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n 3 7^
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
\ DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRIj AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII ,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVL
VOL. XVIII
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIII.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
C
cos cos
(jOSTANTlNOPOLI {Constan- ce dell' Islamismo, solendo i mede-
tinopolis). Capitale dell'impero ot- simi ottomani denominarla con en-
tomano, ai confine dell' Europa col- fatica espressione Ummed-dunia, cioè
l'Asia, e già antica capitale della Madre del mondo. S' innalza que-
Tracia. Dai suoi primi fondatori sta ìiuova Roma, non sopra sette
cos COS 7
no, coperto da una mollitufline di novesi, ma poi venne ricuperata da
navigli di tutte le nazioni (potendo Maometto li, siccome meglio dire-
le più grandi navi avvicinarsi quasi mo. Essa è cinta di antiche mura,
sino alle abitazioni ), continuamen- con dodici porte, le quali sono sem-
te percorso dai caichi, o battelli pre aperte, ed ha una cittadella altis-
turchi elegantemente addobbati, of- sima, chiamata torre di Cristo, la
fre un quadro animatissimo, incor- quale fu eretta da Anastasio. Alla
niciato, per cos^dire, da edifìzi di moschea degli arabi finisce la mu-
forme belle, e variate. laglia di separazione, che può dirsi
Calata, Pera, e Cassim-pascià so- dividere Calata in tre parti, e che
no i sobborghi, che separano il por- viene condotta dalla torre verso il
cora una bella moschea dello stesso za gli uni dagli altri, con le sole
nome, ove si custodiscono tutte le finestre di prima necessità , e con
reliquie del profeta, tranne lo sten- porte foderate di lamine di ferro.
dardo, o Sangfaki-cherif, che si con- Una catena tirata dalla punta di
serva nel serraglio , e la sciabla Calata alla punta del serraglio ser-
con cui si armano i sultani alla viva altre volte a chiudere il porto
loro assunzione al trono. Vi sono di Costantinopoli. Eravi quella ca-,
pure in questo sobborgo molti pa- tena sino dal tempo dell'impera-
lazzi delle principesse, appartenenti tore Severo, che assediò Bizanzio, e
alla famiglia imperiale. In una ricca Leone l' Isaurico tenne lontani con
valle vicina si trova il Kiaat-Khauch, essa i saraceni, che temettero es-
bel palazzo fabbricato da Acmet sere racchiusi nel golfo dopo il loro
111, sopra un modello esibito da passaggio. Lo stesso conquistatore
un ambasciatore francese. Il sob- Maometto II antepose di far trasci-
borgo di Cassim-pascià contiene il nare per terra i vascelli armati, an-
rigi, presenta il complesso di tutte vedono nell' entrarvi che strade an-
le nazioni, comprese sotto il nome ed as-
guste, irregolari^, e lubriche,
generico di Franchi. Ed è perciò, sai incomode pei pedoni e case ,
cos COS 9
della peste, che non di rado iiifu- regna una magnificenza incredibile,
ria nella città. sebbene bizzarra ed irregolare. Il
Però a fianco di edifìzi di pessi- restante del serraglio, che va sino
mo gusto, se ne vede un buon nu- allapunta del promontorio, si com-
mero di quelli che meritano di es- pone di giardini deliziosi, male di-
sere ricordati, e qualche magnifico stribuiti, decorati però di kioschi
palazzo. Il principale di tutti è il ossia casini elegantissimi, dai quali
serraglio, o palazzo imperiale del si gode di una vista amenissima sul
gran signoi'c, che occupa il luogo, mare, e sulle coste dell'Asia, Que-
e l'area dell'antico Bizanzio al sud sto immenso fiibbricato risenti i
est del porto, ed al nord ovest del danni del terremoto dell'anno 1754.
mare di Marmerà , sel)bene posto Da qualche tempo il sultano abita
nel circuito della città. Questo pa- di ordinario un bel palazzo situa-
lazzo è cinto di alle mura merlate, to sulla punta del serraglio in fac-
fornite di artiglierie, con otto porte, cia a Scutari. 11 serraglio fu edi-
dtlle quali la piìi rinomata è Ca- ficalo da Maometto II, ed abbelli-
bihumaioun ( la .sublime polita), ti- to in seguito sempre dai suoi suc-
tolo con che si distingue diploma- cessori : può
un recinto di più
dirai
ticamente il gabinetto ottomano. palazzi, e diappartamenti uniti in-
E questo nome di Porta equivale a sieme, secondo il capriccio dei vari
quello di Corte, usato in occideute. sultani, piuttosto che un solo pa-
Essa è però di una costruzione gros- lazzo. 11 suo letto, come quello de-
solana, avente la forma di un ba- gli altri palazzi del gransignore , è
stione. Aed a sinistra di
destra coperto di piombo; il serraglio so-
questa porta, si espongono le leste lo forma una piccola città , e può
de' condannati, e quelle di qualche contenere sei mila abitanti. Guar-
illustre nemico ucciso in guerra. dato con gelosia, ad un fì-anco è
Dà essa l' ingresso ad un primo vietato di visitarlo interamente, al-
cortile, in cui stanno la zecca, il pa- meno senza un particolar firmano
lazzo del gran visir, e l'antica chie- del ministro degli allari esteri, ma
sa di s. Irene fondata da Costanti- solo in parte.
no Magno, che fu convertita dai Nella direzione stessa sta l' At-
turchi inun deposito di armi an- Majdani, ossia piazza di Cavallo
tiche. Si giunge poscia per la por- che i greci chiamarono Hippodro-
ta Orlacapusi , al secondo cortile ?nuSj piazza che ha duecento cin-
quadrato, in cui sonovi la sala del quanta piedi di lunghezza sopra
divano, o imperiai consiglio, le scu- centocinquanta di larghezza, e la
dei ie del sultano ec. Nel fondo sta cui bella moschea di Acmet III oc-
la porta di felicità (Babi-saadet )
cupa uno dei lati. Su questa piaz-
presso la quale s' innalza la colon- za, come anticamente, si fanno le
na assaibene conservata di Teodo- corse de' cavalli , si addestrano i
sio ilGrande. Questa ultima por- turchi agli esercizi militari del d/'e-
ta conduce alla sala del trono, al- rid, e verso di essa si dirige la
la biblioteca del serraglio, agli ap- mossa del sultano nelle gran ceri-
partamenti del sultano, all' /m/-e/;i monie, e pubbliche allegrezze. A
o soggiorno delle donne, al tesoro, questa piazza At-Majdani i gianniz-
ed a molli altii edilizi, ne' quali zeri solevano portare le loro pignat-
,
IO COS COS
te, adunanze
e tenere le loro sedi- di quelle potenze, a cui la Porta
ziose quando volevano precipitare ottomana dichiarava la guerra. Con-
un ministro, o detronizzare un sul- siderata come opera militare è di
tano. Di tutti gli antichi monu- poca difesa, e serve da qualche tem-
menti che la decoravano, più non si po di prigione di stato. Tre di
vedono che 1' obelisco egiziano qua- queste torri , rovinate dal terre-
drangolare di marmo tebano , con moto del 1768, non furono più
iscrizioni geroglifiche, ed alto ses- rifabbricate. In questo castello si
to. Nel centro della parte più po- struireuna torre alta, dove veglia
polala di Costantinopoli, sta il vec- costantemente una guardia per da-
chio palazzo (Eski-Seraj ), cinto da re il segnale degli incendi, che si
sono trasportate dall' harem. L' Ai- della peste, portatavi dalle altre
la quantità di acqua di cui abbiso- greci, secondo gli ultimi calcoli, for-
gnano i turchi pei loro bagni, e mavano la sesta parte della popo-
per le frequenti loro abluzioni, gli lazione: una parte di essa si dedica-
resero molto industri nella costru- va al commercio, alcuni studiavano
zione dei pozzi, e delle macchine la meditina, o le lingue sti-aniere,
La popolazione di una città co- dei loro siti pittoreschi, lo sono al-
me Costantinopoli non può essere tresì pel gran numero de' cimiteri
determinata che approssimativamen- che vi si trovano, e che attesa la
te. Secondo calcoli piìi esatti la po-
i quantità di alberi che rinchiudono,
polazione della sola città può cal- rassomigliano piuttosto a dei parchi.
colarsi cinquecentomila anime. Se a Di fatti, i cimiteri de' turchi sono
questo numero si aggiunge, come assai belli,per la loro estensione,
si fa ordinàriamente, la popolazione quanto per la magnificenza, e pel
de' sobborghi di Pera, Calata, e lusso delle tombe. Sono magnifici
te a ottocento mila abitanti, sebbe- p.T sseggio, in cui si gode una ve-
ne altri non dubitano affermare po- duta incantatrice. mechitarisla p.
11
denza dello scismatico patriarca gre- mini grandi, di dotti, guerrieri, pa-
cos COS i3
triarchi, ed anche degli
santi, ec. , da cui potesse accorrerne meglio alla
imperatori ottomani ec. Il perime- difesa, dopo di avere esaminato
tro di Costantinopoli è di sei leghe, molte situazioni, credette di dover
contandosene due per ciascuno dei fissarla fra l'Europa e l'Asia, ap-
dettero a vicenda, secondo la varia do. Da tre parti essa è circondata dal
fortuna, ed abbiamo ancora che mare, ossia dai golfi, da un accesso
Pausania di Sparta, dopo la sconfit- quanto difficile al nemico, altrettan-
ta di Serse, 1' aumentò e fortificò. to favorevole al commercio: e cer-
Dopo aver sofferto nella seconda tamente in nessun altro luogo si
irruzione dei persiani, fu presa da- potevano trovare meglio riuniti, i
gli ateniesi. Sotto il dominio ro- vantaggi di una sicura e facile sus-
mano, Vespasiano le tolse i suoi sistenza. La di Bisanzio, come
città
privilegi, e l'um ad una provincia abbiamo veduto, edificata su quel-
con libero leggimento egli fu il : la costa da Bizas, che alcuni dico-
primo che ira gl'imperatori ro- no re di Tracia, era stata in al-
mani si recò a Bisanzio. Nelle tii tempi assai ragguardevole. Ma
guerre civili seguì il partito di C. quando Costantino pensò ad elevar-
Pescenio Nero, e Severo perciò la la a più alti destini, non era che
distrusse interamente disperdendone un borgo, il cui vescovo riconosce-
gli abitanti. va quello di Eraclea per metropo-
Sul luogo adunque, la cui esten- litano.
sione, come dicemmo, secondo alcuni, Costantino incominciò dal dare
è occupata dal serraglio, l'imperatore tre quarti di lega di circuito alla
Costantino Magno, dopo avere pub- sua nuova città,che successivamen-
blicamente professato la religione te accrebbe ed arricchì con tal
massimo
cristiana e resa questa col fervore, che per adornarla spogliò
zelodominante per tutto l' immen- le altre città di ciò che avevano di
so impero romano > determinossi più prezioso, profondendovi quanti
dalla bella e deliziosa situazione di mai ornamenti sapesse a lui sug-
Bisanzio d innalzare la città cui gerire l'imperiale magnificenza, e
diede il proprio nome, ed in oltre l'idea di far sorgere una nuova Pio-
stabilì che dovesse essere la sede ma, che l'antica emulasse in grandez-
dell'impero. Costantino, volendo for- za e splendore. Ne intraprese la fab-
mare la capitale di esso, in luogo brica l'anno 32 6, e potè farne la
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solenne dedicazione agli 1 1 maggio ma. L' imperatore attirò poscia in
del 33o. V'innalzò sette colli, e la questa città uomini illustri da tutte
divise in quattordici rioni, accioc- le parti del mondo, col mezzo di
ché anche in questo somigliasse a grandi profusioni; aprì una biblioteca
Roma. Gli edifìzi interni, sì pub- che oinò di moltissimi volumi, e che
blici, che privati, furono innalzati i suoi successori aumentarono in
quasi tutti insieme, mentre in pari seguito sino al numero di cento-
tempo travagliavasi per le mura del- mila, tanti contandosene quando fu
la Eranvi molte piazze cir-
città. abbruciata sotto il consolato di
condate da portici, e la principa- Basilisco. Stabilì accademie, che po-
le di esse portava il nome del fbn- scia fiorirono in rinomanza. Abbat-
datox-e, sorgendo nel mezzo la di tuti gli altari dei numi, non
falsi
lui statua, sopra un'enorme e ma- fece servire le loro statue che a mag-
gnifica colonna di porfido, a tale giore ornamento della città, la quale
effetto trasportala da Roma. Si quantunque fosse già superba, e son-
fabbricarono due palazzi degni del tuosa, pure i suoi successori si die-
padrone del mondo, un ippodromo, dero ogni cura d'ingrandirla, ed ab-
o circo per le corse a piedi, un an- bellirla maggiormente, e renderla
fiteatro, diversi teatri, bagni, acque- piti splendida e forte. Egual zelo
dotti, e gran numero.
fontane in ed impegno ebbe Costantino per
Costantino contemporaneamente fe- tuttociò, che riguardava la religione
ce fabbricare vaia quantità di case cattolica. Lo scopo principale ma-
e palazzi, che ripartì fra i senatori, nifestato dall' imperatore nel fon-
patrizi, ei grandi signori di Roma, dare Costantinopoli, era di oppox're
e di tutto l'impero. Proibì con leg- a Roma idolatra, una Roma nuova
ge a tutti quelli, che possederanno e tutta cristiana . Quindi furono
terre nelle provincie vicine, dispor- spianati tutti i templi di Bisanzio,
ne con testamento, quando non a- oppure trasformati in altrettante
vessero una casa nella città di Co- chiese. GÌ' idoli, che non rimasero
stantinopoli. Ache face-
quelli poi, non furono piìi riguardati
distrutti,
vano fabbricare nella venne città, che come monumenti curiosi e pro-
accordata una certa misura di pa- fani, i quali si esposero ai capi delle
ne per essi, e pei loro discendenti strade e sulle piazze pubbliche, per
in perpetuo ; a tal effetto si rac- la decorazione della città, e per
conta che ogni giorno distribuiva- trattenimento dei passeggieri. Perciò
si un'immensa quantità di grano, vedevausi l'Apollo Pitio, i famosi
calcolandosi ottanta mila moggia muse di Elico-
tripodi di Delfo, le
per giorno. na, e ben presto non si potè più
In olti'e Costantino vi costrussc comprendei'e come mai quei muti
un campidoglio, un anfiteatro, mer- simulacri fossero stali per sì lungo
cati ed altri pubblici edifìzi, ad esem- tempo l'oggetto della comune ve-
pio di quelli dell' antica Roma. Vi nerazione. Ma le religiose intenzio-
stabilì anche il senato, i magistra- ni di Costantino si manifestarono
li, e gli ordini del popolo, e le pililuminosamente nella costruzio-
accordò i medesimi privilegi della ne delle nuove chiese, le quali per
medesima Roma, per cui allora fu la loro magnificenza infinitamente
nominata Costantinopoli la nuova Ro- superiore a quella degli antichi tem-
cos COS iì;
zio, allorché veniva illuminato dal Nel secolo ottavo le doppie mu-
sole. Il corpo del tempio sorgeva ra di Costantinopoli, che cingevanla
in mezzo ad un vasto cortile, cir- dalla parte di terra, avevano quasi
condato da quattro gallerie ove e- due leghe di giro, quelle del mare
rano sale pubbliche, ed appartamen- dalla parte della Proponfide ne a-
ti distinti pei diversi membri del vevano di più, e quelle che rin-
clero, e per tutti i suoi ufficiali. Co- chiudevano la città lungo il golfo
stantino destinò questa chiesa alla ed il porto, un poco meno ; il che
sua sepoltura, e vi fece preparare faceva circa sei leghe di giro, oltre
la sua tomba in mezzo ad altre i sobborghi, che considerar si po-
dodici fatte in memoria degli apo- tevano come altrettante città. Que-
stoli , sei per parte , al che si stisobborghi con tutte le case di
determinò egli per una fede viva, campagna a venti leghe da Costan-
e nella ferma persuasione del van- tinopoli, furono rinchiusi dall'im-
taggio, che dopo morte ne risulte- peratore Anastasio, in un prodi-
rebbe all'anima sua, come si legge gioso recinto circolare di mura di
in Eusebio, Vit. III. 49. venticinque piedi di grossezza, che
Oltre le chiese s'incontravano in si estendeva dal Ponte-Eussino sino
ogni luogo molti monumenti pii alla Propontide , per impedire ,
i6 COS COS
oggidì il serraglio. Il tempio di santa Costantinopoli fu spesso assedia-
Sofia, il palazzo
del senato, ed i ta dai saraceni, e da altri barba-
bagni Zeusippo, ristabiliti da
di ri, presa da Costantino Copronimo
Giustiniano, erano nel secondo quar- l'anno 744j e tlai francesi e vene-
tiere. L'ippodromo, o il gran cir- ziani nel i2o3. Questi la conser-
co, la chiesa di s. Eufemia, ed il varono sotto cinque imperatori
palazzo di Pulcheria, slavano nel Alessio detto il tiranno, avendo
terzo quartiere. II quarto compren- detronizzato Isacco l' Angelo, nel-
deva la piazza imperiale, cinta da l'anno ig5 era salito su quel tro-
I
delle sue bellezze, della sua gran- Grande, figlio di Filippo, sottomi-
dezza, della magnificenza de' suoi se intei'amente la Tracia, ma alla
edifizii, della sua situazione quanto sua immatura morte Seute, nipote
gradevole altrettanto vantaggiosa di Cersoblette, ricuperò il reame.
per comandare a tutto l' universo IVon andò guari, che i galli , capi-
ec., passeremo a dire compendiosa- tanati da Brenno, si stabilirono in
mente di quanto riguarda i suoi Tracia, e vi fondarono un regno,
alti come capitale dell'im-
destini, proclamando per primo loro re
pero romano greco od orientale,
,
Conientorio, ch'ebbe per ultimo
ed ottomano. Poi si descriverà l'an- successore Clièo, sotto il quale i
dei greci, e dei latini ivi dimoran- Mentre l'impero di Roma eia
ti. Per idtimo riporteremo breve- air apice della sua possanza e do-
mente la storia de' suoi concilii, e minazione, Diocleziano, e Massimia-
di quelli generali, tanto importanti no Erculeo, pei primi, diedero l'e-
VOI.. XVIII. 2
i8 COS COS
Provincie, che gli erano soggette, e tare le romane aquile nelle regioni
respinse i barbari , che volevano transdanubiane, e dopo aver doma-
passare il Reno : poi si avanzò in lo que' barbari, concepì 1' ardimen-
Itaha, ed in Roma, coU'ajuto del toso disegno di costruir nel Bosfo-
cielo vinse Massimiano ossia Mas- ro, ampliando Bisanzio, una splen-
senzio, ed in Milano diede sua so- dida metropoli, che rivaleggiasse
rella in isposa a Licinio imperato- con Roma, e dal suo nome prese
re. Ambedue accordarono ai loro quello di Costantinopoli. Né con^
sudditi la libertà di religione, per- tento di aver cosi scossa dalle fon-
misero ai cristiani il libero eserci- damenta l'unità dell'impero roma-
zio del culto loro; ma Licinio, ad no, ne fece la divisione in cinque
onta di tale accordo, ricominciò le parti,consegnandone ciascvma ai tre
persecuzioni contro i seguaci del figliuoli,Costantino, Costanzo, e
vangelo. Fu allora che Costantino Costante, ed ai due nipoti ex frn-
avendogli dichiarato la guerra lo tre Dalmazio, ed Annibaliano, d;i
disfece con tutto il suo esercito nel- lui pure creati cesari, ed onuiti
la Pannonia. Licinio riparò in Tra- degli abiti imperiali, e del titolo
cia; ma, dopo essergli toccata altra di nobilissimi. La morte però del-
rotta presso Filippopoli, ebbe la pa- l' imperatore, avvenuta presso Ni-
nato da buona parte delle sue prima fazione della guerra civile
cos COS 19
Papa, e contro Osio , e Massimi- eia. Fu che Valente da An-
allora,
no, quali sostenitori di sant'Ana- tiochia accorse alla sua metropoli
stasio. di Costantinopoli^ e per la cattiva
Il magnifico porto di Costanti- accoglienza del popolo^ che a lui
nopoli, che s' incominciò a fabbri- attribuiva gì' infortunii sofferti, vol-
care da Costanzo, fu compito sotto le ripararne l'onta, e senza aspetta-
Giuliano l'apostata suo successore. re i soccorsi dell'imperatore di oc-
Dopo di lui si distinse nella pietà cidente Graziano, pose alla testa
J imperatore Gioviano, mali ed i dell' esercito il conte Sebastiano, col
della chiesa, e le vicende dell' im- quale marciò sulla pianura di A-
pero, avrebbero avuto ripai'o senza drianopoli a combattere. Sciagura-
l'immatura sua morte. Valentinia- tamente r esercito fa conquiso dal
no I, che gli successe nel 364, i"'n- numero maggiore di quello de' go-
novò la malaugurata divisione, e ti, e Valente ferito si rifugiò con
col trattato di Naissa cedette a piccolo seguito dentro rustico abi-
Valente suo fratello la Tracia col turo, a cui avendo il nemico dato
resto dell' impero d' oriente, rite- fuoco, rimasero tutti distrutti dalle
nendosi le parti occidentali. Ma fiamme. Graziano restò imperatore
allorché Valente percorreva l'Asia, anco dell'oriente, ed il concesse
Procopio di in Co-
Cilicia assunse a Teodosio che associò all'impero,
stantinopoli la porpora imperiale, e subito per la di lui prodezza e
facendosi padrone della Tracia , e virtù, la Tracia cangiò di aspetto
della Bitinia. Alcuni avvenimenti Disfece i barbari, e indusse colla
Io portarono in Frigia avanti l'e- sua magnanimità tutti a sommis-
sercito di Valente, ove per la de- sione. I vinti offrirono ostaggi, si
fezione del suo non potè far che arruolarono nell'armata, e vollero
debole resistenza, anzi due suoi in- persino dedicarsi a coltivare le ter-
timi uffiziali lo condussero prigione re. Costantinopoli accolse in trionfo
a Valente, che fece decapitare tutti il suo liberatore, che con animo
e tre. Allora Valente scacciò al di clemente perdonò anche a quelli
là del Danubio i goti. che avevano attentato a' suoi gior-
Intanto i feroci unni, dopo aver ni, dimenticando per le preci di
vinto gli alani, e gli ostrogoti, in- s. Flaviano l' enormi ingiurie del
vasero r impero per dare la caccia popolo d'Antiochia. Quindi eseguì
ai visigoti. Questi spedirono a Va- la penitenza impostagli da s. Am-
lente un'ambasceria, che aveva alla brogio per la severa punizione or-
testa il vescovo Ulfila per rifu- dinata dei sediziosi cittadini di Tes-
giarsi nelle terre imperiali, promet- salonica. L'assassinio dell' impera-
tendo fedeltà e sudditanza. Cadde tore Valentiniano II in occidente
r imperatore nell' agguato, e ben lo fece correre di nuovo alle armi,
presto duecento mila goti inonda- onde punire l'usurpatore Eugenio
rono la Tracia ed il Danubio, se- protetto dal traditore Arbogasto, e
guiti in appresso da turbe innu- dopo una piena disfatta Eugenio
merabili, che si aprirono la strada ed Arbogasto perirono uccisi nei
col ferro e col fuoco, e vinsero in monti di Gorizia.
più incontri gli eserciti romani Sotto il medesimo Teodosio, che
saccheggiando liberamente la Fran- si meritò il nome di Grande, firn-
,
20 COS COS
pero tornò ad ubbidire ad un sol sorella di Valentiniano III, che in
capo, sebbene poi egli rinnovasse pena della sua vita era licenziosa
la divisione tra due figli poco meri- quasi cattiva nella corte di Costan-
tevoli di regnare, dando l' orien- tinopoli, sfidò Teodosio II a batta-
te ad Arcadio, e ad Onorio l' oc- glia, lo vinse due volte, obbligando-
cedere in loro abitazione una parte intera famiglia al popolo tanto af-
della Pannonia, e pagar adessi l'an- fezionata. Il rivale Zenone fu padre
nuo cinquanta
tributo di trecento di Leone che dall' avolo ereditò
II,
libbre d' oro, che poi dovette rad- il Irono, nel quale però il genitore
doppiare. Ma divenuto Attila re volle e.sseigli collega anzi per la :
e dagli Mondone,
avventurieri di Papa di doni. Dipoi Vitaliano fu
cui Teodorico, occupata la Panno- fatto generalissimo dell' impero, e
nia, aiutava, non che dagli eruli console, ma per uno degli ordinari
di Germania. Con tutti si compose capricci della fortuna, un sospetto
accordando terre ai nuovi ospiti, e lo balzò dalla sua grandezza, otte-
procacciando delle truppe. Disgi azia- nendo le sue cariche Giustiniano
tamente Anastasio favori Eutiche, e nipote dell' imperatore. Sotto di
fu sul punto di essere perciò depo- Giustino I la religione cattolica pe-
sto, il perchè meritò le censure del netrò in vari paesi caucasei. Quei
Pontefice Simmaco. L' imperato-
s. paesi divennero alleati di Giustino,
re promise emenda, ma non corri- e lo ajutarono nelle imprese contro
,
22 COS cos
la Persia, nella quale per la prima riera vitale. Fero fama nianetj for-
volta comparve in armi il giovane tuna perii.
Belisario. Nel 627, salì sul trono Nell'anno 565 Giustino II Cu-
Giustiniano I, che fu contrassegnato ropalata, o maestro di palazzo, fu
dal battesimo , ed alleanza degli sollevato all' impero, essendo nipo-
eruli, e degli unni, e dalla pubbli- te del precedente Augusto ex so-
cazione del Codice, delle Pandette, rore.Consolidò egli la sua foi'tuna,
e delle Istituzioni , costituenti il sposando Sofia sua cugina, figlia
tanto celebrato corpo del gius-civi- della famosa imperatrice Teodora
le, che ha dato norma a tutte le vedova di Giustiniano I. Per sem-
nazioni civilizzate. Giustiniano I phci sospetti, Giustino II fece ucci-
terminò la guerra di Peisia con dere un suo cugino, e tolse il co-
onorata pace procurata da Belisa- mando d'Italia a Narsete, istituen-
rio, ed a (juesto valoroso e potente do r esarcato di Ravenna che pel
generale si affidò pei suoi progetti primo venne dato a Longino, in
di conquiste. Calmò Belisario la uno a que' ducati, che poi diven-
sedizione eccitatasi in Costantinopoli nero preda dei longobardi. Fu ver-
dalle due fazioni de' colori veneto, so l'anno 568, che incominciando
e prassino, tendente a riporre sul in Italia il regno de' longobardi
trono il nipote di Anastasio, e ral- gl'imperatori d'oriente furono co-
fermò cosi il vacillante potere di stretti di govex'nare Pioma per mez-
Giustiniano I. Quindi veleggiò in zo di capitani, e Ravenna per esar-
Africa, sterminò i vandali, ed entrò chi, i quali durarono cento e ottan-
trionfante in Costantinopoli, col re taquattro anni, Giustino II, avvili-
Gelimero, coi principi della famiglia to dagli avversi successi di Persia,
reale, e coi più ragguardevoli uffi- soggiacque ad alienazioni mentali ,
ziah, e magnati tutti fatti da lui per cui associò all' impero il trace
prigioni. Dipoi si volse alla conquista Tibei'io II Costantino, capitano del-
d'Italia, discacciandone gli ostrogoti, le sue guardie. Questi nel breve
e portando seco cattivo il re Viti- suo impero domò i persiani col
ge. Queste conquiste si terminaro- braccio del generale Maurizio, che
no colla nuova spedizione del me- dichiarò cesai-e, ed a cui diede la
desimo Belisario, compiute dall'eu- propria figlia Costantina per isposa,
nuco Narsete, dopo l' ingrato suo preparandogli così la successione al-
richiamo. Tuttavolta il prode ca- l'impero. Nel 582 segnalò Mauri-
pitano, che, lungi di lagnarsi della zio l'avvenimento al trono con un
crudeltà e sconoscenza di Giusti- esemplar tratto di pietà filiale, fa-
niano I, non rammentava, che i cendo venire in corte i viventi ge-
favori ricevuti, fece un' ultima pro- nitori, che onorò con pubblici os-
va del suo valore contro i ribellati sequi. Maurizio sostenne in Italia
unni, e per la debolezza dell' im- co' longobardi , e in Asia co' per-
peratore tornò ad essere vittima siani l'onore dell'impero; ma gli
della bassa invidia degl' indegni unni, detti Avaria gli furono mo-
emoli offuscati dalla sua gloria, e lesti, avendo preso di mira la Tra-
terminò cieco ed oscuramente i suoi cia, e trucidato dodici mila prigio-
preziosi giorni, poco prima che ni per aver ricusato l'imperatore
Giustiniano I compisse la sua car- iMaurizio di pagarne il tenue ri-
cos COS 23
scatto. Ciò talmente indispose i po- l'Africa. Adunque ai piedi di Era-
poli contio l'imperatore, che, a- clio venne condotto in catene l'ini-
vendo ordinata uuova marcia con- quo Foca da Foli no, che in tal mo-
tro gli avari, i soldati si ammuti- do vendicò l'oltraggio fatto al suo
narono, e spedirono il centurione talamo, e tagliandogli mani, e piedi,
Foca a deporlo. Questi per accla- fu decapitato, e la testa venne su
mazione vestì la porpora imperia- d' una picca portata pei quattordici
le, raggiunse in Calcedonia il fug- rioni di Costantinopoli, e per ulti-
gitivo Maurizio, che dopo aver ve- mo ne fu bruciato il cadavere sulla
duto trucidai-e cinque suoi figli, piazza.
venne egli pure trucidato col pro- Eraclio fu
salutato imperatore,
prio fratello Pietro, in uno ai prin- mentre decadenza della monar-
la
cipali grandi di sua corte. chia ogni giorno aumenta vasi; ciò
l^all'anno 602 al 610 l'impera- non pertanto coll'oro, e colle umi-
tore Foca governò da tiranno l'im- liazioni tenne in dovere gli avari,
pero. I longobardi e gli avari col- che sino alle mura di Costantinopoli
legati assai lo molestarono, sicco- portavano le loro audaci scorrerie :
Foca affidò gli eserciti al proprio per la prima volta si vide arruo-
fratejlo Demenziolo Curopalata il , lato tra gli eserciti imperiali un cor-
quale trasse in inganno il general po ausiliario di cavalleria composto
WarsetCj che dalle file imperiali era di quarantamila turchi, che allora
passato a comandare i persiani, ed dimoravano tra il monte Caucaso,
in onta de' giuramenti lo fece con- e il mar Caspio. La ribellione di
durre a Costantinopoli, e perii'e nel Siroe, che fece morire d' inedia il re
fuoco. Diede in moglie la sua figlia persiano, pose termine ai combatti-
Doinenzia al patrizio Prisco coman- menti, e prezzo della pace fu il
dante delle guardie; ma indispetti- santo legno della vera croce resti-
to dagli applausi, che gli sposi otten- tuito con solenne pompa religiosa
nero ne' pubblici spettacoli, fece de- da Eraclio stesso a Gerusalemme
capitare i deputati, e per le gi'ida nel dì i4 settembre, in cui la Chie-
del popolo a stento si astenne da sa ne celebra ancora la rimembranza.
alili gravi eccessi. La vedova di .Ma in seguito per le irruzioni dei
INI.iuiizio, e le tre figlie perirono saraceni il santo legno venne trasfe-
sotto vari pretesti, e niun cittadino rito a Costantinopoli. II regno di
andava in salvo dall' ira sua , che Persia restò poscia distrutto dal-
giunse all'eccesso, nel veder la ple- le orde de' mussulmani, come l'im-
be malcontenta nel circo, di ordi- pero perde la Siria, la Mesopota-
nr,re che fosse trucidata alla rin- mia^ e l'Egitto dai medesimi sa-
fusa. Fu questo il segno della ri- raceni occupato. Oltre a ciò l'ere-
bellione sostenuta dal generali; Era- sia de' monoleliti turbò la quiete
clio che lo stesso Prisco genero
, de' cattolici, e per somma sventoj-a
dell" imperatore avea chiamato dal- r imperatore ne seguì gli errori.
a4 COS COS
Alla morie di Eraclio, avvenuta nel la occasione inventato. Finalmente
64' 5 regnarono Costantino, ed E- dopo sette anni d'incursioni, si con-
racleona di lui figli, e fratelli con- chiuse coi saraceni una tregua di
sanguinei. Morì Costantino, ed Era- trenta.Anche i bulgari che dal Iato
cleona fu obbligato dalle truppe boreale ponevano sossopra la Tra-
ad associarsi all' impero il giovane cia, si contentarono con certi patti.
Costante II, figlio del defouto. Non Costantino conferì il titolo di augusti
andò guari, che Eracleona fu depo- ai fratelli Eraclio, e Tiberio, che
sto, e, in un all' imperatrice Blarti- però ebbero mozzo il naso, e vennero
na sua madre, deformemente mu- confinati in esilio, per averli il popolo
tilato e bandito. in una sedizione salutati imperato-
Costante II fu vizioso, ed inetto. ri. Nel 685 ascese il soglio Giusti-
I saraceni lo vinsero in battaglia niano II figlio di Costantino, e
navale, e sotto il comando del ge- ruppe le convenzioni co' bulgari, e
neral Moavia assediarono Costanti- co' saraceni : vinse i primi, e tras-
nopoli. L' impero sarebbe allora portò in Asia un corpo di schia-
terminato, se non insorgeva la guer- voni ausiliari, eh' eransi sottomessi.
ra civile tra i saraceni per la suc- Quindi ebbe raflbrzata la sua armata
cessione al calidato. Ucciso per ge- con trenta mila schiavoni, per com-
losia suo fratello Teodosio, fuggì
il battere i saraceni, costrignendo alla
Costante l' odio popolai'e passando ritirata il loro generale Maommed.
in Italia. Assediò Benevento, ma sì Questi però corruppe oro venti coli'
con vergogna, che con perdita do- mila schiavoni, che, abbandonando
vette partirne. Sì avviò alla volta le insegne imperiali, i saraceni ri-
ed ivi nel G68 fu da Andrea sof- erano vessati dal tiranno, o presi
focalo nel bagno in vendetta del- prigioni dai saraceni, che per su-
l' ucciso genitore. Costantino suo fi- perstizioni uccidevano nelle cam-
gho gli successe, ed ebbe il sopran- pagne tutti gli animali neri.
noine di Pogouato perchè imber- Imperversando Giustiniano li, il
be, e punì colla morte l' armeno patrizio Leonzio uscito di prigione
Mezizi, che avea usurpato il titolo provocò mutilare, ed
la rivolta, fece
per cinque mesi fu assediato dai condannare alle fiamme i due satel-
saraceni , ciocche rinnovarono nei liti. Dipoi la guarnigione di Can-
successivi anni, ma sempre con dia acclamò imperatore Tiberio suo
maggiori danni sia per le perdite Drongario, o colonnello detto yfpsi-
falle, sia per le tempeste sofferte, maro, si avviò a Costantinopoli cui
che per le tante navi incendiate il tradimento aprì le porte, e fece
dal famigerato y»oco-greco, in quel- tagliare orecchie e naso a Leonzio,
cos COS a^r
decapitar Tiberio Apsimaro, e Leon- per cui la capitale dell' impero re-
zio suoi competitori. Allora con stò libera. Dopo di ciò si disfece
ingratitudine volle far guerra ai di certo Basilio, che in Sicilia col
bulgari, ma vergogna
dovette con nome di Tiberio aveva affettato la
comprare la pace, Ravenna, che avea dignità imperiale, e del già impe-
parteggiato per Leonzio, fu da lui ratoi'e Anastasio II, che ajutato
condannata al saccheggio ed alla dai bulgari era uscito dal suo riti-
36 COS cos
se nel 74 'j e come figlio suo ne vnrono in Costantinopoli gli am-
ereditò la fierezza, per cui la eresia basciatori di Callo JMagno. L'ar-
degli iconoclasti, e la persecuzione mata d'oriente sdegnatasi dei mali
delle sagre immagini, continuò con tiattamenti da ]\iceforo ad Ire-
fatti
poco visse, e morì nel 780. L' im- non passò molto, che lo fece ac-
peratjice Irene sua moglie, e reg- cecare, ne confiscò i beni , e punì
gente dell'impero educò il figlio i di lui seguaci.
(^ostiuitino Por/ìrogenito a più sani Niceforo volle battersi co^ sara-
])iincipii. Questa donna intrapi'en- ceni, ma dovette convenire a ver-
«leute, dominata dall'ambizione, im- gognosi accordi. Provocò quindi i
< nianciparsi dalla madre, che per al- na divenuto imperatore, volle orna-
tro richiamò per l'infelice riuscita re colle insegne imperiali la sua
della vista, essendo morto dagli spa- figlio Teofilatto, ed assalito dai sa-
simi di quella tormentosa opera- raceni, e dai bulgari, scacciò i primi
zione. Giunta Irene per così atroci a mezzo del generale Leone /' Ar-
vincie di Asia, e si presentò con stero colle due figlie; quindi Barda
una flotta innanzi Costantinopoli ;
allontanòi contutori, bandì il patriar-
suo nome questi libri si dissero Ba- una mano, e siccome non desistet-
ne della sede patriarcale dopo la caucasee, ove dal loro nido di Tar-
lanazio. Avea associato
uiorle di s. Ignazio. taria erano discesi, e misero a fer-
dopo lunga prigionia, nell'SSG, col I russi condotti dal re Inger co-
nome di Leone filosofo, successe al
'\\ prirono il mare di navigli, e mi-
padre. nacciavano la stessa Costantinopoli.
Leone favorì le lettereda lui Teofane ancor con essi si coprì di
coltivate, e i letterati, condannando gloria, mise in fiamme molti vascel-
te la vita all'ingresso del palazzo im- no. Questa lega poco durò, giacché
periale. Dipoi Leone Foca, e Ro- il Porfirogenito fece imprigionare
mano Lecapene, generali dell'impe- i due snaturati figli di Romano, e
no, per cui venne associato all'im- ziò il comando all'imperatrice Ele-
cos COS 29
darsi senza ritegno in preda ai \i- alleali de'greci. Zimisce ebbe in Co-
zii, che per avidità di regnar solo. stantinopoli gli onori del trionfo ;
e Kiceforo Foca nel breve suo im- ribellioni d' Asia, 1' eunuco Basi-
pero sostennero con vittoria le ar- lio gran ciamberlano lo fece peri-
mij come il gran ciamberlano Giu- re di veleno, in vendetta d'un mot-
seppe ne sostenne le cure, restando to dell' imperatore sulle sue stra-
alla di lui morte tutore de'figli an- bocchevoli ricchezze.
cor bambini, mentre ISiceforo dal- JN'el 975 continuarono a regnare
l'armata fu elevato al trono impe- Basilio, e Costantino colla madre
riale. Sposò egli la vedova Teofa- Teofanona richiamata dall' esilio,
nona, la quale ciò fece per politica, dove l'avea tenuta Zimisce, e l'eu-
per cui dipoi entrò nella congiura nuco Basilio si mantenne nel moni-
ordita dai generali Giovanni Zimi- stero. Barda Sclero, e Barda Foca
sce, e Burtza, cui faceva eco l'odio si ribellai'ono prendendo la porpora
di Paflagonia per gelosia avea esi- persino del clero, si oppose con va-
liato. Costantino Monomaco inco- lore agli ungheri, ed ai turchi patzi-
minciò a regnare nel io42, ma i naci ; ma allorché tutti avevano con-
suoi talenti subito si oscurarono. cepito sopra di lui le più liete spe-
Egli privò del grado di generale ranze , un fulmine lo fece cadere
Giorgio Maniaco, e lo diede a R.o- da cavallo , mentre recavasi alla
mano Sclero fratello di Sclerena caccia. Isacco ricevette ciò come un
sua favorita, e Giorgio all' incontro celeste avviso, che lo invitasse a pe-
si fece acclamare dalle truppe ; ma, nitenza, e monaci. Al-
si ritirò fra'
mentre riportava vittoria, da una la privata grandezza domestica dei
feritamorì. Leone Tornicio parente suoi parenti preferì il pubblico van-
dell' imperatore attentando a succe- taggio, e in vece di porre sul tro-
derlo, fu acciecato. Costantino dopo no i congiunti, vi elevò nel loSg
cos COS 3r
Costantino Duca, alla qunle elezio- ce radere la chioma all' impei'atri-
ne sì il senato, che il popolo fe- ce Eudossia, che in monistero pas-
cero plauso. Costantino era caldo sò ad attendere utilmente agli slu-
amatore delle lettere , e de' scien- di , e proclamò nel 107 1 impera-
ziati, e soleva dire, che al brillar tore Michele Duca, detto Parapi-
del diadema, avrebbe anteposto l'im- uace. Romano Diogene fu posto in
mortalità acquistata coli' ingegno. ceppi neir Armenia , e con tanta
JVon deve però occultarsi, che 1' a- crudeltà acciecato, che ne morì.
varizia offuscò le sue egregie doti, Debole di carattere , Michele ebbe
e per mancanza di truppe espose un regno periglioso, dappoiché pri-
r impero ad incursioni. Di fatti i mieramente ai turchi seliucidi del-
turchi neir Asia fecero non pochi l' Asia si unì la ribellione di Rus-
progressi, e seicentomila uzii, di ori- sellio comandante un corpo di
gine turcomana, valicarono il Da- fi'anchi, o latini, ausiliario degl'im-
nubio, inondarono la Tracia, e se periali guidati da Isacco Comneno:
la spada dei bulgari ed il conta- le misere provincia d'Asia soggiac-
gio non li mieteva l' impero
, sa- quero a gravi disastri , ed Isacco
rebbe slato in pericolo. Morì Co- dopo sanguinoso conflitto restò pri-
stantino, lasciando figli di tenera gioniere de' turchi. Riuscì a R^ussel-
età in cura di Eudossia loro ma- lio di far prigione Giovanni Duca;
dre, la quale siccome saggia presto ma poi ambedue caddero in pote-
si avvide di essere incapace a go- re del sultano, il quale in seguito
vernare, ed assalita in Asia dai permise che si riscattassero. R^us-
turchi seliucidi, inviò a combatterli sellio di nuovo si ribellò, per cui
Romano Diogene , levandolo dal Alessio Comneno lo condusse inca-
carcere ove trovavasi per aver co- tenato a Costantinopoli. Devastan-
spirato al supremo potere. Il titolo do le Provincie europee i turchi
d' imperatori rimase ai giovanetti patzinaci ,
gli schiavoni e i croati,
Michele Andronico, e Costantino; voleva IMichele Duca associare al-
ma Eudossia fé' che il patriarca l'impero il valoroso generale ÌNice-
Sifilino l'assolvesse dal voto di non foro Erienna ma cangiando con-
;
32 COS cos
penale ; laonde ambedue perdettero glio Ruggiero si accostò all' TlHrio
gli occhi, secondo l'infame politica colla flotta. Se due vittorie ripor-
di qua' tempi. Il nuovo imperatore tarono le flotte veneto-greca, in una
provocò la collera del normanno terza ottenuta dal Guiscardo, do-
Roberto Guiscardo conte di Puglia, dicimila prigioni furono mutilati
rimandandogli la figlia Elena, desti- ma nella quarta i normanni ven-
nata sposa al deposto Michele. Cos\ nero compiutamente disfatti e al
perdette i possedimenti d' Italia ca- doge Venezia Vitale Fallerò, di-
di
duti in potere degl' invasori nor- chiarato Profosebaste, venne data,
manni. nel io84j l'investitura della Dal-
Germano, e Borilo, di slava ori- mazia, e della Croazia. Quindi la
gine, ministri favoriti del Botonia- morte di Guiscardo, e le discordie
te,ne affrettarono la perdita, con- fraRuggiero, e Boemondo per la
giurando contro i prodi generali paterna successione, allontanarono
Isacco, ed Alessio Conineno, che po- da Alessio ogni timore.
