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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI l>Iil^(•.l^'ALI SANTI, BEATI, MAI'.TIKI, l'ADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CABDINALI
E PIÙ hCRITTOEI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
CELEBRI
DELLA CATTOLICA, ALLE CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CHIESA
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOX
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIP:RE GAETANO MOROINI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XXYI.

IN VENEZIA
D A i. L A 1' I P O G R A I- 1 A EMILIANA
MDCCCXLIV.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

F
FOR FOR
r ORO, e FORI DI ROMA. Il erano altri pubblici radunamenti ,*

foro, forum , è quel luogo dove si che venivano intimati con suprema
giudica o negozia, e prende per si autorità dal sommo sacerdote, per
le leggi medesime. Foro, secondo la la riforma de' costumi, de' quali ne
più comune opinione, fu detto quel fa menzione il Rinaldi all'anno 57,
luogo ove si discutono le cause, cosi num. 178. Dicesi poi foro compe-
detto a fartelo dal parlare, o an- tente ,
competente ogni
e giudice
che a ferendo, perchè in questo qual volta il reo sia chiamato nei
luogo si portano le quistioni , ed luogo ove ha il suo domicilio j o
anche le merci che voglionsi com- per altro rapporto possa convenir-
merciare. Varrone e Quintiliano si, come nel territorio in cui il giu-
chiamano Foro quel luogo in cui dice ha giurisdizione. Tutta una
si rende pubblicamente giustizia ; diocesi dicesi territorio del vescovo
ovvero da Foroneo che fu il pri- che dicesi anche tribunale, sede di
mo a dar leggi ai greci, e lor per- giurisdizione ed uditorio.
mise trattare quislione in faccia al Gli scrittori indicano con qviesto
giudice. La piìi semplice derivazio- nome le piazze pubbliche , nelle
ne del vocabolo Foro vuoisi da quali si tenevano i diversi mercati,
congregare, adunare, cioè luogo di massime in Roma, per provvedere
adunanze. Presso gli ebrei le adu- alla sussistenza degli abitanti del-
naiTze forensi , o i conventi fo- l'antica immensa metropoli ; quelle
rensi , che Dionigio d' Alicarnas- in cui popolo si radunava per i
il

so , e Dione dicono derivate dai pubblici affari, per le elezioni ec. ;


greci , erano le congreghe o adu- quelle eh' erano consagrate all'am-
nanze , che gli ebrei solevano fare ministrazione della giustizia, ed agli
tre volte al mese ,
per decidere le aflaii privati ; finalmente si desi-
contese. Inoltre presso gli ebrei vi gnarono pure colla voce forum del-
,

6 FOR FOR
le città dipendenti dal romnno im- sopra quel verso di Virgilio rei
pelo, nelle quali si tenevano fiere, lib. V : Lidìcilque Forum, et patri-
o si rendeva giustizia; e tali erano bus dat jura vocatis j deputando
il Foro Giulio, di cui parlammo giudici per la provincia, che s' in-
all'articolo Cividale (J^edi) , ed il formassero delle cause , chiamati
Foro Livio,Foro di Pom-
Fora; il Recuperatores , i quali assistevano
pilio, Fo rlim popoli j
Foro di Cor- il al pretore, rendendo il verno ra-
nelio, Imola; il Foro Diugantorum gione nel foro, e colle relazioni
oDiuguntorum, Crema; il Foro Sem- loro si definivano le liti : essendo
pronio, Fossombrone, ed altri fori che r estate occupati nelle guerre o in
divennero floridissime città, che lun- altri affari , o in ricreare l'animo,
go >arebbe il rammentare, parlan- fatta vacanza. Questo foro dunque,
dosene per la maggior parte a' ri- eletto per altrui comodo e residen-
spettivi articoli. Ciò fu naturale, dap- za del pretore, si faceva alle volte
poiché siccome un gran numero di nelle città; onde Cicerone si duo-
negozianti l'ecavansi abitualmente a le nelle lettere familiari con Appio
quelle fiere, convenne fabbricare Fulcro, che succedendo egli pi'ocon-
molle case ed altri luoghi per la 6ole nella Cilicia, Appio con tutto
comodità del pubblico e in ap- , ciò egisset Forum Tarso. Alle vol-
presso questi luoghi medesimi s'in- te era destinato fuori o per la di-
grandirono, si popolarono, e diven- stanza de' luoghi , o per comodo
tarono città; altrettanto dicasi di de' litigantionde Livio nel qua-;

que' luoghi in cui furono prescelti rantesimo Decemviri supplicatio-


:

a residenza per la loro centralità nem in biduum valetudini s causa


od altre prerogative, onde ammi- in Urbe, et per omnia Fora, Con-
nistrarvi la giustizia dai magistra- ciliabulaque edixerunt etc, e que-
ti. K Fiere. sti d' ordinario ricevevano per sem-
E noto come i romani manda- pre il nome di foro. Erano anco-
vano governo delle soggette pro-
al ra destinati i fori pel mercato, co-
vincie un cittadino col nome di me accennammo ; ma questi pro-
pretore, il cui officio era di ren- priamente si appellavano Concilia-
dere ragione, e mantenere i popo- bula ; quindi appresso Livio nel
li alla divozione di R.oma , chia- settimo Et de ambita a C. Poe-
:

mando foro luogo destinato ad


il telio tribuno pi. auctorib. Patribus
udire le cause: Foriis est exercen- ium primuni ad populum latum est;
darum litiiim locus a fandò dictusj eaque rogatione novorum maxime
sh'e a Phoroneo reges qui ,
primiis hominum ambitione , qui nundinas
graecis legem dedit. Cap. Forus X, et conciliabula obire soliti erunt
De verbo signif. , ovvero a ferendo compressam credebant, sapendo aver
come vuole il citato M. Varrone, in costume i cittadini romani che
De ling. lai., perchè in esso i liti- stavano in villa , di congregarsi in
ganti controversias deferant , come quei luoghi per vendere e compra-
i negozianti le robe che vender re; e sebbene alle volte in essi con-
bramano, eleggendo quella parte ciliaboli si rendeva ragione , erano
stimata più comoda a' provinciali ; però di gran lunga minori de' fori.
azione che latinamente si diceva E siccome pur si fece cenno che
Forum ìndicere, come vuol Servio Si fatti fori bene spesso venivano
FOR FOR V
piano piano ad abitarsi o per bon- città della Grecia ei-ano decorale
tà del luogo, o per altre circostan- di belle piazze pubbliche, delle

ze, facendosi grosse città, che però quali faremo memoria delle prin-
Livio nel treiitesimonono, parlando cipali. Pausania indica molte città,

de' baccanali, de' quali perchè si fa- i cui mercati erano ornati di sta-
ceva severissima inquisizione in Ro- tue, tra le altre Metana nel terri-
ma molti avevano abbandonata la torio di Corinto, Giteo nella La-
città , cos'i ragionò : Eadeni solli- conia, Coronea nella Messenia ec. :
cìludo , cjuia Romae non respon- anche le città di Sicilia avevano
debant, nec inveniehantur quorum bellissime piazze pubbliche. Tra
nomina delata erant , cocgìt censii' quelle della città di Atene primeg-
les circa Fora propcisci, ibique qiiae- giavano r antica agora situata nel
rere, et judicia exercere. Sembra Ceramico, e la nuova situata ia
dunque che, fuggendo di Roma gli quella parte della città chiamata
uomini per timore di essere inqui- Eretria : nell' antica eravi tra le

siti , ricorressero a que' luoghi per altre cose un altare della Miseri-
abitarvi. cordia, divinità che non riceveva
Nelle città greche la piazza del culto seAtene J sembra
non in
mercato detta dai romani Forum, però che questa agora contenesse
era chiamata ^gora , e trovavasi l'edilìzio, in cui riunivansi i cin-
ordinariamente nel centro della cit- quecento cittadini, i quali durante
tà. Allorché in una stessa città vi un anno formarono il consiglio de-
erano molte piazze o agorai , ogni gli anziani. Questa casa de'cinque-
quartiere aveva di ordinario la cento era ornata dalle statue di
sua propria : in quelle città all' in- Giove Buleo, di Apollo e di Demos
contro collocate sulla sponda del o popolo ateniese, come pure di
mare, di un lago o su quella di pitture rappresentanti gli arconti,
un fiume navigabile, la piazza o ch'erano lavoro di Protogene. La
agora trovavasi circostante al por- città di aveva un' angora
Sparla
to. I greci davano a quelle piazze assai osservabile, in cui si vedeva-
una forma quadrata, e le circon- no la casa ove radunavansi gli
davano di vasti portici doppi, co- anziani, e a lato gli edilìzi abitati
perti da un tetto unito per for- dagli efori e da' legislatori : vi era-

marne una galleiia. Questi portici no ancora de' templi, delle statue,
servivano di soggiorno a coloro che e il portico persiano, così detto
pe' loro affari frequentare dovevano perchè eretto col bottino tolto ai
le piazze pubbliche, e soprattutto persiani, che poi fu arricchito di
di riparo contro il cattivo temoo altri ornamenti, e portato a quel-
e gli ardori del sole. I portici s'al- r alto grado di splendore che de-
ternavano qualche volta cogli edi- scrive Pausania. Altre agore son-
fici, in cui si radunavano i magi- tuose erano quelle di Megalopoli
stratij co' templi e colle altre fab- con bellissimi portici, statue e
briche. L' agora era di ordinario templi ; di Corinto famosa pei mol-
ornata di statue de'numi, degli eroi ti templi, e numero grande di sta-
e delle ore loro ; vi si vedevano tue che la decoravano ; l'agora di
pure di frequente monumenti con- Argo era ricca di statue e di mo-
sagrati a uomini celebri. Tutte le numenti quella di Messenia rac-
;
8 FOR FOR
chiudeva i delubri di Nettuno
, e rà, preòe il nome Foro Boario,
di
di Venere , una rinomata fonte e i banchieri e del me-
negozianti
molte statue; l'agora di Tegea desimo, ivi eressero un arco qua*
nell'Arcadia era doviziosa di mo- drato all' imperatore Settimio Se-
numenti e di sepolcri; quella di vero, a Giulia sua moglie, ed a
Elide vantava l'età più antica, e Caracalla loro figlio. Allorché era
disti nguevasi da quelle della Ionia uno solo il foro in Roma , come
e della Grecia, perchè ne' portici centro degli affari pubblici e pri-
eranvi dischiuse delle vie; vi si vati serviva per le adunanze, per
vedevano diverse statue, e molti i giudizi, e per il mercato; quin-r
templi. di si andarono fabbricando edifizi
I mercati de'romani indicati col a comodo de' cittadini per i detti
nome di foninij sia in Roma, sia diversi usi, ed in principio fu una
nelle altre città d' Italia, distingue- sola piazza aperta, simile alle no-
vansi da quelli delle città greche, stre piazze ordinarie. Poscia a magf
perchè gli edifici che li circouda- gior comodità del senato vi fu e-
vano formavano un quadrato ob- di ficaia una sala perchè potesse
lungOj la cui larghezza ordinaria- adunarvisi, la quale ebbe il nome
mente era eguale due terzi del-
a di curia, dall'unirsi insieme, coire:
la lunghezza. Siccome queste piaz- quindi a comodità del popolo e
ze servivano sovente di arena pei dei negozianti venne cinta di por-
combattimenti de' gladiatori, i loro tici, e di taberiiae, o botteghe; di

portici erano piìi larghi al pari mano in mano si costrussero tem-


degli intercolunnii, e queste galle- pli, e sale pei giudizi, che con vo-

rie necessarie per il libero passag- cabolo greco vennero appellate ba-
gio, servivano pure per collocarvi siliche, perchè dai greci se ne tolse

le botteghe dei mercanti, e i ban- l'idea. Cosi parte integrale de' fo-
chi dei cambiatori e ricevitori dei ri divennero la curia ed altre sale
denari pubblici. In Roma vi era- per corporazioni pubbliche, le ba-
no diciassette di queste piazze o siliche, i templi, i portici e le ta-
mercati, di cui quattordici erano berne: Tarquinio il Vecchio
al i-e

destinati al traffico delle derrate e si attribuiscono i primi ornamenli


delie altre mercanzie; quei mer- del foro romano che fu detto ,

cati chiamavansi fora vtnaliaj gli Forum vetus o lalinuni, e sempli-


altri in cui si tenevano le assem- cemente Foro. Questo foro fu suf-
blee, e in cui si rendeva la giu- ficiente alla città durante la re-
stizia, erano chiamati civìlìa e giù- pubblica; sotto l'impero vennero
diciaria. In tutti i fori di Roma edificali altri fori ancora piìi vasti,

eranvi degli archi chiamati Giani non piti splendidi nel complesso.
o Compiti, che pure sorgevano in Limitandoci a pochi cenni sui fori
tutte le regioni di Ptoma, per di- di Roma ,
pel Romano tra i vari
fendere dal sole e dalla pioggia i scrittoli che dottamente il descris-
negozianti del foro. In Roma n'e- sero nomineremo a cagione di o-
siste uno, quello detto di Giano nore il dolio cav. Luigi Canina ;

Quadiifronte presso la Chiesa di Descrizione slorica del foro ronia-^


S, Giorgio in Fciahro [Fedi). E no e sue adiacenze ^ Roma ib)34,
siccome questo luogo, come si di- pei suoi tipi.
,

FOR FOR 9
La sua origine risale alla pace le dopo avere ucciso Cacco in me-
concliiusa tra Romolo re di Roma, moria delle vacche che gli avea ru-
e Tazio re di Sabina, perchè i sa- bate e da lui ricuperate, drizzò un
bini dopo la concordia posero le bove di bronzo nel sito ove poi
lore case Campidoglio [Vedi),
sul fu eretta la chiesa di s. Giorgio,
e si credette opportuno di ricol- che fu chiamato Boario, nome che
niare la vicina valle, eh' è fra il poscia lo prese il vicino foro. Al-
polle Capitolino e il colle Palati- tri dicono, che il bove di bronzo
no, essendo impaludata, destinando- fu ivi eretto da E.omolo in memo-
sene il sito ad uso di foro, acciò ria di quello cui si servì per fare
le due nazioni alloi'a congiunte ivi il solco, dove
doveva costruire le
potessero trattare i loro affari, co- mura della sua nuova città, Roma;
me mercato, come luogo di giudi- e che da questa parte Romolo prin-
zi , e piazza di adunanza ne' pub- cipiò il solco della sua Roma qua-
blici dibattimenti. In principio si drata. Tuttavolta il JXibby, parlan-
estese il foro dalla parte del Vela- do del foro Romano, nel dire che
bro, cioè verso s. Teodoro, fùichè gli usi nobili cui venne progressi-
in epoca posteriore il foro romano vamente destinato, fecero insensibil-
venne stabilito in forma quadrilun- mente allontanare da questa piazza
ga avanti il tempio della Concordia, il mercato delle cose piìi comuni
lungo l' odierno Campo Faccino o alla vita, e si cominciò col rivol-
Boario. I lati che componevano il gere in varie parti della città mer- i

foro e che gli davano la detta for- catipiù clamorosi; dice quindi che
ma erano circoscritti da una par- un'area particolare alle falde del
te dalla via Sacra, e dall'altra dal Palatino presso il Circo Massimo fu
vico Sandalario. Nel foro metteva a mercato de' bovi e di
destinata
la fronte il comizio, che alcuni vo- altre da macello, che fu det-
bestie
gliono riconoscere nelle tre colon- ta Forum Boariitm: ciò sia contro
ne che veggonsi presso la chiesa quelli che scrissero non essere sta-
di s. Maria Liberatrice, la curia to mai tal silo mercato di bovi.
Ostilia, quindi detta Giulia, e la Parlando il Vasi nel suo Itinerario
basilica Giulia; dall'altro lato ora- di Roma di questo foro, dice che
vi la basilica di Paolo Emilio. Nel fu il più celebre e rinomato luogo
mezzo da un Iato avanti la curia dell'antica Roma, detto per antono-
erano i rostri, specie di pulpito o masia Romano, sia per le assemblee
tribunale decorato con i ròstri o che vi tenne il senato e popolo ro-
punte delle navi tolte da Camillo mano, sia per la bellezza e magni-
agli anziati, dove gli oratori sole- ficenza de'templi, delle basiliche, de-
vano arringare il popolo e perora- gli archi trionfali, delle curie, dei
re cause dei cittadini accusati, e
le portici, e degli altri pubblici e prir-
quindi sotto l'impero crebbero i vati edilizi che sontuosamente lo
monumenti nel mezzo del foro decoravano; i quali erano tutti or-
molte statue frale quali quella eque- nati di colonne, di bronzi dorati,
stre diDomiziano, così molte colon- e di un numero infinito di statue.
ne come quella superstite di Foca. Sì fatto luogo che fu tanto famoso in
Biondo da Forlì nella sua Roma tempo di Roma trionfante, dopo la
trioiifanlc, a p. 3j, dice che Erco- sua decadenza essendo nella massi-
è

IO FOR FOR
ma parte rovinali gli edifizi die na, o alla Concordia, ed altri di-
lo rendevano mirabile, ha servito cono dea Moneta. L' altro tem-
alla

un tempo per campo, ossia merca- pio di tre colonne in angolo, eh'
to di vaccine, ed altre bestie da quello di Saturno, come alcuni pre-
macello, da cui prese l'abbietto no- tendono, o piuttosto quello di Giove
me di Campo Vaccino. Quantunque tonante, .secondo la più comune
esso abbia perduto il suo antico splen- opinione, può da vicino, come in
dore, nuUadiineno fra le rovine zi antico tempo vedersi. La quantità
restano tanti preziosi ed interes- de^ pubblici monumenti riuniti ia
santi monumenti che formano l'am- questo punto si è dimostrata per
mirazione in tutti gli amatori del- la base di altro tempio vicinissimo
le antichità e delle belle arti; giac- a questi due, che alcuni assegnano in
ché quello che Roma era al mondo, luogo del precedente, a Giove tonan-
il foro Romano era a R.oma stessa. te gli altri, con più ragionevole mo-
;

L'una centro di tutto lo splendore, tivo, alla Concordia. Si deve pure ri-

della potenza e della civiltà; l'altro conoscere, come frutto dei lavori fat-
dimostrazione due condi-
di queste ti eseguire dal lodato Pontefice, la
zioni ottime di uno stato. Quin- scoperta dei rostri imperiali presso
di in ogni tempo sono stati rivol- del magnifico arco di Settimio Se-
ti a questo punto tutti i pensieri de- vero, arco del quale si è dissotterrata
gli studiosi delle antichità romane, r importante base. Si deve ancora
sia che le meditassero sui monu- numerare fra le ridette scoperte
menti in riguardo agli scrittori, sia quella del fondamento sul quale si

che su di essi ne ricercassero fon- ergeva, non lontano da tale arco


damento e norma alle arti. Molti di Settimio, la memorata statua
Pontefici provvidamente presero spe- equestre dell'imperatore Domiziano,
cialecura del foro Romano, cura tanto celebrata dai classici autori.
che imitata venne da coloro, che La colonna di Foca ancor essa è
tennero le redini del governo sotto in miglior condizione; e si veggo-
l'amministrazione francese all'epo- no le basi delle altre che ad essa sor-
ca dell'invasione nei pontificati di gevano all'intorno. Ma il discoprimen-
Pio VI, e di Pio VII, massime to fatto in vicinanza del luogo dove
sotto di questi, uno dei Papi più sorge, della basilica Giulia, è uno
benemeriti di questo foro. de' pili importanti che da lungo
Sotto però l'odierno pontificato tempo si sieno fitti per la romana
di Gregorio XVI il clivo Capitolino topografia. L'isolamento del tempio
si è scoperto assai più che non si di Antonino e Faustina, ch'avea
fosse fatto per lo innanzi, onde ap- servito pure per fronte di altro
parisce in tutta la sua maestà la piccolo foro, con l* apertura della
costruzione del Tabularlo. Si è fatta via Mauri na, cosi delta dal nome
in uno degli angoli di quell'edifi- che il Papa portava nel cardinala-
cio la scoperta di un portico, igno- to, venne celebrato colla coniazione
to a tutti gli scrittori della romana di una medaglia. Del foro Roma-
topografìa. Trionfa in tutta la sua no, e sue adiacenze se ne parla in
grandiosità tempio jonico, eretto
il molti aiticoli del Dizionario, trat-
secondo leopinioni, o a
diverse tando delle chiese ora ivi esistenti,
Vespasiano, o alla Fortuna roma- o degli antichi monumenti che lo
,

FOIl FOR u
decoravano, o per altri argomenti tulli e tre uniti, e come un foro
relativi. Del foro Romano, come solo, perciò la chiesa di s. Adriano
degli altri fori dell'antica Roma, fu detta in Cribits foris. Molti dei
egualmente ne parla il eh. A. Nibby seguenti imperatori stabilirono ia
con dottrina nella encomiala sua Roma nuovi fori, come Vespasia-
opera: Roma nell'anno i838, par- no e Domiziano, il cui foro da lui
te II antica. Ora passeremo a dare detto foro Palladio non fu termi-
alcuni cenni sugli altri diversi fori nato che da Nerva, e chiamato
di Roma. forum Nen'aCy e talvolta forum
Per lungo tempo il foro Roma- Perniimi e forum Transitonum,^ev-
no fu l' unico foro di Roma, che chè lo si attraversava per recarsi
divenne troppo angusto per la po- ad altre piazze, ovvero dagli archi
polazione che di giorno in giorno che davano l'adito agli altri fori,
accrescevasi sensibilmente ; siccome cioè a quelli di Augusto e di Tra-
i che lo circondavano, e
templi iano, nel mezzo de' quali era stato
che non si volevano abbattere, im- collocato. Dopo di averlo ampliato
pedivano di allargarlo, Giulio Ce- Traiano, esso fu abbellito da Ales-
sare fece fabbricare un nuovo foro sandro Severo di statue colossali
che destinò soprattutto alle decisio- pedestri ed equestri degl'imperato-
ni delle contese tra i cittadini. Ol- ri, e di colonne in bronzo sulle
tre gli altri ornamenti di cui Giu- quali egli fece incidere le loro bel-
lio Cesare arricchì questo foro, vi le azioni. Dei fori di Traiano e di
fece edificare un tempio di Vene- Antonino Pio, se n'è parlato all'ar-
re Genitrice, e fece innalzare in- ticolo Colonne di Roma {^Fedi).
nanzi questo tempio la statua di Oltre questi fori che servivano
uno de' suoi cavalli pel quale egli soprattutto di assemblee al popo-
avea un amore particolare. INIalgra- lo, e per i giudizi, convenne mol-
do questo nuovo foro chiamalo Fo- ti altri destinarne a mercati, pro-
runi Caesarìs, Forum Julium, gli priamente detti, e che nomi parti-
abitanti di Roma essendo ancora so- colari ricevevano a seconda degli
pra modo numerosi per trovarvi oggetti che si vendevano. Il foro
luogo, fecero risolvere il di lui ni- di Sallusfio era sul Quirinale nel
pote Augusto a farne edificare un vico di Mamurio, presso
le terme
terzo. Forum Augusti, per le cose di Diocleziano, ove ora è la chie-
della giustizia, ed insieme v'innal- sa di s. Susanna: prol>abil mente
zò un tempio a Marte, e due por- questo foro consisteva in una sem-
tici ne'quali si collocavano le statue plice cinta di portici e di taberne,
de'piìi celebri duci romani; questo stabilita sul finire della repubblica
foro, che aveva assai sofferto, venne da Sallustio per mercato a comodo
restaurato da Adriano. E qui no- degli abitanti di questa parte eccen-
teremo, ch'essendo il foro d' Au- trica della città, nella stessa guisa
gusto dietro la chiesa di s. Luca, che si fece per gli abitanti delle
o di s. Martina, e dietro quelle di Esquilie, di cui parlammo all'arti-
s. Adriano e di s. Lorenzo in Mi- ticolo Chiesa de' ss. Filo e 31ode-
randa il foro di Giulio Cesare sto ( Vedi). Il Forum Cupedinis, ser-
questi due fori per la vicinanza viva di mercato alle carni, e agli
col Romano potevano considerarsi altri commestibili: fu detto ancora
12 FOR FOR
lllacellum vìae Sacrae, come esi- Pistorio, essendo destinato ad un
stente presso la via Sagra, nell'inter- mercato, debba assegnarsi almeno
vallo fra la pendice meridionale all'epoca del sesto secolo di Roma.
del Quirinale, e la estremitìi del- Altri mercati simili furono stabili-

l' Esquilino. Certo Numerio Equi- ti sul finire della repubblica, come
zio Cupedine, e Romanio INIacello da Gneo Domizio Enobarbo di-
infestarono molti luoghi commet- nanzi al suo giardino alle falde
tendo latrocini di nuovo genere ; del Pincio, chiamato foro di Eno-
questi furono mandati in esilio, i barbo; il foro Archimonio, Arche-
loro beni venduti confiscati, e le monium o Archemorium, che si con-
case loro disfatte; del denaro ri- gettura nella contrada degli Arcioni
tratto furono edificate le scale de- sotto il Quirinale (l'acquedotto col
gli Dei penati, e il luogo dov'essi quale Agrippa portò l'acqua Vergine
abitavano fu destinato a vendere alle sue terme, procedeva sopra ar-
i commestibili che si portavano a chi sotto la contrada di Capo le ca-

Roma ; e perciò dal nome dell'uno se, e questi archi probabilmente fu-
fu chiamato Macellum, da quello rono cagione che ne' tempi bassi si
dell'altro Forum Del Citpedinis, desse il nome di Arcioni a quel
Forimi Oliloriuin ove si vendeva- tratto della città che ancora Io con-

no i legumi e gli erbaggi, e dove serva) ; il foro Diocleziano, che


le subhaslalìones o incanti pubblici sembra doversi supporre presso le
avevano pur luogo, ed esistente nel- sue terme ; ed i fori de' Galli, e
la piazza della Chiesa di s. Nico- de' Rustici di cui ignorasi il sito.

la in Carcere, ne parlammo a quel- Oltre questi fori altri Ro-


spurii in
l'articolo. Il Forum Piscarium era ma se ne ricordano, come quello
il luogo ove vendevasi il pesce, la detto della Pace, ch'era l'area sacra
cui area vuoisi da alcuni presso la del tempio di questo nome; quello
chiesa di s. Angelo in Pescarla, e di Vespasiano, ch'era la piazza di-
da altri nelle vicinanze di quella di nanzi l'anfiteatro detto volgarraeU'
s. Giovanni Decollato, e di s. Ma- te Colosseo [Vedi).
ria iu Cosmedin. Il Forum Pisto- FORO CLAUDIO fFomoi Clau-
rium dove si vendeva il pane ed il dir). Città vescovile de' sanniti, cosi
grano, e le farine, che Traiano chiamala dai romani dopo che se
sottopose al collegio de'fornari: di- ne furono impadroniti sotto il con-
cesi ch'era presso la porta Trige- solato di C. Lucio Claudio: prima
mina all'angolo dell'Aventino ver- era detta Carini. Distrutta dai go-
so il fiume, siccome luogo il più ti, fu rifabbricata dai longobardi di
opportuno per lo scarico delle gra- Renevento nel io58, col nome di

naglie che si faceva dai vascelli Carinola. J^eìì' Italia sagra dell' U-
che rimontavano 11 Fo-
il Tevere. tom. X, pag. loo, sono no-
ghelli,

rum Suarium serviva pel mercato tatidue vescovi di Foro Claudio.


de' maiali, ed esisteva a pie del Qui- Giovanni che assistette il Papa A-
rinale presso la chiesa di s. Croce lessandro li nella dedicazione della
de' lucchesi, ove prima era quella chiesa di Monte Cassino nel 1071;
di s. INicola ili Porcilibus : circa la s. Bernardo cappellano di Giorda-
sua origine, sembra che come il no R-iccardo, figlio del principe di
Boario, r Olitorio, il Piscario, ed il Capua, ed eletto vescovo nel 1087.
FOR FOR i3
Questi per essere rovinala la città esservi state unite le sedi vescovili

di Foro Claudio, trasferì la sede in di Fidetie, Curi, e Nomento (Pedi),


Carinola (Vedi), in un al clero, secondo Francesco Paolo Sperandio
erigendosi in cattedrale la chiesa arciprete della cattedrale di Sabi-
che con l' Pasquale II
autorità di na, nella sua Sabina sagra e pro-
edificò ad onore della B. Vergine fana , antica e moderna , che ne
Maria, e di s. Gio. Battista, moren- tratta a pag. 23 e seg. Forouovo
do santamente nel iiog. Egli eb- fu la primitiva cattedrale de' ve-

be a successori que' vescovi, che ri- scovi suburbicari di Sabina [Vedi),


porta il medesimo Ughelli trattan- in cui vuoisi che i principi degli
do de' vescovi di Carinola, e dopo apostoli vi predicassero la fede di
di lui le annuali Notizie di Roma. Gesù Cristo , erigendo s. Pietro il
L' ultimo fu monsignor Salvatore primo altare al Salvatore, che poi
di Lucia di Mugnano nella dioce- fu delta tale chiesa : Sabiniensis
si di Nola, fatto vescovo da Pio \I Cathedra Ursaciana. La chiesa Fo-
a' i8 dicembre 1797. Quindi Pio ronovana dal titolo del ss. Salva-
VII con le lettere apostoliche, De tore, passò a quello di s. Eutimio,
lUilìori dominicae, quinto kalendas indi al titolo di s. Maria Maggio-
julii 18 18, uni la sede di Carinola re , o di s. Maria di Foronovo.
a quella di Sessa [Vedi). L'imperatore Teodosio II, in me-
FORO CLAUDIO o CLODIO moria della venuta di s. Pietro in
(Foro Clodiensis). Città vescovile Foronovo, fece ristorarne la chiesa,
della Toscana pontificia , ora di- ed arricchì di rendite i ministri.
strutta, la cui situazione dicesi cor- La città venne manomessa dai go-
rispondere al villaggio di Oriolo, ti ed altri barbari nelle loro inva-
signoria della romana famiglia Al- sioni, e verso il nono secolo fu in-
tieri, nella provincia del Patrimo- cendiata e spianata dai saraceni ;

nio di s. Pietro: questo luogo al onde fuggilo il vescovo e i sagri

presente è un comune soggetto al ministri, portarono seco loro le cose


governo di Sutri, distretto, delega- più preziose, in un alle più gelose
zione e diocesi di Viterbo. Non si scritture nella collegiata chiesa di
conoscono che tre vescovi, secondo s. Lorenzo di Toffia. R.istabilita la
il tom. X
dell' Italia sagra, pag. chiesa di Foronovo mediante gli

joo, cioè. Domiziano o Donaziano, aiuti del sabino Papa Landò o


che nell'anno 3i3 intervenne al Landone, che dicesi figlio di Irano
concilio di Roma celebrato dal Pa- praeclarissimi Foronovanì, non che
pa Melchiade ; Gaudenzio che as-
s. pei soccorsi di Amadeo conte di
sistette a quello ivi tenuto nel 48 7 Borgogna , il vescovo foronovano
dal Pontefice s. Felice II detto III; fratello del conte, ed ancor lui di
e CoUone o Colloniso che fu ai nome Amadeo, vi riportò la sede.
concili romani adunati Papa
da Fu allora che non avendo trovato
s. Simmaco negli anni 499 > ^^ ^ illeso dal fuoco e dal furore de' bar-
e 5o2. bari che la sola immagine di s. Eu-
FORO GIULIO, r. CivTDAiE. timio, lasciato il primo titolo prese
FORO NUOVO o FORNOVO. quello del santo. Sulle altre noti-

Città vescovile della Sabina , che zie risguardanti Foronovo, e della


fu detta Vescovio o Vescovato per sua unione al vescovato di Sabina,
,

i4 FOR FOR
se ne pnria a qiu^slo arlicolo, laon- nerico re dei vandali, la professio-
de, qui ci Jimilfciemo a fare il no- ne di i^nde de* vescovi cattolici con-
vero dei vescovi foronovani, coll'au- tro la setta dei donatisti.
torità deli' Ughelli , Italia sagra FORTIGUERRA Nicolò, Car-
tota. X, pag. 102. Paolo il primo dinale. Nicolò Fortiguerra, cittadi-
vescovo nel 4^5 fu al concilio ro- no di Pistoia, ivi ebbe i natali nel
mano di Papa s. Ilario; Asterio fu 14 18. Applicatosi allo studio con
a quello che tenne nel 4^^? s. Fe- eccellente profitto, ne usci laureato
lice Il detto 111 ; Projellizio si por- in ambe le leggi, e sostenne poscia
tò a diversi concili, convocati da con somma lode vari impieghi nel-
Papa s. Simmaco s. Lorenzo ; fio- la curia romana. Sotto Eugenio IV
rito nel 55o Giovanni che si
; sot- ebbe il governo di Viterbo e del-
toscrisse al concilio romano del Q^C) la provincia del Patrimonio, e nel
sotto s. Martino I; Marziano o Mar- 1459 fu assunto da Pio II al ve-
tiniano, intervenne al concilio di s. scovado di Teano, colla dignità di
Gregorio II; Tonfo del 743; Issa tesoriere pontificio. Lo spedi quin-
del 798; Teodoro dell' 8o4 ; Sa- di nunzio a Napoli , per trattare
muele^ dell' 806; Sergio dell' 853; col re Ferdinando delle condizioni
Leone deir879; Gregorio del 929; colle quali dovea ricevere l' investi-
e Giovanni del 963. tura del regno. Fece restituire Be-
FORO TRAIANO. Città vesco- nevento e Terracina alla s. Sede,
vile di Sardegna sotto la metropoli e conchiuse ancora il matrimonio
di Cagliari , che venendo distrutta, di Antonio Piccolomini nipote del
presso le sue rovine fu poi eretta Papa, con una nipote di Ferdinan-
la città di Fordongiano. De' suoi do, alla quale fu dato in dote il
vescovi si conoscono Martiniano, ducato di Melfìj e la contea di Ce-
che fu uno de' prelati esiliati da lano. In quest' occasione il Forti-
Unnerico re de' vandali nel 484 > guerra maneggiò le cose con tale
ed Innocenzo o Libertino di cui destrezza, che tolse ogni dubbio in-
parla il Papa s. Gregorio I nell' e- torno all'essere quel regno tribu-
pist. 4 od Januar. tario della s. Sede. In appresso in
FORTEZZE DELLO STATO Siena a' 5 marzo 1460, venne creato
PONTIFICIO. Se ne tratta asli
O
dal Pontefice Pio li, cardinale prete
articoli delle città che le contengo- col titolo di èyncrale del-
s. Cecilia,
no , come Ancona, Civitavecchia, le galere che Papa avea fatte co-
il

Civitacaslellana , S. Leo o Mon- struire nel porto di Pisa, con or-


tefdlro Ferrara , Perugia ec. ec.
, dine di (àrie passare in Ancona
f^. inolti'e Castellano , e Castel per ispedirle poi nella guerra del-
s. Angelo. l'oriente. Dopo di ciò, fu deputa-
FORTIA FORATIA , , FORA- to generale degli eserciti pontificii

TIAjN'zX. o FORIA, Sede vescovile per tutte le terre e le città dello


della provincia Bizacena nell'Africa stato ecclesiastico; e in tale officio
occidentale, sotto la metropoli di spiegò tanta mansuetudine d'ani-
Adramito. Bonifacio suo vescovo si mo, che gli stessi di lui nemici con-
portò nel 484 al concilio di Car- fusi , furono costretti a implorare
tagine, e fu il terzo de' quattro ve- il suo patrocinio, e riguardarlo piut-
scovi i quali dichiararono ad Un- tosto come loro avvocato e padre.
,

FOR FOS .5
Incaricato della legazione in Sici- ne riporta che afferma
la figura ,

lia, Marca e Romagna, contenne in aver il Rossi presa dai marmi an-
ogni luogo i nemici della Sede a- lichi, e rappresentante il cavaliere

postolica, e \i menò felicemente la in atto di accompagnare il carro


pace. JVeila fondò una
sua patria delle reliquie con torcia accesa in
casa, dal suo nome appellata For- mano e con il paggio che sostie-
,

tiguerra, pel mantenimento di do- ne l'elmo sovrastato dalla croce


dici giovani studenti. Molte altre con due sbarre. Portava la coraz-
utilissime cose avrebbe egli opera- ea d'argento abbellita di fiamme,
te a bene de' popoli se una pre-
, e d'immagini di animali dorate,
Dìatura morte non l'avesse rapito per mostrare la fortezza dell' ani-
alle comuni speranze. Cessò di vi- mo t sopra di essa i cavalieri ag-
vere in Viterbo l'anno i^^jS, e tras- giungevano la collana d'oro, e la
ferito a Roma, gli fu innalzato un giubba di tela d' oro non solo in se-

magnifico monumento nella chiesa gno della loro nobiltà, ma di quella


del suo titolo, nel quale vede la si antica bresciana. Racconta il Ca-
sua statua giacente sulT urna se- preolo che dovendo passare per
,

polcrale, vestila degli abiti pontifi- Brescia Violante regina d' Unghe-
cali.]1 cardinal Forliguerra fu lo- ria, per andare in Ispagna sposa al
dato anche dal Garimberti nel suo primogenito del re d'Aiagona, i
libro delle vite di alcuni cardinali; cavalieri della Fortuna si preselo
e in fatti la vita di lui era slata l'incarico di onorarla e servirla; e sic-
un continuo esercizio delle più bril- come tutte le arti e collegi di Bre-
lanti virtù. Severo con se medesi- scia si sforzavano in fare dimostra-
mo , disprezzatore delle ricchezze zioni di ossequio , così i cavalieri
avea una casa piccola e disadorna, tra gli altri apparati e dimostra-
nella quale abitava con mediocre, zioni di esultanza , fecero fondere
ma bene ordinata famiglia. I pi- una campana del peso di trecento
stoiesi riconoscenti al loio concit- e più libljre d'argento con poca le-
tadino benefattore ,
gì' innalzarono ga di rame, la quale fu suonata in
nella cattedrale un elegante avello, tulio il tempo in cui passò per Bre-
e nel giorno di s.Bartolomeo ne scia la detta regina.
ricoidano ogni anno distinti di
i FORTUNATO (s.). V. Felice,
lui pregi con una funebre ora- FoRTu?fATo ed Achilleo (<s.).

zione. FOE.TUNATO, Cardinale. For-


FORTUNA. Ordine equestre. Nel- tunato nel VI secolo, si legge che
le memorie bresciane del celebre avea il titolo presbiterale dei santi
scrittore Ottavio Rossi si fa men- Quattro Coronali, e vivea nel pon-
zione d'un ordine di cavalieri, chia- tificato di s. Gregorio I.
mati i cavalieri della Fortuna , FOSCARI ovvero FUSCARI
perchè erano scelti ad arbitrio del Guarino, Cardinale. V. Guari-
pubblico consiglio dell' ordine se- no ( s. ).

natorio; e dicesi che fossero custo- B'OSCARI Pietro , Cardinale.


di della croce, solila a portarsi nel Pietro Foscari, patrizio veneto, era
campo avanti l'esercito. Il p. Bo- primicerio della basilica di s. Mar-
nanni nel Catalogo degli ordini co e protonotario apostolico. Nel
t{juestri e militari, alla pag. XXXIX, 14^^^ a' IO dicembre fu creato da
ìG FOS FOS
Sisto IV cai-dinalf prete, indi per contenesse cento mila scudi circa.
titolo gli conferì la chiesa di s. Ni- Il cardinale morì poco dopo, ma
colò tra Immagini. Paolo II l'a-
le presso molti lasciò di se fama piut-
vea già creato segretamente cardi- tosto di La morte
sordido avaro.
nale nel 1468, ma non pubblica- avvenne i444> e fu sepolto
nel
to. Questo cardinale per volere del nella chiesa di s. Maria sopra Mi-
medesimo Sisto IV divenne pure nerva, o, secondo il Rasponi, in s.
vescovo di Padova. Cessò di vivere Giovanni Laterano, dove avea fab-
uel 1485 a' bagni di Viterbo, do- bricata una cappella in onore della
po aver governata quella chiesa con B. Vergine.
un regime assai glorioso di zelo, e FOSSALA, FUSSALA, o FIS-
prudenza per lo spazio di quattro SON. Sede vescovile di Numidia
anni. Tenne il cardinalato per otto neir Africa occidentale, sotto la
anni , e trasportato il suo cadave- metropoli di Cirta. A' tempi di s.
re in Ptoma, fu sepolto nella chiesa Agostino era un castello quaranta
di Maria del Popolo.
s. miglia lungi da Ippona, ma sepa-
FOSCHIAngelottOj Cardinale. rato da quella diocesi. Si conosco-
Angelotto Foschi, nacque da me- no due vescovi che hanno avuto
diocre famiglia di Roma. Fu ver- sede in questa città : Antonio no-
sato assai nella letteratura, ed ot- minato nella lettera del concilio
tenne dapprima un canonicato in ISIilevitano contro i pelagiani, indi-
s. Giovanni in Laterano. Martino rizzata al Papa s, Innocenzo I e ;

V, nel i4i8, gli conferì il vesco- Meliore o Migliore , che trovasi


vado di Anagni, dal quale nel 1426 nominato tra i vescovi della Nu-
venne trasferito a quello di Cava. midia che andarono nell'anno 4^4
Era stretto in grande amicizia col a Cartagine, e che furono mandati
cardinaleCondulmer che fu poi Eu- in esilio da Unnerico re de' van-
genio IV, ed anzi nel i43i a' 19 set- dali.
tembre ebbe da lui la sagra porpora FOSSANO (Fossanen). Città con
col titolo di s. Marco, e l'arcipretura l'esidenza nel Piemonte,
vescovile
della basilica laterana. Prima di esse- stato del Sardegna, nella
re di
re cardinale avea già prestata l'opera provincia di Cuneo, del cui primo
sua nella riconciliazione de'Colonuesi cantone è capoluogo. Vaga città di
col Pontefice, e dopo la promozio- non remota costruzione, che giace
ne fu inviato legato a latore al sopra un colle, presso la riva sini-
concilio di Basilea, dal quale si con- stra dello Stura, e del nuovo ca-
dusse poi a quello di Ferrara. Re- nale per fiume comu-
cui questo
stituitosi a R.oma, accadde che un nica col Po. Ha vari bastioni che
di mentre prendea riposo, venne formano belle passeggiate, ed è di-
furtivamente nelle stanze di lui un fesa da un castello fortificato. E
certo giovinastro, per nome Anto- sede della giudicatura del manda-
nello della E.occa, educato nella sua mento, d'un reale collegio, e fra i

casa fino dall'adolescenza siccome fi- pubblici stabilimenti si noverano il

glio di sua nutrice, e lo passò eoa collegio de' somaschi, e la congre-


im pugnale da parte a parte, altri gazione dell' oratorio. Le strade
dicono che lo uccise con una vanga, sono larghe, maggior
dritte, e la
onde rapirgli lo scrigno, che si crede parte fiancheggiate da portici, e da
,

FOS FOS 17
belle case. Ebbe nome Possano di Monreale o piuttosto IMondo-
Fons saniis, dalle copiose fonti vì, che Clemente Vili trasferì a
minerali che gli scorrono intorno ;
questa unova sede da quella di
e gli odierni suoi bagni sono pre- Brugneto nel suddetto giorno, mor-
giatissimied assai frequentati. Fu to poi nel 1600. Pietro Leone
molto travagliato Fossano dai guel- spagnuolo, confessore di Caterina
fi e dai ghibellini. Questa città era d' Austria, duchessa di Savoia, no-
una piazza di guerra importante nei minato nel maggio iGo-j. Tomma-
secoli XIII e XIV. Neil'anno isSg so Piolati, canonico regolare late-
al conte di Savoia Bonifacio si die- ranense, nominato nel i6o5, e
de Fossano ; divenne vicaria, e fu morto nel 1620. Agaffino Salario
annoverata nel principato di Pie- de'conti di Moretta, preposto della
monte nel i45r. Nelle guerre tra cattediale, nominato da Gregorio
Francesco I, e Carlo V, Fossano XV nel marzo 1621, trasierito
era occupato dai francesi j ma as- poscia a Saluzzo. Federico Srndrio
sediato da Antonio da Leva nel giu- di Fossano, abbate commendatario
gno i536, furono obbligati a capito- di s. Pietro di Vasco a Monreale,
lare, e Fossano si diede all'imperato- dichiarato da Urbano Vili nel
re. Emanuele Filiberto di Savoia, e 1G27, mori nel 1646. Nicola Dal-
molti de' suoi successori, vi fecero matico d'Avigliana, eremitano di
la loro residenza. Nel 1796 il ge- s. Agostino, fatto vescovo nel 1648
nerale Napoleone Bonaparte con da Innocenzo X ad istanza della
l' esercito francese la prese di as- duchessa di Savoia, morto nel i653.
salto , ma gli austriaci la tolse Clemente Ascanio Sandrio Trotti
agl'invasori nel 1799, l'estituen- di Fossano, da Alessandro VII ele-
dola però l'anno seguente. Ripri- vato a questa sede nel irì58, mori
stinate le cose sul piede antico, Pos- nel 1675. Ottaviano della Rovere
sano tornò sotto il dominio del re d'Asti, barnabita, da Clemente X
di Sardegna. Fossano vanta di es- nominato nel 1675, morì nel 1677.
sere patria di parecchi uomini il- Maurizio Bertoni di Torino, so-
lustri, fra'quali nomineremo Ema- masco, fatto vescovo nel 1678 da
nuele Tesauro rinomato scrittore, Innocenzo XI ad istanza del duca
e d. Girardo o Gerardo monaco di Savoia. Gli altri vescovi sono
benedettino. riportati nelle annuali Notizie di
Le sede vescovile alcuni la fan- Roma. Carlo Morozzo di Torino,
no eretta, come Commanville, nel fatto vescovo da Clemente XIII nel
i56o, altri da Gregorio Xlll;ma 1762, celebrò il sinodo diocesano
rUghelli che nel tom. IV, pag. stampato poi in Monte Regali nel
1079 ^ ^^§- àeW'Italia sagra, trat- 1778. Pio VII con la bolla Beali
ta di questo vescovato, prova che Petri, de' 17 luglio 1817, provve-
lo istituì Clemente Vili a'i5 apri- dendo ad una nuova circoscrizione
le 1592, dichiarandolo suffraganeo di diocesi del Piemonte, vi comprese
della metropoli di Torino, di cui Fossano. L'odierno vescovo è monsig.
è tuttora, assegnando per mensa Ferdinando Matteo Maurizio Bruno
del vescovo la rendita di tre mila di Tournafort di Torino, fatto vescovo
scudi annui. Il primo de' suoi ve- nel concistoro del i.° febbraio i836

scovi fu Camillo Daddei o Taddei dal Papa regnante Gregorio XVI.


VOL. XXVI.
,

i8 FOS FOS
La cattedrale, recente e bellissi- Appio contemporaneamente alla fa-

mo edifìzio, è intitolata all' Assun- mosa via Appia, per l'oggetto di


zione di Maria Vergine in cielo, tenervi i pubblici mercati, e vi fu
ed a s. Giovenale vescovo di Nar- eretto un tempio
in onore di Bac-

ni, e patrono di Possano. Il capi- co. A


breve distanza erano pure le
tolo si compone della dignità del antiche ed ora distrutte città di
preposto, di sedici canonici com- Triponzio, forse così detta dai tre
prese le prebende del penitenziere ponti sull' Ufente e l'Amaseno; del-
e del teologo, di otto cappellani, le Tre Taberne, ch'ebbe suoi i ve-
e di altri preti e chierici addetti scovi sino al nono secolo , ed al-

al servigio della chiesa. Il prepo- bergò s. Paolo, come dicemmo al-

sto,con due preti appellati vice-par- l'articolo Cisteriìa [Vedi); e di Re-


rochi per aiuto, ha la cura delle geta ove
, goti riti.andosi dal re
i

anime della parrocchia soggetta al- Teodato, elevarono in vece al tro-


la cattedrale, ove Ira le reliquie si no Vitige loro capitano. In questo
venera il corpo di s. Giovenale ; luogo dunque fu eretto il monisle-
l'episcopio è alquanto distante dalla ro e la chiesa dai n) oliaci bene-
cattedrale, la quale è munita del dettini,che pei santi e grandi uo-
fonte battesimale. Questo è pure mini che vi fiorirono, e per la sua
in ognuna delle altre parrocchie insigne biblioteca divenne cclebra-
che sono nella città. Vi è un mo- tissimo.Il Pontefice Gregorio IV ,
nastero di religiosi, ed un mona- elettol'anno 827, era stato mo-
stero di monache, diverse confra- naco benedettino di Fossanuova. Il
ternite, l'ospedale, il monte di pie- monistero e la chiesa nel 11 35 fu-
tà, il seminario cogli alunni, e di- rono conceduti ai monaci Cistcrciensi
verse pie istituzioni. Nella diocesi (Vedi): il grandioso tempio di sti-
sono ventuna parrocchie. Ogni nuo- le semi-gotico fu rinnovato dall'im-
vo vescovo, in proporzione dei frut- peratore Federico I, indi nel secolo
ti della mensa, è tassato nei libri XIII venne ridotto in miglior for-

della camera apostolica in fiorini ma , e riedificato sotto gli auspicii

trecento trentatre e mezzo. dell'imperatore Federico li. In se-


FOSSANUOVA. Luogo dello guito a questo monistero venne riu-
stato pontificio, nella delegazione nito l'altro vicino di s. Salvatore.
di Fresinone vicino a Sonnino e Il Papa Onorio IH arricchì l'ab-
Piperno, già celebre abbazia e mo- bazia di Fossanuova di rendite, e
nistero di monaci benedettini, poi la ricolmò di privilegi, ciò che pur
di Cistello detti della Trappa, pres- fecero altri Pontefici. Questo lem-
so al fiume Amaseno che si scari- pio maestoso eoa facciata corrispon-
ca nelle paludi Pontine^ e fra una dente, cui da un grande occhialo-
selva, avendo da un lato il Senai- ne l'iceve luce tutta la chiesa
, ha
no, e dall'altro il sempre verde l'ingresso magnifico ornato di mo-
monte di Roccasecca: dalla ubi- saici a diversi colori e di gusto go-
cazione se ne argomenta la nomen- tico. È formato di tre grandi na-
clatura. Poco lungi era il rinoma- vate, essendo mirabifi i pilaslroni
to Foro Jppio 5 di cui serba il no- che sorreggono nave media, ve-
la

me la contrada. Era questo un va- ramente altissima. La gran nave


sto locale fabbricato dal censore traveis.» ha due altari per parie, a
FOS FOS 19
fìnnco cioè dt 11' altare maggiore: il della chiesa del nionistero di Fos-
volto di tutta la chiesa è f'oiinato sanuova, ove poi rinvenuta, fu in
ad ardii acuti. L'esterno della chie- seguito trasportata nella cattedrale
sa è di pietre scalpellate; il cam- di Piperno ( Vedi) , al quale arti-
panile di forma ettagona posa so- colo riparleremo di questo argo-
pra (juattro arcate, terminando con mento. Da Tommaso Magnoni Va-
cupolino. Uello è il chiostro forma- lenti abbiamo il Discorso islorico
to alla gotica con leggiadrissime apologetico sopra V invenzione del-
colonnine di uiarmo di diversi mo- la vera testa dell' angelico dottore
di, sostenenti corrispondenti archi, s. Tommaso d' yéquino, e sopra la
e nell'interno ha un cortile qua- prodigiosa liquefazione del di lui
drato, nel cui mezzo è un tempiet- grasso e sangue, Bologna 1772. In
to gaio. Avvi una loggia pel pas- esso egli narra, che avendo Urba-
seggio ed il monastero ha due
, no V destinalo n)onsignor Gugliel-
braccia di celle. Mentre era abba- mo di Lordai, a prendere il cor-
te di Fossanviova Téobaldo da C'ec- po di s. Tommaso, per trasportar-
cano cistcrciense, nel 127.5 Grego- lo prima in Montefiascone e poi a
rio X il creò cardinale. Ivi nell'an- Tolosa, il monaco
fr. Giovanni da

no precedente a' 7 marzo era mor- Presenzano gli recise il capo, sosti-
to s. Tommaso d' Aquino chiama-
, tuendone altro, raccolse in tre am-
to il Doltf-re im-
angelico ,
gloria poli'e vetro il di lui sangue e
di
mortale tlell'ordine di s. Domenico, grasso ed il tutto nascose nella
,

allorché da INapoli si portava al chiesa di Fossanuova in una pare-


concilio generale di Lione. Il ve- te laterale della tribuna , ove al
nerato suo corj,.' venne richiesto cader del i585 il priore del nio-
dai onde per ordine
domenicani , nistero d. Giovanni Yicles france-
del Papa Urbano V, da Fossanuo- se, col p. d. Gabriele ivi rinvenne-
va fu trasferito da Onorato Gaeta ro la testa e le ampolle. Diversi
ni conte di Fondi, in questa città, Pontefici onorarono Fossanuova di
ed egli come depositario del me- di loro presenza; gli ultimi furono
desimo lo collocò nella chiesa dei Benedetto XIII nel 1727, e Pio VI
domenicani, a' quali perciò mosse- nel 1780. Ma nelle ultime politi-
ro lite i cistcrciensi per riavere le che vicende l'abbazia restò soppres-
sagre spoglie ,
per collocarle nuo- sa, consegnando poscia Leone XII
vamente nella chiesa di Fossanuo- la chiesa ed il monistero ai mo-
\a ; ma il Papa Urbano V dimo- naci certosini. La cronaca di Fos-
rando nel i368 in Montefiascone, sanuova cotanto mentovata, contie-
con la bolla Cop'osiis in miseri- ne preziosi monumenti dell'antichi-
vorclia Domini, ivi emanata deci- tà, e si riporta dall' Ughelli, Italia
mo kalendas julii, decise la lite in sagra tom. X anecdota pag. 2 , :

favore dei domenicani, ed ordinò Chronicon Fossae Novae Joanne de


che il corpo di s. Tommaso fosse Ceccano autore ab anno primo no-
però trasportato nel loro convento strae salu(is,adannum MCCXFII,
di Tolosa. Tuttavolla precedente- ex pervetusto 3h. exemplari Cae-
mente era stala tolta al sagro cor- nohii Fossae Novae, haclenus ine-
po la testa e sostituita altra, quin- ditum. La riporta pure il Muratori
di la vera fu nascosta nelle pareli Rer. Ital. Script, t. VII, p. S75 e scg.
20 FOS FOS
Entro la chiesa da una lapide del per Cesare Borgia duca del Valen-
iSgS si rileva che il cardinal Pie- tinois : la fortezza di Fossombrone
tro Aldobrandiui commendatario la dipoi nella notte de' 26 settembre
l'istaurò. iSig, fu del tutto atterrata in unio-
FOSSARUNI. Fu dato questo ne alle mura della città, per ordi-
nome ad una setta di eretici sparsi ne de' commissari ecclesiastici, do-
in Boemia nel secolo XV, perchè po la morte di Lorenzo de' Medici,
ritiravansi nelle fosse e nelle ca- onde togliere i mezzi alla difesa e
verne, per sfogare le loro empietà, resistenza in favore del duca di
e commettere le più turpi azioni. Urbino Francesco Maria I, secon-
Essi disprezzavano le principali ce- do le prescrizioni del Pontefice Leo-
rimonie della Chiesa, i suoi mini- ne X di casa Medici. A poco a po-
stri,le sue decisioni, i sagraraen- co gli abitanti, abbandonata la som-
ti; ed erano tanto pervicaci nei loro mità del colle, si ridussero al-
errori, che nemmeno i più cru- le falde, e più tardi aprirono nuo-
deli tormenti potevano ridurli al- ve e spaziose vie nella sottoposta
la fede. Si dispei'sero poi insensi- pianura, e per tal modo l' odierna
bilmente o si confusero cogli us- città giace parte a ridosso di una
siti. collina, e per l'altra parte, ch'eia
FOSSOMBRONE [Forosempro- più nubile e più regolare, si esten-
ìilen). Città con residenza vescovile de in un piano capace ancora di
dello stalo pontificio, nella legazione nuovi fabbricati, che vanno di fre-
apostolica di Urbino e Pesaro, posta quente elegantemente sorgendo col-
incontro al monte di s. Giovanni, r aumentarsi della popolazione. Sei
a mezzogiorno sulla sinistra riva erano le sue porte, oggi ridotte a cin-
del Metauro, ed attraversata dalhi que: la prima si chiama Marina, e
via corriera, eh' è l'antica Flami- volgarmente di Fano; la seconda Ro-
nia. L'antica sua area, ora piano mana detta d'Urbino; la terza dei
di s. Martino, all'est è quasi distan- Molini; la quarta, oggi demolita, del
te mezza lega, mentre gli avanzi Ponte; quinta di Cittadella dal-
la
delle sue rovine fanno testimonian- la parte superiore del monte, per
za della sua importanza e celebri- dove si passa per entrare nell'anti-
tà: a ponente ha il piano detto del ca città; e l'ultima si dice di s.

Cerreto, perchè vuoisi che ivi fos- Francesco, per essere questa conti-
se un tempio celebre dedicato a gua all'antico convento, ora afflìtto
Cerere, vicino ad altro di Bacco di demolito. La città ha sul fiume
cui ancora si veggono le vestigie. Metauro due ponti, cioè di s. Laz-
Dopo l'eccidio recato all'antica città zaro ad un miglio di distanza, e
da Luitprando, fu riedificata in ci- di s. Antonio. Il primo è così chia-
ma alla collina, che sovrasta la cit- mato da una chiesuola dedicata a
tà moderna dalla parte di nord- detto santo, ignorandosi l'anno di
nord-ovest. Colassù Federico conte sua erezione. L'altro ponte di s.
di Monte Feltro costruì una forte Antonio è così appellato dalia vici-
cittadella, che poi il di lui succes- na chiesa priorale sotta la di lui
sore Guidobaldo I fece demolire, invocazione; esso è di uu solo ar-
insieme a tutte le altre fortezze del co, e si riguarda come un ardito
suo stato, dopo i disastri sofferti capo-lavoro della moderna architet-
,

FOS FOS 0.X

tura, e si ebbe alta lode il Mel- edifizi. Il teatro è slato moderna-


chioni costruendolo in fine del pas- mente costruito con particolare ele-

sato secolo. Questo ponte fu suno- ganza. Il palazzo vescovile antica-


gato al precedente, composto di mente era monistero di benedettini,
cinque archi, lungo duecento piedi, la dicui chiesa è appunto la catte-
edificato nel 1 292 sotto Palmuli drale. Nel pontificato di Bonifacio
podestà di Fossonibrone, e caduto IX essendo vescovo Oddo Olivieri
nel 1765 per l'impeto delle acque: di Pesaro , fu ridotto in miglior
provvisoriamente il presidente di forma, e monsignor Girolamo San-
Urbino monsignor Brancinforte Co- tucci urbinate, fatto vescovo da Pao-
lonna ne fece costruire uno di le- lo li, di molto lo abbellì. Nel i497
gno, che perito nell'anno 1767, il vescovo Paolo di Middelburgo lo
l'altro presidente Acquaviva ne so- ingrandì, e fece la facciata di pie-
stituì altro simile. Il Colucci nel tra martellata e strinciata a guisa
tomo Yll delle Anlichità Picene, di diamante; fatto vescovo nel 1079
parlando delle antichità di Foro Ottavio Accoramboni lo abbellì ed
Sempronio, a pag. 178 e seg. trat- ingrandì con appartamenti e torre;
ta del ponte che l'imperatore Tra- altri bonifici esso ricevette da Eusta-

iano fece costruire di p'ttra sul chio Maria Palma, assunto a que-
Metauro a comodo dei forosempro- sta sede nel 17 18, sia con riatta-
niesi e fanesi; lo celebra come menti nell'appartamento supcriore,
opera magnifica, e ne riporta l'i- sia con r erigervi la cappella , sia

scrizione. Nola la celebrità del fiu- con restaurarne le muraglia; final-


me Metauro, massime per le famose mente monsignor Stefano Bellini
battaglie e rotte di Brenno, di As- nel i8o4 riattò il cortile, e gli ap-
drubale, e de'marcomanni fiume che ; partamenti, de' quali come diiemo
se devesi credere alle tradizioni, ed ne fu assai benemerito l'attuale ve-
alla derivazione del nome, ebbe arene scovo. La fabbrica del monte di
miste con oi'o, ed acqua limpidissima, pietà ha l' esterna facciata di piè-
la cui soi'genle è alle falde delle alpi tra martellata come 1' episcopio.
sotto l'iinlica abbazia di Lamoli, 11 Questo pio luogo ebbe origine ver-
duca Guidobaldo della R.overe nel so l'anno 1402, mediante le solle-
1 566 proibì nell'estate pescarvi, es- citudini de' duchi d'Urbino, e nel
sendo allora pur vietato di cavar i5o7 incominciò ad agire, stabi-
la genga alle sue rive, e le pie- lendosi che i rettori fossero citladini
tre del suo alveo per far calcina di Fossombrone, e laici, e che il loro
od altro. Al confluente del Cantia- ufllzio durasse a vita. Ne fu benefat-
no, che precipita dal Furio e dal Gonzaga duchessa di
trice Elisabetta
Metauro, che dalla Massa Trabaria Urbino e moglie di Francesco Maria
discende, vi è il ponte ei'ctto da della Rovere nipote di Giulio II :

Flaminio nella gran via, cui dette ne imitarono poscia il pio esempio
il suo nome, e vi si vede l'aperto Bernardino Sabatelli, Francesco Pao-
casale di Calmazzo. li un Catani up Tomassini per
, ,
,

Tra i suoi edifizi primeggiano la non dire di altri. Prima duchii

caltedrale, buon numero di vaghi poi i cardinali legati ne approva-


templi, conventi e monasteri, di cui x'ono i capitoli; il cardinale Spada
si parlerà in ullimo, in un ad altri ampliò il numero de' rettori a do-
22 FOS FOS
dici, e lui stesso li nominò nel 1687. consiglio del senato di Fossombrone
Questo monte di pietà è ancora si compone di cinquantadue mem-
ricco e ragguardevole, venendo go- bri, addetti al suo buon governo,
vernato da otto rettori che dura- appellandosi gentiluomini di consi-
no nella carica quattro anni elet- ; glio, ed essendo metà gonfalonieri,
ti per ballottazione, ed il cardinal e metà anziani di consiglio. 11 go-
legato li approva. Decoroso è il pa- der luogo in consiglio, è preroga-
lazzo comunale, avente il prospet- tiva di fomiglia, ed all' estinguersi
to esterno come i due precedenti : quelle che la godono se ne sosti-
fu rifabbricato nel i564> e nel tuiscono altre idonee. I gontalo-
1765 non solo si rinnovò l'abita- nierati richieggono requisiti perso-
zione del segretario, ma fu innal- nali e di famiglia, conferendosi dai
zato il nuovo campanile dell'oro- quattro magistrati , e dagli otto
logio , essendo sindaco Federico consiglieri incaricati al bussolo.
Falcucci. Nelle scale di questo pa- Però il cardinal legato per grazia
lazzo vi era il cippo di una bella talvolta suol concedere ad alcuni
statua vestita all'eroica dell'illustre il consiglierato ed il gonfaloniera-
militare Caio Edio Vero , che se- to. Avvi pure il civico magistrato
gnalossi col valore nel secolo degli dell'abbondanza del grano, il cui
Antonini, la quale scema di pregio capo si chiama consolare l'abbon- ;

per essere acefala: ora è fuori del danza fu eretta nel i5o5, cioè l'of-
palazzo pubblico, e si spera che tal ilzio per procurarla e mantenerla*

cippo sia collocato in migliore In quanto al governo pubblico an-


luogo. ticamente la città godeva i privi-
La città di Fossombrone sin legi dei l'omani, governandosi colle
dall'anno 14^4 aveva un magi- proprie leggi a guisa di repubbli-
strato civico composto di sei con- ca, con misto impero, e perciò non
siglieri, il primo de' quali si chia- interamente libera. In progresso di
mava priore , Prior anzianornni, tempo si governò colle leggi mu-
gli altri anziani : questo magistrato nicipali , contenute nello statuto
preposto al governo della città du- della città stessa, il quale perfezio-
rava due mesi, e veniva eletto per nato sotto Giulio II,venne confer-
lettere dal duca di Urbino. Non mato dal duca d' Urbino France-
deve però tacersi, che l' istituzione sco Maria I. Ptitornato il pieno do-
di questo magistrato vuoisi che minio Fossombrone alla santa
di
rimonti ad epoca anteriore, vero Sede, Urbano VIII con breve apo-
è però che la più antica sua lista stolico diretto al magistrato ap-
è del 1484. Dal i5o4 al i56\ provò il medesimo statuto. In que-
circa, Fossombrone ebbe in magi- sto si dice che il Prior anzianO'
strato quattro individui, due nobi- rum, doveva essere dottore, o con-
li consiglieri, e due de'primari cit- te di feudo, o capitano di guerra.
tadini, chiamandosi tutti e quattro L'abito dei due nobili magistrati ,

anziani, cioè i primi due anziani consiste in un ampio e lungo fer-


di consiglio, gli altri due anziani raiuolo di damasco paonazzo colle
aggiunti ; il primo di tutti si chia- mostre di broccato; gli altri due
mò gonfaloniere: tal sistema venne l'usano di seta paonazza colle mo-
progredito anche sino al 1670. II stre di damasco : tale abito fu sta-
, ,

FOS FOS a3
bilitonel consiglio tenuto nel i5i66. to senza successione, nel i5igi il

Deve però avvertirsi, che quanto duca Francesco Maria II lo resti-

abbiamo detto sui consiglieri e ma- tuì alla città. Neri5o4 Guidobal-
gistrato del senato di Fossombro- do 1 donò Cartoceto e Montepe-
ne, deve intendersi sino al 1808, loso alla città. Al presente se-
cioè alla seconda invasione france- condo l'ultimo riparto si compren-
se, mentre in appresso il munici- dono nel governo di Fossombrone
pale consiglio fu ordinato secondo le comuni d' Isola di Fano, col-

le prescrizioni de' successivi gover- l'appodiato Cospessaj di MonCallo,


ni, ed ora trovasi stabilito in con- cogli appodiati San Biagio ^ San
formità dell'editto 5 luglio i83i. Gervasio, e Torrìcellaj à' Isola del
II sigillo del magistrato, eh' è lo Piano, coH'appodiato Castel Ga-
stemma della città , è una torre gliardo j di Monte Felcino, il qua-
alta portone in mezzo
con con , le è un antichissimo paese per mol-

merli in cima a guisa di rocca, in ti rapporti, ha diversi e buoni fab-


campo rosso. Nel secolo tale XV bricati, fra'quali il sontuoso palaz-
stemma era alquanto diverso, e con- zo eretto nel secolo XVI dal du-
sisteva in una torre bassa sovra- ca Francesco della Rovere pel con-
stata da un vescovo in mitra nel- te Ladislao suo figlio spurio ; di

l'atto di benedire ; ai lati si ve- Monte Montanaro, terra di anti-

devano due piccole ma alte torri, chissima origine, e come la pre»


ed intorno queste parole: sigillum cedente cinta di mura ; e di San-
CIVITATIS FORISEVIPRONII. Nel l58o { Ippolito con borghetto, e coH'ap-
nell'archivio del comune si trovò podiato Reforzate. Alla municipale
un antico sigillo grande di bron- amministrazione poi di Fossombro-
zo, colla descritta impressione, ed ne va unito r appodiato di Bella-
in giro a lettere maiuscole: sem- guardia. La feracità delle campa-
PRONII FORUM DEFENDE REGINA CAE- gne metaurensi procura agiato vi-
LORUM. L'Ughelli che nel tom. II vere agli abitanti, consistendo il

della sua Italia sagra a pag. 826 particolar ramo d' industria che vi
e seg. ci dà la storia di questa se- si esercita, nell'estrarre dai bozzoli
de vescovile, ne riporta l'arme, nel- la seta ; tale è la maestria delle
la cui parte superiore si vede il operose donzelle in questa arte
pontifìcio triregno colle chiavi del- che non solo vengono impiegate
la Chiesa romana incrociate. le loro braccia nella Marca e nel-
A Fossombrone furono sogget- l'Umbria, ma
importante commer-
te diverse terre e castella, come cio mantiene Fossombrone per esse
Montalto, Sant'Ippolito, Bellaguar- coU'estero, e la riputazione delle
dia, Monte Felcino, Monte Mon- sue sete, forse per la sua bellezza
tanaro, Castel Gagliardo, Carto- e finezza, vince tutte le altre del-
ceto , Turricella , Cospessa , San l'Italia, assegnandosi alle medesime

Biagio, San Gervasio, ec. Notisi il posto ne' listini di Londra su-
che il castello di Monte Felci- bito dopo quelle di Novi. Vi si
no nell'anno iSyo dal duca Gui- fanno anche tessuti di seta e di
dobaldo I Feltrio della Pvovere fu bavella, meritando anco per que-
alienato al conte Fabio Landriani sta parte elogi. L'arte della seta
milanese; ma essendo questi mor- è antica in Fossombrone, e si di-
24 FOS FOS
ce introdotta da un certo Simili: cìpali. Primieramente vanno ram-
altri dicono che l'arte della lana mentati i cinque santi martiri , Mau-
è antica in Fossombrone, e che ad renzo e suoi compagni, che pati-
essa successe quella della seta nel rono glorioso martirio al tempo
secolo XVIII. degli imperatori romani Dioclezia'
In Fossombrone oltre il semi- no e INIassimiano: in Fossombrone
nario con convitto, del quale si si conservano uniti i loro corpi ,
parlerà poi , avvi il ginnasio con distinguendosi il capo di s. Mau-^
opportune cattedre, supplendo il renzo con una iscrizione; e qui no-
monte di pietà agli onorari per le teremo che ivi pur si venera 1.^
scuole di filosofia, teologia, diritto, testa ed altre ossa di s. Ugone ab-
e calligrafìa. Non è vero che in bate, qua trasferite dopo la distru-
questa città per la prima volta sie^ zione della sua chiesuola del Parco
no state impresse le note musica- ( così delta per essere vicina al par»
li; in vece deve ritenersi che le co, il quale apparteneva al duca
note musicali sieiio state per la prima di Urbino), della qual traslazione
volta impresse in Venezia da Ot- se ne celebra dai canonici la festa
taviano Pelrucci da Fossombrone a' 20 marzo. Altro considerato cit-

nel IDI 3, allorché dedicò a Leo- tadino di Fossombrone, essendone


ne X la messa del francese De la stato vescovo, fu s. Aldebrando,
Rue. Sonovi pure coltivate le scien- le cui ossa sono sotto l'altare mag-
ze, le lettere ed arti e vi ha fio- , giore della cattedrale , eretto in
rito l'accademia Pergamìnea, cos\ marmo nel i63o dal vescovo Be-
chiamata onore di Giacomo
ad nedetto Landi, ma collocate ivi al
Pergamino , benemerito suo
dal tempo vescovo Paoli,
del al com-
fondatore il dotto e eh. conte Fran- pirsi della fabbrica. Sino all' anno
cesco Torricelli, che la eresse nel i5oo esisteva vicino alla cittadel-
1824. Monsignor Luigi Ugolini at- la, e vicino alla fortezza, la picco-
tuale vigilantissimo vescovo di Fos- la chiesa dedicata a s. Aldebran-!
sombrone ha istituito un'accade- do, con contigua abitazione pel sa-
mia ecclesiastica, nella quale il cle- cerdote custode. Mentre 1' oratorio
ro con apposite dissertazioni, sem- era poco frequentato, ed a pochi
pre più rendasi acconcio a rintuz- noto, il buon servo di Dio Fran-
zare nelle opportunità i colpi dei cesco Diamanliiii sacerdote , volle
sedicenti filosofi, dei maestri del- introdurre la divozione del santo,
l'errore e dell'impostura, che a assicin-andosi per tradizione che queU
sovvertimento del popolo impu- lo era il luogo ove faceva orazio-
gnano persino i venerandi misteri ne, e la cappella il sito in cui e-
di nostra santa religione. 11 zelan- sercitavasi in aspre penitenze, e ne
te vescovo ne diede avviso a tut- ampliò il locale. Dopo la sua mor-
to il suo clero e popolo con una te il sacerdote Pietro Bianchi ne
lettera pastorale del 20 dicembre accrebbe la divozione; indi il ve-
1840. In Fossombrone sono fio- scovo Palma a sue spese ingrandì
riti cittadini per santità di vita il- l'edifizio, fece l'altare di marmo,
lustri, ed altri chiari per dottrina, ed in morte lasciò un fondo per-
valore, arte, e dignità ecclesiasti- chè vi si celebrasse la messa. Nel
che, e qui tàremo cenno de' prin- 1 745 si aumentò talmente la ve?
,,

FOS FOS a5
nerazione al santo , che a «pese mico, ed a quello di tutti ì dotti
pubbliche fu ingrandito il santua- europei dell'età sua ; la patria n'eb-
rio, evi concorsero pure diversi be gran lustro ed eminenti van-
benefattori , e il monte di pietà. taggi. Oltre i vescovi concittadini
Deve avvertirsi che l'area dell'an- che nomineremo parlando de' più
tica rocca colle sue adiacenze oggi illustri, furono insigniti del grado
appartiene alla mensa vescovile, episcopale. Luca canonico di Fos-
per cessione che gliene fece la co- sombrone, vescovo di Lecce, poi
mune per l'annuo canone di una di Tremoli nel 353, da In-
1 fatto
libbra di cera da darsi nella festa nocenzo VI ; Antonio Malatesta no-
di s. Pietro. Abbiamo da IMaria minato vescovo di Cesena da Eu-
Ridolfo Piomani (cappuccino di Fos- genio IV nel 1434; Biagio Cangi
sombrone ) la Vita di s. Aidohran- fatto arcivescovo di Efeso nel iSSy,
do già vescovo di Fossoinhrone da Sisto V di cui era cameriere
con una breve notizia di essa cit- d'onore ; Antonio LoUi, già cano-
tàj Fano lyoS. nico della cattedrale, poi vescovo
Di Fossombrone pur furono i di Cesena nel i435; Giambattista
santi martiri Aquilino, Gemini, Ge- Muramenti preposto di Fossom-
lasio, Magno e Donato, dei quali brone, indi nel 1470 vescovo di
si legge nel Martirologio del Ba- Sora ; Felice Ambrosini preposto
ronie, che agli 8 febbraio soffri- nel iv58o, poscia vescovo d'Ulica;
rono il martirio per comando del Flaminio Torricelli del i58o ve-
procuratore o prefetto che allora scovo di s. Angelo eBisaccio; A-
era in Fossombrone per l'impera- scanio Libertano, fatto vescovo di
tore s' ignora
: il luogo sì del mar- Cagli nel 1591 da Gregorio XIV;
tirioche della sepoltura. 11 Ven. Andrea Sei'bolonghi vescovo di Gub-
Innocenzo Leonelli figlio di Giulio, bio nel 1599; Tiberia Carnevali
e di Virginia Fornari, nacque nel nel 1618 vescovo d'Alessandria;
iSgi, indi pieno di religioso zelo Gio. Francesco Passionei vescovo di
nel 1617 passò in Boemia ed Un- Cagli , traslato a Pesaro nel i656;
gheria a guerreggiare contro gli e- Gio. Battista Lattanzi preposto della
retici ] dopo la loro sconfitta andò cattedrale, e nel lySo vescovo di
all' eremo di s. IMaria Maddalena Città di Castello ; Carlo Augusto
nel Bresciano,ove restando visse Peruzzini barnabita, nel \']5'j ve-
e santamente morì a' 28 aprile scovo di Macerata e Tolentino;
1621 meritò che il vescovo fa-
: l'arcidiacono Giuliano Giuliani ri-
cesse i processi delle sue gesta. Be- nunziò la che vo-
chiesa di Cagli
nedetto Passione! cappuccino, cui levagli conferire Clemente XI, che
danno alcuni il titolodi beato in vece affidò al p. Gregorio Bor-
menò vita santa come si leggi? iu ghese de' conventuali, pur di Fos-
quella pubblicata colle stampe. Do- sombrone, poi traslato all'arcive-
fiicnico Passionei [Fedi),nG\ 1788 scovato di Bagusi ; e Filippo Mo-
fu da Clemente XII creato cardi- nacelli fatto da Leone XII nel
nale, in premio delle nun/iatnre 1824 vescovo di Ripatransone, e
da lui esercitate la repubblica let- ; dal medesimo Papa nel 1828 trasfe-
teraria associò il suo nome a quello rito a Pesaro. Appartennero poi
di Benedetto XIV di cui fu l' a- alla romana prelatura, Ubaldo Veu-
,

a6 FOS FOS
t ti rei li che fu governatore della mone Piccini, Federico e Camillo
santa Loreto nell' anno
casa di Torricelli segretari del duca, Giu-
i566; Francesco Flaminio Torri- seppe Serbolonghi, Andrea Torri-
celli vicelegato di Bologna, mor- celli abbate commendatario dell'ab-
to iidiiore di rota di Ferrara; bazia di s. Maria dell' Asti'eto in

Guido Paolo Passionai


Passionai , diocesi, Ippolito Giuliani, Giulio
13( nodello Passione!, Francesco Gia- Danieli , Francesco Passionei fra-

cliini Fietro Mariani nativo del


,
tello del cardinale. Si distinsero in

castello delle Reforzate , ed il sud- opere stampate, il p. Moro Sara-


detto Domenico Passionei poi car- ceni conventuale, e predicatore a-
dinale. Furono generali dei loro postolico nel 1^70, Benedetto Va-
ordini, Damasceno Muzi camaldo- di, Girolamo e Antonio Giganti ,

lese nel 1695, e Andrea Borghese il primo legista, l'altro poeta lati-
<le' minori conventuali nel 17 i3, no. Cesare Nucci autore di molte
non che Domenico Andrea Rossi opere, Tommaso Azzi, Alessandro
de' medesimi conventuali nel 1765. Ambrosini, Vincenzo Castellani, il
1 Lodovico e Rafifliele Te-
fratelli gran Giacomo Pergamini, a cui
naglia furono con Matteo Bassi o onore fu fondata l'odierna accade-
Boschi confondatori del venerando mia (stampò un libro in foglio lo-
ordine de' cappuccini, al modo che dato da vari scrittori , intitolato
dicemmo al volume IX, pag. 2o5 Memoriale della lingua italiana,
e seg. del Dizionario. Venetiis 1617, e ristampato nel
In ogni tempo fiorirono in Fos- 1646, ed altre volte in detta cit-
sombrone letterati ed autori di o- tà; pubblicò ancora una Gramma-

pere. Sino dal XVI secolo fu eret- lica^ e sono assai pregiate le sue

ta l'accademia di belle lettere col lettere), Panfilo Florimbeni, Dome-

nome died era il suo


Solleciti^ nico Cesari autore di diverse ope-
stemma un formicaio , che nella re, Innocenzo Serbolonghi Tran-
,

state raccoglieva il grano, col mot- quillo Ambrosini, e Giuliano Giu-


to SUB SOLE ! ADOR. Qucsta acca-
: liani. Di opere inedite vengono lo-
demia per lungo tempo restò ab- dati Girolamo Venturelli, Vincen-
bandonata , finché venne ripristi- zo Castellani Michelangelo,
Azzi ,

nata cangiando titolo, stemma, e Francesco Maria Gioachini , e il

molto. 1 suoi accademici si chia- prelodato Pergamini ; tutti bene-


marono i Consunti rinascenti, al- meriti della patria istoria. Altri au-
zando per arma una fenice che tori di cose inedite sono : Giovan-
incenerita risorge , col corrispon- ni Passionei, Cesare Nucci, Cesare
dente motto: POST fata resurgo : Azzi, Giuseppe Gasoli, Francesco
BEDIIT COJiSUMPTUS AD AURAS. Nel Caiani, ed altri.

i5o9 Sanga per la sua


Antonio Nelle arti Otta-
si distinsero :

dottrina fu dichiarato uno de'ret- viano Petrucciprimo inven-


, il

tori della città per morte di Lo- tore della stampa di musica, Fran-
renzo de' Medici dotti pur furono ;
cesco Guerrieri pittore , e Fran-
Innocenzo' Serbolonghi, Nicolò Te- cesco Diamantini che dal re d'In-
naglia Giulio Leonelli, Michelan-
,
ghilterra fu dichiarato cavaliere di
gelo Azzi, Simeone e Cesare Nuc- s. Giorgio. Fossombrone ha avu-
ci, Federico Flaminio Giuliani, Si- to molti cavalieri d' ordini insi-
,

FOS FOS 27
gni , come del Gerosolimitano, di tore, per quella da lui donata il ,

s. Stefano, de' ss. Maurizio e Laz- sullodato prelato Benedetto Passio-


zaro, ec. Molti citladini furono e- nei, canonico della basilica vatica-
levati a cariche cospicue; nelle ar- na, protonotario apostolico, ed au-
mi sono celebx-ali, il ricoidato Caio tore d'un libro di lapidi antiche,
Edio Vero municipe della città da lui dedicato al re di Spagna.
tribuno della seconda legione Traia- Fossombrone da alcuni autori fu
na, prefetto della seconda coorte collocata tra le piìi illustri città

dei liguri, questore, eo. ; egli fu d'Italia, e posta dai più antichi
potente e patrono di sua patria, geografi nell' Umbria , e dai più
che in riconoscenza de' benefìzi moderni nella Marca d'Ancona. Eb-
ricevuti gli decretò pubblicamente be essa , come si narra , per suoi
una statua. Contentandosi Edio del primi fondatori i pelasgi, popoli an-
decreto onorevole, non ne permise tichissimi della Grecia, edificandola
l'effettuazione, laonde i decurioni in sito molto aperto, e chiaman-
a proprie private spese gliela eres- dola Foro cioè emporio, o corte
sero con distinta iscrizione, ove prin- generale , o capo di provincia co-
cipalmente si contano gli onori che me rilevasi dal lib. 2 della Cosmo-
aveva ricevuto dagli imperatori, quel- grafìa d'Aliprando siracusano, che
liricevuti da Fossombrone, da Pe- la chiama Forum Pelasgiurn dai

lino ov'era decurione, e si dice del suoi fondatori. Antonio Bran-


Il p.
dono fatto per riconoscenza ai detti dimarte Piceno annona-
nel suo
decurioni in sesterzi, cioè settanta rio ossia Gallia Senonia illustrata,
calcinelli per ciascuno; si dice fi- a pag. i58 tratta d(\ Forum Sem-
nalmente nella iscrizione, che ap- pronii, e dice eh' è nominato dagli
partenne alla tribù Clustuniina, e itinerarid'Antonino dal Gerosoli- ,

che ebbe l'onore dell' equo piihblì- mitano, da Plinio, Strabene, Tolo-
co, vale a dire del cavallo man- meo; che presentemente esiste e
tenuto a pubbliche spese, che so- chiamasi Fossombrone, opinando che
levasi concedere a personaggi del- questa città sia stata per la terza
l'ordine equestre d' un merito di- volta edificata, imperocché Sempro-
stinto, e perciò riusciva di singo- nio nel formare il suo foro non al-
iar onorificenza. Altri prodi mili- tro volle fare, che un luogo ac-
tari Fossombrone
di sono il co- , concio alle nundine ed ai mercati
lonnello Marco Albani, il capitano per i popoli convicini. Aggiunge,
Orsino, il colonnello Polidoro Rufl, che fondò quasi un miglio di-
lo
il colonnello Polidoro Bentivoglio, stante da Fossombrone, dalla par-
il colonnello Matteo Albani, Paolo te orientale, in una pianura, in cui

Passionei seniore castellano di For- frequentemente si sono scoperte la-


te Urbano, Cristoforo Serbolonghi pidi pavimenti
,
di musaico, cam-
castellano di Pesaro, il maggiore mei, medaglie, idoletli, torsi di sta-
Cesare Azzi, e Silvio Perugini go- tue, e cose simili (come pure vi
vernatore d'armi. La pubblica bi- sono, al dire del solo Calindri, Sag-
blioteca ragguardevole per la
è gio storico del pontificio stato, le

quantità scelte opere, ed ha


di rovine di un teatro e le vesligie
particolari fondi pel suo aumento delle primiere porte). Stando in
e custodia. Ne fu generoso fonda- im sito si comodo ai negozianti
aS FOS FOS
L-d ai popoli convicini, a poco a po- tori, indi esamina quale scrittore
co si acciebbe, e divenne un'insi- si accosta più al vero ; descrive
gne città. Distrutta dai goti e dai l'origine di simili fori, dimostran-
Jongobui-dij gli abitanti si ritiraro- do che alcuni rimasero nella loro
no monte di s. Aldebrando
nel ,
piccolezza, altri passarono ad esse-
che sovrasta Fossombrone ed ivi , re città. Dicendo poi dell'esisten-
fissarono la loro dimora. Sedati i za,sito origine, e nome di Foro
,

tempi, ed essendo tal luogo assai Sempronio prova che vi è stato


,

scosceso , a poco a poco vennero un luogo chiamato Forosempronio


nella pianura ed edificarono l'odier- ed i popoli forosemproniesi ; di-
na città. E nominala dall'anonimo chiara che Forosempronio fu luo-
ravennate , e si trova segnata in go dell'Umbria, non molto distan-
tutte le donazioni della Pentapoli, te dai confini del Piceno e che ,

fatte alla santa Sede. L' itinerario dappresso esisteva il presente Fos-
Gerosolimitano tra il Foro Sem- sombrone conviene che Forosem-
;

pronio e Fano pone un luogo di pronio abbia avuto l'origuie dal foro
fermata, e lo chiama Mutalio ad di Sempronio; accenna vari piìi insi-
Oe lavimi , cioè lapidem. 11 Cluve- gni soggetti della gente Sempronia
rio crede, che fosse \erso Sahara, per vedere chi ne fosse l' autore ;

ma rOlstenio lo pone verso s. An- centra l'assertiva del Sigonio dice


tonio della Quercia : fin qui il eh. che non vi ha fondamento di at-
p. Brandi marte. tribuire Sempronio Sofo la
a P.
Il lodato Calindii conviene che origine di Foro Sempronio, ma
la città fosse detta col nome o- forse piuttosto a P. Sempronio Tudi-
dierno, cioè dalla mentovata epo- ditano; termina il Colucci l'artico-
ca Foro Sempronio, perchè al-
, lo II col trattare del nome di Fo-
meno aumentata dal console Sem- ro Sempronio, della sua condizio-
pronio Sofo, dalla cui distruzione ne risguardato qual foro, e della
surse la città, che tal fu dichiara- sua erezione in città. Ora prose-
ta l'anno 5oo; e che l'antica fosse guiamo ne' cenni storici di Fossora-
situata circa due miglia lungi dal- bronCj seguendo in parte la pa-
la presente vicino al lori-ente s. tria tradizione, e le analoghe me-
IMartino, eretta da P. Sempionio morie di questa città.
Tuditano , dopo
A- la disfatta di I romani dopo aver conquistata la

sdrubale, indi distrutta dai barba- regione, sotto Caio Sempronio Sofo,
ri, ec. Il eli. Castellano, Lo slato che con Appio Claudio Piuffo trionfò
pontifìcio, osserva che quantunque del Piceno accrebbero ornarono ,
, ,

oscura sia l'origine di Fossombrone, e quasi riedificarono Fossombrone,


egli è certo, che dal console Sem- con aumento di celebrità e lustro.
pronio Sofo trionfatore del Piceno Questo Caio Sempronio verso l'an-
ebbe incremento e nome, essendo 55o dopo r edificazione di lloma ,

filata poi sede di un prefetto au- al dire del dotto Sebastiano Macci,
gustale. A tali opinamenti va ag- De Asdruhali lib. 3, e. 47
hello :

giunto che il dotto Colucci , trat- Eo Camillus de Siheslris Rodigui


tando del foro Sempronio, dà pri- ubi in sua cronologia reponit fuis-
ma una idea generale dei fori se- se consuleni anno 55o post Roma
condo le diverse opinioni degli scrit- conditam; che in memoria del trion-
FOS FOS 39
fo e Tiltoria riportala da Asdruba- narrare che una delle estremità del*
le Bordino fratello del cartaginese la strettissima via era chiusa con
Annibale, lungo la riva destra del una o più porte, dalle quali poco
fiume Metauro, presso il torrente di lunge iieir interno, eranvi costruite
s. Martino edificò allora Fossotn-
, alcmie piccole case di cui il cardi-
brone al modo detto, e la cosliluì nal Passionei ne osservò le vesligie.
capo della provincia. Eresse questo Oltre la via Flaminia il Grcvio
foro mille passi lungi dalla presen- neir^/2//^. Rom. toni. Ili, pag. 809,
te città, ed air oriente dell'antica, annovera pure la via Sempronia :

la quale come dicemmo esisteva in « Viam demum Semproniam a Fla-


campo aperto, circondata da ame- « minia oiiri Fulginei in Unihiia
nissimi colli sulla riva del fiume w usque ad Forum Sempronium
Metauro, onde da Plinio lu detta » protendi a quo nomen accepit
città Metatirense. Sommo vantag- « quidam scribunt, eie." Fatto poi
gio recò a Fossombrone la strada Fossombrone (che fu appellato Fo-
Flaminia, che estendendosi fino a rum Simphronii e Fossomhnuio ),

Rimini , e passando in mezzo alla municipio dai romani , crebbe in


città, facilitò i traffici e le aderen- ebbe la sua
gloria ed onoranza, ed
ze coi grandi ebbe la via Flami-
: repubblica composta dei solili tre
nia tal nome perchè Caio Flami- ordini, non che i duunviri ed i
nio console romano, dopo aver sog- decemviri, i quali colle leggi di Nu-
giogato ì liguri e pacificatosi coi ma perfezionarono i propri istituti,
popoli vicini, a toglier dall'ozio i laonde si goveinò con moderato
soldati gì'impiegò a selciare la slj-a- reggimento. Fiorì talmente in ma-
da che da Roma conduceva a Ri- gnificenza e grandezza che nel silo
mini ; avendo poi Marco Emilio ove sorgeva si rinvennero statue,
fatta la via da Piacenza a Rimini, avanzi di sontuosiedifizi, medaglie
congiungendola alla Flaminia , per d'argento fìnto e di metallo di
,

lui fu detta quella strada Emilia. Corinto, e d'oro purissimo; noa


Non riuscirà discaro far qui avver- che pavimenti di musaico, pezzi di
tenza che per la medesima via
, colonne, utensili di bronzo fuso,
Flaminia si va a Cagli pel Furio, di creta, ec. Delle sue importanti
il quale è un foro fatto in duris- vesligie ne fa pure memoria Ge-
simo sasso di cento e più piedi rardo nel suo Aliante dicendo :

lungo, dodici laigo , ed ultrellanto Vestigia Forisempronii aniiqiiìtatis


alto, dicendosi Furio pel sasso fora- quamphirima , praeter acquaedu-
to da Tito Vespasiano quando re- ctos, vias selicalas, coliimnas et alia
cossi a distruggere Gerusalemme, niannora multa eruuntur disjecta
e dal lato sinistro si vede il profon- cum antiquis inscriptionibus , quae
do letto del fiume Candidiano. Una ab aliis collecta. Il citato Col ucci
bella e ben dettagliata descrizione nell'articolo 111 discorre della divi-
del Furio viene somministrata da sione della plebe in Forosempronio,
Procopio, De belio gothico, quando de' suoi duoviri, dei seviri augusta-
descrivendo la battaglia tra Narse- li soggetti ai decurioni, della super-
te e Totila re de' goti , racconta stiziosità dei forosemproniesi, delle
l'eccidio avvenuto nelle
de' barbari memorie erette a Cesare , d' una
gole di questi monti. Siegue poi a lapide d'Augusto e di Tiberio, dei
, ,

3o FOS FOS
diversi collegi de' giumentari di ponesse fuoco che avevano
ai paesi
Fossombrone, del culto prestato ad parteggiato pei romani , e li di-
Jgia, con analoghe illustrazioni, ed strugesse, tra'quali Fossombron, e il
altre nozioni su questa città. Ai- perchè gli abitanti rifugiaronsi sui
l'articolo IV poi il Colucci riporta monti, e poco dopo coi ruderi del-
gli scritti di Vincenzo Castellani su l'antica città riedificarono la nuo-
Fossombrone di lui patria, e delle va nella prossima collina fortifica-
sue antichità. ta, e di muraglie la cinsero; indi
Dal Castellani pertanto si ap- sembrando agli abitanti di essere
prende che molti illustri Sempro- troppo discosti dalla via Flaminia,
ni furono nella romana repubbli- a poco a poco concepirono il deside-
ca parte patrizi e parte plebei, e i rio di fissare le loro abitazioni al-
primi cognominati Alratini. Vi fu- le radici del monte, che successiva-
rono ancora i Semproni Alralinì mente si accrebbe al modo come
denominati Gracchi i Semproni , ora si vede, chiamandosi la parte
Lo lì già , i Semproni Elessi, e i antica cittadella. Fossombrone re-
Semproni Tiiditani ch'ebbero mag- stò fedele a Roma finché l'impero
gior celebrità. Eziandio fiorirono i sussistette ,
poscia fece parte della
Semproni Rtilidii ed Astili, come Pentapoli àeW Esarcato ( J^edi)^
e
i Semproni Sofi e P. Sempronio , al modo che dicemmo in quell'ar-
Sofo fu uomo militare ed illustre ticolo , ove pur si disse che inco-
fiitlo console l'anno di Roma 4^5 minciata la sovranità pontificia sot-
o 488. Sotto il di lui consolato to s.Gregorio II per la dedizione
egli sostem.e la guerra mossa dai del ducato R.omano, e delle città
piceni, ed avendo preso Ascoli lo- di Campania, sotto Papa s. Zacca-
ro capitale, di essi trionfò; a que- ria ebbe origine quella sul mede-
sti il Castellani attribuisce la fon- simo esarcato. Mentre regnava Ste-
dazione di Fossombrone ,
1' epoca fano II detto III, non potendo egli
precisa della di cui distruzione di- far cessare le stragi ed invasioni
ce essere incerta, perchè goti, lon- che il re de' longobardi Astolfo fa-
gobardi ed altre barbare nazioni ceva nelle terre dell'esarcalo, ed in
sovente fecero in Italia stragi , ra- quelle della provincia Romana, nel-
pine, incendi e saccheggi. Seguen- l'anno 754 invocò il poderoso aiu-
do egli l'autorità del Biondo, nar- to di Pipino re di Francia. Que-
ra che i romani e gli umbii colle sti scese in Italia, e costrinse Astol-
loro armi si posero tra Fano e fo a restituire le occupate terre
Fossombrone per assalire all'im- le quali da Pipino furono restitui-
provviso Luitprando re de' longo- te alla santa Sede, amplificandone
bardi che colle disordinate sue
, così il suo principato; e dal diplo-
truppe marciava contro il Pontefi- ma di Lodovico il Pio risulta, che
ce s. Gregorio II per la via Fla- tra le città della Pentapoli restitui-
minia, ed investito il re median- te a Stefano HI vi fu compreso
te un agguato, fecero strage dei Fossombrone ed il territorio val-
suoi ; ma Polachiso li costrinse a vense : tuttavolta Papi nou vi
i

rapida ritirala in Spoleto. Stima esercitarono nei primi tempi uà


perciò il Castellani, che Luitpran- pieno dominio, sia perchè la mag-
do acceso di sdegno furiosanunte gior parte delle città si reggevano
FOS FOS 3i
fla loro, che per il dominio che demolirona Dopo l'erezione del
talvolta vi esercitarono gl'imperato- ponte sul Metauro si voleva accre-
ri, a cagione delle guerre, fazioni scere la città di là dal fiume, ma
ed altri avvenimenti, che impediro- non ebbe effetto che in parte per
no ai Papi l'esercizio di assoluto i danni che soffrirono i cittadini,
dominio. massime quando Fossombrone fu
Rimarchevoli notizie su Fossoni- sorpx-esa dai francesi, che ne diroc-
brone fino al secolo XII e XI li carono le mura; indi nel i^'òij
non vi sono ; nel primo fanesi i ignorandosene la cagione, fu sac-
avidi di allargare il loro territo- cbeggiata e rovinata dai suoi con-
rio, l'assalirono, e dopo che l'eb- tadini. Nel i444 Galeazzo Malate-
bero smantellato se ne dichiararo- sta per la somma di tredici mila

no signori. JVel principio poi del- fiorini d' oro vendè Fossombro-
l'altro e nell'anno 121 3 o 11 15, ne, in un a Pesaro per ventimila
l'imperatore Ottone IV col con- fiorini d'oro, a Federico Feltrio al-
senso del Pontefice III lo conces- lora conte di Urbino, e poi primo
se in feudo ad Azzo Vili Esten- duca per concessione di Sisto IV.
se; altri dicono che solo il Papa Galeazzo eseguì tale alienazione per
accordò tale iufeudazione. Tutta- evitare, che delle due città se ne
volta in seguito Fossombrone can- impadronisse il suo nipote Sigis-
giò spesso di signori come le altre mondo Malatesta signore di Rimi-
italiche città, e nel 129-2 o 1294 ni con cui era in discordia: e seb-
da Bonifacio Vili fu liberata dal- bene il popolo di Fossombrone
la tirannia che vi esercitavano i soffrisse a malincuore questo cam-
Pofì. Indi nel 1295 Pandolfo figlio biamento della dinastia che la si-
di Malatesta detto {'Audace, signo- gnoreggiava per la santa Sede,
re di Rimini, s'iinpadroni di Fos- pure trovò poi largo compenso
sombrone, laonde poscia Ponte- i nella munificenza de'duchi d'Ur-
fici diedero Fossombrone ai Mala- bino, molti de'quali, e specialmente
testa signori di Rimini, Pesaro, le mogli illustri di essi, si compiac-

Fano, ed altri contadi, quali vica- quero soggiornarvi con frequenza:


ri e feudatari di santa Chiesa, sot- i Malatesta avevano .signoreggiato
to il loro dominio, confermato da Fossombrone circa 145 anni. Nel
Gregorio XI nel i374- Fossom- 1447 Fossombrone andò nuova-
brone fu abbellita, ampliala e for- mente saccheggiata, e spogliato an-
tificala. Fu soLto dei Malatesta che che il vescovo, ma il temeiario e
i cittadini abbandonando a poco capo di questi guasti venne impic-
a poco l'antica città calarono alle calo.
falde del monte, onde meglio pro- Nel i485, al dire di alcuni, ro-
fittar della comodità della via Fla- vinò la locca fabbricala dai Maia-
minia. Nell'antica i INlalatesla edi- testa, restando in piedi la piccola
ficarono la rocca ; e la caltedrale ad chiesa diAldebrando; in que-
s.

istanza di Pandolfo e Galeazzo Ma- sto secolo XY Fossombrone per


latesta fu dal Pontefice Bonilàcio tumulti domestici vide correre per
IX trasferita nella nuova ciltà, con le sue vie il sangue civile, e tan-
bolla emanata nel i394j il perchè to ne fu il furore delle parti, che
l'antica cattedrale e l'episcopio .si molti edifizi ne andarono distrutti.
Zi FOS FOS
Va qui notato che il solo mss. del de' Medici. Essendo questi morto
cav. Benlivoglio fa menzione della a' 28 aprile i5ig senza prole, e
rovina della rocca nella notte 26 set- ritornato il ducato alla santa Se-
tembre 1485, notizia clie dice desun- de, la notte del 26 settembre iSig
tada mss. di quei tempi; dopo ri- dai commissari pontificii furono at-
corda lo scoprimento del corpo di terrate le mura di Urbino, Mon-
s. Aldebraudo fatto da Benedetto dolfo, e Fossombrone con la roc-
Castellano, e dal canonico Pietro ca, acciò quei cittadini che si tro-
Paolo de Niun fatto trovasi
Lolis. vavano in condizione atta a resi-
registrato in tale anno onde po- stere mercè le forti ficazioni, nuo-
tersi ammettere la rovina della vamente non si protestassero pel
rocca con certezza, anzi nella vita duca d'Urbino loro antico signo-
di Febbreschi ed in altre memo- re. L'invenzione poi del corpo di
rie non si legge il restauro che avreb- s. Aldebrando non al i5ig, ma
be avuto luogo se realmente la bensì deve spettare al i5o2; e nel-
rocca allora avesse rovinato. Certo l'anno i5i3 si trattò in consiglio
è che nell'ottobre del laoy la for- di riporre corpo di detto santo
il

tezza era in ottimo stato, e rac- nella cappella delss. SacramentOj


chiudeva dentro di sé molte genti che proponevasi erigere: vero è
del duca Valentino che gagliarda- pure che nelle dette demolizioni
mente resistevano alle armi duca- comandate da Leone X, restò in-
li.Divenuta la x'occa in potere del tatto l'antico oratorio di s. Aide-
duca Guidobaldo I, questi come brando.
dicemo stimò saggiamente di ab- Al saccheggio pure ed alla stra-
batterla con tutte le fortezze del ge fu fatto segno nel maggio i5o2
suo stato, siccome fu prontamente da Cesare Borgia, il quale sotto
eseguito. In tale occasione può esse- pretesto di volere assalire lo stato
re che avesse avuto luogo l' inven- di Camerino, pervenuto con mol-
zione del corpo di s. Aldebrando, ta celerità a Nocera fece piegare il
perchè sino a questa epoca, dopo suo esercito a Sigillo ed allaSchieg-
il riattamento e fortificazioni fat- gia saccheggiandoli; indi scese a
te duca Federico nel i447>
dal Cagli e Fossombrone come nemi-
la rocca restò sempre in buono sla- co, e facendo da tale con molta
to, giammai deteriorato, e sempre barbarie s'impadronì dello stato,
presidiata dalle genti feltresche. non che della preziosa ed antica
Restaurata poi dopo la morte del Gualdarola dei principi di Urbino,
duca Guidobaldo I, dal suo suc- che portò via in un alla famosa
cessore Francesco Maria della Ro- libreria del duca Feltrico, ritrova-
vere, nell'occasione della guerra ta poi dal duca Guidobaldo della
Medicea, in unione alle altre di s. R.overe nella rocca d'Imola. Avvisalo
Leo, Pesaro, e Senigallia, comechè di questa incursione il duca Guido-
questa era la chiave del ducato baldo Feltrio, fuggi dai suoi dominii
dalle parti del vicariato di Monda* e ritirossi a Mantova dal suo cognato,
vio; quindi Roveresco la tenne
il da dove passò poi a Venezia. Per
ben guardata e munita, finché nel la morte, seguita nell'agosto del-
trattalo di pace ne lasciò libero il l'anno seguente, di Alessandro VI
possesso al nuovo duca Lorenzo padre di Cesare, il duca Guidobal-
FOS FOS 33
(\o in pochi giorni ricuperò Fos- gioii rari là bibliografiche. 11 Pe-
soml)ione e il resto del suo stato. trucci nello stesso anno pubblicò la
Giiidobnldo fu l'ultimo feltresco Paulina, e nel iSiS un libretto
discendente e successore nella si- sulla fine del mondo: opere am-
gnoria di Federico Feltrio. Egli bedue Mid-
del vescovo Paolo di
amò Fossombrone segno che vi a delburgo, uno
mate- de' più dotti
pose la sua sede, e si trovano matici del suo tempo. Soggiorna-
aicime monete di argento col suo rono in Fossombrone anche altri
profilo , e r epigrafe guidubal- : eminenti personaggi, come Giulia
Dus Dux URBmr , e nel rovescio le Varani, il cardinal Giulio Feltre
arme della casa feltresca, e la pa- Guidobaldo J, che vi mo-
fratello di
rola FORiSEMPRONii. Neil' anno i5o4 ri nel iSyS, Lavinia della Rove-

a' 28 di febbraio il duca donò al- re, ed Eleonora Gonzaga; questi


la città di Fossombrone il castel- principi abitarono il palazzo duca-
lo di Carloceto, il quale si disse le, i cui arredi e preziose suppel-
fabbricato dai romani dopo la dis- lettili furono poi trasportati in Fi-
d'Asdrubalej assimigliando il
fatta renze nella casa Medici.
nome del paese all'esito eh' eb- Nel detto anno i5o8 Fossom-
be in quel punto l'esercito del ca- brone col ducato passò in dominio
pitano cartaginese, e gli donò anche di Francesco Maria della Rovere,
Montepeloso; quindi il magistrato ci- figlio dell' unica figlia del defunto
vico incominciò a nominar capitani i duca, e nipote di Giulio II, che
per governare quei castelli. Nel me- lo confermò nella signoria. Nel
desimo anno la serenissima duches- i5ro s'incominciarono a fare i
sa d'Urbino Elisabetta Feltria-Gon- mercati in Fossombrone in giorno
zaga moglie del duca, donò al di lunedì. Sotto il detto France-
monte di pietà di Fossombrone la sco Maria I, ebbe quivi precario
villa Porcereto nel territorio
di dominio Lorenzo Medici di Firen-
di Durante. Guidobaldo I
Castel ze, nipote dell 'allora regnante Leo-
consigliato da^ medici a respirare ne X. Questi privò dello stato
in tempo d'inverno un'aria me- d'Urbino il Roveresco, e Lorenzo
no rigida di quella d' Urbino, fece l'occupò colle sue truppe all' ulti-
dai fisici considerare le temperatU" mo di maggio i5i6, entrandovi
re delle varie città del suo ducato, per la parte di Gubbio, Lamoli e
e questi additarono Fossombro-
gli Camerino, e vi commise devastazio-
ne come luogo più opportuno e ni ; i5i7 Fossombrone sog-
nel
di più tiepido clima: egli, come giacque a nuovo saccheggio. Non
dicemnio, vi si fermò, ma vinto poi andò guari che Francesco Maria
dall'acerbità de'suoi mali, nel i 5o8 I, ch'erasi ritirato a Mantova pres-
vi mori tra le braccia del Casti- so suocero, coli' aiuto de'suoi
il

glione e del Bembo. Il primo ne popoli, e d'una armata ausiliaria


descrisse gli ultimi momenti in <ma composta di spagnuoli e tedeschi,
lettera diretta ad Enrico Vili re battè Lorenzo de' Medici, che per
d' Inghilterra, ed impressa in Fos- una ferita riportata ne morì in Fi-
sombrone medesimo l'anno i5i3, renze; e ricuperò interamente il

pp' nobilissimi tipi d'Ollavinno Pe- ducato d' Urbino in un a Fossom-


trucci, lettera eh' è una delle mag- brone, dopo che Leone avea X
VOL. XXVI. 3
34 FOS FOS
fatto eseguire le operazioni che de- onta delle sue qualità, amareggiò
scrivemmo. Indi il comune nel tutti i sudditi, e fu sentita con
i543 incominciò la fabbrica del eroica rassegnazione dal genitore
pubblico lavatoio. Nel marzo del siccome suo unigenito : indi il du-
iSSy passarono per la città le ca prepose otto gentiluomini al

truppe francesi, indi a' i3 dicem- governo dello stato, che in sua
bre i566 il magistrato assunse l'a- morte dovea ritornare alla santa
bito paonazzo. Nel mese di settem- Sede, ponendone uno per città.

bre iS'ji donna Lucrezia d' Este, Francesco Maria II dunque fu


avendo sposato il serenissimo Fran- l'ultimo e sesto duca d' Urbino, co-
cesco Maria II principe dello stato me l'ultimo particolare signore di
d'Urbino, fece la sua prima e so- Fossombrone, perchè privo di suc-

lenne entrata in Fossombrone e , cessione : si ritirò in Castel Du-


dal comune fu regalata di capi- rante che poi Urbano VIII eres-
,

fuochi, mantici, ed altri fornimenti se in città e dal suo nome chia-

da cammino, che costarono mille mò Urbania, e vi morì nell'aprile


scudi, oltre i donativi di comme- i63i. Aveva Urbano YIll con-
stibili : e qui va notato, che in fermato le bolle dei predecessori,
occasione del possesso , e sponsali di non più conceder in feudo le
del nuovo duca, come di battesi- terre della Chiesa romana quando
mi e cose simili, il magistrato e- ad essa ricadevano, il perchè nel
leggeva due deputati, che in abito 1626 spedì nello stato d' Urbino
da città intervenivano a spese pub- il cardinal Gessi a prenderne in
bliche a tali avvenimenti , ed in suo nome possesso, e dal 1628 i
nome omag-
della città prestavano ministri pontificii incominciarono re-
gio e doni. Indi nel giorno primo golarmente a governarlo. Indi a'24
luglio 1572 Guidobaldo II duca maggio i63i monsignor Lorenzo
d'Urbino ordinò e stabilì la zecca Campeggi vescovo di Senigallia, e
in Fossombrone, per le sole mo- governatore di tutto lo stato di

nete di rame e d'argento, siccome Urbino pel Pontefice Urbano Vili


rilevasi dalle lettere ducali ed al- e Sede apostolica pigliò solenne- ,

tri documenti appartenenti a quel- mente il possesso di Fossombrone


l'anno. Correndo l'anno 1611 si a nome del Papa , non che della
die principio al risarcimento delle rocca, cinque porte della
e delle

mura di Fossombrone, e siccome città. Ne fu fatto pubblico islro-

nel 1616 seguì tra il vescovo e mento a rogito di ser Federico A-


la comunità l' affrancazione delle mici cancelliere dell'udienza. Quin-
terre dette del Bottaccio, d' ordine di nel giorno seguente nella catte-
del duca di Urbino si fecero cin- drale, inter missaruni solemnìn, tut-

gere di mura e comprendere nel ti i consiglieri giurarono fedeltà in


circuito della città, col borgo dei mano del prelato governatore, ed
Molini e col borgo de-lla Porta.
,
anche di ciò ne fu fatto istromen-
Nel 1621 seguì il matrimonio del to, con rogito del medesimo can-
principe Federico Ubaldo figlio di celliere. Altre memorabili notizie
Francesco Maria II, con Claudia di Fossombrone sono, che avendo
Medici, ma il principe mori a' 24 la città ottenuto nel passato secolo
giugno 1623 : questa perdita, ad di essere preservata dalla peste, per
,

F OS FOS 35
l'intercessione della Beata Vergine to. Memorie ec. di Francesco Ma-
Maria, eresse nel di lei santua- ria II, e della devoluzione de' di
rio di Loreto il pulpito di mar- lui stati alla santa Sede.
mo. Fossombrone fu governata suc- La religione cristiana ne' primi
cessivamente dai cardinali legati suoi tempi fu introdotta in Fos-
prelati presidenti e vice-presidenti sombrone e propagata, ignorando-
d'Urbino essendo il presidentato
, sene l'epoca precisa ; certo è che
carica che portava oi'dinariamente ciò avvenne prima di Costantino
al cardinalato. JVel declinare del il Grande, il primo imperatore che

decorso secolo, avendo decretato il professò pubblicamente il vangelo.


direttorio repubblicano di Parigi Di fatti il martirologio fa menzio-
l'usurpazione dei dominii pontifìcii ne di alcuni cristiani, che soffriro-
e la detronizzazione di Pio VI, nel no il martirio per la fede di Ge-
1798 il general Berlhier fece oc- sù Cristo nelle persecuzioni che
cupare Fossombrone, che fu com- precedettero quell'imperatore: tali
preso nella straniera amministra- sono i santi Maurenzo e compagni.
zione nel dipartimento del Metau- Aquilino, Gemini, Gelasio, l\Iagno
ro. Eletto nel 1800 Pio VII, fra e Donato già mentovati. Nondi-
i dominii che ricuperò essendovi la meno non si trovano vescovi di
provincia di Urbino, Fossombrone questa città se non vei'so la fine
tornò al pacifico dominio della Chie- del quinto secolo. Tuttavolta le
sa, che restò interrotto alcuni anni memorie patrie dicono che nel-
per la nuova occupazione degli im- l'anno 2o3 dell'era cristiana, il
periali francesi, che ebbe termine gentilesimo fu sopraffatto dall'evan-
nel i8i4- Pio VII eresse la pro- gelizzamento di s. Feliciano vesco-
vincia d'Urbino e Pesaro in dele- vo di Foligno ; ed il Biondo opi-
gazione apostolica, sotto il gover- na che al principio della Chiesa
namento d'un prelato delegato, ciò fu a Fossombrone concesso il ve-
che approvò Leone XII nel 1827; scovo, anzi che dagli antichi mo-
ma il regnante Papa Gregorio XVI, numenti della chiesa di Ravenna
col restituire alia provincia di Ur- si raccoglie, che s. Apollinare di-
bino e Pesaro il grado di legazio- scepolo del principe degli apostoli
ne apostolica, stabili un cardinale s. Pietro, e primo vescovo di Ra-
per legato, e nel distretto d'Urbi- venna, diede ai tre Fori il vescovo
no confermò Fossombrone. Oltre i proprio; ed il detto santo viveva
succitati autori scrissero su questa nell'anno 60 della medesima era,
città anche Gabinio Leto, Del fo- venendo martirizzato dodici anni
ro di Sempronio, in lib. 1 della dopo. Secondo l'annalista Baronie,
Cosmografia di Aliprando Siracu- anno 1017, nei primi secoli del
sano ; Lauro Jacomo, Hìsloria e cristianesimo la sede vescovile di
pianta di Fossombrone, sine anno Fossombrone fu immediatamente
et loco, con figure. Il Blavio trat- soggetta alla santa Sede, e suflfra-

ta di Fossombrone nel suo Thea- ganea al sommo Pontefice: non si

tritm cii'itatum, et admirandoruni conosce altro primate o arcivesco-


Italiae; e Pietro Farulli , nella vato sino al i563, in cui Pio IV
Cronologia della famiglia Malate- dichiarando metropoli Urbino, fe-
ita, ec. P^. inolUe Antonio Dona- ce Fossombrone sua sufTraganea,
36 FOS FOS
Dall' inlervento de' suol vescovi a- nedclto Landi questa diocesi fu au-
gli antichi concili romani, e dalle mentata di cinque grossi castelli ,

loro sottoscrizioni rilevasi che i molto tempo però contrastati per


Papi gì' invitarono di frequente a la giurisdizione, con l'abbate esen-

consiglio. Al dire dell'Ughelli An- te di Ravenna. Dicono le patrie


drea vescovo di Fossombrone in- memorie, che gli antichi vescovi
tervenne al concilio di Piimiiii « in- usavano la croce sopra l'arma, co-
» terftiere episcopi Bononien, Fo- sa che a' soli arcivescovi o nunzi,
» rolivien, et Forosempronien "; ed o anche per privilegio a vescovi di
il vescovo Felicissimo si recò al si- grande diocesi concedevasi. Al pre-
nodo romano celebralo Pon-
dal sente la croce con una sbarra, sul-
tefice s. Simmaco del 49^- Anche lo stemma gentilizio è comune a
nel pontificato di Onorio III, ciea- tutti i vescovi.
to nel I 2 1 6, procurarono vesco- i Il piimo vescovo di Fossombro-
vi di esser confermati sotto l' im- ne, di cui si hanno notizie certe, è
mediata protezione dei Papi, e ne Felicissimo, affermandolo l'Ughelli,
ottennero la bolla In eminentis il Baronio nel tom. De Coiicil., e
Aposlolicae sedìs, data XIV kal. le memorie patrie che lo dicono
jnnii 1224, e riportata dairU^helli morto nel 499j ^'^ intervenuto al
nel tom. II, pag. 828 e seg. Que- concilio di Papa s. Simmaco. No-
sta bolla di Onorio III è diretta ta però il Coletti annotatore del-
al vescovo Monaldo, ed in essa so- l'Ughelli, che avvi bensì un vesco-
no comprese nella protezione pon- vo di nome che sottoscrisse
questo
tificia le terre e castella della dio- al concilio di Roma, essendo Pon-
cesi, coi loro monisleri e chiese, e tefice Simmaco e nell'anno 499-
ciò ad esempio Pon- di altri undici esso però non vi è qualificato co-
tefici predecessori che nomina, in- me Fossombrone, ma
vescovo di
cominciando da Vittore II, da A- bensì di Gaudio, città famosa nella
lessaudro II, e da s. Gregorio VII, storia romana per le Forche Cau'
i quali vollero che questa chiesa dine. Immediatamente dopo Feli-
fosse sotto la loro immediata pro- cissimo trovasi Innocenzo, che è il

tezione. 11 vescovo di Fossombrone primo vescovo, il quale sottoscrisse


anticamente si eleggeva con l'in- al succitato concilio ed agli altri

tervento del magistrato e del po- tenuti sotto il medesimo Pontefice


polo, e poi dal solo clero, come negli anni 5oi, 5o2,ec., ed a quel-
pure afferma il citato Baronio al- lo del 5o4. La tradizione accorda
l'anno I o44- Sì fatto modo di e- a Felicissimo dei predecessori, di
lezione durò sino al 1296 e al cui sono perdute le notizie. An-
si

pontificato di Bonifacio Vili, no- che Conimanville conviene che l'e-


minando poscia i vescovi di Fos- rezione di questa sede episcopale
sombrone il Papa : nell' Ughelli pe- risale al IV o al V secolo. Essen-
rò vi sono notate dopo epoca
tale <Io la città rovinata dai goti ed
alcune elezioni di vescovi, poi con- altri barbari s'ignorano i nomi e
fermate dai Papi. Ne' tempi addie- le azioni de' successori d'Innocenzo.
tro questi vescovi ebbero il domi- Leopoldo vescovo di Fossombrone,
nio temporale su quattro castelli ;
trovossi al concilio romano, sotto
indi per opera di monsignor Be- il Pontefice Eugenio II nell' 826.
FOS FOS 3-
Pietro fior» iieU'876j e dal Papa pebrochio. Gualfredo vigeva nel
Giovanni Vili mandalo legato
fu I 1 4o , di cui scrive 1' Ughelli :

al concilio di Punlhyoa in Fran- Hiiic Giiamerìus dux, atque mar'


cia, ed assistè ancora a quello di ciao ecclesiae s. Mariae quatuor
Troyes riunito dal medesimo Pon- castella dono dedit. Vallctn san-
tefice nell'HyS. In quanto ai suc- ctain, Porasaccum, nionteni Dlon-
cessori parleiemo dei più distinti ; dttm, ne monteni Ctlsum. Nicolò
la loro serie è riportata dell'Ughel- nel II 92 intervenne alla consa-
li, No-
e continuata dalle annuali grazione della chiesa di s. Croce
tizie Roma. Benedetto -visse nei
di di Fonte Avellana, e nel i 197 in
pontificali di s. Leone IX, e di R^oma a quelle di s. Eustachio, e
Alessandro II, intervenendo nel di s. Lorenzo in Lucina. Monaldo
io49 ^' concilio tenuto da JNicolò cui Onorio III spedì la mentovata
Il : Alessandro II die sentenza in bolla. Indi si fa menzione del beato
favore Benedetto, contro Gu-
di Riccardo del terz'ordine di s. Fran-
glielmo vescovo di Sinigaglia. A- ne ha memoria dal
cesco, di cui se
tiamo fiori a' tempi di s. Pier Da- Buzzi, in Rosar. par. 2, serni. 27,
miani, e mori nel 1069. Folcui- e nel Martirologio francescano. Il
no, con Gebizzo cardinal vescovo citalo Ughelli collocò il vescovato
di Cesena furono mandati da s. del detto Aldebrando, Aldebran-
s.

Gregorio VII al concilio dalmatino do o Ildebrando fra l'anno 1224


di Solona, col carattere di legati e 12 55, ed il nominato Garampi
apostolici, per dichiarare Demetrio non vi ripugna, benché il santo
re di Dalmazia, Schiavonia e Croa- essendo vecchio fosse fatto vescovo
zia per l'autorità ricevuta dal Pa- dopo il 1224, e morisse prima del
pa, dandogli in suo nome le in- 1255, producendo un documento
segne reali, e ricevendo il di lui nel quale si rileva che s. Aide-
giiuamento di fedeltà a s. Pietro, brando nel 1222 era ancora pre-
ed il di lui stalo tributario alla posto di Rimini, e celebra quanto
romana Chiesa. Dopo Folcuino l'U- fece contro gli eretici patarini.
ghelli pone tre altri vescovi, Gual- Bonifacio Vili 1295 creò
nel
fredo, JNicolò e Monaldo, indi s. vescovo di Fossombrone Monaldo
Aldebrando, ma questi fióri prima canonico salesburiense, che secon-
di loro. S. Aldebrando Faberi do i registri vaticani morì nel
nacque in Sorivoli, che altri chia- I 3o4- Pietro di Gubbio eletto dal
mano Sorbetulo, luogo vicino a capitolo , venne confermato nel
Cesena, dov'era canonico regolare i3i7 da Giovanni XXII. Ugolino
di Ravenna, poi preposto della ca- preposito d'Urbino, nel 1842 fu
nonica di Rimini resse la chiesa : fatto vescovo da Clemente VI, e
di Fossombrone nel 11 19, morì donò al capitolo mitra, piviale, to-
d'anni centodiciotto, e la sua festa nacella, dalmatica, sandali, e anel-
si celebra il di primo di maggio. lo pontificale. Oddo Ravieri citta-
La posposizione di s. Aldebrando dino e preposto di Pesaro, sotto
falla dall' Ughelli , la notò anche Urbano Vi nel 1879 fu assunto al
il Coleti. 11 G a rampi però nelle 7I/e- vescovato, fu celebrato per insigne
VìOìie eccles. a pag. 172, difende poeta, e chiaro in lettere; mori
r Ughelli contro il Coleti e il Pa- nel i4o8, e fu sepolto nel nuovo
36 FOS FOS
domo di allora, dietro l'altare mag- nel i^yg fece vescovo Ottavio Ac-
giore, con epitaffio che riporta l'U- coramboni di Gubbio e cittadino
ghelli. Le memorie patrie dicono romano: fece molto bene alla chie-
che Oddo fu eletto vescovo nel sa, ed abbellì l'episcopio rinunziò ;

1872 dal capitolo e clero, e che nel 1609, e morì in Roma nel
sotto di lui fu da Bonifacio IX 1625, venendo tumulato nella chie-
fatta la traslazione dell' episcopio , sa di s. Gregorio al Celio. Nel 1612
e della chiesa cattedrale dalla cit- divenne vescovo Lorenzo Landi da
tadella alla nuova città, al modo Velletri : questi trasportò le reli-
che dicemmo di sopra. Girolamo quie de' santi dall'altare maggiore
Santucci mbinate, vescovo nel i470, ov'eiano, ad un apposito e decen-
fu legato di Sisto IV, ed impie- te sacrario da lui eretto ; abbellì
gato in importanti incarichi da In- l'altare della Beata Vergine de'pen-
nocenzo Vili costruì il palazzo
: denti , accrebbe le rendite della
vescovile, e mori in Urbino. Paolo mensa : nella sua assenza, il di lui
da Middelburgo, castello della Ze- vicario Flaminio Parsi nel 16 18
landia, il più gran matematico del pose la prima pietra fondamenti
ne'
suo tempo , e sullodato Alessan- : della chiesa di s. Carlo. Nel 1627
dro \ I ad istanza dell' imperatore Lorenzo rinunziò la sede al fra-
Massimiliano I lo fece vescovo di tello Benedetto, il quale fece al-
Fossombrone; morì nel i53/\. in trettanto nel i633 in favore del
Pioraa, e fu sepolto con onorevole nipote Gio. Battista Landi. Nel
iscrizione nella chiesa di s. ]Maria 1697 Innocenzo XII fece vescovo
dell'Anima. Giovanni Guidiccioni fr. Lorenzo Fabbri minore con-
di Lucca fu da Paolo IH dato in ventuale, il quale ornò la chiesa
successore al precedente mentre , con drappi di damasco. Clemente
era governatore di Roma fu poe- : XI nel 1709 gli die in successore
ta eccellente, e chiarissimo in eru- Carlo de' conti Palma di Urbino,
dizione, morì in Lucca nel i5^i, il cui arcivescovo nel 17 18 lo as-
e fu lodato con carme dal paren- sistè in morte ; egli ebbe a suc-
te cardinal Bartolomeo Guidiccio- cessore suo parente Eustachio
il

ni, leggendosi nell* Ughelli. Nicolò Antonio Palma, il quale fu autore


Ardinghelli fiorentino, segretario di quelle beneficenze già rammen-
de' memoriali Paolo III diindi , tate. Fossombrone nel 17.55 ebbe
nel i54i vescovo di Fossombrone, da Benedetto XIV per pastore il

e nel i5^5 cardinale del titolo di concittadino fr. Apollinare Peruz-


s. Apollinare: scrisse e stampò zini, cuisuccesse nel 1775 Rocco
molte lettere, e morì nel i547, Maria Barsauti chierico regolare
nel qual anno aveva rinunziato minore di Lucca, che in Fossom-
questa sede alia quale propose per brone celebrò il sinodo diocesano.
suo successore il fratello Luigi, se- Traslatato alla sede di Pesaro da
condo r Ughelli, mentre altri di- Pio VI, questi invece nominò nel
cono avvenuta la cessione nel 5^5. 1
1779 Felice Paoli da Cingoli, che
Nel iSGg, per morte di Luigi, s. fu molto sapiente. Nel concistoro
Pio V nominò vescovo Alessandro degli II gennaio 1808 Pio VII
Mazza di Bibbiena, che poi come creò vescovo Giulio Alvisini di
poco adatto rinunziò. Gregorio XIU Bocchignaao nell'abbazia di Far-
,

FOS FOS 39
fa ; tradusse dal francese in italia- pastore monsignor Peruzzini, sulle
no alcuni libri che trattano delle rovine dell'antica, la quale era as-
avventure e rivoluzioni contro il sai piccola , e minacciava rovina.
clero di Francia; fu inviato inter- Non potè il zelante vescovo veder
nunzio in Russia, ed accrebbe le compiuta l'opera da lui principia-
rendite della mensa. Per sua mor- ta, attesa la di lui morte , che lo

te, Leone XII gli die a degno suc- condusse al riposo de' giusti. La
cessore monsignor Luigi Ugolini di fabbrica fu viltimata in unione al-
Monte Colonibo diocesi di Rimini, la facciata dal suo successore mon-
trasferendolo a questa sede da quel- signor Bersanti, e quindi dall' al-
la di A moria in partihus, nel con- tro vescovo monsignor Paoli nel-
cistoro de' 24 maggio 1824- Que- l'ottobre del 1784 venne consagra-
sto dotto, virtuoso e zelante pre- ta. Essa è di tre navate, oltre le
lato governa tuttora con sollecitu- cappelle laterali, e contiene undici
dine paterna questa diocesi, e fra altari ricchi di preziosi marmi. Il
ì vantaggi che gli ha recato ha quadro dell' altare maggiore , che
accresciuto la mensa , ha risarcito rappresenta la ss, Ti'inità, è opera
nobilmente il palazzo vescovile, eccellente di pittore romano; esso
ampliandone migliorandone con u-
e fu fatto eseguire con cornici di
tilità gli appartamenti, e coH'acqui- marmo dalla famiglia Angelini. II
sto del vasto palazzo de' Passionei s. Aldebrando e s. Anna è riputato di-
Ila ridotto il seminario ed il con- pinto, come dicesi, del Veronese ; ed
vitto a comoda e conveniente abi- il quadro di s. Pietro nella cappella
tazione come si dirà, oltre altre di s. Francesco di Paola credesi del
beneficenze e provvedimenti da lui Guerrieri. La cappella del ss. Sa-
presi. Egli inoltre è istitutore del- gramento, con disegno del Carduc-
l'accademia ecclesiastica di cui fa- ci architetto d'Urbania, fu incomin-
cemmo di sopra menzione, autore ciata nel i55'j , e venne erettaa
di alcune dotte ed utili opere, ed spese del pubblico essa : però fu
illustratore della dottrina di Carlo demolita in occasione della nuova
de Haller. fabbrica. Il capitolo si componeva

L'antica cattedrale esisteva , co- di dieci canonici, quando si compi-


me si disse , nel sito ov' è ora la larono le costituzioni capitolari : la
cittadella :
1' odierna conserva il sua origine è antichissima, in prin-
precedente titolo di s. Maurenzo e cipio ebbe pochi beneficiati au- ,

compagni martiri , le cui reliquie mentati poi dai benefattori. Le co-


sono in venerazione sotto l' aliare stituzioni mentovate ebbero accre-
della cappella del Suffragio. Quivi scimento dal vescovo Luigi Ardin-
pur si venera sotto l'altare princi- ghelli nel i548. La dignità dell'ar-
pale il corpo di s. Aldebrando ve- cidiacono fu istituita nel 1664 da
scovo di Fosso mbrone, la testa di Simone Olivieri di Fossombrone
s, Biagio, un dente di s. Apollonia, protonotario apostolico, ed uditore
ed altre reliquie. L'odierna catte- del cardinal Capponi ; l' eresse in
drale di elegante e nobile architet- juspalronato laicale con benepla-
tura, fu cominciata nel 1772 con cito apostolico di Alessandro VII
disegno del celebre cav. Morelli che nella bolla ne autorizzò le suc-
per le premure del concittadino cessive nomine l' Ohvieri fu il pri-
;
,

4o FOS FOS
mo ad esserne insignito. Nel me- e con quelle poi del dottore Zan-
desimo anno 1664 Elisio Elisi da dri, vennero eretti due posti grttlis,

Barelli sacerdote, dimorante in Fos- a làvore di due chierici di Fos-


sombrone , e nipote del sacerdote sombrone. Nei pontificato di Be-
Antonio Catani di questa città, fon- nedetto XIV fu acquistata dai ca-

dò l' arcipretura, ed egli ne fu il nonici regolari di Urbino la conti-


primo arciprete, concedendogli il gua chiesa e casa di s. Anna, e per
Papa le medesime facoltà e prero- ridurre a forma regolare 1' edifizio

gative accordate all'Olivieri nella si chiuse quale si


il seminario , il

bolla d'erezione dell' arcidiaconato. riapri nel novembre 1770 essendo


Anticamente i canonici oltre la cot- vescovo il concittadino Peruzzini ,
taportavano sul braccio l'aluuizia : già deir ordine di s. Agostino. Sot-
il concittadino cardinal Passionei to il vescovato di monsignor Pao-
segretario dei brevi pontifìcii, otten- li il seminario fu nuovamente chiu-
ne da Benedetto XIV, con breve so per mancanza di viveri e di
apostolico de' 14 luglio i74ij l'uso rendite sino al 1808, in cui mon-
dei rocchetto e della mozzetla pao- signor Alvisini, prima della depor-
nazza. 11 regnante Papa Gregorio tazione sofferta nei tempi del re-
XVI concesse ai canonici della cat- gno disponendo di tremila
italico ,

tedrale il privilegio del collare pao- scudi ritirati dalla famiglia Rusco-
nazzo e fiocco paonazzo al cappel- ni, e dal legato Zerbinali, nuova-

lo simile a quello dei preluti. Al mente lo riapri ,


prodigando tutte
presente il capitolo si compone del- le sue cure per la prosperità del
la dignità del preposto, dell'arci- luogo pio, ed educazione de' gio-
prete e dell'arcidiacono, di tredici vani. All'affluenza e numero dei
canonici comprese le prebende del quali essendo troppo angusto il lo-

penitenziere e del teologo, e di die- cale, l'odierno degno vescovo Ugo-


ci beneficiati. la questa vi è il fon- lini nel 1824 fece acquisto del va-
te battesimale , essendo affidala la sto e grandioso palazzo Passionei ,

cura delle anime al capitolo che tie- lo ridusse a comoda abitazione, ag-
ne un vicario curato. Sei sono le par- giungendovi pure il convitto. Inol-
rocchie,una nella chiesa cattedrale, tre il medesimo prelato regolò con
che sola ha il battisterio, altra nel- ottime provvidenze 1' amministra-
la città stessa, e quattro nei subur- zione delle rendite del pio stabili-
bi. 11 seminario fu eretto nella ca- mento; riformò le costituzioni, ed
sa dei Quaiantucci oriondi da Sor- non trascurò cosa alcuna in
in fine
bolongo diocesi di Fossombrone, vantaggio sì spirituale che tempo-
vicino alla chiesa di s. Anna. Ne rale dell' utile stabilimento.
fu primario fondatore nel i63o il Fra i benefici e pii istituti, ol-
vescovo Gio. Battista Laudi da Vel- tre i nominati , diremo dell' ospe-
letri, colle rendite di alcune tasse dale e dei conservatorii. Anticamen-
imposte sopra la mensa vescovile te r ospedale era dov' è oggi la

sui canonicati ed altri benefizi, se- chiesa di s. Agostino; trasportato


condochè prescrive il concilio di a s. Lucia_, da qui fu trasferito fuo-
Trento . Coli' eredità di Michel- ri della porta d'Urbino, e si go-
angelo e Paolo Quarantucci si au- verna sotto la cura di otto depu-
mentarono le rendite del seminario, tati, quattro ecclesiastici e quattro
,

FOS FOS 4i
nobili laici , essendone il capo il regolari del ss. Salvatore d' Urbi-
vescovo prò tempore, il conserva- no, soppresso nel i653 da Innocen-
torio delie orlanelle, essendo vesco- zo X. JNelIa chiesa di s. Francesca
vo Ottavio Accoraniboni , e nel liomana e case annesse vi furono
1
697 , fu eretto dal pio concitta- i monaci camaldolesi di Classe di
dino Girolamo Castellani per van- Bavenna : nel ly^S il sito fu acqui-
taggio delle donzelle prive di ge- etato dagli Angelini che a loro spe-
nitori o almeno orfane di padre o se edificarono altra chiesa ; in quel-
di madre, mantenendole finché vis- la di s. Francesca il prevosto Giu-
se, e lasciandogli tutti i suoi beni stiniani Piccini con gran solennità
in morte. Quindi il canonico llarii vi aveva gettata la prima pietra.
ne aumentò le rendite, coli' obbli- Vi era pure un convento fuori la
go di erigervi un oratorio a como- porta del ponte per andare ai cap-
do delle orfane. 11 vescovo Gio. puccini, sotto il titolo di s. Anto-
Battista Zeccadoro di Gubbio, che nio abbate , eretto dai fossombro-
nel i65i fu nominato da Innocen- nali monaci celestini, indi sop-
pei
zo X
a questa sede lece erigere , presso da Innocenzo X sotto il ve-
r oratorio sotto l' invocazione di s. scovo Zeccadoro, che lo assegnò ad
Gio. Battista ; indi fece compilare un sacerdote secolare col titolo di
le regole pel conservatorio , e fu priore.
eretta una congregazione ili quat- Gli agostiniani romitani per la
tro nobili per vegliare sull'econo- prima volta abitarono in s. Pietro
mico, sull' educazione e lavori delle in Tampis, dov' è ora il parroco
donzelle, al quale elietto si destinò cioè nel i255 quando segui la lo-
una maestra con titolo di priora. ro unione fatta da Alessandro IV.
11 vescovo Fabbri a sue spese fece Nel 2C)2 ne partirono stabilendosi
1

venire da Venezia alcune maestre ove sono al presente le monache


tessitrici di damaschi , perchè ne di s. Agata, vicino alla porta d'Ur-
insegnassero alle giovani 1' arte. Vi bino, il quadro maggiore della qua-
è pure il conservatorio delle espo- le è di Lignani. Indi nel i346 pas-
ste, per le quali Barbara Biccini sarono gli agostiniani nella chiesa
lasciò considerabile credila : sino di s. Maria oggi s. Agostino, fab-
dal vescovato di monsignor Eusta- bricata dai Malatesla che dierono
chio Palma fu eretta la fabbrica alcune case per convento ai reli-
con la chiesa annessa , sotto il ti- giosi: il quadro in detta chiesa rap-
tolo di s. Barbara prima le espo- : presentante il presepio o natività
ste dimoravano in luogo angusto ,
del Signore, lo dipinse Federico
vicino alla chiesa di s. Maria pres- Zuccari di s. Angelo in Vado ; la
so quella di s. Agostino. Passiamo chiesa nel lySS fu di nuovo ab-
oi'a a parlare delle chiese, conven- bellita, in parte a spese del celebre
ti e monasteri de' regolari d' am- cardinal Angelo Quirini , che nel
bo i sessi prima però faremo cen-
; recarsi al vescovato di Brescia due
no di quelli non più esistenti. Nel volte l'anno, si l'erma va in questo
vescovato e chiesa cattedrale vi ri- convento; poscia fu rinnovata, es-
siedevano i monaci benedettini. Con- sendo del Barocci il quadro della
tigua alla chiesa tli s. Anna rTavi Visitazione. La congregazione del-
quella col monistero de' canonici l'oratorio fu ercUa in Fossombro-
, ,

42 FOS FOS
ne nel i6i4 ^^^ uobilc Gaspare e migliorato il convento a spese
Ga<;parini fossooilnonate con tre del monte di pietà. Dalla parte
compagni sacerdoti , indi approva- dell'orto si vedono alcune finestre,

ta nel 1622 da Gregorio XV sot- da una delle quali di notte usci-


to l'istituto di s. Filippo JVeri. La rono i pp. Lodovico e Raffaele Te-
chiesa iVuova fu edificata in onore naglia per fondar l'ordine de' cap-
dei ss. martiri Aquilino e compa- puccini ,
ponendosi sotto la prote-
gni a spese pubbliche ,
per voto zione della duchessa di Camerino.
fatto acciò il duca Francesco Ma- Nel convento si tennero diversi ca-
ria li avesse successione, e l'ebbe pitoli, e la chiesa fu riedificata nel
in Federico Ubaldo la prima pie- : secolo passato, mediante il pingue
tra era stata formalmente colloca- legato di Francesco Paoli : in essa
ta nel 1608, indi nel 1726 il ve- il quadro dell'altare maggiore rap-
scovo Eustachio Palma consagrò presentante r Annunziata titolare ,

la chiesa : il quadro di s. Sebastia- della chiesa è di Lapis da Cagli,


,

no lo dipinse il Guerrieri. Il col- o piuttosto del Lazzarini da Pesa-


legio dei religiosi barnabiti fu eret- ro; vi sono inoltre otto quadri coi
to nel1626 dal p. Brollini di Fos- misteri della passione di Gesù Cristo
sombrone prima : essi abitavano di eccellenti pittori, come del Conca,
incontro al palazzo Leonelli ora del Lapis, ec, I cappuccini sono in de-
dei Tenaglia, indi nel i635 fu tras- liziosa posizione sul monte s. Giovan-
portato nella contrada de' violini ni, loro donato dalla famiglia Tena-
presso la porta di tal nome; La- Lodovico di essa, e religioso
glia. Il p.

vinia Tacchini, moglie di Sabatelli, minore osservante, volendo menar


lasciò la sua roba al collegio , la vita più austera , col suo fratello
cui chiesa consagrò il vescovo Zec- uterino d. Raffaele, e col p. Matteo,
cadoro nel 1660: questa però non istituirono come dicemmo la rifor-
esistepiù, come il collegio, a ca- ma ed avendone ri-
de' cappuccini,
gione delle vicende politiche degli portata r approvazione di Clemen-
ultimi tempi. I francescani conven- te \ II, nel 1029 nel monte eressero
tuali furono introdotti in questa il convento; ed il quadro di s. Gio.

città nel i3o5 sotto il vescovo Gio- Battista, che si vede nella chiesa
vanni de' minori conventuali , che già nel 1528 l'avea dipinto in Ur-
edificò la chiesa in onore di s. Gio. bino il Barocci ; il quadro fu tolto
Battista fuori della città, vicino al- dai francesi. In esso convento vi è
la cittadella , e la donò ai france- la cella di s. Giuseppe da Coperti-

scani che vi eressero il convento ; ne, qui nel i6?4 confinato dal tri-

chiesa poi rifabbricata in modo bunale del s. offizio di R.oma. L'a-


che è una delle belle della città. bitò tre anni, e vi si conserva la
I minori osservanti o zoccolanti eb- sua tonaca ed altre memorie. La
bero dal duca Guidobaldo I eret- libi'eria la formarono i fossombro-
to il convento nel 1462 sotto Pio nali p. Giuseppe IMaria Zanchi e
II : vi due secoli, finché
rimasero p. Casoli cappuccini. In questo con-
il duca Francesco Maria della E.0- vento si celebrarono i capitoli pro-
vere non volle più questi religiosi vinciali in sei epoche, 1' ultima del-
nel suo stato. Nel 1626 vi furono le quali fu in principio del secolo
sostituiti i l'iformati, indi abbellito XVIII a spese dei Bentivoglio.
FOT FOT 43
Le monache in Fossorabrone han- quinto secolo, ed il p. Le Qnien,
no due monisteii : il più antico è Oricns Christ. nel tom. lì, pag.
quello di s. Agata delle benedetti- 1 43 riporta le notizie de' suoi cin-
ne, e sono soggette all'ordinario; que vescovi, che sono: Giovanni
esso, come si i346
è detto, fu nel che fu al concilio di Calcedonia ;
lasciato dagli agostiniani. Nel i4oo Diadaco o Didaco che sottoscrisse
esistevano queste monache, e men- la lettera del concilio dell'antico
tre n' era abbadessa Cristina Ge- Epiro imperatore Leone, sull'uc-
all'

nerosa Tenaglia, e vescovo Eusta- cisione di s. Protero; Ilario che sot-


chio Antonio Palma, il monistero toscrisse la l'elazione al Papa s. Or-
fu ingrandito. ISeJla loro chiesa vi misda, ed all'imperatore sull'ordi-
è il quadro di s. Benedetto , colo- nazione di Giovanni di JNicopoli ;
rito da Viviani urbinate detto il Manuele vescovo sotto il patriarca
Sordo. L' altro monistero è quello Germano II; e Nicola che fu ve-
di Bernardino , nella cui chiesa
s. scovo verso l'anno 1730.
\i è un quadro del Guerrieri da FOTLMANl (Photiniani). Anti-
Fossombrone; in principio del se- chi eretici che negavano la divini'
colo XVII era senza clausura j ed là di Gesù Fotino loro ca-
Cristo.
eranvi monache francescane che vi* po era nato in Ancira e fu vesco-
vevano di limosine: vivevano ognu- vo di Sirmich nella Pannonia. Cad-
na particolarmente, ma sotto la cu- de nell'errore di Sabellio che ne-
ra dell' ordinario. Il vescovo Zec- gava la Trinità, e in quello di Pao-
cadoro pose nel monistero la clau- lo di Samosata che pretendeva che
sura, fece osservar alle religiose la Gesù Cristo fosse puro uomo. L'er-
vita comune, e vestir l'abito di rore a lui particolare è d'aver pub-
s. Francesco. Inoltre in Fossom- blicato, verso l'anno 842, che Dio
brone vi sono de' sodalizi e la , non era immenso. Fu condannata
compagnia del ss. Rosario ha nel- dal concilio di iMilano del 347, *^^'

l'altare maggiore di loro chiesa un posto dal vescovato di Sirmich nel


dipinto del Guerrieri : la chiesa fu 35 1, e finalmente esiliato sotto l'im-
benedetta nel 1 089 , e nel d\ del- pero di Costanzo. Fu richiamato
l' Annunziata vi fu celebrata la pri- sotto r imperatore Giuliano, ma nuo-
ma messa. La_ mensa vescovile di vamente esiliato sotto Yalcnliniano,
Fossombrone ad ogni nuovo ve- mori nella Galazia nel 876, secon-
scovo è tassata ne' libri della ca- do la cronaca di s. Girolamo. Ave-
mera apostolica in fiorini duecento, va egli scritto molte opere, di cui
ascendendo le rendite della mensa le principali erano il Trattato con-
a più di mille e cinquecento scudi. tro i ideatili, ed i libri indirizzati

FOTICA (Photica). Città vesco- all'imperatore Valenti niano. Socra-


vile della diocesi dell' llliria orien- te dice, che, dopo il suo esilio,
tale nella provincia dell' antico Epi- aveva Fotino composto un libro in
ro, dicesi fabbricata sotto l' impera- greco ed in latino, nel quale com-
tore Giustiniano; fu in seguito chia- batteva tutte le altre eresie per me-
mata Bella, venne assoggettata
e glio stabilire la sua. Rufino assicu-

al metropolitano di Giannina o Cas- ra che aveva altresì scritto un trat-

siopea. Fotica, secondo Commanvil- tato sul simbolo degli apostoli, sfor-
le, fu eretta iu sede vescovile nel zandosi di trovare nella semplici-
44 FOU FOU
tà delle paiole che lu compongo- riportate dal Torrigio, nel suo li-

no, un valido appoggio alla sua bro De Cordinalibus scriptorihns.


empia dottiina. S. Epifanio, nella V'è un altro libro, sotto il di lui
eresia settaiitmiesirna, riiénsce alcu- nome, scritto in latino, il quale
ni estratti della conlerenza ch'egli
o tratta del modo di conservare la
ebbe con Marcello d' Aucira nel propria salute.
concilio di Sirmich. FOURBLN (di) TussA?fo Jaxso-
FOUR. (du) Gio. Vitale, Cardi- TVE, Cardinale. Tussano Jansone di
naie. Gio. Vitale du Four ebbe i Fourbiii, nato di famiglia assai no-
natali in Beziers , altri dicono in bile nella Provenza il primo ottobre
Eazas neir Aquitania. Crebbe assai del 1 635, spiegò da principio qualche
presto nella pietà e nel sapere, e inclinazione alla carriera militare;
divenne l'ammirazione de' fiati mi- ma poscia dedicossi interamente allo
nori, presso de' quali avea profes- studio delle lettere. Fu coadiutore
sato sino dalla sua tenera età. lu di suo zio vescovo di Die, e dopo
breve percorse le cariche della sua la di lui morte, quantunque non
religione e con merito cosi distin- avesse che ventisei anni di età, ven-
to, che Clemente V a' 2 1 dicem- ne a lui surrogato con dispensa apo-
bre del I 3 1 2 o I 3 I 3 lo creò prete stolica. Tre anni dopo vi celebrò
cardinale di Martino a' Monti;
s. un sinodo diocesano, ed ivi stette
ed il successore Giovanni XXII poi fino all'anno 1668, in cui Clemen-
io promosse al vescovato di Alba- te IX lo trasferì alla sede di Mar-
no. Alcuni credettero il cardinale, Da questa chiesa pa>>sò nel
silia.

medico di Clemente V, come il 1679, a quella di Beauvais; e cosi


Marini dice ne' suoi Archintrij a procacciosi il favore di Luigi XIV,
pag. 48, ed ilNovaes Storia dei che quel principe volle che lo se-
PoiiU'fici, t. IV, p. 78. Prese gran guisse ancora talvolta alla guerra,
parte nella quistioue^ che allora nel- e dipendere eziandio da' consigli
l'ordine minoritico si agitava con gran di lui. Anzi se ne valse della sua
calore , sulla povertà di Cristo e destrezza nel trattare parecchie vol-
degli apostoli; ma però seppe n- te importantissimi affari, e lo spe-
miliare costanteniente le sue opi- dì ambasciatore alle corti princi-
nioni al giudizio della santa Sede. pali. In tale ministero fu anche
Si trovò presente alia traslazione presso la corte di Polonia, dove si

del corpo di s. Lodovico, arcive- oppose alla elezione del duca di


scovo di Tolosa, avvenuta nel 3 1 9, i Lorena, e protesse piuttosto Gio-
nella chiesa de' frati minori di vanni Subieschi, il quale s'interes-
Marsiglia. Sostenne parecchie lega- sò presso la s. Sede perchè ilFour-
zioni, e coronato di meriti iu avan- bin venisse eletto cardinale. Ma
zala età chiuse in pace i suoi gior- ad Innocenzo XI non aggradiva
ni in Avignone a' i6 di agosto tanto la condotta del vescovo di
dell'anno 1327. Ebbe il sepolcro Beauvais, si perchè avea soscritto
nella chiesa del suo oidine , con alle dannate proposizioni del clero
una iscrizione. Abbiamo di lui al- gallicano, come per aver appella-
cune operette sulla divina Scrittu- to al futuro concilio nell' affare del
ra, uscite anche alla luce; e alcu- marchese di Lavardino pubblica-
ne altre sopra materie teologiche, mente da lui scomunicato. Nondi-
FOZ FOZ 4'>

mono Alessandro Vili, che gli suo- è a dirsi quali inggiri, inganni,
cedeUe, a' i3 febbraio 1690 io creò crudeltà usasse in questo tempo
cardinal prete di s. Agnese fuori per sostenersi nella usurpata sede.
delle mura, e assicurò il sacro col- Siccome il Pontefice s. Nicolò l avea-
legio, piuttosto ricalcitrante dal con- lo scomunicato, così egli risolse di
discendere a tale promozione, per scomunicare e deporre il Papa sles-
l'opposizione dei cardinali d'Aguir- .so. A fine di riuscire in impresa
re, e Colloredo, che il candidato avea sì pazza e temeraria, fìnse un con-
emessa chiara ritraltazioi'.e di quan- cilio ecumenico, in cui fece che
to avea fatto nell'assemblea di Pa- presiedessero gli iàiperatori Mi-
rigi. Infatti recatosi a Pioma, non chele e Basilio, già bene da lui
lasciò luogo a dubitare del suo adulali e sedotti , coi legati del-
pentimento con una condotta che le tre principali sedi d' oriente.
riuscì a tutti di somma edificazio- Quivi furono da lui eslesi gli at-
ne. Anzi fu egli che conchiuse fi- ti contenenti le false accuse e la
nalmente la pace tra la santa Sede, e condanna dal Papa, sottoscritti dai
il re cristianissimo, affare assai lun- due imperatori, da venti vescovi,
go e pieno di gravissime dilKcol- dai tre legati d'oriente e da un
tà. Per tale benemerenza il re di gran numero di senatori, di ab-
Francia nel 1706 lo fece suo gran- bati e chieiicl, e quindi furono
de elemosiniere. Cessò di vivere in imperatore Luigi che re-
spediti all'
Parigi, a' 24 maggio i 7 i 3, d'anni gnava in Italia, accompagnati da
settantanove. generosi regali, perchè avesse a dis-
FOZIO, eunuco, trasse i suoi cacciare da P\.oma s. JNicolò I, come
natali in Costantinopoli, e quan- condannato da un concilio ecume-
tunque fossero illustri, pure la sua nico.Indi Fozio abbandonato ogni
ambizione ne li superava. Era per riguardo pel Papa, inviò vma lette-
altio di un ingegno grande per ra circolare a tutti i vescovi di o-
natura ed elevato, e da esso col- liente, la quale conteneva tutto il

tivato collo studio, nel quale spen- veleno contro i .sommi Pontefici,
dea le notti intiere, e comechè era e romana Chiesa
la e riprova- ,

opulento, non gli mancarono tut- va più cose della Chiesa latina ,
ti i libri che desiderava. In tale come il digiuno del sabbato, il ce-
maniera divenne il più sapiente libato de' sacerdoti, e specialmente
non solo del suo secolo, ma anche la dottrina insegnata dalla Chiesa
de' precedenti. Possedeva la gram- romana, che lo Spiiito Santo pro-
matica, la poesia, la rettorica, la cede non solo dal Padre, ma an-
filosofia, la medicina, e tutte le cora dal Figliuolo. Se non che nel-
altre scienze profane, né avea tras- l'anno 867 venuto a morte l'im»
curato la scienza ecclesiastica, che pelatole Michele, e rimasto Basilio
anzi dimostrossene versatissimo. E- solo a regnare, discacciò Fozio dalla
ra anche nella corte onoralo come chiesa di Costantinopoli, e lo rilegò
primo scudiere e primo segretario. lontano dalla metropoli, in un moni •
Per opera di Barda fu .sostituito stero. Nel giorno seguente mandò a
al deposto patriarca Ignazio, ed in prendere il patriarca s. Ignazio col-
sei giorni da laico passò ad essere la gallerà imperiale dall' i.sola do-
patriarca di Costantinopoli. IVon ve stava rilegalo, e con grande
4G FOZ FRA
onore lo l'imise nella primaria sua toli, secondo la diversità delle ma-
sede. Non per questo Fozio si per- terie. La dolcezza dello stile di Fo-
de punto d'animo, ma tanto occu- zio,l'acume del suo ingegno e pro-
possi a guadagnare colle sue adu- fonda erudizione della Scrittura com-
lazioni l'animo dell'imperatore Ba- pariscono più di tutto nelle di lui
silio, che vi riuscì. Fu quindi ri- lettere. Sopra altre notizie di Fo-
cliiaraato, e morto Ignazio ricupe- zio, V. l'articolo CosTANTijfOPOLi ;
rò il suo posto. Nell'anno 879 nel mentre della sua dottrina se ne
mese di novembre Fozio fece adu- trattò anche al volume XX, pag. 8
nare un nuo'^o concilio coli' inter- del Dizionario.
vento di quasi quattrocento vesco- FRA. V. Frate.
vi, ed egli ne fu tutta l' anima e FRAIVIBALDO (s.). Era d'Alver-
regolò tutti i movimenti dietro le gna, e passò la sua giovinezza alla
particolari sue viste ed i suoi in- corte di Francia; ma desiderando
teressi. Colle minaccie e co' doni segregarsi dal mondo, si ritirò nel
gli riuscì di trarre al suo partito i villaggio d'Ivrì presso Parigi, do-
legati del Papa Giovanni Vili, e ve menò vita da solitario. Poscia
quelli ancora dei patriarchi d'orien- temendo che la vicinanza di que-
te. Fu distrutto quindi in questo sta città non gli cagionasse delle
concilio tutto ciò ch'era stato fat- distrazioni, andò a rinchiudersi nel-
to nel precedente Lateranense. Fo- l'abbazia di Mici, nella diocesi di
zio fu riconosciuto per legittimo Orleans. Indi passò nel Maine, do-
patriarca, e dichiarato nullo tut- ve morì circa il 542. Le sue l'eli-

to quello eli' era stato fatto con- quie fui'ono trasportate a Senlis, e
tro di lui. Si vietò di asrs'iunsfere quivi custodite nella collegiata che
alcuna cosa simbolo Costantino-
al porta il suo nome. JXel 11 17 se
politano, per così condannare indi- ne fece una nuova traslazione assi-
rettamente i latini che vi aveano stita da Luigi VII. Gli abitanti di
aggiunto Filìoque. Ma finalmente Ivrì, ottennero una porzione delle
Iddio accorciò giorni di quest'em-
i reliquie di s. Frambaldo, che ri-
pio. Il Pontefice Giovanni Vili lo posero nella cappella a lui dedica-
scomunicò, ciò che pur fecero tutti ta, ed onorano memoria di que-
la

i successori di lui; ed in fine l'im- sta traslazione il primo di maggio.


peratore Leone figliuolo di Basilio Nel nuovo martirologio di Evreux
si servì di quest'occasione per di- questo santo è nominato il giorno
scacciarlo, e lo rilegò nell'Armenia, I5 d'agosto, che credesi quello del-
di dove non piti sortì. la sua morte.
Le sue opere sono la Biblioteca^ FRANCESCA Romana (s.). Nac-
ed il Noniocanone. La Biblioteca que a Roma nel i384 da Paolo
contiene degli estratti di duecento Bussi e da Giacomina che altri chia-
e ottanta libri, de' quali andò poi mano Isabella Rofredeschi o R.otrre-
smarrita maggior parte ma da
la ; deschis. Amante della castità, della
quelli che ci restano, si vede che penitenza, della solitudine e della
gli estratti sono fedeli e giudizio- preghiera, erasi proposta di farsi reli-
si. Il JVomocanone è una raccolta giosa; ma per obbedire a'suoi genito-
di canoni distribuita in quattordici ri, sposossi nel 1 896 a Lorenzo Pon-

titoli, e ciascun titolo in più capi- zianij giovine romano di ricca ed il-
FRA FRA 47
lustre famiglia a lei pari. Schiva dei di quella professione. Questo mo-
mondani sollazzi, lieta di attendere nistero posto sotto la regola di s.

all'orazione, e alle pratiche di pie- Benedetto, con alcune particolari


tà, non trascurava per altro i do- fu da lei
costituzioni della santa,
veri del novello suo stato. Col ma- ampliato nel i433, ed approvato
rito affettuosa, sollecita dell'educa- poscia nel i437 da Eugenio IV.
zione de'fìgli, vigile e benigna coi Ed essendogli morto nell'anno pre-
servi, quarant'anni nello sta-
visse cedente il marito, Fi-ancesca prese
to Allorché sud marito
maritale. l'abito religioso il giorno di san
glielo permise, aumentò le morti- Benedetto. Ella volle esser trattata
ficazioni che solca praticare. Nutri- come l'ultima delle suore, e servi-
vasi di solo pane, cui spesso scam- re ad esse ne' più abbietti uffici ;

biava colle ammuffite dei


croste ma fu eletta, contra sua voglia,

poveri, qualche volta aggiungendo- superiora della congregazione. Id-


non con-
vi alcun'erba scipita che dio ricompensò la sua umiltà e il
diva nemmeno con olio; non be- suo fervore collo spirito di profe-
veva che acqua, e non mangiava zia e con celesti visioni. Liscila dal
che una volta al giorno. Vestiva monistero per assistere il figli uol suo,
ruvide lane, e non usava pannili- Giovanni Battista, pericolosamente
ni nemmeno essendo malata ; por- malato, contrasse la di lui malat-
tava sempre il cilicio ed una cin- tia, e da quella morì a' 9 di mai'-

tura di crini, e la sua disciplina zo i44o> "^ ^*^ ^^ cinquantasei


era armata di punte di ferro. L'e- anni. Attestata la sua santità da
sempio dell'austera sua vita indus- molti miracoli, fu s. Francesca
se molte dame romane a rinun- onorata di pubblico culto appena
ziare alle vanità e alle pompe, per morta, benché non sia stata cano-
formare con essa una pia associa- nizzata che nel 1608 da Paolo V.
zione diretta dai benedettini di Trovasi il suo corpo a Roma, nella
Monte Oliveto. Le virtìi di Fran- chiesa degli Olivetani, che porta il
cesca furono anche purificate dal- suo nome, e quello di s. Maria Nuo-
l' aiflizione: rassegnata a Dio, sof- va, ove se ne celebra la festa con
ferse pazientemente, come il santo grande solennità a' 9 di marzo. Di
Giobbe, r esilio del marito, la pri- altre notizie su santa Francesca
gionia del suo primogenito, la per- Romana; del suo istituto delle obla-
dita de' suoi beni. Il che avvenne te di s. Benedetto della congrega-
nel i4i3 pei turbamenti prodotti zione di Mont' Oliveto , dette co-

dall' invasione di Ladislao re di munemente le signore di Ter dei


Napoli, e dallo scisma che lacerò Specchi dal luogo del monistero di
la Chiesa sotto il pontificato di Roma; e della cappella cardinalizia
Giovanni XXII I. Rimesso poscia che si celebra per la sua festa nel-
suo marito nello stato primiero, la suddetta chiesa, se ne parla al-
acconsentì di vivere secolei in per- l'articolo Ohlate benedelùne olive-
fetta continenza, e gli permise di tane di s. Francesca Romana [Vedi).

fondare il nuovo istituto delle Col- FRAÌNCESCANE, Monache. V.


