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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI,, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCI1IA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL, XIX.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLIII.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -E CG LE SI ASTIO A
CRO CRO
Chosso, ode cross o,«, 1 383 , dopo dodici anni di Cardi-
Cardinale. Giovanni Crosso, o de nalato.
Gross nacque a Calimaforte di Li- CROSSO o de GROS Pietro,
moges, era dottore nel diritto canoni- Cardinale. V. Corson.
co, e consanguineo tanto a Clemente CROSSO, o COSSO Giulio,
V, che a Gregorio XI. Clemente VI Cardinale. Giulio Crosso, o Cosso,
nel 348 lo fece vescovo di Limo-
1 patrizio romano, forse nel 1378 da
ges, e Gregorio XI a' 6 giugno del Urbano VI venne creato Cardinale
1 37 1 lo creò Cardinal prete dei
, col titolo di s. Maria della Traspon-
ss. Nereo ed Achilleo, penitenziere lina, ove fu sepolto quando mori
maggiore, e nel 1876 lo fece vesco- nel secolo decimo quarto. Ma non
vo prenestino. Segui lo stesso Gre- trovandosi alcun documento del car-
gorio XI d'Avignone a Roma. Di- dinalato di lui, la maggior parte
poi da 11 ubbidienza di Urbano VI, degli storici è incerta se debba ascri-
che dicevasi dagli scismatici eletto verlo tra i porporati. Tuttavolta per
per solo timore dai Cardinali, pas- tale ce lo dà il Ciacconio, che ne
sò al partito dell'antipapa Clemen- riporta l'epitaffio sepolcrale in versi.
te VII, il quale lo spedì con ot- CROTONE. V. Cotrone.
timo successo legato a Carlo V CSAKI o CSARO
Embrico ,
Csaki fece il possibile di non ac- corpi, o sia le reliquie dei principi
cettar la sacra porpora, al qual fi- degli apostoli, i quali dall' abitare
ne interpose lo stesso Carlo VI, ma dette camere vennero chiamati Cu-
indarno, poiché il Pontefice lo voi- biadarti, perchè camera in latino
le Cardinale, quindi dopo quindici dicesi Cubiculum, o Cappellani [Ve-
anni morì nel 1782, nell' età di ses- di) a Cubiculo. 11 Bernini, del
santa anni nel castello di Scalka, Tribunale della Rota, p. 1 1
»j, ere-
cai fabbricava presso a Varadino, de che i prelati uditori di rota
ed ebbe tomba in chiesa a s. An- derivino dai giudici dei primi se-
CUB CUB
7
co li della Chiesa, i quali nel secolo ordinati suddiaconi, ed allora inco-
V avendo s. Leone I consegnato minciavano ad esercitare l' ufficio
loro la custodia de' corpi dei ss. dei cantori, servendo il Papa nelle
Pietro e Paolo, presero il nome di solenni messe, nelle stazioni, nelle
cubicularii, e cappellani, dicendo a processioni, e nelle principali feste
pag. 8, che s. Leone I diede in della città. V. Cantori Pontificii.
consegna tali venerabili reliquie ai Il citato Bernini, p. 1, aggiunge,
suoi intimi Cubicularii. Bovio di- Il che gli antichi giudici, per la di-
ce, che i cubicularii furono istitui- scussione delle cause forensi si con-
ti dal detto Pontefice del 44°> a gregavano in una parte del pontifi-
custodire i sepolcri de' ss. Pietro e cio palazzo, che dicevasi Cubiculum,
Paolo. Il Torrigio, Grotte Pratica- per cui essi furono detti Cubicula-
ne, p. 527, parlando dei mansiona- rii, dappoiché Cubiculum anticamen-
li più capaci nel canto, i quali ve- gorio 590, che questo gran
1 del
nivano promossi a custodi de' se- Pontefice rimosse non dal suo pa-
polcri degli apostoli, ufficio che al- lazzo, ma dal suo cubiculo, tut-
tri vogliono prima di s.
istituito ti i secolari , o laici , e in lo-
Leone I, Ciò apparisce chiaramen- ro vece sostituì altrettanti cherici
te da uno statuto sulla scuola dei in grado di consiglieri e familiari
cantori, riportato da Cassandro in pontifìcii, per cui, in largo signifi-
Liturgie, p. 14 1. » Primum in cato, pel nome di cubiculo si deve
« quacumque schola reperti pueri intendere tutta la gente del servi-
*• bene psallentes, tollantur inde, et zio del Papa. Però a distinguere
» nutriantur in schola cantorum, Giovanni diacono le ordinanze dei
»» postea fìaut cubicularii si autem : laici, e dei clerici circa il servizio
» nobilium pueri fuerint slatim in generale del Papa, ecco come si es-
« cubiculo nutriantur, et hanc ac- presse. » JNemo laicorum quodlibet
» cipiant potestateni ab archidiaco- » palatii ministerium, vel ecclesia-
« no, ut liceat eis super linteum » sticum patrimonium procurabat,
» villosum sedere, quod mos est « laicis ad armorum solam mili-
» ponere super sellam equi." Cre- « tiam, vel agrorum curam depu-
sciuti i giovani in età, venivano » tatis." L'istesso autore pur dice,
8 GLLì CUB
che questi clerici, cubiculari, consi- na, e di farvi osservare il buon or-
glieri, e familiari, Gregorio I
con s. dine, per cui da lui dipendevano
din, nocliique. versabantur, ed erano gli uffìziali del palazzo, sì mi-
altri
dicato a s. Nicolò vescovo di Mi- pace che le diede 1' imperatore Co-
ra, ed eretto da Calisto II, nel stantino, fossero addetti al patriar-
1124, e che ora trovasi incluso chio lateranense o palazzo pontifi-
nell'abitazione de' padri penitenzieri cio, per prestare ossequio, e servire
della basilica, non solo serviva ad il Papa nelle pubbliche, e private
uso de' Pontefici; ma il medesimo funzioni, specialmente sagre, si rac-
Calisto II fece vi fabbricare dappres- coglie in peculiar modo negli Ordi-
so due stanze, una pei cubiculari, ni Romani (nel IX, e XI de'quali
r altra per l'udienza, le quali era- si fa menzione dei cubiculari, e in
no dipinte con varie figure, che so- quello di Cencio, nel cap. 33 del-
no descritte dal Panvinio. l' uffìziale detto Custo<! camerae) ,
mato anche Afìarta, per indurlo a Pontefici molle volte anche nella
rovinare presso il Papa, Cristoforo funzione del possesso si fecero pre-
1
,
io CUI3 CUB
cedere dal ss. Sagramento. Quindi alias cubicularii secreti, con vesti
nel descrivere, che il decano della rosse e cappe simili , indi cavalca-
rota portava la mitra pontificia, ag- vano i gentiluomini romani. Nel
giunge: mediu* ìnter dominos Lau- possesso preso da Leone XI nel
rentium de Mari (parente di In- i6o5, dopo i camerieri extra mu-
nocenzo Vili che poi lo fece Car- ros, gli avvocati concistoriali, e gli
tatis suae pincerna, et post eos Da- camerarii secreti Papae cum ve-
rius, Ruvarinus, et Rudulphus de stibus rubris, et caputiis sine pel-
Silvestris medici omnes eodem ha-> libus (perchè era il mese di mag-
bitu indilli, ut de aliis Papae cu- gio). Così in quello preso nel 1
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biculariis dietimi est. Nel possesso da Innocenzo X, dopo cubiculari i
preso nel 1592 da Clemente VIII extra muros amidi vestibus rubeis
si legge che dopo il barbiere e , amplis sine caputiis, e gli avvocati
bartore del Papa con li cappotti concistoriali, incedevano cappellani
rossi, e valigie di sua Santità , e familiae Papae et cappellani secreti,
dopo gli scudieri con le vesti ros- cubicularii honoris, et secreti vesti-
se ; venivano i camerieri di onore, bus, et caputiis rubeis cum pellibus
,
CUB CUB 11
amicti. Nella relazione che del pos- ste, con quanto li riguarda. A dare
sesso d' Innocenzo X fece il celebre un'ulteriore chiara idea degli effettivi
Gio. Vittorio de' Rossi , conosciuto cubiculari del Papa , e di quelli per
sotto il nome
Giano Nicio Eri-
di tali considerati, ed addetti al suo
treo, i cubiculari del Papa si chia- personale domestico servigio, per ul-
mano cubicularii apostolici, e came- i timo riporteremo tradotto dall'idio-
rieri segreti ecclesiastici partecipan- ma latino in italiano quanto il p. d.
ti, si dicono cubicularii apostolici Gio. Battista Gatlico riporta nel-
majores. Nel possesso preso nel 1676 1' Ada selecta caeremonialia a pag.
da Innocenzo XI, si dice, che dopo 263 , nell' Index opuscoli de ojji-
i monsignori arcivescovo Pignattelli cìalibus palatii Pontificii au- ( coli'
mera )
determinabili a beneplacito alla custodia degli ufficiali pubblici
suol farsi la consegna delle suppli- Nostro Signore insieme alle pel-,
che tale sia lo stato loro, che dinalatus nel riportare l' ordine
,
abbiasi in essi in tutto e per tutto della processione del Corpus Domini,
e
quella piena confidenza, che ricer- fatta nell'anno santo \% ] ì dal som- r
1 cuc CUC
ratnj indi cubicularii apostolici par- za che sopravvanzava con rito solen-
ticipanle<; j poi clerici sacri collcgiì ne benedetta tagliavasi in molle
seguiti dai cubicularii secreti, dai parti, e nel fine della messa distri-
cubicularii, sai cappellani portante; buì vasi a quelli, che non volevano,
mitram, e dai nobiles, qui sedent in o non potevano comunicarsi ; anzi
gradibus solii. Indi aggiunge, die si legge, che talora fu dato pure a
dopo ilPapa, incedeva auditor de chi si era comunicato; queste pro-
mitra medius inter duos cubicu- priamente dicevansi Eulogie, il qual
larios. nome significava cibi benedetti, ed
CUCCHIARO o CUCCHIAIO. introdotte furono a far le veci del-
Cochlear. Strumento concavo d'ar- l' euenristia , e per rappresentare
gento, d'oro, o di altro metallo, o quella comunione più frequente che
materia, di piccola forma pegli usi pratica vasi per innanzi dai primi-
della sagra liturgia, detto comune- tivi fedeli.
mente cucchiarino . 11 Berlendi I cucchiai sono stati, ad uso del-
Delle obblazioni all'altare, a pag. la sagra mensa, adoperati fino da-
22, parla del cucchiajo, che anti- gli antichi tempi, o per infondere
camente si usava per raccogliere i il vino, e l'acqua nel calice, o per
frammenti delle obblazioni, e ne mescolile i sacri olii, e per met-
riporta anche la forma, chiaman- tere l'incenso ne' turiboli, bacian-
dola Cochlear ad colligenda frag- dosi il cucchiaio da chi presenta
ìnenta oblalionum
dappoiché le , la navicella coli' incenso e il turi-
obblazioni del sagrifìzio, o pane con- bolo, e la mano o l'anello di quel-
sagrato, essendo sottili, allorché tra lo che deve porre l'incenso nello
la messa si faceva con esse la co- incensiere o turibolo. Gli spagnuo-
munione al popolo subdiaconus , li ancora usano nelle loro chiese
Corpus Domini accipit a diacono, il cucchiarino per infondere nel
et fert presbyteris frangendum pò- calice l'acqua, e il vino. Quan-
pulo . Non potendosi fare tale spez- do nell'America fu rinvenuto il
zamento senza che qualche piccola metallo chiamato platino, Carlo III
parte delle consagrate obblazioni re di Spagna nel 1788, ne offri le
non andasse nella distribuzione in primizie al Pontefice Pio VI col
minuzzoli, e frammenti, si adope- donargli un calice, con sua patena,
rava un cucchiajo di argento, affine e cucchiarino di platino, lavorato
di raccoglierlied unirli. Qui note- con bellissime cesellature, e basso-
remo che queste particole del pa- rilievi. I cucchiai per i detti sagri
ne consagrato si trovano negli an- usi ora sono stati solidi, ora tra-
tichi secoli talvolta chiamate col forati, formarono di varie
e se ne
nome di Eulogio, giacché comune- materie. Monsignor Giorgi, Liturgia
mente non erano le particole della Rom. Pont, fra le disquisit. de s.
sagra comunione, che si dava al minislerio XCIX, tratta de Cochlea-
popolo, ma una semplice loro rap- ribus, ed alla pag. 72 riporta la
presentanza. E qui sembra indis- figura di un cucchiaio d' argen-
pensabile aggiungere, che facendosi to. Nella storia de' vescovi di Au-
del pane che veniva offerto all' al- xerre e. XX, si parla di varii cuc-
tare, tre divisioni, una pel celebran- chiai lasciati alla sua chiesa dal
te, l'altra pei comunicanti, la ter- vescovo Desiderio. Nel settimo se-
5
cuc CUC 1
ziale parla del cucchiaio col quale in esilio alcuni grandi uomini. Di
si estraevano le conchiglie dal loro fatti l' imperatore Costanzo vi rilegò
struito, detto di s. Paolo, alto cen- quie, fra le quali è in massima "ve-
voi. xix. 2
5tW*mmi>< Ha»
8
1 CLE CUJ
zione di Giulio III, Marcello II, ha nella cattedrale di Malaga. Era
Paolo IV, e Pio IV, e poco mancò fornito delle migliori virtù, e lo si
ch'egli medesimo non salisse al su- crede autore del libro che porta a
premo pontificalo a mezzo d'uno , nome Squittitilo della libertà ve-
stratagemma del suo conclavista neta.
Ferrante Torres, perchè questi se- CUFRUTA. Sede episcopale del-
paratamente aveva impegnato tren- l'Africa occidentale, nella provincia
tadue Cardinali pel voto al suo si- Bizacena, sotto la metropoli di A-
gnore, come si può meglio vedere dramito. Feliciano, vescovo di Cu-
al volume XVI, pag. i3, del Di- fruta, si recò al concilio di Carta-
zionario. Da ultimo morì in Ro- gine.
ma d'improvvisa malattia nel i5Qi, CUICULUM. Sede vescovile del-
di sessantatre anni , e diciotto di la Numidia, nell'Africa occidentale,
Cardinalato, e fu sepolto all'ingres- che Commanville pone sotto la me-
so della chiesa di s. Giacomo della tropoli di Cirta Julia, di cui fa men-
nazione spaglinola. zione s. Agostino nel lib. 7 contro,
CUEVA Alfonso, Cardinale. Al- Donai. Il vescovo Prudenzio inter-
fonso Cueva de' duchi di Albuquer- venne ad un concilio di Cartagine,
que, nato nel 1572 nella Spagna, da e Cresconio, altro vescovo, fu alla
militare dell'Ordine di Alcantara, conferenza tenuta nella detta città.
nici comprese le prebende del teo- del palatinato del suo nome. Fece
logo, e del penitenziere, oltre di- poscia anche parte della lega ansea-
versi preti, e chierici inservienti tica. Però nel 1 4^7 la ripresero i
mosa caverna, che trovasi nei din- ne ricevette il velo per le mani del
torni di questa città , supponendo vescovo di Paderbona. Tutto che
che avanti la sua fondazione ser- forma l'elogio di una perfetta re-
niosamente d' illecita tresca, fu sog- naria verso i poveri e gì' infelici,
gettata alla prova del fuoco, secondo non disdegnando ella stessa di vi-
a4 C UN CDN
(lenza vescovile del Piemonte, negli glio 1 8 1 7, allorquando coll'aulori-
stali Sardi, cupo luogo di divisione là della bolla Beati Petri aposto-
di provincia, e di mandamento. Gia- lonim principis, provvide alla nuova
ce sopra una elevata collina al con- circoscrizione di tutte le diocesi del
Uuente della Stura, e del Gezzo, Piemonte. Il vescovato fu dichia-
ed ha una prefettura di giusti- rato sulfraganeo della metropoli di
zia di prima istanza della giuris- Torino, e primo Pio VII vi
pel
dizione del senato di Torino. Que- prepose a vescovo Giuseppe A.ma-
sta città è ora cinta da una sem- deo Bruno de' conti di Samonio
plice muraglia con due porte. La della città di Cuneo, ciò che fece
strada principale è bella e larga nel concistoro del primo ottobre
fornita di portici e di botteghe, per 18 17. La cattedrale, di recente
tutta la sua lunghezza. Vi sono il restaurata, è dedicata alla purifica-
collegio reale, i pubblici bagni, ed zione della beata Vergine Maria
un ospizio pegli orfani, nonché un detta volgarmente del bosco. Il ca-
bel palazzo del pubblico. pitolo è composto di tre dignità
Cuneo, Cuneum, un tempo fu cit- prima delle quali è il prevosto, di
tà forte, e tale da sostenere parec- quindici canonici, non che di altri
chi assedi. Nel 1 64 1 venne presa preti, e chierici addetti al servigio
dai francesi, sotto il comando del divino. La cura delle anime della
conte di Harcourt, durante il regno parrocchia esistente nella cattedrale
di Luigi XIII re di Francia. L'as- è esercitata dal prevosto. Inoltre
sediarono di nuovo, ina invano nel nella città vi sono due altre par-
1691, e nel 1706. Nell'anno pre- rocchie con fonte battesimale, due
cedente 1705, durante l'assedio di conventi di religiosi, un monistero
Torino, la duchessa di Savoia qui- di monache, un conservatorio, tre
vi si ritirò. Sostenne Cuneo un nuo- confraternite, due ospedali, altret-
vo assedio nel 1 744» lDa ' france- tanti orfanotrofi, un monte di pie-
si, e gli spagnuoli furono obbliga- tà, e il seminario. L' episcopio è
ti a levarlo , dopo una battaglia un ottimo edifizio, situato però al-
che riuscì ad essi funesta. Cadde quanto lontano dalla cattedrale.
iu potere dei francesi nel 1796, in La mensa ad ogni nuovo vescovo
seguito del trattato di pace col re è tassata ne'libri della cancelleria
di Sardegna. Fu poscia presa da- apostolica, in fiorini trecento.
gli austriaci nel 1799J dopo nove CUNHA di Attaide Nuno, Car-
giorni di trincera aperta, e final- dinale. Nuno da Cimba, nato nel
mente fu ripresa dai francesi in 1664 in'Portogallo da chiari genito-
conseguenza della famosa battaglia ri, fu canonico di Lisbona; inquisitore
di Marengo. Allora furono distrut- in quella città ; commendatore del
te le sue fortificazioni, e converti- regio Ordine di Gesù Cristo; maestro
te in ameni passeggi. Incorporata di camera del re Pietro II_, e consi-
all'impero francese, divenne capo il gliere nel dipartimento ecclesiasti-
luogo del dipartimento della Stura co. Ricusò la chiesa di Elvas_, ma
finché fu restituita al re di Sar- dovette accettar quella titolare di
degna. Tanger, per poter essere cappellano
La sede episcopale di Cuneo maggiore, e membro del consiglio
venne eretta da Pio VII a' 17 lu- di stato di Giovanni V, a cui era
CUN CUJV 25
rarissimo per le sue distinte qua- te XIV, nella seconda sua promo-
lità; il perchè lo dichiarò supremo zione, e nel concistoro segreto dei
inquisì tor della fede in tutto il Por- 6 agosto 1770, Io creasse Cardi-
togallo, suo consiglici- intimo, e sup- nale dell'ordine de' preti, e gli ri-
plicò la santa Sede perchè venisse mettesse la berretta cardinalizia per
esaltato al Cardinalato, a cui venne l'ablegato commendatore d. Cesare
assunto da Clemente XI, a' 1 8 mag- Lambertini, nipote del predecessore
gio del 17 12 col titolo di s. Ana- Benedetto XIV, facendo il Papa ac-
stasia, che gli conferì però il suc- compagnare tale ablegato da mon-
cessore. Morto il Papa, si recò a signor Pietro Antonio Tioli, stato
Roma pel conclave, ma vi trovò institutore di d. Cesare, e per que-
già eletto Innocenzo XIII, che lo sta ablegazione fatto cameriere se-
ascrisse alle congregazioni dei vesco- greto soprannumerario, e guarda-
vi e regolari, de'riti, di propaganda roba. Questo Cardinale non si re-
Dopo una carriera luminosa,
ed altre. cò mai in Roma, neppure pel con-
morì a Lisbona nel 1750 di ottanta- clave per l'elezione di Pio VI, laon-
sei anni, e trentotto di Cardinalato. de restò senza cappello, e titolo car-
Si distinse per la sua generosità coi dinalizio. Morì in Lisbona ai 3i
poveri, e verso i sacri templi. Ri- gennaio 1783, di anni sessantot-
parò la ruinosa basilica di santa to dopo dodici anni, cinque mesi, e
porato spiegò una gran costanza, porta detta santa, e fece doni gene-
ed uno zelo veramente apostolico rosi a quella basilica. Nel pontifi-
nelle vicende, che produssero nel cato di Paolo III passò al vesco-
Portogallo la costituzione del 1820. vato di Ostia e Velletri nel 1537.
Fu quindi perseguitato, e mandato La sua famiglia , ed egli concor-
in esilio. Si fermò egli in Francia, sero all'erezione sul Gianicolo del-
sinché venne abolita la costituzio- la chiesa di sant' Onofrio ; inol-
ne. Al suo ritorno in Lisbona, fece tre l'istaurò molto bene le cat-
CUR CUR 27
concilio di Cartagine adunato da s. di sua nazione per vendicare l'af-
Bonifacio. fronto ma per accordo fatto coi
;
Sanco nume loro nazionale, che da suo distretto, per cui la città rima-
alcuni era pur detto il nume Fi- se deserta. I pochi abitanti super-
dio. In principio abitarono un luo- stiti si ricoverarono nelle vicine ter-
go detto Testrina, vicino ad Ami- re inaccessibili ai barbari, i quali
terno, da dove fecero un' irruzione divenuti signori di una gran parte
sulla terra Reatina tenuta allora della Sabina, che fu aggregata al
dagli aborigeni ; fabbricarono poscia ducato di Spoleto, fecero coltivare
molte città, fra le quali Cures, sen- le terre dai coloni, onde a poco a
esse. Cures divenne ben presto ce- la il rivo, che ne bagnava le ter-
747 av ai)ti la nascita di Gesù Cristo, sulle rovine di Cures, essi furono
Tazio re de' sabini regnante a Cu- detti Castrimi Currisii, et Castrimi
res, pel famigerato ratto delle Sa- Arci. 11 primo richiama alla me-
bine , si recò in Roma alla testa moria l'antica Cures, l'altro la sua
iH CUR CUR
cittadella Arx. Non è noto preci- 499 al concilio celebrato a Roma
samente quando per la prima vol- dal Pontefice Simmaco. Nel 5o4
s.
castelli, ma fino dal secolo undeci- da s. Gregorio I nel lib. da' Dia-
mo si hanno memorie, e dell' uno loghi. Nel 58 o fu vescovo Bono, o
se, sebbene v' intervenisse pure A- di Sabina scoperta, ove e ora Tor-
sterius, vescovo Foronovanus.Lo Spe- ri, ovvero le grotte di Torri, Ro-
randio dice, che i vescovi Curensi ma 1757.
qualche volta per l'eccellenza di CURIA, e CURIA ROMANA. Di-
tutta la provincia, furono detti Sa- ciamo Curia, Forum, il luogo dove
binesi. Dulcizio, vescovo sabinense, si trattano le cause , e dove con-
e di Antimo, con Projettizio ve-
s. corrono i litiganti , e i loro procu-
scovo Foronovanus, intervenne nel ratori, avvocati, e curiali; il perchè
,
rlicesì curiale chi- agita le cause nel- i calendario Abbiamo voluto dare
la curia, causidicus , e (insanirti actor3 un cenno delle curie degli antichi
ed anche curialis. Secondo Festo, romani, perchè non s' intenda che
eziandio dalla voce curia si disse di esse vogliamo trattare, ma sib-
curialis.Si appella corte, o curia, bene di quella, che propriamente
il luogo ove si tiene ragione, come dicesi Curia romana , ed anche
anche li ministri, ed esecutori stessi Corte romana.
di essa. V. il Du-Cange, e il Carpcn- All'articolo Corte romana {Fedi)
tier alla voce Curia. si dice quando incominciò tale im-
In Roma anticamente furono ce- propria denominazione, e quella di
lebri la Curia Ostilia, e la Curia Curia romana, in significato di
di Pompeo. La prima era nel foro santa Sede. Nel Galletti, Del Fri-
romano dietro ai rostri , chiamata micero, a pag. 307 , si legge che,
Ostilia da Tullio Ostilio terzo re di nel 1
1
4-8, i senatori di Roma chia-
Roma, che la staiti lì, ed allora for- marono la curia romana: Veneran-
se non fu che un luogo elevato dam apostolìcam curiam. In pro-
semplicemente, circondato di mura, gresso di tempo col vocabolo di
ove i cittadini radunavansi divisi Curia romana si vollero intendere
per curie, affine di dare il voto due cose; i Cardinali cioè, la pre-
nelle cause, o negli affari, ne' quali latura romana , e tutti quelli che
erano chiamati a decidere. Alcuni servono la santa Sede, e il sommo
posero questa curia presso il mon- Pontefice nell'apostolico ministero ;
di Clodio ; venne quindi rifabbri- dice che hac curia vuol diir
in
cato da Augusto, che gì' impose il in questa corte. Aggiunge però, che
nome di Giulio, da quello dello volgarmente la curia significa quel
zio Giulio Cesare che aveva vo- , luogo, dove si trattano le cause, ec.
luto riedificarlo. La curia di Pom- Giovanni Sauzheriense, che fiorì nel
peo fu da questo eretta avanti il I i4o, scrisse un volume diviso in
suo teatro, il primo edificato in otto libri, cui intitolò : Policrati-
R.oma con costruzione solida di pie- cus, sive de nugis curialium, et ve-
tre, nel luogo al presente chiama- stigiis philosophonim, parlando sem-
to il Biscione presso la piazza di pre della corte. Presso il Duchesne,
Pompeo venne stabilita per adu- legge : » Segenus Jordanis civis Gau-
narvi il senato nei giorni degli spet- » densis testis productus super con-
tacoli, e divenne famosa perchè ivi » tentis età, dicit, quod uxor Bal-
Giulio Cesare fu ucciso dai congiu- « duini de curia est multurn nobilis
rati appiedi della statua di Pom- >> mulier ex parte matris suae, etc. ".
peo. Sul Campidoglio poi eravi la II Panvinio, nel suo libro De civi-
Curia Calabra, ove annunciavansi tate romana, alla pag. 307 e seg.,
al popolo convocato le calende, e parla delle tribù, e delle curie, spie-
le none, non essendo ancora in uso gando che cosa fossero appresso i
.
3o CUR CUR
romani, trovandosi bene spesso no- » mine ostiensi ?, et sic si coram e-
minata da Cicerone, Livio, Tacito, » piscopis Cardinalibus, supprimes
ed altri scrittori con vari epiteti. » et nomen titilli, et nomen Car-
V. Hunoldus Plettembergius Noli- li dinalis ; et procedes sic Coram :
sità degli studi di Roma, voi. I, Questo era adunque lo stile, che
capo II , DeW università, o studio tenevasi nella curia romana, risuar-
della Curia romana, ovvero scuole do ai titoli onorifici, i quali si do-
Palatine, diverse dall'università, o vevano dare ai Cardinali, nel pon-
studio di Romaj Pratica della cu- tificato di Gregorio IX anzi è da ;
ria romana, che comprende la giu- notarsi, che a quel tempo le va-
risdizione dei tribunali di Roma, canze dei negozi nella curia roma-
e dello stato, e l'ordine giudiziario, na, facevansi ne' mesi più caldi, e
che in essi si osserva, Roma 1 78 1 specialmente nei tempi caniculari.
IVe sono state fatte tre edizioni, e Altre notizie però più antiche sulla
l'ultima nel i8i5, con importanti curia romana si hanno nelle rela-
aggiunte. zioni de' Possessi de Pontefici, rac-
11 Garampi, nel Sigillo della colte dall' infaticabile, e benemerito
Garfagnana, riporta alcuni antichi Cancellieri. Le principali sono le se-
esempi sulla denominazione di Cu- guenti, da cui apparisce chiaro che i
Museae in Pugna, nella via papa- cavalcata omnes togati curiales, qui
le, uno de' curiali del Papa ascen- volebant , sequebantur. Innocenzo
deva sul palazzo, e dalle finestre Vili, dopo aver dispensato il pres-
gettava denaro al popolo pel sud- biterio, passò a desinare solo, e lo
detto fine, ciocché due altri curiali stesso fecero i Cardinali, mentre
facevano poscia, uno quando il Pa- prò romanis et officialibus curiae
pa giungeva a s. Marco, l' altro paratae fuerunt multae mensae, et
quando arrivava a s. Adriano, a- cibaria in abundantìa in palalio la»
scendendo perciò il palazzo di s. teranensi, in inferiore illius parte.
Martina. Da questo racconto si de- Nell'ordine del possesso preso da
duce l'uffìzio, che curiali palatini
i Leone X nel i5i3, dopo i came-
esercitavano anticamente nelle ca- rieri del Papa sine capulio, forse
valcate de' Pontefici, di cui faceva- gliextra muros, cavalcavano, nobiles
no parte, siccome andiamo a dire, curiae minores cum fratribus car-
come altrettanti famigliari del Pa- dinalium. In quello preso, nel 1590,
pa. Sino dal secolo IX si rinven- da Gregorio XIV, si legge, di es-
CUR CUR 33
esaminasse gli uffici de'curiali ec. riguardo alle pontifìcie costituz ioni,
colla costituzione Stimmi apostola- die prescrivono doversi eleggere
confermò, e colla costituzio-
ti^, lo il Papa dove era morto il prede-
ne Cum nostrum, stabili diversi ca- cessore, perchè si riguarda che ove
pitoli pegli ufficiali della curia ro- sta il Pontefice sia la curia roma-
mana. Quindi rinnovando le pre- na, decretò che la curia romana,
scrizioni di Urbano Vili, proibì ai benché egli fosse assente, restava in
curiali l'uso dell'abito detto di ab- Roma, e che in caso di sua morte,
bate adoperato dagli ecclesiastici, in Roma soltanto i Cardinali do-
non che il collare: questo divieto vessero in conclave procedere al-
dici nelle pubbliche udienze, della non dovesse altrove trasferire la cu-
curia Innocenziana , tanto se tali ria romana senza il consenso del
difensori si presentino a perorare le sagro Collegio. V. il p. Gattico, Acta
cause in nome proprio, come pro- caerem. p. 295, il quale ivi dice :
della curia romana , e dell'incre- fosse stata fatta sino da! 1807, e
mento, e della gloria di questo isti- non effettuata, perchè Pio VII de-
tuto. Quindi Benedetto XIII, gran stinò il lodato prelato in vicario
benefattore dell'istituto, per prov- generale, ed uditore generale del
vedere ai suoi bisogni, gli applicò Cardinal Giovanni Castiglioni , ve-
in perpetuo un ufficio prelatizio va- scovo d'Osimo e Cingoli.
cabile, chiamato abbreviatura del- Altri onori e prerogative accor-
CUR CUR 37
tria Sezze; ma, a seconda del breve giorno di Roma, dell'anno 1842,
ottenuto da Clemente XI, ne affidò si legge quanto segue: » Nell'adu-
l'amministrazione alla congregazione, « nanza generale tenuta dalla pia
e la protezione e giurisdizione spi- >» congregazione di s. Ivo nel giorno
rituale al Cardinal protettore prò » 19 giugno 184.2, il sig. avv. Giu-
tempore dell'istituto di s. Ivo, di- *» seppe Maria Combi, nella sua qua-
venuto perciò anche protettore del >» lifìca di erede fiduciario ed esecu-
» riali rotali , dai quali è for- Ivo, gli avvocati concistoriali, Car- i
CUR CUR 39
fermi, che erano abbandonati nelle primicerio, e Cardinale
poscia un
strade, procurandone il sollecito tras- per protettore. Finalmente, ai 14
porto all' ospedale, od
altrove per dicembre 1 y44> monsignor Ferdi-
curarli. L' istituto ebbe adunque nando Maria de Rossi, vicegerente
principio con autorizzazione del Car- di Roma, ed arcivescovo di Tarso,
dinal Fabrizio Paolucci vicario di ne approvò gli statuti, e regolamen-
Roma, e le consuete concessioni, ti. La confraternita fiori secondo la
con l' uso del sacco di saja color sua istituzione, e verso la fine del
turchino celeste, con mozzetta di sa- secolo decorso, fu ad essa concessa
ja nera orlata di passamano bian- la chiesa di s. Macuto, già del se-
co, col cinto di pelle rossa, da cui minario romano, presso la chiesa
pendesse una corona divozionale ne- di s. Ignazio. Ma, nel i8a4j aven-
ra. Per istemma del sodalizio, da do Leone XII istituito nel contiguo
porsi nel sinistra lato della mozzet- luogo il Collegio de? nobili (Vedi),
ta, fu adottata l' immagine della ed affidandolo ai benemeriti gesuiti,
beata Vergine, col divin Figlio in concesse ad essi anche la chiesa di
braccio, sotto l'immagine de' santi s. Macuto, i cenni storici della qua-
protettori Egidio, Ivone, e Ginnesio, le riportansi a tale articolo, ed a
e nella parte inferiore le anime questa confraternita diede in vece
purganti. Ben presto fiorì la pia la Lucia della Tinta
chiesa di s.
unione a segno, che il sommo Pon- nomiuata di sopra, ove tuttora ri-
tefice Innocenzo XIII, col breve a- siede. Non deve per ultimo tacersi,
postolico Cimi sìcut accepimus ec. che è pure di onore ed ornamento
dat. ignovembris 1723, neh' appro- alla pietà Romana l' Arciconfrater-
vare la confraternita, le concesse nita di Girolamo della Carità
s.
prima di lui la fecero s. Agostino, nel 1627 in Basilea con questo ti-
Origene, Alano, ed altri padri. V. tolo : Discursus historico-politico-
il Muratori, nell'opera, Sopra i di- furidicus. L' autore pone per mas-
fetti della giurisprudenza; Gaspare sima, che i principali giurisconsul-
Zieglero, Rabulistica, sive de arti- ti dell'antichità, ch'egli chiama in
bus rabulariis, Dresdae 168 5; e rassegna dai tempi di Tarquinio
Giuseppe di Gennaro, Sulle viziose Prisco fino a Papiniano, ed indi
maniere di difendere le cause nel prosiegue dai bassi tempi fino al
foro, Napoli 1744» non cne a dis- ' secolo XVI, appartengono esclusi-
sertazione Convivami Rabularum
, vamente alla classe degli avvocati,
<lel medesimo autore, Napoli 1769. e celebri oratori, non già alla clas-
Però 1' officio paterno e dignitoso se di semplici causidici addetti alla
de' difensori in ispecie de' buoni av- prassi, ed alle forinole forensi, cui
vocati, dei causidici onesti, ed in- successero i così detti curiali, e pa-
telligenti, come dei causidici scelti, trocinatori. Quindi l' Olafio enume-
che denominavansi già patroni au- ra tutti i patriziati, consolati, pre-
gustales, viri defensores spcctabìles, fetture insigni, e dignità equestri
s. palatii augusta lis defensores no- sostenute dai celebri giurisconsulti,
bilissimi, a cui possono corrisponde- che accoppiarono l'arte loro ad una
re oggidì gli onorevoli curiali, o nobile qualità, e prerogativa. L'im-
CUR CUR 4t
ponitore Anastasio qualificò gli av- cato de' poveri nelle cause civili,
vocati col titolo di conti,L. sug- al quale dovesse nominarsi un no-
gestionem cod. de adv. div. jud., bile cittadino dal prefetto o sella-
ed erano fino da allora annoverati tole di Roma. Dell' avvocato , e
3
tra i chiarissimi e nobilissimi, L. procuratori de poveri della roma-
providen. cod. de. postulando. In na curia, eruditamente tratta il
favore della Chiesa non isdegnaro- Piazza ne\Y Eusevologio romano trai,
no il titolo di avvocati i più gran- terzo, capo V; e noi in diversi
di sovrani, come si dice all'artico- luoghi del Dizionario.
lo Difensore della Chiesa o della Lungo sarebbe di far menzione de-
Fede (Fedi)j e in più luoghi il tito- gli avvocati più celebri della curia
lo di avvocato passò nel reggimen- romana, massime di quelli che furo-
topolitico. Lo Schoepflino nella sua no decorati del cardinalato, ed an-
Alsalìa illustrata, tom. II, cap. 7, che sublimati al pontificato, come
De advocatis provìncialiò us Alsa- Benedetto XIV. A volerne accennare
lìae, fa conoscere in qual credito alcuni, Gregorio XI che, per aver
erano tenuti gli avvocati, dal cui vissuto un solo giorno non è da
ceto si eleggevano i prefetti, e sot- tutti contato fra i Papi, era stato
toprefetti delle provincie, che chia- avvocato famoso, e fatto fu Cardi-
maronsi avvocati, e sotto avvocati nale nel 1273, dallo zio Gregorio
provinciali, ed il cui titolo ambi- X. Gherardo Bianchi, da contadino
vano spesso gli stessi principi. Gli divenne pedagogo de'fìgli d'un bolo-
eletti trasmettevano alle loro fami- gnese, accompagnando i quali all'u-
glie la stessa nobiltà, che potevano niversità, ne profittò per divenir
godere i langravi, i duchi, ed i vi- dottissimo legale a segno che re- ,
sconti, per cui si vuole che una catosi a Roma, per la fama, che go-
gran parte di famiglie nobili fran- deva nel 1278, Nicolò III lo creò
cesi ed alemanne derivino dogli Cardinale. Nel 1294 s. Celestino
antichi avvocati, e sotto avvocati V fece Cardinale Guglielmo Lon-
delle provincie. ghi, famoso giurisconsulto. Calisto III
Gli avvocati concistoriali [Vedi), nel i456 elevò al cardinalato Gio-
di origine antichissima sono uno dei vanni Castiglioni, insigne nella scien-
principali ornamenti della curia ro- za legale, e nell'arte oratoria. Nel
mana, pei nobili, e ragguardevoli uf- 1529, Clemente VII creò Cardina-
fizi sono investiti, e pel nobile
di cui le Mercurio Arboreo, famoso avvo-
scopo pel quale furono istituiti per cato. Paolo V
nel 1616 fece Car-
la difesa e tutela della Chiesa, e dei dinal Pietro Campora, che fu ri-
nobis, data a' i5 ottobre, eresse pel dinale Flaminio del Taja, che eser-
popolo romano un ufficio di avvo- citò l'avvocatura nella curia roma-
fa CL'R CUR
na per sola carità, e senza mercede ;
Roma, e del rinomato monte Ci to-
e Giambattista de Luca, avvocato rio. La gran mole della curia In-
sime quella, che porta per tito- bunale dell' A. C, giace sopra una
lo : Rclatio Rom. air. Alessandro eminenza artificiale, che dal volgo
Vili nel 1690 promosse alla di- si chiama monte Glorio, e dai più
gnità cardinalizia Bernardino Pan- colti, monte Cilatorio. Pretendono
datici, celebre avvocato nella cu- gli eruditi, che tal nome sia anti-
XI, nel 17 12, fece Cardinale Pietro vendicata a M. Agrippa, dall' avv.
Trfitore (Fedi), già avvocato della rare, che siasi formato a poco a
curia romana. Clemente XII nel poco con la congerie dei rovinati
1734 elevò al cardinalato Giacomo cdifizii, che in questa parte del cam-
"\
I; Erskine, e Turiozzi fatti Car- la seconda era nel Monte chiamato
dinali da Pio VII; Gamberini de- Accettatorio in una bolla di Urba-
corato della porpora da Leone XII; no HI nel 1187, presso Montfau-
ed Alberghini annoverato al sagro con, Diar. Ital. p. 243; e che in
Collegio dal Papa che regna, tutti un'altra di Martino V del i4'8,
slati prima celeberrimi avvocati. presso Francesco Bordoni nel Bui-
Non riuscirà finalmente discaro, lar. terlii ordinis s. Francisci p. 92,
che per ultimo si faccia qui men- dicesi Mons acceptabilis. può ri-
Si
zione della curia Innocenziana di tenere per altro, che questa munì-
CUIi CL'R 43
zinne, o fortezza fosse situala sulla Stalìlio Tauro, forse il nome che
filcla del monte là dove si disten- nel secolo XV portò di Accentato-
deva verso la chiesa di s. Maria in rius, Aeceplorius, che sembra la ra-
Aoquìro in Equiriìs, e vi erano dice dell'attuale, sanzionato dall' li-
avanzi di antica fabbrica, sulla qua- so, a che è destinato questo palazzo,
le sono fondati il palazzo, e colle- formossi dal detto cognome di Tau-
gio Capranica, e che si videro al- ro,o Toro avuto da Statilio, e quin-
lorquando fu abbassato il terreno di da Monte di Toro nacque insensi-
avanti la curia Innocenziana. Ma bilmente 1' odierna appellazione.
può poco vi duras-
giudicarsi, che Di altre erudizioni sulla deno-
se poiché nel resto del monte, fino minazione di questo monte, degli
alla cima, allorché fu tolta la terra scrittori che ne hanno parlato, co-
nel cortile del medesimo non vi me dell'erezione dell' edilìzio, parla
era segno di fabbrica alcuna. il nell' Euscvologio Romano,
Piazza
Osserva il eh. Nibby, Roma ncl- capo XI, Della Curia In-
trat. Ili,
fondare 1*
odierno palazzo della cu- tribunali civili, laonde vi fece ie
ria Innocenziana; e che sorgendo il -cale, il portico, e l'ultimo piano.
monte principalmente sulle rovine, La facciata esterna era rimasta co-
e colle rovine dell'anfiteatro di ine l'aveva fatta il Bernini, ma in
44 CLR CUR
Fon- sovrasta il cam-
orologio, a cui
seguito Tallio architetto Carlo l'
del piacevole, e del teatrale, massi- XII donò il palazzo all' Ospizio
suo principale fondatore, e dal fine non che la medaglia dal Pontefice
prese nome di Cu- fatta per esso coniare nel i6ry>,
onde lo fece, il
lotto : sulle due minori veggonsi in trada de' Banchi trasportò nel detto
Giustizia, e palazzo gli uffizii de' notari dell'u-
due tondi effigiate la
piani superiori l'uditore della came- la prima visita che ha fatta al pa-
ra, i tribunali di prima istanza, il lazzo a' 4 maggio 1690, onorò di
CUR C UR 45
avea ridotti a quattro, ed ivi tras- mandato di procura nel procurato-
feriti dalia via dei Banchi, ed anche re, e mancanza di citazione de'col-
essi onorati dalla pontifìcia presenza. litiganti.
