolla con quel falso ti-
1622, istanza che altri sovrani re- tolo, e che fosse soppressa così stam-
plicarono ad Urbano VIII, ad Ales- pata.
VOL. XV.
i46 CON CON
Festa dell' Tmmacolata Concezione bricata la prima cappella, che si
di Maria Vergine. dedicò alla Concezione di Maria
Santissima, come scrive il gesuita
Veniamo dunque all' origine, ed Velarde, Geografia tomo III. Quan-
al progresso della festività della do in Lione fu introdotta questa
Concezione, che il I3ergier dice fos- lèsta, san Bernardo vi si mostrò
se celebrata nel nono secolo in oc- fòrtemente contrario, nell' Epistola
cidente, e assai prima nell' oriente. 174, non già perchè lo fosse al

L' Assemanni, Col. Univ. t. V, p. mistero della Concezione, ma per


433 e 462, prova, giusta il calen- aver quella chiesa abbracciata una
dario inciso in Napoli in marmo festa nuova senza consultarne pri-
nel nono secolo, che celebravasi ma la santa Sede. Nella Chiesa
allora in quella città la festa della romana cominciò a celebrarsi da
Concezione, e che la chiesa di Na- tempo di s. Bonaventura
alcuni al
poli fu la prima dell'occidente a se- (che morì nel 1274), com'egli
guirla ad esempio degli orientali. stesso scrive, 1. III delle sentenze ,

Certo è, che nell' oriente vi era di dist. UT, quest. I; ed il Baronio,


obbligo avanti la legge, che ne fe- religioso carmelitano, morto nel
ce Emmanuele o Manuelo Comne- i35o, afferma, che ogni anno nel-
no. E Giorgio vescovo di Nicome- la chiesa del suo Ordine si cele-

dia, sotto il regno di Eraclio, la brava questa festa con messa so-
chiama festa antica. Universalmen- lenne, e panegirico alla presenza
te però come festa di precetto, de' Cardinali, come dice il Gavan-
presso gli orientali questa festa si to nella sezione VII.
celebrava nel 1180, poiché l'im- Abbiamo già detto, che il fran-
peratore Manuelo Comneno, che in cescano Sisto IV, della Rovere, ap-
detto anno morì, ne fa menzione provò r uffizio della Concezione, o
In novella apud Theodor. Bal- da lui, o da altri composto. Ma
sam. in ohserv. ad Nomocanonem non essendo andato a grado al
Phoptii, tra le feste, che si doveva- domenicano s. Pio V Ghislieri, ,

no dal popolo osservare, come già Papa, un altro ne sostituì, del qua-
prima istituite. Nell'occidente secon- le si fa uso nella Chiesa universale,
do alcuni si cominciò a celebrare e Clemente Vili, Aldohrandini,
nell'Inghilterra, come scrive il Ba- creato nell'anno iSgo;, lo elevò al
ronio, in nota ad martyrologinni rito doppio maggiore. Alessandro
die 8 decemhris. Egli, in uno a Be- VII, Chigi, ad istanza del re cat-
nedetto XIV, suppone , che verso tolico Filippo IV, lo concedette con
l'anno i i5o sia stala istituita da ottava ne' regni della Spagna, e
s. Anselmo nella chiesa di Cantor- delle Indie ad essa soggette, me-
bery, ovvero secondo altri nell'ab- diante la costituzione Qiiae inter,

bazia di Bec, nella diocesi di Pioa- data die 7 jidii j664, presso il

no, nel tempo che lo stes.so s. An- Bollarlo Romano al tomo VI, par-
selmo era priore di quel moniste- te VI; come ancora nel ducato di
ro. Dall'Inghilterra si propagò alla IMilano, e nello stato di Finale,
Normandia, indi nelle Gallie alla colla costituzione Ex injunclo data
chiesa di Lione, e particolarmen- in arce Gandidphi die 1^ octobrix

te nella chiesa di Aisnai fu fab- i665, che si legge nel BoUario al


CON CON i47
luogo citalo; ne' regni di Sicilia, io novembre i644 I>^ ^"^j presso
e (li Sardegna; ne' dominii del du- il Bollando, al tomo VI, aveva
ca di Savoja, in virtù della costi- comandato che il giorno della Con-
luzione Praeclarn, data die 1 7 au- cezione della beatissima Vergine si

gusli i665, e del gran duca di osservasse di precetto nella Spagna


Toscana, colla costituzione Egregia, a quella guisa che nella Francia
data die i4 septernhris i665. Cle- lo prescrisse dipoi il suo immedia-
mente IX, Rospigliosi, lo concesse to successore Alessandro VII ai i5
con ottava in Pvoma, e nello stato giugno 1637, mediante la Pontifi-
ecclesiastico, mediante la costituzio- eia costituzione, la his, e l'ordinò
ne Sincera de' 2 1 ottobre 1667, di poi per tutta la Chiesa Clemen-
avendolo già permesso a' gesuiti, te XI, Albani, con bolla de'
coll'autorità della costituzione Au- dicembre 1708, Commissi Nohis
guslissimae, de' 1
7 settembre 1667; presso il Bollario al tomo X. Be-
e poi agli eremiti di Agostino,
s. nedetto XIV, Lantbertini, volendo
colla costituzione Exigit, de' 3 rendere in Roma più solenne que-
ottobre 1667. Dipoi Papa Inno- sta festa, con un decreto concisto-
cenzo Xll, Pìgnatelli , lo estese riale de' 26 novembre i'j!\i, ripor-
ancora con ottava a tutta la Chic- tato dal Bollario dello stesso Bene-
sa universale, secondo il contenu- detto XIV, al tomo II, ordinò, che
to della costituzione In Excelsa, con cappella Papale si celebrasse
spedita i5 maggio 1693, che si
a' agli otto dicemlDre nella basilica
legge nel tomo IX del Bollario, con di s. Maria Maggiore,che oggidì
rito doppio di prima classe alla si celebra nella cappella del palaz-

chiesa di s. Giacomo degli Spa- zo apostolico. V^. il voi. TX, p. 97


gniioli in Roma, benché questa fé- e 98 del Dizionario.
stività venga nella seconda dome- Per compimento delle notizie
nica dell' avvento. Lo stesso rito sull'argomento della Concezione di
concesse Clemente XIII, con decre- Maria Santissima, oltre quelle che
to de' 6 novembre 1765, riporta- descriveremo, avvertiamo, che aven-
to dal Guerra nel suo Epitome del- do Papa Clemente X, Altieri, nel
le Bolle ^ alla repubblica di Lue- 1671, dato la facoltà a' pp. teatini
ca, come si recita iu tutto l'Ordi- di benedire e distribuire a' fedeli
ne francescano. E con decreto dei gli volgarmente
scapolari turchini,
9, aprile 1766, presso il citato chiamati abitini ddla Concezione
Guerra al tomo I, concesse a'fran- di Maria Vergine, Clemente XI
cescani d'Augusta nella diocesi di dipoi, colla costituzione Coelestiuni
Siracusa in Sicilia di poter cantare rnuneruni, de' 12 maggio 17 io, ri-

la messa solenne votiva della Con- portata dal Bollario nel tomo XII,
cezione, col Gloria , e col Credo concesse l' indulgenza plenaria a
ne' dodici sabbati precedenti a que- tutti quelli, che confessati, e comu-
sta solennità, benché in essi cades- nicatiprenderanno questi scapolari,
se festa di l'ito doppio, che non ampliando ancora tale indulgenza
sia di prima o seconda classe la all' articolo di morte. La stessa in-

messa conventuale della festa cor- dulgenza concesse parimenti a quel-


rente. li, che disposti nella stessa ma-
Innocenzo X, con un breve dei niera visiteranno nel giorno della
i48 CON CON
Concezione una chiesa di detti pp. de' a dicembre dell'anno stesso 1622,
teatini, e indulgenza di sette anni, ordinò che l'uffizio di s. Gioacchino,
e sette quarantene a quelli, che la padre della medesima Vergine San-
visiteranno nello stesso modo negli tissima, si celebrasse a' 20 di mar-
altri giorni festivi della Madonna zo per tutta la Chiesa con rito
Santissima. doppio maggiore, come si celebrava
quello della suddetta sant'Anna sua
Altre notìzie sulla controversia, e consorte. Clemente XII dipoi, con
festa della Immacolata Conce- decreto de' 3 ottobre 1738, trasfe-
zione. rì la festività di detto s. Gioacchi-
no alla domenica fra l'ottava della
Sisto V, Peretti, francescano, nel Assunzione di Maria Santissima sua
i586 pubblicò indulgenza plenaria figlia.

nella solennità dell'Immacolata Con- Innocenzo X, Pamfìli) romano,


cezione. Dipoi il sommo Pontefice creato nel i644> pi'ese con solenne
Paolo V, con bolla de' 3 1 agosto pompa il possesso della basilica la-
1617, rinnovò la costituzione di teranense, ed in quest' occasione
Sisto IV, e di s. Pio V sulla Con- distribuì a' Cardinali, e principi
cezione della Madre di Dio, per romani, medaglie oro e d'argen- d'
terminare che si era
la disputa, to colla immagine della Concezio-
riaccesa domenicani
fra i ed i , ne, e con questa epigrafe uvdr :

francescani di Spagna, dove i fe- AE^^iET AUxiLiUM Milli. F'. Bonaunì


deli si erano altamente scandalez- Niunismata Pontificuni, e Venuti.
zati, nel vedere, che fra i cattolici Quindi nel i647 confermò Inno-
vi fossero alcuni dottori , i quali cenzo X la congregazione delle no-
disputavano alla Madre di Dio un bili vedove di Dole, istituite per
onore, che ad essa era attribuito maggiormente propagare il culto
pel consenso di tutte le chiese, e dell' Immacolata Concezione della
per l'applauso di tutti i popoli cri- Madre di Dio, la vigilia della qua-
stiani. Fu allora pressato il santo le comandò il Pontefice, ad istan-
Padre a fare il mistero della Con- za di Ferdinando III re de' roma-
cezione della Madonna un artico- ni, che si celebrasse con digiuno.
lo di fede; ma egli si contentò di Alessandro VII, Chigi, sanese
proibire, che s'insegnasse il contra- successore d'Innocenzo X, conti-
rio in pubblico, per non offendere nuando nelle zelanti applicazioni ,

i domenicani, i quali pretendevano, che sono proprie del sommo Pon-


ch'essa fosse stata conceputa come tefice, e del giudice universale del-
l'alti'e creature nel peccato origina- la Chiesa, colla bolla CXVII, che
le. Gregorio XV, colla costituzione si legge nel tomo V del Bollario,
Honor laudis de' 2 3 aprile 1622, e neir Arduino Storia de' concili
ordinò che si osservasse di precetto tomo XI, spedita agli ri dicembre
la festa di s. Anna madre della 1661, stesa tutta di sua mano, e
madre di Dio, la quale festa già per che tenne per più giorni sotto la
comando di Gregorio XIII si cele- pietra sacra dell'altare della cappel-
brava a' -26 luglio con rito doppio. la domestica mentre celebrava la
Indi, con simile costituzione Apo- messa, rinnovò decreti de' suoi
i

stolatiis, presso il Bollario tomo V, predecessori, particolarmente di Si-


COiX CON '49
sto IV, di s. Pio V, di Paolo V, e di di Clemente VII, dice che questo
Gregorio XV, in favor della senten- Papa approvò 1' uffizio della Con-
za, quale afferma, che l' anima
la cezione della B. Vergine, composto
delia gran Vergine nella sua crea- dal Cardinal Francesco Quignones,
zione ed infusione nel corpo fosse V. Sandini, Historia Faniil. Sac.
piena di Spirito Santo, ed immu- de Maria V. capo XXII, e Be-
ne dal peccato originale. V. su ciò nedetto Piazza gesuita siracusa-
il p. Pascari in Trutina theologi- no nella sua aurea opera; Causa
ea prò Imniacidata Conceptione Imniaculalae Conceplionis sanctissi-
disp. IX dell' edizione di Lione del viae Matris Dei Mariae sacris tesli-
1666, e Lambertini, de Canoniza- moniis, ordine chronolcgico utrisque
tione ss. lib. I. Ad istanza poscia allegatis et ad exanien thcologico-
del re Cattolico Filippo IV, e dei criticum revocatis, agitata, et con-
vescovi della Spagna, Alessandro clusa, Panormi 1747» nella quale
VII , coir autorità della bolla Sol- si con maschia erudizione la
tratta
licitudo nel tomo VI del citato Bol- causa della Concezione co'testimo-
lano emanata a' 18 dicembre
,
nii, per 1' una, e per 1' altra parte

i66r, rinnovò i sopraddetti decre- della contesa, della Scrittura, della


ti, per la qual cosa Filippo IV or- tradizione^ della Chiesa, de'concilii,
dinò al vescovo di Placenzia suo de'Pontifici, de'padri e degli scola-
ambasciatore in Roma, che rendes- stici, in fine de quali conclude: Che
se al santo Padre le maggiori gra- la causa o pia sentenza dell' Im-
,

zie, per aver principalmente (come macolata Concezione della Madre


dice Domenico Lossada diss. I. , di Dio, è di tanta sicurezza, che
Discussionis theologicae super de- giunge al grado di certezza, alme-
finibili tate, edizione di Madrid del no teologico-morale.
lySa) prescritto il Im-
titolo às.\V Siccome poi la festa della Con-
macolata Concezione, della Beata cezione fu chiamata la festa dei
Vergine, in favor della festa, e del Normanni, perchè essi sono stati
culto della quale ordinò il medesi- zelantissimi a celebrarla, non riu-
mo Pontefice, che, secondo questa scirà discaro, che qui se ne adducano
pia sentenza, fossero sotto le stesse i principali motivi. Questa divozione
pene, e censure osservali que' me- ebbe fra essi origine, per la persua-
desimi decreti. sione di avere ottenuto pel patrocinio
Burlo, Nolitia Ronianorimi pp.,
Il della b. Vergine, venerata nel suo im-
avverte che, oltre sette uffizi da A-
i macolato concepimento, non pochi
lessandro VII messi di nuovo nel bre- prodigi. Nel 1070 non solo celebros-
viario romano, comandò che la festa si tal festa in Normandia, ma ven-

della Concezione della ss. Vergine nero in essa istituite parecchie pie
fosse con ottava celebrata. Benedet- società, e compagnie private, per o-
to XIII permise di recitare ogni sa- norare la ss. Concezione. La più
bato un uffizio dell' Immacolata conosciuta è quella fondata nella
Concezione in Austria e nelT impe- parrocchia di s. Giovanni a Rouen,
ro; ma l'epiteto d'Immacolata non che confermò 1' arcivescovo Giovan-
è che nel titolo dell' uffizio, e non ni de Bayeux quindi nel i486,
;

è in alcuna delle orazioni che esso nella medesima chiesa si formò


rinchiude. Ed il Novaes, nella vita un'altra società, che poi fu unita
15^0 CON CON
alla prima. I confrati istituirono Andalien. Ha una grande estensio-
una specie di accademia, ove sareb- ne, perchè le sue case non hanno
bono coronati poeti gli autori delle che un solo piano a cagione dei
migliori poesie su Maria conceputa frequenti, e violenti terremoti, che
senza peccato ; ed allora vi si ag- vi si fanno sentire. L'ultimo di es-

gregarono molti letterati per aiuta- si accadde nel i835. De'suoi prin-
re i confrati a giudicare sul meri- cipali edifizi parleremo dappoi, ed
to delle composizioni poetiche. Riu- il più considerabile è il collegio.
scendo angusta la chiesa di s. Gio- Le celebri miniere di Quilacoya
vanni per la cerimonia delle inco- o Quilacura, dalle quali gli spa-
ronazioni, nel i5i5 si passò a farle gnuoli trassero immensa quantità
nel chiostro dei Carmelitani, che d'oro, sono circa quattro leghe di-
perciò venne ampliato, chiamando- stanti dalla Concezione.
si quel luogo Palinodo, ossia can- La città fu edificata nel i55o
to reiterato, dal ritornello che si da Pietro Valdivia , conquistatore
usava nei canti reiterati e reali, e del Chili, e divenne la seconda cit-

nelle ballate. L' accademia fu pure tà del Chih medesimo, incomincian-


detta di Piiy a cagione della tri- do a figurare per le sue miniere
buna, da dove si leggevano le ope- d'oro. Nel dopo la disgra-
1 554 >

re incoronate, e le altre che ave- ziata battaglia del monte Andali-


vano più meritato il suffragio de- canOj fu abbandonata dal gover-
gl' intelligenti. Questo esempio fu natore Villagra, successore di Val-
seguito dall' università di Caen, la divia, e dagli abitanti all'arrivo de-
quale ebbe parimenti una delle de- gli araucani, che interamente la in-
nominazioni della società letteraria, cendiarono. Rifabbricata dopo sette
ed un Puy dei Pali/iodi, formato mesi, nel novembre dell'anno i555,
sul modello di quello di Rouen. Lautarù , generale degli araucani
Queste due accademie sono le più di nuovo se ne impadrom, ucci-
antiche della Normandia, meno dendo neir assalto gran parte della
quella de'giuochi di onore di flo- guarnigione , e rovinandola quasi
rali a Tolosa, e divennero esse ce- dalle fondamenta. Quindi d. Gar-
lebri nella repubblica letteraria. zia de Mendoza, dopo le vittorie
CONCEZIONE ss. dei, Chili (ss. riportate su Caupolicano nel i558,
Conceptionis de Citile). Città con la ricostruì coli' aggiunta di nuove
residenza vescovile nell'America me- fortificazioni. Ciò non pertanto Au-
ridionale, appartenente alla repub- tuneul, luogotente di Autuguenu
blica del Chili , capo luogo della I, tentò di rendersene padrone as-
provincia della Concezione. Chia- sediandola per circa due mesi. Ciò
masi ancora La nuova Concezione, non gli è però riuscito, anzi la cit-
Conceptio o la Moclia, e nella lin- tà si sostenne sino al i6o3, epo-
gua del paese è detta anco Penco. ca in cui, insieme alle altre cit-
E situata sulla costa del mare del tà spagnuole australi, fu incene-
sud, nel fondo di una rada, e di rita da Paillamachu-Toqui auraca-
una bnja assai gradevole presso no. Tuttavia poco dopo risorse me-
l'imboccatura del Biobio. Nella par- diante il gran commercio che al-
te nord è attraversata da un l'u- lora esercitava, non essendo in se-
scello, ed in quella del sud dallo guito più inquietata dagli auracani-
CON CON i5i
Nel 1730 il terremoto la rovinò chiesa succursale, ove evvi il fonte
quasi del tutto, e il mare ne alla- battesimale, esercitando la cura par-
gò una gran parte. Gli abitanti, rocchiale due sacerdoti chiamati
con patrio zelo, e con istancabilità, rettori. Il capitolo si compone di
tornarono a rifabbricarla. Se non alcuni canonici, e delle dignità di
che a' 24, e 2 5 maggio lySi, la decano, e di arcidiacono, oltre alcuni
iìfortunata città nuovamente fu di- preti e chierici addetti al servizio di-
da un
istrutta orribile terremoto, e vino. Prima eranvi diversi monisteri
dal mare che l'allagò, e sommerse. e conventi, anch' essi rovinati dal
Ritiratisi gli abitanti nella vicina terremoto, non che 1' ospedale. La
collina, dopo tredici anni di dissen- diocesi è vasta con molte parrocchie,
sioni per la opposizione di un lo- ed ogni nuovo vescovo è tassato nei
ro presidente, determinaronsi a rie- libri della cancelleria apostolica, al
dificarla poco distante dal sito ove pagamento di fiorini trentatre, e
sorgeva l'antica, in una bella pia- mezzo.
nura detta Mochà, sulla riva set- CONCEZIONE ss. de la Veca.
tentrionale del nominato Biobio Città vescovile dell' Isola di Haiti,
Ricevette nomi della Nuova Con-
i sulla costa settentiionale dell'Ame-
cezione o della Mochà. Finalmente rica, dipartimento di Cibao, capo
approfittando gl'indiani della discor- luogo di circondario. Essa fu fonda-
dia degli abitanti, nel 1828 ne ta per ordine di Cristoforo Colom-
guastarono molti quartieri. bo in bellissima pianura sul Camus,
La sede vescovile della Concezio- quindi nell'anno i5ii, ovvero nel
ne che nel i564 Pio IV avea
,
i5i3, fu ei'etta in sede episcopale
stabilito nella città chiamata l'Im- suffraganea di s. Domingo. Ma aven-
periale, dedicata alla ss. Concezio- dola rovinata terremoto nel 1 564,
il

ne della b. Vergine , ebbe nella la diocesi fu riunita alla metropoli


fondazione l'assegno di quattro mi- di s. Domingo.
la pezze per mensa, e fu dichiara- CONCEZIONE, o Vergini celli
ta suffraganea della metropolitana ss. CoNCEzio:vE. Ordine di monache
di Lima. ]Ma dopo che gl'indiani fondato in onore della Concezione
rovinarono la imperiale^ il seggio della b. Vergine Maria, nel i484
vescovile da Clemente Vili , nel in Toledo dalla nobilissima porto-
i6o3, fu trasferito nella città del- ghese Beatrice de Silva nid^ile. Sta-
ia Concezione, restando sottoposta bilì la fondatrice per abito alle mo-

a Lima. La cattedrale, ch'era dedi- nache, tonaca e pazienza o scapo-


cata a Dio, e sotto V invocazione lare di lana bianca, sulla quale or-
dell'arcangelo s. Michele, restò at- dinò, che portassero l'immagine del-
terrata nel terremoto del i835, e la b. Vergine col sauto bambino
dagli atti e proposizioni concistoria- sulle braccia, il quale con una lun-
li rilevasi, che nel concistoro dei ga lancia ferisse un serpente. Oltre
27 aprile 1840, nel preconizzarvi a ciò Beatrice diede alle monache
ilregnante Pontefice il vescovo Die- un manto di color celeste, in me-
go Antonio Elizondo, ancora la cat- moria dell' apparizione della ss.
tedrale non era stata riedificata Vergine, che erasele mostrata con
ma doveva esserlo quanto prima. Il tal manto. Il Pontefice Innocenzo
perchè l'ofFiciatura ha luogo in una VIII, ad istanza d'Isabella regina
i52 CON CON
«liLeone e di Castiglia, nel 1489, difesa de' principi cristiani, istituì
approvò l'istituto, e le dette ve- contro i Turchi 1' Ordine militare
sti, assegnandogli la regola cister- della Concezione, colla regola di s.

ciense, e lo sottopose alla giurisdi- Francesco e sotto il patrocinio dei


,

zione del vescovo. Dopo la morte ss. Michele e Basilio. Prese nella
di Beatrice le sue campagne segui- fondazione per compagni Adolfo, o,
rono la regola di s. Chiara, senza come lo chiama il Giustiniani, Al-
però cambiare né il nome della ss. fonso conte d'Althan, e Gio. Battista
Concezione linmncolata, né il loro Petrignano Sforza che nel giorno ,

primo abito. Nel


i5oi Alessandro sagro as. Michele Arcangelo, o, co-

VI le tolse dalia dipendenza degli me altri dicono, agli 8 marzo del


Ordinari, e le po:>e sotto la direzio- 16 19, solennemente in Vienna co-
ne de'francescani. Dipoi, nel i5ii, stituirono l'Ordine in milizia cristia-
Papa Giulio II confermando meglio na. Le insegne cavalleresche furc-io
j delti cambiamenti, diede a quel una croce smaltata di azzurro, or-
monistero una regola particolare, lata d'o«o, biforcata nelle estremità,
od analoghe costituzioni, che furo- a somiglianza di quella gerosolimi-
no compite nel 5 16 dal p. Fran- i tana, e nel mezzo di essa 1' efllgie
cesco Angelico vicario provinciale della Concezione della B. Vergine
di Castiglia, e poi generale di tutto raggiante, coronata di dodici stelle,
l'Ordine. Per opera di lui la nobile ed avente sotto i piedi la luna. For-
donna Marina Gardena impiegò mava poi misteriosa circonferenza
le sue facoltà nella fabbrica di alla croce, cordone bianco di s.
il

un monistero per le monache in Francesco, simbolo della regola sot-


Roma, alle radici del Campidoglio, to la quale vivevano i cavalieri, e
edifizio, che venendo compito nel da cui come da divoto nodo erano
1 Taj, la fondatrice di esso vi si legati all'osservanza. Nel centro del
consacrò a Dio in uno a dieci ver- rovescio della croce era scolpita
gini. F. il Gonzaga, parte prima, r immagine di Michele arcangelo
s.

carte 1 1 ; Mirco, Orig. delle relig. vestito di bianco, minacciando colla


lib. V, cap. i4, e Bonanni, Cata- spada il dragone infernale. Consi-
logo degli Ordini religiosi, parte se- mile a questa portavano i cavalieri
conda pag. 44» ove ne riporta an- un'altra croce di velluto celeste con
che la figura. sopra r immagine della B. Vergine.
CONCEZIONE ss. mon-ache Tea- Dagli angoli della medesima cro-
tine. Esse sono di due specie. Tea- ce si dipartivano quattro raggi d'o-
tine Vergini della ss. Concezione, ro. I priori avevano la croce diver-

e Teatine solitarie dell'eremitaggio sa da quella de'cavalieri di giusti-


della ss. Concezione. F. Teatine mo- zia, ed era di velluto, si portava
nache. nel petto, colla dilFerenza che i

CONCEZIONE Ordine militare quattro vaggi d'oro in vece di usci-


ed equestre, o della Milizia Cristia- re dagli angoli, erano sopra i ra-
na. Carlo Gonzaga di Cleves duca mi della stessa croce. Però i serven-
di Nivers, de'duchi di IMantova, vo- tid' armi titolati nella milizia, non
lendo emulare il proprio fratello portavano croce d' oro nel petto,
Vincenzo, che avea fondato l'Ordine ma solo la comune di velluto sul
del Redentore, jn onore di Dio, e tabarrp, o casacca , ed in vece del-
I CON CON i53
l' immagine della B. Vergine, vi ce nei capitoli genei'ali, e godesse^
era nel di lei centro il venerabile ro i privilegi dei cavalieri. Il su-
nome Maria abbreviato colle tre
di premo consiglio^ per autorità aposto-
lettere d'oro MRA. Dodici stelle lica Roma, doveva con-
stabilito in
circondavano le lettere, ed esse lo vocarsi martedì d'ogni settimana.
il

erano da! cordone di s. Francesco. Racconta il Novaes nella vita di


Il governo politico dell' Ordine Uibano Vili che Carlo Gonzaga si
,

jdividevasi in tre regioni, orientar- recò in Roma col seguito di mol-


le, meridionale, ed occidentale. Ogni ti nobili, e ricevette dal Papa la

regione conteneva quattro gran prio- croce, ed il manto dell'Ordine. Il

rati, o priorati uiaggiori, dei qua- medesimo autore dice che i cava-
li ognuno presiedeva a sei priorati lieriavevano per divisa una croce
minori, ed ogni priorato comanda- rossa,pendente da un cordone d'o-
va a tre commende. L' elezione del- ro coir immagine della Vergine Im-
l'offizio maggiore, o sovrano della macolata, che calpestava coi piedi
religione equestre, si faceva da ven- il demonio, colla seguente epigrafe:
tinove priori eletti a sorte, e pren- T'icisli, Vince, hoc insigni vere no-
deva il nome di Offizio superiore stro. Non si deve passar qui sotto
candidato. A qualunque priore era silenzio ciò, che riportano alcuni
assegnata una cappella , ed un sa- autori, vale a dire che verso il

cerdote per cappellano. Le pie o- 1617 tre fratelli gentiluomini di

pere esercitate dai cavalieri, i loro Spello della famiglia Petrignani, me-
obblighi, i voti che emettevano per ditarono l'istituzione di quest'Ordi-
la difesa delle vergini, vedove, e ne per difesa della cattolica fede,
pupilli in cause giuste ; la pace tra per l'esaltazione della Chiesa , e
i principi, r aumento della religio- per frenare le scorrerie de' turchi.
ne, e il guerreggiare cogl' infedeli, Ne compilarono quindi gli articoli,

lutto si legge nel Giustiniani, Hist. che in diverse lingue pubblicarono,


rronol. Ordini equestri pag.
degli per eccitare tutte le nazioni ad en-
Quest'Ordine fu poscia
Sq'j, e seg. trare neir Ordine. Fra le norme
confermato da Urbano \1I1 nel principali dei tre fratelli , eravi
1(124, principalmente ad istanza quella , che l' elezione del gran
di Ferdinando duca di Mantova, maestro dovesse riserbarsi al som-
acciocché vi si potesse ascrivere mo P.ontefìce, dichiarato protettore
qualunque nobile di nazioni catto- perpetuo dell'Ordine, il quale avreb-
liche, ingiungendo che il gran mae- be ricevuto dall' eletto il giuramen-
stro fosse eletto nel capitolo gene- to di ubbidienza. Come ancora, che il

rale, e che dopo tre mesi dovesse Papa come capo dell'Ordine desse ai
domandare 1' approvazione alla san-
cavalieri l'apostolico palazzo latera-
ta Sede. Permise al gran maestro nense per casa conventuale, ed
,

di ricevere nell'Oidine i patriarchi, il porto di Civitavecchia per far-


gli arcivescovi, i vescovi, gli udito- vi il loro arsenale; e che nel
li di ed altri prelati della
Rota, convento di R^oma vi fossero mae-
corte romana, purché per due anni stri di tutte le facoltà per insegna-
esercitassero gli ufFi/ii, dispensan- re ai cavalieri gli esercizii propri
doli in tal caso dall' anno del no- del loro nobile stato. Ma di questo
viziato, e volendo che avessero vo- piano non si eflettuò che parte, as-
i54 CON CON
serendosi che Gio. Battista Petri- vescovo Raimondo, ad istanza del-
gnanì passò in Francia dove lo co- la regina s. Elisabetta, moglie del
municò a Carlo Gonzaga^ il quale celebre re di Portogallo Dionisio.
col conte d' Althan lo mandò ad Per tutto il regno rapidamente si
effetto con alcune diversità. propagò tal culto, e principalmen-
Lo stendardo generale dell'Ordi- te in [Vedi), nella
Villa- Viciosa
ne doveva essere bianco, ed avere diocesi di Evora, provincia di A.-
da un lato l' immagine di Gesù lem-tejo, siccome luogo di residen-
crocifisso sul calvario, con a destra za degli antichi duchi di Bragan-
la B. Vergine addolorata, ed alla za, i quali presero l' Immacolata
sinistra s. Michele nell'atto di feri- Concezione, cioè la B. Vergine sot-
re colla lancia il drago infernale, to questo mistero, in patrona , e
mentre colla destra impugnava una protettrice. Ivi eressero una son-
spada, su cui leggevasi : Qtcis ut tuosa cappella, che pei pregi, e pri-
Deus:* Nell'altro lato poi doveva vilegi concessi dai sommi Pontefici,
esservi una croce turchina simile a può considerarsi come la cappella
quella usata dal gran maestro, con reale di Lisbona, ed una delle cat-
in mezzo la Concezione raggiante, tedrali del regno. Dopo la morte
e la corona di stelle sul di lei capo. del Cardinal Enrico, occupò il Por-
L' immagine di s. Francesco colle togallo Filippo II re di Spagna,
sagre stimmate doveva essere alla di- laonde i duchi di Braganza cui toc-
ritta della ss. Vergine, ed alla si- cava salire al trono, gli fecero guer-
nistra quella di s. Basilio in abito ra, ed aiutati dalla nazione, per i

patriarcale. Ma divenuto Carlo Gon- trionfi ottenuti presso di Villa Vi-


zaga duca di Mantova, distratto egli ciosa, e per la vittoria riportata sugli
dagli all'ari di quei tempi , e morto spagnuoli a Montes-Claros, il duca
inoltre nel 1 644 Urbano Vllf, i' mo- di Braganza Giovanni IV fu da
bile Ordine non ebbe lunga durata, e lutti riconosciuto per sovrano del
solo ne vive la memoria tra gli scrit- floridissimo reame portoghese. Gra-
tori. /''. il Giustiniani, p. 392, Ca- to il re al divino aiuto, e al pa-
valieri della milizia ciisliana di s. trocinio di Maria santissima, la di-
Maria della Concezione , il quale chiarò patrona e di fenditrice del re-
ne riporta le tre diverse croci : gno; ed in onore della sua imma-
l'Annalista Spondano all'anno 16 19 colata Concezione, ordinò che nel-
n. i4; ed il Bonanui a pag. 22, la famigerata università di Coim-
Cavaliere Concezione della
della bia a ninno si conferisse grado ac-
B. T ergine, di cui ci dà anche la cademico, se non riconosceva tal
figura. mistero con giuramento,
CONCEZIONE ss., Protettrice I successori di Giovanni IV lo
DEL REGNO DI PORTOGALLO. Ordine imitarono nella venerazione all' Im-
militare ed equestre, detto anche macolata Concezione, per cui uno
di s. Maria di Villa Vìciosa. II di essi il re Giovanni VI diBragan-
particolare culto col quale si vene- za_, nel giorno 6 febbraio 1 8 8 in
1

ra in Portogallo il mistero dell'im- cui fu in Rio-Janeiro incoronato


macolato concepimento di Maria imperatore del Brasile, con regio
Vergine, ebbe principio nella dio- decreto istituì l'Ordine militare ed
cesi di Coimbra per un editto del equestre della ss. Concezione di
CON CON i55
T'illa-Viciosa, così detta dal ve- di Carlo VII, in adempimento della
nerarsi in quel luogo con grandis- volontà del suo defonto genitore il
binio culto, e per onorare la culla duca Massimiliano, volle ristabilire
degli odierni regnanti del Porto- l'Ordine militare in onore dell'Im-
non che sotto l'
gallo, invocazione macolata Concezione, e sotto gli
Maria Vergine protettrice del
di auspici di s. Giorgio martire, sicco-
regno. Quindi nel seguente anno me di antica origine nella Germa-
1819, a' I o settembre con regio nia. Il sommo Pontefice Benedetto
editto furono pubblicati gli statuti XIII confermò l'Ordine con auto-
del nuovo cospicuo Ordine. Per in- rità apostolica, e gli concedette i

segna, e decorazione venne stabili- medesimi indulti, che si godono dal-


ta la croce d'oro in forma di stel- l' Ordine Teutonico, come si legge
la di nove punte smaltate bianche nella costituzione dei 18 marzo
jsopra raggiera d'oro, sui quali i-ag- 1728. Quindi, ad istanza dello stes-
gi e le punte sono intramezzate so principe. Papa Benedetto XIV,
nove piccole stelle smaltate. Nel mediante la costituzione Militare
centro è il nome ss. di Maria in data die 6 octobris 1741, Bull.
cifra di oro, circondato da un cir- Bened. XIV, toni. I, p. 78, eresse
colo di smalto celeste, sul quale ev- nell'Ordine sei cavalierati ecclesia-
vi l'epigrafe: Padroeira Do Pieino, stici, cioè: I." il vescovo locale; il'

cioè Protettrice del Regno. La cro- il preposto, il quale sia vescovo li-
ce è sovrastata da una imperiale tolare coll'uso de' pontificali, ed il

corona d'oro, terminante con picco- quale dovrebbe supplire al vescovo


la croce, e per mezzo dell'anello nelle solennità della sola chiesa
pende dal nastro di fettuccia di se- dell' Ordine in Monaco, ma esente
ta ondata, e di due colori, bianco dalla giurisdizione dell' Ordinario,
e celeste. Il re Giovanni VI stabi- ai quali due può il gran maestro
lì che i re di Portogallo
inoltre, conferire quelle prepositure, a cui
conferirebbono l'Ordine, cui egli di- ha diritto di nominare ;
3." e 4-" de-

vise in tre gradi : cioè di gran cani per recitare l' uffizio in coro
croci per le persone reali d'ambo coi cavalieri, e debbono avere le

i sessi, con dodici gran croci ono- prebende collegiali elemo-


;
5.° e 6."

rarli ; di quaranta commendatori ; sinieri, a' quali il gran maestro da-

e di cento cavalieri, con altri ca- rà due commende di quelle, che


valieri soprannumerarii, i quali do- godono i cavalieri secolari. I primi
vessero entrai'e effettivi alle va- due debbono avere la prima croce
canze. come i cavalieri, e tutti e sei deb-
Di questo Ordine si
rispettabile bono prestare il giuramento di di-
fa menzione Almanacco di
nell' fendere la cattolica religione, e di
Lisbona, e dai moderni autori, che perpetua ubbidienza alla santa Se-
hanno trattato degli Ordini milita- de. Quest' Ordine venne formato
re ed equestri, istituiti nel corrente di due lingue una tedesca, \' altra
secolo. di qualunque diversa nazione, che
CONCEZIONE ss. Immacolata, non abbia quarti alemanni. Am-
i

e Giorgio martire. Ordine mili-


s. bedue devono provare otto gradi
tare ed equestre. Il duca Carlo di di nobiltà tanto dal canto mater-
Baviera, poi imperatore col nome no;, che paterno. Il duca, oggi re
i56 CON CON
di Baviera, n' è il giaii maestro. HI, coir epigrafe : Virlidi ci merito.
COiXCKZIONEdi Maria ss., Or- I cavalieri poi di questo insigne
dine e<juestre chiamato anche di Ordine godono 1' uso della croce
Cttrlo in dal nome
suo isti- del piccola della forma suddetta, la
tutore. Carlo Borbone, re
III di quale, appesa ad un nastro di fet-
di Napoli, dopo la morte del suo tuccia bianco e celeste, portano dal
fratello Ferdinando V, divenne re lato sinistro del petto , dalla quai
di Spagna, ove rese glorioso il suo parie i gran croce, oltre la fascia
governamento ; e siccome avea sem- mentovata, ordinariamente portano
pre presente che la molla, la qua- una croce grande detta placca, o
le con tanta prontezza fa agire gli crassard. Quindi lo stesso Clemen-
iiomini a seconda del pensiero di te XIV volle essere il padrino del
chi comanda, è l'onore; però pri- neonato principe, e ne fece celebra-

ma, essendo re di Napoli fondò , re r avvenimento colla coniazione


l'Ordine cavalleresco di s. Genna- d' una medaglia.
ro, poscia trovandosi sul trono del- CONCHIGLIA. Ordine di Cava-
la possente monarchia spagnuola, lieri. L' Ordine di s. Michele ave-

A-olle fondare questo della Conce- va ne'suoi cavalieri per distintivo


zione. Il pio re operò tale istitu- un collare, o collana d'oro fatta di
zione in memoria e riconoscenza alla conchiglie ; e i cavalieri dell' Ordi-
heata Vergine pel neonato suo ni- ne della Niivc egualmente usavano
pote, figlio primogenito del princi- la collana d'oro formata di conchi-

pe delle AsturieSj ano figlio maggio- glie, il perchè ambedue questi Or-

re, e successore alla corona. Quin- dini talvolta furono chiamati della
di, ad istanza del re, il Pontefice Conchiglia , così i cavalieri. P^. s.

Clemente XIV confermò 1' Ordine RlicHELE Ordine equestre, Nave Or-
con due brevi apostolici emanati dine EQUESTRE.
nell'anno 1771, approvandone gli CONCILIABOLO ( Concìliahu-
statuti e l'abito de'cavalieri. Quello lutn, conventiculuin ). Adunanza ,o
dei gran croce consiste in un gran assemblea irregolare, illecita, tumul-
manto in foi'ma di cappa con lun- tuosa non convocata legiltimamen-
ga coda di che assu-
seta bianca , te, o rivolta poi, e tenuta in for-
mono nella funzione in cui sono ma illegittima, ed irregolare. Si
fatti gran croci, e in alcune solen- chiama pure Conciliabolo 1' assem-
nità. L' ordinaria distinzione poi blea degli eretici, e degli scismatici
consiste in una fascia di colo- contro le regole della disciplina del-
re bleu celeste con orli bianchi, la la Chiesa. Per esempio celebrarono
quale discende dalla spalla dritta conciliaboli gli ariani , i novaziani,
sino al fianco della parte sinistra, i donatisti , i nestoriani ,
gli euti-

dov'è fermata nelle due estremità chiani, ed altri settari, nei quali
da un nodo in forma di nastro del stabilirono i loro errori, ed in essi
medesimo colore. Questo nodo sos- manifestarono il loro odio contro
tiene una croce d'oro a otto pun- la religione cattolica ; il perchè fu-
te gucrnita di gigli, la quale da rono condannati dai concili canoni-
ima parte rappresenta l' immagine camente convocati, e dai sommi
della ss. Concezione di Maria Ver- Pontefici. I più celebri di questi
gine, e dell' altra la cifra di Carlo falsi, o pseudo-conciliijSono i seguenti.
CON CON i57
Conciliaboli dì Costantinopoli contro le sagre immagini , e con-
adunati nella causa di san Gio- dannato prima dal Pontefice Ste-
vanni Crisostomo. Il primo fu te- fano Il detto III, e poi da san Pao-
nuto nell'anno 4° 3, detto ad Quer^ lo I nel concilio romano del 767.
cum presso a Calcedonia, da Teo- Conciliabolo di Costantinopoli
filo patriarca dì Alessandria con deir879, presieduto dal deposto Fo-
quarantacinque vescovi, per deporre zio, econ l'intervento di 385 vescovi,
il santo dalla sede di Costantinopo* oltre i legati pontificii, i quali se-
li. L'altro tenuto nel 4o4 f« adu- dotti ed ingannati assolvettero Fo-
nato in Costantinopoli, nel quale il zio. Conosciutosi l'errore, il Papa
medesimo s. Gio. Crisostomo fu Giovanni Vili prosaisse gli alti del
nuovamente deposto, e mandalo in pseudo-concilio, e nell'SB'i spedii
esilio, dove morì, mentre erasi ap- il legato Cardinal Marino ad an-
pellato alla santa Sede. II sommo nullarlo, oltre la condannazione di
Pontefice s. Innocenzo I, avendone Fozio.
assunto le difese, rescnsse quanto Conciliabolo Romano del 963, a-
erasi decretato contro di lui, dichia- dunato dall'imperatore Ottone I con-
rò innocente il santo, e lo ripose tro Giovanni XII, che venne sa-
eolla sua sentenza sulla sede Co- crilegamente degradato, ed eletta
stantinopolitana. l'antipapa Leone Vili. Tal deposi-
Conciliabolo di Efeso, chiama- zione non ha verna vigore, e fu
to assassinio di Efeso, Lalroci- iniqua ed empia.
nium Ephesinum, dell' anno 449> f"^* Conciliabolo Romano del 964
tenuto sotto Teodosio imperatore
II celebrato dal falso Pontefice Leone
in quella città, da Dioscoro patriar- Vili, per deporvi Papa Benedetto
ca d'Alessandria , infelice capo dei V, canonicamente per mor-
eletto
disgraziati partigiani di Eutiche. te di Giovanni XII.
Empiamente violando quel settario Conciliabolo di Brixen nelTirolo
i diritti della san(a Sede, ne volle del 1080, adimato dal deposto En-
con violenza assumere la presiden- rico IV, il quale con trentotto ve-
za, non curando i reclami dei le- scovi scismatici del suo partito si

gati, che s. Leone I vi aveva de- credette capace di poter deporre il

stinati. Anzi ancor questi furono vi- somalo Pontefice s. C»regorio VII,
lipesi. La verità vi fu condannala, vanamente e baldanzosamente arro-
r eresia Eutichiana approvata, Eu- gandosi di eleggere in sua vece Gui-
tiche assoluto. S. Floriano, vescovo berto di Ravenna, il quale si fece
di Coslantinopoli, difensore della fe- chiamare Clemente III, che visse
de, fu condannalo ed ucciso per i venti anni nell'intruso antipapato.
colpi ivi ricevuti. Perciò tale adu- Conciliabolo di Pavia del i 1
59
nanza, rescissa in Roma un con-
in o I 160, tenuto dall'imperatore Fe-
cilio tenuto lo stesso anno da s. dericoI contro il venerando Papa
Leone I, fu chiamata poi Praeda- Alessandro III, ed in fovore del
toria Synodus, Latrociniinn Ephe- pseudo-Pontefice Vittore IV.
sinum etc. Conciliabolo di Costantinopoli del
Conciliabolo di Costantinopoli i'283, tenuto dal patriarca Giusep-
del 754, celebrato per ordine del- pe sotto Andronico II imperatore,

1 imperatore Costantino Copronimo dopo che essendo , stato espulso


1^8 CON CON
Giovanni Vecco , egli era nuova- Conciliaholo di Utrecht, o sino-
mente ritornato alla sede di Co- do provinciale del 1763 convocato
stantinopoli. In questo conciliabolo, dal pseudo vescovo Meindarts, con
il quale si teneva per condannare l'intervento dei pseudo-vescovi di
l'unione colla chiesa latina, Giovan- Ilarlem, e Deventer, di sei cano-
ni Vecco fu costretto a dimettersi, nici , e nove parrochi , con altri
e morì poi nella cittadella det- ecclesiastici. Questi scismatici sta-
ta di Gregorio, ove era stato rin- bilirono canoni intorno la fede,
chiuso. Nel medesimo anno, essen- i costumi, e la disciplina, come
do morto il patriarca Giuseppe, si avessero autorità di farlo, ed ebbe-
tenne in Costantinopoli un altro ro l'ardire d'invocarne la conferma
Conciliabolo da Gregorio II di Cipro, da Clemente XIII, che in vece lo
nel quale egli condannò, e maltrattò dichiarò nullo, illegittimo , e dete-
tutti i vescovi,
che avevano preso stabile, ne cassò gli atti e ne proi-
parlo favorevole per la unione coi bì la lettura col pontifìcio decreto
latini, conchiusa nel concilio di Lio- de'So aprile 1763, il quale inco-
ne I nel 1274, sotto Gregorio X. mincia colle parole: Non sinc acer-
Conciliaholo di Basilea del i43 i bo. V. Utrecht.
d quale per resistere ai pontifìcii Conciliaholo, o Congresso di Eins
decreti di Eugenio IV, da concilio nella Germania, celebrato sotto Pio
ecumenico, divenne conciliabolo ve- VI l'anno 1786. V. V.ms.
ro di .satanasso, eleggendo l'antipapa Conciliaholo di Pisloja, aduna-
Felice V, contro il detto legitti- to nel 1786 da monsignor Scipio-
mo Pontefice. ne R-icci, vescovo di Pistoja e Prato,
Conciliaholo di Losanna del 1489, accanito seguace dei Giansenisti. I
o continuazione del Basileese, per suoi atti furono riprovati nell'assem-
esservisi trasferita l'assemblea dei della Toscana, che
blea de' vescovi
padri. Venne poi riprovato anche ebbe luogo in Firenze, e solenne-
da Nicolò V. mente furono condannati nel 17^4
Conciliabolo di Pisa del 1 5 i 1 da Pio VI colla bolla dommatica
convocato dai Cardinali scismatici, Aiicloreni (idei. Il Ricci poscia si
che in esso formarono de' capi di ritrattò, e tuttora esiste la sua au-
accusa contro Giulio II. Questi, do- tografa e formale ritrattazione. V.
po averli scomunicati, ad esempio Pistoja.
di Eugenio IV^ il quale al conciliabo- CONCILIO {Concilium). Adu-
lo di Basilea oppose il concilio nanza, compagnia
ge- uomini, o di
d'
nerale di Firenze, promulgò il con- spiriti, o l'adunanza parziale o ge-
cilio di Laterano V, fulminando l'in- nerale de' prelati di s. Chiesa per
terdetto a Pisa. Rivoltisi perciò eli consultare, e giudicare. Così il Di-
abitanti agli scismatici, li costrinse- zionario della lingua italiana. Se-
10 a fuggire, e passati in Milano, condo quest'ultimo significato i teo-
ove il clero chiuse i sagri tem- logi però definiscono il concilio per
pli, essi trasferirono
si a Lione, l'assemblea de' pastori o vescovi del-
città che Giulio sottopose questioni
II su- la Chiesa per decidere le
bilo all'interdetto. Gli atti di costumi, ed
que- spettanti alla fede, ai
sto conciliabolo furono
riprovati dal alla disciplina. Meglio di tutti Be-
detto concilio generale. nedetto XIV ha definito il concilio
eON CON i';9

de Synod. dioc e. l. r, cap. r, ii. r, acciocché tutti i vescovi o la mag-


coti queste parole : » Synodiis, ut gior parte di essi, se lo vogliono,
V ipsa praesefeit nominis etymo- possano trovare. Benedetto XIV
vi si
•' logia, idem est ac conci lium, seii nel succitato luogo n. 2, dice in
' plurium in unum locum, aliquid argomento: » Generalia, quae et
" deliberandi gratia, conventus. . . » Oecumenica dicuntur, ea sunt,
•' verum apud nos passim
postea M ad quae vocantur episcopi totius
" usus obtinuit, ut Synodi et Con- !> Orbis ,
qui possunt , et debent
cilii nomine non locus, nec qui-
-•> '> iisdem interesse, nisi legitime iui-
•'cumque hominum coetus, sed ii » pediantur , et quibus praesidet
> significentnr, in quibus episcopi " Romanus Pontifex per se, vel per
•' intersunt, et ecclesiastica negotia :> suos legatos ".
•' potissimum pertiactantur. " Vi Il concilio nazionale è una as-
sono quatlro sorte di concili, cioè semblea di arcivescovi, e vescovi di
l'ecuniem'co o generale, il naziona- uno stato o nazione, alla quale pri-
le, il provinciale, e il diocesano. Si siede un patriarca, od un primate.
chiama concilio generale ossia ecu- Il concilio provinciale è un con-
menico, dalla voce greca che signi- sesso di vescovi di una provincia
fica tutta la terra abitata, quando ecclesiastica, il quale si tiene,ed è
v'intervengono tutti i pastori della presieduto dal rispettivo metropo-
Chiesa, in modo da rappresentare, litano .

secondo l'espressione di Tertulliano, Il concilio diocesano, o sinodo,


il nome cristiano ; e si chiama il è un'adunanza dei parrochi di una
concilio particolare, qviando vi as- diocesi, alla quale presiede il ve-
sisteuna sola parte maggiore, o scovo della medesima . Ancor di
minore de'pastori, o vescovi. Il con- questo giova riportare la definizio-
cilio nazionale così viene chiamato ne del dottissimo Benedetto XIV,
dai vescovi di vma nazione, che lo De synod. n. 4= " ^'-^ definitioneuì
celebrano ; e il concilio diocesano » quod atlinet, non incongrue
prende tal nome da quell'adunan- 55 synodus dioecesana bisce fere ver-
za, che tiene il vescovo di parro- 55 bis describi tur: Legilima congre-
chi, ed altri della sua diocesi. Que- 55 gatio ab episcopo coacta ex pres-
sta distinzione de'concili è antichis- 55 byteris, et clericis suae dioecesis,
sima, e Agostino c'insegna nel
s. 5' aliisque qui ad eam accedere te-
secondo hbro de Bapt. cap. 3, n. 4? 55 nentur, in qua de bis, quae cu-
che vi sono tre sorte di concili; e 55 rae pastorali incumbinit, ageii-
nella sua epistola 54- num. i, di- 55 duni, et deliberandum est. ".

ce con ragione,che l'autorità dei Alcuni concili riuscirono più che


concili, non solamente è veneratissi- nazionali, senza essere ecumenici,
ma nella Chiesa, ma santissima. e sono quelli che romani Pon-
tali i

II concilio ecumenico, o generale, tefici convocarono da tutto l'occi-


o plenario, è quello, che convocato dente nelle grandi divergenze li-
con l'autorità del sommo Pontefice, sguanlanti la Chiesa in generale,
e coll'intervento de'suoi legati, rap- prima d'inviare agli orientali i lo-
presenta corpo della Chiesa, per
il ro sentimenti intorno materie, sul-
cui dev' essere convocato da tut- le quali fossero stati consultati. Ed
te le parti del mondo cattolico, è peruiò, che il Papa s. Celestino
1 Go CON CON
l radunò un concilio contro Nesto- sinedrio o gran consiglio, concistoro,
rio s. Leone
; I, contro Euliche ; s. o concilio composto di settanta se-
Felice II, detto III, contro Acacie au- niori, i quali avevano l'autorità di
toie del primoscisma fra la chiesa gre- interpretare la legge, e di fissarne il

ca e la latina; s. Martino I contro i senso. Iddio stesso, come si ha dai


monoteliti; cosi pure fece s. Agatone Nani. II, 16., e dal Deuteron.
coll'intervento di cento venticinque 17, 8 , aveva comandato a Mo-
Vescovi nel 679, ove furono condan- sè di stabilire questo concistoro
nati monotelitij ed eletti
i pontifìcii i o concilio. Quindi Gesìi Cristo, su-
legati, che dovea mandare al conci- premo legislatore, di cui Mosè era
lio generale di Costantinopoli, ec; e stato la figura, con piìi di ragione
Stefano II, detto III, contro gl'in- stabilìnella sua Chiesa un senato,
conoclasti, condannando il Concilia- che ha diritto di giudicare infdli-
bolo (f'^edi), o pseudo-concilio, che bilmente in materia di religione. Il
erasi tenuto in Costantinopoli con- primo concilio apostolico ebbe luogo
tro le sagre immagini. Così vi fu- dopo la sua morte, e gloriosa risurre-
rono concilii, che riuscirono più che zione, cioè dopo l'Ascensione. Fu cele-
provinciali, senza essere nazionali. brato in Gerusalemme nell'anno 33,
Tali sono quelli, in cui i vescovi coll'intervento di cento venti disce-
di un patriarcato, od anche di diver- poli ed apostoli. Ivi il vicario di
si, si adunarono per deputati, come GesLi Cristo, il Pontefice s. Pietro,
fiM'ono il concilio di (Costantinopoli esercitò il primo atto di giurisdi-
sotto Menna, ed Agapito, e quello zione, nell'elezione di s. Mattia so-
detto di T'rullo ec. Veramente il stituito al traditore Giuda Iscariote,
concilio Trullano , o Qui/ii-Seslo di cui parlasi nel capo I degli At-
si ha, per i canoni non disappro- ti apostolici. Il secondo concilio,
vati dalla santa Sede, come un ve- egualmente in Gerusalemme, fu ce-
ro concilio nazionale dei greci. Fi- lebrato da s. Pietro cogli apostoli
nalmente vi furono alcuni concili, e discepoli, dopo essere stati illumi-
ch'ebbero il nome di generali, per- nati dallo Spirito Santo nella sua
chè come tali furono approvati venuta. Il terzo concilio, il quale
dai Romani Pontefici, al che ade- per essere più solenne, da molti
rirono i vescovi di occidente, seb- viene considerato pel primo, fu quel-
bene non fossero stati composti che lo che nell'anno 5 1 s. Pietro cele-
dai vescovi di oriente. brò in Gerusalemmeda , reduce
Roma, cogli qua-altri Apostoli, i

li attribuiscono allo Spirito San-


§. I. Origine, necessità, autorità dei
to la loro decisione , dappoiché
concili, e collezione di essi.
questa fu inviata per lettera ad
Antiochia con una forniola, che
I concili sono d'istituzione divi- dipoi fu adottata dai concili gene-
na tanto nell'antica che nella nuo- rali : Visnni est Spirilid Sanclo
va legge. Senza confondere l'istitu- et iiohis. Dipoi i concili osservaro-
zione del concilio della Chiesa, colla no, che questa assemblea degli a-
istituzione del sinedrio dell'antico postoli in Gerusalemme per dare
testamento, diremo qui per sohi eru- la loro decisione sopra un punto
dizione, che gli ebrei avevano i] loro controverso, servì di modollu alla
CON CON i6.
Chiesa in occasione di tenere i suoi Quindi sembra, che i vescovi di
concili generali. varie provincie pel commercio del-
I primi concili, di cui abbia- le lettere procurassero supplire a
si cognizione dopo quelli di Geru- questo difetto, non lasciando però
salemme , sono i concili dell'Asia di tenere concili negl'intervalli di
contro i montauisti , giacché non pace e tranquillità. Talvolta ezian-
vi sono prove sicure, che ne sie- dio si radunarono concili di parec-
no stati tenuti da quel tempo si- chie Provincie, come i due concili
no alla metà del secondo secolo. di Antiochia, contro Paolo di Sa-
Dopo i detti di Gerusalemme sono mosata. Quando poi cessò del tut-
notati tra i piimi concili quello di to il timore delle persecuzioni , i

Aquileia, e quello di Gerapoli. In concili provinciali si tennero con


quello di Aquileia s. Soto, alla te- frequenza e regolarità maggiore, e
sta di dodici vescovi, convinse di si cominciò a tenerne di ecumeni-

errore, e condannò Teodoto detto ci, vale a dire di tutte le chiese


il Coramaio, con Massimilla e Mon- del mondo per gli affari principa-
tano, i quali dicevano di essere lo li della religione.
Spirito Santo. Quei che furono ce- Il Pontefice s. Ilaro, fiorito nel
lebrati dipoi verso il fine del se- 46 r, ox'dinò che i vescovi celebras-
condo secolo, furono sopra la que- sero concili ogni anno, ciò che ave-
stione della Pasqua, e del battesi- va comandato il primo concilio ge-
mo. Tertulliano dice, che sino da nerale celebrato nel 325 in Nicea
allora tenevano concili in orien-
si da Papa s. Silvestro I, ma di due
te, particolarmente nella Grecia, do- in due anni. Osserva il Bergier,
ve tutte le chiese di una provincia che dopo la propagazione e lo sta-
radunavansi in un luogo medesimo bilimento della fede cristiana nelle
per trattare d'accordo sulle mate- più remote regioni, essendovi dei
rie più importanti. Questo concor- vescovi in tutte le parti di Ame-
so di tutti i fratelli formava una rica, nella Cina, e nelle Indie f
ed
rappresentazione di tutto il nome ora possiamo aggiungere nell'Ocea-
ne dava una idea gran-
cristiano, e nica), divenne più difficile congrega-
de ed augusta, perchè cominciava- re i concili generali. Il Cardinal Pal-
* si dalle preghiere, e dai digiuni, lavicini , autore della Storia del
per trarre lo spirito Dio sopra
di concilio di Trento , nel lib. 1 6, e.

gli assistenti. S. Cipriano fa men- IO,anno i562, cosi si esprime su


zione di parecchi concili d'Africa questo argomento » Io mi confi- :

più antichi del suo tempo; ed egli » do che la lezione di questa mia
stesso ne tenne molti, inculcando, « istoria, ov'ella non partorisse al-
che bisogna aspettar l'occasione per » tro frutto, leverà uno scandalo
regolare gli affari importanti della » assai comune di persone zelanti,

Chiesa, come a dire la riconciliazio- » ma non esperte negli affari civi-


ne di quelli, ch'erano caduti nella » li, e nel corso del presente mon-
persecuzione. Ma nel tempo stesso « do politico ; cioè, che i Papi non
egli osserva, che le persecuzioni ser- » visino a nostra età di raunare i
virono di ostacolo alla riunione dei « concili, come sole vasi per altri
concili, perchè i vescovi, e i sacer- » tempi, come prescrivono i sa-
doti vivevano dispersi, e nascosti. w gri canoni, e come par che ri-

YOL. XV. 1
1^7. CON CON
-•' cliicderebbe il ristoro defila «;pm- addurrà un solo testo della Scrit-
M pre labile, e sdrucciolante disci- tura, né un decreto dei Papi,
-•» plina. Senza dubbio in legge- né dei concili ecumenici, neppu-
M re i successi rli questo ultimo re la tradizione, con cui si pro-
M Concilio (il Tridentino), si accor- vi appartenere l'elezione Ponti-
-•> geranno, che nel cielp mistico ficia al concilio generale. Di i^)i
" della Chiesa non si può imnia- Papi, che conta la Chiesa fino
." ginar congiunzione o più dilìici- al presente (noi, secondo i più
' le ad accozzare, o, accozzata, di critici cronologisti, e per le ra-
" più pericolosa influenza, che nn gioni che diremo all'articolo cro-
•j concilio ecumenico. Onde fin- nologia dei Papi , registrammo
•jche il tenore del mondo proce- Pio VI il 260 Pontefice, che le
» de cos'i, il tentarlo, fuorché negli Notizie annuali dì Ronia segna-
5' estremi bisogni, sarebbe appunto no pel 2^4), neppure un solo
•' un tentare Dio, e un far con- si trova, che sia stato eletto dai
!> gregazione che minacciasse evi- concili, esclusi i Cardinali, e ben-
5' dente rischio di pervertirsi in ché siavi stata sede vacante nel
5> disgregazione della Chiesa". mentre che la Chiesa universale
Tuttavolta per ciò che riguarda era radunata in concilio, come
la necessità ed utilità de' concili, nel Lateranense, Costanziese , e
la maggior parte dei teologi asse- Tridentino, non pertanto l'ele-

liscono, che i concili siti generali, zione del nuovo Papa fu riser-
sia particolari sono utilissimi, ma vata ai soli Cardinali, come i le-
però non sono assolutamente ne- gittimi elettori destinati dai som-

cessari parlando generalmente, av- mi Pontefici( r elezione dei Pa-

vegnaché la Chiesa sparsa non es- pi divenne privativamente pro-


sendo meno infallibile della Chiesa pria dei soli Cardinali, nel con-
riunita,può terminare le questioni, cilio generale Lateranense IH, te-

che mai sorgessero ricorrendo alla ;mtoneli 179 sotto Alessandro III)
santa Sede, che n'é il centro, e la mae- ai quali, siccome disopra abbiamo

stra. Dicono ancoi'a i teologi, che tut- dimostrato, tocca soltanto di pre-
tavia i concili possono in certo mo- scnvere il metodo dell'elezione, e

do divenire necessari in parecchie determinare gli elettori (s'inten-


circostanze sommamente straordina- de a seconda delle pontificie co-
rie. Per ciò che riguarda il ricono- Se nel Costanziese fu-
stituzioni).

scere in tempo di scisma se l'ele- rono aggiunti ai Cardinali altri


zione del l^ontefice riuscì canonica, elettori per venire alla elezione
e distinguere quello intruso, ecco di Martino V, ciò non si fece senza

in questo proposito come si espri- il consenso espresso dei Cardi-


me l'ab. Gusta ; della condotta del- nali, e fu limitata l'aggiunta a
la Chiesa Cattolica neW elezione del quel solo caso (per ricondurre i
suo capo visibile il Romano Pon- fedeli all'unità, giacché erano di-
tefice, Venezia 1799, pag. 4'^ ^ visi neli'ubbidire a Gregorio XII,
seg. : » stabiliremo in questo luogo > a Giovanni XXIII, edali'antipapa
" come certo pure, e fuori di dub- > Benedetto XIll), come vedremo a
" bio : l'elezione del Papa non toc- 5 suo luogo. Quindi le ragioni ad-
» ca al concilio generale. Non si > dotte da qualche canonista sono
CON CON iG:^

» coi\ deboli, che non meritano at- era in uso Chiesa Romana.
nella
M tenzione, e se mai i novatori ten- Incominciò poi a chiamarsi Codex
» tasserò di promovere coll'appog- Canonum, allorquando Adriano I
» giù dei cari loro alleati, i fllo- nel 774) ne fece un presente a
« sofi, un tal modo di eleggere il Carlo Magno in Roma, essendo pe-
« Papa, debbono opporvi si vivamen- rò già state fatte a tal collezione
-v te i Cardinali, ed il corpo dei delle aggiunte importanti. Ma per-
« vescovi, poiché tal metodo altro ciò che riguarda le nuove colle-
« scopo non presenta, che d'intro- zioni de'concili, ve ne sono di ge-
" durre l'anarchia nella Chiesa, sì nerali, che contengono tutti i con-
" per l'indispensabile dilungaggine cili generali, e particolari; e di
« che va sempre annessa alla con- particolari, le quali non racchiudo-
» vocazione d'un concilio generale, no che i concili tenuti in alcuni
» e che sarebbe maggiore nei tem- stati particolari, come ve ne sono
" pi presenti, che per la somma dei soli principali concili sì gene-
» difficoltà di riunire i voti neces- rali,che particolari, delle quali ne
55 sari di una grande moltitudine citeremo due cioè: i.° p. Antonio
« nella scelta del soggetto. " V. Baldassarri della compagnia di Ge-
Elezione de' Pontefici. sù, Istoria compendiosa de'concili
Le collezioni poi dei concili, dei ca- ecumenici dell'oriente, e dell'occiden-
noni, atti, e decreti de'medesimi, si te, con la scelta di alcuni concili

sono fatte sino dai primi tempi della nazionali, e provinciali, opera de-
Chiesa tanto dai greci, che dai latini. dicata a Clemente XI, e stampata
Si conoscono quattro antiche prin- in Venezia dal Poletti nel 1 7 1 3 ;

cipali collezioni greche, ed altrettan- 1° Dizionario portatile de' concili


te almeno latine, senza compren- contenente una somma di tutti con- i

dervi quelle dei canoni apostolici. cili generali, nazionali, provinciali,


La prima collezione greca del 385 e particolari, il motivo per cui fu-
è quella di Stefano vescovo di rono tenuti, le loro decisioni sopra
Efeso, o di Sabino vescovo di E- il dogma e la disciplina, e gli erro-
raclea, ecomprende quanto è av- ri che furono condannati etc, con
venuto nei sinodi dopo il Niceno una tavola cronologica di tutti i
sino ai primi anni del secolo quin- concili. Questo libro interessante fu
to. La seconda collezione greca, col tradotto dal francese nell'idioma
titolo di Codex Canonum Ecclesiae nostro, ed una terza edizione vide
unù'ersae , fatta dopo il concilio la luce in Venezia nel 1789 pel
calcedonese, è diversa dal codice Bettinelli. A pag. 18 e seg. vi
della Chiesa orientale. La prima sono utili notizie sulle diverse e
collezione poi dei Canoni (F^edi), più celebri collezioni de'concili; ed
che in Roma abbia avuto forza di a pag. 2 3 riportansi le differen-
legge, fu quella di Dionisio il Pic- ti Somme de Concili.
colo, secondo il p. Constant ; ed i Bal- L'abbate Lenglet Dufresnoy, nel-
lerini nel trattato De Collectoribus la parte seconda delle preziose Ta-
Canonum^ dicono che la Collezione volette cronologiche, Venezia 1 748,
di Dionisio, il Piccolo, ossia l'Esiguo, ci dà nella quinta colonna esatte
ebbe per lunghissimo tempo gran- ed importanti indicazioni di tutti
de celebrità, perchè principalmente i concili dal primo di Gerusalem-
i64 CON CON
me sino al concilio provinciale di benedettino, pubblicò in Rouen nel
Benedetto XIII del 172 5, e quel- 17 17 una nuova edizione dei con-
lo di Ambrun celebrato nel 1727; cili della Normandia, incominciata
tutti colle autorità delle tre gran- dal p. Bellaise nel 1710, Lungo
di collezioni de' concili , cioè eoa sarebbe riportare le diverse ristampe
quella di Louvre Colleclio Conci- ed edizioni delle sum mentovate col-
liorum Regia, impressa in Louvre lezioni; per cui solo faremo men-
nel 1644 'Il trentasette volumi in zione, che a quella dei pp. gesuiti
foglio; dei pp. gesuiti Labbé Fi- Labbé, e Cossart, furono aggiunti
lippo j e Gabriele Cossart, Collectio sei tomi in foglio (per supplimen-
magna concilioriun, pubblicata nel to dell' edizione Veneta fatta per
1672 in Parigi, in diciotto volumi cura di Nicola Coletti nel 1732)
in foglio'; e del p. Giovanni Ardui- da monsignor Giandomenico Man-
no gesuita, la cui prima edizione è si de'chierici regolari della Madre
in dodici volumi in foglio stampati di Dio, stampati in Lucca dal 174B
nel 1715 a Louvre, col titolo, al 1752.
Concilionim Colleclio regia maxima; Oltre alle nominate collezioni,
colle collezioni particolari di Ba- vanno rammentate quelle partico-
luzio, il quale ci ha dato in un lari de' concili di Roma di Luca
volume la nuova collezione de' con- Olstenio del 1662: quella de'con-
cili, la collezione dei concili della cili d' Africa del padre Granier
Gallia Narbonese , e le Miscellanee; dell'anno 1673; quella de' conci-
e del p. Martene, Thesaurus, e Col- li di Francia del padre Sirmond, e
lectio novissima. Queste sono due del suo nipote del 1629; quella
collezioni di antichi monumenti ec- dei concili Perù ,
del sotto il ti-

clesiastici, pubblicati da quel dotto tolo di Lima Limata, di France-


benedettino della congregazione di sco Araldo francescano del 1673;
s. Maui'o, nelle quali riporta dei quella dei concili d'Inghilterra di
concili, che mancano nelle grandi Enrico Spelmann del lòSg; quella
collezioni . Egualmente il Lenglet dei concili di Germania, che con-
si servi delle autorità di Davide siste neir edizione dei capitolari di
Vilkins pei concili d'Inghilterra, ed Carlo Magno, di Beato Renano del
Irlanda, Concilia Magnae Britanniae i53i, nella seconda parte del t.
et Ilibendae a synodo P'erolanien- I delle Antichità dì Germania,
si ah anno Domini 44^ ad an- stampata nel 1606 in Francfort
num 17 17, Lendini 1787, in quat- per cura di Melchiorre Goldast, e
tro volumi in foglio. Quelli della nelle costituzioni imperiali del me-
Spagna furono raccolti in quattro desimo autore, t. I nella Storia
,

volumi grandi, Collectio maxima di Magonza del Serario, del 1604.


conciliorum Hispaniae, et novi orbis, Per conto poi della storia dei con-
Romae 1 693-1694, dal Cardinal cili generali, accenneremo i più ac-

Giuseppe Saens de Aguirre bene- creditati scrittori. Un anonimo fran-


dettino. La Gallia Christ. dai Sam- cese scrisse VNistoire des Conciles
martani fu stampata in XIII vo- generaux comniencant par le pre-
lumi a Parigi nel i 7 5, ove sono 1 mier concile de Nice avec des Notes
molti concili descrìtli, che prima d'eclaircissement, et de critique etc,
erano ignoti. E Guglielmo Bcssin, à Paris 1694, ma per quanto fos-
CON CON jG^
se ulile, ed erudita quest'opera, el- §. IT. Rispetto doi'uto ai Concili,

la noa fu proseguita, non ci è e loro autorità ^ convocazione , e

rimasto che il primo tomo conte- conferma.


nente il solo concilio I di Nicea.
Un altro pubblicò VHistoìre des con- Dopo la sagra Scrittura non si

cilesgeneraux jusq^au Concile de hanno monumenti piti sagri de' con-


Trento, Paris in due volumi. Mar- cili generaU, e per la venerazio-
co Battaglini scrisse la Storia uni- ne di sì auguste assemblee in o-
versale di tutti i Concili generali l'iente istituironsi persino le fe-

e particolari di s. Chiesa, la cui ste in memoria dei principali con-


quinta edizione fu pubblicata in cili, ciocché fu poco noto all' occi-

Venezia nel 1 7 4 i" foglio, ed è 1


ecume-
dente. Pei pi'imi sei concili
la più ampia. Gli stessi concili ge- nici,non che pel settimo, ne veni-
nerali furono illustrati da Cristiano va ogni anno dai greci e dagli al-
Lupo , celebre agostiniano, le cui tri del loro rito celebrata solenne-
opere in dodici tomi furono stam- mente la commemorazione. La san-
pate in Venezia dal 1724 al 1729 tità e il numero di quelli, che as-
in foglio, e poi con nuovi eruditis- sistettero a sì venerande assemblee,
simi Commenti dal eh. p. Giusep- ne lesero più rispettabili le decisio-
pe Catalani, dell'oratorio di s. Gi- ni, che dal capo della Chiesa, che

rolamo della Carità di Roma, con le convocò, sancite, ottennero irre-


questo titolo Sacrosancta Conci-
: fragabile autorità universale. E quin-
Ha Oecumenica comnientariis illu- di verità cattolica rispetto ai conci-
strata, Romae 749? in quattro tomi
1 lii, e sentenza mianime dei teolo-
in foglio. Furono ancora illustrati gi, che le loro solenni decisioni non
da Saverio Binnio con nove tomi abbisognano per essere tali dell'ac-
in foglio stampati in Colonia nel cettazione della Chiesa ; dovendo
161 8j dagli editori della Collectio anzi questa sottomettersi ad am-
Concilìoruni Regia summentovata, metterle, tostochè sieno giuridica-
raccolta da Labigne, e poi stam- mente promulgate. Il perchè la co-

pata dai lodati pp. Labbé, e Cos- gnizione profonda dei generali con-
sart. Osservano gl'intendenti, che cili porge un particolare aiuto per
le collezioni de'concili, sebbene re- rettamente rilevare, e stabilire viem-
chino grandi vantaggi, tuttavia nel- meglio i fondamenti della cattolica
la loro maggior parte non sono credenza, e per non iscostarsi dal-
senza difetti, a cagione degli scogli le sue immutabili regole, essendovi
senza numero, che vi s' incontrano. in essi tutti svolli, e dispiegati i

Negli articoli del Dizionario si fa dogmi alla fede spettanti.


la storia compendiosa dei concili, Insegnano infatti i teologi che in
secondo luoghi ove furono cele-
i quanto alle verità di fede contenute
brati, con maggiore, o minore bre- nella Scrittura, o ricevute nella Chie-
vità, secondo la loro importanza. sa per la dottrina degli apostoli
Spesso, sebbene molti luoghi non la decisione di un concilio generale
sieno stati vescovili ,
pure non si dee fissare la credenza de' fedeli.
manca in riguardo ai concili in Così contenute ne' sim-
le definizioni

essi tenuti, di riportarne i princi- boli, o nelle loro esposizioni, sono


pah cenni storici, e geografici. di fede, sebbene tra di esse ve ne
i66 CON CON
possono essere alcune, che non sie- ce, come si esprime il concilio di
no di fede, siccome le questioni in- Firenze nella definizione di fede , est
cidenti, intorno alle quali non si omnium christianorum Pater et do-
deliberò nel concilio. Tuttoché poi ctor: Egli è il successore di s. Pietro,
le leggi dei concili particolari sie- ha il primato di onore e di giurisdi-
no inferiori rispetto ali' autorità zione su tutta la Chiesa. Egli è il
delle leggi fatte dai concili gene- vicario di Cristo, a lui in b. Petra
rali, non sempre però sono in
Io pascendi, regendi, gubernandi uni-
materia disciplinare . Avvertono i vcrsaleni Ecclesia/il a Domino No-
teologi, che non si deve esclusi- stro Jesu piena potestas tra-
Cliristo
vamente attaccarsi ai concili degli dita est. Ciò è sì vero, che non vi
ultimi tempi, nell' idea che conten- è tempo, in cui si possa provare
gano ciò eh' è pure contenuto negli ch'Egli eri'ò; e non potrà errare
antichi concili. Quelli dei primi se- nella fede giammai, ed in ogni tempo
coli della Chiesa non sono meno ancora sarà santissimo, e sapientissi-
degni di riflessione ed ossequio, per- mo il governo, e il reggimento della
chè hanno anch'essi un carattere di Chiesa. Ciò per altro non dicesi come
maestà di grandezza, e di unzione, de- se si potesse credere non doversi
gni dello Spirito Santo, che vi assiste- grandissimo rispetto ai concili. Anzi
va. In una parola, i concili fui'ono la natura stessa della cosa dimostra
in tutti i tempi riguardati come il contrario. In fatti il concilio ge-
l'anima della disciplina ecclesiastica, nerale, o ecumenico, convocato per
perchè ne stabilirono le regole, ne autorità del romano Pontefice da ,

punirono le trasgressioni, ne impe- esso presieduto o per mezzo dei


dirono il disprezzo, e ne ripararono suoi legali, quindi dalla Sede apo-
le perdite insensibili, che il tempo, stolica confermato, e proposto a tutti
e il rilassamento resero inevitabili. per essere osservato è veramente
,

Fu per mezzo dei concili che la , generale siccome in l'ealtà è la Chie-


Chiesa si conservò nella purità della sa congregata, che decide, e stabi-
fede precipuamente nei tre primi lisce ed è perciò infallibile nelle
,

secoli, nei quali fiori ogni genere sue definizioni, e da chiunque vuole
di virtù. Fu all'ombra di que- mantenersi nella Chiesa cattolica
sta autorità spirituale , di cui la fuori della f{uale non v' ha salvez-
Chiesa fece particolare uso nei con- za , debbe essere inalterabilmente
cili, ch'essa potè combattere, e re- rispettato.Tale fu sempre il senti-
primere tante eresie, che insorsero, mento di chiunque inlese la verità,
massime nei suoi primi secoli, ado- e non abbia voluto tralignare dalle
perando cogli infelici eretici le istru- inconcusse massime della religione.
zioni, le confei'enze caritatevoli, ed Quindi doveroso è il rispetto e la
una invincibile costanza nel non ave- venerazione, da cui furono sempre
re nessun commercio cogl' incorreg- animati i cristiani verso si auguste
gibili, a tenore del precetto di s. adunanze della Chiesa, s\ negli an-

Paolo ad Tit. e. 3, io. tichi tempi che nei posteriori.