Ialine od Oblale, così chiamate Francescani, non che nel medesi-
perchè consecrandosi a Dio elle si mo articolo il § VI, Monache
servono della parola oblazione, non francescane del secondo ordine di
,,

48 FRA FRA
s. Francesco, D'aia delle Clarisse, vergini e vedove, di ogni qualità e
e di varie riforme delle medesime; condizione, e moltissimi personag-
ed il VII, Monache francescane
§ gi illustri per nascita ,
per dottri-
del terz'ordine dis. Francesco. na, e per le dignità ecclesiastiche,
FRANCESCANO, Ordine religio- per gl'impieghi onorevoli esercitati
so, così cliinmato perchè fondato nella stessa Chiesa, e per le eroi-
da s. Francesco d Assisi ( Fedi) ; che imprese fatte a di lei favore
laonde francescani si appellano i re- ed eziandio dei popoli e delle na-
ligiosi che professano la di Ini re- zioni intere ; i quali fasti se accen-
gola, e francescane le monache al nar tutti si volessero occorrerebbe-
medesimo ordine addette. Sotto il ro grossi volumi. Di questo insi-
nome di francescani e di france- gne ordine daremo prima un sun-
scane si comprendono i vari rami to della sua importantissima storia;
di religiosi e religiose in cui ven- del tronco e de' rami del medesi-
ne in diversi tempi diviso questo mo d'ambo i sessi, dalla sua origi-
benemerito e glorioso ordine men- ne sino ad oggi. Indi con numeri
dicante. Tra le opere maravigliose progressivi parleremo di altre ana-
della divina misericordia contansi loghe notizie, come delle diverse
le istituzioni degli ordini regolari congregazioni francescane ; delle
mendicanti accadute nei primi an- chiese che ognuna ha in Roma, e
ni del secolo XIII, e con piìi ragio- delle loro missioni. Nel primo pa-
ne dei due incliti ordini de' predi- ragrafo si dirà de' minori osservan-
calori istituiti Domenico, e
da s. ti; secondo de' minori riforma-
nel
perciò detto domenicano e dei , ti nel terzo de' minori conventua-
;

francescani o minoii fondati da li nel quarto de' minori cappuc-


;

s. Francesco, sì perchè fecero sopra cini ; nel quinto del terz' ordine
degli altri più rapidi loro pro- i e de' terziari laici e regolari , an-
gressi, sì perchè più abbondante fu che d'ambo i sessi; nel sesto e nel
la loro messe nel campo mistico settimo delle monache francescane
di Gesù Cristo. Per tal modo ri- sì che del terz'ordine.
Clarisse
fiorì la pietà tra i fedeli , in un Nacque s. Francesco nella città
tempo che la Chiesa era infestata di Assisi posta nella deliziosa val-
da molte sette di eretici, che tut- le di nell'Umbria, da
Spoleto, e
te si univano ad esaltare il meri- Pietro di Bernardone di Moncone
to della povertà evangelica ; face- facoltoso mercante e cittadino di
vano un monaci, agli ec-
delitto ai Assisi e da Pica che si suppone
,

clesiastici, ai vescovi perchè non vi- originaria di Francia dell' illustre


Tevano una vita povera, laboriosa, famiglia di Bourlemont, e venne
mortificata come gli apostoli, e coi alla luce il dì 26 settembre 1181.
loro artifizii seducevano il popolo, Al sagro fonte fu chiamato Giovan-
nella maggior parte intorpidito al ni, nel ritorno di Francia suo pa-
bene. L'ordine francescano, miraco- dre pel traffico che faceva co' fran-
lo della divina provvidenza, e dif- cesi volle che si nomasse France-
fuso per tutte le parti del mondo, sco, nome che al parere di alcuni
anche non cattolico , ha dato alla significa intraprendente : in fatti im-
Chiesa ini numero quasi infinito di prese grandi per la divina gloria fece
martiri e di altri santi confessori , il santo nel giro di venti anni, che
FRA FRA 49
scorsero dalla sua conversione alla libertà , Francesco si presentò a
ijiorte. dicono che per la
Altri , suo padre , e gli disse che in av-
speditezza colla quale Giovanni par- venire non voleva se non Dio. Ri-
lava r idioma francese, gli derivò cevè Pietro le parole del figlio per
il nome di Francesco, il quale, se- un insulto, e strascinollo dal ve-
condo r uso di que' tempi , era lo scovo della comune patria Guido,
stesso che quello di Francese. Al- che sopravvisse al santo, e fu diret-
levato nella mollezza, ed alla mer- tore di sua esemplarissima vita. Ivi
catura, non ebbe altra coltura che Francesco si spogliò nudo cedendo
la grammatica, l'aritmetica e la le vestimenta al padre, che aven-
lingua francese veramente in quei : dolo costretto a solenne rinunzia di
tempi tali cognizioni erano molto, quanto gli apparteneva, dichiarò
poiché anche di tali studi pochis- non volerlo piìi riconoscere per fi-
simi occupavano. JVel ri-
allora si glio. 11 vescovo in veder sulla di
manente il nostro Giovanni o Fran- lui carne aspro cilicio pianse di te-
cesco, aveva buona inilole, di mol- nerezza, abbracciò Francesco, e Io
to cuore e di pronto ingegno e , fece vestire con un abito povero:
la grandezza di sua vita indica a- qui ebbe compimenlo la conversio-
ninio grande. La divina misericor- ne di Francesco a Dio, nel 1 206 ,

dia il visitò con una malattia, e avendo allora venticinque anni di


dopo la guarigione s'intese anima- età.
to d'intraprendere cose grandi per Distaccato Francesco dal mondo,
onore di Dio, che gli disse: Fran- prese a seguir le orme Reden-
del
cesco se i'iioi venir dnpo me^ pren- tore, e nei primi due anni ebbe
di la tua croce , e seguimi. A que- per casa l'aperta campagna, 1' ospe-
sto interno invito incominciò a dale de' lebbrosi e le chiese di Por-
spregiare il mondo, e si consagrò ziuncula, di s. Pietro e di s. Damia-
al servigio dei lebbrosi. Un giorno no. Ascoltando im giorno nella pri-
mentre orava nella chiesa campe- ma la messa nel dì sagro a s. Mat-

stre di s. Damiano dinanzi alla im- tia apostolo, udì s. Lu- il vangelo di
magine di Gesù crocifisso, udì dir- ca , in Gesù
dà a' suoi
cui Cristo
si : Francesco va e ripara la mia apostoli la norma d'andare evan-
casa, che minaccia rovina.' Imma- gelizzando vestiti d' una tonaca ,

ginò il santo giovane che Dio vo- scalzi,senza tasca, senza pane_, sen-
lesse il risarcimento del tempio za denari, senza bastone, e provve-
dove orava ,
per cui consegnò al duti unicamente di una viva fidu-
sacerdote custode di quella chiesa cia nella divina provvidenza; a sé
il denaro ritratto dalla vendita del tosto applicò l'istruzione, e rifor-
suo cavallo, e di alcune merci del mò il penitente suo vivere gid mo-
paterno fondaco. Siccome non pia- dello de' santi apostoli, proponen-
ceva al genitore, tutto intento all'in- dosi per norma le dette parole, e
teresse, il cambiamento di vivere di osservarle letteralmente : così Id-
del figlio , fortemente si adirò per dio r andava formando per presen-
la vendita fatta, lo percosse e chiu- tarlo al corrotto mondo di quei
se in sua casa a modo di prigio- tempi , come modello un visibile
ne, da cui liberollo furtivamente della vera vita cristiana. Da que-
la piissima madre. l'ucuperala la sto avvenimento succeduto nella
VOL. XXVI.
5o FRA FRA
chiesa della Porziuncula ossia di ciamento dell'ordine de' minori nel
s. Maria degli Angeli presso Assisi, tugurio di Rivotorto. Qui noteremo
molti scrittori dichiararono, che ivi che avendo poi avuto Giovanni
ed in quel giorno nel 1209 inco- Cappella l'incarico di ripartire tra
minciasse venerando ordine dei
il i frali le comuni limosine, ed eser-
minori ; poiché ivi il santo ebbe citandolo con ispirilo d'avarizia,
da Dio r ispirazione di comporsi non badando alle correzioni del
ad una vita tutta apostolica, ed ivi santo, finì miseramente collo stran-
tenne le prime unioni dei suoi com- golarsi.

pagni come sotto gli auspici! e la Al mirarsi Francesco padre spi-

protezione della ss. Vergine. Dinan- rituale di piissima figliuolanza, pre-

zi all'altare della Beata Vergine, se a comunicarle quel celeste fuo-


penetrato Francesco dallo spirico co di cui gli ardeva il cuore , ed

degli apostoli , frequentemente vi a disporla a spandere dappertutto


condusse ad orare i compagni, che il buon odore di Gesù Cristo. Le
si posero sotto il suo magistero. propose la norma di un convitto
La sua vita penitente, e il fervo- uniforme, che spirava umiltà e po-
roso linguaggio del nuovo dispre- vertà , da lui appreso nel santo
giatore del mondo, eccitò l'univer- vangelo, con idea di farlo appro-
sale ammirazione, e tra quei che vale dal sommo Pontefice. Nell'at-
si posero ad osservarlo piìi atten- to che si scriveva questa norma ,

tamente , fu Bernardo Quintavalle, arrivato a quelle parole, che si so-


ricco e savio cittadino d'Assisi, che no conservate nella prima regola
poscia s'intese chiamato da Dio al cap. 7, et sint minores, conosciu-
ad imitarlo, e a dichiararsi primo ta racchiusa nella frase Y indole
suo compagno; a questi si unì Pie- della sua società, tosto soggiunse:
tro pur d'Assisi, da alcuni confuso voglio, che questa fraternità si di-
con Pietro Cataneo vicario del san- ca Ordine dt' frali minori; impe-
to. Lo seguirono il b. Egidio d'As- rocché sino a quel punto si erano
sisi , Sabatino da Bologna, Merico denominati uomini penitenziali del-
soprannominato il piccolo Giovan- ^ la città di assisi. Lo gradirono i

ni Cappella, Filippo detto il lun- buoni figliuoli, e ricolmi di gioia


go,, Giovanni da s. Costanzo, Bar- e contento s' incamminarono alla
baro d'Assisi, Bernardo Vigilante, volta di Roma. Il Papa Innocen-
ed Angelo. L'unione di questi un- zo III, che allora degnamente se-
dici compagni all' uomo di Dio, il deva sulla cattedra del principe de-
loro convitto, e l'istruzione nella gli apostoli, ed avea poc'anzi con-

cristiana perfezione si fece in un dannata r empietà nei falsi poveri


tugurio, dove si era ritirato a pren- di Lione, eretici valdesi che gran-
dere ricovero ,
posto sulla sponda di rovine cagionavano in Francia,
di un rivoletto, il quale dallo scor- alla comparsa con isdegno
prima
rere tortuoso per le pianure d'As- di zelo li Accostumato Fran-
rigettò.
sisi portava il nome di Rivotorto ,
cesco a collocare in Dio le sue spe-
o Riotorto : qui prese forma visibi- ranze non si avvilì al rifiuto e
, ,

le la nuova società, ed incominciò certamente non isperò in vano, im-


in aprile 1209. Questa da altri scrit- perocché nel dì seguente mandò il
tovi è giudicata l'epoca d'incomin- Papa a cercarlo, e lo si trovò nel-
,

FRA FRA St
l'ospedale Antonio vicino al
di s. feti. Essendo il luogo troppo an-
Laterano; giunto innanzi a lui fu gusto e disadatto alla celebrazione
accolto benignamente, a ciò mosso de* divini uffizi , e troppo soggetto
da due visioni avute nella prece- a dare ricovero ai passeggieri , si

dente notte. Vide il Pontefice in cercò altro sito, e dal p. abbate


una spuntar a' suoi piedi una pal- dei monaci benedettini di monte
ma, e crescere in un bellissimo al- Subasio, come dicemmo all'artico-
bero ; vide nell' altra un povero lo assisi (Vedi), si ebbe da Fran-
servir di sostegno alla ctiiesa late- cesco la chiesuola di s. Maria de-

ranense, che gli sembrò cadente le : gli Angelij o sia della Porziuncula,
quali visioni la gran mente del dot- così detta dalla piccola possessione
to Innocenzo 111 applicò a France- de' benedettini contigua alla chie-
sce. A toglier le difficoltà nate per sa. Il santo non poteva ottener
opinamento di alcuni cardinali sul luogo a lui più caro, perchè l'avea
rigore dell'istituto, s'interpose l'au- ristaurata , ed era stato sempre
torevole e pio cardinal Giovanni 1' oratorio de' suoi maggiori fervo-
Colonna, affezionatissimo finché vis- ri : qui apprese l'istituto apostoli-
se ai frati minori. Dopo le quali co , ed
conduceva di frequente
ivi

cose il Pontefice a voce approvò a i compagni ad orare dal tugurio


Francesco la regola, e gli coman- di Rivotorto, circa un miglio e più
dò di predicare da per tutto il distante e nel medesimo
; luogo
vangelo e la penitenza, con la pro- avea tante volte gustate le celesti
messa in seguito di altri favori ciò : dolcezze, ed uditi i canti soavi del
accadde nell'estate del 12 io. Altri paradiso. Seguì la concessione pi'i-
aggiungono, che ai 16 aprile 1209 ma del mese di marzo 12 12, seb-
il santo co' suoi compagni fece nel- bene altri anticipano alquanto tal
le mani del Pontefice la solenne data; ed il Wadingo aggiunge che
professione ; e che il medesimo Pa- fosse fatta col patto, che moltipli-
pa conferì a s. Francesco tutti gli candosi le case minoritiche , e di-
ordini fino al diaconato inclusive ,
latandosi r istituto , la Porziuncula
da cui per umiltà non volle mai fosse di tutte il capo e la madre^
ascendere al sacerdozio ; e fece fa- e che il santo accettasse la condi-
re ai frati laici una piccola chie- zione dell'abbate benedettino di
rica. monte Subasio, che la cedette a lui
Pieno di giubilo il santo pei fa- colla condizione che fosse chiamala
vori ottenuti dalla Sede apostolica, in perpetuo capo e madre chiesa
si restituì colla divota famiglia al- dell' ordine, se fr. Francesco di As-

l'abituro di Rivotorto, alla quale sisi un ordine in appresso formato

una volta Dio il fece vedere solle- avesse. Così narra il p. Wadingo
vato in aria sopra un carro di fuo- ma le autorità che cita, secondo i

co , trasformato e risplendente co- conventuali non provano l'asserito


me il sole; raro prodigio, che mi- e vuoisi contraddetto dalla storia.
rabilmente confortò compagni a per- i Comunque sieno queste prove, al
severare nell'incominciato tenor di vi- dire dei minori osservanti, la prima
ta penitente, e li persuase a riguar- chiesa dell'ordine dei frati minori fu
dare il loro istitutore quale altro Elia la Porziuncula , e questo, secondo
ripieno del doppio spirito de' pro- loro, vuol dire essere madre di tut-
52 FKA FRA
te le chiese che poi ebbe in segui- e madre dell'ordine de' minori. Nel
to: sulle due sentenze vanno per- secolo decorso Benedetto XIII fu
ciò consultati gli scrittori conven- favorevole alla Porziuncula, che con
tuali ed osservanti. Non deve ta- un breve ad istanza del p. Giusep-
cersi che il Pisano parlando della de da Evora , chiamolla capo e
Porziuncula scrisse: Hoc et in teni- madre per privilegio. Ma Benedct-
plo coepit ordo minorimi come ; to XIV esaminati i privilegi As-
anche a' nostri giorni la chiamò il sisiani , emanò nel 17^4 ^^ bolla
regnante Gregorio XVI nel breve Fidelis Dominus, con la quale ri-
Ubi primiim magno, de' 18 agosto vocando il breve di Benedetto XIII,
1840, spedito per la consagrazione e rinnovando,, confermando edam-
delia medesima, dicendo, sui ordi- plifìcando i privilegi della basilica
nis fundanienla jecit. Tuttavolta in- e sagro, convento di s. Francesco ,

sorsero questioni sulla primazia in incominciando da quelli di Grego-


concorrenza del sagro convento e rio IX, la chiamò capo e madre
basilica di S.Francesco in Assisi, dell'ordine de' rmnori, ad onta che
depositaria del sagro suo corpo, sul nella Legenda antiqua, o Speculimi
pregio di capo e madre dell'ordine. l'/V^e s. Francisci et socìonun ejus,
Quelli che difendono le ragio- si riporti come patto tra i monaci
ni della basilica Francesco,
di s. e il santo nella concessione della
dicono che questo santo ottenne la Porziuncula , del pregio di capo e
chiesa di s. IMaria degli Angeli do- madre a questo ultimo santuario,
pò la fondazione dell'ordine fatta Le ragioni prò et contea sono dif-
in Rivotorto; che poi il santo vi fusamente anche su questo punto
andasse co' suoi compagni a prega- riportate dagli scrittori francescani.
re, e che sia stata la prima chic- Certo è che entrati i compagni di
sa ch'egli ebbe, non gli dà al dire s.Francesco in Porziuncula le al- ,

de' medesimi il diritto di essere ca- zarono d' intorno dodici povere cel-
po e madre dell'ordine. Inoltre i le rami d'alberi e di spine, in-
coi
difensori del primato della basilica tonacate di calcina con arena e ,

di Francesco, fanno osservare che


s. discoste alquanto l'una dall'altra a
questo patriarca mai considerò la guisa delle cellette delle antiche
chiesuola della Porziuncula per sua, laure o conventi della Palestina.
e la riputò come imprestatagli ;
Ad esempio del luogo della Por-
quindi in riconoscimento di patro- ziuncula, situato lungi dal commer-
nato costumò di offrire ogni anno ciò col mondo, eretti furono gli al-

a' monaci di monte Subasio, una tri luoghi de' minori ; e qui occu-
cestella di pesci lasche pescati nel pavansi senza distrazione in salmeg-
"vicino monaci poi do-
rigagnolo: i giaie, in meditare, leggere e lavo-
navano un vase pieno d'olio. Gre- rare, e nei giorni volendo»
festivi
gorio IX amicissimo del santo ,
religiosi predicare andavano nelle
che lo zio Innocenzo III da cardi- chiese parrocchiali,
naie avea dato per primo prò- Avanti di proseguire nei cenni
lettore dell'ordine (il quale fu il storici sui primordi dell' ordine
primo eh' ebbe a protettore un car- francescano ,
parleremo dell' abito
dinaie), solennemente stabilì dipoi de' frati minori. I fondatori degli
la basilica di s. Francesco per capo ordini regolari, studiosi della prò-
,

FRA FRA 53
pria annegazione, sì mostrarono co- Francesco,, e i suoi discepoli, af-
slantemenle alieni dalla novità , e ferma che i frati minori di quei
dalla mollez/.a degli abiti. I primi tempi nel vestire, nella nudità , e
padri della solitudine vestirono l'a- nel disprezzo del mondo erano i
bito comune ai pastori e contadini piìi umili di tutti i regolari. Non
delle montagne: s. Paolo primo usavano né pelli, né abiti di lino,
eremita portò una veste tessuta ed unicamente portavano tonache
di foglie di palma;
s. Antonio ab- di lana cappucciate non avevano :

bate padre dei cenobiti vestiva un né cappe, né mantelli, né cocolle,


cilicio, due pelli di pecora ed un né verun' altra sorta di vesti. I
mantello; s. llarione portava un frati minori nei primordi dell'or-
cilicio, un saio grossolano contadi- dine vestirono dunque una tonaca
nesco, ed un mantello di pelli; e di lana col cappuccio attaccato a
s. Benedetto ricevè da s. Romano guisa degli uomini di campagna
un abito di usarono
pelli. Alcuni dell'Umbria non si deve poi ta-
:

in che si preten-
oltre la melote, cere che l'abito di s. Francesco
de fosse un abito pur di pelle col non fu costante, dappoiché cedette
cappuccio attaccato fatto a guisa più volte quello che indossava
d' elmo. Altri di questi abiti in- quando s' incontrò con poveri, leb-
colti ed ispidi o di pecora o di brosi, o altri che l'avevano peggio
capra ritenevano la lana, o il pelo del suo, e con gioia ne faceva il

attaccato, altri erano rasi. Ai tem- cambio.


pi di s. Macario e di s. Gregorio In Toscana vi sono diverse imma-
usavasi un abito simile alle anti- gini del santo dipinte da IMarga-
che pianete : alcuni se Io chiudeva- ritone d' Arezzo, da Cimabue, e da
no intorno come un sacco, altri Giotto ristoi'atori della pittura nel
lo avevano con le maniche, e lo secolo XIII, le quali hanno il cap-
chiamarono cocolla. Gli antichi be- puccio cucito alla tonaca. Vuoisi
nedettini usarono uno scapolare che il cappuccio di s. Francesco
negro, poco differente da un cap- fosse un quadrato lungo in modo
potto da marinaro; in quei tempi da coprir la faccia: simili cappuc-
era questo l'abito ordinario dei po- ci usavano le truppe dalmatine in

veri e dei contadini. Anche i po- tempi della repubblica veneta, e


o am-
steriori fondatori, riformatori gli portavano attaccati al mantello,

plificatori degli ordini mendicanti invece del bavaro usato al ferra-


abbracciarono l'uso de' primi mae- iuolo degli italiani ;
quando occor-
stri della vita solitaria negli abiti reva tali soldati il ripiegavano e
poveri e villarecci. Il patriarca s. formavano un cappuccetto chiuso,
Francesco ritenne volentieri la for- e cessato il bisogno lo scompone-
ma di quel sacco, di cui fu live- vano, ed il quadrato rimaneva di-
stito dal vescovo d'Assisi, allorché steso sopra le spalle. Siccome i cap-
da eroe rinunziò a suo padie le- pucci di s. Francesco, e de' suoi

redilà che gli spettava. iSi dice che discepoli, custoditi e venerati nei
cja abito contadinesco, che il santo reliquiari d'Assisi, Castrovillari,
poi tagliò, e si adattò alla vita in Guardiagrele ec, sono attaccati ad
forma di croce. Jacopo da Vitria- una piccola cappa o mozzetla si-
co che ammirò e vide iu oriente mile a quella usata dai minori
,

54 FRA FRA
conventuali, sembra potersi dedur- Insino a quando siasi ritenuta
re, che i primi frati minori usas- la forma del cappuccio cucita alla
sero inoltre un altro cappuccio di- tonaca non è si facile a determi-
staccato dalla tonaca, con cui forse narsi. In Udine all'arca del b. O-
in tempo di pioggia preservavano dorico lavorata, nel i33t, si osser-
l'altro cappuccio cucito alla tona- vano alcuni frati minori col cap-
ca, ed alcuno inclina a stimarlo il puccio in capo, ed è cucito alla
capperone, dalla regola francesca- tonaca ridondante in maniera, che
na dichiarato abito dei novizii. INIo- formava una mozzetta. Le costitu-
numenti del secolo XIV rappre- zioni dell'ordine del 1287 e del
sentano i pastori col capperone i3i6 parlano del cappuccio che si
simile al cappuccio de' conventuah. depone e si ripiglia; laonde siri-
Corre opinione tra gli storici fran» leva che i frati minori oltre il cap-
cescani, che Bonaventura essen-
s. puccio cucito alla tonaca usavano
do generale, nel capitolo di Nar- di più il sopraccappuccio : i dome-
bona del 1 260 riformasse il cap- nicani vestiti in cappa portano an-
puccio miuoritico. Vivente il santo cora due cappucci, uno bianco l'al-

il cappuccio cucito era ridondante tro nero. Neil' ordine francescano


intorno al collo, e specialmente sot- sono accadute quelle alterazioni d'a-
to mento, come si vede nell'im-
il bito, che sono succedute pure agli
magine del b. Benedetto d'Arezzo altri ordini religiosi. S. Francesco
suo discepolo, riportata dal fran- portò la veste dei contadini del-
cescano Pietro Ridolfì vescovo di l'Umbria crucis imagìnem praefe-
Senigallia, Appena morto il santo, rentem, dice Bonaventura, lunga
s.

la ridondanza di panno intorno al fino al con le maniche


tallone,
collo s' ingrandì, e lo si vede in strette, ed il cappuccio cucito alla
una immagine scolpita nell'arca di tonaca, che formava un piccolo col-
S.Domenico in Bologna, ed in un' lare sotto il mento ebbe il cap- :

altra figura del p. Francesco mini- perone o sopraccappuccio forse pei


stro di Toscana morto nel 1234. tempi piovosi; così scrivono gli
Tale ingrandimento si aumentò ne- storici de' minori conventuali. Des-

gli anni susseguenti, e si venne a si sostengono che il panno era tes-

formare quella mezzetta, la quale suto rozzamente, ma non eccessiva-


è comune ai minori conventuali mente grosso, mischio di colore,
ed ai minori osservanti , cioè a perchè era tessuta insieme la lana
questi più piccola, ed a quelli piti bianca e nera senza verun artifi-
grande San Bonaventura dunque zio di lavoro : il colore mischio o
prescrisse il cappuccio con la nioz- cenerino fu sempre ritenuto da
zetta, ma non fu obbedito da quelli tutte le Provincie de' religiosi mi-
che preferirono seguire l'anteriore nori conventuali. Dopo la morte
costumanza contro la diversità de-
; del santo il collare del cappuccio
gli abiti de' frati minori, Giovanni si ampliò e divenne una piccola
XXII pubblicò una bolla, i bollan- mezzetta, rotonda sul petto, e di
disti sotto il dì i3 giugno riportano figura angolare dietro le spalle. La
un'immagine de' frati minori col cap- tonaca e le maniche si ampliaro-
puccio senza mezzetta, lavoro del fine no, e dintorno al cordone nel pon-
del li secolo dell'ordine francescano. tificato di Martino IV s'introdus-
FRA FRA 55
se la plica, consistente in una ri- lia gli altri suoi discepoli; riservò
dondanza di panno che copriva il poi per sé la Toscana, e da Pe-
cordone. Ne' secoli susseguenti la rugia la scorse fino a Pescia; e
mozzetta dei cappuccio si aumentò quindi fece ritorno in Assisi. Que-
a poco a poco, onde è giunta al sta spedizione di predicatori evan-
segno de' tempi correnti ; e fu ab- gelici furiguardata come una nuo-
bandonato l'uso del cappuccio cu- va luce venuta dal cielo a dissi-
cito e della plica. Le pitture e le par le dense tenebre che rendeva-
sculture che sono nelle chiese dei no molti torpidi al bene, ed in altri
minori, provano le seguite altera- aveano quasi cancellato dall'animo la
zioni nell'abito. In quanto ai mi- memoria di Dio creatore. La veste
nori osservanti, nello spuntar che povera, la vita rigida, il portamento
fece la loro riforma l'anno 368, i umile, provocò in piìi parti paro-
adottando ruvidezza e meschinità le insolenti e trattamenti ingiurio-
di abito, nella forma non si sco- si; ma la mansuetudine e pazien-
starono dai tempi che allora cor- za eroica con cui soffrivano tutto,
revano. I loro scrittori affermano servi mirabilmente a far più no-
che l'abito conservi la forma e fi- ta, a dar risalto alla sodezza
e
gura dell'abito antico de' frati mi- delle loro virtù, onde anche i cuo-
nori confrontandosi però l'abito
: ri più duri, scossi dal letargo di
degli osservanti, riformati e cap- morte, si posero nel retto sentiero,
puccini con quello de' minori dei e molti abbandonando le vanità
primi secoli, colle sculture e pit- del mondo, si determinarono a se-

ture dei secoli mìnoritici , si può guirli, con inesprimibile compiacen-


vedete in che consista la diversi- za del santo istitutore, cui princi-
tà, e se avvi alterazione nelle ve- palmente era rivolta la generale
sti e nel calzare dalla loro origi- ammirazione. Godendo egli in ve-
ne in poi. La calzatura dei zoccoli der rifiorire la pietà tra i fedeli,
di legno si attribuisce costume al essendo l'Italia troppo angusta al-
de' contadini di Brogliano da loro l'ampiezza di sua carità, lasciando
adottato, e vuoisi che dessa non alla Porziuncula in suo vicario fr.

fosse adoperata dai primi minori. Pietro Cataneo, nel 1 2 1 2 s'imbar-


L'abito non fa il monaco, e per- cò per la Siria per portare agl'in-
ciò la sua esteriore materialità non fedeli la luce della fede, o per co-
reca pregiudizio o giovamento al- gliervi per loro mano la palma
l'essenziale d'un ordine, meno le del martirio. Però Dio dispose che
diversità che passano dal più o un vento spingesse la nave alla
meno incomodo. I fondatori dei spiaggia di Schiavonia. Indi passa-
cappuccini adottarono il cappuccio to in Ancona andò s. Francesco
cucito alla tonaca. Passiamo ora predicando per la Marca, dove ti-
ad accennare l' ampliazione e re- rò al suo seguito molte persone di
golamento dell'ordine de' minori. abilità, secolari ed ecclesiastici. Nei
Ottenuta l'apostolica facoltà di i2i3 scese dall' apennino alla Ro-
predicare ai popoli la penitenza, e magna, e da Bologna s'inoltrò nel-
di dilatare l'ordine, s. Francesco la Lombardia fino al Piemonte; e

verso Bologna inviò Bernardo Quin- passate le alpi e la Provenza, pe-


tavalle, e per diverse parli d'Ita- netrò nelle Spagne. Avea in cuo-
56 FRA FRA
ve di recarsi nell' Africa, ma la bito fondar di nuovo ordini reli-

piovvicleir/a avea riserbato a' suoi giosi (ciò che rinnovò Gicgorio X
figli la gloria di seminar la divina nel concilio di Lione 11), pur non-
parola in quella regione, e di fe- dimeno Innocenzo HI vi fece ap-
condarla col proprio sangue; a que- provare r ordine de' minori al mo-
sto viaggio si fìssa la fondazione do che narra il p. Francesco Lu-

di molti conventi di Spagna e di ca Wadingo negh Annal. Blinor.


Portogallo. Piilornato in Italia ed all'anno I2i5, num. 33; mentre
alla Porziuncula come ordinaria il p. da Latera nel Compendio
sua dimora, indi passando per un della Storta degli ordini regolari,
luogo ove il conte Orlando Cata- capit. IV dell'ordine de' minori,
uei era in feste cavalleresche con dice che la regola fu letta dai pa-
altri suoi pari, s. Francesco disse dri del concilio, e confermata, ma
a quella nobile brigata parole di non ottenne alcuna approvazione
edificazione contro quelle vanità ;
in iscritto; aggiunge che in que-
laonde essendone particolarmente sto incontro s. Francesco conobbe
penetrato il Orlando, parlò
conte in Roma s. Domenico istitutore
al santo, e lo invitò al suo feudo delTordine de' predicatori, e strin-
di Chiusi alle falde di Alvernia o se con esso ima cordiale amicizia
Al verona in Toscana. Vi si recò e fratellanza, che si mantenne tra
s. Francesco, ed allora il conte lo i loro figli; altri riportano a tem-
pregò a fondar in Alvernia un po diverso la conoscenza ilei due
convento, e donandogli quel mon- santi. Dura tuttora in R.oma il pio
te, da nido di assassini ch'era, di- costume, che per la festa di s.

venne abitacolo di servi di Dio. S. Domenico il ministro generale dei


Francesco civilizzò quella selva, ed minori osservanti con alcuni reli-

il capo de'malviventi chiamato Lu- giosi si reca nella chiesa di s. Ma-


po, che conservando il nome si fe- ria sopra IMinerva a celebrarvi so-
ce frate minore, e fu buon religio- lennemente i primi vesperi e la mes-
so, come si legge nella vita di s. sa, e poscia resta co' suoi leligiosi
Francesco, di Chavin de Malan, nel refettorio de'domenicani a pran-
stampata in Parigi nel 1841; si zo con loro, indi celebra pure i

portò poscia nella parte meridio- secondi vesperi; altrettanto prati-


nale della Marca, e da questo viag- casi dal maestro generale dei do-
gio si ripete l'origine di molti con- menicani per la festa di s. Fran-
venti massiuje verso gli apennini, cesco d'Assisi, nella chiesa di s.

nelle diocesi d'Ascoli, Fermo e 31 aria d'Araceli, in segno di scam-


Camerino, come nella valle di Fa- bievole amicizia e fratellanza. Nel-
briano. l'anno seguente l'ito s. Francesco
Frattanto adunatosi nel 12 i5 da s'incamminò verso la Fiancia, ma
Innocenzo 111 il concilio generale arrivato in Firenze dove era lega-
Lateranense IV^, vuoisi che vi si to il cardinal Ugolino Conti nipo-
portasse anche il santo alhne di te d'Innocenzo III, il cardinale lo
far conoscere ai padri ivi raduna- consigliò a rimanersene in Italia a
li,che l'ordine suo era stato cano- difesa de' suoi religiosi ed egli ,

iiiaimente approvato. Il certo si prontamente obbedi. In questa cir-


è che in esso sebbene venne proi- costanza il cardinal legato strinse
FRA FRA 57
col santo quella sincera amicìzia ran)i d'alberi, e coperte di stuoie,
che assicurò all'ordine un autore- fu chiamato il capitolo delle stuo-
Yole protettore e sostegno, dappoi- ie: i bollandisti assegnano per epo-
ché Onorio HI ad istanza del san- ca a questo capitolo l'anno iii'ì.
to lo die in primo protettore dei Il protettore cardinal Ugolino lo
minori, e divenuto Papa col nome presiedette col santo istitutore, che
di Gregorio IX, fu loro munificen- non avendo fatto provvisione per
tissimo. San Francesco gli aveva tanta moltitudine, fu abbondante-
predetta la suprema dignità, giac- mente soccoiso dai popoli circonvi-
che nello scrivergli, più volte ave- cini del necessario. Nel primo capi-
va usato questo indirizzo: Al re- tolo erano stati spediti religiosi per
verendissimo padre e signore, Ugo far le missioni in diverse provincie;
vescovo di tulio il mondo, e pa- nel secondo moderare le
bisognò
dre delle genli. All'anno 121 6 cir- austerità, che aggiungevano
molti
ca si fissa il principio dei romitag- alla regola, la quale però s. Fran-
gi nella valle di Rieti, che sono cesco sostenne contro quelli che
tuttora in venerazione, e ricorda- con malinteso zelo ne bramavano
no ai frati minori la primitiva au- la mitigazione. Il capitolo mandò
sterità dell'istituto. nuovi missionari in Grecia, neh' A-
Affinchè lo spirito dell'istituto, che frica ed in altre parti. S. France-
il santo, come avea predetto, vedeva sco elesse per sé la Siria e l'Egit-
dilatarsi anche per le maravigliose to. Qui va osservato, che bramando
conversioni e strepitosi miracoli da egli che. i suoi religiosi dovessero
Dio operati a sua intercessione, e predicare sempre col permesso degli
propagarsi tra tante genti di varia ordinari, come prescrisse nella re-
indole, mantenesse in tutti uni-
si gola, impetrò da Onorio III delle
forme, appena acquistata la Por- lettere a tutti gli arcivescovi, ve-
ziuncula, stabilì di tenervi due vol- scovi ed abbati, m Ile quali il Papa
te all' anno il capitolo generale, raccomandando s. Francesco e i suoi
nella festa di Pentecoste, e nella religiosi, diceva chiaramente che ave-
dedicazione di s. Michele: la se- vano eletta una vita approvata dalla
conda adunanza non era molto nu- Sede apostolica, e zelanti della salu-
merosa ma alla prima, dagli im-
, te delle anime andavano piedicando
potenti in fuori, tutti erano tenuti il vangelo per diveise provincie. Va
ad intervenirvi. Il primo capitolo pur qui avvertito, come vedendo
generale Io celebrò alla Porziuncu- il santo che a cagione della diffu-
la, come il secondo nel 12 [9; e sione dell'ordine da un solo non
siccome l'istituto erasi prodigiosa- poteva naturalmente reggersi, de-
mente propagato, avendo le popo- terminossi di assumere altri in suo
lazioni a somma ventura il con- aiuto; divise 1' ordine per pro-
correre nella erezione de' conventi vincie, e queste in custodie forma-
per avere i religiosi tra loro, i re- te da un determinato numero di
ligiosi capitolari concorsi al secon- case; a ciascuna provincia assegnò
do capitolo ascesero a cinquemila. il suo superiore, che si disse mi-
Laonde essendo stato nei;essario dar nistro provinciale, il quale ebbe la
loro alloggio nell'aperta campagna facoltà di ammettere all'abito del-
ia varie celle formate di giunchi e l'ordine, e di convocare il capito-
58 FRA FRA
lo nella provincia assegnatagli, pel li. Diede poscia il santo una scorsa
quale fu stabilita la nìeraorata fe- in vari luoghi, e si trattenne uu
sta di s. Michele a' 29 settembre, mese col cardinal Ugolino sull'ere-

che per l' innanzi era fissata per mo di Camaldoli, e poi si restituì

uno dei due capitoli generali ; ad in dove richiamavalo la con-


Assisi

ogni custodia poi volle che presie- sueta adunanza del capitolo gene-
desse un altro superiore subalter- rale alla Pentecoste. Riseppe in es-

no, che si chiamò custode. Per so l'impedimento di propagar l'or-


concordare le diverse opinioni ed dine nella Francia pel decreto del
assertive sul tempo della divisione concilio lateranense contro i nuovi
dell'ordine in provincie, sembra che ordini, e pel sospetto di eresia.

incominciata dopo 1216 siasi


il Tolse il santo sì fatti impedimenti
resa stabile nel detto anno 1219^ con ottenere dal me-
e difficoltà,
Dopo il secondo capitolo, san desimo Onorio HI sotto il 29 mag-
Francesco avendo costituito suo vi- gio lettere apostoliche dirette al

cario generale in Porziuncula fr. clero di quel regno, nelle quali si

Elia di Assisi ma nato al Civiglio, dichiarava la purità della fede dei


si portò in Ancona da dove nell'a- frati minori, e la canonica appro-
gosto salpò per l'Asia, e giunto a vazione dell'ordine. Intanto la pal-

Damiata assediata dai cristiani, pre- ma del martirio che non fu dato
disse loro la vittoria de' saraceni, il cogliere a s. Francesco, perchè Dio
soldano de' quali trattò con molti gli avea stupendo
riserbato altro
riguardi il santo, ma non cedette martirio d'amore, da si ottenne
alle verità da lui predicate: questo cinque suoi figliuoli, Berardo da
soldano vuoisi d'Iconio non d'E- Calvi, Pietro da s. Geminiano, Ac-
gitto. E opinione di molti storici cursio, Adjucto ed Ottone, i qua-
minoritici, ritenuta e cantata in li trionfarono in Marocco della
alcuni versi da Pico della Mirando- maomettana pravità, a' 16 gennaio
la, che dalla Siria s. Francesco sia 1220. Le loro reliquie trasportate
passato nella Palestina a visitare quei nella chiesa di s. Croce di Coim-
sagri luoghi, ed ivi inaugurasse e bra presso i canonici regolari, tra i

mettesse primi principii della pro-


i quali dimorava Fernando di Bu-
vincia dei minori di Terra Santa, glione, risvegliarono in questo pio gio-
su di che è a vedersi il Quaresmio vane la brama di correre la stessa

nella Illn.slratio Terme Sanctae. sorte; per la qual cosa abbandonato il


Svanita a s. Francesco la speranza primo istituto, e cambiato il no-
che nutriva con ardore di poter me di Fernando in quello di An-
soffrire il martirio, si restituì in tonio, entrò giubilante già sacerdo-
Italia, e preso porto alle venete te nell'ordine de'minori. Dipoi nel
spiaggie, si ritirò in un'isola chiama- i4Bt il francescano Sisto IV ap-
la Al deserto, allora padronato della provò il culto immemorabile dei

patriicia funiglia INlichiel o Micheli, da gloriosicinque protomartiri dell'or-


cui ne fu conceduto l'uso ai frati dine minoritico, e pose il loro no-
minori, che vi dimorarono sino al me nel catalogo de' santi.
144*^ circa, nel qual tempo vi si Ritornato s. Francesco in Por-
stabilirono i minori osservanti , ai ziuncula, ove come si disse avea
quali successero ì miDori riforma- lasciato fr. Elia in vicario, a cui
,

FRA FRA 59
nella propria assenza avessero a l'anno seguente s. Francesco pas-
ricorrere nelle bisogna i religiosi, sò nella Toscana pontificia ossia
ed avendo appreso che fr. Elia provincia del Patrimonio con gran
aveva introdotte alcune cose , ten- consolazione di qne' popoli; quin-
denti al rilassamento , e tirato al di per la via di Toscana si portò
suo partito diversi provinciali, che di nuovo a Roma a venerare la
biasimavano la semplicità del fon- tomba del principe degli aposto-
datore, tacciando da imprudente e li, del quale fu sempre divotissimo,
indiscreta l' austerità cui obbligava dove strinse amicizia con Matteo
la regola, annullò le innovazioni, Orsini, al di cui piccolo figlio Gio.
fuori d' un decreto nel quale proi- Gaetano predisse il piolellorato .

bivasi di mangiar la carne, contro dell' ordine ed il pontificato, e fu


lo spirito della medesima regola, Nicolò 111. Da Roma passò a ve-
per non mostrai-e di favorire tal nerare i santuari di s. Benedetto,
cibo, benché sapesse ognuno , che di s. Nicolò e di s. Michele, scor-
egli faceva sette quaresime l'anno, rendo la provincia di Terra di
e che la sua vita era un continuo Lavoro, e le spiaggie di Amalfi,
digiuno. Quindi per meglio ordi- ampliando per tutto l'ordine, sia
nar le cose s. Francesco radunò al- con individui che con nuove case.
la Porziuncula il terzo capitolo ge- Ed eccoci a parlare dell'istituzione
nerale, in cui fu deposto il provin- del secondo ordine, ed all'epoca
ciale di Bologna fr. Giovanni Stra- della fondazione del terzo ordine
chia, e tolto a fr. Elia il vicaria- de' minori, ed alla celebratissima
to generale, ne fu conferito l'uffi- e portentosa concessione dell'indul-
zio a fr. Pietro Cataneo già cano- genza di Porziuncula.
nico d'Assisi, che morì santamen- Dalle esortazioni di s. Francesco
te a' 2 marzo 1221: circa questa dirette a ripurgare dai vizi , e ad
sospensione di fr. Elia, e la poste- appianare ai mortali la via della
riore sua remissione, quanto su evangelica perfezione in quei tem-
tutto ciò che di lui è stato detto pi da pochi battuta , restò ferito
e scritto, bisogna leggere l'opusco- l'animo d' una ragguardevole fan-
lo che ne fece il celebre p. Ireneo ciullaper nome Chiara, figlia di
Affò minore osservante, il quale le Ortolana e di Favorino Scifi facol-
dà a prova per favole. L' opusco- toso e nobile cittadino di Assisi
lo ha questo titolo: P^ita di frate la quale prevenuta da celesti be-
Elia primo ministro generale dei nedizioni vivea tra le domestiche mu-
francescani, Paima presso Giaco- ra qual innocente colomba. Strugge-
mo Blanchon 18 19, edizione secon- "vasi ella di desiderio d'abboccarsi
da. Ciò indusse s. Francesco ad in- col Dio, e questi bene
servo di
timare alla Porziuncula per le Pen- informato dei pregi che la distin-
tecoste altro capitolo, ove elesse di guevano tra le signore, studiava co-
nuovo fr. Elia in vicario generale, me ragionar con Chiara. Non tar-
dopo averne ripreso l' orgoglio a : dò laprovvidenza di porger loro
questo capitolo da Messina venne e l'occasione ed il comodo: nei
Antonio di Lisbona, e gli fu dato fervorosi colloqui s'infiammò Chia-
per soggiorno l'eremo di Monte ra di celeste amore, e risolvè co-
Paolo nel territorio di Forlì. Nel- stantemente di rivolger le spalle al
6u FU A FRA
mondo. Diede esecuzione al santo mero de' santi e beati teiziari.che
proponimento Ja notte dopo la do- ]o Fra primi ad ab-
illuslraiono. i

meiiica delle Palme a' ig marzo bracciarlofurono il b. Lucio di


1212; ed in Poi'ziuncula a pie Cannara ed il b. Lucliesio da Pog-
dell'altare di Maria Vergine si le- gibonzi, terra posta in Valdelsa di-
cise i capelli, e prese le insegne di stretto fiorentino , e vi si ascrisse
penitenza sul fiore più bello degli anche Bona di lui consorte. Lu-
anni, il diciottesimo di sua età. cliesio per l' avanti era un fiero
Per porla in salvo dagli artifizi dei ghibellino, che mercantava ad usu-
mondo, Francesco collocò la ver-
s. ra : erasi già ravveduto quando ,

ginclla Chiara nel monislero delle s'imbattè in s. Francesco, che pro-


monache benedettine di s. Paolo, pose ai due coniugi di ascriversi
e di lì a pochi giorni la trasferì all'ordine dei penitenti; determinò
in quello di s. Angelo del Pauso, un abito conforme a quel ch'essi
dove le si unì Agnese sua sorella, denominavansi, e per loro direzio-
e con questa finalmente passò a ne scrisse la regola che abbiamo
s. Damiano, ed ivi gettò le fonda- dei terziari. Dispensato quindi ai
menta dell' ordine delle signore pò- poveri il rimanente del paliimonio
vere di s. Damiano, poscia dette di male acquisto, si riserbarono i

Clarisse dal ìiome della santa, che nuovi convertiti un orticello pel
in breve si dilatò grandemente, e loro scarso sostentamento. Le nia-
rieriqiì l'Europa di monisteri, in remme furono il teatio
di Siena
cui Ijorirono in virtù e santità in- della carità di Luchesio; e siccome
numerabili monache : dipoi le mo- l'inclemenza dell'aria riempivano
nache Clarisse si trasferirono nel ne' mesi estivi que' paesi di malati,
monistero edificato nel recinto del- al di loro sollievo indirizzavano i

la città presso la chiesa di s. Gior- due penitenti le loro cure; li visi-

gio il
, quale in appresso alla rie- lavano, confortavano, e trasporlan-
difica/ione della chiesa in un a que- doli in aria buona li provvedeva-
sta prese il nome di s. Chiara. Scor- no di medicine. Iddio illustrò i me-
si nove anni incominciamento dall' riti di con miracoli, sì
Lucliesio
dell'ordine delle Clarisse, s. Fran- in vita che in morte. Giace sepol-
resco aprì l'anno 1221 col terzo to in S.Francesco di Poggibonzi,
ordine in Cannara, terra della dio- ed il b. Giegorio X nel layS ap-
ciisi di Assisi, poco distante dalla provò il di lui culto, siccome ab-
Porziuncula mentre predicava in, biamo dal p. Benoffi. Il p. da La-
quel luogo; l'istituì per le perso- tera dice che il b. Lucio da Can-
ne dell'uno e dell'altro sesso, e nara fu il primo ad essere vestito
])er quello stato di cristiana peni- terziario da s. Francesco, come si
fenza , iti cui senza chiudersi nel dirà al § V di questo articolo, ove
chiostro, senza aliacciaisi con soien- si fa in compendio la storia del
ni voti, e senza dividersi intiera- terz' ordine. Solo qui vuoisi aggi un-
mente dal mondo si presenta ad gere , che con questo terzo ordine
ogni genere di persone la pratica del- compì l'opera S.Francesco d'insi-
la perfezione evangelica. Immenso fu iiuare lo spirito della perfezione e-
r utile che alla Chiesa recò il ter- vangelica in tutti gli ordini della
zo ordine, come grande fu il nu- umana società; popolarizzò le mas-
,

FRA FRA 6t
sime della vita cristiana e della , la santità di vita e dello splendore

stupenda riforma ch'egli induceva di dottrina, dai chiostri de'canoni-


nei costumi della cristianità. ci regolari portala negli eremi dei
L' istituzione
secondo e del del minori dal portoghese fr. Antonio
terzo ordine fu intrammezzata da di Buglione, e giunta alle orecchie
un beneficio perenne che Dio p<:i di s. Francesco, egli non ricusò di

meriti di s. Francesco si degnò di- alììdare alle mani di fr. Antonio la


spensare a bene comune ed è la ;
chiave di una porta gelosa, per cui
rinomata indulgenza de'la Porzitin- entrar poteva il dissipamento dello
ciila, delta ancora il Perdono di As- spirito, e la tiepidezza, ma con al-
sisi. Mentre il santo una notte do- cune condizioni. Accordò a fr. An-
po metà di liiglio, altri dicono
la tonio la lezione della teologia in
nel mese di ottobre, correndo l'an- maniera , che non si spegnesse lo
no 1216, altri dicono il 1222, ed spirito d'orazione, ciò che fu esat-
altri ancora il 1228 come porta la tamente osservato. Ecco la lettera

cronaca niss. di Grimaldi, orava che s. Francesco scrisse perciò a


con insolito fervore nella santa chie- s. Antonio. " diarissimo meo fra-

suola di Porziuncula ottenne da ,


» tri Antonio, frater Franciscus in
Gesù Cristo medesimo la famosa >y Chrislosalutem. Placet mihi, quod
indulgenza plenaria in discorso ,
» sanctae theologiae litleras fratri-
confermata per ordine dello slesso » bus intcrpieteris ; ita tamen, ut
Redentore dal Pontefice Onorio 111, » ncque in te^ ncque in caeteris
che la fissò per il secondo giorno » (quod vehementer cupio) es-lin-
di agosto , in cui cade la dedica- » guatur sanetae orationis spiritus

zione di quella chiesa , e di poi » juxta regulam, quani profitemur.


stesa dai successori a tutte le chie- « Vale ". Fr. Antonio quanto era
se dell'ordine francescano. La sto- digiuno delle scienze apprezzate dal
ria di questa indidgenza, e di tut- mondo lauto era profondo nella
,

to ciò che la riguarda, si tratta al- mistica teologia. La prima scuola


l'articolo Porziiinrula ( F^edi). Nel- teologica di Bologna, ove Anto- fr.

l'anno 122 3 si rifeiisce l'incomin- nio iliè ebbe quasi


le sue lezioni ,

ciamento degli studi tra i minori. Il gemella altra scuola ragguardevole


santo nel fondar l'ordine amò di in Inghilterra, ove nel 12 19 erano
aprire un' accademia di evangelica entrati fr. Agnello da Pisa con no-
perfezione , senza punto curarsi di ve compagni spediti da s. France-
collegai la con l' applicazione alle sco , e sotto la protezione del re
scienze. 11 mentovato fr. Giovanni Enrico IH ampliarono l'ordine mi-
Stiacchia ministro provinciale, verso nori lieo.
r anno 1220 aveva aperto uno stu- Alla regola nei capitoli generali
dio teologico in Bologna nel con- si erano fatte diverse aggiunte a ,

vento suburbano di s. Maria della seconda dei bisogni che si andava-


Faglinola, con quell'autorità che no sviluppando in proporzione del-
pensò derivare dalla sua carica ,
l' ingrandimento dell'ordine, e del-
senza chiedere licenza al santo fon- la moltiplicazione de' frali ; i passi

datore che in passando da quelle


, poi frequenti della sagra Scrittura

parti volle che si chiudesse. Di là ivi addotti la rendevano molto lun-


a non molto si sparse la fama del- sa e meno chiara. All'avviso che
6i FRA FRA
da Dio n'ebbe il santo, subito ap- l'ordine, con indulgenza plenaria a
plicossi a farne un ristretto, e trat- tutti quelli che rinnovano in tal
tatone co' suoi religiosi nel capito- dì la loro religiosa professione.
lo generale con
della Pentecoste , Contiene questa regola venticin-
due compagni fr. Leone e fv. Ko- , que precetti obbligatorii , secondo
fiizo da Bologna, si ritirò in Fon- le dichiarazioni di molti Papi, le
te Colombo vicino a Rieti nel 12 7.3, coscienze dei frati, de' quali i par-
ed digiunando in pane ed ac-
ivi ticolari, eche riguardano tutti, so-
qua, e pregando fervorosamente per no, che ubbidiscano al sommo Pon-
quaranta giorni, riordinò la sua re- tefice ed alla Chiesa romana, che
gola in dodici capitoli , e la fece riconoscano sempre per ministro
scrivere nella maniera clie il divi- generale un frate dell'ordine, e non
no spirito gli suggeriva allorché possano uscir da questo dopo aver-
stava in orazione. Disceso giù dal vi fatta che non ab-
la professione;
monte la diede a conservare al suo biano più di due tonache e che ,

vicario fr. Elia , il quale dopo po- queste siano di panno vile; che
chi giorni disse, che per inavver- non portino ne calze, né scarpe, e
tenza l'avea perduta ; laonde il san- che non cavalchino senza necessità;
to di nuovo fatto ritorno alla pri- che non ricevino denari , o pecu-
miera solitudine, subito ne fece scri- nia in alcun modo; che digiunino
vere un'altra simile alla prima, co- dalla festa di tutti i santi fino a
me se Dio glie l'avesse dettata: così Natale, ed in tutti venerdì del- i

racconta Bonaventura.
il fatto s. l'anno; che i chierici recitino il di-
Tornato comunicatala
in Assisi, e vino ufiizio secondo il rito della
a'suoi frati, non aveano ragione di santa romana Chiesa, ed i frati lai-
ricusarla neppure i meno fervoro- ci dicano ventiquattro Pater noster

si, perchè non vi era aggiunta al- per il mattutino, cinque per le lau-
cuna notabile austerità; aveane mi- di, dieci per il vespero, e sette per

tigate alcune, ed altre affatto tolte. ciascuna delle altre ore canoniche;
Prese quindi cammino alla
il vol- e che non si approprino cosa al-
ta di Roma, ed a nome suo, e di cuna, ne casa, né luogo, né altro,
tutti, s. Francesco umiliò la nuova ma vadano confidentemente per la
regola al Papa Onorio III, il qua- limosina. A differenza degli altri
le esaminatola l'approvò in forma ordini regolari , volle s. Francesco
speciale con bolla de' 29 novembre che il suo, in vigore della propria
J223, che originale si custodisce regola, e sotto grave precetto, non
tra le reliquie della basilica d' As- possedesse cosa alcuna né in par-
sisi; e nel tempo stesso a richiesta ticolare , né in comune ma che ,

del santo il Pontefice affidò la pro- tutti i professi del medesimo vives-
tezione dell'ordine al cardinal Ugo- sero di sole mendicate limosine, e
lino, che sino allora l'aveva eser- che queste e non altro fossero in
citata per sola sua benevola degna- perpetuo tutto il loro patrimonio
zione. In rendimento di grazie a e porzione, come espressamente di-
Dio, ed in perpetua memoria del ce e comanda nel sesto capitolo
benefizio segnalato, il giorno 29 di della stessa regola. La conferma
novembre l'ordine francescano ce- della regola fatta con diploma apo-
lebra la festa di tutti i santi del- stolico aprì la via allo stabilimen-
FRA FRA 63
lo dell'ordine nella Germania ed bino, la quale vuoisi lavorata da
Ungheria; dappoiché i frati spedi- un laico osservante in Gerusalem-
ti prima in quei regni si temeva me. Ivi resta esposto in un prese-
dagli abitanti che fossero infetti di pio, che si erige in una cappella
eresia , e furono perciò s\ mal ri- posta presso l'ingresso della chie-
cevuti, che il minimo travaglio in sa, a tutta la festa dell' Epi-
fino
alcuni paesi sofferto fu V esserne fania. Essendo questo simulacro in

cacciati fuora. Ma si cambiò la sor- grandissima venerazione, non solo


te nel ritornarvi con in mano il con fervore è visitato da' fedeli mas-
diploma apostolico di Onorio III, sime infermi, e dalle donne incin-
a cui si unirono le commendatizie te, ma si porta dai malati che fan-
del cardinal protettore e di altri no temere di loro esistenza, per-
personaggi ^ con amorevolezza
e chè somma è in Roma la divozio-
grande fu permesso loro di pian- ne al santo Bambino. Esso è tut-
tar conventi. to adorno di pietre preziose, come
Da Roma passò il santo nella smeraldi, zaffiri, topazi, amatiste,
valle di Rieti, e si ritirò nel luo- brillanti, rubini, diamanti, ed altri
go di Grecio a prepararsi alla vi- ornamenU; il tutto offerto dalla
cina solennità del Natale. Divo- pietà de' fedeli. Il p. Casimiro da
tissimo del mistero, egli fu che in R.oma dell'ordine de' minori, nelle
questa occasione introdusse la pia erudite Memorie istoriche della
costumanza di fare il Presepio [Fe- chiesa e convento di s. Maria in
di), che molte chiese di francesca- Araceli di Roma, parlando a pag.
ni tuttora fanno, ed in Roma so- i68 e 169 di questa statuetta, di-
no celebri quelli delle chiese di s. ce che in una cappelletta contigua
Maria d'Araceli, e di s, France- alla sagrestia con venerazione si
sco a Ripa. Nella messa della mez- custodisce, e che in quanto alla
za notte cantò il vangelo e predi- sua esistenza essa risale ai primi
cò, e pio ed illustre personaggio anni del secolo XVII, facendone
ivi presente riferì aver veduto, che menzione gli atti della visita apo-
Gesù dimostrar volendo quanto si stolica de' 16 novembre 1629, con
compiacesse della semplicità del suo queste parole: Imago Christi, quae
servo, apparve sotto sembianze di in die Nativitalis popnlo oslendilur.
vezzoso bambino in atto di dor- Simone Ruggieri nel diario dell'an-
mire nel presepio, che il santo, no santo i65o ne tratta come di
presolo tra le braccia ,
parca che cesa già molto nota, scrivendo sot-
volesse svegliare. Quel sito si cam- to la vigilia di Natale, che nella
biò poi in una cappellelta con un chiesa di Araceli a mattutino (co-
altare nel luogo stesso dell'appari- sì costumossi sino al principio del
zione: il piccolo santuario di Gre- secolo XVIII, in cui si cominciò
cio è posseduto in oggi dai mino- ad esporlo al vangelo della terza
ri riformati. Nella detta chiesa di messa), fu esposto nel presepio il

Araceli, mentre si canta il vange- Bambino miracoloso; e che nel d'i

lo della terza messa nella notte dell'Epifania circa le ore 23 e


di Natale, si espone alla pubblica mezza si fece la solita processione
venerazione una statuetta di legno del Bambino. Finalmente il p. Giu-
d'olivo, rappresentante Gesù bam- seppe Antonio Patrignani parla del-
64 FRA FRA
la statuetla a pag. 29 del libro ti a portar la croce di Cristo. Ri-
intitolato: Piccolo santuario di al- mirando il divin Picdentore con
cune ininiagini miracolose j ed in una occhio di compiacenza i meriti lu-
ruemoriadell'aichiviod'Araceli scrit- minosi del zelante suo servo, vol-
ta nel 1647, si legge quanto qui le renderlo singolare con una non
riportiamo. >• Ad hoc Aracoeli sa- più udita dimostrazione di amore.
> celium a feste Nativitatis Domini Sulle cime Apennino, da quel-
dell'
> usque ad festum Epiplianiae ma- la parte chela Toscanasepara
' gna populi fVequentia in visi tur dalla Romagna, fino dal 121 3 ave-
' et colitur in praesepioChrisli na- va il santo ottenuto da Orlando Cata-
' ti infantuli simulacrum ex oleae nei dei conti di Chiusi in Casentino,
» ligno apud montem Olivarum come si disse, il monte della Verna o
» Hierosolymis a quodam devoto Alveigna, poco discosto dall'eremo
> minorità scuiptum eo animo, ut di Camaldoli, tra i diversi orrori
> ad hoc festum celebrandum de- del quale erasi più volte ritirato a
portaretur. De quo in primis pascer lo spirito di soavissima con-
hoc accidit, quod deficiente co- templazione. Da Assisi vi salì verso
lore inter barbaias gentes ad ple- il fine di agosto a digiunar una delle
uam infantuli figurationem et sue quaresime, quella cioè che pre-
formam, devotus et anxius arti- metteva alla festa dell' arcangelo s.
feXj professione laicLis ,
precibus I\lichele. Una mattina pertanto in-
et oralionibus impetravit, ut sa- torno alla festa dell Esaltazione del-
ciuni simulacrum divinitus car- la s. Croce, mentre acceso più del
neo colore per unctum reperi- solito il suo bel fuoco di carità,
retur. Cumque navi Italiam ve- meditava la passione del Signore,
neretur, facto naufragio apnd vide calar dal cielo all'improvviso
Tusciae oras, simulacri capsa Li- Gesù Cristo in sembianza di sera-
burnum appulit. Ex quo, re co- fino crocefisso, con sei ale raggian-
gnita, expectabatur enim a fia- ti e belle, che avvicinatoglisi con
tribus, jam
et fama illius ex rapidissimo volo, dopo un segreto
Hierosolymis ad nostras familiae colloquio, fece nelle di lui mani,
partes advenerat, ad destinatam nei piedi, e nel costato un'impres-
sibi Capituli sedem devenit. Fer- sione, come se si fosse battuto eoa
tur etiara, quod aliquando ex un sigillo sopra cera ammorbidita;
nimia devotione a quodam de- e tosto vide formarsi nelle mani,
vota foemina sublatum ad suas e nei piedi , coi nervi , chiodi ne-
aedes miraculose remeaveiit. Qiia- ri e duri, che corrispondendo alla
propter in maxima veneratione parte opposta aveano le punte rivol-
semper est habitum a romanis ci- tate ed internale nella carne, come
vibus, et universo populo dona- un chiodo ribattuto; nel costato poi
tum monilibus, et jocalibus pre- si formò una piaga aperta roton-
tiosis, liberalioribusque in dies da e colorita pari ad una rosa, la
prosequitur oblationibus ". quale tramandava sangue, e ne in-
Nel 1224 s. Francesco tornò a zuppava la tonaca e le mutande.
scorrere l'Umbria e la Romagna Si era dolcemente lagnato France-
per visitare i fondar
suoi figliuoli, sco col suo Signore, che portatosi
nuovi conventi, ed incoraggir tut- tra i barbari gli avessero questi
FRA FRA 65
riservata la vila, quando ad esso scomunica a chi le negasse. San
non l'aveario perdonata; ma nell'im- Bonaventura nella leggenda di s.
pressione delle stimmate si degnò Francesco descrive 1' impressione
di far patire al suo servo, senza delle stimmate con molta unzione.
incontrar la morte, i tormenti stes- Nicolò IH approvò la sentenza di
si da lui sofferti, e di farglieli sof- Gregorio IX; Benedetto XI auto-
frir per le sue mani ; onde lo re- lizzò l'ecclesiastica commemorazio-
se una delle più belle e più fede- ne del sorprendente prodigio; ed il
li copie del divino originale. Ben capitolo generale di Cahors del i33'j
istruito 1 illustre martire di carità incaricò il ministro generale Gerardo
a non palesare divini misteii del i Oddoni a comporne l'uffizio. Sisto V
re celeste, nei due anni che soprav- ripose l'elogio delle stimmate di s.

visse all'impressione delle stinuna- Pi-ancesco nel martirologio roma-


le, fece ogni studio di tenerle oc- no; Paolo V alle preghiere di Fi-
culte,né permise il vederle, che ad lippo 111 re di Spagna ordinò che
alcuni pochi Ira i confidenti, che se ne celebrasse la festa dalla Chie-
lo aiutavano nell'infermità. Ala l'ope- sa universale , e Clemente XIV
ra stessa stupenda e nuova si fe- l'innalzò al rito doppio. Nella chie-
ce conoscere coi miracoli, e rima- sa dell' Arciconfraternila delle stim-
sta nel cadavere del dopo santo mate {^Vedi) Roma si venera in
di
la sua morte, la venerarono quan- un'ampolla sangue uscito dalle
il

ti l'accompagnarono alla sepoltura. stimmate, che il duca d'Acquaspar-


L'ordine francescano per istemma ta ebbe in dono dal convento del
adottò poi le braccia di s, Fran- francescani di Castelvecchio inAbruz-
cesco in forma di croce, colle ma- zo sul fine del secolo XVI, ed ei
m traforate nelle palme, e in mez- donollo a quel ragguardevole soda-
zo il salutifero trofeo della croce. lizio. Altro vasetto di sangue fre-
Dall' aver poi Gesù Cristo sotto le sco e rosseggiante uscito dalle stim-
forme di serafino impresse le stim- mate del santo, si conserva nella
mate a s. Francesco, derivò a que- chiesa de' minori conventuali d'A-
sto la denominazione di Serafico, scoli nel Piceno. Altra porzione del
che si estese al suo ordine, e per- medesimo è nel santuario di s. An-
sino alla città d'Assisi, che gli die tonio in Padova; ed altre particelle
i natali, che fu da lui santificala con in diverse chiese dell' ordine. Nel
tante memorande azioni, e che pos- sito ove il santo ricevè le stimma-
siede il venerando suo corpo. te, l'illustre conte Simone, figlio del
I Pontefici Gregorio IX, con la conte Guido Palatino di Toscana
costituzione Confessor Domìni, da- signore di Poppi e Battifolle, fece
ta in Viterbo a' 3 i marzo ii3'j ,
fabbricare un divoto oratorio nel
Bull. Roin. toni. Il), par. I, pag. 1264, consagrato da Piinaldo arci-
241; ed Alessandro IV, colla bol- vescovo di Ravenna nel i3io: ed
laBenigna operatio, data in Ana- essendovi stato eretto un altare nuo-
gni a' 29 ottobre 17.5^, loco cita- vo. Angelo Feducci da Bibbiena
to, pag. 368, certificarono le stim- francescano e vescovo di Pesaro, il

mate di s. Francesco nelle loro consagrò nel iSyS. Dalla dimora


bolle col piescriverne la celebrazio- di s. Francesco, dal miracolo stu-
ne della memoria, e fulminando pendo e maraviglioso delle sue
VOI. xxvr. 5
6G FRA FRA
slitnmatCj e dal soggiorno di mol- tonaca simile, e la mal lina prima
li santi e beati dell'ordine minori- che il santo partisse gliela presen-
tico leso celebre il monte della tò,pregandolo a mantenere la pro-
Veinn, si annovera meritamente tra messa fatta nella sera precedente.
1 più divoti santuari d'Italia. Fino San Francesco accettò la nuova
dai tempi di s. Lonavenliira il me- veste e diede la vecchia per ricor-
desimo monte era stato benedetto do al conte, soggiungendo però, non

dai vescovi di Arezzo, di Firenze, di molto questo ricordo mio rimarrà


Fiesole, Perugia, Urbino, Assisi, e nella vostra famiglia, ma il Signo-
Nel i348 Tarla-
Città di Castello. re da me piegato a darvi una per-
to conte di Cbiusi e Pietraniala petua memoria di mia persona, mi
gettar fece solennemente le fonda- ha concesso, che per voi, e per
menta della chiesa maggiore del tutti i discendenti maschi di vostra
monte. L'ordine godè il possesso famiglia, tre giorni prima della lo-
della Verna dal 2 3 sino all'anno
i i ro morte, siano avvisati coll'appa-
143 1, in cui Papa Eugenio IV volle rizione di tre fiaccole celesti. In
che dai conventuali fosse dato esclu- fatti nel i 5oo, in occasione di una
sivamente aeli osservanti. Questi lo guerra, fu preso dai fiorentini il

ritennero lino al pontificato di Ur- castello di INIonteauto, indi sman-


bano \11I, ed allora agli osservan- tellato e bruciato, e nel saccheg-
ti successero i minori riformati. San gio fu presa la tonaca di s. Fran-
Antonino nella Cronaca part. 3, lit. cesco, e portata in Firenze nella
24, cap. 7, § 4> dice che s. Fran- chiesa d'Ognissanti, de'ieli'ziosi mi-
cesco ricevette nel suo corpo l'im- nori osservanti, ove tuttora tale i"e-

pressione delle sagre stimmate ad liquia gelosamente e dlvufamente


regulue el plenariat indulgenliae si conserva, giacché questa veste
confìimationem. fu quella che s. Francesco indos-
A uolsi qui notai e, che 1' anno in sava quando ricevette le sagre stim-
cui s. Francesco ricevè le stimma- mate. L'apparizione delle fiaccole
te nel sagro monte dell' Alvernia, poi per lo più accade nel castello
mentre tornava ad Assisi si fermò di Montauto e qualche volta al-,

secondo il suo solito nel castello di trove nella camera dell'infermo.


jMoutauto dal conte Alberto Bar- Da alcuni processi fatti dai vescovi
bolani suo tenero amicOj e gli dis- d'Arezzo su questa prodigiosa ap-
se che quella era l'ultima volta, parizione delle fiaccole nel castel-
che si vedevano, poiché non sareb- lo, venne più volte confermata la

be più ritornato ali Alvernia. Dis- predizione del santo: inoltre dai
piacque al pio conte tale notizia, e medesimi risulta, che si vedono ve-
e per conforto chiese al sauto uu nire dalla parte del sagro monte,
ricordo, quale essendo il patriarca e giiano intorno al castello per
della povertà gli disse non avere aria, finché si sieao fatte cono-
altio che la tonaca, e che qualo- scere per il segno della morte di
ra altra gliene avesse data, ben vo- alcuno della famiglia suddetta, e
lentieri avrebbegli ceduta quella quindi partono verso Assisi disper-
che portava. Allora il conte spedi dendosi.
subito alla città di Borgo s. Sepol- Dopo r impressione delle sagre
cro a far provvedere un sacco o stimmate il santo visse stenlatameu-
FRA FRA 67
te due anni, macerato dagli strazi suo, non che pace ed alla co-alla
fàtti al suo corpo, illanguidito dai stanza e attaccamento alla fede
,

digiuni, e senza (orza per la copia della Chiesa romana, ed all'amor


di sangue, che tramandava la f'e- di Dio. Raccomandò ai religiosi an-
rita laterale j e divenuto quasi af- che il luogo della Porziuncula, da
fatto cieco per le lagrime sparse lui amato al dir di s. Bonaventura
or nel meditare la passione di Gè- sopra tutti gli altri luoghi del mon-
sù Cristo, or nel ponderare le gra- do. Benedisse con le braccia incro-
vissime colpe degli uomini. Nulla- ciate a somiglianza di Giacobbe,
dimeno ed infermo qual
spossato paternamente tutti i suoi figli ivi
egli era, cavalcando un giumento presenti, gli assenti, e quelli che
andò scorrendo per la valle di Rie- in avvenire si sarebbono ascritti
ti, penetrò nell'Abruzzo, e si resti- all'ordine minoritico. Indi si fece
tui neir Umbria ; passò poi in To- leggere la passione del Signore co-
scana, edil sesto mese prima del- m' è scritta nel vangelo di s. Gio-
ia morte trova vasi in Siena
sua ,
vanni : Ante cliem feslum Paschae^
segnando i passi del suo viaggio avendo ricevuti con fervore i sa-
con le prediche, co' miracoli, e più gramenti Chiesa; e mentre
della
coi virtuosi esempi. Ma aggravatisi recitava salmo i4i, al versetto:
il

sempre più i malori, fece ritorno Me expectant jusd donec rclribuas


alla patria accollo dai cittadini con mihi ^ felicemente l'anima volò al
giubilo sommo , e fu albergato cielo, ai 4 di ottobre, in giorno di
neir episco|)io, perchè avesse mag- sabato, d;.'l 1226, nell'età d'anni
gior comodo a curarsi. Conoscendo quarantacinque, dopo Icore venti-
avvicinarsi il termine di sua vita quattro.
mortale, si fece condurre al con- 11 corpo comparve in quel mo-

vento della Porziuncula, per mori- mento delicato, teueio e di bel co-
re presso s. Maria degli Angeli in lore, cambiando cosi l'anteriore te-
seno alla Vergine vicino a quel , tro, in un alla durezza della carne,
medesimo luogo, dove appresa avea e divenendo per le sagre stimma-
la vita apostolica , e come scrive te vera e perfetta immagine del
s. Bonaventura, nel sito ove aveva Redentore crocifìsso. Tutti gli abi-
ricevuto lo spirito di grazia, e da- tanti di Assisi corsero alla Porziun-
to accrescimento all' ordine suo. cula per vedere e baciar quel cor-
Giunto colà volle essere posto nu- pò, e le maravigliose stimmate,
do sul pavimento della cella, ed il passandosi la notte in cantar lodi
p, guardiano avendolo pregato di al Signore. Fatto giorno, la turba
ricevere per carila una vecchia to- in coulrassegno di gaudio e di
naca, umilmente l'accettò con pat- trionfo, prese in mano rami d'al-
to di esserne spogliato negli ultimi beri, e lumi, ed accompagnò il pre-
estremi, per morire poverissimo e zioso tesoro con inni e cantici alla
nudo come il suo Redentore. Quin- chiesa di s. Giorgio dentro la cit-
di ai dolenti che gli facevano
figli là, dove onorevolmente fu seppel-
corona lasciò 1' ultimo suo testa- lito ; se non che passando per quel-
mento, eh' è una tenerissima esor- la di S.Damiano, veder volle e
tazione alla povertà che tornò a
, baciar que' beati segni anche la
ripetere essere la base deli' ordine vergine s, Chiara colle sue religio-
,

G8 FRA FRA.
se. In quanto alla disputa nata Ira che altri dissero di Civita Castella-
i francescani , che il corpo di s. na : però il lodato p. Affò, a pag.
Francesco sia stato aperto, e giu- 29 e seg. della vita di frate Elia,
sta il suo ordine tratto il cuore dice che questi governò l'ordine
co' precordi venisse riposto in Por- dopo la morte di s. Francesco, e
ziuncula nella chiesuola , o nella sino alla canonica elezione del bea-
cella dove morì poi convertita in ,
to Parenti. medesimo anno
]Nel

cappelletfa, ne trattano particolar- 1227 palma del marti-


colsero la

mente gli scrittori dell' ordine, che rio sette frati minori, Daniele, An-
lungo sarebbe il riportarne le di- gelo, Samuele, Donolo, Leone, Ugo-
vergenti testimonianze. Alla lettu- lino e Nicolò, a' io ottobre in Ceu-
ra dei medesimi rimettiamo l'altra ta nella Mauritiana Tingila nell'A-
questione sul giorno ed anno e , frica. Dipoi il Papa Leone X ap-
mortuale di s. Francesco. Qui ri- provò ed ampliò il loro cullo, con
porteremo la tanto nota benedizio- la concessione dell'uffizio e messa a

ne di s. Francesco con la quale ,


loro onore, e s'accrebbe sempre più.

benediceva fedeli, e benedisse fr.


i r ardore delle missioni nell' ordine
Leone suo compagno travagliato de' minori appresso gli infedeli.

dalle tentazioni, ed è stato speri- L'anno seguente 228 segna un'e- i

mentalo che riceve molte grazie poca ben felice e. distinta nei fasti
da Dio chi la porta in dosso con minoritici, per essere stato ammes-
viva fede : eccone le parole tradot- so nel catalogo de' santi il serafico
te dal latino. // Signore ti guardi padie , e per la fondazione della
e benedica , e volli sua facciala basilica destinata a custodire il di
verso di le. +tf II Signore abbia di lui prezioso corpo. Appena ammes-
te misericordia , e ti dia pace. -^ sa l'anima di Francesco alla com-
Il Signore a le N. dia la sua san- pagnia dei beati comprensori , co-
ta -t^ benedizione. Amen. L'origi- minciò subito a risplendere con istre-

nale di questa benedizkine si con- pitosi miracoli, dei quali arrivala


serva nella basilica di s. Francesco la fama a cognizione di Gregorio
in Assisi , ed ad ap- i fi ancescani IX, volle che sene facesse un esa-
pagare la divozione de' fedeli ne me giuridico da più vescovi del-
dispensano copie stampate coll'effi- l' Umbria, e riconosciuti per opere
gie del santo. Seppellito con gli superiori alle forze naturali , deli-

onori di uomo santo il glorioso berò di venire alla di lui canoniz-


corpo del serafico patriarca, fr. Elia zazione, come si legge nella bolla
capo dell'ordine, col carattere di 31 ira circa nos , data in Perugia
vicario significò la di lui morte con nel luglio, Bull. Roni. tom. HI,
una divota enciclica a tutte le pro- par. I , pag. 256. Era egli allora
vincie, e chiamò i frati a capitolo, in Perugia , da dove si portò in
che nell'anno seguente nella Pen- Assisi accompagnato dai cardinali
tecoste fu tenuto in Pcrziuncula e prelati, in una parola dalla cu-
presiedendolo Gregorio IX, ove fu ria romana, e da numerosa signo-
eletto primo generale dopo la mor- ria. La chiesa di s. Giorgio, poi
te di Francesco , fr. Elia come
s. delle Clarisse, depositaria del sagro
sostengono alcuni, o il b. Giovan- pegno, fu destinata alla solenne fun-
ni Parenti toscano o di Firenze, e zione, ed a' 16 luglio, vale a dire
,

FRA FRA 69
diecinove mesi e dodici giorni do- architetto , che avesse
V Italia in
po la di lui morte, portatosi il Pa- que' tempi a dirigere la gran fab-
pa con solenne treno alla delta brica disegnata a due ordini. Il sito
chiesa, ivi pronunziò dal trono un fu ceduto in dono parte da Simo-
onorevole elogio Francesco e di , ne Puzzarelli , parte da Monaldo
propose per tema quasi stella ma- : Leonardi cittadino d'Assisi ; e quei
tutina ili medio nebulae , et quasi tanti travertini collocati con tal

luna piena eie. , del capo 5o del- simmetria che formano un misto
,

l' Ecclesiastico. Quindi letti e pub- d'orrido, di magnifico e di di voto,


blicati i miracoli, ad alta voce il furono scavati dai beni di Ufre-
Pontefice bagnato di lagrime di- d uccio Sangroni. Concorsero alla
chiarò, che il servo di Dio France- spesa la munificenza di Gregorio IX
sco avesse a venerarsi come gli al- e la pietà de' fedeli eccitati dalla
tri santi. Disceso quindi dal trono fama di santità e miracoli del se-
andò divoto a baciar l'urna che rafico patriarca , dalle indulgenze
racchiudeva il santo corpo, e dopo che dispensò il Pontefice colla bol-
resogli il culto che si deve ai san- la de' 29 aprile Recole nles ^ a chi

ti , celebrò messa solenne. Questa concorreva a quell' opera e dai ,

funzione fu distinta da due singo- buon odore di Gesù Cristo, che


larità : la prima che fu fatta la ca- d'ogni intorno spandeano i di lui
nonizzazione nella chiesa stessa do- buoni figli. Affinchè poi la basilica

ve riposava il dichiarato santo, caso fosse privilegiata sino dal suo na-
sinora imico ; la seconda che fu ac- scere, il giorno dopo, che fu a' 3o
compagnata per la prima volta dal- aprile, con altra bolla Gregorio IX
la celebrazione della santa messa la dichiarò di speciale proprietà e
che poi è passata in uso nelle ca- diritto della Sede apostolica.
nonizzazioni posteriori. Nel seguen- Nel breve giro di mesi ventidue
te giorno 17 luglio, il medesimo e dieci giorni, dalla incomparabile
Gregorio IX, con quell'apparecchio attenzione di fr. Elia ridotto a ter-
e solennità, che sono prescritte dai mine il tempio inferiore destinato
sagri riti,convengono alla mae-
e si al riposo della sagra spoglia di s.

stà pontifìcia, pose la prima pietra Francesco, se ne fece la solenne


della basilica, che volle egli, innal- traslazione. Al ministro generale
zata coi nome e ad onore del no- fr. Giovanni Parenti , e ad altri
vello santo. Abbiamo dalla tradi- distinti religiosi commise il Papa
zione, che l'umile s. Francesco so- di rappresentare la sua persona, ed
lesse che il suo corpo fosse
dire aprì il tesoro delle indulgenze, per
seppellito nel luogo ove usa vasi da- invitare il popolo ad intervenire
re la morte ai malfattori , che no- alla solennità. Piìi di duemila fra-
minavasi Colle d'inferno, posto sul ti si radunarono in Assisi, oltre il

dorso del colle, fuori delle mura concorso d'un popolo immenso,
della città d'Assisi, e che per se- pieno di fervoroso desiderio di ve-
condare la di lui volontà, fu sta- nerare e vedere il corpo di un
bilito d'innalzare ivi la basilica a santo, onorato in vita da Dio coi
di lui memoria. Alla sontuosa ira- ciiK{ue visibili segni della nostra
presa ebbe l'incarico di presiedere redenzione, e glorificato dopo mor-
fr. Elia , e fu prescelto il migliore te con sorprendenti miracoli. luca-
70 FRA FRA
pace a somministrare l'allier-
la città di Coi'pi san-
rapirlo. All'articolo
go a tanta genie, questa si accomodò ti (Pedi) abbiamo indicato gli ar-
alla aperta campagna sotto le ten- ticoli ove parliamo de' corpi san-
de. Si levò il sagro corpo dalla tie reliquie rubate. Quindi non de-
chiesa di s. Giorgio , e si prese il ve recare meraviglia, se nell'agita-
cammino verso la basilica con di- zione di tumular sollecitamente il
vota e maestosa processione , la sagro corpo, o chiuderne pronta-
quale l'iempì tutti di spirituale le- mente lo scavo, si tralasciò di scol-
tizia
5 che Dio si degnò accrescere pir nell'arca l'iscrizione di quanto
con molti miracoli. J\el fine della conteneva. Dal sin qui detto non
sagra funzione il malcontento suc- sembia in tutto veridico quanto il
cesse all'allegrezza, perchè il pode- Novaes dice nel lom. XIII, pag. 33
stà e capi del popolo d'Assisi giudi- delle Vite, de' Pontefici. Egli n^u'-
carono cautela di violentemente ra- ra, che corpo restò dopo
il sagro
pire il sagro pegno, e da sé stessi morto per qualche tempo alla vi-
tomba;
lo chiusero nella ma aven- sta de' fedeli in piedi , cogli oc-
do Gregorio IX reputato ciò teme- chi aperti, e colle stimmate gron-
rità ,
gli scrisse con risentimento^ danti di sangue fresco, cioè dopo
e volle da loro soddisfazione. Per che Gregorio IX nel canonizzarlo
le scoperte fatte nel pontificato di l'elevò dal tumulo in cui giaceva; e
Pio VII sulla tomba, sembra pro- che cos\ fu veduto dal medesimo Gre-
babile che i cittadini d'Assisi faces- gorio IX, da Innocenzo IV, da Ales-
sero aito in vicinanza della basili- sandro IV^ da Nicolò IV e da Nicolò
ca, ed introdottovi il sagro deposito V;e che Sisto IV ad istanza di S.Gia-
chiudessero le porte di concerto como Marca, essendo in As-
della
con fr.che per la qualifica
Elia ,
sisi nel 1476, lo tolse dalla vista
di fabbriciere pare che avesse ad del popolo facendo murar la scala
aspettare in chiesa per riunirsi agli per cui si scendeva nella chiesa
altri per fare la solenne deposizio- sotterranea ove sta il sagro corpo,
ne. Posto in sicuro il sagro corpo e che quindi cominciarono alcuni
da q-ualunque violenza popolare, il a dubitare se vi fosse più , finché
collocarono in una certa cassa di fu poi ivi rinvenuto per le prov-
pietra , la quale cinsero di gabbia vide cure di Pio VII.
di ferro, e l'assicurarono nel fondo La basilica di s. Francesco, in-
di un grosso muro piantato nel cominciata con istraordinaria son-
cavo del sasso, che eguale si dila- tuosità, riportò dalla benignità pon-

ta per tutta l'area della chiesa, ed tificia privilegi e decorazioni sin-

innalzato il muro a eguaglianza col golari, e pel primo 1 illustrò e di-


pavimento sopra vi eressero l' al-
_,
stinse Gi'egorio IX. Al sito cambiò
tare. L'impresa e l'accuratezza con il nome di Colle d' inferno in Col-
cui fu essa eseguita^ e che si rileva le di paradiso, sottopose il tempio
dal disegno reso pubblico, dà a co- all' immediata giurisdizione della
noscere che vi s' impiegarono e
,
santa Sede, dichiarollo capo e ma-
tempo lungo e braccia molte ; e dre dell'ordine de'minori, al modo
che gli assisiani vollero giustamen- che dicemmo, dove niun' altro ce-
te opporre difficoltà quasi insupe- lebrar potesse perpetuamente di- i

rabili a chi avesse avuto volontà vini ullizi fuori dei medesimi frati
FRA FRA 71
minori, ed aggiunse altre preroga- sue beneficenze verso l'ordine fi-an-
tive di splendore, di dignità, e cescano, nel 1754 confermò a que-
d'immunità al tempio, e di co- sta insigne basilica tutti i privilegi
modo a' frali, che lo dovevano ser- de'suoi predecessoli, e l'innalzò
vire. Poscia altri privilegi concedè all'onoie ed al grado segnalato di
Innocenzo IV dopo averlo consa- basilica patriarcale, e di cappella
grato solennemente la domenica papale, decorandola delle insegne
avanti l'Ascensione del 1^53, ed proprie delle basiliche principali e
ivi celebiìi la canonizzazione del di altre luminose prerogative. Esa-
martire s. Stanislao vescovo di Cra- minò ed approvò con suo breve
covia. Abbiamo detto a pag. 3i3 e il cerimoniale da praticarsi da cia-
3i4 del volume \11 del Dizio- scun ordine di ecclesiastici nel ce-
ìiano, che l'origine degli stendardi lebrarvi i divini uffizi, e special-
de' nuovi sanli, usati nelle canoniz- mente nei giorni stabiliti per la
zazioni, risale appunto a quella di cappella papale: di tal cerimoniale
s. Stanislao, per lo stendardo che ne tacemmo menzione nel volume
prodigiosamente apparve mentre si Vili, pag. 143 del Dizionario.
celebrava. Egualmente si mostra- Alla copia dei privilegi apostolici
rono liberali di abbellimenti e pre- si aggiunge per corona ed ornamen-
rogative nel medesimo secolo Ales- to la quantità delle sagre reliquie,
sandro IV, Clemente IV, e Nicolò oltre la tomba di s. Francesco, e
IV, e poscia Nicolò V, Sisto IV ec. di molti de' suoi degni compagni
Il Pontefice Sisto V la nobilitò con e discepoli. V ha del legno della
r erezione dell'arciconfraternita dei ss. Croce chiuso in una croce d'ar-
Cordigeri o Cordiglieri, di cui si gento, dono di Gregorio IX. Una
parla all' articolo Cordone di s. spina della corona del Signore, re-
Francesco (Fedi) ; Innocenzo XII galata da s. Lodovico IX re di
r arricclù col tesoro spirituale del- Francia. La punta d'uno de'chiodi
l' indulgenza plenaria quotidiana del Redentore donala da Nicolò V.
perpetua, e con la facoltà di tene- Della veste purpurea del Salvatole
re tre penitenzieri apostolici al mo- data da Sisto IV. il velo di Maria
do di quelli delle basiliche patriar- Vergine, donativo del principe Tom-
cali Roma. Appena ere;tto il
di maso Orsini. Altra croce di cristal-
tempio, i sommi Pontefici l'onora- lo con reliquia della vera Croce,
rono di loro frequenti visite, vi dono di s. Ijonaventura. Una costa
celebrarono solenni pontificali, vi di Giovanni Rallista donata da
s.

fissarono il loro domicilio, vi col- Innocenzo IV. Delle reliquie de'san-


locarono gli scrigni ed archivi apo- li apostoli, di s. Anna, e di altre
stolici, e anche vi fu chi vi elesse sante, regalate da Sisto IV. Il capo
la sepoltura ; ma se ciò poi si ef- di s. Cercone martire donato dal
fettuasse, come di molti Papi che duca di Savoia. Di Francesco .s.

furono ad assisi, si vegga quell'ar- v'ha la memorala sua benedizione;


ticolo.In fine Benedetto XIV ere- il suo cappuccio ; un cuoio da lui
de della tenera divozione dai suoi tenuto sopra la piaga del costato;
maggiori dimostrata a s. Francesco i suoi peduli aspei'si di sangue delle
ancor vivo, e quando si portò a stimmate il suo cilicio, il tonacel-
;

Bologna loro patria, oltre alle altre lo bianco di lana con cui mori ;
72 FRA FRA
il suo cordone, non che la tavola sale ammise al bacio del piede il

del nome di Gesù di s. Bernardi- clero, le menzionate autorità, ed


no. La tomba di s. Francesco, e altri personaggi dopo di che pro-
;

le sagre reliquie da ultimo furono gredendo il Papa a piedi per la


venerate dal regnante Pontefice Gre- città, si fermò innanzi all'antico
gorio XVI, allorché nel i84i si tempio di ÌNIiuerva reputato opera
recò a visitare diversi santuari del greca anziché romana, ed il cui
suo stato, il perchè ce ne permet- portico d'ordine corintio, ben con-
teremo un cenno. seivato, è molto apprezzato dagli
Ai 2 2 settembre da Foligno par- architetti. Asceso in carrozza e di-
ti per Assisi, ossequiato all' ingres- rettosi il Pontefice alla basilica di
so dalle autorità governativa e ci- s. Francesco pel prato detto dell'Im-
vica, ove vari cittadini vollero trar- munità, cioè innanzi alla chiesa
re a braccia con tracolle di seta di superiore, fu ivi ricevuto dal car-
color bianco e giallo la sua car- dinal Anton Francesco Orioli co'suoi
rozza, preceduta da dodici fanciulli correligiosi minori conventuali , e
di nobili famiglie, vestiti con tuni- clero della patriarcale basilica in
che al modo degli antichi garzoni cotta, in un a diversi superiori
ebrei, avendo la lesta coronata con dell'ordine ed al p. Gaetano To-
leggiadre corone di palma d'olivo, nini custode di quel sagro conven-
ed in mano bandierine di seta to. Disceso il Papa dalla carrozza,
bianca ove erano impressi motti fu accolto sotto baldacchino, soste-
scritturali allusivi alla circostanza : nendone le aste sei religiosi in pi-
in tal modo il Pontefice proseguì viale, ed in compagnia dei cardi-
l'ingresso nella città, passando sot- nali della Genga ed Orioli entrò
to archi vagamente addobbati. Alla nella basilica ov' era esposto il ss.

chiesa di s. Chiara il Papa venne Sagramento. Dopo avere nella ba-


ricevuto dal cardinal Gabriele del- silica ricevuto la benedizione eu-
la Genga Sermattei assisiano, degno caristica, ed osservato alquanto il

nipote di Leone XII, e dal vescovo magnifico edifizio, passò all'alloggio


Carlo Giuseppe Peda, alla testa del preparatogli ed ammise al bacio
clero. Ivi dal vescovo di JN'oceia del piede tutta la religiosa comu-
monsignor Piervisani ricevè la be- nità. Nelle ore pomeridiane visitò
nedizionecol ss. Sagramento, e divotainente le tre c4iiese e la bi-
quindi consolò di sua presenza le blioteca: nella chiesa di mezzo a-
religiose Clarisse del prossimo rao- dorò il ss. Sagramento, indi passò
nisterOj alle quali eransi unite le nella terza o sagro sotteiraneo a
cappuccine terziarie bavaiesi del venerare le sante ossa del serafico
nionistero di Maria ss. della Con- patriarca, e quindi le sagre reliquie
cezione, le quali eiansi stabihle ìq che sono custodite nella sagrestia.
Assisi sino dal 1720 per opera di mezzo, e
E.itornato nella chiesa di
tre terziarie francescane, che dalla recatosi poi nell'altra superiore, iu
Baviera le condussero in Assisi per ambedue osservò le rinomate pit-
devozione verso il patriarca s. Fran- ture del Cimabue, del Giotto, del
cesco.Poscia si condusse al palazzo Giottino, del Domenichino, del Ca-
municipale e dalla loggia benedisse vallini, di Giacomo Caddi, del Buf-
ii popolo, meutie in una di quelle falmacchi, del Sermei orvietauo, e
[

FRA 73
dell'Aloisi d'Assisi dello l'Ingegno. custode la relicpiia di s. Fiancesco.
Ammirò pure il singolare intaglio Quindi il Pontefice tornò alla chie-
del ciborio,opcia di Giulio Dante sa superiore, passò alle camere abi-
perugino allievo del Sangallo, ed tate da s. Giuse{)pe da Copertino,
inoltre le cjuindici pitture ad olio e i-ecatosi dappoi nella chiesa di
dei Bonini e compagno, che per mezzo a nuovamente orare, più
provvida cura del caraerlengato ,
tardi partì per la Porziuncula,
con soviana approvazione si vanno grato alle tante dimostrazioni di-
ristorando. Vide pure risiami ese- i vote e di gioia fattegli dai minori
guiti ai vetri colorati delle grandi conventuali, e da tutta la illustre

finestre; ed il coio operato ad in- città, il cui gonfaloniere Giovanni


tarsio ed intaglio in legno nei i5oi Ballista Falcinelli Antoniacci, fu
da Domenico Indovini da Sanseve- poscia dal Pontefice decorato della
rino, e da ultimo copiato in det- croce di cavaliere dell'ordine di s.

taglio e litografato dal conte Fran- Gregorio Magno. Altre particolarità


cesco Cilleni Nepis d' Assisi. Ilien- del soggiorno di Gregorio XVI nel
trato il Papa nel convento, passò sagro convento d'A.ssisi, si possono
nella biblioteca ove svol.se alcuni leggere nella Narrazione del viag-
preziosi manoscritti, e andando poi gio fatto da Pajìa Gregorio XV
per la foresteria tutta illuminala ec. del cav. Francesco Sabatucci,
a cera, si presentò ad una loggia, do- che va preferita ulle notizie pub-
ve benedisse replicatamenle la mol- blicate nel Diario di Roma, e ri-
titudine accorsa in quel luogo latto stampate a parte, perchè queste me-
simmetrico con loggiati airiutoruo; no esatte mentre nella bella opera
,

e nella quale piazza la sera furono del Sabatucci si ammira diligenza,


incendiati fuochi artifìziali : allo verità storica , ed altri pregi. Sui
sbocco della strada maestra era santuari, monumenti, moiiisteri ed
stato eretto un arco trionfale. Indi altro di Assisi, il concittadino p.
nella seguente mattina il Pontefice Domenico Bruschelli minore con-
assistito dai monsignori Peda ve- ventuale nel 182 1 pubblicò in Ro-
scovo diocesano, e Castellani sa- ma con le stampe il libro intito-

grista, oltre l'intervento del cardi- lato : Assisi città serafica e xaii-
nal Orioli, dei religiosi in, cotta, tnari che la decorano, ad. istruzio-
del magistrato civico, e del corteg- ne e guida de' forastieri che vi,

gio pontitjcio, celebrò la messa al- concorrono.


l'altare papale della chiesa detta Riprendendo il filo della storia
di mezzo, lasciò ad essa il calice dell' oriline francescano, nel iiZo
d'argento dorato che avea usato, cadendo il tempo prefisso a cele-
ed orò nella chiesa innanzi all'al- brare il capitolo generale, si adu-
tare sotto. cui giace il corpo di s. nò in Assisi, coir intervento di s.

Francesco. Ammise poi a partico- Antonio detto di Padova, provin-


lare udienza il p. Tonini custode ciale di Lombardia, e terminò in
del santuario e sagro convento, il Roma alla presenza di Gregorio
procuratore generale p. Giovanni IX, e fr. Giovanni Parenti conti-
Ferrini, che fece poi vescovo di nuò neir uffizio di ministro gene-
Bagnorea, e tutta quella famiglia rale. In questo capitolo si promos-
religiosa; preseutaudogli il detto p. selo alcune dilKcoltà intorno alla
74 FRA FnA
regola, inassime siili' uso semplice ministio. Siccome
ogni provincia
della pecunia e del denaro, che avea molti custodi, ad evitar con-
l'istituto proibiva ricevere, mentre fusioni stabih il Pontefice, che pel
i bisogni dell'oidine e de' frati non capitolo i custodi di ciascuna pro-
era ristrctlo al solo vitto e vestito, vincia eleggessero il Custode de cu-
ma a quanto occorreva per le fab- stodi, il quale a nome degli altri
briche di chiese e conventi, acqui- intervenisse col provinciale al capi-
sto dei hbri per lo studio , ed tolo, ciò che costantemente prati-
altre cose necessarie; oltre di che carono i minori conventuali. Un
i fedeli offrivano fondi e denaro solo è il custode in ogni provincia
in sollievo della povertà francesca- tra i minori osservanti, secondo il
na. Si deliberò pertanto di sotto- decretato del i > ; 7.
porre dubbi alla prudenza di
i Frattanto Antonio dopo aver
s.

Gregorio IX, conoscitore profondo santificato l'Italia e la Francia con


della regola e dello spirito del suo la dottrina, con l'esempio, coi rai-
istitutore. Il Papa ponderato tutto lacoli, mori in Padova a' i3 giu-
maturamente, alla fine di settembre gno iTtSr, e fu riposto nel cata-
nella città d' Anagni ov' erasi por- logo da Gregorio IX pri-
fle' santi
tato, pidjblicò la grave e prima ma che finisse l'anno dal giorno
dichiarazione della regola, in cui della morte. Dio glorificò per tal
spiegò, che testamento di s. Fi-an-
il modo il suo servo con una non
cesco non obbligava alla pratica : interrotta continuazione di prodi-
dichiarò l' uso d' un uomo fedele, gi, per cui è appellato il santo
il quale ricevesse il denaro e la miracoloso, ed il suo nome s'invo-
pecunia offerta dai benefattori in ca ordinariamente in tutte le dis-
sollievo delle necessità presenti o grazie e pericoli. Dalla copia dei
imminenti dei frati e dell' ordine, miracoli, e dal concorso straordi-
ed il quale pagasse la cosa ch'era nario in Padova de' fedeli, l'ordi-
d'uopo comprare ; e che questa pra- ne francescano venne alla X'isolu-
tica non era un trasgredir la re- zione d' innalzargli in quella città
gola imperocché il diritto e la
, a suo onore \\n tempio magnifico,
proprietà del denaro finche non il quale per la sua architettura ed
era speso, si rimaneva nel benefat- ampiezza, per i preziosi ornamenti
tore, sempre padrone di ripigliarlo, di marmi, di scultui-e, d'oro e d'ar-
né frati
i contrattavano in com- gento alla cappella del santo, per
prare; le quali cose, cioè proprietà la vaghezza della cappella maggio-
di denaro e contratto, riconosciute re, di quella delle sante reliquie ,

furono per le proscritte dalla re- e di altri altari, e per la maesto-


gola. Da questo tempo in poi usa- sa ufìlziaturagareggia con li più
rono i frati le limosine separate, ragguardevoli santuari d'Italia. La
senza peso di confonderle appena santa S&i\e lo ha arricchito dell'in-
ricevute con le limosine del con- dulgenza plenaria quotidiana per-
vento. Altro capo di legola spiegò petua, e della ficoltà di avere i

Gregorio IX, e fu dei custodi ob- penitenzieri. Due traslazioni solen-


bligati dall' istitutore ad intervenire ni si sono fatte delle preziose ce-
ai capitoli generali, ed eleggere in- neri ed ossa di s. Antonio in que-
sieme coi piovinciali il generale sto tempio. Seguì la prima alla
FRA FRA 73
presenza tli s. Bonaventura mini- per altri servi di Dio, come per
stro generale (lell'ordine, nel i^GS, Benvenuto da Gubbio, il cui culto
nell'oUava drlla Pasqua di risur- approvò Innocenzo XII Bentivo- ;

rezione : allora fu che aperta per glio da Sanseverino, e Pellegrino


la prima volta l'arca, dove giace- da Fallerone, del quale Pio VII ri-
va la sagra spoglia, si trovò ridot- conobbe il culto che godeva non ;

ta la carne in minutissima polve- che per altri, vissuti e morti san-


re, e la lingua, membro il più fa- tamente, ed altri martirizzati, non
cile a corrompersi, fu rinvenuta andarono esenti da travagli e con-
fresca, intiera e rosseggiante quale traddizioni. Incoaiinciarono molti
lingua d'uomo vivente, per la qual parrochi a vedeie di cattivo oc-
cosa sorpreso dalia novità del mi- chio le generose olTerle che i fe-

racolo il santo generale , versando deli facevano ai frati minori, te-


lagrime di tenera divozione, com- mendo che un ordine indipenden-
pose la bella antifona: O lingua te dalla loro giurisdizione, si at-
bencdicta. La seconda traslazione tribuisce a poco a poco i diritti
accadde a' 5 febbraio i35o a spe- parrocchiali ed i vescovi pieni di
;

se del pio cardinale Guido di IMon- esigenze, in ogni modo gravarono


lefovte; cui aggiungeremo la ter- l'ordine. Gregorio IX che volle tron-
za della sagra lingua del medesi- car la strada a si fatte inquietudini,
mo s. Antonio, e delle altre reli- riferisce nelle sue bolle i gravi contra-
quie, con magnifica pompa fatta sti e vessazioni solFerte dai minori,
a'io giugno 1744? a! If nuova son- come si legge nelle decretali. Com-
tuosa cappella, dal cardinal Carlo mosso l'animo del Pontefice da tali

Pvezzonico vescovo di Padova, po- irregolari contegni, se ne lagnò al-

scia Papa Clemente XIIl. Dall'es- tamente coi prelati ecclesiastici, e


8er morto s. Antonio di Lisbona colle pene che fulminò ai disub-
in Padova, e dal venerarsi ivi il liidienti chiuse la via agl'insulti.
suo corpo, per antonomasia viene Con tuttociò fu d'uopo che pure
chiamato s, Antonio di Padova. Cin- Iiìuocenzo IV, ed Alessandro IV
que mesi dopo il di lui transito rinnovassero le prescrizioni del pre-
felice, volò al cielo Elisabetta fi- decessore, liberando cos\ l' ordine
glia di Andrea re
d'Ungheria, e da pesanti molestie. Spirato il se-
vedova Lodovico langravio di
di condo triennio del generalato di
Assia e Turingia , che avea pro- ^v. Giovanni Parenti, i padri ce-
fessato la regola del terz'ordine, e lebrarono nel 1236 il capitolo ge-
meiitò che Gregorio IX la ponesse nerale in Soria di Spagna, e 1' e-
nel catalogo de' santi. In Valenza lezione cadde nella persona di fr.
colsero lapalma del martirio Gio- Elia, come fornito di rari talenti :

vanni da Perugia sacerdote, e Pie- molto hanno parlato di lui gli scrit-
tro da Sassoferrato laico ; i loro tori francescani, ma non sono d'ac-
sagri corpi trasportati nella catte- cordo, gli uni lodandolo, gli altri

drale Turolense ebbero culto im- Ijiasimandolo, tutti con poca mo-
memorabile, poi approvato da Be- derazione, com'è facile vedersi con-
nedetto XI V, ed ecco un altro sultandone le opere, massime le

frutto delle missioni minoritiche. apologie del p. Azzoguidi conven-


Mentre i francescani fiorivano tuale e del p. Ireneo Affò minor
,

76 FRA FRA
osservante. Le principali accuse con- applicussi ad innalzare una sontuo-
tro iv. Elia sono, di avere inlio- sa chiesa d'una sola navata in o-
dotlo liiassatezza nell'ordine, in nore di s. Francesco. Terminata la
quanto alla magnificenza delle fab- chiesa , seguì la traslazione della
briche, al vestire, all' osservanza vivifica cioce con molte sagre re-
della regola, e ad altro, come sos- liquie. Oltre la chiesa e convento,
tenuto da un partito di complici per circa una dozzina de' suoi fidi
del suo rilassamento. Certo è che aderenti fabbiicò altra casa a par-
inorgoglito, governò l'ordine dispo- te, che prese il nome di casd di
ticamente, e si abbandonò ad una fr. Pasqua
Elia. Nell'avvicinarsi la

vita splendida e di lusso. del 1253 Elia s'infermò grave-


Venuto Gregorio IX a cogni- mente, e bramoso di render l'a-
zione di tal operare , per chiuder nima a Dio nel greml)o e comu-
l'adito alle violenze ed ai maneg- nione della santa romana Chiesa
gi, nel ii3c) adunò in Roma a- avanti Bentio arciprete di Cortona,
vanti di lui il capitolo generale. con segni di vera contrizione fece
Fr. Elia fu rimosso dall'uflizio, ri- una pid^blica confessione delle sue
mase fiihbriciere della chiesa d'As- colpe, ed accusossi principalmente
sisi, ma ne fuggì e andò pres-
se reo di vanagloria, che l' avea in-
so r imperatore Federico II di dotto a volger le spalle all' ordine
cui era amico, il quale l'inviò col suo, e di abbracciar il parlilo di
grado di ambasciatore in jN'icea Federico Domandò
con umiltà
II.

all'imperatore greco. Allora si ac- l'assoluzione delle censure pontifi-


crebbe lo sdegno del Papa in ve- cie, con promessa, che se guariva
der fr. Elia dichiaiato partigia- si sarebbe presentato all'apoitolica
no Federico II da lui sco-
di clemenza, pronto ad ubbidire ai
municato, laonde il percosse col supremi suoi comandamenti. E fat-
fulmine della scomunica, qual fau- ta all'arciprete anche la sagramen-
tore dei scismatici : non deve ta- tal confessione, morì a' 22 aprile,
cersi che alcuni Gre- dicono, che venendo se|)olto nel coro della chie-
goiio IX stessoche man- fu quello sa da lui fabbricata, la quale poi
dò fr. Elia dall' imperatore Fede- passò ai minori conventuali. Non
rico II. Dipoi Innocenzo IV, chia- deve qui che nel genera-
tacersi,
mato in giudizio fr. Elia, confer- lato di fr. Elia venne affidato al-
mò le censure, soleimemenle di- l'ordine minoritico da Gregorio IX,
chiarollo decaduto da ogni grazia oltre domenicani, l'onorevole im-
i

e privilegio, e lo privò dell'abito piego della santa inquisizione contro


religioso. Dopo l'imperiale amba- i eresia, impiego ritenuto sempre dai
sceria Elia si ritirò in Cortona, minori conventuali fino ai noti ^
seco portando una bellissima croce sconvolgimenti degli ultimi anni
ornata di caratteri e sigle greche, del secolo passato, e dei primi del
spiegate poi dal preposto Venuti. corrente. Noteremo inoltre che l'in-
Dentro a questa croce conservasi quisizione restando ne' memorati
im pezzetto della vera croce, dai conventuali, ne' conventi lispettivi
cortonesi tenuta in altissima vene- evvi la serie degli inquisitori sino
razione. Accolto Elia con amore- ai detti tempi della rivoluzione
volezza e slima da quei cittadini , francese. Come pure il primo con-
FRA FRA 77
sulloie religioso del s. ofììzio di dole in dodici rubriche o capi cou
Roma, dopo domenicani, fu sem-
i qualche giunta. Con altre addi-
pre un minore conventuale, e se zioni fatte nei capitoli di Narhona,
ne ha nel convento dei ss. Apostoli Assisi, Napoli ec, furono in uso
la serie non interrotta coi rispetti- fino a Benedetto XII. Adunatisi in
"vi ritratti, e dura anche attuai- Roma per la festa d' Ognissanti i

mente, come pure in detto con- capitolari, alla presenza di Grego-


vento si conserva il grande archi- rio IX innalzarono al minisleriato
vio salvato dal consultore p. Mar- generale Aimone di Faverskam, in-
tinelli, di sommo pregio. 11 mede- glese , nunzio pontificio presso il

simo Papa aflìdò pure ai domeui- patriarca di Costantinopoli. Tra le


cani e francescani la predicazione opere memorande di questo gene-
delia crociata contro i saraceni, rale contasi la riforma del hrevia-
per la ricupera e difesa de' luoghi rio, rese uniforme per tutto
che
santi di Palestina. Inoltre Grego- l'ordine, con lode ed approvazione
rio IX concesse all'ordine minori- di Gregorio IX. Tal riforma piac-
tico r apostolica penitenzieria in que pure alla curia romana, ed al
Roma, e presso la santa Sede, la clero, che sotto Nicolò III abbrac-
quale da s. Pio V fu poscia affi- ciò il breviario de' minori, e fino
data nella basilica lateranense ai al pontificato di - "o V il bre-
minori osservanti riformati, come viario francescano fu il Breviario
dicesi all'articolo Penitenzieri late- Romano [Pecby Nelle vile de'Pon-
ranensi [Fedi). Egualmente al gè- tefici si legge che a' 2 [ agosto
neralato di fr. Elia risale l' intro- ii^i mori Gregorio IX, che sic-

duzione nell'ordine dei gradi sco- come portava di sotto l'abito fran-
lastici di baccelliere e di maestro cescano, con esso volle essere sepol-
in teologia; nelle università di Ox- to nella basilica di s. Pietro. I
ford e di Parigi incominciarono gravami succennati recati ai fran-
ad insegnarvi i francescani; diversi cescani fla molti ecclesiastici, sotto
poi furono i servi di Dio che fio- Innocenzo IV obbligaiono l'ordine
rirono a detta epoca. alla lisoluzione d'istituire presso la
Deposto, come si disse, nel I23q romana curia un procuratore ge-
dal generalato fr. Elia, i piinistri iierale, difensore dei privilegi dei
provinciali, ed i custodi dei custo- minori ; uffizio utile ed onorevole,
di elessero a ministro generale fr. il quale nel fine del primo secolo
Alberto da Pisa di raro merito, dell'ordine, a cagione di sua am-
morto nel medesimo anno. La re- pliazione ed affollamento di affari,
gola de' minori per la sua brevità fu diviso in due procuratori, cis-
non provvedendo specificatamente montano oltramontano l'al-
l'uno,
a molte cose, si stimò necessario tro, ciò che durò sino al capitolo
dai capitolari di formar alcune leg- generale di Firenze del i5G5. Do-
gi adatte ai bisogni , e dirette a pò il ministro generale de' minori
mantenere la regola in vigore. Il osservanti, e dopo il ministro ge-
complesso di queste leggi ebbero il nerale de' minori conventuali, i due
nome di Costituzioni generali, a rispettivi procuratori sono le per-
cui poi s. Bonaventura tolse ciò sone cui fa capo la curia roma-
che recava confusione, distribuen- na, ed hanno luogo nelle cap-
,

78 FRA FllA
pelle papali coi piocuiatoii ge- bili ed immobili alla saula Sede ;

nerali degli altri ordini luendicaii- allarga i confini all' uso, e deter-
ti. 11 primo procuratore generale mina, che i frati usino le limosina
fu il martire fr. Simone da Mon- per le loro necessità, utilità e co-
tesarcliio in Terra di Lavoro. E modi. Questa dichiarazione vuoisi
in quanto al sermoneggiare nella provocata dal tenore di vita del
cappella pontifìcia, il procuratore generale fr. Crescenzio, che si ri-
osservante sua orazione
lecita la marcò da alcuni come amatore dei
nella seconda domenica di quare- beni terreni e della magnificenza
sima, quello de' conventuali la pro- contro lo spirito della regola. Pe-
nunzia nella seconda domenica del- lò è difeso da parecchi storici
l'avvento. Oltre i ministri generali massime dalle accuse come incli-
degli osservanti e de' conventuali, nato alle scienze mondane , e di
ha pur luogo in cappella quello aver trasferito molti conventi dal-
de' cappuccini, col suo procuratore le solitudini nelle città, a cagione
generale. Per l'ordine gerarchico nel dei saccheggi e massacri cui anda-
sedere, non si bada all' epoca del- vano primi soggetti nelle guerre
i

l'elezione, ma a quella dell'ordine civili de' guelfi e ghibellini, fomen-


cui si appartiene, tanto i generali, tati da Federico 11 nemico de' frati
che i procuratori. Primo è l'osser- minori. Ad elogio di fr. Crescen-
vante, secondo il conventuale, ter- zioaggiungeremo, che fu assai sti-
zo il cappuccino, per la bulla di mato da Innocenzo IV, alla cui
Leone X. presenza nel capitolo generale di
IVel 1244 nion in Anagni fr. Lione, per rinunzia di fr. Crescen-
Aimone, degno ministro generale; zio, gli fu dato a successore fr. Gio-
ed Innocenzo IV amorevolissimo vanni di Alberto Biualli da Par-
dell'ordine, ti-ovandosi in Genova, ma, siccome accetto a tutto l'ordi-
in questa città fece radunar i vo- ne, venerandosi col titolo di beato,
cali a capitolo, che consegnarono e non di quella condotta cui de-
r uffizio generalizie a fr. Crescen- scrisse r annalista Wadingo : però
zio Grizi da Jesi : in questa adu- i di lui difensori confessano il di-
nanza si decretò la raccolta delle fetto in cui caddero altri, di cre-
azioni virtuose del santo fondato- dere alle profezie famigerate del-
re. In seguito molti scrissero la l' abbate Gioachino sul prossimo
vita del santo, essendo lodata quel- fine del mondo. Il b. Giovanni
la del p. Luigi Francesco Chalippe, d'accordo coi provinciali impetrò
che la pubblicò in fiancese
a Pa- da Innocenzo IV la facoltà di eleg-
rigi nel
1728, poi tradotta in al- gere i sindaci amministratori di
tri idiomi, com'è commendevolis- quanto veniva lasciato all'ordine,
sima quella di recente stampata in facoltà uniforme alla esposizione
l^arigi 1841 e succitata, da
nel j della regola fatta dal medesimo
Emilio Chavin de Malan. JNell'an- Pontefice; indulto che difesero vari
no seguente Innocenzo IV pubbli- canonisti iu quanto ai beni stabili
cò una seconda esposizione della in proprietà e dominio, secondo il

regola, in cui accorda a' Irati l'uso decietato d'Innocenzo IV, Alessan-
di tutte le cose, e riserva il do- dro IV, Martino V, e Sisto IV j
minio e la proprietà sui beni nio- ai sindaci poi apparteneva l'animi-
FRA FRA 79
nistrazioue di essi beni, cioè o ven- IV nel possedere, nei primi anni
a misura dei bi- si ritirarono nelle selve e in luo-
derli o ritenerli
sogni, utilità e comodità dei frati, ghi non conventuali, laonde il pro-
i quali godevano l'uso semplice di nome conventuale fu dato a
di

fatto dei medesimi beni, nella gui- quei che finendo dell'a-
religiosi

sa appunto dei poveri mantenuti postolico indulto, al modo narra-

liei pubblici spedali nei minori :


to, restarono ad abitar i luoghi

osservanti e riformati i sindaci a- conventuali. Con questi minori pre-

postolici amministrano anche le gior- se ad usarlo la stessa santa Sede


naliere elemosine dei fiati. anche nei secoli susseguenti, e con
Intanto si rinnovarono contro del- pii^ frequenza dopo il pontificato

l'ordine le vessazioni del clero gecola- di Leone X, il quale come si dirà

re, che voleva impedire ai frati mi- uni sotto un sol capo tutte le ri-
nori il seppellire nei loro cimiteri forme minoriticlie, e ne compose
i secolari, il conservar nelle chie- un ordine di minori osservanti, o

se la ss. Eucaristia, e di aver le della regolare osservanza, restando


campane per invitar i fedeli agli gli altri coll'antico soprannome di
uffizi divini. Fattosi di ciò unìile frati conventuali, o dell'ordine dei

ricorso alla minori


santa Sede, i
minori conventuali. Questo è il si-

impetrarono dalla medesima dop- gnificato, l'origine, e lo stabilimen-

pio indulto, e della sepoltura li- to dell'uso del soprannome di con-

bera per li secolari, e che le chie- ventuale r origine del quale può
,

se de' minori in avvenire fossero vedersi nella bolla d'Innocenzo IV,


conventuali^ o sia chiese collegiate, Cuni taniquani veri, data in Lione
agnome che passò dalla chiesa ai nel i25o.
luoghi, i quali furono ripartili in Neil' anno stesso Innocenzo IV
luoghi convenluali, e luoghi non diede ai minori conventuali il mo-
conventuali, cioè in luoghi i quali nislero e la chiesa di s. Maria d'A-
tenevano capitolo e formavano col- raceli di Roma, situata ai fianchi

legio, ed in luoghi impotenti a te- del Campidoglio [Vedi), luogo il

ner capitolo e far collegio. I luo- pili nobile, il piìi celebre e rispet-
ghi non conventuali privi del di- tato dell'antica Roma, ed ora sede
ritto di tener capitolo ricorrevano dell' inclito magistrato romano e ,

nei loro bisogni ai guardiani dei di quanto descrivemmo al citato

luoghi conventuali, come dispose articolo. I minori conventuali vi

Clemente IV nella bolla Cuni di- dimorarono sino al i44^> ^^^ f\yi^\
lecti de' 25 luglio 1265. Dai con- anno piacque ad Eugenio IV di
venti passò il nome ai frati abita- dare il convento e la chiesa ai
tori dei conventi, e frate conven- minori osservanti che tuttora ne
tuale dell'ordine de' minori signi- sono possessori. Nel capitolo gene-
ficò un minoiita dimorante in un rale di Metz si stabili di non far

convento con la voce in capilolo. uso della dichiarazione della regola


Gli stanziati ne' luoghi non con- fatta da Innocenzo IV, in quei pun-

ventuali si chiamarono frati non ti che non erano d' accordo con
convenluali. CAì osservanti della pu- l'altra di Gregorio IX. Dichiarate
rità della regola, che non vollero convenluali le surriferite chiese, ed
profittare dell'indulto d' Innocenzo aperta per tutti in esse l' ecclesia-
,

8o FRA FRA
fitica sepoltura, i fedeli eleggendola lìce IV nipote di Gi'e*
Alessandro
disponevano in parte dei loro beni gorio IX tolse ogni perplessità, e
a proprio snftragio, ed a «ollievo per suo comando fu ammesso. Que-
della povertà de' leiigiosi che le sto costume di vivere de' legati
iiffiziavano. Era in vigore un'an- perpetui amministrati dai sindaci,
tica legge, die di tali beni si do- che i conventuali dicono non al-
vesse pagar a' vescovi e parrochi terar punto la regola, e dai me-
vina porzione ; questi adunque co- desimi considerati costantemente ve-
minciarono a domandarla ai frati re limosine, nato sotto il Pontefi-
ancora senza riguardo alla loro in- ce Gregorio IX (giacche nel 1234-
digenza. Siccome il pagamento loro Bartolomeo Barocci veneto lasciò
incomodava, i religiosi ricorselo ad a' minori la limosina annua e per-
Innocenzo IV, il quale benignamen- petua di lire venticinque, ed in
te dispensò e liberò da s'i fatto
li Cracovia duca Boleslao donò ai
il

aggravio colla bolla Pacem vestram, minori pel loro mantenimento cer-
data a'ar luglio I253. Avendo te case di legno ed aie spaziose
poi Innocenzo IV riformato con dando licenza di comprar delle pos-
utili leggi il tribunale della sagra sessioni ) in appresso si ampliò, ma
inquisizione contro l'eresia, ripaifi serv'i al ritiramento memorato de-
le Provincie per l'inquisizione tra gli osservanti, i quali ebbero per
i due ordini de' predicatori e dei principio fìsso di fondar riforme e
minori, ed investi i provinciali del- conventi, incapaci di legati e limo-
la potestà d' istituire gli apostolici sine certe e perpetue a loro so-
inquisitori. In questo tempo ai frati stentamento, fermi nella pura os-
minori venne fatta in Venezia una servanza della regola.
fondazione ragguardevole, giacché Il generale fr. Giovanni si me-
IMarco tiglio del doge Pietro Ziani ritò la venerazione universale, e
nel 12 53 dispose per testamento, pel primo visitò tutti i luoghi del-
che parte del frutto de' suoi beni l'ordine ; quindi senza attendere il

servisse a comprare le tonache ai tempo del capitolo generale, nel


frati minori di s. Maria dei Frari, 1257 lo convocò per la Purifica-
e col resto si fondasse nella sua zione, e ad onta delle preghiere
vigna in Venezia un convento, ove dei vocali rinunziò la carica, tut-
sei minori con due servitori
frati tavolta cedette a quelle di sugge-
andassero ad abitare, e fossero prov- rire qual soggetto stimasse più a-
veduti di vitto e vestito, liberi per- dattato ad occupare il suo posto,
ciò dalla necessitàdi andare accat- e nominò s. Bonaventura Fidanza
tando convento e la chiesa pre-
: il di Bagnorea , che dalla pubblica
se il nome di s. Francesco alla Vi- cattedra di Parigi spandeva raggi
gna. Innocenzo IV approvò il le- luminosi di santità e dottrina. Jl

gato, ma i frati dillerivano ad ac- b. Giovanni visse lungamente nel


cettarlo, o fosse che il giudicassero romitorio di Grecio nella valle di
conforme alla dichiarazione Inno- Rieti, e morì nel convento di Ca-
cenziana della regola, sospesa nel merino , che nel i5o3 passò in
capitolo di Metz, e non alla Gre- proprietà degli osservanti: Pio VI
goriana, o che li trattenesse la stes- nel 1777 approvò il suo culto im-
sa perpetuità; mail nuovo Ponte- memorabile. Nei tre generalati di
FRA FRA 8i
Aimone, Crescenzio, e Giovnnnl vo- verta ; insegnò doversi ai minori
larono al cielo i servi di Dio , E- ogni porzione de' testamenti e delle
lisabetla vergine palermitana del disposizioni de' fedeli dentro i con-
terzo ordine, sepolta nella chiesa fini del lecito e dell'onesto; con-
de' conventuali di Palermo Ber- ; servò l'uso dell'uomo fedele, am-
nardo Quintavalle primo compagno ministratore delle limosine , che
di s. Francesco, il corpo del quale però inculcò a' frati non procurar-
si venera in Assisi sull'altare del- le, senza prescrivere il rifiuto alle
l' Immacolata Concezione, unita- spontanee offerte, ma umanissimo
mente ai corpi dei beati Silvestro in condiscendere alle ragionevoli
e Guglielmo inglese, uno compa- necessità dei frati, non zelò meno
gno, l'altro discepolo di s. Fran- la rigida osservanza della serafica
cesco. E per non dire di altri, ed povertà.
anche martiri, la b. Umiliana Cer- San Bonaventura contava di sua
chi da Firenze, una delle piime età appena trentacinque anni, quan-
terziarie, il cui corpo venerasi in do alla presenza di Alessandro IV
detta città nella chiesa di s. Cro- fu promosso al generalato. Difese
ce de' conventuali ; in Viterbo vo- dalle imposture dei maldicenti fe-

lò agli eterni riposi s. E.osa ,


glo- licemente il proprio ordine e quelli
rioso ornamento del terz' ordine; degli altri mendicanti, ed ottenne
in Assisi gran madre
la s. Chiara, da Alessandro IV ai minori gran-
dopo quarantadue anni di santa diosi privilegi. R^icusata a Clemen-
vita, cambiò la terrena colla cele- te IV la dignità episcopale, accet-
ste abitazione. Innocenzo IV che tò la cardinalizia dal b. Gregorio
Irovavasi in Assisi l' onorò di sua X, il quale riconosceva la sua dalle
visita prima che morisse, la consolò insinuazioni del santo fatte al sa-
colla sua apostolica benedizione, ed gro collegio in sede vacante. Di-
accrebbe splendore ai di lei fune- votissimo della passione del Signo-
rali con la sua pontificia presen- re, e della Beata Vergine, compose
za ;
passati tre mesi s. Agnese di a loro onore alcuni opuscoli , e
lei sorella , la jaggiunse in para- molti scrittori ne lodarono alta-
diso. Il nuovo ministro generale mente le letterarie fatiche. Mori
s. Bonaventura [Fedi), il settimo nel 1274 al concilio generale di
dopo il fondatore, giustamente è Lione, ove con l'intervento di
celebrato da tutti gli scrittori per tutti i padri gli furono celebrati
la sua luminosa santità, e profon- splendidi funerali de' quali come
,

da dottrina per cui ebbe luogo tra delle sue opere parlammo alla di lui
i Dottori di s. Chiesa [Fedi), per biografia, e nel volume XIV, p. i5o
essere stato il primo cardinale del- del Dizionario: il cardinal Pietro
l'ordine francescano, e per la di- di Tarantasia domenicano, vescovo
sciplina che stabilì nel medesimo, d'Ostia e Velletri, poi Papa Inno-
miglior forma dell'abito, ripaiti- cenzo V, recitò l'orazione funebre,
mento delle provincie in custodie, e tutti dissero che con tal morte
e che i custodi sieno veri supe- era caduta una colonna della cri-
riori. Egli insegnò ai minori co- stianità. Il suo corpo fu trovato in-
me far uso degli apostolici indul- tero, come se dormisse, dopo cen-
ti, precipuamente rapporto alla po- tosessanta anni, dipoi nell' irruzio-

VOL. XXVI. 6
82 FRA FRA
ne de* calvinisti, questi gettarono Dio, a>revano fatto salire l'ordine
empiamente la sagra spoglia nel al più alto grado di riputazione
Hodano. In Bagnoiea si venera un appresso il mondo, e di affettuosa
suo braccio, una costa nella chie- benevolenza presso la santa Sede.
sa de' Frari a Venezia , delle sue Gettava egli in ogni di più pro-
•vesti in ss. Apostoli di Roma, e fonde le sue radici ed andava ovun-

ia altre chiese francescane delie que erigendo nuove case, amplian-


sue reliquie. Nel concilio s. Bona- dosi contemporaneamente anche gli
Tentura fu presidente delle con- altri ordini mendicanti. Raccoman-

gregazioni conciliari , e nel mede- dando Pontefici


i minori alla pia i

simo v' intervennero pure molti uo- liberalità questi in ogni


de' fedeli,
mini illustri dell'ordine fra' quali , luogo furono larghi di sovvenzioni,
Girolamo Mascio o Massi poi Ni- e beni stabili provvedendo alla
,

colò IV. Il suo lungo generalato povertà della legola gli indulti apo-
fu illustrato da uno stuolo nume- stolici. Alessandro IV nel iiSj
roso di servi di Dio, come del b. rinnovò le disposizioni d' Innocenzo
Gualtero discepolo di s. France- IV , restando cos\ derogato alla
sco, che sotto la protezione del re menzionata sospensione capitolare ;
Alfonso III, e della regina Urraca anzi Alessandro IV si mostrò più
stabili l'istituto dei minori nel Por- indulgente di Gregorio IX, abili-
togallo ; in Polonia i tartari tru- tando r uomo fedele o sindaco a
cidarono nel mouistero fondato in sostituirsi un depositario, riportan-
Zavichost Agnese abbadessa con un dosi alla prudenza de'frati nel de-
•gran numero di monache Clarisse, terminare quali sieno le cose ne-
e fr. Stanislao con molti frati mi- cessarie , utili e comode ; confer-
nori. IMori il b. Pietro da Monte- mando poi la proprietà della santa
compatri discepolo di s. Francesco, Sede sui beni mobili ed immobili,
e portatore dell' istituto minoritico ne vietò il cambio o la vendita
in Ispagna, terminando di vivere senza licenza apostolica o del car-
in Oviedo, ove si venera; l'annes- dinale protettore. Essendosi rinno-
so convento passò neli490 dai vate le querele del clero sulla ca-
conventuali agli osservanti. San Lo- nonica porzione delle lascite fatte
dovico IX re di Francia, protettore ai minori, Alessandro IV dichiarò
paterno dell' ordine, di cui si vuole formalmente 1' esenzione di pagare
terziario; il suddetto beato Leone la canonica porzione, e spedì l' in-
dei primi compagni di s. Francesco, dulto detto mare che magnum ,
suo confessore e segretario, il cui incomincia Firtute conspicuos, con
corpo giace nella basilica d'Assisi ; cui confermò tutti privilegi del- i

il b. Giovanni, uno dei primi pro- l'ordine. Indi colla bolla Ex parte
pagatori dell' istituto in Provenza ,
i'es/ra, Alessandro IV dichiarò che
egualmente fiorirono nel generala- quanto usava il religioso apparte-
to dì s. Bonaventura , e volarono neva all'ordine, cui era tenuto con-
al cielo insieme ad altri molti. segnarlo nel passaggio dal chiostro
La virtuosa ed esemplar vita, lo alle dignità ecclesiastiche : tal bolla
zelo ed il fervore dei frati minori fu da Clemente IV estesa ai do-
nel pubblico servizio della Chiesa, menicani, e nel decorso secolo Be-
e neir ampllazione della gloria di nedetto XIII, colla bolla Postulai^
FRA FRA 83
estese tale disposizione a tutti i re- tenne dal Gregorio
b. due in- X
golari, dichiarando che all'uscir dal dulti, uno in conferma de' privilegi
chiostro il regolare altro non po- e prerogative godute dall'ordine,
teva portar seco, se non le sue con l'altro facoltizzò i frati di alie-
vesti, il breviario ed i suoi mano- nare e cambiare tutti i berli mo-
scritti. Altre bolle Alessandro IV bili lasciati all' ordine in cose utili
emanò in favore de'minori, dichia- e vantaggiose. Gregorio A nel X
randoli capaci come l'ordioe eque- 1276 successero, prima Innocenzo
stre gerosolimitano, di ricevere la- V, poi Adriano V, il quale in Vi-
scile di mali acquisti, ed in racco- terbo fu sepolto nella chiesa de'mi-
mandazione dei sindaci destinati nori ; ai rispettivi articoli del Di-
dalla santa Sede a ricevere per zionario si parla dei Papi sepolti
essa a contemplazione dell' ordine nelle chiese de' francescani. Alcuni
de'minori le cose donate. Il clero danno per successore ad Adriano
secolare ed alcune persone laiche V, Gregorio XI Visconti o Fice-
contrastando ai minori ed ai do- domìno de Ficedominis (Fedi),
menicani godimento delle suc-
il facendolo francescano; ma prima
cessioni ereditarie, Clemente IV del 1628 non ne trova memoria
se
colla bollaOhtenlu de' 2 febbraio 1 negli scrittori dell'ordine, mettendolo
1266, dichiarò potere i due ordini in dubbio il Wadingo. Certo è che
lecitamente succedere nelle eredità, nello stesso anno 1276 fu creato
ed esercitarne tutti i diritti ; a que- Papa Giovanni XXI, gran fautore
sta dichiarazione Sisto IV poscia de'frati minori, di cui
si tiene per

die maggior estensione. La bolla certo che avrebbe fatto cardinale


Obtenlu si custodisce nell' archivio fr. Giovanni da Parma, che al dire

de'conventuali in Assisi, e per or- del Novaes n'era generale, se piìi


dine di Benedetto XIII l'esamina- lungamente fosse vissuto. In sua
rono e dichiararono per legittima morte, a' 2 5 novembre 1277, fu
e sincera, Domenico Ri vera prefetto sublimato al pontificato Nicolò III
dell'archivio pontifìcio, Giusto Fon- Orsini, già amorevolissimo cardinal
tanini e Giovanni Vignoli custode protettore dell'ordine, che continuò
della biblioteca vaticana. Inoltre a beneficare nelle piili luminose
Clemente IV a' 23 luglio •
1265 guise. Primieramente nel destinare
pubblicò altra bolla per .la desti- protettore dell' ordine serafico il

nazione dei sindaci nella provincia cardinal Matteo Orsini, suo nipote,
di s. Francesco, che incomincia gli disse : damus libi omnium, quae
Cum dilecti Jilii, a cui i correttori habemus; potissinium tradinuis cor-
delle stampe posero due note mar- dis nostri delicias, pupillam oculo-
ginali, rigettate dai conventuali. rinn nostroriim. Indi iXicolò III e-
Mentre nel 1274 celebravasi in manò una gravissima dichiarazione
Lione il concilio generale, i minori della regola francescana,
la quale
tennero il loro capitolo generale si riputava da alcuni oscura, e di
nella medesima città, dando in suc- difficile osservanza, e per garantire
cessore a s. Bonaventura fr. Giro- r ordine dagli assalti delle lingue
lamo Massi o Massio di Capradosso, mordaci. Tale dichiarazione il Papa
altri dicono d'Alessiano, della dio- la fece prima esaminare da quat-
cesi d'Ascoli nella Marca. Egli ot« tro famosi giureconsulti, fra' quali
4 FRA FRA
Glnsiano Casati o Angiiisoni, Pielro rico di continuare nel governo del-
Peiegrossi, e Benedetto Caetani, tut- l' ordine fino al capitolo generale.
ti poi creati cardinali, e divenuto Questo si celebrò in Assisi nel se-
l'ultimo Papa col nome di Boni- guente anno, e venne eletto in mi-
facio VIIIj la fece inserire fra le nistro generale fr. Bonagrazia Tielci
stravaganti nel sesto libro delle da s. Giovanni in Persiceto. Nella
decretali da lui pubblicato, al cap. stessa promozione di fr. Girolamo,
Exiit qui seminat, in 6 De i'erbor. Nicolò IH creò cardinale l'altro
Per cui tal dichiarazione
sìgiiifìc. francescano Bentivenga Bentivenghi
di Nicolò HI viene tenuta come d' Acquasparta, suo confessore. Il

base e fondamento della claustrale Papa Martino IV fu benevolo coi


disciplina minoritica, il perchè, co- francescani , cui rilasciò la bolla
me dice il dotto osservante Em- dell' istituzione forma
de'sindaci in
manuele Roderico, Qiiaest. reg. et più ampia di quella d' Innocenzo
canon, t. J, quaest. 2 e 3, le po- IV, per amministrare quanto la
steriori congregazioni e riforme del- cristiana carità olTiiva, donava e
l' ordine , tutte si determinarono lasciava a contemplazione de' frati

air osservanza della decretale di minori. Dichiarò che delle cose ,

Nicolò Di poi Clemente V nel


III. mobili ed immobili, di cui l'ordi-
concilio di Vienna, pub-
generale ne avea l'uso, n'era la proprietà
blicò la decretale, cap. Exivi de della Chiesa romana, a nome della
paradiso, iuter Clementinas, sulla quale volle che ripeter si potessero
regola francescana, senza discostarsi in giudizio le cose lasciate, quando
da quella di iSicolò III, che anzi si negassero dagli eredi. Nel 1284
encomiò ; e Giovanni XXII, che lo morì santamente in Avignone fr.
successe, nuovamente la ratificò, Bonagrazia, e prese il governo del-
come dalla costituzione Quia quo- l'ordine col carattere di vicario fr.

ruindani exigit. Veggasi il Wadin- Guglielmo di Falgario provinciale


go, Amial. Old. minor., all'anno d' A(juitania : sotto i due ultimi
12'jq, che è quello in cui ìNicolò generalati, come nei precedenti, i

III promulgò la sua dichiarazione. francescani ebbero molti servi di


La disciplina dei minori osservan- Dio che gì' illustrarono. Nell'anno
ti, come delle riforme scalza, cap- 1285 morì in Perugia Marti-
puccina, riformata, e recolletta, di no IV, e fu sepolto nel duomo
vivere senza le rendite stabili, e di coll'abito de'minori, perchè peru- i

abborrirle, risveglia una questione, gini non permisero che si effettuasse


se la decretale di JSicolò III si la disposizione del defunto, il quale
accordi con l'uso di fatto semplice avea ordinato suo corpo si
che il

delle rendile annue, questione che trasferisse nella basilica di s. Fran-


per essere canonico-storico-morale cesco d'Assisi, pel grande amore
va letta neoli scrittori dell' ordine che avea portato ne val- ai minori :

francescano, per cui riprendiamo la sero i Onorio IV che


comandi di
tessitura di questi cenni. il predecessore avea chiamato ese-
Nicolò HI spedi nunzio ai re di cutore di sua volontà. In questo
Francia e di Spagna il generale tempo i frati minori esercitarono
fr. Girolamo, che al di lui ritorno presso il Pontefice 1' onorevole im-
nel 1278 creò cardinale, coU'inca- piego di lettori del sagro palazzo,
FRA FRA 85
ed il primo a sostenerlo fu fr. Gio- Matteo d'Acquasparta fu il primo ad
vanni Pekamo inglese che con , esercitarne l'offizio fino al capitolo.
decoro avea sostenuto in Oxford Si tenne questo in Rieti, ed alla
ed in Parigi la cattedra di teolo- presenza di Nicolò IV restò eletto
gia e sagra Scrittura. Fatto arci- generale fr. E.aimondo Gaufredi
vescovo di Cantorbery, ebbe a suc- francese, il quale quietò la contesa
cessore nel lettorato fr. Matteo insorta nel Piceno tra'minori, sulla
d'Acquasparta, poi generale e car- povertà ; ed inviò i dissenzienti al
duiale. Dopo di lui venne fr. Gu- re di Armenia, che avea richiesto
glielmo da Falgario celebre profes- religiosi all' ordine. Nicolò IV rin-
sore di teologia, sopra nominato; novò r ultimo indulto sui sindaci
promosso al vescovato di Viviers, apostolici, confermò il terz' ordine
gli fu sostituito fr. Giovanni Minio di s. Francesco, intorno alle cui
di Morrovalie, poi generale e car- stimmate approvò il decreto d'Ales-
dinale. Indi lo fu fr. Gentile da sandro IV; e riposò uel Signore
!Montefìore, poi fatto cardinale da il dì del venerdì santo 1292. Fu
Bonifacio Vili nel 1298, e l'ultimo sì umile nel portamento, che s.

lettore uiiiiorita fu fr. Reginaldo Antonino, in Chron. par. 2, tit. 20,


dell' Umbria. cap. 7, narra che soleva dire, che
In Milano nel ìiSS dal capito- stimerebbe più esser cuoco fra i

lo generale venne promosso al su- suoi frati, che cardinale ; ciò ch'egli
premo uffizio di ministro Arlotto avrebbe rifiutato, se non avesse te-
da Prato in Toscana, celebre per muto di offendere il suo ordine. Suc-
le sue concordanze della Bibbia ; ceduto nel pontificato s. Celestino V,
ma morto in Parigi dopo undici tornarono dall'Armenia i nominati
mesi, ripigliò fr. Falgario l' ufiizio religiosi, i quali con altri ottenne-

di vicario generale, fincliè nel 1287 ro dal Papa di poter osservare a


fu eletto in Monpellier fr. Matteo rigore fuori dell' ordine la regola
d'Acquasparta in generale. ludi nel francescana, prendendo il nome di
1 288 il cardinal Girolamo Mascio Romiti di Papa Celestino. Siccome
venne creato Papa col nome di li proteggeva il generale fr. Rai-
]\'icolò IF (T'edi), ilprimo de' frati mondo, Bonifacio Vili ad evitare
minori a salire la veneranda catte- rotture nell'ordine promosse il ge-
dra di s. Pietro, promovendo nel nerale al vescovato di Padova ; ma
medesimo anno al cardinalato il egli Io ricusò, abbandonò 1' offizio,
generale JMatteo.Questo Pontefice ed intanto governò l'ordine il car-
pubblicò un perpetuo stabilimento dinal Matteo d' Acquasparta, finché
nell'elezione del vicario alla vacan- in Anagni nel 1296 i vocali in-
za del generalato; ed all'ordine, nalzarono al generalato fr. Giovan-
che gli avea aperta la strada a ni Minio da MoiTOvalle.
tante dignità ed onori, dar volle Avendo a cuore il nuovo zelante
un sincero monumento di sua pre- ministro la custodia della povertà
tlilezione. Con sua bolla Quoniani minoritica, inviò ed a' provinciali
n-i'ocaliir, de' 1
4 ''laggio 1288, ri- ai frati un enciclica riportata
tutti
servò alla santa Sede nei tempi dal Wadingo, in cui declama con-
futuri la destinazione di un vicario tro le possessioni, rendite e limo-
generale apostolico ; e il cardinal siue perpetue, ne vuol tollerare le
86 FRA FRA
rendite personali, e le commissaria nel loro tenore di vita. Prima Giulio
lasciate a' frati ed ai conventi, mas- II, e poi Leone X incorporò i chia-
sime se perpetue. Com'è naturale, reni ai minori osservanti, e s. Pio V
gli scrittori francescani parlano di rinnovò comando. Indi Gre-
tale

questa enciclica secondo la disci- gorio XIII permise ai chiareni che


plina, che su questo punto segui- erano entrati tra i conventuali di
vano. Tuttavolta ebbero luogo ri- rimanervij vietando agli osservanti
nunzie e distrazioni dei mali acqui- di molestarli. JNe rimasero di chia-

sti e personali e del comune ; ma reni qualche numero, che poscia


gli altri che non avevano alcuna si estinsero: nel 1600 ancora ne
marca di proprietà restarono sul sussisteva alcuno, lodandone la vita

pie di prima, ed i conventuali tut- Roderigo. Tra i beati e i santi


tora li godono. Bonifacio \ 111 ri- che in questi tempi fiorirono, fa-
vocò un tal privilegio ai religiosi, remo menzione del b. Corrado Mi-
che dal predecessore avevano otte- liani, che riposò nel Signore in A-

nuto di poter vivere da romiti, e scoli della Marca nel 1289: il suo

separarsi dall'ordine, e li volle uniti corpo si venera in quella chiesa


anche Benedetto XI. Alcuni soste- de' conventuali, e Pio VI accordò
nendo la separazione sorpassaro- a suo onore l' uffizio e la messa.
no i limiti della sommissione ai Xicolò IV voleva crearlo cardinale.
pontificii ordini, e caddero nell'e- In Cortona volò al paradiso la ter-
resia ; altri quantunque costan- ziaria s. Margherita, canonizzata po-

ti nel loro tenore di vita, ed in- scia da Benedetto XIII. S. Lodovico


terpretazione della regola si con- vescovo di Tolosa, figlio di Carlo II

dussero diversamente. Tra questi re di Napoli ; egli con unico esem-


fu fr. Angelo da Cingoli, stimato pio era stato ordinato negli ordini
autore del libio Delle selle tribo- minori da fr. Francesco da Apt
lazioni dell' ordine, nel quale col minorità, facoltizzato da s. Celesti-
suo modo di pensare da zelante no V, e poscia Giovanni XXII il
tessè la storia degli avvenimenti pose nel catalogo de' santi. Nomi-
minoritici rapporto alla povertà. neremo ancora s. Ivo del terzo
Trovò Angelo il modo di riti-
fr. ordine, dappoi canonizzato da Cle-
rarsi tra monti Apennini di Ascoli,
i mente VI.
presso il fiume Chiaro o Chiareno, Bonifacio Vili nel i3o2,al dire
ed ivi si fece capo d' una congre- del Cardella, elevò al cardinalato
gazione romitica da lui riposta sotto il suddetto fr. Reginaldo dell' Um-
l'obbedienza e giurisdizione de' ve- bria ultimo lettore francescano del
scovi, e denominata la congrega- palazzo apostolico, come ancora creò
zione Chiarena, o Clarena (Fedi). cardinale il generale Minio , il
fr.