co mancò non perdessero gli oc- L' impero da tutti i lati fu al-
chi, nel loSi, se di concerto col lora investilo furiosamente dai tur-
comandante Pacaziano non depo- chi : perchè l'imperatore si vide
il
cos COS 33
10 sui turchi. In fatti Nicea subi- riportandone considerabili ricchez-
to fu restituita, ma non vedendosi ze : riuscì all' imperatore con po-
l ripromessi soccorsi, Antiochia ven- derosa flotta di far rispettare Ja
ne eretta in principato a favor di sua autorità, indi si pacificò con
Boemondo, di che Alessio Comne- Guglielmo successore di R.uggiero,
uo mosse querela. Boemondo la- e frenò i dalmati
ungheri , e gli
nico, in luogo d' Isacco, l' ultimo latini furono tutti trucidati, perchè
genito Mannello venisse elevato al- esercitando il traftìco eransi straor-
l' impero. Pviuscì tuttavia a Gio- dinariamente arricchiti, e l'impera-
vanni di obbligar alla pace i tur- trice Maria venne chiusa in moni-
chi d' Iconio, e a dichiararsi suo stero, e poi strangolata. Con tali
36 COS COS
1722, gli successe il genero Gio- Nicea ascese il soglio, sino dal ì 27.^,
vanni Duca Yatace, che tolse ai Teodoro li Lascaris siccome figlio
francesi Adrianopoli ; indi il despo- di Yatace, e morendo lasciò la co-
la Teodoro, occupalo il regno di rona al figliuolo Giovanni di anni
Tessalonica, e preso il titolo im- otto, e la reggenza a Giorgio Mu-
periale, avanzò nella Tracia
si zalone da tutti odiato, e perciò
mentre Davide Comneno con egual trucidato. Allora venne nominato in
titolo imperava in Trehisonda. Per Nicea reggente il gran contestabi-
le quali cose l'imperatore Roberto le Michele Paleologo, sul cui capo
si vide ridotto a mendicar la pa- progressivamente si cumularono i
dossia Lascaris, la quale non [)o- mente d' imperatore colia promessa
tendo ottenere, per sua sciagura giurata di conservare i giorni di
rivolse le sue mire alla figlia di Giovanni Lascaris, e di restituirgli,
Baldovino di Neu ville, gentiluomo allorché fosse maggiore, la potestà
dell'Artois, il quale violò la pro- imperiale, da lui assunta nell'anno
messa data ad un nobile borgo- 1260 in Kicea stessa. L' imperatore
gnese, preferendo il trono. 11 bor- di Costantinopoli Baldovino 11, nel
gognone montò in furia, ed unito 1245, intervenne in Lione al con-
a parecchi amici fece una notturna cilio generale XI 11^ celebrato da
incursione nel palazzo imperiale, e, Innocenzo lY, romano Pontefice. A
sorpresa la nuova imperatrice colla gara lo molestarono i bulgari, ed
sua madre, muldò barbaramente i greci ; l'eclamò al Paleologo le
la prima tagliandole il naso, e le piazze tolte dai greci ai francesi in
labbra, e gittò nel mare la seconda. Tracia, ma in vece il Paleologo e-
11 misero Roberto volò a Roma stese le conquiste sino sotto le mu-
per nascondere la propria vergo- ra di Costantinopoli, e, con un' ar-
gna, ed implorare ajuto dal Pon- mata condotta da Alessio Stratego-
tefice Gregorio IX, e mori nel ri- pulo per condjattere il despota di
tornar a Costantinopoli nell' anno Epiro, gli riuscì di sorprendere Co-
I 228. stantinopoli ; e messa in fuga la
Baldovino II suo fratello gli suc- debole guarnigione, pose fine all'im-
cesse i ma per la sua tenera età, la pero latino e francese nel 1261,
reggenza fu data a Giovanni di coli' intelligenza, ed opera dei greci,
Brienna, già re di Gerusalemme: ch'erano nella città.
laonde mediazione di Papa
colla Baldovino II si rifugiò presso Man-
Gregorio IX, s'ebbe il titolo impe- fredi, figlio naturale di Federico li,
l'iale sino alla maggiorità di Bal- di Svevia, e re di Sicilia, e Miche-
dovino li, ed alcuni feudi pe' suoi le Paleologo entrò trionfante in Co-
discendenti. 11 valore di Giovanni stantinopoli in mezzo allo Stiatego-
valse a contenere gli sforzi de'bul- pulo, e al giovine principe Giovan-
gari, e de' greci, che con poderose ni Lascaris, al quale dopo pochi
forze si appressavano a Costantino- giorni tolse la vista , rilegandolo
poli. Tuttavolta invocò i soccorsi in perpetuo carcere. Per delitto s\
dell' occidente e poco dopo mo-
, atroce, generale fu l'indegnazione, e
rì, e provvisoriamente Ansaldo Ca- il patriarca Arsenio proibì all'usurpa-
hieux fu fitto reggente. Intanto in tore l'ingresso nel tempio, né volle
cos COS 37
assolverlo malgrado le ripetute u- liario, che aveva intentato contro
iiiiliazioiii; ma il Paleologo. abusan- di lui. Ciò non bastò: Andronico II
do della forza, depose il patriarca, veime obbligato prima a fuggire poi
ed alilo n'elesse a sé favorevole. alla prova delle armi che usò con
38 COS COS
che Apocauco, fatto gran duca, e mente gli Pece la professione di fe-
incoraggilo dal patriarca, guidò una de nella chiesa di s. Spirito in Sas-
armata contro Cantacuzeno, aiutato sia ai 18 ottobre i36g, avendo
dai serviani, e dai bulgari, mentre il prima abiurato lo scisma, e gli er-
rivale lo era dagli ottomani. Avendo- rori dei greci, e poi fu solenne-
gli Amuratte figlio del sultano Orcano mente ricevuto dal Pontefice nella
condotto circa trenta mila armati, bsisilica vaticana col cerimoniale di
Apocauco non resse in campo aperto, poco inferiore a quello, che dai Pa-
sebbene sulle prime avesse taglia- pi praticavasi cogl' imperatori ro-
to i turchi dall'azione. Si racchiuse mani. Ritornato l' imperatore in
pertanto prima in Eraclea abbando- Costantinopoli, fu obbligato a se-
nando le truppe, poi corse a Costanti- gnar la pace con Amuratte, e dar-
nopoli contando sui prigioni, che an- gli Teodoro suo terzogenito in
dava facendo per intimorire, ma da ostaggio. In seguito Contuso, se-
Won andò guari , che rinnova- occhi al proprio figlio, e volle che
ronsi i civili dissidii. Il giovine im- altrettanto facesse Paleologo col suo,
peratore rifugiossi neir isola Tene- il quale estese la punizione su Gio-
do mentre Cantacuzeno vesfi di
, vanni di lui nipote. Andronico
porpora il figlio Matteo, che passò sebbene chiuso in tetra prigione,
a risiedere in Adrianopoli , reggi- col soccorso de' genovesi ne usci
tore della provincia di Rodopo ,
depose il padre, e lo confinò nella
quando Giovanni venuto a concor- stessa carcere. Anche Paleologo esc\
dia fece ritorno in Costantinopoli. da essa, e ritirossi a Scutari, ed il
pitale dell'impero ottomano, sicco- lui dato a' suoi seguaci come il
me lo è tuttora. Degli avvenimen- maggior de'profeli: il culto convi-
ti, che accompagnarono la caduta ste nella preghiera da farsi cinqui;
di Costantinopoli, del dolore che volte al giorno, nella limosina, ed
ne provò il sommo Pontefice INi- astinenza dal vino.
colò V, degli sforzi che fece per INIaometto, per la persecuzione
salvarla, e di tiitt' altro ch'è rela- che sostenne dai grandi della Mec-
tivo a s\ importante avvenimento, ca, diede principio, nel 610, ad unii
oltre quanto si accennò superior- nuova chiamata Egira
era riti- ,
menico Bernini, Memorie storiche clamato col titolo di califfo, cioè vi-
di ciò, che luinno operato i sommi cario, e successore, in pregiudizio
Pontejìci nelle guerre contro i tur- di Ab
cugino germano di Maometto,
chi, Roma i685 per Gio. Battista e suo genero siccome marito di Fa-
Bassotti. tima sua figliuola ed erede, ciocché
diede origine allo scisma che li
§. II. Impero Ottomano, ossia no- tiene ancora discordi, cioè ai turchi
tizie compendiate di esso dall'o- proseliti di Abubekre, e a quelli di
rigine sino a' nostri giorni Omar, suo figlio, ed a'Persiani se-
coslituì sua metropoli. I califll pro- pose nel novero de' più fanatici ed
seguirono ad estendere la loro po- intolleranti mussulmani. All'appa-
tenza, che giunse ad avere le Indie, rire nell'Asia Gengiskan, tutte le
il bosforo Tracio, e la Mauriliana dinastie si dispersero, e cessò sino
Tingitana per confini del loro colcjs- quella de' turchi seliucidi d' Iconio.
sale impero. Ma per la loro molIe77a 1 pili ricchi emiri si ritirarono nel-
ed inerzia, per le macchinazioni de- le montagne, e solo discesero al
gli emiri, o grandi del regno, per piano dopo la partenza del con-
l'accortezza de'governatori delle Pro- quistatore. L' emiro Othman fu
vincie, pei valore delle orde tarta- quegli, che spinse il coraggio ad
re del Turkestan, tratte in Asia attaccar le greche città, ed a sta-
ora schiave, ed ora come milizie bilire un regno nella Bilinia a
dan-
assoldate , i califfi poco a poco di- no dell'impero orientale verso la
minuirono in potere, rimanendo lo- fine del XIII secolo: il suo figliuo-
ro quello spirituale per 656 anni, lo Orcano espugnò Prusa, e fu que-
cioè sino al 12 58, nel quale anno sta dichiarata metropoli del nuo-
fu ucciso il XXXV II califfo degli vo stato, e residenza del sidfano
Abassidi dal conquislatoi-e Mogollo. Othman, o Ottomano, soprannomi-
Da Ahmed, figlio Tulun, sorse
di nato Gliasl, o Conquistcìtore , da
neirSGS la dinastia egizia de Tu- cui gli odierni turchi trassero il no-
lunidi, distrutta poi nel 940, e rim- me di Oltomani. I romani Ponte-
piazzata dagli Ikschiditi, e supera- fici, con paterna sollecitudine ac-
la finalmente nel 969 dai calif- corsero ad ajutare le nazioni cri-
fi Fatimiti, i quali da quelli di stiane oppresse dalla crescente po-
Bagdad erano totalmente indipen- tenza dei turchi, e dal caldo fo-
denti. natismo della loro religione, che li
Nelle Indie si stabifi la possente rendeva invincibili invocando il ,
4-2 cus CO S
6^1-0 presero Alcssniiclna, ed incen Pia- lega fatta co' saraceni, i quali nel-
rono la celebre l)iblioteca per ordine r89() profittando delle fazioni, che
del suddetto caliiro Omar, ed indi laceravano Roma, la saccheggiaro-
invasero 1' Africa, l'Armenia, Cipro, no barbaramente. Non ostante che
llodi, la Cilicia, e la Licia, e spin- entrasse il secolo X con esempi di
sero le vittorio'^e loro armi nella inaudite barbarie, chiamato perciò
iSicilin, Puglia, e Calabria. Il so- ferreo, e per la grande ignoranza
vrano Pontefice s. Gregorio W oscuro, benché i benefìzi della chie-
romano, nell'anno 828, riedificò, e sa da ogni parte erano usurpati,
cinse di nuove mura la città di pure il Pontefice Giovanni col X
Ostia, per impedire che saraceni i soccorso di Berengario imperatore
continuassero a fare le loro bar- d' occidente, di Costantino Porfiro-
bare scorrerie, riducendola con e- genito imperatore d'oriente, e di
normi spese ad un forte antemu- altri principi, sconfisse nelqiy in-
rale di Roma, e dello stato della teramente i sai'aceni, che da qua-
Chiesa. Papa s. Leone IV romano rant'anni s'erano annidati nel ca-
nell'849 5 ristabilì le mura di stello di Garigliano nella Terra di
Roma, ed aiutato dai napoletani, si Lavoro. Aggiungono alcuni scritto-
partì egli stesso con un esercito per ri,ch'egli si mise nella fronte del-
Ostia, dove l'armata de' saraceni l'armata, e vi si portò egualmente
fu dispersa , e distrutta, restando da Papa, che da generale.
parte di questa in ischiavitù. Leo- Più glorioso fu Papa Benedetto
ne IV rese utile la sua vittoria, Vili, romano, poiché, veden-
Conti,
facendo lavorare nelle fortificazioni do che spesso maomettani sarace-
i
corso dei principi, nell'anno 878 gloria,da gran tempo perdute. Di-
fu costretto a domandar loro la poi nel io63, avendo il conte Rog-
pace, coU'annual tributo di venti- gero Normanno, che dal suo fratel-
cinque mila mancuzii d'argento lo Guiscardo duca di Calabria era
moneta di quel tempo; indi nel- stato promosso
al governo della Si-
r 882 Giovanni Vili donò a Do- cilia, con insigne vittoria i
distrutti
cibile, duca di Gaeta, l' inclito pa- saraceni, mandò per segno di questa
trimonio di Traetto, e la città di al Pontefice Alessandro II quattro
Fondi, acciocché guerreggiasse con- cammelli, ed il santo Padre in ri-
lante vittoria da nuovi pericoli, col- na. V. la Storia delle Crociate per
la morte di centomila di questi in- la liberazione di Terra Santa del
fedeli, e colla presa di Mahdia, città R. P. Luigi Maimboitrg della com-
all' oriente di Tunisi. V. Leone O- pagnia di Gesù, trasportata dal
stiense nel libro II della Cronaca francese all' italiano, da d. Gabrie-
Cassìnese. le sacerdote Parigino dottore teologo,
spalla dritta del vestilo, come rac- i inori, lutti maomettani nemici del
44 cos COS
nome crisliano. Intanto Papa Lucio potenza marittima, a formare una
li, Cnccianemici, di Bologna, pianse armata contra Saladino re de' sa-
amaiaincnte nell'anno i 44 ''^ P<^''- i raceni, della Siria, e dell' Egitto ;
dita di Edessa, o di Orfa, tolta a'cri- ma, dopo governo d' un mese e
il
stiani dagli sforzi costanti de' turchi. 27 giorni, morì in Pisa a' 17 di-
Il suo successore Pontefice Eugenio cembre 1187. Fu Gregorio Vili
III, nell'anno seguente, approvò
1'
un Papa di zelo ardente, il quale
Ordine militare di s. Giovanni di prima di morire aveva esortato i
Gerusalemme, detto Gerosolimitano, principi cristiani ad una nuova
i cui cavalieri facevano voto di di- crociata contro gl'infedeli.
fendere dalle insidie dei turchi i llitornando nel i ic)3 dalla sagra
nezia per metter in ordine l'armata, indotto consegnò all' imperatore En-
che dovea portar soccorsi ai cristia- rico VI il monarca inglese. L' im-
tii dell' Asia , ricevette in Ferrara peratore Enrico VI non gli volle
la nuova, che Saladino soldano di però dare la libertà senza una vi-
Egitto aveva conquistata a' n otto- stosa somma di danaro; onde il
bre I 187 al re Almerico II la città Pontefice fulminò pure contro lui
di Gerusalemme, ottantotto anni do- la scomunica, e morendo l'impera-
po ch'era stata tolta da' cristiani agli tore in Messina, Celestino III non
infedeli. Egli per dolore s'ammalò, e acconsentì che fosse sepolto, se prima
morì 29 ottobre. Così terminò il
a' non ne venisse data la permissione
regno di Gerusalemme, che dopo Bu- del re d'Inghilterra, e dove prima non
glione avea avuto nove re, cioè Bai- gli fosse stato restituito il danaro,
duino I, Balduino II, Folco, Baldiiino che per violenza avea sborsato nel
III, Almerico I, Balduino IV, Baldui- ricuperare la libertà nel 1194-^1^
no V, Guido, ed Almerico II, riu)a- Enrico VI di ciò pentito, avea già
nendo a Giovanni di Brienna sol- ordinato nel suo testamento al pro-
tanto una parte del regno. prio figliuolo Federico II, che re-
Non vacò la sede, ed a' 20 otto- stituisse al re Riccardo il denaro
bre fu eletto in Ferrara, Gregorio strappatogli ingiustamente. Quindi
A^III di Mora Beneventano. Appli- nel 1193 Celestino III confermò
cato il nuovo Pontefice alla con- l'Ordine militare Teutonico istituito
quista di Gerusalemme, mandò ad in Acri della Soria, da una com-
intimare il digiuno a' cristiani per cin- pagnia d'uffiziali tedeschi, e forma-
que anni come nella quaresima, in to per soccorrere i feriti, e gì' in-
di passò a Pisa, per pacificare quel- nel ricuperare Terra Santa ( del-
cos COS 45
vaio p. Mainibourg); i latini, che cambiato 1' odio in rispetto ,
gli
vino conte di Fiandra. Indi nel 12 i5, nonico di Colonia, e celebre predi-
Innocenzo III celebrò il concilio per la crociata contro
catoi'e sa- i
generale XII, laleranense IV, in cui raceni. Co' suoi discorsi infiammò di
si trattò de' mezzi per ricuperare religioso coraggio i militari, e men-
da' saraceni la Terra Santa di Pale- tre fu allora eletto vescovo di Pa-
stina, e v'intervennero 1289 padri. derbona, Onorio III nell'anno me-
Terminato il concilio a' 3o novem- desimo 1220 creollo premio
in
Santa, che fu uno de' maggiori suoi bre 1221, quando i cristiani furono
pensieri per tutto il suo governo di costretti a restituirla, benché con
46 cos COS
esortò con lettere, e co' suoi nun- l'Augusto, comperò gli animi dei
zii tutti i sovrani dell' Europa. Nel potenti Frangipani, ed altri roma-
I11-2 però il Papa convocò un al- ni, per muoverli a perseguitare il
tro congresso con Cesare in Feren- Papa, il quale essendo da' sollevati
marlo nella stabilita guerra co' sa- fuori, desolatrici di tutta l'Italia.
raceni. Questo egregio Pontefice, Innocenzo IV intimò nel 1^5 1
Onorio 111. Appena venne coronato, nione de' greci, da ardentemente lui
ordinò all' imperatore Federico li, procurata, concesse loro, che nel
che partisse subito per la guerra simbolo della fede non recitassero
sagra della Soria coni' egli avea , la parola Filiogue, purché sentisse-
giurato, ciò che non essendosi da ro in ciòcome i latini. Mandò a
lui eseguito, a' 29 settembre lo Teodoro Lascaris imperatore di Ni-
scomunicò in Anagni, e tornato il cea il vescovo di Orvieto per la
santo Padre in Roma, nell' anno slessa riunione della Chiesa greca
seguente 1228, rinnovò nel giove- colla latina, e destinò di far nuo-
di sanie tale scomunica. Irritato vamente la guerra contro gì' infe-
,
cos COS 47
deli. IMa questi suoi disegni non cristiani della Soiia la città di Tri-
ebbero alcun elTelto. Intanto avea poli. E perchè questo soccorso non
dichiarato legato dell' armata , che t\\ spedito coir opportuna diligenza,
si troverebbe in Terra Santa, il pa- la città di Acri, 1' unica che posse-
triarca di Gerusalemnoe Jacopo di devano in quelle parti i cristiani,
Troyes, che gli successe nel Pon- fu vinta nell'anno seguente dall'or-
tificato a' 29 agosto 1261 col no- goglioso sultano, e i cristiani furo-
me Urbano IV.
di no banditi da tutta la Soria , con
Mentre Teobaldo Visconti di sommo cordoglio del zelante Pon-
Piacenza, legato di Soria dell'eser- tefice, che poco dopo terminò di
zione di Terra Santa, ove era stato nella Soria, e togliere a' greci scis-
legato apostolico, fu sempre mai la matici r imperio di Costantinopoli.
maggior cura di questo Papa, cos'i Quindi, nel 1 3 1 1 ,
Clemente V rese
egli per meglio provvederne al-
,
assai celebre il suo Pontificato, pel
l' opportuno soccorso, intimò il con- concilio generale XV di Vienna
cilio generale XIV , di Lione II ,
in Francia, da lui cominciato agli
nella qual città lo celebiò nel I I ottobre, coli' intervento di molli
1274. Oltre i soccorsi per la guer- Cardinali, di due patriarchi, di tre-
cristianesimo , che furono in esso Francia con tre suoi fighuoli (che
stabiliti concordemente , si presero poi gli succedettero nel regno), di
48 cos cos
])cr l'ingiurie fatte a Bonifacio vili, XXII, e destinate al sostenimento
imponendogli la penitenza del viag- de' portoghesi della crociata, i quali
gio di Terra Santa, dove avrebbe passassero oltremare, non si pagas-
dovuto restare per cinque anni vi- sero alla Sede apostolica, ma bensì
sitando i santi luoghi, secondo A- se le chiamò a sé col pretesto, che
malrico presso Baluzio. non fossero dissipate , e consunte
JVon essendovi quasi verun angolo senza la sua autorità. Per lo che
dell'Europa, il quale nell'anno i320 il Papa Benedetto XII, Fournier,
fosse libero da' funesti effetti di una di Tolosa che grandemente bra-
,
sagra guerra, ordinò che le deci- alla purità della fede cattolica
me imposte dal Pontefice Giovanni adottò il mezzo di obbligare quei
cos COS 49
popoli con benefizi, procurando clie ma vedendo che quest'impresa non
alcuni principi cattolici inviassero riusciva per la perfidia di alcuni
loro soccorso contro i saraceni, che cristiani, che favorivano il turco,
grandemente li molestavano. In- ordinò a Pietro re di Cipro, a' ve-
tanto, nei i355, ad Orcano suc- neziani a' genovesi
, e a' cavalieri ,
de' greci, diviso per sé stesso, e af- consolidando il suo dominio nell'A-
flitto da' saraceni, e da' turchi, avea sia, portò le sue armi in Europa,
fino dal i353 spediti legati a Can- e nel 1 36o stabili in Adrianopoli
tacuzeno, che reggeva il rimanente la sua sede. Egli fu l'istitutore del-
per la minorità di Giovanni Paleo- la milizia de' Giannizzeri ( dei quali
logo. Furono questi ricevuti coH'o- riporteremo un cenno istorico ) ; mi-
nore conveniente alla dignità loro, lizia , eh' era composta della quinta
e al sovrano Pontefice da cui ei'a- parte degli schiavi cristiani rapi-
no inviati. Trattossi unione
dell' ti in tenera età nelle provincia
delle due Chiese, ma Cantacuzeno, greche, ed educati all'armi, ed al-
che non era meno abile nella teo- l' islamismo,quali composero per
i
logia, e nella storia, che nella po- lungo tempo il nerbo degli otto-
litica, credette, che questa non po- mani eserciti: ma abusando di lo-
teva effettuarsi senza un concilio ro possanza furono soppressi dal-
generale, in cui assistessero i ve- l' imperatore de' turchi ÌNIahmoud
scovi di ambedue i partiti. Ora ,
II ne' primi del corrente secolo
nell'anno i355, Paleologo, già si- XIX. Papa Urbano V, fra le altre
gnore del governo libero di Costan- fatiche che tennero occupato il suo
Giunsero nel i356 gli anibascia- concorsavi per deliberare sulle ope-
tori ad Innocenzo VI, il quale per razioni de'ciocesignati (fra le quali
ridurre i greci alla Chiesa romana, era il piiucipal motore di questa cro-
inviò due vescovi a Costantinopoli, ciala il re di Cipro Pietro di Lusi-
voL. xvni. 4
-
So CO S cos
gnano, che da cinque, o sei atini gli ungheri, e de' dalmati, e morì
girava a questo fine per tutte le cor- nel i385 sul campo dal pugnale
ti di Europa), il Papa e l'itupera- di un serviano. Gli successe il pi i-
tore trattarono di restaurare nell'A- mogenito Bajazzette I, che co! pri-
sia la cattolica religione, facendo mo assedio di Costantinopoli, otten-
energica guerra a' turchi. ne dall'imperatore Manuele Paleo
Urbano V, nel i366, scrisse pre- logola pace, con che i turchi aves-
Ungheria, e di Polonia, con cui il suo zelo, e valore ; onde nell' anno
soidano Amuratle 11 guerreggiava, seguente apparecchiandosi Giovanni
gran quantità di moneta, colla <jua- Unniade, amministratore del regno
le si formò un possente esercito di Ungheria, a formare più corpi
nella Dalmazia, nel regno di Napoli, di truppe per liberare le provincie
e nella Fiandra. Diviso fu questo confinanti dalla tirannia, e servitù
esercito in due corpi , che fiuo- turchesca , JNicolò V bramò oltre
no spediti uno per mare, 1' al- ogni credere di condurre al desiderato
tro per terra, del primo dei qua- fine i suoi pii consigli, e con pubbli-
li fu creato legato il Cardinale che lettere degli 8, e 12 aprile,
Francesco Condulmieri, nipote del sollecitò i cristiani ad intraprendere
Pontefice, camerlengo di s. Chiesa, la sacra milizia, preparando i pre-
e del secondo il celebre Cardinal mii spirituali dell' indulgenza plena-
Guglielmo Cesarini romano, che ria a quelli, che vi combattessero.
nella funesta battaglia di Varna, Fu data la battaglia nel campo di
data da Amuratle II, nella quale IMerula, prima che Giorgio Scan-
si trovava quel Cardinale col detto derberg, principe di Macedonia, u-
Ladislao, rimase ucciso col re a' io nisse le sue alle truppe cristiane,
novembre i4445 "^o'^P'^'il^o da tut- ed Amuratle il ottenne la vittoria
ti. Il sultano con questa brillante che gli costò molto sangue dalla
vittoria ingrandì la potenza dei parte sua , restando sul campo
turchi, fugando in pari tempo il trentaquattromila turchi, ed ottomi-
valoroso capitano Giovanni IJnniade la cristiani, L'Unniade si salvò colla
vaivoda, ossia principe di Transil- fuga, e tornò a' suoi iiell.' Ungheria.
cos COS 53
Nella stessa maniera facendo in que- no I di Norvegia, Ladislao di Boe-
st' anno il re di Castiglia Giovan- mia, Alfonso Y di Sicilia, e Jacopo
ni 1 1 la guerra a' maomettani di II di Scozia, esortandoli a prestargli
Granata, Nicolò V, con lettere dei opportuno sussidio. Ammoni lo stes-
d' Aragona e di Sicilia contro tur- i replicò le sue premure, con avvi-
chi avea il santo Padre concesse le sarlo di perdere fra Ire anni la ca-
decime ed altri sussidii ecclesiastici; pitale con tutto l'imperio, se egli
5.i ros
nt a tìircis? Wiltembergae T7^9- ro, o secolari, o ecclesiastici, o vi
radunare, e della quale fece coman- rale del dominio della Chiesa; piìi
dante l'arcivescovo Ragusino, cioè di le decime di tutti benefìci, ed of- i
dieci galere a sue spese, dieci altre fìzi nella romana curia ; le decime
avute da' veneziani, ed altrettante da di tutti gli uffizi, ed impieghi nello
Alfonso V re di Sicilia, e d'Arago- stato ecclesiastico; e decime di le
na, le quali tutte vi perirono dopo tutti i per tut-
benefici ecclesiastici
cinquantasette giorni di assedio, cioè to il mondo cattolico. Per collettori
ai 2f) maggio i453. Costantinopoli di queste decime deputò Nicolò V
fu presa da Maometto restandovi molti soggetti, che rammenta mon-
morto l'imperatore Costantino, a signor Giorgi nella di lui vita al-
cui nel fuggire, alla porta della l'anno i4^3, e finalmente coman-
città fu troncata la testa, e messa dò che in tutta la cristianità dai
in un' asta, fu condotta pel campo re e dai principi si osservasse la
de'tiu'chi. In tal guisa terminò in pace, o almeno la tregua. Molle
Costantino, figlio di Elena, l'imperio altre cure impiegò a questo fine il
Micato da Gio. Lami Catalogo del- berata r isola detta Metilene, la re-
la biblioteca Riccardiana. E da stituì al principe, che la possedeva
rotarsi col Borgia nell' Oratio Pii sotto il diretto dominio della santa
li. P. M. de Bello tiircìs, etc, che Sede.
quantunque avesse fatto questo voto Più gloriosa riuscì al santo Pa-
da Cardinale, egli si sottoscrisse Cali- dre l'impresa di Belgrado, fortezza
sto III Papa, chiamandosi allora Al- antemurale del cristianesimo. Tro-
fonso ; tanto egli era sicuro della vavasi questa nel i ^56 assediata
profezia fatta da s. Vincenzo Ferre- da Maometto II alla testa di cen-
rio, che a tutti suoi amici diceva
i tocinquanta mila turchi. Conti-o di
die sarebbe Papa, benché nessuno questi s'avviò il famoso capitano
l'ascoltasse, credendolo per la vec- Giovanni Unniade vaivoda di Tran-
cliiaja indebolito non meno di cor- silvania, chiamato il terrore de' tur-
po, che di mente. chi, ed il prode difensore de' cristia-
Passati dunque appena due mesi ni. Era esso assistito da'consigli del
da che era salito al Pontificalo, in benemerito legato PontiP- io Cardi-
adempimento della promessa fatta, nal Carvajal, e dallo zelo di s. Gio-
spedi Calisto III predicatori per vanni da Capistrano de'miuori frao-
4
% cos COS
cescani, il quale, con un crocefisso Granala ultimo loro asilo come ,
Non cessò Calisto III per tutto il in Francfort, il vincere i turchi sem-
tempo del suo pontificato di pro- brava unintrapresa non di questo,
curare Tabbaltimento degli orgoglio- o di quell'altro regno, ma sì di
si tiu'chi, e i4^7 raddoppiò
nel tutta la repubblica cristiana. Di
egli le sue calde premure con tut- ciò tratta ampiamente Leodrisio
ti i sovi-ani, i quali per riguardi Crivelli autore contemporaneo nel-
umani mal corrisposero alle zelan- l'opuscolo, De expeditione Pìi II in
ti intenzioni di lui. Egli spedì Turcas, appresso il Muratori Scri-
missionari nella Prussia, nella Per- plorunt rerum al tomo XXIII. Ni-
sia, e nell'Etiopia, per richiama- colò Reutnero pubblicò in quat-
re alia nostra religione, quelli che tro volumi, una raccolta intitolata:
ne fossero contrari. Indusse anco- Orationes in Consultationes de Bel-
ra i re di Castiglia , d'Arago- lo Turcico, Lipsiae 1 596.
na, e di «Portogallo, a cacciar inte- Intanto perchè colla sospensione
ramente dalla Spagna mori mao-
i della guerra e per cagione del con-
rneltaui accantonati nel regno di gresso uou fosse lutto l'oriente sog-
cos cos 57
giogato da'liirchi, eresse Pio II un insoita in Napoli fra il le Fcjnli-
miovo Ordine militare col titolo di nando d'A lagona, e Giovanni duca
s. Maria di Betlemme, del quale d'Angiò figlio del re Renato, e parte
fosse cura il difendere le isole di Le- per quella che facevano alla santa
mnos, colle altre del mare Egeo, ed Sede i INlalatesti, e i Manfredi,
alla guisa de'cavalieri gerosolimita- Avendo Maometto II conquista-
ni far dovesse delle scorrerie con- to co'suoi turchi, oltre le isole di
tro i turchi. Lemnos, e di Lesbo, già riprese dai
Disposte in tal modo le cose per cristiani in tempo di Calisto IH,
questa spedizione, il Papa non a- la penisola ancor della I\Iorea, il
vendo riguardo al freddo della sta- santo Padre con esemplarissima
gione, né agli incomodi continui benignità accolse Tommaso Paleo-
delia podagra, né agli infelici augu- logo, despota della Morea stessa^
ri che gli si predicavano, com'egli e fratello di Costantino, ultimo im-
stesso racconta ne'suoi commentari, peratore greco cacciato dal tui*co
a' 22 gennaio i/^Sg, si mise in col fratello Demetrio, e con molti
viaggio alla volta di Mantova. Giun- altri. Albergollo nelle case di s. Spi-
tovi a'27 maggio, ad altro Pio II rito, gli assegnò trecento scudi il
non pensò, che a cercare i mezzi mese, a' quali ne aggiunsero duecento
di condurre ad effetto i suoi pre- i Cardinali, e gli diede nella dome-
murosi disegni intorno alla guerra nica quarta di- quai'esima la rosa
contro il turco, che ogni giorno si d'oro benedetta, e nell'anno seguen-
rendeva piti formidabile per li mio- te 1462 il Papa ricevette in dono
vi acquisti che faceva neh' orien- da Tommaso Paleologo, la testa
te. /^, Enea Silvio nella sua Hi- dell'apostolo s. Andrea, fratello del
storia Asiae iMinoris al cap. 87. principe degli apostoli. mez- Ma in
A'9 dunque di settembre si diede zo alle pastorali cure di Pio II,
principio al general congresso di sempre più cresceva nel suo cuore
tutto il mondo cristiano, e dopo mol- l'ardente brama di soccorrere To-
te e diverse sentenze fu deliberato, riente dalla fierezza di Maometto
che di tuttele nazioni, per questa sa- II. Era questi molto più potente,
gra guerra collegate, pagassero per per la conquista che avea fatto
tre anni i chierici la decima, i laici nel 1^61 dell'imperio di Tiebi-
la trigesima, egli stessi ebrei la vi- sonda nell'Asia, dal quale avea cac-
eesima. A questi soccorsi promisero ciata la famiglia Comnena, che vi
di aggiungere degli altri maggiori i si era stabilita per 207 anni fino
fiorentini, i sanesi, i ragusei, i gè- dal i2o4, in cui (come dicemmo)
novesi, i j'odiani , e i bolognesi, i francesi, e veneziani saccheggia-
onde Pio II con ima bolla de'i5 rono, e presero la città di Coslan-
gennaio 1460 pubblicò a tutto il linopoli; come ancora per essersi
mondo, quanto in questo congres- impadronito dell'isola di ìMetilene,
so aveva conchiuso. Malgrado pe- già detta Lesbo, e di tutto il re-
lò le zelanti sollecitudini del buon gno di Bosnia, di cui fece scorticar
Pontefice, questi soccorsi non ebbe- vivo il quinto ed idtimo re chia-
ro allora alcun effetto parte per la mato Stefano.
guerra che v'era tra i francesi, e II santo Padre nel i46f sci isse
gli inglesi, parie per <|uclla ch'era una kllcra all'imperatore Maomct-
,
58 COS COS
to II, nella quale l'esortava a mo- Disposte pertanto le cose neces-
slraisi più mite co'cristiani, e Jo sarie governo dello stato nella
sì al
eccitava ad abbracciare la nostra re- sua assenza, che all'armata, Pio li,
ligione, pel qual mezzo diventereb- a' 18 giugno i464> scese dal pa-
1)6 legittimo imperatore d' oriente. lazzo alla basilica vaticana; e qui-
Divenuto però quel barbaro vieppiù vi, dopo aver caldamente pregato
borioso, e avviandosi in oltre con- il Signore, che prosperar volesse le
tro de' ragusei, Pio li considerando sue pie intenzioni, fece a' Cardinali
la misera sorte della cristiana re- im' elegante orazione , e partì per
pubblica, procurò con tutto il suo Ancona, avendo ricevuto da Tom-
grand'animo di sollecitare contro il maso Paleologo il braccio destro
turco la guerra stabilita nel con- di s. Gio. Battista. Quest'orazione,
gresso di Mantova. Con una bolla che mancava sì nelle opere di Pio
«innqne 23 ottobre i463 pub-
de' Il pubblicate in Basilea nel i55i,
blicò solennemente questa sagra come nella Raccolta delle orazioni
guerra, ed espose la lega, che per- dello stesso Pontefice, data alla lu-
ciò avca fatta col duca di liologna ce in Lucca nel 175T, e 17^7 da
Filippo, e con Cristoforo JMoro do- Giandomenico Mansi, fu per la pri-
ge di Venezia, e nominò il suo ma volta resa pubblica dal citato
pai-ente Caidinal jVicolò Fortiguer- Cardinal Stefano Borgia, che vi ag-
ra pistojese, adorno di rari pregi, giunse un'aurea prefazione, e bel-
generale delle galere die aveva fat- lissime note, con questo titolo:
to lare nel ]iorto di Pisa, coll'ordi- Pii II P. M. Oratì'o de bello tur-
iie condurle in Ancona ove, co-
di cis inferendo eruta ex schedis au-
me egli aveva detto nel concistoro to^raphis, et anecdotis monumenti?!
de'23 ottobre, sarebbe st;ito pron- illuxtrata, Romae apud Benedictum
to a partire in persona per questa Francesinm i774- Arrivato Pioli
spedizione, a' 1 5 di giugno, affine di in Ancona, a' 19 luglio, fu rice-
animar per tal guisa tutto il mon- vuto con sommo applauso da quei
do, e togliere ogni pretesto a quel- cittadini, e da nn popolo infinito
li, clie pretendessero di scusarsene. condottosi colà da tutta l'Europa
Indi, vedendo che le forze dell'e- pei" vedere il singolare spettacolo
jario Pontificio non erano bastanti di im Pontefice in persona alla te-
olle spese necessarie per questa sta della crociata Ma, essendo Pio
guerra , destinò per la medesima II già incomodato nella salute, il
i due ultimi Cardinali diaconi, fe- re, si sarebbe imito a' turchi , al
ce r orazione funebre a Pio II. che il Papa rispose con dignità :
Passati quindici giorni, nel con- Andate, e riferite al re quanto ab-
clave valicano , restò eletto Ponte- hiam detto, e se egli si risolverà
fice Paolo Barbo, veneziano,
li, di unirsi al turco, noi già abbia-
nipote di Eugenio IV. Furono le mo provveduto, come cacciare dal
prime cure Paolo II la guerra di regno il re, e dagli stati cattolici il
sforzi degli eserciti turcheschi, morì la morte di Paolo II, poco mancò
in età d'anni sessantatre. che non restasse eletto in succes-
i47o> crescendo viep-
JVell'anno sore Cardinale Bessarione di Tre-
il
più la tirannia de' turchi , che a bisonda, già compagno dell' impe-
tutto il mondo cristiano mettevano ratore Paleologo al concilio fioren-
sommo spavento, Paolo II si ado- tino, uno de' più famosi personag-
però per tal guisa, che gli riuscì gi del suo tempo in dottrina, vir-
di conchiudere in pubblico conci- ili, e grandezza d'animo. Ma que-
.*<toro cogli ambasciatori de' princi- sti , col pretesto della sua età di
pi italiani la necessaria lega con- anni ottanta, se ne schermì effica-
tro de' tiu'chimedesimi. Per me- cemente. Anche Ca-
iifir elezione di
glio provvedeie alle .spese di que- listo III poco mancò ch'egli avesse
,
6o COS cos
mano chiavi di Pietro, loc- sia, ossia Gaffa, ricchissima colonia
in le s.
clìè però non avvenne per un for- de' genovesi, si mise in pronto per
te discorso del Cardinal Gelivo assalire gli altri luoghi de' cristia-
che impedì 1' esaltazione di sì illu- ni , a segno tale , eh' era già per
come entrare ne' confini dell' Italia. Sisto
stre greco, come neofito , e
ingiuriosa alla chiesa latina. Eletto IV dunque stimando dovere del
IV, della Rovere, i primi suoi pen- sforzi del barbaro imperatore, spe-
sieri furono occupati nel ritrovare dì diversi legati a' principi cristia-
versi principi dell' Europa per ec- alcun effetto. Neil' anno seguente
citarli alla guerra contro il turco 1477, rivolse Sisto IV le sue cure
Rlaometlo II. Fra rpiesti legati vi a mantenere la pace in Italia, af-
furono i Cardinali Bessarione in finchè Maometto lì vedendo la guer-
Francia Lodovico XJ, Bor-
al re ra civile, non vi entrasse come an-
gia in ispagna al re Ferdinando dava macchinando, ed è perciò che
V, Bardo in Germania all'impe- nel 1479 ^^ Pontefice spedì molte
ratore Federico III, ed ai principi legazioni a' re, e principi cristiani,
tedeschi e nel regno d' Ungheria a
,
per indur questi ad intraprendere
Mattia Corvino; e il Cardinal Ca- la sagra guerra contro il comun
iri ifa, già celebre pel suo zelo militare, nemico, e muovere i popoli a pren-
fu scelto al comando della flotta con- dere la croce di questa spedizione.
tro gl'infedeli. Sisto IV impose inol- Nel 14^0 approfittando Mao-
tre le decime agli ecclesiastici, con- metto II delle discordie de' prin-
operare con più efllcacia, fece par- tare la nostra religione : mandò
lire nell'anno seguente in levante, contro r isola di Rodi un' armata,
sotto il comando del Cardinal Ca- che dopo una fiera battaglia di
raffa ,
centoquattro galere, fra le due ore, data a' 26 luglio, fu co-
onta de' veneziani, hi quale fu po- coir aver messo a fil di spada un
sta a l'erro, e (uoco. Correndo l'an- gran numero di uomini, donne, e
ni) 14?^' 3 l'imperatore IMaometto lànciulli ,
gittate ai cani le reliquie
il, dopo avere coucpiislata Teodo- de' santi , rapito le vergini , alle
cos COS 6i
nobili, segato per mezzo con una presi da grande stupore e paura,
SI
turchi che gli avevano occupato di questa morte, che aveva già pre-
Otranto, non dubitò di vendere detto il santo religioso de' minori
promise di adunare un' armata di cevere gli ordini del nuovo re Gio-
venticinque galere, per unirle a quel- vanni II.
le del re di Napoli che doveva essere Innocenzo VIII, Cibo, genovese,
di quaranta; mandò legato a Genova appena eletto confermò i capitoli,
il Cardinal Savelli, perchè facesse fa- che tutti i Cardinali avevano giu-
re l'armamento navale, e mettesse rato di osservare, fra' quali, che il
egli stesso l'esempio, cominciò dal III, e gli altii principi di manda-
terminar la guerra di Sisto IV coi re presso di lui i loro ambascia-
veneziani ; e confermò i diritti del- tori per li 25 marzo 1488, coi
la Guinea, ed in altre terre de' sa- quali tratterebbe della guerra col
raceni al re di Portogallo, giacché turco. Ciò avvenne, ed Innocenzo
Alfonso V con un'armata di 3oo Vili inoltre promise di sostenerla
legni, e trenta mila combattenti con vigore, e di assistere personal-
preso aveva in ventitre giorni Ar- mente all'esercito, quando questo
zila e Tanger, due città nel regno fosse comandato dal re di Spagna Fer-
di Fez nell'Africa. dinando V, dal re di Francia Car-
Nell'anno i /[S6 Innocenzo Vili lo Vili, o da Enrico VII re d'In-
pregato di aiuto dal re Casimi- ghii terra: ma il progetto del Papa
ro IV di Polonia, contro i turchi, non si effettuò, il perchè nulla si
e tartari, che infestavano i suoi eseguì contro i turchi.
stati,bandì la crociata contro i come dicemmo,
Morto, in Nico-
barbari. Quindi , nel i4^7, ve- media Maometto II, gran signore
dendo il Pontefice che la tiran- , degli ottomani, due figliuoli ch'egli
nia de' turchi maggiormente si di- lasciò si disputarono la sovranità.
latava per la Germania, e per l'I- Ciascuno di questi aveva il suo par-
talia, dove il tiranno Bocolini, stret- tito, ma ìjajazzetto II vinse il mi-
to in amicizia col turco, aveva già nor fratello Zizimo, il quale fug-
occupato Osimo nello stato eccle- gito in Rodi, come racconta il Sa-
siastico, che a preghiei'a di Lorenzo bellico. Elicaci, libro X, implorò
de' Medici magistrato de' fiorentini asilo dal gran maestro de' cavalieri
restituì per settemila scudi d'oro, gerosolimitani Pietro di Aubusson,
pubblicò la guerra, di cui fosse ca- che dopo onorevole ricevimento,
po l'imperatore Federico III, e lo inviò a vivere tranquillo nel-
ordinò le decime agli ecclesiastici l'anno 1482 in una commenda del-
per le spese da farsi nella medesi- l'Ordine nel confine di Poitou, col
ma. Indi esortò i principi alla guer- permesso del re di Francia, guar-
ra contro il turco, che minacciava dato sempre da'cavalieri gerosolimi-
d' invadere la Sicilia, e l' Italia per tani. Indi nel 1489 Zizimo fu con-
ridurre i fedeli ad una dura schia- segnato ai deputati d'Innocenzo VI II,
vitù. A questo santo fine Innocen- che sperando gran gli sarebbe di
zo Vili comandò al vescovo d'Or- vantaggio al reprimere i
fine di
te suo legato in Germania, con di- turchi, l'aveva richiesto premurosa-
ploma del primo settembre, che mente a Carlo Vili, e lo ricevette
caldamente raccomandasse a tutti a'3 marzo con solenne ponipa in
i principi questa militare spedizio- Roma (come raccontano il Vialardo,
ne; ma le premure del zelante ed il liosio nella vita del Pontefice),
Pontefice non ebbero il desiderato mantenendolo sotto buona guardia
effetto, perchè quasi tutti i sovra- nel vaticano, e trattandolo con ma-
ni erano fra loro in guerra , e lo gnificenza mercè di quaranta mila
stesso dominio della Chiesa era af- scudi d'oro, che Bajazzetto li per
flitto dalle fazioni: per lo che ii tal motivo eli mandava o"ni atuio.
cos COS 63
Zizimo morì nel i49^ > fjLiando si parlava punto. Aveva egli alcuni
Carlo Vili re di Franciii, avendo- complici, che furono puniti col sup-
lo domaudato ad Alessandro VJ, phcio ordinario, ed egli condotto
nel condursi che quel principe tur- per la città, per cui di tratto iu trat-
co si faceva a Napoli, cessò di vi- to era attanagliato, fu alla fine
vere per via nel mese di gennaio squartato, ed esposto per parti a
lasciando del suo misero fine sinistri differenti porte di Roma.