Per maggior chiarezza poi cou- Finalmente gli altri concili anco-
chiuderemo, che la Chiesa cattoli- ra, sicno nazionali, sieno provinciali,

ca nelle cose di fede è nel suo Ca- qualora siensi celebrati col bene-
po infallibile. Il romano Pontefi- placito della santa Sede, e da essa
CON CON 167
approvati , naturalmente dovevano triarcatoromano, ed ivi esaminati
esigere, ed hanno esatto il partico- minutamente prima di procedere al-
lare rispetto , osservanza , ed osse- la conferma si ti'attò
, all' articolo

quio circa le determinazioni nei me- Basilea [Vedi), e precisamente nel


desimi adottate, da quelle nazioni, volume IV, pag. 1 53, i56 e iSy
e Provincie, i pastori delle quali in del Dizionario. Solo qui coi miglio-
tanto numero, e con tanta sapienza, ri teologi noteremo, che i Papi an-
ne trattarono e disposero gli spiri- corché non sieno intervenuti perso-
tuali negozi. Debbesi cosi anche di- nalmente al concilio, possono riser-
re nella rispettiva intelligenza ri- varsene la conferma dappoi. Inoltre,
guardo alle singole diocesi, quando acciò i Papi diano la loro suprema
trattasi di concili diocesani. conferma al concilio, non sono te-
L' autorità de' concili , siccome nuti a fare ciò in un sinodo ro-
questi sono di due specie, generali mano, ma
possono darla anche in
o particolari, così è diversa: i par- altra maniera.
ticolari non hanno per sé stessi né Quanto iniqua fosse la dichiara-
una autorità infallibile , né un po- zione del conciliabolo di Basilea,
tere universale. Non l'hanno essi se che l'autorità del concilio genera-
ciò non consti dal modo ed ampiez- le era superiore a quella del Pon-

za della conferma data dal romano tefice, lo dimostra s. Giovanni da

Pontefice, cui sempre va unita l'a- Capistrano nel suo libro. De ait-

desione della Chiesa cattolica. Se ctoritale Papae et Concìlii, e il

ciò non si raccoglie dalla forma Cardinal Turrecramata, De Eccle-


della pontifìcia approvazione, la qua- sia lib. 2, cap. 100. Il Cardinal
le non dia tanta ampiezza di au- Giovanni Casanova aragonese , ce-
torità, allora i sinodi, sieuo nazio- lebre per virtìi e dottrina, a' tem-
nali, sieno provinciali, sieno dioce- pi del detto conciliabolo scrisse un
sani, non hanno autorità superiore trattato della potestà del Papa so-
alla propria loro natura, come con- pra il concilio. Ecco su questo ar-
cludono i teologi. I concili però gomento quanto disse Benedetto
ecumenici e generali, hanno per sé XIV, de Syn. dioec. 1. i3, e. 1,
uu' autorità suprema ed infalhbile, n. 3. » Ex eo quod episcopi in
tanto per ciò che riguarda la fede, » concilio generali sint veri judi-
che per quanto si riferisce ai costu- « ces, cave ne inferas teneri Ro-
mi, ed a stabilire e riformai'e la di- « manum Poutificem, in ferenda
sciplina; nel che è anche somma » sententia majorem partem judi-
ed ineluttabile la loro autorità. Tale >5 cum sequi, eorumdeinque do-
infallibilità de' concili ecumenici lo- « ctrinam approbare. Eteiiim uti
ro deriva perchè essendo la Chiesa « ratiocinatur Melchior Canus ,
infallibile, naturalmente
deve es- lo » quamvis omnes episcopi sint ve-
sere raccolta in concilio veramente « ri judices, supremum tamen ju-
generale. Ma della potestà del Pa- 53 dicium est a ChristoDomino suo
pa sopra il concilio, e dell'approva- » in terris vicario comniissum; ei-

zione dei concili generali, nei quali '> demquemunusdemandatum quot-


i Papi non intervennero, mediante :> quot in errorem defluxerunt, si-

un sinodo da essi celebrato coi pre- » ve pauciores, sive plures numero


lati immediatamente soggetti al pa- « fueriul, ad veram fidem revocau-
i68 CON CON
*' ...
di Hanc supremam Roma-
. concilio, come
allora aveva fatto
" ni Ponti ficis supra ceteros episco- Sigismondo duca d'Austria, e con-
-' pos praerogalivam agnovit oecu- dannò gli appellanti quali rei di
« inenica synodus Fiorentina, cui eresia, e di lesa maestà. Allorquan-
» solus Eugeuius IV qui eidem per do nel 1482 Sisto IV si separò
» se praefuerat, subsciipsit defi- dalla lega coi veneziani, e si colle-
" niens: Ego Eagenùis catholicae gò con diversi principi contro di
» Ecclesiae episcopns ita defìniens loro, il concilio di Cremona scomu-
» suhscripsi, ceteii vero licet Pon- nicò i veneziani, e il Papa ne
» tifici adsliteriiit tanquam conju- approvò il decreto. Ma i venezia-
" dices, ili Pontificis tamen reve- ni essendosi da lui appellati al fu-
»' rentiam, se abstinuerunt a ver- turo concilio, Sisto IV dimostrò
'- bo definiens, solumque dixerunt: con una bolla, essere l'autorità del-
<" Ego N. Episcopns suhscripsi ". la sede apostolica, e di chi in essa
Nei concili però, ne' quali il Papa risiede, superiore a tutti i concili.
non presiede in persona, ogni vesco- Studiaronsi i veneziani di concitare
\o soscrisse colla parola definiens, contro il Papa i re di Spagna, e
t:ome vedesi nel concilio Tridenti- di Fiancia, supplicandoli di ap-
no. F. il Cardinal Oisi, Della in- pi'ovare la loro appellazione, ma
fallibilità , e della autorità del Ro- restarono inutili i loro maneggi
mano Pontefice sopra i Concili e Luigi XI, re cristianissimo, volle
Ecumenici, Roma 1741 in due all'opposto, che la sentenza di Si-
tomi. sto IV fosse con gran solennità
Per ciò, che spetta alla reità pubblicata, giacché a tal effetto il

delle appellazioni dal Papa ad un Papa l'aveva mandata a tutti i


concilio, e da questo ad altro con- sovrani d' Europa. Poco appresso
cilio , limiteremo al seguente
ci Carlo Vili re di Fi'ancia facendo
cenno, Nel concilio generale XIII, vive istanze ad Alessandro VI per
celebrato da Innocenzo IV nell'an- r investitura del regno di Napoli,
no 1241 in Lione, fu scomuni- ed il Papa rifiutandosi di conten-
cato Federico II, il quale fu il tarlo, il re appellò al futuro con-
primo , secondo deMarca, de cilio, ed Alessandro VI invece lo
Conc. sac. et imper. lib. IV, e. 1 7, minacciò colla pena delle censure
§ 5, che si appellò al futuro con- ecclesiastiche, secondo il decreto di
cilio più copioso e solenne. Abbia- Pio II, come narra Surita nel
mo però dal Lenglet, Principii del- tom. V, lib. I, cap. 3. Finalmen-
la Storia, in Filippo II Augusto te la costituzione di Pio II, prima
re di Francia, ohe questi già qua- da Gregorio XIII, e poi da Paolo
rantacinque anni pi-ima avea fatto V fu introdotta nella bolla in Coe-
la stessa appellazione nel 1200, per na Domini. V. gli articoli Appel-
non volere allontanare la concubi- LAZIOIVE ALLA SANTA SeDE , 6 CoM-
Ma Agnese di Merania, e riunirsi Missioxr.
ad Isemburga sua sposa. Quindi Il Papa adunque ha diritto di
Pio II emanò una costituzione, nel- convocare i concili generali, di pre-
la quale vietò nel 1460, sotto pe- siedervi egli medesimo, o per mezzo
na di scomunica 1' appellarsi chiun- de' suoi legati, di approvarli, e
que si fosse dal Papa al futuro di confermarli con autorità ape-
CON CON 169
stolica,siccome avvenne, e fece coJ- grave età, o di altr.T necessità in-
r ultimo concilio generale di Tren- dispensabile ; e vuol che quelli che
to nel i564 Pio IV, e col tenore non potranno trovarsi al concilio,
Deus, che si
della bolla Benediclus scrivano le loro scuse appiè delle
legge nel Bull. Rom. toni. IV, lettere di convocazione. I padri del
par. IT, pag. i63. Tutto questo concilio Calcedonese vogliono, che i

appartiene al sommo Pontefice in vescovi, i non si troveranno al


quali
qualità di capo della Chiesa uni- concilio, ricevano una specie di cor-
versale. I concili poi nazionali so- rezione fraterna per parte dei lo-
no convocati dai patriarchi, o pri- ro confiatelli. I vescovi di Francia
mati, i provinciali dai metropoli- prescrivevano anch'essi la medesi-
tani, i diocesani dai vescovi. I me- ma correzione, e vi aggiunsero la
desimi prelati, che hanno diritto pena inflitta dal concilio africano,
di convocare i concili, hanno pure il quale comandava al vescovo,
quello di presiedervi, nonché di che dispensavasi di andar al conci-
proporre le questioni, che in essi lio, di avvertire primate sotto
il

debbonsi trattare, lo che non im- pena di un certo genere di sco-


pedisce che che vi
gli altri vescovi, munica. Ed il concilio di Arles,
assistono, non possano proporre pa- parlando di vm vescovo che abban-
rimenti quello che giudicassero a dona il concilio, prima della chiu-
proposito. sura, dice queste parole: Aliena-
tum se a fratruni comniunione
co-
gnoscat, nec euni recìpi liceat, nisi
.

§. III. Persone, che hanno luogo ^ e


in seguenti synodo fuerit absolutus.
voto nei concili.
Tale era spinto degli antichi
lo

concili; perchè i concili provin-


il

Anticamente erano delle pene


vi ciali non mai furono tanto frequen-
contro quelli, che senza
causa le- ti quanto nei sei primi secoli. In
gittima si astenevano d'intervenire progresso si cominciò a raccf)glier-
al concilio, per istruire od essere li una volta l'anno, e la ragione
istruiti, essendo eglino obbligati di della necessità, residenza, e della
comunicare i loro lumi, se tanti della povertà costrinsero i vescovi
ne avessero per illuminare gli al- di Spagna a contentarsi di un solo
tri ; di profittare di quelli dei all'anno. Il santo Pontefice Grego-
loro confratelli, se fossero stati me- rio I riconosce che ponno esservi
no dotti di essi. Il concilio di Lao- delle ragioni legittime di ridurre
dicea dichiarò, che se un vescovo il numero de' concili provinriali,
ricusava di recarsi al concilio della ma sostiene che essendo necessaris-
provincia, si prendeva la sua as- simi alla disciplina, non ve ne pos-
senza come una prova convincente sono essere di giuste per interrom-
di sua cattiva condotta, e come perli. V. il decreto del concilio di
r effetto di un giusto timore di es- Trento Sess. 24, De Rcform. cap.
sere scoperto. Questo concilio ec- 2, nel quale si stabilisce che SynO'
cettuò il solo caso d'infermità. Il di provinciales quoUbct salterà trien-
quinto concilio cartaginese, nel X nio, e che i sinodi diocesani quot-
canone , non ammette altre scuse, annis debbano celebrarsi. Così in-
che quelle d'infermità, o di una vitano i teologi ad attenersi a quel
lyo CON CON
decreto sull' obbligo d' iatervenir- di essi rubro galero insigniti da In-
vi , ed è appunto quanto inse- nocenzo IV, presero il posto nel
gna Benedetto XIV lodato , de primo concilio generale di Lione
Syiiod. dioeces. lib. 1 3, cap. 3, et del 11^'), ed in appresso dopo il

seq. Papa avanti a tutti i vescovi. Al-


I soli vescovi hanno il diritto cuni però dissero, che il cappello
radicale, e intrinseco di trovarsi ai l'osso ai Cardinali venisse determi-
concili. Siccome giudici, essi soli nato in quel concilio, ma la solen-

vi hanno voto deliberativo, o deci- ne cerimonia dell' imposizione eb-


sivo pel loro carattere. I Cardina- be luogo in Cluny.
li, gli abbati consagrati , e i gene- Nel concilio, che Papa Clemente
rali degli Ordini religiosi si trova- II celebrò in Roma nel io47, in-
no pure ai concili, e vi hanno vo- sorse la controversia tra gli arci-
ce deliberativa, ma non avviene vescovi di Milano, e di Ravenna
essa che in forza di consuetudine, riguardo alla dignità, e preeminen-
diritto ecclesiastico, e privilegio per za della loro chiesa, i quali, come
rispetto ai Cardinali, benché non pure il patriarca di Aquileja, pre-
sieno vescovi, e per riguardo alla tendevano ne' sinodi il luogo piìi
sublimità della loro dignità. In onorevole, e però Clemente II con
quanto agli abbati, ed ai generali un decreto, che si legge appresso
degli Ordini regolari, avviene in il Rossi Histor. Ravennal. lib. V,
,

forza dei privilegi loro concessi. Per pag. 283, ordinò che l'arcivescovo
riguardo ai preti secolari, e rego- di Ravenna ne' concili abbia il lato
lari che vi si chiamano, non vi si dritto del sommo Pontefice, quan-
trovano che come dottori e consi- do r imperatore non sia presente ,
glieri, per esaminare, istruire, pre- e che essendolo, occupar dovesse il
parare le materie, e non vi hanno lato sinistro. Pio IV nel concilio di
che voto consultivo ; e se qualche Trento ordinò che i primati, tanto
volta vi ebbero voto deliberativo ,
veri quanto pretesi, sedessero alla
fu loro concesso dagli stessi concili. rinfusa tra i metropolitani ,
giusta
L'uso più universale, per ciò che però il tempo della loro consagra-
spetta al grado, e al modo di opi- zione.Ciò ebbe effetto nel fine di
nare nei concili, era che i vescovi dicembre i562. Pompeo Sarnelli,
delle principali chiese vi tenessero Leti. Eccles. t. IX, pag. 129, di-
il primo grado, ed opinassero i pri- ce che nei concili altre volte so-
mi, e di più gli altri vescovi se- no ammessi preti di eccellente sa-
condo tempo della loro ordina-
il pienza ed erudizione, ma solo con
zione. Quanto ai Cardinali deve voto consultivo. Cosi Origene fu
notarsi , che quantunque non ve- introdotto dai vescovi nel concilio
scovi, essi hanno però il diritto di Arabico, di cui fa menzione Euse-
prender posto avanti i vescovi, an- bio HisL VI, cap. 37; Mel-
lib.

che nei concili generali, attesa la chiorre prete nel sinodo Antioche-
dignità di cui sono rivestiti e la , no, che impegnò Paolo di Saniosata,
loro sublimità, perchè costituiscono e lo confutò, come attestano Rufi-
il senato, o consiglio del sommo no e Socrate. Atanasio essendo an-
Pontefice, e perchè essi hanno il cor diacono, nel concilio Niceno
privativo diiitlo di eleggerlo. Quin- disputò contro Ario. Quei preti pe-
CON CON 171
rò, eh' erano procuj-atori dei vesco- vescovi saranno lungamente
stati
vi assenti,avevano iu oriente il vo- in silenzio sedendo, e colla mente
to decisivo, e sedevano nel luogo a Dio rivolta, l'arcidiacono dirà:
dei loro vescovi benché gli altri
, Pregate, Qsuh'xio si prostreranno tut-
preti stessero dopo le sedie vesco- ti a terra, pregheranno lunga pez-

vili ; ma in occidente , e precisa- za in silenzio con lagrime, e gemi-


mente nel concilio di Trento gli ti ; uno de'più anziani vescovi si
,

stessi preti procuratori de' vescovi leverà per fare ad alta voce una
non sedettei'o coi vescovi, ne ebbe- preghiera, e gli altri continueranno
ro il voto decisivo; ma il consul- a stare prostrati, e finito che avrà
tivo solamente ; ed i legati aposto- l'orazione, e che tutti avranno ri-
lici, o fossero vescovi, o preti, o sposto: Amen, l'arcidiacono dirà,
diaconi, sedevano sopra i patriarchi, Levatevi; tutti si leveranno, e i

o primati. vescovi e i preti sederanno con ti-

mor di Dio, e con modestia. Tutti


staranno in silenzio, ed un diacono
§ IV. Cerimonia, forma, e modo
vestito di camice, recherà in mez-
della celebrazione dei Concili, e
zo dell'assemblea il libro dei cano-
cerimonie ed ordine dei Concili
ni, e leggerà quelli, che parlano
generali.
sulla tenuta de' concili . Poscia il
vescovo metropolitano prenderà la
Per far conoscere quale sia ge- pai'ola, ed esorterà quelli, che han-
neralmente metodo, che si tiene
il no qualche affare da proporre, e
nel celebrare i concili, recheremo qualche querela da produrre. Non
taluni esempi del Cerimoniale os- si passerà ad altro ailàre, se il
servato nelle indicate sacre adu- primo non sia sbrigato. Se alcu-
nanze. Alla prima ora del giorno, no di fuori, prete, chierico, o laico,
prima che levi il sole, si farà usci- vorrà presentarsi al concilio , lo
re tutta la gente di chiesa, e si dichiarerà all'arcidiacono della me-
chiuderanno le porte. Tutti i por- tropolitana, che denunzierà la cosa
tinai staranno a quelle per dove al concilio . Allora si permetterà
i vescovi devono entrare, i quali en- alla parte di entrare, e di proporre
treranno tutti insieme, e sederanno il suo Nessun vescovo uscirà
affare.
secondo il rango della loro ordi- dalla sessione prima che venga al
nazione. Dopo i vescovi si chia- termine. Nessuno abbandonerà il
meranno i preti, che per qualche concilio, se tutto non sarà termi-
titolo debbano entrare poscia , i nato, per potere sottoscrivere alle
diaconi eletti allo stesso modo. I decisioni; imperciocché si deve cre-
vescovi sederanno in circolo; i sa- dere, che Dio é piesente al conci-
cerdoti sederanno dietro di essi, e lio ,
quando gli atìàri ecclesiastici
i diaconi staranno in piedi davan- si terminano senza tumulto, con ap-
ti i vescovi. Indi entreranno i lai- plicazionCj e con tranquillità. Que-
ci, che dal concilio saranno giudi- sta forma di tenere i concili é pre-
cati degni, e si faranno entrare an- scritta dal IV concilio di Toledo,
che i nolari per leggere, e scrivere ch'era nazionale celebrato nell' anno
ciò che sarà necessario; custoden- 633, e nel canone quarto, né du-
dosi intanto le porte. Dopo che i bitar si deve, ch'essa non venga
lya CON CON
da un'antica tradizione, giacche, co- palazzo Vaticano tenne prima nel-
me avverte il Fleury, altrove non la sala del una congre-
concistoro,
si trova. gazione generale di preambolo alla
Il concilio poi di Toledo del prima sessione del concilio, da aprir-
671, nel canone I ordinò, die si, e cominciarsi ai i5 del mede-
la modestia e la gravità devono simo aprilcj giorno di domenica,
essere osservate nei concili. K proi- nella detta basilica lateranense. In-
bito di farvi strepito, di ridere, di tervennero alla congregazione tren-
tenervi discorsi inutili, di disputa- tuno Cardinali, vestiti di mozzet-
re ostinatamente, e di venire alle ta, e mantelletta del colore corren-
ingiurie. E inoltre antica consuetu- te rosso, e con rocchetto; tutti gli
dine che in mezzo
, del concilio, arcivescovi , e vescovi invitati al
sotto un baldacchino si collochi il concilio e presenti in Roma vestiti
lihro degli Evangeli sopra di un di rocchetto, e mantelletta; come
cuscino, per denotare la presenza in mozzetta, e mantelletta erano i

di <iesù Cristo, a seconda di quan- vescovi regolari, mentre i procura-


to disse s. Matteo 28: Ubi faerint tori de' vescovi assenti erano in
duo, \'el Ires in nomine meo con- abito talare di color nero in un
gregali, itti in medio eorum sum, alla berretta. Il Papa, a seconda
non che per le altre parole del del Cerimoniale de' vescovi, cap. 3i
Redentore : Ecce ego vobiscum sum lib. r, ordinò che dal principio del

etc. concilio sino al suo termine , in


L' ultimo concilio celebrato in tutte le chiese di R.oma, ed in ogni
Roma, e presieduto dal Papa, è quel- giovedì si cantasse la messa dello
lo di Benedetto XIII, tenuto nel Spirito Santo, come in ogni giorno
1725, nel qual anno se ne stam- in tutte le messe si dovesse dire
parono in Pioma stessa gli atti, la colletta de Spirita Sancto; che
e nel seguente in Augusta. Qui il sabbato precedente all' incomin-
ne daremo '
un sunto riguardante ciamento del concilio, dalle ore 2 3
principalmente il cerimoniale, ci- a 24 suonassero tutte le campane,
tando i numeri dei Diari di Ro- il qual suono dovesse ripetei'si nel-
ma di quell'anno, che ne fecero la seguente domenica dalle ore 1
la descrizione, dai quali si desun- alle i4; ed in fine che tutti i fe-
sero i seguenti cenni. Il concilio deli, predicatori, clero secolare, e
trattò della fede, dei costumi e del- regolare, monache etc. pregassero
la disciplina ecclesiastica, e vi si for- il Signore Iddio durante la celebra-
marono utilissimi canoni. Le ceri- zione del concilio, f^. Diario di
monie praticate nel concilio di Be- Roma n. 1200.
nedetto XIII ,
poco diversificano Secondo il comando del Papa
da quelle de'concili generali, ai quali il collegio de' parrochi di Roma
articoli si dicono le individuali parti- elesse tre del suo ceto per interve-
colarità. Per celebrare il concilio nire al concilio. Benedetto XIII si
lomano dell'anno santo 1725, nel- recò al Laterano nella \igilia per
la basilica patriarcale di s. Giovan- osservare i preparativi, restando a
ni in Laterano, la prima in di- dormire nella contigua canonica
gnità del mondo cattolico, il Papa nelle camere del canonico Vitelle-
Benedetto XIII, a' 12 aprile, nel schi. Nella seguente mattina, il Pa-
CON CON 173
pa, i Cardinali, i patriarchi, gli ar- stitosi degli abiti per la messa, passò
civescovi, i vescovi, gli abbati mi- all'altare papale a celebrare la mes-

trati , e i procuratori de' vescovi sa bassa e votiva de Spiiilu Soncto,


assenti, assunsero nella camera dei coir assistenza dei Cardinali vesco-
paramenti, o sagrestia del capitolo vo e diacono, e del suddiacono pre-
lateranense, gli abiti sagri di colo- lato uditore di B.ota. Terminata la
re rosso, nella qual camera fu eret- messa. Benedetto XllI riprese il pi-
to un altare, giacché Benedetto XllI viale e la mitra di tela d'oro, in-
sul genuflessoi'io doveva intuonare di da monsignor Farsetti, protono-
il Felli creator, etc. che i pontifi- tario apostolico partecipante, furono
cii cantori cantarono successivamen- chiamati a nome tutti i Cardinali,
te. Il Papa si assise sulla sedia ge- i prelati , avevano
e gli altri, che
statoria , e sotto baldacchino , coi luogo nel concilio. Dipoi il Papa
flabelli ai lati, fu portato fuori del intuonò l'antifona: Exaudi nos. Do-
palazzo pontificio lateranense ,
pre- mine, avanti l'altare de' ss. Apo-
ceduto dalla processione composta stoli , ov'erasi recato, la quale fu
non solo dei mentovati personaggi, continuata dai cantori pontificii, col
ma dei canonici destinati dai capi- salmo Salvimi me fac Deus; e re-
toli delle basiliche lateranense, va- plicatasi r antifona da Benedetto
ticana, liberiana, di s. Lorenzo in XIII, disse poi le solite orazioni, li

Damaso, e di s. Maria in Traste- detto altare fu eretto nella navata


vere per assistere al concilio , dei di mezzo avanti quello Papale, es-
tre parrochi deputati del loro col- sendo slato livellato il pavimento
legio, della prelatura romana, dei della detta nave col piano del coro
genei'ali e capi degli Ordini reli- o abside , sul qual piano furono
giosi, e dei capitoli delle basiliche collocati i banchi coperti di tappeti
patriarcali lateranense, vaticana e pei Cardinali, ed altri assistenti al
liberiana , non che del senatore concilio, dovendosi ivi celebrare le
conservatori di Roma, e pi'iore dei sessioni. Presso l'altare fu collocato
capo-rioni, e del principe assisten- il faldistorio pel Pontefice. Quindi
te al soglio, ambasciatore di Bolo- recatosi al genuflessorio il Pontefi-
gna, e solito corteggio. Quindi la ce medesimo, i cantori dissero le li-

processione, spalleggiata dalla guar- tanie de' santi, e detto il versetto:


dia svizzera, e dalle milizie pontifi- Ut omnibus JìdeUbus defunclis , il

cie del palazzo, entrò nella basilica Papa si alzò in piedi, restando tutti
per la porta principale, essendo co- gli altri genuflessi, e presa colla
perto di tende, ed ornato di araz- sinistra la croce astata , benedì i

zi il tratto di strada per dove passò. Cardinali, e gli altri conciliari, a


Entrata la croce papale in chie- tenore delle prescrizioni del Ponti-
sa, i cantori incominciarono il sal- ficale Pioraano. Tornatosi ad ingi-
mo Exultate justi in Domino. Al- nocchiare, si proseguirono le litanie,

l' altare del Crocifisso, detto di s. e si dissero le oi'azioni. Allora Be-


Severina , Benedetto XI II adorò il nedetto XIII si alzò dal genufles-
ss. Sagramento ivi esposto, e quin- sorio, e si recò ad altro situalo in
di, mentre cantori cantarono l'Ec-
i mezzo al piano dell'altare, colla fac-
ce sacerdos mogmis, il Papa si re- cia rivolta verso la porta maggiore
cò al consueto suo trono, dove ve- della basilica , ed ivi , assistito da
'74 CON CON
un Cardinale prete in piviale, il Car- bica, i Cardinali e gli altri, depo-
dinal diacono canlò il vangelo, do- sero gli abiti sagri. I primi assun-
po il quale fu dal Papa nuovamen- sci'o le cappe, ed accompagnarono
te intuonato il ì eni Creator Spiri- il Papa alla camera de' paramenti,
tiis, e proseguito dai cantori. Ter- ove egli si spogliò ritirandosipo-
minato l'inno, e seduti i Cardinali, scia nelle stanze del canonico Vitel-
e gli altri, e dettosi da un ostiario leschi, per restituirsi nel giorno ap-
l'extra omnes, Benedetto XIII les- presso al Valicano.
se un' analoga allocuzione , che in- La gran principessa Violante di
cominciò colle parole : P enerabilcs Baviera, vedova del gran duca di
consacerdotes , sul pulpito eretto Toscana, in un coretto presso l'al-
presso la statua di s. Pietro, or- tare maggiore assistè alla messa ,

nato di velluti, e damaschi con tri- detta da Benedetto XIII, indi pas-
ne d'oro, dei quali drappi era ap- sò a vedere la funzione dell' aper-
parata tutta la basilica. Dopo avere tura del concilio, in altro coretto
il Papa per circa mezz'ora con zelo fattole nobilmente preparare dal
apostolico, qual padre, e pastore Papa. V. Diario di Roma n. 1202.
della Chiesa universale, perorato col- Nel giovedì 19 aprile, nel palaz-
l'allocuzione la grand' opera conci- zo Vaticano, Benedetto XIII tenne
liare, fece ritorno al fiildistorio del- la seconda congregazione pro-sino-
1 aitare. Allora monsignor Finy, ar- dale, per la seconda solenne sessio-
civescovo di Damasco, segretario del ne del concilio romano, coli' inter-
medesimo concilio, saPi sopra il pul- vento de' Cardinali, prelati, vescovi,
pito, in quello cioè eretto di contro abbati mitrati ,
procuratori de' ve-
al pontificio, ed ivi ad alta voce scovi assenti, ed altri soggetti, che
lesse le materie appartenenti alla hanno luogo nel concilio. V. Dia-
prima sessione, che andavasi a ce- rio di Roma, n. i2o3. Nel succes-
lebrare. Fu allora, che Benedetto sivo sabbato Benedetto XIII si recò
XI li fece la consueta professione di al Laterano, ed ivi pernottò nelle
fede, e poi da monsignor Gamba- camere del canonico Vitelleschi, per
rucci, primo maestro delle cerimo- tenere nella mattina seguente la ses-
nie pontificie, fu letta la medesima sione conciliare. Quindi nella mat-
in nome di tutti membri del con-
i tina della domenica, ad ore dodi-
cilio, dopo di che uno ad uno i ci, andò nella sagrestia della basili-
Cardinali , e gli altri andarono a ca, che serviva di stanza de' para-
giurarla, col toccare i santi vangeli menti, disse la messa nell' annessa
nelle mani del sommo Pontefice. cappella della beata Vergine, e con-
Ciò terminato, si diede principio dottisi nella stessa stanza de' para-
alla prima sessione del concilio , e menti i Cardinali, i patriarchi, e gli
raccoltisi poscia i pareri da monsi- altri, processionalmente, colla croce
gnor d' A khan, secondo segretario pontificia sostenuta da un uditore
del concilio , i prelati Farsetti , e di Rota, si trasferirono col Papa
Ceva protonolari apostolici parteci- nella basilica , avendo i Cardinali
panti, come uotari del concilio, ne e i vescovi assunto le cappe , e il

logarono l'atto. Data da Benedet- Pontefice il piviale rosso, e la mitra


to XIII dal faldistorio 1' aposloHca bianca, cioè di lama d'argento. Sa-
benedizione a tutta la sagra assem- lito sulla sedia gestatoria, all'uscire
CON CON 17^
della sagrestia, i cantori della basi- stiano ad alta voce inlimato Vextra
lica cantarono l'antifona Ecce sa- : ornile?., e si diede principio alla se-
cerdos magnus, che ripeterono do- conda sessione, essendosi praticate
po che Benedetto XIII, adoralo il sì prima, che dopo, tutte le ceri-

ss. Sagramento nella solita cappella monie suddescritte alla precedenle


di s. Severina, risalì in sedia gesta- sessione. La seconda sessione inco-
toria per recarsi all'altare maggiore minciò alle ore quattordici, e mez-
ad assistere alla solenne messa, can- zo, e terminò ad ore diciassette. E
tata dal Cardinale Paolucci, sotto- da notarsi che il Papa, dopo 1' al-
decano del sagro Collegio, segreta- locuzione al sinodo ne pronunziò ,

rio di stato, e vicario di Roma, col- altra per tutti gli individui ed of-
r intervento di tutti quelli, i quali fìziali assistenti al concilio. F. Dia-
hanno luogo nelle Cappelle pontifì- rio di Roma n. 1206.
cie. Terminata la messa, i Cardi- Nel palazzo vaticano, a' 26 apri-
nali, i patriarchi, gli arcivescovi, e le,Benedetto XIII tenne la congre-
vescovi ec, deposte le cappe, pre- gazione prosinodale per la terza ses-
sero i sagri paramenti rossi secondo sione del concilio Bomano, coli' in-

l'ordine, come pur fecero i procu- tervento de' soliti personaggi. Vo-
ratori de' vescovi assenti, suonando lendo poi il Papa suffragare le ani-
intanto il grande organo della chie- me dei padri già defonti che ce- ,

sa. Indi recatosi il Papa al faldi- lebrarono in alcuni tempi i concili,


storio nel piano avanti l' altare dei ai 27 aprile dal Vaticano si recò
ss. da un Cardina-
Apostoli, e detto alla basilica lateranense, nobilmente
le diacono 1' Orale, deposta la mi- parata con damaschi paonazzi e tri-
tra di tela d'oro che avea presa , ne d'oro, indi nella sagrestia presa
terminata la messa, si pose in uno la stola, e il piviale nero, e la mi-
agli astanti in ginocchio a pregare, tra di tela di argento, e preceduto
indi intuonò l'antifona, Propilìus da ventotto Cardinali, dalla prela-
esto, che gli venne preintonata dal- tura, dai pp. penitenzieri lateranensi
l' uditore di rota suddiacono ajto- vestiti dipianeta nera, dai canonici,
.stolico, e venne proseguita dai pon- ed altri che hanno luogo nel concilio,
tificii canloii , insieme al salmo : a piedi processionalmenle passò a vi-
Deus, venerNiìt gentes. In fine, ri- sitare il ss. Sagramento esposto nella
petuta dai cantori l'antifona, Bene- (appella del Crocifisso, donde passò
detto XIII disse le tre consuete ora- al trono assistito dal principe as-

zioni sinodali. Quindi il Papa an- sistente al soglio duca di Gravina


dò all'altro faldistorio laterale, e Orsini suo nipote , dal magistrato
posto l'incenso nel turibolo, ne ba- lomano, dall'ambasciatore di Bolo-
ciò il libro dopo il canto, e l'in- gna ec. Ivi Benedetto XIII prese i

censazione. Allora il Pontefice in- sugri paramenti neri per la messa


tuonò il T'eni Creator Spiritus, prein- di Requiem, come fecero i Cardi-
tonatogli dal detto suddiacono apo- nali. Incominciò il Papa la solen-
stolico, e dopo il primo versetto, si Tiemessa, facendo da prete assisten-
alzò insieme agli astanti. Indi Be- te con piviale, il Cardinal Corsini,
nedetto XIII fece la solita allocu- allora dell'ordine de' preti, ed oltre
zione al sinodo, prescritta dal pon- i due Cardinali diaconi assistenti

tificale renano, avendo prima l' o- nitro Cardinale di quest' ordine fece
176 CON CON
da diacono ministrante, e cantò il tedi 29 maggio, terza festa di Pen-
vangelo in Ialino, mentre un uditore tecoste, e giorno anniversario della
di rota fece da suddiacono aposto- sua esaltazione al pontificalo, nella
lico e cauto l'epistola, e due alunni medesima basilica Benedetto Xlll
greci del collegio di s. Atanasio diede compimento al concilio Ro-
cantarono in greco il suddiacono , mano. Prima celebrò messa bassa
l'epistola, eil diacono l'evangelo. suir altare papale, e poi tenne la
Dall' offertorio sino al fine della settima ed ultima sessione, dopo la
messa il Papa non parti dall'alta- quale il Pontefice intuonò il Te
re, sul quale terminato il santo sa- Deiun laudanius. Quindi incammi-
grifìzio depose
il pallio, e al trono natasi la processione, tutti i com-
gli altri sagri paramenti. Indi ripre- ponenti della quale ei'ano vestiti
so il piviale nero, e la mitra di de'paramenti sagri, e quelli che ne
tela d'argento, si trasferì con quat- avevano l' uso erano insigniti della
tro Cardinali vescovi , e preti nel mitra, si recò alla basilica di s. Croce
luogo, ove si celebravano le sessio- in Gerusalemme . l^recedevano i

ni del concilio, cioè nella nave di tre curati deputati dal loro collegio
mezzo al ripiano del catafalco ivi de' parrochi, indi seguivano, i ca-
magnificamente eretto con gran co- pitoli di s. Maria in Trastevere, di
pia di lumi, e colle consuete ceri- s. Lorenzo in Damaso di , s. Ma-
monie e preci, avendo prima ese- ria Maggiore o Liberiana, di s. Pie-
guite le solenni assoluzioni i detti tro in Vaticano, e di s. Gio. in La-
quattro Cardinali parati di piviali terano. Dopo veniva tutta la camera
neri, ed assistiti dai cerimonieri pon- secreta, seguivano i cubiculari del
tificii. Fece la quinta assoluzione Be- Pontefice, incedendo appresso il col-
nedetto XIII assistito al faldistorio legio de' cantori pontificii, i prelati
da un Cardinale prete in piviale chierici di camera gli uditori di
,

nero, e nei giri intorno al tumulo rota col p. maestro del sagro pa-
da due Cardinali diaconi, nei quali lazzo, la croce papale portata dal-
giri avevano assistito i Cardinali, il l'uditore di rota, in mezzo ai sette
diacono, e suddiacono della cappella accoliti votanti di segnatura coi
pontificia. Dopo di che, avendo i candellieri , i penitenzieri di s. Gio-
Cardinali deposti i paramenti, e ri- vanni in Laterano, i venlotto pro-
prese le cappe, accompagnarono il curatori de' vescovi assenti , i cin-
Papa nella sagrestia, Diario di f^. que abbati mitrati , i sessanta-
Roma n. 1207. Il numero de' Car- cinque vescovi sì dello stato pon-
dinali, vescovi, procuratori, ed ab- tificio che dell' Italia , ventisei Car-
bati nullius si legge nello stesso dinali, procedendo a' loro luoghi
Diario a pagine 3o e seg. l'ambasciatore di Bologna, e il ma-
Successivamente sì le solite con- gistrato romano. Succedeva a pie-
gregazioni conciliari prosinodali, che di, vestito di piviale e mitra, il som-
le sessioni terza, quarta, quinta, e mo Pontefice tra due Cardinali dia-
sesta furono tenute da Benedetto coni, sostenendo lo strascico del
XIII, le prime nel palazzo vatica- piviale, o manto, il principe assisten-
no, le seconde nella basilica late- te al soglio. In tal guisa, col canto
ranense, osservandosi in tutto come dell' inno Te Deurn, pervenne al-
nelle precedenti. Finalmente nel mar- la chiesa di s. Croce in Gerusalem-
CON CON
177
me la processione , spalleggiata , e medesime; ammessi da Bene-
ed
seguila dalla guardia svizzera, da detto XIII ad osculmn pacis, ven- i

due compagnie di cavalleggieri, e tinove Cardinali ivi presenti, i pa-


da quella delle corazze, fra il suo- triarchi, gli arcivescovi, e vescovi,

no di tutte le campane di Roma, non che i procuratori degli assen-


snono che durò un' ora. Nella det- ti, il Papa die' termine alla funzio-
ta chiesa monaci cisterciensi di
i ne col dare la solenne benedizione,
Lombardia del contiguo moiiistero, non solo ai nominati, ma anche
avevano esposte tutte le sagre in- ai cinque capitoli, eli' ebbero luogo
signi relicpiie, che ivi sono. 11 Pa- in concilio, agli altri, e all'infinito
pa si pose al genuflessorio avanti jìopolo accorso nella prima chiesa
l'altare maggiore, ed allora fu can- del mondo, e cattedrale del Papa,
tato il versetto: Te ergo (jiiaesu- ilquale dal Cardinale primo dia-
lìiìis etc, proseguito dal canto del- cono fece pubblicare l' indulgenza
l' antifona: O mix splendidioì\ coi plenaria. V. Diario di Roma num,
suoi versetti, dopo iBene-
quali I 22 I.

detto XIII disse V Oremus Adesto Nella seguente mattina recatosi


ìiohis eie. Si fece pure la comme- Benedetto XIII nella sagrestia del-
morazione della b. Vergine, cantan- la pontificia cappella SiNlina del Va-
dosi r antifona s. lìlaria, etc. , coi ticano, vestito di piviale e mitra,
suoi versetti, e recitando il Papa e preceduto dalla croce, entrò nel-
r Oicimis, Concede nos, etc, e tor- la cappella, e fatta orazione al ge-
nandosi dai cantori a ripigliare il nuflessorio nel piano del presbite-
canto del Te-Detiin , al versetto rio, il primo de' Cardinali diaconi
A eterna faccele., \i\ processione usci assistenti gli levò la mitra, ed al-

dalla chiesa per la porteria del mo- zatosi disse: Actiones nostras, etc. ;

nistero. Terminato l'inno, si diede dipoi riprese la mitra, ascese all'al-


principio al salmo : Juhilale Deo, tare, e baciatolo nel mezzo, col li-

eie, che tutto fu cantato due vol- bro de' decreti del celebrato conci-
te,dopo di che si prese a cantare lio, dalla parte del vangelo si ri-
ilsalmo: Exidtate Deo, etc, ed il voltò verso i padii del concilio ivi

salmo. Laudale Douniium elc.Vxìen- , presenti, dicendo il Papa ad alta


Irata la processione nella basilica voce: Haec sunt decreta fìdeliter
lateranense, al genuflessorio il Ponte- exarata, cpuie vohis placuerunt,
fice recitò i vei-selli propri di questa ideo \'enienius ad subscriplionem,
sagra ed augusta a/ione, ed i lie O- e li sottoscrisse. Indi postosi a se-
renius Deiis^ cujns misericoì'diae non dere dalla parte dell' epistola sul
est nunierus, etc. Fainulariini liia- faldistorio, colla faccia rivolta alla
ntni, etc. Oninipotens senipìtenie parte del vangelo, mentre salmeg-
Deus, qui liane sacratissìmani Con- giava col suo solito cappellano se-
stanlinianaììi Basilìcam, eie. Dopo greto monsignor Gennaio Genovese,
di ciò dal pulpito cantatesi da trenta Cardinali, sei arcivescovi,
monsignor Antonio Camarda ve- , trentotto vescovi, tre abbati, trenta-
scovo di Rieti, uno de' promotori cinque procuratori successivamente
del concilio, le acclamazioni, con i con ordine andarono all'aliare a
cantori pontificii, i quali a vicen- sottoscrivere i medesimi decreti, e
da cantavano un'altra strofa delle dopo la sottoscrizione ognuno par-
VOL. XV. I 2
J7B CON CON
lì dalla cappella. Compite le sot- al volume I, p. 3o2 del Diziona-
toscrizioni, Benedetto XUl discese rio. Dell' ordine e precedenza dei
dai gradini dell'altare, e nel mez- posti ne' concili, ed altre cose ri-

zo del piano del presbiterio, disse guardanti il cerimoniale da osser-


l'orazionePro gratiarum aclione. varsi in essi, si è pure trattato al
Questo venerando e zelantissimo precedente paragrafo.
Papa volle ritenere il governo del- La convocazione del concilio ge-
la sua antica chiesa arcivescovile di nerale si fa per mezzo di lettere
Benevento, ove avendo da Cardi- e d'inviati, e per lo più si avver-
nale celebrati due concili provin- tono quelli cui viene intimato, degli
ciali, nel pontificato si recò a quel- argomenti e delle materie, che nel
la città per celebrarvi il terzo, cui concilio dovranno trattarsi. Prima
diede principio domenica in
nella dell'apertura del concilio si ordina-
JlLis del 1729. Nella prima ses- no digiuni e preghiere per implo-
sione cantò la solenne messa dello rare il divino ajuto, e il hune del-
Spirito Santo, e poscia cantò la lo Spirito Santo. Nel giorno delia
solenne nsessa di requiem pei vesco- apertura il sommo Pontefice, se vi

vi detbnti della provincia. V. Be- è,pronunzia un discorso o allocuzio-


nevento. ne dinanzi all'altare potendolo fa-
Passiamo oi'a a dire, coli' auto- re anche dal trono, nel quale ac-
rità del Cerimoniale Romano, lib. cenna le cause della convocazione
I, p. 59 e seg., edizione del i5i6, del concilio , recita la preghiera
delle cerimonie, e forme de' conci- Adsumns Sane te Spiritus ,
quindi
li generali, oltre a quanto supe- cantansi le litanie, il vangelo si pec-
riormente si è detto in relazione caveril frater tuus,V'ìi\i\o Veni Crea-
ai medesimi, il che potrà conside- tor Spiritus, e poscia i padri pren-
rarsi come un breve riepilogo di dono i posti convenienti al grado
quanto si disse separatamente ed loro. Dopo leggesi il decreto di con-
individualmente agli articoli di ogni vocazione, e si canta 1' inno Te
concilio generale. È però interes- Deitm landamus. L'ordine di quel-

sante il concilio fiorentino, nel qua- li, che hanno voto e voce delibe-

le adunossi la Chiesa greca e la rativa nel concilio, è il seguente.


latina sotto Eugenio IV, Ma sic- Il sommo Pontefice è assiso in tro-
come di esso si fecero diverse ses- no, nel fondo della chiesa catte-
sioni a Ferrara, così si vegga quel- drale, o di altra chiesa, o dell'aula

l'articolo in cui si descrive la di- conciliare, ed ha ai fianchi due


stribuzione de' posti, che diviene Cardinali diaconi assistenti assisi

assai importante per esservi aduna- su due sedie. Segue il sagro Col-
ti greci, e latini. A cagione della legio de' Cardinali di s. Romana
precedenza sui posti ne' concili ,
Chiesa, indi vengono i patriarchi,

clamorosa fu la vertenza insorta i primati, gli arcivescovi, i vescovi

nel concilio generale di Trento tra e gli abbati mitrati; dipoi prendo-
gli ambasciatori di Spagna e di no posto quelli che hanno voce de-
Francia, per cui celebravansi con liberativa nel concilio, essendo sta-
lentezza le sessioni. Pio IV aggiu- to l'uso più ordinario, quello di
dicò la precedenza all'ambasciatore terminare le questioni a pluralità

di Fiancia^ come si può leggere di voli . Finalmente nella chiesa


CON CON 179
cattedrale o altra chiesa, o nella delle votazioni, essendo disciplinare,
sala del concilio, vi deve essere un andò soggetto a variazioni. Antica-
altare per la celebrazione della mes- mente le materie proposte si discu-
sa, talvolta colla ss. Eucaristia sul tevano nelle sessioni,, ed i nolari
medesimo, e sotto la tavola del- tutto scrivevano parola per parola.
l'altare le reliquie di qualche santo Poscia stabilironsi diverse congrega-
oltre un pulpito, il libro degli e- zioni particolari per approfondire nel-
vangeli , ec. V. il Marcelli
ee. la materia. In essa si sogliono pro-
Sacrarum Catremoniarion S. R. porre diversi progetti di decreti, i

Ecclesiae pag. 56 e seg. , tit. quali si assoggettano all'esame dei


Xlll, De concilio generali ; de loco prelati, e allorquando tutti vi con-
et sedibus con riHi ; qui habenl vo- vengono s'intima la seduta pub-
cem delibera tivani in conciliis ; de blica, ove l'accettazione fatta in pri-
diversis officialibus concilii; Orda vato si ripete pubblicamente, e può
sedendi in Conciliis; ardo rerum ge- considerarsi un'accettazione di for-
rendarwn in conciliis; de Constan- ma, come si pi-aticò nel concilio
tiensi et Basileensi conciliis ; de Tridentino. Cosi pure i voli pos-
generali congregatione in concilio j sono darsi dai singoli individual-
de publica sessione, et de sacris mente, come si praticò più volte,
precibus. Per conto delle cerimonie ovvero anche collettivamente dai
ivi trattasi del luogo ove siedono vescovi appartenenti ad una nazio-
l'imperatore, i re, ed principi, i ne , come si fece nei concili di
avendo il Papa tre gradini al suo Costanza, e di Basilea; nel qual
trono, e nello stesso ripiano aven- caso i vescovi di una nazione pri-
done due l'imperatore; di quali ma convengono tra di loro per poi
drappi si ricuoprono i diversi sedi- portare il voto collettivo della na-
li, e quali col postergale, e senza ;
zione, nel concilio ; quello chiamasi
del presidente del concilio in assen- decidere nationaliter, questo co/ui'
za del Papa; della voce consultiva liariter.
che hanno i principi ne' concili; dei Nelle ultime sessioni del concilio
posti de'Cardiuali, del primo prete, si rileggono i canoni fatti, si sotto-
de'patriarchi, primati, arcivescovi, scrivono i padri del concilio, e
vescovi ed abbati mitrati, di quel- supplicano Papa, che confermi
il

h degli ambasciatori , ed oratori i decreti, sebbene n)on sieno ad essi


de'principi; di quelli de' protonotaii presenti, siccome pur fecero pa- i

apostolici, de'chierici di camera, de- dri del concilio calcedonese nel-


gli uditori di rota, degli accoliti 1anno ^5 1 con s. Leone I, che vi
apostolici, de'due camerieri segreti aveva mandato quattro legati » Li :

partecipanti, aventi in mezzo il de- » nutu Divino gubernati, omneni


cano della rota colla mitra ponti- » vobis gestorum vini insinuavitnus
ficia ; de' segretari apostolici, e di » ad nostrae sinceritatis compro-
altri prelati sacei'doti , e chierici » bationem, atque ad eorum, quae
ec. ec. Inoltre si può consultare il » a nobis gesta sunt, confirmatio-
Durando, Tractatus de modo ge- nem ", e siccome fecero pure gli
nerabs concilii celebraiidi , Parisiis altri susseguenti concili generali. Il
1671. p. Meuochio nelle sue erudite Stiio-
11 n)odo poi della discussione e re nel tomo 11 p. 280, e 281, Dd-
[8o CON CON
le acclamazioni che si facevano an- destinare il luogo col parere del
iicamenlc nel senato, ne' teatri, e concilio. La maggior parte degli
in altri luoghi, e di (jiielle che si scrittori ecclesiastici italiani non
facevano ne' concili , ecco quanto contano che diciannove concili ge-
dice. Nei sagri concilii si usarono nerali, seJjbene altri solo ne nove-
le acclainazioiii, come si rileva dal- lino escludendo quello di
diciotto,
la storia e descrizione dei CQede>imi, Costanza dal numero de'concili ge-
le quali pur si fecero nell'ultimo nerali. Quelli, che ne contano di-
concilio generale di Trento, con ap- ciannove, li registrano in questo
plauso e lieti evviva, con felici augu- modo. Due di Nicea, quattro di
ri, e voti prosperosi, encomi ec. al Costantinopoli, uno di Efeso, uno
Pontefice Pio IV, che allor viveva, di Calcedonia, cinque di Laterano
od alla memoria gloriosa dei Papi o Piomani, due di Lione, uno di
Paolo III, e Giulio III, sotto dei Vienna, uno di Firenze, uno di
quali si era principiato, e continua- Costanza, e l'ultimo di Trento. Ta-
to il concilio. Furono pur fatte ac- luni vi aggiungono quello di Pisa,
clamazioni a Carlo V imperatore, ove contro Gregorio XII, an- e l'

al suo fratello Ferdinando I, pri- tipapa Renedetto XIII fu eletto


ma re de' Romani e poi imperato- Alessandro V, il quale ebbe poi
re, ai re, ai principi, ai pontificii per successore Giovanni XXII I, ed
legati, ai Cardinali presidenti del alcuni quello di Basilea, dove con-
concilio, ai patriarchi ec, ed ai ve- tro Eugenio IV fu crealo l'antipapa
scovi che l'avevano favorito, promos- Felice V, ben inteso però che non di-
so,ed erano ad esso intervenuti. Al- cesi lo stesso «piando questo concilio

le quali acclamazioni Ili risposto divenne scismalico. Non mancarono


con venerazione ed efiusione di ani- inoltre tia gli scrittori francesi al-
mo da Col mezzo
tutti i conciliari. cuni, che contendevano di non am-
poi delle acclamazioni anche talvol- mettere come concilio generale il

ta manifestarono il concorde loro quinto concilio lateraneuse inco-


sentimento i padri nel concilio Efe- minciato da Giulio II, e termi-
sino, e in due con-
e Calcedonese, nato da Leone X. Pompeo Sar-
cili romani tenuti l'uno sotto Papa nelli. Lettere ecclesiastiche t. II. p.
s. Ilaro, e l'altro sotto il Pontefice 6 e seguenti, nella Lettera III dà
s. Simmaco, anzi quando sotto s. breve ma accurata notizia dei con-
Celestino 1 fu portato in Roma il cili generali dis. Chiesa, e ne con-
decreto del concilio Efesino, col ta diciannove, annoverandovi quel-
quale si definì la b. Vergine Madre lo di Costanza come approvato da
di DiOj vi fu ricevuto nel giorno Martino V. Egli di ognuno ci dà
del Natale con gioia, ed acclama- l'epoca della celebrazione, dice sot-
zione. to qual Papa, ed imperatore furo-
no celebrati, gli errori che in essi
§. V. Numero de' Concili generali furono condannati, le cose princi-
ed altre notizie su di essi. pali che vi si trattarono, e il nu-
mero de' vescovi che ad ognuno in-
Secondo l'antica disciplina, i con- tervenne, il che qui noi riportiamo
cili generali dovevano celebrarsi secondo l'ordine della loro celebra-
ogni dieci anni, dovendone il Papa zione. Al concilio generale di Nicea
CON CON i8i

intervennero trecento diciotto vesco- quantacinque, eppure vi furono ven"


vi ; al Costantinopolitano I, cento ticinque arcivescovi; ed al concilio
cinquanta aHEfcsino, duecento;. ; al di Trento intervennero vescovi due-
Calcedonese, seicento trenta ; al cento ventotto, mentre vi si reca-
Costantinopolitano II, centosessanta- rono eziandio tre patriarchi tren- ,

cinr](ie;al Costantinopolitano III, tadue arcivescovi, benché nell'ulti-


duecentottantanove ; al Niceno II, ma sessione tra que' che si sotto-
trecentosessantasette: al Costantino- scrissero , non più fossero rimasti
politano IV, centodue; al Latera- che tre patriarchi, venticinque ar-
nonse I, trecento; al Lateranense civescovi, e cento sessant'otto ve-
II, mille; al Lateranense IH, trecen- scovi. Puguardo al numero de' ve-
to ;Lateranense IV, quattrocen-
al scovi intervenuti ai concili generali,
to oltantadue; al Lionese I, cento è bene attenersi alle Collezioni dei
quaranta; al Lionese II, cinquecen- concili fatte principalmente dall'Ar-
to; a quello di Vienna di Francia, duino, dal Labbe', ed alla edizione
trecento; al Costanziese, duecento del p. Mansi. Per dare poi qui
sette; al Fiorentino centoquarantu- un' idea delle cose principali , che
no; Lateranense V, venti; al
al si trattarono in detti concili gene-
Tridentino, duecento tredici. No- rali, e dell' epoca della loro cele-

tiamo qui coU'autorità del Novaes, brazione, diremo che nel primo di
che nel concilio Lateranense I, il Nicea del 325 sotto s. Silvestro I,

primo tenuto nell'occidente, assistet- fu decisa contro gli ariani la con^


tero novecento vescovi, che nel La- sustanzialità del Verbo , e la di-
teranense coniarono mille^IV si vinità di Gesù Cristo. Nel secondo,
duecento ottantanove padri , e nel eh' è quello di Costantinopoli sotto
concilio Lateranense V , si trova- s. Damaso
dell'anno 38 1, si con-
rono sedici Cardinali, tre patriar- feimò la fede nicena, si professò la
chi, cento quattordici vescovi, e divinità dello Spirito Santo contro
prelati regolari, che successivamen- i macedoniani, e si condannarono
te vi si recarono. gli apollinai'isti. Nel terzo eh' è
Lo stesso Sarnelli osserva, che il quello di Efeso, sotto s. Celestino I
numero suddescritto de' vescovi in- dell'anno 43', si determinò contro
tervenuti ai diciannove concili, se- NesUorio, come già quel Papa aveva
condo i diversi pareri degli scritto- insegnato, condannando l'errore dei
ri, minore e maggiore, ma egli
è nestoiiani, cioè fu decisa l'unione
afferma che quello da lui fatto è ipostatica delle due nature in Cri-
forse il piìi compito, dappoiché dsd sto, e si stabilì che Maria Vergine
mille in poi molti calcolano i ve- è, e deve dirsi veramente Madre"
scovi distinti dagli arcivescovi ,
per di Dio, come anche vi fu confer-
cui dicono essere interyenuti al con- mata la condanna de' pelagiani fat^
cilio Lateranense IV quattrocento ta dal Pontefice s. Zosimo. Il quar-
dodici vescovi , senza nominare i to , tenuto in Calcedonia sotto s.
settanta arcivescovi. Al concilio di Leone I nel ^^ i confermò l'ana- ,

Costanza noverano centosessanta ve- tema fulminato nel concilio efesino


scovi , ma v' intervennero ancora contro Nestorio, e condannò Euti-
quarantasette arcivescovi ; al conci- che il quale confondeva le due
,

lio Lateranens,e V . ne contano ciu- nature iu Gesù Cristo le quali ,


iSa CON cox
.^ono 1 neon fuse , impermiste , unite .si fece l'esposizione della dottrina
ipostaticamente. II quinto adunossi cattolica contro gli albigesi , ed i

sotto Vigilio nel 553 in Costanti- valdesi. Su questo concilio molto


nopoli condannò i tre capitoli o
, scrissero gravi autori, ed il Sarnelli
scritti che favorivano gli errori di la lettera XXV, Perclù^ il concilio
ìVestorio, ed anatematizzò Teodoro IV lateranense sotto Innocenzo III
Mopsuestano. II sesto, sotto s. Aga- si chiama assolutamente concilio ge-
tone, fu eziandio tenuto in Costan- nerale, nel t. V, p. 5i. Il decimo-
tinopoli nel 680 , e proscrisse gli terzo fu da Innocenzo IV celebra-
errori de' raonoteliti, che ammet- to a Lione nel 244 ed in esso
1 ?

tevano una sola volontà , ed una venne scomunicato Federico II. Il


sola operazione in Gesù Cristo. Il decimoquarto fu parimenti congre-
settimo sotto Adriano I si tenne gato nel 1274 in Lione da Gre-
nel 787 in Nicea contro gli icono- gorio X, per la riunione de' greci,
o disprezzatori delle sagre im-
clasti, per cui si compose la professione
magini. L'ottavo sotto Adriano II di fede ciie sottoscrissero. Il deci-
si congregò nel!' 869 in Costantino- moquinto da Clemente V nel iSri
poli, e vi fu deposto Fozio , e fu si celebrò in Vienna nel Delfìnato
tolto per allora lo scisma de' gieci. per sopprimere l'Oi'dine equestre
Dopo quell'epoca i concili generali de' templari, e per condannare gli
furono tenuti in occidente, per cui errori de' beguardi, ed altri eretici.
il nono nel ii23 si adiuiò in Ro- Il decimosesto da Eugenio IV nel
ma da Calisto li al Laterano, e vi 1439 si tenne in Firenze, e i greci

si fecero dei canoni disciplinari , e vi sottoscrissero la professione di fe-


fu sanzionato ciò che formava il de decimosettimo sotto
coi latini. II

precipuo scopo del concilio, cioè Giulio i5ii ebbe comincia-


II nel
il modo di por termine alla fa- mento al Laterano, ove lo prose-
mosa controversia sulle investiture. guì e compì Leone X. Lo si adunò
1! decimo venne admiato da Inno- per opporlo al conciliabolo Pisano,
cenzo II nc^lla medesima città nel come avea fatto Eugenio IV nel
1 iSg, ed ebbe per iscopo principale Fiorentino, e contro il conciliabolo
j! porre riparo ai mali recati per Basileese. Vi si trattarono vari punti
lo scisma di Pier Leone, cioè di A.na- di ecclesiastica disciplina , e venne
clelo II Anlipipa, trattando oppor- abrogata la prammatica sanzione.
tunamente intorno alla disciplina. Il decimo ottavo concilio è quello
Ai fu condannato Arnaldo di Bre- di Trenfo fatto incominciare da
scia, e condannati pur furono ma- i Paolo III nel i545, e proseguire
nichei poi chiamati albigesi, che con- da Giulio III, e da Pio IV, che
trassero anche l'errore caratteristi- gli diede compimento nel i563,
cf) de' manichei. L' undecimo con- contro r eresie di Lutero, e Cal-
cilio nel 1179 ^"^' celebrato da A- vino.
lessandro III al Laterano princi- I concili generali essendosi sem-
j)al mente per ovviare allo scisma pre tenuti per provvedere ai biso-
rielle elezioni dei Romani Pontefici, gni della Chiesa col difenderne la
e per riformare gli abusi introdotti fede contro gli eretici , e sempre
nella disciplina. Il duodecimo ebbe meglio ordinarne o riformarne la

luogo nel I2i5 al Laterano, iu cui disciplina, debbono tutti dai catto
CON CON i83
liei riscuotere l'ossequio il più pro- chiamato universale. Il quarto con-
fondo. E perciò s. Gregorio I Ma- cilio di Toledo chiamasi plenario,
gno, che dimostrar voleva a tutti sebbene non v' intervenissero che
quanto male si apponessero quei dei prelati spagnuoli, e alcuni ve-
che non volevano soltomeltei'si al- scovi delle Gallie. vSiccome vi sono
l'autorità del concilio V generale, tre sorte di persone, che possono
diceva eh' esso venerava i quattro convocare i vescovi, cioè il patriar-
concili generali come il Vangelo. ca, il primate , e il metropolitano
Questi quattro concili generali sol- cosi si possono distinguere tre sorte
tanto eransi tenuti fino a quell'e- di concili particolari , cioè patriar-
poca con tutta ecumenicità, e so- cali, primaziali, e provinciali.
vr'essi tutta la Chiesa era concor- I concili nazionali sono composti
de. Ciò non ostante anche gli altri dai vescovi di una intera nazione,
concili ecumenici posteriori ebbero, ossia complesso di piìi provincie, e
e godono la medesima autorità. Il vengono convocati, o presieduti dal
concilio di Trento poi, oltre l'auto- patriarca o primate. Tali sono molti
rità propria di tutti i concili , ha concili spagnuoli e francesi , e tali

una particolare qualità di splendo- principalmente sono gli africani ce-


re risultnnte dalla vastità delle ma- lebrati sotto la presidenza del ve-
terie di fede e discipline in esso sa- scovo di Cartagine, ch'era il pri-
pientemente discusse, definite, e de- mate di tutta l'Africa. I concili na-
cretate ,
cui fu chiamato per
per zionali si celebrarono con assenso
antonomasia Sagrosanto , giacché del sommo Pontefice, che talvolta
non vi fu concilio alcuno che ab- v' intervenne , ovvero vi mandò i

bia abbracciato tante liiaferie nel suoi legati, e poscia ne approvò t

domma , nel costume , e nella di- decreti,


sciplina, laonde riguardasi come la
fedele immagine, e il compimento
§ VII, De' Concili provinciali.
de' concili, che lo avevano preceduto,

§ VI. De' Concili particolari, I concili provinciali sono quelli,


e nazionali. ai quali convengono i vescovi d'una
provincia, e presieduti sono dal me-
Superiormente dicemmo, che di tropolitano. Secondo gli antichi ca-
tre sorte sono i concili particolari, noni, dovevansi celebrare due volte
nazionali, provinciali, e diocesani. all'anno, ed a cagione dell' impor-
Per concilio particolare s' intende tanza de' decreti, dovevano confer-
l'assemblea di parecchi vescovi con- marsi dal Papa. Furono i padri
vocati da chi abbia il potere di del Niceno, che ne ordinarono la
farlo. Si dà ancora il nome di con- celebrazione due volte all'anno, co-
cilio plenario ai concili particolari, me aveva disposto il XXX canone
dove assistono tutti i vescovi di una apostolico. Pare che i greci fossero
nazione, ovvero di tutta una pro- i primi a diminuire la celebrazione
vincia, sopra la quale hanno forza de' concili provinciali, giacché 1 im-
di legge. Un esempio lo abbiamo peratore Giustiniano nelle nuove
nel codice della chiesa di Africa ,
costituzioni CXXIII, e CXXXVII,
dove il concilio di quella chiesa è il concilio di Trullo nell' VIII ca-
i84 CON CON
none, e il secondo concilio Nicetio prescrive la costituzione di Sisto V,
si conti'Jilarono di un solo concilio per al dovere di trasmettere alla santa
anno; ma nella novella CXXXVII Sede gli atti, e decreti dei loro con-
lo stesso impelatole si lagna , che cili, acciò prima di pubblicarli fos-
fossero stali inteirolti. I concili di- sero esaminati dalla sagra congre-
vennero più rari nell' occidente a gazione del concilio, e qualora oc-
cagione delle incursioni dei barba- coiresse , venissero corretti. P^. il

ri, e delle guerre dei potenti, e tante volte citato Benedetto XIV,
delle fazioni. Sempre però ramnien- De sy/iod. dioec. lib. XIII, cap. 3,
tavasi il decreto del concilio INice- ove tratta di questo dovere.
no Papi ne davano l'esem-
I, e i
Lo stesso concilio JNiceno fissò il

pio lenendone ordinariamente uno primo avanti la quaresima, e il se-


in quaresima, l' altro nel mese di condo in autunno il concilio an- :

novembre come si osserva nei pon- tiocheno assegna il primo nella quar-
tiiicati di s. Leone IX, Alessandro ta settimana dopo pasqua, e il se-
li, e s. Gregorio VII. Quest' ulti- condo u' quindici di ottobre. Urbano
mo non intraprendeva alcuna co- V, nel 366, aveva in Avignone
1

sa , senza la risoluzione concilia- ordinato a tutti gli arcivescovi di


re. La celebrazione de' concili pro- celebrare in ciascuna provincia dei
vincialidoveva durare almeno un concili, ne' quali stabilissei'O salutari
mese talvolta due o
, tre giorni costituzioni per estirpare i vizi, pro-
secondo i bisogni della Chiesa, es- movere le virili, e determinare i

sendo tali assemblee la miglior chierici, che godevano più benefizi,


provvidenza anche per prevenire a contentarsi di un solo.
gli scismi, e l'eresie, correggere gli Tutte le cause più gravi della
eccessi, riformare
gli abusi, e ser- provincia trattavansi dal concilio, e
bare Chiesa in florido stato. Il
la massime allorché insorgevano errori
concilio generale Lateranense del in materia di fede, subito si con-
ìli 5 ordinò ai vescovi, che se non dannavano. Quelli, che si credeva-
tenessero i loro concili almeno ogni no aggravati dal proprio vescovo ,

due anni , fossero sospesi dall' in- ricorrevano al concilio provinciale.


gresso della Chiesa, sinché non lo In questo si ricevevano i decreti
avessero adempito. Ma tali leggi , de' concili generali, e adattavano
si

non venendo osservate, in progresso ai costumi della provincia. Talora


di tempo in parie furono richiamate ne' concili provinciali si prepararo-
dal Tiideulino che prescrisse la
, no gli argomenti per discuterli poi
triennale convocazione la quale , nei concili generali. Il concilio cal-
quanto piaccia che si osservi, lo ha cedonese, ed un concilio d'Antiochia
dimostralo tra gli altri principal- emanarono provvidenze su questi con-
mente il sommo Pontefice Gregorio cili, ne' quali anche si riconciliavano
X\ 1 regnante, che ha tanto enco- i vescovi discordi. Essi non dove-
miato r arcivescovo di Baltimore, ed vano essere inlerrotti dagli avveni-
i vescovi degli Stati Uniti di Ame- menti, o alTari temporali. Per facili-

rica, quah dal 1829 in poi ban-


i tare la riforma degli abusi, in ogni
no sempre celebrato in ogni anno diocesi eranvi delle persone, che se
il concilio provinciale. Que' vescovi ne informavano diligentemente, e ne
poi si conformarono seaipre, come facevano il rapporto al primo cou-
CON CON i85
cilio; invigilando altresì alla osser- sciplina, a istruire i popoli in tutte
vanza dei decreti conciliari. le domeniche e feste ; si faceva la
Giustiniano, nella sua costituzio- lettura degli statuti sinodali, si pre-
ne CXXXVll, entrò in dettaglio scriveva la maniera di amministiare
degli affari, che celcbravansi in sif- con pietà i sagramenti; si prende-
fatti concili. I padri del concilio va esalta informazione della vita e
Antiocheno del 34 1, ordinarono dei costumi de' sacerdoti, e de' chie-
che i sacerdoti e i diaconi assistes- rici, e si correggevano con carità.
sero 3 questi concili. Superiore a
concili non eravi tribunale,
c|ue!»ti § Vili. De' concili diocesani.
almeno ordinario. Si tenevano ezian-
dio de' concili per la dedicazione Il concilio, o sinodo diocesano o
delle chiese, per cui furono frecpien- vescovile , è quello che aduna il

ti sotto r imperatore Costantino, e vescovo nella sua diocesi. Esso è


per riparare le rovine della perse- l'adunanza del clero, cui presiede il
cuzione. La forma, colla quale an- proprio vescovo. Anticamente i con-
ticamente tenevansi i concili pro- cili diocesani si celebravano due
vinciali, è da quello IV di
descritta volte l'anno ad esempio de' pro-
Toledo summentovato. Allora quan- vinciali, i cui decreti dovevano pro-
do concili provinciali avevano con-
i mulgarsi. Dipoi s'incominciò a ce-
dannato qualche eresia vescovi , i lebrarli una volta all' anno , e sic-
intervenuti ne avvertivano i loro come a poco a poco erano caduti
Cjonfratelli per lettere ciicolari, le in disuso, il concilio di Vagliadolid
quali poi davano occasione alla del 1821 ne richiamò l'osservanza,
celebrazione di altri concili provin- e il concilio di Trento rinnovò la
ciali in regioni lùmote, ovvero i ve- prescrizione nella sessione XXIV,
scovi si contentavano sottoscrivere decret. de refonnat. e. 2. A secon-
quelli loro partecipati. jNota Euse- da della presente disciplina, nel si-
bio, 1. 3, e. i6, che i monlanisti nodo diocesano si deve trattare del-
furono condannati da molti concili la condotta del clero, della riforma
provinciali dell'Asia. L'atUu'e della degli abusi, del ristabilimento della
Pasqua, sotto il Pontefice s. ^ itto- disciplina ecclesiastica, e sulla no-
re I, fu giudicato in più concili mina de' giudici ed esaminatori, che
provinciali in Roma, nelle Gallie, perciò diconsi sinodali. 11 Sarnelli
nella Palestina, nel Ponto, nell'Os- dice,che il vescovo può nel sino-
roenaec. Così i novaziani furono do diocesano fare statuti, e costi-
condannati da diversi concili romani tuzioni col solo consiglio, non già
ed africani e da quasi tutte le
, col consenso del suo capitolo ; e dai
Provincie dell' impero. I vescovi decreti di questi concili diocesani
diocesani dovevano intervenirvi , e si può appellare alla santa Sede.
presiedervi purché non avessero
, y. Benedetto XIV, Lanibertini, de
qualche legittimo impedimento. Que- Synodo dioecesana. Gli ultimi si-
sti concili cominciavano con un di- nodi diocesani celebrati dai vescovi
scorso, nel quale si esortavano gli dello stato pontifìcio e pubblicati
assistenti a menare una \ita rego- colle stampe, sono quelli dei mon-
lare e conforme alla santità del sa- signori Michele Virgili vescovo di
cerdozio, a porre in vigore la di- Comacchio, d' Inuocenzo Castracaiie
i86 CON CON
degli Antehniuelli quando eia vesco- 3. Disciplina apostolico -?nonnstica
vo di Cervia, di Guglielmo Arelini- disserlationibus illustra ta, eie.
Sillani vescovo di Terraciiia, Sezze, 4. La quaresima appellante dal
e Piperno; e di Antonio Maria Ca- foro contenzioso di alcuni casi-
doliiii vescovo di Ancona, per non di- sti al tribunale del buon senso
,

le di altri. In Italia inoltre nel 18-26 e della buona fede del popolo
li) celebrò e stampò il Cardinal Giu- cristiano sul precetto del digiu-
seppe Morozzo vescovo di Novara; no , Venezia ijBg.
e nel i838 fece altrettanto il Car- 5. La disciplina antica e moder-
dinal Placido Maria Tadini , arci- na della Chiesa Romana sul san-
vescovo Genova. Nel seguente
di to digiuno della quaresima , e-
anno iSSg, monsignor Gio. Dome- spressa nei due brevi dì Bene'
nico Mensini, vescovo di Grosseto, detto XIF, Venezia 1742.
celebrò il sinodo , e lo pubblicò 6. Varie dissertazioni teologiche ,
colle stampe. V. Sinodo, morali e critiche su dii'crsi argo-
CONCI N A Daniele. Scrittore del menti, Venezia l'J^o.
secolo decimottavo, domenicano, 7. Epistolae tlieologico-moralss ad-
nato nel Friuli verso l'anno 1686. vers. libruni inscriptuni : Disser-
Fece professione neli' Ordine di s. tatio in casus reservatos venetae
Domenico, nella congregazione del dioeceseos, Venetiis i744-
b. Giacouìo Salomonio. Passò i suoi 8. In rescriptunt Bencdicti XIV
giorni nell'insegnare, scrivere, e pie- ad postulata septeni archiep.
dicai'e. Non
volle mai accettare né Compostellae jcjunii legem spe-
cariche,uè dignità: cose tutte alie- ctantia, conviienlarius tlieologicus ,

ne dal suo umile sentimento. Era Venet. 17 4^1.


stimato assai dai Pontefici Clemen- 9. Defensio Conc. apo- Trident. et
te XII e Benedetto XIV; anzi que- Ro-
stolicar. constilutionnm Eccl.
st'ultimo non poche volle lo con- manae in causa paupertatis mo-
sultava, e ricevea con piacere le nasticae ad\'ersus duos libros
sue risposte. Il carattere partico- infrascriptos . Vita claustralis
lare di lui venia formato dall' a- et vindiciae regulariuni, Bono-
niore alla sacra dottrina, e dallo niae i 74 i-
zelo nel difenderla contro le opi- 10. Operazioni critiche e morali
nioni rilassate. Morì in A'^enezia nei per la difesa della storia del pro-
piìi grandi sentimenti di pietà il babilismo, e del rigorismo, con-
21 febbraio 17 56. Ecco il catalo- tro un libro intitolato: Giustifi-
go delle sue opere Ialine ed ita- cazione di parecchi personaggi,
liane. ec. Lucca i743-
11. Esame teologico del libro.
1. Convneìilavius historico-rrpologe.- Saggio di un supplemento teolo-
ticu.f, in diias dissertaliones di- gico, morale e critico, di cui
stributus^ tic. al'bisogna la storia del proba-
2. Prarjalio ad lectorem et aniinad- bilismo e del rigorismo, i'/^5.
versiones crilico-niorales in metti I I . Spiegazione dei quattro para-
da Poiitasiana , eie. E questo dossi, die sono in voga nel no-
l'esame, e la critica del Dizio- stro secolo, Lucca 1 746.
naiio di Pontas. I 3. Esposizione del dognia^ che la
C()i\ CON 187
Chiesa propone da credersi sul- Il De Luca , // Cardinale prati-
V usura, 1746. co p. qi dice, che il vocabolo di
14. In encyclicam Benedìcd XIV concistoro è antico, ed usato anche
ad\'ersus usurain commentarius , nellimperio romano particolarmen-
Romae 1746. te dopo il li asferi mento della sua
1 5. Usura contractus trini disser- sede da lioma a Costantinopoli,
fationihus historico-theologicis de- e significa lo stesso che il sena-
inonslrata, Romae 1746. to , cioè una radunanza del prin-
16. Menione storiche sull'uso della cipe . Quindi nella Relatione Rom.
cioccolata nei giorni di digiuno, Cur. disc. 5, num. i, del mede-
Venezia 1748- simo autore, si aggiunge che con-
1 7. Theologia Christiana dogmati- cistoro è una voce introdotta dai
co-moraUs , Roma 1 749- principi cristiani. Questa voce pres-
r8. De spectaculis theatrnlibus etc. . . so TeituUiano, come osserva il

de preshyteris personatis, Romae Macri , non significa radunanza


I 752. di savi per dar consiglio, secondo
iq. Della religione n'i'clata contro la spiegazione di alcinii, ma signi-
gli atei, ec, Venezia l'j'^^- fica la terra dalla latina parola con-
10. Sul teatro moderno, ec. E una sisto,perchè in essa risiedono gli
difesa dell' opera De spectacu- uomini. Nel medesimo significato
lis, etc. Sidonio chiamò Consistorium il luo-
1 1 . yJd R. P. Caroluni Nocetium go dove si trattenevano, e si fer-
epistolae octo, etc. Venetiis 1755. mavano i cubiculari, o camerieri
11. Vita del Card. Ferrari, do- per riposare. Macri poi Lo stesso
menicano. dichiara, che in Roma la voce con-
2 3. Istruzione pei confessori e pei cistoro denotò il sagro Collegio, o
penitenti, ec. Venezia 1753. adunanza de' Cardinali congregati
24. De sacramentali ahsolutione avanti il sovrano Pontefice, per pren-
inipartienda vel difftrenda reci- dere consiglio, e trattare gli affari
divis, consnetudinariis, etc. Ro- piì:i importanti della santa Sede,
mae 1755. Quest'opera è stata ossia della Chiesa universale, e del-
tradotta in fiancese, e stampata lo stato ecclesiastico; quindi col pa-
in Parigi nel
1756. rere del concistoro il Papa deter-
CONCISTORO o CONCISTO- mina i rilevanti negozi. Ecco co-
RIO , Consistorium , o Concisto- me viene definito il concistoro dal
rium. E l' adunanza e assemblea , Piati, de Consistono p. 282, colla
de' Cardinali di santa romana Chie- addizione del Tria, De Cardinalis
sa, convocali dal sommo Ponte- dìgnitate et officio: " Consistorium
ficecome suo senato e consiglio; " unde suam trahat originem, jam
Sacruni concilium, consistorium. Di- » supra innuimus; secundum prae-
cesi concistoro dallo stare insieme " sentem disciplinam, Consistoi-ium
consigliando, ovvero pel luogo in cui » significai coetum , conventum,
si tiene tale adunanza, pel parla- »> seu congregationem ,
quae per
mento, per un concilio, od assem- » Papam cum collegio Cardina-
blea de'ministri ed anziani per re- 5' lium, instar senatus, in apostoli-
golare i loro affari, il buon gover- " co palatio fìt: adeo ut, quamvis
no, e la loro disciplina. > alii in eadem Romana curia ha-
i88 CON C().\

« beauliu- coiiveuUis per eiindcm [yure appellato Compreshyteriuni. Il

» l'a|:iaincuui ipsoCoUegio, vcl ciiin 15ernini, Istoria delle Eresie p. i 1 3.

„ alitjLia ejus patto ut in Cappel- nel descrivere l'elezione di Papa s.