Menò Angelo vita santa, e dopo perchè in Assisi nell' anno seguen-
morte meritò dagli scrittori e dal te gli fu dato a successore fr. Gon-
popolo elogio, ed il culto di beato. salvo da Vallebuona, sotto del qua-
La congregazione fu confermata da le ascesero al pontificato Benedet-
Giovanni XXII, ma sotto Sisto IV to XI , e Clemente V che fissò la
i religiosi, ch'erano ancora sotto gli sua residenza in Francia, e poi in
ordinali, parte si unirono ai minori Avignone. Nel sesto anno del suo
conventuali, e parte continuarono generalato insorsero neirordine nuo-
FRA FRA ^j
ve contese, per parte di que* frati, mana. Inoltre Clemente V coman-
che in sostenimento dellapura di- dò ai frati spirituali di tornar al-

sciplina, accusarono l'ordine di vio- l'ubbidienza de' superiori, e dispen-


lata povertà a Clemente ed al V sò fr. Ubertino di passar tra i mo-
sagro collegio: principali autori del- naci benedettini. Alcuni dei frati
l'accusa furono que' zelanti a' quali spirituali seguirono gli errori di fr.
non era stalo lasciato godere l'in- Pier Giovanni Olivi, condannati nel
dulto di s. Celestino V, cioè il per- detto concilio; altri seguirono quel-

messo di vivere separati dalla co- li de Fraticelli (Fedi), originati da


munità dell'ordine. Essi erano al- due da cui u-
apostati francescani
lora chiamali frati spiriluali , alla scirono Beguardi i^Vedi), ed i Fra-
i

testa de'quali, colla protezione del ti della povera vita [Vedi), tutti
re di Napoli Carlo li , comparve egualmente condannati dalla santa
r ex generale fr. Gaufredi. In Avi- Sede, e puniti dal tribunale dell'in-
gnone ed in pieno concistoro Cle- quisizione. In Toscana ove il frati-
mente V udì le accuse di fr. Uber- cellismo erasi ampliato, poco man-
tino da Casale, in numero di ven- cò che non fosse confuso col terz'or-
ticinque, contro la regola , e dicesi dine de' secolari, e corse pericolo di
che andavano a ferire la decretale andar inviluppato nella condanna.
di IVicolò III : l'ordine fu difeso da Quindici vescovi e molti abbati re-
fr.Alessandro d'Alessandria, e due golari fecei'o testimonianza di loro
anni durò la disputa. Laonde Cle- innocenza.
mente V nel concilio generale di IMentre il generale fr. Gonsalvo
Vienna , siccome difensore dei re- era applicato nel togliere gli abusi
golari, ed amatore dei minori sino dalla clementina decretale riprova-
dalla pili tenera età, per ristabilir la ti, mori in Parigi nel i 3 i 3, e nel
pace nell' ordine pubblicò la sum- capitolo celebrato nell'istesso anno
menlovata Exivi de paradi-
bolla, in Barcellona ebbe a successore il

so. In essa cambiò aspetto alle ac- benemerito fr. Alessandro d' Ales-
cuse, e le dichiarò come quesiti, e sandria, che visse nell'offizio un an-
rispose , che non si potevano pra- no e quattro mesi , e morendo ia
ticare,, perchè andavano uniti alla R.oma fu sepolto eoa in Araceli
proprietà di cui I' ordine era inca- iscrizione. Tra Dio che
i servi di
pace , seguitando le traccia della in quest'epoca meritano special me-
decretale di Nicolò III. L'ordine ri- moria, vi furono diversi ed il b. ,

mase soddisfatto, non i frati spiri- Andrea Conti nipote di Alessandro


tuali che attendevano una proibi- IV e zio di Bonifacio Vili , che
zione ai sindaci apostolici di rice- umilmente due volte ricusò la di-
vere e ritenere i beni immobili e gnità cardinalizia, per cui alcuni lo
semoventi, e le eredità lasciate nel- posero nel novero de'cardinali: Inno-
le loro mani a sostentamento dei cenzo XIII Conti ne approvò il cul-
frati, e dai sindaci conservate inven- to immemorabile. Quale splendido
dute ed ainmini>trate per dare ai astro dell'ordine francescano si spen-
religiosi le rendite in limosina da se in terra Giovanni Duns
il ven.
consumare con l'uso semplice di Scoto, soprannominato il dottor sot-
fatto, riservata la proprietà de'fon- tile: accadde la sua morte nel con-

di e delle rendite alla Chiesa ro- vento di Colonia agli 8 novembre


,

8S FRA FRA
i3o8, nella fresca età d'anni 34- costituzione ExHc di Nicolò III su
La sottigliezza dell'ingegno e l'il- l'uso delle dominio delle
cose, il

libatezza della dottrina gli merita- quali riserbava alla Chiesa roma-
lono 1' elogio di aquila degli inge- na, spiegata e confermata da Cle-
gni : divolissimo della madre di mente V colla costituzione Ex ivi
Dio professò 1' opinione della pre- non si doveva intendere dai mino-
servazione di Maria dal peccato o- ri di quelle cose che si consumano
riginale, la sostenne in pubblico ed coir uso, soggiungendo, che coloro
in privato, e l'illustrò teologicamen- i quali affermassero, che Cristo e gli
te. In Foligno volò all' eterne de- apostoli non possedettero cosa veru-
lizie la vedova
Angela e nella b. ,
na né in comune, né in privato,,
chiesa de' conventuali gode da tem- fosseio annoverati tra gli eretici, co-
po immemorabile cappella ed al- me dall' estrav. Cam inler nonnul-
tare dedicato a Dio a suo onor«: los. Ecco poi come si racconta la
Clemente XI ne concesse l'utllzio e questione àaW Apologia per L' ordì'
messa. Frattanto nel i3i6, in Na- ne de"" frati minori, tom. 3, lib, 12,
poli, fu eletto nel capitolo per mi- secolo 2, capit. anno i32i. » La
i,

nistro generale fr. Michele Fuschi » detta controversia nacque nell'an-


da Cesena , sotto del quale alle }} no suddetto, e fu questa sopita
querele de' zelanti religiosi sul vo- » dal Papa (Giovanni XXII), giu-
to di povertà, si aggiunse la famo- » sta il parere del p. Ubertino da
sa questione della povertà di Ge- :> Casale (frate minore), che oggi è
sù Cristo e degli apostoli, eccitata » la dottrina comune dei teologi.
nel i322 tra i domenicani e i mi- M Risuscitata fu nell' anno seguen-
nori. Venne fuori il quesito, se sia " te.... fa scritto al capitolo gè-"
eresia l'affermare, che Cristo e gli M nerale de' frati minori in Peru-
apostoli non abbiano avuto cosa ve- » già.... i quali manifestarono il
rujia di proprio ne in comune, ne !> loro sentimento scrivendo una
in particolare. I minori difesero che 5» lettera a tutti i fedeli, in cui dis-
Cristo e gli apostoli nulla affatto « sero e provarono che Cristo e gli
ebbero di proprio e non sembra , « apostoli alle volte come maestri
vero da quanto diremo che nello » di perfezione religiosa, nulla eb-
stesso sentimento sia entrato il capi- 55 bero di proprio né in particola-
tolo generale adunato in detto anno » re, né in comune, ma come
a Perugia, anzi vedremo falsa tale » maestri di tutti i fedeli ebbero
assertiva; indi segui disputa in Avi- » anch'essi alle volte qualche cosa
gnone alla presenza del Papa e dti » di proprio; come appunto aveva
airdinali. La condotta di questi mi- " dotto il p. Ubertino, e come dis-
nori incontrò la pontifìcia disappro- « sero poi comunemente teolo- i

?3•

vazione , essendo Giovanni XXII « gì .

nauseato dalle interne differenze La decretale Ad conditorem, con


de' minori , che i zelanti tenevano la quale il Papa troncò la dispula
vive, benché tornati all'ubbidien- intorno all'abito de' minori, e ri-
za. Indi Giovanni XXII nel iSaS nunzia dominio delle cose con-
al
pubblicò la costituzione, estrav. Ad sumabili con l'uso dai francescani,
conditorem, tit. 14, cap. 3 De vero, fu un grave colpo alla disciplina
signifìc, colla quale dichiarò che la contraria rapporto alla povertà, ap-
FRA FRA 89
poggiata all' uso de' sindaci che ve- Marca nella sua Difesa de' Ponte'
nivano tolti. Grande fu la commo- fici accusati di errore, cap. XXXV,
zione dell' ordine, massime del ge- pag. 358, dell' ediz. di Roma 1780.
nerale, e del procuratoi'e generale Ubbidirono prontamente alla ponti-
ir.Conagrazia da Bergamo. Questi ficia determinazione i cardinali fran-
con biasimevole coraggio si presen- cescani Vitale del Forno o Four
tò al Papa , ed in concistoro pro- creato da Clemente V nel i3i2, e
testò contro la bolla Ad condilo- Bertrando Augeiio della Torre crea-
rem. Le memorie dell' ordine assi- to da Giovanni XXII nel i32o, ed
curano , che una parte delle prò- altri vescovi, che compilato aveva-

\incie continuò ad eleggere, ed a no alcuni libri per esaminar que-


far uso del sindaco , ed un' altra sta controversia. Ma sentendo il
ricorse al comune della città im- Papa che il generale fr. ftlichele da
plorando procuratori e sindaci , e Cesena sparlava della decretale, e
da per tutto si appigliò al ripiego, seguiva la fazione del suo nemico
che le monache Clarisse prendesse- Lodovico il Bavaro già solenne- ,

ro la proprietà e dominio dei be- mente scomunicato, lo chiamò in


ni stabili lasciati dai fedeli a con- Avignone, ove il generale sorpreso
templazione dei minori ; per la dal timore fnggì , implorando la
qual cosa poscia si fecero legati protezione dell'imperatore Lodovi-
d' immobili e di livelli fatti alle co. Quando poi Giovanni XXII udì
monache di s. Chiara , col peso di che il capitolo generale di Bologna
dare ai minori le rendite in limo- avea confermato nel generalato fr.
sina. Altri lasciarono i fondi in pro- Michele, annullò tale atto, il depo-
prietà ai loro eredi coli' obbligo di se dall' offizio, e consegnò il gover-
somministrare le rendite per limo- no dell'ordine al nominato cardi-
sina all' ordine. In Assisi si adottò nal Bertrando.
il costume di deputar due persone Piofittando di queste vicende
laiche col titolo di custodi, uno Lodovico, volendosi vendicar della
dell'altare della basilica di s. Fran- sua deposizione dall' impero, diffa-
cesco, l'altro dell'altare della chiesa mò apertamente il Papa come ca-
di s. Maria degli Angeli; ed a que- duto in eresia , servendosi per sì

sti si facevano dai fedeli legati in nefande calunnie delle penne di


beni stabili e semoventi. Tutto lo Giovanni Gianduno di Marsilio ,

studio de' minori fu che l'ordine JMenandro e di Guglielmo Ocamo


non acquistasse alcun dominio e uno de' maestri in teologia de' mi-
proprietà, rimanendo sempre spro- nori, siccome unito agi' interessi del
prialo senza perder l'uso semplice deposto Michele da Cesena. In-
fr.

di fatto delle rendite annue. Umi- di portatosi Lodovico in Roma ,


liati i frati minori, Giovanni XXII trasse dal chiostro d'Araceli il pe-
si ad ultimar la controver-
rivolse nitenziere francescano fr. Pietro Rai-
sia della povertà, secondo il decre- nalucci da Corbara, e nel i328 lo
tato della bolla Cam iiiter, condan- dichiarò antipapa col nome di Ni-
nando nel i324 quelli che osasse- colò V. Questi durò circa due an-
ro di contraddire questa decisione, ni nel falso pontificato, in cui creò
colla estravag. Quia quorundam^ De pseudi vescovi e cardinali del suo
veri, sìgnif. Yeg.gasi Saverio de partito. Ma poscia condotto prigio-
90 FRA FRA
ne Avignone ottenne perdono da
in riosi martiri, delle cui stupende ge-
Giovanni XXI 1, ed in morte fu se- sta sono piene le storie ; inalbe-
polto nella chiesa de' minoii coU'a- rando ovunque lo stendardo della
bilo loro. Tutto si nana con piìi croce, facendo risorgere la Chiesa
diffusione Antipapa
all' articolo cattolica nella gerarchia de' pasto-
XXXIF, ed altrove. Michele da Ce- ri, ed erigendo piìi case del mino-
sena, Guglielmo Ocamo, e i com- rilico istituto.
plici furono scomunicati e dichia- Nei due ultimi generalati parec-
rati ereticied apostati ; rientrati chi servi di Dio colle virtìi e mi-
poscia in sé stessi si pentirono , e racoli mantennero brillante e ri-
Michele mori in Monaco l' anno spettabile la riputazione dell'ordine.
1842. Mentre i francescani erano San Rocco ascritto al terz' ordine,
agitati da tali avvenimenti, Filippo dopo aver liberato col segno della
di Maiorica volle istituire un nuo- croce molte città d' Italia dalla pe-
vo ordine sotto la regola minoriti- ste, nel )327 chiuse santamente in
ca, indipendente dai superiori del- Monpellier sua patria il corso mor-
l'ordine, ma il Papa non accon- tale. Nel generalato dell' Odoni, ap-
senlK 11 cardinal Bertrando volen- provò Benedetto XII le costituzio-
do deporre il governo dell'ordine, ni dell'ordine, perciò chiamate le
nel 1829 convocò il capitolo gene- BtnedeUi/ie, nelle quali tra gli al-
rale in Parigi, e restò eletto Ge- fr, triprovvedimenti riformossi il me-
rardo Odoni fiancese, che governò todo per iscorrere i gradi scolasti-
lodevolmente undici anni, fatto poi ci. Nel i33i riporta il Cardella
patriarca d'Antiochia, e vescovo di r esaltazione al cardinalato di Pie-
Catania. Dopo vent' anni di tribo- tro o Aurolo di Verberio,
Oiiol,
lazioni r ordine respirò pace, e Gio- fatta da Giovanni XXII: secondo
vanni XXII scrisse lettere piene di tale storico, Pietro entrò sino da fan-
amore pei minori, ricevendone mol- ciullo nell'ordine minorilico, ed ebbe
te di commendazione da vari so- il nome dì facondo dottore. Per ordi-

vrani Cancellò la memoria dei


. ne del capitolo generale di Cahors del
memoiati avvenimenti lo zelo mo- 1 337 furono riunite in un volume
strato dai minori nell' estirpazione quelle parti delle costituzioni gene-
de' fraticelli ; nella predicazione del rali, che non erano state inserite
vangelo ai tartari, agli etiopi, agli nelle costituzioni Benedettine, né
armeni , ai saraceni ; in illustrare da esse abolite. Ma ecco che si
le cattedre di Parigi, d' Oxford, di apre un'epoca veneranda, e di som-
Tolosa e di Dublino, e nell'eserci- mo lustro per l'ordine francesca-
zio nunziature e legazioni. Sino
di no, per la custodia ad esso affida-
dal 1245 Innocenzo IV avea in- ta dei luoghi santi di Palestina,
viato in diverse parti a predicare Già sino da che Francesco si re-
s.

quali missionari apostolici i dome- cò nella Siria, e probabilmente co-


nicani e i francescani , facendo al- me dicemmo nella Palestina , si

trettanto Pontedci successori con


i inaugurò una provincia di frati
immensi vantaggi della Chiesa cat- minori nella Terra Santa. Crebbe-
tolica.Nelle missioni dell'Asia, del- ro conventi e gli ospizi per tal
i

la Russia e di altre regioni, i mi- forma, che Giegorio IX a favorir-


nori ebbero uomini insigni e glo- ne la moltiplicazione ogni di piìi,
FRA IRA 91
con Si Ordinis fr. Minor.,
la bolla mente VI lodò altamente la reale
nel i2 3o reputò opportuno consi- impresa, la quale senza spargimen-
glio il raccomandarne la speciale to di sangue, e senza ulteriori stre-
protezione a tutti i prelati d'orien- piti- guerrieri preservava dalla pro-

te; e nel 1260 era già ivi iìorenle fanazione i monumenti più augu-
provincia, della quale con parole sti della cristiana religione ; appro-
onoi'evoiissime parla Alessandro IV vò la destinazione de' frati minori,
nel 1257 in un diploma d'indul- e comandò al generale, come al
genze come di crociati spedito ai provinciale di Napoli, che sempre
religiosi francescani custodi dei luo- avessero cura di spedire a Gerusa-
ghi santi. Ma
1291 i minori
nel lemme i migliori religiosi dell'or-
alla terribile conquista che fece di dine.Vero è però, che prima dei
Tolemaide Melec-Seraf, furono sban- commendevoli divisamenti del re
diti del tutto dalla Palestina, di- Roberto, il soldano aveva cojn mes-
strutti i conventi, profanate le chie- so ai frati minori la cura del se-
se, uccisi i più costanti a rimaner- polcro di Cristo ; ma questa com-
vi. Ed
appena, come quasi di sop- missione non era di tanto peso, che
piatto, ottenne il coraggioso padre si potesse considerare stabile e per-
Rogerio Guarini frate minore d' Aqui- petua: laonde tutto l'operato del
tania, con commendevole zelo, di monarca di Napoli si raggirò nel-
ritornarvi con altri otto confratelli la perpetua sicurezza, che il santo
nel i333, siccome era del tutto Sepolcro fosse in mano di sacerdo-
perduta la speranza di ricuperarli ti esemplari della Chiesa latina, e
dalle mani degl'infedeli in un al siccome il soldano avealo consegnato

regno di Gerusalemme, il saggio ai minori in custodia, il zelante re


Roberto re di Napoli, e Sancia sua si adoperò acciocché l'ordine fran-
consorte eredi presuntivi della coro- cescano in avvenire lo ritenesse
na gerosolimitana, pensarono alla ma- perpetuamente. Nel pontificato di
niera di far entrare stabilmente alla Gregorio XI, l'anno i375, i frati
custodia di que' benedetti luoghi, minori ebbero inoltre il luogo di
santificati coi misteri di nostra av- Bedenune [Fedi), e successivamen-
venturosa redenzione, e che furono te la valle di Giosafat, la villa o
r obbietto di tante dispendiose CrO' orto di Getsemani, il monte Oli-
date (^Fedi), ecclesiastici degni ed veto, ed il luogo di Barut o Beri-
esemplari. Con fatiche e lodevoli to, dov'era l'inunagine di Cristo,
maneggi, e con abbondante sborso di cui parlammo all'articolo Cro-
di denaro riuscì nel i 343 alla pie- cefisso ( Fedi) , la quale essendo
tà dei reali coniugi di ottener dal stata crocefissa da una ciurma di
soldano, che nella chiesa del Sau- ebrei gettò dalle piaghe sangue vi-
to Sepalerà i^Pedi), e nel sagro mon- vo e miracoloso. La custodia dei
te di Sion dimorassero dodici fra- luoghi santi, nel i44^> dai minori
ti minori, de' quali si addossarono conventuali, fu aggiudicata esclusi-
il peso del mantenimento. Segnata vamente per disposizione di Euge-
dal principe maomettano la concessio- nio IV minori osservane, che
ai
ne perpetua, il re Roberto e la regina tutt' ora r hanno, avendo i Ponte-
Sancia si rivolsero alla santa Sede fici arricchito di singolari privilegi
per domaadarne l'approvazione. Cle- il p. guardiano del santo Sepolcro.
9^ FrvA FRA
JJolti francescani spedili a Palesti- l'ordinp, dappoiché poche limosina
na, patirono glorioso martirio. ricevette, e fu decimato colla mor-
Roberto amorevolissimo co' mi- te di ottimi religiosi con dillicoltà :

nori, e divotissimo di s. Francesco, si rinvenivano i sindaci, custodi degli


inoltre con regia munificenza fon- stabili, molti de'quali
si perderono,

dò all'ordine conventi e chiese, al- e furono i religiosi


de' supeistiti
tri ne restaurò; ed otto giorni pri- costretti a prenderne l'amministra-
ma di morire vesti l'abito minori- zione. Allora ebbe origine tra i
tico, professò, e si fece seppellire conventuali il leligioso procuratore,
da francescano nella chiesa del Cor- e i libri di registro delle spese ivi
po di Cristo in Napoli. La regina segnate o dai guardiani o dai pro-
Sancia sua consorte i' imitò, e si curatori, pel rendimento de' conti
fece monaca clarissa: lungo catalo- al capitolo conventuale, ai custodi,
go si dovrebbe poi tessere, seno- ai provinciali, od ai generali nelle
verare volessimo i sovrani, princi- loro visite. Ciò non pertanto nel-
pi, ed alti personaggi ch'entrarono r assistere i religiosi gli appestati
nell'ordine francescano, e ne au- privi de' loro parrochi, si aumenta-
mentarono lo splendore. La brevi- rono da un altro lato i beni stabi-
tà compendiosa dell'articolo, ce lo li, colle moribondi in suf-
lascite de'
vieta, avendone ampiamente tratta- fragio delle proprie anime, per cap-
to gli storici dei minori. JNel 1342 pellanie perpetue a vantaggio dei
Clemente VI creò cardinale il mi- anche di altri ordini. Buo-
religiosi,
norità Elia Nabitan o Nabinalli di na parte n' ebbero i francescani, i
Aquitania. Al generale Oddone o quali per non offender le decreta-
Odoni nel 1340 venne destinato in li di JNicolò III, e di Clemente V,
.successore col grado di vicario apo- al cessar dei flagelli, rinnovarono
stolico Fortanerio Vassal o Va-
fi-. le suppliche alle città e terre per-
selli francese, che dopo tre anni fu chè gli dessero dei sindaci e con-
eletto ministro generale in Blarsi- servatori, dopo il concilio
ciò che
glia l'anno 1 34 3 sgovernò cinque di Trento è ridotto ad una pura
anni, indi divenne arcivescovo di cerimonia, eccettuati i minori os-
Ravenna e patriarca di Grado, crean- servanti e riformati, che conserva-
dolo nel i356 cardinale Innocenzo no con religiosa osservanza i loro
VI. iS'el 1348 in Verona fu eleva- sindaci apostolici, secondo le leggi
to al generalato fr. Guglielmo Fa- pontificie, e la natura dell' istituto.
rinerio francese, che il detto Papa Intanto celebratosi il capitolo gene-
nel i356 fece cardinale, abilitando- rale in Assisi nel i354, il generale
lo a continuar neiroOizio sino al Guglielmo iu vece delle costituzio-
capitolo generale. Secondo il Car- ni Bencdelliiie ripristinò le antiche
della , Clemente VI sino dal i35o lidotte a metodo da s. Bonaventu-
aveva innalzato alla dignità cardi- ra ; le illustrò, ed accomodò alle
nalizia Pastore di Sarestudio o circostanze de' tempi, e dal suo co-
Sarescuderio, che il Wadingo chia- gnome le denominò Costituzioni
ma Serrescuderio, che sino da fan- /(/linerie.
ciullo entrò nell'ordine de' minori. L' uso di fatto semplice delle li-

Due orribili flagelli, la fame e la mosine in rendite annue, nato co-


peste, portò anche pregiudizio al- me abbiamo detto nei primi tera-
FRA FRA 93
pi dell' ordine, ed ampliato col de- in Reauvais, ripigliando il governo
correr degli anni dalla liberalità dell'ordine col carattere di vicario
de' benefattori, se dai religiosi che apostolico il cardinal Farinerio.
ne fruivano fu considerato innocen- Riccardo arcivescovo di Armadi si
te ed associabile colla purità della scagliò contro gli ordini mendican-
regola, non si vedeva senza quere- ti, massime contro il minoritico, ed

le e lamenti dai zelanti della rigo- in ispecial modo sulla povertà: In-
rosa osservanza della regola lette- nocenzo VI gl'impose silenzio, e rin-

rale di s. Francesco, che vestivano novò i privilegi ai mendicanti. Nel


un abito più ruvido e che preferi- i358 il real principe Pietro figlio

vano le giornaliere limosiiie que- di Giacomo II re di Aragona ab-


stuate. Dopo varie vicende in par- bracciò r istituto francescano, e nei
te accennate, i zelanti della pover- ventanni che sopravvisse si rese
tà gridarono alla fine fortemente, chiaro in pietà e dottrina, e con-
e come narra il p. Gonzaga gene- corse in persuadere prima Urbano
rale degli osservanti, De orìg. orci, V, e poi Gregorio XI a restituire
serapìi. p. 44» vollero colle del)ile a Piorna la residenza pontificia. In
licenze separnrsi, e presentando a ta- Genova fu eletto in generale fr.
le effetto umili suppliche al generale Marco da Viteibo, che servì in va-
Farinerio, domandarono di ritirar- rie nunciature Urbano V, che nel
si a vivere conforme al loro spiri- i366 lo creò cardinale. Urbano V
to nelle solitudini, essendone capo come il predecessore indirizzò let-
fr. Gentile da Spoleto. Favorì il tere apostoliche al capitolo genera-
generale domande, indi fr. Gen-
tali le, lodò l'ordine, inculcò la con-
tile si Clemente VI, il
portò da cordia, e concesse egli pure ai vo-
quale con bolla de'i3 dicembre cali l'indulgenza di sette anni ed
i35o approvò, che nei conventi altrettante cjuarantene: per nn an-
delle Carceri, di IMontekico, di Ro- no governò l'ordine il cardinal pro-
mita, e di Giano si potesse libera- lettore Nicolò di Ressa. Visse in-
mente e lecitamente osservar la re- torno a questo tempo il minorità
gola nella sua semplicità e purez- tedesco di Friburgo fr. Bertoldo
za, senza che alcun superiore del- Nero o Sclnvartz, altrimenti nomi-
l' ordine lo potesse impedire. Rap- nato Costantino Anglisken, inven-
presentando ad Innocenzo VI gli tore della polvere di artiglieria in
altri religiosi che il pioposito del- Europa; e vuoisi che i primi a far-
la congregazione di fr. Gentile non ne uso fossero veneti nella guer- i

poteva sussistere, egli nel i35t( ri- ra di Chioggia coi genovesi. Però è
vocò gli ordini, restando impedito da notarsi, che altri attribuiscono
l'adempimento di quel buon vole- i primi lampi di questa stupenda
re. A quest'epoca devesi far men- invenzione ad altro frate minore,
zione della disputa insorta tra i cioè a Rogerio Raccone inglese, che
minori e i domenicani sul prezio- Pico della Mirandola chiamò inge-
so sangue di Cristo, che sopita per gnosissimo, e nell'ordine è conosciu-
un secolo dopo si risvegliò.
allora, to sotto il nome di dottore mira-
Nel iSSy fu in Rarcellona tatto bile. K.Ph'ìlo.<!ophìae universae insti-
generale fr. Giovanni Bucchio fran- tulioncs ,
per 1' uso delle scuole se-
cese, che nel seguente anno morì rafiche, toni. I,
§ 4'-
94 FRA FRA
Nel i359 passò all'altra vita l'in- dingo all'anno i 368, i quali erano

signe giureconsulto fr. Bartolo da sparsi nei conventi, mischiati agli

Sassoferrato francescano: egli è au- altri che si valevano delle dispense


tore d'una difesa dell'ordine, il cui pontificie; quindi tornato all'ordi-
libro ha per titolo: lìlinorilaruni ne, fr. Paolo bramoso della osser-

decisìonum. IMorendo lasciò il suo vanza letterale della regola di s.

corpo alla chiesa de' minori in Pe- Francesco, a mezzo del congiunto
rugia, dove aveva apprese le pri- Ugolino supplicò ed ottenne dal
me scienze e la pietà, e ripartì i generale Frignani per sé e suoi
suoi beni alle chiese francescane compagni, l'eremo di Brogliano si-

di Perugia e Sassoferrato. I vene- tuato su i monti tra Foligno e


rabili Dio, tutti splenden-
servi di Camerino detti di Cnlfiorlto, i di

ti in virtù e miracoli, in buon nu- cui contórni erano abitati da per-


mero in questo tempo nobilitarono sone die vestivano pelli di pecora^
l'ordine: nella Bulgaria i minori e calzavano zoccoli di legno. Risep-
conferirono il battesimo a molte pero i padri della provincia la be-
migliaia d'infedeli, e riunirono al- nigna concessione, ed entrarono in
la Chiesa cattolica un gran numero timore di futura divisione dell' ordi-
di eretici. JNei comizi generali d'As- ne, presentando inutilmente le lo-
siside'i6 giugno l'^&j ì vocali , ro lagnanze. Intanto fr. Paolo con
innalzarono alla suprema prefettu- alcuni compagni nel i368 in Bro-
ra fr. Tommaso Frignani da Mo- gliano, nel pontificato di Urbano V,
dena celebre predicatore; accusato riunì pel primo elemen-
gli sparsi
di eresia fu trovato innocente, e nel- ti,o per dir meglio le sparse reli-
la chiesa di s. Pietro di Roma, al- quie della pura osservanza delle re-
la presenza di tre cardinali, di mol- gole di s. Francesco, e così 1' ordi-

ti prelati e religiosi, e d'immenso ne dei minori per questo avveni-


popolò gli fu reso il meritato ono- mento ricominciò ad avere l'anti-
re : di poi Gregorio XI lo creò pa- ca e priniitiva forma, e perciò eb-
triarca di Grado, ed Urbano VI be il nome della Regolare, osservan-
cardinale nel 1378. Poco prima za o frali minori osservanti, cioè
delle incolpazioni del generale Fri- degli osservanti della comimità o
gnani, passò questi nella città di della famiglia, per distinguerli da-
Foligno a presiedere al capitolo del- gli altri, e perchè non possidenti
la provincia dell'Umbria, ed i vo- non si confondessero coi conventua-
cali goderono della generosità di li possidenti.
Ugolino Trinci signore di Foligno, Fr. Paolo seguendo il suo spiri-
il quale provvide con liberalità al to di riforma co' suoi compagni si

loro sostentamento. Fr. Paolo laico fece un' abito più corto e più stret--
francescano, conosciuto meglio sot- to, non che più ruvido ; assunse
to il nome di beato Paolo Trinci, per calzamento i zoccoli di legno,
ed anche detto Paoluccio dalla pic- e divenne come capo o governato-
cola statura, stretto congiunto di re di questa rigenerazione che si ,

Ugolino, era stato ed era ancora molliplicò moltissimo per opera ,

uno di quei frati zelanti della pu- principalmente dei ss. Bernardino
rità della regola imitatori di fr. Gen- da Siena, Giovanni da Capistra-
e
tile da Spoleto, come narra il Wa- no, poiché nel mezzo di molti, che
FRA FRA 95
sì valevano delle dispense ponti- verno e nel 1878 fu sublimato al
ficie, moltissimi erano ancora che pontificato Urbano VI, contro il

vi ripugnavano. Questi osservanti quale insorse l'antipapa Clemente


della regola si conformarono alla VII (Vedi), che andò a stabilirsi
penitenza ed al rigore a seconda in Avignone, ed allora la Chiesa
dell' osservanza letterale della rego- restò divisa dal noto orribile e lun«
la di s. Francesco senza dispensa, go scisma in due ubbidienze, di Ro-
e senza l'uso, benché di fatto sem- ma in Urbano VI e successori, di
plice, delle rendite annue, ammini- Avignone in Clemente VII e suoi
strate dai sindaci. Dopo Leone X falsi successori, col seguito di car-
il nome di Zoccolanti dato dal vol- dinali, prelati, religiosi,popoli e
go ai religiosi compagni di fr. Paolo principi, sino al i^ìj, cioè al con-
Trinci, nato dall' uso di portare i cilio di Costanza. Urbano VI .si
zoccoli, si adottò da tutti gli osser- dimostrò amorevole coli' ordine, ed
vanti, perchè, dice il p. da Latera, oltre al Frignani, promosse al car-
era secondo lo spirito della pover- dinalato nel 1378 il minorità Bar-
tà da essi professata, e perchè pri- tolomeo Coturno genovese, e nel
ma di Leone X era stata ordinato i38i Leonardo de Rossi suddetto, e
dalle cosliluzionì Alessandrine, on- Lodovico Donato veneto di cui par-
de si legge tra gli altri del gene- leremo. Il generale Rossi, suddito
rale fr. Egidio Delfìni , che visitò di Giovanna di Napoli, I regina
r ordine niidìs semper pedibus, cimi seguace dell'antipapa, seguì ancor
zoccolìs liumililer incedendo. Si ap- lui questa fazione , ed abbandonò
pellò della Regolare osservanza Urbano VI, venendo riconosciuto
dal concilio di Costanza, allusivo per cardinale da Clemente VII :

all' idea propostasi di richiamare al- questo fu il primo anello della ca-
la vita la caduta osservanza lette- tena di quei tanti disordini, cui
rale della regola. E tanto si era soggiacque l'ordine.
cancellata dalla mente del popolo Urbano VI giustamente sdegnato
la pura osservanza della regola, che privò delle dignità il Rossi, e de-
i religiosi tutti compagni di fi". Pao- stinò vicario apostolico fr. Lodovi-
lo cominciarono avere nomi nuo- co Donato, uomo luminoso per elo-
vi, e perciò nei primordii furono quenza, dottrina e prudenza, men-
chiamati Frati dei romitorii, perchè tre egual destinazione fece l'antipapa
allora non dimoravano nei conven- in persona di fr.Angelo Brandoli-
ti, ma nei soli romitorii; ed anche ni ; ed ecco i minori avvolti nello
Frati dii'oli, dal continuo loro rac- scisma, e divisi tra due ubbidien-
coglimento e solitudine. Nel iSya, ze, che furono cagione di funesti
divenuto il general Frignani, come disordini , e di ferite alia religiosa
dicemmo, patriarca di Grado, Gre- disciplina. Nel 1879 in Strigonia si

gorio XI destinò vicario apostolico adunò il capitolo generale, coi vo-


Bertrando Latgerio minorità fran- cali di sole dodici provincie ubbi-
cese, che nel precedente anno avea dienti al legittimo Pontefice ; quel-
creato cardinale, il quale nel 1873 le di Romania Terra Santa e di
convocò il capitolo in Tolosa, e vi perplesse quale de'due Papi dove-
fu eletto a generale fr. Leonardo vano riconoscere, non vollero in-
llossi da GilFoni. Sotto il di lui go- tervenirvi , e fr. Lodovico Donato
c)6 FRA FRA
fu eletto generale, mentre in Nnpoli dia ntlla diocesi di Pavia. Dottissi-
i seguaci dell' antipapa crearono mo, prudente , e fornito di belle
antigenerale il vicario fr. Angelo prerogative, prese l'abito de' mino-
Erandolini, il quale continuò molti ri, ebbe il titolo di dottore rcfnl-
anni nel suo pseudo governo. Fat- gido, percorse luminosa carriera di
to Donato cardinale prosegui a
il dignità ecclesiastiche , finché nel
dirigere 1' ordine per due anni, si- i4o5 Innocenzo VII lo creò car-
no al capitolo generale, col grado dinale, efamoso concilio di
nel
di vicario apostolico. Non andò gua- Pisa del • ^^^ collegi car-
14^9
ri, che avendo sette cardinali con- dinalizi di Gregorio XII e dell'an-
giurato contro Urbano YI, furono tipapa Benedetto XIII lo innalza-
dannati a morte, fra' quali i fran- rono al pontificato col nome di
cescani Coturno, e Donato in Ge- Alessandro V
(Fedi). Mori in Bo-
nova , venendo sepolti in quella logna a' 14 'Piaggio i4io, e fu se-
chiesa de' minori. In questi misera- polto nel grandioso mausoleo dei
bili tempi non mancarono all'or- conventuali dietro al coro. Gli scrit-
dine illustri personaggi, ed uno stuo- tori che lasciò
francescani dicono
lo di servi di Dio volò al cielo, ed al nativo convento di Candia uà
alcuni colla corona del martirio. calice d'argento, due mitre prezio-
Nel capitolo generale di Ferrara se, l'anello pescatorio, e due croci
del i383 supremo mini-
fu eletto d'argento cogli ornamenti d'oro, in
stro fr. Pietro da Ganzano che , una delle quali eravi un pezzetto
mori nel seguente anno in Pistoia, della vivifica cróce.
ludi nel capitolo tenuto nel mede- Nel generalato dell' Alfieri, sotto
simo anno 1 384 '^^ Santo di Pa- la protezione ed il favore di Boni-
dova, fu preposto in successore al facio IX, i due ordini de'predicatori
defunto, fr. Martino Sangiorgi da e de' minori ripigliarono la sagra le-
Piivarolo, che passati tre anni ces- ga appellata la Società dei pellegrini
sò di vivere in Castelnuovo. Indi di Cristo, nata sotto Innocenzo IV,
nel 1387 i vocali in s. Croce di e rinnovata ne' pontificati di Gio-
Firenze elessero ministro generale vanni XXII, Gregorio XI, e Ur-
fr. Enrico Alfieri d' Asti che go- , bano VI. Era essa una moltitudine
vernò ottimamente dieciotto anni , di religiosi obbedienti ad un vica-
morendo nel ujoS in Ravenna: rio del loro generale, provveduta di
nel capitolo eh' egli celebrò nel prelati insigniti di carattere vesco-
1 3f)0 in Mantova , fu approvato vile, che aveano il titolo di vescovi
r uso che ogni convento avesse il nella Chiesa universale, e scorreva
procuratore religioso per assistere ,
per r oriente e pel settentrione a
al sindaco nell'amministrazione del- portar la luce della verità ai gen-
le limosine. Due valenti religiosi tili, eretici e scismatici. Da Bonifa-
illustrarono l' ordine in questi tem- cio IX impetrò il general Alfieri la
pi : il primo fu Bartolomeo Uliari rinnovazione di alcuni privilegi ,

detto anche Oleario o Olivieri da de' qunli uno fu il poter corregge-


Padova, che Bonifacio IX nel 1389 re e punire i frati destinati al ser-
creò cardinale il secondo fu Pie- , vigio de' potenti del secolo e dei
tro Filargo di Candia, altri lo fanno prelati, i quali, vivendo fuori del
di Novara, di Bologna, e di Can- chiostro, non conservavano la reli-
FRA FRA 97
giosa disciplina; l'altro sì fu la lium ; il secondo è presso il Gre-
conferma del sindaco. Ad esempio vio, ove si favella della traslazione
dei religiosi compagni di fr. Paolo del cadavere del cardinal di Pam-
Trinci, si alzarono gli animi dei plona dalla chiesa de' conventuali
buoni osservatori della regola , e di Nizza alla Certosa : Fr. Fran-
nel i38o svu'se una congregazione ciscus prioris de Nicia guardianus
di essi in Ungheria, altra in Fran- fratrum minoruni conventualiuni.
cia nel i388, altra in Aragona nel Nelle Spagne i conventuali furono
iSSg, altra in Castiglìa nel iSgo, denominati frati del chiostro, men-
altra in Portogallo nel iSg^, al- tre quei religiosi appartenenti alle
tra in Aquilania nel i4o2; e nel menzionate società, universalmente
i4o5 santa Coletta incominciò a si dissero, frali della regolare os-
riformare nelle Fiandre i frati e servanza, e frati divoli, e rfonna-
le monache. Tutte queste società, ti. A tutte queste erudizioni del
che si distinguevano per uomini dotto p. Benoffi, altre ne aggiun-
divoti, penitenti, e vestiti con più geremo sul nome de' conventuali.
rigore degli altri francescani, inco- Fino dal suddetto pontificato d'In-
minciaronsi stabilmente a denomi- nocenzo IV, con la bolla Cuni tan-
narle con nomi particolari, che le cjuam veri, data nel 1200, fu dato
distinguevano dai conventuali. Narra ai francescani, che vivevano nei con-
il p. Benoffi a pag. i5y, che sino venti con chiese apposite, il nome
dal pontificalo d' Innocenzo IV al- di conventuali ,
per sottrarli alle
le chiese dei francescani, che vive- avanieche soffrirono, e questo nome
vano al modo già detto, e possi- fu sempre continuato nell' ordine
denti, fu dato il nome di conven- dai romani Pontefici Alessandro
tuali, che si fece in alcuna parte IV con la bolla Cam parte ; Cle-
comune a qualche altro ordine re- mente IV colle bolle Ohtentu ; Ad
golare. 1 conventuali sino da quel- conseguendani ; Tirlute conspicuos;
r epoca l'applicarono alle loro case, Gregorio XI colla bolla Cunctos
distinguendole in case conventuali, Chrisii, e molte altre, come di Eu-
e non conventuali. Fu esteso anche genio IV, e di Sisto IV ( il quale
individualmente ai frati : il p. Ar- si dichiara di essere stato generale
naldo scrittore della vita della l). An- de' minori conventuali hanno sem-
),

gela da Foligno si dichiara conven- pre usato di questo nome. Oltre


tuale di quel convento : uhi ego nio- le bolle pontificie si hanno anche
rabar com'eutualis. Nella stessa ma- i decreti della congregazione detri-
niera si appellò il p. Alvaro Pelagio : ti. Parlando di s. Margherita da
cuììi essem conventualis Roniae in Cortona, che fiori nel primo secolo
Aracoeli. Egualmente verso questo dell'ordine, scrive, che, c/uotidie
tempo, e dopo il nuovo nome da- versahatur in Ecclesia fratrum mi-
to agli osservanti della regola, il noruni convenlualium ; e quando
soprannome convenìuale cominciò ad conresse ai conventuali l' offizio di
applicarsi a tutto 1" ordine de' con- s. Pietro R.egalaio, così si esprime:
ventuali il piimo esempio è del
; Cam priiis fuerit minor conventua-
i3o2, spettante ad un documento lis. Nel conceder l' offizio di s. Rosa

cnrlonese, ove si legge: dicto or- di Viterbo, dice che fu terziaria


dini fratrum minoruni conventua- de minori conventuali j e nell' ac-

VOL. XXV] .
7
c)8 FRA FRA
cordar quello del b. Andrea Con- sino ciica al 1420, intervenendo ai
ti, lo chiama minor conventuale ,
concili di Pisa e di Costanza. Al
per non parlare di altri esempi , capitolo generale tenuto in Forlì
che sono particolarmente negli ar- nel 14^1 si elesse ministro
, gene-
chivi. rale fr. Angelo Salvetli da Siena ,

Dal 1369 al i4o5 la osservanza, eh' era stalo vicario apostolico del-
in cui come dicen)rao fiori fr. Pao- l'ordine di Gregorio XII, cui sa- i

lo Trinci, abitò i romitorii di Bro- nesi aveano


fatte istanze perchè lo

gliano , s. Damiano , le Carceri ,


creasse cardinale, quando avea ri-
Monte Perugia, Farneto, IMon-
di nunziato al pontificato. Dopo due
tegiove, l'Eremita, lo Speco pres- anni e cinque mesi il Salvetti morì
so s. Urbano, IMoiiteluco, Stronco- a Siena. xSe' due ultimi generalati
ne, Paolo vicino a Spoleti, IMor-
s. l'ordine continuò a coltivare le sue
rovalle Cesapalomba e Fiesole.
,
missioni, ebbe cento vescovi ed il

Gli osservanti si eleggevano i guar- cardinal Pietro Fuxo o Foix. del


diani per detti luoghi, nei capitoli Bearn , anticardinale di Benedetto
proviiìciali dell'ordine dell'Umbria, XIII nel i4o8 , e riconosciuto da
dellaMarca, e di Toscana cui era- V nel i4i8. Oltre di che
r\Iartino

no soggetti; il vicario di tali os- ebbe Alessandro V, il quale spedì


servanti veniva dal mi- destinato due bolle in favore del proprio ordi-
nistro generale. Paolo successe- A fr. ne. Le congregazioni osservanti ol-
ro nella carica fr. Giovanni di Stron- tramontane, nate sotto l'obbedienza
coiie e
, fr. Giovanni Piicci fio- del nominato antipapa e suo pre-
rentino: fino ai tempi di s. Ber- decessore, e dell' antiininistro Bran-
nardino, che l'ampliò e ristorò, que- dolini, che avevano ricevuto privi-

sti osservanti erano nella maggior legi e dispense, le cassò e rivocò,


parte frati laici. Al generale Alfie- obbligando i frati a riconoscere i

ri nel i4o5 fu preposto a succes- legittimi superiori , e vestir abito


sore Antonangelo Vinitti da
fr. uniforme alla comunità dell'ordine,
Pireto, che secondo il costume del- con altri provvedimenti confermati
l' ordine, compito il triennio, tenne poi da Giovanni XXI II. Su tali
il capitolo generale in Aquila ; ma cose si raggirò la prima bolla, men-
avendo trascurato d' impetrar l'apo- tre la seconda concesse ai conven-
stolica permissione da Papa Gre- ti di Chambery e Ginevra la fa-
gorio XII, fu da questi deposto so- coltà di ricevere le limosi ne lascia-
stituendogli il toscano fr. Gugliel- te dai benefattori, in soli beni mo-
mo da Sovereto. Nel
Giannelti bili e denaro.
14og fr. Antonangelo venne rein- Nel celebre concilio adunato nel
tegrato dal concilio di Pisa aduna- i4i4 •" Costanza (V^edi), per dar

tosi contro i viventi Gregorio XII, la pace alla Chiesa, ricorsero quei

e r antipapa Benedetto XIII. Il religiosi che Alessandro V e Gio-

Giannetti non curò il decreto del vanni XXIII avevano privato dei
concilio , confermato
anzi fu poi menzionati privilegi, ed accusarono
dallo stesso Gregorio XII che il l'ordine di rilassatezza contro al-
concilio avea deposto, e mori nel cuni capi della regola. Il concilio
suo convento di Sovereto. Conti- nella sessione XIX, de' 28 settem-
nuò il Vinitti a governar l'ordine bre i4i'^) decretò: che i bramosi
,

FRA FR A 99
della stretta osservanza potessero mitica ; obbedì costantemente ai

eicgi^eie nelle loro rispettive pro- ministri generali e provinciali con-


vincie liancesi un vicario proviu- ventuali non prese altro nome che
;

ciale investito di facoltà per gover- di frati minori della disciplina di


nare i suoi frati, col debito di chie- Villacreces', e nel 1460 per co-
dere la conferma ai ministri pro- mando di Pio II fu incorporata
vinciali dell' ordine; che i vicari alla regolare osservanza. Scrisse il

provinciali osservanti potessero eleg- Wadingo che la famiglia osservan-


gere un vicario generale da confer- te di fr. Paolo Trinci guadagnossi
marsi dal ministro generale dell'or- l'animo de' superiori 'dell'ordine,
dine che in questo si mantenesse
; che gli lasciarono la chiesa e con-
la libertà di abbracciare la stretta vento di s. Maria della Porziuncu-
osservanza, o passando all'obbedien- la nel i4i5, col consenso dei padri

za dei vicari , o i-estando sotto i d'Assisi cui apparteneva, ovvero ciò


ministri dell'ordine; che in avve- avvenne nel i4^<^> e secondo Mar-
nire i fiati dell' ordine ossia i con- co da Lisbona nel 14443 dicendoci
ventuali possidenti non molestasse- che il generale fr. Antonio Rusco-
ro i frati osservanti non possidenti, ni la diede a s. Giovanni da Ca-
e questi non infunassero conven- i pistrano.
tuali 5 né impedissero loro le ob- Martino V, eletto canonicamente
blazioni e le limosine che gli sa- nel concilio di Costanza , dopo la

rebbero lasciate e donate. 11 con- morte del generale Salvetti desti-


cilio chiamò col nome di osservan- nò vicario apostolico fr. Antonio da
za regolare i religiosi delle tre pro- Massa, e siccome dotto predicato-
vincie francesi ricorrenti, che dicon- re, nel 1422 avealo fatto predica-
si originati in I\IirabelIo. A tali de- tore apostolico; quindi nel capitolo
creti i conventuali fanno più osser- generale di Ferrara, a pieni voti,
vazioni, che si possono leggere nei nel i4'24 fu elevato al generalato.
loro storici. Nel medesimo anno A qualche disordine avvenuto nel-
i4i5 trovansi i principii di un'al- r ordine, i religiosi gridarono rifor-
tra riunione de' minori zelanti del- ma il perchè Martino V, dopo il
,

la regola , nel regno di Castiglia ,


sessenio di fr. Antonio, chiamò a
incominciata più di vent' anni pri- capitolo in Assisi i consueti vocali,
ma dal b. Pietro di Villacreces, nel e gli osservanti d'Italia e delle Pro-
romitorio di s. Maria di Salseda. vincie di Francia e di Turena; lo
Egli si portò a Costanza, ad impe- fece presiedere dal cardinal Cervan-
trar dal concilio l'approvazione del- tes , il quale regolando i comizi
la sua congregazione, a condizione vide prescelto in generale fr. Gu-
che restasse sotto 1'
immediata ob- glielmo da Casale di Monferrato ,

bedienza del generale , il quale la già procuratore generale cismonta-


governasse per mezzo d' un vicario: no nella curia romana, fornito di
il primo fu il medesimo b. Pietro, dottrina e di molti pregi, che mori
il secondo s. Pietro Regalato , il in Firenze passati dodici anni di
terzo fu fr. Lupo di Salazar. Que- governo prudente. Indi fa badato
sta congregazione fece rivivere il alla regolare osservanza che i con-
fervore e l'osservanza dc-lla regola, ventuali chiamano riforma , e per
accoppiò la vita claustrale all' ere- primo capo fu stabilita la riimione
loo FRA FRA
degli osservanti all' immecliafa ub- il fervere, e di mettere in pratica
bidienza de' ministri provinciali e le costituzioni ; ma quando si toc-
generali, e furono aboliti i loro "vi- cò il punto de'beni stabili, tutta
cari. Gli osservanti si accomodaro- la comunità che lì possedeva si sen-
no allo stabilimento su la fiducia tì ferire. Ricorse il generale a Mar-
di veder tutti i frati ridotti simili a tino V, che approvando le costitu-
nuovo generale fr. Gugliel-
loro dal zioni, di moto propiio le dichiarò e
mo, che mostrava ad essi deferen- modificò, e liberò con apostolica as-
za. A. consolidar questa unione si soluzione il generale dal prestato
pubblicarono nuove costituzioni, le secondo giuramento, colla bolla
quali da IMartino che le appro- V Per^'igili'! de' 27 luglio i43o. Indi
vò, presero il nome di Martiniane. pubblicò la bolla Ad stalum, nel-
Si vuole che le compilasse s. Gio- la quale disse che avendo il Papa ,

vanni da Capistrano professore del- la mira di conservar l' ordine dei


l' osservanza italiana, che nel capi- minori in istato di prosperità, vo-
tolo fu eletto compagno cismonta- lentieri è per concedere quanto può
no dell'ordine, e che per comando conferire alla comodità dell' ordine
del cardinal presidente lesse ad al- e dei frati in soccorso delle loro
ta voce le ordinate costituzioni. necessità ed a renderli liberi ad
,

Terminata la lezione il legato apo- applicarsi con più fervore al divin


stolico obbligò i vocali a giurarne servigio. Quindi è, ch'essendo sta-
l'osservanza, e legò il generale fr. ti lasciati fino a quel tempo a di-
Guglielmo con un secondo giura- versi conventi e luoghi dell'ordine
mento, cioè di non chieder mai medesimo possessioni, ed altri mol-
l'assoluzione del primo giuramento. tissimi beni mobili ed immobili col
Il nervo delle pubblicate costituzio- mezzo di obblazioni, donazioni, ul-
ni riguardava la disciplina intorno time disposizioni testamentarie, o
alla povertà : erano restituite al in altra forma, a sostentamento dei
loro vigore le decretali di IVicolò III frati, e ad onore e culto di Dio,
e di Clemente V, con l'uso del so- si spera che altri saranno destina-

lo sindaco e procuratore sec<ilare ;


ti, e lasciati in avvenire a tale uso.
si aboliva perciò il piocuratoie re- Volendo poi egli provvedere ai bi-
golare introdotto dopo la peste del sogni dei conventi, dei luoghi e dei
i348, ed approvato nel capitolo di frati , fino a nuovo stabilimento
Mantova ; si rinnovava la disputa della santa Sede, concede allo sles-
dell'uso di falto semplice delle ren- so ministro generale piena e libe-
dite annue, sostenuto nell' ordine ra potestà e facoltà da comunicar-
costantemente dai conventuali , e si ai procuratori dei conventi e
contraddetto dai zelanti ; finalmen- dei luoghi dell'ordine, per ricevere,
te rimanevano affatto ripudiati i prendere^ tenere e possedere a nome
beni stabili ricevuti dall'ordine con della Chiesa romana le possessio-
sua amministrazione ed uso di le- ni, ed i beni mobili ed immobili,
gale, come del tutto opposti alla e le annue rendite con rivolgerle
regola francescana. e spenderle col consiglio .,
requisi-
Sciolto il capitolo, il geneiale ed zione ed assenso de'frati nei como-
i padri non trovarono dillìcoltà di di ed utilità de' medesimi, ed in
bandire gli abusi , di fare rivivere quegli usi, pei quali sono state la-
FRA FRA loi
sciate e destinate ec. II provviso- Solet aposiollcae, e con essa sospe-
lio privilegio apostolico, quanto riu- .se la precedente Finca Domini; ed
scì di consolazione ai frati possi- Àpostolicae Sedis , con la quale
denti, altrettanto amareggiò gli al- confermò e rinnovò la dispensa di
tri ; ed i primi, oltre il sindaco se- Martino V. Per tali bolle frati i

colare, continuarono ad eleggere i possidenti tornarono modo cuial


procuratori regolari dei conventi li avea lasciati Martino V, dicendo
pel registro dell'entrata e dell'usci- che i frati zelanti della più pura
ta ,
per render conto nelle visite osservanza gettavano di nuovo i
,

alla presenza del sindaco, il quale semi di fondar un altro ordine mi-
a nome della Chiesa romana pra- noritico, che rifiutando i beni im-
ticava quegli atti, che sono inse- mobili, avesse a vivere di questue
parabili dalla proprietà, ed illeciti giornaliere. Questi divisamenti espo-
ai frati. In sostanza la dispensa di sero gli osservanti nel capitolo ge-
Martino V è un complesso più chia- nerale di Bologna del i433 o me-
l'O degli anteriori provvedimenti glio 1434 • i capitolari ne lodaro-
apostolici ; per le analoghe questio- no lo spirito di vita più perfetta
ni si consultino gli storici france- e penitente, ma non seppero ac-
scani. Ma
poco dopo divenuto Pa- cordare il disegno di separarsi da-
pa Eugenio JV, atfezionatissimo a gli altri, e di formar un corpo con
s. Giovanni da Capistrano, per le propri superiori ponendo in vista
,

doglianze de' religiosi non possiden- che la congregazione riforniata di


ti, emanò la bolla Finta Domini, s. Coletta , e l'altra di Yillacreces
con cui rivocò le modificazioni di vivevano tranquillamente sotto l'im-
Martino V, e la dispensa del suo mediato generale. Col favore di va-
giuramento al generale, e l'obbli- ri potentati , e dello stesso Euge-
gò all'esecuzione delle costituzioni nio IV, questi nel i434 lestitui il

e dei giuramenti fatti nel capitolo vicario agli osservanti di Casliglia,


d'Assisi. Ai frali che avevano for- indi lo riebbero i fiancesi dal con-
mata la famiglia osservante in Ita- cilio di Basilea, nel i438 per
e
lia accordò la facoltà di riunirsi, e uniformarsi al Papa che riteneva
di celebrare da sé H capitolo in Bo- non potersi aumentar gli osservan-
logna per la Pentecoste, e di eleg- ti senza un proprio superiore , il

gere propri vicari, come avevano


i ministro generale fr. Guglielmo as-
costumalo prima del capitolo di segnò per vicario agli osservanti
Assisi. italiani s. Bernardino da Siena, che
11 generale fr. Guglielmo, per da- durò un solo triennio. Egli fu ce-
re un segno della sua propensione lebiatissimo piedicalore e propaga-
alla riforma, spedì suo vicaiio nella tore della divozione al nome di
Bosnia s. Giacomo della Marca, re- Gesù, che fece dipingere in sigle,
ligioso della famiglia osservante, con ed elevò gli osservanti a maggior ve-
amplissime facoltà di riformale, e nerazione e splendore, avendogli
di spropriare i frati ed luoghi. i stabilito da trece-ito conventi. Mor-
Ciò avvenne nel i^'òi, nel qual an- to all'Aquila nel i444> sei anni
no Eugenio IV pubblicò tre bolle, dopo Nicolò V solennemente Io ca-
Monel nos, con cui assolvette il ge- nonizzò agli 8 settembre, giorno in
nerale dal suo giuramento fatto cui il santo era nato, avea fatto la
;
10-2 FRA FRA
sua professione, celcbiato la prima terz'ordine da lei ridotto a profes-
messa, e predicato la piiiiia volta; sare i tre voti solenni: Leone XII
s. Bernardino ei-a figlio del conven- nel 1825 ne approvò il cullo imme-
to de' conventuali di Siena. morabile, venerandosi il di lei corpo
Disapprovando Eugenio IV de- i nella chiesa de' conventuali di Fo-
creti del concilio di Basilea, ne tra- ligno. Le missioni de' francescani
sferì a Ferrara la celebrazione, pre- fecero ulteriori progressi, e dall'Ita-
siedendolo in persona. Con dodici lia vi si recarono zelanti conven-
maestri in teologia vi si recò fr. tuali ed osservanti, a conservarle
Guglielmo generale per pontificio ed ampliarle. Seguita la morte del
comando ; essendo uno dei detti generale fr. Guglielmo da Casale,
maestri fr. Luca Nini da Siena, in Firenze a' 2 febbiaio del i^i'i,
poi ministro geneiale dell'ordine l'ordine implorò ed ottenne da Eu-
de'minori, forse elelto tale dal con- genio IV in vicario apostolico fr.

ciliabolo di Basilea, o dall'antipapa Alberto da Sarziano mentovato, il


Felice V ivi pur creato, quando il quale dai conventuali era passato
Nini ne segui le parti. Tra i detti tra gli osservanti; indi nel capitolo
dodici maestri quattro professavano generale di Padova, tenuto nella
l'osservanza, cioè i ss. Bernardino, Pentecoste 1443, fu innalzato al
Giacomo della IMarca, e Giovanni generalato fr. Antonio Busca o
da Capistrano, essendone il quarto Rusconi di Como narra il AV^a- :

fr. Alberto da Sarziano versato dingo che al capitolo intervennero


nelle lettere greche e latine. Squar- due mila frati, tra conventuali ed
ciato r ordine con questo nuovo osservanti, i quali^ secondo il Be-
scisma in due obbedienze, i reli- noffi. Storia minorilica, senza voto.
giosi seguaci dell'antipapa nel 144^ Cresciuti di numero gli osser-
celebrarono capitolo genezale in vanti, con aumento di credito e di

Berna Svizzera, facendo ge-


nella potere sotto gli auspicii di Euge-
nerale Mattia Duringo che du-
fr. nio IV, nel 1443 il generale R.u-
rò neir offizio sei anni. Oltre ai sca fu costretto assegnar loro due
nominati teologi, si segnalarono nel vicari generali con amplissime fa-
concilio di Ferrara o Fiorentino coltà, r uno sopra la famiglia os-
tre vescovi de'minoii, cioè il vesco- servante cismontana, e l'altro sopra
vo di Forlì Lodovico da Pirano, cismontano
l'oltramontana. Vicario
reputato il principe de' filosofi e fu Giovanni da Capistrano ; ol-
s.

teologi de' suoi tempi ; il vescovo tramontano il p. Giovanni IMau-


di Granata Giovanni da Vallebuo- berto. rsel seguente anno il Ponte-
na ; ed Elia de'Visconti di Bordeil- fice diede agli osservanti la chiesa
le, che dipoi nel 1482 Sisto IV e convento di s. ftlaria d' Araceli,

creò cardinale, notizia che ricevet- come dicemmo superiormente, men-


te senza dar segno d'ollegrezza, per tre gli osservanti già erano in pos-
la sua umiltà. In questi tempi fio- sesso della chiesa e convento di s.

lirono diversi servi di Dio, il sol- Francesco a Pupa pur di Roma :

dano di Cipro fece morir venticin- il convento di Araceli avea beni


que religiosi, e la b. Angiolina ve- slabili amministrati pei conventuali
dova, figlia del conte di Monte- the vi dimoravano, dai loro sinda-
marte di Corbara, riformatrice del ci ; ma Eugenio IV ne comandò
FRA FRA in3
la vendila, e col ritratto fece ri- Nell'islesso oiuio i444 ''
P-
Cio-
sarcire la chiesa ed il convento, e vanni da Capistrano stabili in Ro-
provvide alle necessità de'frati. Ili- ma due frati della sua famiglia
niasli i conventuali senza convento osservante col titolo di commissa-
in Roma, il procuratore generale ri presso la curia romana, qua- i

non aveva dove risiedere presso la li trattassero gli afiari delledue fa-
loinana curia. Provvide al biso- miglie cismontana e oltramontana
gno Eugenio IV, il quale assegnò indipendentemente dai procuratori
al p. Angelo da Perugia, allora generali de'conventuali. Indi il mede-
procuratore generale, la chiesa par- simo agli I I gennaio 1 44*^ ottenne da
locchiale di s. Salvatore in Onda Eugenio IV 1' amplissimo
privilegio
con le abitazioni annesse, le quali Llt sacra ordinis minorimi religio^
ÌTi nn alla chiesa erano stale prima col quale concesse alle famiglie
dell'ordine di s. Paolo primo ere- osservanti il poter celebrare da sé
mila. Questa chiesa situata nel rio- sole i loro capitoli generali e pro-
ne Regola a pie di ponte Sisto, vinciali, e di eleggere dal loro nu-
chiamata è in Onda, forse a causa mero il vicario generale e il provin-
eh' essendo posta in luogo assai ciale, muniti di tutte le facoltà ne-
basso, le acque del Tevere vicino cessarie a governare i loro frati
/acilmente nell'escrescenze la in- osservanti. Ed acciocché le osservan-
nondano. La chiesa è molto antica ze non venissero riputate separate
perchè edificata nel 1260 da Ce- adatto dall'ordine, e non ricono-
sario Cesarini l'ornano, in onore del scenti il ministro generale del me-
ss. Salvatore e di s. Cesario: fu desimoj il quale era il successore
lestiuirata 1684, consagrata IV
nel ed il vicario di s. Francesco, co-
kaleiidas martii 1729, e per ul- me siesprime il Wadingo a det-
ti n)o abbellita dal p. Antonio Bran- to anno, volle il Papa, che i vi-
diuiarle di Fermo, de' minori con- cari generali e provinciali osservan-
ventuali, nell'anno 1820. La dona- ti fossero confermati ed autorizzali
zione segtù a voce nel \^^5, e la dal ministro generale dell'ordine,
confermarono con le loro bolle Ni- e dai ministri provinciali. Passati
colò V, Sisto 1V_, e Clemente Vili. tre giorni dalla presentazione, e
A questo luogo furono poscia in- non confermati i vicari generali ed
corporali i beni delle Clarisse di i loro vicari provinciali dai ministri
s. Iacopo di Corneto. Leone XII provinciali dell'ordine, ognuno nella
soppresse la parrocchia, ma tuttora sua provincia, s'intendessero confer-
t: lesidenza del procuratore gene- mati e autorizzati dalla santa Sede
rale de'minori conventuali. Il Can- apostolica. Lasciò Eugenio IV ai
cellieri nel suo Mercato, a pag. 6q superiori dell'ordine l'autoiità di
e 70, tratta eruditamente dei par- visitare e correggere i capi e le
ticolari piegi di c{uesta chiesa, e membra delle famiglie osservanti.
residenza de' piocuratori generali; Altre bolle pubblicò quel Pontefi-
e poscia nelle Effemeridi letterarie, ce di ampliazione e di conferma
di Rotila, 1821, inserì
dell'aprile degli stabilimenti fatti pel regola-
l'erudita iscrizione, che ricordando mento delle medesime famiglie os-
i sagri fasti della medesima, fu col- servanti, col divieto al generale del-
locata tra le altre della chiesa. l'ordine di qualunque alterazione
io4 FKA FKA
alle disposizioni apostoliche. Con lire provvedimenti del Papa de-
i

queste bolle volle Eugenio IV unir funto: però il successore li lasciò


insieme tutte le famiglie osservan- intatti, e solo restituì al provin-
ti, e le riparti in due famiglie, luna ciale de' conventuali di Castiglia i

indipendente dall'altra , cismonta- conventi toltigli per incorporarli


na e oltramontana, ed ognuna di all'osservanza oltramontana, e così
loro restò ripartita in provincie coi mitigar il dispiacere della divisione
propri vicari provinciali. Al vicario degli osservanti da loro, e il ve-
generale cismontano obbedirono tut- derli sottratti dall'immediata dipen-
te le Provincie osservanti cismonta- denza dei loro superiori; divisione
ne, ed all'oltramontano le oltramon- cui avea ripugnato s. Bernardino,
tane. Non pensò a ripartir tali pro- benché zelatore dell'accrescimento
vincie in custodie, come avea fat- dell'osservanza. Dopo il governo di
to s. Francesco, e riformato s. Bo - sei anni, nel i449 Qioiì il general
naventura. Busca, in Prato di Toscana, e Ni-
In esecuzione della bolla Ut sa- colò destinòV vicario generale
cra, s. Giovanni da Capistrano ra- apostolicoil p. Angelo da Perugia
dunò i suoi osservanti cismontani summentovato. Nell'anno santo 45o 1

in Pvoma nell'istesso anno 144^5 ^ si radunò in Roma il capitolo ge-

celebrare il primo capitolo genera- nerale in Araceli: solennissimi fu-


le, che presieduto da Eugenio IV, rono i comizi a cagione dell' uni-

vide eletto in primo vicario gene- versale giubileo ,


per la canoniz-
rale cismontano il p. Iacopo Pri- zazione di s. Bernardino, e per essere
madizi da Bologna. Ricusò il gene- onorali dalla presenza del Pontefice,
rale Piusca di confermarlo e di au- che dispensò larga limosina a sosten-
torizzarlo, per esser stali adunati tamento dei frali concorsi in nume-
i comizi senza sua autorità, e per ro di circa cinque mila, tra' qua-
non esservi stalo presente. Dispiac- li i santi Giovanni da Capistrano
que al Papa il rifiuto, e coman- vicario generale degli osservanti,
dò al generale di non riprovare Giacomo della Marca, e Diego lai-

un'elezione, che con sua bolla era co spagnuolo venuto a lucrar l'in-

slata già confermala. Gli osservan- dulgenza del giubileo . I ministri


ti oltramontani di Villacrezio, del provinciali e custodi procedeltero
Santolo, e di s. Coletta ricusarono all'elezione del suddetto ministro ge-
di staccarsi dall'immediata ubbi- nerale.
dienza del generale, e di sottopor- Il p. Angelo passati tre anni mo-
si al vicario generale oltramonta- rì in Perugia: prima della sua mor-
no osservante; ma Eugenio IV con te nuovo la re-
l'ordine tentò di
l'autorità della bolla Dani prae- voca de' provvedimenti di Eugenio
clara, spedita ai primi di febbraio IV, ma terminò la controversia con
14475 poco avanti alla sua morte, co- la dichiarazione, che essi non si op-
mandò a tutte le osservanze di sog- ponevano alla regola, e con il pre-
gettarsi ai novelli vicari delle due cetto che gli osservanti obbedisse-
laniiglie. Gli successe Nicolò V, e ro al ministro generale, che noa
l'ordine nel i449 celebrò in Fi- venissero impediti a passar tra i

jcnze il c,q)itolo generale, ove ri- conventuali, che in avvenire i vicari


sòlvette di far abolire o d'inilevo- osservanti non procurassero d'ita-
FRA FRA o5
possessarsi de' conventi de' conven- i vicari generali e provinciali ab-
tuali, anzi nemmeno li ricevessero biano voce attiva al generalato.
se loro offerti, a causa del gran nu- Dopo le disposizioni di Calisto
mero che già ne possedevano gli III, nel 14^7 l'ordine celebrò ia
osservanti. Nicolò V fece vicario Milano il capitolo gene r alis siino ^
il p. Iacopo Bus-
generale apostolico così chiamato perchè v'intervenne-
solini da Mozzanica. Eugenio IV, ro il p. generale Bussolini come
Nicolò V, e massime Calisto III nel capo di tutti i francescani, e cen-
1458, condannarono l'opinione na- tro di tulio l'ordine, il p. procu-
ta in Francia, che i fiati mendi- ratore generale, i ministri provin-
canti non amministrassero valida- ciali, e custodi de' custodi, tutti i

mente il sagramento della peniten- vicari generali e provinciali delle


za. Nel i4^4 il vicario apostolico thmiglie osservanti di qua e di là
Bussolini adunò in Bologna il ca- dai monti. Tulli si unirono al con-
pitolo generale, ove lestò eletto al vento di s. Francesco de' conven-
magistero rinnovò
dell'ordine. Si tuali, e le lirnosine per sostenere
nel 1455 la controversia sui prov- un sì immenso numero di frali pas-
vedimenti Eugeniani, per cui Ca- sarono i dieci mila scudi. A ren-
listo III delegò l'esame della cau- derlo solennissimo contribuì l'am-
sa all'abbate di s. Ambrogio di plissima concessione apostolica del-
Milano: le parti contendenti si uni- la slessa indulgenza di s. Maria degli
rono in Assisi, e ciascuna presentò Angeli d'Assisi: si racconta che in [Mila-

il suo pianoaccomodamento;
di no accorressero cento mila forestie-
ma il Papa chiamò s. Giacomo del- ri per lucrar l'indulgenza. Aperto
la Marca, e lo dichiarò composito- il capitolo furono esclusi gli osser-
re della controversia, mentre s. Gio- vanti, contro il prescritto dalla bol-
vanni da Capistrano dall'Ungheria la di Calisto III; si lamentarono
scrisse lettere premurosissime al perciò i loro vicari, e fecero di-
Pontefice, e al cardiniil protettore chiarare la ripulsa per mano di
in favore de' suoi osservanti. Pen- notaro. I conventuali proseguirono
dente la lite, Calisto III colla bol- soli il capitolo, e gli osservanti ri-
la Reginiinis, sottopose al ministro tiratisi nel loro convento fecero la
generale gli osservanti della pi'ovin- elezione de' soggetti, che doveano
cia diBorgogna, rivocando per que- nominare e presentare al generale.
sti i provvedimenti Eugeniani, e Il duca di INIilano Francesco Sfor-
nell'anno seguente terminò la lite, za si dimostrò molto pio e muni-

pubblicando stabilimenti diversi da fico coi capitolari; ai conventuali


quelli di Eugenio IV, con la bol- somministrò tutte le spese, più vol-
la Illius^ ciijus in pace, e riunen- te li visitò, trattò i padri (jualifi-

do all'ordine le famiglie osservan- cali, e si liallenne in camera col


ti su quel piede in cui erano al generale. Divozione e benevolenza
tempo del vicariato di s. Bernar- mostrò pure cogli osservanti, a' qua-
dino, con questo divario, che l'os- li diede un bel desinare nel bosco
servanza abbia la nomina del vi- dell'orlo del loro convento, e vol-
cario genei-ale, e dei tre soggetti le mangiar con loro. La duchessa
nominali, il ministro generale ne mangiò a parte con molte dame;
elegga uno a suo piacere, e lutti e finita la tavola, ella andò attor-
joG FRA FR.Y
no per veder i frati ; ma a ninno Dopo t^ei anni il generale Sarzuela
di essi potè vedere il viso: tanta linunziò l'ofllzio nel capitolo gene-
era la loro modestia e compostezza. rale di Perugia del i464- l'ele-
11 geneialeBussolini ebbe da Calisto zione cadde sul degno p. France-
Jll la prefettura alla raccolta delle sco della Rovere di Savona, allora
decime, e l'incarico di promover la compagno cismontano dell' ordine,
crociata contro i turchi, e movi in e poi cardinale e Papa col nome
dotto anno in Milano a' 9 luglio. di Sisto IV (Vedi). Piacque imi-
Subito il Papa gli sostituì in vica- versalmente la scelta, siccome dotto,
lio apostolico il p. Iacopo Sarzue- per cui fu chiamato teologo acu-
]a catalano. L'anno seguente fu ce- tissimo ed oratore egregio, morige-
lebrato in Pioma in Aitaceli il ca- rato, prudente, e fornito di tutte
pitolo generalissimo
a spese del le doli a ben governare. JNell'isles-

Poiilefìce, e presiederono ai comi- so anno fu sublimato al triregno


zi il di lui nipote cardinal Rode- Paolo 11, che ad istanza del cele-
rico Borgia poi Alessandro \ I, ed bratissimo cardinal Bessarione, nel
il celebre cardinal Domenico Ca- 1467 creò cardinale il p. France-
pranica protettore dell' ordine. Men- sco, coir incarico di proseguir nel
tie gli credevano aver
osservanti governo dell'ordine fino al capitolo
la voce attiva all'elezione del mi- generale. Il medesimo cardinal Bes-
nistro generale, secondo la disposi- sarione era amorevole protettore
zione del medesimo Calisto 111, que- dell'ordine, ed insieme titolare del-
sti sul fatto sospese la graziosa con- la basilica de'ss. XII Apostoli, tem-
cessione, laonde gli altri elessero pio illustre per tanti pregi, e per
in generale il nominato vicario con- le sagre spoglie dei due apostoli i

nazionale del che poco


Pontefice ss. Filippo e Giacomo, e di molti
dopo mori succedendogli Pio II; martiri, e pel tesoro di molte san-
intanto l'ordine non era ancor te reliquie. Vedendo con dispia-
diviso. cere questo che i con-
cardinale
Il nuovo Papa favorevolissimo ventuali licenziati da s. Francesco
agli osservanti ripose le cose sul a Ripa, e da Araceli non avevano
ststeuia di Eugenio IV, e comandò piìi convento in Roma fino dal
che tutti si unissero sotto i vicari i^i'ìi o 1463, impetrò da Pio lì

cismontano e oltramontano. Si rin- che soppressa la collegiata fosse da-


novarono le invasioni dei conventi ta ai conventuali, con la parrocchia
de'conventuali e delle loro monache munita del fonte battesimale, la
per riformarli; ma ad evitarne le sua basilica titolare, ed il Papa in
conseguenze litigiose, nel 1 463 Pio tutto lo appagò. Entrati i religiosi

li, con la bolla J/iter assiduas, rin- in possesso del luogo, il primo a
novò le ])roibizioni, poi confermate nobilitarne il convento fu il p.
da Paolo II. Nel bollore di queste Francesco della Rovere ministro
controversie alcuni non volendo
, generale, che subito v' introdusse
prender parte nelle contese, in det- lo studio generale, ed il primo reg-
to anno istituii'ono una congrega- gente fu il p. Luca di Toscanella;
zione appellata de' Neutrali, la qua- e prescelse e chiamò da tutto l'or-
le durò poco, e restò incorporata dine uomini di pietà e di dottrina
alla famiglia osservante cismontana. a decorarlo. Avendo di questo luo-
FRA FRA 107
f];o parlato allinve, qui aggiiingcie- pia opinione della preservazione di
iiio clie Sislo \ lo |nov\ ide iiiiclie ÌMaiia Vergine dal peccato origi-
(li acqua copiosa, olire l'acquieto nale. Obbedì il generale, e nel di
di quel quartiere, clie serve ora di prescritto alla tenzone innanzi al
comoda abitazione pel ministro ge- Papa egli dispulò con tanta forza
nerale; e che il cardinal Filippo ed ingegno a favore della preser-
Vastavillaui nipote di Gregorio XI il, vazione di JMaria dalla eolpa ori-
e benevolo protettore dei conven- ginale, che Sisto IV rapilo dall'am-
tuali, eresse quella fabbrica, la qua- mirazione, lo denominò Joiiis.siino
le fu poi assegnata al collegio di Sansone, nome che gli restò finché
s. Bonaventura, per tenervi uniti visse : celebrò sette capitoli generali
gli studenti. nei quali fu sempre confermalo mi-
II cardinal Francesco della Ro- nistro generale, morendo in Firenze
vere, qual vicario dell' ordine, nel- nel i499- quanto alla questione
'"
r anno 1469 radunò il capitolo ge- dell'immacolata concezione, la cui
nerale in santa Maria de' Frari in festa Sisto IV dichiarò di precetto, si
Venezia, e non potendovi essere vegga r articolo Concezione. Solo
presente. Io fece presiedere a suo qui con gaudio divoto aggiungere-
nome dal p, Giovanni Dacre da mo, che il regnante Ponlefice Gre-
Udine, il quale con piacere univer- gorio XVI ha autorizzato la sagra
sale fu flitto ministro generale ; fu congregazione de' riti, a petizione
poi arcivescovo di Spalatro ed in- dei rispettivi vescovi, di eonctdere
sieme generale, morendo vescovo a quelli che la domandano, l'ag-
di Treviso. JVel 1471 >' cardinal giunta Imniaciilala al prelazio del-
della Rovere divenne Papa Sisto la messa, polendosi dire el le in.

IV, con tripudio generale dell'ordine, Conccpl'ìone Imniaculala Bcatae


e ben a ragione per V amore che IMariae seinper J'irgitiis. Inniune-
ad esso portava, e per quanto fe- rabili perciò ne sono state le ri-

ce a suo vantaggio. Il primo car- chieste, tra le quali a cagione di


dinale che creò fu il suo nipote lode nomineremo quella dell'indi-
l^ietro Riario da Savona de'minori lo ordine de' predicatori. Inoltre il

conventuali ; il secondo cardinale Papa che regna ha fatto mellere


francescano fu Gabriele Ranquni la concessione della nominata ag-
bresciano, già compagno di s. Gio- giunta nei calendari romani, dice
vanni da Capistrano, esaltandolo l'aggiunta Inuiiacolnta nella sua
l'anno i^'J'j. Nel 1475 al capitolo messa privata, e la la dire al car-
d' Urbino il p. Francesco Nanni di dinale che celebra soleni;emenle la
Siena fu pi-eposto al maglsteio del- messa nella cappella pontificia nel
l'ordine, da lui governato egregia- di della festa della Concezione. Tut-
mente, e con egual soddisfiizione tora si osserva dai Pontefici il pio
de'frati suoi, e di quelli delle due costume d'intervenire l'ultimo gior-
osservanze. Alentre si trovava in no clella novena di tal festivilù
Roma presso Sisto IV nel 1482, nella suddetta basilica de' ss. XII
gli fu imposto di chiaaiare a sé i Apostoli de' conventuali, per dare
teologi dell'ordine, i quali alla pre- col ss. Sagramento la benedizione.
senza del Pontefice entrassero in Della nuova congregazione di frali
arringo a sostenere ed illustrare la minori islituita sotto Sisto 1\ dal
3

io8 FRA FRA


b. Amadeo portoghese suo confes- osservpnza, sul piede stabilito da
soie_, che restò uiiitii ai conventtia- Eugenio IV, Marco con zelo ed
li anche dopo Leone X, e deli' isti- ardore perorò, e cavala in fine dal-
tutoie, ne parlammo all' articolo la manica la regola di s. France-
Amadeisti, ed ai volumi XI, pag. sco, alzati gli occhi al cielo lo iu-
170, e XII, pag. 233 del Dizìo- vocò a difendere l'osservanza della
nano. sua regola. Tornato in convento
In tempo della guerra dei mi- scrisse lettere circolari a tutti i vi-
laiiesi coi veneziani, Pietro Cape- cari, perchè facessero a Dio fervo-
rolo fondò altra congregazione mi- rose orazioni ed implorassero dai
noritica intorno al i^j^, la quale principi commendatizie pel grave
dal fondatore prese il nome di argomento. La maggior parte de'so-
Caperolana : fu poi incorporata al- vrani di Europa scrissero al Papa
l'osservanza italiana, e dichiarata in fovore degli osservanti, uìinac-
provincia, che prese in seguilo il ciando alcuni, se fossero stati op-
noQie di Brescia. Fr. Giovanni del- pressi, di licenziar i conventuali dai
la Puebla vedendo che i suoi frati loro dominii. Dio permise che si

osservanti si erano molto intiepi- calmasse l'animo di Sisto IV cou-


diti, nel 1489 gettò in Ispagna le tro l'osservanza, e solo mostrò ri-
fondamenta di una nuova riforma sentimento contro il p. Marco, per
piena di austerità e rigori incor- : l'ardire con cui aveva parlato, uel
porata all'osservanza, diventò la gettar in mezzo al concistoro la
provincia Angelo. Il suo di-
di s. regola francescana, e per aver pro-
scepolo b. Giovanni da Guadalupe vocale le rappresentanze di tanti
altra riforma piantò in Granala sot- principi in favore de'suoi. Veggan-
to r obbedienza del generale, che si le bolle emanate da Sisto IV
dal camminare a piedi nudi pre- sui frati minori. Regi/nini iiniver-
sero il nome d'i frali scalzi, e del Ecclesiae^eRomanus Pontifex.
salis
santo ^'angelo : fu poi costretta a Abbandonato ogni pensiero di ri-
sotloporsi alla regolare osservanza, chiamare gli osservanti all'imme-
fece meravigliosi progressi, e poi diala obbedienza del ministro ge-
solto il nome di Scalzeld dì Spa- nerale e degli altri superiori con-
gna, ebbero unitamente al corpo venluali, poiché gli osservanti era-
dei Recollelti di Francia il proprio no ferrai al puro adempimento della
procuratore generale. Nei primi regola senza dispensa , il Pontefice
mesi del pontificato Sisto IV rile- si accinse ad onorarne i santi, in-
uendo ancor egli che la divisione cominciando dalla festa del serafico
de' conventuali e degli osservanti istitutore.
riuscisse di pregiudizio all'ordine, La festa di s. Francesco, come
e siccome favorevole ai primi, ri- osserva il cardinal Petra, Conimen-
volse r animo ad abolire i prov- tar. in coasl. Apost. toni. II, p.
vedimenti di Eugenio IV. Convocò 5o<^, toni. V, p. 4^9> ^^ ^^ Sisto
il concistoro, udì i pareri dei car- IV, già suo religioso, colla costitu-
dinali, indi fece chiamare Marco zxona Praeclara Sanclor., data a'
da Bologna vicario generale dell'os- ottobre i472 , Bidl. Roni. tom.
servan/a cismontana a difendere lo IH, {lar. 34, ordinata di
III, p. 1

stalo ed il governo della regolare precetto per tutta la Chiesa, e con-


FRA FRiV 109
fcinifita fla Giegorio XV con dc- Siimmate (Ferii) tli s. Caterina di
crtlo (Idia sagra congregazione dei Siena, come su quella dell' imma-
riti a'3 gennaio 1622; ma di que- colata Concezione. Questo magna-
sto obbligo di precetto restò dipoi nimo Pontefice morì ai i3 agosto
assoluto il cristianesimo, per la ri- i4'^4> ^ ^" sepolto nella basilica
forma delle feste di precetto fatta vaticana coli' abito francescano di
da Urbano VIIJ. Il Lantnsca in sotto, ad esempio di Alessandro V.
Theair. Rcgidar. pag. 28 1 ,
di< e Passato egualmente all'altra vita il
-che restò festa di divo/ione, come generale Francesco Nanni, il Papa
l'afferma il Ferraris, Bìhliotli. Ca- Alessandro VI destinò vicario ge-
ìinn.,verbo Festa; ma vorranno in- nerale apostolico il p. Pietro Piaz-
tendere in qualche biogo, non dap- zanti da Figlino, cui successe il p.
pertutto. Sisto IV, come si disse Egidio Delfìni da Terni nel i499>
superiormente, approvò il culto dei il quale adunò il capitolo generale
protomartiri dell'ordine, ed ascris- nell'anno seguente, in cui Alessan-
se nel catalogo de'sanli s. Bonaven- dro VI ordinò riforma. I religiosi
tura ; indi si applicò a rinvigorire prese ad esame le incolpazioni, com-
i privilegi dell' ordine, specialmenle pilarono un corpo di costituzioni
quelli de' conventuali , come loio accomodate alle circostanze de'tein-

amorevole. Rinnovò ed ampliò le pi, le quali confermate dalla santa


esenzioni concedute al medesimo Sede, si denominarono le costitu-
dai predecessori rapporto ai vesco- zioni Alessandrine. Indi fu eletto
vi ed ai parroclii, liberandolo di in ministro generale lo stesso vica-
pagare in avvenire la canonica por- rio apostolicoDelfìni, che non in-
zione dei legati ai parrochi, a fa- contrando l'approvazione dell' imi-
vor de' quali era stata prescritla versale, nel capitolo generale del
dalla santa Sede nel 1372. Piinno- I 5o6 restò privo dell'offizio, e mo-
vò ed ampliò il privilegio del sin- rì poco dopo in Napoli.
daco Marliiiiano, e delle successio- Il capitolo si tenne in Roma a
ni ereditarie; rinvigorì l'altro di cui dal Pontefice Giulio II (che
Martino V, e di Eugenio IV rap- Sisto IV mentre era religioso avea
porto al ritenere i beni immobili, tenuto sempre presso di sé nei
col patto die alla Chiesa rom^^na conventi de' francescani qual suo
appartenesse il diritto della pro- nipote) fiu'ono chiamati i conven-
prietà, grazioso diploma dato nel tuali egli osservanti, con le con-
1472, che incomincia Diim fi ucliis gregazioni degli amadei , clareni,
?/Aer<°^. Tre anni dopo con altra bolla colottani, e del santo vangelo. Mil-
Sisto IV dichiarò che il privilegio le furono gli osservanti che si uni-
delle successioni ereditarie, quan- rono in Araceli, e tre mila i con-
tunque confermativo d'altro con- ventuali con le mentovate congre-
simile pivilegio de' suoi predecesso- gazioni che unironsi in ss. Aposto-
ri ai frati dell' ordine de' minori, li. Ilgenerale Delfìni avea empito
non comprendeva i frati dell'osser- il Pontefice di speranze, di stabilir
vanza governati dai loro vicvnri pro- r unione ti'a i conventuali e gli

fessori di più ligida povertà. Im- osservanti con iscand)ievole soddis-


pose Sisto IV silenzio ai fiancesca- fazione. 11 fatto svelò la lusinga in
ni e domenicani sulla disputa delle cui viveva il generale, il quale per-
,

no FRA l'RA
ciò venne ripreso dai cardinali Do- bolla Ili si nostrae iinmiitrihili.<f, da*
menico Griniani protettore dell'or- ta a' 2 2 novembre, facendo arcive-
dine, e Marco Vigerlo genovese scovo di Ragusi il generale Grazia*
pronipote di Sisto IV, che dall'or- ni, p. Filippo Por-
cui successe il

dine francescano Giulio II nel pre- cacci Bagnacavallo


di che morì ,

cedente anno i5o5 avea innalzato dopo quindici mesi in Roma, e fu


alla dignità cardinalizia. Allora il sepolto in ss. Apostoli.
p. Delfìni si dimise dal generalato; Giulio li destinò vicario aposto-
il perchè adunati i padri per 1'
e- lico il p. Gomes portoghese, e pro-
lezione del successore, presero luo- movendolo nel i5i2 all'arcivesco-
go i conventuali alla destra, e gli vato di Nazaret, gli sostituì il p.
osservanti alla sinistra; indi usciti Bernardino Prato da Chieri pie-
questi dal luogo capitolare, alla montese, sino al capitolo generale.
presenza dei due cardinali presi- Questo si adunò nel convento di s.
denti, i provinciali e custodi de'cu- Francesco d' Assisi 1' anno i 5 3, ed 1

stodi conventuali vennero all' ele- i ministri provinciali e custode dei


zione del p. liinaldo Oraziani da custodi crearono ministro generale
Cotignola, ben accetto a Giulio II. il medesimo p. Bernardino. Qui
Il nuovo generale ricuperò molti noteremo che Giulio li sino dal
conventi e monasteri di frati e i5o3 fece caidinale Clemente Gros-
monache , tolti nella Sardegna e so della Rovere nipote di Sisto IV,
nelle provincia di Galizia, di Casti- e conventuale di Savona e nel ;

glia e d' Aragona, recandosi a tal i5o7 avea fatto cardinale, il cele-
elfetto in Ispagna prima però di
: bre Francesco Ximenes Cisneros,
recarvisi, secondo l' ingiunzione del osservante spagntiolo. IMentre a gran
capitolo generale, si applicò a com- passidi là dai monti popoli ol- i

pilar nuove costituzioni, che furono tramontani sembravano cospirati per


dette Statuti Papali, perchè fatte ima riforma de' francescani conven-
con autorità di Giulio II, riviste tuali, per cui questi andando a di-
ed approvate dal dotto protettore uìinuirsi sembravano incamminaisi
cai'dinal Grimani. Erano esse di- alla loro estinzione,, in Italia tutto
rette a riunire gli osservanti ai era quiete e vi fiorivano vari ser-
conventuali, e perciò furono con- vi di Dio, dottissimi religiosi, ed
temperate in modo soddisfacente ad altri cospicui personaggi insigniti di
entrambi. Non era tolto, ma mol- dignità ecclesiastiche, non che un
to moderato l'uso di fatto sempli- gran numero di religiosi di spec-
ce delle rendite annue; e l'ammi- chiato lignaggio. Intanto essendo
nistrazione era rimessa totalmente morto Giidio li nel i5i3, gli fu
nelle mani del sindaco secolare dato in successore Leone X. Ca-
esclusa affatto qualunque ingerenza dendo il capitolo generale dell'or-
de' frati. Nel i5io in Roma ed in dine nel i5i6 il generale Prato lo
ss. Apostoli tenne il capitolo gene- convocò agli 1 1 maggio nel suo
rale, in cui si propose agli osser- convento di Chieri. Intanto volaro-
vanti di riunirsi ai conventuali, a no al Pontefice Leone X le istanze
norma de'nuovi Statali Papali; ma di tutte le parti del mondo onde
essi vi si ricusarono, anzi Giulio II porre riparo alle contestazioni che
fu persuaso abolir gli statuti con la di fiequeftte nascevano tra i con-
FRA FRA III

ventunli e gli osservanti. Stimola- di dover essere obbligati a cambiar


to dunque il Papa dalle continue sistema, ed abbandonare e rinun«
replicate istanze di tutti i principi ziare le dichiarazioni e privilegi

cristiani, com'egli dice nominandoìi apostolici di mitigazione della re-

ad uno ad uno nella sua bolla gola, de'quali servirsi potevano con
Ite et K'os, radunò il concistoro se- sicurezza di coscienza.
greto de' cardinali, e propose loro Giunto il tempo della celebra-
il grave aliare. Fu presa risoluzio- zione del capitolo, e la vigilia di
ne di convocare vin capitolo gene- Pentecoste , mentre i conventuali
ralissimo,composto di tutti i frati per comando di Leone X celebra-
minori della comunità sotto i mi- vano in ss. Apostoli il loro capito-
nistri osservanti e conventuali, e lo, di cui si parlerà, tre cardinali,

di tutte le congregazioni, che al- Domenico Grimani protettore del-

lora si contavano nell'ordine de'mi- l'ordine, Pietro Accolti, e Lorenzo


nori, a fine di unirli insieme, come Pucci, destinati presidenti apostolici,
avea tentato di fare nel i5o6 an- si portarono al convento d'Araceli
che il predecessore Giulio li, e degli osservanti, e radunati tutti i

formare di essi un sol corpo, in francescani che non usavano i pri-

cui professandosi letteralmente la vilegi mitiganti il rigore della re-


regola di s. Francesco, non vi fos- gola, il Papa fece loro intendere,
se pi ilche una legge, un abito, un essere sua volontà, che tanto i pos-
nome, ed un ministro generale su- sidenti, che quelli delle congrega-
periore immediato di tutti. A' i5 zioni, si unissero agli osservanti del-
luglio i5i6, con la bolla Roìnainim la comunità, soggettandosi tutti al-

Ponlìjicem, intimò il detto capitolo l'immediata giurisdizione del me-


da celebrarsi in Pioma per la Pen- desimo capo, senza alcuna diversi-
tecoste dell'anno seguente iSiy tà di nome e di professione- Ub-
nel convento d' Araceli, e \i chia- bidirono tutti a questo comando,
mò quanti mai professavano in qua- fuori dei possidenti che si prote-
lunque maniera la regola de' frati starono di non curarsi di questa
minori. Adunatisi in Roma tutti i unione, qualora per questa rinun-
francescani, gli osservanti pregaro- ziar dovessero ai privilegi di aver

no il Pontefice e i cardinali a non fondi e beni stabili, né vi fu mo-


obbligarli ad unirsi ai conventuali, do di rimoverli dalla determina-
perchè dicevano essersi allontanati zione. Allora ordinò Leone X che
dall'osservanza della regola; e fatta tutti gli altri uniti in un sol cor-

loro l'obiezione, che la regola stes- po, venissero all'elezione del mini-
sa li obbligava ad unirsi ai loro stro generale dell'ordine de' mino-
fratelli sotto un sol capo, dicesi ri, successore di s. Francesco e di
che rispondessero di esser pronti quanti dal santo istitutore fino a
quando il capo e le membra si quel tempo l' avevano governato.
uniformassero pienamente alla re- Abolì il Papa tutti i nomi delle

gola, e tutti vivessero in una mede- particolari congregazioni , e volle

sima maniera. Si dice ancora che che in avvenire non si chiamasse-


i conventuali fossero ricercati del ro con altro , che con quello di
loro sentimento, e che rispondesse- Frati minori assolutamente o di

10 non approvar l'unione sul piede Minori osservanti. Diede altresì la


112 FPiA FRA
voce e il titolo di ministri ai vi- to diremo de'minori osservanti, ri-
cnri, ed agii altri superiori delle formati e conventuali ai citati suc-
suddette congregazioni , acciocché cessivi paragrafi.
potessero aver parte nell' elezione Al generale perciò dell'osservanza
insieme coi minori osservanti del- ossia di tutto l'ordine de'minori, oltre
la comunità, che avevano dato il gli osservanti sono soggetti gli scalzi
voto in tutti i capitoli celebrati di Spagna, i riformati d'Italia, i re-
dal principio dell'ordine sino a quel- colletti di Francia il terz' ordine
,

1 anno iSiy per eleggere i gene- claustrale fuori d'Italia, una gran
rali antecessori. Letta la bolla di parte delle monache tanto di s.
Leone X, Ite et vos, detta di u- Chiara che del terzo ordine, e quel-
nione, sotto la presidenza dei tre lo dell' Annunziazione. Questo gran
cardinali deputati dal Papa, in luo- corpo de' minori osservanti, ch'è il
go del p. Bernardino Prato da Chie- più grande di quanti ne sono nella
ri, elessero per ministro generale Chiesa , ed è esteso non solo in
XLIV dopo s. Francesco, il p. Cri- tutte le parti del mondo cattolico,
stolòro Nuraai da Forlì, già osser- ma ancora nei domini! ottomani
vante della famiglia, che nel pri- ed altri infedeli , sebbene ha un
mo del seguente luglio fu dal me- solo generale capo di tutti , è di-
desimo Leone X creato cardinale, viso nondimeno in due parti, se-
contro la sua espeltazione, non ac- condo il decretato della citata bol-
cettando ffuesta dignità se non do- la, dette famiglie, una cismontana,
po l'espresso precetto pontifìcio. Ap- l'altra oltramontana, le quali con-
pena seguila r elezione furono al , vengono insieme per l'elezione del
p. Numai consegnati gli antichi si- ministro generale di tutto l'ordine,
gilli dei generali antecessori, e per che si assume per alternativa una
niiiggior solennità dichiarò Leone volta da una fimiglia, ed una da
X, che il p. Cristoforo Numai era un'altra, ed eletto che sia egli ri-
il ministro generale di tutto V or- siede in uno dei conventi della sua
dine de' minori, e ordinò che con famiglia, mentre l'altra è governa-
questo titolo chiamar si dovessero ta da un commissario generale che
anche i di lui successori. Laonde si qui
elegge nello stesso capitolo :

tuttora ministro generale de' mi-


il noteremo che tal sistema e quello
nori osservanti usa il sigillo del- che siamo per dire ebbe delle va-
l' oidine in tutte le autentiche, ove riazioni che qui appresso non man-
evvi l'iscrizione: sigiii.um ministri cheremo riportare. Il governo di
r.ENKRAMS TOTIUS OEniIVIS FRATRUM questo commissario dura tre anni,
Mi.voRUM. Avanti di proseguire l'i- al fine de' quali in una congregazio-
sfoiia, premetteremo alcune nozio- ne composta dai definitori generali,
ni che sembrano opportune di qui e dai discreti perpetui dell'ordine,
riportarsi, non che aweitirerao, che tanto osservanti che riformati della
de minori osservanti e riformati, stessa famiglia di cui è il commis-
Cloe d'alcune cose, e de' loro ge- sario che elegger si deve, si viene
nerali e vicari generali, ne parle- all'elezione di un altro, che dura
remo dopo aver trattato generica- altri tre armi, cioè fino al capitolo
nìenle dell'ordine e de'minori con- generale. Questi commissari hanno
ventuali sino al 1843, oltre qnan- sopra la rispettiva famiglia la stes-
,

FRA. FRA n3
sa autorità, che il generale ha so- quanto analogamente diremo in pro-
pra tutto l'ordine, e solo non pos- gresso dell' articolo, e delle dispo-
sono conferire quegli uffizi, la no- sizioni di Pio VII che andiamo a
mina de' quali appartiene a questo narrare.
solamente, come sono gl'impieghi Pio VII colla sua bolla /«fór gra-
di commissario delle Indie, che ri- vioves, emanata nel i8o4, dispose,
siede presso la real corte di Spa- che nella famiglia ove non è il mi-
gna, di commissario della curia ro- nistro generale, si elegga un vica-
mana, di procuratore geneiale del- rio generale, il quale tre anni sia
l'osservanza, e di guardiano o cu- riformato, e tre anni sia osservan-
stode del santo sepolcro inGeru- te, sono due in un ses-
e perciò
salemme, ch'è commissario e nun- sennio che questi siano eletti dal
;

zio apostolico della Palestina, ed definitorio generale della famiglia


ha il diritto dei pontificali , e di suddetta, e ciascuna ha il suo de-
amministrare il sagramento della finitorio generale; in Ispagna i di-
cresima. I primi generali dell'ordi- finitorii generali sono sedici, in Ita-
ne esercitarono l' uffizio sino alla lia dieci, sei osservanti e quattro ri-

morte, se non vi rinunziavano spon- formati ; e nella elezione vi entra-


taneamente, o non venivano de- no per la voce attiva anche i ri-

posti; ma Giulio II nel i5o6 ri- spettivi commissari di curia , e


dusse il loro governo a sei anni ,
questo vicario generale ha tutti i
s. Pio V nel 1571 ad otto, e Si- diritti del ministro generale, tanto
sto V nel iSSy lo restituì di nuo- che il ministro generale recandosi
vo a sei. Morendo il generale nel- nella famiglia ove governa il vica-
l'attualità dell'uffizio, ovvei'o es- rio generale , non ha giurisdizione
sendo deposto, o promosso a qual- affatto, fuori del nome e della ri-
che dicnità, si sostituisce un vica- verenza che deve come a ca-
gli si

rio generale, la di cui elezione deve po dell'ordine. Ed ha ancora que-


farsi nella famiglia cismontana dai st' altra particolarità, che ov' è il

discreti perpetui dell' ordine , dal ministro generale, in quella stessa


commissario generale, dai procu- famiglia è il procuratore gene-
ratori generali dell' osservanza e rale, e neir altra non procura-
della riforma^ dai definitori gene- tore si chiama, ma commissario
rali della rispettiva famiglia, e dal di curia. E circa il custode del-
provinciale o superioi'e della pro- la Terra Santa è sempre il su-
vincia in cui si fa l'elezione. Nel- periore generale della cismontana
l'oltramontana poi deve farsi dal cioè italiana famiglia, o ministro,
commissario generale dell'Indie, dai o vicario generale che sia, il qua-
definitori generali della sola nazio- le lo elegge poiché ,
la provincia
ne in cui si fa l'elezione, e da sei della Terra Santa è soggetta uni-
provinciali più vicini. Quelli che camente alla famiglia cismontana
in tale elezione hanno il voto , e com' è stato già sempre, e come fu
non sono della famiglia in cui que- meglio determinato da Benedetto
sto si fa, possono darlo, se sono XIV con la bolla In supremo. Va
presenti, e se sono assenti non deb- notato ancora, che le congregazio-
bono essere chiamati : questi cenni ni non possidenti , che sotto Leo-
servino a miglior intelligenza di ne X si unirono agli osservanti del-
VOL. XXVI.

,
lw>^mayvfr, Pop.
,

ii4 FRA FRA


la comunità de' frali minori, e for- conie pur si disse assoluto dall' of
marono con questi un sol corpo, fìcio il p, maestro Ber-
di generale
furono: quella degli osservanti det- nardino Prato, qui avvertiremo che
ti della famiglia, i quali si dichia- dal Papa fu nominato arcivescovo
s'arono, e crebbero di numero e di di Atene in partilms, poi vescovo
coraggio per la schietta osservan- della diocesi di Caiaccio, morendo
za della regola, che proclamò con a Chieri sua patria nel iS^S, ove
efficacia il b. Paolo Trinci nel fu sepolto nella chiesa de' conven-
i368; quella dei clareni istituita tuali. Fu intimato dal Pontefice al
dal b. Angelo da Cingoli nel capitolo de' ss. Apostoli di non eleg-
iSoy; quella degli amadeisti intro- gere il generale sotto il titolo di

dotta nel Milanese verso il 14^7 ministro , ma di maestro generalcy


<lal b. Amadeo; colettani che pa- i col peso di chiedere la conferma
rimenti nella bolla di unione sono nel suo offizio al ministro genera-
nominati veramente non erano
: le degli osservanti, che sarebbe sta-

una congregazione ma piuttosto , to da loro eletto contemporanea-


una parte de' suddetti osservanti mente in Araceli. I provinciali per-
della comunità tenuti forti da s. ,
tanto dei conventuali, ed i custo-
Coletta , acciocché si mantenessero di de' custodi adunati in definitorio
senza rendite, e senza possessioni nel detto convento de' ss. Apostoli,
sotto la giurisdizione immediata del nella mattina stessa del sabbato del-
generale, come fecero. Si unirono la Pentecoste, passarono all'elezio-

ancora agli osservanti gli scalzetti ne del superiore generale, eleggen-


ed i detti dal b. Ce-
cesarini, così dolo al solito col titolo di ministro;
sario da Spira, che alcuni fanno indi lo presentarono a Leone X
autore di una congregazione, per- per la benedizione e conferma, che
chè quelli ch'essi appellano cesa- per questa volta gli fu benignamen-
rini, non furono che primi frati i te accordata, ma col titolo di mae^
dabbene dell' ordine francescano Siro generale. Cadde la scelta nel-
compagni e discepoli di s. France- la degna persona del p. maestro
sco, uno de' quali era il b. Cesario, Antonio Marcelli da Cherso già ,

ed altri che si opposero a


zelanti ministro della sua provincia di Dal-
quelli che volevano introdurre ncl- mazia che Leone X col disposto
,

r ordine qualche larghezza, senza della bolla Omnipotens Deus, non


far corpo o capo distinto da que- volle che si chiamasse ministro, ma
sti medesimi. bensì come abbiamo detto maestro,
Ripiendendo il filo della sto- come tutti i suoi successori, e mae-
ria, diremo, che nel tempo istesso stri e non ministri, comandò nella
che nell'anno i5ìy da tutti gli stessa bolla che si chiamassero an-
osservanti uniti Ara- si faceva in cora i loro provinciali.
celi r elezione già descritta del mi- Per ordine di Leone X il nuo-
nistro generale di tutto l' ordine vo maestro de' conventuali pubbli-
de' minori , ancora i conventuali cò alcune costituzioni dirette ad
per comando del medesimo Leo- impedire il divagamento de' religio-
ne X celebrarono nel convento dei si, ed a procurare il raccoglimento
ss. XII Apostoli egualmente di Ro- con il ritiro, silenzio, salmodia ed
ma il loro capitolo. Essendo stato applicazione allo studio^ o a qual-
,

FRA. FRA ìi5


che onesto mestiere. Per provve- riforme minorìtiche non si potes-
dere ai bisogni della comunità e sero stabilire senza licenza del mi-
dei particolari si ordina in esse nistro generale , o dei provinciali
che in mancanza del sindaco si a- osservanti, cui dovessero vivere sog-
doperi persona secolare, che abiti gette. A'olendo qui appresso ripor-
in convento, o in vicinanza di esso, tare im saggio di quanto scrivono
ovvero un terziario, e che il reli- gli storici conventuali di tanto ope-
gioso si astenga dall' ingerirvisi. 11 rato , e delle sue conseguenze , ci
p. Marcelli accompagnò queste leg- sembrò necessaria ed opportuna
gi con una affettuosa enciclica dei questa breve ricapitolazione , su sì

11 giugno; ed in altra de' 25 det- grave argomento, di cui si è tanto


to dell'anno stesso iSiy patetica- scritto , e non sempre imparzial-
mente descrive il pericolo , in cui mente.
si era trovato V ordine, e che del- Scrivono adunque i conventuali,
la sua salvezza molto dovea al che luminosi ornamenti di cui
i

cardinal Grimani protettore. Go- piacque al sommo Pontefice Leo-


vernò il Marcelli due anni , dopo ne X
onorare gli osservanti, sono
i quali Leone X lo creò arcivesco- compresi in cinque sue bolle, le
vo di Pataia in partibus, e poi di quali non sortirono un pienissimo
Cittanova in Istria , morendo nel effetto. Che il ministro generale
suo convento di Cherso l'anno i526, osservante s' intitola è vero mini-
e fu seppellito nella chiesa de'con- stro generale di tutto l'ordine dei
ventuali. Descrivendo gli scrittori con- minori, ma non esercita giurisdi-
ventuali la storia dell'ordine, non zione né sopra i conventuali , né
che gli osservanti, in un al p. sopra i e che la san-
cappuccini ;

"Wadiiigo, dicono che Leone X ta Sede di poi lo chiamò, minister


die all'amplissimo ordine francesca- generalis ordinis minonini s. Fran^
no un capo col titolo di ministro fisci regidiiris observanliae nuncii-
generale, istituì i ministri provin- patorum. Che i provinciali conven-
ciali ed i custodi, come avea pre- tuali tornati alle loro provincie u-
scritto s. Francesco trecento e più sarono ora il nome di maestri, or
anni innanzi. A questi impartì le di ministri ; e che i Papi succes-
facoltà, che per l'addietro non ave- sori di Leone X fino a Clemen-
vano , di celebrar i capitoli gene- te Vili appellarono il generale dei
rali, e di eleggete il superiore ge- conventuali or maestro ed ora mi-
nerale. Comandò che il generale nistro, eziandio nel testo di una me-
anteriore deponesse insieme coi pro- desima bolla, lo stesso praticando
vinciali il titolo di ministro, e si talvolta coi provinciali. Che da
contentassero in avvenire del puro Clemente Vili fino a' nostri gior-
nome di maestro. Prescrisse ai ge- ni la santa Sede chiama il gene-
nerali de' conventuali 1' obbligo di rale de' conventuali, minister gene-
domandare e ricevere la benedizio- ralis ordinis minorimi s. Francisci
ne di conferma dal ministro gene- nunciipalomm ; e che il generale
rale osservante. Volle che gli osser- de' conventuali si mantiene in pos-
vanti negli atti pubblici godessero sesso di porre nel suo titolo la se-
sopra i conventuali la preminenza. rie generalizia dopo s. Francesco.
E se in avvenire fossero nate altre Che la benedizione di conferma né
,

ii6 FRA FRA


meno i5i7 fu dimandata al
l'anno no che restarono ferite le conces-
generale osservante e che godono ; sioni di Leone X, nell' ammettere
gli osservanti la preminenza sopra al capitolo generale osservante i

i conventuali, dove allora fu data cordellieri delle provinole confede-


esecuzione alla bolla di Leone X, rate , i quali usavano le rendite"
e dove non fu posta in esecuzione annue ed i privilegi apostolici con-
conservano i conventuali l' antico fermati loro da Benedetto XIV; ed
luogo. Che in Roma entrano a eziandio dai privilegi ottenuti dai
compori'e il collegio de' teologi i riformati , recollelti e scalzi di
procuratori generali dei cinque or- Spagna dell' alternativa cogli os-
dini mendicanti , e che i conven- servanti del commissario generale,
tuali continuarono a goder quel e di tener in Roma due procura-
luogo che ivi prima avevano e , tori generali oltre l'osservante, uno
dopo il domenicano prende il lo riformato, l'altro recolletto o scalzo :

loro procuratore generale. Che Pao- più volte il generalato è caduto ora in
lo III nella bolla Exponi del i536, un riformato, ora in uno scalzo; noi
Pio IV in quella Pastoralis del però non tesseremo d'ora in avan-
i56o, Gregorio XIII nella bolla ti la cronologia dei ministri gene-
Exposcit del i582, Urbano Vili rali de' minori osservanti , né di
nel breve del i63i, e prima di lo- quelli de' conventuali , limitandoci
ro Clemente VII nella bolla Acce- alle principali notizie generiche
pimus del iSaG, nominando i con- suir ordine per non
francescano ,

ventuali e gli osservanti antepon- rendere ulteriormente prolisso que-


gono quelli a questi ; e che Sisto sto articolo.
V ciò praticò piti volte. Che rap- Essendo stato il generale de' con-
porto nuove riforme Clemen-
alle ventuali, p. Lodovico Sassolini di
te VII l'aimo i528 derogò alla bol- Firenze,compagno degli studi in gio-
la di Leone X col sottoporre la na- ventù di Leone X, nel i5ig otten-
scente l'iforma de' cappuccini ai su- ne da questi la sua conferma ed ,

periori conventuali ; e che gli scal- appianò cos\ la strada per conse-
zi di Spagna, ed i pasqualiti furo- guirla immediatamente dal Papa
no similmente sottoposti sul nasce- a' suoi successori. Nel pontificato di
re ai superiori conventuali ; e che Leone X ebbe malaugurato princi-
s. Pietro d' Alcantara giurò obbe- pio l'eresia luterana: vedendosi in-
dienza in Roma in mano del p. vestita di fronte dai regolari, mas-
Magnani generale de' conventuali sime dai francescani con la voce ,

e si chiamò riformato dei minori e con la penna sfogò particolar- ,

conventuali. Finalmente asserisco- mente contro di essi la sua fierez-


no i medesimi conventuali che i , za e crudeltà. A molti francescani
surriferiti privilegi incontrarono toccò la sorte felice di entrar con
qualche derogazione dalle bolle Et lei in cimento, e di trionfarne col
cum illius viceni del iSyg ; Ad hoc martirio. Immensi egualmente fu-
nos Deus del iS'j'j ; Ex quo nos rono i travagli che patirono i fran-
Deus del i 58 1 Exposcit del i6i4,
,• cescani, quando Enrico VIII intro-
a favore degli scalzi di Spagna , e dusse la fatale riforma in Inghil-
dei riformati d'Aragona, Valenza e terra, e fiorentissimi conventi e mo-
Catalogna. Come ancora aggiungo- nisteri d' ambo i sessi andarono a
FRA FRA 117
sof|([uadro. I francescani avevano in Clemente VII creò cardinale lo spa-
Inghilterra circa ottanta conventi, gnolo p. Francesco Quignones mi-
non compresi quelli delle monache. nore osservante. Fino dall' anno
A conoscere lo stato florido dei 1496 il p. Giovanni da Guadalu-
francescani in Ingiù terra, si vegga pe, discepolo del b. Giovanni delU
il p. Davenport nel suo Supplent. Puebla, sullodati, con autorità apo-
historiae provincine Anglicanae; e stolica fondò una riforma miuori-
lo Stevens, Monasticon Anglic. tom. tica di più stretta osservanza sotto
I ,
pag. 89 e seg. Questa antica nome del Santo Vangelo e del Cap-
provincia fu ristabilita dal p. Gio- puccio , la quale ampliatasi nella
vanni Jeiniinga , il quale gittò le Spagna in più conventi formò una
fondamenta del celebre convento custodia col proprio superiore , e
dei francescani a Donai circa l'an- neir unione fatta da Leone X nel
no 1617. Anzi va avvertito, che 1 5 7 di tutte le riforme francesca-
1

questa provincia minoritica inglese ne in un sol corpo, la custodia del


osservante ha resistilo per il lungo santo vangelo fu pur essa unita
tempo, e tra tante tempeste religiose agli osservanti seguendo il suo au-
di quel regno fino al 184O5 nel stero modo di vivere. Fin dal i5i5
qual tempo pur si contavano nove ne avea preso l'abito s. Pietro d'Al-
sacerdoti, zelantissimi predicatori ed cantara, il quale co' suoi confratel-
operari, tutti addetti a parrocchie li fu a parte delle vicende della
da loro amministrate. Nel i525 riforma del p. Guadalupe, e risto-

ebbe origine la benemerita congre- rò la riforma per cui dappoi Cle-


gazione de' Cappuccini [Vedi) isti- , mente IX il riconobbe per l'istitu-
tuita dal b. Matteo da Bassi o Bo- tore della più stretta osservanza
schi, castello della diocesi di Mon- degli scalzi di Spagna. Al medesi-
tefeltro, frate de' minori osservanti, mo s. Pietro d'Alcantara fu sotto-
e da essa derivarono le esemplari messa la congregazione del santo
monache Cappuccine (Vedi). Il ge- vangelo , che dal nome del com-
nerale e procuratore generale dei missario Giovanni Pasquali, fu pur
cappuccini hanno posto nella cap- detta dei Pasquali ti mentre poi si :

pella pontificia, dopo quelli de' mi- trattava unione della riforma dai
1'

nori osservanti e de' minori con- conventuali, alla quale erasi imita,
ventuali , i quali in vmo ai detti passato di nuovo agli osservanti ,

superiori cappuccini, nei concili e il santo mori, e Pio IV nel i563


nella cappella papale precedono al- spedì la bolla di unione cogli ul-
l'ordine agostiniano , ed agli altri timi. Questa riforma fatti comuni
ordini mendicanti , ad eccettuazio- i suoi interessi coi recoUelti di

ne dell' ordine de' predicatori, che Francia ottenne da Clemente XI


,

per disposizione di s. Pio V prece- nel 1705 il privilegio di avere iu


de a tutti i mendicanti, inclusiva- Roma un procuratore generale pe-
mente ai francescani. Dei pregi gli affari di ambe le riforme, da
dell' ordine de' cappuccini ne trat- eleggersi da loro nei capitoli gene-
tammo al citato articolo , uno dei rali con r alternativa una volta
quali è il rilevante ollìzio che eser- scalzo e l'altra recolletto.
cita un suo religioso di predicato- IXel iS5j Paolo IV in una me-

re apostolico. Nel 1527 o i528 desima promozione creò due car«


,, ,

ii8 FRA FRA


dinaliminori osservanti, cioè il p. conventuali alquanto decaduto dal-
Clemente Dolera suo amico, cui la perfezione religiosa , si prefisse
conferì per titolo la chiesa di s. Ma- di unirlo all'ordine osservante, e
ria d'Araceli, e che nel 1 553 era finché visse si applicò con zelo al-
stato fatto generale dell'ordine fran- la loro riforma, e all' unione divi-
cescano, mentre l'altro fu il p. Gu- sata. Liberò i conventuali dall'as-
glielmo Petow inglese. Nel i565 i sistenza delle loro monache , che
conventuali tennero un capitolo ge- pose sotto i vescovi ; li licenziò da
nerale in Firenze, in cui sotto la di- tutti gì' inquisitorati eretti fino dai
rezione del cardinal s. Carlo Bor- tempi d' Innocenzo IV, e governa-
romeo pubblicarono
protettore , si li e retti dai medesimi nelle pro-

le costituzioni appellate Piane, per vincie di Romagna, della Marca An-


essere state confermate da Pio IV: conitana dell' Umbria e provincia
,

nello stesso capitolo accettarono il di Roma. Si accomodò alla totale


privilegio del concilio di Trento soppressione dei conventuali nelle
al quale
erano intervenuti parec- Spagne, e ciò ad istanza di Filip-
chi dotti francescani, cioè che tutte po II; e nella Marca diede il con-
le case e conventi de' conventuali vento di Corinaldo agli osservanti,
possedessero in comune. San Pio V il quale poi Sisto V l'estituì ai con-
nel 1 566 destinò vicario generale ventuali, come si legge nella bolla
apostolico il p. maestro Felice Pe- Decet Romanum Ponlijiceni. Quin-
retti da Montalto il primo con- , di s. Pio V ordinò che dai conven-
ventuale consultore del s. offizio tuali fosse bandita ogni e qualun-
che governò l'ordine sino al capi- que proprietà, ancorché tollerata
tolo generale , non ostante che il dalla santa Sede per indulto spe-
Papa lo creasse vescovo di s. Aga- ciale, con altri regolamenti conte-
ta de' goti: di poi nel 1570 ven- nuti nella bolla Ad extìrpandos.
ne fatto cardinale, e poscia Ponte- \edendo poi i conventuali esatta-
fice col nome di Sisto V [Fedi). mente ubbidienti nel capitolo che
Nel pontificato di s Pio V si su- celebrarono, ed avendo essi corret-
scitò in Italia contro i conventua- ti alcuni abusi che alla santità del
li fiera burrasca : primieramente loro istituto si opponevano, s. Pio
con la Duni ad uhe-
costituzione V li colmò di l(j(li nella bolla Illa
res , de' 29 luglio i566, e con nos curas , de' 2 3 luglio i568; e
altra del primo ottobre 1567 di- passati tre anni provvide colla bol-
chiarò gli ordini mendicanti esenti la de' 28 maggio 1571 alla manie-
dalle pubbliche gravezze, e quali ra di eleggere il maestro generale,
fossero tali ordini; indi con la bol- di celebrare i capitoli provinciali
la Beatus Christi, de' 2 3 gennaio del vitto, del trattamento de' supe-
I 568, unì agli osservanti piìx vol- i riori , e di ricevere i novizi. Inol-
te mentovati clareni ed amadei ; tre riuscì ai conventuali di disto-
mentre con la bolla Ad extirpan- gliere il sauto Pontefice dalle idee
dos, degli 8 giugno detto anno, ema- d' unione cogli osservanti, da lui

nò delle provvidenze sui conven- giudicala di maggior gloria di Dio,


tuali che andiamo ad accennare. e salute delle anime.
ELssendo slato dunque rappresenta- Frattanto i padri Michele Pul-
to a s. Pio V esser l'ordine dei saferro da Montella, Paolo di Ste-
FRA FRA 119
fano da JN'oIa, Francesco Senisco da la riforma, ma ueirauno seguente
Piscopagano, ed altri frati con- il Papa decretò la di lei soppres-
ventuali della provincia di Napoli, sione, ciò che confermò nel 1626.
desiderosi di vita più perfetta, eres- I protettori della riforma ottenne-
sero il convento di s. Lucia del ro a vantaggio della medesima il

Monte in JNapoii, e gettarono le temperamento, che tolta ai rifor-


fondamenta d'una congregazione, mati la facoltà di vestire i novizi,
che intitolarono dei Conventuali si lasciassero loro alcuni conventi. Nel
riformali, ciò che avvenne nel iSS'j. 1667 ottennero i riformati di po-
Il vicario apostolico p. Giannantonio ter ricevere que' conventuali, che
Delfini nel i56o favorì questa ri- avessero bramato di condor tra lo-
forma con la sua approvazione, e ro vita più rigida: finalmente non
con la dispensa di molti privilegi, potendo più conservarsi, nel 1 668
e successivamente confermoUa Pio si unirono agli scalzi di s. Pietro
IV l'anno i56i, e Sisto V nel d'Alcantara, che a quest'oggetto
1587. 11 buon odore di Gesù Cristo vennero dalle Spagne, e si fondò
sparso da questi religiosi, facilitò allora nel medesimo regno di Na-
la propagazione del novello rigido poli la provincia di questo istituto,
istituto. A ivevano di limosine, ve- che gode grande stima presso tut-
stivano abiti vili, camminavano scal- ti. Nel pontificato di Gregorio XIII
zi, e portavano la burba, ed erano si trovano alcuni conventuali, che
governatida un custode soggetto con licenza del generale si appar-
immediatamente all'obbedienza del tavano dalla comunità per menar
generale de' conventuali. Contribuì vita solitaria quest'uso si manten-
:

mollo ampliazione della rifor-


all' ne per molti anni, e se ne rin-
ma il servo di Dio p. Giambatti- vengono esempi anche nel secolo
sta Lucarelli da Pesaro, che vesfi XVll.
l'abito de' conventuali, e fu disce- Sollecito il paterno zelo di Gre-
polo del p. Felice Peretli poi Si- gorio XI lì al vantaggio della Chie-
sto V, indi passò tra gli Alcanta- sa universale, con egual premura
rini, andando con altri compagni si applicò nel i^jg a preservare
pel primo nell'isole Filippine a con- da corruttele e da disordini il ca-
vertire i gentili, finche entrò tra i pitolo generale de' minori osservan-
conventuali riformati. Dopo avere ti che si doveva celebrare in Fran-

i superiori de' conventuali tolti gli cia. Giunto il tempo del termine
abusi, nel generalato del servo di del supremo magistero dell'ordine
Dio p. Filippo Gesualdi, sembrò francescano nel p. Cristoforo Ca-
la congregazione riformata affatto podifonte , francese
astuto ambi- ,

superflua, e fu credulo spediente zioso ed avaro, e temendo perciò


il sopprimerla, e il seminare qua che da un saggio successore doves-
e là i riformali; ma nel pontificato se la giusta punizione soffrire per
di Paolo V furono obbligati resti- la sua condotta, e fidato nella gra-
tuir loro i conventi. Tuttavolta i zia che godeva del suo re Enrico
conventuali riallacciato il divisamen- 111, con istudiate cabale pensava di
to, nei primi anni del pontificato di fare agire a suo arbitrio la mag-
Urbano Vili, una congregazione di gior parte de' frati, con far cadere
cinque cardinali nel 1624 favorì l'elezione del generalato su quel
I20 FRA FRA
soggetto che più gli piacesse. I re- della vita cristiana: questo è il pri-
ligiosi italiani cui allora toccava il mo documento noto sull'origine
magistero, considerando il pericolo del manuale dei conventuali. Al
che si correva di veder l'elezione detto generale successe il p. Anto-
effettuarsi in persona simile al p. nio Fera di Piancastagnaio, il quale
Capodifonte ,
quante volte il ca- inerendo alla riforma comandata
pitolo si celebrasse in Parigi alla da s. Pio V, impiegò utilmente il

presenza del re, supplicarono il rigore, rassodò la disciplina rego-


Pontefice, che non in Francia ma lare,per cui l'ordine cambiò d'a-
in Barcellona si convocasse l'assem- spetto, erendè facile al p. Gesual-
blea, che come città marittima del- di di dar poi l'ultima mano alla
la Spagna era più comoda ai ca- riforma, che tanto piacque a Cle-
pitolari; ovvero in Roma, ove sotto mente Vili.
gli occhi del Papa si potrebbero Fino a questo tempo un solo
insieme punire i falli passati, e cardinale era stato il protettore di
prevenire i futuri. Dall'altra parte tutti i francescani, ma dopo la
sapendo gli spagnuoli quanto di lo- morte del protettore cardinal Fran-
ro fosse disgustato il p. Capodifon- cesco Alciati, accaduta a' i8 aprile
te, coir approvazione del re Filip- i58o, il p. Camilli generale umiliò
po II fecero anch' essi istanza a fervorose suppliche a Gregorio XIII
Gregorio XIII perchè non permet- affinchè i suoi conventuali godesse-
tesse la celebrazione del capitolo ro la protezione di un cardinale
in Francia. Considerato il Papa sepaiatamente da quello dei mino-
maturamente 1' alFare, tuttavolta per ri osservanti. Fu esaudita l' istanza
molte ragioni ordinò che il capito- e si divise la protezione : il cardi-
lo si tenesse in Parigi, e pel suo nal de' Medici fu assegnato agli os-
felice riuscimento nominò presiden- servanti, e il cardinal Guastavillani ai
te Anselmo Dandini nunzio ponti- conventuali, mentre ai cappuccini fu
ficio in quella corte, il quale sep- nominato il cardinal Giulio Anto-
pe bene eseguir le istruzioni del
sì nio Santorio, arcivescovo di s. Se-
Pontefice, che senza alcun disordi- verino. Nel i585 la divina provvi-
ne restò eletto ministro generale denza donò all'ordine francescano
di tutto l'ordine francescano , e il glorioso Sisto Y già minore con-
con applauso di tutti i buoni, il ventuale. Nel primo anno del suo
p. Francesco Gonzaga, che dopo pontificato per dare un attestato
essersi santamente portato in que- solenne di venerazione verso S.Fran-
sto ministero, resse dipoi con som- cesco, istituì nell'altare della basilica
ma lode la chiesa vescovile di Man- d'Assisi l'arciconfraternita del cordo-
tova sua patria. Prima di questa ne di s. Francesco ossia de'Cordigien,
epoca, enei i574, trovandosi il p. con facoltà al generale de'conventuali
Pierantonio Camilli di Nocera ge- di erigere altre confraternite in tut-
nerale dei conventuali in Milano, te le chiese di tutti glislittiti fran-
per istruzione dei novizi fece stam- cescani. Indi nel iSSy colla bolla
pare un esame sopra i precetti Diviìiae cliaritads, de' 29 agosto,
della regola da impararsi da essi, conferì cgual facoltà anche al ge-
ed unirlo alla recita che costuma- nerale e commissario degli osser-
vano fare in pubblico dei doveri vanti ristretta però ai luoghi ove
FRA FRA 121
non sono i conventuali. Neil' anno abborriti. Cominciò il p. vSapienti,
precedente, col breve Cani sicut no- che reggeva l'ordine nel finir del
bis, il Papa concesse ai conventua- concilio, ed ebbe il contento di
li la facoltà di ritenere i loro con- veder abbracciate le disposizioni
venti occupali dagli osservanti, e tridentine nei conventi priujari, e
creò cardinale Costanzo o Costan- da tutti i buoni, che avevano tra-
tino Torri volgarmente detto Boc- lignato per ignoranza. Il p. Peretti
cafuoco, nato in Sarnano, già mino- e dopo lui il p. Tancredi, indi il

re conventuale: questo fu il prinjo p. Pico calzarono la mano contro


cardinale francescano a portare in gli ostinati. Il p. Camini ebbe a
capo la berretta rossa, decretata da cuore decoro del divin culto, ed
il