sospetti, come gli fosse stato pro- Quindi Bajazzetto II, vedendo sva-
pinato il veleno. nito il suo progetto, prese la strada
Innocenzo Vili assegnò dodici della politica, rivoltò le sopraddette
mila scudi d'oro annui al Cardinal sue promesse avanzate a Carlo VIU
Giovanni Balve francese , siccome re di Francia, nel 1490somnio al
pili militare che ecclesiastico, per Pontefice, e nel 1492, per mezzo
la custodia che gli commise del d'un suo ambasciatore detto Charni-
principe Zizimo. Bajazzetto II ,
sbuerch, dopo avergli fatto presen-
per timore del aveva spe- fratello, tare tutto quello che l'oriente pro-
dito nel i^Scf a Carlo VIII una duce di più prezioso, oltre a qua-
ambasceria in Francia, colla quale ranta mila scudi d'oro, destinali
r avea pregato a ritener Zizimo a pagare la pensione del princi-
nel suo regno, promettendogli di pe turco Zizimo, che pregava si
mandargli tutte le reliquie trovale tenesse in luogo sicuro , gli fe-
da Maometto II suo padre in Co- ce consegnare a'3i maggio 1492
stantinopoli, e nelle altre città del- la sagra Lancia, con cui da Lon-
l'Europa, e dell'Asia ,mettere
di gino fu traforato il lato del R.eden-
in opera tutto il suo potere per to- tore, collaspunga insieme, e colla
gliere a' saraceni la Terra Santa, e canna, che nella medesima passione
darla a lui, e di somministar an- furono consagrate. Nel primo dun-
nualmente una somma considerabile que di maggio giunse l'ambascia-
di denaro pel sostentamento del fra- tore turco Chamisbuerch in Anco-
tello. Siccome poi all'arrivo dell' am- na, ove i due legati mandati dal
basciatore ottomano era già stato Papa, cioè l'arcivescovo di Arles, e
inviato Zizimo a Roma, Bajazzetto il vescovo di Fuligno, fecero la ri-
II avendo saputo questo, tentò di far cognizione del sagro dono, che por-
avvelenare il fratello, ed il Ponte- tarono per la città con solenne pro-
fice, servendosi d' un scellerato si- cessione, nella quale fu concessa in-
cario chiamato Cristoforo Macrin, dulgenza a quelli che v'intervenne-
il quale cacciato da un impiego che ro. Quindi la preziosa reliquia fu
aveva nella corte pontificia, si tro- ricevuta in Roma da Innocenzo
vava in Costantinopoli. Doveva que- Vili colla maggiore venerazione,
sti attossicai'e la fontana dove si e solennità. Intanto l'interessante
attingeva l'acqua per l'uso del Pa- ostaggio di Zizimo nella capita-
pa, e di Zizimo; ma appena Ma- le del cristianesimo tenne sospe-
crin mise il piede in Roma, fu ar- se le armi, e i progressi de'turchi.
restato per delitti, che nulla riguar- Nel tempo medesimo il santo Pa-
davano questo ond' egli sperava la dre ebbe la consolante notizia del-
sua fortuna. JMesso alla tortura con- la conquista di Granata fatta dal
fessò ancora il misfatto, di cui nou re Ferdinando V, col qual trionfo
64 cos COS
si cstinse il niaomeltanismo nella il Sabcllico, Eiìcad. X, ed il Suritn
incominciato nell'anno 7
Spnj^ii.i, 1 2, al libro 111 del tomo V- H Pon-
e (lurnto 780 anni. Al volume IK tefice Alessandro VI, per ispegnere
p. 3o5 del Dizionario^ parlandosi l'acceso fuoco, mandò a Venezia nel
della creazione segreta de' Cardina- 1499 •''^'^ legato il Cardinal Gio-
li, si fa menzione della lettera scrit- vanni Borgia, ad ottenere la concor-
ta da Bajazzetto II al Papa, acciò dia dei sopraddetti principi, i qua-
facesse perfetto Cardinale Psicolò li imiti agli altri si collegassero
Cibo, con altre analoghe erudizieni. contro i nemici soltanto della santa
Successe ad Innocenzo Vili Pa- Sede. Ma vana tornò silfatta lega-
pa Alessandro VI, che nell'anno zione, poiché Alessandro VI, col-
vere Nilo, monaco di s. Basilio, man- gliuoli si dichiarò dalla parte con-
dato ambasciatore da Costantino traria al duca di Mdano, ed in
re de'giorgiani, a prestargli ubbi- lattiLodovico XII fece duca di
dienza come a vicario di Gesìi Cri- Valentinoy nel delfinato. Cesare
sto, e a pregarlo di sollecitare i Bolgia figlio del Papa.
re d' occidente, ad intraprendere Liberatosi Bajazzetto II colla
la sagra guerra contro i saraceni, morte di Zizimo dalla paura, che
e di mandargli il decreto del conci- si prendeva di questo suo fratello,
lio di Firenze, aOine di riunirsi alla mosse guerra a' veneziani; ma pren-
Chiesa Romana. Fu però infelice dendone Alessandro VI la protezio-
Bajazzetto li nelle guerre contro gli ne ( siccome quello che teneva nu-
egiziani, e contro i russi, che si li- merose truppe, e fu il primo Pon-
beravano allora dal dominio dei tefice il quale mise i suoi successo-
tartari, mediante il valore di Gio- li in istato di figurar nel mondo
vanni Ba^ilo\vitz czai- di IMoscovia, anche quali sovrani possenti), e mi-
uno grand' uomini der suo
de'piìi nacciandolo che avrebbe mosso tut-
tempo, a cui la Russia deve il suo ti i principi cristiani contro di lui,
primo splendore, il quale avea spo- parve che il turco rimanesse in-
sato una figliuola dell'ultimo im- timorito. Il re de' romani Massi-
peratore de' greci, Costantino Pa- miliano I , e il re di Francia
leologo. Lodovico XII erano di contrario
Avevano i veneziani fatto lega animo a questa unione, e intanto i
gnillcandogli che il monarca fran- d' Ungheria a dare dalle parti loro
cese, dopo la conquista che medi- un diversivo agli ottomani, senza
tava dell Italia,avrebbe co' venezia- lasciar di confortare i cristiani, col
ni stessi rivoltato le armi contro proporre il premio delle indulgenze
di lui per rimettere prendessero
in levante il a ([uelli, che la croce.
culto di Gesù Cristo, come dicono Oltre a ciò Alessandro VI pubblicò,
cos COS G5
e lo alTermano il citato Sabellico, e re di Francia, Oltre a ciò con-
ilSurita al tom. V, eh' egli sarebbe dannò lo stesso Federico, come reo
andato in persona contro i nemici di lesa maestà per aver fatto lega
tlella nostra religione, se il re di con Bajazzetto li contra la repub-
Francia, o di Spagna, fosse stato il blica cristiana. Nel i5o3 si conchiu-
condottiero dei crocesignati. Indi se la pace fra i veneziani, e la su-
mandò legati a Massimiliano I, ai blime porta ottomana, per cui l'isola
re di Polonia ed Ungheria, per im- di Cefalonia rimase a' veneziani, che
pegnarli ad intraprendere questa avevano conquistato alcune isole
guerra, e fece promulgare le indul- Jonie.
genze per raccogliere il denaro, che Giulio II, della Rovere, che riem*
a tal fine abbisognava. Mutato però pi r Italia e Europa tutta del
l'
di sentimento, Alessandro VI rivol- terrore del suo nome, nel i5o4j per
se tutte le sue premure ad ingran- ottenere di rivolgere le armi dei
dire il suo figliuolo Cesare. cristiani i contro
turchi, procurò
Entrato poi l'anno i5oi, trattossi con ogni diligenza di mettere ia
fra il sommo Pontefice, e i principi pace il re di Francia con quello di
cristiani , di mettere argine alla Spagna. Neil' anno seguente IMa-
tirannia turchesca. Nella domenica nuello re di Portogallo mandò a
di Pentecoste pubblicò solennemente, Roma Jacopo de'Sousa vescovo di
che il re d' Ungheria si era a questo Silves, e Jacopo Paciceco per ren-
fine collegato col santo Padre, e coi dere obbedienza a Giulio II, ed
veneziani. In questo tempo si faceva insieme pregarlo di aiuto contro i
una grande ariiiata dal Papa , dai mori dell' Africa, per le quali ri-
re di Fi'ancia, e di Spagna, dai ve- chieste il Papa rinnovò l'indulgenza
neziani, e dai cavalieri di Piodi, ed già da Innocenzo Vili a quel mo-
Alessandro VI creò suo legato e narca conceduta, e confermò i pri-
comandante dell' esercito cristiano, il vilegi dal re concessi all'Ordine di
Cardinal Pietro d' Aubusson, gran Cristo, perchè fossero più animati i
maestro de' suddetti cavalieri gero- cavalieri a scorrere le terre de' sa-
solimitani. Ciò non ostante, né le raceni, ed a dilatar il nome cri-
con gran rammarico de' francesi, i anni addietro non v'era piii sialo
quali si rivoltarono contro lo stesso un legato a latore j il Cardinal Jv
Pontefice, e principiò fra loro la gidio al re di Spagna Carlo V, a
guerra. Terminò regno di IJajaz-
il Massimiliano I il Cardinal Farne«-e.
zetto II colle domestiche dissensio- poi Paolo per non essere
III, a cui
ni. Volendo questi rinunciare la subitamente partito, lu surrogato il
corona al primogenito Acmet, noi Cardinal Gaetano, ed il Cardinal
consentì Selim I fratello minore, il Dovizi di BiJ^biena a Francesco I
quale fatlolo strangolare in uno a re di Francia. Pochi giorni dopo la
Curdi alla Por ta^ Ottomana, titolo Cardinali si fecero vedere a piedi nu-
diplomatico con cui come dicem- , di, per rendere a Dio le dovute grazie
mo, si distingue il gahinetto del della lega, e della tregua fatta per
gran-signore, che in oriente equi- cinque anni tra tutti principi con- i
del bisogno della piazza, per lo che de' romani, fratello dell'* imperatore
essendosi Solimano II ostinato in Carlo V, vi si oppose pei diritti
batterla, in capo a sei mesi di at- della consorte sorella del defonto
tacco, s' arrese, a condizioni onore- monarca, e nel iSay cacciò il suo
voli, «d che vi entrò
il sultano, competitore. Questi implorò l'aiuto
tiionfante giorno di Natale \5i-i,
il di Solimano II, che ritornando nel
pieno di stima pel valore del gran reame, arrivò a porre l'assedio a
maestro, gli rendcli^e tutti gli onori Vienna difesa,però bravamente
dovuti al suo merito. In questa guisa dal palatino del Reno.
i cavalieri, che 2 3 anni pi-ima aveano
1 In mezzo a queste sciagure, che
tolto quest' isola a'saraceui, ed era la mollo occupavano l'animo di Cle-
loro quinta residenza, perchè dopo mente VII, già estremamente addo-
la perdita di Gerusalemme, erano loralo pel funesto saccheggio di
sebbene per la guerra del re Lodo- recò il zelante Paolo III nella gran-
vico li contro il turco medesimo, de estate, e ne' sei congressi avuti
gli avesse già mandati cinquanta in Lucca coU'imperatore, ove inoltre
alila scudi, come racconta 1' annali- stabilirono la celebrazione del conci-
sta Rinaldi all'anno i5i6, nell'e- lio di Trento, e malgrado le pressanti
saurimento totale del suo erario a esortazioni del Pontefice non potè
cagione delle disgrazie accennate, gli ridursi Cesare a ristabilire la pace
concesse le decime ecclesiastiche, e rotta col re di Francia Francesco I,
gli altri sussidii già destinati dal re né a partire armato contro il tur-
Ferdinando I. Promulgò nel tem|)0 co,che ogni giorno divenuto era piìi
slesso una bolla per tutto il mondo baldanzoso per le vittorie che ripor-
cattolico, nella quale concedeva pie- tava in Ungheria, e per le sue ilotte
nissima indulgenza a tutti queliij the comandate dal celebre ammiraglio
a dilesa del pericolante reame Ln- Barbarossa, che molestavano le spiag-
garico, avessero dato danaro, o aiuto gie d' Italia. Quindi nell' anno se-
militare in qualsiasi maniera. La Itl- guente Paolo 111, il quale nulla omet-
tera circolare di Ferdinando I sta teva di ciò che potesse giovare mI
presso il Goldasti al tomo III. bene della Chiesa, e al mantenimen-
Dipoi per diverse lettere venute to della fede, con una bolla de'2 1
che Solimano II sospese le sue mi- ta, con duecento navi e quaranta
litari imprese. mila .soldati. Ma Pio IV, a cui sta-
Nell'anno i54r, avendo l'im- va troppo a cuore il bene della re-
pe.atore Carlo V destinato di par- ligione, fece unire un potente soc-
li
,
cos COS 69
corso a quello del re di Spagna, In mezzo a tali applicazioni per
e di Sicilia Filippo II, e costrin- la conservazione di ^lalta, non la-
se i turchi a levarne V assedio, e sciò s. Pio V d'invigilare alla custodia
dopo aver in esso perduti trenta dello stato ecclesiastico. Per tale ef-
mila combattenti, ottomila marina- fetto si trasferì in Ancona ad os-
li, e settantotto mila palle di grossa servala da sé medesimo la strada,
artiglieria, gittate indarno sopra che far poteva l'armata degli in-
quella fortezza; affine poi che il re fedeli, e munite le piazze esposte
Filippo II potesse mantenere settan- di buona e numerosa soldatesca,
ta galere contro il turco medesimo, dichiarò duca di Bracciano ge-
il
il santo Padre gli concesse settecento nerale delle armi dello stato pon-
mila ducati sopra i benefìcii della tifìcio. Quindi si mosse di ritor-
Spagna : siccome per soccorrere 1'
no alla volta di Roma, ove po-
imperatore Massimiliano II re di co dopo uJi, che i turchi s' erano
Ungheria contro lo stesso comun impadroniti a tradimento dell'isola
nemico, con cui era sempre in di Scio mentre i cristiani stavano
guerra, impose nell' anno medesimo occupati nel celebrare divotamente
i565 sopra i suoi sudditi un tri- le feste di Pasqua. Fece s. Pio V
buto di quattrocento mila scudi di consapevoli dell'orribile tragedia i
ria air apostolico governo di s. Pio dati. Per le spese di questa trupua
V, fu la triplice alleanza, da lui il santo Padre impose le decime so-
conchiusa a'20 maggio ^7 1 fra sé i pra gli ecclesiastici dell'Italia: colla
medesimo. Filippo li re di Spagna, vendita d'alcuni ullizi della sua cor-
e s COS 71
te racliuio centoventicinque mila scu- però colla totale sconfìtta de' turchi,
di d'oro; oltre a'quali quarantami- eh l'bbero la perdita del loro ge-
la scudi d'oro l'anno gli furono e- nerale Ali famoso cor-
Bassa, del
sibili daHe dodici congi'cgazioni saro Caracossa, di Assan Bassa, fi-
monastiche d' Italia, sul fondo dei glio del rinomato ammiraglio Bar-
quali fu eretto un luogo di monte ba rossa di -Assan Bey di
, Rodi,
denominato prima della Fede, poi di trenta nove rais ossia gover-
della Pieligione, da cui venne cavato natori di galere, di trentuno mila
un grosso contante. Andrea Doria, mussulmani morti di diecimila ,
7^ COS COS
disse : questo non e il tempo di ottenne di mettere alla vela una
trattare di questi affari, andate a armata di centoquaranta galere, ven
ringraziare Dio, perche la nostra titre navi, sei galeazze, e ti'enta al
armata ha combattuto colla Turchia, tri legni minori, sotto il* comandi'
e in questo momento ha vinto. Giun- del medesimo generale d. Giovanni
ta a Roma la felice nuova della d' Austria figlio naturale di Carl<
vittoria, nel giorno seguente 2 1 ot- V, e degli stessi comandanti. In-
tobre, il santo Padre nella basilica sorta però fra questi la discordia,
vaticana tenne solenne cappella in per cagione di gelosia, l'evento riu-
ringraziamento all' Altissimo per la scì infelice. Imperocché incontratasi
nutamente il Cancellieri nella Storia la pace col gran signore Selim li,
de' Possessi. promettendo di pagargli per tre
Per riconoscere questo singoiar anni centomila scudi d'oro ogni
favore dalla protezione di Maria anno, dopo tanti milioni spesi nella
santissima, comandò s. Pio V, che passata guerra. Ottennero così i ve-
nello litanie si aggiungesse: Auxi- neti lo scioglimento dell'assedio di
lium Chnstianorum, ora prò nohis, Cattaro, ma dovettero ceder Cipro,
ed instituì ai 7 ottobre la festa di e rendere le piazze turche occupa-
s. Maria della
Vittoria. Ma Gre- te. D. Giovanni d'Austria riuscì ad
gorio XIII, ammirando la modera- impadronirsi del regno di Tunisi ;
tutti quanti i loro nemici, l'aveva- da carico con sessanta mila com-
no celebrata con fuochi artifiziali. battenti, nella quale spedizione gli
de' veneziani, che gliela portò, gri- sola armata della lega contro il turco,
dandoli scomunicati, e mancatori di e l'altra di seicento mila ogni mese
fede. Così turbato partì subito per per la guerra di Fiandra contio
Roma, ove giunto sulle due ore di gli eretici. Considerate dunque più
notte, fece intimare pel giorno se- volte queste suppliche, il santo Pa-
guente la congregazione della lega, dre, benché non buona voglia,
di
coir intervento del contestabile Mar- s' indusse a mandare un breve a
cantonio Colonna, ma con questa Filippo II, colla grazia dell' aliena-
non si potè rimediare a ciò, che zione, purché da tale vendila si
mico. Per tal modo allora era trava- 1 suo fratello, che contro l'uso era
gliato ed afflitto più che mai dalle rimasto in vita, ascese al soglio.
dere, che seguito non fosse con pero la reggenza, durante la minorità
partecipazione del re, tuttavia il di Osmano primogenito di Acmet I,
santo Padre stimolato dalla coscien- che venne riconosciuto nel 1617.
za non tardò di rivocar pubblica- Già Filippo III re di Spagna, deside-
mente le grazie, che Filippo 11 a lando il favore del Pontefice Pao-
lilolo della guerra contro il turco, lo V, fin dal i6og scacciò il resto
godeva sopra i frutti del clero di de' mori maomettani, che ancor di-
SjTiagna. 11 suo successore Sisto V, moravano ne' regni di Granata, e
Pcretlì, di Montalto, affine di pur- di Valenza onde uscirono dalla
,
I
cos COS 75
dopo aver pubblicato un giubileo, di trenta mila scudi. Alessandro
per implorare da Dio un felice go- VII, Chigi, sanese, gli successe nel
verno della Chiesa, volse le prime Pontificato nel i655, e pubblicò
sue sollecitudini a promuovere la due giubilei per aver propizio l'aiu-
lega de' principi cristiani contro i to celeste contro i turchi, il primo
turchi, ed a procurar la conversio- a' 2 marzo 1661 mediante la co-
ne de' protestanti, inviando copioso stituzione. Ex quo,
che si leg"e
soccorso al re di Polonia, e di Sve- nel tomo VI, del Bollano, e l'al-
ziaSigismondo nella guerra, che sos- tro a' 7 dello stesso mese dell'an-
teneva controi turchi, per cui Osma- no 1664 col disposto della costi-
no dovette pacificarsi. Ciò produs- tuzione, Quod jam. Agitala la l^o-
se un ammutinamento nei potenti lonia dal ribelle Giovanni Ragiescki,
giannizzeri , che lo strangolarono ,
Alessandro VII appena creato nel
e ripristinarono Mustafà I , e quin- i655 si rivolse a Lodovico XIV re
di avendolo deposto per l' imbe- di Francia, ed a Filippo IV re di
cillità, acclamarono nei 1623 A- Spagna per pacificarh, facendo ad
muratte IV, secondogenito di Acmet essi considerare, che le guerre dei
I, che ritolse a' persiani 1' Armenia, cattolicidavano vigore a'turchi per
e Babilonia. Nel 1640 moi"ì per l'espugnazione dell'Europa, rappie-
uno stravizzo Amuratte IV, ed Ibrai- sentando il pericolo della cristianità,
mo, terzo figlio di Acmet I, diven- e ancora de' loro principati, se il
più vive istanze. Offerse il Papa cate istanze, molti principi, che no-
do III, alla regina di Francia , e quale morirono sette pascià de' ne-
di queste corti, con bre- mici, ottanta uflfjziali, diecimila gian-
a' favoriti
vi pressantissimi diretti ad otte- mentovar l'altre trup-
nizzeri, senza
nere il soccorso contro il comune pe; pure non potendo più resiste-
nemico. Quindi soccorse gli stessi re alla forza di quarantamila tur-
veneziani contro IMaometto IV, con chi, si arrese a' 16 settembre 1669,
galere comandate dal priore di Mal- restando a' veneziani la sola gloria
mente dall' impeto degli ottomani, grande pena, che in breve tempo
duca Carlo Emmanuello di Sa- perdette la vita nella notte del 9
il
voja, che difendevasi dagli eretici, dicembre 1G69, con sessantanove an-
i quali abitavano le valli delle Al- ni d'età, meritando le lagrime di tutti
pi, ed i polacchi quasi oppressi dal- i suoi sudditi. Per cordoglio ancora
stoja, creato nel 1667, per giustis- tinopoli , come deplorò Lucio II
d'Alga, de' gesuati, e degli eremiti perdita di Rodi, conquiste tutte fat-
cos COS 77
mas ,
pul)blicò un giubileo ,
per stiani. E però, dopo averla veduta
implorare da Dio ropportuno soccor- conclusa fra la Spagna, la Francia, e
so contro de' turchi medesimi , i l'impero, sapendo che l'esercito Ot-
quali particolarmente vessavano la tomano marciava alla volta di Vien-
Polonia. Ivi il santo Padre spedì na d'x\ustria per quivi risarcire i
un largo sussidio di denaro, e nel danni delle passate sconfitte, ai 3
1673 venne inviato in Pvoma uno marzo i683 si impe-collegò coli'
scovia Giovanni Basilowitz per ot- III Sobieski re di Polonia, per met-
tenere dal sovrano Pontefice il ti- tere riparo alle stragi che minac-
tolo di czar, equivalente a quello ciava l'imperatore de'turchi Maomet-
di cesare, ch'egli già si usurpava, to IV. Quindi, a fine di meglio ot-
e per aver dal medesimo soccorso tenere la protezione del cielo, or-
conti'o i turchi nella lega, in cui dinò pubbliche preci Roma, e
in
era entrato il re di Polonia Mi- pubblicò agli 1 1 agosto un pienis-
chele I. Piicevette Clemente X anche simo giubileo per tutta la Chie-
due religiosi domenicani , i quali sa, in vigore della costituzione, In
portavano la risposta del re di Per- suprema ,
presso il Bollarlo roma-
sia Solimano, in cui lo avvisava no tomo Vili. Impose altresì In-
della guerra, che avea dichiarato nocenzo XI Germania, e nel-
nella
al gran signore Maometto IV, per la Polonia decima parte de'be-
la
le vive istanze fattegli da Clemen- ni ecclesiastici, e tre decime sopra
te IX suo antecessore. Intanto i il clero d'Italia, ed isole adiacenti.
continui trionfi del re di Fi'ancia Spedì parimenti del suo tesoro cen-
Luigi XIV produssero la gelosia to mila scudi all'imperatore, e cento
nellimperatore Leopoldo I, che nel altri mila al re di Polonia, nella qua-
giugno 1673 strinse alleanza col le generosità fu seguito da Li-
turco, e con Carlo II re d'Inghil- vio Odescalchi suo nipote, che vi
terra,onde Clemente X tutto si concorse con diecimila scudi ; dal
adoprò per pacificarli, e spedì ap- sagro Collegio con trenta mila; dal
positi nunzi air imperatore, al re re di Spagna , e da Pietro di
di Francia, e a Carlo II di Spagna, Portogallo; e finalmente da altri
per esorlarli a conchiuderla, giac- principi, e signori, i quali sommi-
ché vieppiù insolenti si temevano nistrarono gran quantità di de-
le macchinazioni de'turchi. ]Ma men- naro pel mantenimento dell'eserci-
tre si cominciava a trattare la pa- to cattolico, composto di ottanta-
ce a JN'imega, il Pontefice passò a- quattro mila uomini. La camera
gli eterni riposi, e dopo sessanta apostolica, da Paolo III del i534,
giorni fu eletto il successore Inno- fino ad Alessandro VII morto nel
cenzo XI, Odescalclù, di Como, cioè 1667, avea coulribuito alla Fran-
ai 24 settembre 1676, nel qual cia, alla Germania, alla Polonia,
giorno i polacchi ottennero un'in- e ad altri principi cristiani per le
signe vittoria sopra gli ottomani. guerre contro gli eretici ugonotti,
Subito Innocenzo XI si applicò turchi, ed altri infedeli, nove mi-
con ogni industria e premura a lioni e mezzo di scudi romani ,
78 cos COS
Sotto il comando dunque del re santo Padre nuovi aiuti di cento-
di Polonia Giovanni III, e del du- mila scudi all'imperatore, ed altret-
ca di Lorena Carlo IV le truppe tanti al re di Polonia, esortandoli
i quali fin dai i4 luglio assediava- stere dalla lega contratta, nella qua-
no la città suddetta di Vienna, e le per le sue premurose industrie
ne fece sì gran macello, che appena ottenne che vi enti'asse ancora la
pure battere una moneta del valo- cesse alla repubblica il diritto di
re di uno scudo coll'epigrafe, dex- nominare gli arcivescovi, ed i ve-
TERA TUA, DOMINE, PERCUSSIT INIMI- scovi delle città da essa conquistate,
cus 5 e non contento di ciò spedì il e prese a' turchi.
,, ,,
cos COS 79
Correndo l'anno 1694, il Pon- rorc, che non trovando
scam- essi
portò alcuni vantaggi nella Tran- legrezza, massime perchè soli mille
silvania. fedeli perirono, ed altrettanti fu-
Innocenzo XII andava soccor- rono i feriti. Innocenzo XII ne fu
rendo con paterna generosità , a estremamente sensibile, ond'egli in
misura del suo zelo, e delle sue ringraziamento a Dio, ordinò pub-
forze,Y imperatore ed i veneziani bliche preci nel mondo cattolico
impegnati nella guerra cogli otto- si teneramente coli' impe-
consolò
mani. Questi ultimi nel 1697 eb- ratore Leopoldo I, a cui scrisse
bero una totale sconfitta dalle armi lettera di proprio pugno, e lo esor-
imperiali, maggiore di quella già lò a guerreggiare con animo co-
sofferta. nel 1692 a Petervaradino. stante per la gloria del Signore.
Il principe Eugenio di Savoja Più che mai procurò il zelante
conte di Soissons, uno de' più ri- Pontefice di esortare alla pace i
lovcsciò, ed incalzò con tanto fu dò che per Ire sere si facessero se-
8o COS COS
gni di gioia in Pioma, e nelle pvl- gota, per avere da lui la protezio-
tregua colla Russia, coli' impero nio. Quindi nel 170G, a Giuseppe
germanico , e col re di Polonia ,
I, figlio e successore di Leopoldo
lasciando al primo la Transilvania, I, al re di Francia Luigi XIV, e
meno Temeswar, e rettificando i al marchese di Ferrici di luiam-
confini della Schiavonia, restituen- basciatore in Costantinopoli, racco-
do al secondo la Podolia, e 1' U- mandò Clemente XI con particolar
krania. I veneziani ebbero la peni- zelo , la loro protezione verso i
bre 1700, nel tempo il più bur- soccorso dovrebbe esso aggiungere
rascoso per l'Europa stante la suc- tutte le forze dell' ordine suo, per
cessione al trono di Spagna. Sen- andare unite alla difesa di qualun-
za pailare del cristianesimo, alla que altro principe cattolico, il qua-
cattedra di s. Pietro unito , il pa- le invece dell' isola di Malta, venisse
scià del Cairo, e quello dell'Egit- attaccato dall' ottomano comune ne-
to, ed il governatore della Bifinia mico. In gratitudine verso la repub-
tutti turchi di nascita, e di reli- blica di Venezia, per la mediazione
gione, non poterono dissimulare l'in- avuta nella pace fra la santa Sede,
vidia, di non essere sotto il domi- e r imperator Giuseppe I, Clemente
nio di sì compito e dotto sovrano. XI nel I 709 le prorogò il sussidio
Colle sue preghiere, primieramen- delle decime ecclesiastiche, già con-
te Clemente XI ottenne dall' im- cesso da Innocenzo XII, aflinchè si
peratore Leopoldo I che la re- , impiegasse contro il turco, ove da
pubblica di Ragusa lasciasse di pa- questo qualche stato cattolico fosse
gargli l'annuo tributo di cinque- assalito colle armi.
cento ungheri, a cui si era obbli- Sempre più insolenti si rendevano
cos COS 81
i turchi per le vittorie riportate Padre si raccomandò con molta
con Carlo II re di Svezia sui russi, premura. Giovanni V re di Porto-
onde il czar Pietro I, il Grande^ cor- gallo spedì sei navi di linea, e sei
ruppe il gran visir a segnar la pace, altre minori, pel qual soccorso il
francese, al sultano Acmet III. II frutti de' beni ecclesiastici del suo
santo Padre, affine di scansare tanto regno. Lo stesso aiuto mandò di
danno alla religione cattolica, avea nuovo neir anno seguente sotto il
pubblicato a'3i maggio 17 15, me- comando di Lobo Furlado de Men-
diante la costituzione, Ubi primusj doza, col quale rallegrossi il santo
riportata nel tomo XI del loollario, Padre con gentili espressioni, per
un giubileo universale straordinario, la vittoria ottenuta nel mare Egeo,
ed un altro agli 8 ottobre, come mercè il valore principalmente dei
dalla costituzione, Ciim nos^ con portoghesi. Cosimo III gi'an duca
indulgenza plenaria a tutti quelli, di Toscana inviò quattro galere,
che intervenissero alle processioni, per cui Clemente XI con breve lo
che dai vescovi ordinerebbero per
si ringraziò, e due ne diede la repub-
due giorni nelle loro diocesi, o fa- blica di Genova. Tutti questi navi-
cessero altre opere di pietà da lui gli si unirono all' armata veneziana
prescritte. Per ottenere ancora gli in Malta. Per questa spedizione im-
aiuti umani, non trascurò ogni di- pose il Papa sul clero d'Italia una
ligenza, e nel 17 16, in cui i turchi imposizione di cinque anni del sei
assediavano Corfìi, isola nel mare per cento sopia i benefizi ecclesia-
Jonio appartenente a' veneziani, il stici : domandò ancora sussidio dai
detto Pontefice ottenne da' principi vescovi di Portogallo, e di Spagna,
cristiani la sagra lega iu soccorso oltre a quello, che in mezzo alle
de' vetreziani stessi, ai quali gli ot- sue angustie potè somministrare la
tomani aveano ritolto nella Morea camera apostolicaj ed il sagro Col-
in un mese, quanto in parecchi anni legio. Anzi, per poter maggiormente
avevano conquistato a forza di e- facilitare a' veneziani il comodo del-
sorbitanti spese, e di non minori le reclute, avea dichiarato e pro-
militari fatiche. messo con editto de' 12 ottobre
Per parte sua spedi il Papa due 17 15, che i banditi dallo stato
galere, e due navi, oltre a cinque ecclesiastico per delitti, i quali non
altre che prese a nolo, e consegnò fossero di lesa maestà, parricidio, e
al comando de' cavalieri di JMalta, pubblica Grassazione, potessero ar-
Per quel nolo prese egli in prestito ruolarsi co' veneziani in questa guer-
trecentomila scudi da pagarsi dalla ra, al qual fine diede il nome lo-
fabbrica di s. Pietro. Il re di Spa- ro al nunzio di V^enezia, con patto
gna Filippo V
inviò quattro galere, che, terminata la campagna, restas-
e sei navi di linea, sotto il comando sero interamente liberi, e potessero
del marchese Mari, al quale il santo ritornare alle proprie case.
VOI.. x\in. 6
82 COS COS
Era però necessario che l' impe- prode generale attaccò duecento
ratore Carlo VI, dall'altra parte mila turchi, e a' 5 agusto 1716,
si unisse ancora alla sagra lega, per cioè nel giorno stesso in cui l'otti-
periali, quelle stesse, eh' egli avea principe Eugenio, eh' egli con som-
imposto in tutta l' Italia, per cinque me lodi esaltò, gli spedì lo stoc-
anni, a ragione del sei per cento. co, e il berrettone da sé benedetti.
Sotto il comando del principe Col solito suo zelo, ed efficacia,
Eugenio, il quale solo valeva quan- seguitò Clemente XI nell'anno 17 17
to un altro esercitOj mercè la pe- a procurar nuovi rinforzi alla ar-
rizia rbilitare, ed il valore di cui mata cristiana, per la quale con-
era fornito, partì l'esercito impe- cesse a' veneziani il nuovo sussidio
riale di ottantamila uomini. Presso di centomila scudi di beni ecclesia-
a Petervaradiuo nell' Ungheria, il stici. Dall' altra parte il principe
,
cos COS 83
Eugenio mise l'assedio all' impor- to il re Filippo V a farla ancora
tante fortezza di Belgrado, di cui all' imperatore Carlo VI, non ostan-
s' impadrom a' dopo aver
17 agosto, te lapromessa da quello fatta al
ottenuta nel giorno precedente una Papa di non assalirlo colie armi,
compita vittoria sul campo dei finché fosse in guerra col tuno,
turchi, per la qual nuova il santo venne istituito il processo da una
Padre colmo d' allegrezza, interven- congregazione di sedici Cardinali.
ne sul momento ad un solenne Te Intanto fu esiliato dalla Spagna ,
Deum ordinato uel Vaticano, che e fuggito tra mille pericoli di vita
fu seguito per tre giorni con fuochi in Genova, ed arrestato in Sestri,
di gioia. Frattanto facendosi dal re per la morte di Clemente XI fu
di Spagna Filippo V T apparecchio invitato nel 1721 al conclave, in cui
militare, che ognuno credeva desti- venne eletto Innocenzo XIII, Con-
nato all' oppressione del gran si- ti, romano, il quale benignamente
gnore Acmet HI, come il Papa gli perdonò.
istantemente ne lo avea pregato, Più d'una volta Clemente XI
contro la data promessa, fece assa- tentò di riunir la chiesa greca col-
lire in vece gli stati di Carlo VI, la latina, ma il maggior ostacolo ,
col re di Spagna, gli sospese gli >»cismatici dell' Asia quasi tutti si
emolumenti della bolla della cro- trovano sotto il dominio del graa
ciata, concessi per far la gueria agli signore de' turchi, il quale introniz-
ottomani; ma stante il grave dan- zandoli nelle loro sedie, ne ricava
no, che perciò ne veniva al re spa- una grossa entrata , per la tas-
gnuolo, Clemente XI nel 1720 ri- sa delle borse di piastie turche
vocò la sospensione per istimolare che a ciascuno di essi impone, per
quel monarca a rivoltar contro i metterli in possesso delle loro chie-
saraceni il prodotto, che ne' suoi se. Clemente XI accarezzò molto i
regni sene ricavava a benefizio della greci, accrebbe le rendite del col-
religione. Filippo V di fatti liberò legio, che hanno in Roma, ed ag-
Ceuta, -Pamosa fortezza nella punta giunse al collegio di Propaganda
dell' Africa, dal continuo assedio di la dote di due giovani greci del-
ventlsei anni, e in diverse battaglie l'Epiro, che vi potessero fare i lo-
sconfisse i nemici della nostra fede, ro studi, per essere poi utili a' cri-
coir acquisto di molti spogli, dei stiani nelle parti degl' infedeli.
quali inviò al Pontefice alcune ban- ^Nell'anno 1722 l'imperatore dei
diere, con lettera di regio pugno. turchi Acmet III faceva grandi pre-
Al Cardinal Alberoni piacentino, parativi di guerra, e già nel mese
primo ministro di Spagna, di som- di giugno SI vedeano sulla costa di
ma autorità, gran politico, intra- Malta due squadre, che il gran
prendente, ed ambizioso, pel sospet- maestro Vigliena temeva dove&sero
to di aver cagionata la rottura andare a scaiicarsi sopra quell'iso-
della corte di Spagna con quella la. Con questo timore ricorse egli
di Pioma, di aver trattato co'turchi al padre comune del cristianesimo
e cogli eretici perchè muovessero la Innocenzo XIII, il quale pronta-
gueira a' cattolici, e di avei indot- nieutc si applicò ad implorare l aiu-
2
84 COS COS
to celeste per mezzo di un giubi- ij3i ricuperò la piazza di Orano
leo, cui a' 1 luglio pubblicò io nella costa d'Africa difesa da venti
Roma per tre giorni, e nello stesso mila turchi, per cui Clemente XII
tempo procurò, che i principi catto- per .sì lieto avvenimento, assistè
lici si collegassero in soccorso dei nella chiesa nazionale degli spagnuo-
cavalieri gerosolimitani. Nel conci- li io Roma al Te Dcuin, che ven-
storo de' i6 settembre esortò con ne cantato in rendimento di grazie
efficacia i Cardinali ad aiutarli an- al Dio degli eserciti, e poi ordinò
ritto ereditario, o per compera con sultano Mustafà IV, ed a' 28 lu-
grandi somme. glio trono Mahmoud
1808 pose in
Mahmoud f, commendevole per II fratello del deposto, nipote di
lealtà d'animo, morì nel 1704, ed Selim III, e figlio di Acmet IV, e
il suo. fratello Osmano III governò Bairactar fu esaltato a gran visir,
pacificamente tre anni. Nel 1757 ma ben presto perì nel voler abo-
ricadde finalmente lo scettro a Mu- lire i giannizzeri facendo prima ,
ne, e le rivolte nell' istesso impero. muffi, e gli ulema; fece all'istante
I visir, i primari ministri, ed an- esporre lo stendardo di Maometto,
che i sultani, come si è detto, e mandò gli araldi per tutte le
sj)esso erano sagrifjcati alle ingiu- contrade di Costantinopoli per
,
e OS COS 87
simnlatamente gli riuscì a persua- dente e crudele avvenimento, die-
derli di rinchiudersi nelle loro glan- de tutta la libertà alla sublime
di caserme poste nello stesso Ippo- Porta, ed al sultano, d'intrapren-
dromo. Appena ribelli vi si rin- i dere molte riforme.
chiusero, il sultano comandò, che Progredendo nella civilizzazione
le caserme fossero investite
stesse Mahmoud II, per avvicinarsi sem-
dalle artiglierie; laonde subito la pre più nelle amichevoli relazioni
mitraglia scoppiò da piìi bocche co'sovrani d'Europa, a'principali di
di cannone. Ordinò ancora il sul- essi inviò i suoi ambasciatori, uno
tano che si desse fuoco alle me- de' quali Ahmed Fethi pascià, che
desime caserme, e si uccidesse chi poi sposò una figlia del sultano ,
88 COS cos
re ricevuto in parlicolar udienza gie, che celebrano il traforo del mon-
da sua Santità, nel palazzo quiri- ed il museo Etrusco, am-
te Catillo,
accoglienza di cui sua Santità l'ono- di affettazione, non che per l'accor-
rò, e promise di volerne eseguire con gimento, e coltura di spirito che
elìJcacia, e soddisfazione, le rispet- dispiegò nel suo conversare, e nel-
tabili brame.
Quindi il santo Pa- le sue 11 prefato Car-
osservazioni.
dre donò al pascià una scattola di dinal ebbe l'occasione
INIezzofanti
malaghita, con mosaico rappresen- di valutarne più che altri l'erudizio-
lante egualmente il Pantheon, e due ne, allorché ne fu visitato: la let-
medaglie di argento colla sua effi- teratura orientale fornì in fatti ma-
cos COS 89
leria di erudita conversazione, nella tefice, e Mehemet Ali viceré di
quale il dotto porporato fu ben con- Egitto, per la ^Sublime Porta, si par-
tento di essersi intrattenuto col di- lerà all'articolo Egitto (^Vedi).
sultano Mahmoud II, che gli con- vita, e delle sostanze de'suoi sud-
testarono la stima , e considera- diti cristiani, che prima erano sog-
zione del loro illuminato sovrano, getti a continue, e gravissime peri-
ed i desideri che nutre di stringere pezie.
relazioni amichevoli colla veneranda
Cattedra di s. Pietro. Questo stu-
Notizie ecclesiastiche di Costantino-
pendo, e meraviglioso avvenimento
poli, e del suo patriarcato.
ha riempito d'inesprimibile gioja, e
consolazione il cristianesimo, e nel-
la storia ecclesiastica segna un'era Bisanzio, Costantinopoli, o Stam-
celebre, ed immortale, e rende in boul, città della provincia ecclesia-
eterna benedizione il nome di Gre- stica chiamata Europa nell' esarcato
gorio XVI. Delie amichevoli rela- di Tracia, secondo Commajjville, eb-
zioni contralte dui mede.'^imo l^on- be vescovi sino dal primo .secolo
(jo COS COS
della Chiesa, giacché al dire di Teo- d(^, per sua residenza, e della corte
tloieto, l'apostolo s. Paolo vi predicò imperiale come situata in mezzo
il vangelo, ovvero vel predicò l'altro air universo, e nel centro del ro-
apostolo s. Andrea, secondo il Com- mano impero, ed abbellita e nobi-
mentario greco sugli atti di quel- litata nel modo suddescritto, nel
]'apostolo composto dal p. Conibefìs,e quarto secolo, e sotto il medesimo
citato dal p. Le-Quien, come si legge Costantino, dopo aver preso la città
ììeW Oriens Chrisl. t. I, pag. logS. il di Ini nome chiamandosi Costan-
Altri dicono
che Bisanzio inco- Gregorio Nazianzeno fu eletto arci-
ninciò ad avere vescovi nel secondo vescovo di questa città.
secolo. Certo è, ch'essi erano sog- Nel secondo concilio generale
j^clti al metropolitano di Eraclea e- quivi celebrato nel 38 1, ad istanza
sarca di tutta la Tracia, il qual esten- dell'imperatore Teodosio, con l' as-
deva la sua autorità in tutte le senso del Papa s. Damaso F, fu de-
diocesi di essa. Prescelta Bisanzio posto dalla sede Massimo Cinico,
dall'imperatore Costantino, il Gran- che l'avea usurpata, e reintegrato
e OS COS f),
zeno, che poi per amor della pace il p. Le-Quien dice, che il canone
rinunziò, e vi fu sostituito JVettario del secondo concilio generale, fu
dell' ordine senatorio, nientie gli formato dal clero di Costantinopoli,
ariani vi nominarono Marino, e e dai vescovi, che la posizione delle
Doroteo. In uno dei canoni del loro diocesi sembi'ava naturalmen-
suddetto concilio si diede all'arci- te sottomettei'e a questa chiesa. li
nero del pari gli eii ori. L'arcivescovo ehe, toin. IX, pag. 87, perchè il
i\ uà tolio, successore di Flaviano sino patriarca di Costantinopoli pretese
dal 449) fat^endosi forte colla mag- il titolo di Ecumenico (f^edi). In
giorità dell'imperiai città, non cu- (|ucsto tempo fiori nella chiesa Co-
rando i sagri canoni de precedenti stantinopolitana s. Marciano, gran-
coiicilii, in (juesto calcedonese ne de economo di essa.
principal parte de' vescovi avendo che divise la chiesa greca dal-
preso congedo, i chierici di Costan- la latina , il quale durò trenta-
tinopoli sollecitarono quelli che vi cinque anni sino al pontificato di
erano rimasti, ed in particolare i s. Ormisda. Acacio fu acerrimo fau-
cos COS 93
pncìfìcazìone , con cui pretendeva all' imperatrice leodora che, se lo
munione, e le pacifiche lettere, tin- Teodoia fece in Pioma nel 5^o de-
che non avesse cancellato il nome porre il Papa s. Silverio, e sosti-
mo illustre, che consagrò nella ba- chiesa di s. Pietro, ricevette dall' au-
silica di s. IMaria. Adirato l'impera- gusto il giuramento, che non lo
tore tutto ligio alla moglie, volle avrebbe insultato. Ma tornato al
obbligare Agapito a comunicar I detto palazzo, dopo avervi scomu-
con Antimo, minacciandogli l'esilio ; nicato Teodoro vescovo di Cesarea,
ma egli rispose che credeva di aver e lo stesso Menna, venendo oltrag-
trovalo un imperalore cattolico, ma giato, e sapendo che gli si tende-
a quel che vedeva si trovava a ,
vano insidie, fuggì in Calcedonia
fronte di un Domiziano però non : ove indarno Giustiniano I il ri-
temere le sue minacce. Giustiniano chiamò. Vinto questo principe dal-
1, conosciuta la frode dell' eretico, l'eroica di lui costanza, rivocò le-
adorò il Pontefice, e convenne nel- ditto contro i Tre capitoli, per cui
la fatta deposizione; quindi, mentre allora Vigilio fece litorno Co-
in
94 <^os cos
slantinopoli nel sesto secolo agoi^na- triarca Sergio, occulto eretico mo-
rono di assiimeie il titolo di Ecu- notelita, i cui errori favorivano il
sero la loro ambizione sino a non che ai sostenitori delle due volon-
voler piìi riconoscere superiori, an- tà. Papa s. Martino I eziandio con-
te, che Roma avesse cessato di es- il successore di lui Paolo II, in
sere la capitale del mondo , e che uno all' Ectesi, ed al Tipo. Fatto
gì' imperatori avendo stabilito la poi imprigionare da Costante, e
loro residenza in Costantinopoli, i tradurre in Costantinopoli, ivi mol-
vescovi di questa sede per conse- to patì, e cessò di vivere in Cri-
guenza dovessero superare gli altri mea dove era stato rilegato. A Pir-
vescovi, poiché la città superava le ro successe nel patriarcato Pietro,
altre in dignità. Devonsi però eccet- che essendo fautore de' monoteliti
tuar dal numero di questi orgo- cercò di sorpiendere Papa s. Eu-
gliosi patriarchi i ss. Germano, Ta- genio 1, e gli spedì secondo il co-
cos cos 95
della che a forza di pre-
lettera, che per lui dovesse pregare la Chie-
gliiere non permisero al Pontelice sa universale; e mandò la sua ri-
go degl' imperatori ortodossi, accioc- serva, che negli ultimi tempi fieli-
96 COS cos
mente i greci venivano innabati al r84'2, l'imperatrice Teodora ma-
Pontificato pel favore ed influenza dre di Michele III, dopo aver cac-
degli esaicLi di Ravenna, mediante ciato il patriarca Giovanni icono-
i (jiiali i greci astutamente procu- clasta, collocò sulla sedia patriarca-
Stefano HI, nel 7 56, condannò usare alcuna delle formalità pro-
il conciliabolo di Costantinopoli, te- prie nell'elezione de' vescovi, e ad
nuto per ordine dell'iniquo Costan- onta che fossero trascorsi undici an-
tino Copronimo contro le sagre im- ni dacché s. Ignazio governava la
magini, ed ogni mezzo adoperò per Chiesa. Fozio uomo di pessime
ridurre al retto sentiero questo qualità, d'imperatore scrissero al
principe, cui Pipino, re di Francia Pontefice s. Nicolò I dicendo , che
ricusò di dare in isposa sua figlia Ignazio avea rinunziato, ed era reo
Gisella, perché non comunicava nel- di lesa maestà. Ma il Papa pru-
la medesima Anche s. Paolo
chiesa. dentemente mandò due legati a
I si adoperò perchè il Copronimo Costantinopoli per informarsi del
lasciasse l'eresia, ma questi invece vero stato delle cose, lagnandosi,
maltrattò i pontificii legati. Tut- che si fosse deposto Ignazio senza
tavolta riuscì al Papa Adriano I, consultarne la santa Sede, e che
nel 786, di ottenere pace colla chie- gli si fosse sostituito un laico con-
sa orientale per mezzo di Costan- tro le disposizioni de'canoni.
tino VI, ed Irene sua madre ; e s. I legati furono guadagnati, e pre-
Pasquale I, neirSsj, diede in Ro- varicarono ; confermarono l'elezione
ma ricovero ai profughi greci ve- di Fozio, e la deposizione d'Igna-
neratori delle sante immagini. In- zio, che soggiacque a molti pati-
tanto, neir8o6, successe a s. Tara- menti. A questo riuscì di far co-
sio, nella sede Costantinopolitana, noscere tutti i maneggi al Ponte-
s. INiceforo, che pel suo zelo mollo fice, e prese la fuga per sottiaisi
ebbe a sollrire dagli iconoclasti e ,
dalla morte. Un orrendo terremoto
morì neir esilio l'anno 828, Nel- pose in costernazione Costanlinopo-
GOS COS 97
ii, e fu dichiarato che Ignazio po- ricusavano comunicare coli' indegno
teva ritornarvi. Nicolò I, istruito di Fozio, che comunicassero liberamen-
quanto era accaduto, biasimò alta- te con lui. Quindi Io restituì nel
mente la condotta de' legati, li punì grado, credendo ciò necessario alla
colle censure ecclesiastiche, riguar- pace della chiesa, a condizione pe-
dò Ignazio come legittimo pastore, rò che Fozio alla presenza de' suoi
e ritenne Fozio come intruso, ed legati domandasse perdono dell'ini-
irregolare. Costui per vendicarsi, qua sua condotta contro la Chiesa
indusse l'imperatore a prometter- romana. Questa debolezza d'animo
gli di riunire in Costantinopoli un del Pontefice fece dire ad alcuni, che
sinodo, ove nell' 866 ardì pronun- la Chiesa in quel tempo fosse go-
ziare la deposizione, e la scomuni- vernata da una donna, e da ciò
ca contro il sommo Pontefice, dal probabilmente ebbe origine la nau-
che ebbe origine il nuovo scisma seante, e screditata favola della pa-
dei greci. Fozio con violenza si sca- pessa Giovanna. Tuttavia, avendo
gliò contro la chiesa latina, ma fu dipoi Giovanni Vili conosciuto il
dal Papa scomunicato. Frattanto passo falso che avea fatto in favo-
salito sul trono Basilio il macedo- re del deposto Fozio, e rientrato
ne esiliò Fozio, e nell' 867 ripose in sé stesso, non solo proscrisse gli
nella sua sede s. Ignazio, che im- atti del conciliabolo presieduto da
plorò dal Papa Adriano II, e dal- Fozio, co' vescovi, e legati apostoli-
l' imperatore la convocazione di un ci od ingannati dalle sue
corrotti
concilio generale neir869, nel quale frodi, ma
solennemente lo condan-
fu dai vescovi sottoscritta la con- nò di nuovo, e nell' 881 inviò a
danna di Fozio colla penna intinta Costantinopoli IMarino Cardinal dia-
nel sangue di Gesù Cristo. S. Igna- cono per annullarne gli atti. Questo
zio mori neir 878, e Fozio, solle- IMarino già legato in Costantinopo-
ticando la vanità di Basilio col tes- li di Nicolò I, di Adriano II, e di
sergli la sua genealogia, rientrò in Giovanni Vili , contro 1' intruso
grazia, venne richiamato in Co-
e Fozio, lo scomunicò nell' 882 quan-
ad onta che Adriano lì
stantinopoli, do divenne Papa col nome di Mar-
10 avesse scomunicato tre volte. Il tino II.