« lisPontUlciis vel aliquibiis coiigic- Zosimo, avvenuta nel 4 '7} racconta


« gationibus coiilingit, in illis piae- com'egli scrisse agli africani perchè
« seilim sancti oiìicii ci sigiiatu- ,
gli mandassero il processo fatto
lae graliae, atque exaniinis c[)i-
.-> contri) Celestio, e come i vescovi
:> scopoiLim, et qnaiicloqiie liliuim immediatamente l'ubbidissero. Quin-
" sacicniim pio caiinni/atione Sau- di meravigliandosi que' padri, che
-•j ctoi-um, ac in aliis nou tameii : \i ponlifiGia condanna tardasse a
« hoc, seti aliis nuiicupaiitar voca- proinnr/iarsi, rispose loro, come si
:c buliS ". le^ge nel Baronio all'anno 4 '7- ^0*
Francesco Antonio Zaccaria dice lerahiliiis est innoceiilein quendibet
clic il concistoro è succetluto al tardliis iiivenirij guani cito prò no-
/Presbiterio , vale a dire al colle- eentc danviare, e perciò intimò il

gio, e radunanza de'sacerdoti, ov- concistoro nella chiesa di s. Cle-


vero all'adunanza del clero roma- mente, dove letta la confessione di
no, in cui i piinii Pontefici soleva- fede di Paolino, interrogato Cele-
no portare gli affari gravi delia stio pili volte, dubitando de' suoi
Chiesa avanti di risolvere, e di pro- inganni, lo lasciò scomunicato come

nunziare giudizio. f\ il Constant lo aveva trovato, quiiìdi procedet-


ìiella Prefazione al primo tomo, E- Ut a discutere la causa di Pelagio.
pist. Rom. Poni., e Cri->tiano Lupo Inoltre si legge di Papa s. Ni-
de- appeìlat. cui Petr, Cathedr. dis- colò 1 (Rinaldi all'anno 8Gr, n.

sero XI, cap. i4- m")


) , che difendendo s. Ignazio
L'annalista Rinaldi all'anno i^^ p;»triarca di Costantinopoli contro
\^. 97, descrivendo la partenza da l'intruso Fozio protetto da quel-
Roma dello scismatico Novato, e l'imperatore, nelle lettere che scris-
de'suoi compagni , che ivi erausi se ad Ignazio, gli partecipò che
recati per volere dell'antipapa No- alla presenza di Leone ambascia-
vaziano, affine di suscitare il clero tore imperiale, egli presso di sé
contro il santo Pontefice Cornelio, aveva convocata tutta la chiesa
dice che subito all' ubbidienza di ch'era appresso di lui per sostener-
questo fecero ritorno i sedotti, per lo, e avrebbe
protestare, che mai
cui Cornelio couvocò il piesliiterio, riconosciuto ebbe a Fozio, come
ossia il sagro concistoro, dove in- scrivere a Fozio medesimo, ed al-
tervennero anche cinque vescovi, lu l'imperatore a mezzo dell'ambascia-
esso si presentarono Massimo, Urba- tore. Laonde avendo detto Nicolò

no, Sidouio, Macario ed altri, quali i I, aver ciò fatto in presenza dello
invocarono perdono, fecero la pro- ambasciatore colla Chiesa, per es-
fessione di fede, e dichiararono essert; sa intese dire la radunanza di
Cornelio il legittimo Papa. Anche tutti i Cardinali nel sagro conci-
da s. Siriaco Pontefice del 385, il storo , come viene dimostrato in
concistoro fu chianiato Presbyteriuni, altre lettere del medesimo Papa, in
che s. Girolamo uell'epist. 2, chia- cui si osserva^ ch'era lo stesso il

mò Cleri romani senaLus Esso . dire convocare la chiesa, che adu-


uè» prinji tempi della Chiesa fix nare appreso di sé il presbiterio.
CON CON 189
ossia il concistoro, in cui interve- conismo della romana Chiesa, che
nivano allora anche i vescovi vi- sino dai primi secoli formarono
cini massime i suburbicari. V.
, vni corpo universalmente conosciu-
Cardinali. Dal sin qni detto chia- to, e venerato, giacche il suo ve-
ramente rilevasi l'antichità del con- scovo avea il primato sopra tutti

cistoro, e le materie, e gl'impoitanti gli altri vescovi del mondo, dice


affari, che nei concistori trattavansi. che i principali unizi del clero ro-
Meglio del Piati non sembra mano, cioè del detto presbiterio
che altri abbiano descritta l'origi- e del diaconisuìo furono quelli di
ne del concistoro, e dei [)er.sonag- eleggere il Romano Pontefice, di
gi, di cui si compose ne'primi tem- comjwrre il suo consiglio, per as-
pi della Chiesa. Egli pertanto os- sisterlo nel grave peso de! governa-
serva, che nella Chiesa nascente, fu- mento della cristiana repubblica,
rono soliti i Romani Pontefici e nelle più importanti delii>erazio-
trattare coi preti , e coi diaco- ni, siccome nato colla stessri Chiesa
ni della Chiesa Romana le cose di Roma, e perciò non dee recare
spettanti non solo alla diocesi, e meraviglia, se quale collegio di som-
metropoli, ma altresì alla Chie- ma autorità e riputazione fosse ri-

sa universale , e solevano inol- guardato dai principali prelati del-


tre aggiugnervi i vescovi, i quali la Chiesa universale. Presso Ana-
straordinariamente per varie cause stasio bibliotecario, e nella vita dei
trovavau^i presenti in Roma, men- Pontefici s. Zaccaria del 74 '5 e
tre per cause di maggior gravità Adriano I dei 7 7-, viene chia-
usavano ancora di riunire concili mato il presbiterio e il diaconismo
chiamati nazionali, cioè dei vescovi de' Cardinali, sacerdotale collegio,
italiani. In seguito cresciuti gli af- e con esso si vede ivi prendere i

fari , non potendosi molto spesso Pontefici le loro deliberazioni nel


riunire i vescovi, cominciarono a fare stabilimenti, per cui si può
rendersi più rari i suddetti conci- dire aversi in quelle istorie chia-
li, per lo che tutto si restrinse le prove delle antichità de'conci-
al senato dei Cardinali, e questi fu- stori.
rono dai Pontefici presi in ajuto Abbiamo dal Muratori, Med. ae-
e compagni, come consiglieri, per i'i, t. IH. p. 675, che ai 26 mar-
trattare, e decidere le cause e ne- zo ii5g Filippo Saccellario della
gozi appartenenti alla Chiesa, laon- Chiesa romana, intervenne con al-

de nacque l'uso del concistoro, va- tri giudici, allorché il Pontefice


le a dire della riunione del Papa Adriano IV nel palazzo Latera-
coi Cardinali per la spedizione dei nense, sedendo nel concistoro, in
mentovati affari, e ciò il medesimo in domo scilicet nova, quae dìcilur
Piati opina a somiglianza dei con- Leonis Papae, alla presenza di parec-
cistori profani , che i principi, e chi Cardinali, e di vari personag-
gì' imperatori formarono col se- gi secolari, ricevette da Capascia,
nato. procuratore del comune di Ostia,
Altre testimonianze sull'antichità la promessa, a nome de' cittadini di
de' concistori,le abbiamo dal Gal- quella città, di dare ogni anno al
del Priniiecrio p. 38, e i32.
letti, sommo quando però
Pontefice, ri-

Parlando egli del presbiterio e dia- siede in Roma, due platrale di le-
190 CON CON
glia, l'unii nel Natale, l'altra la Pa- Cardinales tenent bireta ; rum vero
squa di lisui lezione. Già ai tempi definit in concistorio , deponiint bi-
U' Innocenzo IH eletto nell'anno , reta ; cimi conferì cuni alii/uo, tane
I rgS, si trattavano nel concistoro ille est sine bircio . II solo Papa
cause pure forensi, loccliè si può adunque teneva ne' concistori la
vedere negli atti dello stesso Papa, mitra detta concistoriale , la quale
Ibi. 28 ediz. Bosquet ; ma in pro- era ciini aiirifrisio in titillo sine
gresso, come difFusameute si vedrà, circiilo, ed era vestito del manto,
le cause forensi non furono più ossia piviale: Dominus Papa more
vendicate in concistoio, ed ivi trat- concistoriali, videlicel cani manto sive
taroMsi afiàri piti contàcenti all'au- pluviali rubeo et mitra, aiirifrigiata
gusto capo della Chiesa, ed al su- Clini perlis, et onines Cardinales ,

premo senato Cardinalizio. V. l'A- et prcelati ciini comniunibiis vestibus,


lemanni, De Lateran. parietinis, videlicet Clini cappis laneis conve-
Cviicislorii lociis p. 27. niiint. Neil' inventario poi de' mo-
Nella vita d' Innocenzo III si no- bili di Bonifacio Vili, pubblicato
ta, eh' egli siccome versato in ogni dal citato Galletti, si nominano duo
genere di letteratura, precipuamente cofini cubiculariorum rubei cuni
nelle facoltà civile e canonica, a- pliivialibus, mitris, et manibus prò
vendo in oltre acutissimo ingegno, concistorio.
e felice memoria, tre volte alla set- Il concistoro è di tre specie, ordi-
timana radunava pubblico concisto- nario, o segreto, in cui intervengo-
ro, ciò che da lungo tempo non eia no i soli CardinaVi; pubblico straor-
usato, ed in esso concistoro, udite dinario o solenne, in cui sono am-
le parti, commetteva ad altri le cau- messi tutti que' personaggi, che di-
se minori^ serbava per se le mag- remo; e semipiibblico in cui, oltre
giori, e di essedisputava con dot- i Cardinali, hanno luogo i vescovi
trina si grande che molti celebri
, ed altri. Dicesi ai seguenti loro
giureconsulti recavansi a Roma per paragrafi tuttociò, che riguarda o-
udirlo. In seguito i concistori si ten- gnuno. Il concistoro si tiene dal
nero più regolarmente e frequenti, Papa nel palazzo di sua residenza,
per cui il Gara pi neW Jllustrazione cioè segreto presso le sue intime
m il

liti sigilloGarfagnana, a p.
della stanze , il pubblico ed il semipub-
101, descrive comesi celebrasse nel blico nelle vaste sale a ciò desti-
principio del XIV secolo, e come nate Ovunque i Pontefici hanno
il Papa vi si recasse. Ed è perciò soggiornato, celebrarono i concisto-
che coir autorità del Cardinale Ste- ri, ed anche nei viaggi, come si ri-

fàneschi racconta, che dum sedent leverà in appresso avendone dato ,

VI Concistorio Cardinales, tenent hi- gli ultimi esempi Pio VI quando si


reta, in collalionibus bireta depommt, recò in Vienna, e Pio VII allorché
et sunt siile bircio dum confiTunt andò a Parigi. In Roma in alcuna cir-
sive Clini Papa, sive Inter se; et iiter- costanza diversi Papi, come Sisto IV,
ijfue conferentiuni, sì ad invicem con- e Paolo III, non che Clemente XI,
fenmtj vel disputant, est sine bire- tennero concistori in qualche palaz-
to. Papa vero conferens et defi- zo non di loro residenza; ed il mae-
nienSj mitramsed ipso defi-
tenet : stio di cerimonie, che ha seguito il

niente, piimo diun prceanibula dicit. Papa nel viaggio, con rogito fa le-
CON CON 191
gale lède dei coiicistoii tenuti t'uori la parte destra dietro il banco dei
di Roma. Riporteremo esempi dei Cardinali si ammettevano i princi-

concistori tenuti dai Pontefici pri- pi sovrani, i quali trovavansi in Ro-


ma di morire nella propria came- ma, ed prendevano luo-
alla sinistra

ra del letto, siccome fecero Adria- go gì' camera segreta


individui della
no YI, Clemente VII, Clemente IX, pontificia. Si racconta inoltre, che
ed Alessandro Vili. Siccome i conci- essendo venuto a Roma sotto In-
stori segreti ordinariamente soglionsi nocenzo XII il gran duca di To-
tenere nel lunedì mattina e nel ve- scana Cosimo III, bramoso di ve-
nerdì mattina, i pubblici nel giovedì, dere il concistoro segreto, ei fu am-
si vedranno i casi che fuiono te- messo sino air extra omnes dalla
nuti in altri giorni, ed anche in al- parte destra; ed ivi si aggiungeva
tre ore. Il Maicelli, Sacrariun Cce- distinzione dei re, che se interve-
remoniarwii Romae i 56o, a p. i35, nissero , prenderebbono luogo nel
riporta la nota dei giorni, in cui concistoro segreto, come Alessan-
prima non si teneva concistoro. So- dro Vii animise Cristina regina
vi

pra il modo di teneisi le considfe di Svezia. Dall' opera poi del mae-

ne' concistori, si ha del Cardinale stro di cerimonie Cristofaro Mar-


Gabriele Paleotti, de sacri concisto- cello, Sacr. Ccerem., che Paride de

rii consulto lioiiibus troclatus, R^omae Grassis volle attribuire ad Agosti-


1596. Il Cardinal de Luca, Il Car- no Patrizi Piccolomini, a pag. 53
dinal della S. Romana Chiesa pra- e 54, si apprende in qual modo i

tico, Roma 1680, nel capitolo Vili re fossero ricevuti ne' concistori, in
tratta del concistorOj e del consi- cui sedevano dopo il primo Cardi-
glio, che devono dare i Cardinali. nal vescovo suburbicario ; a p. 54
11 Cohellio, Nolilia Cardinalatus de come fossero ivi ricevute le regine,
Consistorio a pag. \i ed il Plato, ; e i primogeniti dei re, che sedeva-
de Cardinalis dignità te et officio, no dopo primo prete ;
il Cardinal
capo XXVllI p. 272; de senteniia e come gli elettori del sagro roma»
in concistorio dicenda p. 277 de ; no impero che prendevano posto ,

lucro Cardinalis, qui amore justi- tra due ultimi Cardinali diaconi,
i

ti(E, aut religioniSj bonique commu- prendendo tra loro la precedenza i

nis spretis mundi terroribus in con- tre elettori ecclesiastici. A pag. 55


cistorio Clini libertate loquitur ; e tratta il Marcello de receptione piin-
p. 281 de consistorio, et de S. R. cipis non ita clari, ed ecco quanto
Ec. Cardinalium congregationibus, dice : " Princeps autem non elector
eie. non che pag. 282 de concisto-
; " imperii, si ve dux non ita clarus,
rio. Da un mss. , che conservano i >y magnus tanien, iisdem feie ca^-
prelati maestri di camera prò tem- » remoniis honorabitnr, sed non
pore , eh' è il diario di quanto ac- » ibunt obviam ei Cardinales ali-
cadde nel ministero de' loro prede- » qui, ncque sedebit inter Carcli-
cessori, si rileva che prima d' in- « nales verum post omnes Cardi-
,

cominciaie il concistoro segreto , »5 nales, et erit medius intrans inter


cioè prima deW extra omnes, e men- :> diios primos praelalos Ponlifir.
tre il Papa riceveva all' udienza )> csetera ut supra. Et si essct dnx,
quei Cardinali che la domandavano, •5 aut princeps mincris cpialilatis,

sedente nella sedia concistoriale, dol- jj qui non deberet sedere \\\ sedi-
CON
» hiis Cardinalium, non rccipietnr fece sottoscrivere in concistoro la
»> in concistorio puhiico, seti modo sospensione, avendo in aiiin>o di
»> siipradicto dcducaliir ad suum meglio riordinarla. Nel sabhato san-
-•' liospiliiim. to 12S1, Martino IV tenne con-
cistoro, e fra i Cardinali che fece,

^)
I. Notizie sui concislori segreti uscì Bonifacio Vili.
pubblici, e semipubblici pia inte- S. Celestino V nel I2g4 cenan-
ressanti per gii affari e materie, do in Teano con Giovanni di Ga-
die in essi traltaronsi, e per al- stroceli, arcivescovo di Benevento ,

tre ragioni meritevoli di speciale lo creò ivi Cardinale; ma Cardi- i

menzione. nali, a cagione della stravaganza


del luogo, vivamente se ne lagna-
All'articolo Cardinali^ ed al § V, rono; per lo che Gastroceli riiuui-
nuin. I, si disse come le creazioni, ziò la dignità, che dopo pochi gior-
o concistori de'Cardioali si faceva- ni riebbe in pieno concistoro. Con-
no in chiesa, e poi nei palazzi del- siderando s. Celestino V di non
la residenza de' Papi, principalmen- essere per la sua umiltà atto al
\c nelle quattro tempora. In quelle governo della Chiesa, ai 3 dicem- 1

creazioni tenevano in una mede-


si bre 1294, io Napoli, nel concisto-
sima settimana tre concistori due , ro pubblico, solennemente rinunziò
segreti, ed uno pubblico, e di tut- il papato e spogliandosi nel n)e-
,

tociò che in essi praticavasi. Inco- desimo concistoro delle vesti ponti-
minciando nel secolo XIII, abbiamo fìcie, con generoso e modesto por-
degno di memoria, che Gregorio IX tamento si pose a sedere ai piedi
nel 127.7 in un concistoro fece in de' Cardinali.
Anagni sei Cardinali ; Ire de' quali Bonifacio Vili, adunato il sagro
gli successero col nome di Celestino Collegio, in concistoro ai 22 feb-
IV, Innocenzo IV, ed Alessandro IV. braio i3oo, rinnovò e stabilì la
INel 1253 Innocejizo
Peru- IV in celebrazione dell'anno santo del giu-
gia tenne concistoro nel sabbato san- bileo. Agli articoli degli Ax?fi santi,
to e fra
, tre Cardinali creati ci
i si dice dei concistori in cui si pro-
fu il nipote Ottone Fieschi, che di- mulgò la loro celebrazione, e di
venne Adriano V. Nel 1261 Urba- quelli, in cui si crearono i Cardi-
no IV celebrò il concistoro in Vi- nali legati all'apertura e chiusura
terbo con sette nuovi Caidinali, fra i delle porte sante. Per le giavi ver-
quali poi furono Papi Clemente IV, tenze, che Bonifacio Vili ebbe con
JMartiiio IV, ed Onorio IV, In Or- Filippo IV, il Bello, re di Fran-
vieto nel 1273 Gregorio X nel con- cia, ad istanza di questo. Clemente
cistoro pubblicò cinque Cardinali, V sicuro di rendere gloriosa la me-
tre dei quali diventarono Pontefi- moria del predecessore , e far
ci, e sono : Giovanni XXI, Inno- a tutti palese la innocenza di lui,
cenzo V, e Crregorio XI, che, per nel i3oq in Avignone, in pubbli-
aver vissuto un giorno, non è con- co concistoro, pronunziò che fosse
talo. lecito promuovere la causa contro
Adriano V, appena eletto nel Bonifacio Vili, deputando in pari
1276, sospese la bolla, che Grego- tempo giudici, e difensori. Di fatti
rio X avea fatta sul Conclave, e ne Bonifacio Vili poi da Clemente V
CON CON 193
in concistoro fu dichiarato piena- nel concistoro del i4o4j ^^ f^ce
mente innocente e degno di lode. , sei Cardinali, fra' quali usci Marti-
Giovanni XXII nel i32 2 stabin no V ; e tra i cinque altri Cardi-
che in concistoro i Papi promulghe- nali, che creò nello stesso concistoro,
rebbero tutti nuovi vescovi. Clemen-
i due divennero Pontefici coi nomi
te VI, nel concistoro di marzo i348, di Gregorio XII, ed Alessandro Y.
creò Cardinale il nipote, che dive- Avendo Gregorio XII promesso in
nuto Papa, assunse il nome di Gre- conclave , che per far cessare lo
gorio XI, e restituì a Roma la re- scisma non avrebbe fatto Cardinali,
sidenza pontificia, dopo che in Avi- vedendosi mal veduto tenne nel ,

gnone avevano soggiornato sette Pa- i4o8 in Lucca un concistoro, in


pi. A quell'articolo si fa menzione dei cui ne creò quattro. Irritati i Car-
principali concistori ivi tenuti, massi- dinali vecchi, insieme agli anticar-
me di lutti quelli nei quali si crea- dinali dell'antipapa , in Pisa crea-
rono i Cardinali. Innocenzo VI fu rono Alessandro V.
coronato nel giorno di Natale i352, Sebbene a Martino V si attri-
e tenne concistoro in cui senza con- buisca r origine, che il Papa nei
sultare i Cardinali com'era solito, concistori segreti crei segretamente,
creò Cardinale il nipote Aldoino e si riservi in petto i Cardinali per
d' Albret, che dalla sede vescovile poi pubblicarli a suo beneplacito
di Auxerre ad un'altra.
trasferì tuttavolta si vuole, che già Bonifa-
Urbano VI vedendosi abbando- cio Vili avesse ciò fatto con Egi-
nato dai Cardinali, che in Fondi dio Colonna, senza però averlo pub-
elessero 1' antipapa Clemente VII blicato. Ma della creazione segreta
nel iSyS, nel palazzo di s. Maria de' Cardinali in concistoro , e di
in Trastevere, in concistoro depose quelli in esso riservati in petto
da ogni dignità gli scismatici, ful- si tratta al volume IX, pag. 3o3
minò delle censure ecclesiastiche i del Dizionario. Tra i Cardinali di
loro fautori, e creò ventisei Cardi- Eugenio IV, furono fatti Pontefici
nali, tre de' quali non accettarono. Nicolò V, Calisto III, e Paolo II.
Ivi in concistoro depose dal regno Nel 1448, gran consolazione provò
di Napoli Giovanna I, e la scomu- Nicolò V ,
per la pubblica ubbi-
nicò come seguace dell' antipapa dienza prestatagli in concistoro dal-
dando il reame a Carlo III Duraz- l'ambasciatore a lui inviato dal ve-
zo. Nel concistoro poi del i38i, fece scovo e dal popolo di Basilea, ri-
diciannove Cardinali, sei de' quali conciliato colla chiesa per aver ab-
ricusarono la dignità a cagione dello bandonato le parti dell'antipapa Fe-
scisma. lice V, e confessato l'errore. La ri-
Bonifacio IX, nel suo primo con- nunzia dell'antipapa Felice V fu da
cistoro del 1 38g , creò Cardinale Nicolò V ricevuta in Spoleto , nel
Migliorati, e per la stima che ne concistoro de' 18 giugno i449 5 ^
concepì, gli affidò i piìi gravi affari, Paolo lì nel i^jo ebbe la conso-
e quando cadde infermo, lo dichia- lazione di conchiudere in pubblico
rò presidente del concistoro , e lo concistoro , cogli ambasciatori dei
ebbe a successore col nome d'Inno- principi italiani, la sagra lega contro
cenzo VII. Sollevato al pontificato, i turchi. Il Cardinal Alano Cetivo
per guadagnarsi l'animo de' romani, fu libero e ardito nel parlare in
VOL. XV. i3
'94 CON CON
concistoro, airivaiido a dire a Paolo le suo nipote Giovanni Borgia, che
11, che nei ventiquattro anni del era governatore di Roma. Nel con-
suo Cardinalato avea usala arte una cistoro del1493 segretamente creò
volta sola, per gabbare i Cardinali, Cardinale Luigi d'Aragona, proni-
cioè quella che lo fecero Papa. Tale pote del re di Napoli, che pubbli-
esagerazione si confuta col solo leg- cò nel i497' Nell'anno precedeiìte
gere la biografìa del magnanimo e I 49^, elevò alla porpora Guglielmo
zelante Paolo II [P'edi). D'altron- I5)issonett, ad istanza del sagro Col-
de non si deve tacere che Pio li, legio, e di Carlo Vili re di Fran-
predecessore di Paolo II, amò in cia, che l'avea seco condotto in
un modo singolare il Cardin;d Roma, facendone la domanda il re
Riccardo Olivero de Longueil, per stesso al Papa in pubblico concisto-
la costante libertà , colla quale ro. A' 19 febbraio ^^^5, Alessandro
esponeva nei concistori il suo sen- VI fece in concistoro la segreta
timento. A Paolo li si devono i creazione di quattro Cardinali pub-
banchi piti alti dei prelati ne' con- blicandoli nel concistoro dei 1^ del-
cistori, ove siedono i Cardinali per lo stesso mese. Essi erano tutti suoi
meglio distinguerli da quelli. concittadini di Valenza; ed all'ar-
Sisto IV , avendo fatto arbitro ticolo Patriadt Pontefici (P^edi),
degli affari il celebre Cardinale La- si riporta il novero dei Cardinali,
tino Orsini , e consultandolo nei creati dai loro compatriotti. Nel
mae^iiori affari nell' ultima malattia concistoro de' 7 giugno i497> ^'^^e
di lui del i477) dal Valicano si recò ducato Benevento, e con Terraci-
col sagro Collegio nel palazzo de- na donò a Giovanni Bolgia duca
gli Orsini a monte Giordano, ed in di Gandia suo figlio, prestandovi il
una camera del Cardinale tenne consenso i Cardinali presenti al con-
concistoro. Nello stesso anno , ad cistoro, fuorché il Cardinal Picco-
istanza dell'imperatore Federico III, lomini, poi suo immediato succes-
con ripugnanza Sisto IV creò Car- sore col nome di Pio III, che inu-
dinale Giorgio Resler , stante la tilmente vi si oppose con zelantis-
contrarietà del sagro Collegio pei simo coraggio. Nel concistoro dei
costumi e per la rozzezza di lui e , 28 settembre 1 5oo, Alessandro VI
creandolo per ciò segretamente, di- creò dieci Cardinali, l'ultimo dei
chiarò con un breve, che morendo quali fu Ferreri di Vercelli da lui
prima di pubblicarlo, potesse il Ke- nominato segretamente, e pubbli-
sler prendere l' insegne ed esercita- cato a' 28 giugno i5o2 nei primi

re le prerogative della dignità Car- vesperi della festa di s. Pietro, al-


dinalizia. Tuttavolta lo pubblicò in la presenza de' Cardinali, che vi as-

altro concistoro. Si osserva che Si- sistevano.


sto IV tenne concistori per crea- Divenuto Pontefice, a'22 settem-
zioni di Cardinali più de'suoi pre- bre i5o3, Pio 111 nel di seguen-
decessori, facendone in otto con- te convocò il concistoro, sebbene
cistori trentaquattro, tra i quali u- ciò non fosse in uso prima della
scirono Innocenzo Vili e Giulio li. coronazione, e trattò col sacro Col-
Alessandro VI, eletto agli ii legio di mettere in pace il re di
agosto 1492, e coronato ai 26, ai Francia, con quello di Spagna; inol-
3i dello stesso mese creò Cardina- tre promise di adoperarsi per ri-
CON CON 195
mellere nell'antico splendore la di- desimo giorno entrarono in Roma
sciplina, e riformare senza indugio due oratori del duca di Ferrara.
^a romana Corte nelle cose ove Venerdì 1 1 dicembre ebbe luogo il
abbisognasse , tanto per riguardo concistoro pubblico nella terza sala,
al Papa, che ai Cardinali ed ai lo- nella quale, fatte le solite riverenze
ro ministri; ma morì compianto dai Cardinali, l'illustrissimo Cesis
passati venti giorni, e gli successe romano propose la prima commis-
Giulio li il primo di novembre. sione, la quale finita, il Cardinale

Celebii sono i concistori da lui a- Alfonso Piceno propose la seconda,


dunati per cagione de' tempi, laon- che cominciata, stando l'oratore del
de non riuscirà discaro, che col- duca di Ferrara nella piccola cap-
l'autorità del Burcardo contempo- pella ,
prestarono gli oratori secon-
raneo, se ne faccia qui particola- do il solito, solenne ubbidienza a
re menzione. Ai 29 novembre Giu- sua Santità.
lio II, presente tutto il sagro Ai i3 gennaio i5o4, il merco-
Collegio,tenne concistoro segreto, ledì e la domenica seguente, gli
e vi creò Cardinali Francesco di ambasciatori di Siena e di Firenze
Clermont, che fu poi tacciato di prestarono separatamente ubbidien-
soverchia libertà di parlare al Pa- za a Giulio li nel concistoro segre-
pa in concistoro, in favore del re to. Ai 25 di detto mese fu conci-
di Francia, del qual regno era sud- storo segreto e prima che sua,

dito e protettore; Giovanni di Zu- Santità vi entrasse, concluse nella


niga spagnuolo; non che Clemente sua camera segreta, alla presenza
Grosso della Piovere, e Galeotto del Cardinal san Giorgio, Santacro-
Franciotti nipoti del Pontefice. Si spe- ce, Alborense, Cosentino, Capo di
dirono in questo concistoro molte Acqua ed Eligense, l'accordo con
,

chiese il :Burcardo, o Broccardo Cesare Borgia duca Valentino, an-


allora chierico, ossia maestro delle corché assente. Nella prima dome-
cerimonie Pontificie, fu fatto vesco- nica di quaresima , entrarono in
vo di Orte, con riserva degli ufli- Roma i due ambasciatori della re-
zi, e benefizi, che precedentemente pubblica di Genova, per prestare
godeva. Finito il concistoro, i Car- in concistoro ubbidienza a Giulio
dinali nuovi non furono a lingra- II. Ai 12 maggio entrarono in
ziare il Pontefice, né i Cardinafi Pioma tre oratori del re d'Inghil-
antichi, come altre volte si soleva terra, ed ai 20 prestarono ubbi-
pur fare , ma per consiglio del dienza a sua Santità nella terza
Burcardo se ne restarono nel pa- sala, e presentarono le lettere cre-
lazzo apostolico nelle loro camere, denziali del loro le, nelle quali
né si mutarono di berretta, di ve- di sopra era scritto: Enrico Vili
sti, di mantello, mentre nel conci- per la grazia di Dio re d'Inghil-
storo seguente andarono in abi- terra,e di Francia, e duca d'iber-
to cardinalizio, e fu loro serrata la nia.Monsignor Pioberto, vescovo
bocca, come aperla lor venne nel Rodonense, ambasciatore del re di
seguente concistoro . Fu anche nel Francia, che sino dal precedente
detto concistoro destinato legato al novembre trova vasi in Roma, get-
re di Francia l' illustrissimo Cardi- tandosi in ginocchio avanti sua San-
nal Piotomagense. In questo nie- tità, la pregò istantemente a non
196 CON CON
permettere, che gli oratori inglesi pre- cesso, finche dispose gli
animi a te-
stassero ubbidienza alla Santità sua nere questa graduazione: che il ve-
col titolo del re suo, la quale grazia scovo Nebridiense cavalcasse col Tra-
egli ottenne. Laonde ambasciato-
gli bolense, prelato palatino, e perchè
ri inglesi prestarono ubbidienza a fosse il primo 1'
ambasciatore di
Giulio II, semplicemente a nome Portogallo; dopo di questi i vescovi,
del l'c d'Inghilterra, duca d'Iber- ma che per rispetto alla dignità il

nia; e ambasciatore francese fe-


1' vescovoArdonense andasse in mezzo,
ce di ciò pubblico istromento. AUi mentre l' ambasciatore di Spagna,
29 di giugno, festa dei ss. Pietro tenesse la mano dritta, e quello di
e Paolo, dopo la messa papale fu- Francia la mano manca. Li pre-
rono presentate a Sua Santità due detti ambasciatori prestarono ubbi-
chinee con fornimenti, e gualdrap- dienza a Giulio Se II in sala regia.
pe una fu presentata
bellissime, 1' si consulteranno Amba- gli articoli
dal detto vescovo Rodonense am- sciATOKi al § V, Ricevimento de-
,

basciatore del re di Francia in , gli AMijAsciATOBi m Roma ; e Ca-


nome di sua maestà Cristianissima valcate, al § HI, Cavalcate degli
pel censo del regno di Napoli ; e ambasciatori presso la Santa Sede,
Sua Santità rispose, acceptamus non saranno del tutto inutili le co-
senza nostro, ed altrui pregiudizio. se suddescritte, siccome analoghe.
Quindi ai 25 ottobre il mercoledì, Nel lunedi primo dicembre i5o4}
entrarono in Roma, con grandissi- Giulio li tenne concistoro segreto,
jiio onore, quattro ambasciatori di nel quale si trattò di fare Cardi-
Francia, de' principali di quella cor- nali. Papa circa le oi'C i3 usci
Il

te, e il lunedi a' 26 del medesimo nella camera di udienza, e chiamò


ebbero concistoro pubblico , e ba- nella camera de'pappagalli (chiamata
ciarono il Tolto, le mani, e i piedi a così forse da qualche pappagallo
Giulio II in nome del re Lodovi- ivi dipinto o custodito), ovvero del
co XII. Ai 14 dello stesso mese concistoro, il Cardinal di Napoli,
entrarono in Pioma otto ambascia- poi tutti gli altri separatamente. Ad
toli dellaserenissima repubblica di essi parlò sopra promozione, e
la
Venezia, e furono ammessi all' u- durò tale ragionamento e concisto-
dienza del Papa nella terza sala ro sino alle ore ventiquattro. Dopo
prestandogli ubbidienza ; e simil- essere uscito dal concistoro Giulio II,
mente il primo di giugno si reca- parlò ad ognuno in comune ; ma
rono in Roma Ire ambasciatori del né pure così potè ottenere lo scopo,
re di Portogallo. Nella cavalcata per per cui gli avea adunati. Finalmen-
la città nacque gran contesa tra te venne alle minacce dicendo loro,
l'ambasciatore di Francia, e quello che aveva un non so che già fatto
di Spagna, perchè d. Francesco da Eugenio IV però tutti alla fi-
:

Royas esigentissimo spagnuolo, vo- ne acconsentirono, ma in vece di


leva cavalcare coli' arcivescovo To- dieci vollero che se ne facessero
,

dense, per non cedere al vescovo nove, cavando Bandinello Sauli, con
Rodense ambasciatore francese , e questo però, che non si pubblicas-
venendo alle mani si percossero coi sero in quel giorno, ma nel giorno
cappelli. S' interpose più volte il di mercoledì, eh' erano le quattro
cerimoniere Burcardo con poco suc- tempora ; cosa che nou piacque pun-
CON CON 197
to a Sua Santità. Con tultociò in- solo diede la città ai Benlivoglio ,

dugiò la Santità Sua a pubblicarli ma ne incolpò il duca di Urbino


sino al primo concistoro, minaccian- nipote del Papa, che se ne vendi-
do i non si con-
Cardinali, che se cò col pugnalarlo. Non va quindi
tentassero, trenta ne avrebbe creati passato sotto silenzio, che Giulio li,
loro in faccia. Dispiacque grande- nel concistoro de' 11 marzo i5ii,
mente Papa, che il Cardinal di
al pubblicò otto Cardinali, che avea
s. Severina non volesse fare a suo creati segretamente in quello del
modo , e perciò privò il Cardinal i5o8, e tra essi vi fu Bandinello
Alborense delle camere, che teneva Sauli, che voleva esaltare nel fa-
in palazzo, e della legazione di Pe- moso concistoro, il quale durò undici
rugia, che diede al Cardinal di ore. Né per altro Giulio li sospese
Gubbio. Ai 12 dicembre fu il con- di conferirgli quella dignità se non
cistoro segreto, nel quale Sua Bea- per la tenace contraddizione del sa-
titudine, acconsentendo il sagro Col- gro Collegio, sebbene allora fosse
legio, pronunciò, e nominò nuovi i di candidi costumi, e sino dal i499
Cardinali, meno Bandinello Sauli. fosse vescovo di Gerace. Tuttavol-
Tra nominati e' era l'assente man-
i ta il Sauli in appresso divenne com-
tovano Gonzaga. I novelli Cardina- plice nella congiura ordita contro
li baciarono il piede al Papa, e fe- Leone X, e temporaneamente re-
cero gli abbracciamenti con gli altri stò privato di voce attiva, e pas-
Cardinali ; e nel concistoro fu lo- siva.
ro dopo serrata la bocca, e poi a- Leone X nel i5i5, accompa-
perta, e dati loro vennero gli anel- gnato da diciotto Cardinali, da molti
li, e i titoli Cardinali?,]. Sin qui il principi, e da tutta la curia loma-
Burcardo ne' suoi Diari. na si a Bologna per abboc-
recò
Nella vita di Giulio li del No- carsi con Francesco 1 re di Fran-
vaes si legge che nel di primo di cia, il quale fuori della città fu in-
dicembre i5o5, tenne concistoro, il contrato da venti Cardinali, che lo
quale per la resistenza dei Cardinali condussero ad alloggiare nel pon-
durò dalle ore tredici alle venti- tificio palazzo, dove fu presentalo
quattro creandovi nove Cai-dinali
, a Leone X in concistoro, dopo ave-
da lui pubblicati ai 12. Di essi due re desinato. 11 re poiché ebbe reu-
erano suoi parenti, e tre famigliari duti gli omaggi religiosi , lece al
nel suo Cardinalato . Il sagro Col- Papa i più graziosi complimenti, da
legio si mostrò contrario a due di cui il gran Leone X non si lasciò
questi, cioè ad Antonio Feri-ari di punto superare. In otto concistori
Savona di bassa nascita, come quegli Leone X creò quarantadue Cardinali,
che tenevasi per arrogante, e poco sin- e in quello del primo luglio i5i7
cero, ed a Francesco Ali dosi imolese, ne fece trentuno, cosa non mai rin-
per la fiera sua natura. Difatti am- novata. Fra essi otto erano roma-
bedue furono ingrati e mal cor- , ni. Ed a quella numerosa elezione

risposero a Giulio II, dappoi che il fu determinato dal vedersi poco


Ferrari ebbe poscia a tiranneggiare amato dai tredici Cardinali, che al-
Bologna, per cui ebbe severa puni- lora componevano il sagro Collegio,
zione ; e r Alidosi, nominato alla e per la tremenda congiura del Car-
stessa legazione di Bologna non , dinal Pelrucci , cui eransi uniti altri
iqS con COi\
colleghi. Tra i Cardinali scelti otto de' Cardinali creati da Clemente
erano fiorentini e quindi suoi con- VII, cioè l'Arboreo per la poda-
cittadini, e tra essi cinque fra nipo- gra mai non potè vestire da Car-
ti e parenti, oltre il cuguio, il qu.de dinale, per lo che facevasi portare
poi divenne Clemente VII, ed ol- ai concistori in una sedia, coperto
tre r immediato suo successore A- con un mantello, e si collocava do-
driano VI. Restituì ancora Leone po r ultimo Cardinale prete, al cui
X in detto concistoro il cappello ordine apparteneva. Essendo nel
Cardinalizio, die avea ricevuto da i529 Clemente VII gravemente in-
Innocenzo Vili, al nipote di lui fermo , a' IO gennaio ad un'ora
Innocenzo Cibo, Amò Leone X as- di notte tenne concistoro nella ca-
sai la caccia , di cui non poteva mera del letto, ove creò Cardinale
privarsi che per fare concistoro, od il cugino Ippolito de' Medici , non
intervenire alle cappelle papali. ostante la promessa, che avea fatta
Per morte di Leone nel i522, X al sagro Collegio, di non creare
sebbene dimorante nella Spagna, fu nuovi Cardinali , finché lo stesso
eletto Adriano VL Piccandosi egli sagro Collegio non fosse ridotto ad
a Roma, sbarcò alla basilica ostiense un certo numero. Quindi, acciocché
ai 2f) agosto, nella cui sagrestia coi non potesse nascere dubbio sulla
Cardinali ch'erano andati ad os- legittima creazione d' Ippolito , lo
sequiarlo , tenne concistoro , in cui abihtò poscia, con breve de' 3o giu-
ringraziò i Cardinali di sua elezio- gno i534, alla dignità Cardinalizia,
ne, espose il motivo della tardan- e al godimento de'benefizi, perchè
za di sua venuta, e li pregò a non non avea alcun ordine sagro.
ricevere nei loro palazzi gente ban- Paolo III, eletto nel i534, in
dita e cattiva, anzi per l'esecuzio- quindici anni, ed in tredici conci-
ne della giustizia ne permettessero stori creò trentaun Cardinali, quat-
i' ingresso al bargello de' birri, alle tro de' quali furono sollevati al
(juali cose tutti i Cardinali accon- pontificato, Mar-
cioè Giulio III,
sentirono. Adriano VI ,dopo di- cello II, Paolo IV, e Pio IV; e due
ciotto mesi di pontificato, prima di divennero re, cioè Enrico di Por-
morire, convocò nella camera del togallo, e Carlo X Borbone di Fran-
suo letto il concistoro, e creò l'u- cia. Restituì il cappello alla fami-
nico Cardinale Enchenwoer, vesco- glia Borgia, persona di Enri-
nella
vo di Tortosa, col titolo de' ss. Gio. co, pronipote di Alessandro VI, ed
e Paolo. obbligò Bembo ad accettarlo, e per
Clemente VII, crealo nel i^aS, ubbidienza impose altrettanto a Ba-
fece negli undici anni del suo tem- dia, che umilmente lo ricusava. Al-
pestoso pontificato in tredici conci- lorché creò il Cervini ,
poi Mar-
stori trentafre Cardinali, creandone cello II, siccome assente in Ger»
uno per volta, in sette dei detti mania, gli mandò il cappello, l'a-
concistori, anco per distinguere i nello, il titolo ,
gli apri e chiuse
personaggi esaltati. In caste! s. An- la bocca, come ciò fosse fatto nei
gelo, ov' era assediato , tenne con- consueti concistori. Paolo Gualtieri,
cistoro a' 2
r novembre i527, e vi nel suo Diario Concistoriale, nar-
promulgò otto Cardinali, non accet- ra che, nel i542, Paolo III, essen-
tando Sigismondo Pappacada. Uno do entrato in possesso dei benij
COi\ CON. 199
confiscati ad Ascanio Colonna, nel Indi fece 1' enumerazione degli ele-

ritorno da un viaggio fatto pel menti della sua formidabile poten-


suo stato, si fermò per alcuni gior- za, che gli assicuravano la vittoria

ni nel palazzo de'Colonnesi ai ss. in confronto dello stato rovinoso


Apostoli, ed ivi ai sei ottobre, tenne de' Francesi. Che se suoi non gli i

il concistoro, in cui diede il cap- avessero nondimeno superati, egli


pello ai Cardinali I\Ioroui, e Cor- collacorda al collo, in ginocchio, invo-
tese. cherebbe misericordia a'piedi del suo
Non si deve passare sotto sden- nemico. Il Papa, i Cardinali, e tutti i
zio l'imprudenza commessa da Car- signori restarono sbalorditi, e ma-
lo V nel concistoro, come descrive il ravigliati rimasero gli ambascia-
Bercastel, Storia del CrislianesimOf tori di Francia senza però ris-
,

tom. XX, p. io8 dell'edizione fat- pondere, se non che furono aspra-
ta dal tipografo Antonelli in Ve- mente interrotti dall'imperatore, il

nezia. IMcntre Carlo V trovavasi quale dicendo loro, che poi risponde-
in Roma per istabilire la celebra- rebbono a sangue freddo, si partì
zione dell'ultimo concilio generale, dal concistoro. Il Papa ottenne po-
stretto ivi dagli ambasciatori fran- scia agli ambasciatori un'udienza
cesi per la restituzione del Milane- da Carlo V che vergognandosi
,

se, Paolo 111 avea radunato un della sua stravaganza procurò di


concistoro straordinario, in cui, iu temperarla ed il Pontefice disse
:

uno ai Cardinali, si trovarono pre- che se avesse preveduto l'accidente,


Jati distinti, gli ambasciatori dei avrebbe prese opportune misure,
diversi principi, ed i signori, e gli affme di prevenirlo.
uftiziali pili ragguardevoli della cor- Giulio III, nel concistoro de'20
te imperiale. presenza di sì
Alla dicembre i552, creò segretamente,
augusta e numerosa assemblea,
, coU'assenso del sagro Collegio, Se-
Carlo V, dopo aver detto alcune bastiano Pighini Cardinale, riser-
parole sulla convocazione del con- baudolo in petto, e pubblicandolo
cilio generale, e sulla brama di dappoi. Di Giulio III si narra che
pacificare l'Europa, fece un lungo avendo edificato per suo diporto
ed ingiurioso racconto di tutti i una villa fuori di porta Flaminia,
pretesi capi di accusa, cui rimpro- volgarmente detta la Pigna, o Villa
verava all'illustre suo emolo Fran- di Papa Giulio, egli la fi-equenta-
cesco I re di Francia. E facendo va coi Cardinali. E siccome era di
l'elogio delle proprie geste, conchiu- allegro umore, quando vin giorno,
se da paladino con offrire un duel- giusta il costume, il maestro dei
lo, in cui due sovrani in camicia,
i cursori gli domandò colla consue-
colla spada, o col pugnale alla mano, ta formola: Beatissime Pater, cras
o in un' isola, o sopra un ponte, erit Concistoriwnl rispose sorriden-
o iu un battello terminerebbero le do: Cras erìL Finca. L'ultima sua
loro contese da solo a solo, affine infermità cominciò ad essere pal-
di risparmiare ulteriormente il san- perchè vedendosi pressalo da
liativa,
gue de'loro sudditi; altrimenti in- Baldovino suo fratello a dargli lo sta-
tendeva di proseguire la guer- to di Camerino, e sapendo, che
ra, finché uno de'due fosse ridotto a ciò i Cardinali si opponevano,
allo stalo di semplice gentiluomo. fìnse di sentirsi oppresso di languo-
200 CON CON
re, per non essere costretto dal messi dal Cardinal Carlo Caraffa,
f'iatello a tenere per ciò il concisto- nipote di Paolo IV, laonde nell'u-
ro. Gli successe nel i555, Mar- scire dal concistoro de'
7 giugno
cello II, che visse soltanto venti- i56o, lo fece arrestare, e compila-
due giorni, nel qual tempo adunò tosi il processo colla deputazione di
Ire soli concistori, gli atti de'quali otto Cardinali, e riferitosi per nove
passarono nella biblioteca Barberini. ore nel concistoro de' 6 marzo i56i,
Essendo egli Cardinale, fu assai com- Carlo fu condannato ad essere stran-
mendato per la sincerità de'suoi golato, come reo di lesa maestà.
consigli, pel decoro, che amava nei L'inesorabile Pontefice non cedette
Papi, e nella sede Apostolica a se- alle preghiere , e alle lagrime del
gno, che partendo da Roma quan- suo nipote s. Carlo Borromeo, del
do il suddetto Baldovino istigava Cardinal Ghislieri, che fu poi san
il fratello per avere il ducato di Pio V, e del ven. Burali, poi Car-
Camerino, avvisò i Cardinali suoi dinale ; anzi per amore della giusti-
colleghi , che mai vi prestassero zia, e per non compromettere al-
il consenso. cuno ne sottoscrisse la sentenza
,

Paolo IV, Caraffa, nel primo che fu eseguita in Castel s. Angelo.


concistoro dopo la sua coronazione, [F. Caraffa famiglia/ Pio IV, nel
accolse benignamente tre ambascia- dì dell'Epifania 1 563, tenne conci-
tori, mandati alia santa Sede da storo, e vi creò Cardinali Federico
Filippo II, e dalla sua moglie Ma- Gonzaga de' duchi di Mantova, e
ria regina d'Inghilterra ; e suppli- Ferdinando de' Medici, che fu poscia
cando essi pel perdono de' passati gran duca di Toscana. Nel concisto-
errori in nome di tutto il regno, ro segreto poi de' 3i marzo, Pio
Paolo IV, levandoli da terra gli IV condannò per eretico, e privò
abbracciò, li assolvè dalle censure della porpora il Cardinal Odetto di
incorse,ed eresse l'isola di Irlan- Coligny. Nel concistoro tenuto nel-
da in regno. In appresso, essendo r anno i564, esortò gravemente i
nati de'disgusti colla corte di Spa- Cardinali, a non prevalersi delle in-
gna nel i556 Silvestro Aldobran- trodotte carrozze, ma di continuare
dini , avvocato del fisco pontificio ad andare a cavallo , dappoiché
ai 27 luglio in pubblico concistoro Carlo V, nel suo soggiorno in Ro-
citò il re Filippo II, come i-eo di ma, più di tutto rimase sorpre-
violato giuramento, già prestato a so per la maestosa cavalcata, colla
Giulio III, nel ricevere in feudo il quale i Cardinali l'ecavansi al con-
regno di Napoli, e lo dichiarò de- cistoro.
caduto dalla sovranità di esso, per- S. Pio V in tre concistori creò
chè il viceré duca d'Alba macchi- ventuno Cardinali, e trentasei ve-
nava contro il Pontefice, e i suoi scovi, ed essendosi i turchi impadro-
dominii. Causa di queste vertenze niti dell'isola di Scio, nel i566,
erano i nipoti di Paolo IV, che s. Pio V in concistoro fra le lagri-

abusavano del poteie, per lo che me annunziò a' Cardinali lo scem-


lurono anzi puniti dallo stesso zio pio sofferto ivi dai cristiani , occu-
coll'esilio. pati in celebrare la Pasqua.
Pio IV però, che gli successe, eb- Gregorio XIII, creato Papa nel
be la denunzia di varii deUtti com- 1572, nel primo concistoro fece Icg-
co.\ CON 201
^ere la bolla di Pio V,
s. di non co'ie memorabili di I\L Antonio Va-
alienare i beni della Chiesa Roma- lena, va qui riportata la seguente.
na, ed accostando la mano al petto Sisto V faceva giustizia tanto coi
giurò di mai violarla. Quindi nel grandi, che coi poveri, e siccome
i577 in pubblico concistoro confer- egli rigorosamente avea proibito la

mò l'elezione di Piidolfo li in im- delazione delle armi, recandosi a


peratore, a cui trasmise la bolla di baciargli i piedi Ranuccio Farnese,
tal conferma, sottoscritta da lui, e figlio del duca di Parma, neh' in-
dai Cardinali intervenuti al con- ginocchiarsi gli cadde una pistoletta,
cistoro. Nel concistoro del i583 per cui subito lo lece mandare nel
Gregorio XIII creò diciannove Car- Castel s. Angelo, con ordine che ad
dinali, ed i primi quattro diven- una certa ora di notte fosse fatto
nero Papi col nome di Urbano VII, morire. Cardinal Farnese, nipo-
Il

Gregorio XIV, Innocenzo IX, e te di Paolo III, e zio del giovinet-


Leone XI. A questi in un raedesi- to,ajutato dai Romani, liice in mo-
simo concistoro pubblico aveva im- do che niun orologio della città suo-
posto il cappello cardinalizio. Nel- nasse, e fece prendere il mastro di
1' ultimo concistoro, Gregorio XIII giustizia, ponte s. Angelo, e il
il

solennemente ricevette gli ambascia- corridore, che dal castello conduce


tori del Giappone, e ne pianse di al palazzo Vaticano. Quindi si pre-
consolazione , cavando eziandio le sentò al Papa per ottenere grazia al
lagrime dagli occhi de' Cardinali. nipote. Venendo l'ora stabUila, e non
La desci'izione di questo avvenimento suonando altro orologio, che quello
si può leggere al Voi. X. p. 3 1 o della camera del Papa , Sisto V
di questo Dizionario. allora lo lece entrare. Gli disse
V, nel concistoro dei 3 di-
Sisto fargliene grazia ntlC essere che si
cembre i585, formò la celebre bol- trovava, credendo che fosse morto,
la, sottoscritta da trentasette Cardi- per cui il Cardinale se ne fece fa-
nali, sulla loro creazione, numero, re il chirografo per la consegna,
qualità, e tenore di vivere ec. Dis- e portatolo al castellano, subito gli
pose, che si debbano creare solo fu consegnato il nipote. Quando il

nei concistori di dicembre nei gior- Pontefice seppe 1' astuzia, disse : un
ni di digiuno, secondo l'antico co- prete ha gabbato un frate ; e van-
slume dei Pontefici Clemente I, A- tandosi poscia il Cardinal Farnese
nacleto, Evaristo, Alessandro I, ec, dell'operato, una mattina finito che
durato per più di seicento anni. Nel fu il concistoro, Sisto non fece V
concistoro del i586, Sisto V si la- uscire alcun Cardinale, chiamò in
gnò col sacro Collegio suU' esorbi- vece a sé il Farnese, lo fece ingi-
tante numero de' prelati referenda- nocchiare avanti, e con le biaccia
ri, e sulla indegnità di alcuni, ed in in croce, gli ordinò di recitare il

molti concistori egli trattò delle isti- Pater, V Ave, e il Credo, dicendo-
tuzioni de' luoghi di monte came- gli : questa e penitenza da frate ;
rali, e della creazione de' vacabili. se non tacete un altra volta ve la
Fu quel Pontefice , come si vedrà daremo da Papa j e così lo mor-
in appresso , che più d' ogn' altro tificò in presenza del concistoro.
separò dai concistori le cause mino- Gregorio XIV nel concistoio dei
ri, e gli affari particolari. Fra le 6 aprile 1 59 1
, concesse a'Cardina-
203 CON CON
li religiosi le berrette rosse ; ed siccome nato suddito di quella re-
Innocenzo IX, che gli successe, eb- pubblica. In dieci concistori creò
be nella distribuzione delle celle egli sessanta Cardinali.

nel conclave, quella dove suol col- Gregorio XV, sei giorni dopo
locarsi il trono pontificio nei con- la sua elezione, celebrò il primo
cistori pubblici, ciocché fu preso concistoro, in cui annoverò al sa-
per felice augurio. Nel secondo gro Collegio, il solo nipote Ludo-
giorno dopo la sua esaltazione ten- visi, e nel successivo restituì al

ne concistoro per consultare sui Boncompagno, il cappello rosso, che


rimedi da prendere per la faine, avea ricevuto da Gregorio XIII.
e peste, che avea rapito all'Italia 11 Cancellieri, nella sua Lttlera al
circa la terza parte de' suoi abitan- dottor Roreff, a pag. 106, rac-
ti. Accolse alfeltuosamente il duca conla, che Gregorio XV si recò in
di Mantova, ed in concistoro Io fe- Frascati spesso a diporto nella sua
ce sedere sopra l'ultimo Cardinale villa Ludovisi, poi Conti, ed ora
diacono. Torlonia, ove si ha per tradizione,
Clemente Vili fu il primo, do- che tenesse un concistoro, senza pe-
po Paolo IH, che creò maggior nu- rò esservene prova alcuna, come
meio di Cardinali. Quello ne fece avverte a pag. 338. \ icino a mo-
settantuno in tredici concistori, ed rire, per quanto facessero i più inti-

egli ne creò cinquantatre in sci. mi perchè adunasse nella sua ca-


In quello del i^ga, ricevette i mera il concistoro, Gregorio XV
due figli dell' elettore di Bavie- non volle occuparsene, tutto intento
ra , facendoli sedere dopo i Car- al ireraendo passaggio.
dinali. Elevò alla porpora PereLti, Urbano Vili, elevato alla catte-

in restituzione di quella ricevuta dra di s. Pietro iGaS, vi se-


nel
dallo zio Sisto V , e nell'allocuzio- dette sino al i644> "el qual tem-
ne in cui proclamò Cardinale il po in nove concistori diede al sa-

gesuita ven. Bellarmino, disse : huiic gro Collegio settantaquattro Cardi-


eligiinus y quia parem non hahet nali, non avendo pubblicati quat-
in Ecclesia quond doctrinani. In tro, che riteneva in petto. A Sa-
Ferrara Clemente Vili tenne con- raceni, detto Borghesi, per gratitudi-
cistoro pubblico, e vi ricevette con ne restituì la dignità Cardinalizia,
somma onorificenza, il Cardinal de a cui r aveva Paolo V. elevato
IMedici, che ritornava nel i^C)''> Nel concistoro primo mag- del
dalla legazione di Francia, e fu di gio dell'anno 1627 Urbano Vili
lui successore per pochi giorni col assicurò il sagro Collegio , che la

nome di Leone XI. pace conchiusa per le controversie


Paolo V, sedici giorni dopo la della Valtellina, era riuscita di
sua elezione, convocò il concistoro sommo decoro per la sede aposto-
per ringraziare i Cardinali di sua lica. Quanto commovente era riu-
esaltazione; e col voto di quaran- scito il concistoro in cui. Paolo V
ta Cardinali in difesa dell' immu- nel 1608 ricevè Carlo Gonzaga
nità ecclesiastica, nel concistoro dei duca di Nevers, spedito come am-
17 aprile 1606, intimò un terri- basciatore da Enrico IV re di Fran-
bile monitorio ai veneziani, non cia,per contestare all'augusto ca-
convenendovi un solo Cardinale, po della Chiesa rirereaza filiale, e
CON CON 2o3
sìncero ossequio; altrettanto disgu- quanto Francesco di Sa-
scrisse s.
stoso fu quello degli 8 marzo i632 les, l'uomo ecclesiastico nulla dee
tenuto da Urbano Vili, dove il cercare, e nulla rifiutare, per cui
Cardinal Borgia, ambasciatore di erasi uniformalo al loro volere. Abju-
Fllippo IV re di Spagna, con più rati poi gli errori luterani dalla ce-
iiitrepidezza cbe rispetto, osò dire lebie Cristina regina di Svezia , che
alla presenza de' Cardinali che il , s'era recata in Roma, il Papa le
Papa non aveva soccorso l'impe- fece grandissimo onore nel suo in-
ratore contro l'acattolico e bellico- gresso , e la ricevette in pubblico
so Gustavo Adolfo re di Svezia; concistoro. Ivi la regina inginoc-
inoltre accusollo d' indolenza nel chiatasi tre volte, sali al trono, e
proteggere, e difendere la religione baciò il piede, e la mano ad Ales-
cattolica. 11 Pontefice gli comandò Sandro VII, e con poche parole re-
di tacere, ma il Borgia prosegui ciproche, si partì dal concistoro,
neir impegnato discorso, anzi gli Quindi Alessandro VII, nel primo
consegnò una scrittura di protesta concistoro dopo 1' anniversario di
che tutto il danno, il quale avve- sua coronazione, 24 f«prile i656,
a'
nisse alla medesima religione in ntd modo che dicemmo all'articolo
Germania dai vittoriosi progressi Chigi (Fedi), consultò i Cardinali,
di Gustavo, al solo Papa sarebbe se poteva chiamare a Roma i suoi
imputato, proseguendo tali lagnan- parenti. Nel concistoro de' 16 ot-
ze co' Cardinali ben affetti alla ca- tobre di detto anno. Io stesso Pa-
sa d' Austria, anche dopo il conci- pa partecipò ai Cardinali la nomi-
storo. Urbano Vili, lungi dal pu- «a dei nuovi nunzii di Spagna, e
uire r insolenza del porporato, per- di Fiancia, per conchiudere la pace
che ciò non s' interpretasse co- interrotta colla Francia per le av-
me atto contro il re di Spagna, venture dei Cardinali de R.etz, e
nel medesimo giorno con una co- Mazzarino Nel concistoro de' 9 apri-
stituzione solennemente protestò ,
le iGSy fece Cardinale il nipote,
che sua tolleranza non esentava
la ma non volle crearlo solo
secondo
il Borgia, e i complici suoi dalle l' uso de' predecessori, anzi per non
censure in cui erano incorsi. Passali condannarne 1 esempio, nel medesi-
tre giorni Urbano Vili, con altra mo concistoro fece due promozioni,
costituzione dichiarò nella congre- Nel principio del concistoro procla-
gazione del s. ufBzio , e alla pre- niò il nipote, quindi passò a trat-
senza dello stesso Borgia, che tanto tare diversi affari, ed in fine pub-
*^§''> quanto i fautori restavano al- blicò otto Cardinali. Nel concistoro
lacciati dalle pene e censure eccle- del 1661 riunì definitivamente al
siastiche, incorse per la loro teme- dominio della Chiesa lo slato di
l'ita. Castro; ed in quello del i663 de-
Innocenzo X in sette concistori plorò la durezza del re di Francia
creò quaranta Cardinali. Gli sue- Luigi XIV, sulle gravi esigenze, e
cesse Alessandro VII nel i655, il sull'insulto fatto all'ambasciatore
quale nel primo concistoro ripetè Ciequì.
al sagro Collegio nel ringraziarlo, Clemente IX tenne concistoro
quello che nella sua elezione avea piima di morire, nella sua camera
detto; cioè che in conformità di da letto. Essendo caduto infermo,
2o4 CON CON
s' era in lui aumentata l' indisposi- Innocenzo XI,
eletto nel 1676,

zione, perchè Genova licenziò con nel primo concistoro segreto con
forme improprie l' inquisitore , e patetico discorso riprovò le carroz-
perchè i turchi avevano tolto Can- ze, e le livree di lusso dei Cardi-
tlia dominio veneto. Laonde, ai
al nali, pregandoli per le viscere di
28 novembre 1669, si accrebbe Gesù Cristo, a stare lontani dalle
talmente il male, che fu comuni- pompe, ma solo condursi con ec-
cato per Viatico. Alle 17 ore della clesiastico decoro. In altro concisto-
mattina seguente i medici scorgen- ro il Papa encomiò il sagro Col-
do il pericolo della vita ne avvi- legio per aver offerto trentamila
sarono il Cardinal Jacopo Rospi- scudi per la guerra contro il tur-

gliosi nipote del Papa, al quale il co, che assediava Vienna d'Austria,
nipote medesimo ebbe a partecipare per la quale guerra Innocenzo XI
la gravità del male. Ma Clemente medesimo duecentomila
contribuì
IX pieno di coraggio, comandò che scudi, e diecimila ne contribuì Livio
subito s' intimasse il concistoro se- suo nipote. Dipoi Alessandro Vili,
greto, come ad ore 11. In
segui nel concistoro de' i3 febbraio 1690,
esso il Pontefice, dopo avere esor- per le vivissime istanze di Luigi
tato il sagro Collegio ad abbando- XIV re di Francia, e di Giovanni
nare tutti irispetti umani affine di III re di Polonia, in favore di Tus-
eleggere un buon Papa, che ripa- sano Janson de Fourbin, creò lui
rasse i suoi difetti , e governasse Cardinale, perchè avea contribuito
bene la Chiesa di Dio, dichiarò in come ambasciatore di Francia all'e-

primo luogo Portocarrero Cardinale, lezione di Giovanni III. I Cardinali


già riserbato in petto, e poi, ve- Aguirre, e Colloredo, con apostoli-
Huto nuova promozione
a creò , ca libertà in concistoro protestaro-
sette Cardinali, e pel primo Emi- no contro siffatta creazione , come
suo maestro di camera,
lio Altieri quella, che era già stata rigettata
che dopo cinque mesi gli fu succes- da Innocenzo XI quando i due ,

sore col nome di Clemente X, sen- sovranilo bramavano Cardinale


za avei'e ricevuto il cappello, il ti- per avere sottoscritto le proposi-
tolo e l'anello cardinalizio, perchè zioni del clero gallicano del 1682^
il moribondo Pontefice non avea ed appellato al futuro concilio, per
fatto altro concistoro. I novelli Car- la scomunica fulminata all' amba-

dinali dopo il concistoro


, furono , sciatore Lavardino da Innocenzo
introdotti da sua Beatitudine per XI, e per aver scritto contro In-
mezzo del nominato Cardinal nipo- nocenzo stesso, e la Chiesa. A tali

te, giusta il costume e Clemente , opposizioni rispose Alessandro A III,


IX mise loro di propria mano la che dopo avere la Francia restituito
berretta in capo. Avendo poi dis- Avignone, e rinunziato alle fran-
poste ad altri prelati le cariche va- chigie de' palazzi diRoma, e dopo
canti, dichiarò legati di Bologna, avere Fourbin tutto ritrattato, e
il

F'errara, ed Urbino tre dei nuovi riprovato, confermandolo con esem-


Cardinali, cioè Pallavicini, Acciaino- plare condotta, meritava la porpo-
li, e Cerri, e senza rimettere punto la dai due sovrani a lui procura-
delia solitii inti'cpidezza, incontrò l'o- ta.Nel concistoro de' i3 novembre
va estrema nella notte dei 9 dicembre. iGqo, creò due Cardinali, ma nel
CON CON 20^
concistoro puLblico in cuiimpose faceva anche nel dichiarare i nvmzi
loro il cappello rosso, gli cadde la apostolici, secondo l'antico costume.
mitra dal capo, ciò che da alcuni Durante le questioni e le guerre sulla
fu preso come cattivo augurio. Ed successione alla monarchia di Spagna,
in fatti, assalito sul principio del ed al trono di Napoli , dopo avere
1691 da grave infermità, chiamò Clemente XI convocati più conci-
in concistoro nella sua camera i stori, risolvette di essere neutrale^

Cardinali, partecipò loro la bolla siccome conviene al padre comune


contro le quattro famose proposi- de' fedeli. Nel concistoro de'
7 giu-
zioni del clero di Francia ; gì' in- gno 1706, accettò con sublimi en-
vilo a sostenerla , e a non cedere comi, la rinunzia del Cardinalato
ai diritti, all'autorità, e ai privilegi a cui avea esaltato il maceratese
della Chiesa romana, e morì il pri- Filippucci, e creò Cardinale in vece
mo di febbraio. JVon va taciuto qui, di lui Michelangelo Conti , che gli
che quanto accadde ad Alessandro successe col nome d'Innocenzo XIII.
Vili per r aneddoto della mitra Per causa gravissima avendo Cle-
era pure avvenuto in concistoro ad mente XI bisogno del consiglio del
Eugenio IV e a Gregorio XIII
, ,
Cardinal Gaspero Carpegiia , vica-
con questo di più, che cadendo la rio di Roma , stimato assai per
mitra al primo andò sul capo del equità, scienza , ed intrepido zelo
Cardinal Parentucelli, che fu im- per r immunità ecclesiastica, e tro-
mediatamente successore col nome vandosi il porporato per malattia
di Nicolò V mentre quando la
; confinato in letto, a' 22 luglio
mitra cadde a Gregorio XIII andò 1708, si recò al palazzo di lui con
sulla testa del Cardinal Facchinetti, trentacinque Cardinali , e tenne il

che poi divenne Pontefice col no- concistoro nella camera dell' infer-
me d' Innocenzo IX. A qliesti buo- mo. Nello stesso anno, a' 24 settem-
ni o cattivi auguri sarebbe gran , bre, Clemente XI convocò il con-
sciocchezza se alcuno volesse dar cistoro, ed esponendo a' Cardinali il

qualche peso, essendo pure even- bisogno di difèndersi dalla guerra,


tualità. che per sospetti aveagli dichiarato
Clemente XI in quindici conci- r imperatore, propose di levare dal
stori diede al senato apostolico set- Castel s. Angelo mezzo milione di
tanta Cardinali, con che lo rinno- scudi dalle somme ivi deposte da
vò del tutto. Due di essi furono i Sisto V pei bisogni , e trentadue
Papi Innocenzo XIII, e Clemente Cardinali vi acconsentirono. Nel con-
XII. In detti ed altri concistori pre- cistoro de' i5 aprile 1709, oltre
conizzò e dichiarò ottocento cin- la creazione di due Cardinali, col-
quanlatie vescovi a diverse sedi l'approvazione del sagro Collegio
episcopali. Appena aveva in conci- destinò i suoi nipoti Carlo, ed A-
storo fatto im vescovo del reame lessandro Albani, ad incontrare e
di Francia, che subilo paternamen- ricevere nello stato Fe-
pontificio ,

te gli scriveva, rammentandogli i derico IV re di Danimarca. Quin-


sagri canoni, che vietavano violare di, ai 17 aprile 171 i, dimentica-
i diritti della Chiesa. Le sue allo- tosi il Papa dei disgusti ricevuti
cuzioni dette in concistoro si fanno dall'imperatore Giuseppe I, con
ascendere a centotrenta, dappoiché ne dolenti espressioni ne deplorò la
2o6 CON CON
peidila, e ordinò magnifici fu-
gli ledi, ed pubblico di sabbaio. In
il

nerali, a' quali personalmente egli altio concistoro partecipò a' Cardi-
intervenne. In Bologna avendo, ai nali, che l'impeiatore Carlo VI avca
12 novembre i 7 2, abjurato il lu-
i domandata l'investitura del regno
teranismo nelle mani del Cardinal di Napoli, la quale egli concesse in
Casoni, il principe Federico Augu- concistoro pubblico, ove il Cardinale
sto, primogenito del re di Sasso- Althann ministro imperiale prestò
nia, e re di Polonia, Clemente XI, il giuramento in nome di Cesare.
con analoga allocuzione, partecipò Partecipò al sagro Collegio, adunato
in concistoro tale avvenimento ai nel concistoro de' 20 dicembre 1723,
Cardinali, colle espressioni del più di aver posto fine alla causa del
vivo giubilo. Nel concistoro de' 20 famigerato Cardinal Alberoni , con
febbraio l'jiS, cassò ed annullò il decoro non meno di quel porpo-
privilegio e monarchia ecclesiastica rato, che dello stesso senato apo-
di Sicilia, riserbando alla santa Sede stolico, nella forma che liice senti-
le cause maggiori, ed istituendo un re ai Cardinali, in una breve allo-
giudice per le minori. Per rimeri- cuzione, cui lesse Cardinal
il Oli-
tare il principe Eugenio, vincitore vieri segretario de' brevi.
de' turchi anche a Petervaradino Benedetto XIII, nel primo con-
nel concistoro de' 22 settembre 1 7 1 cistoro, che tenne a' i3 giugno
gli destinò lo stocco, e berrettone 1724, vestito di piviale rosso e mi-
benedetti, come guiderdone dei be- tra di tela d' oro secondo l'uso,
nemeriti della religione cattolica. ringraziò i Cardinali d' averlo esal-
Nell'ultimo concistoro Clemente XI tato al trono pontificio, fece il giu-
rese grazie a Dio, per la vittoria ramento solenne delle bolle, che
riportata dagli spagnuoli sopra i sogliono i nuovi Pontefici giurare
mori nell'attacco di Ceuta. Si pre- per l'esatto adempimento, ed intimò
disse la vicina sua morte, che il giubileo
si ve- imiversale straordinario
rificò a' ig marzo 1721. per un santo governo ; di poi nel
Innocenzo XIII, nel primo con- concistoro de' 16 giugno, siccome
cistoro che tenne a' 28 maggio
, avevano praticato i suoi predeces-
17^'j secondo l'uso introdotto da sori, pubblicò la celebrazione del-
Sisto V, pubblicò un giubileo uni- l'anno santo 1725. Benedetto XIII
versale straordinario, per ottenere tenne nel dicembre 1724 il conci-
dalla divina clemenza un felice pon- storo segreto in giorno di merco-
tificato a vantaggio della Chiesa. ledì, e di sabbato, eh' era 1' antivi-
Quindi nel concistoro de' 16 set- gilia di Natale, il pubblicò, e diede
tembre 1722 efficacemente esortò i ilcappello rosso ai Cardinali che ,

Cardinali a sovvenire i cavalieri ge- avea creati nel concistoro precedente.


rosolimitani di Malta, minacciali Nel concistoro degli i del detto mesei

dalla potenza ottomana dandone , di giugno, Benedetto XllI creò Car-


t*gli r esempio con ventimila scudi, dinale Nicolò Coscia suo favorito,
che loro inviò dal pontificio era- non ostante la gagliarda e giusta
i''o
> ed aggiungendone diecimi- opposizione di venti dei ventisei
la del suo privato peculio. In det- Cardinali, che si trovarono presenti a
to anno Innocenzo XIII teime quel concistoro. Il nominò pure suo
uà concistoro segreto di mcrco- coadiulore all' arcivescovato di Be-
CON CON 207
nevenlo, che aveva ritenuto nel Cardinal Mosca, legato di Ferrara,
pontificato; e nel concistoro de' 9.3 a ricevere al confine dello stato

luglio eresse in diaconia cardinali- papale la sposa del re di Napoli


zia la chiesa di s. Maria ad Mar- Maria Amalia, con l'invio della
tyres. Nel concistoro de' 7 marzo
1 apostolica benedizione, e con molti
1727, elevò la terra di Pescia in donativi.
Toscana al grado di città e sede ve- Benedetto XIV in sette concisto-
scovile come quella chiesa di s. Maria
, ri creò sessantacinque Cardinali ;

Maggiore in cattedrale, secondo il co- ed 3*29 agosto 1740» dodici gior-


stante uso praticato dai suoi prede- ni dopo la sua elezione tenne il ,

cessori. Quindi dichiarò al sagro primo concistoro, in cui ringraziò


Collegio divisamento di recarsi a
il i Cardinali, conferì la legazione di
visitare suo arcivescovato di Be-
il Bologna Cardinal Alberoni al ed ,

nevento, decretando, ad esempio di assolvette dalle censure il Cardinal


Clemente Vili, quando si recò a Coscia ; poscia nel concistoro degli
prendere il possesso di Ferrara, che I I novembre diede parte al sagro
la curia romana restasse in Pioma, Collegio impera-
della morte dell'

e che in caso di sua morte, in es- tore Carlo VI, e pubblicò, secondo
sa soltanto dovessero i Cardinali fa- la pia consuetudine, il giubileo straor-
re r elezione del successore. Indi ai dinario, e le missioni, che andava
28 marzo 1729, nuovamente par- a far eseguire in Roma per otte-
ti per Benevento, dopo avere tenu- nere il divino ajuto, affine di go-
to nella stessa mattina il concistoro vernare con zelo la Chiesa univer-
pubblico. In questo Benedetto XIll sale. Nel concistoro de' 6 marzo
diede il cappello al Cardinal Cibo, 1741 significò a' Cardinali la ingiu-
e subito dopo tenne il concistoro ria fatta alla santa Sede, nel giu-
segreto, in cui colle solite formali- ramento che esigette Maria Teresa
tà gli chiuse la bocca, quindi pro- imperatrice regina, dai deputati di
pose molti vescovati, e poscia colle Parma, e Piacenza qual sovrana di
consuete cerimonie apri la bocca al quel ducato, protestando su tnl no-

medesimo assegnandogli il titolo


, vità, che come feudo della Chiesa,
cardinalizioj e ponendogli ia dito non lascierebbe di difendere i suoi
r anello. diritti. A' 26 novembre I74'2> I^*^"

Clemente XII, nel concistoro dei nedetto XIV determinò in conci-

9 aprile i73r, smembrò Dijon da storo, che osrni anno si celebrasse


Langres, e l' eresse in sede vescovi- nella basilica Liberiana di s. Maria
le; ed in quello del 1788 abrogò Maggiore cappella papale per la ,

quanto da Benedetto XIU erasi festa dell' Immacolata Concezione di


conchiuso colla corte di Torino Maria Vergine. Dipoi a' 9 settem-
suir immunità ecclesiastica nei trat- bre 1743 nel concistoro Benedetto
tati del
1727 e 1728. Nel conci- XIV fece la sua prima promozione
storo degli II maggio 1788, Cle- di ventisei Cardinali. Pel primo creò
mente XII concesse l'investitura del separatamente Gio. Teodoro de' du-
regno delle due Sicilie, e del titolo chi di Baviera assente ; poi dichia-
regio di Gerusalemme a Carlo di rò Cardinal Aldovraudi legato di
il

Borbone, col consueto tributo ; ed Romagna per tre anni, quindi pro-
ili quello de' 21 maggio nominò il pose alcune chiese arcivescovili e
2o8 CON CON
vescovili similmente alcuni Cardi-
; Indi, nel concistoro de'20 no-
nali preconizzarono alcune diocesi ;
vembre 1747, Benedetto XIV, con
pronunziò una dotta allocuzione in elegante, e commovente allocuzio-
cui lodò la somma modestia ed , ne, provocò la pietà religiosa dei
eroica virtù di Lazzaro Pallavicini Cardinali a favore de'cattolici di
commendatore di s. Spirito, per Berlino riguardati con occhio be-
avere ricusata costantemente la sa- nigno da quel sovrano. Nel concisto-
gra porpora , per replicate volte ro segreto de' i5 maggio 1749»
offertagli; creò gli altri Cardinali, colla sua solita profonda erudizione,
e due ne riservò in petto. espose le ragioni di avere voluto, con
Con decreto concistoriale de' 1 nuovo esempio, che nello acquisto del
giugno i5j6 avea determinato Pao- giubileo dell'anno santo, fosse ag-
lo IV, che i Cardinali assenti da giunta per opera imposta la sagra-
Roma per qualunrpie ragione, non mentale confessione, fino allora da
potessero ottare alle chiese vacanti, ninno de'predecessori stata nominata.
come non potessero partecipare del- Nel precedente concistoro de'3 mar-
hi pecuniaria distribuzione chiama- zo manifestando di celebrare l'anno
ta volgarmente il Rotolo, la quale santo, avea invitato i Cardinali per
dovrebbono percepire i soli Cardi- decoro di Roma, ad onore di
e
nali, che intervengono ai concistori, Dio , a ristorare ed abbellire i
ed alle cappelle. Ma siccome era loro titoli, diaconie, ed altre chie-
inveterato l'abuso, che i Cardinali se loro soggette. Poscia, nel conci-
dimoranti ne' luoghi vicini a Ro- storo del primo dicembre, deputò
ma intervenissero ai concistori per i Cardinali legatiper la apertura
fruire del Rotolo, Benedetto XIV delle porte sante Lateranense, Ostien-
nel I74J' decretò non poter gode- se, ciocché prima fa-
e Liberiana,
re del Rotolo que' Cardinali , che cevasi nellacamera de' paramenti.
per vescovati, o cariche dimorasse- Mentre nel 700 celebravasi l'an-
i

ro fuori di Roma, benché vi si no santo, venuto il Papa in cogni-


trovassero pei concistori ; che se zione, che negli stati del principe
poi dimorassero in Roma per qual- di Hohenloe erano ristabiliti i
si

che tempo, allora ne godrebbero ministri luterani, pronunziò in con-


una rata in proporzione de'conci- cistoro al sagro Collegio l'allocu-
stori, cui si fossero trovati presenti. zione: Vox in Rama audita est,
A tal elFctto il prelato segretario ploratns et uhdatns multus , e
del sagro Collegio registra ad ogni quindi spedì un breve a Cesare,
concistoro i Cardinali, che v'inter- acciò colla sua autorità vi pones-
vengono. Il Rotolo poi è il cumulo se Dipoi nel 1757 Bene-
riparo.
delle rendite particolari del sagro detto XIV, essendo convalescente
C'ollegio, e delle tasse al medesimo da malattia, nel mese di gennaio
dovute sulle sedi vescovili, che si tenne nella sua ordinaria domestica
provvedono nei concistori; e ordi- camera il concistoro segreto, e nel
nariamente si distribuisce ogni anno. mese di marzo ne tenne altro nel-
Chi bramasse altre notizie intorno la stessa camera.
questo Rotolo, può leggere il vo- Clemente XIII, avendo adunato
lume VII, p. 85 e 86 del Dizio- il concistoro, nel settembre 1 758
nario. dichiarò arcivescovo di Corinto il
CON CON 209
Cnrdinal duca di Yorck, e cotìfer- juolo, nel concistoro de'i4 marzo
iiiò il titolo di apostolico al re 1768 il Papa stabilì monsignor
d'Ungheria. Nel principio del con- Mello nunzio straordinario, ed
in
cisloro creò Cardinale il proprio il Cardinal Spinola, ad incontrare
nipote Carlo Rezzonico, e nel fine l'arciduchessa Maria Carolina sur-
Prioli, e de Bernis. Terminato il rogata alla defonta.
concistoro giusta il cerimoniale in Clemente XIV tenne il primo
VISO pei nipoti dei Papi, e pei lo- concistoro a' 12 giugno 1769, in
ro fratelli, il decano in
Cardinal cui ringraziò il sacro Collegio di
nome del sagro Collegio pregò Cle- averlo esfiltato, propose alcune chie-
mente XllI a dare al nipote alla se vescovili, e prestò il consueto
loro presenza la berretta Cardina- giuramento sull'osservanza delle co-
lizia, e lo permise, nienlre in Ca- stituzioni apostoliche. Indi nel conci-
stel s. Angelo se ne diede il se- storo degli I I settembre, intimò un
gno col cannone. Clemente XIII giubileo straordinario con indulgen-
dipoi tenne concistoro ai 4 f^^^" za plenaria, per impetrare il cele-
biaio 1760. In esso da monsignor ste patrocinio al santo governamen-
Lmaldi, segretario de'brevi a'prin- to della Chiesa, e dello stato; e nel
cipi, fu letto il mandalo di pro- concistoro de' 18 dicembre lo este-
cura esibito dal Cardinal Orsini se per tutto il mondo cattolico, da
nelle mani del Papa, per ricevere pubblicarsi dai rispettivi pastori
l'investitura del regno delle due cui si rivolse con apposita enciclica.
Sicilie pel re Ferdinando 1\ do- ; Dipoi a'
29 gennaio 1770, Clemen-
po di che il Cardinale prestò il te XIV in concistoro recitò un'al-
giuramento di fedeltà ed omaggio, locuzione, colla quale espose quanto
da lui sottoscritto e suggellato; ed l'animo suo fosse penetrato di duo-
in fine, toccando colle mani il libro lo, per l'orrendo attentato contro
degli evangeli, consegnò il detto la vita di Giuseppe I re di Porto-
giuramento primo maestro del-
al gallo. Nello stesso anno, essendo
le cerimonie, per cui Clemente XIII seguita la riconciliazione di quel
stringendo le mani del Cardina- regno colla santa Sede, nel conci-
le, concesse la supplicata investitu- storo de'24 settembre, il Papa con
ra, di cui si fece il rogito dai pro- adatta allocuzione, con espressioni
lonotari apostolici presenti in con- di gioja diede parte ai Cardinali
cistoro, dopo il quale il Papa sot- della ristabilita concordia, dopo di
toscrisse la bolla di concessione, co- che andò col sagro Collegio alla chie-
me fecei'o tutti i Cardinali, pa)ten- sa nazionale di s. Antonino de'porto-
do l'Orsini dal concistoro in for- ghesi a ringraziare Dio, ed in quel-
ma pubblica, come vi si era reca- la XII Apostoli intuonò il
de'ss.
lo. Nel concistoro poi de'28 settem- solenne Te Deuni. Nel concistoro
bre 1767, Clemente XllI deputò de' 17 giugno 177 i. Clemente XIV,
un Cardinale, legalo a latere, per convocali i Cardinali, significò loro
complimentale, nel passaggio per lo la riunione alla Chiesa Romana
stato ponlilicio , V arciduchessa di del patriarca del Curdistan , che
Austria Maria Giuseppa, destinata avea abiurato il nestorianismo ; e
sposa a Ferdinando IV, e siccome siccome nel concistoro de' 16 ago-
la principessa restò, vittima del va- sto 1770, ad istanza del re di
vni,. XV. •i
2 IO CON CON
Portogallo aveva eretti i vescovati Tanto riporta il Novaes nella vita

di Aveiro, e di Bragaiiza, in que- di Pio VI : ma il Cancellieri nella


appagare il det-
sto concistoro, per Lettera al dottore Korelf a pagina

to monarca, eresse quei di Pinhel, 48, dice che il concistoro fu in ve-


Pennafiel, e Castelbranco. Vicino ce tenuto nella seguente mattina
a morire Clemente XIV, con re- dopo avere il Papa celebrato il

plicate istanze, fu pregato a tenere pontificale , e precisamente nella


concistoro , ed ivi pubblicare gli temporanea sagrestia della basilica
undici Cardinali, che teneva in pe- vaticana, essendo allora in costru-
ctore, ma
costantemente rispo-
egli zione l'odierna, cioè presso gli al-

se Non posso, ne debbo farlo, ed


:
tari di s. Leone I, e quello del-
il Signore giudicherà le mie ragio- la b. Vergine della Colonna. Dipoi
ni ; quando alcuni tornarono in
e nel 1780 Pio VI tenne un con-
ginocchio ad invitarlo a tenere nel- cistoi'o di vescovi nel lunedì santo;
la sua camera il desiderato con- ed in settembre anno, in di tale

cistoro.Clemente XIV con tuono un concistoro segreto, solo proposo


assoluto, disse: no no, io me ne la coadiutoria della metropolitana di

vado all'eternità ed io so il per- Colonia per l'arciduca Massimiliano,


che. Morì a'22 settembre i774- e la coadiutoria della chiesa vescovile
Pio VI, in ventitre concistori, di Munster nella Westfalia per lo
creò settantatre Cardinali. Nel pri- stesso arciduca: quindi alcuni Car-
mo ringraziò il sagro Collegio per dinali diaconi ottarono ad altre
lasua esaltazione. Il Cardinal duca di diaconie. Nella allocuzione, che il