Gregorio XIV anche ai cardinali il p. Fera usò rigore contro i su-


religiosi. Eresse Sisto V nel con- periori negligenti. II p. Pellei pro-
vento de* ss. XII Apostoli il collegio curò di non torcer la strada che gli
di s. Bonaventura, dal proprio no- segnava Sisto V nel governo delia
me detto pure Sistino, al modo che Chiesa e dello stato; ma al padre
dicemmo al suo articolo, e tuttora Bonfigli r avvilimento per essere
fiorente, facendo pubblicar le opere stato sospeso dal generalato da Gre-
del santo ch'elevò al grado di dotto- gorio XIV, tolse tempo e lena di
re di s. Chiesa, disponendo insieme procedere, come avea cominciato
che per la sua festa, si celebrasse nella contro i traviati : sotto Clemente
basilica contigua al collegio cap- YIII il p. Bonfigli fu restituito al
pella cardinalizia: in primo reggen- suo grado. Nel lagS gli successe
te del collegio nominò il p. Otta- il p. Filippo Gesualdi da Castro-
viano Slrambiati da Ravenna. Ca- villai'i, il quale si accinse a perfe-
nonizzò nel i58tS s. Diego spagnuo- zionare r impresa della riforma tra
lo laico minore osservante, invian- i suoi conventuali , incamminata e
do in dono a Filippo II l'altare su ridotta a buon termine dai suoi
cui avea celebrato la messa in tal predecessori Con due encicliche
.

funzione. Sisto V fu largo di altri emanò i decreti preparatorii alla


favori e privilegi coli' ordine fran- riforma, basati sopra alcuni interi-
cescano, e lasciando di sé im mor- ni ordini fatti da Clemente Vili
tai memoria, fini i suoi giorni nel- pel convento de' ss. XII Apostoli,
l'agosto iSgo. che Io stesso Papa aveva visitato.
II sagro concilio di Trento, che Nel capitolo generale tenuto dai
a sentimento comune, quanto alla conventuali in Viterbo nel iSgS,
disciplina della Chiesa, fece mutar il p. Gesualdi benemerito e zelante
faccia al cristianesimo, fu d'incita- delle riforme, a Clemente VIII fe-

mento anche ai generali dei con- ce presentare i suoi decreti per la


ventuali ad impegnarsi vie più per riforma de' regolari, i quali furono
introdurre nell'ordine una discipli- rispettosamente accettati ; ma sul
na più esatta, e con alla mano le punto della vita comune si stabili

dichiarazioni di quel venerando con- d' introdurla per allora in un con-


sesso sbarbicare molti usi, che pri- vento d' ogni custodia, a norma dei
ma erano riputati come leciti , e decreti fatti dal p. generale per la
far guerra aperta ad alcuni vizi Sicilia, e pel sagro convento d'As-
allora più comuni, e perciò meno sisi, e quindi a poco a poco venirla
122 FRA FRA
dilatandi") ad altri luoglii: tempe- se ai minori osservanti l' uffizio e
ramento necessario per la povertà la messa dei loro venti tre martiri
di molli conventi, e per la difficol- del Giappone, cioè sei sacerdoti, e
tà che suole incontrarsi nella mol- diecisette laici della provincia di s.

titudine noli' introduzione di un Gregorio de' francescani della stret-


nuovo metodo. Per altro furono ta osservanza, i nomi de' quali co-
prese quelle misure che assicuraro- gli atti del martirio si vedono nei
no le coscienze di tutti gli altri. bollandisti : questa fu la prima causa
]N'el i6ir Paolo V decorò della di martiri trattata e conchiusa dopo
dignità cardinalizia il p. Felice Cen- r istituzione della congregazione
tini d' Ascoli nella Marca, già dei cardinalizia de' sagri riti. Urbano
minori conventuali, e procuratore Vili nel 1640 rinnovò la dichia-
generale dell'ordine; e nel i6i5 razione fatta altre volte, e dichia-
Gabriele Tressio spagnuolo , arci- rò egli stesso, che l'ordine de'con-
diacono dell' ordine militare di Ca- ventuali era della classe de' mendi-
latrava, del lerz' ordine di s. Fran- canti, e che non poteva impedirglisi
cesco. Urbano Vili nel 1624 elesse il cercar limosina, a condizione pe-
in vicario apostolico de' conventuali rò, che dove non abbiano casa, si

il p. Felice Franceschini da Cascia, debba mostrare agli ordinari la li-

al quale si deve la compilazione di cenza dei superiori : questa dichia-


un nuovo codice di costituzioni razione 1751 fu specialmente
nel
tuttora in uso, abrogate le Pie e confermata da Benedetto XIV per
le Alessandrine, che cagionavano la provincia d' Ungheria. Il divoto
qualche confusione, indi fu eletto luogo di Rivotorto santificato dal-
generale. Urbano Vili col mezzo la dimora di s. Francesco, fu ben
della sagra congregazione della vi- ridotto dai generali de' conventuali
sita apostolica, a' i3 giugno 1627 i pp. Gesualdi, Catalani , e Aver-
emanò un decreto da inserirsi nelle sani. Nel i652 Innocenzo X, colla
costituzioni de' conventuali, in cui bolla Instaurandae, volle soppressi
determinò quanto si doveva osser- nell' Italia e sue isole i piccoli con-
vare dai religiosi sui
voto di po- venti sul fondamento di mancanza
vertà, su di cui vivevano i conven- dell' osservanza regolare, il perchè
tuali in tanta agitazione. In esso molti piccoli conventi francescani
pose per base le determinazioni restarono soppressi, siccome accad-
del concilio di Trento, e modificò de agli alti i ordini regolari. Dipoi
in parte quelle di Clemente Vili, nel 1654 Innocenzo X approvò il

e così venne fissala la vita comune culto immemorabile del b. Bernar-


esatta, ma non perfetta, su cui ri- dino da Feltre minore osservante,
posa tranquillo l'animo d'ogni re- benemerito per la fondazione dei
ligioso. i\el 1628 poi il p. generale monti di pietà. Il successore Ales-
congregò tutti i provinciali d' Ita- sandro \ II nel i658 con suo
lia, ed ottenuta la conferuìa pon- breve apostolico die ai conventuali
tificia delle costituzioni dette Ur- per ministro generale il p. Giacomo
bane dal nome del Pontefice, tutti Fabrelti da Ravenna : fece altret-
le accettarono. tanto Clemente X nel 1670 in
Urbano Vili col breve Salvato- persona del p. Marziale Pellegrini
ris, de' 14 settembre 1627, conces- da Castrovilluri, e colla costituzione
FRA FRA 123
Piis Chris ti fìdelium, degli 1 1 giu- servante ; ed il successore Innocen-
gno dello stesso anno, confermò zo XII nel 1693 approvò il culto im-

ì privilegi e le indulgenze con- memorabile della b. Elena Enselmi-


cesse minori osservanti di Ter-
ai na francescana, e del b. Giacomo da
ra e a tutti quelli che
Santa, Bitelto laico osservante. Nel 1701
vi dimorano e vi si portano in di- essendovi tra i conventuali disparere.
voto pellegrinaggio, come già ave- Clemente XI elesse in procuratore
vano fatto Alessandro VII, e Cle- generale il p. Carlo Baciocchi di
mente IX; indi a' i4 novembre Cortona, indi dal medesimo fatto
1675 beatificò solennemente i die- vicario apostolico nel 1704, avendo
cinove martiri gorcomiensi, undici sospeso dall' ofìizio di generale ii

de' quali francescani, i cui corpi p. Vincenzo Coronelli. Nel detto


nel 161 5 erano stati trasportali in anno il Papa approvò il culto im-
Brusselles nella chiesa de' minori memorabile del b. Giovanni da
osservanti. Il p. generale de' con- Perugia sacerdote, e di Pietro da
ventuali Giuseppe Amati da Mas- Sassoferrato laico, ambedue minori
safra, con un'enciclica fece noto ai osservanti, martii'izzali in Valenza.
suoi religiosi la volontà decisa di Non avendo i conventuali alcua
Innocenzo XI comunicata al capi- collegio nella Marca, Clemente XI
tolo, che almeno in tutti i con- col breve Insci uiabili de'3o mag-
venti destinati all' educazione dei gio 1701, permise che nel conven-
novizi si osservasse la vita comu- to di Urbino si fondasse un colle-
ne, e negli altri, nei quali non era gio per due reggenti altrettanti ,

facile introdurla , si osservasse la baccellieri, e dieci collegiali, co' me-


forma dell'erario pel denaro, e del dissimi privilegi del collegio di s.

deposito pei vestimenti. Bonaventura. Qui noteremo che


Innocenzo XI nel 1679 beatifi- sotto r invocazione di s. Bonaven-
cò Pietro Regalato , ed Antonio tura nel 167.1 Gregorio XV fon-
Stronconio osservanti, ed approvò dò in Praga un collegio nel con-
il culto immemorabile del b. Si- vento de' minori conventuali. Lo
mone da Lipnica egualmente degli stesso Clemente XI nel 1 7 1 1 bea-
osservanti: poscia nel 1681 creò tificò fr. Salvatore d' Orta spagno-
cardinale il p. Lorenzo Brancati di lo, laico osservante; indi nel 1713
Lauria conventuale. JNel itì86 il beatificò il de Lauro
p. Liberato
generale de' conventuali p. Aversa- osservante, non quello
Macerala di
ni impetrò dalla congregazione dei che mori nel convento di s. Angelo
riti il decreto, confermato dal Pa- di Vena presso Viterbo, ma quello
pa, di far imprimere il messale e che spirò santamente nella terra di
breviario pei conventuali , distinto Suffiano. A cagione della guerra e
da quello degli altri minoriti : in della peste non potendosi nel 7 3 i i

esso fu esteso a tutti i conventuali adunare il capitolo de' conventuali


r uffizio della dedicazione della ba- per r elezione del generale , Cle-
silica d' Assisi, e 1' ullizio in onore mente XI lo elesse nella persona
di tutti i santi francescani pel di del p. Domenico Andrea Borghesi
29 novembre. Alessandro Vili nel da Pesaro, a proposta del prede-
i6go canonizzò solennemente s. cessore p. Carucci virtuoso e ze-
Giovanni da Capistrano minore os- lante. Nel capitolo generale de' con-
124 FRA FRA
venliiali del 1719, per 1" elezione Cesco per collocarsi tra quelle dei
ili generalato del p. Romilli da fondatori nella basilica vaticana, ma
Bergamo, si decretò dai padri, che rilardandosi l'eft'ettuazione Innocen-
la B. Vergine Maria sotto il titolo zo XIII cede alle istanze degli os-
dell' Immacolata Concezione fosse servanti che vi collocarono la sta-
venerata qual protettrice principa- tua di marmo del santo, vestito
le dell'ordine, e la di lei festività col loro abito. Ai reclami de' con-
fosse collocata tra le plìi solenni. ventuali rispose il Papa che pote-
Di Clemente XI diremo inoltre che vano erigervi la statua di s. An-
riedificò dai fondamenti la basilica tonio, ma non accettarono la pro-
de' ss. XU Apostoli de' conventua- posta, non essendo a seconda dei
li. In questo tempo insorsero di- desiderii loro. Nel 1724 Innocenzo
verse dispute tra i conventuali e gli XI 11 approvò il culto immemora-
osservanti, che sono riportate dai bile del francescano b. Andrea Con-
loro scrittori. Il primo capo delle ti suo consanguineo. JNel 1725 i

dispute fu sopra la processione del- conventuali tennero capitolo gene-


l' indulgenza detta della Porziuncu- rale in ss. Apostoli, con 1'
inter-
la Perdono d' Assisi. Difese i
o vento di Benedetto Xlll, il quale
conventuali monsignor Lambertini propose pel generalato tre sogget-
poi Benedetto XIV, con il suo Di- ti, restando eletto
il primo nomi-
scorso, laonde Clemente XI a' 27 nato, cioè Giuseppe IMaria
il p.
luglio 1720 rescrisse: Servetnr so- Baldrati da Ravenna; quindi a' 7
lilum. Passato un secolo , cioè nel agosto del medesimo anno Bene-
1821, Pio VII trasportò la pro- detto Xlll, con suo breve, tissò nei
cessione alla mattina del d\ 2 agosto, conventuali in perpetuo la quali-
con che fu tolta ogni querela. fica di consultore della sagra con-
11 successore Innocenzo XHI nel gregazione de' riti, in un de' loro
1722 ad istanza di Filippo V re religiosi ; incarico che allora fun-
di Spagna, ordinò che la festa di geva il nominato p. Romilli. Di-
s. Antonio di Lisbona, detto vol- poi a' IO dicembre il Papa con la
garmente di Padova nella Spa- ,
bolla Paterna Sedis apostolicae ,
gna, e nell'America soggetta a quel concesse agli osservanti la cura dei
monarca si celebrasse di precetto. terziari secolari, ma pei reclami dei
Questo Pontefice amorevole coi mi- conventuali e cappuccini emanò la
nori osservanti, la di cui proteltona bolla Singitlaris devotio, il cui con-
che avea nel cardinalato volle ritene- tenuto mosse nuove dispute, cui
re, nel 1723 al modo che dicemmo impose silenzio la bolla Qui pacent
al volume Vili, pag. 5'j del Di- lorjuiliir. iNell'anno 1726 Benedet-
zionarioj intervenne in Araceli al to Xlll canonizzò solennemente s.

loro capitolo generale, in cui fu Giacomo della minore os-


IMarca
eletto ministro generale dell'ordine servante, e s. Francesco Solano del
francescano il p. Lorenzo Cozza di medesimo ordine; indi nel 1728
s.Lorenzo, che nel 1726 Benedet- beatificò solennemente il p. Gio-
to XIII promosse al cardinalato. varmi di Prado minore osservante
Qui narreremo che Clemente XI degli scalzi, e martire : questo Papa
aveva commesso ai conventuali di confermò le indulgenze a quelli che
far eseguire la statua di s. Fian- visitano i luoghi santi in Palestina,
Fil A FRA 125
e ai religiosi francescani che li cu- Fradello, laico professo degli osser-
stodiscono, concesse in sessantatre vanti, e benché tale fu superiore
bolle dei Pontefici suoi predecessori, del convento di s. Maria di Gesù
ch'egli rammenta Loca nella sua di Palermo, poscia canonizzato da
sanla, incominciando da Gregorio IX Pio VII; confermò ancora il culto
chela emanò nel i23o. Il capitolo immemorabile del b. Pacifico da
generale de'conventuali del lySi, Ceredano minore osservante. Indi
tenuto in Roma fu presieduto d'or- nel 1746 Benedetto XIV solen-
dine di Clemente XII dal prelato nemente canonizzò s. Pietro Rega-
Anton Saverio Gentili, segretario lato che professò tra i minori con-
della sagra congregazione de'vesco- ventuali, indi minore osservante, e
vi e regolari, e "vi uscì eletto in riformatore di quelli di Spagna.
generale Vincenzo Conti da
il p. Gran contesa si eccitò tra iminori
Bergamo, che nel lySy fu confer- osservanti e i minori conventuali
mato nella carica dal Papa, per- intorno a quali di essi appartenga
chè la guerra non permise la ce- s. Pietro Regalato. Che questo san-

lebrazione del capitolo generale. Nel to spettasse ai conventuali fu scrit-


1733 Clemente XII approvò il cul- to in certo compendio della sua
lo immemorabile del b. Giovanni vita, ma
contro quel compendio si
13ukla minore osservante ; nel 1738 pubblicò una Conferenza di un
confermò il culto pure immemo- maestro col suo discepolo, alla qua-
labile del b. Andrea Caccioli o de le però fu data risposta con una
Lacchis minore conventuale; ma lettera contro la detta conferenza,
per l'approvazione di quello della che fu seguita da una nuova Con-
b. Michelina da Pesaro, del ter- ferenza, e contro di questa uscì
z'ordiue, lisvegliò la controversia pure una seconda lettera in Vene-
cogli osservanti sopra il primato. zia nel I74''>- ^I'^ questi erano po-
Allora il vescovo di Bovino, An- co pili che fogli volanti. 11 p. Giu-
tonio Lucci, già minore conventua- lio Antonio Sangallo da Coneglia-
le, in difesa scrisse il libro : Ragio- no dottissimo conventuale , e noto
ni sloriclie ce, colle quali dimo- assai per l'opera, che senza il suo
strasi tutti i santi e beati de' pri- nome pubblicò delle Gesta de^ soni-
mi secoli francescani , appartenere mi Pontefici, credette di dover sos-
ai soli padri com>cntuali, stampa- tenere i diritti del suo ordine, eoa

to in Napoli nel 1740- un libro contro il p. Benedetto da


Benedetto XIV nel 1741 pi'C- Savalese osservante di cui era la

siedelte al capitolo generale tenuto Risposta al compendio della vita

dai conventuali in ss. Apostoli, nel di s. Pietro Regalato , uscita di


quale fu fatto generale il p. Giam- nuovo alla luce per opera di un
battista IMinucci da Civitareale, ed conventuale il p. maestro Sangal-
in esso l' ordine si pose sotto la lo. Risposta alla lettera scritta in
protezione del patriarca s. Giusep- risposta alla conferenza di un mae-
pe : il Papa arricchì le chiese dei stro col suo discepolo circa la con-
conventuali dell' indulgenza plena- troversia, se s. Pietro Regalato da
ria nelle loro feste. Nel 174^ il Vagliadolid sia dei minori conven-
Pontefice approvò il culto imme- tuali, lettera d' un adiaforo scrit-
morabile del b. Benedetto da s. ta ad un amico sulla bolla di Clc-
, ,

126 FRA FRA.


melile IV , Obtentu dwìiii nomi- missioni. Comprò il p. Calvi in Ro-
pis ec, e sulla relazione della sa- ma dalla sagra congregazione di
gra rota ad Vrhano Vili, De san- pinpagnnda fide, mi locale con giar-
cii tate i'itae, et miraculis servi Dei dino e chiesa, che una volta portò
Petri Piegatati. Risoluzione di Ire il titolo di s. Maria della Sanità,
dubbi concernenti la primitiva Fran- ]ML"sso la chiesa di s. Norberto, nel-
cescana, Venezia 1748. Con que- la via Felice, che conduce alla ba-
sta risposta dell'osservante si riac- silica Liberiana, dipendente prima
cese maggiormente la contesa , ed dalla chiesa di Giovanni Cala- s.

i conventuali vi opposero il lil)io hita che nel


de' religiosi benfratelli,
citato, Ragioni storielle da umiliar- 084, al dire di Ridolfino Venuti,
1

si olla sagra co/igregazione de' ri- Roma moderna, toni. I, pag. i63,
ti, colle quali dimostrasi che tutti vi fabbricarono un piccolo ospeda-
ì santi, ec. del ven. vescovo di Bo- le, e come noi dicemmo al volu-
vino. Risposero però gli osservanti me V, pag. 91 del Dizionario, per
coW Apologia ptr l'ordine de' frati ricettare convalescenti che usci-
i

minori in risposta al libro, Ragio- vano dal loro celebre ospedale nel-
ni storiche ec, opera di Ranieri r isola di s. Bartolomeo, come pu-
Francesco Marczic, distesa da Fa- re alFerma Fioravante Martinelli
biano Maria Varronaleraburg, Luc- Roma ex ethnica sacra, pag. i^5;
ca 1 74'^- Oi" dopo tanta guerra, e nel 1620 ancora apparteneva ai
a quale delle due parti si darà la benfratelli che l' aveano ampliato,
palma della vittoria V 11 dotto Zac- come si legge nelle Notizie istori-

caria nel fare l'estratto di queste che di s. Diaria in Julia, di s.

scritture nella Storia letteraria d' I- Giovanni Calabita ec, del Cancel-
talia,tom. I, lib. II, cap. 3, con- lieri a pag. 17 : il Panciroli, Teso-
chiude così, Bella gen placuit nul- ri nascosti di Roma, ne tratta a
los habitura triumphos. Ma al di:e pag. 571. Con beneplacito d'Inno-
dei minori osservanti, essi sosten- cenzo XII il locale fu venduto dai
gono, clie piima della divisione i benfratelli alla suddetta congrega-
frati francescani non erano né os- zione di propaganda nel 1697, la
servanti, né conventuali, erano frati quale vi pose i vescovi soriani, per
minori, e quelli che si fecero santi scudi cinquemila e cento : dei ve-
certamente osservarono appuntino scovi della Soria e della Siria alla
la regola di s. Francesco, e vissero Madonna della Sanità tra il Vimi-
poveramente. Su questo punto van- nale e il Quirinale ne parla il Piaz-
no consultate le pontificie bolle za neW Eusevologio romano, tratt.

per prendersi sicura idea della cosa. XI, capo HI. Quindi la chiesa as-

Il capitolo generale tenuto l'an- sunse il titolo di s. Efi em siro


no 174? dai conventuali, cui di che vi durò sino al 1 74'^> i" ^^^
nuovo piesiedè Benedetto XIV, e- dalla stessa congregazione fu ce-
levb al generalato il p. Carlo An- duto il locale e la chiesa per sei
tonio Calvi da Bologna , il quale mila scudi ai conventuali, il cui p.
affidò al p. Serafino Pagni da Roc- Calvi generale nell'anno seguente
cacontrada, l' ingerenza sulle cause destinò il luogo per ospizio e col-
dei servi di Dio dell'ordine, quin- legio d' istruzione di quei religiosi,

di diede miglior avviamento alle che avevano a passare nelle parti


,

FRA FRA 127


degli infedeli, massime delle mis- definitori temporanei in essi ave-
sioni di MfiUlavia, e vi stabilì per vano avuto voce, cioè i ministri
rettore Giuseppe Petrina pie-
il p. provinciali, ed custodi i de' custo-
montese. Indi commise la cura del- di, e per riguardi personali quelli

le missioni, che prima era appog- ch'erano stati ministri generali. Nel
giala al procuratore dell'ordine, al 1750 il procuratore delle missioni,
p. Lorenzo Ganganelli consultore con lettera della segretaria di stato,
del s. offizio, sotto di cui prosperò ottenne \oce tra vocali per se i

felicemente il collegio, e fiorirono e suoi successori; e nel 1753 di-


le missioni. Quindi essendo stato chiarò il Papa che aveva lo stesso
nella Chiesa introdotto il culto di distintivoanche il reggente del col-
s. Antonio di Padova, il cui qua- legio di Bonaventura ; e final-
s.

dro fu collocato sull'altare mag- mente Clemente XIV, già minore


giore, alle due prime denominazio- conventuale, con un breve l'estese
ni di s. Maria della Sanila, e di al consultore conventuale della ro-
s. Efrem siro, successe laltra di s. mana inquisizione; ma questa de-
Antonio che tuttora ritiene, essen- corazione è unita colle cariche. Qui
do residenza del p. procuratore ge- è da sapersi che nel 1673 il de-
nerale delle missioni dei conven- gno p. Brancati aveva ottenuto dal-
tuali. E però a sapersi , che in l'ordine il titolo di padre dtW or-
seguito del decreto emanato dalia dine, ma agli altri che poi l' am-
sagra congregazione di propaganda birono si oppose il generale p. Cal-
fide li 2 ottobre 1707, Corani ss. vi. Però dappoi alcuni inventarono
Clemente Papa si XI, col quale il titolo di defiaitore generale per-
ordinava ad ogni ordine regolare petuo, a cui pur si oppose il det-
cui fosse affidata qualche missione to superiore. Nel 1733 Benedetto
nelle parti degli infedeli, di aver XIV approvò il culto immemora-
un collegio in un suo convento a bile del b. Angelo da Clavasio mi-
fine di sperimentare la vocazione nore osservante , e quello del b.
de' religiosi sacerdoti destinati alle Gabriele Ferretti d' Ancona dell' i-
missioni, i conventuali ne fonda- slesso ordine; nell'anno seguente
rono provvisoiiamente uno nel con- egualmente approvò il culto del 1).
vento di Assisi l'anno 17 io, al Odorico Mattiussi altro francesca-
quale fu sostituito quello di s. An- no. Nel 1753 il Pontefice beatifi-
tonio. cò Giuseppe da Copertino de' mi-
Approvò Benedetto XIV nel 1740 nori conventuali, ed a' 20 febbraio
il culto immemorabile del b. La- die facoltà al ministro generale di
dislao di Gelniow da' minori osser- autenticarne le reliquie ,
come
vanti, ed intervenne in Araceli al quelle di Francesco a tale fa-
s. :

capitolo generale da detti religiosi coltà Clemente XIII nel 1765, a'3
celebrato, ove fu eletto in generale giugno, vi aggiunse quella per le
il p. Molina, come narrammo a reliquie di s. Antonio di Padova,
pag. 5Ò del volume Vili del Di- e Pio VI a' 26 agosto 1777 l'este-

zionario. In questo ten)po tra i se a tutti i santi e venerabili del-


conventuali cominciò ad introdursi l'ordine. Nel medesimo anno 1753
innovazione stabile nei vocali dei Benedetto XIV per la terza volta
capitoli generali. Sino alloia i soli presiedette in ss. Apostoli al ca-
1^8 FRA FRA
pitolo generale de' conventuali, in lettore cardinal Flavio Chigi, ve-
cui fu eletto ministro generale il nendo eletto in generale il detto p.
p. Giambattista Costanzo torinese; Rossi; indi nel 1767 Clemente XIII
questi impegnato pel divin culto, canonizzò solennemente s. Giuseppe
fece stampare un copioso cerimo- da Copertino minore conventuale ;
niale, che sottomise alla revisione approvò il culto immemorabile del
dei cerimonieri pontificii. b. Matteo da Girgenti minore os-
Adunatosi nel l'/Sg in Roma servante, poi vescovo di sua patria.
dai conventuali il capitolo generale, Morto nel 1769 Clemente XllI ai
Clemente XIII avea destinato pre- 19 maggio, fu eletto in successore
siedervi, ma impedito da malattia il conventuale Clemente XIV, non
fece vice-presidente il cardinal pro- senza divina disposizione, perchè era
tettore Prospero Sciarra Colonna ;
il tempo il più svantaggioso ai re-
in esso restò eletto ministro gene- ligiosi , fieramente bersagliati dai
rale il p. Giambattista Colombini nemici dell'altare e del trono, e
da Pavia ( pubblico professore in per la maggior parte atei che ri-

quella università, e che dopo quat- coprivansi col sedicente nome di


tr'anni di governo fu eletto arci- filosofi. La dignità pontificale non
vescovo di Benevento nel 1763), portò alcun cambiamento nella di
cui ilPapa die per successore il lui persona, ma ritenne sempre la
p. Domenico Andrea Rossi da Pe- moderazione e fingalità religiosa.
saro colla qualifica di vicario apo- Nel 1770 approvò il culto imme-
stolico. iVeilo stesso 1759 Clemente morabile del b. Sante di Monte-
XIII creò cardinale il p, Lorenzo fabro, laico de' minoi'i osservanti ;

Ganganelli conventuale, che poi il e con decreto degli i r agosto ele-


successe col nome di Clemente XIV vò per tutta la Chiesa dal rito se-
(Vedi). Il Ganganelli vestì 1' abito midoppio al doppio minore 1' u(iì-
religioso nel convento di Mondaino, zio e messa delle sagre stimmate
in Roma ebbe per direttore il ven. di s. Francesco. Adunatosi nel 1771
p. Angelo Sandreani, e per maestro in ss. Apostoli il capitolo generale,
il ven. p.Antonio Lucci ; mentre Clemente XIV volle presiederlo, e
in Bologna per discepolo ebbe il fu eletto ministro generale il p.
ven. Marco Giannecchini. Bene-
p. Luigi Maria Marzoni da Vimercato,
detto XIV nel 1746 dichiarò il p. già procuratore generale; per le
Ganganelli coadiutore del consulto- altre funzioni capitolari il Pontefi-
re conventuale del s. oflìzio, ch'era ce surrogò il cardinal protettore
allora il p. Balestracci : fatto car- Flavio Chigi, che mori poco dopo,
dinale passò al titolo de' ss. XII e per l'affezione mostrata all'ordi-
Apostoli, nel qual convento seguitò ne ebbe particolari suffragi il Pa- :

a dimorare fino all' assunzione al pa poi ritenne a sé la protezione


pontificato. Nel 1760 Clemente XIII de' conventuali.
confermò il culto imiiiemorabile del In quest'epoca cominciò in Fran-
b. Pietro da IMogliano minore os- cia a tessersi dall'arcivescovo di To-
.servante; nel 1765 si portò a' 25 losa, dipoi ex cardinale Lomenié
maggio a presiedere al capitolo ge- de Brienne ( per averlo deposto
nerale de' conventuali, la cui dire- Pio VI, mentr'egli con una rinun-
zione degli alti la e^ercitò il pro- zia procurò deludere il colpo ), la
FP.A. FRA 129
tela per la distruzione dei regolari, distaccati dai conventuali al tempo
ordita già da quasi vent' anni dal del generale p. Egidio Delfini, ri-

marchese Argenson gran prolet-


d' presero il progetto di riunirsi ai
tore del capo degl' increduli, e mi- conventuali. A tal fine adunatisi i

nistro degli aflari esteri due per- : deputati d'ambi gli ordini a Pari-
sonaggi, r odio de' quali presso le gi nel settembre del 1770, fecero
persone sensate sarà sempre di un un corpo di costituzioni basate su
onorevole elogio per i claustrali. quelle de' conventuali, accomodate
Dopo una mozione, che il nomi- alle leggi del regno, ed agli usi di
nato arcivescovo fece nell'assemblea quella nazione, e nel capitolo ge-
del clero l'anno 1768 sopra gli nerale del 1771 fu approvata l'u-
abusi , che diceva introdotti nei nione, ciò che confermò la santa
chiostri, indusse il re Luigi XV a Sede, scrivendone il breve Clemen-
stabilire una commissione, di cui te XIV. Questi nel medesimo an-
egli fu un membro, incaricata del- no approvò il culto immemorabile
la fintamente desiderata riforma. del b. Tommaso Bellacci da Firen-
Si restrinse questa a prescrivere ze, laico conventuale. Ai suoi reli-
per la professione un'età più pro- giosi Clemente XIV addossò l' im-
vetta ; per li conventi il numero piego della penitenzieria del san-
di nove religiosi da coro per le ;
tuario di Loreto, e della basilica
adunanze capitolari la presenza d'un vaticana, che un con-
e dispose
deputato estraneo ;
per li colpevoli ventuale nella mattina del venerdì
la pena massima della reclusione santo facesse il discorso nella cap-
per sei mesi;
per gl'incorreggibili pella pontificia, come tuttora ha
che non potessero essere piìi dimes- luogo. Prima lo faceva un gesuita,
si dal chiostro. Con la prima leg- e nelle dette penitenzierie erauvL
ge si apriva il chiostro solo al ri- pure dei che il Papa si
gesuiti
fiuto del mondo ; con la seconda trovò costretto dai nemici suindi-
•venivano chiuse nell'istante mol- cati di sopprimere nel 1773, poscia
tissime case; la terza inceppava ripristinati dal Pontefice Pio VII.
qualunque risoluzione e pensiero Giunto Clemente XIV al termine
di riforma ; la quarta attizzava l'in- de'suoi giorni, assistito dai generali
subordinazione ; la quinta perpe- degli agostiniani, domenicani, osser-
tuava il disturbo nella famiglia : vanti, e da quello dei conventuali p.'
di fatto emanate queste leggi, gli Marzoni, ch'era pure suo confessore^
ordini regolari si trovarono subito spirò con l'assistenza in ispirilo di s.
involti nel disordine, e caduti nel Alfonso di Liguori a'22 settembre
dispregio. La repubblica veneta po- 1774: il suo cadavere fu poscia
co dopo non solo abbracciò il si- trasferito nella basilica de' ss. Apo-
stema francese, ma fece un passo stoli e posto nel monumento del
di più col proibire ai regolari del gran Canova.
suo dominio di riconoscere estere Avendo Clemente XIV nello sles-
superiorità. Nella agitazione in cui so mese ed anno, nella cappella di
erano immersi i regolari di Fran- s. IMaria del Popolo, preconizzata
cia per le misure del governo sul la Bonaven-
beatificazione del ven.
loro destino non ancor chiare, gli tura da
Potenza conventuale il ,

osservanti cordellieri, ch'erano stati successore Pio VI nel 1775 la ce-


VOL. XXVI. Q
1 3o FRA FRA
lebiò nella basilica di s. Pietro. vase, e nel 1802 fu-
principio del
IVel1776 Pio VI approvò il culto rono soppressi affatto in tutto il
immemorabile del b. Sebastiano di Piemonte. Momentaneo e piccolo
Gesù, e di Silero laico de'minori os- compenso fu quello eseguito dal pio
servanti; nel 1786 beatificò il ven. re d'Etruria Lodovico, sul ritorno
Pacifico da Sanseverino minor os- de'regolari di Toscana all'obbedien-
servante riformato , il ven. Nicolò za dei loro generali. Nel i8o4 vo-
Fattor minor osservante spagnuolo, lendo Pio VII provvedere, come
ed il ven. Tommaso da Cori mino- superiormente notammo al piti ,

re osservante, istitutore dei ritiri spedito governo dell'ordine france-


della provincia romana. Inoltre nel scano nella gran distanza delle

1789 Pio VI beatificò il ven. Se- piovincie de' minori osservanti e


bastiano d'Apparisio minore osser- Crippuccini, dove il superiore gene-
vante; e nel 1793 approvò il cul- rale non poteva esservi presente,
to immemorabile del b. Pietro di colla bolla Inter graviores , die a
Treia francescano della famiglia quelle della Spagna un superiore
Marchionni poi Grimaldi. Intanto generale acciò vegliasse su que' re-
le determinazioni sui regolari fis- ligiosi e conventi senza punto se-
sate dalla Francia, ed ampliate dal- pararli dall'ordine, e dal punto di
la repubblica di Venezia, furono unione sotto un capo generale di
pure abbracciate nei dominii au- tutto l'ordine,il quale perciò do-
striaci, e dilatate nel regno delle veva alternativamente eleggersi dal-
due Sicilie, e nel granducato di la Spagna e dall' Italia, destinan-
Toscana. Il sistema della distruzio- do un vicario generale rispettiva-
ne dei regolari intavolato in Fran- mente, pel tempOj e nel luogo ove
cia, mantenutosi lungamente con non v'era generale. Prescrisse inol-
la maschera di togliere disordini, i tre che il vicario generale, eletto
mostrò il viso scoperto nella rivo- dalle l'ispettive provincie dovesse
luzione di quel regno. Nel 1790 implorare la conferma al generale,
l'assemblea nazionale volle sciolte per così conservare il punto d' u-
tutte le corporazioni religiose : tol- nione ; indi potesse il vicario ge-
se ad esse in prima tutti i beni, nerale governare senza alcuna di-
con la promessa di pensione a chi pendenza dal generale , ma solo
non voleva più assoggettai-si all'os- dalla santa Sede e sue relative con-
servanza dei suoi voti ; si permise gregazioni cardinalizie. Vi eccettuò
però a chi il voleva, di rimanere però gli affari di gran rilievo del-
nel chiostro , connivenza di breve l'ordine, sopra i quali il vicario
durata. In questo sconvolgimento generale non può agire, senza ave-
molti religiosi si assicurarono la vita re prima consultato il generale.
con la fuga, e molli rimasti die- Non potendosi nel 1795 dai con-
dero prova di loro costanza nella ventuali, per tanti politici sconvol-
persecuzione mossa poco dopo. In- gimenti cagionati dalle armi fran-
di superate nel 1796 le balze del- cesi, convocar il capitolo generale,
le alpi dai francesi, ed entrando Pio VI innalzò al grado di mini-
per Bologna nello stato pontificio, stro generale il p. Bonaventura Bar-
furono ridotti quasi nulla tutti gli toli di Terni, a cui nel i8o3 Pio

ordini regolari nelle provincie iu- VII diede in successore il p. Ni e-


FRA FRA i3t
cola Antonio Papini da Siena, che tività di chi ne avea l' incarico.
funse la carica sino al 1809. In Molti sovrani seguirono l'esempio
quest'epoca infelice per tutti gli del Pontefice. Il generalato del p.
ordini regolari fu consumata di de Bonis fu segnalato con lo sco-
nuovo r intera occupazione dello primento del corpo di s. Francesco,
stato papale, e nel luglio 1809 fu trovato giacente nelle fondamenta
strappata da Roma, per ordine del- dell'altare della basilica d'Assisi,
1 imperatore Napoleone, la sagra con le ossa sciolte dalle loro con-
persona di Pio VII, il quale con- nessioni, ma nel sito loro natura-
ferì il generalato de' conventuali al le, e con le mani sovrapposte ed
p. Giuseppe Maria de Bonis ro- incrociate sul petto: ciò fu a' 12 di-
mano, già procuratore generale, che cembre 18 18. Pio VII riguardò
insieme ad altri generali regolari questa invenzione come una con-
fu trasportato prigioniero in Fran- solazione celeste , a sollievo delle
cia. cure del suo laborioso pontificato.
Erano già per la via di Francia Quindi stabilì un'onorifica deputa-
i detti generali ,
quando Gioachino zione di cinque vescovi per farne
Murai re di Napoli, il di 4 settem- il processo, e questo sottopose alla
bre soppresse tutti i conventi de' re- discussione d'una congregazione di
ligiosi possidenti; riunì i regolari cardinali e teologi ; ed udite le l'a-
non possidenti ne' quali non trova- gioni che poteano addursi in con-
va che carpire, e proibì ad essi di trario , breve,
finalmente col suo
vestirne altri. Ma nel seguente an- Assisiensem Basilicani dato a' 5 ,

no 18 IO, Napoleone spinto, come settembre 1820 dichiarò essere :

dicesi, dall'ira per i'incoraggimen- certa V identità del corpo trovalo


to fatto dai regolari alle truppe di uhimamente sotto V altare maggiore
Spagna che riportavano segnalati
, della basilica inferiore di Assisi, e
vantaggi sopra suoi eserciti con
i ,
che realmente e il corpo di s. Fran-
un suo decreto del mese di aprile cesco fondatore dell'ordine de" mi'
volle soppressi nei suoi stati tutti nori. Vedi le Notizie sull' invenzio'

gli ordini regolari; e per tal mi- ne e verificazione del s. corpo di


sura neir Italia restarono in piedi s. Francesco d'Assisi, Roma 1820.
i conventuali nelle isole di Sicilia La dichiarazione apostolica volò
e di Sardegna, con un piccolo con- dall'uno all'alli'o emisfero, e sino
vento nella repubblica di s. Mari- dal Brasile si fecero richieste per
no. Caduto Napoleone dal suo po- le reliquie. Permise il Papa , che
tere, e ritornati i sovrani alle loro le ceneri fossero distribuite ai fede-
sedi. Pio VII gloriosamente nel mag- li , ma volle che le ossa tutte aves-
gio 18 14 fece ritorno all'alma Ro- sero a riporsi nella sua prima nic-
ma sua residenza , quindi istituì chia; avanti alla quale scavato il sas-
una congregazione pel ristabilimen- so fu formata una bella e divota cap-
to de' monisteri e conventi de' re- pella con le generose somministra-
golari d' ambo i sessi del suo sta- zioni dell'imperatore d'Austria Fi'an-
to. I primi religiosi richiamati al cesco I e di altri sovrani d' Italia.

chiostro furono quelli viventi di li- Pio VII nella medaglia che si suole
mosina ; e per li possidenti non si coniare per la solennità de' ss. Pietro
tardò molto mercè l'energia ed at- e Paolo, in quella del 1821, inci-
i32 FRA FRA
sa da T. Mercandetti, volle che da scano riformato converso ; e s. Gia-
un Iato fosse rappresentalo il suo cinta Mariscotti pur francescana.
ritratto in mozzetta e stola, e dal- Inoltre Pio VII beatificò il b. Cri-
l'altro i religiosi conventuali che as- spino da
Viterbo laico cappucci-
sistono coi vescovi destinati dal Pon- no, e la b. Veronica Giuliani cap-
tefice al riconoscimento del corpo puccina. Leone XII nel 1824 creò
di s. Francesco in Assisi. Sopra la cardinale Bonaventura Gazolu dei
cassa è scritto SERAF. Nell'esergo minori osservanti riformati, piacenti-
si legge S. Francisci Sepulchrum no, vescovo di Montefiascone e Cor-
Gloriosum mdcccxviii. Comandò poi neto , indi beatificò ilven. Ange-
Leone XII con decreto de' 22 giu- lo d' Acri cappuccino. Qui notere-
gno 1824, che nei divini uflìzi da mo, avendo fatto menzione in pro-
tutti i francescani si celebrasse la gresso di questo articolo di tutti i

memoria di questa invenzione il cardinali francescani defunti , me-


dì 12 dicembre. Finalmente nel- no i cardinali cappuccini de' quali
l'ottobre 1824, e nel dì 4» ft^sta si parlò al loro articolo, come del
di s. Francesco , furono portate vivente Lodovico Micara
cardinal
per la città d'Assisi le venerande cappuccino, decano del sagro col-
ossa del santo dai diversi ordini legio, che alcuni autori registrarono
che lo riconoscono per padre , se- tra i cardinali francescani i seguen-
guendo la processione il cardinal ti Bertrando Montefevet, Elia di
:

Pier -Francesco Galeffi protettore s. Eredio, Gaspare Borgia, Jacopo


dell' ordine de' minori osservanti Tornasi o Gaetani d'Alatri, Leo-
e riformati , de' minori conven- nardo Patrasso d' Alatri , Odo-
tuali e del terz' ordine. E ritorna- ne o sia Reginaldo R^igault, e i^ie-
te le ossa alla basilica , con le ri- tro del Prato o De Pelris o Des-
chieste legalità furono riposte nel- prez. Qui pure noteremo, che
l'antico sito, in un' urna di metal- l'abito cardinalizio e vescovile dei
lo dorato. 11 dì seguente fu aper- religiosi fiancescani osservanti, ri-
to il ed essen-
capitolo generale, formati, conventuali, cappuccini, e
dosi dimesso l'ottimo p. de Bonis, del terz' ordine elevati alle dette
restò eletto successore il p. Luigi dignità, è di colore cinerino o
Eattistini di Pesaro. Nel 1824 in piombino, e la pelle della cappa è
Foligno furono pubblicate le No- pure approssimativamente di tal
tizie sicure della morte, sepoltura ,
colore; le mostre poi della solta-
canonizzazione e traslazione di s. na, la fodera, o mostra della cap-
Francesco d^ Assisi, e del ritrova- pa, e la fascia sono di seta di
tnenlo del di lui corpo. detto colore: tanto i cardinali che
Pio VII nell'anno 1807 cele- i vescovi francescani usano calze
brò la solenne canonizzazione di bianche, e sempre scarpe nere. Pe-
cinque santi , quattro dei quali rò va avvertito che con benepla-
appartengono all' ordine francesca- cito di Leone XII, il lodato cai--

no , cioè s. Angela Melici del ter- dinal Micara nell' esaltazione al


z'ordine, fondatrice delle monache cardinalato, pel colore dell' abito
orsoline ; s. Coletta Boylet rifor- adottò quello di cioccolata con
matrice delle Clarisse; s. Benedetto analoghe pelli scure alla cappa, ed
da s. Fradeilo detto Moro» france- il simile fece 1' altro cappuccino
FRA. FRA i33
monsignor Lorenzo Serafini ,
già fu nominato ministro generale dei
predicatore apostolico, quando il conventuali , si recò a Padova e
regnante Pontefice lo dichiarò ve- per la prima volta il capitolo pro-
scovo di Corico in parlibus. Il p. vinciale di essa provincia, d' ordi-
Domenico Secondi ch'era succedu- ne benigno del governo fu presie-
to al generale de' conventuali p. duto da lui in persona. Egli passò
Batlislini i832, fu fat-
a' 2 luglio poi a Vienna, dove ottenne dalla pietà
to vescovo di Assisi dal regnante del regnante imperatore Ferdinan-
Gregorio XVI, ed ebbe a successo- do I la facoltà di poter visitare
re per disposizione del Pontefice, le Provincie del suo ordine esisten-
con il grado di vicario apostolico, ti ne' suoi stati della vasta monar-
il p. Anton Francesco Orioli di chia austriaca : in questa visita il

Bagnacavallo, reggente del colle- p. generale fu in luoghi, che da


gio di s. Bonaventura, che poi ai quattrocento anni non avevano più
i5 aprile i833 creò vescovo di veduto generale d' alcun ordine,
Orvieto, ed a' 12 febbraio i838 giacché passò in Moravia, in Boe-
cardinale. I conventuali elessero mia, nella Slesia, ed a Cracovia,
dopo il vicario apostolico in mi- richiamando ovunque lo spirito del-
nistri generali prioia il p. Anto- la regolare osservanza, con gran
nio Barbetti, e poi l'attuale p. An- giubilo de' suoi religiosi figli. Pre-
gelo Bigoni di Lodi, nel cui gene- siedè in Galizia al capitolo pro-
ralato il Papa accettando la ri- vinciale, indi partì nuovamente per
nunzia del vescovato di Orvieto la capitale dell'impero austriaco, e
del cardinal Orioli, con giubilo del- domandò ed ottenne dal pio im-
ordine de' minori conventuali glie- peratore, la Hbera comunicazione
lo ha dato in protettore, abitando col proprio superiore generale ai
egli nel convento de'ss. Apostoli. minori conventuali, corrispondenza
Il p. Bigoni esercitandosi nell'or- tanto necessaria al bene degli or-
dine con frutto nella predicazione, do- dini l'egolari. Tornato di là nella
po aver insegnato la teologia dom- Stiria a richiesta di quel principe
matica nell' università di Padova, vescovo, riordinò quei conventi, e
fu eletto ministro provinciale, ed li riunì alla provincia di Vienna.
allora accrebbe di due conventi Introdottosi poi nella Baviera vi
per lui eretti la provincia, uno in apri una nuova provincia per la

Bergamo, l' altro in Venezia ove religiosità di che inoltre


quel re,

incominciò una magnifica cappella con generosa munificenza volle do-


per deporvi la preziosa e copiosa tare i conventi riaperti ai conven-
collezione di sagre reliquie, otte- tuali. Lasciando VVirsburgo, e di-

nuta pel suo zelo dal defunto d. rettosi per Baden nella Svizzera,
Guglielmo Wambel ; finché con ne visitò i conventi, e rientrò per
pieni suffragi fu eletto a capo su- la Savoia in Italia, ove sollecitò

premo del suo ordine, al cui flo- la continuazione della cappella di


rido incremento, specialmente del- Venezia, il restauro della chiesa
le Provincie oltramontane, premu- de' conventuali di Cagli, e il pro-
rosamente si dedicò, il perchè fa- seguimento del bellissimo tempio
remo cenno delle principali sue in Foligno, rimasto poco alto da
benemerenze. Appena il p. Bigoni terra fm dal 1798:6 a tutte que-
.

134 fP^A. FRA


ste opere fu largo di sovvenzioni. te riformato di s. Pietro d'Alcan-
Organizzate nel miglior modo le tara ; s. Pacifico da Sanseveriuo,
Provincie del nord, rivolse la sua minore osservante riformato; e s.

sollecitudine al bene delle provin- Veronica Giuliani cappuccina. Nel


cie d'Italia, e nel i84o fu in Na- 1843 Gregorio XVI beatificò so-
poli a migliorare le cose di quei lennemente la b. Maria Francesca
conventi, quindi beneficò quel di delle cinque piaghe di Gesù Gri-
Assisi. Tornò in Baviera, e passa- sto, terziaria dell' ordine alcanta-
to in Isvizzera, in Soletta presiedè rino. Noteremo poi che gli osser-
al capitolo provinciale , recandosi vanti e riformati, non che i cap-
poscia nel Genovesato e nel Pie- puccini lasciano il cognome di fa-

monte. Inoltre il zelante ed attivo miglia, ed è per statuto dell'ordi-


p. Bigoni dalla clemenza pontifi- ne, come per rinunziare a tutto, e
cia ha ricuperato all'ordine il gran- per umiltà, e si chi^imano dalla pa-
dioso convento di Bologna nel lu- tria, così introdottosi il costume per
glio 1842, e nel successivo settem- distinguersi 1'uno dall'altro. Gli al-

bre riaprì chiesa magnifica an-


la cantarini si chiamano dal nome di

nessa. Nel decorso anno ebbe la con- qualche santo; i conventuali, e i

solazione di veder compita la sua religiosi del terz'ordine dal cogno-


diletta cappella di Venezia, e col- me delle famiglie. Va pure avver-
locate le reliquie. Colla protezio- tito,che dall' osservanza alla rifor-
ne del cardinal Sterchx arcivesco- ma, e da questa a quella, per sta-
vo di Malines ha aperto una nuo- tuto dell'ordine si può passare col
va provincia nel Belgio. Con va- solo consenso de' padri provinciali
rie encicliche ha procurato la rifor- a quo, e ad quem, consenziente il p.
ma degli studenti, massime di sa- generale. Pel passaggio in altre
gra eloquenza. Finalmente egli ha congregazioni vi abbisogna l'auto-
dato alla stampa le seguenti opere. rizzazione pontificia, poiché si con-
La Confutazione di Cabanis, iu sei siderano come ordini differenti

volumi, stampata due volte, e tra- Veggasi il Ferraris, Professio regu-


dotta in francese. Il Regno mistico laris num. 90 e 91 ; ed il R.eif-
di Gesù Cristo, in 1 1 volumi. Va- feustuel, Jus Can. univ. tom. Ili,
rie operette ascetiche, e dissertazio- titul. 3i, par. 9, pag. 489- A di-
ni filosofiche e teologiche, in Ro- stinguer poi i nomi di provincia

ma poi nel 1843 coi tipi del Sal- cismontana ed oltramontana , di

viucci ha pubblicato altra sua o- cui più volte si è fatto e si do-


pera, intitolata : Esercizi spiritua- vrà ancora far menzione , signifi-
li ad uso dell'ordine de^ minori con- ca cismontana, di qua dai mon-
ventuali; e nell'anno corrente una ti, oltramontana, di là dai mon-
Dissertazione panegirica in lode di ti. Se noi parliamo, noi siamo cis-
Maria Santissima senza macchia montani ; se quelli oltre i mon-
concetta. ti, quelli rispetto a noi sarebbero

Nella solenne canonizzazione di anche cismontani. Perciò quando


cinque santi, celebrata da Grego- quelli si dicono cismontani, noi
rio XVI nel 1839, tre furono appresso di loro siamo oltramonta-
francescani, cioè: s. Giovanni Giu- ni; quando noi siamo qui, e qui
seppe della Croce, minore osservan- ci diciamo e siamo cismontani,
FRA FRA i35
quelli di là diciamo essere e sono i loro ministri generali dopo le di-

rispettoa noi oltramontani. Ve- sposizioni del sommo Pontefice Leo-


diamo per esempio che quando i ne X, e l'elezione del p. Numai
nostri religiosi erano ai capitoli di loro primo generale e di tutto l'or-
là dai monti si firmavano oltra- dine.
montani, e quelli cismontani; e Da Cristoforo Numai da ForPi
quando venivano nella nostra
quelli XLIV ministro generale di tutto
Italia ai capitoli, essi si firmavano l'ordine de'minori, secondo il de-
oltramontani, ed nostri religiosi
i cretato di Leone X, successore del
cismontani. Le Alpi e i Pirenei so- patriarca s. Francesco, e primo dal-
no i monti pei quali noi di qua la divisione dei minori conventua-
ci chiamiamo cismontani, e quelli li, LXV che fu fr. Giovan-
in fino al
di là oltramontani , o viceversa. ni Marinerò di Madrid, accaddero
Ed è da notare, che dopo la bol- molte cose notevoli nell'ordine. Creb-
la Tnter graviores di Pio VII, di bero le missioni per ogni parte,
sopra citata, dipendono dai supe- fiorirono uomini illustri d'ogni sor-
riori della cismontana tutta l'Italia, ta,e sursero le due grandi rifor-
il Tirolo, la Germania, l'Olanda, me, delle quali una rimase unita
il Belgio, la Polonia, l'Ungheria, e e dipendente dall'ordine, l'altra
tutte le altre provincie del nord ;
cioè quella fiorentissima de' cap-
e dalla Spagna, le Indie, l'Ameri- puccini formò ordine separato.
si

ca ec; ma ora quando il generale 1 generale Numai, che fu cardinale,


1

è della cismontana, eccettuata la governò l'ordine sino al 1 5x8, in cui


sola penisola della Spagna , tutto vece fu subito eletto in Lione di
l'oi-dine e d'ogni parte dipende da Francia nello stesso anno, fr. Fran-
esso, per la nuova bolla del re- cesco Licheto da Brescia, uomo dot-
gnante Gregorio XVI nella crea- tissimo, che fu poi nunzio e vi-
zione dell' attuale ministro genera- cario Ungheria. Nel
apostolico in
le de'minori osservanti p. Giuseppe generalato di Licheto molti conven^
Maria d'Alessandria. I generali dei tuali passarono all' osservanza. Nel
minori osservanti e dei cappuccini, I "52 1 in Carpi fu eletto generale
come quelli della Mercede e dei fr. Paolo da cremonese,Sonci no
JBenefratelli , sino alle recenti po- anch' egli notevole per nunziatura
litiche vicende di Spagna, stando e commissione apostolica esercitata.
in quel regno, erano grandi di A questi fr. Francesco Quignones,
Spagna, e nella medesima ne go- uomo di gran mente nel 15^5
devano le prerogative durante l'uf- ed al Quignones nel iSag
successe,
fizio. Paolo Pisotti di Parma; il pri-
fr.

Avendo sin qui parlato generi- mo zelantissimo e benemerito as*


ricamenle dell' ordine francescano, sai dell'ordine, fu creato cardinale
e io peculiar modo
de'minori con- da Clemente VII; il secondo per
ventuali, a seconda di quanto av- asprezza di governo e di maniere,
vertimmo superiormente, qui ri- divenuto odiossissimo ai suoi, ed
prendiamo esclusivamente e collo ai cappuccini che in quei tempi
stesso sistemacompendioso, la sto- cominciavano a mettersi in forze,
ria di ciò che pili particolarmen- costretto a rinunciare il generalato,
te riguarda i minori osservanti e diede all'ordine la consolazione di
i36 FRA FRA
avere in successore nel i535 il pra, poscia arcivescovo di Cesarea
celebre fr. Vincenzo Lunelli di Bal- in partilms. Gli successe il ven. fr.

bastro gran teologo nel concilio di Francesco Gonzaga da Gonzaga di


Trento, amico ed incaricato di Pao- Mantova, il quale si distinse per
lo III di gravi negozi da trattarsi dottrina, per santità di vita, e per
con Carlo V. Il cinquantesimo ge- lo splendore di tutte le virtù ch«
nerale fr. Giovanni di Calvi 'cor- fece rifiorire in tutte le parti del-
so, già istitutore del sagro Monte l'ordine, che visitò, descrisse, ed
di pietà in Roma (/^e^/), morì in edificò mirabilmente.
Trento teologo riputatissimo. Nel Nel 1587, regnando Sisto V, si
i547 nella Porziuncula il capitolo tenne in Roma il capitolo generale
generale elesse fr. Andrea Alvarezi sessagesimo primo, nel quale come
ed in Salamanca nel i553 fr. Cle- già sempre in tutti gli antecedenti,
mente Dolera da Moneglia, il qua- oltre le elezioni capitolari, vi fu
le fu cardinale e vescovo di Foli- chiamato ministro generale fr. Fran-
gno; il cui generalato è famoso cesco di Tolosa; si badò alle leggi
anche perchè sotto il suo governo risguardanti la disciplina dell'ordi-
si portò s. Pietro d' Alcantara, che ne, e sono notevoli queste provvi-
trattato di mal cuore dagli osser- sioni, cioè che nessun padre supe-
vanti, per le idee di riforma che riore dell'ordine, fuori del ministro
discorreva, con permissione di Giu- o commissario generale, non ardi-
lio III si assoggettò al ministro ge- sca mandare religiosi nella Terra
nerale dei conventuali, dai quali Santa, né dar facoltà di uscir pel-
poscia ritornò agli osservanti. Lun- legrinando fuori delle proprie pro-
go sarebbe dovessimo rimarcare
se vincie; si confermarono le erezioni
tutte le eccellenti qualità, che ri- in Provincie della provincia Tiro-
fulsero ne' ministri generali osser- lese, dei Sette Martiri di Granata, e
vanti. Intanto lo divenne fr. Fran- di s. Giorgio delle isole Filippine;
cesco da Zamorra, stato al concilio si provvide alle legali istituzioni dei
di Trento, inviato dalla santa Sede predicatori, alle cautele per le pro-
al re di Spagna, e letterato insi- mozioni agli ordini sagri, ai buoni
signe che purgò e raccolse gli opu- regolamenti per gli studi, ec. Nel-
scoli di s. Bonaventura. Dopo di la prossima congregazione generale

lui fu eletto fr. Luigi Pozzo, nel tenuta in Napoli nel Sgo, si fini i

cui tempo si estinsero i conventua- di compilar il codice delle leggi e


li nelle Spagne, si die principio al- degli statuti dell'ordine, per con-
la fabbrica tempio della
del gran servare e far rifiorire la regolare
Porziuncula, ordinata nel 1 564- da osservanza secondo la purità della
s. Pio V, e fu data da quel Pon- regola, e può vedersi nel primo
tefice ai minori osservanti la peni- volume della Chronologia hislorico-
teuzieria della patriarcale arcibasi- legalis,6( cap. gen., come l'osser-
lica di s. Giovanni in Laterano. vanza svincolata dalle dispense, e
Nel iSyi fu in Roma elevato al dagli abusi che si erano introdotti
generalato fra Cristoforo da Capo- nell'ordine, progrediva mirabilmen-
difonte , francese, zelantissimo del- te nella perfezione della regola pro-
la regolare osservanza, ma con quei fessata, e dava quei beati e santi
difetti che rammentammo di so- innumerabili di sopra nominati, e
.

FRA FRA 137


uomini d'ogni sorta in servizio del- " darono nuova Chiesa, fecondan-
la Chiesa e della società. Fr. Bo- » dola col proprio loro sangue;
naventura Senesi da Catalogna si- » molti martiri in diverse parti del
ciliano fu eletto in Valladolid mi- » mondo, e specialmente nell'Irlan-
nistro generale nel 1 5g3, e fu le- » da, nella Germania, in Francia,
gato di Clemente Vili, che lo fece » nel Brasile ec; moltissimi mino-
patriarca di Costantinopoli, e cano- « ri illustri per santità, per dottri-
nico di s. Pietro, poi vescovo di » na in ogni genere di scienza, per
Catania. Nel i6oo gli successe in " ambasciate a sovrani, per digni-
Roma fr. Francesco Sogusa da To- » tà episcopale; importanti fonda-
ledo, che Filippo III re di Spagna " zioni di conventi e monasteri
nominò vescovo delle Canarie. Que- »» di religiosi , gran numero, ed
in
sta è grand' epoca pei minori os- » in ispeciale maniera nelle isole
servanti ed oi'dine minoritico , la »» Filippine, ove nel breve corso
cui storia cominciata dal p. Wa- « di anni dieci eressero fiorentissi-
dingo, e col XX volume degli an- « ma provincia, e civilizzarono una
nali condotta nel passato secolo dal « immensa popolazione, fondando
p. Gaetano Micchelesi fino al iSj/^., » collegi, ospedali, parrocchie, e adu-
ilpresente ministro generale p. Giu- » nando a città popolazioni dispei'-

seppe Maria d' Alessandria, ne ha M se per le selve; e mille altre no-


ordinata la continuazione al p. Sta- »• bili e peregrine notizie, le quali
nislao Melchiorri da Cerreto, il qua- M è bello il sapere, e gloria il rac-
le dottamente già stampa in Anco- »«contare »
na il XXI volume, che racconterà Filippo III onorò nel 1606 in
le cose dell'ordine fino al i584, Toledo il capitolo generale di sua
ed altro volume con immensa fati- presenza, ove veime eletto a mini-
ca ha preparalo per cuoprire il stro generale fr. Arcangelo Gualtie-
1600. Su questa storica continua- ri, che mori arcivescovo di Mon-
zione, ecco come
lodato p. gene- il reale. Giovanni da
Gli successe fr.

rale scriveva alle provincie dell' or- Terrò eletto in Roma nel 1 6 1 2 :

dine, con lettera de' 22 gennaio i843, visse poco nel generalato, ed in suo
assicurando che i fatti ivi raccon- luogo il capitolo di Salamanca del
tati » appartengono e si riguarda- 1618 pose fr. Benigno da Genova
> no alle più fortunate età dell'or- grande promotore della riforma ,
) dine serafico, all'apogeo della glo- die poi mori osservante. Nell'anno
' ria minoritica. In esso (XXI vo- 1625 anche favorevolissimo alla ri-
j lume) di fatto si raccontano i forma fu eletto in Roma ministro
3 primi principii ed aumento della generale fr. Bernardino di Siena
> riforma, e le più stupende mis- portoghese, poi vescovo di Viseo
' sioni in lontane e nuove regioni nel Portogallo : sotto il suo gover-
3 della terra. Le missioni alle iso- no Urbano VIII, con la bolla 3Ii-
> le Filippine, onde passarono i litand Ecclesiae del 1628, confer-
> minori ai regni della Cina, Co" mò le costituzioni che fecero i con-
' cincina, Siam ed al Giappone; ventuali. Sotto il generalato di fr.
la missione nel Brasile e nel Cei- Gio. Battista da Campagna del re-
i lan ; la scoperta fatta dai france- gno di Napoli, eletto in Toledo
'i scani del nuovo Messico, ove fon- nel i633 , accadde che il re di Spa-
i38 FRA FRA
gha Filippo IV imprese a proteg- vincie minoritiche della Francia »

gere ed a promovere la pia sen- alle quali fece rinunziare a non po-
tenza dell' Immacolata Concezione, chi pretesi privilegi che vantavano
e per mezzo di detto generale, che contro r esatta osservanza della re-
per questo mandò suo legalo in gola. Clemente X per pontificio
Roma, fece raccogliere quanta più breve nominò ministro generale fr.
materia si poteva per difenderla, e Francesco Maria de Nicolis di Ca-
raccomandarla dinanzi al Papa. Fr. stel s. Pietro nel 1674, ma gover-
(riovanni Marinerò da Madrid, elet- nò soli dieciotto mesi. Fr. Giuseppe
to nel capitolo romano del 1642 Ximenes Samaniego governò l' or-
vide confermata sopra stabili base dine dal 1676; fu eletto in capi-
Ja rifoima, poiché in quel medesi- tolo tenuto in R.oma, visitò tutti i

mo anno e nel suddetto capitolo conventi della Francia , e delle


Urbano Vili concesse ai riformati Fiandre. Sotto il generalato di fr.

di farsi costituzioni proprie , e se- Ximenes, e per lui fu nell' ordine


condo quelle governarsi sotto la introdotto il costume, che poi fu
dipendenza del p. ministro o vica- legge, di non accettarsi dignità fuo-
rio generale deli' ordine. JNel i64'»j ri ordine dai ministri genera-
dell'

fatto ministro generale in Toledo li, se non per obbedienza.


i\'. Giovanni Ma/zara di iVapoli, l'or- Xel 1682 fu eletto in Toledo
di-iie prese a protettrice principalis- fr. Marino Sormanni uomo assai ,

siina la Beata Vergine Maria sotto dotto, nobilissimo e prudente : isti-

il titolo d' Immacolata: fu designato tuì collegi per missionari, promosse


arcivescovo di Valenza, ma fu pre- gli studi delle scienze, e fu vesco-
venuto dalla morte. Il capitolo ge- vo Vigevano, paese vicino a Mi-
di
nerale di Roma del i65i diede lano sua patria. A fr. Marco Zar-
all'oidine suo ministro fr. Pietro zosa settantesimo quarto generale
Manero da Cannone, riputato per eletto in Roma nel r688, che mo-
molta dottrina venerando pel suo
, rì dopo un anno e sette mesi di
zelo della regolare osservanza, ed governo, fu sostituito prima da vi-
amabilissimo per la dolcezza de'suoi cario generale, e poi da ministro
coslimii; poscia divenne arcivescovo per breve apostolico di Alessandro
di Tarragona. Fr. Michelangelo Sam- Vili nel 1690. A lui successe nel
buca celebre per le costituzioni ap- iGgj. fr. Bonaventura Pocrio di
pellate Sanibucane da lui com- Taverna calabrese che rinunziò
,

pilate, fu il generale eletto in To- dopo tre anni il generalato, e fu


ledo nel i658, poscia vescovo di arcivescovo di Salerno. Fr. Matteo
Catania. IS'el 1664 ebbe 1' ordine da Messina prima da vicario ge-
in suo generale fr. Alfonso Saliz- nerale, e poi da ministro venne
zani, e fu visitatore apostolico nelle istituito per breve d' Innocenzo XII.

Provincie del Portogallo, vescovo di nel 1697: governò due anni e no-
^>viedo, e poi di Cordova, siccome ve mesi e fu vescovo di Cefalìi.
,

uomo di santa vita. JVel 1670 ac- Dopo fr. Lodovico de Torres, elet-
cadde che fr. Francesco IMaria Rhini to in Roma nel 1700 in capitolo
da J-'ulizzi siciliano, eletto generale generale qual vicario, fu fatto in
in Valladolid, fece sentire il rigore sua vece ministro per breve di
del suo comando ad alcune prò- Clemente XI nell'anno 702, i fr. Al-
FRA FRA 189
fonso da Biesma, poiché il de Tor- questi in sua vece elesse vicario ge-
res mori un anno dopo l'elezione nerale, e poi nel 1727 coli' autori-
capitolare. A cagione delle vicende tà un suo breve lo dichiarò ge-
d'
dei regni di Europa, non permet- nerale, fr. Matteo Basile da Pare-
tendo le circostanze adunarsi nu- ta nel regno di Napoli; ma passa-
merose congregazioni di frati di ti due anni e mezzo venne eletto
tante e diverse regioni , per qual- arcivescovo di Palermo, dove inco-
che tempo i capitoli generali furo- ronò Carlo di Borbone re delle
no intermessi. Fr. Alfonso da Bie- due Sicilie.
sma resse 1' ordine ben quattordici In Milano fu celebrato nel 1729
anni e nove mesi in circa. Così per capitolo generale, e vi si creò ge-
breve dello stesso Pontefice fu no- nerale Giovanni Soto di Valla-
fr.

minato da prima vicario, e poi mi- dolid , il quale fu prorogato nella


nistro generale nel 17 17 fr. Giu- dignità ad altro sessennio, e con-
seppe Garzia da Valladolid, poi ve- fermato da Clemente Xil con breve
scovo di Siguenza, sotto il cui go- del 1735; poco dopo colto da mor-
verno si raccolsero da tutte le pro- te ebbe a successore, e subito da
vincie dell'ordine elemosine copio- ministro per breve dello stesso Pa-
sissime per collocare nella basilica pa nel 1736, fr. Giovanni Bermeio;
vaticana la statua di marmo di s. e questi rinunziando dopo quattro
Francesco, poi collocata per opera anni convocò in Valladolid il ca-
del p. Giuseppe IMaria di Evora por- pitolo in cui fu eletto fr. Gaetano
toghese, sotto il governo del p. ge- Politi da Lagurino
regno di
nel
nerale Lorenzo Cozza: la statua è Napoli, di cui si legge che Na- m
scolpita da Carlo Monaldi o Mo- poli vesfi terziaria di s. Francesco
naldini , e si vede in una delle la regina Maria Amalia Valburga di
quattro nicchie intorno la tribu- Sassonia. Benedetto XIV nominò
na , tra quelle de' fondatori degli per breve ministro generale fr. Raf-
ordini religiosi. Qui noteremo che faele de R.OSSÌ da Lugnaiio nel Pia-
tra queste nella medesima basilica centino, che dopo la subita morte
evvi pure la statua di s. Pietro di Politi aveva preso a governare
,

d'Alcantara, cioè nella nave mag- r ordine da vicario generale. Nel


giore in principio, e la scolpì Frau- capitolo generale poi del 17)0, a
cesco Yergara o Bergara spagnuo- cui volle presedere Benedetto XIV,
lo. Finalmente si tenne il capitolo fu eletto fr. Giovanni Molina degli
generale in Roma nel 1723 alla scalzi di Spagna, uomo meritevo-
presenza d' Innocenzo XIU , in cui lissimo, che venne rieletto nel ca-
fu chiamato ministro generale il pitolo di Mantova del 1762, dopo
celebre fr. Lorenzo Cozza di Boi- il generalato del suo successore fi-.

sena, insigne letterato, stato custo- Clemente da Palermo; il quale es-


de di Terra Santa, legato apostoli- sendo stato eletto nel capitolo ge-
co nel monte Libano ove lo sci- , nerale di Murcia nel 1756, fu tan-
sma tra quei cristiani maroniti a- to benemerito della regolare disci-
vea richiamato la pontificia solle- plina ed osservanza, che sino ad
citudine; zelò nel generalato gran- oggi sono in pratica ed onore le
demente la regolare osservanza e , così chiamate leggi di Cleinente da
fatto da Benedetto XIU cardinale, Palermo, intorno ai sacri ritiri del-
,

i4o FRA FRA


roiiliiic. EbbeGiovanni in suc-
fr. le cose politiche e religiose in Eu-
cessore fi'. Pasquale da Varese , il ropa ed in Italia, ritornato dal suo
quale dal 1 768, quando da com- s"i famigerato e tanto penoso esilio
niissaiio generale fu chiamato nel il gran Pio VII, il p. Montemagno
capitolo di Valenza ministro gene- non ritornò in Roma benché chia-
rale, governò l'ordine fino al 1791, mato al governo dell'ordine. Allo-
con ventitré anni di governo paci- ra con apostolico provvedimento fa
fico, quanto all' indole e naturai nominato ministro generale nel 18 i4
prudenza dell'animo del buon ge- fr. Gaudenzio da Goriano. Difficilis-

nerale, ma tempestoso e diflìcile simo governo, come quello che do-


quanto ognuno sa pei cominciati ,
veva raccogliere tante membra spar-
e quasi sempre fino alla sua mor- se e ricomporne la famiglia dell'or-
te continuati, e non finiti rumori dine, perdute già miseramente tan-
delle guerre e rivoluzioni politiche te ed intere provincie: tuttavolta il
e religiose di Francia e di tutta p. generale da Goriano si accinse

1Europa, li p. da Varese era molto alla grande impresa vi riuscì in ,

amico intrinseco ed affezionato a quanto era possibile, almeno si re-


Pio VI , mori in Roma, e nella staurarono le Provincie italiane.
chiesa d'Araceli si vede una lapide Pio VII nel 18 17 con breve apo-
sepolcrale magnifica, con onorevo- stolico dichiarò ministro generale
le iscrizione. Nel 1791 per le cose 10 spagnuolo h". Cirillo Alameda
suddette di Europa non si potè raccomandato ed amico della real
celebrare capitolo, perciò nel 1 792 corte di Spagna ove fu consiglie-
,

Pio VI nominò con breve aposto- re di stato, e donde partito per


lico ministro generale fr. Gioachi- r arcivescovato di Cuba, al quale lo
no Campany, quale per nuova
il preconizzò il regnante Gregorio XVI
apostolica concessione continuò il nel i83i, ora non potendo e non
governo dell' ordine, anche fatto volendo tornare a brutte condizio-
arcivescovo di Cesaraugusta. Intan- ni in Ispagna, vive nella sua soli-
to in quei torbidi anni giunti al tudine nel convento del suo ordi-
i8o4, Pio VII per le lagrime voli cir- ne di Chiavari nel Genovesato
; uo-
co^tanze europee pubblicò la famosa mo pronto, dotto e destro, il qua-
bolla Jìiler graviores, per la qua- le conserva con dignità edificante
le, come si è detto, si mutò molto la sventura dell' esilio: fu in Ro-
l'antica disciplina governativa del- ma nel 843 , ove si mostrò con
1

l'ordine de' minori osservanti , e si contegno di uomo di stato, e di


stabilirono gli accennati regolamen- ottimo religioso, a chi lo avvicinò
ti Ira la cismontana e la
famiglia nel convento di s. Maria d'Araceli.
oltramontana e più propriamente
, 11 Papa Leone Xll nel 1824 nomi-
r. chiaramente parlando tra gli ita- nò ministro generale fr. Giovanni
liani e gli spagnuoli. Finalmente da Capistrano. Nel i83o finalmen-
Pio VII con altro breve diede al- te si potè per Io zelo e per le cu-

l' ordine 1' italiano


fr. Ilario da re del lodato p. Cirillo Alameda
IMontemagno il quale nella inva-
, r;iccogliere il capitolo generale di
sione dei francesi dello stato pon- Alcalà, sotto auspicii di Ferdi-
gli

tificio e di Roma, si ritirò in Mi- nando VII Spagna, e fu elet-


re di
lano, donde nella restaurazione dcl- to ministro generale fr. Ludovi-
FRA FRA i4«
co Iglesias, il rjiiale miscrameiife to questo gran movimento di pub-
movi spaventatci dalla uccisione che blica utilità nell'ordine, e perciò
la teiiibile livoiiizione spaglino- ha stabilito fermo il perno dell' ob-
la fece dei religiosi Spagna nel
di bedienza e soggezione delle provin-
1833. Fu il p. Bartolomeo Alte- cie anche più lontane verso il ca-
mir che gli venne dal Pontefice po dell'ordine, e quindi verso la
Gregorio XVI sostituito; ma il p. santa Sede; ha pubblicato circolari
Altemir finì il sessennio dell'infeli- per le missioni fin dai principii del
ce generalato dell'antecessore, ove suo governo, specialmente ha insi-
secondo la bolla Inter graviores di stito con circolari, per cui si sono

Pio VII, governava con pieno po- veduti sempre pieni conventi di s, i

tere il vicario generale della cis- Bartolomeo all'Isola, e di s. Pietro


montana, fr. Giuseppe Maria d'A- in Montorio, e sempre pronti a
lessandria siciliano. Questi da de- partirne i missionari; oltre dei vi-
fìnitore generale dell'ordine, e teo- sitanti ( e questi sono obbligati a
logo della monarchia di Sicilia, fu rimanervi per sei anni, secondo la
eletto vicario generale nella con- recente disposizione del i84o, pre-
gregazione generale del i833, po- sa dal Pontefice) che di continuo
scia nel i836
regnante Ponle- dal ha mandati e manda a Terra San-
fìce gli fu prorogato l' ufficio ad ta, verso la quale ha spiegata par-
beneplacilum che durò altri due , ticolar sollecitudine. Nel detto an-
anni, poiché il medesimo Gregorio no, dopo aver ben conosciuti bi- i

XYI nel i838 con l'autorità di sogni dell' ordine con le continue
un breve apostolico, lo creò mini- visite fatte per le provincie, pub-

stro generale di tutto l'ordine dei blicò una circolare piena di zelo
minori. Quali fossero state le vicende pel ristoramento della disciplina re-
dell'ordine dalla prima rivoluzione golare, circa l'educazione e rece-
di Francia, e poi dalla restaurazione zione de' giovani, l'osservanza del-
del 1 8 4 1 in qua sono cose a
, tutti no- la regola, e il contegno religio-
te. L'ordine minorilico ripigliò il suo so da veri francescani, le quali di-
antico zelo per la interna discipli- sposizioni ricordò con altra circola-
na 5 e pei servigi esterni verso la re del 1843, sempre insistendo sul-
Chiesa e la società ; missioni rifio- r importanza della recezione ed e-
rite, studi rimessi, osservanza rein- ducazione dei giovani nei noviziati
tegrata quanto era possibile secon- e chiericati; e nell'ultima de' io
do le circostanze de' tempi, il per- dicembre ordinò, che a norma del-
chè questo grand' ordine della Chie- le pontificie costituzioni s' intendes-
sa, va riacquistando la sua primie- sero aboliti per noviziati que' con-
ra ed importanza, e si ve-
utilità venti che non sono ritiri veri, o
dono predicatori molti , ed alcuni quasi da non permettersi la
ritiri,

stimabilissimi, e da circa ventiquat- recezione se non fossero stabiliti di


tro lettori addetti all' istruzione del- questa forma, ove risplendesse la
la gioventù nei seminari del clero pura osservanza. Altra circolare e-
secolare , nelle sole provincie d' I- manò nel 1841 per richiedere le
talia. Provincie medesime di ciò che cia-
Il p. generfde Giuseppe Maria scuna giudicasse di bisogno per ri-
d'Alessandria ha di molto accresciu- fiorire o rimettersi in onore di
,
i42 FRA FRA
osservanza regolare. Per gli studi Caldcola, adoperandosi per l'in-

tenne sei concorsi generali iiume- troduzione della causa del servo di
losissimi, nei quali si raccolse e Dio fi'. Franceschino della Coisica,
si scelse alle cattedre dell'ordine la morto in odore di santità nel riti-
miglior gioventù nel i834 in An-
; ro di Civitella nel i832.
cona, nel iSSy in Napoli ed in Bo- In (juanto agli uomini celebri
logna, nel 1840 nella Porziuncula, per lettere e scienze che hanno fio-

nel 1843 in Roma ed in Napoli, rito, e reso famoso ed utile al mon-


tulli presieduti da lui medesimo di do r ordine francescano in tutte
persona, ed in tutti usato rigorosa le parti della ed in tutti i
terra
giustizia per avere lettori eccellen- tempi, si consultino i due volumi
ti. Nel i838 istituì con pontifìcia in foglio che si hanno, notissimi
concessione una cattedra di sagra nella repubblica letteraria , Seri-
eloquenza, nuova nell'ordine, la plores ordinis niinorum, opera co-
quale ora fiorisce assai bene in qua- minciata dal p. Luca Wadingo , é
si tutte le Provincie. Per gli studi con supplementi copiosissimi conti-
inoltre sin dal 1840 propose e nuata dal p. Sbaraglia conventuale,
promise procurare all' ordine un Romae 1806 ex typ. s. Michaelis ad
nuovo corso fìlosoflco ad uso co- R.ipam apud Linum Contedini. Nel
mune ed uniforme di tutte le se- secolo passato e nel presente, sen-
egiàn'è uscito il pri-
laflclie scuole, za parlar de' viventi, sono chiaris-
mo tomo nel i843, non che il se- simi i nomi di Lucio Ferraris per
condo, ed è sotto il torchio il terzo, la sua Bibliotlieca ec. ; del p. da
e così mano mano in fino all'ulli- Carbognano per le note alla Mo-
mo, per una completa islituzione rale del p. Antoine, e per le criti-
elementare di storia filosofica, lo- che sotto il nome di teologo ro-
gica, ontologia, teologia, psicologia, mano al Ferraris ; e di Bianchi per
cosmologia, fisica, matematica, ed la confutazione della Storia civile

etica con diritto di natura e delle gen- del regno di Napoli di Giannone,
ti, in tutto cinque tomi. E si pre- e per non poche tragedie, e discor-
para ancora un corso di teologia si eruditi intorno ad esse : Ireneo
dommatica. Un'altra grande opera Allò, autore della Storia di Parnia^
promosse e vide finita il p. d'Ales- AtW'A.Storia di Guastalla, degli Uo-
sandiia , la ristaurazione cioè della ìnini illustri di Parma, del DiziO'
basilica degli Angeli, come si dirà nario poetico, delle File di fr. Elia,
al citato articolo Porziuncula, e ri- del b. Giovanni da Parma , e di
levò il p. Antonio M. da Rignano molti illustri personaggi, il Varrone
segretario generale dell' ordine dei della serafica religione , amico e
minori nell' Orazione accademi-
, corrispondente del dottissimo Ti-
ca ec, con noie. Orvieto pel Pom- raboschi. Nicola Onorati primo pro-
pei 1843. Per le cure del medesi- fessore di agraria nell' università di
mo p. d' Alessandria si sono pro- Napoli, autore di molti libri di a-
mosse e condotte a fine le cause gricoltura , e di una logica e me-
di beatificazione del b. Arcangelo tafisica e di altri opuscoli. Felice
da Calatafimi del b. , Marco da Podestà, scrittore moralista e cano-
Montegallo, del b. Battista Varano nista famoso. Gaetano Podestà, gran
da Canierino e del b. Francesco da teologo e autore di due ben grossi
FRA FRA 143
volumi di spiegazioni degli evan- vano ottanta fiancescani de* quali
geli e dell'apocalisse. Michelangelo si li atta va la canonizzazione, il «piai
Manicone di Vico nel Gargano, Fi- ninnerò poi è oltremodo cresciuto,
sica appaia, ed altri opuscoli. Pier secondo il IN'ovaes a più di cento-
Battista da Nicandro nel Galga-
s. dieci, a' quali si potrebbero aggiun-
no, Uomo di chitsa, in due tomi; gere più di duemila francescani di
Esercizi ai religiosi j Cenni storici ambedue i sessi che sparsero il ,

sull'apparizione di s. Michele. Giu- sangue per Gesù Cristo, o che me-


seppe da s, Marco in Lamis, Cor- ritarono per la loro santità di es-
so di logica e metafisica, uomo di sere riguardati come santi. Al di-
santa vita. II p. Vincenzo da J\Ias- re dei pp. Helyot tom. VII, e Cha-
sa gran teologo, già vicario generale lippe, vi erano ai loro tempi più
deli' ordine, teologo perpetuo dello di settemila conventi francescani
arcivescovato di Fermo, as^ai sti- del primo e del terzo ordine, e
mato dal Papa che regna. Casi di co- circa centoventimila religiosi in que-
scienza, moh'i \o\iiinì;Synopii\ lytur- ste case. Gli stessi scrittori conta-
gica. Bartolomeo Durando, Fides no, compresivi tutti rami del se-
i

{'indicata. Antonio da Palermo ,


condo e del terzo ordine più di ,

Scrutiniuni doctrinarum, tiedicaia a novemila monisteri di francescane,


Clemente XI. Sono pur celebri prin- e da vent' otto a trenta mila reli-
cipalmente, da Loiano, Deani, Pe- giose soggette ai superiori dell' or-
deroba, Migliorini, Cini, quali ri- dine di s. Francesco,, indipendente-
nomati predicatori , ed autori di mente da quelle che sono sottomes-
prediche, panegirici ec. 11 p. Ma- se ai vescovi diocesani. Il loro nu-
cedo, come si legge in una lapide mero era assai più grande innan-
suir ingresso del secondo chiostro zi alla distruzione dei monisteri in
d' Araceli , fu un portento di eru- Inghilterra e nei regni del nord.
dizione e di memoria; ed altri in- Il Sabellico contava nel 1 3So mil-
niunerabili, che troppo lungo sa- le cinquecento case di francescani
rebbe il nominare, chiari per ope- e novantamila religiosi, in quaran-
re stampate. ta provmcie dell'ordine de' minori
L'ordine di s. Francesco tanto be- divise in custodie, e le custodie in
nemerito alla Chiesa ed a tutto il conventi. L' Azorio poi nel lib. i 2
mondo, ha dato alla santa Sede cin- delle sue Istituzioni morali, e. 7.1,

(|ue Pontefici, JNicolò IV, Alessan- dice che a suo tempo la sola fa-
dro V, Sisto IV, Sisto V e Clemen- miglia dei frati minori osservanti
te XIV, e compresi essi quarantatre numerava centomila religiosi. Al
cardinalidue elettori del sagro ro-
; presente , tolte le provincie della
mano impero ; ed un numero infi- Spagna , delle quali ognuno sa il

nito di patriarchi, arcivescovi e ve- destino per le vicende politiche di


scovi. Si gloria di un copioso nu- quella monarchia, si contano tra
mero di martiri, di santi canoniz- r uno e r altro emisfero da più di
zati, di beati e di altri servi di ottanta provincie di soli osservanti,
Dio, de' quali l'ordine fi-ancescano riformati ed alcantarini; oltre i tan-
per concessione della Chiesa ne fa ti collegi di missionari sparsi qua
l' uffizio. Nel capitolo generale te- e là, e fiorenti abbastanza nell' A-
nuto in Roma nel 1628 si conta- merica settentrionale e ineridio-
i44 TRA FRA
naie; e pei soli collegi della Bo- 829. P. Carlo
rianiinoritica, Pesaro 1

livia 5 nel 1843 sono parliti d' Ita- Maria da Perugia minore osservan-
lia da ben sessanta sacerdoti ol- , ti , Cronologi ae liistorico-legalis Se-
tre un centoventi nel i833 pel rapJiici ordinis , toinus tertius con-
Chili, niii^sionari che traggono dai ti nens omnia capi tuia, et congrega-
boschi e montagne
dalle sel- i tiones generales , constitutiones , et
vaggi, e li danno uomini civilizza- slaluta emanata ab anno i633 iis-

ti alle vicine città e governi. Que- que ad annuni 1718. Quibus sunt
ste spedizioni furono fatte sotto il annexa brevia et constitutiones Fon-
governo del p. Giuseppe Maria da tifìcum, nec non ss. congregalionuni
Alessandria ministro generale del- decreta edita prò felici gubernio
,

l'ordine, e leprime furono condot- religionis suo loco, et tempore dis-


te nel suddetto anno i833 dai pa- posila. Opus ìuinoribus observanti-
dri Zenone Badia ed Errerò ;
, ,
bus, reformatis, discalcealis, ac re-
quella del 1 843 dai padri Mattia colleclis tani superioribus ,
quani
Breton, Alfonso Corsetti e Raffaele subditis necessarium, olini in unum
Sans. Vedi l'opera del p. Pietro An- volunien collectum , et dispositum
tonio da Venezia intitolata Memo- : studio, diligentia , labore adni. R.
rie delle vite e fatti de' Pontefici P. Julis de Venetiis .... mene vero
e cardinali assunti dall' ordine di in duas partes distributum supple-
s. Francesco, Treviso lyoS. Chi mentis , novisque accessionibus au-
desiderasse più ampie notizie intor- ctutìi et ad ann. usque MDCCLI
no all' ordine francescano e sue li- productum opera P. F. Caroli Ma-
forme fatte in diversi tempi, potrà rine Perusìni. Pars prima a con-
consultare particolarmente i seguen- gregatione generali anni i633 ad
ti autori. Wadingo , Annales Mi- usque indictionem capituli genera-
norimi. F. Gonzaga, De orìgine se- lis Romani anni 1723, Romae
raph. religion. D. de Gubernatis, in^i. Pars secunda complectens
Orhis Seraphicus. San Bonaventu- acta comitiorunij et congregalionuni
ra, Fita s, Francisci. Zacchar. Bo- generalium ab indictione capitulis
ver. et Marceli, Annales a Pisa , generalis Romani anni 1723 ad
cappuccinoriun. Fr. Bordon, Chro- usque annuni \jSi, item literas
nolog. fratr. et sor. tcrlii ord. s. apoUolicas Romanorum Pontijicum,
Francisci. Scoonebeck, Description et ss. congregationum ac superio- ,

des ordres des fenimes , et filles rum generalium decreta edita ad


religieuses. Helyot, Storia degli or- Franciscanam familiam recte ad-
dini monastici ec. Francesco Fon- ministrandani , et collecta , non
tana, Storia degli ordini monastici nullisque animadverlionibus illustra-
religiosi ec. Flaminio Annibali da La- ta, opera P. F. Caroli Mariae
tera de' minori osservanti. Compen- Perusini .... Quibus accedunl
dio della storia degli ordini regolari, catalogi chronologici omnium Emi-
R.oma 1790; non che il Manuale nentiss. ac Reverendiss. S. R. E.
de' frati nùnori del medesimo auto- Cardinaliuni ordinis protectorum j
re dedicato al Pontefice Pio VI, e Reverendissim. PP. ministroruni ge-
stampato in Roma nel 1776. Fran- neralium , vicariorum generalium
cesco Antonio Benofiì di Pesaro mi- familiae observantium tam cisalpi-
nor conventuale, Compendio di sto- norum quani transinontanorum j
,
,

FRA i^*;

commissariorum genera liuni utriics- sujtplemenium, studio et labore fr.


<jue farniliae jitxla ctlebrein hutlam Flannnii Annibali de Latera ordi-
unwJiis, oc commissariorum gencra- nis minorum, sac. theol. lectoris ju-
lium Lidianum in curia serenissimi bìlati, et obs. Romanae provinciae
degcnùum ; ac tandem
regis catholici alunini dispositum ,
praeviis ani-
omnium provinciarum ex quibus , madversionibus in notas ejusdem
in praesentia orda componitur, una Sbaralae illustratunt opportunisque
ponitur una cum indice omnium
j adnotationibus refertum. Romae
illorunij qui ex earum singulis ab 1780, typis Archangeli Casaletti
edita bulla unionis ad haec usque e dedicato a Pio V^I. Sono pure a
tempora ad dignitates genera les or- consultarsi suU' inclito ordine fran-
dinis assumptifaerunt, Romae 1702. cescano le seguenti opere: Saeculi
Dell'ordine francescano abbiamo Seraphici, owevo Compendio crono-
ancora Bullarium Franciscanum
, logico della storia Francescana, ec.
Romanoruni Ponfificum conslilutio- /ino al 756, Firenze 1757, presso
I

nes, epistolas , ac diplomata conti- Pietro Viviani. Orbis Seraphicu.t


nens tribus ordinibus 3Jinorum , , di Domenico de Gubernatis, tom.
Clarissarum, et Pocnitcntium, a se- I, Romae 1682 ex typ. Stefani
raphico patiiarcìia s. Francisco in- Caballi; tom. II, Lugduni i685
stitutis concessa ab illorum exor- per Jo. Posuel; tom. Ili, Romae
dio ad nostra usque tempora jus- i584 apud Nicolaum Angelum Ti-
su alque auspiciis rei'erendissind nassium ; tom. IV j i685 Romae
patris magistri fr. Joannis Bapti- idem Tinassium tom. V, Romae ;

stae Constantii miiiorum com'entua- 1689 ex typ. Jacob Romarek: que-


liuni ministri generali s ^ conqidsitis sta grand' opera non è finita, ma
itndique monumentis, nunc prinium è di un vastissimo disegno. Altra
in lucem editum, nolis atque indi- opera del Gubernatis porta il tito-
cibus lucupletatum, studio et labore lo : De nnssionibus antiquis ordinis
Jr. Joannis Hyacinthi Sbaralae minorum jRomae 1689, opera egual-
ejusdem ordinis sacrae theologiae mente importantissima per la gran-
magistri. Tom, I, ab Ilonorio III de istoria delle missioni monastiche,
ad Innocentium IV, Piomae ly^iQ, come ben dice il eh. Emilio Chavin
Typiis sacrae congregationis de Pro- nella sua lodata storia di s. Fran-
paganda fide. Al quale bollarlo ap- cesco. Altri scrittori intorno alle
pose un supplemento il p. Flami- cose francescane trovano notali
si

nio Annibali da Latera mettendo , presso il detto Chavin. Ma molta


in luce molte bolle e brevi, e prov- parte della storia legale cronologica
visioni apostoliche, delle quali non dell'ordine è nella Chronologia hi-
si fa menzione nel bollarlo del dot- scorico-legalis seraphici ordinis. Il

to p. Sbaraglia , e vi aggiunse di tom. I dal principio dell'ordine fi-

più le note per ispiegare in diritto no al i633, del p. fr. Michele da


senso quelle che trovano nel bol-
si Napoli min. osserv., Neapoli i65o ex
larlo; è importantissimo per la typ. CamiUi Cavalli. Tom. II e IH
storia dell'ordine, ed eccone il ti- dal 1633 al 17 18, del p. fr. Carlo
tolo: A Bullarium a p.fr. Joanne Maria Perugino, Romae 1754 typ.
Hyacintho Sbaralea ord. min. conv. Octavii Puccinelli. Tom. IV dal
s. theol. magistro in lucem editum, 1751 al 176.5 del p. fr. Agostino
VOL. XXVI. IO
,

i46 FRA FRA


da Napoli, Romae 1795 typ. Mi- minori osservanti; 2. dicliiarereino
chaelisPucciiielli, tomo riputato ope- meglio il corpo de' ritòrmali fran-
ra peretta. Il tom. V, dal lyGS al cescani; 3. de' minori conventuali;
1800, è già pronto per la stampa 4. de' minori
cappuccini ; 5. del
per le cure del p. ministro genera- terz'ordine; 6. delle monache eia-
le Giuseppe Maria d'Alessandria fat- risse; 7. di quelle del terz'ordine.
to comporre dal p. Maurizio da
Brescia; ed altro se ne prepa- § I. Minori ossen'anti.
ra dal 1800 al d'i d'oggi. Tutta
intera la cronologia legale contiene Di questi scrissero diffusamente il

in un medesimo il diritto, la diplo- Wadingo Annali, il Mar-


ne' suoi
matica, e la storia legale della mi- chant nella Esposizione della regola
noritica società in tutte le sue re- di s. Francesco, ed il Gonzaga Del-
lazioni , con le varie congregazioni l'origine dell'ordine di s. Francesco.
che la compongono , con gli altri Il p. Bonanni nel suo Catalogo de-
ordini regolari, con la Chiesa, e gli ordini religiosi par. f, pag. 74
con la società civile, diritti, piivi- ci dà la figura dei religiosi fran-
legi , , cominciamento
controversie ,
cescani detti dell'osservanza, e scri-
progresso Dal p. Gabriele da
ec. ve di loro quanto segue. Fondato-
Modigliana abbiamo. Appellazione si da s. Francesco il suo ordine,
deqli scriltori della viinoritìca re- ed approvato da Innocenzo HI,
golare osservanza, Roma 1757. In quindi Onorio
III con la bolla
questa città nel 1816 fu pubbli- Solet annuere confermò le regole
cata colle stampe la Regola e te- fatte dal santo. Queste furono di

stamento di s. Francesco, latino- tre sorti, la prima pei frali mino-

italiano. Girolamo Nottola


Il cav. ri, la seconda per le monache, la

nel 1887 stampe del-


colle nitide terza per il terz' ordine. Stabilite

la rinomata tipografia di Giuseppe queste regole , cominciarono i re-


Antonelli di Venezia, ci diede l'in- per alcune cagioni a posse-
ligiosi

teressante libro intitolato: Della uti- dere annue entrate con facoltà lo-
lità delle regolari istituzioni, pro- ro data da Innocenzo IV, per la
vata dalla concordanza dei testi qual cosa alcuni più zelanti, e de-
scritturali cogli statuti degli ordini siderosi che si conservasse la pri-
religiosi, e dimostrata praticamen- ma istituzione, si ritirarono nelle
te colla esposizione della regola selve sotto la guida del p. Cesareo,

de' frali minori, posta a confronto e da lui ebbero il nome di Cesa-


delle scritturali dottrine. reni , e molta osser-
vissero con
Avendo detto ingenerale le prin- vanza per alcuni anni, dopo qua- i

cipali cose intorno la storia dell'or- li essendo introdotti altri diversi


dine minoritico, massime de' mino- modi di vivere, il p. Gentile spo-
ri conventuali, e de' minori osser- letino ottenne da Clemente VI al-
vanti, passeremo ora a dare alcune cuni luoghi ne' quali dodici reli-
altre nozioni tanto su di loro, che giosi solamente vivere potessero
delle rispettive riforme, del terz' or- con osservanza della prima regola
dine e delle Clarisse, come ancora da s. Francesco prescritta. A que-
delle chiese che hanno in Roma sti molti altri si unirono, e sedate

e delle loro missioni, cioè i. dei altre controversie nell'ordine, co-


3

FRA FRA i47


minciò sotto Martino V a fiorire il generale di tutto l'ordine de'mi-
felitemenlc, e poi scilo Eugenio nori osservanti, ed il generale dei
IV con l'indnstria particolarmente minori conventuali, uno indipen-
di s.Bernardino da Siena, onde dente dall'altro ed ambedue rico-
in bieve tempo mirabilmente si nosciuti dalla santa Sede. I mino-
accrebbe. Usano questi religiosi ri osservanti hanno in R^oma le
veste, o tonaca di panno di lana seguenti chiese.
sopra la carne nuda, e cingono la Chiesa di s. Maria in Araceli
tonaca con fune; hanno il capuc- (Pedi), con convento amiesso già
cio tondo, a cui è annesso un gi- Palazzo apostolico (Vedi) , abita-
ro a forma di collare sopra le to da alcuni Pontefici, risiedendo-
spalle; hanno mantello del medesi- vi il ministro generale di tutto
mo panno, poco più lungo oltre l'ordine francescano, il procuratore
le ginocchia. II colore della lana generale de' minori osservanti, ed
è composto con due porzioni di altri primari superiori dei medesi-
lana nera del colore naturale e mi. Ivi è studio di filosofìa, teo-
una di bianca vanno fcalzi o con
: logia dommatica , teologia morale,
zoccoli di legno, o con sandali di di canonica, e di sagra eloquenza,
cuoio.Fin qui il p. Bonanni. Che con più di trenta studenti. Nel
i minori osservanti precedono ai medesimo convento è la celebre
minori conventuali secondo le bol- Biblioteca Aracelitana [Fedi). Da
le Ite. et vos, ec, Licet alias, ec. due iscrizioni marmoree esistenti

de'6 dicembre i^iy, lo dicemmo nella medesima, ed erette nel 1740


di sopra, come pure, che il p. ge- dai frati minori osservanti della

nerale degli osservanti è il genera- provincia romana, si rileva, che


le di tutto r ordine francescano, fr. Giovanni de Fonseca porto-
per definizione dello stesso Leone X, ghese d'Evora, minore osservante,
confermata sotto Urbano Vili dal- ministro plenipotenziario di Gio-
la sagra congregazione de' riti pel vanni V re di Portogallo presso
decreto de' 22 marzo i63i, per la santa Sede, ed eletto vescovo
la controversia incominciata nel in quel regno, non solo ornò in
1623. Anzi il regnante Pontefice molte parti il convento d^Araceli,
Gregorio XVI nell' istituire mini- nella provincia Romana riparò e
stro generale dell'ordine il p. Giu- fondò nuovi conventi, e fu procu-
seppe Maria d'Alessandria, col bre- ratore e commissario generale del-
ve apostolico Gra\'issimas inlcr iiia- l'ordine; ma colle limosine del re,

ocimascjue xoUicUudmes dato a' 1 , e di molti gran signori portoghe-


niarzo i838, ecco come si espresse. si , fondò ed arricchì con molta
« Dilectum filium Josephum Maria quantità di volumi la biblioteca
» ab Ale:;andria observantis ... ad Aracelitana. La biblioteca per le
» futurum proximum sexenniuni ultime politiche vicende rimase in
" eligimus, insti tuimus, deputamus gran parte spogliata, finché a cura
» in minislrum generalera totius di parecchi dotti religiosi dell'ordi-
j- ordinis frati lun minorum s. Fran- ne venne ristabilita, e rimane be-
>' cisci ' '
come si legge nel detto nignamente aperta al pubblico tolti

breve pubblicato colle stampe. Tut- i giorni, eccettuate le feste. Per ul-

tavolta, se si sta al fatto, abbiamo timo noteremo che il p. generale


i/i8 FRA Fr>A
d'Alessnndiin, per promovere sem- I^tfssioni dei minori ossen'ajìti.
pre più efllcacemente i buoni stu-

di, e le lettere nel suo serafico In Roma hanno il collegio den-


ordine, divisò istituire una serafica tro ilconvento di s. Bartolomeo
nccademia, la quale fosse di aiuto all' Isola il quale , fu eietto nel
e di avviamento allo studio della 1707 da Clemente XI col titolo

sagra eIoquen7a in quanto alla di collegio o seminario per le


coltura dello stile, ed alle grazie missioni di Terra Santa, ed altri
del belio scrivere. Ne diede i pri- luoghi , afiìne di provare din et

n)i saggi nell'accademia che di gio- diligenter la vocazione e lo spirito


vani riunì in s. Maria degli Ange- de' religiosi destinati alle missioni,
li presso Assisi, per ivi celebrare e d'istruirli pienamente in tutto-
il risorgimento e la consagrazione ciò che sia necessario ed utile ad
di quel tempio. L'accademia fu in- esercitar con lode e con fruito que-
titolata ai cardinali Luigi Lam- sto apostolico ministero. Vi è luo-
bruschini protettore dell'ordine, e go per dodici missionari, e manda
dal Papa deputato alla consagrazio- missionari alla Cina alla Terra ,

ne della chiesa , e Agostino Riva- Santa in Albania ; e quasi ogni


,

rola commissario apostolico per la anno se ne fa spedizione. Ora si


restaurazione del tempio. In quel- è aggiunto un altro seminario a
la occasione avendo osservato il parte pei giovani della Bosnia Ar-
detto p. generale che in molti gentina (sono di presente dodici
giovani religiosi nutrivasi zelo per bosniesi), affinchè studiassero scien-
la poesia, domandò poscia ali in- ze e costumi italiani, e s'istruisse-
signe accademia dell' Arcadia di ro senza pericolo di errore, come
Roma, l'istituzione nel convento di può accadere in luoghi oltramon-
Araceli d' una colonia arcadica col tani. In Ispagna i minori osservan-
nome di Serafica, proponendo al- ti avevano tre collegi per le mis-
l'uopo vari individui dell' ordine sioni, cioè quello dello Spirito San-
onde fossero dichiarati arcadi. Ed to del Monte nella diocesi di Va-
è perciò che l'Arcadia nella solen- lenza, della IMadonna degli Angeli
ìie adunanza de'2 I decembre i843 della Moheda nell' h^stremadura, e
istituì tale colonia nel convento quello di s. Michele di Escorna-
di Araceli, dichiarandone flìudato- boa nella diocesi di Tarragona:
re e custode perpetuo il p. d'A- questi tre collegi esistenti in al-

lessandria cui unì col leghi arcadi i trettanti conventi, sono stati di-

soggetti da esso proposti. strutti cogli ordini religiosi per i

di s. Bartolomeo all'I-
Chiesa lagrimevoli ultimi avvenimenti po-
sola (fedi) , con collegio per le litici. I missionari del collegio di s.

missioni, soggetto immediatamente IMichele scampati come per mira-


ni p. generale. colo nelle dette luttuose vicende,
Chiesa di s. Sebastiano fuori le passarono nel ritiro della ss. An-
mura (Vedi) soggetta immediata- ,
nunziata in Amelia, per esercitare
mente al p. generale. l'apostolico ministero in più dioce-
Chiesa de" ss. Vincenzo ed Ana- si dell'Umbria. In America i mino-
stasio alle tre fontane (Vedi), sog- ri osservanti hanno i seguenti col-
getta immediatamente al p. generale. legi per le missioni. Il collegio di
FRA FRA i49
s. Carlo Buenos- A yres, che è
in parlato genericamente del rispetta-
slato ullimamente provveduto per bile ordine francescano, ma prin-
opera e cura del governo di un cipalmente dei minori conventuali
l)iion numero di religiosi spa- e dei minori osservanti, sui rifor-
glinoli. Il collegio di Tarza, ed il mati occorre qui farne compendio-
rullegio di '^l'arata nell' arcivesco- sa narrativa. Il primo autore del-
vato della Piata. 11 collegio delia la stretta osservanza, cioè dei con-
l'ace nel vescovato del suo nome: venti di recollezione, nella Spagna
lui cura di due missioni di neofi- può dirsi il b. Giovanni della Pue-
ti della nazione mosutena nelle ,
bla, già conte di Bellocazar, e figlio
quali risiedono alcuni missionari di Alfonso di Soto IMajor e di
del medesimo. 11 collegio di Cliil- Elvira di Zuniga, ambedue delle
lan nel vescovato della Concezione pili illustri famiglie della S[)agna,
del Chili. Esistevano, ed alcuni an- e congiunti di sangue colla casa
cora esistono, altri collegi in JMo- reale. Verso il 1476 prese Gio-
quequa nel vescovato di Arcquipa, vanni r abito degli eremiti di s.

in Ecopa nella diocesi di Lima, Girolamo nel convento della Dla-


in J*actucca nel Messico, in Quere- donna di Guadalupe, e quattro an-
taro, Zacateras, Guatimala ec. In ni dopo, amante di vita più au-
Europa hanno i minori osservan- stera, si portò a Roma, e doman-
ti missioni e vescovi, come in In- dò a Sisto IV la licenza di passa-
ghilterra, Alhania, Bosnia ec; in re tra i minori osservanti della
Asia, la custodia di Terra santa, famiglia, lo che non solo gli fu ac-
nella Palestina, in Siria, in Egitto, cordato, ma lo stesso Papa volle
in Cipro, nella Cina cioè a Xansi, vestirlo dell'abito di questi, e dopo
ed in Unquam, ed in Cocincina; avergli fatto fare la professione, lo
in America, nel Chili, Perù, Boli- mandò al convento delle Carceri
via, ec. In tutto sono settantasette vicino ad Assisi. Dimorò egli qui-
missioni, Irecentotrenta missionari vi per lo spazio di sett'anni, dopo
e sei vescovi, secondo le più re- i quali per ordine d'Innocenzo \11I,
centi notizie. Qui noteremo, che che ne fu pregato dai parenti del
moltissimi collegi missionari, e re- servo di Dio ritornò nella Spa-
,

ligiosi dell'ordine serafico esiste- gna, dove appena giunto pensò di


vano in tutte le parti del móndo, stabilirvi una vita simile a quella
specialmente nel Messico , nell'A- che si menava al convento delle Car-
jiierica meridionale, nelle provincie ceri, ed anche più austera in quan-
sellenti ionali d' Europa; ma dopo to alla povertà. Ottenne a tal fine

le memorate fatali vicende non se dal Papa quattro religiosi dell'Um-


ne può dare notizia sicura. bria, e nel i488 diede principio
alla sua congregazione , colla fa-

§ li. Minori riformati. coltà avuta dal vicario generale


degli osservanti di Spagna di fon-

I frati francescani riformati ossia dare due conventi col titolo di

della più stretta osservanza, in I- custodia del monte Murena. Fab-


spagna furono detti gli scalzi, ia bricò quivi con rami di alberi e
Italia i riformati , ed in Francia giunchi , incrostati di paglia e di
i recoUclti. Siccome di sopra si è fango, un poveio convento dedica-
i5o FRA FRA
lo alla Madunna degli Angeli, ed Alessandro VI un breve, in cui lo
essendosi questodopo qualche tem- soggettava coi suoi all'immedia-
po incendiato, ne fece edificare un ta giurisdizione del generale dell'or-
altro della stessa materia, sotto il dine, e gli accordava la facoltà di
medesimo titolo. Nel 149^ acqui- erigere un convento nel regno di
stò un altro convento a Bellacazar Granata. Ritornato nella Spagna,
datogli dal conte Alfonso suo ni- diede ai suoi religiosi un abito si-

pote, che obbligò a partirne altri mile al suo, ma travagliato dagli al-
religiosi, i quali vi dimoravano fi- tri frati ritornò a Roma, ed ebbe
no dal i474- La vita del b. Gio- dallo stesso Papa non solo la con-
vanni della Puebla, era tanto au- ferma del primo breve, ma anche
stera, che camminava sempre scal- la licenza di ricevere tutti quelli
zo, il suo abito era poverissimo, il che a lui si fossero presentati per
cibo quasi di nessuna sostanza, on- entrare nella sua congregazione.
de consumato dalle penitenze mo- Prima di partire da Roma anche
rì nel 1495 nel convento di Bel- dal generale p. Francesco Nani det-
lacazar, da dove la sua testa fu to Sansone gli fu data una piena
portata a quello della Madonna autorità di accettare tutti i conven-
degli Angeli, a cui essendosi uniti ti che gli venivano offerti, e per-
dipoi altri quattordici conventi se ciò restituitosi nella Spagna gittò i

ne formò una provincia detta de- fondamenti della sua congregazione


gli Angeli, che nell'unione fatta da nel convento di Truxillo, di cui
Leone X fu incorporata alle altre prese possesso nel 1 5oo, dedican-
dell'ordine. Il p. Nicola da Vitor- done la chiesa alla ss. Vergine Ma-
chiano della più stiletta osservanza ria, sotto il titolo della Madonna
di s. Francesco è autore delle Me- della Luce. Qui stese le sue prime
morie antiche e breve descrizione costituzioni, e dopo avere acquista-
del santuario di s. Maria delle to tre o quattro altri conventi ne
Carceri d'Assisìy Perugia 1774 pel formò la custodia, detta, come si è
Costantini. notato, del santo vangelo, che poi
11 b. Giovanni da Guadalupe, fu eretta in provincia col nome di
discepolo del b. Giovanni della Pue- s. Gabriele. Giovanni
Dilatò il b.
bla, stabili maggiormente nelle Spa- di Guadalupe la sua congregazione
gne la stretta osservanza, cioè i ancora in Portogallo, dove fondò
conventi di con ag-
recollezione, alcuni conventi, il primo de' quali
giungere anche nuovi rigori, e con fu quello della Madonna della Pie-
fare qualche mutazione nell'abito, tà, che diede il nome alla provin-
vestendone imo assai stretto e rap- cia di quel regno. Avendo però in-
pezzato, con un cappuccio alquanto contrate molte opposizioni dagli al-
aguzzo, per cui i di lui seguaci fu- tri si por'ò per la terza vol-
frati,
rono detti i frati del cappuccio, ed ta a R.oma, ed Alessandro VI con-
anche scalzi, perchè andavano coi fermò con un altro breve i due
piedi nudi
affatto siccome dalla, primi succennati. Ottenuto ciò, fece
custodia, che formò dei loro pri-
si ritorno in Portogallo, e trovò i
mi conventi, furono chiamati ezian- suoi religiosi discacciati dai conven-
dio del santo vangelo. Portatosi il ti, e dispersi per le solitudini, nel-
b. Giovanni a Roma, ottenne da le quali si ricoverò anch' egli, fin-
^

FRA FRA i5i


tantoché avendo il Pontefice Giulio puccio un poco aguzzo, in pratica-
11 convocato nel i5o6 un capitolo re molte austerità, ed in osservare
generalissimo in Roma per unire rigorosamente la regola del patriar-
insieme i frati minori, s'incamminò ca s. Francesco. V. il padre Conan-
con fr. Pietro Malgaro verso l'Ita- ni, Catalogo degli ordini religiosi

lia , ma oppresso dalle penitenze par. I, pag. yS, de' pp. fran-
e dalla vecchiaia morì per la via. cescani detti dell'osservanza pia
Fr. Pietro Malgaro giunse fino stretta, ove ne riporta pure la fi-

a Roma, dovq l' unione suddetta per gura vestita dell' abito proprio a
allora non fu conchiusa, e dal p. questi religiosi.
generale Rinaldo da Cotignola, fu S. Pietro detto d'Alcantara dalia
fatto custode della sua congregazio- città nome, ove nacque
di questo
ne, che dopo altre contraddizioni nell'Estremadura nel i499 ^la no-
si divise in due partiti, poiché i bili genitori, essendovi governatore
.

portoghesi riconobbero per loro su- suo padre Alfonso Garavito, dopo
peiiore immediato il vicario gene- aver fatto nella patria gli studi di
rale degli osservanti della famiglia umanità e filosofia , in età di se-

oltramontana, e gli spagnuoli il dici anni vesti l'abito di s.Fran-


generale della comunità de' minori. cesco nel convento di Maniarez
Finalmente, nell'unione più volte della provincia di s. Gabriele no-
nominata, fatta da Leone X di tutti minata di sopra. Diede egli subito
gli osservanti in un solo corpo, an- chiarissimi segni di quella austeris-
cora i religiosi di questa congre- sima e santa vita, ch'era per me-
gazione si unirono agli altri, e la- nare nell'ordine, laonde per l'asprez-
sciali i nomi di fiati del cappuc- za del suo vivere meritò dalla Chie-
cio o del santo vangelo, presero sa il titolo di penitente ammirabi-
cogli altri minori o di
quello di le. Non avendo ancora vent'anni
minori ossei vanii, sebbene perseve- fu fatto guardiano di vm convento
rando nelle loro costumanze, segui- di Badajox della custodia di s. Giu-
tarono ad essere chiamali, e si chia- seppe, allorché nel 1^19 fu eretta
mano ancora nella Spagna col no- in provincia, ed essendo asceso per
me di frati scalzi. La loro custo- ubbidienza nel 1224 ^^ sacerdozio,
dia nella unione fu eretta in pro- fu eletto successivamente guardiano
vincia col titolo di s. Gabriele, co- di tre altri conventi, e quindi an-
me anche quella della Pietà in Por- cora di un altro molto solitario, iu
togallo, delle quali i religiosi tan- cui si era come nascosto, per atten-
to si moltiplicarono in quei regni, dere di notte e di giorno all' ora-
che si propagarono nell'America zione e contemplazione. In questo
erigendovi conventi e missioni. È dif- ultimo convento, che fu quello di s.
ficile poi il riferire minutamente Onofrio di Soriano, scrisse le rego-
tutte le loro osservanze, avendo le di ben orare, da lui sovente in-
quasi ogni provincia di essi costi- segnate a voce, e compose il bre-
tuzioni particolari, benché i religio- ve trattato dell' orazione e della
si di tutte convengano nell'esatta contemplazione, tanto lodato da s.
povertà, in portare un abito slret- Teresa, da s. Francesco di Sales,
lo e rappezzato, di panno ruvido da Gregorio XV, e da altri. 11 re
e grossolano di color bigio, col cap- di Portogallo Giovanni 111 mosso
102 FRA FRA
dalla thnia della di lui santità lo iiiche, e passavano nel lavoro ma-
thiamò due volte a Lisbona, ove nuale tutto tempo che corre tra
il

nella corte fece il servo di Dio vespero e compieta. Due anni dimo-
varie conversioni meravigliose, per lò il p. Pietro in questo ritiro, al
le quali e per le sue virtù voleva fine dei quali dai superiori fu ri-

il re trattenerlo nel suo palazzo, chiamalo in Ispagna, da dove tor-


ma egli amante del ritiro tornò al- nò di nuovo in Portogallo per me-
la sua provincia, di cui fu eletto glio stabilire la riforma degli Ara^
superiore. Si accese egli allora di hidiy a v;ui nel i55o aggiunse un
un vivo desiderio di riformarla, ed nuovo convento vicino a Lisbona,
a tal fine compilò le costituzioni, fatto da lui edincaie secondo le sue
con animo di farle approvare, quau- costituzioni, onde la custodia degli
do avesse potuto. Manifestò ai pa- Arahidi fu dichiarata provincia,
dri della provincia la sua intenzio- ]Meutre il p. Pietro ritornato nella
ne, e loro dette a leggere le costi- Spagna si occupava tutto in lui
tuzioni, né punto si sgomentò alle convento solitario negli esercizi con-
difflcoltà, che da molti furono op- linui della contemplazione e della
poste, avendole egli sciolte niirabii- penitenza, si nuovo iufìam-
sentì di
mente. Accettò intanto due fonda- niato dalla brama di stabilire una
zioni che gli furono offerte, e fece riforma, assai più rigida di quella
erigere le fubbriche dei conventi introdotta nella provincia di s. Ga-
secondo l'estrema povertà che nel- briele, la quale al suo spirito inna-
ie stesse costituzioni avea prescritta, morato della penitenza sembrò trop-
Nell'anno i5/\i il p. Pietro ri- pò Ottenuto perciò un bre-
dolce.
tornò in Portogallo per unirsi al ve dal Papa Giulio HI, si portò a
p. Martino di s. Maria, che in un Coria, ed avendogli quel vescovo
eremo posto sopra un'orrida mon- oQerta una chiesa lontana dall' abi-
tagna, delta Arabida, avea dato tato, l'accettò contentandosi di tan-
principio all'auslerissima riforma dei lo terreno, quanto bastasse per far-
frati minori, chiamati perciò Ara- vi un orticello, e due fabbricarvi
hidì. Colla direzione del p. Pietro cellette,una per sé, e l' altra per
formarono que' religiosi delle celle il suo compagno. Si portò dipoi
nelle incavature dello scoglio; dor- con questi nuovamente a Roma, ed
juivano sopra fasci di sermenti, o avuta dal suddetto Papa la licenza di
sopra la nuda terra, si astenevano star soggetto al p. generale dei con-
dalla carne e dal vino, e non man- ventuali, per non essere molestalo
giavano neppure il pesce, se non dai superiori della sua provincia, e
nei giorni festivi; recitavano a mez- la facoltà di fondare un altro con-
za notte il mattutino, indi stavano vento, fece acquisto di quello di
in orazione fino all'ora di prima, Pedroso nella diocesi di Piacenza,
dopo la quale uno di loro celebra- di cui furono gittate le fondamen-
ta la messa, a cui tutti gli altri ta nel i555. Fu questi il piìi an-
assistevano, e ternjinata questa, ri- gusto quanti ne avea fondati pri-
di
tornavano alle proprie celle, dove ma per la sua provincia, poiché
si occupavano in diversi esercizi tutta la fabbrica non era né più
fino all'ora di terza, che recitavano lunga di trentadue piedi, né più
a tempo debito, colle altre orecano- larga di otto, il chiostro non si
FRA FRA i53
gtendeva più che quattro o cinque o al più per due; che facessero tre
biaccia, la metà delie celle resluva ore di orazione mentale al giorno;
occupala da nn letto di tre tavole, che non fossero più di otto in ogni
e le porte erano si anguste e bas- convento; e che applicassero tutte
se, che hisogtuiva entrarvi di fian- le messe per benefattori senza i

co, ed abbassando il capo. 11 p. Pie- prendere per queste la limosina.


tro ne scelse per sé una tanto stiet- Kello slesso capitolo del i56i fu
ta, che in qualunque positura vi risoluto di sottrarsi dall'ubbidienza
slasse, non poteva mai stendervi del p. generale dei conventuali, e
tutto il corpo. di riconoscere in vece per supeiio-
I Pascasiti , riforma dei conven- re quello degli osservanti. A tal

tuali , e così detti dal loro istitu- fine il provinciale si portò in Ro-
tore il p. Giovanni Pascasio spa- ma, e da Pio IV ne ottenne la li-
gnolo, poco dopo la divisione di cenza, speditagli dopo il suo ritor-
Leone X, essendo soggetti ancor no nella Spagna, e confermata di
essi al padre generale dei conven- poi dallo stesso Papa con bolla del
tuali, nell'anno i556 vollero il p. i562 ottenuta dal medesimo p. Pie-
Pietro d'Alcantara in commissario tro, che per lo stesso fine in detto
della loro custodia di s. Giuseppe anno si recò ancor egli a Roma.
tiolia Spagna, composta di quat- Fu quindi la riforma divisa in due
tro conventi, ed in questo ofTizio nel custodie, una sotto il titolo de' ss.

1 559 fu confermato dal Pontefice apostoli Simone e Giuda, e l'altra


Paolo IV, che gli permise di erige- di s. Giovanni Ballista, e perchè
re in provincia la stessa custodia, questa ultima aveva sei conventi
come fece i56i sotto il ponti-
nel nel regno di Valenza, per l'acqui-
ficato di Pio IV, unendovi il con- sto fatto poi di altri quattro, nel
vento di Pedroso, e tre altri della i579 fu dichiarata provincia, e l'al-

sua riforma, per cui compose al- tra nel i583 fu soppressa, benché
lora le costituzioni. Ordinò in que- avesse un egual numero di conven-
ste che nessuna cella fosse più ti. Finalmente oppresso il p. Pie-
lunga di sette piedi, l'infermeria tro d'Alcantara dal rigore delle sue
di tredici, la chiesa di veiitiquat- gran penitenze, e dalle fatiche lat-
lio, e tutto il recinto del con- te per la $ua riforma, detta pure
vento non si stendesse più di qua- degli Alcanlarinì, e per quanto ope-
r£inta, o cinquanta; che tutti i fra- rò pei carmelitani scalzi, cadde in-
ti andassero atlatto scalzi, portasse- fermo nel convento di Viciosa, da
ro una tonaca stretta, ruvida, e cui fu portato a quello di Arenas.
rappezzata, con cappuccio alquanto Qui ricevuti i ss. Sagramenti, ed
aguzzo, e con un mantello assai esorlati i suoi religiosi all' osservan-
corto, tulio di color bigio; che dor- za della regola e delle costituzioni,
missero sulle tavole, o sulle stoie morendo inginocchioni, volò al pa-
distese per terra ; che si astenesse- radiso a' 19 ottobre i562, in età
ro, eccettuatoli tempo delle infer- di anni 63, e 4? di professione re-

mità, dalla carne, dalle uova, dai ligiosa. Gregorio lo beatificò XV


latticini, dal pesce e dal vino; che nel a' 18 aprile, come si leg-
1622
non potessero far provvisione d'olio ge nella costituzione In sede. Que-
e di legumi, se non per un mese. sto Pontefice nel prccedenle anno
- ,

o4 i^'ii^^ V 11 A
avca concesso in Roma procuratore che tempo dimorava
in Italia e ,

ed ospizio ai francescani scalzi os- r introdusse nella provincia di llo-


servanti delle Spagne e dell'Indie ma, in un all'altro spagnuolo p. Ste-
con molti privilegi, poi rivocati da fano Molina, favoriti dal loro com-
Urbano Vili. Indi nel 1669 Cle- patriota p. Francesco degli Ang( li,

mente IX canonizzò solennemente alloi'a generale de' minori osservan-


s. Pietro d'Alcantara ni 28 aprile, ti. Da principio, e per qualche an-
concedendone l' uffizio e messa per no, quelli che ora professano que-
tutta la Chiesa con rito semidoppio, sta sfretta osservanza, e si chiama-

che Clemente XI elevò a doppio. no riformati , non erano che frati


La vita in latino la scrisse il p. minori TDSservanti, i quali senza al-
Lorenzo Paolo francescano,
di s. cuna mutazione o di leg- di abito,
col titolo: Porlentum poeniteiitiae, gi abitavano in certi conventi det- ,

Romae 1669, ed in italiano il p. ti di recollezione, cóme appunto


Fnnicesco Marchesi, pubblicandola si dicono gli odierni ritiri dei me-
in detto anno in Tortona, per non desimi osservanti, n(;i quali abita-
dire di altre. Qui aggiungeremo no volontariamente que' religiosi ,

che Paolo V nel 16 18 beatificò che desiderano di osservare con più


l'ascjiiale Baylon di Villaformosa quiete quella stessa regola , che si

nell'Aragona, laico professo de' mi professa , ed osservar si deve" da


nori scalzi di s. Francesco; poscia tutti gli altri del medesimo ordi-
Alessandro Vìi! nel 1690 lo cano- ne. I primi conventi di recollezio-
nizzò solennemente : Pio VI nel ne abitati da quelli che ora si di-
1784 comandò messal'uffizio e cono riformati, e che propriamen-
per tutta la Chiesa cattolica con ri- te chiamar si doveano recolletti
Io doppio per s. Pasquale, la cui come si dissero in Francia furo- ,

vita in ispagnolo la pubblicò Gio- no quelli di Fonte Colombo e


vanni !Xinienes, ed in italiano Cri- di Grecio, posti nella valle di Rie-
stofòio d'Artìi. 11 santo era morto ti, dei quali il modo di vivere
in A illareale a'
1
7 maggio i59'2. più esalto passò quindi col nome
A])biamo notato di sopra che il di conventi di recollezione, ad al-
Papa che regna Gregorio XVIj nel tri situali in quella di Spoleto. Vi-
1839 solennemente canonizzò s. Gio- vevano i religiosi di questi con
vanni Giuseppe della Croce minore tanta esemplarità che Clemente VII
osservante riformato di s. Pietro non volle concedere detti conventi
d'Alcantara; e nel 1 843 beatificò ai minori cappuccini , i quali giu-
solennemente la b. Maria France- dicandoli mollo a proposito per la
sca delle cinque piaghe di Gesù vita eremitica, che allora essi me-

Cristo, terziaria dell'ordine alcan- navano, gliene (licevano per averli


tarino. V. il p. Bonanni , Cata- prcniurusissime istanze. In fatti le
logo ce, pag. 77, (le pp. fran- austerità praticale dai religiosi di-
cescani scalzi (h'ir ossenuziiza pile moranti in quei tempi nei detti
sticUa. conventi, erano affatto straordina-
La stretta os.<;er\'anza delta poi rie, poiché mangiavano qualche
la Riforma d' Italia ebbe origine cosa cotta solamente nei giorni di
verso il i528 dal ]). Martino di doinenica e di giovedì, e conten-
Guzman spagnuolo. che già da (piai- ti negli altri del solo pane, di pò-
,,

FRA FRA i55


chi fruiti, e di alcune erbe crude, dentemente dai provinciali, coman-
andavano in cerca di carne di , dò di più, che chiunque abbraccia-
uova e di pesce per i soli infermi. va la riforma, facesse un anno di
Oltre le due quaresime comandate noviziato, che si dasse a questa un
da s. Francesco nella sua regola altro determinato numero di con-
digiunavano rigorosamente quaran- venti per provincia, i quali fossero
ta giorni continui dopo TEpifania, visitati dal solo ministro generale,
altri quaranta prima della festa del- e che gli abitatori dei medesimi
l'Assunzione, altrettanti prima della potessero ogni tre anni convocare
domenica di s. Michele, i tre gior- un capitolo custodiale, senza per-
ni delle Rogazioni, e dall'Ascensio- dere il diritto della voce attiva e
ne sino alla Pentecoste. Alcuni dor- passiva nei capitoli delie rispettive
mivano sulla nuda terra, altri so- Provincie dell' osservanza. Permise
pra le tavole, ed i meno robusti loro altresì di fare senza il consen-
sopra le stoie. L' uso dei cilizi so de' provinciali degli statuti par-
dei giacchi e delle cinture di fer- ticolariche non avevano
,
fatti fi-

ro, era tra essi comune, ed impie- no a quel tempo, perchè si erano
gavano quasi tutta la notte in ora- governati con quelli degli altri os-
re colla voce, e mentalmente. Al- servanti dei quali perciò compo-
,

l' uffizio della Chiesa aggiungevano nevano una parte, e loro si dava
ogni giorno in coro, fuorché nelle impropriamente il nome di rifor-
feste di prima classe ,
quello della mati, non potendo né dirsi, ne es-
Madonna , e nei giorni feriali an- ser tali in rigore quelli che non
che quello dei morti ed i sette sal- avevano ancora leggi, o costituzio-
mi penitenziah colle litanie de' san- ni che costituiscono la riforma.
,

ti. Furono loro assegnati dalla re- Ad istanza però di Filippo 11 re di


ligione i che li governas-
custodi , Spagna, Gregorio Xlll rivocò la

sero dipendentemente dai provin- delta bolla, con patto che il gene-
ciali rispettivi, ed un determinato rale, che era allora il p. Francesco
numero di conventi , che poi Cle- Gonzaga, favorisse quel modo di vi-

mente VII nel i532 volle che fos- vere, come fece introducendo i con-
sero quattro o cinque per provin- venti di recollezione nelle provin-
cia, e permettendo loro di accetta- cie , nelle quali ancora non erano
re i novizi, comandò agli altri fra- stati introdotti. Essendosi perciò
ti di non molestarli. regolati così quegli osservanti che ,

Cominciò quindi a darsi loro il ora si chiamano riformati d' Italia,

nome di riformati, e s. Pio V nel senza statuti cioè o costituzioni di


i568 proibì a quelli che avevano riforma, soggetti ai custodi subor-
abbracciato ne' conventi di recolle- dinati al generale, ed ai provincia-
zione questo modo di vivere, di li dell'ordine fino al 1689 in cui
tornare negli altri conventi della Urbano Vili li stabih, erigendo le

rispettiva provincia , come fino a venticinque custodie che avevano


questo tempo si ci'a costumato di in altrettante provincie , e coman-
iàre.Gregorio XIII nel iSyg con- dando loro di farsi delle leggi par-
fermò con sua bolla questa ordi- ticolari di riforma, con variare e-
nazione, e dando ai custodi la fa- ziandio in qualche modo la forma
coltà di ricevere i novizi iudipen- dell'abito, ne segue, che da Urbano
,

I j6 FTxA. FRA
Vili propriamente debbono essi ri- re nelle missioni il beato, e visita-
conoscere la loro esistenza. In fat- tolo neir ultima malattia al detto
ti allora fecero essi le costituzioni, ritiro alla Polveriera. Di poi nel
che distinguono e custodiscono la 1
796 fu stampata la vita del bea-
riibrma, e cominciarono a portare to col titolo: Gesta, virtù e clo-
l'abito più grossolano e più stret- ni del b. Leonardo ec. Il regnante
to di quello degli osservanti, con Gregorio XVI nel 1839 solenne-
un mantello corto, e fermato da- mente canonizzò il b. Pacifico da
vanti al petto con un cavicchio di Sanseverino. Qui diremo, che nel
legno. Secondo queste costituzioni 1833 in Sezze fu ripristinato il ri-
non possono aver né organi, ne ar- tiro del convento di s. Maria delle
genti, né altre cose preziose nelle Grazie, dei riformati della provin-
loro chiese, formano però cogli os- cia romana. Il p. Casimiro da R.o-
servanti un sol corpo, benché ab- nia ci ha dato le Memorie istori-
biano da questi molte costumanze che delle chiese e dei conventi dei
diverse, riconoscendo per capo, sot- frati minori della provincia roma-
to altri provinciali , il medesimo na, Roma 1
744 j o^'G parla pure
generale, e potendo ancor essi, co- di quelli dei riformati.
me anche gli scalzi di Spagna, es- Quantunque molti zelanti religiosi
sere eletti egualmente a questa ca- della Francia si affaticassero per in-
rica. iS'el 1785 Pio VI approvò le trodurre nelle loro provincie la stret-
virtù in grado eroico del ven. Bo- ta osservanza, ciò però non liuscì,
naventura di Barcellona laico del- se non nel i^gcì per opera di Lui-
la più stretta osservanza francesca- gi Gonzaga duca di Nevers, che
na , e fondatore del sagro ritiro avendo ottenuto un breve da Si-
della provincia romana riformata ;
sto V, fece partire dall' Italia alcu-
e del ven. Pacifico
da s. Severino ni l'cligiosi riformati , e coll'aiuto
nella Marca d'Ancona, minore os- del vescovo di Nevers li collocò
servante riformato , la cui solenne nel convento di questa città, che
beatificazione celebiò nell'anno se- era degli osservanti , sottraendolo
guente. Essendosi poi compito il dalla provincia diTurrena, ed in-
processo di beatificazione del ven. corporandolo a quella della Fran-
Leonardo da Porto Maurizio del- ,
cia paiisiense. Questi fiati italiani,
la famiglia Casanuova della dioce- ai quali fu dato con proprietà il

si di Albegna, de' minori riforma- nome di recolletti, dimorarono in


ti di s. Francesco j celebre missio- questo convento fino al 1^97 in
nario principalmente in Pioma, do- cui l'abbandonarono, perchè non
ve mori nel suo convento di s. Bo- intendendo la lingua del paese,
naventura alla Polveriera, nel 1793 non potevano prestare al popolo
Pio VI vi si pollò a pubblicar il alcun servizio, e furono loro sosti-

decreto di sua beatificazione, che tuiti sei o sette religiosi francesi


solennemente celebrò nell'anno se- che vi continuarono le osservanze
guente. La sua vita scritta dal p. inliodotlevi dai detti italiani. Nel
lialiaello da Roma
minore rifor- I
099 fondarono un nuovo conven-
mato fu pubblicata nel 1751 in
, to in IMontargis, e Clemente VIII
Boma e dedicata a Benedetto XIV, con breve diretto al cardinale di
che più volte avea udito predica- Gioiosa, gli comandò di stabdire
FRA FPvA 15:7
con aiitorilà apostolica la riforma, questo monarca e di Anna d'Au-
cioè i conventi di recollezioue , e stria sua consorte, ed il secondo
confermò le bolle di Clemente VII fece loro fabbricare in Versailles un.
e di Gregorio XIII fatte per gì' I- convento magnifico, di cui non so-
taliani. Ilaccomandò quindi il Pa- lo provvide la chiesa di tutti sa- i

pa la difesa dei recolletti agli ar- gri ornamenti, ma assegnò loro in


civescovi di Lione e di Tours, ed pejpetuo anche un' abbondantissi-
al suo nunzio in quel regno, onde ma limosina per vivere, e li di-
crescendo di giorno in giorno il chiarò cappellani delle sue armate.
numero di questi religiosi, ordinò Questa concessione ebbe motivo
agli stessi arcivescovi di assegnar dall'avere! recolletti servito in qua-
loro, essendone richiesti, uno o due lità di limosinieri del re al campo di
conventi nelle rispettive diocesi. Per- s. Sebastiano, vicino a s. Germano
mise ai medesimi frati di accettar in Laye suddetto, composto di tren-
tutti i luoghi, che loro venissero tamila uomini con molta soddisfa-
offerti, e di unirli alla custodia più zione di Luigi XIV. Nel i6i5 pas-
vicina : in poco tempo formarono sarono i religiosi recolletti nel Ca-
ti'e custodie, dipendenti intieramen- nada , ove stabilirono alcuni con-
te dai provinciali osservanti della venti , siccome pur ne fondarono
Francia parisiense, e della Turre- nelle Fiandre, nella Lorena ed al-
na pittaviense, la qual dipendenza trove. Sono essi dappertutto sog-
durò fino all'anno i6o3, in cui e- getti al p. generale de' minori os-
lessero i propri custodi, e nel 1612 servanti , coi • quali compongono
si formò di queste tre custodie una un sol corpo, come
Spa- gli scalzi di

provincia sotto il titolo di s. Dio- gna ed riformati d' Italia, e nel-


i

nisio. la Francia mantennero questa unio-


Nel detto anno i6o3 fondarono ne, benché gli osservanti di quel
un convento nel sobbor-in Parigi regno nel pontificato di Clemente
go Martino, che fu poi mol-
di s. XIV siansi fatti conventuali, assog-
to ampliato, principalmente dalla gettandosi al generale di questi. Il

regina Maria de' Medici , la quale loro abito è della forma di quello
se ne dichiarò fondatrice. Favoli i de' riformati d' Italia , coi quali
religiosi pure Enrico IV
recolletti convengono nelle costituzioni, e
suo sposo, dappoiché nel i6o4 per- non differiscono da questi se non
mise loro di stabilirsi in qualsivo- nel cappuccio , eh' è alquanto più
glia luogo del suo regno, che aves- agguzzo, e nel panno eh' é più fi-
sero giudicato a proposito per essi; no e più colorito. Questo nome di
indi nel 1606 ordinò ai provincia- recolleUi viene dall' uso antico dei
li osservanti di assegnar loro tutti frati minori, di chiamare conventi
i conventi necessari, e nel 1610 di recollezione quelli ne' quali si

proibì a tutti i suoi sudditi di mo- osserva con maggior esattezza la


lestarli. Non meno affezionati si mo- regola di s. Francesco, e si attende
strarono verso di loro i re Luigi con più fervore alla perfezione re-
XIII e Luigi XIV. poiché il primo ligiosa ,
praticando molte cose in
pose la prima pietra del convento comune, ordinate all'acquisto più
di s. Germano in Laye, che fu an- facile della medesima. Il nome dun-
che terminato per la liberalità di que di recollctti fu dato a quei
,

i58 FRA FRA.


religiosi francescani , che vivevano no; Angelo da Lantusca Gauden- ;

in conventi solitari, e facevano pro- zio da Genova; Santoro da Melfi.


fessione più speciale della pratica In sacra teologia i pp. Francesco
del ritiro e del raccoglimento. Di Henno Fabiano Rinkelucan; Fran-
;

questi aggiungiamo col


conventi , cesco da Eremo ; Crescenzio Kris-
p. da Latera, sempre ne sono stati per; Lodovico Russa da Lugano;
in molte provincie dell'ordine fran- Luigi Eunepin ; Bernardo Sanning;
cescano, particolarmente in Ispagna, e Stanislao da Piacenza. Sulla sa-
destinati per que' religiosi più fer- gra Scrittura i pp. De Mata et ,

vidi che di loro spontanea volontà Haro autore deW Exposilio lilerahs,
ivi si ritiravano; i riformati di moralis , mystica, et allegorica in
Francia furono detti recolletti, per- psahnosj Bonaventura da Madda-
chè appunto i loro conventi da loni autore della Triplea deinon-
principio , come quelli di tutte le slratio biblico- crìtica sulla Scrittu-
riforme suddescritte, altro non era- ra ; Gio. Clemente da Venezia au-
no che conventi di recollezione tore di varie dissertazioni sulla
de' quali tuttora ve ne sono in Scrittura; Orazio da Parma autore
molte Provincie, non solo dei mi- della E<^posìzione e delle Lezioni sulla
nori osservanti, ma eziandio degli Scrittura ; Pietro Antonio del Bor-
stessi riformati, e comunemente si ghetto. Lezioni sulla Scrittura. In
chiamano Ritiri. È però da avver- filosofia i pp. Fortunato da Brescia,
tirsi che per le note vicende poli- autore di un corso di filosofia e
tiche della Spagna, dopo la morte matematica e Carlo da s. Floiia-
;

di Ferdinando VII non , vi sono no autore di un corso filosofico sti-


più i francescani scalzi , come in mato. Fi'a gli oratori sagri meri-
Francia cessarono di esistere i fran- tano special menzione i pp. Mi-
cescani recolletti sino dalla lagii- chele Vivien, autore del Tertullia-
mevole rivoluzione, che pose a soq- nus predicans super quanilibet via-
quadro r Europa al declinar del tcriani: Zaccaria la Selve, autoie
secolo passato. Fedi il p. Bonanni, Annus apostolicus ; Leandro
dell'

Catalogo degli ordini religiosi, par- da Roma, e Felice degli Azzi da


te terza, pag. IH, de' minori os- Parma, ambedue autori d'un qua-
serK'nnti di s, Francesco detti Ee- resimale; Casimiro da Firenze au-
coUctti. tore dell' Ecclesiastico provveduto,;
I minori osservanti riformati ,
Pier IMaria da Pederoba , detto il

non solo fiorirono in santità di vi- Pietrarossa, insigne oratore che Be-
ta, nell'esercizio delle più belle vir- nedetto XIV chiamò Concionator
tù, e nell'apostolico ministero del- concìonatonini , il cui quaresimale
le missioni, ma ancora nelle scien- fu ristampato più volte; Pietro
ze, in cui principalmente si distin- Paolo Pellolio , autore di un qua-
sero i seguenti religiosi. In dn-itto resimale e di panegirici ; Idelfonso
canonico pp. Reinfestuel , autore
i da Bressanvido insigne predicatore
del Jus canoniciim, e della Teologia e catechista , le cui istruzioni me-
morale; Marco Klos autore del , ritarono più edizioni ; Luigi IMaria
Jus canonicnm itniversiim the or co da Vicenza, teologo ed oratore ce-
pralirum Giuidenzio Keikhove;
; lebre, le cui opere furono stampa-
Cheiiibino I\Iayz; Lodovico d'Anie- te, cioè molte vite di santi, ed e-
FRA FRA i59
legnnli fira7Ìoni; IVInicelIino cln Ve- di aigomento sagro sentono del ,

nezia liiiomato matematico ,


gran Dantesco; p. Moderato da Berga-
teologo, ed eccellente predicatore, jno, autore di varie operette di e-
del quale abbiamo più Decadi di rudizione; p. Agapito da Palestri-
panegìrici; Gio. Alfonso di Mendri- na autore
, di varie opere ; p. de

sio, autore di varie sagre orazioni ;


Gubernatis, autore AéV Orbis Se-
Salvatore da Cotogno , autore di raplìiciis, per non mentovare altre

diversi discorsi Sagra intitolali la molti dotti religiosi. I minori osser-


lega; e b. Leonardo da Porlo Mau- vanti riformati in Roma hanno le

rizio autore d' un robusto quaresi- seguenti chiese.


male, di vari discorsi ed altre ope- Chiesa di s. Francesco a Ri-
re ascetiche. Sono inoltre da enco- pa, cosi detta per essere dedicata
miarsi il p. Luca AVadingo, autore a tal santo nel rione di Tra-
degli annali degli ordini religiosi stevere , e per essere posta nel-
de' minori succitati ; il p. Innocen- la contrada che riceve il nome
zo Schmid, autore delia Synopsis dalla vicinanza della ripa del fiu-

vitae Jesu Chrisli; il p. Candido me Tevere. Dalla bolla d' Inno-


Chalippe, Pila del p. s. Francesco j cenzo IV, Lanipas insignis code-
p. Primo da Viareggio, Storia uni- stìiini exemplariuni adoruiita ful-
versale sacra, ecclesiastica e civile ;
g'o/vZ'fi.s', riguardante l'ordine fran-
p. Zaccaria da Roma , molti opu- cescano, si liieva che fiati mino- i

scoli critici suir istoria ecclesiastica ri prima di avere la chiesa di s.


del Fleury; p. Pietro Antonio da Maria d' Araceli sul Campidoglio,
Venezia cronologo, autore del Leg- avevano abitato altri luoghi in
gendario francescano del Giar- , Roma, e fra gli altri il convento
dino serafico, e di altre cose slo- di s. Francesco in Trastevere con-
riche ; p. Gabriele da Vicenza, espo- ceduto loro, come dice il Gonza-
sitore della regola, autore degli E- ga, De orig. seraph. religionis pag.
sercizi spirili/ali pei religiosi, e dei 177, da Gregorio IX l'anno 12^9,
Privilegi de' regolari ; p. Bernardo e la chiesa dei ss. Crispino e Cri-
Baffo da Venezia, insigne predica- spiiiiano, in cui narra il AA^ndlngo,
tore ed autore degli aforismi di Ànnal. toni. II, pag. 16, num.
Platone ultimamente ristampati a XXX IX, essersene sino al suo tem-
A'^enezia in favore della pubblica po conservati, oltre la tradizione,
beneficenza ; vcn. p. Bartolomeo da alcuni vestigi dai cpiali si conosce-
Saluzzo, autore di molle opere asce- va avervi dimoralo iie'tempi pre-
tiche, gran poeta, di cui si ha stam- cedenti i frati minori, siccome ri-

palo un poema sulla passione di porta il p. Casimiro da Roma nel-


Gesù Cristo; p. Serafino da Salan- le 3Jcvi. iit. della- chiesa e con-
dra, poeta, autore d'una tragedia, vento di s. Maria cV Araceli, a pag.
Adamo caduto, da cui Milton pre- 22. Racconta il Panciroli, Tesori
se gran parte dei concetti pel suo nascosti pag. 3i5, che in questo
Paradiso perduto, come dimostra luoeo esisteva una chiesa con mo-
in un opuscolo Francesco Zigari di nistero o ospizio annesso con ospi-
Paola; p. Serafino delle Grollaglie, tale dei monaci benedettini, clic

insigne poeta , le cui composizioni dedicato a s. Biagio, veniva appel-


lobusle in terza rima ,
per lo piìi lato s. Biagio dell'ospizio, s. Jìlasins
1 ()o P^ RA FRA
de. Hospitali. In questo spedale ei restaurò la chiesa, vi fece le volte
dava ricetto ai poveri pellegrini, e la facciata esterna, e ristorò an-
dipendendo dall'abbate del -vicino cora r annesso convento, ove si
nionistero de' ss. Cosimo e Damia- mostra la stanza abitata da s.
no ora s. Cosiraato. In quest'ospi- Francesco, ossia le due celle che
zio fu ricevuto s. Francesco d'As- il cardinal Alessandro IMontalto ri-
sisi quando nel 12 19 ritornò in dusse a di vota cappella, ed il car-
Roma 5 ospizio e chiesa che a lui dinal Ranuccio Pallavicino decorò
donarono i benedettini, in un al di un beli' altare, ove si custodi-
detto monistero di s. Cosimo, il scono molte reliquie con bell'or-
quale cedendolo il santo alle pie dine disposte. Nel chiostro poi so*
donne seguaci di sua regola, si no 'dipinte diverse storie di re-
fermò alquanto ad abitare 1' ospi- ligiosi e santi dell' ordine, operate
zio col suo compagno; dieci anni da fr. Emmanuele da Como laico
dopo fratiiminori, nell'anno se- francescano. Riporta inoltre il Pan-
guente alla canonizzazione del san- ciroli, che nel contiguo giardino
to, ne riportarono la conferma da s. Francesco vi piantò un albero
Gregorio IX. Allora, siccome abbia- di Portogallo, i cui frutti si pro-
mo da Ridonino Venuti, Roma dussero con segni allusivi al divin
moderna pag. io5o, l'ospizio fu portento operato in lui ; e che lo
ridotto a convento , e la chiesa spineto ove nudo si gettò il santo
dedicata al medesimo s. France- per mortificazione, produsse poscia
sco, osservandosi che questa fu la odorifere rose, che il santo presen-
prima chiesa che al suo nome si tò Perugia ad Onorio III quan-
in

intitolasse tre anni dopo la beata do ottenne l'indulgenza della Por-


sua morte. Concorse benignamente ziuncula.
alla spesa il conte Ridolfo dell' An- La chiesa è a tre navi con quat-
guillara: dice l'Alveri, Roma in o- tro cappelle per parte: nella prima
gni stato par. II, pag. 348, che a sinistra quadro della
eravi il

la chiesa fosse prima rifabbricata Concezione dipinto da Martino Vons,


da Giacoma Sette-Soli. Nelle sto- e nel i838 fu sostituito il quadro
rie francescane è celebre il nome di s. Elisabetta regina d'Ungheria
di lacopa di Settisolio, probabilmen- donato dalla principessa Adele Bor-
te della famiglia Frangipane, ma- ghese, la quale fece inoltre restau-
trona romana divotissima di s. rare ed ornare tutta la cappella:
Francesco, che avvisata da Dio si il quadro della Natività della Ma-
recò in Assisi coi due suoi figli donna a destra è di Simone Vovet,
negli ultimi periodi della vita del e quello a sinistra dell'Assunta lo
santo, portando seco l'occorrente pel colori Pietro della Cornia. La cap-
di lui funerale. In progresso di pella contigua ha il quadro della
tempo, e nel secolo XVI, colle li- Annunziata di Francesco Salviati,
mosine di Lelio Biscia, poi cardi- avendo eseguito le altre pitture
nale, fu ampliata la chiesa, e fatto Gio. Battista da Novara; il sepol-
il coro poi ingrandito da Alessan- cro di monsignor Parravicini è del
dro Vipereschi. Nel seguente seco- Rusconi. La terza cappella appar-
lo il cardinal Lazzaro Pallavicini, tenente ai Mattei ha una tavola di
coi disegni del cav, IVIattia Rossi Giuseppe INIallenghi, rappresentante
1

FRA FRA i6i


s. Michele Arcangelo, sostituita al Francesco in estasi, è un quadro
quadro di Annibale Caracci, rap- del cav. d'Arpino donato dal car-
presentante un Cristo morto ia dinal Sfondrato. Riprendendo il
braccio alla Madonna, e s. Maria giro delle cappelle, nella prima do-
Maddalena, e s. Francesco con put- po l'altare di s. Giacinta, eh' è dei
tini, quadro trasportato in Fran- principi Rospigliosi, e Pallavicini,
cia, ove tuttora si trova, nel tem- il s. Pietro d'Alcantara, e il s. Pa-
po del governo francese; il depo- squale Baylou, come pure i quat-
sito di Laura Maltei è del Passe- tro ovali, sono di Giuseppe Chiari,
retti , avendone scolpito il busto e i depositi in ambedue le parti

Andrea Colchi. Nell'ultima cappel- sono del Mazzuoli. Segue la cap-


la già degli Albertoni e poi dell'Al- pella ove si venera il s. Bambi-
tieri, dipinse il qua-
il Baciccio no, ed il quadro della Madonna
dro della Madonna con sant'An- con s. Giuseppe è del Legnani, e
na e col Cambino ed altre fi-
, le altre pitture del Passeri. Nella
gure, avendo Gaspare Celio ese- cappella seguente Domenico Maria
guile le altre pitture. Quivi è Muratori dipinse il quadro di s.
,

sepolta la b, Lodovica Albertoni Giovanni da Capistrano, ed late- i

del terz' ordine di s. Francesco, il rali non che la volta. L' ultima
cui culto immemorabile approvò cappella ha un ss. Crocefisso in rilie-
Clemente X Altieri nel 1671, ed vo, scoltura di fr. Diego da IMila-
ivi i conservatori del popolo ro- no, laico di questo convento: il
mano da molto tempo innanzi le deposito del cardinal Michelangelo
offerivano un calice d'argento con Ricci è ornato di buone scolture.
torcie di cera nel giorno anni- Ai lati della porta sono i monu-
versario di sua morte, avvenuta ai menti sepolcrali delle famiglie Spi-
3i gennaio i533: l'offerta si con- nola e Raggi, con busti di metallo,
tinua ad eseguire, ma ogni due e per la chiesa sonovi altri depo-
anni. La statua della beata in at- siti di diverse famiglie, tutti con
to di morire, ed ivi esistente, fu busti di marmo. A piedi della
commessa al Bernini dal cardinal scala conduce in coro si ve-
che
Paluzzo degli Albertoni discenden- nera un ss. Crocefisso, che dicesi a-
te della beata, e nipote adottivo ver parlato a s. Francesco. La
di Clemente X. Ercole Ferrata nel descrizione di questa chiesa e le
pilastro esterno di questa cappella sue interessanti iscrizioni sepolcrali si

scolpi il marchesa
deposito della leggono nel citato Alveri. Nel conti-
Parrà vicini. L' altare maggiore col guo ampio convento risiede il pro-
tabernacolo di vari e fini marmi, e curatore generale de'minori osser-
colla statua in legno di s, France- vanti riformati, fiscale apostolico di
sco è disegno di Antonio Rinaldi. quaranta e piìi provincie riforma-
Alla destra di detto altare, vi è te, e vi è studio generale di sagra
quello in onore di s. Antonio di Pa- teologia , ed anco quello di filoso-
dova colla sua statua in legno; al- fìa. Da ultimo e nel iS^i la chie-
la sinistra quello dedicato alla ver- sa è stata restaurata ed abbellita
gine romana s. Giacinta Mariscotti per cura e beneficenza del cardi-
del terz'ordine ,
parimente con la nale Antonio Tosti pro-tesoriere ge-
statua in legno. Nella sagrestia il s. nerale, il quale rifece anche la gra-
VOL. XXVI. 1
i62 FRA FRA
nata esterna, e concorse al sel-
(li il quale illustre francescano assai
ciato della piazza unitamente ai benemerito della religione , della
fratelli Costa, ed altri benefattori. repubblica sua
letteraria , e della
Chiesa di s. Pietro in Molitorio patria, con limosine il presen-
fece
[Vedi), con collegio per le missio- te convento, e vi fondò il colle-
ni, soggetto immediatamente al p. gio con una buona libreria. Que-
generale de'minori osservanti. sto celebre religioso, storico e bio-
Chiesa di s. Isidoro, con con- grafo dell' ordine francescano, nac-
vento e collegio dei minori rifor- que nel i588 in Vaterford, studiò
mali irlandesi, immediatamente sog- in Ispagna, e di tredici anni scri-
getto al p. generale de'minori os- veva in prosa e in verso. Fu nel
servanti, nel rione Colonna, in ci- seminario di Lisbona, professò teo-
ma alla strada che incomincia pres- logia in accompagnò
Salamanca,
so l'orologio del convento de' cap- l'ambasciatore HIdel re Filippo
puccini in piazza Barberina. Scri- per cagioni ecclesiastiche in Roma,
ve il Venuti, a pag.
1199, che dove divenne commissario generale.
allorquando nel 1622 Gregorio XV Fu allora che ottenne questo con-
canonizzò s. Isidoro agricoltore di vento, e colla protezione del car-
Madridj morto a' 3o novembre dinal Lodovico Ludovisi nipote di
3o (per la cui festa assegnò il
I 1 Gregorio XV, nel 1628 lo con-
giorno i5 maggio, che poi Urba- vertì in un collegio pei france-
no Vili trasportò al giorno io di scani irlandesi , e ne divenne il

detto mese), dalla Spagna si porta- superiore. Mori nel 1657 dopo a-
rono m lloma alcuni religiosi scal- verci dato i citati Annales ordinis
zi Francesco a for-
riformati di s. minorum, ed altre sette dotte ope-
marvi un ospizio per li procurato- re fra le quali : Jpologeticus de
ri di Spagna, e delle Indie, e pei praetenso monacalu Aiig. s. Fran-
frati di quelle Ottennio regioni. ciscij Scriptores ord. ininorum j e
questo luogo concorrendovi con
, Vita Jo. Duns Scoti, de Immacu-
grosse limosine Ottavio Vestri Bar- latae Concepì. B. M. Virginis. Si
biani patrizio romano ed anche , ascende alla chiesa per due bran-
una signora di casa Alaleoni, edi- chi di scale, i quali mettono ca-
ficarono dai fondamenti la presen- po ad un portico chiuso con can-
te chiesa al modo che si vede, con celli di ferro, e disegnato insieme
architettura di Antonio Cesani, e alla esteriore del tempio
facciata
la dedicarono a s. Isidoro; ma do- da Carlo Bizzaccheri. L'interno del-
po due anni non stimando i su- la chiesa, magnificamente ornato,
periori maggiori dell' ordine di ha sei cappelline, oltre l'altare mag-
tener divisi i ministri di quelle pro- giore. La prima a destra di chi
"vincie dagli oltramontani che abita- entra, ha suU' altare un quadro
vano in Araceli, furono detti fra- i collo sposalizio di Maria e s. Giu-
li mandati a quel convento, e l'o- seppe, di Carlo Maratta, il quale
spizio fu conceduto con breve pon- colori anche i laterali e la volta.
tificio al p. fr. Luca Wadingo, ad Nella seconda sagra a s. Anna, tut-
effetto vi costituisse il collegio dei te le pitture sono di Pietro Paolo
minori osservanti riformati della Baldini; la terza cappellina, archi-
nazione iberncse o sia irlandese; tettura del Bernini, ha un quadro
FRA FRA i63
tlella GDncezione operato da Carlo Clemente XII nel 1736 la diede
Maratta; i depositi dai jati cre- ai minori osservanti scalzi spagnuoli
donsi scolpiti da un figlio del no- della jiforma di s. Pietro d'Alcan-
minalo Bernini, Là tavola dell'al- tara, i quali subito edificarono il

tare maggiore rappresentante s.