Papa Giovanni Vili, nell' 878, ri- Papa Adriano III non s'indus-
Il
percosso i chierici, eh' è caso riser- mente si distinsero Pietro III, detto
vato alla santa Sede. La preroga- Tommasi, nominato patriarca di
tiva s\ lungamente contrastata dai Costantinopoli da Papa Urbano V
Papi ai patriarchi di Costantinopo- nel 1 364. Dei patriarchi di Costan-
li, cioè la preminenza dopo Roma, tinopoli titolari, e in partibus , si
" Sede, la quale colia pienezza del- parola Filioque, ciò che avea loro
" l'apostolica potestà, ha tratta co- permesso Innocenzo IV ,
purché
cos COS loi
sentissero in ciò come i latini. A stando Martino IV solenne-
fallite,
fici sulla riunione delle Chiese. Cer- nazione, nel i3o7, Clemente V si
to è che nel concilio generale, ce- recò a Poitiers per trattare coi re di
lebrato nel 1274 in Lione da Gre- Francia, e di Navarra, aftine di to-
gorio X, i greci vi confessarono la gliere Costantinopoli agli scismatici.
processione dello Spirito Santo dal Innocenzo VI nel i3 53 da Avi-
Padre, e dal Figliuolo, e furono gnone spedì ambasciatori al Can-
così riconciliati per
decimaquar- la tacuzeno per trattar l'unione delle
ta volta colla Chiesa romana. Per due Chiese; ma il Canlacuzeno, che
la confessione di questo cattolico non era meno abile nella teologia,
domma ebbero gran parte il Car- nella che in politica, risj)0-
storia,
dinal di Tarantasia domenicano, se che ciò non poteva effettuarsi
pane azzimo, che col fermentato, e impero. Allora essi tentarono diver-
che il romano Pontefice ha il pri- se riunioni colla Chiesa latina per
mato su tutte le chiese del mondo. ottenerne soccorso ; ma perchè non
Gregorio XI vedendo che tultavol- erano guidati, in questo ap[);uente
ta i greci perseveravano negli an- ritorno, che da finzione politica, ed
tichi errori, nel iSyS, spedi due umano interesse, così non potè riu-
nunzi a Costantinopoli , uno fran- scire. Finalmente i turchi ridussero
cescano, l'altro domenicano, ed e- la Chiesa, e l' impero d'oriente sotto
sortò con efficaci lettere ed il clero, ad un medesimo servaggio.
il popolo a condannare interamen- Dopo che i greci incominciarono
te lo scisma e l' errore, ad onta che a disprezzare i romani Pontefici, ed
r imperatore avesse ciò fatto solen- Q scuoterne 1' ubbidienza, comincia-
nemente. rono i medesimi Pontefici a profe-
Martino V si adoperò molto per tizzare r eccidio del loro impero. Il
ridurre i greci all' ubbidienza della primo fu s. Leone I il grande nel
Chiesa romana. Però alia sua mor- V secolo; il secondo s. Gregorio I
te i nipoti s' impadronirono del te- Magno nel VI, poi altri, e final-
soro da lui preparato per sommi- mente Nicolò V con tremende pa-
nistrar r occorrente a' greci, i quali role. La medesima rovina aveva vati-
dovevano condursi al concilio gene- cinata s. Brigida, dicendo che se gre- i
l'ale, che poi celebròEugenio IV, co- ci con vera e sincera umiltà non si
me dicemmo superiormente, coli' as- sottomettevano alla Chiesa, ed alla
sistenza di Gio.
de' vescovi greci, fede romana, conformandosi intera-
VII, Paleologo e suo fratello del mente alle costituzioni, ed ai riti
Demetrio. Ivi si pubblicò il famoso della medesima, riconoscendo uni-
decreto dell' unione della chiesa gre- camente il primato nel sommo Pon-
ca alla latina, sottoscritto dal Papa, tefice, avrebbero provato lo sdegno
col patriarca cui avevano eletto, gli inferiore o seconda, 6." Scizia.
diede il pastorale, e lo fece accom- Commanville registra le pro-
pagnare montato sopra un cavallo vincie ecclesiastiche del patriarcato
ben coperto di gualdrappa , dai di Costantinopoli in quattro pro-
principali signori della sua corte vincie: ì° di Europa, a." di Piodo-
sino alla di lui chiesa. Giuseppe, e pe, 3.° di Tracia, 4-° di Eminonte.
Marco quindi furono successori nel La provincia d'Europa aveva per me-
patriarcato. Ma le cose presto cam- tropoli Eraclea, con ventisette sedi
biarono di aspetto. I trebisontini, arcivescovili, e vescovili per suffra-
che abitavano una parte di Costan- ganee. La provincia di Rodope ave-
tinopoli, bramosi di avere un pa- va per metropoli Trajanopoli con
triarca di loro nazione, cercarono tredici sedi arcivescovili, e vescovili
di supplantar il patriarca Marco, e per suffiaganee. La provincia di
surrogargli certo Simone loro con- Tracia aveva Filippopoli per metro-
cittadino. A tale effetto offiùrono al poli , con quindici sedi arcivescovi-
figlio del sultano mille scudi d'oro, li e vescovili per sufFraganee, e la
dal che venne il tributo chiamato provincia di Emimonte aveva Adria-
possessum, che si accrebbe a mi- nopoli per metropoli, con quindici
sura che trovaronsi uomini, quali i sedi arcivescovili
, e vescovili per
ne ambissero il posto, end' è che lo sufFraganee.
conseguirono quelli, che offì'ivano di Altre principali notizie ecclesia-
pivi. Dal canto loro siffatti patriar- stiche su Costantinopoli , e la
rarlo, che avendo rifiutato ricono- » manto della più fina ipocrisia ,
la recente relazione dell' attuale vi- due casse pel sollievo dei medesimi.
cario apostolico monsignor Giuliano Le risorse delle chiese parrocchiali,
Hillerau arcivescovo di Petra. sono gì' incerti, e le limosine.
La città di Costantinopoli, coi Salonicchi o Tessalonica, pro-
detti due sobborghi di Pera e di vicariato , lontano dalla capitale
Calata, si divide in tre parrocchie; quindici giorni. Un sacerdote laz-
queste sono stale affida le fino dal il numero de' cattolici ascende a cen-
momento della loro erezione a di- tocinquanta. Eravi una chiesa par-
verse corporazioni religiose, cioè la rocchiale dedicata a s. Luigi, eretta
parrocchia di s. Pietro di Calala ai anticamente dai gesuiti , ma fu
domenicani ; quella di s. Maria di distrutta dal fuoco del i83c): for-
Pera ai francescani riformati ; quella tunatamente però gli oggetti neces-
di s. Antonio di Pera, e l'altra di sari al cullo furono salvali. Vi sono
donne se n' è stabilita da poco tem- rendono circa ottomila piastre tur-
po nel sobborgo di Calala. L'isti- che, equivalenti a quattrocento scudi
tuto delle monache sotto il nome romani in circa.
di Figlie della Carità fu intera- Angora o Andra nella Galazia,
mente fondato nel iGSg. Le mona- pro-vicarialo lungi da Costantinopoli
che per ora sono quattro, e fanno quattordici giorni di viaggio. Non
la scuola a centocinquanta ragaz- vi è alcun sacerdote di rito latino,
ze povere. Cli stabilimenti di edu- ma soli sacerdoti arn)eni. Vi è un
cazione per la gioventù, sono per i piccolissimo numero di cattolici la-
hanno fatto grandi sforzi per assi- nue, che si fanno da persone seco-
curargli un piccolo mantenimento lari nelle case, oltre le oblazioni
con donare alcuni piccoli stabili alla de' fedeli.
chiesa. I cattolici latini ascendono Metelino, già Mitilene, l'antica
a quarantadue. La chiesa di Rodo- Lesbos. Non vi è missionario sla-
sto riconosce per suo fondatore un bile. Vi dimorano pochi cattolici
nobile di Ungheria per nome Ra- stabilmente, ma diversi avventizi ve
goski, che si rifugiò in Costantino- ne concorrono non evvi chiesa.
:
poli nel tempo della guerra degli Butta, già Pruta in Bitinia, Bil-
ungheri coi tedeschi. Le risorse del legich vicino a Burla, e le seguenti
missionario, che deve pensare a sono tutte città dell' Anatolia di-
mantenere la cappella, ed a conser- pendenti da questa missione; cioè
vare in buono stato i piccoli stabi- Amaiea , Marrevan,
Calcedonia ,
delle diverse missioni già nominate titolo di s. Maria, che nel i83i fu
e residenti in Costantinopoli (ad ec- costruita di materiale, e fu benedet-
cezione de'minori conventuali) oltre ta: prima era di legno.
dicati, hanno ancora fuori del vi- mati di Costantinopoli, fuori del
cariato apostolico patriarcale di vicariato apostolico. Vi è un solo
che fossero infedeli coloro che non era- pregiudizii, e le gare nazionali, e
no mussulmani, motivo per cui non ricovei'arsi con sincerità di cuore
prendeva altro interesse di religione, nel seno della Romana Chiesa, ma-
che quello spettante alla propria. dre, e maestra di tutte le chiese,
ii6 COS COS
fuori della quale non havvi luogo 1780 di riavere le loro chiese, seb-
a sperare salute. Dal patriarca Go- bene neir anno seguente un capigi
lot fu dato a Mosè in successore Gia- Basci gliele ritolse per la terza vol-
como NaI, che dipoi gli successe ta, senza speranza di più possederle.
nel patriarcato, e quindi si accrebbe Mentre erano patriarchi armeni
rapidamente il numero de' cattolici, di Costantinopoli Giacomo Nal, e
e tutto quel popolo di armeni a- Gregorio Diodati la sorte degli
,
vrebbe deposte le sue sinistre pre- armeni riguardo alla religione non
venzioni, ed abbracciato di buona soggiacque a spiacevoli avvenimenti.
fede il cattolicismo, se il padre delle Per la rinunzia di Gregorio, fu
discoitlie non avesse turbata la pa- eletto patriarca Zaccaria, il quale
ce, e la scambievole carità, che vi venne eccitato dagli stessi ministri
regnava. ottomani a reprimere i cattolici, che
Anche in Ancira
armeni cat-
gli non cessavano di mostrare avver-
tolici incominciarono ad astenersi sione alle chiese armene degli sci-
dal frequentare le chiese de' loro smatici, a deriderne i riti, ed al-
sa; ma la gran massa del popolo no verso la fine del 1829, cioè
.
missione de' cattolici al Papa non del felice successo di quanto rac-
impediva la piìi fedele ubbidienza contiamo); venne prescelto il Xuri-
al proprio sovrano, dopo di una con- gian primo degli armeni nominati
ferenza avuta dall' ambasciatore di dai notabili della nazione ai-meno-
Francia col Reis-Etfendi, condiscese cattolica. Il Papa Pio Vili ne con-
tro della cattolica unità. La so- »»accordano uno stato civile, e ri-
lenne consagrazione poi del nuovo » conoscono un capo spirituale cat-
arcivescovo si elTettuò nella chiesa M lolico, sotto la cui direzione essa
del collegio Urbano agli 1 1 lu- M potrà liberamente esercitare il
glio dello stesso anno i83o. Per H cattolico culto. Disposizioni cos\
ciò il Diario di Roma dei 17 » uniformi ai voti ardenti, con cui
» fronte agli ordini del patriarca l'ampiezza del suo patriarcato cat-
••»
scismatico, e ad occultare fra le tolico, e che venne a mancarle
" pareti domestiche l'esercizio del colla caduta dell'impero orientale.
'• suo culto cattolico. Disposizioni Il sacerdote pertanto d. Anto-
» benefiche, emanate testé dal su- nio Nurigian , già alimno del
« premo imperatore ottomano sot- collegio Urbano di Propaganda
» tracndola totalmente alla dipcu- distinto tra'suoi connazionali ar-
-
tale proprio del loro rito e di- di Cefa ; essendoché tutti dobbia-
gnità. D. Pietro Gedidian, sacer- mo avere per supremo duce Gesù
dote armeno alunno , chiuse la Cristo neir unità della fede, e nella
sagra funzione con un Euchari- dipendenza da'pastori nella comu-
sti'con latino , ossia orazione di nione uniti de' successori di s. Pie-
ringraziamento , tutta analoga a tro ; e rendendo bene per male, a
cijs'i avvenimento ". f^.
(àusto ritrarre colla loro face della carità
Oratio habìla in Lem pio coliteli dalle tenebrose vie dell' errore i dia-»
,
123 CO S cos
sidenti, ossia scismatici, perseculoii sullodato (dal medesimo Papa fat-
XVI, è quel desso che governa og- adorno, che gli meritarono la pa-
gidì con zelo apostolico la Chiesa terna affezione, e la stima del me-
universale. desimo regnante Pontefice prima
Tuttavolta il sultano Mahmoud ancora di essere sublimato al tri-
11, per le brighe degli scismatici ,
regno. Da ultimo, per cedere alle
non riconoscendo per capo civile replicate, e vive istanze del degno
della nazione armeno-cattolica mon- arcivescovo,il Papa gli ha final-
signor Nurigian, obbligò gli arme- mente concesso un coadiutore con
ni cattolici di eleggere un altro futura successione, nella persona di
soggetto. Quindi si elesse nel me- monsignor Antonio flassun armeno,
desimo anno i83o d. Giacomo Val- già alunno del collegio Urbano, di-
le alunno di Propaganda per capo chiarandolo arcivescovo di Anazar-
civile, e confermato con imperiai bo ili partibus. La sua consagra-
diploma, spedito a' 5 gennaio i83i, zione si effettuò in Roma nel col-
detto capo civile. L'attuale successore zione dello stato de' cattolici sud-
è il Carlo Esajane, uno de' monaci
p. diti impero, eh' erano sotto la
dell'
essi dipendenti, sebbene anche que- quale, come si disse, è uno del clero
sti sieno muniti di diplomaimpe- sia secolare, sia regolare, che viene
riale. V. Armema. eletto con suffragio del clero, e po-
Premesso tuttociò, attualmente polo, presiedendovi il primate, e
lo stato del nuovo arcivescovato quindi viene riconosciuto, ed auto-
armeno di Costantinopoli, e dei rizzato dalla sublime porta In .
a cagione delie provvide cure del cento circa. Gli armeni scismatici,
governo, dà per abitazione alle
si unitamente ai greci scismatici, for-
povere famiglie, che non possono se non arrivano a formare la metà
trovare case, per non aver mezzi de' cattolici. Evvi una chiesa pub-
di pagare la pigione. Evvi un piccolo blica eretta ultimamente in onore
Ortakeoj 3 Pera
villaggio sopra vano cattolici. Vi risiedeun vica-
di Costantinopoli. In esso avvi una rio foraneo colle medesime facoltà,
bella chiesa di s. Gregorio Illumi- come quello di Ancira; e tutto il
e OS COS 127
Tolta nel VI secolo dalla chiesa di scovo Paolino. La maggior parte
Spagna. Furono adunque aggiunte de'vescovi, che avevano composto
al simbolo le parole Doniinum vi- : r ultimo concilio, si trovarono pre-
vijìcantem , qui ex Patre Filìoque senti anche a questo, e scrissero una
procedit: qui cum Patre et Filio lettera ai vescovi d' occidente per
simul adoratur et conglorifica- iscusarsi d' andare a Roma dove
tur, qui locutus est per prophetas. nel tempo stesso tenevasi un con-
Inoltre formarono sette canoni,
si cilio. Baluzio in Collect., Diz. dei
che per lungo tempo furono riget- Concili.
tati dai vescovi occidentali, e da di- L'ottavo ebbe luogo l'anno 383
versi santi Pontefici, come da Leo- per rendere la pace a questa chie-
ne I, e Gregorio I; ma che poi fu- sa. Teodosio I vi radunò da osni
rono dalla Chiesa ricevuti, e riguar- parte i vescovi di tutte le sette per
dano le materie di cui si è parla- riunirle,quindi tutte dall'imperatore
to. Il quinto per altro approvò la fui'ono condannate, meno la religio-
formola, o scritto detto il tomo de- ne cattolica. E da ci'edersi, che quel
gli occidentali, cioè la lettera sino- principe consultasse i vescovi cattolici,
dica di Papa s. Damaso I, al con- i quali erano in quel concilio. Dice
cilio antiocheno del 878 , ossia la Socrate, che avendo letto le loro
confessione di Damaso I a Paoli- varie professioni di fede, rigettò tut-
no, cioè la professione di fede sta- te quelle che dividevano la Trinità,
bilita nel concilio romano dell' an- e non approvò che quella del Con-
no precedente, e la definizione del sostanziale. Baluzio in Coli., e Diz.
concilio di Nicea , confermata in de' Concili.
Sardica dagli occidentali. Il sesto Il nono, r anno 394, si adunò
regola la forma de'giudizi ecclesia- ai 29 settembre, per la dedicazio-
stici j e il settimo ordina, che gli ne della basilica de' ss. apostoli
ariani, i macedoniani, i sabatiani, i fabbricata da Ruffino prefetto del
novaziani, i tessaradecatiti, i tetra- pretorio allora potentissimo, e che
titi, e gli apollinaristi, che si pre- aveva fatto adunare i vescovi per
sentano alla Chiesa, sieno ricevuti questa cerimonia. In principio vi si
coir unzione dello Spirito Santo, e trattò della controversia tra Baga-
del crisma , di cui si ungeranno la dio, ed Agapio, che contendevano la
fronte, gU occhi , le mani ec , di- sede metropolitana di Bostra nell'A-
cendo: Questo e il sigillo dello Spi- rabia. Nettano di Costantinopoli vi
rito Santo. In quanto agli eunomei, presiedette in presenza di Teofìlo
ai sabelliani ec, il concilio dispo- d'Alessandria, e di Flaviano di An-
se, che si battezzassero come i pa- tiochia. Vi si decise, che il numero
gani, dopo le preparazioni consue- di tre vescovi, eh' è sufficiente per
te di catechismo, esercizi ec. Regia r ordinazione, non bastasse per la
t. Ili, Labbé t. II, Arduino t. I, e deposizione. Regia,, t. III, Labbe t.
to eletto vescovo nel concilio pie- L' undecimo, l'anno 40^? '" ^^'
cedenle, mentre viveva ancora il ve- vore di s. Gio. Grisostomo. Ma nel-
\iS cos COS
l'anno 4<^4 celebrò un conciliabolo
•''''
43c>,,tenne un sinodo per pon-e in
contro lo stesso s. Gio. Grisostonio, concordia le chiese di Alessandria,
il quale, essendo ricliiamato nella e di Antiochia. Socrate lib. 7. e.
città dall' imperatore Arcadie, dopo 24, e Mansi t. I.
la sua deposizione dal conciliabolo Il quindicesimo adunossi V anno
di Gliene, o Chesna, fu deposto una 438, per la fede cattolica. Fabri-
seconda volta. Mansi, Suppleincnt. cius.
Cono. \.om. I. T^. il voi. XV pag. Il sedicesimo, nel 4^9, sulla pri-
ciliabolo di Cbcnc per avere ricu- Mansi nel t. I, p. 3^1 , dice cele-
sato di comparirvi, motivo per cui brato tra r anno 44^» ^ 444*
r imperatore lo 1* anno
diciassettesimo
fece uscire dalla Il 447- S.
città; ma dopo l'esilio di un gior- Flaviano condannò Eutiche ab-
vi
nel 49^3 o 497 > ^^^ "i^ conci- f"^' di Zenone, ed Anastasio imperatori.
liabolo radunalo per volere del- Il vigesimo ottavo si tenne l'an-
al sovrano, nemico del concilio cal- sui diritti del patriarca di Costan-
cedouesc. Baluzio, e Dìz. de' Con- tinopoli, intorno all'ordinazione di
cili. Stefano, vescovo di Larissa in Tes-
Il vigesimo quinto ebbe luogo saglia, di cui il patriarca di Costan-
nel 497» '" e*-'' Macedonio condan- tinopoli si attribuiva la ordinazione,
nò i difensori del concilio di Cal- come pure quella degli altri vesco-
cedonia, ed è perciò che fu ritenu- vi di oriente. Baluzio. Nel 532 eb-
to per un conciliabolo. Baluzio. be luogo in Costantinopoli una con-
11 vigesimo sesto, tenuto Tanno ferenza tra i cattohci, e i severiani.
499, è un conciliabolo, nel quale Questi furono confusi a segno, che
Anastasio imperatore fece anatema- molti rientrarono nella chiesa.
tizzare venerando concilio di Cal-
il Il trigesimo, l'anno 536, fu tenu-
cedonia, che riconosceva-
e quelli to dal Pontefice s. Agapito I. Vi
no due nature in Gesìi Cristo. Ba- depose Antimo, ch'era stato fatto
luzio. patriarca di Costantinopoli, in gia-
Il vigesimo settimo del 5 18, zia de'buoni uffìzi dell'imperatrice
ebbe cominciamcnto a' 9.0 ciu"uo Teodora, per avere ricusato di da-
sotto r imperatore Giustiniano. Il re una confessione di fede cattolica,
patriarca Giovanni radunò quaran- giacche Antimo era fiero nemico
taquattro vescovi, e gli abbati della del concilio calcedonese, e di ritor-
numero di cinquantaquattro,
città in nare alla sua sede. Menna venne
che presentarono una supplica per- consagrato dal Papa in sua vece.
chè fossero registrati ne'sagri ditti- Quindi; per ordine imperatore
dell"
ci Eufemio, ftlacedonio, ed Acacio. Giustiniano 1, a' 2 maggio, Menna
Tutti quelli, che erano stati esiliati convocò altro concilio, cui interven-
per questi patriarchi, furono richia- nero sessanta vescovi, e cinquanta-
mati, e ristabiliti ne' loro posti. I quatlro abbati de'monisteri di Co-
quattro concili generali, ed il nome stantinopoli.Antimo fu citato a
di s. Leone 1, furono altresì messi comparirvi entro tre giorni, e non
VOI. XVllI.
9
i3o COS COS
essendovi comparso, si pronunziò concilio tenuto nell' anno 55 1
,
altresì 1' anatema contro Severo da Papa Vigilio con tredici vesco-
(rAutiochia, e Pietro d'Apamea, già vi latini. Il Papa vi depose Teodo-
condannati. Lo stesso anatema si ro di Cesarea, sospese dalla sua co-
fulminò contro Zoaro fanatico ace- munione Menna, e gli altri compli-
lalo. Mansi t. I, p. 4'^> •'^'^- '''^'' ci di Teodoro; e perciò sostenne
Concili. una crudele persecuzione, unitamen-
Il trigesimo primo del 538 fu te ai suoi.
ti alla chiesa, come ripieni delle già scandalezzati perchè egli avea
bestemmie di Nestorio. Questo con- condannati i tre capitoli nel conci-
cilio però fu sciolto per le contese, lio suddetto. Veramente il numero
clic seguirono, dappoiché l' impera- de'vescovi greci doveva essere egua-
tore avendo condannato i tre ca- le a quello dc'latini; ma non atten-
pitoli, Teodoro di Cappadocia osò dendo l'imperatore la promessa, e
asserire, che Pelagio legato del Pa- sollevandosi i greci, il Papa si vide
pa, il quale aveva fatto condanna- costretto a pubblicarlo senza aspet-
re Origene, e il medesimo che ave- tare i latini, a' 4 "i^gg'o nella sa-
va fatto condannare i tre capitoli, la segreta della cattedrale. 11 conci-
meritavano di essere bruciati. La lio generale pertanto condannò i tre
presenza di Vigilio in Costantino- capitoli, gli errori attribuiti ad Ori-
poli non potè rimediare al male gene, e quelli che li sostenevano.
per cui il Judicaluni, che diede a- Aveva Vigilio pubblicato un Cosn-
gli 1 1 aprile 548 ( col quale ap- tuto, che mentre si celebiava il
nese )
, non contentò ne i seguaci, non volle acconsentire alla condan-
né i contrari di tali scritti, e la na fattane, venne esn'iato, finché
divisione continuò. Regia t. XI, colla sua autorità non confermò il
cappella del palazzo imperiale, clic come ve ne sono di cattivi, che al-
chiamavasi Trullo^ cioè volto ele- tri condannarono. Giustamente tii
vato in forma di cupola. Fu pure rimproverato a' greci, che in (piesio
detto Qnini-scxlii/Hj Quiid-scxtae, concilio ebbero I ardire di voler so-
come chi dicesse quinto sesto, e ciò li regolare la disciplina tli tutta la
789 venne adunato lui altro concilio, ce diversi canoni sulla disciplina
che si dovette sciogliere per le vio- ecclesiastica. Dal Diz. de' Concili
lenze degl' iconoclasti, persecutori si apprende, che neir8i5 fu in
i34 cos ros
C.ostanliuopoli un gran concilio de- e venne sostituito in luogo di lui
gl' iconoclasti, regnando l'imperato- Mcli)dio, che molto avea sofferto
re Leone. Gli abbati di Costanti- pel culto delle sagre immagini. Sic-
nopoli si scusarono d'intervenirvi, come il rislabili mento di queste se-
perchè i sagri canoni vietavano lo- guì nella seconda domenica di qua-
ro di fare alcun atto ecclesiastico resima, in appunto i greci in tal
11. 39. Nella vita di Teodoro , a poi gli rimise i pontificii donativi.
pag. 26, si rammentano esempi di Zaccaria, vescovo di Calcedonia,
altre simili sottoscrizioni. Sottoscris- pronunziò un elogio pieno di adu-
sero prima i legati del Papa ,
poi lazione in favore di Fozio, ed i
trighi di Fozio, che con artifizi atti di questo falso concilio, e con-
avea guadagnato l' animo di Basi- dannò r iniquo Fozio. Quintli, dopo
lio, come si disse di sopra, e dal- la morte dell' imperatore Basilio ncl-
l' esilio era stato riporto nella sede r 88G, il successore Leone lY iljìlo-
di Costantinopoli ; e con minacce, sojb, siccome perfettamente di tutto
arti, e doni guadagnò la maggior istruito, fece scacciar Fozio dalla
parte de' vescovi. Fozio, per coprire sede di Costantinopoli, e lo esiliò
zo Tomaito, contro due pretesi ve- siliato co' seguaci dell* errore. Il
te dal solo metropolitano, furono che non prendono nel vero senso
dichiarate nulle. Furono pure con- le parole de' santi dottori della
primo ottobre altro concilio, in cui Nel Diz. de Concili si dice, che
si condannò il monaco Nifone ad il concilio sui matrimoni fu diver-
L' ottantesimoquinto , nell' anno chi del corpo vedeva l' essenza di-
1280, versò sopra un passo del vina ; eh' ella era apparsa a molti
decimoquinto capitolo del primo santi come ai martiri nelle perse-
libro della fede ortodossa di s. Gio. cuzioni; che gli apostoli la videro
Damasceno. Arduino t. VII. sul monte Tabor nella trasfigura-
L'ottantesimosesto, nel 1297, ven- zione che quello splendore era lo
;
ti dal patriarca Anastasio nel lasciar vederla cogli occhi del corpo. La
la sua sede, contro 1' imperatore dottrina di Gregorio fu approvata
Michele Andronico. Mansi, t. 3. dal concilio, che componevasi di so-
L' ottantesimosettimo del i2()9 li vescovi di Tracia radunati dal-
ilo e OS COS
r impoialorc Giovanni Canlacuzcno, stanlinopoli Partenio, per condan-
per <]niclarc i luihitli della (ireeia, nare i sentimenti, e gli errori cal-
lici, tra'quali i due vescovi di Efe- INcI centesimo del 1642, Parte-
so, e di Ceno luiono deposti, e spo- nio condannò gli errori come nel
gliali delle divise della loro dignità; precedente concilio.
M fecero quattro sessioni. Arduino COSTANZA, Conslnndcn. Sede
t. VII. Niccph. Greg. 1. i8. e. 3, vescovile in partibux, nella Celesiria,
nio IV. A i fu deposto Gregorio pa- Costantina. Città vescovile del |)a-
jiraterie, e boschi, offrono la pro- mo. Sembra però, che sia stata fon-
cattedrale ; tutti edificii gotici. Dal- volta neir anno 854 era poco con-
l' alto del campanile della cattedra- siderabile. Successivamente fu accre-
le si gode una veduta magnifica sciuta, e fortificata in modo, che nel
della città, dei due laghi, e delle q38 potè resistere agli assalti degli
Carlo V, per avere nel loaS ab- Costanza dell' illustre casa Guelfi
bandonata la reliirione cattolica, e di Germania. Nel XVI il vescovo,
favorita la riforma ; bando di prò- eh era pure principe sovrano, fu
scrizione, che si meritò per avere obbligato di abbandonare Costanza,
rifiutato di ricevere il famoso //i- e fissò la sua residenza a Meisburg.
tenia.Ferdinando I, nel i549, '^ *"''^ *''*^ dèstra del lago, quan-
pose una guarnigione, sotto il titolo tuiujue sia rimasto il capitolo nella
di protezione; ma veramente con città. Talvolta risiedeva il capitolo
questo passo la sottomise di fatto nel sobborgo di Petershausen. Il
alla casa d' Austria, alla quale ne vescovo di Costanza era principe
fu confermato il possesso nel iS^g, dell'impero, ed avea la sua can-
alla dieta di Augusta, possesso che celleria, i suoi ufllziali ereditarli,
conservò in seguito, sino a che nel ma non aveva nessuna giurisdizio-
trattato diPresburgo del i8o5 fu ne temporale nella città,
ceduta dall'Austria al gran duca Apparteneva Costanza al circolo di
di Baden. Nel i633 Costanza fu Svevia, ed il vescovo aveva voto nel
indarno assediata dagli svedesi sotto consiglio dc'principi. Godeva i reddi-
il comando del maresciallo Horn. ti dell' abbazia di Reichenaw sul la-
che per ultimo descriveremo, e che scudi ventimila. Inoltre era il ve-
mise fine al piìi lungo ed orrendo scovo cancelliere dell' università di
scisma. In esso fu scomunicato un Friburgo in Brisgovia, la quale era
antipapa, fu deposto Giovanni XXII 1, stata trasferita in Costanza nel 1667
rinunziò Gregorio XII, e fu eletto dopo che Friburgo era stato preso
Martino V, Colonna, romano, con dai francesi. Il vescovo di Costanza
giubilo universale. Della tanto ri- era parimenti direttore del circolo
nomata pace di Costanza ivi con- di Svevia, uno al duca di Wir-
in
chiusa nel 1189, si tratta al voi. temberg. Nel 1567 il vescovo pub-
IV, p. 28 del Dizionario. blicò delle ordinanze sinodali.
La sede vescovile di Costanza è La diocesi di Costanza in pro-
antichissima, e vuoisi da alcuni gresso di tempo divenne la più
farne risalire la fondazione al tem- considerabile della Germania , e
ganea della città di Magonza. Fin- Pio VII colla bolla: Provida so-
diniissa, o Findonissa era stata lersq ne roma norum Ponti/icum, data
eretta nel quarto secolo o verso XMII kalcndas septembris 18?. i,
cos COS 143
F ne soppresse la sede. La vastità e frutti delle medesime prebende, e
grandezza di questa diocesi consi- niuno n' era escluso, purché fosse
steva in questo, che, oltre alla cat- nobile, o dottore, o licenziato, e
tedrale, conteneva ventidue collegia- che fosse nato nella diocesi di Ma-
te, circa trecento cinquanta moni- gonza, o nelle diocesi suifiaganee
steri, de' quali quarantanove aveva- di quella metropoli. La chics.a cat-
||
senno però ne' suoi mesi ma gli : generale solo in alcune sessioni, su
'
investiti dovevano aspetta-
di fiesco di che va consultato il § V del-
re cinque amii prima di godere i l'articolo Concilio [P^edi). Questo
,
sto concilio per la festa d' Ognis- eh' egli non ricusava il concilio, ma
santi del seguente anno, fu scritto sì il congresso convocato da Gio-
anche a Gregorio XII, che se ve- vanni XXIII, dappoiché non con-
ramente bramava la unione e la veniva, che il vicario di Cristo, e
concordia delle chiese e di tutto successore di s. Pietro fosse sogget-
il cristianesimo, si recasse con quel- to usurpatore del pontificato.
all'
li del suo partito al concilio. L'ef- Dipoi Gregorio XII, con lettera
lt"tlo mosti-ò, ch'egli sinceramente de' 1 3 marzo i^i^, come quello
desiderava questa concordia; ma che sinceramente bramava la pace
temendo, che fossero per prevalere della Chiesa, diede piena autorità
contro di lui in Costanza i suoi al Cardinal di R.agusa, e agli altri
nemici, nel i4i4j procurò di sva- della sua ubbidienza, che potessero
nirloj come congregato senza legit- ridurre a forma di concilio generale
tima autorità, poiché era egli vero il congresso di Costanza, non come
pastore della Chiesa canonicamente convocato da Baldassare Coscia, niu
,,
e OS COS l'p
da Sigismondo re de'roraani, e di con tutte le cerimonie pontificali,
Ungheria, col patto però, che Bal- Sigismondo vestito degli abiti da
dassare né lo presiedesse, ne vi fus- diacono , colla spada nuda alla
se presente. mano, cantò l'evangelo: Exiil ecli-
Morto intanto Ladislao re di ctuni a Caesai e Augusto, ed il con-
Napoli agli 8 agosto i^t^, Oiovan- te di Cilley, suocero dell'imperato-
ni XXÌIl, che assai temeva di anda- re, teneva in mano il pomo d'oro,
re al concilio di Costanza, peichè ossia il globo imperiale. Giovanni
s'immaginava che ne uscirebbe , Huss si recò al concilio Costanzien-
non come Papa ma come privato, ze, munito di un salvacondotto di
na da Rodolfo elettore
di Bosnia, vevasi comunicare il popolo sotto
di Sassonia, da Federico burgravio le due specie: che nel sagramento
di Norimberga, poscia elettore di dell'aliare il pane resta pane dopo
Brandemburgo, da Ludovico conte la che
consagrazione preti in : i
palatino del Reno, e duca di Ba- peccato mortale non possono am-
viera, seguito da quattrocento ca- ministrare i sagra menti: che pel
valieri, dall'arcivescovo di Magonza contrario può farlo ognuno, essendo
con seicento, e da altri gran perso- in istato di grazia: che pel nome di
naggi. Nella messa, che nel giorno Chiesa non bisogna intendere il Papa,
di Natale celebrò Giovanni XXIU né il clero: che la Chiesa non può
VOL. xviu. IO
f46 cos COS
possedere beni temporali, e che i per portarlo nella sessione seguen-
signori possono spogliar-
secolari te, perchè fosse autorizzato da tut-
nela. Furono eletti commissari per to il concilio. In una di queste
costituire il suo processo. Nello stes- congregazioni si presentò una nota
so intervallo della prima sessione, di accuse molto gravi contro Gio-
molti signori tanto ecclesiastici, che vanni XXIII, e furono a lui man-
secolari arrivarono a Costanza, tra i dati deputati per indurlo a rinun-
quali il celebre Cardinal Pietro di ziare da sé il pontificato: egli ri-
Ailly. Nel mese di febbraio vi arri- spose che lo avrebbe fatto, se gli
varono i deputati dell'antipapa Be- altri due contendenti facessero
nedetto XIII, e di Gregorio XII, altrettanto, ma differì di giorno in
che vi mandò quali suoi nunzi e giorno ad esibire una formola chia-
procuratori il Cardinal Gio. de Do- ra e precisa di sua cessione. In
menici del titolo di s. Sisto, arci- tal tempo arrivarono a Costanza
vescovo di Ragusa, Vernerò arci- i deputali dell'università di Pari-
vescovo di Tieveri, Ludovico conte gi, di cui era capo il celebre Gerso-
palatino del Reno, non che Carlo ne, cancelliere della medesima, in-
Malatesta signore di Rimini, nella sieme agli ambasciatori di Carlo VI
quale città il Papa erasi ritirato. re di Francia.
