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e s ;^é
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
k\ PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÌJCELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, Al CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOW
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
COMPILAZIONE
GREGORIO XYL
VOL. XXVIL
IN V E N J: Z A I
STORICO-ECCLESIASTICA
F
FRA FRA
Continuazione dei cenni storici ci- re di Francia, il Papa cedendo ai
vilied ecclesiastici sul re^no di grandi vantaggi che offriva a' pro-
Francia, e delle relazioni di que- l)ri parenti il re di Napoli Alfon-
sto colla santa Sede. so lì, spedì a Carlo Vili in legato
il cardinal Piccolomini ,
poscia Pio
III, per distoglierlo dall'impresa,
\jailo Vili lusingato dall'idea di senza che fosse licevulo uè sentito,
conquistare regno di Napoli, co-
il perchè il suo zio Pio II era stato
me erede dei diritti di Renato, e di contrario alla casa d'Angiò. Quin-
Carlo III d'Angiò, fece la pace con di domandando Carlo VIII l'inve-
Enrico VII re d' Inghilterra, coi re stitura delregno di Napoli, ed op-
de'romani e d'Aragona, all'ultimo dei ponendovisi Alessandro VI, il re si
quali rese la Cerdagna ed il Rossiglio- appellò al futuro concilio, e il Pa-
ne, perdendo cos'i ilunareale per pa minacciò delle censure eccle-
lo
cliimera. Il Pontefice Innocenzo VI 11, siastiche, secondo il decreto di Pio
qual signore supremo del regno di II, pubblicato nel congresso di Man-
JNapoli, pacifìcossi col re, ma man- tova , che proibiva sotto pena di
cando questi alle condizioni conve- scomunica di appellai'si sotto qua-
nute, lo scomunicò, trasferendone lunque pretesto dal sommo Pon-
,
i diritti a Carlo Vili come a le- tefice al futuro concilio, dando con
gittimo successore delle ragioni de- tal bolla una ferita mortale alla
gli angioini. Mentre Carlo Vili si prammatica sanzione. Intanto Car-
apparecchiava con poderose forze a lo Vili senza denaro, e senza risor-
passare in Italia per occupare il le- se e precauzioni, partì dalla Francia
gno di Napoli, morì Innocenzo Vili, alla testa di circa trentamila uomi-
e gli successe Alessandro VI Bor- ni, ed entrò in R.oma al chiarore
gia, che richiesto dell' investitura dal delle faci l'ultimo dì del u^QÌ- ''
6 •
FRA FRA
Papa per timore si rifugiò in Ca- l'assedio di Novara il duca d' Or-
stel Angelo, indi capitolò coire,
s. leans, e rientrare in Francia. Il
scovo, diede l' acqua alle mani del egli figlio di Carlo duca d'Orleans,
Papa, avendogli pure baciato pie- i e di Maria di Cleves, e fu il solo
di, come si legge nel Guicciardini, dei Capeti detto di Orleans- Valois,
Histor. Ital. lib. 5, e nel Vittorel- venendo chiamato il padre del po-
li nelle Addiz. al Ciacconio tom. UT, polo. Per non separarsi la provin-
col. l52. cia di Bretagna dalla corona di
Il re di Francia parfi per Na- Francia, Alessandro VI nel 1498 ad
poli, che prese senza opposizioni ;
istanza del re annullò il suo tnatri-
si vestì degli ornamenti imperiali, monio con Giovanna di Valois fi-
prese il titolo d' imperatore, e fece glia di Luigi XI, onde Giovanna
in quella metropoli il suo solenne virtuosamente ritirossi a Bourges,
ingresso. Se la prontezza di tal con- e v' istituì l'ordine àeW Annunziata
quisto destò meraviglia, la flicilità (Vedi), con la regola di s. Fran-
con cui lo perde, non fu meno cesco. Allora Luigi XII sposò la
sorprendente. Si formò una lega vedova Anna che dicesi avesse sem-
formidabile contro di lui, essendo- pre vagheggiato, e ne fosse stato cor-
ne alla testa Alessandro VI, men- risposto. Questo principe creò un
tre il re vide la necessità di ritor- parlamento a Rouen, ed altro ad
nare in Francia maggio s' in- : nel Aix, e conquistò il ducato di Mi-
camminò per Roma, donde ne par- lano, pei diritti che vantava dal
tì il Papa per non essere obbliga- lato della madre riuscì poco dopo :
to a nuovi patti, contrari alia maestà al duca Lodovico Maria Sforza /'/
pontificia. Il re restituì alla Chiesa Moro di far ribellare i milanesi,
le città cedutegli nell'anteriore con- ma furono repressi da Luigi della
venzione, e proseguì il suo viaggio. A Tremouille, e il duca condotto in
Fornuovo sul Taro gli contrastarono Francia, venne rinchiuso a Loches
il passaggio quarantamila soldati del- in una gabbia di ferro. Inoltre il
8 FRA FRA
Genova : allora Giulio li scomuni- sommissione, e la regina Anna nel-
cò il re, e sottopose all' interdetto la sua pietà era sgomentata dal ti-
contro l'espresso divieto della san- cero alla battaglia di Novara, indi
ta Sede ; perciò Giulio II dichiarò attaccarono la Francia con Massi-
la signoria di Napoli e di Gaeta miliano Enrico Vili, ma
I e con
essere ritornate alla Chiesa , e le inutilmente assediarono Dijoii. En-
concesse a Ferdinando V annullan- rico Vili volendo rendere segnala-
do i patti fra lui e il re francese. to il principio del suo regno, do-
Nel i5ii l'armata pontificia fu rot- po di essere stalo vincitore nella
ta dai francesi all' impresa di Fer- ballaglia di Guinegate, che fu det-
rara, e il Papa corse pericolo d'es- ta la giornata degli speroni ,
per-
sere imprigionato dal maresciallo chè i hancesi al dire degli stessi
di Chaumont, poi rimproverato dal storici nazionali, vi adopravano più
re per non aver usato in ciò dili- gli speroni che le spade (giacche
genza. Egual pericolo scampò Giu- vi combattè la sola cavalleria )
tano trasse seco la perdita del Mi- la bella Maria sorella d'Enrico Vili,
lanese, dove gli svizzeri ristabiliro- e die in moglie a Carlo V l' altra
no Massimiliano Sforza figlio di Lo- figlia avuta da Anna, cui
Pienata
dovico il ÌSIoro. Poscia per repri- cede i diritti sul Genovesato e sul
mere i cardinali ribelli , Giulio li Milanese; onde così fece la pace
tleterminò la celebrazione del con- cogl' inglesi e cogli spagnuoli. Il
di ritirarsi Massimi-
dalla lega con baloardo delle libertà della Chiesa
liano I. In vece Francesco I pro- gallicana, evenne sostituito il Con-
mise difendere il Papa, il suo stato, cordato Leone di
e France- X
la sua famiglia Medici, e la repub- sco I (Fedi), confermandosi il tut-
blica di Firenze ; indi convennero to nella sessione XI del concilio ge-
d'abboccarsi in Bologna. Giunto nerale lateranense V, tenuta a' 19
Leone X a Bologna nel dicembre dicembre i5i6. Nello stesso anno
i5i5, nominò due cardinali e quat- fecesi il trattato di Noyon fra Car-
lio prelati per incontrare il re , i lo V e Francesco I : uno de'prin-
primi ai confini, i secondi a Par- cipali articoli fu ìa restituzione delia
ma, mentre venli cardinali l'atte- Navarra, che TY-rdinando V aveva
sero fuori di Bologna e lo condus- tolto al duca o re Giovanni d'Al-
sero ad idloggicuo nel pontificio pa- brct sino da! i5ii, siccome fautore
-.
IO Fll\ FRA
tlella Francia e del conciliabolo di legrezze, epoco dopo morì, succe-
Pisa. Indi nel i5i8, non senza qual- dendogli Adriano VI già maestro
che opposizione, fu pubblicato in di Carlo V. In detto anno la fa-
Francia il memorato concordato coltà teologica di Parigi censurò
Dell'abboccamento seguito in Bolo- molte proposizioni di Lutero, che
gna tra Leone X e Francesco I , sempre più faceva proseliti nelle
come del concordato conchiuso, del- sue perniciosissime riforme religio-
le opere bibliografiche che lo ri- se, di cui ancora deploriamo le la-
del possente competitore France- e dei beni ad essa tolti per la con-
sco I, si manifestò la
perciò tosto fisca dell' Al vergna , del Borbonese,
gelosia emulazione tra questi
e l' e della Marca a profitto della co-
due principi, e si accese una lunga rona, dopo essersi distinto in milita-
guerra , che riuscì funesta a tutta ri imprese, si diede nell'anno i523
l'Europa. I francesi comandati da al V, che gli affi-
partito di Carlo
Andrea di Foix conquistarono la dò comando delle sue armate.
il
la Francia, per tiallare col re del- gi, ancorché laici, potessero nomi-
la conversione di Enrico \1II re nare persone idonee a' benefizi ec-
d'Inghilterra che avea abbracciato clesiastici sotto la due- somma di
gli errori delle riforme religiose, e cento lire tornesi. In seguito con
per dare in moglie al secondo, non maggior successo Paolo 111 ottenne
all'ultimo suo figlio come alcuni che due monarchi ficessero tregua
i
scrisseio. poi Enrico II, sua nipote per dicci anni, ma non ebbe inte-
Caterina de Medici, che fu madre ra durata.
di Francesco II, Carlo IX, ed En- Volendo l' imperatore punire i
religione cattolica contro i profe- Sanese, per cui il Papa Giulio II!
i4 , FRA FRA
e prese Hesdin. 11 re rovinò 1 Paesi Thionvllle. Il duca di Nevers Car-
Bassi, e disfece gì' imperiali nella Jemont, e il maresciallo di Teri-
liattaglia di Rcnti, seguita da con- nes presero Dunkerque, e s. Ynox,
venula tregua nel i556. Avendo mentre il maresciallo Brissac si sos-
FRA FRA i5
della gin-viiiezza del re, s'impadro- rondogenito di Enrico II, e di Ca-
nirono del governo, il che suscitò terina de' Medici gli successe in
contro di loro i principi del san- età di anni dieci, e fu consagrato
gue, Antonio di Bourbon re di in Reims a' ì5 maggio i56i. La
Navarra, e suo fratello Luigi prin- regina sua madre ebbe l' ammini-
cipe di Condé, i quali trassero al strazione del regno, di cui fu di-
loro partito i calvinisti del regno ;
chiarato tenente generale Antonio
al contrario i Guisa v' indussero a di Borbone re diNavarra il prin- :
seguita per la morte del re avve- chè riguardavasi non solo come
nuta li 5 dicembre i56o: fu sot- un eroe , ma come il sostegno dei
to questo regno che i protestanti cattolici, e il protettore della vera
o calvinisti furono chiamati ugo- Chiesa. Allora Condé sorprese Or-
notti. Carlo IX suo fratello, e se- leans, ed a sua imitazione i calvi-
, ,
FRA FRA 17
piincipi italiani a somministrare se il nome dell'autore, e condan-
ancli'essi soccorsi. Inoltre s Pio V nò settantanove proposizioni.
accordò a Carlo IX di alienar Jje- Dopo la pace conchiusa dal re
ni ecclesiastici per la somma di cin- cogli ugonotti , essendo i capi di
quecento settanta mila scudi. Gli questi sospetti della durata , credè
ugonotti furono disfatti alla batta- bene Carlo IX di proporre il ma-
glia di s, o novembre
Dionigi a' i trimonio di sua sorella Margherita
1567 dal contestabile, che poi mo- con Enrico III re di Navarra fi-
ri per le ferite riportate: allora si glio di Antonio di Bourbon, discen-
pose alla testa delle armale Enri- dente di Roberto di Francia conte
co duca d'Angiò fratello del le, e di Clermout, quinto figlio di Lui- .s;
guadagnò a' i ^ marzo i56c) la bat- gi IX, che poi divenne re di Fran-
taglia di Jai'nac, per la quale il re cia col nome di Enrico IV il Gran-
mandò al Papa dodici stendardi de. Appena fatta la cerimonia del-
presi agli eretici; ed il principe di le nozze nel i57 1, l'ammiraglio di
Condé fu ucciso a sangue freddo Coligny fu ferito da un'archibu-
da Montesquieu tre giorni dopo. giata da Maurevel; indi Carlo IX
A' 3 ottobre il medesimo duca ri- a consiglio di Caterina de' Medici
portò la sanguinosa vittoria nella e di molti signori della corte, de-
pianura di Montcontour ,
per ope- cretò la strage degli ugonotti. L'or-
ra principalmente di Sforza gene- dine fu eseguito con tanta crudel-
rale pgntificio, il quale a mezzo tà in Parigi, e in quasi tutto il re-
del fratello Paolo, mandò a s. Pio gno, che vi restarono uccise piìi di
V ventisette stendardi presi agli settanta mila persone , e siccome
ugonotti, che li collocò nella basi- r uccisione incominciò a' 24 agosto
lica lateranense ; indi ebbe luogo la la notte della festa di s. Bartolo-
pace. Intanto Michele Baio dottore meo, fu detta la strage di s. Bar-
dell' università Lovanio , sparse
di tolomeo. Va però avvertito che il
e sostenne ne' suoi scritti molte sen- numero de' settantamila uccisi è di
tenze circa il libero arbitrio, le molto esagerato. Gravissimi poi fu-
opere umane, ed il merito, le qua- rono i motivi che a propria dife-
li furono di scandalo alle scuole sa indussero il governo del re, in
e (l'inquietudine alle coscienze; e quei lagrimevoli tempi, a ricorre-
furono come i primi semi di quel- re a questa estrema misura, senza
la zizania che nel seguente secolo la quale forse il calvinismo, e la
infettò diversi dei puri campi del- repubblica, o piuttosto le repubbli-
la Chiesa, principalmente la galli- che federative in cui agognavano i
cana,- coi giansenisti che tanfo af- capi ugonotti frastagliare la Fran-
flissero la Francia nell'ecclesiastico cia, avrebbero trionfalo della Chie-
Queste false dottri-
e nel politico. sa cattolica e dell' unità della mo-
ne furono prontamente condannate narchia. E fu per s\ gravi motivi
dalla Sorbona in dieciotto articoli, che in s. Luigi de' francesi di Ro-
e vi risposero i balani con un' apo- ma cantò il Te Deum, e si fe-
si
voi. XXVII.
.^^
j8 fra FKA
principe di Condé iiglio del defun- di d' istoria e di geografìa , fu
to , fecero 1' abiura de' loro errori dall'ammiraglio di Coligny spedita
per salvare la vita ; abiura che il una colonia America.
di francesi in
Papa Gregorio XIII accolse coi Enrico III Enrico lì e di
figlio di
maggior piacere. Il duca di Lore- Caterina de' Medici, già duca d'An-
na Enrico di Guisa, eh' era stato giò eletto per le sue brillanti mi-
incaricato dal re di essere esecu- litari azioni re di Polonia, tre me-
tore della strage . l' eseguì con vi- si dopo la sua coronazione in Cra-
gore; e parlamento ordinò che
il covia ne partì, e recatosi in Fran-
r ucciso ammiraglio Coligny co- ,
cia fu coronato e consagrato in
me primo e piìi fanatico capo de- Reims dal cardinal Guisa I-uigi di
gli ugonotti, fosse impiccato in ef- a' i5 febbraio iSjS. Intanto Gre-
figie Montfaucon
sulla forca di : ma gorio XIII commiserando lo stato
questo macello non fece che esa- della Francia indebolita di forze
,
giò fece l'assedio della Rocella dive- mandò prima duecento mila scudi
nuta la capitale del protestantismo, d'oro, poi altri cento mila, indi al-
protetta da Elisabetta regina d' In- tri cinquanta mila, con quattro mi-
ghilterra e difesa dal La Noce ; ma la fanti.Si adoprò pure perchè lo
vi perdette quasi tutta la sua arma- scettro di Polonia restasse nelle ma-
ta nel iSyS; ed avendo inteso il ni Enrico
di III; ma desiderando i
tninchi: tultavolla l'indulgente Pon- XIII a'29 gennaio iSyg, colla bol-
tefice annuì all'alienazione di tanti la Provisionis nostrae , appresso il
beni ,
pari a cinquanta mila scudi Possevino in Àppar. Sacr. tom. II,
zionale, e quello solo che salvò nel cevuto come suddito del re di
regno la Chiesa cattolica giacche ,
Spagna, il Papa si gravò, non vo-
dicono alcuni storici, che mai Eu- lendo stare all' arbitrio altrui sul-
F P. A FRA 21
];i scf-Ila fle'nmi/i. In fatti il re \ucò pel settembre gli stati generali
noi ricevette, e incaricando l' amba- a Blois. Trovatosi per tal moda
sciatole a fare le sue scuse, Sisto il re privato d'ogni potere, perde
V gli negò r udienza, e gli fece in- madre, e die luogo
di fiducia alla
limare che stdjito uscisse in vece ad un temperamento precipitoso e
•la Roma. Queste cliiFerenze non tragico. All'apertura degli stati in
fuiono accomodate sinché il re non Blois, Enrico III pronunciò un gra-
SI pie;:;ò onorevohnente
e ricevere ve discorso, e dispose per modo le
monsignor Mirta, ed allora il Pa- cose, che il duca di Guisa Enrico,
pa richiamò l'ambasciatore, come chiamato a palazzo col pretesto che
racconta a lungo il p. Tempesti, il re voleva confessarsi e comunicar-
nella Fìta di Sisto V^ lib. X. si, nell'alzar la cortina per entrare nel
L'anno 1587 *^ formò la fazione regio gabinetto fu trafitto dai pu-
del consiglio de' sedici, che avea gnali di otto sicari. Indi furono
niente meno per iscopo, di privare ivi an-eslati il fratello Lodovico II
il re della corona e della libertà. cardinal di Guisa, il cardinal Bour-
In pari tempo il re di Na varrà bon, l'arcivescovo di Lione, i du-
parlai dal Bearn per unirsi ai te- chi di Nemours e d' Elbeuf col
deschi ed agli svizzeri. Anna duca giovinetto Carlo principe di Joinvil-
di Gioiosa volle impedirgli il pas- le, figlio del trucidato. Il giorno
saggio, e fu disfatto a Courtray, sen- seguente, vigilia del santo Natale,
za che il re profilasse della vittoria, fu condotto il cardinale ove il du-
ritornando nel Bearn presso la con-' ca era slato ucciso, e a colpi di
tessa di Grammontj mentre i sud- alabarda venne spietatamente morto,
delti alleati furono battuti dal duca quindi bruciale le ceneri de' due
di Guisa. Enrico III quando si vide fratelli furono sparse al vento. Giun-
per>eguilalo all'estremo dai sedici, e ta questa nuova infausta in Roma,
dal duca di Guisa, a' 12 maggio i588 Sisto V
ne restò soprammodo con-
fece entrare nuove truppe, e gli e con gagliarda allocuzio-
ti'istato,
basciatore della lega domandò nuo- torli pontificii, veggasi nel Bernini,
va udienza a Sisto V, e gli presen- Storia dell' eresie tom. IV, pag.
tò le suppliche de' collegati, che 5^9 quale rimprovera Natale
, il
Vili, che dopo aver pianta la mor- feriore del re e gli spezzò un den-
ie di Alessandro Farnese condot- te. Siccome i due malvagi erano
tiere dell' armata della lega, e ce- slati scolari , chq sotto
dei gesuiti
lebrati magnifici funerali, scrisse ai Carlo IX erano stati stabiliti in
cardinal Filippo Lega, che essendo Francia, i loro nemici ne profitta-
nunzio a Parigi Innocenzo IX lo rono con accusarli di complicità
aveva creato cardinale e legato a onde il parlamento di Parigi, e gli
lalere, acciò efficacemente procuras- altri del regno inlimarono ai gesui-
se d'impedire che Enrico IV sicco- ti di uscire prontamente dal rea-
me eretico salisse sui trono di Fran- me. L' assoluzione data ad Enrico
cia,per ivi non esporre la kòe^ al- IV fu dichiarata nulla da Clemen-
estrema rovina. Ma il re veden-
l' te Vili, perchè non autorizzato
do clie non gli sarebbe mai riusci- l' arcivescovo dalla santa Sede , il
to cingersi pacificamente la corona perchè quel principe pregò il Papa
di Francia se persisteva negli e,y- ad assolverlo, ciocché veniva ritar-
roi'i de' calvinisti-ugonotti , doman- dato per meglio assicurarsi di sua
dò a questi se poteva salvarsi l'a- conversione, e per gli sforzi che fa-
nima nella religione romana, e ve- cevano la Spagna e la lega. Il pre-
nendogli risposto afFermativainente, lato Olivieri,che Gregorio XIII a-
soggL.nse Enrico IV : sarà dunque vea spedito come dicemmo
in Fran-
meglio eli io vada in cielo re di cia, mosse il Pontefice a concedere
ne coli' iscrizione che riporta. Cle- il regno, non pensò che a renderlo
mente IX fece togliere il monu- felice ed a governarlo da padre,
mento, ed in vece vi fu posta una onde alla desolazione successe il
pietra con una fiammella in mez- primiero splendore. Nel 1598 ave-
zo che vi durò sino al I744> ^'" va Enrico IV accordato a' suoi
lorchè si trovò il tutto infranto. sudditi la libertà di coscienza, me-
Allora Benedetto XIV fece ristabi- diante l'editto di Nantes, che fece
lire il monumento nella forma che registrare nei parlamenti. Da ciò
che gli die il governo della Pro- pazione de' vizi , in cjiielle città
quillo sul trono, riunendo il Bearn, cattolica religione. Indi nel 1601
la contea di Foix e la Na varrà Cletnente Vili spedì in Francia
francese alla corona di Fiancia Maffeo Barberini, poi Libano Vili,
nominandosi egli e i suoi succes- colle Fascie benedette [Vedi), pel
sori inclusive a Carlo X del 1824, delfino nato da Maria de' Medi-
re di Francia e di Navarra. Con- ci, il quale divenne re col nome
siderando poi Clemente Vili che di Luigi Xlll: cos\ questo Papa
Enrico IV non aveva successione fu il primo ad introdurre questo
da Margherita di Valois sorella sagro donativo ai successori della
la quale per timore erasi sposato, al citato articolo. Non essendo Cle-
sare invece Maria de' Medici figlia Gesù, fece vive premure al re per-
del granduca di Toscana Ferdinan- chè fosse reintegrata nelle antiche
FRA 27
case del regno. Enrico IV accer- a tal fine inviò ambasciatore alla
tatosi dellinnocenza de'gesuiti, mal- repubblica di Venezia il cardinal
grado gli sforzi del parlamento, li di Gioiosa. 1608 spedì
Inoltre nel
richiamò nel i6o4r gli fondò poi a Roma Carlo Gonzaga duca di
il collegio della Fieche, nella chie- Nevers, per contestax'e in pubblico
sa del quale, in segno dell' affetto concistoro a Paolo V riverenza ed
che loro portava, volle che dopo affettuoso ossequio. In questo anno
la sua morte \i fosse depositato il la regina partorìduca d'Angiò, il
ramide eretta nel luogo della de- sua assenza reggente del regno, e
molita casa di Chatel, ed ai ge- per le replicate sue istanze la fece
suiti offensiva. Le dispute sulla gra- coronare con gran pompa a' i3
ziache rinnovaronsi in questo tem- maggio in s. Dionisio. Restituitosi
po nella Francia, diedero origine Enrico IV a Parigi per godere il
mi, furono vinti sul mare, e gl'in- che sollevò la Linguadoca di cui
glesied olandesi che li protegge- era governatore, indi perde la te-
vano colle flotte finono disfatti sta ; ed il cardinale che fu sul
nell'Isola del E.e agli 8 novembre punto di cadere dal favore, si ele-
1627. Allora Luigi XIII intrapre- vò a maggior possanza. Il re prese
se il famoso assedio della Piocella al fiatello tutta la Lorena, e scac-
il capo de' ribelli. In questo frat- sole di Lerins, soccorse Casale, dis-
3o FRA FU A
fece marchese
il di Leganes, e pre- ri già condannati di Baio e por ,
le la
dottrina di s. Agostino, ban- tasserò dopo la sua morte, dichia-
dita per più di cinquecento anni rò nel suo testamento, che se per
dalle scuole cattoliche, ma per au- avventura il Papa credesse di tlo-
toiizzare colla sua penna gli erro- ver fare qualche mutazione nel suo
FRA FRA 3r
libio , assoggeKava con
egli vi si cattolici, e que' medesimi dottori si
siccome uno de' più abili ministri festò nella pittura e nella scoltu-
che al)biano fiorito, ond' ebbe in- l'a ; Rouen ed Elboeuf cominciaro-
fluenza su tutti i gabinetti d'Eu- no ad esporre i loro drappi , e la
ropa, e morì in Parigi nel 1642. tendenza alla navigazione ed al
In queste guerre più volte inter- commercio, non che la marina fian-
pose Urbano Vili la sua paterna cese di molto si accrebbe. Dell'ori-
mediazione^ ed eragli riuscito com- gine delie Gazzette o fogli periodi-
porre quella di Cherasco, a mezzo ci in Francia, pure avvenuta in
del suo nipote cardinal Antonio questo tempo, se ne tratta all'ar-
Barberini , eh' ebbe a compagno ticolo Diario di Roma (Fedij. Sot-
Giulio Mazzarini di Piscina nc^l- to Luigi XIII furono mandale
l'Abruzzo. Questo prelato fu poscia colonie nell'isola di s. Cristoforo
da Urbano Vili spedito in Fran- della Martinica, della Guadalupa
cia colla qualifica di nunzio straor- e di Caienna nella Guiana; il car-
dinario, per rinnovare la sospirala dinal R^ichelieu in una parola pre-
concordia tra le parti belligeranli, parò il secolo di Luigi XIV. Alla
avendo già date prove del suo alto morte di Luigi XIII la Francia era
ingegno. Fu pei'ciò preso in istima alleata colla Svezia, coli' Olanda
ed benevolenza dal cardinal Ri-
in colla Savoia ed il Portogallo, e sos-
chelieu, e divenne quindi sospetto teneva contro r impero e la Spa-
alle due corti austriache imperiale gna una guerra rovinosa ai cUxe:
e spagnuola ,
provocando piuttosto parliti. Aveva Luigi XIII prima di
la guerra. Pregarono il Papa a li- morire radunato i principali signo-
chiarnarlo, il quale trasferì il Maz- ri del regno, ed in presenza loro
zarini alla vice-legazione di Avi- dichiarato, che in caso di morte
gnone; ma morto il car-
essendo egli intendeva lasciare la regina
dinal Richelieu, Luigi XIII che del Anna d'Austria sua sposa reggia-
Mazzarini avea concepito grande sli- te , nella minorità del loro fiyiio
ma ed amore lo richiamò a Pa- , Luigi XIV che successe al padre.