, contiguo comodo convento per loro
Isidoro è lavoro di gran pregio, es- abitazione, e poscia con architettura
sendone autore Andrea Sacchi. Sul- di Giuseppe Sardi romano , nel
l'altare della cappella prossima al- 1744 l'ifecero dai fondamenti la
l' aitar grande è un quadro con chiesa, intitolandola ai Quaranta
ss.

s. Agostino e s. Francesco, forse martiri di Sebaste, ed a s. Pasqua-


dello spagnuolo cav. Silva; il depo- le Baylon, perchè vi si celebra
il

sito del prelato Borani accanto la la fesla primi ai io marzo,


dei
porta della sagrestia fu scolpito da quella del secondo ai 17 maggio,
Francesco de Rossi, detto Vec-
la oltre le altre dell'ordine. In quan-
chietta. 11 quadro poi di s. Antonio to all' interno della chiesa , ilqua-
nella sua cappella fu dipinto da dro dellaprima cappella a mano
Gio. Domenico Cerrini detto il cav. destra , s. Antonio
rappresentante
perugino, unitamente al resto, tol- e s. Diego, è opera di Giovanni
tone le lunette che sono di Egi- Sorbi ; nella seconda il s. Pietro
dio Ale di Liegi. Entro l' ultima d' Alcantara 1' esegui M. Lambert
cappellina , dedicata al ss. Croce- Krahe ; il s. Pasquale suH' altare
fisso, tutte le pitture sono dei Ma- della terza è lavoro di Salvatore
ratta. In questa chiesa vi è una Monosilio ; l'altare della crocerà ha
confraternita di agrimensori, e di un'opera Matteo Pannaria, e-
di
altriche attendono all'agricoltura. sprimente il martirio del b. Giovan-
Nei Diari di Roma, massime dei ni di Prado. L' aitar maggiore ha
pontificati di Clemente XI, e d'In- per tavola un dipinto in cui Luigi
nocenzo XIII, si dice come in Turri figurò il martirio de'ss. Qua-
questa chiesa la nobile arte dell'a- ranta. L' aitar di crocerà dall' op-
gricoltura celebrava sontuosamente posta parte contiene un quadro
la festa di s. Isidoro, ed i Papi copiato dall'originale dello spagnuo-
solevano in tal giorno visitare la lo Duran : la cappella seguente ha
chiesa. vuia Famiglia di Francesco
sagra
Chiesa de ss. Quaranta 3Iartiri, Preziado spagnuolo ; il s. France-
de minori osservanti riformati al- sco che riceve le stimmate in se-
cantarini, soggetti immediatamente guito è del nominato Sorbi, e la
al p. generale de'minori osservanti, Concezione nell' ultima cappella fu
nel rione Ripa, lungo lo stradone condotta dal nominato Turri. Gli
detto di Francesco a Ripa. In
s. affreschi nella facciala interna, nel-
questo luogo Calisto lì nel 1122 la volta e nel catino dell' altare

dedicò una piccola chiesa ai ss. maggiore vennero eseguiti dal men-
Quaranta martiri di Sebaste di- , tovato Pannaria palermitano. Nel
cendo il Venuti a pag. io54j che convento vi risiede il p. procura-
fu annessa a s. Maria in Traste- tore generale de' minori riformati
vere. Dipoi fu conceduta all' arci- di s. Pietro d'Alcantara di Spagna.
confraternita del Gonfalone, la qua- Chiesa di s. Bonaventura, con
le nel 1 608 la restaurò ; quindi annesso convento o ritiro de'mino-

H
,64 FRA FRA
ri riformati, sta nel rione Campi- del presbiterio; le mense de' quat-
telli, e sulle rovine del palazzo im- tro altari minori nella navata me-
periale, e precisamenle in quella desima rinnovate, ed all'intorno
parte del Palatino ch'era destinala collocati i nuovi balaustri di noce;
ni bagni. Abbiamo da Rido! fino per ultimo pur disposero che vi
Venuti, Roma moderna pag. 984, sieno fatte altre decorazioni ad or-
che i frali minori osservanti rifor- namento delle due cappelle, dei
mati del ritiro spagnuoii, già stabi- quattro piccoli altari suddivisali, e
liti nella Spagna da s. Pietro d'Al- del pavimento della chiesa due :

cantara, colla permissione del Papa lapidi fanno memoria nell' interno
Clemente X, verso l'anno 1670 della chiesa, della pietà generosa
elessero questo luogo segregato dal- dei tre fratelli. In seguito di siffat-

l'abitato,dove con varie limosine, ti lavori ridonatosi il lustro a que-


e specialmente del cardinal Fran- sto tempio, il cardinal della Porta
cesco Barberini seniore, fabbricaro- vicario di Roma, a'28 ottobre del
no la chiesa convento dai fon-
e il medesimo anno consagrò i nomi-
damenti. Nel iSSl) il regnante nati altari. Dipoi a' 1 5 novembre
Pontefice Gregorio XVI, a mezzo per disposizione pontifìcia, e coll'in-
del cardinal Antonio Tosti pro-te- tervento de' cardinali , e Polidori
soriere generale, fece restaurare l'in- Bianchi, di monsignor Fratini pro-
terno, sostituire all' anlico soffitto motore della fede, del p. generale
la volta di mattoni a foglio, di- d'Alessandria, e di altri personag-
pingerne le pareti, e compire la gi, dalla stanza ove mori il beato
facciata esterna , oltre l' apertura Leonardo, ed ove a cagione de'la-
d' un gran vano emisferico sulla vori sopra narrati venne provviso-
porta d' ingresso, per cui i religiosi riamente collocato il corpo di lui,
ne hanno perpetuata la memoria fu questo con processione privata
con marmorea iscrizione, collo- trasportalo, e riposto sotto l'altare
cata a sinistra di chi entra nella maggiore Il quadro
. dell' altare
chiesa. Poscia nel cominciare del- maggiore rappresentante la Conce-
l'anno 1840 d. Marino Torlonia zione, coU'effigie di due re, vuoisi
duca di Bracciano dispose, che quel- di Filippo Micheli da Camerino.
la volta fosse vagamente dipinta, Neil' altare seguente il s. Antonio
l'altare maggiore riedificato, e in- è di Luigi Garzi. Il s. Pasquale
.sicme colle pareti del piesbiterio, nell'altro altare dicesi del cav. Be-
di scagliuola e di marmi decoralo; naschi, al quale pur si attribuisco-
due nuovi coretti fossero lateral- no l'Annunziata, e l'arcangelo s.

mente costruiti, e nella navata del- Michele nel lato opposto. Le pit-
la chiesa, e gli archi degli altari ture della Via Crucis fuori della
minori, e i relativi pur di
pilastri, chiesa, sono lavori a fresco di An-
scagliuola abbelliti. Contemporanea- tonio Bicchierari.
mente i di lui fratelli, il principe
d. Alessandro, ed il commendatore Missioni dei minori osservanti
d. Carlo Torlonia, vollero ch'egual- riformali.
mente fossero decorate le due cap-
pelle laterali all' altare maggiore ; Due sono i collegi che hanno in
costruito di marmo il pavimento Roma, di s. Pietro Montorio, e di
.

FRA FRA i65


s. Isidoro. Il collegio di s. Pietro la sacja congregazione
propa- di
Molitorio esisteva prima del i658, ganda fide. Questo collegio e con-
e sotto la giurisdizione della sagra vento appartenendo alla provincia
congregazione di propaganda fide, irlandese, si manda il guardiano
e ad un tempo del p. ministro ge- eletto in congregazione dai padri
nerale dell'ordine, con le stesse ra- della provincia d' Irlanda; ed è sog-
gioni che il convento di s. Barto- getto al p. generale : è noviziato e
lomeo all'Isola, specialmente dacché studio di quella medesima provin-
il convento di s. Pietro in Montorio cia. Il collegio poi del monte di s.
nel i833 dal Papa che regna fu Maria IMaddalena nella città di
dichiarato tutto e solo collegio, im- Braga eretto nel 1828, ed affidato
mediatamente soggetto al p. mini- ai riformati alcantarini per le mis-
stro generale; e tanto dispose lo sioni,per le ultime politiche vicen-
stesso Pontefice pel convento di s. de ha cessato di esistere. Del re-
Bartolomeo all' Isola. Vi si prepa- sto i minori riformati hanno mis-
rano giovani religiosi dell' ordine
i sionineir Europa, in Irlanda in ;

che si destinano alle missioni, alle Olanda con ventiquattro parrocchie;


quali si consagrano col solito giu- in Gibilterra, in Albania, come in
ramento che prestasi negli altri col- Scutari, Pulati, Antivari, Sappa ec;
legi pontificii, e vi è luogo sempre in Pedana di Macedonia; in Ser-
per dodici collegiali. Le missioni via; in Sira di Grecia; oltre la
delle quali attualmente sono i re- prefettura di Costantinopoli che si

ligiosi incaricati, esistono nella Ci- estende a Smirne, Burnabat, ed al-


na, neir Egitto, in Tripoli di Bar- le isole di Tine e di Rodi. la
beria, Costantinopoli, nella Servia, Asia i riformati hanno missionari
nella Macedonia, e nell'Albania nella Cina e Cocincina; in A-
Questo collegio non provvede di frica hanno missionari in Tripoli
missionari i Paesi Bassi, come ta- Bengasi, ed in Egitto; in America
luno Sdisse, ai quali sino al 1842 hanno missionari negli Stati-Uniti,
pensava la provincia d' Olanda, ed in Terra Nova, nel Brasile, e nel-
ora è stabilita una nuova provin- r America meridionale. In tutto i
cia nei Paesi Bassi che si governa minori riformati banno ventidue
e provvede da sé, con decreto del missioni, più di duecentovenli mis-
1842 del presente ministro gene- sionari, de' quali nove vescovi, e
rale p. Giuseppe d'Alessandria con ciò secondo le ultime notizie.
autorità concessa dal Pontefice ;

provincia desiderata dai zelantissimi § III. Minori conventuali.


vescovi del Belgio, 11 collegio di
s. Isidoro si compone di francesca- Oltre quanto diffusamente si è
ni irlandesi. Vi si ricevono dereli- detto superiormente, il p. Bonanni
giosi di questa nazione, i quali nel suo Catalogo degli ordini reli-

dopo aver fatto gli studi ritorna- giosi, par. I, pag. LXXVl, nel dar-
no alla loro patria per esercitarvi ci la figura dei minori conventua-
il santo ministero apostolico, o pu- li, scrive di loro quanto qui ripor-
re vanno ad altri paesi nelle mis- tiamo. Questi francescani dell'ordi-
sioni del loro ordine, per le quali ne minoritico istituito da s. Fran-
questo collegio seconda le cure del- cesco presero il cognome di con-
i66 FRA FRA
ventuali , sul tempo
quale gli del cura e l'amministrazione.
Quindi
scrittori non sono d'accordo, come è che minori conventuali, nella
i

nota il p. Carlo Rainerio nel cap. loro professione esprimono di ob-


3 del suo Trattalo delle verità fon- bligarsi ad osservar la regola dei
damentali. Asseriscono moltij che frati minori secondo le dispense
tal nome fu loro dato circa l'anno loro accordate dal concilio Tri-
\i5i da Innocenzo IV in una sua dentino, e le dichiarazioni pontifi-
bolla, che Pietro Ridolfo vescovo cie, che permettono loro di anda-
di Sinigaglia asserisce conservarsi re calzati, usando abito nero di
nel convento di Assisi, e si legge saia, sebbene sino a dopo la metà
nel bollarlo del Cherubino ; il qual del secolo passato lo abbiano portato
nome però, dice il medesimo Ri- bigio o cenerino. Cingono la tonaca
dolfo, non ha significato alcuno di con un cordone di lana bianca di-
speciale onore e preeminenza, ma stinto in tre nodi;
il cappuccio è

bensì dichiara uniformità di animi tondo e sta attaccato ad una moz-


viventi in comune, conforme alle zetta grande che scende fino al
leggi d'una regola istessa. Tuttociò luogo ove si cinge il cordone, ed
anche asseriscono molti Pontefici alquanto aguzza nella parte po-
nelle loro costituzioni, e molti in- steriore. E qui va avvertito, che
signi sci'ittori citati dal Ranieri, e in tutto l'ordine francescano il ve-
nella sessione 2 dello Stato della stito dei frati laici non si distin-
sua religione, scritto dal p. Giovanni gue punto da quello de' sacerdoti,
Franchino minore conventuale. Ol- e poiché la forma di questo ve-
tre quanto si disse in principio stire consiste nel solo abito o sia
dell'articolo denominazione
sulla tonaca col cappuccio, il mantello
de' conventuali, qui aggiugueremo che portano tutti i minori osser-
che alcuni la fanno derivare dal- vanti e riformati è un' aggiunta
l' aver posseduto o possedere i più accordata loro per ripararsi dal
celebri conventi dell'ordine france- freddo. Il cappello de'conventuali
scano. Ha sempre quest' ordine a- prima era cinerino, ora lo è ne-
vuto tale denominazione dopo il ro della forma di quello degli ec-
tempo suindicato, e volle ritenerla, clesiastici . I minori conventuali
quando sotto Leone X fu fatta la hanno in Roma le seguenti chiese.
divisione dagli altri francescani det- Chiesa de^ XII
Apostoli (Fe-
ss.

ti dell'osservanza. Fioriscono i con- di), con convento annesso e colle-


ventuali tuttora sotto la regola di gio di s. Bonaventura o Sislino.
s. Francesco, godendo i privilegi e Chiesa di s. Antonio dì Padova,
dichiarazioni fatte sulla stessa re- con collegio per le missioni, come
gola dai sommi Pontefici. J\el con- si descrisse di sopra.
cilio di Trento i conventuali otten- Chiesa di s. Salvatore in Onda
nero, come i regolari di altri isti- a Ponte Sisto, di cui pure si par-
tuti, il dominio in comune delle lò di sopra.
rendite e possessioni , ritenendole Chiesa di s. Dorotea de'minori
da allora a nome dei pro-
in poi conventuali con parrocchia, ed an-
pri conventi, e non più della Chie- nesso ospizio pei religiosi, nel rio-
sa romana, onde lasciarono i sin- ne di Trastevere. L'AI veri nella
daci, e ne presero eglino stessi la sua Roma in ogni stalo, parte II,
,

FRA FRA 167


pag. 3-26, seguendo l'opinameiito landò di questa chiesa a pag. 3o4,
d'alcuni, e per le memorie che ri- nulla di ciò dice. Cerio è che al-
porta, scrive che questa chiesa ab la chiesa di s. Dorotea vi fu riu-
antico è dedicata a s. Silvestro I nita la Giovanni
parecchia di s.

Papa, ed a s. Dorotea vergine e evangelista, delta volgarmente del-


martire di Cappadocia, della qua- la Malva j COSI chiamata perchè
le ivi si venera il corpo. Aggiun- in alcune cappelle come narra ,

ge che nello stesso pontificato di il Panciroli , vegetarono alcune


s. Silvestroebbe questa chiesa
I, piante di malva: fu detta pure s.
origine, e fu da quel Papa con Giovanni in Mica aurea, dalla di-

molte limosine soccorsa, e che per stribuzione che ivi si faceva a' 27
molti anni fu filiale della basilica decembre ai poveri di pagnotte con
di s. Maria in Trastevere, e da crocetta d'oro in mezzo, e forse dal
essa succursale, avente il rettore, e Mica aurea per idiotismo plebeo
il titolo di collegiata. Dipoi fu ebbe principio il soprannome di

data in custodia ad un curato col Blalva. La chiesa Giovanni


di s.

titolo di rettore , e mentre lo era evangelista probabilmente esisteva


Girolamo Pasi, nel i5oo, da una neirVlll secolo, e Sisto IV nel
antica chiesa situala sul monte 1475 la riedificò: Clemente XI la

Gianicolo, e dedicata ai ss. Angeli concesse ai ministri degl' infermi,


o a s. Maria degli Angeli, quivi ma minacciando rovina, ne' primi
fu trasportata una pietra sulla qua- anni del secolo corrente fu demo-
le s. Pietro ricevè il martirio, o lita sotto l'amministrazione france-

per dir meglio secondo la pia tra- se, ed il Venuti a pag. 1 i i e seg.
dizione, su tal pietra restarono im- fa la descrizione della chiesa. In
presse le orme di due angeli che quanto a quella di s. Dorotea nel
assisterono alla crocefissione del 1788 Clemente XII in un alla
principe degli apostoli s. Pietro ;
parrocchia l'affidò ai minori con-
e che la pietra fu collocata nella ventuali della provincia Romana,
parete dalla parte del vangelo i quali sul cadere dello scorso se-
ciò che afferma eziandio Ridolfino colo la rifabbricarono dai fondu-
Venuti a pag. io 11, il quale i- menti coU'annesso convento, serven-
nokre asserisce che presso questa dosi dell'opera di Gio. Ballista Nel-
chiesa dimorarono in buona com- li,rinomato per aver fatto, e pub-
pagnia s. Gaetano Tiene, e s. Giu- blicalo a sue spese la più bella
seppe Calasanzio, e vi concepirono pianta di Pioma che abbiamo. Nel-
l'idea della fondazione de'loro be- l'interno della chiesa, nel primo
nemeriti ordini, il primo conosciu- altare a sinistra evvi il dipinto del
to sotto il nome di Teatini, il se- Meucci in cui rappresentò s. Giu-
condo di Scolopii, ed entrambi com- seppe Copertine conventuale,
da
posti di chierici regolari. L'Alveri essendo opera del Marmorelli il s.
riporta molle interessanti memorie Francesco dell'altare seguente. I ss.
ed iscrizioni della chiesa. Alcuni Silvestro I Papa, e Dorotea vergi-
dissero che la chiesa fosse conces- ne e martire uell'alrare maggiore fu-
sa ai minori conventuali da Sisto rono coloriti da Michele Bucci fio-

V, ma il PanciroU che poco dopo rentino , come pure il ss. Croce-


pubblicò i suoi Tesori nascosti, par- fisso: questo altare è decorato di
i68 FRA FRA
buoni marmi, e racchiude un'urna mouisteri che hanno in Roma sol ;

fregiata di un basso rilievo la qua- qui rammenteremo che i cappuc-


le contiene il corpo della santa cini hanno in R.oma la chiesa e
titolare. Nell'altare dedicato a s. convento della ss. Concezione a
Antonio, quadro lo dipinse il
il piazza Barberina, ove risiedono ol-
Gramiccia; mentre il tedesco Bren- tre il vivente cardinal Lodovico
ner colorì quello dell'altro altare. Micara del medesimo ordine, il ge-
Il palermitano IMaitorana nell'ulti- nerale, il procuratoi-e generale, il

mo altare dipinse Gaetano i ss. predicatore apostolico, e il collegio


Tiene, e Giuseppe Calasanzio. \i delle missioni di cui andiamo a
si celebra la festa di s. Dorotea ai parlare. Vi sono inoltre in Roma
6 febbraio: della pia opera e suo- due monisteri di monache cappuc-
re di s. Dorotea, istituita sotto la cine, cioè al Quirinale, soggette ai
protezione della santa, se ne parla minori cappuccini, ed al s. Urba-
nel voi. XX, pag. 228 del
227, no, soggette al cardinal camerlengo
Dizionario. Il Pontefice Leone XII di s. Chiesa. Abbiamo detto di so-
nel 1824, colla bolla Super uni- pra che Pio VII, con la sua bolla
versum, con la quale soppresse al- Inter graviores , separò in certo
cune parrocchie, altre ne eresse, nel- modo la provincia della Spagna
la prima categoria comprese quel- dal rimanente delle provincie de-
la di s. Salvatore in Onda, nella gli ordini regolari. Per mantenere
seconda questa di s. Dorotea. per altro un filo d'unione prescris-

se, che i generali si eleggessero al-


Missioni de' minori conventuali. ternativamente una volta dalla
,

provincia di Spagna, ed una volta


Delle medesime, come del loro dalle altre provincie. Quando il

collegio di s. Antonio di Padova, se generale era spagnuolo le altre pro-


n'è trattato nel decorso dell'artico- vincie dovevano essere governate
lo generico de' francescani, laonde da un vicario generale, e vicever-
solo qui rammenteremo, che i re- sa. Questo vicario generale dove-
ligiosi minori conventuali hanno va domandare la conferma al ge-
missionari in Costantinopoli, la cui nerale il quale doveva accordar-
missione comprende S. Antonio di gliela. Dietro questa formalità, sì

Padova, Adrianopoli bujuk-dere , l'uno che l'altro governavano in-


con Terapia; le missioni di Mol- dipendentemente in tutta l'esten-
davia che contano veiituna parroc- sione delle provincie della loro ri-
chia divise in quattro distretti. II spettiva giurisdizione. Così fu pra-
numero totale delle missioni è ven- ticato sino alle ultime vicende po-
tisei, e maggiore quello dei mis- litiche della Spagna, che incomin-
sionari, secondo le piii recenti no- ciarono dopo la morte di Ferdi-
tizie. nando VII, le quali trascinarono
la soppressione di tutti gli ordini
5 IV. lìlinori cappuccini. regolari. Divenuta così inutile, an-
zi impossibile l'esecuzione della ci-
Agli articoli Cappuccim e Cap- tata bolla, il provvido legnante
rucci.\E si è detto della loro sto- Papa Gregorio XVI, nominò per
ria, come delle chiese, conventi e i cappuccini un commissario apo-
,

FRA FRA 169


stolico con facoltà straordinarie perto col beneplacito del regnante
nella benemerita e zelante persona Gregorio XVI, a' 24 aprile i84i)

del padre reverendissimo Firmino sotto l'immediata dipendenza della


tl'Alcaraz, il quale avesse cura dei sagra congregazione di propaganda
cappuccini spagnuoli dispersi, sia in fide, ed auspicii del glorioso proto-
Ispagna, sia fuori di quel regno. martire della medesima s. Fedele
Quei religiosi spagnuoli però, che da Sigmaringa, professore della se-
si erano ritirati nelle altre provin- rafica regola, e missionario dello
cie dell'ordine, ed erano slati ri- stesso ordine cappuccino. Il decre-
cevuti dai rispettivi provinciali, li to di approvazione dato dalla sa-
sottopose alla giurisdizione del mi- gra congregazione sotto il giorno
nistro generale d'Italia. Questo è primo agosto 1841 ne dichiara il

da sei anni a questa parte lo stato fine, quello cioè di esplorare le vo-
dei cappuccini, stato di sua natu- cazioni uomini veramen-
e formare
ra provvisorio , finché piacerà al te occupando candidati
apostolici, i

sommo Pontefice di ordinare altri- per le missioni per lo spazio al-


menti , secondo le circostanze dei meno di due anni nello studio del-
tempi. le lingue, delle scienze specialmen-
te teologiche , e nelle materie di
Missioni dei minori cappuccini. controversia. primo presidente
Il

del collegio fu il degno p. Chia-


Siccome i religiosi cappucci- rissimo Maria da Ravenna ( già
ni fino dall'infanzia del loro ordi- monsignor GiannoU valente predi-
ne si sono con zelo infaticabile sem- catore e cerimoniere pontificio) vi-

pre applicati con molto fervore e ce procuratore delle missioni del-


frutto alle missioni, i loro supe- morte è successo
l'ordine, alla cui
riori non giudicarono necessario ad nel presidentatomeritamente il p.
uomini accostumati pel loro isti- Giusto da Camerino, consultore del-
tuto alla vita apostolica altro espe- la sagra congregazione de' vescovi
rimento per essere spediti alle va- e regolari. Dalla fondazione al no-
rie missioni. Quindi è che sino al- vembre 1842, periodo di soli die-
l'anno 1841 non ebbero collegio ciotto mesi, furono spedili alle mis-
particolare per le apostoliche mis- sioni dell' Indostan e del Erasile
sioni dell'ordine. Ciò non pertanto trenlasei cappuccini italiani , senza
convinto il p. generale Eugenio da contare ottanta cappuccini spagnuoli
Rumilly ( il zelo del quale, come sacerdoti e missionari inviali alla
l'egregie virtù e dottrina, fu cele- repubblica di Venezuela dal p. Fir-
brato dal canonico regolared. Gio- mino Alcaraz commissario aposto-
vanni Strozzi, colla Orazione fu- lico dei cappuccini di Spagna. Que-
nebre alla memoria del R.mo p. sta spedizione di missionari a Ve-
Eugenio ec. Roma i843), de'gran nezuela si deve allo zelo del Papa
vantaggi che derivano da tali col- regnante, che per mandarla ad ef-
legi, si determinò di fondarne due, fetto,a mezzo del cardinal Lam-
in nome, e per parte dello slesso bruschini segretario di stato, facol-
ordine suo, uno in Pvoma, 1' altro tizzò con ispeciale biglietto il lo-

in Savoia di cui egli era. 11 colle- dato p. Firmino, il quale con tut-

gio di Roma venne fondato ed a- ta sollecitudine eseguì le pontificie


, ,

170 FRA FRA


Liiiine, ond'ebbe poscia la conso- teLibano, e di Aleppo. Quelle di
lazione di vedere estesa la fede cat- Georgia sono comprese in Tiflis
tolica ili quelle vaste regioni , ed Gori, Akalsikes, Cutais, e Guria.
accolti con tripudio i missionari. Quelle Mesopotamia sono in
di
Inoltre in questa spedizione parti- Diarbekir Amet, IMaradin, Orfa o
rono ancora quattordici missionari Edessa. Quattordici sono le missio-
italiani osservanti e riformati ed , ni dell'Indie cioè Agra, Rarnal,
altri non pochi osservanti spagnuo- Miret, Sardhana, Guallier, Campur,
Ji. con obbedienza del presente loro Chiunar, Benares, Gazipur, Dana-
p. generale d'Alessandria. L'altro col- pur, Patna, Ciohuri Lacnò ec. ,

lei;io fondato dal p. generale Ru- Neil' Africa i cappuccini hanno sei
ini [ly in Savoia è in Charabery : missioni nella Barberia, ed una nel-
l'epoca della istituzione è la me- la Guinea. Nell'America poi han-
desima del precedente, che ancora no quattro missioni nel Brasile, va-
fu approvato dalla menzionata con- le a dire in Bahia, a S. Luigi in
gregazione di propaganda, ma l'a- Maragnano, in Fernambuco, a Rio-
perturi non è per anco effettuata. Janeiro. Il numero totale delle mis-
In Portogallo fra gli stabilimenti di sioni de' cappuccini sono ottanta-
missioni ch'eranvi sino alle ultime due, ed i missionari piti di due-
politiche vicende, in Lisbona esiste- cento, a tenore delle ultime notizie.
va l'ospizio detto di s. Apollonia
pei cappuccini italiani, per i mis- 5 V. Del terzordine di s. Francesco.
sionari destinati al Congo, ad An-
gola, ed al Brasile. In sostanza le Essendosi di sopra parlato di es-
missioni che hanno
i cappuccini so con pochi cenni, va qui supplito
nelle diverse parli del mondo, so- a quanto lo riguarda con breve
no come segue. In Europa hanno storia. JMentre Francesco d'Assisi
s.

le missioni della Svizzera, che so- andava predicando, e facendo le


no venti tre, cioè nella Piczia, come missioni per le città e castelli del-
Bivio, Tenizzone, Moliri,Sovegni- l' Umbria e delle provincie vicine
no, Salucco, Casti no, Alvegnino, invitando i popoli alla penitenza,
Sorava, Alvesagno, Obevartz, Al- eccitava tal commozione
nel cuore
mens, Tomiglio, Sagagno, Camons, degli che molti, tanto
ascoltanti,
Cuinbels, Danisio, Tilarmorera, Ro- degli uomini che delle donne, risol-
vena, Ziteis, Bagni, Pasquale, Ro- vevano di abbandonare il mondo,
den, Sloen. Più hanno le missioni e di abbracciare lo stato religioso.
di Mesalcina e Calanca nove
in Facevano questa risoluzione ancora
missioni, come INIisocco, Scazzo, Lo- quelli che si trovavano nello stato
stallo , Cama , Roveredo , Crono ,
del matrimonio, onde il santo pa-
Gabriolo, S. IMaria, e Rossa. jVel triarca per impedire gli sconcerti,
levante hanno undici missioni, qua- che perciò nati sarebbero nelle fa-
li sono quelle di Costantinopoli miglie, istituì l'ordine della peni-
Filippopoli, Cefalonia, Alene, Scio, tenza , che relativamente ai due
jNaxia, Sila, Candia, Canea, Smir- istituiti già prima fu detto il ter-
ne , Odessa. jXell' Asia sonovi le z'orduie di s. Francesco, per le per-
missioni di Siria, di Beyrul, di Ga- sone secolari dell' uno e l'altro ses-
zir, di Salda, di Damasco, di Mon- so , alle quali diede allora delle
FRA FRA 171
istruzioni a voce, colla promessa di gala con una corda, fu al dire del
loro assegnar poi in iscritto la re- p.da Latera minor osservante, ili).
gola da osservarsi nelle proprie ca- Lucio nativo di Cannara, il quale
se, rimanendo gli ascritti nello sta- viene confuso col b. Lucchesio di
to matrimoniale. Da qui comincia Poggibonsi, parimenti terziario, da
il terz' ordine della penitenza isti- quei che danno due nomi alla me-
tuito dal p. s. Francesco non solo desima persona , dicendo Lucio o
per quei ch'essendo congiunti in Lucchesio, quandoché furono due
matrimonio non lo poteano segui- uomini distinti di nome e di pa-
re, ma ancora per tutti que' seco- tria. Tanto asserisce il detto stori-
lari dell'uno e l'altro sesso ed ec- co nel Compendio della storia de-
clesiastici che non erano in caso di gli ordini regolari, mentre il p.
ritii-arsi nei due ordini.
rispettivi Benoffi minore conventuale nel ,

Nell'anno l437 nacque la quistio- Compendio di storia niinorilica, di-


ne se quei secolari celibi che ave- ce quanto di sopra riportammo,
vano professato la regola del terz'or- colla di lui autorità. In fatti s.

dine potevano passare allo stato ma- Francesco, dopo aver in Cannara
trimoniale e i vedovi ad altre nozze. vestito terziario il b. Lucio, segui-
Si ricorse dai superiori dell'ordine tando le sue missioni, andò in To-
al Papa Eugenio IVj il quale con scana, e quivi indusse molti ad ab-
la bolla Ex ìnjwicto nohis deputò bracciare il terz'ordine, particolar-
il cardinal Giordano Orsini vescovo mente in Firenze, nella quale città
di Sabina a' 28 ottobre i437 ad si formò di loro ima congregazio-
esaminare e risolvere il caso; indi ne tanto esemplare, che furono pa-
il cardinale decise e risolvette, che ragonati gl'individui che la com-
potevano come gli altri fedeli con- ponevano a quei primi cristiani,
trarre il matrimonio, siccome abbia- de' quali scrive s. Luca, che aveva-
mo dal Wadingo tom. V, an. 7, no un cuore ed un'anima. Con am-
f. 253, n. 54. S. Francesco fece mirabile carità s' impiegavano tutti,
questa istituzione prima che altro- sì uomini, che donne, nella cura
ve, cioè nel 1221, nella terra di degli infermi e dei poveri vecchi
Cannara, chiamata fino a quel tem- dell'ospedale di s. Paolo, da essi e-
po Carnerio, situata nel piano d'As- retto vicino alle mura della città,
sisi, poco distante dalla Porziuncu- da dove essendo stati poi trasferiti
la, e la fece nella quinta domenica dall'arcivescovo s. Antonino nella
dopo Pasqua, che in quell'anno piazza di Maria Novella, furono
s.

cadde a' 16 maggio, come consta detti Buonuomiai di s. Martino,


i

da un antichissimo manoscritto, che perchè si radunavano presso la chie-


si conserva nella stessa terra, dove sa di quel santo. Quindi s. Fran-
ogni anno in tal giorno si fa di ciò cesco giunse predicando nella terra
solenne memoria nella chiesa, fatta di Poggibonsi , ove Lucchesio es-
ivi subito edificare da quel pub- sendosi convertito alle sue predi-
blico, e nel passato secolo restau- che in Firenze, erasi ritirato con
rata. Il primo di tutti che dalle Buona sua moglie per farvi peni-
mani di s. Francesco ivi ricevesse tenza, ed impiegar le sue rendite
l'abito del terz' ordine, consistente in sollievo de' poveri. Il santo al-
in una veste di color cenerino le- loggiò in sua casa, ascoltò le sue
173 FRA FRA
colpe, e per la risoluzione fatta di con licenza dei loro superiori, qua- i

coiisagrarsi al Signore, lo confer- li secondo la condizione di ciascu-


mò nel proposito, e quindi ascri- no, e l'uso de' luoghi, possono an-
vendolo colla moglie al terz'ordine, che dispensare le sorelle in quanto
li vesfi di un abito semplice e mo- al vestire. E loro proibito interve-
desto, cinto con una fune, assegnando nire ai balli, ai festini, ai teatri,

loro alcuni regolamenti, come ave- ed a tutti i pubblici spettacoli cla-


va fatto a quei di Cannara, di Fi- morosi e profani, e con ogni dili-
renze, e di altri luoghi, esortan- genza debbono procurare, che nes-
doli a valersi di questi , fintanto- suno della loro famiglia cooperi a
ché avesse scritta la regola , che simili vanità. Debbono astenersi dal
scrisse poi alla fine del medesimo mangiar carne, se non sono infer-
anno 1221, o nel principio del mi o costretti da qualche altro bi-
seguente. Fra i tanti che il santo sogno, in tutti kuiedi e merco-
i

patriarca vesfi di questo abito, vi ledì d'ogni settimana, e sono ob-


fu ilBartolomeo avvocato della
b. bligati a digiunare dalla festa di
curia romana, che nel 1222 rice- s. Martino fino al Natale, e dalla
vuto da lui l'abito di terziario vis- domenica di Quinquagesima fino a
se con tanta santità di vita, che Pasqua, ed in tutti mercoledì e
i

meritò non solo di essere in tutta venerdì, che cadono dopo la festa
familiarità col santo patriarca, ma di tutti santi fino alla detta do-
i

di essere ancora prescelto in sua menica, eccettuato sempre il giorno


vece a ricevere e vestire tanto gli di Natale. Quelli che non hanno l'ol>
uomini che le donne all' ordine, bligo dell'unizio divino, sono tenuti
come si può vedere nel p. Wa- invece a recitare sedici Pater noster
dingo ed altri autori presso il Bor- pel mattutino, sette per ciascuna
doni, Croìiologiuni tertii ordinis, e. delle ore canoniche, con un Gloria

3, p. 35. 1 domenicani, gli agosti- Patri in fine, a prima ed a com-


niani, i carmelitani, i minimi, ed pieta debbono aggiungere un Cre-
i serviti imitarono quest'istituto, do, ed il salmo lUiserere, e quelli
ed ancor essi hanno il terzo ordi- che non lo sanno tre Pater noster.
ne sotto le loro regole. Debbono confessarsi e comunicarsi
La regola del terz'ordine divisa nelle feste di Natale, di Pasqua, e di
in ventitré capitoli, contiene le mas- Pentecoste, ascoltare la messa ogni
sime più pure del vangelo, perchè giorno, ed una volta al mese radu-
ordina di osservare con ogni esat- narsi insieme per assistere a quella
tezza i comandamenti di Dio, di del loro padre visitatore, o com-
vestire modestamente senza vani missario, e udire la divina parola.
ornamenti, e di fare il testamento Non possono fare giuramenti solen-
Ire mesi dopo la professione, per ni, se non costretti dalla necessità,
attendere con piìi libertà all'acqui- e se alcuno giura inconsideratamen-
sto delle virtù, e dei veri beni te, o dice discorrendo qualche bu-
del cielo. In vigore di questa rego- gia, la sera per penitenza deve re-
la i fratelli del tcrz' ordine di s. citare tre Pater noster. Nessuno of-
Francesco non possono portare ar- fìzio della congregazione dev'essere
mi olfensive, se non per difesa del- perpetuo, ed ognuno è tenuto ad
la fede, della Chiesa e della [xUria accettar quello che gli vien dato.
FRA FKA. 173
e ad esercitarlo con fedeltà. Tutti I 8 agosto da Nicolò IV, che vi fe-
deljLxtuo pi oculare di mantener la ce alcune variazioni ed aggiunte, e
pace, e di fuggire le liti coi fratel- poiché di lei professori furono fat-
i

li e cou altri ; e il ministro e la ti partecipi di tutte le grazie e


ministra, che sono i rispettivi supe- privilegi accordali dai sommi Pon-
riori della congregazione, una vol- tefici ai frati minori, in poco tem-
ta ahneuo la settimana hanno da po si ascrissero al terz' ordine mol-
visitare per sé, o per mezzo di al- tissimi principi egran signori, ezian-
tri, i fratelli e le sorelle nelle infer- dio re e regine, imperatori ed im-
mità, esortarli alla pazienza, e far peratrici, ed altre persone illustri

loro soininiiiistraie co' beni della d'ambo i sessi, il numero de'qua-


congregazione tutto il necessario, se li di maniera che
è incalcolabile:
sono bisognosi. Morendo un fratel- r imperatore Federico II cui poco
lo o una sorella dell'ordine, tutti andava a genio la prodigiosa esten-
gli altri sono obbligati ad assiste- sione di quest'ordine, ebbe a la-
re all'esenuie, ogni sacerdote deve gnarsi in questi termini » duas :

celebrare una messa per quell'ani- » novas fraternitates creaverunt ad


ma, e gli altri devono recitare cin- » quas generali ter mares et foemi-
quanta salmi, o altrettanti Pater M nas receperunt, quod vix unus
nostcr col Requiem in fine di cia- » et una remansit, cujus nomen
scheduno, siccome nel modo stesso M in altera non sit scriptum'. De
ogni anno recitar ne deI)bono altri Vineis 1. I, epist. 87, presso il ci-

cento o il Salterio, e far celebrare tato Bordoni, Cronologia in e. 3, p.

tre messe in comune pei fratel- 33, n. 17. Ha dato quest'ordine


\\ e sorelle vivi e defunti. Una alla Chiesa anche molti scrittori, ed
o più volte l'anno, se il bisogno un grandissimo numero di santi
lo richiede, il p. visitatore o com- e di sante d'ogni qualità e con-
missario visitar deve tutta la con- dizione, tra i quali i fratelli e le
gregazione unita insieme , imporre sorelle dell'ordine venerano per lo-
la penitenza ai titjsgressori della ro principali patroni, s. Luigi IX
regola, e dopo tre ammonizioni, col re di Francia, e s. Elisabetta du-
consiglio dei discreti, cacciare dal- chessa di Turingia, figlia di Andrea
l'ordine quelli che non si emenda- II re d'Ungheria. Questa santa a
no. Finalmente il p. visitatore o cui s. Francesco mandò il proprio
commissario può dispensare i fra- mantello, ch'ella portò dipoi fin-
telli e le sorelle da qualunque pre- ché visse, fu la prima che focessc

cetto contenuto nella regola, che colla professione della regola del

non obbliga mai sotto alcuna colpa, terz' ordine i voti solenni, fuori di

né grave né leggera. quello della clausura, e dopo di lei

Questa regola del terz' ordine fu essendovi state sempre delle persone
approvata a voce da Onorio III, e che in ciò l'imitarono, e che colla
da Gregorio I\, il quale con la permissione dei Papi si unirono an-
Bolla Detestanda del 26 marzo, e cora in comunità religiosa, tanto
con Nimìs patenter del 26
l'altra uomini che donne, perciò è ricono-
maggio 1228 concesse a questo or- sciuta come per madre del terz'or-
dine vari privilegi. In oltre la re- ne regolare. Ciò dimostra ad eviden-
gola fu confermata nel 1289 ai za anche 1' autore della Storia de-
174 FR^^ FRA
if// ordini monastici, Iradoltn tini 7n, che poi da Giovanni XXIII con
succitato p. Fontana, tom. VII, la bolla Ptrsonas %'acanlcs, de' 26
cap. 3o, dicendo che vi erano dei agosto i4'3, si approvò ; ciò risul-

terziari regolari anche al tempo di ta specialmente dalla fbrmola del-


JNicoiò IV, e di Clemente V, i qua- la professione inserita in detta bol-
li avevano già molti conventi e mo- la, e nelle varie edizioni di tale re-
nisleri dell'uno e dell'altro sesso, gola, ove si è sempre fatta menzio-
e facevano i voti solenni di pover- ne di jNicolò IVj e mai di Leone
tà, di castità e di ubhidienza, che X. Va pure qui notalo che la pa-
Sisto IV confermando tutti i pri- rola riformati si addice bene ai re-
vilegi loro accordati dai suoi pre- ligiosi del terz' ordine di Francia,
decessori, dichiarò essere simili a ma tutte le altre provincie non han-
quelli degli anche
altri regolari: no, il ripetiamo, subito riforme, di-
Martino V, ed Eugenio IV confer- stinguendosi solamente il terz' ordi-
marono il terz' ordine. Quindi è ne secolaie da quello elevato alla
che Leone X nel confermare rego- regolare osservanza per li tre voti
lare il lerz' ordine, chiamato pure solenni che professano.
delia Penitenza, con la costituzione Dei terziari regolari si formaro-
XLVIII de' 20 gennaio i52i, In- no tempo varie congregazioni, det-
col
ter catterà, togliendo dalla regola te della regolare osservanza, ognu-
del terz' ordine tultociò che allo na delle quali aveva una volta il
stato regolare non conveniva, ed suo generale, cioè quella d'Italia,
approvandola di nuovo, con adat- o sia di Lombardia ,
quella di
tarla meglio ai terziari claustrali, Spagna ,
quella di Portogallo, quel-
non cominciarono questi nel di lui la di Francia , e quelle di altri
pontificato, e per conseguenza la regni, o provincie , le quali o so-
b. Angelina contessa di Corbara, no andate a finire, come le con-
secondo il p. da Latera, non fu gregazioni di Alemagna, di Olan-
l'istilutrice delle religiose di que- da, e di altri luoghi infettati dal-
sto ordine, come alcuni hanno scrit- l'eresia, o si sono unite a quella
to, poiché essa altro non fece nel di Lombardia, come quelle di Si-
1897 che indurre a fare il quarto cilia, di Dalmazia, d'Istria, di Zep-
voto di clausura quelle del moni- peren, luogo vicino a Liegi, ed al-
stero di s. Anna di Foligno, il qua- tre. Ora non ha il generale, scelto
le fu poi introdotto ancora in altri dal proprio corpo, se non quella
monisteri, ma non in tutti, essen- d' Italia, o di Lombardia, il qual
dovi ancora presentemente in mol- generale governa questa congrega-
ti luoghi delle terziarie, che vivo- zione con tutte le altre unite, per-
no collegialmente senza obbligarsi chè quelle di Spagna, di Portoga-
a star chiuse. Tuttavolta è da no- lo, e di Francia, la quale comin-
tarsi, che la regola riformata da ciò a Informarsi nell'anno i5^!\ per
Leone X non fu ricevuta nelle pro- opera del p. Vincenzo Mussart, di-
vincie italiane,sempredove si è pendono dal p. generale di tutto
tenuta la primitiva, approvata da l'ordine de' minori. S. Pio V sog-
Nicolò IV, accomodata coi tre vo- gettò a questi nel 1 568 anche la
ti al sistema regolare dai primiti- congregazione di Lombardia, ridu-
vi religiosi della regolare osservan- cendo i frati e le monache del terzo
FRA FRA 175
ordine, sotto governo del gene-
il ad una mozzetta lunga, simile a
rale, e provinciali de' minori osser- quella de' minori conventuali, e per
vanti j ma Sisto V nel 1 586 le per- distinguersi da questi portano ordi-
mise di tornare ad eleggere come nariamente il collare come quello
prima un generale del proprio cor- de' preti secolari, il cappello nero
po, volendo però che dentro due de' quali è usato dai religiosi dei
mesi dalla sua elezione questo gene- terz' ordine; ed in un piccolo fiocco
rale, che dura tre anni nell' officio, all'estremità del cordone. Quelli del-
domandi la sua conferma dal p. ge- le congregazioni di Spagna e di
nerale degli osservanti, come ge- Portogallo hanno 1' abito bigio, del-
nerale di tutto l'ordine de' frati la forma di quello de' minori osser-
minori di s. una ta-
Francesco. Ma vanti, né si distingue, che per la
le conferma non ha avuto mai luo- mozzetta del cappuccio, la quale da-
go, sebbene si riducesse ad una vanti al petto, e dietro alle spalle
mera formalità, essendosi in detta finisce collapunta. Quelli di Fran-
bolla di Sisto V espresso, che chie- cia che sono riformati, ed in quel
sta , e non ottenuta o denegata, regno si chiamano Picpus, dal luo-
s' intenda l'elezione confermata con go in cui nel 1601 furono stabi-

apostolica autorità. In quanto al- liti in Parigi, portano una veste di


la durata del generalato di un panno scuro, legata con un cordo-
triennio , dipoi con decreto del ne nero, ed un cappuccio tondo,
capitolo generale degli 8 giugno al quale è attaccato una specie di
1647 approvalo da Innocenzo X scapolare appimtato sì nell'estremità
con bolla de' 6 novembre 1 648, In anteriore, che nella posteriore, e si

his pastoralis nostrae soUcitudinex, stende poco più basso della cintu-
fa estesa ad anni sei. I primi reli- ra. Il suddetto parigino p. Mussart
giosi del terz' ordine, di qualunque fondò il primo convento nel vil-

congregazione, amanti della ritira- laggio di Francoville-sous-Bois, vi-

tezza, fabbricarono in luoghi solita- cino a Beaumont-sur-Oise ; ed il se-

ri i loro conventi, e vestivano un condo nel detto luogo appellalo Pie-


abito simile a quello degli eremili, pus, nel sobborgo di s. Antonio di
consistente in una tonaca, stretta Parigi, donde il volgo chiamò i re-
alla vita con una cintura di cuo- ligiosi non solo Picpus ma anco Pi-

io, ed in un mantello di color ce- quepusses. Questi religiosi ben pre-


nerino, benché molti vestissero ezian- sto in Francia ebbero più di ses-
dio diversamente secondo 1' uso del- santa conventi, ed i primi membri
la provincia. Nicolò V nel i447 di questa riforma del p. Mussart
permise a quelli della congregazio- erano secolari del terz' ordine, del-

ne di Lombardia di fare nuovi sta- l'uno e dell'altro sesso. Va avver-


tuti e di mutar l'abito eremitico tito che tra le congregazioni dei
in che avessero giudicato
quello preti secolari viventi in comunità
più conveniente per distinguersi da- che si dedicano alle missioni, vi è
gli eremiti. Presentemente il vestir la società de' ss. Cuori detta di Pic-

loro consiste inuna tonaca di saia pus, la quale ha missioni nell'Ocea-


nera, che prima tendeva al chiaro, nia orientale. Al voi. XII, p. i47
cinta con cordone bianco in un ; del Dizionario, dicemmo che un
piccolo cappuccio tondo attaccato tempo uffiziarono in Roma la chie-
176 FRA FRA
sa di s. ]\r;iria de' Miracoli, i fian- nanze, nelle quali vivendo collegial-
cescani riformati Picpus. mente senza voti, uomini con uo-
Qiiantuncjiie i terziari secolari, mini, e donne con donne, come
die da vari Pontefici sono chiama- già vivevano in Firenze al tempo
ti anche frati continenti, non ah- di s. Francesco, si applicano alla
biano una certa forma di vestire, cura de' poveri infermi negli spedali,
determinata da s. Francesco, il qua- e sono chiamati perciò terziari spe-
le nella sua regola si contenta di dalieri, perchè professano la regola
comandar loro che vestano mode- del lerz' ordine francescano. Però in
stamente e senza i vani ornamen- alcuni luoghi fanno i voti sempli-
fi secolaresclii, con tuttociò molti ci di castità, povertà, ubbidienza
de'primi terziari, ed anche dei se- ai vescovi delle rispettive diocesi,
coli postei'iori, principi eziandio e aggiungendovi quello di servir gli in-
piincipesse, pollarono pubblicamen- fermi. In Ispagna presero il nome
te l'abito di quest'ordine, cioè una di Minimi infermieri, chiamati pa-
tonaca talare di color cenerino, co- rimenti Obregoni, da Bernardino
me quella de' frati minori, cinta Obregone, gentiluomo di Madrid,
con una fune sparsa di nodi. JVel- che ivi fu il loro fondatore; ed in
la Spagna principalmente, e nella Francia presero il nome di Buoni fì-
Italia vi sono ancora varie persone cinque mercanti pieni di pietà
gli. cui

d'ambo i sessi ascritte al terz'or- fondarono ad Armentiere, a Lilla ec.


dine, che usano tuttavia di porta- Vi sono altresì dei terziari, quali i

re la detta tonaca di panno scuro vivono nei conventi dei religiosi


o bigio, legata con un cordone bian- del primo ordine di s. Francesco,
co, ed un mantello del medesimo e portano l'abito di quelli con li

panno. Degli uomini alcuni hanno quali vivono^ fuori del cappuccio.
un piccolo cappuccio, ed altri il II p. Bonanni nella parte I del
cappello, e delle donne molte si Catalogo degli ordini religiosi, nel
coprono il capo con un velo bian- riportare a pag. LXXVIII la figu-
co, alcune sovrappongono a questo ra de' francescani del terz' ordine,
ancora il nero, ed alcune fanno an- dice che Gregorio XIII nel i58i
che il voto semplice di castità, decretò che questi religiosi portas-
Presentemente però la maggior par- sero il cappuccio tondo e 1' abito
te dei terziari e delle terziarie por- di color berrettino o cenerino, co-
lano sotto le vesti comuni un pie- me i minori conventuali, acciocché
colo scapolare o pazienza del pan- si distinguessero dai cappuccini. Ag-
no dei frati minori, cinto con un giunge che Gregorio XlV, nella boi-
cordoncino bianco, lo che, osservali- la Beati Francisci del 1091, ordi-

do secondo il proprio stato quanto nò che il mantello fosse lungo co-


la tegola prescrive, basta per me- me quello de' minori conventuali ,

litare, e fare acquisto delle mol- e la mozzetta si portasse non sotto


tissime indulgenze concesse da vari ma sopra d' esso, la quale mozzet-
sommi Pontefici ai professori di ta nella parte anteriore non dove-
quest'ordine. Nella vSpagna, in Por- va essere tonda ma
acuminala; e
togallo, nelle Fiandre, nell'Alema- che di quest'ordine scrissero il Bor-

gna, e nell'Inghilterra, oltre inai- doni, il p. Francesco Gonzaga, e


tri luoghi, si formarono delle adu- Rodrico nelle Qiiaest. reg, tom. Ili,
FRA FRA 177
quaest, 7, art. 1 . Hanno scritto pn- vicino s. Stefano Rotondo , come
le di questo ordine Antonio de risulta da uno stromento di pro-
Siliis , Dionisio Cartiisiano , e vari cura fatto dal superiore e religiosi
altri presso il Bordoni, Cronologiuni del medesimo nel dì 24 settembre
e. 3, p. 36, e e. 4) p- 61. Il me- 1472, presso il notaro Antonio Gia-
desimo p. Bonanni nella pagina se- como de Cacciis, presso il Bordoni,
guente ci dà la figura de' france- Cronologiuni e. 21, p. 391, detto
scani del terz' ordine riformato in Jrchiviiun Bullnrum, privilegiomni
Francia, avente la barba. Dice che et islrumentorum instrumento -20, ,

la riforma il p. Vincenzo Mussart p. 719. Al presente i religiosi del


la eseguì nel pontificato di Clemen- terz'ordine hanno in Pioma le se-
te Vili, che si stabilì in quattro guenti chiese.
Provincie, nella Lorena, in Avigno- Chiesa de' ss. Cosma e Da-
ne ed in Roma ; e che le loro co- miano (Fedi). Questa fu data ai
stituzioni furono approvate da Pao- religiosi dal cardinal Alessandro
lo V, e confermate da Urbano Vili, Farnese poi Paolo III, a cui Alessan-
facendo menzione di questi religio- dro VI nel 1493 nel crearlo car-
si anche il IMoreri nel suo Dizio- dinale gliela aveva conferita per dia-
nario storico alla lettera T ,
pag. conia, che il cardinale concesse col
i2f)3. Delle monache terziarie si beneplacito apostolico di Giulio H
parlerà al seguente paragrafo delle ai frati del terz'ordine, i quali fab-
francescane, e dopo le Clarisse, cioè bricarono l'annesso convento ove
al § VII. Noteremo per ultimo, risiede il p. generale, ed il p. pro-
che l'abito del terz'ordine, secondo curatore generale del medesimo or-
i vari paesi, subì diverse niodiOca- dine. In esso convento nel 1682 il

zioni e variazioni sì nella forma p. m. reggente Arcangelo Garini di


che nel colore ; come fu altresì Asaro in Sicilia, religioso di que-
delle loro costituzioni, che sarebbe st'ordine, fondò V accademia del
lungo il voler qui enumerare. concilio. Erano sedici gli accade-
1 religiosi del terz' ordine hanno mici scelti fra i più distinti religio-
il proprio cardinale pi'otettore, ed in si dei diversi ordini.
Si riunivano
Roma ebbero l'amministrazione del- al 21 di ciascun mese, e trat-

l'ospedale nella parrocchia di s. Maria tavano le materie istoriche , cano-
de' Catinari nel rione della R.ego- niche e dommatiche dei concili.
la , da loro costruito pei poveri Esistono nell'archivio dello stesso
ed infermi, avendo ottenuta la fa- convento delle tavole statistiche dal
coltà da Martino V, con la bolla detto p. Garino dottamente elabo-
Religionis vestrae, de' i4 dicembre rate, e pubblicate una nel 1690,
i4i9. L'imperatore Sigismondo e dedicata al cardinal Fabrizio Spa-
re d' Ungheria diede ancora al p. da protettore dell' accademia , nel
Giorgio Enrico procuratore genera- 1700 l'altra. La prima presenta
le di esso ordine l'amministrazione in un quadro quanto concerne ai
dell'ospedale di s. Stefano Rotondo, concili apostolici ; e l'altra ai con-
confermata da Martino V, con la cili generali d' occidente. Di que-
bolla Ad ea quae ex injuncto no- sta accademia ne tratta il Piazza
bis, de' 17 maggio i423. Abitarono nel suo Eusevologio romano, trat-
inoltre il convento di s. Girolamo tato XII, capo XIX.
VOt. XXVI. 12
178 FRA FRA
Chiesa di s. Paolo rnolìno al- va , e v' istituì la tanto rinomata
la Regola, cos'i detta perchè posta accademia teologica ; questa si è
nel rione di tal nome, con conven- traspoitata alla Sapienza di Roma,
to annesso. Essa fu eretta in ono- o sia neir università ; l' altra nelle

re di Paolo apostolo, poscia dal


s. ultime vicende politiche fu dema-
volgo appellata s. Paolino in Are- niata e venduta. F. il Piazza nel-
nula, dalla vicinanza del luogo ove V Eiisevologio , trattato XIII , capo
il Tevere lascia una spiaggia di XXXI. 1 religiosi del terz' ordine
aiena come osserva il Bovio nel-
, nei primi anni del decorso secolo
la descrizione che fa delle chiese fi- riedificarono la chiesa in migliore
gliali della basilica di s. Lorenzo in forma , trasferendosi la cura par-
Damaso, a 178 della sua Pietà
p. rocchiale allora ivi esistente, tra le
trionfante. Dice ancora che antica- parrocchie vicine. Per la chiesa si

mente fu detta Scuola di s. Paolo, servirono dell'architetto fr. Gio. Bat-


probabilmente perchè ivi si recava il tista Borgognone; la facciata però
santo apostolo a predicare ai gentili ornata di pilastri corinti e com-
la fede cristiana, a battezzare e ad positi, venne innalzata coi disegni
istruire i convertiti, per cui a suo di Giacomo Ciolli e di Giuseppe
onore fu eretta la chiesa, e al di- Sardi. Entrando in chiesa, l'ovato
re di Ridolfino Venuti, Roma mo- sopra la porticella contigua alla

derna, pag. 535, tra le altre reli- prima cappelletta dal lato destro,
quie vi fu posto un braccio di s. è pittura di Biagio Puccini, che vi
paolo, come uno de' primi luoghi espresse il martirio di s. Erasmo.
da lui santificati in Roma. Il Pan- Cristoforo Creo è l'autore del qua-
ciroli a pag. 661 de' Tesori nasco- dro che si vede sull'altare della no-
sti,stampati nel 1600, nota che la minata cappelletta esprimente s. ,

chiesa da pochi anni era stala da- Rosalia. Il s. Francesco nella se-
ta ai frati eremitani di s. Agostino, guente cappella è pittura del Par-
cui soggiunge il Bovio, che la uf- migianino. L'ovato contiguo all'al-
ficiarono sino al 16 ig, nel qunl tare del Crocifisso è pure del Puc-
anno venendo provveduti di due cini, che vi colon i ss. Bonaventu-
luoghi migliori , la cederono col ra e Tommaso d' Aquino dottori
beneplacito di Paolo V al p. gene- di s. Chiesa. JXella tribuna dell'al-
rale del terz'ordine di s. Francesco, tare maggiore sono tre quadri a
Santoro Pecorella da Salemi in Si- fresco coi fatti di s. Paolo, di Lui-
cilia, previo lo sborso di scudi quat- gi Garzi. La pittura della volta
tromila cinquecento, e vi annes'^e della sagrestia è opera d' Ignazio

un ospizio pei religiosi della sua Sterni ; l'ovato sulla porta di essa,
provincia, come abbiamo dal Bor- in cui vedesi la Beata Vergine e
doni, Cronologiiim e. i5, p. 436. 11 s. Chiara, fu eseguito dal medesimo
p. ra. Antonio Coltoni di Nicosia, Puccini. Passata la cappelletta del-
dopo di lui eresse il detto ospizio la Madonna, segue da questa par-
in collegio di studi per la sua na- te il cappellone di s. Anna, in cui

zione siciliana, lo provvide di una il quadro della santa è opera del


distinta libreria coi proventi ddla Calandiucci , mentre la volta ed i

sua letteratura, e di professore di sordini li colorì a fresco Salvatore


metafisica nella imiversità di Patlu- iNIonosiiio allievo del Conca. 11 s.
FRA FRA 179
Antonio di Padova nell' ultimo al- ripoteva sino a sessanta argomenti,
tare è del Calandiucci , e l'ovato ed a tutti diversamente risponden-
prossimo contenente un miracolo do o in greco, o in latino, o in
di quel santo, è pittura di Giaco- caldeo. P. Giacinto Cimma, Sto-
mo Diol poeta e pittore. In que- ria dell' Italia letterata tom. I, e.

sta chiesa esiste un' immagine mi- 3o, art. 3, p. 8. Al presente me-
racolosa di Maria Vergine sotto il ritamente governa l'ordine il p. m.
titolo della Madonna delle Grazie, fr. Gabriele Conticelli, il quale sino

i cui miracoli sono riferiti dal p. dal i832, epoca del suo provincia-
Concezio Carocci nel Discorso sesto, lato in Sicilia, occupò con graa
si

e nella informazione autentica pre- zelo ad elevate studi nei con-


gli

sa dai canonici della patriarcale ba- venti del terz' ordine , inviando a
silica vaticana, per cui da essi ven- tal fine i migliori alunni nel detto
ne coronata con corona d' oro in- collegio di s. Paolo alla Regola. Pei
sieme col s. Bambino nel iG5i. suoi meriti fu promosso a genera-
La festa del santo titolare si cele- le dell'ordine nel 1837, e governò

bra a' 25 gennaio, e a' 3o giugno; con tanta prudenza e sollecitudine,


per quella poi di s. Anna, in ogni che fu rieletto generale nel i843,
quadriennio il senato romano fa sempre mantenendo costante le lo-
alla chiesa l' offerta di un calice devoli sue mire a far prosperare
con patena d'argento, e di torcie le lettere e la disciplina regolare
di cera. Quest'ordine della regola- in tutto l'ordine, e particolarmente
re osservanza , e segnatamente la nel memorato di s. Paolo
collegio
congregazione di Lombardia, non ha alla Regola, e nel convento de' ss.
mancato di uomini illustri sì in Cosma e Damiano, ove di recente
santità che nelle lettere , la serie con saggio provvedimento istituì un
de' quali è riportata dal più volte collegio per gli alunni dei conven-
citato p. m. Francesco Bordoni ge- ti dello stato pontifìcio.
nerale nel suo Cronologio. L'ordi-
ne religioso è debitore a questo § VL Monache francescane del se-
uomo grande, non solo delle più condo ordine di s. Francesco, o
interessanti notizie ajipartenenti al sia delle Clarisse, e di varie ri-

medesimo ordine , ma di molte e forme delle medesime.


voluminose opere letterarie e scien-
tifiche.Meritano ancora particolare Nell'anno 1111 istituì il serafi-
menzione il p. m. Giovanni Antonio co padre s. Francesco d'Assisi, al
Brando da Salemi in Sicilia, celebre modo superiormente accennato , il
tanto in santità, che per varie ope- secondo ordine, così detto relativa-
re letterarie che ha dato alla lu- mente a quello de' frati minori fon-
ce; ed il p. Gio. Battista Garam- dato prima, come si è pur veduto,
ba cortonese, professore di teologia e lo istituì con vestir monaca nel-
nell'università di sua patria, il qua- l'anno mentovato la vergine .?. Chia-
le nel capitolo generale del 1628 ra [Fedi), nata in Assisi da nobili
tenuto in Roma, difese pubblicamen- genitori perchè ebbe per madre
,

te in tre giorni continui la sacra Ortolana , e per padre Favorino


Scrittura, la tcolo"ia, le matemati- Scifi. La santa per essere stata la
che e la medicina , e disputando prima che prendesse un tale abito.
,

1 8o FRA FRA
è chiamnta figlia primogenita del nsnron'e violenza, e minacciando d'i

santo patriarca, ed è riconosciuta per ucciderla la trassero fuora ; se non


madre , e quasi fondatrice di que- che, liberata poscia per le orazio-
st'ordine, detto per ciò da lei delle ni di s. Chiara, se ne tornò al mo-
Clarisse. Si applicò essa sino dai nistero , e quindi s. Francesco le
primi anni all'esercizio di tutte le trasferì ambedue nella casa conti-
virtìi,ed in sentir parlare del me- gua alla chiesa di s. Damiano, lu
raviglioso tenore di vita di s. Fran- questo luogo le due sorelle si ciiiuse-

cesco, si accese di un vivo deside- ro come in carcere , e non andò


rio di vederlo, e di comunicare con guari che a loro si unirono diver-
lui il disegno fatto di abbandonare se donzelle, delle quali ne prese di-
il mondo, di consagrarsi a Dio, e rezione e cura s. Francesco, istruen-
del modo di eseguirlo. Andò per- dole nella via della virtù e della
tanto con una sua confidente a perfezione, e provvedendole del ne-
trovarlo, ed avendogli aperto il suo cessario sostentamento. La santa
cuore, s, Francesco la confermò nel venne fatta da
Francesco supe- s.

mirabile proposito, e poi conferen- riora dei nascente monistero ed ,

do con essa, gli andò istillando di ebbe essa la consolazione di veder


giorno in giorno il suo spirito di la propria madre Ortolana, con al-

umiltà, di povertà e di penitenza. tre signore di qualità, abbiacciare


Venuta la domenica delle Palme, con lei l'austerità della penitenza,
che cadde in quell' anno nel gior- essendo sì grandi le privazioni cui
no 19 marzo, la nobile donzella ric- si soggettava s. Chiara , che il ve-
camente vestita, si portò verso la scovo di Assisi, Fran- e lo stesso s.

sera alla chiesa della Porziuncula, cesco r obbligarono a dormire al-


dove fu ricevuta Francesco da s.
,
meno su cattivo letto. La divozione,
e da tutti i suoi religiosi, che con ceri l'amor della solitudine, la povertà, e
accesi la stavano aspettando, mentre tutti gli altri esercizi di pietà diven-
cantavano il Veni Creator Spirilus. nero sì comuni in Assisi che nel ,

Avanti r altare della ss. Vergine si tempo stesso, che gli uomini si con-
spogliò delle vesti preziose, ed il sacravano a Dio neir ordine di s.
santo avendole recisi capelli la i , Francesco queste vergini avevano
,

vesti di umile sacco, la cinse con rinunziato a tutte le grandezze ed


corda e poi la condusse al moni-
,
agli agi del mondo per seguir s.

stero delle monache benedettine di Chiara.


s. Paolo, e da questo per salvarla La fama della santità di tali nuo-
dagl'insulti de' parenti, che faceva- ve religiose, in poco tempo si spar-
no in un allo zio Monaldo ogni se mirabilmente a segno, che in
sforzo per ricondurla a casa, la tras- pochi anni furono fondati molti mo-
ferì alcuni giorni dopo al moniste- nisteri , non solo nell'Italia e in
ro di s. Angelo del Panso pur del- Roma, ma ancora nella Spagna e
le benedettine, siccome pii^i vicino nella Francia, ed Agnese figlia del
alla città di Assisi. Sedici giorni re di Boemia Primislao eresse un
dopo la sua vestizione, nello stesso monistero in Praga, e vi si fece
monistero di s. Angelo si unì a lei essa medesima religiosa di s. Chia-
s.Agnese sua sorella. Indispettiti i ra con molte dame ragguardevoli.
parenti dalla vocazione di questa 11 cardinal Ugoìiuo Conti protetto-
,.

FRA FRA 181


re dell' ordine francescano , e poi te austerità, e questa dispensa fu
Papa Gregorio IX, nel i2ig ne fe- accettata pure in altri monisteri
ce fabbricare uno in Perugia e , Nella sua regola in fatti tra le al-
trattò col suo amico s. Francesco tre cose comanda s. Francesco il di-

della maniera di vivere, che si do- giuno perpetuo, la recita dell' uffi-

veva prescrivere alle religiose del zio divino secondo l' uso de' frati

monistero di s. Damiano, e degli minori, eh' è quello della santa ro-


altri che si andavano ogni di più mana Chiesa , con questo che le
moltiplicando. Il santo fondatore monache vi aggiungessero ogni gior-

premuroso per quello di s. Damia- no quello de' morti ; proibisce di


no, non volle assegnare norma al- accettare e ritenere per sé e per
cuna di vivere agli altri, anzi mo- mezzo di altre persone, rendite e
strò dispiacere che i suoi frati ne possessioni di qualunque sorta, e dà
avessero eretti alcuni, con prender- altri precetti fino al numero di
ne la direzione , e con dare alle centotrè, obbligando le monache ad
monache il nome di viinoresse, o osservarli sotto peccato mortale, da
di suore minori, volendo che per cui furono dispensate, come si di-
allora non si chiamassero con altro rà, da Eugenio IV.
nome, che con quello di povere si- Non ostante la povertà rigorosa,
gnore o darne rinchiuse. Il cardi- che si professava da queste religio-
nale promise di parlarne al Pon- se, l'ordine loro andava crescendo
tefice Onorio IH, e lasciando a s. colla fondazione di nuovi moniste-
Francesco il governo si nello spi- ri, abbracciandone l' istituto anche
rituale che nel temporale del mo- donne di regia stirpe, tirate dal
nistero di s. Damiano, prese egli la buon odore della santità di Chia-
cura degli altri, ai quali diede la ra, la quale per le sue eccelse vir-
regola di s. con alcune
Benedetto tù fu onorata da Dio ancor viven-
particolari costituzioni che fece ap- te con istupendi miracoli. Nell'ulti-
provare dal Papa, e destinò visita- ma sua infermità, che fu molto
tore Ambrogio dell'ordine cistcr- lunga e penosa, gli amministrò il
ciense. Nel 1224 s. Francesco diede viatico il cardinal Rinaldo Conti
ancor egli a s. Chiara ed alle sue protettore dell'ordine, nipote di
compagne, che gliene avevano fat- Gregorio IX, e poi ancor egli Papa
to istanza, la regola scritta in do- col nome di Alessandro IV; ed es-
dici capitoli, la quale prima fu con- sendo stato il cardinale pregato dal-
fermala a voce dal cardinal Ugoli- la santa di far confermare dal Pa-
no, per l'autorità avutane da Ono- pa la regola prima di sua morte
rio III, ciò che pur fece dopo as- e tal quale l' avea licevuta da s.
sunto al pontificato col nome di Francesco, Innocenzo IV che allo-
Gregorio IX, e quindi in iscritto da ra sedeva sulla cattedra apostolica,
Innocenzo IV nel 1246. Lo stesso si portò da Perugia ad Assisi per
Gregoi'io IX nel 1237, alle preghie- visitarla, e s. Chiara gli domandò
re della b. Agnese figlia del re di la grazia di fare osservare letteral-
Boemia, gli accordò il privilegio di mente in tutti i suoi monisteri la
non poter essere costretta ad ac- detta regola , con rivocare tutte le

cettare le rendite, e dispensò le re- modificazioni fatte dal predecessore


ligiose di quel monistero da mol- Gregorio IX. Il Pontefice lunocen-
i82 FRA FRA
zo IV gli accordò quanto chiedeva, onore Clemente V intitolò l'altare
con un breve che allora spedì scrit- maggiore, ove si custodisce con gran
to di suo pugno e baj^nato dalle , venerazione la sua salma. Divenu-
sue lagrime, e vietò al generale dei to Pontefice Alessandro IV, nel
fiati minori, ed a chiunque altro 12 55 in Anagni canonizzò solen-
di costringere le religiose Clarisse nemente s. Chiara , come si legge
ad osservare altra regola, che la nella sua terza costituzione, presso
suddetta. Ottenuto ciò con la pon- il Bull. Roni. tom. Ili, par. I, pag.
tifìciabenedizione da Innocenzo IV, 364, spedita a' 26 settembre. La
e fatto ad imitazione di s. France- vita di s. Chiara prima religiosa e
sco il testamento, s. Chiara se ne prima badessa delle francescane, fu
volò al cielo in età di sessant'anni scrittaper ordine dello stesso Ales-
12 agosto i253, dopo aver
circa, a' sandro IV, e ne tratta ne' suoi An-
governato in qualità di abbadessa nali il p. VVadingOi dei primi mo-
per quarantadue anni il suo mo- nisteri dell'jOrdine di Chiara è a
s.

nistero di s. Damiano, e dopo a- vedersi il p. Sbaraglia in Bullar.


verne fondati moltissimi altri per Francisc. Romae
1759. In quanto
mezzo delle sue compagne, tra i ad Agnese sorella della santa pei ,

quali ancor quello di Roma, detto di lei esempi avendo fatto grandi
volgarmente di s. Cosimato in Tra- avanzamenti nelle virtù, s. France-
stevere, eretto nel 1234 o nel 1286, sco la mandò a governar il nuovo
con rimoverne Gregorio IX, per dar- monistero delle Clarisse di Firenze,
lo ad esse, i monaci benedettini e tornata in Assisi mori tre mesi
camaldolesi. Alla nuova della sua dofK) s. Chiara. Fu sepolta nella
morte accorse tanta moltitudine di chiesa di s. Damiano, indi il suo
gente, che la città restò quasi vuo- corpo venne trasferito in quella di
ta affatto di abitatoli, pubblicando s.Giorgio, e pei miracoli che Dio
tutti con festose grida la di lei san- operò a sua intercessione, Pio VI
tità, la quale fu confermata da Dio con decreto de' 3 dicembre 1777,
con molti e segnalati miracoli. Tor- permi.se che fosse onorata con pub-
nò da Perugia ancora Innocenzo IV, blico culto. IVella stessa tomba fu
e con tutti i cardinali e preiati della racchiuso corpo della madre Or-
il

sua curia volle assistere ai di lei fu- tolana, che come le figlie fu model-
nerali, e mentre i frati minori in- lo di virtìi, avendo ricevuto il sa-
tonavano l'uffizio de' morti, voleva gro velo dalle mani di s. Francesco.
che cantassero quello delle sante Dopo la morte della santa fece
Vergini , ma fu persuaso diversa- r ordine ulteriori progressi, e nel
mente dal suddetto cardinal Rinal- 1263, essendo generale de' frati mi-
do Conti, che recitò in fine un'ora- nori s. Bonaventura, in un capito-
zione in Il suo
lode della santa. lo tenuto in Pisa fu risoluto dai
corpo fu solennemente trasferito da frati minori di abbandonare le eia-
s. Damiano al nuovo monastero che risse, perchè pretendevano, che
si era edificato nel recinto della questi fossero tenuti per giustizia
città per comando del Papa pres- ad assisterle e governarle. Il Pa-
so la chiesa di s. Giorgio, che do- pa Urbano IV ne accettò la rinun-
po il 12G5 uella sua riedificazione zia, e dichiarò, che i frati minori

prese il nome di s. Chiara, al cui uuu uauo obbligati ad aver cu-


FRA FRA i83
ra di esse, se nou per carità, sic- monisteri, a riserva di quei d' Ita-
come dovettero esprimere e pro- lia e di Spagna, molti de' quali
testale in una scrittura le medesi- vollero seguitare a vivere in quel-
me religiose, che restarono d'allo- la povertà ordinata da s. France-
ra in poi sotto la giurisdizione im- sco nella regola confermata da In-
mediata del cardinal protettore del- nocenzo IV, ad istanza di s. Chia-
l'ordine, il quale destinava i pro- ra inferma, e professata dalla me-
vinciali, ed altri frati minori che desima, laonde queste furono det-
le visitassero. Sotto altri Papi cer- te eia risse j o Povere Clarisse, e le

carono inutilmente gli stessi frati altre Urbaniste. Anche la beata


di lasciar il governo delle mo- Isabella, sorella di s. Luigi IX re
nache, ma se ne addossarono fi- di Francia, essendosi fatta Clarissa
nalmente il peso di buon animo, nel monastero di Long-Camp, da
(juando Giulio II le soggettò inte- lei fondato vicino a Parigi nel
laaiente al generale, e procurato- 1255, ottenne altre modificazioni
re generale de' medesimi. Il cardina- della stessa regola con assegnare
le Giovanni Gaetano Orsini, protet- rendite fisse alle sue religiose, pri-
tore dell'ordine, e poi Papa Nico- ma da Alessandro IV nel i258, e
lò IH, allorché indusse s. Bonaven- poi dallo stesso Urbano IV nel
tura a ripigliar la direzione delle 1263, e che le abbrac-
le religiose
Clarisse, vedendo che molte di que- ciarono furono parimenti chiamate
ste osservavano stretta di
la recroia Urbaniste.
o
s. Francesco, oltre quella di Gre- Le regole diuique delle Clarisse
gorio IX, ed alcune quella d'In- furono tre, la prima regola fu quel-
nocenzo IV, e che si davano loro la prescritta a Fian-
s. Chiara da s.

diversi nomi, cioè di Riìichiuse, di cesco, la qualeapproTÒ a voce da


Povere dame, di Suore minori, di cardinale e da Papa Gregorio IX;
Damianile o dell' ordine di s. Da- la seconda regola fu la medesima

miano, e di Monache Clarisse, ot- che s. Francesco


avea dato a s.
tenne da Urbano IV, che glie ne Chiara, ed alle sue religiose, la
diede tutta l' autorità, di unirle quale venne in iscritto confermata
sotto una regola e sotto il solo no- da Innocenzo IV, facendovi però
me di Clarisse. Il Papa emanò delle variazioni ed aggiunte per
perciò una bolla in Orvieto a' i8 mitigar l'austerità della pi-ima l'c-

ottobre i263, e divella Alle dilet- gola, e avendola giudicata superio-


te figliuole in Cristo, tutte le bades- re alle forze d' un sessosì debole e

se, e suore inchiuse dell' ordine di sì delicatOj volle apporvi qualche


s. Chiara, ed il cardinal Orsini temperamento; la terza regola fi-
con sua lettera circolare trasmise nalmente è quella di Urbano IV
la bolla e la regola diUrbano con le sue modificazioni.
IV ai monisteri delle Clarisse. Que- Nel182 1 in Roma, e coi tipi
sto caidinale mitigò la prima re- di Lino Contedini fu pubblicato il
gola, permettendo alle monache col- libro, che porta questo titolo: Re-
la autorizzazione del Papa di pos- gola di Papa Urbano IF per le
sedere in comune, e questa miti- monache Clarisse, testamento della
gazione, che fu detta seconda re- madre s. Chiara, e costituzione di
gola, fu ricevuta da quasi tutti i Papa Eugenio IF, con cui mo- i
i84 FRA FRA
nisteri delle Clarisse, e di altre l'ordine dei p. Giuseppe
minori
suore del terz' ordine del p. s. Fran- Maria di Alessandria , dappoiché
cesco vengono assoggettali alla giu- vedeva che in molti monisteri di
risdizione e direzione de' superio- Clarisse soggetti all'ordine non era
ri generali, o provinciali della fa- conformità di osservanze.
miglia cismontana de' minori os- La riformatrice dell'ordine di s.

servanti ; e con cui vengono miti- Chiara nella Francia e nelle Fian-
gati alcuni rigori della medesima dre è s. Coletta, la quale colla per-
regola. A pag. 60 si riporta il te- missione del Papa indusse le reli-
stamento di s. Chiara, ed a pag. giose ad osservare la regola data
72 la sua benedizione. La costitu- loro da s. Francesco, senza obbli-
zione apostolica di Eugenio IV è garle però a lasciar le reudite do-
diretta al p. Giacomo Primadizzi v'erano state ricevute. Questa san-
da Bologna vicario generale dei
, ta nacque in Corb-o nella Piccar-
minori osservanti nella famiglia cis- dia dal falegname Boilet, ed essen-
montana, portando la data Roma : dogli stato imposto il nome di Ni-
presso s. Pietro a' 5 febbraio 1 44^^- cola, per lasua piccola statura fu
La seconda parte del citato libro, chiamata Nicoletta , e poscia Co-
contiene le Dichiarazioni sulla re- letta; professò r istituto delle Claris-
gola di s. Chiara, proposta alle se, delle quali meritò di essere di-
monache claiisse da Papa Urbano chiarata badessa. Essa nel i435
IV, moderata da Papa Eugenio ricorse al p. generale Guglielmo
IV , con mitigazione e dispense da Casale de' frati minori, per lo
adattate ed applicate ad ogni ca- scioglimento di alcune dilìlcoltà che
pitolo della stessa regola dal p. vi- s' incontravano nella stessa rego-
cario generale de' minori osservan- la, e quel generale stese in sedici
ti e riformati, p. Andrea di Lepri- capitoli alcune dichiarazioni le ,

guano, in virtù dell'apostolica po- quali furono pubblicate nel i436,


testà concessa ai superiori dell'or- dopo essere state esaminate nel con-
dine dalla bolla dello stesso Eu- cilio di Basilea. La riforma di s.

genio IV dell'anno i44Sj f^^te a Coletta si estese ancora per molti


replicate istanze di molte religiose, regni e provincie, venendo ricevu-
ma però da valere per quei soli ta da moltissimi monisteri. La san-
monisteri soggetti ai detti minori ta volò al cielo a' 6 marzo i447j
osservanti della famiglia cismonta- d'anni sessantasei, nel monistero di
na, i quali vorranno volontariamen- Gand Fiandre da essa edi-
nelle
te accettarle. Oltre a ciò notere- ficato Benedetto XIV nel 174^
:

mo, che il sommo Pontefice Leo- ne confermò il culto immemora-


ne X Cuni siciiL
colla costituzione bile, e Pio VII solennemente la
nohis, data a' 9 maggio i5i5, di- canonizzò a' 24 maggio 1807. La
chiarò alcuni dubbi circa la resfo-
o vita di questa serva di Dio si leg-
la delle monache di s. Chiara. Al- ge negli annali francescani, e fu
tra regola a noima delle conces- scritta dal Mirco , e dal Sandero
sioni e mitioazioui Eusreniane ha nei santi del Belgio, come dai bol-
ratto stampare in Roma pei tipi laiidisti a' 6 marzo, oltre quella
di Angelo Ajani nel 1842 il pie* pubblicata in lionia nel 1807. Del-
sente ministro generale di tutto le Clarisse di s. Coletta, dette per
FRA FRA i85
lei anche Colettane, è a verlei'si il Nel i538 la ven. madre suor
p. Bouanni nella parte 11 Delle Maria Lorerr/a Longa nobile di
i'eigiiii a Dio dtclicate , nel suo Catalogna, vedova d'un signore na-
Catalogo degli ordini religiosi, pag. politano, che tu reggente del su-
Lll, ove discorre àeMe Dlonache del- premo consiglio collaterale e rea-
l'ordine di s. Francesco d' Assisi. le di Napoli , istituì in Napoli le

Il medesimo scrittore nella pag. religiose della Passione^ dette vol-


LUI parla delle Monache dì s. garmente le cappuccine, sparse di-
Chiara dette Urbaniste, dandone poi in diversi altri luoghi non
come delle precedjenli la figura, ed solo dell' Italia , ma ancora della
avvertendo, che le monache di s. Francia. Queste religiose professa-
Silvestro in capite di Roma, usa- rono da principio la regola del
no manto non tanto lungo e
il , terz'ordine di s. Francesco, e poi
die delle Clarisse ampiamente ne per mezzo della stessa fondatrice
scrisse il p. Wadingo negli Annali passarono a quello di s. Chiara,
deW ordiìie
francescano. Essendo s. che osservano con molto rigore,
Giovanni da Capistrano vicario ge- laonde presero il nome di mona-
nerale degli osservanti della fami- che di s. Chiara, e meglio se ne
glia, commentari sopra la
fece dei parla al volume IX àt\ Dizionario,
regola data alle Clarisse da s. Fran- pag. 201. Vestono un abito rozzo
cesco, e rilevò contenersi nella me- e grossolano, ed hanno alcuni re-
desima centotre precelti, obbligan- golamenti particolari dati loro dai
ti le monache ad osservarli sotto padri cappuccini posteriormente,per-
peccato grave; ma Eugenio IV nel chè questi non ebbe alcuna parte
i447 dichiarò, che sotto una tal nella loro istituzione, essendo state
pena sono le Clarisse tenute sol- dirette nella loro nascita, ed assi-

tanto all'adeaipiniento di quegli ar- stite in Napoli dai padri teatini.


ticoli, che riguardiino i voti essen- La madre suor Francesca Farnese
ziali di povertà, di castità, di ubbi- detta di Gesù Maria, già monaca
dienza, e di clausura, e che spettano professa nel monastero di s. Lo-
all'elezione e deposizione dell'abba- renzo Pane e Perna di Roma, nel
dessa. Dichiarò ancora, che non so- i63i fondò in Albano il primo
no obbligale ad altri digiuni che suo monastero delle religiose eia-
a quelli i quali si osservano dai risse della stretta osservanza di s.

frati minori, e che sono in uso se- Pietro d'Alcantara, dalla fondatrice
condo i paesi, nei quali sono i lo- chiamate Farncsiane: la fondatri-
lo nionisteri. Permise loro altresì ce, che mori in odore di santità,
di portare i sandali o zoccoli, ed ebbe a protettore dei monisteri da
eziandio le calze, avendone biso- lei istituiti il cardinal Francesco
gno ; ma la maggior parte dei mo- Rarberini. Osservano esse rigoro-
iiisleri di s. Coletta, ed alcuni al- samente, benché possidenti, la re-
tri, non vollero accettare tali dispen- gola di s. Chiara, sono molto ri-
se, onde le religiose di questi se- tirate, né parlano alle grate, se non
guitarono a digiunare tutto l'anno di rado, e coperte di un velo, ve-
secondo la regola, ed a cammina- stono di bigio, portano i sandali
re coi piedi affatto nudi, come avea- di corda, e sopra lo scapolare un
no fatto per lo passalo. rosario nero, che gli pende dal
i86 FRA. FKA
collo. IJiinno un cardinal protet- minist-ano alle conteraplaliTe il

tore a parte, che le provvede di vitto, il vestito, e tutto il neces-


confessori, e visita tutti i loro mo- sario di giorno in
giorno onde ,

li is che sono cinque, cioè quel-


ter i, queste sono comunemente chiama-
lo di Albano che fu il primo, quel- te le Maddalene, e le altre le Mar-
lo di Farnese, quello di Palestrina, te. Il loro silenzio è continuo, non

tjiiello di Fara nella Sabina, e quel- parlano mai a persone esterne,


lo di Roma detto le St-polle vi- vanno allatto scalze non fanno ,

ve, la cui chiesa è sotto il ti- uso di pannilini, e cingono la to-


tolo della Concezione , ed in cui naca di lana bigia e ruvida con
riposa il corpo della fondatrice, che una grossa fune o corda. Di que-
Io eresse nell'anno 1643 nel rio- ste monache trattali mentovato pa-
ne Monti, incontro alla chiesa di dre Bonanni a p. LXXXlll, delle
s. Maria de' Monti. Ridolflno Venuti monache solitane dellisliluto di s.

dice che la chiesa è diseguo del Pietro d' Alcantara, dicendosi che
Castelli, e che vi è un quadro del la fondazione fu fatta dal cardinale,
Romanelli. Di questi monisteri lun- il quale ottenne per indulto a-
gamente scrisse Andrea ÌVicoletti postolico di Clemente X l'anno
nella l" ita di suor Francesca di Ì676, alcune religiose di un mo-
Gesù Maria fondatrice di essi ,
nistero del terz'ordine, prescriven-
della quale se ne parla anche al- do loro alcune costituzioni coU'os-
trove, come Farnese fa-
all'articolo servanza delle quali potessero imi-
miglia (Fedi). 11 p. Bonanni nel- tare la vita rigorosa di s. Pietro
la parte II delle Ferghà a Dio d'Alcantara. Descrive pure il loro
dedicale, del suo Catalogo degli abito, ce ne dà la figura, e con-
ardila religiosi, a pag. LVI, ci dà chiude aver tutto tratto dalla bolla
Ja lìgiu'a e le notizie delle Mona- che Innocenzo XI spedi per queste
che francescane dell' osservanza monache, e dalle regole composte
pili stretta. In Italia particolarmen- e fatte stampare dal cardinal Bar-
te vi sono altri diversi monisteri berini abbate commendatario di
dell ordine di s. Chiara, fundati da Farfa. Nella parte HI poi del sud-
diversi in luoghi e tempi distinti, detto Catalogo a p. XXVII, il p.
nei quali molto fiorisce la regolare os- Bonanni ci dà le notizie e la figura
servanza. Tra questi è singolare quel- della Penitente solitaria di s. Fran-

lo latto erigere nella terra di Far- cesco, secondo un catalogo pub-


la in Sabina dal cardinal France- blicato l'anno i6g3 in Auspurg,
sco Barberini 1676, detto del-
nel ove si dice che vivevano come ro-
la lUadoniia della provvidenza e mite nei boschi di Germania, cin-
del soccorso, delle solitarie di s. ti però da muraglia , in piccole
Pietro d'Alcantara, dell'ordi/te di cellette, nell'osservanza piìj. rigida,
Cliuira. Essendo queste reiigio- sia nel vestire, che nel cibo, ed in
fC iLiUc dedite alla contemplazione altro.
delle cose celesti, lasciano la cura Generalmente parlando, le eia-
delle temporali ad altre religiose, risse molte sono soggette ai mino-
che sotto un<i superiora particolare ri osservanti, molle agli ordinari
abitano in un appartamento sepa- de' luoghi , ed alcune di ([ualche
iuLu uciiu stesìu mouisLero. e som- ujuuaslcru più mudeiuu ui padii
,

FRA. FKA 187


csppuccini . In quanto all' alzilo ,
Inghilterra la casa principale delle
Gregorio IX nelle costituzioni fatte Clarisse era vicino ad Aidgale; essa
per esse da cardinale, come si è ac- 111 edidcata da Bianca regina di
cennato, ordina loro di avere due JNavarra , e da Edmondo
suo ma-
tonache, un manto ed uno scapo- rito, il quale era Eurico
liglio di
lare; e S.Francesco nella redola 111, fratello di Odoardo 1 e conte
da lui data a s. Chiara, loro con- di Liuicaster, di Leicester e di Dar-
cede tre tonache ed un manto liy. Queste Clarisse erano del nu-
senza far menzione dello scapola- mero di quelle che si chiamavano

re, dal che è avvenuto, che le cla- Lrbaiùste, Quelle monache poi, che
risse le quali professano la regola si chiafnarono Miiiorisse , appella-
data da s. Francesco, alcune lo por- rono i loro monisteri Minorit: che
tano altre no, sebbene di queste le monache di s. Damiano furono
seconde ve ne sieno pocliissime. Se- dette Mino ri' e lo scrive il Ga- ,

guitando a parlare in generale del ra mpi nelle sue Dlcniorie ecclesia'


loro vestire, si aggiunge, che alcu- stiche a pag.117 e 1 45- Delle mo-
ne hanno la tonaca e lo scapolare nache della Concezione istituite da.
di panno bigio, altre di saia color Beatrice de Silva, che poi abbrac-
tane, ed alcune di color nero, se- ciarono la regola di s. Chiara, se ne
condo r uso e le particolari costi- parla al volume XV, pag. i5i del
tuzioni dei rispettivi monisteri, fat- Dizionario. All'articolo Cappucci-
te in vari tempi, e da diverse per- ne [Fedi) abbiamo detto che os-
sone. Alcune vanno calzate, altre servano la regola di s. Chiara, che
coi piedi affatto nudi come quel- molte sono .soggette ai minori os-
le di s. Coletta e quelle dell'y^i'C servanti, ed altre ai cappuccini, co-
Maria di Parigi e molte coi : me quelle che in R.oma hanno il
sandali o zoccoli mentre pur ve , monistero sul Quirinale con chie-
ne sono che portano il mantO; che sa, e di queste come delle cappuc-
scende dal capo Uno a terra, e cer- cine di s. Urbano e della loro chie-
te ne usano di cortissimi^ ma tut- sa, soggette al cardinal camerlengo
te portano il velo bianco, e sopra di s. Chiesa, se ne parla a detto
di questo un altro nero, piegato articolo.
in diverse maniere, e cingono l'abi- Moltissime sante e beate ha da-
to con una corda in cui sono mol- to l'ordine di s. Chiara, diffuso per
ti nodi. Va qui avvertito , che il tutto il mondo cattolico, avendolo
mouistero à&W Ave Maria di Pari- professato più di duecento regine,
gi, era prima del terz'oi'dine di s. e figlie di re, ed altre innumera-
Francesco, ma le religiose ond'era bili principesse e signore di quali-
composto avendo rinunziato alle lo- tà, preferendo le lane povere di s.

ro rendite nel 14^3, abbracciarono Francesco alle pompe e vanità del


la riforma di s. Chiara _, e sorpas- secolo. Delle sante e beate Clarisse
sarono d'austerità tutte le altre ri- oltre le summentovate anche iu
forme dell' istesso ordine come può principio e progresso dell'articolo,
vedersi in Du-Brevil ,
Antichità di faremo qui memoria di alcune, ol-
Parigi ec. In Francia le monache tre di quelle che riporteremo nel
di s. Chiara furono pur chiamate segLWiUte § VII parlando delle fraii-
Clanste , ed altrove Clariisiiic lu cescaue del tcrz'urdiuc. Clemente X
,,

.8« FÉ A FRA
nel 1671 approvò il culto initne- nemente canonizzò s. Veronica Giu-
moiabile della b. Salomea regina liani.
di Galazia, monaca polacca dell'or- Che le Clarisse appartengano agli
diue di s. Chiara, morta nel 1268, ordini dei mendicanti , lo dichiarò
ia cui vita scritta nel suo idioma s. Pio V nel 1 57 r colla bolla Et
da Adamo Opafovio , nel 1689 fu si mendicanlium. Fra le chiese e
pubblicata in italiano, ed in Roma monisteri delle Clarisse che più non
da Giuseppe Guerrieri. Alessandro esistono, faremo qui menzione di
VJII nel 1690 confermò il culto quello di santa Chiara, ora chie-
uumemorabile della b. Cunegonda sa di san Gregorio Taumaturgo
regina di Polonia , religiosa di s. perchè spettante al sodalizio sot-
Chiara, morta nel 1292: la sua to tal nome nel rione Pigna. La
vita Ranuccio Pico l'aveva stampa- chiesa e il monistero ad istanza del
ta in Roma nel i633. Clemente XI cardinal s. Carlo Borromeo furono
«ci 17 12 canonizzò s. Caterina Vi- eretti dallo zio Pio IV, che nel
gri detta di Bologna, manata in 1 563 vi collocò le donne , che da
Verona da genitore ferraiese, fon- vita licenziosa eransi convertite
datrice del monistero di Bologna , dandogli il nome di Casa Pia; ma
ove si venera il suo corpo Cle- : furono trasferite nel i628daUiba-
mente "VII l'avea beatificata. Ne no Vili nel monistero di s. Giaco-
scrissero diversi la vita, fra' quali mo alla Lungara, essendo divenute
Pietro Azzoguidi, stampata in Ro- poscia monache agostiniane, delle
ma nel 1679, ed il gesuita Gras- quali ne parlammo al voi. I, pag.
setti, pubblicata la prima volta nel i35 del Dizionario. Allora nel mo-
1G21. Benedetto XIII nel 1726 nistero e chiesa di santa Chiara vi
beatificò Giacinta Marescotti roma- furono poste le monache Clarisse
na, Clarissa del monastero di s. Be- che vi rimasero sino alle ultime
nedetto di Viterbo,
che Pio "SII politiche vicende, venendo data la
nel 1807 solennemente canonizzò: chiesa di s. Chiara al nominato so-
le prime sue vite le compilarono dalizio nel 181 4 col beneplacito
il p. Francesco Maria de Amatis, e apostolico di Pio VII. Dessa venne
monsignor Girolamo Venlimiglia con disegno di Francesco
edificata
vescovo di Lipari. Benedetto XIV da Volterra ed essendone protet- ,

nel 1754 approvò il culto imme- tore il cardinal Scipione Borghese,


morabile della b. Serafina Sforza , le con
fece fare la facciata esterna
monaca del monistero di
Chiara s. architettura Carlo Maderno di :

del Corpus Domini di Pesaro, ove l'Alveri, Roma in ogni stato, par-
si conserva il suo corpo il gesuita : te II, pag. 3o5, dice che la chiesa

p. Bonucci , e Giovanni Alegrani in origine si chiamava s. Maria


ne composero la vita, data poi al- Felice ; ma il Panciroli, che stam-
le stampe. Clemente XIII nel 1765 pò i suoi Tesori nel 1 600, non so-
.'tpprovò il culto immemorabile del- lo afferma che già era sagra a s.

la b.Mattia de Nazari is, badessa del Chiara , ma che le sue monache


monistero di s. M. Maddalena di avevano in cura quelle zitelle che
xMatelica dell'ordine di s. Chiara. erano cadute in mancamenti. Ai
E per non dire di altie, il regnan- 12 ngosto vi si celebra la festa del-
te Gregorio XVI ueli83() soleu- la santa. Le Clarisse in Roma, oltre
FRA FRA 189
le chiese e monisteii memoi-nti dd- poco prima. Le monache Clarisse

Je cappuccine , e quelle e quelli di s. Silvestro in capite fioriscono


delle monache del terz 'ordine, han- tuttora, e sono soggette al cardinal
no le seguenti. vicario di Roma.
Chiesa di s.Lorenzo Pane e Chiesa de'ss. Cosma e Damia-
Penìa {^Pedi). Questa col tnoniste- no , detta di s. Cosimato in Tra-
ro nel pontificato di Celestino 111 stevere, dal rione in cui sta, e for-

era posseduta monaci come


dai , se dal volgo per distinguerla dalla
abbiamo dal Cresci mbeni, Istoria chiesa de' ss. Cosma e Damiano nel
della chiesa di s. Giovanni avanti foro Romano ossia campo Vaccino.
porta Latina, pag. 217 e 218. Nel La chiesa e il monistero sono in
pontificato di Leone X la chiesa e un prato piantato di alberi a pie
il monisleio fu dato alle Clarisse ,
del monte Gianicolo, prato che per-
le quali sono soggette ai minori ciò dicesi il prato o la piazza di
osservanti. s. Cosimato nel luogo corrispon-
,

Chiesa di s. Silvestro in capile dente all'antico campus Brutianus


{^Fedi). Dopo che Onorio IV pas- de' regionari!, cos^j detto probabil-
sar fece ad altri monisleri i mona- mente dall'essere assegnato per stan-
ci che stavano in questo di s, Sil- za a que'bruzi, che in pena della
vestro , e l'abbate in quello di s. loro rivolta a favore di Annibale,
Lorenzo fuori le mura_, il cardinal e della pertinacia in sostenerlo fu-
Girolamo IVJascio francescano ve- , rono in parte traslocati dal loro
scovo suburbicario di Palestrina, e paese, e condannati a servire come
che poi lo successe col nome di corrieii e porta-lettere insieme coi
Nicolò IV, domandò ed ottenne dal lucani e dicono piceutini. Altri
Papa il monistero per racchiuder- che quivi fosse la naumachia di
vi quelle religiose vergini romane, Cesare, o di Augusto, o di Nero-
che sul monte di Paleslrina vive- ne. L'Alveri , Roma in ogni stato
vano sotto la disciplina della bea- par. II, pag. 347, ^^^^ ^^^ '" ^1"^-
la Margherita Colonna in assidue sto luogo possedeva s. Benedetto
meditazioni e nell'esercizio delle cri- abbate un ampio spazio di terre-
stiane virtìi, ma non già legate da no per il che poi i suoi nìonaci
,

voti. Però Onorio IV volle che que- vi fabbricarono una chiesa ,


1' ab-
ste vergini solitarie professassero bate della quale fu uno di quel-
r istituto di s. Chiara con solenni- li che anticamente, siccome uno
tà di voti : esse ubbidirono pron- delle venti abbazie privilegiate di
tamente, riceverono le regole e l'a- Roma, assistevano il Papa allor-
bito dalle mani del cardinal IMa- ché celebrava solennemente, visi-

scio loro vescovo, si legarono coi tava le stazioni, faceva processio-


tre voti, ed eletta per comuni suf- ni, s' ec. Aggiunge che
incoronava
fragi a loro superiora suor Ermi- levati monaci benedettini
i nel ,

nia, che il \ ittorelli chiama piae- 1233 Gregorio IX vi pose le mo-


fectani ed il Giacchetti abbadessa^ nache del medesimo ordine, le qua-
le monache da Palestiina passaro- li poi furono trasferite nel moni-
no nel monistero di s. Silvestro ad stero di s. Sisto vecchio, e ciò as-
esse donato, seco loro portando il serisce provarsi con istromenti ro-
corpo della b. Margherita, morta gati nel 1249 edesistenti presso le
,

190 FRA FRA


monache tie' ss. Sisto e Domenico gionl che aveva sul ponte s. Maria.
nel raonte INIagnanapoli , e poscia In seguito il Papa Sisto IV volle
nel i25o vi furono collocate altre riedificare la chiesa ed il moniste-
monache sotto la regola di s. Chia- ro dai fondamenti, rendendolo più
ra , delle quali furono fondatrici grande e più comodo, come appa-
suor Serafina e suor Teodora mo- risce dalla iscrizione che si legge
nache professe in Foligno , fatte nell'architrave della porta, fundai'it
perciìj venire in Pioma. Ma il p. anno Jubilei MCCCCLXXF. Il

Casimiro da Roma minore osser- monistero ricevette in vari tempi


vante, nelle Memorie storiche d'J- dei ristauri , e nel 1607 la chiesa
raceli a pag. i 3, narra che la chie- fu dipinta ad ogni banda, per or-
sa e il monislero di s. Cosi ma to dine di suor Orsola Formicini. Uà
nel 1234 passò dai monaci di s. Be- portichetto precede la porta d' in-
nedetto alle religiose di s. Chiara ;
gresso ed introduce
della chiesa
j
ed il p. Flaminio Annibali da La- nell'atrio,ed è retto da tre colon-
tera ,
pur minore osservante, nel ne all'atrio antico è succeduto un
:

Compendio della storia degli ordi- cortile ornato di una fontana, co-
ni regolari, tom. II, par. I, pag. strutta secondo il Venuti nel 1731,
J20, dice che le monache di s. alla quale serve di recipiente un'ur-
Chiara furono collocate nel moni- na di granito bigio, che apparten-
stero di s. Cosimato, eietto nel ne agli antichi bagni. Neil' altare
1236, con rimoverne per darlo ad maggiore si venera l'immagine del-
ad esse i monaci camaldolesi. Il la Reata Vergine che si crede di-

medesimo p. Casimiro, nel riporta- pinta da mano angelica, descriven-


re a p. c) il novero delle mento- done la storia il Panciroli. Essa si
vate abbazie privilegiate, giusta Pie- venerava anticamente nella basilica
tro Mallio, apud Ulabillon 3Iu- vaticana sopra 1' altare de' ss. Pro-
spum Ital. tom. II, pag. 160, l'ab- cesso e Martiniano; e siccome as-
bazia de' ss. Cosma e Damiano nel sai ricca di gioie nel pontificato di
libro da lui indirizzato ad Alessan- s. Leone I fu spogliata de' suoi pre-
dro IIlj è indicata con queste pa- ziosi ornamenti da alcuni ladri i ,

iole Intra ìirheni ravennanlinm


: quali avendola attaccata empiamen-
scilicet Translyherini est ahbatia , te ad un sasso la gettarono pel
ss. Cosmae et Damiano in Vico au- ponte s. Angelo nel Tevere. L' im-
reo. Allora appellavasi Fico aureo magine miracolosamente si vide
la contrada pel colore aureo delle galleggiare sulle acque , e fermarsi
arene del vicino Gianicolo forse _,
avanti ponte palatino o senatorio ,
il

per le ragioni che dicemmo nel oggi ponte rotto ; laonde venendo
voi. XII, pag. 2 32 del Dizionario. presa da alcuni divoti, fu poi mes-
Il Panciroli finalmente, che tratta sa in una cappelletta ch'eressero sul
della chiesa e monistero a pag. 287 ponte medesimo che perciò prese ,

de' suoi Tesori nascosti, racconta il nome di ponte s. ]Maria. Dipoi


come i monaci benedettini mostran- per decenza fu tolta l'immagine,
dosi aflczionati sino dall'origine al- e trasferita prima nella chiesa di
l'ordine serafico, dieiono alle loro s. Salvatore contigua al ponte di
monache questo luogo ove già era giurisdizione de' monaci benedetti-
stato s. Francesco , con le sue ra- ni di s, Cosimato, e poi iu questa
FRA FRA ipr
fìiiesn. L' altnre è ndnrnn di Ijclli Francesco, e ne riporta la figura.
Lassorilievi di antico lavoro, ed Di sopra pur si disse come le mona-
era della Tecchia cappella Cibo in che del terz' ordine riguardino qua-
s. Maria del Popolo un cardinale : le loro fondatrice s. Elisabetta di
della famiglia Cibo lo fece traspor- Ungheria, duchessa di Turingia,
tare in questa cbiesa, e vi collocò la quale mori nel iiZx, la cui vi-

sotto i corpi delle ss. martiri For- ta ultimamente scritta in francese


tunata e Severa^ allorquando rinno- dal conte di IMonlalbert, e ridotta
vò la detta cappella. Le pitture che in compendio nelT italiana favella
abbelliscono la tribuna si dicono di da una pia traduttrice, si stampò a
Francesco da Castello, e di Cesare Torino nel i838. Delle terziarie
Torelli, al quale pure si attribui- religiose, le quali abbracciarono la
scono quelle da basso nella nave; clausura, introdotta come si è ri-
quelle in alto si vogliono di Gio. detto, nel 1397 dalla beata Ange-
Angelo Canini. La festa de' ss. tito- la o Angelica contessa di Corbara,
lari vi si solennizza a' 27 settem- nel monistero da lei fondato in Foli-
bre. In ogni biennio la chiesa ri- gno sotto il titolo di s. Anna,fin'ono
ceve r offerta di un calice con pa- falle in diversi luoghi e tempi varie
tena d'argento, e di torcie di cera riforme. Alcune osservano la regola
dal senato romano. Le monache colla giunta e variazioni di Nicolò
sono sotto la cura de* minori osser- IV, altre con quella di Leone X; al-
vanti. cune vestono di bigio, altre di nero;
molte sono soggette ai minori os-
5 \U. Monache francescane del servanti, e molle ai vescovi rispet-
lerz' ordine di s. Francesco, det- tivi. Una di queste riforme fu quel-
te le terziarie, e di varie loro la fatta nel i6o4. Ire leghe di-

riforme. stante dalla sua patria da ÌMarghe-


rita Reci, detta poi suor Francesca
Del terz' ordine di s. Francesco, da Besanzone; l'altra fu quella delle
anche per ciò che riguarda le mo- Recollrlfine, le quali vivono di pura
nache, non solo se n'è parlato in mendicità, istituite da suor Giovan-
progresso dell'articolo, ma eziandio na jXeerich detta di Gesù, nata in
al § V, aggiungeremo le
laonde Gand nelle Fiandre, a cui il padre
seguenti nozioni. Qui pure ram- Marchant diede le costituzioni, ap-
mentiamo, che nel precedente para- provate nell'anno i6H3 da Urbano
grafo facemmo memoria della co- Vili.La terza fu fatta dalla ven.
stituzione di Eugenio IV con la madre suor Lilia IMaria del Croce-
quale i monisteri delle Clarisse, e fìsso, nata nel 1690 in Viterbo, dove
di altre suore del terz' ordine di nella chiesa di s. Maria del Paradi-
s. Francesco, vengono assoggettati so de'minori osservanti, vestì l'abito
alla giurisdizione e direzione dei di terziaria, diretta di poi nella pro-
superiori generali e pi'ovinciali del- pria casa per alcuni anni dai reli-
la famiglia cismontana de' minori giosi del medesimo ordine. Coll'aiu-
osservanti. Bonanni piìi volte
11 p. to ed assistenza di questi fondò cin-
citato, nel Catalogo degli ordini re- que monisteri, sotto la stessa regola
ligiosi parte li, png. 54, tratta del- già da lei professata con altre ver-
le Monache del tcì"' ordine di s. gini, le quali essendosi a lei unite
19^ FRA FRA
nella professione ed abito di tei*7Ìarìe p. Gillwiio Nicolai minore osservan-
secolari, la seguitarono ancora nel te, clie Alessandro VI approvò nel
chiostro. Il piitno di (jnesli cinque i5ioi, indi Leone X le soggettò alla
Anna, eretto
nionisteri fu quello di s. giurisdizione de' frati minori, laonde
in Ronciglione nel 1716, ed il se- nell'anno i529 gli statuti di queste
condo quello dell'Assunta, fondato monache furono compilati dal p. Pi-
in Viterbo sua patria, nella quale sotti da Parma generale di tutto
in elùdi ottantatre anni passati mo- l'ordine de' minori, in un capitolo
ri a' 12 febbraio lyyS, con gran fa- generale da lui tenuto nella sua pa-
ma di santità. Le religiose di questi tria. Di queste monache se ne parla
monisteri, ne' quali si osserva la all'articolo monache
Annunziata ,

clausura per ordine soltanto dei francescane [Vedi), e nel volume


rispettivi ordinari, vestono della for- XVH, p. 116 del Dizionario. La
ma e del panno dei minori osser- b. Emiliana o Umiliana de' Cerchi
vanti, con lo scapolare sopra la to- di Firenze degli antichi signori di
naca della stessa materia, portano Ancona, nella chiesa di s. Croce
i sandali ed in capo il velo bianco, di tal città fondò una congregazio-
e sopra di questo un altro nero. ne di terziarie di s. Francesco, e
Da principio furono soggette ai re- mori nel 1246: Innocenzo XII nel
ligiosi suddetti, secondo il calendario i6c)4 ne approvò il culto imme-
de' quali recitano l'ulllcio divino, moi'abile. La sua vita di Vino da
ma ora sono sottoposte alla giuris- Cortona, migliorata da Raffaele da
dizione de' vescovi: dicono il mattu- Volterra si legge nei bollandisli:
tino a mezza notte, fanno mattina fu scritta pure in molte lingue, ed
e sera l'orazione mentale, osservano in italiano dal Gionacci, che la pidj-

ima perfetta vita comune, e vivono blicò in Firenze nel 1682. 11 Pon-
con esemplarità, per cui ritraggono tefice Paolo V
piantò e stabili le
dalla pietà de' fedeli liraosine, con religiose del terz' ordine di s. Fran-
le quali acquistarono possessioni. cesco della congregazione gallicana
Per la relazione che hanno all'or- in Roma: pi'ima abitarono nella via
dine francescano le religiose delia della Lungura, e poscia presso la

Concezione, e quelle dell'Annunziata, chiesa di s. Maria de'lMiracoli.


ne faremo qui menzione. Le moni- Tra le monache del terz' ordine
che della Concezione furono istituite innumerabili sono le serve di Dio,
nel i4'^4 dalla b. Beatrice de Silva: che fiorirono in santità e virtìi.

nel pontificato di Alessandro VI que- Oltre quelle nominate superiormen-


ste monache furono soggettate alla te, e in questo paragrafo, ne accen-
cura de'frali minori, che gli dierono neremo alcune altre. Calisto III nel
ad osservare la regola di s. Chiara, 1458 aggiunse al catalogo dei san-
ma Giulio II sostituì loro una regola ti, s. Rosa di Viterbo, nata da po-
particolare; ma di queste religiose veri genitori circa il 1284, e morta
se ne tratta all'articolo Concezione., nel 1261, la cui festa si celebra
o Vergini della ss. Concezione (/-^e- a'4 settembre: Clemente XI colla
Le monache poi dell'Annunziata
<li). costituzione Agni ininiaculali, con-
furono istituite dalla b. Giovanna cesse nel 1701 indulgenza plenaria
di Valois figlia di Luigi XI re di a chi in tal giorno visitasse le chie-
Francia, coll'opera del suo confessore se dei francescani osservanti. Pietro
Fra FRA 193
Coiretlini iie scrisse la vita, stam- cesi di Costanza. In Roma le mo-
pata in Viterbo nel i638: abbia- nache del terz' ordine hanno i mo-
mo dal p. Andreucci le Notizie nasteri e le chiese di s. Bernardino
crìtico-storielle di s. Rosd vergine e di s. Ambrogio, di che andiamo
di Viterbo, Roma 1750. Urbano a dare un cenno.
Vili nel 1625 soletinemente cano- Chiesa di s. Bernardino ai Monti,
nizzò s. Elisabetta regina di Por- nel rione di questo nome, che ri-
togalIo3 moglie dei re Dionisio, re- mane quasi dirimpetto alla porta
ligiosa francescana nel monistero laterale della chiesa di s. Agata
di s. Chiara di Coimbia da lei volgarmente detta alla Suburra, nel-
fondato, morta nel i336. Il Papa la via Magnanapoli. In questo luo-

inoltre dichiarò con suo breve, che go fu già r oratorio di un ospizio


la santa aveva professata la regola dipendente dal monistero vicino di
del terz' ordine di s. Francesco. Tra s. Lorenzo Pane e Perna sotto il
le vile di essa abbiamo quella del titolo di s. Veneranda, come abbia-
gesuita Perpeuiano, stampata in mo dal Martinelli, Roma ex etimi-
Colonia nel 1609; non che del- ca sacra pag. 79. Al presente è
l'altro gesuita Fuligati, pubblicata uffiziata dalle monache del terz'or-
in Roma nel iSaS, Clemente X ne di s. Francesco, le quali sono
nel 167 1, col breve Àgrum Ec- soggette al cardinal vicario di R.o-
clesiae, approvò il culto immemo- ma. Il Panciroli a pag. 245 dei
rabile della sua parente la b. Lo- Tesori nascosti dice che di tutti i

dovica Albertoni, nobilissima vedo- monisteri di monache del terz'or-


va romana, del terz'ordine di s. Fran- dine questo è il primo, e che alle
cesco. Benedetto XllI nel 1728 cano- monache di esso Clemente Vili
nizzò solennemente s. Margherita da concesse di potersi velare col velo
Cortona, dove si fece religiosa del ter- nero. Aggiunge, che cento anni avan-
z'ordine ed ancora si venera incor- ti (scriveva nel 1600) le monache
rotto il suo corpo, essendo morta di s. Bernardino da Siena avevano
a'22 febbraio 1297, Ne' bollandisti fondato il loro monistero, come nar-
è riportata la sua vita in italiano : ra a pag. 807. II Panciroli asseri-
nel 1728 la pubblicò in Roma sce, che sette anni prima, con bene-

Tommaso non dire di


Danti, per placito di Clemente Vili, siccome
altre. Clemente XII nel 1787 ap- il monistero era divenuto angusto
provò il culto immemorabile della in proporzione del crescente lo-
b. Michelina Metelli-Pardini di Pe- ro numero, lo alienarono in un al-
saro, religiosa del terz'ordine, morta la chiesa, acquistandolo i deputati
dopo luoghi di Pa-
la visita dei santi d'un nuovo luogo pio, che prese
lestina a' 19 giugno i386. La sua poi il nome di Conservatorio di s.
vita tradotta dal gesuita Eonucci, Eufemia [Vedi), di questa vendita
fu stampata in Roma nel 1724: i ed analoghe notizie, ne parlammo
bollandisti la scrivono ai 19 giugno. pure nel voi. XIX, pag. 247 e
Clemente XllI nel 1766 approvò 248 del Dizionario. Il Nicolai,
il culto immemorabile della b. Eli- Della depositeria Urbana, a pag.
sabetta Achin detta la Buona, mo- 4, narrando tale vendita, dice che
naca delle penitenti del terz' ordi- fu fatta con decreto de' 3 novem-
ne di s. Francesco in Revohe dio- bre 1596 del cardinal Rusticuc-
VOL. xt.vi. i3
194 FR'^ FRA
ci vicario di -Roma. Ritìolfino Ve- ciroli a pag. 3oi riporta sul mo-
nuti, Roma moderna pag. i36, rac- nislero di Croce a Monte Cito-
s.

conta die queste monache furono rio del terzo ordine di s. France-
fondate da suor Gregoria Santacro- sco. Egli dice che trecento anni
ce nobile romana, e che vissero pri- prima, cioè nel 3oo circa, ivi ta- 1

ma sotto la direzione de' frati con- li monache si stabilirono, indi es-


ventuali, ma
che avendole s. Pio sendosi moltiplicate acquistarono una
V ristrette col voto di clausura, le contigua casa: quelle che erano ver-
commise alla cura de' minori osser- so la colonna Antonina di abitazio-
vanti, dalla quale passarono a quel- ne si dediraiono a Dio sotto il pa-
la dell' ordinario di Roma. La chie- trocinio della Concezione della Bea-
sa di s. Bernardino come il moni- ta Vergine; le altre monache che
stero fu fabbricata dalle monache, abitavano dal lato della via di
e la prima venne innalzata sulla Campo Marzo si posero sotto il

pianta di una sala antica elittica patrocinio della s. Croce. Siccome


con sei nicchie, cinque per cappel- tali monache non facevano profes-
le, ed una per la porta. Venne sione religiosa, s. Pio V ve le ob-
consagrala nel i6i5, ed ivi si ri- bligò, ed inoltre volle che delle
posero le reliquie de' ss. martiri due case si facesse un solo moni-
Zenone e compagni, quelle del santo siero, restaurando la chiesa di s.

titolare la cui festa ivi si celebra Croce il cui nome restò a tutte
a' 20 maggio, ed una particella del le monache per cagione eziandio
legno della vera croce; il Venuti della reliquia della vera croce, che
osserva che 1' architettura della chie- ivi veneravasi, e superstite dalle
sa è presa da un tempio antico. tante che le religiose possedevano,
La cupola che la copre fu ornata e perdute nel fatale sacco di Ro-
di pitture da Bernardino Gagliardi ma. Il Piazza poi che pubblicò il

da Città di Castello, e siccome le suo Eiisevologio romano nel 1798,


eseguì con amore, ricevette dalle trattato IV, capo XIl, dice che il
monache riconoscenti molti donati- monistero fu soppresso nel 669 1

vi. A sinistra, e nella prima cap- da Clemente IX, e la reliquia del-


pella si venera il Ciocefisso con s. la s. Croce trasferita nel monistero
Brigida; il quadro dell'altare se- di s. Bernardino.
guente rappresenta la Concezione, Chiesa di sant' Ambrogio della
e quello in alto Diego e s. Ele-
s. Massima. Questa chiesa delle mo-
na, dipinti da Giovanni de Vecchi, nache riformale del terz' ordine
come vogliono alcuni. Le pitture di s. Francesco soggette al car-
dei lati e della volta dell' altare dinal vicario di Roma, col contiguo
maggiore sono di Clemente Maiola: monistero è nel rione s. Angelo, sul-
nella cappella seguente è effigiato le rovine de' portici di Ercole Mu-

Gesìi portante la croce. ss. Fian- I segete, e di Ottavia, incontro al


cesco. Chiara, ed Agata Antonio luogo dove si facevano pani di i

sulla porta laterale diconsi opera candidissima farina con una crocet-
del Baglioni. JVell' ultima cappella ta d'oro in mezzo, chiamata per-
è un s. Francesco di autore inco- ciò in Mica aurea, e si distribui-
gnito. Nondeve poi passare sot-
si vano nel dì 27 dicembre, festa di
to silenzio quanto il medesimo Pan- s. Giovanni apostolo, a' poveri dai
FRA FRA 195
superiori della chiesa di s. Giovan- tratte suo esempio si consa-
dal
ni detto della 3Iah>a in vece di grarono al Signore, nominandosi
Mica aurea forse per idiotismo, co- per le prime Indicia e Candida.
me si disse superiormente nel § Qui noteremo, che di queste mo-
HI, parlando delia chiesa di s. Do- nache se ne diede un cenno all'ar-
rolea: altri dicono, che il 3/ica au- ticolo s. Ambrogio, Ordine religio-
rea abbia avuto origine dal Fico so dì monache [fedi). Il p. Bo-
aureo, contrada prossima al mon- nanni ce ne dà la figura nella
te Gianicolo, le cui arene o sabbie parte IV del suo Catalogo. Note-
sono di color d'oro. Coli' autorità remo ancora che non pare convin-
pertanto del libro che l'abbadessa cente l'opinione dell'erudito Barto-
e monache benedettine dedicarono lomeo Piazza, che neW Efenieride
a Benedetto XIV, e pubblicarono Faticana, pag. 191, 4 ap'ile, di-
nel 1755 in Roma colle slampe, chiara che s. Simplicio eletto Pa-
e col titolo che dicemmo al voi. pa nell'anno 4^7, nella basilica
IV, pag. 3 06 del Dizionario, an- vaticana diede il sagro velo a s.

diamo a cenno storico


dare un INlarcelliiia. 11 medesimo Piazza poi
della chiesa e monistero, ove stan- nellaGerarchia cardinalizia, a p.
ziarono le benedettine fino all'oc- 875, conviene che il monistero in
cupazione di Roma eseguita dagli discorso sia l'antica casa di s. Am-
imperiali fiancesi nel 1809, indi brogio, del suo fratello s. Salirò,
da Pio VII nel 18 14 ^i furono e della loro sorella s, Marcellina.
collocale le zitelle del conservato- In principio tal casa di sant' Am-
rio di Eufemia, finché rimoven-
s. brogio cangiata in monistero fu
dole nel 1828 Leone XII, vi sta- dedicato a Dio ed alla beata Ver-
bili le monache francescane rifor- gine, ma poscia prese il nome del
mate del terz' ordine. L'accennato santo, coll'aggiunta della 3/assinia,
sunto lo daremo con alcune osser- cosi denominato in un documento
vazioni. certo del L'aggiunta non
ii6o.-
Non senza grave fondamento mol- sembra siale derivata della cloaca
li dotti scrittori, appoggiati ad una 3Iass'wia o da una cloaca che
,

antichissima tradizione, hanno co- passasse sotto il monistero, ma for-

stantemente asserito, che il moniste- se dalla possessione di esso chia-


ro di s. Ambrogio di Roma detto mata la Massima o sia Acqua
della Massima, sia il più antico sorgente, casale e lenimento situa-
e il più nobile ritiro di sagre ver- to fuori di porta s. Paolo, appel-
gini, che con solenne professione lato Casale Cesariano. 11 Nibby nel
consagrassero al Signore la loro lom. II, pag. 324, Analisi de' din-

verginità. Vuoisi pure che s. Am- torni di Roma, fa menzione di


brogio fosse di famiglia consolare questa tenuta. Né sembra vero
romana, e chela sua sorella s. Mai*- quanto alcuni dissero che il luogo
cellina nel giorno del s. Natale fa- prese il nome di Massima dall'a-

cesse solenne professione di castità vere fondato il monistero la figlia

nelle mani di s. Liberio creato di Massimiano imperatore. Quindi


Papa r anno 352 e che quindi , il memorato libro delle Notizie a
istituì nella casa paterna un ritiro pag. 16 passa a trattare dell'anti-
di altre nobilissime vergini, che chissima immagine della beata Ver-
,

rgS FRA FRA


gine Maria, che si venera nella nache benedettine,ma il moniste"
chiesa annessa. Ivi si dice ritenersi ro di s. Ambrogio della Massima,
forse opera di s. Luca, e si con- essendo immediatamente soggetto
gettura portata in Roma dopo die alla santa Sede , soltanto verso
nel concilio generale di Efeso nel l'anno i53g si sottopose al reggi-
43 1 fu decretata la divina mater- mento spirituale dell'abbate di san
nità di Maria; e collocata in detta Paolo. Allora il monistero ricevet-
chiesa dal Pontefice s. Celestino I. te notabile accrescimento nella re-
Nella parte superiore di tal qua- golare disciplina, ed abbellimento
dro, dalla parte sinistra, in un cer- nell'esteriore della fabbrica, princi-
chio è dipinta l'immagine del Sal- palmente la chiesa, la quale fu or-
vatore in età virile con barba : le nata di altari, fini marmi, tavole
due immagini nel 1674 furono co- di eccellenti pittori, ed ingrandita
ronate con corona d'oro dal capi- in parte colla piccola demolita chie-
tolo vaticano. A pag. 29 si ag- sa di s. Stefano. Alle monache per
giunge, che il monistero con
fu indulto di Benedetto XII 1 fu con-
denominazioni
diverse chiamato cesso di poter uscire quattro volte
cioè di s. Maria, di s. Stefano, e l'anno dal monistero, per visitar le

di s. Ambrogio, e secondo il p. sette chiese di Roma; e Benedetto


Lubin, Notitia ahbaluuni Italiae^ XIV abilitò l'abbate di s. Paolo
la chiesa ebbe un tempo la pai'- nel dì della festa di s. Ambrogio
rocchia. Questa opinione viene ri- a celebrar in questa chiesa messa
gettata, e la parrocchia si attribui- pontificale, ed accordò alle mona-
sce invece alla vicina chiesa di s. che di poter uscire due altre volte
Stefano, ora non più esistente, det- all'anno per visitar la Scala santa.
ta perciò de Maxima, nome che Fin qui il citato libro Notizie del-
aveva la contrada. Nel secolo XIII l' origine e dell' antichità del ven.
già le monache di questo moniste- monistero di s. Ambrogio detto
ro professavano l' istituto di san dellaMassima, e della sagra im-
Benedetto, forse abbracciato sino magine di Maria Vergine, che nel-
dalla fine del secolo sesto o prin- la chiesa dello stesso monistero si
cipio del settimo, giacche avanti' conserva, ove pur si legge che
tale epoca le vergini ivi dimoran- nella eccessiva inondazione del Te-
ti non avevano determinata regola. vere del 1
599 perì l'importante ar-
Unitisi poi nel principio del seco- chivio del monistero.
lo XV alcuni monisteri benedetti- La facciata della chiesa era pri-
ni, come in un corpo, a quello di ma a ponente, ed è chiusa oggi den-
s. Giustina di Padova, simile con- tio il monistero, il perchè si entra
gregazione fu approvala da Marti- in chiesa di fianco. Conserva traccie
no V nel 1422, e ad essa nel di restauri del secolo XII: fu poscia-
1433 si unì pure l'insigne moni- rinnovata come si vede al presente
stero di s. Paolo di Pioma, e nel dalla monaca d. Beatrice Torres ro-
i5o4 quello celebratissimo di Mon- mana nel 1606, coU'aiuto del car-
te Cassino, il perchè la congrega- dinal Lodovico suo fratello, come si

zione prese il nome di Cassi nese. dichiara dal Venuti, Roma moder-
I Pontefici commisero ai monaci na pag. 855, ove pur dice, che Leo-
cassinesi il reggimento delle mo- ne 1 1 1 hce a questa chiesa doni con-
FRA FRA '
197
siderabili Nella Tabella dellf chie- che fece anco la facciata. L'altare
se di Roma alle quali il senato ro- maggiore ricco di vaghi e belli mai-
mano fa l'oblazione del calice e tor- mi, ha per quadi'o la santa titolare,
cfj stampata nel 1822, a p. 7 e nel- dipinta da Giacinto Brandi, La vol-
la categoria delle chiese che han- ta la colorì a fresco fr. Umile da
no simile oflerta in ogni quadriennio, Foligno francescano, e gli ovali nei
è notato:s. Eufemia, monache di s. lati sono di mano di Leone Ghezzi.