Ambedue però i vescovi nel conci- Nella II sessione Giovanni XXIII
lio, o conciliabolo di Pisa, erano recitò una formola precisa, colla qua-
stati spogliati della dignità, e di- le giurava di rinunziare il pon-
chiarati scismatici, e nemici della tificalo, se la sua dimissione poteva
Chiesa. estinguere Io scisma, la qual formo-
Intanto si tennero molte congre- la era stata compilata da tre na-
gazioni, e furono prese misure per zioni di quelle intervenute al con-
obbligare Giovanni XXII I a di- cilio. In questa sessione, ch'ebbe luo-
mettere il pontificato a cagione go a' 2 marzo ì/\i5 Giovanni ,
e OS COS i49
nuove citazioni a Giovanni XXIII, avanti di se Girolamo da Praga
fatte le tre proclamazioni, e non che fu poi arrestato , e messo in
vedendolo conriparire, il concilio lo prigione.
dichiarò reo convinto di avere scan- Nella XII sessione, a' 29 maggio,
dalezzato la Chiesa co' suoi pravi sì lesse con tutte le debite forma-
costumi, di aver esercitato pubbli- lità la sentenza di deposizione di
camente la simonia, vendendo i be- Giovanni XXIII, che avea solenne-
nefizi, di celebrar la messa di ra- mente pronunziata il concilio il ,
Tutti questi capi furono provati le- deliberazione del concilio. Si rice-
galmente, ma in pieno concilio ne vette la solenne rinunzia del Pon-
furono letti soltanto cinquanta, cioè tificato, per mezzo di Carlo
che,
quelliche riguardavano la simonia Malalesta, fece Gregorio XII in ri-
delPapa, la sua vita mondana, le sue guardo alla pace universale , cui
vessazioni, i suoi falsi giuramenti, sempre con zelo ed impegno aveva
essendo soppressi quelli che l'o-
stati desiderato, tornando così ad essere
nestà non permetteva di riferire. Angelo Cardinal Corraro. Avendo
Si fece partecipare a Giovanni XXIII egli saputo in Rimini ciò^ che ave-
convocato essi medesimi, non si fe- rapporti dei deputati spediti a Be-
cero le cerimonie ordinarie, se non nedetto XIII, e la sua risposta, ia
dopo r unione, e la convocazione. cui appariva l'invincibile sua osti-
Si ordinò l' esecuzione del trattato nazione.
di Narbona del dicembre i4i^> Nella XXXI sessione adunata ai
latta tra i re, i signori dell'ubbidien- 3o marzo furono letti i quattro
za di Benedetto XIII, e l'impera- decreti, che proibiscono i libelli in-
tore Sigismondo a nome del conci- famatori.
lio , le cui condizioni vennero ri- Nella XXXII sessione del primo
portate dal p. Fantoni nell' Istoria aprile per la seconda volta fu ci-
di j4i'igfione pag. 3o8. tato alle porte della chiesa Bene-
XXIII sessione a' 5 no-
Nella detto XIII, e poi dichiarato contu-
vembre si nominarono dei commis- mace sotto il nome di Pietro di
sariper informare contro Benedet- Luna.
to XIII intorno alle cose, che fo- Nella XXXIII sessione de' 1 2 mag-
mentavano lo scisma. gio si rapporto de'commis-
ascoltò il
Benedetto XIII a comparire nel con- Nella XXXIV sessione de' 5 giu-
cilio, dentro lo spazio di due me- gno si continuò il processo contro
si e dieci giorni. l'antipapa, e furono prodotte le
Nella XXV sessione si ricevettero accuse, e le prove a suo danno.
gl'inviati del conte di Foix. Nella XXXV sessione de' 18
Nella XXVI sessione si l'icevettero giugno intervenne l' imperatore, e
gli ambasciatori del re di Navarra, gli ambasciatori di Giovanni re di
colle stesse formalità degli altri. Gastiglia e di Leone esposero le
La XXVII sessione fu tenuta a' 20 ragioni, che gli avea indotti a re-
febbraio coU'assistenza dell' impera- carsi a Costanza. Valleoeti dome-
tore, ch'era ritornato in Costanti- nicano pronunziò un discorso
vi
nia e della divisione, che regnano nesse l'anno seguente, e che i due
da tanto tempo ch'è un uomo in- ;
contendenti sarebbero sospesi da
degno di ogni titolo, ed escluso per ogni amministrazione, comincialo
sempre da ogni diiitto al papato, che fosse il concilio. Il terzo con-
e come tale viene dal concilio de- cerne la professione di fede, che
gradato, deposto, e privato di tut- dee farsi dal novello Pontefice, in
te le sue dignità e ufiìzii ;
gli vie- presenza degli elettori. In questa
ta di tenersi in avvenire per Pa- professione sono compresi gli otto
dirgli sotto pena di essere tratta- ne de' vescovi senza una grande ne-
ti come fautori dello scisma, e del- cessità, e ordina die il Papa non
l'eresia ec. Questa sentenza fu ap- ne elegga mai alcuno, se non col
iissa nella città di Costanza. ralità de' voti. Con che quantuncjue
Nella XXX Vili sessione, de 18 non decidessero espressamente i pa-
luglio, si lesse il decreto del conci- dri del concilio la controversia dei
lio, che annullava tutte le sen- suddetti tre competitori al pontifi-
XIII, contro gli ambasciatori, pa- carono, che il legittimo possesso del
Nella XXXIX sessione, dei 9 ot- nei suoi successori, l'ultimo de'quali
tobre, s'introdusse l'opera della ri- fu Gregorio XII; che molto retta-
forma, alla quale non si volle porre mente avevano il medesimo Urba-
profondamente mano, se non dopola no VI e suoi successori propo-
i
ro molti decreti, il primo de' quali lebrazione del concilio; che perver-
fu intorno alla necessità di tenere samente operavano i Cardinali, co-
frequentemente concilii per preve- sì protestandosi troppo tardi , co-
nire lo scisma e l'eresia. Il conci- me procedendo all'elezione del se-
lio anzi ordinò, che si terrebbe do- condo Pontefice. Va poi osservato
po cinque anni un altro concilio vm bel tratto della divina Provvi-
generale, un altro dopo sette anni, denza, la quale permise che il pon-
r poi uno per ogni decennio, nei tificato di Gregorio Xli, successore
luoghi che fossero stabiliti dal Pa- di Urbano VI, non fosse nel con-
pa, nel termine di ogni concilio. cilio abrogato, che dalla sola sua
cos COS 1^3
cessione, laddove Giovanni XXIII, e lino \ a' I 4 fu consagralo vesco-
Benedetto XIII furono dal concilio vo, ed una settimana dopo, in giorno
deposti. di domenica, fu solennemente co-
Nella XL sessione de'3o ottobre, ronato, cioè a'21 novembre ; dopo
si propose un decreto contenen- di che si recò con maestosa pom-
te diciollo articoli di riforma, ch'e- pa e cavalcala per la città di Co-
rano stati matuiamente esaminati. stanza, dalla cattedrale sino alla
\ì è detto, che il futuro Papa, al- chiesa di s. Agostino, tenendo in
la cui elezione si deve procedere, ri- mano dalla parte dritta la briglia
formerà la Chiesa nel suo capo, e del destriere che cavalcava il Papa
nelle sue membra, come altresì la r imperatore Sigismondo, e dalla
corte di Roma, d'accordo col con- sinistra Federico marchese di Bran-
cilio, ovvero co'deputati delle na- demburgo, ed elettore dell'impero.
zioni. I principali di questi articoli In questa funzione
nacque conte-
sono le annate, le riserve della Sede sa tra i nuovo Pon-
famigliari del
apostolica, la collazione dei benefizi, tefice, ed il borgomastro di Costan-
toccarono gli altri punti della ri- sma, quando non si sa chi sia il
l'orma, meno sei articoli, non cal- vero Papa, e perciò abbiano sopra
colando Martino V la riforma dei quello la potestà, non sopra il Pa-
Cardinali, e della C(Jrte di Roma pa. Col Bellarmino, lib. 2 De Con-
ordinata dal concilio. Inoltre Mar- cil. aiict. e. 19, sentono Turre-
tino V l'ivocò tutte le giazie con- cramala, che intervenne al concilio,
cesse dai Pontefici, da Gregorio XI, nella Siimm. de Eccl. 1. 2, e. 49 ',
morto nel 1878, (ino a quel tem- Sandero, non che Campeggio De
po, ordinando che i benefìzi i, e le potest. Rom. Pont, citati dal Rinal-
chiese ritornassero al medesimo di all'anno i^i5, n. 7, e 8.
slato in cui erano prima di Urba- Quando Martino V fu pregato
no VI. in questa ultima sessione di con-
Nella XLIV sessione il Papa fece fermare tutti gli atti del concilio
leggere una bolla, colla quale, per con autorità apostolica, ecco come
soddisfare al decreto della sessione egli rispose, secondo i medesimi
XXXIXj nominò col consenso dei atti: » Sanctissimus Dominus noster
,
" alio modo; et illud idem itera- ministero della predicazione, e con-
" to fecit dici per organum do- vertì molte anime a Gesù Cristo.
«« mini Augustini de Pisis fiscalis, La sua fama si estese per tutta la
» et sacri concistorii advocati prae^ Francia, ed era in benedizione ap-
» diati, qui nomine Papae a pro- presso ciascuno, per le sue rare
« toiiotai'iis, et notariis ad scriben- virtìi, e per l'infaticabile suo zelo.
" dum acta concilii ordinatis, et Clotario passando pel Maine nel
I,
di Ascoli per opera sua fu ristorato Convengono per altro fra di loro,
l'antico convento di s. Domenico^ e che sieno uscite alla luce fino dal
venne rislaurata la chiesa, e quei tempo degli apostoli, e lo stesso
religiosi furono per lui condotti dicono de' Canoni Apostolici (P'edì).
alia osservanza delle regole pri- V. il Beveragio sopra i padri apo-
mitive. Ricolmo di tanti meriti, stolici del Cotelerio. Anche il Ber-
volò al cielo nella stessa città li 25 gier afferma, essere .opinione di
febbraio dell'anno i48i. La sua quasi tutti gli eruditi, che le costi-
loro città. Il culto di lui fu appro- lier, des Auteurs Eccles. t. Ili,
vato nel 1821 dal sommo Ponte- cap. Zi, 33; il Beveragio Corffx Ca-
fice Pio VII, che permise ancora nonum Ecclesiae piiinitivae vindi'
ne da lui fatta nel dicembre del pare in greco, ed in latino colle sue
li 35. osservazioni in Venezia nel i563.
COSTITUZIONI Apostoliche ,
Nel medesimo anno il vescovo Bovio
Constitntiones Aposiolicae. Questa è ce ne diede una nuova versione
la raccolta delle regole attribuite latina in Venezia, che, nel i564,
agli apostoli, che si crede essere vide di nuovo la luce a Parigi, e
state fatte dal Papa s. Clemente I ;
poi altrove. La collezione di Tur-
e che perciò portano il nome di rien ristampò nel 1578, colle
si
Scritti de' padri, che si chiamano sarcato d' Asia, sotto la metropoli
apostolici. Questa edizione fu l'i- di Side. Si conoscono cinque vesco-
prodotta con alcune note da Le vi, che ebbero sede, Commau-
vi
ni dei romani Pontefici, cioè i de- gua, e sopra quanto spettava agli
creti, le decretali, ed i rescritti ; i usi degli ebrei. In pari modo si
decreti sono regolamenti, che il Pa- narra, che voltasse nella propria
pa talvolta fa anche senza essere lingua il testamento greco, e scio-
stato consultato da persona veruna; gliesse alcune difficili operazioni di
le decretali sono costituzioni, che matematica. Se tutto ciò non è suf-
fanno i Pontefici dietro le suppli- ficientemente provato, è vero però
che, o a seconda delle relazioni dei che fino da' primi anni fece cono-
vescovi, o di altri, che siensi rivolti scere in lui un talento de' più ele-
alla santa Sede per la decisione di vati. Si applicò dapprima allo stu-
un affare ecclesiastico; finalmente dio della teologia in Parigi, vi pre-
i Rescritii sono denominati anche se il grado di bacelliere , ma non
Lettere apostoliche [P^edi], sopra volle di più, alfine di non obbligarsi
domande ec. Ma tutte queste de- a ricevere gli ordini ecclesiastici. Si
nominazioni meglio potranno vedei*- diede poscia allo studio della lingua
si ai rispettivi articoli K. Decre- greca,, e delle antichità ecclesiasti-
TAir, e Rescritti. che , nel qual genere di cose riuscì
COSTITUZIONI Pontificie. De- molto bene. Il grande Colbert, di
cisioni , decreti , e leggi de' sommi lui estimatore, lo trascelse, unita-
Pontefici , sopra ciò che concerne mente al Du- Gange, per lavorare
la fede, i costumi , e la disciplina nella versione, catalogo, e sommarli
Gregorio Xilf, per
ecclesiastica ec. dei manoscritti greci esistenti nella
comodità della Sede apostolica, e biblioteca reale. Questo lavoro gli
delle chiese cattoliche, fece fare una procurò, nel 1676, la cattedra di
138 . CUS COS
lingua greca nel collegio del re. gone , e contribuiva alle atletiche
Visse in una semplicità e modestia forme, ed alla singolare for7a dei
degna dei bei tempi dell' innocenza : crotoniati, non conviene più alla
praticò assai poco le società sem- : sua attuale situazione, e al palu-
brava melanconico e riservato, ma do.so terreno.
era del più dolce carattere e ma- Questa città, detta nella prima
nieroso. Dobbiamo alle sue fatiche: antichità Croio, Crotone, o Crotona,
I .° PaLrcs aevL apostolici, sive ss. era una delle principali, anzi la più
Patriini, qui temporilms apostolicis magnifica della Magna Grecia. De-
floruerunt opera edita et non edita, ve la sua origine, secondo vari au-
Parisiis 1672; T." Una raccolta di tori, a Diomede, o, a parere d'al-
parecchi monumenti della chiesa tri, ad una colonia di achei con-
greca, con una traduzione latina dottavi da INliscello l'anno 710 avan-
ed annotazionij 3.° Und traduzione ti la nascita di Gesù Cristo, col-
latina delle quattro omelie di s. l'aiuto di Archita fondatore di Si-
Gioi'anni Crisostomo sopra i salmi, racusa. Non solo Crotone in poco
e dei commentarii di questo padre tempo rivaleggiò colle vicine re-
sopra Daniele. pubbliche, ma mediante l'alleanza
COTRONEoCOTRONA (Cotro- con Sibari,e Metaponto, potè misu-
nen.). Cittàcon residenza vescovile, rarsi co'tarentini, ed obbligarli a
nel regno delle due Sicilie, nella riconoscere i limiti della regione
provincia di Calabria ulteriore se- degl'italioti, e la rispettiva indipen-
conda, capo luogo, di distretto, e di denza. L'attacco, che poi eseguiro-
cantone. Si innalza questa città sulla no contro i Jonii della repubblica
falda settentrionale del monte Corva- di Siri, pose la città in loro pote-
ro, airimboccntura del fiume Esaro re senza rispettare il delubro, e
nel mare Ionio, sul quale ha un pon- la statua di Minerva Poliade, a pie
te, che per i lavori del 17 52, e della quale ne uccisero il sacerdo-
pei restauri dopo il terremo-
fatti te. Il contagio, e le guerre civili
L' italica filosofia derivò dal prelo- quali il teologo, e diversi preti, e
dato Pitagora. In olire Democede, chierici pel servigio della chiesa.
medico di Policrate re di Samo, e Nella città vi hanno cinque parroc-
di Dario re de' persiani ; Alcmeone chie, in una sola delle quali evvi
altro medico discepolo di Pitagora ; il sagro fonte battesimale, alcune
Orfeo poeta, ed un gran numero confraternite, un monistero di mo-
di altri uomini illustri, resero assai nache, l'ospedale ec. La mensa ad
celebre il nome di questa città. ogni nuovo vescovo è tassata nei li-
Il vangelo fu predicato in Cro- bri della camera apostolica in fio-
tone, secondo alcuni, dal principe rini cinquanta.
degli apostoli s. Pietro, o, secondo COTTA, Siiperpellìceum. Veste
altri, da s. Dionisio, discepolo di s. sagra, ed ornamento ecclesiastico. Il
Paolo, detto l' Areopagita, che ivi Macri la chiama suppellizza, così
si trattenne nel recarsi a Roma, e delta dalla voce greca, che significa
che una tradizione vuole primo tonaca. Alcuni credono, che questo
suo vescovo. L' Ughelli, Italia Sa- nome sia derivato dalla voce araba
rra, t. IX, p. 383, dice, che nel- Xittan, che significa lino, perchè di
l'anno 547, sotto il Pontefice \ i- tal materia dev' essei'C la cotta,
gilio n' era vescovo Flaviano, cui anzi gli arabi chiamano Kettuna il
rolamo, il quale fiori nel quarto colta, cioè sotto il numero XXXVII
secolo, com'egli dice nel lib. I dei canonici di Usetz fondati nel
contro i pelagiani, omnem clernm quinto secolo ; sotto il numero VI
in sacrifìcii coiisummatione candidis dei canonici di s. Croce in Coim-
veslihus ministrasse; e che questa bra fondati verso 1' anno 1 1 3 1 , e
candida veste fi-i comune non solo dei canonici regolari in Austria,
ai sacerdoti e diaconi, ma a tutto sotto numero IV, istituiti circa il
il
il clero. Pure ciò si conferma dal ii4o. Quella colta antica fu poi
concilio Karbonese del 589, in cui mutata nella forma, aggiungendo-
venne determinato, che ncc diaco- visi le maniche larghe, ritenuta
luis, suhdiaconus , aut leclor ante- però la lunghezza prescritta dai
cjuam Missa consumetiir. alba se concilii, come apaiisce nella figura
praesuìnat exitcre. Ma che cosa si del numero VII d'un canonico di
intenda per la parola Allm, rimane s. Dionisio di Reims , congregazione
ancora in dubbio, essendo nome as- fondata nel nono secolo ; e come
sai generico, per cui vengono signi- più chiaramente si rappresenta nel-
ficati tutti gli abiti bianchi. Vero la immagine di s. Pier Damiani,
è però, che in molti rituali quando dal Bonanni riportata al numero
si adopera la parola Alba, vuoisi 28 della sua Gerarchia; immagine,
significare quella veste talare, che eh' egli prese da un antichissimo
diciamo camice, tessuto di lino codice del XI, il quale si
secolo
l)ianco: laonde alcuni furono di conservava nel monistero di monte
parere, che tal veste fosse comune Cassino. La lunghezza di simili
a tulli i gradi del clero, e che poi cotte non si mantenne nel clero,
fosse variata poco a poco, per cui che usolla alquanto più corta, co-
dalle varie forme si mutassero i me la vediamo in parte da diversi,
nomi di camice, di colta, e di roc- ed a seconda della forma, che il
chetto. JXon senza fondamento al- medesimo Bonanni produce alla fi-
cuni stimano, che tutto il clero gura 119,di un canonico regolare
egli egual corona del suo maestro. sesto secolo , ed in metropoli x\v\
11 suo corpo si conserva nella chie- nono , con tre vescovati per suffia-
sa di s. Prisco, fatta fabbricare da ganei, cioè Spara, Conis, e Gaico-
s.Germano d' Auxerre, e rifabbri- me, come si legge in Co m man ville,
cata da un signor del paese, chia- che li dice fondati nel medesimo
mato Porcario. Nel 1480 il vescovo nono secolo.
di quella città Giovanni Baillet, le- COULAINE, o CouLAi?rES. Paese
vò corpo di s. Cotto dal sepol-
il di Francia vicino alla città di Mans,
cro ove giaceva, per riporlo in una in Villa Colonia, dipartimento del-
arca. I Bollandisti assegnano la sua la Sarthe, cantone di Love, presv)
Egitto; di permettere
e viceversa congregazione di s Ma u 10, e, quan-
ad che portassero tali merci
altri, tunque giovane, divenne ben presto
al soldano di Babilonia, purché non il modello del fervore e della pe-
eccedessero il prezzo di ottomila fio- nitenza. Si narra di lui che mai ,
vero testo dalle intarsiature, e dalle concilio d' Orleans nel quinto se-
glosse male a proposito inserite nel colo. Fa d' uopo osservare che, a
testo. Imprese anche una nuova seconda dello stile di quel tempo,
Pio VII unì a Coutances il vesco- Oviedo, insieme ad altri otto ve-
vato di Avranches (Vedi), ch'ebbe scovi, ed alcuni prelati spagnuoli
cinquantanove vescovi, sei de' quali celebrò un concilio in Coyac col-
sono venerati come santi. r intervento del re, e di sua mo-
La cattedrale di gotica architet- glie Sanzia regina di Leone. Vi si
tro della croce , è opera mirabile preti d' invitare alla penitenza gli
chiesa. Nella città sonvi due par- arredi e paramenti sagri, e si pre-
rocchie con fonte battesimale , un scrisse, che gli ordinandi debbano
monistero di monache, due semi- sapere il salterio, gl'inni, i cantici,
tolo dell Ordine a E.oma fu dichia- offizio, dei vescovi e regolari, dei
rato definitore della provincia, e riti, di propaganda, ed altre; ma
dal suo generale venne inviato a dopo ventiquattro mesi di continue
visitare e riformare i conventi del- malattie mori nel 1729, di settan-
la Bosnia, Dalmazia, e Lombardia. tacinque anni, e fu sepolto nella
Nel 1 6q6 guardiano nel
fu eletto basilica di s. Bartolommeo all'Isola
convento di Araceli, ove pubblicò con prolissa ed onorevole iscrizio-
il libro intitolato Vindiciae Areo- : ne. Aveasi formata una scelta bi-
pagilicae, cui volle dedicare a Cle- blioteca, ricca di preziose ed anti-
mente XI, il quale lo fece consul- che medaglie raccolte nell'oriente;
tor dell'indice, e qualificatore del s. e pubblicati alcuni trattati di ma-
ofiìzio. Nel 1704 divenne superiore terie ecclesiastiche, e morali, che il
della provincia romana, poi guardia- Guarnacci riporta fedelmente sul fi-
patria l' indipendenza, nella notte Varsavia. In seguito poi del nomi-
de' 24 marzo si dichiarò capo di nato congresso di Vienna del 18 i5,
tutte le forze polacche. I suoi divenne, come dicemmo, la capita-
tre sobborghi sono di Casimiro, le della nuova repubblica, che por-
S tra dora, e Rlepars. ta il suo nome.
Cracovia, secondo Tolomeo ed L'università di Cracovia, tanto
altri, si vuole che occupi l'area di celebre anche per essere sempre
Carrodimum, antica capitale del stata una de' più fermi sostegni
territorio abitato dai Lygii. Alcuni della cattolica religione in Polonia,
la vogliono fondata nell' anno 700 coir autorità apostolica del Ponte*
da Craco principe polacco, o boe- fìce Urbano V, fu fondata da Ca-
mo, che le diede il proprio nome, simiro III re di Polonia nel 1
364,
ed altri al contrario pretendono, il quale ottenne dall' università del-
che debbasi fissare la sua fondazio- la Sorbona professori abilissimi , e
ne nel secolo decimoterzo. Certo è, famosi, massime in teologia ,
per
che verso tal' epoca Cracovia diven- cui l'università venne considerata
ne capitale del regno , e che re i siccome figlia di quella di Parigi.
polacchi incominciarono a farvisi La morte avendo im-
di detto re
consagrare l'anno i320. Divenuta pedito di dare l'ultimo compimen-
progressivamente florida, e popola- to a sì grande opera, vi supplì nel
tissima, fu danneggiata da' vari in- i4oi il re Ladislao Jagellone, il
cendi sino a quello del 1702; dalla quale perciò viene considerato per
peste, che v'infierì negli anni 1707, secondo fondatore. Ha quella uni-
e 1708, non che dalle guerre ci- versità un osservatorio, una biblio-
vili ed esterne. Gli svedesi la pre- teca, ed altri stabilimenti d' inse-
sero nel i655, dopo un assedio di gnamento. Il vescovo di Cracovia
circa cinque settimane, ed allora è cancelliere dell'università : gli stu-
una porzione della città restò assai denti vi godevano grandi privilegi,
due anni, ritor-
maltrattata. Passati e gì' impiegVii de! regno di Polonia,
nò Cracovia sotto il dominio po- sì ecclesiastici , che secolari. Però
lacco ma nel 702 ricadde sotto
; 1 questa università, nello scisma di
il potere degli svedesi. Essendosi Basilea, seguì le parti dell'antipapa
1
7 u eli. A CRA
Felice V, soltracudosi duiruljh'ulieu- pontificato di Pio VI , ad onta
7.0. del l'ontefice Eugenio iV. E delle sue rimostranze alla dieta
bidienza della santa Sede, l'univer- polacchi di paoli due l'uno, venne
sità si mantenne nell'errore, e vi ridotta a cento mila. La diocesi era
però nell'anno seguente alla rinun- le era allora sulFraganeo. Pio VIL
zia del pseudo pontificato di Feli- ncU'erigere nel 18 17 Varsavia in
ce V, ritornò al grembo della Chie- metropoli, le assegnò per sulTraga-
sa romana. Nel medesimo secolo nea la chiesa di Cracovia, sebbene
fiori in questa università Giovanni nel 1807 coU'autorità dell' aposto-
Canzio, nato in Renlz diocesi di lico breve, Qiionìani charissinius in
Cracovia, accademico e professore Cliristo FiliuSj il medesimo Ponte-
di teologia della medesima. Essen- fice avesse assoggettato alla metro-
do egli morto santamente nel i^"]^, politana di Leopoli la sede di Cra-
fino d'allora la sua stessa veste pur- covia. Fra i suoi vescovi meritano
purea, che viene chiamata rwereii- special menzione s. Stanislao mar-
dn, s'incominciò ad indossare da tirizzato mentre celebrava la messa
viveva verso l'anno io5o, trascurò decaduto. Alessandro VI, nel i493,
di dimandare alla santa Sede il fece Cardinale Federico Casimiro
pallio, ne perdette il diritto , per Jagellone, figlio di Casimiro IV re
cui rimase primo vescovo del regno, di Polonia, che nell'età di dician-
e proto-tiono della provincia di nove anni era stato vescovo di Cra-
Gnesna. Era inoltre duca di Seve- covia. Clemente XII nel 1737 an-
ric, e godeva una rendita di cento noverò tra i Cardinali Giannales-
e più mila scudi, Nel 1789, nel sandro Lipski polacco, LXIII ve-
,
tivo, al quale intervennero sette sto regno prima posseduto dai por-
arcivescovi, quarantasei vescovi, ed toghesi e poscia dagli olandesi, 1
in cui cadde in potere degli olan- unirlo alla santa Sede, gli rispose
desi, che la fortificarono. Sulla fine con paterna amorevolezza aggiu- ,
del secolo decorso gli olandesi ven- gnendo il donativo di molte leli-
dettero Cranganor al radjad di quie riccamente adornate.
Tranvacore. Quindi agli 8 maggio I romani Pontefici, prima e dopo
1790 fu presa dalle truppe del di Gregorio XIII, di frequente in-
sultano Tippou ma gl'inglesi poco
; viarono zelanti missionari, dopo che
dopo vi posero l' assedio e se , i portoghesi si stabilirono nelle In-
ne impadronirono a' i5 dicembre. die. In fatti Gio. Albuquerque fran-
Questa città fu capitale di un regno cescano, primo arcivescovo di Goa,
dello stesso nome, posto di qua dal per parte di Paolo III stabilì nel
Gange, sulla costa del Malabar, e 1546 un collegio in Cranganor,
CRA CHE .73
aflfìue d'istruire i fcinciulli nelle sa- poscia fu trasportato, e sepolto nella
gre cerimouie de' latini. Nel pon- cappella di s. Francesco che aveva
tiflrato di Sisto V, e nell'anno iSSy, fondata nella chiesa della Pace dei
1 gesuiti ne fondarono un altro minori osservanti a Milano.
una lega distante da questa città ,
GRAZIA, o FLAVIA, seu Fla-
ma con poca riuscita. Ma quegli, vìopolu. Sede episcopale della pro-
che principalmente si è adoperato vincia Onoriade, nell'esarcato di
per riunire i cristiani di s. Tom- Ponto diversa da Flaviopoli della
maso, i quali seguono gli errori di seconda Cilicia, sotto la metropoli
Nestorio, e perciò sono soggetti al di Claudiopoli.Commanville la regi-
patriarca nestoriano , fu l' agosti- stra siccome eretta nel quarto seco-
niano Alessio Meneses arcivescovo lo, col nome di Grada. Si vuole, che
di Goa, come si legge nella sua prendesse il nome di Flaviopoli
storia. iSgg, nel ponti-
Egli, nel dall'imperatore Flavio Vespasiano,
ficato di Clemente Vili, a' 25 giu- o da uno de'suoi figli.
va destra del Serio, che ivi si pas- radunarono quivi piantando le fon-
sa sopra un ponte di legno lungo damenta di cjuesta città, che cosi
seicentosessantacpiatlro piedi , è at- nominarono da un nobile, detto
traversata dal Rino, e dal Fontana, Cremete, riconosciuto per loro capo.
che scorrono nel medesimo Serio. Egli la riempi coi popoli dei din-
Crema è piccola città, ma un tem- torni, obbligati per timore di quei
j)() fu fortissima. E ben popola- bai'bari ad abbandonare la propria
la, cinta di mura di mattoni , ed cillà,per non essere esposti al loro fu-
ebbe sino a questi ultimi lem- rore. Dopo Creuie te soggiacque la cil-
GRE GRE 17)
tà al dominio delongobardi, dai fjuali altro dovrà dirsi piuttosto, che il
ziani incominciarono
dominarla a elevando Gregorio XIII, coU'autori-
nel i449 sotto il doge Francesco tà della bolla Universi nel iSSa
Foscarini, finche, nel i5o9, se ne a' IO dicembre, Eologna sua patria
rese signore Lodovico XII re di a metropolitana, fra le chiese suf-
Francia, per conseguenza della lega fraganee Crema, cui è
le assegnò
di Cambrai. Massimiliano Sforza, ancora soggetta. Il primo vescovo
duca di Milano, se ne impadronì fu il patrizio veneto Girolamo Dio-
in appresso ; ritornò poscia al do- do, nominato agli novembre i i
minio della repubblica veneta ; ma i58o, cbe poi abdicò nel i584;o
i francesi essendovi entrati senza gli successe il nipote Giovanni Gia-
tii fece parte del regno d'Italia, ed tro nobile veneto Marco Antonio Bja-
al presente è soggetta al regime gadino, che da Urbano Vili venne
austriaco. Crema ha dato molli uo- F^. il p. Francesco
creato Cardinale.
mini illustri, fra' quali i seguenti Antonio Zaccaria nella sua Serie
Cardinali: Giovanni da Crema, episcoporum Cremensiiim, Brixiae
clie per ordine del Pontefice Cali- 1763. In Crema non si tenne al-
sto II, alla testa di un corpo di tro sinodo fino al 1737, nel quale
truppe romane arrestò 1' antipapa monsignor Lodovico Caliiii, che fu
Oiogoiio Vili : Guido ria Crema r ottavo vescovo di questa diocesi,
•uddetto, poi pseudo-Pontefice; e d. pubblicò un sinodo, che tuttora si
t '/arido Zurla nato in Lrgnago, manUene in vigore. Benedetto XIV
diocesi Crema, corno si logge
di a' novembre
I I 742, col breve 1
il quale poi ebbe a dire, che si tempi, il perchè molto soffrì alior-
pentiva di non averli ambedue preci- «juaudo il Annibale
cartaginese
pitati dalla torre, e cos'i di non aver passò in Italia, e molto più al tem-
fatto una cosa di eterna memoria, po di Augusto, il quale nell'anno
coU'iraitare in tal modo la vanità 4i dell'era cristiana la diede col
di Erostrato, che per faisi un no- suo territorio in balia de' suoi ve-
me, bruciò il famoso tempio di Dia- terani, che la saccheggiarono in ,
GRE CHE 1
7g
persi per lecampagne, si restitui- guelfa, e ghibellina, le quali si ac-
rono di nuovo alla antica sede, e cesero in Cremona sino dal 1242;
rifabbricarono la città. ed a quelle fazioni devono i Pal-
Cremona sotto i re franchi for- lavicini, i Dovara, i Cavalcabò, ed
mò parte del nuovo regno d'Italia, i Ponzoni il loro innalzamento alla
e venne governata dal proprio con- suprema signoria, e dominazione di
te, i 916 furono con-
cui diritti nel Cremona. Ribellatasi la città con-
cessiparzialmente al vescovo. Per- tilo l'imperatore Enrico VII, questi
venuta a Papa Benedetto IX la no- vi fece quasi interamente sman-
tizia che,loSy, l'imperatore
nel tellare le mura, spianare le fos-
Corrado era venuto in Itaha, gli se, ed abbattere le torri nell'anno
andò incontro, per cui venne rice- i3ii: quindi l'anno i335 Azze
vuto in questa città dall'augusto con Visconti ne consegui solo il domi-
ogni onorificenza. Nel declinare del nio. Nuovamente venne signoreg-
secolo decimo Cremona dovette sos- giata dai Cavalcabò nel i4o3, e
tenere guerra coi milanesi, che nel i4o6 da Cabrino, o Cabrino
già meditavano di dilatare il loro Fondalo o Fondulo, già capitano
dominio sulle circonvicine città. Di- di Ugolino Cavalcabò marchese di
vota ad Enrico IV imperatore, que- Viadana. Cabrino Fondalo si unì ai
sti, nel iii4) con diploma, confer- Cavalcabò, che si fecero nuovamen-
mò ed accrebbe i diritti, e privilegi te padroni di Cremona, dopo la
del comune. Fra le altre cose si leg- morte di Giovanni duca di Milano,
ge nell'imperiale diploma concessi- : avvenuta nel i^ii. Avendo poi in-
mus edam eis, ut extra muros ci- vitato Carlo, ch'era il capo di quella
l'itatis cor uni, deinceps palatami, et famiglia, con nove, o dieci de'suoi
hoMpitiuni nostrum habeamus pa- : parenti, ad una sua casa di cam-
role significanti, colle quali Enrico I pagna, li trucidò tutti in un con-
promise di non entrare nella città vito. Tosto s'impadronì della città,
coU'esercito, ma che avrebbe ricevu- ove esercitò ogni sorta di azio-
to l'albergo solamente nel palazzo a ni crudeli, ma venendo poi ar-
lui preparato ne'borghi. Dall'anno restato, e condotto a Milano, dove
1073 al i335 governossi Cremona Filippo Maria Visconti succeduto a
colle proprie leggi : ma questa mu- Giovanni suo fratello, gli fece ta-
tazione di stato le cagionò contese gliare la testa, ciecamente guardando
e guerre che quasi furono cau-
tali, il suo confessore, che indarno l'e-
sa della totale sua rovina. Difatti sortava a pentirsi de'suoi atroci mis-
nello spazio di circa 2i5 anni, i fatti, avanti di morire gli disse ,
venne erede de' suoi stati. Quindi V^ida, ec. Cremona poi ha il van-
avendo Carlo V divisi propri sta- i to di possedere una celebre scuo-
ti tra il suo fratello Ferdinando I, la pittorica, nella quale si distin-
e l'unico figlio Filippo II, assegnò sero il Marasca, l'Altobello, il Boc-
a questo secondo colla monarchia caccino, Giulio , Antonio, e Vin-
spagnuola, e col reame di Sicilia, cenzo Campi, Bernardino, e Ger-
il ducato di Milano, per cui Cre- vasio Gatti, il Mainardi, e il cav.
mona, insieme alla signoria mila- Trotti detto il Malosso. Cremonese
nese, passò nella dominazione del altresì, come avverte il Lanzi nella
re di Spagna. I francesi, e i mode- sua celebre storia pittorica, è quel
nesi invano assediarono la città niaeslro Simone (appellato dal Sur-
nel 1648. gente Simon di Siena, e da Domi-
Al principio del 1 70'2, Cremona niciSimone Napolitano), che sino
servì di quartiere d'inverno al ma- dall'anno i335 acquistò gran fa-
resciallo Villeroy, che vi fu sorpre- ma in JVapoli, e che effigiò madon-
so di notte, e fatto prigioniero dal na Laura con tanta verità da me-
principe Eugenio di Savoja coman- ritare di essere dal Petrarca lo-
dante degli imperiali, il quale però dato a cielo con due notissimi sonet-
dopo la più ostinata resistenza del- ti. Vanno pure rammentati l'Arisi,
la prode guarnigione, fu costretto autore dell' Is tona letteraria di Cre-
a ritirarsi, ma la prese poscia per mona, e soprattutto il dottissimo p.
capitolazione nel 1707. Cremona, abbate Enrico Sanclemente camal-
nell'ultimo molto più
secolo, era dolese, che da Pio VI fu destinato
popolosa, e commerciante, avendo a padrino del suo pronipote, e che
vasti sobborghi, dei quali più non fu autore di molte opere, e spe-
rimane vestigio. In seguito della cialmente del libro, de emendaiio-
battaglia di Lodi, il i4 maggio ne aera e vulgaris, Romae 1792.
1796, Cremona aprì le sue porte In questa opera chiarisce, e dimo-
ai francesi, e d'allora in poi seguì stra doversi fissare la nascita di
la sorte , e i destini di Milano. Gesù Cristo Varroniano
all'anno
La battaglia di Magnano la re- di Roma 747» invece del 753.
stituì agli austriaci a' 16 aprile del Onorarono eziandio assai Cremona
1799: nel giugno però 1800, i Bartolomraeo Platina, l'astronomo
francesi se ne impadronirono di TorrianOjl Anguissola, il matematico
nuovo neir occasione dello stabili- p. Grandi camaldolese; il p. ab. Cle-
mento della repubblica italiana, e mente Biagi camaldolese, celebre teo-
quindi del regno d'Italia, di cui logo e letterato, di cui esistono varie
fece parte sino al 18 14, come capo opere molto stimate; il pad. Isido-
.
taccamento alla Sede apostolica. Si- mano, fatto da Giulio III. Indi nel
cardo, cittadino cremonese, venne iSgi, Gregorio XIV ne fece ve-
fatto vescovo nel i 1
84, e fu enco- scovo il celebre Cesare Speciano,
miato per santità di vita, per sa- cremonese, fondatore del seminario
pere, e pel suo Chronìcon, nel qua- e del collegio de' gesuiti, ed assai
le dà brevemente la storia dalla benemerito per altri titoli. Ebbe a
creazione del mondo sino a' suoi succedergli il Cardinal Paolo Sfon-
tempi. Col suo zelo, nel 199 a' 12
1 drato, nipote di Gregorio XIV, per
gennaio, ottenne la bolla Qui pie-
: disposizione di Paolo V; quindi
tas da Innocenzo III, coli' autorità Gregorio XV, nel 1 62 1 , ne fece
della quale s. Omobono di Crema vescovo il Cardinal Pietro Campo-
fu canonizzato solennemente da quel ra. Per la serie di tutti vescovi i
due scuole elementari maggiori pei talia , della guerra per la libera-
maschi, e per le femmine, il semi- zione di terra santa, e della riu-
nario vescovile, il collegio di edu- nione delle città italiche, e di Lom-
cazione per le fanciulle, detto delle bardia, la maggior parte in lega
Signore della Beata P^ergine. Nella contro medesimo imperatore. Lab-
il
tervenne al concilio di Reims ; poi, rado. Morì circa il 1208, venti an-
ad istanza di Carlo IX, di cui era ni dacché era Cardinale dopo di ,
prima canonico regolare della con- nel i533 fatto vescovo di Marsico,
gregazione Renana, e poi canonico a'3i maggio del i542 Paolo III
di s. Pietro in Vaticano, nel di- lo creò Cardinale prete de' ss. Gio-
cembre 1206, da Innocenzo III
del vanni e Paolo, e lo fece segretario
venne creato Cardinal diacono di della segnatura dei brevi. Successi-
s. Teodoro. Sotto Onorio III fu vamente divenne legato perpetuo
governatore del Lazio, e della Cam- di R.avenna, e Bologna, nel 1 546
pagna, donde fu mandato legato a amministratore della chiesa di Con-
Intere a Federico II re di Sicilia, za , abbate commendatario del mo-
ove conferì la chiesa di Palermo al- nistero di san Bartolommeo di Fer-
l' arcivescovo di Bari. Sin dal 12 i5 rara, protettore degli Ordini cistcr-
da Innocenzo III era stato promos- ciense, ed olivetano. Inoltre fu le-
so alla chiesa di Pavia poscia il ,
gato al concilio di Trento nel pon-
re di Danimarca Io richiese per le- tificato di Giulio III, cioè per quel
gato del Pontefice, che con lettere tratto di tempo che il concilio fu
apostoliche fece di lui grandi e- trasferito a Bologna, con due es-
lugi. In appresso lo stesso re con pertissimi vescovi presidenti , ove
quelli di Svezia, Polonia, e Boe- esercitò la sua qualifica per sei con-
mia, lo pregò a toglier le discor- tinue sessioni. Era di mirabile me-
die delle chiese di quei regni , co- moria, poiché teneva sempre presen-
me fece nel sinodo di Schelswyck, ti in mente cento sentenze di cento
ove stabilì agli ecclesiastici il celi- padri date in quel concilio con tut-
bato. A mezzo domenicani
di lui i te le circostanze, che le accompa-
ottennero la chiesa ed
monistero il gnavano, e le esponeva eloquente-
di s. Clemente a Praga fondato , mente. Le sue decisioni di ruota pu-
da Primislao Ottocaro re di Boe- re lo resero celebre , e Roma per-
mia. Altro sinodo tenne nel 12 12 dette in lui un valido sostegno
a Danzica in Polonia , per cui si quando morì nel monistero degli
riformò quel clero ed avendo qua- , Olivetani a Verona nel i552, di
si percorso tutto il settentrione mi- cinquantadue anni, e dieci di Car-
gliorò gli affari della Chiesa. Ritor- dinalato. La sua salma mortale tras-
nato a Roma, Gregorio IX lo e- portata in Roma, riposa nella ba-
lesse arciprete della basilica vaticana, silica liberiana presso la porta man-
quando pieno di dottrina e pietà, ca laterale con elegante iscrizione.
morì nel 1280, dopo ventiquattro CRESCENZI PiETROPAOLOj Car-
anni di Cardinalato. Intervenne al- dinale . Pietropaolo Crescenzi , di
la elezione di Onorio III non pe- , nobile famiglia romana, nacque nel
rò a quella di Gregorio IX, forse iS'ji. Studiò la legge nella univer-
perchè assente da Roma. sità di Perugia, e poscia occupato
CRESCEjNZI Marcello, Cardina- in vari impieghi nella curia ro-
le. Marcello Crescenzi, di nobile pro- mana, divenne uditore della came-
.sapia romana, nacque nel i5oo. ra, la quale carica non voleva ac-
Era assai versato nella legge, e per- cettare, ma dovendo ubbidire, la
ciò ottenne gran credito nella curia disimpegnò con molto onore. Ai 17
di Roma. Divenuto canonico di s. agosto del 161 i. Paolo V lo creò
Maria Maggiore, Clemente VII lo Cardinal prete dei ss. Nereo ed
ascrisse agli uditori di rota, poi Achilleo; e dipoi nel 16 12 gli conferì
it-G LìvE GRE
il vescovnfo di Rieti, dal quale nel- Prisca^ protettore della congregazio-
liìnno 1621 passò sotto Grego- ne di s. Bernardo, e vescovo di Reca-
rio XV a quello di Orvieto, ove nati e Loreto. Se non che per alcune
tenne il sinodo nel 1624. Divotis- gare, ch'ebbe coi ministri del Car-
simo alla b. Vergine, ne promos- dinal Altieri, rinunziò a quelle dio-
se la divozione. S. Filippo Neri die cesi, e tornato a Roma riabbellì la
gli era amico aveagli predella la chiesa del suo titolo, e trasportò
j>oipora. Nel 1641, sotto Urbano l'aitar sotterraneo della confessione
trasferita la cura di anime del ìG-ìS a Roma nel 1688. Contava egli
alla parrocchia di s. Lorenzo. Dopo allora ottantacinque anni, e tredici
essere intervenuto ai conclavi te- di cardinalato. Fu sepolto nella
nuli per la elezione di Gregorio magnifica chiesa di santa Maria in
X.V, Urbano Vili, ed Innocenzo Vallicella con elegante iscrizione.
vento, e %isse perciò nel secolo de- Segnò del suo nome alcune bolle
cimo. de'roentovati Pasquale II, Calisto li,
CRESCENZIO, Cardinale. Cre- ed Onorio II, e viveva ancora nel
scenzio, Cardinal vescovo di Selva- I 125.
candida, segnò un diploma spedito CRESCENZIO DA Anagni, Car-
nel 993 da Giovanni XV; il per- dinale. Crescenzio da Anagni, Car-
chè viveva a quei tempi. dinal diacono di s. Maria in Dom-
CRESCENZIO Crescenzio, Car- nica sotto Pasquale II, fu alla ele-
dinale. Crescenzio Crescenzio, Car- zione di Gelasio II ; ma, lasciato il
dinal diacono, viveva nel secolo legittimo Innocenzo II, aderì allo
undecime, perchè si trova sottoscrit- scismatico Anacleto II antipapa, che
to a un privilegio accordato da lo fece prefetto di Benevento, come
Giovanni XIX alla chiesa patriar- lo ei'a sotto Calisto li nel 1122.
cale di Grado. Volea pertanto tradire quella cit-
CPiESCENZIO Crescenzio, Car- tà, consegnandola a Rogerio re di
dinale. Crescenzio Crescenzio Car- Sicilia ma accorgendosene i citta»
;
bre 1127, -venne spedito legato a contiene piìi di settanta mila abi-
latere nel 1 -28 nei regni di Da-
1 tanti. Giace in una pianura, presso
1 autorità dei re di quei luoghi, ac- sommo Pontefice Pio VI, ad istanza
compagnato da efficaci brevi del dell' imperatrice Maria Teresa, co-
Pontefice, adoperò alla riforma
si me regina di Ungheria, nell'anno
di quei popoli. Se non che, morì 1777 v'istituì un vescovato di rito
che significhi l'unzione fatta col san- fedeli cresimati , Ordinad a Deo
gue dell'agnello sulle porte degli sanctìnwniae sacerdotes. In alcune
ebrei nel giorno decimoquarto del- chiese si costumava inoltre di un-
la prima luna. I dodici sacerdoti gere le mani quando dei diaconi
assistenti al vescovo denotano i do- ricevevano quell' ordine sagro, come
dici apostoli, e i sette diaconi sono si raccoglie da un pontificale anti-
figura di que' sette ordinati dai chissimo della chiesa rotomogense,
medesimi mentre i sette
apostoli, nel quale si legge: consecratio ma-
suddiaconi si aggiungono per egua- nuiini diaconi de oÌeo,atque Chris-
gliarli ai diaconi. In quanto alla mate. Tale cerimonia praticavas?
mescolanza dell' olio col balsamo, nella chiesa gallicana, come abbiamo
ilprimo significa la purità, e la dall'epistola scritta dal Pontefice s.
cogendi, non riprova il rito dei gli olii santi sagramentalì , come
greci, secondo il quale i preti so- V acqua santa , perche quelli si
e va al piano del presbiterio per deno- tengono delti olii ben custoditi. Ma
i
non quella della messa: Per quem quoniam Christus a Ckrismate i'oca-
haec omnia. Domine ec, essendo co- tur j donde inferisce s. Cipriano, in
me una giunta all' orazione IVobis : opus de unct. Chrism. : ut sìcut
quoque peccatoribus. E perchè gli Christus a Chrismate dicitur eo
altri olii santi del crisma, e dei quod singularis excellenliae oleo
CRI CRI 193
iinxenl eum Deus, ila et partìcìpes Bourges chiamasi il crisma di Bour-
quotquot sunt consortes sint tam ges la giurisdizione spirituale di
iinctionis, quam nominis^ et dican- queir arcivescovo, nel distretto della
tur a Christo chrìstiani. Ottato IMi- quale ha diritto di distribuire il sa-
levitano racconta, che un' ampolla cro crisma ai curati . Sugli olii
tli questo olio sagrosanto gittata dai santi, che si benedicono nel giovedì
vescovi donatisti da una finestra, santo nella basilica vaticana, e da
sostenuta da mano angelica, rimase essa si distribuiscono alle chiese del-
illesa ad onta della durezza dei la Città Leonina, si può consultare
sassi. E
pur noto, che quando nel- il voi. XII del Dizionario, nelle
l'anno 49^ Clodoveo re di Fran- pag. 242, 243, 3o6, e 326. F".
cia ricevette il battesimo, s. Remi- Battesimo, Confermazione, Estbe-
gio vescovo di Reims ebbe dal cie- MA Unzione, Ordine ec.