rigi, lo fece primo ministro, e gii Luigi XIV per le sue geste ^a
ottenne da Urbano \I1I il cardi- chiamato il Grande, ed anche Dio-
nalato. Mentre trattavasi la pace dalo perchè nacque nel i638, do-
morì il cardinale Richelieu e la po ventitré anni di sterilità della
regina Maria de' Medici nell' esilio, regina sua madre. Il principio del
e nell'anno seguente a' i4 'l'^gg'o suo regno fu segnalato da un gran
ilre d'anni 43, lodato per rette in- numero di vittorie. Luigi di Bour-
tenzioni, criterio, valore e pietà ; qua- bon duca d'Enghien, sì celebre di-
lità che avrebbono maggiormente poi sotto il nome di principe ili
deputali a Roma (il cui nome e Roma la santa Sede ( cui nomi i
tante inquietudini nella Chiesa. Papa, cioè dai io marzo a' 7 lu-
1. Alcuni precelti divini sono glio i652 ammettendovi anche
,
nale, ma sostenevano dall' altra par- suo erroneo sentimento, e non avesse
te, ch'esse non si contenevano nel sottoscritta la loro censura, fosse de-
libro di Giansenio, né erano con- gradato dal dottorato, ed escluso dal-
dannate nel senso dello stesso li- la Sorbona, come in effetto avvenne
bro. Aduuaronsi pertanto nel Lou- a' 3 I gennaio, per non voler sotto-
vre tientotto vescovi a' 9 marzo mettersi alle decisioni pontificie, per
FRA. FRA 37
tenere perturbata Sorbona, e
la Dizionario dell' eresie, degli errori
per imprimere proposizioni condan- e degli scisnù ec, tradotto dal fran-
nale. Questa pena soffrirono pure cese nella lingua italiana dal p.
settanta altri dottori, che contuma- Tommaso Antonio Conlini C. R.,
ci come l' Arnaud, non vollero sot- tom. I, pag. 297, attribuisce que-
toscrivere la censura della slessa sta opera al signor Arnaldo. Sem-
Sorbona, la quale per rendere eterno bra evidente, che il Barcos nel com-
il suo deci'eto ordinò, che nessuno porle, avesse avanti gli occhi il li-
con questo titolo: De V autoritc. cia, per la gelosia che grandi del i
sarebbe slato preso nell'azione del re gli vietò l'ingresso nel regno,
sobborgo di s. Antonio dal viscon- rompendosi cosi la buona armonia
te di Turenna, ch'era accorso per tra iled il Papa. Intanto il
re
salvare la famiglia reale minacciata, cardinal de Retz indotto dal tedio
se i parigini non gli avessero aper- della prigione a rinunziare l'arci-
te le porte. Poco dopo il Condé si vescovato di Parigi, colla pensione
gettò nel partito degli spagnuoli, dai di trentamila scudi sulla mensa
quali fu fatto generalissimo : intan- e su altri benefizi ecclesiastici, il
lettere pungenti scritte al suo cle- dopo la bolla d' Innocenzo X non
ro, e col deputare a suoi vicari avessero palesemente aderito alla
al cardinale che a costo d' una spettabile chiesa non restasse priva
spalla rotta, avesse liberato la san- di cura pastorale, condiscese a de-
ta Sede forse dalla necessità di fa- putarvi un vicario apostolico come
re uso delle armi spirituali , contro i regi ministri richiedevano , ma
i violatori della duplice e sublime prevedendo qualche inconveniente,
dignità cardinalizia ed arcivescovile. usò l'avvertenza di mandar l'ana-
Fece riflettere che non poteva al logo breve al nunzio , con ordine
4o . FRA FRA
di non consegnarlo , se priuja non trattarla senza strepito, spedì subito
era certo che l'assemblea del clero la nuova al Pontefice per assicurar-
fosse per acconsentirvi. In fatti i lo, che nulla avrebbe concluso se
vescovi dell'assemblea al sentire tal non colla sua intervenzione. Allora
proposta, dichiararono che tal de- Alessandro VII esplorando dal car-
putazione mentre viveva l'arcive- dinal Bichi che faceva le parti di
scovo, offendeva i privilegi della ambasciatore di Francia, e dal duca
Chiesa gallicana onde il cardinal , di Terranova ambasciatore di Spa-
Mazzarini vedendo la qualità dei gna , quali dei soggetti che propo-
difensori del cardinal de Retz, sa- neva spedire per nunzi pacificatori
gacemente si ritirò dall' impegno ,
potessero essere accetti ,
prescelse
restando così secondo riconosciu-
il per la Spagna monsignor Bonelli
to per arcivescovo come desiderava governatore di Roma, e Celio Pic-
il Papa, al quale si rivolsero però colomini segretario de' memoriali per
i ministri regi, pregando di quanto la Francia. Questa pace però co- ,
potesse sbalzarlo dal suo ministero, e « de medesima ". Dall' altra parte
fermo in questo errore ed aizzato da Alessandro VII, che trovavasi inqui-
persone torbide eh' erano in Roma, sitore allorché Innocenzo con- X
molti dispiaceri diede al Pontefice, dannò le cinque proposizioni di
il quale attese che il tempo e i fatti Giansenio, e che aveva una parti-
contrari l' illuminassero come poi colar cognizione de' settarii gian'^e-
successe. Il re Francia ch'era
di nisli , e di quanto si era fatto nel
disposto alla pace alla quale Ales- trattale la causa loro , dirputò op-
sandro VII r esortava , avendo ri- portunamente per questo affare una
pevuto dalla Spagna uu privato per nuova congregazione, la cui conse-
FRA FRA 4t
guenza fu la bolla che emanò a* i6 Frattanto pregato Alessandro VII
ottobre 1 656 , .4d sanctam, eh' è da parecchi vescovi francesi con let-
riportata nel Bull. Roni. toni. VI, tere de' 2 ottobre i663, ed ezian-
par. IV, pag. 1 5o, e dal Bernini dio dal re, di raffrenare que' rivol-
Storia dell' eresie t. IV, p. 665. Con tosi cristiani , a' 6 febbraio 1665
questa bolla dommatica , che fu pubblicò la bolla Regiminis Apo-
ricevuta per tutta la Chiesa, Ales- stolici, che si legge nei citati Bull.
sandro VII dichiarò che le cinque Rem. tom. VI, par. VI, p. 52 , e
proposizioni condannate da Inno- Bernini tom. IV, pag. 678, con la
cenzo X, erano veramente del libro quale ordinò rigorosamente la sot-
di Giansenio e che egli di nuovo
, toscrizione del formolario, che pre-
le condannava nel medesimo senso scrisse con formola pontificia, simi-
dello stesso Giansenio. L'assemblea le a quello già fatto dall'assemblea
del clero di Francia ricevette la del clero, da chiunque aspira ai
bolla pontifìcia, che nunzio Pic- il gradi delle accademie, e alle digni-
colomini gli presentò a' i4 marzo tà, nel quale si condannano con
1657, e nel febbraio 1661 stese animo sincero le cinque proposizio-
una formola della fede, che doveva ni cavate dal libro di Giansenio, e
essere nell'avvenire sottoscritta da nel senso del medesimo autore, co-
tutti gli ecclesiastici sì regolari del- me appimto le aveva condannate
l' uno e r altro sesso, come secola- la santa Sede. Ecco la formola pon-
ri, dottori, reggenti ec. Questa de- tificia di Alessandro VII. « Ego N.
liberazione fu autorizzata dal re con » Constitutioni apostolicae Innocen-
un decreto del suo consiglio di sta- » tii X
die 3i maii i653, et Con-
lo de'i3 aprile, e dalla Sorbona « stitutioni Alessandri VII datae
ancora, la quale a' 2 maggio ordinò M die 16 octobris i656,et Summo-
la sottoscrizione del formolario sud- »» rum Pontifìcum, me subijcio, et
detto a tutti i suoi membri, sotto » quinque propositiones ex Corne-
pena di degradazione del dottorato » Hi Jansenii libro, cui Aii' nomen
a chiunque ripugnasse di sotto- » guslinus, exceptas, et in sensu ab
scriverlo. Malgrado tutte queste " eodem auctore intento , prout il-
provvide deliberazioni non voleva- » las per dictas constitutiones Sedes
no i giansenisti sottomettersi alla » apostolica damnavit, sincero ani-
sottoscrizione del formolario, per la » mo reijcio ac damno, et ita juro.
qual cosa Luigi XIV si portò al » Sic me Deus adjuvet , et haec
parlamento , affine di tenervi il suo >» sancta Dei evangelia". Luigi XIV
letto di giustizia , e quivi fece re- dopo la bolla Regiminis, subito
gistrare a' IO aprile 1664 una di- spedì una dichiarazione di egual
chiarazione in cui ordinava assolu- forza a quella dell' anno preceden-
tamente detta sottoscrizione, e que- te, e a' 29 aprile i665 si portò in
sta fu la prima dichiarazione dei persona a farla registrare nel par-
monarchi francesi che si portò al lamento, comandando a tulti i pre-
parlamento, per appoggiare la de- lati del suo regno, che sottoscrives-
cisione di una bolla dommatica sero il formolario del Papa , e di-
<lc-IIa Chiesa, della quale essi me- chiarando che se dentro a tre mesi
desimi si protestavano figliuoli pri> qualche vescovo non avesse a ciò pre-
tnogeniti. stalo sommessione, volleva che contro
42 l UA FRA
di essi procedesse per la via dei
si sero in timore la Spagna , e fu
sagri canoni. Ciò non ostante quat- conchiusa la pace nell'isola de'Fa-
per trattato de' Pirenei "
tro vescovi, cioè di Alet Pavillon, giani il li
rali a' IO luglio 1 665, e il Pon- to Gastone duca d' Oileans zio del
tefice con decreto della congrega- re, e tre il cardinal Mazzarini, che
zione condannò an-
dell' indice , le pareggiando ne' politici talenti al
fatto processo, e quindi fossero de- liche, li ammetteva alla pace e alla
posti dal grado che occupavano. comunione, ed insieme li assicurava
Intanto i medesimi quattro prelati, ch'egli non permetterebbe mai in ta-
consiglio de' loro amici costrinsero venne lungamente trattata dal men-
i quiitiro vescovi a promettere di tovato monsignor Nuzzi nel tom. J,
venire alla sottoscrizione del for- p. i54 e seg. della Storia della
mobrio, purché ad essi venisse ri- bolla Unigenitus, ristampata nel
sparmiala la confusione di ritrat- 1794. Nell'anno 1668 Clemente
tare le loro pastorali. Vi acconsentì IX costrinse Arduino arcivescovo
Clemente IX, al quale essi scrisse- di Parigi a rimettere ì giorni fe-
ro nel primo di settembre 1668 stivi che tolto avea senza il con-
una lettela piena di rispetto e di senso della santa Sede. Per la sti-
conclusione: 1' Oidoini nel tom. IV, dendo il Papa Clemente X tanti
col. 73 1, P'it. Pont.j riporta la let- principi cristiani in guerra, si appli-
tera che Luigi XIV scrisse al Pon- cò per pacificarli, ed ottenne per le
tefice, in cui gli dice essersi deter- sue diligenze che venisse destinala
minato alla concordia, per riguai'- Colonia per trattare la concordia ,
do de' suoi uffizi. In questa occa- dov'egli spedì colle sue istruzioni
sione Clemente IX ottenne dal re il nunzio di Brusselles sperando ,
nel citato Bernini a pag. io6, dai rore, che già per molti paesi era
loro libri estratte. Indi scorgendo divenuto notorio a tutti, fu subilo
similmente, che ogni giorno com- dal zelante Innocenzo XI soffocato
parivano nuove edizioni di libri ,
con severissimo decreto del s. ofli-
ne' quali sotto pretesto delia seve- zio de' 19 novembre 1681, che si
rità della morale, si rinnovava la legge nel medesimo Bernini a pag.
dottrina delle cinque proposizioni 177. Dalla violazione del sagra-
condannate di Giansenio, per dar- mentale segreto, passarono i viola-
ne pronto provvedimento pubblicò tori della morale ad un più per-
la proibizione del libro intitolato : nicioso errore, cioè di censurare
Difesa della disciplina che si osser- l'assoluzione a' penitenti avanti al-
va nella diocesi di Sens circa l'im- l'attuale esercizio dell'imposta pe-
posizione della penitenza pubbli- nitenza, deducendo con antichi e-
ca per li peccati pubblici, Seiis sempi malamente addotti, che i pe-
1673. Nel quale libro con novità nitenti non erano mai assoluti, se
di riti o inventati dal capriccio non dopo 1' esecuzione della peni-
giansenistico, o antiquati dal costu- tenza dai sacerdoti prescritta. Que-
me ecclesiastico, susci lavasi tra' fe- sto errore già sostenuto da Pietro
deli distinzione pi-egiudiziale e di- d' Osma Salamanca ,
professore di
nate occasioni, per utilità e bene lie, cioè del diritto che pretende-
del penitente, tuttoché esso a ciò vano avere i re di Francia di go-
48 FRA FRA
dere le rendile de' vescovati vacan- pontificato su questa differenza, che
ti, e di conferire, durante la va- da Innocenzo XII fu poscia acco-
canza della sede vescovile, i bene- modata. 11 dotto cardinal d'Aguir-
fizi, che non sono incaricati di que- l'C in defension. Cath. s. Petri di-
sto reame esenti di tal diritto, il sp. 2, sect. I et seq. dimostra, che
parlamento di Parigi con un de- questa dichiarazione del clero gal-
creto del 1668 lo estese a tutti, licano è affatto contraria al senti-
ciò confermò Luigi XIV con
che mento e dottrina comune de* ve-
editto del 1673, ed approvò per scovi francesi, espressa nella lette-
timore il clero gallicano, fuorché i ra ad Innocenzo X nel i653. Veg-
vescovi di Pamiers e d' Alet, ai gasi il Talucci, Osservazioni sulla
quali perciò furono dal re confi- promessa d' insegnare ì quattro ar-
scati i loro beni temporali. Inno- ticoli della dichiarazione del 1682
cenzo XI fermo sostenitore de' di- del clero di Francia, 1820; Roma
ritti ecclesiastici, insistendo nella co- ed il libro intitolato Confutazione :
simo anno 1680 Luigi ebbe il XVI setta o il regno, da questo parti-
titolo di Grande àviWhótel de ville rono più di un milione d'eretici ;
lenii, omicicliaii, e rei d'allri de- XT, quanto santo, altrettanto d'a-
lìlti , i quali con lai riprovevole nimo imperturbabile, che anzi non
sicurez7a si sottraevano alla puni- volendo ammettere alla sua udien-
tiva giuslÌ7Ìa. Quindi a' 12 mag- za l'ambasciatore, lo dichiarò tosto
gio 1687 Innocenzo XI con la bol- scomunicato, e per avere esso as-
la Cum aliasj presso il Bull. Rom. sistilo agli uffizi divini il gioino di
tom. ^111, p. 432, sottoscritta dal- Natale nella chiesa nazionale di s.
la maggior paite de' cardinali, rin- Luigi de' francesi^ ancor contro di
novò le costituzioni di Giulio 111, questa fulminò il Papa l' interdetto.
Pontif. tom. Il, p;jg. (>97. JVon a- lettera con cui Luigi XIV avvisò
vendo Alessandro Vili ottennio dal- il I'a|)a di tal rivocazione, in data
la Francia quello che aveva do- 24 settembre 1693. In pari tem-
mandato riguardo alle quattro pro- po i vescovi francesi che furono
posi/ioni del clero gallicano, nulla nominati per l'assemblea del clero,
più eseguì di quanto aveva pro- convennero di scrivere Lina lettera
messo a Luigi XIV. intanto ve- ad Innocenzo Xll, piena di som-
nendo il Papa assalito nel gennaio missione e di rispetto, nella quale
1691 da grave infisrmità, chiamò attestavano il di.spiacere di quello
a sé i cardinali, gli denunziò che ch'era passato, contro diritti del- i
gare dal cardinal Albani, poi Cle- re cattolico d' Inghilterra Giacomo
mente XI, e di non cedere ai di- II, col figlio principe di Galles, per
ritti , autorità e prerogative della essere slato chiamato al trono il
me.se, giorno piecetlenle alla sua je per tale asilo. Intanto la som-
morte, scrisse al re un amorevole missione che i vescovi ed altri ec-
breve sul medesimo aliare, che si clesiastici Francia avevano pra-
di
legge nel Bernini a pag. ySy. ticato verso la santa Sede, non fu
Gli successe Innocenzo XII, il punto imitata dai giansenisti, i quali
quale subito spiegò la medesima nemici del pontificato romano, ed
energia de' predecessori per l'abo- insofferenti della propria depressio-
lizione delle come noti-
franchigie, ne , si scagliavano conlinuamenle
ficò agli ambasciatori, e come pra- contro formolario prescritto da A-
il
ticò colla forza. Allora Luigi XIV lessaiidro VII, ora alterandone il
dehnitivamente rinunziò alle pre- sen.so, or variandone le parole. In-
tensioni sulle franchigie, rivocò l'e- nocenzo XII per ovviare a questo
ditto che a' 2 marzo 1682 avea male, prima con un decreto del s.
pubblicato, risguardanle la dichia- oftizio de' 28 gennaio, indi col bre-
razione fatta in quel tempo dal ve de' 6 febbraio 1694, che si leg-
clero di Francia nell'assemblea, cir- ge nel lìeiiiiui a pag. 74^, diretto
54 FRA FRA
ad alcuni vescovi delle Fiaadie, nel da determinarono gli al-
Poinlis,
quale vietò l' aggiungere o levare leati ad una pace generale, per la
cosa alcuna in dello formolario, e quale molto si adoperò Innocenzo
poi con altro breve de' ^3 novem- XII coi gabinetti cattolici e fu ,
pote duca d' Angiò , che preso il liis divinae graliiie , parlammo al voi.
nome di Filippo V ,
prese possesso XVI, pag. i47 e 148 del Diziona-
della monarchia, e fece il pubbli- rio), e per la sua prigionia per ordi"-
co ingresso in ìMadrid. Prima di ne del re di Francia, dichiarò che
narrare le famose guerre per la l'autore di questo Caso di coscienza
successione di Spagna, che agitaro- era stato il Perrier, nipote di Pa-
no una gran parte dell' Europa ,
scal, canonico di Cleimont. Il Guer-
continueremo per ordine di tempo ra nel tom. I Epitoni. Pontificiar.
la storia del giansenismo per ciò Constil. p. 146 dice, che Antonio Ar-
che x'iguarda il pontificato di Cle- naldo lo propose. Monsignor Guar-
mente XI, e la Fiancia, il cui cle- nacci nel tom. Il Pit. Ponlif. pa-
ro nell'assemblea generale del 1700 gina 11, scrive che ne fu autore
apfrtovò la condanna del libro Luigi du Pin, e perciò esiliato per
Massime de santij fatta eroicamen- ordine di Luigi XIV. Forse il du
te da Fénéion arcivescovo di Cam- Pin sarà stato V autore dell' edizio-
bra], e nel tempo istesso l'assem- ne fattane a Parigi nel 1703 col
blea condannò molte proposizioni titolo Lettre de 31. chanoine de . .
dro VII e de' suoi successori, soste- Bull. Rom. tom. X, par. I, pagi-
nevano non doversi negare V asso- na 4^ > condannò la decisione di
luzione ad un ecclesiastico, il quale questo Caso di coscienza, come
soUosc/ii'cndo e giurando esterna-
, contrario alle costituzioni di Inno-
mente il forniolario di Alessandro cenzo X,
Alessandro VII, ed In-
J^ II, e condannando le cinque pro- nocenzo XII, ricevute dalla memo-
posizioni di Giansenio nel medesi- rata assemblea del clero gallicano
mo senso, in cui le aveva condan- nel 1700; indi nel giorno seguen-
nate la santa Sede, negasse tuttavia te , con due brevi diretti a Luigi
internamente che dette proposizioni XIV , ed al cardinal de Noailles
SI contenessero nello stesso senso arcivescovo di Parigi, riportati nel-
nel libro di Giansenio : riguardo VEpist. et Brevia Clem. XI, tom. I?