Abbiamo dal suddetto Carlo Fonta- Parlando poi delle curie di Be-
na il Discorso sopra l'antico monte nevento, di Civitanova, e di Monte
Citatorio, situato nel campo Marzo s Cosaro, dice che queste curie ave-
ed altre cose erudite ad esso attinenti, vano di particolare che, oltre la
con V istoria di ciò die occorso nel- prima istanza, godevano nei loro
V innalzamento del nuovo edijìzio tribunali anche la seconda, nelle
della Curia romana, e di quanto cause però profane, e temporali
è accaduto nel ritrovamento della solamente, quanto alla curia di Be-
nuova Colonna Antoniniana (di que- nevento; e ciò per privilegio di Ur-
sta, e della colonna di cipollino o bano VIII, confermato da più Papi,
caristio , eh' è giacente nel cortile 1' ultimo de' quali fu Clemente XII
della curia Innocenziana, si trat- Bull. Mainardi t. XIV, p. 2 38; e
ta al voi. XIV, p. 3 1 3, e 3i4, quanto alle altre curie de' soprad-
del Dizionario), Roma 1708. Dipoi detti luoghi, per privilegio di altri
il Pontefice Clemente XII, per mag- Pontefici, come può vedersi nella Fir-
gior ornamento del palazzo della mana jurisdictionis, proposta nella
curia, ne ampliò la piazza, me- piena segnatura de' 17 marzo 1763;
diante la demolizione di alcune avvertendosi che da Civitanova ap-
piccole case ; e Pio VI tolse da pellavasi a Monte Cosaro , e da
questa piazza il piedistallo già ser- questo luogo si appellava alla città
vito alla vera colonna di Antoni- di Fermo. Della Curia Capitoli-
no, e vi eresse l' obelisco che ora na, si tratta all' articolo Tribunale
si ammira. di Campidoglio, eh' è il tribunale
L' autore della Pratica della cu- del senatore di Roma. Del tribuna-
ria romana, parlando delle Curie le del Cardinal vicario, il quale si
ste curie, die' egli, non si osservano regolamento disciplinare sui curiali;
in tutto le regole giudiziarie, e fo- le tasse dei procuratori ed avvoca-
rensicome in Roma, anzi alcune ti ; le norme da osservarsi nella pro-
46 eu r CUR
Da ultimo monsignor Orsi Man- mente ecclesiastiche, ancorché vi sia
gelli, come uditore generale della di mezzo alcun laico. Solamente si
camera, ora Cardinale, a' 2 dicem- è loro accordato di potere eserci-
bre 1^42, fece pubblicare la noti- tare sopra de' laici la giurisdizione,
ficazione coli' elenco dei procurato- qualora si provi la consuetudine
ri e sostituti die possono compari- ;; quae et quadragenaria sit, et per-
re avanti la sua curia, cioè dei >- petuo constans non unquam vel
procuratoli di collegio, dei procu- » contradicta, vel interrupta. Prae-
ratori rotali, e dei procuratori in- »»terea constitui eam volumus mul-
nocenziani, e dei rispettivi sostituti -•:
tiplicate, ac frequentia actuuni
degli uni, e degli altri, approvati » non levium, quos constet gestos
tanto da lui, ebe dai suoi prede- » fuisse animo praescribendi juris-
cessori. .Nella medesima notificazio- dictionem saecularem
-•>
non ex. ,
pure in qualche caso non si trovi raris, loc. cit. n. 12, che deve os-
tenere a proprio conto, più volte ha cuna delle partite della sopraddetta
risoluto la sagra congregazione dei tassa, si può ricorrere a quanto av-
vescovi , e regolari. V. Ferraris verte il CanccU
Ferrari alla voce
nella Biblioth. verbo Cancelleria. Icria num. i4 e seguenti. Il Mat-
Però affittandosi, non devono affit- teucci scrisse un volume in foglio,
tarsi ad altri fuori che al can- con questo titolo : De officialibus
celliere attuario, o notaro, come di- curiae ecclesiasticae, Romae 1709.
ce il Pignattelli, consttlt. can. tom. Benedetto XIII a' 12 luglio 1725,
Vili, consult. II, n. 5, e seg. e col motu-proprio, Avendo Noi ec,
num. 23, e seg. Esse hanno un presso il Bull. Rom. tom. XI, par.
certo limite negli emolumenti, sta- II, pag. 327, creò un promotore
,
48 CUR CUR
generale del fisco, per patrocinare CURIALE. V. Curia.
in Ptoma a favore delle curie eccle- CURIO o CURIUM (Curiocen.).
siastiche forestiere, le cause crimi- Città vescoTile dell' isola di Cipro
nali, e le controversie, che |>er ap- sotto il patriarcato Antiocheno , la
pellazione dalle sentenze de' prelati cui sede vescovile, secondo Comman-
ecclesiastici e regolari si trattano in ville, tu eretta nel quinto secolo, e
R.orua, ed al quale assegnò venti- fatta suffraganea della metropoli
cinque scudi mese dalla camera
il di Nicosia. E situata tra Pafo, e
apostolica. Questo ufficiale ora più Amatunta , verso il promontorio
non esiste, e le attribuzioni fiscali chiamato Curia, dal quale è lungi
sono esercitate presso tutti i tribu- sedici miglia al nord. Secondo al-
nali e congregazioni anche ecclesiasti- cuni chiamasi oggidì Piscopia, se-
che da monsignor fiscale generale del- condo altri la sede episcopale ven-
la Camera apostolica ( Kedi)j ed i ne riunita a quella di Lemissa. Si
rei sono difesi dalla procura de' po- couoscono quattro vescovi, che vi
veri. L'appello delle sentenze delle ebbero sede. In questa città della
curie ecclesiastiche, si porta alla con- Grecia, al dire di Erodoto citato
gregazione de' vescovi e regolari. dall'Ortelio, avvi una montagna
Per ultimo è da notarsi, che il co- dal paese stesso chiamata Curium.
dice Gregoriano, ossieno le riforme V. il Baudiand. Al presente è un
giudiziarie del regnante Gregorio titolo vescovile in parlibus, che si
CUR CUR 49
isola di Sabioncello. Ha in poca 1 8o1 : poi fu laureato teologo in
distanza da un lato il porto Pi- Parigi ; quindi fu prima canonico di
docchio, eh' è uno dei migliori del- Noion, poscia di Parigi, in appres-
la Dalmazia, e dall' altro il pro- so cancelliere in quelF accademia ,
prio porto fornito di un ottimo ed ivi ottenne molta fama. Nel 1 208
molo. La città ha circa mezzo mi- il Papa Innocenzo III, ch'era stato
strutte col marmo, che trovasi nella gnori della Francia, che lo chie-
stessa isola. Fuori della città sono deano Papa, come legato Ponti-
al
due conventi, uno di francescani ficio, qual carica era inve-
della
situato sopra uno scoglio, separato stilo il Cardinal Pelagio. Fu pre-
tate, come avverte il Sigonio nel ministri della verga nera, che por-
libro de Nominibus Romanorum ,
tano i comandi del governo, disciol-
portandone in testimonio Tito Li- gono le camere, ed eseguiscono i
stesso titolo, dalla prontezza on- agli ordini degli arconti, o dei re,
de eseguiscono gli ordini supremi, o dei consoli per far eseguire i lo-
coli' accorrere ove faccia bisogno, ro comandi nelle pubbliche adu-
secondo i comandi del sommo Pon- nanze, ne' comizii, e ne' pubblici
Il cursore apostolico fu anche
tefice. spettacoli. Si racconta di Agamenno-
chiamato Correrario apostolico, Cur- ne, re d' Argo, che spedi i suoi a-
sor, viator apostolicus, perchè, sic- raldi nella tenda di Achille per
come a' tempi delle persecuzioni, la fargli torre Briseide, la quale i gre-
primitiva Chiesa valevasi di corrie- ci gli avevano data in ricompensa
ri per portare le lettere dei vescovi, del suo valore, e che Achille trattò
avvertire i fedelidel tempo, e del con rispetto gli araldi, come inviati
luogo delle assemblee ec ; in ap- dei numi, sull'esempio di Mercurio,
presso furono istituiti appunto i cor- eh' era araldo del cielo.
reari,o cursori apostolici, come me- Gli uscieri, ed i cursori sono ri-
glio si dirà. Ma, per distinguere i conosciuti in oggi per quegli nffi-
cursori Pontificii dai cursori ese- ziali, che servono l'esercizio con-
cutori dei tribunali civili, ci per- tenzioso, sia per chiamare i litigan-
metteremo seguente digressione.
la ti al giudizio, sia per eseguire le
Presso nominati romani, secon-
i sentenze de' tribunali. Gli uscieri
do il Bonanni, Gerarchia p. 490) furono così delti ab emulo, et in-
1 cursori vennero istituiti da Numa trodeundo , perchè cundo chiama-
e un CUR 5i
vano i litiganti al giudizio, o si di Campidoglio, sono affatto diversi
prestavano per servigio del tribu- dal collegio de' cursori apostolici,
nale, introdeundo stavano presso benché i cursori del vicariato di
T uscio, e nella periferia del tribuna- Roma, che debbono servire il capi-
le, per assistere le udienze. I veri tolo lateranense nelle principali fun-
uscieri antiebi, addetti soltanto a zioni, poco differiscano nell' abito
chiamare ed assistere
in giudizio, violaceo, nella mazza d' argento, e
il tribunale, chiamavansi lìburni ,
nel diritto di portare la berretta
et praccones. Quegli uscieri per al- clericale, come nota esattamente il
tro, eh' erano veri agenti della for- Rusponi, nella Storia dell' arcìba-
za pubblica, e che furono a tale silica, pag. 1 33.
oggetto istituiti da Romolo, erano L' antichissimo ufficio dei curso-
i littori, i quali facevano eseguire ri apostolici si trova accennato, si-
gli ordini de' giudici, e de' magi- no dalla nascente Chiesa, dall'anna-
strati. Essi arrestavano i debitori lista Raronio all'anno 44j hi cui
talliti, toglievano i pegni, pianta- parla del cursore, a cui toccava por-
vano l' asta pubblica , ed esercita- tare le lettere de' vescovi alle chie-
vano ogni comandata giurisdizione. se. Tale incarico fu dappoi affidato
Dopo cessati i littori, la forza pub- ai lettori, agli accoliti, ed ai sud-
blica è stata sempre rappresentata diaconi. S. Ignazio, vescovo di An-
da altri consimili agenti, come gli tiochia, come abbiamo dal Macri,
arcieri, la gente d' armi, e talvolta nella Notizia de'vocaboli cccl., alla
ogni sorta di soldati, con l'assisten- parola Cursor, parla dell' elezione
za per altro del rispettivo agenti del cursore chierico nell' epist. XI
giudiziale. Ma
quanto ai cursori, in a s. Policarpo vescovo di Smirne,
la loro etimologia nacque in Italia ove si espresse con queste gravi pa-
poco prima dei tempi di Costanti- role: » Decet, beatissime Polycarpe,
no, in cui, cessando lo stile delle » concilium cogere sacrosanctum ,
stro della chiesa, detto cursore, ed come più esposti degli altri cristia-
aggiunge che alla stessa opera at- ni alle ricerche dei gentili. Quindi
tendevano talvolta i diaconi, di che il medesimo autore ricolma dei me-
scrivendo medesimo s. Ignazio 1' e-
il ritati elogi l' esempio di sì grave
pistola i3 ad Herone diacono, dice: e benemerito ministero, chiamando
« Synaxim negligas, omnes nomina- i cursori della primitiva Chiesa coi
« timinquire", inculcandogli l'esat- più onorevoli titoli, come di depo-
tezza e la sollecitudine di avvisare sitari della pubblica fede, di nunzi
tutti i fedeli alle sagre adunanze. Il del governo ecclesiastico, di araldi
Cancellieri nella sua opera sulle Cam- dell'apostolico impero. E con somi-
pane, a pag. i5, osserva, che le glianti, ed altri epiteti ed elogi, fu-
campane maggiori furono collocate rono distinti dagli scrittori ecclesia-
sopra le torri, perchè succedendo stici, tanto gli antichi cursori quan-
alle trombe sacerdotali del vecchio to quelli che ad essi successero.
testamento, in loro vece nel nuovo Che i cursori apostolici fossero
convocassero il popolo al culto dei presso la santa Sede un ordine di
divini ufiìcii, a cui finché durarono persone ragguardevoli nel secolo XII,
le persecuzioni, non erano chiama- lo abbiamo da quanto si legge nel-
ti, che dai cursori, e dai diaconi. lo scisma insorto nel ii3o contro
V. il Conc. Tolet., cap. i i de offic. il legittimo Pontefice Innocenzo II,
CUR CUR 53
Pontefice risiedeva in Roma, perchè bellionibus, et j'udicibus. Ma dal pos-
a cagione de' rovinati acquedotti si sesso, preso nel «4^4 ^a Innocenzo
penuria va di acqua buona in quella Vili, incominciando ad essere le
città. Ne' ruoli di Paolo IV, che descrizioni più circostanziate, i cur-
sono i più antichi dell' archivio del sorivengono chiaramente nomina-
palazzo apostolico, e ne' successivi, i ti; dopo nobiles curiae, ne-
in fatti
cursori pontifìcii sono nel ruolo dei potes et ajjines Cardi nalium, ince-
famigliari Papa, ed avevano
del devano duodecim cursores Papae,
perciò la parte di pane e vino, che cum duodecim vexillis rubeis, bini
fruirono sinché tale distribuzione et bini, vestibus rosaceis induti, e-
venne abolita al termine del passa- questres, si recte memini ; quindi
to secolo, per le note lagrimevoli cavalcavano altri, e poi duo alii
vicende. Anzi risulta dai medesimi cursores vestibus rosaceis indilli e-
ruoli, alcuni de' quali si riportano questres cum duobus vexillis rubeis
all' articolo Famiglia Pontificia (Ve- primis de XII majoribus , in qui-
di), che i cursori apostolici per dis- bus (lepidi eranl duos spiritelli
vesti paonazze lunghe, con mazze quali soli cavalcavano pel buon or-
res Papac cum clavis. Ciò viene con- luogo per quello di Pio VI nel
ierruato dalla relazione, che della 1775, che fu l'ultimo possesso pre-
cavalcata fece Lorenzo Banck: Il- so con solenne cavalcata.
luni sequuli magislri viarum. cum Il medesimo Cancellieri, nella lo-
nocenzo XI, dopo la croce papale, del i464, Div. Cam. XXX, p.
e gli con due
svizzeri, i cursori 148, ed in moltissime altre. Do-
maestri precedevano il
di strada vevano però eziandio servire il
Pontefice. In quello di Alessandro palazzo apostolico (Gattico, Acta
VIII del 1689, dopo i Mazzieri Caeretn. t. I, p. 2 32), e precede-
circondato dalle guardie lancie spez- sere differente dalla mazza, o cla-
zate, dai paggi, dai mazzieri, dai va de' mazzieri, lib. Ili, Secret.
cursori, e dagli svizzeri ; 1 mazzie- p. 264. Paride Grassi però rac-
ri, e i cursori procedevano a piedi, conta, che al tempo di Paolo II,
come i paggi, e gli svizzeri. Al- allorché egli usciva in pubblica
trettanto ebbe luogo nel 1721 pel forma, essi costumavano di por-
possesso d' Innocenzo XIII. Clemen- tare quasdam coriaceas mazias
te XIV, nel 1769, prese il possesso, velai caligas, furfure, aut scobe
ed era circondato dai cavalieri di plenas, quartini ictibus, et strepi-
guardia, ossiano lancie spezzate, o ta populos ex via summoverent,
,
CUR CUR 55
Cod. Mss. de sac. Rit. in archi v. 1576, dopo i generali degli Ordini
Vat. p. 256. Dacché poi si è religiosi, ed i referendarii, parla dei
reso più comune V uso delle po- cursori, dicendo : » Servientes ar-
ste per la trasmissione delle let- »* morum, et cursores cum suis
tere, è cessato il primario uffi- »> maziis a porta palatii per viam
cio de' cursori, e per esso desti- »» processionis usque ad portam s.
nati si sono i Corrieri [Vedi). 11 » Petri, custodiant processionem, et
numero de' cursori è stato vario, » hortcntur ad procedendum".
mentre nel ruolo di Nicolò III, Le altre funzioni pontificie, cui
come si dirà in appresso, se ne hanno luogo cursori, sono le se-
i
nel i/P9j e indi Nicolò V nel tri che diremo, e quale sia il loro
1482 (deve essere errore perchè abito che indossano nelle intima-
egli morì nel 4^5) li ridussero1 zioni, e quando fanno parte delle
al numero di dieciuove. V. l'emi- pontificie cappelle, e funzioni.
nent. Garampi Appena, de Docu- L' abito de' cursori del Papa, che
menti delle monete Pontifìcie p. vestono nelle intimazioni suddette,
122". Avendo riscontrato il Ga- nelle cappelle e funzioni cui inter-
rampi, da cui il Cancellieri trasse vengono, è sotto abito nero, con
interamente questo pezzo, ho tro- calzoni corti, e calze nere;, con iscai-
vato, che 1' anno di Nicolò è V pe con fibbie, collare o bragiuole
14^2, ed avendo riscontrato il Gat- di merletto mantellone
bianco, e
tico, non a pag. 2 32j ma bensì a di saja paonazza con mostre di seta
pag. 272, come poi mi accorsi che di tal colore, ossia una veste talare
diligentemente avea anche fatto il dot- aperta nella con
parte anteriore,
tissimo Garampi, ecco quanto ivi vie- finte maniche lunghe pendenti dal-
ne riportato : » XXI De cursoribus le spalle, come hanno tutti i man*
cat, col ramo di spino nero vuoisi giare quando arriva il cursore, si
denotare, che siccome Io spino, al costuma, finita V ambasciata, di far-
dire di alcuni naturalisti, è il re gli dare da bere, ed ai tempi di
degli alberi, ed insieme è il simbo- Paolo III quest'uso ancora si pra-
lo di vigilanza, cosi questi ministri ticava, come narra Novidio Fracco
debbono con fedeltà, e prontezza nei Fasti sagri, stampati nel i547,
eseguire gli ordini supremi del som- ove alla pag. 1 1 o racconta an- ,
al venerabile capo della Chiesa, ov- pratica, delle intimazioni che fanno
vero che riesce cosa difficile e spi- in idioma latino a voce, o per ische-
nosa l'inosservanza delle leggi, e dula stampata, la quale sempre in-
dei comandi del principe e final- ; comincia con queste parole Inti- :
mente credono mostrarsi per esso matio per cursores facienda domi
la rappresentanza, e far rispettare quoque dimissa copia, si tratta in
i cursori apostolici, non cogli odio- vari luoghi del Dizionario, massime
si fasci de' littori, che annunziavano nel volume VIII, p. 241, e 2 42 »
rigore e severità, ma con questo ove pure si dice dell' intervento dei
etra CUR 57
cursori nelle cappelle Pontifìcie, con ne Consìstorium ? sta genuflesso con
altre interessanti nozioni, che ìi ri- ambo le ginocchia, e senza lo spino
guardano; e nel volume XV si trat- in mano.
ta di ciò che appartiene ai conci- Conclave (Fedi) di-
All'articolo
stori segreti, pubblici, e semipubbli- cemmo anche quanto riguarda i
ci, con le analoghe notizie, cioè alle cursori, che intimano le cappelle
pag. 238, 248, 249, e 25o. Solo de' novendiali ed altro, in nome
qui aggiungeremo, che anticamente del Cardinal decano del sagro Col-
i cursori dovevano inlimare le cap- legio. Il Lunadoro, edizione del
pelle, e i anche
concistori pubblici 1 774» *• I>
P- 85, dice, che in
ai principi di sangue regio, che si conclave, dopo essersi portato il
ri di essa. Nella settimana santa, i maestro dei cursori co' suoi colle-
cursori intimano ai Cardinali i mat- ghi va da monsignor maggiordomo
tutini delle tenebre, e 1' ora di essi, governatore del conclave, il quale
matutìnae tenebrosae, e per le altre comunica ad essi il modo come
sagre funzioni consegnano la con- devono disimpegnare le loro attri-
sueta schedula stampata, ma prima buzioni nell' assistere alla custodia
questi intimi della settimana santa, delle rote del medesimo conclave,
e di tutto il resto delle feste, si fa- cioè alle due, che sono a pian ter-
cevano dai cursori a voce. Quando reno, dalla parte del Quirinale, e
i Cardinali, al modo che si trova- da quelle delle quattro fontane, in-
no, ricevono i cursori, che fanno sieme ai rispettivi prelati, e due
l' intimazione con un ginocchio a capitani, che elegge il maresciallo
terra , e collo spino in mano ,
del conclave. Lo stesso maggiordo-
si coprono il capo colla berret- mo assegna ai cursori l' ora, nella
ta cardinalizia. E quando il mae- quale la mattina seguente devono
stro de' cursori domanda al Papa, andare a prendere la chiave per
colla formola che riportasi al citato l'apertura di dette rote, che tiene
volume XV, pag. 2 38: Cras eril il prelato presso di sé. Quattro
58 CUR CUR
cursori più anziani, divisi in due Pontefice. A pag. 80 inoltre si di-
turni, sono destinati ogni giorno a ce delle altre tre citazioni fatte dai
fare la guardia alle ruote. Dopo che cursori nella mattina della festa
i dapiferi hanno portato il pranzo suddetta, e della quarta, che il mae-
a' Cardinali, i due cursori chiudo- stro de' cursori pronunzia al pas-
no le rote, e ne consegnano le chia- saggio del Papa, cui risponde come
vi al prelato più degno tra quelli nel precedente giorno. Dell' inter-
destinati alla guardia delle medesi- vento de' cursori nelle pompe fu-
me, e che restano a pranzo presso nebri colle mazze di argento rivol-
il conclave. Dopo di questo i due tate, fa menzione il citato Bonan-
ridiane alle rote, per riaprirle alla esequie pei Cardinali defonti, sì ai
venuta de' prelati. Quindi verso not- Cardinali ed altri, che ai quattro
te i due cursori richiudono le ro- Ordini religiosi mendicanti per la
te, e ne riportano le chiavi al mag- recita dell' uffizio, ricevendo dagli
giordomo; e ciò si fa dai cursori eredi del defunto dieci ducati di
per tutto tempo, che dura il con-
il camera, e ventiquattro libbre di ce-
clave. Dovendosi ad essi passare il ra, ed altri otto scudi , in com-
pranzo, come lo hanno i prelati de- penso della berretta nera cleri-
stinati alle rote, i cursori ogni gior- cale, che soleva ad essi darsi nelle
no hanno scudi tre in compenso, esequie di ogni Cardinale. Nella se-
che si ripartono in detti quattro; conda edizione del Lunadoro, stam-
compenso, che percepiscono dal gior- pala nel i632, leggesi a pag. 187,
no della morte del Papa, sino alla quanto segue « Al corpo morto vi
:
CUR CUR 59
lettere apostoliche, come nella curia ter, iste est cursor noviis3 qui humì-
innocenziana, alla cancelleria aposto- liter a Sanclìtate destra petit oscu-
lica, al palazzo dell' inquisizione, a lavi pedis. Ammesso egli dal Papa
Campo di fiore, alle colonne este- al bacio del piede, in uno al mae-
riori delle patriarcali basiliche ec. stro, ambedue ricevono la apostoli-
spedizioni, e 1' assiduità, con che do- colle mazze d'argento circondavano
vevano sempre stare all'ingresso del- il feretro, ed avevano intimato e-
la porta dello stesso consiglio, ed ziandio la famiglia Pontificia , che
infine ne leggiamo i nomi dei primi solevano invitare anche pei princi-
due. Nella basilica di s. Maria in pi reali defonti. Altrettanto i cur-
Trastevere di Roma, in cappella del sori praticavano, ed insieme inter-
ss. Sagramento di proprietà dei du- venivano al trasporto funebre con
chi di Altemps, ed al lato manco, cavalcata, dei Cardinali vice-cancel-
è dipinta l' apertura di tal celebre, liere, camerlengo, e penitenziere
e sagrosanto concilio, ove si veggo- maggiore. Il collegio de' cursori è
no i padri che lo formavano, ed i aggregato alfarciconfraternita del ss.
cursori apostolici ai cancelli con zi- Sagramento, e cinque piaghe, esi-
marra, o abito paonazzo, come usa- stente nella basilica di s. Lorenzo
no gli odierni, colle maniche, e ma- in Damaso maestro prò tem-
; e il
nichetti co' relativi rivolti bianchi, pore de' cursori ha sempre luogo
alla cravatta, come i filippini. I nella congregazione segreta, e quan-
medesimi cursori tengono in mano do il sodalizio faceva la solenne
un bastone di spino, non già lo spi- processione del Corpus Domini, i
no corto, come quello usato pre- cursori sostenevano le aste del hal-
sentemente. Hanno il capo coperto dacchino. Nel Martinelli, Roma ex
di berretta clericale a quattro pizzi. ethnica sacra, pag. 59, e 1 33, si
Dopo che il Papa, per mezzo del legge: » In monte lordano, in ve-
prelato maggiordomo, ha ammesso » teri cursorum vico, olim espella
nel collegio de' suoi cursori un in- » s. Angeli Mincinelli, seu in Ma-
dividuo, nel prendere il possesso del- » cerello , augustun? sub cura so-
l' ufficio, giura innanzi a tutti i col- » cietatis laicorum ". Oggi è la
leghi sull' evangelo di esercitare fe- chiesa di s. Giuliano. V. il Panci-
delmente l' ufficio, uno
e siccome roli, Tesori nascosti di Roma, pag.
di essere stati sempre famigliari del bunali della curia romana ; con
Papa. Il Galletti, nelle memorie di questo però, che i dodici cursori
tre antiche chiese di Poeti, ha pub- vacabilisti titolari si servivano di
blicato, alla pag. 173, un ruolo e- altrettanti giovani, e subalterni pei
sattissimo di tutti i famigliari del detti atti giudiziali. La proprietà
Pontefice Nicolò III, che regnò dal dell'ufficio fu loro conservata, sino
1277 1280. Que' famigliari ri-
al alla seconda invasione che, nel
cevevano la così detta parte di pa- 1809, fecero i francesi dello stalo
lazzo, e neh' elenco intitolato Pri- pontifìcio. Il nuovo governo, liqui-
mo de coquina rccipit, in ultimo dando i proprietari de' vacabili, vi
che doveva-
sto di persone idonee, perchè essa , e i vacabilisti non
no sborsare una somma di denaro liquidati, vennero a formare nuo-
pei bisogni del tesoro pontificio ;
vamente il collegio de' cursori, e
laonde presero il nome di Colle- quindi a percepirne emolumen- gli
CUR CUR 6
Nel gennaio 8 8, essendosi cam-
1 1 ra, e del tesoriere generale in XIV
biata la procedura giudiziale, dal- articoli, alcune provvidenze, di cui
l'uditore generale della camera, ci limiteremo ad accennare le prin-
monsignor Pallotta poi Cardinale, cipali.
la convenienza dei giovani, quanto con dodici giovani cursori, e con otto
quella de'cursori principali, che era- giovani cursori copisti, compreso il
no al loro livello, mentre erano custode dell'officio. La nomina dei
destinati all'onorevole servigio del dodici cursori principali esercenti
sagro palazzo. Per evitare la pro- fu riservata al Papa, a presentazio-
miscuità di tal distinto servigio dei ne dell'uditore della camera, di
proprietari vacabilisti, e dei sei in- concerto col tesoriere generale, at-
dultari esercenti per quei che ave- teso l'interesse camerale, sorvegliato
vano liquidato, confermati nel po- dall' economo ,
perciò dal secondo
sto, e riconosciuti per principali del- dipendente, mentre la nomina dei
la reverenda camera , il Cardinal dodici giovani cursori, e quella dei
Consalvi segretario di stato con cursori soprannumerari venne attri-
ordinanza de' 5 dicembre 1 8 1
1
buita all'uditore. Ma i cursori de-
proibì che quelli nominati dall'u- stinati al servigio del sagro palaz-
ditore della camera, e che eseguiva- zo, ed agli intimi delle cappelle,
no i mandati, s'ingerissero nel ser- concistori ec. , si dovranno appro-
vigio del sagro palazzo apostolico, vare dal maggiordomo pontificio.
ed intervenissero alle cappelle ponti- Tutti i sopraddetti si dichiararono
ficie. Tanto il servigio del sagro impiegati camerali, con diritto alla
palazzo, che l'assistenza alle pontifi- giubilazione. Le provvisioni mensili
ficie cappelle, venne progredita da si fissarono in quaranta scudi sì al-
sei individui del collegio. Dal 1818 l' economo che ai cursori prin-
al 1824, venne in tutto dai me- cipali esercenti , e la metà ai
desimi eseguito 1' antico sistema sei cursori di seconda classe, e ai
ma per morte ed impotenza di det- dodici giovani mentre a-
cursori,
ti cursori non poterono intervenire gli otto giovani soprannumeri si
a tutte le cappelle papali, e dovet- assegnarono scudi nove al mese,
tero limitarsi a quelle delle princi- ec. Ai quattro cursori esercenti
pali solennità, come di Pasqua, Na- destinati al servizio del sagro pa-
tale, processioni del Corpus Domini, lazzo, intimi ed assistenza alle cap-
ec. Fu allora che i superstiti curso- pelle, si men-
stabilirono scudi tre
ri implorarono in difesa de'loro di- sili di compenso, quando il Papa
l'itti l'autorità del Pontefice Leone abiterà il Vaticano, e due quando
XII, per cui nel 1826 determinò risiederà al Quirinale. Questi ulti-
per mezzo dell'uditore della carne- mi dovranno scegliersi dal tesorie-
6-ì CUR CUR
re, ed uditore tra i più probi dei pò, e come cursore del s. offizio,
di Cusa, detto cos'i dal luogo di simò la figlia del duca di Bruns-
nascita, sulle rive della Mosella di vick, accordò indulgenza di cento
i4o5 da
Treviri, nacque nell'anno giorni a chi di buon mattino al
un povero pescatore. Secondo al- suono della campana avesse recita-
cuni, era canonico regolare pre- to tre volte l'orazione del Signore,
posto al monistero Wotobergen- e cinquanta a que'sacerdoti , che
se, e arcidiacono di Liegi, decano nel divin sagrifizio pregassero per
di s. Fiorino di Costanza, e proto- la salute, e prosperità del sommo
notario apostolico. Nel concilio di Pontefice, e del proprio vescovo.
Basilea si mostrò contrario alla s. Fece il possibile per condurre alia
Sede, ma dipoi pentito dell'errore, chiesa gli eretici ussiti ,
provando
fecequanto potè a togliere lo sci- in una erudita lettera scritta ad
sma, dicendolo delitto diabolico in essi, colla Scrittura, e colla tradizio-
una lettera, che scrisse all'ambascia- ne, non esser necessaria a salvar-
la dieta di Magonza nel i44'j ove cie. Intervenne alla elezione di Cali-
presente l'imperatore Federico III, sto III, Pio II, e nell'assenza
e
difese da valoroso il Pontefice. Lo di quest' ultimo da Boma, egli di-
stesso fece nelle Gallie, ove conob- venne vicario legato della città ap-
be il Cardinal Parentucelli, o Calan- plaudendovi ognuno. Era gran teo-
drini, il quale poscia divenne Papa logo, perito giureconsulto, valente
col nome di Nicolò V, che, a'20 di- matematico, dotto nelle scienze sagre
cembre del i44^ 1° innnalzò all' o- e profane, e scrisse parecchie opere
nor della porpora col titolo di s. Pie- pubblicate a Basilea in tre volumi in
tro in Vincoli, cui abbellì di nuovo foglio nel i565: fondò una chiesa,
il soffitto, e d'un monistero. Nel i4^o ed un ospedale ad onore di s. Ni-
fu vescovo di Bressanone; ma nomi- colò della sua patria, assegnandovi
nato dal capitolo di quella cattedrale pingui rendite, non che una bi-
64 cus CUS
Todi nel r 464 a g'> ' ' agosto, di cin- fu traviatalo al titolo dei ss. Gio.
quantanove anni, e sedici di Cardi- e Paolo, ove fece lavorare un no-
nalato. La sua salma fu portata a bile soffitto, ed abbellì la tribuna
Roma, ed ebbe tomba nella cbiesa di pitture d'eccellente pennello.
del suo titolo. Dal gesuita Gaspero Quando Roma per Fer-
partì da
Hartzeim abbiamo scritta elegante- rara, l'accomandò al suo
null'altro
mente in latino, e pubblicata in maestro di casa, che i poveri da
Tre veri nel 1730 la vita di questo sovvenire. Donò le sue sostanze
Cardinale, che fu fra i moderni allo spedale di Milano, e parec-
quello cui si attribuisce il rinno- chie migliaia di scudi ai suoi do-
vamento dell'ipotesi del moto della mestici, e dopo avere accompagna-
terra intorno al sole,messa in ob- to a Ferrara Clemente Vili, pas-
blio dopo Pitagora, benché in que- sò a Milano, dove mori nel i5g8
sto Copernico, e Galileo fossero più di cinquantasei anni e dieci di car-
fortunati del Cardinal Cusa. dinalato. Fu seppellito in chiesa a
CUS ANI Agostino, Cardinale. s. Barnaba.
Agostino Cusani dei marchesi di CUSANI Agostino, Cardinale.
Somma, patrizio di Milano, nacque Agostino Cusani, marchesi di
dei
nel i54^. Apprese le leggi in Bolo- Somma, nobile patrizio milanese
gna, Avignone e Pavia, lesse ono- nato nel i655, divenne protonota-
revolmente in questa ultima. Era rio apostolico partecipante, nell'an-
saggiamente diretto da s. Carlo no i685. Il ven. Innocenzo XI lo
Borromeo, ed amico a san Filip- scelse a commissario di sanità per
po Neri- Gregorio XIII lo ascrisse tener lungi dallo stato della Chie-
ai chierici di camera, poi divenne sa la peste, che a Napoli menava
uditore della medesima, e fu impie- orrenda strage; locchè egli eseguì
gato in affari delicati della Chiesa con molta accortezza. Quindi A-
con sommo vantaggio. Sisto V, ai lessandro VIII lo annoverò tra i
1 4 dicembre del i588, lo creò Car- ponenti del buongoverno, e poi lo
dinal diacono di s. Adriano, colla fece presidente alla camera. In ap-
protettoria dei minori conventuali, presso, cioè nel i6g5, da Innocen-
e la deputazione a parecchie con- zo XII venne ascritto tra chierici i
gregazioni, ov' ebbe gravissimi affa- della medesima camera, colla nun-
ri, specialmente in quella delle co- ziatura al senato veneto nel 1696,
se di Francia. Introdusse i religiosi dopo la quale, nel 1706, ebbe quel-
della Mercede nella sua diaconia^ e la alla corte di Francia. Clemente
trovò il corpo di s. Adriano con XI, volendo premiare le egregie ge-
quelli di altri santi, cui fece collo- ste del Cusani, nel 171 1, il pro-
care sotto aitar magnifico, da lui mosse al vescovato di Pavia, e nel-
fatto costruire, e colla permissione l' anno seguente lo creò prete Car-
del Pontefice, donò a s. Filippo dinale del titolo di s. Maria del
Neri i corpi dei ss. martiri Papia e Popolo, e gli diede la legazione di
Mauro, riposti maggiore
nell'aliar Bologna. Dopo aver governato la
della magnifica chiesa di s. Maria sua chiesa per quasi tredici anni ,
in Vallicella, ove fondò una cappel- la rinunziò, nel 1724, con pensio-
la ricca di dote alla purificazione ne di diecimila cinquecento scudi
della Vergine santissima. Quindi nelle mani del Papa Benedetto XIII,
cus CUS 65
ove mori nel
e ritirossi alla patria, Inoltre la città conteneva molti
1730, di settantacinque anni di età, palazzi costrutti di pietra ,
gli e-
e diciotto di Cardinalato. Interven- sterni ornamenti de'quali erano del
ne ai conclavi d'Innocenzo XIII, e pari incrostati d' oro, e di ar-
Benedetto XIII , e fu sepolto nella gento, tal che si può congetturare
chiesa delle monache di s. Prasse- quali ricchezze vi rinvenissero gli
de nella tomba de' suoi antenati. spagnuoli conquistatori, affermandosi
CUSCO o CUZSCO (de disco). che molti e vasti sotterranei n'erano
Città con residenza vescovile, nella ripieni, come anche di lavori di pre-
America meridionale nella repub- gio,avvegnaché gli abitanti di Cusco
blica del Perù,capo luogo della pro- sempre furono industriosi, e prin-
vincia del suo nome. Giace in una cipalmente distinti nel ricamo, nella
pianura bagnata dal Guatanay, ed scoltura , e nella pittura. E no-
è cinta da montagne, sul declivo to, che a Cusco si portava tutto
delle quali furono costrutti i suoi l'oro, e l'argento delle altre Pro-
primi edifìzi. Le sue case sono fab- vincie del Perù, allora le più ric-
bricate con gran pezzi di pietra vi- che del mondo conosciuto. A poca
va con buon gusto architettonico, distanza dalla città Cusco di evvi
e con eleganza. L'università egual- la bella valle Vucay, luogo assai
mente è un bell'edifìzio. Vi sono delizioso, per cui gl'Incas talvolta
nella città parecchi bagni forniti vi fecero residenza. Quivi pure su
di due sorgenti calda, e fredda. alta rocca era una fortezza che si
66 CtlS CtJS
cesco Pizzarro, alla testa di una pic- consagrata all'Iride; e la quinta
cola armata spagnuola ne rese se serviva di sala di udienza al gran-
padrone, e ne prese possesso, a no- de sagrificatore, e ad altri ministri,
me dell'imperatore Carlo V, re di che dovevano essere tutti della fa-
Spagna. Quell' armata sanguina- Le celebri vergi-
miglia degl'Incas.
ria vi esercitò tutti gli orrori, che non erano alloggiate nel
ni dei sole
la storia ci ha tramandati. Tali ra- tempio, come volgarmente si cre-
paci conquistatori vennero presi da de, ma piuttosto dicesi che abi-
maraviglia alla vista della grandez- tassero un vasto quartiere assai lon-
za e magnificenza degli edifizi, soprat- tano, ed occupavansi nel fornire il
tutto da quella del famoso tempio ricco vestiario agi' Incas, ed alle
del sole, detto Curiacanche, le cui loro numerose famiglie. Per l' or-
mura, e tutto l'esterno erano rico- dinario tali vergini erano mille cin-
perte di lamine d'oro, e di pietre quecento, e supplizio terribile puni-
preziose. Vedevasi ornato pure dal- va quelle che frangevano i voti fat-
le figure, e dagl'idoli delle nazioni ti. Su questo tempio dipoi furono
diverse soggiogate dagl'Incas, non edificati il convento e la chiesa dei
che dai trofei eretti onore del
in domenicani.
sole loro Dio. Era esso venerato La sede vescovile venne eretta
in forma di astro d'oro massiccio da Paolo III poco dopo la conqui-
di una immensa grandezza come , sta di Cusco, operata, come dicem-
sagra alla luna, moglie del sole, e preti, e chierici pel divino servigio.
tutta era ricoperta di lamine di La cura delle anime della parroc-
argento, come di argento erano il chia della cattedrale è affidata al
simulacro, ed il trono delle im- capitolo, il quale la fa esercitare da
peratrici, e delle mogli degP Incas, un prete ed avvi il sagro
rettore,
di cui si conservavano i cadaveri. fonte Dappresso alla
battesimale.
Sagra a Venere, alle Plejadi, ed a cattedrale elevasi l'episcopio, ottimo
tutte le stelle era la seconda cap- edificio. Nella città vi sono altre
pella parimenti in argento. La cinque parrocchie, munite di batti-
terza, fregiata in oro, era dedicata sterio. Vi sono religiosi di parecchi
al baleno, a 1
tuono, ed alla folgore; Ordini, e tre monisteri di monache,
e del pari in oro era la quarta, uno de' quali sta nel sito stesso
CUT CUT G7
in cui era il ritiro delle mento- rinunziò all'episcopato, e ritiratosi
vate vergini del sole. In oltre vi nell' isola di Farne ,
quivi santa-
sono conservatori i, confraternite, tre mente morì a' dì 20 di marzo del-
ospedali riccamente dotati, ed il se- l'anno 687.
minario. La diocesi è amplissima ,
CUTBURGA (s.), regina, vergine
ed ogni nuovo vescovo è tassato e badessa in Inghilterra. Quantun-
ne' libri della cancelleria apostolica, que stretta in matrimonio con Al-
in fiorini trenta tre. fredo, re dei Nortumbri, avutane
CUTBERTO (s.), vescovo di Lin- da lui permissione, conservò la pro-
disfarne. Chiamato dalla vita pa- pria verginità, che avea consecrato
storale alla monastica, ne vestì l'a- al Signore, ritirandosi nel moniste-
bito appresso i monaci di Mailvos ro di Barking, nella contea di Es-
sulla Tweed , nelle cui vicinanze sex. In progresso di tempo, avendo
avea egli tratto i natali. Quivi am- ella stessa fondato il monistero di
maestrato nelle sante Scritture, tan- Wimburn, nella contea di Donset,
to profittò nello studio, che in bre- ne tenne con molta saviezza il go-
ve egli divenne modello di sapere verno. Si rese a tutti imil abile e
a' suoi confratelli , siccome lo era cai"a per lo spirito di orazione , e
egualmente per la santità dei co- fervore nelle cose di Dio insieme,
stumi. La sua carità non sapendo e per l'affabilità delle maniere e ,
contenersi entro i confini del chio- sollecita cura delle altrui indigenze.
stro, volle spandersi al di fuori in Dopo che piacque al Signore di af-
vantaggio dei prossimi, e non per- fliggerla e purificarla con penosis-
donando a fatiche, e vincendo ogni sima, e lunga malattia, la chiamò
contraddizione, ebbe la consolazio- a sé a' dì 3 1 del mese di agosto
ne di ammaestrare quei popoli nel- in sul cominciare dell'ottavo secolo.
le verità della fede , e di ridurre Le sue reliquie riposarono a Win,-
ogni maniera di peccatori sulle vie burn in fino a che la pretesa ri-
della giustizia cristiana. La fama forma acconsentì, che si venerasse-
delle sue opere si diffuse per ogni ro le spoglie mortali dei santi. Di
parte, e, quantunque suo malgra- questa santa è fatta menzione nel
do, dovette assoggettarsi alle cure breviario di Parma.
episcopali della diocesi di Lindisfar- CUTMANNO (s.), di stirpe anglo-
ne. Il nuovo stato da lui intrapre- sassone, e pastore di professione,
so, se tutto lo teneva occupato per sino dai più teneri anni, diede non
la santificazione degli altri, non gli dubbie prove di santità nell' eser-
impediva però l'esercizio della fer- cizio d' ogni cristiana virtù. L'ora-
vorosa orazione, e delle usate au- zione, e la contemplazione delle co-
sterità,perchè non accordando al se celesti lo unirono per modo al
suo corpo che un breve riposo, con- Signore, eh' egli parve in tutta la
duceva le intere notti nelle più sua vita, condotta nella semplicità
strettecomunicazioni con Dio. Il di pastore, più angelo che uomo.