lo un' ampolla del santo crisma re- CRISOGOi\0 (s.) martire. Di
catagli da una colomba ed unse , questo santo alti'e notizie non si
il re; quindi col medesimo olio si hanno, se non che, durante la per-
unsero re di Francia i successori di secuzione di Diocleziano , fu cattu-
Clodoveo, per mezzo degli arcive- rato in Roma, e decapitato in Aqui-
scovi di Reims. leja. Neil' antico calendario di Car-
Che il dare olii santi importi tagine è ricordato nel quinto seco-
giurisdizione y è V argomento, che il lo, e cos\ pure in tutti i martiro-
Sarnelli discorre nella lettera LXIX logi d'occidente posteriori a quel-
del tomo X delle sue Lctt. Eccl. l'epoca. un concilio tenuto dal
In
11 Nicolio nelle sue Lucubrazioni I^apa Simmaco, e nelle lettere di
canoniche, lib. I, tit. 1 5 , riporta s. Gregorio Magno, si fa menzione
che i regolari, i quali sono esenti della chiesa, di cui egli era titolare
dalla giurisdizione del vescovo, se in in Roma. La stessa chiesa è titolo
ricevere gli olii degli infermi, si cardinalizio dell'ordine dei preti
protestano, che con ciò non pregiu- [fedi). Il suo capo viene conserva-
dicano alle loro esenzioni, si lascino to in essa in una bella cassa , ed
protestare. I diocesani non possono il suo corpo riposa nella città di
provvedersi degli olii santi da altri, Venezia. Li 24 novembre la chiesa
ma solo dal proprio vescovo, e se ne celebra la memoria.
la sede è vacante, la cattedrale CRISOLO (s.). Gli atti di que-
manderà al vescovo viciniore, per sto santo sono assai incerti, né si
alla b. Vergine. L'anno 1611 i ca- quindi nel i565 sotto Pio IV ven-
nonici di Brugesregalarono quelli ne fatto amministratore di Nepi, e
di Tournay di una costa di questo Sutri, ove, dopo di essere interve-
santo. La chiesa ne celebi'a la festa nuto ai conclavi di Giulio III, Mar-
a' d\ 7 febbraio. cello li, Paolo IV, Pio IV, e s. Pio
CRISOPOLI {Crisopolitan). Sede V, morì nel i566 vescovo di Sa-
vescovile in partibus della Arabia, bina, chiesa, cui ottenne nel iSGI
nella Celesiria, secondo Com man vil- da Pio IV. Egli contava allora ses-
le, sotto il patriarcato di Gerusa- santanove anni di età, e ventidue
lemme, ma prima lo era sotto quel- di Cardinalato, e poscia morì, e
lo d' Antiochia, perchè sulTraganea fu sepolto a Capranica, o, come di-
della metropoli di Bostro. Giovan- cemmo al voi. XVII, p. i54 de!
ni, uno de' suoi vescovi, intervenne Dizionario, in Nepi. Ebbe fervida
al concilio calcedonese, celebiato immaginazione, spirito penetrante,
nell'anno 4^'- ^h ultimi vescovi memoria tenace , e grande elo-
in partibus furono monsignor Gae- quenza.
tano Giunta, traslalato alla chiesa CRISPINA Nacque Crispina
(s).
mano, sotto la disciplina allora dei onori maggiori. Indi venne pro-
sacerdoti secolari , e poscia della mosso alla gelosa carica di uditore
giurisprudenza, dove meritò ed ot- del Papa, che esercitò con plau-
tenne il grado di dottore nelluno, so, e poscia a quella importantis-
e nell'altro diritto. Dedicatosi da sima di tesoriere generale nell an-
quel punto all'onorata carriera del no 1820, proseguendo nell'esercizio
fòro, esercitò lungo tempo l' avvo- di essa anche sotto Leone XII.
catura, con riputazione d' ingegno, A tutti è noto con qual zelo
di sapere^ e d'integrità singolare. avvedutezza, ed animo generoso
Occupata Roma nel declinar del fungesse la difficile carica di teso-
secolo decorso dalle truppe napo- riere; il perchè Leone XII, in pre-
lilane, fu scelto al geloso incarico mio , nel concistoro de' ?. ottobre
di segretario delia suprema com- 1826, lo creò Cardinale, riserban-
missione di slato, ed in un coi dolo in petto. Quindi lo pubblicò
rispettabili soggetti che la compo- in quello de' i5 dicembre 1828, e
nevano, recossi a Venezia per tri- poscia gli conferì la diaconia di s.
butare i nuovo
dovuti omaggi al Maria confermandogli
in Portico,
Pontefice Pio VII. Ritornato a Ro- la dignità di abbate commendata-
ma, ed annoverato fra gli avvocati rio ed ordinario di s. Maria di Far-
concistoriali, fu poco appresso de- fa, e di s. Salvatore maggiore, che
stinato all' ofllcio di avvocato dei già aveagli conferita. Si dedicò egli
poveri. Intanto Roma, e lo stato all'adempimento de'pastorali doveri,
Pontificio nuovamente vennero oc- malgrado delle abituali indisposizioni
cupati dai francesi, e sebbene il di salute cui andava soggetto , ed
Cristaldi amasse menare in que' pe- eseguì ad onta dell asprezza de' luo-
ricolosi tempi la vita ritirala, non ghi la sagra visita di tulli i paesi
Tolle lasciare interamente nell'ozio soggetti alla sua spirituale giurisdi-
la sua carità. Fu allora che si ad- zione. Né il suo caldo zelo per l'o-
dossò la cura dell' orfanotrofio dei nore di Dio, pel decoro del divin
miserabili fanciulli , chiamati dal culto, pel vantaggio spirituale delle
loro istitutore Tata-Giovanni
di anime, per la cristiana educazione
cui fu tutore, maestro e padre, e della gioventù ,
per V ecclesiastica
non cessò di esserlo se non che istituzione de' chierici , andranno
quando dal comandante francese fu mai senza elogio.
obbligato ad abbandonare Roma, Sebbene si aumentassero i suoi
ed a trasferirsi a Bologna. Nel 1814, incomodi ( per cui diverse volte
ritornando Pio VII alla sua sede. fece temere di sé ) intervenne ai ,
cni CHI rgy
due conclavi, dai quali uscirono e- apostolo gì' iberi sulle verità della
letti Papa Pio Vili, e il regnante fede, ed adoperossi perchè fosse
Gregorio XVI, che nella stessa mat- edificata una chiesa in onore del
tina della sua esaltazione, a cagio- vero Iddio. Il popolo istruito da
ne onore e di stima, volle visi-
di questa pia donna, ricercò anche dei
tare nella cella il nostro Cardinale vescovi, e dei sacerdoti all' impera-
infermo. Finalmente chiamato da tore Costantino. Nel martirologio
Dio a ricevere il guiderdone delle romano viene ella onorata il di
te, e del cuore, che lungo sarebbe lo diDio, e redentore degli uomini.
r enumerare. Nella chiesa di Gesù Cominciato già da mille ottocento
gli furono celebrate
le consuete e- e più anni, il suo stabilimento pro-
sequie,ed in quella di s. Cateri- dusse una grande e felice rivolu-
na da Siena a strada Giulia venne zione nella maggior parte dell'uni-
tumulato il suo cadavere. Fu inol- verso; laonde la Chiesa [Vedi) inco-
tre membro delle sagre congrega- minciò col cristianesimo, e col suo fon-
zioni del concilio , dell' immunità ,
datore Gesù Cristo. Egli predicò, ed
dell' esame de' vescovi in sasrri ca- insegnò la sua dottrina, non soltan-
noni, delle acque, e dell' economia, to pei tempi suoi, né perchè avesse
e protettore del pio istituto di s. termine colla sua salita al cielo,
Girolamo della carità, del moniste- ma perchè sormontando il torrente
ro de' ss.Giacomo, e Maddalena dell'età, illuminasse tutti gli uomini
alla Lungara, della città di Ame- sino al cadere dei secoli. Consegna-
lia, di s. Ginnesio, di Poggio Mir- tala alla custodia de'suoi apostoli ,
presso gì' iberi, posti all' oriente del apostoh delle nazioni, ci dà un'idea
Ponto Bussino, colla sua santità, e AeX vero discepolo di Gesù Cri-
co' suoi miracoli invogliò quei po- sto.Che era mai un cristiano dei
poli a conoscere la religione j che primi tempi? Era un uomo viva-
professava. La regina, la quale per mente compreso dal sentimento del
!e orazioni di questa Cristiana, avea suo nulla, coraggioso tuttavolta, e
ricuperata la salute, invitò il x"e magnanimo nella sua stessa umil-
suo sposo a riconoscere Gesù Cri- tà; un uomo che staccato da tut-
sto per vero Dio, ed indurre i suoi te le cose create inualzavasi sopra
il mondo che teneva soggetti i
sudditi a rinunziare alle loro su- ;
consultare tutti i relativi articoli di legge : Fecisti nos Dea nostro re-
tjuesto Dizionario, non che quello gnum, et sacerdote-':. Il perchè i
vitupei'osi ed odiosi, che i loro ne- I. Si vede ancora nelle orazioni dei
mici si compiacevano di prodiga- divini uffizi, dove i cristiani si chia-
lizzare, si conoscerà sino a qual mano quasi sempre fedeli, perchè
punto fossero attaccati alla loro re- \\ vero cristiano è colui, il quale
ligione, dappoiché preferivano di Fides per charitatem operatur. Gal.
soffrire ogni maniera di obbrobri, 5, 6. Di fatti è posto da Dio ogni
piuttosto che abbandonarla. cristiano nella Chiesa come una
I giudei, ed pagani, che abbi'ac-
i pianta eletta, che abbia le radici
ciarono il cristianesimo, dapprima della fede, ferme per sostenerla, pro-
furono chiamati discepoli, per de- fonde per alimentarla, feconde per
notare, eh' erano stati istruiti da arricchirla di frutti. Infedeli poi si
ni, come della colomba figura del punti del òristianesimo, tanto per
,
essere stati i seguaci di Cristo, in- mettere i lettori al libro in cui tro-
jianzi che detti fossero cristiani veranno principalmente confutata la
chiamati Jessei o da Jesse padre di letteradel p. Montfaucon su que-
Davide, o da Gesù Jesus, ed aver sto argomento, al presidente Bou-
tgli veduto im libro di Filone in- hier.
titolato de Jessais, i quali dai cri- Quanto furono di onore ai cri-
stiani non erano differenti. Vi è stiani nomi finora descritti, a'qua-
i
gere alla sua opinione autorità, a- Paolo nella prima lettera a quei di
"vesse capricciosamente fìnto di aver Tessalonica: Omnes autem vos fiUì
letto un libro, che non mai fu. lucis, ignominiosi ed altrettanto vi-
Questo, e con ragione, par troppo tuperevoli furono quelli , con cui
al p. Mamachi, ed egli perciò si gli etnici o pagani , e gli ebrei ,
restringe a dire 1° Che i crisfiani e gli uni, e gli altri, e gli eretici
i)è mai furono detti Jessei, di che finalmente per odio, e per disprez-
il non trovarsi di questo nome in zo ebbero costume di chiamarli. Ne
altro antico autoi'c ricordanza, può tratta diffusamente il più volte no-
fssere bastevole prova, né potevano minato p. Mamachi, nel lib, I, cap.
così appellarsi, dappoiché né da 2. Tali erano tra gli altri il nome
Jesse più antico, e meno celebre di di atei, non solo perchè ateismo fu
suo figliuolo Davide, uè da Jesus dai giudei chiamato il cristianesimo,
scritto con una sola S potevasi tal ma perchè i cristiani disprezzavano
nome acconciamente derivare. 2." gli dei dei pagani : di maghi, e di
Che il libro di Filone da s. E- stregoni, di prestigiatori, e di malc'
pifànio veduto, non è altro che fìci, perchè i pagani attribuivano
il libro de vita coiitenipladva, che alla magia i miracoli di Gesù Cri-
iù pure iutilolato de Jessaeis, per sto, e de' suoi discepoli; di greci.
CRI CRI au3
e d'impostori; di greci per deri- detti vili perone, o cerdones, ossia
sione, e perchè portavano i cristiani sprezzabili, cheprocurano vivere col
il mantello, o pallio nero sopra la loro lavoro, su di che va consulta-
tonaca secondo il costume de' filo- to il citato Zaccaria a pag. 38o, e
sofi greci, e non la veste dei roma- seg. Si dissero ancora
per- sibyllici,
ni; d'impostori, come se i cristiani chè si servivano degli oracoli delle
volessero ingannare gli uomini col- sibille, per provare, e confermare i
la loro dottrina, e col loro tenore dogmi della fede, a convinzione dei
di vita. Ed è perciò, che furoiK) gentili, come osserva il Macri. E-
chiamati sofisti, seduttori, supersti- gualmente per beffa vennero ap-
ziosi, cattivi demoni ec. , autori di pellati asìnarii perchè i pagani eoa
una religione straniera, e barbara ; calunnia asserivano, che adornavano
e siccome generalmente
i cristiani la testa di un asino. Li chiamava-
disprezzavano la morte, e morivano no pure rei di lesa maestà divina,
senza timore fra più credeli tor- i e umana, sacrileghi e profani, em-
menti, i pagani non dubitarono pii, omicidi nemici del , scellerati,
punto di chiamarli disperati, be- genere umano, e persino mercanti
stiarij parabolarij perchè col nome di Cristo, forse a cagione de' tesori
di bestiarii presso i ronoani, e di celesti, che con viva fede ne aspet-
parabolari presso i greci, faceva- tavano . Si dissero galilei perchè
no allusione ai bestiarii, che com- al dire di Giammaria GesnesOj sul
battevano contro le bestie, giacché principio del cristanesimo i fedeli
i cristiani avevano piìi caro d' esse- furono cosi chiamati, ed il p. Zac-
re esposti alle bestie più feroci, che caria, oltre diverse analoghe ed eru-
di rinunziare alia loro religione. dite notizie, aggiunge, che tal nome
Furono detti sarmentitii , semaxii, essendo andato in disuso, Giuliano
hiathanati ; coi primi due, con la r apostata con legge lo ristabilì per
lagione data da Tertulliano in a- dispregio di Cristo, e de' suoi se-
polog. cap. ult, si volle dire mezzi guaci, chiamando il primo Galileo,
abbrustoliti , dall' abbruciarsi che e i secondi Galilei. Il p. Menochio
sio loro flagello ; ed omusiani quai ni, ì cristiani alle bestie. I santi
sostenitori che il Figliuolo di Dio è martiri interrogati del loro nome,
consustanziale al Padre. Gli aeziani coraggiosamente rispondevano, chrì-
chiamavano temporari o
i cattolici stianus sum. Così balbettando escla-
croniti, lusingandosi che la religio- mò s. Quirico di soli tre anni, quan-
ne cattolica durasse poco ; gli a- do vide martirizzare s. Giulitta sua
puUinaristi li dicevano antropolatri, madre. Il nome cristiano era per-
o adoratori dell' uomo ; gli ori- tanto sostenuto con sì mirabile fior-
genisti chiamavano i cristiani fìlO' tezza e gloria de'santi martiri, che
sai chi, o amici della carne, e pelo- da alcuni non altro ricavarono i
sioli ossia gente di fango ec. i ne- , tiranni ed i carnefici, che di essere
storiani appellarono gli ortodossi cristiani, come di un santo chiamato
tal' altra fedeli. Tnttavolta il nome breviario de' preti di tali cristiani
di fedeli trovasi piìi comunemen- dice pure, che s. Tommaso passas-
te ristretto a coloro, i quali ave se nella Cina {Vedi): tuttavolta
vano di già col lavacro della ri- alcuni autori ritengono essere stato
generazione purgata ed abbellita un altro , ed altri che fosse un
l'anima. Or de'fedeli in questo sen- mercante nestoriano chiamato con
so, ossia de'battezzati, due classi si questo nome. Certo è, che sono ne-
distinguevano, una era detta degli storiani soggetti al patriarca dei ne-
ecclesiastici e del clero, l'altra dei storiani, per cui i sommi Ponte-
laici. Per contrapposizione de'primi fici spedirono loro talvolta missio-
trovansi questi chiamati dai padri narii. V. la Relazione di Giuseppe
plebe, privati, secolari, mondani, Indiano stampata in Parigi nel XVII
idioti ec, ma per riguardo ai ca- secolo; ed Alessio Meneses, nella
tecumeni, avevano altri nomi, coi storia orientale dei progressi nella
quali da quelli si distinguevano, co- riduzione dei cristiani di s. Tom-
me illuminati , iniziati, benedettij maso, Brusselles i6og.
nati da Dio, perfetti, cari di Dio, fi- Finalmente, se vuoisi sapere che
gUuoli di Dio, fratelli santi, servi cosa sieno stati i cristiani nei diversi
di Dio, rigenerati, neofiti ec. Ter- secoli, d'uopo leggere l'opera di
fa
mineremo col dire alcune parole Fleury intitolata Costumi dei cri-:
sui cristiani di s. Giovanni, e sui stiani. Tutto ciò, ch'egli dice, è ap-
cristiani di s. Tommaso. poggiato su buone prove: egli con
Cristiani di s. Giovanni chiama- molta sagacità e destrezza sviluppa
ronsi quelli , che abitando lungo le cause, che hanno influito sui co-
il Giordano, presero tal nome dal stutni dei popoli di Europa^ dopo
luogo, ove battezzava il santo pre- eh' ebbero la sorte di abbiacciare
cursore Giovanni. Dipoi passarono il cristianesimo. Nondimeno, avver-
a dimorare nella Mesopotamia, e te il Rergier, è mestieri rammen-
9 0^) CRI CRI
farsi che gli esempi citati dal Fleiiiy separato, ma unito colla Svezia, for-
non sono sempre una regola gene- ma ora il regno norvegio-svedese,
rale, dappoiché nei secoli più puri in forza del trattato d'alleanza, con-
vi furono cristiani viziosissimi, e cluso colla R^ussia nel iBi4; aven-
nelle più corrotte età, massimamen- do per lo più innanzi appartenuto
te nell'infelice secolo decimo, si vi- la Norvegia al regno di Danimar-
dero sempre esempii di virtù e- ca. Vi risiede un vice-re, ed in essa
roica, e prodigiosamente diffuso il si adimano ogni tre anni gli stali,
nome Anche negli ultimi
cristiano. e la dieta ossia lo Storthing, che
tempi a noi vicini, non ostante la ha il potere legislativo, e il diritto
corruzione de' costumi, ovunque fio- di stabilire col re le imposte. Que-
rirono anime veramente cristiane, i sta città dominata dalla fortezza
è
cui costumi sono hen degni de'più di Agger, che cadde in rovina, e che
fortunati, e splendidi secoli della diede il suo nome alla diocesi. Il
Città capitale del regno di Norve- tro tribunali superiori, pei quattro
gia, capo luogo del baliaggio d' Ag- pi'i nei governi del regno Nor-
pali
ia così denominata sulla quale era 5. tab. 22. pag. 384; Papebro-
costruita. In Cristiania furono pom- chio, in Conatii ad hunc Pontifi.
posamente celebrate le nozze di pag. 210. n. 6. Da essi rilevasi,
Giacomo VI, re di Scozia, e poscia che mal si opposero Mariana, lib.
anche re d' Inghilterra, ma col no- 26, cap. 12, ed il R.inaldi all'an-
me di Giacomo I, dopo la morte no 1496 §. 25, dicendo che Pio
della famosa regina Elisabetta, con II istituì di nuovo questo titolo di
Anna figlia di Federico II, re di Cristianissimo nella persona del re
Danimarca ai 23 novembre 1589. Lodovico XI, per aver abrogato la
dovendosi portare sulla carne la la- forse significa benigno, ed utile, se-
na. perchè a prevenire il cattivo
Il condo il medesimo autore. Dell'er-
odore ungevansi il corpo con olio, rore de' gentili parla Lattanzio Fir-
e con essenza profumata; anzi quan- miano hb. 4? cap. 7 : Ignari rerum
do volevasi onorare taluno, si spar- noslrarum Christum, Chreslum et
persona per qualche cosa, vuol dire esprimere il nome sagratissimo di Cri-
destinarlo, o consecrarlo a quella tal sto signor nostro col monogramma,
cosa. I giudei aspettavano il loro il quale con gran pietà, e divozione
liberatore sotto il nome di Unto o veniva da loro venerato, e forma-
di Messia per eccellenza, attestan- vasi per lo più colle due prime
do con ciò, che doveva riuniie emi- lettere greche X P del nome di
nentemente nella sua persona ap- XPTIT02: le quali erano collegate
,
Roma expulit. e. 25. Sì aggiunge, uso avesse principio fino dai primi
che Marziale nell'epigramma 28, anni della cristiana religione. H
lib. c), Chreslum,
scrivendo contro detto Bonarroti, Osservaz. sopra
si vuole che abbia detto male di alcuni frammenti di vasi di vetro,
Cristo. Da questo rilevasi pure, che praef p. XIII, dice essere molto
in que' tempi cristiani come giudei
i probabile, che i cristiani comincias-
erano tenuti dai gentili, per la si- sero ad usare il monogramma sino,
voL. xvni. 14
,
forse essa non era ancora uscita prende, che neir anello nuziale i
nelle bolle, nelle monete, e nei mo- Cristo, portarono impresso il mo-
saici,che facevano fabbricare per nogramma, anche in altri anelli.
che moderni delle cristiane cose in ste, perchè inghiottita dalle acque,
qualche maniera la simboleggia. fu il luogo del suo Siigrifizio. In
Ad onta che il descritto monogram- Palermo, città della Sicilia, vengono
ma fosse il piìi comune, fu anche custodite le sue spoglie. Presso i
cazione, così coli' immagine di que- templari , ad istanza non solo dello
.sto nome salutare. I cristiani in stesso re Dionigio di Portogallo, ma
molte cose di loro uso misero que- anche della regina s. Elisabetta di lui
per distintivo una croce rossa^ cir- i cavalieri del quale non dovevano
condata di oro, con altra bianca in provar la nobiltà come portoghe- i
" leclis, duobus, aut saltem uno ex collo. Verso il fine del secolo pas-
» eqviilibus militiae Christi aut
, sato s' istituì un nuovo grado di
» militiae altexnus, si nerao praesto cavalieri, cioè di gran croce, quali i
<li Lisbona, nelle case, le quali pri- storica t. I, p. 532, gli dà il nome
ma appartenevnno ai templari, e di d. Diego Lopez de Souza. Il
<li molto merito, celebrò due volte ticolare. Poiché il detto d. Lopo
il capitolo generale , e determinò ebbe compiti gli anni 35, fu con-
cose assai utili per l'Ordine, che fermato nella sua carica, governan-
governò cinque anni. do per anni venti con ri[)iitazione
III. D. Martino Goncah'es, uo- di gran valore. Morì nella villa
VI. Nel 1492, celebralo dal re Em- vasi da una lettera del sommo
niannele. Pontefice Innocenzo 111, il quale
VII. Nel iyo3, tenuto dal re so- ordinò ima crociata per reprimere
praddetto. i pagani persecutori de'convertiti.
Vili. Nel \5i3, fu convocato dal I cavalieri portavano per insegna
re Giovanni. sopra i mantelli una spada, con
IX. Nel i538 adunossi in Lisbona vma croce sovrapposta, il perchè
nell'ospedale d Ognissanti, gover- vennero appellati anche, frati della
nando l'Ordine il re Sebastia- spada, come narra Longino, nella
no: in qualità di presidente, se- sua Hìsloria Polon. lib. 8.
dette d. fr. Vincenzo priore di CRISTOFORO (s.) de Avana.
Thomar. Città con residenza vescovile nel-
X. Nel iSyS si tenne in Santarem r America , il cui vescovo è suf-
coll'intervento dello stesso re Se- fraganeo della metropoli di s. Gia-
bastiano. como de Cuba nelle Indie occiden-
tali di Spagna. Dopo l'ultimo ve-
Oltre gli autori succitati, fa la scovo Gio. Giuseppe Diaz de Espa-
storia di questo Ordine il p. Gio. da, della diocesi di Calahorra, che
Battista de Castro, beneficiato del- Pio VI! avea dato a questa sede
la basilica patriarcale di Lisbona agli II 1800, n'è ammini-
agosto
nellci stia Mappa di Portogallo, nel stratore apostolico r arcivescovo di
t. Ilj parte 3, e 4» della seconda Guatimala, per disposizione del re-
edizione, stampata in Lisbona nel gnante Gregorio XVI. V. Avana,
1763, dal quale autore si è trat- ove si parla di questa città, e seg-
to gran parte di questo articolo. gio episcopale.
Nel Cocquelines poi si legge la bol- CRISTOFORO (s.) de Laguna
la di Giovanni XXII, Bull. Rom. nell'isola Tenerijfa ( S. Cristoplioii
CRISTO [Ordini equestri). Altri de Laguna ). Città con residenza
Ordini equestri vi furono sotto que- vescovile nell' Africa , bella città
sta venerabile denominazione, oltre dell'isola di Teneriffa, che è la piti
il precedente i he sussiste. Questi so- vasta dell' isole Canarie e viene ,
più di sei mesi ; mentre avendogli nea della metropoli di Filippi. Kel
lesa la parìglia il suo successore secolo XIU si uni a Brama, e di-
Sergio III, lo cosliinse ad entrare venne arcivescovato. 11 Wadingo
in un monistero, e poscia in una dice, che sei vescovi latini vi ebbero
prigione, ove morì nel mese di giu- sede.
gno 904, e fu sepolto nel Vaticano. CRISTOPOLl, o CHYSOPOLL
Sebbene questo Cristoforo, invaso- Sede vescovile della Celesiria, nella
tina. Fife de' Ponte fci, pag. 198. della moglie, da cui ebbe tre figli, gli
Anche il diligentissimo storico degli cadde in pensiero di dare in vece il
antipapi, Lodovico Agnello Anasta- suo nome alla milizia della Chiesa.
sio, ninna menzione fa di Cristoforo. In appresso Pio IV lo chiamò a Ro-
CRISTOFORO, Cardinale. Cri- ma, e lo promosse nel j56i al ve-
bile famiglia non meno degna della sultore de' riti, e nel 1766 ponen-
nominata, la quale fiori per uomi- te del buon governo. Fu decano
ni illustri. dei protonotari apostolici nel 1774?
CRIVELLI Ignazio, Cardinale. dipoi nel concistoro degli i i set-
Ignazio de' conti Crivelli nobile mi- tembre 1775, Pio VI lo fece ar-
lanese, nacque in Cremona a' 3o civescovo di Patrasso in partibns,
settembre 1698. Fu da Benedetto e nunzio apostolico di Firenze, don-
XIII nel 1726 fallo protonotario de lo trasferì inR.oma con un chie-
apostolico, poscia ne! 1728 vice le- ricato di camera nel J 785 , colla
gato di Ferrara. Clemente XII lo presidenza degli archivi, e nel 1794
promosse alla nunziatura di Colo- il pioiTiOsse alla cospicua carica di
nia nel 1739, avendolo tre anni goveinatore di Roma, in tempi as-
prima fatto arcivescovo di Cesarea sai scabrosi, per cui potè colla sua
in partibns. Nel 1 743 Benedelto pietà, singoiar benignità, e pruden-
XIV lo trasferì alla nunziatura di za, guadagnarsi la benevolenza del
Bruxelles, quindi nel 1753 dichia- Papa e dei romani Finalmente .
eli' è molto più considerabile, si di- Liburnia, ed alla quale Valerio ^les-
vide essa pure iu due parti, l'una salo Corvino diede il nome di Cor-
delle quah, sotto il titolo di regno, vada. \ cvovaW derivanti dagli slavi
costituisce uno degli stati dell' im- nel 640 al tempo dell'imperatore
pero d' Austria, e 1"
altra si trova Eraclio vennero ad abitar questa
compresa nel circolo di Carlstadt, contrada , scacciandone gli avari,
neir Illirio. Prima ebbero il nome di Hrwati,
Il regno di Croazia riguardata o Hrovati, dai greci cambiato in
come facente parte integrale della quello di chrobati. Il Rinaldi^ ai-
Ungheria , confina al nord con l' anno 886, num. 8 raccc.nla, che
questa, da cui è separata dalla sotto l'imperatore Basilio, // yl/<7fe-
pre soggetti all' impero d' Oriente, 1449 ^' mandò pure Antonio dei
quindi fu resa tributaria della santa minori francescani. Zagrahia, e Cri-
Sede. Il citato Rinaldi, Annoli Ec- sio sono vescovati della Croazia
cles. ad an. 1076, nvim. Qì'ò ripor- così pure Tinia delta volgarmente
ta come
il Papa s. Giegorio VII Kfiin.
creò re Demetrio duca della Croa- CROCCIA. Veste, che i Cardinali
zia, e della Dalmazia, e benché re adoperano in conclave, particolar-
barbaro giurò fedeltà e di propria mente in tempo degli scrutinii, e ne-
volontà promise alla Chiesa romana gli altri tempi, e circostanze descrit-
un tributo, facendosi da principe libe- te all' articolo Conclave (Vedi). Si
ro che era, suddito di s. Pietro. A tal chiamò anche Crocea, Crocida, e
inSalona città della Dalmazia,
effetto dal Burcardo viene detta Crocchia.
convocò un sinodo, ed alla presen- E un gran manto con istrascico
za del legato della Santa Sede, vi- della forma simile al piviale perchè
cario del Papa suddetto, fece la dal collo pende sino a terra, aper-
formale promessa, e il legato in ta nella parte anteriore: intorno al
nome di s. Gregorio VII conferì collo è increspata, fermandosi con
al principe la dignità reale. Di lutto, un uncinello, e nella parte poste-
si fa memoria nel libro di Cencio riore cade per terra. La coda si
Camerario, r/e censibus nposlolicacSe- rannoda, e solo si scioglie quando i
dis, dove pure vi è parte della storia Cardinali nella cappella degli scruti-
del sinodo. Nel secolo decimo il re nii, ricevono la santa Eucaristia
d'Ungheria s. Stanislao I riunì questo dalle mani del Cardinal decano, se
l'egno a quello di Ungheria di cui in con tal veste la ricevono, e nel
progresso sembra aver sempre forma- rendeie la prima adorazione al no-
to una parte integrante, quantunque vello Pontefice. La materia della
i abbiano piìi volte tentato
croati croccia è di lana, saja, o mirinos,
di sottrarsene. Finalmente, col trat- di colore paonazzo pei Cardinali, che
tato di Vienna dell'anno i8og, vestono l'abito rosso; ma quei Car-
l'Austria cedette alla Francia tutto dinali, che debbono vestire del colo-
il paese situato al sud della Sava, re dell'abito religioso a cui prima
o la Croazia militare, che fu annes- appartenevano, usano la croccia di
sa allora alle provincie illiriche, a- egual colore. La croccia si assume
vendo Carlstadt per capoluogo, ma dai Cardinali in conclave, essendo in-
dfipoil 1 5 rientrò sotto il domi-
1 oltre vestiti di sottana, fascia, e
nio austriaco. mozzetta, cappuccio si ca-
il cui
I sommi Pontefici esei'citarono va fuori dalla croccia, perchè que-
tutto il loro zelo, ed apostolica sta veste si sovrappone alle de-
sollecitudine in varie epoche al scritte. Colla croccia i Cardinali
vantaggio spirituale della Croazia. vanno coperti il capo di berretta
Fra i legati ivi da loro spedili, rossa. La forma della croccia viene
merita menzione il Cardinal Aicolò riportata dal Bonanni nella sua Ge-
Boccasini, per commissione di Bo- rarchia Cardinalizia a pag. 44^3 ,
Col nome di Benedetto XI. INicolò della raccolta della Gerarchia cecie-
.
croce d'oro, che racchiude una por- le religiose, è rito antichissimo tan-
zione della vei'a croce, accordando to nella chiesa greca, come nella
indulgenza plenaria a quelli, i quali latina, e per le vesti sagre fino dal
nella terza domenica dell'avvento tempo di s. Marco Papa, come no-
Costantino fece porre il segno fklia brante mentre assume tali indu-
croce sul labaro, questa si vede *.u menti, e quando li depone. Il Ga-
una grande quantità di medaglie, ra ni pi neW //lustr. del sigillo della
e di altri antichi monumenti la ;
Garjagnana, a p. 86, parla delle
croce è collocata nelle mani del- croci sulle mitie, e triregni ponti-
la vittoria, o in quelle dell'im- ficii. A pag. 107, rende l'agione
peratore ; e posta ancora sul glo- della croce posta sul vessillo, o sten-
bo imperiale che dopo Augusto
,
dardo di s. Pietro, riportando le
era divenuto il segno dell' imperio parole d' Innocenzo III. Questo Pa-
del mondo, fu destinata poscia a pa oltre le regie insegne spedi a
rappresentare l'immagine della vit- Calogiovanni, re de' bulgari, anche
toria. Se ne ornarono pure gli scu- il vessillo di s. Pietro, notando che
di, e le corazze, e si sovrappose un tal vessillo praelendit non sine
riporta la figura delle oblatae grae- l'omega collocati ai due Iati, indi-
corum. Ne riparla a pag. 19, e cavano che Dio è il principio, e la
20, ove ci dà la figura àeWObla- fine di ogni cosa, la croce posta tra
ta Eldeplionsi ciim cruce et nomi' due agnelli, o portata da un agnel-
ne Chrislij e l' oliata cwn sola lo, indica il sagrificio che la bontà
,,
glifico di Gesù Cristo, fu usato congiunto alla croce uno o più can-
dai cristiani anche prima dei tem- dellieri, come talora un sol candel-
sasse il P, e formasse una figura gione qualche volta questo segno sa-
:
simile alla croce, e ciò per indicar gro era espresso col sangue slesso dei
la vittoria riportata sul demonio, martiri. Le mura delle chiese furo-
pel salutifero segno della croce. Sul- no decorate nei pilastri di croci un-
la croce posta in principio delle te col crisma e in numero di do-
iscrizioni sepolcrali, il p. Mar tene dici, delle quali si parla all' arti-
2 3o CKO CR O
per le chiese, per le cappelle, per fuoco, e su di ciascuno piantata la
le case ec, la pone sull' altare dalla croce. Il Giacconi o, e il p. eresse-
parte dell'epistola, sopra un cuscino, ro riferiscono, che in Ispagna un
accende per lo meno un cereo, as- divoto sacerdote non ardiva cele-
sume la cotta, la stola, l'aspersorio brare perchè mancava l' altare di
dell' acqua benedetta ec. , cpiindi si croce, ma che mano angelica ne
pone in ginocchio, bacia la croce, e portò una alla presenza del popolo,
la lascia baciare agli astanti. Pon- e del principe, che attendeva la
la croce nel principio del canone. sagrifizio. Innocenzo III dice figurar
Questa devesi tenere sull'altare men- la croce tra i due candellieri, che
tre si celebra la messa, in memoria Cristo fu mediatore tra i gentili e
della passione del Salvatore, seb- i giudei, unendoli insieme in una
bene non si pone ove è esposto il stessa chiesa, come disse s. Paolo,
ss. Sagramento. Avverte il Macri nella prima epistola a Timoteo,
che non era peccato il celebrare sen- cap. 1 mediator Dei, et hominum
:
za la croce, per essere semplice ru- Christus Jesus. Si vela poi la cro-
brica, e non precetto di cosa gra- ce nei primi vesperi della dome-
ve; ma Benedetto XIV nel 1746» nica di passione, perchè Cristo, na-
colla costituzioneAccepimus, ordinò, scondendosi, non compariva in pub-
che nel celebrarsi la messa suU'al- blico in quel sabato, quando fu ra-
tai'e fosse esposta la croce colla sa- dunato il consiglio dei sacerdoti
gra immagine del Crocefisso [F^edi). contro di lui. y. Ruperto lib. 5, e. i
Avanti d'incominciarsi alcun edi- ferisce Pachi mere, hist. graec. hb.
fjzio ecclesiastico, seconda
a di 6, cap. II. Così pure si costuma da al-
quanto prescrive 1' ordine Romano, cuni magistrati di porre sopra alcu-
de divin. ofjlc. cap. de aedifie. Ecc. ne porte, case, o luoghi il nome o
pag. 107, si deve porre nel luogo r immagine del principe per signi-
a ciò destinata la croce, per essere ficare, che ciò è indipendente dalla
essa chiamata titolo; ciò che fecero giurisdizione del regio fisco. Il Pon-
i cristiani sino dalla primitiva Chie- tefice Urbano II nel concilio di
sa, per cui sebbene il sito fosse pro- Clermont ordinò, come apparisce
fano, diviene perciò venerabile, esa- dal can. 29. che se alcuno essendo
gio. La croce eretta da s. Agostino perseguitato dai nemici, ricorresse
e s. Cirillo si chiama simbolo del per istrada a qualche croce, fosse
luogo ove Giacobbe alzò una pietra considerato come stesse in chiesa.
per memoria della visione della sca- Sulle croci erette innanzi alle
la celeste, considerandolo come luo- chiese, o d' intorno ad esse ne' Ci-
dove vuoisi fabbricare una chiesa, mento del ii32, che certi vescovi,
si alzi prima una croce visibile, co- consagrando una chiesa ejus continen-
me pure decretò il concilio aure- tiani circumeundo, cnicibus infixis,
lianense: Nemo Ecclesiani aedijicet terminarunt et designanint, etc. , ad
antequani episcopus civitalis i>eniat, sahitateni della medesima chiesa.
et ibi et ante prae-
cniceni figat, Gali. Clirisi. t. VI, p. 36 Instr. E
finiat. pure ordinarono con
Cos'i in altro dell'anno 11 36, si legge;
leggi imperiali Teodosio e Giusti- ininmnitas et salvitas caunensis nio-
niano. Questa croce anticamente nasterii, siciit antiquilus constitiUa
solevasi benedire con solenni ceri- est, et sicut criices, quae in circuì-
nel 1729 si recò a visitare l'an- mandato da Gregorio XIII, che vo-
tico suo arcivescovato di Bene- lendo i fedeli baciare i piedi al
pendeva una croce grande foderata rie croci ci' argento di Caravacca,
di lastra d' ottone, alta palmi tren- con due sbarre; ed a pag. 3 17,
tatre, e larga diciassette, con 6i8 dice del segno di tal croce, che
lumi. avea in bocca un fanciullo. Le ci-o-
La croce diventò nel medio evo ci finalmente non sono meno degne
rio Xlll, fece porre nella mano de- (iella ss. Croce, e del suo ritro-
delle anime nostre, facendoci passa- ce scavare una paite del Calvario,
re dalle regioni delle tenebre nel e vi scoprì finalmente il sepolcro
regno della sua luce. I protestanti di Gesù Cristo, cogli stromenti del-
disprezzano come una superstizione la passione di lui, col Titolo della
il culto religioso, che rendiamo al- Croce, e coi Chiodi [f^edi). Sicco-
la croce; e Prassea, condannato dal me trovaronsi tre croci, quella del
Pontefice s. Vittore I dell'anno ig4j Salvatore venne riconosciuta per un
oltre l'essere caduto in altre enormi miracolo.
eresie, giunse ad asserire, che il Pa- La pia imperatrice ne spedi
dre non il Figliuolo sofferta avesse una parte a Costantinopoli, un'al-
la morte della croce. La Chiesa tra parte a Roma afìinchè fosse
l'odierno pontificato merita regi- dei successi delle sue armi, le im-
ti grossi pezzi della vera croce. ne, e l'odio, che avea contro i cri-
stiani e i romani. Si recò a depre-
La seconda festa della santa cro-
ce è quella della di lei Esaltazione dare la Mesopotamia, e la Siria, e
nel d'i i4 settembre. L'istituzione prese le principali città, in uno a
vera croce di Gesù Cristo. Alme- tarono via tutte le ricchezze, che
no è certo, che i greci, ed i latini consistevano massime in vasi pre-
quinto, o ziosi, e in reliquie, tra le quali e-
già la solennizzarono nel
nei primi anni del sesto secolo, e ravi parte della vera croce, che s.
la santa croce alla venerazione del lancia, che gli avea ferito il fianco,
popolo : quindi diedesi alla festa il o costato: queste due reliquie fu-
nome di Esaltazione. I greci chia- rono mandate a Costantinopoli. Ai
mavano questa cerimonia misteri i i4 settembre 61 4, fu esposta la
sacri di Dio, per quanto riferisce santa spunga nella gran chiesa del-
Niceforo. F. A. Tommasiuo, Trat- la capitale dell' impero, ed ai 26
ottobre la lancia. I persiani, conti-
tato delle feste, pag. 479? ^^ il
più considerabile, la quale si custo- tare pace insino a che tenessero per
diva in Gerusalemme, diede nuovo Dio un uomo crocefisso da altri
dopo aver superato i romani nella Eraclio pose tutta la sua fiducia
guerra, che fece loro col pretesto in Gesù Cristo, la cui gloria era sj
CRO CRO 2^7
indegnamente oltraggiata, e mise in didissima, ma
ad un tratto tutto
piedi un'armata per difendersi, e si sentì arrestato in modo, che gli
Persia nell'anno 62-2. Mettendosi modo, con cui ivi Gesù avea por-
alla un'im-
testa dell'esercito, prese tato la croce, ed allora l'impera-
magine promise
di Gesvi Cristo, e tore deponendo la corona, e le in-
persiani, gli posero nelle mani cin- teramente intatta, giacché i persia-
quanta mila prigionieri , ai quali ni avevano lasciato illesi i sigilli ;
Questo atto dispose a suo favore i santo legno venne mostrato al po-
nemici, che facevano voti pel buon polo. Questo avvenimento rese più
successo delle sue armi, affine di li- celebre la festa dell' Esaltazione
berare la Persia da un tiranno, da della Croce.
tutti tenuto pel flagello del genere Leggesi in Costantino Porfìroge-
umano. Intanto, proseguendo le vit- nito la descrizione del pio cerimo-
torie di Eraclio nel 626, Costanti- niale, cui l' imperatore, la corte,
spoglie la vera croce, che chiusa in zione del santo legno avvenuta nel
una cassa di argento da Sarbazara monte Varagh, nell'Armenia mag-
era stata trasportata in Persia quat- giore, nell'anno 653. In questo luo-
tordici anni prima. L' imperatore go era nascosto dentro una rupe,
portò seco questa preziosa reliquia un pezzo della vera croce, che Pa-
a Costantinopoli, e nel 629 s' im- tronica, moglie Clodio Cesare, di
barcò nella primavera per la Pa- da Gerusalemme
avea portato a
lestina, affine di restituirla a Gè- Pioma, da dove poi la portò in det-
rusalemme, e rendere solenni già- to luogo la santa vergine Ripsima,
zie a Dio per le sue vittorie. Egli della famiglia di Clodio, allorché
volle portar la croce sulle spalle fuggendo da Roma la persecuzione
entrando in città, con pompa splt-n- di Diocleziano, ritirossi in Armenia,
238 CRO CRO
in cui fu !TiarfiiÌ7.7ata. Ivi la santa quando si oltraggiarono le sagro
nascose la reliquia dentro la rupe, immagini : anzi osserva il Bernini,
per porla al sicuro dai pagani, e Storia delle eresie pag. 269, che
solo per tradizione ciò era noto a avendo Costantino Copronimo fat-
vera croce dal monte passò sul- essa; questa genuflessione però col-
l'altare, presso il quale subito re- le due ginocchia, si fa in tal gior-
Crucis. Abbiamo anche feste par- donne ; nel terzo dal patriarca, e
ziali della croce proprie di regni, dal clero. IMentre stava in detti
e città, come quella istituita nella giorni esposto il santo legno, la ba-
Spagna i6 luglio 12 12, detta il
ai silica riempivasi di soavissimo odo-
Trionfo della Croce, per la vitto- re, anzi tramandava un prezioso
ria riportata da' cristiani contro i liquore, che guariva diverse infer-
mori, perchè l'arcivescovo di To- mità, come narra il Baronio all'an-
ledo fece precedere l'esercito dalla no 633. Di tale liquore fa men-
sua croce arcivescovile. Gregorio zione il Papa s. Gregorio 1, 1. 7
XI 11 approvò tal festa, di cui trat- ep., il quale ringraziò Leonzio, per
ta il p. Ribadineira nel suo Flot averglielo mandato, e lo chiamò
Sniicloruni ai 16 luglio. Venerala Oleum Crucis. Inoltre i greci nella
fu la croce anche dagli eretici, terza domenica di quaresima, con
CRO CRO 2 3«)
moka solenuità fnnno l'adorazione prete assistente al celebrante, il dia-
della croce, volendo, come dice cono, e suddiacono della cappel-
il
gri ,
dovrebbero incedere dopo il ammettono, i forestieri distinti, i
allora genuflette utroque genu. Si- sto sopra un legno più lungo, in "
te di camera
Papa, quando dal
del Pietro al supplicio della croceflssio-
cerimoniere è invitato a levare le no, per grazia de* manigoldi venne
scarpe al Papa, che deve recarsi crocifìsso colla testa all' ingiù, come
all'adorazione della croce, nel pas- egli avea domandato, riputandosi
sar avanti ad essa, come nel ripas- indegno di essere posto in croce,
sare ritornando al suo posto. Ma come il suo divin maestro Gesù.
delle cerimonie per l'adorazione del- f^. s. Girolamo de vir. illustr. cap.
la croce , che ad essa
delle ofl'crte I ; e Origene appresso Eusebio lib.
si fanno, e di altre analoghe eru- 3, cap. I. Abbiamo di s. Andrea
dizioni, va letto quanto si dice alla apostolo, che, dopo aver predicato
pag. 3o8 e seg. del volume Vili il vangelo nella Tracia, e nella
del Dizionario. Noteremo, che ivi Scizia, fu messo in prigione, poi
dicemmo avere il regnante Ponte- crudelmente flagellato, e per ultimo
fice ristabilito l'uso antico dell'espo- posto in croce fatta con due legni
sizione della vera croce, rito che a traveiso, crux decussata. V. Pom-
l'annalista Pdnaldi all'an. 3f)7, nuni. peo Sarnelli, Lett. Eccl. t. X, p.