Ambrogio. Per un cortile scoperto La Concezione con S.Francesco e s.


si entra in chiesa, e di prospetto Chiara, quadro posto in un altare
si presenta l'altare di s. Stefano pro- laterale, è lavoro del Gaulli, detto
tomartire con due colonne di bi- Baciccia, mentre nell'altare di con-
gio veneto, e quadro di Pietro da tro il Severi dipinse s. Orsola colle
Cortona. Nell'altare seguente si ve- sante vergini.
neia la snddescritta immagine del- FRANCESCO D'ASSISI (s.),
la ss. Vergine, tra due colonne di fondatore dell' de' fi-ati mi-
ordine
porta santa, ed alcune operette a nori. Nacque in Assisi nell' Umbria,
fresco probabilmente del cav. d'Ar- nell'anno 1181, da Pietro Bernar-
pino. Sull'altare maggiore è un done, di condizione mercatante. Fu
quadro di Ciro Ferri rappresentan- battezzato col nome di Giovanni ,

te s. Ambrogio arcivescovo di Mi- ma poscia fu soprannomato Fran-


lano, e titolare della chiesa, che cesco, forse anche a cagione della
guarisce un' inferma. Il seguente facilità con
cui avea appresa la
altare ornato di due colonne di lingua francese, a quel tempo co-
breccia russa , ha per quadro la tanto necessaria agli italiani pel
Deposizione della Croce, che il Ro- traffico. Per aderire al desiderio di
manelli colorì a competenza del suo padre, fino dalia sua giovinez-
suddetto Pietro da Cortona. Nel- za, con una cognizione proporzio-
r ultimo altare sono due colon- nata di lettere, a seconda de' tem-
ne di alabastro fiorito, con statua pi, si applicò alla mercatura. Ma
di stucco rappresentante s. Bene- non andò guari che avendo delibe-
detto. I peducci della cupola furo- rato di lasciare il mondo, e la pro-
no dipinti da Francesco Cozza ca- prietà di tutti i beni paterni, tro-
labrese. vossi sostenuto e seguito nella sua
Finalmente per ultimo daremo deliberazione da un gran numero
un cenno sulla chiesa e tnonistero di discepoli , e quindi si diede to-
delle monache del terz' ordine di sto alla grand'opera di fondare un
s. Francesco, cioè di s. Margherita ordine religioso , che fu da lui
in Trastevere, al presente di una chiamato de' frati minori. Ciò av-
confraternita. venne verso l'anno 1206. Il Pon-
Il Panciroli fa risalirne l'origine tefice Innocenzo III approvò questa
al 1288, ma Ridolfino Venuti ci- nuova milizia prima a voce, e poi
tato, a pag. 101 5, dice che l'edifi- nel concilio generale di La tei ano
co d. Giulia Colonna in un al nio- nel I2i5, ed Onorio IH la con-
nistero nel i 564 P^'' '^
religiose del fermò nel 1223.
tt-rz' ordine; indi nel 1680 la rifece Così comincia la regola di que-
il cardinal Girolamo Gastaldi con ar- sto patriarca. »» Regola e vita dei
chitettura del cav. Carlo Fontana, » frali minori si è l' osservare il
rgS FRA FRA
» vangelo, praticando l'obbedienza, e si ritirò in uno de'più alti mon-
« la povertà e la castità ". Quest'or- ti dell'Apennino. Fu quivi, ove gli

dine fino dal suo ebbe principio comparve un serafino crocefisso,


tale incremento, che nel secondo ca- che gli impresse sulla carne le cin-
pitolo generale tenutosi nel 12 ig que piaghe di Gesù Cristo. Non
si noverarono più che 5ooo religio- mancò chi ponesse in dubbio l'au-
si. In seguito attese le riforme fu tenticità delle
mol- stimmate; ma
diviso in più rami, quali sono quel- li de' figliuoli suoi accertarono
eoa
liche descrivemmo all'articolo /^/'«^/i- giuramento , qualche tempo do-
cescano ordine (Fedi). Diede alla po la sua morte, che l'avevano
chiesa diversi Papi, gran numero di vedute, e molti sommi Pontefici
cardinali, e molti altri innumerabili non solo l'approvarono,ne con- ma
santi, beati, dotti, e personaggi il- fermarono il culto. Due anni dopo
lustri. Non cessò Francesco col suo ammalò gravemente oppresso dalle
zelo indefesso di sempre più esten- grandi fatiche ed austerità, e senten-
derlo ; e quindi prima della sua do vicina la morte ordinò di essere ,

morte lo vide radicato nell'Italiaj trasferito nella chiesa di s. Maria


nella Spagna e nella Francia, co- degli Angeli , onde esalare il suo
me in altre parti. Essendo egli spirito , ove avea ricevuto tanta
passato a predicare a monte Car- grazia. Attorniato quindi e com-
nerio presso ad Assisi, un gran pianto dai figliuoli suoi, spirò nel-
numero di popolo dell'uno e del- l'atto che li esortava a seguire
l'altro sesso Io seguitò, e non vol- la vera povertà, la pazienza, e ser-
le abbandonarlo, s' egli tutti non bare costante fedeltà ed attaccamen-
ebbe per fratelli e sorelle. Questa to alla romana Chiesa. Due anni
fu l'origine de' terziari di s. Fran- dopo la sua morte Gregorio IX lo
cesco, a' quali egli stesso diede le canonizzò. Abbiamo molte edizioni
necessarie regole. Né limitandosi il della sua regola, ed alcune altre
suo fervore nel fondare ordini in produzioni , che
trovano nella si

Europa, ottenne dal Papa la licen- raccolta intitolata Sancii Francisci


za di portarsi a predicare la reli- Assisiatis^ et sancii Antonii Padua-
gione cattolica in Soria ; se non ni opera omnia, Pedeponli 1789.
che da violentissima burrasca fu Di questo santo, del suo amplis-
trasportato sulle coste della Schia- simo e meraviglioso ordine, lunga-
vonia, ed obbligato a ritornare in mente se ne parla all'articolo cita-
Italia. Tenne poscia in Roma un to. Francescano ordine. Il presen-
capitolo generale del suo ordine, do- te generico e brevissimo sunto , è
po il quale passò a Damiata nel- stato tratto dal Butler, come si fa
r Egitto, ed ottenne dal soldano li- di tutti i santi e beati de' quali
cenza di pi-edicare. Dicesi, che a eglidottamente scrisse, ma sempre
provare la verità della religione laconicamente; dappoiché de' me-
che predicava, si offerisse al sulta- desimi santi e beati, almeno nella
no di passare illeso di mezzo al maggior parte, e in quelli princi-
fuoco, ma
che questi si dimostras- ne torna a dire agli arti-
pali, se
se persuaso anche senza tale prova. coli delle loro patrie, vescovati, re-
Iiitornato in Italia sostituì in suo lativi luoghi, ordini e congregazio-
luogo a generale Pietro Gataueo, ni religiose, massime se ne furono
,
,

FKA FRA 199


fondatori; dovendo servire questi gallo. Francesco, fatto marchese di
articoletti de' santi e beati per un Londiay, seguitò poscia l'impera-
semplice cenno biografico, e per- tore allaguerra d'Africa contro
chè dal contesto di essi si possa il Carbarossa, nell'anno i535, ed
conoscere quali sieno gli articoli a quella di Provenza. Due mortali
che vanno letti per altre notizie, malattie sofferte, la perdita di sua
erudizioni, e critiche. Serva questa avola e quella di un suo intimo
indicazione, per avvertenza anche amico, inspirarono in lui un no-
di altri simili articoli. vello ardore di dedicarsi al Signo-
FRANCESCO Bobgi.ì (s.). Figlio re. E la morte dell'imperatrice I-
di Giovanni Borgia, terzo duca di sabella, l'orribile spettacolo del ca-
Gandia, e di Giovanna d'Aragona, davere sfigurato di quella princi-
nacque in Gandia, piccola città del pessa , la di lei funebre orazione
regno di Valenza in Ispagna, il 28 recitata dal celebre p. Avila, Io dis-
ottobre i5io. I suoi genitori lo fe- gustarono affatto del mondo; per
cero educare con somma cura nel- per cui fece voto di farsi religioso
la religione, nella virtù e nelle let- se sopravviveva a sua moglie. Frat-
tere , e Francesco pienamente vi tanto l'imperatore, anziché accon-
corrispose. L'amor dello studio non sentire al suo ritiro, nel i54o lo
iscemava i suoi esercizi di pietà, fece vice-re di Catalogna, e lo creò
ed avea particolar divozione pei cavaliere e commendatore di s.

patimenti G. C. Essendo assa-


di Giacomo. Francesco fece risorgere
lita sua madre da pericolosa ma- nel suo governo la giustizia e la
ialtia, egli si chiudeva nella pro- pietà, mentre egli stesso vivea nel
pria camera e pregando per lei
,
suo palazzo come il più austero re-
a calde lagrime, si dava la disci- ligioso, dedicando ogni giorno quat-
plina pratica di mortificazione che
;
tro o cinque ore alla preghiera
non abbandonò più. Iddio permi- dormendo poco, mortificandosi assai,
se tuttavia che la duchessa pas- confessandosi tutte le settimane, e
sasse di questa vita l'anno i5io. comunicandosi le feste principali in

Questa perdita gli fu assai doloro- pubblico e ogni domenica in priva-


sa; ma la religione ne rattemperò to. iVel i546 rimasto vedovo nel-
il dolore, e conservò nel di lui cuo- r età di trentasei anni , con otto
re i saggi consigli dell'amata genitrice. figli, diedesi a studiare teologia, a
Francesco seguitò negli studi e nel- regolare gli affari della sua famiglia,
la pratica delle -virtù, dimostrando e a fondare un collegio di gesuiti
la sua inclinazione per lo stato re- in Gandia, nel quale fece primi i

ligioso; ma suo padre per distorlo voti il 1547. Quindi dopo aver
da tal pensiero lo mandò nel i5iS provveduto al collocamento de'suoi
alla corte di Carlo V. Ivi si rese figli, ed investito il primogenito del-
ragguardevole per la sua prudenza, la ducale autorità, nel i55i vesti
per la sua pietà e pel suo zelo. r abito di gesuita e celebrò la sua
L'imperatrice che al par del suo prima messa nella cappella del ca-
sposo avea grande stima per lui, stello di Loiola. Poco dopo ritirossi
lo indusse a sposare Eleonora da in im eremitaggio presso Ognate
Castro, dama illustre e virtuosa, seguito da alcuni padri della com-
the avea condotta seco da Porlo- pagnia dove si dedicò a tutti gli
,
200 FRA FRA
esercizi di umiltà, di carità, di mor- in età di sessantadue anni. Fu sep-
tificazione, spesso scorrendo i villag- pellito neir antica chiesa della casa
gi con un campanello alla mano professa; ma nel 1617 il cardinal
per chiamare all' istruzione i fan- duca di Lermaj suo nipote, primo
ciulli. Si esentò per due volte dal ministro di Filippo 111 re di Spa-
cardinalato , ma non potè ricusare gna , ne fece trasportare il corpo
la carica di superior generale della nella chiesa della casa professa dei
sua compagnia, a cui norainollo s. gesuiti diMadrid. Francesco Borgia
Ignazio, dopo averlo fatto predica- fu beatificatoda Urbano Vili nel
re in diverse parti della Spagna ; 1624, e canonizzato da Clemente
cosa che fece con zelo ammirabile IX nel 1671. Innocenzo XI nel
e con prodigioso successo. Siccome 168 3 assegnò alla sua festa il gior-
le austerità che praticava faceano no IO di ottobre.
temere della sua vita, s. Ignazio fu FRANCESCO CARACCIOLO
costretto di sottoporlo ad uno che ne ( s. ). Nato il 3 ottobre 1 563 a
1

moderasse l'eccesso. Nel i565 Fran- s. Maria nell'Abruzzo, da nobili ed


cesco fu eletto generale de' gesuiti. esemplari genitori, gli fu imposto
Egli sostenne con tanto ardore gli il nome d'Ascanio. Di svegliato in-
interessi della compagnia in tutte le gegno ed inclinato alla virtù, fece
parti del mondo, che si può a giu- rapidi progressi nelle scienze, e ma-
sto dirittoriguardamelo qual se- nifestò di buon' ora la sua divozio-
condo fondatore; ed operò infinito ne a Gesìi Cristo nel sagramento
bene non solo a prò del suo ordi- ed alla santa Vergine,
dell'altare
ne, ma dell'intiera ciistianità. Du- la sua carità verso i poveri , e la
l'ante la pestilenza, che cagionò si purezza de' suoi costumi. In età di
gran danno a Roma nel i566, egli ventidue anni fu tormentato dalla
con ardente carità soccorreva quel- lebbra che lo ridusse agli estremi.
li eh' erano percossi da questo fla- Riavutosi da questa malattia, fece
gello, e ottenne s\ da' magistrati che conoscere a' suoi genitori la risolu-
dal Papa, copiose limosine pei po- zione che avea fatta di consagrarsi
veri. Mandò i padri della compa- a Dio. Quindi col loro permessa
gnia nei diversi rioni della città, ed si recò a Napoli per istudiare teo-
essi secondarono il suo zelo a spese logia ; ivi ricevette gli ordini sacri,
della propria vita.
Pio , che lo V e fu ordinato prete. Entrò poscia
amava teneramente, e che spesso in una pia confraternita il cui sco-
lo consultava intorno a' suoi vasti po principale era di confortare coi
disegni per l'incremento della reli- soccorsi della religione i carcerati
gione , lo scelse per accompagnare e condannati alla morte. Nel i588
i

nel iSyo il cardinale Alessandrino, si unì a Giovanni Agostino Ador-


suo nipote, nelle legazioni di Fran- no ed a Fabrizio Caracciolo, i qua-
cia, di Spagna e di Portogallo. Fran- li aveano formato il disegno di fon-

cesco fu ricevuto dovunque come dare un istituto di preti che ac-


un angelo del Signore, e lasciò dap- coppiassero gli esercizi della vita
pertutto maravigliosa fama di san- attiva a quelli della contemplativa.
tità. Ritornò a Roma ammalato Ritiratisi tutti e tre nel romitorio
agli estremi, e terminò la sua santa dei padri camaldolesi di Napoli, e
Tita la notte del 3o settembre iSja, premessi quaranta giorni di peni'
FRA FRA 201
lenza e di orazioni^ ne scrissero la mimila, nella quale raccomandava
regola, che andarono a presentare loro la fedeltà all'osservanza della
a Roma Papa Sisto V, il qua-
al regola, e li esortava colle più com-
le dopo un maturo esame, appro- moventi espressioni alla pratica di
vò il novello istituto sotto il tito- 'tutti i precetti e di tutti i consi-
lo di Chierici regolari minori (Ve- gli del vangelo. Sopportando eoa
di). Ritornati a Napoli si .stabili- inalterabile pazienza i dolori delUi
rono in un sobborgo, e fecero la sua malattia, e ricevuta l'estrema
loro solenne professione ai 9 di a- unzione, spirò ai 4 di giugno 1G08,
prile 1589. Ascanio prese il nome neir anno suo quarantesimoquai to.
di Francesco, ed accompagnò il p. Le sue spoglie vennero trasferite a
Adorno in Ispagna per diffondervi INapoli, e si cominciò subito il pro-
il suo oidi ne ; ma non vi riusci- cesso della sua canonizzazione. Pa-
rono allora. Morto quest'ultimo, recchi de' suoi miracoli furono ap-
fu eletto generale Francesco. Egli provati dai Papi Benedetto XIV e
illustrò suo ordine colla santità
il Clemente XIII, e Clemente XIV
della sua vita , e lo propagò col- lo beatificò. Altri miracoli appro-
r indefesso suo zeloi esercitò il sacro vò Pio VI, e senza le turbolenze
suo ministero con edificante pietà, d' Italia ,
questo Pontefice ne a-
predicando la divina parola, dispo- vrebbe egli stesso pubblicata la ca-
nendo i peccatori al pentimento ,
nonizzazione , che era riserbata a
assistendo i moribondi ,
promoven- Pio VII, il quale ne celebrò l'at-
do la divozione al ss. Sagiameiito, to solenne a' 24 maggio del 1807.
la cui perpetua adorazione stabili FRANCESCO DA PAOLA (s.).
nel suo istituto e soccorrendo i
, Nacque a Paola, piccola città del-
poveri colle proprie vesti e col pro- la Calabria, verso il 14' 6, da po-
prio cibo, per cui digiunava tie in- veri ma virtuosi genitori , j quali
teri giorni della setlimana, e spes- vissero più anni senza aver prole,
so domandava per essi la limosina, ed avendo ottenuto questo figlio per
Recossi altre due volte in Ispagna r intercessione di s. Francesco d'Assi-
per 1' accrescimento della sua con- si, gl'imposero il nome di Francesco,
gregazione nel 1594 e nel 1 598. e giunto all'età di tredici anni lo
Rinunziò alla sua carica alcuni an- confidarono ai religiosi di quell'or-
ni appresso, e andò in pellegrinag- dine nella piccola città di s. Mar-
gio a Loreto, ove domandò la gra- co. Egli vi passò un anno nella più
zia chesuo corpo fosse disciolto,
il stretta osservanza, sebbene non a-
perchè l'anima si unisse a Gesìi vesse fatta professione ;
poi pregò i

Cristo, e seppe per )ivelazione che suoi accompagnarlo nel


parenti di
Iddio secondava la sua domanda. pellegrinaggio che desiderava di fa-
Da questo luogo passò ad una casa re ad Assisi , a Roma e a Nostra
della sua congregazione in Agnone Donna degli Angeli. Ritornato a
nell'Abruzzo. Quivi assalito da una Paola, ritirossi in una solitudine
febbre violenta, fece la confessione poco distante; ma non trovando
generale e desiderò il Viatico, che quel luogo abbastanza appartalo
ricevette ginocchioni colla più fer- dall' umano consorzio, si scavò una
vida divozione. Dettò una lettera spelonca in riva al mare. Egli non
per tutti i membri delia sua co- ebbe colà altro letto che le pietre^
20CI FRrV. FRA
altri cibi die le erbe e le radici. la mediazione del Papa Sisto IV,
Due pie peisoiie s'unirono al san- sperando che gli avrebbe ottenuta
to eremita, e gli abitatori di quei la guarigione. Francesco non lo ri-

dintorni fabbricarono per essi un sanò , ma colle sue esortazioni lo


piccolo eremitaggio composto di tre confortò ad incontrare cristiana-
celle e una cappella. Aumentatosi mente la morte della quale aveva
il numero de' discepoli di France- tanto timore, e quel principe mo-
sco, egli ideò di fondare, l'anno rì fra le sue braccia a' i3 agosto
1 4^14 5
""'* cbiesa ed un moniste- 14B3, dopo avergli caldamente rac-
ro, che surse col soccorso di molte comandato i Car-
suoi tre figliuoli.

di vote persone. Sisto IV l'approvò lo Vili, figlio Lui-


e successore di
con bolla de' 2 3 maggio i4"4) ^ gi XI , fece fabbricare pel nostro
ne elesse a superiore Francesco. santo un convento nel parco di
Egli assoggettò i suoi religiosi ad Plessis, ed un altro ad Amboise;
osservare una quaresima perpetua, onorollo in particolare maniera, ri-

e ne costituì un quarto per essi chiedeva i suoi consigli , volle che


voto. Prese la carità pel motto levasse dal sacro fonte il delfino
dr;l suo ordine la quale doveva , suo figliuolo, e nel suo soggiorno a
essere il carattere distintivo dei suoi Roma, in cui secondo i propri de-
membri. Raccomandò loro l'umiltà, siderii fu da Alessandro VI pro-
e volle perciò che si chiamassero clamato imperatore di Costanti-
Miiiinii (/'edi), per dimostrare che nopoli, fondò sopra il monte Pin-
si consideravano gli ultimi nella ca- cio un monistero dello stesso ordi-
sa del Signore. Dal suo nome i suoi ne per la Pari-
nazione francese.
religiosi sono pure chiamati Pao- mente Vili il no-
sotto Carlo
lotti. Verso il i47^ fondò una stro santo fondò il convento di
casa del suo ordine a Paterno, sul Nigeon presso a Parigi. Quindi die-
golfo di Taranto, ed un'altra a de l'ultima perfezione alla sua re-
Spezza , nella diocesi di (>osenza. gola, e presentoUa al Papa Alessan-
Tre anni dopo passò in Sicilia ove dro VI che l'approvò, la quale ap-
fondò un altro monistero ed ope- provazione fu poscia confermata da
rò molte miracolose guarigioni. Giulio II. Il santo, sentendosi al
L'anno seguente tornato in Cala- termine della sua vita, si rinchiu-
bria gettò le fondamenta d'un nuo- se negli ultimi tre mesi nella sua
vo monistero a Corigliano, nella cella, tutto occupandosi della eter-
diocesi di R.ossano. S. Francesco eb- nità, morì a' 2 di aprile i5o8
e
be anche il dono della profezia, e d'anni novantauno. Leone X lo ca-
predisse molti importanti pubblici nonizzò nel i^ig, assegnando il 2
avvenimenti che si avverarono. I d' apille per la celebrazione della
miracoli che Iddio operava conti- sua festa. II suo corpo rimase nel
nuamente col di lui mezzo, eccita- convento di Plessis fino al i562, in
vano r universale ammirazione, ed cui gli ugonotti lo bruciarono; ma
essendosene divulgata la fama per- alcune sue ossa furono sottratte dal
sino in Francia, il re Luigi XI, che fuoco, e si custodiscono nei conven-
trova vasi pericolosamente ammala- ti di Plessis, di Nigeon, di Parigi,
to nel castello di Plessis presso la d'Aix, di Napoli, di Paola, di Ma-
città di Tours, chiamollo a sé, col- drid ec.
,

FRA FRA 2o3


FRANCESCO DI SALES (s.). convertirlo abbisognava conduilo al
Nacque in Ginevra nel iSGj da coadiutore di Ginevra. Quaulimque
illustre famiglia. Le sue azioni ed Enrico IV avesse tentato ogni mez-
i suoi delti lino dalla puerizia e- zo perchè Francesco liinauesse in
rano accompagnati da tale cando- Francia, pure egli ritornò in Gi-
re e modeslia, che erano soggetto nevra, dicendo, the così seguia la
della comune estimazione e luera- sua vocazione; ed essendovi morto
viglia. JN'è minore era in questo il vescovo a' 3 di dicembre del
tempo la sua carità verso i pove- 1602, occupò quella sede vacante.
ri, la quale anzi era sì ardente ed Fino dal principio del suo gover-
eflicace, che le tante volte privava no col suo zelo, carità e dottrina,
sé stesso d'una parte del suo cibo si diede a conoscere vera luce che
per darlo a quelli. Diede princi- risplendea dal candelabro, e spec-
pio a' suoi studi ad Annecì, e li chio e modello d'ogni altro vesco-
proseguì a Parigi, ove la chiesa ed vo. In mezzo alle innumerevoli sue
il collegio formavano 1' unica sua cure prese a stabilire una nuova
occupazione e diletto. Dopo sei an- congregazione per le persone del-
ni il padre richiamò da Parigi,
lo l'altro sesso, le quali a cagione
e lo spedì a Padova, dove a quei della loro avanzata età, della in-
tempo era in grande rinomanza la fermità e vedovanza non poteano
scuola di legge. Compiti gli studi, essere accettate nelle case d'istitu-

e ricevuta la laurea , viaggiò per zione antica. Né andò privo di ef-

l'Italia, e poscia passò nella Savoia, fetto il suo disegno, che anzi Id-
ove coprì la carica di senatore. dio gli diede a soccorso s. Giovan-

Frattanto manifestò a suo padre na Francesca Fremiot baronessa di


la risoluzione, cui avea preso di Chantal, vedova di eccellenti virtù.
consacrarsi al servigio di Dio nella QiiCNta fu la prima superioia del
professione ecclesiastica, ed in bre- nuovo ordine detto della Visitazione
ve diede segni ben chiari della sua o Salesiane [Vedi). Dietro poi i con-
vera vocazione. Non appena fu con- sigli di Francesco la madre Maria
secrato sacerdote, che il vescovo dell'Incarnazione regolò lo stabili-
di Ginevra, attratto dalla grande mento della riforma delle carmeli-
stima che gli professava, lo volle a tane in Francia , ed d padre di
suo coadiutore nell' episcopato. E Berulle la congregazione dell' ora-
quantunque avesse ottenuto tale torio. Verso la fine dell'anno i6i8
grazia dal duca di Savoia, pure il santo vescovo fu obbligato a por-
diuò grande fatica, e pose in opera tarsi a Parigi col cardinale di Sa-
tutta la sua auloiilà, per indurre voia, ove, come la prima volta,
Francesco ad accettare tale peso operò molte conversioni. 11 moti-
cui egli riputava superiore di gran vo di questo viaggio era la con-
lunga alle sue forze. Nell'anno 1602 clusione del matrimonio del prin-
gli affari della religione lo chia- cipe di Piemonte con Ciistina di
marono alla Francia, e
corte di Francia , secondogenita di Enrico
vi operò tanto bene, che il cardi- IV. In questo tempo ricusò la ca-

nale Du Perron dicea : che non rica di primo limosiniere della prin-
v' era eretico eh' egli non fosse cipessa , e di coadiutore appresso
certo di convincere; aia che per il cardinale di Retz. Nel 1622 eb-
2o4 t'KA. FRA
Iie ordine dal duca
Savoia di di di sua famiglia, a pie dei Pire-
nudare ad Avignone, dove questo nei, il giorno 7 aprile del i5o6.
fdincipe avea disegnato di lecarsi Dopo una breve ma savia educa-
per salutare Lodovico Xlll. Parti zione domestica, fu cura de' suoi
il santo vescovo d'Annecì, già ca- genitori d' inviarlo a terminare gli
gionevole e col piesentimento di studi a Parigi, dove poi insegnò la
morte vicina. D'Avignone passò a filosofia nel collegio di Beauvais.
Lione col cardinale di Savoia, ove In questo tempo trovavasi a Pa-
predicò il giorno del Natale. Il rigi anche s. Ignazio di Loiola, il
giorno di s. Giovanni, dopo cele- quale meditava la fondazione del-
brata la messa, cadde in estrema la comjjagnia di Gesù. Uno de'pri-
debolezza, seguita da un'apoplessia, mi, che con assoluto distacco dal
Nella mattina del giorno seguente mondo si ascrisse alla sua milizia
28 dicembre morj, dopo vent'anni fu Francesco. Anzi il giorno del-
di episcopato , e cincjuantacinque l'Assunta dell 534, unitamente ad
di vita. Neil' anno i665 fu ca- altri sei compagni, nella chiesa di

nonizzato da Papa Alessandro YIL Montraartre fece voto di offrirsi al


Quantunque questo santo prela- Papa, e di recarsi a predicare il
to fosse sempre occupato negli uf- vangelo in qualunque luogo ne lo
zi del suo ministero, ritrovò tut- avesse inviato. Fu innalzato al sa-
tavia il modo d'ammaestrare i fe- cerdozio in Venezia, dove diede ben
deli co' suoi scritti. 1 principali so- chiare prove della sua vera vocazio-
no : I
°
La sua Introduzione alla ne. Frattanto Giovanni 111 redi Por-
vita divota, 2.° Trattato dell'amo- togallo chiese al Papa Paolo HI al-
re di Dio. 3.° Diversi altri trattali cuni missionari per portare il van-
di pietà ripieni di divozione. 4-° Al- gelo nell'Indie orientali, e gli fu con-
cune lettere, nelle quali si trova- cesso Francesco, il quale giunse a
no ottimi avvertimenti per un'ani- Goa a'6 di maggio del 1542. Le
ma Di tutte
cristiana. le sue opere sue fatiche in quella strana terra
innumerabili ne sono le edizioni, furono degne de' primi apostoli del-
essendo state tradotte in pressoché la fede : tanti e sì scabrosi viaggi
tutte le lingue. L' introduzione alla incontrò per conquistare anime al
vita divotn, è quell'aureo libro no- cielo, quanti non ne aveano fatti

to a tutti col titolo di Filotea, i primi conquistatori dell' Amei'ica


Pliilotea, dal greco philos amico, per procacciarsi beni caduchi. Dopo
e Tlieos Dio 3 siccome libro pie- aver convertito un infinito numero
no di alfettuosissime preghiere, di d' infedeli, e di averne battezzati
massime soavi e divote, per con- un milione e duecento mila, si me-
durre una vita veramente cristiana ritò il titolo di apostolo delt O-
ed edificante. L' abbate Marsolier riente. Estenuato dalle fatiche, ma
scrisse la vita di s. Francesco di ripieno di meriti, mori il santo mis-
Sales in due volumi. sionario il giorno IO di dicembre
FRAl\CESCO SAVERIO (s.), nel 552, nell'isola di Sanciano a
1

iiotniiiato per eccellenza V Jpostolo vista del regno della China, dove
deli' [lìdie,
nipote dell'illustre dot- avea ardentemente desiderato di
tore Navarro, trasse i suoi natali predicare la fede. S. Francesco Sa-
nel castello di Saverio, signoria verio fu beatificato da Paolo V
,

FRA FRA. 2.0?

nel i6ig, e canonizzalo da Gre- miracoli operati. da Fu beatificato


gorio XV 1621. Nell'an-
nell'anno Clemente X, e canonizzalo da B«i-
no 1744 essendosi fatta per ordi- nedetto XIII nel 1726. La sua fe-
ne di Giovanni V re di Portogal- sta è stabilita a' 24 di luglio.

lo, la visita delle sue reliquie, se FRANCESCO DI GIROLAMO


ne trovò il corpo ancora incorrot- Nacque a Grottaglia nel re-
(s.). ,

to; e lo stesso principe ottenne da gno di Napoli, a' 17 dicembre 1642.


Benedetto XIV nel 174? "n t)»'e- Di dodici anni venne affidato alle
ve, per cui questo santo doveva cure di una comunità di preti se-
onorarsi come patrono e protetto- colari, i quali trovandolo fervoro-
re delle Indie orientali. Celebrasi so ed istrutto, gli commisero di

la sua festa il giorno 3 di dicem- spiegare il catechismo a' fanciulli.

bre. In Roma, nella chiesa di Ge« Di sedici anni ricevette la tonsura,


sii, si venera un suo braccio. Ab- andò a proseguire in Taranto il

biamo di questo illustre apostolo: corso di filosofia e di teologia ; po-


i." Cinque di Epistole, mol-
libri scia studiò a Napoli il diritto ci-

te delle hanno per soggetto


quali vile e canonico, e di ventiquattro
le missioni. 2." Un CaCeclusmoj com- anni fu ordinato sacerdote. Dopo
posto con molta prudenza e chia- aver passato cinque anni in uffizio
rezza. 3. Alcuni Trattali mistici op- di prefetto nel collegio de' nobili,
portunissimi a ricreare e sollevare desiderò, per vieppiù perfezionarsi
lo spirito. nel suo stato, d' essere ammesso
FRANCESCO SOLANO (s). Na- nella compagnia di Gesù. Entrato
to nella diocesi di Cordova nel nel noviziato, vi mostrò tale san-
i549, studiò presso i gesuiti. In tità, che i suoi superiori dissero di
età di ventun anno professò nel avere ricevuto un santo nella com-
convento de' francescani minori os- pagnia. Compiuto il tempo stabili-
servanti di sua patria Montilla to, pronunziò i suoi voti semplici,
nell'Andalusia
, e si rese ammi- e fu tosto mandato in uffizio di
rabile per le sue virtù. Appena missionario a predicare nei din-
ordinalo sacerdote si dedicò con torni di Otranto. Egli eseguì sì

frutto alla predicazione, e santificò bene questa commissione, che i suoi


la sua vita colla penitenza e colla superiori, circa il 1678, lo fecero
continua orazione. Ebbe la carica capo delle missioni nel regno di
di guardiano del suo ordine della Napoli, affidandogli la cura di un
provincia di Granata , e mentre milione di anime. Si obbligò allo-
la peste desolava quella città, ei ra coi quattro voti solenni, ed e-
generosamente soccorreva quelli sercitòposcia senza interruzione
ch'erano dal fiero morbo assaliti. per quarant'anni, quel difficile mi-
Nell'anno i^Sg passò in Ame- nistero. Dalla mattina fino alla se-
rica per consacrarsi alle missio- ra occupavasi nel predicare, nell'a-
ni. Impiegò gli ultimi cinque an- scoltar le confessioni, nel visitare
ni della sua vita a predicare il gì' infermi, nell'apparecchiare i mo-
vangelo con fervido zelo nel Pe- ribondi all'eternità, nel soccorrere
rù, specialmente a Lima ove morì, i poveri, nel consolare gli afflilli :

a' 14 di luglio 1610, in grande e i fanciulli, i soldati, i forzati, i

estimazione di santità per diversi peccatori tutti erano gli oggetti


,

2o6 FRA FRA


della sua sollecitudine. Lo scopo della città , in età di dieci anni
principale del p. Francesco era di storpia e paralitica, restò miraco-
persuader tutti ad accostarsi di losamente sanata. Si diede tosto
spesso ai sagramenti della peniten- principio alle piocedure per la sua
za e dell'eucaristia ; e tale fu l'e- canonizzazione. Nel lySi Papa Be-
sito delle sue fatiche, che la terza nedetto XIV dichiarò con un de-
domenica d'ogni mese nella chiesa creto che il p. Francesco avea pos-
della casa professa dei gesuiti di seduto le virtìi teologali in grado
Napoli, ch'egli a ciò avea destina- VII lo beatificò a'2
eroico, e Pio
ta, si comunicavano otto o dieci maggio 1806, assegnando il gior-
mila persone, ed assai più nelle fe- no II di maggio per la celebra-
ste solenni. Diffuse la pratica de- zione della messa e dell' officio in
gli esercizi spiiituali di s. Ignazio, suo onore ovimque la società di
e publ)licò anche un libro sonra Gesù fosse stata o sarebbe ristabi-
questa materia. Fondò una congre- lita, come nelle diocesi di Napoli
gazione di mercanti che divenne e di Taranto. Il regnante Gregorio
esemplare, e ripristinò la divozione XVI a' 26 maggio iSSg solenne-
al medico martire s. Ciro. Le me- mente lo canonizzò.
ditazioni ch'egli faceva alla con- FRANCESCO DE POSADAS
fraternita della ss. Trinità, cagio- Nato a Cordova da poveri ge-
(b.).
navano s'i viva impressione negli benché di nobile origine, ai
nitori,
affollati uditori, che non si udiva- 26 novembre i644> ^^ tl^ ^^s' con
no che pianti e singhiozzi. Iddio pietosa cura iniziato nella religione
glorificò suo servo con molti mi-
il e nelle virtù. Ancor fanciullo di-
racoli , e concedendogli parecchie mostrò il suo zelo per la gloria di
volte di penetrare il futuro. Nul- Dio, facendosi capo di altri fanciul-
lameno era tanta la sua umiltà ,
li, co' quali recitava il rosario ed
eh' egli non si reputava che un esercita vasi in altri alti di divozio-
inutile membro di quella società ne. Desiderando i suoi genitori che
di cui era sì bell'ornamento ; e il egli potesse entrare nell' ordine di
basso concetto eh' egli avea di sé S.Domenico, gli procacciarono quel-
stesso lo rendeva quasi insensibile la migliore educazione che fu per
agi' insulti eh' ebbe a soffrire piìi loro possibile. Francesco vi corri-
volte nell'esercizio del suo ministe- spose perfettamente, e viveva come
ro, benché fosse universalmente te- se avesse già rinunziato al mondo,
nuto in grande venerazione. Spos- e si fosse affatto consagrato al Si-
sato dalle fatiche con mal ferma gnore, desiderando che
nulla più
salute sostenute, si accrebbero le il momento di veder compiuti suoi i

sue infermità, ch'egli tollerò con voti; ma dovette aspettar qualche


ammirabile pazienza, fino a che il tempo. Suo padre morì e sua ma-
suo spirito si ricongiunse al Crea- dre si rimaritò con un uomo che
tore. 11 p. Francesco passò di que- lo trattò assai male, e lo sforzò di
sta vita agli II di maggio 1716, apprendere un'arte. Coli' assiduità,
di seltantaquattr' anni. Esposte le colla dolcezza, e sopportando ingiu-
sue spoglie nella cappella della ss. sti maltratti, seppe Francesco vin-
Irinita, -vi fu un immenso con- cere la brutalità del suo padrone,
corso, e la figlia del governatore il quale arrivò a dargli aiuto per
FRA FRA 207
compiie gli sludi. Nel l663 fu ri- sua infanzia. Rene approfittò della
cevuto fia i domenicani della Sca- sua vocazione, e divenne esperto e
la Codi, concento una lega disfan- zelante predicatore. I suoi ragiona-
te da Cosdova, ove foi tifico la sua menti avevano tanta Ibiza e tanta
virtù, pazientemente tollerando le unzione, che indusse tre de' suoi ni-
persecuzioni e le calunnie delle qua- poti, quali poteano sperare gran-
i

li fu scopo. Alla fine, resagli giu- di vantaggi nel mondo, a consagrar-


stizia, fu ordinato sacerdote a s, Lu- si a Dio presso i frati minori. Mo-
caro di Barmeia, e impiegato tlai ri in età di seltanlaun anno, li 17
superiori nel ministero della predi- aprile 1822, ed è onorato nel suo
cazione. I suoi discorsi resi più ef- ordine a' i 2 dello stesso mese, do-
ficaci dalla santità della sua vita, po il pontificato di Pio VI.
producevano ovunque immensi be- FRANCESCO I, Ordine cquestte
ni,* e lu d'uopo ch'ei predicasse di IVapoli ossia del regno delle due
nelle pubbliche piazze, non poten- Sicilie. Questo reale ordine cavalle-
do le chiese capire la molliludine resco è stato istituito dalre Fran-
de' suoi uditori. Faceva delle niis- cesco padre del monarca regnan-
1

sioni nelle città, nei villaggi, negli te, con legge de'28 settembre 1H29,

spedali, nelle carceri, e converti destinandolo unicamente a compen-


gran numcio di peccatori. Egnal sare, secondo i diversi gradi, il me-
frutto toglieva nel tribunale della rito civile, sia nel distinto eserci-
penitenza, procurando di alienale zio delle civili cariche d'ogni ra-
dal mondo le anime ch'ei dirige- mo, sia nella segnalata coltura del-
va, e guidarle alla perfezione. Pub- le scienze, delle arti, e del com-
blicò parecchie opere sopì a questio- mercio; militari ne' quali concor-
i

ni di teologia, e sopra materie di rono de' meriti civili dell'indicala


pietà. Desiderando di vivere umile specie, possono anch'essi aspirare
e ritirato, ricusò i vescovati di Al- a diversi gradi dell'ordine. Questi
quero e di Cadice, e dopo una vi- gradi sono cinque, cioè di gran
ta passata in tutte le pratiche del- croci, di commendatori, di cavalie-
la religiosa perlijzione, ed in conti- ri, di n>edaglie d'oro, e di meda-
nue fatiche per eslendeie la gloria glie d'argento. 11 re è sempre il

di Dio e procurare il bene spiri- capo e il gran maestro dell' ordine,

tuale e temporale del pro.'-sinio, rimanendo la suprema magistratu-


morì neir uscir dalla chiesa dove ra del medesimo sempre annessa
avea celebrala la messa, li 20 set- alla real corona. Il distintivo del-
tenibre 1713. Nello stesso giorno l'ordine consiste in una croce con
dell'anno 1818 fu beatificato da raggi di smalto bianco tramezzati
Pio \1I, i! quale l'anno innanzi da gigli d'oro, alla quale sovrasta
avea proclamato due miracoli ope- una corona d'oro. La decorazione
rati per intercessione del beato ha nel suo diritto lo scudo d'oro
Francesco. colla cifra F. I. sormontata dalla
FRANCESCO VENIMBENI (b.). corona reale di quercia in ismalto
Nato a Fabriano, di onesta fami- verde, e terminala con una fascia
glia, entrò nell'ordine di s. Fran- azzurra contenente in giro la leg-
cesco, alla cui intercessione doveva genda a lettere d' oro: de rtce
il licuperamento della salute nella OPTIME merito; e nel rovescio ha
2o8 FRA FRA
lo scudo d'oro colla iscrizione: fran- confederazione medesima , Vienna
ciscus I iNSTiTUiT MDcccxxix, Circon- e Beriiuo, E situata sulla riva de-
data altresì da una corona di quer- stra del Meno che si attraversa so-
cia in ismalto verde. Questa de- pra un magnifico e lungo ponte
coraziojie \iene dai gran croci e di pietra, sostenuto da quattordici
dai commendatori sospesa al collo archi, che la congiunge al sobbor-
con un nastro rosso ondeggiato con go di Sachsenhausen, e forma uno
due orli bleu: i primi portano in de'piìi belli ornamenti della città.
oltre sull'abito alla parte sinistra L'etimolos;ia del nome Francoforte
del petto una simile croce in rica- non vuoisi derivata da Frank e
mo. I cavalieri portano la croce Furt, passaggio a Guado, che può
sospesa all'occhiello (eh' è la picco- far credere che questa città debba
la apertura per far passare i bot- la sua origine ad alcune case co-
toni nei vestiti, il cui orlo delle struite sul fiume Meno, nel luogo
due estremità dicesi asola ) del la- di un passaggio su quel fiume ;

to sinistro dell'abito. Le dimensio- ma bensì dal passaggio che sul M^-


ni della cjoce e la laighezza del no fecero i franchi, gettandovi un
nastro sono determinate in propor- ponte. Avvi pure in Germania al-
zione decrescente dal primo al ter- tra città con questo nome, Franc-
zo grado.Le medaglie sì d'oro che fort suirOder, in oggi soggetta al-
d'argento hanno nel dritto l'effi- la monarchia prussiana, ed una del-
gie del re con una corona di quer- le prime città che abbracciarono
cia all'intorno, e colla leggenda in la pretesa riforma religiosa: la sua
giro : FRANciscus i. reg. utr. sic. antica università fondata dall'elet-
ET REx; c nel rovescio tre gi-
HiER. tore di Crandebui'go Gioachino I,

gli col motto dell'ordine de kege : e da suo fratello Alberto arci-


OPTIME MERITO MDCCCXIIX. Esse si vescovo di Ma gonza e di Magde-
portano alla parte sinistra del pet- burgo poi cardinale, col consenso
to sospese all'occhiello dell'abito, del Papa Alessandro VI, ed inau-
con un nastro più stretto di quel- gurata nel i5o6 dall'imperatore
lo de' cavalieri. Per gli affari del- Massimiliano I, fu trasferita a Bre-
l' ordine v'è una deputazione, di i slavia. Francfort sul Meno è assai
cui componenti nominati dal re, so- bene fabbricata, ma sono di catti-
no un presidente gran-croce, due vo gusto e pesanti la maggior par-
commendatori, e due cavalieri, uno te delle sue case: era cinta da ba-
de'quali coli' incarico di segretario stioni, i quali furono convertiti in
ed aichivista. amene passeggiate, che hanno bel-
FUANCFORTo FRANCOFOR- le abitazioni; vi si entra per tre-

TE SUL 1\Ie\o Francofordia ( ,


dici racchiude molte piazze
porte;
Fronco-fiirUini ad Moeniim). Città pubbliche, fra le quali vedonsi il
antica^ grande e bella dell' Alema- mercato de' cavalli, la piazza d'ar-
gna nella Francoiiia, diocesi di mi, il Liebfraunberg ed il Romer-
Magoiiza, una delle quattro città berg, monte de' romani; numerose
libere della confederazione germa- strade ben lastricate, essendo le
nica, e sede di questa dieta, per principali quella di Liei e di Wall-
la qual preiogativa è posta a li- graben; un gran numero di edifi-
vello delle principali rapitali della zi, co)ne il palazzo del principe
,

FRA FRA 209


dellaTorre di Taxis, nel quale si stamperie. Ben poche città presen-
tengono le sedute della dieta il , tano un tipo pili germanico di
Romano o casa della città, ove gli Francfort, ivi gli abitanti hanno
imperatori tenevano la loro corte, conservato un mirabile distintivo
e dove negli archivi è conservata della vecchia nazionalità teutonica.
la celebie bolla d'oro; il Saalhof Francfort è anche una città franca
antico palazzo de' Carlovingi ; la del medio evo co' suoi borghesi, le
borsa, e la chiesa di s. Bartolomeo, sue corporazioni, ed i suoi capi di
cattedrale in cui s'incoronarono mestieri ; è uno degli avanzi me-
gì' imperatori, ed in cui oltre il glio conservati, non diremo dell'e-
monumento di Gunther si ammi- difizio feudale, ma di quella liber-
ra Io stupendo quadro di Rubens, tà che fu già accordata dai sovra-
rappresentante l'Assunzione al cielo ni per equilibrare il potere dei
della Beata Vergine. Vi sono pure baroni; in somma progredendo col
nove chiese cattoliche, sette lutera- mondo nell'incivilimento, e nelle
ne, due calviniste, un ginnasio lu- utili istituzioni , ha conservato le
terano, uno cattolico, diverse scuo- antiche forme. 1 dintorni di questa
le e scientifici istituti, ed una scuo- città sono deliziosi, e c^'^'^rti di ca-
la ebrea, non che parecchie dotte se di campagna. Una bella lo.^sta
società. le vicino, e davanti la porta
sta
La sua biblioteca ricca di più di di Friedberg si vede il monumen-
centomila volumi possiede una Bib- to in bronzo che il re Federico
bia impressa da Faust nel 1462; Guglielmo fece erigere alla memo-
questo nome rammenta uno degli ria degli assiani che perirono nel
uomini illustri di Francfort, che pur 1794. all'assalto di Francfort. Il

fu patria del filosofo Schlosser, del territorio si compone di tre picco-


poeta Walfs, e di Goethe la cui le parti, delle quali la piìi consi-
statua sta ivi per innalzarsi. Vi è derabile, ch'è la pili meridionale, è
pure un gabinetto di monete, un situata sulla riva del Meno, e cin-
museo in cui si vede copiosa galle- ta di una linea di circonvallazione.
ria di quadri, e la statua di Ariadne È limitato dall'Assia elettorale, dal
sedente sopra una tigre, opera di gran ducato d'Assia Darmstadt, e
scultore wirtemberghese. Franco- dal ducato di Nassau*
forte è senza una delle
contrasto L'origine di questa città si per-
primarie città di Germania per la de nella notte de' tempi; esisteva
sua popolazione e pel commercio; nel 79.4 im palazzo reale in cui
essa è come il centro di tutti gli Carlo Magno tenne, come meglio
affari commerciali di Alemagna diremo, un concilio. Carlo il Calvo
e lo ha vivo con tutta l'Europa. nacque nelle sue mura. Luigi il

Le suerinomate fiere attraggono Saggio la fece circondare d'un re-


annualmente nel suo seno migliaia cinto di fortificazioni, che fu poscia
di stranieri; è rinomata per le sue ingrandito fino al i3oo, epoca in
stoffe e velluti, per le sue mani- cui la città era già dell'estensione
fatture di cotone, per le fabbriche che ha al presente. Dopo la con-
di terraglie, e per altri stabilimen- venzione di Verdun, nell'anno 843,
ti d'industria come di tabacco, di Aix - la - Chapelle ossia Aquisgrana
filo d'oro ed argento, librerie, e essendo toccata a Lotario, Frane-
VOL. XXVI. i4
,

2 10 FRA '

FRA
fort divenne la capitale del regno vassero icordoni di seta quasi la-
orientale de' francesi o di Austrasia, ceri, ai quali era attaccato il sug-
e Luigi l'Alemanno \i trasferì le gello d'oro della bolla, pel qual
fiere degli austrasiani , alle quali metallo essane prese il nome; so-
furono sostituite in seguito le due lo ne venne a capo con la condi-
grandi fiere di autunno e primave- zione che la cosa si farebbe uila
ra. I re vi fecero erigere il palazzo presenza d'un gran numero di te-
Romano; dipoi la città si accrebbe stiraoni. di Francfort
Gli abitanti
considerabilmente, e al medio evo furono primi ad abbracciar la
i

era già considerata una delle prin- pretesa lagrimevole riforma reli-
cipali dell impero. GÌ' imperatori vi giosa^ chiedendone il libero eserci-
tenevano la loro corte, e da Mas- zio. Per ricevutone rifiuto nel iD?.?
similiano I, che vi celebrò una die- si rivoltarono contro il senato, de-

ta, ricevette il nome di camera posero poscia i magistrati, ne isti-


imperiale, titolo che conservò sino tuirono ventiquattro di nuovi, e
al principio del XVI secolo. Nel fecero pubblicare le loro opinioni
1254 l'imperatore Guglielmo prò- religiose, cioè i loro errori ed ere-
mise, che non sarebbe giammai di- sie, estese in quarantasette articoli,
•visa dall'impero; altri privilegi gli Dopo le disgustose violenze, che ne
conferirono gl'imperatori Riccardo, furono la conseguenza, la città ab-
Lodovico di Baviera, eCarloIVdel braccio interamente la Confessione
quale si dirà. Nel i33ovisi slabifi Augustana [Fedì), nel 1 53o, en-
una seconda fiera, cioè quella di trò anche nella lega di Smalcaldo,
Pasqua; l'altra d'autunno sussisteva ed ebbe parte nelle sciagure che
sino dalla dinastia carlovingia , ed desolarono l'Alemagna. Fu asscdia-
allora la città ricevette il notato ac- ta due volte nell'anno i552 da
crescimento di circondario. L'impe- Maurizio elettore di Sassonia, e
ratore Carlo IV nel i356 la fece da Alberto marchese di Brande-
depositaria della famosa Bolla d'o- burgo, detto l'Alcibiade della Ger-
ro (Fedi), la creò città imperiale, mania, ma poscia ricuperò la sua
e determinò, che d'allora in poi libertà.
ivi dagli Elettori del sagro roma- Carlo V nel i555 gli diede la
no impero [Vedi) si facesse l'eie- franchigia e l'autorità di battere
zione degV Imperatori [Vedi)j que- moneta, e la pace di Westfalia le
sta bolla consiste in quarantatre confermò tutti i privilegi che ave-
fogli di cartapecora , e determina va conseguito dagl' imperatori. Nel
le funzioni e le prerogative degli 1682 e i683 1' imperatore
nel
elettori tanto ecclesiastici, che se- Leopoldo con due lettere paten-
I,

colari, e le formalità che dovevano ti prese Francoforte sotto la sua


osservarsi nella elezione di un ira- protezione e la sua salvaguardia
peratore romano. Tale fu il rispet- nonché sotto quella dell' impero,
to scrupoloso che si ebbe per l'o- Nel i8o3 fu conservata nella sua
riginale della bolla, come una del- iramediatità imperiale,^ nella sua in-
le piìx vecchie costituzioni di Eu- dipendenza, ma le armate francesi
ropa, che nel 1642 l'elettore di portarono tali mutamenti in Ale-
Magonza incontrò la massima dif- magna che anche Francfort fu
ficollà per ottenere, che si rinno- spogliata delia sua vecchia nazioaa-
FRA FRA 2it
lilà di dieci secoli, sebbene al mo^ Concili di Francfort.
mento della formazione della con-
federazione renana fu stipulato die Il primo fu convocato da Carlo
Fraiicfoit sarebbe la sede della Magno nel giugno del 794> essen-
dieta. Nel 1806 perde la sua im- do composto dei vescovi d' Italia,
mediatità indipendenza
e la sua ;
di Germania, di Spagna, d'Inghil-
fu eretta granducato, e fece
in terra, delle Gallie, d'Aquitania in
parte dei dominii dell'elettore di numero di trecento e più, tra' qua-
Magonza, cbe ricevette il titolo di li due vescovi legati del sommo
principe primate della confedera- Pontefice Adriano I. In questo con-
zione del Reno. Nel 181 3 dopo la cilio furono condannati Elipando
battaglia di Lipsia, gli alleati la arcivescovo di Toledo, e Felice ve-
resero di nuovo indipendente, e scovo d'Urgel nella Catalogna, i

nel 18 15 il Vienna,
congresso di quali avevano rinnovato l'eresia di
e l'atto della confederazione ger- Nestorio, non ammettevano il cul-
manica la posero nel numero del- to delle sagre immagini, e predi-
le quattro città libere, ne fecero cavano che Gesù Cristo fosse so-
la sede dell'assemblea delia confe- lamente figliuolo adottivo di Dio.
derazione, e gli restituirono le sue Vi fecei'o cinquantasei canoni, il

vecchie leggi ed istituzioni aristo- secondo de' quali è concepito in


cratiche; però una nuova costitu- questi termini. » Fu proposta la
zione gli fu accordata nel i8i6. " questione del nuovo concilio dei
Il governo è un misto di aristo- « greci (il secondo Niceno, VII
crazia e democrazia; la sovranità » generale ) intorno all'adorazione
risiide nel corpo legislativo, nel » delle immàgini: v'era scritto,
senato, e nei deputati permanenti " che chiunque non renderà alle
dei borghesi. Tutti gli anni il se- « immagini de' santi il servigio e
nato elegge due borgomastri, e « l'adorazione come alla Ti'inità,
li investe del potere esecutivo, men- « sarebbe giudicato anatema: ì
tre il corpo legislativo ha il rin- « padri del concilio han rigettata
contro de' suoi atti, e la sorveglian- »3 e disprezzata assolutamente que-
za dell'amminislrazione. Va notato '»st'adorazione e servitù, e l'han-
però, che i due borgomastri o » no unitamente condannata". La
gonfalonieri, debbono essere sem- parola d'adorazione non è presa
pre uno cattolico, l'altro luterano, nello stesso senso, che i padri del
e che il senato dev'essere in egual concilio la spiegano. Anche i libri
numero composto sì di cattolici, Carolini intendono male questa vo-
che di protestanti. La città libera ce. Ma il concilio di Francfort, e
di Francoforle occupa con quelle i libri Carolini mostrano chiara-
di Brema, Amburgo, e Lubecca il mente, che francesi erano persua-
i

XVII posto nell'assemblea ordina- si, che la sola autorità del Papa
ria della confederazione, ma nel- non bastasse per fare ricevere un
l'assemblea generale ha un voto concilio senza il consenso delle prin-
particolare: il suo contingente nel- cipali chiese. Vedesi da Incmaro,
l'armata della confederazione è di che il VII concilio generale non
4/3 uomini. era ancora ricevuto in Francia nel-
1*870: padri persuasi da una
i
212 FRA FRA
versione infedele del II concilio vescovi confermarono l'erezione del
Niceno, rigettarono la decisione che vescovato di Baraberga, già appro-
dà il culto di latria alle sagre im- vata dalla santa Sede. Mansi loco
magini de' santi, culto dovuto a citato, col. 12 19 e 1220,, e Diz.
Dio solo per ragione della sua ec- dd" Concili.
cellenza divina ed infinita, e per- 11 sesto nel 1027, nel quale si
chè egli solo è Signore, creatore, conferì la tonsura clericale a Got-
e conservatore, ec. Del rimanente tardo o Godardo, fratello dell' im-
questo concilio di Francfort fece peratore Corrado II. Labbé tom.
degli altri regolamenti generali so- IX, Arduino tom. VL
pra la disciplina. Regia t. XXVIII, settimo adunossi nel I235, se-
Il

Labbé tom. VII, Arduino t. IV, condo il p. Mansi, ibid. col. io33
e Diz. de' Concili. e seg.; in esso il conte di Seyn si

secondo concilio fu tenuto nel-


Il purgò del delitto d'eresia di cui
l'anno 892 in esso vennero discus-
: era stato accusato, e venne pur trat-
si i diritti dell'arcivescovo di Colo- tato dell'indulto accordato a Cor-
nia sul vescovato di Brema. Que- rado di Mersburgo.
sto concilio non è conosciuto se non L'ottavo del 1409 fu per l'e-
per una lettera del Papa Formoso stinzione dello scisma in cui era di-
ad Adalgario arcivescovo d'Ambur- visa la Chiesa, regnando a un tem-
go, nella quale romano Ponte- il po Gregorio XII, e l'antipapa Be-
fice rimprovera Adalgario per non nedetto XIII. Labbé tom. XI, Ardui-
aver mandato alcuno a sostenere no tom. VII.
i suoi diritti sul detto vescovato di Il nono concilio, o assemblea de-

Brema. Mansi, Siipplem. (li conci' gli elettori del sagro romano im-

li del p. Labbé, tom. I, col. 1077 pero, fu adunato nel i438 in qua-
e 1078. resima. Eglino vi elessero Alberto
Il terzo concilio si celebrò nel- d'Austria in re de' romani. Fu in
l'anno looi in agosto. Gli arcive- quest' assemblea che gli elettori ve-
scovi di Magonza, di Colonia, e di dendo le vertenze tra il Papa Eu-
Treviri vi si trovarono con quat- genio IV, e padri di Basilea, e
i

tro vescovi, ma non si decise nul- i diversi decreti che pubblicavano


la definitivamente. convenuto Fu a vicenda, risolvettero per pruden-
soltanto che Villigiso di Magonza, e za di astenersi dal riceverli, senza
Bernardo di Hildesheim non eser- mancar però del rispetto dovuto,
citerebbero nessun diritto sopra la né al Pontefice, né al concilio di
abbazia di Grandesheim sino all'ot- Basilea, ne provenne la
dal che
tava della Pentecoste, nella quale neutralità dellaGermania, che fu
i vescovi si radunerebbero a Frislar. condannata egualmente e dal Papa
Fleury. e dai padri di Basilea. Il nuovo
Il quarto fu nel 1006 per eri- re de' romani approvò tuttavia il

gere in sede episcopale la chiesa di concilio basileese , e ordinò agli


]5amberga. Regia tom. XXV, Lab- ambasciatori, eletti dall' imperatore
bé tom. IX, Arduino tom. VI. Sigismondo, di portarvisi, accordan-
Il quinto si adunò nel 1007 il do ai padri il denaro, che avevano
pi'imo di novembre, in presenza levato in Alemagna per l'arrivo
del re Enrico, dove trentacinque dei greci j
permettendo loro di far-
FRA FRA 2i3
ne un uso diverso. Volle inoltre monsignor Lorenzo Ruspoli gli ri-
che in tutta l'assemblea si osser- mise la berretta cardinalizia in Vien-
vassero i decreti del conciliabolo di na, in un a quella pel cardinal di
Basilea; ma domandarono
gli si sei Batthyan. Il prelato fu regalato
mesi per determinarvisi, come si dall' imperatore Giuseppe II, e dal-
vede dal decreto fatto a Francfort l' imperatrice Maria Teresa d'una
a' i8 maggio dello stesso anno. Dìz. superba scatola d' oro arricchita
de' Concili. delle loro cifre in brillanti; e dal
FRANCHEMBERG o FRAN- cardinal Franchemberg di alcuni
CKEìN'BERG Giovanni Enrico Fer- nobilissimi arazzi fiamminghi di ot-
dinando, Cardinale. Giovanni Enrico timo disegno per ornare tre came-
Ferdinando Franchemberg nacque re, d'un assortimento di merletti di
a' i8 settembre 1726 in Glogau o Fiandra per guarnire un camice
Clokaw nella Slesia, diocesi di Bre- ed un rocchetto, oltre un doppio
slavia, da nobile famiglia. Fece i suoi servigio di biancheria per uso di
studi sotto i gesuiti, indi portossi tavola per trenta coperte, come si
in Roma per compir quelli di teo- legge nei Diari di Roma. Dopo la
logia e di diritto canonico, venen- morte dell'imperatrice Maria Tere-
do perciò ammesso nel collegio ger- sa, il suo figlio Giuseppe II volen-
manico-ungarico. Recitò un discor- do porre in esecuzione le riforme
so nella cappella alla presenza di religiose anche nei Paesi Eassi, il
Benedetto XIV, del sagro collegio, cardinale più volte fece analoghe
e di quei personaggi che vi hanno rimostranze in favore dei diritti
luogo. Si distinse per la sua sa- della Chiesa; a tale effetto nel 1787
viezza, e condotta ecclesiastica, co- si recò pure a Vienna, ma inutil-

me per la pietà e buon gusto , mente. La rivoluzione del Belgio


per le lettere. Quindi fu nominato [Fedi) pei provvedimenti imperiali
canonico di Breslavia, gran vicario ebbe luogo al modo che dicemmo
di Gorizia, decano della collegiata in quell'articolo, e non potè repri-
d'Ognissanti di Praga, poi di quel- merla nemmeno l'invocata interpo-
la di Buntzlau nella Slesia. Maria sizione di Pio VI. Il governo, ri-
Teresa imperatrice regina, nel lySg guardando i prelati quali patrocina-
lo nominò all'arcivescovato di JNIa- tori degli insorti, ordinò l'arresto
lines, vacato per morte del cardi- del cardinale che rifuggiossi sul ter-
nal d' Alsazia Tommaso de' conti Morto Giuseppe II
ritorio olandese.
di BoMssi^i principi di Chimay, ed il nel 1790, il suo fratello Leopoldo
Pontefice Clemente XIII nel conci- II mediante un generale perdono
storo de' 28 maggio di detto anno ricompose gli animi dei belgi, ma
lo elevò a quella sede. Subito prese scoppiata la rivoluzione di Francia,
le redini nella sua arcidiocesi, e col questa invase il Belgio, e pel pri-
maggior zelo e diligenza funse gli mo l'occupò nel 1792 Dumouriez,
oflizi tutti del pasloral ministero, per cui il cardinale ch'era ritorna-
con sollecitudine veramente esem- to alla sua sede dovè abbandonar-
plare. In premio il Papa Pio W la, e prendere asilo in Olanda, pro-
nel concistoro del primo giugno aiettendogli i francesi l' annua pen-
1778 lo creò caidinale dell'ordine sione di sei mila franchi, che mai
de' preti, ed a mezzo dell' ablegato fu pagata. Nel 1795 fece ritorno
,

2i4 FRA FRA


il cardinale in Malines, e siccome denients, onorevoli pel cardi n;i!e,
eragli stato occupato l'episcopio, ed interessanti per la storia della
in mezzo alle privazioni abitò nel Chiesa.
seminario; indi per essersi ricusato FRANCHIGIA, significa libertà,
al giuramento che il direttorio fran- esenzione, immunità, asilo o luogo
cese esigeva da lui, e dal suo cle- di sicurezza. P^. Immunità', e gli
ro, fu deportato ad Emmerick, ove articoli relativi del Dizionario.
dimorò nel convento dei religiosi FRANCIA, Gallia, regno del-
trinitari. La persecuzione si estese l' Europa occidentale , la cui for-
su tutta l' arcidiocesi, e gli eccle- ma è presso poco quella di un
a
siasticifurono in più luoghi depor- esagono. E posto tra le due Espe-
tati; ed aumentatasi contro il cardi- rie, che al di là delle barriere del-

nale, fi-ancesi ottennero dal re di


i le Alpi si estendono. E bagnato nel
Prussia che abbandonasse Emme- lato sud-est dal Mediterraneo, men-
rick, laonde il cardinale passò nel tre r Oceano lo circonda dalla par-
i8or in Berken, che apparteneva te occidentale fino a Borea, sepa-
ancora all'arciduca elettore di Co- randolo per angusto marittimo brac-
lonia, e vescovo di Muuster, ed ivi cio dall' Inghilterra. Confina con
nel novembre mandò la rinunzia incerta e variabile demarcazione col
della sede a Pio VII. Nell'anno regno del Belgio, il quale faceva al-

seguente si recò nel dominio Olan- tra volta parte del regno de' Pae-
dese a Breda, ed invitato dal car- si Bassi, con l'Alemagna e con la
dinal Consalvi in nome del Papa Svizzera , non che con la Spagna
a trasferirsi in Pvoma a finirvi i suoi e cogli stati sardi. La natura e
giorni, ed a ricevervi il cappello r arte gareggiano nel formare di
e il titolo cardinalizio, se ne dispen- questo paese il più gradevole sog-
sò a cagione del lungo viaggio, so- giorno , mentre salubrità di aria
lo accettò la pensione di tre mila ubertà di suolo vantaggi di sito ,
,

fioriniche Pio VII gli assegnò. Vi- fecondità di propagazione, sono i

vendo modello di rassegnazione, di doni che vi prodiga la natura. Si


pazienza e di pietà, dopo d'aver estende la contrada dal ^V al ^i"
celebrato la messa, un colpo di lat. nord, e dal 5° al 17° lat.

apoplesia tre giorni dopo lo con- ovest del meridiano di Roma. La


dusse al sepolcro a^i4 giugno i8o4, sua lunghezza è di 270 leghe dal-
nell'età di 78 anni. Il vicario apo- l'est all'ovest, né minore di aSo è
stolico di Breda Van-Dougeii, gli la misura di sua larghezza dal nord
rese gli onori funebri dovuti al suo al sud, e ciò ben dimostra quanto
grado, e decentemente fece seppelli- unita e popolosa sia la quadrata
re suo cadavere. Egli fu encomiato
il superficie, che si fissa dai geografi in
per la sua prudenza e per la sua 28000 leghe da quindici per grado.
costanza superiore a tutte le disav- Tutte le montagne del suolo fran-
venture. Il suo elogio o notizia ne- cese riducono a tre sistemi, cioè
si

crologica fu pubblicato da Van de delle Alpi dei Pirenei e delle Ce-


,

Velde, nell'opera intitolata Syno- venne. Circonda il lato orientale


psis monumentorum , etc. Gand della Provenza e del Delfinato la
iBi'i. Questo autore ivi ha citato catena delle Alpi che da Coxio ,

molti fatti, e diversi tratti dei Man.' dominatore, Cotiae furono sotto il
FRA FRA 2i5
romano impero appellale. Tra le cime. Cinque grandi vie aprono
sommità più elevate primeggia il dalla Francia alla Spagna comodo
molile Pelvoux. di Vallouise , che passaggio su quelle rupi , ed i pe-
supera Mediterraneo per 1 3,236
il doni per molti altri lati vi rinven-
piedi. Sieguono il monte Olan il di gono agevole accesso. Attraversa il

cui picco ha un' altezza per soli sistema delle Cevenne la Lingua-
mille piedi minore, il monte di Gi- deca, l'Alvernia, il Limosino e la
nevra, che nella sua cima solleva- Marca, dando la sua denominazio-
ta a I i,o68 piedi presenta spazio- ne generica a tutto quel paese. Il
sa pianura col celebre cenobitico monte chiamato Puy-de-Dome è il
ospizio ospitaliere, ed il monte Vi- più rimarchevole non tanto per la
so donde il famigerato Po scatu- sua altezza di 4j^47 piedi, quanto
risce, la cui vetta s'innalza a 8,436 per r esperienze fisiche eseguitevi
piedi. Il lato boreale ridonda di dal famoso Biagio Pascal dopo quel-
ghiacciaie per otto mesi dell'anno. le del nostro faentino Torricelli sul
Dalla catena diramansi i
alpina peso specifico dell'aria, per cui uno
gruppi Jura e de' Vosges divide il : degli attuali dipartimenti ne ha as-
primo la Franca-Contea dalla Sviz- sunto il nome. Più elevata è la su-
zera, e si estende per 60 leghe in balterna catena del IMonte d' Oro ,
lunghezza su dieci o dodici di varia di cui il principal picco si appella
larghezza, con acuminati picchi. Il Puy-de-Sancy , supera di 6,'288
gruppo vogese si distacca dal Jura piedi il livello del mare , e poco
sull'estrema frontiera bernese , at- dissimile è la misura del monte
traversando r Alsazia e la Lorena. Cantal, che quasi sempre ha bian-
Elevasi a 4>20o piedi la punta del ca la cima di eterne nevi.
Ballon presso l'abbazia di Mulbach, Non mancano alla Francia fore-
e poco meno alto è il picco di s. ste tali da fornire materia alla co-
Odile. Da Perpignano sul Mediter- struzione del suo formidabile navi-
raneo, infino a Baioua sull'Oceano le. Trovasi da Borea l'ampia selva
occupa lo spazio di go leghe in delle Ardenne , che le sponde del
lunghezza , e di So io largura il Mosa ricopre, e s'interna fino al
montuoso sistema de' Pirenei , che di là del limite belgico. Né meno
sulla Bassa-Navarra, sul Bearn, sul- considerevole è l'Orleanese, che oc-
la Guascogna, su Foix, e sul Ros- cupa una estensione di quindici le-
siglione le dechinanti braccia disten- ghe su tre e sei di larghezza ; e
de. Essi sono dal lato ispanico più quella di Fontainebleau che eccede
dirupati, che dal francese, e sono 24jOoo iugeri in ampiezza, e l'al-
ricchi e feraci di legnami , di me- tra di Compiegne, che ne oltrepas»
talli, minerali ec, e negli alti pia- sa 29,000, e le men vaste di Vil-
ni eterne ghiacciaie racchiudono. lers-Cotterets e di s. Germano, sen-
Vi si osservano massimi picchi , il za noverare i frequentissimi boschi
Monte Perduto ed il Vignemale, o dell'Alsazia, della Lorena, della Bor-
meglio il Mont-Maudit, che oltre- gogna e de' Pirenei. Il golfo di
passano di diecimila piedi la mari- Lione nel Mediterraneo e 1' altro ,

na superficie ; il picco del Mezzo- di Guascogna nell' Atlantico sono ,

giorno , ed il Canigù, di cui a poco quelli che più s* internano nel ter-
minore altezza giungono le ardite ritorio francese. Chiamasi poi Ma-
, , ,

2i6 FRA FRA


nica quel tratto d' Oceano che per lo ingrossano con l'abbondante lo-
la costa francese , e per l' inglese ro tributo. Il Rodano degli euro-
punta di Brest, per-
ristretto dalla pei fiumi rapidissimo è già fatto gi-
viene insino a Boulogne e guida , gante quando dopo essere uscito
,

al passo di Calais, ove il mar ger- dal Iago di Ginevra , bagna Lione
manico prende incominciamento. e si dirige pel Delfinato , il conta-
Pochi e di piccola estensione sono do Avignone e la Provenza al
d'
i laghi di Francia o grandi stagni: Mediterraneo, ove vicino ad Arles
secondo alcun geografo vi si con- con tre bocche si scarica, arricchi-
tano però sei mila fiumi e riviere to per via dall'Ain, dal Saona, con
onde r interna navigazione trae i Doubs Ardeche e dal Gard
, dall'
più comodi mezzi; ma tal nume- che v' influiscono a destra, mentre
ro ci sembra alquanto esageralo. vi entrano a sinistra l'Isero, il Dro-
Tra i più notabili si distinguono, me ed il Durenza la lunghezza :

il Senna, c|ie scaturisce dai monti del suo corso arriva alle duecento
della Costa d'Oro nella Borgogna miglia. Il Garonna sgorga dai Pi-
settentrionale , e fatto presso No- renei nella valle d'Aram sul con-
gent nella Sciampagna navigabile fine catalanobagna la Linguado- ,

attraversa l'isola di Francia e la ca e la Guienna


, ove si getta il
capitale del regno, gittandosi nella Dordogna dopo aver percorso dal
JManica, per la parte boreale della Monte d'Oro 85 leghe, ed insieme
Normandia, dopo un corso di i55 uniti acquistano il nome di Giron-
leghe, ed è ingombrato nella foce da, che venti leghe al di sotto di
dalle moventi sabbie, che ne ren- Bordeaux si scarica nell'Oceano, do-
dono periglioso l'accesso. Pescose po di avere ricevuto il \'ezère, in-
ne sono le acque, e fra i vari suoi grossato dal Corrèze e dall' Isle per
considerevoli affluenti si noverano via. L'Arriège, Tarn coll'Aveiron,
il

ilMarna ,
1' Aube , il Yonne collo il Baise, il Gimone, il Gers ed il
Armacon, il Rille, l'Eure e l'Oise Lot con una infinità di riviere e
coll'Aisne. Celebre è puie il Loira, torrentine accrescono ad ogni trat-
che in due quasi eguali parti di- to considerabilmente il volume. Mi-
vide il suolo francese. Sorge dal nori fiumi, ma pur notabili sono
monte Gerbier-des- Jones Ce- nelle lo Cliarente , il Sonìraa, il Villai-
venne in Linguadoca, e dopo aver ne, l'estremo Adour, che nell'Ocea-
percorso duecento leghe nel Lio- no si gettano, e l'Aude, l' Herault,
nese, nel JN'ivernese e nell'Orleane- il Varo ch^ scorrono nel Mediter-
se, per la Turrena e per l'Angiò raneo. Il Reno col Mosa collo ,

va a scaricarsi presso iVantes sulla Schelda, col JMosella e coli' III, dal-
costa di Bretagna nell'Oceano at- l'Alemagna e dal Belgio corrono
lantico. La poca profondità del sab- pure ad innaffiare una parte del
bioso suo letto rende alquanto dif- territorio francese.
ficile il cammino alle navi, che A trarre profitto dai doni della
lungo quasi tutta la via ne varca- natura adoprò la Francia di co-
no le acque, e sono l'Allier, il Cher, struire grandiosi canali per le in-
il Vienna con Creusa, più
il Mayenna terne comunicazioni : il fa-
con Sarthe, il Sevre, il Loiret moso è Linguadoca o
quello di
l'Arroux, il Nievre e l'Indre, che del Mezzogiorno, che unisce i due
FRA FRA ai7
mari l'Oceano e il Mediterraneo, deaux e Lione, con che le dovizie
che dall'illustre Sully degno mini- minerali, e gli industri stabilimen-
stro di Enrico IV fu incominciato, ti racchiusi in tale spazio, avran-
e sotto Luigi XIII venne compiu- no mezzo facile all'esportazione. Il
to. Per esso riuniti il Senna ed il grandioso progetto di formar un
Loira agevolano la comunicazione amplissimo canale, che da Parigi
della capitale colle provincie occi- dirigendosi ad Havre-de-Grace, pro-
dentali. Avrebbesi voluto aprire con curasse alla capitale mediante il

tal mezzo un facile passaggio al- Senna que' vanti che concede a
le regali flotte dall'Atlantico al Me- Londra il Tamigi, non ebbe effet-
diterraneo, ma sebbene molte dif- to a cagione delle molteplici stra-
ficollà siensi superate dall' arte per de di ferro e dei legni a vapore.
condurlo a termine, rimane esso Le sorgenti minerali sono assai
tuttora imperf;'tto. Sono pure as- numerose in Francia; se
ne cono-
sai vantaggiosi i canali, di Calais, scono circa settecento, e di frequen-
che penetra le varie parti della te se ne scuoprono delle nuove:
Fiandra francese e belgica; di Bor- come in ogni altro luogo le sor-
gogna o della Costa d'Oro, che u- genti calde si trovano lungo le
nisce il Saona coli' Yoiine entran- principali catene di montagne, e le
do poi nel Senna ; del Centro, che fredde nei paesi di pianura. Le più
il Saona al Loira congiunge di ; rinomate acque minerali sono quel-
6. Quintino rimarchevole per due le di Bareges e Bagneres nell'anti-
lunghi passaggi sotterranei, che con- co paese di Bigorre sugli Alti, e
tinuando r altro il quale luiisce ,
quelle di Aigueschaudes sui Bassi
rOise al Somma, scoire parallela- l'irenei, Forges di Nor-
quelle di
mente allo Schelda, ove va poi ad mandia, Plombieres nei monti
di
imboccare ; di Mezzogiorno intra- Vo«ges di Lorena di Aigue-Perse ,

preso dal celebre ministro Colbert nell'Auvergne e di Aigues-Bonnes


sotto il regno di Luigi XIV col , nella Guienna ; non che quelle di
piano e disegno del fiorentino Ar- Enghien vicino a Parigi, quelle di
righctti o Riqueti, per unire 1 Ocea- Vichy Mont-
sull'Allier e quelle del
no al Mediterraneo. Avveiie un al- d'Or nel Puy-de-Dome. Parecchi
tro recentemente incominciato, che stabilimenti termali furono eretti ,

da Napoleone ebbe nome, ed allro e già molti offrono tutte le desi-


chiamato di Ourcq che le acque , derabili comodità ai numerosi ri-
di questo influente del Marna con- correnti che vi si portano. La Fran-
duce a Parigi , e destinato a ser- cia non ha una tale estensione, che
vire di comunicazione fia il Mav- vi si possano distinguere molti cli-

na stesso ed il canale di s. Quin- mi , in proporzione delle zone di-


tino, va a terminare nel gran ba- verse. Situala nel mezzo della zo-
cino della Villette alla estremità na temperata dell'emisfero setten-
del parigino sobborgo di s. Marti- trionale, r aria che vi si respira è
no. Importantissimo è altresì quel- generalmente pura. I mari che la
lo, che risalendo il Dordogna , il bagnano e monti che rinchiude,
i

Vezère ed il Corrèze aprirà la co- o che la confinano , sono cagione


municazione tra il sud-ovest e l'est delle variazioni frequenti ed anche
della Francia passando per Bor-
.. improvvise dell'atmosfera; le quali
, ,

2i8 FRA FRA.


essendo quasi sempre locali non , tano i porfidi verdi e rosso antichi,
possono che modificarne il clima ed i graniti della maggior bellez-
dolce e moderato, sensibilmente più za ,
analoghi al granito antico. Si
caldo almezzodì che al nord ; il scavano pure pietre litografiche, e
che forma il carattere generale e vi sono varie cave di argilla, pie-

distintivo della contrada. 11 suolo tre focaie, ec. In quanto alle varie
della Francia presenta presso a po- produzioni di questo felice suolo,
co tutte le formazioni minerali di- si può francamente asserire essere
stinte dai geologi ; talune sono piìi lino de' più favoriti dalla natura e
semplici nell'insieme degli strati di dalla vegetazione, di che la più
cui sono formate , che in qualun- studiosa coltura adopera di molti-
que altro luogo ; altre al contrario plicare i vantaggiosi risultamenti.
sono più complicate, e presentano Secondo l'ultimo catastro, la su-
certe particolarità di cui gli altri perficie della Francia divisa in ot-
paesi offrono appena l'esempio. Vi to parti , cinque ne offre di terre
si riconoscono per conseguenza ter- coltivate, una di boschi, e due di
reni primitivi, intermediari!, secon- suolo non produttivo, che compren-
darii e terziarii. infine terreni evi- de le acque, gli edifici e le vie,
dentemente formati dal fuoco, dei giusta lo specchio che ne pubblicò
quali s' indica spesso il complesso Moreau de Jonnes. Tiene per con-
sotto il nome di terreni vulcanici seguenza la Francia forse il primo
non che scolatoi di lave che par- posto negli stali europei ,
propor-
tono da crateri ancora perfettamen- zionandone la fertilità all' esten-
te visibili. La Francia possedendo sione.
ogni specie di terreno, ha sorgen- il commercio de' più rimoti a-
ti numerose di ricchezze minerali; bitatori del paese consisteva in va-
il carbone terroso ed il ferro sono si che nella gran Breta-
di terra,
abbondanti. Pochi paesi come la gna cangiavasi collo stagno con ,

Francia sono doviziosi in minerali cani, con ischiavi, e con pellicce.


di piombo, ed avvi pure il piom- Recavansi gli oggetti soprabbou-
bo minerale conosciuto sotto il no- danti sul lido di Marsiglia, e si

me di alquifonx per non dire di ,


cambiavano con tessuti e droghe,
altri minerali : una sola miniera che gl'italiani e i greci ivi porta-'
d'oro venne aperta nel dipartimen- vano. I sagri chiostri nei tempi di
to d' Isere a La Gardette, ma fu universale letargo ed ignoranza
abbandonata; si trovano però del- sostennero nella solitudine le fati-

le sabbie aurifere in qualche cor- che dell' agricoltura , dando asilo

rente. Gli altri rami della ricchez- alle profughe arti : le pubblicane
za minerale sono assai moltiplicati: sevizie opponevansi agli slanci del-
i marmi di specie diverse trovansi l' industria nazionale, ma l'inven-
comuni iu Francia : i teireni anti- zione delle fiere , eh' ebbe luogo
chi particolarmente nei Pirenei nel settimo secolo in questa mo-
olfrono marmo bianco e statuario, narchia, colle franchigie accordate
e molti e vari marmi colorati bel- richiamò l' affluenza degli stranie-
lissimi ; le montagne secondarie ne ri, e scosse l'inerzia. A Carlo Ma-
presentano egualmente assai belli; gno deve r industria e il commer-
vi sono porfidi dei vosgi che ioii-
i cio francese il loro primo svilup-
,, , ,

FRA FRA 219


pò, per gì' incoraggiamenti che loro vole emulazione per la negoziazio-
accordò: quel principe mantenne ne, ed il piano della conipagnia
amichevoli relazioni col re di Per- delle Indie formata nel 1668 ne
sia, per la sicurezza del commer- fu il primo frutto. I premi e gli

cio francese, accolse gì' italiani che incoraggiamenti furono a larga ma-
portarono la loro industria ne'suoi no profusi all' industria ed al com-
stali, e tenne a freno la pirateria mercio; le franchigie dei porti fu-
de' danesi ; ma questi raggi di spe- rono estese ed organizzate, e verso
ranza si dissiparono alla sua mor- il fine del XVII secolo la Fran-
te. Le crociate in molti rapporti cia già divideva il commercio del
alla religione come alla Francia mondo, e gareggiava nell'industria
ebbero risultamenti felici per la colle nazioni più floride; il con-
civilizzazione e per l'industria. La corso poi della meccanica e della
lontananza dei signori alleggerì il chimica, i cui progressi furono sì

giogo della feudalità ; si aprirono sorprendenti da un mezzo secolo


nuove strade al commercio, si fe- non poco ha contribuito nell' aiu-
cero conoscere ruove produzioni tarla, in parte ad eguagliare, ed
di cui ignoravasi l'esistenza, e s' in- in parte a sorpassare i suoi rivali.

trodussero macchine, ed altri utili Il lusso della corte ampliò prodi-


ritrovamenti. Tutta volta restò il giosamente dall'altra banda i pro-
paese quasi tributario agli stranieri gressi dell'itidustria, né sotto que-
nella maggior parte de' suoi biso- sto aspetto resta ormai cosa alcu-
gni, sino al regno di Enrico IV; na, che i francesi possano invidia-
questo re secondato dall'abile mi- re ai loro rivali d'oltremare, es-
nistro Sully, arricchì il mezzogior- sendo le loro acclamalissime ma-
no colla fabbricazione delle slolle nifatture condotte all'estremo gra-
di seta, ed incoraggi 1' agiicollura do di perfezione.
con tutti quei mezzi eh' erano in L' istruzione pubblica diramasi
suo potere. Poscia Luigi XIV as- dalla famosa università di Fran-
sistito da Colbert, attirò in Fran- cia nelle accademie e nei collegi
cia i dotti più celebri, ed i ma- reali sparsi nei dipartimenti ; la u-

nifatturieri più abili. Allora si ri- niversità attualmente si compone di


chiamò nei porti francesi il com- ventisei accademie, fissate in al-
mercio straniero, che non poche trettante primarie città. Prima del-
vessazioni avevano esiliato ; si a- la rivoluzione si contavano in Fran-
prirono relazioni con paesi che fi- cia ventitre università; quella di
no allora erano stati quasi scono- Parigi era la più celebre, e gode-
sciuti crearonsi compagnie onde
; va di gran privilegi. Immenso è il

far penetrare lo stendardo francese numero delle scuole secondarie, e-


fra le più lontane nazioni. Il pro- lementari, speciali per le scienze e
gresso della civilizzazione, l'esempio le arti , non che di mutuo inse-
degl'italiani, la via aperta alle In- gnamento. Il collegio reale di Fran-
die dal Capo di Buona Speranza, cia fu fondato nel i53o dal re
e l'opulenza che di là traevano le Francesco I , e riorganizzato nel
finitime nazioni ispanica ,
porto- 1774; ^' sono vent'una cattedre
ghese, batava, e britaimica eccita- per le scienze e le belle lettere
rono anche ne' francesi una lode- due delle quali per la lingua ci-
220 FRA FRA
nese e sanscritta per munificenza geografia, l'officio delle longitudini,

di Luigi XVIII. Tra gli stabilimenti incaricato della pubblicazione del-

che contriijuiscoiio ellicacemente al- le osservazioni astronomiche e me-


lapropagazione delle scienze, belle teorologiche, ec., per non dire di
ed agricoltiua, ec.
lettei-e, belle arti, altre utilissime istituzioni ; come di
nomineremo principalmenle l' isti- musei, biblioteche, gabinetti ec, nu-
tuto reale diviso in quattro acca- merosi e ricchi. Chi mai può noverare
demie; l'accademia francese com- l'immenso stuolo di uomini illustri
posta di quaranta membri ; quella che ha dato la Francia in ogni
delle iscrizioni e Ideile lettere pure ramo di scienze, arti, e valore?
di quaranta membri, compresi die- Gloriosi sono i suoi fasti teologici,
ci accademici liberi ; 1' accademia filosofici, matematici, oratorii, poe-

reale delle scienze che conta ses- tici, artistici, militari in cui si re-
santatre membri, non compresi die- sero immortali parecchie migliaia
ci accademici hberi ; iìnalmente d'individui. 11 carattere generale
quella delle belle arti che ne ha della nazione è la vivacità ; pron-
quaranta, e dieci accademici libe- to ad afferrare tuttociò che può
ri : essa distribuisce de' gran pre- essere offerto all' ardente sua im-
mi di pittura, scultura, architet- maginazione, il francese abbraccia
tura, incisione, ec. ;
gli allievi lau- con calore ed entusiasmo i più
reati in numero di ventiquattro arditi progetti, e si abbandona al-

sono mandati all' Accademia di le intraprese le più avventurose.


Francia in Roma (Fedi), sotto un Il francese è inoltre conosciuto per
direttore, e mantenuti a spese del- la sua urbanità, e per la finezza
lo stato: dell'antico ed odierno pa- del suo spirito; ed il suo caratte-
lazzo dell'accademia di Francia iu re è generoso, nobile ed ospitale.
Roma, se ne parla all'articolo Pa- 11 francese possiede il genio, e
lazzi di Roma (Fedi). Le tre ul- tutte le qualità necessarie per bril-
time accademie hanno degli acca- lar sempre alla testa delle nazioni

demici associati , e dei corrispon- civilizzate, ma ha bisogno di es-

denti stranieri. L'accademia reale sere eccitato , e ben diretto. Egli


della medicina comprende le se- ha dimostrato di che fosse capace
zioni della medicina, della chirur- sotto la condotta d' un Carlo Ma-
gia, e della farmacia. "Vi sono delle gno , d'un s. Luigi IX, di un
scuole di scienze ed arti, e persi- FraJicesco Enrico IV, e
I, di un
no di declamazione, di equitazio- di un Luigi XIV; dimostrò negli

ne ; la società reale di agricoltura, ultimi tempi sotto Napoleone, ciò


quella di veterinaria, la scuola po- che si possa aspettare da lui nelle
litecnica, il conservatorio di musi' armi e nelle conquiste, e più tardi
ca, la scuola delle miniere, delle quando ebbe per iscopo delle sue fa-
carte, delle foreste, la scuola nor- tiche la gloria e la libertà, come
male , o seminario di professori dell'estesa africana conquista e domi-
dell'universià, e tante altre. Con- nazione di Algeri, Costantina, ec.

viene ricordare però anche la società La lingua francese, che appartiene


d'incoraggimento per l'industria na- alia famiglia degl'idiomi greco-la-
zionale, la società reale degli anti- tini, parlasi in quasi tutto il regno,
quari, la società fdomatica, quella di ed è universalmente impiegata nel-
FRA FRA 221
l'europea diplomazia, e fatta co- qualche semente, o qualche indizio,
mune alle classi colte di quasi tutte e la lingua francese per confessio-
le nazioni. I paesi meridionali del- ne de' francesi medesimi, porta an-
la Francia si valgono della lingua cora qualche impronta del passag-
provenzale in più dialetti suddivi- gio e del soggiorno di que' diversi
sa, e che ingiustamente, al dire di popoli. La lingua latina che Carlo
alcuni, sin qui si è fatta derivare Magno fece regnare ne' suoi vasti
dall' idioma castigliano, quando in stati , e che generalmente fu in
vece essa faceva pompa delle sue Francia quella delle leggi e degli
veneri, prima che si udisse la fa- atti pubblici sino a Francesco I ,
vella italiana, francese, ed ispani- nocque senza dubbio ai progressi
ca, nella formazione delle quali eb- della francese : attribuiscasi ai tro-
be anzi la maggior influenza. Il vatori, detti troubadoiirs ( V. ì'JTì-

celtico fu il primo idioma dei gal- stoire littéraire dts Troiibadours ,

li, come di molti altri popoli, spe- stampata a Parigi nel i774)j l'aver
cialmente settentrionali di Europa : messa alla moda in quasi tutta
al celtico si danno varie derivazio- l'Europa la lingua provenzale o ,

ni, come dal fenicio e dall'ebrai- romantica; essa non incominciò ad


co, ed alcuni pretendono che l'an- avere una qualche perfezione se
tico celtico trovisi nel fiammingo non che nel XVI secolo. Ma Vol-
moderno; non si può dubitare che taire dice che la lingua francese,
l'antico etrusco sia il vero celtico, propriamente delta, non cominciò a
ed il Lanzi prova che l' etrusco è pigliare qualche forma se non che
l'anello dell'antico greco e latino. verso il X
secolo; essa nacque a
I celtiche abitavano le Gallie, es- COSI dire dalla rovina del latino e
sendosi mescolati da principio coi del celtico, mescolata con alcuni
romani, ne seguirono il dialetto ;
vocaboli teutonici. Quella lingua
ma passata la Gallia dal giogo dei da principio era il romano rusti-

romani sotto dominio dei fran-


il co, e la lingua teutonica fu la lin-
chi, ciascuno dei popoli compresi gua della corte fino ai tempi di
sotto quel nome studiossi di far Carlo il Calvo ; ma la teutonica,
prevalere e predominare il proprio che i francesi chiamano tudesque,
linguaggio. I galli si segnalarono rimase la sola lingua della Germa-
talmente pel loro sapere ed elo- nia, dopo la grand'epoca della di-
quenza, che molti fra non e- essi visione accaduta nell'anno 4^3. Al-
rano inferiori ai più celebri ro- lorail romano rustico o la lingua
mani. Rivet mostra che la lingua dei romanza ebbe , a prevalere nella
romani sottentrò quasi per tutto a lingua della Francia occidentale, e
quella dei celti ; ed osserva s. Ago- gli abitanti del paese di Vaud, del

stino che quegli orgogliosi conqui- Vallese, della valle di Engadina,


statori, erano usi di far ricevere e di alcuni altri distretti conserva-
anche la loro lingua alle nazioni no ancora al presente vestigi ma-
ch'essi avevano vinto. Peneti'arono nifesti, non pure la totalità
se di

nelle Gallie anco gli alani, goti, i queir idioma. Si formò dunque la

gli arabi, e gl'inglesi; essi ne fu- lingua francese alla fine del secolo
rono cacciati, ma il loro linguag- X; si scrisse in francese al comin-
gio o i loro dialetti vi lasciarono ciare dell'undecimo secolo, ma quel
2 9.2 FRA FRA
francese conservava ancora una far uso negli alti pubblici; co-
maggior parte del romano rustico, stume altronde pernicioso ai cittadi-

che non del francese che si parla ni, la cui sorte dipendeva talvolta
oggid'j. 11 romanzo di Filomena dalle frasi di una lingua, ch'essi
scritto nel secolo X in lingua ro- non intendevano. Allora fu d'uopo
mana justica, non sembra compo- coltivare la lingua francese, ma que-
sto in una lingua mollo diversa stanon era né nobile, né ripulita,
da quella delle leggi normanne vi ; né regolare. La sintassi era inte-
si veggono ancora le origini celti- ramente abbandonata al capriccio;
che, Ialine e germaniche. Le pa- il gusto ordinario della conversa-
role significanti le parti del coi-po zione, volto essendo alla piacevo-
umano, o pure indicanti cose di lezza, la lingua divenne assai fecon-
un uso giornaliero, non hanno nul- da in espressioni giocose e burle-
la di comune col latino o il ger- sche, e sterile rimase in termini no-
manico, ma sono dell'antico galle- bili ed armoniosi ; quindi venne
se o celtico ; all'opposto i vocaboli che nei dizionari delle rime si tro-
gueireschi sono tutti franchi o ger- vano sovente venti vocaboli con-
manici. rimanente è quasi tutto
11 venienti alla poesia comica, e a
latino, e le parole latine veggonsi stento se ne trova un solo che possa
quasi tutte abbreviate, secondo Tu- applicarsi ad un uso più elevato; e
so ed il costume delle nazioni del questa è la ragione per cui il cele-
settentrione. Osservano non senza bre Marot nel secolo XVI non riuscì
stupore gli eruditi dell' aigomento, giammai a comporre bene nello sti-

che appena vi si ravvisa qualche le serio o eroico, e per cui Amyot


vestigio della lingua greca, che per in prosanon potè tradurre che con
lunghissimo tempo si era parlala ima volgare semplicità l'elegantis-
in Marsiglia. simo Plutarco. La lìngua francese
Si cominciò nel secolo XII ad acquistò vigore sotto la penna di
introdurre nella lingua fiancese al- Montaigne, pel suo stile brillante,
cuni termini della filosofia d' Ari- e pe' suoi pensieri profondi ed in-
stotile, e verso il secolo XVI si e- gegnosi, ma non crebbe ancora ad
spressero con vocaboli greci tutte le un grado di elevazione, e non si
parti del corpo umano o le cose arrichì d'armonia. Ronsard gua-
ad esse relative: i francesi slessi, e stò la lingua col trasportare ch'egli
Voltaire alla loro testa, riconoscono fece nella poesia francese i vocaboli
che sebbene la lingua si arricchisse greci composti, dei quali facevano
allora con molli vocaboli greci, tut- uso i filosofi e i medici. Al piin-
tavia da Carlo Vili in avanti trasse cipio del secolo XVII, Malherbe
molli soccorsi dall'italiano già per- riparò in partei torti che alla sua
fezionato, ed ancora non avea pi- lingua aveva fatti Ronsard: con-
gliata in queir epoca una consistenza temporaneo ad Enrico IV, e a Lui-
regolare. Francesco I, come si è gi XllI compose versi puri ed ar-
detto, aboFi l'uso di agitare le cau- moniosi. Questa lingua però si no-
se nel foro e di scrivere i giudizi bilitò grandemente, e diventò più
e i contratti in latino, uso che sem- armoniosa cogl' illustri scrittori del

brava caratterizzare la barbarie di secolo di Luigi XIV, e collo sta-


una lingua di cui non si ardiva bilimento dell'accademia francese,
.

FRA FRA 223


e acquistò finalmente la perfezione diversi dialetti, e questa lega si fa
della quale era suscettibile in qua- principalmente sentire nella Gua-
lunque genere. Credettero alcuni scogna, nella Borgogna e nella Nor-
scrittori che la lingua francese im- mandia. In quanto al provenzale e
poverita si fosse dopo l'epoca di ad alcune altre lingue, sembra non
Montaigne e di Amyot, e realmente potersi errare circa la loro origine,
trovansi in questi autori molte e> cioè un latino corrotto.
spressioni, e che ora più
molte frasi il suo divino splen-
Brilla di tutto
non si ammetterebbono; ma queste dore in Francia la cattolica religio-
per la maggior paite sono termi- ne, malgrado la piena tolleranza
ni famigliari, ai quali si sono sosti- stabilitavi; né tanti e sì validi apo-
tuiti gli equivalenti. Essa d'altron- logisti forse udirousi altrove, quan-
de si è arricchita di una quantità ti in quel suolo fecero e fanno
di termini ed energici
nobili
e ,
argine alle perigliose dottrine. La
prescindendo ancora dall'eloquenza chiesa gallicana ebbe in ogni tem-
delle cose, essa ha acquistala l'elo- po venerandi campioni ,
gloriosi
quenza delie parole. Fu appunto nel martiri e confessori d' ambo i ses-
glorioso regno di Luigi XIV che que- si, e al dire di alcuni gode il fa-
sta eloquenza si elevò al massimo vore di speciali privilegi. La chiesa
splendore, e che la lingua si stabilì. gallicana godeva infatti, sia per con-
Nel secolo seguente vediamo Cre- cessione della santa Sede , sia per
billon che cammina sulle traccie di consuetudini speciali privilegi avan-
Corneille e di Racine; Destouches ti grande rivoluzione; ma tutti
la

ed una folla di autori detti del questi privilegi sono stati aboliti
secondo ordinej ed imitatori di Mo- dalla santa Sede nel ricostruire in
lière e de' primi tragici francesi; Francia l'edifizio ecclesiastico all'oc-
Gresset pose alla luce i suoi delizio- casione del concordato del 1 80 i
si poemi ; e Boufflers, Parny e Ber- Quindi questi privilegi sebbene ,

lin rappresentarono quasi essi soli per via di fatto in parte si man-
la poesia leggiera di questa epoca. tengano ancora pure legalmente
,

Delille si distinse per l'armonia e dovrebbero riguardarsi come ces-


sorprendente flessibilità del suo sti- sati. Il Cardella nelle Memorie sto-
le, ed il gentile Bernard meritò riche de' cardinali , nel tom. IX ,
questo epiteto per le sue graziose pag. 176 e seg. riporta il novero
composizioni. Forse il tempo ed di tutti i cardinali francesi sino a
il capriccio preparano alla lingua tutto il pontificato di Benedetto
francese alcuni cambiamenti; ma i XIV, ed ascendono a trecento ses-
buoni scrittori dei secoli XVII e santotto^ le biografìe de' quali si

XVIII, come dice lo stesso Voltai- riportano in questo Dizionario , ove


re, serviranno sempre di modello. pure sono quelle di tutti i cardi-
Avvi finalmente chi osserva che il nali defunti dal pontificato di Cle-
latino è manifestamente la base di mente XIII inclusive a quello del
tutti j dialetti che si parlano in regnante Gregorio XVI ecco i car- :

Francia , salvo quello della bassa dinali che dopo l'epoca accennala
Bretagna e di una gran parte del- sino ad oggi ha avuto la Francia.
la Borgogna; si rimarca però un Clemente XIII creò cardinali,
non so che di straniero in questi nel 1758 Francesco Gioachino de
1 ,

Ili FRA FRA


Pierre de Bernis j e nel 1761 An- Pontefici, tredici de' quali uscirono
tonio Clairad de Choiseul Beaiipré, dal suddetto novero de' cardinali
Gio. Francesco Giuseppe de Roclie- mentre tre fui'ono elevati al pon-
chouart, e Lodovico Costantino de tificato senza essere fregiati della
Piohan. Clemente XIV nel 177 dignità cardinalizia. Il primo Papa
creò cardinale Carlo Antonio della fu Silvestro IIj creato nell'anno 999,
Roche-Aymont. Pio VI creò cardi- e gli altri Stefano IX detto X nel
nali nel 1778 Domenico de la
, io57, Nicolò II nel io58, Urbano II

RochefoLicauld, e Lodovico Renato nel 1088, Calisto II nel 11 19, Ur-


Edoardo de Rohan; e nel 788 Lo- i bano IV nel 1261, Clemente IV
dovico Giuseppe de Laval-i\rontmo- nel 1265, Innocenzo V nel 1276,
rency e Stefano Carlo de Lomenié Martino IV nel 1281, Clemente V
de Brienne, poi degradalo nel 1791. nel i3o5, Giovanni XXII nel i3i6,
Pio VII creò cardinali, nel 1801 Benedetto XII nel i334, Clemente
Alfonso Uberto de Lalier de Bayanej VI nel 1342, Innocenzo VI nel
nel i8o3 Giovanni di Dio R^aimon- i352, Urbano V nel i362 e Gre-
do de Boisgelin, e Gio. Battista de gorio XI Maurizio Bur-
nel 1370.
BelloY, oltre Giuseppe Fesch di Cor- dino di Userca nel Limosino l'an-
sica nel i8o'j Stefano Uberto de
; no I 18 divenne antipapa col nome
I

Cambacerès; nel 1817 Cesare Gu- di Gregorio Vili, ed il Bercastel


glielmo de la Luzcrne Alessandro
, narra che dopo la rinunzia del-
Angelico di Perigord, e Luigi Fran- l'antipapa Clemente Vili, 1' an-
cesco de Beausset; nel 1822 Anna ticardìnale Giovanni Carriere no-
Antonio de Clermont-Tonnerre; e minò un francese per effimero
nel 1823 Anna Lodovico Enrico de antipapa, il quale prese il nome
la Fare. Leone XII creò cardinali, di Benedetto XIV. Enrico Alby
nel 1825 Gustavo iMassimiliano scrisse gli elogi de' cardinali fran-
Giusto de Croy-Dulmen; nel 1826 cesi e stranieri ; Francesco Du-
Gio. Battista Maria Anna Antonio chesne ci diede la storia dei cardi-
de Lalil; e nel 1827 Gioachino nali francesi ; e Pietro Frizon, Gal-
Gio. Saverio d' Isoard. Pio \ 111, Ha purpnrata, qua cuni Siim. Poni,
nel 1829 creò cardinale Lodovico tuin omnium Galliae Cardinalium,
P'rancesco Augusto di E.ohan-Clia- qui haclenus vixere res pracclarae
bot. 11 regnante Gregorio XVI ha gestae continentur, ec. Lutetiae Pa-
creato cardinali, nel i836 Giovan- ris, apud Sim. le INIoine i638.
ni Lefebure de Cheverus; nel 1839 Tutti i culti, come dicemmo, so-
Ugone Roberto Giovanni Cailo de no permessi in Francia , ma la
la Tour d' Auvergne- Lauraguais ,
massa della popolazione e la fami-
odierno vescovo d'Arras; e nel glia reale, professano la religione
1841 Lodovico Giacomo Antonio cattolica apostolica romana; il re o-
Maurizio de Ronald attuale arcive- norasi del titolo di Cristianissimo,
scovo di Lione. Questi ventisei car- e di figlio primogenito della Chie-
dinali, uniti ai precedenti formano sa. Prima della rivoluzione di lu-
il numero di trecento novantarjuat- glio del i83o tutti gabinetti so- i

tro cardinali francesi. Inoltre la vrani davano al monarca della


Francia ha dato alla veneranda Francia il titolo di re Cristìaiiissi-

cattedra apostolica sedici sommi mo, di maestà Cristianissima, meo-


FRA FRA 225
tre ora lo chinmano soltanlo sua bralco sono pagati dallo stato co-
maestà il re de' francesi. Il Pa- me i cattolici. Nel regno di Fran-
pa però ne' suoi atti solenni, co- cia avanti il 1789 vi si novera-
me brevi e bolle, scrive: Ludovicus vano dieciotto arcivescovati, cento-
Philippus francorum rex Chrislìa- dieci vescovati, centoventimila par-
nissimus, mentre coi re della pri- rocchie, mille trecento settanta ab-
ma Papi usarono soltan-
branca i bazie, dodicimila quattrocento cin-
to il titolo di rex Christianissimus. quanta priorati, duecento sessanta
Molti concistori e sinodi vi sono commende dell' ordine gerosolimi-
della confessione augustana, e del- tano , centosessanta monisteri di
la chiesa protestante riformata: gli monache, quattordici mila nove-
ebrei sono più di sessantamila, ed cento cinquanta conventi e moni-
hanno un concistoro generale a steri di religiosi. 11 concordato del
Parigi, esci sinagoghe a Strasburgo, 1801 aveva fissato il numero de-
Colmar, Metz, Nancy, Bordeaux, gli arcivescovati, vescovati, parroc-
e Marsiglia. I luterani e i calvi- chie e succursali, cioè in sessant'ot-
nisti ascendono circa a due milio- to diocesi, dodici delle quali ar-
ni : i luterani, o protestanti della civescovili, e le altre episcopali.
confessione d'Augusta abitano per Va però avvertito che le sessan-
la maggior parte nei dipartimenti l'otto concordato del
diocesi del
dell'alto e basso Reno; hanno pa- 1801 non erano, a quel che erede-
stori, concistori , ispezioni, e conci- si, per la sola Francia, ma anche
stori generali. I pastori e cinque per alcuni altri paesi di conquista,
anziani di altrettante chiese conci- i quali ora più non appartengono
storiali formano una ispezione; si alla Francia. Si crede inoltre che
confano sei ispezioni di questi di- per la Francia vera si fossero fis-

partimenti. Evvi un concistoro ge- sate sole cinquanta diocesi, poiché


nerale stabilito in Strasburgo, e quando dopo la rivoluzione del
incaricato dell'amministrazione su- i83o volevasi nelle camere sop-
periore di tutte le chiese conci- primere trenta delle ottanta dio-
storiali, ed un' accademia o semi- cesi esistenti, dicevasi che si vole-
nario pel culto luterano. ! calvini- va ritornare per la Francia al
sti hanno pastori, concistori e si- concordato del 1801. Scrivono al-
nodi; cinque chiese concistoriali for- cuni che il nuovo concordato con-
mano il circondario di un sinodo; cluso nel '1817 aumentò il nume-
i membri di un sinodo non pos- ro degli arcivescovati e dei vesco-
sono riunirsi senza la permissione vati, cioè al numero di quattor-
del governo, ed il sinodo non può dici arcivescovati, e sessantasei ve-
durare piìi di sei giorni. Il nume- scovati suffragane!. Non può dirsi
ro delle chiese concistoriali ultima- che sia il concordato del 1 8 1 7 che
mente era di circa cento. Gli altri aumentò il numero degli arcive-
culti hanno pochi settatori, essen- scovati e vescovati, portando i pri-
dovi però alcuni villaggi del basso mi a quattordici, gli altri a sessan-
Reno popolati di anabattisti . Il tasei : giacché il concordato del
governo non accordava stipendi che 7 non ebbe effetto perchè in-
1 8 1

ai ministri dei culli cristiani, ma contrò ostacoli insoi-montabili nelle


dal i83o i ministri del culto e- camere. L'aumento in discorso ha
VOL. \X\Ì. i5
a^G FRA FRA
avuto luogo ia forza di uua nego- puree. Prima non v'intervenivano
7Ìazione speciale, che fluì con una che i soli cardinali nazionali, la
Lolla poulificia di Pio VII ad hoc, messa era cantata con musica so-
emanala nel 1822, Al presente es- lenne, e gl'inservienti al pontifica-
sendo Cambrai divenuto nuova- le erano i sacerdoti stessi della
mente arcivescovato, le sedi arci- chiesa. Presentemente v' interven-
vescovili sono quindici, e le vesco- gono tutti i cardinali, che sono in-
vili sessantaciiique, non compreso vitati a preghiera dell' ambasciato-
il vescovato d' Algeri suffraganeo re, ed in sua assenza dal cardinal
di Aix. Ai rispettivi! articoli sono decano del sagro collegio, pregato-
riportate le notizie ecclesiastiche e ne dalla legazione a nome dell'am-
civili, tanto delle sedi arcivescovili basciatore : quando eravi il cardi-
e vescovili soppresse, come di quel- nal protettore della corona di Fran-
le esistenti. Secondo una recente cia presso la santa Sede, incombe-
statistica 1' alto clero si compone va a lui fare l' invito, il ricevimen-
di cento settantaquattro vicari ge- to ed il ringraziamento. Il vescovo
nerali , seicento sessanta canonici però che deve cantare la messa lo
titolari, due mila novecento die- invita r ambasciatore ; i sagri mi-
cisette parrochi, e ventiduemila tre- nistri assistenti ed i cantori sono
,

cento sedici cappellani di chiese suc- quelli delle cappelle cardinalizie, I

cursali, la Parigi capitale del re- cardinali assumono le cappe pao-


gno vi risiede per la santa Sede nazze appena entrano in chiesa ;
un prelato nunzio apostolico, col non lo fauno in sagrestia essendo
carattere arcivescovile, che gode il in proporzione della circostanza an-
primo luogo di preeminenza sul gusta : però alla porta della chie-
corpo diplomatico, come lo godo- sa ove smontano sono ricevuti dal
no gli nunzi nelle altre corti.
altri superiore (cioè in assenza o impoten-
Al presente il nunzio è monsignor za del prelato uditore di rota fran-
Kafiaele Fornari romano, arcivesco- cese invitato dall' eccellentissima de-
vo di Nicea. Viceversa in Roma putazione governativa de' luoghi
presso la santa Sede il i-egno di pii francesi ) e dai sacerdoti della
Francia vi tiene un ambasciatore, chiesa oltre due cerimonieri che
,

il quale interviene alle due cappelle liaccompagnano alla visita del ss.
di s. Lucia, e di s. Luigi IX, al Sagraraento. Qui noteremo che il
modo che dicemmo al volume I, detto uditore di rota francese , in
pag. 3o5, ed al volume IX, pag. abito prelatizio, soleva ricevere al-
143 del Dizionario. Sulla seconda la portamaggiore della chiesa i
ci permetteremo qui qualche altra cardinali,porgendo loro 1' asperso-
nozione. rio dell'acqua santa ; dopo assiste-
La cappella cardinalizia che in va alla messa cantata, dal nobile
Roma si tiene per la festa di s. coretto sopra il coro dalla parte
Luigi IX re di Francia, nella na- dell' epistola, presso cioè la sagre-
zionale Chiesa di s. Luigi de Fran- stia: al presente l'uditorato è va-
cesi [Vedi), s'introdusse insensibil- cante. I famigliari dell'ambasciato-
mente, e nel 1623 non era in u- re si trovano schierati alla porta
so, non facendone menzione il Lo- della sagrestia, dove 1' ambasciatore
ttigo nel suo \ihxQ Delle vesti pur- riceve i cardinali che arrivano. An-
FRA FRA a27
ticamente la quadratura de' banchi re. Terminata la messa il secondo
per la cappella si faceva fuori del cerimoniere fa cenno all' ambascia-
presbiterio dell'altare maggiore ; al tore che ringrazi i cardinali , ciò
presente non si leva più la balau- che fa il decano in sua
cardinal
strata , e la quadratura si forma assenza. L'ambasciatore fatta genu-
«elio stesso presbiterio. L'ambascia- flessione all' altare si porta a fare
tore siede solo nella quadratura di riverenza ad uno ad uno ai car-
prospetto all'altare a cornu epistola^ dinali vescovi e preti, dopo l'ultimo
al di dentro del presbiterio e ba- de' quali, incomincia col primo dei
laustra dalla parte dei cardinali cardinali diaconi, indi parte e tor-
diaconi, in un banco coji un solo na in sagrestia. Prima l'ambascia-
gradino. Dalla parte del vangelo tore fatto un inchino ai cai*dinali
presso la quadratura dei cardinali vescovi, preti e diaconi nel mezzo
preti, vi sono tre file di banchi del presbiterio , sortiva dalla qua-
per la prelatura che v' interviene dratuia , e si fermava alla porta
in abito ,
qualora ve ne sieno di della chiesa per ringraziare i car-
nazionali. Fuori del coro dei car- dinali quando ne uscivano. Di quan-
dinali nella navata grande, e dalla to riguarda l'ambasciatore di Fran-
parte del vangelo siedono il supe- cia presso la santa Sede, se ne trat-
riore della chiesa ed i sacerdoti ta ai rispettivi articoli o luoghi del
della medesima in cotta o in abito Dizionario , come Ambasciatori j
talare: presso quello dell'ambascia- Conclave, Ingressi, Udienza, ec.
tore vi sonobanchi per gli altri Prima di aggiungere qui qualche
r eccellentissima deputazione gover- altra notizia sulla chiesa nazionale
nativa della regia chiesa e per gli e stabilimento ecclesiastico presso
addetti alla legazione francese; la- la chiesa stessa di Luigi de' fran-
s.

teralmente si formano due coretti cesi in Roma, noteremo che sei


pel corpo diplomatico. L'ambascia- sono i luoghi pii francesi in Roma ,

tore con tutta la


entra in chiesa cioè san Luigi de' francesi , con
formalità quando sono arrivati tut-
: s. Salvatore in Tliermis; s. Ivo dei
ti i cardinali, incedono a due a due bretoni; s. Niccola de' Lorenesi; s.

alla quadratura , riportandosi al- Claudio della Franca Contea di Bor-


l' adorazione di Gesù sagramentato. gogna, detta volgarmente de' borgo-
Dopo i cardinali diaconi, alquanto gnoni ; s. Maria della Purificazione,
da loro staccato siegue l'ambascia- detta de' Transalpini , ossia delle
tore accompagnato dal secondo ce- quattro nazioni al banco di s. Spi-
rimoniere. Siede 1' ambasciatore al rito; e l'Opera pia francese di Loi'e-
luogo indicato , si alza quando i to: e di tutti passiamo a darne un
cardinali sono in piedi, e genuflet- cenno. A migliore intelligenza di
te alla benedizione del vescovo ce- ciòche andiamo a narrare, accen-
lebrante. E incensato dal diacono neremo prima alcune generiche no-
assistente ministrante duplice ductUy zioni sull'origine de' pii stabilimen-
e riceve la pace dal prete assisten- ti de' francesi in Roma e sua con-
te ; i sono incensati dopo
prelati gregazione. Primieramente va ram-
l'ambasciatoreunico ductu , ed il mentato quanto dicemmo in diversi
primo prelato riceve la pace dal analoghi articoli , cioè che l' impe-
prete assistente dopo l'ambasciato- ratore Carlo Magno, come narra il
9,9.8 FP.A. FRA
Torrigio nelle Grotte T^nlìcrtnc a bnscintore di Luigi XII preswi I;y

pag. 5oo e seg., nell'anno 800 con sant.i Sede. In seguilo i bretoni eb-
pia liberalità presso la basilica va- bero la chiesa di s. Ivo, e vi sta-
ticana istituì un ospizio pei pelle- bilirono un ospizio pei loro connit-
grini Schola Francorwii ^
francesi, zionali. Nel 162?, Luigi XIII a me/.-
e precisamente nel sito ove è ora zo dell'ambasciatore de Sillery im-
la guardia svizzera del Papa ed , plorò da Gregorio XV provvedi-
aveva il cimitei-io con chiesuola di mento agli abusi introdotti nei due
s. Sah'atore in ossibus o in tornio- pii luoghi francesi di s. Luigi , e
ne, che restaurata nel 1 4^0 da Nico- di s. Ivo; laonde il Papa nominò
lò V, esiste ancora in parte, ma pro- vicario apostolico di essi il cardinal
fanata perchè ridotta a fienile, den- Ubaldini, il quale ad effettuare quan-
tro il fabbricato appartenente al s. to si bramava associossi l'arcivesco-
offizio, e nel cortile della scuderia vo Eraclea coadiutore di quello
di
già de' cavalleggieri pontificii. La di Narbona, e pubblicarono rego- i

strada vicina all'ospizio, come rile- lamenti opportuni, che il medesimo


vasi da un istromento citato dal Gregorio XV approvò con bolla dei
Torrigio, si chiamava Ruga Fran- 3 dicembre di detto anno. Più tardi
cìgenUj Riia Francisca , corrispon- il cardinal de Bernis autorizzato da
dente alla parola francese , Rue un breve di Pio VI, de' io dicem-
Frangaise. Dopo il i33o l'ospizio bre 1793, prese alcune misure sul
e chiesa de' francesi in Roma , si disciplinare della congregazione; ma
trova trasferito nel tempo de' Papi la successiva invasione degli slati
che risiedettero in Avignone, in re- pontificii, operata dalle armi della
gione Arenulae^ cioè nel rione Re- repubblica francese ,
portò la rovi-
gola, ma di angusto et inepto loco. na ai pii stabilimenti francesi, che
Nel 1464 circa, ebbe origine in solo nel 1816 poterono ripristinar-
Roma una confraternita di francesi si, essendo ambasciatore il duca di
sotto il patrocinio della B. Vergine Blacas.
concetta senza peccato , onde pre- Altrove abbiamo detto, cioè nel
stare ospitalità ed aiuti ai conna- citato articolo Chiesa di s. Luigi dei

zionali, massime quelli che visita- francesi, di quella di s. Salvatore


vano i santi luoghi della città , e chiamala per la piccolezza dal volgo
bisognosi. La confialernita fu ap- Salvatorello ,
per cui sol qui ag-
provata poi da Sisto IV che la giungeremo che la Trasfigurazione
chiamò congregazione dell' ospizio. di Cristo dipinta nel quadro del-
Allora ebbe luogo, come pure ac- l'altare èopera dell'Odazi, che con-
cennamo al voi. XXIII, p. 187 del dusse anche laterali, con s. Lui-
i

Dizionario, permuta, autorizzata


la gi IX re di Francia e s. Grego- ,

da detto Papa, con l'abbate di Farfa rio I Papa, e tutte le altre pitture
della chiesa ed ospizio de' francesi, a fresco che veggonsi nel luogo.
come meglio poi diremo per la ,
Però le pitture a fiesco ed a chiaro-
chiesa di Maria in Ctllis ora s.
s. scuro , dal tempo fatte luride e
Luigi. Nel i5oo la congregazione cancellate, furono da ultimo intera-
solennemente promulgò i suoi sta- mente tolte nella restaura/ione di
tuti, sotto gli auspicii di monsignor detta cappella falla d'ordine della
Roberto vescovo di Tre^uier ed am- congregazione de' pii stabilimenti
FRA FRA 229
francesi in Roma, ed eseguila nel da di Brelton , di Borgogna : nel-
1842 colla direzione del cav. Ga- r interno sull'altare maggiore, rap-
spare Salvi architetto de' sacri pa- presentante i detti santi e la Beata
lazzi apostolici, e de' medesimi stabi- Vergine eravi un quadro dipinto
,

limenti francesi. di Luigi Gentile, ora v' è un'ope-


Altrove pur dicemmo che i bre- ra di Pietro Barberi , ed il Padre
toni in s. Ivo al Campo Marzo isti- eterno di sopra fu colorito dal Bic-
tuirono un ospedale pei loro con- chierai ; degli altari laterah, quello
nazionali con contigua chiesa, e ne a sinistra ha la Risurrezione, opera
parlammo al volume XIX, pag. 38 di de Troy, che morì direttore del-
e 39 del Dizionario. Il Piazza nel- l'accademia di Francia in Roma ,

le Opere pie di Roma pag. 121, quello a destra è di Placido Co-


cap, XII, Dell' ospedale de' Breto- stanzi. Il citato Piazza nel capo XXI,
ni a s. Ivo alla Scrofa, narra che Dello spedale di s. Claudio de'bor-
la nazione bretone sotto Giulio II, gognoni a s. Maria in Via, narra
e nel 1 51 i
,
presso detta chiesa fe- che anticamente la nazione borgo-
ce un ospedale per ricevervi gli gnone in Roma nella via de' Ban-
infermi, i pellegrini, e i poveri na- chi aveva una confraternita intito-
zionali d' ambo
che si con- i sessi, lata alla Beata Vergine, e che po-
diicevano a R.oma; e che sotto Gre- scia nel i65o fu incominciata la
gorio XIII ottenne Enrico III re fabbrica della chiesa di s. Claudio,
di Francia che si unisse alla chiesa e nel 1662 Francesco Arrigo bor-
di s. Luigi de' francesi; il quadro gognone lasciò dieci luoghi del mon-
di s. Ivo dell'altare maggiore è di te Sermoneta alla medesima, acciò
Giacomo Triga I' Annunziata nel , i flutti s'impiegassero per un ospi-
laterale a dritta è di Bonaventura zio onde alloggiarvi ed alimentar-
Lamberti, e il s. Giuseppe dall'altra vi i poveri pellegrini della nazione
parie è dipinto di Carlo Maratta. borgognone per tre sere, e che so-
Della chiesa e congregazione di s. Ivo pra il pio luogo si ponesse una la-
ne pure l'Amidenio a pag. 4i»
tratta pide, ch'esiste ancora sulla porta del
De pìelate romana , nella quale luogo pio, con queste parole Ospi- :

opera parla ancora di altri pii sta- zio per i poveri pellegrini borgo-
bilimenti francesi di Roma , e di gnoni. Il benefico Francesco lasciò
quello di s. Luigi a p. 24. erede della sua facoltà la nipo-
I borgognoni eziandio ebbero I' o- te Giovanna Arriga o Henry, con
spizio presso la loro chiesa di san patto espresso che alla di lei mor-
Claudio, non eretta dal cardinal Fran- te si devolvesse in favore dell' o-
cesco Enrico di Borgogna, come scris- spizio de'borgognoni. In questa chie-
sero alcuni,ma da Francesco Arrigo sa dei ss. Claudio ed Andrea della

o Henry borgognone di essa si disse ; Franca Contea detta de'borgognoni,


qualche cosa al voi. VI, pag. 58, nel i836 fu fondata la società di
ed al voi, XI, pag. 2 36 del Dizio- s. Vincenzo de Paoli, istituto ch'eb-
nario ; qui però diremo che le sta- be origine in Parigi nel i833. Pri-
tue della facciata esterna de'ss. Clau- ma il cardinal Odcscalchi Ticario
<lio e Andrea patroni della Borgo- di Roma, approvò questa fondazio-
gna sono di travertino, la prima è ne in s. Claudio, poi la confermò
di Antonio Grandjacquct, la secon- r odierno vicario cardinal Patrizi
,

a3o FRA FRA


a' 20 aprile 1842. la virtù d'una ternita de' transalpini delle qiiallrn
autorizzazione de' deputati de' pii nazioni da Eugenio IV nel i444j
stabilimenti francesi in Roma , in come narra Ridolfino Venuti a pa-
s. Claudio due volte all'anno si ten- gina 4^4 ^' Roma moderna, che
gono assemblee dalla suddetta pia pur dice essere l' immagine della
società, e per essa si fa una que- Beata Vergine dell' altare molto an-
stua nella predica quaresimale che tica e divota, e che la Circoncisione
ha luogo in s. Luigi de' francesi. del Signore dipinta nel soffitto , è
Nel numero i5 del Diario di Ro- opera di uno scolare di Giulio Ro-
ma 1844» è descritta l'assemblea mano. Il detto Piazza tratta della
generale tenuta dalla società agli 8 confraternita dei Transalpini neXsxxa
febbraio, presieduta dal cardinal Pa- Eusevologio romano, trat. Vllf,cap.
trizi, avendovi assistito tutto il cor- XIX, e dice che la chiesa prima che
po diplomatico, moltissimi vescovi, Eugenio IV la concedesse, appar-
e vari prelati. Il p. Vilfort gesuita teneva alla parrocchia di s. Orso-
apri la seduta coli' esporre l' ogget- la, o s. Tommaso
ed Orso, ch'ebbe
to dell'adunanza; l'abbate Marchet- origine dai cappellani oltramontani
ti presidente della sezione italiana di là dalle Alpi, che furono soliti
rese conto di quanto questa operò i Papi tenere nella loro famiglia
nello scorso anno, ed il barone Le- a cagione di fedeltà , la cui messa
Bon fece altrettanto per la sezione ascoltavano quando dovevano far
straniei'a di cui è capo. Monsignor viaggio o cavalcare.
Cornetti arcivescovo di Nicomedia Finalmente, l' Opera pia francese
pronunziò un discorso italiano sui dì Loreto j ripete la sua origine dalle
doveri della carità, facendo il simile benefiche testamentarie disposizioni
l'abbate Isoard in lingua francese. del francese cardinal di Joyeuse o
Le reglement de la sociélé de s. Gioiosa decano del sagro collegio, ar-
Vincent de Paul, fu stampato nel civescovo di Rouen, morto in Avigno-
1840 a Parigi dal Bailly , ed ne a'23 agosto 161 5. Questo celebre
in Roma nel 1842 dal Salvinoci. cardinale lasciò un pio legato di
Della chiesa di s. Nicolò de'lore- scudi seimila, per l'istituzione pres-
nesi se ne parla all'articolo Lore- so il santuario di Loreto di tre cap-
na (Vedi). La chiesa di s. Maria pellani di nazione francese, ora ri-
della Purificazione in banchi , cioè dotti a due. Urbano Vili con lette-
nel rione Ponte in vicinanza del re apostoliche de' 18 gennaio 1625,
banco di s. Spirito, delta de' fore- Exponi nobis, ad istanza della du-
stieri o transalpini, cioè francesi, lo- chessa Enrica Caterina de Guise,
renesi, borgognoni, e savoiardi, co- erede del lodato cardinale, autoriz-
me la chiama il Piazza, fu eretta zò l'esecuzione di tale legato, e con-
sino dal secolo XIII, e volgarmen- fermò l'istituzione della Pia opera,
te chiamata s. Maria della Can- la quale nel i652 fu aumentata
delora, a cagione della processione nelle rendite per la liberalità della
e dispensa che si fa nel giorno della regina di Francia Anna d'Austria,
festa di tal mistero, a seconda di madre di Luigi XIV, nonché di
ciò che dice il Panciroli a pag. 558 altri benefattori nazionali. Dopo la
de^ Tesori nascosti di Roma. Questa soppressione nel 1773 de' gesuiti
chiesa venne concessa alla confra- penitenzieri apostolici in Loreto, che
FRA. FRA 23i
secondo le disposizioni del cardinal permota delle due chiesette con quel-
di Gioiosa amministravano le ren- le possedute contrada della
nella
dile di delta opera pia, la cura ne Falle, o in Poscia vi fu-
lìlolinit.
renne affidata dal cardinal de Ber- rono unite sotto Giulio III e Gre-
nis, allora ambasciatore di Francia gorio XIII tre altre chiesuole, una
presso la santa Sede, ad un ammi- delle quali era parrocchia, acciocché
nistratore laico, nella persona del la nuova chiesa sorgesse più ampia
marchese Benincasa console genera- e maestosa, laonde venne edifica-
le di Francia in Ancona. Ora ri- ta con quella magnificenza cui tut-
siede incorporata nell'amministra- tora risplende. La priiBa pietra fa
zione superiore in Roma, presso la posta il dì primo settembre i5i8,
deputazione de'pii stabilimenti fran- dal cardinal Giuliano Medici cugi-
cesi, che tiene un suo agente in Lo- no di Leone X, e poscia Papa Cle-
reto, Le rendite sono destinate al- mente VII allora vice-cancelliere
,

la spesa del culto, di amministra- di santa Chiesa, e protettore della


zione, e di limosina ai viaggiatori corona di Francia. Questa funzione
poveri nazionali quello che sopra-: ebbe luogo alla presenza di monsig.
vanza poi vien deposto nella cassa Dionisio Briconnet vescovo di s. Malo
centrale dei pii stabilimenti in Roma. ambasciatore di Francia, del baro-
Della chiesa di s. Luigi IX re ne de la Palisse e di altri signori
di Francia ed a lui, a san Dio-
,' francesi di alto rango, come risulta
nigio, non che all'Annunziazione di dall' islromento presso l'archivio del-
Maria Vergine dedicata, come del la s. Luigi , e che verrà
chie«a di
suo antico ospedale e confraterni- pubblicato con altri molti docu-
ta il Piazza nelle Opere pie di Ro- menti da mons. abbate cav. e ca-
ma a pag. i3g, ed a pag. 569 ci nonico La Croix, chierico naziona-
dà erudite notizie: di alcune altre le di Francia, nelle sue Ricerche sto-
che la riguardano ne parlammo riche sopra ì pii stabilimenti fran-
pure al volume XXII, pag. 1 89 e cesi inRoma. La consagrazione poi
i4o in ambedue le colonne, del ebbe luogo agli 8 ottobre i58g
Dizionario. In quanto alla erezione in onore della Beata Vergine , di
di questa chiesa nazionale di Fran- s, Dionigi Areopagita e di s. Lui-
cia nella capitale del cattolicismo, gi IX re di Francia: dipoi il car-
ci sia permesso un breve riepilogo dinal Matteo Contarelli ossia Cointe-
delle notizie riportate al suo arti- rel francese della diocesi di LeMans
colo, onde aggiungerne altre. Nel fabbricò il coro e la cappella di san
sito ove sorge, anteriormente era- Matteo, che lasciò dotata di buo-
vi una chiesuola di s. Maria de ne rendite. La facciata esterna tut-
Cellìs, così detta per le camere ta di travertini, è disegno di Gia-
delle terme alessandrine dove fu como della Porta, che l'adornò nel-
costruita , la quale aveva annesso la parte inferiore con colonne e pi-
un priorato di monaci benedettini lastri d' ordine dorico, con tre por-
spettanti alla celebre abbazia di te, e nella parte superiore con al-
Farfa, ed unito alla vicina chiesina tro ordine di pilastri ionici; le due
di s. Salvatore in Therniis , ed al- statue ai lati delle porte minori e
l'ospedale di s. Giacomo de' lom- le altre due nel di sopra furono
bardi. La nazione francese fece una poscia scolpite da Lestache. L'iu-
232 FRA FRA
terno della chiesa è formato di tre quadro dell'altare con cntrovi san-
navi, divise da pilastri, ed ha die- ta Cecilia ed altri santi, è una co-

ci cappelle sotto le navi minori, ol- pia bellissima di Guido Reni, fatta
tie il cappellone in fondo della na- dall'originale di R.affaello esistente
ve di Tutti gli ornamenti
mezzo. in Bologna. La terza cappella ha
interiorifurono eseguiti dal 1748 un quadro di Stefano Parocel, rap-
al 1756 coi disegni del cav. Anto- presentante la b. Giovanna di Va-
nio Derizet, che attese pure all'ab- lois regina di Francia. Quindi si

bellimento della nave grande, i cui incontra il deposito del cardinal di


pilastri furono incrostati di diaspro Ossat, col suo ritratto in mosaico.
di Sicilia, con basi e capitelli do- Il quadro di s. Remigio nella quar-
rati, e la cui volta venne abbellita ta cappella è di Giacomo del Con-
con eleganti stucchi e dorature, con- te: la storia a destra fu dipinta da
tenenti nel mezzo un grande affre- Girolamo Sicciolante, quella incon-
sco, dipinto da Natoire allora di- tro, e le battaglie ideila volta so-
rettore dell'accademia di Francia no di Pellegrino da Bologna: in
in Roma. Entro questa nave, sopra questa cappella è il deposito di Car-
la porta d' ingresso, vi è un orga- lo Francesco Poerson pittore e di-
no magnifico, ricco di ornamenti rettore dell'accademia di Francia,
dorati. Va rammentato il pergamo morto in Roma
17 15. Nella nel
o pulpito di legno antico, lavoro a cappella che segue, sagra al ss. Cro-
seifaccie, in cinque delle quali so- cefisso, sonovi quattro monumenti
no altrettante figurine a olio assai sepolcrali in marmo , de' quali il

gentili, rappresentanti la Madonna, piìi rimarchevole è quello a sini'


s, Giuseppe ed altri santi. stra eretto al pittore Pietro Gue-
Entrando nella chiesa trovasi a rin, ove vede
suo ritratto in
si il

mano diritta la prima cappella già un busto, ed un bassorilievo, ope-


battisterio; ha per quadro s. Gio. re del cav. Paolo Lemoyne. Ivi
Evangelista dipinto da Gio. Batti- d'appresso è la memoria sepolcrale
sta Naldini; nei lati da ultimo vi dell'illustre archeologo Gio. Batti-
furono collocati due antichi depo- staSerous d'Agincourt, autore della
siti , che prima erano nel cortile dotta opera intorno la storia della
della contigua casa abitata dai cap- decadenza e risorgimento delle arti
pellani: quello a dritta, con due belle. Sulla porta della sagrestia ev-
colonnine di rosso brecciato, e con- vi il monumento del cardinal de
tro pilastri simili, fu eretto a Clau- la Grange d'Arquien, morto di cen-
dio Puteano o sia Puit, morto nel tocinque anni, altri dicono novan-
j577, con busto ed iscrizione. L'al- totto e nel 1707. Rimpetto alla
tro a sinistra con piccole colonne detta cappella del ss. Crocefisso ve-
di verde antico, venne innalzato al desi la sepoltura di J. P. Fiori-
cardinal d'Angennes morto nel i5Sy, mondo de Fay, marchese de la
col suo ritratto dipinto in lavagna. Toui-Maubourg, ambasciatore pres-
Kella seconda cappella si ammira- so la santa Sede nell'odierno pon-
no le celebri pitture a fresco espri- tificato , erettagli con opera del
menti alcune storie di s. Cecilia cav. Lemoyne, dal fratello, il conte
del Domenichino, ed incise in ra- Settimio, succedutogli degnamente
me da Gio. Ballista Pasqualino; il nella onorevole rappresentanza, che
FRA FRA -33
tuttora esercita. In line dell'articolo è dipinto s. Sebastiano legalo ad
FuNF.UALi abbiamo riportato quello un albero, opera moderna del fran-
ciiiel)rato in quesla chiesa al detto cese Numa Boucoiran eseguita nel
defunto ambasciatore, e della pom- 1837: la decorazione della cappel-
pa funebre come vi fu portato il ca- la con due grandi colonne di ci-

davere. IN'ellamaggiore vi
cappella pollino, si deve al sullodato cav.
è sull'altare il quadro con l' As- Salvi, fatta nel i832 d' ordine dei
sunzione in cielo di Maria Vergine, deputati de' pii stabilimenti france-
e cogli apostoli nel piano, di Fran- si. Si osserva in essa il deposito
cesco da Bassano. del cardinal de Bernis ambasciato-
Kella nave sinistra presso detto re di Francia, disegnato e scolpito
cappellone è la cappella di s. Mat- da Massimiliano Laboreur. Incon-
teo apostolo, il cui quadro e i due tro il Chateaubriand,
visconte di
laterali che lo rappresentano chia- altro ambasciatore di Francia pi-es-
mato dal RedentorCj e ferito a morte, so la santa Sede, pose una memo-
sono di Michelangelo da Caravaggio ; ria sepolcrale a madama di Mont-
il Arpino dipinse la volta e
cav. d' i marin , componendone egli stesso
due profeti che stanno dai lati. En- l'epitaffio con la sua felice e dot-
tro la seguente cappella ,
1' adora- tissima penna . Nel piano innan-
zione de' Magi e la Presentazione zi l'altare di questa cappella , da
al tempio ne' quadri laterali, sono ultimo ristorata ed abbellita, il con-
del cav. Baglioni; il quadro del- te Lodovico Sainte-Aulaire, am-
l' altare e la volta furono coloriti basciatore Francia presso ladi
da Carlo Lorenese. La lei-za cap- santa Sede nei primi anni del pre-
pella dedicata a s. Luigi IX re di sente pontificato , fece riporrre nel
Francia fu fatta edificare dall'ab- i832 il cuore di Francesco Anni-
bate Elpidio Benedetti con archi- , bale duca d'Estrce, già ambascia-
lettura di Plaulilla Bricci romana, tore di Luigi XIV in Roma, pres-
la quale dipinse ancora il quadro so Clemente X ed Innocenzo XI,
del santo. L'istoria laterale a di- morto nell'ambasceria l'anno 1687,
ritta, ove si vede il santo re in una il qual cuore per centoquarantacin-
nuvola con molte ligure, è di Ni- que anni era stato entro un arma-
colò Pinzon francese; l'altra a sini- dio nella sagrestia, chiuso in una
stra è del Gemignaui. E da osser- cassa di piombo. Sopra la porta
varsi ancora sull'altare di questa rispondente a quella della sagrestia
cappella, dipinta nell'anno 1842, vi è il deposito del cardinal de la
un bel ciborio di bronzo dorato a Tremouille. Altri monumenti se-
forma di cupola, coi quattro evan- polcrali sono sparsi per la chiesa e
gelisti e diversi angeli e puttij nelle cappelle, ed incontro a quella
nobile lavoro del secolo XVII. Il di s. Sebastiano di recente ne fu
s. Piccola nella quarta cappella è eretto uno alla memoria di Clau-
del Muziaiio; le due sante nei qua- dio Gelée lorenese, celebre pittore,
dri dai lati si credono di Girola- scolpito dal lodato cav. Lemoyne,
mo Massei; la volta a fresco è del d'ordine del regnante re de' fran-
Ricci da Novara; i quadri laterali cesi Luigi Filippo, e per decreto
ed i santi ne' pilastri sono di Bal- dell'inclita nazione. Finalmente nel-
dassare Croce. Neil ulliuia cappella la sagrestia travi una bellissima
o.?,\ FRA FRA
Madonna creduta , del Correggio, mh, come pure degli altri cin-
e vi si ammira un s. Dionigio che que Fuddescritti luoghi pii fran-
rende la vista a due ciechi, pittura cesi di Roma, cioè di s. Ivo , di
de! Bevieux. s. Niccola, di s. Claudio, di s. Ma-
L'nfTiziatura di detta regia chie- ria della Purificazione e dell'Opera
sa si fa da una comunità di dodici pia francese di Loreto , esso viene
rnppellani nazionali di nomina del- affidato a tre deputali di una con-
1 ambasciatore di Francia prò tem- gregazione di nazionali, eretta col
pore, sulla proposizione che gliene titolo della Concezione di Maria
fanno i deputati della congregazio- santìssima, dalla bolla di Sisto IV,
ne nazionale, parleremo: tra
di cui Ad hoc superna, dei 1 aprile 1478.
questi cappellani sono nomina-
sei Dalia stamperia di Alessandro Mo-
ti ad triennhini tantum, dietro alla nnldi in Roma, nel i843 furono
presentazione fattane successivamen- pubblicati questi due opuscoli. Sta-
te dai quindici metropolitani del pour V é^lise, et
tnts disciplinaires

regno di Francia, che li mandano communnutéde saìnt- Louis des Fran-


in Roma a compire gli studi teolo- rais et ses annexes, saìnt- Yves des
gici; vi sono pure ammessi un nu- B'Ttons, Sauveur in Thermis.
et le
mero di convittori nazionali stu- Sfaiuts disciplinairespour les pieux
denti nelle scienze sagre. Presiede etablissements francai'! de saint-
a detta comunità uno de' cappella- Claude des Francs-Comtois , saInt'
ni colla qualifica di superiore , il Nicolas des Lorrains , sainte-Ma-
quale dopo che il regnante Grego- rie de la Purification d'ie des qua-
jio XVI unì l'antica parrocchia di tre-naiions à Rome, et de l' Oeuvre pie
s. Luigi alla vicina chiesa di san- francasse à Lorelte. Sono pure pii
ta Maddalena de' ministri degli in- stabilimenti francesi il monistero
fermi fu munito delle
, facoltà di presso la Chiesa della ss. Trinità
curato per le persone abitanti nel- ai monte Pincio (^T^edi) delle signo-
la casa della chiesa e ad essa con- re francesi del Sacro Cuore [f^edi),
tigua, coir autorità del breve apo- e quello alle quattro fontane o sia
stolico Ad supremiim , dato a' 7 il Conser\<alorio dis. Dionisio i^Vedi),
febbi-aio 1840; sotto però la spi- che con la chiesa già appartenne
ritual dipendenza del cardinal vica- ai religiosi trinitari di Provenza.
rio di Roma, inclusive al superio- Prima di parlare dell'attuale go-
re e cappellani regi. Nel giorno verno del regno di Francia, ac-
poi della Pasqua di Risurrezione cenneremo quello che esisteva in-
«lei 1843, con approvazione del me- nanzi la rivoluzione del secolo pas-
desimo Papa, è slata ripristinata e sato. La Francia era divisa geo-
riattivata, a norma del pontificio graficamente in trentadue gover-
])reve Ex injuncto nobis, emanato ni, masecondo una divisione adot-
da Gregorio XV a' 3 dicembre 1622, tata per la economia politica del
la vita comune con gli analoshi regno eranvi quaranlimo governi
esercizi, dopo
un^ interruzione di generali , che rinchiudevano due-
anni quarantacinque, essendo resta- centonovanlatre provincie e paesi
ta sospesa nel i'^98. Quanto poi al di stato. chiamavano paese di
Si
governo della regia chiesa di s. Luigi, stato quelle provincie che avevano
ed annessa di s. Salvatore in Ther- il diritto di determinare e riparti-
in A FRA -ìZ"

re loro stesse le proprie imposte, leassemblee ordinarie, quella chia-


e se ne contavano sette, cioè ì'Av- mata del contralto si teneva ogni
tois ,Borgogna , la Bretagna, la
la dieci anni : ogni provincia vi man-
Franca Contea , la Linguadoca, la dava quattro deputati, due prelati
Provenza ed il Rossiglione; le al- pel primo ordine e due abbati pel
tre erano divise in trentatre gene- secondo questa assemblea durava
,

ralità, venti delle quali suddivise in quattro mesi Cinque anni dopo.

elezioni: una generalità era formata l'assemblea del contratto se ne te-


dalla estensione di un officio dei neva un'altra alla quale ciascuna
tesorieri di Francia stabiliti per fa- provincia non mandava che due
cilitare le riscossioni delle imposte; deputati, un prelato ed un abbate:
ciascuna generalità aveva un inten- durava d'ordinario due mesi. I pre-
dente ; i paesi erano di elezione Iati assistevano a queste assemblee
quelli che avevano dei tribunali ove in rocchetto ed in mozzetta (dap-
si giudicava in prima istanza sulle poiché in Francia i prelati france-

gabelle ed altre imposte; gl'inten- si adoperano le mozzette in vece


denti delle generalità avevano sotto della mantelletta ) ,
gli abbati in
ai loro ordini dei sotto-delegati. Cia- mantello lungo e in berretta qua-
scun governo generale rinchiudeva drata. Queste assemblee erano convo-
perciò molte provincie; eravi un cate mediante una lettera circolare
governatore generale e dei luogo- del re , indirizzata agli agenti di
tenenti generali nelle provincie; cia- ciascuna provincia residenti a Pa-
scuna città e tutte le comunità ave- rigi; le assemblee ordinarie si te-

Tano un podestà; e nelle grandi nevano li i5 maggio. L'antico go-


città eravi in oltre un consiglio verno era una monarchia tempeia-
di podesteria composto di uffiziali ta dalle prerogative dei parlamenti
civili, conosciuti sotto il nome di che avevano diritto di rimostranza ;

scabini, di prevosti, di mercanti, di tutte le leggi emanavano dal so-


capitani di quartiere, ec; a Tolosa vrano, ma esser dovevano registra-
erano chiamati Capilouls. te nei parlamenti per essere esecu-
La Fiancia era altresì divisa in torie. Lo stato si componeva del
giurisdizioni ecclesiastiche, delle qua - clero, della nobiltà e del popolo
li demmo di sopra un cenno e , chiamato il terzo stato; i deputati
qui ci permetteremo altro cenno. di questi tre ordini, nominati dalle
Il clero di Francia era il primo provincie formavano gli stati gene-
corpo del regno, ed era composto rali del regno, che i re non con-
di sedici provincie, Parigi, Lione, vocavano se non ne' casi straordi-
Rouen, Sens, Reims, Tours, Bour- nari. L'amministiazione del regno
ges, Alby, Bordeaux, Auch, Nar- era diretta da un consiglio di stato,
bona, Tolosa, Arles, Aix, Vienna, vm consiglio reale delle finanze e
Embrun. Distinguevansi due sorta del commercio, un consiglio di spe-
di assemblee generali del clero, or- dizioni, ed un gran consiglio; il re
dinarie le une, straordinaiie le al- era assistito in questi consigli da
tre: per le assemblee straordinarie un cancelliere, da un guardasigilli
non vi era tempo determinato; cir- o un ministro principale di stato,
costanze ed affari particolari ne e da quattro altri ministri, cioè del-
provocavano la convocazione. Fra la casa reale, degli affari stranieri,
,

236 FRA FRA


della guerra e della marina. Vi ne sino al 1800, epoca in
esistette

erano per l'amministrazione della cui fu'ono creati circondari comu-


i^iustizia tredici parlamenti, stabili- nali. Il numero dei dipartimenti va-
ti a Parigi, Tolosa, Grenoble, Bor- riò secondo l'estensione della Fran-
deaux, Dijon, Rouen, Aix, Rennes, cia; verso la fine della repubblica
Pa'u, Metz, Besancon, Donai e Nan- era di centotto, sotto l'impero ar-
cy; quello di Parigi era il piìi an- rivò sino a centotrenta; dopo la

tico ed il più considerabile: diciot- restaurazione ne furono stabiliti ol-

to corti de' sussidii , undici camere tantasei, e per la maggior parte fu


de' conti , due consigli superiori dato loro i nomi de' fiumi princi-
quattro consigli sovrani, trentadue pali, che li bagnano. Durante il

corti delia moneta , ottocentoven- primo periodo della rivoluzione, il

tiiiove presidiali, siniscalcati, baliag- governo fu repubblicano, e tutte le


gi ed altre sedi reali che dipen- , costituzioni che furono successiva-
devano dai parlamenti o dai con- mente adottale n' ebbero il carat-
sigli superiori ; cinquantaduemila tere; ma la violenza delle passioni
giustizie signorili, un tribunale dei fu tale nelle diverse parti che agi-
marescialli di Francia, chiamato ta- tarono allora la Francia, che spes-
vola di marmo, un prevostato del so il patto fu o male inteso o adul-
palazzo reale e delle giurisdizioni terato dal partito dominante. Sot-
consolari. La legge non era gene- to l'impero soltanto il governo
rale, mentre si contavano quattro- prese una qualche stabilità, ma co-
cenlonovanta paesi governati da al- me fu detto ingegnosamente, la glo-
trettante costumanze diverse. Le fi- ria militare soffocò la libertà sotto
nanze erano dirette da un control- gli allori. Esisteva una costituzione,
lore generale e da un consiglio del- un corpo che erasi so-
legislativo,
le finanze. I principali ulliciali del- stituito al tribunato, ed un sena-
la l'orza armata erano sedici ma- to; tutti questi elementi, che avreb-
rescialli di Francia, diversi gover- bero potuto formare un buon go-
natori generali , luogotenenti gene- verno, furono ben presto snaturati.
rali e marescialli di campo ec. Le La Francia attuale è una monarchia
colonie più considerabili erano go- costituzionale; il diritto di succes-
vernate da leggi diverse da quelle sione al trono è ereditario per or-
della metropoli , ed avevano sette dine di primogenitura, ad esclusio-
governatori generali. Di queste no- ne delle donne. Sino al i83o il re
zionitorneremo a parlare all'epo- portava i titoli di re di Francia e
ca che produsse la strepitosa rivo- Navarra ; il suo figlio maggiore
luzione. quello di Delfino (Fedi), ed il
Nei 1790 l'assemblea nazionale minore quello di Monsieur, ec. Il
occupossi di una divisione unifor- governo monarchico costituziona-
me della Francia ; il territorio in le è stabilito sulla carta data ai
prima fu diviso in ottantatre di- popolo francese da Luigi XVIII,
partimenti, suddivisi in distretti, can- e riformata quindi nella prima
toni, ecomuni. Nel 1791 i distret- diecina di agosto delTanno i83o.
ti furono soppressi, e si organizza- ( F. M. A. Thiers, Hisloire de la
rono le amministrazioni centrali pei irvuliilion fran(;aise , colla conti-
di[)ailii«culi; questa ultima divisio- iiua/iuue di Bodiu, Bruxelles i838.
FRA FR4 2:^7

Per lai cnrta il regio polrre \\p- te formo, dirigeie al re una sup-
ue temperalo «iall' intervento tie' «le- plica per pregarlo di proporre ta-
piifati tlella nazione, e di una ca- le o tale allra legge, cosa che
mera alta chiamala de' Pari. La del resto non soleva mai acca-
peisona del re è inviolabile e sagra; dere. In vece la carta attualmen-
i tninistri responsabili. Appartiene te vigente accorda questa iniziati-

al monarca il polere esecutivo:


solo va anche alle camere, cosicché cia-
egli è il capo supremo dello stato, scun membro delle due camere può
comanda le forze di lena e di ma- presentare un progetto di legge:
re, dichiara la guerra, fa i tratta- se questo è discusso, ed approvalo
ti di pace, di alleanza, di commer- co' voti della maggioranza di am-
cio; non]ina a tutti gli impieghi bedue le camere, si presenta alla
civilie militari, emette i regola- sanzione del re, il quale è in li-

menti necessari all'esecuzione delle bertà di accordare, o ricusare tale


leggi, ed alla sicurezza dello stato. sanzione; ma se l'accorda, la mi-
Tutti i francesi sono eguali in fac- sura di cui si tratta diventa leg-
cia alla legge, e tutti contribuisco- ge dello stato : può sovente av-
no indistintamente^ in proporzione venire che una camera rigetti ciò
della loro fortuna ai carichi dello che fu dall'altra adottato; né mai
stato; la loro libertà individuale è l'affare viene presentato alla san-

guarentita, e ciascuno professa la sua zione del re, senza che ambedue
religione con un' eguale liberlà, vi consentano.
sebbene la cattolica è la religio- La camerade'parl è una porzio-
ne della maggiorità de' francesi, se- ne essenziale della facoltà legislati-
condo la carta riformata ora vi- va, e deve radunarsi ogni volta che
gente: lo stesso era in tempo del- viene convocata la camera de* de-
l'impero; quando esisteva la carta putati. Ambedue incominciano e
data da Luigi XVIII, la religione terminano in egual tempo le loro
cattolica era quella dello stato. I sessioni. Intempo della carta di Lui-
francesi hanno il diritto di pubbli- gi XVIII ilrenominavai pari, ed il nu-
care o di far stampare le loro opi- mero di essi era illimitato; potevano
nioni,conformandosi alle leggi che bensì dal monarca essere variate le
devono reprimere gli abusi di que- loro dignità, e conferito il titolo

sta liberlà; tutte le loro proprietà ereditario o meramente personale


sono inviolabili. 11 diritto di crea- a vita; il titolo ereditario di ma-
re nuove abrogare le
leggi, e di schio in maschio è per ordine di pri-
antiche, secondo la carta di Luigi mogenitura, e nel caso in cui la linea
X Vili, era esercitato dal re, il quale diretta fosse venuta a mancare nel-
perciò aveva esclusivamente l'inizia- la famiglia di un pari, il re tras-

tiva, e proponeva la legge a qual del- metteva il titolo alla linea collate-
le camere piìi gli piaceva, salvo il re- rale, che gli piaceva di designare.
golamento delle imposizioni, che do- Dopo il i83o l'eredità del titolo
veva in precedenza essere dalla ca- di pari è abolita; ed il re ora de-
mera de'deputati ventilato. Allora i ve prendere i pari da certe cate-
membri delle due camere non pote- gorie di publ)lici funzionari ; in so-

vano fare mai una proposizione di stanza ora il titolo di pari è sol-
legge: soltanto potevano, sotto cer- tanto personale. Prima il cancellie-.
238 FRA FRA t

re di Francia, ed in sua assenza mero necessario, collo scegliere ì ii

un pari nominato dal re presiede- possidenti più stimati, ovvero si pro-


va il congresso de' pari, e questi cede col numero dei deputati esi-
potevano all'età di venticinque an- stenti, che pagano le dette annue
ni essere nominati, ma non avea- contribuzioni. Per una legge poste-
no che a treni' anni il voto deli- riore non si rieleggono che dopo
berativo. Al presente non più no- cinque anni, cioè la camera dei de- *

mina il re il pari in assenza del putati dev' essere sciolta e rieletta


cancelliere; la camera stessa nomi- almeno ogni cinque anni; si dice J
na al principio d'ogni sessione tre almeno perchè il re può scioglier- ^
o quattro vice presidenti, che alia la prima, purché dentro un certo

occasione piesiedono in luogo del tempo, di circa quaranta giorni,


cancelliere. Le risoluzioni ossiano convochi i collegi elettorali per rie-
le discussioni delle camere dei pa- leggere la nuova camera, e che
ri erano segrete in tempo della re- questa sia convocata pure dentro
staurazione; ora sono pubbliche co- un breve termine come di tre me-
me quelle della camera de' deputa- si. Il presidente della camera dei
ti. Una eccezione aveva luogo per deputati prima era scelto dal re
i membri delia famiglia reale, e sopra una lista di cinque membri
per i principi del sangue, che so- dal consesso presentati : ora è per
no pari per diritto di nascita, e diritto presidente della camera quel-
siedono immediatamente dopo il lo dei deputati, al quale la ca-
presidente, ma non prendevano po- mera stessa dà il più gran nume-
sto senza un ordine del re espresso ro di voti : deve però avere la me-
da un messaggio di ogni sessione, tà almeno più uno dei voti dei
sotto pena di nullità delle delibera- deputali presenti alla votazione, e
zioni prese in loro presenza: nella debbono essere presenti almeno la
nuova costituzione del i83o non si metà o i due ter/i dei deputati.
esige più quest'ordine espresso del Questi inoltre si eleggono i vice-
re. presidenti, che rimpiazzano all'oc-
La camera de' pari forma un correnza il presidente stesso nelle
tribunale di eccezione per i delitti sue funzioni. Le sedute sono pub-
di alto tradimento, ed attentati bliche, ma la domanda di cinque
alla sicurezza dello stato dalle leggi membri basta a formare il comitato
definiti. I pari poi hanno il privi- segreto. La contribuzione fondiaria
legio di soggiacere ne' casi d'arre- non poteva decretarsi che per un
sto, o di criminale processura alla anno, le indirette per imo spazio
sola giurisdizione della camera. I maggiore ora qualunque contribu-
:

deputali sono rappresentanti eletti zione, sia diretta o indiretta, non


dai collegi elettorali de'dipartimen- può essere votata per lo spazio
debbono avere trent'anni, e pri-
ti; maggiore di un anno.
ma doveano averne quaranta, e 11 consiglio del re al tempo della
debbono pagare annualmente non restaurazione, ossia in tempo della
più mille franchi , ma soli cin- carta di Luigi XVIII, si suddivideva:
quecento di contribuzioni diret- i.° in consiglio dei ministri presiedu-
te al che
, si deroga ne' diparti- to dal re, o da un ministro segreta-
menti ove non si trovasse il nu- rio di stato appositamente nominato,
FRA 239
il quale deliberava sugli oggetti di epoca della restaurazione, essendo
alla amministrazione, e su ciò clie in vigore la più volte citala carta
riguardava la sicurezza del regno, di Luigi XVllI. Ma ora in sostan-
ed il mantenimento del regio po- za non vi è che il consiglio de' mi-
tere; 2." in consiglio privato com- nistri, e il consiglio di stato. 11 con-
posto de' membri della famiglia rea- siglio de' ministri è composto ordi-
le, e de' principi del sangue, che il nariamente del ministro degli affa-
re credeva chiamarvi, di tutti i mi- ri esteri, dell'interno, della giusti-
nistri che aveano il porta-foglio, e zia e cullij degli alìari ecclesiastici
di quei ministri segretari di sta- e della istruzione pubblica, delle
to, che al re piaceva di designa- finanze, del commercio, e de' lavo-
re: non si adunava che ditiro ri pubblici. Uno di questi ministri
speciale invito, e per affari partico- a scelta del re è presidente del con-
lari; 3." in consiglio di gabinetto siglio de' ministri stessi. Ciascun mi-
formalo di tutti i ministri segreta- nistero per gli affari speciali di cia-
ri di stato, di quatti'ouiini>lri, e due scun ministero , e lutto il mini-
consiglieri dal re indicati : il re stes- stero per gli affari generali , de-
so ei'a il presidente del consiglio dei cisi in pieno consiglio, è respon-
minisli'i,ne dirigeva le operazioni sabile degli atti rispettivi innan-
che risguardavano oggetti legislativi, zi alle camere ed al pubblico. Il

o questioni di governo a discussioni re non è legalmente responsabi-


sottomesse; 4'° i" consiglio di sta- le, sebbene abbia firmato un atto
to, che formavasi di tutti i consi- qualunque^ giacché quest' atto dee
glieri, mailres des reqiietts o refe- essere firmalo da un ministro, o
rendari dai re nominati: questi era- da lutti i ministri, il quale o i
no distribuiti in servigio ordinario quali ne sono responsabili.
e straordinario. I membri compo- Il consiglio di stato è composto

nenti primi erano ripartiti in sei


i di un certo numero di consiglieri di
comitati, secondo i diversi rami di statOj sia ordinari, sia straordinari,
pubblica amministrazione: ne' ge- dei mailres des reqiieles, ed uditori, i

nerali congressi era diretto dal re, quali si adunano tutti insieme per
o dal presidente del consiglio dei certi affari d' interessi generali, o
ministri ed in assenza di lui dal
, in sessioni separate per affari cor-
guarda-sigilli. L' amministrazione ge- rispondenti ai diversi ministri. Il

nerale del regno era divisa in set- consiglio di stalo in certi affari
te ministeri, cioè degli affari esteri, agisce come consulente, per così di-
dell'interno, delle finanze, della guer- re, quanto ch'esamina differenti
in
ra, della giustizia, della marina, e materie o misure per vedere ciò
della casa A quest' ultimo
del re. che meglio si converrebbe faie, e
apparteneva l'amministrazione non in certi altri come tribunale, spe-
solo della casa civile e militare del cialmente in certi affari contenziosi
sovrano , ma anche delle rendite che interessano specialmente il fisco.
della lista civile, del demanio regio, Ora non esiste più il ministro del-
de' musei, de' teatri, e degli altri la casa del re, ed in vece avvi lo
pubblici stabilimenti. Tuttociò che intendente generale della lista civi-
si è detto del consiglio del re, e le: esso non fa più parte del con-
sua divisione ec, apparteneva alla siglio de' ministri, come ordinaria-
aio FRA FRA
mente accàtleva in tempo della re- secondo la loro importanza; 'l.'^ dei
slaurazione. Ultimamente si nove- triliLmali di commercio sparsi nel-

lavano 16,2 i 7 impiegati per l'in- le città principali in numero di

casso delle contribuzioni indirette, duecento tiedici; 6." delle giustizie


e 27,832 impiegati nelle dogane. di pace stabilite in ogni capoluo-
La giustizia si emana dal re, ed è go di cantone.
amministrata da giudici inamovibi- 11 sovrano del possente regno di
li per esso nominati. L'organizza- Francia prende il titolo di re dei
zione giudiziaria si compone i." francesi, il suo primogenito quello
della corte di cassazione, che ri- di principe reale, ed al primo fi-
siede nella capitale, la quale viene glio del primogenito e tanto pian-
presieduta dal guarda-sigilli, e cas- to duca d'Orleans, il re che re-
sa i giudicati renduti in ultima istan- gna ha dato il titolo di conte di
za dagli altri tribunali, avendo altresì Parigi.L'arma di Francia ora è
il diritto di censura, e di discipli- composta di due tavole figuranti
na sulle corti reali; 2.° di una cor- la calta costituzionale del i83o,
te de' conti, che divisa in tre ca- sovrastata dalla corona reale ,con
mere, giudica nella capitale ogni tricolorate bandiere disposte late-

questione spettante all' amministra- ralmente al blasone, avente ognu-


tivo contenzioso; 3." di ventisette na all'estremità delle aste altret-

corti reali: ognuna è divisa in cin- tanti galli. L'arma antichissima


que camere, tre per le materie ci- di Francia, che fu in uso sino
vili, una per gli appelli di polizia a detta epoca, si formò di tre gi-
correzionale, ed una di accusa crimi- gli d'oro in campo azzurro. Molti
nale. Tutte le appellazioni dei tribu- pittori immaginarono con Chiftlet,

nali civili e commerciali del rispetti- ma senza fondamento, che tutte le

vo circondario sono di loro esclusiva figure di api, trovate nella tomba


competenza. Le corti d' assìses, per del re Childerico, scoperta in Tour-
gli affari di alto criminale sono pre- uai nel i653, fossero state le ar-
siedute da un consigliere preso da mi di Francia innanzi l'introdu-
una delle dette camere, l'ultima zione della sopravveste , eh' era il

esclusa, ed assistite da altri consi- simbolo delle persone di alto affa-

glieri, o giudici de' tribunali infe- re, e che fu inventata in occasio-


riori, nominati tutti dal presiden- ne delle giostre e dei tornei. Uno
te della corte reale. I dibattimenti sciame di api che segue un capo,
han luogo in presenza di dodici è l'emblema naturale di una co-
giurati scelti fra i cittadini. Essi lonia che cerca una nuova stanza.
rispondono afTermativamente, o ne- Alcuni autori pensano che siasi da
gativamente alle questioni loro sot- principio preso il fior di giglio da
tomesse dal presidente sul fatto alcune figure d'api mal fatte , che
dt'Ua colpabilità degli accusati. I si vedevano sopra gli antichi or-
giudici applicano la legge coeren- namenti reali. Nella aggiunta alle
temente all'ottenuta risposta. 4° dei Dis'iertazioni sopra il nome palro-
tribunali di prima istanza, de' qua- niiììico (leiraiigusla casa di Fran-
li ve n'ha uno in ogni capoluogo cia, provasi che la casa dei re di
di prefettura e di sotto-prefettura, Francia non ebbe mai nome par-
e formano una sola o piìi camere ticolare, e che l'uso dei sopranno-
,

FRA FRA 241


bii essendosi iillrodotto nei sècoli selel nel suo libro intilolato, Gigli
XIj XII, e XIII, ciascun ramo ri- sacri. Indi il p. INIenochio novera
lenne quello che gli apparteneva, lebuone proprietà che pur si rin-
JVulladiuieno pare che la figura vengono nello schifoso e venefico
dei ch'erano nelle armi di
gigli rospo, giustifica perchè i galli l'a-

Francia, sia stata tolta da un' ac- dottarono per insegna, e racconta
cetta militare, che i francesi chià- che mentre Clodoveo dopo essersi
mavano francisque, e di cui si ser- fatto cristiano guerreggiava contro
vivano anticamente alle guerre, la Alarico, si presentò alla sua mo-
qual vi rassomiglia in fatti perfet- glie la regina Clotilde un santo
tamente, né ha veruna rassomi- romito, dicendogli che un angelo
glianza con alcuna specie del fiore gli avea manifestato essere volon-
chiamato giglio. Si vedevano sulla là di Dio, che nelle armi reali
tomba della regina Fredegonda, a espulsi i tre rospi si sostituissero
s. Germano dei Prati, dei 'fiori di tre gigli d' oro in campo azzurro,
giglio, che servivano come d'orna- e che questa fosse l'insegna di Clo-
mento nella corona e nelle vesti doveo e suoi successori. Aggiunge
reali. Essi sono alti'esì impiegati che la regina ciò facesse sapere al
altrove nella stessa guisa, e si Irò- re che difendeva Conflans assedia*
vano monumenti dei pri-
talora sui la, il quale con fiducia religiosa
mi re normanni d'Inghilterra, co- nell' ubbidir prontamente all' insi-
me si può vedere in Monlfaucon nuazione, i suoi presero coraggio
Antichilà della monarchia francc- confidati nel divino aiuto, e ripor-
sCj tom. I, pag. 3r. larono gloriosa vittoria sul re A-
II re Filippo Augusto, o piuttosto larice. Del significato e proprietà
il re Luigi VII prese i gigli perla de' gigli d'oro, antico stemma di
sua sopravveste, e Carlo VII li ridus- Francia, copiosamente ne scrisse il

se al numero di tre. L'erudito p. citato p. Russelet.