56 F li A P' RA
p. i4o e seg., raccomandò loro di tobre i6ji6, di Clemente IX dei
ricercarne gli autori, e severamente ig gennaio 16(19, e di Innocen-
])unirli. zo XII del 1694 e del 1696. Nel-
Da questa pontificia condanna la stessa bolla, che da tutti i ve-
nacque, die de' quaranta dottavi die scovi francesi fu solennemente ri-
zione. Fra quelli che si ritrattaro- to, dalla Chiesa chiaramente giudica-
no fu il celebre domenicano Cala- to. Contro questa bolla si scatenaro-
le Alessandro, il quale avendo do- no i giansenisti, ed uno di loio, Teo-
mandato al Papa la permissione di doiico di Vaix, ia un libretto in-
di alcuni pochi vescovi che negaro- mostrò zelante come Luigi XIV
no di riceverla, fra' quali fu il pri- il reggente del regnoduca d'Orleans,
mo Matteo de Hervaux arcivescovo per cui gli aCfari subito cangiarono
avvenimenti di que-
riferire tulli gli riportò sopra gli alleati e sull'ar-
sta giieira, laonde accenneremo i ciduca Carlo la celebre vittoria di
principali. La guerra ebbe buon e- AImnnza li -2 5 aprile, che fu poi
sito per li francesi sino a' i/j. ago- seguita dalla riduzione dei regni
sto 1704, in cui poi gli alleati co- di Valenza e d'Aragona ; ma gl'im-
mandati dal principe Eugenio, da periali s' impadronirono del regno
milord Marlborough, e dal prin- di Napoli. Villars forzò le linee di
cipe di Bade disfecero ad Hoclie- Stolholfen, mentre Forbin e Guay
stet l'armata francese comandata si distinsero sul mare battendo le
regioni per sei anni nei sangue. 11 con nuove vittorie si stabilì sul
duca di Venderne disfece il prin- trono di Spagna. In qnest' anno
cipe Eugenio alla battaglia di Cas- Luigi XiV conuiìise al parlamento
sano nel Milanese li io agosto di Parigi il processo contro il car-
1705, nel quale anno a Leopoldo I dinal di Buglione, per una biasime-
successe l'imperatore Giuseppe 1 ;
vole lettera a lui diretta nel riti-
nome in America, e nell' isola E.ea- il delfino Luigi, unico figlio di Lui-
je o Capo Bretone. In questo stes- gi XIV, e padre di Filippo V, mo-
so anno il duca Filippo d'Orleans rì a Meudon di vaiuolo, di circt
nipote del re fu disfatto dal prin- anni cinquanta degno allievo di
:
1712 mori ancora il delfino du- breve malattia morì il primo settem-
ca di Borgogna, non che la del- bre d'anni settantasette, avendone re-
flua e il loro duca di Tue-
figlio gnati dodici. Il suo regno venne pa-
tagna che Luigi XIV avea nomi- ragonato a quello d'Augusto, e fu
nato delfino, titolo che allora die uno de' più gran prineipi non so-
al duca d'Angiò, che poi il succes- lamente della monarchia francese,
se col nome di Luigi XV, anch' es- ma eziandio di Lutta l'Europa,
so figlio ilei duca di Borgogna. In Aveva un gusto naturale per tut-
quanto ai politici avvenimenti, la tociò cheforma gli uomini gran-
regina d'Inghilterra Anna ascoltò di: seppe distinguere ed impiegare
proposizioni di pace, che il re di le persone di merito: fece fiorirei
Francia gli fece fare , mentre la dotti,le scienze, le arti ed il com-
vitloria riportata a Denain dai ma- mercio ne' suoi stati. L'ambizione
lescialli Villars e IMontesquieu in- e l'amore della gloria gli fecero
deboli r armata avversaria, e prò- intraprendere ed eseguire i più
mosse definitivamente la pace, che fu grandiosi progetti, e si distinse so-
ad Utrecht
sotloscritta agli riaprile pra tutti i principi del suo secolo
17 i3 coir Inghilterra, il re di Por- per mezzo d'un' aria di grandezza,
togallo, il duca di Savoia, il re di di magnificenza e di liberalità, che
Prussia e gli olandesi. Questa pace accompagnava tutte le sue azioni,
era stata preceduta da una solen- I suoi molti amori sono noti, e la
una simile riirunzia del duca di suo buon senso e le belle qualità che
Berry, e del duca d'Orleans a tut- l'adornavano, la grazia eia stima
ti quelli ch'eglino potessero avere di Luigi XIV, che se le uni con
allacorona di Spagna. Con questa matrimonio segreto negli ultimi an-
pace la Francia cede agl'inglesi la ni di sua vita. De la Beaumelle
Nuova Canada e
Scozia vicino al , scrisse le Mérnoires poiir seri'ìr à
l'isola di s. Cristoforo, demolendo C histoire de madame de MaiiiLe-
le foi tifìcazioni di Dunkerque. non et à celle da siede passe, Mae-
Luigi XIV si pacificò pure col- stricht 1789. Dopo la morte di Lui-
r imperatore Carlo VI, prima a gi XIV, Filippo duca d'Orleans, di
Rastadt a mezzo del maresciallo Chaitres, di Valois ec, figlio di Fi-
Villars, trattato venne ratifi- che lippo di Francia, fiatello del defun-
cato a Baden li 6 marzo 1714- ^^ to, fu dichiarato reggente del re-
1 apa Clemente XI raccomandò in gno dal parlamento, seguendo il di-
tal pace ai due sovrani gli affari ritto che a lui ne dava lo sua na-
FRA F li A 63
scita ,
diiiante la minorila di Lui- ambiziosi del cardinale Albeinni,
gi XV allora di cinque anni ; i di- primo ministro favorito di Filippo
sastri delle ultime guerre furono V re di Spagna che , cospirò a
in parte riparati sotto questa reg- togliergli la reggenza, e col mezzo
genza , ma i torbidi religiosi , che del principe di Cellamare amba-
ligio al giansenismo non seppe ap- duca e , fece entrare nelle sue
porvi il necessario rimedio; quindi viste molti distinti personaggi di
il consiglio di coscienza ch'egli fe- rango, pe'quali l'equivoca condotta
ce presiedere dal cardinale de Noail- del duca, e del suo scaltro mini-
les, non fece che eternar le dispu- stro, già suo precettore Guglielnio
te sulla Lolla Unigeni/ns, e produs- du Bois, non fu immune dai più
se quella moltitudine di appellanti neri sospetti di avvelenamento del
fanatici, che descrivemmo di sopra. giovine re, sospetti ch'erano pur
Per le finanze poi fu posto in atti- caduti sulla morte de' precedenti
vità lo strano sistema inventato dallo principi. Siccome poi a questa or-
scozzese Law, che fondavasi sul com- ditura andavano congiunti mille
mercio del Mississippi nell'Indie oc- altri progetti del cardinal Albero-
cid( nlali , dal quale promettevasi ni, le potenze europee si posero
immenso vantaggio agli azionisti in guardia, e la Francia collegan-
del banco reale appositamente isti- dosi coir Inghilterra , e coli' O-
tuito. Il progetto venne accolto con landa si trovò in necessità di di-
entusiasmo, e 1' unione della com- chiarare guerra alla Spagna, entrò
pagnia dell' Indie orientali ne ac- nell'anno 17 19 in Catalogna ed
crebbe H credito; non solo tutti in Navarra colie sue truppe, ed il
i ricchi di Francia , ma eziandio congedo dell'inquieto ministro spa-
gì' inglesi
,
gli olandesi , i genovesi gnuolo mise fine a questa guerra
versarono molto denaro per acqui- nel 1720. Nell'anno precedente l'i-
star le azioni impinguandosi così ,
sola s. Giovanni, nel golfo s. Lo-
il regio erario. INon tardò per al- renzo, ricevette alcune colonie. I-
les COSI ubbidienti que' vescovi, che successore Clemente XII ottenne
seguito lo avevano appellante, Yi colle sue esortazioni, che i benedet-
era fra questi il vescovo di Se- tini della congregazione di s. Mau-
iiez, il quale sempre più si mo- ro in Fi'ancia , tanto celebri per
VOl. XXV li.
6(> FRA FRA
le loro opere date alla luce, sino dario, e spacciato per un tauma-
allora refrattari alla bolla, la ri- turgo di miracoli fatti al suo se-
cevessero con amplissima forma nel polcro nel Medar-
cimiterio di s.
da tredici anni si godeva dai fran- go distinto che godeva, fosse con-
cesi sarebbe stata forse sei'iamente fusamente cogli altri tumulalo. Con-
compromessa, se l'imperatore Car- dannò i libri che al medesimo at-
lo VI non avesse impedito che tribuivano la santità ed miracoli, i
cia sosteufatricè del suocero del simo miracolo dal diacono della
suo re, però fu combinato
tutto sua diocesi operato, considerando
colla cessione del ducato di Bar e Clemente XII la pastorale intera-
della Lorena a Stanislao, con la mente contraria allo spirito della
condizione che 1' uno e l'altra pas- cattolica religione, la quale propo-
serebbero alla Francia, alla mor- ne alla venerazione de' fedeli gli
dei deisti era passato a quella dei un libro della storia giansenistica
giansenisti. e quesnelliana, con questo titolo:
Nel 1787 Clemente XII solenne- Histoire da livre des réjlexions
mente canonizzò s. Vincenzo de'Pao- iiioìides sur le nouveau Testamenti
li francese, fondatore della congre- et de la constitution Unigenitus,
gazione de' signori della missione e Amsterdam siccome pieno d' im-
,
11 maresciallo di Sassonia battè gli non andò guari che Luigi XV pre-
inglesi a Fontenoy nel 174?; ma se ad amare Giovanna Antonietta
questi disponendo di una agguerri- Poisson, maritata a Lenormand si-
ta e nuuiei'osa armata navale^ in- gnore d'Etioles, conosciuta meglio
vasero (pialche colonia francese per sotto il nome di marchesa di Pom-
dispute dei confini sui possedimen- padour, della quale trattarono va-
ti americani, e ben tosto Luigi XV rie opere come le Memorie che.
,
non ebbe più che due soli vascel- servono alla vera storia di mada-
li di linea da opporre loro; ed in ma di Poinpadour, Venezia 1780.
Boemia i suoi eserciti solirirono La pace d'Aquisgrana fu simile a
notevoli perdite a cagione delle scis- quella diRyswich, in cui Luigi XIV
sure tra' generali francesi , meno avea mostrato un disinteresse che
J" espugnazione della capitale Pra- fece stupire ed affliggere i suoi sud-
ga, che il conte di Bellc-Isle dovè diti. Luigi XV stipulò soltanto pei
abbandonare. La pace d' Aquisgra- suoi alleati, ed unico risultato fu
na mise fine nel 1748 a questa in- di stabilire un ramo della casa di
giusta guerra, nella quale diverse Borbone nei ducati di Parma e
volte Luigi XV avea preso parte Piacenza, nella persona dell'infan-
in persona, e quando già da circa te di Spagna Carlo figlio di Filip-
FRA FRA 69
pò V , e poi neir altro figlio Filip- co?igregatis posi paceni Ecclesiae
pò , divenendo Carlo re delle due GalUcanae constilutum , et metìio-
Sicilie. duin propedìeni cdituris prò sludiis
Nel lySo era risoluto Luigi XV peragendis ah alurnnis collegii Vr-
di stendere la nuova gabella, detta banì de propaganda Jlde ad hae-
del vigesiino denaro, sopra i beni reticos pìoflulaiidos, ad genliles, et
ecclesiastici qua- del suo regno, la alheos in sinutn Ecclesiae reducen-
le tuttavia per le lappresentanze
,
dos. Contro di essa scrisse il p. Pa-
falte al re dall'assemblea generale tuzzi domenicano col finto nome
del clero, fu poi convertila nello di Eusebio Eraniste. L'anonimo poi
spontaneo grosso sussidio per cin- si scuoprì, ma morì in buon cou-
que anni, in luogo del dono gra- cetto essendosi pentito. Fattosi l'e-
Francia veniva sempre più perturba- che onora la sua umanità. L'amo-
parlamento di
to dalle opposizioni del re che il virtuoso ed illuminato
Parigi alla regia autorità, già Lui- delfino portava ai gesuiti, la ni-
gi XV nel 1753 avea dovuto eser- micizia della Pompadour , del pri-
citare un atto di severità col rile- mo ministro Choiseul, quella dei
garlo in Pontoise, e quindi abolir- parlamenti , dei giansenisti e del
lo come è detto. Tali però ri-
si numeroso partito de' filosofi incre-
mostranze ed impegni ne conse- duli , sagrificarono la benemerita
guitarono, che nel corso di un an- compagnia di Gesù , in un punto
no si decise il monarca a richia- eh' era per soccombere nei regni
mare il parlamento, il quale con più Europa il Porto-
religiosi d' ,
quindi dopo altre cose Clemente cretato l'esilio de' gesuiti, e dichia-
XIII esortava i vescovi alla pazien- rato empio ed irreligioso il loro
za, alla premure
costanza, ed alle istituto,che dalla Chiesa cattolica
per sostenere la compagnia bersa- nel concilio Tridentino radunata
gliata. Avendo il vescovo di Va- si era approvato come pio, egli che
lenza scritto all'afflitto Papa le a- fino alloia avea tollerato, non po-
troci ingiurie che in Francia si tendo più farlo senza tradire il suo
proseguivano a danno de* gesuiti, ministero, nel concistoro del gior-
Clemente XIII col breve Lùerarum no precedente alla spedizione del
tuariim, de' 24 g'^^g^^ 1762, Guer- breve, con solenne decreto aveva
ra loco cit., gli rispose lamentan- rescissi e dichiarati nulli gli atti
rjl FRA FRA
de' parlaiiiciili, però eglino pei-
e dato a' i5 febbraio 1764, loco cit.
la stretta unione che hanno per la tom. Ili, pag. 358, per confortarlo
loro dignità cardinalizia al Ponte- ne' suoi patimenti : ne lodò alta-
fice, procurassero a suo esempio di mente la fortezza sacerdotale, pa-
vendicare con coraggio e costanza ragonandolo agli antichi ed intre-
l'onore della Chiesa di cui era la perchè con tanta lo-
pidi cristiani,
causa, avendo essa sempre tenuto de ed approvazione de' buoni avea
per esemplare e per religioso quel- intrapreso a difendere la divina
la
istituto, che i parlamenti dichia- potestà della Chiesa; lo confortò
ravano ii'religioso ed empio. nel vederlo soffrire in un tempo
Continuando il ministero unito di disprezzo, in cui portavasi il
nie degli oppressori , che l' inno- bri morale de' gesuiti estrat-
della
lenza de' gesuiti. La voce di un to alcune proposizioni che per au-
prelato di tale dottrina e di no- torità propria sentenziò perniciose,
toria non poteva restare im-
virtù, ne mandò il catalogo col titolo di
punita, da chi avendo la forza in Asserzioni a' vescovi del regno, af-
mano, non la poteva sentire con finchè avvisassero i loro diocesani
pace, per l'odio dichiarato contro a non abbracciarle. Il vescovo d'An«
la compagnia. Per ordine dunque geis Giacomo de Grasse di Beau-
del parlamento fu l'arcivescovo man- vais fu il prin)o ad eseguirlo con
dato in esilio fuori di Parigi ; e lui.i ma appena l'ebbe
[)astorale ;
Luigi XV
che l'amava molto per lelt.i Clemente XIII, che ad esso
la sua virtù ed apostolica costan- scrisse il breve Leda pasloralis
za, non avendo coraggio di oppor- de' 19 settembre 1764, loc. cit., in
si al parlamento, dal quale ancor cui altamente lo riprese per aver
eglisempre più veniva bersagliato, con si sanguinosa scrittura lacera-
permise all'arcivescovo di scegliere to i gesuiti. Gli disse pure, che il
quel luogo che più gli piacesse, parlamento di Parigi , che aveva
nel quale come a porto sicuro si compilato r infame libro ,
già da
ricovrasse dalla tempesta. Appena molto tempo si sapeva essere com-
Clemente XI 11 fu di ciò informa- posto di soggetti nemici della Chie-
to, subito spedi all'arcivescovo un sa ed usurpandosi la potestà ec-
,
stessa, era la tutela della bolla Uni- che a' pubblici refrattari della stes-
genitus, il trionfo dei forti, l'ignomi- sa costituzione si doveva negare il
nia dei deboli, e la condanna de' re- ss. Sagramento dell'Eucaristia; 3."
frattari, onde su questa sembra va ac- che quelli quali affermavano essere
i
mano del boia altro libro della sles- f,/ miglia, ed i suoi figli, e stam-
sa materia, cioè: Lettera I, II, e III pata nel 18 r 5. La tenerezza di Lui-
contro la bolla che comincia Apo- gi XV pel suo unico figlio si ridestò
stolicum y7rt*ce/ic?i etc, Napoli per Se- vivamente nella sua malattia, e ne
bastiano Poletti 1765. Il quale li- pianse la perdita per più di tre
bro fu proibito leggersi con decreto giorni; indi peggiorò nella sua con-
de' 4 di detto mese, con approva- dotta, non degna di un re di Fran-
zione pontificia. Intanto nella corte cia, tuttavoUa il possesso della Cor-
di Francia il delfino Luigi dotato sica fece per un momento dimen-
delle più belle qualità, pe'suoi lo- ticare ai francesi i motivi del loro
devoli prlncipii, abban- pressoché malcontento. Nell'anno precedente
donato dalla corte ove dominava la 1764, dopo vent'anni di favore, era
Pompadour e il ministro Choiseul morta di quarantadue la Pompa-
nemici de'gesuiti, essendosi affaticato dour da regina, e fa sepolta da cor-
nel campo di piacere a Compiegne tigiana: gli successe nel cuore del
dov' eragli stato permesso eserci- re laDubarri, e il duca di Choiseul
tarsi ne' travagli della guerra, morì venne esiliato, e poco dopo all'an-
a Fontainebleaua'20 dicembre 1765, tico parlamento di Parigi fu sosti-
nell'età di circa trentasei anni: es- tuita una corte reale.
so fu uno de' principi la cui per- Nel 1768 l'infante duca di Par-
dita cagionò i più profondi ram- ma avendo ordinato ai gesuiti di
marichi; gli fu eretto nella metro- parfire dai suoi stali, emanò pure
poli di Sens un monumento di alcune leggi enormemente lesive al-
scultura, riputato uno de' più belli la disciplina ecclesiastica, il perchè
del decorso secolo. La prima sua mo- furono da Clemente XIII annulla-
glie fu Maria Teresa di Spagna che te e riprovate. II duca ricorse al-
poco visse; la seconda che il seguì l' appoggio delle corti Borboniche,
nel sepolcro fu Maria Giuseppa di e subito Luigi XV
fece occupare
Sassonia, ornata delle più splendide Avignone e contado Vcnaissino,
il
virtù. Da essa ebbe quattro figli, domini! della santa Sede in Pro-
76 FRA FRA
venza. Intaxìto insistendo alcune po- gesuiti, per amor della pace, per
tenze, e la Francia a mezzo del- la forza delle circostanze, con som-
l'ambasciatore d'Aubeterre per la ma ripugnanza e dolore lo fece col
intera soppressione de' gesuiti, da breve Rex pacijicus de' 2 1 luglio
farsiper Clemente XIII, questi fu l'j'j'ò. Cosi per allora finì una
preso da tali angustie che a' i congregazione religiosa, che nella
febbraio 1769 terminò di vivere, sola Francia aveva una delle sue
e gli successe Clemente XIV. In sei assistenze, che il cardinal di
quest'anno la Francia cedette la fiourbon avea introdotta nel regno;
Luigiana alla Spagna, ed acquistò i cui grandi graziosamente ricevet-
tutti i possessi cioè a
dell'Indie, tero per opera dei cardinali di Lo-
dire, Cbandernagor,
Pondichery, rena, e Tournon, encomiata dal
]\Iahé, Karihal, e le loro dipenden- cardinal Gondy vescovo di Parigi,
ze, che questa compagnia avea ac- quando fu calunniata sotto Enrico
quistati dal 1676 al 1739. Il nuo- IV, altamente pur lodata dalla Sor-
vo Papa nel mese di luglio scrisse bona, per l'impegno che ammirò nei
a Luigi XV, dicendogli che aveva suoi individui nel reprimere l'ere-
sospeso breve emanato dal pre-
il sia de'calvinisti ugonotti, de' quali in
decessore contro il suo parente du- poco tempo ne ritrassero alla fede
ca di Parma, in un a tutti gli atti cattolica circa sessanta mila. Mon-
su tale emergente; e che in quan- signor di Tumel disse a Luigi XV,
to all'abolizione de' gesuiti egli non che i avevano la gloria che
gesuiti
poteva farlo per le tante ragioni i loro nemici lo erano pure del
già addotte da Clemente XIII, es- suo trono e della Chiesa.
sere piuttosto disposto convocare un Progredendo la Francia nelle ri-
proteggerli come tutti gli altri or- IO maggio 1774) d'anni 60: i
dini religiosi, avendogli l' impera- suoi funerali furono turbati da san-
tore, il re di Sardegna, e il re di guinosi oltraggi, che la moltitudine
Prussia raccomandato la conserva- proferì contro la sua memoria, es-
zione della compagnia di Gesti. In- sendo la nazione profondamente
oltre gli domandò la restituzione umiliata per aver fatto passi retro-
di Avignone e del contado Venais- gradi verso il governare dispotico.
sino: per allora Luigi XV non la La storia gli deve un elogio senza
elTettuò, ma donò al Papa la pre- restrizione; fu umano: sotto di lui
ziosa raccolta di tutte le medaglie fu fondata la scuola militare, e fe-
che formavano la serie cronologica ce fabbricare la sontuosa chiesa di
di tutti i principi suoi predecesso- s. Genevetfa ( il Pantheon)
a Pari-
li; indi nel 1778 fece lestituire i gi, ilponte di Neuilly, e molti al-
detti dominii alla Chiesa. Finalmen- tri monumenti di rimarco. Nel me-
te stretto Clemente XIV dai mi- desimo anno morì Clemente XI V,
uistri delle potenze a sopprimere i il quale conosceva bene la lingua
FRA FRA 77
francese, ma non la parlava die monte di pietà e la cassa di .scon-
cogli amici, avendola studiala per to , si diportò con dolcezza nel
l'inclinazione che sempre avea nu- soffocare le sedizioni di Dijon, di
Irito pei francesi : essa fu tale, che Metz, di Ver.sailles, di Parigi e cu-
a leslimonianza del p. Savorini suo rò di riparare alla carestia dai ma-
discepolo, si affligeva ogni volta levoli esagerata, che ne avea som-
che la Francia essendo in guerra, ministrato il pretesto.
