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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI l>Iil^(•.l^'ALI SANTI, BEATI, MAI'.TIKI, l'ADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CABDINALI
E PIÙ hCRITTOEI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
CELEBRI
DELLA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CHIESA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOX
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXYI.
IN VENEZIA
D A i. L A 1' I P O G R A I- 1 A EMILIANA
MDCCCXLIV.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
F
FOR FOR
r ORO, e FORI DI ROMA. Il erano altri pubblici radunamenti ,*
foro, forum , è quel luogo dove si che venivano intimati con suprema
giudica o negozia, e prende per si autorità dal sommo sacerdote, per
le leggi medesime. Foro, secondo la la riforma de' costumi, de' quali ne
più comune opinione, fu detto quel fa menzione il Rinaldi all'anno 57,
luogo ove si discutono le cause, cosi num. 178. Dicesi poi foro compe-
detto a fartelo dal parlare, o an- tente ,
competente ogni
e giudice
che a ferendo, perchè in questo qual volta il reo sia chiamato nei
luogo si portano le quistioni , ed luogo ove ha il suo domicilio j o
anche le merci che voglionsi com- per altro rapporto possa convenir-
merciare. Varrone e Quintiliano si, come nel territorio in cui il giu-
chiamano Foro quel luogo in cui dice ha giurisdizione. Tutta una
si rende pubblicamente giustizia ; diocesi dicesi territorio del vescovo
ovvero da Foroneo che fu il pri- che dicesi anche tribunale, sede di
mo a dar leggi ai greci, e lor per- giurisdizione ed uditorio.
mise trattare quislione in faccia al Gli scrittori indicano con qviesto
giudice. La piìi semplice derivazio- nome le piazze pubbliche , nelle
ne del vocabolo Foro vuoisi da quali si tenevano i diversi mercati,
congregare, adunare, cioè luogo di massime in Roma, per provvedere
adunanze. Presso gli ebrei le adu- alla sussistenza degli abitanti del-
naiTze forensi , o i conventi fo- l'antica immensa metropoli ; quelle
rensi , che Dionigio d' Alicarnas- in cui popolo si radunava per i
il
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le città dipendenti dal romnno im- sopra quel verso di Virgilio rei
pelo, nelle quali si tenevano fiere, lib. V : Lidìcilque Forum, et patri-
o si rendeva giustizia; e tali erano bus dat jura vocatis j deputando
il Foro Giulio, di cui parlammo giudici per la provincia, che s' in-
all'articolo Cividale (J^edi) , ed il formassero delle cause , chiamati
Foro Livio,Foro di Pom-
Fora; il Recuperatores , i quali assistevano
pilio, Fo rlim popoli j
Foro di Cor- il al pretore, rendendo il verno ra-
nelio, Imola; il Foro Diugantorum gione nel foro, e colle relazioni
oDiuguntorum, Crema; il Foro Sem- loro si definivano le liti : essendo
pronio, Fossombrone, ed altri fori che r estate occupati nelle guerre o in
divennero floridissime città, che lun- altri affari , o in ricreare l'animo,
go >arebbe il rammentare, parlan- fatta vacanza. Questo foro dunque,
dosene per la maggior parte a' ri- eletto per altrui comodo e residen-
spettivi articoli. Ciò fu naturale, dap- za del pretore, si faceva alle volte
poiché siccome un gran numero di nelle città; onde Cicerone si duo-
negozianti l'ecavansi abitualmente a le nelle lettere familiari con Appio
quelle fiere, convenne fabbricare Fulcro, che succedendo egli pi'ocon-
molle case ed altri luoghi per la 6ole nella Cilicia, Appio con tutto
comodità del pubblico e in ap- , ciò egisset Forum Tarso. Alle vol-
presso questi luoghi medesimi s'in- te era destinato fuori o per la di-
grandirono, si popolarono, e diven- stanza de' luoghi , o per comodo
tarono città; altrettanto dicasi di de' litigantionde Livio nel qua-;
ze, facendosi grosse città, che però quali faremo memoria delle prin-
Livio nel treiitesimonono, parlando cipali. Pausania indica molte città,
de' baccanali, de' quali perchè si fa- i cui mercati erano ornati di sta-
ceva severissima inquisizione in Ro- tue, tra le altre Metana nel terri-
ma molti avevano abbandonata la torio di Corinto, Giteo nella La-
città , cos'i ragionò : Eadeni solli- conia, Coronea nella Messenia ec. :
cìludo , cjuia Romae non respon- anche le città di Sicilia avevano
debant, nec inveniehantur quorum bellissime piazze pubbliche. Tra
nomina delata erant , cocgìt censii' quelle della città di Atene primeg-
les circa Fora propcisci, ibique qiiae- giavano r antica agora situata nel
rere, et judicia exercere. Sembra Ceramico, e la nuova situata ia
dunque che, fuggendo di Roma gli quella parte della città chiamata
uomini per timore di essere inqui- Eretria : nell' antica eravi tra le
siti , ricorressero a que' luoghi per altre cose un altare della Miseri-
abitarvi. cordia, divinità che non riceveva
Nelle città greche la piazza del culto seAtene J sembra
non in
mercato detta dai romani Forum, però che questa agora contenesse
era chiamata ^gora , e trovavasi l'edilìzio, in cui riunivansi i cin-
ordinariamente nel centro della cit- quecento cittadini, i quali durante
tà. Allorché in una stessa città vi un anno formarono il consiglio de-
erano molte piazze o agorai , ogni gli anziani. Questa casa de'cinque-
quartiere aveva di ordinario la cento era ornata dalle statue di
sua propria : in quelle città all' in- Giove Buleo, di Apollo e di Demos
contro collocate sulla sponda del o popolo ateniese, come pure di
mare, di un lago o su quella di pitture rappresentanti gli arconti,
un fiume navigabile, la piazza o ch'erano lavoro di Protogene. La
agora trovavasi circostante al por- città di aveva un' angora
Sparla
to. I greci davano a quelle piazze assai osservabile, in cui si vedeva-
una forma quadrata, e le circon- no la casa ove radunavansi gli
davano di vasti portici doppi, co- anziani, e a lato gli edilìzi abitati
perti da un tetto unito per for- dagli efori e da' legislatori : vi era-
marne una galleiia. Questi portici no ancora de' templi, delle statue,
servivano di soggiorno a coloro che e il portico persiano, così detto
pe' loro affari frequentare dovevano perchè eretto col bottino tolto ai
le piazze pubbliche, e soprattutto persiani, che poi fu arricchito di
di riparo contro il cattivo temoo altri ornamenti, e portato a quel-
e gli ardori del sole. I portici s'al- r alto grado di splendore che de-
ternavano qualche volta cogli edi- scrive Pausania. Altre agore son-
fici, in cui si radunavano i magi- tuose erano quelle di Megalopoli
stratij co' templi e colle altre fab- con bellissimi portici, statue e
briche. L' agora era di ordinario templi ; di Corinto famosa pei mol-
ornata di statue de'numi, degli eroi ti templi, e numero grande di sta-
e delle ore loro ; vi si vedevano tue che la decoravano ; l'agora di
pure di frequente monumenti con- Argo era ricca di statue e di mo-
sagrati a uomini celebri. Tutte le numenti quella di Messenia rac-
;
8 FOR FOR
chiudeva i delubri di Nettuno
, e rà, preòe il nome Foro Boario,
di
di Venere , una rinomata fonte e i banchieri e del me-
negozianti
molte statue; l'agora di Tegea desimo, ivi eressero un arco qua*
nell'Arcadia era doviziosa di mo- drato all' imperatore Settimio Se-
numenti e di sepolcri; quella di vero, a Giulia sua moglie, ed a
Elide vantava l'età più antica, e Caracalla loro figlio. Allorché era
disti nguevasi da quelle della Ionia uno solo il foro in Roma , come
e della Grecia, perchè ne' portici centro degli affari pubblici e pri-
eranvi dischiuse delle vie; vi si vati serviva per le adunanze, per
vedevano diverse statue, e molti i giudizi, e per il mercato; quin-r
templi. di si andarono fabbricando edifizi
I mercati de'romani indicati col a comodo de' cittadini per i detti
nome di foninij sia in Roma, sia diversi usi, ed in principio fu una
nelle altre città d' Italia, distingue- sola piazza aperta, simile alle no-
vansi da quelli delle città greche, stre piazze ordinarie. Poscia a magf
perchè gli edifici che li circouda- gior comodità del senato vi fu e-
vano formavano un quadrato ob- di ficaia una sala perchè potesse
lungOj la cui larghezza ordinaria- adunarvisi, la quale ebbe il nome
mente era eguale due terzi del-
a di curia, dall'unirsi insieme, coire:
la lunghezza. Siccome queste piaz- quindi a comodità del popolo e
ze servivano sovente di arena pei dei negozianti venne cinta di por-
combattimenti de' gladiatori, i loro tici, e di taberiiae, o botteghe; di
rie necessarie per il libero passag- cabolo greco vennero appellate ba-
gio, servivano pure per collocarvi siliche, perchè dai greci se ne tolse
le botteghe dei mercanti, e i ban- l'idea. Cosi parte integrale de' fo-
chi dei cambiatori e ricevitori dei ri divennero la curia ed altre sale
denari pubblici. In Roma vi era- per corporazioni pubbliche, le ba-
no diciassette di queste piazze o siliche, i templi, i portici e le ta-
mercati, di cui quattordici erano berne: Tarquinio il Vecchio
al i-e
eranvi degli archi chiamati Giani non piti splendidi nel complesso.
o Compiti, che pure sorgevano in Limitandoci a pochi cenni sui fori
tutte le regioni di Ptoma, per di- di Roma ,
pel Romano tra i vari
fendere dal sole e dalla pioggia i scrittoli che dottamente il descris-
negozianti del foro. In Roma n'e- sero nomineremo a cagione di o-
siste uno, quello detto di Giano nore il dolio cav. Luigi Canina ;
FOR FOR 9
La sua origine risale alla pace le dopo avere ucciso Cacco in me-
concliiusa tra Romolo re di Roma, moria delle vacche che gli avea ru-
e Tazio re di Sabina, perchè i sa- bate e da lui ricuperate, drizzò un
bini dopo la concordia posero le bove di bronzo nel sito ove poi
lore case Campidoglio [Vedi),
sul fu eretta la chiesa di s. Giorgio,
e si credette opportuno di ricol- che fu chiamato Boario, nome che
niare la vicina valle, eh' è fra il poscia lo prese il vicino foro. Al-
polle Capitolino e il colle Palati- tri dicono, che il bove di bronzo
no, essendo impaludata, destinando- fu ivi eretto da E.omolo in memo-
sene il sito ad uso di foro, acciò ria di quello cui si servì per fare
le due nazioni alloi'a congiunte ivi il solco, dove
doveva costruire le
potessero trattare i loro affari, co- mura della sua nuova città, Roma;
me mercato, come luogo di giudi- e che da questa parte Romolo prin-
zi , e piazza di adunanza ne' pub- cipiò il solco della sua Roma qua-
blici dibattimenti. In principio si drata. Tuttavolta il JXibby, parlan-
estese il foro dalla parte del Vela- do del foro Romano, nel dire che
bro, cioè verso s. Teodoro, fùichè gli usi nobili cui venne progressi-
in epoca posteriore il foro romano vamente destinato, fecero insensibil-
venne stabilito in forma quadrilun- mente allontanare da questa piazza
ga avanti il tempio della Concordia, il mercato delle cose piìi comuni
lungo l' odierno Campo Faccino o alla vita, e si cominciò col rivol-
Boario. I lati che componevano il gere in varie parti della città mer- i
foro e che gli davano la detta for- catipiù clamorosi; dice quindi che
ma erano circoscritti da una par- un'area particolare alle falde del
te dalla via Sacra, e dall'altra dal Palatino presso il Circo Massimo fu
vico Sandalario. Nel foro metteva a mercato de' bovi e di
destinata
la fronte il comizio, che alcuni vo- altre da macello, che fu det-
bestie
gliono riconoscere nelle tre colon- ta Forum Boariitm: ciò sia contro
ne che veggonsi presso la chiesa quelli che scrissero non essere sta-
di s. Maria Liberatrice, la curia to mai tal silo mercato di bovi.
Ostilia, quindi detta Giulia, e la Parlando il Vasi nel suo Itinerario
basilica Giulia; dall'altro lato ora- di Roma di questo foro, dice che
vi la basilica di Paolo Emilio. Nel fu il più celebre e rinomato luogo
mezzo da un Iato avanti la curia dell'antica Roma, detto per antono-
erano i rostri, specie di pulpito o masia Romano, sia per le assemblee
tribunale decorato con i ròstri o che vi tenne il senato e popolo ro-
punte delle navi tolte da Camillo mano, sia per la bellezza e magni-
agli anziati, dove gli oratori sole- ficenza de'templi, delle basiliche, de-
vano arringare il popolo e perora- gli archi trionfali, delle curie, dei
re cause dei cittadini accusati, e
le portici, e degli altri pubblici e prir-
quindi sotto l'impero crebbero i vati edilizi che sontuosamente lo
monumenti nel mezzo del foro decoravano; i quali erano tutti or-
molte statue frale quali quella eque- nati di colonne, di bronzi dorati,
stre diDomiziano, così molte colon- e di un numero infinito di statue.
ne come quella superstite di Foca. Sì fatto luogo che fu tanto famoso in
Biondo da Forlì nella sua Roma tempo di Roma trionfante, dopo la
trioiifanlc, a p. 3j, dice che Erco- sua decadenza essendo nella massi-
è
IO FOR FOR
ma parte rovinali gli edifizi die na, o alla Concordia, ed altri di-
lo rendevano mirabile, ha servito cono dea Moneta. L' altro tem-
alla
un tempo per campo, ossia merca- pio di tre colonne in angolo, eh'
to di vaccine, ed altre bestie da quello di Saturno, come alcuni pre-
macello, da cui prese l'abbietto no- tendono, o piuttosto quello di Giove
me di Campo Vaccino. Quantunque tonante, .secondo la più comune
esso abbia perduto il suo antico splen- opinione, può da vicino, come in
dore, nuUadiineno fra le rovine zi antico tempo vedersi. La quantità
restano tanti preziosi ed interes- de^ pubblici monumenti riuniti ia
santi monumenti che formano l'am- questo punto si è dimostrata per
mirazione in tutti gli amatori del- la base di altro tempio vicinissimo
le antichità e delle belle arti; giac- a questi due, che alcuni assegnano in
ché quello che Roma era al mondo, luogo del precedente, a Giove tonan-
il foro Romano era a R.oma stessa. te gli altri, con più ragionevole mo-
;
L'una centro di tutto lo splendore, tivo, alla Concordia. Si deve pure ri-
della potenza e della civiltà; l'altro conoscere, come frutto dei lavori fat-
dimostrazione due condi-
di queste ti eseguire dal lodato Pontefice, la
zioni ottime di uno stato. Quin- scoperta dei rostri imperiali presso
di in ogni tempo sono stati rivol- del magnifico arco di Settimio Se-
ti a questo punto tutti i pensieri de- vero, arco del quale si è dissotterrata
gli studiosi delle antichità romane, r importante base. Si deve ancora
sia che le meditassero sui monu- numerare fra le ridette scoperte
menti in riguardo agli scrittori, sia quella del fondamento sul quale si
FOIl FOR u
decoravano, o per altri argomenti tulli e tre uniti, e come un foro
relativi. Del foro Romano, come solo, perciò la chiesa di s. Adriano
degli altri fori dell'antica Roma, fu detta in Cribits foris. Molti dei
egualmente ne parla il eh. A. Nibby seguenti imperatori stabilirono ia
con dottrina nella encomiala sua Roma nuovi fori, come Vespasia-
opera: Roma nell'anno i838, par- no e Domiziano, il cui foro da lui
te II antica. Ora passeremo a dare detto foro Palladio non fu termi-
alcuni cenni sugli altri diversi fori nato che da Nerva, e chiamato
di Roma. forum Nen'aCy e talvolta forum
Per lungo tempo il foro Roma- Perniimi e forum Transitonum,^ev-
no fu l' unico foro di Roma, che chè lo si attraversava per recarsi
divenne troppo angusto per la po- ad altre piazze, ovvero dagli archi
polazione che di giorno in giorno che davano l'adito agli altri fori,
accrescevasi sensibilmente ; siccome cioè a quelli di Augusto e di Tra-
i che lo circondavano, e
templi iano, nel mezzo de' quali era stato
che non si volevano abbattere, im- collocato. Dopo di averlo ampliato
pedivano di allargarlo, Giulio Ce- Traiano, esso fu abbellito da Ales-
sare fece fabbricare un nuovo foro sandro Severo di statue colossali
che destinò soprattutto alle decisio- pedestri ed equestri degl'imperato-
ni delle contese tra i cittadini. Ol- ri, e di colonne in bronzo sulle
tre gli altri ornamenti di cui Giu- quali egli fece incidere le loro bel-
lio Cesare arricchì questo foro, vi le azioni. Dei fori di Traiano e di
fece edificare un tempio di Vene- Antonino Pio, se n'è parlato all'ar-
re Genitrice, e fece innalzare in- ticolo Colonne di Roma {^Fedi).
nanzi questo tempio la statua di Oltre questi fori che servivano
uno de' suoi cavalli pel quale egli soprattutto di assemblee al popo-
avea un amore particolare. INIalgra- lo, e per i giudizi, convenne mol-
do questo nuovo foro chiamalo Fo- ti altri destinarne a mercati, pro-
runi Caesarìs, Forum Julium, gli priamente detti, e che nomi parti-
abitanti di Roma essendo ancora so- colari ricevevano a seconda degli
pra modo numerosi per trovarvi oggetti che si vendevano. Il foro
luogo, fecero risolvere il di lui ni- di Sallusfio era sul Quirinale nel
pote Augusto a farne edificare un vico di Mamurio, presso
le terme
terzo. Forum Augusti, per le cose di Diocleziano, ove ora è la chie-
della giustizia, ed insieme v'innal- sa di s. Susanna: prol>abil mente
zò un tempio a Marte, e due por- questo foro consisteva in una sem-
tici ne'quali si collocavano le statue plice cinta di portici e di taberne,
de'piìi celebri duci romani; questo stabilita sul finire della repubblica
foro, che aveva assai sofferto, venne da Sallustio per mercato a comodo
restaurato da Adriano. E qui no- degli abitanti di questa parte eccen-
teremo, ch'essendo il foro d' Au- trica della città, nella stessa guisa
gusto dietro la chiesa di s. Luca, che si fece per gli abitanti delle
o di s. Martina, e dietro quelle di Esquilie, di cui parlammo all'arti-
s. Adriano e di s. Lorenzo in Mi- ticolo Chiesa de' ss. Filo e 31ode-
randa il foro di Giulio Cesare sto ( Vedi). Il Forum Cupedinis, ser-
questi due fori per la vicinanza viva di mercato alle carni, e agli
col Romano potevano considerarsi altri commestibili: fu detto ancora
12 FOR FOR
lllacellum vìae Sacrae, come esi- Pistorio, essendo destinato ad un
stente presso la via Sagra, nell'inter- mercato, debba assegnarsi almeno
vallo fra la pendice meridionale all'epoca del sesto secolo di Roma.
del Quirinale, e la estremitìi del- Altri mercati simili furono stabili-
l' Esquilino. Certo Numerio Equi- ti sul finire della repubblica, come
zio Cupedine, e Romanio INIacello da Gneo Domizio Enobarbo di-
infestarono molti luoghi commet- nanzi al suo giardino alle falde
tendo latrocini di nuovo genere ; del Pincio, chiamato foro di Eno-
questi furono mandati in esilio, i barbo; il foro Archimonio, Arche-
loro beni venduti confiscati, e le monium o Archemorium, che si con-
case loro disfatte; del denaro ri- gettura nella contrada degli Arcioni
tratto furono edificate le scale de- sotto il Quirinale (l'acquedotto col
gli Dei penati, e il luogo dov'essi quale Agrippa portò l'acqua Vergine
abitavano fu destinato a vendere alle sue terme, procedeva sopra ar-
i commestibili che si portavano a chi sotto la contrada di Capo le ca-
Roma ; e perciò dal nome dell'uno se, e questi archi probabilmente fu-
fu chiamato Macellum, da quello rono cagione che ne' tempi bassi si
dell'altro Forum Del Citpedinis, desse il nome di Arcioni a quel
Forimi Oliloriuin ove si vendeva- tratto della città che ancora Io con-
naglie che si faceva dai vascelli Carinola. J^eìì' Italia sagra dell' U-
che rimontavano 11 Fo-
il Tevere. tom. X, pag. loo, sono no-
ghelli,
i4 FOR FOR
se ne pnria a qiu^slo arlicolo, laon- nerico re dei vandali, la professio-
de, qui ci Jimilfciemo a fare il no- ne di i^nde de* vescovi cattolici con-
vero dei vescovi foronovani, coll'au- tro la setta dei donatisti.
torità deli' Ughelli , Italia sagra FORTIGUERRA Nicolò, Car-
tota. X, pag. 102. Paolo il primo dinale. Nicolò Fortiguerra, cittadi-
vescovo nel 4^5 fu al concilio ro- no di Pistoia, ivi ebbe i natali nel
mano di Papa s. Ilario; Asterio fu 14 18. Applicatosi allo studio con
a quello che tenne nel 4^^? s. Fe- eccellente profitto, ne usci laureato
lice Il detto 111 ; Projellizio si por- in ambe le leggi, e sostenne poscia
tò a diversi concili, convocati da con somma lode vari impieghi nel-
Papa s. Simmaco s. Lorenzo ; fio- la curia romana. Sotto Eugenio IV
rito nel 55o Giovanni che si
; sot- ebbe il governo di Viterbo e del-
toscrisse al concilio romano del Q^C) la provincia del Patrimonio, e nel
sotto s. Martino I; Marziano o Mar- 1459 fu assunto da Pio II al ve-
tiniano, intervenne al concilio di s. scovado di Teano, colla dignità di
Gregorio II; Tonfo del 743; Issa tesoriere pontificio. Lo spedi quin-
del 798; Teodoro dell' 8o4 ; Sa- di nunzio a Napoli , per trattare
muele^ dell' 806; Sergio dell' 853; col re Ferdinando delle condizioni
Leone deir879; Gregorio del 929; colle quali dovea ricevere l' investi-
e Giovanni del 963. tura del regno. Fece restituire Be-
FORO TRAIANO. Città vesco- nevento e Terracina alla s. Sede,
vile di Sardegna sotto la metropoli e conchiuse ancora il matrimonio
di Cagliari , che venendo distrutta, di Antonio Piccolomini nipote del
presso le sue rovine fu poi eretta Papa, con una nipote di Ferdinan-
la città di Fordongiano. De' suoi do, alla quale fu dato in dote il
vescovi si conoscono Martiniano, ducato di Melfìj e la contea di Ce-
che fu uno de' prelati esiliati da lano. In quest' occasione il Forti-
Unnerico re de' vandali nel 484 > guerra maneggiò le cose con tale
ed Innocenzo o Libertino di cui destrezza, che tolse ogni dubbio in-
parla il Papa s. Gregorio I nell' e- torno all'essere quel regno tribu-
pist. 4 od Januar. tario della s. Sede. In appresso in
FORTEZZE DELLO STATO Siena a' 5 marzo 1460, venne creato
PONTIFICIO. Se ne tratta asli
O
dal Pontefice Pio li, cardinale prete
articoli delle città che le contengo- col titolo di èyncrale del-
s. Cecilia,
no , come Ancona, Civitavecchia, le galere che Papa avea fatte co-
il
FOR FOS .5
Incaricato della legazione in Sici- ne riporta che afferma
la figura ,
lia, Marca e Romagna, contenne in aver il Rossi presa dai marmi an-
ogni luogo i nemici della Sede a- lichi, e rappresentante il cavaliere
polcrale, vestila degli abiti pontifi- Brescia Violante regina d' Unghe-
cali.]1 cardinal Forliguerra fu lo- ria, per andare in Ispagna sposa al
dato anche dal Garimberti nel suo primogenito del re d'Aiagona, i
libro delle vite di alcuni cardinali; cavalieri della Fortuna si preselo
e in fatti la vita di lui era slata l'incarico di onorarla e servirla; e sic-
un continuo esercizio delle più bril- come tutte le arti e collegi di Bre-
lanti virtù. Severo con se medesi- scia si sforzavano in fare dimostra-
mo , disprezzatore delle ricchezze zioni di ossequio , così i cavalieri
avea una casa piccola e disadorna, tra gli altri apparati e dimostra-
nella quale abitava con mediocre, zioni di esultanza , fecero fondere
ma bene ordinata famiglia. I pi- una campana del peso di trecento
stoiesi riconoscenti al loio concit- e più libljre d'argento con poca le-
tadino benefattore ,
gì' innalzarono ga di rame, la quale fu suonata in
nella cattedrale un elegante avello, tulio il tempo in cui passò per Bre-
e nel giorno di s.Bartolomeo ne scia la detta regina.
ricoidano ogni anno distinti di
i FORTUNATO (s.). V. Felice,
lui pregi con una funebre ora- FoRTu?fATo ed Achilleo (<s.).
FOS FOS 17
belle case. Ebbe nome Possano di Monreale o piuttosto IMondo-
Fons saniis, dalle copiose fonti vì, che Clemente Vili trasferì a
minerali che gli scorrono intorno ;
questa unova sede da quella di
e gli odierni suoi bagni sono pre- Brugneto nel suddetto giorno, mor-
giatissimied assai frequentati. Fu to poi nel 1600. Pietro Leone
molto travagliato Fossano dai guel- spagnuolo, confessore di Caterina
fi e dai ghibellini. Questa città era d' Austria, duchessa di Savoia, no-
una piazza di guerra importante nei minato nel maggio iGo-j. Tomma-
secoli XIII e XIV. Neil'anno isSg so Piolati, canonico regolare late-
al conte di Savoia Bonifacio si die- ranense, nominato nel i6o5, e
de Fossano ; divenne vicaria, e fu morto nel 1620. Agaffino Salario
annoverata nel principato di Pie- de'conti di Moretta, preposto della
monte nel i45r. Nelle guerre tra cattediale, nominato da Gregorio
Francesco I, e Carlo V, Fossano XV nel marzo 1621, trasierito
era occupato dai francesi j ma as- poscia a Saluzzo. Federico Srndrio
sediato da Antonio da Leva nel giu- di Fossano, abbate commendatario
gno i536, furono obbligati a capito- di s. Pietro di Vasco a Monreale,
lare, e Fossano si diede all'imperato- dichiarato da Urbano Vili nel
re. Emanuele Filiberto di Savoia, e 1G27, mori nel 1646. Nicola Dal-
molti de' suoi successori, vi fecero matico d'Avigliana, eremitano di
la loro residenza. Nel 1796 il ge- s. Agostino, fatto vescovo nel 1648
nerale Napoleone Bonaparte con da Innocenzo X ad istanza della
l' esercito francese la prese di as- duchessa di Savoia, morto nel i653.
salto , ma gli austriaci la tolse Clemente Ascanio Sandrio Trotti
agl'invasori nel 1799, l'estituen- di Fossano, da Alessandro VII ele-
dola però l'anno seguente. Ripri- vato a questa sede nel irì58, mori
stinate le cose sul piede antico, Pos- nel 1675. Ottaviano della Rovere
sano tornò sotto il dominio del re d'Asti, barnabita, da Clemente X
di Sardegna. Fossano vanta di es- nominato nel 1675, morì nel 1677.
sere patria di parecchi uomini il- Maurizio Bertoni di Torino, so-
lustri, fra'quali nomineremo Ema- masco, fatto vescovo nel 1678 da
nuele Tesauro rinomato scrittore, Innocenzo XI ad istanza del duca
e d. Girardo o Gerardo monaco di Savoia. Gli altri vescovi sono
benedettino. riportati nelle annuali Notizie di
Le sede vescovile alcuni la fan- Roma. Carlo Morozzo di Torino,
no eretta, come Commanville, nel fatto vescovo da Clemente XIII nel
i56o, altri da Gregorio Xlll;ma 1762, celebrò il sinodo diocesano
rUghelli che nel tom. IV, pag. stampato poi in Monte Regali nel
1079 ^ ^^§- àeW'Italia sagra, trat- 1778. Pio VII con la bolla Beali
ta di questo vescovato, prova che Petri, de' 17 luglio 1817, provve-
lo istituì Clemente Vili a'i5 apri- dendo ad una nuova circoscrizione
le 1592, dichiarandolo suffraganeo di diocesi del Piemonte, vi comprese
della metropoli di Torino, di cui Fossano. L'odierno vescovo è monsig.
è tuttora, assegnando per mensa Ferdinando Matteo Maurizio Bruno
del vescovo la rendita di tre mila di Tournafort di Torino, fatto vescovo
scudi annui. Il primo de' suoi ve- nel concistoro del i.° febbraio i836
i8 FOS FOS
La cattedrale, recente e bellissi- Appio contemporaneamente alla fa-
no precedente a' 7 marzo era mor- Presenzano gli recise il capo, sosti-
to s. Tommaso d' Aquino chiama-
, tuendone altro, raccolse in tre am-
to il Doltf-re im-
angelico ,
gloria poli'e vetro il di lui sangue e
di
mortale tlell'ordine di s. Domenico, grasso ed il tutto nascose nella
,
Cerreto, perchè vuoisi che ivi fos- Francesco, per essere questa conti-
se un tempio celebre dedicato a gua all'antico convento, ora afflìtto
Cerere, vicino ad altro di Bacco di demolito. La città ha sul fiume
cui ancora si veggono le vestigie. Metauro due ponti, cioè di s. Laz-
Dopo l'eccidio recato all'antica città zaro ad un miglio di distanza, e
da Luitprando, fu riedificata in ci- di s. Antonio. Il primo è così chia-
ma alla collina, che sovrasta la cit- mato da una chiesuola dedicata a
tà moderna dalla parte di nord- detto santo, ignorandosi l'anno di
nord-ovest. Colassù Federico conte sua erezione. L'altro ponte di s.
di Monte Feltro costruì una forte Antonio è così appellato dalia vici-
cittadella, che poi il di lui succes- na chiesa priorale sotta la di lui
sore Guidobaldo I fece demolire, invocazione; esso è di uu solo ar-
insieme a tutte le altre fortezze del co, e si riguarda come un ardito
suo stato, dopo i disastri sofferti capo-lavoro della moderna architet-
,
iano fece costruire di p'ttra sul chio Maria Palma, assunto a que-
Metauro a comodo dei forosempro- sta sede nel 17 18, sia con riatta-
niesi e fanesi; lo celebra come menti nell'appartamento supcriore,
opera magnifica, e ne riporta l'i- sia con r erigervi la cappella , sia
Flaminio nella gran via, cui dette ne imitarono poscia il pio esempio
il suo nome, e vi si vede l'aperto Bernardino Sabatelli, Francesco Pao-
casale di Calmazzo. li un Catani up Tomassini per
, ,
,
per essere acefala: ora è fuori del danza fu eretta nel i5o5, cioè l'of-
palazzo pubblico, e si spera che tal ilzio per procurarla e mantenerla*
FOS FOS a3
bilitonel consiglio tenuto nel i5i66. to senza successione, nel i5igi il
abbiamo detto sui consiglieri e ma- tuì alla città. Neri5o4 Guidobal-
gistrato del senato di Fossombro- do 1 donò Cartoceto e Montepe-
ne, deve intendersi sino al 1808, loso alla città. Al presente se-
cioè alla seconda invasione france- condo l'ultimo riparto si compren-
se, mentre in appresso il munici- dono nel governo di Fossombrone
pale consiglio fu ordinato secondo le comuni d' Isola di Fano, col-
della sua Italia sagra a pag. 826 particolar ramo d' industria che vi
e seg. ci dà la storia di questa se- si esercita, nell'estrarre dai bozzoli
de vescovile, ne riporta l'arme, nel- la seta ; tale è la maestria delle
la cui parte superiore si vede il operose donzelle in questa arte
pontifìcio triregno colle chiavi del- che non solo vengono impiegate
la Chiesa romana incrociate. le loro braccia nella Marca e nel-
A Fossombrone furono sogget- l'Umbria, ma
importante commer-
te diverse terre e castella, come cio mantiene Fossombrone per esse
Montalto, Sant'Ippolito, Bellaguar- coU'estero, e la riputazione delle
dia, Monte Felcino, Monte Mon- sue sete, forse per la sua bellezza
tanaro, Castel Gagliardo, Carto- e finezza, vince tutte le altre del-
ceto , Turricella , Cospessa , San l'Italia, assegnandosi alle medesime
Biagio, San Gervasio, ec. Notisi il posto ne' listini di Londra su-
che il castello di Monte Felci- bito dopo quelle di Novi. Vi si
no nell'anno iSyo dal duca Gui- fanno anche tessuti di seta e di
dobaldo I Feltrio della Pvovere fu bavella, meritando anco per que-
alienato al conte Fabio Landriani sta parte elogi. L'arte della seta
milanese; ma essendo questi mor- è antica in Fossombrone, e si di-
24 FOS FOS
ce introdotta da un certo Simili: cìpali. Primieramente vanno ram-
altri dicono che l'arte della lana mentati i cinque santi martiri , Mau-
è antica in Fossombrone, e che ad renzo e suoi compagni, che pati-
essa successe quella della seta nel rono glorioso martirio al tempo
secolo XVIII. degli imperatori romani Dioclezia'
In Fossombrone oltre il semi- no e INIassimiano: in Fossombrone
nario con convitto, del quale si si conservano uniti i loro corpi ,
parlerà poi , avvi il ginnasio con distinguendosi il capo di s. Mau-^
opportune cattedre, supplendo il renzo con una iscrizione; e qui no-
monte di pietà agli onorari per le teremo che ivi pur si venera 1.^
scuole di filosofia, teologia, diritto, testa ed altre ossa di s. Ugone ab-
e calligrafìa. Non è vero che in bate, qua trasferite dopo la distru-
questa città per la prima volta sie^ zione della sua chiesuola del Parco
no state impresse le note musica- ( così delta per essere vicina al par»
li; in vece deve ritenersi che le co, il quale apparteneva al duca
note musicali sieiio state per la prima di Urbino), della qual traslazione
volta impresse in Venezia da Ot- se ne celebra dai canonici la festa
taviano Pelrucci da Fossombrone a' 20 marzo. Altro considerato cit-
FOS FOS a5
nerazione al santo , che a «pese mico, ed a quello di tutti ì dotti
pubbliche fu ingrandito il santua- europei dell'età sua ; la patria n'eb-
rio, evi concorsero pure diversi be gran lustro ed eminenti van-
benefattori , e il monte di pietà. taggi. Oltre i vescovi concittadini
Deve avvertirsi che l'area dell'an- che nomineremo parlando de' più
tica rocca colle sue adiacenze oggi illustri, furono insigniti del grado
appartiene alla mensa vescovile, episcopale. Luca canonico di Fos-
per cessione che gliene fece la co- sombrone, vescovo di Lecce, poi
mune per l'annuo canone di una di Tremoli nel 353, da In-
1 fatto
libbra di cera da darsi nella festa nocenzo VI ; Antonio Malatesta no-
di s. Pietro. Abbiamo da IMaria minato vescovo di Cesena da Eu-
Ridolfo Piomani (cappuccino di Fos- genio IV nel 1434; Biagio Cangi
sombrone ) la Vita di s. Aidohran- fatto arcivescovo di Efeso nel iSSy,
do già vescovo di Fossoinhrone da Sisto V di cui era cameriere
con una breve notizia di essa cit- d'onore ; Antonio LoUi, già cano-
tàj Fano lyoS. nico della cattedrale, poi vescovo
Di Fossombrone pur furono i di Cesena nel i435; Giambattista
santi martiri Aquilino, Gemini, Ge- Muramenti preposto di Fossom-
lasio, Magno e Donato, dei quali brone, indi nel 1470 vescovo di
si legge nel Martirologio del Ba- Sora ; Felice Ambrosini preposto
ronie, che agli 8 febbraio soffri- nel iv58o, poscia vescovo d'Ulica;
rono il martirio per comando del Flaminio Torricelli del i58o ve-
procuratore o prefetto che allora scovo di s. Angelo eBisaccio; A-
era in Fossombrone per l'impera- scanio Libertano, fatto vescovo di
tore s' ignora
: il luogo sì del mar- Cagli nel 1591 da Gregorio XIV;
tirioche della sepoltura. 11 Ven. Andrea Sei'bolonghi vescovo di Gub-
Innocenzo Leonelli figlio di Giulio, bio nel 1599; Tiberia Carnevali
e di Virginia Fornari, nacque nel nel 1618 vescovo d'Alessandria;
iSgi, indi pieno di religioso zelo Gio. Francesco Passionei vescovo di
nel 1617 passò in Boemia ed Un- Cagli , traslato a Pesaro nel i656;
gheria a guerreggiare contro gli e- Gio. Battista Lattanzi preposto della
retici ] dopo la loro sconfitta andò cattedrale, e nel lySo vescovo di
all' eremo di s. IMaria Maddalena Città di Castello ; Carlo Augusto
nel Bresciano,ove restando visse Peruzzini barnabita, nel \']5'j ve-
e santamente morì a' 28 aprile scovo di Macerata e Tolentino;
1621 meritò che il vescovo fa-
: l'arcidiacono Giuliano Giuliani ri-
cesse i processi delle sue gesta. Be- nunziò la che vo-
chiesa di Cagli
nedetto Passione! cappuccino, cui levagli conferire Clemente XI, che
danno alcuni il titolodi beato in vece affidò al p. Gregorio Bor-
menò vita santa come si leggi? iu ghese de' conventuali, pur di Fos-
quella pubblicata colle stampe. Do- sombrone, poi traslato all'arcive-
fiicnico Passionei [Fedi),nG\ 1788 scovato di Bagusi ; e Filippo Mo-
fu da Clemente XII creato cardi- nacelli fatto da Leone XII nel
nale, in premio delle nun/iatnre 1824 vescovo di Ripatransone, e
da lui esercitate la repubblica let- ; dal medesimo Papa nel 1828 trasfe-
teraria associò il suo nome a quello rito a Pesaro. Appartennero poi
di Benedetto XIV di cui fu l' a- alla romana prelatura, Ubaldo Veu-
,
a6 FOS FOS
t ti rei li che fu governatore della mone Piccini, Federico e Camillo
santa Loreto nell' anno
casa di Torricelli segretari del duca, Giu-
i566; Francesco Flaminio Torri- seppe Serbolonghi, Andrea Torri-
celli vicelegato di Bologna, mor- celli abbate commendatario dell'ab-
to iidiiore di rota di Ferrara; bazia di s. Maria dell' Asti'eto in
lese nel 1695, e Andrea Borghese il primo legista, l'altro poeta lati-
<le' minori conventuali nel 17 i3, no. Cesare Nucci autore di molte
non che Domenico Andrea Rossi opere, Tommaso Azzi, Alessandro
de' medesimi conventuali nel 1765. Ambrosini, Vincenzo Castellani, il
1 Lodovico e Rafifliele Te-
fratelli gran Giacomo Pergamini, a cui
naglia furono con Matteo Bassi o onore fu fondata l'odierna accade-
Boschi confondatori del venerando mia (stampò un libro in foglio lo-
ordine de' cappuccini, al modo che dato da vari scrittori , intitolato
dicemmo al volume IX, pag. 2o5 Memoriale della lingua italiana,
e seg. del Dizionario. Venetiis 1617, e ristampato nel
In ogni tempo fiorirono in Fos- 1646, ed altre volte in detta cit-
sombrone letterati ed autori di o- tà; pubblicò ancora una Gramma-
pere. Sino dal XVI secolo fu eret- lica^ e sono assai pregiate le sue
tori della città per morte di Lo- tore della stampa di musica, Fran-
renzo de' Medici dotti pur furono ;
cesco Guerrieri pittore , e Fran-
Innocenzo' Serbolonghi, Nicolò Te- cesco Diamantini che dal re d'In-
naglia Giulio Leonelli, Michelan-
,
ghilterra fu dichiarato cavaliere di
gelo Azzi, Simeone e Cesare Nuc- s. Giorgio. Fossombrone ha avu-
ci, Federico Flaminio Giuliani, Si- to molti cavalieri d' ordini insi-
,
FOS FOS 27
gni , come del Gerosolimitano, di tore, per quella da lui donata il ,
dei liguri, questore, eo. ; egli fu d'Italia, e posta dai più antichi
potente e patrono di sua patria, geografi nell' Umbria , e dai più
che in riconoscenza de' benefìzi moderni nella Marca d'Ancona. Eb-
ricevuti gli decretò pubblicamente be essa , come si narra , per suoi
una statua. Contentandosi Edio del primi fondatori i pelasgi, popoli an-
decreto onorevole, non ne permise tichissimi della Grecia, edificandola
l'effettuazione, laonde i decurioni in sito molto aperto, e chiaman-
a proprie private spese gliela eres- dola Foro cioè emporio, o corte
sero con distinta iscrizione, ove prin- generale , o capo di provincia co-
cipalmente si contano gli onori che me rilevasi dal lib. 2 della Cosmo-
aveva ricevuto dagli imperatori, quel- grafìa d'Aliprando siracusano, che
liricevuti da Fossombrone, da Pe- la chiama Forum Pelasgiurn dai
che ebbe l'onore dell' equo piihblì- mitano, da Plinio, Strabene, Tolo-
co, vale a dire del cavallo man- meo; che presentemente esiste e
tenuto a pubbliche spese, che so- chiamasi Fossombrone, opinando che
levasi concedere a personaggi del- questa città sia stata per la terza
l'ordine equestre d' un merito di- volta edificata, imperocché Sempro-
stinto, e perciò riusciva di singo- nio nel formare il suo foro non al-
iar onorificenza. Altri prodi mili- tro volle fare, che un luogo ac-
tari Fossombrone
di sono il co- , concio alle nundine ed ai mercati
lonnello Marco Albani, il capitano per i popoli convicini. Aggiunge,
Orsino, il colonnello Polidoro Rufl, che fondò quasi un miglio di-
lo
il colonnello Polidoro Bentivoglio, stante da Fossombrone, dalla par-
il colonnello Matteo Albani, Paolo te orientale, in una pianura, in cui
fatte alla santa Sede. L' itinerario dappresso esisteva il presente Fos-
Gerosolimitano tra il Foro Sem- sombrone conviene che Forosem-
;
pronio e Fano pone un luogo di pronio abbia avuto l'origuie dal foro
fermata, e lo chiama Mutalio ad di Sempronio; accenna vari piìi insi-
Oe lavimi , cioè lapidem. 11 Cluve- gni soggetti della gente Sempronia
rio crede, che fosse \erso Sahara, per vedere chi ne fosse l' autore ;
sdrubale, indi distrutta dai barba- regione, sotto Caio Sempronio Sofo,
ri, ec. Il eli. Castellano, Lo slato che con Appio Claudio Piuffo trionfò
pontifìcio, osserva che quantunque del Piceno accrebbero ornarono ,
, ,
filata poi sede di un prefetto au- al dire del dotto Sebastiano Macci,
gustale. A tali opinamenti va ag- De Asdruhali lib. 3, e. 47
hello :
3o FOS FOS
diversi collegi de' giumentari di ponesse fuoco che avevano
ai paesi
Fossombrone, del culto prestato ad parteggiato pei romani , e li di-
Jgia, con analoghe illustrazioni, ed strugesse, tra'quali Fossombron, e il
altre nozioni su questa città. Ai- perchè gli abitanti rifugiaronsi sui
l'articolo IV poi il Colucci riporta monti, e poco dopo coi ruderi del-
gli scritti di Vincenzo Castellani su l'antica città riedificarono la nuo-
Fossombrone di lui patria, e delle va nella prossima collina fortifica-
sue antichità. ta, e di muraglie la cinsero; indi
Dal Castellani pertanto si ap- sembrando agli abitanti di essere
prende che molti illustri Sempro- troppo discosti dalla via Flaminia,
ni furono nella romana repubbli- a poco a poco concepirono il deside-
ca parte patrizi e parte plebei, e i rio di fissare le loro abitazioni al-
primi cognominati Alratini. Vi fu- le radici del monte, che successiva-
rono ancora i Semproni Alralinì mente si accrebbe al modo come
denominati Gracchi i Semproni , ora si vede, chiamandosi la parte
Lo lì già , i Semproni Elessi, e i antica cittadella. Fossombrone re-
Semproni Tiiditani ch'ebbero mag- stò fedele a Roma finché l'impero
gior celebrità. Eziandio fiorirono i sussistette ,
poscia fece parte della
Semproni Rtilidii ed Astili, come Pentapoli àeW Esarcato ( J^edi)^
e
i Semproni Sofi e P. Sempronio , al modo che dicemmo in quell'ar-
Sofo fu uomo militare ed illustre ticolo , ove pur si disse che inco-
fiitlo console l'anno di Roma 4^5 minciata la sovranità pontificia sot-
o 488. Sotto il di lui consolato to s.Gregorio II per la dedizione
egli sostem.e la guerra mossa dai del ducato R.omano, e delle città
piceni, ed avendo preso Ascoli lo- di Campania, sotto Papa s. Zacca-
ro capitale, di essi trionfò; a que- ria ebbe origine quella sul mede-
sti il Castellani attribuisce la fon- simo esarcato. Mentre regnava Ste-
dazione di Fossombrone ,
1' epoca fano II detto III, non potendo egli
precisa della di cui distruzione di- far cessare le stragi ed invasioni
ce essere incerta, perchè goti, lon- che il re de' longobardi Astolfo fa-
gobardi ed altre barbare nazioni ceva nelle terre dell'esarcalo, ed in
sovente fecero in Italia stragi , ra- quelle della provincia Romana, nel-
pine, incendi e saccheggi. Seguen- l'anno 754 invocò il poderoso aiu-
do egli l'autorità del Biondo, nar- to di Pipino re di Francia. Que-
ra che i romani e gli umbii colle sti scese in Italia, e costrinse Astol-
loro armi si posero tra Fano e fo a restituire le occupate terre
Fossombrone per assalire all'im- le quali da Pipino furono restitui-
provviso Luitprando re de' longo- te alla santa Sede, amplificandone
bardi che colle disordinate sue
, così il suo principato; e dal diplo-
truppe marciava contro il Pontefi- ma di Lodovico il Pio risulta, che
ce s. Gregorio II per la via Fla- tra le città della Pentapoli restitui-
minia, ed investito il re median- te a Stefano HI vi fu compreso
te un agguato, fecero strage dei Fossombrone ed il territorio val-
suoi ; ma Polachiso li costrinse a vense : tuttavolta Papi nou vi
i
no signori. JVel principio poi del- fiorini d' oro vendè Fossombro-
l'altro e nell'anno 121 3 o 11 15, ne, in un a Pesaro per ventimila
l'imperatore Ottone IV col con- fiorini d'oro, a Federico Feltrio al-
senso del Pontefice III lo conces- lora conte di Urbino, e poi primo
se in feudo ad Azzo Vili Esten- duca per concessione di Sisto IV.