IO, dice originato da quella, che 4, lettera II, Della croce del glo-
in detto tempo csponevasi in Ge- rioso s. Andrea, e di altre diverse
rusalemme. Lo stesso praticarono in forme di croci. La crocefissione col
appresso le chiese, che possedevano capo all' ingiù, e co' piedi sollevati
tali insigni reliquie, e le altre espo- in alto era la più ignominiosa, e
sero invece le immagini del Croce- di maggior tormento, come osserva
fisso. il p. Mamachi, De' cosi, de' primi
In quanto alla forma della vera cristiani, t. I, p. 264 e seg., ove
croce, varie furono le opinioni, ma riporta la figura di diverse croci,
la più abbracciata è quella della nelle quali furono fatti morire i
Sulla qualità del legno della ve- porta le parole d'Isaia 60, i3. 11
veio di bosso, di nardo, di olivo, pina non essere pi'obabile che tante
di palina, o di quercia. Dicesi pure, fossero le sorte di legni, e che esse
che da quindici piedi, e
fosse alta piuttosto debbonsi prendere in senso
che le fossero lunghe da
braccia mistico. Il Ciacconio, de lignis ss.
sette ad otto piedi niente però : Crucis, dice che, avendo confron-
avvi di sicuro. Alcuni dissero, che tato le diverse specie de' legni, con
un legno spoigeva in fuori per quello della vera croce, gli sembra
sostegno de' piedi , ed altri che , essere stato di quercia. Anche il p.
un grosso cavicchio era piantato Menochio, Siuore, t. I, p. 623, cap.
alla metà dell' altezza della croce, LXX, Di qual sorte di legno fosse
sul quale il paziente era come a fabbricata la croce di Cristo, dice
cavallo, aftinché il peso del corpo non essere probabile, che i croce-
non isvellesse le mani. Sulle altre fìssori cercassero, o adoperassero
questioni del numero dei chiodi, tante varietà di legni per fare la
più spesso usata, sia negli eserci- imposizione delle mani, come scri-
ne essa oggidì toccala per la prima. ne'suoi Pietri antichi, tav. io, i i,
versi fare dalla destra alla sinistra, imitare un certo gesto simile, che
per significare la predicazione del presso i gentili, e presso il comune
Salvatore, che dal giudaismo pas- degli altri uomini si praticava per
sò al gentilesimo. I sacerdoti fan- annunciarsi, salutandosi vicendevol-
no spesso il segno della croce nella mente, e facendosi lieti auguri di
celebrazione de'santi misteri, e nel- felicità; e perciò con tal gesto si
4
CRO CRO 243
che viene adoperato dai nostri sa- essere tradizione apostolica,che i
cerdoti nel benedire. Essendo poi fedeli, sino dal nascere della Chie-
questo il gesto di coloro che salu- sa, facessero colla mano il segno
tavano, gli oratori se ne serviva- della croce, tanto sopra le cose sa-
no al principio delle loro orazio- gre, quanto sopra le altre che be-
ni, come dice Apulcjo nel secon- nedicevano, e principalmente con-
do delle Metamorfosi: » ac si ag- tro i demoni . Quindi riporta i
rono di tenere ritte tre dita. Quale sistenza in tutte le ore facendosi
sia il significato delle dita presso sulla fronte il segno della croce,
j greci nel benedire, veggasi nel ovvero sul petto, e su tutto il cor-
Hierolexicon del Macri, verbo Crux, po, ce ne fanno testimonianza i più
e nel citato articolo Benedizione. antichi scrittori della Chiesa. Tertul-
SuH'egual uso de' certosini , nelle liano,che fra tutti i padri latini fu il
loro costituzioni al capo i4 si leg- più vicinoai tempi degli apostoli. De
ge: » Quoties autem signum Cru- oradone, così si esprime: » Ad ogni
»> cis faci m US super nos, si ve alios, « passo che facciamo, cioè quando
" tribus digitis dexlerae manus, sci- » usciamo di casa, o vi entriamo;
j' licet pollice, indice, et medio ex- " quando e' indossiamo le vesti , o
» tensis, et simul junctis, reliquis w ci calziamo i piedi ; quando ci le-
»' duobus digitis contractis illud fa- " viamo, o ci mettiamo a tavola
»» cimus ". F". il Fivizzani De ritu » (/^. Benedicite), quando accen-
ss. Crucis pag. 137. 106, e " diamo il fuoco, e le nostre lam-
L'uso del segno della croce è per- » padi, o andiamo a coricarci ; in
tanto della prima antichità. Il Ri- '• una parola in tutte le azioni, in
naldi all' anno 66 num. 6, dice ,
>, tutti gli intertenimcnti, noi co-
244 CRO CRO
jjminciamo dal fnrci il segno della >» pigliare il suono, cai risveglinr-
» croce, che imprimiamo sulla no- " vi. o mettendovi in viaggio, u
« stra bocca, sui nostri occhi, sul » conversando, in una parola in
« nostro cuore, sulla nostra fronte. " tuttociò che vi mettete a fare''.
-•> Volete sapere chi ci abbia inse- Altrettanto con una eloquenza pie-
-• gnato questa pratica, e parecchie na di fuoco, e con un cuore tutto
« altre somiglianti? Nulla troviamo acceso di zelo parla del segno della
» ne' libri santi che vi ci obblighi ; croce s. Efrem, il dottore più an-
j> ma ella deve la sua origine alla tico, e più illustre della Siria de. :
102, pur ci dice: « che cristiani i " del Signore; essa sulla fronte del
» pregano sovente colle braccia a- " cristiano è quanto la circoncisio-
» perte, e stese in forma di croce, « ne del giudeo essa è la .scala ;
I
,
chè questo segno sempre è stato ro caldo il segno della croce sulla
eflìcacissimo per cacciare i demonii, fronte de' fanciulli, o su altra parte
e tutti i prestigli nelle cerimonie del volto, ed il Bernardi dice, che
magiche de' pagani. V. Lattanzio, ciò facevano, perchè i maomettani
1. 4j c. 27 Divin. Instit ; de Blor- rapivano ad essi di frequente i fi-
tìb. persec. e. io. Se la Chiesa re- gli per farli schiavi, e per allevarli
plica di continuo il segno della cro- ueir islamismo; ma essendo essi fie-
ce, nel santo sagriflcio delia messa, li nemici della croce, non volevano
neir amministrazione de'sagiamenti, fanciulli o schiavi che avessero im-
nelle benedizioni, in tutto in somma presso sulla fronte, o sul volto que-
il culto esteriore, è per insegnarci, sto segno, per cui li rilasciavano.
e convincerci, che nessuna pratica, Tra i vari segni adoperati dagli
cerimonia può pnjdurre alcun antichi, nel supplicare, o chiedere
effetto, se non in virtù de' meriti, perdono, fu molto in uso quello
e della morte di Gesù Cristo; che come può vedersi nel
della croce,
tutte le grazie di Dio ci vengono Du-Cange, verbo, Crucem hajulare.
in contemplazione dei patimenti di Il Giuratori, t. 11, col. 33o, antuju.
questo divino Salvatore, e del san- ital. che fu pur frequente il
dice,
gue che sparse per noi sulla croce. supplicar colla fune o capestro al
1 greci in tutte le loro liturgie, i collo. Sui pili àeW Acqua benedetta
maroniti in quelle che portano il (f^edij, presso le porte delle chie-
nome di caldaiche, e in generale se, neir ingresso delle quali i cri-
gli altri cristiani orientali ripetono il stiani fanno segno della croce
il
segno della croce più sovente che i colla detta acqua, si vegga il p.
latini queste liturgie sono state
: Lupi, Dissertazioni t. i . p. 486
stese sui modelli fatti e lasciati per seg.
regola dagli apostoli, a ciascuna Sulla croce, con cui il cristiano
delle chiese da loro fondate ; e tut- segna sé stesso, e le altre cose,
te malgrado i diversi fondatori si consulti il citato Sarnelli nella
o gli autori, che le hanno dettate, lettera XVI del tomo \ I. Questo
sono uniformi tra loro nell' uso dotto prelato parla del segno di
frequente del seguo della croce, croce in luo"0 della sottoscrizio-
non altrimenti che sulle parti essen- ne, nel tomo If, pag. 36, aven-
ziali del sagriflcio, il che piova e- do scritto la lettera XIV, per que-
videntemente essere elleno d' istitu- sto argomento : iSe quelli che nelle
zione, e di diritto apostolico. scritture antiche sì trovano sotto-
Le terme di Diocleziano in Ro- scrìtti col segno della croce di loro
ma furono fabbricate colle mani di mano , sapevano scrivere, o no.
qiiiiranta mila cristiani, che poi sof- Quindi riporta varii esempii di sot-
iiuouo il martirio. Essi per tcsti- toscrizioni sigiiuni
: factum per ^
246 CRO CRO il
vianiim supradicd Petri Cuanlien- vato, e che questo sagro segno do-
si episcopi : signiirn ^
factum per vevasi riguardare come un giura-
manum LepaUli ahbatis : signiini mento. Il citato Berlendi, Delle obla-
•tjf Milonìs archiepiscopi j come zioni, p. 263, riporta alcuni esem-
ancora ne ripoi'ta di canonici, di pi di sottoscrizioni di croci in luo-
conti, ec. col segno della croce sot- go del nome, ed uno composto di
toscritti, notando essere tuttora in sette croci, ed altri di persone illet-
uso, che i vescovi facciano prece- terate del XII secolo, che per non
dere il segno »|f avanti la loro sot- saper scrivere fecero il segno di
toscrizione, ciò che praticano i Car- croce. All'articolo Cristo, ed all'ar-
dinali ancora quando sottoscrivono ticolo Diploma, dicemmo del mono-
le bolle, come quelle della Canoniz- gramma di sì adorato nome usato
zazione {^J^eili). Conchiude il Sar- nelle sottoscrizioni.
nelli, che antichissimo è l' uso di Il prelato Marini, nella sua di-
pressoché mai senza far uso del se- Cardinali però dell'ordine
(quelli
gno della croce,, sia che esorcizzas- de'preli solo l'assumono quando si
sero gì' indemoniati, sia che caccias- vestono de' sagri paramenti, ma se
, -
collo, ed è uno dei segni della lo- vesti, ed alcuni vi tengono racchiu-
ro dignità. Per privilegio pontificio se anche le sante reliquie , premes-
anche alcuni canonici di parecchie tefici sino dalla piìi rimota anti'
cattedrali, e chiese insigni, non che chità si distinsero per la cura, che
qualche ecclesiastico costituito in ebbero di porre sul petto sì pio
dignità.Di due specie sono le croci, contrassegno di nostra redenzione.
o crocette pettorali, una che si usa Veramente né s. Germano patriar-
pra di sé, cioè indosso o sul petto Giovanni diacono dice, che s.
CRO CRO 2ff)
col legno della vera croce, e il van- del capo 24, riflettendo che l' im-
gelo entrouna borsa. Innocenzo peratore, il quale impose l'encolpio
III dice, che con questa croce Pa- i era secolare, e il legato Elia, che
pi vollero imitare la lamina doro, lo ricevette, era prete, e non ve-
portata sulla fronte dal sommo sa- scovo, né in tal racconto si ragio-
cerdote degli ebrei. Ruperto, che fio- na della croce pettorale usata dal
ri nel XII secolo in cui viveva In- vescovo. Però argomento piìi con-
nocenzo III, nel lib. I cap. sGj de vincente ne somministrò R.atoldo,
clivin. ojjiciis, è di opinione che vescovo svesionense, nel libro che
la croce pettorale fosse dai Papi scrisse al Pontefice Nicolò I nell'an-
adoltata per memoria della mento- no 858, cioè avanti l'AlII sinodo
vata lamina; prevenendo poi l'ob- celebratoucll'8Gf), dicendo che
biezione, che la croce sopra il pet- comparì ad lociim transicns sacer-
to era comune a molte persone di doLalibus vestilus induineiids saii-
stato diverso, aggiunge: « ISec statim etani evangeliuni, et lignuni. s. Crii-
» quispiam occurrat, decus hoc non cis circa niea pectora gerens. Ciò
» ideo esse Ponliflcis proprium, quia per altro può sembrare un uso
'> cum ilio toti quoque conunune particolare, e straordinario, e non
w est plebi, nani illa dignitas (cioè praticato costantemente dai vescovi.
» del vescovo) habet in hoc aliquid Non si deve però tacere, leggersi
-5 quod nec inferioris ordinis sa- nel Surio ai 3 1 di luglio, che s.
» cerdotibus communc sit ", cioè Germano vescovo Altisiodorense , il
di poter segnare la fionte de'fede- quale visse nell'anno ^'ì'ì, era re-
li col sagro crisma. P^. s. Tomaia- diinitus loro seniper , et capsida
so nel supplcm. della 3. pai t. que- saiicloruni rclujnids continente : e
st. 4oj artic. 7 ad 6. Leonzio vescovo di iScq)oli riferisce,
i5o CRO CRO
che Zaccaria scolaro di s, Giovanni che il sacerdote, il quale deve ce-
Elemosinario vissuto nel 620, non lebrare la messa, mette la stola in
avendo che dare ad un povero, forma di croce, mentre il vescovo
abstuUl a se cruciculam argenteani, la porta pendente, perchè prima
quatn gerebat, et dedit ei. Che il della stola si mette la croce petto-
sommo Pontefice la portasse nel rale, quani osculatur, et collo int-
590 si ha dal citato Giovanni dia- positani sinit ante pectus cordulis
cono nel riferire come era vestito pendere: locchè apparisce dalla ru-
s. Gregorio I, dicendo nel cap. 8 brica del messale.
del lib. 4- della vita di lui ; pal- Non è vero, che la croce petto-
liuni e/US, et philactcria, sed et bal- rale si debba occultare dai vescovi
theuiii ejus consuetudinaliler oscidan- nell'altrui diocesi, come si rileverà
tur. Già più sopra abbiamo del- dalla seguente lettera scritta nel
lo, che voce phìlacteria significa
la 1755 di proprio pugno da Bene-
la croce con reliquie incluse. detto XIV al Cardinal Acciajuolij
Il Durando, nel suo Rational. di- nunzio presso la corte di Portogal-
vin. offic. lib. 3, cap. 4> i^e descri- lo, ed a' nostri giorni riprodotta da
ve i misteri, e ce ne assegna le ra- Leone Xil. In primo luogo è da
gioni, dicendo fra le altre cose : sapersi, che i patriarchi di Lisbona,
*-• Quoniam, et legatis pontifex lami- dopo avere ottenuto molti privilegi
» nani auream gerel^at in fi-onte, prò dai due Clementi XI, e XII, allor-
» qua Pontifex (cioè della legge e- ché quella sede fu eretta in patriar-
" vangelica) Crucera gerit in pecto- cato, colla protezione del re Gio-
" re , et sic ligno crucis aurea vanni V, procurarono d' impedire
»' lamina cessit. Nam mysterium, che la croce pettorale non solamen-
»'quod in quatuor litteris auri la- te si portasse dai vescovi del regno,
" mina continebat, in quatuor par- ma ancora dallo stesso nunzio apo-
•' libusforma crucis explicuit ". stolico, come in fatti avvenne ai
11 Bonanni, la Gerarehia eccle-
p. monsignori Oddi, e Tempi. Sem-
siastica, capo LVI, Della croce brando nunzio Ac-
ciò irregolare al
pettorale, dice, che per questa si ri- ciajuoli,che poi fu insignito della
corda al vescovo, siccome ai semplici porpora, ne volle consultare il Pon-
sacerdoti si rammenta per la stola tefice Benedetto XIV, che lo avea
piegata sopra il petto in forma di nominato a tal nunziatura, il quale
croce, il sagrifizio fatto da Cristo gli rispose nel modo seguente:
sopra la croce medesima, al quale » Rapporto che ci avvi-
all' use,
è equivalente, e si rinnova con l'in- » sa essei'si costà introdotto, che i
tervento celebrato dal vescovo, e » vescovi, ed il nunzio non portino
dal sacerdote; nonché l'aiuto dato » né in città, né a corte la croce
al cristiano per l'osservanza della >' pettorale, dirò assolutamente, che
legge divina, come fu prestato a » questo è un vero abuso. Il di-
(pie' santi, le cui leliquie si racchiu- w stintivo della dignità vescovile è
<lijno nella medesima croce ,
posta " la croce pettorale, né si trova
.sopra il petto. Il Sarnelli, nella let- » nel corpo canonico legge, né vi
tera XXVIII del t. VI : Se Vaso » ha de' Pontefici nostri predeces-
ile' vesco\'i {li portare la crocetta » sori costituzione veruna, per mez-
pcndcnlc dal collo sia antico j dice » zo della quale venga proibita la
CRO CRO 25i
>• delazione della croce pettorale ai ni, era la croce stazionale. Il Dona-
« vescovi, che si trovano nelle dio- ti, de' dittici degli antichi a pag.
»j cesi dei patriarchi, arcivescovi, e 190, dice, che dopo la prodigiosa
M primati. Cotesti maestri delle ce- apparizione della croce all' impera-
A> rimonie avranno appreso una tal tore Costantino il grande, il santo
>t grazianata da questi nostri di segno si ad esporre
principiò alla
« Roma imperiti nelle leggi cano- pubblica venerazione, avendo ordi-
« niche, i quali hanno proibito di nato quel principe, che in avvenire
») portare la croce ai vescovi. Noi la croce non si adoperasse più per
» però abbiamo sempre accolto o- dare il supplizio ai rei, ma bensì
« gni vescovo, che siasi a noi pre- si onorasse, e si portasse da chiun-
*» senlato colla croce, come è più que scopertamente, senza alcun ti-
» volte succeduto agli oltramouta- more di castigo. Pertanto le croci
w ni, che non hanno dato orecchio gemmate si portarono poscia nelle
» alle insinuazioni di costoro. Ella processioni, o litanie, ed adornaron-
M intanto procuri di comparire in si eziandio con medaglie istoriate
M città, ed a corte colla croce, co- a basso rilievo. Le antiche croci
» me ancora all'occasione di far poi si dissero stazionali da una in-
»j visita al Cardinal patriarca, e se timazione, la quale anticipatamente
» le venisse detto, che i suoi im- facevasi al popolo, che cioè dovesse
» mediati antecessori non la por- ritrovarsi insieme unito in un gior-
« tavano, risponda, che questo fu no, e luogo determinato per dar
« ed è un vero abuso, e che è principio ad una si sagra funzione.
« mente nostra, eh' ella la porti, e Quindi avvenne, che lo stesso loro
»> ci renda intesi di ciò che avver- iutertenersi in quel luogo assegnato,
*> rà." la seguito di questa lettera, si appellò Stazione (Fedi), e così
il nunzio Acciajuoli comparve a cor- il nome di Stazionali fu dato a
te, e per la città colla croce, e non quelle croci, che usavansi in simili
gli venne fatta alcuna opposizione. circostanze. Aggiungiamo col Cre-
Lo stesso poi fecero monsignor ve- scimbeni, che il popolo in queste
scovo di Evora, ed alti'i prelati ec. funzioni raccoglieva in una chie-
si
il segno della croce, massime quel- I. edita a Fran. Ant. Zaccaria, Ve-
li che patirono glorioso martirio netiis 1782, pag. lyS; non che
sotto Diocleziano. F. il Surio ai 2 Mabillon, Mus. Italie, tom. II pag.
giugno. All'articolo Croce stazionale 124, i3i. A pag. 146. Inoltre
(^Fedi), si disse che la croce, la quale il Mabillon riporta l' ordine Ro-
precedeva il Papa nelle stazioni, mano XII di Cencio Camerario ,
appellavasi stazionaria; ma quella in cui si descrive l'ordine delle cro-
astata,, che si usa adesso, già chia- ci inalberate dalle basiliche pa-
mata Fexilàwi Doniinicae crucis, triarcali, e quello della croce asta-
precedevalo solamente, allorché gi- ta usuale del Papa: » ordine in-
rava per la città, invece del laba- verso cruce s. Laurentii foris
CRO
jjlice croce aslala. An7Ì la croce n statua nel mezzo di Roma, con li-
(lue traverse o doppia, solo si usa na croce in mano. Altri pensano,
in oriente, e questo non per altro che patriarchi greci usino la cro-
i
Ciò apparisce dalle loro monete e croce astata doppia con due traver-
medaglie, come da quella di Va- se, sebbene lo sieno di chiese in
lentiniano presso il Baronio all'anno parlihus, il qual distintivo conser-
4^5 con un volume alla destra vano nel passaggio di chiese vescovili.
che credesi l'evangelo, e nella si- I vescovi, che hanno l'uso del pallio,
nistra una croce doppia, adornata per ispecial privilegio della santa
con perle, forse per significare che Sede, come quello di Arezzo, nei
Teodosio, il quale l'avea fatto au- loro stemmi pongono la croce con
gusto, regnava ancora con lui giu- due traverse. Nelle armi degli ar-
sta il parere di alcuni. Costantino civescovi si pone la croce a due
il grande, dopo che ebbe col patro- sbarre pei'chè dalle armi si cono-
,
cinio della croce riportata la stre- scano e distinguano quelle degli ar-
pitosa vittoria contro il competito- civescovi, primati, e patriarchi, da
re Massenzio, collocò la propria quelle dei vescovi. La croce, che usano
CRO CRO 2^1;
quelli, i quali da essa possono esse- " tioni respondet veterum Roma-
re preceduti , è eguale alla croce " norum consuetudo illa ,
juxta
papale con una semplice sbarra, e di » quam supremum magistratum
questa usano nelle funzioni, e quan- » plures fasces, inferiorem paucio-
do escono in forma pubblica a pie- « res antecedebant, ut diximus. Et
di, non mai quan-
o a cavallo, e » quidem hnjusmodi insti luto illa-
do vanno Urbano V
in carrozza. " rum ecclesiarum mos valde con-
volendo rimuovere Guglielmo di « venire videtur, ut nobiliori clero
Medun dall'arcivescovato di Sens « cruces binae , minus vero insigni
nel i362, per particolari motivi, » simplex ". Ma ciò, come riflette
gli disse voglio all'opposto il Bonanni, non milita nel sommo
elevarvi in dignità, non avete f^oi Pontefice, benché usi la croce sem-
che una semplice croce ne avrete ^ plice, e simile a quella del Salva-
fino dora due, perche vi fo pa- tore, la cui immagine vi è affissa.
traverse, una più breve dell'altra, tri erigono le croci pure innanzi ai lo-
riporteremo quanto si legge nel ro conventi. Non senza mistero poi
Molano de Picturis^ cap. 12: » Hoc Clemente Vili diede all'arciconfra-
» autem prò rudioribus addo, quod ternita della dottrina cristiana di
M baculus archiepiscopi non habet Roma, per propria insegna la cro-
» superius uncum sed crucem, pa- ce nuda, circondata dagli stromenli
" triarchae autem habet superius della medesima passione, per dimo-
» duplicem crucem: supremo anli- strare che il vero segno del cristia-
" stiti,sciliceti'omano Pontifici, qui- no , e lo stendardo proprio della
» dam dant pedum cum triplici cru- milizia cristiana è la santissima cro-
« ce ad redarguendum eorum cac- ce; cattedra della dottrina celeste
« cam, et diuturnam ambitionem, di Cristo divino maestro ; che la
» qui se contra Romanam Eccle- vera prova della perfezione cristia-
»• siam omnium matrem erexe- na è il patire per Gesù Cristo , e
» runt ( e affermano )
patriar- perciò sì espone in pubblico, ed in
" cham Costantinopolis, quae tunc pubblico sì porta elevata nelle pro-
" Pioma dicebatur nova, universa- cessioni. In quanto poi al significa-
» lis patriarchae titulo insigniri, et to della croce astata, la quale pre-
» ejusdem potestà tis esse cuni ve- cede il clero nelle processioni, e in
« teris Romae Pontifice. Cum enim tutte le sagre funzioni coli' imma-
» crux sit insigne precipuum earum gine del Crocefisso, vuoisi assicura-
>» quae in ecclesia Dei concipiun- re, che questi tiene lontano chiun-
" tur dignitatum, proinde simplex, que voglia impedirgli la strada , e
-' minoi'em indicat ordinis potesta- siccome le processioni rappresenta-
» tem, multiplex vero majorem, et no il pellegrinaggio , cui facciamo
' praeslantiorem, cui sane propor- verso la beata eternità, perciò si por-
,
?% CRO CRO
fa innanzi la croce, perchè nel viag- ebbe quel primo imperatore cri-
gio estremo Gcsìi Cristo deve es- stiano , fu a lui notificato il suo
sere la nostra guida. Tale è la trionfo sopra il tiranno Massenzio,
spiegazione che ne danno i litur- così per la comparsa , che faceva
gici. La croce astata si copre con la croce nell'atto in cui presenta-
velo violaceo, come quella degli al- vasi al pubblico il sommo Ponte-
tari, ai vesperi domenica di
delia fice, si proclamava al popolo cri-
passione, e si discopre nella mat- stiano il trionfo, che appunto in
tina del venerdì santo. virtù della croce esso avrebbe ri-
CROCE PONTIFICIA, e de^ pa- portato sopra l'inferno.
TRIARCIII, ARCIVESCOVI, LEGATI APOSTO- Il p. Bonanni, la Gerarchia ec-
LICI, ec. Non può con certezza
si clesiastica, pag. 377, Della croce
stabilire il tempo preciso in cui i che sempre si porla avanti il soni-
sommi Pontellci si lasciassero ve- mo Pontefice, dice essere opinione
dere in mezzo popolo fedele pre-
al del Fivizzani, che s. Pietro e gli
cedtiti dalla croce in asta o col- , apostoli, pel gran desiderio di mo-
r immagine del Crocefisso. Non ab- rire per amore del loro maestro,
biamo monumento, né memoria li- cominciassero a portare in mano
turgica per poterlo stabilire, giusta pubblicamente la croce. Siccome
l'osservazione del Fivizzani, Den- però non ne adduce prove, rimane
ta ss. Crucis romano Poiidflci prae- il dubbio, se nello spazio di tre
ferciidae. Tuttavolta sembra pro- secoli, quanti ne corrono dal detto
babile, che questo rito avesse ori- primo Papa al successore s. Silve-
gine dopo battesimo di Costan-
il stro I fiorito sotto Costantino, com-
tino imperatore. Ciò per altro non parissero i sommi Pontefici, con
si argomenta dalle antichissime pit- tarsi portare la croce avanti, in
ture, che pervennero sino a noi, Segno della loro pon- spirituale, e
nelle quali si rappresenta Costan- tificia giurisdizione. Però abbiamo,
tino, il Grande, che scende nel la- che r Oldoino nelle Addizioni al
vacro battesimale, ove si vede il Ciacconio, nel tomo I, col. 91, tra
diacono apostolico avente fra le i riti stabiliti da s. Clemente I e-
mani inalberata la croce, che pure letto Papa nell'anno 98, dice, che
potrebbe dirsi essere quella pittu- Sunirnus Pontifex ejasqne legatos
ra l'espressione dell'antica tradizio- domo exire slne crucis i'exillo pro-
ne,non rimontando sino a quella hihuit. Ma siccome l' Oldoino non
prima epoca. Questa congettura il riferisce il fondamento di tal rac-
Fivizzani la fonda sopra un fatto, conto, non si può asserire se s. Cle-
qual è quello, che essendosi già da mente I abbia incominciato pel
quel tempo, come si è dimostrato primo a farsi precedere dalla croce.
all'articolo Croce [Vedi), incomin- Che questo rito però fosse in uso
ciato a venerare pubblicamente il nel secolo nono gravissimi argo- ,
digiosa apparizione della croce, che ipsa crux, ut mos antiquitus est
suhdmconi manibus fcrehatur ante mandai.ti degli eserciti e fili stessi
eqimm pmcdecessomm Ponlifiaan. imperatori, per guisa che non in-
vaile quali parole chiaramente si traprendevano mai alcun atto delle
nleva, essere stata molto più anti- loro giurisdizioni, senza annunziar-
ca la pratica del rito di cui par- lo con alcuno di quei segni esterni,
hamo. ^on SI può per altro rivo- che si portavano innanzi a loro!
care in dubbio, che, resa la quiete
Così il sommo Pontefice quasi in
alla Ch.esa per le leggi emanate
a atto di mostrare quel potere so-
fovore di essa da Costantino il
vraumano, di cui lo ha investito
Gm/^^e, potessero s. Silvestro I, e i Gesù Cristo, in tutti gh esercizi
successori di lui liberamente, e con
della sua autorità è preceduto dal-
maggior magnificenza inalberare il la croce. La croce proclama chi
segno della santa croce, e per le
egli sia; la croce annunzia il suo
pubbliche strade farne religiosa pom- impero spirituale per tutta la greg-
pa, come di trofeo riportato sul- già, ch'egli regge, ammaestra, e
mferno, e come contrassegno del-
1 governa. Che anzi il segno visibile
1 impero conferito dal Salvatore ai della santa croce è così assoluta-
romani Pontefici vicari di lui, glo- mente proprio del supremo pastore,
riticato dopo lo spargimento del che eminentemente compete soltan-
suo prezioso sangue. Il Lenglet, nel- to a lui, ed è perciò ch'egli non
e sue lavoktte cronologiche,
tom. pratica nessun atto del sublime suo
11, pag. 2 7b, ali anno ^G^ men- , ministero, che portato dalla croce,
tre era Papa Adriano II, dice es- la quale, come dicemmo, precede
sere opinione, che in questo
tem- i Quindi unicamente il
suoi passi:
pò cominciasse a portar
SI
la croce romano Pontefice,
o apparisca in
innanzi al Papa.
p,,bblico cogli ornamenti pontifica-
Se poi s. domandi per qual ra- li, o cammini per la città coperto
g.one la croce
debba precedere il della sagra stola, o esca della me-
sommolontefice, risponderemo col desima, o si conduca per sua divo-
invizzam nel libro 3, essere fonda- zione in alcuna chiesa, o visiti al-
ta cotesta pratica sulla natura
della cun convento, mouistero, casa reli-
sua rappresentanza, di vicario cioè giosa, ec, vienesempre preceduto
(li Oesu Cristo;
dappoiché nessun dalla croce inalberata fra le mani
segno più proprio, più dignitoso,
del così detto Crocifero (Fedi), un
più espressivo di questo potrebbe
tempo chiamato diacono apostoli-
conven.re al capo visibile della re-
co: che anzi nell'atto stesso, in cui
J.gione. Per esso infatti si annunzia dall'interno delle sue camere passa
primieramente la sua dignità, e la alla cappella palatina, la croce lo
autorità, eh egli acquista sopra tutto
precede sempre quando porti la
.1 cristianesimo. Allorché i procon- stola; laonde non vi è luogo, sia
sol., consoli,
, , dittatori, che ave- pubblico, sia privato, in cui egli
vano impero nella
repubblica ro- o vestito degli abiti pontificali, ^o
niana, nella provincia di loro giù-
con istola, non si presenti con que-
lisdizione SI mostravano nell' eser- sto sublime segno della sua auto-
cizio della propria autorità, erano rità, e del suo potere. Il Bonanni
p.eceduti dai segni esterni del loro
citato assegna cinque ragioni, sulla
potere, come pure lo ciano co- croce che precede
i il Papa: i." per
voL. xvni.
'7
xd8 CRO CRO
mantenere la memoria della pas- con portarvi tali insegne, ma in-
sione di Cristo dagli eretici impu- darno, Corlinis a puerorwn turba
gnata, e derisa con vari errori, e dìlnceratìs.
bestemmie maltrattata; i." per in- Perchè poi 1' immagine del Cro-
li
,,
, ,
ma, e di essa si parla all' articolo ti la chiesa, sia che risieda nelle
Croce. private sue stanze. Ed aggiungiamo
Sebbene la croce, col Crocefisso, col Bonanni, che la croce dal Papa
che oggi suole adoperare il sommo si usa in ogni luogo; non così dai
Pontefice, sia della forma comune legati, e patriarchi, i quali solamen-
a tutte le altre, e di argento do- te r usano ne'luoghi soggetti alla
rato (l'usuale fu fatta da Pio VI, loro limitata giurisdizione. E sicco-
la nobile dal regnante Gregorio me il pastorale è segno di limita-
XVI ; ambedue hanno i loro stem- ta giurisdizione, il Papa nelle fun-
nii, e sono alte piìi di nove palmi zioni in cui l'usano i patinarchi,
circa, compresa l'asta), conviene primati, arcivescovi, e vescovi, inve-
sapere, che anticamente, come si ce adopera la croce astata, con una
vede in pitture assai antiche, Papi i sola sbarra, e senza crocefisso. Usa
per arbitrio dei pittori inalberava- pertanto il Papa tale croce nelle
no una croce, attraversata da tre li- consagrazioni di chiese, altari, ve-
nee dispari. Così fecero essi per depri- scovi, ec. e nell'apertura della poi'-
mere, come credono spiegare alcuni, ta santa ec. Della croce stazionale
la nota ambizione, ed orgoglio di [Vcdi)j che precedeva i Papi nel-
alcuni patriarchi di Costantinopoli, i le stazioni, cui visitavano, si tratta
quali e coi titoli, e colla croce con al detto articolo.
due traverse, pretendevano innalzar- Sul modo, con cui si porta la
si o pareggiarsi alla dignità, ed au- croce innanzi al Papa dall'uditore
torità della Chiesa romana, madre di rota suddiacono apostolico , e
e maestra di tutte le chiese del dal crocifero cappellano segreto pon-
mondo. tificio, si tratta all'articolo Croci-
Del rimanente i romani Pontefi- fero; e del modo come si vela, e
ci usavano sempre, come oggidì, ricuopi'e dalla domenica di passio-
la semplice croce e quantunque ,
; ne al venerdì santo, si parla all'ar-
come abbiamo detto, i patriarchi ticolo cappelle Pontifìcie [Vedi) ,
abbiano una croce, che dilferisce ove pur si dice della palma bene-
da quella degli arcivescovi, per mo- detta, che si pone sulla croce nella
strare la dignità del loro grado nel- domenica delle palme. Su questo
la ecclesiastica gerarchia, con tut- argomento si possono inoltre consul-
tociò non era di mestieri, che i tare, monsignor Giorgi, De litur-
sommi Pontefici ritenessero l'ideale gia Romani Ponlijlcis _, Romae
croce a tre linee, bastando la cro- 1782, in t. I, cap. V, p. 4^J An^
ce comune, dappoiché la suprema- drea Saussai, de sacro titu prae-
zia del capo di tutta la Chiesa, del fcrcndi cnuem majoribiis praelatis
pastore universale, del patriarca dei ecclcsiaCj Parisiis 1628; del Fiorino
,
rubea (Fedi), così detti della ver gemme, per rassomigliarla in qual-
ga o bastone che ricoperto di drap- che guisa alla croce, che apparve
po rosso anticamente portavano dal cielo splendentissima di fulgi-
ti o spalla,
posero sul loro petto, militari, che in dii'ersi tempi sono
affine di far riconoscere per qual stati instituiti, e che nell'abito loro
cagione andavano a combattere, e portano la croce.
versare il loro sangue. Talvolta i Nel Catalogo degli Ordini eque-
sovrani, i gran maestri degli Ordi- stri e militari, esposto in immagini
ta appesa al collo, sulla parte si- santo legno. Allora la pia impera-
nistra della mozzetla porla la cro- trice in memoria di questo mira-
ce doppia biforcata di tela bianca. colo, e per mostrarsi grata a Dio
Gli ecclesiastici addetti alla santa e divota della vera croce , istituì
si comunicassero nella cappella im- paterno che materno, come del con-
periale, e alle principesse della ca- sorte se maritate; di bontà d'animo
sa d'Austria una Tolta la settima- esperimentata, e di vita irreprensibile.
na. A ciascuna delle crociere, o ca- Intorno a ciò vi sono le opportune
valieresse, accordò che quante vol- istruzioni si pegli stati ereditari tede-
te esercitassero un atto di carità, schi, che pel regno d'Ungheria, e per
altrettante potessero acquistare cen- le Provincie ad esso annesse, non che
to giorni d' indulgenza, e a quelli per glistati italiani. Per chi è fi-
zione della santa croce, accordò la tonico, del gerosolimitano ec, non
indulgenza plenaria. fa bisogno una nuova dimostra-
Le obbligazioni di queste dame zione della sua nobile discenden-
sono di onorare in particolar modo za, essendo però necessaria quella
la ss. croce, a cui Gesù Cristo era del marito.
stato confitto pei nostri peccali, di Riguardo poi alla reliquia della
procurare la di lui gloria, e servi- ss. croce, dice ch'essa apparteneva
gio, e di travagliare alla propria all'imperatore INIassimiliano I, che
salvezza. L'insegna loro è una cro- qual pegno di sicurezza , e difesa ,
ce da un nastro
d'oro pendente soleva portarla in dosso nelle guer-
di seta nera , cioè una medaglia re, ed in quindici battaglie ; che
d'oi'o con in mezzo una crocetta l'imperatore Fei-dinando III n'era
di smalto nero, in mezzo ad altra divotissimo, e perciò il successore
croce di smalto turchino, avente Leopoldo I all' im-
l'aveva donala
nelle quattro estremità quattro stelle, peratrice Eleonora vedova di lui.
e nei quattro angoli quattro aqui- 11 p. Bonanni, Catalogo degli Or-
?m CRO CRO
ne fu commessa dal Papa Clemen- bandonata, affine di fondare questa
te IX al vescovo di Vienna, e n'è nuova città.
capo, e presidente l'imperatrice. Commanville la chiama Fammi
L' imperatrice Maddalena Teresa sanctae Crucis o de Baranca, co-
di Neoburgo , vedova del suddetto me città del Perù della provincia
imperatore Leopoldo I, essendo pre- di Baranca, e dice che la sua sede
due dame, nella chiesa della casa risiede nella piccola vicina città di
professa dei gesuiti di Vienna, ove Mizgue, o Mizca, sulla riva sinistra
Venne fondata nel 1594. Ha le ca- to il modo dei romani, e dei giu-
se assai male fabbricate, quantun- dei di appendere alla croce chi era
que sieno tutte di pietra , e confa condannato a morire con questo
piìi di seimila abitanti. Una città non si può dubitare del
supplizio,
chiamata pure Santa Crux de la modo, onde Gesù Cristo vi fu ap-
Sierra era stata edificata nel i558 peso. Il racconto degli evangelisti
sostegno a' piedi, e vestite di un dicendo così aver fatto i loro pa-
panno dalla cintura sino al ginoc- dri, e finalmente con una lancia ne
chio. ferironoil costalo, ed allora gli u-
cefisso di Mompeo in Sabina, che nella prima cappella della nave de-
per opera del marchese Fabrizio stra laterale, venerasi dai fedeli un
jVari a' 17 maggio 1674, fu posto Crocifisso, opera lodata di France-
in maggior venerazione; del Cro- sco Cavallini di Carrara. Questo
cefisso, che a' i4 giugno 1687, ven- antico rito di porre il Crocefisso
ne solennemente
collocato nella neir ingresso de' sagri templi, signi-
chiesa della Trinità di Marino, ss. fica che siccome è Cristo il primo
pei gran prodigii che operava; del autore di nostra salute, così si de-
Crocefisso della chiesa della ss. Tri- ve venerare il primo entrando-
nità al monte Pincio di Roma, che si nelle chiese . Ciò pure si vede
il cavalier gerosolimitano Rome- nelle basiliche lateranense, vatica-
giasso teneva sempre in mano com- na, ostiense, liberiana, di santa Ma-
battendo contro i turchi, tratta il ria in Trastevere, ed altre. La chie-
njcdesimo Piazza nella Gerarchia sa orientale, ed i greci ebbero co-
Cardinalizia. In Roma molte mi- stume di porre il Crocifisso sull'ar-
racolose immasrini si venerano del chitrave dell'altare maggiore, perchè
o
Crocefisso, come quella del carcere appena entrati i fedeli ne'sagri tem-
IMamertino sotto la chiesa dell' ar- pli, ponendosi ad orare, mirassero
ciconfraternita de' falegnami; quella con gratitudine, ed amore quello
che venerasi nella basilica de' ss. in cui tutte dovevano fondare le
XII apostoli ; quella che sta in una loro speranze. Inoltre i Crocifissi si
bia parlato ai principi degli aposto- ne esposta alla vista del sacerdote
li, ed altre miracolose immagini. 11 durante tutto il canone, sopra pic-
Crocefisso della basìlica vaticana vuoi- cola cortina di stoffa nera o vio-
si fatto dal pio, e valente scultore letta, che a tal effetto gli si spiega-
Pietro Cavallini, e ne parla il Tor- va dinanzi. In seguito i sacerdoti
rigio citato a pag. i52. Del mede- portavano eglino stessi il Crocefisso
simo Cavallini è celebre Croce-
il all' altare per la celebrazione del
fisso di legno, che venerasi nella sagrifizio, e lo toglievano al termi-
basilica di s. Paolo, e che piameu- ne del sagrificio medesimo, e final-
CRO CRO 273
mente ve lo lasciarono sempre, co- parla del Crocefisso in esse im-
me praticasi da Vanno però
tutti. presso.
eccettuate alcune chiese, come le Daremo termine a questo ar-
cattedi'ali di Meaux, Laon Senlis , ticolo, col riportare il seguente
ec. , le quali conservarono l' antico prodigioso avvenimento. Da lette-
ce, del quale quello dell'altare è la « meriggio una gran croce col Re-
continuazione [F. Altare). Da un » dentore crocefisso. Il cielo era il
lato dei pulpiti nelle chiese sempre « più sereno, e limpido; il crocefìs-
evvi 1" immagine del Crocefisso. 33 so nella più perfetta maniera de-
Dei Crocefissi benedetti dal Papa « lineato, ed a tutti visibile, con
con indulgenze , si tratta agli ar- >5 viva luce d' intorno sfolgoreg-
ticoli Benedizione, e Corona. Del M giante; e l'apparizione non du-
Crocefisso della Croce Pontifìcia, » rò meno di due ore per ciascu-
che sempre dal crocifero o suddia- '» na volta, col concorso, e con i-
cono devesi tenere rivolto verso la M stupore non solo de' cattolici ,
vi, e di altri prelati sempre su di che non sia lungi l'epoca annunzia-
un tavolino si vede la venerabile ta da uno de' gloriosi cristiani atle-
cr.o CRO
cinque volte le chiese, gli allari, o che alla testa deiresercito
religiosi,
un solo altare in luogo delle sta- procedevano col Crocefisso inalbera-
zioni di Roma, e lucrarne le indul- lo; e talvolta dai legali della san-
genze, ec. ta Sede. Parlando il Bonanni, nel
Le famiglie dei crocesignati, si Catalogo degli ordini militari, a
dai Papi, che dai principi sovrani, pag. XXXI, del cavaliere a sia sol-
furono protette e beneficale. Nel dato della crociata, dice che la
I 122, nel concilio da Calisto II ce- croce insegna de'crocesignati non
lebrato nel Laterano coli" intervento fu propria di alcun Ordine equestre,
di più di trecento vescovi, tra le ma inarca militare con cui i roma-
che fuiono decretate, fu
altre cose ni Pontefici vollero contrassegnare
con pena di scomunica proibito, quelli, i quali presero le armi per
che ninno vendesse, ovvero occu- la santa Sede; e terminata
la spedi-
passe i beni di quelli, che s'impie- zione militare, cessava l'uso dell'in-
gavano nell'impresa di Terra santa. segna della croce, restando il pre-
Di più si ordinò che quelli, i quali mio delle indulgenze, indulti e pri-
avevano preso la croce, ed eransi a chi aveva combattuto. F'.
vilegi
inviali verso Gerusalemme , dove Eusebii Hamort, Hisloria indidgen-
fossero tornati indietro per qualche tiarum, Venetiis i 788, pag. 46, 67;
motivo, ripigliassero il cominciato e la biblioteca canonica del Ferra-
cammino tra il termine della vici- ri, in bulla cruciatae, ove sono in-
na pasqua, e Taltra dell'anno se- dicate le indulgenze accordate, e le
guente, altrimenti fossero esclusi obbligazioni per acquistarle.
dall ingresso nella chiesa, e le loro Psel rituale romano poi è espres-
terre fossero sottoposte all'interdetto. sa la benedizione della croce pei
Da pena si licava, che questi
tale crociati, come il modo di darla
crociali avevano contratta obbliga- che era del seguente tenore. Il Pa-
zione per voto di non abbandonare pa, o quello che aveva la commis-
la sagra milizia. La tragressionc di sione di distribuire le croci, dopo
quella obbligazione li rendeva me- di averle benedette, sedendo pai-a-
ritevoli del rigore delle censure. to pontificalmente, e colla mitra,
In fatti il Rercastel, voi. XIII p. conferiva la croce dicendo: » Acci-
12, dice che Urbano II, nel procla- • pe signum crucis, in nomine Pa-
mare la prima crociata, avverfi i " tris -t^f et Filii 4|f et Spiritus san-
concorrenti, che chiunque prendeva '= cti, -^ in figuram crucis, pas-
la croce era obbligato, sotto pena -•' sionis, et mortis Christi ad lui
di scomunica, a compiere il volo » corporis et animae defensionem,
che fallo avea implicitamente, en- » ut, div-inae bonitatis gratia, post
trando nel numero de'crociali. » iter e\plctum, salvus et emcn-
Molti crocesignati, nelle guerre -•'datiis ad tuos valcas remeare.