Signore lo volle privilegiato anche Morto il padre di lui, giovò con le
in vita col dono dei miracoli, ed sue fatiche ai bisogni della vecchia
è perciò che, vivente ancora, otten- sua madre, edificò di propria mano
ne il nome di Taumaturgo. Sen- un tugurio per abitarlo unitamen-
tendo vicina 1' ora della sua morte, te a quella, e, compito il lavoro ,
68 CZA CZA
pensò di innalzarvi appresso una titolo czar si possono consultare
di
chiesa: del che compiaciutisi molto il Cerimoniale diplomatico, p. II,
gli abitanti del luogo detto Sterin- 671, de titulo Czar; il Budeo, in
ges, lo aiutarono a porre in effetto Biblioth. hist. Struv. 1 740 p. 1 648 e;
D
D 'ACIA. Antica provincia di Da-
che era
era Scupi
Sardica per
Dacia mediterranea, con
;
nell'anno 347 ebbe luogo in Sar- 1' arcivescovo fissò la sua sede, sen-
dica, una delle sue metropoli il , za che Acrida cedesse le sue prero-
rinomato concilio. Il Rinaldi, all'an- gative, per cui la diocesi venne cosi
no 3c)6 num. i3, riporta la testi- divisa, finché i potenti principi di
monianza di s. Paolino, il quale Servia adoperarono perchè la
si
dice, che il grande apostolo Niceta loro capitale Pesch avesse il me-
vescovo dei Dacj, ridusse al vange- tropolitano come Acrida, e Torno-
lo non solo questi popoli, ma i bia. Nei primi del secolo XIII, il
bassi, i goti, e gli sciti. L'imperatore sommo Pontefice Onorio III spedì
Giustiniano I, essendo nativo di A- al re di Dacia il Cardinal Grego-
crida, nel sesto secolo, vi formò una rio Crescenzio per legato. France-
diocesi ecclesiastica, colla residenza sco Torrigio, nelle Sagre grotte
in Acrida, al cui arcivescovo il Pa- vaticane, a pag. 608, riporta le tre
pa Gregorio I trasmise il sagro
s. lettere, che Onorio III scrisse per
pallio. L' abbate de Commanville, questa legazione, due all' Illustri
Histoire de tous les archèv. et évéq. Regi Daciae, l' altra al Cardinal
de l'anivcrs, a pag. 1 3 e seguenti, 1 Crescenzio, diacono di s. Teodoro.
ne riporta le notizie ecclesiastiche. DADYBRA. Sede vescovile del-
Egli dice, che formavasi l'esarcato l' Asia, nella provincia di Paflago-
di Dacia da sei provincie, cioè Pre- nia, dell'esarcato di Ponto, eretta
valis, che aveva per metropoli A- nel quinto secolo sotto la metro-
crida ; Dardania, la cui metropoli poli di Gangra.
7o DAG DAL
DAGOBERTO (s.), figlio dì san veva, e fosse poi perito di mor-
Sigeberto re di Austrasia, e della te ingiusta e violenta era per tale
regina Imneilda, rimase privo del considerato.Il suo corpo venne por-
padre in tenera età l'anno 656, e tato a Rouen, indi trasferito a Ste-
sedette sul trono pochi mesi, per nay, dove è onorato il 2 settem-
la violenza di certo Grimoaldo, che bre, ed il 23 dicembre.
fece valere a favore del proprio fi- DALDA, o Daldus. Città vesco-
glio la successione al trono. Fu spe- vile della Lidia nell'esarcato di A-
dito in Irlanda a vivere una vita sia, eretta nel quinto secolo. Fu
oscura, e venne pubblicato in ap- anche chiamata Hialsa , ed ebbe
presso anche morto, perchè fosse quattro vescovi residenti , suffraga-
da' suoi fidi vassalli dimenticato. La ne! della metropoli di Sardi.
regina sua madre si lagnò altamente DALISANDA, o Dalisandum. Se-
della violenza, ed ingiustizia fatta al de vescovile della provincia d'Isau-
proprio figlio, e ricoverò a Parigi ria, nel patriarcato di Antiochia.
presso il re Clodoveo II. Da 11 a Fu eretta nel secolo quinto sotto
qualche tempo saputosi da'suoi sud- la metropoli di Seleucia, e sei ve-
diti che Dagoberto viveva e si tro- scovi vi ebbero la sede.
vava in Irlanda, con tutto l'impe- DALISANDUS, seu Daldasus.
gno neprocurarono il ritorno . Sede episcopale della prima Pam-
Scrissero a s. Vilfrido, vescovo di filia, nell' esarcato d'Asia, eretta nel
Yorck, che lo aveva assistito nella nono secolo, e fatta suffraganea del-
riconosciuto dai diversi ordini del re- co, oggi propria de' diaconi , ma
gno. Nel suo principio governo
il usata sopra camice anche da al-
il
fu felice, e scelse i palazzi d' Insem- tri, nella celebrazione della messa,
sia di una pace santa sotto il dol- scendevano sino al pugno, come af-
ce freno di questo re, quando ac- ferma s. Isidoro, Origin. lib. 19,
cesasi guerra con Teodorico III, i cap. 22 ; Alcuino, de clivin. offtc.
due re, alla testa delie loro ar- cap. quid siguificent vestimento,; ti-
mate, si scontrarono sulle frontiere gone di s. Vittore de sacrament. ,
DAL DAL 7
scrisse Lampridio, quod dalmaticus ri vano alla metà del braccio: si
vescovi, i quali oggi tutti la por- matica si usava dai sacerdoti in ve-
tano nelle messe, ed altre solenni ce della pianeta ; ma quando essi
e. 48 Anticamente quando
Regist. all' arcidiacono dei franchi. In se-
i Cardinali diaconi si paravano per guito si concesse la dalmatica ai
assistere il Papa, sotto la dalmati- vescovi, insieme alla tonicella, per
ca portavano anche la Tonìcella lo che il Papa, ed i vescovi quan-
(Vedi), come si rileva da un mss. do celebrano solennemente la mes-
del Davantria, che fiori nel ponti- sa assumono l'una e l'altra, e poi
ficato di Giovanni XXII ; la qual visovrappongono la Pianeta (Fedi),
tonicella dice il Macri forse era di come ordina il Rituale Romano pub-
,
DAL DAL 73
!>lic;ito dal Mabillon num. 5, car. vero che non solamente non de-
64- La dalmatica chiamasi dalma- vono essere avari e applicati ai bi-
tica maggiore, e la tunicella dal- sogni temporali, ma liberali verso
matica minore. Che la dalmatica i bisognosi, e perciò conviene che
venisse accordata a' vescovi dalla abbiano le maniche larghe, e le
Sede apostolica, lo nota il Bona, de mani libere per dare soccorsi. Tut-
reb. lìturg. § II, cap. 2-4, rilevan- tavolta alcuni vescovi portano le
dolo da quanto scrisse s. Gregorio maniche delle dalmatiche, e delle
I ad A regio vescovo. Nella messa tonicelle più strette delle dalmati-
di Ratoldo, riferita da Menardo che diaconali. Lo stesso Innocenzo
si ricava che il vescovo talvolta III disse, che la dalmatica signifi-
pitture antiche pag. 32g, prima » nondum venerar, qui vestem in-
i vescovi portavano la dalmatica » nocentiae, et immortalitatis nos
bianca, e la tonicella rossa. A ina- » induere debebat, ideo vestes lae-
lano, lib. 2, cap. 22, soggiunge che » titiae dimittuntur ". Si servo-
la tonicella era di color di gia- no però della pianeta piegata nel-
cinto, o ceruleo, perchè ne' tem- la parte anteriore sopra le brac-
pi di digiuno, nel deporre i ve- cia, per la cagione assegnata dal
scovi la dalmatica, restavano colla medesimo autore nella seconda par-
tonicella di tal colore conveniente te del suo Rationale, tit. de diaco-
all' indicato tempo. no. Su di che può consultarsi il
maniche alquanto più larghe, che suddiacono deve leggere 1' epistola,
quelle del diacono, e suddiacono, poiché allora esercita l'ufficio di let-
volendo ciò denotare, che i prelati tore, ufficio che appunto anticamen-
devono essere pronti in provvede- te veniva da lui esercitato al mo-
re ai bisogni delle chiese , ed alle do stesso dei greci. 11 diacono quan-
anime alla loro cura affidate, ov- do deve leggere l'evangelo, o ripie-
y/f DAL DAL
ga pianeta sopra la spalla sini-
la ca, ma
che poi , come asseri-
stra, come si praticava nella cap- sce Onorio Augustodunense, lib. I
pella pontificia al dire del Bonanni, cap. 229, furono ad essi conce-
ovvero totalmente ne spoglia, co-
se duti manipolo [Vedi), e la to-
il
più angusta nella forma, come os- renza per lo più si trascura, né si
servò il Baronia ai i3 maggio del può indagare, disse il Bona, in qual
suo Martirologio, sopra le parole tempo sia stato questo uso intro-
di s. Gregorio I, il quale nel lib. dotto. Il cadavere del sommo Pon-
ile manicis textam. Che si usasse tratta con più diffusione agli analo-
DAL DAL 75
matica non solo al vescovo di Gap la superfìcie Dalmazia,
totale della
s. Aregio o Arrigo, ma anche al suo cioè a dire comprendendovi le iso-
arcidiacono, e per l'abbate Ciriaco le che ne dipendono, le quali for-
gliela trasmise. Eugenio III, del mano quasi la metà di questo sta-
i 145, concesse le dalmatiche a set- to. Le più considerabili di queste
te canonici della cattedrale di Co- isole sono: Arba, Pago, Isola gros-
Ionia. Prima di lui Lucio II, del sa, Cherso, Ossero, Ugliau, Pasmam,
1 r 44j accordò a R.oggero re di Si- Incoronata, il gruppo di Sebenico,
cilia l'uso del bacolo, dell'anello Bua, Solta, Brazza, Lerina, Curzo-
della dalmatica, della mitra, e dei la, Lissa, Lagosta, Maleda, Veglia
sandali. Innocenzo III, del 1198, ec. Fra i numerosi stretti, che
concesse a Pietro II re di Aragona separano le une dalle altre, o dal
l'uso della mitra, e lo coronò. In una continente, ed ai quali si dà il
cronica di questa funzione si dice del- nome di canali, si distinguono quel-
la dalmatica di drappo vermiglio, che li della Morlacca , di Mezzo, di
egli assunse. Benedetto XIII, nel Solta, di Brazza, di Lesina, di Na-
J726, conferì a Giovanni V re di renta, di Lagosta, e di Maleda. Le
Portogallo la dalmatica, e V uso di sue coste formano molte penisole,
altri paramenti sagri. Hartmanno di cui la più vasta è quella di Sab-
Mauro nel libro de coronatone Caro- bioncello. Il clima della Dalmazia
li Vì
tra le vesti solenni enumerò la è temperato: l'aria in generale è
dalmatica, e la disse : albani holo- pura e sana, meno in vicinanza
sericam pretiosis margaritis gemmis- alle paludi presso le coste, Le mon-
ene distinctam. Negli annali Ful- tagne della Dalmazia sembrano es-
densi, Carlo il Calvo, si descrive sere una massa non interrotta di
vestito talari dalmatica, et baltheo un marmo d'oro pregno di prodi-
desuper accinclus pendente, usque. ad giose marine cristallizzate in uno
pedes, Molti esempi abbiamo d'im- spalto bianco e calcareo. Antica-
peratori, e di re vestiti di dalma- mente questo paese dava dalle sue
tica nelle loro solenni coronazioni, miniere oro abbondanza. Mar-
in
cousagrazioni , ed altre cerimonie. ziale lo chiamò la terra che porta
Assistendo gl'imperatori al pontifi- l'oro, aurifera. I suoi migliori por-
cale del romano Pontefice, vestiti ti sono quelli di Zara, Spalatro, Se-
di dalmatica, esercitarono varii uf- benico, Macarsca, Piagosi, e Cattaro.
fizi di diacono, massime nella notte Secondo 1828, la
un'anagrafi del
di Natale, in cui cantavano il van- popolazione ascendeva a più di
gelo. trecentotrentaquattro mila abitanti
DALMAZIA. Regno il più meri- divisi in diciassette città, in trenta-
dionale dell'impero austriaco, lun- due borghi, e 932 villaggi; popola-
ghesso la costa orientale dell'Adria- zione assai tenue al confronto del-
tico, al sud della Croazia militare, la sua estensione, per altro aumen-
dalla quale i monti Velebitchi lo tala negli ultimi tempi. Il maggior
separano, ed all'ovest della Bosnia numero di questi abitanti professa
e dell'Albania, con la quale ha per la religion cattolica, e sta sotto la
sto nome, infine la divisione più sua vedova, avendo fatto morire
meridionale, è l'antica Albania ve- gli ambasciatori dei romani , traes-
precisa, che fu presa, e quasi di- libertà a tutti i popoli della Illiria.
DAL DAL 77
Non si sa di preciso quali sieno Eraclio, che montò sul trono nel
stati poscia gli stabilimenti eretti 6io; il quale non si liberò da lo-
dai romani nella Dalmazia, sino al ro, se non abbandonando ai croati
regno di Augusto, il quale dopo le ed ai serviani i paesi, nei quali que-
sanguinose guerre conosciute sotto sti barbari sembravano volere sta-
il nome Dalmatiche, e dopo l'al-
di bilirsi, dopo averli ridotti quasi de-
tra lunga guerra., che descritta ci serti. I croati occuparono la Libur-
viene da Floro, da Dione, e da nia, e parte della Dalmazia sino
Appiano, finalmente pervenne a sog- alla Cettina, ed i serviani presero
giogarla del tutto, divenendo allora, possesso del restante della Dalmazia,
insieme colla Liburnia, una pro- ch'ebbe i suoi re particolari, l'ul-
vincia dell'impero romano. Si no- timo de' quali morto senza posteri-
minano le tre principali città , in tà, avendo lasciato il regno alla mo-
565. Gli avari, od unni, vi commi- sue forze contro i corsari narenti-
sero orribili guasti, sino al regno di ni, slavi, e croati. Questi ormai
78 DAL DAL
possenti, datisi A- a scorrere nell' perati interamente gli sforzi de' se-
driatico, non solo divenuti erano condi, i quali si videro ridotti ad
dannosissimi al veneto commercio, accettare la legge dai vincitori. In
ma terribili ancora alle città tutte tal guisa ebbe principio il veneto
della Dalmazia marittima, oppresse dominio nella Dalmazia, dominio
dalle loro reiterate vessazioni. I ve- che seco trasse anche quello dell'in-
neziani, per evitare le loro pirate- tero Adriatico, e dei grandiosi acqui-
rie, eransi indotti a patteggiare coi sti della repubblica nelle isole, e
corsari, e a sborsar loro un'annua nelle bagnate da questo
provincie
somma di danaro. Ma il dose Pie- mare. Continuarono i veneziani nel
tro Orseolo II persuase la repub- possesso non interrotto di questa
blica ad una guerra aperta contro provincia, sino verso la fine del se-
di essi, piuttosto che sottoporre la colo XIV, in cui per la sfortunata
nazione a questa specie di disono- guerra genovese, furono costretti a
rante tributo. Era già governata a rilasciarne la maggior parte a Lu-
que' tempi la Croazia dai propri re- dovico re d' Ungheria, collegato coi
goli, i quali, unitamente ai narenti- genovesi. Morto questo però nel 1 38t,
ni, come si disse, infestavano le ed assunto trono Ladislao figlio
al
marittime città della Dalmazia, ed del re di Napoli Carlo III Durazzo,
il traffico dei veneziani, disputando vedendo quanto dispendiosa gli riu-
per ben centosettanta anni l'impe- scisse la difesa di questa provincia,
ro dell'Adriatico alla veneta repub- sempre d' altronde infestata dai con-
blica. Le città ricorsero più volte finanti vaivoda della Bosnia, ne re-
per difesa e protezione alla greca stituì ai veneziani quella parte, che
corte di Costantinopoli, ma inutil- gli era rimasta, con un pagamento,
mente, attese le deboli forze di quel- ed in tal in po-
guisa ritornarono
l' impero. Abbandonate quindi, e tere della repubblica contado di il
disperando della loro salvezza, de- Zara, con le isole di Arba, Cherso,
liberarono, in un congresso univer- Ossero, e Pago, amichevolmente
sale della nazione, di spedir legati sgombrate dagli ungheri. Dallo stes-
alla repubblica, già de' pirati natu- so vaivoda di Bosnia comprarono
rale nemica ,impegnandosi colla poscia i veneziani Ostrovizza, e con
stessa, che qualora fossero liberate essa si facilitarono 1' acquisto di Se-
dalle crudeltà e vessazioni dei cor- benico. Nel i4'7) certo Balza Stru-
sari, si assoggetterebbero volentieri simero, principe slavo, consegnò per
al suo dominio. trattato pacifico ai veneti, Drivasto
I veneziani allora, avendo adu- Dulcigno, Alessio, Antivari, e Bu-
nate tutte le forze marittime, accor- dua. Nel 1 4^3 passarono volonta-
sero a sollievo dell'oppressa Dalma- riamente sotto il dominio veneto,
zia, e, ricevuto giuramento di fe- della Brazza, Le-
il Almisso, le isole
deltà da quei popoli, proseguirono sina, Curzola, e quindi Traù, Spa-
vivamente la guerra. Il re de'croa- latro, e Cattaro. Acquistata tutta la
ti, atterrito, tentò d' intavolare del- Dalmazia, qualche suo territorio pe-
le trattative. I narentini si oppose- rò confinante, e qualche città, co-
ro con tutte le loro forze, ma glo- me Dulcingo, An livari, Durazzo ed
riosamente furono dai veneziani ri- altre, passarono in progresso di
gettati i progetti del primo, e su- tempo sotto il dominio ottomano,
DAL DAL 79
conservandone del restante il pos- re, e fu zio di s. Susanna. V. Chie-
sesso la veneta repubblica, sino alla sa di s. Susanna, e Chiesa di s. Ca-
sua estinzione. Finalmente, pel trat- jo. Nel quarto secolo fiorì l'altro
tato di Campo Formio, nel 1797 dalmatino s. Girolamo, dottore del-
tra la Francia, e 1' Austria, la Dal- la Chiesa, Cardinale, e segretario di
mazia fu ceduta a questa ultima s. Damaso romano Pontefice. Nel-
potenza, che in conseguenza del- l'anno 494j s- Gelasio I si oppo-
la campagna del i8o5 la restituì se ai progressi dell' eresia pelagia-
alla Francia, essendo stata allora na, che tentava insinuarsi anche
riunita al regno di Italia, ed aven- nella Dalmazia. Nel 5go, sotto s.Gre-
do poscia fatto parte delle provi n- gorio I, la Chiesa romana possedeva
cie illiriche amministrate separata- nella Dalmazia un pinguissimo pa-
mente dalla Francia. Nel 1806 i russi trimonio, che faceva amministrare
s'impadronirono delle bocche di Cat- per mezzo di un rettore. Dall' an-
talo, che restituirono ai francesi per la nalista Rinaldi abbiamo all'anno
pace di Tilsit. Dopo
1814, l'Austriail 594 num. 16, che s. Gregorio I
basato sopra ciò, che dicesi nella divieto della Sede apostolica. Nel se-
cioè che Tito, discepolo di s. Pao- tro suo concittadino, dappoiché nel-
lo, andasse in Dalmazia. Certo è, l' anno 64ofu creato Papa Giovan-
come dice Commanville, Ilisloire de ni IV, figliuolo di Venanzio, scola-
tous les arcìièv. et évécj. pag. g5, re di Zara. Questo Pontefice fece
cles archév. et èv. de Dalmatie 3 trasportare dalla Dalmazia sua pa-
che le metropoli di Salona, e di tria, perchè la vedeva sovente in-
Ragusi furono erette nel primo se- vasa dai barbari, le reliquie dei ss.
8o DAL DAL
na, e poi nella slava. V. Schiavo- riconosceva la fondazione, in uno al
bio ss. Bonifacii et Alexìi a pag. po che gì' infedeli presero Acri os-
85, e seg., parla di tal concilio, sia Tolemaide ai cristiani, l' unica
perchè Gebizo era stato abbate di città che loro rimanesse presso i san-
tal monistero di B_oma, e dice che ti luoghi di Palestina, pei quali a-
vi fu interdetta la vendita degli uo- vevano avuto luogo otto crociate.
mini. Bonifacio Vili vi spedì per le- Ma dopo tre anni, e sette mesi, ai
gato il Cardinal Boccasini, che poi io dicembre 1294, gli angeli tras-
gli successe nel i3o3, col nome di portarono la medesima santa casa
Benedetto XI, e Nicolò nel 1 449 V nella marca di Ancona, in una sel-
spedì in Dalmazia il rinomato pre- va di certa donna chiamata Lore-
dicatore Antonio minore fran-
fr. to, e poscia passati otto mesi, in
cescano.Gregorio XIII nel 1576 altro luogo più in là dal monte
fondò un convento pei francescani mezza lega distante, e finalmente
in un' isola dell' Adriatico per van- poco dopo, e nel 1290, nel sito ove
taggio spirituale della nazione dal- rimase, e tuttora si venera la detta
mati na, e per la conversione dei Santa Casa di Loreto (Fedi).
turchi. II suo successore Sisto V, Clemente VII, volendo riconosce-
che riteneva la sua famiglia origi- re l'identità del gran prodigio, in-
naria dalmatina, o illirica, dai fon- viò tanto in Nazaret, che nella Dal-
damenti riedificò in Roma la Chie- mazia, alcuni soggetti idonei, i qua-
sa di s. Girolamo de* Schiavonì liesaminarono con diligenza le tras-
(Fedi) } e v' istituì una collegiata lazioni della santa Casa, e la pe-
con capitolo, che dovesse essere com- riferia di essa, e si ebbero per ri-
la uffizio, e del
perdita dell' bene- donne. Il titolo di Dama altre vol-
fizio. che davano benefizii,
I laici, te era onorevolissimo in Francia ;
e quelli che li ricevevano dalle lo- non accordavasi che alle persone
ro mani, furono condannati. Si ful- di alta portata, ed era riserbato
minò la scomunica ai mariti che alle mogli de' cavalieri, giacché quel-
abbandonassero le mogli, senza il le degli scudieri qualificati dicevan-
giudizio della Chiesa. Venne vietata si soltanto Madamigelle. Francesca
la ordinazione de' bastardi, e si pre- d' Angiò, essendo rimasta vedova
scrisse l' interstizio di un anno pel avanti che suo marito fosse stato
diaconato, e il sacerdozio; e si or- creato cavaliere, non ottenne dagli
dinò di conferirli prima di trenta storici se non che il titolo di ma-
anni di età. Diz. de Concilii, p. damigella. Sul trattamento delle Da-
1 44 > Labbé t. XI. me, nel formolario epistolare, può
DALON o DALONE. Luogo del consultarsi il Parisi , Istruzioni per
Limosino in Francia, in cui eravi la secretoria.
un'abbazia de'cisterciensi. Quivi nel- In appresso s'introdusse il nome
l'anno 1 1 1 4- si tenne un concilio, di Madama, e questo titolo si die-
rammentato dal Mabillon, Annoi. de alle donne, che possedevano qual-
s. Benedici, t. V, p. 5g5. L'abba- che signoria ;
poscia sidiede a tutte
zia fu nel medesimo anno fondata le donne di qualità, ed anche alle
da Gerardo di Sala, e divenne con- mogli dei magistrati, e finalmente
siderabile a segno ebbe sino a eh' si prodigò senza distinguere, massi-
tre chiostri, uno pei monaci, l'altro me appresso i francesi. ?Vwerle Can»
voi. mx.
82 DAM DAM
cellieri, loco citato pag. 72, che ma- strettissima nel mezzo, andando ad
dama fu titolo privativo una volta allargarsi verso l' estremità. Ha no-
delle regine, e delle principesse del ve porte, ed è circondata ila mu-
sangue reale,' e fu usato dagli An- raglie mezzo rovinose, non che fian-
gioini quando montarono sul trono cheggiata d;i torri con fosse. E for-
di Puglia e Sicilia. Piitornando al tificato parimenti da torri con fosse
titolo di Dama, aggiungeremo che il castello che la difende. L'aspetto
le dame nella corte di Francia fu- di Damasco è triste e monotono,
rono introdotte sotto il re France- non avendo come altre città dell'o-
sco I, forse avendone preso l'idea riente veruna piazza pubblica. Le
dalle corti italiane, per cui allora case sono semplici all' esterno ; ma
venne creato il titolo di Dama del di una grande magnificenza al di
palazzo. Caterina de' Medici, per dentro. Oltre gli addobbi fastosi,
un raffinamento di politica, chiamò ed i loro bei tappeti, ordinaria-
alcune damigelle di onore, tolte tra mente hanno esse un vasto cor-
le fanciulle del più alto grado, non tile quadrato, con alberi odoriferi,
tanto perchè ad essa servissero di e belle fontane di marmo, che con-
compagne, quanto per potersene ducono 1' acqua ad ogni angolo del-
valere come di un mezzo più adat- l' abitazione. Le strade sono ben
to a favorire i suoi disegni per i- lastricate, ed adorne di ricchi ba-
scoprire destramente i segreti dei zar ben fabbricali, di bagni super-
grandi del regno. Il Vossio dimo- bi, e di caffè detti cavenech, appa-
stra, che da Domina discende Do- rati con buon gusto. Quello detto
micella, e da questa Damigella,, e Chan-verdy, ossia caffè de' rosai, è
Damoiselle, come avverte anche il rinomato in tutto l'oriente. Gran-
Carpentier. dissimi sono i sobborghi, ma di for-
DAMASCENI Peretti, Cardina- ma irregolare. Uno monumenti
de'
le. V. Peretti. i più curiosi di Damasco è il ser-
DAMASCO, Damascus. Città ar- raglio o palazzo del pascià osserva-
civescovile della Turchia Asiatica, bile anche per la sua grandezza. Vi
nella Siria, capoluogo del ragguar- si distingue Ran, od ospizio prin-
il
devole pascialatico del suo nome, e cipale eretto da Asad pascià, e quel-
residenza del pascià. Trovasi situa- lo di Solimano pascià. Numerose
ta in una fertile pianura, e sì a- sono le moschee, essendoil popolo
mena, che fu chiamata il più va- fanatico pel maomettanismo. La più
go paradiso dell' Asia . E posta bella è la Zekia, o gran moschea,
a' piedi del versatolo orientale del un tempo cattedrale dedicata a s.
mila abitanti, de' quali dodici mila ché i califfi abassidi trasferirono
sono cristiani, e quasi altrettanti ad A ubar la loro sede. Fu in ap-
ebrei ; il resto siriaci, maomettani, presso soggetta ai sultani di Egitto
arabi, e turchi. sino a che Timur-Beg la distrusse.
DamascOj secondo tutte le tradi- Finalmente, dopo molte altre vicen-
zioni, deve la sua origine alla più de, cadde in potere dei turchi con
ri mota antichità, ed evvi chi la vuo- tutta la Siria, per opera dell'im-
le esistente sino dai tempi di Abra- peratore Selim i5i7, e finoI, nel
mo. Altri, e principalmente lo sto- da quel tempo fece sempre parte
rico Giuseppe, le danno per fon- dell' impero ottomano. Nel i j5g,
datore Hus figliuolo di Aram, ul- fu molto danneggiata- dal terremoto.
timo figlio di Noè. Verso l'anno io44 La religione cristiana vi fioriva
avanti G. C, divenne la capitale d'un quando Areta re degli arabi, ne a-
regno, fondato da Rasin generale vea il possesso ; e si può dire che
delle truppe di Adareser, che più 1'
apostolo s. Paolo battezzato da A-
tardi prese il nome di regno di Siria. nania discepolo di Gesù Cristo, fos~
84 DAM D \M
se uno de' suoi allievi. Dal Rinaldi contnno s. Giovanni Damasceno, ed
all'anno 35 si apprende che in Da- Abulfeda.
masco raccolse la chiesa il detto DAMASO, Cardinale. V. S. D\-
Anania, dopo che fedeli erano i maso I Papa.
slati cacciati da Gerusalemme dopo DAMASO (s), Papa XXXIX. I
Melezio. Tuttavolta, nel sinodo ce- Roma il canto dell' Alleluja in tem-
lebrato dal Pontefice, diede ragione po pasquale, ma bensì di avere in-
a Paolino, col prescrivergli di non giunto che si cantasse più frequen-
rigettare dalla comunione cattolica temente , ed anche fuori di quel
s. Melezio; quindi s. Damaso I in- tempo. Alcuni attribuiscono a san
terrogato da s. Girolamo, il quale Damaso I altre cose, come l'istitu-
il consultò se potesse cattolicamen- zione della pena del taglione. Chia-
te dirsi che in Dio ci fossero tre mò s. Damaso I a Roma il dotto-
ipostasi, e con chi dovesse comu- re s. Girolamo, per servirsene co-
nicare, rispose che comunicasse con me di segretario nelle risposte che
Paolino, e che professasse in Dio dava ai concili, ed alle chiese; inol-
uri ipostasi, e tre persone : insegui- tre s. Girolamo per comando del
to i due
partiti vennero a transa- Papa tradusse nel latino idioma
zione,che fu approvata dal Papa. •varie opere. Governò diciassette an-
Nell'anno 378 s. Damaso I battez- ni,due mesi e ventisei giorni e , ,
alcuni egizi dell'ambizioso Massimo per l'ottimo governo del suo pon-
Cinico a vescovo di Costantinopo- tificato, s. Damaso I fu uno de'più
li, e costituì suo vicario nelle pro- celebri Papi della primitiva Chie-
vincie dell' Illiria orientale il vesco- sa. 11 suo cadavere venne sepolto
vo di Tessalonica Acolio. Venuto a nella basilica da lui eretta nella via
Roma Priscilliano condannato dal Ardeatina, accanto alla madre, ed
concilio di Saragozza, il Papa non alla sorella Irene, e quindi trasferì-
85 DAM DAM
to nella Chiesa di s. Lorenzo in morto agli 8 di agosto a Pale-
Damaso {Vedi), da lui medesimo strina, ove erasi recato per fuggire
(ondata. Vacò la sede Romana tren- l'eccessivo caldo di Roma. Fu quin-
tuno giorni. di il suo corpo trasferito in Roma, e
Le opere di s. Damaso I, colla sepolto fuori della città nella chiesa
sua furono date alla luce da
\ita_, patriarcale di s. Lorenzo. La s. Sede
Federico Ubaldini nel i63o, illu- vacò sei mesi, e quattro giorni. Per
strate poi colle note di Marzio Mi- altre notizie su questo Papa, che
lesio Sarazzano J. C. romano, per pel brevissimo suo pontificato , e
la cui industria furono raccolte nel per essere straniero poco si cono-
1671. Vi è un'altra edizione roma- scono, si possono consultare gli scrit-
na del i638, del p. Carlo d'Aqui- tori delle vite de' Pontefici.
no; e poscia il p. Antonio Maria DAME del sagro Cuor.E. V. Sa-
Merenda nel 1754 ne procurò al- gro Cuore, Dame.
tra romana edizione in foglio. Il DAMIANO Pietro (s.) Cardina-
Papebrochio, in Propileo par. I, le. V. Pietro Damiano (s.)
pag. 58, sopra alcune Epistole at- DAMIAMSTI. Eretici, ramo di
tribuite al santo Pontefice, fa una acefali severiani. Presero il nome
bella dissertazione. Scrisse ancor la da un certo Damiano vescovo di
vita di questoPapa, il p. Antonio Alessandria , il quale essendo pri-
de Macedo, nella sua Lusitania In- ma del partito di Severo ereti-
cidala, pubblicata in Parigi nel co vescovo di Antiochia, si divi-
i663. Intorno poi alle opere di se anche dalla sua scuola, e
poi
s. Damaso I, Elogia sanctoruni, si formò una setta particolare. I
stanno nella Biblioth. PP. edit. Lug- Damianisti, seguendo 1* errore di Sa-
duni, tom. V, p. 635; nell' Append. bellio, ammettevano in Dio una so-
Bibliot. Veter. PP. p. 844, e nel- la natura, ma senza distinzione di
la seconda edizione del Bigni, tom. persone, insegnando, che inomi Pa-
IV, col. 920 ; e nella terza al to- dre, Figliuolo, Spirito santo, non
mo IV, pag. 543, Elogium de Pau- sono altro che diverse denomina-
lo Apostolo^ sta in 2, choro Poe- zioni della stessa persona.
tar. Latin, edit. Hanoviae, tom. II, DAMIANO (s.). Era questi fra-
pag. 673. Le Epistole si possono tello a s. Cosma, ed ambedue ara-
leggere in Labbé, Conciliar, tom. bi di nascita. Si applicarono in Si-
II, col. 864, e con s. Clemente ria allo studio della medicina, e
edit. Coloniens. pag. 536. Hymni riuscirono medici si per l'arte che
tres stanno in Hymnario ad eal- per la pietà famigerati. Professan-
cem Thomasii pag. 4^-52.
psalterii do essi la religione cristiana, ani-
DAMASO II, denominato prima mati da questa, assistevano gli in-
Poppone nativo della Baviera in fermi con quella carità , eh' essa
Germania, vescovo di Bressanone, ispira, non curando per nulla l'in-
dinò che fossero presi, ed assog- soli europei. I dintorni sono assai
gettati ai più crudeli tormenti ,
deliziosi, e l'aria vi è sana.
perchè obbedissero a Cesare, ma La presente città di Damiata fu
costanti essi nella loro fede , li fabbricata nel luogo stesso, e secon-
fece perire sotto la scure. I loro do alcuni poca disianza dalla
a
corpi furono raccolti ,
portati in antica Tamiathis, situata quasi in
Siria, e sepolti a Ciro. Questi ge- faccia di Pelusio, che qualche volta
nerosi soldati di Cristo furono assai si confuse con questa città, e che
onorati. Alcune delle loro reliquie fu distrutta durante le crociate.
vennero portate in Pioma sotto il Damiata segui il destino delle altre
pontificato di s. Pel ice III detto IV, città, allorché i saraceni si resero
ed attualmente riposano nella chiesa padroni di questo paese. All' artico-
del loro nome,
eh' è ancora diaconia lo Crociata (Vedi), si parlò molto
V. Chiesa de' ss. Cos-
cardinalizia. di Damiata, e dei Cardinali legati,
ma, e Damiano, non che ss. Cosma, che vi spedirono i sommi Pontefi-
e Damiano, ove si parla delle tre ci, cogli eserciti de' crocesignati, pel
coppie di sauti di egual nome. La conquisto di Palestina, e dei santi
Chiesa onora la loro memoria il luoghi. I crocesignati la presero do-
di 27 settembre. po un lungo assedio nel 12 18, o
DAMIANO, Cardinale. Questi 1219: laonde Tafadino sultano ne
viene annoverato dal solo Ciacconio mori di dolore per non poterla
tra i Cardinalidiaconi, creati da soccorrere. Il Papa Onorio III mol-
Urbano Papa eletto nel 088. Gli
II, 1 to si adoprò per conservare Damiata
altri scrittori non fanno di lui men- ai crociati, che vi edificarono diverse
zione, cosicché della sua vita non pos- chiese; ma fu restituita al soldano di
siamo raccogliere ulteriori notizie. Egitto nel 1221. Il re s. Luigi IX,
DAMIATA oDAMIETTA. Cit- avendo preso la croce, passò in E-
tà arcivescovile dell' Africa nel bas- gitto, e giunse nella rada di Da-
so Egitto, capoluogo di provincia, miata il
4 ghigno 1249, e fu allo-
sulla riva destra, e presso la foce ra la città dai saraceni abbando-
88 DAM DA N
di una guerra fatale al loro paese, DANABA (Danaben). Sede ve-
distrussero Daraiata. Dipoi, in suo scovile della Fenicia marittima nel-
luogo n'eressero una nuova, o, se- 1'Asia, posta da Tolomeo nella Pal-
condo alcutiL ripararono la vecchia. mirena al sud ovest della città di
È certo, che oggidì la foce del Ni- Palmira. Il vescovato venne eretto
lo è più lontana, cioè a dire più nel secolo quinto, e sottoposto alla
settentrionale, che non era al tempo metropoli Damasco. Di questa
di
di s. Luigi IX.
Questo prolunga- chiesa si trova menzione negli atti
mento ebhe egualmente
della costa de' concili, ove pure sono ricordati
luogo all' imboccatura di Rosetta. due vescovi, che vi ebbero sede. Al
Dannata divenne sede metropo- presente è un vescovato in parti-
litana; ma né si conosce l'anno bus, nella giurisdizione pure in par-
della sua erezione, né se lo fosse tìbus di Damasco. Gli ultimi che
dopo che fu presa dai crociati. Cer- ne portarono il titolo, sono monsi-
to è, che nel 1249 n'era arcivesco- gnor Giuseppe Schuller de Ehren-
vo Egidio, a cui il re di Francia tal, e monsignor Ignazio de Natale
29 agosto 182 1 dichiarato vescovo Paolo III lo spedì più volte inter-
assistente al pontificio soglio, quin- nunzio in Francia presso France-
di da Gregorio XVI, nel mentovato sco I ed Enrico II suo successore;
suo concistoro, fatto patriarca di col quale trattò ancora intorno alla
Costantinopoli. Prima di lui Pio VI futura celebrazione di un concilio
fece arcivescovo di Damiata, colla generale, ch'ebbe luogo dipoi nella
nunziatura apostolica di Colonia, città di Trento. I protestanti face-
monsignor Bartolommeo Pacca, ora vano allora grandi progressi, e per-
Cardinal decano del sagro Col- seguitavano a tutto potere i catto-
legio. lici: e si fu appunto per reprimere
,
DAN DAN ò9
Ja forsennata loro prepotenza, clic il sua morte accadde a' 3 dicembre
Dandini venne insignito del carattere i55g, ed ebbe il sepolcro nella
di nunzio ordinario nella corte del- chiesa di s. Marcello presso l' al-
l'anzidetto Enrico. Dipoi Giulio III, tare della Beata Vergine addolora-
successo nel i55o a Paolo III, lo ta; sul pilastro si vede il suo ri-
richiamò presso di sé in qualità di tratto, che credesi dipinto da Pel-
marzo 1823, lo creò Cardinale del- degli studi, e del censo, e fu pro-
l'ordine de' preti, conferendogli il tettore dell' aiciconfraternita di s.
tura tributa profondi e meritati en- rono una parte dell'Inghilterra, for-
comi il secolo ammiratore, e le sue mandone piccoli regni, e saccheg-
opere ne perpetueranno la fama. I giarono, e fecero orribili guasti in
caratteri dei danesi sono runici, e Francia. Erano assai intrepidi , e
si credono anteriori alle invenzioni molto abituati a vivere sul mare.
del papiro, delle tavolette incerate, Avevano un culto rozzo bensì, ma
e delle membrane. Il pincipale or- accompagnato da una certa gran-
dine cavalleresco della Danimarca dezza virile. Molto si disse di essi,
è quello dell'Elefante (Fedi), quin- e de'loro primi re, ma la storia
di è più distinto quello di Danne- n'è favolosa assai ed incerta sino
borg, al quale è da aggiungersi un all'anno 5oo, o al regno di Aroldo
terzo, cbiamato della perfetta unio- I. Basterà nominare fra quegli an-
ne, ovvero della fedeltà, creato dal- tichi monarchi della Danimarca
la regina Sofia Maddalena , il
7 quello Skiold, quale acquistò tan-
il
minciò gettare una qualche luce una gran parte di quel paese, og-
nella storia della Scandinavia. Sem- gi formante la Danimarca, la sua
bra, che i primi abitanti della Da- storia incomincia a presentare mag-
nimarca, e principalmente della gior chiarezza, e verità. La Scania
sua porzione continentale, sieno sta- era una delle sue provincie, ma
ti i cimbri, o celti, i più antichi lo Sleswig fu occupato dagl' impe-
abitatori conosciuti, cioè gli ante- ratori di Alemagna ed , eretto in
nati dei "welsci, che stavano special - margraviato. Da un altro lato, Sve-
DAN DAN 95
no, minor figlio di Gormon, con- zia scosse ilgiogo danese nel i44^>
quistò l'Inghilterra, e suo figlio essendo prima morto il deposto
Canuto poi aggiungendovi la Nor- Enrico di Pomeriana, detto il IX, e
vegia, si videro i tre scettri uniti morto essendo senza prole il di lui
nelle mani di questo re, detto per- successore dopo sei anni di monar-
ciò il grande. Sotto suo regno
il chia, Cristoforo III di Baviera, quel-
gli abitanti della Danimarca, ces- lo che trasportato avea la sede a
sando di fare i pirati, incominciaro- Copenaghen e che può dirsi la
,
sua testa delle tre corone del nord, però nel i5ii interamente la pri-
mentre prima fu dichiarata reggen- stina libertà. L'abolizione della cat-
te, poscia alla morte del suo pic- tolica religione , eseguita sotto Fe-
colo figlio, salì sul trono della Da- derico I nel i5s3 o i5i6, ed il
DAN DAN 97
Erico li 847 863
Canuto I 863 87 3
Froto 873 889
Gormo II 88q 897
Araldo VI 897 9*9
Gorrno III 919 g3o
Araldo VII 93o 980
Svenone I, ed Aral-
do VII 980 1014
Svenone re di Nor-
vegia 1000
re d'Inghilterra io3i .
Norvegia furono preti inglesi; che Pagi, ed altri gravi autori sono di
i popoli di Danimarca abbraccia- sentimento, che Canuto II, il gran-
rono il cristianesimo con
molto de, si recasse in Roma nell'anno
ardore, che quelli di Svezia non ne 1027, in cui governava la Chiesa
imitarono l'esempio, anzi misero ilPontefice Giovanni XIX, detto
a morte un inglese nominato Eskil- XX. Sono memorabili le espressio-
lo,che predicava la fede in certe ni usate dallo stesso monarca nella
barbare contrade. I principali tra mentovata lettera scritta agl'ingle-
questi missionari inglesi, che pre- si, e conservatasi dal Malmesburien-
dicarono la fede in Isvezia, furono se, lib. II, e. II: » Notifico vobis,
Ansgero, Sigfrido, Rodualdo, Ricol- » novi ter me iisse Romam, oratimi
fo, Odoardo, Eskillo, Davide, ed « prò redemptionepeccatorum meo-
Enrico. V. il discorso di Stiermann >: rum Et ideo hoc ma-
sopra lo stato delle scienze, tra gli » xime patravi ,
quia a sapienti-
antichi svedesi. Nell'anno 1027 si » bus didici, s. Petrum apostolum
recò a Roma Canuto II, re di Da- » magnani potestatem accepisse a
nimarca, ed Inghilterra, ciò che gli » Domino ligandi, atque solvendi,
storici assegnano ad altri anni, co- n clavigerumque esse regni coele-
me al io3o per l'autorità di una » stis; ed ideo specialiter ejus pa-
DAN DAN 99
» trocinium apud Deum expetere, mito IV spedi colà truppe per iscac-
« valde utile duxi ". Tornato clie ciare i normanni , e ricuperarne
fu ne'suoi stati, Canuto II per di- il dominio; e siccome vide con-
mostrare al sommo Pontefice la trariata la sua discesa in quel rea-
slavi occidentali, dalle mani dell'im- rigo conte di Zwerin, il quale era
peratore Lotario II. Canuto V fu stato ardito di ferire a tradimento,
assassinato dai danesi a' 7 gennaio e d' imprigionare il re YYaldemaro
ii3o, che presi di gelosia avevano lì suo signore insieme al figlio di
mosso le armi contro di lui. La- lui. Laonde commosso il Pontefice
sciò un figlio, il quale divenne duca per tal misfatto, e perchè il re era
di Sleswig, e re dì Danimarca nel censuario, ossia tributario della Pro-
1 1 5-, o nel 1 1 58. Questi fu Val- mana Chiesa, e ad essa di voto e
demaro I, detto il grande, per le riverente, pose ogni studio, e pote-
sue virtù, e per le sue gloriose ge- re per liberarlo dal malvagio con-
ste. Il Pontefice Alessandro III, pel- te, scrivendo pressantissime lettere,
le istauze di questo Valdemaro I, principalmente all' arcivescovo di
solennemente canonizzò s. Canuto Colocza.