Yorck, in assenza del Cardinal Albani Papa pronunziò, addusse i motivi, e


decano, fece la risposta in nome del- giustificòla sua annuenza a con-

lo stesso sagro Collegio. Dipoi, essen- fermare l'elezione dell'arciduca, seb-


dosi il fìnto Febronio ravveduto bene fosse in giovanile età.
de'suoi errori, firmò il primo no- Facendo Giuseppe II continua-
vembre 177B una totale ritratta- mente nella Germania innovazioni
zione di essi, e la spedì a Pio VI, contrarie all'antica disciplina della
il quale per la gran
gioia di sì Chiesa, risolvette Pio VI di con-
trionfo della Chiesa cattolica, prima dursi a Vienna per ripararvi, e nel
della cappella per la notte di Na- concistoro de' -2 5 febbraio 1782, ne
tale, in concistoro segreto la fece partecipò il divisamento ai Cardi-
leggere ai Cardinali da monsignor nali. Giunto in Vienna, tenne nel
Stay, segretario de'brevi a'principi, palazzo imperiale ove fu alloggiato,
insieme alla lettera dell'elettore di il concistoro, nel quale colle solite
Treveri Clemente di Sassonia, il formalità impose il cappello rosso
quale pregava il Papa per l'asso- ai Firmian
Cardinali e de Ba- ,

luzione al traviato dalle censure. thyan, cui chiuse ed aprì la boc-


Laonde Pio VI, con molta ener- ca impose loro l' anello Cardina-
,

gia parlò al sagro Collegio di que- lizio ed assegnò al primo il ti-


,

sto felice avvenimento, lodando la tolo di s. Pietro Montorio, e al


mediazione dell'elettore, e la doci- secondo quello di s. Borlolommeo
lità del ravveduto vescovo di Mi- all'Isola, dopo avere recitato un'al-
rìofoli, cioè l'Hontheim, conosciuto locuzione, in cui lodò la pietà e

sotto il falso nome di Febronio. la religione dellimperatore. Ritor-


CON CON 211
iiando quindi Pio VI ne' suoi do- spedi a Roma le sue giustificazioni,
niiiiii, ai ai maggio, trovandosi in e rappresentate in concistoro dal
Ferrara, celebrò ed ascollò la mes- suo procuratore monsignor Albani
sa nella cattedrale, indi egli passò con vivezza le di lui ragioni, restò
in sagrestia, ed alla presenza dei assoluto, e rimesso al godimento
Cardinali della Lanze, CaiafFa, e delle antiche prerogative, ed onori-
BoncompagnOj di alcuni vescovi, e ficenze del Cardinalato. Nel conci-
delia corte pontificia ,
pubblicò sloro de' 18 settembre 1786, Pio
Cardinale di s. Romana Chiesa Mat- VI propose la sola chiesa di Larissa
tei arcivescovo di Ferrara, creato in parlìbus per monsignor Passe-
e riserbato in petto nel concisto- ri, che aveva dichiarato vicegeren-
ro de'23 giugno 1777, al quale te, e vi annunziò la morte del re
poi diede il cappello nel concisto- di Portogallo. Quindi nel concisto-
ro, che tenne pubblico nell'epi- ro de'i4 dicembre, in giorno di
scopio d'Imola a'27 maggio, asse- lunedì creò Cardinale il solo suo
gnandogli per titolo la chiesa di s. nipote Romualdo Braschi, cui nel
Balbina, non che alcune congre- concistoro pubblico, che tenne nel
gazioni cardinalizie. Hitornato Pio seguente venerdì, diede il cap'pello
VI Pvoma, nel concistoro de 25
in rosso. Nel concistoro de'i5 dicem-
settembre partecipò al sagro Colle- bre 1778, Pio VI ad istanza di
gio le circostanze principali del suo Luigi XVI re di Francia, ripu-
viaggio, avendo fatto distribuire ad gnante, creò Cardinale Lominiè de
ogni Cardinale l'istoria del mede- Brienne, primo ministro di quel
simo. Nella lunga analoga allocu- monarca, ed in seguito nel conci-
zione che Pio \I pronunziò, rela- storo segreto de'26 settembre 1791
tivamente agli affari trattati col- lo degradò, premettendo il raccon-
imperatore, disse di aver ottenuto to di sua riprovevole condotta, pel
dalla di lui equità alcune cose di giuramento prestato alla costituzio-
somma importanza, come costava ne fi-ancese, per essere stato uno
dagli editti imperiali pubblicati, de'soliquattro vescovi , i quali lo
aggiungendo che, se di molte altre prestarono fra i ceulotto, cui con-
ancora non avea potuto consegui- tava la nazione.
re l'intento avea non mediocre
, Pio VI, nel concistoro de' 20
speranza di felice esito. marzo 1790, dopo avere con som-
Nel concistoro segreto, che Pio ma prudenza pazientato , e pianto
VI tenne nel febbraio 1 783, non sulle dolorose vicende del regno di
fece alcun vescovo, né si potè pe- Francia, arrivando l'assemblea na-
netrare quali affari ivi siensi trat- zionale ad emanare decreti offensi-
tati. Nel concistoro poi de' 1 3 feb- vi apertamente all'ecclesiastica ge-
braio 1786, sospese e privò della rarchia, eh' essa voleva distruggere
voce attiva e passiva , e di tut- in uno alla religione, sull'esempio
ti gli onori e diritti della dignità del suo predecessore s. Gregorio I,
cardinalizia Cardinal de Piohan,
il Nohis caute discenduin est, quate-
incolpato di avere venduto per un niLs OS discivtutn, et congruo tem-
milione, e seicento mila lire tor- pore vox aperiat, et nirsum con-
nesi, la collana di Maria Antonietta grua taciturnitas claudat raggua- ,

regina di Francia; dipoi il dellohan gliò di tutto il sagro Colleg.io , e


212 CON CON
del suo silenzio sino a quel punto de' I
7 giugno , il fatale regicidio ,

osservato, notando ogni minuta, e descrivendo abbominevole quadro


1'

dettagliata circostanza ; ed infor- della sovvertita Francia provando ,

mò i Cardinali con tenera e dot- che lo sventurato monarca fu stra-


ta allocuzione , dopo la quale scris- scinato innocente al supplizio, e che
se vari brevi a diversi prelati di la sua morte doveva considerarsi sic-
quell'infelice reame, che conosce- come un martirio paragonò a
, cui
va più zelanti della gloria di Dio. quello delTinfelice regina Maria Stuar-
Nel concistoro del novembre 17^0, da, fatta decapitare da Elisabetta re-
Pio VI diede parte al sagro Col- gina d'Inghilterra in odio della cat-
legio dell'elezione Leopoldo li di tolica religione, in odio alla quale
ad imperatore, alla quale avea spe- appunto era stato sagrificato Lui,:^i

dito per nunzio monsignor Capra- XVI, per non aver voluto secon-
ra, indi nella mattina dei 3o no- dare gì' infami progetti dei nemici
vembre tenne cappella prò gratin- di essa. Rivolto quindi con eloquen-
rum actione. Ma essendo morto te apostrofe a quel regno, cosi Pio
quell'imperatore nel 1792, nel con- VI esclamò: « Ah ! Francia, che i

cistoro de^ 18 giugno partecipò la » Pontefici nostri predecessori cliia-


sua morte, e quella dell' imperatri- '> mavano specchio della cristianità,
ce Maria Luisa di lui consorte, ed « e sostegno della fede. Tu che
ordinò per ambedue l'esequie nella 5> lungi dal prendere esempio dalle
cappella pontificia. Va qui notato, » altre nazioni, tutto speravi nella
che, meno questa circostanza della » religione, che è la difesa più si-
morte contemporanea degli
quasi 5» cura e l' appoggio il più valido
imperiali la morte delle
coniugi, '> degli imperi, ora sei persecutri-
imperatrici, e regine, ancorché aves- •5 ce implacabile, e finente. Tu per
.sero regnato sole, non viene pub- •8 le leggi fondamentali del regno
blicata in concistoro come non , " chiedevi un re cattolico, lavevi,
lianno esequie in cappella pontifì- " ed appunto perchè era tale lo
cia, per le ragioni dette al volume « assassinasti; ed infierita persino
Vili, pag. 195 del Dizionario. W » contro il suo cadavere l' abban-
medesimo Pio VI, nel concistoro » donasti a disonorala sepoltura " !

di settembre
1792, partecipò al sa- Nello stesso concistoro Pio VI sta-
gro Collegio l'elezione dell" impera- bi fi messa solenne di Requiem.,
la
tore Francesco II, alla quale avea che sarebbe celebrata nella cap-
si

mandato ad assistere nella dieta pella pontificia, nella quale monsi-


di Francfort monsignor Sifredo de gnor Leardi cameriere segreto re-
Maury, e poi tenne la cappella per citò r orazione finiebre.
ringraziare Dio. Quindi, essendo stata decretata
Decapitato per ordine della con- dai repubblicani francesi l'invasio-
venzione nazionale di Francia il re ne dei dominii della Chiesa, ed oc-
Luigi XVI gennaio 1798, il
ai 21 cupate colle armi le legazioni, per
Pontefice Pio VI, penetrato dal più arrestarne o ritardarne il compi-
amaro cordoglio, con una robusta mento, fu necessitato Pio VI a sot-
e patetica allocuzione, spesso inter- toscrivere durissime condizioni nel-
rotta dal pianto, partecipò al Col- l'armistizio di Bologna, conchiuso
legio de' Cardinali , nel concistoro ai 28 giugno del 1 79G. Esausto
CON CON 2i3
l'erario, e dovendosi pagare ai ne- zione ;.
poscia nel concistoro pubblico
mici ventun milioni di lire tornesi, impose il cappello rosso al Cardi-
r afflitto Pontefice, adunato il con- nal di Marti niana. Quindi nel mer-
cistoro, si rivolse ai Cardinali, e lo- coidì primo di aprile ne celebrò
ro espose la sua agitazione col se- altro segreto, in cui chiuse, e poi
guente discorso: " La sorte dell'I- aprì bocca la al detto Cardinale
talia è nelle mani dei francesi ,
assegnandogli il proprio titolo di s.

e le armate imperiali hanno do- Calisto. Nel medesimo concistoro al-


vuto cedere alle loro vittorie; e cuni Cardinali otlarono alle sedi
perciò qual resistenza , e difesa suburbicarie vacanti, altri ottarono
poteva fare Roma , e qnal suc- a diversi titoli Cardinalizi. Lunedì
cesso sperarsi ? Noi avremmo fat- 1 maggio, nello stesso monistero,
2
to versare torrenti di sangue in- tenne concistoro segreto, in cui pro-
nocente, se avessimo preteso di di- pose tre vescovi. E recatosi Pio VII
fenderci. Per non perdere dunque in Roma, nel lunedì i i agosto, vi
tutto si è stabilito fare grandi sa- tenne il primo concistoro segreto
grifizi, e trangugiare quelle con- in cui, oltre diversi vescovi , creò
dizionijclie al vincitore piacque im- due Cardinali. Nel seguente anno
porci. Scelto fra i due mali il mino- i8or, e nel mese d'agosto, avendo
re, il Dio delle misericordie bene- dichiarato in concistoro segreto le-
dirà la nostra rassegnazione ai gato a latere in Francia il Cardi-
suoi imperscrutabili decreti. Ma nal Caprara , nel successivo conci-
se la necessità ci costrinse a con- storo pubblico, intuonata l'antifona:
venire ne' dovere n'esige
patti, il /// i'iarii pacis, e recitato il salmo
la fedele esecuzione per cui è ,
colle consuete orazioni, diede al Car-
indispensabile ricorrere ai tesori dinale la croce papale. Baciò il Car-
depositati in Castel s. Angelo dal dinale i piedi, e la mano al Papa,
nostro glorioso predecessore Sisto e dal Papa fu ammesso al duplice
V, e da esso destinati ai bisogni amplesso.
più urgenti dello stato. Tutti i 11 cerimoniere Marcello , a pag.
tesori del mondo non sono ca- 42 descrive
, il modo come il

paci ad un uo-
a rendere la vita Papa crea in concistoro segreto
mo solo ; sagrifichiamone adun- il Cardinale legato a latere, a-
que una parte, per non esporre vendo prima esposto al sagro Col-
alla strage milioni e più di sud- legio ilne tiene, e i
bisogno, che
diti fedeli, che ancora ci riman- motivi che inducono a tale de- l'

gono". Alla proposta così ragio- terminazione; quindi propone il sog-


evole del Pontefice, tutto il sagro getto enumerandone i meriti , e
Collegio convenne nel suo progetto, convenendovi il sagro Collegio , lo
e furono estratte dal castello le oc- dichiara legato a latere^ lo ammette
correnti somme di danaro. al bacio del piede e della mano
Pio VII, dopo essere stato eletto non che al doppio amplesso, con-
Papa ai i3 marzo 1800, nel mo- ferendogli la croce legatizia nel suc-
nistero di s. Giorgio della città di cessivo concistoro pubblico. Talvolta
Venezia, ai 28 del medesimo mese la croce si diede anco nel concisto-
tenne concistoro segreto, nel quale ro segreto, ed eccone un esempio,
ringraziò i Cardinali di sua esalta- che prendiamo da un autentico ma-
?, t4 CON CON
noscrltto. '» AUi 8 di maggio 1702, I Cardinali dal concistoro, il Papa,
>> terminato il concistoro segreto sedente in trono, impose il rocchet-
» si aprirono le porte , e rientra- to ai nuovi eletti vescovi presenti.
» rono nuove genti. Si fece la fun- Poscia, a' 22marzo i8o5, venerdì
» zione di dare la croce al Cardi- mattina. Pio VII tenne altro con-
nal Carlo Barberini, dichiarato
'•'
cistoro segreto , nel palazzo impe-
» poco prima dal Pontefice Cle- riale diNapoleone, ed in esso pro-
" mente XI, legato a la/ere al re pose cinque chiese vescovili.
-•' di Spagna, ch'era giunto in Na- Ritornato Pio VII in Roma, in
" poli. 11 Cardinal Barberini, ac- un concistoro segreto del 1807, con
" compagnato da molti Cardinali apposita allocuzione, espose a' Car-
" e prelati, si portò con ordine a dinali di volere solennemente an-
>' basso, ove si fece la cavalcata, noverare al catalogo de' santi, cin-
" e fu accompagnato fino fuori la que beati, ed i Cardinali risposero:
" porta, che conduce a Civitavec- Placet. Quindi tenne due altri con-
" chia, dimostrando di proseguire cistori segreti per la stessa cano-
" il Cardinale per quella volta il nizzazione, ed altri semi-pubblici, per
" suo viaggio. Da ciò si osserva , udire anco il parere de' vescovi.
'•'
che i legati ai principi si dichia- A' 24 agosto dello stesso anno, nel
" rano come gli altri nel concisto- concistoro segreto, Pio VII preco-
" ro segreto, ma poi si dà loro la nizzò vari vescovi, quindi, apertasi
" croce in pubblico, e si accompa- l'aula concistoriale nelle consuete
" gnano in cavalcata fino alla por- forme, fu al Papa fatta istanza da-
» ta, per cui devono proseguire il gli avvocati concistoriali a nome
-"' loro viaggio ". del Cardinal Marino CaialTa di Bel-
Recandosi di poi Pio VH in vedere per la dimissione , che per
Francia nell' episcopio
, tenne il giuste cause implorava della dignità
concistoro pubblico, in cui die- Cardinalizia. Pio VII, richiesto il

de il cappello rosso a due Car- parere de' Cardinali, nell' accondi-


dinali; quindi tenne il concistoro scendere alla domanda , creò e ri-

segreto, nel quale preconizzò alcu- servò in petto altro Cardinale del-
ni vescovi, ed arcivescovi; prima l'ordine de' diaconi, come lo era il

di bocca a due Car-


ciò chiuse la rinunziante. 11 primo concistoi-o poi,
dinali, e dopo la pubblicazione dei che Pio VII tenne in R.oma a' 26
vescovi la aprì, dando loro l'anel- settembre i8i4j dopo la sua glo-
lo, e il titolo Cardinalizio, ed asse- riosa deportazione , fu singolare
gnando inoltre ad ognuno le con- perchè in esso preconizzò cinqut;
gregazioni cardinalizie. Terminato sedi Cardinalizie snburbicarie, ed il

il concistoro, entrò nella stessa sala nuovo camerlengo di s. Romana


monsignor Rolborn, consigliere in- Chiesa. Quindi, nell'anno seguente
timo dell'elettore Teodoro di Dal- a' 4 settembre, adunato il concisto-
berg, ed in suo nome domandò ed ro, Pio VII con allocuzione parte-

ottenne dal Papa il pallio , come cipò al sagro Collegio la restitu-


arcivescovo di Ratisbona ; ciò che zione fatta alla santa Sede de' suoi
pure domandò e conseguì in per- temporali domimi, delle legazioni ,

sona il nuovo arcivescovo di Tonrs, ed altre provincie, provocata dalla


monsignor Canaveri. Essendo usciti incomparabile energia , e somma
CON CON 21
perizia diplomatica del celebre Car- tri principali, e celebri concistori dì
dinal Consalvi segretario di stato, Pio VII, per non rendere più lungo
nelle sue missioni come legato apo- questo paragrafo, potendosi vedere
stolico a Luigi XVIII re di Fran- a' rispettivi articoli del Dizionario,
cia, al principe i-eggente in Lon- come in altri si fa speciale men-
dra, ed a Vienna all'imperatore zione di quelli più interessanti te-
Francesco I, e congresso delle po- nuti da Leone XII, da Pio Vili,
tenze alleate. Le provincie furono e dal regnante Gregorio XVI. V.
le marche di Ancona, di Macerata, Promozioni,
e di Fermo, il ducato di Cameri-
no, il ducato di Benevento e Ponte § II. Allre notizie sui Concistori.
Corvo e le tre legazioni di R.o-
, Biodo col quale anticamente si
magna, Bologna, e Ferrara. Quin- proponevano , e dichiarai'ano i
di Pio VII protestò sulla parte si- vescovi in concistoro^ e sistema,
nistra del Pò, ritenuta dall'impe- che si tiene al presente, con quan-
ratore d'Austx'ia, non che per la to riguarda inoltre le Proposizio-
provincia di Avignone, e pel contado ni, che stampate ricevono i Car-
A^enesino ritenuti dalla Francia, sic- dinali.
come a Vienna avea pur fatto il

Cardinal Consalvi. Inoltre Pio VII Nel precedente paragrafo abbia-


fece egual protesta per la guarni- mo riportato in genere alcuni esem-
gione militare, che l' Austria volle pi delle principali cose, che si trat-
conservata nella fortezza di Ferra- tarono nei concistori. Prima però di
ra, e nella città di Comacchio. Al- parlare del cerimoniale sulla dichia-
tre pioteste il zelante Papa emise razione dei vescovi, e di acceimare gli
per gli affari risguardanti le chiese affari, che ora si trattano ne' conci-
di Germania ; dipoi nel coucistoi-o stori, osserveremo quando ebbe ori-
segreto di veneidi 8 marzo 1816, gine l'odierno sistema, con altre
Pio VII dimise la sua antica chie- cose che vi hanno relazione. In
sa vescovile d' Imola, che avea sino progresso di tempo, e quando i

allora litenuta ; indi creò ventuno sovrani Pontefici potei-ono pacifi-


Cardinali , e ne riserbò e creò in camente governare la Chiesa e lo
petto dieci, in tutto trentuno, rin- stato, incominciarono ad istituire
novando in parte il concistoro di tribunali, e ad ordinare leggi atte
Leone X, in cui pure creò trentuno a provvedere molti degli affari, i

Cardinali, che per altro tutti pub- quali trattavansi ne'concistori, mas-
blicò nel medesimo concistoro. In sime quelli, che per l'accrescimento
ventimo concistori Pio VII creò, e delle loro gravi cure, non sembra-
pubblicò novantotto Cardinali di vano adatti a discutersi in assem-
santa Romana Chiesa, numero da blea sì veneranda ed augusta qual
nessim Papa suo predecessore crea- è quella del Collegio cardinalizio,
to,ed è degno di osservazione, che presieduto dal sommo Pontefice,
avendo nel suo terzo concistoro coir assistenza de' primari uffiziali
creali e pubblicati tredici Cardinali, della Sede Apostolica, locchè me-
oltre a ciò ne creò, e riserbò in glio fu regolato, e stabilito nel
petto quattordici. pontificato di Sisto V. Considerò
Tralasciamo di qui riportare al- questo gran Pontefice, che per es=
5 G
I CON CON
«ere allora la maggior parte dei l'erezione delle chiese vescovili, e
Cardinali protettori di regni e provvisioni concistoriali . Ad essa
repubbliche, o ambasciatori e mi- volle che spettasse conoscere, ed
nistri dei primi e delle secon- esaminare le cause legittime del-
de presso la santa Sede, per ta- l'erezione delle sedi patriarcali, ar-
li eminenti ed influenti quali- civescovili , e vescovili , dei loro
fiche formavasi vm partito sui capitoli etc. giusta il prescritto dal-
beni affetti, addetti, aderenti e na- le costituzioni apostoliche, e dai sa-
zionali degli slati di cui erano pa- gri canoni, massime da quelli del
trocinatori, o rappresentanti, e che concilio di Trento, e volle che si

allorché ne' concistori trattavansi esaminassero tutte le difficoltà in-


affari risguardanti i medesimi sta- cidenti, le controversie, unioni, dis-
ti, e nazioni, sovente avveniva, co- menibrazioni , cessioni ,
pensioni, e
me in qualche caso superiormente pluralità de'benefizi, dignità incom-
si è notato, che dimentichi tali patibili^ presentazioni, nominazioni,
Cardinali dei primari loro doveri, elezioni, confermazioni, e che da es-

e di una certa moderazione, tratti sa si adoperasse in fine ogni dili-

dall'impegno di esercitare con suc- genza in ciò, che riguarda l'età e qua-
cesso il loro secondaiio ministero, lità delle persone da promoversi.
anteponessero talvolta alla dignità Tanto alla congregazione concisto-
della sede Apostolica il privato van- riale, quanto alle altre congregazio-
taggio, e gì' interessi di chi rappre- po-
ni assegnò le cause determinate,
sentavano. Quindi per umani ri- nendovi per membri con voto de-
spetti gli affari restavano intralciati cisivo que' Cardinali, eh' egli cre-
e soggetti a certi riguardi, che di dette più opportuni, e riserbando
i

frequente esponevano nel concisto- la approvazione delle cose maggio-


ro la suprema dignità pontificia, ri al romano Pontefice . La mag-
forse ledevano alquanto la giusti- gior parte di queste congregazioni
zia, esponevano i Cardinali più i eminentemente, insieme ad altre
coscienziosi, e molte volte feriva- in appresso istituite, fioriscono tut-
no i diritti della medesima santa tora a decoro della santa Sede, a
Sede. lustro del sagro Collegio, e ad im-
Tuttociò considerando Sisto V menso vantaggio della Chiesa uni-
coH'alto suo intendimento, ed anco versale, per la scienza profonda, e
in riflessione all'accennato aumento per la maturità colla quale discu-
degli affari, per cui tutti non si tonsi i piìi rilevanti altari, mentre
potevano in concistoro discutere, e- pegli oggetti straordinari, di mag-
saminare e l'isolvere secondo la
, giore importanza, ed esigenti
il più

loro specie ed importanza, egli vol- sfretto da Sisto V


segreto, tanto
le ad ogni cosa riparare. CoH'acu- che dai successori di lui vennero
me pertanto del suo felice ingegno convocate, ed adunate le congre-
egregiamente vi die'prowidenza, col gazioni secondo le circostanze, com-
confermare, o meglio regolare non ponendole di Cardinali creduti i
che in parte istituire nel 087, più adatti , ed escludendo quelli
quindici Congregazioni Cardinalizie prevenuti per interesse, per par-
[Vedi)^ una delle quali fu la Con- zi:iiità, o per altri riguardi. Gli af-
gregazione Concistoriale (T'^edi), per fari in esse congregazioni stabiliti
roN C0\ ?i7
%\ comunicano poscia secondo !a ipia- ed il più delle volte anzi eliminali.
lità loro all'intero sagro Collegio Per segnatura di commissione si

raiuiato in concistoro, e talvolta deve intendere, che Papa ammet- il

dai Pontefici se ne domanda il pa- tesse la petizione, commettendo la

rere colla fòrmola : Qicid vobis vi- cognizione della cosa ad ima per-
de turi .sona, o ad un collegio. Di fatti Vi-
Al citato articolo Coxcregaziom tali no in Clemtniin. I. n. C), de Jn~
Cardinalizie, ed al § Origine ec. die. defensor redivi^'ux^ cap. Ili, n.

di esse, si dice che prima della 3i, asserisce di avere come avvo-
loro istituzione, e di quella de' tri- cato concistoriale e del fisco pro-
bunali, alla presenza del Papa e posta la causa contro l' antipapa
de' Cardinali, si trattavano tutte le Benedetto XI li. Slabiliti^i in ap-
cause, e le liti anche private, col- presso i tribunali criminali, non si

r intervento degli avvocati , e pro- trattarono più simili affari ne' con-
curatori delle parti , come ora si cistori. Per conservare però la con-

la nei tribunali : per lo che il Pon- suetudine di queste perorazioni


tefice faceva da giudice, e da prin- l'avvocato concistoriale, cui toccava
cipe. Così ancora si dice , che il per turno perorare, fingeva di suo
si teneva ogni giorno non
concistoro arbitrio la storia di un atroce de-
impedito da solennità o funzione litto, e contro l'immaginato reo
ecclesiastica ; ma istituiti i tribunali, domandava che si segnasse la com-
e più tardi le congregazioni, trat- missione. Dicono vari scrittori, pres-
tandosi ne' concistori i soli altari so il Comes, i/i Compendio iitrius-

di gran rilievo, si convocarono essi nue signaturae, ed che ciò si altri,

con minor frequenza cioè prima , faceva per dimostrare che Pon- i

due volte la settimana poi una ,


tefici, amanti sempre della giustizia,

volta soltanto , indi due volte al anche in mezzo agli atti solenni,
mese, ed in seguito quando piacque erano pronti ad amministrarla.
ai sommi Pontefici di adunaili. Tutta volta Urbano Vili elevò, e
Laonde ne' concistori più non trat- ridusse in miglior forma questa per-
tansi tutti gli affari come prima orazione, dappoiché con suo de-
anzi Urbano VIU diede miglior creto concistoriale de' 27 gennaio
provvedimento alle perorazioni, che i63r, dopo avere discusso la cosa
nel concistoro facevano gli avvocati coi Cardinali, ordinò che d' allora
concistoriali. Era antichissimo co- in avanti nei pubblici concistori si

stume, che gli avvocati del sagro perorasse la causa dio un beato ,

concistoro, la cui istituzione vuoisi di qualche servo di Dio, del quale


rimontare a s. Gregorio I, nei pub- si cercasse la segnatuia di commis-
blici concistori facessero le perora- sione per la Beatìfieazione {Vedi),
zioni. Tra essi vi è l'avvocato del o Canonizzazione {Vedi), ovvero si
fisco, quello de' poveri, e quello domandasse che fra beati, o fra i i

del popolo romano. Nei primi tem- santi venisse ascritto per equipollen-
pi in esse perorazioni tali avvo- za, ossia riconoscimento dell' antico
cati domandavano che il sommo culto col quale si venerava. Tale
Pontefice segnasse la commissio- metodo si continua anche a' giorni
ne delle cause , cui proponevano, nostri. Prima si faceva dall' avvo-
le quali sempre erano gravissime cato concistoriale a memoria , ma
2 1 8 co i\ COx\
il regnnntc Pontefice permise, die >: aposlolicos, sive novos electos ad
l'avvocato la leggesse in concistoro. " ecclesias calhedralcs, sive transla-
L' intera perorazione di una causa " tos, habere pluviale et mitram
si divide in tre concistori , ed al- »- concistoriales: et tunc Cardinales
lorquando al fine si chiede la bea- " omnes faciebant reverentiam, ut
ti (ìcazione del servo di Dio, mon- » in ecclesia.quando Pa-Et nota,
signor Promotore della fede (^T^edi), " pae numquam fit reverentia a
che sempre è avvocato concistoria- " Cardinalibus, quando non habet
le, genuflesso al trono del sommo j- pluviale, et mitram. Hodie , ut
Pontefice, chiede a lui che si degni -•' audio , raro Pontifex ista facit
oidinare, che la cognizione della cum pluviali et mitra: et reve-
-•'

causa si prenda dalla cardinalizia " rentia numquam flt in conci-


Coiigregazioìie de' sacri Ri/i (T^edi), " storio secreto ". Riguardo a ciò,
e si osservino i decreti generali, e che ora si fa nei concistori segreti,
[•articolari nell'andamento di siffat- pubblici, e semipubblici, si potrà
te cause. Accettando il Papa tale vedere ne'seguenti 6§ IV, V e VI.
protesta, rimette la causa alla no- Qui però parleremo della preconiz-
minata congregazione, pronunzian- zazione, e della dichiarazione de' ve-
i\ci queste parole : Ad saeroriini Ri- scovi, ed abbati nulliiis, che si fa
tuìiiìi quae videal
coiìgregatione/n ,
dal sommo Pontefice nel concisto-
et referal; ovvero, Procedatur ser- ro segreto. Il Preconio fu istituito
\'ali.f sen'aìidif, oppure, sen'rntnr da Paolo IV con decreto del i^Sy,
decreto, o simili. Non riuscirà disca- per le chiese cattedrali, ed abba-
ro che qui notiamo, che la prima ziali, avanti che esse venissero pro-

perorazione eseguita con questo poste, e provvedute in concistoro.


nuovo metodo, fu falta dall' avvo- Il Preconio era il permesso, che il
cato concistoriale Baila , il quale Cardinal ponente, avanti alla pre-
perorò la causa della ven. serva di sentazione di uno o più individui
Dio suor Anna di s. Agostino, mo- alle sedi vescovili, domandava al
naca carmelitana, nel concistoro in Papa; ed era ad un tempo l'av-
cui Urbano Vili diede il cappello viso, dal medesimo ponente dato ai

rosso ai Cardinali Guidi-Tìagno , e Cardinali, che nel prossimo conci-


Pidiotla, poco
concistoro tenutosi storo sarebbe proposta e provve-
dopo la pubblicazione del suddetto duta tal chiesa,
la affinchè Car- i

decreto. Siccome poi non sono ne- dinali preventivamente alle Propo-
cessarie tali perorazioni in conci- sizioni, di cui parleremo, potessero

stoio per la prosecuzione delle cau- osservare lo stato della chiesa, che
se, così non poche hanno avuto un oda vasi a provvedere, e le qualità
;>

felice esito, senza che di esse siasi dei promovendi, per darne in con-
perorato nei concistori. cistoro il giusto parere al Papa.
Il Marcello, Sacrarli ni Ca'remo- Qnindi Pio IV, a' i4 febbraio r5G?,
ìììaiiiw, p. 43, De habiiii Pontifi- emanò la costituzione, Pro debito
cis inpronunciat ione, sci'ive quan- jnstitiae, nella quale stabilì che le

to segue: » Consueverunt Ponlifì- presentazioni delle chiese e de' be-


» ces semper quando pronuncia- nelizi concistoriali , non potessero
« bant novos Cardinales, sive epi- accordarsi senza il voto, o consen-
*; scopos Cardinales , sive legatos so di due parli de" Cardinali. La
CON CON 219
distribuzione poi dei memoriali privilegio apostolico. Prima, pel giu-
ossia fogli stampati delie Proposi- ramento emesso dagli esaminatori,
zioni delle da proporsi in
chiese a tenore del decretato di Urbano
concistoro , venne comandata da Vili, al Cardinale più antico della
Gregorio XIII con decreto del i^ji, Congregazione deWesame de' vesco-
e confermata poscia da vari Pon- vi (P^edi), e piìi tardi pel giura-
tefici successori, e ciò perchè i Car-
'
mento, dagli stessi esaminatori fatto
dinali possano riconoscere lo stato al Cardinal vicario non, potevano
della chiesa, per la morte di chi essi dire all' esaminando i punti,
è vacata, di chi è la nomina o sul quale sarebbe caduto l'esame;
presentazione, le qualità de' pro- ma da Clemente XUI in poi lo
movendi , in abbiano
quali mani fanno, non avendo più luogo il
fatto il giuramento, come e da chi giuramento.
ne sia stato fitto il processo, per Perciò che riguai'da le nomine
quindi darne in concistoro al Papa regie ai vescovati, i sovrani usano
il loro libero, e giusto voto, allor- nella nomina de'soggetti la formo-
ché glielo richiede colle parole : la presento, altri nomino, altri sup-
Quid vohis vidctur? Indi Sisto V ,
plico, altri raccomando, cioè i sog-
nel concistoro segreto de' 3i otto- getti per le chiese vacate nei ri-
bre i58 ), ordinò che concedendosi spettivi dominii secondo concor-
, i

grazie alle cattedrali e ai monistcri dati, ed indulti apo-


le concessioni,

concistoriali, tanto i Cardinali po- stolici. Però va qui avvertito, che


nenti o relatori, quanto i protettori in qualunque provvista di vescova-
dovessero prendere i loro emolu- to, benché sia di nomina o pre-
menti a norma delle grazie conce- sentazione regia, le parole che usa
dute. il Papa allora in concistoro, sono
Dipoi Clemente VIII istituì l'e- sempre le medesime, non facendo-
same pei vescovi d'Italia, delle isole si mai menzione di nominalione , et

adjacenti, e pei vescovati di libera praesentatione. Di queste clausole


collazione del Papa, anche situati però si fa menzione nei decreti, e
fuori d' Italia, come erano le catte- nelle cedole concistoriali, non che
drali situate nello stato d' Avicrno- nelle proposizioni, e bolle apostoli-
ne e contado Venesino , dominii che. Anticamente il Pontefice non
della santa Sede. Ed è perciò, che proponeva in concistoro che le chie-
l'eletto per un semplice titolo in se pei Cardinali, nunzi, o altri per-
pnrtihus, non deve soggiacere al- sonaggi qualificati , e preventiva-
l'esame, per essere la chiesa titolare mente dai promovendi se ne avan-
extra Itnliam. Se poi essi, e quelli zava supplica Papa, acciò si de-
al
fuori d' Italia, dovessero essere tras- gnasse proporre. Clemente XI fu
feriti ad alcuna chiesa residenziale il primo ad amare di proporre le

d' Italia, secondo il disposto da Cle- chiese in concistoro , nel che fu


mente XII , allora devono subire imitato dai successori, massime da
l'esame. Talvolta il Pontefice suole Benedetto XIV, che avrebbe volu-
dispensare da questo esame, il quale to proporle tutte, come fanno a-
ha luogo qualche giorno avanti il desso i Pontefici, non potendo sof-
concistoro per prudenti ragioni. Al- frire, che un Caidinale protettore
tri poi sono dispensati in vigore di d'un i-egno, o repubblica talvolta
9 20 CON COxN
ne pi'omovesse un numero maggio- " ponamecclesiam N. vacanfem
re del Papa stesso. Vero è però, « per obitum bo. me. N.N. ultimi
che il Papa proponeva pel primo, » illius episcopi extra romanam
indi gli altri, ed allorquando il » cin-iam defuncti, ac referam di-
Pontefice proponeva alcuna chiesa » ctae ecclesiae statum, et qualita-
in favore di un Cardinale presente »' les reverendi N. N. presbyleri
nel concistoro, dopo la relazione ^' N. ad illam ex benignitate San-
(Itila cliiesa, il Cardinal promoven- » ctitatis Vestrae promovendi".
do, o trasferendo usciva dal conci-
storo, perchè non si trovasse pre- Altra formola piìi antica:
sente ad udire i voti dei colleghi.
Uscito ch'egli era, il Papa diceva » Beatissime Pater.
al sacro Collegio : Quid vobis vide-
tnr? E uditi i voti di tutti, l'ulti- » Vacat ecclesia N. per obitum
nio Cardinale diacono suonava il » bo. me. N. N. ultimi illius epi-
campanello, ed a questo avviso " scopi, extra romanam curiam
lientrava il Cardinale, e stando in « defuncti. In sequenti consistono,
piedi al suo luogo il Papa pro- >>si Sanctitati Vestrae placuerit
nunciava decreto; quindi in fine
il » referam illius statum, et quali-
del concistoro lo riceveva al ba- " tates reverendi N. N. presbyteri
cio del piede e della mano , dan- " ad illam ex benignitate Sancti-
dogli l'amplesso. Anche presente- " tatis Vestrae promovendi ".
mente, quando in concistoro si pro-
])one una chiesa per un Cardinale Preconizzata la chiesa, lo spedi-
ivi presente, egli esce dall'aula con- zionere portava il processo al po-
cistoriale , né vi rientra sinché nente ed ai capi d'ordine dei Car-
r ultimo Cardinal diacono , o il dinali, che dovevano rivederlo, e
Cardinal camerlengo del sagro Col- approvarlo colla loro sottoscrizione,
legio non abijia suonato il cam- ludi mettevasi all'ordine pel primo
panello. Quando i Cardinali pro- concistoro, acciò si potesse propor-
ponevano le chiese, nella mattina re ia chiesa già preconizzata, per
del concistoro il Cardinal ponente cui il memoriale, o sommario per
sirecava prima all'udienza del Pa- la proposizione, doveva sottoscriver-
pa per ringraziarlo dell'onore fat- si dai quattro suddetti Cardinali.
togli nell'averlo deputato a preco- Con quel memoriale il sostituto del
nizzare e proporre alcuna chiesa, concistoro formava il libretto pel
domandando perciò licenza. Chiuso Papa, ed il ponente aveva perciò
il concistoro, il Cardinal più anzia- la sua propina alla ragione di quin-
no si alzava in piedi, e principiava dici ducati per mille di tassa. La
il preconio, e relazione della chie- propina poi del Papa, la quale
.sa, e delle qualità del promovendo, tuttora pagasi in segretaria de' bre-
colla seguente forinola: vi pontificii, eia di scudi sessanta-
nove e bajocchi dodici e mezzo,
» Beatissime Pater, cioè quando la chiesa non è tas-
sata, o non eccede i duecento fio-
» Si Sancii tati Vestrae placue- rini, dappoiché superandosi pagano
>^ rit, in proximo consistono pro- quindici ducati per cento al Papa.
CON CON 111
Fattasi dai Cardinali per anzia- " Ego Andreas episcopus Sa-
nità la relazione della chiesa, e del- binen. S. R. E. Cardinalis Corsi-
le qualità del promovendo, al ter- nus SS. D. N. P. in urbe, ejusque
mine diognuna il Pontefice dice- dislrictu, vicarius in s[,iritualibii.>;

va: Quid i'ohis videtur? Indi si j generalis, in proximo consisto-


fermava per udire il parere di cia- '> rio, si eidem SS. D. N. placue-
scun Cardinale, che in coscienza j rit, proponam ecclesiam Praene-
era tenuto di pronunziare chiara- 5 stinanij vacantem per obitum N.
mente, e senza riguardi. Dopo il » N., quam ecclesiam optare in-
Papa cavava il berrettino, e pro-
si j tendit reverendissimus dominus
nunziava il decreto Auctorilaie : u Leonardus tituli s. Sabinae ec. ".

Omuipotentis, etc. , e detto Amen, Indi seguiva forma secondo il


la
si copriva il capo, facendo altret- costume, e terminava dopo la de-
tanto ogni qualvolta interpone- scrizione della diocesi " Haec omnia :

va il decreto . Quando poi le >i Constant ex. processa coram me


chiese erano proposte dal Papa, » confecto, et a me de more sub-
come si fa oggidì di tutte, non si j> scripto. Supplicatur prò expedi-
faceva, ne aveva luogo la preconiz- jj tiene cum relentione omnium,
zazione, né si richiedevano due con- « et quorumcunìque, quae obtinet,
cistori, ma uno solo, nel quale il -V praeler laudatum titukun s. Sa-
Papa a dirittura proponeva. > binae, nec non cum clausis ne-
Le chiese suburbicarie cardina- » cessariis et opportunis ". Prima
lizie anticamente, dopo essersi for- il Cardinal camerlengo del sagro
mato il processo sul promovendo, Collegio preconizzava, o proponeva
venivano in concistoro proposte da! in concistoro 1' ultima delle chiese,
Cardinale primo prete, e perciò che ivi si provvedevano, locchè du-
spettava a lui la propina. Dipoi rò sino al 1782.
ciò venne esercitato talvolta dal Un arcivescovo, che sia trasla-
Cardinale vicario di Roma, e l'ul- fatoad una sede vescovile, deve
timo esempio fu nel 1794 pei' la domandare al Papa l'indulto di ri-

sede suburbicaria di Paleslrina, nel tenere il titolo arcivescovile. Pei ve-


concistoro tenuto da Pio VI a' 1 1 scovi vicari apostolici delle missio-
febbraio. Ma, ad onta delle repli- ni, e pei vescovi coadiutori di essi
cate istanze e premure dei Cardi- seggetti alla congregazione di Pro-
nali della Somaglia, e Lilla, vica- paganda, non si fa proposizione in
ri di Roma, tal privilegio non fa concistoro, ma per breve. I vesco-
ripristinato, proponendosi le si;di vi soggetti a detta congregazione
suburbicarie, come tutte le altre si propongono con decreto consul-
dal sommo Pontefice. Il primo vi- tivo della medesima al Papa, che
cario di Roma, che abbia preco- li approva, o rigetta. Anticamen-
nizzate le chiese suburbicarie, fu il te li proposero in concistoro i Car-
Cardinal Ginnetti nel 1646 pel dinali membri della congregazione,
Caidinal Spada. D'allora in poi e talvolta per sollecitudine anche
per vacanza dell' ofììcio, o
per o- il Papa.
zione dello stesso Cardinale, pre- A voler meglio dichiarare i ve-
conizzò lo stesso Papa. La formola scovi dipendenti dalla sagra con-
della proposizione era la seguente: gregazione di Propaganda, aggiu-
222 CON CON
gneremo che lulti i vescovi dei Le abbazie e monisteri niillius
luoghi, sui quah essa esercita spi- dioecesis si propongono in conci-
rituale giurisdizione, ed il cui el(?n- storo previo l'anteriore processo
co in uno a quello de' vicari, d'e- come per le cattedrali ; ma gli in-
It'gati, e prcfcitti apostolici dalla terrogatori!, secondo la disposizione
medesima dipendenti, riportiamo al- di Urbano YIll, sono minori di
rarticolo CoNOKEGAZIONE DI PeOPA- quelli, che si fanno ai vescovi. Pri-
oANDA FIDE, vengono eletti dalla ter- ma di proporre in concistoro una
na de'soggetti idonei, che la con- abbazia, o un monistero nullius,
gregazione si procura, sì per le se- si deve, per organo della sagra con-
di vacanti, che pei coadiutori, e se gregazione concistoriale riconoscer-
ne fa quindi la scelta in piena con- ne canonica l'elezione, e talvolta
gregazione. Indi si sottomettono al nella proposizione si provvede co-
Papa per l'approvazione, affinchè me di libera collazione della santa
la congregazione medesima spedisca Sede.
il decreto analogo, rimesso il qua- Però vi sono alcuni casi, che le
le Cardinal segretario de' brevi,
al elezioni alle abbazie, ed ai moni-
segue la spedizione del breve aptj- steri furono annullate, ed altri che,
stolico. Qualora poi il soggetto sia spirato il tempo prelii.o dall'ele-
per coadiutoria di chiesa residen- zione, si nominò dal Papa. Nel
ziale, ovvero sia un vicario aposto- conferirsi a qualche soggetto il ti-
lico con titolo vescovile in partìbus, tolo di alcuna abbazia, che rimane
viene chiesto dalla congregazione occupata dagl'infedeli, non suol
a monsignor uditore del Papa, per- farsene proposizione in concistoro ;

chè ne assegni uno. Per conto dei ma scelto il titolo dal sostituto del
patriarchi orientali poi, che sono concistoro, cui appartiene tenere il

eletti dai vescovi delle loro nazioni, registro di simili abbazie, se ne fa


sono rimessi alia congregazione gli r istanza al sommo Pontefice per
atti della loro elezione, e se que- mezzo del Cardinale pro-datario ,

sti sono riconosciuti canonici, si giacché accordandosi la grazia, si fa


procede alla conferma, che si as- poi la spedizione per via ordinaria
soggetta al Papa pel conferimento della Daleria, e Cancelleria apo-
del pallio, al qual effetto la con- stolica (^Vedi), a somiglianza delle
gregazione ne dà parte all'uditore, altre provvisioni apostoliche.
e al decano degli avvocati conci- Qui appresso riporteremo delle
storiali per la domanda del pallio formole , colle quali il regnante
medesimo. La proposizione di tali Pontefice ha preconizzato, e presen-
patriarcati si fa in concistoro, do- tato in concistoro alcune sedi ve-
po il quale si dà il pallio, e poi scovili ed in parli-
residenziali,
si spedisce la bolla. hus infideliiun, non che di moni-
E
rimarchevole, che monsignor stero ed abbazia; in cui debbonsi
Simeoni, vescovo di Sutri, nel pon- notare le diverse circostanze in det-
tificalo di Pio Yl, e nel 1782, te formole espresse.
fu proposto in concistoro a quella Formola di traslazione da una
sede, quantunque semplice chierico. sede lesidenziale, ad altra titolare
/ Vescovi, e Iìexefici ecclesia- in parlihus.
stici. » Vita functo bonae me ai ori ae
CON CON 20.3

Francisco Pallù ultimo illius ar- " Ad


dictam ecclesiam promove-
> cliiepiscopo, vacans reddita est » re intendimus venerabilem fra-
archiepiscopalis ecclesia Helio- '' treni Joannem Baptistam de
politana in paitibus infidelinm, •' Albertis jam episcopum Venti-
cujus statimi jam (
per la Pro- " miliensem, cujus ([ualitates ab A-
positio anteriormente dispensata " postolica sede jam adprobatae
a'Cardinali ) Vos ex propositio- " fuere, cum ipsi ecclesiae in epi-
nibus percepistis ; » scopum evectus fuit.
« Ad dictam ecclesiam pi'omo- !> Quid vobis videtur ?

vere inlendimus venerabilem fra- » Auctoritate omnipotentis Dei,


ti'em Franciscum ex comitibus 5 Sanctorum Apostolorum Petri et
Pichijjamepiscopum liburtinum, " providemus prae-
Pauli, ac Nostra,
cujus qualitates jam adprobatae » fatae ecclesiae de persona dicti
fuerunt cura primum ad titulum » venerabilis fratris Joaunis Bapti-
episcopalem Lyddensem in par- " stae, praeficientes eum archiepi-
tibus infìdelium et postea ad , " scopum et pastorem, cum de-
cathedralem ecclesiam Tiburti- •s quod quamdiu dieta eccle-
creto
nam evectus fuit. -*5 ab infidelibus delinebitur ,
sia
« Quid vobis videtur? « ad illam accedere, et apud cani
» Auctoritate onuìipotentis Dei, » personaliter residere minime te-
» Sanctorum Apostoloruni Petri et " neatur , prout in decreto et
" Pauli,ac Nostra, providemus prae- » schedula exprimetur.
M fatae ecclesiae de persona dicti " In nomine Patris, etc.
5» Francisci, praeficientes euni in ar- Formola di nomina ad un titolo
" chiepiscopum et pastorem, cum in partibus con dispensa del dotto-
>j indulto (juod quamdiu dieta ec- ratOj da potersi consagrare da un
« desia ab infidelibus detinebitur,ad solo vescovo , di deputazione ir>

jj illam accedere, et apud eam per- sutlraganeo, con ritenzione di pre-


•s sonaliter residere minime tenea- positura.
» tur, prout in decreto, et sche- ^5 Per obitum bo. me. Joseplii
w dula consislorialibus exprime- > Calvo, ultimi illius episcopi, va-
" tur. 5 cans reddita est ecclesia Militensis
-> In nomine Patris -^ et Filii in partibus infìdelium.
'•'
-^ et Spiritus -ijf Sancti . A- -•' Adliane ecclesiam, cujus statum
•' men '"'.
5 jam vos ex propositionibus percepi-
Formola di nomina ad una se- ' stis, promovere intendimus dile-
de titolare in partibus, vacata per 5 ctum fìliumCasimirumDonocboAV-
traslazione ad un patriarcato pure 5 ski presbyterum \ilnensis diocce-
iti patiibus. > sis, illum dispeusantcs super defeda

» Per promotionem venerabilis 5 gradus doctoratus, et cum indulto


-•' fratris Antonii Mariae Traversi 3 suscipiendi in illis partibus niu-
" ultimi illius arcbiepiscopi ad pa- 5 nus consecrationis ab uno epi-
" triaichalem ecclesiam Constantino- 5 scopo, assistentibus sibi duobus
" politanam in partibus infìdelium, ' prcsbyteris in ecclesiastica di-
-' pastore suo orbata
remansit ar- 5 giiitate constilutis, atque catbe-
" chiepiscopalis ecclesia Nazianzensis . dialis ecclesiae Vilnensis praepo-
" pariter in partibus inildelium. •
situm.
'.>.24 CON COA^
» Quid vobis videtiirV J5 Providemus praefalae eccle*
" Auctoiitate omnipotentis etc. " siae de persona dicli Antonii,
•5 Providemus pracfatae ccclesiae » praefìcientes eum in episcopimi
•5 de persona dioli Casi miri, prae- -• et pastorem cum decreto vaca-
•» ficientes eiim in episcopnm et " lionis canonicalus ,
quem ut su-
" pastorem, ipsumque siifiraganeum " pra obtinet, ac indulto retinendi
•' deputamus ad pontificalia exer- M beneficia omnia compalibilia, qui-
" ceiida, aliaquc pastoralia mania > bus gaudet, atque etiam decreto
" in dioecesi Vilnensi obeunda cniu " cmittendi profcssioiicm fidei, il-
' retentione praepositurae, cjiiani " lamqne sic emissam ad Urbem
'•' ul siipra obline t, et cum assi- » intra praefixum tempus transtnit-
» gnatione congruae eidem snflra- " tendi, prout in decreto, et sclie-
-"ganeatui coiistabilitae, ut decen- » dula consistorialibus exprimetur.
> ter episcopalem dignitatem lucri " In nomine Patris, etc.
' valeat, cum decreto tatnen va- Formola di provvisione di un'ab-
-•'
aliorum beneficiorum
cationis bazia, o rnonistero niillius.
" quibus nunc gaudet, atque insu- >i Abbatis regimine destitutuin
•' per indulto quod (juamdiu dieta est monasteriuin beatae Mariac
^' ecclesia Militensis ab infidelibus Yirginisde Maristella, vulgo Wet-
" detinebitur, ad illam accedere, et tingen ordinis cisterciensis ,
per
» apud eam personaliter residere obitum bonae memoriae Alberici
" minime teneatnr, prout in de- Denzler ultimi
, illius abbatis.
•» creto, et schedala consistoriali- Ejus aulem monasterii statum
-"> bus expriinctnr. jam vos ex propositionibus pcr-
" In nomine Patris, ctc. cepistis.
Forraola di provisione di sede ssPraeficere intendimus eidem
residenziale, con decreto di ritenzio- monasterio dilectum fìlium Leo-
ne d' un canonicato. polduin Hoclile presbyterum et
' Per obilnin bo. me. Antoni! monachum praefati ordinis ex-
« Jjtigiii, ultimi illius episcopi, pa- presse professum, a dilectis pari-
" storis solatio viduata est ecclesia ter filiis, capitulo et monacbis
» Feretrana. dicti monasterii in abbatem ele-
» Illius ecclesiae statum in pro- ctum.
" positionibus cognovistis. ss Quid vobis videtur ?

" Ad dictain ecclesiam promo- » Auctoiitate omnipotentis etc.


» vere intendimus dilectum (ìlium » Confirmamus et approbanm.'»
,

" Antonium Antonucci, presbyte- •s eletioiiem ab iisdeni capitulo et


;> rum ecclesiae Sublacensis, cano- " monaclns faclam de persona prae-
" nicum, juris ntriusqne, ac sacrae »s dicti Leopoldi, praeficientes eum
" ibeologiae doctorem, qui depu- >' in Abbatem i-elati monasterii,
» tatiis a JVobis ad ecclesiasticas " prout in decreto, et schedula
'•' rcs obeundas in missionibus IIul- •= consistorialibus exprimetur.
-•»
laiidiae uti vice-praeses, ibi cha- In nomine Palris etc.
"
'' ritatis, zeli, et religionis eximia Le proposizioni pel concistoro si
" praebuit testimonia. compongono dal sostituto, e dal
•' Quid vol)is videtur? notaro eli esso, e quindi si laniio
" Auctoritale omnipotentis eie. stampare, e dispensare a lutto il
CON CON ii5
sagro Collegio. Le antiche erano di primi Austriae imperaloris, Bo-
più lunghe, e più dettagliate delle hcniiae, Hungariae regis, et uti re-
proposizioni odierne ; ma da Pio gni Lombardo Veneti etiam regis
VII si principiò anche a restringe- vigore indulti apostolici ) E.mum et
re quelle, che legge in concistoro R.mum Domiuum SilvestrumS. R. E.
il Papa, le quali però sono eguali presbyterum tituli s. Balbinae Car-
a quelle dispensate a' Cardinali dinaiem Belli.
meno la brevità, la forma, ed il Aesina Anconitanae prò vinci ae ci-
decreto; anzi perchè di queste ul- vitas, partim in monte, et partim in
time si conosca la dilferenza , ne planitie posila, triuni circiter mil-
riporteremo una , del concistoro liariorum est ambitus, et bismille
de' 2 I gennaio 1 842, con alcune ge- domos ac loooo circiter cnumerat
nerali avvertenze. incolas, qui temporali quoque san-
ctae Sedis Apostolicae ditioui subji-
Proposìtio ciuntur.
Epùcopalis Ecclesiae Acsinae Cathedralis ecclesia sancto Septi-
Romae 842 ex typographia R.
1 C. A. mio marlyri ac primo illius civita-

E. me et E.. me Domine. tis episcopo dicala, boni aedificii,

Sanctissimus Dominus Noster in nullani expostulat reparationem, di-


proximo consistono proponet Ec- ctaque sanctae Sedi est immediate
clesiam Aesinam (quando è patriar- subjecta (
per quelle chiese che so-
cale qui dicesi Patriarclialem Ec- no suiFraganee di qualche metropo-
clesiam, quando è metropolitana, litana, o patriarcale, qui invece di-
dicesi Metropolitanani Ecclesiatìi, e cesi p. e., et Patriarchae Venelia-
quando è arcivescovile Archiepisco- rum suffragatur, ovvero, et Archie-
palemEcclesiam) vacantem per dimis- piscopo Monaco- Frisìngensi suffra-
sionem libere et sponte (se vaca gatur; se poi le sono pa-
chiese
per morte, in vece si dice per obi- triarcali, o metropolitane con suf-
tum ho: me: N. N. illius palriar- fraganei, si aggiunge, et cideni qua-
cliae, metropolitani, archiepiscopi , od tuor episcopi sajjragantur , ovve-
episcopi extra Romanani curiani, ro, p. e. Àtrabalensis tantum epi-
ovvero in Romana curia defun- scopus suffragatur ). Ejus capi-
cti) ab E.mo et R.mo Domino Pe- tulum unica tantum constai prio-
tro S. R. E. presbytero Cardinali decem canonicis cuoi
latus dignilale,
Ostini in manibus ejusdem Sancti- utraque praebenda et odo bene-
,

tatis suae factara, ac referet ipsius fìciariis ; nonnullis insuper cappel-


Ecclesiae statum, ad quam Sancti- lanis et clericis ibi divinis inservien-
tas sua promovere intendit (quan- tibus.
do le chiese sono di nomina o pre- Animarum cura penes capitulura
sentazione regia, qui dicesi ad prae- in praefata cathedrali exercetur per
fatani Ecclesìani .... ex benigni- presbyterum vicarium nuncupatum,
tale Sanclitatis suae promovendi; ubi fons baptismahs extat, nec non
quando è traslazione di titolo in sacrarium omni sacra supellectili
partibus, o da chiesa residenziale, etiam ad Ponlificalia obeunda ne-
dicesi transferendi ; ad nominatio- cessaria satis provisum, plura insu-
nem p. e. se dell'imperatore. Sa- per sanctorum pignora, inter quae
crac Caesareae Ma/estalis Fcrdinan- corpus ejusdem sancii Septimii Ae-
VOt. XV. i5
9.26 CON CO \
sinae civitalis patroni, ac bracliiiim se fuori di Roma, ai nunzi o ai
sancii Piomualdi, deccnter asservan- vescovi, o persone deputate, se pre-
tiir. CJioriis insnper, oi-ganum, lur- senti in Roma, a monsignor udito-
ris cum catnpanis, coemeterium ve- re del Papa, ed in sua mancanza,
ro extra civitatem. nelle mani del Cardinal decano del
Episcopales aedes cathedrali pro- sagro Collegio, meno il caso che
ximae nuper partim a fundamentis il pro-uditore fosse un prelato; ma
auctae, acpartim instauratae nullius se ammogliato, ancorché fosse
è
egent reparalionis. avvocato concistoriale non può ,

Fructus taxati sunt in libris 1 icevere tal professione di fede ; in-


camerae ad florenos 35o ; ve- oltre nuovi vescovi, dopo che so-
i

riis auleni illorum valor est non no preconizzati in concistoro, deb-


minor 6000 scutatis monetae ro- bono prestare il giuramento di fe-
nianae. deltà ed ubbidienza alla santa Se-
Praeter cathedralem in dieta ci- de, e al sommo Pontefice. Se so-
"vitate tres cxtant parochiales ec- no in Roma lo prestano avanti al
clesiae sine fonte baptismaii quo , Cardinal vice-cancelliere, e quin-
tamen nonnullae paroeciae suburba- di nuovamente avanti il Cardi-
nae sunt munitae. Extant pariter nal primo diacono ; se poi so-
5eptem virorum, ac tria mulierum no fuori di Roma debbono pre-
monasteria, conservatorÌLim , plura starlo nelle mani del vescovo con-
Idicorum sodalitia, hospitale, mons sagrante neiralto della sua consa-
pietatis et seminarium.
, Dioecesis crazione. Le formole dei giuramenti
ambitus ad 3o circiter milliaria pro- formano parte delle bolle, che si

tenditiir, et qiiatuordecim sub se spediscono nuovi vescovi, e so-


ai
}oca complectitur. no differenti secondo li diversi sta-
Constant baec omnia ex processa ti, o regni nei quali si trovano le

confecto coram R. P. D. Prospero chiese vescovili. Aggiungeremo che


Calerini Sanctitatis suae juditore i Cardinali pure facevano la profes-
( ovvero se vi è il pro-uditore p. e. ,
sione di fede nelle mani di chi li

confecto corani Ill.tuOy et Exc.mo consagrava, Benedetto XIV li


ma
Domino Petra Paulo coniite Lio- dispensò, bastando che la facessero
nardi sacri concistorii ach'ocato, et nella propria cappella, quindi da
Sanctitatis suae pro-auclilorc ad loro sottoscritta fosse la professione
hoc specialiter deputato). medesima inserita nel processo sullo
Supplicatur prò expeditione cum stalo della Chiesa, sia nella promozio-
retentione (ovvero se è traslato da ne, che nella traslazione, essendo la
altra chiesa, si dice .... expeditio- professione necessaria a tutti i vescovi
ne cum ahsolntione quo a rinculo, sì nell'uno che nell'altro caso. I Car-
teneturj praefata Ecclesia N. ac dinali presenti in concistoro pre-
Irnnslatìone ut supra memorata ) stano il giuramento al fine di es-

lituli presbyterali omnium quae , so nelle mani del Papa, cioè nel
obtinet, ac indultorum quibus gau- concistoro in cui sono preconizza-
det, uec non cum clausulis neces- ti : eli assenti lo mandano a Roma,
sariis, et opportunis. e talvolta si fa valere quello fatto
Va qui notato che i nuovi vescovi neir esaltazione al cardinalato. ì^,

debbono faie la professione di fede Professioj(E di Fede, al qual arti-


colo si palla del giurameiifo, e del probitate , rerumque experientia
tempo in cui si deve fare. piaeditus, et in ecclesiasticis functio-
Le proposizionisecondo sono nibus versatus, dignus proplerea
le par-
particolarità della chiesa in qui ad dictam ecclesiam INeritonen
tihus o residenziale cui va a prov- ( cioè Nardo) promoveatur.
vedersi in concistoro, e versano su Haec omnia Constant ex proces-
tuttociò che riguarda lo stato pre- su confecto corani R. P. D. Pio-
sente della chiesa. Da queste pro- spero Caterini Sanctitatis suae au-
posizioni, quanto veridiche, altret- ditore.
tanto recenti e sicure, si ricavano Supplicatur prò expeditione cura
in compendio le notizie che nel Di- decreto emittcndi professionem fidei
zionario si riportano nella diocesi (
qualora nuovo vescovo non la
il

ai rispettivi articoli. avesse già emessa, come dicemmo


Avendo di sopra prodotto per e- di sopra), illamque ad urbem in-
.scmpio un'intera proposizioìie di chie- tra praefinitum tempus mittendi ,

ad un Cardinale, qui ri-


sa conferita nec non cum decreto vacalioiìis
porteremo presso a poco la modula canonicatus quem, ut super obtinet,
come terminano le altre proposi- et cum clausulis nccessariis atque op-
zioni. Dopo essersi detto sulla vasti- porlunis.
tà della diocesi, si S02eiun";e: Passeremo a rofristrare alcune
Ad dictam Ecclesiam promoven- importanti erudizioni tratte dagli
dus est R. D. Angelus Filipponi atti del concistoro, che il regnante
ex catholicis, honestisque parenti- Pontefice tenne a' 24 gennaio 1842,
bus Panormi ortus, in quinquage- le quali possono servire di norma
simo secundo aetatis suae anno con- in casi simili. Ecco l'ordine che si

sti tutus, jamdiu presbyter, juris u- tenne in questo nella proposizione


triusque, et sacrae theologiae do- delle chiese per provvederle.
ctor, qui in audiendis utriusque se- I. Chiesa vescovile di Sabina
xus atque etiara monialiuni sacris suburbicaria, conferita ad un Car-
confessionihus a primis sacerdotii sui dinale.Fa qui d'uopo però avver-
annis multo cum animarum fructu tireche la chiesa di Sabina, quan-
assidue se exercuit; deinde canoni- tunque vescovile, fu proposta per
catum in Panormitana ecclesia me- prima innanzi anche alle chiese
tropolitana assequutus, pluribus ec- metropolitane, e ciò per la ragio-
clesiasticis sodalitiis dato nomine ne che le chiese vescovili suburbi-
spiritualium exercitiorum, sacrarum carie sono considerate come Cardi-
niissionum, et cujusdam mulierum nalizie, giacché i soli Cardinali pos-
asceterii moderator deputatus,egre- sono conseguirle per diritto di 0-
gie suo muncre functus est. De- zione; e come i Cardinali nell'ono-
mum episcopi Calatayeronensis vi- re precedono gli arcivescovi, i pri-
carius generalis in spii-itualibus et mati, ed i patriarchi, così le cliie-
Pv.mi ac Pi. mi domini archiepisco- se vescovili suburbicarie, perchè
pi Panormitani archidioecesis con- cardinalizie, si propongono prima
visitator, et examinator pro-synoda- delle altre benché arcivescovili, e
lis adlectus, magnam sibi nominis patriarcali.
aestimationem adeptus est. Vir gra- 2. Chiesa metropolitana di Bour-
vitate, prudentia, doctrina, morum ges.
228 CON CON
Chiesa metropolitana di Cam-
3. gosta in parlibus^ unica chiesa in
bray, nucrvaniente ei'Ctta in metio- parlibus, che abbia reddito, meno
poli. Atene che ne ha pure, ma tenue.
4. Chiesa arcivescovile di Colos- Se vi fosse stata abbazia o mo-
so in parlibus, conferita ad un ve- nistcro ìuillius dioecesis^ si sarebbe
scovo. preconizzata per ultimo.
5. Chiesa arcivescovile di Nicea In quanto alla chiesa cardinali-
in parlibus. zia suburbicaria di Sabina i^^edi),
6. Chiesa vescovile di Jesi, con- cui venne unita l' abbazia nullius
ferita ad un Cardinale. Merita pu- dì Farfa, il Papa pronunciò l' Àl-

re osservazione che la chiesa vesco- loculio de novo ecclesiae Sabinensis


vile di Jesi, benché conferita ad un staiu habila in consislorio die 24
Cardinale, fu proposta dopo le sedi Jaiinarii 1842, che incomincia: T^e-
arcivescovili, delle quali furono prov- nerabiles Fralrcs. Quod (amdiu ad
veduti soggetti non Cardinali. La facilìorcni Sabinensis ecclesiae pro-
ragione di tal ordine nasce dalla curalioneni slabiliendani oplabanius
regola solita a tenersi nelle propo- ec, nella quale si dice che con una
sizioni delle chiese, vale a dire che parte della diocesi, coli abbazia nul~
prima si propongono le chiese pa- lius di s. Salvatore maggiore, e con
triarcali, dipoi le arcivescovili, quin- una porzione dell'altra abbazia nul-
di le vescovili, ed in ultimo le ab- lius di Farla, veniva istituita la
bazie. E siccome la chiesa di Jesi chiesa vescovile di Poggio Mirteto,
ha il rango di vescovile, perciò ana- separando l'abbazia di s. Salvatore
logamente all'ordine gerarchico, ven- dall'altra di Farfa, la quale così cir-
ne provveduta dopo le sedi arci- coscritta , e ridotta ad abbazia di
vescovili. La chiesa poi di Jesi fu semplice nome, si univa alla sede
la prima ad essere provveduta tra suburbicaria di Sabina , leggendosi
ed anche prima di quel-
le vescovili, nella proposizione di questa ....
la Orvieto conferita ad un arci-
di vacan. per obituni clarae memo-
vescovo, perchè il Cardinale per riae Antonii Dominici dura viverci
dignità è sopra 1' arcivescovo. S. R. E. Card. Ganiberini ulli-
7. Chiesa vescovile di Orvieto, che mi illius episcopi in romana curia
da un Cardinale fu conferita ad un defunctij et referet staluni ipsius
arcivescovo in partihits. Ecclesiae, cui ex Apostolicis lileris
8. Chiesa vescovile di Alatri. exordienlibus » Sludium >> datis su-
g. Chiesa vescovile di Poggio periori anno seplimo kalendas de-
Mirteto, Manckieii, di nuova ere- cenibris, inhaeret etiajn tilulus ab-
zione. batis Farfensis abbaliae hujus no-
10. Chiesa vescovile di Savona, minis ad sìmplicis abbaliae gradum
e Noli. redaclae : quam Sabinenseni cecie"
11. Chiesa vescovile di Chioggia. siam optare intendit E.nnis et R.muf
I 2. Chiesa vescovile di Beauvais. Doniinus Aloysius ti tuli s. Callix ti
! i3. Chiesa vescovile di Viviers. ejusdeni E. presbyter Car-
S. R.
1 4- Chiesa vescovile di Pi.atisbona. dinalis Lambruschini, dimisso tamen
i5. Chiesa vescovile di Sando- prius tiltilo jìresbyterali.
mir. Per l'erezione poi della nuova
xG. Chiesa vescovile di Fama- chiesa di Poggio Mirteto, sea Man-
CON CON 229
delen, ecco come comincia la sua romana Chiesa gli fanno corona
proposizione concistoriale: Sanctis- per udirne le allocuzioni , e tutto-
sirnits Dominus NosLer in proximo ciò che pronunzia dalla sua catte-
consisiorìo proponet ecclesìain Man- dra, per approvare col loro assenso
delen nuper ad cathedralis hono- le venerate disposizioni, partecipa-
rem evectam, et ab hac nova sua zioni, e proposte. Il Cardinale però
erectione vacan. cui inhaeret etiam vice-cancelliere di s. romana Chie-
tilulus ahhalialis ecclesiae s. Sah'a- sa (come quello
nel giorno che
toris 3Iajorìs, ad sirnplicis abha- precedente al concistoro liceve dal-
tiae graduni Yedactae juxla lileras l' uditore del Papa come segreta-
apostolicas septimo kaleiidas de- rio del concistoro, e dal sostituto
cembris superioris editas, nec non del medesimo, i fogli concistoriali,
referet ejusdem Ecclesiae slalum, et ossia i ristretti delle preconizzazio-
qualitales R. D. Nicolai Grispigni ni in un ai decreti che il Pontefi-
presbiteri Vilerbiensis ad dictani ce legge in concistoro )
qual no-
ecclesiani Blandelen ex bcnignitate taro della santa Sede e del conci-
Sanclilatis suae promovendi. storo, di mano in mano che il Pa-
Finalmente nella proposizione per pa legge detti fogli, e ne pronunzia
l'erezione in metropoli di Cambray i decreti, li va registrando nel libro
chiesa vescovile, ed anticamente che a tal effetto gli ha consegna-
metropoli con quattro surtraganei lo prima di entrare nella camera
silegge: ad priniodictain Canieracen concistoriale il suo sottosommista,
Ecclesiam ab codeni ss. Domino o sostituto della sommisteria aposto-
Nostro Gregorio XFI nuper cano- lica: quindi fa fede delle creazioni o

nice in, metropolitanani restitutani, pubblicazioni Cardinalizie , e delle


ex bcnignitate Sanctitatis suae trans- provviste di vescovati, abbazie ec,
ferendi ( R. P. D. Giraud episcopi la qual fede serve di base alla spedi-
Paithenensis ) ad nominationeni se- zione delle bolle, dopo di che la
renìssimi regis Christianissimi. segreteria de' Brevi pontificii (Fedi),
Le proposizioni si chiamano an- in virtù di tale attestato, ha for-
coi"a fogli concistoriali, sono i tra- mata la cedola concistoriale, cui
sunti processi, che dal notaro
dei il Papa sottoscrive. Di tuttociò si dà

di essifanno tanto del promo-


si vma esatta descrizione all' artico-
vendo alla dignità episcopale che , lo Cancelleria della santa roma-
delle medesime sedi ; dei quali pro- na Chiesa, e principalmente alle
cessi e trasunti si tratta in que- pagine i56, 157, 16 r, 162, ec. del
sto stesso articolo nel seguente pa- volume VII del Dizionario.
ragrafo, al titolo: Del notaro del
concistoro, o de' processi. Del Cardinal camerlengo del sagro
Collegio j e de" suoi ministri.
§ III. Ministri del sagro Concisto-
ro, ed altre notizie su di esso. I detti fogli concistoriali nel gior-
no avanti il concistoro vengono con-
Del Cardinale vice Cancelliere
segnati anche al Cardinale Camer-
come Notaro del Concistoro.
lengo del sagro Collegio [Fedi), dal
Pvadunato il concistoro dal Som- sostituto del medesimo concistoro.
mo Ponleiice, i Cardinali della s. Questi li dava ancora ai tre Cardinali
23o CON CON
capi d'oidine, cioè al primo dell'or- zazione de* motiistcìi , della riten-
dine de' vescovi suburbicaiii, al pri- zione de' canonicati pei vescovi ati-
mo dell'ordine de' pieii , e al pri- siliari, loco coiigruae, e di altre alia-
mo di quello de' diaconi, ed anche logUe materie, di cui parlasi aliar
a quei Cardinali che li domanda- ticolo della Congregazione Gonci-
vano, secondo il disposto di Ales- storiale. Della riduzione delle tas-
sandro YIII. II Cardinal cameilen- se riducibili una volta si occupa-
go del sagro Collegio tiene in con- va il sagro Collegio nelle sue con-
cistoro un libretto per confrontare gregazioni, siccome apparisce dalle
le chiese, che dal Papa si propon- sue costituzioni; in oggi le istanze
gono coi detti fogli concistoriali; e diverse ad ottenerne la riduzione
se il Papa tratta qualche atilne che delle tasse si riferiscono dal segre-
voglia sia registrato, il camerlengo tatio del sagro Collegio, non però
lo trascrive a parte , come meglio come segretario della concistoriale,
si dice a pag. S6 del citato vola- al Papa, ed egli 1' ammette, o in
me, giacché tutti gli atti concisto- tutto,o in parte , o la rigetta se-
riali, egli li fa registrare nella se- condo die crede espediente. Tut-
gretaria del sagro Collegio, la quale tavolta il prelato segretario riceve
si compone del prelato segretario dal cursore del sagro Collegio 1' in-
cile lo è pure della congregazione timazione d' intervenire ai concisto-

concistoriale, del sostituto, del com- ri segreti, ed ai pubblici è pure


putista, e dello scrittore dello stesso invitato, ma per mezzo di schedula.
sagro Collegio, per essere pronti ai
comandi di questo, massime per le Dell' uditore del Papa come scgre-
cougregazioni, che dopo il concisto- tarlo del concistoro.
ro i Cardinali tengono nella stessa
aula del concistoro. Sempre i delti Ogni materia pel concistoro, che
quattro individui intervengono ai riguardi provvedimenti di chiese,
concistori, anzi nell'ingresso, che ogni e concessioni di semplici titoli arci-
Cardinale fa nella camera del con- vescovili, e vescovili in partibns,
cistoro, il prelato segretario ne re- spetta al prelato uditore del Papa,
gistra il nome per regolare le di- detto comunemente uditore santis-
stribuzioni del Rotolo, di cui si è simo. Le sue piìx particolari incum-
parlato di sopra. Altra parte nel benze concistoriali sono adunque la
concistoro noi^ ha il segretario del provisione delle chiese di residen-
sagro Collegio, benché sia segreta- za, e in partibns, massime quelle
rio della concistoriale, di cui è pre- di libera collazione del Pontefice,
fetto il Papa, e benché in essa prin- dovendo tenere diligente nota dei
cipalmente si tratti dell' erezione requisiti dei promovendi per riferir-
delle cattedrali, dell'approvazione li in ristretto al Papa, ed anche
e conferma di elezioni di vescovati, per formarne poi il piocesso conci-
o monistcri elettivi , delle smem- storiale, prendendo in pari tempo
brazioni di vescovati, delle trasla- segreta informazione sulle qualità
zioni della residenza de' vescovi ; de' promovendi stessi. Allorquando
ilelle coadiutorie con futura succes- il Pontelice ha destinato di pro-
sione ai vescovi, e sulfraganei; del- movere il soggetto ad una chiesa,
l'unione di chiese, della secùlariz- l'uditore nel pontilìcio nome dà
CON CON 23i
all'individuo l'avviso, con biglietto l'uditore non ha in questo da oc-
se in Roma, e con lettera se di- cuparsi sul processo, che viene com-
morante fuori di Roma. 11 promo- pilato dai rispettivi nunzi, o altri
vendo dopo avuto simile avviso deputati, e quindi da questi si

dall' uditore, fa l' istanza per 1' e- trasmette in Roma. 11 processo si

same, e resta in suo arbitrio se estende tanto sopra lo stato della


in sagra teologia, ovvero in sagri chiesa quanto sopra la
vacante,
canoni. Stabilito che abbia il Papa qualità delle persone presentate, no-
il giorno che terrà avanti di sé minate, o elette, incombendo al se-
l'esame, l'uditore con biglietto lo gretario della concistoriale, ovvero
partecipa al prelodato segretario all' uditore, di esaminare, se il pro-
della congregazione cardinalizia del- cesso è stato fatto a forma della
l'esame, insieme alla nota de' sog- costituzione di Gregorio XIV, che
getti da esaminarsi. L'intimazione incomincia colle parole, Onus Apo-
ai promovendi per l'esame si fa stolicae servitutis, e l'istruzione di
quindi dal detto segretario, e deve Urbano Vili; in somma deve esa-
avere luogo circa tre giorni innan- minare se in ogni parte è regola-
zi al concistoro, per aversi tempo re, altrimenti per qualche difetto,
alla compilazione del consueto pro- o eccezione anche di espressioni non
cesso, il quale però generalmente analoghe ai concordati, si sospende
suol farsi prima dall' ufllziale del il provvedimento della chiesa, sin-
concistoro chiamato Nolaro de' pro- ché non venga tutto appianato. Se
cessi^ di cui parleremo, mentre i poi il difetto è lieve, ne stende il
processi compilati fuori di Roma decreto di Siinatoria il segretario
vengono trasmessi a monsignor vidi- della concistoriale, ovvero l'uditore.
tore del Papa, affinchè ne prenda Dovendosi poi esaminare dalla con-
cognizione da sé stesso, o per mez- gregazione concistoriale gli atti del-
zo del sostituto del concistoro, di le elezioni capitolari ,
1' uditore vi
cui pure tratteremo. L' uditore in- interviene per vedere se fu esegui-
terviene all'esame, ma non esami- ta secondo la disposizione del capo
na ; e se fosse incaricato a farlo Quia propCer de elcctione, e quindi
suole eseguirlo iu sagri canoni. la medesima fa il decreto di con-
Approvato che sia il promovendo ferma, e secondo i casi emette il
nell'esame, deve esso fare istanza decreto di sanazione. Incombe inol-
che gli venga deputato un Cardi- tre aU'uditox'e dare qualche giorno
nale ponente avanti del quale il avanti al concistoro la nota delle
detto notaro formerà il processo. chiese residenziali, e titolari, che in
Ma se; la chiesa si propone dal Pa- esso dovi'à provvedere, colla nota
pa, come si fa oggidì, per abbre- di esse e dei soggetti promovendi,
viare il tempo, il processo si fa in- ed il giorno innanzi al concistoro
nanzi l'uditore. il libretto con lenente i fogli conci-
Dovendosi provvedere le chiese, storiali, cioè il ristretto delle stesse
che non sono di libera collazione proposizioni, ma coi decreti, secon-
del Papa, ma o a presentazione, do le formole che di sopra ripor-
nominazione, o supphcazione di so- tammo. Questo libretto è della lun-
vrani o repubbliche, ovvero ad e- ghezza di un palmo, e largo quasi
lezione, o poslulazioue de' capitoli. altrettanto : i fogli sono scritti con
1^9. CON CON
carattere grande e ben formato; e perchè diversi Pontefici ordinarono
nelle due estremità sono riuniti da non doversi concedere prima del-
due flocchi semplici di seta l)ianca. la spedizione delle bolle pel confe-
Questi libretti dopo il concistoro rimento della Chiesa; perciò l'udito-
vengono ritirati dal prelato uditore re fa il rescritto di abilitazio-
per collocarsi in archivio, nella se- ne, colle consuete condizioni. V^.
rie degli atti concistoriaH. Eguali Pallio. Inoltre l' uditore riceve la
fogli concistoriali deve eziandio l'u- professione di fede dei novelU ve-
ditore o il sostituto dare al vice- scovi. Prima toccava all'uditore
camerlengo del sa-
cancelliere, e al imporre le pensioni sulle mense
gro Collegio, perchè anche essi li cattedrali di libera collazione del
i"i pongono dopo riscontrati in ar- Papa, ma dopo l' uditorato di mon-
chivio. signor Argenvilliers, nel pontificato
I titoli di chiese in pavtihns ai di Benedetto XIV, da questo venne
nunzi , e -su/Traganei, ed ai vicari conferita talmansione al Cardinal
apostolici, non che ad altri, com- datario. P\ Uditore del Papa.
presi talvolta anche quelli che si

conferiscono ai vicari apostolici, o Del sostituto del concistoro.