non trionfava de' suoi nemici. Mon- Luigi XVI con ripugnanza, per
tò sul trono di Francia Luigi XVI secondare l' opinione pubblica, so-
figlio di Luigi delfino, già duca prattutto quella della capitale, im-
di Berry, che fu consagrato a Reims politicamente inviò de' soccorsi alle
agli II giugno i']']5; la sua ani- colonie inglesi dell'America, che
ma leale ed aperta accolse di buona sotto il nome di Slati Uniti riconob-
ora tutti i sentimenti virtuosi, ed be indipendenti a' 1 3 marzo 1778,
il suo spirilo retto e sodo tutte le il perchè dovette sostenere la guer-
del suo trono e delle sue sventure: bilimenti furono formati a La Cal-
dopo quattro anni divenne re, gra- le, Bona, più tardi s. Bartolo-
e a
ve peso che accettò tremando. Egli meo ceduto alla Svezia. L'At-
fu
ereditò un regno senza denaro, sen- lantico e le Antille divennero per
za credito, senza truppe, senza leg- cinque anni teatro de' più formi-
gi o costumi. Lungi dal voler de- dabili navali combattimenti, e l'in-
scrivere i mezzi impiegati ai mali nalzamento della marina degli Stati
della nazione, continueremo ad in- Uniti, fatta omai rivale della sua
dicare gli avvenimenti, e le cose antica metropoli, fu assicurato col-
più importanti. Luigi XVI procu- la pace di Versailles de' 20 genna-
curò guadagnarsi l'affetto dei sud- io 1785, mentre l'odio tra' france-
diti, cangiò que' ministri che all'u- si ed inglesi erasi rinnovalo con
niversale non erano accetti, rinun- furore. Ma quello che fu di mag-
ziò a taluni diritti di regalia, ri- gior disgrazia, si è che la malattia del-
pristinò i parlamenti soppressi, usò la libertà ed eguaglianza democra-
di tutta la economia nelle spese tica degli inglesi americani, si co-
della corte, islilui per Parigi il municò ai giovani guerrieri france-
7» FRA FRA
si, e la Plancia poscia la difTnse iu giua medesima, per riacquistarne la
tutta l'Europa. Indi Luigi XVI co- perduta grazia, fu grande. jXon po-
strui il porto di Cherburgo, e con- tè addurre discolpe a sua difesa,
siderabilmenle restaurò quello del- solo dicliinrò di essere stato ingan-
la Roccella, rendendo la marineria nato, e ben lo poteva dire, come vitti-
vennero fatte, sulla cagione di que- maturo esame ; e dopo una confe-
sta compera e sull'uso che aveva lenza di più ore de col cardinal
preteso di farne, ch'era quello di Bernis Francia presso
ministro di
far credei e averla regalata alla re- la santa Sede, scrisse una lettera a
FRA FRA 79
Luigi XVI, pregandolo a fiir gode •
dinaie, rappresentò le sue ragioni, ne
re al caidinal Rohan tutte le pre- ottenne l'assoluzione, e il godimen-
rogative eh' erano sua unite alla to dei diritti e distinzioni proprie
dignità, facendogli osservare nel tem- della dignità cardinalizia. Giuseppe
po istesso, che sebbene il cardinale Balsamo, detto il conte Caglioslro,
si fosse scello per essere giudicato fu uno dei primari stroraenti del
il foro del parlamento a lui non raggiro della collana, che rivoltò
competente, non polca sottrarsi ud la testa al cardinale, e poi venne
poteva più aspirare alle prerogati- Nel 1787 Luigi XVI concesse ai
ve ed onori che porta un tal gra- protestanti la pienezza dei diritli
Albani quale procuratore del car- dazio indiretto del bollo sulla clas-
8o FRA FRA
se forense e commerciante. I par- la doppia rappresentanza del ter-
vano idue primi ordini del clero e generali, o dai parlamenti, i primi
della nobiltà, i quali avevano esor- componevansi de'tre ordini della na-
bitante prepoderanza sul terzo sta- zionej cioè dal clero, dalla nobiltà
to, che sentiva dalle nuove misu- e dal così detto terzo slato, che
re alleviamento, si propose di ac- tutti i cittadini abbracciava non
crescere il numero de' rappresentan- inclusi nelle precedenti categorie, e
ti del terzo stato, sino ad eguaglia- dedicati al foro, alle lettere, al com-
re quello degli altri due ordini, e mercio, ed alle arti liberali, ovvero
di raccogliere i voti per testa, e industriali: essi però raramente e-
non per classe, come per lo avan- ransi convocafi, né mai emanarono
ti crasi usato. Diatribe insolenti, deliberazioni importanti. I parla-
sanguinose dissensioni, furono l'ef- menti che ne riempivano le veci
fetto della nuova questione. I no- erano corli sovrane di giustizia, che
tabili per la seconda volta adu- temperavano nella loro istituzio-
nati rigettarono l'innovazione del- ne la regia; ma negli ultimi tem-
FRA FRA 8i
pi il potere crasi aflfievolito, che pubblica era affidata a venfuna uni-
erangli permesse appena umili ri- vei'sità, ad una scuola militare, a
rhostranze al sovrano, e poche era- vari licei di medicina e di giuris-
no le modificazioni che si oltene- prudenza, ed ai collegi e semina-
vano; era frequente lo scioglimen- ri ecclesiastici.
to di tali corpi, come l'esilio dei Gli stati generali adunati a Ver-
membri, quando imprendevano a sailles, ove la corte soggiornava
cozzare col volere esternato dal re. nel di 5 maggio 1789, dopo lun-
Quattro erano i consiglievi ministe- ghe ed animate discussioni sui me-
ricili, cioè delle relazioni estere, dei todi da eseguirsi per la verificazio-
dispacci delle provincie ossia del- ne de' poteri, per l' esecuzione dei
l' interno, delle finanze, e del com- lavori, e per la collezione de' voti,
mercio. Un consiglio privato, tenu- nel 17 giugno si costituirono in
to dal cancelliere coli' assistenza dei assemblea nazionale, facendo scom-
referendari e dei consiglieri di sta- parire i tre ordini : ciò fii tutta
to, aveva il diritto di cassare i de- opera del terzo stato, che avendo
creti de' parlamenti e delle corti invitato gli altri due ad unirsi, ed
superiori . Le principali autorità avendo essi negato, si costituirono
giudiziarie e finanziarie erano : il in assemblea. Le misure di repres-
gran consiglio, la di cui giurisdizio- sione per impedirne le adunanze
ne estesa a tutto il regno risguar- col circondare di armati la sala
dava gli affiiri degli ecclesiastici e delle sedute, le proteste della no-
de' grandi ufficiali della corona, che biltà e del clero contro atti tanto
avevano il privilegio di evocazione; contrari alle basi dell' anfica monar-
i tredici parlamenti che enumeram- chia, furono inefficaci, mentre i de-
mo, le dodici camere de' conti, le putati convennero nella sala del
tre corti degli aiuti che giudicava- giuoco della palla, e nella chiesa di
no gli appelli in materia di finan- s. Luigi per continuare le deliberazio-
za, i due consigli superiori o tribu- ni, giurando di non separarsi prima
nali ordinari di appellazione, le cen- d'aver compiuta la costituzione e la
tottanta elezioni o tribunali per le rigenerazione pubblica . La comparsa
vertenze finanziai-ie di prima istan- del re Luigi XVI nella seduta del
za, i sessantaquattro giudici-conso- 23 giugno, ed i vani suoi sforzi
li stabiliti in varie città per giudi- e concessioni per separare i mem-
care singolarmente le questioni com- bri raccolti , che persistevano nel
merciali, una corte delle monete lavoro, ad eccezione della nobil-
con dieciottt) uffici subalterni , i tà e del clero che si separaro-
baliaggi reali presidiali, ed altri no, e poscia si unirono al terzo
tribunali ordinali per le controver- stato compiacere il re,
per non
sie civili in primo grado di giuris- produssero verun bene; i mem-
dizione; talune città si valevano bri raccolti fecero cessare la so-
del diritto scritto, talune avevano vrana autorità, e tiasfiisero ogni
particolari statuti, e quattroceuto- influenza morale ncW assemblea na-
iiovanta se ne contavano non solo zionale o costituente, deponendo i
meno alla distruzione de' troni, che ch^ egli conosceva per piìi zelanti
alio scisma, non essendovi potere inali gravissimi a' quali con siffat-
alcuno temporale che fosse autoriz- ta approvazione aveva esposto il
zato a variare la dottrina della suo regno, la religione e sé mede-
(hiesa: in (Ine gli diceva il solle- simo con breve de' i settembre
,
cito Pontefice,
che se tanto avea presso r Hulot a pag. 20, nel qua-
sua maestà ceduto in benefìzio dei le fece in tal modo spiccare l'evan-
suoi popoli , cioè di que' diritti gelica libertà, eh' esso sarà sempre
ch'erano suoi propri e della sua un monumento del suo pontifìcio
cotona, non poteva tuttavia in ve- instancabile zelo. Questa saggia con-
riui conto per ri-
fare lo stesso dotta di Pio VI è ben rilevata con
guardo a ciò ch'era dovuto a Dio lode dall'abbate Barruel, nell'arti-
ed alla sua Chiesa. Restò il re va- colo : De la conduìle da Pape
cillante con questo breve, non sa- dans les circonstances présentes, nel
pendo a qiial partito appigliarsi , suo Journal ecclés. tom. II pag. _,
coslituzione civile del clero. Ma due del 1791- Il popolo esercitava con
ministri di stato, ed anche eccle- essa il diritto di elezione dei rap-
siastici, gli occultarono molte lette- presentanti, a' quali spettava l'eser-
re del Papa, che condannavano le cizio della facoltà legislativa , ma
*
dette innovazioni. la regia autorità vi era soverchia-
Intanto a' 20 maggio 1791 fu- mente ristretta. Dopo essere siala
rono in Mantova con la famosa di- sospesa la sua autorità reale a Lui-
chiarazione gettate le basi di una gi XVI, prese lo statuto ad
egli
prima coalizione contro la Francia, esame, ne pronunciò la solenne
e
mentre Luigi XVI istruito final- accettazione, e confermollo nel di-
mente troppo tardi sui progetti dei scorso pronunziato al pubblico il
faziosi, ed incoraggiato dai piìi fe- dì 29 settembre, allorché l'assem-
deli suoi servi, si determinò di fug- blea costituente si dimise dalie sue
gire dalla capitale, e cercare un funzioni. La nuova assemblea na-
asilo sidla frontiera da dove po- , zionale legislativa si radunò nel
tesse trattare col suo popolo. Par- primo ottobre 1791, e ricevette
ti a' Il giugno 1791 , e ad onta con solennità il libro della costitu-
delle usate precauzioni, fatalmente zione, che doveva guidale al caos
fu riconosciuto a Varetmes, arre- il pili disordinato della feroce anar-
stato e condotto a Parigi in mez- chia, giurandone 1' osservanza. Nel
zo agli oltraggi ed alle violenze. medesimo anno il Papa Pio VI sti-
V. V Histoire de l' évéaement de mò necessario di spiegare l'animo
Vairnnes mi ixjuin 1791, par le suo apostolico contro decreti coi i
tom. I, par. I, p. 236, 24^^ con p. 91, con una nota sulle diverse
molti altri ecclesiastici nel numero traduzioni che ne furono fatte in
di novantolto, per combattere coi Francia molto difettose; lo riporta
loro scritti la dottrina del partito pure r Hulot nella citata raccolta
dell'assend^lea, ed attaccare l'aulo- a pag. 4'- Sul breve poi al cardi-
re della nuova Costituzione civile nale de Brienne si può consultare
colle proprie sue armi, si unirono il Barruel nelle sue Observations
a' trenta vescovi della medesima as- sur la lettre pastorale de 31. Ro-
semblea, onde la loro Esposizione bert ( Thomas Lindet, cure de Ber-
divenne un giudizio di tutta la Chie- nay diocèse de Lisieux, par la g: ace
sa gallicana. Ma
nemici della reli- i de la constitution se disant anjour-
gione continuavano sempre la mar- d'hui) V évèque (ìnlvm) du dépar-
cia per abbatterla. Su questo argo- temenl de l'Eure aux fide les de son
mento si può consultare lab. L. F, diocèse. Journal ecclés. mai 179'!
Jaullret nelle sue preziose i^/e/noiVe5 tom. Il, p. 5 e seg.
pour servir à l' Histoirc. ecclés. da Pio VI di questa sua pastorale
siede XF III, tom. II, pag. 352 e fermezza avvisò ancora il re Lui-
seg. ; V Espositioii sur la Conslitu- gi XVI, con breve de' io mar-
ss FRA FRA
zo ,
presso V Hulot a pag. 97 religiosi e di tutta la comunione
col quale gli ricorda il giuia- cattolica, ciò che con ditVusione trat-
inento che nella sua coronazione ta il Jauffret, Méinoires tom. 1!, p.
avea fatto di difendere e conser- 871 e seg. Nello stesso gim-no Pio
vare i privilegi canonici della Chie- VI spedi quel medesimo breve ai
sa e de' vescovi, al quale il re a- vescovi della Corsica, presso 1' Hu-
vea contravvenuto nel sanzionare i lot a p. I?. 3, dove ancora erasi ab-
pioporie la Fran-
guerra contro ria Teresa Carlotta, e Luigi Car-
cesco li succedalo allora a Leopol- lo delfino duca di IVormaudia, non
nobiltà ftiiono i primi passi , che nuova divinità della repubblica che
succedellero la nuova rivoluzione. andavano preparando. Luigi XVI
1 terroiisli piofiltarono delle noti- si era tolto il mezzo di vivere da
zie allarmanti , che venivano dal re volle morire da santo, né più
;
campo prussiano, per armare i cit- potendo cosa alcuna per la Fran-
tadini sotto il pretesto della comu- cia, le lasciò grandi esempi reli-
più atroci massacri, dopo il grido Sempre più era convinto Pio
della occupazione di Longwy e di VI, che la religione cattolica nel-
lien Robespierre, Paris 1801, nel nite persone, le quali per la spe-
tom. pag. 64, parlando dell'in-
IJ, l'anza di caduchi beni, e per ti-
fame massacro delle vittime della mor de'pericoli, erano cadute nello
rivoluzione di Francia, dice che i scisma, onde Pio VI protestava di
calcoli più moderati fanno monta- riammettere colla maggior dolcez-
re a trecento il numero delle te- za alla comunione della Chiesa
ste, che ne' soli sei ultimi mesi del- quelli lutti, che dato avessero sicu-
la tirannia di Piobespierre cadeva- re prove del loro ravvedimento, e
no giornalmente, onde in detti sei però richiamava nuovamente a'ioro
mesi cinquantaquattro mila infelici doveri, nel termine di due mesi,
perirono sotto la guillottina. Si va- tutti que'vescovi e preti che trop-
lutano a centomila il numero dei po deboli si erano dimostrali nel
francesi,che in alcuni mesi furo- sottomettersi alla nuova Costìluzio-
no massacrati ne' dipartimenti del ne civile del clero, dall' assemblea
mezzogiorno, a duecentomila quelli prescritta, dopo i quali due mesi, e
che nello stesso tempo furono guil- dopo un termine simile di moni-
lottinali nel Lionese e nel Forez. sottoponeva tutti gli osti-
torio, egli
Il solo sanguinario Carrier, satellite nali alla scomunica da'sagii cano-
furioso dell' inumano Robespierre, ni fulminata non meno contro gli
fece dare la morte a quarantamila eretici, che contro i fautori anco-
de' suoi concittadini. In qual secolo ra dello scisma.
della barbarie, soggiunge il pre- Quindi sollecitato il santo Padre
detto scrittore francese, e sotto qual dai vescovi francesi, con lettera dei
02 FRA FRA
i6 dicembre i
791, ad accordar lo- capi dello scisma di quella nazione,
ro ìli circostanze lauto infelici, piti ne liserbò Pio VI a sé solo, o suoi
yinple e più estese facoltà del con- successori l'autorità di assolverli.
suetoj egli con altro breve del JNello slesso breve il Pontefice
giorno predetto 19 marzo (presso palesava la sua afflizione per l'o-
J'IInlot p. 2o5) gliene concesse in stinazione de' quattro antichi ve-
gran numero, e con alcune con- scovi nel partito che avevano prc'
dizioni, che il medesimo Hulot ri- 80 obbrobrioso di unirsi alle mire
porta a pag. 207. Una così stiaor- dell' assemblea nazionale, e per
dinaria condiscendenza di Pio VI, l'insolen/a di quelli, che intitolan-
ili cui nella stoiia ecclesiastica si dosi vescovi costituzionali , sem-
trovano rari e.»empi, non soddisfe- bravano darsi loro stessi un nome
ce pienamente le richieste di quei di partito, contrario alla Sede apo-
juelati, giacché domandando essi stolica , che parlavano per deri-
l'ia le altre facoltà, ancor quella zione della comunione colla
loro
di assolvere gli ecclesiaslici intrusi, santa Sede medesima, e declama-
e credendo che il Papa di questa vano contro il Papa, che li esorta-
8i fosse dimenticato, gliene replica- va a ravvedersi , ed a soddisfa-
rono la richiesta. Egli adunque in- re pienamente la Chiesa. In fine
dirizzò ad essi un altro bieve dei condannava loro scritti e fra gli
i
gno avvisò i mentovati vescovi di nove de' paesi vicini, quattro della
non lasciarsi sedurre da un s\ sfac- Savoia, quattro del contado d'Avi-
ciato inganno del fìnto breve, che gnone, sette della Spagna, quattro
egli condannava avvertendo nello , vicari apostolici nell'Olanda e nel-
stesso tempo, che gli audaci fab- l'Inghilterra ; r arcivescovo di Du-
bricatori del falsificato breve, non blino, quello della Piata in Ame-
pensando a poter essere facilmente rica, due vescovi della China, e sei
scoperti nella loro sciocca menzo- in parlibus, in tutto duecento ses-
gna, senza prevedere i' errore che sanlatre prelati, ai quali si potreb-
li tradiva, lo pubblicarono dato in bero aggiugnere ancora alcuni ve-
Roma presso a s< Maria Maggiore scovi dell'Irlanda, ed altri vicari a-
a'2 aprile 1792; quando appunto postolici della Scozia.
Pio VI in quel tempo, non in s. In questo modo i primi pastori
Maria Maggiore cioè nel palazzo si uniscono al loro capo. Il corpo
Quirinale, ma bensì a s. Pietro episcopale aderisce alla decisione del
in Vaticano faceva la sua residen- Vicario di Gesù Cristo, ed il giu-
za, dalla quale avrebbe segnato quei dizio della santa Sede diviene quel-
breve, se fosse sfato suo, com'è l'u- lo di tutta la Chiesa. Una siffatta
so costante de'Pontefici da più se- autorità decide interamente la que-
coli a questa parte. E chi nei se- stione de' vescovi costituzionali, e
coli avvenire non avrebbe dato fe- non permette più il minor dubbio
de a questa scelleratezza, se non la a' fedeli, istruiti dell'ordine stabili-
trovasse contestata da questo breve, to nella Chiesa, e del potere dei
ma dalla sola storia con artifizio- primi pastori sulle cose della fede:
so dolo registrata ? su questo punto veggasi il Jauffret,
Ricorsero pertanto i vescovi co- Memoires tom. II, p. 385. Sembra
stituzionari ad un altro de'suoi ver- adunque, che con decisione sì chia-
gognosi raggiri, cioè di protestare, ra si potesse dire con s. Agostino,
che se il Papa li aveva condanna- serm. 1 de verb. Aposlolor. » Jam
ti, questa condanna non poteva a- >' enim hoc de causa duo concilia
ver forza alcuna, se non era rati- » missa sunt ad Sedem apostoli-
ficataper la Chiesa, e che questa « cam ; inde etiara rescripta vene-
non aveva a tal proposito pronun- » runt; causa finita est; error u-
zialo cosa alcuna. Ma fu anche tol- " tinam aliquando fìniatur ". La
to loro questa risorsa. Si raccolse- Francia ha sentita la voce de'suoi
ro i nomi de' vescovi, che si erano pastori, la Sede apostolica è stata
uniti al giudizio di Pio VI, e se consultata, ed ha giudicato, la cau-
ne pubblicò la lista, in una difesa sa è terminata; potessero i france-
9 i FRA FRA
si veder cos'i (lui lo l'errore! Eppu- altri erano ammogliali
si onde ;
re questo in v«;ce ili terminare cre- circa quaranta di questi falsi ve-
sceva sempre piìi. K nolo come l'in- scovi si trovavano in qualcuna di
truso Gobei in comp;ii;;ni;i di altri di queste classi. Ma ciò che piìi
pieti e del cappuccino (Jiabof, com- interessa al nostro proposito, mol-
parirono a' 7 novendjre 1793 di- ti altri ritornarono all'unione del-
nanzi alla convenzione nazionale, la Chiesa; fra questi Fauchet, detto
abiurando solennemente il cristiane- vescovo di Calvados, famoso per
simo e il suo sacerdozio, dichia- l'ardore del suo patriottismo rivo-
randosi atei. In quel giorno la con- luzionario , e per la stravaganza
venzione emanò il decreto col qua- de'suoi discorsi, nella sua prigione
le ordinò che si sostituisse un cul- altamente protestò nel 1793 il pen-
to ragione\'ole al cullo cattolico. timento delle sue mozioni civiche,
Seguirono allora le ributtanti pro- del suo giuramento, della sua in-
cessioni di Hehort, (^haumette e lo- trusione al vescovato, e degli altri
ro compagni mascherati cogli abiti suoi misfatti . Lamourette, detto
sacerdotali, portando in trionfo per vescovo di Rhone e Loire, giusti-
nuova divinità famosa danza-
una ziato alcuni mesi dopo Fauchet,
trice di teatro avviluppata in un aveva sottoscritto a'7 gennaio 1794
velo, la quale fu condotta dalla sa- una dichiarazione, dove si confes-
la della convenzione nella chiesa sava colpevole, per aver ricevuto
metropolitana di Parigi, e colà sa- la consagrazione episcopale, occu-
lutata quale Dea della ragione.: l'e- pato una sede che non era vacan-
sempio dato in Parigi fu imitalo te, e disprezzato le leggi della di-
in molti luoghi della Francia. In- sciplina, e r autorità della santa
oltre in Parigi per maggior di- Sede. Egli stesso dopo la sentenza
leggio fecesi percorrere le vie un della sua condanna, data dal tri-
giumento ornamenti
vestito degli bunale rivoluzionario, confessò pub-
sacerdotali, accompagnato da un blicamente di essere stato l'autore
carnefice armato di flagello. dc'discorsi, che Mirabeau avea fat-
Ma prima di uscire da questo to sulle materie ecclesiastiche, on-
punto de' vescovi costituzionali gùi- de riguardava il suo supplizio co-
"verà qui l'osservare, che anche in me un giusto castigo di Dio.