se; altri dicono che solo il Papa Galeazzo eseguì tale alienazione per
accordò tale iufeudazione. Tutta- evitare, che delle due città se ne
volta in seguito Fossombrone can- impadronisse il suo nipote Sigis-
giò spesso di signori come le altre mondo Malatesta signore di Rimi-
italiche città, e nel 129-2 o 1294 ni con cui era in discordia: e seb-
da Bonifacio Vili fu liberata dal- bene il popolo di Fossombrone
la tirannia che vi esercitavano i soffrisse a malincuore questo cam-
Pofì. Indi nel 1295 Pandolfo figlio biamento della dinastia che la si-
di Malatesta detto {'Audace, signo- gnoreggiava per la santa Sede,
re di Rimini, s'iinpadroni di Fos- pure trovò poi largo compenso
sombrone, laonde poscia Ponte- i nella munificenza de'duchi d'Ur-
fici diedero Fossombrone ai Mala- bino, molti de'quali, e specialmente
testa signori di Rimini, Pesaro, le mogli illustri di essi, si compiac-
truppe francesi, indi a' i3 dicem- governo dello stato, che in sua
bre i566 il magistrato assunse l'a- morte dovea ritornare alla santa
bito paonazzo. Nel mese di settem- Sede, ponendone uno per città.
F OS FOS 35
l'intercessione della Beata Vergine to. Memorie ec. di Francesco Ma-
Maria, eresse nel di lei santua- ria II, e della devoluzione de' di
rio di Loreto il pulpito di mar- lui stati alla santa Sede.
mo. Fossombrone fu governata suc- La religione cristiana ne' primi
cessivamente dai cardinali legati suoi tempi fu introdotta in Fos-
prelati presidenti e vice-presidenti sombrone e propagata, ignorando-
d'Urbino essendo il presidentato
, sene l'epoca precisa ; certo è che
carica che portava oi'dinariamente ciò avvenne prima di Costantino
al cardinalato. JVel declinare del il Grande, il primo imperatore che
1872 dal capitolo e clero, e che nel 1609, e morì in Roma nel
sotto di lui fu da Bonifacio IX 1625, venendo tumulato nella chie-
fatta la traslazione dell' episcopio , sa di s. Gregorio al Celio. Nel 1612
e della chiesa cattedrale dalla cit- divenne vescovo Lorenzo Landi da
tadella alla nuova città, al modo Velletri : questi trasportò le reli-
che dicemmo di sopra. Girolamo quie de' santi dall'altare maggiore
Santucci mbinate, vescovo nel i470, ov'eiano, ad un apposito e decen-
fu legato di Sisto IV, ed impie- te sacrario da lui eretto ; abbellì
gato in importanti incarichi da In- l'altare della Beata Vergine de'pen-
nocenzo Vili costruì il palazzo
: denti , accrebbe le rendite della
vescovile, e mori in Urbino. Paolo mensa : nella sua assenza, il di lui
da Middelburgo, castello della Ze- vicario Flaminio Parsi nel 16 18
landia, il più gran matematico del pose la prima pietra fondamenti
ne'
suo tempo , e sullodato Alessan- : della chiesa di s. Carlo. Nel 1627
dro \ I ad istanza dell' imperatore Lorenzo rinunziò la sede al fra-
Massimiliano I lo fece vescovo di tello Benedetto, il quale fece al-
Fossombrone; morì nel i53/\. in trettanto nel i633 in favore del
Pioraa, e fu sepolto con onorevole nipote Gio. Battista Landi. Nel
iscrizione nella chiesa di s. ]Maria 1697 Innocenzo XII fece vescovo
dell'Anima. Giovanni Guidiccioni fr. Lorenzo Fabbri minore con-
di Lucca fu da Paolo IH dato in ventuale, il quale ornò la chiesa
successore al precedente mentre , con drappi di damasco. Clemente
era governatore di Roma fu poe- : XI nel 1709 gli die in successore
ta eccellente, e chiarissimo in eru- Carlo de' conti Palma di Urbino,
dizione, morì in Lucca nel i5^i, il cui arcivescovo nel 17 18 lo as-
e fu lodato con carme dal paren- sistè in morte ; egli ebbe a suc-
te cardinal Bartolomeo Guidiccio- cessore suo parente Eustachio
il
FOS FOS 39
fa ; tradusse dal francese in italia- pastore monsignor Peruzzini, sulle
no alcuni libri che trattano delle rovine dell'antica, la quale era as-
avventure e rivoluzioni contro il sai piccola , e minacciava rovina.
clero di Francia; fu inviato inter- Non potè il zelante vescovo veder
nunzio in Russia, ed accrebbe le compiuta l'opera da lui principia-
rendite della mensa. Per sua mor- ta, attesa la di lui morte , che lo
te, Leone XII gli die a degno suc- condusse al riposo de' giusti. La
cessore monsignor Luigi Ugolini di fabbrica fu viltimata in unione al-
Monte Colonibo diocesi di Rimini, la facciata dal suo successore mon-
trasferendolo a questa sede da quel- signor Bersanti, e quindi dall' al-
la di A moria in partihus, nel con- tro vescovo monsignor Paoli nel-
cistoro de' 24 maggio 1824- Que- l'ottobre del 1784 venne consagra-
sto dotto, virtuoso e zelante pre- ta. Essa è di tre navate, oltre le
lato governa tuttora con sollecitu- cappelle laterali, e contiene undici
dine paterna questa diocesi, e fra altari ricchi di preziosi marmi. Il
ì vantaggi che gli ha recato ha quadro dell' altare maggiore , che
accresciuto la mensa , ha risarcito rappresenta la ss, Ti'inità, è opera
nobilmente il palazzo vescovile, eccellente di pittore romano; esso
ampliandone migliorandone con u-
e fu fatto eseguire con cornici di
tilità gli appartamenti, e coH'acqui- marmo dalla famiglia Angelini. II
sto del vasto palazzo de' Passionei s. Aldebrando e s. Anna è riputato di-
Ila ridotto il seminario ed il con- pinto, come dicesi, del Veronese ; ed
vitto a comoda e conveniente abi- il quadro di s. Pietro nella cappella
tazione come si dirà, oltre altre di s. Francesco di Paola credesi del
beneficenze e provvedimenti da lui Guerrieri. La cappella del ss. Sa-
presi. Egli inoltre è istitutore del- gramento, con disegno del Carduc-
l'accademia ecclesiastica di cui fa- ci architetto d'Urbania, fu incomin-
cemmo di sopra menzione, autore ciata nel i55'j , e venne erettaa
di alcune dotte ed utili opere, ed spese del pubblico essa : però fu
illustratore della dottrina di Carlo demolita in occasione della nuova
de Haller. fabbrica. Il capitolo si componeva
4o FOS FOS
mo ad esserne insignito. Nel me- e con quelle poi del dottore Zan-
desimo anno 1664 Elisio Elisi da dri, vennero eretti due posti grttlis,
tedrale il privilegio del collare pao- scudi ritirati dalla famiglia Rusco-
nazzo e fiocco paonazzo al cappel- ni, e dal legato Zerbinali, nuova-
cura delle anime al capitolo che tie- lo ridusse a comoda abitazione, ag-
ne un vicario curato. Sei sono le par- giungendovi pure il convitto. Inol-
rocchie,una nella chiesa cattedrale, tre il medesimo prelato regolò con
che sola ha il battisterio, altra nel- ottime provvidenze 1' amministra-
la città stessa, e quattro nei subur- zione delle rendite del pio stabili-
bi. 11 seminario fu eretto nella ca- mento; riformò le costituzioni, ed
sa dei Quaiantucci oriondi da Sor- non trascurò cosa alcuna in
in fine
bolongo diocesi di Fossombrone, vantaggio sì spirituale che tempo-
vicino alla chiesa di s. Anna. Ne rale dell' utile stabilimento.
fu primario fondatore nel i63o il Fra i benefici e pii istituti, ol-
vescovo Gio. Battista Laudi da Vel- tre i nominati , diremo dell' ospe-
letri, colle rendite di alcune tasse dale e dei conservatorii. Anticamen-
imposte sopra la mensa vescovile te r ospedale era dov' è oggi la
FOS FOS 4i
nobili laici , essendone il capo il regolari del ss. Salvatore d' Urbi-
vescovo prò tempore, il conserva- no, soppresso nel i653 da Innocen-
torio delie orlanelle, essendo vesco- zo X. JNelIa chiesa di s. Francesca
vo Ottavio Accoraniboni , e nel liomana e case annesse vi furono
1
697 , fu eretto dal pio concitta- i monaci camaldolesi di Classe di
dino Girolamo Castellani per van- Bavenna : nel ly^S il sito fu acqui-
taggio delle donzelle prive di ge- etato dagli Angelini che a loro spe-
nitori o almeno orfane di padre o se edificarono altra chiesa ; in quel-
di madre, mantenendole finché vis- la di s. Francesca il prevosto Giu-
se, e lasciandogli tutti i suoi beni stiniani Piccini con gran solennità
in morte. Quindi il canonico llarii vi aveva gettata la prima pietra.
ne aumentò le rendite, coli' obbli- Vi era pure un convento fuori la
go di erigervi un oratorio a como- porta del ponte per andare ai cap-
do delle orfane. 11 vescovo Gio. puccini, sotto il titolo di s. Anto-
Battista Zeccadoro di Gubbio, che nio abbate , eretto dai fossombro-
nel i65i fu nominato da Innocen- nali monaci celestini, indi sop-
pei
zo X
a questa sede lece erigere , presso da Innocenzo X sotto il ve-
r oratorio sotto l' invocazione di s. scovo Zeccadoro, che lo assegnò ad
Gio. Battista ; indi fece compilare un sacerdote secolare col titolo di
le regole pel conservatorio , e fu priore.
eretta una congregazione ili quat- Gli agostiniani romitani per la
tro nobili per vegliare sull'econo- prima volta abitarono in s. Pietro
mico, sull' educazione e lavori delle in Tampis, dov' è ora il parroco
donzelle, al quale elietto si destinò cioè nel i255 quando segui la lo-
una maestra con titolo di priora. ro unione fatta da Alessandro IV.
11 vescovo Fabbri a sue spese fece Nel 2C)2 ne partirono stabilendosi
1
42 FOS FOS
ne nel i6i4 ^^^ uobilc Gaspare e migliorato il convento a spese
Ga<;parini fossooilnonate con tre del monte di pietà. Dalla parte
compagni sacerdoti , indi approva- dell'orto si vedono alcune finestre,
città nel i3o5 sotto il vescovo Gio- Battista, che si vede nella chiesa
vanni de' minori conventuali , che già nel 1528 l'avea dipinto in Ur-
edificò la chiesa in onore di s. Gio. bino il Barocci ; il quadro fu tolto
Battista fuori della città, vicino al- dai francesi. In esso convento vi è
la cittadella , e la donò ai france- la cella di s. Giuseppe da Coperti-
scani che vi eressero il convento ; ne, qui nel i6?4 confinato dal tri-
siopea. Fotica, secondo Commanvil- tato sul simbolo degli apostoli, sfor-
le, fu eretta iu sede vescovile nel zandosi di trovare nella semplici-
44 FOU FOU
tà delle paiole che lu compongo- riportate dal Torrigio, nel suo li-
mono Alessandro Vili, che gli suo- è a dirsi quali inggiri, inganni,
cedeUe, a' i3 febbraio 1690 io creò crudeltà usasse in questo tempo
cardinal prete di s. Agnese fuori per sostenersi nella usurpata sede.
delle mura, e assicurò il sacro col- Siccome il Pontefice s. Nicolò l avea-
legio, piuttosto ricalcitrante dal con- lo scomunicato, così egli risolse di
discendere a tale promozione, per scomunicare e deporre il Papa sles-
l'opposizione dei cardinali d'Aguir- .so. A fine di riuscire in impresa
re, e Colloredo, che il candidato avea sì pazza e temeraria, fìnse un con-
emessa chiara ritraltazioi'.e di quan- cilio ecumenico, in cui fece che
to avea fatto nell'assemblea di Pa- presiedessero gli iàiperatori Mi-
rigi. Infatti recatosi a Pioma, non chele e Basilio, già bene da lui
lasciò luogo a dubitare del suo adulali e sedotti , coi legati del-
pentimento con una condotta che le tre principali sedi d' oriente.
riuscì a tutti di somma edificazio- Quivi furono da lui eslesi gli at-
ne. Anzi fu egli che conchiuse fi- ti contenenti le false accuse e la
nalmente la pace tra la santa Sede, e condanna dal Papa, sottoscritti dai
il re cristianissimo, affare assai lun- due imperatori, da venti vescovi,
go e pieno di gravissime dilKcol- dai tre legati d'oriente e da un
tà. Per tale benemerenza il re di gran numero di senatori, di ab-
Francia nel 1706 lo fece suo gran- bati e chieiicl, e quindi furono
de elemosiniere. Cessò di vivere in imperatore Luigi che re-
spediti all'
Parigi, a' 24 maggio i 7 i 3, d'anni gnava in Italia, accompagnati da
settantanove. generosi regali, perchè avesse a dis-
FOZIO, eunuco, trasse i suoi cacciare da P\.oma s. JNicolò I, come
natali in Costantinopoli, e quan- condannato da un concilio ecume-
tunque fossero illustri, pure la sua nico.Indi Fozio abbandonato ogni
ambizione ne li superava. Era per riguardo pel Papa, inviò vma lette-
altio di un ingegno grande per ra circolare a tutti i vescovi di o-
natura ed elevato, e da esso col- liente, la quale conteneva tutto il
tivato collo studio, nel quale spen- veleno contro i .sommi Pontefici,
dea le notti intiere, e comechè era e romana Chiesa
la e riprova- ,
opulento, non gli mancarono tut- va più cose della Chiesa latina ,
ti i libri che desiderava. In tale come il digiuno del sabbato, il ce-
maniera divenne il più sapiente libato de' sacerdoti, e specialmente
non solo del suo secolo, ma anche la dottrina insegnata dalla Chiesa
de' precedenti. Possedeva la gram- romana, che lo Spiiito Santo pro-
matica, la poesia, la rettorica, la cede non solo dal Padre, ma an-
filosofia, la medicina, e tutte le cora dal Figliuolo. Se non che nel-
altre scienze profane, né avea tras- l'anno 867 venuto a morte l'im»
curato la scienza ecclesiastica, che pelatole Michele, e rimasto Basilio
anzi dimostrossene versatissimo. E- solo a regnare, discacciò Fozio dalla
ra anche nella corte onoralo come chiesa di Costantinopoli, e lo rilegò
primo scudiere e primo segretario. lontano dalla metropoli, in un moni •
Per opera di Barda fu .sostituito stero. Nel giorno seguente mandò a
al deposto patriarca Ignazio, ed in prendere il patriarca s. Ignazio col-
sei giorni da laico passò ad essere la gallerà imperiale dall' i.sola do-
patriarca di Costantinopoli. IVon ve stava rilegalo, e con grande
4G FOZ FRA
onore lo l'imise nella primaria sua toli, secondo la diversità delle ma-
sede. Non per questo Fozio si per- terie. La dolcezza dello stile di Fo-
de punto d'animo, ma tanto occu- zio,l'acume del suo ingegno e pro-
possi a guadagnare colle sue adu- fonda erudizione della Scrittura com-
lazioni l'animo dell'imperatore Ba- pariscono più di tutto nelle di lui
silio, che vi riuscì. Fu quindi ri- lettere. Sopra altre notizie di Fo-
cliiaraato, e morto Ignazio ricupe- zio, V. l'articolo CosTANTijfOPOLi ;
rò il suo posto. Nell'anno 879 nel mentre della sua dottrina se ne
mese di novembre Fozio fece adu- trattò anche al volume XX, pag. 8
nare un nuo'^o concilio coli' inter- del Dizionario.
vento di quasi quattrocento vesco- FRA. V. Frate.
vi, ed egli ne fu tutta l' anima e FRAIVIBALDO (s.). Era d'Alver-
regolò tutti i movimenti dietro le gna, e passò la sua giovinezza alla
particolari sue viste ed i suoi in- corte di Francia; ma desiderando
teressi. Colle minaccie e co' doni segregarsi dal mondo, si ritirò nel
gli riuscì di trarre al suo partito i villaggio d'Ivrì presso Parigi, do-
legati del Papa Giovanni Vili, e ve menò vita da solitario. Poscia
quelli ancora dei patriarchi d'orien- temendo che la vicinanza di que-
te. Fu distrutto quindi in questo sta città non gli cagionasse delle
concilio tutto ciò ch'era stato fat- distrazioni, andò a rinchiudersi nel-
to nel precedente Lateranense. Fo- l'abbazia di Mici, nella diocesi di
zio fu riconosciuto per legittimo Orleans. Indi passò nel Maine, do-
patriarca, e dichiarato nullo tut- ve morì circa il 542. Le sue l'eli-
to quello eli' era stato fatto con- quie fui'ono trasportate a Senlis, e
tro di lui. Si vietò di asrs'iunsfere quivi custodite nella collegiata che
alcuna cosa simbolo Costantino-
al porta il suo nome. JXel 11 17 se
politano, per così condannare indi- ne fece una nuova traslazione assi-
rettamente i latini che vi aveano stita da Luigi VII. Gli abitanti di
aggiunto Filìoque. Ma finalmente Ivrì, ottennero una porzione delle
Iddio accorciò giorni di quest'em-
i reliquie di s. Frambaldo, che ri-
pio. Il Pontefice Giovanni Vili lo posero nella cappella a lui dedica-
scomunicò, ciò che pur fecero tutti ta, ed onorano memoria di que-
la
titoli, e ciascun titolo in più capi- zianij giovine romano di ricca ed il-
FRA FRA 47
lustre famiglia a lei pari. Schiva dei di quella professione. Questo mo-
mondani sollazzi, lieta di attendere nistero posto sotto la regola di s.
48 FRA FRA
s. Francesco, D'aia delle Clarisse, vergini e vedove, di ogni qualità e
e di varie riforme delle medesime; condizione, e moltissimi personag-
ed il VII, Monache francescane
§ gi illustri per nascita ,
per dottri-
del terz'ordine dis. Francesco. na, e per le dignità ecclesiastiche,
FRANCESCANO, Ordine religio- per gl'impieghi onorevoli esercitati
so, così cliinmato perchè fondato nella stessa Chiesa, e per le eroi-
da s. Francesco d Assisi ( Fedi) ; che imprese fatte a di lei favore
laonde francescani si appellano i re- ed eziandio dei popoli e delle na-
ligiosi che professano la di Ini re- zioni intere ; i quali fasti se accen-
gola, e francescane le monache al nar tutti si volessero occorrerebbe-
medesimo ordine addette. Sotto il ro grossi volumi. Di questo insi-
nome di francescani e di france- gne ordine daremo prima un sun-
scane si comprendono i vari rami to della sua importantissima storia;
di religiosi e religiose in cui ven- del tronco e de' rami del medesi-
ne in diversi tempi diviso questo mo d'ambo i sessi, dalla sua origi-
benemerito e glorioso ordine men- ne sino ad oggi. Indi con numeri
dicante. Tra le opere maravigliose progressivi parleremo di altre ana-
della divina misericordia contansi loghe notizie, come delle diverse
le istituzioni degli ordini regolari congregazioni francescane ; delle
mendicanti accadute nei primi an- chiese che ognuna ha in Roma, e
ni del secolo XIII, e con piìi ragio- delle loro missioni. Nel primo pa-
ne dei due incliti ordini de' predi- ragrafo si dirà de' minori osservan-
calori istituiti Domenico, e
da s. ti; secondo de' minori riforma-
nel
perciò detto domenicano e dei , ti nel terzo de' minori conventua-
;
s. Francesco, sì perchè fecero sopra cini ; nel quinto del terz' ordine
degli altri più rapidi loro pro- i e de' terziari laici e regolari , an-
gressi, sì perchè più abbondante fu che d'ambo i sessi; nel sesto e nel
la loro messe nel campo mistico settimo delle monache francescane
di Gesù Cristo. Per tal modo ri- sì che del terz'ordine.
Clarisse
fiorì la pietà tra i fedeli , in un Nacque s. Francesco nella città
tempo che la Chiesa era infestata di Assisi posta nella deliziosa val-
da molte sette di eretici, che tut- le di nell'Umbria, da
Spoleto, e
te si univano ad esaltare il meri- Pietro di Bernardone di Moncone
to della povertà evangelica ; face- facoltoso mercante e cittadino di
vano un monaci, agli ec-
delitto ai Assisi e da Pica che si suppone
,
stre di s. Damiano dinanzi alla im- tia apostolo, udì s. Lu- il vangelo di
magine di Gesù crocifisso, udì dir- ca , in Gesù
dà a' suoi
cui Cristo
si : Francesco va e ripara la mia apostoli la norma d'andare evan-
casa, che minaccia rovina.' Imma- gelizzando vestiti d' una tonaca ,
ginò il santo giovane che Dio vo- scalzi,senza tasca, senza pane_, sen-
lesse il risarcimento del tempio za denari, senza bastone, e provve-
dove orava ,
per cui consegnò al duti unicamente di una viva fidu-
sacerdote custode di quella chiesa cia nella divina provvidenza; a sé
il denaro ritratto dalla vendita del tosto applicò l'istruzione, e rifor-
suo cavallo, e di alcune merci del mò il penitente suo vivere gid mo-
paterno fondaco. Siccome non pia- dello de' santi apostoli, proponen-
ceva al genitore, tutto intento all'in- dosi per norma le dette parole, e
teresse, il cambiamento di vivere di osservarle letteralmente : così Id-
del figlio , fortemente si adirò per dio r andava formando per presen-
la vendita fatta, lo percosse e chiu- tarlo al corrotto mondo di quei
se in sua casa a modo di prigio- tempi , come modello un visibile
ne, da cui liberollo furtivamente della vera vita cristiana. Da que-
la piissima madre. l'ucuperala la sto avvenimento succeduto nella
VOL. XXVI.
5o FRA FRA
chiesa della Porziuncula ossia di ciamento dell'ordine de' minori nel
s. Maria degli Angeli presso Assisi, tugurio di Rivotorto. Qui noteremo
molti scrittori dichiararono, che ivi che avendo poi avuto Giovanni
ed in quel giorno nel 1209 inco- Cappella l'incarico di ripartire tra
minciasse venerando ordine dei
il i frali le comuni limosine, ed eser-
minori ; poiché ivi il santo ebbe citandolo con ispirilo d'avarizia,
da Dio r ispirazione di comporsi non badando alle correzioni del
ad una vita tutta apostolica, ed ivi santo, finì miseramente collo stran-
tenne le prime unioni dei suoi com- golarsi.
FRA FRA St
l'ospedale Antonio vicino al
di s. feti. Essendo il luogo troppo an-
Laterano; giunto innanzi a lui fu gusto e disadatto alla celebrazione
accolto benignamente, a ciò mosso de* divini uffizi , e troppo soggetto
da due visioni avute nella prece- a dare ricovero ai passeggieri , si
ranense, che gli sembrò cadente le : gli Angelij o sia della Porziuncula,
quali visioni la gran mente del dot- così detta dalla piccola possessione
to Innocenzo 111 applicò a France- de' benedettini contigua alla chie-
sce. A toglier le difficoltà nate per sa. Il santo non poteva ottener
opinamento di alcuni cardinali sul luogo a lui più caro, perchè l'avea
rigore dell'istituto, s'interpose l'au- ristaurata , ed era stato sempre
torevole e pio cardinal Giovanni 1' oratorio de' suoi maggiori fervo-
Colonna, affezionatissimo finché vis- ri : qui apprese l'istituto apostoli-
se ai frati minori. Dopo le quali co , ed
conduceva di frequente
ivi
una volta Dio il fece vedere solle- avesse. Così narra il p. Wadingo
vato in aria sopra un carro di fuo- ma le autorità che cita, secondo i
de' medesimi il diritto di essere ca- zarono d' intorno dodici povere cel-
po e madre dell'ordine. Inoltre i le rami d'alberi e di spine, in-
coi
difensori del primato della basilica tonacate di calcina con arena e ,
a' monaci di monte Subasio, una tri luoghi de' minori ; e qui occu-
cestella di pesci lasche pescati nel pavansi senza distrazione in salmeg-
"vicino monaci poi do-
rigagnolo: i giaie, in meditare, leggere e lavo-
navano un vase pieno d'olio. Gre- rare, e nei giorni volendo»
festivi
gorio IX amicissimo del santo ,
religiosi predicare andavano nelle
che lo zio Innocenzo III da cardi- chiese parrocchiali,
naie avea dato per primo prò- Avanti di proseguire nei cenni
lettore dell'ordine (il quale fu il storici sui primordi dell' ordine
primo eh' ebbe a protettore un car- francescano ,
parleremo dell' abito
dinaie), solennemente stabilì dipoi de' frati minori. I fondatori degli
la basilica di s. Francesco per capo ordini regolari, studiosi della prò-
,
FRA FRA 53
pria annegazione, sì mostrarono co- Francesco,, e i suoi discepoli, af-
slantemenle alieni dalla novità , e ferma che i frati minori di quei
dalla mollez/.a degli abiti. I primi tempi nel vestire, nella nudità , e
padri della solitudine vestirono l'a- nel disprezzo del mondo erano i
bito comune ai pastori e contadini piìi umili di tutti i regolari. Non
delle montagne: s. Paolo primo usavano né pelli, né abiti di lino,
eremita portò una veste tessuta ed unicamente portavano tonache
di foglie di palma;
s. Antonio ab- di lana cappucciate non avevano :
in che si preten-
oltre la melote, cere che l'abito di s. Francesco
de fosse un abito pur di pelle col non fu costante, dappoiché cedette
cappuccio attaccato fatto a guisa più volte quello che indossava
d' elmo. Altri di questi abiti in- quando s' incontrò con poveri, leb-
colti ed ispidi o di pecora o di brosi, o altri che l'avevano peggio
capra ritenevano la lana, o il pelo del suo, e con gioia ne faceva il
redilà che gli spettava. iSi dice che discepoli, custoditi e venerati nei
cja abito contadinesco, che il santo reliquiari d'Assisi, Castrovillari,
poi tagliò, e si adattò alla vita in Guardiagrele ec, sono attaccati ad
forma di croce. Jacopo da Vitria- una piccola cappa o mozzetla si-
co che ammirò e vide iu oriente mile a quella usata dai minori
,
54 FRA FRA
conventuali, sembra potersi dedur- Insino a quando siasi ritenuta
re, che i primi frati minori usas- la forma del cappuccio cucita alla
sero inoltre un altro cappuccio di- tonaca non è si facile a determi-
staccato dalla tonaca, con cui forse narsi. In Udine all'arca del b. O-
in tempo di pioggia preservavano dorico lavorata, nel i33t, si osser-
l'altro cappuccio cucito alla tona- vano alcuni frati minori col cap-
ca, ed alcuno inclina a stimarlo il puccio in capo, ed è cucito alla
capperone, dalla regola francesca- tonaca ridondante in maniera, che
na dichiarato abito dei novizii. INIo- formava una mozzetta. Le costitu-
numenti del secolo XIV rappre- zioni dell'ordine del 1287 e del
sentano i pastori col capperone i3i6 parlano del cappuccio che si
simile al cappuccio de' conventuah. depone e si ripiglia; laonde siri-
Corre opinione tra gli storici fran» leva che i frati minori oltre il cap-
cescani, che Bonaventura essen-
s. puccio cucito alla tonaca usavano
do generale, nel capitolo di Nar- di più il sopraccappuccio : i dome-
bona del 1 260 riformasse il cap- nicani vestiti in cappa portano an-
puccio miuoritico. Vivente il santo cora due cappucci, uno bianco l'al-
piovvicleir/a avea riserbato a' suoi giosi (ciò che rinnovò Gicgorio X
figli la gloria di seminar la divina nel concilio di Lione 11), pur non-
parola in quella regione, e di fe- dimeno Innocenzo HI vi fece ap-
condarla col proprio sangue; a que- provare r ordine de' minori al mo-
sto viaggio si fìssa la fondazione do che narra il p. Francesco Lu-
che per l' innanzi era fissata per mo di Camaldoli, e poi si restituì
ogni custodia poi volle che presie- sueta adunanza del capitolo gene-
desse un altro superiore subalter- rale alla Pentecoste. Riseppe in es-
Damiata assediata dai cristiani, pre- ma del martirio che non fu dato
disse loro la vittoria de' saraceni, il cogliere a s. Francesco, perchè Dio
soldano de' quali trattò con molti gli avea stupendo
riserbato altro
riguardi il santo, ma non cedette martirio d'amore, da si ottenne
alle verità da lui predicate: questo cinque suoi figliuoli, Berardo da
soldano vuoisi d'Iconio non d'E- Calvi, Pietro da s. Geminiano, Ac-
gitto. E opinione di molti storici cursio, Adjucto ed Ottone, i qua-
minoritici, ritenuta e cantata in li trionfarono in Marocco della
alcuni versi da Pico della Mirando- maomettana pravità, a' 16 gennaio
la, che dalla Siria s. Francesco sia 1220. Le loro reliquie trasportate
passato nella Palestina a visitare quei nella chiesa di s. Croce di Coim-
sagri luoghi, ed ivi inaugurasse e bra presso i canonici regolari, tra i
FRA FRA 59
nella propria assenza avessero a l'anno seguente s. Francesco pas-
ricorrere nelle bisogna i religiosi, sò nella Toscana pontificia ossia
ed avendo appreso che fr. Elia provincia del Patrimonio con gran
aveva introdotte alcune cose , ten- consolazione di qne' popoli; quin-
denti al rilassamento , e tirato al di per la via di Toscana si portò
suo partito diversi provinciali, che di nuovo a Roma a venerare la
biasimavano la semplicità del fon- tomba del principe degli aposto-
datore, tacciando da imprudente e li, del quale fu sempre divotissimo,
indiscreta l' austerità cui obbligava dove strinse amicizia con Matteo
la regola, annullò le innovazioni, Orsini, al di cui piccolo figlio Gio.
fuori d' un decreto nel quale proi- Gaetano predisse il piolellorato .