Menochio, nel tom. Ili delle sue II re crea dei nobili a suo be-
Sluore, tratta al cap. Ili, C/^e // tre neplacito, ed accorda loro ed titoli

gigli d'oro di Francia furono dali onori. contavano anticamente in


Si
a questo regno per arme per av- Francia trecento sessantacinque mi-
K'iso dei cielo. Primieramente ricor- la famiglie nobili, delle quali soì-

da che gli antichi gentili, siccome tanto quattromila centoventi di una


attribuivano la divinità ad alcuni nobiltà remotissima ; nel 1791 que-
vili animali, questi prendevano per sta nobiltà fu abolita. Il governo
loro insegne negli scudi, come fece- imperiale ne creò una nuova il

ro gli egizi che per loro arme primo marzo 1808, e la restaura-
adottarono i coccodrilli e gl'ibis, zione ristabifi l'antica conservando
ed i romani formarono le loro in- la nuova. I titoli dei nobili erano
segne militari con le figure di dra- quelli di principi, duchi, marchesi,
goni , di serpenti , di lupi ec. Al conti, visconti, baroxìi e cavalieri,
medesimo modo gli antichi galli. Il re ricompensava in tal modo i

avanti che ricevessero la religione servigi civili e militari de' francesi,


cristiana, usavano per loro impre- e li nominava membri degli ordi-
sa tre rospi, come prova con lau- ni reali. Va notato che nella no-
torità di molti scrittori il p. R.us- biltà francese veramente, come nel-
VOL. x\\\. i^
,

2 42 TTìA l'RA
l'inglese, non vi sono principi; i! ne d'onore. Sotto il governo con-
più alto titolo è quello di duca : solare t\ pensò di fondare vma ri-
quei poclii principi die vi sono compensa nazionale pe' servigi mi-
hanno avuto questo titolo dal sa- litari e civili, che potesse sostituir-
gro romano impero. Talvolta i si agli ordini reali ; e la istituzio-

Pontefici dichiararono principe qual- ne della legione d'onore fu creala


che nobile francese, come fece Leo- a' rg maggio 1802. Essa fu divi-
re XII col fratello del cardinal sa in sedici coorti, e le si assegnò
Clermont-Tonnerre, cui conferì il uno stipendio di più di cinque mi-
titolo di principe trasmissibile ai lioni. Alla restaurazione questa isti-

discendenti. Il più antico degli or- tuzione fu riorganizzata sotto il ti-

dini cavallereschi di Francia è tolo d'ordine reale della legione


quello di san Michele, istituito da d'onore, e fu composta di ottanta
Luigi XI nel i4'^9 5 6 ridotto gran croci, centosessanta grandi uf-
da Luigi XIV a cento cavalieri ;
fìziali, oltre un numero illimitato
e?so fu destinato a ricompensare di cavalieri. Un gran consigliere
gli scienziati e gli artisti. L'ordine dell'ordine dirige l'iimministiazione
dello Spinto Santo eretto da En- di una tale istituzione , ne racr.o-

rico 111 nel 1578 e 1379 si com- glie le l'endite, e fa pagare le pen-
pose di cento cavalieri, compresi i sioni accordate ai membri : tre case
principi del sangue, e della fami- furono istituite onde allevarvi ed
glia Nel i6g3 Luigi XIV
reale. istruirvi a spese dell' oidine le fi-

creò r ordine i-eale militare di s. glie de' legionari : della casa di s.

Lin"gi, onde ricompensare servigi i Dionigio o Di'ny<; (^T^edi), ne par-


militari; fu diviso in gran croci, in lammo a quell'articolo. Dopo il

commendatori, ed in cavalieri. Lui- i83o il solo ordine della Legione


gi XV nel 17^9 fondò l'ordine d'onore è stato dal re conferito.
del merito militare per ricompen- La Francia j'islretta negli anti-
sa degli ufìjziali protestanti che non chi suoi limiti, maggiormente cir-

potevano essere ammessi agli altri coscritta nel lato belgico, ed al-
ordini di Francia. Esisteva pure quanto ampliata dall' Avignonese ,
im ordine reale di s. Lazzaro, del che sino al declinar del passato se-
quale è incerta l' epoca della fon- colo era dominio della santa Se-
dazione ; fu esso riunito all'oi-dine de, dal principato Tiittemberghe-
della Madonna di IMonte Carmelo, se di INIontheiltard, e dalla piccola
istituito da Enrico IV nel 1608; repubblica di Mulhausen, già allea-
questi ordini che fcn-ono confer- ta degli svizzeri, viene attualmente
mati da Luigi XIV, e da Luigi divisa in ottantasei dipartimenti am-
XV contano presentemente pochi ministrati da un prefetto , che li-

membri, e nel Dizionario hanno i siede nel capoluogo. I medesimi


loro articoli. Nelle vicende del j83o lacchiudono trecentosettantalre cir-
i suddetti ordini non furono sop- condari o distretti di vice-prefettu-
pressi con atto governativo, ma ja,duemila settecento ventinove can-
d allora in poi non si sono più toni o giustizie di pace, e trenta-
conferiti ; cosicché in fatto ora piìi novemila trecento ottantotto comu-
non si conferisce dal re de' france- ni, amministrati dal maire, cupo
si^ che la decorazione della legio- f iella magistratura municipidc. Le
FRA FRA 243
nntidie ptòvincie chiamaTansi se- le undici meridionali, la Santongia ,

condo la rispelliva posizione , set- il Limosino, l'Alvernia, il Lionese,


tentrionali , centrali e meridionali. il Delfinato, la Provenza, la Lin-
Le settentrionali erano otto, l' iso- guadoca, il Rossiglione, il Foix, la

la Francia
di , la Sciampagna, ìir Guienna, ed il Bearnese. L'isola di
Lorena, l'Alsazia, la Fiandra fran- Corsica (Predi') , è un conquisto
cese, i'Artesia, la Piccardia, e la modernamente alla Francia aggre-
iVormandia. Tredici si dicevano Pro- gato. Riportiamo qui l'elenco delle
vincie centrali, la Bretagna, il Mai- predette provincie co' rispellivi di-
ne, l'Angiò, la Turcrna, J'Orlea- partimenti, e capoluoghi per mag-
tese, il Berry, il JNivernese, la Bor- gior intelligenza del sistenia an- sì

gogna, la Borbo-
Franca- Contea, il tico, che odierno, ed eziandio del-
nese, la Marca, il Poilù, e l' Au- la geografia.
nis. Compiva finalmente il novero

L Isola pi Francia.

Dipartimenti. Senna Capoluogo. Parigi capitale del regno.


Senna ed Oisa Versaglies.
Senna e Marna Melun.
Aisne Laon.
Oisa Beanvais.

II. Sciampagna.

Dipartimenti. Aube Capoluogo. Troyes.


AltoMarna Chaumont.
Marna Chalons.
Ardenne Mezières.

HI. Lorena.

Dipartimenti. Mosa Capoluogo. Bar.


Mosella. . . - Metz.
Meurlhe Nancy.
Vo.sgi 5^
. . . . Epinal.

IV. Alsazia.

Dipartimenti. Alto-Reno Capoluogo. Colmar.


Basso-R.eno Strasburgo o Argentina.
.

V. Fiandra Francese.

Dipartimento. Nord Capoluogo. Lilla


244 FRA FRA
VI. Artesia.

Dipartimento. Passo di Calais Capoluogo. Arras.

VII. PlCCARDU.

Dipartimento. Somma Capoluogo. Amiens.

Vili. Normandia-

Dipartimenti. Senna inferiore Capoluogo. R.ouen.


Eure Evreux.
Orne Alengon.
Calvados Caen.
Manica San-.Lò.

IX. Bretagna.

Dipartimenti. Ille e Vilaine .... Capoluogo. Rennes.


Coste del Nord Saint-Brieux.
Finisterre Quimper-Corentin.
Morbihan Vannes.
Loira inferiore Nantes.

X. Maine.

Dipartimenti. Mayenne Capoluogo. Lavai.


Sarthe Le Mans.

XI. Angiò.

Dipartimento. Maina e Loira . Capoluogo. Angers.

XII. TURENNA.

Dipartimento. ludre e Loira Capoluogo. Tours.

XIII. L'Orleanese.

Dipartimenti. Loiret Capoluogo. Orleans.


Eure e Loir Cijarties.

Loir e Cher Blois.

XIV. Berry.

Dipartimenti. Cher Capoluogo. Bourges.


Indre Clioteauroux.
FRA FRA 7.41;

X\^ Nlvr.RNE6E,

Dipartimento. JNievre Capoluogo. iSevei;».

XVI. Borgogna,

Dipartimenti. Yonne . Capoluogo. Auxene.


Costa d'oro Dijon.
Saona e Loira Macon.
Aiu Bourg.

XVII. Franca-Contea.

Diparti menti. Jura Capoluogo. Lons le Suulnier.


Doubs Besan^on.
Aito Saona Vesoul.

XVIII. BORBONESE.

Dipartimento, Allier Capoluogo. Moulins,

XIX. Marca.

Dipartimenti formali nella maggior parte dell'antica provincia del Limosino.


Alto-Vienna Capoluogo. Limoges.
Creuza Gueret.

XX. PoiTOU.

Dipartimenti. Vienna Capoluogo. Poitiers.


Due Sevre . , . Niort.
Vandea . . . Rochesur-Yon.

XXI. Aums.

Dipartimento. Charente inferiore .... Capoluogo. La Roccella.

XXII. Santongia.

Dipartimento. Charente Capoluogo. Angouléme.

XXIII. Limosino.

Dipartimento. Correze Capoluogo. Tulle.


a46 FRA FRA
'
XXIV. Alvernia.

Djparliinenti. Cantal Capoluogo. Aurillac.


Puy-de-Doine Clermout-Ferrand.

XXV. LiONESE.

Dipaitimenti. Rodano Capoluogo. Lione.


Loira MontbrÌ5on.

XXVI. Delfinato.

Dipartimenti. Isero Capoluogo. Grenoble.


Drome Valenza.
Aite-Alpi Gap.

XXVI I. Provenza.

Dipartimenti. Basse-Alpi Capoluogo. Digne.


Varo. Diaguignan.
Bocche del Rodano Marsiglia.
Valchiusa Avignone.

XXVIII. LlNGUADOCA.

Dipartimenti. Alta-Loira Capoluogo. Le Puy.


Lozère Mende.
Ardèche Privas.
Gard Niines.
Hérault Montpellier.
Aude Carcassona.
Alta Garonna Tolosa.
Tarn Alby.
Tarn e Garonna Montalbano.

XXIX. Rossiglione.

Dipartimento. Pirenei orientali Capoluogo. Perpi guano.

XXX. Foix.

Dipartimento. Arriège Capoluogo. Foix.

XXXI. GuiENNA.

Dipartimenti. Aveyron Capoluogo. Rodez.


Lot Cahors.
,

FRA l'RA i5i


celli, ì belgi e gli a([uitani, diver- vincia che chian>ò Miixinia Scijua-
ce di lingua e di costumi, eruuo noruin. La lìelgica fu divisa in Ger-
allora sparse in tiilta la Gallia manica superiore o prima, e Ger-
ma in un modo assai ineguale, il manica inferiore o seconda ; poscia
territorio occupato dai celti avea lo fu in Belgica prima e seconda.

per limite al nord la Senna e la Questa divisione non comprendeva


Marna all' , est la parte superiore la Gallia Cisalpina , né la Narbo-

del Reno e le Alpi, al sud il Me- nese ,


perchè erano provincie del-
diterraneo e la Garonna, ed all'o- l' impero prima di Giulio Cesure,
vest l'Atlantico; i belgi erano ai di e la Gallia Cisalpina non lia qui
là della Senna e della Marna, e luogo. Quanto Narbonese essa
alla
costeggiavano la parte inferiore del fu divisa verso il tempo di A''^alen-
Reno; gli atjuitani stavano rinchiu- tiniano I in Narbonese propria-
,

si fra la Garonna ed i Pirenei. Il mente detta. Viennese, Alpi Marit-


nome di celti si applicava allora time ed Alpi Cozie. La Gallia di-
ad una porzione dei popoli delle visa da Augusto comprendeva no-
isole britanniche, dell' llliria , della vantaselte popoli e centoventisette
Spagna e della Germania , come città j vi si contavano tre milioni
pure agli abitanti della Gallia ; ma di combattenti ; Io che fa credere
il nome di Celtica non eia proprio aver essa avuto una popolazione
che del paese occupato solo da que- di nove o dieci milioni d' individui.
sti ultimi. Il successore del conqui- Al tempo di Nerone i popoli si e-
statore delle Gallie Augusto , che rano divisi, e se ne contavano tre-
obbligò la maggior parte delle cit- centocinque. Una gran parte di mo-
,"
tà a servirsi delle leggi romane numenti antichi , di cui si ammi-
slabih una nuova
divisione di que- rano le rovine a Nimes Narbona ,

sto paese. L'Aquitania fu estesa al ed altri luoghi del mezzodì della


di là della Garonna sino alle Ca- Francia, è dovuta alla munificen-
yenne ed alla Loira, aggiungendo- za di Augusto ; si deve pure al
visi quattordici popoli della Celtica soggiorno di questo principe nelle
propriamente detta, e suddivisa iu Gallie la fondazione di un gran
tre, cioè, la prima e la seconda numero di città, e fra le altre Sois-

Aquitania , fra la Loira e la Ga- sons, San-Quintino, Scnlis, Poitiers,


ronna ; e la terza fra questo ulti- Troyes, Clermont-Ferrand, Autun.
mo fiume ed i Pirenei. Questa ul- Sotto Claudio un canale fu scava-
tima ebbe il soprannome di Novem- to onde congiungere la Mosa al
populana, perchè i venti popoli che la Reno, e continuarono gli abbellimen-
formavano, furono ridotti allora a ti delle città del mezzodì. Sino al-

nove. La Celtica ebbe Lione per ca- la morte dell'imperatore Commo-


pitale, e prese il nome di Lionese; do al fine dell'anno 192 o 194 i
la sua divisione in due parti, Lio- romani furono possessori tranquil-
nese prima e Lionese secoiìda, non lissimi della Gallia. La mancanza
durò che sino a Teodosio I, il qua- d'ordine stabilito per la successio-
le la divise in quattro, formandone ne al trono procurò ben presto
,

la Turonese della prima, e la Se- all'impero varie continue agitazio-


nonese della seconda l'imperatore ; ni, ed i barbari ne approfittarono

Massim-iuo ne liice una quinta pro- onde saccheggiarvi le sue più bel-
,

2ì2 F Pi A FRA
Ai germani si congiun-
le Provincie.' dagli alti di s. Saturnino. San Ger-
sero a quell'epoca moltissimi po- mano di Parigi, e sette altri vescovi
poli, i cui nomi erano stati ignoti francesi, dicono in una lettera alla
lino allora: gli alemanni, i goti, i regina s. Radegonda che per ve- ,

borgognoni ed i franchi, dei quali rità la fede era stata piantata nelle
al dire di alcuni non si parlò che Calile fino dal cominciamento del
sotto l'impero di Decio, alla metà cristianesimo, ma che non vi avea
del terzo secolo. fatto molto rapidi progressi sino
La religione cristiana secondo al- all'anno 36o in cui la misericordia
cuni scrittori fu predicata in una divina vi mandò s. INIartino. Non
parte delle Calile da s. Luca e , è meno certo che vi si vedeano in
massime da s. Crescenzio discepolo diversi luoghi di molte chiese, le
di s. Paolo. Le chiese di Marsiglia, quali erano state innanzi fondate da
di Lione, e di Vienna furono de- sette vescovi Sede mandati dalla
bitrici del lume della fede ad al- sono
apostolica. Questi sette vescovi
cuni predicatori greci ed asiatici s. Trofìmo di Arles, s. Craziano di
ma che avevano licevuto la mis- Tours, s. Paolo di Narbona, s. Sa-
sione dalla santa Sede. In fatti s. turnino di Tolosa , s. Dionisio di
Innocenzo I assicura che i fondatori Parigi , non 1' Areopagita , s. Au-
delle chiese della Calila erano stati stremonio di Clermont , e s. Mar-
ordinati vescovi da s. Pietro e dai ziale di Limoges. Citando s. Gre-
suoi successori : a s. Pietro alcuni gorio di Tours gli atti del martirio
attribuiscono aver spedito nelle Cal- di s. Saturnino , egli colloca la
ile promidgar 1' evaugelo
a i santi missione di tutti questi uomini apo-
Marziale, Materno, Valerio, Sisto, stolici, sotto il consolato di Decio e
Trodmo, Fabiano, ed Ursiuo. Nel- diCrato, cioè nell' anno 25o. Til-
le vile de' Pontefici si legge che il lemont, Baillet ed altri critici con-
medesimo principe degli apostoh e chiudono da ciò, che la conoscenza
primo sommo Pontefice, inviò s. del cristianesimo fu quasi intera-
Lino a predicar nella Calila la fe- mente limitata ai territori di Lione
do cristiana, e lo fece vescovo di e di Vienna fino alla metà del ter-
Bf;sancon nella Borgogna ; indi suc- zo secolo; ma sembra, al dire di
cesse immediatamente al pontifica- altri, che essi in ciò vadano errati,
lo allo stesso s. Pietro. L'istoria dei dappoiché gli atti di s. Saturnino
martiri di quelle Lione e di
di collocano solamente la missione di
Vienna, i quali solfriiono l'anno questo santo nel 25o, né può du-
177, cioè i ss. Potino, Santo, Aita- bitarsi che molti altri missionari
lo, Blandina ed altri martiri, prova non si fossero portati nelle Calile
che dette chiese erano floridissime assai prima; ciò è stato dimostrato
di confessori di Cristo nel secolo se- dal p. Pagi all' anno 255, da Rui-
condo. Santo Ireneo ampliò molto narf in Ada s. Saturnini, e da Dio-
il regno di Cesìi Cristo nelle Cal- nisio di s. Marta , Gallia chrisl.

be, e lasciò non pochi discepoli ce- nova tora. I.

lebri ; la luce del vangelo tuttavia Marciano, il quale favori gli er-
vuoisi che non penetrasse s\ tosto rori Novaziauo, era vescovo di
di
all'estremità delle Calile, come si Arles, sotto il regno di Decio, che
apprende du s. Sulpizio Severo, e fiori nel 249- Saa Cipriano neU
l' epistole Gy e 68 ,
parla dei ve- nio, la quale serve di fondamento)
scovi delle Gallie suoi colleghi; ed è poco chiara , laonde opinano al-

erano allora parecchi anni che il cuni doversi ritenere per poco au-
detto Mni ciano governava la chiesa torevole. L'opinione di certe chiese
d' Ailes , anzi s. Regolo l'avea go- di Francia, le quali pretendono di
vernata prima di lui, come lo mo- essere state fondate dagli apostoli,
strano gli antichi cataloghi dei ve- o che i loro piimi vescovi sieno
scovi di quella sede, e la lettera
77 stati immediati degli apo-
discepoli
di s. Cipriano a s. Stefano. S. Tro- stoli non ha per fondamento che
,

fimo li avea preceduti ambedue, e tradizioni popolari le quali pure ,

deve aver predicato il vangelo nel- meritano poca credenza. P^. il ci-
le Gallie prima che s. Potino fosse tato Dionisio di s. Marta Gallia ,

stato eletto in vescovo di Lione. Il christ, nova tom. praef et pag.


I,

Papa s. Zosimo dice parlando di 5 io; Rivet, Diss. praeparator.


lui, che tutte le Gallie ricevettero prop. I e 3. Non è men vero, ch«
i raggi della fede dalle sue predi- la fede sia stata predicata nelle Gal-
cazioni. Alcuni scrittori poi pensa- lie al tempo degli apostoli, dicono
no doversi eccettuare la chiesa di altri, poiché nel secondo secolo eravi
Lione, la quale fu fondata , come a Lione una chiesa florida, ed il

si è detto , da asiatici o da greci. vanorelo era stato annunziato nella


o
Del resto sarebbe impossibile il pro- Gran Bretagna : s. Ireneo vescovo di
vare che s. Potino non abbia ri- Lione, nel 1. I, e. io, opponeva agli
cevuto la sua missione da Arles, o eretici la tradizione delle chiese delle
da Roma. Le testimonianze di s. Gallie, della Germania, dell'Egitto
Innocenzo I, e di Zosimo loma-
s. e "dell' Oriente, tutte fondate dagli
ni Pontefici , sembrano a ciò for- apostoli. Secondo Tertulliano, advcr-
mali. E naturale la supposizione, sus Jitd. e. 7, la fede fioriva pres-
che il primo vescovo delle Gallie so i differenti popoli delle Gallie;
ubbia fermato la sua residenza nella non si aveva però molte chiese in
città di Arles, essendo essa metro- quel tempo , .se si eccettuino quelle
poli della prima provincia dell'im- di Arles, di di Lione e Marsiglia,
pero nelle Gallie, e avendovi fatto di Vienna, come si legge nella ci-
la loro residenza il prefetto di tut- tata Gallia christ.
te le Gallie, e poscia il prefetto del Siccome s. Trofimo d'Arles, era
pretorio, trattone l' intervallo in cui vescovo prima della missione di s.
Massimiano Erculeo, Costanzo Clo- Saturnino, o prima dell'anno i5o,
ro, e alcuni altii principi fecero non è fuori di verosimiglianza che
Treveri sede del loro impero in oc- alcuni dei santi vescovi di cui si è
cidente. Il De Marca, il p. Natale parlato, non si sieno portati nelle
Alessandro, ed il p. Le Quien di- Gallie prima dello stesso s. Satur-
cono che s. Crescenzio fu fatto dal- nino: s. Gregorio di Tours tuttavia
l' apostolo Paolo primo vescovo
s. li fa arrivare quasi tutti nello stes-
di \ ienna Dubois Hist. eccl.
; ma , so tempo, cioè a dire alla metà del
Paris, tom. I, p. 7 ed altri dotti , terzo secolo. Sembra indubitato che
pretendono che non si possa am- s. Graziano di Tours sia slato man-
mettere questa opinione ; e oltre dato da s. Fabiano, il quale lu
a ciò la testimonianza di s. Epifa- creato Papa l'anno 3.38. Risulta
2')4 F-HA FRA
dalia narrazione di s. Gregorio di ri potrebbero forse istruire intorno
Tonrs, che s. Dionisio di Parigi . a quanto era in esse accaduto, ci
s Satiiinino,Auslremonio e s.s. , direbbero i nomi di coloro che le
Marziale fiU'ono mandati dallo sles- lianno governale, e ci somministre-
so Papa, e verso lo stesso tempo : rebbero in fine il preciso stato della
«jiirsta è un'opinione che Bosquet, successione dei loro vescovi.
Tillemont, ed altri dotti critici ri- Al suddetto s. Martino si attri-
guardano come certa; alle rispettive buisce l'istituzione della vita mo-
nominati santi sono ri-
Ijiografie de' nn>;lica nelle Gallie, avendo egli
portate altre analoghe notizie. La fondato nel 36o il monastero di
pace che l'imperatore Filippo lasciò Liguge presso. Poitiers, e nel Sy?.
godere alla Chiesa, il cui impero quello di Marmontier: egli occu-
incominciò l'anno 244? rese facili possi della conversione dei superstiti
i successi di una missione sì nume- pagani delle provi ncie più occiden-
rosa. Si recarono poscia da Roma tali, e di quelle del settentrione, il

nelle Gallie anche altri vescovi, co- perchè è anch' egli considerato uno
me s. Pellegrino di Auxerre, s. Ge- dei principali apostoli delle Crallie.
nulfo di Cahors, i quali furono man- 11 monastero di Lerins fu fondalo
dati da s. Sisto II, eletto Pontefice nel 3go da s. Onorato. Prima di
nel 260 ; ma la più parte delle al- questa epoca, e fino dal 3 1 4) Co-
tre chiese delle Gallie, furono fon- stantino fece riunire in Arles un
date dai discepoli dei sette primi concilio de' vescovi dell'occidente, nel
mis'sionari spedili dalla santa Sede, quale furono condannati i donati-
prrclò Rivet non dubita che s. Giu- sti ; ed il concilio di Reziers del
liano di Mans, ed il primo vescovo 3?6, quello di Parigi del 36o, ed
d' Angcrs non sieno slati discepoli allri tenuti nell' istessa epoca, sco-
di Graziano di Tours. Della fon-
s. municarono gli ariani e ruppero
dazione delle chiese episcopali delle ogni comunicazione con essi. Così
Gallie, e dei primi vescovi d'ognuna, pure l'eresia dei priscillanisti che ,

se ne tratta ai loro articoli. Ripe- pioduceva gran rumore nella Spa-


leremo finalmente coi più sensati gna, fu condannata nel 384 ^^ ""
scrittori che la fede- cristiana sia
, concilio di Bordeaux. Diremo per
stata annunziata e stabilita nelle ultimo che chi desiderasse più am-
Gallie fino dai primi secoli della pie notizie intorno all'epoca in cui
Chiesa, che ivi siasi anche mante- il cristianesimo fu predicato nelle
nuta qualche tempo, che in
per Gallie. oltre i po-
succitati autori,
seguilo, prevalendo la violenza delle trà consultare opera del
la dotta
persecuzioni, abbiano queste barba- Fabricio intitolata: Salntarix lux
ramente rapito vescovi ; quindii i cvnng. ec., cap. 17, pag. 384; ^^

pastori e il gregge siansi dispersi ,


disseilazione pubblif^ata nel 175?.
e la religione estinta; che gì' impe- dal Rollet con questo titolo : De.
ratori romani avendo tutto tentato apo.tloUca Ecclesiae GaWcanrte ori-
per cancellare la memoria di una gine, disscrlalio, in qua prohnfiir a-
religione da loro abborrita, avran- po.tlolos et nominntiin s. Pliillppum
no anche potuto far spogliare gli evangeliiim in Galliis praedicasse :

archivi delle chiese, le cui memo- non che i celebri Sammartani nella
rie, perdute così irreparabilmente, Gaìlin chriftiann qua serica omnium
] MIA l'i'vA '-iJò

fjrrhìepi. scopai UHI , episcoponirn, et to il loro regno vergognoso, la

fìhhatnni Frannae , vicinarumcpie Grecia devastata, l'Italia conqui-


dilioiìum ah origine ecclesia rum, ad stala, Roma saccheggiata, e la Gal-
nostra tempora, Luteliae Parisiornru lia in predo ai furori delle leghe,
iipiid Caiolum Du Mesnii iG56. o confederazioni dei borgognoni,
Il lìeicaslel, Storia del cristianesi- dei vandali, dei franchi, degli ala-
ÌÌ70, tratta delle nnticlie chiese delle ni, e dei visigoti. Da principio que-
Gallie, nel voi. II, pag. 35 e scg., sti I)arbari non ebbero altro ogget-
dell'edizione veneta deli' Antonelli. to che la distruzione ed il saccheg-
Al citato articolo Gallia , si fa la gio; il calamitoso regno di Onorio,
divisione delle Gallie, con le sue segnalato dalla irruzione generale
antiche metiopoli e vescovati siif- de' barbari nell'impero occidentale,
fraganei, e si dice di tntfi gli altri operò la decadenza del lomano
paesi che con differenti denomina- potere nelle Gallie; i visigoti fon-
zioniportarono il nome di Gallia ; darono la loro monarchia nel lato
come ancora delle diverse invasioni meridionale, e nell'orientale i bor-
che galli fecero in parecchie re-
i gognoni. /^. RoP.GOGNA. L'impe-
gioni : delle loro gnei re coi roma- ratore non si trovò in grado di
ni, e della conquista che questi fece- resistere all'impeto di quelle gen-
ro delle Gallie; cos'i della divisione ti, e dovè sanzionare con foizato
clic in impera-
Provincie fecero gì' consenso lo stabilimento permanen-
tori romani, e dell'amministrazione te di esse nelle conquistate contra-
che vi stabilirono ;
quindi si ng de. Avvedutisi della debolezza de-
giunge im cenno hi che consisteva- gli antichi padroni, e stanchi di
no le libertà della Cliiesa gallica- solfrirne le avanie e le rapine, in-
na, e per ultimo, de' concili che sorsero i villici nelle altre parli
si conoscono sotto il nome di della Gallia, e noti solto il nome
Gallia. di Bagaudi formarono colle armi
Ritornando alla storia civile, ed un'altra potenza, che ne scosse l'o-

air invasione che fecero della Gal- dioso giogo . I nuovi dominatori
lia isummentovali popoli, massime della Gallia nel 4'^ conchiusero
i franchi,passeremo sotto silenzio con Onorio un trattato col quale
la maniera con cui essi vi si sta- questo principe cedette ai visigoti

bilirono, le vittorie che riportaro- l'Aquitania, ed ai borgognoni la

no contro i romani, i quali pre- Germania superiore e la provin-


tendevano opporsi al loro passag- cia detta Maxima. Seqiianorum.
gio, i felici successi delle loro armi. Durante le discordie civili che riem-
e la rapidità delle loi'o conquiste. pirono il fine del regno di Onorio,
Tnttavolla l'imperatore Teodosio 1 e quello di Yalentiniano III suo
verso il fine del terzo secolo era figlio,che lo successe nel 4^4- '

riuscito di espellere dalla Gallia visigotiattaccarono la Narbontse,


la maggior parte de' popoli invaso- i borgognoni si esle<;ero, ed i fran-
ri, rendendo così la calma all'im- chi invasero il nord. In questo
pero. I suoi due figli Onorio ed tempo si assegna la fondazione del
ArcadicC, incapaci di sostenere il pe- piccolo regno di Bretagna neWJr-
so, che quel grand' uomo depositò morica {Fedi), fallavi da Leone
nelle loro deboli mani, videro sot- di Mei'iadec: la repubblica armo-
1% FRA FRA
rica comprèse le provincie bretoni di quello de' goti e dei borgogno*
e noimamie, già appartenenti alla ni, pronti ad usurpare le Gallie.
Calila lugduiieiise. Gli avanzi adun- Oltre a ciò i franchi si mescolaro-
que della romana dominazione si no coi popoli vinti, e ne impara-
restrinsero ad una parte della Sciam- rono anche la lingua; non spoglian-
pagna e dell'isola del Senna, i"i- doli dei loro beni che in casi par-
siedendo nella città di Soissons il ticolari. Le terre confiscale e date
governo supremo, reggendone il ai franchi si chiamarono terre sa-
freno Siagiio figlio di Egidio, go- liche, e furono assoggettate alla leg-
vernatore delle Gallie. ^Xel princi- ge salica, secondo la quale le con-
pio del quinto secolo Vigilanzio die tese, che nascevano intorno a ciòj
principio a' suoi errori contro il dovevano essere decise da un com-
culto de' santi e le loro reliquie, battimento delle parti, e dei loro
non che contro il celibato e la amici. Gli altri beni posseduti dai
vita monastica. Ripario e Deside- si chiamarono benefizi, ter-
franchi
rio sacerdoti della chiesa gallicana mine che derivava dai romani, e
avvisarono s. Girolamo che A igi- che fu dato alle reudite ecclesiasti-
lanzio spandeva nelle Gallie il ve- che al modo che dicemmo agli
leno di sue eresie, ma il santo dot- articoli Benefizio, e Beni di chiesa
tore rispose che non poteva creder- {^Vedi); questi benefizi erano gover-
lo,perchè sino allora la Gallia non ni, dignità lucrose, o terre donale
aveva mai comportato di simili a vita. Sotto la seconda stirpe dei
mostri. re di Francia, molti signori poten-
Dicemmo già supeiiormente le ti resero questi benefizi ereditari
diverse opiuioni suU' introduzione nelle loro famiglie, e imitarono in
de' franchi nelle Gallie, altri prete- ciò i lombardi da cui ebbero ori-
sero che fossero discendenti de'gau- gine i feudi e le leggi feudali, cui
lesi o celti, anche gomeriti o
detti i romani non conobbero mai ; i

galli, condotti da Sigovcso nella feudi indebolirono assai i regni di


Germania chi li fa provenire da
; Italia, d'Alemagna, e di Francia.
Troia, dice che nella Pannouia fon- I re di cominciarono nel
Francia
darono la città di Sicambria, dan- secolo XII a ricuperare i diritti
do altri a Feramondo l' onore trasferiti in altrui del loro potere,
della primaria fondazione della mo- e a distruggere tulli quei piccoli
narchia francese. L' abbate Dubos principati ch'erano nati nei loro
neW Istoria rriiica dello stabilimen- stati ; ma non ricuperarono tutta
to della monarchia francese nelle la loro autorità, che dopo assai
Gallie, si sforza di provare che i lungo spazio di tempo. Gli anti-
franchi sieno addivenuti padroni chi re di Francia fecero parecchie
della maggior parte delle Gal- aggiunte alla legge salica, per gui-
lie non a titolo di conquista , ma sa che non se ne possono distinguere
in virtù delle loro alleanze coi ro- oggidì gli articoli primitivi : il piìi

mani. Per vero dire, guada-


essi cclebie di lutti è quello che esclu-
gnaronsi l' amicizia della maggior de le donne dalla successione alla
parte degli antichi abitanti del pae- corona. Sopra le leggi saliclit melila
se, de' quali si dicevano difensori. di essere consultalo: Lai salique, ou
11 loro governo fu ancor piìi mite recucii contenant les ancicnnes re-
,

F 1\ A FRA oV?
rlactiorì.'! de. CfUe lai et le lexle a Carlo IV morto nel iB-jS, in
ioiinii sous le noni de Lex emt-n- numero di quattordici re. 2". Del
diila, avec des notes et des disser- primo ramo di Valois da Filippa
(alions par M. J. B. Pardessus VI, a Carlo Vili in numero di
niembre l'Institut, Paris imprimé- sette re. 3". Il solo Luigi XII del
rie royale 1 843. ramo degli Orleans. 4°- Del secon-
I franchi pi'oclamarono i loro do ramo di Valois da Francesco 1,
primi re elevandoli sopra uno sca- ad Enrico III in numero di cin-
do nel campo: i loro primi re fu- que re. 5°. Del ramo de' Borboni
rono Faramondo, Clodioue, Mero- da Enrico IV, a Carlo X
in nu-
veo, e Childerico. La corona di- mero di otto re. 6". L'attuai re
venne ereditaria nella persona di Luigi Filippo nel i83o assunto al
Meroveo, dal quale la prima stirpe trono, del secondo ramo degli Or- >
dei re di Francia venne chiamata leans. Tutti gli stoi'ici poi si accor-
Merovingia. La stirpe dei Merovingi dano neir asserire, che Meroveo lu
diede alla Francia ventidue re che ilprimo che cambiò il nome di
tennero il trono durante lo spazio Gallia in quello di Francia verso
di 335 anni. La stirpe dei Caiiovin- l'anno ^5^ dell'era volgare, dopo
gi, detta Carlo Martello,
così da che colla sconfitta d' Attila, e l' in-
ne diede e terminò
quattordici, debolimento dell' impero romano
nella persona di Luigi V il qua- , nella Gallia, egli s'impadronì delle
le mori senza posteri l'anno 9S7- città di Parigi, di Sens, e di Or-
Carlo duca di Lorena, e zio di leans. 11 nome di Francia però
Luigi V, doveva naturalmente re- non si diede da principio, se non
gnare dopo il suo nipote, ma la alla parte settentrionale delle Gallie
nobiltà collocò sul trono Ugo Ca- che fu divisa in due grandi proviu-
pete figliuolo di Ugo il Grande con- cie, i'una chiamata Auslrasia, co-

te di Parigi: il nuovo re sconfìsse me chi dicesse paese d' oriente j e


il duca Carlo, e lo tenne incarce- l'Altra Neiistria, che significa nuO'
rato fino alla di lui morte. La vo paese, oppure nuovo stato. L'Au-
stirpe de' Capetingi, così detta da strasia e la Neustria non ebbero
Ugo Capeto, fu suddivisa in due nondimeno confini fissi se non do-
rami minori ; quello di Valois che po la morte di Clodoveo, e special-
cominciò nella persona di Filippo mente quando cominciarono ad ave-
VI l'anno i328, e quello di Btn-- re anch'esse i loro re particolari.
bone, che fu chiamato al trono Quanto agli altri paesi, come l'Aqui-
il 1587 nella persona di Enrico tania, Borgogna, e le provincie
la
IV: questo principe discendeva, che componevano il regno di Clo-
da Roberto, conte di Ciermont, doveo, presero il nome di Francia
quarto figlio del re s. Luigi IX, a misura che vennero uniti alla
il quale avendo sposato Beatrice corona. Altri dicono che il paese
di Borbone, ne fece passate ii no- che si estende dall' Alsazia insino
me alla sua posterità. A dichiarar- all' oceano germanico, è il primo
si meglio aggiungeremo che la ter- che siasi chiamato Francia, e fu
za dinastia dei Capetingi ha dato poscia distinto col nome di Fran-
sei rami, e trentasei Cape- re; 1". cia germanica o P'elus. Che diHe-
tingi diretti da Lgo nel 98-. sino renza fosse tra Gallia e Francia
VOL. xwi. •7
258 FRA FRA
lo scrive Roberto Cenale vescovo franchi 4^6, Meroveo nel 44^'
nel
AH)oriarenseiirir///.?/. Gali., il qua- Childerico 460, e Clodnveo I
nel

le nana che al tempo di Attila re o il Grande suo figlio nel 481. I


degli mini, si cominciò a chiamare romani fecero qualche volta dei
Gallo -Fra neia; ed il Gordonio nel- trattati con questi principi, e li ri-

le cronache all'anno ^5i, dice: conobbero per loro alleati: il re


//è hac Victoria Moroveus dilionem dei franchi, e credesi Childerico I,

suam Gallia dilatavii, occupa-


in si uni colla sua armata ad Ezio, il

tasque provincias, Galliani nonii- quale faceva la guerra agli unni, e


nni'it. Ivone Carnotense similmente contribuì non poco alla vittoria che
nelle ci-onache scrive Francos lin- : questo generale riportò sopra Attila
gua Auica Falentinianus imperator nel 48 I. Queste generiche digressioni
a ferilale vocari voluit. le abbiamo premesse, per maggior
Il p. Daniele nella sua Storia intelligenza del compendioso pro-
di Francia , vuole che quella dei seguimento della storia: per ciò che
quattro suddetti re Faramondo, CIo- riguarda a quella ecclesiastica qui
dione, Meroveo e Childerico I, che pur noteremo, che dopo la divi-
hanno preceduto Clodoveo , non sione dell' impero, quello d' occi-
appartenga all' istoria di Francia, dente essendo stato diviso in sei
perchè, dic'egli, essi non regnarono diocesi o Provincie, 1' Italia, cioè,

che nella antica Francia, e nulla l'illiria, l'Africa, le Gallie, la Spa-


possedevano nelle Gallie, in cui però gna Betica, la Lusitanica, la Tar-
facevano frequenti scorrerie per sac- ragonese e la Transfretana, e le Hre-
cheggiare le Provincie. Questa opi- tagne, era assai malagevole il di-
nione provò grandi contraddizioni, e stinguere le Provincie contenute
fu fortemente combattuta da Du- sotto la diocesi delle Gallie, da
bos, da Maur, da Le Gendre, ec. quelle dell'Italia, e dalle altre; se

Abbiamo in fatto alcuni monumen- non che chiamandole chiese galli-

ti i quali provano incontrastabil- cane. Ne quest'espressione servì per


mente, che i franchi cominciarono indicare solamente qualche chiesa
sotto il regno di Faramondo ad in particolare, ma bensì per di-
estendere le loro conquiste nella stinguere la Chiesa di Francia in
Gallia belgica, malgrado delle scon- generale da tutte le altre, le qua-
fìtte che ricevettero in parecchie li come membri componevano il

occasioni. 11 presidente Henault os- corpo della Chiesa universale ed


serva, ch'essiavevano fermato stan- ortodossa, e dipendevano dalla san-
za verso il Reno
nel 287 ; che il ta Chiesa romana, come loro capo.
loro possesso ne fu confermato dal- L' innondazione dei popoli del
l' imperatore Giuliano nel 358; che settentrione succeduta in principio
nel 445, sotto il regno di Clodio- del quinto secolo, sparse la deso-
ne , si resero padroni di Cambrai, lazione nelle Gallie: quei barbari
e di tutto il paese che si estende- non risparmiando , né chiese, né
va infino alla Somma nella Piccar- clero per colmo
,
di disgrazia i

dia; pare però che i loro re abbia- goti, borgognoni, i vandali in-
i

no fatto la loro residenza a Tour- fetti d'arianesimo, diventarono ne-


nai. Secondo il citato Le Gendre, mici della fede cattolica e la per-
Clodione cominciò a regnare sui seguilai'ono piìi crudelmente che
FRA FRA -^59
non fecero (|uaiicrorann pagani; la s. Celestino l gli errori di Nesto-
avrebbero essi annichilata da per ii<j e di Eiitiche intorbidarono
tutto dove passarono, se franchi i l'oriente, come quelli di Pelagio
ed il loro re fondatori della mo- nllarmaroiio l'Africa e si sparsero
narchia gallicana non fossero stati nell'Inghilterra; ed anche i vesco-
fedelmente attaccati al vero Dio. vi delle Gallie e li riprovarono ,

Nel pontificato di s. Zosinio eletto inerentemente a quanto dovevano


nel 4 '7? comÌ!iciarono i Papi ad alla leligione, il concilio di Troyes
avere vicari apostolici nelle Gallie, del 4^9 deputò s. Lupo vescovo
come attesla il Balii/io, lib. V, di quella città, e s. Germano di
Oper. , e il De Marca, De con- Auxerre, per andare a combattere
cord. Saccrd. et Im-pev. cap. 3o. il pelagianismo in Inghilterra; po-
Il Pontefice s. Celestino I del 4^3, scia in un concilio di Arles del
con una sua lettera scritta ai ve- 4 5 I , la lettera del Papa s. Leone I
scovi di Plancia raffrenò gli ereti- n Flaviano , che condannava la
ri semipelagiani, passati dall'Africa dottrina di Nestorio e di Eutiche,
in Marsiglia, i quali screditavano tii encomiata coi maggiori elogi.
s. Agostino intorno alla predesti- Faramondo dunque lo dicemmo
nazione e alla grazia. Onesta dot- forse fondatore della monarchia
trina era sembrata troppo dura ad francese, l'anno 4i8 o ^"2.0, facen-
alcuni teologi delle Gallie, per cui dosi protrarre il suo regno al 4^0,
alcuni preti di Marsiglia, Cassiano nel quale anno comparisce Clodio-
monaco di Lerins, Fausto vescovo ne a figurare nella storia come di
di Rietz, ed altri, volendola mitiga- lui successore. Se avvi incertezza
le, diedero origine al semipelagiani- in accordar a Faramondo il seggio
smo. Un chiamato Ilario, e
laico reale dei franchi, sembra certo che
s. Prospero impegnarono s. Ago- Clodione sia il primo dei loro ca-
stino a combattere quell' errore, e j)i a cui si attribuisca, più positi-
propagarono le due opere ch'egli vamente, uno stabilimento in qual-
scrisse su quell' argomento. Indi il che parte del nord della Gallia ; se-
semipelagianismo fu pure condannato condo s. Gregorio di Tours egli ,

negli anni ^29 e 53o dal secondo occupava Duispargiim, che si suppo-
concilio d' Orleans, e dal terzo di ne Duisburgo, al presente città degli
Valenza nel Delfìnato. Vincenzo stati prussiani, al confluente del Re-

altro monaco di Lerins, accusato no e della Ruhr. In quanto a Meroveo


di avere abbracciato tali dottrine, autore della prima razza ée Merovin-
sembra averne somministrato egli gi , non si potrebbe afTermare con
il rimedio nel suo Commonito-
stesso certezza la di lui esistenza, se non
inumandosi dal semipela-
rio. Altri all< avesse dato il nome alla prima di-
gianismo, caddero nell'eccesso con- nastia dei re di Francia : il prin-
trario e diventarono predestinazia- cipio del suo regno è l'anno 44^
ni ed alcuni pongono in dubbio
; o 4^' > c<l il termine l'anno 447
la realtà degli errori di Pietro o 460. Gli successe Childerico I

Lucido, e la realtà della censura sul quale non sono di accordo, co-
pronunziata contro di lui dai con- me su di altri dei primi re fran-
cilid'Arles e di T-ione tenuti nel chi, i cronologisti. Lenglet lo regi-

47^. Nel medesimo pontificato di stra all'anno 4'^*^; dicendo che nel
si'£[uenlp mino il conte Gilles «i f''- padroni di Tongies nel 4*)'. e di
re capo della nazione e si manten- Reims nel 493 1"
anno medesimo
,

ne nel potere sette anni ,


venendo che sposò Clotilde nipote di Gon-
listabilito nel 4^4 Childerico I ,
debaldo re de' borgognoni e que- ,

c!ie dall' essersi scoperto il di lui sta unione ampliò il suo potere.

sepolcro in Tournay, vuoisi che ivi Era egli per arrendersi alle fie-
tacesse residenza. Mentre sedeva sul- quenti esortazioni della pia sua
la cattedra apostolica il Pontefice sposa (Clotilde per abbracciare il

s. Simplicio, creato l'anno 46'* 6 cristianesimo ,


quando nel 49^ a
morto nel /[Sì, talmente la perni- Tolbiac pres-o Colonia impegnossi
ciosa eresia ariana erasi diffusa ,
tra i franchi e gli alemanni la più
che nelle Gallie n' erano infetti i sanguinosa battaglia: dappoiché gii

boraognoni, i goti ed franchi gen- i svevi e gli avendo for- alemanni


tili. Quindi agi' incerti regni di F;i- mato nella Germania una nume-
ramondo, di Clodione, di Meroveo rosa armata comandata da parec-
e di Childerico 1 , i quali dovette- chi re, passarono il Reno per
ro limitarsi a dominare a qualche assalire i franchi, e togliere loio
jiarte della Belgica ed al paese re- le ricche spoglie dell' impero ro-

nano, successe nel 4^ f quello del mano nelle Gallie. Clodoveo I mos-
gran Clodoveo I figlio di Childeri- se contro di essi alle frontiere dei
co I. Avendo Odoacre re dei tiu- regno, si capo della cavalle-
fece
cilingi e degli eruli posto fine al- ria , e diede a Sigeberto suo pa-
l' impeio d'occidente nel 47^, Sia- rente il comando della fantei'ia. Lo
grio governatore delle Gallie, con- scontro dell'inimico fu sì terribile,

servò sempre un'armata in pronto, che Sigeherto venne mortalmente


la seppe sostenersi sebbene
quale ferito, perchè della battaglia as-
il

non eravi più imperatore. Clodo- sai dubbio n'era l'esito, anzi al
veo I passò in seno alla pace cin- i principio del combattimento le trup-
que primi anni del suo regno; tro- pe franche a piedi piegavano, quan-
vò i visigoti ed i borgognoni pa- do Clodoveo I rivoltosi al cielo, ed
droni della maggior pai-te della Gnl- invocando soccorso dal Dio di Clo-
lia,e che romani si sostenevaii<<
i tilde, fece voto di farsi cristiano se
ancora nella quarta provincia Lio- gli concedeva vittoria. Fu piena-
nese sino alla Loira, e Soissons eia mente esaudito; mori nel conflitto
la residenza del generale Siagrio : il principale dei re alemanni, ed i

Clodoveo I lo vinse presso detta soldati del di lui superstite eserci-


ritta, e tre anni dopo gli fece moz- to sbandato lo proclamarono loro
zar la testa, dopo essersi impadro- duce, ed ai franchi si unirono. Clo-
nito di questa parte soggetta al- doveo I si rese padrone di tutto il

l'impero; e le guarnigioni romane paese fino al Pieno. Alcuni .scritto-

investite in qualche modo da lui, ri pensano che la battaglia sia sta-


si associarono al vincitore, conser- ta data nella bassa Alsazia, ma la

vando, colle loro insegne, le costi- maggior parte degli storici pren-
tuzioni civili e militari che gli e- dono Tolbiac per la città di Zul-
l'ano proprie. pich, eh' é nel ducato di Juliers, a
Poiché Clodoveo I ebbe a poco quattro leghe da Colonia , tra la

a poco estese le sue conquiste, s'im- Mnsa ed il Reno , come dimostra


.

FR V FRA 261
d'Anville iieir ojn ra intitolata Sta- Tommaso, De. regini. priiicip. lib.

tiformati dopo /a caduta dell'im- II; s. Antonino, tit. II, cap. 1; Ivo
pero romano in occidente, Parigi Cainotense, epist. 70, ed altri, che

1771. Mentre il re portavasi a per questo battesimo di Clodoveo I,


Reims per eseguire il suo voto abbia s. Remigio vescovo di R-eims
passando per Toul domandò un ricevuto dal cielo un' ampolla col
prete perchè 1' istiuisse nella reli- crisma, portatogli in bocca da una
gione cristiana , ed apparecchiasse colomba, e che con questo esempio
al battesimo; fu deputato a que- i successori di Clodoveo I si sieno
sto importante ufficio s. Vedasto ,
inuuti re di Francia colla stessa
il quale mentre passava col re la ampolla, in cui non è mai mancato
riviera dell'Aisnej per virtù divina l'olio, come scrive l'annalista Ba-
iestituì la vista ad un cieco, ciò ronio all'anno 49^- Questo prodi*
che non solo rassodò il re nel pro- gin si ricava dal testamento di s.
ponimento , ma dispose molti dei Remigio; ma due copie di questo
primi della sua corte ad abbraccia- si trovano, una diffusa e l'altra ri-

re la fede. Giunto Clodoveo I in stretta : nella prima si riferisce l'un-

Reims, nello stesso anno 496 rice- zione, e quota è stimata apocrifa,
vette il battesimo dal vescovo s. Re- la seconda, in cui non si fa paro-
n)igio, con solenne pompa ecclesia- la dell'unzione, e che fu pubblicata
stica, nel giorno di Natale. Il suo dal citato Labbé, nel tom. I della
battesimo fu seguito da quello di sua Biblioteca, e dal Cointe ne' suoi
sua sorella Albofleda, non che di Annali all'anno 533, è stimata ge-
titraila franchi. Lantilde, altra so- nuina, come avvertono il Pagi al-

rella del re, la quale avea avuto l'anno 541, num. I, e il Graveson,
la disgrazia di cadere neh' ariane- Hisl. eccl. tom. II, pag. 3 08, ond'è
simo, riconciliossi colla Chiesa ri- , che molti altri francesi dubitano del
cevendo l'unzione della i:anta cre- prodigio. Il gesuita Jacopo Longueval,
sima. S. Remigio distribuì a diver- per liberare da questa difficoltà, e
se chiese le molte terre che gli fu- sostenere la prerogativa de' suoi re,
lono donate da Clodoveo I, e fece nel tom. II, Hist. Gallic. pag. 281,
lo stesso uso dei doni che gli fe- avverte che presso Incmaro, e nel-
cero alcuni signori franchi ; e con- l'antica messa di san Remigio si
sagrò vescovo di Arras s. Yedasto, narra, che volendo il santo dare
venendo appellato Remigio l'apo-
s. ad un infermo l'estrema unzione,
stolo della Francia. 11 sommo Pon- l'ampolla dell'olio, ch'era vuota,
tefice Anastasio II , lieto {li questo fu meravigliosamente ripiena, e eoa
glorioso avvenimento, coli' epist. 2, quest' olio fu inunto Clodoveo I ,
appresso Labbé , tom. IV Condì. onde bene si dice, che fu inunto
col. 1282, paternamente si rallegrò coU'olio portato dal cielo. Il p. Me-
col re di Francia, qualificando que- nochio poi, Stiiore tom. III png.
, ,

sto principe conquistature per figlio 6, dice che mentre s. Remigio ce-
dilla Chiesa titolo col quale
, re i lebrava la cerimonia del battesimo
di Fiancia furono distinti da cdtri di Clodoveo I si avvide che per
,

Papi ed ebbero sempre a eligio-


, 1 dimenticanza del diacono, manca-
50 vanto. va l'olio della cresima; e che vo-
Sostengono molti tianccsL con s. lendo li ciiacunu recarsi a picndeir
262 FRA. FRA
lo, non potè lorupere la folla im- onde venne stabilita , ebbe da al-

mensa del popolo concorso alla so- lora iu poi costantemente il nome
lennità , dal che i pagani presero di Francia. Nel 497 altro avanzo
occasione di biasimare l'azione del di armata romana che attendeva
,

re^ attribuendo ai loro dei sì fatto il re ne' dintorni delia Loira, a lui
impedimento. Aggiunge, che s. Re- si sottomise; il quale vide altresì

migio fervorosamente si rivolse a passare sotto le sue leggi l'Armori-


Dio, supplicandolo a riparar l'in- ca, ch'era divenuta indipendente,
conveniente , ed allora comparve e che avea ricevuto nuove colonie
bianca colomba, che col becco por- provenienti dalla Bretagna. Nel 5oj
tava un' ampolla d' olio , la quale Clodoveo I a Vouillé presso Poiliers
depose nelle mani del santo, con sconfisse i visigoti, ed uccise il lo-

somma consolazione de' cristiani e ro re Alarico di propria mano in


confusione degli idolatri, molti dei un duello, al cospetto delle due ar-
quali si convertirono alla fede. Fi- mate. Questa vittoria rese Clodo-

nalmente, dice che l'ampolla fu cu- veo I padrone del paese che i vi-
stodita in Reims , e col suo olio sigoti occupavano fra la Loira, ia
furono inunti gli altri re di Fran- Garonna e i Pirenei : i visigoti ce-
cia, siccome testificano altri scrit- dettero l'Aquitania, ed abbandona-
tori. V. Reims , i cui arcivescovi ta Tolosa loro capitale, si concen-
furono destinati a coronare solen- trarono nelle Spagne , fissando a
nemente i re di Francia. Non si Toledo la sede del loro regno. Tut-
deve poi tacere che alcuni scrissero tavolta avendo Teodorico re degli
aver Clodoveo I istituito un ordine ostrogoti determinato di soccorre-
equestre chiamato della Santa Ani- re i visigoti , dall' Italia nel 5o8
poILi, o di s. Remigio, in memoria spedì Ibba contro i franchi, ne uc-
del narrato prodigio; ma rifiutan- cise piìi di trentamila, ricuperò il

do il p. Heliot con altri critici l'e- conquistato Clodoveo I nella da


sistenza di ordini cavallereschi pri- Provenza e nella Linguadoca ec- ,

ma del secolo XII, ciò non deve cettuata Tolosn ed Usez. Indi re-
essere vero. Fu bensì concesso il gnò felice Clodoveo I fece deca- ,

privilegio di portare le quattro aste pitare il re d' Amiens Chararico


del baldacchino, sotto il quale dal- col di lui figlio ; uccise di propina
l'abbazia di s. R.eniigio si portava mano il re di Cambrai Raguaca-
la detta ampolla nella consagrazio- rio col di lui figlio Richiero ; fece
ne de' re francesi alla cattedrale morire Rignomero re di Mons , e
di Reims, ai quattro signori delle s' impossessò degli stati di detti
baronie di Terrier, Bellestre, Sona- principi. Nel 5i4 il Je spedì am-
stre e Louvercy, detti perciò ca- basciatori al Papa s. Ormisda ,
ri-

valieri della santa ampolla. conoscendolo per vero vicario di


La buona disposizione de' galli Gesù Cristo, come quello che man-
e gli aiuti del clerOj al quale Clo- teneva con gelosa costanza e puri-
doveo I fu largo di donativi, ono- tà la fede che aveva abbracciata ;

ri e privilegi , innalzarono il suo ed il Pontefice mandò iudono al


trono, e l'Oceano, il Loira, il Roda- re una corona d' oro , avendo po-
no , il Reno furono limiti della i scia la consolazione di veder con-
nuova monarchia che dai popoli , vertiti dall'arianesimo i borgognoni.
,, 1

FRA FRA 263


Il parlando dello zelo,
Baiouiò Gondigario fiorì verso 1' anno
e della fermezza colla quale pre- i 4 12, fondò il regno di Borgogna,
lati franchi si adoperavano per di- e come tale fu riconosciuto nel
struggere r enipielà di Ario non , 4^7, regnando sino al ^63.
può non ammirare il numero ed Chilperico .... dal 463 al 491
il merito dei vescovi di Francia Godomaro I.

che vivevano al principio del sesto Goiidebaldo 49 ' ^ ' ^


secolo, dicendoli celebri per la pu- Godegisilo v, joo
rezza della fede, per la santità dei Sigismondo 5 16 323
loro costumi , e pei miracoli che Godomaro li .... 023 56
Dio operava a loro intercessione. I quattro figli di Clodoveo 1 re-
La Chiesa pub-
gallicana si dolse spinsero gli ostrogoti dalla i'ioven-
blicamente della persecuzione che za, che come si è detto erano ac-
l'imperatore Anastasio I suscitò con- corsi in aiuto dei visigoti, e si e-
tro il Papa
Simmaco, immedia- s. slesero pure nella Svevia nella ,

to predecessore di s. Ormisda, ed Franconia nella Turingia impo-


, ,

incaricò Areto vescovo di Vienna nendo anche ai duchi di Baviera.


di scrivere per mostrare l' ingiusti- Avendo Clodoveo I accoidato agli
zia che si faceva alla Chiesa uni- svevi ed alemanni vinti a Tolbiac
versale, per la pietensione di sotto- la vita e la libertà, a patto che d
mettere il venerando suo capo al giu- paese posseduto dagli svevi nella

Quel santo
dizio de' suoi inferiori. Germania, dovesse pagargli un tri-
ed eloquente vescovo soddisfece con buto annuale, mostra ch'egli abbia
fervore ad un sì nobile incarico soggiogato anche boivarii o bava- i

ed indirizzò una bella lettera a ri, e imposto loro lo stesso tribu-


Fausto ed a Simmaco senatori ro- to; ed il p. Daniele dice, che i

mani venendo secondato in que-


, successori di Clodoveo I diedero ai

sto disegno anche dal dotto Enno- bavari i loro principi o duchi. 3Ia
dio, che scrisse V apologetico che dopo la divisione del regno opera-
af^biamo ancora di lui. ta dai cjuattro figli di Clodoveo I,

Clodoveo 1 morì a Parigi a' 9 no- r unità del potere, dell' amministra-
2
vembre del 5io o 5i I in età di qua- zione, e delle leggi, che costituisce
rantacinque anni, dopo averne re- la solidità del sociale edificio, man-
gnati trenta : fu sepolto in detta città cava al reame di Francia. Ogni
nella chiesa de' ss. Pietro e Paolo da distretto governavasi a piacere, mol-
lui fabbricata. Dopo la sua morte il te cittàconservavano la forma mu-
reame si divise tra i quattro suoi fi- nicipale, grandi comizii o assem-
i

gli, cioè Tierrico o Teodorico 1, fi- blee della nazione nel campo di
gliuolo naturale che si stabilì in ìMelz, marzo, nello stabilir delle leggi ge-
Clodomiro in Orleans, Clotario 1 nerali queste non erano che un
,

in Soissons, e Childeberto 1 in Pa- informe accozzamento di antiche e


rigi ; questi tre ultimi erano figli barbariche consuetudìtii. Ed è per-
di Clotilde. Essi conquistarono il ciò che non eravi regolarità nelle
territorio e regno dei borgognoni imposte, neir ordinata amministra-
e se lo divisero nel 534 • ^^^^ '^ zione della giustizia, ne erano de-
serie dei re di Borgogna, prima che finite le regie prerogative, che al-
passasse nei franchi. lora quijsi unicamente consistevano
1

2 64 l-'liA FliA
nel guidale i popoli alla guerra in niciilrt; il loro figlio Cliildebeilo If
massa. Da ciò proveniva l'insubor- aveva occupato quel trono daljyli
rlinazione de' conti o compagni ( co- al '')()6, divenendo pure re d'Orleans

mitcs) uffiziali del principe sì civi- nel ì^ò ; a questi successe Teode-
li che militari proposti al governo bertollj e nel 612 Tierrico re I
di una città e sue dipendenze, e d'Oileans e Borgogna. Cariberto I

de' duchi o capi ( duces ) rettori di o Chereberto secondo figlio di Clo-


provincia e comandanti delle trup- tario 1 regnò in Parigi dal 56 al 1

pe in essa collocate. Da un lato si 567 ; Gontrano ebbe 1' Orleans e


dovè far uso della violenza per ob- la Borgogna che dominò dal 56
bligarli a cedere il posto a' succes- al 5q3, e Chilperico I Soissons, re-
sori, dall'altro questa specie di na- gnandovi dal 5Q al 584 cono- I ,

scente nobiltà, che alle leggi si cre- sciuto sotto il nome di Nerone del-
deva superiore, coi delitti, coi tra- la Francia egli per le arti della
:

dimenti, cogli assassìnii ampliava cortigiana ed ignobile Fredegonda


il proprio potere: fu necessario un sua amante costrinse la sua moglie
treno, e si credè trovarlo nella ca- Anduerra ad entrare in monistero ,

rica di uno speciale giustiziere del per aver tenuto per le mene della
regno , che i franchi chiamarono rivale al sagro fonte la propria fi- I
Mor-Dom, cioè giudice degli omi* glia, ignorando essa che per le leg-

cidii , e che si disse poi maggior- gi della Chiesa i padrini e le ma-


domo, e maire o prefetto di pa- drine contraevano parentela spiri-
lazzo. tuale coi genitori d' un bambino o
Intanto Clodoveo I i figli di bambina. Allora Fredegonda diven-
regnarono Tierrico I a Metz dal, ne la sposa e l'arbitra di Chilperi-
Oli al 534, cui successe Teode- co I : fece uccidere il cognato Sige-
berto I, ed a questo nel 548 Teo- berto impadronì della regi-
I , e s'

debaldo sino al 55^; Clodomiro a na sua moglie la famosa Brunechil-


Orleans dal 5ii al 524; e Chil- de, insieme alle sue figlie; indi fe-

deberto I a Parigi dal 5i i al 558: ce assassinare i tre figli delia prima


nell'anno precedente a questo prin- moglie di Chilperico i, e questo me-
cipe il Papa Pelagio I inviò la pro- desimo per favorii'e i suoi, per cui
fessione di fede per purgarsi dal montò sul trono Clotario li loro
sospetto di eresia in cui era tra i divenendo reggente del regno
figlio,

franchi ,
pel grave affare dei Tre Fredegonda, secondo il privilegio
Capitoli [Vedi), che tanto tenue delle regine madri. Questa famosa
agitata la Chiesa. Il quarto figlio donna colma di glòria e di delitti
di Clodoveo I, Clotario I, che come morì nel ^qj. Dreux-Duradier nel-
dicemmo, dal 5ii regnava in Sois- le sue Memorie storiche delle regi-
•sons nel 5^^ ereditò da tutti i
, ne e reggenti di Francia, rappre-
suoi fratelli gli stati loro , e regnò sentò Fredegonda come un'eroina,
solo sino al 56 1. Alla sua morte ma fu vittoriosamente confutato da
pei quattro suoi figli ebbe luogo Gaillard nel Giornale de dalli di
una nuova divisione del regno. Si- gennaio i'"63, pag. •j'S e seg.
^eberto I regnò in Auslrasia, e nel Tierrico re di Oi- li divenne
~ì'j5 gli successe come reggente la leans e anno 596,
di Borgona l'

moglie Brunechilde sino al 6 i 3 ,


e regnò sino all'anno 6] 3; Cip-
,

FRA FRA 265


lario II montò sul trono nell'an- d:ii re di Neustria. Il regno d' A-
no 584 6 nell'anno 6i3 divenne qiiilania tiene poca parte nella sto-
re di tutta la Francia, e come ta- ria, e la divisione fondamentale non
le regnò sino al 628. 11 Pontefice si stabilì che fra 1 regni di Neustria
s. Gregorio I Magno, elevato alla e di Austrasia , i due principali e gli
cattedra apostolica nel Sgo, intro- ultimi superstiti. La foresta delle
dusse nella Francia il canto roma- Ardenne li divideva: la Neustria si

no ecclesiastico, al modo che si dis- estendeva verso la Loira , e l' Au-


se al voi. Vili, pag. i3 del Dizio- strasia verso il Reno. Queste divi-
nario ed agli articoli ivi cifati. Questo sioni furono la cagione di frequenti
gran Papa parla in termini molto guerre civili, di violenze d'ogni ge-
onorevoli della Chiesa gallicana nel- nere, e dei delitti i più atroci di
la sua lettera a s. Agostino vesco- Fredegonda, e di Brunechilde che
vo d'Inghilterra, allorché desideran- perì fra i più orribili supplizii,
do che tutte le altre studiassero quando cadde in potere di Clota-
d' imitarla costumi e nella
ne' suoi rio Quelle genti sdegnate della
lì.

.sua disciplina, come facevano dtUa dominazione di lui gli cospirarono


Chiesa romana, gli dice queste bel- contro, e Clotario li dovette loro
le parole. " Trovo soprattutto molto le spoglie dei figli di ChildebertoII,
» a proposito, che se fra le cose che di Teodeberto II, e diTierri oTierri-
" si praticano nella Chiesa romana, co II; questi due principi avevano as-
-" o nella gallicana, voi ne trovate soggettato guasconi nel 602, ma
i

'•: alcuna, la quale possa piacere di Clolario li durò fatica a contener-


=' piìi a Dio, e procurare maggior- li, l'igli nel 628 associò alla corona
i> niente la sua gloria , ed il suo di Francia il suo figlio Dagoberto I,

» servigio, voi abbiate a sceglierla, e ilquale alla morte del genitore


« che la prendiate indifferentemen- avvenuta nel 628 o 63 1, gli suc-
» te dall'una o dall'altra. » L'at- cesse nominando Pipino per mae-
taccamento fedele ed inviolabile stro del suo palazzo, e duca di Neu-
che questa chiesa ha sempre avu- stria; indi ripudiò la moglie col pre-
to alla unità ed alla unione della testo della sterilità, e si sposò ad
Chiesa romana ha fatto sì che
, i una religiosa.
sommi Pontefici non solo l'hanno Dagoberto I ereditò un potere
proposta per modello alle altre eh' era stato già molto ac- ristretto
chiese, ma fecero altresì delle pro- cordandolo a suo padre, e la sua
teste solenni ed in iscritto a tutti autorità fu più apparente, che rea-
i vescovi delle Gallie, di restar fer- le ;
questa ombra di potere dispar-
mi com' essi nell' osservanza degli ve con esso, ed i suoi deboli figli,

antichi canoni ricavati dai concili non furono che i primi schiavi dei
ecumenici, senza né volere né po- prefetti che si avevano loro dati
tere derogarvi. Ritornando a dota- per tutori. Dagoberto 1 dopo sedi»
rlo II ed alla riunione in un solo ci an;.i di regno morì nel 647, e
regno dopo la divisione, questa non Sigeberto I! co'i Ciucio veo 11 gli suc-
acquistò alcuna solidità quando più cessero, il primo neir Austiasia, il

volte si fece sotto Merovingi, men- 1 secondo nella jNeuslria e nella Bor-
tre il nuovo regno di Borgogna fu gogna, la cui morte avvenne nel
jnvpso ora dai re d' Auslrasia, ora f^fì4. altri dicoiKi ne! 6)6 ; Tierri-'
a 66 FRA FRA
co III u Teodorico suo figlio gli ni vano i prefètti del palazzo, fino
successe. 11 Pontefice s. Vitaliano ad esercitare ogni sovrano diritto.
eletto nel 65'j, mandò in Francia Il maire o prefetto Pipino governò
Giovanni cantore romano accioc- , con autorità regia, e col figlio Car-
ché restituisse il canto ecclesiastico lo Martello furono chiamati sub re-
al modo come lo avea introdotto gali ( sous-roitelel) : Pipino morì
s. Gregorio I. Il regno di Sigeber- nel 714, e Carlo Martello il suc-
bo II si fa terminare dagl' istoi'ici cesse nella carica di maestro o mag-
nel 656, per cui in Clodoveo II si giordomo del palazzo di Francia.
rium il regno di Francia. Nel 656 Nell'anno seguente terminò i suoi
divenne re Clotario III, e mori nel giorni Dagoberto III, lasciando per
66g o 670, ne occupò dominii Tier- i successore Tierrico IV cui fu dato
rico III, il quale poco dopo fu ri- il soprannome di Chelle^ perchè in
legato in un monastero, e Childe- tale luogo era stato allevato : e sic-
rico II fu dichiarato re, cui successe come era ancor bambino, i grandi
nel 674 Dagoberto li, figlio di Si- del regno scelsero un certo Danie-
geberto li, cioè nell' Austrasia e le ecclesiasticOj che si era ritirato
nella Neustria , altri protraggono in un monastero e eh' ei-a figlio di
r epoca della sua assunzione al tro- Childerico, prendendo il nome di
no, .eh' ebbe termine nel 679. Al- Chilperico II, regnando sino al 720,
lora fu ristabilito Tierrico IH, e epoca in cui principia il regno di
regnò solo sino al 691 nel 687 : Tierrico IV. Nel 717 da Carlo
questo re fu disfatto da Pipino si- Martello era stato dichiarato re
gnore dell' Austrasia, il quale nel Clotario IV figlio di Clotario III,

690 mandò Willebrodo, con molti ma durò due anni-: a' 2 marzo 1

altri ecclesiastici per annunziar la del 717 Carlo Martello in una bat-
fede ai frisoni. Dopo Tierrico III taglia riportò significanti vantaggi
montò sul trono Clodoveo III , e su Chilperico II, indi 719 lo nel
per sua morte il fratello di questi disfece,morendo contemporanea-
Childeberto III nel 690: nel 697 mente Clotario IV. Nel 720 Udo-
Willibaldo fece fare delle missioni ne duca d' Aquitania die Chilperi-
nella Francia orientale, per ista- co II nelle mani di Carlo, che alla
l)ilirvi meglio la religione cristiana. di lui morte governò il reame sot-

Nel 710 o 711 Childeberto III mo- to Tierrico IV con pieno potere,
rì , e fu sepolto nella chiesa di s. e dispoticamente. Nel 725 Eude
iitefano di Coucy : Dagoberto III duca d' Aquitania mosse guerra a
ne fu successore. Intanto la deca- Carlo, ed ai saraceni, i quali furo-
denza nel potere dei Merovingi sem- no con immensa strage. Col
vinti
pre più si rese maggiore, e meno favore dei torbidi che agitavano la
Clotario IIIj e Dagoberto II, sotto Francia sotto re scioperali,
i sa- i

de' quali la quiete e la prosperità raceni aveano potuto penetrare sino


accompagnò loro regni, gH ultimi
i a Poitiers, ma Carlo nel 781 li

re furono chiamati fainéans dall' u- discacciò dalla Gallia Narbonese, che


ni versai disprezzo. Quanto più de- avevano depredata, e nel 733 tor-
clinava la potenza in tali principi nò a sconfiggerli tali vittorie, e la
:

da nulla nella pubblica opinione, sua gloria gli aprirono la strada al


t.iiito più potenti e rispettati dive- trono. Poco prima di questo tempo
FRA. FR.\ 267
nella persona di Gregorio II ebbe r obbligo contratto dal patriziato
origine ne' romani Pontefici il do- romano. Nella che per chie-
lettera
minio temporale, per la spontanea dere detto soccorso scrisse
s. Gre-
dedizione del ducato Romano, e di gorio III a Carlo Martello, padre
sette città della Campania. E quan- del re Pipino, detto dalla piccio-
do Luitprando re de' longobardi lezza di sua statura il Breve o il

minacciò Roma, s. Gregorio II in- Pìccolo, lo chiama Cristianìssimo


vocò il soccorso di Carlo Martello, [Vedi), titolo che poi fu ereditario
ma tuttavolta riuscì al Pontefice ne're di Francia. Da questa amba-
ammansare il re longobardo. Però sceria, due volte mandata da s.

non andò guari che provocato dal- Gregorio III a Carlo Martello, eb-
l' empio imperatore Leone l'isau- bero pure origine i nttnzi aposto-
lico nel 781 Luitprando di nuovo lici appresso i re di Francia, i qua-
minacciò invadere lo stato della li seguitaronsi a mandare dai suc-
Chiesa romana, mentre regnava il cessori di s. Gregorio III, per ri-
I^apa s. Gregorio III Questi ad . siedere in quella corte. JNell'anno
esempio dell' immedialo predecesso- 735 Eude duca d' Aquitania di-
re ricorse all'aiuto de' franchi , e chiarò guerra a Carlo, e morendo
l'ottenne; ed allora Luitprando ad divise i suoi stati ai propri figli :

istanza di Carlo Martello evacuò ad Absone lasciò la contea di Poi-


subito lo stato romano , e ritornò liers, e ad Unaìdo la prima e se-
a Pavia. L'esempio di Carlo nel conda Aquitania. A questo secondo
prendere la difesa del romano Pon- Carlo mosse guerra, ed il costrin-
tefice, fu imitato poscia dai sovra- se a rendergli omaggio pel ducato
ni di Francia , incominciando dai di Aquitania. Morì Tierrico IV nel
suoi discendenti ; e quando Lodo- 787 dopo aver portato il titolo di
vico I il Pio divise r impero nei re diecisette anni; ma Carlo Mar-
suoi tre figli ,
prescrisse loro che tello che governava il reame non
tutti insieme ad ogni evento pren- gli fece eleggere successore, e per
dessero la difesa della Chiesa ro- lo spazio di sei anni che durò l'in-
mana e dei Pontefici, come 1'
ave- terregno, e ne' quali egli solo di-
vano presa loro avi. i resse gli affari delia monarchia, si
Per il soccorso promesso da contentò del titolo di duca dei fran-
Carlo Martello a s. Gregorio III, chi. Egli moiì d'anni cinquanta a'20
e per l'efficace sua interposizione ottobre del 741 nella casa di Quer-
con Luitprando, il Papa creò Car- cy suirOise, ed il cadavere fu por-
lo patrizio romano, dignità che por- tato nell'abbazia di s. Dionigio. Car-
tava l'obbligo di sostenere i diritti lomano suo figlio primogenito gli
della romana Chiesa, e di difen- successe nell'Austrasia, e nella Fran-
dere le ragioni della santa Sede, cia germanica, e Pipino il Breve
e della città di Roma, come spie- secondogenito nella Neustria , nella
ga il De ]\Iarca. Osserva questi, Borgogna, e nella Provenza. Nel
che Carlo Martello fu il primo non seguente anno nacque a Pipino il

solo de' principi franchi, ma anche primogenito Carlo, che meritossi


d'ogni altra nazione a dimostrarsi il titolo di Carlomagno o sia il

pidihlico difensoie dei diritti di Grande: nel medesimo anno Chil-


Roma e della Chiesa romana, per derico III, lo Stupido, ultimo della
iGS FRA FRA
stirpe de' ìVIeiu\ii)gi, ebl)t; il nome que del governo di Francia, come
di re di Francia. JN'cl 74^ Car- era quella sotto i re infingardi,
lomano discaccili i sassoni che de- non potendo sussistere si credette
predavano Tuiingia; indi nel 747
la di potere a diritto ritornare 1' an-
lasciò i suoi stati a Dragone suo fi- tica ; e fu quindi posto sul trono
gliuolo e a Pipino suo fratello: si riti- quello che le leggi dello slato a-
rò in Italia, e nel dominio della Chie- veano già rivestito della sovrana
sa eresse un monistero sul monte So- autorità. Nel jSi Pipino mandò a
ratte, poco lungi da Iloma, ivi ab- Roma per deputati, Rurcardo ve-
bracciò lo stato monastico, passan- scovo di Virtsbourg, e Fulrado suo
do poscia a Monte Cassino, ove cappellano ed abbate di s. Dionisio,
mori nel jiS. al Pontefice s. Zaccaria, per consul-
Pipino nel 749 disfece i sasso- tarlo se doveva farsi dichiarare re,
ni ed westfali in diversi combat-
i a preferenza di Childerico III ulti-
timenti. I re della prima stirpe, mo de' Merovingi, incapace di re-
da Clodoveo li sino a Childeri- gnare ed inabile. Rispose alTerma-
co III passarono la loro vita nel- tivamente il Pontefice, e Childeri-
r indolenza, e in un vergognoso co HI lo Stupido fu degradato,
li poso non curando gli affari di
, raso, e rinchiuso nel monistero di
^lato, né essendo re che di nome. Sithieu o s Bertino nella antica
11 prefetto del palazzo avea solo diocesi di Terovanne nella città di
l'esercizio dell'autorità sovrana, la s. Omer, ove prese l'abito religio-
quale dignità divenne ereditaria in so, e mori nel 755. Nello s lesso
processo di tempo. In fatti Pipino tempo Teodorico figliuolo di Chil-
d'Heristal divenne maestro del pa- derico, fu mandato all' abbazia di
lazzo d'Austrasia nel 687, e l'e- Fontenelle in Normandia, su di che
sercitò sino al 7i4; g'i successe il è a vedersi la cronaca di quell ab-
tìglio Carlo Martello, e a questi bazia, pubblicata da Du Chesne,
nel 741 Carlomano, indi il suo tom. Ili, pag. 386. Nel rjSi Pi-
fratello Pipino il Breve, che prese pino fu dichiarato re da un'assem-
senza ostacolo il titolo di re. Ca- blea degli stati di Francia tenutasi
po de' guerrieri, e quello che più in e bramoso come si
Soissons ,

importa il primo dei gran proprie- disse,che quest' atto fosse convali-
laii, giudicò necessario di làr san- dato dalla religione, si fece consa-
zionare il suo potere colla religio- grare re di Francia nella cattedra-
ne, ch'era divenuta quella di tutto le di Soissons dal più. santo de'suoi

ì\ popolo. La forma di goveino di vescovi, che fu s. Bonifacio arcive-


un re di nome, e di un maggior- scovo di Magonza ; ^e questa é la
domo o prefetto del palazzo ch'e- prima consagrazione di re, che
sercitava il potere, fu una continua trovasi nella storia di Francia, se-

sorgente di turbolenze, di guerre, condo che alferroano autori degni


e di altri disordini. Presso tutti i di tède.
popoli barbari venuti dal nord, la Quanto al Papa s. Zaccaria egli
corona fu dapprima elettiva, ma rispose a Pipino ed agli stati di

non andò multo che divenne ere- Francia, che lo avevano consulta-
dilaiia pre^so 1 franchi, e presso to, che tornava meglio riconosceie
molte altre nuzioui ; la ioiinadun- per re tolui nel quale risiedeva la
FRA ^n.-i

•suprema autorità ; il perchè tulio posto, né intorno alle circostanzi-:

le parli si sottomisero a qiie?ta dell'elezione di Pipino, e molli


decisione pontificia, rillellenilo s;ig- storicipretendono che Childerico
giamente non potervi essere due III abbia da sé rinunziato alla co-

re ad un tempo. Si può vedere rona volendo consacrarsi a Dio:


intorno alle risposte date in que- Pagi e Mabillon collocano l'assun-
st'occasione dal Pontefice s. Zac- zione al trono di Pipino al 701 :
caria, e dal Pontefice Stefano li l'Eckhard con maggior probabilità
detto IH, creato a' ?,6 marzo del al 752. Un moderno
scrittore ha

752, Sfrondati, in Gallia \'endica- chiarito assai bene ciò che risguar-
tn^ diss. 1, § 2, num. 3 ; Eginar- da I unanimità dell'elezione di Pi-
do, Vita Caroli Magni Ottone
; pino, la transazione del popolo
vescovo di Frisigna, in Chron.; gli francese e di tutte le potenze che
^nnales Liiiselianij Fuldeiises, et furono allora consultate. V. Gior-
Berliniani ; Lamberto Scafnahur- gio Cristiano Joannis, nota 43 so-
gense ; Mezerai, ed il p. Daniele; pra {' Istoria' di Magonia di Sc-
vSpelman, Glossar.; ed il p. Naiale rario stanìpata a
, Francfort nel
Alessandro, Saec. 8, dissert. 2, png. 1723, pag. 332. Gli storici con-
485. In processo Pipino ebbe de- temporanei a Pipino, Io rappre-
gli scrupoli sopra la sua condotta, sentano come principe adorno di
e chiese l'as'^oluzione a Papa Ste- tutte le doti che si richiedono nei
fano III, nel caso che avesse pec- grandi re il zelo per la religione,
:

cato per ambizione, o per alcun e l'amore della chiesa pareggiaro-


altro somigliante motivo in tutto- no in lui il valore, la saviezza e
ciò eh' erasi fatto, f' . le Memorie 1 esperienza ; colle quali cose tutte
dell'accademia delle inscrizinni tom. gittò le fondamenta di quell'alto

6; e il Compendio cronologico del- grado di gloria, a cui suo figlio


l'Istoria di Francia del presidente portò r impero francese. L'essere
Henault. Il p. Longueval, neWIsto- Pipino padre di Carlo Magno, è for-
rin della gallicana, tom.
chiesa se il più bello de' suoi titoli alla

IV, 1. 12, p. 352, osserva che non riconoscenza della posterità.


è facile scusare Pipino d'avere u- Dal regno di Pipino hanno prin-
sato de' mezzi segreti per apparec- cipio egualmente la grandezza mag-
chiare la rivoluzione, di cui si trat- giore della Plancia, e l'ammissione
ta. INIa ben diver-
vuoisi lagionare del clero nelle assemblee nazionali,
samente di coloro, quali non fe- i che allora convocavano assai di
si

cero che acconsentire ad una ri- frequente, non che


il rassodamen-
soluzione unanime, presa da per- to della potenza della seconda stir-
sone che godevano l'opinione di pe dei re di Francia, i Carlovingi^
essere le meglio istruite di tuttociò detta anche Carlia. Nel 753 Astol-
che concerneva le leggi dello stato; fo re de' longobardi dichiarò la

la risposta di s. Zaccaria consiste in guerra al Papa Stefano IH, indi


queste originali parole: Melins esse occupò gran parte deli' Esarcato di
illuni vocari regem , apiid que.m Rai'cnna (Vedi), che sotto s. Zac-
sinnnia poteslas consisterei. Gli scrit- caria erasi posto sotto l'immediaff?
tori non vanno d'accordo al mo- protezione dei Pontefici, e della
do con cui Childerico III fu de- Chiesa romana : invase la provin-
^7 FRA FRA
eia Romana commettendovi stra-
e fici. Noli' anno seguente
755 Astol-
gi, osò aspirare al dominio di Ro- fo assediò nuovo Roma, per cui
di
ma. Avendo vStefnno 111 inutilmen- Stefano 111 rinliiese altro aiuto da
te implorato soccorso dall' impera- Pipino, il quale passando con una
lore Costantino Copronimo, cui armata in Italia, non solo fece
apparteneva l'alto dominio dell' e- sciogliere l'assedio, ma fece resti-
sarcato, che per lasciarlo indifeso tiiire Papa le
al città toltegli: nel-
erasi dato alla santa Sede, si rivoi- l'anno 756 morì Astolfo, e Stefano
se quindi a domandare aiuto a III contribuì che gli succedesse al
Pipino re di Francia, e l'ottenne, al trono Desiderio, col mezzo delle
A'i4 ottobre del 753 Stefano 111 truppe di Francia, anzi a persua-
partì da Ptonia per la Francia, e sione di Papa obbligò
Pipino, il

tu il primo Pontefice che valicò le Rachisio a ritornar nel suo moni-


Alpi portando avanti la ss. Enea- stero, giacché voleva riprendere la
ristia (Fedi). Sentendo Pipino che rinunziata corona longobardica,
il supremo capo della Chiesa imi- Pipino discacciò dalla contrada
versale si avvicinava a lui, mandò nominata Settimiana nella Lingua-
Carlo suo figlio ad incontrarlo cin- doca i saraceni molesti , domò i
quanta leghe lontano da Parigi, ribelli aquitani, soggiogò i sassoni,
donde partì anch'esso colla moglie, ed esigette da loro contribuzioni.
e cogli altri sino a Ponthieu nella Nel 757 a Stefano III gli successe
Sciampagna, e per venerazione al il fratello s. Paolo I, il quale subi-
romano Pontefice Pipino fece l'uf- to scrisse a Pipino re di Francia,
iìzio di scudieie addestrando il ca- pregandolo di continuare a norma
vallo che lo portava, da un lato, del patto stabilito col predecessore
Dipoi a' 20 luglio del 754 nella la sua protezione, come pur fece
chiesa del celebre monastero di s. nell'anno quarto del suo pontifica-
Dionigio, Stefano 111 consagiò so- to, scongiurandolo a costringere l'in-
leiuiemente il re Pipino e i di lui giato Desiderio di rendere intera-
fìgli Carlo Magno, e Carlomano, mente alla santa Sede tutti Pa- i

dichiarandoli in un ai loro succes- trimoni della Chiesa romana (Ve-


dovi patrizi di Roma, protettori e di) che si era usurpato. Ricevette
difensori della ^q.{^& apostolica. Nel s. Paolo I da Pipino le fascie, in
medesimo anno Pipino si recò in cui fu posta la sua figliuola Gisla-
Italia con poderoso esercito, co- na o dopo battezzata, per
Gisella
stringendo il longobardo re Astolfo lo che restò Papa suo compare,
il

a restituir l'esarcato ed altri luo- come megliodicesi nel volume XXIII,


ghi, e diede alla Chiesa romana le pag. 223, del Dizionario; indi s.
ricuperate terre, colle quali ampli- Paolo I si adoperò perchè in tutto

fico il principato del sommo Pon- il regno si facesse uso del canto
tefice, laonde uè furono mandate lomano. Nel 764 franchi manda- i

le chiavi a R.oma, e poste sulla rono a s. Paolo I dei deputati, sup-


tomba di s. Pietro in signiim veri plicandolo a conceder loro delle sa-
et perpetui dominii. Veggasi Cen-
il gre reliquie, come quello che dai ci-
ni, Praefaf. in tom. IV Anastas. miteri e catacombe di Roma, avea in
Bihbolh. num. y.o e 2J, e l'arti- questa trasferito molli corpi santi,
colo Sovranità dei romani Ponte- Infiinfo Pipino dopo aver tcriniuato
FU A :>7i

la guerra di Aquitania, cadde infL'i- gno, in tutto condiscendendo la

nio in Saintes, si fece tiasporlare vedova Berta.


s. Dionigio ove mo-
a Toiirs, indi a Appena Stefano IV seppe il ne-
rì 23 settembre del 768; ed ivi
a' goziato di Berta o Bertrada, con
fu sepolto dopo aver diviso suoi i autorità apostolica lo riprovò, e
stati tra due figli Carlo Magno
i con zelantissima lettera, epist. 4'*

e Carlomano: il primo si fece co- del Codice Carolino, esortò il re


ronare in Noyon, il secondo in diFrancia a non ripudiar Emiltru-
Soissons, indi mossero guerra ad da sua consorte, che gli avea dato
Unaldo duca d'Aquitania, e s' im- uu figlio, per unirsi ad un'altra
padionirono dei di lui stati: gli contro i precetti della Chiesa, co-
altri figli sono Gilles, che si fece mo- me a non istringere amicizia con
^ naco nel monastero ove era stato un principe che alla romana Chie-
mandato in educazione, e tre figlie, sa era nemico, rammentandogli lo
due che vestirono l'abito religioso, esempio del cristianissimo Pipino
e l'ultima che si maritò a Milano suo padre, il quale si era ricusnto
conte d'Angers fu madre d'Orlan- dar in matrimonio la stessa Gisel-
do, sì romanzi della
celebre nei la all'imperatore d'oriente Costan-

cavalleria. ebbe questi sei


Pipino tino, solo perchè con lui non co-
figliuoli da sua moglie Berta o municava nellamedesima Chiesa cat-
Beitrada della. fJcl gran piede, pev- tolica. 11 santo Pontefice dopo aver
chè ne aveva uno piìi grande del- messo questa lettera sulla confes-
l' altro, figlia de! conte di Laon sione o sepolcro di s. Pietro, e
Cariberto. Berta conservò grande suir altare in cui celebrò il divin
influenza sui figli, e l'esercitò sulla sagrifìzio, la spedì in Francia pei
loro mala intelligenza. Carlo Magno suoi legati Pietro prete, e Pamfilo
prese per moglie Emiltruda, poi difensore regionario, a' quali ordi-
come diremo Berta , figlia del re dinò di avvalorar colla loro effi-

Desiderio. Sulle prime fuvvi tra i cacia la lettera, ch'egli termina-


due fratelli la più ostinata discor- va con queste terribili espressioni.
dia, ma la morte prematura di M Se alcuno ardirà operare contro
( arlomano concentrò nel fratello " di questa, sappia che dall' auto-
l'intera sovranità; egli cessò di vi- » l'ha del beato Pietro apostolo è
vere nel novembre 771, il suo cor- » allacciato col nodo della scomu-
po fu portato nell'abbazia di s. Re- M nica, dal regno di Dio esriuso,
migio di Picims, e la vedova con "5 e condannalo ad ardere in com-
due bambini rifugiossi nella reggia " pagiiia del demoniOj e degli al-

di Desiderio. Questi nell'anno pre- » tri empi. " Ma Carlo Magno di-
cedente avea ricevuto magnificamen- sprezzando le minacce pontificie,

te in Pavia la regina Berta, e sic- cede alle insinuazioni della madie,


come voleva separare il re di Fran- la quale partì per E^oma ove fu
cia dall'amicizia del Papa Stefano ricevuta con istraordinari onori :

IV che allora governava la Chiesa, giunse persuadere o almeno a


a
propose alla regina vedova il ma- disarmare il risentimento di Stefa-
trimonio di Adalgiso suo figliuolo no IV, al quale fece restituire da
con Gisella figlia di lei, e quello Desiderio parecchie città di cui era-
di Berta sua figlia con Carlo Ma si impossessato. Indi condusse in
2 "a rn \ FRA
Francia fierfa fii^lia di De^itleiio, gine quello di pregar pubblicamen!*?
e l'unì in lìiahiinnnio a Carlo Ma- pei sovrani cattolici. Nel 787 tor-
gno: però non andò guari, che Cu- nò Carlo Magno in Pioma per le-
lo alle persuasive dt zelante Papa, 1 piimere la ribellione di Arigiso du-
lipiidib dopo un anno Boria, e si ca di Benevento, e quando nel 79 j
amnaogliò con Ildegarda figlia del morì Adriano I, fu sepolto nel Va-
re di Svevia. Nel 772 divenne Pon- ticano con lungo epitaffio di dieci-
telice Adriano I; e subito Desiderio nove distici, conqìosto da Carlo Ma-
s'impadronì di Ravenna, e di altre gno, che teneramente ne pianse la
città della Chiesa, indi pose l'asse- morte, avendolo sempre avuto in
dio a Roma minacciandone la ro- conto di padre leggesi V epitaflìo
:

vina. Adriano I ricorse a Carlo nel Pagi, in Brev. Roni. Pont, to-
INIagno per aiuto, che per essersi mo I, pag. 33 1 ; nel p. Giacobbe
interposto inutilmente con dolcezza, Bihl. Poni. pag. io3 ; e nel Fabri-
nell'ottobre del 7 73 calò coU'e>er- cio, Biblioth. niecL et inf. lai. to-
cito in Italia, disfece quello dei mo I, p. 334. Prima di far cenno
longobardi prese \erona, e pose
j
delle altre gloriose gesta di Carlo
l'assedio aPavia ov' erasi fortifica- Magno, coniinueremo quelle riguar-
to Desiderio. Andando in lungo danti Leone III successore di Adria-
l'assedio, Carlo Magno si portò nel no I. Pregato \\ primo da Car-
774 a celebrar le feste di Pasqua lo Magno di confermargli la di-
in Pioma, lùcevuto dal Papa e dai gnità di Patrizio di Roma (Fedi),
romani con ogni dimostrazione di dalla quale gli proveniva l'obbligo
onore. Indi tornato a Pavia, la di difendere la Chiesa romana, s.

prese, facendo prigioniero Desiderio, Leone HI gli mandò le Chiavi di


la moglie, e i figli: allora Carlo s. Pietro (Vedi), e lo stendardo di
Magno fece radere Desiderio, lo co- Roma; insegne che lo rendevano piìi

.strinse a ritiiarsi nel monastero di strettamente in dovere di difendere


Corbio ove morì, s'impo^-essò del e proteggere il civile e l' ecclesia-
regno, dando termine a quello dei stico della santa Sede. Se dovessi-
longobardi in Italia ch'era durato mo citare tutti quanti gli articoli
206 anni. Fu in questo tempo che o i luoghi del Dizionario^ riguar-
Carlo Magno accrebbe i doininii danti i re di Francia, i costumi, la

della Chiesa romana colla donazio- corte, gli avvenimenti anche eccle-
ne del territorio di Sabina, e dei siastici d' ogni specie spettanti a
ducati di Spoleto e di Benevento quest'inclita nazione, bisognerebbe
{Vedi). riempire di frequenti citazioni ogni
Nel 781 Adriano I in Roma periodo, tante ed innumerabili es-
tenne al .sagro fonte Pipino figlio sendo analoghe notizie sparse nel
le

di Carlo Magno, nato nel


776, e Dizionario. Se a Dio piacendo ci
l'unse re d'Italia, siccome Lodo- sarà dato al compimento di questo
tìco altro figlio in re d' Aquitania lavoro effettuar 1" indice generale,
alla presenza del padre ; in oltre il allora vedrà riunito sotto una de-
si

Papa istituì r w^o di fare orazione nominazione non solo tuttociò clie
pel re di Francia nella messa che appartiensi alla Francia, lìia a tut-
celebravano Pontefici nel princi-
i te le che trattansi
cose in quc.»«lo

pio ili quaresima, dijude ebbe ori- Dizionario, sebbene non compari-
FRA FRA. 273
scano nel medesimo rome parziali meritarono il titolo di Magno si

articoli ; laonde progrediremo sì per estesero alla maggior parte dell'A-


la Francia che pegli altri ai-tiroli, lemagna, dell' Italia, e della Spa-
a citare solo più principali. Essen-
i gna di qua dall'Ebro. Domò sas- i

due potenti parenti del


dosi ribellati soni ricalcitranti, e li condusse al-

predecessore, s. Leone ili si recò in la vera religione; assoggettò i ba-


Francia per domandare aiuto a vari , costringendo Tossitone loro
Carlo Magno, il quale con un eser- duca ad entiare in monistero; de-
cito, a' 29 novembre dell'anno 800 bello i frisoni, gli avari, gli uu-
entrò in Roma col Pontefice. Grato ni, i boemi e gli schiavoni con
questi al valoroso e pio principe, Leone loro capo, piantando le sue
considerando l' aoipiezza delle sue bandiere vincitrici al Vistola, ed
conquiste, le tante benemerenze ac- alle frontiere della Bulgaria ; e la
quistate colla Sede apostolica , e disastrosa rotta di Roncisvalle o-
per lustro e quiete dell' occiden- perata dai guasconi, che toccò alla
te, nella basilicavaticana nel giorno sua retroguardia ne' Pirenei dopo
di solennemente unse e co-
iVatale, l'occupazione della Navarra e della
ronò Carlo I Magno, imperatore Sardegna, fu ben riparata dalla di-
de' romani, il quale lascialo il titolo struzione del regno de' longobaidi,
di patrizio, prese quello d' impera- dalla corona ferrea , che cinse le
torà ed augusto, come si legge ne- sue tempie come re d'Italia, e dal-
gli Annali Bertiniani aW anno ^bi, la celebrata rinnovazione dell'im-
presso il Muratori, Script, ter. ital. pero d'occidente. Egli fu beneme-
tom. II, pag.5o5. rito della Chiesa in favor della
Così s. Leone HI colla pienezza quale con giuramento deposto sni-
di sua apostolica autorità, rinnovò l'altare di s. Pietro confermò solen-
r impero dell'occidente, che 323 nemente le restituzioni ed amplia-
auni stette privo di capo, dopo la zioni fatte sì da lui, che da Pipi-
morte dell'ultimo imperatore Ro- no. Saggio legislatore Io dimostra-
melo Moniillo Auguslolo, deposto no i suoi Capitolari (redi), ed
da Odoacre re degli eruii. Veggasi amante degli scienziati, fra' quali in
Sfondrati in Gallia vinci, disserl. 2, quegli oscuri tempi meritarono lode
§ 2, n. 7; Bellarmino, De translnt. il suo segretario Eginardo, il mo-
imperii a graecis ad francos ; Pe- naco inglese Alenino chiamato alla
tra in Conslit. apost. tom. Ili, pag. sua corte, e l'altro suo precettore
125; e la Storia dd regno di Car- Pietro da Pisa a Cai lo Magno pur
:

lo Magno, stampata
di la Ciuc^re, si deve una collezione di canoni ;
in Parigi nel ir^'y; non che e par- e durante il di lui soggiorno in
ticolarmente il Cenni, nel tom. li Italia si atfezionò i dotti, ed al ri-

Monumtnta domina (ioìiis ponti/i- torno in Francia vi stabilì delle


ciae cap. Ili, ove ne tratta con sin- scuole, e fondovvi delle accademie,
gelare erudizione. S. Leone III pri- e la università. Combattè valida-
ma di morire Fran-
fece ritorno in mente l' eresia nascente de' vescovi
eia pel Natale dell' 8o4, dopo aver Elipando di Toledo, e P''elice d'Ur-
verificato il sangue prezioso di Gè- gel,radunando un concilio in Nar-
sù Cristo che si venerava in Man- bona, un secondo nel Friuli, un
tova. Le conquiste che a Carlo gli terzo a Ratisbona, e finalmente il

VOL. XXVI. 18
274- ¥hX FRA
più duomdlo a Francfort sul Me- r impero d'occidente, divennero Kl
no (Fedi), ove colla condanna del- diga che gli arrestò definilivanunte.
l'errore furono sosti:uuli donimi i La sua marina abbastanza forte

caltolici della divinila d» Gesù Cri- per quel tempo, non potè repri-

sto, e della processione dello Spi- mere del tutto le stiagi dei norman-
lito Per mala intelligenza
Santo. ni sulle coste della Francia, que-
però della parola adorazione non sti pirati continuarono le loio de-
furono per allora nella Francia ri- vastazioni sino al qii epoca in
cevuti i canoni del Niceuo li, sul cui si fissarono nella provincia chia-
culto delle sagre immagini che , mata rSorniandia. Carlo Magno con-
venne anzi oppugnato ne libri Ca- fermò la legge salica, già introdot-
rolini, come meglio dicesi al citato ta in Francia, ma lasciò in piedi la

articolo. Invano la barbara impe- mostruosità di comprare con pe-


ratrice d' oriente Irene aspirò nella cuniario sborso assoluzione dei l

sua vedovanza alle nozze di Carlo delitti, e presero sotto di lui mag-
Magno che per perderlo progetta- gior voga i così detti ^iudizii

va, colla lusinga della riunione dei di Dio, co* quali prelendevasi di
due imperi occidentale ed orienta- trovar l'innocenza, o la reità dal
le ; come non ebbero luogo quelle rimanere a galla, o cadere a fondo
tra Rotrude figlia di Carlo Magno, r individuo gittandosi legato in un
e r imperatore Costantino figlio bagno d'acqua fredda, dallo eslrar-
d'Irene: ed il famoso califfo Aanni- re dal fondo di una caldaia d'acqua
al-Raschid, che fiori in pari tem- bollente un anello benedetto, sen-
po, si onorò di sua parlicolar a- za che apparisce dopo tre giorni
micizia. alcuna traccia di scottatura nel
Per tal modo il regno di Fran- braccio, e dal rimanere illeso re-
cia si convertì in estesissimoim- candosi in pugno per lo spazio di

pero posseduto da un originario nove passi geometrici una lastra

alemanno, che fissò in Jquisgrana di ferro arroventato. Questi siste-

{Fedi) la principai residenza. La mi erano ben lungi di convenire ad


corona conservossi durante 2 35 an- una colta nazione. Ai duchi e con-
ni nella stirpe de' Carlovingi, solo, ti era afiìdata l'amministrazione ci-
dice Hallam , Carlo I Magno al- vile : ogni corte avea sotto di sé
zossi come un fanale sopra una un luogotenente [vignier), sette as-

spiaggia desolata, come uno scoglio sessori (scabini), ed un cancelliere;


dal seno del va^to oceano; il suo i commissari dominici) anda-
[rìtissi

scettro era l'arco d'Ulisse, che un vano in visita per esaminar la con-
braccio più debole non poteva ten- dotta de' conti. Nei secoli VI e
dere. Da Aix-la Chapelle o sia A- VII i zelanti vescovi della Fran-
quisgrana, da Worms, e da Pader- cia avevano moltiplicate le loro

bona, ove faceva la più ordinaria iiunioni,ed avevano fatto ogni sfor-
residenza, era in caso di ripulsare zo per rimediare agli abusi ed ai
le incursioni dei barbari e dei disordini cagionati dall' ignoi-anza e

saraceni in occidente, e gli stali dalla licenza dei costumi introdot-

che si formarono poscia nella Ger- ta dai barbari. Ma Carlo Magno


mania per lo smembramento della rimediò ad una parte di quei ma-
sua eredità, che compredeva tutto li facendo rinascere lo studio del-
FRA FRA. 17;';

le lettere. Gli errori di Felice di s"i chiamato per la sua pietà e dol-
L'rgel, e di Elipando , relativa- cezza. Carlo Magno morì nell'B 4 i

mente al titolo di Figlio di Dio in Aquisgrana a' 28 gennaio, l'anno


dato a Gesìi Cristo, riirono con- settanladue di sua età, quarantaset-
danuati, e non fecero alcun pro- tesimo del suo regno, e quattordi-
gresso in Francia. I concili di cesimo del suo impero, venendo se-
Francfort e di Parigi negli anni polto nella chiesa ivi da lui edifi-

794 e 825, s'ingannarono sul sen- cata. jDelle sue gesta gloriose, e
so dei decreti del secondo concilio virtù, come della specie del culto
generale di JNicea, fatti sul culto che in diversi luoghi gode, se ne
delle sagre immagini; ma quei due parla all'articolo Carlo Magno bea-
concili , come gli autori dei libri to {Fedi).
carolini, non adottarono mai tutti Lodovico I chiamato pure // De-
gli errori degl'iconoclasti. La poten* bole, successe al genitore mentre ,

7.aperò di Carlo Magno disparve nell'anno seguente alcuni romani


con esso ; i suoi successori senza si ribellarono contro s. Leone III,

autorità videro prontamente il loro che li fece punire colla morte ; ciò
trono crollare nella voragine del- che dispiacque al re di Francia
l'anarchia. I titoli di duchi, conti, novello, a cagione dei fautori degli
marchesi, in luogo di designare gli insortiche rappresentarono con fal-
uffiziali nominati dal re per co- si l'avvenimento, ma il
racconti
mandare nelle provinole,non indi- saggio Pontefice spedì in Francia
carono ben presto, non che i
se i suoi legati per rettificare il fatto.

padroni di queste provincie, men- Nel seguente anno gfi successe Ste-
tre sì fatti governatori se le ave- fano IV detto V, il quale per ov-
vano già appropriate; ciascun ti- viare ai tumulti dei romani contro
tolare libero e forte , si fece so- i Papi, li costrinse tosto a giurare
vrano ne'suoi dominii, la feudalità fedeltà a Lodovico
1 re di Francia

.^iformò meglio in Francia, e la per contenerli in soggezione ; indi .si


real dignità sussistette, ma senza portò in Francia dove unse e coronò
alcun potere. Neil' 806 Carlo Ma- imperatore con una preziosa co-
,

gno in età di sessantaquattro an- rona di gemme


che seco avea ,

ni convocò un'assemblea de' prin- portato, Lodovico 1 in Reims,


cipali del suo reame a Thionville; come pure corone) Irmìngarda di
die loro parte del suo testamento, lui moglie, essendosi l'imperatore
col quale lasciò i suoi slati divisi prostrato a' piedi del Papa tre vol-
ne' suoi tre figliuoli, e questa di- te, quando uscì ad incontrarlo,
visione fu approvata e conferma- come avea fatto Carlo Magno coi
ta. Ma Pipino suo figlio mori nel- suoi predecessori, e come nota il
rSio, lasciando un figliuolo natu- Tegano, cap. 16 e 17, inter Script,
rale per nome Bernardo, che il hist. francor., appresso Du-Chesne
-successe nel regno d' Italia, e Car- toni. II, pag. 278, ed altri. Tor-
lo figlio maggiore cessò di vivere nato Stefano V in Roma ottenne
neir 8 I I senza prole, quindi Car- da Lodovico I, che fossero richia-
lo Magno neir8i3 associò all' im- mati i romani esiliati dal genitore,
pero Lodovico I il Buono o il Pio per la congiura contro s. Leone
."SUO figlio, nato da Ildegarda, co- ili. ludi e uell 8 7
1 Lodovico i
276 FRA FRA
convocò in assemblea ad AquÌ5gra- di). Su questo punto, come sull ifl-

lìiì gli stati della Fraticia, della qua- trusicne che talvolta fecero sul!;t

le dichiarò re il priniogenilo Lo- pontificia elezione, prima Odoaciis


tario I, associandolo all'imperio, ed altri re d'Italia, poi gì' impera-
assegnò 1' Aquitania a Pipino se- tori d' oriente, indi quelli d' occi-
condogenito, e a Lodovico più gio- dente sì franchi che tedeschi , va
vane la Baviera. Il nipote Bernar- letto oltre i due citati articoli, quel-
do re d'Italia cospirò contro l'im- lo (SvW Eiezione de' Pontefici yf'edi).
peratore che il fece co' complici San Pasquale I, prima di mori-
giudicare, e in vece della morte re, mandò Ebbone vescovo di Reims
cui era stato condannato, si con- a predicar la fede ai danesi. Nel-
tentò di fargli cavare gli occhi, on- 1*829 Lodovico I assegnò la Rezia
de poi ne mori. Dopo la morte ed una parte del regno di Borgo-
dell'imperatrice, Lodovico I sposò gna al suo figlio Carlo I il Calvo,
Giuditta di E.avensperg che gli, d'anni nove, e gli altri figliuoli di-

partorì Carlo il Calvo, cosi detto venuti gelosi di questa preferenza


perchè era calvo. Neil' 823 Lota- si ritirarono dalla corte, e molli
rio I si portò in Roma , fu coro- signori e grandi del regno, non
nalo imperatore da s. Pasquale I, che alcuni prelati da lui beneficali
che in oltre gli concesse l'autorità si unirono a loro, dichiarandosi a-
eh' ebbero sopra i romani gli an- pertamente contro l'imperatore,
tichi imperatori, affine di reprime- mentre a questi nasceva altro figlio
re l'audacia di coloro contro i Pa- cui impose il suo nome qui av- :

pi, ch'egli avea assai soflerto per vertiremo che dai cronologisti Car-
le che laceravano Roma.
fazioni lo il Calvo come re di Francia è
Indi Pasquale I ricevè da Lo-
s. detto Carlo I come imperatore ,

dovico I, per mezzo d'un diploma Carlo II. Crescendo la congiura


amplissimo, la conferma di tutto Lodovico I fu imprigionato, depo-
quello che i predecessori avevano sto, e rinchiuso nel monistero del-
dato o restituito alla Chiesa ro- l'abbazia di s. iVIedardo di Soissons,
mana, aggiungendovi di piìi la Si- ove rimase tutta la primavera e
cilia e la Sardegna. P^. il Cenni 83o, indi venne rista-
l'estate dell'
nell'esame ed illustrazione che fa bilito in una assemblea tenuta a
di questo celebre diploma, sorgen- JNimes. Non andò guari che i fi-
te de' successivi, nel codice Caroli- gliuoli di Lodovico I, ordita nuo-
no. Alla molte di s. Pasquale I va congiura, tornarono a rinchiu-
per l'elezione di Eugenio li insor- derlo in detto monistero, ove fu
se lo scisma dell'antipapa Zinzinio, degradato e messo nell' ordine dei
ad estinguere il quale Lodovico I penitenti da Ebbone arcivescovo
spedì in Roma Lotario I, il per- di Reims. Allora il Pontefice Gre-
chè Eugenio II stabih che gli am- goiiolV, come padre comune dei
basciatori imperiali, per evitare nel- fedeli, si portò in Francia per ri-
l'avvenire i tumulti de' sacri co- conciliare i figli col genitore; ma
mizi, e le fazioni de' potenti che niente vi ottenne, e siccome vole-
volevano influenzar nell'elezione, as- va scomunicare i nemici dell'im-
sistessero allaConsagrazione e co- peratore, i vescovi fautori di quelli
ronazione de' romani Pontefici [Fc osarono minacciarlo di far altret-
, ,

FRA. FRA 277


lanto contro di Ini. Gregorio IV rio in T^ita Strgii II, pag. 352, ciò
tornato in Roma riprovò il conte- narra. In che consistesse questo
gno di tali vescovi partigiani de' ti- giuramento di fedeltà, lo dichiara
gli di Lodovico I, e questi fu ri- Cointe negli ^nnal. eccles. francor,
stabilito nel trono, come si ha da ad an. 824, § 21, cioè, ai re di
Paolo Emilio, De rcb. gest. francar. Francia promettevano i romani di
lib. 3, cap. 12, § 2, per un'assem- ubbidire ai Pontefici, come signori
blea di vescovi tenuta nell'834in di Roma; il Papa e il popolo ro-
«. Dionisio. Dipoi neirSSy Lodo- mano, promettevano ai re di Fran-
vico I dichiai'ò re di Neustria il cia, come difensori e protettori di
piìi giovine de' suoi figli Lodovico, Roma , di essere costanti nella lo-
e nel seguente anno gli morì Pi- ro amicizia. Neil' 84? i d;inesi e i

pino che fu sepolto in s. Croce di normanni depredarono molte città


Poitiers; avendo però l'imperato- di Francia, avanzandosi sino alle
re ceduto anche l'Aquitania a Car- porte di Parigi, col saccheggiarne
lo I, Pipino
primogenito del de- i sobborghi Carlo II con grosse
:

finito gliela finalmente contese : somme denaro li allontanò, ma


di
Lodovico I rnon in Inghelsheim essi passarono a desolar la Piccar-
neir84o, e fu sepolto in Metz nel- dia, la Fiandriaj la Frisia. Lota-
la chiesa di s. Arnoldo, presso Il- rio I neir 852 associò all'impero
degarda sua madre, dopo aver ve- Lodovico li ,
poscia i normanni
duto lacerato l'imperio da civili .saccheggiarono, e s' impadronirono
<liscordie, e molestati i suoi domi- di varie città della Francia. Neir855
nii dalle incursioni dei normanni r imperatore divise i suoi stati
e dei saraceni. Nel restar Lotario dando a Lodovico II primogenito
1 solo imperatore, procurò impa- r imperio, a Carlo la Provenza e
dronirsi del regno di Francia, nel la Borgogna, a Lotario il paese si-

cui possesso si mantenne Carlo I tuato tra il R^eno e la Mosa, che


il Cnh'o, secondo le paterne dispo- dal suo nome assunse quello di
sizioni. Tuttavolta dopo aspra guer- Lotaringia, di cui in francese si

ra ebbe luogo un accordo tra i fi- disse ed in italiano Lo-


Lorraine,
gli del defunto : Lotario I restò rena indi r imperatore Lotario l
:

imperatore, e re d' Italia, di Lo- si ritirò nel monistero di Prum,


rena e di Borgogna ; Lodovico ot- diocesi di Treviri, ed ivi morì a'28
tenne la Germania; e Carlo II il settembre. Trovandosi Lodovico II

Calvo la Francia occidentale, pren- in Romaneir858, assistè alla con-


dendo per moglie Ermentrude fi- sagrazione e coronazione del Pon-
glia del duca Adelardo. tefice s. Nicolò I, cui sostenne nel-
Sergio II neir 844 coronò re la funzione la staffa allorché ilPa-
de' longobardi Lodovico II figlio pa salì il cavallo, poscia lo adde-
di Lotario I, ma il principe pregan- strò per alquanti passi quando il

do il Papa che permettesse che i Pontefice andò a desinar da lui a


romani giurassero a lui fedeltà Tor-di-quinto, presso il ponte Mil-
Sergio II non vi acconsenti finché vio, in restituzione del solenne con-
fosse vivo il genitore, il quale sol- vito ricevuto nel Laterano. Neir86o
l-^info voleva difensore e protettore Lotario re di Lorena per la con-
delia Chiesa : Anastasio Biblioteca- cubina Valdrada, fece divorzio col-
2-8 FRA Fa\
la moglie Tielberga, e nell' 863 Pietro, e con esso si recò a Pavi^
sposò Valdrada, ciò che approvò ove in un concilio fece confermare
il conciliò diMetz ; ma s. Nicolò I la di lui dignità imperiale: ivi l'ar-
colle sue insinua/ioni e per l'auto- civescovo Ansperto coronò re di
lilà di un concilio fece riprendere Lombardia lo stesso Carlo II. Nel-
a Lotario re di Lorena la regina lo stesso anno 876 morì Lodovico
Tietberga, che dipoi scacciò riu- re di Germania in Francfort luo-
nendosi a Valdrada. Incmaro di go di sua residenza , lasciando i

Laon si disgustò con Carlo I, per suoi stati ai Carlomano Lo- figli ,

alcuni beni di sua chiesa; e nel- dovico e Carlo; il primo ebbe I.1
r 868 Lotario re di Lorena si por- Baviera il secondo la Germania e
,

tò a Roma per riconciliarsi col gran parte del legno di Lorena, il

Papa Adriano IT, che gli levò la terzo l'altra porzione di questo rea-
scomunica inflittagli dal predeces- me con l'Alemagna. Assalito Gio-
sore, con obbligo di riprendere vanni Vili dai shraceni neir877,
Tietberga rendendogli reali ono- i altri dicono nell' 878 si recò in ,

ri; ma
ritornando in Francia morì Francia per essere soccorso da Car-
in Piacenza agli 8 agosto, e fu se- lo I; questi partì subito per l'Ita-

polto nella chiesa di s. Antonino. lia, ma morendo di veleno a' 6 ot-


Contemporaneamente mori Carlo tobre, il suo corpo da Vercelli fu
re di Provenza senza prole, e Carlo condotto a s. Dionigio. Gli succes-
Il il Caligo se ne impadronì, e la se nel regno di Francia il figlio Lo-

divise con Lodovico re di Baviera, dovico II il Balbo o lo Sfaccenda-


indi occupo la Lorena, e ne lii to, così detto per la sua salute de-
coronato re da Incmaro, in un'as- bole , e per lo stento con cui par-
semblea degli stati tenuta in Metz. lava, e per non aver operato nul-
Adriano II nel!' 870 minacciò di la di notabile. padre lo avea fat-
Il

scomunicar i detti Carlo I e Lo- to re di Aquitania , e non senz;i


dovico, per aver tolto all'impera- difficoltà egli successe sul trono di
tore Lodovico II gli stati di Lore- Francia, perchè tardossi a ricono-
na che gli spettavano; allora pro- scerlo ed a consacrarlo, condizioni
curò Incmaro di persuader con let- necessarie dopo che ne' Carlovingi
tera il Papa a non progredir nel- la corona si riguardava elettiva.
le censure. L'imperatrice Richilde sua matri-
Carlo II neir 878 fece imprigio- gna mostrò il testamento di Car-
nare Carlomano suo figlio per a- lo li che chiamava il figlio a suc-
ver congiurato contro di lui, e sic- cederlo, gli consegnò la spada di
come venne condannato a morte, Carlo Magno , la corona , lo scet-
ilre commutò la sentenza nel far- tro e il manto reale. Allora fu ri-

gli perdere gli occhi, ed in una car- conosciuto, e da Incmaro arcivesco-


cere perpetua lo confinò: le caval- vo di Pieims consagrato a Com-
lettedesolarono la Francia, e pro- piegne 8 dicembre. Neil' 878
agli
dussero la peste. Morto neir87> Giovanni VIII ritornò in Francia
l'imperatore Lodovico II, il fratel- per invocare aiuto contro signo- i

lo Carlo II Cah'o fu dal Ponte-


il ri che lo angariavano prepotente-
fice Giovanni Vili coronato impe- mente, dichiarando Lodovico II suo
ratore nel giorno di Natale in s. consigliere segreto, come lo era sta-
,

FRA FRA aT<?

in il genitore: indi cedendo alle predarono la Francia : in questo


mip istanze lo coronò in Troyes tempo vi fu grave contesa tra il

p<l setteinhfe , ricusandosi di fare re e i vescovi intorno alla nomina


il simile con Ir regina Adelaide, del vescovo di Beauvais. Nell'anno
partendo per l'Italia con Bosone medesimo 880 fu assunto all' im-

onde essere gai'antito colla sua au- perio e coronato dal Papa Giovan-
torità, dopo averlo adottato per fi- ni Vili, Carlo il Gros- m detto
glio. n dopo breve regno
Lodovico sn : egli Lodovico il era figlio di

morì a Compiegne a' io aprile Germanico e nipote di Lodovico


dell' Syc), venendo sepolto nell'ab- I alla morte del padre ebbe la
;

bazia di s. Cornelio. Alcuni dissei'o Svevia , la Svizzera e l'Alsazia, e


pssere anche stato imperatore, e lo per quella de' fratelli Carlomano re
collocano nel novero di questi al , di Baviera, e Lodovico re di Sas-
che criticiiripugnano, restando sonia , r Italia e tutto il patrimo-
vacante 1' impero dall'anno 877 nio paterno. Nell'anno 882 quan-
all' 880. Suoi figli furono Lodovi- do il Papa Giovanni Vili destina-
co HI, Carlomano e Carlo il Sem- va partir per la Francia, affine di
plice. pacificarne morì, e in i principi,
Dopo tre assemblee, Bosone du- egualtempo terminarono di vive-
ca di Provenza fu fatto re delle re Lodovico re di Germania in
Provincie da Ini governate, col ti- Francfort, e Lodovico III a s. Dio-
tolo di regno d'Arles oProven-
di nisio, restando a Carlomano tutto
za , ossia dell' alta Aquitania , che il reame di Francia, che lasciò col-
alcuni storici chiamano regno del- la vita neir 884 morendo alla cac-

la Borgogna Cishirana : coli' ave- cia : anch'egli fu tumulato a s. Dio-


re rapito e sposato Ermengarda nisio , e ne ereditò gli stati Car-
luìica figlia dell'imperatore Lodo- lo ili il Semplice, venendone pro-
vico n , e la più ricca erede che clamato reggente l' imperatore Car-
fosse in Europa, si rese più poten- lo III il Grosso, o Carlo II come
te. Bosone per l'usur-
L'audacia di re Francia. In detto anno il
di
pazione dei mentovati stati diede Papa Adriano III portandosi in
agli altri duchi il funesto esempio Francia per abboccarsi con quel
di faisi indipendenti , ognuno nel principe, che lo aveva invitato a
suo governo, e portò in tal modo decidere colla sua autorità alcu-
la prima scossa al trono degli ere- ne private vertenze morì presso ,

di di Carlo Magno. L'assemblea di Modena. L' incapacità di Carlo IH


Meaux decise il riconoscimento di il Grosso produsse 1' abbandono
Lodovico III, e Carlomano re del- de' suoi sudditi, che in vece elesse-
la Francia occidentale, dell'Aquita- ro a governarli Arnolfo figlio na-
nia e della Borgogna ; cioè il pri- turale di Carlomano suo fratello:
mo ebbe la Neustria e quanto re- inutilmente tentò 1' ii<;o dell' armi ,

stava dell' Auslrasia , il secondo l'assemblea de' grandi dell'imperio


r Aquitania e quanto restava della ildepose, si ritirò nell'abbazia di
Borgogna. Neil 880 morì Carloma- Reichenau in un' isola del lago di
no re di Bavifi^j e Lodovico re Costanza, vivendo delle limosiue di
di Germania s'impadronì de' suoi Luitprando arcivescovo di Magon-
étatij ed 1 normanni di nuovo de- za; morì l'anno 888, e fu sepolto
,