questi si ravvisò il frutto della Nella stessa maniera, Gobel, detto
predetta decisione della Chiesa, e vescovo del dipartimento di Parigi,
de'suoi pastori. Tre aimi dopo que- mostrò gli stessi sentimenti nella
sta, cioè nel 1795, piìi della metà sua prigione, dove non potendosi
delle sedie, che potevano riguardar- confessare a monsignor Lathringer,
si siccome occupate dai vescovi co- suo vicario vescovile gli .scrisse ,
grazia, che lo richiamava al pen- vescovi del suo dominio, per ani-
timento, ai l'i. febbraio 1796 fir- mare il loro zelo verso quei pre-
mò la ritrattazione de' suoi scritti ti francesi, che la persecuzione del
e del suo scisma, conformandosi in loro paese faceva passare nelle lo-
tutto ai giudizii della santa Sede Con eguale impegno rac-
ro diocesi.
sulla (Jostiluzione civile del clero, comandò Pio Vi gl'infelici emigra-
ed inviò questi atti a Pio VI, il ti francesi a tutto il clero secolare
quale con un amorevolissimo cuo- e regolare, e a tutti i vescovi della
re lo felicitò del suo ritorno alla Germania, con un breve de' 2 1
unità della Chiesa. La stessa ritrat- novembre, egualmente riportato
tazione fecero Roux, detto vescovo dall'Hulot a p. sSy, col quale pro-
delle Bocche del Reno ; Charriei-, curava di destare in essi l'antica
detto vescovo della Senna inferiore; ospitalità a cui i santi padri han-
Montani, detto vescovo di Vienna; no sempre esortato i vescovi e gli
ed come abbiamo da JaufFret,
altri, ecclesiastici d'ogni classe: in questo
Memoires tom. II, p. 4?^ ^ seg. stesso breve Pio VI lodò la nazio-
tri stati si erano rifugiati; si ritira- che le gravi angustie di que' tempi
tì6 .FRA
hanno permesso : sicché a raggua- legrina, armata di aguzzo sfile, e
gliare soli cento annui a scucii munita di due boccie di potente
testa, Io «tato pontificio ha volen- veleno; alcuni emissari girovagava-
tieri sofferto un peso di seicenlo- no vestiti simulatamente da veso-
uiila scudi annui. Eppure dalla vi, ed in via Condotti fu arrestato
Francia non veniva piii un sol- un complotto di giacobini francesi,
do in Roma per causa di sussi- fi^alquali eravi tutta la corte del-
dio religioso dovuto al capo del- le zie di Luigi XVf, IMaria Ade-
la Quando poi negli anni
religione. laide Clotilde, e Vittoria, che sino
seguenti il numero di questi esuli dall'aprile del 1791 eransi rifu-
crebbe all'eccesso, Pio VI fu costret- giate in Roma, che perciò licen-
to ad invitar tutti luoghi pii per
i ziarono sì indegni famigliari.
soccorrerli, onde sollevar la came- il 20 settembre
Costituitasi i79'2
ra apostolica da tanto dispendio, la convenzione nazionale, che tro-
per non lasciarli privi di quella vò le finanze neh' annientamenlo
carità, che loro usava, la quale si dopo la emissione di due miliardi
ifide autenticala nelle medaglie in duecento milioni di assegnati, nel
oro ed argento, coniate nel I7q5, dì seguente tenne la prima sessio-
e distribuite secondo il solito per ne coH'abulire la regia autorità e
s. Pietro; ove si vedeva il Papa ri- proclamare la repubblica, impren-
cevere amorosamente in trono ve- dendo a numerare da quel punto
scovi, preti, monache, ed altri esu- la nuova era. L'anno si compose
li del clero francese colle parole: di dodici mesi , ciascun de' quali
CLERO GALllAE EXPULSO HOSPITIUM divisi in tre decadi, ec, nuovi no-
ET ALIMENTA PRAESTiTA ; nel rove- mi s' imposero ai mesi ed ai gior-
scio eravi l'effigie dello stesso Pon- ni, incominciandosi l'anno repub-
tefice, Ma in tanta affluenza di blicano a' 2 I settembre, come me-
foiastieri che la pietà di Pio VI glio si è detto all'articolo Era del-
da un paese di-
tirava al suo stato, la repubblica francese {^Fecli). Lo
chiarato apertamente nemico suo, spirito di fazione dominò le succes-
la prudenza volle di diramare una sive adunanze, e diede luogo alle
circolare a'vescovi, j-iportata dal- pili accanite diatribe, ma sciagura-
l' Hulot a pag. I Da ,
per invigilar tamente per la Francia i Danton,
sugli emigrati francesi, esigendo la i Robespierre , i ìMarat ed altri
professione di fede, e di giurare mostri ebbero il predominio, e si
nessuna traccia; nondimeno per le accordo co' suoi fratelli l' impera-
ricerche fatte nel i8i4) se ne scuo- tore Giuseppe li, e l'arciduca Mas-
prì una parte, e tali reliquie pre- similiano a danno della Francia.
ziose vennero trasferite solennemen- La didaraazione e i libelli si ac-
ria nel luogo della sepoltura via \ andea tutta la popolazione prese
d'Anjou. In quanto al delfino Lui- le armi per Luigi XVII. Temen-
gi XVII, egli era nato nel 1785, do ribelli che il principe venisse
i
fino per morte del fratello Luigi rella e dalla zia ed il giorno 3 ,
del giovane monarca, che deterio- fratello a seguire le zie, che credè
rò notabilmente nella sua salute bene mettere in salvo, madama Eli-
e solo negli estremi di sua vita gli sabetta volle restar al suo fianco,
fu accordato per medico il celebre per tutti i pericoli da
affrontare
Dusault, ma
chiamato troppo tar- cui lo vedeva circondato per la sua
di com'egli si protestò. Dusault mo- eccessiva indulgenza, e sagacemen-
rì pochi giorni dopo, ciò che die- te mantenne segreta corrispondenza
de motivo a molte congetture. Del co' suoi fratelli Luigi conte di Pro-
resto, se è provato che non si usò venza, e Carlo conte d'Artois, che
l'clfettivo veleno per viccidere il in diverse epoche erano usciti dal-
principe, si usarono equivalenti mo- la Francia. Fu a parte di tutte le
di, e lasciando l'illustre vittima af- umiliazioni , affronti ed angoscie
fatto chiuso, senza aria , ricoperto della famiglia reale , ne divise ed
d'immondizie, e in mezzo al feto- alleggerì le amarezze , obbliando i
sembrava fatta per le disgrazie ter- ueir età di trent'anai. La sua spo-
I02 FRA FRA
glia mortale fu senza pompa por- go per il suo operato, con breve
tata a Mousseaux , e confusa con che l'Hulot riporta a pag. 259, per
quelle che vi si ammassavano gior- l'umanità, ospitalità ed aiuti dati
nalmente dopo tante sanguinose agli esuli ecclesiastici francesi. A-
giustizie. In quanto alle zie di Lui- vendo ordinato la convenzione na-
gi XVI, Maria Adelaide Clolilde, zionale che i matrimoni si fa-
e Vittoria, che nel iJQi eransi ri- cessero davanti alla municipalità
tirate a Roma presso il Pontefice con quattro testimoni, in presenza
Pio VI, poscia per porsi in salvo de' quali si dovesse fare una sem-
dai loro nemici passarono alla cor- plice dichiarazione di pura cerimo-
te di Napoli , accompagnate da nia , che bastasse alla validità di
monsignor Ercole Consalvi poi car- questo sagramento; su questo pun-
dinale. Da Napoli le principesse si to fu Pio VI interrogato da mon-
trasferirono in Sicilia ove moriro- signor de Mercy vescovo di Lucon
no, senza regia pompa sepolte, fin- a'28 maggio 1793, ed egli vi rispose
ché a cura dell'eccelsa casa d'Au- col breve presso 1' Hulot a p. 260,
stria le loro spoglie mortali furo- con la l'isoluzione della congrega-
no portate in Gratz nella Stiria zione de'cardinali sugli affari allora
ed ivi collocate nei sepolcri degli correnti della Francia, che i fedeli
antichi principi di quella provincia. cattolici di questa nazione, essendo
Quando il Pontefice Pio VI seppe privi di parrochi legittimi, poteva-
r orrendo regicidio, fu penetrato da no sposarsi in presenza di testimo-
paterno e profondo cordoglio, e con ni cattolici , e poi presentarsi alla
patetica commovente allocuzione, municipalità per fare la dichiara-
presso l'Hulot a p. 264, spesso in- zione comandata dalla legge della
terrotta dal pianto, il partecipò al convenzione, approvando la validi-
sagro collegio de' cardinali , con tà di tali matrimoni, benché sen-
queir apostrofe alla Francia che ri- za l'assistenza del parroco. Con al-
portammo al voi, XV, pag. 212 tro breve de' 3 1 luglio ,
presso
del Dizionario. Ivi pur si disse del- l'Hulot a 283, diretto al clero
p.
ie esequie celebrate nella cappella e popolo francese Pio VI condan- ,
nesimo il solo console francese Di- renda sua forma ; le stragi, le prò'
gue. A questo fine erano diretti i scrizioni 1* empietà e le follie si
,
nale del 1793, che nel popolo non città intere erano in pieda alla de-
solo concentrava il potere, ma gUe vastazione ed alla carni ficina, le ar-
ne delegava altresì l'esercizio, si mate della repubblica vittoriose nel
dovè sospendere nell'atto stesso del- Belgio , dalla parte della Spagna
la sua promulgazione, come rico- ed Alemagna, preparavano la riu-
in
nosciuta ineseguibile , benché san- nione dei paesi di Porentruy e di
zionata da un milione ottocento Montbeliard, ed i trattati conchiu-
mila novecento dieciotto voti. Il go- si al fine del governo terrorista con
io4 FRA FRA
la Toscana, la Prussia, le Provin- città della Francia, massime Bour-
cie-Unite, le quali cederono tutto il ges, presentarono un commovente
territorio batavo alla sinistra della spettacolo religioso , nel riaprire
Schelda occidentale, come pure sul- molti sagri templi, uscendo dai na-
le due rive della Mosa, al sud di scondigli parecchi preti cattolici, e
Vanloo, e compresavi questa piaz- gran numero di quelli che aveva-
za, non che colla Spagna che cede no giurato, con edificazione si ri-
la parte orientale di s Domingo. trattarono. L'era repubblicana co-
Prima della morte di Robespierre, minciò a cadere in disuso, veden-
accaduta nel luglio 1794? che mise dosi osservate le domeniche ed al-
fine al regno del terrore, la con- tre feste.
zione nazionale nella quale per al- vore del governo repubblicano, e-
tro dominava il filosofismo av- sercitava tutte le funzioni del culto
verso alla religione rivelata , fu ac- pubblicamente, intrudeva nuovi ve-
colto come un gran benefìzio, do- scovi sopra le sedi vacanti, ed an-
po gli orrori commessi da Ro- che sopra quelle che avevano tut-
bespierre, da Marat e da altri pa- tora il legittimo pastore , affettava
ri loro. 11 culto cattolico se fu il maggior zelo per 1' osservanza
permesso ebbe moltissime restri- della religione, ch'era poscia smen-
zioni neir esercizio e questa leg- , tito dalla loro incontinenza. 11 cle-
zioni; anzi la Spagna fece un'al- suoi sudditi di non opporre loro
leanza offensiva e difensiva, e di- veruna resistenza, contentandosi i
sliluzione civile dtl clero più volte sino a Macerata; laonde al Papa
<Ja Pio VI condannata. E qui ri- non restavano che le provincia di
flette a proposito il saggio francese Sabina, del Patrimonio, e di Ma-
Jauffret, Méinoires tum. II. p. 479? rittima e Campagna, timore col
che questa costituzione non era in ben l'ondato di perdere tutto, avan-
Francia piLi in vigore da lungo tem- zandosi i francesi rapidamente vex*-
formio, nella quale la Francia ac- bero della libertà sul Campidoglio.
quistò le isole Ioniche con porzio- A tale effetto a' 28 dicembre 1797
ne dell'Albania, oltre i Paesi-Bassi, i rivoluzionari con grida di viva la
e la repubblica Cisalpina allora for- libertà e coccarde tricolori , si re-
ca di York. Erano però le cose a fu qui eh' egli soffrì l' amara divi-
mal partito, per la poca considera- sione d'alcuni suoi fedeli famigliari,
zione di che il direttorio godeva divenuti sospetti ai francesi. Indi
in balia delle redivive fazioni che proseguì dopo un mese il viaggio
agitavano Parigi e la Francia. per Grenoble. Il direttorio volendo
Sapendo Pio VI che in Roma risecare le spese del viaggio, non
alcuni prestarono giuramento alia permise che supplisse l'eiario, e ne
costituzione, ne' primi del 1799 lo gravò i diversi dipartimenti; ma
condannò solennemente con due Pio Vi prese le sue misure acciò
brevi. Intanto non essendo tranquil- non costasse ad essi neppure un
lo il direttorio del luogo centrale ove soldo. Da Grenoble s'avviò per Gap,
teneva prigioniero Papa, e temen-
il s. Marcellino, eRomans, giungendo
do i prima sta-
successi della guerra, a Valenza a'i4 luglio, città che Dio
biPi di tradurlo nella badia di Molk avea destinato per termine delle sue
presso Vienna, poi in Sardegna, o sciagure. Allora il direttorio con uà
meglio in Corsica, acciò vi rimanes- decreto dichiarò Pio VI prigioniero
se obliato secondo i pensamenti di di stato, che in mezzo alle durezze
la Reveillere-Lepaux e di Merlin , ed alle privazioni, mai si lasciò usci-
di Douai, ma a questo piogetto si re dalla bocca la più minima la-
oppose il ministro Rheynhard te- gnanza. Così gemeva Pio VI sotto
mendo gl'inglesi che padroni del la più ingiusta schiavitù, per cui ia
Mediterraneo nou riuscissero a libe- tutta la Francia, e nell'intera Eu-
rarlo. Dunque il direttorio decise ropa non si parlava che di lui, e
lì-i FRA FRA.
de' suoi giammai il vi-
oppressori: pagni delle sue disgrazie erangli sfa*
cario (li Gesù Cristo comparve si li restituiti a Grenoble. In una la-
grande sul trono medesimo del \a- pide di marmo nero nella chiesa
ticano, circondato da tutto il suo cattedrale si legge la memoria delle
maggior splendore e la dimora ; sue sventure, delle sue eroiche virtù,
di Pio VI in Francia servì nota- e della sua gloriosa morte. In tal
bilmente a ravvivare la religio- modo il magnanimo Pio VI fra'cep-
ne cattolica illanguidita in mol- pi, lontano dalla sublime sua Sede,
ti, e riuscì una serie di trionfi pel spogliato de'suoi dcminii terminò
suo augusto capo. E troppo no- la sua penosa vita. Uomo in tut-
to con qual trasporto di divozio- to mirabile per le virtìi dell" ani-
Pio VI, si esternò nel modo il più magna, massime quelle Hochstedt e di
qui noteremo che sino dai io giu- citamente gli alleati a pi^iposizioni
gno del medesimo anno i'09 la di pace, che poi si conchiuse nel
superstite figlia di Luigi XVI, Ma- di 8 gennaio 1801, mediante il
forza del trattato di Parigi ; nel dì divenne della Francia, è certo che
9 ottobre mediante preliminari i in sulle prime si assodò il potere
colla Porta ottomana, e colla succes- adoperando i migliori provvedimen-
siva pace fu assicurata alla Fran- ti di un savio e robusto governo,
cia la libera navigazione sul mar per cui la umanità
religione e la
1802 la pacificazione del mondo, dori delle azioni de' loro parenti
dappoiché le repubbliche francese contro il governo, e quella la quale
e baiava, e la Spagna da una puniva ne' preti non solo gli atti,
sue conquiste, tra le quali trova tuiti alle loro famiglie. Bonaparte
vasi il Piemonte, riconobbe peiò ordinò che non si doman-
ai preti
la repubblica delle sette Isole. Inoltre dasse se non che un semplice giu-
la Spagna restituì la Luigiana, che ramento di fedeltà alla costituzio-
poscia gli Stati-Uniti acquistarono ne, senza obbligarli a quelle for-
dalla Francia nel i8o3. Frattanto mole sospette, che o inquietavano
Bonaparte contribuì da un lato a la coscienza, o fomentavano lo spi-
ristabilire l'ordine, ad innalzar nuo- rito di partito. Fu abolita la sa-
vamente gli altari, a fabbricare la crilega 21 gennaio, il giu-
festa de'
)<rosperità della Francia, non meno ramento d'odio alla monarchia, e il
che il suo ingrandimento: abolì il divieto che dagli uffici escludeva i
calendario repubblicano, promulgò nobili e parenti degli emigrali:
i
nuovi codici di leggi unifoimi, ri- fece pure scomparire le feste pa-
dusse ad unità il sistema de' pesi gane, e le mascherate de'teofilan-
e misure, organizzò stabilmente le Iropi. I piìi felici effetti si videio
finanze e tutti i rami di ammini- nascere da questi nuovi regolamen-
ii6 FRA FRA
li: più di ventimila preti, liberati salvi, e poscia v' inviò pure coll.i
della nazione francese intimamente siane del concordato del l'òoi, fra
avversa al clero costituzionale, so- la repubblica francese, e la santa
spirava la sua riunione al centro Sede, Genova 180 3. Bonaparte con-
comune della Chiesa cattolica, per- gedò il concilio nazionale, dileguan-
suaso che nel secondare il voto dosi cos\ al primo soffio avverso
della nazione accresceva il presti- il clero costituzionale di Francia.
gio del suo nome, e si agevolava Perchè il concordalo si mandasse
la via al trono. Inoltre il line re- ad elfetto, scrisse Pio VII un bre-
ligioso del rialzamento degli altari ve ai titolari de' vescovati francesi
abbattuti in Francia al culto del acciò rinunziassero alle loro sedi ,
vero Dio , aprirono quasi sul)ito onde conservare l'unità della Chie-
negoziati colla santa Sede per uno sa, e ristabilire pienamente la cat-
spirituale componimento, per ista- tolica religione in Francia. A te-
de' tempi, e pel bene della Chiesa scovi del Belgio ne imitarono l'e-
gallicana fu d' uopo convenire. sempio, come pure quelli della
A. conchiudere un concordato su Germania dei paesi alla sinistra
dai giansenisti, nel concilio nazio- dare la loro rinunzia. 1 vescovi che
nale di Parigi , che scaltramente ricusarono di dare la loro dimis»
Bonaparte avea permesso si com- sione ebbero molti seguaci lia i
come legge dello stato, ma insie- •5 55. I registri tenuti dai mi-
me certe così dette leggi organiche nistri del culto non essendo, e non
flel culto caltolicoj divise in settan- potendo essere relativi :he all'am-
tasetle articoli, delle quali nel coJi- ministrazione de' sagramenti , non
coidato non si era fatto menzione potranno in alcini caso supplire ai
alcuna, anzi si opponevano allo spi- registri ordinali dalle leggi per pro-
rito ed al-
del coiicordato istesso, vare lo stato civile de' francesi ".
ri, de' concistori locali, delle ispe- desidero che la portiate per molli
zioni, e de' concistori generali. In- anni.
tanto Bonaparte dispose che ai ve- Successivamente furono legalmen-
scovi costituzionali che avevano ri- te riconosciute dal governo le con-
nunziato alle loro sedi, a titolo di gregazioni religiose approvate in
pensione fosse assegnato dal pubbli- Francia, come dei sacerdoti, o si-
Soult, Brune, Lannes, Mortier, Ney, taliani l'ordine equestre della coro-
Davoust, Bessieies, Kellermann, Le- na mise alla testa di que-
di ferro, e
fehvre, Perignon, e Serrurier. Na- sto regno con titolo di viceré, Eu-
poleone fu coronalo imperatore dei genio de Beauharnais, figlio che la
francesi il giorno i8 maggio i8o4, sua moglie aveva avuto dal suo
quindi con replicale e gagliarde primo marito, e dall'imperatore
istanze invitò il Pontefice Pio VII dichiarato suo figlio adottivo. Itt
cune principali potenze di Europa, sa, massime per ciò che riguai da-
e specialmente dall'opposizione del va ilmatrimonio ed il divorzio. 1
I30 FRA FRA
giuramenti", le costituzioni, le leggi, gno di Napoli , e con titolo di re
colpito da fatto sì inatteso^ vide vio- fatto governatore generale dei di-
lata la neutralità, e fondatamente partimenti al di là delle Alpi, dan-
temè prossima la guerra ne' suoi do alla medesima il ducato di Par-
stati. Alle rimostranze che fece il ma e Piacenza. Indi a' \i luglio
Papa, rispose Napoleone con insul- del medesimo anno 1806 sotto la
ti, meravigliandosi che gli dispia- protezione di Napoleone si costituì
francesi, piuttosto che in quelle dei rovine dell' antico impero romano,
russi, dei turchi, e degl' inglesi. proclamando la monarchia france-
talia gli antichi stati di Venezia La Prussia tentò poscia una con-
compresa la Dalmazia e l'Albania, tro-confederazione al nord dellAle-
e trasferì molti de' suoi possedi- magna ,
per lo che da Napoleone
menti all'elettore di Baviera, e al di nuovo gli fu mossa gueria ri- ,
•Iella Prussia fiiiono battutiad Ey- tri motivi difTusamente trattati dal
laii ed a Fiiedland e poco dopo , cardinal Pacca, dal cav. d'Aitaud,
a' 2 giugno 1807 ebbe luogo l'ar-
1 dal Pistoiesi e da altri contempo-
mistizio di Tilsit, ove a' 7 e 9 lu- lanei storici; l'ambizioso Napoleo-
glio con duplice trattato la Fran- ne in vece di mostrarsi grato ai
cia stipulò l'adesione della Russia suoi benefizi , e rispettare la suu
e della Prussin al blocco continen- pacifica neutralilà conveniente alla
tale, il loro riconoscimento della sua dignità, incominciò ad invade-
confederazione renana , dei regni re suoi stati, siccome indicammo
i
dati ai fratelli diNapoleone, la l'i- al citato voi. XX, pag. 20 del Di-
nunzia della Prussia a tutti i pos- zionario; prima occupò Ancona e
sedimenti fra il Reno e l'Elba, ed al- sua provincia, poscia fece altrettan-
la quasi totalità della Polonia prus- to con quelle di Urbino, Macerala e
siana a favore del ducato di Vai"- Camerino, Benevento e Pontecor-
savia dato all'elettore di Sassonia vo. Indi il cardinal segretario di
divenuto ancb'egli re. Le isole Io- stato Consalvi, vedendosi pel suo
nie fecero a cpiell'epoca parte del- zelo latto segno all'odio di Napo-
l'impero francese; eil ai 18 agosto leone, creduto da questi fomenta-
1807 il regno di Westfalia for- ,
toie di discordie col Papa, piìi vol-
mato allora a favore di Girolamo te avea richiesto di ritirarsi, ciò che
l'onaparte altro fratello di Napo- finalmente ottenne, senza che le
leone, compose dell' Assia-Cassel,
si pretensioni di Napoleone dimimns-
del Brunswick, di Fulda, di Pa- sero punto. Intanto gravi offese ri-
tentrionale, ciò non ebbe mai ef- del Codice Napoleone negli stati
fetto. Urtando il suo orgoglio non della Chiesa. 1." La libertà indefi-
aver potuto superare la costanza nita ed il pubblico esercizio di tut-
del Papa, fece uso Napoleone della ti i culti. 3." La riforma de' ve-
sua preponderante forza. La spo- scovati e r indipendenza de' vesco-
gliazione dei dominii pontificii ebbe vi relativamente alla santa Sede.