pel conquisto di Terra santa, di- »> Per Christum dominnm nostrum
"vennero principi sovrani di vari eie. " Detto questo, si aspergeva il
stali, e l'impeio latino di Costantino- crocesignato con l'acqua benedetta,
poli (Vedi), ebbe origine appunto ed esso baciava la mano del pre-
dai crociati, che recavansi in Pale- lato, che gli aveva dato la croce, e
stina. V. Croctata. I crocesignati quindi partiva. Oltre la benedizione
talvolta furono condotti da zelanti (ielle croci, e delle persone ciio lo
.,76 CRO CRO
pigliavano, si benedicevano ancora »> crucis quisbusdam in ipsa carne
le armi offensive, e difensive , e » apparuit. j» E
Roggero, di sopra
l'arnese pel viaggio, o l'abito da citato, aggiunge, che in quel punto
pellegrino che s' indossava anche
, in cui il re di Francia Filippo I,
che avea presa la croce per an- Oltre gli uomini, che andavano
dare all'impresa di Terra santa: in questo sagro pellegrinaggio, vi
.'5 Cum ab oratione sur-
lacryniis si anche le donne, che
recavano
« gens sportam, et baculum pere- parimenti prendevano la croce, o
•3grinationis de manu Guillelmi per seguire i loro mariti, o per di-
» Rhemensis archiepiscopi avunculi vozione di visitare il santo sepolcro,
« sui apostolicae sedis legali acce- o per sovvenire, erano licche,
se
" pit. " E
Roggero, negli annali di colle loro facoltà, medesimi cro-
i
queste sagre guerre, accenna, che quali fossero morti nella sagra guer-
si benedicevano i bastoni, o bor- ra di Palestina, sarebbero martiri
doni da pellegrino, e le sporte o della fede: >» Assuinpto salutifei'ae
zaine, o tasche, che portavano per " crucis signo, in defensione lerrae
riporvi i loro bagagli. " ipsius martyres coronentur, et
Deve inoltre notarsi, che non » inde Iriumphans Ecclesia laetelur,
solo andavano i cristiani in Terra » et augeatur in coelis, unde nii-
santa per ricuperarla dalle mani » iitans dolere, ac minorari vide-
degl'infedeli, ma eziandio faceva- " tur m
terris. " Lo che è uni-
no questo viaggio per divozione forme a quanto disse san Bernardo
di visitare que'santi luoghi, ne'qua- ad tenipliarios. Urbano II nel con-
li nacque, visse, conversò, e mo- Clermont ecco come si espres-
cilio di
rì il nostro Redentore. E que- se » habituri post obitum felicis
:
278 CRO c; RO
e di altre provincie. Il nome di di Clermonl. Tutlavolta ne'primor-
crociata successivamente pure si dii, e in altre epoche anteriori del
diede alle guerre contro gli eretici ,
medesimo secolo, abbiamo le pri-
gì' invasori de' beni ecclesiastici, e i marie traccie, e i preludii delle
ribelli, e i nemici della santa Sede. future crociate. Di fatti il Pontefice
JJi queste seconde crociate parlere- Silvestro II, animo gran-
siccome di
mo per ultimo. Molto si scrisse con- de, e zelatore della fede, commosso
tro e in vantaggio delle crociate; dalle replicate incursioni mussulma-
grandi furono le accuse e gli elogi ne di Terra santa, accompagnate
di silFatte guerre, e di quelli che le da crudeltà, ed empietà indescrivi-
componevano: cose tutte che si trat- bili, scrisse la bella enciclica a lutti
tarono appositamente da parecchi i figli della Chiesa. Laonde furono
scrittori. Uno di questi, G. Miche- mossi i pisani, allora potenti in
aud, dice, che la storia del medio mare, a spedire in Asia una fiotta.
evo non presenta spettacolo ed Di frequente s. Gregorio VII
avvenimenti più importanti delle tentò d'indurre i cristiani alla sa-
guerre intraprese col più grande gra guerra di Palestina, ma senza
ardore religioso, per la liberazione effetto a cagione delle guerre, che
di Terra santa dalle mani degl'in- tenevano occupati vari principi, non
fedeli. che della famosa vertenza, che te-
Dopo essere stato l' occidente più neva divisi il sacerdozio, e l'impero
volte minacciato dai fanatici e for- per le investiture ecclesiastiche.
midabili seguaci di Maometto, ed Contro i maomettani ottenne fa-
anche bersaglio delle loro invasioni, vorevoli successi il Papa Vittore
improvvisamente si scosse, e sembrò III, che ascese alla cattedra aposto-
svellersi, per così dire, dalle fonda- lica 1086, per morte di s. Gre-
nel
menta per precipitarsi uell' Asia. gorio VII. Avendo Vittore III adu-
Quindi maggior parte de' popoli
la nato da tutta l'Italia un poderoso
di Europa abbandonarono i loro esercito, lo spedi in Africa, ove ri-
gli apologisti delle crociate, quando modo com' erano ivi trattati i cri-
li dalle mani dei maomettani pro- gli promise il suo divino aiuto, e
fanatori di essi, e sono le seguenti l'affrettò ad eseguire la sua com-
missione , vendicando così la santi-
Prima Crociata 1095-1099. tà dei luoghi. In questo tempo l'oc-
liffo saraceno di Egitto, signore del- agosto gli oppose quella de'crociati,
la Palestina. Gerusalemme , non che completamente sconfisse 1' ini-
senza divina permissione, fu presa mico. Immenso ne fu il bottino,
a'25 luglio 1099 di venerdì a tre ma i crociati gelosi di conservarlo,
ore pomeridiane, cioè nel medesi- malgrado le istanze di Goffredo,
mo giorno, e nell'ora in cui ivi morì scjldati, e capitani partirono per l,i
schee ; ma i crociati gli passarono liisse che 1' armata degrinfedeli era
tutti colla spada, non risparmiando composta di quattrocento mila uo-
né il sesso né l'età. Allora i cro- mini, e centomila di cavalleria. Indi
ciati tranquilli signori della città, estese le sue conquiste della Pale-
deposte armi grondanti di san-
le stina, e fece tributari gli emiri, e
gue, a piedi nudi compunti, e rac- governatori di Tolemaide, di An-
colti cantando inni, e cantici di tipatra , e di Ascalona. Goffre-
ringraziamento al Signore, si avan- do , pur signore di Ti-
essendo
zarono verso il santo sepolcro, co- beriade, e di una parte della Galilea,
gli occhi bagnati di lagrime; tutti si avvide ben presto di poter mal
riade. Però i capi d'ognuno di essi dalla partenza dall' oriente de'primi
mezzo per impedire il buon esilo per tal conquista, si credettero piìi
della loro impresa, e poscia fece di che mai in islato di cacciare i cri-
lutto per contrariarli. Intanto il stiani da tutto l'oriente, e spoglia-
buon Goffredo, d'animo grande, di rono della contea di Edessa Jossel-
carattere dolce, virtuoso, intrepido, lino il giovine. Zengui morì poco
di Tiro, storico esatto, e veridico, armi gli sforzi de' maomettani, mo-
Gtsla Dd
per Franvos ; Piodolfo, rì cadendo da cavallo, e lasciò
Gesta Tancredi in expeditione Hie- due figli in età giovanile, il cui pri-
ros. ap. Marlene, Aiialecl. tomo mogenito Baldovino III venne fatto
III; Odorico Vitale, Fleury ec. coronare dalla regina Melisenda
Torquato Tasso, il principe dell'e- sua madre. Tutta la Palestina fu
popea italiana, formò della conqui- quindi minacciata dagl'infedeli, in
sta di Gerusalemme fatta da Gof- im tempo che non avea altro re,
ra santa era sul punto di esseie tendo col divino patrocinio vittorie,
decisa, allorché s. Bernardo, che il e felici avvenimenti ;
quindi percor-
re aveva chiamato presso di se, rap- se la Fiandra, e la Germania, e
presentò essere prima necessario di lecossi a Chartres, ove Lodovico VII
consultare il Pontefice Eugenio III, tenne parlamento per regolare il
eh' era stalo suo discepolo. viaggio, e il governaraento del re-
Applaudi il Papa alle pie inten- gno, che venne affidato a Suggero,
zioni di Lodovico VII, accordò le abbate di s. Dionigio. Eugenio IH
indulgenze, che Libano II aveva recossi in Francia, e nelf abbazia
concesso per la prima crociata, e- di s. Dionigio diede al re il bordone
sortò con lettere tutti i cristiani a da pellegrino, e l' orifiamma, che ivi
Corrado III, da dove si recò nel- se dappoi, per la discordia che in-
l'Asia minore per la Palestina. Al- valse tra i cristiani di Siria, e quel-
cune guide infedeli dategli da Ma- lidi Europa, e pel tradimento dei
iiuello, lo deviarono dal buon cam- primi corrotti dal denaro dei mao-
mino, cacciandolo nelle più strette mettani. Allora due sovrani par- i
gole di Cappadocia, ove i turchi tirono per fare ritorno ai loro sta-
sconfìssero i crociati aflàticali, e lo ti, e Luigi VII, fatto prigioniero
slesso imperatore venne Giun-
ferito. dalla flotta de* greci,ebbe la ven-
to a Costantinopoli, il re di Fran- tura di essere liberalo da quella del
cia si avviò per INicea , nelle cui re di Sicilia Ruggero, che aveva
vicinanze seppe le perdite di Corra- preveduto l'infelice riuscita di que-
do III, che si affrettò d'incontrare. sta spedizione. S. Rernardo, qual
Appena si rividero, rinnovarono il principale suo promotore, non an-
giuramento di andare insieme in dò esente da rimproveri, ma egli
Palestina, ma all' improvviso l'impe- si difése con opportuna apologia, ed
ratore prese la risoluzione di recar- analoghi eserapii, che prese dalla
.si per mare in Gerusalemme. sagra Scrittura. Tutti gii storici at-
L'armata francese, continuando la tribuiscono il cattivo esito di que-
sua marcia, dopo aver traversato la sta crociata alla perfìdia de' greci ;
gl' infedeli, i quali spettatori dei fedeli a prendere la croce. Indi pas-
vani sforzi de' più possenti principi sò a Pisa per pacificar quella re-
che sacrilegamente fatta alleanza Enrico li, non solo per pacificar-
co' maomettani apostatò , ed ab-
, li, ma per invitarli a prendere la
ottobre 1187 Saladino s'impadro- la, nella quale ebbero origine i dif-
nisse della città santa , ed avesse ferenti colori, che distinsero i Cro-
termine così il regno latino di Ge- cesigìiad (Fedi) delle diverse na-
rusalemme, ottantotto anni dopo zioni, al modo che si disse in quel-
la sua istituzione. Tale notizia po- l'articolo. Per supplire alle spese
se in costernazione tutta l'Euro- della spedizione, i due monarchi
pa; il Pontefice Urbano III, che stabilirono, che i loro sudditi laici
doveva portare soccorso al re Gui- decima delle loro rendite, e del va-
do, ricevendone in Ferrara la nuo- loie dei loro mobili, per cui que-
va, si ammalò di dolore, e morì ai sta contribuzione venne chiamata
19 ottobre 1187. A' 25 di detto decima saladina, per 1' oggetto ap-
mese gli successe Gregorio Vili punto che doveva servire. Disgra-
il quale subito si applicò per ri- ziatamente essa fu impiegata per
conquistare Gerusalemme, e per ot- la guerra, che di nuovo s' irruppe
tenere il divino aiuto, inlimò a' cri- tra la Francia, e 1' Inghilterra, con
stiani per cinque anni il digiuno, molto scandalo della cristianità.
come nella quaresima, e l' astinen- Clemente 111 fece uso di tutto
za dalla carne il mercoledì , ed il il suo zelo, ed autorità per tron
?.88 CRO CRO
care un tale scandalo, e vi rin<;ci. marcia sotto il comando del duca
Iiircartlo,succeduto a suo padre di Svevia ; ma bersagliati dai sa-
nel 1189, convenne con Fil'uìpo 11 raceni, oppressi dalla fame, dalle
di riunire le loro flotte a Messina, fatiche, e dalle malattie, arrivarono
ma salpata prima la francese che ,
in Siria in numero di circa sette-
potè presentarsi avanti a Tolemai- cento cavalieri, e cinquemila fanti,
dc ai i3 aprile iiQf, limitossi al ispirando ai crociati di Tolemaide
blocco, per dividere con quella di piii terrore, che confidenza.
Piiccardol' onore della conquista. A' i3 luglio 1191, Tolemaide fu
Questa arrivò nel giugno, dopo a- presa, e i suoi quartieri furono di-
ver conquistata l'isola di Cipro. I visi fra le nazioni componenti la
gli ungheresi colla loro regina AI ir- toriosi. In questo tempo le notizie
Enrico VI non avendo più nul- saraceni una tregua di tre anni. La
la a temere nell' occidente, siccome crociata ai francesi era stata pre-
Adel di tali scissure, presentò pres- scelli pel trasporto de' crociati. Seri*!-
,, ,
contro le ingiunzioni d' Innocenzo quie, che tutti gì' imperatori dopo
HI, che non permetteva rivolgere il gran Costantino , si ei'ano com-
le armi dei crociati contro i cri- piaciuti di trasferire nella nuova
stiani. Questa spedi/ione in favore Roma, e che si sparsero poi per
di Alessio fu l'avvenimento il più tutto r occidente.
notabile della crociata. Le circo- Mentre succedevano queste cose
stanze che precedettero, accompa-
, a Costantinopoli, i crociati, ch'eran-
gnarono e seguirono questa rivolu- H divellamente recati in Terra
zione dell'impero greco, sono ri- Santa, invano ne tentarono la con-
]inrtate all'articolo Cvsfand'riopoli quista. I saraceni mollo piìi adlltti
Provincie del greco impero fra le crociali perita dalla peste, l'altra
carono nella divisione ai francesi. I capi de' crociali, ad onta del suo
Tcnezinni s'ebbero le Cicladi, e le zelo per ricuperare Gerusalemme,
Sporadi nell'Arcipelago, le isole e ancor egli dovette far ritorno in
di far sentire la sua voce in tutto bih i mezzi per una nuova crocia-
il cristianesimo per la sagra guerra ta, invitando con bolla i fedeli a
donne, che presero la croce per an- di, ed a cavallo. Il patriarca della
dar seco loro, come vi furono dei santa città si pose a capo dell'ar-
ladroni, e degli scellerati, che si me- mata col legno della vera croce.
,
sede vacante, finché nel 1^4^ '*"^*"" e la descrizione, eh' egli slesso avea
ne eletto Innocenzo IV, che subilo fatta nel concilio sui mali di Tei'ra
al trovò costretto di scomunica- santa. Immediatamente i suoi trn
296 CRO GRÒ
fnilelli,Ruberto conte di Artols, rolla presa della città. Ma accorto«;i
Alfonso duca di Poitiers, e Cario r inimico del numero dei
piccolo
duca d' Angiò, giurarono di com- crociati in suo conlionto, piombò
battere per la difesa de' luoghi san- su Mansourah, mentre i cristiani
ti. La regina Margherita, e le mo- saccheggiavano il palazzo del sulta-
gli Roberto ed Alfonso presero
di no. Allora divenne generale la car-
anch' essela cioce, il che pur fe- iiilìcina come il disordine, e la vitto-
cero la maggior parte de' prelati, ria non potè decidersi di chi fosse. I
vescovi, e de' grandi vassalli della crociati perdettero vari capi; Salis-
corona. Dopo tre anni, in un se- bury Roberto de Vair, Rmlolfo
,
de, ed inviò in Francia i due super- to, profittando della discordia dei
stili fratelli, perchè voleva fermarsi cristiani di Palestina, a cui s. Lui-
in oriente, affine diporre in istato gi IX tanto aveva inculcato l'ar-
di difesa le fortezze de'cristiani, e monia siccome mezzo
e l'unione,
visitare colla nota sua pietà i luo- il opportuno per far fronte
più
ghi santi. IMentre nel i253 il. re ai nemici, tramava alla distruzione
stava in Jaffa, seppe che la regina dei medesimi, tutto spirando in lui
madre era morta il dicembre i strage e sangue. Cominciò dallim-
laSa. Allora non pensò che a ri- padronirsi di varie città, ch'erano
tornare nel suo regno colla moglie, e in potere de'cristiani, assediò nel
co'tre figli, cui aveva avuto in orien- 1265 Tolemaide, e vi ritornò per
te, e giunse a s. Dionigio a'5 settem- sodili orarla,
DO o '
devastando i territori
di signori del suo regno di trovar- che mieteva infinite vittime. Mori-
si in detta capitale pei 25 marzo rono a' 2 5 agosto il figlio del re
del 1267 per ivi deliberare sopra Tristano duca di Nevcrs, s. Luigi
un affare di si grave importanza, IX, ed il Cardinal Ridolfo Che-
ed il pio monarca si presentò al- vries ossia Caprario, guardasigilli di
l'assemblea tenendo nelle mani la Francia, e legato apostolico, morì
corona di spine, colla quale fu coro- a'24 ottobre 1270. Il re di Fran-
nato Gesù Cristo, e con quella dol- cia terminò di vivere colla più
ce, e maestosa eloquenza a lui s\ edificante rassegnazione, dopo aver
naturale, dipinse il misero stato fatto le sue ultime disposizioni, e
cui erano ridotti i cristiani di Pa- rimessa al suo primogenito Filippo
lestina, e dichiarò di aver presa III, uno de'crociati, una istruzione
la risoluzione di andare a soccor- ch'è più bel monumento del san-
il
nella Scozia , in Catalogna, nella vato co'suoi crociati alla tenda del
Castiglia, in Portogallo ec. co'più fratello, il trovò cadavere.
felici successi. Il re di Francia, dopo Dopo aver Filippo III, e il suo
essersi preparato alla spedizione, le- zio Carlo I resi gli ultimi uffici a
te testamento, e nominò reggente s. Luigi IX, concordemente fu affi-
che avevano fìtte sino dal principio terra. Dopo la partenza di questo
della guerra, le quali ascendevano pi incipe, il sultano Seraf prese, e tolse
a duecentomila oacie d' oro, la cui ai cristiani quasi tutte le città che
metà doveva essere pagata subito, rimanevano loro in Palestina. Af-
a l'altra fra due mesi. Dopo pochi flitto oltremodo il Pontefice Grego-
giorni di tal accordo, approdò sul- rio X per siffatti avvenimenti, nel
le coste di Cartagine il principe O- concilio generale, che celebrò iii
doardo primogenito del re di In- Lione nel 12745 fece stabilire i soc-
ghilterra coi crociati di Scozia, e corsi per i cristiani di Terra san-
d' Inghilterra, ricevuti con gioja dai ta, per la quale nutriva la più viva
col sudore e col sangue di tanti croce con pienissima indulgenza. In-
crociali; ma i tentativi che fecero nocenzo vili nel i4<^^ hi bandi
non ebbero il bramato intento. Fra contro i turchi, e i tartari; ed A-
i Papi che ciò zelarono in peculiar Icssandro VI pubblicò la crociata
modo, meritano menzione: Benedet- ctjntro Bajazzetto II, protestandosi
to XI, nel 1 304, che molto si af- di recarsi egli stesso in persona, se
3 UT- e no CRO
Nel icto.S Gregorio TX pei gron- «"i. e persecutori del sommo Pon-
di torli fatti dall' imperatore Fede- tefice.
cattoliche la sagra guerra, onde mol- decaduto dai suoi dominii, ed invi-
li presero la croce; e sotto la con- tò il duca di Lancaslro ad impos-
dotta di Guido vescovo d' Auxerre, sessarsene.
e di Roberto figlio del conte di Bonifacio IX nel i3c)0 pubblicò
Fiandra i crociati disfecero le trup- la crociata contro i sostenitori del-
pe nemiche. l'antipapa Clemente VII; e poscia
Martino IV nel 1282 scomunicò promulgare contro Ludovico
la fece
Pietro III d'Aragona perchè s'era d' il conte di Fondi
Angiò, e contro
impadronito del reame di Sicilia, Onoralo Caetani.
nella famosa congiura de' vesperi si- Giovanni XXIII nel i3ii pub-
ciliani, concedendo le indulgenze del- blicò in quasi tutti i regni d' Eu-
la crociata a quelli che contro di ropa la crociata contro Ladislao re
lui combattessero. di jVapoli, e di Gerusalemme.
Bonifacio Vili spedì il Cardinal INIartino V nel 1422 indusse
Matteo di Acquasparta legato apo- r imperatore Sigismondo, e gli elet-
stolico nella Romagna, con ordine tori dell' impero, a promulgare la
di richiamare all'ubbidienza e di- crociata contro gli eretici ussiti, ca-
vozione della Chiesa Romana le cit- po Giovanni Zisca cie-
de' quali era
tà ribelli ; e propose il premio del- co da un occhio, pei gravi danni
le indulgenze a coloro, che avesse- che co' suoi seguaci cagionavano
ro pi'esa la croce, contro i nemi- alla popolazione boema. Avendo
C.V.C) CRO Z(r,
Zisca pordiito I allif) ocrliio noli as- cìgcro eia una dignità ecclesiastica
sedio del castello di Eal/i, combat- tra i greci, che portava nel cap-
tè anche con tanto valore
dipoi pello una cioce di velluto, la quale
contro ì crocesignati, che colla sola si stendeva da una punta della falda
presenza li metteva in fuga. Vicino sino all'altra estremità con vari
a morire ordinò che le sue carni colori, secontlo i gradi. JNella chiesa
fossero date in cibo agli uccelli, e poi gerosolimitana, lo Staurophylax
della sua pelle si facesse un tam- era una dignità ecclesiastica, cIk;
buro, essendo certo che al di lui custodiva il ss. legno della vera
suono sarebbero fuggiti i cattolici. croce. Antichissimo è l' uffizio del
Dopo questa epoca le crociate Crocifero, ed il Rinaldi ne porla
contro gli eretici, i ribelli, gli scisma- l'esempio all'anno ii36, dei suoi
ticij gl'invasori dei dominii della Annali.
Chiesa, e dei diritti della santa Sede, CROCIFERI. F. MimsTEi dkgi i
clesiastici che portano la croce in- più conosciuti sono, i Crociferi d'I-
nanzi al patriarca, al primate, al- talia, i Crociferi di Siria, i Croci-
l' arcivescovo ec. , nelle sagre fun- feri di Boemia, i Crociferi di Fian-
zioni, e cerimonie. Il Crocifero del dra, i Crociferi di Francia, e i Cro-
Papa (Vedi) è un cappellano se- ciferi di Portogallo. Di tutti questi
greto cubiculario pontificio. Cnici- Ordini religiosi Crociferi riportere-
fera dicesi quella colonna cui so- mo i seguenti cenni.
vrasta la croce. 1 Cliristiferi erano
lo stesso che i Vexìlliferi, secondo Crociferi cV Italia.
il Du Cenge, perchè il nome di
Ciisto era nelle bandiere, e nei la- I religiosi crociferi d' Italia, così
bari, da cui Io tolse Giuliano l'a- chiamati dal portare sempre una
postata perciò rimproverato
da s. croce di legno, di argento, o di
Gregorio Nazianzeno. Gioviano peiò ferro in mano, da alcuni scrittori si
Te lo ristabilì. I Crociferi si disse- fecero derivare da s. Cleto, terzo
ro anche Criicr'geri, su di che van- Pontefice romano, creato nell' anno
no consultati il Fivizzani De ritu 80. Ciò viene negato dai critici,
ss. Crucis praeferendae ; e Saussay, che assegnano la loro origine sotto
de sacro rifu praeferendi cruceni il pontificato di Alessandro III nel
majorihus praelalis Eccl. Questo uf- XII secolo. F. perciò il Papebro-
fizio di portale la croce, dal IMorino, chio, in Conatii Chron.j hist. ad
De sacr. Ordinai.-^. igS, viene qua- Catal. Rom. Pontif de s. Cleto n,
lificato nella chiesa greca maximae 4, et in Respons. ad exhibit error.
dìgnitatis, perchè il crocifero sedeva in act. ss. Bollnndianis vindicati?
immediatamente dopo i vescovi. IMa § IO, num. 97, 5 I I n. 24, nou
il Macri, nella Nat. de'vocab. eccl. che il padre Zaccaria ne' suoi Exc.
alla parola Crucigenis, dice signi- Literarii cap. 4? ^ il Heliot, nel-
P-
ficare Crucesignaius : e che il Cru- V Histoire des Ordres nionasliques re-
,104 ^Tìo r.BO
ligicìix eie. Va pino letto il p. Ijo- sa di T'eroucu t. HI p. ^1 S. Pio
.
iianni Ciilalngn degli Ordini religiosi \ li riforuìò verso l'anno 568 c(j1-
1
ciato nel 1 1 88, ed ove aveva ve- ce monaca francescana dopo aver
duto i crociferi. Fece egli pel pri- fondato in detta città un ospedale,
mo la professione nelle mani del che diede a questi religiosi. Essi
vescovo, a' r
4 settembre, giorno sa- ebbero due generali, uno in Praga
ero alla esaltazione della santa croce, cui obbediva una parte dei crocr-
Egli col suo zelo stabilì vari mo- feri, l'altro in Breslavia, cui era-
voi. xvui. 20
,
ta per molto tempo, era stato, per quali la storia del medio evo pre-
lo battesimo ricevuto, in fino allo- senterebbe delle lagune. Né deve
ra perfettamente guarito. La Prov- poi credersi a F. Volney il C ,
videnza, che volea salvo Cromazio, quale fra tanti suoi errori sparsi
fece sì, che non molto appresso fosse nella storia di Samuele, vorrebbe
colpito lo stesso con la medesima detrarre ai libri di Mosè tutta l'au-
malattia, e ricordevole di quanto torità dicendoli un' opera tardiva ,
D' allora in poi la casa sua diven- primo metodo la tradizione da pa-
ne l'asilo dei cristiani, che ripara- dre in figlio, e così successivamen-
vano dal furore degli idolatri. Ri- te, per cui dopo le più sincere tra-
nunziò all' incarico, che sosteneva dizioni potevasi però scrivere una
prima della sua conversione, e mo- storia senza che avesse la forma di
rì in campagna, ove erasi ritirato, cronaca.
nella pratica di tutte le cristiane CRONIONE (s.). L'imperatore
virtù. I martirologi più antichi ne Decio con un suo spaventevole e-
fanno menzione, assegnando la sua ditto ebbe a riempiere di timore i
festa a' dì 1 1 agosto. cristiani, che vivevano in Alessan-
stanze del luogo, o del tempo, che lo i due fratelli Pagi, il Papebrochio, il
sieno del medesimo parere, o nel col- " che sembi-a essere lo stesso che
locarli col loro giusto ordine, o nel » Cleto ( sebbene alcuni scrittori
fissare il tempo, in cui essi hanno » sostengano essere diversi ) mar-
occupato le santa sede. Per questa » tire, nativo di Atene, creato l'an-
ragione appunto trovo giusto quan- » no 78, governò la Chiesa circa
to opinarono diversi cronologisti,cioè » dodici anni. " Riserbandoci di
che il voler dilucidare distintamen- riparlare di s. Anacleto, e di s. Cle-
te l'epoca de' Romani Pontefici, è to nella serie cronologica, che qui
di più molesta intrapresa che di appresso riporteremo de' Romani
utilità, per la mancanza che vi è Pontefici, noteremo che il Platina,
de'necessari documenti. il Panvinio, e il JVovaes fanno di
A dilucidazione di questo delica- 6. Anacleto, e di s. Cleto due sog-
to argomento, vero scoglio, e pun- getti distinti, anzi pongono s. Cle-
to scabroso, aggiungerò alcune mie mente I prima di s. Anacleto.
osservazioni e confronti fatti sulle Di s. Felice II vanno d'accordo
cronologie sì dei Papi, che degli Novaes ed il Cracas, non così Pla-
/antipapi (Fedi), al qual articolo tina, che lo riconosce senza nu-
tuttisono cronologicamente ripor- merarlo. Il Panvinio lo tiene per
tati; osservazioni che feci sul fa- scismatico, ed altri non lo contano
migerato Platina nelle vite dei fra i Papi.
Pontefici, sul dotto Panvinio nel- Leone, Pontefice finto, viene ri-
la Cronologia ecclesiastica , e sul- portato dal solo Novaes, collocan-
l'erudito Novaes negli elementi del' dolo dopo s. Felice II, senza però
la storia dei sommi Pontefici a numerarlo fi-a i Papi.
confronto della cronologia, o serie Teofilatto antipapa enumerato
cronologÌ2a di tutti i sommi Roma- da Platina dopo s. Paolo I cogli
ni Pontefici, che in ogni anno in antipapi Costantino, e Filippo, i
Roma si pubblica nelle Notizie an- quali due ultimi antipapi sono co-
nuali di Roma , nella stamperia nosciuti da Novaes, che di Teo-
Cracas presso gli Ajani; serie cro- filatto non parla.
nologica, che nel i8i4 meglio di- Leone Vili dal Platina è con-
spose e corresse il dotto sacerdote tato fra Pontefici, come da Novaes,
i
tipapa contro Papa Onorio II, tan- tinuolla pure in versi, sino ed in-
to da Platina, che da Novaes, no- clusivamente al Pontefice Pio VII,
minato viene però dal primo col perchè trovò la composizione, e il
Anacleto II, Vittore III, e Vit- mo de' suoi Elementi ec. summen-
tore IV antipapi, per tali sono ri- tovati, doposua prefazione. Av-
la
conosciuti sì dal Platina, che da verte però Novaes, che, secondo
il
be proceduto con quella del Burio il nuovo Papa, senza che gl'impe-
adottata e proseguita dal Novaes ratori vi avessero parte. Gli autori
negli Elementi, o P^iie de' Pontefi- de' cataloghi cronologici de' Ponte-
ci, tal sistema viene etfettuato in fici ne' secoli posteriori proseguiro-
tutte le biografie de' Pontefici del no il metodo che tennero ne' pri-
medesimo DizìonariOj e qui ap- mi ; ma
con errore manifesto, nato
presso per ordine cronologico vie- dal vero fatto de' primi secoli, ma-
ne brevemente ripetuto. Laonde le applicato a quelli più moderni,
giova l'adottare anche quanto dice e dal non distinguere il diverso va-
sulla cronologia Pontificia, l'erudi- lore, che aveva nelle elezioni del
to e prelodato Novaes, patrizio por- Papa , r influenza degl' imperatori
toghese, canonico della metropoli- greci, e quello che dai Papi stessi
Pontefici, a quelli del loro governo gono tutte le difficoltà, insorte dal
o pontificato, e della loro morte, non distinguere le indicate due e-
fra le tante divergenze di opinioni poche, con pregiudizio della verità
dei cronologisti, ed altri scrittori storica delle serie cronologiche pon-
segui quelli che stimò più esatti, e Avvegnaché, quelli che ge-
tificie.
più critici. Ed è perciò, che impor- neralmente vogliono non essersi mai
tando primieramente alla cronolo- avuto riguardo agli eletti Pontefici,
gia de' Papi il conoscere quando in- se non dopo eh' erano consagrati
cominciarono a contare gli anni del sono convinti dalle dottiine seguite
pontificato, se dalla loro Elezione dal Bellarmino, dal IMarangoni , e
J^Vcdi), ovvero dalla loro Corona- dal Tomassino , De nov. , et vet.
J' 800 da s. Leone HI, gli anni del zioni del Papi considerate come
pontificato vanno direttamente co- priucipli del loro pojitillcato, Irò-
3 4 ORO CRO
vansi stretti dalle ragioni addotte monumenti, cioè gli anticlii catalo-
dal Zaccaria Stor. letter. d'Ital. t. ghi, il Pagi al principio del primo
V, lib. II, cap. 5, le quali distrug- tomo della sua Critica Hìstor. Chro-
gono interamente questo sentimen- nolog. in Annales Baroniij riporta
to. Per iscansare dunque 1' uno, e dieci di questi cataloghi , che sono
l'altro scoglio, gioverà appigliarsi al del IX, deirXI, e del XIII secolo.
proposto sistema, che perfettamen- Il Mabillon nel fine del tomo I dei
te accorda, e conciliale due oppo- suoi Annal. Ord. s. Benedici., e
ste sali' autorità de' Pon-
sentenze nel toni. HI de' suoi Velerà Ann-
tefici prima della loro consagra-
,
leda, ci dà tre di questi cataloghi,
zione; dovendo cioè considerarsi i de' quali il primo sembra scritto
tempi ne' quali la pontificia elezio- prima della metà del secolo sesto,
ne non credevasi da taluni compila, il secondo circa la fine del mede-
finché non era giunto il consenso im- simo, ed il terzo sull'entrare del-
periale, ma si ritenne condizionale l' Giannalberto Fabrizio ne
ottavo.
soltanto, vale a dire, fatta con la jicorda anch' egli alcuni nella sua
condizione, che poi fosse approvata Biblioth. Graeca, t. XI, p. 744- I^
imperatore regnante ; e quei
dall' più celebre e più antico di questi
tempi altresì debbono considerarsi, cataloghi è quello, che Liberiano si
ne' quali silFatta elezione era com- chiama, per credersi scritto sotto il
pita senza tal consenso, giacché s. Liberio, il quale eb-
pontificato di
niun dubbio moveasi sulla vera be principio nell'anno 352, e Bu-
elezione, eh' è appunto quanto si cheriano, dal suo primo editore E-
de%'e tenere presente nell'esposto si- gidio Bucherio de doctrin. lenipor.
stema. p. 269. Due altri cataloghi pur
Per conoscere esattamente, ovve- essi antichissimi abbiamo ancora il-
tano, il catalogo del quale lib. Il, sere esso tratto dai cataloghi anti-
iiienti della ciistiana antichità. Dap- Serie cronologica de' sommi Pon-
poiché quel Papa volle che le pit- tefici romani, degli antipapi, e di
ture fossero restaurate, e che sopra quelli supposti. I primi numerati
i migliori fonti della pontificia cro- come lo sono alle rispettive loro
nologia, se ne continuasse la serie biografie di questo Dizionario, cioè
pinte , alle quali premise erudi- scrittori disputarono per conto del-
tissime animadversioni nell' opera le epoche. E
qui riconoscendosi da
che pubblicò in Roma nel I75i, noi, come
notò superiormente, le
si
apo'iloli viae osliensis, della quale Papa, si possono leggere le note del
il dotto Zaccaria fece un interessan- p. ab. d. Vincenzo Tizzani, alla Sto-
te estratto, nella sua storia Lette- ria Eccleii astica del p. ah. Del Si-
raria d'Italia, t. V, lib. ii, cap. gnore. Nella nostra serie cronologi-
Papi, non che Anno del Pontifica- li, primo sommo Pontefice dei cri-
to. Nel 1641 in Roma si pubblicò stiani, che da pescatore fu da Ge-
colle stampe, Cronologia de' sommi sti Cristo fatto suo vicario. 11 pri-
nata dal Cardinal Spada, e pub- sione di Gesìi Cristo in Cielo. Nel-
blicata, e ripurgata da Cristoforo l'anno 38 stabilì la sua sede in
3
il quale assegna l'anno 66. Il Ra- ove tratta, an. s. Clemens aut. s.
tirio a'i3 settembre dell'anno 80. Il 93. V. quanto si disse sulle que-
Burlo nei suoi versi, con frase riferita stioni cronologiche, se s. Cleto sia
ancor dalla chiosa al can. I caus. 8, q. lo stesso che s. Anacleto, il voi. II,
I, ricorda la disputa fra gli eruditi pag. 26 e il voi. XIV pag. loi e
sopra chi abbia avuto il secondo 102 del Dizionario.
luogo nel Pontificato dopo s. Pie- IV. S. Clemente I fu fatto Papa
tro, trovandosi molti antichi scrit- a' 17 maggio dell'anno 93, e sof-
fu eletto da s. Pietro per suo suc- deve tacere, che s. Ireneo, seguito
cessore, ma che ricusò la digni- da molti padri orientali, ed africa-
tà, e perciò dopo la morte di s. ni, è del parere di quelli che sos-
rioso confessore di Cristo, non già ti. Così la pensa il Papebrochio, di-
8 agosto del 2o3, e pafi ai 26 a- dicembre del 272, patì a' 3o mag-
gosto del 221. gio del 275.
XVII. S. Calisto I, eletto ai 1 XXVIII. S. Eutichiano, eletto ai
settembre del 221, patì il martirio 4 giugno del 275, morì agli 8 di-
ai i4 oltobre del 226. cembre Baronio lo chia-
del 283. Il
confessori, perchè nel piccolo indice Berillo, negli atti da lui stampati
della deposizione de' martiri, presso a Roma, e Paolo Arrighi nella
il Bucherio, non si ritrova, bensì in sua Roma sotterranea, lib. Ili, e.
agosto del 260, patì a' dì 6 agosto del martirio, come dubitano molti
261. altri.
71
cante per lo spazio di tre anni e fosse messo tra i santi da Pietro
otto mesi ,
perchè la persecuzione de Natalibus, in Calai, ss. lib. I,
di Diocleziano non dava luogo ai cap. 3, da Genebrardo in Cliron.
preti della romana Chiesa di con- pag. 288, e in Chronogrnph. lib. 2,
vocarsi per l'elezione del nuovo an. 398, da Luitprando in J'ita
zo del 49^) terminò di vivere a'21 LXIII. Giovanni III, creato a' 1
dai travagli a' 27 maggio del 526. settembre del 6o4 o del 6o5, mo-
Il p. Giacobbe nella sua Biblioth. rì a' 2 2 febbraio del 606.
eletto a' 19 ottobre del 61 5, morì maggio del 649- In alcuni marti-
a'9 novembre del 618. rologi si trova sotto il i4 maggio
LXXI. Bonifacio V fu creato col titolo di santo ; ma nel roma-
a*23 dicembre del 619, e morì no non gli si dà tal titolo per
prima de' 22 ottobre dell' anno mancanza di necessari documenti.
tì25. V. Benedetto XIV in epist. ad
LXXII. Onorio I, eletto a'27 Ioan. V regeni Lusìt. praeniissa
ottobre del 62^, morì a' 12 otto- Martyrol. Romano § 4*^' Teodoro
bre del 638. Parlando il Maniacu- in greco significa dono di Dio, o
zio ne'suoi versi questo Papa,
di sia Adeodato j e Deusdedit, nome
dice : Inter pvaedictos coelestex che pur ebbero altri Pontefici.
cessore dello stesso Papebrocbio nel- approvò l'elezione: morì a'2 giugno
r immortal' opera àeWacta sancto- del 607.
un martirologio nel suo
runi^ e cita LXXVIIl. S. Vitaliano, eletto
Usuardo, in cui Onorio I è regi- agli 1 1 agosto del Gjy, morì a'27
strato per sauto, come vedesi an- gennaio del 672.
cora in un calendario del XII se- LXXIX. Adeodato II fu elevato
colo, presso il p. ab. Trombelli, co- alla cattedra apostolica a'2 2 aprile
municalo da questo al gesuita Zac- del 672, e morì a'26 giugno del
caria, per pubblicarlo nella sua 676.
raccolta d'inediti monumenti. Avver- LXXX. Dono I, che altri chia-
tasi per altro, che maggior numero mano Domno, Domnioue, Cono, o
di otto Pontefici santi trovasi pres- Conone venne creato il primo
,
so ad altri scrittori, fra i due no- novembre del 676, e morì agU 1
minati Papi s. Gelasio I, e s. Mar- aprile del 678.
tino I, dal Papebrochio mcutovati. LXXXl. S. Agatone, eletto a'27
1
io 781. Pontefici.
XCII. S. Gregorio III, creato Filippo, Antipapa XI (Vedi).
cinque giorni dopo la morte del XCV li. Stefano III, detto IV,
predecessore, terminò i suoi giorni venne eletto a' 5 agosto del 768, e
327 novembre del 74 '• morì il primo febbraio 772. Il suo
xeni. S. Zaccaria, eletto a'3o nome si trova in alcuni martiro-
novembre del 741, morì a'i4 mar- logi col titolo di santo, col quale lo
zo del 752. tratta Bollando al primo febbraio.
XCIV. Stefano II, eletto a 27 XCVIII. Adriano I, eletto a'9
marzo del 752, dopo due giorni febbraio del 772, cessò di vivere ai
nioiì, e però non è contalo dai 2 5 dicembre del 795.
324 CRO CRO
XCIX. S. Leone
promosso III fu CVII. Benedetto III, eletto a' 17
al pontificato a'26 dicembre del luglio dell' 855, morì agli 8 aprile
CV. Sergio II, eletto a* io feb- dersi un coU'altro, laonde pei Mar-
braio dell' 844 > morì a' 27 gen- tini IV^ e V lo chiameremo col No-
futata dal dottissimo Cardinal Ga- I r aprile 896 , che da molti non
rampi nella sua dissertazione De è contato tra i legittimi Pontefici,
nummo argenteo Benedicti III, Ro- morì a' 26 aprile del medesimo
mae 1749? ove si dimostra che fra anno.
s. Leone IV e Benedetto III non
,
CXVI. Stefano VI, detto VII,
v'era tempo per collocare un altro creato a' 22 maggio 896 , morì
Papa. dopo tredici mesi neir897.
2 2
sagrato a' 6 dicembre 963. Fu cac- rinomati critici, tra* quali i due
25 febbraio 9^4;
ciato dalla sede a' Pagi, che descrivono la serie, e la
CXXXIX. Benedetto VI fu crea- vaes co' più critici non lo conti per
to a* 20 dicembre 972 , e morì nel tale. F. il Papebrochio in Propy-
si del Burlo, cioè in Giovanni XIII, p. i34, dice che questo Pontefice
Dono II, e Benedetto VI, perchè ne' diplomi apparisce col numero
il Burlo adottò quella di parecchi di XV. Fu eletto nel dicembre 985,
scrittori, come del Baronio, del Pan- e morì a' 3o aprile 996.
vinio in Chron. eccL pag. 82, e di CXLV. Gregorio V venne crea-
altri. Tultavolta al Novaes non lo Papa prima dell' ultimo giorno
piacque perchè digerente da quella, di maggio del 996, e mori a l8
che ci diede il Maniacuzio ne' suoi febbraio del 999.
,
moli agli I I ottobre dello stesso Pontefici Benedetto IX, l'antipapa Sil-
anno. La sua memoria si trova nel vestro III, e Gregorio VI, ottennero
menologio benedettino sulto li 18 simoniacamcute il pontificato, come
328 COR COR
contempora-
lo attestano gli scrittori io58; quindi fu deposto nel genna-
nei. Tuttavolta osserva il Pagi nella io io5g. Con una bellissima dis-
cato nel io44> come afferma Leo- comune di tutti i critici di riputar-
suo discepolo col chiamarsi VII, e poi ascese al pontificato, volle chia-
non VI, approvò in certo modo il marsi Leone IX, e non VIII. Un
pontificato di lui, che il Papebro- simile caso superiormente si osservò
chioj e il Becchetti riconoscono per parlandosi di Giovanni XVI anti-
legittimo. papa.
CLVI. Clemente II, eletto a' 2 i CLXII, Nicolò II, eletto ai 28
dicembre 1 046, morì a' 9 ottobre dicembre, non io58, mo-
a' 3, del
1 febbraio io49, morì a' 19 aprile Fit. Alex. Brev. RR. tom. I, nel
io54- descrivere i miracoli che fece in
CLIX. Vittore II, eletto ai i3 virtù di Dio, si meraviglia come il
aprile io55, morì a' 28 luglio suo nome non sia registrato nel
CLX. Stefano IX, detto X, crea- lui, dipinta nell' oratorio di s. Ni-
to a' 2 io57, morì ai 29
agosto colò dell'antico patriarchio latera-
marzo io58. Il suo nome si trova nense, edificato da Calisto II, e re-
aprile 1455, morìa' 6 agosto i458. cioè in quella riportata nelle aggiun-
CCXX. Pio II fu creato a' 19, te al Ciacconio, che morisse a' 26
o ai 20 agosto del i458, e finì di settembre. Il Costanzi, nelle note
vivere a' i4 agosto i464- Non sono alla vita del Sadoleto, scrive che
per altro esatte intorno a ciò le Clemente VII morì a' 2 ottobre.
date riportate dal Platina, e dal Ma Biagio di Cesena, maestro delle
Ciacconio. cerimonie, dice a' 25 settembre.
CCXXI. Paolo II fu eletto a'3o CCXXX. Paolo III, eletto a'i3
agosto i4^4) 6 morì la notte del ottobre i534, morì a' io novem-
25 venendo il 26 luglio i^Ji. bre 1 549.
CCXXII. Sisto IV venne creato CCXXXI. Giulio III fu creato
a' 9 agosto u'i-?'? '^o^ a' io; morì a' 7 febbraio55o, ad ore tre di
1
a'i3 agosto i484- Non è vero, notte, come dicono gli atti concisto-
che morisse ai 12, come vuole il riali, e rese il suo spirito al Crea-
II marzo i5i3, morì nella notte maggio 1572, venne elevato al pon-
del primo al 2 dicembre i52i. tificato, e morì a' io aprile i585.
. 1
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)