1^0 FRA t'RA


in quel monistero dopo aver go- ,
era figlio di Roberto il Forte conte
vernato un impero più esteso di d'Angiò, il quale essendo riguar-
quello di Carlo Magno. I suoi sla- dato come il capo dell' augusta ca-
ti furono divisi in cinque regni : sa che regna oggi sulla Francia
i^rnolfo fu dichiarato re di Germa- premetteremo un cenno sull'origi-
niaed alciuìi aggiungono anche
, ne di tal principe, ma ciò è uno
imperatore Eude o Odone conte
; de' punti più oscuri della storia di
di Parigi, primogenito di Roberto Francia. Gli uni lo fecero discen-
il Forte di cui parleremo, fu fatto dere dal celebre sassone Witikin-
le della Francia occidentale e del- do, gli altri da s. Arnoldo per Chil-
l'Aquitnnia ed a Lodovico il Cieco
; debrando fratello di Carlo Martel-
figlio del re Bosone fu dato il re- lo; un principe
Boulaivilliers da
gno d'Arles; ed a Raolfo o R.odol- alemanno o nominato R.ic-
sassone,
fo I la piccola Borgogna o Borgogna cardo figlio di Benvino conte d' Ar-
Transiuranp. Intanto Guido duca denna e finalmente Legendre da
,

di Spoleto assunse il titolo d' impe- Ansprando o Asprando re de' lon-


ratole, contese a Berengario il regno gobardi nel 712. Nella Biblioteca
d'Italia, e Stefano V detto VI nel- del p. Lelong vi è l' indicazione di
l'Sgi 20 febbraio lo coronò colle
a' tutte le opere pidìblicate per ista-
insegne imperiali Guido confcM'mò
: bilir la genealogia di Roberto il

alia romana Cliiesa le concessioni Forte; e Foncemagne ne fece l'espo-


di Pipino , di Carlo Magno e di sizione e l'esame nel toni. IX del-
Lodovico I ec. ed in tal guisa
, , le Memorie Accademia delle
dell'
tornò dopo tante vicende negl'ita- iscrizioni pag. 548. La nascita di
liani r imperio, siccome pui'e affer- Roberto ed il suo merito l' innal-
ma il Sigonio, De regno l'ai. lib. 6, zarono al governo del ducato di
ad an. 6gf, pag. 227 , ed il Pagi Parigi 5 e nel respingere con valo-
ad an. Sq's, num. 2. In questo se- re le scorrerie de' nemici fu accla-
colo IX Gotescalco e Giovanni Sco- malo per forte. Carlo il Calvo fe-
to Erigene rinnovarono le dispute ce dono a Roberto della porzione
sulla grazia e sulla predestinazione; dell' Angiò, conosciuta sotto la de-

i più •
celebri vescovi di Francia nominazione di Elitre Maine o di
presero parte a quella teologica I\Iarca Angevina, ch'egli preservò
questione; ma sembra che i liti- dalle devastazioni de' barbari e mo-
ganti non s' intendessero fra di lo- ri neir 866
da talej)rincipe disce-
:

ro ed interpretassero assai male,


, se Ugo Capeto, da cui provennero

da una parte e dall'altra, il senso tutti i principi che regnano da no-

degli scritti di s. Agostino; fortu- ve secoli sulla Francia , filiazione


natamente il clero minore ed il po- unica negli annali de' sovrani. Eu-
polo non intendendo niente, non
,
de dunque figlio di Roberto , che
se ne mischiarono. avea difeso Parigi contro i norman-
,Weir892 o 893 Carlo III il Sem- ni, alla memorata morte di Carlo
plice figlio postumo di Lodovico li il Grosso, dai franchi, neustriani e
il Balbo ^ bpncliè Eude conte di Pa- boigognoni, in un' adunanza gene-
rigi fosse da Fol-
stato eletto re, fu rale de' grandi , ebbe in premio
co arcivescovo di Reims coronato del suo valore il trono di Francia,
re di Francia. Dicemmo che Eude mostrandosene degno con altra
FRA FRA aSi
sconfitta normanni. Pe-
che die ai vano contro la regia potestà ; do-
rò gli contrastò il regno Carlo 111 vunque i troni erano vuoti o te-
il Semplice, il quale fu colle armi nuli a un tempo da molti sovra-
obbligato a ritirarsi a Worms, e ni. A Carlo III tutta volta riuscì di
ad implorar 1' aiuto di Arnolfo. x-icuperar la Lorena smembrata
Questi neir 895 o 896 portossi in dalla Francia; ma questa sua uni-
Roma, la prese col consenso di Pa- ca gloriosa azione risvegliò le fa-
pa Formoso, ne discacciò nemici i zioni, divote Roberto fi-atello dela
di lui, e fu dal medesimo corona- defunto Eude, che aspirava a suc-
to colle insegne imperiali. Il re Eu- cedere a questi nel potere , e riu-
de si compose con Carlo IH \\ Sem- scì un'assemblea tenuta a Sois-
in
plice, cedendogli la parte situata sons a far dichiarare i grandi del
tra Reno e la Senna e mori
il , regno di non più riconoscere Car-
neir 898 venendo sepolto in s. Dio- lo HI : tale sedizione prese ben pre-
nigio nella tomba dei re. Restò Car- sto l'aspetto di guerra civile. Ro-
lo HI solo re di Francia, ma con berto I fu quindi eletto dall'assem-
sì poco potere, che fu ridotto dare 922 in re di Fran-
blea stessa nel
a Rollone capo de' normanni l'an- cia,preparando così l'elevazione di
tica Neustria, detta poi Normandia, sua famiglia: Erve arcivescovo di
in assoluta sovranità , e sua figlia Reims lo consagrò nella sua chie-
Gisella in isposa, oltie il ducato di sa a' So giugno. Nondimeno Car-
Bretagna. A.' 3o agosto del 900 lo HI non perde il coraggio, e nel-
Benedetto IV coronò imperatore il l'anno seguente dando ai partigia-
re della Borgogna Cisiurana, Lodovi- ni di Roberto I una fiera bat-
co III figlio del re Bosone; di poi taglia li disfece, e di propria ma-
Berengario da lui disfatto lo vinse no colla lancia uccise il loro ca-
e fece prigioniere , e per avergli po a' i5 giugno. Allora Ugo il
fatto svellere gli occhi fu detto il Grande, figlio di Roberto 1, ria-
Cieco: tornato Provenza nioiì
in nimò il coraggio de' soldati alla vi-
nel 9^3 o nel 928, mentre il re- sta del cadavere di suo padre; ed
gno d' Arles fondato dal padre an- incalzò sì vivamente il re, che lo
dava a disciogliersi. INell'istesso tem- costrinse alla fiign, e a ritirarsi da
po, altri dicono nel 908, ebbe dai Erberto conte di Vermandois che
principi di Germania il titolo d'im- invece lo tenne prigione , e poscia
peratore Lodovico IV il Fanciullo morì nel 929 lasciando il figlio

figlio di Arnolfo, ereditando la Lo- Luigi à' Oltremare. Ugo ebbe la sag-
rena dal fialello Zweuliboldo peri- gezza di resistere al paitito che vole-
to in una sollevazione: è in dub- va fallore, ed invece fece eleggervi

bio se fosse consacrato imperatore, ilcognato Piaollb o Rodolfo II duca


e morendo nel 912, fu l'ultimo della Borgogna Transinrana che ,

principe della stirpe di Carlo Ma- fu coronato a Soissons a' i3 luglio


gno nella Germania. In suo luogo 9^3 nella chiesa di 5. Medardo. 11
fu sollevato all' impero Corrado I nuovo le acconsentì che Ugo di
duca di Franconia. Provenza nipote di Luigi III dive-
Il disordine che regnava in Fran- nisse re d' Italia, mediante la ces-
cia si era esteso sopra tutta l'Euro- sione del reame d' Arles : questo è
pa; dovunque i feudatari si arma- queir Ugo che sposò la famoscx Ma-
107. FRA FRA
rozia, che signoreggiava Roma in prestassero ubbidienza perfetta ; mi-
un ad Alberico suo figlio. La Boi- nacciando loro la scomunica , se
gogna Cisiurana, che neir879 ebbe tuttociò non avessero eseguito pri-
a re Rosone, nell' 88t Lodovico 111 ma del giorno di Natale, e di tut-
il Cieco, nel g^S Carlo Costantino, to non lo avessero fatto consape-
e poi Ugo re d'Italia, fu da questi vole, per mezzo de' loro ambascia-
ceduta nel 980
Rodolfo 11 ve a tori mandati per ciò a Roma. 11
della Borgogna Transiurana ossia , timore della scomtmica fece svanir
Raolfo re di Francia, il quale riu- la lega formidabile proponendo ,

nì le due Borgogne. Nel q36 re- Ugo ai suoi partigiani una tregua,
stando per la morte di Raolfo va- che il re accettò con gran piacere.
cante il trono di F'rancia ,
presto Indi cogli aiuti del cognato Otto-
si dischiuse il campo all'ambizione ne lì, di cui avea sposato la sorel-
di tutti; ninno n'era più degno la Adwige, e del conte Erberto di
di Ugo Grande detto anche il
il Vermandois, Ugo prende Reims e
Bianco, e 1' abbate ; ma signori i Laon, e sconfìgge le truppe regie ;

non volevano un re che sapesse ed avendo offerto la corona di Fran-


farsi obbedire, e potente rome du- cia al detto imperatore, questi in
ca di Francia, e conte di Parigi. vece Io fece tornar al proprio do-
A'edendo Ugo non riuscire la sua vere.
esaltazione, raccolti gli stati gene- Disperando Luigi IV di ridurre
rali , li persuase a richiamar dal- colle armi un suddito sì potente,
l' Inghilterra il figlio di Carlo 111 ricorse di nuovo all'intervenzione
il Semplice, Liiigi o Lodovico IV del Papa Agapito II, che spedì per-
ò' Oltremore, e fu il primo a pre- ciò in Francia per legato Marino
stargli giuramento di fedeltà. Il vescovo Polimarziense, indi scomu-
giovane principe per riconoscenza nicò Ugo, sollecitandolo a restituir
nella sua minorità scelse Ugo per l'occupato, ed a rinnovare al re
suo ministro e gli fece
, dono di il suo giuramento, menti-e il conci-
una parte della Borgogna venen- , lio d'Inghelseim fecegli gravi mi-
do consacrato il re a Laon da hr- nacce. Luigi IV nel 9') 4 'Tfiorì ^
toldo arcivescovo di Reims indi , Reims per caduta da cavallo, e gli
sposò Gerberga sorella dell' impe- successe Lotario II suo figlio. Arbi-
ratore Ottone I. Poco dopo il re tro della monarchia, Ugo fu bastan-
volendosi emancipare da questo temente accorto che non era pio-
suddito pericoloso chiamò presso, piz.io tal momento per impadronir-
di sé la piopria madre Odwige, e si del trono, e si contentò di sem-
bandì dalla corte Ugo, che per pre più prepararne la via ai figli,

vendicarsi dell'affronto si collegò a costituendo loro una potenza, cui


diversi potenti signori, e si dispose nulla potesse resistere: in tal guisa
alla guerra, mentre il re si rivolse servendo e combattendo a vicenda
all'aiuto del Pontefice Stefano Vili Lotario II, questi gli aggiunse la
detto IX. Questi nel 942 spedì in Borgogna e l'Aquitania al duca-
Francia suo legato Damalo vesco- to di Francia. Finalmente Ugo mo-
vo, con sue lettere a' principi del rì a Dourdan a' 16 giugno del
reame, acciocché restassero fedeli a 95^6; egli era figlio, zio, e cognato
Luigi IV cui fransi ribellati, e gli di re; fu padre di re, laonde fu det-
FRA FRA 283
fo che vegn?) vent'annì, perchè ne regnante, riguardo agli ultimi re
ebbe la potenza, senza portarne il di quella ch'essa ha privato del
titolo; venne chiamato il grande trono: egli in vece die prove di
per le sue azioni, e per la vantag- cor;tggio e di attività all'assedio
giosa statura; il bianco pel colore di Reims. Dopo averlo il padre as-
eli sua carnagione, e per distinzio- sociato al legno, moriente lo racco-
ne da Ugo il nero duca di Borgo- maììdò ad Ugo, e spirò a' 2 marzo i

gna; e \ abbate, perchè gwleva le del 9S6. Luigi V allora fu salutato


pingui rendite delle tre abbazie di re da una parte de' signori nell'età
s. Dionisio, di s. Germano di Prez, di vent'anni, e governando per lui
e di s. Martino di Tours. Ebbe da Ugo, senza prole, e con non pro-
Adwige tre figli, Ugo Capete, sti- vato sospetto di veleno, di cui fu
pite dell'odierna casa di Francia, accusata la regina Bianca sua mo-
Ottone, ed Eude o Enrico succes- glie, morì a' 9,7 maggio del 987,
fiivamente duchi di Borgogna, e e venne sepolto nella chiesa di s.
due figlie, Beatrice, ed Eseme ma- Cornelio di Compiegne; altri lo di-
ritata a Riccardo I duca di Nor- cono morto a'?. 2 giugno. Con lui
mandia. Nell'anno 9^)9 Lotario II finì di regnare la stirpe di Carlo
dichiarò duca di Francia e donò Magno e de' Carloi'ìngi, succeden<lo
il Poitou ad Ugo Capete, così det- sultrono di Francia la terza stir-
to dal latino capito, testa grossa; pe de' Capetingi che ha dato sino-
alcuni autori lo derivano da una ra trentasei re a questa florida mo-
specie di cappuccio, che cpiesto prin- narchia, compresi Eude e Roberto
cipe usava: egli inoltie era conte I, che regnarono prima d'Ugo
di Parigi e di Orleans; poscia nel Capete.
<)66 Lotario II sposò Emma o Il trono avrebbe appartenuto al
Emina figlia di Lotario i-e d'Italia. suddetto Carlo duca della Bassa-Lo-
La saggia condotta di questo mo- rena, figlio di Luigi IV d'Oltre-
narca mantenne il paese alquanto mare, e zio del re defunto; ma i
tranquillo, ma l'investitura che voti si unirono a favore di Ugo
Carlo suo fratello accettò dall' im- Capeto, il piìi potente signore del
peratore Ottone li del ducato del- regno, ed in lui cominciò la terza
la bassa Lorena, prestando omag- dinastia, giacché due figli di Carlo
i

gio alla corona d' A lemagna, conci- poco sopravvissero e senza posterità:
tò l'indignazione de' francesi contro poscia volendo Carlo ricuperar col-
questo principe, ed incominciò fie- le armi la corona, fu fatto prigio-

ra guerra tra il re e l'imperatore. ne in Laon, e rinchiuso in Orleans


Questi alla testa di sessantamila ove moli. In un'assemblea per tan-
combattenti portò la strage sino a to tenuta a Noyon dai capi del
Montmartre presso Parigi, ove fu clero e dai grandi vassalli del re-
respinto e danneggiato da Ugo Ca- gno, fu conferita ad Ugo la coro-
pete, le cui prodezze resero più ca- na di Francia, e da Adalberto ar-
ro ai Nel 98.5 Lotario II
francesi. civescovo di Reims venne consagra-
fece coronare re il suo figlio Luigi to a' 3 987. Allora i gran-
luglio
V, il Nulla- fece, lo Scioperato o lo di vassalli corona erano il
delia
Sfaccendato, così detto secondo l'u- duca di Guascogna, il duca d'Aqui-
hQ degli adulatori d'una dinastia tania, il conte di Tolosa, il duca
584 FRA FRA
di Francia, il conte di Fiandra, il gna;Ugo ristabilì in Parigi la rea-
duca Borgogna, il conte di Cham-
di le residenza. La Fi'ancia era allora
pagne, e il duca di iVoimandia, divisa in feudi e sotto-feudi; alcu-
dal quale la Bretagna a quell'epo- ni signori non avevano altro su-
ca dipendeva ancora; ed essi eb- periore che il re, e ciascuno di
bero parte nell'elezione, percliè gli questi avevano feudatari: queste di-
altri francesi non erano più sud- i verse signorie furono riunite suc-
diti del re, mfl gli uomini de' gran- cessivamente alla corona col mezzo
di vassalli. Dopo sei mesi ottenne di matrimoni, acquisti, donazioni,
colla sua moderazione, per avvez- alleanze e conquiste, ed esse forma-
zar i grandi a veder l'autori là reale rono sino al 1790 la divisione del
'perpetuarsi nella propria famiglia, regno. Un giovane per nome Ar-
ili associarsi al trono l'unico suo noul o Arnoldo nipote di Carlo,
figlio Roberto 11, che fu consagra- figlio naturale del re Lotario II, e
to in Orleans il primo di gennaio perciò discendente d> Carlo Magno,
^88, e ciò fu ottima previdenza; fu fatto arcivescovo di R.eims per
indi sposò Bianca vedova del pre- essersi ritirato dal Car- partito di
decessore. A
poco a poco i princi- lo di Lorena, ma poscia mostran-

pi sedotti da Ugo con


feudatari ,
dosi a (juello favorevole fu pur lui
concessioni e promesse, riconobbe- imprigionato ad Orleans, ed un con-
ro il titolo che si era appropria- cilio di vescovi il depose; la santa
to; e lo stesso dicasi del clero, e Sede disapprovò questo atto senza
dei monaci, a favore de' quali ri- il suo assenso, e mosse gravi que-
nunziò alle abbazie di s. Dionisio rele, che duravano ancora quando

e di s. Germano godute dal geni- Ugo Capeto morì a' 24 ottobre 996,
tore. La corona ch'era stala eletti- lasciando oltre Roberto II, tre figlie,
va sotto la seconda stirpe, col suf- Adwige , Adelaide e Gisela, tutta
fragio de' grandi tornò ereditaria prole della seconda moglie Adelai-
nella terza, a cagione principalmen- de, figlia del duca di Guienna.
te dei grandi feudi che possedeva Roberto II fu soprannominato
Ugo, i quali erano per loro natura il Stigglo ed il Dh'olo j sotto di
ereditari. ricomporre A brani del- i lui la Francia godè per treni' an-
la francese monarchia, ridotta dal- ni d'un riposo eh' eragli necessario
la debolezza di molti dei re prece- per la fame, pel freddo, e per le
«lenti ad un indisciplinato feudale pioggie, che sotfrì, in un alla pe-
leggimento, non potè bastare la ste, per cui perirono un terzo di
saviezza , il valore e la pietà di fnuicesi. Al hi morte dello zio En-
Ugo. I dominii della corona sotto rico colle ainii ricuperò la Borgo-
Luigi o Lodovico V non si estende- gna, che quel duca avea lasciata
vano quasi al di là del Soissonese, ad un suo tigliastio, poscia la die
del Laonnese, del Bovese, e dell' A- per appannaggio al suo secondo-
mienese: Ugo Capoto vi aggiunse genito Enrico I, il quale essendo
d ducato di Francia, in cui trova- divenuto re la cede al suo fratello
vasi la città e contea di Parigi, e Roberto. Per gratitudine verso il
rOrlcanese, che estendevasi fino duca di Normandia che Io aveva
allaTurenna, oltre i vasti possedi- aiutato, Roberto lì lo pacificò col
menti di Piccardia e di Sciampa- conte di Chartres : i lorenesi non
1,

FRA FRA 28*;

Toleiido star soggetti ai francesi per domandargli che la chiesa di


elessero GolTiedo per loro princi- Costantinopoli portasse il nome <>i

pe; Baldovino IV conte di Fian- Chiesa universale; ma i vescovi del-


dra si oppose, ma dovette accon- la Francia zelatori del primato del-

sentirvi. 11 Papa Gregorio Y dis- la romana Chiesa vi si opposero,


approvò nel concilio celel)rato nel e Guglielmo abbate di s. Benigno
998 matrimonio di Roberto li
il di Dijon scrisse una lettera al Pa-
con Berta vedova di Ottone conte '
pa per distoglierlo da quel disegno.
di Sciampagna, e figlia di Corrado Roberto li ebbe dall' imperiosa e
re della Borgogna Transiurana ,
violenta Costanza quattro figli, Ugo
perchè avea tenuto a battesimo un che morì nel 1026; Enrico 1, cIh;

figlio di lei, ed eragli pure consan- malgrado i raggiri della madre per
guinea, e perciò il Papa innpose ad preferire Roberto terzogenito fu as-
ambedue sette anni di penitenza. sociato al regno; il dello Roberto,
Non volle il re assoggettarsi al de- che fu duca di Borgogna, e capo
creto del concilio, e di Gregorio V, del piimo ramo reale dei duchi di
il quale costante nel suo zelo, sco- tal nome, che durò fino al i36i.:
municò tutto il regno di Fiancia ed Eude, che non ebbe appannog-
col fulminargli l'interdetto nella gio. Pvoberto li giusto, clemente,
celebrazione de'divini uflizi, nell'am- caritatevole , e religioso, per cui
ministrazione de'sagramenti, e nella compose molti inni che ancora si

sepoltura de'morti ; né assolvette il cantano nella Chiesa, morì a Meluu


re ed il regno se non quando il nel luglio del io3i o io32. Egli
primo abbandonò la moglie. Ob- fu amato dal popolo, dagli eccle-
bedì finalmente il re al decreto del siastici che venerava, e stimato dai
Papa e del concilio^ e nel 100 dotti per la sua cultura ; e fece
allontanò dal suo talamo Berta che abbruciare i settari che rigettavano
teneramente amava e sposò Co- , tutti i misteri come fossero favole.
stanza figlia di Guglielmo I conle I concili di Francia dei secoli X
d Arles e di Provenza, come nar- e XI, non occuparonsi che di re-
ra il Pagi, Crine, in Annal. Baron. primere il brigantaggio dei signori
ad an. 998. In oltre Gregorio V sempre armati, di far cessar 1' u-
costrinse Roberto li a ristabilir nel- surpazione dei beni ecclesiastici, la

r arcivescovato di Reims Arnoldo. simonia, l'incontinenza del clero,, di


Alla moi'te dell'imperatore Enrico stabilire la tregua di Dio, o sia la

II, gì' italiani risolvettero di sepa- pace del Signore, e di moderare


rarsi dall'impero, ed offrir fecero così le devastazioni della guerra ;

il regno d' Italia a Roberto 11 o tempo tenebre e di disordini, in


di
al suo primogenito Ugo che avea cui secondo gli scrittori non restava
associalo al trono, colla medesima che la corteccia del cristianesimo,
vista delpadre suo il re fu ben av- : ma durante il quale si videro non-
veduto per non lasciarsi illudere da dimeno risplendere molti santi per-
tali corone date dall' incostanza sonaggi sostenitori della vera ed in-

de' popoli, e si Verso questo


ricusò. corrotta fede cattolica. Fu nel 1047
tempo, e nel 1024 un'ambasceria che Berengario pubblicò suoi er- i

di greci si porlo a Roma dal Pon- rori suir Eucaristia, insegnando che
tefice Giovanni XIX detto XX, Gesù Cristo non vi è realmente
o86 FRA FRA
presente. Fu condannato ne' due co in Francia il Papa s. Leoiiff
runcìli di Roma , couie ailiesi ut IX, nel 1049 e Mori nel io5o.
cinque o sei altri tenutisi in Fran- Enrico 1060, dopo aver fat-
I nel
cia. Lanfranco, Guitmondo ed altri to riconoscere e coronare in Reìm*«
vescovi lo confutarono con una so- a' 22 maggio del o59 il primo- 1

lidilà ed erudizione superiore a quel genito Filippo 1 ; questi gli succes-


secolo: allegaiono essi le medesime se sotto la leggenza di Raldoviuo
prove del domma cattolico, che fu- V copte di Fiandra, il quale mo-
rono opposte ai sagra men tari nel rendo nel 1067, allora il principe
decimosesto secolo. Siccome erano prese le redini del reame: Anna
già comparsi in Francia alcuni ma- di madre era stata
Russia regina
nichei in principio del medesijuo esclusa dalla reggenza come stra-
secolo; così possouo avere essi spar- niera. Un anno prima Guglielmo
.^o i prinji semi degli errori di duca di Normandia avendo fatto
Berengario: erano le primizie degli la conquista dell' Inghilterra, da
albigesi che furono cagione di tan- tal epoca ha origine
lunga e la
ti disordini politici e religiosi nel crudele corona di
rivalità fi-a la
secolo decimijterzo. E.oscelino che Francia e quella d'Inghilterra. Nel
faceva Ire Dei delle Ire persone 1073 s. Gregorio VII ebbe motivi
liella ss. Trinità, fu obbligalo di di lagnarsi di Filippo I, ed anche
abiurare quell'eresia nel concilio di di minacciarlo di deposizione, ri-
>Soissons nell anno 1092. provando la sua condotta con let-
Enrico 1 ch'era stato consacrato tera ai vescovi del regno : ma que-
in Keims a'i4 maggio toi'j succes- sto principe abbandonato alla mol-
se al genitore, e dovette colle armi lezza ed agli amori, nel 1086 fece
lesistere alla madie (.iostanza, ed divorzio con Berta figliastra di Fio-
ili Roberto, cui cede il du-
fialello rente conte d' Olanda, benché ne
cato Borgogna. In quanto al
di avesse avuto tre figli, fia'quali Lui*
regno della Borgogna Transiurana, gi VI che poi gli successe; indi
t-ssa ebbe a primo re Rodolfo 1, rupi e sposò Bertiada di Monfort,
nel 91 1 Rodolfo 11 che nel c)3o moglie del vivente eonte d' Angiò
la riunì alla Boigogna Cisiurana, Folco nel 1092, facendone la ce-
nel 987 Corrado, nel 998 Rodol- rimonia l'arcivescovo di Rouen, e
Jb 111, finché nel io3?. passò in i vescovi di Senlis e di Bayeux,
flominio Corrado 11 il Salico
di il quale ebbe delle ricompense: ma
imperatore e re di Germania, per Ivo vescovo di Charlres si oppose
eiedità, e dopo la morte di Ro- gagliardamente a questo sacrilego
dolfo 111. Intanto Enrico 1 grato maritaggio. Nel 1094 Ugo arcive-
agli aiuti ricevuti da Roberto il scovo di Lione e legato di Urbano
Diavolo duca di Normandia, lo as- li, nel concilio d'Autun scomunicò
sistè colle armi quando insorse una il re per tal matrimonio; tutta-
j>ossente fazione contro il di lui vnlta nel logS Filippo 1 ottenne
tiglio bastardo Guglielmo , detto dal Papa una dilazione sull'esecu-
poi W Conquistatore, per l'acquisto zione delle censure, ma persistendo
• he fece dell' Inghilterra, e riportò nel concubinato, Urbano II porta-
Ja vittoria presso Caen. Sotto il tosi In Francia nel celebre concilio
legno di Eurico 1 due volle si re- di Cleraiont scomunicò Fili[){)o 1
VRA FRA '^87

f Berliada. scomunica fu
Questa spedizione ebbero origine i due ordì*
ligorusameule osservata, e piodus- ni Geroaoiimitaiio ( Fedi), e de' 7Vm-
se nel regno alcuni niuvitueuti. ÌN'el plaii [Fedi), dovuti principalmen-
medesimo concilio il Pontefice de- te alla Francia. Nel 1096 Filippo
terminò le Crociatt (
Pedi), pei- I promise al Papa Urbano 11 di
l'icupeiare i luoghi santi delia Pa- abbandonar Bertrada ,
per cui il

lestina dalle mani degli infedeli : a buon Pontefice gli die l'assoluzione
queir articolo si dice quanto i re uel concilio di JVimes ; ma poi ri-
di Francia, ed i francesi fecero per chiamò r adultera, onde nel 1 100

le crociate, ma Filippo 1 non ne fu scomunicalo pure da Pasquale


prese parte, e fu rimarcato d' in- II : dicesi che il re essendosi final-
differenza. mente pentito ebbe nel iio4 «1
Queste spedizioni religiose con- perdono dal Papa, che poscia nel
tribuirono all' ingrandimento del li 06 si ritirò in Francia per es-
domìnio dei re, mentre la nobiltà sere soccorso contro l' imperatore
vendette loro molle terre, onde Enrico V, nella quale circostanza
aver mezzi d'intraprenderle; in tal Pasquale li consagrò molte chiese
modo il conte Herpin alienò la del regno. Già sino dal 1102 il re
contea di Bourges, acquistata da léce coiisagrare in !>uo successore
Filippo I, ed il Berry fu riunito da Diamberto arcivescovo di Sens
alla corona nel iioo. Vuoisi che in Orleans, il suo figlio Luigi VI
le crociate abbiano dato pure origine il Grosso, COSI detto per la gran-
alle armi gentilizie, mentre cro- i dezza di sua statura, che prese su-
ciali o crocesignati, tutti coperti di bito il governo dello stato, cui inu-
ferro avevano bisogno di distin- tilmente apprestò il veleno l'adul-
guersi con qualche emblema. Le tera Bertrada. Filippo 1 mori iu
crociate inoltre operarono una di- ISlelun nel 1108, d'anni D7, dopo
versione vantaggiosa nella monar- un regno di 4^ anni, il piìi lungt»
chia, aprendo una via di segnalar- de'predecessori, meno quello di Clo-
si, e di conseguire ricchezze, onori, tario 1, e fu il primo re di Fran-
e dominii a que' tanti ambiziosi e cia che portasse il nome di un
bollenti signori, che animati dallo santo venerato dalla Chiesa, aven-
spirito di cavalleria, studiaronsi di do avuto i precedenti monaichi
convertirlo e dirigerlo ad un pio nomi franchi o tedeschi.
e religioso scopo. Goffredo di Bu- Nel I I 16 si accese la guerra tra
glione duca Lorena,
della Bassa Luigi VI, ed il re d'Inghilterra Eu-
lino de' più gran capitani del suo rico I, lapropriamente non
quale
secolo, e Baldovino suo fratello, ebbe definitivo termine che nel re-
l'go fratello del re di Francia ,
gno di Carlo VII; eccone il moti-
Boberto duca di Normandia figlio vo. Il re inglese avendo intrapreso
di Guglielmo, Raimondo conte di a spogliare Roberto suo fratello
Tolosa, e Boemondo principe nor- primogenito della Normandia, ven-
manno Taranto furono
di primi i ne secondato nel disegno dal re
a marciare, e ad eseguire il pre- francese, promettendogli dargli, iu
cario conquisto di Gerusalemme, di mano la fortezza di Gifors, ovve-
cui fu primo re Goffredo, e l'erezione ro di demolirla ma dopo essersi ;

eli vari priucipali d'oriente. Da questa impadronito della Normandia, non


7.88 FRA FRA
volle più mantenere la sua parola. re di Francia, andare a piendere
Questo indusse Luigi VI a dichia- suir altare di s. Dionigio il famoso
rargli la guerra e prendere sotto stendardo detto Orifiainma, di cui
la sua protezione Guglielmo Clilou parlasi nel voi. IV, pag. 88 (I<1

detto Cosciacorta, figlio di Pvober- Dizionario, ed altrove. Essendo s la-

to, a fine di ristabilirlo nei ducato to trucidato Carlo il Buono conte


di Normandia, e di rimediare al di Fiandra in Ciugés nel 1127,
mancamento che avea fatto nel la- Luigi \I ne vendicò la morte, e
sciar prender piede in Francia agli die tal contea a Guglielmo Cliton.
inglesi. La Francia che tutta inte- In detto aimo vescovi della pro- i

la dopo un secolo, come diremo, vincia di Sens avendo posto l' in-
si armò per respinger le invasioni terdetto sulle terre del re, perchè
dell' imperatore Etirico V non fo- perseguitava Stefano vescovo di Pa-
ce altrettanto contro il re d'Inghil- rigi, Luigi VI ricorse al Papa Ono-
terra duca di JNorniandia; i sigtio- rio li, ed ottenne che l' inlerdeito
ri allora pel timore di veder in- fosse levato perchè conosciuto abu-
grandirsi la possanza della corona sivo. JN'el 1129 il re fece coronare
rifiutarono di assistere Luigi \ I
;
il suo primogenito Filippo ; ma
tutta voltanon poterono opporsi al gli successe come vedremo Luigi
ristabilimento della liberlk comuna- \ II, detto il Giovane per distin-
le, che restringeva molto il loro di guerlo dal padre, con cui regnò
potere. Si diedero continue battaglie alcuni anni: questo Luigi VII fu an-
con vario esito, ed il re di Fran- che chiamato il Pio.
cia restò bàttuto nel i i iq a quel- Nell'elezione d'Innocenzo II, in-

la di Brenneville, indi segui mo- sorse l'antipapa Anacleto II già


mentanea anno preceden-
pace. Neil' legato in perchè nel
Francia, il

te il Pontefice Gelasio 11, ad e\ì- I 1 3o il re convocò un'assemblea


tar le persecuzioni dell' imperatore in Estampes per esaminar chi fos-
Enrico V, si lecò in Francia, che se il legittimo Pontefice, e s. Ber-
allora era riguardata porto sicuro nardo fece riconoscere per tale In-
della fluttuante navicella di Pietro, nocenzo II. Vedendo questi non
per implorar da Luigi ^ I il suo potere resistere al partito dell'anti-
.soccorso, anclie contro J' antipapa papa, in Francia a cercarvi
passò
Gregoiio ^ 111 :morto però Gelasio un da Luigi VI, sotto il cui
asilo
li nel I I 19 in CLuny [l'aedi), ivi fu regno cinque romani Pontefici si
eletto Calisto li parente del re, ricovrarono presso i religiosi fiaii-

perchè Guglielmo II Te-


figlio di cesi, che sempre si distinsero per
sta ardita, conte di Borgogna. In- altaccameiìto e venerazione alla Se-
di Enrico 1 re d'Inghilteria sollevò de apostolica Papi furono Ur- : i

contro la Francia l' imperatore En- bano Pasquale li, Gelasio li,
II,

rico V nel I -24 ; e fu allora che I Calisto II, ed Innocenzo IL Nel


ifrancesi tutti si unirono per re- I 3 1 quest' ultimo fu ricevuto a
I

spingerlo, onde Luigi VI marciò Parigi con sommo onore, incontra-


alla testa di duecento mila combat- to da Luigi VI e dalla reale fa-
tenti, per lo che l'imperatore ri- miglia con dimostrazione della più
nunziò all'impresa. In questa occa- profonda venerazione. Il Papa cele-
sione videsi per la prima volta il l3rò la Pasqua in Parigi, indi ad
FRA FRA 289
istanza del re coronò in Reims il ne dell' uso del pallio. Pietro di
secondogenito Luigi VII, essendo Bruys, Enrico suo discepolo, Tan-
mollo Filippo per una caduta da chelino, Arnaldo di Brescia, Pietro
cavallo. Luigi VI mori in Parigi nel Valdo capo dei valdesi, Abelardo.,
II 37 con lode di eccellente prin- Gilberto della Porrée, occuparono
cipe, e l'abbate Suggero suo prin- in questo secolo XII lo zelo di s.
cipal ministro ne scrisse la vita. Bernardo già maestro di Eugenio
Gli successe Luigi VII che s' inimi- III, di Pietro il venerabile abbate

cò con Innocenzo II, perchè Pietro di Cluny, d' Idelberto vescovo di


de la Chatre essendo stato eletto Mans e di altri ; e furono scomu-
arcivescovo di Bourges, e consa- nicati da molti concili. Pietro Lom-

crato dal Papa senza il consenso bardo vescovo di Parigi, col suo
del re, questo principe irritato per libro delle Sentenze, gitlò i fonda-
tal elezione mosse aspra guerra a menti della teologia scolastica.
Tibaldo conte di Sciampagna per Eccitatosi nuovo bollore in Ro-
aver dato ricovero all'arcivescovo. ma per parte degli arnaldisti , in
Disgustato Innocenzo II da sì fatto detto anno Eugenio III per sicu-
procedere interdisse il reame di rezza parfi alla volta di Francia,
Francia, la cui reggenza era affi- ove fu ricevuto con grand' onore
data all'abbate di s. Dionisio Sug- da Luigi VII. Indi questo princi-
gero, che rese florida la monarchia. pe volendo far penitenza del fune-
Tre anni dopo fu sollevato al pon- sto eccidio di Vitrì, ove morirono
tificato Celestino II, a cui Luigi i3oo persone, a consiglio di s.

VII spedi ambasciatori di ubbidien- Bernardo partì per la crociata, la-


za, supplicandolo della pace, e del- sciandoil regno a Suggero ed a
l'assoluzione dall'ecclesiastiche cen- Raoul conte del Vermandois, quali
sure, e dall'interdetto in cui era reggenti. Nel ritorno della spedi-
ilregno da tre anni, ed il Papa zione, il re visitò R.oma nel i 14B,
facendo colla mano il .segno della e giunto in Fi-ancia, col solito pre-
benedizione alla volta del regno, testo di parentela , e contro i con-
lo assolse col suo re. Luigi VII alla sigli Suggero
di ripudiò la sposa
,

sua assunzioneal trono non era stato Eleonora nel ii52, e con pregiu-
dinuovo consacrato giusta il costu- dizio dello statogli restituì la Guien-
me, perchè avealo unto il Pontefice na il Limosino
, e il Poitou che ,

Innocenzo II; però venne coronato gli avea portato in dote. Eleonora
a Bourges. All'anno i 46 riporta i si maritò subito con Enrico II du-

Lenglet, nelle sue Tavolelle crono- ca di Normardia che poi divenne


logiche y che Sansone arcivescovo di re d' Inghilterra. Lodovico VII si
Reims fece la cerimonia di coro- occupò dell' organizzazione de' co-
nare nella festa di Natale a Bour- munij fu virtuoso, caritatevole, ed
ges il re Luigi VII, e che Pietro impolitico come il padre , e nel
de la Chatre, già riconosciuto dal 1161 sposò Alice di Sciampagna.
re, eh' era arcivescovo di quella Frattanto nell' elezione di Alessan-
città, pretese che nella propria chie- dro III s'intruse il pseudo-ponte-
sa si appartenesse a lui il diritto fice Vittore IV, laonde il legittimo
della coronazione, e ricorse al Papa Papa s'avviò nel 1 162 per laFran-
Eugenio III, il quale privò Sanso- cia, e a Montpellier spedì due car-
voi.. xxvi. '9
,

ago FRA FRA


dinali a Luigi V^ll, il quale fece successe Filippo II detto Augusto,
incontrare Alessandro III da una il Deodato perchè
Contjuiòtalore, e
ragguardevole ambasceria , e nel nacque dopo due femmine, ed assai
Il 63 lo ricevette in Parigi, aven- desideralo. Il nuovo re represse le
dolo ossequialo col bacio de' piedi violenze de' grandi per il primo ,

due leghe fuori della città. ISel levò un sussidio generale per la
soggiorno di Alessandro III in Fran- crociata, fece con R.iccardo Cor di
cia, donò la rosa d' oro benedetta leone le disposizioni di altra cro-
al re, celebrò vari concili, creò al- ciata, nella quale si segnalò , e con-
cuni cardinali, e ne parti nel i i65 tinuando la guerra che i suoi pre-
ad istanza de' romani. Temendo decessori avevano cessato di fare ai
Luigi VII di perdere il suo figlio re d' Inghilterra per la Normandia,
Filippo II allora prìncipe del regno, pervenne a riunir questa provincia
cos'i chiamavasi primogenito del
il alla corona nel i2o4 per diritto di
re, si portò in do-
Inghilterra a conquista vi riunì pure 1' Anjou,
;

mandarne la guarigione alla tom- il Maina , la Turenna , ed il Poi-


ba di s. Tommaso
Cantorbery di tou, confiscandola a Giovanni Sen-
e ritornato nel regno il trovò gua- za terra: riunì pure alla corona,
rito ; allora lo fece coronare e con- con cambio, le contee del Verman-
Reims nel di d'Ognissanti
sacrare in dois e del Valese. Nell'assenza del
1179 con grande pompa, dandogli re per la crociala, governarono la

con saggio accorgimento per isposa regina madre Alice, e il detto car-
Isabella di Hainaut discendente di dinal Guglielmo di Sciampagna :

Carlo Magno, ciò che produsse gran nel suo ritorno passò a R.oma nel
gioia di vedere unito sì chiaro san- iiqi, essendo Pontefice Celesti-
gue a quello d'Ugo Capeto : la no III indi nel
, igS sposò In- 1

principessa portò in dote alla coro- gerburga sorella di Canuto \I re


na la contea d'Artois, e fu coro- di Danimarca. Questi ricusandosi
nata col marito in Parigi a' 29 di far la guena all' Inghilterra, in-

maggio I 180. Si legge nel Novaes, dispose l'animo di Filippo II, che
lom. Ili, pag. Ili, f'ite de^ Pon- col pretesto di parentela ripudiò
tefìcij che questa seconda consecra- Ingerburga degna d' altra sorte.
zione la Reims il cardinal
fece in vSposatosi con Agnese di Merania
Guglielmo Albimano arcivescovo di figlia del duca d' Aquitania , il re

questa città, zio per canto ma- danese ricorse al Pontefice Inno-
terno di Filippo II , e che il car- cenzo III, che avea spedilo il car-

dinale ottenne dal Papa che i soli dinal Pietro di Capua per pacificar

arcivescovi di Reims potessero con- la Fiancia con l'Inghilterra; il Pa-

sacrare i re di Francia. Questo car- pa invitò Filippo li a licenziar la


dinale divenendo poi ministro di concubina, e restituire alla Francia
slato di Filippo 11, fu il primo car- la quiete perciò agitala : il re ubbidì,

dinale che nella Francia esercitò sif- e fece penitenza, resliluendo al duca
fatto incarico. d'Aquitania la figlia nel i 199- Così
Luigi VII morì in Parigi a' 18 riprese Ingerburga, e fu tolta la sen-
settembre 1180, e fu sepolto nel- tenza di scomunica; poscia die a Lui-
l'abbazia di Baibeaux o Saint-Port gi Vili sur) figlio per isposa Bianca
da lui fondata presso Meluu. Gh figlia di Alfonso IX re di Castiglia.
FRA FRA 291
Gli eretici albigesi cagionando gra- Ribellati i baroni inglesi contro
vi danni, mossero Innocenzo III a il re Giovanni , elessero in vece
promulgar la crociata contro di lorOj Luigi VIII di Francia, che si por-
e Filippo II concorse all' impresa. tò in Inghilten'a a far la guerra
Finimondo VI conte di Tolosa, caldo al deposto, ed in sua morte fu e-
sostenitore dei perniciosi albigesi fu letto a successore il figlio Enrico III.
scomunicato dal Papa, che concesse Nel 1223 Filippo li morì a Nan-
le di lui terre al primo occupante. tes ;
prima di lui nessuno dei re
Nel i2o4 ebbe principio, nella per- francesi in tempo di pace avea
sona di Baldovino I conte di Fian- mantenuto un' armata in piedi : e
dra, r impero de' franchi in Costan- sotto il suo regno si vide per la
siinopoli (Vedi) , al quale articolo prima volta comandar l' armata
dicesi della sua durata, e dei fran- un maresciallo di Francia che fu ,

cesi imperatori. In questo secolo Enrico Clemente. Gli successe Lui-


decimoterzo gli albigesi, i valdesi, gi Vili detto il Leone pel suo va-

A mauri ed i suoi discepoli riem- lore , nato da Isabella d'Ainaut:


pirono Francia di turbolenze e
la egli è il primo de' Capeti che non

di sedizioni servigi che resero in


; i sia stato coronato vivente il padre;

quella occasione i cistcrciensi, i do- sotto il suo regno la cavalleria, la


menicani ed i francescani procura- cui origine si fa i-isalire a Carlo
rongli i molti e grandi stabilimenti Magno, era assai in fiore. Fu co-
eh' ebbero posteriormente. Alberto ronato in Reims a' 6 agosto con
Magno, e il suo discepolo s. Tom- la regina Bianca sua sposa Enri- :

maso d'Aquino domenicani, resero co 111 che doveva trovarsi presente


celebri le scuole di Parigi. Ripu- a tal cerimonia, come vassallo del-
diando di nuovo la regina Inger- la corona , benché re d' Inghilter-
burga, il re fu allacciato dalle cen- ra , richiese invece la restituzione
sure, e il regno dall' interdetto per della Normandia. RisolutoLuigi Vili
sentenza d' Innocenzo Ili ; ma nel di cacciar dalla Francia gì' inglesi,
\iii Filippo II riprese la moglie. marciò con numerosa armata, e pre-
La famosa vittoria riportata dal re se Niort s. Giovanni d'Angeli,
, il

a Bouvines nel 12 i4) salvò la Fran- Limosino, il Perigord, il paese d'Au-


cia dalla formidabile lega dell'im- nis, non rimaneva a sot-
ec. : altro
peratore Ottone IV, dei duchi di tomettere che la Guascogna e Bor-
Brabante e di Lorena, e dei conti deaux per tagliar fuori gì' inglesi
di Fiandra, Olanda, e di Namur ; dalla Francia, quando il re si la-
questa memorabile giornata abbas- sciò impegnare nella guerra contro
sò r orgoglio dell' imperatore, inca- gli albigesi, sostenuta dal conte di
tenò dei vassalli che furono ribelli Monfort e dai legati pontifìcii. Fe-
fatti prigionieri, ed elevò la Fran- ce l'assedio d'Avignone ad istanza
cia al l'ango delle prime monarchie del Papa Onorio 111, perchè si era
di Europa. Nello stesso giorno che ricusata di lasciar passare l'armata
il padre vinceva Luigi VIII suo , che andava a combattere gli albi-
figlio ri[)ortò nel Poitou una vitto- gesi , e la prese a' f
7 settembre
ria sugi' inglesi e per gratitudine
, 1226; ma entrata nell'esercito una
a Dio fondò l' abbazia della Ma- malattia contagiosa, ne fu pur vitti-

donna della Vittoria presso Senlis. ma il re, che morì nel castello di
2f)2 FRA Vn V

^lontpensier agli 8 novembre, d'cinni La regina bianca in tale assenza fu


lientnnove, e quattro di regno. Sot- reggente della monarchia; al ritorno
to l;i tutela della madre la regina in Francia Luigi IX puiù Engueritn-
l)ianca, gli successe il figlio Lui- do di Coucì, e vari altri signori delle

gi IX il Santo, di circa dodici an- loro violenze. Fece un trattato van-


ni, e fu coronato in Reinis il pri- taggioso con Giacomo l re d'Ara-
mo dicembre dal vescovo di Sois- gona nel 1238, e conchiuse in quel
sons. Luigi Vili prossimo a mo- r aimo medesimo un trattato ben
rire avea pregato ìMatteo II conte- diverso contro il paiere del suo
stabile di Montniorency ad assiste- consiglio, restituì una parte della
re il figliuolo colle forze e col con- Guienua, il Limosino, il Perigord,
siglio, ciò promise e man-
che egli ilQuerci e l'Agenese. Indi si ap-
tenne; dappoiché allorquando gran- i plicò a far fiorire la giustizia e la
di vassalli della corona credettero religione nel suo regno. Xel suo
poter profittare della minorità di palazzo di Parigi t nel luogo ove
Luigi IX, e della reggenza d'una era 1' antica cappella di s. JNicola ,

donna per tentare una rivoluzione, una cappella per


fece fabbricare col-
Bianca aiutata dai consigli del le- locarvi onorevolmente il legno del-
gato del Papa , e dalla valorosa la vera croce, e la detta sagra co-
spada del contestabile, ridusse al- rona di spine ed altre insigni reli-
l'ubbidienza i ribelli, e in tutta la sua quie; ed è perciò che la cappella
integrità conservò il legittimo potere divenne assai celebre, e fu detta
del figlio. Le tene degli albigesi se- la Santa Cappella, la quale ades-

condo il decretato del concilio gene- so si va ristaurando col medesimo


rale lateranense IV e di altri con- primitivo suo stile gotico: ne fu
furono divise tra
cili, il superstite fcitta la dedicazione con grande so-
Raimondo di Tolosa , il conte di lennità, e vuoisi che la spesa del-
INIonfort , Luigi IX re di Francia, la fabbrica ascendesse a quaranta
e la santa Sede cui toccò la con- mila lire di que' tempi ,
probabil-
tea del Venaissin nella Provenza, mente corrispondenti ad ottocento
La legina Bianca nella sua reggen- mila lire d'oggidì. E incredibile il

za governò con prudenza, autoiil'i numero delle chiese da s. Luigi IX


e capacità , mantenendo il regno fatte innalzare; edificò pure ospe-
tranquillo: divenuto maggiore Lui- dali e monisteri ; prese sotto la sua
gi IX nel 12 36 si fece temere e protezione i poveri e gli orfani; sol-
rispettare dai suoi vassalli. Acqui- levò i popoli con diminuire le im-
stò la Corona di spine [J^edi), im- poste, emantenne la libertà della
posta sul capo del Redentore nella prammatica sanzione 1268. del
sua passione disfece il conte della
; Giammai altro principe non dmio-
Marca , ed Enrico IH re d' Inghil- slrò più valore , ne maggior gran-
terra nella battaglia di Taillebourg; dezza d' animo, né maggior giusti-
fatto voto di I ecarsi in Terra San- zia ed amore per il suo popolo
ta, pai ti per essa colla moglie, Mar- di questo santo re. Le sue pra-
gherita di Provenza. Abbiamo nar- tiche di erano nobili-
divozione
rato le prodezze, gli avvenimenti, e tate da virtù sode che non ven- ,

persino la beata sua morte al ci- nero mai meno. Seppe distinguere,
tato articolo Crociata. stimare ed impiegare le persone di
FR.\ FRA 2f)3

merito in ogni genere. Sotto il suo Roma. Il detto Urbano IV nel 1 261
regno fu fondata la Sorbona, da concedette a s. Luigi IX, ed a Fi-
Roberto di Sorbon suo confessore lippo suo primogenito, il privilegio
p suo elemosiniere, e fu stabilito di un anno e quaranta giorni d'in-
il regolamento di Parigi da Stefa- dulgenza, ad essi ed a tutti quelli
no Holleau, prevosto di quella città che con loro assistessero alla con-
e lodatissimo magistrato. La ma- sagrazione di qualche chiesa o cap-
dre di s. Luigi IX riunì alla coro- pella.

)ia il Perche, che le fu donato nei Finalmente sotto il regno di s.

12 36. Sotto regno di questo ze- il Luigi IX fu innalzato al pontifica-


lante principe, in Tolosa si orga- to Clemente IV, il quale era della
nizzò regolarmente l'inquisizione, Linguadoca, ed avea esercitato pres-
ed il Pontefice Innocenzo IV per so di lui la carica di consigliere di
porsi in sicuro dalle insidie dell'im- stato. Questo Papa , riserbando il

peratore Federico II , si recò in ducato di Benevento alla santa Se-


Francia nel dicembre 12445 cele- de, investìdel regno delle due Si-
brando nell'anno seguente il con- cilie(Fedi) Carlo d'Angiò fratello
cilio generale di Lione, ed abboc- del santo re francese, col feudo an-
candosi col re e co' suoi fratelli in nuo di ottomila oncie d' oro e ,

Cluny. Kel i7.5i Innocenzo IV do- di una chinea da somministrarsi


j)0 il soggiorno in Francia di quasi nella vigilia di s. Pietro alla me-
sette anni , volendo restituirsi in desima Sede apostolica. Questa è
Roma, prima di partire, die le più l'epoca che la real casa di Fran-
sicure testimonianze di sua grati- cia montò sul trono delle due Si-
tudine a s. Luigi IX. Quindi, co- cilie. Il fervore delle crociate ra-
me osserva s. Tommaso, Sentent. 4, pì alla Francia s. Luigi IX , dap-
concedette dieci giorni d'indulgen- poiché essendo sulle spiagge di
za a' fedeli , che pregassero per la Tunisi nell'Africa, sparsasi la peste

felicità de' sovrani di Francia, il nella sua armata, ne venne attac-


qual esempio fu poi imitato da calo egli pure, e morì santamente
Urbano IV con diploma dato a , a' 25 agosto 1270, di cinquantasei
Viterbo a' 2 7 settembre 1261, pres- anni e circa qJiarantaqtiattro di re-

so il Duchesne tom. V, con la con- gno. Dalla regina Margherita figlia


cessione di venti giorni che Cle- , di Raimondo Berengario conte di
mente IV ampliò a cento e Leo- , Piovenza,che gli sopravvisse, s. Lui-
ne X ad nn anno, come riporta lo gi IX avea avuto undici figli di ,

Spondano, Annal. eccles. in Leon. cui otto soltanto giunsero all'età di


X , a chi per la felicità del re e maggioranza, quattro femmine, e
del regno di Francia porgesse pre- quattro figli, cioè Filippo III \'/4r-
ghiere all'Altissimo. Le quali spi- dito suo successore, Giovanni Tri-
rituali grazie vengono notificate ai stano conte di Nevers che morì in
fi'tleli da iscrizioni sul marmo inci- Africa, Pietro conte d'Alengon, Ro-
se, e poste accanto ai pili dell'acqua berto conte di Clermont, dal qua-
s.'iiita di s. Luigi de' francesi , di s. le discende l'augusta casa regnante
Claudio de' borgognoni, di s. Dio- de' Borboni. La vita di s. Luigi IX
nisio alle quattro fontane, ed in al- fu scritta dal suo fedele amico il

tre chiese nazionali di Francia in siniscalco di Chainpaguc Joiuville


,

594 FI^A. FRA.


e da Guglielmo di Nangis suo con- racconto di Paride de Grassis, su
fessore e da altri. S. Luigi IX toc- quei malati di scrofole da Fran-
cava sovente le scrofole, conosciu- cesco 1 guariti nella chiesa di s. Do-

te sotto il nome di male del re. Si menico di Bologna. » De Franci-


legge negli storici di Francia, che 5» sco I Galliae rege, Bononiae com-
prima di questo tempo Filippo I « morante cum Leone X rex ivit

perdette questo privilegio che ave- » ad s. Dominicum, ut videret se-


vano goduto i suoi predecessori, in « pulchruin ejus ; et quia erant
punizione di sua mala vita. Si at- » multi laborantes ex scrophis ,

tribuisce r origine di questo costu- 55 ideo rex fecit publico bannimen-


me al santo re Roberto li, o al- » to proclamare, se curaturum hu-
meno ad alcuno dei primi re della » jusmodi infirmos, et multos at-
terza stirpe. I re di Francia non » tigit, ut ciirnret eos. Si autem
facevano questa cerimonia che nei » remanserint liberi, dies indicabit".
giorni in cui si comunicavano. P^. Dan. Geor. Movhofii, Princeps
Sul privilegio dei re di Francia e medicus, sive Dissertatio hislorico-
d'Inghilterra per la guarigione delle medica de curatione strumaruni ,
scrofole , scrissero i seguenti auto- qiiae a regibus Angliae et Galliae
ri : S. Marculphi abb. Nnntiiensis fit^ R.ost.i665. Jo. Joach. Tentgra-
translado Corbiniaciim, ubi de ej'us vii ,
de tactu
Biga dispatationuni
potestale in slrnnias ,
francoruni strutnosoruni regis Franciae, Vit-
regibus communicata. Anct. Anon. temb. 1669 e 1675, Disp. II, § 11,
saec. XII in Actis ss. Ord. Bene- ove impugna la sentenza di Mo-
dicti, Mabillon 8i, i 34- A.ndr. Lau- rhofìo, che queste cure fossero mi-
rentius, De mirabili striimas sa- racolose. Serveti, Geographicae e-
nandi vi, solis Galliae regibus Chri- narrationis Claudii Plolomaei, Lug-
slianis divinilus concessa, Parisiis duni 153^). De Bure hist. 1. 4?. Jo.
jGog, et in ejus 0/?er. Francofurti Joach. Zentgaratf, Dìsputalio de ta-
1621. Jean Barbier, Les miracu- ctu regis Franciae ,
quo strumas
leux effets de la Sacrée Maia des labnrantes resiiiauntur, Vittemb.
rais de France poitr la guerison , 167^.
des malades, et poiir la con^'er- Filippo TU y Ardilo, figlio di s.
lion des hérétiques, Lyon 1818. Luigi Xj fa salutato le di Fran-
I

Simon Faroul, De la dignité des cia sulle arene cocenti dell' Africa,
rois de France, et da privile gè pressole rovine di Gartagine ed ,

qiie Dieu leur a donne de guerir in un campo devastato dalla peste.


les ecrovelles, Paris i633. Oudart Fino allora re di Francia non i

Bourgeois, Apologie poiir le pele- erano maggiori che a ventun aimo,


rinage des nos rois a Corbigny au considerando Filippo III lo stato
tombeau de s. Marconi, abbé de arduo di sua salute, ed i pericoli
Nanteuil, cu la verità des reliqiies della sua situazione, fìsso all' età di
de ce Saint cantre la nouvelle opi- quattordici anni , in un' ordinanza
nion de M. Faroul, Rei ras i638. data dal campo presso Cartagine,
Vedi inoltre Du Gange in Scrofii- la maggiorità di Luigi il primoge-
la, Strwnae, e Garpentier in Scroel- nito de' suoi tre figli , ordinanza
lae. Il p. Gattico negli Atti cerimo- che poi rinnovò nel i374 '1 re Car-
niali ^ p. II, 94? nfei'isce questo lo V il Saggio. Margherita di Pro-
FRA FRA 295
venza madre di Filippo III, avea Cora il re di Francia; in seguito il

per Io contrario preteso di tenere Papa fu benigno in accordare la

la tutela di esso principe fino ai dispensa, acciocché Giovanna erede


trentanni. Il nuovo l'e sconfisse del leanie di Na varrà e delle con-
gl'infedeli, poi fatta tregua di die- tee di Champagne, di Bigorre e di
ci anni con essi ritornò in Fran- Brie, potesse sposare il secondoge-
cia, e giunto a Parigi, colle proprie nito del re, Filippo il Bello, ed in
spalle sostenne il feretro che con- tal modo la Navarra e tali contee
teneva le ossa paterne, quando si vennero unite alla corona di Fran-
trasportarono a s. Dionigio : il cor- cia; laonde quando il principe spo-
teggio funebre trovò le porte del- so sah sul trono, aggiunse al tito-
la chiesa serrate per ordine del- lo di re di Francia quello di re
l'abbate Matteo di Vendome, che di Navarra. Frattanto i siciliani ani-
con Simone di Clermont di Nesle mati da Pietro III d'Aragona, al-
era stato reggente nell'assenza del l'ora di vespro della Pasqua 1282,
re defunto sino al ritorno del vi- massacrarono tutti i che
francesi
vente. L'abbate di s. Dionigio per trovaronsi nell' isola, perchè Pa-
il

l'osservanza de' privilegi ricusava di pa Martino IV scomunicò il re


lasciarvi entrare in abiti pontifica- d'Aragona e gli autori di tale or-
li r arcivescovo di Sens , ed il ve- ribile carnificina, che prese il no-
scovo di Parigi : convenne che i me di vespero siciliano ; depose dal
due prelati se ne spogliassero di regno Pietro III, e lo diede a Car-
là dei confini della signoria abba- lo di Valuis terzogenito di Fi-
ziale; ed il re fu costretto di at- lippo III. ordinando pure che a
tendere fuori della chiesa il loro questo ultimo vescovi
i france-
ritorno. Poscia Filippo III si fece si ,
per elFettuare la conquista ,
gli
coronare in Pveims; indi punì il dovessero pagare le decime eccle-
ribelle conte di Foix Ruggero, e siastiche , come le ordmò a quelli
questo esempio di rigore contenne d'Italia a favore di Carlo II le di
gli altri vassalli della corona. 11 Sicilia : il Papa
ancora che il stabilì
l'ontefìce Gregorio X nel layS rin- regno d'Aragona in un alla contea
graziò il re per la restituzione fat- di Barcellona non potesse unirsi alla
ta alla Chiesa romana della con- Plancia o all' Inghilterra, che re i

tea Venaissina, occupata per mol- si riconoscessero vassalli del Papa,


ti anni dalla Francia . Nel se- gliprestassero giuramento di fedel-
guente anno Enrico IH re d' In- tà ad ogni mutazione, e gli pagas-
ghilterra si recò a Parigi , a ren- sero annualmente a titolo di censo,
dere omaggio a Filippo III pei do- il giorno di s. Pietro, la somma di
minii che possedeva in Francia : 5oo lire tornesi.
altra jirova umiliante per un so- B'ilippo III si consigliò co" baroni
vrano, fu la citazione che ricevet- e prelati del regno, che uniti sepa-
te Fnrico Ili di presentarsi al tro- ratamente in parlamento, pei* la
no di Filippo 111, a cui avea ap- gloria della religione e della Fran-
pellato contro di lui il visconte di cia furono di parere di accettarsi
Bearn che però fu
, condannato. la pontificia concessione, ed il car-
Portandosi Gregorio X al concilio dinale legato Cholet diede al gio-
generale di Lione II, vi si recò au- vane Carlo conte di Valois l' inve-
, ,

296 FRA FRA


slituia de' legni d' Aiagona e di d'Aragona dato dal conte di Va-
Valenza, e della contea di Barcel- lois, rgli vi rinunziò dopo gli ac-
lona. In pari tempo il legato fece cennati ed altri combattimenti e di-
predicare in tutta la Francia la verse negoziazioni , fra le quali la

ciociata per la spedizione d'Arago- liberazione dalla prigione di Car-


na, con l'indulgenze delle crociate lo II d' Angiò ,
preso dagli arago-
d'oltremare. Il re di Francia par- nesi; rendendosi così inutili le cu-
tì alla conquista degli spagnuoli le dei Papi Onorio IV e Nicolò IV
dominii con poderoso esercito , ma pel buon successo del conquisto
Girona fu lo scoglio de' crociati pel quale aveano concesso il pro-
mentre in un combattimento Pie- lungamento della tassa sul clero. Il

tro III fu ferito e morì dopo tre


, conte di Valois in compenso delia
mesi, e il re di Francia colto dal- sua rinunzia ricevè dal re Carlo li

l'epidemia che mieteva 1' esercito j Margherita sua figlia in isposa e ,

morì in Perpignano a' 5 ottobre le contee d' Angiò e del Maine. Ma

1 285. Questo principe ebbe dalla i re d'Aragona non restituendo l'in-


sua prima moglie Isabella d'Ara- vaso regno di Sicilia secondo gli ,

gona quattro figli Luigi morto con : accordi, Carlo li restò solo re di
sospetto di veleno ; Filippo IV il Napoli, ed suoi discendenti regna-
i

Bello che lo successe ; Carlo conte rono eziandio in Ungheria ed in


di Valois, di cui la posterità regnò Polonia [Fedi). Il regno poi di Fi-
sulla Francia dal 1828 al 1589 lippo IV fu fecondo di grandi av-
con tredici perchè formò la
re ,
venimenti, i cui principali andiamo
razza dei Valois; e Roberto morto ad indicare.
in verde età. Altri tre figli nac- Primieramente citò Odoardo l re
quero dal secondo matrimonio di d' Inghilterra parlamento di Pa-
al

Filippo III con Maria di Brabante: rigi a render conto di alcune vio-
Luigi conte d'Evreux, stipite dei lenze fatte dagl' inglesi sopra le co-
conti d'Evreux re di Navarra; Mar- ste di Normandia : questo principe
gherita che sposò Odoardo I re ricusando di comparirvi fu dichia-
d'Inghilterra; e Bianca che fu ma- rato convinto di fellonia, e la Gu-
ritata a Ridolfo duca d'Austria, pri- ienna gli fu tolta 1293 dal
nel
mogenito dell'imperatore Alberto I. contestabile di Francia Raoul di
Il governo feudale sempre piìj in Nesle, ma non però fu definitiva-
Francia s' indebolì sotto Filippo III, mente unita alla corona. Filippo IV
che dilatò l'esercizio della regia au- guadagnò per mezzo de' suoi generali
torità; istituì il sistema dell' inalie- la battaglia di Furnes, e prese mol-
nabilità delle terre della corona, e te città considerabili al conte di Fian-
fu compiuta la compilazione degli dra , che seguiva le parti dell'In-
statuti. In mancanza di eredi la , ghilterra. Appena Bonifacio Vili
successione di Alfonso fratello di salì sul trono pontificio nel 1294,
Luigi IX ritornò alla corona; essa prima sua cura fu quella di met-
comprendeva oltre molte provincie tere in concoidia il re Odoardo I,

date a questo principe dalla loro e quel di Francia, e di dissuadere


riunione alla corona, la Santongia, di assalir questa ad Adolfo re dei
r Angomese e la contea di Tolosa romani, che avea devastato la Tu-
o I-iinguadoca. In quanto al regno ringia : però non riuscì nella me"»
FRA FRA 297
diazione tra il re e il conte di Fian- grato dalla voce del popolo, indi giu-
dra, ricusandola il primo, che per I idieamente esaminato ed approva-
altro di buon grado accettò quella to da! Papa, che perciò emanò la
col re inglese, e che portò alla pa- Ixìlla, Gloria, laus et honor, diesi
ce. Vedendo il Pontefice che il cle- legge nel tom. ili, par. Ili, p. 88
ro era da molti principi aggravato, del Bull. Rom. La memorata di-
e volendo difendere l'immunità dei chiara/ione e la celebrata canoniz-
chierici, nel tempo che Filippo IV zazione , ristabilirono la buona in-
levava sussidii sul clero per le spe- telligenza tra Bonifacio Vili e Fi-
se della guerra , decretò a' 1 1 set- lippo IV: ma si avea da fare con
tembre 1*296 colla bolla liieffdbi- un re fiero ed impetuoso mentre ,

Ics, che re o principi per qualun-


i il Papa era oltremodo zelatore del-
que pretesto, senza il consenso del la sua suprema autorità, e perciò
sommo Pontefice, non potessero esi- la riconciliazione non poteva avere
gere dai chierici le decime sotto , lunga durata. In fatti, Bonifacio Vili
pena di scomunica da incorrersi , ricusò riconoscere Alberto divenuto
eziandio dai chierici che le avesse- re de' romani, che collegandosi con
ro somministrate: il re di Francia Filippo IV, avea stabilito far cau-
invece proibì a tutti i sudditi, di sa comune contro chiunque pones-
mviar fuori del regno senza sua se mano sui diritti dell' imperio e
j)errnissione denaro, gioie e lettere della Francia. Dispiacque al Papa
rii cambio. Ma volendo conservarsi che il re maritasse sua figlia con
il Papa amico il re di Francia, al- Rodolfo figlio dell'imperatole; e
le suppliche de' prelati di questo l'asilo dato da Filippo Co- IV ai
regno, a' if) febbiaio 15:97 inter- lonna ribelli del Pontefice, terminò
pretò il decreto Clericis laicos, col- d' irritar questi. Quindi con la bolla
la bolla Exiit a le nuper. prescriven- SaU'alor mundi ritrattò quella che
do che la proibizione non si esten- rivocava il famoso decreto Clericis
deva ai volontari donativi benché Inicos. Avendo il legato Saisset ve-
richiesti, ma senza violentar gli ec- scovo di Pamiers parlato al re con
clesiastici, e che tali donativi si do- troppa libertà, fu impiigionato. Al-
mandino per la difesa del regno, o lora Bonifacio Vili emanò la bolla
pel riscatto del re e de' suoi tìgli, Ausculta fili , che il re fece bru-
anche pel riflesso che quasi tutti i ciare, il perchè la minacciata sco-
vescovi di Francia dovevano omag- munica fu lanciata, vedendo il Pa-
gio alla corona, ed erano feudata- pa che quanto più procurava cal-
ri del re.Dichiarò inoltre Bonifa- mare il re, tanto più egli si accen-
cio Vili con altra bolla, che giam- deva in risentimento. Nel i3oi la
mai avea inteso colle precedenti di discordia Papa per
tra il re ed il

far nulla contro le libertà, franchi- tali emergenze, grandemente si au-

gie e consuetudini del regno di mentò, e ne trattano ampiamente


Fiancia, né contro i diritti del re, il padre Bianchi, tom. Il, lib. VI,
dei conti e dei baroni. § 5 e seg. ; l'autore del libro. Trat-
Nel medesimo anno Bonifacio Vili, tato dello scisma tradotto d<d fran-
agli I I agosto canonizzò solennemen- cese ^ cap. 7, § pubblicalo in I
,

te in Orvieto s. Luigi IX re di Fran- Roma nel 173G; lo Spondano, An-


cia, il cui culto era stato già consa- nnl. eccl, all'anno 1296, num. 45
298 FRA FRA
il Rinaldi all'anno stesso, iium. 22, " Attendentes insuper nostrae sira-
24» ^5; Tomassini, De vel. et noi', »» plicis imperfectionis instantiam ex-
eccl. discipl. par. 3, lib. i, e. 43, >>pavimus, et haesitavimus vehe-
ed alili. Accaddero diversi av- " menter, nimioque concussum exti-
§ 9,
venimenti fra il Papa e il re che « tit stupore cor nostrum ". Nel
aumentarono i dissapori, e ne trat- parlamento furono esiliati tutti i

tano i citati Rinaldi , e Spendano vescovi , teologi e dottori , che in


diffusamente all'anno i3oi e seg.^ esso ricusarono di abbracciare i sen-
e noi ai relativi articoli di questo timenti del re. Finalmente Nogaret
Dizionario. espose la necessità della celebrazio-
Rinnovò Filippo IV il divieto di ne di un concilio generale per agi-
mandar denari fuori del regno, dal tar questa causa, e fece registrare
quale eziandio proibì uscissero sen- il suo discorso; e da Pietro Flotte
za suo permesso, sì i vescovi che i cancelliere di Francia fu parlato ,

dottori in teologia , cui per la sua nello slesso linguaggio. Filippo IV


bolla Ante proniolionern , Bonifacio rese sedentario il parlamento di Pa-
Vili convocava a Roma sotto pena rigi, e gli assegnò il palazzo edifi-
di disobbedienza per deliberare sul- cato da Euguerrando di Marignì. I

la riforma del regno, e sui mezzi baroni seguaci del re scrissero una
di correggere le violenze e gli ec- energica lettera al sagro collegio dei
cessi del re. Gli stati generali del cardinali, che fu sottoscritta da Lui-
regno avendo confermato la libertà gi primogenito del re, dai principi
della Chiesa gallicana, in un solen- del sangue e da molti signori ; al-
ne parlamento che fece il re a' i3 trettanto fecero i podestà e sca-
giugno i3o2, ove comuni detti i bini, rappresentanti i cittadini del
del terzo stato furono dal re di terzo stato; però la lettera che al-
Francia convocati la prima volta : cuni dottori scrissero al Papa era
Guglielmo di Nogaret, custode del in termini più misurati , ma con-
reale sigillo, colla maggior audacia, teneva r invito di ritirare le bolle
ed iniquamente si fece accusatore e le censure. I cardinali risposero
di Bonifacio Vili, e recitò un di- alla nobiltà ed al terzo stato, che
scorso violento in cui pretendeva il Pontefice non aveva mai voluto
provaie che Bonifacio Vili era intru- far intendere nelle sue lettere e
so, ed un simoniaco, e reo d' altri nelle sue bolle che il re dovesse ri-
delitti ; gli autori contemporanei al- conoscerlo per suo superiore nel
la elezione di Bonifacio Vili, scris- temporale, e che Pietro Flotte ave-
sero eh' egli accettò il pontiilcato va invano inveito nel Louvre con-
non senza ripugnanza e lagrime, tra tal massima. Bonifacio Vili nel-
fra' quali Egidio Colonna stato mae- la sua risposta a' vescovi rimprove-
stro di Filippo IV, poi arcivescovo rò loro che imporre
si lasciassero
di Bourges, nel cap. 23 del libro da minacce condurre da mire
, e
De reniiniiatìone Papae che sta , terrene e trattò da Belial
, e da ,

nel tom. li della Biblioteca ponti- cieco sì Nogaret, che Flotte, ed al-
Jieia del Pioccaberlij pag. i. 11 Pa- tri che ispiravano al re violenti
pa stesso nella lettera in cui ad , consigli. Tuttavolta Filippo IV de-
Odoardo I re d' Inghilterra die par- siderò riconciliarsi colla santa Sede,
te di sua esaltazione ,
gli disse: e Roberto duca di Borgogna si 11-
FRA FRA 299
volse due audinali suoi amici,
a ch'eransi portali in Roma, per a-
per indurli ad ottener dal Papa che vere il Papa proibito a tutti gli

scrivesse cortesemente al le di Fran- ecclesiastici di celebrare al di lui

cia. Tale pratica fu riguardata co- cospetto i santi misteri. Non com-
me una prova dell' imbarazzo del binandosi l'esigenze di Bonifacio
re, e fu risposto che bisognava che Vili col re, questi nel giugno i3o3
ciò facesse il principe pel primo, convocò gli stati nel Louvre, ove
non convenendo al Papa tenere tal Guglielmo di Plessis o du Plasian
contegno con uno che avea scomu- recitò all'adunanza un' aringa più
nicato. violenta di quelle di Flotte e di No-
Bonifacio Vili a' 3o ottobre garet, e fece una lunga enumera-
i3o2 die principio al concilio da zione d'incolpazioni, ch'egli chia-
lui convocato, nel quale ad onta mò delitti ed il re edel Papa ;

del divieto di Filippo IV si tro- gli staliadottando le conclusioni


varono gli arcivescovi di Tours, dell' oratore, appellarono al concilio

di Bordeaux, di Bourges e d'Auch, generale, ed al Pontefice futuro,


lutti vescovi di Bretagna, tranne
i di quanto Bonifacio Vili aveva
quei di Dol, e di s. Malo, oltre fatto,, e poteva fare in seguito con
venticinque altri vescovi, cogli ab- scomimiche ed interdetti, tanto con-
bati di Cluny, di Citeaux, di Pre- tro il re , che contro il suo re-
montréj di Bcaulieu, di Marniou- gno ed i suoi vassalli. Allora Bo-
tier , e della Chaise-Dieu. In que- nifacio Vili pubblicò in forma di
sto concilio Bonifacio Vili vi foi-- manifesto la bolla Nuper ad adnio-
mò a' 6 novembre la celebre Co- nhionem, in cui tra le altre do-
stituzione Unarii sanctam, in cui glianze, rinfacciava a Filippo IV
per ristabilire l'autorità pontificia, aver ricettato ne' suoi stati i (ìo-
dai consiglieri di Francia oppres- lonnesi nemici della santa Sede, in-

sa, dichiarò e che non po-


definì di tolse il diritto di elezione a
teva dirsi senza colpa d'eresia, che tutti i corpi ecclesiastici, si riservò
i cristiani tutti non sieno soggetti la provvisione de' benefìzi, e di-
al Papa, e scomunicò lutti quelli, chiarò nulle le elezioni de' vescovi,
che aveano impedito a chiunque si sino a tanto che il re avesse ri-

fosse il venire a Roma ai vescovi, conosciuto il suo errore. Tolse ai


'
dottori ed altri prelati. E qui
, dottori il diiitto d' insegnare, e di
noteremo che poi Clemente V da conferir gradi in teologia ed in
questa bolla emanò l' exlrav. Me- diritto civile e canonico. Alla fine
ruit,de privileg., presso Labbé,
il volendo Bonifacio Vili unire alle
Condì, t. XI, in cui dichiarò che armi spirituali le armi temporali ,

né francesi, né il
i loro re ciano scrisse al conte di Fiandra Guido
maggiormente soggetti alla Chiesa di continuar la guerra contro il

romana che fossero stali


di quello re, e volendo determinare Alberto
prima della bolla Unam sanctam. d'Austria ad entrare nella sua di-
Il re nulladimeno acconsenfi di ri- sputa, lo riconobbe in re de' ro-
cevere il legato cardinal Le Moi- mani, e siccome avea scomunicato
ne, ch'era portatore d'un' istruzione Filippo IV, e interdetto il regno
in dodici articoli, mentre sequestrò di Francia, così diede e sottopose
il temporale dei vescovi ed abbati questo reame ad Alberto. Ma que-
, ,

3oo FRA FRA


«ti essendosi imparentato col re di di e<isere deposto e condannato
Francia, rinunziato alle pretensio- dai patarini, eretici albigesi, quale
ni dell'impero sul regno d'Arles, egli era, e l'erano stati il di lui
e ricevuto la rinunzia da Filippo padre e madre abbruciati per pa-
IV delle sue ragioni sulla Lorena, tarini. Poco dopo il Papa fu libera-
Alsazia, e Fribuigo, non giudicò to, per mezzo dei cardinali Jacopo
di accettare, e di armarsi, anche Tonimasi Gaetani suo nipote di
nel timore di accrescere la poten- A latri,
e Luca del Fiesco di Genova;
za temporale del Papa. ed nemici del medesimo in par-
i

Indispettito il re di Francia te furono uccisi, altri sbandati, al--

commise a JNogaret suo fido, che tri carcerati, fra' quali il Nogart^t
insieme a Sciarra Colonna sorpren- che Bonifacio Vili con inaudita
desseio il Papa, e rapito lo con- clemenza fece mettere in libertii;
ducessero a Lione dove si propo- e restituitosi il Papa in R.oma,
neva di farlo deporre da un con- per le sofferte ingiurie vi morì, 37
cilio generale. Nogaret parti per giorni dopo il suo arresto, agli i i

Roma col pretesto di volersi ap- ottobre i 3o3, succedendogli a' 2 i

pellare, con Sciaira travestito; e mese Benedetto XI che


dello stesso
questi avendo raccolti nella pro- subito scomunicò tutti coloro che
vincia diCampagna molti suoi vas- non avevano restituito quanto ave-
ed amici, a'qiiali unironsi due-
salli vano rubato del tesoro di Bonifa-
cento francesi a cavallo, di quelli cio Vili, quando fu assalito in
che avea assoldato Carlo di Va- Anagni dai suoi nemici.
lois, quando da Bonifacio Vili era 11 nuovo Papa di carattere dolce

stalo latto comandante generale e mansueto, che gli meritò il titolo


delle truppe della Chiesa forse , di beato, e l'onore degli altari, ri-
colla mira d'innalzarlo all'impero, conciliò colla Chiesa i Colonnesi
poi richiamato in Francia dal fra- non compreso Sciarra Colonna, che
tello. Vedendosi il Papa poco si- con Nogaret egli scomunicò nuova-
curo in Roma , ed ignorando la mente coi loro complici, i quali ri-

trama ritiiossi ad Anagni sua pa- cusavano di presentarsi al tribuna-


tria ove di notte entrarono se-
, le apostolico per essere giudicati.
gretamente Nogaret, e Sciaira Co- Filippo IV scrisse giusta il costu-
lotma, e con l'aiuto de' ghibellini me al nuovo Papa, congratulando-
nemici di Bonifacio Vili, spezza- si della sua assunzione alla somma
rono le porte della di lui casa pa- dignità papale, e caldamente gli

terna, in cui si trovava tranquillo raccouiaiiiiò il suo reame. Beneilet-


il Pontefice, e al modo che dicemmo to Xi con bolla de' 2 aprile i3o4
sua biografia ed in altri luoghi,
;illa assolvette il re dalle censure, resti-
intento a scrivere il decreto di nuova tuì a lui ed a' suoi ulliziali la li-

scomunica, e sacrilegamente l'impri- bertà, e i privilegi già loro conces-


gionarono e vilipe>;ero alle ingiu- : si dalla Chiesa, de' quali gli aveva
rie il perfido Nogaret aggiunse la privati il predecessore, adduceiido
minaccia di condur Bonifacio Vili il buon Pontefice, fra le altre ra-
prigione in Francia ed ivi farlo
, gioni di si generale ed indulgente
deporre. Ma 1' intrepido Pontefice perdono, che ove pecca la moltitu-
rispose, che sarebbe ben contento dine conviene moderare alquaulo
FRA 3nf
il rigore. È poi da notarsi, che lo Clemente F [Vedi). Ma
il nuo-

Benedetto XI nella sua lettera al vo Papa che trovavasi nella dioce-


re di Francia, non rammenta, né si di Poitiers quando ricevette la
fa parola di censura, ne di scomu- notizia di sua elezione, seguita nel
nica decretata contro di lui da conclave di Perugia a' 5 giugno
Bonifacio Vili, ne dell'interdetto i3o5, per compiacere Filippo IV
pubblicato contro il regno di Fran- non solo chiamò in Francia i car-
cia. Con altra bolla de' i3 aprile dinali, ma stabili in questo regno
assolvelte quei vescovi e prelati la residenza pontifìcia e nella città
francesi dalla scomunica contro di di Avignone, che poi acquistò Cle-
essi fulminata, per non aver ublìi- mente VI, per cui vi abitarono al-
dito all'intimazione del Papa de- tri sei Papi, e sino al iSyy non
funto, con cui ordinava loro di fu restituita a R.oma propria e ve-
portarsi a Roma, in quanto pf>i ra Sede del sommo Pontefice: nel-
con cui Bonifacio
alla costituzione la coronazione di Clemente V, in
Vili avea scomunicato laici che i cui accaddero diverse disgrazie, Gio-
esigessero dagli ecclesiastici , senza vanni Il duca di Bretagna addestrò
licenza della santa Sede, imposizio- il cavallo del Papa, il quale poi
ni, decime, o denaro sotto qual si die il titolo di contea alla provin-
fosse titolò, alla qual pena avea sog- cia Venaissina, ch'era della santa
gettato quei che pagassero o pro- Sede, e facendo battere moneta, si
mettessero di pagare, Benedetto XI intitolò Conte del Venaissin. Di
coir approvazione de' cardinali di- tuttociò che indusse Clemente V a
chiarò, che quella legge dovesse avere questa risoluzione, dell'elezione di
ilsuo effetto soltanto contro quelli altri sei Papi francesi suoi succes-
che esigessero, ovvero a ciò porges- sori, del gran numero de' cardina-
sero favore o consiglio, come dal- li francesi eh' essi crearono, e di
l' estrav. Quod olitn. quanto riguarda il soggiorno in
Morto Benedetto XI, avendo il re Francia di Clemente V, Giovanni
di Francia un forte partito tra i car- XXII, Benedetto XII, Clemente VI,
dinali, vacò peiciò la Chiesa romana Innocenzo VI Urbano V, e Gre- ,

circa undici mesi, perchè Irattavasi gorio XI , ampiamente si è detto


di eleggere un successore che fosse air articolo Avignone (Fedi), ove
favorevole o contrario alla memo- sono molte notizie risguardanti la
ria di Bonifacio Vili ch'egli vole- Francia, ed i vantaggi che ritrasse
va condannata. Come procedesse la da tal dimoi'a.
cosa, come fosse eletto Clemente R.iprendendo ora il filo degli
V francese, arcivescovo di Bordeaux altri principali avvenimenti politi-

e non cardinale, come fosse agita- ci di Filippo IV il Bello e del re-


ta la causa di Bonifacio Vili, e co- gno di Francia, diremo che la ge-
me fosse egli difeso dai cardinali Ric- losia dei capi dell'armata del re
cardi e Vetroni, da Giovanni da Mut- nella terribile guerra di Fiandra,
tOj dal cardinal Gentile da Monte- fece perdere nel i3o2 la famosa
fiori, e da altri, nonché dichiarato battaglia di Courtray, in cui peri
innocente da tutte le accuse, pie- il fiore della nobiltà francese. Gua-
namente cattolico, e legittimo Pon- dagnò il re in seguito la memora-
tefice, lo abbiamo dello all'artico- bile battaglia di Mons-en-Puelle,
3o?. FRA FRA
in cui restarono sul campo venli- gran maestro de' templari Giovanni
cincjLie mila fiamuiinglii, co' quali de Molay, e cinquantanove cavalie-
poi si pacificò. Nel 1 3o5 furono ri furono condannati dal re alle
accusati in Francia i cavalieri Tein- fiamme (altri dicono mille e trecen-
pimi (Fedi)^ per cui Filippo IV lo- to), come fu data la morte al fra-
ro nemico ne ordinò il processo, tello del delfino. Sotto questo re-
quindi li fece arrestare per tutto gno, oltre la Sciampagna, fa unita
il regno. Clemente avocò questa V alla corona la viscontea di Soule,
causa alla santa Sede, e fu tratta- e quella di Lione tolta a Pietro di
ta nel concilio generale di Vienna Savoia, che rifiutò il giuramento
nel i3ii, ove intervennero il Pa- di fedeltà; e Luigi primogenito del
pa, il re con tre suoi figli, e a di re prese possesso del regno di Na-
lui istanza furono soppressi tem- i varra, che avea ereditato per mor-
plari, e confiscati i loro beni, per te dellamadre, onde fu coronato
essersi uniti nella rivoluzione con- a Pamplona. Clemente V deluse le
tro il prezzo delle monete eh' egli pratiche di Filippo IV, che prepo-
avea alteralo, ad istigazione del tentemente voleva costringerlo a
suo favorito e ministro Enguerran- far dichiarare imperatore il fratello
do di Marigni. poi impiccato; ed è Carlo conte di Valois, per cui gli
perciò che a questo re fu dato il elettori nominarono Enrico VII di
soprannome ài falso monelario. Nel Luxemburgo. Domestiche afflizioni
concilio fu esaminato di nuovo il fecero disastrosi gli ultimi anni di
catlolicismo di Bonifacio Vili, l'ac- Filippo IV, che si vide ridotto a
cusa d'eresia fu dichiarata giuridi- fare arrestare, pel disordine dei lo-
camente senza fondamento, e falsa lo costumi, le mogli dei suoi tre
imputazione, e solennemente si pro- figli, che poi il successero sultrono
vò essere stato quale si legge nel e senza lasciar prole, onde presto
celebre suo sesto libro delle decre- si estinse la famiglia di quell'inve-
tali, in cui ha fatto tanto risplen- recondo nemico della cristiana civil-
dere la purità della fede: tuttavolta e principe degno di tem-
lizzazione,
venne annullato quanto aveva de- pi pagani. Il re fu quindi assalito
cretato in pregiudizio di Filippo IV, da languore, e trasportato a Fon-
s'icon bolle che con atti giudizia- tainebleau, mori nella camera ove
li.A Nogaret poi, convinto di quan- eia nato, a'29 novembre i3i 4, d'an-
to era stato accusato, e che do- ni quarantasei. Questo re creò il

mandò umilmente perdono, levò parlamento di Tolosa, perchè quel-


Clemente V la scomunica in cui lo di Parigi reso da lui permanente
era incorso, imponendogli per pe- non poteva più bastare all'estensione
nitenza il viaggio di Terra Santa, della sua giurisdizione. Egli dispo-
coir obbligo d'ivi restare per cin- se che tre chierici del segreto fos-
que anni ; altri dicono a benepla- sero presso la sua persona, e tal
cito della santa Sede: inoltre gli fu l'origine dei segretari di stato;
fu imposto altri otto pellegrinaggi ed uni pel primo i tre ordini in
m diversi luoghi, e che i suoi pa- sfati generali.
renti rimanassero obbligati a tali Luigi X re di Francia e di
penitenze, se Nogaret venisse a mo- Navarra detto Hutin, cioè faziofo
lile prima di averle compite. Il o ronlenzioso, successe al padre, ed
FRA FRA 3o3
a motivo de' torbidi del regno dif- le assemblee generali che in Fran-
ferì la sua consagrazione al i 3 1 5: cia anticamente si tenevano nel
fece inutilmente la guerra al con- mese di marzo, e poscia nel me-
te di Fiandra , e sotto il pretesto se maggio, donde vennero i no-
di
delie spese di essa lasciò che il suo mi di campo di marzo, e di cam-
popolo fosse oppresso dalle impo- po di maggio. Filippo V morì di
ste. 11 bisogno di denaro gli fece anni ven lotto in Vincennes, a' 5
vendere la emancipazione agli abi- gennaio 1882, succedendogli il fra-

tanti della campagna, e richiamar tello Carlo IV il Bello conte della


gli ebrei per caricarli di tasse. Mo- Marca , e terzogenito di Filippo
ri a Vincennes agli 8 giugno i3i5, IV. Confiscò i beni degli appalta-
e siccome l' unico postumo suo fi- tori, e mandò lo zio Carlo di Va-
glio Giovanni I non visse che otto lois ad impadronirsi della Guienna ;

giorni, il conte di Poitou suo fra- ma essendosi fatto l'omaggio per


tello, Filippo V il Lungo, così detto questa da Isabella sua sorella re-
per la sua statura, fu assunto al gina d'Inghilterra, e dal suo figlio
trono, ad esclusione di Giovanna Odoardo nel 1826 si pacificò.
III,

figlia del defunto, che poi divenne Egli erasi ammogliato con Bianca
regina di Navarra nel 1828. Fe- figlia del conte di Borgogna, e di
ce quindi radunare gli stati del re- Matilde contessa d'Arras, però so-
gno, i quali tutti promisero di non spettando di sua onestà, volle ri-
riconoscere altri per re di Francia pudiarla adducendo per motivo es-
che i suoi discendenti maschi, esclu- sere stato tenuto al sagro fonte da
se le femmine ; fece la guerra ai Matilde. Il Papa Giovanni XXII
fiamminghi e rinnovò l' alleanza fattone processo, nel concistoro an-
cogli scozzesi. Scrisse al Papa Gio- nullò il matrimonio, e Carlo IV
vanni XXll con gran sommissione, si sposò con Maria Luxenibur-di

promettendogli essere col suo re- go figlia di Enrico VII, entrando


gno sempre pronto in servizio del- Bianca tra le canonichesse di Mau-
la santa Sede il Pontefice lo rin-: beuge. Morì Carlo IV in Vincen-
graziò, esortandolo ad usare il nes di 34 anni, il primo febbraio
manto lungo come i suoi maggio- 1828, senza figli maschi, e sola-
ri, a fare rispettare e santificate le mente moglie gravida, onde
colla
feste, ed a leggere egli slesso le la direzione del governo fu data
lettere dei Papi, dei re, e di altri a Filippo di Valois primogenito
principi. Sotto questo re vuoisi di Carlo conte di Valois; la re-

che fosse stato tenuto dal re di gina partorì una femmina e ,

Francia il primo letto di giustizia, perciò Filippo VI di Valois, come


di cui altri ne attribuiscono il prin- parente più stretto del re defunto,
cipio al 1869; si diede il nome gli successe nel reame, e venne con-

di letto di giustizia al Irono sul sagrato a Reims a' 28 maggio egli :

quale il re sedeva nel parlamento, fu il primo della stirpe di Valois.


ed anche ad una seduta, o riunio- Odoardo III re d' Inghilterra
ne solenne, nella quale il re vi as- qual figlio d' Isabella sorella degli
sistiva per deliberarvi sopra gli ultimi tre re di Fi-ancia, a questa
affari importanti dello stato. Que- si rese fatale, perchè fondando ad
sti letti di giustizia succedettero al- onta della legge salica i suoi di-
3.)4 FRA FRA
ritti ìilla corona per la prossimilà confa il Baluzio , De i'il. Papa
del grado di parentela, incominciò ^i'cnion, tom. I, pag. 788 e seg.
a disputar a Filippo VI prima la Il le bandì dal regno Ruberto
reggenza, indi il trono, ed i giure- d'Artois, promise a Giovanni XXII
consulti inglesi e fi'ancesi sosten- di partir alia ricupera dei santi
nero lungamente le loro ragioni. luoghi di Palestina, ma non effet-

Insorse pur disputa tra Filippo VI, tuando il divisamento, impedì quel-
ed Odoardo III sulla successione lo Papa, che ad istanza del
del
del regno ili IS'avarra ; ed il primo cardinale Napoleone Orsini voleva
che avrebbe potuto ritenerlo per restituir all' Italia la residenza pon-
sé, come aveano fatto j suoi due tificia, passando a Bologna. Laon-
immediali predecessori, nel iS^S de furono rivocale le decime accor-
lo rese a Giovanna II figlia di date al re sul clero di Francia
Luigi X, che avea sposato Luigi per tale crociata. Filippo VI nella
conte d'Evreux, fratello di Filippo guerra con Odoardo III re d' In-
IV il Bello. In tal modo la iNa- ghilterra, fu sconfìtto a Crecy nel
varra fu separata dalla Francia, e Poitou a 16 agosto i346, in cui
solo ad essa si riunì solto Enrico più di cinquantamila francesi, il
IV Borbone. Filippo VI disfece i duca d'Alengon fratello del re, con
fiamminghi nella battaglia di (Jas- molti altri principi restarono sul
sel, e li costrinse a riconoscere per campo. Questa sconfìtta portò in
sovrano Luigi I loro conte, contro seguito la perdita di Calais, di cui
cui si erano Poco tempo
rivoltati. s'impadronì Odoardo III li 1 3 a-
dopo e nel 1829 nacque contesa gosto 1 347 , e si rese celebre pel
sopra la giurisdizione ecclesiastica, nobile sagrifìzio di sei cittadini :

e sopra la libertà della Chiesa gal- questa importante piazza fu posse-


licana, che in Parigi nel palazzo duta dagl'inglesi 210 anni sino al
del re alla presenza di questi, dei 1 558, in cui Francesco duca di
prmcipi del sangue, e de' vescovi di Guisa si sfoizò di riparare sì gran-
Francia, furono vivamente combat- di perdite. Filippo VI restituì alla

tute da Pietro Cugnieres avvocalo corona ducato di Valois, che


il

del parlamento di Parigi, che sos- Luigi X


dato a suo padre.
avea
teneva essere la giuiisdizione ec- Umberto II ultimo delfino del Vien-
clesiastica un' usurpazione sopra i nese gli donò il Delfinato nel i
349,
diritti de' sovrani. Questo nemico a condizione che quello dei figli di
delle immunità della Chiesa in si Francia che ne godesse, prendereb-
solenne disputa fu vittoriosamente be il titolo di Delfino {redi).
confutato, pienamente convinto
e Acquistò Filippo VI il Rossiglio-
da Pietro Bertrand vescovo d'Au- ne, e la città di Montpellier, riunì
tun, poi cardinale j e da Pietro alla corona i contadi di Sciampa-
Boger eletto arcivescovo di Sens, gna e di Brie. Sotto il suo regno
poi cardinale e Papa col nome di la peste fece strage in Francia ; ed

Clemente VI . Dopo venticinque il Papa Benedetto XII volendo re-

giorni Filippo VI decise formal- stituire a Roma la residenza pon-


mente a favore della Chiesa, e de- tificia, fu dai cardinali francesi per
gli ecclesiastici, onde s'ebbe il no- far cosa grata al loro re, dissuaso
me di Vi'io Cattolico, come rac- con vari pretesti : questo Pontefice
FRA FRA 3o5:
molto si adoperò per pacificar i re decapitar senza processo Raoul con-
di Francia e d' Inghilterra. Gli te d' Eu e di Guines, ch'era accu-
successe nel i342 Clemente VI sato d'intendersela cogl'inglesi, co-
già cancelliere e guardasigilli di sa che pose tutti sossopra, e fu
Francia, nella cui coronazione, Gio- cagione delle disgrazie che gravita-
vanni duca di Normandia, erede rono sulla Francia. Carlo suo pri-
della corona di Francia, addestrò mogenito essendo stato fatto duca
il cavallo che cavalcava, e per pa- di Normandia, invitò Carlo II il
cificar gì' inglesi co' fi-ancesi non Malvagio re di Na varrà a trovarsi
compiacque i romani che il sup- a Rouen al suo ricevimento, e lo
plicarono a recarsi a Roma. Ful- fece arrestare a' 5 aprile i356.
minò scomunica a chi avesse assa- Questo arresto fece armaie Filip-
lito la Francia o l' Inghilterra, ed po fratello del re di Navarra, e un
ottenne da queste potenze armisti- gran numero di signori chiama- :

zio per tre anni. Nel i344 Cle- rono in loro aiuto Odoardo IH re
mente VI concesse ad Ottone duca d' Inghilterra, che mandò loro il

di Borgogna, a Giovanni duca di Riccardo principe di Galles.


figlio

Normandia, e alla sua sposa, non Questi saccheggiò 1' Alvergna il ,

che a Filippo VI, e alla regina Limosino e il Poitu. Allora il re


sua moglie, il comunicarsi sotto Giovanni avendo ottenuto dagli
II

ambedue le specie, del qual privi- stati generali le decime di tutti i


legio fecero uso i sovrani di Fran- loro beni per supplir alle spese
cia nel giorno di loro coronazione della guerra, indi riunite le sue
e neir articolo e punto di morte, truppe, lo raggiunse a Maupertuis,
come meglio dicesi all'articolo Co- due leghe distante da Poitiers, nel-
munione (P^edi). Mori Filippo VI le vigne, donde non poteva salvar-
a Nogent-le-Roi presso Chartres li si. Il principe di Galles vedendosi
23 agosto i35o: introdusse la ga- a taliestremi domandò la pace al
bella sopra il sale, onde Odoardo re, esibendo di restituir l'occupato
III lo chiamò per allusione il re ed una tregua di sette anni ; ma
della legge pur detto
salica j fu il re che teneva per sicura la vit-
ben fortunato, giacché pervenne al- toria, tutto ricusò. Attaccò gli in-
la cox'ona ad onta che n'era lunge glesi 19 settembre i356 con ot-
a'

pei tre figli di Filippo IV. Gli tantamila uomini e restò vinto ,

successe il figlio Giovanni II, e fu dagli inglesi che avevano solo otto
consagrato in Reims a' 26 set- mila uomini, e tatto prigioniero fu
tembx'e. Atteso i molti cardinali condotto a Londra.
francesi che componevano il sagro Il Papa Innocenzo VI inutil-
collegio, alla morte di Clemente mente a mezzo del cardinal Guido,
VI, il re si portò ad Avignone nel i354 erasi interposto fra le
onde far eleggere un Papa a suo due nazioni; raddoppiò il suo zelo
genio, ma i cardinali per pone in nel medesimo anno i356 pei car-
sicuro la libertà dei comizi, prima dinali legati Capocci e Talleyrand
che vi giungesse, prontamente eles- senza successo^ anzi il secondo fu
.sero Innocenzo VI. Il re vide af- minacciato di morte da Giovanni
flitto il regno per la scarsezza di ir se prontamente non ritiravasi;
viveri, e sterilità dei terreni : fece (• quando fu imprigionato, il buon
voi. XXVI. 7.0
,

3o6 FRA FRA


Pontefice si rivolse all'iiDperatore a' 27 giugno. Il Pontefice Urbano V
Carlo IV, ed al re inglese, perchè si applicò ad estinguere la discordia
fosse ben tratLito l' illustre piigio- tra novello re di Francia, e Carlo
il

ìiiere.la questo tempo governò la Navarra pel ducato di Borgogna,


Il di

Francia il primogenito del re, che che il re defunto avea dato a suo
pel primo assunse il nome di delfi- figlio Filippo V Ardito, mentre il re
no, che fu poi Carlo V, il model- di Navarra diceva appartenergli per
lo dei re, ed a cui gli slati generali eredità. Carlo V, uno de' più gran
accordavano un aiutante^ ed il prin- re che abbia governato la Francia,
cipe permise loro di nominar gli uf rare volle si pose in campagna,
fìciali, che doverono far questa leva- e guerreggiò dal suo gabinetto con
ta. Questi uffiziaii non dovevano sus- molta prudenza e buon esilo. Ti-
sistere, che fintanto che l'aiutante do- rò tosto al suo partito il fratel-
veva avere il suo corso, e da qui eb- lo Filippo V Ardito, ed avendo da-
bero l'origine i corsi degli aiutanti to il comando delle sue armale a
o coadiutori. Dopo qualche tempo Bertrando du Guesclin, ed al raa-
i paesani si x'ivoltarono contro la lesciallo di Boucicaut, guadagnò la
nobiltà, e fecero una fazione chiar battaglia di Cocherel in Norman-
mala la Giacorneriaj ma Stefano tlia li 23 maggio i364 contro il

Marcello preposto de' mercanti di re di Navarra, il più possente tra'


Parigi, ch'era alla testa de'parigini suoi Indi Carlo V spedì
nemici.
ribellati, essendo stato ucciso da soccorso Bretagna a Carlo di
in
Giovanni MaiUard a'2 agosto 358, 1 Blois contro Giovanni di Monforle,
il tumulto fu sedato. 11 re Gio- ed in Ispagna ad Enrico contro Pie-
vanni n stette quattro anni prigio- tro il Crudele re di Castiglia, che a-
niero a Londra fino alla pace di vea fallo strangolare Bianca di
Bretigny presso Chartres, agli 8 Bourbon sua moglie, per compia-
maggio 36o, e riconobbe appar-
1 cere alla sua concubina.
tenere all'Inghilterra la Guienna ed V ad istanza del popolo
Carlo
il Limosino, e gli cedette il Poitou, di Guienna confiscò tuttociò che
l'Aunis, la Santongiae l'Angomese. gl'inglesi avevano in Francia, ri-
D'altronde Giovanni II riunì alla chiamò Du Guesclin dalla Spagna
corona ducati di Borgogna e Nor-
i per farlo contestabile, scacciò gl'in-
mandia, e contadi di Sciampagna
i glesi dal Beri-y , dalla Turenna ,

e Tolosa. Nel 1 362 si recò in dall' Angiò, dalLimosino, e dal


Avignone a visitare il nuovo Papa R.ouergue ; guadagnò sopra di essi
Urbano V, che il destinò condottie- la Chizè nel Poitou
battaglia di
re della crociata che preparavasi per ed una celebre navale sopra le co-
Teri-a Santa, e per legato a Intere ste della Rocella nel 1372, dove fu
il cardinal Talleyrand. Ma ritor- fatto prigioniero il conte di Pem-
nando Giovanni II a Londra per hrocli con otto mila de' suoi. O-
trattare il riscatto del duca d' An- doardo III aboFi la lingua francese
giò. mori nel palazzo del principe in Inghilterra, ove era in uso per
di Savoia presso la città, agli 8 tulli gli atti dopo le conquiste. Con-
aprile 364- Carlo
1 il Saggio e Y sideiando il santo Pontefice Urbano
YEloquentt suo prunogenito lo suc- V la dignità papale come esiliata

cesse, e si fece coronare a Reims al di là dai monti, mentre era iu


,

FRA FRA 3o'


Avignone, malgrado diverse rappre- dai romani, e da altri, pubblicò la
sentanze de' sovrani de' cardinali , determinazione di portarsi con la
quasi ed amatori delle
tutti francesi corte e curia romana nell' alma cit-
delizie di Piovenza, e de' cortigiani tà di Roma capitale del cristiane-
egualmente nella maggior parie simo. Diversi principi al di là dei
francesi, a' 3o aprile 1367 partì monti significarono al Papa il loro
d' Avignone per Roma con esultan- dispiacere per tale partenza , ma
za degl'italiani. Però non cessando egli rispose che avendo considerato
li; guerre tra re d' Aragona e di
i avanti a Dio l' utilità che veniva
]N varrà, né quelle tia
il francesi i alla Chiesa universale col restituire
-e gì' inglesi , Urbano V ad istanza a Roma la residenza del suo capo,
principalmente de' cardinali ,
per offerse loro tutte le grazie della Sede
meglio applicarsi ad estinguerle de- apostolica, e stette fermo nel pro-
terminò di ritornare in Francia : ponimento. Noi rimossero neppur
inutili furono le lagrime de' roma- le istanze del re di Francia, il qua-
ni, e l'esortazioni di s. Brigida che le con lettera mezzo del suo
, e a
predisse lo scisma e la sua morte. fratello Luigi duca d' Angiò spedito
Urbano V a' 26 agosto 1870 partì in Avignone, dimostrò il grave dis-
da MonleGascone giunse ad Avi- ,
piacere per la risoluta partenza : i

gnone a' "^4 settembre, e morì ai cardinali, i parenti, i cortigiani spe-


19 dicembre. A' 3o di questo mese sero inutili suppliche e lagrime,
fu eletto Gregorio XI il quale , onde Gregorio XI sol ritardando al-
nella prima sua costituzione, Super quanto per conchiudere i capitoli
universa X , dichiarò che la patriar- della pace tra le nazioni inglese e
c;ile basilica lateranense era la se- francese dopo aver fatto in Avi-
,

de principale del sommo Pontefi- gnone l'ultima promozione di car-


ce. A lui si attribuisce 1' introdu- dinali, nella quale godendo sempre
zione in Fiancia della confessione i francesi, come in tutte le altre, la
sagra mentale a' rei condannati al- predilezione de' Pontefici loro con-
l' ultimo supplizio, al modo che nazionali, sette furono di Francia,
dicesi al volume XVI, pag. go del uno italiano , ed uno spagnuolo
Dizionario. Seguendo le orme del partì ai io settembre iSyG; e
suo predecessore procurò pacificare giunse in Roma a' 17 gennaio 1877

i Francia (il quale nel i3^7


re di accolto con le maggiori dimostra-
ricevè con magnificenza in Parigi zioni di onore , di rispetto e di
r imperatore Carlo IV), e d'In- giòia. Non andò guari che il Pa-
ghilterra, ma senza effello non me- pa malcontento delle fazioni, e sti-
no per la loro durezza; che per la molato dai cardinali francesi , co-
parzialità dei due cardinali legati minciò a formar l'idea di ritornare
Dormans, e Langham. Reputando in Avignone ove erano restati sei

Gregorio XI essere la Chiesa ro- cardinali, ma che il successore do-


mana in istato vedovile ,
perchè vesse eleggersi in Roma ; non ef-

languiva come fuori del suo stalo na- fettuò però il suo viaggio, e morì
turale trasportala, e venendo solle- nel palazzo valicano a' 28 marzo
citato a porvi fine dalle ss. Cateri- 1378.
na da Siena, e Brigida, dal santo I romani si presentarono al con-
religioso Pietro infante d' Aragona, clave richiedendo ai cardinali un
,

3o8 FRA FRA


Papa romano , acciò non partisse veleno , che il re di Navarra Car-
da loro, e restò eletto il napoletano lo II aveagli fatto dare alcuni an-
Urbano VI. Questi volendo correg- ni prima. Il medico dell' imperatore

gere i molti abusi ed i costumi dei ne avea calmata la violenza con ,

cardinali , e contrariando la loro aprirgli il braccio per mezzo di una


idea di fare ritorno in Avignone, fistola per farne scorrere il veleno ;

undici di loro francesi, collo spa- ma avendo questo già corrotto tut-
guuolo Pietro di Luna poi anti- to il sangue non vi fu più rime-
papa concepirono il reo disegno
,
dio. Gli successe il figlio Carlo VI

di deporre il legittimo Pontefice. il Diletto o r Amato, e fu consagra-


Accertati della protezione di Carlo lo in Reims, a' 24 novembre. Luigi
V, che offrì loro le sue armi , i duca d' Angiò suo zio, reggente e
cardinali scismaticamente deposero capo del consiglio, oppresse il po-
Urbano VI dal pontificato, e col- polo con sussidii straordinari per la
r aiuto Onorato Caetani conte
di sua spedizione al regno di JNapoli :

20 set-
di Fondi, in questa città a' questi sussidii eccitarono la sedi-

tembre 1378 elessero in antipapa il zione dei ]\Iagliottiui, che avrebbe


cardinal Roberto conte di Ginevra, avuto delle scabrose conseguenze,
figlio di Matilde di Boulogne, che se il re non avesse posto rimedio
lasciando il nome di Roberto prese al suo ritorno dalla Fiandra ove ,

quello di Clemente VII, e nel giu- punì i gantesi eh' eransi ribellati
gno i379 si ritirò in Avignone ove contro il loro conte, e vinse la bat-
stabili una cattedra di pestilenza taglia famosa di Rosebeco nel i38i,
ed ebbe origine il funestissimo ed ove restarono uccisi venlicinquemi-
orrendo lungo scisma, che sino al la uomini.

1417 o meglio sino al 1429, ten- Siccome la regina di Napoli Gio-


ne divisi i fedeli nella credenza sul vanna I, seguace dello scisma, era
vero Pontefice; per cui le nazioni slata deposta da Urbano VI, que-
si divisero nelle ubbidienze di Ro- sti investì del regno, eh' era della
ma e di Avignone, la quale fu se- santa Sede, lei cugina Carlo Ili
il di

guita fatalmente dalla Francia, dalla Durazzo, che fece morire neh anno I
Spagna, dalla Scozia da Cipro, da
,
1382 la regina, la quale avendo
Napoli, dalla Sicilia, e da altre pro- adottato per figlio Luigi o Lodo-
vincie; mentre l' Inghilterra, la Ger- vico d' Angiò, questi fu in Avi-
mania, r Italia, egli altri regni resta- gnone coronato re di Napoli dal-
rono fedeli ai Papi di Roma. Quanto l' antipapa Clemente VII. Indi con
riguarda questo scisma , e le sue sessantamila francesi si poitò Luigi
lagrimevoli conseguenze, e la Fran- al possesso del reame , ma Urba-
cia, si è detto agli articoli Avigno- no VI gli bandì contro la crociala,

ne, ed Antipapa [Fedi). Ritornan- e lo dichiarò «'etico e scismatico.

do a Carlo V il Saggio, egli ordinò Luigi morì nel regno di Napoli cioè
con editto iiTevocabile che re di i nella Puglia nel i384, e nelle ra-

Francia all' età di quindici anni gioni gli successe Luigi d' Angiò suo
uscissero dalla minorità ; siccome figlio, come a Carlo 111 pur defun-
amante delle lettere fondò la bi- , to succede il figlio Ladislao , ma
blioteca reale, e morì li 16 settem- ambedue ebbero contrari Uibano
bre i38o, d'anni 4^ e di lento VI; mentre in Avignone l'antipapa
,

FRA. FRA. Sog


Mei novembre loSg coronò Luigi il cardinal di Luna col nome di
solennemente, e nella messa fu ser- Benedetto XIII, che avendo prima
vito dell' acqua alle mani da Car- giuralo più volte dar pace alla
lo VI re di Francia. Questi sino Chiesa colla sua rinunzia se venisse
dal I 386 pose in dovere il duca di eletto, lasua mala fede subito si
Gueldria, accordò una tregua agli discoprì colle tergiversazioni , colle

inglesi , e ratificò l' alleanza col re quali pretendeva illudere i france-


di Scozia. Indi andò in Bretagna si, e gli ambasciatori di Carlo VI,
per vendicarsi delduca Giovanni che nel iSgS lo pregò deporre le

di Monforte che avea ricoverato


, pontificie insegne per rendere la

Pietro di Craon, assassino del con- tranquillità al cristianesimo, ma inu-


testabile Olivieri di Clisson : nel tilmente. Nel iSgS il re di Fran-
viaggio Carlo VI avendo sofferto cia gli sospese co' suoi sudditi l'ub-
troppo il sole sulla testa, e per lo bidienza, la quale al dire di Niemo,
spavento provato nella foresta di lib. II, cap. 33, gli restituirono ai
Mans, perdette ad un tratto la ra- 28 maggio i4o3, dopo che l'eb-
gione e die nelle smanie. In prece- bero prigioniero cinque anni nel
denza eransi osservati in lui alcuni castello d'Avignone.
errori d'intelletto; aumentossi poi Sotto il regno di Carlo VI co-
la sua pazzia per un accidente av- minciò l'odio della casa di Borgo-
venutogli in un ballo nel iSgS, gna con quella d' Orleans, a moti-
benché nel ebbe
resto di sua vita vo amministrazione degli affa-
dell'
buoni Qui noteremo che
intervalli. ri. Giovanni Senza paura duca di
nel iSgo Enguerrando VII signore Nevers, ch'era succeduto a Filippo
di Coucy e conte di Soissons isti- V Ardito duca di Borgogna suo pa-
tuì r ordine equestre della Corona, dre ,
geloso dell'autorità di Luigi
la cui insegna cavalleresca consiste- duca d'Orleans fratello del re, lo
va in una corona rivolta all' ingiù, fece assassinare in Parigi a' 23 no-
attaccata al braccio diritto per mez- vembre 1407. Questa morte divise
zo d' una correggia , che passava il regno in varie fazioni , e fatali

per entro una fibbia: siccome Lui- ne furono le conseguenze delle guex*-

gi duca d' Orleans acquistò la terra re civili. Intanto nel i4o4 '" ^^~
di Coucy e la contea di Soissons ,
ma era divenuto Inno- Pontefice
approvò con lettere questo ordine ,
cenzo VII, e nel i4o6 Gregorio XII,
nelle quali s' intitolò figlio del re nel qual tempo l'ostinato e falso
di Francia, perchè fratello di Car- Papa Benedetto XIII sembrò incli-
lo VI, nel cui governo ebbe molla nar alla rinunzia , senza mandarla
parte. Intanto i dottori della Sor- ad effetto. Anzi inviandogli nel
bona proponendo mezzi per ter- i 1407 Carlo VI ambasciatori a Mar-
minar lo scisma pubblicarono un ,
siglia, ov' egli si trovava, per sup-
trattato , di cui parla il Lenglet plicarlo ad astenersi dal titolo di
Principii della storia, tom. VII, par- Papa, poiché sarebbe altrimenti ab-
te I: ciò afflisse l'antipapa Clemen- bandonato da tutto il regno egli ,

te VII in modo, che lo condusse invece cou una pseudo-bolla sco-


al sepolcro nel iSq'i., mentre in municò tutti quelli che si separas-
Roma sino dal i38q regnava Bo- sero dalla sua ubbidienza, ed inter-
nifacio IX. Successe nell'anlipapato disse il regno di Francia, come scrive
4 ,

3 IO FU A FRA
il Monsfreletj voi. I, pag. 33 e 4o. 14 14 ^" adunato il concilio di Co-
Allora la Sorbona lo dichiarò ere- stanza, ove il re Carlo VI mandò
tico, scismatico, e perturbatore del isuo: ambasciatori, ed ove fu Gio-
crislianesimo, meritevole de' più se- vanni XXIII deposto, Gregorio XII
veri castighi de' canoni , come al- rinunziò, e Benedetto XI 11 fu scomu-
tresì quelli di sua ubbidienza : il nicato. All'elezione del nuovo Pa-
clero di Francia si era adunato in pa concorsero anche trenta prelati
assemblea a Parigi a' 28 maggio delle cinque nazioni che formava-
i4o3, ove con alcune condizioni no r assemblea, e la Francia n'eb-
stabili la sottrazione dell' ubbidien- be perciò sei: agli 11 giugno i4'7
za a Benedetto XIII; e convocato- di cf ìiiime consenso fu creato Pon-
sidi nuovo in detto anno i^cj si tefice V da tutti ricono-
Martino ,

occupò dello stesso argomento. Es- sciuto supremo gerarca. In


per
sendo poi il re di Francia deter- questo concilio vescovi di Fran- i

minato per estinguer lo scisma, ad cia si distinsero per la loro fermez-


impadronirsi dell'antipapa, questi za e pel loro zelo nel richiamare
si ritirò in Paniscola, ed i conti di r antica disciplina della Chiesa , e
Foix e d' Armagnac cessarono dal con eguali sentimenti passarono al
riconoscerlo. Dall'aLra parte i car- concilio di Basilea , ove per altro
dinali Gregorio XII, vedendo
di le cose si portarono all' esiremo, co-
che questi non dava luogo alla me si dirà.
promessa di rinunziare, si riuniro- Divenuto duca di Boij^ogna Fi-
no con gran numero di vescovi ed lippo il Buono, figlio di;]!' ucciso ,

ambasciatori in concilio a Pisa nel per vendicar morte del padre


la j|
i4o9j in un a quelli del re di si unì ad Enrico V re d' Inghil-
*
Francia. Ivi furono deposti Grego- terra; ed Isabella di Baviera mo-
XII e Benedetto XIII, ed in ve-
rio glie di Carlo VI entrò in que'^ta «
ce a' 26 giugno fu eletto Alessan- cospirazione contro i sentimenti del-
dro Vj per cui tutti e tre si trat- la natura, ed a pregiudizio di Car-
tarono da Papa, senza darsi termi- lo delfino suo figlio, che fu dichia-
ne allo scisma. Nel 4 o morì A- 1
' rato incapace di succedere alla co-
lessandro V, e gli successe Giovan- rona, benché sino dal i4i8 avesse
ni XXIII. A cagione delle memorate assunte le qualità di reggente a ca-
fazioni, gì' inglesi poterono rientra- gione dello stato del genitore; per-
re nella Francia , e poi sul conte- ciò signoreggiato dalla moglie En-
stabile d' Albret guadagnarono la rico V riaccese la guerra ,
per cui
battaglia d'Azincourt a' iS ottobre il delfino si ritirò in Angiò. A
1 1 3, in cui quattro principi del san- Troyes fu concluso un trattato ver-
gue ed il fiore della nobiltà francese, gognoso nel quale si concesse ;il
,

parte periiono, parte furono fatti pri- re itiglese , Caterina figlia di Cai -

gionieri. Gl'inglesi presero Rouen con lo VI in isposa , e la qualifica di


tutta la Normandia ed il Manese: reggente ed erede del regno di
il duca di Borgogna Giovanni riem- Francia, in manifesta onta della vi-

pì Parigi di sangue e di stragi, ma gente legge salica, ed a pregiudizio


eglipure fu ucciso di poi nel i4'9 del vivente delfino Carlo VII. Il
da Tranquillo du Chatel. Final- Papa Martino V valendo pacifica-
mente per terminar lo scisma nel re le due nazioni, spedì per legato
FRA FRA 3ri
in Francia il bealo caiciitiiil Alber- sue imprese : essa comparve quale
gali ; e mentre rjiiesti si adoperava astro benefico per la Francia, quan-
per sì grave aiy(;ii)ento, e si for- do era oppressa da lunghe ed uni-
mavano i pn liininari della concor- versali calamità, le cui circostanze
dia Enrico V morì
,
a' 28 agosto memorabili la storia ha registrate
1421 e Carlo VI , a' 21 ottobre con deplorabili fatti : e siccome la
1422 a Parigi. Allora il duca di abba-
storia di questa vera eroina è
Bedford fratello di Enrico V, fece stanza vergogna di
conosciuta , a
proclamare re di Francia il fanciul- quelli ch'ella aveva sempre vinto,
lo Enrico VI suo nipote, nato da Ca- così qui ci permetteremo soltanto
terina, d'accordo colla vedova re- un breve cenno del molto che do-
gina Isabella e col duca di Borgo- vrebbesi dire, per onorare la virtù
gna, mentre Carlo VII il Vittorio- e la verità.
so, veto erede del trono, si fece co- Quando l'Europa intera teneva
ronare in Poitiers. Nella vita del rivolta r attenzione all' assedio di
b. Albergati del Zeno si trovano a Orleans, assediata e difesa dai piìi

pag. XVII gli autori die scrissero valorosi guerrieri delle due emule
della sua legazione in Francia. Gli nazioni, e quando il duca di Bed-
inglesi guadagnarono varie batla- fort ricusando a Parigi la capito-
glie, e presto ebbero in potere qua- lazione che la città era stata co-
si tutto il regno, ad eccezione della stretta a fare, la voleva intera-
Linguadoca, del Delfinato, del Ber- mente sottomessa agli iiiglesi in ;

ly, del Poilou, della Sanlongia, del questo punto e verso la fine di feb-
Turenna e dell' Orleanese. Carlo VII braio 1429 comparve Giovanna di
abbattuto dalle avversità obbliava Arco semplice paesana di Domremy,
i piopri doveri in seno al piacere, figlia avvenente di due buoni con-

onde gì' inglesi lo chiamavano per tadini, e col nome della madre ap-
derisione re di Bonrges, perchè ri- pellata Romea secondo l' uso del
siedeva nel Berry. Tu Ita volta egli luogo; semplice, illetterata e timi-
si riconciliò col duca di Bretagna, da , molto di vota e caritatevole. Il
e vinse la battaglia di Grave Ile nel suo villaggio seguendo le parti di
1423, e quella di Monlargis nel Carlo VII, era spesso alla pugna
1427. Ma gl'inglesi incoraggili pei e in conflitto col villaggio di
prosperi successi , assediarono Or- Marcey presso Mense, tra Neuf-
la
leans difeso dal valoroso conte Du- chateau e Vaucouleurs: tali spet-
noisj e la cui perdila andava a de- tacoli fortificarono l'animo della
cidere quella della monarchia. Era vergine Giovanna , e gì' ispiraro-

la città in procinto di arrendersi ,


no orrore pei nemici del suo re ,
ed il re meditava già di rilii'arsi mentre dilettandosi guidare i ca-
nel Delfinato, quando una zitella di valli indomiti del piccolo armento
circa dieciotto anni presentatasi a del padre divenne abilissima in tale
Carlo VII lo animò, e fu la sal- esercizio. In seguito ebbe delle ce-
vezza del regno. Questa giovane lesti visioni , ricusò di maritarsi, e
chiamavasi Giovanna d'Arco, co- presentandosi al capitano di Vau-
nosciuta meglio e celebrata per la couleurs, gli disse che il Signore gli

Pulcella iV Orleans, a cagione del- avea fatto intendere di portarsi a


la prima e più sorprendente delle liberare Orleans dell' assedio , e di
3i-2 FRA FRA
condurre Carlo VII ad esseie consa- Maria: per spada richiese quella
grato in Rrfms. Il capitano sebbe- con cinque croci eh' era sepolta die-
ne sorpreso dalle lisposte della don- tro l'altare della chiesa di s. Cate-
non credette acconsentire al-
zella, rina a Fierbois, e puntualmente si

ia sua domanda. La costanza delle rinvenne.


sue dimande mossero due gentiluo- Essendo il convoglio pronto, Gio-
mini a condurla al re, tagliandosi vanna scrisse ai generali inglesi da
essa la capigliatura, e vestendosi da parte di Dio acciò restituissero le
,

tiomo: il capitano gli donò una chiavi delle città prese alla Fran-
spada, e Pietro d'Arco fratello di cia, e fece fare la confessione al suo
Giovanna fu uno di quelli che la battaglione. Ai ig aprile i4'^9 *''3-

segui. Il suo viaggio erasi già dif- versando le nemiche, Giovan-


linee
fuso quando giunse a Chinon resi- na entrò in Orleans armata, ed a
denza del re, che senza esercito, e cavallo , avente a fianco il prode
senza denaio sidisponeva a fuggi- Dunois, e seguita da' suoi guerrieri
re; tutto era disperazione. In no- che da quel punto gli orleanesi ri-
me di Dio Giovanna si presentò al guardarono per invincibili. Giovan-
re, che riconobbe per lume sopran- na ripetè r intimazione agli inglesi,
naturale, e gli manifestò la celeste assunse il comando di tutte le spe-
missione. Carlo VII rimase stupefat- dizioni, indi condusse i francesi al-
to ed essa dopo aver con lui parla-
, l'assalto di parecchi forti degli as-
to in segreto, gli pose grandissima prontamente espugna-
sedianti, tutti
fiducia ed altrettanto si procacciò
, ti con strage degl'inglesi; un gran
con le sue virtù dalla corte, Cou numero ne fece prigionieri, altri sal-
entusiasmo fu annunziata la cosa a vò dal furore de' soldati. Ammira-
Dunois, che propalatala per la città bile in combattimenti era il
tali

d'Orleans, il desiderio di combat- sangue freddo della giovane eroina :

tere sottentrò al timore. Fu esami- si presentava sempre prima all'as-


nata dai vescovi e dal parlamento salto col suo stendardo in m^ino, e
di Poitiers in presenza del re, co- rimaneva ultima sul campo di bat-
me dai più famosi teologi; Giovan- taglia per proteggere la ritirata del-
na ripetè la celeste missione di li- le truppe; abboniva 1' effusione del

berare Orleans^ e di condurre Car- sangue, ne si valeva della spada


lo VII ad essere consagrato in che nell'ultima estremità. L'abilità
Reims, e dopo rigorosi esami teo- i con cui dirigeva le operazioni in- ,

logi consigliarono il re ad accetta- duceva meraviglia ne' più esperi-


re i soccorsi della fanciulla, rimosso mentati capitani: in mezzo agli stre-
ogni sospetto di sortilegio o magia, pili de' combattimenti faceva risuo- ,

e dichiarata vergine e vera pulcel- nare il nome del Dio degli eserci-
la. Allora gli furono assegnate gen- ti, il grido del valore, e la pro-
ti per sua guardia , ed un convo- messa della vittoria. Ferita grave-
glio per soccorrere Orleans: essa mente all'assalto dell'ultimo forte
richiese due cappellani e il re gli , ch'era rimasto agl'inglesi, piena di
fece armatura compita. La
fare un' coraggio volle che si espugnasse in-
donzella volle imo stendardo bianco dicandone il modo; indi risale a
sparso di fiordalisi, coli' immagine cavallo ed ottiene piena vittoria, etl

del Redentore, e le parole Geui in fiionfo al suono delle campane


FRA FRA 3i3
jientrò in città , e primo suo pen- Dopo la vittoria di Patay , i

siero furono l'esequie pei periti: presidii inglesi da timore ab-presi


l'assedio fu tolto, allontanandosi pre- bandonarono le città che avevano
cipitosamente l'inimico, e tanti van- in custodia, che senza combattere

taggi la Pulcella ottenne in soli tre tornarono in potere del re. L' e-
giorni di combattimenti, seguiti da sercito francese, ricevuti i rinfoi^zi

una processione con sagri in-


religiosa che abbisognava, si accinse a mar-
ni e cantici in rendimento di grazie a ciare per Reims. Troyes fu espu-
Dio. Giovanna quantunque addolo- gnato, entrandovi Carlo VII, con
rata dalla feiita, si recò dal re ad la Pulcella a fianco ; cos\ avvenne
annunziare la liberazione d'Orleans, di Chalons sur Marne , aprendo
ciò die sparse in Parigi il terrore, Reims le porte al re, che vi fece
e lo scoraggi mento tra gli inglesi il suo ingresso solenne, e nel gior-
e i borgognoni. Ad onta delle in- no appresso 17 luglio 14^9 ^^
sormontabili difficoltà che presenta- consagrato nella cattedrale. Gio-
vano il desiderio di Giovanna, in vanna d'Arco col suo stendardo
condurre Carlo VII a Reims, fu era presso il re, cui dopo l' inco-
d'uopo cedere, prendendo prima del- ronazione si gettò alle sue ginoc-
la partenza le città conquistale da- chia, e lo supplicò versando lagri-
gl' inglesi nelle adiacenze d'Orleans, me di concederle di ritirarsi, poi-
come Jergeau, Meun ec, cui segui ché la sua missione era compiuta ;

la vittoria di Patay. Frattanto la ma il re la ritenne presso di sé. D'al-


fama di Giovanna d'Arco e delle lora in poi la Pulcella si diportò con

sue mirabili gesta rapidamente si maggiore riserva , non rendendosi


diffuse in tutta la Francia , e nel mallevadrice degli avvenimenti, pren-
restante dell'Europa. Le opinioni dendo tuttavolta perla prima, parte
erano ferme sul conto suo: tutti i nelle più pericolose spedizioni. Chie-
francesi partigiani di Carlo VII, non se ed ottenne dal re l'esenzione
dubitavano eh' ella fosse ispirata da da ogni taglia, sussidio o sovven-
Dio; all'incontro gl'inglesi la cre- zione ai due villaggi di Greux, e
devano maga e strega, ed il terro- di Domremy che l'avevano veduta
re che loro aveva incusso rendeva nascere, e formavano una sola par-
vane le forze delle loro armate di rocchia, che godette del benefizio
Francia avvezze a vincere. L'ascen- sino alle politiche vicende del de-
.
dente che la Pulcella prese sui sol- corso secolo. Dopo r incoronazione
dati e sul popolo non avea confi- le città della Brie e della Cham-
ne; ma i generali e i cortigiani ge- pagne si arresero al re o ai suoi
losi della sua gloria, vedendosi umi- generali Avanzandosi l'esercito su
liati da una fanciulla di bassi na- Parigi, S. Dionisio gli aprì le por-
tali, ebbero con essa vive alterca- te, ma la Pulcella rompendo la
zioni. Giovanna si condusse con pru- sua spada celebre di Fierbois, per-
denza e dignità, acciò tutto concor- cuotendo una donna di mala vita,
resse al buon successo di sua mis- che si trovava tra i soldati, fu da
sione. Lo splendido corredo di sue essa e dal re preso per funesto
virtù, trovò alle accuse sino d'allo- augurio, e quale avvertimento del
ra difensori , che con imparzialità cielo che la sua corsa militare era
scrissero dei trattati. finita. Nel combattimento restò fé-
,

3i4 FRrV FRA


rita, onde visolvetle di ritornar alla raggio inalterabile nccoppiò il più
sua oscurità ; nella basilica di s. commovente dolore. L'impidso ch'el-
Dionisio rese grazie a Dio , alla la avea dato al valore francese
beata Vergine Maria , ed ai pro- prodiicendo ogni giorno nuovi trion-
tettori della Francia, ed appese le fi sugl'inglesi, vieppiù irritò que-
sue armi ad una delle colonne di sti contro di lei : predisse che do-
quel tempio. Tuttavia le istanze po sette anni, VII avrebbe Carlo
del re e de' principali capitani ripreso Parigi, Con- e si verificò.
riuscirono nuovamente a vincere dannata iniquamente alle fiamme
la sua risoluzione di rientrare sot- come eretica recidiva, con manife-
to il pateino tetto. Dopo l'infrut- sta contraddizione gli accordata fu
tuoso assalto dato a Parigi, Carlo la che ricevè
richiesta Eucaristia ,

VII concesse a Giovanna d'Arco, con umiltà profunda e gran copia


ed a tutta la sua famiglia com- di lagrime. Dopo tale atto di re-
prese femmine, ed in perpetuo,
le ligione verace, ella ebbe più fer-

lettere di nobiltà con tutti i pri- mezza e coraggio in sostener il suo


vilegi annessi, con magnifico e giu- martirio. A' 3 maggio, altri dico-
i

sto elogio della Pulcella. no a' i4 giugno i43i, sulla piaz-


Assediando ilduca di Borgogna in za del mercato di Rouen, l' infeli-
un agl'inglesi Compiegne, Giovanna ce Pulcella fu gettata nel rogo, e
accorse a difènderla, ma dopo aver morì vergine invocando il venera-
fatto prodigi di valore fu ferita, e to non)e di Gesìi. Così perì dopo
fatta prigioniera : la gioia degl' in- dodici mesi della più atroce catti-
glesi giunse al colmo per tal pre- vità coleiche avea salvato la Fran-
sa, e dicono gli storici che superò cia e suo re, senza che questi
il

quella delle vittorie che aveanli resi né quella facessero alcuno sforzo
padroni di quasi tutta la Francia. per salvarla e pel complesso del-
;

Si spedirono da per tutto corrieri la sua gloria e della sua disgra-


per tale avvenimento , facendosi zia, sarà un eterno oggetto di am-

pubbliche feste di allegrezza nelle mirazione e di pietà, essendosi col-


poche città restate agi' inglesi. Il r iniquo suo processo violate tutte
duca di Cedfort prima di sagrifì- le leggi divine ed umane nel piìi
care alla sua vendetta la Pulcella, barbaro modo. Nel i455 fu rive-
voile che fosse dimostrato per so- duto il processo, e luminosamente
lenne processo rea di sortilegio e apparvero le inaudite falsità, e di
di magia, quindi farla condannare tal revisione accuratissima e rigo-
per eretica, senza rispettare le leg- rosa ne esistono parecchie edizioni.
gi della guerra. Ricolmata di ol- La Pulcella d'Orleans era stata
traggi fu cacciata in tetra carcere consultata da Giovanni conte d'Ar-
a Rouen : la sua completa inno- magnac sull'antipapa Clemente Vili,
cenza risulta dallo stesso infame ch'era succeduto nel i/\.i') a Be-
processo, che sagrificò la valorosa nedetto XIII, e sull'antipapa Be-
difenditrice del legittimo sovrano, nedetto XIV che comparve in sce-
sotto pretesto di magica supersti- na nel i4'29 alla rinunzia del pre-
zione. Giovanna si mostrò avanti decessore, e che subito rientrò nel-
ai giudici più ammirabile che sul le tenebre : così finì interamente
campo di battaglia ; e ad un co- lo scisma principiato nel iS-H.
IT» A FR^V òij
Murlino V assolvè il conte d'Ai- tulla la Francia, che altro loro
magnac, già pertinace nell'errore, non rimase che Calais, che fu poi
dalla scomunica e privazione dei ripigliato dal duca di Guisa circa
beni che possedeva, con facoltà a duecento anni dopo. Nel pontifica-
chiunque di poterlo arrestare coi to di Eugenio IV, e per quanto
suoi seguaci, e venderli come schia- si fece neir assemblea di Bourges,
vi. In tal modo in Francia ebbe ed a seconda del conciliabolo di
termine ogni reliquia del funesto Basilea, Carlo VII formò in 38 ar-
scisma, hi quanto alle calamità del ticoli la famosa Prammatica san-
regno di Francia per le conquisLe zione (Fedi) j cavata dai decreti
degl'inglesi, le descrivono esatta- del conciliabolo, e condannata dal
mcnle Giovanni Giovenale Orsini, Papa: i 38 articoli si leggono pres-
neW [storia di Carlo /-
/j pag. 379 so Ferrari nella Bihlioth. can. ver-
il

e seg. ; Nicolò de Clemangis, nel- bo Concordatimi Gallicuni. Quindi


r Orazione a' principi di Francia, i padri basileesi presieduti dal car-
che sta nelle sue opere, pag. 169; dinal Lodovico Alemanni vescovo
Engueranno de Monstrelet, che de- d'Arles, scismaticamente deposero
ve essere letto con avvertenza co- Eugenio IV, e nel 1439 elessero
me del partito borgognone contra- l'antipapa Felice V
duca di Sa-
rio alla Pulcella, Croniche lom. I, voia , che prontamente fu consa-
pag. 3 1 7 ; Alano Chartier, nel Dia- crato dal detto cardinale, come fu
^ . . e
logo sul pianto delle calamità fran- scomunicato con tutti 1 suoi fau-
cesi, pag. e Giovanni Ger-
^55; tori dal legittimo Eugenio IV. Sot-
mani vescovo Chalons sur Sao-
di to il successore di questi Nicolò
ne, nella Vita di Filippo IH du- V ebbe termine tale scisma , il

ca di Borgogna, pubblicata da Gio. quale non solo appena assunto al


Pietro di Ludewigs, nelle Reliquie trono nel i447 inl''nò a tale ef-

inss. tom. II, pag. ^o, tutti tesli- fetto un congresso a Lione a cui
nioni di vista di que' clamorosi av- spedi i suoi nunzi, ma ne inviò
venimenti. Intanto Carlo VII con- pure a Carlo VII. Nell'assemblea
tinuò a battere gì' inglesi, i quali nulla si conchiuse per le pretensio-
nel novembre i43i fecero corona- ni del pseudo-pontefice e del suo
re nella cattedrale di Parigi il loro partito, alle quali Nicolò V non
giovine re dal cardinal di Wince- die risposta, anzi con breve all'ar-
ster ma ne furono gì' inglesi ben
; civescovo Acqus Roberto, dichiarò
presto scacciati, e Carlo VII vi fe- eretico l'antipapa, e con bolla dei
ce il suo ingresso nel
i^^J' Indi 12 dicembre gli confiscò i beni in
sottomise la città di Metz, vinse un a quelli de' suoi fautori, quali
sopra gl'inglesi la battaglia di For- applicò al re di Francia se avesse
migni nel 1400, prese Pvouen la , voluto reprimerli colle armi, men-
Normandia, e la Guienna ; final- tre Felice V procurò di trarre il

mente Talbot generale degl' ingle- re al suo partito.


si, essendo stato ucciso nel 14^1 Nel 1447 a' 21 maggio Nicolò
alla battaglia di Cadile, i conti di V approvò )a concordia conchiusa
Dunois, di Penthievre, di Foix e dal duca di Borgogna con la santa
d'Arn)agnac, generali di Carlo VII Sede non che il trattato di pace
,

scacciarono talmente gì' inglesi da fatto tra il duca c Carlo VII, a


,

3i6 FRA FRA


mediazione del cardinal Albergati. parrocchia. Papa Pio II più vol-
Il

Nel 144"^ Nicolò ad istanza di V te pregò Carlo VII ad abrogare la


Enrico VI re d'Inghilterra, estese prammatica sanzione, che sebbene
la prammatica sanzione in ciò che in parte rivocata dal successore,
riguardava i benefizi ecclesiastici non fu soppressa che da France-
alla Normandia o sia minore Bic- sco I , nel concordato con Leo-
lagna che poi come dicemmo ri-
, ne X. Presa Costantinopoli da
cuperarono i francesi. Il redi Fran- Maometto II , il Papa fece lega
cia mandò a Roma una splendi- col duca di Borgogna , che per
dissima ambasceria per prestare a la sua morte non ebbe effetto. Sta-
Nicolò V gli ossequi come a vi- bili Carlo VII su d'una permanen-
cario di Gesù Cristo , ed il Papa te armata la futura grandezza e si-

con breve de' 9 agosto gli rese le curezza della Francia; ma egli prin-

maggiori grazie, assicurandolo di cipalmente dovette la sua corona


essere pronto ad estinguere lo sci- alle vittorie del conte Dunois e di
sma , e rendere la pace e V u- Giovanna d'Arco, per cui fu cogno-
nione alla Chiesa. In pari tempo minato il P'ittoriosoe il Ben servilo.
Nicolò V, a sopprimere gli errori Era egli in vero coraggioso, ma la
insorti nella Borgogna sulle indul- sua passione per Agnese Sorel. fa-
genze, deputò i vescovi Cabilonen- cevagli impiegare tutto il suo am-
se, e Sidoniense ; nonché confermò po in galanterie, in giuochi ed in
con bolla de' 6 luglio a France- feste, trascurando gli affari. Questa
sco nuovo duca di Bretagna, i pri- indifferenza del re, ed alcuni altri
vilegi che a tali duchi aveano con- pretesti poco sodi , fecero solleva-
cessi i Papi, e i re di Francia. re il delfino Luigi suo figlio che
Determinato Felice V a rinunzia- ambiva impaziente di regnare, ed
re l'antipontificato, Carlo VII sol- erasi distinto per raffinata politica,
lecitato dai ne man-
figli di quello e per valore col quale fece agl'in-
dò le condizioni a Nicolò V, che glesi levare l' assedio da Dieppe.
pieno di dolcezza ascoltò le propo- Luigi nel 1456 si ritirò negli sfati

sizioni del primogenito della Chie- del duca Borgogna, e donde non
di
sa, e nel i449 'o scisma ebbe de- si restituì ne' suoi domini! che alla

finitivo termine j con soddisfazio- morte del padre. Questo avendo ri-
ne comune. A' i5 agosto i45i Ni- cusato di prendere nutrimento per
colò V destinò legato in Borgogna otto giorni, pel timore di essere av-
il cardinal di Cusa per indurre al- velenato, terminò di vivere a Mehun
la pace il duca Filippo, e il car- nel Berry a' 12 luglio i4^'-
dinal d'Estouteville legato a Carlo Luigi XI gli successe portandosi
VII per pacificarlo coli' Inghilter- subito a Parigi e prendendo tosto
ra, ma senza alcun successo. A Car- una condotta opposta a quella del
lo VII si attribuisce l' istituzione padre. Rimosse la maggior parte
in ciascun villaggio dei francìiiar- degli antichi ullfìziali , e conferì i

Cleri, da cui vuoisi che derivasse- loro posti a quelli che lo avevano
ro i gentiluomini de' villaggi , che seguito nel Delfinato ed in Fiandra.
pigliarono e conservarono in parte Nel 1^61 conchiuse una lega con
fino dopo la metà del secolo XVIII Giovanni II re d'Aragona, ed ebbe
la qualità ed il titolo di signori di nel i465 un congresso con Enri-
,

FRA FRA 3p
co IV re di Castiglia, che lo avea avea terminati i suoi giorni, e stet-
scelto per arbitro delle sue diffe- te in forse se dovesse portar piìi

renze col re aragonese. Dopo qual- oltre la sua vendetta. Il duca di

che tempo il conte di Charolois si Borgogna lo costrinse a cedere al


collegò col duca di Bretagna con- duca di Berry la Sciampagna e la
tro il re. Il duca di Berry unico Brie in vece della Normandia, e di
fratello del re, il duca di Bourbon, accompagnarlo colle sue truppe per
il conte Dunois, e vari signori en- ridurre i liegesi. Appena il re si
trarono in questa lega, malconten- trovò fuori di pericolo, che persua-
ti che Luigi XI sul cominciar del se il duca di Berry a ricevere in
suo regno gli avca spogliati delle vece per appannaggio la Guienna,
loro cariche. La guerra civile che temendo che eccitasse nuove tur-
venne in seguito da questa lega bolenze, essendo le precedenti pro-
ebbe per pretesto il sollievo de' po- vincie vicine alla Borgogna. Nello
poli, e fu chiamata la guerra del slesso tempo punì il cardinal Ba-
bene pubblico. Diedesi una sangui- ine, già suo ministro favorito, per-
nosa battaglia a Monllhéry fra il re chè avea dato ricetto nella ribellio-
ed principi collegati li i6 luglio
i ne al fratello; e morendo questi
i465. La perdita fu a un dipres- nel 1472 avvelenato, il sospetto
so eguale da ambedue le parti; ma cadde sul re medesimo.
Luigi XI temendo le conseguenze intanto Carlo il Temerario pose
funeste d' una guerra tanto perico- a ferro e fuoco la Piccardia, rovi-
losa, vi pose fine coll'umilianle trat- nò la Normandia, e conchiuse nel
tato di Conflans, in virtù del qua- 1474 iJ trattato di Bovines col re;
le cede la Normandia a suo fratel- ma poco dopo fece contro di lui
lo, diede al conte di Charolois al- lega col duca di Bretagna e con
cune piazze nella Piccardia, la con- Odoardo IV re d'Inghilterra. Luigi
tea d' Estampes al duca di Breta- XI però conthiuse un trattato cogli
gna , e la spada di contestabile a svizzeri, e fu il primo Ira i re di Fran-
Luigi di Luxembuigo conte di s. cia che ne conchiuse con tal nazione.
Polo. Ma appena che si vide fuori Si guadagnò il re inglese con una
di pericolo , che ritolse laNor- tregua, e questa fece pur duca di il

mandia a suo fratello, e s' impadro- Borgogna vedendosi abbandonato da


nì maggior parte delle piaz-
della Odoardo IV , dando nelle mani di

ze che avea cedute. Questa viola- Luigi XI il contestabile di s. Polo,


zione del trattato di Conflans stava che fu decapitato, come lo fu pure
per riaccendere la guerra, quando Giacomo d'Armagnac duca di Ne-
il re ebbe l'imprudenza d'impe- mours nel i477> legittimo discen-
gnarsi inuna conferenza a Peron- dente di Clodoveo. Carlo il Teme-
na nel i468 con Carlo il Temerà- rario ultimo duca di Borgogna, es-
rio, ch'era succeduto a Filippo il sendo stato ucciso li 5 gennaio del
Buono suo padie duca di Borgo- medesimo anno nella guerra con-
gna. Carlo intese nel tempo stesso tro il duca di Lorena, all'assedio
la sollevazione , e sapendo eh' essa di Nancy sua residenza , lasciò per
era sostenuta da Luigi XI lo riten- erede Maria unica sua figlia: que-
ne prigioniero in quella torre me- sta principessa fu proposta in ma-
desima , ove Carlo III il Semplice trimonio al delfino, o al conte di
8 ,

3 1 FU A 1'^
R A
Angoiileme |ìOÌ patire di France- Bereng;ui(j 1, 1112. Berongririo ,

SCO I, ma il re per una non ben i 1 3o. Raimondo Berengario 11,


intesa politica non avendovi voluto i s
/j.4. Alfonso l, e Raimondo Be-
aderire , ella sposò Massimiliano I rcngario 111, i 166. Alfonso 11, i iqG.
d'Austria, figlio dell' imperatore Fé- Raimondo Berengario IV, i2og.
derico III. Il re si pur sfug-
lasciò Beatrice e Carlo I, 124^- Carlo 11,
gire pel delfino il matrimonio di 1^85. Roberto, i3oy. Giovanna,
Giovanna figlia di Ferdinando ed 1 o^^- Luigi I, 382, Luigi II, r384- 1

Isabella monarchi di Spagna, che Luigi IH, i4i7-Renato, i4^4- Car-


eredilò Filippo 1 figlio diMassimi- lo III, 1480. Luigi XI re di Fran-
liano I e di Maria di Borgogna, eia i48i-
per aver egli fatto tal matrimonio. Quando il Papa Sisto IV sco-
Luigi XI riprese moke città di Pie- niunicò i veneziani, essi appellarono
cardia, dell' Artesia e di Borgogna; al futuro concilio, e siccome il Pon-
e pigliò al suo soldo gli svizzeri nel tefice con una bolla dimostrò che
1478, in luogo dei franchi -arcieri la Sede apostolica, e chi in essa ri-
stabiliti Diede la
dal suo genitore. siede è superiore a tutti i concili

battaglia di Guinegata contro Mas- il re in vece di cedere all' istanze


similiano I, indi si pacificò con lui, de' veneti, volle che la sentenza di
e come supremo feudatario s' im- Sisto IV fosse con gran solennità
padroni della maggior parte della pubblicala. Essendo Luigi XI avido
Borgogna che uni alla corona. I al maggior segno di saper le nuove
duchi di Borgogna sino dall' 843 prima di ogni altro, così stabilì le

incominciarono nella storia una non poste in Francia : sotto di lui e nel
interrotta serie: Filippo di Rouvre 1464 d priore di Sorbona chiatnò
regnò dal 349 ^' 1 1 36 1 quando da INIagonza gli stampatori. Con-
il ducato fu unito alla monarchia quis<tò il Bolonese, incoraggi il com-
di Francia. Filippo \ Ardilo, quarto mercio, e tentò d' introdurre l'uni-
figlio del re Giovanni II, fu fatto formi tà dei pesi e delle misure. La
duca di 363 ed
Borgogna nel 1 , fiu'beria, le ingiustizie e le crudeltà
ebbe in successori Giovanni Senza di questo re resero odiosa la sua
'paura nel i4o4j Filippo il Buono memoria: tutti gli storici ce lo rap-
che istituì r ordine del Tosone piesentano cattivo figlio, cattivo pa-
d'oro [Vedi), nel i4'9J e Carlo il dre, cattivo fratello, cattivo marito
Temerario nel 1467, alla cui mor- e cattivo vicino. Morì in Plessis-

te qua! terribile avversario di Lui- les-Tours a' 4 agosto i483, dopo


gi XI, questi si abbandonò alla più di aver fatto venire dalla Calabria
viva gioia, e ne fece rendimenti di in Francia, s. Francesco di Paola,
grazie a Dio, e doni a s. Martino nella speranza di conseguire per le
di Tours. 1481 Carlo ultimo
Nel sue orazioni la guarigione. Gli suc-
conte della casa d' Angiò, lasciò in cesse il Carlo Vili {'Affabile
figlio
testamento a Luigi XI la Proven- ed il Cortese d'anni i3, onde la
za, co' suoi diritti sui l'egni di Na- sua sorella primogenita Anna di
poli e di Sicilia. Ecco la serie dei Francia, di Bourbon-Beaujeu, ebbe
conti ereditari di Provenza. Ber- il governo della di lui persona, se-
trando, 1063. Stefanetto, logS. Ger- condo le disposizioni del genitore,
berga e Gilberto, 1 100. Baimondo lo che mosse il duca d'Orleans
FRA FRA 3.9
Carlo primo piincipc del sangue, Io Berengario qSo, Alano II
nel
che pretendeva la reggenza, a porsi Barba torta nel 937 Drogone nel ,

alla testa di un'armata; ma ven- 9^2, Hocl IV nel 9^3 Guerecco ,

ne battuto e fatto prigioniero nella nel 980, Conano I nel 987, Gof-
giornata di s. Aubin di Gormier li fredo I nel 1002, Alano III nel
9.6 i488, e per tre anni re-
luglio 1008, Conano II nel io4o, Hoel V
stò nella torre di Bourges. Carlo nel 1066, Alano Fergente nel 1084,
Vili sposò Anna figlia dell' ultimo Conano III nel i 12, Eude e Hoel
i

duca di Bretagna con questa pro- VI nel 148, Conano IV nel i i56,
I

vincia in dote: il re per fare que- Goffredo II nel i 17 i, Arturo I nel


sto vantaggioso matrimonio inter- I 96, P. Mauclero nel 1 2 3, Gio-
1 i

pose la mediazione del duca d'Or- vanni I nel 1237, Giovanni linei
leans, elicla tale effetto pose in li- 1286, Arturo li nel i3o5, Gio-
bertà; lo sposalizio si celebrò dipoi vanni III nel i3i2, Carlo nel i34f,
nel 149I5 restando così riunito al- Giovanni IV nel i 364, Giovanni V
la corona il feudo importante di nel 1399, Francesco 1 nel 1 44'^'>

Bretagna della quale non riuscirà


, Pietro 11 nel i45o, Arturo 111 nel

discara la serie dei suoi principi. 1457, Francesco lì nel 1 4^8, An-
La Bretagna francese fu governata na moglie di Carlo Vili, e poi di
dai suoi re sino dall'anno 383, quin- Luigi XII, e con essa i detti re
di Carlo Magno e Lodovico 1 il di Francia, e poi i loro succes-
Pio la soggiogarono. Ne fu creato sori.
duca Nomeno neir824, il quale ebbe Molte notizie ancora ci riman-
i seguenti principi a successori. Eri- gono riguardanti la storia civile ed
sopoè neirSSi, Salomone IH nel- ecclesiastica del regno di Francia
r857, Pasquitteno e Gurvand nel- da questo punto fino al tempo pre-
r 874, Alano I e Giudicaele li nel- sente, per cui dobbiamo rimetterne
1*877, Gurmaglione nel 907, Giuel- la continuazione al successivo volume.

FINK DV.L VOTUME YlGF.SI'VinSESTO.


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fioroni Gaetano.
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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