intero effetto per decreto de' 4.° L' abolizione delle bolle ponti-
,
1
7
maggio i8og, col quale riunì gli fìcie intorno alla collazione de' ve-
statiromani all' impero francese. scovati e delle parrocchie di giu-
Prima di fare Napoleone questo e- risdizione della santa Sede. 5.° Che
Strerao passo spogliando de' suoi il Papa in persona celebrasse la
stali il pacifico ed inerme capo cerimonia dell'incoronazione di Giu-
della religione che a lui , stesso ed seppe Napoleone in qualità di re
alla Franciaavea fatto segnalati delle due Sicilie. Quindi si minac-
benefìzi e sagrifìzi, procurò ricopri- ciò Pio VII che se non avesse dato
re la bruttezza di azione cotanto intera e sollecita adesione a tali ri-
zio del sublime suo ministero, nu- mente nel medesimo giorno con
trendo speranza l'arbitro dell'Euro- sua bolla, Quum memoranda, con-
pa di carpile dall'abbattuto Pontefi- tro le violenze alle quali la Sede
ce una abtiicazione alla sovranità apostolica ed egli stesso erano fat-
temporale. Ma il lento martirio che ti segno, e coU'autorità di Dio on-
trafiggeva di continuo 1' animo di nipotente, dei beati apostoli Pietro
Pio VII, con vessazioni paragonabili e Paolo, e con la pienezza di sua
giammai espu-
a dolorosi tormenti^ pontificia potestà, ne scomunicò gli
gnarono l'animo suo sacerdotale; autori, fautori ed esecutori, senza
sebbene mansueto e soave per in- però con mirabile prudenza nomi-
dole , a piedi del Crocifisso egli nare alcuno. La pubblicazione di
prendeva vieppiù vigore e fortezza, questa bolla destò in tutto l'orbe
sostenendo i diritti della sovranità cristianoun vero entusiasmo: cat-
e della Chiesa, con irremovibile co- ed acattolici con istupore am-
tolici
crilego fine fece entrare in Roma cortile, colle tanto note circostanze
un corpo di soldatesca napoletana. di cui sono piene le storie, e che
Essendo d palazzo Quirinale chiu- non inanchiamo riportare in di-
so da tutte le parti, non perchè si versi articoli del Dizionario. Il Pa-
volesse opporre resistenza all' ag- pa fu condotto alla Certosa di Fi-
gresviune, che già si prevedeva, ma renze, indi nel Piemonte e pel ,
stessi ", come si legge ne Cenni hio- scppìna a Bonnpnrte, Bastia 1834.
grafici sul cardinal Consalvi, stam- Nell'anno seguente a' 20 mai zo l'im-
pati in Venezia
1824. In se- nel peratrice Maria Luisa partorì il
guito non andando a Napoleone a le di Roma ^ che nella sera rice-
genio il contegno di tredici car- vette l'acqua battesimale ed
il no-
tre a sei mesi. In quanto al secon- zi de' vescovi italiani e de' capitoli
do trattato eh' era il più difficile ov' erano vacanti le sedi. V. Di-
non insistettero i deputati, quali i chiarazioni e ritrattazioni degV in-
.solamente riportarono un'aggiunta, dirizzi a Pio VII, Roma iSifi.
clie il Papa era disposto a nego- Si può anche consultare il dotto
ziare intorno ai diversi aggiusta- opuscolo del eh. avv. d. Carlo Fea
inenti relativi al governo della intitolato: NiUlità delle ammini-
Chiesa , tosto che gli fossero resti- strazioni capitolari abusii'e, dimo-
tuiti i suoi consiglieri e la libertà. I strata con documenti autentici, Ro-
vescovi deputati posero in iscritto le ma i8i5i pel Contedini. Ma di-
concessioni ridotte in quattro articoli chiarandosi il concilio nazionale
coll'aggiunta ; le lessero al Ponte- incompetente per supplire all'isti-
fice, il quale però non sottoscrisse, tuzione de' vescovi , fu brusca-
e conteiiti di quanto avevano ot- mente sciolto da Napoleone. Pas-
tenuto partirono sull' istante alla sati i furori cagionatigli dall'infeli-
volta di Paiigi. Non cosi lieto ri- ce successo, tornò tuttavia al dise-
mase Pio VII, il quale pensan- gno di vincere il Papa a mezzo dA
do alla larghezza della concessione, concilio, assicurandosi prima che i
VOL. XX VU.
t3o , FRA FRA
il Girolamo Bona-
re di ^yestfalia auge, ed egli stesso all' ingrosso la
solo medico ,
precipito<<amente lo tembre Napoleone entrò in Mosca,
condusse via. Solo a Stupinigi fu e da vincitore si assise sul trono
permesso a monsignor Cerlazzoli di degli czar: allora sempre più com-
unirsi a lui; ma giunto nell'ospi- parve agli sguardi delle atterrite
tardi comprese l'imponenza del pe- avvi che un passo. Uscito di Var-
ricolo, e non rimanendogli di scampo savia ,
prosegui il viaggio, ed ina-
che una pronta e precipitosa ritirata, spettato arrivò a Parigi a' 1 8 dello
questa cominciò a' 1 9 ottobre accom- stesso mese.
pagnata da orribili disastri, cui i Dopo tanta catastrofe. Napoleone
dettagli movono, per il complesso rivolse le sue ciu'e a puntellare il
prendere i tre sovrani alleati nel ricusò dare ascolto, essendo fermo
loro alloggiamento stesso, le perdi- di non intavolare negoziazioni, se
te continue che diminuivano di- i non in piena Napoleone
libertà.
versi corpi francesi in Sassonia e ciò non pertanto si decise rimanda-
nella Slesia, battuti dal prode Bhi- re il Papa a Roma, spinto piutto-
cher e dal principe reale di Sve- sto dalle circostanze, e per opera-
zia, furono per Napoleone tristi i re una diversione, giacché Murai
forieri della sua caduta. La sorte suo cognato agli 1 1 gennaio fermò
dell' Europa fu decisa ne'campi di un trattato d'alleanza con l'Austria,
Lipsia a' i8 ottobre: questa memo- che a lui avea guarentito il tran-
rabile battaglia campale perduta quillo possesso di Napoli, per cui
da Napoleone malgrado possibili i un\ le sue forze alle austriache:
sforzi, terminò di distruggere il pre- quindi Murat d'accordo colle po-
stigio di quelli che lo credevano tenze alleate, con truppe napoleta-
più che uomo. Tale vittoria portò ne aveva occupato i due diparti-
per conseguenza la liberazione di menti di Roma e , del Trasime-
tutta la Germania, poiché la Ba- no, quali egli gradiva che fosse-
viera, e i principi della confedera- ro piuttosto nelle Pa- mani del
zione renana rivolsero le armi contro pa che del parente a lui ribel-
Napoleone, che si vide costretto a le. Lagorse intimò in Fontaiuebleau
avea comandato la scalata del Qui- pali francesi, restò deciso, che chia-
rinale,il quale cogli attestati della merebbesi a regnare l'antica dinastia
piìi profonda divozione si mostrò Borbonica. In conseguenza di tale
pronto a restituire i due diparti- accordo, il senato convocato da
menti occupati dalle sue truppe, Talleyrand stabilì prima un gover-
chiedendo al Papa che stabilisse i no provvisorio, del quale dichiarò
modi e le persone per riceverne capo lo stesso Talleyrand, a' 2 apri-
la consegna. Intanto l'imperatore le pronunciò con solenne decreto
di R.ussia Alessandro per teiminar Napoleone decaduto dal trono, al
la lotta concepì il disegno di mar- qual decreto tutti i corpi dello sta-
ciare da Troyes a Parigi, in quei to civili di buon grado
e militari
giorni che Napoleone se n'era al- e prontamente aderirono: finalmen-
lontanato per assalir alle spalle i te il senato con un senatus-coosul-
collegati, ed intercettare le comu- to de'6 aprile proclamò Luigi X\ III
nicazioni col Reno, calcolando che re di Francia.
la metropoli sdegnata di veder ac- Napoleone al primo sentoie di
campati i cosacchi ne' suoi dintor- Parigi in pericolo, era ritornato
ni, (àcesse robusta resistenza. La precipitosamente indietro, e giunse
battaglia della Rolhierej ed i con- poco distante quantlo la città avea
flitti di Champ-Aubert, di Mont- onde ritirossi a Foutai-
capitolato,
Mirail, di Vauchamp, di Monte- nebleau: qui adoprò indarno tut-
rean non valsero che a ritardare di ti gli sforzi possibili per rianimar
qualche giorno la sua rovinosa ca- il coraggio de' pochi soldati ri-
leati avendo posto in rotta i deboli aprile segnare un trattato che con-
corpi de' marescialli Marmont, e teneva la propria rinunzia all'im-
Mortier, ed espugnate le fortifica- pero di Francia e al regno d'I-
zioni esteriori, costrinse Giuseppe talia, venendogli concesso per luo-
Bonaparle, lasciato per luogotenen- go di suo soggiorno 1' isola del-
te del fratello, ad abbandonare la l' Elba in tutta sovranità e proprie-
capitale della Francia, ritirandosi tà, ed un assegno (li alcuni milio-
l'imperatrice Maria Luisa col figlio, ni di fianchi per sl', e pei princi-
e i membri della reggenza a Blois. pi di sua fauiigliii. Nello slesso
Indi l'imperatore Alessandro offrì giorno per trattalo latto a Pa-
a Parigi una generosa capitolazio- rigi l'arciduchessa Maria Luisa fu
ne, ed avendo dichiarato che i so- separata dal marito, e gli fu dato
vrani alleali non erano in guerra in sovranità ereditaria il ducalo di
colia Francia, ma col solo Napo- Parma e Piacenza, iiiMcnic a! ijglio
j36 rr. \ l'RA
suo il principp Fianrpscori'mspppp- 1828, tomi quattordici. Contem-
Carlo-Aapoleone, poi duca di Reich- poraneamente seguì la liberazione
s^adt ci Uà di Boemia, circolo di di quanti erano detenuti, massime
Biinzlaii. ecclesiastici, nelle prigioni di stalo
Appena si propagò l'abdicazione per la causa della Chiesa , ed an-
di Napoleone, subito si disciolse la cora per la fedeltà serbata a' pro-
maccliina di sna domina7Ìone anco pri legittimi sovrani. Dopo avere
in Italia , indi per la convenzione Pio \1I nominato i delegati apo-
di Schiavino Rizzino de'i6 aprile, stolici per riassumere il possesso
ii regno italico restò per sempre della sovranità temporale, partì di
spento ; in tal rapido modo crol- Bologna , ed in mezzo ad una se-
]) il grande impero. A' 12 aprile rie di religiosi indescrivibili trionfi
il conte d'Artois Carlo di Borbone giunse in Roma a' 24 maggio, nel-
lece il suo ingresso a Parigi qua! la quale fu ricevuto con straordi-
luogotenente del re suo fratello a naria pompa ed universal commo-
piender le governo e
redini del ; zione di tripudio il più sincero,
JNapoleone a' 20 aprile partì da Fon- e di tenerezza e venerazione filia-
vorno iBiT; non che Storia della e 'n l'aggiunta di alcuni cantoni ai
guerra del 181 3, 18 14 e ì8i 5 fra dip-utimenti delle Ardenne , della
le potenze alleate e Napoleone Bo- Mo>ella, del Basso-Reno, dell'Aio
naparte, h'wovno 1826; l'opuscolo cioè a dire di Quievrain, Philippe-
intitolato, Privati dispiaceri di Na- ville, INIariemburg, Sarrelouis e Sar-
F.lena ,
preceduti dai falli istorici del paese di Gex
una parte della e di
della pili alta importanza, il tutto Savoia. La Francia fu confemialK
di proprio pugno dì Napoleone, nel possesso di Avignone, del con-
scritto sotto la sua dettatura, Pa- tado Yenaissino, di quello di Mont-
rigi 1824; ed Erasmo Pistoiesi, bflliard e di tulli i distretti ap-
,
getti alle missioni estere di Ame- state disotterrate le i-egie ossa, ac-
rica e di Asia, ed anche in Algeria. quistato già dalla pietà di Descli-
Appena Luigi XVIH si vide sul seau, che inoltre avea eretto alle
trono de' suoi antenati, pochi gior- vittime illustri un semplice monu-
ni dopo il suo arrivo a Parigi ,
mento , e colà pose le prime pie-
nella chiesa di Nostra Signora fe- tre di quello ch'esservi doveva in-
ce celebrare solenni esequie pel nalzato a memoria perpetua. La
suo fratello Luigi XVI e per gli bara fu posta sopra un funebre
altri principi della sua sventurata carro ,
precedendo i tre reali per-
famiglia. Poscia ai 2 di settembre sonaggi il lugubre convoglio , che
ebbe luogo altro funebre ullìzio in mezzo ai reggimenti schierati, e
agi' illustri confessori della fede ,
ad una folla immensa di popolo
trucidati in quel giorno al Carmi- giunse a s. Dionigio, ov' ebbe luo-
ne dalla rabbia de' giacobini. E.i- go i riti espiatori, e la tumulazio-
posando ancora le mortali spoglie di ne. Frattanto sino dai 5 novem-
Luigi XVI e di Maria Antonietta bre 18 14 era stato aperto in Vien-
nel cimiterio della Maddalena, sid- na un congresso, in cui un senato
le quali aveva sparso lagrime per- di re decidere dovea destini d'Eu- i
pito scettro. Durante i primi me- mali prodotti in Francia alla reli-
ne. Stipulossi pur anco un'indeniz- le suore della croce, i religiosi del-
del Trocadero ilprimo settembre fìgie del l'e coronato , mentre sul
con che il re di Portogallo pure contorno Carlo X vi fece incidere
ritornò nel suo trono. IVell' anno queste parole Le Rai à son excel-
:
la rivoluzione del i83o di tale di- se ne parla all' articolo Leone XII
sposizione non ne ha più fruito. [Vedi). A' 17 aprile iSaS la Fran-
Sotto Cnrio X cominciò più ac- cia riconobbe l' indipendenza di s.
canita la lotta de' due partiti, tra Domingo, sotto il nome di repub-
quelli cioè che difendevano la po- blica d' Haiti , col patto di cento
testà regia , e quelli che sostene- cinquanta milioni d'indennizzo a
vano la Carta costituzionale , cioè favore degli antichi coloni. Nel 1826
il partito detto allora: realista , e Leone XII pubblicò cardinale il
quello chiamato costituzionale, nel- nunzio monsignor Macchi cui il ,
ro. E la sfrenata libertà della stam- missionari francesi nell' esercizio del
pa aggiunse esca ad infiammar la loro infaticabile zelo, erano da al-
discordia. Un contrasto presso che cuni riguardati per fanatici nell'e-
eguale divise gli animi per quan- rezione delle croci , nel dicembre
to concerne 1' autorità della Chiesa 1826 in Francia apparve in aria
i44 FI'vA FRA
il salutare segno, di mirabile gran- stati austriaci , ove poscia morì a
dezza, e scintillante di luce, cioè Gorizia a' 6 novembre i836. E
in Mignc presso come nar-
Poitiers, qui noteremo, che il duca di Reicli-
rammo XVIII, pag. 327
nel voi. stadt , unico figlio di Napoleone
del Dizionario, in un all'opinamen- cessò di vivete nei medesimi stati
to di Leone XII. Questo magnani- austriaci , ove tuttora risiede la
mo Pontefice terminò i suoi gior- famiglia reale di Carlo X. Nel me-
ni nel febbraio 1 8-29 , ed ebbe in se digiugno poi 1844 è morto a
successore il cardinal Castiglioni ,
Goriziail duca d^Angoulème, do-
cbe assunse il nome di Pio P III po lunga e penosa malattia, sof-
[Fedi), il quale avea risposto in ferta con edificante e pia lassegna-
conclave al discorso pronunzialo al zione ; ed ecco nuovo argomento
sagro collegio dall'ambasciatore di di pianto e di afflizione alla illu-
grandissimo di concili che non Giulio II, ch'eia suo zio, quantun-
manchiamo riportare ai luoghi ove que ei si fosse per età giovanissi-
si tennero , e che essendovene al- mo, non dubitò di ascriverlo al
nel venerdì e della carne nel sa- sferito nella cappella del ss. Sagra-
I)atOj e si trattarono altre materie. mento, presso la tomba di Sisto IV.
Labbé tom. IX, e Arduino tom. FRANCIOTTI Marco Antonio,
VI. Nel 1229 o i23o e nel i238 Cardinale. Marco Antonio Fran-
furono adunati diversi concili in- ciotti, di nobilissima famiglia, nac-
torno le guerre del reame. Mansi que Lucca l'anno 1592. La
in
tom. II , e Rinaldi a detto anno puerizia di lui fu un saggio ben
280.
I sicuro di tutte quelle virtù che
FRANCIOTTI Galeotto, Car- poscia lo resero specchio della re-
dinale. Galeotto Franciotti, detto ligiosa vita, e modello di santità.
anche della Rovere, sortì di nobi- Dicesi che fanciullo ancora, giacen-
le famiglia in Lucca. Soave di ma- do ammalato, sorgesse da sé a pre-
VOL. xxvii. io
i46 FRA FRA
gare, aè si levasse dall'orazione ne, sebbene il cardinale avesse
e
finché non ^ fosse accorto che al- impiegato ogni mezzo per accomo-
cuno sopraggi ugnea a discoprirlo. dare le cose, pure dopo d'essersi
Studiò le lettere nella patria, e la pacificale le parti, ritornarono a
giurisprudenza nella università di vivere per maniera che si determi-
Bologna; dove solo bastò a tran- nò di rinunziare la diocesi, e riti-
ratone uditore, nella qual carica mo- e tali vittorie tutte ascrivea dipoi
ritossi dalla curia il bel titolo di alla protezione di Maria, che ono-
rt'llissimo giudice. Il medesimo Pon- rava con ispecialissimo culto. Di-
tefice nel concistoro de' 28 novem- giunava sovente sino al rigore; usa-
bre i633 lo esaltò al cardinalato va di flagellarsi non rade volte si-
col titolo di s. Clemente, enei gior- no all'effusione del sangue. Cele-
no stesso lo elesse a vescovo di Luc- brava ogni giorno la santa messa,
ca e legato della Romagna. Ma in ed occupa vasi per due ore nel medi-
tale congiuntura non piacque tan- tare le verità eterne. Era eziandio
to sul principio al Papa, avendo molto diligente nell' intervenire alle
suoi avessero formali di lui ben di- e lo deputò legato in Ferrara, cit-
poi delle armi. In seguito gli con- se n' ebbe a provare il felice risul-
ferì il grado di tesoriere , e la so- tamento. Dimessa la sua diaconia
prai ntendenza delle galee e delle ebbe da Innocenzo XI , nel 1687,
fortezze marittime, e quindi la pre- il vescovado tusculano , ritenendo
fettura generale delle milizie dello però in amministrazione quello di
stato ecclesiastico. 11 Franzoni in Camerino. Ivi celebrò un sinodo, i
più necessari delle arti diverse. dere alla città , che ne avrebbe
Al dire però dei frascatani sem- grande utile, e forse anche profit-
bra che l'acqua Giulia non abbia to. Del resto il bottino che ne al-
origine sotto il castello di Grotta laccia le vene alla sorgente è tutto
ferrata, perchè allora sarebbe stato costrutto , e si paga dal comune
difficile guidarla a Frascati,
rima- annuo canone per il terreno oc-
nendo le molto più basse.
ferriere cupato, all'abbazia di Grottaferrata.