Clarisse dal ìiome della santa, che nuovi convertiti un orticello pel
in breve si dilatò grandemente, e loro scarso sostentamento. Le nia-
rieriqiì l'Europa di monisteri, in remme furono il teatio
di Siena
cui Ijorirono in virtù e santità in- della carità di Luchesio; e siccome
numerabili monache : dipoi le mo- l'inclemenza dell'aria riempivano
nache Clarisse si trasferirono nel ne' mesi estivi que' paesi di malati,
monistero edificato nel recinto del- al di loro sollievo indirizzavano i
gio il
, quale in appresso alla rie- lavano, confortavano, e trasporlan-
difica/ione della chiesa in un a que- doli in aria buona li provvedeva-
sta prese il nome di s. Chiara. Scor- no di medicine. Iddio illustrò i me-
si nove anni incominciamento dall' riti di con miracoli, sì
Lucliesio
dell'ordine delle Clarisse, s. Fran- in vita che in morte. Giace sepol-
resco aprì l'anno 1221 col terzo to in S.Francesco di Poggibonzi,
ordine in Cannara, terra della dio- ed il b. Giegorio X nel layS ap-
ciisi di Assisi, poco distante dalla provò il di lui culto, siccome ab-
Porziuncula mentre predicava in, biamo dal p. Benoffi. Il p. da La-
quel luogo; l'istituì per le perso- tera dice che il b. Lucio da Can-
ne dell'uno e dell'altro sesso, e nara fu il primo ad essere vestito
])er quello stato di cristiana peni- terziario da s. Francesco, come si
fenza , iti cui senza chiudersi nel dirà al § V di questo articolo, ove
chiostro, senza aliacciaisi con soien- si fa in compendio la storia del
ni voti, e senza dividersi intiera- terz' ordine. Solo qui vuoisi aggi un-
mente dal mondo si presenta ad gere , che con questo terzo ordine
ogni genere di persone la pratica del- compì l'opera S.Francesco d'insi-
la perfezione evangelica. Immenso fu iiuare lo spirito della perfezione e-
r utile che alla Chiesa recò il ter- vangelica in tutti gli ordini della
zo ordine, come grande fu il nu- umana società; popolarizzò le mas-
,
FRA FRA 6t
sime della vita cristiana e della , la santità di vita e dello splendore
vicario fr. Elia , il quale dopo po- queste siano di panno vile; che
chi giorni disse, che per inavver- non portino ne calze, né scarpe, e
tenza l'avea perduta ; laonde il san- che non cavalchino senza necessità;
to di nuovo fatto ritorno alla pri- che non ricevino denari , o pecu-
miera solitudine, subito ne fece scri- nia in alcun modo; che digiunino
vere un'altra simile alla prima, co- dalla festa di tutti i santi fino a
me se Dio glie l'avesse dettata: così Natale, ed in tutti venerdì del- i
racconta Bonaventura.
il fatto s. l'anno; che i chierici recitino il di-
Tornato comunicatala
in Assisi, e vino ufiizio secondo il rito della
a'suoi frati, non aveano ragione di santa romana Chiesa, ed i frati lai-
ricusarla neppure i meno fervoro- ci dicano ventiquattro Pater noster
si, perchè non vi era aggiunta al- per il mattutino, cinque per le lau-
cuna notabile austerità; aveane mi- di, dieci per il vespero, e sette per
tigate alcune, ed altre affatto tolte. ciascuna delle altre ore canoniche;
Prese quindi cammino alla
il vol- e che non si approprino cosa al-
ta di Roma, ed a nome suo, e di cuna, ne casa, né luogo, né altro,
tutti, s. Francesco umiliò la nuova ma vadano confidentemente per la
regola al Papa Onorio III, il qua- limosina. A differenza degli altri
le esaminatola l'approvò in forma ordini regolari , volle s. Francesco
speciale con bolla de' 29 novembre che il suo, in vigore della propria
J223, che originale si custodisce regola, e sotto grave precetto, non
tra le reliquie della basilica d' As- possedesse cosa alcuna né in par-
sisi; e nel tempo stesso a richiesta ticolare , né in comune ma che ,
del santo il Pontefice affidò la pro- tutti i professi del medesimo vives-
tezione dell'ordine al cardinal Ugo- sero di sole mendicate limosine, e
lino, che sino allora l'aveva eser- che queste e non altro fossero in
citata per sola sua benevola degna- perpetuo tutto il loro patrimonio
zione. In rendimento di grazie a e porzione, come espressamente di-
Dio, ed in perpetua memoria del ce e comanda nel sesto capitolo
benefizio segnalato, il giorno 29 di della stessa regola. La conferma
novembre l'ordine francescano ce- della regola fatta con diploma apo-
lebra la festa di tutti i santi del- stolico aprì la via allo stabilimen-
FRA FRA 63
lo dell'ordine nella Germania ed bino, la quale vuoisi lavorata da
Ungheria; dappoiché i frati spedi- un laico osservante in Gerusalem-
ti prima in quei regni si temeva me. Ivi resta esposto in un prese-
dagli abitanti che fossero infetti di pio, che si erige in una cappella
eresia , e furono perciò s\ mal ri- posta presso l'ingresso della chie-
cevuti, che il minimo travaglio in sa, a tutta la festa dell' Epi-
fino
alcuni paesi sofferto fu V esserne fania. Essendo questo simulacro in
be più ritornato ali Alvernia. Dis- predizione del santo: inoltre dai
piacque al pio conte tale notizia, e medesimi risulta, che si vedono ve-
e per conforto chiese al sauto uu nire dalla parte del sagro monte,
ricordo, quale essendo il patriarca e giiano intorno al castello per
della povertà gli disse non avere aria, finché si sieao fatte cono-
altio che la tonaca, e che qualo- scere per il segno della morte di
ra altra gliene avesse data, ben vo- alcuno della famiglia suddetta, e
lentieri avrebbegli ceduta quella quindi partono verso Assisi disper-
che portava. Allora il conte spedi dendosi.
subito alla città di Borgo s. Sepol- Dopo r impressione delle sagre
cro a far provvedere un sacco o stimmate il santo visse stenlatameu-
FRA FRA 67
te due anni, macerato dagli strazi suo, non che pace ed alla co-alla
fàtti al suo corpo, illanguidito dai stanza e attaccamento alla fede
,
vento della Porziuncula, per mori- mento delicato, teueio e di bel co-
re presso s. Maria degli Angeli in lore, cambiando cosi l'anteriore te-
seno alla Vergine vicino a quel , tro, in un alla durezza della carne,
medesimo luogo, dove appresa avea e divenendo per le sagre stimma-
la vita apostolica , e come scrive te vera e perfetta immagine del
s. Bonaventura, nel sito ove aveva Redentore crocifìsso. Tutti gli abi-
ricevuto lo spirito di grazia, e da- tanti di Assisi corsero alla Porziun-
to accrescimento all' ordine suo. cula per vedere e baciar quel cor-
Giunto colà volle essere posto nu- pò, e le maravigliose stimmate,
do sul pavimento della cella, ed il passandosi la notte in cantar lodi
p, guardiano avendolo pregato di al Signore. Fatto giorno, la turba
ricevere per carila una vecchia to- in coulrassegno di gaudio e di
naca, umilmente l'accettò con pat- trionfo, prese in mano rami d'al-
to di esserne spogliato negli ultimi beri, e lumi, ed accompagnò il pre-
estremi, per morire poverissimo e zioso tesoro con inni e cantici alla
nudo come il suo Redentore. Quin- chiesa di s. Giorgio dentro la cit-
di ai dolenti che gli facevano
figli là, dove onorevolmente fu seppel-
corona lasciò 1' ultimo suo testa- lito ; se non che passando per quel-
mento, eh' è una tenerissima esor- la di S.Damiano, veder volle e
tazione alla povertà che tornò a
, baciar que' beati segni anche la
ripetere essere la base deli' ordine vergine s, Chiara colle sue religio-
,
G8 FRA FRA.
se. In quanto alla disputa nata Ira che altri dissero di Civita Castella-
i francescani , che il corpo di s. na : però il lodato p. Affò, a pag.
Francesco sia stato aperto, e giu- 29 e seg. della vita di frate Elia,
sta il suo ordine tratto il cuore dice che questi governò l'ordine
co' precordi venisse riposto in Por- dopo la morte di s. Francesco, e
ziuncula nella chiesuola , o nella sino alla canonica elezione del bea-
cella dove morì poi convertita in ,
to Parenti. medesimo anno
]Nel
mente gli scrittori dell' ordine, che rio sette frati minori, Daniele, An-
lungo sarebbe il riportarne le di- gelo, Samuele, Donolo, Leone, Ugo-
vergenti testimonianze. Alla lettu- lino e Nicolò, a' io ottobre in Ceu-
ra dei medesimi rimettiamo l'altra ta nella Mauritiana Tingila nell'A-
questione sul giorno ed anno e , frica. Dipoi il Papa Leone X ap-
mortuale di s. Francesco. Qui ri- provò ed ampliò il loro cullo, con
porteremo la tanto nota benedizio- la concessione dell'uffizio e messa a
mentalo che riceve molte grazie poca ben felice e. distinta nei fasti
da Dio chi la porta in dosso con minoritici, per essere stato ammes-
viva fede : eccone le parole tradot- so nel catalogo de' santi il serafico
te dal latino. // Signore ti guardi padie , e per la fondazione della
e benedica , e volli sua facciala basilica destinata a custodire il di
verso di le. +tf II Signore abbia di lui prezioso corpo. Appena ammes-
te misericordia , e ti dia pace. -^ sa l'anima di Francesco alla com-
Il Signore a le N. dia la sua san- pagnia dei beati comprensori , co-
ta -t^ benedizione. Amen. L'origi- minciò subito a risplendere con istre-
FRA FRA 69
diecinove mesi e dodici giorni do- architetto , che avesse
V Italia in
po la di lui morte, portatosi il Pa- que' tempi a dirigere la gran fab-
pa con solenne treno alla delta brica disegnata a due ordini. Il sito
chiesa, ivi pronunziò dal trono un fu ceduto in dono parte da Simo-
onorevole elogio Francesco e di , ne Puzzarelli , parte da Monaldo
propose per tema quasi stella ma- : Leonardi cittadino d'Assisi ; e quei
tutina ili medio nebulae , et quasi tanti travertini collocati con tal
luna piena eie. , del capo 5o del- simmetria che formano un misto
,
ve riposava il dichiarato santo, caso fosse privilegiata sino dal suo na-
sinora imico ; la seconda che fu ac- scere, il giorno dopo, che fu a' 3o
compagnata per la prima volta dal- aprile, con altra bolla Gregorio IX
la celebrazione della santa messa la dichiarò di speciale proprietà e
che poi è passata in uso nelle ca- diritto della Sede apostolica.
nonizzazioni posteriori. Nel seguen- Nel breve giro di mesi ventidue
te giorno 17 luglio, il medesimo e dieci giorni, dalla incomparabile
Gregorio IX, con quell'apparecchio attenzione di fr. Elia ridotto a ter-
e solennità, che sono prescritte dai mine il tempio inferiore destinato
sagri riti,convengono alla mae-
e si al riposo della sagra spoglia di s.
dorso del colle, fuori delle mura concorso d'un popolo immenso,
della città d'Assisi, e che per se- pieno di fervoroso desiderio di ve-
condare la di lui volontà, fu sta- nerare e vedere il corpo di un
bilito d'innalzare ivi la basilica a santo, onorato in vita da Dio coi
di lui memoria. Alla sontuosa ira- ciiK{ue visibili segni della nostra
presa ebbe l'incarico di presiedere redenzione, e glorificato dopo mor-
fr. Elia , e fu prescelto il migliore te con sorprendenti miracoli. luca-
70 FRA FRA
pace a somministrare l'allier-
la città di Coi'pi san-
rapirlo. All'articolo
go a tanta genie, questa si accomodò ti (Pedi) abbiamo indicato gli ar-
alla aperta campagna sotto le ten- ticoli ove parliamo de' corpi san-
de. Si levò il sagro corpo dalla tie reliquie rubate. Quindi non de-
chiesa di s. Giorgio , e si prese il ve recare meraviglia, se nell'agita-
cammino verso la basilica con di- zione di tumular sollecitamente il
vota e maestosa processione , la sagro corpo, o chiuderne pronta-
quale l'iempì tutti di spirituale le- mente lo scavo, si tralasciò di scol-
tizia
5 che Dio si degnò accrescere pir nell'arca l'iscrizione di quanto
con molti miracoli. J\el fine della conteneva. Dal sin qui detto non
sagra funzione il malcontento suc- sembia in tutto veridico quanto il
cesse all'allegrezza, perchè il pode- Novaes dice nel lom. XIII, pag. 33
stà e capi del popolo d'Assisi giudi- delle Vite, de' Pontefici. Egli n^u'-
carono cautela di violentemente ra- ra, che corpo restò dopo
il sagro
pire il sagro pegno, e da sé stessi morto per qualche tempo alla vi-
tomba;
lo chiusero nella ma aven- sta de' fedeli in piedi , cogli oc-
do Gregorio IX reputato ciò teme- chi aperti, e colle stimmate gron-
rità ,
gli scrisse con risentimento^ danti di sangue fresco, cioè dopo
e volle da loro soddisfazione. Per che Gregorio IX nel canonizzarlo
le scoperte fatte nel pontificato di l'elevò dal tumulo in cui giaceva; e
Pio VII sulla tomba, sembra pro- che cos\ fu veduto dal medesimo Gre-
babile che i cittadini d'Assisi faces- gorio IX, da Innocenzo IV, da Ales-
sero aito in vicinanza della basili- sandro IV^ da Nicolò IV e da Nicolò
ca, ed introdottovi il sagro deposito V;e che Sisto IV ad istanza di S.Gia-
chiudessero le porte di concerto como Marca, essendo in As-
della
con fr.che per la qualifica
Elia ,
sisi nel 1476, lo tolse dalla vista
di fabbriciere pare che avesse ad del popolo facendo murar la scala
aspettare in chiesa per riunirsi agli per cui si scendeva nella chiesa
altri per fare la solenne deposizio- sotterranea ove sta il sagro corpo,
ne. Posto in sicuro il sagro corpo e che quindi cominciarono alcuni
da q-ualunque violenza popolare, il a dubitare se vi fosse più , finché
collocarono in una certa cassa di fu poi ivi rinvenuto per le prov-
pietra , la quale cinsero di gabbia vide cure di Pio VII.
di ferro, e l'assicurarono nel fondo La basilica di s. Francesco, in-
di un grosso muro piantato nel cominciata con istraordinaria son-
cavo del sasso, che eguale si dila- tuosità, riportò dalla benignità pon-
rabili a chi avesse avuto volontà vini ullizi fuori dei medesimi frati
FRA FRA 71
minori, ed aggiunse altre preroga- sue beneficenze verso l'ordine fi-an-
tive di splendore, di dignità, e cescano, nel 1754 confermò a que-
d'immunità al tempio, e di co- sta insigne basilica tutti i privilegi
modo a' frali, che lo dovevano ser- de'suoi predecessoli, e l'innalzò
vire. Poscia altri privilegi concedè all'onoie ed al grado segnalato di
Innocenzo IV dopo averlo consa- basilica patriarcale, e di cappella
grato solennemente la domenica papale, decorandola delle insegne
avanti l'Ascensione del 1^53, ed proprie delle basiliche principali e
ivi celebiìi la canonizzazione del di altre luminose prerogative. Esa-
martire s. Stanislao vescovo di Cra- minò ed approvò con suo breve
covia. Abbiamo detto a pag. 3i3 e il cerimoniale da praticarsi da cia-
3i4 del volume \11 del Dizio- scun ordine di ecclesiastici nel ce-
ìiano, che l'origine degli stendardi lebrarvi i divini uffizi, e special-
de' nuovi sanli, usati nelle canoniz- mente nei giorni stabiliti per la
zazioni, risale appunto a quella di cappella papale: di tal cerimoniale
s. Stanislao, per lo stendardo che ne tacemmo menzione nel volume
prodigiosamente apparve mentre si Vili, pag. 143 del Dizionario.
celebrava. Egualmente si mostra- Alla copia dei privilegi apostolici
rono liberali di abbellimenti e pre- si aggiunge per corona ed ornamen-
rogative nel medesimo secolo Ales- to la quantità delle sagre reliquie,
sandro IV, Clemente IV, e Nicolò oltre la tomba di s. Francesco, e
IV, e poscia Nicolò V, Sisto IV ec. di molti de' suoi degni compagni
Il Pontefice Sisto V la nobilitò con e discepoli. V ha del legno della
r erezione dell'arciconfraternita dei ss. Croce chiuso in una croce d'ar-
Cordigeri o Cordiglieri, di cui si gento, dono di Gregorio IX. Una
parla all' articolo Cordone di s. spina della corona del Signore, re-
Francesco (Fedi) ; Innocenzo XII galata da s. Lodovico IX re di
r arricclù col tesoro spirituale del- Francia. La punta d'uno de'chiodi
l' indulgenza plenaria quotidiana del Redentore donala da Nicolò V.
perpetua, e con la facoltà di tene- Della veste purpurea del Salvatole
re tre penitenzieri apostolici al mo- data da Sisto IV. il velo di Maria
do di quelli delle basiliche patriar- Vergine, donativo del principe Tom-
cali Roma. Appena ere;tto il
di maso Orsini. Altra croce di cristal-
tempio, i sommi Pontefici l'onora- lo con reliquia della vera Croce,
rono di loro frequenti visite, vi dono di s. Ijonaventura. Una costa
celebrarono solenni pontificali, vi di Giovanni Rallista donata da
s.
Bologna loro patria, oltre alle altre lo bianco di lana con cui mori ;
72 FRA FRA
il suo cordone, non che la tavola sale ammise al bacio del piede il
FRA 73
dell'Aloisi d'Assisi dello l'Ingegno. custode la relicpiia di s. Fiancesco.
Ammirò pure il singolare intaglio Quindi il Pontefice tornò alla chie-
del ciborio,opcia di Giulio Dante sa superiore, passò alle camere abi-
perugino allievo del Sangallo, ed tate da s. Giuse{)pe da Copertino,
inoltre le cjuindici pitture ad olio e i-ecatosi dappoi nella chiesa di
dei Bonini e compagno, che per mezzo a nuovamente orare, più
provvida cura del caraerlengato ,
tardi partì per la Porziuncula,
con soviana approvazione si vanno grato alle tante dimostrazioni di-
ristorando. Vide pure risiami ese- i vote e di gioia fattegli dai minori
guiti ai vetri colorati delle grandi conventuali, e da tutta la illustre
grista, oltre l'intervento del cardi- lato : Assisi città serafica e xaii-
nal Orioli, dei religiosi in, cotta, tnari che la decorano, ad. istruzio-
del magistrato civico, e del corteg- ne e guida de' forastieri che vi,
vanni da Perugia sacerdote, e Pie- molto hanno parlato di lui gli scrit-
tro da Sassoferrato laico ; i loro tori francescani, ma non sono d'ac-
sagri corpi trasportati nella catte- cordo, gli uni lodandolo, gli altri
drale Turolense ebbero culto im- Ijiasimandolo, tutti con poca mo-
memorabile, poi approvato da Be- derazione, com'è facile vedersi con-
nedetto XI V, ed ecco un altro sultandone le opere, massime le
76 FRA FRA
osservante. Le principali accuse con- applicussi ad innalzare una sontuo-
tro iv. Elia sono, di avere inlio- sa chiesa d'una sola navata in o-
dotlo liiassatezza nell'ordine, in nore di s. Francesco. Terminata la
quanto alla magnificenza delle fab- chiesa , seguì la traslazione della
briche, al vestire, all' osservanza vivifica cioce con molte sagre re-
della regola, e ad altro, come sos- liquie. Oltre la chiesa e convento,
tenuto da un partito di complici per circa una dozzina de' suoi fidi
del suo rilassamento. Certo è che aderenti fabbiicò altra casa a par-
inorgoglito, governò l'ordine dispo- te, che prese il nome di casd di
ticamente, e si abbandonò ad una fr. Pasqua
Elia. Nell'avvicinarsi la
duzione nell'ordine dei gradi sco- come portava di sotto l'abito fran-
lastici di baccelliere e di maestro cescano, con esso volle essere sepol-
in teologia; nelle università di Ox- to nella basilica di s. Pietro. I
ford e di Parigi incominciarono gravami succennati recati ai fran-
ad insegnarvi i francescani; diversi cescani fla molti ecclesiastici, sotto
poi furono i servi di Dio che fio- Innocenzo IV obbligaiono l'ordine
rirono a detta epoca. alla lisoluzione d'istituire presso la
Deposto, come si disse, nel I23q romana curia un procuratore ge-
dal generalato fr. Elia, i piinistri iierale, difensore dei privilegi dei
provinciali, ed i custodi dei custo- minori ; uffizio utile ed onorevole,
di elessero a ministro generale fr. il quale nel fine del primo secolo
Alberto da Pisa di raro merito, dell'ordine, a cagione di sua am-
morto nel medesimo anno. La re- pliazione ed affollamento di affari,
gola de' minori per la sua brevità fu diviso in due procuratori, cis-
non provvedendo specificatamente montano oltramontano l'al-
l'uno,
a molte cose, si stimò necessario tro, ciò che durò sino al capitolo
dai capitolari di formar alcune leg- generale di Firenze del i5G5. Do-
gi adatte ai bisogni , e dirette a pò il ministro generale de' minori
mantenere la regola in vigore. Il osservanti, e dopo il ministro ge-
complesso di queste leggi ebbero il nerale de' minori conventuali, i due
nome di Costituzioni generali, a rispettivi procuratori sono le per-
cui poi s. Bonaventura tolse ciò sone cui fa capo la curia roma-
che recava confusione, distribuen- na, ed hanno luogo nelle cap-
,
78 FRA FllA
pelle papali coi piocuiatoii ge- bili ed immobili alla saula Sede ;
nerali degli altri ordini luendicaii- allarga i confini all' uso, e deter-
ti. 11 primo procuratore generale mina, che i frati usino le limosina
fu il martire fr. Simone da Mon- per le loro necessità, utilità e co-
tesarcliio in Terra di Lavoro. E modi. Questa dichiarazione vuoisi
in quanto al sermoneggiare nella provocata dal tenore di vita del
cappella pontifìcia, il procuratore generale fr. Crescenzio, che si ri-
osservante sua orazione
lecita la marcò da alcuni come amatore dei
nella seconda domenica di quare- beni terreni e della magnificenza
sima, quello de' conventuali la pro- contro lo spirito della regola. Pe-
nunzia nella seconda domenica del- lò è difeso da parecchi storici
l'avvento. Oltre i ministri generali massime dalle accuse come incli-
degli osservanti e de' conventuali, nato alle scienze mondane , e di
ha pur luogo in cappella quello aver trasferito molti conventi dal-
de' cappuccini, col suo procuratore le solitudini nelle città, a cagione
generale. Per l'ordine gerarchico nel dei saccheggi e massacri cui anda-
sedere, non si bada all' epoca del- vano primi soggetti nelle guerre
i
regola, in cui accorda a' Irati l'uso decietato d'Innocenzo IV, Alessan-
di tutte le cose, e riserva il do- dro IV, Martino V, e Sisto IV j
minio e la proprietà sui beni nio- ai sindaci poi apparteneva l'animi-
FRA FRA 79
nistrazioue di essi beni, cioè o ven- IV nel possedere, nei primi anni
a misura dei bi- si ritirarono nelle selve e in luo-
derli o ritenerli
sogni, utilità e comodità dei frati, ghi non conventuali, laonde il pro-
i quali godevano l'uso semplice di nome conventuale fu dato a
di
fatto dei medesimi beni, nella gui- quei che finendo dell'a-
religiosi
re, che voleva impedire ai frati mi- uni sotto un sol capo tutte le ri-
nori il seppellire nei loro cimiteri forme minoriticlie, e ne compose
i secolari, il conservar nelle chie- un ordine di minori osservanti, o
bera per li secolari, e che le chie- ventuale r origine del quale può
,
ner capitolo e far collegio. I luo- pili nobile, il piìi celebre e rispet-
ghi non conventuali privi del di- tato dell'antica Roma, ed ora sede
ritto di tener capitolo ricorrevano dell' inclito magistrato romano e ,
Clemente IV nella bolla Cuni di- dimorarono sino al i44^> ^^^ f\yi^\
lecti de' 25 luglio 1265. Dai con- anno piacque ad Eugenio IV di
venti passò il nome ai frati abita- dare il convento e la chiesa ai
tori dei conventi, e frate conven- minori osservanti che tuttora ne
tuale dell'ordine de' minori signi- sono possessori. Nel capitolo gene-
ficò un minoiita dimorante in un rale di Metz si stabili di non far
ventuali si chiamarono frati non ti che non erano d' accordo con
convenluali. CAì osservanti della pu- l'altra di Gregorio IX. Dichiarate
rità della regola, che non vollero convenluali le surriferite chiese, ed
profittare dell'indulto d' Innocenzo aperta per tutti in esse l' ecclesia-
,
8o FRA FRA
fitica sepoltura, i fedeli eleggendola lìce IV nipote di Gi'e*
Alessandro
disponevano in parte dei loro beni gorio IX tolse ogni perplessità, e
a proprio snftragio, ed a «ollievo per suo comando fu ammesso. Que-
della povertà de' leiigiosi che le sto costume di vivere de' legati
iiffiziavano. Era in vigore un'an- perpetui amministrati dai sindaci,
tica legge, die di tali beni si do- che i conventuali dicono non al-
vesse pagar a' vescovi e parrochi terar punto la regola, e dai me-
vina porzione ; questi adunque co- desimi considerati costantemente ve-
minciarono a domandarla ai frati re limosine, nato sotto il Pontefi-
ancora senza riguardo alla loro in- ce Gregorio IX (giacche nel 1234-
digenza. Siccome il pagamento loro Bartolomeo Barocci veneto lasciò
incomodava, i religiosi ricorselo ad a' minori la limosina annua e per-
Innocenzo IV, il quale benignamen- petua di lire venticinque, ed in
te dispensò e liberò da s'i fatto
li Cracovia duca Boleslao donò ai
il
aggravio colla bolla Pacem vestram, minori pel loro mantenimento cer-
data a'ar luglio I253. Avendo te case di legno ed aie spaziose
poi Innocenzo IV riformato con dando licenza di comprar delle pos-
utili leggi il tribunale della sagra sessioni ) in appresso si ampliò, ma
inquisizione contro l'eresia, ripaifi serv'i al ritiramento memorato de-
le Provincie per l'inquisizione tra gli osservanti, i quali ebbero per
i due ordini de' predicatori e dei principio fìsso di fondar riforme e
minori, ed investi i provinciali del- conventi, incapaci di legati e limo-
la potestà d' istituire gli apostolici sine certe e perpetue a loro so-
inquisitori. In questo tempo ai frati stentamento, fermi nella pura os-
minori venne fatta in Venezia una servanza della regola.
fondazione ragguardevole, giacché Il generale fr. Giovanni si me-
IMarco tiglio del doge Pietro Ziani ritò la venerazione universale, e
nel 12 53 dispose per testamento, pel primo visitò tutti i luoghi del-
che parte del frutto de' suoi beni l'ordine ; quindi senza attendere il
da dottrina per cui ebbe luogo tra delle sue opere parlammo alla di lui
i Dottori di s. Chiesa [Fedi), per biografia, e nel volume XIV, p. i5o
essere stato il primo cardinale del- del Dizionario: il cardinal Pietro
l'ordine francescano, e per la di- di Tarantasia domenicano, vescovo
sciplina che stabilì nel medesimo, d'Ostia e Velletri, poi Papa Inno-
miglior forma dell'abito, ripaiti- cenzo V, recitò l'orazione funebre,
mento delle provincie in custodie, e tutti dissero che con tal morte
e che i custodi sieno veri supe- era caduta una colonna della cri-
riori. Egli insegnò ai minori co- stianità. Il suo corpo fu trovato in-
me far uso degli apostolici indul- tero, come se dormisse, dopo cen-
ti, precipuamente rapporto alla po- tosessanta anni, dipoi nell' irruzio-
VOL. XXVI. 6
82 FRA FRA
ne de* calvinisti, questi gettarono Dio, a>revano fatto salire l'ordine
empiamente la sagra spoglia nel al più alto grado di riputazione
Hodano. In Bagnoiea si venera un appresso il mondo, e di affettuosa
suo braccio, una costa nella chie- benevolenza presso la santa Sede.
sa de' Frari a Venezia , delle sue Gettava egli in ogni di più pro-
•vesti in ss. Apostoli di Roma, e fonde le sue radici ed andava ovun-
colò IV. Il suo lungo generalato povertà della legola gli indulti apo-
fu illustrato da uno stuolo nume- stolici. Alessandro IV nel iiSj
roso di servi di Dio, come del b. rinnovò le disposizioni d' Innocenzo
Gualtero discepolo di s. France- IV , restando cos\ derogato alla
sco, che sotto la protezione del re menzionata sospensione capitolare ;
Alfonso III, e della regina Urraca anzi Alessandro IV si mostrò più
stabili l'istituto dei minori nel Por- indulgente di Gregorio IX, abili-
togallo ; in Polonia i tartari tru- tando r uomo fedele o sindaco a
cidarono nel mouistero fondato in sostituirsi un depositario, riportan-
Zavichost Agnese abbadessa con un dosi alla prudenza de'frati nel de-
•gran numero di monache Clarisse, terminare quali sieno le cose ne-
e fr. Stanislao con molti frati mi- cessarie , utili e comode ; confer-
nori. IMori il b. Pietro da Monte- mando poi la proprietà della santa
compatri discepolo di s. Francesco, Sede sui beni mobili ed immobili,
e portatore dell' istituto minoritico ne vietò il cambio o la vendita
in Ispagna, terminando di vivere senza licenza apostolica o del car-
in Oviedo, ove si venera; l'annes- dinale protettore. Essendosi rinno-
so convento passò neli490 dai vate le querele del clero sulla ca-
conventuali agli osservanti. San Lo- nonica porzione delle lascite fatte
dovico IX re di Francia, protettore ai minori, Alessandro IV dichiarò
paterno dell' ordine, di cui si vuole formalmente 1' esenzione di pagare
terziario; il suddetto beato Leone la canonica porzione, e spedì l' in-
dei primi compagni di s. Francesco, dulto detto mare che magnum ,
suo confessore e segretario, il cui incomincia Firtute conspicuos, con
corpo giace nella basilica d'Assisi ; cui confermò tutti privilegi del- i
il b. Giovanni, uno dei primi pro- l'ordine. Indi colla bolla Ex parte
pagatori dell' istituto in Provenza ,
i'es/ra, Alessandro IV dichiarò che
egualmente fiorirono nel generala- quanto usava il religioso apparte-
to dì s. Bonaventura , e volarono neva all'ordine, cui era tenuto con-
al cielo insieme ad altri molti. segnarlo nel passaggio dal chiostro
La virtuosa ed esemplar vita, lo alle dignità ecclesiastiche : tal bolla
zelo ed il fervore dei frati minori fu da Clemente IV estesa ai do-
nel pubblico servizio della Chiesa, menicani, e nel decorso secolo Be-
e neir ampllazione della gloria di nedetto XIII, colla bolla Postulai^
FRA FRA 83
estese tale disposizione a tutti i re- tenne dal Gregorio
b. due in- X
golari, dichiarando che all'uscir dal dulti, uno in conferma de' privilegi
chiostro il regolare altro non po- e prerogative godute dall'ordine,
teva portar seco, se non le sue con l'altro facoltizzò i frati di alie-
vesti, il breviario ed i suoi mano- nare e cambiare tutti i berli mo-
scritti. Altre bolle Alessandro IV bili lasciati all' ordine in cose utili
emanò in favore de'minori, dichia- e vantaggiose. Gregorio A nel X
randoli capaci come l'ordioe eque- 1276 successero, prima Innocenzo
stre gerosolimitano, di ricevere la- V, poi Adriano V, il quale in Vi-
scile di mali acquisti, ed in racco- terbo fu sepolto nella chiesa de'mi-
mandazione dei sindaci destinati nori ; ai rispettivi articoli del Di-
dalla santa Sede a ricevere per zionario si parla dei Papi sepolti
essa a contemplazione dell' ordine nelle chiese de' francescani. Alcuni
de'minori le cose donate. Il clero danno per successore ad Adriano
secolare ed alcune persone laiche V, Gregorio XI Visconti o Fice-
contrastando ai minori ed ai do- domìno de Ficedominis (Fedi),
menicani godimento delle suc-
il facendolo francescano; ma prima
cessioni ereditarie, Clemente IV del 1628 non ne trova memoria
se
colla bollaOhtenlu de' 2 febbraio 1 negli scrittori dell'ordine, mettendolo
1266, dichiarò potere i due ordini in dubbio il Wadingo. Certo è che
lecitamente succedere nelle eredità, nello stesso anno 1276 fu creato
ed esercitarne tutti i diritti ; a que- Papa Giovanni XXI, gran fautore
sta dichiarazione Sisto IV poscia de'frati minori, di cui
si tiene per
nazione dei sindaci nella provincia cardinal Matteo Orsini, suo nipote,
di s. Francesco, che incomincia gli disse : damus libi omnium, quae
Cum dilecti Jilii, a cui i correttori habemus; potissinium tradinuis cor-
delle stampe posero due note mar- dis nostri delicias, pupillam oculo-
ginali, rigettate dai conventuali. rinn nostroriim. Indi iXicolò III e-
Mentre nel 1274 celebravasi in manò una gravissima dichiarazione
Lione il concilio generale, i minori della regola francescana,
la quale
tennero il loro capitolo generale si riputava da alcuni oscura, e di
nella medesima città, dando in suc- difficile osservanza, e per garantire
cessore a s. Bonaventura fr. Giro- r ordine dagli assalti delle lingue
lamo Massi o Massio di Capradosso, mordaci. Tale dichiarazione il Papa
altri dicono d'Alessiano, della dio- la fece prima esaminare da quat-
cesi d'Ascoli nella Marca. Egli ot« tro famosi giureconsulti, fra' quali
4 FRA FRA
Glnsiano Casati o Angiiisoni, Pielro rico di continuare nel governo del-
Peiegrossi, e Benedetto Caetani, tut- l' ordine fino al capitolo generale.
ti poi creati cardinali, e divenuto Questo si celebrò in Assisi nel se-
l'ultimo Papa col nome di Boni- guente anno, e venne eletto in mi-
facio VIIIj la fece inserire fra le nistro generale fr. Bonagrazia Tielci
stravaganti nel sesto libro delle da s. Giovanni in Persiceto. Nella
decretali da lui pubblicato, al cap. stessa promozione di fr. Girolamo,
Exiit qui seminat, in 6 De i'erbor. Nicolò IH creò cardinale l'altro
Per cui tal dichiarazione
sìgiiifìc. francescano Bentivenga Bentivenghi
di Nicolò HI viene tenuta come d' Acquasparta, suo confessore. Il
lo generale venne promosso al su- suoi frati, che cardinale ; ciò ch'egli
premo uffizio di ministro Arlotto avrebbe rifiutato, se non avesse te-
da Prato in Toscana, celebre per muto di offendere il suo ordine. Suc-
le sue concordanze della Bibbia ; ceduto nel pontificato s. Celestino V,
ma morto in Parigi dopo undici tornarono dall'Armenia i nominati
mesi, ripigliò fr. Falgario l' ufiizio religiosi, i quali con altri ottenne-
nuto di poter vivere da romiti, e scoli della Marca nel 1289: il suo
Menò Angelo vita santa, e dopo perchè in Assisi nell' anno seguen-
morte meritò dagli scrittori e dal te gli fu dato a successore fr. Gon-
popolo elogio, ed il culto di beato. salvo da Vallebuona, sotto del qua-
La congregazione fu confermata da le ascesero al pontificato Benedet-
Giovanni XXII, ma sotto Sisto IV to XI , e Clemente V che fissò la
i religiosi, ch'erano ancora sotto gli sua residenza in Francia, e poi in
ordinali, parte si unirono ai minori Avignone. Nel sesto anno del suo
conventuali, e parte continuarono generalato insorsero neirordine nuo-
FRA FRA ^j
ve contese, per parte di que* frati, mana. Inoltre Clemente V coman-
che in sostenimento dellapura di- dò ai frati spirituali di tornar al-
testa de'quali, colla protezione del ti della povera vita [Vedi), tutti
re di Napoli Carlo li , comparve egualmente condannati dalla santa
r ex generale fr. Gaufredi. In Avi- Sede, e puniti dal tribunale dell'in-
gnone ed in pieno concistoro Cle- quisizione. In Toscana ove il frati-
mente V udì le accuse di fr. Uber- cellismo erasi ampliato, poco man-
tino da Casale, in numero di ven- cò che non fosse confuso col terz'or-
ticinque, contro la regola , e dicesi dine de' secolari, e corse pericolo di
che andavano a ferire la decretale andar inviluppato nella condanna.
di IVicolò III : l'ordine fu difeso da Quindici vescovi e molti abbati re-
fr.Alessandro d'Alessandria, e due golari fecei'o testimonianza di loro
anni durò la disputa. Laonde Cle- innocenza.
mente V nel concilio generale di IMentre il generale fr. Gonsalvo
Vienna , siccome difensore dei re- era applicato nel togliere gli abusi
golari, ed amatore dei minori sino dalla clementina decretale riprova-
dalla pili tenera età, per ristabilir la ti, mori in Parigi nel i 3 i 3, e nel
pace nell' ordine pubblicò la sum- capitolo celebrato nell'istesso anno
menlovata Exivi de paradi-
bolla, in Barcellona ebbe a successore il
so. In essa cambiò aspetto alle ac- benemerito fr. Alessandro d' Ales-
cuse, e le dichiarò come quesiti, e sandria, che visse nell'offizio un an-
rispose , che non si potevano pra- no e quattro mesi , e morendo ia
ticare,, perchè andavano uniti alla R.oma fu sepolto eoa in Araceli
proprietà di cui I' ordine era inca- iscrizione. Tra Dio che
i servi di
pace , seguitando le traccia della in quest'epoca meritano special me-
decretale di Nicolò III. L'ordine ri- moria, vi furono diversi ed il b. ,
8S FRA FRA
i3o8, nella fresca età d'anni 34- costituzione ExHc di Nicolò III su
La sottigliezza dell'ingegno e l'il- l'uso delle dominio delle
cose, il
libatezza della dottrina gli merita- quali riserbava alla Chiesa roma-
lono 1' elogio di aquila degli inge- na, spiegata e confermata da Cle-
gni : divolissimo della madre di mente V colla costituzione Ex ivi
Dio professò 1' opinione della pre- non si doveva intendere dai mino-
servazione di Maria dal peccato o- ri di quelle cose che si consumano
riginale, la sostenne in pubblico ed coir uso, soggiungendo, che coloro
in privato, e l'illustrò teologicamen- i quali affermassero, che Cristo e gli
te. In Foligno volò all' eterne de- apostoli non possedettero cosa veru-
lizie la vedova
Angela e nella b. ,
na né in comune, né in privato,,
chiesa de' conventuali gode da tem- fosseio annoverati tra gli eretici, co-
po immemorabile cappella ed al- me dall' estrav. Cam inler nonnul-
tare dedicato a Dio a suo onor«: los. Ecco poi come si racconta la
Clemente XI ne concesse l'utllzio e questione àaW Apologia per L' ordì'
messa. Frattanto nel i3i6, in Na- ne de"" frati minori, tom. 3, lib, 12,
poli, fu eletto nel capitolo per mi- secolo 2, capit. anno i32i. » La
i,
?3•
te; e nel 1260 era già ivi iìorenle fanazione i monumenti più augu-
provincia, della quale con parole sti della cristiana religione ; appro-
onoi'evoiissime parla Alessandro IV vò la destinazione de' frati minori,
nel 1257 in un diploma d'indul- e comandò al generale, come al
genze come di crociati spedito ai provinciale di Napoli, che sempre
religiosi francescani custodi dei luo- avessero cura di spedire a Gerusa-
ghi santi. Ma
1291 i minori
nel lemme i migliori religiosi dell'or-
alla terribile conquista che fece di dine.Vero è però, che prima dei
Tolemaide Melec-Seraf, furono sban- commendevoli divisamenti del re
diti del tutto dalla Palestina, di- Roberto, il soldano aveva cojn mes-
strutti i conventi, profanate le chie- so ai frati minori la cura del se-
se, uccisi i più costanti a rimaner- polcro di Cristo ; ma questa com-
vi. Ed
appena, come quasi di sop- missione non era di tanto peso, che
piatto, ottenne il coraggioso padre si potesse considerare stabile e per-
Rogerio Guarini frate minore d' Aqui- petua: laonde tutto l'operato del
tania, con commendevole zelo, di monarca di Napoli si raggirò nel-
ritornarvi con altri otto confratelli la perpetua sicurezza, che il santo
nel i333, siccome era del tutto Sepolcro fosse in mano di sacerdo-
perduta la speranza di ricuperarli ti esemplari della Chiesa latina, e
dalle mani degl'infedeli in un al siccome il soldano avealo consegnato
le e lamenti dai zelanti della rigo- in ispecial modo sulla povertà: In-
rosa osservanza della regola lette- nocenzo VI gl'impose silenzio, e rin-
poteva sussistere, egli nel i35t( ri- ra di Chioggia coi genovesi. Però è
vocò gli ordini, restando impedito da notarsi, che altri attribuiscono
l'adempimento di quel buon vole- i primi lampi di questa stupenda
re. A quest'epoca devesi far men- invenzione ad altro frate minore,
zione della disputa insorta tra i cioè a Rogerio Raccone inglese, che
minori e i domenicani sul prezio- Pico della Mirandola chiamò inge-
so sangue di Cristo, che sopita per gnosissimo, e nell'ordine è conosciu-
un secolo dopo si risvegliò.
allora, to sotto il nome di dottore mira-
Nel iSSy fu in Rarcellona tatto bile. K.Ph'ìlo.<!ophìae universae insti-
generale fr. Giovanni Bucchio fran- tulioncs ,
per 1' uso delle scuole se-
cese, che nel seguente anno morì rafiche, toni. I,
§ 4'-
94 FRA FRA
Nel i359 passò all'altra vita l'in- dingo all'anno i 368, i quali erano
corpo alla chiesa de' minori in Pe- Francesco, a mezzo del congiunto
rugia, dove aveva apprese le pri- Ugolino supplicò ed ottenne dal
me scienze e la pietà, e ripartì i generale Frignani per sé e suoi
suoi beni alle chiese francescane compagni, l'eremo di Brogliano si-
loro sostentamento. Fr. Paolo laico fece un' abito più corto e più stret--
francescano, conosciuto meglio sot- to, non che più ruvido ; assunse
to il nome di beato Paolo Trinci, per calzamento i zoccoli di legno,
ed anche detto Paoluccio dalla pic- e divenne come capo o governato-
cola statura, stretto congiunto di re di questa rigenerazione che si ,
uno di quei frati zelanti della pu- principalmente dei ss. Bernardino
rità della regola imitatori di fr. Gen- da Siena, Giovanni da Capistra-
e
tile da Spoleto, come narra il Wa- no, poiché nel mezzo di molti, che
FRA FRA 95
sì valevano delle dispense ponti- verno e nel 1878 fu sublimato al
ficie, moltissimi erano ancora che pontificato Urbano VI, contro il
all' idea propostasi di richiamare al- questo fu il primo anello della ca-
la vita la caduta osservanza lette- tena di quei tanti disordini, cui
rale della regola. E tanto si era soggiacque l'ordine.
cancellata dalla mente del popolo Urbano VI giustamente sdegnato
la pura osservanza della regola, che privò delle dignità il Rossi, e de-
i religiosi tutti compagni di fi". Pao- stinò vicario apostolico fr. Lodovi-
lo cominciarono avere nomi nuo- co Donato, uomo luminoso per elo-
vi, e perciò nei primordii furono quenza, dottrina e prudenza, men-
chiamati Frati dei romitorii, perchè tre egual destinazione fece l'antipapa
allora non dimoravano nei conven- in persona di fr.Angelo Brandoli-
ti, ma nei soli romitorii; ed anche ni ; ed ecco i minori avvolti nello
Frati dii'oli, dal continuo loro rac- scisma, e divisi tra due ubbidien-
coglimento e solitudine. Nel iSya, ze, che furono cagione di funesti
divenuto il general Frignani, come disordini , e di ferite alia religiosa
dicemmo, patriarca di Grado, Gre- disciplina. Nel 1879 in Strigonia si
VOL. XXV] .