V, martirizzato da Magno figliuolo Il Danimarca Erico Vili,
re di
del re Nicolò. V. i Bullandisti ai per vendicare la morte del suo ge-
7 gennaio, giorno in cui se ne ce- nitore Erico VII, dopo aver fatto
lebra la festa. Il Lambertini, De ca- morire l'assassino, eh' era nipote del
non, ss. lib. I, cap. 9, mini. 3, cap. vescovo di Lunden, fece porre in
29, num. 6 dice, che la canonizza- prigione anche quel prelato. Ma il
2ione segui nel 1 164, ed altri so- Papa Bonifacio Vili ne prese le di-
no di parere che siasi fatta nell'anno fese, scomunicò il re, lo condannò al
li 54, fu eletto Papa col nome di Danimarca, col quale, e con altri
Palestina, altre volte dai porti della de' suoi sudditi per la singoiar pro-
Svezia, della Norvegia, e della Da- dezza, dolcezza e liberalità verso i
vuole quindi, che i cortigiani, te- fecero quattro canoni contro le vio-
mendo che realmente il re ritor- lenze, che i signori facevano ai ve-
nasse al grembo della vera Chiesa, scovi. Questi canoni vennero con-
lo dislogliessero dal condursi a fermati dal Pontefice Alessandro
Pioma. Egli mostrassi per altro gra- IV ai 3 ottobre del medesimo an-
tissimo alle attenzioni fattegli da no. Dizionario de' Concilii, p. i4 2 >
Clemente XI, ed ai regali che in Lenglet tomo II, p. 346, Labbé
suo nome gli presentarono i nipo- tomo XI, Arduino tomo VII.
ti: il perchè ritornando nel suo DANNEBROCH, o DANEBROY.
legno colmò i cattolici di benefizi, Ordine equestre di Danimarca. Fu
e privilegi. Francesco Cancellieri ci istituito da Waldemaro II, re di
nimarca ec, Roma 1820. Lettera dal cielo, in quello stesso di nel
al eh. Salvatore Betti sopra la quale doveva dar battaglia ai livo-
derabile del regno, se prima non pelle, donde si diffusero nel paese
fosse stato ammesso in questo. Nel- di Liegi, nell'Haynaut, e nella Fian-
le grandi solennità, i cavalieri por- dra. In alcuni tempi, tanto uomi-
tano una catena, i cui anelli altro ni come donne, si mettevano a
non sono, che le lettere W. C. ballare, tenendosi per mano, e così
V. intrecciate. La prima di queste fortemente si agitavano che il più
nota Waldemaro fondatore dell'Or- delle volte audavano a terra senza
dine; e le altre due Cristiano V, respiro. In quella straordinaria a-
ristauratore del medesimo. Per in- gitazione pretendevano di ricevere
segna della loro dignità , i decora- le divine ispirazioni e di essere
ti portano sul petto una croce di ricreati di celesti che dipoi
visioni,
oro, smaltata d' argento, con bordi sognando si raccontavano a vicen-
vermigli, ornata con undici dia- da. Giravano di città in città ac-
manti, pendente da un gran cor- cattando elemosina per vivere senza
done bianco, bordato di rosso, e fatica, e si credevano fare una bel-
dal lato destro, una stella bordata l'opera quando si davano con tut-
clave . Il Macri nella Notizia dei debbono sedere dalla parte de' ca-
vocaboli ecclesiastici dice, che Dapi- valli. Siccome i dapiferi godono dei
fer è l'officio del portatore delle vi- privilegi che diremo, acciò ne pos-
vande. Dapifer abbalis Prumiae, sano fruire, Cardinali debbono i
a sinistra. Ognuno però segue l'uso coloro, che sono benemeriti, e che
della corte, e dei luoghi in cui scri- hanno prestato servigi alla Sede
ve. A quelli poi, ai quali non si apostolica, ed ai romani Pontefici,
dà alcun titolo, la data si pone in non che servono a provvedere i
cima, ed alcuni anche la pongono poveri, e meritevoli chierici. La fa-
in fine; ma nelle lettere confiden- coltà, e giurisdizione della dataria
ziali si pone la data , o in cima si estendono per tutto dove il Pa-
ovvero in fine come più piace. Nei pa è venerato per capo della Chie-
biglietti la data ponesi nella colon- sa cattolica.
na sinistra del foglio, per esempio: La dataria si mostra benefica e
Di casa 11 agosto 1842^ Dalle generosa, siccome organo del Papa,
stanze del Vaticano; Dalle stanze il quale persuo mezzo com parte
del Quirinale; Dalle stanze di le mentovate provvisioni, dispense,
Montecitorio ; Dalla segretaria di assoluzioni, ed altre cose proprie
Consulta; Dal palazzo reale, ec. di si importante, ed antichissimo
Alcuni pongono la data incontro tribunale ecclesiastico. I suoi nu-
alla seconda o terza riga dello scrit- merosi, e distinti officiali sono chia-
to, altri più in basso del foglio mali oracoli della voce, e mente
per usare, come dice monsignor del Papa, come ne insegna il Cor-
Fontanini nell' Elog. Ital., più con- rado, in Prax. Benefic, lib. I, cap.
venienza alle persone eguali, o su- 1, num. g. Quindi è, che ai detti
periori. L'usanza del luogo, in cui ofliziali si deve prestare piena fede,
o
i i DAT DAT
non solo perchè provano, ma ezian- formassero anticamente un solo di-
dio perchè prevalgono a qualsisia castero; ma coll'andar del tempo,
altra prova anche di testimoni, e con l'aumento degli a/Tari, si di-
conforme è stato più volte dichia- visero i due distinti tribunali. Il
rato dalla sagra rota, e specialmen- tribunale della dataria può chia-
te avanti Buratto nella decisione marsi il tribunale della grazia
888 ; il perchè contro le risoluzio- concessa, e quello della cancelleria
ni di sì supremo tribunale non si il tribunale della grazia spedita,
ammettono appellazioni. Per quan- come sarebbe il decreto, che nasce
to l'Amidenio, ed altri canonisti nel recinto del tribunale di data-
abbiano tentato di pubblicar noti- ria, e la spedizione che si ottiene
zie sulla prassi della dataria, non a diligenza delle parti in cancelle-
ostante questo precipuo ecclesiastico ria,come qui più chiaramente di-
dicastero è rimasto sempre in cer- remo. Anche l'autore dell'opera,
to modo ascoso nelle sue fonda- Caeremouiae, ac mores religiosi
mentali teorie, per e nella prassi omnium populorum orhis, cum ex-
la molliplicità che delle materie, planatìouibus historicis, et aliquibus
sono di sua pertinenza il perchè : dissertationibus, voi. 2, supplem. p.
scrivendo Ottaviano Vestrio a Gia- 172, dimostra
che la dataria, e
como Pelleo, gli diceva « Io credo : cancelleria erano in principio una
» inaccessibile la prassi della cosi medesima cosa; ma in progresso
» detta curia graziosa, e così furo- di tempo la moltitudine ed affluen-
» no meco acerbi , ed inumani za degli affari, e negozi produsse
» quei seniori, che non solo non mi la separazione dei due dicasteri.
» esternarono i principii, ma giani- Laonde venne stabilito, che per
« mai li hanno pubblicati riteuen- l'organo della dataria s' implorasse-
w do sempre ascosi colali tesori ". ro, e ricevessero le concessioni, men-
A ciò si aggiunga, che Pamfìlo tre per quello della cancelleria se
Persico soleva dire nel suo tratta- ne effettuerebbe la legale spedizio-
to del Segretario:» L'arte di agi- ne quindi la dataria prese la sua
:
paulvs . v . p. . M.
DATARIAM . APOSTOLICAM
CVRIALIVM . COMMODITATI
IN . HIS . AEDIBVS . COLLOCAVO 1
nale. Tanto è notato nel Rotulo colo Famiglia Pontificia, dove ri-
della famiglia pontificia, che segui portami alcuni ruoli. Gli offiziali
nel 1 56 1 Pio IV a Perugia do- : di dataria godono il privilegio di
cumento, che è nell'archivio del spedir gratis non solamente le pen-
palazzo apostolico. E non sarà inu- sioni, che si danno loro dal Papa,
tile qui notare, che gli officiali e le proviste per obituni, e le ras-
della dataria sono considerati fami- segne, ma anche nell'acquisto de-
gliari del Papa, il Cardinal pro-da- gli uffizi hanno il gratis
vacabili
tario è Cardinal palatino, monsi- della componenda. Li confidentiarii
gnor sotto-datario è prelato pala- delle pensioni , volgarmente detti
tinOj e sino al termine del passa- testa di ferro, spedivano gratis non
to secolo ,
gli officiali di dataria, solo le pensioni, che si conleri-
DAT DAT n3
•vano loro dal Pontefice, ma anche espettati ve si conferivano dal Papa
le provviste per olitimi, non già i benefizi non ancor vacati, alle
le rassegne. persone ecclesiastiche, che perciò a-
La dataria apostolica , siccome spettavano la morte di quelli, che
curia pontificia, ed una delle più li possedevano. Per meglio spiegar-
ragguardevoli parti della curia ro- si, le espettative erano un certo
mana, fu sempre sommamente a privilegio, che dai
Papi, dai Car-
cuore de'Pontelici. Pure nominere- dinali, e dai vescovi si concedeva
mo quelli, che presero su di essa a persone ecclesiastiche, col quale
speciali provvidenze, oltre quelle venivano abilitate alla successione
che noteremo in seguito. Varie e de' beuefizi, dopo la morte de'pro-
ino] tipi ici sono le grazie, che per prietarii , che frattanto aspettava-
organo della dataria concede il no, come appunto ora sono le Coa-
sommo Pontefice, come si può ve- diutore {fedi), e tra' secolari le
dere nel paragrafo di questo artico- sopravvivenze. Assunto al pontifica-
lo, il quale tratta degli officiali di to nel i522 Adriano VI, mentre
essa. Oltre quanto si dice agli ar- trovavasi nella Spagna, ai5 aprile
ticoli Beneficio ecclesiastico (Vedi), in Saragozza rivocò tutte le espet-
e Pensioni ecclesiastiche ( Vedi), tative de'benefizi, e giunto in Ro-
che sono due delle principali ma- ma, pubblicò tal revoca colla mag-
terie della dataria, sembra, che gior solennità a' 9 dicembre.
dai primi anni del secolo XV ab- Gioverà qui far osservare, non
bia cominciato a vedersi l'origine doversi confondere con le grazie
de'benefizi ecclesiastici nel concilio aspettative, le nominate odierne
Agatense, tenuto nel 5o6; per cui il coadiutore, giacché quelle si conce-
Papa s.Simmaco ordinò, che i chierici devano dal Pontefice molu proprio^
ai quali pei loro meriti
si concedono e senza domandare il consenso del-
beni di o le sue rendite,
chiesa, l' ordinario collatore, che anzi ven-
haec ipsa non perpetuo sed tem- nero concesse il più delle volte,
poraliter (cioè ad arbitrio del ve- ad onta del ora
loro dissenso ;
le rendite del tesoro della Chiesa giunge, coli' autorità dell' Extrav.
Piomana, affine di accorrere ai bi- 21. de Praebendis inter Communes,
sogni di essa, e della Chiesa uni- che tale istituzione si debba piut-
versale, istituì 1' uso delle Annate tosto attribuire a Giovanni XXII
ne' benefìzi, cioè stabili che coloro, i che, nel i3i6, successe a Clemen-
quali avessero ottenuto un benefì- te V. Ma siccome Giovanni XXII
zio, dovessero pagare alla camera non le riserbò, che dai benefìzi, i
ecclesiastiche del suo regno, le qua- II, cap. 58. Il citato Bercastel, voi.
li poi furono impiegale in uso as- XVII, p. 17 5, nel descrivere il
,
DAT DA T , , 5
concilio di Basilea, nel suo stalo bligali a pagare mezza annata dei
pacifico, dice che nella XXI sessio- frutti, per la fabbrica delle rispet-
ne temila nel mese di giugno, con- tive chiese. Inoltre fa riflettere l'e-
tro le rimostranze de' legati di Eu- rudito Sarnelli, a quelli che do-
genio IV, ed il sentimento di mol- mandano, perchè i vescovi hanno
ti padri di considerazione, furono da pagare prima l'annata, e poi
abolite le annate,, e i primi fruiti, ricevere le bolle, essere avvenuto
e senza alcuna eccezione, tutti i li- che taluno sia morto prima del
velli che andavano al Papa, o ai possesso del vescovato, per cui Enea
prelati inferiori, sotto il titolo di Silvio a somiglianti querele dei te-
collazione, conferma, investitura, deschi fattegli da un dottore suo
spedizione in materia dei benefìzi, eccellente amico, solca rispondere,
di dignità ecclesiastiche, e di ordi- che il Papa era stato posto in que-
ni sagri. Da questo decreto ognun ste angustie dai beneficiari medesi-
vede, che il concilio andava a can- mi, imperocché dapprima solevano
giarsi in conciliabolo, siccome in concedersi le bolle solo che avesse-
effetto divenne. ro promesso di pagare, ma sicco-
Alcuni pretesero, che leAnnate me avute le bolle non pensavano
sieno infette di simonia. Fra essi più a compiere le loro obbligazioni,
e' Febronio
è , contro del quale bisognava costringerli colle censu-
veggasi quanto in tale proposito re. Bidotta la curia romana a tali
scrisse il dotto Zaccaria neh' Anti- necessità, fu costretta a non dare le
febronio vindicatus, tom. Ili, diss. bolle, se non riceveva prima con- i
cap. 1
6 ,
presso Gersone t. I, p. 8, ricevendole di fatto il Papa dai
9*7- soli occidentali, basterebbe a giu-
Benedetto XIII, colla bolla Plus stificarle eziandio il solo patriarca
de' 22 aprile 1725, Bull. Rotti, t. dell' oriente, al quale pel canone VI
XI, par. II, p. 397, prescrisse, che del concilio Niceno le voleva re-
tutti i provvisti neh' Italia di be- stringere il riformatore Lutero. E
nefìzi ecclesiastici non affetti, e ri- quanto una tal' esazione sia mino-
servati alla santa Sede, fossero ob- re delle decime, che si pagavano
,
i i 6 DAT D A T
ogni anno, ciascuno lo vede, non somma di ducali ventiquattro di
solo perchè le nuove collazioni camera, come si è detto devesi :
hanno luogo più di rado, che ogni però notare , che tale regola ha
-plinto anno, come si richiederebbe delle eccezioni nei canonicati della
acciocché la mezza annata riscossa Germania, e di Spagna. I canonica-
in quelle eguagliasse la decima di ti di Germania, e le cinquantadue
ciascun anno ; ma perchè non si dignità di Spagna riservate al- ,
sta, mentre prima Pontefici si ri- i alla camera ogni quindici anni per
servavano tutti frutti di un anno i la detta unione di benefizi, o per
di qualsivoglia benefizio, da pagar- una speciale sottrazione alla comu-
si in un con pagare
triennio, cioè ne riserva. Il quindennio chiamasi
la terza parte ogni anno ma Bo- ; anche quintadecima.
nifacio IX, come si è detto, rila- Per maggior chiarezza, ripeteremo
sciò la metà di quella, colla con- che quando si provvedono benefizi i
vide ad eguali porzioni tra il Pa- Vedendo poi, che l'uffizio del teso-
pa e i Cardinali, e perciò dicesi di rierato di dataria, per lui istituito,
zio di tesoriere della dataria, col- pa Urbano VII, il quale subito or-
lo sborso di trentaquallromila scu- dinò la riforma della dataria apo-
di, assegnandogli in premio il cin- stolica, affidandone l'incarico ai ce-
que per cento, appannaggio che a- lebri Cardinali Paleotto, Lancellolti
busivamenle si dividevano i mi- Facchinetti, che nel i5cji divenne
nistri delle spedizioni. E siccome Papa col nome d' Innocenzo IX,
>i8 DAT D.\T
ed Aldobrandino clie a questo suc- appena divenuto Papa nel 174°
cesse nel i ~iyì col nome di Cle- aveva regolato le sportale, ed e-
mente Vili, dopo essere stato da- inolumenti che si pagavano alla
tario di Sisto V. dataria, e per morte «lei Cardinal
Il gran Benedetto XIV, fra le Millo pro-datario, avvenuta a' 16
molteplici, e saggie sue provvidenze, novembre 1757, al sotto datario
prese peculiar cura del tribunale monsignor Nicolò Riganti da Mol-
della dataria, cui rivolgonsi tutte letta prelato domestico comparti la
le nazioni, pei diversi che
negozi facoltà di datario, benché tal cospi-
tratta e risolve. Primieramente ai cua carica da gran tempo si eser-
3o marzo 1 742 diresse al Cardi- citasse da uno de'più degni Cardi-
nal Pompeo Aldrovandi suo pro- nali. Ciò si legge nelle Notizie di
datario, un chirografo, sulla clau- Roma per l'anno 17 58, a pag.
sola del pericolo di vita per le di- 309, ed il dotto prelato Riganti
spense matrimoniali nei gradi pros- esercitò tali facoltà sino alla morte
simiori, dal quale risulta, ch'essen- di Benedetto XIV, che accadde ai
dosi egli riservato nella costituzio- 3 maggio di detto anno 1758.
ne, ad apostolicae servitutis noslrae Quando poi il Pontefice Pio
ministerium , data a'2'j febbraio VI fu Francia dai
trasportato in
del medesimo anno, di più chia- repubblicani francesi, il giorno pre-
ramente esporre e dilucidare alcu- cedente alla sua partenza da Peo-
ne cose praticale fino allora nelle nia, cioè a'rq febbraio 1798, di-
lettere apostoliche delle dispense resse al Cardinal Pioverella, suo
matrimoniali, si venne a conoscere pro-datario, il moto proprio es- :
Dall' aver usato il Gherardi tal for- solo Fiat basta. Egualmente rimon-
inola, sembra potersi congetturare, ta ai tempi più ri moti l'uso di sot-
che non solo già si usava il Fiat, toscriversi i Papi in dette suppliche,
ma anche V ut petitur. colla sola lettera iniziale del nome
Chiunque brama conseguire una battesimale, o di quello assunto
grazia, fa d'uopo che ne avanzi sup- nella professione religiosa. All'arti-
plica al Pontefice, analoga e distin- colo Nome de' Papi {Vedi), si di-
ta de slylo duecuriae, in parti. rà quanto analogamente riguarda
Il Papa l'accorda segnando a piedi questo, e quando incominciarono a
della prima, che chiamasi narrati- cambiarselo nell' esaltazione al su-
va, Fiat ut petitur, ed al margine premo pontificato. Noteremo qui,
della seconda, ch'è nel lato destro che commettendo il Papa molte
del foglio, il solo Fiat, aggiungendo volte la propria sottoscrizione al
i2o DAT DAT
prefetto della segnatura, questi la rado nel libro primo, della pratica
fa colle parole: Concessimi ut pe- delle dispense apostoliche, ai cap.
tilur, in praesentia D. N. Papa e, II, e IV.
aggiungendovi le lettere iniziali del Bene spesso la virtù, od il me-
proprio nome ed impiego. rito facendosi strada sino al ponti-
Molti eruditi hanno procurato ficio soglio, spingono la sovrana mu-
investigare l'origine di questo siste- nificenza a spandersi, senza esserne
ma. Chi ha preteso distinguere nel- richiesta, coi benemeriti della san-
la persona del Papa duplice perso- ta Sede. E allora, che le grazie si
na, privata l'una, puhhlica l'altra, dicono concesse Mola proprioj il
e segnare egli le grazie con la pri- perchè nella schedula relativa si se-
ma, e le bolle con la seconda su- gna il Papa con la seconda for-
blime qualità. Altri ne hanno fatto inola : Fiat Motu proprio. Quando
derivare la cagione dall'avere il Pa- finalmente nelle collazioni de' ve-
pa due nomi, uno natui-ale, indut- scovati, o di qualsiasi altro bene-
tivo, ed accidentale l'altro, perchè, fìcio, Papa riserva sulle rendile
il
come dicemmo, assunto nella sua di questo una pensione per perso-
elezione, onde appone primo al-
il na da nominarsi, e viene in segui-
lorché segna di proprio pugno, ed to con separate schedule a desi-
il secondo nelle bolle, ch'egli di gnarsi qualche soggetto, si vale delle
stile non firma. Ma né queste, né parole Placet, ed in ciascuna di
altre ragioni immaginate possono queste due ultime formole neppu-
stabilireil vero significato, dappoi- re omette di aggiugnere le lettere
ché frustranea si porge la differen- iniziali del suo nome di battesimo,
za di persona privata, e pubblica ovvero quelle della professione re-
nel Papa, ed il duplice nome non ligiosa. Altri dicono che il Papa ,
Jf. de legibus. AH' articolo Breve A- altresì diverse pensioni, come a luo-
tostolico, oltre di ciò che ha re- ghi pii, ed eccle-
a vescovi, prelati,
lazione colla dataria, si parla delle siastici bisognosi, e benemeriti del-
lazzo Madama
per istabilirvi il pre- ìiell' elezione del nuovo Pontefice,
lato governatore ed il suo tribuna- il quale con la cassa del tesoro
le, somministrò alla dataria annui pontificio, ossia della camera apo-
scudi quindicimila. Dopo l'epoca stolica, fa distribuire per mezzo
della repubblica francese, in vece della dataria,' i consueti quindici-
di tale annualità, la camera aposto- mila scudi, che per tal fausta cir-
lica assegnò in compenso alla data- costanza concede ai Conclavisti {Ve-
ria de' mentovati capitali, il men- eh).
to dei vacabili, per altro incerto ca, sono l' avvocato Riganti Com-
ed eventuale, come lo è quello mentarla Regulae Cancel. ec. voi.
dell'officio de' brevi. Tale cassa fu 3, edizione di Roma: migliore pe-
.stabilita per soddisfare ai pesi del- rò è quella in quattro volumi a-
l'andamento degli uffìzi della da- pud fratres de Tournes, Coloniae
taria, al pagamento degli uffiziali ij5i. In quanto alla dataria, ab-
e ministri della medesima, e per biamo dall'altro celebre avvocato
la manutenzione del palazzo ove della Romana Teodoro A-
curia,
risiede la dataria, e case annesse midenio : Tractatus de officio, et
di sua proprietà, che servono per jurisdictione Datarli, et de slylo
abitazione eziandio oltre di quelli Datariae, dedicato ad Innocenzo
.Mimmentovati , dei famigliari del X, e stampato in Venezia nel i654-
Cardinale pro-datario. L'ammini- Compendiosamente ne scrissero, il
stratore di questa cassa è sempre cav. Lunadoro, Relaz. della Corte
stato il detto Cardinal pro-datario, di Roma tom. II, p. 199, e seg;
il (piale accorda con essa quelle l' abbate Tosi, Del sommo Ponte-
ricognizioni, che crede meritare fice, e della corte Romana tomo
DAT DAT i 23
II, cap. XXV ; I' autore della Pia- elusive, che si ilice felicemente re-
lica della Curia Romana, tomo II, gnante, e dei sotto-datari da Paolo
cap. XVIII Della Dataria Apo- IV fino allo stesso Clemente XIII.
statica ; e l' abbate Costami, Uos- Per diverse congetture questo au-
servalore di Roma tomo I, p. 33 tore anonimo sembra che sia Ni-
e seg. della Dataria. Mancando un cola Riganti sotto-datario di Bene-
vero, e chiaro dettaglio sulla teo- detto XIV, immediato predecesso-
rica, sulla pratica, e sull'esercizio re di Clemente XIII, e di tanto
e storia di ciascun offizio di data- credito presso il medesimo, che in
ria, uè interamente
soddisfacendo una sua malattia quel gran Papa
ai dotti di queste materie il citato gli accordò il Concessimi, e tutte
Amidenio, nel secolo passato coni- le sue facoltà con raro esempio,
parve finalmente un uomo sommo, come di sopra facemmo dell' unOj
fornito d' immensi lumi ed erudi- e delle altre menzione,
/ione, che viveva nel pontificato di Non riuscirà discaro finalmente,
Clemente XIII. Egli intraprese un prima di parlare dei ministri ed
lavoro gigantesco, mediante una uffiziali della dataria, e dello stile
grande opera intitolata, De Data- della medesima, chesi dia in com-
le, che
perciò chiamasi pro-data- sto tribunale, non contengono or-
rio. Vi ha un prelato sotto-data- diariamente altra istanza che ,
solo dal porre la Data (Vedi) ad benefizi concessi , deve però sotto-
alcune suppliche, grazie, e dispense mettere la supplica alla di lui se-
concesse dal Papa , cioè col se- gnatura. Che la dataria apostolica
gnarvi la data del giorno, mese esistesse a' tempi di Onorio III del
ed anno del regnante Pontefice, il 12 16, che esistano diplomi colla
che era l'unico, e proprio uffizio soscrizione di Datarius prima di Bo-
del datario ne'più lontani tempi, nifacioVili del 12-94) lo dicemmo
ma anche dal Dare. E benché sia superiormente.
verissimo, che il Papa, e non il La giurisdizione del pro-datario
datario sia quello che fa le grazie, si estende sopra tutti i collegi va-
accorda le dispense, e dà i benefizi, cabilisti, la maggior parte de' quali
nondimeno perchè il datario è in ha luogo nelle cancellerie, essendo
certo modo relatore di tutte le in facoltà il datario stesso di ac-
grazie che fa il Papa per l'organo cordare le diminuzioni delle tasse,
della dataria, specialmente intorno che si percepiscono dai vacabilisti
ai benefìzi, ed ha gran parte in darli ;
medesimi, per cui al Cardinale pro-
perciò la di lui denominazione non datario per siffatte diminuzioni, fu
scio è presa dal datare le suppli- dato da ultimo il titolo di Difen-
che, grazie, e dispense, anche ma sore perpetuo de' Vacabili. Dal
dal dare i benefìzi. Essendo sua medesimo Cardinal pro-datario di-
principale incumbenza il rappresen- pende il conferire impieghi dei va-
tare al Pontefice, chi sieno fra i cabilisti nello stesso tribunale, 1'
am-
concorrenti ai benefizi, i più degni e mettere o rigettare bolle, l'ammet-
meritevoli di conseguirli, dipende per- tere o rigettare diminuzioni di tas-
ciò da esso il risultamento del bene- se, l'ordinare, e pubblicare editti
placito pontificio. In fatti il sullodato che concernono cose di cancelle-
anonimo, spiegando l'etimologia del ria,ec, come rilevasi dall'editto e-
nome Datario, dice, eh' esso non manato dal Cardinal Corrado, pro-
già nasce dal dare o concede- datario di Alessandro VII ai 3o
re, ma solo dal datare la grazia, dicembre 1 655 , col quale editto
perchè il solo sommo Pontefice è depositato originalmente neh" offizio
il concedente,, il che piova con de lìlissisj si davano diversi ordi-
giuste, e convincenti ragioni. Ag- ni al correttore delle contraddette,
giungiamo col Lunadoro, che il al custode dell'archivio de' brevi, al
datario ha tal nome tanto pel da- maestro de' brevi, all' abbreviatole
tare le grazie pontifìcie, quanto di curia, al sommista al pro-cu- ,
sia a dispense matrimoniali. Un ta- cuni libri e suppliche del suo uf-
que nella mattina del martedì, e ze, di quelli che recami a l'orna
venerdì il Cardinal pro-datario, in per dispense matrimoniali. Uscito
compagnia di monsignor sotto-da- l'amministratore delle componende,
tario, si reca all'udienza del Papa il sostituto del sotto-datario legge
in abito cardinalizio , eccelluati i al pro-datario i sommari delle sup-
giorni di vacanza, ed il prelato in- pliche, che passano per l'uffizio del
cede in abito prelatizio, portando sotto-datario; alcune il Cardinale
una saccoccia di damasco paonazzo, le rimette a qualche congregazione
o rosso secondo tempi, trinata i cardinalizia, altre le manda all'uf-
con galloni d'oro e fiocchi, con en- fizio del concessimi. Dopo tal let-
tro le suppliche matrimoniali dal tura, l'uffiziale delle date entra dal
primo grado al secondo inclusive, Cardinale per apporre la data grande
e tutte le altre che concernono le a diverse materie, che hanno pagato
materie beneficiali. Dopo che il la componenda ,
1' amministratore
Pontefice ha segnato le dette sup- delle quali le avea già mandate al
pliche, esce il prelato , e resta al- detto sostituto, e da questi erano sta-
l' udienza il Cardinale a conferire te rimesse all'uffizio delle date. Queste
col Papa sulla provvista de' bene- suppliche sono di coadiutore, pen-
fizi,ed a leggergli de' memoriali sioni causa, dispense, indulti
sine
per lo più di materie straordina- di ritener pensioni, etiam si quii
rie alle consuetudini della dataria, malrimonium contraimi, aut in ali-
e alle facoltà del pro-dalario. iN'on qua religione profile atur 3 proprie
deve occultarsi, che il Cardinal De dell'uffizio delle date. In fine l'uf-
Luca nel disc. 9. Relat. Roman, fiziale delle date riferisce diverse
dir. n. 21 dice, che anticamente forme graziose, che si domandano
all' udienza del datario si trovava dagli spedizioneri senza attestazione
presente anco il sotto-datario, e ne d'idoneità dell'Ordinario, sulle quali
riporta le ragioni. Dopo 1' udienza il datario dà i suoi ordini.
quale può intervenire
pontificia, alla Dopo viene dal Cardinale ammes-
straordinariamente secondo le oc- so alla sua presenza l'uffiziale delle
128 DAT DAT
matrimoniali, clic gli riferisce le ana- gregazione generale, che 1 Cardi-
loghe suppliche, colle fedi degli Or- nali tengono in sede vacante, sono
dinari, per quelli che sono nobili, ad essi in una cassetta presentate
o che dimandano la dispensa sinc dal sotto-datario, e sigillata viene
causa, oppure non sono affatto po- affidata alla custodia di due pre-
veri, ma posseggono qualche cosa, lati chierici di camera. In sede va-
e il datario prescrive la compo- cante non si conferiscono benefìzi,
nendo, che debbono pagare. Indi, ed al futuro Pontefice sono riser-
uscito il detto ofìiziale , il notaro vate le collazioni di quelli vacati,
di camera suole leggere le citazio- in virtù della costituzione di Pio
ni sopra le lacerazioni de' nihil 1 V, In eligendis. Eletto nuovo Pa-
il
transeat3 che sono stati posti a di- pa, da lui si eleggeil nuovo pro-data-
verse suppliche, e fattasi l' istanza rio, ma il presente, ch'è il Cardinal
dai procuratori , e spedizioneri , il Pacca, meritò che Pio Vili, e il re-
datario, col parere del sotto-data- gnante Gregorio XVI lo confermas-
rio, e del per obilum, fa quel de- sero nel posto, conferitogli da Leone
creto , che crede conveniente, ed XII. V. il Gattico, Ada selccta
altre volte rimette l' istanza alla sa- eaeremonialia datarius sede vacati'
gra rota, o simplicìter, ovvero prò te quae cardinalilius tradal, pag.
voto. Finalmente, tanto nel sabba- 4>7, 4^3- Il Cardinal pro-datario
to, quanto in altri giorni, il data- è Cardinale palatino, e perciò frui-
rio sottoscrive i trasunti, i quali si sce di tutte quelle prerogative pro-
mandano dall' ofliziale, che ha in- prie de' Cardinali palatini, come i
principali del datario, oltre alle men- il Cardinale ha annui scudi due
tovate di sopra, e a quelle che si di- mila quattrocento cinquanta.
ranno in appresso. Benedetto XIII, Fino al 1802, il Cardinal pro-
con suo chirografo de' 22 febbraio datario, nella mattina dell' Epifa-
1726, pubblicato nel seguente a- nia, presentava al Papa il collegio
prile, concesse a' Cardinali pro-da- degli scrittori apostolici, coli' oller-
tari la piena potestà e giurisdizio- ta, di cui si parla al voi. IV pag.
ne, col mero e misto impero in 280 del Dizionario, cioè all' arti-
andati ogni anno nel giorno sagro occupate e disimpegnate dai Cardi-
alla visita, che Maria santissima fe- nali. Prova il lodato autore anonimo,
apostolico, a'3o giugno dell'anno ge, che Sisto IV dopo la sua mor-
i458, fu conferito l'amplissimo prio- te, a' 23 luglio 1 4?4> nominò al
i3 2 DAT DAT
fu creato Cardinale, e poi fatto suo dialogo I de poeti* sui temp.
arcivescovo di Capua. ricordando Maffeo, o Matteo Veg-
Giovanni Hortega, abbreviatore gio, datariodi Eugenio IV, e Ni-
apostolico, fu datario di Alessan- colò V, lo disse, Supplicum libel-
dro VI. Di questo riparleremo. lorum magistrum, quem vulgo da-
Giovanni Lopez, spaglinolo, ab- tarium appellare eonsuevimus.
breviatore del parco minore, fu fat- Ottaviano Capocci, intimo fami-
to da Alessandro VI canonico di liare, e già cameriere di Pio III,
s. Pietro, e datario, e poscia Car- quando era Cardinale, siccome uo-
dinale nel 1496, dicendoci l'ano- mo colto ed istruito, fu nominato
nimo cbe fu vescovo di Perugia datario ai 2 3 settembre i5o3.
ed anche pro-datario. Dal Marini, Antonio Ferreri o Ferrari, nato
archiatri, t. I, pag. 278, appren- da poveri genitori in Savona, fu
diamo, che il Lopez fu conclavista vescovo di Gubbio, e datario di
di Alessandro VI nel conclave in Giulio II che, i5o5, lo creò
nel
cui fu eletto Papa, e che nel da- Cardinale, e, secondo Novaes, poi il
tariato successe a Gaspare Biondo. fece pro-datario.
Il Lopez morì nel i5oi. Fabio o Fazio Santorio da Vi-
Ottavio Fornari, vescovo Ma- terbo, fu fatto vescovo di Cesena,
rianense, fatto datario da Alessan- e datario da Giulio che nel i5o5
II,
dro VI , morì d' anni trentasei. 10promosse alla porpora cardina-
Il Marini, a pag. 274, e 275, fa Avverte il Marini, tom. I,
lizia.
parola dei due datari di Alessan- p. 273, che nel datariato deve es-
dro VI, Ottaviano (così egli lo sere succeduto ad Ottaviano Ca-
chiama, non convenendo coll'Ughel- pocci.
li, e col Riganti nel suo datariato) Gasparo Torrella 3 medico di
Fornari vescovo di Mariana e , Alessandro VI , da Giulio II fu
Giovanni Ortega, vescovo di Poten- fatto chierico di camera, vescovo
za (che morì ai 26 agosto i5o3), di Massa, scrittore, segretario, te-
e segretario apostolico. Negli ele- soriere, e sagrista apostolico, ed ai
ganti elogi funebri, che si hanno 6 dicembre 1 5o5 datario , carica
in Roma ne'chiostri di s. Agostino, vacata per la promozione del San-
e di s. Maria del Popolo, si di- torio al cardinalato. Inoltre Giulio
cono il primo a supplic. lìbellis 11 lo arricchì de-
di benefizi, che
referendis, ed secondo praefectus
il scrive il Marini a pag. 273, dicen-
supplicibus libellis ; e siccome al- doci che il Papa nominò cavaliere
l'autore di questo venne forse in aurato il padre di lui, e che il Tor-
sospetto, che alcuno non potesse rella manca nel catalogo de' datari
abbastanza intendere un tal parla- stampato dal Riganti. Il Bembo,
re, soggiunse due parentesi
tra in una lettera lo chiama Summi
(Datarium vocant). Però ripre- Pontificii a libellis dandis, il che
se il medesimo autore è una gof- vuol sicuramente significare data-
faggine il dire A supplic. libellìs rio. Il medesimo Marini cita le ope-
datarium, come fece chi compose re di questo dotto datario, e ne
l'epitaffio di Baldassare Torini descrive le geste.
,
III, lo divenne del Papa medesimo, concilio di Trento, a cui era inter-
che lo nominò nunzio in Francia, venuto nel i562.
e datario, e nel i544 ^ cieo Car- Francesco Bacodio, vescovo Geb-
dinale. benense, da Paolo IV fu prima di-
Girolamo Capodiferro Recena- chiarato datario, poscia nunzio alla
ti , romano, nunzio in Portogal- corte di Torino.
lo, e in Francia, quindi tesoriere. Ludovico Simonetta, milanese,
Paolo III prima nominòlo datario, vescovo di Pesaro, datario di Pio
e poi nel i544 Cardinale. IV suo concittadiuo, che nel i56i
Pietro Durante, di Brescia, refe- il creò Cardinale.
rendario di segnatura, vescovo Ter- Francesco Alciati, milanese, pa-
mulano, e datario di Paolo III, rente di Pio IV, e da questo fatto
che nel 1 544 cl eo Cardinale Du-
'
datario; indi per le istanze di s.
rante Duranti parente di lui. Carlo Borromeo nipote del Papa,
Vincenzo Durante, per volere di eh' era stato discepolo dell' Alciati,
Paolo III successe allo zio nel ve- nel i565 venne creato Cardinale,
scovato, e nell' officio di datario, e pro-datario.
ed intervenne al concilio di Trento. Galeotto Gegald, canonico di s.
gno, che divenuto nel 1572 Papa conclave poco mancò che non fosse
col nome Gregorio XIII, subito
di innalzato al triregno. Ma, essendo
perchè si crede, che
lo fece datario, decaduto dalla grazia di Paolo V, fu
precedentemente fosse impiegato in mandato arcivescovo a Benevento.
dataria in offìzio superiore ; indi Michelangelo Tonti di Rimini,
nel i583, lo creò Cardinale pro- fu Cardinale di Paolo V nel 1608,
datario. e datario per un solo mese, perchè
Ippolito Aldoh randini , fiorenti- avendogli l' invidia fatto perdere il
rio, successe al Cardinal Sasso nel- aprile del medesimo anno venne
1' offìzio di datario, e fu infaticabi- creato Cardinale, e pro-datario. Mo-
le al pari di lui. Si loda la sua ri in Roma 1623. nel
agibilità con la curia, dappoiché Ulpiano Volpi, vescovo di No-
appoggiato al muro, si prestava ad vara, da Gregorio venne fatto XV
udire le istanze di qualunque per- segretario de' brevi, e datario. Ma
sona. caduto in disgrazia, fu privato di
Ottavio Parravicini o Pallavici- ambedue le rimandalo
cariche, e
ni, romano, creato Cardinale da alla sua chiesa. Nel punto che par-
Gregorio XIV, per morte del pre- tiva da Roma a' 6 agosto 1623,
cedente Paolini, fu da Clemente successe Urbano VIII a Gregorio
Vili fatto pro-datario. XV, che gli riconfermò i due uf-
Pompeo Arrigoni, milanese, udi- fizi.
fuori se non cavava il denaro, che poscia venne condannato alla gale-
gli era stato promesso per ottener- ra per cinque anni ; indi suo fra-
le. Quella poi, che lo scuoprì, fu tello d. Ottavio, canonico di s. Eu-
una bolla pel regno di Porto- stachio, che non aveva talento da
gallo. essere apprezzato dal furbo fratello,
Avevano i sommi Pontefici di- e dopo due giorni lo stesso Masca-
chiarato, che il peccato nefando bruni, il quale non aveva intesi
fosse in quel reame dalla sola in- i segni datigli da Innocenzo X,
quisizione processato. Una persona perchè se ne fuggisse. Il sotto datario
di alta portata n'era slata denun- fu quindi preso dal bargello nelle
ziala, onde il delinquente con una sue camere nel palazzo della data-
ragguardevole somma d' oro, cioè ria, e quindi trasportato alle carceri
i38 DAT DAT
di Convinto della sua
Torcìinona. eletto Clemente X
suo parente,
iniquità, fu dopo tre mesi sentenzia- venne da lui nominalo datario, non
to alla forca. Innocenzo gli com- X confermando TOtloboni, che ama-
mutò tal sentenza col taglio della va ritenere la carica. Indi, nel me-
testa, locchè venne eseguilo ai i5 desimo anno, lo creò Cardinale, e
aprile nel cortile di Torclinona.il reo pro-datario, divenendo anche vica-
fu assistito dal p. Caravita gesuita, rio di Pioma. Questo Cardinale di
e la testa di lui si vide esposta nella sommi meriti fu poco amato, per-
piazza del vicino ponte s. Angelo. chè a tutte le suppliche subito di-
11suo sostituto Giovanni Gouz preso ceva non potersi accordare la ri-
Giacomo Corrado,
Corradi, o nocenzo XI fu nominato datario,
ferrarese, Cardinale d'Innocenzo X, la qual carica esercitò sino alla
nel i655, fu fatto prodatario dal morte del Papa. Era stato anche
successore Alessandro VII appena pro-datario.
eletto, e morì nel 1666. Bernardino Pannatici fiorentino
Pietro Ottoboui, veneziano, udi- di Pistoja dopo essere stato segre-
tore di rota, era Cardinale d'Inno- tario de' vescovi, e regolari, da Ales-
cenzo X. Quindi all'esaltazione di sandro Vili (eletto ai 6 ottobre
Clemente IX, nel 1667, fu creato dell'anno 1689) venne fatto subito
pro-datario. A cagione di sua età, datario, e patriarca di Gerusalem-
il Papa gli diede in aiuto, o coadiu- me in partibus. Indi, nel 1690,
tore, Armando Pucci, e funse que- lo stesso Pontefice lo creò Cardi-
sti l'uffizio di sotto datario ne' pon- nale , colla carica di pro-datario,
ti iicali di Alessandro VII e Cle- nella quale nel 1691 lo confermò il
mente IX, cioè lìncbè visse. Dipoi nuovo Papa Innocenzo XII. Questi
nel 1689, il Cardinal Ottoboni però siccome facile neh' assolvere,
aenne creato Papa col nome di A- o diminuire le tasse per le bolle
lessandro VIII, sebbene avesse set- ed altre materie di dataria, non
tantanove anni di età, e fu il ter- era in accordo col Cardinale, che
zo Papa, ch'era stato datario. procurava sostenere lo stile in uso.