coadiutori di chiese residenziali, sog-
gette alla giurisdizione della Propa- Il sostituto del concistoro è un
ganda, vengono stabiliti dall' udito- ecclesiastico, il quale anticamente
re lo che fa con rescritto sulla chiamavasi sostituto concistoriale
istanza del promovendo, ritenen- dell' uditorato ; sostituto dell' udito-
dosi il registro di detti titoli dal rato nelle materie concistoriali j e
sostituto del concistoro. Dovendosi sostituto nelle materie del concisto-
richiedere il pallio per le chiese ro degli uditori pontificii ^ finché
patriarcali, metropolitane, arcivesco- sotto Clemente XIII fu fissato il

non che per le vescovili, le quali


vili, titolo di sostituto del concistoro,
ne godono speciale privilegio, prima venendo considerato come uditore
si domandava separatamente dal con- perpetuo dell'uditore prò tempore
cistoro detto della preconizzazione; del Papa, per ciò che spetta il
e quelli che lo domandano dovreb- concistoro. L'origine di questo uf-
bero trovarsi presenti in curia, per fìzio rimonta al i57g, sotto il pon-
comparire essi stessi, ed in compa- tificato di Gregorio XIII, e soleva
gnia di un avvocato concistoriale; conferirsi ad uno degli spedizionieri
e se assenti, lo devono chiedere con delle lettere apostoliche, almeno si-

ispecial mandato di procura. A que- no dal pontificato di Clemente X


sta regola si suole derogare pegli del 1670,11 quale conferì l'uflicio ad
arcivescovi dell'Indie, ai quali in vi- un tal Lorenese, spedizioniere delle
gore d'un decreto di Urbano Vili lettere apostoliche. Lo nomina il

si concede il pallio senza mandato Papa per mezzo di un apostolico


di procura, e nel medesimo conci- breve, nel quale il sostituto viene
storo della proposizione. IMa perchè chiamato nostrum , et
officialcni
alcuni ai'civescovi traslati, o eletti sanctae Sedis nostrumque ac ro-
bramano avere il pallio nello stes- mani Pontifìcis prò tempore exi-
so concistoro della proposizione del- stentis familiareni continuum cun-
la chiesa, la qual cosa è proibita, ctis cuni honoribus j et oneribus^
CON CON 233
piìvilegììs. Come famigliare del Pa- proposizioni delibasi imporre ai ve-
pa forse anticamente avrà vestito scovi il peso del risarcimento, e
del colore violaceo. Egli però ve- riedificazione delle chiese cattedra-
ste l'abito talare nero di sottana, li, e palazzi vescovili ; dell'istituzio-
e ferraiolone, e prima visava la fa- ne delle due dignità capitolari, teo-
scia co' fiocchi neri. Per dovere del logica e penitenziaria ; di provve-
suo uffizio, e per essere pKonto a dere le sagrestie di suppellettili sa-
qualunque occorrenza, quando il gre pel culto divinOj e per l'eser-
Papa tiene concistoro segreto, il cizio de' pontificali, ec. ; di erigere
sostitutodeve trov;usi nelle ponti- il seminario, e provvederlo di a-
ficie anticamere, insieme a mon- hnmi, non che per l'erezione dei
signor uditore del Papa, e agli altri monti di pietà, sulle quali cose il
ufficiali del concistoro. sostituto forma un decreto, il quale
Egli ha varie incumbenze, cui viene distribuito al Cardinal vice-can-
esercita sotto la direzione e dipen- celliere, al Cardinal camerlengo del
denza di monsignor uditore, che sagro Collegio, ed al Cardinal segreta-
n' è il superiore immediato. Quin- rio de brevi per formazione della
la

di, oltre quanto già si è detto su cedola concistoriale, che poi il Pa-

questo uffiziale del sagro concisto- pa sottoscrive, in forza della quale


ro, tocca a lui comporre il libret- si viene alla spedizione delle bolle
to, o fogli concistoriali detti paro- apostoliche, come altrove si disse.
le del Papa, che il Papa legge nei Gli atti concistoriali, che esistono
concistori segreti; e dal medesimo nella segretaria del concistoro, in-
sostituto se ne comunicano i decre- cominciano dall' anno 14^9 sino
ti al Cardinal vicecancelliere, aven- al 1433 essendo mancanti quelli
do ciò regolato Alessandro Vili. dei seguenti cinquantasei anni, cioè
Simili fogli o decreti, come si dis- dal 1434 sJ"0 al 1488. Quindi
se , devono anche darsi al Car- i successivi atti incominciano dal
dinal vice cancelliere, al Cardinal 1489, e proseguono sino ai nostri
camerlengo del sagro Collegio, e giorni. Le bolle principali nell'ar-
al Cardinal segretario de' brevi pon- chivio incominciano dal
vaticano
tificii. Spetta egualmente al sostitu- 1398. Le vicende de'tempi manda-
to del concistoro l'officio di esami- rono in perdizione gli anterioii at-
nare i processi, e di riferire a mon- ti concistoriali, e le bolle.
signor uditore se vi sieuo difetti,

non che di formare i ristretti dei


Del notaro del concistoro e
medesimi, dà il nome di
cui si
de'processi.
Proposizioni. Egli dopo l'approva-
zione del prelato uditore accorda
l'imprimatur colla formola Poterii Sebbene sia stato sempre a cuo-
imprimi alle suddette proposizioni re desommi Pontefici, che al go-
da lui stesso distese, cioè sui pro- verno delle varie chiese patriarca-
cessi dei nunzi, ed anche a quelle li, metropolitane, e vescovili si sce-
compilate dal notaro dei processi gliessero persone fornite di gravi-
se si tratti di quelli, che sono fatti tà, ed esperienza, pure a preveni-
in curia. Spetta ancora al sostituto re qualunque errore in siffatte ele-
di occuparsi ad esaminare se nelle zioni, in progresso di tempo varie
2 34 CON CON
costituzioni essi fecero, come espres- a maggior decoro della santa Sede
samente praticò Alessandro 111 ,
(Gregorio XV colla bolla de' 16 lu-
che nel concilio generale lateranen- glio i62ì, Consiievil Roinaims Poii-

se (la Ini celebrato nell'anno i 179 tifcx, volle che fosse particolarmen-
ordinò eoa decreto, che nella ele- te incaricato di trattare i soli af-
zione dei vescovi, e degli abbati, fari dei promovendi nel concistoro,
prima della loro promozione si la cui destinazione spettasse sempre
i^saminasse l'età, la bontà e gravi- al Papa, onorando l'officio con gra-
tà de'costumi, non che la scienza. zia, prerogative, privilegi, come quel-
Di poi Leone X
ne ordinò una re- lo d'indossare la toga paonazza, e
golare in(|uisizione con sue lettere vestire l'abito di egual colore in
apostoliche ia data di Laterano ai qualunque circostanza , come di
5 maggio i5i/^, che incominciano aver luogo distinto nelle sessioni,
colle parole Supernae disposidoiiis nelle cavalcate, nelle processioni in-
arbitrio; quindi Tren- il concilio di sieme agli altri notari della camera
to nella sessione VII, cap. I con apostolica, e colla bolla Pridria cura
solenne decreto comandò, che sie- in formaiulis, dala a'7 dicembre, no-
no prescelte al regime delle varie minò per primo Odoardo Tibalde-
chiese persone sommamente degne, schi, già appartenente al clero di
e la cui vita in ogni età fosse stata Spoleto. A questo Gregorio XV
irreprensibile. ordinò, che gli atti delle mentovate
il Pontefice Gregorio XIV pri- inquisizioni e processi da lui e dai
ma della sua assunzione al pontifi- successori fossero fedelmente ese-
cato, come vescovo di Cremona es- guiti.

sendosi trovato presente al concilio Urbano Vili poi, in conferma del-


Tridentino, bramando l'esatta ese- le pontificie provvidenze de' suoi
cuzione del citato decreto, nel i Sg i antecessori, nel 1627 fece pubbli-
colla bolla Oiiiis apostolicae sers,'i- care colle stampe: Jiistructio par-
tniis, stabili e comandò una for- tirularis circa confìciendos proces-
male inquisizione da effettuarsi dai sus iiiqaìsitioìiis in qualilates eo-
rispettivi nunzi, o altri personaggi runi, qui promovendi siint ad re-
in dignità ecclesiastica, delegati del- giniina cathedraliani , aut alia-
la Sede apostolica, ed in curia da runi sitperiorum Ecclesianinij vcl
un Cardinale a ciò legiltimamente monasleriorum. Con questo regola-
deputato, cioè tanto relativamente mento di procedura pel detto esa-
alla nascita, e legittimità dei ri- me Urbano Vili determinò il nu-
spettivi genitori, che all'età, ai sa- mero de'quesiti, e delle interroga-
gri oidini, ai gradi della scien- zioni da farsi ai testimoni, tanto
za ed alla purità dei
teologica, relativi alle qualità de' promovendi,
costumi promovendi, e nel-
dei quanto alla chiesa cui sono pro-
lo stesso tempo anche sullo stato mossi. In esecuzione di tale istru-
relativo della chiesa cui sono pro- zione, la procedura del notaro de'pro-
mossi. La quale inquisizione volle movendi al sagro concistoro, è la
che fosse fatta legalmente alla pre- seguente. Va però avvertito che il

senza ed alla deposizione giurata notaro dei processi fa i processi pei


dei testimoni, e per un pubblico vescovi e monisteri d'Italia soltanto,
uotaro. Questo notare in appresso quando non vi sono i processi, che
CON CON 23ì;

mandano i nunzi dai luoghi ove pò le singole letture ognuno de' te-
risiedono. Piicevuto che ahbia il pro- stimoni fa la giurata deposizione,
movendo il viglietto o la schedala e sottoscrivendosi conferma quanto
di nomina, deve immediatamente re- ha deposto. Compita la lettura si

carsi in curia, se non vi si trova, o osserva se il trasunto o proposi-


se non ne venga dal Pontefice di- zione coincida col processo, do-
spensato: e presentatosi quindi al po la cui verifica, si manda al so-
Papa , o al prelato suo udito- stituto del concistoro perchè, come
re, fa medesimo bi-
presentare il dicemmo di sopra, accordi Vinipri-
glietto, o schedala di nomina per ìualiir, e la mandi alle stampe per
mezzo di uno spedizionere aposto- distribuirsi quindi a tutti i Cardi-
lico al notaro de'processi, insieme nali, e al Papa, oltre il libretto mano»
ai documenti e requisiti necessari scritto, ch'egli legge in concistoro delle
i quali sono: i. fede del battesimo; stesse proposizioni. E qui noterc'
2. fede della cresima : 3. del sa- mo di nuovo, che da queste proposi-
cerdozio : 4- della laurea dottorale zioni, anzi dalle piìi recenti, noi pel
in sagra teologia: 5 della sua cu- Dizionario desumiamo le notizie
ria circa \'itani, et niores : 6. di del presente stato delle diocesi , non
altri i-equisiti, se ne abbia : 7. del- che delle sedi in partibus infide-
la curia capitolare della chiesa va- Unni , per le quali ancora le pub-
cante, e rendite alla mensa vesco- blicazioni delle proposizioni hanno
vile etc. luogo colle stampe.
Esaminato che abbia il notaro Giunto che sia il giorno dell'e-
apostolico l'esame di tali requisiti same de' promovendi ai vescovati
destina allo spedizionere il giorno i quali lo debbono subire secondo
per ascoltare privatamente nel luo- le leggi canoniche, sono essi invitati

go ove tiene l' officio, i testimoni dal notaro a recarsi camere nelle
che non possono essere meno di di monsignore uditore di sua San-
due, i quali testifichino per la chiesa, tità (ed in vacanza della carica,
e due per la persona. Compiuto assenza, o impotenza del prelato ,
questo privato esame, il notaro sten- dal Cardinal a ciò deputato a San-
de legalmente il processo, e dal me- ctissinio, che per lo piìi è il Car-
desimo forma un trasunto, o sche- dinal decano del sagro Collegio, ovr
dula per presentarsi al Papa, e ai vero il Cardinal pro-datario). Com-
Cardinali ; il qual trasunto è ap- pito che abbiano r esame, prestano
punto la Proposizione, che
si stam- essi la professione di lede, che vie-

pa, e in dà al Papa,
tal modo si ne loro esibita dallo stesso notaro,
e ai Cardinali. Approssimandosi poi il quale inoltre ne esige una doppia
il giorno del concistoro , il notaro sottoscrizione di mano propria in
invita i rispettivi spedizioneri, e te- due eguali formule, una delle quali
stimoni a comparire innanzi a mon- poi con suo rogito, e copia del già
signor uditore del Papa , il qual formato processo, trasmette il nota-
prelato è costituito dalla santa Se^ re alla segreteria della sagra con-
de come giudice ordinario, per la gregazione concistoriale. Emessa dai
revisione di questi processi, ed alla promovendi la detta professione di
sua presenza, e de'sopraddetli testimo- fede, il notaro segna il giorno, il

ni si legge ciascun processo, e do- luogo, e i testimonii presenti a que-


236 CON CON
sto alto, il quale accenna ezian-
si to il primo maestro
di cerimonie,
dio nella proposizione. 11 notaro cui pure tocca far legale fede e ro-
nel giorno del concistoro, insieme gito dei concistori, che il Papa tie-

a monsignor uditore, ed agli altri ne ne' viaggi, essendo i maestri del-


ufììciali , si reca nelle anticamere le cerimonie pontifìcie protonotari,

pontificie per essere pronto a qual- sive notarli della santa Sede.
sivoglia occorrenza analoga al suo / Chierici di camera {Vedi), ogni
oflicio , che consiste principalmente volta che il Papa convoca il conci-
nelle cose dette. Dalle pioposizioni storo, dal loro bidello sono invitali
poi stampate si formano , e spedi- a recarsi nelle camere del tribunale
scono in cancellaria le lettere apo- nel palazzo ove risiede il Papa, con
stoliclie, dietro le quali vanno gli questa forni ola camera con- : Erit
eletti promossi al possesso delle ris- cistorialis. I chierici di camera per-

pettive clìiese, cui furono destinati tanto si trattengono in detta came-


in concistoro dal sommo Pontefice. ra sinché il concistoro non è ter-
V. il Lunadoro , Uelazioiie della minato. Ciò in memoria, che i chie-
corte, di Roma, t. Il, pag. 4^- Del rici di camera quando ne' concistori

nolaro del processo de promovendi segreti trattavansi affari civili, ed


alle chiese vescovili. All'articolo poi amministrativi , talvolta e di fre-
Congregazione sopra l' elezione dei quente erano dentro chiamati per
VESCOVI, si potranno leggere altre rendere ragione delle aziende loro,
analoghe provvidenze de' Pontefici. e dare lumi suU' all'are in discorso.
Ed è perciò, che fra le tasse cui
De' Prolonotari apostolici , chierici pagano i nuovi vescovi, vi sono an-
di camera, ed avvocali concisto- cora quelle pei chierici di camera,
riali. le quali però Innocenzo XII asse-
gnò all' ospizio apostolico. I chieri-
T Prnfonolarì apostolici ( T^cdi) ci camera si trattengono in detta
di
Lamio luogo nei concistori, perchè camera vestiti di mantelletta, e roc-
a questi fu dato un posto distinto chetto, e nei concistori pubblici, e
ne" concistori pubblici, dove rogano semipubblici sul rocchetto assumo-
gli alti nella rinunzia della porpora no la cappa. Anco nei concistori
cardinalizia., ed esercitarono il pro- pubblici i chierici di camera erano
lonotaiiato ivi anco per altri atti, tenuti a rispondere sulle materie,
ed è perciò che nella nota delle tas- che trattavansi in concistoro, ovve-
se, che pagano i vescovi novelli, ve ro colla loro presenza corroborare
li' è in favore de' protonotari apo- la legalità di certi atti, come delle
stolici. Così ne' concistori semipub- investiture, ed alti-e cose.
1)1 ici, per la canonizzazione de'santi, Gli avvocati concistoriali (Vedi)j
i protonotari vi hanno parte e po- nel concistoro segreto appena è ter-
sto presso il trono, e poi rogano il minato, entrano nell' aula concisto-
eorrispondente atto. Prima quando riale, e alla presenza del sagro Col-
ne' concistori Irattavansi quasi tutti legio fanno la domanda pel pallio
gii aOìiri, dovevano essere pronti per chi ne ha l'uso, avendo a fianco
pei rogiti occorrenti. Nel concistoro il procuratore deputato. Prima, co-

fiemipiibblico di lìencdetto XIV, in me si vide superiormente, ne' con-


mancanza dei protonotari rogò l' at- cistori gli avvocali concistoriali trat-
CON CON 237
tarono, e perorarono cause civili, Dizionario. Questo ufficiale si chia-
e Quindi ne' concistori
criminali. ma ancora Custode della segnatura
pubblici perorano le cause per la di grazia, dappoiché egli custodiva
beatificazione de' servi di Dio, do- la porta dell'aula nella quale il Pa-
mandano l'accettazione della rinun- pa teneva Congregazione
la celebre
zia del cappello Cardinalizio, e nei della segnatura di grazia [Fedi).
concistori semi-pubblici promovono È considerato famigliare del Papa,
la solenne canonizzazione. Di altre interviene ai concistori vestito di
notizie risguardanti gli offici degli paonazzo alla foggia dei bussolanti ,

avvocati concistoriali ne' concistori, e sua incumbenza è il dire ad alta


si è trattato di sopra, e si tor- voce, prima di cliiudersi il concisto-
nerà a parlare ne' seguenti para- ro segreto. Extra omnes, ed ài con-
grafi. cistoro scmipubblico sohanìo Extra.
A questa intimazione tutti escono
De' chierici nazionali del sagro Col- dall'aula concistoriale, non rima-
legio a del concistoro, e dell' iif- •nendo ne' concistori segreti che i
fiziale Extra omnes, custode del soli Cardinali, e in quelli semi-
concistoro. pubblici i Cardinali e i vescovi, il

prelato segretario de'rili, i cerimo-


I chierici nazionali del sagro nieri pontificii, e gli altri di cui si

Collegio o del concistoro ( P^cdi )


parla VI. Dopo aver detto l' Ex'
al vj

che prima erano cinque , adesso tra omnes, o l'Extra, l'ufllziale chiu-
sono tre, cioè dell' Impero , della de la porta del concistoro, sta ivi in
Francia, e della Spagna, a cagione guardia, e la riapre al termine dei
che il chierico italiano divenne se- concistori. Questo uffizio equivale
gretario del sagro Collegio, e quello a quello di custode, per cui l'uffi-

dell'Inghilterra terminò di esistere ziale Extra omnes, viene chiamato


dopo che Enrico Vili tolse quel Custode del concistoro anche dal
regno alla comunione della santa Cancellieri. Questo era un ufTrzio
Sede. I tre chierici nazionali per vacabile della nobile famiglia Vi-
turno annuale intervengono, tanto centini di Rieti, da cui fu alienato
nei concistori segreti, quanto nei pub- in favore di monsignor Giambattista
blici, vestiti al modo, che si disse Maggioli, che lo faceva esercitare
ai citato articolo. La loro istituzio- da Antonio Pugili. Essendo stato il
ne, e il loro uffizio principalmente vacabile liquidato sotto l'ammini-
consisteva nei sollecitare gli affari strazione francese, ora si conferisce
concistoriali delle rispettive nazioni, dal Papa. Prima io fece per mezzo
e la preconizzazione de' vescovi ai della Dateria apostolica ,
poi per
medesimi concistori, e nel procurare quello del prelato maggiordomo.
che le provviste concistoriali proce- Pio VII lo conferì a Costantino
dessero regolarmente. Bellucci, al quale è succeduto Pio
L' Extra omnes è un ufTiziale Biancalana, che il regnante Papa
del concistoro,che non dee con- avea dato al precedente in coadiu-
fondersi coi Camerieri extra incor- tore con futura successione. Questo
porati ai Bussolanti (Vedi), ed ai ufìlziale riceve dal palazzo aposto-
Camerieri extra urhem, di cui si lico per onorario scudi ottantasei
tratta ai volume Vii, pag. 47 dei e liajocchi dieci all'anno, divisi in
.
238 CON CON
rate mensili, e per ordine del Car- diversi punti della città. Eccone le
dinal camerlengo di santa Chiesa ,
testimonianze . Descrivendo l^ielro
per la ricorrenza del Natale riceve Amelio cerimonie del sabato san-
le
scudi venticinfjiie e haiocclii venti, to, in Ord. Rem. XV, in tom. Il
per
compenso del vestiario cioè , p. lor. Mus. Ital. dice, che duni
per quattro canne e mezza di pan- incipilar Gloria in excclsis Deo,
no violaceo, detto largo di Firenze. parvae campanae dchent pulsare,
Ad ogni Cardinale novello riceve et etiam. illa magna concislorialis.
scudi sei per propina, e da ognu- Questa campana era così chiamata
no di quelli che muoiono in Ro- perchè si suonava ogni volta che
ma, una candela di ceia, la quale si tenea concistoro, come rileva-
Jia pure dal palazzo apostolico per si da un passo del Diario di Anto-
la candelora. nio di Pietro, in tomo XXIV, p.
109:7 del Muratori, Rerum Italie,
§. IV. Dei concistori segreti. anno il<^ii die AI augusti. D.
N. Papa Joannes XXIII fecit pul-
Nel giorno precedente al conci- sare campanam ad Consistorium
storo segreto, il maestro de' Curso- in quo fueranl XVII Domini Car-
ri pontificii {Vedi), vestito col so- dinales. Il medesimo Cancellieri nei
lito abito, si reca dal Pontefice, e suoi Possessi p, 3q aggiunge, con
genuflesso gli dice: Sanitas et longa l'autorità di un Diario anonimo
vita. Beatissime Pater. Cras crii Con- del pontificato di Martino V: Nel
.v'storium'ì Alla qual domanda il 14^1 a di II agosto per chiama-
Pontefice risponde, benedicendo il re li Cardinali al concistoro, so-
cursore: Erii consistorium, e ne sta- nossi lacampana, perchè allora i
bilisce l'ora. Partito il cursore dal cursori non doveano essere ancora
palazzo apostolico , dopo averne trovati.
dato avviso al prefetto de' maestri Il concistoro segreto si tiene dal
delle cerimonie pontificie, si conduce Papa nel palazzo ove abita, se al
cogli altri cursori pontifìcii col lo- Vaticano presso l'anticamera segre-
ro proprio abito, da tutti i Cardi- ta, nella saia detta del Concistoro ;

nali, partecipando con un ginocchio se al Quirinale in quella pur det-


piegato ad ogninio il giorno, e ta del Concistoro ,
presso le due
I ora del concistoro con queste anticamere segrete, essendo ivi due
parole: E.me et lì. me Domine, cra- gli appartamenti abitati dal Pon-
slina die liora erit consi- tefice. Nella sala del concistoro sot-
storium. Anticamente cursori o- i to al trono si pone vma gran se-
gni domenica recavansi dal Papa, dia ricoperta di damasco l'Osso, ed
per sapere, se nel giorno seguente intorno in quadrato si mettono i ban-
voleva tenere il consueto concisto- chi pei Cardinali, i quali vanno al
ro. Prima che i cursori facessero concistoro con vesti del colore cor-
questa intimazione, abbiamo dal rente, secondo i tempi, rosso o
Cancellieri nelle sue Campane a p. paonazzo, mentre quello della cap-
29, che i Cardinali erano invitati pa è paonazzo, ed i loro caudatari
a diversi concistori settimanali a sono vestili di nero. Nelle prime
mezzo mia campana grande, il
di anticamere pontificie assumono la
cui sonoro suono era inteso in cappa, e si lecano nella sala del
CON CON 239
roncistoro ad alteriflore il Papa. la pone al rollo. I due camerieri
Anche nei concistori pubblici e se- .segreti partecipanti, vestiti di sot-
mipubbbci, Cardinali assumono
i tane paonazze e cappe rosse, pren-
la cappa paonazza ma se qualun- ; dono lembi della
i falda, ed ac-
que concistoro cadesse nelle tre fe- compagnano il Papa col maggior-
ste seguenti a quelle di Natale, di domo, e il maestro di camera, e
Pasqua, e della Pentecoste ec, in gli altri della cameia segreta, nella
detti tempi i Cardinali vestono di camera del concistoro, e sino alla
rosso, e adopei'ano anche nei con- sedia papale i due prelati, e ca-
cistori la cappa rossa, come me- merieri segreti, in uno ai due primi
glio si disse air articolo Cappa cerimonieri, consegnando il maestro
dei Cardinali (Tedi). L'uditore di camera al Papa l'allocuzione, e il
dei Papa si reca al palazzo apo- libretto dei fogli concistoriali. I Car-
stolico in vesti prelatizie di man- dinali alla venuta del Pontefice si
telletta, e rocchetto, siccome veste alzano in piedi, e levandosi il berret-
il segretario del sagio Collegio; tino l'inchinano, quindi dalliillìzia-
il sostituto del concistoro ince- le custode del concistoro, ad al-
de in abito talare ( se è semplice ta voce s'intima V Extra omnes ,

sacerdote, altrimenti con quelli del ed allora tutti partono , rima-


suo grado ) col quale abito in-
, nendo neir aula concistoriale sol-
cedono i sunnominati , sostituto, tanto il Papa , e i Cardinali. Si
computista, e scrittore della con- chiude allora dal detto ofììciale la
gregazione concistoriale. porta dell'aula, e più non si riapre
Giunta l'ora del concistoro , il sino al termine del concistoro, o
prelato maestro di camera ne av- per farvi uscire quel Cardinale, che
visa il Pontefice, il quale vestito si provvede di chiesa vescovile, o
con sottana bianca, fascia simile da una passa ad altra, cioè nel
con fiocchi d'oro, rocchetto, e moz- tempo che il Papa legge la propo-
zetto, esce camera, e
dalla sua sta, e fa il decreto, dopo il fpiale
passa in quella appresso ove il ritorna in concistoro. Mentre que-
bussolante sotto-guardaroba vesti- sto è chiuso, sopravvenendo altri
to di cappa rossa, ha preparato la Cardinali, essi ritornano alla pro-
veste bianca detta falda, e la stola pria residenza, non potendosi apri-
di raso rosso, la quale, se il conci- re la porta per nessuno. Avvertire-
storo si tenesse nella settimana di mo, che le scarpe e la mezzetta
Pasqua dovrebbe essere bianca ,
, rossa del Papa,devono regolare si

come le scarpe, e la mezzetta. Ivi nella qualità del drappo secondo t


sono a corteggiarlo tutta la sua tempi, vale a dire: se i Cardinali
Camera Segreta [Fedi), ed il se- vestiranno di colore paonazzo, il
condo de'maestri di cerimonie gli diappo sarà di lana, o ciambellotto;
pone, e lega ai fianchi la falda, se vestiranno di rosso, allora il drappo
essendo vestito come i suoi compa- sarà di seta o velluto secondo le sta-
gni dell'abito di mantellone pao- Qui rammentiamo, che nel solo
gioni.
nazzo. Quindi il Cardinale primo primo concistoro segreto del nuovo
diacono prende la detta stola, e Pontefice, egli vi si reca in piviale
dopo averne fatto baciare la cro- rosso, e mitra di tela, o tocca d'o-
ce di mezzo al Pontefice, a questo ro . Quando i Cardinali poteva-
24o CON CON
no usare il lutto, ne'concistori se- 179J. Colla allocuzione il Papa
greti vestivano di cappa e vesti ili dichiara il nuovo Cardinal CameV'
sajetta paonazza, e di sajetta ros- lenito di s. Romana Chiesa [Vedi),
sa dovevano essere le vesti, se rosso e il nuovo Cardinal Vice- Cancellie-
era il colore corrente. J^. Vesti re di santa Romana Chiesa (Fedi),
Cardinalizie e Pontificie. le quali due cospicue cariche sono
E^imasto solo il Papa coi Car- quelle sole, che ora vengono propo-
dinali in concistoro, legge al sagro ste nei concistori segreti. Il Ponte-
Collegio in idioma Ialino un'allocu- fice domanda a'Cardinali: Quid vo-
zione e discorso, incominciandola his videtur?
ed alzandosi essi in
col saluto Venerahilcs fratrcs. Que- piedi, e levandosi dal capo il ber-
sta allocuzione è scritta in un rettino in segno di approvazione,
libretto diverso da quello dei fogli allora lo stesso Papa fa il decreto
concistoriali, che pure sono scritti colle surriferite formole: auctoritate
in latino. Con essa il Papa comu- Oninipotends Dei ec. Ma i Cardi-
nica a' Cardinali qualche grave af- nali che hanno la boccachiusa né si

fare della Chiesa, di una diocesi, alzano, né cavansi il berrettino, non


o di una nazione, la conclusione potendo interloquire, e dare il pro-
di un concordato; talvolta impone prio sentimento.
loro il segreto, e talvolta la stessa Inoltre con allocuzione il Pon-
allocuzione si pubblica colle stam- tefice dichiara al sagro Colle-
pe. Tanto poi i fogli concistoria- gio di voler annoverargli nuo-
li che dopo il con-
r allocuzione, vi , e illustri soggetti, per ripa-
cistoro sono consegnati al nominato rare alle perdite fatte coi defon-
monsignor uditore del Papa, che ti Cardinali, ed allora fa l'enu-
li pone in archivio della segreta- merazione dei promovendi, facen-
ria dell'uditorato; talora se l'allo- done rilevare i meriti, e le prin-
cuzione contiene cosa segretissima, cipali cariche sostenute in servigio
il Papa non la consegna, ma la della santa Sede, e dello stato, e
ritiene. Colla medesima allocuzione se alcuno di essi é riservato in pet-
il Pontefice annunzia la morte de- to, il pubblica dicendo il concisto-
gl'imperatori, e re cattolici, e la ro in cui lo creò. Quelli poi, che
rinunzia del cappello, e della Porpora in quel punto crea, e pubblica, l'in-
cardinalizia (f'edi), al cui artico- dica prima colla formola: Quos
lo si descrive un tal concistoro, e vero creare et publicare inlendi-
le relative cerimonie. Colla allocu- mus S. R. E. Cardinales hi sunt.
zione il Papa rende noto al sagro Se poi ne vuole creare e riserba-
Collegio quel Cardinale, che ha de- usa il Pa-
re in petto degli altri,
stinato spedire legato a latere a pa presso a poco queste espressioni:
qualche principe o nazione, nel His auteni qualuor adjunginius S.
jnodo che dicemmo di Clemente R. E. Cardinales, quos tanicn in
XI, e Pio VII verso il fine del § I pectore reservamus arbitrio nostro
di questo medesimo articolo. Né quandociunque evulgandos. Indi di-
.si deve tacere, che con allocuzione ce; Qidd i'obis %'idetnr ? e poscia fa il

altresì il Pontefice talvolta destinò decreto: AitctoritateOinnipotentis Dei


i Cardinali legali per governare ec . S. R. E. presbytenun Car-
. . . .

le Provincie, come fece Pio VI uel dinalcni evidgamus N. N., nominau-


CON COINf 24r
do poi la carica che allora il pro- lo alla pag. 3i4 del citato volume
mosso esercita, o la sede vescovile quanto si pratica nella creazione
che governa, soggiunge: llem pres- de'Cardinali fratelli, nipoti, e stret-
hyteros Cardinales creamus et ti parenti dei Pontefici, e i princi-
dccloravms IVN. NN. E passan- pi di famiglie sovrane. Terminato
do alla pubblicazione de' Cardi- in tal modo il concistoro segreto,
nali diaconi: Diaconos aiitcm Car- e suonatosi campanello dal Car-
il

dinales NN. ISN. cum dispen- dinal camerlengo del sagro Colle-
salionihiis, derogatìonibux, et clan- gio, ovvero dal Cardinal ultimo dia-
sulis necessariis et opportiiiiis. Una cono, si apre la porta della came-
i'ero cum his alioi qnatiior etiani ra dall' uftiziale extra omnes, ed al-
creamus S. R. E. Cardinales, qnos lora se nel concistoro è stata pro-
tante n in pectore resevvamus arbi- vista alcuna chiesa che gode il di-
tno nostro quandocumque declaran- stintivo del pallio, viene dai ceri-
dos. In nomine Patris, 4|f et Filii monieri introdotto a farne la do-
4|f et Spiritus ^ Sancii. Amen. manda un avvocato concistoriale col
Ecco come procede la creazione, e procurator deputato, o colla per-
pubblicazione de'Cardinali nel con- sona stessa se vi è. Dopo di che
quanto si dis-
cistoro segreto, oltre alzandosi i Cardinali ilPapa li sa-
se su questo argomento nei volu- luta, e recasi nella camera, ove pre-
me IX p. 3o8 e seg. del Dizio- sa la i due camerieri
falda che
nario, come alle precedenti pag. 3oo segretisono tornati a sostenere, il
e seg. dicemmo delle antiche ceri- Cardinal primo diacono leva al Pa-
monie usate nella creazione de'Car- pa la stola facendogliela ribaciare,
nali, della creazione segreta, e dei e il secondo cerimoniere la falda.
Cardinali riservati in petto. V. Mi- Qualora vi sieno in Roma dei ve-
chele Catalani, De Vita, et scri- .scovi proposti nello stesso concisto-
ptis Doni. Capranicae Card, anti- ro, essi vestiti di abito di mantel-
slitis Firmani; /Iccedit Jppendix letta senza rocchetto, ricevono que-
monumenlorum, et corollarium de sto dalle mani del Papa, ed ecco
Cardinalihus creatisnec promidgatis, come ciò segue. li Pontefice nella
Firmi 1793. camera ove si è levata la falda , o
Dopo r allocuzione , e la crea- in altra, siede sotto al baldacchi-
zione o pubblicazione dei Cardina- no, ed avente dai lati il maggior-
li se il Papa la fa, ha luogo la domo, e maestro di camera, e
il

lettuia de' fogli concistoriali per la corteggiato dalla sua camera segre-
piovvisione delle sedi ec. nel modo ta, riceve ai bacio del piede i no-

suddescritto, colle notate avverten- velli vescovi, che gli annunzia il


ze. Se poi non fa l'allocuzione, in- primo maestro delle cerimonie, ed
comincia il concistoro colla lettura di ognuno con questa formola Mon- :

detti fogli. Talvolta si sono prima in signor eletto vescovo di N. Stando


concistoro preconizzati i vescovi, e poi il vescovo genuflesso avanti il Pa-
si sono creati i Cardinali, e talvol- pa , i cerimonieri gli tolgono la
ta tra i vescovi proposti, vi è sta- mantelletta, ed allora il Papa gli
to alcuno, che nella successiva crea- mette il rocchetto, sui quale so-
zione de'Cardinali vi è stato com- vrappongono la mantelletta . Ri-
preso. Così abbiamo ancora nota- cevuti ciré abbiano i vescovi il

VOL. XV. 16
9.Ì1 CON CON
locchelto, si scliierano dinanzi al et tandemVeronicae do Julinnis
pontificio trono, e poscia sono li- abbatissae cappuccinarum Tipherni,
cenziati dal Papa colla benedizio- virginis, nec non acta universa in
ne apostolica. Si deve però notare, causis bealificationis et canonizafio-
t:liei vescovi, quali appartengono
i nis eorundem ,
quae sacrorum ri-
ad Ordini religiosi, cui è vietato assu- tuum congregatio praevio rigoroso
mere il rocchetto, in vece del qua- examine admisit et adprobavit .

le usano la mozzetta, dopo il con- Quibus expletis, sanctissimus domi-


cistoro in cvii sono stati dichiarati, nus noster GREGORIUS PAPA
si presentano al Papa in manici XVI fratrum suifragia exquiret :

letta, e dalle sue mani ricevono la An deveniendum sit ad so-


scilicet

mozzetta. lemnem eorundem beatorum cano-


Negli stessi concistori segreti il Pa- nizationem : et singuli Cardinales
pa fa proporre la causa delle ca- per verbum Placet et nox placet
nonizzazioni nel modo che dicem- {F. il Plato De Card. pag. 284
mo a quell'articolo. Solo qui ripor- quando potest responderi per
Pliira
teremo la schedala, che i cursori verbum Placet ^ etc. ) sententias
pontificii a tal effetto portano pre- aperient, uti ad Dei gloriam et
cedentemente ai Cardinali, ed altri catholicae Ecclesiae magis eis expe-
cioè la schedala dispensata pel con- dire videbitur.
cistoro segreto dell' ultima solenne De Mandato ss.mi domini nostri
canonizzazione de' cinque santi cele- Papae.
brata nel maggio 1839 dal Papa IMalhias Pieri Apost. Cae-
che regna, la quale era del seguen- rem. Praefectus.
te tenore :

Sulle cerimonie precedenti la cano-


E me et Pt.me Domine. nizzazione, si può consultare il Mar-
celli, sacr. caercm. sive rititum ec-
proximo secreto consistorio,
In clesiasùcorum sanctae Romnnae Ec-
per cursoresde more indicendo. clesiae, stampato in Roma nel 1 56o,
E.mus et R.mus dominus Cardina- tit. VI De canonizatione itnius, et
lis Pedicini congregationis sacr. Pii- primo de inquisìlione et commissio-
tuum praefectus melhodica et com- ne cnusae. De commissione tribiis
pendiosa narratione referet vitam, Cardiiialibus, et prima defini tiene.
virtutes et miracula beatoruni Al- Consistorium secretimi ciini praela-
phonsi de Ligorio jam episcopi s. tis curine, che oggidì sono i con-
Agalhae Gothorum,el fundatoris con- cistori semi-pubblici, giacché in par-
gregationis ss. Pvedemptoris, Fran- te sono secreti, ed in parte pub-
cisci de Hieronymo saceidotis pro- blici.

fessi societatis Jesu, Joannis Josephi Inoltre vi sono degli altri con-
a Cruce sacerdotis professi fratrum cistori segreti, o, per dir meglio, il

minorum discalceatorum s. Petri de Papa ne'concistori segreti, oltre le cose


Alcantara ac promotoris familiae dette, promulga l'anno santo, dichiara
Italae eorundem , Pacifici a s. Se- i legati per aprire le porte sante,
verino sacerdotis professi ordinis come si disse di sopra; accetta le

minorum de observantia s. Fran- dimissioni di chiese, di titoli e dia-


cisci reforuiatorùm , confessorum conie caidinalizie; permette la ozio-
CON CON 243
ne ntl altri titoli , e diaconie, ed ca, dà l'anello, i titoli, e le dia-
erige nuovi vescovati. Nel successi- conie ai medesimi Cardinali nuovi,
vo concistoro segreto il Papa chiu- ricevendo così nel breve periodo di
de la bocca ai Cardinali novelli quattro giorni tutte le insegne, e
in principio del concistoro, ed in prerogative cardinalizie.
vece di riaprirgliela in altro con- Ma per le diverse circostanze,
cistoro, come si usava anticamente, che in vmo di tali concistori av-
al termine dello stesso concistoro vennero, è indispensabile qui che
ne fa l'apertura, assegna il titolo, ne facciamo parola. Eletto il Pon-
e la ed impone l'anello
diaconia, tefice Pio Vili ai 3i marzo 1829,
cardinalizio, le quali cose sono tut- fece dipoi intimare il primo con-
te descritte al detto volume IX, cistoro 18 maggio nel palazzo
a'

pog. 3i5, e seg., ove si dice a p. vaticano con ischedula, nella quale
3 17, che talvolta i Papi anche fuo- si diceva che avrebbe ringraziato
ri del concistoro ed in camera as- il sagro Collegio di sua esaltazio-
segnarono il titolo, ed imposero ne, cui avrebbe risposto il Cardi-
l'anello ai nuovi Cardinali. Qui pe- nal decano, quindi in concistoro
rò va narrato, che in un concisto- pubblico avrebbe imposto il cap-
ro adunato da Benedetto XIV nel pello rosso a quei Cardinali, che
1743, per un deliquio ivi sofferto non l'avevano, e poi a' 21 dello
dal Cardinal Girolamo Colonna cui slesso mese avrebbe tenuto conci-
il Papa doveva aprire la bocca, il sloro segreto, nel quale dopo aver
Cardinale dovette usciine, e solo in chiusa, ed aperta la bocca ec. ad
altro concistoro s'ebbe aperta la bocca alcuni Cardinali , si sarebbe pro-
(venne cioè abilitato ad interloqui- veduto a diveise chiese vacanti. I
re negli affari), in un all' anello, e Cardinali, che dovevano ricevere il
alla diaconia cardinalizia di s. Angelo cappello, erano forestieri, cioè Gays-
in Pescaria. Si hanno poi diversi ruck, de Croy, e de Lalii, creatu-
esempi, precipuamente nell'odierno re di Leone XII, per cui dovette-
pontificato, che per abilitare i nuo- ro ricevimento del cappello pre-
al

vi Cardinali alla voce attiva e pas- mettere le consuete cerimonie che


siva, senza attendere l ordinaria con- si praticano dagli altri, ma eh'
vocazione del concistoro segreto, necessario qui riportare per tante
che talora si adunava passati pa- ragioni. Ad onta che nella loro
recchi mesi, la provisione delle chie- creazione, i rispettivi ambasciatori
se vescovili si fa talvolta in due avessero in Roma ricevute le visite

concistori segreti ; il primo si tiene giusta il costume, incominciarono


nella mattina, ed in esso si crea- essi a licevere le così dette visite
no i Cardinali, il secondo si tiene di calore il venerdì i5, e sabbato
dopo il concistoro pubblico. Laon- 16 maggio^ e mentre le riceveva-
de subito dopo il ricevimento del no erano vestiti di color paonaz-
cappello, e dopo le consuete preci zo, cioè sottana, fascia con fioc-
del sagro Collegio in cappella, i chi d'oro, e mozzetta :
gì indivi-
Cardinali si recano al concistoro, dui poi delle loro anticamere ve-
ove ai Cardinali novelli viene chiu- stivano r abito loro conveniente,
sa la bocca dal Papa; indi pro- e che non usarono nelle sere
pone i vescovi, e poi apre la boc- quando i tre Cardinali ricevettero
0.44 CON CON
in aliito corto le visite degli altri presenti in concistoro alla loro pro-
Cardinali, della prelatura, del cor- mozione al vescovato, baciò a l'io

pò diplotnatico, della nobiltà ro- Vili li piedi, la mano, e fu ila lui

iiiana ed estera d'audjo i sessi, e ammesso al duplice amplesso. Si


di altri personaggi. Nei detti giorni apri quindi la porta dell'aula con-
dì venerdì e sabbato, come nella cistoriale, e allura il concistoro di-
seguente domenica, i tre Cardinali venne pubblico. In questo si fecero
nuifurninndosi al cerimoniale, non tutte le cose proprie de' concistori
uscirono mai dai loro palazzi e , pubblici, e dopo avere il Papa dato
nelle due prime sere fecero interna il cappello ai tre suddetti Cardi-
ed esterna illuminazione, che però nali, partì dall'aula, depose i sagri
dagli altri non si fece, perchè l'a- paramenti, e ripresa la mozzetta
vevano flitfa già alla loro promo- passò in una delle sue anticamere,
zione al cardinalato. Così ancora i ove assiso ad una sedia, e contor-
tre Cardinali, sebbene da molti anni nato dal sagro Collegio, ricevette
appartenessero al sagro Collegio, si dal Cardinale Gaysruck, anco a
conformarono al costume di met- nome de' due colleghi, il ringrazia-
tersi ne' detti giorni le calze pao- mento per l' imposizione del cap-
nazze, riprendendo le rosse nella pello Cardinalizio, come più degno
mattina, in cui, come andiamo a per anzianità , ed il Papa rispose
dire, ricevettero il cappello. analogamente, e si ritirò. Allora
11 concistoro segreto si tenne nella lutti i Cardinali, preceduti dai cau-
sala Clementina del soflltto dorato, tori che intuonarono il Te Deiiin,
a cagione del gran numero de' Car- andarono nella cappella, e recitate
dinali allora presenti in Roma. Non sui tre Cardinali le solite orazioni
\"intervennero i tre Cardinali, per- dal Cardinal decano, dipoi i mede-
che slavano nella solita cappella per simi ricevettero sull'egresso della
attendere l'ora dell'imposizione del quadratura de' banchi gli amplessi
cappello. Piccatosi Pio Vili nel con- degli altri Cardinali, ed in questa
cistoro in piviale e mitra, con ac- circostanza li ricevette pure il Car-
concio discorso ringraziò il sagro dinal de Gregorio, locchè però non
Collegio per averlo eletto ed il ,
si pratica dopo gli altri concistori
Cardinal decano della Somaglia col segreti all'esaltazione dei Cardinali
capo scoperto a nome de' colleghi ad una sede vescovile. Il medesi-
mi rispose con analoghe parole. In- nio Cardinal Gaysruck, siccome più
di il Papa preconizzò alcuni vesco- degno, per mezzo del suo gentiluo-
\i, e per primo promosse alla sede mo fece eseguire l'invito al sagro
suburbicaria di Frascati, il Cardi- Collegio, acciocché mandasse il cor-
nai de Gregorio, il quale nel con- teggio, nel recarsi nelle ore pome-
cistoro stesso andò sidoito a pren- ridiane alla visita della basilica di
dere il luogo tra i Cardinali vesco- s. Pietro, e quindi a quella del Car-
vi suburbicari. Il Papa giurò le dinal decano , e due giorni dopo lo
costituzioni de' suoi predecessori, e stesso gentiluomo fece il ringrazia-
quindi ricevette il giuramento di mento a tutti i Cardinali per l'in-
fedeltà, dal nuovo vescovo Cardi- viato corteggio. Pei due concistori
nal de Gregorio in ginocchio, e , i caudatari vestirono l'abito di croc-
secondo il consueto de' Cardinali eia, uniformandosi all'atto maggio-
cox CON 2j''r

re, vale a dire a quel vestiario clie medesima sala tenne il segreto, aven-
assumono nei concistori pubblici ,
do prima data al Cardinal Mar-
giacché, come a!)biamo detto, pei co, come nuovo camerlengo del sa-
concistori segreti' i caudatari vesto- gro Collegio, la borsa colle costi-
no r abito nero di sottana e fer- tuzioni dello stesso sagro Collegio,
raiolone. Finalmente nel concisto- ed essendo presenti anche i tre
ro segreto del giovedì 1 1 maggio, Cardinali che aveano ricevuto il
Pio Vili cliiuse !a bocca non solo cappello, pronunziò un' allocuzione,
ai sopraddetti tre Cardmali, ma an- la quale tradotta dall'idioma latino,
che ai Cardinali Caprano, Barberi- si legge nel numero 20 del Dia-
ni, Benvenuti, Gamberini_, Cristaldi, rio di Roma. Con essa il Pa[)a rin-
e IMarco, anch' essi creati da Leo- graziò il sagro Collegio di sua ele-
ne XII a' i5 dicembre 1828, sen- zione , ed annunziò la nioi te di
za che avesse loro ancora cliiusa Fi'ancesco I re delle due Sicilie, e
ed aperta la bocca, perchè morì ai r esequie, che si dovea celeijrare
IO febbraio 1H29, solendo prima nella cappella Pontificia. All'allocu-
passare qualche mese avanti di fa- zione, e in ispecie ai sentimenti ester-
re tali cose. Pio Vili dopo la chiu- nati dal l'apa in lode del sagro
sura della bocca, propose diverse Collegio, corrispose con an?'.ogo dis-
sedie vescovili, e poi aprì la bocca corso, e in nome di esso il Cardi-
ai menzionati Cardinali, cui diede nal Pacca decano, col capo nudo.
la facoltà della voce attiva, e pas- Quindi il Pontefice chiuse la bocca
siva, nonché i titoli , e all' ultimo ai tre Cardinali, propose poscia di-
poi conferì la diaconia , e a tutti verse chiese, ed il monistero di s.

l'anello Cardinalizio. Vittoriano dell' Ordine di s. Bene-


Pel primo concistoro celebrato detto, poi aprì la bocca ai tre Car-
dal regnante Pontefice, si tenne un dinali dopo di ciò il Papa prestò
:

cerimoniale alquanto diverso; ma il consueto giuramento di osserva-


in tutto quello, che lo precedette e re le costituzioni apostoliche , rati-

seguì, si fece ogni cosa come nel ficandolo col tatto degli evangeli.
precedente esempio, compreso l'in- Le bolle, che principalmente si giu-
dispensabile ricevimento delle visite rano dai Pontefici noi primo con-
di calore della mattina e della , cistoro, sono quelle di s. Pio , V
sera, ad onta che gli ambasciatori Adinonet nos, Bull. Pvom. t. IV ,
delle rispettive corti delle nazioni part. I, p. 277 ;
quella di Ales-
de' Cardinali, avessero fatto il solito sandro VII, Inter caeteras, loc, cit.

ricevimento pubblico per essi, non parte V, p. 127: e di altri Pon-


dovendo confondersi questo di sem- tefici, come la bolla De non alie-

plice formalità , coli' altro troppo nandis, neque infeiidandìs honis Ro-
necessario perchè personale. Ritor- viaiiae Ecclesiae, non che la bolla
nando adunque al primo concisto- d' Innocenzo XII, Ronianwn decet
ro del Papa Gregorio XVI, assunto Pontifìccin, loc. tom. IX, pag. cit.

egli al Pontificalo ai 2 febbraio 260, colla quale quel Papa provvi-


i83i, ai 23 del medesimo tenne de a quanto riguarda parenti. Ciò i

concistoro pubblico , ove diede il fatto, assegnò i titoli ai tre Cardi-


cappello rosso ai Cardinali Inguen- nali, ed impose loro l'anello Car-
zo, Cieufuegos,e Rohan. Quindi nella dinalizio. DagU avvocati si fece l'i-
7.46 COiN CON
stanza pel pallio a favore dei me- De primo consistono, aii si/it creati-
tropolitani di P».odi unitamente alla eli Cardinales et quot ; De secando
chiesa di Malta, di Praga, e di Gnesna consistono, et forma pronunciandi
e Posnania iii)ite; finalmente riti- Cardinales, p. ^o ; De modo et
ratosi il Papa dall' aula concisto- forma claudendi os novis Cardina-
riale, tutto il sagro Collegio s'avviò libusj De dandis titulis, et anulis
per la onde recitarsi sui
cappella, novis Cardinalibus , p. ^-ì ; De crea-
tre Cardinali dal decano le solite tone episcopi Cardinalis, et atiod
orazioni , e rinnovare gli amplessi Cardinalis de quo aliquid tracla-
coi Cardinali colleghi , e poi nelle tiir , exit consistono ; De habitii
ore pomeridiane fecero la consueta Pontificis in pronunciatione, p. 43 ;

visita alla basilica vaticana, e al De consistono secreto, p. 4^, tit. X ;

Cardinal decano. Devesi poi notare, De provisione ecclesiaruni ; prò-


che i Cardinali intervenuti al coa- nimciandi ahbatis forma ; De ha-
clave senza avere ricevuto il cap- bitu, et prima viiitatione praelato-
pello rosso, pel ricevimento che di riini et juramtnto , ove pur dicesi
loro fece il sagro Collegio ,
per le del modo come
fanno i ringra- si

visite che nel conclave reciproca- ziamenti dai promossi, e del modo
mente si fecero, e per altre ragio- come sogliono rispondere i Ponte-
ni, possono trovarsi presenti non fici.

solo alla funzione della consagra- Termineremo col ricordare, che


zione, e coronazione del nuovo Pa- nel concistoro segreto come con
,

pa, ma anche a tutte le successive piti dirtusione si è detto, una vol-


cappelle Pontificie, e Cardinalizie, ta proponevano le chiese tanto
si

che si prima del con-


celebrassero patriarcali quanto metropolitane
, ,

cistoro pubblico in cui debbono , arcivescovili, vescovili, ed abbaziali


prendere il cappello Cardinalizio. da un Cardinale; e che nel concisto-
Quel Cardinale poi, che recasi in ro posteriore venivano queste pre-
Pvoma a prendere il cappello appo- conizzate dagli stessi Cardinali, che
sitamente, senza l'occasione del con- le avevano proposte nel concistoi-o
clave, non può intervenire alle cap- anteriore. Se poi vi erano delle
pelle Pontificie, e Cardinalizie, fin- chiese metropolitane, alle quali ap-
ché non abbia nel concistoro rice- partiene r uso del pallio, allora
vuto il cappello. questo si riceveva personalmente,
Nella corte romana queste parti- o per procura nel concistoro se-
colarità sono necessarie per la no- guente. Al presente si propongono
vità del caso , e pel complesso di e preconizzano tutte le sedi del mon-
tante circostanze, che importano ce- do cattolico, ed anche i titoli di
rimoniali proprii; d'onde avviene sedi esistenti nelle parti degli infe-
the quelle osservazioni, le quali da deli, non che le abbazie concisto-
alcuni si potrebbero credere minu- riali nullius quando però queste
,

ziose superfiuilà, sono invece ne- non si danno in commenda, giac-


cessarie a sapersi, anzi indispensabi- ché in questo caso né si propon-
li per qualunque evenienza. gono in concistoro né hanno bi- ,

y. il Rlarcelli, Sacrarum Cae- sogno per la spedizione delle bolle


remonianun, tit. Vili; De creatio- apostoliche di decreto della sagra
ne novovuni Cardìnaliuin , p. 38; congregazione concistoriale, come
CON CON 247
del pari non sipropongono in con- me quelli delle sedi subiu'bicarie, e
cistoro, né si provvedono con de- di altre, pure con titolo in parùbus.
creto della sagra congregazione le Questo si dà ai coadiutori con fu-
altre abbazie concistoriali, che non tura successione, ed agli ausiliari,

sono iiullius. L'abbazia di Subiaco che domandano i vescovi alla santa


snoie per Io più darsi in Commen- Sede in ajuto alla loro età , e ca-
da, quindi è che si conferisce senza gionevole salute. Finalmente vi so-
decreto concistoriale , e non se ne no i monisteri e le abbazie nul-
fa dalPapa veruna menzione in lius. V. Diocesi, e gli altri arti-
concistoro. Più, come si è veduto, coli relativi alle cose nominate.
premessa la postulazione del pal- Terminato poi che sia il conci-
lio, che fa l'avvocato concistoriale, storo segreto, e partito dall'aula il

il Papa lo accorda nello stesso con- l-'ontefìce, entrano in essa i sud-


cistoro anche ai metropolitani, che delti ministri del sagro Collegio
in esso sono stati preconizzati, come cioè il segretario del sagro Colle-
agli arcivescovi, e a quei vescovi, gio, il sostituto, e il computista ec,
che lo godono per singolare pri- con due maestri di cerimonie per
vilegio. le congregazioni, che sogliono tenere
La varietà poi che passa da una i Cardinali dopo i concistori segreti
sede all'altra, è la seguente, cioè riguardanti gl'interessi del sagro Col-
di patriarcale lesidenziale, ed in legio medesimo. Da un lato de' ban-
partibusj di metropolitana residen- chi de' Cardinali vi sono due ban-
ziale , e primaziale , ambedue coi chettij ove dai ministri nominati si
loro rispettivi vescovi suffraganei |)one ciò, che deve servire alla bal-
parimenti l'esidenziali ; di arcive- lottazione, e votazione, la quale vie-
scovile residenziale, e dicesi arcive- ne presentata ad ogni Cardinale da
scovile semplice, siccome senza suf- un cerimoniere. In quanto poi al
fi aga nei residenziali ; di vescovile coi riferimento delle cose, il segretario
sullraganei titolari in pnrtihus: e del sagro Collegio le legge stando
benché questi sieno titolari sempli- dappresso al Cardinal camerlengo
ci, pm'e vi sono alcuni che oltre del sagro Collegio. II Lunadoro ,

r esercizio dei pontificali, per com- lielaz. della corte di Roma, p. 57,
missione ed autorizzazione de' ris- voi. II, dice che prima, dopo il
pettivi vescovi, godono una parzia- concistoro segreto, e dopo che erasi
le giurisdizione in alcuni luoghi ritirato il Papa nella stessa aula
della diocesi, come sarebbe in quella concistoriale, talvolta si teneva la
di Vilna,che ne ha quattro, di congregazione de' soli capi d' ordi-
Moki lo w, e Plosko che ne conta tre, ne, cioè dei Cardinali primo vesco-
in quella di Luceoria, e Zitome- vo suburbicario, primo prete, pri-
ritz unite; di Samogizia e Varsa- , mo diacono, vice-cancelliere, camer-
via che ne ha due ed imo nella , lengo del sagro Collegio, e del pre-
diocesi di Quebech, con giurisdizio- lato segretario del sagro Collegio
ne nel distretto del Canada setten- medesimo. Ivi si trattavano gli af-
trionale : inoltre tatti i suddetti suf- fari, che riguardavano il sagro Col-

fraganei hanno la giinisdizione lo- legio massime la riduzione delle


,

cale. Ve ne sono di sutfraganei, che tasse concistoriali, per la spedizione


non hanno giurisdizione locale, co- de' vescovati , anche perchè parte
2 48 CON CON
di tali tasse appaitetigono ai Car- Maria narrationem habebit R. P.
dinali. D. Anlonius Maria Cagiano De
Azevedo sacrae Consistorialis Aulae
§ V. Dei concistori pubblici. Advocatns, unaque prò illius cano-
nizalione de more instabit.
I concistori pubblici, e straordi- Secundaiii De beato Francisco
nari,con solennità ora si tengono D. Advocatus Thomas Gnoli ,
qui
per le Canonizzazioni [Fedi), e et instantiam, ut supra, faciet.
nel modo che si descrive al volu- lerliani vero de beato Joanxe
me VII, pag. 2.S9 del Dizionario, Joseriio D. Advocatus Philippus
per cui qui ci limiteremo a ripor- Baffi, qui prò Canonizatione pai iter
tare le due schedule dispensate dai instabit.
cursori pontificii ai Cardinali, ed Demum R. P. D. Gaspar Ga-
altri, dalle quali si rileveranno in- sperini aposlolicarum litterarum ad
teressanti particolarità, cioè nella Principes secretarius DD. Advocatis
canonizzazione,che celebrò il re- in genua provolutis sanctitatis sue
gnante Gregorio XVI neli' anno nomine, stans a sinistro solii latere
1839 di cinque beati. Le cause dei cappa inilutus, respondebit.
quali, tre furono trattate nel pri- Ideo intimentur omnes, et sin-
mo concistoro, e due nel secondo. guli E.mi, et R.mi D.D. Cardina-
les, ut hora praefata ad palatium
JiUiinnlio per Cursores facienda Valicanuuì accedant Consistorio ,

cLiani Dona diniissa copia. mox. inlerlbturi cappis violuccis


indiiti.
Feria quinta die secnnda mensis Intimentur etiam decani sen an-
maii fiora decima quarta in Aula tiquiores Episco[)orum assislentiinn,
superiori Palalii Apostolici Vaticani et non assislentiuni Protonolario-
,

eritConsistorium publicum prò futura rum, Auditorum Rotae, Clericoruni


Canonizatione Beatorum Alphonsi Camerae Apostolieae Votanti uni ,

Marie de Ligorio oliui Episcopi Signaturae Justitiae, Abbveviatoruni,


s. Agathae Gothorum, et Funda- et Advocatorum Consistorialium ,

torisCongregationis sanctissimi E.e- ut Collegas admoneant, ut cappis


demptoris Pontiflcis Confessoris ; induti intersint; sicut etiaui Secre-
Fra^cisci de lIiERONYMo saccrdotis tarius Congregationis Sacrorum Ri-
Professi, et Missionarii societalis Je- tuum, et Promotor Fidei.
su, et JoANNis Joseph! a Cruce Sa- Intimentur quoque Gubernator
ccrdotis Professi, et Commissarii Urbis, Vice-Camerarius , Princeps
Apostolici familiae Italicae Ordinis solii, Conscrvatores Urbis, Magister
Minorum Discalceatorum s. Petri Sacri Hospitii, ceterique iutimari
de Alcantara, Confessorum. soliti.
Praestita obedientìa sanctissimo
Domino nostro ab E.mis at R.mis
DD. De Mandato Sanctissimi Domi-
Cardinalibus, sacri Consistorii
Advocati
ni Nostri PAPAE.
seriera vitae, virtutum,
et miraculorum eorundem trium
Zìcatoruiu secjuenti ordine referent. Mathias Pieri Apostolicarum
rrinuim De beato Alvhoìnso Caereiuouiarum Praefcctus.
CON CON 249
Noti essendo stato sufficiente un liutn, etnon assistentium, Prntono-
concistoro pubblico pei delti cinque tariorum, Audilorum Rotae, (iUn'i-
santi, si compirono gli atti nel se- coruin Camerae Apostolicae, volau-
condo, intimato colla seguente sche- tinni Signaturae Jusliliae, Abbre-
dula. viatoium, et Advocatorum Consi-
storialium, (jni CoUegas snos cer-
Inlimatio per Cursores factenda tiores reddant, ut ca[)pis indilli et
eliani Domi cliinìssa copia. ipsi intersint.
Intimentur quoque Gubernator
Sabbato die quarta mensis maii Uibis Yice-Camerariiis Priiiceps ,

lioi-a decima quarta cum dimidio solii, Conservatores Urbis, Magister


liabebitur alteruoi publioum Con- sacri Huspitiij Secretarius Coiigre-
sistorium in Aula superiori Palatii galionis Saciorum Ritiuim, Promo-
Apostolici Vaticani prò futura Ca- tor Fidei, ceterique solili.

nonizatione Beati Pacifici a S. Se-


VEiii\o Sacerdotis Professi Ordinis De Mandato Sauclitsimi Donti-
Minorum de Observantia Confes- ni Nostri PAPAE,
soris, et Beat.e Veronice de Ju-
Li.vNis Abbatissae Ordinis Miuoruni Mathivs Pieri Apostolica ni ih
Cappuccinorum Virginis, juxta ri- Caeremoniarum Pracfeclus.
tuin in superiori publico Consisto-
rio servatum. Altri concistori pu])blici piesente-
In eo de vivendi utriusque Bea- menle i sommi Pontelici sogliono a-
ti ratione, deque ipsorum virtutibiis, diniare per la consegua della croce ai
ac miraculis per DD. Sac. Consi- legati a laterecbe il Papa
{^T- edi),
storii Advocatos sernio liet, et prò spedisce fuori a qiialcbe sovrano o
Canonizatione instabitnr. nazione, cioccbè si fa nel modo de-
Super primo verba faciet R. P. scritto al termine del precedente §
D. Hieronymus Bontadossi Sacrae I, e come dicesi al citato articolo
Consistorialis Aulae Advocatus. delegati a latere, i quali li tornati
Super secunda sermocinabilur R. dalla legazione vengono dal Papa
P. D. Caesar Lippi Advocatus prae- ricevuti in concistoro pubblico. Si
dictae Aulae Consistorialis. fa poi di frequente il concistoro
Orationibus absolutis, Sanctita- pubblico per l'imposizione del cap-
Tis Sue nomine R.. P. D. Gaspar pello cardinalizio ai novelli Cardi-
Gasperini apostolicarum litterarLinì nali, cbe è la funzione cui andiamo
ad Principes secretarius stans a si- ad accennare, giaccbè se n' è trat-

nistro solii latere. DD. Advocatis tato a lungo all'articolo Cappello


in genua provolutis, responsum da- cardinalizio, particolarmente a p.
bit. 176 e seg. del volume IX. In
Ideo intiraentur omnes, et sin- questo concistoro si discutono da-
guli E. mi et R..mi DD. Cardinales, gli avvocati concistoriali, vestiti di
ut bora praefata ad palatiuin Va- cappa, le cause dei venerabili ser-

ticanum accedant, Consistorio inox vi di Dio per la solenne beatifica-


interfuturi cappis violaceis induti. zione; la quale perorazione, come
Moneantur insuper decani seu dicemmo superiormente, fu surroga-
antiquiores Episcoporuin assistea- ta a quella, che ivi essi facevano
a'^o CON CON
pei rei famosi. Queste sono le co- schedula, e ad altri, di cui si par-
se, che ora si trattano ordinaria- lerà all'articolo Cursori. Al nuovo
mente nei concistori pubblici, non Cardinale però oltre la schedula,
avendo più luogo in essi il ricevi- il cursore di persona fa questa in-
mento dei primipi, degli ambascia- timazione avendo piegato un gi-
lori di obbedienza, e straordinari, nocchio: Sanilas a Saliis et gciu-
l'investitura dei dominii, ed altro, di fliuììi E.me ac R.mc Domine : cras
cui did'nsamente si è parlato al § I liora .... in aula ducali pala-
di questo articolo, ed in molti del ta apostolici erit pu-
Dizionario medesimo. Talvolta il hlicuni Conni storiwn ia quo SS. mas
Papa manifestò nel concistoro pub- D.nus Noster (ovvero SaiicLilas sua)
])lico ancbe cpialclie particolare pri- tfadct pileuni ruhruni ponlifìcalem
vilegio, e Benedetto XIV in quel- Etniiienliae Veslrae R.niae ac aliis

lo de'21 aprile 1749 significò al (se ve ne sono) Eininentissimis nu-


concistoro, che di moto-proprio anda- perri/ne crcatis, ovvero prout inprae-
va a concedere al re di Portogal- scnti schedula, ed in questo atto il

lo il titolo di 7v(^^e//v,v;//to. Laonde ci cursore consegna nelle proprie ma-


limiteremo a riportate le cose piin- ni del Cardinale la .schedula, che
cipali, risguardanli il concistoro pub- è la seguente :

blico, in cui il Papa dà ai Cardi-


nali il cappello rosso. Inli/nalìo per Cursores facienda
11 concistoro pubblico si suol te- Domi cpiurpie diiiiissa copia.
nere nel giovedì mattina, ovvero,
due o tre giorni dopo quello se- >' Feria quinta die vigesima scpti-
greto, ovvero senza che questo sia » ma currenlis mensis januarii hu-
stato prima adunato, come in oc- 5> jus anni \^^i.,\iova. decima sex-
casione della venuta in Roma di " la cuni diniidio, in aula du-
Cardinali per prendere il ca[)pello, « cali (in aula superiori si dice
che in dello concistoro viene loro quando il concistoro pubblico si
dato, nelle quali circostanze, oltre tiene nella sala Clementina del
le mentovate al § IV, il Papa do- soffitto dorato presso quella dei
po il concistoro pubblico, suole a- parafranieri) » palatii apostolici va-
<lunare quello segreto per compie- M ticani publicum erit consistorium,
le le cerimonie della creazione dei " in quo Sanclissimus Dominus
Cardinali, col chiudere ed aprire » noster Gregorius Papa XVI, tra-
la l)occa, dare Tanello, il titolo, o » det galcrutn rubrum ponti ficalem
la diaconia al Cardinale, o ai Cardi- -•> et R.mis D. D. Cardina-
E.mis
nali, che rccaronsi a Roma a que- =i Acton , Vannicelli-Casoni
libus
sto line, ovvero ritornarono da qual- » Schwarzenberg, de Corsi, et Mas-
che nunziatura ec. V. Nunzi Apo- » simo.
stolici. » Ideo intimentur omnes, et sin-
Nei giorni precedenti al conci- » guli E. mi e R.mi DD. Cardinales
storo pubblico, il maestro dc'cur- •' ut vestibus et cappis violaceis
sori pontificii porta l'intimazione di " ( ovvero ruhrìs secondo i tempi)
esso in forma di schedula stampa- •5 amicti, intersint.
ta al Pontefice, ai Cardinali, ai v E. mi, et R.mi Patres in quo-
soggetti uominali UL-lia seguente ' libct ordine Priorcs, S. R. E. Vi-
CON CON 20.
-•> ce-CaiicelIaruis, et Camerarius, segreto, allora nella schedala si ag-
\ » nec non Camerarius sacri Col- giunge:
» legii, dimidia liora ante inititnn " Cantu hymni ambrosiani, et
« praefati Consistorii, videlicet bora >> ceteris de more in memorato sa-
» decima sexla, accedant ad prae- :> cello absolutis, habebitur Consi-
» dictam aulam, ut inde pergant '•• storium secietum in consuetis
" ad sacellum Sixti IV (cioè alla il aulis pontificiis".
cappella Sistina ; ma se il conci-
slovi^ si terrà nella Clementina, De Mandato SS. D. N. PAPAE.
la prossima stanza decorata da a-
razzi serve di cappella erigendo- M.4THIAS Pieri A post. Cae-
visi l'altare, ed allora dicesi ad prò- rern. Praefectus.
xiiiuini sacellum )
juramentum ab
•' iisdem Ernia., et B.ev. DD. Car- Gli altri che hanno luogo nel
" dinalibus praestandum ex^cepturi. concistoro pubblico, sono i maestri
" Intimentur etiam Patrian liae, delle cerimonie pontidciè in abito
•5 Arcliiepiscopi, Episcopi, Guber- di mantellone paonazzo, camera la
" nator Urbis, Vice-Camerarius ,
segreta del Papa, assumendo i cu-
" Princeps solii, Generalis causarum bicularii le cappe rosse, e il chie-
» R. C. A. Auditor, s. Palatii a- rico del sagro Collegio.
»> postolici praefectus, Conservato- La sedia pontificia sta in llindo
»> Magister sacri Hospi-
res Ui'bis, della sala concistoriale sotto al bal-
» ili, et decani collegiorum omnium dacchino; è ricoperta della coltrina
tam praelatorum ( cioè
-•' rispet- i di drappo di lama d'oro hammista

tivi prelati decani dei protonotari ad un tessuto di seta rossa; ed ai


apostolici, degli uditori di Rota, il fianchi sono collocati i due flabel-
maestro del sagro palazzo aposto- li, giacche anticamente i Papi si

lico, li cbierici di camera, perchè


il recavano al concistoro pubblico in
lo dicemmo al § III parlando di sedia gestatoria, coi due flabelli ai
loro; così dei votanti di segnatura, de- lati. Se il concistoro pubblico si

gli abbrevia tori di parco maggiore, tiene nella sala ducale del palaz-
i quali tutti incedono in cappa )
zo vaticano, o nella sala presso la
--' quam oflicialium, ceterique in- galleria de' parafrenieri se al Qui-
:> timari soliti, qui collegas suos rinale, il baldacchino del trono, e
" admoneant, ut cappis de more le coltre di esso sono d'arazzo, che
--' induti, una cum sacrorum Ri- serve ancora per la funzione del-
-•' tuurn congregationis secretario la lavanda, arazzo il quale descriva-
( il quale veste come il maggior- si al volutne Vili, p. 296 del Di^
domo, il maestro di camera, l'udi- zionario. Dintorno al trono ewi il

tore del Papa, il segretario del sa- quadrato dei banchi pei Cardinali,
gro Collegio, prelati tutti clie in- ricoperti di arazzi. I Cardinali van-
tervengono al concistoro, cioè col- no al concistoro con due carrozze,
1 abito di rocchetto, e mantclletta
)
e tre i Cardinali principi, coi scivi
" ac fldei promotore, et advocatis colle livree di gala, e il caudata-
" consistorialibus in publicum Con- rio colla sottana violacea, e la croc-
" sistorium conveniant ". cia di simile colore, l Cardinali ve-
Se dopo ha luògo il concistoro stono del colore corrente, con cap-
2^2 COX C O .\
pa paonazza, meno tempi eccet- i maestro di camera ne avvisa il Pa-
tuali, di cui fa€cmino parola par- pa, il quale si veste di sottana,
lando del modo, con cui recansi ai e fascia bianca co' fiocchi d'oro,
concistori segreti, sebbene la sclie- rocchetto , e mozzetta preceduto
,

dula d'intimazione sempre fa men- da tutti quelli, che notammo al


zione del colore delle vesti, e di volume \III, pag. 228 e 229
quello della cappa. A tenore della del Dizionario, in cui si dice co-
stessa schedula, i novelli Cardinali me il Papa recasi alla cappella del
con iscarpe rosse (se di tal colore suo palazzo, solo che pel concistoro
sono le vesti), mezz'ora prima de- pubblico è corteggiato ancora dai co-
fili altri si recano al palazzo apo- mandanti, ufllziali e da tutti gli ,

stolico, con quel treno, che descri- esenti delle guardie nobili, e dal
Tcmmo al volume IX, p. 177 del tenente generale comandante le mi-
Dizionario , ov' è pure descritto lizie pontifìcie col di lui aiutante
quello col quale ritornano alla pro- maggiore. Se il Papa stando al Va-
pria resid*?nza. Giunti al palazzo ticano, dalle sue camere passa alla
apostolico i Cardinali nuovi, e quel- sala ducale per le loggie, allora il
liche debbono ricevere da loro il precede il crocifero colla croce asta-
giuramento, si conducono nella cap- ta, ed assume la stola. Anche pel
pella suddetta, avendo prima as- concistoro pubblico il drappo delle
sunta la cappa, che dovranno scio- scarpe, e della mozzetta del Papa,
gliere, ed ivi i pontifìcii cantori si regola dal colore delle vesti car-
danno principio al canto alternato dinalizie, cioè se rosso, il drappo
dei che si regolano dal
mottetti, .sarà di seta, o velluto, se paonazzo
maestro, secondo che ci dice l' A- il drappo sarà o ciambel- di lana
mati, Osservazioni per ben regola- lotto, secondo Giunto le stagioni.
re il coro delle cappelle Pontificie, il Pontefice nella camera de' para-
pag. 128, cap. VII del Concistoro menti, o in quella che ne fa le
pubblico. Giunti in cappella i Car- veci, avendo preso nella precedente
dinali vecchi, cioè i Cardinali deca- la falda^ depone la stola, e la moz-
no come primo de' vescovi subur- zetta, e si veste dell'amitto, del ca-
Licari, i primo prete e
Cardinali , mice, del cingolo, della stola, e del
primo diacono, e il camerlengo di piviale di colore rosso, quale
il

s. Chiesa, e del sagro Collegio, men- fermasi col formale, e colla mitra
tovati nelle schedule, col segretario di lama d'oro in capo, preceduto
del medesimo sagro Collegio, per- dalia croce portata dall'uditore di
sonaggi tutti che debbono assistere rota in cappa, coll'accompagnamen-
al giuramento de' nuovi, lo presta- to menzionato, e con quello, che
no a corna epistolae , e partiti i descrivemmo detto voi. a p. 244>
al
Cardinali vecchi ailìne di andare al meno la mitra preziosa; ed entra
concistoro, i nuovi attendono l'ora nell'aula concistoriale benedicendo
per esservi condotti, f . Consti- il sagro Collegio.
tìifiones aposlolicae , quae jnran- Assiso il son)mo Pontefice sul suo
tiir a R. E. Cardinalibus , duni
S. trono, i Cardinali colle cappe sciol-
ad Cardinalatuni promoventiir, Ur- te , e per ordine di anzianità gli
bini 172S. rendono 1' Ubbidienza (Pedi), col
Giunta l'ora del concistoro, il baciare la mano coperta dal fregio
CON CON 3.7-;