7
c)8 FRA FRA
cordar quello del b. Andrea Con- sino ciica al 1420, intervenendo ai
ti, lo chiama minor conventuale ,
concili di Pisa e di Costanza. Al
per non parlare di altri esempi , capitolo generale tenuto in Forlì
che sono particolarmente negli ar- nel 14^1 si elesse ministro
, gene-
chivi. rale fr. Angelo Salvetli da Siena ,
Dal 1369 al i4o5 la osservanza, eh' era stalo vicario apostolico del-
in cui come dicen)rao fiori fr. Pao- l'ordine di Gregorio XII, cui sa- i
tosi contro i viventi Gregorio XII, la pace alla Chiesa, ricorsero quei
Giannetti non curò il decreto del vanni XXIII avevano privato dei
concilio , confermato
anzi fu poi menzionati privilegi, ed accusarono
dallo stesso Gregorio XII che il l'ordine di rilassatezza contro al-
concilio avea deposto, e mori nel cuni capi della regola. Il concilio
suo convento di Sovereto. Conti- nella sessione XIX, de' 28 settem-
nuò il Vinitti a governar l'ordine bre i4i'^) decretò: che i bramosi
,
FRA FR A 99
della stretta osservanza potessero mitica ; obbedì costantemente ai
alla presenza del sindaco, il quale semi di fondar un altro ordine mi-
a nome della Chiesa romana pra- noritico, che rifiutando i beni im-
ticava quegli atti, che sono inse- mobili, avesse a vivere di questue
parabili dalla proprietà, ed illeciti giornaliere. Questi divisamenti espo-
ai frati. In sostanza la dispensa di sero gli osservanti nel capitolo ge-
Martino V è un complesso più chia- nerale di Bologna del i433 o me-
l'O degli anteriori provvedimenti glio 1434 • i capitolari ne lodaro-
apostolici ; per le analoghe questio- no lo spirito di vita più perfetta
ni si consultino gli storici france- e penitente, ma non seppero ac-
scani. Ma
poco dopo divenuto Pa- cordare il disegno di separarsi da-
pa Eugenio JV, atfezionatissimo a gli altri, e di formar un corpo con
s. Giovanni da Capistrano, per le propri superiori ponendo in vista
,
non aveva dove risiedere presso la li trattassero gli afiari delledue fa-
loinana curia. Provvide al biso- miglie cismontana e oltramontana
gno Eugenio IV, il quale assegnò indipendentemente dai procuratori
al p. Angelo da Perugia, allora generali de'conventuali. Indi il mede-
procuratore generale, la chiesa par- simo agli I I gennaio 1 44*^ ottenne da
locchiale di s. Salvatore in Onda Eugenio IV 1' amplissimo
privilegio
con le abitazioni annesse, le quali Llt sacra ordinis minorimi religio^
ÌTi nn alla chiesa erano stale prima col quale concesse alle famiglie
dell'ordine di s. Paolo primo ere- osservanti il poter celebrare da sé
mila. Questa chiesa situata nel rio- sole i loro capitoli generali e pro-
ne Regola a pie di ponte Sisto, vinciali, e di eleggere dal loro nu-
chiamata è in Onda, forse a causa mero il vicario generale e il provin-
eh' essendo posta in luogo assai ciale, muniti di tutte le facoltà ne-
basso, le acque del Tevere vicino cessarie a governare i loro frati
/acilmente nell'escrescenze la in- osservanti. Ed acciocché le osservan-
nondano. La chiesa è molto antica ze non venissero riputate separate
perchè edificata nel 1260 da Ce- adatto dall'ordine, e non ricono-
sario Cesarini l'ornano, in onore del scenti il ministro generale del me-
ss. Salvatore e di s. Cesario: fu desimoj il quale era il successore
lestiuirata 1684, consagrata IV
nel ed il vicario di s. Francesco, co-
kaleiidas martii 1729, e per ul- me siesprime il Wadingo a det-
ti n)o abbellita dal p. Antonio Bran- to anno, volle il Papa, che i vi-
diuiarle di Fermo, de' minori con- cari generali e provinciali osservan-
ventuali, nell'anno 1820. La dona- ti fossero confermati ed autorizzali
zione segtù a voce nel \^^5, e la dal ministro generale dell'ordine,
confermarono con le loro bolle Ni- e dai ministri provinciali. Passati
colò V, Sisto 1V_, e Clemente Vili. tre giorni dalla presentazione, e
A questo luogo furono poscia in- non confermati i vicari generali ed
corporali i beni delle Clarisse di i loro vicari provinciali dai ministri
s. Iacopo di Corneto. Leone XII provinciali dell'ordine, ognuno nella
soppresse la parrocchia, ma tuttora sua provincia, s'intendessero confer-
t: lesidenza del procuratore gene- mati e autorizzati dalla santa Sede
rale de'minori conventuali. Il Can- apostolica. Lasciò Eugenio IV ai
cellieri nel suo Mercato, a pag. 6q superiori dell'ordine l'autoiità di
e 70, tratta eruditamente dei par- visitare e correggere i capi e le
ticolari piegi di c{uesta chiesa, e membra delle famiglie osservanti.
residenza de' piocuratori generali; Altre bolle pubblicò quel Pontefi-
e poscia nelle Effemeridi letterarie, ce di ampliazione e di conferma
di Rotila, 1821, inserì
dell'aprile degli stabilimenti fatti pel regola-
l'erudita iscrizione, che ricordando mento delle medesime famiglie os-
i sagri fasti della medesima, fu col- servanti, col divieto al generale del-
locata tra le altre della chiesa. l'ordine di qualunque alterazione
io4 FKA FKA
alle disposizioni apostoliche. Con lire provvedimenti del Papa de-
i
un'elezione, che con sua bolla era co spagnuolo venuto a lucrar l'in-
il suo pianoaccomodamento;
di no accorressero cento mila forestie-
ma il Papa chiamò s. Giacomo del- ri per lucrar l'indulgenza. Aperto
la Marca, e lo dichiarò composito- il capitolo furono esclusi gli osser-
re della controversia, mentre s. Gio- vanti, contro il prescritto dalla bol-
vanni da Capistrano dall'Ungheria la di Calisto III; si lamentarono
scrisse lettere premurosissime al perciò i loro vicari, e fecero di-
Pontefice, e al cardiniil protettore chiarare la ripulsa per mano di
in favore de' suoi osservanti. Pen- notaro. I conventuali proseguirono
dente la lite, Calisto III colla bol- soli il capitolo, e gli osservanti ri-
la Reginiinis, sottopose al ministro tiratisi nel loro convento fecero la
generale gli osservanti della pi'ovin- elezione de' soggetti, che doveano
cia diBorgogna, rivocando per que- nominare e presentare al generale.
sti i provvedimenti Eugeniani, e Il duca di INIilano Francesco Sfor-
nell'anno seguente terminò la lite, za si dimostrò molto pio e muni-
li, con la bolla J/iter assiduas, rin- in possesso del luogo, il primo a
novò le ])roibizioni, poi confermate nobilitarne il convento fu il p.
da Paolo II. Nel bollore di queste Francesco della Rovere ministro
controversie alcuni non volendo
, generale, che subito v' introdusse
prender parte nelle contese, in det- lo studio generale, ed il primo reg-
to anno istituii'ono una congrega- gente fu il p. Luca di Toscanella;
zione appellata de' Neutrali, la qua- e prescelse e chiamò da tutto l'or-
le durò poco, e restò incorporata dine uomini di pietà e di dottrina
alla famiglia osservante cismontana. a decorarlo. Avendo di questo luo-
FRA FRA 107
f];o parlato allinve, qui aggiiingcie- pia opinione della preservazione di
iiio clie Sislo \ lo |nov\ ide iiiiclie ÌMaiia Vergine dal peccato origi-
(li acqua copiosa, olire l'acquieto nale. Obbedì il generale, e nel di
di quel quartiere, clie serve ora di prescritto alla tenzone innanzi al
comoda abitazione pel ministro ge- Papa egli dispulò con tanta forza
nerale; e che il cardinal Filippo ed ingegno a favore della preser-
Vastavillaui nipote di Gregorio XI il, vazione di JMaria dalla eolpa ori-
e benevolo protettore dei conven- ginale, che Sisto IV rapilo dall'am-
tuali, eresse quella fabbrica, la qua- mirazione, lo denominò Joiiis.siino
le fu poi assegnata al collegio di Sansone, nome che gli restò finché
s. Bonaventura, per tenervi uniti visse : celebrò sette capitoli generali
gli studenti. nei quali fu sempre confermalo mi-
II cardinal Francesco della Ro- nistro generale, morendo in Firenze
vere, qual vicario dell' ordine, nel- nel i499- quanto alla questione
'"
r anno 1469 radunò il capitolo ge- dell'immacolata concezione, la cui
nerale in santa Maria de' Frari in festa Sisto IV dichiarò di precetto, si
Venezia, e non potendovi essere vegga r articolo Concezione. Solo
presente. Io fece presiedere a suo qui con gaudio divoto aggiungere-
nome dal p, Giovanni Dacre da mo, che il regnante Ponlefice Gre-
Udine, il quale con piacere univer- gorio XVI ha autorizzato la sagra
sale fu flitto ministro generale ; fu congregazione de' riti, a petizione
poi arcivescovo di Spalatro ed in- dei rispettivi vescovi, di eonctdere
sieme generale, morendo vescovo a quelli che la domandano, l'ag-
di Treviso. JVel 1471 >' cardinal giunta Imniaciilala al prelazio del-
della Rovere divenne Papa Sisto la messa, polendosi dire el le in.
no FRA l'RA
ciò venne ripreso dai cardinali Do- bolla Ili si nostrae iinmiitrihili.<f, da*
menico Griniani protettore dell'or- ta a' 2 2 novembre, facendo arcive-
dine, e Marco Vigerlo genovese scovo di Ragusi il generale Grazia*
pronipote di Sisto IV, che dall'or- ni, p. Filippo Por-
cui successe il
glia e d' Aragona, recandosi a tal i5o7 avea fatto cardinale, il cele-
elfetto in Ispagna prima però di
: bre Francesco Ximenes Cisneros,
recarvisi, secondo l' ingiunzione del osservante spagntiolo. IMentre a gran
capitolo generale, si applicò a com- passidi là dai monti popoli ol- i
ad uno ad uno nella sua bolla gola, de'quali servirsi potevano con
Ite et K'os, radunò il concistoro se- sicurezza di coscienza.
greto de' cardinali, e propose loro Giunto il tempo della celebra-
il grave aliare. Fu presa risoluzio- zione del capitolo, e la vigilia di
ne di convocare vin capitolo gene- Pentecoste , mentre i conventuali
ralissimo,composto di tutti i frati per comando di Leone X celebra-
minori della comunità sotto i mi- vano in ss. Apostoli il loro capito-
nistri osservanti e conventuali, e lo, di cui si parlerà, tre cardinali,
loro l'obiezione, che la regola stes- po, venissero all'elezione del mini-
sa li obbligava ad unirsi ai loro stro generale dell'ordine de' mino-
fratelli sotto un sol capo, dicesi ri, successore di s. Francesco e di
che rispondessero di esser pronti quanti dal santo istitutore fino a
quando il capo e le membra si quel tempo l' avevano governato.
uniformassero pienamente alla re- Abolì il Papa tutti i nomi delle
1 anno iSiy per eleggere i gene- claustrale fuori d'Italia, una gran
rali antecessori. Letta la bolla di parte delle monache tanto di s.
Leone X, Ite et vos, detta di u- Chiara che del terzo ordine, e quel-
nione, sotto la presidenza dei tre lo dell' Annunziazione. Questo gran
cardinali deputati dal Papa, in luo- corpo de' minori osservanti, ch'è il
go del p. Bernardino Prato da Chie- più grande di quanti ne sono nella
ri, elessero per ministro generale Chiesa , ed è esteso non solo in
XLIV dopo s. Francesco, il p. Cri- tutte le parti del mondo cattolico,
stolòro Nuraai da Forlì, già osser- ma ancora nei domini! ottomani
vante della famiglia, che nel pri- ed altri infedeli , sebbene ha un
mo del seguente luglio fu dal me- solo generale capo di tutti , è di-
desimo Leone X creato cardinale, viso nondimeno in due parti, se-
contro la sua espeltazione, non ac- condo il decretato della citata bol-
cettando ffuesta dignità se non do- la, dette famiglie, una cismontana,
po l'espresso precetto pontifìcio. Ap- l'altra oltramontana, le quali con-
pena seguila r elezione furono al , vengono insieme per l'elezione del
p. Numai consegnati gli antichi si- ministro generale di tutto l'ordine,
gilli dei generali antecessori, e per che si assume per alternativa una
niiiggior solennità dichiarò Leone volta da una fimiglia, ed una da
X, che il p. Cristoforo Numai era un'altra, ed eletto che sia egli ri-
il ministro generale di tutto V or- siede in uno dei conventi della sua
dine de' minori, e ordinò che con famiglia, mentre l'altra è governa-
questo titolo chiamar si dovessero ta da un commissario generale che
anche i di lui successori. Laonde si qui
elegge nello stesso capitolo :
FRA. FRA n3
sa autorità, che il generale ha so- quanto analogamente diremo in pro-
pra tutto l'ordine, e solo non pos- gresso dell' articolo, e delle dispo-
sono conferire quegli uffizi, la no- sizioni di Pio VII che andiamo a
mina de' quali appartiene a questo narrare.
solamente, come sono gl'impieghi Pio VII colla sua bolla /«fór gra-
di commissario delle Indie, che ri- vioves, emanata nel i8o4, dispose,
siede presso la real corte di Spa- che nella famiglia ove non è il mi-
gna, di commissario della curia ro- nistro generale, si elegga un vica-
mana, di procuratore geneiale del- rio generale, il quale tre anni sia
l'osservanza, e di guardiano o cu- riformato, e tre anni sia osservan-
stode del santo sepolcro inGeru- te, sono due in un ses-
e perciò
salemme, ch'è commissario e nun- sennio che questi siano eletti dal
;
,
lw>^mayvfr, Pop.
,
loro procuratore generale. Che Pao- più volte il generalato è caduto ora in
lo III nella bolla Exponi del i536, un riformato, ora in uno scalzo; noi
Pio IV in quella Pastoralis del però non tesseremo d'ora in avan-
i56o, Gregorio XIII nella bolla ti la cronologia dei ministri gene-
Exposcit del i582, Urbano Vili rali de' minori osservanti , né di
nel breve del i63i, e prima di lo- quelli de' conventuali , limitandoci
ro Clemente VII nella bolla Acce- alle principali notizie generiche
pimus del iSaG, nominando i con- suir ordine per non
francescano ,
periori conventuali ; e che gli scal- appianò cos\ la strada per conse-
zi di Spagna, ed i pasqualiti furo- guirla immediatamente dal Papa
no similmente sottoposti sul nasce- a' suoi successori. Nel pontificato di
re ai superiori conventuali ; e che Leone X ebbe malaugurato princi-
s. Pietro d' Alcantara giurò obbe- pio l'eresia luterana: vedendosi in-
dienza in Roma in mano del p. vestita di fronte dai regolari, mas-
Magnani generale de' conventuali sime dai francescani con la voce ,
pella pontificia, dopo quelli de' mi- trattava unione della riforma dai
1'
nori osservanti e de' minori con- conventuali, alla quale erasi imita,
ventuali , i quali in vmo ai detti passato di nuovo agli osservanti ,
i superiori de' conventuali tolti gli cia. Giunto il tempo del termine
abusi, nel generalato del servo di del supremo magistero dell'ordine
Dio p. Filippo Gesualdi, sembrò francescano nel p. Cristoforo Ca-
la congregazione riformata affatto podifonte , francese
astuto ambi- ,
si olla sagra co/igregazione de' ri- Roma moderna, toni. I, pag. i63,
ti, colle quali dimostrasi che tutti vi fabbricarono un piccolo ospeda-
ì santi, ec. del ven. vescovo di Bo- le, e come noi dicemmo al volu-
vino. Risposero però gli osservanti me V, pag. 91 del Dizionario, per
coW Apologia ptr l'ordine de' frati ricettare convalescenti che usci-
i
minori in risposta al libro, Ragio- vano dal loro celebre ospedale nel-
ni storiche ec, opera di Ranieri r isola di s. Bartolomeo, come pu-
Francesco Marczic, distesa da Fa- re alFerma Fioravante Martinelli
biano Maria Varronaleraburg, Luc- Roma ex ethnica sacra, pag. i^5;
ca 1 74'^- Oi" dopo tanta guerra, e nel 1620 ancora apparteneva ai
a quale delle due parti si darà la benfratelli che l' aveano ampliato,
palma della vittoria V 11 dotto Zac- come si legge nelle Notizie istori-
scritture nella Storia letteraria d' I- Giovanni Calabita ec, del Cancel-
talia,tom. I, lib. II, cap. 3, con- lieri a pag. 17 : il Panciroli, Teso-
chiude così, Bella gen placuit nul- ri nascosti di Roma, ne tratta a
los habitura triumphos. Ma al di:e pag. 571. Con beneplacito d'Inno-
dei minori osservanti, essi sosten- cenzo XII il locale fu venduto dai
gono, clie piima della divisione i benfratelli alla suddetta congrega-
frati francescani non erano né os- zione di propaganda nel 1697, la
servanti, né conventuali, erano frati quale vi pose i vescovi soriani, per
minori, e quelli che si fecero santi scudi cinquemila e cento : dei ve-
certamente osservarono appuntino scovi della Soria e della Siria alla
la regola di s. Francesco, e vissero Madonna della Sanità tra il Vimi-
poveramente. Su questo punto van- nale e il Quirinale ne parla il Piaz-
no consultate le pontificie bolle za neW Eusevologio romano, tratt.
per prendersi sicura idea della cosa. XI, capo HI. Quindi la chiesa as-
le missioni, che prima era appog- ch'erano stati ministri generali. Nel
giala al procuratore dell'ordine, al 1750 il procuratore delle missioni,
p. Lorenzo Ganganelli consultore con lettera della segretaria di stato,
del s. offizio, sotto di cui prosperò ottenne \oce tra vocali per se i
capitolo generale da detti religiosi coltà Clemente XIII nel 1765, a'3
celebrato, ove fu eletto in generale giugno, vi aggiunse quella per le
il p. Molina, come narrammo a reliquie di s. Antonio di Padova,
pag. 5Ò del volume Vili del Di- e Pio VI a' 26 agosto 1777 l'este-
nistro degli aflari esteri due per- : deputati d'ambi gli ordini a Pari-
sonaggi, r odio de' quali presso le gi nel settembre del 1770, fecero
persone sensate sarà sempre di un un corpo di costituzioni basate su
onorevole elogio per i claustrali. quelle de' conventuali, accomodate
Dopo una mozione, che il nomi- alle leggi del regno, ed agli usi di
nato arcivescovo fece nell'assemblea quella nazione, e nel capitolo ge-
del clero l'anno 1768 sopra gli nerale del 1771 fu approvata l'u-
abusi , che diceva introdotti nei nione, ciò che confermò la santa
chiostri, indusse il re Luigi XV a Sede, scrivendone il breve Clemen-
stabilire una commissione, di cui te XIV. Questi nel medesimo an-
egli fu un membro, incaricata del- no approvò il culto immemorabile
la fintamente desiderata riforma. del b. Tommaso Bellacci da Firen-
Si restrinse questa a prescrivere ze, laico conventuale. Ai suoi reli-
per la professione un'età più pro- giosi Clemente XIV addossò l' im-
vetta ; per li conventi il numero piego della penitenzieria del san-
di nove religiosi da coro per le ;
tuario di Loreto, e della basilica
adunanze capitolari la presenza d'un vaticana, che un con-
e dispose
deputato estraneo ;
per li colpevoli ventuale nella mattina del venerdì
la pena massima della reclusione santo facesse il discorso nella cap-
per sei mesi;
per gl'incorreggibili pella pontificia, come tuttora ha
che non potessero essere piìi dimes- luogo. Prima lo faceva un gesuita,
si dal chiostro. Con la prima leg- e nelle dette penitenzierie erauvL
ge si apriva il chiostro solo al ri- pure dei che il Papa si
gesuiti
fiuto del mondo ; con la seconda trovò costretto dai nemici suindi-
•venivano chiuse nell'istante mol- cati di sopprimere nel 1773, poscia
tissime case; la terza inceppava ripristinati dal Pontefice Pio VII.
qualunque risoluzione e pensiero Giunto Clemente XIV al termine
di riforma ; la quarta attizzava l'in- de'suoi giorni, assistito dai generali
subordinazione ; la quinta perpe- degli agostiniani, domenicani, osser-
tuava il disturbo nella famiglia : vanti, e da quello dei conventuali p.'
di fatto emanate queste leggi, gli Marzoni, ch'era pure suo confessore^
ordini regolari si trovarono subito spirò con l'assistenza in ispirilo di s.
involti nel disordine, e caduti nel Alfonso di Liguori a'22 settembre
dispregio. La repubblica veneta po- 1774: il suo cadavere fu poscia
co dopo non solo abbracciò il si- trasferito nella basilica de' ss. Apo-
stema francese, ma fece un passo stoli e posto nel monumento del
di più col proibire ai regolari del gran Canova.
suo dominio di riconoscere estere Avendo Clemente XIV nello sles-
superiorità. Nella agitazione in cui so mese ed anno, nella cappella di
erano immersi i regolari di Fran- s. IMaria del Popolo, preconizzata
cia per le misure del governo sul la Bonaven-
beatificazione del ven.
loro destino non ancor chiare, gli tura da
Potenza conventuale il ,
chiostro furono quelli viventi di li- Pio VII nella medaglia che si suole
mosina ; e per li possidenti non si coniare per la solennità de' ss. Pietro
tardò molto mercè l'energia ed at- e Paolo, in quella del 1821, inci-
i32 FRA FRA
sa da T. Mercandetti, volle che da scano riformato converso ; e s. Gia-
un Iato fosse rappresentalo il suo cinta Mariscotti pur francescana.
ritratto in mozzetta e stola, e dal- Inoltre Pio VII beatificò il b. Cri-
l'altro i religiosi conventuali che as- spino da
Viterbo laico cappucci-
sistono coi vescovi destinati dal Pon- no, e la b. Veronica Giuliani cap-
tefice al riconoscimento del corpo puccina. Leone XII nel 1824 creò
di s. Francesco in Assisi. Sopra la cardinale Bonaventura Gazolu dei
cassa è scritto SERAF. Nell'esergo minori osservanti riformati, piacenti-
si legge S. Francisci Sepulchrum no, vescovo di Montefiascone e Cor-
Gloriosum mdcccxviii. Comandò poi neto , indi beatificò ilven. Ange-
Leone XII con decreto de' 22 giu- lo d' Acri cappuccino. Qui notere-
gno 1824, che nei divini uflìzi da mo, avendo fatto menzione in pro-
tutti i francescani si celebrasse la gresso di questo articolo di tutti i
nuta pel suo zelo dal defunto d. rettosi per Baden nella Svizzera,
Guglielmo Wambel ; finché con ne visitò i conventi, e rientrò per
pieni suffragi fu eletto a capo su- la Savoia in Italia, ove sollecitò
lui fu eletto fr. Luigi Pozzo, nel tenuta in Napoli nel Sgo, si fini i
rale scriveva alle provincie dell' or- Terrò eletto in Roma nel 1 6 1 2 :
dine, con lettera de' 22 gennaio i843, visse poco nel generalato, ed in suo
assicurando che i fatti ivi raccon- luogo il capitolo di Salamanca del
tati » appartengono e si riguarda- 1618 pose fr. Benigno da Genova
> no alle più fortunate età dell'or- grande promotore della riforma ,
) dine serafico, all'apogeo della glo- die poi mori osservante. Nell'anno
' ria minoritica. In esso (XXI vo- 1625 anche favorevolissimo alla ri-
j lume) di fatto si raccontano i forma fu eletto in Roma ministro
3 primi principii ed aumento della generale fr. Bernardino di Siena
> riforma, e le più stupende mis- portoghese, poi vescovo di Viseo
' sioni in lontane e nuove regioni nel Portogallo : sotto il suo gover-
3 della terra. Le missioni alle iso- no Urbano VIII, con la bolla 3Ii-
> le Filippine, onde passarono i litand Ecclesiae del 1628, confer-
> minori ai regni della Cina, Co" mò le costituzioni che fecero i con-
' cincina, Siam ed al Giappone; ventuali. Sotto il generalato di fr.
la missione nel Brasile e nel Cei- Gio. Battista da Campagna del re-
i lan ; la scoperta fatta dai france- gno di Napoli, eletto in Toledo
'i scani del nuovo Messico, ove fon- nel i633 , accadde che il re di Spa-
i38 FRA FRA
gha Filippo IV imprese a proteg- vincie minoritiche della Francia »
gere ed a promovere la pia sen- alle quali fece rinunziare a non po-
tenza dell' Immacolata Concezione, chi pretesi privilegi che vantavano
e per mezzo di detto generale, che contro r esatta osservanza della re-
per questo mandò suo legalo in gola. Clemente X per pontificio
Roma, fece raccogliere quanta più breve nominò ministro generale fr.
materia si poteva per difenderla, e Francesco Maria de Nicolis di Ca-
raccomandarla dinanzi al Papa. Fr. stel s. Pietro nel 1674, ma gover-
(riovanni Marinerò da Madrid, elet- nò soli dieciotto mesi. Fr. Giuseppe
to nel capitolo romano del 1642 Ximenes Samaniego governò l' or-
vide confermata sopra stabili base dine dal 1676; fu eletto in capi-
Ja rifoima, poiché in quel medesi- tolo tenuto in R.oma, visitò tutti i
Provincie del Portogallo, vescovo di nel 1697: governò due anni e no-
^>viedo, e poi di Cordova, siccome ve mesi e fu vescovo di Cefalìi.
,
uomo di santa vita. JVel 1670 ac- Dopo fr. Lodovico de Torres, elet-
cadde che fr. Francesco IMaria Rhini to in Roma nel 1700 in capitolo
da J-'ulizzi siciliano, eletto generale generale qual vicario, fu fatto in
in Valladolid, fece sentire il rigore sua vece ministro per breve di
del suo comando ad alcune prò- Clemente XI nell'anno 702, i fr. Al-
FRA FRA 189
fonso da Biesma, poiché il de Tor- questi in sua vece elesse vicario ge-
res mori un anno dopo l'elezione nerale, e poi nel 1727 coli' autori-
capitolare. A cagione delle vicende tà un suo breve lo dichiarò ge-
d'
dei regni di Europa, non permet- nerale, fr. Matteo Basile da Pare-
tendo le circostanze adunarsi nu- ta nel regno di Napoli; ma passa-
merose congregazioni di frati di ti due anni e mezzo venne eletto
tante e diverse regioni , per qual- arcivescovo di Palermo, dove inco-
che tempo i capitoli generali furo- ronò Carlo di Borbone re delle
no intermessi. Fr. Alfonso da Bie- due Sicilie.
sma resse 1' ordine ben quattordici In Milano fu celebrato nel 1729
anni e nove mesi in circa. Così per capitolo generale, e vi si creò ge-
breve dello stesso Pontefice fu no- nerale Giovanni Soto di Valla-
fr.
Pio VII, governava con pieno po- veduti sempre pieni conventi di s, i
XYI nel i838 con l'autorità di sogni dell' ordine con le continue
un breve apostolico, lo creò mini- visite fatte per le provincie, pub-
stro generale di tutto l'ordine dei blicò una circolare piena di zelo
minori. Quali fossero state le vicende pel ristoramento della disciplina re-
dell'ordine dalla prima rivoluzione golare, circa l'educazione e rece-
di Francia, e poi dalla restaurazione zione de' giovani, l'osservanza del-
del 1 8 4 1 in qua sono cose a
, tutti no- la regola, e il contegno religio-
te. L'ordine minorilico ripigliò il suo so da veri francescani, le quali di-
antico zelo per la interna discipli- sposizioni ricordò con altra circola-
na 5 e pei servigi esterni verso la re del 1843, sempre insistendo sul-
Chiesa e la società ; missioni rifio- r importanza della recezione ed e-
rite, studi rimessi, osservanza rein- ducazione dei giovani nei noviziati
tegrata quanto era possibile secon- e chiericati; e nell'ultima de' io
do le circostanze de' tempi, il per- dicembre ordinò, che a norma del-
chè questo grand' ordine della Chie- le pontificie costituzioni s' intendes-
sa, va riacquistando la sua primie- sero aboliti per noviziati que' con-
ra ed importanza, e si ve-
utilità venti che non sono ritiri veri, o
dono predicatori molti , ed alcuni quasi da non permettersi la
ritiri,
tenne sei concorsi generali iiume- troduzione della causa del servo di
losissimi, nei quali si raccolse e Dio fi'. Franceschino della Coisica,
si scelse alle cattedre dell'ordine la morto in odore di santità nel riti-
miglior gioventù nel i834 in An-
; ro di Civitella nel i832.
cona, nel iSSy in Napoli ed in Bo- In (juanto agli uomini celebri
logna, nel 1840 nella Porziuncula, per lettere e scienze che hanno fio-
etica con diritto di natura e delle gen- del regno di Napoli di Giannone,
ti, in tutto cinque tomi. E si pre- e per non poche tragedie, e discor-
para ancora un corso di teologia si eruditi intorno ad esse : Ireneo
dommatica. Un'altra grande opera Allò, autore della Storia di Parnia^
promosse e vide finita il p. d'Ales- AtW'A.Storia di Guastalla, degli Uo-
sandiia , la ristaurazione cioè della ìnini illustri di Parma, del DiziO'
basilica degli Angeli, come si dirà nario poetico, delle File di fr. Elia,
al citato articolo Porziuncula, e ri- del b. Giovanni da Parma , e di
levò il p. Antonio M. da Rignano molti illustri personaggi, il Varrone
segretario generale dell' ordine dei della serafica religione , amico e
minori nell' Orazione accademi-
, corrispondente del dottissimo Ti-
ca ec, con noie. Orvieto pel Pom- raboschi. Nicola Onorati primo pro-
pei 1843. Per le cure del medesi- fessore di agraria nell' università di
mo p. d' Alessandria si sono pro- Napoli, autore di molti libri di a-
mosse e condotte a fine le cause gricoltura , e di una logica e me-
di beatificazione del b. Arcangelo tafisica e di altri opuscoli. Felice
da Calatafimi del b. , Marco da Podestà, scrittore moralista e cano-
Montegallo, del b. Battista Varano nista famoso. Gaetano Podestà, gran
da Canierino e del b. Francesco da teologo e autore di due ben grossi
FRA FRA 143
volumi di spiegazioni degli evan- vano ottanta fiancescani de* quali
geli e dell'apocalisse. Michelangelo si li atta va la canonizzazione, il «piai
Manicone di Vico nel Gargano, Fi- ninnerò poi è oltremodo cresciuto,
sica appaia, ed altri opuscoli. Pier secondo il IN'ovaes a più di cento-
Battista da Nicandro nel Galga-
s. dieci, a' quali si potrebbero aggiun-
no, Uomo di chitsa, in due tomi; gere più di duemila francescani di
Esercizi ai religiosi j Cenni storici ambedue i sessi che sparsero il ,
(|ue Pontefici, JNicolò IV, Alessan- dice che a suo tempo la sola fa-
dro V, Sisto IV, Sisto V e Clemen- miglia dei frati minori osservanti
te XIV, e compresi essi quarantatre numerava centomila religiosi. Al
cardinalidue elettori del sagro ro-
; presente , tolte le provincie della
mano impero ; ed un numero infi- Spagna , delle quali ognuno sa il
livia 5 nel 1843 sono parliti d' Ita- Maria da Perugia minore osservan-
lia da ben sessanta sacerdoti ol- , ti , Cronologi ae liistorico-legalis Se-
tre un centoventi nel i833 pel rapJiici ordinis , toinus tertius con-
Chili, niii^sionari che traggono dai ti nens omnia capi tuia, et congrega-
boschi e montagne
dalle sel- i tiones generales , constitutiones , et
vaggi, e li danno uomini civilizza- slaluta emanata ab anno i633 iis-
ti alle vicine città e governi. Que- que ad annuni 1718. Quibus sunt
ste spedizioni furono fatte sotto il annexa brevia et constitutiones Fon-
governo del p. Giuseppe Maria da tifìcum, nec non ss. congregalionuni
Alessandria ministro generale del- decreta edita prò felici gubernio
,
FRA i^*;
teressante libro intitolato: Della uti- dere annue entrate con facoltà lo-
lità delle regolari istituzioni, pro- ro data da Innocenzo IV, per la
vata dalla concordanza dei testi qual cosa alcuni più zelanti, e de-
scritturali cogli statuti degli ordini siderosi che si conservasse la pri-
religiosi, e dimostrata praticamen- ma istituzione, si ritirarono nelle
te colla esposizione della regola selve sotto la guida del p. Cesareo,
breve pubblicato colle stampe. Tut- i giorni, eccettuate le feste. Per ul-
lessandria cui unì col leghi arcadi i trettanti conventi, sono stati di-
di s. Bartolomeo all'I-
Chiesa lagrimevoli ultimi avvenimenti po-
sola (fedi) , con collegio per le litici. I missionari del collegio di s.
pote, che obbligò a partirne altri mile al suo, ma travagliato dagli al-
religiosi, i quali vi dimoravano fi- tri frati ritornò a Roma, ed ebbe
no dal i474- La vita del b. Gio- dallo stesso Papa non solo la con-
vanni della Puebla, era tanto au- ferma del primo breve, ma anche
stera, che camminava sempre scal- la licenza di ricevere tutti quelli
zo, il suo abito era poverissimo, il che a lui si fossero presentati per
cibo quasi di nessuna sostanza, on- entrare nella sua congregazione.
de consumato dalle penitenze mo- Prima di partire da Roma anche
rì nel 1495 nel convento di Bel- dal generale p. Francesco Nani det-
lacazar, da dove la sua testa fu to Sansone gli fu data una piena
portata a quello della Madonna autorità di accettare tutti i conven-
degli Angeli, a cui essendosi uniti ti che gli venivano offerti, e per-
dipoi altri quattordici conventi se ciò restituitosi nella Spagna gittò i
lia , ma oppresso dalle penitenze par. I, pag. yS, de' pp. fran-
e dalla vecchiaia morì per la via. cescani detti dell'osservanza pia
Fr. Pietro Malgaro giunse fino stretta, ove ne riporta pure la fi-
a Roma, dovq l' unione suddetta per gura vestita dell' abito proprio a
allora non fu conchiusa, e dal p. questi religiosi.
generale Rinaldo da Cotignola, fu S. Pietro detto d'Alcantara dalia
fatto custode della sua congregazio- città nome, ove nacque
di questo
ne, che dopo altre contraddizioni nell'Estremadura nel i499 ^la no-
si divise in due partiti, poiché i bili genitori, essendovi governatore
.
portoghesi riconobbero per loro su- suo padre Alfonso Garavito, dopo
peiiore immediato il vicario gene- aver fatto nella patria gli studi di
rale degli osservanti della famiglia umanità e filosofia , in età di se-
nella corte fece il servo di Dio vespero e compieta. Due anni dimo-
varie conversioni meravigliose, per lò il p. Pietro in questo ritiro, al
le quali e per le sue virtù voleva fine dei quali dai superiori fu ri-
tuali , e così detti dal loro istitu- fine il provinciale si portò in Ro-
tore il p. Giovanni Pascasio spa- ma, e da Pio IV ne ottenne la li-
gnolo, poco dopo la divisione di cenza, speditagli dopo il suo ritor-
Leone X, essendo soggetti ancor no nella Spagna, e confermata di
essi al padre generale dei conven- poi dallo stesso Papa con bolla del
tuali, nell'anno i556 vollero il p. i562 ottenuta dal medesimo p. Pie-
Pietro d'Alcantara in commissario tro, che per lo stesso fine in detto
della loro custodia di s. Giuseppe anno si recò ancor egli a Roma.
tiolia Spagna, composta di quat- Fu quindi la riforma divisa in due
tro conventi, ed in questo ofTizio nel custodie, una sotto il titolo de' ss.
sua riforma, per cui compose al- tra nel i583 fu soppressa, benché
lora le costituzioni. Ordinò in que- avesse un egual numero di conven-
ste che nessuna cella fosse più ti. Finalmente oppresso il p. Pie-
lunga di sette piedi, l'infermeria tro d'Alcantara dal rigore delle sue
di tredici, la chiesa di veiitiquat- gran penitenze, e dalle fatiche lat-
lio, e tutto il recinto del con- te per la $ua riforma, detta pure
vento non si stendesse più di qua- degli Alcanlarinì, e per quanto ope-
r£inta, o cinquanta; che tutti i fra- rò pei carmelitani scalzi, cadde in-
ti andassero atlatto scalzi, portasse- fermo nel convento di Viciosa, da
ro una tonaca stretta, ruvida, e cui fu portato a quello di Arenas.
rappezzata, con cappuccio alquanto Qui ricevuti i ss. Sagramenti, ed
aguzzo, e con un mantello assai esorlati i suoi religiosi all' osservan-
corto, tulio di color bigio; che dor- za della regola e delle costituzioni,
missero sulle tavole, o sulle stoie morendo inginocchioni, volò al pa-
distese per terra ; che si astenesse- radiso a' 19 ottobre i562, in età
ro, eccettuatoli tempo delle infer- di anni 63, e 4? di professione re-
o4 i^'ii^^ V 11 A
avca concesso in Roma procuratore che tempo dimorava
in Italia e ,
ro, era tra essi comune, ed impie- no a quel tempo, perchè si erano
gavano quasi tutta la notte in ora- governati con quelli degli altri os-
re colla voce, e mentalmente. Al- servanti dei quali perciò compo-
,
l' uffizio della Chiesa aggiungevano nevano una parte, e loro si dava
ogni giorno in coro, fuorché nelle impropriamente il nome di rifor-
feste di prima classe ,
quello della mati, non potendo né dirsi, ne es-
Madonna , e nei giorni feriali an- ser tali in rigore quelli che non
che quello dei morti ed i sette sal- avevano ancora leggi, o costituzio-
mi penitenziah colle litanie de' san- ni che costituiscono la riforma.