Gaspare. Carpegna, romano, già Tutta volta rimase pro-datario in
uditore di rota nel 1670, appena tutto il pontificato di lui con lode
,
ordinò che tutti quelli, quali go- i Saverio Gentili, romano , era
devano benefizi con residenza, den- oriundo camerinese, ove il suo ge-
tro di un mese vi ritornassero, qua- nitore era cameriere del vescovo
lora ne fossero assenti, sotto pena cbe divenuto Papa assunse il no-
di perderli senz' altra sentenza. Per me di Clemente X. Divenne arci-
essere di ciò più sicuro, Clemente vescovo di Petra ìli partibus, e se-
XI comandò, che fra ottanta gior- gretario del concilio, e de' vescovi
ni, tutti i benefiziati di tal catego- e regolari. Mentre esercitava que-
ria riportassero alla dataria un au- ste due cariche, Clemente XII di-
tentico attestato de' rispettivi ve- chiarollo datario, lo che dimostra
scovi. V. Congregazione della re- quanto la carica fosse cospicua.
sidenza, ec. Oltre a ciò il Papa lo fece dopo
Pietro Marcellino Corradini di quattro mesi Cardinale, e pro-data-
Sezze, oriundo di Cori, Cardinale rio, nella qual carica durò sino al
di Clemente XI, e prefetto del con- 1740, epoca della morte di Cle-
cilio, Innocenzo XIII,
all'elezione d' mente XII.
nel 1721, fu da lui fatto prò da- Pompeo Aldovrandi, bolognese,
tario. Nel conclave per l'elezione era stato uditore di rota, e Cardina-
di Benedetto XIII, ebbe gran nu- le di Clemente XII, al quale poco
mero di voti pel pontificalo, di cui mancò che non succedesse, siccome
era degno per la vasta sua dottri- costantemente voleva la maggior
na, per lo zelo, e pei costumi. parte del sagro Collegio, per cui
Laonde subito il nuovo Papa lo notabilmente si prolungò il concla-
confermò nel pro-datariato, e nel- ve. Eletto invece nel 174° u con "
l'anno seguente 1725 concesse a cittadino Benedetto XIV, compen-
lui ed a' suoi successori la giuris- sò il Cardinale co! pro-datariato,
dizione mista sugli addetti alia da- oilizio che esercitò per tre anni,
,
tificio, se la Francia non avesse non potendo Pio VI pe' suoi inco-
pronunziata la sua disapprovazione modi attendere talvolta agli affari,
colla cosi delta Esclusiva [Vedi). diede le opportune facoltà al Car-
In premio della sua virtuosa ras- dinal Braschi, segretario de' brevi,
Collegio, fu fatto prefetto della ce- riali; rimette alcune suppliche con
rimoniale, e prodalario da Pio VII la clausola ad ordinaria, cioè che
dopo che nel 1814 ritornò glorio- manda al concessimi 3 come sareb-
samente in Roma. Morì nell'anno bero indulgenze, extra tempora; ed
1820. alle suppliche benefiziali, che non
Giulio Gabrielli , romano Car- , pagano componende pone la data ,
dinale di Pio VII, dal medesimo grande, secondo il luogo ove ri-
venne fatto pro-datario alla morte siede il Papa, mentre nelle suppli-
del precedente, che cessò di vivere che delle coadiutorie, oltre la data,
ai 20 aprile 1820. appone la clausola extendalur con-
Antonio Gabrielli Severoli , di sensus. Inolile le materie, le quali
Faenza, Cardinale di Pio VII, cui passano pel suo officio, sono quelle
forse sarebhe successo nel 1823, se medesime, che si noteranno parlan-
non avesse avuto l'esclusiva; il per- do del sostituto di lui. Del prelato
chè a premio de'suoi meriti, eletto sotto-datario, delle facoltà ricevute
in vece, nel fine di settembre Leone talvolta dai Pontefici, di molti che
XII nominollo pro-datario. Morì diventarono datari, Cardinali, e pro-
agli 8 settembre 1824. datari, e di altre cose, che lo ri-
Bartolommeo Pacca di Beneven- guardano, si parlò di sopra in vari
to, Cardinale di Pio VII, ed attual- luoghi.
mente decano del sagro Collegio, Antichissimo è 1' officio di sotto-
per la morte del Cardinal Severoli, datario, e 1' anonimo autore de Da-
fu da Leone XII nel 1824 fatto tariae Apostolicae jure universo, ce
pro-datario: carica che con singoiar ne dà l' elenco, incominciando da
esempio tuttora esercita, essendo Paolo IV, eletto nell'anno 1555.,
stato in essa confermato pei noti sino a Clemente XIII del 17 58.
suoi grandi meriti nel 1829 da Pio Ordinariamente monsignori sotto-
i
Vili, e nel 1 83 1 dal regnante Gre- datari sono canonici di alcuna del-
gorio XVI. le basiliche patriarcali di Roma.
Prima questo prelato era segreta-
Del prelato sotto-datario. rio della congregazione cardinalizia
d'Avignone , come si può vedere
L' oflìzio del sotto-datario si fun- al voi. XVI, pag. i45 del Dizio-
ge da un prelato domestico pala- nario; e tuttora lo è della congre-
tino, e consiste principalmente nel gazione cardinalizia Lauretana, co-
coadiuvare il Cardinal pro-datario, me si dice al voi. citato, pag. 240,
e supplire in sua vece anche alle ritenendo presso di sé la custodia
udienze del Papa. Sottoscrive i bre- dell' , non che quello del-
archivio
vi, e trasunti, e fa tutlociò , che congregazione d' Avignone.
l'antica
dal Cardinale gli viene prescritto L'annuo onorario, che il sotto-da-
relativamente agl'impiegati della da- tario ritrae dalla dataria, è di scu-
taria. Abita nel palazzo di questa; di mille quattrocento quattro.
ha il primo posto dopo il Cardi-
nale nella congregazione di data- Dell' off/zio del Per-Obitum.
ria; ha voto consultivo in tutte le
materie, che passano pel di lui of- Nel secolo passato soleva esal-
ficio ; osserva le citazioni dei cu- tarsi a questo officio un altro offi-
i4a DAT DAT
ziale della dataria, e talvolta il so- coadiutorie, e rassegne de' medesi-
stituto di monsignor sotto-datario, mi, che sono soggetti alla riserva
e l' ultimo fu certo Isidoro Nuart, di una pensione palatina, deve co-
dopo il quale, e verso la metà di noscere qual sia la somma di pen-
detto secolo, s'incominciò ad eleg- sione, di cui sono state solite gra-
gere per per- Obitum uno de' più varsi, riferirle in congregazione, ed
abili curiali di collegio, ossiano Pro- a seconda dei particolari casi rice-
curatori di Collegio {Vedi), che vere dal Cardinale pro-datario l'or-
hanno luogo nella cappella ponti- dine di qual pensione questi si deb-
Il per-obitum gode 1' abitazione nel perchè seguiamo l' ordine di tali
palazzo della dataria. Del suo of- Notizie, siccome approvate dal su-
iìzio si è trattato anche superior- periore governo , e dai rispettivi
mente, ed il suo titolo è quello di dicasteri.Se si consultino le ante-
prefetto dell' uffìzio per-obitum . riori Notizie annuali di Roma, si
rio di Pio VII , e l' attuale mon- sario, che conosca tutte le diverse
signor Giuseppe Arpi, cappellano tasse, richiedesi moltissima pratica,
segreto, e caudatario del Papa che ed analoghe cognizioni. Inoltre nel-
regna. 1' oftìzio delle componende ci sono
due altri offìziali di dataria, cioè
Dell' officio dell' amministratore il sostituto dell' amministratore ge-
generale delle Componende. nerale, ed il cassiere delle mede-
sime componende. Di questo si par-
Questo officio si crede istituito lerà dopo il computista.
da Alessandro VI del 49 2 quin- 1 >
di da s. Pio V, del 566, fu eret- 1 Dell' officio del prefetto delle Date.
to in officio vacabile; ma da In-
nocenzo X del 644» venne sop-
1 Sono diverse le incumbenze, che
presso, e conferito ad un ministro ha il prefetto delle date : la prin-
amovibile. L' amministratore delle cipale però è di mettere la Data
componende ha l'incumbenza di so- [Vedi) piccola, parva data, a di-
praintendere alla vendita degli offizi verse suppliche, cioè a tutte le be-
vacabili, e ciò non solo quando que- neficiali, e a quelle suppliche ma-
sta vendita si fa dalla dataria, ma trimoniali, che sono segnate dal-
anche quando si fa da altri fuori l'officiale chiamato del concessimi.
queste però, come anche di quelle spense, che al Papa non piaccia di
in primo, e secondo grado di con- concedere. F. Matrimonio, e Di-
sanguinità, o affinità, e di cogna- SPEÌVSE.
do. Prima delle note vicende, che inoltre di rivedere tutte le altre
resero infelice il termine del secolo schedole, o suppliche già rivedu-
decorso, e il principio del corren- te dalprimo revisore , potendo
te, spettava all'" ufficiale delle ma- riformare, cassare, ed aggiungere
trimoniali il riferire al Cardinale quanto ha segnato il primo revi-
pro-datario le istanze per la ridu- sore, non che correggere di proprio
zione di tasse sulle dispense matri- carattere, e dopo corretto, porvi
moniali ne' gradi maggiori, ed an- il segno dell' eseguita revisiono, che
che minori, dappoiché si riduceva- è la prima lettera del proprio no-
no a piccolo numero. Aumentatosi me, col segno ancora della compo-
poi in progresso ditempo a dismi- nenda, cioè colla iniziale lettera
sura il numero rimase di queste, C, se sia materia soggelta alla me-
all' officiale delle matrimoniali il so- desima. Prima però di rilasciare
lo carico di apporre sulle dette i- dette suppliche, le deve far notare
sLuuze le lasse, e 1'
ammiuisUatore dal proprio giovane, iu un libro,
DAT DAT 147
che si tiene visibile nell' officio dei sa senza alcuna operazione al cas-
revisori, e spedire le suppliche stes- siere del registro, il quale va ad esi-
sto del primo revisore, cos'i detlo, tassa appartenente alla cassa del
perchè rivede pel primo le suppli- registro, e presenta l' emolumento
che dopo segnate dal
beneficiali, dell'esercizio,che spetta al regi-
Papa, ed occorrendo può correg- stratore, notando nella stessa ru-
gere le suppliche beneficiali di pro- bricella quanto sopra, ed aggiun-
prio carattere, ed aggiungere, o to- gendovi lo spedizionere, da cui è
gliere quello che giudica convenire, attergata. In questa rubricella ha
o disconvenire sia nella petizione, pur luogo l' annotazione di tutte le
sia nella clausola, o decreti da ap- dispense, che si spediscono a gratis
porvi, secondo la qualità delle gra- de ordine, ovvero ex officio. Nelle
zie. Mette inoltre per segno della provviste de' benefizi, rassegne, coa-
revisione la prima lettera iniziale diutorie, pensioni, perinde valere,
C a quelle materie, che debbono per indulto, dispense d' irregolari-
pagare la componenda, e vi appo- tà, assoluzioni, ed altre grazie, sot-
da il mazzo delle suppliche, che siere del registro, a cui resta di esi-
ha reviste, al sostituto del sotto- gere la tassa. Nelle altre materie
datario. poi, che di loro natura richieggo-
no il registro segreto, l' officiale
deve esaminare attentamente il som-
Dell' officio dell'officiale de Missis.
mario delle suppliche per conosce-
re se vi abbia alcuna dispensa, o
L' officiale de Missis è così chia- altra condizione importante, che ri-
mato dalla parola mitlendo, perchè chiegga l' aumento della tassa del
lasua principale incumbenza è di registro, e cosi determinare il pa-
mandare le suppliche al registro gamento, da farsi nella cassa del
ec; ed il libro ove si registrano è suddetto registro, accennandolo nella
pure chiamato col vocabolo Missis. contrapposta parte della supplica,
L' offiziale de Missis deve nelle di- e prefìggendone altresì con pari an-
spense matrimoniali separare le sup- notazione a prudente arbitrio l'e-
pliche, che vanno al pubblico re- molumento appartenente all' eserci-
gistro. E quanto alle prime, le pas- zio. Deve inoltre far noto nella
48 DAT DaT
rubrìcella l'affare, di cui si trat-
ta, in tulto come sopra. Dell'officio del sostituto di monsi-
Circa poi la sopraddetta tassa del gnor sotto-datario.
registro sulle benefiziali, giunta che
sia ai tre ducati, deve questa re- Essendo la congregazione della
golarsi a norma delle ottenute ridu- dataria composta dal Cardinal pro-
zioni delle spese riducibili, median- datario, da monsignor sotto-data-
te i così detti mandati, che si esi- rio, e dal prefetto delle vacanze, cioè
gono in ciascuna supplica benefi- per-obitum, come si disse di sopra,
ciale (purché la spesa non abbia le materie che passano per l'officio
luogo per intero), e di questi man- di monsignor sotto datario vengono
dati, compresi pur anco quelli di riferite in congregazione dal di lui
riduzione nei vescovati , viene qui sostituto, il quale vi è chiamato,
registrato il contenuto unitamen- dopo che 1' amministratore delle
te al registro in separato cartello. componende ha fatto la sua relazio-
La distribuzione de'quinterni ove ne. L'incumbeuza del sostituto si è di
sogliono registrarsi le suppliche tut- ricevere dagli spedizioneri li memo-
te, giungono al registro,
allorché riali delle infrascritte materie, di esa-
incombe egualmente a questo offi- minarli, e vedere se vi sia qualche
cio, che ne consegna all'opportuni- avvertenza al contrario , o qualche
tà i quinterni notando in cima
, nihil transeat nei due libri, che a
di essi il nome del rispettivo regi- questo oggetto si ritengono in officio,
DAT DAT im
ficio si registrano in altro lihro, quali dall'officiale si collazionano, e
le quali dispense tutte devono passare si datano in correspettiva delle det-
per questo officio. Deve conservare te suppliche, e ne ritira il corri-
con esattezza, ed ordine l'archivio spondente denaro, o di tassa intie-
di tutti li rescritti appartenenti al ra, o minorata, secondo il ristretto
detto officio, non che i fogli di se- che presentano firmato dal Cardi-
gnatura, e le liste di collazioni de'be- nal pro-datario, e consegnato cia-
nefiziecclesiastici, ed altre carte scun breve, resta nell'officio in po-
appartenenti a detto officio. sizione minuta sottoscritta dal
la
pro-datario con entro la supplica
e rescritto di minorazione, donde
Dell' officio dell'officiale de brevi.
apparisce il pagamento ricevuto.
Alla fine d'ogni mese l'officiale de-
Questo offi/iale, in virtù di sup- ve formare una lista di tutti i bre-
pliche rivedute dai rispettivi reviso- vi segnati corrispondenti ai foglietti
ri, sieno matrimoniali, sieno bene- suddetti rimessi nella menzionata
ficiali (segnate marni Sanctissimi), cassetta in ciascun giorno di se-
forma le corrispondenti minute dei gnatura, che ogni volta viene ri-
i5 2 DAT DAT
Dell'officio del revisore de'conti al volume VII, pag. 277, e 280
delle spedizioni. del Dizionario sugli scrittori delle
bolle, e sulla materia, ove furono
Le attribuzioni, che nella dataria scritte, come dei diversi caratteri
ha l'officiale revisore de'conti, con- per esse usati, coll'autorità del dot-
sistono nel formare le rispettive to trattato Diplomatica Pontificia
tasse spettanti ai diversi collegi sulle bolle de' Papi, del eh. mon-
vacabilisti, sopra qualunque mate- signor Marino Marini, prefetto de-
ria beneficiale , nell' approvare i gli archivi vaticani , crediamo op-
conti delle ultimate spedizioni, tan- portuno aggiungere le seguenti in-
to per le tasse summentovate, quan- teressanti nozioni.
to per le tasse così chiamate di Le antiche bolle erano in papi-
esercizi, che si esibiscono dagli spe- ro, e cosi scritte se ne trovano an-
dizioneri per rimetterli autentici che nell'undecimo secolo, come pu-
alle parti nel compilare i conti re si dice all'articolo Diplomi pon-
delle chiese vescovili, le quali si tificii {Fedì). Però da] secolo deci-
ne uno prescelto per istendere tut- gi pò test, nipote figli ris antiquiori-
te le bolle, che vanno per via se- bus scriptum. Quindi si fecero con
greta, o per via di curia. Simile scrit- iscrittura minuscola quadrata ; e
tore viene anche annoverato tra gli così furono scritte le bolle di Gio-
officiali di dataria, ed è sempre vanni V, e di s. Sergio I nel de-
persona distinta per la integrità clinare del settimo secolo, come si
del registro; come pure esige una il quale ogni mese, detratta prima
tassa aprò della dataria, della quale la porzione che spetta al Cardina-
deve render conto mensilmente, e de- le, versa il rimanente della somma
positarne il prodotto presso il cassie- nella cassa di dataria.
re. La spedizione dei sunti è rara,
Del notaro de processi de' proniO'
mentre mancando l'archivio, per le
vendi alle chiese cattedrali.
invasioni straniere di Pioma, della
maggior parte de'piùtocolli, le per- V. il volume XV del Diziona-
quisizioni rimangono senza effetto, rio, pag. ^33 e seg. Del notaro
3
e le parti non possono ottenere il del concistoro, e de processi.
DAT DAT r55
Del computista della dataria aggiungono de' soprannumeri. Avvi
apostolica. pure un dicastero a parte per le
spedizioni dette per via di curia ,
be al computista di tenere conto strato, dice, che, fra gli uffiziali del
e scrittura a parte di tutte le ren- palazzo apostolico, vi sono gli ab-
dite, e fruttati , che si riferiscono breviatori detti de Parco ma/ori,
al conto dei capitali del compenso, ed altri de Parco minori. De' pri-
di cui si parlò più sopra. Deve an- mi ha una dissertazione sto-
scritto
che invigilare perche ogni officiale rica monsignor Giovanni Ciampini,
faccia i suoi regolari depositi. aggiuntavi una notizia cronologica
di quei prelati, che sono stati ascrit-
gli avea conferito questo posto ono- i cappellani segretari de' medesimi
revole. Il Ciampini incomincia il co' loro particolari registri confron-
catalogo degli abbreviatori di cu- tano prima col succolleltore , e
ria dal i382, dal pontificato di quindi col depositario l'ammon-
Urbano VI. Oltre l'articolo Aihjre- tare dell'introito medesimo; 2. nel
yiatore m Curia, abbiamo parla- raccogliere alle scadenze i paga-
to di questo officio nel Dizionario menti dei quindenni, che dai cor-
ai seguenti volumi. Nel volume pi morali si fanno per essere sta-
Vili, pag. 20?., si dice della lettura te a loro vantaggio applicate ren-
che fa della bolla per la prima dite di benefizi ecclesiastici sop-
promulgazione dell'anno santo, spet- pressi con apostolica autorità. Que-
tando la seconda lettura agli udi- sta esigenza ancora, come tutte le
tori di rota. Al voi. VII, pag. 3 1
altre, si versa nella cassa del de-
si dice della spedizione che fa delle positario facendosene il medesimo
bolle di canonizzazione ; ed al voi. riparto dal succollettore, come delle
V, pag. 280, delle bolle per via di mezze annate. Degli introiti, e dei
curia, che si spediscono da questo di queste due esigenze deb-
riparti
abbreviatore. bono dal succollettore farsene ogni
Di sopra parlammo delle anna- anno due copie, 1' una delle quali
te, e dei quindenni. Ci sia permesso deve esibirsi alla computisteria del-
f[ui una breve notizia sulle attri- la dataria, e l' altra alla deposita-
buzioni del succolleltore generale ria. Nelle spedizioni finalmente tan-
delle une, e degli altri, della can- to delle materie concistoriali ,
pel-
celleria apostolica. Le attribuzioni le quali è solito concedersi dal Pa-
di questo ministro consistono nel- pa per mezzo di monsignor segre-
l'esigere le tasse chiamate di mezza tario della concistoriale , e del sa-
annata, le quali si pagano nella gro Collegio, la minorazione delle
cancelleria apostolica , nelle spedi- spese, con una determinata somma,
zioni di bolle di que' benefizi, par- quanto per le altre non concisto-
rocchie, e pensioni eccedenti l'an- riali ma di qualche entità, sulle
,
DAT DAT 1
7
e i quinderini per le unioni ec. Il loro generali congregazioni, per
Papa rescrisse alla supplica: Al procedere ciascuno alla nuova ele-
Cardinal pro-datario che ne parli, zione del rispettivo depositario. A.
ed Cardinale fece il seguente de-
il tal relazione Pio VI, che ben cono-
creto. » Sanctissimus Dominus No- sceva la storia dei precedenti de-
» ster nullas in posterum supplica- positari de' vacabilisti quasi tutti
» tiones super monasteriis consi- falliti,commise a detto Cardinale
» storialibus in libris camerae a- d'incaricare il nominato ammini-
« postolicae taxatis, vel aliis gra- stratore delle componende, di con-
» tiis concernentibus interesse sacri tinuare a ritenere la qualifica di
« Collegii praesentari Sanctitati suae depositario, siccome uomo di cre-
>•> signanda, nisi exhibitis prius in dito, di timorata coscienza, dotato
» dataria attcstationibus authenti- delle necessarie cognizioni, ed atto
» cis ofticialium ejusdem sacri Col- ad essere responsabile di tutto il
» legii, seu cedulis satisfactionis ". denaro, che si esigeva pei vacabili-
Inoltre è addetto alla dataria, e sti, e che quindi si pagava, dovendo
bilisti; ma essendo fallito nel 1790 di Pio VI, per morte dell' abbate
Francesco Antonio Tartaglia, depo- Ghignardi, il suo coadiutore abba-
sitario della maggior parte del col- te Domenico Sala non solo gli suc-
legio de' vacabilisti, per ovviare al cesse nella prefettura delle compo-
disordine accaduto in altre simili nende., ma anche nell'offìzio di de-
antecedenti occasioni, nelle quali positario de' vacabili, cui poi si ae
per fallimento dei rispettivi depo- giunsero a lui le cariche di succol-
sitari era rimasto alcuni mesi so- lettore generale delle annate, e dei
speso il pagamento de' vacabili quindennii, non che di sostituto del-
l'amministratore delle componende l' abbreviatola delle spedizioni per
sidiede il pensiero di mettere su- via di curia. Questo rispettabile
bito le cose in regola, e di conti- personaggio, per lunga serie di an-
nuare a pagare senza veruna in- ni, e sotto cinque pontificati, fu l'a-
e volendo affidarne il geloso offi- condo l' ordine alfabetico del loro
zio a persona intelligente, e di spe- cognome, in numero di quaranta-
rimentata probità, colle necessarie quattro. Non è poi permesso a chi
cauzioni, per mezzo del Cardinal non è spedizionere apostolico, ne
Pacca pro-datario, vi nominò il direttamente, né per interposta per-
cav. Agostino Rempicci. Qui note- sona esercitarne l' offizio, come ri-
remo, che tutti i ministri ed offi- levasi dal citato editto di monsi-
ciali di dataria vengono nominali gnor Millo. In quanto agli spedi-
dal Papa per biglietto del Cardi- zioneri apostolici, die fanno parte
nal pro-datario, che poi munisce della Curia Romana [Te di), devo-
tutti di sua patente. Però il pre- no eseguire strettamente le prescri-
lato sotto datario è dal Papa nomi- zionied istruzioni, che sono loro
nalo per mezzo di biglietto del comunicate dagli agenti, e commit-
Cardinal segretario per gli affini tenti ; possedere una cognizione suf-
di stalo interni, cui segue la spe- ficiente della pratica del loro eser-
dizione del pontificio breve. cizio ; incorrottamente esercitare il
Finalmente menzione
faremo loro offizio, ed aver ragione alla
degli Spedizione/i Apostolici ( Ve- occorrenza di tutte le cause, e re-
di) della dataria, e cancelleria a- lative forinole, che sogliono appor-
postolica, che altra volta in Fran- si nelle suppliche ; usar la massima
cia erano chiamati Banchieri spe- fedeltà ed esattezza in quei tra-
dizioneri (Fedi). Olire le provvi- sunti di bolle, die sogliono fare,
denze su di essi emanate da di- ed ai quali resta annessa la fede
versi datari, e Cardinali pro-da- pubblica. Egli è perciò necessario,
tari, sulla loro ammissione, eserci- che lo spedizionere apostolico abbia
zio ec, abbiamo L'editto del data- percorso una carriera pratica, per
rio monsignor Millo, poi Cardinale ben conoscere in ispecie la sostan-
pro-datario, pubblicato a' 25 gen- za ed il valore delle regole di can-
naio 1748, dal quale rilevasi, che celleria; et ad cognoscendas nota*,
gli spedizi oneri della dataria, e vale a dire, breviandis formidis
cancelleria apostolica erano cento; che diede 1' etimologia agli antichi
come ancora f editto dell' attuale no tari, e che può darla anche agli
Cardinal pro-datario Barlolommeo spedizioneri, come notali apostoli-
Pacca, pubblicato, previo 1' oracolo ci, dappoiché l'abbreviazione delle
del Papa, a' 3 settembre 833 ; 1 forinole si richiede per lo disbrigo
col quale in dieci paragrafi, emanò dell' immenso numero delle suppli-
saggi provvedimenti sin medesimi, che, che si fanno alla santa Sede.
e sui giovani dei loro studi, qua- i Sulle pene delle supposte largizioni
li non potranno essere ammessi agli spedizioneri, abbiamo la co-
DAT DAT i5 9
stituzione di Gregorio XIII de da- rio, che soleva essere un uditore
tis et pi omìssis pio justitia et gra- di rota, per mezzo del quale eser-
ordine nella romana curia è cospi- 10 legato in Francia ebbe per udi-
officio che poi si fece eseguire dal- assai circospetto nel fare grazie al-
l' offiziale di dataria, chiamato il l' improvviso, in queste due lega-
prefetto delle date, cioè dal Cardi- zioni, e nell' esercizio del dataria-
nal A Trigoni prò- datario di Paolo to, si acquistò il nome di monsi-
V in poi, come si legge nella gnore non si pub, perchè spesso
Relaz. della corte di Roma del rispondeva ai ricorrenti: non si pub.
Lunadoro a pag. 82, dell' edizione Urbano Vili lo creò Cardinale, ed
del 1646. La giurisdizione del Cai- alla sua morte gli successe nel
dina! prò- datario è estesissima, dap- i644> c °l nome d'Innocenzo X.
poiché nella curia pontificia della Siccome il Cardinal legato d'Avi-
dataria giudica le cause di sua per- gnone, già dominio della Sede apo-
tinenza, definitivamente, e senza stolica, aveva maggiore autorità, e
appello. Ma del datario, e del Car- giurisdizione degli altri Cardinali
dinal pro-datario, della loro origi- legali a latere 3 sia nella collazio-
ne, e prerogative, e della loro se- ne de' benefizi, che in altro, così
rie da Martino V sino ad oggi, aveva il datario, e la dataria,
abbiamo parlato nell'antecedente per cui ce ne permetteremo un
articolo. cenno, coli' autorità del p. Seba-
Anche i Cardinali Legali apo- stiano Fantoni Caslrucci, autore
stolici', e legati a la tei e {Vedi) a- dell' Istoria della città cV Avignone,
celleria, di cui erano ministri infe- quale per un' urgenza che lo chia-
riori il segretario della legazione, il mò altrove, rassegnò il pro-data-
custode del sigillo, il registratore, riato nelle mani di monsignor A-
e il correttore delle bolle. Per mez- riosto arcivescovo, e vice-legato di
zo della dataria passavano ancora Avignone, che ne provvide collo
tutte le grazie temporali che si stesso titolo di pro-datario il cano-
concedevano in Avignone, e nel nico Tache sino all' arrivo del nuo-
contado Venaissino. Quindi nelle vo datario da Roma. Del resto i
finire del passato secolo aveva set- gio Capranica di Roma, e nei se-
tanta feudi nel regno di Napoli, minari vescovili di Palestriua, Fe-
dieci in Sicilia, e ventisette nello rentino, Veroli, ed Anagni. Attual-
stato pontificio. Le provviste eccle- mente è datario della casa Colon-
siastiche di suo patronato in que- na d. Ilario Quadrali, abbate mi-
sti luoghi erano oltre il numero trato di Marino, dignità appunto,
di seicento, consistenti in dignità alla quale nomina il principe Co-
principali curate, in prepositure, e lonna.
arcipreture, ed ahhadie, una delle DATI Giovanni, Cardinale. Gio-
quali è distinta col titolo di abba- vanni Dati, Cardinal prete de' santi
zia mitrata, o in canonicati, in bene- Sergio e Bacco, fu crealo da Euge-
fìzi residenziali, e semplici, ed in nio II neh' anno 825.
cappellanie. Succeduta nel pontifi- DATI Leonardo, Cardinale. Leo-
cato di Pio VII, l'estinzione dei nardo Dati nacque in Firenze. Ab-
diritti baronali nello stato pontifi- bracciò ne'primi anni l'istituto dei
E se questi ecclesiastici, i quali go- tivo per la nazione italiana ne' co-
dono simili prebende, per alcuna mizi di Martino V. Fa prova
circostanza muoiano in Pioma, ben- eziandio delia stima ch'egli godeva,
ché in tal caso dovrebbero di re- l'essere stato destinato da'padri stessi
gola generale andar soggette alla a censore della falsa dottrina di
affezione della dataria apostolica, Giovanni Hus. Anche a Martino
non ostante il principe Colonna fa V fu carissimo, e ricevette da lui
sta nel 170.5, perchè non volle ri- Sancii Davidis. Venne edificata su
conoscere l'arciduca Carlo in re di di un promontorio, ed ha una sor
altre cui era stato ascritto, essendo che modo la dignità metropolitana
prefetto di quella dell' indice. Non dei vescovi di s. David, i quali, in
alla loro personale dignità, come si carnefice stesso era in detta città
può vedere nel cap. I, et cap. ad denominato decano. In quanto ai
haec 7, § archidiaconus vers. secun- decani vespilloni, forse presero il
lecitamente senza l'espressa licenza primario tra gli ordini tutti della
del vescovo diocesano, e del sommo gerarchia ecclesiastica, la maggior
Pontefice. Narra il Rinaldi, all'an- dignità della Chiesa di Dio, dopo
no iioo num. 22, che nel conci- il Papa, come si espresse il Ponte-
lio di Poitiers, fatto celebrare da fice Alessandro IV, al riferire del
Pasquale II, fu decretato, che gli Giacovaccio. Egli è il primo inter-
abbati, e decani, non essendo pre- prete degli oracoli della santa Se-
ti, vi si facciano, o perdano le lo- de, il primo a riconoscere nel con-
ro prelature. clave il romano Pontefice, il primo
Finalmente noteremo , che i de- a favellare nei concistori, e a dare
cani rurali successero ai Corepi- il suo voto nelle congregazioni car-
te, quella di Ostia e Yellctri ven- necessaria per l'ozione, allorché dal
ga riputata la prima, come soli- Papa per grazia speciale non vi si
e Velletri, e decano del sagro Col- n. 700, Epist. et R'rev. Clem. XI.
legio. Allora divenne decano e ve- Tuttavolta il Pontefice volle dare
scovo di dette chiese il Cardinal in esame questo punto ad una con-
Bellay, vescovo di Porto, presente gregazione di sette dotti prelati, cioè
in Roma, non ostante che fossero Petra, segretario de' vescovi regola-
più antichi di lui il Cardinal Luigi ri; Marefosehi, uditore santissimo ;
DEC DEC i
7 f
nere dovesse al Cardinale vescovo decani del sagro Collegio, fra i qua?
suburbicario più antico, benché di- li appartengono molti di quei Car-
morasse fuori di Roma nel proprio dinali, che noi registrammo al voi.
vescovato. Finalmente il successore XV del Dizionario a pa«. iq\, e
Clemente XII, coli' autorità della s eg-, cioè al
§ IV, Elenco déCar-
costituzione Pastorale Offìcunn ,
dinali che vìssero assai, ed inter-
cala, a' io gennaio 173 1, Bull, vennero a molti Concitivi. Il Pia/?
Rom. t. XIII, p. 162, dichiarò che za nella sua Gerarchia Ecclesia*.
il decanato del sagro Collegio, se- slica, ed Alessandro Borgia, nel-
condo la costituzione di Paolo IV, Y Istoria della chiesa, e città di Vel-
confermata anche da Clemente XI, letri,nel riportare il catalogo dei
dovesse appartenere al Cardinal vescovi di Ostia, dei vescovi di Veli
vescovo suburbicario più antico, letri, e dei vescovi di Ostia e Vel-
che fosse in Roma nel tempo, in letri, notano quelli, che furono as-
cui vacasse, ovvero che si trovasse sunti al pontificato, ciò che pure
assente dalla curia per causa pub- si vedrà nei due succitati articoli,
blica, e comando soltanto del Pa- Qui però faremo osservare, ch'esat-
pa, non dovendosi attendere il tem- tamente calcolando, tre soli Cardi-
po della promozione al Cardinala- nali decani divennero Papi, e sono
anche nel temporale, con mero, e prima di dette chiese , dell' onore
misto impero, non che prolettore del pallio, egli consagra nella ba-
in tutto il territorio delle due cit- silica vaticana il Pontefice romano,
tà e diocesi, con facoltà in prima, se allorquando è eletto non è ve-
e seconda istanza privativamente, scovo. Quando nel 1 47divenne
«
quanto ad ogni altro giudice dei Papa Sisto IV, lo consagrò il Car-
tribunali di Roma, tanto in civile dinal d' Estouteville, vescovo di O-
quanto in criminale, eccettuati i stia e Velletri. sebbene non fus-
,
174 UE C DEC
se decano del sagro Collegio. Al- >• casu impera tor in solium a la*
l' articolo Consagrazione de' som- 1 terc desterò Pontifìcis recipitnr,
mi Pontefici si tratta di questo - Cardinalis vero decanus a sini-
punto, e si riportano esempi dei « stris sedei, ita ut sunimus Pon-
Cardinali sotto-decani , che consa- " tifex in medio consistat, ex Fla-
grarono Papi per impotenza dei
i « vio Cherubino, in eompend. bull.
Cardinali decani. Il pallio viene im- » 28 Clem. FU schol. antequaiu
posto al Cardinal decano vescovo » vero coronetur sedet electus Cac-
di Ostia e Velletri dallo stesso som- » sar post Cardinalem decanum
mo Pontefice, al modo che dicesi » et si quis rex adsit, hic sedet
a Pallio Pontifìcio [Fedi). I palli! » post primum presbyterum Car-
sono benedetti formalmente dal Pa- » dinalem, cum vero Caesar coro-
pa nella basilica vaticana, dopo il » natus erit, tunc sedebit in sede
primo vespero pontificale della fe- » sibi parala inter Papam, et pri-
sta dei ss. Pietro e Paolo. Si leg- '• munì episcopum Cardinalem, post
ge poi nel numero 7647 del Dia- >•-
quem locum habebit rex ita in :
rio di Twina del 1766, che non » Caeremoniali romano, lib. i } sect.
essendo intervenuto al detto vespe- > 5, cap. 3, vers. etc., notandum,
ro Clemente XIII, non solo il Car- » quae verba videntur con-
legitur;
dinal Cavalchini decano intuonò il » trariaquae leguntur in bulla
iis,
dizione dei palili. Col pallio adun- » peractis, 'die in solium imperiale
que il Cardinal decano vescovo di » dexlero laleri nostro ( Papa lo-
Ostia consagra ed unge col sagro » quitur) pene conliguum sese re-
crisma il Papa, e col pallio ungeva » cepit, ec. Sed haec bulla loqui-
gì' imperatori quando furono coro- « tur, quando imperator est in so-
nati dai sommi Pontefici, al modo » lio, caeremoniale vero antequam
che dicesi Coronazione
all'articolo » ad solium accedat et in coetu ,
messa, ed in luogo del Papa egli tuonato dal Cardinal decano, che
deve fare la lavanda ai pellegrini, poi comparte la benedizione col
avendo allora un astuccio con due Santissimo. Tutti gli uffizi sum-
medaglie d'oro, e due di argento, mentovati, quelli che diremo, ed
eguali a quelle che si danno a' me- altri, si descrivono ai relativi arti-
che regna, nella camera de' para- descrive al volume XVI, p. 290
menti, in nome del sagro Collegio ;
del Dizionario. Nelle congregazioni
altrettanto far dopo la coronazione generali, che si praticano dai Car-
del nuovo Papa, ed ogni anno do- dinali ogni giorno, dopo le esequie
po le cappelle di Pasqua, e Nata- novendiali, ii Cardinal decano ris-
i
76
DEC DEC
cose principali intorno a questo ar- Cardinal decano ha resa al nuovo
gomento. All'ingresso in conclave, Pontefice la terza adorazione a cor-
al fianco del Cardinal decano in- rili epistolae dell' altare papale del-
cede monsignor governatore di E.o- la basilica vaticana, intuona il Te
rna. Giunti i Cardinali in cappella, Deum : e terminato inno,
questo
il Cardinal decano recita le con- recita le solite orazioni. Nel giorno
suete orazioni, ed esorta i colleglli poi dell' incoronazione del novello
ad una santa e sollecita elezione Pontefice, e dopo la funzione, nella
del nuovo Papa. Nella detta cap- camera de' paramenti , il Cardinal
pella il Cardinal decano, nella se- decano in nome del sagro Collegio
guente mattina all' ingresso , cele- dirige al Papa un' allocuzione, col-
bra la messa, e comunica tutti i la quale lodando le sublimi doti
Cardinali. Negli scrutini suona il che Io maggiore dei
esaltarono al
campanello alle occorrenze. All'ar- troni, fa voti per un lungo e fe-
rivo di qualche Cardinale forestie- lice pontificato, ed offre la coope-
re, va poi a visitarlo in cella con razione del medesimo sagro Colle-
formalità. Se alcuna delle corti, che gio. Il Papa risponde con altra a-
godono il privilegio dell' esclusiva ,
naloga allocuzione, dimostra a' Car-
la dà a qualche Cardinale suol , dinali la sua prega
riconoscenza,
farla partecipare dal Cardinal de- Dio di dargli lume e forza a sos-
cano. Appena eletto il Papa, è il tenere il grave peso, e invita il
Cardinal decano che gli domanda sagro Collegio ad aiutarlo col con-
il consenso, il nome che vuole as- siglio, e colle opere. Furono cosi
sumere, e pel primo glipresta que- belle, piene di unzione, e di aurei
gli atti di venerazione, che chia- concetti le allocuzioni, che in tal
miamo adorazione. Molte volte quel fausta circostanza fecero affettuosa-
Cardinale, che è esaltato al ponti- mente il Papa regnante Gregorio
ficato, suol dare il suo voto al Car- XVI, e il Cardinal Bartolommeo
dinal decano, per onorarne i me- Pacca attuai decano, e principal de-
riti, e l'anzianità. Sino al 1700 coro dell'odierno sagro Collegio, che
era pratica costante ; siccome però il dotto prof. d. Paolo Barola le
Clemente XI lo diede in vece al rivolse in soavissimi versi italiani, i
dergli, che la sua coscienza era su- reca a prendere il possesso nella
periore a qualunque consuetudine. basilica lateranense, prende seco in
Se il conclave si celebra al Qui- carrozza i Cardinali decano, e sot-
rinale,e dovendosi fare la seconda to-decano. V. il p. Gattico , Ada
adorazione nella cappella Sistina caeremonialia, pag. 49°> verbo De-
del Vaticano, e la terza nella con- canus Cardinaliiun, ec. Quando poi
tigua basilica, il Papa vi si reca il nuovo Papa nel primo concisto-
avendo in carrozza i Cardinali de- ro, che aduna dopo la sua elezio-
cano, e sotto decano. Appena il ne, pronuncia un' allocuzione per
1,,
ma del 1775, che in simile cir- fa dal Cardinal decano del sagro
costanza, e in assenza del Cardinal Collegio, come si è avvertito. Quan-
Albani decano, rispose all'allocuzio- do i vescovati de' Cardinali subur-
ne di Pio VI il Cardinal di Yorck bicari venivano proposti in conci-
sotto decano. Inoltre il Cardinal storo dai Cardinali, da uno di que-
decano, se non è arciprete delle ba- sti facevasi anche la proposizione di
siliche lateranense , o liberiana nel- quello di Ostia, e Velletri, ma pe-
l'anno santo, allora viene creato dal rò il Papa avea già fatta un' ora-
Papa legato a lalere, per aprile , e zione od allocuzione su tale ele-
chiudere la porta santa, nel detto zione, e sul decanato del sagro
anno dell'universale giubileo. Il Pon- Collegio , come praticò Clemente
tefice suole dichiararlo legato per la XI nel 1 7 1
9, e si legge nel nu-
apertura, e chiusura della porta santa mero 282, p. 9 del Diario di
della basilica patriarcale di s. Paolo, Roma di tale anno. Al voi. XV,
intorno a che va letto quanto si di- p. 226 del Dizionario, si è notato
ce al voi. XII pag. 201, e 202 del che i nuovi vescovi presenti in
Dizionario. Il Piazza, nella Gerar- Pioma, in mancanza dell'uditore del
chia Cardinalìzia, pag. 8 dice, che Papa, debbono fare la professione
il Cardinal decano era abbate del- di fede al Cardinal decano. Questi,
la basilica di s. Paolo, per cui nel- allorché i Papi creano in concistoro
1' anno santo apriva, e chiudeva la i loro parenti in Cardinali, in no-
porta santa. Al voi. II, pag. 1 3 me del sagro Collegio li supplicano
del Dizionario,dicemmo, ch'essen- a conferire ad essi nel medesimo con-
do impotente Innocenzo XII di a- cistoro, per distinzione la berretta
prire la porta santa nella basilica cardinalizia, senza attendere le ore
vaticana, vi Cardinal de
delegò il pomeridiane. Dopo che i novelli
la Tour di Buglione, sotto decano, Cardinali hanno ricevuto nel con-
essendo infermo il Cardinal Cibo cistoro pubblico il cappello cardi-
decano , il quale avrebbe dovuto nalizio dal Papa, coi Cardinali an-
eseguire le veci del Papa. Dell' a- tichi si recano nella cappella Pon-
prire e chiudere la porta santa tificia, ivi a pie dell' altare si pro-
della basilica ostiense ,
per opera strano i nuovi, e terminato il can-
del Cardinal decano, anche tratta to del Te Deum, il Cardinal de-
il Cohellio a pag. 32 3 e 324, ove cano si reca al medesimo altare, e
inoltre dice: " in sacro Cardinalium stando dalla parte dell'epistola, re-
» collegio tres assignantur decani: cita sopra di loro le consuete pre-
» inter diaconos prior receptione ci, ed orazioni. Nelle ore pomeri-
» inter presbyteros , qui prior in diane i novelli Cardinali, con treno
» eum ordinerà cooptatus est; ler- nobile, si recano nella basilica va-
» tius decanus senior est inter epi- ticana, e poscia vanno a visitare il
che faceva parte dell' Iturea, pae- la terza pei poveri, pei forestieri,
se della tribù di Dan nella Gali- per le vedove e pegli orfani. Si
lea, Gesù Cristo spesso ha preci i- pagavano esse ai levili, e si racco-
i.So DEC DEC
glievano in ogni anno. Da tuttociò la pena della scomunica contro i
perciò il Pontefice Clemente III gni dieci anni, venne chiamata de-
tntta predicare la Crociata {Vedi), cima ordinaria, o antica decima,
nei diversi stati della cristianità, ed anche decima di contralto j le
per interessare i principi, e le na- altre chiamaronsi decime straordi-
zioni per la difesa de' santi luoghi, narie, e ve n' ebbero di due ma-
e per la deplorabile sorte dei lati- niere, le une ch'erano pure annue
ni orientali, i re di Francia, e di imposizioni al modo stesso delle
Inghilterra, tralasciando di guerreg- decime ordinarie, sebbene di diver-
giare fra loro, non pensarono che a sa origine; le altre erano doni gra-
vendicare la propria religione, e pre- tuiti, che il clero pagava al re ad
sero la croce de' crocesignati. Quel- ogni cinque anni, ed altre sovven-
li,che non presero la croce, furo- zioni straordinarie, che pagava di
no obbligati a pagare, l'anno i 1 88, tempo in tempo a norma de'biso-
la decima parte di tutte le loro gui dello stato. Le decime inoltre
rendite, e persino dei loro mobili. si dividevano in reali, personali,e
Furono quindi assoggettati all'ana- miste. Le decime reali, o prediali, e-
tema coloro, che si rendessero re- rano quelle che si riscuotevano sui
frattari; e per meglio ancora assi- prodotti della terra, come biade, vi-
curarne la percezione, vennero sta- no, legna, e legumi. Le personali e-
biliti alcuni possenti e vigilanti rano quelle, che provenivano in par-
commissari, fra i quali un templa- te dalla natura, ed in parte dal la-
re, un ospitaliere, un offiziale del voro, e dall'industria delle persone.
re, ed uno del vescovo. Chierici, Così pure v'erano le decime miste,
e laici, secolari, e regolari, in una le decime reali, le decime antiche
parola, le persone d' ogni stato e e novali, e finalmente le decime di-
eondizione vennero assoggettate a videvansi in ecclesiastiche ed erano
tale imposta, ad eccezione però de- quelle che si riscuotevano dagli ec-
gli ospedali pei lebbrosi, dei certo- clesiastici a motivo del loro mini-
sini, dei cisterciensi ec. Tale fu la stero spirituale, e senza alcun cari-
famosa imposizione, che venne chia- co di feudo ; le decime profane, o
mata Decima Salatina. Sotto il re- temporali, od infeudate erano quel-
gno di s. Luigi IX nel 1267, si le,che venivano possedute a tito-
raccolsero altre decime, per la li- lo di feudo, a condizione di fede
berazione della Palestina. Già il ed omaggio, e di altri doveri si-
concilio generale lateranense tenuto gnorili. Eravi eziandio un'altra spe-
da Innocenzo III, e quello gene- cie di decima
appellata decima di
rale di Lione, ordinarono decime seguito o di sequela consistente nel
pel medesimo fine; ed in seguito riscuotere, che faceva un curato,
vennero accordate ai sovrani con la decima del terreno di un'altra
tanta frequenza, che divennero loro parrocchia, che veniva coltivata da
un ordinario ajuto, per cui il con- un suo parrocchiano. Ma delle de-
cilio di Costanza le volle abolite, ordi- cime trasferite dai vescovi ne'cano-
nando che per l'avvenire s'impones- decime che era-
nici secolari, delle
sero soltanto per motivi rilevanti fon- no tenuti a pagare anche mona- i
dati sul bene della Chiesa universale, ci, non per le novali, ec. ci per-
e sul generale consenso dei prelati. mettiamo un cenno, che desumia-
18? DEC DEC
mo dalla dissertazione XXXVI del si trasferissero dai prelati e parro-
Muratori, de livelli, (Mie precarie, chi, benché fossero beni destinati
e delle decime de laici ne' secoli di al loro alimento, in monaci, canoni-
mezzo. ci, ed anche in persone secolari.