Laonde i frascatani asseriscono, che Il palazzo vescovile detto la roc'
le acque che alimentano Frascati ca dalla sua forma, fu così ri-
di presente sono l'acqua Algidtnse, dotto dal cardinal duca di Yorck
che il comune di Frascati ha sem- vescovo di Frascati, il quale fu
pre posseduta, ed ultimamente ri- pure grandemente benemerito del
vendicata, come si legge dalla la- seminario fabbricato nel lyoi, e
pide posta sulla pubblica fontana rinomato per fama letteraria, da
della piazza ; acqua che viene dal- lui ampliato, dotato di rendite, ed
le radici dell'Algido,da quelle pia- arricchito di biblioteca; esso è an-
nure cioè ove il cav. Canina pone nesso alla chiesa del Gesù, ove è
il Laciis Regillus. Inoltre un'acqua, rimarchevole la finta cupola, ope-
che si allacciò quando sterravansi ra del valentissimo architetto e pit-
alcune forme antiche, presso la sa- tore gesuita p. Pozzi, e vanta alun-
lita di s. Antonio, salendo per an- ni chesi distinsero per sapere, e per
Ciro Ferri col suo pennello vi rap- la, tale Enrico Engle-
altra dal cav.
de' suoi amici, pitture che furono te le ville erette nei dintorni di
incise daU'Osteriech per lo spirito Frascati, però trovasi nel teiri to-
reff] pag. 1 58, riporta l'iscrizione cardinal Marco Sittico dei conti
posta sopra un ricettacolo d'acrjua d'Altemps, nipote di Pio IV de
derivante dalla villa superiore, ed Medici siccome figlio di sua so-
,
iSyg. Paolo III spesso si recò a ameni colli, giunto su questo luo-
villeggiare in questa villa, e sicco- go, incantato il Papa dalla sor-
me egli recinse con valide mura prendente prospettiva che da esso
la città , nel rovescio d' una sua godevasi, disse con trasp(jrto Oli ;
medaglia coniata nel 1 55o, e de- quanto starebbe qui btiic una vil-
scritta da Ridolfìno Venuti , IVu- la! Il cardinale senza rispondere
mism. Roìii. Pont. n. XXIX, 83, concepì subito il magnanimo divi-
zo drago. Si vuole per altro, che chè anche se si fosse potuta tira-
poscia Gregorio XIII facesse costrui- re una strada retta a traverso
re la parte media della fabbrica ,
delle frequenti valli e colli che
indi con frequenza l'abitò. In se- s* incontrano e dillicili a praticar-
guito il duca Gio. Angelo Altemps si in rette strade qualunque , non
vendè a Paolo V Borghese la vil- si sarebbe mai potuta fare una
la, il quale dilettandosi mollo di strada di tal brevità ,
giacché in
essa e solendovi portarsi a villeg- linea retta dalla Giovanni porta s.
giare colla sua corte, dispose che alla villa Mondragone non sono
servir dovesse di villeggiatura per meno di dodici miglia, secondo al-
sèj e pei Papi suoi successori in cuni, altri portano però opinione
un alla corte pontificia, laonde die- che tal calcolo sia troppo in ra-
de opera ad ingrandirla, e si ag- gione di distanza. La vastità del
giunsero con poco ordine nei lati palazzo si può argomentare dalle
altre fabbiiche, colle quali si rac- sue trecento settantaquattro fine-
chiuse nel mezzo un ampio corti- stre. Il possesso di questa villa ven»
le. Vi ebbero parte nell'architet- ne poscia concesso ai principi Bor-
tura Giovanni Vansanzio detto il ghese coi terreni annessi . Ora
fiammingo, e Flaminio Ponzio che di questa superba villa, de' lunghi
fece costruire il portico. Si ammi- viali, e de' suoi deliziosi giardini
ra poi di particolare un portico disegnati da Carlo Rainaldi ; delle
interno, che volgarmente es-
dicesi fontane dell'acqua Algida condot-
sere architettura del Vignola, con tavi da Giovanni Fontana, variate
tre arcate colonne e pilastri ionici. ingegnosamente, specialmente quel-
Inoltre Paolo V aveva intenzione la delta della (ìirandola ; delle sue
che da Roma si dovesse giungete eccellenti pitture, pregevoli statue,
alla villa, per una strada retta di e marmi di ogni sorta, come di
sole sette miglia, fiancheggiata di altri ornamenti, altro non riman-
alberi, ciò che la di lui morte, av- gono che le muia spogliate d'ogni
venuta nel 1621, gì' impedì man- abbellimento, ancora in
e queste
dare ad effetto, locchè sicuramen- cattivo stato, poco restando della
te avrebbe fatto, come qudlo che sua primitiva imponente bellezza.
passionalo per fabbricare , soleva Il Piazza nella sua Gerarchia car-
ripetere il detto di Gregorio XIII : dinalizia, a pag. 2 55, parlando dei
V edificare essere una carità pub- pregi di questa villa, dice che hi
blica, impiegando le braccia di tanti chiamata Mondragone, e Monfe
poveri operai. Qui però noteremo, del dragone, perchè fu ampliala
sulla volgare tradizione della stra- da Paolo V nel cui stemma ewi
da che voleva fare Paolo V, da piu'e il dragone ed il p. Eschi- ,
noi pure riportata, siccome ripe- nardi atlerma, che nella galleria
i54 FRA FRA
davi la pittura del Carro di Mi- vrano colla sua corte. 11 suo interno
chelangelo Buonarroli. è ornato particolarmente di tappez-
Pilla Taverna. Essa è con- zerie disposte dal celebre monsignor
giunta alla villa Mondragone, si Lodovico Sergardi circa la metà ,
del colle. Questa villa ebbe origi- narra tra le altre cose che nel 1741
ne da Ferdinando Taverna nobile l'onorò Benedetto XIV. Le pittu-
milanese, governatore di Roma, co- re ed altri ornamenti
e le statue,
me lo era stato il zio Lodovico che decoravano
la in un a' suoi ,
della villeggiatura dei principi pro- l'ultima volta nel 1)83 si portò
prietari. La magnificenza del pa- in Roma alla visita de' sagri limi-
lazzo è opera dell'architetto Girola- ni , e per far confermare il suo
mo Rainaldi, con comoda distri- quarto concilio provinciale, e per
buzione degli ambienti che contiene, ciavi negozi che dovea trattare
e adatto a ricevervi qunlmiqiie so- con la santa Sede, dalla quale ri-
FRA FR A 1 55
cevette quanto desiderava , e 1' ap- lazzo della villa vi è il suo ritrat-
provazione del contrastato concilio. to. Il Nibby ueìV Analisi storico'
11 p. Eschinardì, a p. 264, dice che topografica- antiquaria della carta
il cav. d' Arpino ornò con pitture dt dintorni di Roma, ci dà erudi-
il palazzo. te notizie sulle ville di Frascati, e
Filla Pallavicini. Contigua alla parlando di questa, riporta corretta
suddetta villa verso occidente trovasi la lapide già prodotta dal Volpi
quella ora appartenente al patri- nel tom. Vili del suo Vetus La-
monio del principe Pallavicini , e tinm , e sovrastata dal busto di
che è col nome di questo prin- Marco Publicio Unione; indi par-
cipe distinta. Prima con particola- la dei frammenti di antichità in
re denominazione chiamavasi J^illa essa esistenti, del monumento sepol-
Beipoggio ed appartenne già al
, crale di Publio Licinio Filonico,
duca Strozzi , e al duca di Ceri. e Publio Licinio Demetrio, fatto
Il Piazza nella Gerarchia cardi- al patrono, e di altri avanzi di an-
nalizia, a pag. 2 56, osserva che tichità. Aggiunge che poco distante
questa villa posta tra la Boncom- è la vigna già dei Bevilacqua oggi
pagna e la Lodovisia , dalla fami- Passerini ; indi quella che fu dei
glia Ceri passò alla famiglia Bor- Rocci, poi de' Varesi, che avendola
romeo , indi a monsignor Ercole comprata il cardinal duca di Yorck
Visconti. vescovo di Frascati pel seminario
Villa Rocci. Dalla stessa parte vescovile,ha preso il nome di vi-
d' occidente vedesi di seguito la gna del seminario , e che in que-
villa detta primieramente Arrigo- sta è il pianterreno d'un vastissi-
«e, e quindi Rocci, e Varesi, dal mo fabbricato antico con portico
nome dei proprietari che la pos- sostenuto da colonne, parte del-
sedettero : ora è suddivisa in tre la villa Lucullana che il volgo
,
fabbricata nel pontificato di Gre- dal nome de' primi suoi proprieta-
gorio XV Lodovisi , dalla sua fa- ri; fu anche dei Borghese, ma
miglia, e perciò chiamata Ludovi- poscia per essere passata in pos-
sia : il Papa vi andò spesso a di- sesso degli Odescalchi duchi di
porto, piacendogli il soggiorno che Bracciano, si disse pur villa Brac-
domina la vista del mare ed è , ciano, ed ora del collegio urbano
filma che vi tenesse un concistoro. di propaganda fide, che nella sta-
Di[)oi acquistò la villa il duca di gione autunnale vi manda a vil-
Poli Conti , donde prese il nome leggiare gli alunni banditori del
che gli è rimasto, e poscia fu ere- vangelo. Essa è situata sul ciglio
ditata dalla nobilissima famiglia di un colle, e sembra edificata sul-
Sforza -Cesa ri ni , che a'giorni nostri, le rovine di un casino antico ; di
come dicemmo al voi. XVII, pa- fianco al viale che vi conduce da
gina 81 del Dizionario, fu cedu- Frascati veggonsi nel salirvi sostru-
ta pc;- convenzione a d. Marino zioni di opera reticolala di lava
FRA FRA i:j7
sta villa , la dice iiigrandila dal due fanciulli in braccio, l'uno bian-
Pontefice Sisto V, quindi dalla sua co di colorCj l'altro nero; sieguo-
famiglia Peretti passala alla vSavel- no la Nolte, Lucifero , ed Espcro
]i che ne ereditò le fortune , dai con face alzata in una mano ed ,
Dell'architettura e pitture di que- ro, ancor essa con face, che illu-
sta villa, dell'acquisto fattone dal- mina il mondo: finalmente in due
la congregazione cardinalizia di quadri laterali sono effigiati Mer-
propaganda Jìdt dalla casa Ode- curio e Diana. Nella seguente ca-
scalchi con patto rediinendi , delle mera la volta è decorata con ara-
visite fatte in essa dai regnante beschi , opera del Zuccari , e nel-
Gregorio XVI , e di altre cose che l'altro piano sono delle vaghe pro-
la riguardano, già ne abbiamo par- spettive dipinte dal Pennini.
lato al voi. XIV, p. 232 e 233 del Villa Belvedere o Aldohrandìni.
Dizionario. A voler aggiungere al- Al lato orientale di questa villa, e
spetto del casino quale esisteva ai lando di altre chiese, cappelle, mo-
tempi del Domenichino. Tornando nasteri e luoghi pii di Roma, ove
alla sala si entra iu una camera sovente s' incontrano le memorie
i58 FRA FRA
di-Ile beneficenze di cui fu largo. la cessione di quel ducato, se ne
Educato dai filippini, il fondatore guadagnò talmente la benevolenza,
di questi s. Filippo gli predisse ben- che in morte a preferenza de' suoi
ché giovinetto la dignità cardina- stretti parenti lo istituì suo erede
lizia a cui l'esaltò lo zio, che poi universale. Spedito legato in Fian-
l'ordinò sacerdote nel santuario di cia ad Enrico IV, impedì la guer-
Loreto. Dotato di talento solido ra che slava per iscoppiare col du-
vivo e penetrante, fjuantuntjue po- ca di Savoia, riconciliandoli ; e pas-
co si fosse appi-ofondito nelle let- sando per Fuenze benedì le nozze
tere, colla sua avvedutezza seppe contratte dal detto re con Maria
maneggiare i più difHcili affari , e de' Medici. Nella funesta inondazio-
discernere la forza degli argomen- ne del Tevere, di persona si por-
ti , bilanciare le ragioni favorevoli tò a soccorrce quelli assediati nel-
dalle contrarie, e scioglierne le dif- le case dall'acqua; e nell'anno san-
ficoltà; di modo che sembrò nato to di frequente lavò i piedi ai pel-
fatto per mole degli
sostenere la legiini, e li servì a mensa ; in Car-
affari d'alta importanza, di cui nel pinete eresse la chiesa e il conven-
lungo e glorioso pontificato dello to ai riformati , e neh' eremo dei
zio venne incaricato. Sebbene la camaldolesi di Frascati edificò l'in-
sua figura e la sua voce non fos- fermeria , avendo sempre disposto
serotali da imprimere negli animi l'animo a dar limosine ai bisogno-
gran concetto di lui; egli suppliva si. Fatto arcivescovo di Ravenna
nondimeno al difetto della natura dallo zio, v' introdusse i teatini, e-
con la buona grazia , colla genti- resse la pia casa delle convertite
lezza del tratto, mista a dignitoso ne visitò la diocesi, celebrò due si-
contegno, e con l'animo grande e nodi ed accrebbe quella mensa.
,
bra, la cui sorgente era presso la gure di Apollo, delle Muse, e del
Giulia. Il grande acquedotto che cavallo Pegaso dove l' acqua fa ,
dai confini della Molara procede suonare un organo: prima con in-
sino alle falde di Monte-Cave, sem- gegnoso meccanismo idraulico si
bra che sia stato quello dell' ac- producevano vari suoni cogli stru-
qua Crabra. menti che Apollo e le Muse han-
Il palazzo è situato sopra un ri- no nelle mani. Questa camera fu
piano amenissimo, che guarda la un tempo una vera pinacoteca ,
veduta estesa, Giacomo della Por- vola della costruzione delle mura
la di consenso con Giovanni Fon- di Troia coll'assistenza di Apollo e
tana immaginò un grande emici- di Nettuno; nell'altra mano era la
clo con due grandi ale. Il corpo morte della ninfa Coronide, e di-
principale della detta acqua algeu- rimpetto Dafne trasformata in lau-
ziana cade sopra gradini, e forma ro accanto alla favola di Coroni-
:
nel centro della piazza , fra tanti i d'acqua con nuove sin-
giuochi
ne ha uno maggiore
gettiti che , fonie con esempio di singoiar
, e
produce l' effetto dello scoppio di modestia fece cuoprire industriosa-
varie artiglierie : un giorno questo mente tuttociò che poteva offeiKle-
emiciclo era ornato di statue. Un re l'onestà. Mentre della villa ne
"viale amenissimo traversa questa era proprietaria la famiglia Pam-
villa nella parte superiore e con- phily, il principe sentendo che Be-
duce presso ai cappuccini ed alla nedetto XIV nel giugno 1 746 vo-
villa Piufìnella; un altro raggiun- leva portarsi a vedere la nuova
ge la via pubblica, quasi incontro fabbrica de' gesuiti alla Rufinella,
al cancello della villa del collegio offrì questa villa per comodo di
urbano, e per questo, sotto gli al- desinarvi in un a tutto il pontifì-
beri che l'adornano, trovansi ru- i cio corteggio, di che si occupò il
deri della sostruzione di una villa maggiordomo. Nel mercoledì 25
romana, informi, forse parte di giugno Benedetto XIV coi cardina-
quellamedesima , sulla quale fu li Valenti e Colonna vi si portò ,
a' i4 ottobre i834, che ammirò i tati autori, scrissero della villa Al-
nobili lestauri ed abbellimenti fat- dobrandini, Jos. Castalionis, Tasca-
ti dal piincipe d. Francesco Bor- laiium Aldohrandinwn, Urbeveteri
ghese-Aldobrandini , il quale tro- 1621; Villa Aldobrandìna Tuscu-
vando che l'acqua algeuziana, che lana , et varii illius hortoruni ',
et
rende maggiormente amena ed am- fontium prospectus Dominico Bar- a
mirabile la villa, era in gran par- riere dicatus Lud. XIV au, Can- i ;
ordinazioni dello stesso principe. Nibby nel tom. Ili, p. 346 e seg.
Merita una speciale considerazione della sua Analisi de' dintorni di
il ristabilimento della ricca cappel- Roma, ed altri scrittori.
cavallerizzo maggiore del Papa che nale, siccome amorevole dei cappuc-
regna, da ultimo ha alienato in fa- cini, a quelli di Frascati donò un
vore del cav. De Mehlem segreta- orto ed altri terreni spettanti a
rio della reale legazione di Bavie- questa villa della R.ufinella ; e che
ra in Roma, la parte grande e il Paolo I Sforza fratello di Mario
maggior casino della villa, riserban- I, e marchese di Proceno, nel 1587
dosir altra porzione col casino de- vendè la villa Rufina al cardinal
nominato Eremo. \ Gio. Vincenzo Gonzaga per quat-
Villa Rufina o Rufinella. Supe- tromila trecento scudi, per rogito
riormente a tutte le indicate ville s'in- di detto notaro fatto in Roma. Da
nalza questa, che per essere situata queste narrazioni si rileva , che gli
più da vicino all' antico Tusculo di- Sforza furono un tempo signori
cesi Tusciilana, e per aver apparte- delle due ville Rufina e Rufinella,
nuto suo primo stabilimento alla
nel notizie che il Cancellieri riporta più
villa Rufina di sopra indicata, e genericamente nella succitata Lette-
fondata da monsignor Filippo Ru- ra, e nel Mercato a pag. 245, no-
fini vescovo sarniense sotto il Pon- ta a. Dipoi la Rufinella passò in
Paolo III, come attesta
tificato di proprietà del cardinal Giambattista
Teodoro Amideiiio, venne denomi- Deti fiorentino, parente della ma-
nata Rullnella, forse anche perchè dre di Clemente Vili che l'esaltò
i64 FRA FRA
Bel 1599; ampliò la villa, vi
egli mente XII, pel prezzo di scudi
abitò mollo tempo, e morì decano tredicimila trecento, appunto piagli
del sagro collegio nel i63o, nella abbellimenti e bonifici che i Sacchet-
fresca età d'anni ^S. Passò quindi ti aveano fatto alla villa. Indi i
rese in ogni modo amena con nuo- tante il quindicesimo miglio. Tor-
vi viali e giardini, e 1' ampliò mag- narono alla luce dai medesimi sca-
giormente con 1' acquisto di terre- vi alcune opere di scultura e pit-
ni. Si fecero din';inle il possesso di tur.i antica di ragguardevole pre-
questo principe diversi scavi preci- gio, le quali si vedono incise egre-
samente nella parte occupata dal- giamente neir opera del cav. Cani-
Ja antica città , che fruttarono na in diverse tavole, e trasportate
bensì diverse opere di pregio qua- in adornamento del reale castello
nuti nei numeri 27, 28 e 29 dei il sito poi del palazzo, ove la re-
Diari di Roma del 1808. Osserva gina ha fatto collocare i pregevoli
però il cav. Canina che tali scavi oggettirinvenuti ne' predetti scavi,
recarono poi maggiori danni alle ha giustamente denominato Galle'
reliquie di quelle antiche fabbriche, ria Tusculana. È con eguale com-
perchè furono per più gran parte mendevole amore delle antichità,
nella cappella del palazzo, e poscia cui dominio rimane buona parte
s'intrattenne nel suo appartamento dell'antica città. Vi si veggono le
FRA FRA 167
statue togate di Gneo Vetincio, e nel governo e diocesi di Frascati.
di Marco Valerio, e varie basi di Essa è situata sopra un colle ame-
pietra albana indigena ancor essa nissimo scoperto verso settentrione
del suolo tusculano , dove sono ed oriente , dove gode una bella
scolpiti i nomi di Telemaco, di veduta della Campagna di Roma ,
re; ed il diligente e dotto Nibby nome della villa, forse potè essere
riporta a pag. 35 1 e seg. le lapidi di Catone il giovane che si uccise
in marmo raccolte nel palazzo , e in Utica. Il nome di questo villag-
provenienti dai ridetti scavi, come gio è dei tempi bassi, e viene no-
dei menzionati Marco Fulvio No- minato Monleni Porculi in una
biliore, console vincitore dell' Eto- bolla dell'anno 1074
Gregorio di s.
Hiitico piDleltoi-e del luogo. Fu egli rurale che vuoisi edificata sulle ro-
che lo fabbricò, e dotò di conve- vine della villa di Lucullo, o me-
niente entrata, come narra ilNo- glio dei Porzi , e cosi detta dal
vaes nella sua vita : per le bene- cognome patrono della chiesa,
del
ficenze fatte da Gregorio XIII a e legatario d'una messa nelle feste;
IMonte Porzio, racconta il Piazza, e quella di s. Carlo detta del Pan-
che nella visita ch'egli vi fece in- tano, chiesa rurale fabbricata dal-
dusse il popolo a cele-
clero ed il l'innata pietà de'principi Borghese,
brare a quel Pontefice per suffra- a benelìcio de' pastori ed agiicol-
gio un annuo anniversario. Questa tori. Monte Porzio fu onorato del-
chiesa ch'è il principale edifizio del la presenza di vari sommi Ponte-
luogo fu riedificata dall' architetto fici, come di Gregorio XIII, Paolo
Rinaldi con cinque altari dalle fùn- V ed altri; e nel 1827 lo fu da
damenta verso l'anno 1666 dal quella di Leone XII, lunedi 29 ot-
principe Giovanni Battista Borgh.-se tobre. Preceduto dai prelati mag-
.'"ignore della terra, provvedendola giordomo e maestro di camera,
,
per luogo ove quelli che ivi si ri- gnia del ss.Sagramento proprieta-
tiravano, concludevano e compi- ria del vicino aritico ed ampio
vano le cose del governo; giacché 01 a torio. La chiesa di s. Silvestro
per l'aincnilà del sito, per le
e con convento dei i-eligiosi carmeli-
ville che ivi erano, essendo fre- tani scalzi della provincia romana,
quentata dai piimaii magistrati di memorabile per diverse co<:e. Vuoi-
iioma, elle ap^iellali padri della si che quivi si rifugiassero molli
»7o FRA FRA.
de' primitivi cristiani fuggenti la il monastero luogo di noviziato.
persecuzione de'romani gentili, trat- In progresso i canonici l'assegnaro-
tivi dall'eminenza del sito, ch'è sul- no il locale e fondi alla santa Se-
la punta che dirama dal dorso de, che lo a commenda
ridusse
tusculano, e perciò è costante fa- secolare, e successivamente venne
ma, che vi si recasse il Pontefice conferita a diversi cardinali, i qua-
s. Silvestro I a visitarvi e confor- li resero più comoda l'abitazione,
tarvi i cristiani rifugiati, e mini- e sovente fu onorata dai Papi.
strasse loro i sagramenti. e poscia Ultimo abbate ne fu d. Tommaso
a suo onore vi fosse eretta una d'Avalos, il quale spontaneamente
chiesa o cappella, che soggiacque la rassegnò a Clemente Vili per-
come dice il Piazza, che l' antica del cardinal Baronio ( che afferma
chiesa o cappella dalla sua oscuri- la tradizione di s. Silvestro^ e che,
tà la traessero alcuni compagni di per la salubrità, dice che la terra
s. Francesco. E però indubitato era servita più volte di diporto ad
che in esso monte vi abbia esistito altri Papi ), e del prelato Tomma-
guarda Monte Porzio alla distanza scalzo, per innocente solitario sol-
di mezzo miglio dall'odierna chie- lievo de'suoi religiosi. In principio
sa si vedono rudtri, che danno servì il convento all'educazione ed
luogo a supporre, che fosse il sa- istruzione de' missionari dell'ordine
gro l'ecesso minoritico. L'annalista del collegio di s. Pancrazio di Ro-
Vadingo ed altri raccontano che ma, di che tenemmo proposito al
bramosi alcuni di vivere solitari volume X, pag. 69 del Dizionario.