,
sero dipendentemente dai provin- delta bolla, con patto che il gene-
ciali rispettivi, ed un determinato rale, che era allora il p. Francesco
numero di conventi , che poi Cle- Gonzaga, favorisse quel modo di vi-
mente VII nel i532 volle che fos- vere, come fece introducendo i con-
sero quattro o cinque per provin- venti di recollezione nelle provin-
cia, e permettendo loro di accetta- cie , nelle quali ancora non erano
re i novizi, comandò agli altri fra- stati introdotti. Essendosi perciò
ti di non molestarli. regolati così quegli osservanti che ,
I j6 FTxA. FRA
Vili propriamente debbono essi ri- re nelle missioni il beato, e visita-
conoscere la loro esistenza. In fat- tolo neir ultima malattia al detto
ti allora fecero essi le costituzioni, ritiro alla Polveriera. Di poi nel
che distinguono e custodiscono la 1
796 fu stampata la vita del bea-
riibrma, e cominciarono a portare to col titolo: Gesta, virtù e clo-
l'abito più grossolano e più stret- ni del b. Leonardo ec. Il regnante
to di quello degli osservanti, con Gregorio XVI nel 1839 solenne-
un mantello corto, e fermato da- mente canonizzò il b. Pacifico da
vanti al petto con un cavicchio di Sanseverino. Qui diremo, che nel
legno. Secondo queste costituzioni 1833 in Sezze fu ripristinato il ri-
non possono aver né organi, ne ar- tiro del convento di s. Maria delle
genti, né altre cose preziose nelle Grazie, dei riformati della provin-
loro chiese, formano però cogli os- cia romana. Il p. Casimiro da R.o-
servanti un sol corpo, benché ab- nia ci ha dato le Memorie istori-
biano da questi molte costumanze che delle chiese e dei conventi dei
diverse, riconoscendo per capo, sot- frati minori della provincia roma-
to altri provinciali , il medesimo na, Roma 1
744 j o^'G parla pure
generale, e potendo ancor essi, co- di quelli dei riformati.
me anche gli scalzi di Spagna, es- Quantunque molti zelanti religiosi
sere eletti egualmente a questa ca- della Francia si affaticassero per in-
rica. iS'el 1785 Pio VI approvò le trodurre nelle loro provincie la stret-
virtù in grado eroico del ven. Bo- ta osservanza, ciò però non liuscì,
naventura di Barcellona laico del- se non nel i^gcì per opera di Lui-
la più stretta osservanza francesca- gi Gonzaga duca di Nevers, che
na , e fondatore del sagro ritiro avendo ottenuto un breve da Si-
della provincia romana riformata ;
sto V, fece partire dall' Italia alcu-
e del ven. Pacifico
da s. Severino ni l'cligiosi riformati , e coll'aiuto
nella Marca d'Ancona, minore os- del vescovo di Nevers li collocò
servante riformato , la cui solenne nel convento di questa città, che
beatificazione celebiò nell'anno se- era degli osservanti , sottraendolo
guente. Essendosi poi compito il dalla provincia diTurrena, ed in-
processo di beatificazione del ven. corporandolo a quella della Fran-
Leonardo da Porto Maurizio del- ,
cia paiisiense. Questi fiati italiani,
la famiglia Casanuova della dioce- ai quali fu dato con proprietà il
regina Maria de' Medici , la quale loro abito è della forma di quello
se ne dichiarò fondatrice. Favoli i de' riformati d' Italia , coi quali
religiosi pure Enrico IV
recolletti convengono nelle costituzioni, e
suo sposo, dappoiché nel i6o4 per- non differiscono da questi se non
mise loro di stabilirsi in qualsivo- nel cappuccio , eh' è alquanto più
glia luogo del suo regno, che aves- agguzzo, e nel panno eh' é più fi-
sero giudicato a proposito per essi; no e più colorito. Questo nome di
indi nel 1606 ordinò ai provincia- recolleUi viene dall' uso antico dei
li osservanti di assegnar loro tutti frati minori, di chiamare conventi
i conventi necessari, e nel 1610 di recollezione quelli ne' quali si
vidi che di loro spontanea volontà Haro autore deW Exposilio lilerahs,
ivi si ritiravano; i riformati di moralis , mystica, et allegorica in
Francia furono detti recolletti, per- psahnosj Bonaventura da Madda-
chè appunto i loro conventi da loni autore della Triplea deinon-
principio , come quelli di tutte le slratio biblico- crìtica sulla Scrittu-
riforme suddescritte, altro non era- ra ; Gio. Clemente da Venezia au-
no che conventi di recollezione tore di varie dissertazioni sulla
de' quali tuttora ve ne sono in Scrittura; Orazio da Parma autore
molte Provincie, non solo dei mi- della E<^posìzione e delle Lezioni sulla
nori osservanti, ma eziandio degli Scrittura ; Pietro Antonio del Bor-
stessi riformati, e comunemente si ghetto. Lezioni sulla Scrittura. In
chiamano Ritiri. È però da avver- filosofia i pp. Fortunato da Brescia,
tirsi che per le note vicende poli- autore di un corso di filosofia e
tiche della Spagna, dopo la morte matematica e Carlo da s. Floiia-
;
non solo fiorirono in santità di vi- Pietrarossa, insigne oratore che Be-
ta, nell'esercizio delle più belle vir- nedetto XIV chiamò Concionator
tù, e nell'apostolico ministero del- concìonatonini , il cui quaresimale
le missioni, ma ancora nelle scien- fu ristampato più volte; Pietro
ze, in cui principalmente si distin- Paolo Pellolio , autore di un qua-
sero i seguenti religiosi. In dn-itto resimale e di panegirici ; Idelfonso
canonico pp. Reinfestuel , autore
i da Bressanvido insigne predicatore
del Jus canoniciim, e della Teologia e catechista , le cui istruzioni me-
morale; Marco Klos autore del , ritarono più edizioni ; Luigi IMaria
Jus canonicnm itniversiim the or co da Vicenza, teologo ed oratore ce-
pralirum Giuidenzio Keikhove;
; lebre, le cui opere furono stampa-
Cheiiibino I\Iayz; Lodovico d'Anie- te, cioè molte vite di santi, ed e-
FRA FRA i59
legnnli fira7Ìoni; IVInicelIino cln Ve- di aigomento sagro sentono del ,
del terz' ordine di s. Francesco, il rali non che la volta. L' ultima
cui culto immemorabile approvò cappella ha un ss. Crocefisso in rilie-
Clemente X Altieri nel 1671, ed vo, scoltura di fr. Diego da IMila-
ivi i conservatori del popolo ro- no, laico di questo convento: il
mano da molto tempo innanzi le deposito del cardinal Michelangelo
offerivano un calice d'argento con Ricci è ornato di buone scolture.
torcie di cera nel giorno anni- Ai lati della porta sono i monu-
versario di sua morte, avvenuta ai menti sepolcrali delle famiglie Spi-
3i gennaio i533: l'offerta si con- nola e Raggi, con busti di metallo,
tinua ad eseguire, ma ogni due e per la chiesa sonovi altri depo-
anni. La statua della beata in at- siti di diverse famiglie, tutti con
to di morire, ed ivi esistente, fu busti di marmo. A piedi della
commessa al Bernini dal cardinal scala conduce in coro si ve-
che
Paluzzo degli Albertoni discenden- nera un ss. Crocefisso, che dicesi a-
te della beata, e nipote adottivo ver parlato a s. Francesco. La
di Clemente X. Ercole Ferrata nel descrizione di questa chiesa e le
pilastro esterno di questa cappella sue interessanti iscrizioni sepolcrali si
scolpi il marchesa
deposito della leggono nel citato Alveri. Nel conti-
Parrà vicini. L' altare maggiore col guo ampio convento risiede il pro-
tabernacolo di vari e fini marmi, e curatore generale de'minori osser-
colla statua in legno di s, France- vanti riformati, fiscale apostolico di
sco è disegno di Antonio Rinaldi. quaranta e piìi provincie riforma-
Alla destra di detto altare, vi è te, e vi è studio generale di sagra
quello in onore di s. Antonio di Pa- teologia , ed anco quello di filoso-
dova colla sua statua in legno; al- fìa. Da ultimo e nel iS^i la chie-
la sinistra quello dedicato alla ver- sa è stata restaurata ed abbellita
gine romana s. Giacinta Mariscotti per cura e beneficenza del cardi-
del terz'ordine ,
parimente con la nale Antonio Tosti pro-tesoriere ge-
statua in legno. Nella sagrestia il s. nerale, il quale rifece anche la gra-
VOL. XXVI. 1
i62 FRA FRA
nata esterna, e concorse al sel-
(li il quale illustre francescano assai
ciato della piazza unitamente ai benemerito della religione , della
fratelli Costa, ed altri benefattori. repubblica sua
letteraria , e della
Chiesa di s. Pietro in Molitorio patria, con limosine il presen-
fece
[Vedi), con collegio per le missio- te convento, e vi fondò il colle-
ni, soggetto immediatamente al p. gio con una buona libreria. Que-
generale de'minori osservanti. sto celebre religioso, storico e bio-
Chiesa di s. Isidoro, con con- grafo dell' ordine francescano, nac-
vento e collegio dei minori rifor- que nel i588 in Vaterford, studiò
mali irlandesi, immediatamente sog- in Ispagna, e di tredici anni scri-
getto al p. generale de'minori os- veva in prosa e in verso. Fu nel
servanti, nel rione Colonna, in ci- seminario di Lisbona, professò teo-
ma alla strada che incomincia pres- logia in accompagnò
Salamanca,
so l'orologio del convento de' cap- l'ambasciatore HIdel re Filippo
puccini in piazza Barberina. Scri- per cagioni ecclesiastiche in Roma,
ve il Venuti, a pag.
1199, che dove divenne commissario generale.
allorquando nel 1622 Gregorio XV Fu allora che ottenne questo con-
canonizzò s. Isidoro agricoltore di vento, e colla protezione del car-
Madridj morto a' 3o novembre dinal Lodovico Ludovisi nipote di
3o (per la cui festa assegnò il
I 1 Gregorio XV, nel 1628 lo con-
giorno i5 maggio, che poi Urba- vertì in un collegio pei france-
no Vili trasportò al giorno io di scani irlandesi , e ne divenne il
detto mese), dalla Spagna si porta- superiore. Mori nel 1657 dopo a-
rono m lloma alcuni religiosi scal- verci dato i citati Annales ordinis
zi Francesco a for-
riformati di s. minorum, ed altre sette dotte ope-
marvi un ospizio per li procurato- re fra le quali : Jpologeticus de
ri di Spagna, e delle Indie, e pei praetenso monacalu Aiig. s. Fran-
frati di quelle Ottennio regioni. ciscij Scriptores ord. ininorum j e
questo luogo concorrendovi con
, Vita Jo. Duns Scoti, de Immacu-
grosse limosine Ottavio Vestri Bar- latae Concepì. B. M. Virginis. Si
biani patrizio romano ed anche , ascende alla chiesa per due bran-
una signora di casa Alaleoni, edi- chi di scale, i quali mettono ca-
ficarono dai fondamenti la presen- po ad un portico chiuso con can-
te chiesa al modo che si vede, con celli di ferro, e disegnato insieme
architettura di Antonio Cesani, e alla esteriore del tempio
facciata
la dedicarono a s. Isidoro; ma do- da Carlo Bizzaccheri. L'interno del-
po due anni non stimando i su- la chiesa, magnificamente ornato,
periori maggiori dell' ordine di ha sei cappelline, oltre l'altare mag-
tener divisi i ministri di quelle pro- giore. La prima a destra di chi
"vincie dagli oltramontani che abita- entra, ha suU' altare un quadro
vano in Araceli, furono detti fra- i collo sposalizio di Maria e s. Giu-
li mandati a quel convento, e l'o- seppe, di Carlo Maratta, il quale
spizio fu conceduto con breve pon- colori anche i laterali e la volta.
tificio al p. fr. Luca Wadingo, ad Nella seconda sagra a s. Anna, tut-
effetto vi costituisse il collegio dei te le pitture sono di Pietro Paolo
minori osservanti riformati della Baldini; la terza cappellina, archi-
nazione iberncse o sia irlandese; tettura del Bernini, ha un quadro
FRA FRA i63
tlella GDncezione operato da Carlo Clemente XII nel 1736 la diede
Maratta; i depositi dai jati cre- ai minori osservanti scalzi spagnuoli
donsi scolpiti da un figlio del no- della jiforma di s. Pietro d'Alcan-
minalo Bernini, Là tavola dell'al- tara, i quali subito edificarono il
dedicò una piccola chiesa ai ss. maggiore vennero eseguiti dal men-
Quaranta martiri di Sebaste di- , tovato Pannaria palermitano. Nel
cendo il Venuti a pag. io54j che convento vi risiede il p. procura-
fu annessa a s. Maria in Traste- tore generale de' minori riformati
vere. Dipoi fu conceduta all' arci- di s. Pietro d'Alcantara di Spagna.
confraternita del Gonfalone, la qua- Chiesa di s. Bonaventura, con
le nel 1 608 la restaurò ; quindi annesso convento o ritiro de'mino-
H
,64 FRA FRA
ri riformati, sta nel rione Campi- del presbiterio; le mense de' quat-
telli, e sulle rovine del palazzo im- tro altari minori nella navata me-
periale, e precisamenle in quella desima rinnovate, ed all'intorno
parte del Palatino ch'era destinala collocati i nuovi balaustri di noce;
ni bagni. Abbiamo da Rido! fino per ultimo pur disposero che vi
Venuti, Roma moderna pag. 984, sieno fatte altre decorazioni ad or-
che i frali minori osservanti rifor- namento delle due cappelle, dei
mati del ritiro spagnuoii, già stabi- quattro piccoli altari suddivisali, e
liti nella Spagna da s. Pietro d'Al- del pavimento della chiesa due :
cantara, colla permissione del Papa lapidi fanno memoria nell' interno
Clemente X, verso l'anno 1670 della chiesa, della pietà generosa
elessero questo luogo segregato dal- dei tre fratelli. In seguito di siffat-
mente costruiti, e nella navata del- Michele nel lato opposto. Le pit-
la chiesa, e gli archi degli altari ture della Via Crucis fuori della
minori, e i relativi pur di
pilastri, chiesa, sono lavori a fresco di An-
scagliuola abbelliti. Contemporanea- tonio Bicchierari.
mente i di lui fratelli, il principe
d. Alessandro, ed il commendatore Missioni dei minori osservanti
d. Carlo Torlonia, vollero ch'egual- riformali.
mente fossero decorate le due cap-
pelle laterali all' altare maggiore ; Due sono i collegi che hanno in
costruito di marmo il pavimento Roma, di s. Pietro Montorio, e di
.
dopo aver fatto gli studi ritorna- giosi, par. I, pag. LXXVl, nel dar-
no alla loro patria per esercitarvi ci la figura dei minori conventua-
il santo ministero apostolico, o pu- li, scrive di loro quanto qui ripor-
re vanno ad altri paesi nelle mis- tiamo. Questi francescani dell'ordi-
sioni del loro ordine, per le quali ne minoritico istituito da s. Fran-
questo collegio seconda le cure del- cesco presero il cognome di con-
i66 FRA FRA
ventuali , sul tempo
quale gli del cura e l'amministrazione.
Quindi
scrittori non sono d'accordo, come è che minori conventuali, nella
i
molte limosine soccorsa, e che per stribuzione che ivi si faceva a' 27
molti anni fu filiale della basilica decembre ai poveri di pagnotte con
di s. Maria in Trastevere, e da crocetta d'oro in mezzo, e forse dal
essa succursale, avente il rettore, e Mica aurea per idiotismo plebeo
il titolo di collegiata. Dipoi fu ebbe principio il soprannome di
per dir meglio secondo la pia tra- se, ed il Venuti a pag. 1 i i e seg.
dizione, su tal pietra restarono im- fa la descrizione della chiesa. In
presse le orme di due angeli che quanto a quella di s. Dorotea nel
assisterono alla crocefissione del 1788 Clemente XII in un alla
principe degli apostoli s. Pietro ;
parrocchia l'affidò ai minori con-
e che la pietra fu collocata nella ventuali della provincia Romana,
parete dalla parte del vangelo i quali sul cadere dello scorso se-
ciò che afferma eziandio Ridolfino colo la rifabbricarono dai fondu-
Venuti a pag. io 11, il quale i- menti coU'annesso convento, serven-
nokre asserisce che presso questa dosi dell'opera di Gio. Ballista Nel-
chiesa dimorarono in buona com- li,rinomato per aver fatto, e pub-
pagnia s. Gaetano Tiene, e s. Giu- blicalo a sue spese la più bella
seppe Calasanzio, e vi concepirono pianta di Pioma che abbiamo. Nel-
l'idea della fondazione de'loro be- l'interno della chiesa, nel primo
nemeriti ordini, il primo conosciu- altare a sinistra evvi il dipinto del
to sotto il nome di Teatini, il se- Meucci in cui rappresentò s. Giu-
condo di Scolopii, ed entrambi com- seppe Copertine conventuale,
da
posti di chierici regolari. L'Alveri essendo opera del Marmorelli il s.
riporta molle interessanti memorie Francesco dell'altare seguente. I ss.
ed iscrizioni della chiesa. Alcuni Silvestro I Papa, e Dorotea vergi-
dissero che la chiesa fosse conces- ne e martire uell'alrare maggiore fu-
sa ai minori conventuali da Sisto rono coloriti da Michele Bucci fio-
da sei anni a questa parte lo stato fine, quello cioè di esplorare le vo-
dei cappuccini, stato di sua natu- cazioni uomini veramen-
e formare
ra provvisorio , finché piacerà al te occupando candidati
apostolici, i
in Savoia di cui egli era. 11 colle- dato p. Firmino, il quale con tut-
lei;io fondato dal p. generale Ru- Neil' Africa i cappuccini hanno sei
ini [ly in Savoia è in Charabery : missioni nella Barberia, ed una nel-
l'epoca della istituzione è la me- la Guinea. Nell'America poi han-
desima del precedente, che ancora no quattro missioni nel Brasile, va-
fu approvato dalla menzionata con- le a dire in Bahia, a S. Luigi in
gregazione di propaganda, ma l'a- Maragnano, in Fernambuco, a Rio-
perturi non è per anco effettuata. Janeiro. Il numero totale delle mis-
In Portogallo fra gli stabilimenti di sioni de' cappuccini sono ottanta-
missioni ch'eranvi sino alle ultime due, ed i missionari piti di due-
politiche vicende, in Lisbona esiste- cento, a tenore delle ultime notizie.
va l'ospizio detto di s. Apollonia
pei cappuccini italiani, per i mis- 5 V. Del terzordine di s. Francesco.
sionari destinati al Congo, ad An-
gola, ed al Brasile. In sostanza le Essendosi di sopra parlato di es-
missioni che hanno
i cappuccini so con pochi cenni, va qui supplito
nelle diverse parli del mondo, so- a quanto lo riguarda con breve
no come segue. In Europa hanno storia. JMentre Francesco d'Assisi
s.
dine potevano passare allo stato ma- Francesco, dopo aver in Cannara
trimoniale e i vedovi ad altre nozze. vestito terziario il b. Lucio, segui-
Si ricorse dai superiori dell'ordine tando le sue missioni, andò in To-
al Papa Eugenio IVj il quale con scana, e quivi indusse molti ad ab-
la bolla Ex ìnjwicto nohis deputò bracciare il terz'ordine, particolar-
il cardinal Giordano Orsini vescovo mente in Firenze, nella quale città
di Sabina a' 28 ottobre i437 ad si formò di loro ima congregazio-
esaminare e risolvere il caso; indi ne tanto esemplare, che furono pa-
il cardinale decise e risolvette, che ragonati gl'individui che la com-
potevano come gli altri fedeli con- ponevano a quei primi cristiani,
trarre il matrimonio, siccome abbia- de' quali scrive s. Luca, che aveva-
mo dal Wadingo tom. V, an. 7, no un cuore ed un'anima. Con am-
f. 253, n. 54. S. Francesco fece mirabile carità s' impiegavano tutti,
questa istituzione prima che altro- sì uomini, che donne, nella cura
ve, cioè nel 1221, nella terra di degli infermi e dei poveri vecchi
Cannara, chiamata fino a quel tem- dell'ospedale di s. Paolo, da essi e-
po Carnerio, situata nel piano d'As- retto vicino alle mura della città,
sisi, poco distante dalla Porziuncu- da dove essendo stati poi trasferiti
la, e la fece nella quinta domenica dall'arcivescovo s. Antonino nella
dopo Pasqua, che in quell'anno piazza di Maria Novella, furono
s.
meritò non solo di essere in tutta venerdì, che cadono dopo la festa
familiarità col santo patriarca, ma di tutti santi fino alla detta do-
i
cetto contenuto nella regola, che colla professione della regola del
non obbliga mai sotto alcuna colpa, terz' ordine i voti solenni, fuori di
Questa regola del terz' ordine fu essendovi state sempre delle persone
approvata a voce da Onorio III, e che in ciò l'imitarono, e che colla
da Gregorio I\, il quale con la permissione dei Papi si unirono an-
Bolla Detestanda del 26 marzo, e cora in comunità religiosa, tanto
con Nimìs patenter del 26
l'altra uomini che donne, perciò è ricono-
maggio 1228 concesse a questo or- sciuta come per madre del terz'or-
dine vari privilegi. In oltre la re- ne regolare. Ciò dimostra ad eviden-
gola fu confermata nel 1289 ai za anche 1' autore della Storia de-
174 FR^^ FRA
if// ordini monastici, Iradoltn tini 7n, che poi da Giovanni XXIII con
succitato p. Fontana, tom. VII, la bolla Ptrsonas %'acanlcs, de' 26
cap. 3o, dicendo che vi erano dei agosto i4'3, si approvò ; ciò risul-
his pastoralis nostrae soUcitudinex, stende poco più basso della cintu-
fa estesa ad anni sei. I primi reli- ra. Il suddetto parigino p. Mussart
giosi del terz' ordine, di qualunque fondò il primo convento nel vil-
panno. Degli uomini alcuni hanno quali vivono^ fuori del cappuccio.
un piccolo cappuccio, ed altri il II p. Bonanni nella parte I del
cappello, e delle donne molte si Catalogo degli ordini religiosi, nel
coprono il capo con un velo bian- riportare a pag. LXXVIII la figu-
co, alcune sovrappongono a questo ra de' francescani del terz' ordine,
ancora il nero, ed alcune fanno an- dice che Gregorio XIII nel i58i
che il voto semplice di castità, decretò che questi religiosi portas-
Presentemente però la maggior par- sero il cappuccio tondo e 1' abito
te dei terziari e delle terziarie por- di color berrettino o cenerino, co-
lano sotto le vesti comuni un pie- me i minori conventuali, acciocché
colo scapolare o pazienza del pan- si distinguessero dai cappuccini. Ag-
no dei frati minori, cinto con un giunge che Gregorio XlV, nella boi-
cordoncino bianco, lo che, osservali- la Beati Francisci del 1091, ordi-
derna, pag. 535, tra le altre reli- prima cappelletta dal lato destro,
quie vi fu posto un braccio di s. è pittura di Biagio Puccini, che vi
paolo, come uno de' primi luoghi espresse il martirio di s. Erasmo.
da lui santificati in Roma. Il Pan- Cristoforo Creo è l'autore del qua-
ciroli a pag. 661 de' Tesori nasco- dro che si vede sull'altare della no-
sti,stampati nel 1600, nota che la minata cappelletta esprimente s. ,
chiesa da pochi anni era stala da- Rosalia. Il s. Francesco nella se-
ta ai frati eremitani di s. Agostino, guente cappella è pittura del Par-
cui soggiunge il Bovio, che la uf- migianino. L'ovato contiguo all'al-
ficiarono sino al 16 ig, nel qunl tare del Crocifisso è pure del Puc-
anno venendo provveduti di due cini, che vi colon i ss. Bonaventu-
luoghi migliori , la cederono col ra e Tommaso d' Aquino dottori
beneplacito di Paolo V al p. gene- di s. Chiesa. JXella tribuna dell'al-
rale del terz'ordine di s. Francesco, tare maggiore sono tre quadri a
Santoro Pecorella da Salemi in Si- fresco coi fatti di s. Paolo, di Lui-
cilia, previo lo sborso di scudi quat- gi Garzi. La pittura della volta
tromila cinquecento, e vi annes'^e della sagrestia è opera d' Ignazio
un ospizio pei religiosi della sua Sterni ; l'ovato sulla porta di essa,
provincia, come abbiamo dal Bor- in cui vedesi la Beata Vergine e
doni, Cronologiiim e. i5, p. 436. 11 s. Chiara, fu eseguito dal medesimo
p. ra. Antonio Coltoni di Nicosia, Puccini. Passata la cappelletta del-
dopo di lui eresse il detto ospizio la Madonna, segue da questa par-
in collegio di studi per la sua na- te il cappellone di s. Anna, in cui
sta chiesa esiste un' immagine mi- 3o, art. 3, p. 8. Al presente me-
racolosa di Maria Vergine sotto il ritamente governa l'ordine il p. m.
titolo della Madonna delle Grazie, fr. Gabriele Conticelli, il quale sino
i cui miracoli sono riferiti dal p. dal i832, epoca del suo provincia-
Concezio Carocci nel Discorso sesto, lato in Sicilia, occupò con graa
si
sa dai canonici della patriarcale ba- venti del terz' ordine , inviando a
silica vaticana, per cui da essi ven- tal fine i migliori alunni nel detto
ne coronata con corona d' oro in- collegio di s. Paolo alla Regola. Pei
sieme col s. Bambino nel iG5i. suoi meriti fu promosso a genera-
La festa del santo titolare si cele- le dell'ordine nel 1837, e governò
1 8o FRA FRA
è chiamnta figlia primogenita del nsnron'e violenza, e minacciando d'i
Avanti r altare della ss. Vergine si tempo stesso, che gli uomini si con-
spogliò delle vesti preziose, ed il sacravano a Dio neir ordine di s.
santo avendole recisi capelli la i , Francesco queste vergini avevano
,
della maniera di vivere, che si do- giuno perpetuo, la recita dell' uffi-
veva prescrivere alle religiose del zio divino secondo l' uso de' frati
quali ancor quello di Roma, detto di lei esempi avendo fatto grandi
volgarmente di s. Cosimato in Tra- avanzamenti nelle virtù, s. France-
stevere, eretto nel 1234 o nel 1286, sco la mandò a governar il nuovo
con rimoverne Gregorio IX, per dar- monistero delle Clarisse di Firenze,
lo ad esse, i monaci benedettini e tornata in Assisi mori tre mesi
camaldolesi. Alla nuova della sua dofK) s. Chiara. Fu sepolta nella
morte accorse tanta moltitudine di chiesa di s. Damiano, indi il suo
gente, che la città restò quasi vuo- corpo venne trasferito in quella di
ta affatto di abitatoli, pubblicando s.Giorgio, e pei miracoli che Dio
tutti con festose grida la di lei san- operò a sua intercessione, Pio VI
tità, la quale fu confermata da Dio con decreto de' 3 dicembre 1777,
con molti e segnalati miracoli. Tor- permi.se che fosse onorata con pub-
nò da Perugia ancora Innocenzo IV, blico culto. IVella stessa tomba fu
e con tutti i cardinali e preiati della racchiuso corpo della madre Or-
il
sua curia volle assistere ai di lei fu- tolana, che come le figlie fu model-
nerali, e mentre i frati minori in- lo di virtìi, avendo ricevuto il sa-
tonavano l'uffizio de' morti, voleva gro velo dalle mani di s. Francesco.
che cantassero quello delle sante Dopo la morte della santa fece
Vergini , ma fu persuaso diversa- r ordine ulteriori progressi, e nel
mente dal suddetto cardinal Rinal- 1263, essendo generale de' frati mi-
do Conti, che recitò in fine un'ora- nori s. Bonaventura, in un capito-
zione in Il suo
lode della santa. lo tenuto in Pisa fu risoluto dai
corpo fu solennemente trasferito da frati minori di abbandonare le eia-
s. Damiano al nuovo monastero che risse, perchè pretendevano, che
si era edificato nel recinto della questi fossero tenuti per giustizia
città per comando del Papa pres- ad assisterle e governarle. Il Pa-
so la chiesa di s. Giorgio, che do- pa Urbano IV ne accettò la rinun-
po il 12G5 uella sua riedificazione zia, e dichiarò, che i frati minori
servanti ; e con cui vengono miti- Chiara nella Francia e nelle Fian-
gati alcuni rigori della medesima dre è s. Coletta, la quale colla per-
regola. A pag. 60 si riporta il te- missione del Papa indusse le reli-
stamento di s. Chiara, ed a pag. giose ad osservare la regola data
72 la sua benedizione. La costitu- loro da s. Francesco, senza obbli-
zione apostolica di Eugenio IV è garle però a lasciar le reudite do-
diretta al p. Giacomo Primadizzi v'erano state ricevute. Questa san-
da Bologna vicario generale dei
, ta nacque in Corb-o nella Piccar-
minori osservanti nella famiglia cis- dia dal falegname Boilet, ed essen-
montana, portando la data Roma : dogli stato imposto il nome di Ni-
presso s. Pietro a' 5 febbraio 1 44^^- cola, per lasua piccola statura fu
La seconda parte del citato libro, chiamata Nicoletta , e poscia Co-
contiene le Dichiarazioni sulla re- letta; professò r istituto delle Claris-
gola di s. Chiara, proposta alle se, delle quali meritò di essere di-
monache claiisse da Papa Urbano chiarata badessa. Essa nel i435
IV, moderata da Papa Eugenio ricorse al p. generale Guglielmo
IV , con mitigazione e dispense da Casale de' frati minori, per lo
adattate ed applicate ad ogni ca- scioglimento di alcune dilìlcoltà che
pitolo della stessa regola dal p. vi- s' incontravano nella stessa rego-
cario generale de' minori osservan- la, e quel generale stese in sedici
ti e riformati, p. Andrea di Lepri- capitoli alcune dichiarazioni le ,
frati minori, e che sono in uso se- Pietro d'Alcantara, dalla fondatrice
condo i paesi, nei quali sono i lo- chiamate Farncsiane: la fondatri-
lo nionisteri. Permise loro altresì ce, che mori in odore di santità,
di portare i sandali o zoccoli, ed ebbe a protettore dei monisteri da
eziandio le calze, avendone biso- lei istituiti il cardinal Francesco
gno ; ma la maggior parte dei mo- Rarberini. Osservano esse rigoro-
iiisleri di s. Coletta, ed alcuni al- samente, benché possidenti, la re-
tri, non vollero accettare tali dispen- gola di s. Chiara, sono molto ri-
se, onde le religiose di questi se- tirate, né parlano alle grate, se non
guitarono a digiunare tutto l'anno di rado, e coperte di un velo, ve-
secondo la regola, ed a cammina- stono di bigio, portano i sandali
re coi piedi affatto nudi, come avea- di corda, e sopra lo scapolare un
no fatto per lo passalo. rosario nero, che gli pende dal
i86 FRA. FKA
collo. IJiinno un cardinal protet- minist-ano alle conteraplaliTe il
dice che la chiesa è diseguo del Pietro d' Alcantara, dicendosi che
Castelli, e che vi è un quadro del la fondazione fu fatta dal cardinale,
Romanelli. Di questi monisteri lun- il quale ottenne per indulto a-
gamente scrisse Andrea ÌVicoletti postolico di Clemente X l'anno
nella l" ita di suor Francesca di Ì676, alcune religiose di un mo-
Gesù Maria fondatrice di essi ,
nistero del terz'ordine, prescriven-
della quale se ne parla anche al- do loro alcune costituzioni coU'os-
trove, come Farnese fa-
all'articolo servanza delle quali potessero imi-
miglia (Fedi). 11 p. Bonanni nel- tare la vita rigorosa di s. Pietro
la parte II delle Ferghà a Dio d'Alcantara. Descrive pure il loro
dedicale, del suo Catalogo degli abito, ce ne dà la figura, e con-
ardila religiosi, a pag. LVI, ci dà chiude aver tutto tratto dalla bolla
Ja lìgiu'a e le notizie delle Mona- che Innocenzo XI spedi per queste
che francescane dell' osservanza monache, e dalle regole composte
pili stretta. In Italia particolarmen- e fatte stampare dal cardinal Bar-
te vi sono altri diversi monisteri berini abbate commendatario di
dell ordine di s. Chiara, fundati da Farfa. Nella parte HI poi del sud-
diversi in luoghi e tempi distinti, detto Catalogo a p. XXVII, il p.
nei quali molto fiorisce la regolare os- Bonanni ci dà le notizie e la figura
servanza. Tra questi è singolare quel- della Penitente solitaria di s. Fran-
re, dal che è avvenuto, che le cla- Lrbaiùste, Quelle monache poi, che
risse le quali professano la regola si chiafnarono Miiiorisse , appella-
data da s. Francesco, alcune lo por- rono i loro monisteri Minorit: che
tano altre no, sebbene di queste le monache di s. Damiano furono
seconde ve ne sieno pocliissime. Se- dette Mino ri' e lo scrive il Ga- ,
.8« FÉ A FRA
nel 1671 approvò il culto initne- nemente canonizzò s. Veronica Giu-
moiabile della b. Salomea regina liani.
di Galazia, monaca polacca dell'or- Che le Clarisse appartengano agli
diue di s. Chiara, morta nel 1268, ordini dei mendicanti , lo dichiarò
ia cui vita scritta nel suo idioma s. Pio V nel 1 57 r colla bolla Et
da Adamo Opafovio , nel 1689 fu si mendicanlium. Fra le chiese e
pubblicata in italiano, ed in Roma monisteri delle Clarisse che più non
da Giuseppe Guerrieri. Alessandro esistono, faremo qui menzione di
VJII nel 1690 confermò il culto quello di santa Chiara, ora chie-
uumemorabile della b. Cunegonda sa di san Gregorio Taumaturgo
regina di Polonia , religiosa di s. perchè spettante al sodalizio sot-
Chiara, morta nel 1292: la sua to tal nome nel rione Pigna. La
vita Ranuccio Pico l'aveva stampa- chiesa e il monistero ad istanza del
ta in Roma nel i633. Clemente XI cardinal s. Carlo Borromeo furono
«ci 17 12 canonizzò s. Caterina Vi- eretti dallo zio Pio IV, che nel
gri detta di Bologna, manata in 1 563 vi collocò le donne , che da
Verona da genitore ferraiese, fon- vita licenziosa eransi convertite
datrice del monistero di Bologna , dandogli il nome di Casa Pia; ma
ove si venera il suo corpo Cle- : furono trasferite nel i628daUiba-
mente "VII l'avea beatificata. Ne no Vili nel monistero di s. Giaco-
scrissero diversi la vita, fra' quali mo alla Lungara, essendo divenute
Pietro Azzoguidi, stampata in Ro- poscia monache agostiniane, delle
ma nel 1679, ed il gesuita Gras- quali ne parlammo al voi. I, pag.