Ne" mss. di Pellegrino Priscano L'istituzione de'canonici, come si
se. Sembra che siffatti livelli non gono registrate, decimai Molendini
fossero punto da biasimare, perchè epìscopi, quod est in Porta Gitano-
forse chi riceveva quelle chiese, o va: et decimas et reddilus in Sor-
le aveva fabbricate, o risarcite. Per baria, et decimas quas a quadra-
questa ragione il gius del patrona- ginta annis ecclesia vestra rationa-
to, anche oggidì , si conferisce a bilìter, et pacifìce tenui t. Finalmen-
gar la decima dei loro poderi al Nel concilio di Chalons sulla Sen-
vescovo, ovvero alle chiese parroc- na dell' 8 1 3, col canone decimo,
chiali, per Io più i prelati, per mo- s'impose alle famiglie di pagare la
tivo di ed acciocché
religione, i decima alla chiesa dove ascolteranno
monaci fossero più disposti ad eser- la messa in tutto l'anno, e dove
citare l'ospitalità verso i pellegrini, facessero battezzare i loro figli. Nel
e poveri, la solevano rimettere ad 909 in Trosle presso Soissons ebbe
essi. Ma alcuni vescovi, e parrochi, luogo un concilio, e nel canone
riscuotendo con rigore le decime nono si dice, che la decima deve
dai monaci, mossero i Romani Pon- essere pagata di tutti i beni anche
tefici nel privilegiare i monisteri a di traffico, e d'industria. Nel cano-
confermare l'esenzione dalle decime ne sesto poi viene prescritto, che
concedute dai vescovi. Nulla di me- le decime, le primizie, e le obla-
no nel secolo XII s'introdusse il zioni sieno esenti da ogni diritto
costume, che se i monaci riduce- fiscale, siguorile, e per essere ammi-
vano a coltura qualche terra incol- nistrate dai preti, e sotto la dire-
ta, e la lavoravano colle proprie zione dei Noi però, dice-
vescovi.
mani, questa doveva andare esente vano que'padri, non pretendiamo,
dalla gravezza delle decime. Novalia che i vescovi sieno padroni asso-
si chiamavano simili terreni. A la- luti di questi beni con pregiudizio
zioni sussistono, e render loro colla Innocenzo III nel I2i5, ecco come
dovuta umiltà i servizi spirituali, i si espressero nel canone 33: » noi
quali devono rendere gratuitamen- » comandiamo che la decima sia le-
te, quando anche non ne riceves- » vata prima dei censi, e di tutte le
e per conto delle decime, mediante settembre, colla quale eccitò fedeli i
altri concili generali, contro i laici proventi, che dai benefìzi proveni-
che esigessero indebitamente dalle vano all'erario pontificio, eia de-
chiese e dagli ecclesiastici, tributi, cima di quelli, che provenivano
decime, o imposizioni di qualunque dallo stato del dominio temporale
maniera si fossero, ovvero dessero della Chiesa romana. Ad essa asse-
perciò consiglio, ajuto, o favore. Di gnò ancora le decime di tutti be- i
Pio II, con bolla de' i5 gennaio rono esibiti quaranta mila scudi
i46o, pubblicò a tutto il mondo d' oro all'anno dalle dodici congre-
leggi stabilite da Leone nel con- X ri, e celestini. Durò questo peso
cilio lateranense V, per le decime alle dette congregazioni sino a Be-
esatte nel regno di Sicilia, e che nedetto XIV. 11 medesimo s. Pio
dall' imperatore vennero procurate V confermò al re di Spagna Fi-
per sussidio della guerra nell'Africa. lippo II, l' indulto concessogli dal
Ecco poi quanto il sagrosanto predecessore Pio IV pel manteni-
concilio di Trento nella sess. i5, mento delle galere destinate alla
dell' alleanzache fece colla Spagna bre i683, Bull. Rom. tom. Vili,
e colla repubblica di Venezia con- p. 286. Nella costituzione dei 23
DEC DEC iò 7
novembre 1688, prorogò Io stesso la nuova legge ; e si notano vari
decreto. Simili decime si trovano articoli relativi ai privilegi, ed e-
ordinate nella costituzione di Urba- senzioni accordate da Dio alla tri-
no Vili, a' 19 gennaio i63i, di bù di Levi, e la forma del gover-
Alessandro VII, a 24 marzo 1660, no di tutto quel popolo. Egual-
e di Clemente Xa'n marzo 1 674. mente si fa parola di alquante
Oltre gli analoghi articoli del Di- imputazioni maligne contro il clero
zionario, si possono consultare, il cattolico, e si ribattono; nonché si
cinque Pontefici de' primi tre secoli deli, l'altra a tutte le chiese, sono
della Chiesa, cioè una di s. Cle- dai moderni poste nel numero del-
mente a' Corinti ; tre di Corne-
s. le suppositizie. La lettera decretale
lio a s. Cipriano, e a Fahio ve- del successore s. Telesforo, diretta
scovi d'Antiochia coi frammenti di a tutti i fedeli, ed a lui attribuita,
principalmente) sieno tenute per au- sto Pontefice, benché ripiene di ot-
tentiche. La lettera di s. Aniceto timi sentimenti.
dei 167 a' vescovi della Francia, Non è legittima la lettera di s.
7, dell' Hist. gènér. des auteurs e ad altri, non sono tutte genuine.
eccles. ediz. di Parigi 1127, fa Le due lettere attribuite al succes-
vedere, che un tale libro è suppo- sore s. Lucio I, una a s. Cipria-
sto. Lo stesso p. Ceillier, al cap. no, l'altra a' vescovi della Francia,
17, dice inoltre, che a s. Vittore e della Spagna, nella quale si or-
I, il morì nell'anno 2o3, si
quale dina, che i vescovi vengano accom-
attribuiscono alcune opere , non pagnati dagli ecclesiastici, sono spu-
degne di lui, quali appunto sono rie. Tuttavolta, che s. Lucio I abbia
le quattro segnate col suo nome, scritto lettere decretali, si ha dal
due delle quali furono inserite nel- mentovato s. Cipriano nell'epist. 67,
le decretali apocrife. Di queste ma queste sono perite. A s. Stefa-
quattro lettere, la prima è diretta no I del 257 j oltre la lettera scrit-
a Teofllo vescovo di Cesarea, la ta a s. Cipriano della quale si è
,
l
9o
DEC I ) EC
fetto, ea Severo vescovo di Cor- dagli autori come genuine, e come
dova, sono rigettate dai critici. Vi veri monumenti de' primi tempi
è però un frammento di una sua principalmente nel decreto di Gra-
lettera scritta a' sabelliani, riferita ziano. V. raons. Sortoli, Insiti. Jur.
da s. Atanasio, Ep. de decrct. ni- Canon., dove eruditamente trattò
cenae synodi. Della lettera di s. questo punto, lo che fece dopo lui
Felice a Massimo, vescovo di A-
1 anche il p. Zaccaria nel suo Anli-
lessandria , colla quale confuta le febronio, tom. I, dissert. 3, cap. 3,
eresie contro la divinità di Gesù pag. 283, e seg. della prima edi-
Cristo, non si ha che un piccolo zione del 1767.
frammento, ludato fra i testimoni La prima decretale, che si am-
dei SS. PP. neh' azione prima del mette senza contrasto, e che dai
concilio generale di Efeso. Le al- critici è stimata legittima, è quella
tre tre lettere decretali , che han- scritta dal sopraddetto Papa s. Si-
tra a' vescovi della Sicilia. Lo stesso scovi di Spagna per Y osservan-
dicasi di quella di s. Cajo Papa za della disciplina ecclesiastica, ec.
Marcello I, che nel 3o4 gli suc- Bercastel, Storia del Cristianesimo,
cesse, scrisse una lettera a' vescovi sugli errori delle false decretali di
di Antiochia, ed un' altra a Mas- Isidoro Mercatore, o Peccatore voi.
senzio, le quali sono rifiutate dai XIII, p. 6. Questo Isidoro, di cui
critici.Finalmente le tre lettere at- s' ignora la patria, da alcuni cre-
tribuite a s. Eusebio, la prima a duto s. Isidoro di Siviglia, pel so-
tutti i vescovi della Francia, la se- prannome di Peccatore che talvol-
conda ai fedeli d'Alessandria e del- ta s' imposero i vescovi, formò una
l' Egitto, la terza a' vescovi della collezione di decretali Pontificie, e
Toscana, e Campagna, non si ten- si congettura, che l'abbia compila-
gono per genuine dai critici. Le ta nella Francia germanica, più o
decretali adunque de' primi Pon- meno circa l'ottavo secolo. La qual
teiìci romani sino al pontificato di compilazione si reputa formala con
s. Silicio, sono riputate apocrife altre preesistenti collezioni di ca-
dagli eruditi, cioè dai critici mo- noni, e di epistole de' romani Pon-
derni, sebbene sino alla metà circa tefici, cui quell' autore altre ne ag-
del secolo XVII sieno state citale giunse, per lo che ve ne hanno al-
,
dette perchè sono fuori del corpo ricorse al romano Pontefice, il qua-
del gius canonico, che colle Cle- le, a similitudine degli antichi im-
mentine si crede chiuso. Quindi vi peratori, rescriveva, e tali deter-
sono le Estravaganti comuni, che minazioni si dissero Rescritti, e De-
comprendono le costituzioni di più cretali Epistole,che ebbero forza
Pontefici. di legge. Verso l'anno 1
1 4-7?
ne l
Abbiamo il gius canonico novis- pontificato di Eugenio III, Grazia-
simo, che è composto del settimo no di Chiusi, celebre monaco be-
libro delle decretali, delle bolle, dei nedettino di Bologna, pubblicò un'o-
brevi , delle regole di cancelleria ,
pera, che gli acquistò fama immor-
del concilio di Trento., e delle di- tale, intitolata Concordia disco/-
i$* DEC DEC
dantium canonum, la quale dipoi nel suo Decreto, delle leggi civili,
venne appellata Decreto di Grazia- delle rubriche molte sue opi-
, e
no. Altri stabiliscono tal pubblica- nioni, per cui tra i dottori è con-
zione all'anno ii5i. In esso Gra- troversa l'autorità di queste, essen-
ziano principalmente procurò non do Graziano un uomo privato, senza
solo di riferire i canoni, ma di con- autorità di promulgar leggi. Che
ciliare, e concordare i discordanti, il decreto Graziano contenga
di
e quelli fra loro contrari. Sotto molti errori, anche il dotto
il rilevò
lai nome vuoisi, che Eugenio III vescovo Sarnelli nel tom. V delle
non solo approvasse Y opera , ma Leti. Eccl. lettera XXIX, Se i
che ne ordinasse l'insegnamento detti di Graziano possano chiamarsi
nelle università, come si pratica al canoni. Tuttavolta sull'autorità del-
presente, giacché prima Pio IV e , la collezione di Graziano è a con-
poscia s. Pio V, deputarono uo- sultarsi il p. Mamachi, che ne trat-
mini dottissimi, acciò emendassero ta eruditamente nella opera:
sua
il Decreto di Graziano j operazione, Degli acquisti delle mani morte
che venne approvata da Gregorio lib. 2, par. 2, cap. 3, pag. 38.
XIII, in un agli altri libri canonici. Dopo Graziano la prima colle-
Questa collezione si divide in tre zione delle decretali fu fatta dal
parti ; la prima tratta delle persone, e preposto Bernardo Circa Papiense
contiene 101 distinzioni; la secon- sotto Alessandro III , e conteneva
da parla dei giudici , ed è divisa le costituzioni emanate dai concili,
in 36 cause; la terza, che appar- e dai padri, tralasciate da Grazia-
tiene alle cose, comprende un trat- no. Altri dicono, che i corpi delle
tato della consagrazione} diviso in decretali fossero formati dal detto
cinque distinzioni. Si forma il De- preposto di Pavia, indi vescovo di
creto di Graziano con lunghi estrat- Faenza, verso l'anno 1190. Altra
ti della sagra Scrittura, dei cano- collezione ne fu fatta da Giovanni
ni apostolici, dai concili generali, e Gallese, o Vallese di Volterra, che
particolari, delle decretali de' som- nella sua opera riunì le decretali
mi Pontefici, dalle opere dei santi precedentemente raccolte dall' ab-
padri , e scrittori ecclesiastici , dai bate Gilberto, e da Alano vescovo
libri del diritto civile dei romani, di Auxerre. Altra venne compilata
dai capitolari dei re francesi , dai da Bernardo, arcidiacono di Com-
rescritti imperiali, e finalmente dal- postella, nei primi anni d'Innocenzo
l'istoria ecclesiastica, e dalle dispo- III, la qual collezione ebbe corso
Questa importan-
sizioni pontifìcie. per alcun tempo sotto il titolo di
tissima opera non va esente da er- Romana compilalio. Però tutte le
rori, ed equivoci significati; laon- mentovate collezioni furono fatte
de fu commentata da Dido Cuva- di privata autorità. Ma nel mede-
ruvia , da Antonio Conti , e da simo pontificato d' Innocenzo III
Antonio Agostini, chiamati corret- Pietro Beneventano , della nobile
tori romani del diritto di Grazia- famiglia Collevaccino , cappellano,
no , siccome a ciò deputati dai e notaio pontifìcio, formò un corpo
menzionati Pontefici. Il commento di lettere decretali. Questa opera,
si pubblicò col titolo : Einendalio nella quale il diligente collettore
Gruziani. Inserì ancora Graziano raccolse in cinque libri le decretali
,
facio Vili, le Clementine, le Estra- » prae aliis legere est apud Fla-
v aganti, e le Comuni. Questi libri » vium Biondino, histor. lib. 2, de-
sono abbondantemente corredati dì » cade 2. Postmodum vero decu-
commentari, ossiano Glosse, le quali « rionum loco restituti sunt tribu-
hanno anche queste una qualche « ni plebis, qui cuni Urbis prae-
autorità riguardo alla spiegazione » et consulibus medio aevo
fecto,
ed interpretazione delle leggi. De- » Libero rexisse feruntur apud Si-
cret'alista chiamasi il professore in- » gonium, ad annuni Domini 928 ".
caricato iu una scuola di diritto, DEDICAZIONE. Consagrazione
della cura di spiegare il decreto di di un tempio, di un altare, di un
Graziano, come chiamasi canonista luogo ec. e più. , comunemente ce-
chiunque sia versato nella scienza rimonia sagra colla quale si dedi-
dei canoni. Il Macri appella decre- ca, e consagra un tempio in onore
tista, il dottore in sagri canoni. di Dio. I pagani ebbero le dedica-
DEC DEF 195
zioni dei loro templi come gli
, mente non si facevano dai vescovi
ebrei, ed i cristiani. Salomone fece dedicazioni di chiese, senza licenza
solennemente la dedicazione dello del Papa. Anche molto solenne fu
splendidissimo tempio da lui eretto, la dedicazione della chiesa di Mon-
e gli ebrei ne celebravano l'anni- te Cassino (P^edi). All'anno 852
versario ogni anno per otto interi num. 1. il Rinaldi riporta la dedi-
giorni. Anche i cristiani celebra- cazione della Città Leonina [Pedi)
no in tutti gli anni la festa della di Roma, fatta dal Pontefice s. Leo-
dedicazione delle loro chiese, nel ne IV.
giorno anniversario della loro con- DEFINITORE [Definilor). Grado
sagrazione. Eusebio fa derivare l'o- di alcuni Ordini religiosi, cioè l'as-
rigine della dedicazione delle chie- sessore, ovvero il consigliere del
se dal IV secolo sotto l'impero di superiore maggiore. Però in alcuni
Costantino il grande, in cui per Ordini regolari , i definitori non
maggior pompa religiosa, e maestà sono ammessi che durante la con-
ecclesiastica, si riuniva a celebrar- gregazione del capitolo generale, o
la un gran numero di vescovi. Il provinciale, ed altri durante tutto
Bernini, nella Storia delle eresie p. l'intervallo da un Capitolo (Vedi)
173, parlando di s. Felice IV ro- all'altro. Definitorio, definito riunì, si
mano Pontefice, il quale fiori nei pri- chiama il luogo in cui convengono
mi anni del sesto secolo , dice che i definitori, come anche l'assemblea
ordinò, che la messa non si celebras- stessa dei definitori.
se se non in luoghi sagri ; se pure DEFONTI. Morti, cosi chiama-
per urgente causa non si dovesse ti, per aver terminato di vivere.
fare diversamente, e che per otto La santa Chiesa, madre pietosa, si-
giorni, dedicano colatur ecclesia- no dal suo principio, con particolari
rum. V. gli articoli Anniversario, orazioni ha sempre fatto memoria
Consagrazione, e Chiesa, principal- dei fedeli defonti. Ne contenta del-
mente al § VI in cui trattasi del- le quotidiane preghiere della mes-
l' anniversario , e dedicazione del- sa, ci ì quelle delle ore canoniche,.
le chiese, f' . il Bergier Diziona- in cui sempre nel termine si fa
rio enciclopedico , alla parola De- menzione di loro, in ciascun prin-
dicazione. cipio del mese recita Foffizio, e la
I fedeli, ad esempio degli stessi messa pei defonti, secondo l'anti-
celebravano solennemente, e
gentili, chissimo pio costume rammentato
con particolari cerimonie la dedi- da Alcuino, de div. off. Nella chie-
cazione dei sagri templi, e soleva- sa di Lione tutte le ore canoniche
no fare anche dei conviti detti aga- si terminano col De profundis,
pe. Solennissima fu la dedicazione (Fedi), e colla colletta pei morti.
della chiesa Gerusalemme edifi-
di Nella metropolitana di Praga in
cata da Costantino, come narra il Boemia, oltre messa conventuale,la
Rinaldi all'anno 335 num. 4 e 1 si canta quotidianamente, anche nei
moria del defonto, nel terzo gior- fonti, e le cerimonie della messa,
no dopo la sua deposizione in ono- sono sparse in diversi articoli del
re della medesima risurrezione di Dizionario.
Gesù Cristo, avvenuta dopo il ter- Celebrando il vescovo pontifical-
zo giorno, ch'era stato sepolto. Tan- mente la messa de' morti, non si
to fra gli altri osservò s. Isidoro deve mettere sull'altare il terzo cau-
epist. Di più anche nel settimo,
1 14- delliere in mezzo, come si pratica
come simholo dell'eterno riposo: ma negli altri pontificali. Così decretò
s. Agostino non approva la memo- la congregazione de' riti a' 1 9 mag-
ria del nono giorno, che per altro si gio 1607. L'uffìzio de'defonti viene
fa pei Romani Pontefici nelle ese- detto Agenda da Valfrido; ed
quie Finalmente si fa
novendiali. Exequiae da s. Agostino. Si spar-
nel trigesimo, la morte di
perchè ge l'acqua benedetta ai cadave-
Aronne fu pianta dal popolo per ri, e tumuli, e catafalchi funebri,
trenta giorni, e s. Gregorio I fece e si santificano con incenso prima
piegare per l'anima del monaco benedetto dal sacerdote, per testi-
Giusto, per trenta giorni continui ficare con queste cerimonie, che quei
mediante il sagrifizio della messa. I corpi corrotti devono risorgere. E
greci sogliono celebrare la memo- degna di osservazione la cerimonia
ria dei defonti, nel terzo, nono, e praticata nei primi secoli dai cri-
quarantesimo giorno della deposi- stiani i quali ponevano sotto il ca-
zione dei medesimi, mentre l'anni- po del morto allorché lo seppelliva-
versario venne praticato sì dalla chie- no, alcune foglie verdi per deno-
sa greca, che dalla latina. Si deve tare la certa sperauza della futura
avvertire, che ne' giorni festivi di risurrezione , adoperando perciò
precetto, essendo presente il corpo l'edera, e l'alloro, siccome foglie
del defonto, si potrà celebrare una che si mantengono sempre verdeg-
sola messa de' morti, conforme al gianti. 11 Berleudi, delle oblazioni
decreto de'sagri riti de'2 3 maggio a pag. 56, dice quali fossero anti-
i6o3. Il rituale, riformato da Pao- camente i casi, per cui i defonti era-
lo V, proibisce l'esequie, e il por- no esclusi dai suffragi.
tare pubblicamente cadaveri [Fe- i L'antica Pioma, quantunque ido-
di) nel giorno di Pasqua. La pra- latra, fu premurosissima di racco-
tica della basilica vaticana è di gliere le ceneri, e le ossa de'defon-
celebrare gli anniversari, ne'giorni ti, che lavate con latte, o vino
, .
vita nostra una volta perduta più non Si deve finalmente notare, come
si riacquista in questa terra. A pag. appresso Tertulliano, che il nome
i 35 e seg. riporta molle erudizioni di defonto spesso denota colui, il
gidì Lure, nella Fianca Contea, e della vita avvenire, quantunque ne-
quivi Clotario II avendo fondato ghino la eternità del supplizio pei
un monistero per assecondare le reprobi. Questi stolti, che appellano
premure di Deicolo, Deicolo stesso crudeltà il credere che Iddio voglia
ne fu primo abbate. Egli, e per la punire eternamente il peccato, uon
santità del costume, e per la ope- riflettono che anche secondo la stes-
zelo ed alla destrezza, che avea poi, colla dignità di decano del sa-
sempre spiegato negli impieghi a lui gro Collegio, sotto Clemente XIII,
affidati. In seguito venne ammesso fu assunto alla sede di Ostia e
tra i chierici di camera, e nel 1719 Velletri. Quanto ivi fosse caro ai
destinato vice-legato di Avignone, suoi, e quali meriti procacciati si a-
nella qual città si adoperò con e- vesse , lo attesta la iscrizione, che
DEL DEL 201
oli venne 'innalzata nel palazzo del- posta sopra un lago formato dal
la Ragione. Nonagenario morì in fiume dello stesso nome, a quattro
Rotila, l'anno 1761, e tu sepolto leghe circa dal mare Nero. Questa
nella chiesa di s. Sabina. sede episcopale della provincia di
DELCI Francesco, Cardinale. Europa, nell' esarcato di Tracia, in
Francesco Delci, nobile sanese, nac- Urbania regione, di cui si fa men-
que a' 6 ottobre 1707 nella città zione ne' libri de' condili, fu eret-
di Applicato agli studi, vi
Siena. ta nel secolo nono sotto la metro-
riuscì con lode, ed abbracciato Io poli di Eraclea. Al presente è un
stato ecclesiastico, si pose quindi vescovato in partibus, che conferisce
in prelatura, ove percorse varie ca- la santa Sede, anche sottoposto ad
riche onorevoli, meritò di sinché Eraclea , arcivescovato in parti-
essere promosso alla cospicua cari- bus. Gli ultimi due vescovi sono
ca di uditore generale della reve- monsignor Michele Mdzewski de-
renda camera apostolica. Clemente fonto, e monsignor Giovanni Cy-
XIV, nella duodecima ed ultima winski della diocesi di Vilna, fatto
sua promozione cardinalizia, nel vescovo di Delcos dal regnante
concistoro de' 26 aprile 1773, lo Gregorio XVI, nel concistoro dei
creò Cardinale dell' ordine de' dia- 17 dicembre 1840, ed insieme suf-
coni. Poscia gli conferì per diaco- fraganeo del vescovo di Vilna, de-
nia la chiesa di Angelo in Pe-
s. putato ad esercitare i pontificali nel
scheria, e lo annoverò alle congre- palatinato di Troki. __
-
L' ottava era di Città di Castello prelato governatore, posto che por-
sulTevere con prelato governato- ta al cardinalato, con suo tribuna-
re. La nona componevasi della le. Le
città erano Ancona, Ascoli,
ao4 DEI* I) EL
inviala la berretta cardinalizia dai na, Comacchio, Faenza, Foligno,
marchese Francesco Brivio, fatto Forlì, Imola, Monte s.
Matetica,
perciò dal Papa cameriere di ono- Giovanni, Rimini, Terracina, Va-
re in abito paonazzo. Ma intorno lentano, Veroli, Vetralla, e Visso.
ad Urbino aggiungeremo, che tal- A Beneventospediva per go-
si
erano pei seguenti luoghi e città : gati, ed altri ministri del paterno
Anagni Assisi,
, Cascia Cesena ,
,
zelo de'Romani Pontefici, la Francia
Città della Pieve, Civita Castella- fu rivoluzionata. I possedimenti, che
DEL BEL 2o5
aveva la Chiesa Romana,
essa Ancona. Finalmente gli emissari
in
cioè Avignone, e il contado Venais- francesi incominciarono a rivoluzio-
della Chiesa, con nuovi pretesti nel Urbino, alle quali prepose altret-
gennaio 1797 fecero avanzare le tanti prelati apostolici con giurisdi-
loro truppe, ed impadonirsi della zione sulle dette città e dipendenze
provincia di Romagna, proseguiro- delegatizie.
non andò guari che potè ricupera- tro con altrettanti Cardinali legati
re gl'interi dominii pontificii, meno e prelati vice-legati con residenza
Avignone e il contado Venaissino, nelle rispettive capitali, cioè Bolo-
pei emise quelle proteste di
quali gna, Ferrara, Forlì, e Ravenna. Le
cui parlammo altrove: laonde nel delegazioni si fissarono a quattordi-
i8i5 alle provincie ricuperate nel ci, e sono Urbino e Pesaro, Anco-
18 14 si aggiunsero quelle delle na, Fermo, Frosinone, Macerata,
marche di Ancona, di Macerata, e Perugia, Spoleto, Viterbo, Ascoli,
di Fermo, il ducato di Camerino, Benevento, Camerino, Civitavecchia,
il ducato di Benevento, e di Pon- Rieti, e Comarca di Roma. Di ogni
che il governo di tal città. La po- rea, Civita Castellana, Monte Fia-
polazione della delegazione di Pe- scone, Orte, Bonciglione, Sutri, To-
rugia (Fedì) ascendeva a 202,660 scanella,Valentano, e Vetralla. I
abitanti. luoghi baronali sono Barbarano, :
gati, e delegati, gli affari comuni* fruito copioso, che ne veniva alla
talivi, e quelli provinciali, che si Chiesa di Dio per la loro unione
portano innanzi ai consigli delle Neil' anno 38o Delfino intervenne
delegazioni, e legazioni apostoliche, al concilio di Saragozza, nel quale
si può ampiamente vederlo nella furono condannali i priscillianisti.
Raccolta delle leggi, e disposizioni Questi appellarono al Pontefice Da-
di pubblica amministrazione , pub- maso, e recandosi a Roma, spar-
blicata dalla stamperia della R. C. sero per 1' Aquitania i loro errori,
Apostolica, nell'odierno pontificato. ma il santo vescovo Delfino con
Sulla destinazione dei prelati pro- zelo apostolico li ribattè, e in altro
legati, e pro-delegati in sede vacan- concilio convocato in Bordeaux, fu-
te, per supplire ai Cardinali che si rono di nuovo questi' eretici
bel
recano al conclave, va letto quan- condannati. L'anno 388 ammini-
to relativamente si è detto al volu- strò il battesimo a s. Paolino, e
me XVI, p. 291 del Dizionario. tanto lo innamorò di poi di nostra
In sostanza i Cardinali legati e i santa religione, e dell'evangelica
prelati delegati nelle loro delega- perfezione, che lo stesso s. Paolino
zioni rappresentano il sovrano, ed riconoscente agi' impulsi ricevuti
a loro ubbidiscono le autorità mi- contestò col fatto, e con vari scritti,
litari, civili, amministrative, e giu- che egli lo riconosceva qual padre,
diziarie nei limiti delle prescritte e maestro. Nel dicembre dell'anno
giurisdizioni. Il governo ordinario 4o3, pieno di meriti, morii il gior-
de' Cardinali legati è di tre anni, no ^4? ea u martirologio in tal ili
*
ma sono confermati ad
talvolta ne assegna la festività.
altro trientiio. Quello dei prelati DELFINO Zaccaria, Cardinale.
delegati è indeterminato. Da una Zaccaria Delfino, patrizio veneto,
delegazione talora sono promossi ad studiò prima in Padova e quin-
altra maggiore, e talora ad altre di si trasferi a Roma. Colà gli
cariche prelatizie in R.oma, dalle furono affidati alcuni delicatissimi
quali progressivamente giungono al affari ; ed egli li trattò cosi egre-
cardinalato, secondo il beneplacito giamente, che Giulio III volle rimu-
de' Pontefici, e le loro beneme- nerarlo coli' ascriverlo al numero dei
renze. V. Prelati, e Legati. Nel prelati. Dipoi Paolo IV lo incaricò
volume XV, pag. 240 del Di- della nunziatura presso Ferdinando
zionario, si disse , che talvolta i II re di Sicilia; e Pio IV poscia
sommi Pontefici destinarono i Car- lo spedi nunzio straordinario in A-
dinali legati a governare le provin- lemagna, per conchiudere alcune
ole in concistoro, pronunziando una vertenze sopra alcuni punti di re-
analoga allocuzione. ligione. Molto si adoperò in quel-
DELFINA (s.). V. Eleazaro (s.). l'uffizio per indurre i vescovi del-
DELFINO (s.). Di questo santo, la Germania alla prosecuzione fi-
prima del suo esaltamento alla cat- nale del generale concilio, e per-
tedra vescovile di Bordeaux,, nulla chè lo divulgassero nelle loro dio-
2i6 DEL DEL
cesi quando compiuto. In qua-
fu DELFINO Giovanni, Cardinale.
lità di nunzio egualmente si trovò Giovanni Delfino, della patrizia fa-
grandi prove di uno spirito acuto tirato nel suo palazzo. Era cosa che
e profondo, essendo eccellente nella sfavagli sommamente a cuore la
poesia italiana di cui lasciò due educazione de' suoi chierici, e la di-
volumi. Protesse molto gli uomini sciplina del clero. Edificò a sue
di lettere, e non cessò di esser lo- spese nella città il monistero di s.
ro amplissimo mecenate. Innocen- Caterina, e nella diocesi tre chiese.
zo XII, nel 1698, lo promosse alla Cangiò un teatro in luogo di spi-
sede vescovile di Brescia, e nell'an- rituale istruzione per le ragazze,
no seguente, a' i4 gennaio, lo deco- ed assegnò un fondo per la dote
rò della sagra porpora col titolo di delle più diligenti, che volessero poi
s. Susanna fu quindi ascritto alle
; maritarsi. Introdusse in Udine i sa-
congregazioni de' vescovi e regolari, cerdoti della Missione ; accrebbe il
1 principi. Anche il Parisi, Istrnz. nomi con cui fu chiamata, più co-
per la segreteria, tom. Ili, p. Ili, p. muni sono quelli di Cynthia, Or*
3 nel narrare la cessione d'Um-
1 1 , tigia, Asteria, Purpile, e Delus. La
berto II, ch'egli chiama re di Pro- favola vi fece partorire Diana da
venza, dice che scrivendosi dalla Latona, in un ad Apollo, il perchè
corte Promana al delfino, s'iutilo- fu qui a lui cretto il rinomato
22o DEL DEL
tempio, che divenne famoso per de' memoriali : quindi, nel primo
gli oracoli. Dice Aristotile, che sul settembre dell'anno i68i,1o assunse
tempio eravi questa iscrizione: Fra alla dignità di Cardinale col titolo
tutte le cose la più bella è la giu- di Girolamo degli Schiavoni. Ma
s.
te per modo, che, disperandosi della ciis venalibus romanae curiae, cui
sua vita, si ricondusse alla patria. Ivi, accedit alter tractatus ejusdem au-
mancato essendo il vescovo, di co- ctoris, de locisMontìum non vaca-
mune consenso venne eletto a vica- bilibus, Piomae 682 Il Cardina-
1 ;
rio capitolare, quantunque non fos- le della santa romana Chiesa pra-
se ancora sacerdote. Ripristinatosi tico, con alcuni squarci della corte
poi nella vigoria delle membra, si circa le congregazioni, e le cariche
recò egli in R.oma, nell'anno i6^.5, cardinalizie, Roma 1680; Adnola-
ed ivi si fece ad esercitare 1' eccle- tiones ad concilium Tridentinuni ;
so de' più felici ingegni. Era egli chiamato da Luigi XIII, il Car-
profondo nell' ecclesiastiche disti- dinal integerrimo, e accompagnato
oline, e dotato di un intelletto as- dalle comuni lagrime, dopo assai
sai acuto, nonché d' una singolare lunga malattia , morì nell' anno
destrezza nel maneggio degli affa- 1660, ed ebbe sepolcro nella chie-
ri ; che anzi Filippo IV di Spagna, sa della sua compagnia, che lasciò
oltre a spiegargli tutta la sua con- erede di tutte le sue sostanze. Ab-
fidenza, avea dato espresso coman- biamo di lui molte opere teologi-
do a' suoi ambasciatori in Roma di che, ma la più degna di menzione
rivogliersi a lui nei più importanti è il trattato sul sagramento della
negozi. Urbano Vili volle innal- penitenza. Le dette sue opere fu-
zare il merito di un uomo così rono stampate in Lione in otto
celebre coli' esaltarlo alla porpora; gran volumi in foglio.
ma il virtuoso gesuita non lasciò DEMETRIAS o DEMETRIADE.
intentato ogni mezzo per sottrarsi Città vescovile dell'esarcato di Ma-
a dignità sì cospicua. Però volen- cedonia, secondo alcuni nella dio-
dolo ad ogni modo il Pontefice, cesi dell' llliria orientale, sotto la
Caldea in Grecia. Tutti gli angeli una moneta, per una somma di
furono adorni della grazia nella lo- monete, non che per una specie
io creazione: gli uni rimasero fé- di moneta particolare di valore di-
deli, e ne meritarono la conferma, verso, secondo luoghi e tempi, ed
i i
e la beatitudine : gli altri, che noi anche per una sorta di peso, conte-
chiamiamo demoni, la perdettero nente la vigesima parte dell'oncia,
per la colpa. L'orgoglio, e la vana Su di che avverte il Vettori, il fio -
compiacenza nelle loro perfezioni, rino d' oro antico illustralo a pagina
il rifiuto di sottomettersi all'onni- 233, che essendo da per tutto com-
polente Dio Imo creatore, l'ambi- posta la libbra di oncie dodici, e
/ione di credersi a lui eguali, l'in- l'oncia di ventiquattro denari, ognu-
vidia ed altre imperfezioni furono no dei quali è composto di venti
causa della caduta di questi ulti- quattro grani ; tali grani sono nel
ini, che furono da Dio precipitali piìi o meno del peso differenti se-
dai cielo nell'inferno. I demoni ci condo la diversità de'paesi, come suc-
possono tentare in molti modi, ma cede nei ducali di minore, o mag-
però Iddio non permette ad essi, gioie peso, alcuni de' quali valuta
ilic ci tentino oltre le nostre forze ronsi nel 1 2cy5 ventiquattro denari è
DEN DEN 223
«lue quarti, e, nel 1 343, denari glie, alle quali i consoli appartene-
cinquantadue. vano. Così vedesi la porpora, o il
romani servironsi per lungo
I murice, nel denaio de'Purpunioni.
tempo di moneta di rame, o di I francesi pretendono, che il no-
bronzo, che chiamarono assi, forse me di denaro sia stato dato alla
invece di aes, oppure libra o pon- loro moneta, ad imitazione dei ro-
do, perchè quella moneta pesava mani, i quali dato lo avevano ad
una libbra. Non si cominciò in Ro- alcune loro monete. Questo dai
ma a battere moneta d'argento, se numismati sembra ammettersi ; ma
non che nell'anno ^S5 dalla sua rimane il dubbio se essi parlino
fondazione, e la prima moneta, che del nome di denaro dato general-
si vide di quel metallo, fu il dena- mente a qualunque sorte di mone-
ro, che nel conio portava la lette- ta, o del denaro che ne indica
ra X, perchè valeva dieci assi. Quel- una specie particolare. Certo è, che
la moneta, o quel denaro, si nomi- in Francia sotto i re della prima
nò consolare, per distinguerlo da dinastia vi avevano denari di argen-
quello che si battè in appresso sot- to fino, che pesavano circa ventu-
to gl'imperatori, e che per conse- no grani. Questi denari divennero
guenza venne appellato imperiale. sotto la seconda dinastia di un pe-
Il Tillemont osserva, che il denaro so assai maggiore. I minori erano
ne'tempi antichi di Roma bastava del peso di grani ventotto, e se
al mantenimento giornaliero con- ne fecero persino di trentadue. Ugo
venevole di una persona, e suppone Capeto. ed alcuni de' suoi successori
che il denaro romano equivalesse ne ridussero il peso a soli ventitré,
alla moneta di dodici soldi di Fran- o ventiquattro grani. Verso il fine
cia, il quale calcolo però natural- del regno di Filippo I, si cominciò
mente ha incontrato grandi oppo- a porre in quei denari del rame:,
sizioni. Tuttavolta gioverà notare, sotto s. Luigi IX essi non erano
che il con molti altri scrit-
Rollili, più che una moneta erosa, o, co-
tori, denaro romano equi-
crede il me i francesi dicono, di biglione,
valente a soldi dieci tornesi mentre , né contenevano che sei grani e
il Nienpoort, che dottamente scris- mezzo di argento, o di fino. 11 ti-
una testa alata, o galeata di Roma, anche in Italia, se non una moneta
dall'altra un carro trotto da due di conto, o sia l'indicazione della
o quattro cavalli. In appresso si po- duodecima parte di un soldo tornese.
sero nel rovescio Castore, e Pollu- Eruditissima è la dissertazione
ce, e talvolta vi si collocò una vit- XXV III del celebre Muratori, del-
toria parimenti sopra una biga, o su le varie sorte di denari, che ariti'
VOL. xix. i5
22tì DEN DEN
In oltre in qualsisia marca soau Essi erano alquanto cavi nel mez-
quattro fettoni. zo, come le monete d'argento bat-
E sei scoli vagliono un fertone. tute in Milano, a' tempi di Ottone
E uno scoto vale due grossi di I, il Grande. Il Du-Cange dice,
Praga. che gli erano denari d'oro.
schifati
E i\n grosso di Praga vale se- Rinomati furono gli auguslaU, mo-
dici denari. neta d'oro, che Federico II impe-
Parimenti è da sapere, che nella ratole fece battere in Sicilia, sic-
predetta marca vi sono dodici Io- come pure nel regno di Napoli fu
toni. E un lotone vale uno scu- in gran uso. Vuoisi, che prendesse-
do e mezzo, o sia tre grossi , ch'è ro tal nome da Cesare Augusto ivi
Jo stesso. effigiato. Nel rovescio eravi un' a-
Qualsivoglia fertone costa di quila. Il valore loro era di un fio-
quattro lotoni. rino, quarto d'oro. In somma ri-
e
Un bisanzio, o sia Usante, vale putazione ed uso anticamente fu-
due di un fiorino d'oro.
parti rono anche i nummi chiamali ìn-
Medesimamente lo stesso valore zantii,o bysantii, moneta d' oro
si trova, e pratica nel massamu- degf imperatori greci di Costanti-
tino. nopoli, e poco diversa dai ducali
Vale il marabotino un fiorino d'oro di Venezia, dagli ungari ed
d'oro, meno dieci denari. altri ducati d'oro della nazione ger-
to è eh' erano moneta d'oro. Negli Nelle vecchie carte sovente sono
antichi secoli l'oro si traeva dalle nominati mancasi, o manco si,
i
botini una volta assai celebre, si ap- I folli t antichissima moneta dei
prende dal Rossi, Storia di Raven- latini, e de' greci, fu moneta bassa.
na all'anno 1076; ve ne furono Si vuole che il folle fosse l'obolo, e
d'oro, e d'argento, e si chiamaro- per lo più di materia erosa; ve ne
no anche mara votino, e marame- furono talvolta d'argento. Il Guthe-
dino. I marabitii erano diversi dai rio li riconobbe per moneta d'oro.
marabotini. I sciliatierano forse i Parimenti fra la pecunia greca in
liliatnm, i scyphatum, ovvero schi- uso furono /nichelati, soldi
i bat-
fatimi. Il corso degli schifati fu spe- tuti da Michele imperai ore di Co-
que battesse fiorini d'oro ad imi- vano, di modo che non di rado
tazione de' fiorentini. Anche i re altro era in una, e diverso in al-
di Francia, dopo i fiorentini, bat- tra l'ordine, e nome della pecu-
terono fiorini d'oro. Non si hanno nia. Vi furono soldi bolognesi, fer-
da confondere i fiorini coi figlia- raresi, e parmigiani, ed il nome di
ti, moneta d' oro di Carlo I d'Àn- bologuini non solo in Bologna, ma
giò re di Napoli, e Sicilia, e cosi anche in Modena,
e in altri luoghi
appellati perchè anch'essi portava- durò sino a' nostri tempi, ma con
no il giglio, insegna dei re di Fran- gran mutazione di moneta e vaio-
eia, da cui quel principe derivava, re. Neil' antichissimo codice degli
Qual fosse il valore del fiorino statuti mss. di Ferrara, avvi un li-
mss. : oclingentos sexagìnta scu flore- nis : era moneta bassa. Presso i
nos, et duas partes unius floreni pavesi due diverse libbre si usavano,
auri prò sexcenlis quinquaginta li- scrivendo nel i33o il Galvano
brisprovisinorum (o provenienduin) quando il fiorino era il piti cele-
pagati dagli uomini di Frosinone. lire fra i denari : Ex hoc poslea
Otto fiorini della zecca fiorentina communitas Papiensis solva decerti
davano il peso di un' oncia d' oro, et octo mille libras illius grossae
e ciascuno di essi valeva venti sol- monetae, cujus libra valebat flore-
di. Ma del fiorino ampiamente num. In una cronaca milanese si
ha trattato il dottissimo Francesco legge : De moneta archiepiscopi
DEN DEN 229
mediolanensis cusa. Prima moneta cui ducatus nomen imposuìt, Orlo
dicebatur marca auri , et valebat Romesìnas valente, quae magis ma-
XIV Jìorenos (cioè d'oro). Alia gisque aurea quam
argentea pro-
fuit marca argenti , quae valuit bata tenebatur, al riferire di Fal-
quatuor Jìorenos cum dimidio. Ter- cone beneventano nel tomo Rer. V
tia moneta dicebatur Augusta, ha- hai. pag. i5i.
bens imperatoris imaginem et su- Il lodato Garampi nella citata
perseliptionem, et erat de argento opera, in quattro capitoli, colla so-
purissimo decem solidos imperia-
: lita sua moltiplice erudizione, trat-
les valebat unum Jlorenum.