«Tel piviale o manto; quindi i Car- cerimonieri , ed accompagnati dai


dinali primi diaconi dall'assistenza pontificii mazzieri , si recano alla
del vanno a sedere ai loro
trono, sala concistoriale. Arrivali all' in-
.stalli, due primi maestri
restando i gresso della quadratura , il cui in-
delle cerimonie ad assistere il Pon- gresso, oltre che dalla guardia no-
tefice. Intanto il primo maestro bile, e svizzeia , è guardato dal
delle cerimonie pontifìcie , dice a maestro del sagro ospizio, e da due
voce alta: Accedanl. Allora gli av- bussolanti in cappe rosse il dello ,

vocati concistoriali , col segretario primo cerimoniere, ottenutane li-

della congregazione de' riti, si av- cenza dal Papa, avvocato


invita l'

vicinano al trono pontifìcio, e fat- concistoriale, che sta perorando a ,

ta al Papa la genuflessione, si fer- sospendere e ritirarsi , coli' intima-


mano in circolo innanzi allo stesso zione Recedant. Subito si ritirano
trono. Uno degli avvocati, che per da un lato egli in uno ai compagni,
turno in ogni concistoro pubblico ed al segretario de' riti, come ave-
recita un'orazione latina , in cui vano fatto prima.
tratta la causa per la beatificazione Quindi il primo de' nuovi Cnidi-
di qualche venerabile servo di Dio, nali senza berrettino in compagnia
.stando in mezzo ai compagni, leg- del cerimoniere cnli'a nella qua-
ge la perorazione. Questa si divide dratura alzandosi tulio il sagro (Col-
in tre diversi concistori, spettando legio, e fa una profonda riveienza,
perciò all'avvocato concistoriale vina che rinnova due altre volte prima
propina di vari scudi d' oro per di ascendere al trono. Ivi in ginoc-
ciascuna allocuzione. Dopo un trat- chio bacia il piede al Papa, che
to di perorazioneprimo ceri- , il gli dà a baciare la mano, e poi
moniere col permesso del Papa di- lo ammette sedendo al doppio am-
ce Recedant, ritirandosi allora da plesso, dopo di che il novello Car-
una parie gli avvocali concistoriali dinale si pone in piedi dalla parie
col segretario de' riti Quindi si . sinistra dopo i gradini del trono
alzano due Cardinali primi dia-
i aspettando, che gli altri Cardinali
coni, fanno un inchino al Papa ,' nuovi prestino come egli l'obbedien-
e vanno a prendere, accompagnali za al sommo Pontefice, che li ha
da un cerimoniere, e da due maz- sublimati a tanto nuovi onore. I

zieri, il nuovo Cardinale nella cap- Cardinali, reso che abbiano tal do-
pella. Se poi fossero più Cardinali veroso omaggio, si pongono appres-
novelli, andranno altrettante coppie so al primo, e poi accompagnati
di Cardinali diaconi , e in man- da due Cardinali primi diaconi, se-
canza di questi suppliranno i Car- condo l'ordine di promozione, van-
dinali preti. Indi il primo cerimo- no ad abbracciare affettuosamente,
niere torna a dire Accedant, acciò e con duplice amplesso, tulti i

r avvocato concistoriale prosegua la Cardinali, che col capo scoperto li

perorazione, recandosi co' compa- attendono in piedi ai loro stalli,


gni, e col segretario de' riti, di nuo- incominciando dal decano del sa-
vo avanti al Papa. Intanto dalla gro Collegio, e passando quindi agli
cappella partendosi colle cappe sciol- altri, edopo l'ultimo prete si recano
te i novelli Cardinali , ognuno in dal primo diacono. Terminate queste
mezzo a due colleghi assistiti dai fraterne, e commoventi dimostra-
2 j4 ^- f^
^'
CON
zioiìi, i novelli Cardinali si assido- e ripresa la mozzetta, riceve i rin-
no ai rispettivi stalli secondo l'or- graziamenti di tutti, nel breve di-
dine della loro creazione, non del- scorso che pronunzia il più degno
la pubblicazione, tra i preti, e i de'Cardinali novelli, in cui il Papa
diaconi giusta l'ordine cui appar- risponde analogamente e si ritira ,

tengono, e siedono colla berretta nelle sue camere preceduto e ac-


in capo, in segno che non avendo compagnato dai personaggi suindi-
ancora voce attiva, e passiva, non cati. Se poi il Pontefice dispensa
possono interloquire alle cose, che da tal pubblico ringraziamento, egli
trattansi nel concistoro. parte dal concistoro benedicendo
Intantoche s'incominciano tali gli astanti, e il sagro Collegio, il

abbracciamenti, il primo maestro quale s'incammina processionai men-


delle cerimonie, col beneplacito pon- te alla cappella, nell'atto che due
tifìcio, richiama al trono per la ter- soprani anziani de'cantori pontifìcii
za volta gli avvocati concistoriali intuonano il Te. Dcum. Prostra-
dicendo: ^ccedaut. Col^t'mua l'av- ti nuovi Cardinali in cappella secon-
i

vocato la sua perorazione, e non do il rito, e dettosi dai cantori in


la sospende e termina, che al cen- falso bordone il verso Te ergo quae-
no dello slesso cerimoniere, ed al- suììiiis, e poi l'ultimo verso, ter-
lora promotore della fede fa la
il mina la funzione colle orazioni
protesta pregando il Papa di far recitate dal Cardinal decano, su-
osservare nella causa del venera- per electos, cioè. Pater nosler
bile tuttociò, che è stabilito dalle Sah'os fac seivos tuos, co'successi-
costituzioni apostoliche, e di pro- vi versetti . Oremus : Oninìpoteiis
cedere nelle solite forme, per cui sempiterne Deus, coU'orazione Actio-
il Pontefice dice: ad Sacrorimi nes noslras. Ciò terminato, si rin-
Riluiiin coiigregalioneììi ut 't'ideai et novano all'uscire della cappella gli
referat, o negli altri modi detti su- amplessi dei Cardinali. Cos'i ha fi-

periormente. Dopo di che i due Car- ne il concistoro pubblico, cui so-


dinali primi diaconi tornano all'assi- no ammesse le persone di civile
stenza del trono, e ciascuno de' Car- condizione, e distinte, erigendosi pei
dinali nuovi scende dai suoi stalli, sovrani, e principi reali,
se ve ne
ed uno ad uno vanno al trono sono in Roma, alcune tribune, co-
per ricevere dal Papa sedente il me se ne erigono per le dame fo-
cappello rosso, colla formola, e col- restiere r^. il Marcelli, Sac. Cae-
le cerimonie già descritte al tante rem. 89, De consistono puhli-
p.
volte citato articolo, sorreggendo al co, in quo puhlicantur Cardinales
Papa il libro, e le candele due pa- novi, et datur galerus praesentihus,
tiiarchi od arcivescovi , libro e secondo l'antiche cerimonie, facen-
candele che hanno portato i chie- dosi nel sabbato; De receptione no-
rici dalla cappella Pontificia in voruni Cardinaliuni ad oscuhun
cotta. Pticevuto che abbiano tutti i pacis, et traditione galeri, p. 4o ;

Cardinali il cappello pontificale, se- de novi Cardiiinlis deduclione : De


guendo la croce pontificia, e pre- novo Cardinali venienti^ ad curiani
cedendo il Papa, passano nella ca- sine galero pag. 43. tit. VII; De
mera de' paramenti, ove dopo che consi storio publico ac loco, et ,

il Papa ha deposto gli abiti sagri ordine consistoiii , p. 44 j ^^ h^-


CON CON -j^j

bitii, et locis in piihlico coìisislo- cisloro semi-pubblico per la solen-


rio; Qiiae sen'antur cimi ìnittitur ne canonizzazione di s. Pio V, Orai,
galenis extra ciinavi, tit. VI : De consist. II, lo paragonò ad un con-
canoniz. ; De piihlico cousistorio cilio romano.
propoxitione ad^'ocati, et Pontificis I concistori semi-pubblici seguo-
responso; Antiqua consuelttdo prae- no quello pubblico, e si tengono in
latoriint petenliuni canonizationem. una delle grandi sale del palazzo
apostolico abitato dal Pontellce , e
quelli per la canonizzazione del
§ VI. De' Concistori semipubblici.
i83f), furono tenuti nella sala Cle-
mentina del soffitto dorato, così
Chiamasi il concisloro semipub- delta da Clemente Vili, che la

blico, secondo il Cardinal de Luca, fece, e riccamente 1' adornò. Essi


Rei. Rom. Cur. Dis. 5. num. 5, per- vengono intimati con ischedule dai
chè parte si fa segretamente coi so- ciusori pontifìcii. Si chiamano inol-
li Cardinali, e parte pubblicamente tre fjucsti concistori semi-pubblici ,

coU'intervcnto di altre persone, e perchè oltre Cardinali e i ve- i ,

questa specie risguarda piìi il rito scovi, che debbono votare con ische-
che il foro. 11 Piati, parlando dei dula, sono pure invitati i protono-
concistori ne dà la
semipubblici , tari apostolici partecipanti, i due
medesima definizione , dappoiché più antichi uditori di rota, il se-
egli dice: evvi un' altra specie mi- gretario de' riti, l'avvocato conci-
sta di concistoro, che dicesi semi- storiale promotore della fede , il

pubblico, giacché parte è segreto procuratore fiscale della r. camera


coi soli Cardinali, e parte pubbli- apostolica , il segretario del sagro
co, ove intervengono altri : ma Collegio, ed il chierico nazionale del
questa specie appartiene piuttosto medesimo. Dietro il banco de' Car-
ai rituali, che ai trattati del foro. dinali vescovi, e preti siedono i pa-
Pieti'o Galesino, negli atti della triarchi, gli arcivescovi , e vescovi
canonizzazione di s. Diego, ossei-- assistei) li al soglio, e dietro a quel-
va che questi concistori si chiamano lo dei Cardinali diaconi siedono i

semipubblici, perchè in essi danno vescovi non assistenti al soglio. Nel


il loro voto, non solo i Cardinali, secondo banco di fronte al trono,
ma eziandio tutti i vescovi, che si che si erige come nei concistori
trovano in Roma, cioè i patriarchi, pubblici, siedono i protonolari apo-
gli arcivescovi e i vescovi in pnr- stolici, e nel terzo i due uditori di
tibus, e gli arcivescovi, e i vescovi rota. Al ridosso del muro dalla
delio stato pontifìcio, ed esteri, in- parte destra assistono in piedi il se-

vitati con lettera della sagra


già gretario della congregazione de' ri-
congregazione del concilio, cioè quelli ti, i maestri delle cerimonie pon-
distanli nel raggio di cento miglia tifìcie, quindi procuratore fiscale,
il

da Roma sono obbligali ad inter- poscia il segretario del sagro Col-


venirvi, e sono dispensali per ra- legio, ed in ultimo il chierico na-
gionevoli molivi. A cagione per- zionale. Nella parte sinistra poi, in-
tanto di consesso sì copioso ed au- contro al segretario de' riti, prende
gusto, il gran Papa Clemente XI luogo il promotore della fede. Que-
iieirallocuzione pronunziuta nel con- sta distiibuzione di posti soffre delle
2 76 co N COx\
variazioni, a seconda delle località, riuscirà discaro, che qui appresso
e dei beneplacito de' Pontefici. riportiamo il Metodo, tenuto nei
Nella mattina di ogni concistoro cinque concistori semi-pubblici della
somipiibblico, vestito il Papa di roc- suddetta canonizzazione dell' anno
elietto, e mozzctta, prende la falda, 1839; il qual Metodo si dispensa
quindi deposta la mozzelta, si veste dai cursori pontificii in istampa ai
dell ainitto, del camice, del cingolo, Cardinali, al corpo episcopale, e a
del piviale o manto pontificale di tutti quelli, che vi debbono inter-
color rosso, con formale prezioso, venire. Le votazioni per la delta
e mitra di lama d'oro. Preceduto canonizzazione si divisero in cinque
dalla croce astata, che porta l'ulti- concistori semi-pubblici, quanti era-
mo uditore di rota , e preceduto no i beati canonizzandi ; concistori
e seguito dal consueto corteggio, che celebrati in altrettanti diversi
dalla camera segreta, sostenendo lo giorni vennero intimati con ische-
strascico della falda due camerieri dula dai sopraddetti cursori, il per-
segreti partecipanti colle cappe ros- chè riporteremo la prima sola di
se, ed in mezzo ai due Cardinali dette schedide , essendo le altre
diaconi assistenti, il sommo Ponte- quattro eguali , solo notandosi il

fice si reca nella sala concistoriale, beato di cui trattasi in quel gior-
e benedicendo tutù ascende al tro- no la canonizzazione.
no. Quindi l'u/iiziale del concistoro Ecco
la formola del metodo te-
Extra omiics, ad alta voce dice nuto nella celebrazione dei cinque
Extra, perchè escano quelli, che concistori semi-pubblici, della quale
non hanno luogo nel concistoro se- insieme alle schedule, si fa la distri-
mipubblico, la cui porta egli chiu- buzione per ordine del primo dei
de, né riapre sino al suo termine. maestri di cerimonie.
Allora il Papa dalla cattedra pro-
nunzia un'allocuzione, colla quale IMETMODUS SERVANDA
iloinanda ai Cardinali , ai patriar-
IN
chi, agli arcivescovi, ed ai vescovi
ivi radiuìali, se giudicano potersi S E M I r IT R I, I C IS C ONS I S TOR 1 1 S
celebrare la solenne canonizzazione
di (pici beato, che loro propone. li y4nlr proxiina indicendae Canoni'
volo, che dal Papa si chiede a s'i zationis soleninia
venerabile assemblea, discende dal-
l'antica disciplina, come osservò già Ex ritti hahcndis et peculiaviter
il Penia dai piìi autorevoli libri intimandis.
cerimoniali, e confermano i dottoii
nei commentari al cap. in-
loro In semipublicis Consistoriis de
divimas de Pidig. et venerat. Saii- quinque Beatis in sanctorum al-
ctoriini. bum cooptandis disseretur; nempe
Del modo comeprocede la vo- de Reatis Alphonso Maria de Li-
tazione, del rogito, che di essa si fa, goiio olim Episcopo s. Agathae
e di lutto altro, che ha luogo in Gothorum, fundatore congregationis
questi concistori semi-pubblici , si Ss. Redemptoris Francisco De Hie- ;

tratta al voi. \ 291 e


IT, p. 290, ronymo sacerdote professo, et mis-
ag^. del Dizionario. Tuttavolta non sionario socictalis Jesu ; Joanne Jo-
COxN CON 2'T7

sepho a Truce sacerdote professo s!alim ac primus Patriarchi, sen-


el commissario apostolico Italicae tenliam dicturus assurget ; et sic

Familiae Ordinis Minorum Discalcea- perniancbunt , donec ultimus Epi-


torum s. Pefri de Alcantara; Pa- scoporum loqui desient.
cifico a Severino sacerdote pro-
s. Auditis cunctorum placitis, ite-
fe'^so Ordinis IMinoriim Observan- rum Papa sermocinabitur.
tiiini; et Veronica de Julianis ab- Mox Procurator Fiscalis Camerar
batissa Ordinis Minorum Cappuc- consueta forma adstantes DD. Pro-
cinorum. tonotarios rogabit, ut publicnm a-
Opportune autem tam E. mi et , ctorura documentum coiifìciant.
R.mi DD. Cardinales cpiam R.mi Tunc eorundem decanus sui Col-
Patriarchae, Archiepiscopi , et Epi- legii nomine rcf'pondcbit Coiifìrie'
scopi sudiagium laturi, quoad ipso- niiis, et ad Ponti cis familiares con-
ti

vum Beatorum numerum , de qui-» versus, qui stant circa solium, eos-
bus in unoquoque ex diclis coiisi- dem in testes appellans, dicet Po-
storiis agendum erit, particulariljus bis testibus, sicque consistorium ab-
scliedulis per cursores trasmittendis, solvetnr.
certiores (ient. Meminerint omnes Eminentissimi
Eminentissimi Domini Cardina- Cardinales , aliique reverendissimi
les cappis violaceis induti erunt. suffragatores, quod propriam qtiis-

Reverendissimi Patriarchae , Ar- que sententiam atquescriptam ,

chiepiscopi , et Episcopi omnes in subscriptam tradere debet in uno-


Lrbe non DD. Pro-
praesentes, nec qnoque ex futuris semipublicis con-
tonotarii duo antiquiores Rolae
, sistoriis eadera in aula consisto-
Auditores, et Camerae Apostolicae riali habendis R. P. D. secretario
Procurator Fiscalis eas respective Congregationis Sac. Rituum vel ,

deferent cappas, quibus in Pontifi- ejus loco uni ex Apostolicarum Cae-


cio sacello uti solent. remoniarum Magistris,
Sanctissimus Dominus Noster Gre- Absentes vero ab hujusmodi se-
GORius Papa XYI, brevi allocutio- mipublicis consistoriis , et in Urbe
iie initium dabit actioni , Fratrum praesentes tam Eminentissimi Car-
sufFiagia exquirens. dinales, quam Reverendissimi Epi-
E.mi Cardinales, ac Reverendis- .«fcopi, suffragium unusquisque suum
simi Patriarchae, Archiepiscopi, et transmittet enuncialo Sac. Rituum
Episcopi, suo proprio servato or- Congregationis Secretario.
dine, paucis suum sensum ape-
rient.
Mathias Pieri Apostolicarum
DD. Cardinales, dum sententiam
Caeremoniarum Praefeclus.
prodere incipient , singillatini nu-
dato capite assurgent, eamque, ca-
pite tecto, prosequentur sedentes. Ecco poi la schedula del primo
Superius recensiti Praesules , fé- concistoro semi-pubblico, essendo le
rsntibus sufFi agia E.mis Patribus altre quattro, che si dispensarono
sedebunt capite cooperto, stabuiit ve- successivamente in tutto eguali, me-
ro cum summus Pontifex verba fa- no l'indicazione de! beato, di cui
ciet. dovevasi nel concistoro trattare la
Stu-gent auteuì ipsorum siuguli, solenne canonizza7.iot;.tr.

VOI XV. 17
a 58 CON' COi\
Inlimatio per Cursorex jacienda r intimazione Extra, detta dal
dell'
ctiani Domi dimissa copia. sunnominato custode del sagro con-
cistoro. P'. pure il Lunadoro, t, II,
Feria quarta die 8 maii in con- p. 42, Del concistoro de' Cardinali
sueta Aula Palatii Apostolici Vati- nel suo trattato , Relazione della
cani, consistorium semipublicum ha- corte di Roma.
bebitur bora decimatevda. In eo CONCLAVE. Luogo, dove si
servatametbodo juxta schedulam racchiudono con clausura i Cardinali
jam distributam sanclissimus Do-
, della Santa Romana Chiesa, per com-
minus Noster Gregorius Papa XVI piere ed effettuare la grande opera
tam Eminentissimorum Cardina- della elezione del vicario di Gesù Cri-
lium, quam Reverendissimorum Pa- sto, del successore di s. Pielio, del pa-
triarcharum, Arcbiepiscoporura, et dre comune de'fedeli, e del sovrano
Episcoporum sulFragia excipiet prò ai dominii temporali della santa Sede

futura Canonizatione Beati Alphoivsi apostolica. Gli antichi italiani chia-


Mariae de Lir.oRio, olim Episcopi marono col nome di Conclave, Con-
s. Agalbae Gothorum Fundatoris , clavi ^ o Conclavio un gabinetto, o
Congregaiiotiis ss. mi Redeuiptoris. una parte intima della casa ; al-

Iiitimentur idcirco oumcs, et sin- tri dissero conclave quel luogo che
guli E.mi, et R.uii DD. Cardina- si chiude con molte chiavi, o iu
les, nec non R.nii DD. Patriarcbae, cui si entra per mezzo di molte
Archiepiscopi, et Episcopi in Urbe chiavi.
praesentes, ac DD. Protonotarii A- Nei conclavi la sapienza divina
postolici, duo anliquiores Rotae Au- confonde con mirabile stupore del-
dilores, Sacroium Rituum Congre- l'umana, i calcoli, e le negoziazio-
galionis secretarius Promotor Fi-
, ni degli uomini, e solo lo Spirito
dei, et Procuralor Fiscalis Canierae Santo, con superno lume, ispira
Apostolicae, ut omnes cappis [sine ai sagri elettori
il prescelto da Dio
pellibus annelUneis) induti, enun- al governo della sua Chiesa, giac-
ciato Consislorio hora praedicta in- ché, ripeteremo col libro àt Proverbi,
tersint. e. 2 1 Non est sapientia, non est pru-
:

non est consiliuni contra Do-


dentia,
De mandato Sanclissimi Domini minwn. ÌMon pertanto, a norma delle
nostri PAPAE. circostanze nella successione de' tem-
pi si è latto luogo a delle opportune
Mathias Pieri Apost. Caerem. leggi e provvidenze, delle quali le
Praefectus. più interessanti verranno da noi
epilogate all'articolo Elezione dei
Sui concistori semi-pubblici si può SOMMI Pontefici.
consultare l'Amati, colle note del Stabilita invariabilmente nel so-
Seslini, capitolo XXVII, Della lo sagro Collegio dei Cardinali, la
canonizzazione de' santi, il quale autorità di eleggere Pon- il sommo
avverte che in essi i Cardinali non tefice RoroanOj i Cardinali si adu-
prestano l'ubbidienza al Papa , ed navano ogni mattina nella basilica
i caudatari dei medesimi Cardinali di s. Giovanni in Laterano, o di
v'intervengono in vesti paonazze s. Pietro in Vaticano, se erano in

uscendo dalla sala coucisloriule al- Roma, ovvero in altra chiesa del-
CON CON 2Je>

la città, come si notò all'articolo messo in tre Cardinali, e tra questi

Chiese di Roma (Vedi), secondo il vi era il Cardinal d'Urrach, in fa-


conaodo, e le circostanze. Se di- vore del quale si dichiararono i
moravano poi i Cardinali in altro due compagni compromissari per
luogo ,
perPapa essere 1' ultioao Papa, ma
farlo opponendosi ge-
egli

morto fuori di Roma di buon , nerosamente, si adoprò in vece con


mattino egualmente si adunavano tutto l'impegno per l'esaltazione di
ogni giorno nella cattedrale o chie- Gregorio IX. Dopo la morie di
sa principale, ed ivi, come avver- questo, Celestino IV fu eletto a'22
te il Panvinio, Adnot. Platinam, ad settembre del 1241, nel medesimo
nella stessa guisa che oggi si radu- Settizonio al clivo di Scauro, dove
nano per una congregazione, trat- dal senatore di Roma, e dai ro-
tavano l'elezione del Papa, e com- mani furono rinchiusi dieci Cardi-
pivano un'opera cotanto importan- nali, tre de'quali però ebbero ad
te, non essendo ancora prescritto incontrare gravi sciagure. Uno mo-
il conclave. 11 luogo poi della Chie- rì non senza sospetto di veleno ;
sa, ove si adunava il sagro Colle- l'altro,ch'era dei Colonnesi, fu im-
gio, era il presbiterio, come affer- prigionato dai Romani, come fau-
ma r annalista Baronio, all' anno tore di Federico II, che in questo
254, n. 44. tempo dimorava a Grotta-ferrata,
ed aveva permesso, che i Cardina-
§ I. Origine del Conclave li assenti da Roma vi ritornassero
e sue leggi. per l'elezione del nuovo Pontefice,
ed il terzo, ch'era stato fatto
11 conclave stabilito con legge prigioniero dallo stesso imperatore
pontificia ebbe origine nel 1274, Federico II , avendo conseguito
come si dirà. Tuttavolta gli eru- da lui permesso, ciò non
egual
ditine vogliono ripetere il primo ostante ritornò al luogo della pri-
esempio all'anno 827 per l'elezione gione prima che fosse conchiusa la
di Gregorio IV, che fu eletto re- elezione.
nitente nella basilica de' ss. Cosma Si rinchiusero i Cardinali anco-
e Damiano. In seguito, sebbene ra per d'Innocenzo IV
l'elezione
senza prescrizione , i Cardinali si in Anagni, ove lo esaltarono a'24
adunarono racchiusi in alcun luo- giugno 1243 dopo la Sede Placan-
go per eleggere il Papa; ed in te (Vedi) di diciannove mesi: in-
fatti Onorio III fu eletto in Pe- dugio nato pegli impedimenti frap-
rugia ai 18 luglio 1216 da dician- posti da Federico II, Essendo mor-
nove Cardinali, che per affi-ettarne to Innocenzo IV in Napoli, i Car-
l'elezione erano stati, un giorno dinali intimoriti per la vittoria ri-
dopo la morte ivi avvenuta d'In- portata da Manfredi sulle milizie
nocenzo III, strettamente rinserrati pontificie, a' 2 dicembre volevano
dai perugini nel luogo dello scru- partire dalla città; ma dal gover-
tinio.Quindi Gregorio IX fu elet- natore furono costretti a riunii'si,
to Papa nel Settizonio (Vedi), ben- ed ai IO di detto mese, chiusi io
ché virtuosamente ripugnante, nel un luogo, e provvedendo alla ne-
marzo 1257. Essendo i Cardinali cessità della Chiesa, quasi oppressa
divisi d'animo, fecero un compro- dn Manfredi, in due giorni conchiu-
oGo CON CON
sero l'elezione di Alessandro IV, e radunali pcgli scrutini , affinchè
ad Olita della ripugnanza di lui. costretti dalla necessità, dai disagi
Questo racchiudi mento non era sta- e dalla inclemenza dell' aria sotto
bile, né con legge prescritto, dicendo la quale giacevano allo scoperto
la Glossa, cap. Licet de evitando § tosto eleggessero il Papa.
ììuUaleiius de Elect. Tameii iddejiue Lo stesso Macri, in conferma di
facienduni non est, come dipoi ven- tale discoprimento del tetto, ripor-
ne ingiunto per quanto andiamo ta una bolla, eh' egli dice aver
a narrare. letta in originale nell'archivio di
Clemente IV fu eletto Papa as- Viterbo, con diciassette sigilli ap-
sente e ripugnante Perugia ai in pesi di cera rossa, ne'quali si ve-
5 febbraio dell'anno ii65, quin- devano diverse immagini de' santi,
di ai 2 2 dello stesso mese venne che forse dovevano essere i patro-
colonato in Viterbo, ove restò col- ni dei titoli , e delle diaconie di
la corte a soggiornare, ed ivi mo- quei Cardinali, com'era l'uso di

rì ai 29 novembre 1268, succe- quel secolo. In quella bolla il sa-

dendo a lui la più diuturna va- gro Collegio concesse la facoltà al


canza della sede apostolica, giacché Cardinal Ostiense infermo di usci-
la Chiesa Romana vacò due anni, re dal conclave, dal quale scoperto
nove mesi, e due giorni, a cagio- essi si sottoscrissero colle seguen-
ne della discrepanza dei diciotto ti parole: »» Nos miseratione divina
Cardinali, che allora componevano •5 episcopi, presbyteri et diaconi S.
il sagro Collegio. Non attendevano >> R.. E. Cardinales. Infirmitati
essi alle calde istanze di Filippo HI >> ven. fratrls nostri Ilenrici Ostien-
re di Francia, e di Carlo I re di " sis, et Velletrensis episcopi fra-
Sicilia, appositamente eransi
che » terno compatientes affectu, vobis
recati in Viterbo per affrettare la » Alberto de Monte Bono pote-
tanto ritardata elezione del nuovo » stati, et Rainerio Gatto, qui prò
Pontefice, laonde narra il Macri, 'j capitaneo Viterbiensi, tegeris, et
Noliz. de\<ocah. alla parola Concla- " communi Viterbiensi, tenore prae-
ve, che, essendo già passati dicias- » sentium sub debito fidelitatis, quo
sette mesi dalla morte di Clementel V, » nobis, et Eccltsiae Romanae tene-
s. Bonaventura, allora generale del » mini, districte praecipiendo, man-
suo Ordine de'niinori, ed ivi pre- » damus, quatenus cum idem Episco-
sente, indusse i viterbesi a rinser- « pus juri, et voto sibi competenti-
rare tutti i Cardinali nel palazzo » bus in electione Romani Pontificis
vescovile, affinchè in tal guisa ri- 5j renunciaverit corani nobis, quan-
stretti, si risolvessero di conchiude- 'j tum ad praesentem vacationeni
re la sospirata elezione. Di fatti ai » dumtaxat, volens ut non obstante
tempi del Macri si vedevano in quel « ejus absentia, sine ipso hac vi-
palazzo le vestigia delle celle abi- » ce libere procedamus ad provi-
tate dai Cardinali. Ciò non per- « dendum Romanae Ecclesiae de
tanto, persistendo i sagri elettori "Pastore, ratam habiturus, et gra-
discoidi ne' pareri, Raniero Gatti, « tam electionem, seu provisionem,
capitano della città, e custode di » quam de Romano Pontifice abs-
questo conclave fece scoprire la
, » que ipso, et ejus requisitione
sala in cui erano i Cardinali chiusi » duxerimus faciendara, ac instau-
CON CON 261
» ter pctierit, vobis mandali, ut Cardinali , che lo avevano eletto
•' in quo sumus inclu-
de Palatio, Papa il primo settembre 1 271, as-
^' ipsum permitteietis exire
sij pettò egli il tempo opportuno alla

" euiidemque Epi«.copum de ipso navigazione per recarsi in Viterbo,


" Palatio statim ei^redi libeie per- ove giunse ai 2 febbraio 1272, fa-
•' miltatis, nec ipsum de caelero cendosi poi coronare in Roma col
" aliquatenus detineatis invitum. nome Gregorio X. Or questi
di
" Dat. Yilerbi in Palatio discoo- considerando la lunga sede vacante,
" perto Episcopatus Viterbiensis che precedette la sua elezione, nel
" VI. Idus imiii, MCCLXX, Apo- concilio generale XIV, che celebrò
" stolica Sede Vacante ". in Lione nel 1274, stabilì le se-
Da questo stesso conclave usci- guenti santissime leggi, colle quali
rono due altri Cardinali, cioè Ot- ad un tempo provvide per 1' avve-
tobono Fieschi, ed Ubaldino, i quali, nire alla sollecita elezione de' Pon-
avendo proposto al sagro Collegio tefici, adattando i convenevoli ri-
di eleggere s. Filippo Benizj dei medi ai pregiudizievoli indugi, che
servi di Maria, già celebre pei mi- in essa potrebbono insorgere, e per
racoli, che Dio a sua intercessione quelli che potevano nascere alla
avea operati , il medesimo sagro morte del Papa. Queste leggi, che
Collegio a lui li aveva inviati per diedero principio stabile al concla-
offrirgli la suprema dignità. Ma il ve , e all' opportuno regolamento
santo ricusandola la predisse al Fie- che si pratica per la pontificia ele-
schi insieme alla brevità del suo zione, le riporteremo tradotte dal
pontificato, e se ne fuggì al monte latino idioma. Si leggono esse nel
Tuniato. cap. Ubi pericidum. 3. De eie et. iu
Lo strano mezzo adoperato dal 6 ; nel Pagi in vita Gregorii X ;
Gatti sortì felice effetto , dappoi- nel Panvinio, in Adnot. ad Plati-
ché i Cardinali discordi, costretti nami nel!' Oldoino alle Addizioni
dalle angustie che soffiivano, e vinti al Ciacconio, tom. II pag. 180; ,

dalle persuasioni di s. Bonaventura, nel Camarda, in Coiistit. Apost. ad


finalmente compromisero in sei
si Elect. Pont. ; nel Catalani, Commen-
di loro, e questi prontamente eles- tar, concil. toni. IV ; nel Novaes
sero Teobaldo Visconti piacentino, Introduzione alle Vile de' sommi
arcidiacono di Liegi, e legato apo- Pontefici^ tom. I , e in molti altri

stolico in Soria, benché non deco- autori.


rato della dignità Cardinalizia. Quin-
di per la discordia de' Cardinali Prima legge.
Giovanni di Toledo vescovo di Por-
to, scrisse i seguenti versi : 'i Morto il Pontefice , i Cardi-
>> naii aspettino per soli dieci gior-
Papatus miinus lulÌL Archìdiaconus -•» ni gli assenti, dopo i quali, aven-

urius, « dogli per nove giorni celebrate


Quaeni Pa treni Patruni fecit dis- » le esequie nella città, ove esso
cordia fratruin. Sì colla curia risiedeva, si rinchiu-
>i dano tutti nel palazzo che il ,

Recatosi ad Acri di Soria , ove -•> Papa abitava, contento ciascuno


trovavasi Teobaldo, il decreto dei >i di un solo servente o chierico
'•'^- CON CON
" o laico, quando non vi fosse pa- o cortine; ciò che poi conferme»
« lente necessità di due , che si il concìlio di Costanza nella sessio-
»» potranno permettere, riservata re- ne XLI, celebrata agli 8 novembre
« standone ad arbitrio di ciascun 1417, come testifica il Rinaldi ne-
*' Cardinale per sé la scelta ". Pio gli Annali ecclesiastici a tale anno.

IV, colla bolla, la eUgrndÌK, data J^. Cella del Conclave. Il con-
a' 9 ottobre i562 , Bull. Rom. t. clave con clausura, come meglio si

IV che
par. Il, pag. i4'>, dichiarò, dirà, è da ogni parte chiuso, e le
pei dieci giorni si dovevano com- chiavi sono custodite dal primo
putare quello della morte del Pa- maestro di cerimonie, dal Cardinal
pa, locchè confermò Gregorio XV camerlengo, e dal Maresciailo del
col suo Cerimoniale. Sovrastando Conclave (Fedi), dell'origine del
però in questo tei))po qualche ne- quale ch'ebbe da Gregorio X nel-
cessitàalla santa Chiesa , potreb- la persona di Luca Savelli, si par-
bero i Cardinali differire a tempo lerà in seguito. Ora questo cospi-
\ più sicuro l'elezione, e l'ingresso cuo uiìlzio si esercita dal principe
in conclave, come dimostrano il Chigi.
Camarda, De Elcct. Pont, dissert. Terza legge.
pag. 28,111; ed il Passerini, De
elect. Pont, quaest. ig, pag. 84. M Non vi sia accesso alcuno ai
Gli esempi relativi -pro et conlra » Cardinali rinchiusi nel conclave;
nonché le altre successive leggi, sa- « ninno con questi possa parlare
ranno da noi riportati ai §§ Il e III. » segretamente, né questi possano
Per ciò che riguarda le esequie -V ricevere veruno, fuori di quelli,
novendiali, se ne vegga la descri- M che, col permesso di tutti ivi
zione al volume Vili, p. 189 del " presenti, vi saranno chiamati ])el
Dizionario. V. Conclavisti. M solo fine dell'elezione. Niupo pos-
»>sa mandare ambasciate, o scrit-
Seconda legge. w ture a' Cardinali , né ad alcuno
« de' conclavisti, sotto pena di sco-
" Nello stesso palazzo che abi- , » munica ".
« tava il Pontefice, si formi un Sebbene anco in questa legge
»» conclave, nel quale, senza muro Gregorio X
fosse rigoroso , e seb-
« che separi uno dall'altro, senza bene oggidì si osservi diligente cu-
>' tendine, o altro velo , lutti abi- stodia, nondimeno chi brama par-
»' tino in comune , riserbata sol- lare a' Cardinali, o ad altri rinchiu-
>' tanto una camera segreta. Que- si in conclave, non viene impedito,
« sto conclave talmente sia chiuso a' primi meno il tempo dello scru-

" da ogni parte, che ninno vi possa tinio, e dell'accesso che sono due i

>' entrare, ne uscire ". atti delle votazioni. Tali colloqui si

Questo rigore fu moderato da fanno in pubblico, cioè alle rote


Clemente VI, il quale, colla bolla dove nell'interno vi sono di guar-
Licet in Consti tati one de' 6 dicem- dia gli addetti al conclave , e nel-
bre i35i, Bull. Rom. t. Ili, par. l'esterno i prelati, ed altri destinati
II, pag. 1 3, permise a ciascun alla guardia del conclave. Ed anco
Cardinale il letto dagli altri sepa- intorno a questo punto si tratterà
rato, per mezzo di semplici tende, dipoi.
CON CON t265

Quarta legge. M re robe da mangiare, che ve-


le
« nivano per l' uso de' Cardinali
», Si lasci tuttavia qualche fine- » restrinsero fercoli in uno solo,
i

» stra nel conclave , per la quale " per osservare le bolle sopra di
M si possa comodamente introdurre » emanate ". Leone X successe
ciò
» il vitto ai Cardinali; ma non vi a Giulio II dopo diciassette giorni
» possa essere l' ingresso ad essi da di sede vacante. Dipoi il Pontefice
» chicchessia ". Pio IV, colla costituzione In eli-
gendis, del i562, Bull. Rom., tom.
Quinta legge. IV, par. II, p. 145, confermò il
disposto da Clemente VI, e stabili
i. Passati i tre giorni dopo l'in- che Cardìnales uno solo ferculo
» gresso de' Cardinali in conclave, sint contenti, et esse debeant, tan-
« se non sarà fatta l'elezione del to a pranzo quanto a cena, quindi
M nuovo Pontefice, i prelati e gli prese l'occasione monsignor Camarda
>» altri deputati alla guardia del De Pont, dissert. 24 et i5,
eie et.
» conclave, dovranno impedire, che pag. 191 e seg. , per trattare dif-
« ne' seguenti cinque giorni s' im- fusamente di quante, e di quali
» bandisca la tavola de' Cardinali parti debba comporsi questo sol
» con piti di un solo piatto sì al piatto permesso.
*» desinare come alla cena ; e de-
M corsi questi cinque giorni, d'allo- Sesta legge.
» ra in poi non permelteianno lo-
" ro altro che pane , ed acqua » I Cardinali frattanto nulla
M sino a tanto che termineranno di » prendano dalla Camera aposto-
» fare V elezione ". » lica, o dalle sue rendite, le quali
Considerando Clemente VI, che » in tempo della sede vacante re-
tal rigore cagionava delle malattie M steranno in custodia di chi ne
ai Cardinali rinchiusi nel conclave, » avrà la commissione, persona di
lo moderò in parte colla costituzio- " fedeltà, ed integrità. Colla morte
ne Licet, loco citato, pag. 3i3, col « del Papa cessino tutti gli ufìizi
raccomandare a' Cardinali una mo- " ecclesiastici, e tribunali della cor-
derata frugalità nel vitto per tutto M te, fuorché il penitenziere mag-

il tempo che trattassero dell' ele-


, » giore, ed il camerlengo, i quali
zione pontifìcia. Permise ad essi M continueranno in tempo della se-
di pascersi a pranzo e a cena con , « de vacante ". Su questa legge
pietanze di carne , o di pesce , o va quanto dicesi al citato ar-
letto
d' uova , ed inoltre di poter fare ticoloSede Vacante, e gli articoli
uso di carne salata di erbaggi , e , Penitenziere maggiore , e Camer-
frutta ; ma nello stesso tempo vie- lengo DI santa romana Chiesa.
tò,che potessero prendere cosa al-
cuna delle nominate da un altro Settima legge.
Cardinale. Nella storia del concla-
ve, in cui nel i5i3 fu eletto Leo- >> I Cardinali in questo tempo
ne X, si legge, che « i custodi, i > di nulla più trattino nel concla-
» quali erano fuori del conclave ,
!> ve, che dell'affare dell'elezione
« ed avevano cura di far entra- '' del nuovo Pontefice, se la nece»"
364 CON CON
" sita non li cosliingcsse a difen- dfdla Pontificia elezione; e di cpielli
" dere le tene della Chiesa in pe- che concorsero bcnch»^ allt;tti
vi
" liccio immineuLe ". delle censure. Qui però aggiunge-
remo quanto l'Amati, nelle
dice
Ottava legge. note Maestro di Ca-
al Sestini , Il
mera, e precisamente al capo XXf
M Se qualclie Cardinale non en- Del concistoro segreto, del chiudere
'> trerà in conclave, o entrato ne ed aprire la bocca al Cardinali
« uscirà per malattia, senza di qiie- nuovi. Dice egli pertanto, che antica-
« sto nondimeno si proceda all' e- mente Cardinali colla bocca chiusa
i

" lezione ; se però convalescerà que- nella morte del Papa non potevano
» gli che n'è uscito, sia rimesso entrare in conclave, ma potevano beu
> in conclave, come pure i Cardi- essere eletti a sommi Pontefici. Pe-
« nali, che verranno dopo l' ingres- rò Eugenio IV, con bolla de' i5
" so de' primi, non potendo ninno novembre i43i, confermò tal di-
» fuori del conclave dare il voto sciplina, forse pei Cardinali da Mar-
>' per l'elezione. Oltre di che nem- tino V creati, e non pubblicati;
» meno potrà negare l'ingresso
si ma Pio V, considerando che la
s.

f' a' Cardinali, che sieuo censurati, chiusura della bocca fatta da? Pon-
» o scomunicati. Ninno può essere tefici ai novelli Cardinah, nel pri-
« dichiarato Pontefice, se nell'eleg- mo concistoro segreto cui essi in-
>' non avessero convenuto al-
gcilo tervenivano, non era che una sem-
» meno due delle tre parti de' sut- plice ceritnonia , con suo decreto
>' fragi dogli elettori. Non solamcn- concistoriale de' 26 gennaio 1571,
" te Cardinali, ancorché assenti
i tolse l' impedimento di entrare in
" dal conclave, ma qualunque al- conclave , e in esso votare ai Car-
» tro, che non v'abbia giusto ini- dinali, che avessero la bocca chiu-
" pedimento potrà essere eletto
,
sa. Alla morte di Benedetto XI, e
» nella maniera detta al Pontiii- nel conclave del i3o4, avendo il
>t calo ". Cardinal d'Inghilterra la bocca chiu-
JNel § III riporteremo vari esem- sa, il Cardinal decano coli' assenso
pi di Cardinali, che non giunsero di lutto il sagro Collegio gli per-
in tempo al conclave, trovando già mise r ingresso in conclave , e la
eseguita l' elezione. Dei Cardinali votazione. In forza poi del decreto
infermi, che uscirono dal conclave, di s. Pio V, per non dire di altri,
e che vi ritornarono, come di quelli il Cardinal Conti colla bocca chiu-
che morirono in conclave, e fuori sa entrò nel conclave del i5q2, e
di esso, si parlò ancora al volume votò per l'elezione di Clemente VIII,
Vili, pag. 190, col. 2 e seg. del ftìcendo altrettanto i sette Cardinali
Dizionario. Che l' ingresso in con- cieati da Clemente IX prima di
clave non negare a' Car-
si possa morire, anzi uno di essi gli successe
dinali soggetti a censure o scomu- col nome di Clemente X.
nicali, come dichiararono Pio IV , Per conto poi dei Cardinali, eletti
e Gregorio XV principalmente, coi Papi assenti dal conclave, 1' ultimo
relativi esempi, lo dicemmo al vo- e>empio fu Adriano VI, Floreaziy
lume X, pag. 17 del Dizionario, che trovavasi in Ispagna; come l'ul-
VII. Cardinali dcposù, ed esclusi timo Pijpa non decoriilo della di-
CON CON af-,)

giiità Caì'iliiializia , Cn UiLaiio VI. " sin interdetta, e privata della di-
Air arlicolo Porpora si dicono i » gnità vescovile ".

l';i[ii, che alla loro esaltazione non All'articolo Sede Vacante si di-
ne erano fregiati. Non è poi impe- ce cpiali provvidenze di sicurezza si
dimento al pontificato la Patria prendano in Roma, e nello stato
l^I fdi), l'oscura origine, la bassa Ponliiìcio durante il conclave.
condizione, e l'età, come dicesi al-
l'articolo Pontificato {^Fedi). Non è Decimaterza legge.
ognalmente impedimento al ponti-
lìcato l'aver professato l'eletto la » I Cardinali nell'affare dell' e-

icgola di qualche Ordine regolare, >3 lezione depongano interamente


come si potrà vedere a' rispettivi « gli affetti |)rivati , e si curino
luoghi, e neppure lo è la parentela. » soltanto della comune utilità del-

F. Parenti. » la Chiesa ".

Nona legge. Decimaquarta legge.

» Morto il Pontefice fuori della >' Ninno de' sagri elettori, sotto
>f città, in cui risiedeva colb cu- » pena scomunica, potrà dire,
di
» ria, i Cardinali faranno il con- >' promettere, né pregare in veru-
" clave in quella città, nel cui ter- « na guisa gli altri Cardinali, per
» ritorio è morto ; ma se questa » piegarli alla loro intenzione sul-
» fosse interdetta, o ribelle, lo fa- " l'affare dell'elezione; anzi tutti i

» ranno nella città piìi vicina ". » patti , tutte le convenzioni , ed


/' . il § II di questo articolo. » obbligazioni validate ancora col
« giuramento, sieno di niun valo-
Decima legge. » re, meritando piuttosto lode, che
» taccia di spergiuro chi non le

» I signori governatori, ed uffi- « serberà ".

» ziali della città, in cui si farà il Questa legge fu confermata nel


" conclave, faranno osservare le i353 da Innocenzo VI, come notò
w prescritte leggi ". a detto anno l'annalista Rinaldi, al
num. 2g. Al volume IX, pag. 297
Undecima legge. del Dizionario, riportammo le proi-
bizioni delle scommesse sulla crea'-
» Appena udita la morte del zione de'Cardinali, emanate dai Pon-
" Papa, gli stessi signori governato- tefici, anche per l' elezione de' loro
» ri ec, giureranno in presenza del successori , non che contro le de-
35 clero, o del popolo , a ciò con- trazioni denigranti la fama de' pro-
» vocati, di osservare le sopraddette movendi, cui qui aggiungeremo le
M cose ". stesse parole, contenute nella costi-
tuzione di Gregorio XIV, Cogil
Duodecima legge. iios: » Multi si quidem cupiditate
« et metu jacturae pecuniarum, il-

» Se non le osserveranno, sieno 5> licitis modis directe vel indirecte,


" scomunicati perpetuamente in-
,
» per se vel per alium, electiones,
" fami j
perdano i feudi, e la città » seu promotioues impedire , aut
i66 CON
" relardare conabantur. Alii eli- bolla Si sitmniux, Bull. Rom. loc,
» gendorum, aut proraovendorum cit. pag. 349. Di poi Papa Paolo
M honorem, famatn, et existimatio- IV non solo approvò la bolla di
'»nem impìis , falsis , ac prorsus Giulio II, ma ai i5 dicembre i55h>,
»j iniquis detractionibus, aut difFa- col tenore della costituzione, Ciini
» mationibus laedere, ac lacerare secunduni Aposlolum^ presso il Bull.
'» non erubescunt ". Rom. tom. IV, par. I, pag. 347,
Nel i5o5 Giulio II emanò la dichiarò inoltre tali ambiziosi an-
bolla, Cunt tani divinOj Bull. Rom. che rei di lesa maestà.
tomo HI, part. Ili, p. 268, contro
la simoniaca elezione del sommo Decinidquinta legge.
Pontefice, la quale fu dottamente
commentata dal bolognese Gam- »' in tutte le città e luoghi in-
maro. In questa bolla Giulio li » signi, udita la morte del Papa,
stabilì » che l'elezione del Papa, « gli vengano fatte esequie solenni,
" fatta con simonia, fosse giudica- » ed ogni giorno della sede va-
« la di niun valore che l' eletto
: " caute si facciano preghiere a Dio
" in tal guisa, benché avesse il » per la sollecita, concorde, ed uti-
» sufFiagio di tutti i sagri elettori, » le elezione del nuovo Pontefice,
'> fosse riputato eresiarca, e priva- « ciò che i prelati delle chiese
»» to di ogni carattere di onore, e » procureranno di eccitare, col pre-
» dignità : che 1' elezione simO' » scrivere ancora de' digiuni ". In
» niaca non diventava valida col- osservanza di questa ultima legge
'» l'intronizzazione, coli' adorazione, di Gregorio X, oltre alle esequie
'j col corso del tempo, né col- novendiali, ogni mattina della se-
" r obbedienza de' Cardinali , anzi de vacante, cioè incominciando dal
»> sarebbe lecito a questi, al clero, giorno appresso all' ingresso de' Car-
» e al popolo romano sottrarsi dal- dinali in conclave, sino a quello
'» la ubbidienza al Papa eletto con della seguita elezione, per ordine
'» simonia ". del Cardinal vicario di Roma , il

Diverse altre pene decretoGiu- clero romano regolare e secolare


lio II non meno contro l'eletto, che si reca processionalmente al concla-
contro simoniaci elettori ; laonde
i ve cantando le litanie de' santi, ed

opportunamente osserva monsignor altre preci per ottenere da Dio una


Spoiidano Annali ecclenastici al-
, buona, e pronta elezione. Passando
l'anno i5o5, n. I, che, essendo poi il clero nel cortile del conclave,
questo rimedio difficile assai a po- canta l' inno P^eni Creator Spiritus,
tersi in qualche occasione ridurre e torna alla chiesa donde partì o ,

in pratica Iddio ha provvisto ,


,
ad altra piti vicina, mentre uno
che mai non ne sia slato di biso- de' cappellani cantori della cappella
gno. Perchè poi maggior forza ri- pontificia, in una delle cappelle del
cevesse questa bolla, Giulio II volle palazzo, ove si fa il conclave, canta
che fosse letta nel concilio genera- la messa dello Spirito Santo, e re-
le, che allora si celebrava nella ba- cita le consuete orazioni. Su questo
silica lateranense , e da quei padri punto importa leggere quanto si
fu confermata nella sessione XIV, dice alvolume VII pag. 90 e al ,

tenuta nel primo marzo i5i2, colla volume IX pag. 16-2 del Dizio-
CON 267
nnrìo. Noteremo, che nel D'ano contestarsi con giuramento dai
di Roma, num. SSpo, del 1 740 >
medici, e da doversi altresì ap-
nel conclave per 1' elezione di Be- provare per mezzo de' segreti suf-
nedelto XIV , il sagro Collegio fragi dalla maggior parte dei
in alcuni giorni della stagione esti- Cardinali, ne usciranno, restino
Ta dispensò il clero romano di inabilitati all' elezione.

condursi processionai mente al con- " 4- L' eletto dai Cardinali, den-
clave del Vaticano. tro, o fuori del conclave, sarà
Queste adunque sono le leggi vero Papa.
fondamentali, che per lo stabili- « 5. Nella sede vacante i Car-
mento del conclave formò Grego- dinali non potranno disporre de-
rio X, ed a norma delle quali fu gli stati e dominii della Chiesa
ektto nel 1276 il suo successore Romana, né del danaro della Ca-
Innocenzo V, un giorno solo dopo mera apostolica, né spendere dei
l'ingresso de' Cardinali in concla- beni della santa Sede, se non fi-

ve. Sulla sospensione, conferma, od no alla somma di dieci mila


altroche riguarda le leggi del con- scudi.
clave, si potrà vedere il § HI, " 6. Tre Cardinali piti antichi
mentre ci limiteremo qui appresso di de' tre ordini vescovile, presbite-
riportare le principali leggi emana- rale, e diaconale per turno, in-
te da alcuqi Pontefici pel concla- sieme camerlengo di s. Chie-
col

ve, ed elezione de' loro successori. sa, esporranno i negozi in con-


Incominciando da Pio IV, que- clave.
uto zelante Pontefice non solo con- ** 7. Tre de' Cardinali del con-
fermò le leggi di Gregorio X, ma clave, ogni tre giorni, sieno ca-
nuove ordinazioni prescrisse sul con- pi d'ordine per turno di tulli i

clave ed elezione pontificia, che de- singoli Cardinali.


sunte dalla citata bolla Jn eligen- " 8. 11 camerlengo, ed il peni-
dis del i562, qui \x\ compendio tenziere maggiore dureranno nei
registreremo. loro uffizi anche nella sede va-
» I. Morto il Pontefice, gli si cante.
" facciano le esequie: si scriva ai w c). Ma il penitenziere ed i suoi
" Cardinali fuori di Roma, perchè uffiziali spediranno soltanto ciò
» vengano all' elezione, e si aspet- che spetta al foro della coscienza.
» tino per dieci giorni. « IO. 11 datario alla morte del
'» 1. Dopo i dieci giorni si can- Pontefice resti dimesso dal suo
J5 ti la messa dello Spirito Santo, impiego.
5» ed i Cardinali entrino in con- » II. I Cardinali, e i prelati
y> clave, e senza alcun indugio pro- della segnatura di grazia, e di
» cedano all'elezione del nuovo Pa- giustizia, nulla possano trattare
» pa, ed in ogni giorno si faccia del loro impiego dopo la morte
» lo scrutinio, ed anche nel primo del Papa.
» scrutinio possa aver luogo 1' ac- » 12. Le celle del conclave sie-

» cesso. no distribuite a sorte.


» 3. I Cardinali, chft non vor- " i3. Al governatore del concla-
y> ranno entrare che
in conclave, o ve spetta d'invigilare, che niuno
" entrati, senza manifesta causa da • abiti, e dimori sotto, sopra, o
2r.« CON CON
» ai lai! del medesimo conclave. 5» che sieno soggetti, e sottoposti
jj 1 4- I Cai-diuali destinati visi- » alle censure.

55 tino il conclave. 55 28. Dovunque si elegga il

„ i5. I Cardinali sani abbiano >5 Papa si osservino queste leggi.

« dne conclavisti, gl'infermi, o ca- » 29. Alle quali tutti sono ob-
55 gionevoli tre. 35 bligati.

5> 1 6. Questi siano approvati dai Altre provvidissime leggi pel buon
55 Cardinali. regolamento del conclave prescrisse
55 17. Nel conclave vi sieno un Gregorio XV a' i5 novembre 162 i,
>: sagrista, due maestri di cerimo- coll'autorità della costituzione Àe- 1

5. nie, due medici


un confessore, ,
terni Palris Filius, presso il Bull.
5, un chirurgo, un falegname, due Ro'ìi. tomo V, parte IV, pag. 4oo-
» barbieri, dieci facchini. Secondo il Ciacconio, la bolla fu per
55 18. Dopo chiuso il conclave ordine del Papa scritta dal Cardi-
>: uiuno, neppure gli ambasciatori, nal Benedetto Giustiniani, ma non
55 senza grave causa, si ammetta ci conviene il Cardella, nella Sto-
,! a parlare con que'di dentro. ria de Cardinali tom. V, p. 263
» 19. Le scomuìesse sul futuro e seg. Eccone il compendio :

5, Pontefice non si facciano di sor- » I. Nel solo conclave può si

5. te alcuna, e ((uelli che le flices- « eleggere il Pontefice in tre ma-


5, sero sieno puniti dal governa- 59 niere : per iscrulinio, per com-
5. ture. 55 promesso, e per acclamazione.
5> 20. 1 Cardinali abbiano una 5' 2. Il numero de' voti per la

>: sola vivanda nella propria cel- " elezione deve essere di due delle
55 la.
55 tre parti degli elettori rinchiu-
55 21. I prelati, custodi del con- 55 si in conclave; e il voto proprio
5> clave, procurino, che da questo 55 per sé stesso nello scrutinio non
>, non si mandino, né si ricevano >5 numero.
s'include in questo

55 lettere, scritture ec. Ninno s'abbia per eletto,


55 3.

55 11. 1 conclavisti, una volta 55 se non pubblicati tutti i voti.

55 usciti dal conclave, non vi pos- » 4- ^^ molti avessero le stesse


y,sano ritornare. » due parti de' voti, niuno è e-
55 23. 1 Cardinali, che non sieno 55 letto.

» nell'ordine sagro de' diaconi, non » 5. Prima di mettere le sche-


„ si ammettano all' elezione del Pon- " dule dentro il calice, tutti giu-
»5 tefice. « rino di avere in essa nomina-
55 24. 1 Cardinali nulla altro » to quello, che credono il miglio-
55 abbiano in niente per l'elezione, !> re fra tutti. L' elettore scriva
»> se non che l'onore, ed il decoro >' nella schedula il suo nome, e il

5! della Chiesa. M nome del Cardinale a cui dà il

55 2 5. 1 custodi del conclave fac- " voto.


5> ciano osservare tutte ie soprad- » 6. Queste schedule si pieghi-
.5 dette leggi. » no, e si sigillino, acciocché dal
55 26. Delle quali non possano >3 sigillo si veda, che non vi sieno
» mutare cosa alcuna. « due schedule dello stesso elet-
5' 27. 1 Cardinali non possano » tore.
» esaere ciclusi dalla elezione, beu- 55 7. La schedula dello scrutiuio
CON CON 2(^9

sia conforme a quella dell' !ic- •' zionc del Romano Pontefice ini

cesso. -•' rigoroso segreto.


» 8. Il nome di quello, che si » 18. I tre Cardinali, capi d'or-
vuole eleggere, si noti, come nel » dine del rispettivo turno, insieme
foglio degli scrutini si sogliono " col camerlengo , sieno gli ese-
notare i voti. « cutori di questa bolla.
» g. Chi vorrà accedere ad al- -»
19. Che tutti i Cardinali deb-
cimo de' nominati nello scruti- " bano giurare di o-^servare, quan-
nio, ne scriva il nome: se non " do sono promossi al cardinalato,
vorrà accedere, nel luogo del 5> nel primo giorno dopo la morte
nome scriva Nemini. >i del Papa, e dopo l' ingresso in
" IO. In ciascuno scrutinio non " conclave.
sia lecito accedere se non una » 20. I Cardinali, che hanno le
volta sola. " censure, non perciò sieno escili
" II. Prima di aprire le sche- " si dall'elezione del Pontefice.
dule dello scrutinio, e dell'ac- Quando Gregorio ebbe pub- XV
cesso, si per vedere se
conlino blicato deputò una
questa bolla,
sieno tante quanti sono i Car- congregazione, composta dei Cardi-
dinali in conclave. nali Antonio Sauli, Francesco Sfor-
» 12. Chi non osserverà queste za, Giangarzia IMillini, Roberto
leggi scomunicato.
sia IJbaldini, Scipione Cobelluzzi, Lu-
» i3. Agl'impediti per infermità dovico Ludovisi suo nipote, e Fran-
di poter andar in cappella allo cesco Sacrati, oltre Paolo Alaleoni
scrutinio, si rechino alle loro cel- maestro di cerimonie, e monsignor
le tre Cardinali per ricevere le Francesco Ingoli per segretario.
schedule nel calice, unitamente Questi dotti personaggi compilaro-
con tre scrutatori, prima dello no un Cerimoniale di tutte queste
scrutinio appositamente estiatti leggi, e di quelle emanate dai prede-
a SO) te tra tutti i Cardinali pre- cessori di Gregorio XV, il quale a' 2 i

senti non infermi, per mezzo marzo 1622, pienamente si confer-


dell'ultimo Cardinal diacono. mò colla costituzione, Decet Roma-
" i4- Lo scrutinio si faccia ogni nuin Pontìjìccìn che riportasi dal ,

giorno due volte, la mattina e il Bull. Boni. t. V. p. 5. Si contiene in


dopo pranzo ad ora opportuna, questo importante Cerimoniale, che
niun giorno escluso. stampato si dispensa ai Cardina-
» i5. I Cardinali, sotto pena di li prima di entrare in conclave,
scomunica, si astengano da qua- tultociò che minutamente si de-
lunque convenzione, segno, mi- ve osservare intorno al concla-
naccia ec. sull'elezione. ve, ed alla elezione pontificia. jNoì
» 16. Gli elettori, e gli eletti, ci contenteiemo però di breve-
che non osservino tutte le cose, mente riportare le cose princi-
ed modi di sopra enunciati
i pali.
espressamente, o vi abbiano di- « I . Che morto il Papa, giu-
rettamente contravvenuto, venga- 55 rino i Cardinali di osservare la
no scomunicati culla scomuniia « precitata bolla Aete.rni Pallia
maggiore. » Filili.'!.

" 17. Si comanda circa l' ele- '» 2. Che la spesa dcll'esequ'e del
270 CON CON
>' defunto Pontefice non sorpasii ulteriore regolamento e legge , e
" la somma di diecimila ducati. perciò colla Jposlolatus of-
bolla
« 3. Che , l'atte 1' esequie , si ficiunt , data a* 4 ottobre 17 32,
« canti la messa dello Spiiito Sau- Bull. Rom. tomo XIII p. 3o2, e
.. to. sottoscritta da trentotto Cardinali
« 4- Finita questa, un chierico ne stabih altre utilissime, che com-
-•' colla croce papale precederà i pendiate qui riportiamo.
w Cardinali per l'ingresso nel concla- » I. Esorta i Cardinali a non
» ve, ed i Cardinali vi andranno col- " avere altro in vista per l'elezio-
« l'ordine seguente; prima i vescovi, >y ne del Pontefice, se non che la
» poi preti, in fine i diaconi.
i " gloria di Dio e l'accrescimento
» 5. Essendo entrati in concla- » della fede cattolica.
" ve, dopo i tre segni del campanel- » 2. Dichiara l'autorità de'Car-
»»lo, frapposta un'ora tra ciascun " dinali nella sede vacante, cioè non
" segno, ni uno più uscirà. » poter essi far grazia o giustizia,
" 6. Nel conclave si osservino « mutare la polizia della ciUà di
" le leggi prescritte da Pio IV. » Roma e dello stato, spende-
» 7. La mattina seguente all'in- » re il denaro della camera, pa-
•' gresso, dopo celebrata nella cap- M gare debiti, dare licenza per e-
•« pella Paolina la messa, e fatta « strarre il grano, giubilare gli uf-
» la comunione, i Cardinali proce- « fìziali, assolvere i rei, né dimi-
« dano all'altare dell'elezione. »» nuire ad essi le pene.
« 8. Si spiegano i tre modi di M 3. Il tesoriere generale dovrà
»j elezione, cioè per o ispirazione, M mostrare al nuovo Pontefice la
" sia acclamazione, per compro- M lista delle spese fatte nel con-
» messo, e per iscrutinio, del qua- « clave, e ne'giorni precedenti.
» le, e dell'accesso si espone la >* 4- 1^^ congregazione partico-
» forma, particolarmente dello scru- « lare de' tre Cardinali capi d'or-
" linio, di cui si assegnano otto at- » dine che termina ogni tre giorni,
» li cioè, portare le schedule, giu-
: M non fora cosa di rilievo senza
" rare, mettere le schedule nel ca- « l'approvazione della congregazio-
-•' lice, mischiare le schedule, nu- » ne generale di tutti Cardinali. i

-•'
merarle, pubblicare lo scrutinio » 5. I Cardinali confermino il
» ossia i voti, infilzare le schedu- « governatore di Roma, e gli altri
» le, e deporle separatamente. « ulliziali; se questi poi notabil-
Afiinchè poi le sopraddette bolle » mente lo deuìeritassero, in tal
di Pio IV, e Gregorio XV, insie- » caso sostituiscano altri
me col Cerimoniale di questo se- » 6. Venendo al conclave i le-
condo sul conclave, e sulla ponti- » gati delle provincie deWo stato
ficia elezione, avessero sempre più » ecclesiasticOj andranno in vece a
maggior forza, e vigore, Urbano » governarle i prelati vice-legati;
Vili confermò tutto a'28 gennaio » ma nel pubblicare gli editti, lo
1625, colla bolla ad Romani, Bull. « faranno in nome dei rispettivi
Rom. t. V. par. V. p. 897, pre- " legati
scrivendone l'esatta osservanza. iTut- « 7. Conferma la deputazione
tavolta sembrò a Clemente XII » Cardinah, che dovranno
de' tre
ancora esservi bisogno di qualclte > presiedere alla clausura del con-
CON CON 271
clave, e visitate le celle due vol- Roma. In vece commette, ed in
te la settimana. perpetuo stabilisce il governo del
» 8, Vieta di palesare i voti conclave nel maggiordomo pon-
degli scrutini, che dai Cardinali tificio prò tempore, al quale as-
costantemente sifanno due vol- segna, per tutto il tempo della
te al giorno. sede vacante, mille scudi al me-
« 9. Ordina la frugalità nel vitto se, col peso di dare la tavola
degli elettori ; stabilisce pel con- ogni mattina ai prelati, ed al-
clave sei maestri di cerimonie, tri custodi del conclave.
ed assegna il numero de' ser- » 17. Sopprime ancora come
venti. inutile l'ulìizio, che vi era di
" IO. Per la morte del Cardi- custode dei fonti d(d conclave.
nal penitenziere, e del camerlen- 5j 18. Vieta al camerlengo, al
go nella sede vacante, dopo tre tesoriere, e a' chierici di camera,
giorni i Cardinali eleggono per che nella sede vacante godano
voti il successore di essi, che du- emoliunento alcuno proveniente
rerà fino all' elezione del nuovo dai loro uffizi.

Papa. « Ordina, che il prelato li-


19.
" II. Non avendo il penitenziere mosiniere del defonto Pontefice,
in vigore di altre costituzioni la seguiti a distribuire le consuete
facoltà di dispensare, se non che limosi ne, restando soggetto al
nel foro della coscienza, vuol che sagro Collegio.
possa ancora spedire le materie Queste sono di Clemen- le leggi
miste. te XII, contenute nella menzionata
" 12. Morendo in detto tempo bolla; comechè altre ne abbia pub-
il Cardinal vicario, il vicegereii- blicate, con un chirografo de' 24
te resti colle facoltà di lui. dicembre 1732 Avendo Noi, pres- :

'•' i3. Nascendo in qualche dio- so il Bull. Rom. toni. XIII, pag.
cesiun negozio grave, che non 254j col quale principalmente di-
ammetta dilazione di provvedi- chiarò il salario, che si deve dare
mento, i Cardinali deputeranno agli uffiziali del conclave, ordinan-
una congregazione di alcuni di do eziandio che il medesimo chi-
loio, che vi diano opportuno ri- rografo fosse osservato come se
,

medio. fosse compreso nella precedente bol-


« 14. L'uditore delia segnatu- la. In detto chirografo fu stabilito
ra di giustizia continuerà le come appresso:
cause j che pendevano avanti » I. Oltre ai cento scudi soliti

l'uditore del Papa defunto, pren- darsi ai due medici , e al chi-


dendo il nome di Uditore del rurgo del conclave , ogni mese,
Conclave. e ad altri ministri, si diano an-
» 1 5. Conferma le spese , che cora cento scudi al mese al se-
debbonsi fare in conclave, pre- > gretario del conclave, cioè al se-
scritte da Alessandro Vili. ') gretario del sagro Collegio, per-
" 16. Soppi'ime l'uffizio di go- chè dia il sostentamento ai due
vernatore del conclave e della cit- ) assistenti, che gli sono permessi
tà Leonina ossia di Borgo 3 che di condur seco.
reade àoggetta al governatore di •'
2. Ai sei iuaeslri di cerimonie
ij-ì co.v CON
>' ordiiinri assegna sciuli venliciii- dava nella sede vacante ai con'
» que al mese, e ai soprannuiue- servatori, e ai capo-rioni di Ro-
rari ( che permette di condurre
-•'
ma per distribuirsi in limosine,
-•' in conclave ) altri venticinque si dia nell'avvenire a monsignor
" scudi al mese per ciascuno. AI elemosiniere del Papa defonto
» confessore del conclave, e al sot- per farne lo stesso uso.
" tosagrista scudi trenta per uno, » II. Ad alcuni ufTiziali del po-
>y e sei scudi al mese a quello, che polo romano diminuisce la paga
» il sotto-sagrista condurrà seco per nella sede vacante, e ad altri l'ac-
" servire la messa. cresce.
» 3. Se il primo maestro di ce- " 12 Dispone delle milizie ur-
" rimonie sarà vescovo, potrà a- bane ossia capo-tori, e de' loro
" vere un servente per la messa, ufliziali, e sopprime l'uffizio di
" come il sagrista, e a ciascuno di quelli, che custodivano le porte
" questi si daranno scudi dieci al della in questo tempo.
città
» mese. Al primo maestro di ce- " Ordina, che i ministri del
i3.
" rimonie spetta di tenere presso conclave non richieggano le ve-
» di sé le chiavi del conclave. sti da mutare nelcambiamento
" 4- ^' trentacinque scopatori della non quando
stagione, se
» del conclave, oltre il letto che il conclave durasse per due me-
» si darà a ciascuno di essi, non si.
» si permette che portino via dal » i4' Eletto il Pontefice, il com-
" conclave, qualsiasi cosa, che pos- missario, e gli altri ministi-i del
" sa servire per gli altri conclavi. conclave, non che quei ministri,
" 5. I Cardinali facciano mu- che in questo tempo ammini-
» rare le porte, che dal conclave strano il danaro della camera
w conducono al palazzo vaticano. apostolica, rendano conto, e se
" 6. Non si tolgano i legni, che avessero fatte spese fuori delle
« si conservano per uso del con- prescritte, non le potranno esi-
» clave, senza licenza de' capi d'oi'- gere dalla Camera.
>' dine; quelli che avanzeranno, " 1 5. Morendo un Cardinale in
» serviranno al palazzo pontifìcio. conclave, tutti i domestici di lui
-''
7. Le milizie si distribuiranno ne usciranno.
» al Borgo-Pio, e alla chiesa di » 16. Nella prima congregazio-
» s. Spirito; i loro ufRziali permet- ne generale, che i Cardinali ten-
» tano che ministri della giustizia
i gono dopo la morte del Ponte-
" liheramente vi passino. fice, si leggano le costituzioni di

" 8. Vieta, che si diano le vesti Gregorio X, sul conclave, di Giu-


« di coruccio pel defonto Ponte- lio Il per la simoniaca elezione,
« fìce al camerlengo, al tesoriere, di Pio IV, e di Gregorio XV
" all'uditore generale della came- sul cerimoniale da osservarsi in
» ra, a' due chierici, e al presiden- conclave per l'elezione. Si rompa
»' te della stessa camera apostolica. l'anello pescatorio, ed il datario,
9. Ninno emolumento si dia
-•'
o sotto-datario, e segretario dei
" afl ulìiziale alcuno, il quale non brevi consegnino le rispettive
« ahhia l' ulìlzio comperalo. cassette de' memoriali.
" IO. li (hinaro che prima si , » 17. Nella secondi! congrega-
CON CON 273
tione si confermino gli ufSziali » gano le costituzioni pontificie sul-
e ministri di Roma, e dello " l'elezione, ed in fine di esse si
stato. » leggerà quella stessa di Ciemen-
» i8. Nella terza si elegga il >• te XII.
confessore del conclave; si dia Finalmente il Pontefice Pio VI,
sepoltura nella sera al cadaveie avendo nel 1782 stabilito di re-
del defonto Papa, coli' assistenza carsi a Vienna, ad esempio de'suoi
dei Cardinali sue creature. predecessori, massime di Clemente
" ig. Nella quarta si eleggano Vili quando andò a Ferrara, e di
i medici, ed il chirurgo pel con- Benedetto XIII allorché si condusse
clave. a Benevento, lasciò in Roma un bre-
>» 20. Nella quinta si scelgano ve in cui ordinò che accadendo la
lo speziale, ed i barbieri. sua morte fuori di questa città, in
« 21. Nella sesta l'ultimo Car- essa soltantodovesse celebrarsi il
dinale diacono tirerà a sorte le conclave,, e procedere all'elezione
celle de' Cardinali : i maestri del- del successore, restandovi la curia
le cerimonie non partecipanti come s'egli vi fosse. Allorquando
mostrino il breve, in vigore del poi, nel 1798, il medesimo Pio
quale ciascuno di essi possa en- VI dalle armate repubblicane fran-
trare in conclave. cesi fu detronizzato, e condotto pri-
« 22. Nella settima propon- si gioniero alla Certosa di Firenze,
gano da' Cardinali, che sono in volendo provvedere ai bisogni del-
Roma, le richieste per avere il la Chiesa, e specialmente iilla sede
terzo conclavista. vacante per la sua morte, in un
" 23. Nell'ottava si eleggano due tempo in cui tutti i Cardinali si

Cardinali, da' quali si approveran- trovavano dispersi, e imprigionati,


no quelli, che dovranno entrare in fece ima bolla, che rimile al pre-
conclave, e che presenteranno ad lato Odescalchi, suo nunzio a Fi-
essi nome, cognome, patria, e renze, accordando a' Cardinali, in
nome del Cardinale con cui en- considerazione delle terribili poli-
treranno per conclavisti. tiche circostanze, di formnre il con-
» 24. Nella nona si deputeran- clave in quella città, e luogo ove
no tre Cardinali, che debbano si poteva adunare un maggior nu-
invigilare alla clausura del con- mero di Cardinali, affine di evita-
clave. re il pericolo d' uno scisma. In
» 23. Nella decima, ed ultima questa bolla Pio VI incominciando
congregazione, i Cardinali, che colle parole: atteiitis pecidiaribus
non hanno l' ordine sagro del et deplorahdìbus eiicumsUtiniis, so-
diaconato, presenteranno il bre- spese con autorità apostolica le

ve per cui possono avere il vo- antiche leggi per l'elezione del som-
to nell'elezione. mo Pontefice, e del conclave; ele-
» 26. Nel giorno seguente, ce- zione che a cagione degli avve-
lebrata la messa dello Spirito nimenti bisognava prontamente ef-
Santo, e recitata l'orazione de fettuare senza attendere a tutte le
eligendo Pontijìce, entrino tutti formalità, e solennità del conclave,
i Cardinali processioualmenle in dinnnuendo, ad arbitrio dei Cardi-
conclave, nel quale subito si leg- nali, anche la prescritta dilazione
\oi.. xy. 18
274 ^^^ CON
per celebrare le ese([nie novendiali. ce, ac literis elcctionem ipsam ca-
Piacconta il Novaes, nella vita di nonice jiireqiie confirniarenl , come
Pio VI, che un cameriere di mon- scrisse nella di lui vita Pandolfo
signor Caracciolo, maestro di came- di Pisa, presso il Muratori, Script.
ra del Papa, porlo tal bolla se- Rer. Ital. t. III. par. I, p. 4 18. 1

gretamente ai Cardinali che dimo- Cardinali ch'erano in R-oma, nel-


ravano a Napolij in Venezia, e nel- la lettera ai Cardinali oltramontani,
le città e luoghi \iciiii. Altri vo- che si legge Martene, Vetcr.
nel
gliono, clic la medesima bolla la Script, t. I. 645, sebbene rati-
p.
avesse Pio VI già fatta in Ro- ficarono r elezione fatta in Cluny
ma prima di esserne strappato, (
quantunque dovesse questa ese-
cioè agli 1 1 febbraio 1 798, e sic- guirsi ex Romanae Ecclesiae fìliis

come molti Cardinali ritiovavansi presbyleris^ et diaconibus, et intra


nei dominii veneti, il Cardinal Al- Urbeni si possibile fuerit, vel extra
bani, decano del sagro Collegio, in locis fìuitimis, perchè non v'e-
stabib di riunirli in Venezia, con ra ancora la legge di Gregorio X),
darne parte eziandio a tutti i so- protestano tuttavia di confermare
viani di Europa. l'elezione da essi fatta, quia ex Ro-
mano more elcctionem facere ini-
peditvntur, e però tunc Papa so-
§ II. Luogo ove si celebra il
lemniter a Lamberto Ostiensi epi-
conclave.
scopo, et aliis quam plurimis in
Dei nomine consce r atus fuit. Quin-
Gregorio X , nella sua prima di in Civita Castellana morì nel
legge pel regolamento del conclave 1181 Alessandro III, ed in Velie-
come si è detto, ordinò che i Car- tri, dove stava la romana curia,
dinali si rinchiudano nel palazzo gli fu dato per successore Lucio
delia città, ove colla curia roniaua III, il quale essendo poi morto in

risiedeva il Pontefice, per fare l'e- Verona, fu quivi a lui sostituito


lezione del successore. Prima, ed an- nel £i85 Urbano HI. Questi mo-
che dopo di questa legge, molti rì a Ferrara nel 1187, dove fu
Papi furono eletti fuori di Roma, innalzato al trono pontificio Gre-
nel luogo appunto, dove la curia gorio VIII, il quale essendo morto
risiedeva, e per dire di alcuni pre- in Pisa nello stesso anno 1187, i-
cedenti esempii, nel 1087 morto vi ebbe per successore Clemente III.