setti, pubblicata la prima volta nel i35 del Dizionario. Allora nel mo-
1G21. Benedetto XIII nel 1726 nistero e chiesa di santa Chiara vi
beatificò Giacinta Marescotti roma- furono poste le monache Clarisse
na, Clarissa del monastero di s. Be- che vi rimasero sino alle ultime
nedetto di Viterbo,
che Pio "SII politiche vicende, venendo data la
nel 1807 solennemente canonizzò: chiesa di s. Chiara al nominato so-
le prime sue vite le compilarono dalizio nel 181 4 col beneplacito
il p. Francesco Maria de Amatis, e apostolico di Pio VII. Dessa venne
monsignor Girolamo Venlimiglia con disegno di Francesco
edificata
vescovo di Lipari. Benedetto XIV da Volterra ed essendone protet- ,
del Corpus Domini di Pesaro, ove l'Alveri, Roma in ogni stato, par-
si conserva il suo corpo il gesuita : te II, pag. 3o5, dice che la chiesa
Compendio della storia degli ordi- cortile ornato di una fontana, co-
ni regolari, tom. II, par. I, pag. strutta secondo il Venuti nel 1731,
J20, dice che le monache di s. alla quale serve di recipiente un'ur-
Chiara furono collocate nel moni- na di granito bigio, che apparten-
stero di s. Cosimato, eietto nel ne agli antichi bagni. Neil' altare
1236, con rimoverne per darlo ad maggiore si venera l'immagine del-
ad esse i monaci camaldolesi. Il la Reata Vergine che si crede di-
per le ragioni che dicemmo nel oggi ponte rotto ; laonde venendo
voi. XII, pag. 2 32 del Dizionario. presa da alcuni divoti, fu poi mes-
Il Panciroli finalmente, che tratta sa in una cappelletta ch'eressero sul
della chiesa e monistero a pag. 287 ponte medesimo che perciò prese ,
ima perfetta vita comune, e vivono blicò in Firenze nel 1682. 11 Pon-
con esemplarità, per cui ritraggono tefice Paolo V
piantò e stabili le
dalla pietà de' fedeli liraosine, con religiose del terz' ordine di s. Fran-
le quali acquistarono possessioni. cesco della congregazione gallicana
Per la relazione che hanno all'or- in Roma: pi'ima abitarono nella via
dine francescano le religiose delia della Lungura, e poscia presso la
conta die queste monache furono rio del terzo ordine di s. France-
fondate da suor Gregoria Santacro- sco. Egli dice che trecento anni
ce nobile romana, e che vissero pri- prima, cioè nel 3oo circa, ivi ta- 1
titolare la cui festa ivi si celebra Croce il cui nome restò a tutte
a' 20 maggio, ed una particella del le monache per cagione eziandio
legno della vera croce; il Venuti della reliquia della vera croce, che
osserva che 1' architettura della chie- ivi veneravasi, e superstite dalle
sa è presa da un tempio antico. tante che le religiose possedevano,
La cupola che la copre fu ornata e perdute nel fatale sacco di Ro-
di pitture da Bernardino Gagliardi ma. Il Piazza poi che pubblicò il
sulla porta laterale diconsi opera candidissima farina con una crocet-
del Baglioni. JVell' ultima cappella ta d'oro in mezzo, chiamata per-
è un s. Francesco di autore inco- ciò in Mica aurea, e si distribui-
gnito. Nondeve poi passare sot-
si vano nel dì 27 dicembre, festa di
to silenzio quanto il medesimo Pan- s. Giovanni apostolo, a' poveri dai
FRA FRA 195
superiori della chiesa di s. Giovan- tratte suo esempio si consa-
dal
ni detto della 3Iah>a in vece di grarono al Signore, nominandosi
Mica aurea forse per idiotismo, co- per le prime Indicia e Candida.
me si disse superiormente nel § Qui noteremo, che di queste mo-
HI, parlando delia chiesa di s. Do- nache se ne diede un cenno all'ar-
rolea: altri dicono, che il 3/ica au- ticolo s. Ambrogio, Ordine religio-
rea abbia avuto origine dal Fico so dì monache [fedi). Il p. Bo-
aureo, contrada prossima al mon- nanni ce ne dà la figura nella
te Gianicolo, le cui arene o sabbie parte IV del suo Catalogo. Note-
sono di color d'oro. Coli' autorità remo ancora che non pare convin-
pertanto del libro che l'abbadessa cente l'opinione dell'erudito Barto-
e monache benedettine dedicarono lomeo Piazza, che neW Efenieride
a Benedetto XIV, e pubblicarono Faticana, pag. 191, 4 ap'ile, di-
nel 1755 in Roma colle slampe, chiara che s. Simplicio eletto Pa-
e col titolo che dicemmo al voi. pa nell'anno 4^7, nella basilica
IV, pag. 3 06 del Dizionario, an- vaticana diede il sagro velo a s.
zione prese il nome di Cassi nese. dichiara dal Venuti, Roma moder-
I Pontefici commisero ai monaci na pag. 855, ove pur dice, che Leo-
cassinesi il reggimento delle mo- ne 1 1 1 hce a questa chiesa doni con-
FRA FRA '
197
siderabili Nella Tabella dellf chie- che fece anco la facciata. L'altare
se di Roma alle quali il senato ro- maggiore ricco di vaghi e belli mai-
mano fa l'oblazione del calice e tor- mi, ha per quadi'o la santa titolare,
cfj stampata nel 1822, a p. 7 e nel- dipinta da Giacinto Brandi, La vol-
la categoria delle chiese che han- ta la colorì a fresco fr. Umile da
no simile oflerta in ogni quadriennio, Foligno francescano, e gli ovali nei
è notato:s. Eufemia, monache di s. lati sono di mano di Leone Ghezzi.
ligioso; ma suo padre per distorlo voti il 1547. Quindi dopo aver
da tal pensiero lo mandò nel i5iS provveduto al collocamento de'suoi
alla corte di Carlo V. Ivi si rese figli, ed investito il primogenito del-
ragguardevole per la sua prudenza, la ducale autorità, nel i55i vesti
per la sua pietà e pel suo zelo. r abito di gesuita e celebrò la sua
L'imperatrice che al par del suo prima messa nella cappella del ca-
sposo avea grande stima per lui, stello di Loiola. Poco dopo ritirossi
lo indusse a sposare Eleonora da in im eremitaggio presso Ognate
Castro, dama illustre e virtuosa, seguito da alcuni padri della com-
the avea condotta seco da Porlo- pagnia dove si dedicò a tutti gli
,
200 FRA FRA
esercizi di umiltà, di carità, di mor- in età di sessantadue anni. Fu sep-
tificazione, spesso scorrendo i villag- pellito neir antica chiesa della casa
gi con un campanello alla mano professa; ma nel 1617 il cardinal
per chiamare all' istruzione i fan- duca di Lermaj suo nipote, primo
ciulli. Si esentò per due volte dal ministro di Filippo 111 re di Spa-
cardinalato , ma non potè ricusare gna , ne fece trasportare il corpo
la carica di superior generale della nella chiesa della casa professa dei
sua compagnia, a cui norainollo s. gesuiti diMadrid. Francesco Borgia
Ignazio, dopo averlo fatto predica- fu beatificatoda Urbano Vili nel
re in diverse parti della Spagna ; 1624, e canonizzato da Clemente
cosa che fece con zelo ammirabile IX nel 1671. Innocenzo XI nel
e con prodigioso successo. Siccome 168 3 assegnò alla sua festa il gior-
le austerità che praticava faceano no IO di ottobre.
temere della sua vita, s. Ignazio fu FRANCESCO CARACCIOLO
costretto di sottoporlo ad uno che ne ( s. ). Nato il 3 ottobre 1 563 a
1
l'Italia, e poscia passò nella Savoia, fetto il suo disegno, che anzi Id-
ove coprì la carica di senatore. dio gli diede a soccorso s. Giovan-
nale Du Perron dicea : che non rica di primo limosiniere della prin-
v' era eretico eh' egli non fosse cipessa , e di coadiutore appresso
certo di convincere; aia che per il cardinale di Retz. Nel 1622 eb-
2o4 t'KA. FRA
Iie ordine dal duca
Savoia di di di sua famiglia, a pie dei Pire-
nudare ad Avignone, dove questo nei, il giorno 7 aprile del i5o6.
fdincipe avea disegnato di lecarsi Dopo una breve ma savia educa-
per salutare Lodovico Xlll. Parti zione domestica, fu cura de' suoi
il santo vescovo d'Annecì, già ca- genitori d' inviarlo a terminare gli
gionevole e col piesentimento di studi a Parigi, dove poi insegnò la
morte vicina. D'Avignone passò a filosofia nel collegio di Beauvais.
Lione col cardinale di Savoia, ove In questo tempo trovavasi a Pa-
predicò il giorno del Natale. Il rigi anche s. Ignazio di Loiola, il
giorno di s. Giovanni, dopo cele- quale meditava la fondazione del-
brata la messa, cadde in estrema la comjjagnia di Gesù. Uno de'pri-
debolezza, seguita da un'apoplessia, mi, che con assoluto distacco dal
Nella mattina del giorno seguente mondo si ascrisse alla sua milizia
28 dicembre morj, dopo vent'anni fu Francesco. Anzi il giorno del-
di episcopato , e cincjuantacinque l'Assunta dell 534, unitamente ad
di vita. Neil' anno i665 fu ca- altri sei compagni, nella chiesa di
iiotniiiato per eccellenza V Jpostolo vista del regno della China, dove
deli' [lìdie,
nipote dell'illustre dot- avea ardentemente desiderato di
tore Navarro, trasse i suoi natali predicare la fede. S. Francesco Sa-
nel castello di Saverio, signoria verio fu beatificato da Paolo V
,
sioni nelle città, nei villaggi, negli te, con legge de'28 settembre 1H29,
2 10 FRA '
FRA
fort divenne la capitale del regno vassero icordoni di seta quasi la-
orientale de' francesi o di Austrasia, ceri, ai quali era attaccato il sug-
e Luigi l'Alemanno \i trasferì le gello d'oro della bolla, pel qual
fiere degli austrasiani , alle quali metallo essane prese il nome; so-
furono sostituite in seguito le due lo ne venne a capo con la condi-
grandi fiere di autunno e primave- zione che la cosa si farebbe uila
ra. I re vi fecero erigere il palazzo presenza d'un gran numero di te-
Romano; dipoi la città si accrebbe stiraoni. di Francfort
Gli abitanti
considerabilmente, e al medio evo furono primi ad abbracciar la
i
era già considerata una delle prin- pretesa lagrimevole riforma reli-
cipali dell impero. GÌ' imperatori vi giosa^ chiedendone il libero eserci-
tenevano la loro corte, e da Mas- zio. Per ricevutone rifiuto nel iD?.?
similiano I, che vi celebrò una die- si rivoltarono contro il senato, de-
nel 18 15 il Vienna,
congresso di quali avevano rinnovato l'eresia di
e l'atto della confederazione ger- Nestorio, non ammettevano il cul-
manica la posero nel numero del- to delle sagre immagini, e predi-
le quattro città libere, ne fecero cavano che Gesù Cristo fosse so-
la sede dell'assemblea delia confe- lamente figliuolo adottivo di Dio.
derazione, e gli restituirono le sue Vi fecei'o cinquantasei canoni, il
XVII posto nell'assemblea ordina- si, che la sola autorità del Papa
ria della confederazione, ma nel- non bastasse per fare ricevere un
l'assemblea generale ha un voto concilio senza il consenso delle prin-
particolare: il suo contingente nel- cipali chiese. Vedesi da Incmaro,
l'armata della confederazione è di che il VII concilio generale non
4/3 uomini. era ancora ricevuto in Francia nel-
1*870: padri persuasi da una
i
212 FRA FRA
versione infedele del II concilio vescovi confermarono l'erezione del
Niceno, rigettarono la decisione che vescovato di Baraberga, già appro-
dà il culto di latria alle sagre im- vata dalla santa Sede. Mansi loco
magini de' santi, culto dovuto a citato, col. 12 19 e 1220,, e Diz.
Dio solo per ragione della sua ec- dd" Concili.
cellenza divina ed infinita, e per- 11 sesto nel 1027, nel quale si
chè egli solo è Signore, creatore, conferì la tonsura clericale a Got-
e conservatore, ec. Del rimanente tardo o Godardo, fratello dell' im-
questo concilio di Francfort fece peratore Corrado II. Labbé tom.
degli altri regolamenti generali so- IX, Arduino tom. VL
pra la disciplina. Regia t. XXVIII, settimo adunossi nel I235, se-
Il
Labbé tom. VII, Arduino t. IV, condo il p. Mansi, ibid. col. io33
e Diz. de' Concili. e seg.; in esso il conte di Seyn si
Brema. Mansi, Siipplem. (li conci' gli elettori del sagro romano im-
li del p. Labbé, tom. I, col. 1077 pero, fu adunato nel i438 in qua-
e 1078. resima. Eglino vi elessero Alberto
Il terzo concilio si celebrò nel- d'Austria in re de' romani. Fu in
l'anno looi in agosto. Gli arcive- quest' assemblea che gli elettori ve-
scovi di Magonza, di Colonia, e di dendo le vertenze tra il Papa Eu-
Treviri vi si trovarono con quat- genio IV, e padri di Basilea, e
i
seguente si recò nel dominio Olan- tra volta parte del regno de' Pae-
dese a Breda, ed invitato dal car- si Bassi, con l'Alemagna e con la
dinal Consalvi in nome del Papa Svizzera , non che con la Spagna
a trasferirsi in Pvoma a finirvi i suoi e cogli stati sardi. La natura e
giorni, ed a ricevervi il cappello r arte gareggiano nel formare di
e il titolo cardinalizio, se ne dispen- questo paese il più gradevole sog-
sò a cagione del lungo viaggio, so- giorno , mentre salubrità di aria
lo accettò la pensione di tre mila ubertà di suolo vantaggi di sito ,
,
molti fatti, e diversi tratti dei Man.' dominatore, Cotiae furono sotto il
FRA FRA 2i5
romano impero appellale. Tra le cime. Cinque grandi vie aprono
sommità più elevate primeggia il dalla Francia alla Spagna comodo
molile Pelvoux. di Vallouise , che passaggio su quelle rupi , ed i pe-
supera Mediterraneo per 1 3,236
il doni per molti altri lati vi rinven-
piedi. Sieguono il monte Olan il di gono agevole accesso. Attraversa il
cui picco ha un' altezza per soli sistema delle Cevenne la Lingua-
mille piedi minore, il monte di Gi- deca, l'Alvernia, il Limosino e la
nevra, che nella sua cima solleva- Marca, dando la sua denominazio-
ta a I i,o68 piedi presenta spazio- ne generica a tutto quel paese. Il
sa pianura col celebre cenobitico monte chiamato Puy-de-Dome è il
ospizio ospitaliere, ed il monte Vi- più rimarchevole non tanto per la
so donde il famigerato Po scatu- sua altezza di 4j^47 piedi, quanto
risce, la cui vetta s'innalza a 8,436 per r esperienze fisiche eseguitevi
piedi. Il lato boreale ridonda di dal famoso Biagio Pascal dopo quel-
ghiacciaie per otto mesi dell'anno. le del nostro faentino Torricelli sul
Dalla catena diramansi i
alpina peso specifico dell'aria, per cui uno
gruppi Jura e de' Vosges divide il : degli attuali dipartimenti ne ha as-
primo la Franca-Contea dalla Sviz- sunto il nome. Più elevata è la su-
zera, e si estende per 60 leghe in balterna catena del IMonte d' Oro ,
lunghezza su dieci o dodici di varia di cui il principal picco si appella
larghezza, con acuminati picchi. Il Puy-de-Sancy , supera di 6,'288
gruppo vogese si distacca dal Jura piedi il livello del mare , e poco
sull'estrema frontiera bernese , at- dissimile è la misura del monte
traversando r Alsazia e la Lorena. Cantal, che quasi sempre ha bian-
Elevasi a 4>20o piedi la punta del ca la cima di eterne nevi.
Ballon presso l'abbazia di Mulbach, Non mancano alla Francia fore-
e poco meno alto è il picco di s. ste tali da fornire materia alla co-
Odile. Da Perpignano sul Mediter- struzione del suo formidabile navi-
raneo, infino a Baioua sull'Oceano le. Trovasi da Borea l'ampia selva
occupa lo spazio di go leghe in delle Ardenne , che le sponde del
lunghezza , e di So io largura il Mosa ricopre, e s'interna fino al
montuoso sistema de' Pirenei , che di là del limite belgico. Né meno
sulla Bassa-Navarra, sul Bearn, sul- considerevole è l'Orleanese, che oc-
la Guascogna, su Foix, e sul Ros- cupa una estensione di quindici le-
siglione le dechinanti braccia disten- ghe su tre e sei di larghezza ; e
de. Essi sono dal lato ispanico più quella di Fontainebleau che eccede
dirupati, che dal francese, e sono 24jOoo iugeri in ampiezza, e l'al-
ricchi e feraci di legnami , di me- tra di Compiegne, che ne oltrepas»
talli, minerali ec, e negli alti pia- sa 29,000, e le men vaste di Vil-
ni eterne ghiacciaie racchiudono. lers-Cotterets e di s. Germano, sen-
Vi si osservano massimi picchi , il za noverare i frequentissimi boschi
Monte Perduto ed il Vignemale, o dell'Alsazia, della Lorena, della Bor-
meglio il Mont-Maudit, che oltre- gogna e de' Pirenei. Il golfo di
passano di diecimila piedi la mari- Lione nel Mediterraneo e 1' altro ,
giorno , ed il Canigù, di cui a poco quelli che più s* internano nel ter-
minore altezza giungono le ardite ritorio francese. Chiamasi poi Ma-
, , ,
al passo di Calais, ove il mar ger- dal Iago di Ginevra , bagna Lione
manico prende incominciamento. e si dirige pel Delfinato , il conta-
Pochi e di piccola estensione sono do Avignone e la Provenza al
d'
i laghi di Francia o grandi stagni: Mediterraneo, ove vicino ad Arles
secondo alcun geografo vi si con- con tre bocche si scarica, arricchi-
tano però sei mila fiumi e riviere to per via dall'Ain, dal Saona, con
onde r interna navigazione trae i Doubs Ardeche e dal Gard
, dall'
più comodi mezzi; ma tal nume- che v' influiscono a destra, mentre
ro ci sembra alquanto esageralo. vi entrano a sinistra l'Isero, il Dro-
Tra i più notabili si distinguono, me ed il Durenza la lunghezza :
il Senna, c|ie scaturisce dai monti del suo corso arriva alle duecento
della Costa d'Oro nella Borgogna miglia. Il Garonna sgorga dai Pi-
settentrionale , e fatto presso No- renei nella valle d'Aram sul con-
gent nella Sciampagna navigabile fine catalanobagna la Linguado- ,
ilMarna ,
1' Aube , il Yonne collo il Baise, il Gimone, il Gers ed il
Armacon, il Rille, l'Eure e l'Oise Lot con una infinità di riviere e
coll'Aisne. Celebre è puie il Loira, torrentine accrescono ad ogni trat-
che in due quasi eguali parti di- to considerabilmente il volume. Mi-
vide il suolo francese. Sorge dal nori fiumi, ma pur notabili sono
monte Gerbier-des- Jones Ce- nelle lo Cliarente , il Sonìraa, il Villai-
venne in Linguadoca, e dopo aver ne, l'estremo Adour, che nell'Ocea-
percorso duecento leghe nel Lio- no si gettano, e l'Aude, l' Herault,
nese, nel JN'ivernese e nell'Orleane- il Varo ch^ scorrono nel Mediter-
se, per la Turrena e per l'Angiò raneo. Il Reno col Mosa collo ,
va a scaricarsi presso iVantes sulla Schelda, col JMosella e coli' III, dal-
costa di Bretagna nell'Oceano at- l'Alemagna e dal Belgio corrono
lantico. La poca profondità del sab- pure ad innaffiare una parte del
bioso suo letto rende alquanto dif- territorio francese.
ficile il cammino alle navi, che A trarre profitto dai doni della
lungo quasi tutta la via ne varca- natura adoprò la Francia di co-
no le acque, e sono l'Allier, il Cher, struire grandiosi canali per le in-
il Vienna con Creusa, più
il Mayenna terne comunicazioni : il fa-
con Sarthe, il Sevre, il Loiret moso è Linguadoca o
quello di
l'Arroux, il Nievre e l'Indre, che del Mezzogiorno, che unisce i due
FRA FRA ai7
mari l'Oceano e il Mediterraneo, deaux e Lione, con che le dovizie
che dall'illustre Sully degno mini- minerali, e gli industri stabilimen-
stro di Enrico IV fu incominciato, ti racchiusi in tale spazio, avran-
e sotto Luigi XIII venne compiu- no mezzo facile all'esportazione. Il
to. Per esso riuniti il Senna ed il grandioso progetto di formar un
Loira agevolano la comunicazione amplissimo canale, che da Parigi
della capitale colle provincie occi- dirigendosi ad Havre-de-Grace, pro-
dentali. Avrebbesi voluto aprire con curasse alla capitale mediante il
tal mezzo un facile passaggio al- Senna que' vanti che concede a
le regali flotte dall'Atlantico al Me- Londra il Tamigi, non ebbe effet-
diterraneo, ma sebbene molte dif- to a cagione delle molteplici stra-
ficollà siensi superate dall' arte per de di ferro e dei legni a vapore.
condurlo a termine, rimane esso Le sorgenti minerali sono assai
tuttora imperf;'tto. Sono pure as- numerose in Francia; se
ne cono-
sai vantaggiosi i canali, di Calais, scono circa settecento, e di frequen-
che penetra le varie parti della te se ne scuoprono delle nuove:
Fiandra francese e belgica; di Bor- come in ogni altro luogo le sor-
gogna o della Costa d'Oro, che u- genti calde si trovano lungo le
nisce il Saona coli' Yoiine entran- principali catene di montagne, e le
do poi nel Senna ; del Centro, che fredde nei paesi di pianura. Le più
il Saona al Loira congiunge di ; rinomate acque minerali sono quel-
6. Quintino rimarchevole per due le di Bareges e Bagneres nell'anti-
lunghi passaggi sotterranei, che con- co paese di Bigorre sugli Alti, e
tinuando r altro il quale luiisce ,
quelle di Aigueschaudes sui Bassi
rOise al Somma, scoire parallela- l'irenei, Forges di Nor-
quelle di
mente allo Schelda, ove va poi ad mandia, Plombieres nei monti
di
imboccare ; di Mezzogiorno intra- Vo«ges di Lorena di Aigue-Perse ,
distintivo della contrada. 11 suolo tre focaie, ec. In quanto alle varie
della Francia presenta presso a po- produzioni di questo felice suolo,
co tutte le formazioni minerali di- si può francamente asserire essere
stinte dai geologi ; talune sono piìi lino de' più favoriti dalla natura e
semplici nell'insieme degli strati di dalla vegetazione, di che la più
cui sono formate , che in qualun- studiosa coltura adopera di molti-
que altro luogo ; altre al contrario plicare i vantaggiosi risultamenti.
sono più complicate, e presentano Secondo l'ultimo catastro, la su-
certe particolarità di cui gli altri perficie della Francia divisa in ot-
paesi offrono appena l'esempio. Vi to parti , cinque ne offre di terre
si riconoscono per conseguenza ter- coltivate, una di boschi, e due di
reni primitivi, intermediari!, secon- suolo non produttivo, che compren-
darii e terziarii. infine terreni evi- de le acque, gli edifici e le vie,
dentemente formati dal fuoco, dei giusta lo specchio che ne pubblicò
quali s' indica spesso il complesso Moreau de Jonnes. Tiene per con-
sotto il nome di terreni vulcanici seguenza la Francia forse il primo
non che scolatoi di lave che par- posto negli stali europei ,
propor-
tono da crateri ancora perfettamen- zionandone la fertilità all' esten-
te visibili. La Francia possedendo sione.
ogni specie di terreno, ha sorgen- il commercio de' più rimoti a-
ti numerose di ricchezze minerali; bitatori del paese consisteva in va-
il carbone terroso ed il ferro sono si che nella gran Breta-
di terra,
abbondanti. Pochi paesi come la gna cangiavasi collo stagno con ,
rente. Gli altri rami della ricchez- alle profughe arti : le pubblicane
za minerale sono assai moltiplicati: sevizie opponevansi agli slanci del-
i marmi di specie diverse trovansi l' industria nazionale, ma l'inven-
comuni iu Francia : i teireni anti- zione delle fiere , eh' ebbe luogo
chi particolarmente nei Pirenei nel settimo secolo in questa mo-
olfrono marmo bianco e statuario, narchia, colle franchigie accordate
e molti e vari marmi colorati bel- richiamò l' affluenza degli stranie-
lissimi ; le montagne secondarie ne ri, e scosse l'inerzia. A Carlo Ma-
presentano egualmente assai belli; gno deve r industria e il commer-
vi sono porfidi dei vosgi che ioii-
i cio francese il loro primo svilup-
,, , ,
cio francese, accolse gì' italiani che incoraggiamenti furono a larga ma-
portarono la loro industria ne'suoi no profusi all' industria ed al com-
stali, e tenne a freno la pirateria mercio; le franchigie dei porti fu-
de' danesi ; ma questi raggi di spe- rono estese ed organizzate, e verso
ranza si dissiparono alla sua mor- il fine del XVII secolo la Fran-
te. Le crociate in molti rapporti cia già divideva il commercio del
alla religione come alla Francia mondo, e gareggiava nell'industria
ebbero risultamenti felici per la colle nazioni più floride; il con-
civilizzazione e per l'industria. La corso poi della meccanica e della
lontananza dei signori alleggerì il chimica, i cui progressi furono sì
reale delle scienze che conta ses- tici, artistici, militari in cui si re-
santatre membri, non compresi die- sero immortali parecchie migliaia
ci accademici hberi ; iìnalmente d'individui. 11 carattere generale
quella delle belle arti che ne ha della nazione è la vivacità ; pron-
quaranta, e dieci accademici libe- to ad afferrare tuttociò che può
ri : essa distribuisce de' gran pre- essere offerto all' ardente sua im-
mi di pittura, scultura, architet- maginazione, il francese abbraccia
tura, incisione, ec. ;
gli allievi lau- con calore ed entusiasmo i più
reati in numero di ventiquattro arditi progetti, e si abbandona al-
li, come di molti altri popoli, spe- stampata a Parigi nel i774)j l'aver
cialmente settentrionali di Europa : messa alla moda in quasi tutta
al celtico si danno varie derivazio- l'Europa la lingua provenzale o ,
nelle Gallie anco gli alani, goti, i queir idioma. Si formò dunque la
gli arabi, e gl'inglesi; essi ne fu- lingua francese alla fine del secolo
rono cacciati, ma il loro linguag- X; si scrisse in francese al comin-
gio o i loro dialetti vi lasciarono ciare dell'undecimo secolo, ma quel
2 9.2 FRA FRA
francese conservava ancora una far uso negli alti pubblici; co-
maggior parte del romano rustico, stume altronde pernicioso ai cittadi-
che non del francese che si parla ni, la cui sorte dipendeva talvolta
oggid'j. 11 romanzo di Filomena dalle frasi di una lingua, ch'essi
scritto nel secolo X in lingua ro- non intendevano. Allora fu d'uopo
mana justica, non sembra compo- coltivare la lingua francese, ma que-
sto in una lingua mollo diversa stanon era né nobile, né ripulita,
da quella delle leggi normanne vi ; né regolare. La sintassi era inte-
si veggono ancora le origini celti- ramente abbandonata al capriccio;
che, Ialine e germaniche. Le pa- il gusto ordinario della conversa-
role significanti le parti del coi-po zione, volto essendo alla piacevo-
umano, o pure indicanti cose di lezza, la lingua divenne assai fecon-
un uso giornaliero, non hanno nul- da in espressioni giocose e burle-
la di comune col latino o il ger- sche, e sterile rimase in termini no-
manico, ma sono dell'antico galle- bili ed armoniosi ; quindi venne
se o celtico ; all'opposto i vocaboli che nei dizionari delle rime si tro-
gueireschi sono tutti franchi o ger- vano sovente venti vocaboli con-
manici. rimanente è quasi tutto
11 venienti alla poesia comica, e a
latino, e le parole latine veggonsi stento se ne trova un solo che possa
quasi tutte abbreviate, secondo Tu- applicarsi ad un uso più elevato; e
so ed il costume delle nazioni del questa è la ragione per cui il cele-
settentrione. Osservano non senza bre Marot nel secolo XVI non riuscì
stupore gli eruditi dell' aigomento, giammai a comporre bene nello sti-
ed una folla di autori detti del questi privilegi sono stati aboliti
secondo ordinej ed imitatori di Mo- dalla santa Sede nel ricostruire in
lière e de' primi tragici francesi; Francia l'edifizio ecclesiastico all'oc-
Gresset pose alla luce i suoi delizio- casione del concordato del 1 80 i
si poemi ; e Boufflers, Parny e Ber- Quindi questi privilegi sebbene ,
lin rappresentarono quasi essi soli per via di fatto in parte si man-
la poesia leggiera di questa epoca. tengano ancora pure legalmente
,
Francia , salvo quello della bassa dinali che dopo l'epoca accennala
Bretagna e di una gran parte del- sino ad oggi ha avuto la Francia.
la Borgogna; si rimarca però un Clemente XIII creò cardinali,
non so che di straniero in questi nel 1758 Francesco Gioachino de
1 ,
il quale interviene alle due cappelle liaccompagnano alla visita del ss.
di s. Lucia, e di s. Luigi IX, al Sagraraento. Qui noteremo che il
modo che dicemmo al volume I, detto uditore di rota francese , in
pag. 3o5, ed al volume IX, pag. abito prelatizio, soleva ricevere al-
143 del Dizionario. Sulla seconda la portamaggiore della chiesa i
ci permetteremo qui qualche altra cardinali,porgendo loro 1' asperso-
nozione. rio dell'acqua santa ; dopo assiste-
La cappella cardinalizia che in va alla messa cantata, dal nobile
Roma si tiene per la festa di s. coretto sopra il coro dalla parte
Luigi IX re di Francia, nella na- dell' epistola, presso cioè la sagre-
zionale Chiesa di s. Luigi de Fran- stia: al presente l'uditorato è va-
cesi [Vedi), s'introdusse insensibil- cante. I famigliari dell'ambasciato-
mente, e nel 1623 non era in u- re si trovano schierati alla porta
so, non facendone menzione il Lo- della sagrestia, dove 1' ambasciatore
ttigo nel suo \ihxQ Delle vesti pur- riceve i cardinali che arrivano. An-
FRA FRA a27
ticamente la quadratura de' banchi re. Terminata la messa il secondo
per la cappella si faceva fuori del cerimoniere fa cenno all' ambascia-
presbiterio dell'altare maggiore ; al tore che ringrazi i cardinali , ciò
presente non si leva più la balau- che fa il decano in sua
cardinal
strata , e la quadratura si forma assenza. L'ambasciatore fatta genu-
«elio stesso presbiterio. L'ambascia- flessione all' altare si porta a fare
tore siede solo nella quadratura di riverenza ad uno ad uno ai car-
prospetto all'altare a cornu epistola^ dinali vescovi e preti, dopo l'ultimo
al di dentro del presbiterio e ba- de' quali, incomincia col primo dei
laustra dalla parte dei cardinali cardinali diaconi, indi parte e tor-
diaconi, in un banco coji un solo na in sagrestia. Prima l'ambascia-
gradino. Dalla parte del vangelo tore fatto un inchino ai cai*dinali
presso la quadratura dei cardinali vescovi, preti e diaconi nel mezzo
preti, vi sono tre file di banchi del presbiterio , sortiva dalla qua-
per la prelatura che v' interviene dratuia , e si fermava alla porta
in abito ,
qualora ve ne sieno di della chiesa per ringraziare i car-
nazionali. Fuori del coro dei car- dinali quando ne uscivano. Di quan-
dinali nella navata grande, e dalla to riguarda l'ambasciatore di Fran-
parte del vangelo siedono il supe- cia presso la santa Sede, se ne trat-
riore della chiesa ed i sacerdoti ta ai rispettivi articoli o luoghi del
della medesima in cotta o in abito Dizionario , come Ambasciatori j
talare: presso quello dell'ambascia- Conclave, Ingressi, Udienza, ec.
tore vi sonobanchi per gli altri Prima di aggiungere qui qualche
r eccellentissima deputazione gover- altra notizia sulla chiesa nazionale
nativa della regia chiesa e per gli e stabilimento ecclesiastico presso
addetti alla legazione francese; la- la chiesa stessa di Luigi de' fran-
s.
pag. 5oo e seg., nell'anno 800 con sant.i Sede. In seguilo i bretoni eb-
pia liberalità presso la basilica va- bero la chiesa di s. Ivo, e vi sta-
ticana istituì un ospizio pei pelle- bilirono un ospizio pei loro connit-
grini Schola Francorwii ^
francesi, zionali. Nel 162?, Luigi XIII a me/.-
e precisamente nel sito ove è ora zo dell'ambasciatore de Sillery im-
la guardia svizzera del Papa ed , plorò da Gregorio XV provvedi-
aveva il cimitei-io con chiesuola di mento agli abusi introdotti nei due
s. Sah'atore in ossibus o in tornio- pii luoghi francesi di s. Luigi , e
ne, che restaurata nel 1 4^0 da Nico- di s. Ivo; laonde il Papa nominò
lò V, esiste ancora in parte, ma pro- vicario apostolico di essi il cardinal
fanata perchè ridotta a fienile, den- Ubaldini, il quale ad effettuare quan-
tro il fabbricato appartenente al s. to si bramava associossi l'arcivesco-
offizio, e nel cortile della scuderia vo Eraclea coadiutore di quello
di
già de' cavalleggieri pontificii. La di Narbona, e pubblicarono rego- i
da detto Papa, con l'abbate di Farfa rio I Papa, e tutte le altre pitture
della chiesa ed ospizio de' francesi, a fresco che veggonsi nel luogo.
come meglio poi diremo per la ,
Però le pitture a fiesco ed a chiaro-
chiesa di Maria in Ctllis ora s.
s. scuro , dal tempo fatte luride e
Luigi. Nel i5oo la congregazione cancellate, furono da ultimo intera-
solennemente promulgò i suoi sta- mente tolte nella restaura/ione di
tuti, sotto gli auspicii di monsignor detta cappella falla d'ordine della
Roberto vescovo di Tre^uier ed am- congregazione de' pii stabilimenti
FRA FRA 229
francesi in Roma, ed eseguila nel da di Brelton , di Borgogna : nel-
1842 colla direzione del cav. Ga- r interno sull'altare maggiore, rap-
spare Salvi architetto de' sacri pa- presentante i detti santi e la Beata
lazzi apostolici, e de' medesimi stabi- Vergine eravi un quadro dipinto
,
opera parla ancora di altri pii sta- zio per i poveri pellegrini borgo-
bilimenti francesi di Roma , e di gnoni. Il benefico Francesco lasciò
quello di s. Luigi a p. 24. erede della sua facoltà la nipo-
I borgognoni eziandio ebbero I' o- te Giovanna Arriga o Henry, con
spizio presso la loro chiesa di san patto espresso che alla di lei mor-
Claudio, non eretta dal cardinal Fran- te si devolvesse in favore dell' o-
cesco Enrico di Borgogna, come scris- spizio de'borgognoni. In questa chie-
sero alcuni,ma da Francesco Arrigo sa dei ss. Claudio ed Andrea della
ci cappelle sotto le navi minori, ol- pia bellissima di Guido Reni, fatta
tie il cappellone in fondo della na- dall'originale di R.affaello esistente
ve di Tutti gli ornamenti
mezzo. in Bologna. La terza cappella ha
interiorifurono eseguiti dal 1748 un quadro di Stefano Parocel, rap-
al 1756 coi disegni del cav. Anto- presentante la b. Giovanna di Va-
nio Derizet, che attese pure all'ab- lois regina di Francia. Quindi si
davere. IN'ellamaggiore vi
cappella pollino, si deve al sullodato cav.
è sull'altare il quadro con l' As- Salvi, fatta nel i832 d' ordine dei
sunzione in cielo di Maria Vergine, deputati de' pii stabilimenti france-
e cogli apostoli nel piano, di Fran- si. Si osserva in essa il deposito
cesco da Bassano. del cardinal de Bernis ambasciato-
Kella nave sinistra presso detto re di Francia, disegnato e scolpito
cappellone è la cappella di s. Mat- da Massimiliano Laboreur. Incon-
teo apostolo, il cui quadro e i due tro il Chateaubriand,
visconte di
laterali che lo rappresentano chia- altro ambasciatore di Francia pi-es-
mato dal RedentorCj e ferito a morte, so la santa Sede, pose una memo-
sono di Michelangelo da Caravaggio ; ria sepolcrale a madama di Mont-
il Arpino dipinse la volta e
cav. d' i marin , componendone egli stesso
due profeti che stanno dai lati. En- l'epitaffio con la sua felice e dot-
tro la seguente cappella ,
1' adora- tissima penna . Nel piano innan-
zione de' Magi e la Presentazione zi l'altare di questa cappella , da
al tempio ne' quadri laterali, sono ultimo ristorata ed abbellita, il con-
del cav. Baglioni; il quadro del- te Lodovico Sainte-Aulaire, am-
l' altare e la volta furono coloriti basciatore Francia presso ladi
da Carlo Lorenese. La lei-za cap- santa Sede nei primi anni del pre-
pella dedicata a s. Luigi IX re di sente pontificato , fece riporrre nel
Francia fu fatta edificare dall'ab- i832 il cuore di Francesco Anni-
bate Elpidio Benedetti con archi- , bale duca d'Estrce, già ambascia-
lettura di Plaulilla Bricci romana, tore di Luigi XIV in Roma, pres-
la quale dipinse ancora il quadro so Clemente X ed Innocenzo XI,
del santo. L'istoria laterale a di- morto nell'ambasceria l'anno 1687,
ritta, ove si vede il santo re in una il qual cuore per centoquarantacin-
nuvola con molte ligure, è di Ni- que anni era stato entro un arma-
colò Pinzon francese; l'altra a sini- dio nella sagrestia, chiuso in una
stra è del Gemignaui. E da osser- cassa di piombo. Sopra la porta
varsi ancora sull'altare di questa rispondente a quella della sagrestia
cappella, dipinta nell'anno 1842, vi è il deposito del cardinal de la
un bel ciborio di bronzo dorato a Tremouille. Altri monumenti se-
forma di cupola, coi quattro evan- polcrali sono sparsi per la chiesa e
gelisti e diversi angeli e puttij nelle cappelle, ed incontro a quella
nobile lavoro del secolo XVII. Il di s. Sebastiano di recente ne fu
s. Piccola nella quarta cappella è eretto uno alla memoria di Clau-
del Muziaiio; le due sante nei qua- dio Gelée lorenese, celebre pittore,
dri dai lati si credono di Girola- scolpito dal lodato cav. Lemoyne,
mo Massei; la volta a fresco è del d'ordine del regnante re de' fran-
Ricci da Novara; i quadri laterali cesi Luigi Filippo, e per decreto
ed i santi ne' pilastri sono di Bal- dell'inclita nazione. Finalmente nel-
dassare Croce. Neil ulliuia cappella la sagrestia travi una bellissima
o.?,\ FRA FRA
Madonna creduta , del Correggio, mh, come pure degli altri cin-
e vi si ammira un s. Dionigio che que Fuddescritti luoghi pii fran-
rende la vista a due ciechi, pittura cesi di Roma, cioè di s. Ivo , di
de! Bevieux. s. Niccola, di s. Claudio, di s. Ma-
L'nfTiziatura di detta regia chie- ria della Purificazione e dell'Opera
sa si fa da una comunità di dodici pia francese di Loreto , esso viene
rnppellani nazionali di nomina del- affidato a tre deputali di una con-
1 ambasciatore di Francia prò tem- gregazione di nazionali, eretta col
pore, sulla proposizione che gliene titolo della Concezione di Maria
fanno i deputati della congregazio- santìssima, dalla bolla di Sisto IV,
ne nazionale, parleremo: tra
di cui Ad hoc superna, dei 1 aprile 1478.
questi cappellani sono nomina-
sei Dalia stamperia di Alessandro Mo-
ti ad triennhini tantum, dietro alla nnldi in Roma, nel i843 furono
presentazione fattane successivamen- pubblicati questi due opuscoli. Sta-
te dai quindici metropolitani del pour V é^lise, et
tnts disciplinaires
ralità, venti delle quali suddivise in quattro mesi Cinque anni dopo.