Quia- tò dei fiorini e ducati d'oro papali,
ta moneta dicebatur tertiolus, quia del fiorino e ducato d'oro di ca-
ej'us tertia pars erat tantum argen- mera , degli scudi d' oro bat-
te^ et XX solidos valebat unum luti nelle zecche pontificie, e fi-
pro marcita auri, tam bona et ji- gura di s. Gio. Battista da una
na per aurum, vel melior, ut flo- parte, e col giglio dall'altra. Di-
renus; e tanto si compiacquero di ceinmo pure come questa moneta
tale risoluzione, che ne eressero una divenne celebre, per cui in pochi
lapide nella loro zecca , in cui anni oscurò la rinomanza di tutte
espressero, che finì prius quaedam le precedenti, ed eccitò moltissimi
facta moneta auri, quae vocata altri principi, e città s\ d'Italia, che
est ducatus. Acquistò questa mo- di oltremonte a batterne delle si-
neta il nome di ducato, forse per la mili, lo che fecero non solo i ve-
figura, e pel nome del doge in essa neziani sotto il nome del celebrato
impresso. Nel secolo precedente fu ducato, ma
anche i re d'Ungheria,
dal reRuggero dato questo nome di Boemia, d' Aragona, e di Napo-
ad una sua moneta da lui battuta ti, i duchi di Austria, e di Savoja
nel ii4o, nel ducato di Puglia, i principi di Oranges ,
i conti di
2 3o DEN DEN
Fiandra, i delfini, e gli arcivescovi 1 5oo. Riguardo al peso, ed anche
di Magonza, di Treveri , e di Ar- al prezzo estrinseco, che i ducati pa-
Jes, i quali stamparono de' fiorini pali aveano sempre conservato co-
loro propri, e per lo più li fregia- mune col buon fiorino, e col du-
rono colle indicate impronte del cato veneto, accadde ima leggiera
fiorentino con aggiunta di qualche variazione, dappoiché nel i463 fu-
piccolo Più tardi fece
distintivo. rono diminuiti di un sol punto, os-
altrettanto Avignone il Papa
in sia quarto di grano, e di un altro
feriore valore, i quali confusi coi fino dei fiorini di camera, si espres-
buoni danneggiarono al commer- se, che doveva essere secondo la
cio, il Papa non solo fece venire lega d'oro dei ducati papali, e ve-
la matrice da Firenze, per battere neti, ovvero dei papali, portoghesi
i fiorini papali, ma fulminò la sco- e genovesi, ma tutti antichi. Nel se-
munica contro i falsificatori, e con- colo decorso Benedetto XIII tentò
tro un sì dannoso al pub-
misfatto di rimettere in piedi la buona mo-
blico bene. Egual conio e sistema neta degli antichi fiorini, e ducati
tennero in Avignone i Papi Cle- sotto il nome di zerrhini, come a-
mente VI, Gregorio XI Urbano , veanli coniati i veneziani , ed i
essere saggiati; anzi per maggior primo gennaio i4^ 2 ? l'ordine die
cautela gli s'inviò un peso della fossero ricevuti certi ducati die fa
libbra romana, ed un peso del du- battere Nostro Signore, li quali si
la ragione di scudi centonove per scudi d' oro al peso di grani ses-
ogni centinajo di ducati: siccbè, santanove, e dodici centesimi, colla
giusta la valutazione vigente pres- immagine di s. Paolo, e li chiamò
so la dataria, e il sagro Collegio, paoli/ii d'oro. [568, due
Circa il
paolini ec. , si parla agli arti- si tutta battuta sotto gì' imperatori
coli Movete Pontificie, Zeccae germanici, e dalle città libere. N^
Pontificia. Anche il Muratori nel- altrimenti si poteva fare, richie-
la mentovata dissertazione XXVII dendolo la necessità del commercio
ragiona della mutazione del valore umano. Però né il Muratori, né
della moneta, e delle cause, che la il Blanc, nel suo trattato delle mo-
produssero, massime a cagione del- nete di Francia, non poterono tro-
l'insaziabile lusso. vare moneta erosa ne' tempi dei
Mai poi sono mancati fabbrica- longobardi, ed augusti franchi. L'
tori di denari falsi, e adulterati, Oresmio, de mutai, monetae, cap.
come dei tosatori della buona mo- 3, sembra persuadersi, che in quei
neta. Nel codice Teodosiano si han- tempi vi fosse bassa pecunia. Nella
no molte leggi nel lib. IX., titolo Puglia, e Calabria nel secolo XII
2, e seguenti, contro sì abbomine- fu in uso la moneta Romesina di
vole razza di ladri. Anche l' impe- bassa lega; e il re Ruggiero nel
ratore Tacito, come avvertì Vopi- ii4o battè il ducato, che valeva
sco, cavil, ut si quis argento pu- otto Romesinas. II Du Canqe trai-
DEN DEN 2 35
fa moneta. Si è detto
di siffatta 507 delle sue Stuore, parla dell'an-
disopra, che Folli furono mone- i tico costume di portare i danari
la bassa, e il medesimo Ruggiero nella cintola, o ad essa appesi in
battè Follares aereos, Bomesinam qualche borsa; e nel t. Il, p. 483,
imam apprettato.?. Questa mone- descrive quanto sia antico quel mo-
ta fu tanto cattiva, che accreb- do di dire, che il denaro è il se-
be la calamità, e povertà di quel condo sangue. Ma siccome nel me-
regno. desimo tom. I, pag. 553, dedi-
Trattano del valore dei vecchi ca il cap. XXVI sul valore dei
denari, e delle monete il p. Gio. trenta denari pei quali Giuda tra-
Mariana nell'opuscolo de ponderib., dì Gesù Cristo, ne daremo un e-
et mensuris, che si trova stampato stratto.
in fine del suo trattato de rege, et Fu d'opinione s. Ambrogio che
regis Inslit; Antonio Sala in fondo ciascuna di quelle monete di ar-
al suo Commentario sopra i de- gento, che furono prezzo dell infa-
creti de' duchi di Savoja, Torino me tradimento, fosse del peso di
1607; Antonio Gobio Mantovano una dramma, quanto pesa un giu-
nel Trattato de Moneti?;, stampato lio romano, ed un reale di Spagna.
nel 1699, fra i suoi trattati legali. Se questo fosse vero, i trenta de-
Il p. Beverini trattò delle più an- nari sarebbero tre scudi di moneta
tiche nel de ponderibus ec.
libro romana, e perciò non sembrano
Il padre abbate Nerini de tempio bastanti all' acquisto del campo del
et coenobio ss. Bon. et Alex. ,
vasajo fatto dal medesimo Giuda
ci dà erudite notizie sui denarii, con tal somma. Il Baronio credet-
solidi argentei , et aurei , come te, che fosse uua libbra d' argento,
sui floreni , lucenses ,
papareni _,
lo che sarebbe pari a scudi roma-
papienses , provisini . L' anonimo ni cento quarantaquattro, valutan-
delle Osservazioni alla Zecca Pon- dosi ogni oncia scudi dodici. Non
tifìcia , Roma 1^72, parla de' de- pare, che tanta somma fosse data
nari Romaneschi della zecca di per azione sì vile, e di facile riu-
Roma del IX secolo, e che sono scita laonde è più
; probabile che
diversi dai Romanati dell'impera- il triginta argenteos si debba inter-
tore Romano Diogene
nonché dei ; pretare pel siclo, che valeva quat-
denari pontificii, e della moneta tro giulii romani, o quattro reali
papalina detta Paparinà, ch'erro- di Spagna, seguendo questa opi-
e,
s.Ambrogio, che Giuda nel riceve- gent. ib88; Jo. Fidalke ad vatici-
re trenta denari, avesse la decima niuni Zachariae, de Icsu 3o ar-
parte di quell' unguento, che la genteis vendilo sub Jererniae nomi-
Maddalena sparse sul capo del di- ne a Matthaeo rite. citatimi
1729,
visi Maestro in Befania. Tal un- Job. Frischmuth, de XXX
argen-
guento, per testimonianza degli a- leis vili predo quo aeslimalus est
postoli, si poteva vendere trecento Messias, Jenae 1727, V. voi. X,
denari ; ma essendo il denaro la pag. 90 del Dizionario.
quarta parte del siclo , e 1' ar- Nel declinare del secolo passato,
gento la metà del siclo , si cre- in Ruma per colmo di sventura, e
de che non ricevesse la deci- negli anni 1796, e 1797 vi fu la
ma parte, ma piuttosto la quin- moneta così detta plateale o erosa
ta parte del costo di detto unguen- fatta di argento, e rame ; ma li
trenta maledizioni, che si danno a anche meno, ond' è che quelle mo-
Giuda nel salmo 108. Analoga- nete non ebbero più valore intrin-
mente il Sarnelli nelle sue Lettere seco, nò nominale. Pio VI fece
ecclesiastiche s tom. Ili, scrisse la coniare nella memoranda dissecca-
lettera XVI, Come co' trenta ar- zione delle Paludi Pontine (Vedi),
gentei di Giuda si potesse compe- il piccolo denaro di mistura, o pa-
rare il campo di un vasajo j e che ludella, che valeva un baiocco. Ciò
dove è poco denaro, poco vale la fece per non mandare alle paludi
roba. Quindi della forma e quali- tanto peso di rame per gli operai.
tà del denaro di Giuda (che si Questo denaro è del diametro dei
conservava in s. Croce in Gerusa- mezzi grossi pontificii, che fioriro-
lemme, e creduta una moneta di no nel pontificato di Clemente XIII.
Punii), ei tratta al tom. X, lettera Diceva il Cancellieri, che questa mo-
XIX, min). 12. Ancora egli ritie- neta andò in proverbio, per deno-
ne, che Giuda fosse pagato con tare una cosa comodissima, dicen-
sicli come pecunia pubblica. Altri dosi : e come il baiocchi/10 delle
dicono, che Gesù Cristo fu venduto Paludi.
per trenta denari, vale a dire per Finalmente fu detto Denaro di
trenta sicli, che formavano qua- s. Pietro [Tedi) quel tributo, che
rantotto lire, dodici soldi , e sei l'Inghilterra prima dello scisma,
denari, secondo padre Calmet,
il pagava alla santa Sede; Denaro di
e che in origine presso i roma- Dio, la dava nome
moneta che si
na, al caso che per mancanza del glioli, della zecca e delle monete
fatto, o del contratto successivo, perugine; Nuinmus aureus veterum
quella moneta rimanesse al vendi- Christianorum explicatus, con figu-
tore o al possessore. Qualche scrit- re, Romae 1737; il Guasco de'riti
intorno alla medesima chiesa: >> Quae >> quod Offa rex magnificus tem-
est
m tanta liberalitate privilegiala re- > pore quo b. Petri vicario ro-
» fulget, ut ab apostolica consue- » manae Urbis Pontifici, redditum
ti tudine, et recidi tu, qui Romescot » statulum, idest Romescot de re-
»» dicitur anglice, denarius sancti » gno concessi t, spiegando così in
» Petri latine, quum neque rex, che consistesse questo censo: « Tan-
» neque archiepiscopus, vel episco- » tieni divina inspirante grafia consi-
>> pus, vel prior, aut quilibet de re- « bum invenit salubre, et in die
» gno, ab illius solutione sit im- » elastina scholam anglorum, quae
» munis, ipsa quidem ecclesia, quae » tunc Romae floruit, ingressus',
» basilica s. Petri dicitur, quieta » dedit ibi ex regali munificentia
»> est". La medesima generalità co- « ad sustentationem gentis regni
sì viene confermata da Matteo West- » sui illic venientis singulos argen-
monastericnse all'anno 704, e dal » teos de familiis singulis, omnibus
Chartular. ss. Trini tatis codemensis » posterum diebus singulis annis.
in
fol. 56 Unusquisque, qui ha-
: » Ciò ripete anche dal Brompton,
si
DEN DEN 24
Paolo III, e nel 1 555 divenne Papa » est aulem omnibus gallis, et per
col nome di Paolo IV. N'era rice- » veram obedientiam praecipien-
vitore generale pel Pontefice Cle- « dum, ut unaquaeque domus ,
mente VII, il celebre Polidoro Vir- » saltem unum denarium, annua-
quando, nel 1 534, il re En-
gilio, »j tini solvat b. Petro, si eum re-
rico Vili avendo abrogata per '» cognoscunt patrem, et pastorelli
tutta la monarchia l'autorità pon- » silura more antiquo". Parlando-
tificia, e bandita la religione catto- si della Boemia, nella vita di Car-
tribuzione nel primo anno del re- « Ad indici uni autem, quod prae-
gno di Elisabetta, cioè nel 1 558. » scriptum regnum Portugalliae b.
La pia religiosa contribuzione, » Petri juris existat, prò amplioris
chiamata denaro di s. Pietro, non » reverentiae argumento, statuisti
solo fu data dall' Inghilterra ; ma, » duas marchas auri, annis singu-
come dicemmo, anche da altre na- » lis, nobis, nostrisque successoribus
zioni, non per altro al modo del » persolvendas.
nominato regno, per cui Olao re di Ditmaro nel lib. 6 , e s. Grego-
na di luij che lo volle seco trattene- de' Cardinali^ tomo I, par. I, pag.
re in Roma, e lo ascrisse al nove- 20. Per le sue virtù nell'anno 61
ro de' prelati. In quella città non meritò di essere sublimato al so-
fece meno brillare la edificantissi- ed è il Papa san
glio pontificio,
ma sua carità : visitava gli spedali, Adeodato, o Deusdedit I. Fedi.
e serviva gì' infermi. Innocenzo XI DEODATO Cardinale prete. V.
pensò di non fare a lui cosa più, Adeodato I Papa.
cara, che occuparlo appunto in una DEODATO Cardinale. Deoda*
opera di carità lo fece quindi
: to, o sia Deusdedit, fu assunto a
244 DE0 DEO
questa dignità nell'anno 1099, graziamento, e specie di saluto, in
dal Pontefice Pasquale II, col ti- uso una volta solo tra' fedeli ; ma
tolo di s. Lorenzo in Damaso. In- oggidì non ad altri rimasto che ai
tervenne alla elezione di Gelasio religiosi, e nei divini uffizi. Questo
II, nel 11 18, e di Onorio II, nel saluto usava dai monaci quando
si
pose con molto "vigore a Clemen- servente della messa risponde : Di-
te III antipapa, e fini la sua vita gitimi et fustum est j ripigliando
in Ispagna, 1' anno 1099, dove fun- poscia il sacerdote : Vere digitimi
gea l' ufficio di legato apostolico et /'listimi est, aequum et salutare
della santa Sede. nos libi semper, et ubiaue gratias
DEODATO, Cardinale. Alcuni agere , per denotare appunto, che
autori, tra' quali 1' Ughelli e il Ma- in ogni luogo, ed occasione dob-
roni, non acconsentono neh' ammet- biamo rendere grazie a Dio. Per
tere questo personaggio fra il nu- questo motivo ancora molti catto-
mero de' Cardinali, e provano sup- lici, massime dell' Africa, vollero
positizia la bolla di Leone IX, s. essere chiamati Deo gratias, ed il
DEO GRATIAS. Versetto, rin- IV, p. .18 dice, che a' tempi di s.
,
o dal sommo Pontefice, o dai pre- forma del foro, al titolo de dir-
sidenti e chierici della stessa ca- soribus. In occasione di questa ri-
consuetudine, poi per legge di Be- zonico nel 1768 pubblicarono dis-
nedetto XIV. Stabilitosi da Urba- posizioni per la depositeria urba-
no Vili, che il protettore prò lenir na, la quale a quell'epoca già ave-
pore del conservatorio fosse prefet- va un governatore, cioè il primo
to della depositerà urbana e da , custode. Non faremo menzione de-
lui dovesse dipendere 1' elezione dei gli altrianteriori, e posteriori ban-
ministri, come ancora la diminu- di, ed ordinazioni de' Cardinali ca-
zione,aumento, e rimozione di essi, merlenghi, protettori del conserva^
stabilipure la tassa pei pegni. torio di s. Eufemia, e perciò pre-<
Quindi la depositeria venne prov- fetti della depositeria, tutti ripor->
veduta d'un giudice, il quale con tati nella lodata opera del prelato
*5o DEP DEP
IN i colai, ove sono utilissime norme miannlitici.Nel primo, all' artìcolo
per tutto ciò eh' è relativo ai pe- Pignoramenti, sono indicate le re-
gni, subaste, e ministri della depo- gole di procedura pei pignoramen-
si teria ec. Questi , a seconda del ti , o vendita degli effetti, o dei
& 35 bando pubblicato a' 9.0
del fondi oppignorati; in (piali deposite-
agosto 1768 dal nominato Cardi- rie debbano farsi gli atti d'incanto,
nal Carlo Rezzonico, dovrebbero e delibera dei beni esecutati, dispo-
abitare nella casa della depositeria, sizioni risguardanti le depositerie e
per attendere al buon governo di gli alberghi de'pubblici pegni nella
quella, e per maggior sicurezza, e Comarca di Roma. Nel secondo in-
conservazione delle robe, e pegni, diqe all' articolo Depositerie dei
che si trovano in essa. PEGNI E DEPOSITERIA URBANA, SOnO
Al presente la depositeria ur- indicati : l'obbligo dei ministri del-
bana de' pubblici pegni di Roma, le depositerie di rappresentare i
sizione si può effettuare con parole mentre neh' offizio de' morti è il
solamente, ed in assenza del colpe- quarto. Giovanni Vitali di Paler-
vole; 2. a perchè la degradazione mo, nella parafrasi del salmo De
non può essere inflitta che pei profundis, stampata in Bologna nel
delitti espressi nel diritto, ed il de- 1 553, presso Anselmo Giaccarello,
gradato può ristabilirsi soltanto dal e riportala nel Cinelli nella Bibi.
sommo Pontefice, quando invece il volante, tom. IV, pag. 363, così si
chiese le campane
ad un' ora di qualcuna delle croci, o corone, o
notte, per invitare con tal suono i rosari, che abbiano toccato luoghi i
fedeli alla lecita del salmo De pro- santi, e le sagre reliquie di terra
fundis in suffragio delle anime del santa. Ad eccitare per altro viep-
purgatorio. Questa divota pratica più la pietà de' cristiani per suffra-
volgarmente venne chiamata V Ave gare anime del purgatorio, Cle-
le
diaria de* morti , per l'antico pio mente XII a' i4 agosto 17 36 ema-
costume di recitarsi {'Angelus Do- nò il breve Coelestes Ecclesiae the-
mini (Vedi) alle ore ventiquattro, sauros, col quale concesse l' indul-
detta comunemente l'Ave Diaria genza perpetua di cento giorni, a
Quindi sì lodevole uso vuoisi sta- tutti i fedeli ogni volta, che al suo-
bilito per tutto il cristianesimo con no della campana ad un' ora di
decreto del Pontefice Paolo V, do- notte genuflessi, divotamente reci-
po che l' aveva introdotto in Ro- teranno il salmo De profundis, col
ma per la prima volta nel 1609, Requiem aeternam (Vedi) in fine;
e nella chiesa di s. Maria sopra ed a quelli, che per un anno intero
Minerva, il servo di Dio fi*. Am- avranno fatto sì pio esercizio alla
brogio Brandi romano, dell Ordine indicata ora, concede per una volta
de' predicatori, priore allora di quel all' anno l' indulgenza plenaria in
convento, e insieme provinciale, e un giorno ad arbitrio, confessati, e
già predicatore apostolico di Cle- comunicati. Quelli poi, che non sa-
mente Vili. Quindi abbiamo dal pessero il De profundis, potranno
veridico, e contemporaneo diarista lucrare le dette indulgenze , recin-
p. 45 e 4-6 del suppli mento del to- gin dove manca il suono della cam-
mo primo. pana, reciteranno circa l'ora di not-
Qualunque sia l'origine di una te il De profundis, o, non sapen-
tal divozione, certo che nel si è, dolo, diranno il Pater, etc. come
detto secolo XVII costantemente si sopra si è detto. Questo salmo con-
praticava, come si legge nel breve tiene una fervorosa preghiera ed
Unigeniti Dei FUu, d'Innocenzo XI, invocazione a Dio, perchè ci ascolti
DEP DER a53
ed sperando nella sua
esaudisca, rona in testa i sagri doni, por-
clemenza, e confidando nelle sue tando in una mano la croce , e
promesse, dappoiché Se tu bade- : nella sinistra la ferula. Antica-
rai, o Signore, alle iniquità, chi, o mente nella chiesa greca era il de-
Signore, sostenersi potrà ? putato un ordine minore, cioè ac-
DEPUTATO. Egli è colui, che colito, della cui ordinazione parla
con commissione è manda-
ispecial Simeone Tessalonicense nel dialo-
to dal principe, o da un corpo di go, de myster. eecles. ne fa , e se
persone, a trattare qualche negozio, menzione negli antichi rituali. Pelr.
a fare un complimento, e simili Arcudio 1. 5 concord. cap. 9. Que-
cose. Cosi il Dizionario della lin- sto officio era anche laicale, e chi ne
gua italiana, che inoltre definisce era investito negli eserciti aveva la
la Deputazione , per la missione cura di ristorare i deboli, e di aiu-
de' deputati con commissione spe- tare i feriti, con rimettere anche in
ciale per trattare, complimenta- sella i caduti ,
pel quale effetto por-
re, ec. Si dice inoltre deputazione tava seco una scaletta attaccata alla
cpiella incaricata dell' amministra- parte sinistra della sua sella per li-
mento d'una cosa; laonde deputa- perchè negli eserciti eranvi molti
ti si appellano suoi membri. Le i deputati di tale specie. Il Chardon,
deputazioni, ed i deputati sono in- Storia de' sagrameli ti, t. II, p. 248,
numerabili nel loro genere , ed i parla degli antichi deputati de' pe-
deputati spediti ad un principe, as- nitenti cioè di quelli che soprani-»
,
2 54 D^R DER
alla Cappadocia. La santa Sede con- donderry. Si racconta , che: fosse
nosciuta anche sotto il più recente stioni furono ristabiliti dopo la pa-
Questa città appartiene alla provin- volte assediata, e presa; e gli scoz-
nengo, fondatore di Fecam, e be- gli spietati. Tanto avvenne l' anno
nefattore di Fontenelle, che lasciò 4 11, sotto l'imperatore Gallieno.
di €88. San De-
vivere nell'anno E antichissimo che si pre-
il culto,
siderato, dopo aver menata una sta a questo santo così in Francia
vita virtuosa ; morì abbate di che in Alemagna.
256 DES DES
DESIDERIO (s.), vescovo di Vien- a quel vescovato, onde si diede con
na nel Delfina to. Taleuli non or- tutta sollecitudine all'esercizio delle
dinari, e santità non comune val- auguste funzioni, si adoperò del
sero ad innalzarlo alla sede episco- continuo a distruggere il vizio, raf-
pale, di cui fu fregiato dal Ponte- fermare la pietà, ed assistere gl'in-
fice Gregorio magno. A fine di meglio felici. Arricchì molte chiese, ne co-
condurre gli animi alle verità reli- strusse di nuove, e fondò moni-
giose, non isdegnava, quantunque steri, che prima non v'erano. Tras-
vescovo, d'insegnare le belle lettere, se col suo esempio gli abitanti ad
e per ciò fu accusato appresso il imitarlo. Avanzato cogli anni, e per-
Pontefice di sostituire alla Scrittu- cosso da malattie, intese esser pros-
ra sacra, le favole del paganesimo, simo il suo fine e con testamen- ,
II del io58, deve essere il prece- alla voce Despotes. Sotto tale ap-
dente, il cpiale fatto da s. Leone pellazione anticamente era denota-
IX diacono Cardinale, fu passato to il padrone o signore. In segui-
all'ordine presbiterale da Nicolò II. to venne nella Grecia significata
DESIDERIO, Cardinale. Deside- una dignità eguale alla regia, e pros-
rio prete Cardinale è registrato dal sima alla imperiale, perchè appena
Cardella fra i Cardinali di Urbano alcuno n'era investito, godeva di
II, ma trovandosi ad sottoscritto maggiori onorificenze dei grandi, e
una bolla riguardante Landolfo prin- compariva in pubblico con apparato
cipe di Benevento, emanata da Gre- e corteggio tale, cb'era interdetto a
gorio VII del 1078, ove trovasi tutti gli altri principi inferiori alla
sottoscritto col titolo di s. Prasse- dignità dei despoti. Di tal nome e
de, probabilmente sarà stato fatto delle analoghe insegne solevano fre-
da lui Cardinale. giarsi i figli d'imperatori, e, secon-
DESIDERIO, Cardinale. Deside- do il beneplacito imperiale, anche
rio del titolo di s. Prassede, creato alcuni principi esteri, che avessero
da Pasquale II, Papa eletto nel 1099, seco loro contratto alleanza, od af-
soscrisse una bolla dell'anzidetto Pon- finità, perchè gli altri principi ed
tefice a favore dell'abbate di Lei- inferiori nel parlare al despota u-
cteur nella Guascogna. Egualmen- savano una somma riverenza . e
te soscrisse una bolla spedita dal persino l'espressione quasi equiva-
Laterano da Calisto II, a vantaggio lente nel linguaggio osservato co-
J
de vescovi della Corsica. Sebbene gl'imperatori, e coi re,dicendo ab
per qualcbe tempo abbia aderito impero tuo, tuo regno ec. Alla mo-
allo scisma di Pierleone, ossia Ana- glie del despota davasi un nome,
cleto II, antipapa, tuttavia ravve- che indicava la dignità imperiale,
dutosi, mori nel grembo della cat- ed alla moglie dell' imperatore un
tolicaunità. E da notarsi cbe a- altro esprimente la dignità di des-
vendo questo Cardinale invitato Ge- pota.
lasio II alla festa della sua titolare DESPREZ DEL PRATO, o DE
a'2i luglio 1 1 18 per cantarvi so- PRETIS Pietro, Cardinale. Pie-
lennemente la messa, fu allora che tro Desprez nacque in Montpesat
i faziosi seguaci impe- del partito diocesi di Cabors, fu prima vescovo
riale, sacrilegamente maltrattarono di Riez, e poscia eletto arcivescovo
il Papa, il quale si vide costretto d' Aix , indi venne creato prete
a fuggire da Roma. Cardinale di Pudenziana. La sua
s.
2 hS des DES
vo suburbicario di Palestrina, ed dove venne con sommo
ricevuto
incaricato dal Papa di ricevere le giubilo. Nel 1791 venne fatto ve-
accuse contro Bernardo di Artigia scovo d' Orihuela, ed ebbe lode di
cantore della chiesa di Poitiers vigilante, ed amorevole pastore, e
che avea cospirato contro la sagra il titolo di padre de'poveri, per la
persona di Giovanni XXII. Da generosità con cui li soccorreva.
Benedetto XII venne trascelto con Indi fu traslatato all'arcivescovato
altri Cardinali per assistere alla for- di Valenza, donde nel 1795 passò
mazione de' nuovi statuti pei frati a quello di Siviglia, che allora ren-
minori; e da Innocenzo VI fu fat- deva quattrocentomila scudi, col
to arbitro della lite tra gli abbati peso però del mantenimento sì del
di Clugny, e di s. Sequano. Nel semi nario, che dell'ospedale de' vecchi
i342 fu inviato legato a Parigi col ede'projetti,come anche di tenere no-
Cardinal di Ceccano, per la tregua vantacinque persone di servigio. Suc-
Fon-
tra la Francia, e l'Inghilterra. cessivamente venne decorato di di-
dò Avignone un collegio, ed una
in versi Ordini illustri, cioè del toso-
chiesa con suo chiostro in onore ne d'oro, e della ss. Concezione :
residenza vescovile nel Michigan, uniti, e nel i8o5 un atto del con-
negli stati uniti di America, capo- gresso vi fissò la sede del governo
luogo del territorio di Michigan, e del territorio in cui trovasi. Ridot-
della contea di Wayne, sulla riva ta in cenere nell'istesso anno, rice-
destra del fiume del suo nome, vette una seconda carta d'incor-
presso i laghi di santa Chiara, e porazione nel 1 8 1 5.
di Eriè. Questa città dell'America La sede vescovile fu eretta in
settentrionale è costrutta sopra un Detroit dal regnante Pontefice Gre-
piano regolare: le strade sono lar- gorio XVI nell'anno 1 833, che la
ghe, e dritte, ma le case per la dichiarò suffraganea di Baltimore,
maggior parte sono di legno, mentre ed agli 8 marzo di detto anno con
quasi tutti gli edifizii pubblici so- decreto -della sagra congregazione
,
nel paese. III. Scuole pei selvaggi, ce che il Papa s. Gregorio I, nel
a s. Giuseppe, Grande Riviere , VI secolo, introdusse nel princi-
Arbre Croche, Green Bay, e Lit- pio delle ore canoniche il Deus in
tle Shoot Cockalin. In sostanza so- adjutorium, col Gloria Patri, etc.
no dieci le scuole in varie parti (Pedi). .Nella vita di Lutugarda s.
ove dedicossi al servigio della san- là dal fiume. Esteso è il suo com-
ta Sede. Entrò in prelatura, e per mercio. Deventer si gloria di molti
le sue qualità fu degno di essere uomini illustri, e manda sette mem-
nominato a varie cariche prelati- bri agli stati della provincia. Fu
zie, e per ultimo a chierico di ca- patria di Gronovio, Deventer, Ev-
mera. Divenuto decano di sì ris- rardo Bron-chorst ec. I suoi dintor-
pettabile collegio, colla carica di ni sono fertili, ed ameni essen- ,
prefetto dell' annona, Pio Vi nella do le rive dell' Yssel fornite tutte
prima promozione, che fece a' 24 di belle case di campagna. Deven-
aprile1775 di due soli Cardinali, ter fu anticamente città libera, im-
lo creò Cardinale dell'ordine dei periale, e della lega anseatica. Po-
diaconi, e poscia gli conferì per scia fece parie delle diciassette pro-
diaconia la chiesa di s. Cesareo. vincie unite, che dal dominio del
Poco godette il cardinalato, dappoi- regno di Borgogna passarono sotto
ché morì in Roma a' 24 dicembre quello di Massimiliano I, e poi del
dello stesso anno 17 7 5, avendo sel- suo figlio Carlo V, dal quale 1' e-
tanlasetle anni non compiti. 11 suo redilò il figlio di questo Filippo 11,
cadavere colle solite cerimonie fu re Spagna. Ribellatisi a lui i
di
esposto nella chiesa di s. Marcello Paesi-Bassi, Devenler dipoi cadde
de' pp. serviti, ove gli furono cele- per tradimento in potere degli spa-
brale le esequie. Quindi la sua glinoli nel 1589, ai quali però fu
salma privatameute fu portala a tolta dagli olandesi nel 1591. In-
264 DEZ DEZ
di nel 1672 fu presa senza grande glia nella città di Toro nella vec-
resistenza dai francesi in favore del chia Castiglia l'anno i52o, e per-
vescovo di Munster, le cui truppe corsi gli studii in Salamanca , fu
la presidiarono sino all'anno 1674. creato vicario generale dell'arcive-
Nel 181 3 resistette ai russi, ed ai scovo di Compostella. Carlo V so-
prussiani uniti. vrano di Spagna, conosciuto il som-
11 vangelo fu annunziato nella mo ingegno eia singolare saviezza di
provincia di Over-Yssel, da s. Leb- lui, lo destinò uditore del senato Pin-
%vino patrono di Deventer, insieme ciano in Vagliadolid. Compiutoque-
a Marcellino, discepolo di s. Villi- sto incarico, Paolo IV lo fece arci-
brordo. Lebwino converti un
S. diacono di Calatrava nella chiesa di
gran numero d' idolatri, e fabbricò Toledo, uditore del supremo consi-
una cappella sulla riva occidentale glio dell inquisizione, e commissario
del fiume a Hiulpe, una lega cir- della crociata. Filippo li lo elesse
ca lungi da Deventer, verso l'anno presidente del regno di Granata, nel
772. Assaliti dipoi i sassoni da Car- quale difficilissimo offizio ed assai sca-
no, osserva nel diacono il ministero lodato autore, che allora i diaco-
di riconciliare, e di liberare dalla ni fossero ordinati in maggior nu-
scomunica. Certo è, che venerabile mero di quello, che si registra nel
è stato sino dalla nascente Chiesa, libro Pontificale, e richiedevano i
questo nome di diacono ordine ec- loro titoli, non potendosi in quei
clesiastico, del cui ollizio, e prero- tempi del cristianesimo ordinare
gative, e della diversa specie di dia- alcun prete, che non fosse stalo
coni, si parla al citato articolo Dia- prima diacono Siccome poi
titolare.
cono (Pedi), ed a Chierico, e Clero. i preti ivi notati superavano per lo
In quanto al canone ecclesiastico, più il numero de' diaconi, è neces-
che proibisce al sacerdote di eserci- sario certamente dedurre, che que-
tare l'ordine del diacono: Non o- sti fossero almeno di egual nume-
portet preshyteium in diaconi oidi- ro a'pieti, i quali si ordinavano, e
nem venire, esso non fu fatto con- che intanto mi-si registrassero in
tro i sacerdoti i quali fanno l' uf- nor numero, costumanza essendo
ficio di diacono nella messa solen- di notarsi per lo più quelli da
ne, ma contro coloro, che allettati cui restavano empiuti i titoli va-
dalle prerogative, di cui godevano cati delle Diaconie (Fedi), che in
gli arcidiaconi anticamente, abban- Pioma erano sette non computan-
DIA DIA 267
dosi le altre eccedenti un tal nu- suddicteonesse, dice, che le mogli
mero, cioè ne' primi secoli. La pra- di quelli, quali erano stati fatti ve-
i
tica poi di non ordinar prete al- scovi, talvolta si appellarono Epi-
cuno, che non avesse la propria scopae, o Vescovc, come Presbyle-
chiesa anche ne' secoli più recen- rae, o presbiteressej furono chiama-
ti, si trova comandata dal conci- te qualche volta dagli autori eccle-
lio di Troisli adunato 1' anno 909, siastici, le vecchie vedove in ri-
la qual disciplina rigorosamente si guardo all' età, come si ha dall'un-
osservava anche a'tempi di Urba- decime) canone del concilio laodi-
no II, eletto nel 1088. V. Ordine ceno. Però anch'esso aggiunge, che
e Patrimonio ecclesiastico. altre donne prendevano questo no-
DIACONESSA, Diaconissa. De- me, perchè, essendo ordinati ma- i
Per ricevere gli ordini si richie- manipolo, 1' anello ec. , cantano la
de il sesso virile nell' uno, e nel- epistola, il vangelo ec. Delle sagre
1'
altro modo, sicché se alla donna insegne, e prerogative ecclesiastiche
si esibiscono tutte le cose che si delle Abbadesse [Fedi), si par-
fanno nell' ordinazione, non riceve la a quell' articolo, massime delle
l' ordine, perchè essendo il sagra- antiche abbadesse.
mento segno in quelle cose che si Sino adunque dai tempi aposto-
fanno, si richiede non solo la co- lici trovatisi nella Chiesa memorie di
sa, ma il significato della cosa. Sic- diaconesse addette al di lei servi-
come nell'estrema unzione si richie- gio. L'apostolo s. Paolo, nella sua
de, che 1' uomo sia infermo, affin- epistola ai P«.omani, ne fa menzio-
chè si denoti aver bisogno di dila- ne, dicendo loro: commendo vobis
zione, così non potendosi nel sesse Phoeben sororem nostrani, quae est
femminile significare qualche grado in ministerio Ecclesiae, quae est in
di eminenza, perchè la donna ha Cenchris ; etenim ipsa quoque a-
lo stato della soggezione, dicendo la stitit multis, et mihi ipsi; e nella
Genesi al cap. 3, 16: sub viri po- prima epistola al suo discepolo Ti-
testate eris, et ipse dorninabitur tui; e moteo, ne accenna persino la lor
s. Paolo i Cor. i4, v.34: Mulieres in condizione : Vulua eligatur non
Ecclesia taceant : non enim permit- minus sexaginta annorum quae
titur eis sed subditas esse,
loqui, fueril unius viri uxor, in operibus
sii ut et lex dicit: si quid aulem bonis testimonium habens, si filios
voluit discere, domi viros suos in- educavit, si hospitio recepit, si san-
terrogentj turpe est enim mulierem ctorum pedes lavil, si tribulatio-
perchè ne' decreti d. 32, can. 19, se: saluto custodes sacrorum vesti-
mulieres , e nella dist. 88, cap. bulorum Diaconissas. Le chiamò
I, et j5, qu. I, e. 23 si palladi custodi de' sagri vestiboli, perchè
diaconessa, e presbiteressa, con lutto- uno de«li uffizi delle diaconesse era
ciò essenon ebbero mai ordini sagri. lo stare ad assistere alle porte del-
sero nelle chiese colla debita divo- ammisero tra le diaconesse anche
zione. Plinio il giovane, in una delle vergini consagrate a Dio, ov-
delle sue lettere a Trajano, fa in- vero fra le vedove che avessero
tendere a questo principe, che avea fatto professione di pietà, e voto
messo alla tortura due diaconesse, di castità. Il detto concilio Niceno
cui egli appella ministrae, e ciò fe- mette le diaconesse tra i laici, ma
ce per iscoprire la condotta dei nel grado del clero, cioè delle per-
cristiani. S. Epifanio de fide, I. HI, sone, che servivano la chiesa. Però
V, ad Haeres. 79, che descrive gli la loro ordinazione non era sagra-
oftìzi delle diaconesse, dice eh' era- mentale, ma una cerimonia eccle-
no dal vescovo consagrate al Si- siastica. E siccome le diaconesse da
gnore colla imposizione delle mani, ciò presero occasione d' insuperbir-
accompagnata da certe orazioni. Il si, il Laodicea proibì,
concilio di
vano più maritarsi. Prima doveva- Mabillon, si parla del tempo in cui
ayo DIA DIA
il Pontefice benediceva, cioè ordi- tefìci, nel descriverli, con l'incontro
nava le diaconesse, e le pretesse; delle diaconesse, e delle sagre ver-
e quanto alle diaconesse è certo, gini cogli allori, e le palme, dice
che in Roma hanno continuato si- che quando il Papa s. Leone III
no all' undecimo secolo, poiché nel nell'anno 8oo ritornò in Roma, fu
privilegio di Giovanni XIX, spedi- incontrato a ponte Milvio solenne-
to all' ultimo di dicembre dell' an- mente da tutto il popolo romano
no MXXVI, in favore di Pietro cimi sanclimonialìbus, et diaconissis,
"vescovo di Selva Candida, e dei ac nobilissimis matronis, seu univer~
successori, tra le altre cose gli si sis foeminis. Osserva il medesimo
concede la consagrazione delle chie- Cancellieri, che allora le sagre ver-
se, degli altari, e de' sacerdoti, dei gini non erano astrette alla clausura,
chierici, de' diaconi, e delle diaco- e che anche sotto Pasquale II le
nesse di tutta la Città Leonina [Fe- monache furono spedite incontro ad
di ). Dell'ordinazione delle dia- Enrico V imperatore, come attesta
conesse tratta anche il Chardon, Donizone presso ilBaronio all' anno
Storia de' sagr. t. Ili, p. 88, e seg., imi. In quanto all'abito religioso
protestando ancor egli, che sebbene delle diaconesse, nel canone \^o
ricevessero le diaconesse una specie del concilio di Cartagine 4 si &
di ordinazione, non sono mai state menzione dell'abito religioso delle
considerate come membri dell'ec- vedove, chiamate diaconesse, le quali
clesiastica gerarchia, e non mai in- eransi dedicate a Dio, e del loro
caricate alle l'unzioni clericali, come voto perpetuo di castità: Si quae
da taluno falsamente si crede. L' viduae se devoverunt Domino , et,
Ordine romano, impresso nella bi- veste laicali abjecta, sub testimonio
blioteca de' padri, contiene il rito episcopi, et ecclesiae in religioso ha-
di questa ordinazione, ed una messa bitu apparuerint. Dalle quali pa-
propria. Dice, che essa si faccia a- iole si raccoglie, che dovevano spo-
vanti 1' altare, in tempo della mes- gliarsi dell'abito secolare di vedove,
sa, dopo l'epistola, e il gradua- e ricevere dal vescovo 1' abito reli-
le , e che finita la consagrazione, gioso. Nota il Cabassuzio, in dis. de
il vescovo metta la stola al collo diaconissis, p. 2 5, che nel concilio
della diaconessa, dicendo : Stola j'u- Efesino si prescrisse la forma di
cunditatis induat te Dominus, e crearle coli' imposizione delle mani
che la diaconessa, da se prenden- ec.j ed il Piazza osserva, che il vo-
do il velo dall' altare se lo ponga cabolo di diaconesse durò più lun-
sul capo. Poi se le dà l' anello, e go tempo in Germania , massime
un monile corona sul-
in forma di in alcuni monisteri. V. il Tomassi-
la testa, e finalmente con una le- ni, Vet. et nov. Eccl. discip. p. I,
orfane, e delle inferme. Procurava- delle sue Stuore, a pag. 148, ri-
no i necessari soccorsi ai confesso- porta il cap. LXXXVlII. Dell'ono-
ri, nascosti o incarcerati. Assistevano re che anticamente si faceva alle
agli quando conferivano
ecclesiastici vedove, e delle diaconesse.