Vittore in in Montecassino, co- Nel 1216 lasciò di vivere Innocen-


me si ha dai Fasti benedettini, a' 1 zo III in Perugia, dove gli fu sur-
settembre in Terracina ove stava la rogato Onorio III. Già si disse che
curia, fu eletto Urbano II, come essendo Innocenzo IV morto in
alFcrmano il Baronio, e il Pagi negli Napoli, ivi seguì l'elezione di Ales-
Annali ec, ad an. 1088. In Cluny sandro IV, il quale morendo in
mori Gelasio II nel 1 1 19, ed ivi se- Viterbo, qui gli successe Urbano
guì l'elezione di Calisto II, come pu- IV. Finalmente in Viterbo morì
re riportano i detti annalisti. Va qui Clemente IV, ed ivi ancora fu di-
osservato, che Cahsto II ricusò di as- chiarato Papa Gregorio X, il qua-
sumere le vesti pontificie donec nuii- le, come osservò il IVIacri, conoscen-
tii rcdeuntcs Roma viva vo- do l'utilità del conclave ivi tenuto
COi\ CON 273
nella medesima forma comandò, e ma nel 1878, e volendo provve-
colle narrate leggi ordiuò, che si dere all' elezione del successore, con
procedesse all'elezioue pontificia. decreto de' 19 marzo, presso il Ri-
Morto Gregorio X in Arezzo, m naldi Annali ad an. 1378, n. i,
ec.

adempimento della sua legge, che stabilì che accadendo la sua morte
il conclave si tenesse nel palazzo da quel dì sino al primo giorno di
ove era morto Papa, ivi fu elet-
il scttembie ( mentre egli secondo al-
to il successore Innocenzo V. In cuni, meditava di fare ritorno in
Vitei'bo, ove lasciò di vivere Gio- Francia ) , i Cardinali che allora ,

vanni XXI, si esaltò Nicolò III, che fossero nella corte romana, ovvero
morendo in Soriano, luogo poco la maggior parte di essi, senza chia-
distante da quella città, in Viterbo mare, ne aspettare gli assenti, po-
ov'era rimasta la curia, venne elet- tessero eleggere alcun luogo conve-
to Martino IV, che mori in Peru- niente dentro o fuori di Roma, non
gia ; città che vide succedergli O- ostante la contraddizione della mi-
norio IV. JVel 1292 mori JNicoIò nor parte, e quivi creare il Ponte-
IV in Roma, ma diverse vicende fice per quella volta. Chi allora
costrinsero i Cardinali a passare in fosse eletto dalla maggior parte
Perugia, dove fu eletto Celestino ancorché la minore non vi accon-
\. Bonilàcio YIII venne dato in sentisse, fosse e si tenesse senza ve-
Napoli successore al medesimo Ce- rima eccezione per Pontefice, e pa-
lestino che liberamente pres-
V, store della santa romana ed uni-
so tal città avea rinunziato il pon- versale Chiesa. Sembra, che Grego-
tificato. A Benedetto XI poi, che rio XI non abbia affatto escluso
mori in Perugia, fu eletto per suc- qualche luogo fuori di Roma , per
cessore nell'anno i3o5 Clemente V, farvi il conclave, e l' elezione del
il quale trovandosi in Francia, co- Papa, ma l'escluse interamente il

là chiamò i Cardinali e stabili Pontefice Clemente VII. Dovendosi


la sua residenza iii Avignone, do- questi recare a Bologna, piima di
ve successivamente furono esaltati partire da Roma, stiibilì, colla bolla
Giovanni XXII Benedetto XII, , Cani carissiniiis, emanata a' 6 otto-
Clemente VI, Innocenzo VI, Urba- bre 1.529, ^"^'- I^om. t. I\, par.
no V, e Gregorio XI. Vari scrit- I, pag. 84? che morendo il Ponte-

tori italiani deplorarono l'assenza fice fuori di Roma, quivi soltanto


de'Papi da Roma per circa settan- dovesse farsi il conclave , ed eleg-
tadue anni, cioè da quel luogo, o- gere il successore. Lo stesso poi
ve s. Pietro fondò la sede ponti- confermò a' So agosto i533, colla
per le ragioni che si posso-
ficia, bolla Licei vaiiae, loco citalo pag,
no vedere nel Bellarmino, de Ro- 85, allorché doveva partire per la
mano Pont. lib. IV. cap. 4; ^^^ Francia ad abboccarsi con France-
Viltorelli, nelle Adclu. al Ciacconio, sco I, per trattarvi della pace con
Cu. Poni. t. II, p. 59 1 ; ed in Carlo V, e del matrimonio della
altri autori. Le quali ragioni, con- sua nipote Caterina de' Medici, col
siderale da Gregorio XI, nel 1877 figlio primogenito del re.

restituìa Roma colla sua venuta la Nella stessa maniera, avendo Pio
residenza del Papa. IV in animo di andare al concilio
Ammalatosi Gregorio XI in Ro- di Trento, che allora si celebrava,
276 CON CON
dichiarò a' 22 settembre 1 56 r, me- signor Agostino Patrizi Picrolomi-
diante la bolla, Pnuhiilis patris fa- ni, vescovo di Pienza, e pubblicato
milias, etc., Bull, Rom. tom. IV, da monsignor Cristoforo Marcelli
parte II, p. 90, che l' elezione del vescovo di Corfù, ambedue maestri
Pontefice si debba fare in Roma di cerimonie nella cappella ponti-
solamente col conclave non già , ficia. Sacrar. Caer., dove al lib. I,
dov'è radunato il concilio, dove pe- § IO si legge: » et quamvis Ro-
rò la città di Roma non fosse dal « mani Pontificis electio ubicumque
Papa sottoposta all' interdetto , nel » Pontifex. decesserit ex Gregorii X,
qual caso il conclave dovrebbe farsi « et Clementis V decretis et insti
in Orvieto, o in Perugia. Quando « tutis celebrari debeat, tamen
poi queste città avessero ancora » quia frequenter B.omae, ubi ple-
l' interdetto, o fosseio ribellate alla 53 rumque agit, et auditores causa-
Chiesa romana , il conclave si do- M rum Pontifice
, absente , linqui
vrebbe fare dove lo stabilisse la « consuevere, et in palatio aposto-
maggior parte de' Cardinali dai , » lieo apud s. Petrum haberi so-
quali soli, non dal concilio , si do- » let utpote in peculiari , et pro-
vesse effettuare l'elezione, osservan- » pria sede, conclave ( ita enim ho-
do le bolle di Gregorio X e di ,
» die appellant, ubi Patres prò ele-
Clemente V. Così pure dovendo " elione includuutur) in ipso apo-
Clemente Vili partire per Ferrala » stolico palatio designabimus. Is
a prenderne il possesso dopo la , » locus continet aulas superiores
morte del duca Alfonso II d'Esle, » duas. . . . i e così va facendo la
nel quale essendo finita l'investitu- descrizione del conclave Vaticano ,

ra di quel feudo, ritornava il feu- che noi faremo al § V. Tutta volta non
do medesimo alla santa Sede, con mancano esempi dell'essersi fatta in
bolla de' 3o marzo 1398, Hunia- Roma l'elezione Pontificia, in con-
nne vitae, presso il Bull. Rom. t. clave fabbricato fuori del palazzo
V, part. 210, determinò che
Il, p. Vaticano, come accade neh' ele-
nel caso della sua morte, prima di zione di Eugenio IV nel i43i> e
ritornare in Roma, in questa città del successore Nicolò V nel i4Ì7J
solamente si dovesse tenere il con- per le quali si fece il conclave nel
clave per r elezione del suo succes- convento de' domenicani della chie-
sore, come se egli fosse morto in sa di s. Maria sopra Minerva nel
Roma, dove lasciava la curia Pon- modo, e per le ragioni che si dis-
tificia. sero alvolume XII, pag. i/\6 del
Dovendosi fare in Pi.oma l' ele- Dizionario^ e per quanto racconta
zione de' Pontefici , devesi fare il monsignor Giorgi nella Fila di
conclave nel palazzo Valicano, ove, Nicolò i447j ^- 2. An-
F, ad an.
secondo le leggi di Gregorio ,
X zi, per morte di Pio II, e per mor-

per prima volta erasi fatto nel


la te di Alessandro YI, alcuni Cardi-
i3o3 per morte di Bonifacio VIII, nali volevano celebrare il conclave
e per l'elezione di Benedetto XI; nel detto convento. D'allora in poi
per la seconda volta nel 1378 per tutte le elezioni da Calisto III sino
morte Gregorio XI, ed elezione di a Pio VI inclusive, si fecero nel
Uibano VI. Altrettanto si prescrive conclave del Vaticano. Di quelle
nel cerimoniale compilato da moQ- degli ultimi quattro Poulefici fa-
CON CON 277
verno parola in fine di questo pa- >* gno del colonnato di s. Pietro,
ragrafo. >» con sopra le stanze pel con-
Al volume X, pag. 184 e 207 " clave, dichiarando sua Beatitu-
del Dizionario si riportano le trat- » dine di formarne vmo stabile
tative fatte per celebrare il con- " siccome avea pensato anche In-
clave per morte di Alessandro VI w nocenzo XII. Ma quello rispose;
nel Castel s. Angelo. Il Cancellie- « che il disegno di ciò era stato
ri, nella Storia de' Possessi de' Pan- »» fatto dal Borromino. Sua Beati-
iefici, a pag. 879 nella Lettera al '» tudine mandò in casa Chigi , e
dottore KorefF, a pag. 4? e 4^, e »' glienemandato un abbozzo
fu
nelle Notizie storiche delle stazioni, » che avevano. Ora dicesi che vo-
e de' siti diversi, in cui sono stati " glia fabbricarlo nel patriarchio
tenuti i conclavi nella città di Ro- » di s. Giovanni ciò che ri- ". Per
ma, riporta le seguenti notizie sul guarda all'opinione del Cancellieri,
conclave, che per morte di Alessan- che Pio VI coir erezione della cano-
dro VII voleva farsi nel palazzo nica presso la sagrestia vaticana pur ,

apostolico del Quirinale; sull'idea da lui edificata, senza avervi pensato


d' Innocenzo XII che voleva forma- pressamente possa aver provveduto
re un conclave stabile , e sui pro- all' idea lodevole d' Innocenzo XII,
getti di volersi tenere nel patriar- e di Benedetto XIII, di fiiie ivi il

chio lateranense, sul colonnato della conclave senza


bisogno di grandi
basilica vaticana , o nella camera spese ; e l'analogo progetto, il me-
capitolare dei canonici. E primie- desimo Cancellieri lo sviluppa nella
ramente, nel 1667 a' 22 maggio, citata Lettera, e Notizie, ove Ai
mori Alessandro VII, ed il maestro la descrizione de"li
o ambienti della
di cerimonie Fulvio Servanzio , ri- canonica , adattandoli a quelli oc-
portato dal p. Gattico, Jet. Caer. correnti pel conclave.
p. 47^» racconta, che » fuit dubi- Ad onta che venga osservato
ti tatum in prima congregatione che la maggior parte de' conclavi,
M generali Cardinalium , an potius è caduta ne' mesi estivi, e che que-
« in palalio Quirinali ,
quam Va- sti, da Calisto III in poi, si sono

« ticano, ob timorem aeris aestivi tenuti sempre nel palazzo Vaticano


3> deberet conclave parari. Sed suf- senza pericolo de' Cardinali, e con-
» fragiissecretis major pars Cardina- clavisti , che
sono intervenuti
vi

sj li uni reprobavi t dubium ipsum ", meno quello in fu eletto Ur-


cui
Dappoiché allora l'aria del Vati- bano Vili; nella morte di Pio VII,
cano, neppure da chi non era solilo eh' era stato eletto nel conclave di
respirarla, non era tenuta sospetta. Venezia, dal sagro Collegio fu sti-
Il conclave si celebrò in Vaticano, mato spediente di tenere il concla-
ove a' 20 giugno fu eletto Clemen- ve per dargli il successore nel pa-
te IX. Si legge poi nel Diario di lazzo del Quirinale, ove appunto
Francesco Valesio , quanto segue : aveva cessalo di vivere e precisa- ,

3» Giovedì 2^ gennaio 1724, Be- mente, secondo la disposizione del-


« nedetto XIÌl mandò a chiamare la X, anche in
bolla di Gregorio
" Paolo Beinino, figlio del celebre riguardo maggior comodità
alla
" Cav. Lorenzo, architetto, creden- amenità del sito, e forse con mi-
>' do eh' e-^li avesse fatto un dise- nore dispendio. Ed è perciò, che
278 COx\ COX
il sagro Collegio, nella prima con- ne sospese la bolla di Gregorio X,
gregazione, che dopo la morte di e ne fece dai Cardinali sottoscrive-
Pio VII tenne nel medesimo pa- re in concistoro la sospensione , a-
lazzo a' 21 agosto 1823, quasi a vendo animo di riordinarla me-
in

pieni voti stabili, che dentro di es- glio, come attesta Giordano, auto-
so si tenesse il conclave, come si re contemporaneo, piesso il Rinal-
legge nel Diario di Roma, n. 67. di, ma mori passati trenta-
egli

Ne usci eletto Leone XII, che mo- nove giorni. Nel medesimo giorno,
rendo poi nel palazzo Vaticano nel in cui venne eletto Giovanni XXF,

febbraio 1829, i Cardinali nella cioè a' 20 settembre 1276, sospese


prima congregazione dichiararono ,
la bulla di Gregorio X, non per-
che il conclave nuovamente si ter- chè egli volesse che la pontificia ,

rebbe nel palazzo Quirinale, in cui elezione si prolungasse


che anzi ,

fu pure esaltato Pio Vili. Final- ardentemente desiderava si facesse


mente avendo questi cessato di vi- con sollecitudine, ma perchè crede-
vere a^ 3o novembre i83o, nel va non potersi mandare ad efìelto,
palazzo del Quirinale, in esso il sa- essendo stato uno de' Cardinali, che
gro Collegio decretò tenere il con- sottoscrissero la sospensione di Adria-
clave pel successore, che fu il Papa no V, ed a' 3o settembre vi spedi
che regna. l'analoga bolla Licet, presso il Bull.
Rom. t. Ili, p. II, p, 20. Dopo la

§ in. Notizie sulle altre leggi del morte di lui, gli otto Cardinali di
Conclave, e uolizie dei piìi celebri cui componevasi il sagro Collegio
Conclavi j ed altro che li ri- aveano fatto trascorrere due niesi
guarda. di sede vacante , senza accordarsi
nella scelta del nuovo Papa, il per-
Dopo avere Gregorio X, nel con- chè, i viteibesi disgustati di tal in-
cilio generale di Lione II, il più dugio, rinchiusero i sagri elettori
numeroso pei padri intervenuti, or- nel palazzo della città , e con tut-
dinate e stabilite le provvide leggi tociò Nicolò III nonvenne eletto
pel conclave, e di averne dichiara- se non dopo sei mesi, ed otto giorni
to custode per l' osservanza della di sede vacante.
clausura Luca Savelli nobile roma- Morto Nicolò III a Soriano in ,

no, i cui discendenti ebbero il ti- Viterbo si radunarono Cardinali i

tolo di marescialli del conclave, eL;li, per dargli il successore; ma violata


essendosi recato ad Arezzo, ivi mori dai viterbesi la libertà del concla-
nel palazzo dell' episcopio nel gen- ve, per istigazione di R^iccardo An-
naio 1276. Laonde i dieci Cardi- nibaldi, che n' era il custode, vi
nali, eh"" erano appresso di lui, in entrarono eglino con violenza per
esecuzione delle prescritte leggi si , imprigionare due Cardinali Mat-
i

rinchiusero in conclave nel detto teo e Giordano Oisini paren- ,

palazzo, e nel primo ed unico scru- ti di Nicolò 111 , col [irelesto


tinio elessero Innocenzo V, come ch'essi ritardassero l'elezione del
abbiamo dagli annalisti Rinaldi e , nuovo Papa ,
per cui i Cardinali
Spendano. Ad Innocenzo V nello che restarono liberi, elessero, dopo
stesso anno successe Adriano V, il sei mesi di sede vacante Martino ,

quale subito dopo la sua esaltazio- IV, a' 22 febbraio 1281. Passato
CON CON 279
questi a miglior vita a' 28 marzo gorlo X. IMosso adunque Celestino
j 285, e celebrate l'esequie per tre V dalla lunga sede vacante, che
giorni solamente, nel primo di apri- avea preceduto la sua assunzione
le i Cardinali, senza rinchiudersi in al pontificato, e persuaso di essere
conclave , con vm solo
concorsero utilissima la costituzione di Grego-
scrutinio concordemente nell'esalta- rio X
a porgere rimedio alla fatale
le Onorio IV, Savellì. Essendo que- lunga vacanza della Sede , subito
sti morto in s. Sabina sul monte dopo la sua elezione volle ratifi-
Aventino, dove avea fatta continua carla,confermando le leggi nella
residenza colla curia , i Cardinali medesima contenute, con tre bolle,
in osservanza della prima legge di che a questo fine pubblicò la pri- ;

Gregorio X, si adunarono in quel ma in Aquila ove fu coronato, ,

pontifìcio palazzo, per dare il capo Quia in futurnm, data a' 28 set-
alla Chiesa universale; ma essendo tembre 1294; la seconda in s. Ger-
essi maltrattati da quell'aria, trop- mano, Pridcm, data a' 27 ottobre
po soggetta a' venti australi , ab- 1294; e la terza in Napoli, Con-
Jjandonato il monte Aventino , si stitnlionem, de' io dicembre 1294;
ritirarono a prendere aria salubre, tutte e tre presso il Rinaldi, Ap-
differendo a miglior tempo l'elezio- pcnd. tom. XIV, p. 633. e seg.
ne. Cessata poi col freddo dell' in- CoU'autorità di esse furono da Ce-
Terno 1"
epidemia, ritornarono allo lestino V ristabilite le rigorose leg-
stesso luogo, dove, con voti con- gi del conclave da Gregorio pre- X
cordi, elessero Nicolò IV a' 2 2 feb- scritte; per cui non ebbero più
braio 1288, dopo dieci mesi, e luogo le lunghe sedi vacanti per
diciotto giorni di sede vacante. Que- l'elezione pontificia. Queste costitu-
sto fu primo conclave, che si ten-
il zioni di Celestino V, che pienamen-
ne in Eoma dopo le leggi di Gre- te ristabilii'ono quella di Gregorio
gorio X. X, furono confermate dal suo suc-
Passato Nicolò IV al riposo eter- cessore Bonifacio Vili, che le fece
no a' 4 aprile 1292, i Cardinali registrare nel VI libro delle Decre-
poco si curarono della reclusione tali, lib. I, tit. V, cap. 3.

del conclave prescritta da Gregorio Le costituzioni di Celestino V


X, e, come si è detto, sospesa dai erano state esattamente osservate
successori di lui, e però discordi nei nell'elezione di Bonifacio Vili in
loro ebbero priva la
sentimenti , Castel nuovo presso Napoli , come
Chiesa di pastore per ben due an- dimostrano il Cardinal Giacomo
ni, tre mesi, e due giorni, che pas- Stefan escili , De elect. , et coronat.
sarono fino all'elezione di Celestino Bonifacii Vili, lib. I, cap. i ; il

V ; ciò che senza dubbio provenne Pagi, Brevìar. BR. in gesl. PP.
dal non essere osservato il salutare vita Bonif. Vili, n. i ed il Ca- :

rigox-e prescritto Gregorio da


,
X talani Commentar, in Caerem. S.
,

dopo il quale, come nota il Pan- R. E. pag. 6, n. 17, contro il Pa-


vinio, i Pontefici NicolòIII, Mar- pebrochio In eonalu ad Bened. XI
tino IV, Onorio IV, Nicolò IV, e n. I, pag. 395 il quale pretende
;

Celestino V tutti furono eletti sen- che in Benedetto XI, successore di


za la clausura del conclave, e sen- Bonifacio Vili cominciasse ad os-
za le regole fatte dallo stesso Gre- servarsi la legge di Gregorio X, di
1^0 CON CON
frammettere nove giorni tra la mor- dò dal conclave per Guy abba-
te del Pontefice , e l' ingresso dei te di Beaulieu, di Monti
Pietro
Cardinali in conclave , ed in falli chiello , ed Andrea Hugugio en- ,

dopo la rinunzia del pontificato fat- trambi uffiziali della corte romana,
ta solennemente da Celestino V in e deputati dal conclave, i quali
Castelnuovo, ivi dopo nove giorni giunsero a Bordeaux ai 22 luglio;
entrarono i Cardinali in conclave, per lo che Clemente V avendo
e subilo nel seguente concordemen- prestato il suo consenso, col quale
te si dichiararono per Bonifacio atto si compie la canonica elezio-
Vlir. Da Celestino V adunque, e ne, incominciò a vestire, e a pro-
da Bonifacio Vili riprese la costi- cedere da Papa. Se non che lungi
tuzione di Gregorio X quel vigore, dal recarsi a Perugia per incoro-
che più non aveva dopo la sospen- narsi come gli avevano scritto i
,

sione di Adriano V, e di Giovanni Cardinali, e come avevano fatto


XXI. Qnindi avvenne che essendo Clemente IV, e Gregorio IX eletti
morto Bonificio VI II agli i i ot- assenti dal conclave, invitò quelli
tobre i3o3, i Cardinali, celebrati i in vece a recarsi nella Francia,
novendiali delle esequie, nel giorno si fece coronare in Lione, e fermò
decimo cioè a' 21 dello stesso mese come si disse la residenza in Avi-
entrarono in conclave nel palazzo gnone. In progresso venendo Cle-
Valicano, ove Bonifacio Vili era mente V in cognizione, che alcuni
passato all' altra vita, ed in sua Cardinali andavano spacciando, che
vece esaltarono al trono pontificale la costituzione di (ìregorio X si

nel seguente giorno Bcnedelto XI, poteva dal sagro Collegio modifi-
con im solo scrutinio, siccome egli care, correggere, e mutare, condan-
stesso scrisse nella lettera enciclica nò questa sentenza, dichiarando nel
della sua creazione, che fu la pri- i3o8 nullo tultociò che essi vi fa-
ma che seguì nel conclave Vatica- ed inoltre lo confermò di
cessero,
no dopo le leggi di Gregorio X. nuovo colla Clementina iVé Roma-
La stessa osservanza della costi- ni, 2 Elevi., lib. I lil. 3, data nel
tuzione Gregoriana si praticò dai concilio generale XV di Vienna in
Cnrdinali dopo la morte di Bene- Francia celebrato nel i3ii.
detto XI, seguita nel convento dei Linguadoca morì Clemen-
Nella
domenicani di Perugia ai 7 luglio te V, per cui i Cardinali fecero il
i3o4 per l'elezione dell'a'^sente Clc- conclave in Carpcntrasso [Fedi),
mcnie.V{Vcdi), che si clfctluò nel con quegli avvenimenti che a tale
modo che dicen)mo a quel!' artico- articolo si narrano insieme all'iu-
lo, ed ai i3o5, ch'era la
5 giugno ceuilio del conclave, per cui furono
vigilia di Pentecoste. A Bordeaux, costretti i Cardinali uscirne per
l'elelto ricevette la notizia, che da un' apertiu'a operata nel muro.
semplice arcivescovo di quella dio- Poscia i Cardinali dispersi furono
cesi, era stato innalzato alla vene- costretti ad entiare nel conclave,
randa cattedra del principe degli che si tenne nel convento de' do-
Apostoli. Tuttavolta volle continua- menicani di Lione, dove dopo qua-
re a trattarsi da arcivescovo finché ranta giorni, e la sede vacante di
non ebbe il decreto di sua elezio- quasi ventino ve mesi, fu eletto Gio-
ne, che il sagro Collegio gli man- vanni XXII a" 28 giugno i3i6. Il
CON CON 281
primo òe cinque conclavi tenuti in pubblicarono in
all' arrivo di lui

Avignone ebl)e luogo per morte la Avignone, continuando nel frattem-


di Giovanni XXII nel i334, e ne po a celebrare il conclave come se
fece la guardia il conte Monasi si- l'elezione non fosse concliiusa. Gli
niscalco di Roberto re di Napoli successe dopo un sol giorno di con-
allora sovrano di Avignone, non clave Gregorio XI, che avendo ri-
che il conte di Noailles maresciallo portato in Roma la pontifìcia re-
della corte Romana, e governatole sidenza, morì nel Vaticano, ove si

delia contea Yenaissina della santa celebiò il conclave, che descrivesi


Sede. Indi nel detto conclave del per la sua importanza al volume
i334 fu eletto Benedetto XII, in 111 p. 200 e seg., e volume IV
quello del ìS^i Clemente VI, in p. 84 del Dizionario. Nel volume
quello del i352 Innocenzo VI, nel poi XIII p. 25r si dice a chi i

secondo giorno eletto da ventotto Cardinali affidarono la custodia del


Cardinali: fu sollecita l'elezione per- conclave. In questo celebre concla-
chè procedesse libera e senza la , ve fu fatto Papa Urbano VI, sotto
potente influenza di Giovanni li re del quale insorse grande e la- il

di Francia, che premurosamente grimevole scisma di Avignone, in


recavasi ad Avignone per avere cui successivamente divennero an-
un Papa a suo genio. Dipoi In- tipapi Clemente VII, Benedetto
nocenzo VI coll'autorità della Bol- XIII, Clemente VIII, e Benedetto
la, Sollicìludo pastoralis, data apud XIV, de' quali si parla agli articoli
Villam novam Avenionensis dioe- Antipapi ed Avignone [fedi). Al-
cesis, die 6 julii i3j3, Bull. Rom. l'articolo poi Elezione de' Ponte-
tom. Ili, par. II, pag. 3i6, cassò fici riportansi quelle di Bonifacio
tutte le leg-gi che i Cardinali ave- IX, Innocenzo VII, Gregorio XIT,
vano stabilito in questo conclave, e Giovanni XXIII, non che quelle
come contrarie al pontificio dirit- di Alessandro V eletto nel ^^oq
to. " Pacta inita inter Cardinales nel concilio di Pisa, e quella di
» post obitum Clementis VI, quae Martino V eletto nel i^i'j in quel-
« sicut caeteri Cardinales, jurave- lo di Costanza. In quello di Pisa
w rat observanda , cassat, irritai, intervennero i Cardinali del parti-
" tamquam opposita constitulioni- to Romano, e del partito Avignn-
-' bus Gregorìi X, et Clementis V, nese, i quali in numero di venti-
» jubenliura sede vacante nihil tré si rinchiusero in conclave ai
" peragi debere a Cardinalibus ,
i5 giugno, cioè nell'episcopio, di
» quod laederet Pontificiam ancto- cui fu data la custodia a Filiberto
" ritatem, sicut illa pacta laede- Naiar, gran maestro de'cavalieri di
" bant ". Sui capitoli che Cardi- i Rodi, ed ai 26 di detto mese con-
nali fecero in alcuni conclavi, si chiusero l'elezione di Alessandro
tratta al volume X, pag. 6 e 7 V, sebbene in R.imini ed altrove
del Dizionario. vivesse Gregorio ed in Avi-
XII,
Nel i362 fu creato Papa Ur- gnone l'antipapa Benedetto XIII.
bano V, assente, senza essere Car- Nel concilio poi di Costanza, dopo
dinale, per cui dal conclave i sagri la deposizione Giovanni XXIII di
elettori gli spedirono il decreto del- ch'era ad Alessandro V,
successo
la seguita elezione, la quale solo della generosa rinunzia di Grego-
28?. CON CON
rio XII, e della degraiìazione e pidoglio fu posto il procura-
scomunica Benedetto XIIT, ven-
di tore dell'Ordine degli scalzi ; la

titré Cardinali de' tre nominati si custodia di Castel Angelo non s.

rinchiusero in conclave con trenta fu per allora mutata; fu ordi-


prelati, cioè delie cinque nazioni nato che il conclave si dovesse
di cui formavasi il concilio, e fu- fabbricare nella chiesa della Mi-
rono sei italiani, ed altrettanti fran- nerva, benché li canonici vi con-
cesi, tedeschi, spagnuoli, ed inglesi. travvenissero, dicendo, essere be-
L' imperatore Sigismondo, ch'era al ne farlo nel palazzo Vaticano,
concilio, disceso dal trono, dopo dove abitava il Papa quasi di
che il concilio ebbe fatto tal da- continuo, per essere luogo pii^i
creto per terminare il lungo scis- sicuro. Allora molti de' baroni
ma, toccò colla mano la croce, e romani vennero al conclave per
gli evangeli, recatigli al trono da voler intervenire all'elezione del
due Cardinali, per giurare solenne- Pontefice futuro, ma il sagro
mente, che avrebbe difeso gli ordi- Collegio a questo non acconsen-
ni,che il concilio avea formato in- tì, dubitando, eh'con qual- essi,

torno al conclave, in tutto confor- che stratagemma, ovvero impeto


mi alla costituzione di Gregorio X, tirassero chi piti loro aggradisse
ed introdusse gli elettori in con- alla somma con qualche
dignità, o
clave nel palazzo della comunità altro impedimento maculassero
di Costanza, del quale conclave fu l'elezione sospettando di qualche
;

fatto guardiano il francese Ludo- scisma.Tra tutti li baroni Pio-


yico de la Palìi, vescovo di Mo- mani non fu alcuno, che a que-
rienna e poi Cardinale, con altri sta espulsione facesse l'esistenza
signori, che alcuni dicono sino al maggiore, del sig. Gio. Battista
numero di ventiquattro, fra' quali Savelii, uomo nobile, e di eia
il gran maestro di Rodi non par- grave, il grande ani-
quale con
tì più dalla custodia del conclave. mosità di cuore diceva, che pel
Vi entrarono gli elettori agli 8 /ili antico gli toccava quell'ono-
novead)re tre ore dopo mezzo gior- re, e che era obbligato ponervi
no, e nel terzo giorno del concla- la vita; ma
con tutto ciò fu ne-
ve agli I I novembre cospirarono cessario, che a queste ragioni
la maggior parte nel Cardinal Ot- pubblicamente cedesse con la ;

tone Colonna, che prese il nome tpiale occasione i romani ancora


di Martino Y, ed ebbe la gloria con bella circostanza furono li-

di terminare lo scisma. berati da molti carichi, che già


Eugenio IV, e Nicolò V succes- anticamente ad essi erano stati im-
sivamente furono eletti nel concla- posti. Frattanto il conclave fu
ve tenuto nel convento della Mi- eretto nella chiesa della Minerva,
nerva. Narra il Ijin'cardo, ohe nel nel pubblico dormitorio, custo-
conclave per l'cleziuiie di Nicolò V, dito sotto quattro chiavi, le quali
.-j
i tre Cardinali capi d'ordine, tenevano separatamente quattro
» col consenso di tutto il sagro personaggi, cioè l'arcivescovo di
.-) Collegio ,
posero alla custodia Ravenna, quello di Aquileja, e
» delle porle le guardie con tal or- di Sermoneta, ed il vescovo An-
« dine, cioè alla custodia del Cam- conitano, i quali tutti facevano re-
CON CON 283
'» siclenza in Campidoglio, alla cn- te precedente all'esaltazione di Pio
•> stodia de' quali era stato posto li, quasi tutti i Cardinali erano
» dal Collegio, l'ambasciatore dei determinati ad eleggere il Cardinal
» cavalieri di Rodi. Passato il de- d'Estouteville, perchè stimavano il

» cimo giorno dopo morte della


la sanese Enea Piccolomini debole di
« fcl. mem. di Papa Eugenio IV, salute. 11 Bercastel nell' Ilistoire da
»> e finite le esequie, tutti i Cardi- l'Eglise tom. XVI, p. 121, dice
» nali sulle ore venti si congrega- essere durato il conclave sette o
« rono alla chiesa della Minerva, otto giorni, ed essere stato nondi-
» nel qual giorno fatta la congre- meno uno de' più fecondi di brighe
» gazione, solennemente si dette degne di osservazione ne la lun- ;

» il giuramento solito a tutti gli go dettaglio, ed in fine saviamente


» officiali, e così unitamente dai riflette, ciò che si deve avere in

« chierici intonato l'inno; P^enì simili conclavi sempre da tutti


» Creator Spìrilus, con ogni som- avanti gli occhi ; che nelle fazioni,
» missione di capo ed occhi i , , e negli intrighi de' conclavi, talvol-
>» Cardinali processionulmente en- ta le passioni umane disposero del-
« trarono in conclave ". Del con- la sede apostolica, o per meglio di-
clave tenuto sotto Eugenio IV in re influirono ed ebbero gran parte
Basilea [Fedì), dove fu eletto l'ul- nella scelta del nuovo Papa: ma è
timo antipapa Felice V, se ne par- pur vero, che la mano invisibile, la

la a quell'articolo. quale sostiene la cattedra di s. Pietro,


Dopo la morte di Nicolò V nel le confuse , anzi sovente le fece
1455 s'incominciò senza interru- servire per collocarvi colni, che la

zione sino al secolo corrente a te- Provvidenza divina nei suoi eter-
nere il conclave nel palazzo Vati- ni consigli avea preordinato. Sulla
cano, dove fu eletto Calisto HI, forma poi di questo conclave, non
dopo che un veemente discorso fat- riuscirà discaro l'apprenderla dal
to in conclave, dal Cardinal Alano suddetto Burcardo. " Fu fatto il con-
de Cetivo, gettò a terra il partito » clave, dice egli, nel palazzo del
che voleva innalzare il Cardinal « Papa a s. Pietro, nel quale si
Bessarione. Come dice il Burcar- » serrarono due sale, e (\ue cap-
do, fu annunziata al popolo l'ele- M pelle, nella maggiore si fecero die-
zione di Calisto III, dalla solita fi- 5» ci camere, dove gì' illusti issimi
nestra del conclave. Quindi nel 5> Cardinali avessero a mangiare, e
conclave del 14^8 gli fu dato a » dormire; la minore, che è detta
successore Pio If, cioè nell'atto del- " la cappella di s, JNicolò , fu ri-
l'accesso come Calisto 111, siccome •> servata per l'elezione del sommo
lo stesso Pio li, già Enea Silvio » Pontefice, tutte le altre per ri-

Piccolomini sanese dice ne' suoi » creazione, e passaggio de' Cardi»


Conimeutari, nel lib. I. Egli fu '5 dinali, e conclavisti ". Racconta
eletto nel terzo giorno di conclave, inoltre tale autore, che fia le bel-
in morì il celebre Cardinal
cui le parlate fatte dal Cardinal Pic-
Domenico Capranica; al Cardinal colomini, appena entrato in con-
Prospero Colonna mancò un solo clave, a' suoi colleghi, disse che Dio
voto; e quel che più fu miiabile e quello che dà il papato, e non
in questo conclave è che nella not- gli uomini, e che il Pontejìce re-
-ìH con con
mano e solo eletto da Dio. Va toli che i Cardinali f.icevano nei
osservato che in questo conclave conclavi per la buona amministra-
in alcune schedule furono nomina- zione del pontificato, i quali tut-
ti due o tre sogj^etti colla tacita ti giuravano di osservare, comesi dis-
condizione però che fosse preferito se piìi sopra. Passati tre giorni di con-
il primo nominato, e non avendo vo- clave in cui si rinchiusero venlisei
ti bastanti alla elezione succedesse Cardinali, a Sisto IV ch'era stato e-
l'altro, acciocché più facilmente i Ietto nel precedente conclave di di-
Cardinali si accordassero per alcu- ciotto Cardinali, successe Innocenzo
no. Anzi Cardinale Latino Orsini
il Vili. Fra gli elettori vi fu il Car-
nella sua schedula ne nominò set- dinal Ascanio Sforza, sul quale mos-
te. Pubblicato lo scrutinio si tro- so dubbio se dovesse avere voce
vò che il Piccolomini aveva nove attiva e passiva nel conclave, fu
voti, e sei il Cardinale Estouteville dal sagro Collegio determinato af-
ambizioso del pontificato. Allora fermativamente, com'eiasi antcrior-
procedendosi alla votazione pei- ac- mente praticato in altre eguali cir-
cesso, alzatosi in piedi il Cardinal costanze. I Cardinali componenti il

Roderico lìorgia, disse: io vii acro- sagro Collegio erano trentuno, ma


sto ad Enea Piccolomini. Facendo cinque stavano nelle rispettive dio-
altrettanto Giacomo Cardinale di cesi; tuttavolta il numero di ven-
s. Anastasia, disse: ed io ancora l'sei si ritenne superiore a quello
mi accosto al Sanese ; finalmente de' precedenti conclavi, dappoiché
il Cardinal Prospero Colonna, ebbe va osservato che soli quattordici
la g^loiia di pronunciare il Papa, e Cardinali intervennero al conclave
levatosi in piedi, disse; io mi acco- per Eugenio IV, diciotto a quel-
ito al Cardinal Enea, e lo faccio lo per JVicolò V, quindici per Ca-
Pontefice, onde tutti i Cardinali listo IH, diciotto per Pioli, venti

corsero ad adorarlo. Allora il Car- per Paolo II, e diciotfo pel prede-
dinal Piccolomini proruppe in un cessore Sisto IV. Innocenzo Vili
dirotto pianto, ed avendogli detto confermò i capitoli formati nel suo
un Cardinale, che anzi doveva ral- conclave, e giurati per l'osservan-
legrarsi, rispose: Laetari tanto fa- za, beneficò quelli che concorsero
stigio imperii ilU possunt, qui la- alla sua esaltazione, facendo gene-
non cogitarent.
boìvs, et pericula rale di s. Chiesa il fratello del
Pio II mori nel i^^i J'^ Anco- Cardinal Giuliano della Rovere:
na a'i4 agosto, ed il suo cadave- donò al Cardinal Colonna venti-
re fu portato in Roma dai Cardi- cinque mila scudi, al Cardinal Sa-
nali ch'erano compagnia, ein sua velli feudo di Monticelli, al Car-
il

nei palazzo Vaticano nel solito con- dinal d'Aragona, figlio del re di Na-
clave, e nel pi-imo scrutinio con poli, diede Pontecorvo, e il suo pa-
singolare ammirazione di tutti a'3o lazzo, ed al Cardinal di Parma la
di detto mese venne eletto Paolo villa della Magliana.
II. Il conclave non si fece in An- Nel conclave per l'elezione di
cona perché incomodava ai Cardi- Alessandro VI
trovavano venti-
si

nali vecchi l'andarvi. In questo tie Cardinali, essendone quattro as-


conclave si attribuisce l'origine, e senti. Il Panvinio, nella vita di A-
k rinnovazione delle leggi, o capi- lessandro VI, il Surita , Annali
CON 280
tom. V, lib. I, e. 12; Mariana lib. clave eziandio furono dai Cardinali
26, cap. 2 ; Raffaele Volterrano, stabiliti dei capitoli utilissimi alla ri-
il Rinaldi all'anno 1492, n. 24, forma della disciplina ecclesiastica, e
ed altri autori, scrissero che mol- tali che Pio III in concistoro avea
ti Cardinali furono guadagnati, e detto di voler fare eseguire. In que-
corrotti coir oro, ed allettati eoa sto conclave poi prima che fosse
promesse di benefìzj, cariche, e lu- serralo, e nella notte stessa dell'in-
crosi oflizi, ma che essi furono i pri- gresso de'Cardinali, fu eletto Giulio
mi a sperimentare l'ingratitudine lì, e confermato nello scrutinio del-
di Alessandro V! coH'esilio, colla la seguente mattina. Per morte di
prigionia, e in altri modi. Giova Giulio II nel i5i3 i Cardinali si

qui comtemplare ed ammirare gli recarono in conclave il quale fu ,

ai'cani consigli della divina Provvi- chiuso ad ore 23, quindi alle tre
denza, ed inesorabile giustizia, giac- ore di notte "vi entrò il Cardinal
che quelli che diedero il voto per Adriano ch'era assente. Per opera
siiFatte condizioni, tutti soggiacquero de'Cardinali più giovani venne elet-
oppressi dalle calamità, dal carcere, to Leone X ; ed il Cardinal Alfon-
e dallo spoglio di quanto possede- so Pelrucci annunziò al popolo la
vano, a cagione principalmente del- elezione con queste parole: Ponlifì-
la rapacità del noto duca Valenti- hahtinus Leonein X, oc vigeant
cc'in

no. II Becchetti crede calunnio- valeanlqne jiiniores, come racconta


so quanto fu scritto sull'elezione di il Ciacconio, sebbene fu il Cardinal
Alessandro VI. Farnese che ne pubblicò l'elezione,
Pel breve pontificato di 26 gior- come primo dell'ordine de'diaconi.
ni in cui visse Pio Cardina- IH, i In tal guisa restarono deluse le
li ritornarono in conclave, raccon- speranze di Massimiliano I, il qua-
tandone il modo il Burcardo. " Il le allora vedovo (se è vero ciò che
» martedì ultimo del mese di ot- scrive il Lenglet, Principi della
" tobre si strinsero insieme trenta- storia per la gioventù, t. VII, par-
*> cinque Cardinali , e celebrata la te II), credette di cambiare il man-
M messa dal Cardinal Alessandrino, to imperiale per la pontificia tia-
» si avviarono tutti processional- ra. K. il Blariana lib. 3o. capo
« mente in conclave, cantando con- 5, ove tratta di questo stesso de-
« tinuamente canonici di s. Pie-
i siderio di Massimiliano I. La sua
« tro l'inno: Veni Creator Spirilus, lettera all'arciduchessa Rlargherita
'> ed appresso 1' antifona: Emitte sua figliuola, pubblicata dal Gode-
« Spiriturn tiaim. Tutti i custodi froy, è un testimonio manifesto di
» del sagro palazzo l'uno dietro questo bizzarro disegno, per cui
« all'aUro secondo il costume die- egli aveva già guadagnato alcuni
» dero il giuramento di fedeltà Cardinali, e voleva prendere in pre-
» in mani del Cardinal camerlengo. stito del danaro, sperando con esso
" Intorno alle 2 1 ore fu fatta di guadagnare il restante delle vo-
» congregazione dalle loro signorie ci necessarie alla sua esaltazione al
" illustrissime nella terza sala, nella pontificato.
" quale furono conclusi capitoli, e si i Alla morte di Leone X venne
" ordinò che si sottoscrivessero per il osservato che nel conclave entra-
" Papa futuro ''. Nel precedente con- rono trentanove Cardinali, numero
286 CON CON
che per l'adilietro non erasi mai 7.ione poi per iscrutinlo, ma per es-
Teduto, giacché il defoiito ne avea sersi trovalenuovo esempio
con
creati cjiiarauladiie.
L'elelto fu A- le schedule poste nel calice non
diiano VI allora dimorante nella sigillate, ma aperte, ciò che dimo-
Spagna, e non conosciuto, per cui stra quanto gli elettori furono co-
i Cardinali ncll'uscire dal conclave stanti nell'approvare l'elezione, che
furono beisaglio delle ingiurie della avevano fatta per ispirazione. Per
plebe: fu notalo ancora che in que- morte di Paolo III essendovi gran
sto conclave nello scrutinio del timore nella città perchè Ascanio
j)rimo di gennaio si trovò una ce- Colonna avea ripreso Paliano ed al-
dola o schedula, che nominava tre- tri castelli a lui confiscali, fu per-

dici soggetti, per lo che si sdegna- ciò data la custodia di Roma ad


rono molti Cardinali, e volevano a- Orazio Farnese, nipote del defonto,
prirli, ma non fu fatto: nelle altre e prefetto della città, con quattro
schctlide erano annotate le nomine niila uomini, e quattro tribuni:
da uno sino a cinque. Nel concla- mentre la custodia del Vaticano,
ve per morte
fatto di lui nel e del conclave, il «agro Collegio
i523_, ne fu data la custodia al l'adìdò a Nicolò Orsini con cinque-
gran maestro dell'Ordine Gerosoli- cento soldati, oltre gli svizzeri. Per
mitano, e per opera principalmen- l addietro nel decimo giorno della
te de'Cardinali giovani restò eletto sede vacante i Cardinali si rinchiu-
Clemente Vìi, per atto di adora- devano in conclave, ma in questo
zione, nel quale accettando la su- fu dilferito l'ingresso al decimo no-
prema dignità volle tuttavia che si no giorno, avendo richiesta tal dila-
facesse lo scrutinio, per la cui li- zione i Cardinali francesi, per dar
bertà, protestò di cedere a qualun- tempo all'arrivo dei connazionali, ag-
que ragione, che per la seguita a- giungendo essi alle richieste, le mi-
dorazione avesse acquistato, ma fat- nacce che il loro re non avrebbe pre-
to lo scrutinio venne concordemen- slato ubbidienza a quello, che avanti
te confermato. Nel medesimo con- l'arrivo de'Cardinali forestiei'i fosse
clave, come nel seguente, ebbe di- eletto. Si vide ancora di raro in
versi voti pel pontificato Nicolò Scom- questo conclave l'introduzione di
berg arcivescovo di Capua, che poi sei medici, ed altrettanti chirurghi,
Paolo HI creò Cardinale. Nel sac- lo che non aveva, né si rinnovò
cheggio di Roma, operato dai sol- poi l'esempio, avendo i Cardinali
dati di Carlo maggior
\, per la deputati del conclave stabilito, che
parte luterani, cappe
rivestiti delle tutte le nazioni vi avessero i loro
de'Cardinali deposero Clemente VII, medici, per cui ne assegnarono tre
e contra (Tacendo le osservanze del italiani per quelli di tal nazione,
conclave, ciascuno diede il voto a un tedesco pegli alemanni, un fian-
Lutero, che di comun consenso fu cese pei galli, ed uno spagnuolo pei
jiioclamato Papa da sì ridicola, ed nazionali. All'articolo biografico di
abbominevole adunanza. ciascun Pontefice si riporta in com-
Memorabile fu il conclave per pendio, il modo come successe la
1 elezione di Paolo HI, non solo di lui elezione, e perciò la influenza
perchè nel primo giorno di concla- esercitata ne'conclavi dai Cardinali
ve fu Gonchiusa prima per ispira- protettori di regni, e repubbliche
CON CON 587
coi loro aderenti, e dai Cardinali Gregorio XV, che durò un sol
iiiiibasciatori, e ministri pi'esso la giorno, fu governatore di esso mon-
santa Sede, lo che viene pure trat- signor Varese, il quale non lo po-
tato all'articolo Esclusiva del Poh- tè chiudere sino alle nove ore del-
tìfìcato (Fedi) ; la quale ne'concla- la notte, per la resistenza che gli
vi diedero i Cardinali protettori, o fece più volte l' ambasciatore di
ministri delle corone. Francia, che fu l'ultimo ad uscir-
S. Pio V
iSGy pubblicò la
nel ne, impegnato nelle dette ore a
fìmiosa bolla Adinonet nos, in cui trattare coi Cardinali suoi aderen-
si vieta d'infeudare od alienare qua- ti, e protettore del regno sulla cau-
lunque città e luogo de'douaini del- sa sebbene non si
dell' elezione,

la Chiesa Romana, e perciò coman- effettuò in del Cardinale


favore
dò che i Cardinali ne giurassero Campora, portato dal Cardinal Een-
losservanza prima di entrare in con- ti voglio aderente de' francesi. Dopo
clave, e il nuovo Papa dopo l'elezio- la morte di Gregorio a' 19 XV
ne. Appena eletto Gregorio XiV do- luglio 1623 fecero 1' ingresso in
nò ad una gran parte de' Cardi- conclave cinquantadue Cardinali,
nali mille scudi per ciascuno, in a quali si aggiunsero tre altri, os-
compenso delle spese ch'essi aveva- servando tutti il cerimoniale e i ,

no fatte in conclave. L'ultima ma- saggi regolamenti prescritti dal de-


lattia che condusse al sepolcro Gre- fonto sul conclave ed elezione. A
gorio XIV, talvolta lo fece credere cagione della stagione estiva, e per
prossimo alla morte, per lo che tre la moltitudine de' Cardinali, e con-
volte furono spedili corrieri ai Car- clavisti chiusi in conclave, l'aria
dinali vescovi, e forestieri invitandoli divenne infetta, e dopo dodici gior-
al conclave, molti de'quali si mi- ni eransi già malati dodici Cardi-
sero in viaggio Roma, dove
per nali di febbre, per cui ne uscirono
alcuni arrivarono trovando il Papa Peretti, Gherardo, e poi Borghese
ancor vivente, laonde fecero ritor- che avea domandato licenza per
no alle proprie diocesi, e il Car- ritirarsi non fece in tempo, perchè
dinal Giojosa in Francia ; ma giun- a' 6 agosto fu sublimato al trire-
to a Rimini dovè retrocedere per gno Ujliano Vili. Però usciti i

la notizia della seguita morte di Cardinali dal conclave quasi tutti


Crregorio XIV. Di grande impor- si ammalarono, alcuni morirono,
tanza riuscì il conclave in cui ven- come accadde alla maggior parte dei
ne eietto Clemente Vili [Pedi), conclavisti, anzi lo stesso Papa non
al qual articolo se ne riportano le andò esente da infermità, dovendo-
particolarità, ed altre al Voi. XI si perciò differire la coronazione ai
pag. 68 del Dizionario. Si deve 9,9 settembre, in cui fu fatta seb-
avvertire che per riguardo al nu- bene convalescente. Dipoi Urbano
mero dei Cardinali entrati nei con- Vili nell'anno 1625 nel Vaticano
clavi , la discrepanza degli stori- istituì un archivio per uso de' Car-

ci avvenne, perchè alcuni conta- dinali radunati in conclave.


rono quelli entrati nel dì dell'in- Chiuso che fu il conclave nel
gresso, oltre quelli, che si trovaro- 1644 pei" morte di Urbano Vili,
no presenti all'elezione. ed elezione di Innocenzo X, Car- i

Nel conclave per l' elezione di dinali Barberini fratello, e nipote


288 CON CON
del defonto, si mostrarono offesi scudi; nel giorno dell'ingresso tren*
del duca Savelli maresciallo del con- taciuque elettori si fermarono nelle
clave, perchè non volle permettere, loro celle, gli altri \ì si recarono
che se ne custodissero le chiavi da nel d'i seguente, per cui il priiici-
d. Taddeo Barberini preletto di pe Savelli maresciallo del conclave,
Iioma, che il sagro Collegio nella la sera colle solite furuialità lo
prima congregazione, avea confcr- chiuse.
malo nella carica di generale di Dopo la morie di Alessandro
s. Chiesa, modificandone l'autorità. Vili nel conclave del 169 1 per
Nel conclave del 1676 per morte l'elezione d'Innocenzo XI, per Ro-
di Clemente X
fu inventalo il no- ma si scommesse che
fecero molle
me di zela/Ili, per quei Cardinali il Papa sarebbe prima stato eletto
che nel conclave per puro zelo ,
della festa di s. Caterina da Siena,
senza rispetti umani attendono ad cui la Chiesa celebra a' 3o di apri-
elevare al pontificio trono il più le, come quella che tanto cooperò
degno; ed inflitti questi elettori do- al ritorno di Gregorio XI da Avi-
po diversi trattati, non avendo piì;i gnone in Roma, giacché erasi os-
liguardo alla resistenza del Cardi- servato, che in quel tempo dopo
iial Benedetto Odescalchi, nel do- lai epoca la santa Sede non era

pò pranzo de' 20 settembre, disce- mai stata vacante. Altrettanto si di-


serò in cappella , e quivi tutti ceva della festa dei bb. apostoli
i Cardinali andarono a baciargli Pietro, e Paolo, che dopo Martino
la mano, ciò che basta per com- V non erasi celebrata senza il Som-
piere la legittima elezione del capo mo Pontefice. Laonde il primo esem-
della Chiesa; e fittosi nel seguente pio in contrario lo diede questo
giorno lo scrutinio, in cui ebbe die- conclave, che durò dai 12 febbraio
cinove voti, restò eletto nell'accesso ai 12 luglio. Nel medesimo prima
con tutti; e superandosi la sua re- della festa di Pentecoste si attaccò
nilenza, per le riflessioni del discapito furiosamente il fuoco vicino alla
che avrebbe portato alla Chiesa il cella del Cardinal Altieri, per cui
prolungamento del conclave, accet- ad estinguerlo fu necessario aprire
lo e prese il nome d' Innocenzo le porte e la clausura del conclave
XI. P^. Rinunzia al pontificato, e per farvi entrare la genie occor-
KCNiTENZA IN ACCETTARLO. In quc- rcntc , c fu delto che un Agnux
sto conclave entrarono scssantasette Dei di quelli benedetti dal ven.
Cardinali, ed il segretario del me- Innocenzo XI gettato nelle fiamme
desimo Guido Passionei fu grande- per virtù divina lo estinguesse,
mente sfregiato nel volto da mano L' impudente e satirico Pasquino
incognita, per cui il sagro Collegio disse allora: che lo SpiritoSanto
pose il premio di diecimila scudi, era venuto su quelli Apostoli con
e la liberazione di tre banditi, a lingue di fuoco ; ma i Cai dinali
chi ne avesse scoperto il reo. Per zelanti applicarono il castigo alla
fare poi la spesa necessaria del divisione degli Quindi Te-
elettori.
conclave, essendo la Camera apo- letto Innocenzo XII, avendo con bol-
stolica esausta di denaro stabilì il la, Ronianunt decet Ponliftceni, abo-
.sagro Collegio, che dal Castel s. A n- lito il nepotismo, obbligò i Cardi-
gelo si estraessero venticinquemila nali a giurarla nell' ingresso in eoa-
CON CON 2S9
clave, e i successori dopo seguita dinaie. Il conclave per l'elezione
la elezione. Diversi esempi di al- di tal Papa con aurea latinità fu
cune delle principali solennità in descritto dal gesuita p. Cordara, ed
cui celebravasi il conclave, e di ciò il Cancellieri ne riporta tal descri-
che per esse fece il sagro Collegio zione a pag. 5i3 de' suoi Po.v.ve?^?.
in conclave, non che di alcune feste Tra i Cardinali, che ammalarono
fatte dai Cardinali nelle proprie in questo conclave, rammenteremo
celle per alcun santo , si possono il Cardinal Belluga preso da un
leggere nel volume IX, pag. 124, colpo apopletico nella cappella degli
12 5, e 126 del Dizionario. scrutini;il Cardinal Lorenzo Altie-
Per morte di Giulio Savelli prin- ri,ed il Cardinal Cenci, che n'era
cipe di Albano, terminò con lui la pure uscito per malattia, vi fece ri-
sua nobilissima prosapia, e l'eser- torno ottenendo il terzo conclavi-
cizio della cospicua carica di mare- sta.Tra gli addetti poi al concla-
sciallo del conclave , subentrando ve che per male ne uscirono, vi fu
ad esercitarla la principesca fami- monsignor Cervioni sagrista. In que-
gliaChigi, ed primo maresciallo
il sto conclave del 1740 sono degne di
fu d. Augusto Chigi, nominato nel osservazione le notizie che si hanno

1 7 2 da Clemente XI. Nel con-


1 registrate neh' archi vio del sagro Col-
clave per morte di questo Pontefice, legio: »*1°. Addi 5 febbraio di det-
1

il Cardinal Salerno uscì per malat- " to anno uscì infermo dal con-
tia dal conclave, e solo vi rientrò il » clave il Cardinal Ottoboni deca-
giorno avanti alla elezione d' Inno- » no del sagro Collegio, e nel sus-
cenzo XIII ; ed al volume XIII, p.
'» seguente giorno 28 del medesi-
25 1 e 252 del Dizionario, ripor- " mo, cessò di vivere e gli successe
tansi alcune notizie risguardanti le » per decano dello stesso sagro
onorificenze, e l'autorità del ma- >> Cardinal Ruffo. 1°. Ai
Collegio il

resciallo, e del governatore del con- » 12 del succeduto marzo morì in


clave, il quale faceva piantare sulla » conclave il Cardinal Gio. Battista
piazza vaticana una trave colla cor- >' Altieri, il quale fece quivi sten-
da, e le forche. Siccome poi Cle- " dere iltestamento dal suo udi-
mente IX avea abolito il governa- " tore abbate Fausto Cosatti. 3".
tore di borgo s. Pietro, affidandone » Addi IO maggio uscì infermo dal
la giurisdizione al governatore di » conclave ilCardinal Porcia, che
lloma, eccettuato il tempo della se- " morì ai io giugno di quell'an-
de vacante , che allora appartene- 55 no. 4°* Ai 24 di detto mese fu
va al governatore del conclave, elet- » trovato morto nel suo letto il

to dai Cardinali, perchè il Vatica- » Cardinal Cenci, dopo avere ce-


no trovasi nella regione di Borgo, " lebrato la messa, e preso la cioc-
così quando Clemente XII destinò " colata. 0° Nella mattina del 1
.

in perpetuo governatore del concla- -•' agosto 1740 fLi a pieni voti eletto
ve il prelato maggiordomo prò tem- ') in sommo Pontefice il Cardinal
pore, passò in questo tal giurisdizio- " Prospero Lambertini arcivescovo
ne nella sede vacante, e pel primo >» di Bologna sua patria il quale ,

nel conclave per l'elezione di Be- » in venerazione di Benedetto XIII


nedetto XIV l'esercitò il maggior- •js' impose il nome di Benedetto
domo Girolamo Colonna poi Car- » XIV. L'improvviso concorso dei
'9
= 9' CON CON
» voli in lui avvenuto senza pre- del maggiordomo e governatore del
»• cedente trattato, se non di poclic conclave monsignor Rezzonico , il

« ore dopo lo scrulinio vespertino donativo di centocinquanta porta-


» del giorno innanzi , e dopo la te di commestibili, le quali furono
» ostinata diserzione di vari pre- presentate da Rovere, maestio di
-•> che in prima avevano avuto
lati, casa del palazzo apostolico. Poscia
» luogo per altri soggetti e mas- , giunse pure in Roma in incognito
?> sinie pel Cardinal Aldovrandi, l'imperatore Giuseppe II: laonde
55 chiaramente dimostra che al Pa- il sagro Collegio sì a lui che al
)y palo non si ascende per voler gran duca fratello fece godere due
» degli uomini, ma che lo Spirito corse di barberi nella via del Cor-
» Santo quando gli piace rende so, e r incendio di una grandio-
» degni gli elettori della scienza Ange-
sa girandola sul Castel sant'
5> della sua divina volontà, coH'ispi- lo,ad onta che quel forte nel sab-
n rare in vxn momento agli elettori bato santo non dovette sparare al-
» stessi il consiglio di dare il voto cun colpo, ciocché fu pur vietato
» a quel soggetto, che ha prede- ad ognuno. Con raro esempio poi
» stinato negli imperscrutabiU suoi ambedue i principi, oltre diverse
» voleri. L'anzidetto conclave du- visite che avevano fatto al sagro
» vo sei mesi il numero de' Car-: Collegio alle ruote, ai 2 1 marzo
» dinali, che votarono per cosiffatta entrarono nello stesso conclave, nel
» elezione fu di cinquanta ". An- modo che descrivesi alla biografìa
che il conclave del 1758 per morto di Clcmenle XI f^ [Vedi), il quale
di Benedetto XIV ed elezione di fu il Papa che ne uscì eletto.
Clemente XIII fu descritto dal p. Nel conclave per l'elezione di
Cnrdara, ed il Cancellieri a p. 5 1
j Pio VI, che fu r ultimo tenuto in
della citata opera, ne riporta la Vaticano, giunse in Roma Carlo
scrittura. A questo conclave il Car- Teodoro elettore palatino; il perchè
dinal Mesmer, creatura del defonto, monsignor maggiordomo governa-
essendo divenuto affatto privo della tore del conclave^ d'ordine del sa-
memoria, si astenne dall'intervenire; gro Collegio si recò a visitarlo ri-
ed il Cardinal Bardi che per infer- mettendogli il regalo di cento por-
mità era uscito dal conclave, vi tate di commestibili, secondo quan-
fece ritorno per trovarsi all' adora- to allora praticavasi dalla corte
zione del nuovo Papa. Romana nella venuta de' sovrani.
A' i5 febbraio 1769 entrarono L'elettore perciò si l'ecò al concla-
ventotto Cardinali in conclave per ve a ringraziare i Cardinali capi
dare un successore a Clemente XIII, d'ordine. In questo conclave il se-
ma alcuni tornarono ai propri pa- gretario del sagro Collegio erasi
lazzi, recandosi la sera a tre ore condotto per aiutante, il computista
a racchiudersi in conclave; quindi del medesimo sagro Collegio abate
arrivarono al numero di quaranta- Toesca, che per infermità ne uscì,
sei, e gli altri undici non si reca- e fu rimpiazzato dal sollecitatore
rono in Roma. In questo tempo del sagro Collegio, Bartolom-
d.

giunse nella città Pietio Leopoldo meo Cassoni. Morto Pio VI in Va-
I gran duca di Toscana, per cui il lenza di Francia si tenne il con-
sagro Collegio gli mandò col mezzo clave nel monistero di s. Giorgio
CON CON 291
<le' monaci lienecletlini in Venezia, Pontefici, avendo goduto quaran-
in cui si raccliiusero trenlaquattro tatre anni la dignità cardinalizia.
dei quarantacinque Cardinali viven- Jacopo Colonna fu a sei conclavi,
ti, dai quali dopo sei mesi, e quin- restando escluso da quelli per
dici giorni di sede vacante, e tre morte di Bonifacio VIII, e Be-
mesi e giorni quattordici di con- nedetto XI per le censure fulmi-
clave fu eletto a' i4 marzo 1800 nategli dal primo, e fu per qua-
Pio VII. 1 Diari di Roma di ranta anni Cardinale.
quell'anno, e il Cancellieri ne' suoi Napoleone Orsini coronò tre Pa-
Possessi fanno la storia di quel pi, concorse all'elezione di sette,
conclave. Quella poi de' successi vi e per cinquantaquattro anni ap-
per morte di Pio YII, di Leone partenne al sagro Collegio.
XII, e di Pio Vili, l'abbiamo dai Jacopo Gaeta/li Stefaneschi si recò
medesimi Diari di Roma. Neil' o- a cinque conclavi , e visse nella
dieino pontificato, e nell'anno i833 dignità quarantotto anni.
il pielato maggiordomo Patrizi, ora Angelo Maria da Sommariva fu
Cardinale, pubblicò Regole , e
le a sette conclavi, morì decano del
disposizioni sulla custodia e con- sagro Collegio, di cui per quaran-
sen'azioìie dell' archivio de' maestri ta anni aveva fatto parte.
di cerimonie pontijicie , e per l'e- Gianlodovico Milano godette cin-
strazione delle carte del loro ar- quantadue anni il Cardinalato.
cliivio in tempo di conclave. Alessandro Farnese fu Cardinale
quarant'anni, si x'ecò a sette con-
§ IV. Elenco de' Cardinali che vis- clavi, neir ultimo de' quali nel
sero assai, ed inter\>ennero a molti i534 divenne Paolo 111.

conclavi, l'età de' cfuali con altre Francesco Pisani, ne' cinquantatie
relative notizie sono alle loro bio- anni del suo Cardinalato, coronò
grafie. due Papi, e si trovò ad otto con-
clavi.
Dopo cinquanta anni di cardinalato Alessandro Farnese visse cintjuan-
Sindagero o Ruggiero di Mayen- tatre anni colla porpora , moil
1046 fu eletto Papa
dorf, nel decano del sagro Collegio, dopo
col nome di Clemente II. aver fatto parte di sette concla-
Giacinto Bohò Orsini, dopo sessan- vi, e con grande influenza.

tacinque anni di cardinalato , e Nicolo Gaetani quarantasette anni


dopo essere intervenuto ai sagri fu Cardinale, e si trovò a sei dei

comizi dieci volte, fu esaltato in sette conclavi, che adunaronsi sot-


1191
quelli del ed assunse il , to di lui.

n(jme di Celestino III. Girolamo SinioncelU godette la por-


Goffredo d' Alatri intervenne all'e- pora sessanta anni, ed interven-
lezione di sette Papi, essendo sta- ne dieci volte al conclave.
to Cardinale ventisei anni. Jacopo Savelli quarantasette anni
Guglielmo Bray fu a sette o otto fu Cardinale, ed entrò in sette
conclavi, in venti anni di cardi- conclavi.
nalato. Giovanni Moroni visse trentacinqiic
Matteo Rosso Orsini si recò a tre- anni nel sagro Collegio di cui
dici conclavi, e coronò cinque diventò d<;cano . Intervenne a
292 CON CON
cinque conclavi, e trovossi assen- Tolomeo Galli di Como entrò in

te per l'elezione di Marcello li. .sette conclavi ne' quarantaquat-


In uno s. Carlo Borromeo lo tro anni del suo cardinalato, in
voleva Papa, in altro ebbe ven- cui giunse al decanato del sagro
totto voti. Collegio.
Cristoforo Madriicci m trentasei an- Girolamo Rusticucci in trentatre
ni di Cardinalato fu a sei con- anni di cardinalato fu a sei con-
clavi, e giunse ad essere il de- clavi.

cano de' Cardinali. Francesco Sforza quarantadue an-


Carlo d'Armngnac visse sotto otto ni godè la porpora, e mori di
Pontefici quarantun anno colla sessantadue. Ne' nove conclavi di
porpora. cui fece parte assai influì nella
Giulio Fcltre della Rovere fu trenta grande opera dell' elezione, per
anni Cardinale, ed entrò in sei l'estimazione in cui lo tenevano
conclavi. i colleghi.
Carlo di Borbone in otto pontifi- Alessandro Damasceni Peretti in
cati godè la dignità cardinalizia trentotto anni di cardinalato si

quai'antadue anni, venendo per trovò all'elezione di Urbano VII


ultimo acclamato re di Francia Gregorio XIV, Innocenzo IX,
col nome di Carlo X. Clemente Vili, Leone XI, Paolo
Luigi Cornaro in trentatre anni di V , e Gregorio XV morendo ,

cardinalato si trovo presente a trentasei giorni prima di quest'ul-


cinque conclavi. timo.
Lodovico Madrucci godette più di Domenico Pinelli con soli ventisei
quaranta anni la dignità, ma nei anni di cardinalato potè trovarsi
sette conclavi cui si recò, molto a sei conclavi, e diventare il de-
abusò dell' influenza che gli da- cano de' Cardinali.
va l'autorità del re di Spagna Girolamo Bernerio in venticinque
Filippo li, per cui fu chiamato anni di cardinalato fu a sei con-
il tiranno de' conclavi. clavi.

Marco Sittico Altemps trentaquat- Anton Maria Galli mori decano


ti'o anni fu Cardinale, esercitan- del sagro Collegio cui avea ap-
do in sette conclavi grande au- partenuto ventiquattro anni, nel
torità. qual tempo entrò iu sei con-
Lnnico Avalos d'Aragona trenlano- clavi.

ve anni fu decorato della por- Benedetto Giustiniani visse trenta-


pora, e concorse all' elezione di cinque anni colla porpora nei ,

sette Pontefici. quali assistette a sette conclavi.


Alfonso Gesualdo mori decano del Ascanio Colonna, ad onta che soli
sagro Collegio, di cui fece parte venlidue anni abbia goduto il
quarantadue anni, ne' quali entrò Cardinalato, ciò non pertanto sei
in sette conclavi. volte si trovò elettore ne' sagri
Marc' Antonio Colonna, sebbene sia comizi.
stato Cardinale per soli ventidue Anton Maria Sauli trentasei anni
anni, pure col suo sulfragio die- fece parte del senato apostolico;
de opera all' elezione di sette morì decano d'esso, ed interven-
Papi. ne ad otto conclavi.
CON CON 293
Gio. Ei'angelista PalloUa concorse Concorse alle elezioni di Grego-
all'elezione di sei Papi ne' tren- rio XV, Urbano VIII, ed Inno-
tatre anni del suo cardinalato. cenzo X , e visse novantaun
Federico Borromei intervenne ad anno.
otto conclavi ne' quarantaquat- Baldassare de Moscoso-y-Sandoval
tro anni che fu Cardinale. cinquanta anni fu Cardinale, e
Francesco Maria Bourbon del Mon- visse sotto cinque sommi Pon-
te s. Maria giunse ad essere de- tefici.

cano del sagro Collegio vi ap- , Carlo de Medici come primo dia-
partenne Irentanove anni, e die- cono coi'onò Innocenzo X, diven-
de il voto in otto conclavi. ne decano de' Cardinali , visse

Mariano Pier Benedetti fu a sei cinquant' anni colla porpora, fu


conclavi, e Cardinale per venti- a quattro conclavi , e se fosse

due anni. vissuto un altro anno sarebbe


Gregorio Peirocchini in ventitre an- entrato in quello in cui fu elet-
ni di cardinalato sei volte entrò to Clemente IX. In tutti i quat-
in conclave. Egli è il decimo- tro conclavi esercitò autorevole in-
quarto Cardinale di questo elen- fluenza.
co, che sia stato creato da Sisto Francesco Barberini cinquantadue
V, giacche dalla morte di questo anni fu Cardinale, concorse al-

nel breve periodo di sedici mesi l'esaltazione di cinque Papi, ca-


morirono Urbano VII, Gregorio po di numeroso partito perchè ,

XIV, ed Innocenzo IX, venendo lo zio Urbano VIII avea creato


eletto nel i5g2 Clemente Vili; ne' ventidue anni del suo ponti-
ed ecco per qual cagione la mag- ficato settantaquattro Cardinali ,

gior parte di detti Cardinali, seb- e pel primo il nipote. Fu anche


bene non ebbero lunghissimo car- decano del sagro Collegio, e mo-
dinalato, furono a sei conclavi. ri d'anni ottant.idue.
Odoardo Farnese godette venticin- Francesco Maria Brancacci visse
que anni la porpora, e concorse nella dignità quarantadue anni,
per r elezione di sei Pontefici. fu a quattro conclavi, e per po-
Alessandro Ottaviano de' siedici nei co non entrò nel quinto.
ventidue anni del suo cardinala- Ulderico Carpegna cinque volte en-
to fu a sei comizi, nell'ultimo trò in conclave ne' quarantasei
de' quali venne esaltato al tri- anni del suo Cardinalato.
regno col nome di Leone XI, e Giulio Gabrielli nei quarantaquat-
lo godette ventisei giorni. tro anni del suo cardinalato fu
Luigi Capponi visse cinquantaun elettore per ben cinque volte.
anno colla porpora, e si recò ai Cesare Facchinetti visse settantaun
conclavi per le Gre-
elezioni di anno, quaranta de'quali colla por-
gorio XV, Urbano Vili, Inno- pora, entrò in cinque conclavi, e
cenzo X, ed Alessandro VII. mori decano de' Cardinali.
Marcello Laute terminò suoi gior- i Alderano Cibo fu decano del sagro
ni decano del sagro Collegio, do- Collegio, visse anni ottantotto, e
po aver goduto la dignità qua- cinquantasei Cardinale, ed inter-
rantasei anni senza aver mai sof- venne a sei conclavi.
ferto alcun incomodo di salute. Francesco Maidalchini cinquanta-
'-^91 CON CON
Ire anni andò fregiato della di- Francesco Barberini godè la por-
gnità cardinalizia, e fu sei volte pora quarantasette anni, ne vis-
elettore. se settantasei, morì decano del
Cado Barberini morì d' anni set- sagro Collegio, dopo aver futlu
lanlaquattro dopo cinquantadue parte di cinque conclavi.
di Cardinalato, nei quali inter- Lorenzo Altieri visse settanta anni,
venne a sette conclavi. cinquantauno colla dignità car-
Flavio Chigi quarantaun anno por- dinalizia, e fu a sei conclavi, nel-
tò la porpora, mori di sessantatre r ultimo de' quali uscì per ma-
anni, e fu cinque volte elettore. lattia, che il condusse alla tomba.
Einmaniiele Teodosio de la Tour, Tommaso Ruffo divenne il decano
detto il Cardinale di Buglione , del Collegio de' Cardinali, perchè
fu decano del sagro Collegio ne fece parte quarantasette dei
quarantatre anni Cardinale, visse novantatre anni che visse, e con-
settantadue anni, e diede il voto corse ad eleggere cinque Pontefici.
in cinque conclavi. Alessandro Albani visse ottantotto
Nicoli) Acciajuoli raovi decano dei aiMii, e cinquantanove colla por-
Cardinali , fra' quali visse qua- pora, intervenne alle elezioni di
rantanove anni. Mori di anni sei Papi, con molta autorità, e
ottantanove, dopo essere concorso come primo de' diaconi pubblicò
all'elezione di cinque Papi, ed quelle di Clemente XIII, Clemen-
aver ricusato il triregno per ben teXIV, e Pio VI.
' due volte. Vincenzo Maria Orsini, dopo ave-
Galeazzo Mariscotti visse novanta- re ricusato tre volte il cardina-
nove anni e undici colla por-
, lato, dovette accettarlo , e visse
pora, e fu sei volte elettore. in esso cinquantadue anni. Fu a
Benedetto Painphily dopo quarantot- sei conclavi, e nell'ultimo restò
to anni fu Cardinale, settantasctte Papa col nome di Benedetto
ne visse, e morì dentro il sesto XIII.
conclave cui era intervenuto. Gianfrancesco Albani morì decano
Alessandro Ottoboni, dopo trenta del sagro Collegio nel i8o5 di
sette anni di porpora e settan- anni ottantatre, dopo cinquanta-
"
tanove di età, e dopo aver con- sei di cardioalato, durante il quale
corso alla elezione di quattro Pon- fu ai tre ultimi conclavi tenuti

tefici, nel i68f) fu eletto Papa in Vaticano, ed in quello cele-


col nome di Alessandro Vili. brato in Venezia, esercitando in
Pietro Ottoboni morì decano del se- tutti un' influenza.
nato apostolico, di settantatre an- Enrico Benedetto Maria Clemente
ni di età, e cinquanta di Car- duca di Yorch visse sessanta

dinalato, mentre celebravasi il anni di splendido cardinalato, e


conclave del l'j^o, cioè il sesto morì di anni ottantadue decano
in cui entrò. del sagro Collegio, dopo essere

Renalo Imperiali visse ottantaselte stato a quattro conclavi.


anni, e quarantasette colla por- Francesco Caraffa di Trajetto vis-
pora. Fu cinque volte elettore se novantasei anni, e quaranta-
eleggibile, ma un sol voto ne im- cinque come Cardinale. Votò
pedì r eirclluazione. nelle elezioni di Pio VI, e Pio
CON CON 295:

VII, i cui pontificati anivarono fice riceve la terza adorazione, e


a circa quarantotto anni. Altret- dove poi è consagrato e coronato.
tanto visse il Cardinal Giuseppe Occupava il conclave tutto il pri-
Firrao, che ne' trenta anni del mo piano del palazzo, ed abbrac-
suo cardinalato intervenne ai con- ciava quel tratto di fabbrica, che
clavi del 1823, e 1829 da Na- dalla loggia della benedizione, o
poli ove l'isiedeva, e nell' ultimo portico superiore della basilica ,

conclave, in cui morì assente, corrispondente alla sua facciata e-


aveva circa novantaqualtro anni sterna, e dalle due scale, regia e
di età. ducale, delle quali si tratta al voi.
VIII, pag. 125, e seguenti del Dizio-
Sono poi viventi il Cardinale nario , correva sino alle altre stan-
Giambattista Bussi, arcivescovo di ze de' paramenti, ed a quella del-
Benevento, che conta ottantasette le congregazioni. Nella cappella Si-
anni di età^ e diciotto di cardi- stina si facevano gli scrutini , e
nalato, e che intervenne agli ulti- nella cappella Paolina si alzavano
mi due conclavi ; ed il Cardinal sei altari, oltre il maggiore, e in
Bartolommeo Pacca, decano del essi i Cardinali, e i conclavisti ce-
sagro Collegio, il quale conta ot- lebravano la messa. Prima però
tantasei anni di età, e quarantuno ciò Ricevasi nelle due cappelle di
di cardinalato. Egli intervenne ai Nicolò V, come si disse nel voi.
conclavi per le elezioni di Leone IX p. 1,54 e 1 55 del Dizionario.
XII, Pio Vili, e Gregorio XVI Le celle, che ivi formaronsi di ta-
regnante, cui domandò il consenso vole inchiodate sopia travi ferma-
per l'accettazione del pontificato, le per lungo e per travei'so, erano
e poscia consagrò. Dei Cardinali lunghe palmi diciotto e quindici
creati in giovanile età, che vissero larghe con proporzionata altezza, ed
poco, o molto, si tratta al volume erano distanti l' una dall'altra cir-
IX, pag. 292, e seguenti del Di- ca un piede. Esse erano tante quan-
zionario. ti erano i Cardinali viventi con
numero d'ordine sulla porta. Tut-
§ V. Descrizione del conclave, che ti i luoghi, pe'quali potevasi en-
tenevasi nel palazzo J^alicano. trare nel conclave, venivano chiu-
si e murati, lasciandosi libera la
Sebbene i Cardinali potessero che dalla regia scala grande
j^ala,

scegliere in B.oma per adunarsi in conduce alla sala regia, per dove
conclave luogo che fosse creduto
il entravano, o uscivano i Cai'dinali
da essi più opportuno, pure riputan- e i conclavisti, dopo chiuso il con-
do il piti adatto il palazzo Vatica- clave. Quella con porta scri'avasi
no abitato dai Pontefici, e nel qua- quattro chiavi due chiavi ester- : le

le principalmente molti di essi ces- ne erano nelle mani del marescial-


sarono di vivere, perciò di questo lo del conclave, una di quelle in-
palazzo si servirono pel conclave terne veniva custodita dal primo
sino al 1775, anco per la ragione maestro delle cerimonie, mentre
della sua ampiezza, non che per l'altra si teneva dal Cardinale ca-
la vicinanza alla contigua basilica merlengo. Tutti gli archi delle log-
di s. Pietro, dove il nuovo Ponle- gic e dei fìnestroni venivano mu-
296 CON CON
rati, con ciela, e tualtoni, forman- Il governatore del conclave ave-
dosi nelJa sommità un lineslrino, va l'abitazione a capo della cord(»-
difeso da uu telajo con una tela nata, che porta al cortde del pri-
bianca oliala, acciò uou venisse im- mo loggione a mano destra, guar-
pedito il lume. Muravasi anco la dandone la porta la sua guardia de-
gran finestra della loggia della be- gli alabardieri vestiti di cosacca, e
uedizione, ma quella muratura de- calzoni di colore paonazzo. Il ma-
molivasi appena fosse eletto il Pa- resciallo del conclave aveva l'abi-
pa, che ivi pubblicavasi al popolo tazione presso l'ingresso del con-
dal Cardinal piimo diacono. In clave per essere pronto a custodir-
vari punii di questa clausura for- lo, aprirne e chiuderne la porta. La
ma vansi, in siti aperti, otto ruote di guardia del maresciallo co'suoi uf-
legno simili a quelle dei monisteri fiziali, prendeva luogo in un casot-

delle monache, ed esse servirono per to di legno, che eiigevasi vicino al-
uitrodurvi il cibo, ed ogni cosa occor- la statua di s. Paolo, appiè della
rente ai Cardinali e ai conclavisti. scalinata della basilica. Presso al
Due stavano a ca-
di queste ruote detto casotto ve n' era un altro pcgli
po della scala regia, ed erano cu- alabardieri, e carabinieri svizzeri coi
stodite dai conservatori di Roma proprii uiìlziali. Dall'altro lato verso
in uno al priore de'caporioni, e dai il palazzo del s. oflizio, avevano il

prelati votanti di segnatura : due quartiere i cavalleggieri pontificii

altre ruote erano sotto l'orologio, e ed alla sinistra di tal quartiere,


venivano guardate dai prelati udi- dalla parte chiamata tor de venti
tori di Rota, e dal p. maestro del eravi quello per la guardia rea-
palazzo apostolico, per decreto dei le pure a cavallo delle corazze,
Cardinali capi d'ordine, de'3o mar- parte delle quali guarnivano il

zo 1740, come riporta il Catalani quartiere del Quirinale. Altro cor-


loc. cit. pag. 17. num. 7: due al- po di guardia reale, composta di
tre ruote erano dalla parte della milizie pontificie di fanteria occu-
segreteria di stato, ed in cura dei pava il quartiere della piazza va-
prelati chierici di camera, e due ticana : altri due quartieri di simi-

altre formavansi dal lato del cor- li soldatesche erano sull'angolo del
tile di Belvedere assistite dai pa-
,
muraglione di Castel s. Angelo, e

triarchi, arcivescovi assistenti al so- l'altro nella piazza, che dà l'ingres-

glio _, e dai protonotari apostolici so al ponte ov'erano i rastelli, o


Queste ruote furono istituite per cancellate di legno. Dalla parte in-
consiglio del ceremoniex-e Paride feriore della piazza, e sul principio

de Grassis, nel conclave per morte del borgo nuovo, eravi la squadra
di Giulio II, come attesta il Ca- de'birri col bargello di Roma; quin-
talani, Commentar, in Caeremon. di, oltre le milizie urbane v'aveano
S. R. E. pag. II. num. 8. Alla quelle dette dei rossi, e dei corsi, che
porta poi d'ingresso al conclave e- vegliavano alla quiete della città.

ravi un finestrino, dal quale il sa- Lna cancellata divideva il borgo


gro Collegio dava udienza agli am- dalla città; ed intorno alla clausu-

basciatori, e ministri, ed una tenda ra del conclave vigilavano le sen-


impediva la vista dell'interno: dopo tinelle. Sì per la parte del ponte
l'udienza il fenestriuo si chiudeva. sant'Angelo, sì per quella dei pon-
CON CON 297
li di Trastevere non si permetteva venne compreso nella clausura il

tli andare al Vaticano, senza il segna- cortile detto degli svizzeri, ove es-

le delle medaglie, che si coniano du- si abitano. Ventic{uattro celle for-


rante il conclave, e con altri segnali, maronsi nel corridoio superiore, ven-
dei quali in seguito si parlerà. Nel tuna nell'inferiore, ed otto nel pa-
conclave del lySo il sagro Collegio lazzetto. I maestri di cerimonie fu-
permise per la festa di s. Pietro rono situati presso la cappella Pao-
l'illuminazione della cupola, e fac- lina, nel tratto di camere dell'ap-
ciata della contigua basilica, e i partamento pontificio, cioè dalla sala
fuochi d' artifizio detti girandola de' parafrenieri alla detta loggia
nel Castel sant'Angelo. V. Palazzo della benedizione, la quale fu mu-
APOSTOLICO Vaticano Gaspare Si- . rata nella sua aperta per demolir-
billa pubblicò Nuova ed esatta
: si, affine di pubblicarvi 1"
elezione
pianta del conclave con le funzio- del nuovo Papa. Monsignor sagri-
ni e cerimonie per l'elezione del sta, idue medici, e il chirurgo ven-
nuovo Pontefice fatta nella sede va- nero collocati in allie abitazioni
cante di Papa Clemente XI f 3 ec. della clausura. Ne' pianterreni, ol-

Quella pianta del conclave incisa tre la spezieria furono collocati i

e descritta, fu da lui dedicata al magazzini per le legna , carbone,


Cardmal Carlo Rezzonico camer- suppellettili, utensili, mobilie per
lengo di s. Romana Chiesa. l'occorrenza; cos'i formaronsi abita-
zioni pel dispensiere, pei barbieri,

§ VI. Descrizione del conclave nel muratore, falegname, e facchini del


palazzo Quirinale. conclave La cappella Paolina fu
.