Per lai cnrta il regio polrre \\p- te formo, dirigeie al re una sup-
ue temperalo «iall' intervento tie' «le- plica per pregarlo di proporre ta-
piifati tlella nazione, e di una ca- le o tale allra legge, cosa che
mera alta chiamala de' Pari. La del resto non soleva mai acca-
peisona del re è inviolabile e sagra; dere. In vece la carta attualmen-
i tninistri responsabili. Appartiene te vigente accorda questa iniziati-
guarentita, e ciascuno professa la sua zione del re, senza che ambedue
religione con un' eguale liberlà, vi consentano.
sebbene la cattolica è la religio- La camerade'parl è una porzio-
ne della maggiorità de' francesi, se- ne essenziale della facoltà legislati-
condo la carta riformata ora vi- va, e deve radunarsi ogni volta che
gente: lo stesso era in tempo del- viene convocata la camera de* de-
l'impero; quando esisteva la carta putati. Ambedue incominciano e
data da Luigi XVIII, la religione terminano in egual tempo le loro
cattolica era quella dello stato. I sessioni. Intempo della carta di Lui-
francesi hanno il diritto di pubbli- gi XVIII ilrenominavai pari, ed il nu-
care o di far stampare le loro opi- mero di essi era illimitato; potevano
nioni,conformandosi alle leggi che bensì dal monarca essere variate le
devono reprimere gli abusi di que- loro dignità, e conferito il titolo
tiva, e proponeva la legge a qual del- metteva il titolo alla linea collate-
le camere piìi gli piaceva, salvo il re- rale, che gli piaceva di designare.
golamento delle imposizioni, che do- Dopo il i83o l'eredità del titolo
veva in precedenza essere dalla ca- di pari è abolita; ed il re ora de-
mera de'deputati ventilato. Allora i ve prendere i pari da certe cate-
membri delle due camere non pote- gorie di publ)lici funzionari ; in so-
vano fare mai una proposizione di stanza ora il titolo di pari è sol-
legge: soltanto potevano, sotto cer- tanto personale. Prima il cancellie-.
238 FRA FRA t
nerali congressi era diretto dal re, quali si adunano tutti insieme per
o dal presidente del consiglio dei certi affari d' interessi generali, o
ministri ed in assenza di lui dal
, in sessioni separate per affari cor-
guarda-sigilli. L' amministrazione ge- rispondenti ai diversi ministri. Il
nerale del regno era divisa in set- consiglio di stalo in certi affari
te ministeri, cioè degli affari esteri, agisce come consulente, per così di-
dell'interno, delle finanze, della guer- re, quanto ch'esamina differenti
in
ra, della giustizia, della marina, e materie o misure per vedere ciò
della casa A quest' ultimo
del re. che meglio si converrebbe faie, e
apparteneva l'amministrazione non in certi altri come tribunale, spe-
solo della casa civile e militare del cialmente in certi affari contenziosi
sovrano , ma anche delle rendite che interessano specialmente il fisco.
della lista civile, del demanio regio, Ora non esiste più il ministro del-
de' musei, de' teatri, e degli altri la casa del re, ed in vece avvi lo
pubblici stabilimenti. Tuttociò che intendente generale della lista civi-
si è detto del consiglio del re, e le: esso non fa più parte del con-
sua divisione ec, apparteneva alla siglio de' ministri, come ordinaria-
aio FRA FRA
mente accàtleva in tempo della re- secondo la loro importanza; 'l.'^ dei
slaurazione. Ultimamente si nove- triliLmali di commercio sparsi nel-
Francia, sia stata tolta da un' ac- dottarono per insegna, e racconta
cetta militare, che i francesi chià- che mentre Clodoveo dopo essersi
mavano francisque, e di cui si ser- fatto cristiano guerreggiava contro
vivano anticamente alle guerre, la Alarico, si presentò alla sua mo-
qual vi rassomiglia in fatti perfet- glie la regina Clotilde un santo
tamente, né ha veruna rassomi- romito, dicendogli che un angelo
glianza con alcuna specie del fiore gli avea manifestato essere volon-
chiamato giglio. Si vedevano sulla là di Dio, che nelle armi reali
tomba della regina Fredegonda, a espulsi i tre rospi si sostituissero
s. Germano dei Prati, dei 'fiori di tre gigli d' oro in campo azzurro,
giglio, che servivano come d'orna- e che questa fosse l'insegna di Clo-
mento nella corona e nelle vesti doveo e suoi successori. Aggiunge
reali. Essi sono alti'esì impiegati che la regina ciò facesse sapere al
altrove nella stessa guisa, e si Irò- re che difendeva Conflans assedia*
vano monumenti dei pri-
talora sui la, il quale con fiducia religiosa
mi re normanni d'Inghilterra, co- nell' ubbidir prontamente all' insi-
me si può vedere in Monlfaucon nuazione, i suoi presero coraggio
Antichilà della monarchia francc- confidati nel divino aiuto, e ripor-
sCj tom. I, pag. 3r. larono gloriosa vittoria sul re A-
II re Filippo Augusto, o piuttosto larice. Del significato e proprietà
il re Luigi VII prese i gigli perla de' gigli d'oro, antico stemma di
sua sopravveste, e Carlo VII li ridus- Francia, copiosamente ne scrisse il
ro gli egizi che per loro arme primo marzo 1808, e la restaura-
adottarono i coccodrilli e gl'ibis, zione ristabifi l'antica conservando
ed i romani formarono le loro in- la nuova. I titoli dei nobili erano
segne militari con le figure di dra- quelli di principi, duchi, marchesi,
goni , di serpenti , di lupi ec. Al conti, visconti, baroxìi e cavalieri,
medesimo modo gli antichi galli. Il re ricompensava in tal modo i
2 42 TTìA l'RA
l'inglese, non vi sono principi; i! ne d'onore. Sotto il governo con-
più alto titolo è quello di duca : solare t\ pensò di fondare vma ri-
quei poclii principi die vi sono compensa nazionale pe' servigi mi-
hanno avuto questo titolo dal sa- litari e civili, che potesse sostituir-
gro romano impero. Talvolta i si agli ordini reali ; e la istituzio-
rico 111 nel 1578 e 1379 si com- glie le l'endite, e fa pagare le pen-
pose di cento cavalieri, compresi i sioni accordate ai membri : tre case
principi del sangue, e della fami- furono istituite onde allevarvi ed
glia Nel i6g3 Luigi XIV
reale. istruirvi a spese dell' oidine le fi-
potevano essere ammessi agli altri coscritta nel lato belgico, ed al-
ordini di Francia. Esisteva pure quanto ampliata dall' Avignonese ,
im ordine reale di s. Lazzaro, del che sino al declinar del passato se-
quale è incerta l' epoca della fon- colo era dominio della santa Se-
dazione ; fu esso riunito all'oi-dine de, dal principato Tiittemberghe-
della Madonna di IMonte Carmelo, se di INIontheiltard, e dalla piccola
istituito da Enrico IV nel 1608; repubblica di Mulhausen, già allea-
questi ordini che fcn-ono confer- ta degli svizzeri, viene attualmente
mati da Luigi XIV, e da Luigi divisa in ottantasei dipartimenti am-
XV contano presentemente pochi ministrati da un prefetto , che li-
la Francia
di , la Sciampagna, ìir Guienna, ed il Bearnese. L'isola di
Lorena, l'Alsazia, la Fiandra fran- Corsica (Predi') , è un conquisto
cese, i'Artesia, la Piccardia, e la modernamente alla Francia aggre-
iVormandia. Tredici si dicevano Pro- gato. Riportiamo qui l'elenco delle
vincie centrali, la Bretagna, il Mai- predette provincie co' rispellivi di-
ne, l'Angiò, la Turcrna, J'Orlea- partimenti, e capoluoghi per mag-
tese, il Berry, il JNivernese, la Bor- gior intelligenza del sistenia an- sì
gogna, la Borbo-
Franca- Contea, il tico, che odierno, ed eziandio del-
nese, la Marca, il Poilù, e l' Au- la geografia.
nis. Compiva finalmente il novero
L Isola pi Francia.
II. Sciampagna.
HI. Lorena.
IV. Alsazia.
V. Fiandra Francese.
VII. PlCCARDU.
Vili. Normandia-
IX. Bretagna.
X. Maine.
XI. Angiò.
XII. TURENNA.
XIII. L'Orleanese.
XIV. Berry.
X\^ Nlvr.RNE6E,
XVI. Borgogna,
XVII. Franca-Contea.
XVIII. BORBONESE.
XIX. Marca.
XX. PoiTOU.
XXI. Aums.
XXII. Santongia.
XXIII. Limosino.
XXV. LiONESE.
XXVI. Delfinato.
XXVI I. Provenza.
XXVIII. LlNGUADOCA.
XXIX. Rossiglione.
XXX. Foix.
XXXI. GuiENNA.
Massim-iuo ne liice una quinta pro- onde saccheggiarvi le sue più bel-
,
2ì2 F Pi A FRA
Ai germani si congiun-
le Provincie.' dagli alti di s. Saturnino. San Ger-
sero a quell'epoca moltissimi po- mano di Parigi, e sette altri vescovi
poli, i cui nomi erano stati ignoti francesi, dicono in una lettera alla
lino allora: gli alemanni, i goti, i regina s. Radegonda che per ve- ,
borgognoni ed i franchi, dei quali rità la fede era stata piantata nelle
al dire di alcuni non si parlò che Calile fino dal cominciamento del
sotto l'impero di Decio, alla metà cristianesimo, ma che non vi avea
del terzo secolo. fatto molto rapidi progressi sino
La religione cristiana secondo al- all'anno 36o in cui la misericordia
cuni scrittori fu predicata in una divina vi mandò s. INIartino. Non
parte delle Calile da s. Luca e , è meno certo che vi si vedeano in
massime da s. Crescenzio discepolo diversi luoghi di molte chiese, le
di s. Paolo. Le chiese di Marsiglia, quali erano state innanzi fondate da
di Lione, e di Vienna furono de- sette vescovi Sede mandati dalla
bitrici del lume della fede ad al- sono
apostolica. Questi sette vescovi
cuni predicatori greci ed asiatici s. Trofìmo di Arles, s. Craziano di
ma che avevano licevuto la mis- Tours, s. Paolo di Narbona, s. Sa-
sione dalla santa Sede. In fatti s. turnino di Tolosa , s. Dionisio di
Innocenzo I assicura che i fondatori Parigi , non 1' Areopagita , s. Au-
delle chiese della Calila erano stati stremonio di Clermont , e s. Mar-
ordinati vescovi da s. Pietro e dai ziale di Limoges. Citando s. Gre-
suoi successori : a s. Pietro alcuni gorio di Tours gli atti del martirio
attribuiscono aver spedito nelle Cal- di s. Saturnino , egli colloca la
ile promidgar 1' evaugelo
a i santi missione di tutti questi uomini apo-
Marziale, Materno, Valerio, Sisto, stolici, sotto il consolato di Decio e
Trodmo, Fabiano, ed Ursiuo. Nel- diCrato, cioè nell' anno 25o. Til-
le vile de' Pontefici si legge che il lemont, Baillet ed altri critici con-
medesimo principe degli apostoh e chiudono da ciò, che la conoscenza
primo sommo Pontefice, inviò s. del cristianesimo fu quasi intera-
Lino a predicar nella Calila la fe- mente limitata ai territori di Lione
do cristiana, e lo fece vescovo di e di Vienna fino alla metà del ter-
Bf;sancon nella Borgogna ; indi suc- zo secolo; ma sembra, al dire di
cesse immediatamente al pontifica- altri, che essi in ciò vadano errati,
lo allo stesso s. Pietro. L'istoria dei dappoiché gli atti di s. Saturnino
martiri di quelle Lione e di
di collocano solamente la missione di
Vienna, i quali solfriiono l'anno questo santo nel 25o, né può du-
177, cioè i ss. Potino, Santo, Aita- bitarsi che molti altri missionari
lo, Blandina ed altri martiri, prova non si fossero portati nelle Calile
che dette chiese erano floridissime assai prima; ciò è stato dimostrato
di confessori di Cristo nel secolo se- dal p. Pagi all' anno 255, da Rui-
condo. Santo Ireneo ampliò molto narf in Ada s. Saturnini, e da Dio-
il regno di Cesìi Cristo nelle Cal- nisio di s. Marta , Gallia chrisl.
lebri ; la luce del vangelo tuttavia Marciano, il quale favori gli er-
vuoisi che non penetrasse s\ tosto rori Novaziauo, era vescovo di
di
all'estremità delle Calile, come si Arles, sotto il regno di Decio, che
apprende du s. Sulpizio Severo, e fiori nel 249- Saa Cipriano neU
l' epistole Gy e 68 ,
parla dei ve- nio, la quale serve di fondamento)
scovi delle Gallie suoi colleghi; ed è poco chiara , laonde opinano al-
erano allora parecchi anni che il cuni doversi ritenere per poco au-
detto Mni ciano governava la chiesa torevole. L'opinione di certe chiese
d' Ailes , anzi s. Regolo l'avea go- di Francia, le quali pretendono di
vernata prima di lui, come lo mo- essere state fondate dagli apostoli,
strano gli antichi cataloghi dei ve- o che i loro piimi vescovi sieno
scovi di quella sede, e la lettera
77 stati immediati degli apo-
discepoli
di s. Cipriano a s. Stefano. S. Tro- stoli non ha per fondamento che
,
deve aver predicato il vangelo nel- meritano poca credenza. P^. il ci-
le Gallie prima che s. Potino fosse tato Dionisio di s. Marta Gallia ,
nelle Gallie anche altri vescovi, co- perchè è anch' egli considerato uno
me s. Pellegrino di Auxerre, s. Ge- dei principali apostoli delle Crallie.
nulfo di Cahors, i quali furono man- 11 monastero di Lerins fu fondalo
dati da s. Sisto II, eletto Pontefice nel 3go da s. Onorato. Prima di
nel 260 ; ma la più parte delle al- questa epoca, e fino dal 3 1 4) Co-
tre chiese delle Gallie, furono fon- stantino fece riunire in Arles un
date dai discepoli dei sette primi concilio de' vescovi dell'occidente, nel
mis'sionari spedili dalla santa Sede, quale furono condannati i donati-
prrclò Rivet non dubita che s. Giu- sti ; ed il concilio di Reziers del
liano di Mans, ed il primo vescovo 3?6, quello di Parigi del 36o, ed
d' Angcrs non sieno slati discepoli allri tenuti nell' istessa epoca, sco-
di Graziano di Tours. Della fon-
s. municarono gli ariani e ruppero
dazione delle chiese episcopali delle ogni comunicazione con essi. Così
Gallie, e dei primi vescovi d'ognuna, pure l'eresia dei priscillanisti che ,
archivi delle chiese, le cui memo- non che i celebri Sammartani nella
rie, perdute così irreparabilmente, Gaìlin chriftiann qua serica omnium
] MIA l'i'vA '-iJò
air invasione che fecero della Gal- dioso giogo . I nuovi dominatori
lia isummentovali popoli, massime della Gallia nel 4'^ conchiusero
i franchi,passeremo sotto silenzio con Onorio un trattato col quale
la maniera con cui essi vi si sta- questo principe cedette ai visigoti
F 1\ A FRA oV?
rlactiorì.'! de. CfUe lai et le lexle a Carlo IV morto nel iB-jS, in
ioiinii sous le noni de Lex emt-n- numero di quattordici re. 2". Del
diila, avec des notes et des disser- primo ramo di Valois da Filippa
(alions par M. J. B. Pardessus VI, a Carlo Vili in numero di
niembre l'Institut, Paris imprimé- sette re. 3". Il solo Luigi XII del
rie royale 1 843. ramo degli Orleans. 4°- Del secon-
I franchi pi'oclamarono i loro do ramo di Valois da Francesco 1,
primi re elevandoli sopra uno sca- ad Enrico III in numero di cin-
do nel campo: i loro primi re fu- que re. 5°. Del ramo de' Borboni
rono Faramondo, Clodioue, Mero- da Enrico IV, a Carlo X
in nu-
veo, e Childerico. La corona di- mero di otto re. 6". L'attuai re
venne ereditaria nella persona di Luigi Filippo nel i83o assunto al
Meroveo, dal quale la prima stirpe trono, del secondo ramo degli Or- >
dei re di Francia venne chiamata leans. Tutti gli stoi'ici poi si accor-
Merovingia. La stirpe dei Merovingi dano neir asserire, che Meroveo lu
diede alla Francia ventidue re che ilprimo che cambiò il nome di
tennero il trono durante lo spazio Gallia in quello di Francia verso
di 335 anni. La stirpe dei Caiiovin- l'anno ^5^ dell'era volgare, dopo
gi, detta Carlo Martello,
così da che colla sconfitta d' Attila, e l' in-
ne diede e terminò
quattordici, debolimento dell' impero romano
nella persona di Luigi V il qua- , nella Gallia, egli s'impadronì delle
le mori senza posteri l'anno 9S7- città di Parigi, di Sens, e di Or-
Carlo duca di Lorena, e zio di leans. 11 nome di Francia però
Luigi V, doveva naturalmente re- non si diede da principio, se non
gnare dopo il suo nipote, ma la alla parte settentrionale delle Gallie
nobiltà collocò sul trono Ugo Ca- che fu divisa in due grandi proviu-
pete figliuolo di Ugo il Grande con- cie, i'una chiamata Auslrasia, co-
dia; pare però che i loro re abbia- goti, borgognoni, i vandali in-
i
negli anni ^29 e 53o dal secondo occupava Duispargiim, che si suppo-
concilio d' Orleans, e dal terzo di ne Duisburgo, al presente città degli
Valenza nel Delfìnato. Vincenzo stati prussiani, al confluente del Re-
Lucido, e la realtà della censura sul quale non sono di accordo, co-
pronunziata contro di lui dai con- me su di altri dei primi re fran-
cilid'Arles e di T-ione tenuti nel chi, i cronologisti. Lenglet lo regi-
47^. Nel medesimo pontificato di stra all'anno 4'^*^; dicendo che nel
si'£[uenlp mino il conte Gilles «i f''- padroni di Tongies nel 4*)'. e di
re capo della nazione e si manten- Reims nel 493 1"
anno medesimo
,
c!ie dall' essersi scoperto il di lui sta unione ampliò il suo potere.
sepolcro in Tournay, vuoisi che ivi Era egli per arrendersi alle fie-
tacesse residenza. Mentre sedeva sul- quenti esortazioni della pia sua
la cattedra apostolica il Pontefice sposa (Clotilde per abbracciare il
nano, successe nel 4^ f quello del mano nelle Gallie. Clodoveo I mos-
gran Clodoveo I figlio di Childeri- se contro di essi alle frontiere dei
co I. Avendo Odoacre re dei tiu- regno, si capo della cavalle-
fece
cilingi e degli eruli posto fine al- ria , e diede a Sigeberto suo pa-
l' impeio d'occidente nel 47^, Sia- rente il comando della fantei'ia. Lo
grio governatore delle Gallie, con- scontro dell'inimico fu sì terribile,
non eravi più imperatore. Clodo- sai dubbio n'era l'esito, anzi al
veo I passò in seno alla pace cin- i principio del combattimento le trup-
que primi anni del suo regno; tro- pe franche a piedi piegavano, quan-
vò i visigoti ed i borgognoni pa- do Clodoveo I rivoltosi al cielo, ed
droni della maggior pai-te della Gnl- invocando soccorso dal Dio di Clo-
lia,e che romani si sostenevaii<<
i tilde, fece voto di farsi cristiano se
ancora nella quarta provincia Lio- gli concedeva vittoria. Fu piena-
nese sino alla Loira, e Soissons eia mente esaudito; mori nel conflitto
la residenza del generale Siagrio : il principale dei re alemanni, ed i
vando, colle loro insegne, le costi- maggior parte degli storici pren-
tuzioni civili e militari che gli e- dono Tolbiac per la città di Zul-
l'ano proprie. pich, eh' é nel ducato di Juliers, a
Poiché Clodoveo I ebbe a poco quattro leghe da Colonia , tra la
FR V FRA 261
d'Anville iieir ojn ra intitolata Sta- Tommaso, De. regini. priiicip. lib.
tiformati dopo /a caduta dell'im- II; s. Antonino, tit. II, cap. 1; Ivo
pero romano in occidente, Parigi Cainotense, epist. 70, ed altri, che
Reims, nello stesso anno 496 rice- zione, e quota è stimata apocrifa,
vette il battesimo dal vescovo s. Re- la seconda, in cui non si fa paro-
n)igio, con solenne pompa ecclesia- la dell'unzione, e che fu pubblicata
stica, nel giorno di Natale. Il suo dal citato Labbé, nel tom. I della
battesimo fu seguito da quello di sua Biblioteca, e dal Cointe ne' suoi
sua sorella Albofleda, non che di Annali all'anno 533, è stimata ge-
titraila franchi. Lantilde, altra so- nuina, come avvertono il Pagi al-
rella del re, la quale avea avuto l'anno 541, num. I, e il Graveson,
la disgrazia di cadere neh' ariane- Hisl. eccl. tom. II, pag. 3 08, ond'è
simo, riconciliossi colla Chiesa ri- , che molti altri francesi dubitano del
cevendo l'unzione della i:anta cre- prodigio. Il gesuita Jacopo Longueval,
sima. S. Remigio distribuì a diver- per liberare da questa difficoltà, e
se chiese le molte terre che gli fu- sostenere la prerogativa de' suoi re,
lono donate da Clodoveo I, e fece nel tom. II, Hist. Gallic. pag. 281,
lo stesso uso dei doni che gli fe- avverte che presso Incmaro, e nel-
cero alcuni signori franchi ; e con- l'antica messa di san Remigio si
sagrò vescovo di Arras s. Yedasto, narra, che volendo il santo dare
venendo appellato Remigio l'apo-
s. ad un infermo l'estrema unzione,
stolo della Francia. 11 sommo Pon- l'ampolla dell'olio, ch'era vuota,
tefice Anastasio II , lieto {li questo fu meravigliosamente ripiena, e eoa
glorioso avvenimento, coli' epist. 2, quest' olio fu inunto Clodoveo I ,
appresso Labbé , tom. IV Condì. onde bene si dice, che fu inunto
col. 1282, paternamente si rallegrò coU'olio portato dal cielo. Il p. Me-
col re di Francia, qualificando que- nochio poi, Stiiore tom. III png.
, ,
sto principe conquistature per figlio 6, dice che mentre s. Remigio ce-
dilla Chiesa titolo col quale
, re i lebrava la cerimonia del battesimo
di Fiancia furono distinti da cdtri di Clodoveo I si avvide che per
,
mensa del popolo concorso alla so- lora iu poi costantemente il nome
lennità , dal che i pagani presero di Francia. Nel 497 altro avanzo
occasione di biasimare l'azione del di armata romana che attendeva
,
re^ attribuendo ai loro dei sì fatto il re ne' dintorni delia Loira, a lui
impedimento. Aggiunge, che s. Re- si sottomise; il quale vide altresì
nalmente, dice che l'ampolla fu cu- veo I padrone del paese che i vi-
stodita in Reims , e col suo olio sigoti occupavano fra la Loira, ia
furono inunti gli altri re di Fran- Garonna e i Pirenei : i visigoti ce-
cia, siccome testificano altri scrit- dettero l'Aquitania, ed abbandona-
tori. V. Reims , i cui arcivescovi ta Tolosa loro capitale, si concen-
furono destinati a coronare solen- trarono nelle Spagne , fissando a
nemente i re di Francia. Non si Toledo la sede del loro regno. Tut-
deve poi tacere che alcuni scrissero tavolta avendo Teodorico re degli
aver Clodoveo I istituito un ordine ostrogoti determinato di soccorre-
equestre chiamato della Santa Ani- re i visigoti , dall' Italia nel 5o8
poILi, o di s. Remigio, in memoria spedì Ibba contro i franchi, ne uc-
del narrato prodigio; ma rifiutan- cise piìi di trentamila, ricuperò il
ma del secolo XII, ciò non deve cettuata Tolosn ed Usez. Indi re-
essere vero. Fu bensì concesso il gnò felice Clodoveo I fece deca- ,
Quel santo
dizio de' suoi inferiori. Germania, dovesse pagargli un tri-
ed eloquente vescovo soddisfece con buto annuale, mostra ch'egli abbia
fervore ad un sì nobile incarico soggiogato anche boivarii o bava- i
sto disegno anche dal dotto Enno- bavari i loro principi o duchi. 3Ia
dio, che scrisse V apologetico che dopo la divisione del regno opera-
af^biamo ancora di lui. ta dai cjuattro figli di Clodoveo I,
Clodoveo 1 morì a Parigi a' 9 no- r unità del potere, dell' amministra-
2
vembre del 5io o 5i I in età di qua- zione, e delle leggi, che costituisce
rantacinque anni, dopo averne re- la solidità del sociale edificio, man-
gnati trenta : fu sepolto in detta città cava al reame di Francia. Ogni
nella chiesa de' ss. Pietro e Paolo da distretto governavasi a piacere, mol-
lui fabbricata. Dopo la sua morte il te cittàconservavano la forma mu-
reame si divise tra i quattro suoi fi- nicipale, grandi comizii o assem-
i
gli, cioè Tierrico o Teodorico 1, fi- blee della nazione nel campo di
gliuolo naturale che si stabilì in ìMelz, marzo, nello stabilir delle leggi ge-
Clodomiro in Orleans, Clotario 1 nerali queste non erano che un
,
2 64 l-'liA FliA
nel guidale i popoli alla guerra in niciilrt; il loro figlio Cliildebeilo If
massa. Da ciò proveniva l'insubor- aveva occupato quel trono daljyli
rlinazione de' conti o compagni ( co- al '')()6, divenendo pure re d'Orleans
mitcs) uffiziali del principe sì civi- nel ì^ò ; a questi successe Teode-
li che militari proposti al governo bertollj e nel 612 Tierrico re I
di una città e sue dipendenze, e d'Oileans e Borgogna. Cariberto I
scente nobiltà, che alle leggi si cre- sciuto sotto il nome di Nerone del-
deva superiore, coi delitti, coi tra- la Francia egli per le arti della
:
rica di uno speciale giustiziere del per aver tenuto per le mene della
regno , che i franchi chiamarono rivale al sagro fonte la propria fi- I
Mor-Dom, cioè giudice degli omi* glia, ignorando essa che per le leg-
franchi ,
pel grave affare dei Tre Fredegonda, secondo il privilegio
Capitoli [Vedi), che tanto tenue delle regine madri. Questa famosa
agitata la Chiesa. Il quarto figlio donna colma di glòria e di delitti
di Clodoveo I, Clotario I, che come morì nel ^qj. Dreux-Duradier nel-
dicemmo, dal 5ii regnava in Sois- le sue Memorie storiche delle regi-
•sons nel 5^^ ereditò da tutti i
, ne e reggenti di Francia, rappre-
suoi fratelli gli stati loro , e regnò sentò Fredegonda come un'eroina,
solo sino al 56 1. Alla sua morte ma fu vittoriosamente confutato da
pei quattro suoi figli ebbe luogo Gaillard nel Giornale de dalli di
una nuova divisione del regno. Si- gennaio i'"63, pag. •j'S e seg.
^eberto I regnò in Auslrasia, e nel Tierrico re di Oi- li divenne
~ì'j5 gli successe come reggente la leans e anno 596,
di Borgona l'
antichi canoni ricavati dai concili non furono che i primi schiavi dei
ecumenici, senza né volere né po- prefetti che si avevano loro dati
tere derogarvi. Ritornando a dota- per tutori. Dagoberto 1 dopo sedi»
rlo II ed alla riunione in un solo ci an;.i di regno morì nel 647, e
regno dopo la divisione, questa non Sigeberto I! co'i Ciucio veo 11 gli suc-
acquistò alcuna solidità quando più cessero, il primo neir Austiasia, il
volte si fece sotto Merovingi, men- 1 secondo nella jNeuslria e nella Bor-
tre il nuovo regno di Borgogna fu gogna, la cui morte avvenne nel
jnvpso ora dai re d' Auslrasia, ora f^fì4. altri dicoiKi ne! 6)6 ; Tierri-'
a 66 FRA FRA
co III u Teodorico suo figlio gli ni vano i prefètti del palazzo, fino
successe. 11 Pontefice s. Vitaliano ad esercitare ogni sovrano diritto.
eletto nel 65'j, mandò in Francia Il maire o prefetto Pipino governò
Giovanni cantore romano accioc- , con autorità regia, e col figlio Car-
ché restituisse il canto ecclesiastico lo Martello furono chiamati sub re-
al modo come lo avea introdotto gali ( sous-roitelel) : Pipino morì
s. Gregorio I. Il regno di Sigeber- nel 714, e Carlo Martello il suc-
bo II si fa terminare dagl' istoi'ici cesse nella carica di maestro o mag-
nel 656, per cui in Clodoveo II si giordomo del palazzo di Francia.
rium il regno di Francia. Nel 656 Nell'anno seguente terminò i suoi
divenne re Clotario III, e mori nel giorni Dagoberto III, lasciando per
66g o 670, ne occupò dominii Tier- i successore Tierrico IV cui fu dato
rico III, il quale poco dopo fu ri- il soprannome di Chelle^ perchè in
legato in un monastero, e Childe- tale luogo era stato allevato : e sic-
rico II fu dichiarato re, cui successe come era ancor bambino, i grandi
nel 674 Dagoberto li, figlio di Si- del regno scelsero un certo Danie-
geberto li, cioè nell' Austrasia e le ecclesiasticOj che si era ritirato
nella Neustria , altri protraggono in un monastero e eh' ei-a figlio di
r epoca della sua assunzione al tro- Childerico, prendendo il nome di
no, .eh' ebbe termine nel 679. Al- Chilperico II, regnando sino al 720,
lora fu ristabilito Tierrico IH, e epoca in cui principia il regno di
regnò solo sino al 691 nel 687 : Tierrico IV. Nel 717 da Carlo
questo re fu disfatto da Pipino si- Martello era stato dichiarato re
gnore dell' Austrasia, il quale nel Clotario IV figlio di Clotario III,
690 mandò Willebrodo, con molti ma durò due anni-: a' 2 marzo 1
altri ecclesiastici per annunziar la del 717 Carlo Martello in una bat-
fede ai frisoni. Dopo Tierrico III taglia riportò significanti vantaggi
montò sul trono Clodoveo III , e su Chilperico II, indi 719 lo nel
per sua morte il fratello di questi disfece,morendo contemporanea-
Childeberto III nel 690: nel 697 mente Clotario IV. Nel 720 Udo-
Willibaldo fece fare delle missioni ne duca d' Aquitania die Chilperi-
nella Francia orientale, per ista- co II nelle mani di Carlo, che alla
l)ilirvi meglio la religione cristiana. di lui morte governò il reame sot-
Nel 710 o 711 Childeberto III mo- to Tierrico IV con pieno potere,
rì , e fu sepolto nella chiesa di s. e dispoticamente. Nel 725 Eude
iitefano di Coucy : Dagoberto III duca d' Aquitania mosse guerra a
ne fu successore. Intanto la deca- Carlo, ed ai saraceni, i quali furo-
denza nel potere dei Merovingi sem- no con immensa strage. Col
vinti
pre più si rese maggiore, e meno favore dei torbidi che agitavano la
Clotario IIIj e Dagoberto II, sotto Francia sotto re scioperali,
i sa- i
non andò guari che provocato dal- Gregorio III a Carlo Martello, eb-
l' empio imperatore Leone l'isau- bero pure origine i nttnzi aposto-
lico nel 781 Luitprando di nuovo lici appresso i re di Francia, i qua-
minacciò invadere lo stato della li seguitaronsi a mandare dai suc-
Chiesa romana, mentre regnava il cessori di s. Gregorio III, per ri-
I^apa s. Gregorio III Questi ad . siedere in quella corte. JNell'anno
esempio dell' immedialo predecesso- 735 Eude duca d' Aquitania di-
re ricorse all'aiuto de' franchi , e chiarò guerra a Carlo, e morendo
l'ottenne; ed allora Luitprando ad divise i suoi stati ai propri figli :
importa il primo dei gran proprie- disse,che quest' atto fosse convali-
laii, giudicò necessario di làr san- dato dalla religione, si fece consa-
zionare il suo potere colla religio- grare re di Francia nella cattedra-
ne, ch'era divenuta quella di tutto le di Soissons dal più. santo de'suoi
non andò multo che divenne ere- Francia, che lo avevano consulta-
dilaiia pre^so 1 franchi, e presso to, che tornava meglio riconosceie
molte altre nuzioui ; la ioiinadun- per re tolui nel quale risiedeva la
FRA ^n.-i
752, Sfrondati, in Gallia \'endica- chiarito assai bene ciò che risguar-
tn^ diss. 1, § 2, num. 3 ; Eginar- da I unanimità dell'elezione di Pi-
do, Vita Caroli Magni Ottone
; pino, la transazione del popolo
vescovo di Frisigna, in Chron.; gli francese e di tutte le potenze che
^nnales Liiiselianij Fuldeiises, et furono allora consultate. V. Gior-
Berliniani ; Lamberto Scafnahur- gio Cristiano Joannis, nota 43 so-
gense ; Mezerai, ed il p. Daniele; pra {' Istoria' di Magonia di Sc-
vSpelman, Glossar.; ed il p. Naiale rario stanìpata a
, Francfort nel
Alessandro, Saec. 8, dissert. 2, png. 1723, pag. 332. Gli storici con-
485. In processo Pipino ebbe de- temporanei a Pipino, Io rappre-
gli scrupoli sopra la sua condotta, sentano come principe adorno di
e chiese l'as'^oluzione a Papa Ste- tutte le doti che si richiedono nei
fano III, nel caso che avesse pec- grandi re il zelo per la religione,
:
fico il principato del sommo Pon- il regno si facesse uso del canto
tefice, laonde uè furono mandate lomano. Nel 764 franchi manda- i
di Desiderio. Questi nell'anno pre- » tri empi. " Ma Carlo Magno di-
cedente avea ricevuto magnificamen- sprezzando le minacce pontificie,
vina. Adriano I ricorse a Carlo nel Pagi, in Brev. Roni. Pont, to-
INIagno per aiuto, che per essersi mo I, pag. 33 1 ; nel p. Giacobbe
interposto inutilmente con dolcezza, Bihl. Poni. pag. io3 ; e nel Fabri-
nell'ottobre del 7 73 calò coU'e>er- cio, Biblioth. niecL et inf. lai. to-
cito in Italia, disfece quello dei mo I, p. 334. Prima di far cenno
longobardi prese \erona, e pose
j
delle altre gloriose gesta di Carlo
l'assedio aPavia ov' erasi fortifica- Magno, coniinueremo quelle riguar-
to Desiderio. Andando in lungo danti Leone III successore di Adria-
l'assedio, Carlo Magno si portò nel no I. Pregato \\ primo da Car-
774 a celebrar le feste di Pasqua lo Magno di confermargli la di-
in Pioma, lùcevuto dal Papa e dai gnità di Patrizio di Roma (Fedi),
romani con ogni dimostrazione di dalla quale gli proveniva l'obbligo
onore. Indi tornato a Pavia, la di difendere la Chiesa romana, s.
della Chiesa romana colla donazio- corte, gli avvenimenti anche eccle-
ne del territorio di Sabina, e dei siastici d' ogni specie spettanti a
ducati di Spoleto e di Benevento quest'inclita nazione, bisognerebbe
{Vedi). riempire di frequenti citazioni ogni
Nel 781 Adriano I in Roma periodo, tante ed innumerabili es-
tenne al .sagro fonte Pipino figlio sendo analoghe notizie sparse nel
le
Papa istituì r w^o di fare orazione nominazione non solo tuttociò clie
pel re di Francia nella messa che appartiensi alla Francia, lìia a tut-
celebravano Pontefici nel princi-
i te le che trattansi
cose in quc.»«lo
pio ili quaresima, dijude ebbe ori- Dizionario, sebbene non compari-
FRA FRA. 273
scano nel medesimo rome parziali meritarono il titolo di Magno si
lo Magno, stampata
di la Ciuc^re, si deve una collezione di canoni ;
in Parigi nel ir^'y; non che e par- e durante il di lui soggiorno in
ticolarmente il Cenni, nel tom. li Italia si atfezionò i dotti, ed al ri-
VOL. XXVI. 18
274- ¥hX FRA
più duomdlo a Francfort sul Me- r impero d'occidente, divennero Kl
no (Fedi), ove colla condanna del- diga che gli arrestò definilivanunte.
l'errore furono sosti:uuli donimi i La sua marina abbastanza forte
caltolici della divinila d» Gesù Cri- per quel tempo, non potè repri-
sto, e della processione dello Spi- mere del tutto le stiagi dei norman-
lito Per mala intelligenza
Santo. ni sulle coste della Francia, que-
però della parola adorazione non sti pirati continuarono le loio de-
furono per allora nella Francia ri- vastazioni sino al qii epoca in
cevuti i canoni del Niceuo li, sul cui si fissarono nella provincia chia-
culto delle sagre immagini che , mata rSorniandia. Carlo Magno con-
venne anzi oppugnato ne libri Ca- fermò la legge salica, già introdot-
rolini, come meglio dicesi al citato ta in Francia, ma lasciò in piedi la
sua vedovanza alle nozze di Carlo delitti, e presero sotto di lui mag-
Magno che per perderlo progetta- gior voga i così detti ^iudizii
va, colla lusinga della riunione dei di Dio, co* quali prelendevasi di
due imperi occidentale ed orienta- trovar l'innocenza, o la reità dal
le ; come non ebbero luogo quelle rimanere a galla, o cadere a fondo
tra Rotrude figlia di Carlo Magno, r individuo gittandosi legato in un
e r imperatore Costantino figlio bagno d'acqua fredda, dallo eslrar-
d'Irene: ed il famoso califfo Aanni- re dal fondo di una caldaia d'acqua
al-Raschid, che fiori in pari tem- bollente un anello benedetto, sen-
po, si onorò di sua parlicolar a- za che apparisce dopo tre giorni
micizia. alcuna traccia di scottatura nel
Per tal modo il regno di Fran- braccio, e dal rimanere illeso re-
cia si convertì in estesissimoim- candosi in pugno per lo spazio di
scettro era l'arco d'Ulisse, che un vano in visita per esaminar la con-
braccio più debole non poteva ten- dotta de' conti. Nei secoli VI e
dere. Da Aix-la Chapelle o sia A- VII i zelanti vescovi della Fran-
quisgrana, da Worms, e da Pader- cia avevano moltiplicate le loro
bona, ove faceva la più ordinaria iiunioni,ed avevano fatto ogni sfor-
residenza, era in caso di ripulsare zo per rimediare agli abusi ed ai
le incursioni dei barbari e dei disordini cagionati dall' ignoi-anza e
le lettere. Gli errori di Felice di s"i chiamato per la sua pietà e dol-
L'rgel, e di Elipando , relativa- cezza. Carlo Magno morì nell'B 4 i
794 e 825, s'ingannarono sul sen- cata. jDelle sue gesta gloriose, e
so dei decreti del secondo concilio virtù, come della specie del culto
generale di JNicea, fatti sul culto che in diversi luoghi gode, se ne
delle sagre immagini; ma quei due parla all'articolo Carlo Magno bea-
concili , come gli autori dei libri to {Fedi).