il battesimo delle femmine adulte A voler nominare alcuna delle
che davasi per immersione, spo- diaconesse, oltre Febe per la qua-
gliandole, come spogliavano le fem- le s. Paolo mandò la lettera ai ro-
diaconesse y rispetto alle diacones- p. Ili, pag. 143, Anast. 169}; Gio.
di), dice che la voce Diaconia si- centiam habere in secretarium, c/uod
gnifica pure la medesima limosina graeci diaconion appellant, ingredi,
raccolta nelle chiese, e della quale et contingere va sa Dominica. Tanto
scrive s. Paolo, 1. Cor. e. 18. Se- dispose il concilio Agatense col ca-
condo tale apostolo, diaconia signi- none 66. Appresso i greci il Dia-
fica anche ministero ministerìum ,
conico significa ancora un libro, nel
verbi 2. Cor. 6, per cui presso i gre- quale si contengono alcune preci,
ci v'era il grazioso proverbio, cioè che si cantano nella messa, e nel-
arictes ministerium, e si diceva de- le ore canoniche dal solo diacono.
gl'ingrati, i quali a somiglianza del Leone Allazio, de lib. eccles. graecae
montone che dati delle corna a chi dice, che il diaconico libro contiene
voi., xix. 18
•2
7 .j DIA DIA
la spiegazione de poveri, e delle fun- mero delle diaconie cardinalizie si
zioni de' diaconi. Inoltre presso i aumentò e diminuì in progresso di
medesimi greci per questa voce tempo, come diremo. Talvolta i
ove si parla delle parti di essa sì Venerabile è stato sino dalla na-
delle antiche, come delle moderne, scente Chiesa il nome di Diacono
e tanto delle chiese latine, che del- (Vedi), ordine
che ecclesiastico,
le greche. principalmente significa ministro. Il
DIACONIE Cardinalizie di Ro- suo uffizio non è soltanto di mini-
ma. Oltre quanto si disse all' arti- strare, e dispensare il sangue di Cri-
colo Diaconia [Vedi), aggiungia- sto, come diaconi nell'antica di-
i
gioni delle città; e quelli che vi coni di Roma non avevano luogo
furono preposti al governo, furono determinato, quando s. Fabiano
anche detti padri dulie diaconie, Papa, del 238, dbise Roma in set-
iliiamandosi il capo Arcidiacono te legioni, nelle quali comprende-
della chiesa romana {Vi. Ut) li nu- vansi i jjaattordici riuui ; iu cui >
4
diaconi, per cui questi diaconi fu- bisognosi, fu pure denominato Cir-
rono anche detti dispensatores. Sic- cumlustrator, o Perscrutator. Au-
come poi s. Fabiano aveva aggiun- mentandosi in progresso di tempo
to ai sette notali istituiti da s. il numero de' fedeli, convenne asse-
pontificato nell'anno 3 1 5
al rife- appellarono particolarmente queli.
rire di Onofrio Panvinio, de dia- delle diaconie di s. Maria in Via
coni cardinalis orìgine, capo 3. E- Lata, e di s. Eustachio. Più anti-
sercitarono 1" arcidiaconato molli camente Priore si denominava fi
nobilissimi personaggi con grande diacono Cardinale di s. Marie, in
276 DIA DIA
Cosmedin, prima che quella Colle- vicari, o Misseles, e questi quando
giata (Fedi) fosse soppressa da celebrava, ministravano al Papa nel
Eugenio IV, poi rimessa da Leone palazzo, e nelle principali basiliche
X con titolo di arciprete, capo del di Roma, cioè nella vaticana, e nel-
capitolo, a differenza di quelli di la lateranense ; anzi il citato Pan-
alcuni Titoli cardinalizi (Vedi), che ciroli aggiunge, che aveano cura del
si chiamarono Arcipreti (Vedi), ben- patrimonio di s. Pietro. Ecco la
ché ora, ove sono i Cardinali pre- nota delle XVIII diaconie allora
li titolari, non vi sieno né priori, stabilite.
né arcipreti, risiedendo presso di
ogni Cardinale prete titolare la po- I. S. Maria in Domnica, residenza
testà, giurisdizione, e prerogative dell' arcidiacono Cardinale.
proprie dell'ordine presbiterale, so- II. S. Lucia in Settizonio.
pra il loro clero, per la superiorità III. S. Maria Nuova.
del loro sacerdozio. Ciò particolar- IV. SS. Cosma e Damiano.
mente si osserva nelle chiese, o titoli V. S. Adriano.
di s. Lorenzo in Damaso, di s. VI. SS. Sergio e Bacco.
Maria in Trastevere, di s. Marco VII. S. Teodoro.
ec. Non così nelle diaconie cardi- Vili. S. Giorgio in Velabro.
nalizie, dove non potendo i diaconi IX. S. Maria in Cosmedin.
Cardinali essere dell' ordine e ge- X. S. Maria in Portico.
rarchia ecclesiastica, capi di preti, XI. S. Nicola in Carcere.
come osservò l' annalista Cardinal XII. S. Angelo in Pescarla.
Baronio, è perciò che nelle diaco- XIII. S. Eustachio.
nie furono istituiti i priori, e gli XIV. S. Maria in Aquiro.
arcipreti. Che se la diaconia si XV. S. Maria in Via Lata.
desse in titolo cardinalizio ad un XVI. S. Agata alla Suburra.
Cardinale dell'ordine de' preti, nul- XVII. S. Maria in Silice, o Scilice,
ladimeno ritengono gli arcipreti o ossia s. Lucia in Selci.
priori il loro titolo. In quanto alle XVIII. SS. Vito e Modesto in ma-
collegiate, già si disse al voi. XI, cello Martyriun.
S. Maria in Via Lata, con capi- tinio de' poveri, a' quali in esse riu-
tolo. niti si distribuivano le limosine,
S. Cesareo. massimamente nelle chiese più an-
S. Eustachio, con capitolo. tiche, in cui vi erano i gazofilacii
27 « DIA Di A
(gazophyldcìum, cassa o luogo ove sa residenza presso qualche chiesa
si conserva il denaro, o i tesori) e , de' martiri.
viva per ricevere le limosine de- Sergio e Bacco, che stava presso
stinate pei sacerdoti, e ministri del la chiesa di s. Adriano, altre per-
tempio , e le mense che il Macri chè andavano bisognose di molti
nell' Hierolexicon dice essere le cor- restauri come Teodoro e s. Lucia
s.
cura d' anime, e perciò non essen- fu assunto nell'anno 1088, o poco
do né titoli, né parrocchie, sebbe- prima. Il perchè conviene dire, che
ne fossero consegrate in onore dei sino a quell' epoca i diaconi Car-
santi, furono chiamate ancora Mar- dinali si chiamassero col numero
tirii, dalle reliquie dei martiri ivi del loro rione, a cui presiedevano,
riposte. Il Pauciroli dice, che tali come si notò superiormente , si
Crisogono neh' anno mille e cento, che solo convenivano a' Cardinali
sotto Pasquale li, che fu il succes- dell'ordine de' preti, anche ai Car-
sore di Urbano II mentovato. Non dinali diaconi ; il perchè sino u
furono però questi Cardinali sta- Sisto V (che vi pose l' enuncialo
zionari, perocché alcuna volta era- regolamento) non vi fu titolo, che
no promossi da diacono stazionario pel disordine, e confusione seguili,
alle diaconie cardinalizie. dal discostarsi dalle antiche usanze
Le diaconie dai primi secoli, si- non divenisse diaconia,
della Chiesa,
no al tempo di Sisto IV, creato né diaconia che non fosse divenuta
nel 1 47 1
5
vale a dire sopra mille titolo, toltone alcune delle più auli-
e duecento anni, erano così inalte- che, e venerabili, le quali oggi tut-
rabilmente distinte dai titoli car- tora si onorano col titolo e grada
come con profonda e-
dinalizi, che, di basilica, come Maria in Tras-
s.
rolamo, che perciò gli arcidiaconi s. Gregorio VII nel 1078. Egli,
non volevano passare all' ordine prima di salire al pontificato, era
presbiterale, stimandolo grado in- stato da Nicolò io5o„ di-
II nel
feriore, e credendo non di ascen- chiarato arcidiacono Cardinale di
dere, ma discendere. S. Gregorio I s. Maria in Domnica. Ai rispettivi
seguito dai Papi per ispecial pri- manipolo. Al termine del Pontifi-
vilegio ad altre chiese. Qui notere- cale riceve dal Papa il Presbiterio
mo, che mentre i cadaveri de'Car- [Fedi) prò missa bene cantala, che
dinali vescovi , o preti si vestono a lui era stato dato, quindi il me-
degli abiti sagri paonazzi, quelli dei desimo Cardinale lo dona al pro-
Cardinali diaconi , non usando la prio caudatario.
dalmatica di tal colore, si vestono Quando nelle solennità di Pa-
di dalmatica rossa, e di manipolo, squa e Natale il Cardinal decano
e stola attraverso di colore pure del sagro Collegio celebra la mes-
rosso; mitra di damasco bianco, cin- sa in luogo del Papa, non assumen-
golo rosso, camice, ed amitto bian- dosi dai Cardinali diaconi gli abiti
co, e scarpe nere. S'intende che l'a- sagri, edovendo i Cardinali diaconi
mitto si pone sopra il rocchetto, ricevere la comunione, allora prendo-
come abbiamo dal Marcello, Sacrar. no la stola bianca, che pongono a
Caerem., lib. Noteremo, I, sect. i5. traverso sulla cappa. Similmente la
che a tempo Car- di quell'autore i indossano in tal modo, e sull'abito
dinali defonti erano anche in casa cardinalizio senza mantelletta, nella
vestiti cogli abiti sagri, costume mattina avanti il primo scrutinio
che variò Benedetto XIV colla co- del conclave, in cui lo stesso Car-
stituzione Praecipuum, per cui di dinal decano comunica tutti i Car-
presente gli abiti sagri si mettono dinali. Inoltre il Cardinal primo
ai Cardinali, dopo che il loro ca- diacono pone la stola bianca a tra-
davere è condotto alla chiesa, in verso e sulla cappa, quando pren-
cui si deve celebrare la cappella de dalle mani del Papa nella pri-
papale. Quando i Cardinali assumo- ma domenica dell'avvento, 1' osten-
no i parimenti sagri di colore pao- sorio col ss. Sagramento, per col-
nazzo, i Cardinali diaconi adopera- locarlo nel tabernacolo , affine di
no la pianeta ripiegata nel da- dar principio alla divozione delle
DIA DIA 285
quarant' ore. Sull'antica comunione XII secolo con quella di Colonia,
dei Cardinali diaconi nella terza che concesse l'uso de sandali ai set-
messa di Natale , si può leggere te diaconi, ed ai sette suddiaconi
Pietro Amelio, Orci. Rom. XF, della medesima. Che nella mensa
pag. 453. del Papa della solennità di Nata-
Inoltre il Baronio, citando Gio- le, ed in altre, il Cardinale diaco-
vanni diacono, dice che l'immagi- no leggesse vestito di piviale, lo si
i vescovi. E tale doveva essere an- Bonifacio III, s. Pasquale I ec, dap-
ticamente l'abito proprio dei diaco- poiché, il ripetiamo, essi erano più
ni regionari, che alla dignità del facilmente creati Papi, procurando
ministero avevano un corrispon- il clero romano di eleggere per-
dente decoroso abito. Le calighe sonaggi, che riuscissero graditi agli
però usate dai diaconi regionari imperatori d'oriente, e da loro
della curia romana per segno di ,
conosciuti. Si diede anticamente la
onore, erano chiamate compagi, pel- dignità, e carica di legalo aposto-
le varie legature, e fascie a modo lico (Vedi), a' Cardinali diaconi, e
di rete usate ancora dagl'imperato- non a' Cardinali vescovi o preti,
2 86 DIA. DIA
elitario, o con queste parole: Quod di monache fatte dai Cardinali dia-
permanere in palaiiojuxta anliquam coni, con dispensa ed autorizzazio-
consuetudinari Jposlolicae sedis ne pontificia, come dell' indulto di
diaconnm, vostra serenità* non in- celebrare messa in pubblico, se sono
venit, non hoc nieac negligentiae, sacerdoti ,
giacché possono esserlo,
sed gravissimae necessitati* fiat. benché appartengano all'ordine dia-
Ed allora s. Gregorio I ordinò dia- conale, come al presente lo sono
cono Bonifacio primo difensore, e i Cardinali Tommaso Riario Sfor-
lo inviò a Costantinopoli, qual suo za primo diacono, e Tommaso Bcr-
apocrisario netti secondo diacono.
Godono i Cardinali diaconi tut- Per ispiegarsi meglio, diremo, che
ti quei privilegi e prerogative tan- i Cardinali diaconi benché preti non
to fuori delle diaconie, quanto in possono in cappella pontificia, enella
esse, che i Cardinali preti nei loro loro diaconia esercitare gli uffici, ed
titoli, fuorché in quei ministeri, i amministrare i sagramenti propri dei
quali di loro natura sono vietati al- preti ; ma essendo sacerdoti altrove
l'ordine diaconale, come sono l'am- possono celebrare la messa in pub-
ministrare la ss. Eucaristia al po- blico,ed anche solennemente, sem-
polo ( ciò che proibì il concilio pre però con breve apostolico di
Niceno), e il dispensare il sangue dispensa così possono fare vesti-
:
ministrare il sagramento del ma- può celebrare egli stesso, come si leg-
trimonio. Abbiamo però registrato ge a pag. io: Si vero presbyter fuil
a' rispettivi luoghi , i battesimi, e missam anniversarii bonam Cardìna-
i matrimoni, non che le vestizioni lium mo) tuoi din (delirare debcat.
DIA DIA 2857
le, sebbene sacerdote, dal Papa re- vono computarsi dal giorno in cui
gnatile. Viceversa non mancano esem- il Cardinale diacono, se quando
pi di Cardinali dell'ordine de' preti, fu annoverato al sagro Collegio non
che non erano sacerdoti. L'ultimo e- era già diacono, ha ricevuto il sa-
re, ancorché non sieno preti, an- Manclosio, riferito dal Cohellio, No-
che abbati di abbazie nullius. Da titia Cardinalatus, non aver essi
ultimo il Cardinal Cristaldi poi sa- facoltà nelle materie civili, e cri-
cerdote, ma diacono di s. Maria minali privativamente agli altri giu-
in Portico, era abbate commendata- dici, come godevano gli arcipreti
rio, ed ordinario di s. Maria di Cardinali nelle basiliche patriarca-
Farfa, e di s. Salvatore maggiore. li, per ispecial indulto, e privilegio
Anzi è da notarsi, che l'abbazia de' sommi Pontefici. Ma sulla giu-
gli venne conferita da Leone XII, risdizione de' Cardinali diaconi nel-
quando era semplice prelato, e te- le diaconie, va consultato
il Car-
soriere generale, ed insignito del dinal de Luca, Cardinale pra- il
solo suddiaconato, e quindi la con- tico, cap. XII, nel quale parla an-
servò venendo annoverato neh' or- cora dei vicari, che sogliono avere
dine de' Cardinali diaconi. nelle medesime diaconie, per l'or-
Facendo seguito alla narrativa dinario nominando a tal uffizio un
de' privilegi, e prerogative de' Car- prelato. Alle mentovate, ed altre
dinali diaconi nelle loro diaconie, prerogative dei Cardinali diaconi,
diremo che cessate sono le antiche vanno del pari congiunti gli ob-
incumbenze loro, di raccogliere le blighi che hanno da invigilare al
offerte de' fedeli, e distribuirle ai buon governo, culto ed edifìzio del-
poveri, alle vedove, ed ai pupilli. le loro diaconie; e di più, secondo
F. s. Bernardo de consider adone, che fu ordinato dal concilio late-
che diresse al suo antico discepolo ranense III, nella sessione 29, e
Eugenio III, lib. 4- Inoltre hanno dalla costituzione di Leone X ,
i Cardinali diaconi nelle chiese dia- fatta nel concilio generale latera-
conali, l'istessa giurisdizione cpiasi nense V , debbono visitare ogni
episcopale, che hanno i Cardinali anno le diaconie medesime, averne
preti nei loro titoli, cioè di visita- gelosa cura, e sovvenirle, perchè vi
re le diaconie, di correggere i co- si mantenga lo splendore, ed il
venne rinnovata sotto Clemente XI, e Clemente Vili. Nel secolo decorso,
la congregazione particolare a ciò e nel concistoro de' 2 3 luglio 172*),
deputata, a' 20 di marzo 17 15, come riportano il Diario di Roma,
decretò : non competere cardinali- numero 246 1 , e il Novaes, t.
bus diaconis jus optandi, seu asceti* XIII, 73, Benedetto XIII eresse
p.
tal modo tutti gli apostoli sareb- ministri inferiori, i quali potessero
bero perciò liberati da ogni distra- servire all'altare. Oltre la distribu-
zione, e si sarebbero posti in istato zione delle limosine, fu ai sette
di attendere unicamente alla pre- diaconi anche assegnata l' ammini-
ghiera, e alla predicazione del van- strazione dell' Eucaristia, nelle varie
gelo. contrade di Gerusalemme ad essi
geli die assistono a Dio, imperoc- Paolo perciò esigeva, che i diaconi
ché la gerarchia ecclesiastica è sta- avessero le stesse disposizioni dei
ta fatta ad imitazione della cele- preti, e vescovi, non si am-
e che
ste, ove furono veduti sette spiriti mettessero al ministero se non do-
assistenti al trono dell'Onnipotente. po essere stati provati. S. Cipria-
S. Ignazio, discepolo degli apostoli, no, ep. 65 ad Pam., dà ai diaconi
perciò rassomiglia i diaconi alle il titolo di ministri dell' episcopato,
angeliche virtù, perchè servono, ed e della Chiesa. Nella predicazione
assistono a' vescovi nell' aliare; per talmente si distinse il diacono s.
la cui testimonianza è altresì cer- Filippo, che meritò il soprannome
to, che gli stessi diaconi furono an- di Vangelista, col quale viene di-
che soliti di ministrare al vescovo stinto negli atti degli apostoli. S.
mentre predicava, come si legge Filippo, come abbiamo veduto, tie-
veìVep. 3, cap. 12, ch'egli scrisse ne il secondo posto, nel catalogo
ai Filadelfì. Il medesimo scrivendo che ne dà s. Luca, Act. 6, 5. Ab-
a quelli di Smirne, ep. n. 6. p. biamo inoltre, che s. Ermicola, non
37, ordina a' fedeli di rispettare i avendo altare, celebrava la messa
diaconi come i ministri di Dio, e sulle mani dei diaconi. Origene,
come i ministri dei misteri di Ge- tract. V in Matih., dopo di aver
sù Cristo. Il loro ministero, die' e- detto, essere i sacerdoti gli occhi
gli nell' ep. ad Trallien., o Trallen~ della chiesa, soggiunge : Diaconi
si n. 2, p. 62, non consiste nel miteni, caeterique ministri manus,
distribuire il bevere, ed il mangia- quia per eos opera spiritualia uni-
re, ma nell' esercitare auguste fun- versa gerunlur. Il Berlendi, delle
zioni nella Chiesa di Dio. Secondo oblazioni all' altare a pag. Ili, e
anche Giovanni Crisostomo, s.
s. seg., dimostra il doppio ministero
Stefano ebbe il primato, e la pre- de' diaconi, spirituale, e temporale.
cedenza fra i diaconi, che si erano Non riuscirà discara la seguente
di fresco eletti. Le parole di san digressione del medesimo autore,
Giovanni Grisostomo : Majorem tu sulle oblazioni de' fedeli avanti e
ilio ( cioè diademate coronalo )
dopo l' istituzione de' diaconi, anche
potesiatem habes, sono indirizzate perchè si comprendano i vocaboli
ad un diacono. S. Paolo parla del- di Gazqfilacio,Corbona, Mensa,
le funzioni di questi ministri, e di cui fanno menzione gli scrittori
chiede eh' essi abbiano quasi le ecclesiastici, ed oltre quanto su di
stesse doli , che hanno i preti, e essi dicemmo nel precedente arti-
»94 DIA DIA
colo, relativamente all' uffizio dei verle, il custodirle, poi al bisogno
diaconi. farne il debito ripartimento. Laon-
Parlando adunque delle primiti- de il canone IV del quarto conci-
ve oblazioni dice, che se la qualità lio di Cartagine, nel rendere ragio-
dell' offerente meritava che si rice- ne perchè nella ordinazione dei
vesserò, venivano prese, ed incor- diaconi la Chiesa non usi il rito,
porate alla massa comune, eh' era con cui ordina i sacerdoti, dice
il fondo destinato al mantenimen- che diacono
il Non ad sacerdo- :
to de' sagri ministri, costume pra- tium, sed ad mini s le riunì consecra-
ticato dallo stesso Cristo. Di que- tur; e da s. Girolamo scrivendo
ste oblazioni, chiamate pure Bor- Y ep. 85 ad Evagrio, è chiamato
se, fu eletto dal Salvatore nel il diacono Mensarum,
: et vìduarum
collegio apostolico per deposita- minister. Non fu però l' ufficio dei
rio Giuda Iscariote. Col crescere diaconi del tutto, e semplicemente
poi dei fedeli, pei primi discorsi temporale, come taluni pretesero;
di s. Pietro, aumentandosi le ob- né la loro ordinazione si sarebbe
lazioni, le borse si cangiarono in fatta con rito solenne recitando
sacchi, e per ciò chi ne aveva la orazioni, e imponendo sopra di Io-
custodia era chiamato sacculario, o ro le mani, se fosse stata ristretta
Saccellarìo {Vedi). Questa borsa, alle sole cose profane, né a loro
e sacco indi fu convertito, come in sarebbe stata commessa la conver-
recipiente più capevole, in cassa, sione de' popoli, l' istruirli nel Van-
ia quale chiamossi Gazofilacio, che gelo ec. Tuttavolta questo ministe-
custodivasi fuori della chiesa, ed in ro sulle cose temporali, non fu
cui mettevansi le limosine, ed ob- sempre, ed in ogni luogo ed in
lazioni pel sostentamento del eie- ogni chiesa esercitato dai soli dia-
ro. A questa cassa, da Tertulliano coni, sebbene secondo l'istituzione
chiamata arca, s. Cipriano dà il apostolica avesse avuto da quelli
nome di Cortona, cioè il gazofi- il suo cominciamento. Nella chiesa
lacio, o cassa comune. Piaccolte poi di oriente si trova appoggiata ai
le oblazioni presentate dai fedeli, preti, ma nella romana a'diaconi.
si ponevano in detta cassa, per far- Nel IV monaci dell'E-
secolo da'
lie poscia l' opportuna distribuzio- gitto si chiamava Diaconia {Ve-
ne. Questa incumbenza nel princi- di), l'incumbenza di ricevere le ob-
pio della Chiesa fu esercitata dagli lazioni e maneggiare le cose del
,
funzioni, a cui sono i diaconi de- pregiudizio che regnava, che la for-
stinati. Tali sono la tradizione del ma del sagramento dovesse essere
libro degli evangeli, e della Dal- imperativa, fece pensare a qualcu-
matica [Fedi), delle quali cose, e no d' inserire nell' orazione che
delle loro forinoleil p. Morino, de accompagna 1' imposizione delle
sac. ord. ex. 3, e. i, dice non far- mani la forinola » Accipe Spiii- :
DIA. D \ I 297
de'diaconi, e delle relative cerimo- quali tocca dare il bacio di pace,
nie. Dopo tutto questo, di qualun- come si può piìi specialmente ve-
que opinione poi sieno i nostri teo- deve nella liturgia de' presantificati,
logi, non possono trovare difficoltà presso il Glossario di Du Cange,
nella ordinazione delle comunioni t. II p. 1 376. Tuttociò è descritto
orientali, poiché queste usano e la nelle note del p. Goar sopra l'eu-
imposizione delle inani, e la tradi- cologio de'greci, il (piale aggiunge,
zione degli stromenti propri del che se sopra l'altare vi sono due
diaconato. Ecco il modo di ordi- calici per la celebrazione della li-
dalmatiche. Il Piazza, nella Gerar- dinali diaconi ebbero 1' uso della
chia cardinalizia, fa osservare che mitra nel concilio di Firenze sotto
nelle basiliche patriarcali di Roma Eugenio IV, come notò Andrea San-
resta un'idea e memoria degli anti- tacroce, che fu ivi maestro delle ceri-
chi colobi, in que'rocchetti di lino monie. Del diacono e suddiacono della
bianco senza maniche, usati dai be- cappella Pontifìcia, se ne parla ai
neficiati per distinguersi dai cano- volumi VII p. 241, e volume VIII
nici , allorché però assumono la p, 1 44» e 46 del Dizionario, co-
J
3g8, ecco quanto prescrisse coi ca- " persecuzioni della Chiesa scrive-
noni 36, e 3j. Il diacono è mi- » vevano gli atti de' martiri, per
nistro del sacerdote, come del ve- « conservarne la memoria". Dal
scovo ; non sederà se non per or- pontificato di s. Clemente I si co-
dine del sacerdote, non parlerà minciò nella Chiesa romana a te-
nell' assemblea de' sacerdoti, s' egli ner memoria di que' cristiani, che
non è interrogato. In presenza del per la fede esponevano la vita, che
sacerdote non distribuirà al popolo perciò istituì sette nota ri per rac-
l' Eucaristia, o corpo di Gesìi il cogliere gli atti de' martiri, e regi-
Cristo, se non di suo ordine, e in strarli ne' fasti della Chiesa. Quin-
caso di necessità. Porterà il cami- di s. Fabiano, dividendo Roma in
ce in tempo della oblazione, e del- sette regioni, vi prepose sette dia-
la lettura. Il Macri dice, che nella coni detti perciò Regionari con al-
chiesa greca, devono sedere alla trettanti suddiaconi per aver cura
presenza del vescovo, e del sacer- di raccogliere, e notare fedelmente
dote. Nel pontificato di s. Anasta- gli atti de' martiri, uso forse inter-
sio I, creato nel 3o,8, nacque in messo, o non diligentemente ese-
Roma dissensione tra i sacerdoti, e guito. Paolino, notaro di s. Am-
i diaconi. Questi amministravano i brogio, dice nella vita di questo
beni della Chiesa, e trattavano con santo, di essere stato notaro sotto
disprezzo i preti, i quali perciò ne- Cajo diacono, al quale riferiva tut-
gavano di alzarsi alla loro presen- to quello che occorreva. Era officio
za, secondo l' antico
dicendo che, de' diaconi di esaminar le cose no-
costume della Chiesa Promana, stan- tate, ed invigilare che si conser-
do essi a sedere, dovevano i dia- vassero negli archivi delle chiese,
coni stare vitti; per lo che tanto chiamandosi martini, come si notò
si accese questa discordia, che quan- parlando delle diaconie Cardinali-
do i diaconi, per cagione del loro zie, quelle ove si veneravano le re-
uffizio, pubblicavano in piedi ai fe- liquie de' martiri, chiese eh' erano
deli il vangelo, i preti ricusavano parimenti affidate a' diaconi, e che
di sorgere nelle loro sedie, per divennero le Diaconie Cardinalizie
maggiormente umiliare 1' arroganza {Vedi), al modo descritto nel cita-
tarla a quelli che non erano pre- decretasse il concilio niceno primo,
senti. V. Comunione, ove si dice, che nel canone XVII. Altri poi dicono
dispensavano a' fedeli anche il san- non essere necessaria questa limi-
gue di Gesù. Cristo. Il Berlendi tazione. Certo è, che diacono
il
necessità è tanto urgente, che non prete poteva anche il diacono fare
si possa aspettare la detta licenza, questa riconciliazione, e dar al peni-
lo potrà fare senza di essa, come tentemedesimo la Eucaristia. Tutto-
DIA DIA 3o3
ciò afferma s. Cipriano lib. 3, ep. 1 7, ed allora fu commutata colla cro-
diacono non esercitava che un mero na. I seguenti sinodi tolsero del
cerimoniale, col riconciliar colla tutto ai diaconi 1' autorità di assol-
Chiesa i pubblici penitenti in peri- vere. In quello di Vorcester del
colo di morte, e con licenza del 1240 abbiamo dal can. 1 2: » Dia-
suo prelato gli assolveva, come » coni quandoque confessiones au-
qualunque chierico con ordine del » diunt, et alia traetemi sacramen-
preluto può assolvere dalle censu- » ta, quae solis sacerdotibus sunt
re. V. Confessione, e Confessore. » commissa, quod de caetero ne
Adunque sembra, che il diacono in » fiat ". Similmente il sinodo Pit-
articolo di morte potesse assolvere taviense del 1280: » Abusum er-
dalla penitenza, non dalla colpa, » roneum eradicali volentes, inhi-
eh' era stata già assoluta sagramen- » bemus ne diaconi confessiones
taluieute. E pure in progresso di » audiant, et ne in foro poeniten-
tempo, in mancanza del «acerdole, « tiali absolvant; cum certum sit,
i diaconi udivano le confessioni, » ipsos absolvere non posse, cum
come rilevasi da quanto prescrisse « claves non habeant".
nel 1 195 il sinodo Eboracense. In Il Baronio all'anno 34, num.
quello di Londra del 1200, il ca- 3i4, nota che da s. Cirillo gero-
none 3 decretò : « Non liceat dia- solimitano si ha, essere istituzione
12 36 rinnovò nelle sue costituzio- cono nelle messe feriali della qua-
ni s. Edmondo, arcivescovo di Can- resima dica : H umiliate capita ve-
torbery. Nelle costituzioni di Odo- stra Deo, ed il sacerdote aggiunga
ne di Soliaco, vescovo di Parigi, si un' altra orazione, ne dà questa
legge al can. 56 : » Ne diaconi spiegazione. Primieramente è noto
» ullo modo audiant confessiones che 1' eulogie o benedizioni, erano
» nisi in arctissima necessitate; cla- certe particole di pane benedetto,
» ves eniin non habent, nec pos- che dopo la messa si distribuivano ai
» sunt absolvere". Le costituzioni fedeli, i quali non eransi comunicati
sinodali della chiesa Andegavense sagramenlahnente, e ciò in segno
riprendono i parrochi, che lascia- della cattolica comunione nella fe-
vano fare non poche cose sacerdo- de, e nella carità. In progresso di
tali ai diaconi. Dagli allegati ca- tempo 1' dilogie furono distribuite
noni si rileva, che dalla peniten- anche a quelli, che si erano comu-
za canonica ,
potevano i diaconi nicati sagramentalmente. E perche
assolvere , con questo però che nella quaresima si digiunava, e con
se 1' infermo campava dal peri- prendere pane beuedetto si rom-
colo , di nuovo doveva confes- peva il digiuno quaresimale, in luo-
sarsi dal sacerdote. La penitenza go delle eulogie, si disse poi, come
canonica durò sino al secolo XII oggi si pratica, l'orazione sopra il
3o4 DIA DIA
popolo, con che veniva, e viene fat- »» episcopo, et presbytero". Rispon-
to partecipe della benedizione. E de Hallier, doversi intendere, che il
però il diacono, acciocché i fedeli diacono non benedica colla propria
si preparino con utilità a ricever- autorità, ma colla ministeriale, ri-
misteri recitavano anticamente cer- zione del popolo, ed una certa be-
te preghiere, che perciò si appel- nedizione. E secondo s. Tommaso,
lavano preghiere diaconiche. Non 3 par. qnaest. 82, art. 3 ad I:
de' santi misteri, battezzare e pre- *» quid de ejus officio," come di-
dicare colla permissione del vesco- cemmo di sopra. In quanto ai sud-
vo, ma anticamente aveano cura diaconi, e agli altri ordini minori,
di tenere popolo nella chiesa,
il se fanno qualche predica, non fan-
col rispetto, e modestia convenien- no in fine segno di croce sopra il
ti. E vero, che non era loro per- popolo, perchè la loro potestà è
messo d' insegnare pubblicamente, limitata a certe cose, come al let-
almeno alla presenza del vescovo tore il benedire il pane, e i nuovi
e del prete; ma istruivano i cate- frutti. S. Valerio, vescovo di Sara-
cumeni, e li disponevano al batte- gozza, essendo vecchio ed impedi-
simo, ciò che le diaconesse faceva- to nella lingua, commise a s. Vin-
no con le donne. Prima la custo- cenzo diacono, poi martire, l'ufficio
dia delle porte delle chiese era af- di predicare. Che s. Gregorio pre-
fidata ai diaconi, ma in seguito i dicasse essendo ancor diacono, lo
suddiaconi furono incaricati di que- attesta Giovanni diacono nella vita
sto uffizio, indi gli ostiarii ; però di lui, lib. I, e. 4 r - Sul poter
le diaconessecustodivano le porte dare il diacono la benedizione,
ove entravano le donne. In alcune gran peso dà la solennissima bene-
chiese i diaconi nella festività del dizione che si fa dal diacono nel
primo diacono e protomartire s. sabbato santo del cereo, detta an-
Stefano facevano in coro l' ufficio che consa grazio ne, in presenza del
dell' ebdomadario, dando anche la vescovo, o del sacerdote. Il Beleth
benedizione ai lettori prima di re- citato,de div. Offic. cap. 1 16, di-
citare le lezioni, come si ha da Jo. ce: » Cereus a diacono benedicitur;
Eeleth, e. 70, Rat. dii>. off. « cereus etiam praeseute episcopo,
Sulla benedizione diaconale poi » vel sacerdote, a diacono benedici-
diremo, che siccome nel fine della » tur qui est minorisordinis". Nella
predica si fa il segno della croce chiesa di Costantinopoli i diaconi
sopra il popolo senza dire altro, si patriarcali si paragonavano ai Car-
può dubitare se ciò possa fare il dinali romani, e sedevano sopra i
diacono, imperocché nel cap. 28, vescovi ; e sebbene fossero dell' or-
lib. 8, delle Const. Apost. si legge: dine diaconale, nulladimeno nelle
« Diaconus non benedicit neque messe che, come sacerdoti, celebra-
w benedictionemdat:accipit vero ab vano nelle chiese loro titolari, da-
, S
Gavanto, colle addizioni del Mera- e 223 del Dizionario, si dice del
ti,Cerimonie Ecclesiastiche', Baul- piviale preso da
Carlo V, nella
dry, Manuale sacrarum caeremo- coronazione della corona ferrea ; e
niarum. Il Zaccaria nel tomo II, della tonicella, e piviale che assun-
pag. 1 1 delle Dissert. di storia se nella coronazione imperiale in- :
eccl. tratta dei diaconi, se, e come di a pag. 224, si dicono alcuni uf-
anticamente potessero predicare . fìzi da Carlo V
esercitati nella
V. il Caeremoniale Episcoporum messa pontificale di Clemente VII,
oltre il citato Pontificale Roma- dappoiché in tonicella andò all' al-
num. Trovandosi gl'imperatori ro- tare, ed offrì al Papa l' ostia, e il
mani ad assistere alla messa cele- calice, e poi gli baciò la mano. Il
brata solenuemente dal Papa, fecero Sarnelli nel tomo VI delle sue let-
alcune funzioni da diaconi, di che tere, ci dà la lettera XVII: » Che
VOL. XIX. 20
3o6 DIA. DIA
« il principale atto del suddiaco- pi, si rinnovò sotto Benedetto XIII,
» no sia di offerire al diacono il facile ad esercitare le episcopali
» calice vacuo, e la patena vacua. funzioni. Diari di Roma, a' ri-
I
che spetta alla persona propria del diaconi e suddiaconi fossero nella to-
medesimo diacono selvatico; ma non talità la metà del numero de'preti.
sono esenti dagli altri pesi del foro, Nella basilica patriarcale lateranen-
e perciò sono tenuti come persone se, che è la prima chiesa del mon-
laiche, alle collette , ed alle altre do cattolico, e che è la cattedra-
funzioni fiscali, e pesi camerali. Pos- le di Pioma e del Papa, evvi il
ilo essere privati dai vescovi di tal capitolo eziandio diviso negli ordini
ministero quando si rendono faci- di preti, diaconi, e suddiaconi. Quin-
norosi, ovvero per diversi pubblici di è degno di osservazione che non
eccessi, laonde giustamente conviene solo tra i diaconi e suddiaconi vi
loro il nome di diaconi selvatici, sono de'vescovi, ma anco de'patriar-
perchè godono una piccola ombra chi. Da ultimo il defonto monsi-
dello splendore, e dignità ecclesia- gnor Piatti, patriarca di Antiochia
stica. V, Ant. JN'avar., in Summ, e vicegerente di Pioma, era canoni"
,
che baciarono le mani e le guan- Tali diaconi ora più non esistono.
cie del Pontefice sedente, e non il Il Bergier, Dìz. Encic, riporta le
piede, a differenza del patriarca principali dispute fatte dai prote-
loro pur ivi quale lo
presente, il stanti sui diaconi, e sul primitivo
baciò in piedi: » patriarcha Papam uffizio de'diaconi; parte ne confuta,
« stantem osculatus est in gena ;
di altre non sembra necessario
gli
» nos vero cum exocutacoelis, se- l' ingerirsene, conchiudendo che se
» dentis dexteram, et genam oscu- vi fosse stato su questo punto qual-
» lati sumus ". Vuoisi, che ciò che cambiamento nella disciplina,
facesse il Papa, per «durre i greci nientene seguirebbe contro l' uso
all'unione colla chiesa latina. Il Ma- attuale della Chiesa cattolica.
cri, verbo Exocatacoeli, dice che DIACRINOMEiNI. Appellazione
erano così chiamati perchè pernot- data in oriente a tutti coloro che,
tavano fuori del patriarcato essendo professando l'errore di Eutiche, non
parrochi della città, onde dormi- volevano riconoscere alcun capo.
vano nelle loro parrocchie, ed erano Essi ricusavano di unirsi al conci-
prima sei, cioè: » Magnus oeconomus, lio di Calcedonia, ma non voleva-
« magnus sacellarius, magnus scevo» no seguitare neppur quelli, che a-
» phylax, magnus chartaphylax pertamente lo rigettavano. La voce
» praepositus parvo sacello, et pro- è tratta dal greco dia-deo. V. A-
sa teodicus ". Balsaraone ne enume- CEFALT.
ra solamente cinque, perchè l'ultimo DIADEMA. Vocabolo greco, che
fu aggiunto dal patriarca Gregorio deriva dal verbo corono Deo Ugo,
l'imperatore Alessio
Xifilino, sotto hoc est a circwnligando. S. Ber-
Comneno. Questi exocatacoeli erano nardo sopra il salmo 102, dice che
persone dottissime e di grandissima il Diadema è così detto, perchè
autorità, tantoché ne' pubblici con- duo demit, il principio, e il fine.
,
DIA DIA 3o 9
Anticamente Diadema indicava un quell' ornamento , o corona che si
contrassegno regio, cioè una fascio- dipinge sopra il capo all'immagine
la di tela bianca, che portavano in del Salvatore, e de'santi. Il diade-
capo i re ; oggi in significato più. ma in forma quadra, che
vede si
lessandro II, e Gelasio II, benché prio scudo rotondo. Così i santi
da noi non denominati santi, per- in segno della vittoria e del trion-
chè non venerali per tali da tutta fo riportato dai tre comuni nemi-
la Chiesa, ma in alcuni luoghi sol- ci, collo scudo rotondo in capo
tanto. Lo stesso dicasi degli altri si dipingono, e nelle statue si rap-
Papi col diadema rotondo qui no- presentano V. il Saavedra nel Sim-
minati senza l'epiteto di santi. Si bolo 10: e l'interprete de'sahni det-
deve poi notare, che tali pitture to l' Incognito, sul verso del salmo:
nel restaurarsi sotto Benedetto XIV, » Domine, ut scuto bonae volun-
furono dal pittore alterate con arbi- » tatis tuae coronasti nos etc. ".
trio, ponendosi il triregno con tre Il Pignattelli, nel tomo V, consulta
corone ai Papi ivi dipinti. Sugl'in- so, dice, che le immagini de'beati
convenienti del titolo di beato, e di si dipingono co' raggi attorno al
santo, sui diademi, e sui raggi po- volto, e quelle de' santi canonizzati
sti sul capo ai servi di Dio, e sulle col diadema intorno al capo. Ma
1
DIA D A
I 3 1
poi nel tomo X, consult. 1 88, ag- » tur ". V. Aureola , Ghirlanda ,
'
BX 841 .M67 1840
SflCR
Moroni Gaetano,
,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico- ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)