destinata pegli scrutini, e la galle-


Nell'anno iSaS, per morte di ria dei parafrenieri venne ridotta
Pio VII, come si disse superior- a cappella comune, erigendovi, ol-
mente, il sagro Collegio decretò di tre l'altare principale, altri sei al-
celebrare il conclave nel palazzo tari pei conclavisti sacerdoti, e pei
apostolico del Quirinale, ove quel Cardinali, che non avessero l'alta-
Pontefice avea cessato di vivere, e re nella propria cella; potendolo
precisamente in quella parte, che tutti erigere in essa.
corrisponde alla strada, la quale Le rote di legno, chiuse ciascu-
conduce alla porta pia, nel braccio na dallo sportello con doppie chia-
eretto per abitazione della famiglia vi, aprivansi da quelli cui spetta
pontificia da tilemente XII coll'o- la custodia, ed erano in numero
pera del cav. Fuga, cioè dalla gran di dieci. Tre di esse, che serviva-
loggia dal palazzo, sino al palazzet- no per parlare coi Cardinali si ,

to inclusive presso le mura del eressero in cima allo scalone, die-


giardino pontificio . Fu primiera- tro la piccola galleria dell abitazio-
mente chiusa con due barriere la ne ordinaria di monsignor maggior-
strada, dal monistero di s. Mad- domo, corrispondente al giardino
dalena a quello de'ss. Gioacchino ed pontificio, e vennero custodite dai
Anna alle quattro Fontane. Tutti conservatori di Roma, dal priore
gliappartamenti dei due piani e- de'capo-rioni, e dai prelati udito-
rano suddivisi in cinquantati'e celle, ri di rota, insieme al p. maestro
quanti erano i Cardinali viventi, e del sagro palazzo apostolico. OuaL-
298 CON COx\
tio ruote erano collocate sotto l'ar- di truppa di linea, da cui era guar-
cata per la quale dal gran corti- dato altro quartiere verso le quat-
le si passa a quello de'corridori, tro Fontane, alla estremità del con-
ossia degli svizzeri , per l'introdu- clave. Nella discesa del Quirinale
zione delle vivande portate ogni fu collocato un quartiere di cara-
mattina ai Cardinali, ed altri, ed binieri, e la guardia svizzera cu-
erano custodite dai prelati votan- stodì al suo posto, l'ingresso del
ti di segnatura. Due altre ruote palazzo. Ai 28 settembre fu elet-
pel medesimo uso si eressero al- to il sommo Pontefice Leone XII,
la altra estremità della clausura, il quale rimase ad abitare nel me-
nel così detto eutrone, od in- desimo palazzo, e dipoi nel seguen-
gresso del palazzetto verso le quat- te anno a' 7 maggio passò alla re-
tro Fontane, guardate dai patriar- sidenza del Vaticano All'articolo .

chi, arcivescovi, e vescovi assistenti del commissario del conclave, uffi-


al soglio pontificio, non che dai zio che esercita sempre un avvo-
prelati chierici di camera. La de- cato concistoriale per privilegio pon-
cima rota si collocò da un lato del- tifìcio, confermato da Papa Bene-

le quattro suddette, e questa fu per detto XIV, si parla della clausura


uso del segretario del sagro Colle- esterna del conclave, nella sera del-
gio. Finalmente nell'unica porta del l'ingresso nel medesimo del sagro
conclave era uno sportello con chia- Collegio, la quale si fa formalmente
ve, destinato alle udienze pubbli- in uno a monsignor maggiordomo
che dei principi sovrani ed amba- prefetto de'sagri palazzi apostolici,
sciatori, limitandosi la clansui-a del come governatore V. del conclave.
conclave ai suaccennati luoghi, giac- Palazzo apostolico Quirixvle, e
ché il resto del palazzo, cioè i tre Maggiordomo de'Pontefici.
bracci dell'appartamento pontificio,
e le abitazioni dal lato della pa- § VII. ]\lodo in cui si celebra il

netteria, e della dateria, erano ri- conclave colla descrizione di


masti liberi, e senza clausura. quanto lo riguarda, secondo ciò
Il maresciallo di s. Chiesa, custo- che si è praticato negli ultimi
de del conclave, aveva la sua di- due conclavi.
mora fuori di esso: ma dentro al
palazzo apostolico, nell'appartamen- Nel precedente paragrafo V si

to ove si sogliono tenere, quando è veduta la forma della costruzione


vi risiede il Papa, le congregazioni del conclave nel Vaticano, e nel se-
dai Cardinali, e poco distante ven- guente § VI quella del conclave nel
ne assegnato un locale pel men- palazzo Quirinale, in cui le abita-
zionato magistrato romano. Nella zioni de'famigliari pontificii abitan-
cappella degli uditori di Rota, du- ti il braccio, che guarda la strada
rante il conclave, si canta la mes- la quale dalla piazza Quirinale con-
sa dello Spirito Santo dai cantori duce alle quattro Fontane, ed alla
della cappella pontificia. Sulla piaz- porta pia, furono ridotte, e divise
za del Quirinale, oltre i quartieri per abitazione dei Cardinali concla-
delle guardie nobili, e della civica, ed altri addetti al conclave,
visti

era collocato in altre stanze del pa- non avendo più luogo l'erezione
lazzo apostolico un distaccc\mento delle celle nel modo di (pielle del con-
C02i CON ^99
clave Vaticano, servendo di celle le orazione prò eligendo^ ma dipoi il

sltsse abitazioni. Ora passiamo a sagro Collegio adottò il sistema di


narrare come celebrasi il conclave a fare un tale ingresso nelle ore po-

seconda delle costituzioni, e rego- meridiane, non partendo dalla ba-


lamenti analogbi emanati dai Pon- silica vaticana, come praticavasi
tefici,ed a seconda dei cerimonia- quando il conclave si celebrava nel
li, e delle consuetudini della corte contiguo palazzo ; ma dalla cliiesa

Itomana, avendo curato la forma- di s. Silvestro al Quirinale, de' si-


zione, e provvisione del conclave il gnori della missione.
commissario, il provvisore, e altri Nel giorno pertanto dell'ingres-
ministri del conclave, la cui nomi- so in conclave, i Cardinali vestiti

na appartiene al Cardinal camer- di sottana, fascia, rocchetto e moz-


lengo , al quale prestano giura- zetta si recano alla porteria di det-
mento. Ai rispettivi articoli delle ta chiesa, con due carrozze, e coi
vesti cardinalizie, si tratta di quelle, caudatari vestiti di sottana e fer-

«jhe i Cardinali usano in conclave, raiuolone nero. Col medesimo fer-


e nella sede vacante, incominciando raiuolone, e coll'abito nero veste
dallamorte del Pontefice , come il conclavista cameriere, mentre l'al-
pure si può vedere al volume Vili, come i caudata-
tro conclavista veste
pag. i86 e seg., e 190 e seg. del ri, ed assumono le livree
i servi
Dizionario. Così all'articolo Cojv- di gala. I Cardinali si adunano in
GREGAZio^fi Cardinalizie (^Fedi), nel una camera contigua alla chiesa,
descriversi le dieci che si tengono quindi deposta la mezzetta assumo-
dai Cardinali avanti di entrare in no la cappa, e passano in chiesa
conclave, a seconda delle leggi ri- ad adorare il ss. Sagramento chiu-
cordate di sopra, riporlansi le dis- so nel ciborio ,
prendendo luogo
posizioni l'isguardanti il conclave, i ne' banchi laterali, ove i loro de-
conclavisti, e gli addetti al concla- cani preparano il cuscino. Poscia
ve, mentre alla pag. iq4 '^'^^ cita- l'ultimo maestro dei cerimonieri
lo volume evvi la descrizione della pontificii, vestito di abito di man-
cappella, che precede l'entrata dei tcllone, prende la croce papale, ed
Cardinali in conclave , e la cele- i custodi maestri ostiari '^'irs^a ru-
brazione della messa dello Spirito bra si pongono ai fianchi di lui.
Santo, Per conto delle vesti ado- Subito i cantori della cappella pon-
perate dalla prelatura romana, du- tificia intuonano l'inno Veni Crea-

rante il conclave, e la sede vacan- tor SpirituSy e dopo le prime stro-


te, se ne tratta egualmente ai rispet- fe, Cardinali si alzano, e secondo
i

tivi articoli che Io riguardano, ed a la dignità, collegialmente seguono


quelli delle vestimenla prelatizie, in processione la croce due per due,
non che alla citata pag. igo. Men- avendo ai lati i propri famigliari.
tre si celebrano i novendiali, si po- Prima d'incominciare la processio-
ne una guardia di onore al palaz- ne i cerimonieri dispensano ai Car-
zo del maresciallo del conclave, il dinali, e agli individui delle anti-
quale poi si reca a visitare i Cardinali camere dei Cardinali il libi'etto :

Prima
ne' loro pala7zi. si entrava in Prrces tempore sedis i'acanlis in
conclave subito dopo la messa del- coìulavi recilandae. Il libretto con-
lo Spirito Santo, e la recita dell.i tiene il detto inno, i versetti, e le
3oo CON CON
orazioni da recitarsi poi dal Cardi- ramento di fedeltii i conservatori di
nal decano, ec, in uno alle Preccs Roma, col priore de' capo-rioni, il

recitandae. post missani conventnrr- castellano di castel s. Angelo, ed


lern a clero saecidari et regnlnri il comandante le milizie delia linea
uttiusque sexu.i tempore apostoli- pontifìcia. Va avvertito che i Car-
cne. sedis vacantis. dinali impotenti non vanno in
In tal modo processionaimente i processione, ma aspettano i colle-
Cardinali, in mezzo a due cordoni ghi nella cappella Paolina, o alla
movibili di guardie nobili, e sviz- porta del palazzo in cappa, e ta-
zere, ed a quello stabile de' civici, luno si reca alla propria cella dalla
che tiene fermo l' immenso popolo mattina.
il quale vi accorre, si recano in Usciti tutti dalla cappella, nella
conclave, incedendo presso il Car- sala ducale i famigliari de' Cardi-
dinal decano, monsignor governa- nali si riuniscono ai loro padroni,
tore di Roma, siccome prescrive il accompagnandoli alle rispettive cel-
cerimoniale. Recitando le suddette le con torcie di cera accese, cioè

preci, fra il giulivo suono delle sei precedono i Cardinali principi

bande musicali delle milizie, il sa- e quattro gli altri. Giunti i Cardi-
gro Collegio entrato nel palazzo nali nella cella, depongono la cap-
apnslolico, per la scala regia va pa e il rocchetto , ed in sottana,
nella cappella Paolina, la cui de- fascia, mozzetta e berretta cardi-
scrizione si trova a pag. 1 38 del nalizia nella migliore camera rice-
volume Vili del Dizionario. Ivi il vono in piedi le visite del corpo
Cardinal decano, dopo la recita del- diplomatico, della prelatura, della
le orazioni, con breve discorso esor- nobiltà sì romana che estera, e di
ta i Cardinali suoi colleglli per altri personaggi. I servitori colle
l'ottima, e sollecita elezione del pa- torcie accese sono schierati fuori
store della Chiesa universale. Indi della cella, ed accompagnano alla
si leggono ad alta voce le costitu- cella più vicina con due sole tor-
zioni pontifìcie sul conclave, ed e- cie, gli ambasciatori e ministri este-

lezione; costituzioni che i Cardina- ri, i prelati di fiocchetti, i patriar-


li giurano di osservare. Dopo di chi, i principi , il maresciallo del
che prestano nella stessa cappella conclave, ed altri, a' quali compe-
il giuramento, monsignor maggior- te l'accompagnamento delle torcie.
domo come governatore del con- Tutta l'anticamera, cioè gli indivi-
clave, il maresciallo del conclave dui che la compongono, di ogni
come custode di esso, e quindi pel Cardinale, assiste il maestro di ca-
suo ullìzio monsignor tesoriere ge- mera, il quale dopo l'annunzio che
nerale, ed i patriarchi , arcivescovi fa il decano dei visitanti, introdu-
e vescovi assistenti al soglio, i pro- ce questi dal Cardinal padrone, e
tonotari apostolici ,
gli uditori di neir uscire i visitandi ne annunzia
Rota maestro del sagro pa-
col p. il nome. Il solo maresciallo del
lazzo apostolico, chierici di came- i conclave, nel fare le visite ai Car-
ra, i votanti di segnatura, ed altri dinali, è preceduto dagli individui
cui spetta alternativamente custo- della sua anticamera, e da quattro
dire, e faie la guardia alle ruote servi con livree di gala , e torcie
del conclave. Inoltre prestano il giu- accese. Ad un'ora e mezzo di not-
COx\ CON 3o(
te circa, l'ultimo maestro delle ce- per sorte gli è toccata nel bussolo,
rimonie, vestito di zimmarra di che a tal eO'elto fanno gli ufliziali

panno o seta nera, secondo le sta- del corpo, venendo beneficala quella
gioni (che è il vestiario degli al- guardia nobile, la quale stette alla
ti-i cerimonieri, dei conclavisti , dei cella del Cardinale, che poi venne
medici, chirurgo, ed aiutanti del esaltato al triregno.
segretario del sagro Collegio, che Nella seguente mattina, primo
usano in conclave , mentie i con- giorno del conclave, quattro ore
clavisti cameiùeri de' Cardinali ve- circa avanti mezzodì, 1 ultimo mae-
stono l'abito corto di nero) suo- stro di cerimonie suona il campa-
na avanti le celle per la pri- nello avanti ogni cella affine di av-
ma volta il campanello ,
per av- vertire i Cardinali di prepararsi per
vertire gli estranei esser d'uopo che andare in cappella fa altrettanto do- ;

partano. Questo invito col medesimo po mezz'ora, e ripete il suono passata


suono si rinnova dallo stesso ceri- altra mezz'ora, aggiungendo in que-
moniere alle ore due, e poi anche sta terza volta l' invito : hi Cap-
verso le ore tre, esclamando in que- pellani Domini. Allora i Cardinali
sta ultima volta dinanzi alle celle : vestiti di sottana , fascia, rocchetto,
Extra omnes. Allora tutti quelli, che mezzetta e croccia , veste ch'essi
non debbono rimanere in conclave, sempre devono portare nel concla-
ne partono, ed il Cardinal camer- ve^ colla berretta, o col cappello
lengo di s. Chiesa, coi Ire Cardi- rosso, accompagnati dai due con-
nali capi d' ordine de' vescovi, dei clavisti, si recano alla cappella Pao-
preti, e de' diaconi, col maresciallo lina, nella quale celebra la messa
del conclave, fanno formale chiu- bassa il Cardinal decano, e comu-
sura di questo , mentre contem- nica (secondo il preventivo avviso
poraneamente il maggiordomo, col dato dai maestri delle cerimonie
commissario del conclave, nel mo- a tutto il sagro Collegio nel gior-
do che dicesi a questo articolo, no precedente con biglietto stam-
fanno la chiusura delle altre parti pato) due per due tutti i Cardina-
esterne. 11 decano d'ogni Cardinale li, meno quelli che non avessero
lascia nella cella l'ombrellino pao- potuto iàre di meno di celebrare pri-
nazzo (col quale i Cardinali recan- ma la messa nella propria cella, o
si mentre rosso è quel-
al conclave, nella cappella comune. Prima di
lo che usano quando poi ne e- ricevere la comunione Cardinali i

scono), e la cappa rossa, che deve depongono la croccia, prendono dai


assumersi dal Cardinale nel rende- cerimonieri la stola bianca alla
re nella cappella Paolina la secon- preslìiterale, e i diaconi alla diaco-
da adorazione al nuovo Pontefice, nale, ossia a traverso. I Cardinali
avendo reso la prima colla Croccia regolari non assumono rocchetto,
Violacea [Vedi). La cappa rossa si meno quelli cui non è vietato.
usa anche se l'elezione avviene nel- Dopo la messa i Cardinali escono
r avvento, o nella quaresima. Men- dalla cappella, e coli' accompagna-
tre poi hanno luogo le descritte mento dei due conclavisti si restitui-
visite, una guardia nobile ponlifi- scono alle loro celle a far cola-
eia [Vedi) deve guardare la cella zione, dopo di che senza il roc-
di un Cardinale, cioè quella che chetto, e vestiti come sopra (eh' è
3o2 CON CON
il loro ordinario vestiario ) ritor- de' Cardinali da lui creali. Per
nano in cappella per far il pri- mezzo di un cordone i baldacchini
mo scrutinio, accompagnati sempre possono calarsi , ciò che si fa ap-
(lai duQ conclavisti, uno de' quali pena il Cardinale eletto Papa ha
nell'ingresso consegna al Cardinale prestato il suo consenso, non rima-
il portafoglio o cassetta chiusa a nendo allora alzato che il suo bai-
chiave, ove sono i fogli pel re- dacchino , anzi per venerazione i

gistro delle votazioni quotidiane, le Cardinali a lui vicini si discostano,


schedule, il sigillo ec. Nello scru- Sotto ogni baldacchino vi è un ta-
tinio i Cardinali possono recitare volinetto, coperto di saia del colo-
r uffizio, o leggere stampe e libri. re del baldacchino, avente dalla
parte davanti il nome del Cardina-
Descnzione della cappella Paoli- le cui appartiene, come: R. Cap-
ita, ridotta pegli scrutini della pellari, e sotto il proprio slemma
mattina e del giorno. gentilizio. Sopra il tavolino vi è
una cartella di pelle nera fileltala
Gli scrutini si fanno nel presljite- d'oro, col foglio stampato per se-
no della cappella, il quale è divi- giiare i voti di ciascun giorno, con
so dalla parte inferiore della ha- iscrivania fornita dell'occorrente. Le
lauslrata, chiusa da una cortina di panche ove siedono i Cardinali
saia paonazza. Il piano del presbi- sono coperte di saia paonazza, ed
terio per mezzo di un tavolato è ecco l'ordine de' posti,
a livello di quello del trono ponli- H Cardinal decano siede sotto il

ficio, il quale viene prima levato, primo baldacchino dalla parte del
ed il pavimento si cuopre di pan- vangelo dell'altare; lo seguono gli
no verde. L'arazzo dell'altare rap- altri Cardinah vescovi suburbicarii, i
presenta la discesa dello Spiiilo Cardinali preti , e i Cardinali dia-
Santo, e viene sovrastato da bai- coni, rimanendo il primo di que-
dacchino paonazzo. Il paliotto è ^^^ a coniu epistolae ; laon-
ultimi
sempre rosso con licami d'oro: le Je quadrato circonda l'altare,
il

sei candele che hanno in mezzo hi mezzo al presbiterio vi sono sei


il

crocefisso si accendono in tempo piccoli tavolini con altrettanti sga-


della quotidiana messa, e degli scru- belli di legno coperti di saja ver-
tini SI della mattina che del gior- de con l'occorrente, come a quelli
no. Sulla predella dell'altare, e a dei Cai-dinali. Questi sei tavolini
cerna e\'angelii evvi la sedia pon- sono per riserva de' Cardinali ol-
tificale, ove deve assidersi l'eletto tramontani, o per uso de'Cardina-
Papa per prima adorazione the
la li presenti che temessero di essere
gli prestano Cardinali, e poco di-
i veduti dai vicini segnai'e il proprio
stante vi è la croce pontificia. In- voto. Vicino poi all'altare vi è un
torno al riquadro del presbiterio tavolino grande coperto di saja
vi sono i Ironi per tutti i Caidi- rossa, con sopra i seguenti oggetti:
nali, ognuno con suo baldacchino; schedole piegate, ostie, e cera-lacca
di saia verde sono baldacchini i per suggellarle, quattro candellieri
,

e i dosselli o postergale dei Car- con candele smorzate pel bisogno,


amali non creati dal l'apa definì- anzi nello scrutinio del giorno si
to, e di .saia paonazza sono quelli pongono due tuudcliieri per ogni
CON CON 3o3
tavolino dei Cardinali, per accen- le schedule sì che
dello scrutinio

dersi le candele in caso di oscuri- dell'accesso, con della paglia u-


e
tà. Evvi ancora una cassetta con mida, dandosi a tutto fuoco con
r acciarino, esca, solfanelli ec, del quello che si cava coU'acciarino;
cordoncino sì rosso che paonazzo chiudendosi subito lo sportello del
per infilzare le schedule, ed una camminetto, acciocché le schedule
scatola di aghi pel medesimo og- in uno alla paglia umida nel bru-
getto. pure una tavola di no-
Vi è ciarsi con istento tramandino dallo
ce con buchi numerati,
settanta sfogatojo esterno del tubo accanto
quanti dovrebbono essere i Canli- la detta loggia un fumo denso
nali nel pieno del sagro Collegio; atto a far conoscere al popolo, il

sui delti vani si pongono altrettan- quale appositamente si reca nella


te pallottole qua-di legno, sulle piazza del Quirinale , che l'opera
li è scritto cadauno
il nome di dell'elezione non è ancora termina-
de' Cardinali viventi. Queste pal- ta. Questa uscita del fumo chia-
lottole sono dentro una borsa pao- masi la sfumala, la quale è molto
nazza, e vengono estratte dall'ulti- celebre. Serve ancora di segnale
mo Cardinale diacono mattina, e al cannoniere, che dal Castel s. An-

giorno , i tre Cardinali scrutato- gelo sta in osservazione guardando


ri , ed i tre Cardinali infermieri il Quirinale, giacché quando l'e-

se vi fossero Cardinali ammalati, lezione è seguita, oltre la demoli-


le quali pallottole si lasciano ai lo- zione della loggia, si fa dal conclave
ro buchi della tavola sino al ter- un segnale al castello, acciò colle

mine Finalmente sul


dell' accesso. salve dell'artiglieria ne dia l'avvi-
gran tavolino vi è la formola del so a tutta la città, con ordine del
giuramento per porre le schedule castellano comandante del forte.
nel calice, non che due calici gran-
di con patene, i quali in tempo Descrizione di ciò die si fa nel
dello scrutinio si pongono sulla conclave dai Cardinali e dai
mensa dell'altare; come vi è ezian- Conclavisti. Delle ruote del con-
dio una cassetta con apertura, e clave. Continuazione di ciò die
chiave, colla quale i Cardinali in- si fa in conclave. Delle meda-
fermieri si recano alle celle a pren- glie pel conclave. Cerimoniale del-
dere le schedule dei colleghi am- l' ingresso di un Cardinale fore-
malati, che colle loro mani le pon- stiere, o altro in conclave. Dei
gono nell'apertura. Cardinali infermi, e dei Cardinali
Dietro l'altare vi è un cammi- infermieri. Ambasciatori straordi-
netto di ferro col suo tubo, il cui nari dei sovrani in conclave. Ter-
canale corrisponde per im foro nel mine del conclave.
muro alla parte sinistra della gran
loggia murata, nella facciata ester- Riserbandoci a parlare di tutto
na del palazzo. Terminato che sia ciò, che propriamente concerne il'
l'accesso,che è il secondo atto del- modo delle votazioni, al citato ar-
lo qualora non sia com-
scrutinio, ticoloElezione de' Sommi Pontefici,
pita la elezione, si pone dentro al qui appresso riporteremo ciò, die
camminetto una graticola con fena- si fa dai Cardinali, e dai concla-
e-
tellc, sulle quali si mettono tutte visti in conclave, risguardaule l'
3(4 CON roN
lezione slessa. Entrati atliinque i f^ovcrnatore del conclave Clemente
Cardinali nella ca[)pella Paolina, il Xll assegnò scudi mille al mese
primo maestro delle cerimonie pon- durante il conclave, da pagarsi dal
legge ad alta voce 1' istro-
titìcie tesoro pontificio, per imbandire la

mento della perfetta clausura del mensa ai prelati, che giornalmente


conclave, quindi dai suoi colleglli assistono alle ruote, servendosi del-
sono distribuiti ai Cardinali altri le suppellettili, e degli uliiziali del
libretti Preces tempore sedis vncaii- palazzo apostolico. Ecco poi altre
tis , etc. e da monsignor sagrisla
, notizie sulle ruote, e sul modo
eh' è sempre vescovo, in cotta e con cui esse si aprono e si chiudo-
stola s'intuona il Feni Creator Spi- no. Ogni mattina quattro ore circa
rìliis, quindi recita 1' Oremus ec. ,
avanti mezzodì, tre dei quattro uf-
e sì egli, che gli altri, tutti si ri- fìziali del maresciallo del conclave
tirano, meno i Cardinali, uno dei aprono all'esterno le ruote, cioè le
quali va a porre il catenaccio alla quattro dalla parte, ed al ripiano
porla della cappella, che dev'esse- del cortile del palazzo; le tre no-
re così chiusa mentre si fanno gli liili, in cui i Cardinali, principal-
.srrulini. Terminato il primo scru- mente i capi d'ordine, ricevono al-
ti nio ed accesso, a mezzodì il Car- l'udienza chi li ricerca, e gli ultimi
dinal decano ne dà l'avviso col suo- i principali ministri di Roma, e dei
nare il campanello che tiene sul sovrani ; due ruote
e le dalla parte
proprio favolinetto, ed allora si al- delle quattro Fontane: la decima
za no tutti i Cardinali per partire ruota , eh' è quella del segretario
dalla cappella, e chi primo giunge del sagro Collegio, siccome facente
alla porta campanello
, suona il le funzioni di segretario di stato in
che corrisponde nella sala ducale, sede vacante, l'apre e chiude lo
per dare il segno ai conclavisti es- stesso segretario a qualunque ora
.sere terminato lo scrutinio, e leva come quegli, che deve trattare gli
il catenaccio alla porta. Intanto alle all'ari, ed ascoltare i ministri sì della
ruote viene portato il pranzo dai corte romana che esteri , e perciò
Dapìferi [Fedi), o da altri fami- essere pronto ad ogni richiesta. Nel
gliari d'ogni Cardinale, ed a quel- tempo stesso che i ministri del ma-
larticolo se ne descrive il modo, resciallo aprono all' esterno le nove
Per Io più la messa, lo scrutinio, ruote, lo fanno nell' interno i ceri-

e l'accesso della mattina, durano monieri ;


quindi si chiudono circa
circa due ore, e lo scrutinio ed ac- tre quarti d'ora dopo mezzodì, .si
cesso del giorno un'ora e mezzo. riaprono verso le ore ventuna e
mezzo, e si richiudono mezz' ora
Delle Ruote del Conclave. prima di notte, ed alle ore venti-
quattro le tre ruote nobili. Quin-
Nella stessa mattina il maggior- dici servitori dei Cardinali , co-
domo governatore del conclave, in me diremo all'articolo Conclavisti,
tutta formalità, accompagnato dalla col titolo di scopatori del conclave
guardia svizzera, si reca ad aprire debbono fare ogni giorno per tur-
le ruote del conclave, incombendo no la guardia alle ruote, coU'obbli-
a lui la sorveglianza e la distri- go di chiamare qualunque perso-
buzioue quotidiana de' custodi. Al uà del couclavej che venisse ricer-
CO;V CON 3o5
Gitii tlayli esterni. Otto di questi ÌVon si può parlare alla ruota con
scopatori stanno alle tjuattro ruote voce bassa, ma con voce sonora, e
al ripiano del cortile Quirinale, percettibile. I prelati ed altri cu-
quattro alle due delle quattro Fon- stodi delle luole ne' canestri delle
tane, mentre tre sono alle ruote vivande, ed in ogni altra cosa ri-

nobili. In tutte le ruote poi vi è cercano, ed esaminano, che non


mi campanello si all'esterno, che s'introducano lettere, viglietti e car-
nell'inteino; ed ogni Cardinale nel- te di nascosto, come presciisse Pio
l'esterno ha uno de' suoi servi pron- IV nella costituzione In eligendis:
to ai suoi comandi, in lutto il tem- » Praelati ad custodiam conclavis
po del conclave. I detti scopatori » deputati sub poena perjuri et
, ,

del conclave, e servi de' Cardinali, » suspensionis a divinis, maKima,


oltre la guardia in nu-
alle ruote, :> et exquisila diligentia utantur in
mero di dieci ogni mattina debbo- >i inspiciendis, ac perscrulandis cpu-
no pulire la cappella Paolina la , »5 lis, aliisve rebus, ac personis cuu-
sala ducale, la camera delle con- « clavem intrantibus,acdeeo exeun-
gregazioni, e i luoghi delle ruote. « tibus, ne sub earuin rerum ve-
Nel giorno puliscono la cappella co- » lamine literae, aut notae, vel si-
mune, le camere dei ceiimonieii ,
» gna aliqua transmitlantur ". j8////.
ed uno de' detti scopatori viene Roni. tom. IV, part. II, pag. i/p-
deputato dai Cardinali, che veglia- Di questo argomento e da chi, e ,

no alla nettezza del conclave , col in qual manieia debbasi guardare


nome di caporale. il conclave^ tratta il Passerini, De,
Qui rammenteremo, che le tre elect. quaest. X, pag. 4^» ed altri
ruote nobili sono guardate all' e- autori. Talvolta il Cardinal decano
sterno da due uditori di Rota, che del sagro Collegio esortò i concla-
in ogni giorno suddividono in-
si visti a non manifestare le cose del
sieme al p. maestro del sagro pa- conclave.
lazzo apostolico, ed ai conservatori
di Roma, e priore de' capo-rioni ;
Conlinuazione di ciò, che si fa nel
che le quattro ruote al ripiano del prinWj e secondo giorno in con-
cortile sono custodite, insieme alle clave.
due alle quattro Fontane, dai pa-
triarchi , arcivescovi , vescovi assi- JNel dopo pranzo, come si fa poi
stenti al soglio, protonotari aposto- in tutti i giorni, l' ultimo cerimo-
lici , chierici di camera , votanti di niere, alle ore venti e mezzo passa
segnatura ec, ed al dentro da di avanti le celle suonando il campa-

un maestro delle cerimonie accifj , nello.Lo stesso ripete ad ore ven-


non si che accade in
riveli qi:ello, tuna e per la terza volta dopo
,

conclave. Alle ruote debbonsi suggel- mezz'ora aggiungendo in quest'ul-


lare le lettere, le quali dal conclave tima l'invito: in Cappellani Do-
s' inviano fuori, dopo che quelli che mini, acciocché i Cardinali si rechi-
le guardano le hanno lette; e quelle no allo scrutinio, accompagnati da
che vengono di fuori debbonsi a- due conclavisti, co' quali prima di
prire. Per le cose segrete Cardi- i entrarvi, sogliono adorare nella cap-
lìali si servono della ruota del pre- pella comiuie il ss. Sagramento, che
lato segretario del . sagro Collegio. ivi sempre si custodisce chiuso nei
VOL. XV. 20
3o6 CON CON
ciborio. Raduuati tutti i Cardinali guri incontrandosi, non avendo luo-
nella cappella Paolina, monsignore go formalità di visite. Delle visite
sagrista in cotta e stola dice le ai Cardinali, che giungono dopo in

orazioni della mattina, il Peni CreU' conclave, faremo menzione allorché


tor Spìiitus, locchè pratica in tutti parleremo del loro ingresso.
i giorni, e poi esce dalla cappella, Nella stessa sera del primo gior-
la cui porta è chiusa da un Car- no del conclave, incominciano le

dinale con catenaccio. Texuninato lo serali congregazioni dei Cardinali


scrutinio, ed accesso del giorno, i capi d'ordine, del cui modo si dice
Cardinali parte ritornano alla pro- Congregazioni Cardina-
all'articolo

pria cella coi conclavisti, che sem- lizie, che si adunano nella sede

pre li attendono nella sala ducale, vacante ec, de' capi d' ordine in
altri deponendo la croccia e la bei*- conclave ec, ove si parla pure delle
retta, e preso il cappello rosso, e, altre, che i Cardinali tengono nello
se è inverno, il Terraiuolo paonazzo, stesso conclave. Nella medesima se-
si recano a passeggiare nel cortile ra gli scopatori, ed artisti del con-
detto degli svizzeri, o nei due cor- clave prestano nelle mani dei tre
ridoi, ed altri incominciano a fare Cardinali deputati al governo di
le reciproche visite di complimento esso, il giuramento in ginocchio,
ai colleghi , in compagnia di uno di non rivelare agli esterni ciò che
o di due conclavisti , i quali por- avessero inteso, o veduto risguar-
tano la nota stampata dei Cardi- dante l' elezione del nuovo Pa-
che abitano per
nali, e delle celle, pa, portando ad ognuno il primo
ordine numerico, afiine di rinvenir- cerimoniere il libro de'santi evan-
le.I Cardinali infermi, o di età de- geli, ed il Crocefisso annesso allo
crepita, come il Cardinal Firi'ao, stesso libro. In questo medesimo
che in età di anni novantatre si giorno, e nel seguente, i conclavisti
recò al conclave del 1829, non po- sono invitati a recarsi nella cappel-
tendo restituire le visite, mandano la Paolina,per prestare nelle ma-
in vece ad ogni Cardinale un bi- ni di detti Cardinali egual giura-
glietto di visita. mento, leggendone ad alta voce il
Il Cardinale, che riceve la visita, primo cerimoniere la formula egua-
è vestito come il visitando, cioè di le a quella letta ai precedenti in
sottana, fascia, e mozzetta può ri- ;
italiano. Quindi il detto cerimonie-
cevere piti Cardinali insieme, e può re chiama ad uno ad uno i con-
trattarli di bevai\de, come caffè, clavisti, che rispondono: adsum, ed

cioccolata, limonata ec. AH' uscire ogni conclavista dipoi va a baciare


dei visitandi, se è di notte, il con- il crocefisso sul libro degli evange-

clavista cameriere del visitato, con li, toccandolo colla mano destra in
due candellieri con candele accese segno di giurare. Prestano adun-
li accompagna sulla porta della cel- que il giuramento il p. confessore
la. Le visite in progresso ti fanno del conclave, i medici, il chirurgo,
reciprocamente dai Cardinali, anzi in i sacerdoti, non che i camerieri
qualche cella talvolta se ne uniscono conclavisti, gli speziali, i due aiu-
diversi per trattare sull'elezione. Ri- tanti del segretario della segreteria
correndo nel conclave le feste del del sagro Collegio, il p. sottosagri-

s. Natale, si ricambiano i lieti au- sta, il cappellano degli inservienti.


CON CON 3o7
ve. Finalmente nella sera del pri- dinaie carbone, carbonella, legna,
jno giorno del conclave, come si ed utensili di uso comune ec.
pratica nelle seguenti sere, l'ultimo Se in conclave giungono donati-
t;erimoniere a due ore di notte vi di commestibili, che dovrebbo-
suona il campanello avanti le celle, no appartenere al Papa, si distri-
per invitare i Cardinali a ritirarsi buiscono al sagro Collegio, e se
nella propria; mezz'ora si dopo ne fa parte ai prelati sagrista, e
rinnova dal cerimoniere il suono, segretario del sagro Collegio.
ed alle tre ore viene ripetuto, col-
1' esclamazione : in Cellain Do- Delle medaglie pel Conclaye.
mini.
Ecco quanto si pratica nella mat- Per recarsi al conclave ed ac-
tina del secondo giorno del concla- costarsi alle ruote, ognuno deve es-
ve, locchè serve di norma per sa- sere munito di un bastoncello di-
pere quanto si fa nelle seguenti pinto di verde, o di paonazzo col-
mattine. Circa quattro ore avanti lo stemma cardinalizio di quel
mezzodì l'ultimo cerimoniere inco- Cardinale, che lo dispensa per lo
mincia le tre intimazioni col cam- più ai soli suoi famigliari, distin-
panello , dicendo nell'ultima: in guendosi col colore paonazzo i Car-
Cappellani Domini. In questa mat- dinali creati dal defonto Pontefice,
tina, e in tutte quelle appresso ce- mentre gli altri, come nelle coper-
lebra la messa, e dice le menziona- ture dei mobili ,
portiere ed altri
te preci monsignor sagrista assistito drappi, che usano in conclave, a-
dai due penultimi cerimonieri, al- doperano il color verde. Danno
zando le torcie all'elevazione due inoltre accesso al cortile del Quiri-
conclavisti preti. Va poi avvertito nale, e alle ruote del conclave, le
che nei giorni, in cui il sagro Col- medaglie d' argento , o di mistura
legio riceve formalmente qualche bianca, che hanno il privilegio di
ambasciatore, ovvero entra qualche coniare i seguenti personaggi, i cui
Cardinale forestiere lo scrutinio , esempi sono del conclave 1829.
si anticipa di mezz'ora. Il Cardinal camerlengo di santa

In questo giorno il conclavista romana Chiesa, che pure ha il di-


prete, o cameriere di ciascun Car- ritto in sede vacante di battere mo-
dinale, fa fede con biglietto, che neta di qualunque sorte nella zecca
allo scopatore del conclave N. N. pontifìcia, fa coniare medaglie di
famigliare del Cardinale N. N. li- argento, e di mistura bianca, nel cui
beramente si può consegnare il ve- dritto vi è r iscrizione sede vacan-
stiario, che gli passa il conclave. te MDCccxxix, intorno allo stemma
Desso consiste nel cappello appunta- gentilizio, sovrastato dal cappello
to, orlato di velluto, nei calzoni e cardinalizio, e questo dal padiglio-
nel vestito di panno bleù con mostre ne e dalle chiavi, che sono l'inse-
e bavaro di velluto nero: il quale gna della Sede vacante; e nel ro-
Aestiario debbono usare durante il vescio r iscrizione petrus franci- :

conclave medesimo. Lo stesso dispen- SCUS card. GALEFFI EPISC. ALBANENSIS


siere del conclave dietro richiesta in S. R. E. CAMERARIUS.
iscritto del cameriere conclavista Monsignor maggiordomo , come
fornisce per la cella di cadauu Car- governatore del conclave, fa couiuic
3o8 CON CON
medaglie di argento, e di misUi- il e le due chiavi in
padiglione,
ra bianca; nel diritto vi è lo stem- crociate, con intorno 1 epigrafe :

ma gentilizio in(juaitato con rjuello sede vacante 1829.


del Papa defonto , sovrastato dal Monsignor uditoie generale dcUa
cappello ed intorno vi
prelatizio, reverenda Camera apostolica conia
sono le parole: sede vacante. Nel in tal tempo medaglie come i pre-
rovescio l' iscrizione : aioysius del cedenti, col suo stemma, ed analo-
DRAGO SAC. VAL. APOSTOLICI PRAE- ga iscrizione sul rovescio.
FECTUS ET CONCLAVIS GUBERi\ATOR Monsignor tesoriere generale e-
MDCCCXXIX, gualmente fa coniare medaglie del-
Il maresciallo del conclave fa co- la specie del sopraddetto col suo
niare medaglie d'argento, di mi- stemma sotto il cappello prelatizio,
stura, ed anche d'oro, delle quali ed intorno le parole: sede vacante
ne dà una, come diremo, agli am- 1829, e nel rovescio l'iscrizione:
basciatori, che con solenne pompa Marius Mattei r. c. a. Thesaura-
si recano al conclave. Nel dritto RIUS G enera LIS.
evvi l'iscrizione: axigustous prin- Di queste medaglie, che soglio-
CEPS CHISIUS S. R. E. MARESCHALLUS no coniarsi pure in bronzo, trat-
PERPETUUS MDCCCXXIX. NcI l'OVeScio tano gli autori di numismatica, e
il SUO stemma della quercia, e dei se ne fa menzione nel libro inti-
sei monti colla stella, inquartato a tolato Museìun Numniariiun 3Jila-
quella della principessa consorte, col no - r escontianum Trajecti ad Rlw-
padiglione, e le due chiavi incro- num, 1782, part. HI, pag. 16. Si
ciate sotto alla corona, e manto trovano ancora nelle compite serie
ducale, siccome discendente da fa- delle medaglie. L'origine dei ba-
miglia, che ha avuto un Pontefice; stoncelli, e delle medaglie rimonta
mentre vi sono altre due chiavi piìi all'epoca, in cui celebrandosi il

grandi, che sono l'insegna propria conclave nel palazzo vaticano, non
del maresciallo del conclave, e pen- si poteva andare alla Città Leoni'
denti dai due lati della targa. na, ossia regione di Borgo, ove il
I conservatori fìmno di Roma Vaticano ritrovasi, senza presentale
coniare medciglie d'argento, e mi- tali segnali e medaglie all'imboc-
stura bianca, nelle quali si vede da catura del ponte s. Angelo, ed al-
un Iato lo stemma del senato e le imboccature de' ponti, che dan-

popolo romano, sovrastato da co- no comunicazione al Vaticano per


rona, e contornato da emblemi e la regione di Trastevere. A questo
trofei militari, nel rovescio in giro: proposito va ran)mentato, che la
SEDE VACANTE 1829, e in mczzo il nobilissima famiglia romana Mat-
nome dei tre conservatoi'i , e del tei, la quale si crede l'antica Pa-
priore de' capo-rioni. pareschi, che abitava al di là del
IMonsignor governatore di Roma ponte Quattro capi nella casa, ove
fa coniare medaglie d'argento e sono ancora le sue armi gentilizie,
mistura, nel cui diritto è impresso aveva il privilegio di custodire i

il suo stemma gentilizio col cap- ponti in tempo di conclave, perchè


pello prelatizio, ed in giro le paro- eia la prinm casa di Trastevere.
le: Benedic. Cappelletti vrjev. uro. Abliiamo una medaglia collo stem-
ET vice-camerarius ; e nel rovescio ma del Cardinal duca di Yorch da
e t) N CON 309
una parte, e dall'altra l' iscrizione : corte incontrato sulla porta, ed in-
I!e\ricus Cardinalis dux. edob. s. r. trodotto nelle sue camere, ove trat-
K. Vice-C AXCELLARiiTS sede vacante ta di rinfreschi e gelati il Cardinale,
1769. Si congettura, che quel re- e il suo seguito. Terminato che sia
gio porporato la facesse coniare, in lo scrutinio e l'accesso, i Cardinali
vece del segnale dei bastoncelli che sono in conclave si levano la
per far passare i ponti alle perso- croccia, e quelli che ne hanno l'u-
ne a lui addette. so, assumono il rocchetto, sul qua-
le pongono la mozzetta per unifor-
Cerimoniale dell'ingresso di un Car-
marsi al vestito di quello o quel-
dinale forestiere a altro in con-
li, che dovranno entrare. 11 sagro
cia i'e: che cosa faccia egli pri-
Collegio pertanto si conduce nella
ma, e dopo di tale ingresso.
sala ducale, e si schiera avanti la
tempo di conclave
Allorché in cancellata e porta del conclave,
arriva in Roma un Cardinale, fa nella quadratura de'banchi ivi po-
sapere al sagro Collegio la brama, sti all'oggetto, e coperti di panno
che ha di riunirsi ad esso per pavonazzo, ivi attendendo il Car-
concorrere all' elezione del Papa. dinale forestiero. Allora il Cai'di-
Quindi il sagro Collegio gli stabi- nal decano va in fondo alla sala
lisce il giorno, e l'ora in cui lo ducale, ove apertouno sportellino
riceverà, cioè dopo lo scrutinio del con chiave che tiene sempre pres-
giorno. Intanto il Caidinale nella so di se, suona il campanello, il

mattina del giorno, nel quale deve quale corrisponde nelle camere del
entrare in conclave, si reca a vi- maresciallo, per dargli il segno, che
sitare la basilica vaticana con due i Cardinali sono pronti a ricevere
carrozze, vestito di sottana, fascia, quello, o quelli, che debbono entra-
rocchetto, e mozzetta, col seguito re in conclave. E qui noteremo che
della sua corte, vestendo il cau- questo campanello si suona ancora
datario tutto di nero. Nel giorno dal Cardinal decano al maresciallo,
poi dopo pranzo il Cardinale si se qualche bisogno o circostanza lo
unisce ad altro, debba en-
che vi esigesse, ed allora subito il mare-
trare, se vi è; quindi si conduce al sciallo si presenta allo sportello del-
palazzo Quirinale con due carrozze la porta del conclave.
vestito come sopra; cos\ anche il Inteso adunque dal maresciallo
caudatario, mentre il conclavista il segnale, che il .sagro Collegio
prete assumerà la ziramarra, e il è pronto a ricevere il Cardinale
ferraiuolone di seta nera, ed il o i Cardinali forestieri , si avvia
conclavista cameriere il suo abito con questi e , coi loro seguiti alla
corto nero consueto, col ferraiuolo- porta del conclave, la cui serrata-
ne di seta nera i servitori ince-
; la interna apre con chiave il Car-
deranno a piedi intorno alla car- dinal camerlengo, dopo che il pri-
rozza, che verrà preceduta da al- mo cerimoniere con chiave ha a-
tro servitore coU'ombrellino, e il perto la cancellata di legno, che
decano va allo sportello destro. gli sta davanti. Quindi il marescial-
Arrivato il Cardinale alla l'esi- lo colla sua chiave apre la serra-
denza del maresciallo del conclave, tura esterna della porta, e senza
viene dal medesimo e dalla sua entrarvi introduce il Cardinale, o i
Cardinali forestieri, i quali sono ri- faranno allora le visite. All'occi-
cevuti dai tre Cardinali capi di sione poi dell'ingresso di qualciie
ordine dal Cardinal
, decano e Cardinale in entrano
conclave, vi
dal Cardinal camerlengo. Quindi anco conclavisti, servi, o inservien-
i

il Cardinale o Cardinali forestieri ti per surrogare quelli, che ne


salutanoj abbracciano, e complimen- uscirono per infermità, e prestano
tano individualmente ogni Cardi- il giiu'amento in unione dei con-
nale. Tutti i Cardinali sono in pie- clavisti del Cardinale estero. In pari
di, e ai loro luoghi per corrispon- tempo sogliono introdursi nel con-
dere alle fraterne dimostrazioni. clave i mobili per uso del mede-
Entrano pure in conclave i con- simo, e l'equipaggio di quel Cardi-
clavisti, e il servo in uno all' e- nale, che sta per giugnere in Ro-
quipaggio. Terminate le vicende- ma. I Cardinali, che non vi si pos-
voli dimostrazioni di convenienza, sono recare, lo fanno .sapere al sa-
e licenziatosi dal sagro Collegio gro Collegio, e quei Cardinali, che
il maresciallo, si chiude la porta per infermità non poterono, sebbe-
colle due chiavi, e la cancellata. ne residenti in Roma, entrare cogli
Il Cardinale, o i Cardinali forestie- altri in conclave, allorché vi si reca-
ri passano nella cappella comune no ricevono lo stesso trattamento
accompagnati dai Cardinali capi de'Cardinali forestieri , e come essi

d ordine, e adorato il ss. Sagra- domandano al sagro Collegio di en-


mento chiuso nel ciborio, fanno trare in conclave.
alla presenza di essi i consueti giu- In quanto alle visite, che i Car-
ramenti, facendo altrettanto i con- dinali fanno ai Cardinali forestieri,
clavisti, e il servo, mentre già il è degna di esser ricordata quella
sagro Collegio è parlilo dalla sala del Cardinal decano. Egli vi si re-
ducale. Usciti dalla cappella comu- ca vestito col consueto abito Car-
ne i Cardinali forestieri sono atte- dinalizio, col rocchetto solto la moz-
sida quattro scopatori del concla- zelta, il quale rocchetto dovranno
ve con torcie accese, e dal Cardinal prendere anche i Cardinali visitati,

decano sono condotti alla propria meno quelli ai quali l'Ordine reli-

cella. Dopo breve trattenimento i gioso appartengono lo vieta.


cui
forestieri si licenziano dal Cardinal Il Cardinale decano è precedu-
decano, ed ognuno si reca alla pro- to da due scopatori con bastoni
pria cella coir accompagnamento dipinti di verde , col suo stem-
di due torcie. Indi nelle proprie ma gentilizio , mentre altri quat-
celle ricevono le visite di tutti i tro scopatoi-i lo circondano con tor-
Cardinali, ai quali poi le restitui- cie di cera accese che fornisce il ,

scono, siccome diremo. Non riusci- dispensiere del cojiclave. Inoltre il

rà discaro che qui si noti, che Cardinale decano è accompagnato


quei Cardinali forestieri, i quali dal primo, ed ultimo cerimoniere,
dopo la loro esaltazione al Cardi- e da' suoi conclavisti.
ualalo, non eransi ancora recati in
Dei Cardi/tali inferrili, e dei Car-
Roma, dopo il conclave debbono
dinali infermieri.
fare le visite a tutti i Cardinali ;

ma se giungessero in Roma men- Quando uno, o più Cardinali so-


tre si celebrano l'esequie novendiali, no inalati, o indisposti, non si re-
cox CON 3fr
cano allo scrutinio, ma rimangono colla quale gli ambasciatori si con-
in cella. Allora ha luogo nella cap- ducono al conclave, riporteremo qui
pella l'estrazione de' tre Cardinali il con cui 1' attuale
cerimoniale
infermieri. dopo che per
Questi , ambasciatore d' Austria si recò al
sorte sono stati eletti, dopo il Car- conclave, nel quale fu eletto Pio
dinal decano, e prima degli altri Vili , e poi aggiungeremo alcuni
vanno a porre nel calice la loro analoghi cenni risguardanti gli am-
schedula, e quindi aprendo la porta basciatori.
della cappella, preceduti da due sco- Apj)ena giunse in Vienna l'infau-
patori, i quali portano bastoni di sta notizia della morte di Papa
color verde collo stemma della sede Leone XII, imperatore Francesco
l'

vacante, e dai cerimonieri, si reca- I si fece la più viva premura di


no alle celle de' Cardinali infermi nominare un ambasciatore straor-
a prenderne il voto. Incede pel pri- dinario presso il sagro Collegio, nel-
mo il Cardinal meno anziano di la persona del conte Rodolfo di
Cardinalato, e ultimo è il più de-
1' Liltzow, già suo ambasciatore in
gno dei due, colla precedenza del Roma al defonto Pontefice, sia per
vescovo al prete, e di questo al dia- esprimere ai Cardinali tutto il cor-
cono. Il primo porta un bacile colle doglio, che l'imperatore avea sen-
schedule in bianco, e l'ultimo la tito per una perdila tanto sensibile,
cassetta, in cui l'infermo pone il suo sia per assicurare l'augusto conses-
voto dopo che lo lia scritto. Quan- so rinchiuso in conclave, della sua
do gl'infermieri ritornano alla cap- costante benevolenza, e del sommò
pella Paolina, uno degli scopatori impegno per la libera elezione di
bussa alla porta, che viene aperta, un nuovo Papa, che riassumesse le
p poi richiusa da un Cardinale, parti di comune padre , spiegando
Terminato Io scrutinio, i medesimi quelle virtù, zelo, e sapienza, che-
infermieri ritornano colle dette for- tanfo distinsero il deftmto Poiìtefi-
malità dagli infermi a prendere il ce di santa e gloriosa rimembranza,
voto per r accesso. Tutti quelli, che Quindi allorché
,
1' ambasciatore
s'incontreranno cogli infermieri, deb- ricevette da Vienna le sue creden-
bono genuflettere ,
perchè rappre- ziali, e le lettere di condoglianza
sentano una corporazione. Quando responsive a quella , che il sagro
un Cardinale è infermo, tulli i col- Collegio diresse all'imperatore, nel
leghi lo visitano, e guarito che sia, partecipargli la morte di Leone XII,
egli restituisce loro individualmente credendo di non poter dilTerire di
la visita, ringraziandoli. adempiere alle sue istruzioni , nel
presentare senza ritardo le suddette
Ambasciatori straordinari dei So- lettere, quantunque la ristretlezza
vrani al conclai'e. del tempo non gli avesse ancora
permesso di allestire completamente
All'articolo Ambascutori § VII il suo nobile treno, non ostante fe-
{Kedi), genericameiile dicemmo del- ce chiedere al sagro Collegio l' u-
le cerimonie praticate in Roma da- dienza , e questa essendo stata fis-

gli ambasciatori prima del conclave, sata pel giorno di luned'i q marzo
e nel conclave; laonde per dare i82f) alle ore ventidue e mezzo, e
un' idea della formahtà, e solennità dopo lo scrutinio pomeridiano, Tarn-
3i2 CON CON
lìMsciatoie fece precorrere la parteci- .Seguivano quindi altre quaftiri
pazione, e gì' invili soliti a farsi in bellissime carrozze dell' ambascialo-
questi casi; cioè ai Cardinali, al cor- re, nelle quali stavano il conte di
po diplomatico, ai principi, alla pri- Ohms segretario d'ambasciata, il

maria itobiltà romana ed a tutte , cav. di Halk commesso delia me-


le persone addette per cariche, per desima , il principe di Paar cav.
onorificenza, e per sudditanza, alla dell' ambasciata, ed Pandol- il cav.
imperiale e reale corte di Austria. fìni console generale di Toscana: in

Per tanto verso le ore ventuna una di queste carrozze avevano pre-
di detto giorno l'ambasciatore ven- so posto il marchese Filippo Sacri-
ne complimentato dai maestri di panti, ed il cav. Fidanza, maestri
camera di tutti Cardinali, dal coi-
i di camera dell' ambasciata.
])o diplomatico, dei principi ed al- Poscia seguivano le carrozze di
ili signoii romani, e di altri per- tutti i Cardinali presenti in Roma,
sonaggi distinti, dopo di che prin- che per una particolare e gentile di-
cipiò a partire il treno e corteggio mostrazione tanto verso l' impera-
dal palazzo di Venezia, residenza dcl- tore, quanto pel suo rappresentante,
1 ambasciatore, coU'ordine seguente. avevano ordinalo ai loro maestri
Aprivasi il corteggio da un drap- di camera di far corteggio, ai quali
pello di dragoni pontificii a cavallo, si unirono quelli del corpo diplo-
quindi andava nella propria carroz- matico, di vari principi, e ragguar-
za, con quattro staffieri a piedi il devoli personaggi di R.oma colle
barone di Gennotte, .segretario di rispettive carrozze, ascendenti a più
questa straoi'dinnria ambasciata, por- di sessanta. Chiudeva il corteggio
t.indo le lettere delFimperatore Fran- un altro drappello di dragoni a ca-
<esco I. Veniva poi, preceduta dalle vallo.
insegne proprie degli ambasciatori, Giunto l'ambasciatore al palazzo
la ove stava il conte di
carrozza Quirinale in mezzo agli onori mi-
,

Liitzow ambasciatore, accompagna- litari, fu ricevuto da monsignor del

to dai prelati Mattei patriarca di Drago maggiordomo, e governatore


Antiochia, e de Corsi uditore di del conclave, e quindi si l'ccò nel-
rota per la Toscana in luogo di , r appartamento del principe Chigi,
nionsignor Ruspoli uditore di ro- maresciallo del conclave , il quale
ta per r Austria , essendo in lutto dopo avere ricevuto l'ambasciatore
per la morte del principe suo ge- con tutta la cortesia possibile, fece
nitore. La carrozza dell'ambascia- servire di copiosi rinfreschi tutta la
tore era ricchissima, ed assai ele- nobile comitiva, ed offrì all'amba-
gante , tirata da cavalli baj con sciatore una medaglia doro, ed al-

bardatura e finimenti guarniti di tre molte di argento fatte da lui

metalli dorati, con fiocchi, nastri, coniare come maresciallo nell'attual


e retini di seta turchina e bianca, conclave, per avere accesso al me-
e con pennacchi di penne dello stes- desimo.
so colore. Sei guardaportoni due
, Intanto essendo terminato lo scru-
Jacdiè, quattro cacciatori , e nume- tinio, i Cardinali deposta la croc-
ro'-i slafiìcri, tutti vestiti nuove di cia, presero chi ne ha fuso il roc-
e licchissime livree, accompagnava- chetto, sul quale rimisero la croc-
no a piedi la carrozza. cia ; ed il Cardinal decano suonò al
eON C O i\ 3 1 3

inaiTsciiillo il cnntpaixMlo solito , e terprrte <1e" quali sarelibe stato nrl


(jiiesti accompagnò l'ambasciatore conclave il Cardinal Albani come
alla porta del conclave, seguito dal dcjinsilaiio di sua fiducia. Mentre
corteggio. Presentatosi l'ambasciato- poi lainbasciatore leggeva, i Cardi-
re allo sportello difeso da una Ter- nali tenevano in mano la berretta,
rateila, fece le consuete genuflessio- cavandosi 1 ambasciatore il cappello,
ni. Il Cardinal decano, e i tre Car- tutte le volte che nominò il Papa,
dinali capi d ordine, cioè Castiglio- l'Imperatore, il sagro Collegio, e
ni che fu l'eletto Pontefice, Naro, un Cardinale.
e Frosini complimentarono l'amba- Terminato il discorso dellamba-
Kciatore, il quale consegnò in nome sciatore, si cuoprirono
i Cardinali
dell'imperatore al Cardinal Casti- il capo colla berretta rossa, ed il
glioni, come primo decapi d' ordi- Cardinal Castiglioni lesse in idioma
ne, le lettere imperiali in idioma italiano analoga risposta sì alle due
latino, che già in copia, in un al imperiali lettere, che al discorso re-
discorso cui andava a pronunciare, citato dall'ambasciatore, cavandosi
avea esibito precedentemente al sa- egli e i Cardinali colleghi la ber-
gro Collegio. 11 Cardinal Castiglio- retta allorché nominava un Ponte-
ni diede le due lettere a monsignor lìce, 1 imperatore e l'ambasciatore.
Polidori, segretario del sagro Colle- Encomiò nella risposta il Cardinal
gio, vestito in abito prelatizio nero Castiglioni, la pietà dell' imperatore
4' rocchetto liscio , il quale le aprì Francesco I, la sua prolezione verso
tagliando colle forbici la carta in- la Chiesa esercitata nei pontificati
torno al sigillo, e lesse ambedue ad di Pio AI, di Pio Yll, e di Leo-
alta voce al sagio Collegio. Colla ne XII, e lodando principalmente
prima l' impeiatore esternò il suo le geste dell'ultimo, rammentò i

vivo rammarico per la morte di meriti dell'ambasciatore, e qual in-


Leone XII; colla seconda promette- teiprete de'sentiraenti del sagro Coi-
va a' Cardinali il suo aiuto, e di- legio, mostrò la soddisfazione di
fesa alla nostra santa religione, e questo nella sua destinazione ; rispo-
allo stesso sagro consesso, stabilcn- sta che giusta il costume, il Cardi-
do in suo ambasciatore straordina- nal alcuni giornidopo rimise in co-
rio al conclave il presente contedi pia all'ambasciatore, cui mai dal
Liitzow porgitore delle lettere, e Cardinale si diede il titolo di eccel-
conchiudendo col desiderio di atten- lenza,perchè parlava in nome del
dere una santa e sollecita elezione, sagro Collegio, né si deve attendere
Compitasi dal detto prelato la se per isbaglio talvolta fu dato,
lettura delle lettere, l'ambasciatoi-e Le lettere imperiali , il discorso
siccome rappresentante del suo so- dell' ambasciatore, e la risposta del
vrano, si coprì il capo con cappello Cardinal Castiglioni si applaudiro-
piumato, e lesse in latino un ana- no dal sagro Collegio. Quindi pas-
logo discorso, nel quale egli fece sarono allo sportello ilCardinal de-
conoscere quanto grata ed onore- cano, i Cardinali capi d'ordine,
vole riuscisse per lui 1' imperiale ed i Cardinali «.li particolare cono-
«lestinazione in ambasciatore stiaordi- scenza dell'ambasciatore, a congra-
nario al sagro Collegio, ed esternò i tularsi socolui, e riverirsi scambie-
sentimenti del proprio monarca, in- volmente. Quindi l'ambasciatore rin-
3i4 <^0N CON
novate le genuflessioni ,
parti dal il discorso l'ambascialore, cui rispon-
conclave , di cui venne chiuso Io de il Cardinale in lingua italiana
sportello, e col medesimo corteggio eh' è sempre quella usata dai Car-
fece ritorno alla sua residenza in dinali capi d'ordine in tali risposte,
mezzo a foltissimo popolo. In fine In quanto al cerimoniale e treno,
l'ambasciatore ringraziò tutti quelli in tutto eguale
a quello degli
è
che avevano fatto parte del corteg- ambasciatori d'Austria, meno le in-
gio, fece distribuire ai poveri un'ab- dividuali particolarità di addobbi ec,
l)ondante limosina; e nella stessa E avvenuto talvolta che il segreta-
sera nel suo nobile appartamento rio del sagro Collegio essendo in-
lenne ricevimento pubblico, cui in- fermo, il primo aiutante della sua
torvenncro il corpo diplomatico, i segreteria ha supplito nella lettura
principi e principesse romane, la delle lettei'e.
prelatura, e la più scelta nobiltà II conte di
ambasciatoreCelles,
tanto nazionale che estera in abito al conclave del 1829, presentò due
d'etichetta. lettere scritte in francese dal suo
1 cenni generici sulle ambasce- l'c di religione protestante, sovrano

rie al conclave sono, che il Cardi- de"* Paesi-Bassi, ed in francese pro-

nai vescovo capo d'ordine è quello nunzio il discorso. Talvolta gli am-
ebe sempre pronunzia le risposte basciatori dopo essere stati al con-
ciò che anticamente faceva il Car- clave Vaticano, passavano a visitare
dinal decano; che presso a poco il la contigua basilica di s. Pietro. Le
cerimoniale descritto, e le formalità lettere del re di Spagna sono scritte
praticate sono le medesime s\ per in due lingue, in ispagnuolo quella
parte de' Cardinali, che per quelle lesponsiva alla partecipazione della
Dai Diari
degli altri ambasciatori. morte dell'ultimo Papa, ed in la-
di Roma
sempre si pubblicano colla lino quella colla quale dichiarasi
stampa, ed anche a parte i discorsi chi è l'ambasciatore al conclave;
degli ambasciatori, e le risposte dei ma il discorso dell'ambasciatore suo-
Cardinali vescovi suburbicarii , che le idioma spagnuolo.
essere in
sono tutte le volte i primi dei tre Anticamente CardinaH non man- i

capi d' ordine. E regola generale davano corteggio agli ambasciatori,


nella corte Romana, che dai Cardi- perchè in sede vacante figurano da
nali, che sono amba-
invitati dagli principi supremi e sono elettori ,

sciatori ma tempo conveniente,


a eleggibili; ma i Cardinali ambascia-
per la carrozza di corteggio, si man- tori, o ministri , e i protettori di
da il frullone col maestro di came- qualche regno solevano mandar-
ra, o gentiluomo , e due servi col lo. Non va però taciuto, che per
cocchiere in livree di gala: chi non lo piìi il corteggio si mandava agli
è invitato non dovrà mandar cor- ambasciatori appositamente spedili
teggio. Di poi gli ambasciatori man- a R.oma , non a
quelli che già vi
dano i propri gentiluomini ai pa- slavano, sebbene evvi qualche esem-
lazzi dei Cardinali, che spedirono pio favorevole. Ma ora, come di-
il corteggio, a ringraziarli. eemmo di sopra, il corteggio si
Le lettere del re di Francia al manda dai Cardinali agli ambascia-
sagro Collegio sono scritte in fran- tori, che fanno Tinvito.
rese, e in quisto idioma pronunzia Talvolta un ambasciatore straor-
CON 3i5
rimario è giunto in Romn senza al conclave, dopo avere ricevuto
(llettiiare col conclave la sua rap- nuove lettere credenziali per con-
presentanza. Così avvenne nel con- gratularsi col Papa novello , van-
clave del lySS col marchese Cle- no alla di lui udienza col medesi-
rici ambasciatore dell'Imperatore, mo treno con cui andarono al con-
che arrivò in Roma quando già clave, meno però il corteggio delle
Clemente XIII. Nel con-
forasi eletto carrozze de' Cardinali, e del corpo
clave celebrato per morte di questo diplomatico.
ultimo Papa nel 1769, il conte di
Kaunitz si recò al conclave come Termine del conclave.
ambasciatore straordinario dell'im-
peratore Giuseppe II ; e dipoi vi Riconosciutasi canonica l'elezione
ritornò formalmente quale amba- del Cardinale, che ha avuto nello
sciatore straordinario dell' impera- scrutinio e nell'accesso due delle tre
trice Maria Teresa, regina d'Un- parti de' voti a seconda delle bolle
gheria e Boemia, madre di detto
, pontificie, e di quanto si dice al più
imperatore. L' ultimo ambasciatore volte citato articolo ELEZlo^'E, i Car-
che la serenissima repubblica di Ve- dinali suonano il campanello, ed allo-
nezia inviò al conclave fu Alvise ra entrano nella cappella degli scru-
Tiepolo, cioè nel conclave per l'e- tini i due primi cerimonieii, il sa-

lezione di Pio VI. Al discorso di grista , e il segretario del sagro


lui rispose il concittadino Cardi- ('ollegio. Questi si uniscono al Car-
nal Carlo Rpzzonico. Cos'i l'ultimo dinal decano, al Cardinal camer-
andwsciatore, che il sagro militare lengo, al Cardinal primo prete, e
Oidine gerosolimitano accreditò in al Cardinal primo diacono, e si

conclave al sagro Collegio, fu il Bali recano al tavolino del Cardinale eh 'è


Tonnellier de Bretteville, già am- slato eletto Papa. Schierali di-
basciatore ordinario presso il defon- nanzi, il Cardinal decano interroga
to Clemente XIV , nominato pel 1 eletto accetta il sommo pon-
se
conclave mentovato dal gran mae- con questa formola: Accc-
tificato,

stro dell'Ordine fr. Ximenes de Te- ptasne electioneni de te canonice


xada. Essendo indisposto il Cardi- factain in sitmmiim Pontificenil U-
nal Carlo Rezzonico, primo dei ca- iiiformandosi l'eletto ai divini vo-
pi d'ordine, supplì nella risposta al leri ed accettando la suprema di-
discorso, il Cardinal Pallavicini se- gnità, l'elezione è compita, per cui
condo capo d'ordine, perchè di quel- immediatamente vengono dai Car-
lo de' preti. Finalmente nel mede- dinali calati i propri baldacchini,
simo conclave per l'elezione di Pio restando quello solo del nuo^o Pa-
VI, il principe Bartolommeo Corsini pa, cui il medesimo Cardinal fle-

fece due volte la rappresentanza di cano domanda qual nome voglia


ambasciatore straordinario, la pri- imporsi, e detto p. e. GregorioXl I,
ma per l'imperatore Giuseppe II, il primo cerimoniere pontificio co-
la seconda per la di lui madre Ma- me protonotario , e notaro della
ria Teresa, imperatrice vedova, re- santa Sede, in presenza del sagro
gina d Ungheria e di Boemia. E-
, Collegio, dei due prelati, e del suo
lelto poi il nuovo Pontefice, quei compagno che chiama in testimo-
medesimi ambasciatori che recaronsi nio, roga ad alta voce l'atto di
3i6 CON CON
l;ilf elezione ed accettazione, e ne sidla predella dell'altare, ove rice-

stende solenne e formale isliotnen- ve da tutti i Cardinali colla coda


to, il quale viene sottoscritto da lui, della croccia sciolta, per ordine di
d;d sagrista, dal segretario del sagro dignità la prima adorazione (/" edi),
Collegio, e dal suo compagno. V. cioè Ijaciano i Cardinali il piede, e
Nome de' Papi. JNel conclave del- la mano, e ricevono dal Pontefice

l'anno 1724, essendo morto il un duplice amplesso. Quando il Car-


Cardinal Tanara decano, gli suc- dinal camerlengo ha reso l'adora-
cesse Cardinal del Giudice sot-
il zione, presenta V anello pescato-
to-decano, e domandò il consenso rio (Kedi) al Papa . il quale lo
a Benedetto Xlll. dà al primo maestro di cerimo-
Quindi i due Cardinali primi nie, perchè vi faccia incidere il
diaconi invitano il nuovo Papa a nome che ha preso. Talvolta i no-
recarsi nella contigua sagrestia a velli Pontefici, nell' atto che rice-
vestirsi degli abiti pontificii usua- vono all'adorazione un Cardinale,
li : per cui alzatosi Papa dal suo
il gli conferiscono per distinzione qual-
luogo in mezzo ai due Cardinali, e che eminente carica, come fece Pio
seguito dai camerieri, sagrista e Vili, che nell'abbracciare il Car-
.segretario del sagro Collegio, va in dinale Pacca lo confermò in -pro-
sagrestia, ove trova i due suoi con- datario, e iieir abbracciare il Car-
ci, vvisti precedentemente cliiamali dinale de Gregorio, gli disse: » vi
dai cerimonieri. Qui trovansi pre- '> fo penitenziere maggiore" ch'e-
parati gli abiti completi di tre di- ra la carica che esercitava pri-
verse grandezze, e sceltasi dal ca- ma dell' assunzione al pontifi-
meriere conclavista quella che re- calo.
puta adatta al Pontefice, questi vie- Resa che abbiano l'adorazione
ne spogliato della croccia, e degli i Cardinali primo e secondo dia-
abili cardinali/i dai cerimonieri e cono, si partono dalla cappella, la-
dai detti suoi conclavisti, e coH'a- sciando all'assistenza del Papa due
iuto di essi si veste degli abiti ponti- altri diaconi, e preceduti da un
ficii secondo la stagione. Si compone cerimoniere colla croce pontifìcia,
il vestiario di calze di seta bianca, ol- si recano sulla loggia per annun-
ire l'intero sotto-abito di tal colore, ziare al popolo la seguita elezione.
di collare simile, di scarpe crucigere, Appena questa è effettuata, il mu-
di soltana bianca, di fascia di seta ratore, ed altri artisti del conclave
bianca con flocchi d'oro, di rocchet- hanno demolito il muro precario
to con meiletto basso, di mozzct- che chiudeva la loggia esterna del
la rossa, di berrettino bianco, e di palazzo Quirinale, sbarazzandola con
camauro rosso, se il Papa vuole prontezza dai cementi per cui il ,

usarlo , imponendogli la stola di popolo di ciò avvertito, da ogni


raso rosso co'ricami d'oro il Cardi- parte accon-e sulla gran piazza, per
nale primo diacono. udire chi Dio fece suo vicario in
Cos\ vestito il nuovo Pontefice terra. Giunto il Cardinal primo
in mezzo ai due Cardinali diaconi diacono sulla loggia , colla croce
ritorna nella cappella Paolina, ed aslata da un secondo Car-
lato, e il

avente ai lati ambedue si pone a dinal diacono, con sonora voce an-
sedere sulla sedia pontificale posta nunzia al popolo il desiderato av-
CON CON 3i7
vcuimento, con queste parole, die te, molti prehiti, nobili famigliari

legge da una scliedula: " Aiuuuicio delfeletto, ed altre persone, oltre i

»> vobis gaudium magnum; Papaui parenti se sono in Roma. Nell'elezio-

« habemusEm.um ac Rm.um Doiui- ni d'Innocenzo XIII, Rcnedetto XllI,


3j num Maurum S. R. E. presbyte- Clemente XII, ec. trovandosi resi-

35 rum tituli s. Callysti Cardinalem denti in Pionia il re, e la regina


« Cappellai!, qui sibi nomen impo- cattolici d'Inghilterra, si condussero
» suit Gregorius X\I ", e ciò detto nella cella di tali Pontefici a pre-

getta al popolo la schedala. E ine- star loro un eguale omaggio, ove


sprimibile ciò che produce un tale puie anche oggidì accorrono mol-
annunzio, dappoiché subito il Castel ti personaggi, anche del corpo di-
s. Angelo collo sparo di cento uno plomatico a fare altrettanto. Seb-
colpi di cannoni annunzia all'alma bene il Cardinale camerlengo con-
Roma, che di nuovo ha il padre segni subito le chiavi dell'appar-
ed il sovrano, e poi inalbera il suo tamento Pontifìcio, per lo piìi i

stemma gentilizio; sparo ch'è segui- novelli Papi passano a desinare,

lo dal suono di tutte le campane se l'elezione è seguita di mattina,


delle numerose chiese della città. nella propria cella , o in quella
Il popolo, che da tutti i lati corse di qualche Cardinale, come soglio-

al Quirinale, esclama vivissime gri- no talvolta visitare le celle del Car-


da di gioia e tripudio, cui fanno dinal decano, e dei Cardinali in-

lieto eco i tamburi , e la banda fermi. Alcuni Cardinali partono su-


musicale della milizia. Cresce poi bito dal conclave e si recano ai
l'allegria, e la religiosa consolario- propri palazzi, altri restano a de-
ne del popolo romano, se il no- sinare nelle proprie celle, e qual-
vello Papa comparisce sidla loggia cuno rimane a dormirvi la sera.

a benedirlo per la prima volta, Il novello Papa si occupa subi-

siccome fece il regnante Ponteiice, to in sottoscrivere le lettere di par-


nella sua gloriosa, ed acclamata as- tecipazione ai Cardinali che non
sunzione al pontificato. Anticamen- si recarono al conclave, e a tutti

te il Cardinale primo diacono, per i sovrani, della sua esaltazione al-


la narrata pubblicazione del nuo- la cattedra di s. Pietro, anzi l'o-
vo Papa, fruiva il donativo di do- dierno Pontefice appose la sua pri-
dici mila scudi, come quello che ma firma alla dispensa matrimo-
poi impone il triregno sul di lui niale, che qual primo atto di sua

capo, e solennemente lo incorona. spirituale autorità concesse agli au-


Prestata dai Cardinali la prin;a gusti legnanti imperatore, e impe-
adorazione, si apre la porta del- ratrice d'Austria. Quindi il novel-
la cappella Paolina , ed essendo lo Pontefice dichiara il suo segre-
stali chiamati in conclave il mag- tario di stato, le prime cariche, e
giordomo governatore di esso, e il la famiglia pontificia conferman-
maresciallo del conclave, questi in uno do in questa i soliti individui di!
a tutti i ed addetti
conclavisti, al predecessore. Della seconda, e ter-

conclave^ sono ammessi dal Papa al za adorazione pubblica , che i

bacio del piede. Indi si apre la clau- Cardinali prestano al nuovo Pon-
sura del conclave, e si recano a tefice nella cappella Sistina e ,

baciare i piedi i custodi delle ro- nella basilica vaticana in cappe


3i8 CON CON
rosse, e coi caudalaii in eroe- due primi cerimonicrij quali han- i

cia, come delle successive fuuzio- no due scudi al giorno per tutto
ni, si volume Vili, pag.
tratta al il tempo del conclave, insieme ad
i5o.e Dizionario. Quei
seg. del una propina, che si dà ad essi da
Cardinali, che non possono recarsi ogni Cardinale, mentre gli altri ce-
al conclave, scrivono al Papa lette- Timonieri finiscono venticinque scu-
re ubhidienziali riconoscendolo pa- di il mese. Ma dei profitti dei Ge-
store della Chiesa universale, di- rimonieri, privilegi, ed altro , nou
chiarando la loro riconoscenza al che di quelli riguardanti i concia-
sagre Collegio, per avere fatta ot- \isli, ed appartenenti agli addetti
lima scelta, ringraziando Dio di al conclave, si fa parola all'artico-
aveie dato a' Cardinali lume per lo Conclavisti. Al segretario del
procedere all' elezione secondo il sagro Collegio sono condonati i mo-
cuor suo, ringraziando lo slesso bili, e le suppellettili delle sue ca-
Papa di avere ad essi partecipata mere. Oltre a ciò il nuovo Ponte-
la sua esaltazione, mostrando dis- fice concede ai primi sei Cardinali
piacere per non avervi potuto con- vescovi suburbicari. ed ai primi sei
correre, ed umiliandosi ai piedi del Cardinali dell'ordine de' preti, di
Pontefice, li baciano collo spirito, nominare, e presentare dodici pa-
ed implorano l'apostolica benedizio- rafrenieri per ammetterli al suo
ne. I Cardinali poi elettori, appena Prima lo stesso nuovo Pa-
servigio.
seguita la elezione, depongono lui- pa concedeva scudi cinquecento ai
li i segni di duolo, e riprendono primi cinque Cardinali diaconi, per-
ii sistema, che tenevano prima che li dividessero cento scudi per
del conclave, e della sede vacante cadauno ad altrettanti loro fami-
nel colore e nella qualità delle gliari ; ma di questo argomento
vesti, come anche in altre par- diffusamente si tratta agli articoh
ticolarità, di cui si parla ai rela- Famiglia Pontifìcia [Vedi), e Fa-
tivi articoli. Quei Cardinali, che miglìe de Cardinali (Fedi). In quan-
nell entrare in conclave ei'ano in lo alle spese, quelle del funerale
(orruccio per morte di qualche slret- ascendono a circa ventimila scmli,
to congiunto^ all'uscire da esso lo ri- quelle del conclave a circa settan-
prendono, contando il tempo trascor- tami'.a scudi, e quelle della coro-
socouie se lo avessero portato. Sol qui nazione a circa trentacinque mila
noteremo, che ora per corruccio dei scudi. Però le spese del conclave
Cardinali s'intende soltanto quello sono in ragione della sua durata,
che portano i loro famigliari di li- e quella della coronazione del nuo-
vrea. Sebbene, quando tocca loro vo Papa in proporzione delle elar-
assumere la livrea di gala, il de- gizioni, eh' egli fa dispensare in si

jìongono. fausto avvenimento. Chi bramasse


lutti i mobili, e i legnami, le conoscere meglio tuttociò, eh' è re-
fèrramenta ec. serviti per uso del lativo al conclave, ed alla storia
conclave, si ripongono nei magaz- particolare di ognuno, potrà con-
zini della camera apostolica, ma i sultare i seguenti autori, oltre quel-
dra|)pi, la cera, gli avanzi delle li summentovati.
provvisioni dell'olio, legna, carbu- Conclavi de' Ponleflci Romani
ne, carbonella ce. appartengono ai da Clemente \, Urbano \ì, Nico-
CON CON 319
là V, ad Alessandro VII inclusive, note del p. Zaccaria tom. I, p. 80,
1668; Anoninio continuato da al- capo IX, Del Conclave : Cohellio,
tri sino ad Innocenzo XII. Tra gli Notitia Cardinalatus, cap. XVI ;

storici anonimi il can. Giuseppe de De privilegiis, De electione romani


NovaeSj nel tomo I, p. 272, e seg. Ponlificis : Francesco Cancellieri,
riporta una biblioteca delle edizio- Notizie istoriche delle stazioni, e
ni di tali scrittori de' conclavi, cioè de' siti diversi in cui sono stati te-

nelle sue Dissertazioni storico-cri- nuti i conclavi nella città di Roma,


tiche, ove dottamente tratta del Roma 1823; Bernardino Borgaruc-
Conclave e sue leggi Il Marcelli . ci, Disordini cagionali dalla lun-
scrisse Sacrarnni Caerenioniarimi ghezza del conclave, presso il IMaz-
etc. , De romani Pontifi-
eleclione zucchelli tomo V, pag. 17 16. I con-
cis etc," Hieronymi de Plato,
tit. I tinuatori del Platina, nelle f^ite
De Cardinalis dignitale etc; Ro- de' Pontefici, danno interessanti no-
mani Pontificis electio pag. 82 ; tizie pei conclavi di Paolo III, Gre-
Quid spectari deheat in electione gorio Xlll, Sisto V, Urbano VII,
etc. pag. 323; Cav. Lunadoro, con Gregorio XIV, e Clemente Vili.

FINE DEL VOLUME DECIMOQUINTO.


'^ ^uuJ r.
j^ ^^ —r \/

SMCR
fioroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

You might also like