carolini, non adottarono mai tutti Lodovico I chiamato pure // De-
gli errori degl'iconoclasti. La poten* bole, successe al genitore mentre ,
autorità videro prontamente il loro che li fece punire colla morte ; ciò
trono crollare nella voragine del- che dispiacque al re di Francia
l'anarchia. I titoli di duchi, conti, novello, a cagione dei fautori degli
marchesi, in luogo di designare gli insortiche rappresentarono con fal-
uffiziali nominati dal re per co- si l'avvenimento, ma il
racconti
mandare nelle provinole,non indi- saggio Pontefice spedì in Francia
carono ben presto, non che i
se i suoi legati per rettificare il fatto.
padroni di queste provincie, men- Nel seguente anno gfi successe Ste-
tre sì fatti governatori se le ave- fano IV detto V, il quale per ov-
vano già appropriate; ciascun ti- viare ai tumulti dei romani contro
tolare libero e forte , si fece so- i Papi, li costrinse tosto a giurare
vrano ne'suoi dominii, la feudalità fedeltà a Lodovico
1 re di Francia
lìiì gli stati della Fraticia, della qua- trusicne che talvolta fecero sul!;t
pi, ch'egli avea assai soflerto per vertiremo che dai cronologisti Car-
le che laceravano Roma.
fazioni lo il Calvo come re di Francia è
Indi Pasquale I ricevè da Lo-
s. detto Carlo I come imperatore ,
Laon si disgustò con Carlo I, per suoi stati ai Carlomano Lo- figli ,
alcuni beni di sua chiesa; e nel- dovico e Carlo; il primo ebbe I.1
r 868 Lotario re di Lorena si por- Baviera il secondo la Germania e
,
Papa Adriano IT, che gli levò la terzo l'altra porzione di questo rea-
scomunica inflittagli dal predeces- me con l'Alemagna. Assalito Gio-
sore, con obbligo di riprendere vanni Vili dai shraceni neir877,
Tietberga rendendogli reali ono- i altri dicono nell' 878 si recò in ,
ri; ma
ritornando in Francia morì Francia per essere soccorso da Car-
in Piacenza agli 8 agosto, e fu se- lo I; questi partì subito per l'Ita-
onde essere gai'antito colla sua au- perio e coronato dal Papa Giovan-
torità, dopo averlo adottato per fi- ni Vili, Carlo il Gros- m detto
glio. n dopo breve regno
Lodovico sn : egli Lodovico il era figlio di
i più •
celebri vescovi di Francia nominazione di Elitre Maine o di
presero parte a quella teologica I\Iarca Angevina, ch'egli preservò
questione; ma sembra che i liti- dalle devastazioni de' barbari e mo-
ganti non s' intendessero fra di lo- ri neir 866
da talej)rincipe disce-
:
figlio di Arnolfo, ereditando la Lo- Luigi à' Oltremare. Ugo ebbe la sag-
rena dal fialello Zweuliboldo peri- gezza di resistere al paitito che vole-
to in una sollevazione: è in dub- va fallore, ed invece fece eleggervi
nì le due Borgogne. Nel q36 re- Ugo ai suoi partigiani una tregua,
stando per la morte di Raolfo va- che il re accettò con gran piacere.
cante il trono di F'rancia ,
presto Indi cogli aiuti del cognato Otto-
si dischiuse il campo all'ambizione ne lì, di cui avea sposato la sorel-
di tutti; ninno n'era più degno la Adwige, e del conte Erberto di
di Ugo Grande detto anche il
il Vermandois, Ugo prende Reims e
Bianco, e 1' abbate ; ma signori i Laon, e sconfìgge le truppe regie ;
gio alla corona d' A lemagna, conci- poco sopravvissero e senza posterità:
tò l'indignazione de' francesi contro poscia volendo Carlo ricuperar col-
questo principe, ed incominciò fie- le armi la corona, fu fatto prigio-
e di s. Germano godute dal geni- Ugo Capeto morì a' 24 ottobre 996,
tore. La corona ch'era stala eletti- lasciando oltre Roberto II, tre figlie,
va sotto la seconda stirpe, col suf- Adwige , Adelaide e Gisela, tutta
fragio de' grandi tornò ereditaria prole della seconda moglie Adelai-
nella terza, a cagione principalmen- de, figlia del duca di Guienna.
te dei grandi feudi che possedeva Roberto II fu soprannominato
Ugo, i quali erano per loro natura il Stigglo ed il Dh'olo j sotto di
ereditari. ricomporre A brani del- i lui la Francia godè per treni' an-
la francese monarchia, ridotta dal- ni d'un riposo eh' eragli necessario
la debolezza di molti dei re prece- per la fame, pel freddo, e per le
«lenti ad un indisciplinato feudale pioggie, che sotfrì, in un alla pe-
leggimento, non potè bastare la ste, per cui perirono un terzo di
saviezza , il valore e la pietà di fnuicesi. Al hi morte dello zio En-
Ugo. I dominii della corona sotto rico colle ainii ricuperò la Borgo-
Luigi o Lodovico V non si estende- gna, che quel duca avea lasciata
vano quasi al di là del Soissonese, ad un suo tigliastio, poscia la die
del Laonnese, del Bovese, e dell' A- per appannaggio al suo secondo-
mienese: Ugo Capoto vi aggiunse genito Enrico I, il quale essendo
d ducato di Francia, in cui trova- divenuto re la cede al suo fratello
vasi la città e contea di Parigi, e Roberto. Per gratitudine verso il
rOrlcanese, che estendevasi fino duca di Normandia che Io aveva
allaTurenna, oltre i vasti possedi- aiutato, Roberto lì lo pacificò col
menti di Piccardia e di Sciampa- conte di Chartres : i lorenesi non
1,
figlio di lei, ed eragli pure consan- malgrado i raggiri della madre per
guinea, e perciò il Papa innpose ad preferire Roberto terzogenito fu as-
ambedue sette anni di penitenza. sociato al regno; il dello Roberto,
Non volle il re assoggettarsi al de- che fu duca di Borgogna, e capo
creto del concilio, e di Gregorio V, del piimo ramo reale dei duchi di
il quale costante nel suo zelo, sco- tal nome, che durò fino al i36i.:
municò tutto il regno di Fiancia ed Eude, che non ebbe appannog-
col fulminargli l'interdetto nella gio. Pvoberto li giusto, clemente,
celebrazione de'divini uflizi, nell'am- caritatevole , e religioso, per cui
ministrazione de'sagramenti, e nella compose molti inni che ancora si
di greci si porlo a Roma dal Pon- rori suir Eucaristia, insegnando che
tefice Giovanni XIX detto XX, Gesù Cristo non vi è realmente
o86 FRA FRA
presente. Fu condannato ne' due co in Francia il Papa s. Leoiiff
runcìli di Roma , couie ailiesi ut IX, nel 1049 e Mori nel io5o.
cinque o sei altri tenutisi in Fran- Enrico 1060, dopo aver fat-
I nel
cia. Lanfranco, Guitmondo ed altri to riconoscere e coronare in Reìm*«
vescovi lo confutarono con una so- a' 22 maggio del o59 il primo- 1
f Berliada. scomunica fu
Questa spedizione ebbero origine i due ordì*
ligorusameule osservata, e piodus- ni Geroaoiimitaiio ( Fedi), e de' 7Vm-
se nel regno alcuni niuvitueuti. ÌN'el plaii [Fedi), dovuti principalmen-
medesimo concilio il Pontefice de- te alla Francia. Nel 1096 Filippo
terminò le Crociatt (
Pedi), pei- I promise al Papa Urbano 11 di
l'icupeiare i luoghi santi delia Pa- abbandonar Bertrada ,
per cui il
lestina dalle mani degli infedeli : a buon Pontefice gli die l'assoluzione
queir articolo si dice quanto i re uel concilio di JVimes ; ma poi ri-
di Francia, ed i francesi fecero per chiamò r adultera, onde nel 1 100
la dopo un secolo, come diremo, vincia di Sens avendo posto l' in-
si armò per respinger le invasioni terdetto sulle terre del re, perchè
dell' imperatore Etirico V non fo- perseguitava Stefano vescovo di Pa-
ce altrettanto contro il re d'Inghil- rigi, Luigi VI ricorse al Papa Ono-
terra duca di JNorniandia; i sigtio- rio li, ed ottenne che l' inlerdeito
ri allora pel timore di veder in- fosse levato perchè conosciuto abu-
grandirsi la possanza della corona sivo. JN'el 1129 il re fece coronare
rifiutarono di assistere Luigi \ I
;
il suo primogenito Filippo ; ma
tutta voltanon poterono opporsi al gli successe come vedremo Luigi
ristabilimento della liberlk comuna- \ II, detto il Giovane per distin-
le, che restringeva molto il loro di guerlo dal padre, con cui regnò
potere. Si diedero continue battaglie alcuni anni: questo Luigi VII fu an-
con vario esito, ed il re di Fran- che chiamato il Pio.
cia restò bàttuto nel i i iq a quel- Nell'elezione d'Innocenzo II, in-
contro la Francia l' imperatore En- bano Pasquale li, Gelasio li,
II,
crato dal Papa senza il consenso bardo vescovo di Parigi, col suo
del re, questo principe irritato per libro delle Sentenze, gitlò i fonda-
tal elezione mosse aspra guerra a menti della teologia scolastica.
Tibaldo conte di Sciampagna per Eccitatosi nuovo bollore in Ro-
aver dato ricovero all'arcivescovo. ma per parte degli arnaldisti , in
Disgustato Innocenzo II da sì fatto detto anno Eugenio III per sicu-
procedere interdisse il reame di rezza parfi alla volta di Francia,
Francia, la cui reggenza era affi- ove fu ricevuto con grand' onore
data all'abbate di s. Dionisio Sug- da Luigi VII. Indi questo princi-
gero, che rese florida la monarchia. pe volendo far penitenza del fune-
Tre anni dopo fu sollevato al pon- sto eccidio di Vitrì, ove morirono
tificato Celestino II, a cui Luigi i3oo persone, a consiglio di s.
sua assunzioneal trono non era stato Eleonora nel ii52, e con pregiu-
dinuovo consacrato giusta il costu- dizio dello statogli restituì la Guien-
me, perchè avealo unto il Pontefice na il Limosino
, e il Poitou che ,
Innocenzo II; però venne coronato gli avea portato in dote. Eleonora
a Bourges. All'anno i 46 riporta i si maritò subito con Enrico II du-
due leghe fuori della città. ISel levò un sussidio generale per la
soggiorno di Alessandro III in Fran- crociata, fece con R.iccardo Cor di
cia, donò la rosa d' oro benedetta leone le disposizioni di altra cro-
al re, celebrò vari concili, creò al- ciata, nella quale si segnalò , e con-
cuni cardinali, e ne parti nel i i65 tinuando la guerra che i suoi pre-
ad istanza de' romani. Temendo decessori avevano cessato di fare ai
Luigi VII di perdere il suo figlio re d' Inghilterra per la Normandia,
Filippo II allora prìncipe del regno, pervenne a riunir questa provincia
cos'i chiamavasi primogenito del
il alla corona nel i2o4 per diritto di
re, si portò in do-
Inghilterra a conquista vi riunì pure 1' Anjou,
;
con saggio accorgimento per isposa regina madre Alice, e il detto car-
Isabella di Hainaut discendente di dinal Guglielmo di Sciampagna :
Carlo Magno, ciò che produsse gran nel suo ritorno passò a R.oma nel
gioia di vedere unito sì chiaro san- iiqi, essendo Pontefice Celesti-
gue a quello d'Ugo Capeto : la no III indi nel
, igS sposò In- 1
maggio I 180. Si legge nel Novaes, dispose l'animo di Filippo II, che
lom. Ili, pag. Ili, f'ite de^ Pon- col pretesto di parentela ripudiò
tefìcij che questa seconda consecra- Ingerburga degna d' altra sorte.
zione la Reims il cardinal
fece in vSposatosi con Agnese di Merania
Guglielmo Albimano arcivescovo di figlia del duca d' Aquitania , il re
questa città, zio per canto ma- danese ricorse al Pontefice Inno-
terno di Filippo II , e che il car- cenzo III, che avea spedilo il car-
dinale ottenne dal Papa che i soli dinal Pietro di Capua per pacificar
dinale che nella Francia esercitò sif- e fece penitenza, resliluendo al duca
fatto incarico. d'Aquitania la figlia nel i 199- Così
Luigi VII morì in Parigi a' 18 riprese Ingerburga, e fu tolta la sen-
settembre 1180, e fu sepolto nel- tenza di scomunica; poscia die a Lui-
l'abbazia di Baibeaux o Saint-Port gi Vili sur) figlio per isposa Bianca
da lui fondata presso Meluu. Gh figlia di Alfonso IX re di Castiglia.
FRA FRA 291
Gli eretici albigesi cagionando gra- Ribellati i baroni inglesi contro
vi danni, mossero Innocenzo III a il re Giovanni , elessero in vece
promulgar la crociata contro di lorOj Luigi VIII di Francia, che si por-
e Filippo II concorse all' impresa. tò in Inghilten'a a far la guerra
Finimondo VI conte di Tolosa, caldo al deposto, ed in sua morte fu e-
sostenitore dei perniciosi albigesi fu letto a successore il figlio Enrico III.
scomunicato dal Papa, che concesse Nel 1223 Filippo li morì a Nan-
le di lui terre al primo occupante. tes ;
prima di lui nessuno dei re
Nel i2o4 ebbe principio, nella per- francesi in tempo di pace avea
sona di Baldovino I conte di Fian- mantenuto un' armata in piedi : e
dra, r impero de' franchi in Costan- sotto il suo regno si vide per la
siinopoli (Vedi) , al quale articolo prima volta comandar l' armata
dicesi della sua durata, e dei fran- un maresciallo di Francia che fu ,
donna della Vittoria presso Senlis. ma il re, che morì nel castello di
2f)2 FRA Vn V
persino la beata sua morte al ci- nero mai meno. Seppe distinguere,
tato articolo Crociata. stimare ed impiegare le persone di
FR.\ FRA 2f)3
merito in ogni genere. Sotto il suo Roma. Il detto Urbano IV nel 1 261
regno fu fondata la Sorbona, da concedette a s. Luigi IX, ed a Fi-
Roberto di Sorbon suo confessore lippo suo primogenito, il privilegio
p suo elemosiniere, e fu stabilito di un anno e quaranta giorni d'in-
il regolamento di Parigi da Stefa- dulgenza, ad essi ed a tutti quelli
no Holleau, prevosto di quella città che con loro assistessero alla con-
e lodatissimo magistrato. La ma- sagrazione di qualche chiesa o cap-
dre di s. Luigi IX riunì alla coro- pella.
Simon Faroul, De la dignité des cia sulle arene cocenti dell' Africa,
rois de France, et da privile gè pressole rovine di Gartagine ed ,
gona quattro figli Luigi morto con : accordi, Carlo li restò solo re di
sospetto di veleno ; Filippo IV il Napoli, ed suoi discendenti regna-
i
Filippo III con Maria di Brabante: rigi a render conto di alcune vio-
Luigi conte d'Evreux, stipite dei lenze fatte dagl' inglesi sopra le co-
conti d'Evreux re di Navarra; Mar- ste di Normandia : questo principe
gherita che sposò Odoardo I re ricusando di comparirvi fu dichia-
d'Inghilterra; e Bianca che fu ma- rato convinto di fellonia, e la Gu-
ritata a Ridolfo duca d'Austria, pri- ienna gli fu tolta 1293 dal
nel
mogenito dell'imperatore Alberto I. contestabile di Francia Raoul di
Il governo feudale sempre piìj in Nesle, ma non però fu definitiva-
Francia s' indebolì sotto Filippo III, mente unita alla corona. Filippo IV
che dilatò l'esercizio della regia au- guadagnò per mezzo de' suoi generali
torità; istituì il sistema dell' inalie- la battaglia di Furnes, e prese mol-
nabilità delle terre della corona, e te città considerabili al conte di Fian-
fu compiuta la compilazione degli dra , che seguiva le parti dell'In-
statuti. In mancanza di eredi la , ghilterra. Appena Bonifacio Vili
successione di Alfonso fratello di salì sul trono pontificio nel 1294,
Luigi IX ritornò alla corona; essa prima sua cura fu quella di met-
comprendeva oltre molte provincie tere in concoidia il re Odoardo I,
la riforma del regno, e sui mezzi baroni seguaci del re scrissero una
di correggere le violenze e gli ec- energica lettera al sagro collegio dei
cessi del re. Gli stati generali del cardinali, che fu sottoscritta da Lui-
regno avendo confermato la libertà gi primogenito del re, dai principi
della Chiesa gallicana, in un solen- del sangue e da molti signori ; al-
ne parlamento che fece il re a' i3 trettanto fecero i podestà e sca-
giugno i3o2, ove comuni detti i bini, rappresentanti i cittadini del
del terzo stato furono dal re di terzo stato; però la lettera che al-
Francia convocati la prima volta : cuni dottori scrissero al Papa era
Guglielmo di Nogaret, custode del in termini più misurati , ma con-
reale sigillo, colla maggior audacia, teneva r invito di ritirare le bolle
ed iniquamente si fece accusatore e le censure. I cardinali risposero
di Bonifacio Vili, e recitò un di- alla nobiltà ed al terzo stato, che
scorso violento in cui pretendeva il Pontefice non aveva mai voluto
provaie che Bonifacio Vili era intru- far intendere nelle sue lettere e
so, ed un simoniaco, e reo d' altri nelle sue bolle che il re dovesse ri-
delitti ; gli autori contemporanei al- conoscerlo per suo superiore nel
la elezione di Bonifacio Vili, scris- temporale, e che Pietro Flotte ave-
sero eh' egli accettò il pontiilcato va invano inveito nel Louvre con-
non senza ripugnanza e lagrime, tra tal massima. Bonifacio Vili nel-
fra' quali Egidio Colonna stato mae- la sua risposta a' vescovi rimprove-
stro di Filippo IV, poi arcivescovo rò loro che imporre
si lasciassero
di Bourges, nel cap. 23 del libro da minacce condurre da mire
, e
De reniiniiatìone Papae che sta , terrene e trattò da Belial
, e da ,
nel tom. li della Biblioteca ponti- cieco sì Nogaret, che Flotte, ed al-
Jieia del Pioccaberlij pag. i. 11 Pa- tri che ispiravano al re violenti
pa stesso nella lettera in cui ad , consigli. Tuttavolta Filippo IV de-
Odoardo I re d' Inghilterra die par- siderò riconciliarsi colla santa Sede,
te di sua esaltazione ,
gli disse: e Roberto duca di Borgogna si 11-
FRA FRA 299
volse due audinali suoi amici,
a ch'eransi portali in Roma, per a-
per indurli ad ottener dal Papa che vere il Papa proibito a tutti gli
cia. Tale pratica fu riguardata co- cospetto i santi misteri. Non com-
me una prova dell' imbarazzo del binandosi l'esigenze di Bonifacio
re, e fu risposto che bisognava che Vili col re, questi nel giugno i3o3
ciò facesse il principe pel primo, convocò gli stati nel Louvre, ove
non convenendo al Papa tenere tal Guglielmo di Plessis o du Plasian
contegno con uno che avea scomu- recitò all'adunanza un' aringa più
nicato. violenta di quelle di Flotte e di No-
Bonifacio Vili a' 3o ottobre garet, e fece una lunga enumera-
i3o2 die principio al concilio da zione d'incolpazioni, ch'egli chia-
lui convocato, nel quale ad onta mò delitti ed il re edel Papa ;
né francesi, né il
i loro re ciano scrisse al conte di Fiandra Guido
maggiormente soggetti alla Chiesa di continuar la guerra contro il
commise a JNogaret suo fido, che tri carcerati, fra' quali il Nogart^t
insieme a Sciarra Colonna sorpren- che Bonifacio Vili con inaudita
desseio il Papa, e rapito lo con- clemenza fece mettere in libertii;
ducessero a Lione dove si propo- e restituitosi il Papa in R.oma,
neva di farlo deporre da un con- per le sofferte ingiurie vi morì, 37
cilio generale. Nogaret parti per giorni dopo il suo arresto, agli i i
figlia del defunto, che poi divenne Egli erasi ammogliato con Bianca
regina di Navarra nel 1828. Fe- figlia del conte di Borgogna, e di
ce quindi radunare gli stati del re- Matilde contessa d'Arras, però so-
gno, i quali tutti promisero di non spettando di sua onestà, volle ri-
riconoscere altri per re di Francia pudiarla adducendo per motivo es-
che i suoi discendenti maschi, esclu- sere stato tenuto al sagro fonte da
se le femmine ; fece la guerra ai Matilde. Il Papa Giovanni XXII
fiamminghi e rinnovò l' alleanza fattone processo, nel concistoro an-
cogli scozzesi. Scrisse al Papa Gio- nullò il matrimonio, e Carlo IV
vanni XXll con gran sommissione, si sposò con Maria Luxenibur-di
Insorse pur disputa tra Filippo VI, tuando il divisamento, impedì quel-
ed Odoardo III sulla successione lo Papa, che ad istanza del
del
del regno ili IS'avarra ; ed il primo cardinale Napoleone Orsini voleva
che avrebbe potuto ritenerlo per restituir all' Italia la residenza pon-
sé, come aveano fatto j suoi due tificia, passando a Bologna. Laon-
immediali predecessori, nel iS^S de furono rivocale le decime accor-
lo rese a Giovanna II figlia di date al re sul clero di Francia
Luigi X, che avea sposato Luigi per tale crociata. Filippo VI nella
conte d'Evreux, fratello di Filippo guerra con Odoardo III re d' In-
IV il Bello. In tal modo la iNa- ghilterra, fu sconfìtto a Crecy nel
varra fu separata dalla Francia, e Poitou a 16 agosto i346, in cui
solo ad essa si riunì solto Enrico più di cinquantamila francesi, il
IV Borbone. Filippo VI disfece i duca d'Alengon fratello del re, con
fiamminghi nella battaglia di (Jas- molti altri principi restarono sul
sel, e li costrinse a riconoscere per campo. Questa sconfìtta portò in
sovrano Luigi I loro conte, contro seguito la perdita di Calais, di cui
cui si erano Poco tempo
rivoltati. s'impadronì Odoardo III li 1 3 a-
dopo e nel 1829 nacque contesa gosto 1 347 , e si rese celebre pel
sopra la giurisdizione ecclesiastica, nobile sagrifìzio di sei cittadini :
zio per tre anni. Nel i344 Cle- rono in loro aiuto Odoardo IH re
mente VI concesse ad Ottone duca d' Inghilterra, che mandò loro il
pei tre figli di Filippo IV. Gli tantamila uomini e restò vinto ,
successe il figlio Giovanni II, e fu dagli inglesi che avevano solo otto
consagrato in Reims a' 26 set- mila uomini, e tatto prigioniero fu
tembx'e. Atteso i molti cardinali condotto a Londra.
francesi che componevano il sagro Il Papa Innocenzo VI inutil-
collegio, alla morte di Clemente mente a mezzo del cardinal Guido,
VI, il re si portò ad Avignone nel i354 erasi interposto fra le
onde far eleggere un Papa a suo due nazioni; raddoppiò il suo zelo
genio, ma i cardinali per pone in nel medesimo anno i356 pei car-
sicuro la libertà dei comizi, prima dinali legati Capocci e Talleyrand
che vi giungesse, prontamente eles- senza successo^ anzi il secondo fu
.sero Innocenzo VI. Il re vide af- minacciato di morte da Giovanni
flitto il regno per la scarsezza di ir se prontamente non ritiravasi;
viveri, e sterilità dei terreni : fece (• quando fu imprigionato, il buon
voi. XXVI. 7.0
,
Francia il primogenito del re, che che il re defunto avea dato a suo
pel primo assunse il nome di delfi- figlio Filippo V Ardito, mentre il re
no, che fu poi Carlo V, il model- di Navarra diceva appartenergli per
lo dei re, ed a cui gli slati generali eredità. Carlo V, uno de' più gran
accordavano un aiutante^ ed il prin- re che abbia governato la Francia,
cipe permise loro di nominar gli uf rare volle si pose in campagna,
fìciali, che doverono far questa leva- e guerreggiò dal suo gabinetto con
ta. Questi uffiziaii non dovevano sus- molta prudenza e buon esilo. Ti-
sistere, che fintanto che l'aiutante do- rò tosto al suo partito il fratel-
veva avere il suo corso, e da qui eb- lo Filippo V Ardito, ed avendo da-
bero l'origine i corsi degli aiutanti to il comando delle sue armale a
o coadiutori. Dopo qualche tempo Bertrando du Guesclin, ed al raa-
i paesani si x'ivoltarono contro la lesciallo di Boucicaut, guadagnò la
nobiltà, e fecero una fazione chiar battaglia di Cocherel in Norman-
mala la Giacorneriaj ma Stefano tlia li 23 maggio i364 contro il
languiva come fuori del suo stalo na- fettuò però il suo viaggio, e morì
turale trasportala, e venendo solle- nel palazzo valicano a' 28 marzo
citato a porvi fine dalle ss. Cateri- 1378.
na da Siena, e Brigida, dal santo I romani si presentarono al con-
religioso Pietro infante d' Aragona, clave richiedendo ai cardinali un
,
undici di loro francesi, collo spa- ma avendo questo già corrotto tut-
guuolo Pietro di Luna poi anti- to il sangue non vi fu più rime-
papa concepirono il reo disegno
,
dio. Gli successe il figlio Carlo VI
20 set-
di Fondi, in questa città a' questi sussidii eccitarono la sedi-
quello di Clemente VII, e nel giu- punì i gantesi eh' eransi ribellati
gno i379 si ritirò in Avignone ove contro il loro conte, e vinse la bat-
stabili una cattedra di pestilenza taglia famosa di Rosebeco nel i38i,
ed ebbe origine il funestissimo ed ove restarono uccisi venlicinquemi-
orrendo lungo scisma, che sino al la uomini.
guita fatalmente dalla Francia, dalla Durazzo, che fece morire neh anno I
Spagna, dalla Scozia da Cipro, da
,
1382 la regina, la quale avendo
Napoli, dalla Sicilia, e da altre pro- adottato per figlio Luigi o Lodo-
vincie; mentre l' Inghilterra, la Ger- vico d' Angiò, questi fu in Avi-
mania, r Italia, egli altri regni resta- gnone coronato re di Napoli dal-
rono fedeli ai Papi di Roma. Quanto l' antipapa Clemente VII. Indi con
riguarda questo scisma , e le sue sessantamila francesi si poitò Luigi
lagrimevoli conseguenze, e la Fran- al possesso del reame , ma Urba-
cia, si è detto agli articoli Avigno- no VI gli bandì contro la crociala,
do a Carlo V il Saggio, egli ordinò Luigi morì nel regno di Napoli cioè
con editto iiTevocabile che re di i nella Puglia nel i384, e nelle ra-
Francia all' età di quindici anni gioni gli successe Luigi d' Angiò suo
uscissero dalla minorità ; siccome figlio, come a Carlo 111 pur defun-
amante delle lettere fondò la bi- , to succede il figlio Ladislao , ma
blioteca reale, e morì li 16 settem- ambedue ebbero contrari Uibano
bre i38o, d'anni 4^ e di lento VI; mentre in Avignone l'antipapa
,
per entro una fibbia: siccome Lui- ne furono le conseguenze delle guex*-
gi duca d' Orleans acquistò la terra re civili. Intanto nel i4o4 '" ^^~
di Coucy e la contea di Soissons ,
ma era divenuto Inno- Pontefice
approvò con lettere questo ordine ,
cenzo VII, e nel i4o6 Gregorio XII,
nelle quali s' intitolò figlio del re nel qual tempo l'ostinato e falso
di Francia, perchè fratello di Car- Papa Benedetto XIII sembrò incli-
lo VI, nel cui governo ebbe molla nar alla rinunzia , senza mandarla
parte. Intanto i dottori della Sor- ad effetto. Anzi inviandogli nel
bona proponendo mezzi per ter- i 1407 Carlo VI ambasciatori a Mar-
minar lo scisma pubblicarono un ,
siglia, ov' egli si trovava, per sup-
trattato , di cui parla il Lenglet plicarlo ad astenersi dal titolo di
Principii della storia, tom. VII, par- Papa, poiché sarebbe altrimenti ab-
te I: ciò afflisse l'antipapa Clemen- bandonato da tutto il regno egli ,
3 IO FU A FRA
il Monsfreletj voi. I, pag. 33 e 4o. 14 14 ^" adunato il concilio di Co-
Allora la Sorbona lo dichiarò ere- stanza, ove il re Carlo VI mandò
tico, scismatico, e perturbatore del isuo: ambasciatori, ed ove fu Gio-
crislianesimo, meritevole de' più se- vanni XXIII deposto, Gregorio XII
veri castighi de' canoni , come al- rinunziò, e Benedetto XI 11 fu scomu-
tresì quelli di sua ubbidienza : il nicato. All'elezione del nuovo Pa-
clero di Francia si era adunato in pa concorsero anche trenta prelati
assemblea a Parigi a' 28 maggio delle cinque nazioni che formava-
i4o3, ove con alcune condizioni no r assemblea, e la Francia n'eb-
stabili la sottrazione dell' ubbidien- be perciò sei: agli 11 giugno i4'7
za a Benedetto XIII; e convocato- di cf ìiiime consenso fu creato Pon-
sidi nuovo in detto anno i^cj si tefice V da tutti ricono-
Martino ,
parte periiono, parte furono fatti pri- re itiglese , Caterina figlia di Cai -
pag. XVII gli autori die scrissero valorosi guerrieri delle due emule
della sua legazione in Francia. Gli nazioni, e quando il duca di Bed-
inglesi guadagnarono varie batla- fort ricusando a Parigi la capito-
glie, e presto ebbero in potere qua- lazione che la città era stata co-
si tutto il regno, ad eccezione della stretta a fare, la voleva intera-
Linguadoca, del Delfinato, del Ber- mente sottomessa agli iiiglesi in ;
ly, del Poilou, della Sanlongia, del questo punto e verso la fine di feb-
Turenna e dell' Orleanese. Carlo VII braio 1429 comparve Giovanna di
abbattuto dalle avversità obbliava Arco semplice paesana di Domremy,
i piopri doveri in seno al piacere, figlia avvenente di due buoni con-
onde gì' inglesi lo chiamavano per tadini, e col nome della madre ap-
derisione re di Bonrges, perchè ri- pellata Romea secondo l' uso del
siedeva nel Berry. Tu Ita volta egli luogo; semplice, illetterata e timi-
si riconciliò col duca di Bretagna, da , molto di vota e caritatevole. Il
e vinse la battaglia di Grave Ile nel suo villaggio seguendo le parti di
1423, e quella di Monlargis nel Carlo VII, era spesso alla pugna
1427. Ma gl'inglesi incoraggili pei e in conflitto col villaggio di
prosperi successi , assediarono Or- Marcey presso Mense, tra Neuf-
la
leans difeso dal valoroso conte Du- chateau e Vaucouleurs: tali spet-
noisj e la cui perdila andava a de- tacoli fortificarono l'animo della
cidere quella della monarchia. Era vergine Giovanna , e gì' ispiraro-
tiomo: il capitano gli donò una chiavi delle città prese alla Fran-
spada, e Pietro d'Arco fratello di cia, e fece fare la confessione al suo
Giovanna fu uno di quelli che la battaglione. Ai ig aprile i4'^9 *''3-
e dichiarata vergine e vera pulcel- nare il nome del Dio degli eserci-
la. Allora gli furono assegnate gen- ti, il grido del valore, e la pro-
ti per sua guardia , ed un convo- messa della vittoria. Ferita grave-
glio per soccorrere Orleans: essa mente all'assalto dell'ultimo forte
richiese due cappellani e il re gli , ch'era rimasto agl'inglesi, piena di
fece armatura compita. La
fare un' coraggio volle che si espugnasse in-
donzella volle imo stendardo bianco dicandone il modo; indi risale a
sparso di fiordalisi, coli' immagine cavallo ed ottiene piena vittoria, etl
taggi la Pulcella ottenne in soli tre tornarono in potere del re. L' e-
giorni di combattimenti, seguiti da sercito francese, ricevuti i rinfoi^zi
quella delle vittorie che aveanli resi né quella facessero alcuno sforzo
padroni di quasi tutta la Francia. per salvarla e pel complesso del-
;
inss. tom. II, pag. ^o, tutti tesli- fetto un congresso a Lione a cui
nioni di vista di que' clamorosi av- spedi i suoi nunzi, ma ne inviò
venimenti. Intanto Carlo VII con- pure a Carlo VII. Nell'assemblea
tinuò a battere gì' inglesi, i quali nulla si conchiuse per le pretensio-
nel novembre i43i fecero corona- ni del pseudo-pontefice e del suo
re nella cattedrale di Parigi il loro partito, alle quali Nicolò V non
giovine re dal cardinal di Wince- die risposta, anzi con breve all'ar-
ster ma ne furono gì' inglesi ben
; civescovo Acqus Roberto, dichiarò
presto scacciati, e Carlo VII vi fe- eretico l'antipapa, e con bolla dei
ce il suo ingresso nel
i^^J' Indi 12 dicembre gli confiscò i beni in
sottomise la città di Metz, vinse un a quelli de' suoi fautori, quali
sopra gl'inglesi la battaglia di For- applicò al re di Francia se avesse
migni nel 1400, prese Pvouen la , voluto reprimerli colle armi, men-
Normandia, e la Guienna ; final- tre Felice V procurò di trarre il
con breve de' 9 agosto gli rese le curezza della Francia; ma egli prin-
sizioni del primogenito della Chie- del duca Borgogna, e donde non
di
sa, e nel i449 'o scisma ebbe de- si restituì ne' suoi domini! che alla
finitivo termine j con soddisfazio- morte del padre. Questo avendo ri-
ne comune. A' i5 agosto i45i Ni- cusato di prendere nutrimento per
colò V destinò legato in Borgogna otto giorni, pel timore di essere av-
il cardinal di Cusa per indurre al- velenato, terminò di vivere a Mehun
la pace il duca Filippo, e il car- nel Berry a' 12 luglio i4^'-
dinal d'Estouteville legato a Carlo Luigi XI gli successe portandosi
VII per pacificarlo coli' Inghilter- subito a Parigi e prendendo tosto
ra, ma senza alcun successo. A Car- una condotta opposta a quella del
lo VII si attribuisce l' istituzione padre. Rimosse la maggior parte
in ciascun villaggio dei francìiiar- degli antichi ullfìziali , e conferì i
Cleri, da cui vuoisi che derivasse- loro posti a quelli che lo avevano
ro i gentiluomini de' villaggi , che seguito nel Delfinato ed in Fiandra.
pigliarono e conservarono in parte Nel 1^61 conchiuse una lega con
fino dopo la metà del secolo XVIII Giovanni II re d'Aragona, ed ebbe
la qualità ed il titolo di signori di nel i465 un congresso con Enri-
,
FRA FRA 3p
co IV re di Castiglia, che lo avea avea terminati i suoi giorni, e stet-
scelto per arbitro delle sue diffe- te in forse se dovesse portar piìi
3 1 FU A 1'^
R A
Angoiileme |ìOÌ patire di France- Bereng;ui(j 1, 1112. Berongririo ,
incominciarono nella storia una non poste in Francia : sotto di lui e nel
interrotta serie: Filippo di Rouvre 1464 d priore di Sorbona chiatnò
regnò dal 349 ^' 1 1 36 1 quando da INIagonza gli stampatori. Con-
il ducato fu unito alla monarchia quis<tò il Bolonese, incoraggi il com-
di Francia. Filippo \ Ardilo, quarto mercio, e tentò d' introdurre l'uni-
figlio del re Giovanni II, fu fatto formi tà dei pesi e delle misure. La
duca di 363 ed
Borgogna nel 1 , fiu'beria, le ingiustizie e le crudeltà
ebbe in successori Giovanni Senza di questo re resero odiosa la sua
'paura nel i4o4j Filippo il Buono memoria: tutti gli storici ce lo rap-
che istituì r ordine del Tosone piesentano cattivo figlio, cattivo pa-
d'oro [Vedi), nel i4'9J e Carlo il dre, cattivo fratello, cattivo marito
Temerario nel 1467, alla cui mor- e cattivo vicino. Morì in Plessis-
ne battuto e fatto prigioniero nella nel 980, Conano I nel 987, Gof-
giornata di s. Aubin di Gormier li fredo I nel 1002, Alano III nel
9.6 i488, e per tre anni re-
luglio 1008, Conano II nel io4o, Hoel V
stò nella torre di Bourges. Carlo nel 1066, Alano Fergente nel 1084,
Vili sposò Anna figlia dell' ultimo Conano III nel i 12, Eude e Hoel
i
duca di Bretagna con questa pro- VI nel 148, Conano IV nel i i56,
I
pose la mediazione del duca d'Or- vanni I nel 1237, Giovanni linei
leans, elicla tale effetto pose in li- 1286, Arturo li nel i3o5, Gio-
bertà; lo sposalizio si celebrò dipoi vanni III nel i3i2, Carlo nel i34f,
nel 149I5 restando così riunito al- Giovanni IV nel i 364, Giovanni V
la corona il feudo importante di nel 1399, Francesco 1 nel 1 44'^'>
discara la serie dei suoi principi. 1457, Francesco lì nel 1 4^8, An-
La Bretagna francese fu governata na moglie di Carlo Vili, e poi di
dai suoi re sino dall'anno 383, quin- Luigi XII, e con essa i detti re
di Carlo Magno e Lodovico 1 il di Francia, e poi i loro succes-
Pio la soggiogarono. Ne fu creato sori.
duca Nomeno neir824, il quale ebbe Molte notizie ancora ci riman-
i seguenti principi a successori. Eri- gono riguardanti la storia civile ed
sopoè neirSSi, Salomone IH nel- ecclesiastica del regno di Francia
r857, Pasquitteno e Gurvand nel- da questo punto fino al tempo pre-
r 874, Alano I e Giudicaele li nel- sente, per cui dobbiamo rimetterne
1*877, Gurmaglione nel 907, Giuel- la continuazione al successivo volume.
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)