l'elessero per dimora, erigendovi Qui i carmelitani scalzi celebraro-
un convento ove fiorirono esem- no nel 161 il terzo capitolo ge-
I
Notti, rappresentante
Giuseppe s. Giovanni. Il suo nome derivò da una
al travaglio di fabro di legname, cava di pietre molari, che si vede
e Gesù fanciullo che con un moc- ancora sotto il castello a nord-ovest,
colo acceso gli fa lume. Da una esi formò il castello dopo l'abban-
pregi che indicammo nel suo arti- maggio ovvero a' 12 giugno Inno-
colo: questo cardinale universalmen- cenzo VII creò cardinale diacono
te rispettato per la sua pietà, pro- di s. Angelo, Pietro Stefanesco de-
fonda umiltà, generosità co' poveri, gli Annibaldi signori della Molara,
e pudicizia singolare, morì in Or- principalissima famiglia romana del
vieto nel 1272 e fu sepolto nella rione di Trastevere, protonotario
chiesa del suo ordine domenicano, apostolico , che per la grande ri-
da lui edificata dai fondamenti in- putazione che godeva presso i suoi
sieme al convento. JNel 18^28 agli concittadini, li placò quando seguì
I I di giugno essendo stato il ca- la suoi magnati
strage di alcuni
stelio Molara occupato dalle
della che si credeva operata con intelli-
genti di Roberto re di Napoli, do- genza del Papa. Avendolo Grego-
vette arrendersi dopo qualche gior- rio XII nella sua assenza fatto le-
no di assedio, per mancanza di vi- gato di Roma colla provisione di cin-
veri, ai romani, ed alle truppe di quecento scudi al mese, egli la con-
Lodovico il Bavaro. Dipoi nella bat- segnò poi o per necessità o per sicu-
taglia contro il famoso Cola di rezza, e di concerto col Papa, in un
Rienzo, fu ferito ed ucciso Nicolò alle fortezze più importanti dello
degli Annibaldi signore della Mo- stato ecclesiastico, a Ladislao re di
lara nel i35r. Antonio Ricchi nella Napoli. Quindi riuscì accetto tal-
Beggia dt volsci a p. 23 i, dice che mente ad Alessandro V, che ne
Urbano V creò cardinale fr. Elia riportò per sua madre Costanza
degli Annibaldi della famiglia ro- l'assegno di quaranta fiorini al me-
mana Annibaldense, che dall'ordine se di beni di Chiesa. Quindi Gio-
de' minori fu elevato al governo vanni XXIIl avendo ciò approva-
della chiesa uticense, morto in to, r incaricò poscia della legazio-
parla degli individui ivi sepolti del- sedici miglia lungi dalla capitale
le famiglie Aunibaldi, Molara, e Si- per la strada di Marino. La pros-
nibaldi che sembia derivata dagli simità della cima del monte Alba-
Annibaldi. Nel 144' dichiarò Eu- no, e della pianura che si apre a
genio IV che il castello di Monte pie di essa, e che fu il gran cra-
Porzio, spettava a JValdo della Mo- tere che versò le' correnti di la-
notizie nella Storia de' possessi del cora i Fabienses in tnonle Albaiioj
Il lenimento annesso al-
Cancellieri. e non è difficile che dal nome di
la Molara, appartiene sino dal se- Fabia corrotto in Fapia o Papia
colo XVII ai Borghese, e confina derivi la moderna denominazione
coi territorii di Monte Porzio, Mon- di Rocca di Papa questa die l'o- ;
tratta egli stesso ne' suoi Commen- romani nella scorreria di Annibale
tari. Nel 1484 Rocca di Papa fu contro Roma posero un forte pre-
mezzo di questa bella piaiiuia so- tica strada dentro il castagneto si-
fosse di nuovo rimessa nel pristmo col convento, non però i religiosi,
stato all'occasione che Celestino III che nel 1809, nelle note vicende,
avendo permessa la demolizione del- dovettero lasciarlo. La chiesa serve
l'antico Tusculo, proibì di molestar- la com-
per parrocchia tumulante, e
ne gli abitanti, i quali quivi rifecero pagnia ivi 1820 dal ve-
eretta nel
il castello anticamente famoso, e scovo cardinal Pacca ne ha la cu-
perciò detto Rocca di Papa, nome ra. Nel convento vi abita il par-
per altro che già aveva sotto Lu- roco, e vi potrebbero dimorare co-
cio 111. Osserva ancora che alcuni modamente quindici religiosi. Nel
dicono chiamarsi la terra R.occa di 1754 si terminò la chiesa arcipre-
Papa, perchè la rocca fu edificata, tale e parrocchiale, la quale per
o ristorata da Papa Paolo HI, e cattiva costruzione cadde, e rovinò
che chiamossi ancora Forum populi, nel 181 4- Quindi nel 1817 s'in-
perchè ivi si celebravano le fèrie cominciò a riedificarla, concorren-
dette laziali, alle quali concorre- dovi la generosità del Pontefice Pio
vano i popoli del Lazio. Par- VII, ad istanza del vescovo cardi-
la poi della chiesa di san Pietro nal Pacca, laonde si vide coperta
Nolasco situata a piedi del paese, dopo dieci anni. La nuova chiesi
altra volta Maria delle Imma-
s. arcipretale fabbricata con architet-
gini, con piccolo convento allora di tura del cav. Domenico .Palmucci,
moderna fabbrica per essere stato e compita dall' architetto Pietro
incominciato da fr. Paolo Leoni re- Bracci , è dedicala alla Beata \ er-
ligioso della Mercede , morto nel gine assunta in cielo, il cui inter-
1 590 , il quale eresse pure una no fu con eleganti pitture ed or-
cappel letta, che resta sotto il coro nati dal pittore figurista Giuseppe
dell'odierna chiesa. Indi vi furono della Valle abbellita, e dall'orna-
stabiliti religiosi mercedari del ri- tista faentino Paolo Panzavolta:
scatto; ma essendo ridotti a poco per la sua perizia il catino di fi-
numero, e il convento quasi lovi- gura elitlica comparisce di tutto
FRA FRA 177
sesto ; mirabile è la cappella del ciato, con fiducia invocò il poten-
ss. Salvatore ricca di belle doratu- tissimo nome di Maria santissima.
re, e un quadro di Gesù che vuoisi Vide subito all' istante arrestarsi la
opera di Giulio Romano, o meglio precipitante rupe, anzi divisa in
di Pierin del Vaga. Ivi riposano due parti apparve nel mezzo ima
solfo l'altare le ossa di s. Eutro- divota effigie della beata Vergine,
pia martire, e vi si leggono due la quale ora si venera dentro una
memorie sepolcrali della famiglia vaga cappella in mezzo della chie-
SauLuvetti cui appartiene la cap- sa,sotto l'ombra di amene e ver-
pella : nella medesima è venerata di piante, nel cui dorso si ammi-
un' immagine di Maria Addolora- ra parte della rupe, su cui posa la
ta, dipinta in modo che muove a parte opposta della cappella. Nel
divozione. Sotto l' altare maggiore 1 792 il pio principe d. Andrea
poi si venerano le ossa del mar- Doria Pamphily accrebbe la chie-
tire s. Leonzio, in elegante urna: sa con facciata; e poscia nel 18 ro
la cap])ella del ss. Rosario la di- fu anche aumentata dalla parte
pinse il pittore Alessandro Manto- opposta, con l'elemosine de' fedeli,
vani. 11 quadro della cappella del- e fu eretto pure un altare in onore
l'Assunta Corrado, donato
è del di s. Filippo Neri. Dipoi a' 1 7 a-
dal vescovo cardinal Pietro Otto- gosto i83o Pio Vili, già vescovo
boni: e quello di s. Antonio abba- tusculano , con breve apostolico
te lo colorì il Garzi. Il Panzavol- l'arricchì d'indulgenze, e concesse
ta dipinse pure il casino dei Bot- l'altare privilegiato, come quello di
ti, l'abitazione del quale con quel- s. Lorenzo fuori le mura di Roma.
le dei Tojetti , dei Vitali , e del Anche il regnante Gregorio XVI
principe Doria Pamphily, sono le è stato largo d'indulgenze con que-
principali del paese. Dalla parte di sto santuario. La chiesa è decolla-
mezzogiorno un miglio circa distan- ta da pitture a chiaro scuro con ,
to sasso dalla più erta cima del by non la credono anteriore all' e-
monte ove si unisce al monte Ca- poca della distruzione del Tusculo
vi, rapidamente al
e precipitandosi fatta dai romani , come più volte
basso, un passeggiero che al di sot- si è detto, nel 1191. Però siccome
to transitava, vedendo la sua im- vedonsi sparsi per questa terra mol-
minente rovina di restarne schiac- ti rocchi di colonne di marmo e
VOL. xxvit. 12
178 FRA FRA
di granilo ndoperati in usi moder- le della Il medesimo Dio-
Molara.
ni , sopra tutti massi quadrilateri nisio dando un'altra direzione alla
di peperino, impiegati nelle mura, scori'eriadi Coriolano, soggiunge
è cìiiaro che ne' tempi romani vi che dopo aver preso Pedo, partì
fu almeno una villa , e ne' tempi la mattina seguente di là sul far
piìt antichi una qualche città lati- del giorno, e condusse l'esercito a
na, la quale si suppone Corbio. Li- Corbione, che immediatamente si
vio descrivendo la impresa di Co- arrese , e da Corbione a Corioli ,
riolano contro i romani, dice che tutto inducendo a ritenere che Cor-
quell'esule dopo aver preso Satri- bio fosse a Rocca Priora. Tale opi-
co, Longula, Polusca e Corioli, si nione si conferma dal racconto di
rivolse a Lavinio e l'occupò; indi Livio, dicendo che Quinzio dopo
fece altrettanto con Corbione, Vi- la vittoria riportata sopra Clelio
tellia, Trebia, Lavico e Pedo, e fi- Gracco nella valle Albana sotto
nalmente si accampò alle fosse Tusculo, si fece rendere Corbione
Cluilie. Or conoscendosi che Vitel- che era stata occupata dagli equi;
lia era Valmontone ora città, La- e che sul principio dell'anno 229
bico alla Colonna Pedo a Galli-, di Roma, mentre erano sul punto
centro di operazioni dal quale usci- so. Aggiunge Livio, che gli equi
dere le loro devastazioni alle tene latina, essendosi distrutte le case fino
dei romani poste sulla falda del dalie fondamenta l'anno 299 di
,
monte Albano, che domina la val- Roma, 45^ avanti l'era volpaie.
FRA FRA 179
Dopo tale distruzione negli ulti- venie li loro rispettivo padre, e
mi tempi della repubblica , come volle che nel ducato di Castel Gan-
di tante altre città primitive av- dolfo e marchesato di Rocca Prio-
venne, si formò nel suo sito ima ra fossero compresi i loro rispetti-
qualche villa romana, e nella de- vi territorii, la metà di Albano e
cadenza dell' imperio a questa sa- di Poggio Catino; ma nell'anno
rà succeduto un villaggio, rima- 1^97 Clemente Vili volle che Roc-
sto estinto anch'esso; ma dopo la ca Priora si vendesse alla camera
memorata Tusculo
distruzione del apostolica, per cui il Piazza a pag.
formossi una nuova qua- terra, la 275 dice che il suo governo si con-
le forse per essere stata la prima feriva dal commissario della stessa
a sorgere in cjueste parti, e fonda- camera apostolica , ed aggiunge
ta dai primari abitanti del Tuscu- varie opinioni sull'origine del no-
lo prese tal nome: altri furono me della terra ripugnando erro- ,
U titolo dei primogeniti della po- lago Regillo cotanto rinomato. D'al-
tente e nobilissima casa Savelli, vi- tronde tutte le descrizioni che si
i8o FRA FRA
hanno degli antichi sciiltori sul eccellenti. Devesi però avvertire che
medesimo lago tendono a farlo co- il eh. Fea confuse l' acqua detta
noscere in un luogo chiuso tra alti Algenziana o Algidense, che ha la
monti nell'agro tusculano e sotto il sorgente sotto Rocca Priora, con
castello di Corbio , le quali circo- la Giulia che si determina da Fron-
stanze non si trovano concordare tino essere stata allacciata presso
altro che nel luogo ora occupato al XII miglio della via Latina, cor-
dai laghi della Cave effettivamente rispondente precisamente nel luogo
corrispondente sotto Rocca Priora, ora distinto col nome di ponte de-
ove stava il suddetto castello di gli Squarciarelli vicino a Grotta-
Corbio. ferrata, ed alla distanza di più di
La chiesa principale di Rocca dieci miglia dalle suddette sorgen-
Priora è a tre navate divise da ti dell'acqua Algidense. JNè poi si
corinti dei tempi bassi. Il Piazza sia stata condotta sino in R^oma,
essere slata la terra preservata dalla ra poi della Colonna, l'antico La-
pestilenza che flagellò i castelli vici- hico (Vedi), posto nella diocesi di
ni. Discorre pure della chiesa di Frascati, ne parlammo al voi. XIV,
s. Maria della Neve, poco distante pag. 280 e 28 r del Dizionario:
dalla terra, di ragione della com- il Piazza ne tratta a pag. 268, e
pagnia del ss. Sagramento. Le ca- dice che la chiesa parrocchiale fu
se di Rocca Priora mostrano la co- dedicata a s. Nicola arcivescovo di
struzione saracinesca del secoloXlII. Mira; poco distante dal-
e l'altra
Dalla spianata sotto il vecchio pa- la venne eretta sotto l' invo-
terra,
lazzo baronale si gode una veduta cazione di Maria Vergine, e poi in-
magnifica monti Lepini verso
de' titolala ai ss. Sebastiano e Rocco
oriente, come pure di tutta la val- perchè gli abitanti a loro inter-
le degli ernici e di altri luoghi, ciò cessione furono preservati dalla pe-
che forma un quadro imponente. ste. Ora passiamo compendiosamen-
L'avvocato Carlo Fea nella Sto-
d. te a dire dell' aulico Tusculo , del-
ria delle acque antiche, tratta del- l' odierno Frascati e del suo vesco-
l'acqua delta Algidosa o Alidosa , vato suburbicario.
anticamente Giulia, che veniva in Tusculum antico, si rinomato
Pioma dal monte Algido, che rac- nei tempi anteromani per la cele-
colta alle sue radici , dai piani di brità del suo fondatore, nelle pri-
Rocca Priora è condotta in gran me età di "Roma per la sua for-
parte alla villa in questa città; dice tezza, e nell'epoche di maggior pro-
che tali acque e suoi condotti an- sperità dei romani per le sue de-
tichi furono dichiarati proprietà liziose ville, venne tolto dall'oscu-
sua distruzione totale. Il clima suo dosi pure Telegoni muros le mura
temperato, e la situazione amenis- di Tusculo, Telegoni juga parrici-
sima attrassero ne' tempi antichi ,
dae, e Circaea moenia il giogo tu-
come ne' moderni le persone dovi- sculano, ec. Altri dicono essere sta-
ziose e potenti che popolarono il
,
to il fondatore un Telegono pio-
suo territorio di ville sontuose, co- veniente dal luogo denominato Cir-
me delle moderne superstiti abbia- ceo, presso il castello di s. Felice
mo brevemente discorso. In quan- [Fedi). Si vuole che lo stabilimento
to all'etimologia del suo nome Tu- del Tusculo sia accaduto precisa-
sculuni, tra le varie opinioni che mente intorno una generazione dopo
Festo compendiò sembra doversi
, l'eccidio di Troia, allorché si rifugia-
appigliare a quella con cui si crede rono in queste contrade molti pro-
esser derivato da vocabolo greco fughi greci , e forse lo stesso Ulis-
denotante un luogo acuminato, ossia se. Presso i tusculani ed i romani
tanto elevato nel d'intorno , eh' era fu ritenuta per certa tal tradizione,
di diflicile accesso ; in fatti osservan- che la celebrarono in vari monu-
dosi la forma della stessa sommità menti. Ai primi abitatori, che dal-
del colle tusculano, si trova preci- la inaccessibilità del luogo si dis-
samente per sua natura inaccessi- sero tusculani , e che dimoravano
bile. Vedendosi poi distinta questa in abitazioni di rustica struttura e
cittàcomunemente dai latini col non mura, narrano diver-
cinte di
nome Tuscnlwn in vece di Tu- si scrittori che si venne ad unire il
sctilus, conferma in certo modo es- tanto rinomato Telegono vero , o
sersi dedotto precisamente dalla sedicente figlio di Ulisse, dopo cioè
singolarità del luogo, e non dalla la venuta di Enea troiano in que-
lene. Quindi si raccoata come Te tà. Alla bontà dell'aria propria del
nella goduta prosperità ; per cui trimonio che gli procacciò paren-
allorquando il re Latino-Silvio as- tele ed amicizie importanti. Que-
sunse il governo di Alba-Lunga sta parentela di Mamilio con Tar-
tra le diverse colonie spedite nelle quinio fu una delle cause princi-
vicine città, si annovera pure il pali della guerra latina; dappoiché
Tusculo .•
queste colonie o stabili- il re Tarquinio, dopo essere stato
menti, siccome i piìi antichi, si de- discacciato da Roma, avendo inva-
notarono col nome di prischi lati- no tentato di ritornarvi coli' assi-
del Lazio anche questa riacquistò r amicizia de' tusculauij già tenuti
la sua indipendenza dopo la distru- in mastsìior considerazione dcijli al-
zione di Alba, già capitale dell'an- tri popoli del Lazio antico, e che
tico Lazio, eseguita per ordine di perciò avevano grande influenza nel-
Tullio Ostilio terzo re di Roma. le vertenze che accadevano tra es-
Da queir epoca il Tusculo si res- si. In questo tempo i tusculani ven-
se a modo di repubblica, sotto la nero ammessi nel novero de' popo-
presidenza di un dittatore; ed è a li che partecipavano de' sagri tìzi,
credere che successivamente si ac- che furono in allora stabiliti a ce-
crescessero comodi e le cose ne-
i lebrarsi ogni anno sul monte Alba-
cessarie al mantenimento della po- no, e nel piano mentovato di so-
polazione che gradatamente si au- pra ricevevano la parte delle carni
mentava, COSI suoi abbellimenti le i ; che loro di diritto spettava. Colla
acque si raccolsero con quelle fil- protezione del re Tarquinio i tuscu-
trazioni che gemevano a piedi del lani acquistarono maggior conside-
lato settentrionale di quel piano razione presso gli altri popoli del
FRA FRA i83
Lazio, ed accrebbero il loro sta- buon mattino si trovarono in Ro-
to e proprietà sotto il medesimo ma, dove come alleati vennero ac-
Tarqiiinio. mentre cercò di di-
Ivi, colti. Fatto centro nel foro Roma-
strarre 1 attenzione de' romani cul- no, assalirono insieme col console
la mossa de' sabini, il re tramò la Valerio alla testa dei romani , le
famosa lega latina nella quale eti- genti di Erdonio j ed espugnarono
traruuo trenta comuni ; l' eserci- il Campidoglio, e finita l'impresa
to collegato [tee centro in Tusculo, ebbero dai romani pubblici ringra-
e di là si laccolse presso il lago ziamenti, che furono fatti al ditta-
Fiegillo nel territorio tusculano . tore ed al senato di Tusculo.
Mamilio condusse l' esercito della L'anno seguente avvenne a Tu-
lega,con Sesto Tarquinio (prim* sculo un caso affatto simile, dappoi-
avea comandato quello composto ché mentre i romani con l' eserci-
priucipaluienle degli aiitemnati e to erano accampati presso d'Anzio,
de' camerini ); ma avendo il ditta- gli equi col fiore della gioventù al-
zione che godevano del console Lu- bù Papiria , alla quale erano ascrit-
cio Furio di famiglia tusculana, ti dopo la loro aggregazione alla
furono trattati con maggior clemen- cittadinanza di Roma: la tribù Papi-
za, poiché la loro ribellione piut- ria era una delle dieciselte tribù ru-
tosto fu aggiudicala a danno di stiche stabilite da Servio Tullio sesto
pochi intriganti che l'avevano mos- re di Roma, vece delle quattro
in
sa, di quello che dell' intero comu- primieramente stabilite, la quale co-
ne, al quale fu perfino conservato me la tribù Pupi nia pure annoverata
il diritto di cittadinanza romana tra esse da detto re, avevano le terre
che antecedentemente aveva con- limitrofe al Tusculo. Dopo il suddet-
seguito. to fallo non trovasi memoria nel-
Nell'anno 4'7 ^^^^e luogo l'as- la storia antica di alcun avveni-
sestamento delle cose latine; indi mento singolare sul Tusculo, il
nel 4^' sorse contro de' tusculani quale rimase poi sempre un muni-
il tribuno della plebe Marco Fla- cipio fedele del popolo romano, e
\io, accusandoli dinanzi al popcilo come tale die personaggi illustri
sendo ricevuto nelle uiura, conti- staurate, come pure nella guerra
nuò il caaimiuo a deàtra del Tu- di Pompeo. Sulla line della re-
sculo e discese veiso Gabii, posciei pubblica, e ne'primi tempi dell'im-
venne a porre gli alloggiamenti nel- pero, il Tusculo fu il soggiorno
1,1 tribù Pupinia alla distanza di favorito de'più ricchi romani, che
otto miglia da Romii. llcav. Canina, edificarono nel suo territorio ville
teste di bronzo, statue megaiiche ec. rebbe anche essa di Lucullo, la quale
Questa villa veniva fornita di ac- come è d'altronde noto conteneva
qua dall'acquedotto della Crabra , più fabbriche che terre, onde per
dalla quale molte altre terre erano testimonianza di Plinio era mag-
fornite intorno al Tusculo, e a tut- giore la parte che aveasi da sco-
to il municipio tusculano. Della pare, di quella che si aveva da
villa di Cicerone, delle reliquie che lavorare, secondo il motteggio dato
ad essa si ampia-
attribuiscono, a Lucullo dai censori. Degli avanzi
mente ne Canina nella
discorre il e ruderi della villa di Lucullo, non
sua opera, come di quanto risguar- solo ve ne sono nella città , ma
da le delizie LucuUane. Queste fu- anche nelle ville Aldobrandini, Con-
rono rinomatissime per la loro son- ti, Montalto, Pallavicini, Rocci, Pas-
tuosità e grandezza, delizie che e- serini ec. Delle ville antiche tu-
rano specialmente adattate al sog- sculane ne tratta il Mattei a pag.
giorno di estate, come lo fece co- 43 e seg. delle sue Memorie iifo-
noscere Plutarco nel dire che Lu- rìchej come ancora a pag. 58 e
cullo aveva vicino al Tusculo abi- seg.
tazioni di campagna, e specole che Allorché si esteseil dominio ro-
dergli gli ultimi onori nella villa mento di abitato «bbe il nome di
tusculana. Or supponendo che que- suburbano tusculano, che compre-
sto veramente il sepolcro di
sia se il luogo denominato Come. L'im-
Lucullo, ne seguirebbe che la villa peratore Augusto beneficò i tuscu-
antica, sulla quale formossi la cit- lani, ed a mediazione di Antonia
tà di Frascati nel secolo XIII, sa- Augusta ancor più Tiberio, al cui
190 FRA FRA
tempo le ville di Luciillo e «li Ci- bono essere state, nelle frequenti in-
cerone erano divenute dominio im- vasioni dei popoli settentrionali, de-
periale ed abitate dagli imperatori, vastate tutte le fabbriche ch'eransi
per cui Strabene visitando questi erotte nei tempi prosperi dell'impero
luoghi descrive come j)rnsperava al- fuori i recinti delle mura, ed ancora
loia il Tiisculo, dicendo che le suo molle di quelle stesse che sfavano
bellissime ville erano edificale a p(')ste entro la prima cinta, ov'era la
guisa di reggie. In queste i [irinci- città, ossia l'oppido; laonde può
pi dell'impero e i piìi doviziosi ro- congetturarsi che alla caduta del-
mani recavansi a diporto in tem- l' impero occidentale, nel regno dei
po di estate, a godere dell'aria mi- goli, all'epoca della guerra giusti-
gliore che si potesse respirare nei nianea, e delle scorrerie de' longo-
dintorni di Pioma, come venne in- bardi, j tusculani si riducessero ad
dicato da Seneca, il quale osservò abitare la sola parte più elevata
che in egual modo si praticava in del Tusculo, rocca o cittadella pri-
Tibur. Inoltre Tiberio si fece edi- mitiva, per porsi al sicuro dalle
ficare una magnifica villa nel Tu- aggressioni nemiche. Così il Tuscu-
sciilo, come sontuose erano tutte lo ritornò ad essere ristretto nei
le delizie di questo piincipe. Nel limiti che furono fissati nel suo
principio dell'epoca imperiale si primo stabilimento, abbandonando
dovette costruire il teatro entro la alla devastazione le sue tante son-
città del Tusci.lo, del quale «iman- tuose edamene ville ed i vetusti
gono ragguardevoli rovine. Anche monumenti che lo avevano reso il-
Nerone frequentò le ville del Tu- lustre e celebrato nelle età ante-
sculo; e Galba soleva passare l'e- riori.
state nella sua villa tusculana, ri- Però il Tusculo neU' indicata sua
conoscendosi il Tusculo come luo- ristrettezza , dopo di essere slato
go fiesco, e perciò celebrato da posseduto in particolare dalla fami-
Stazio insieme a Preneste, al bo- glia Ottavia, ebbe nei susseguenti
sco frigido di Diana, all'Algido, ed secoli per alcun tempo somma
a Tibur tutti luoghi freschi. Tra preponderanza sul do- , ed anche
le ville di Plinio il giovane si no- minio di Roma stessa. L'indicato
vera la tusculana. Dopo che in particolar possedimento narrasi che
Roma fu edificato il grande anfi- fu tenuto primieramente nel sesto
teatro Flavio, detto poi il Colosseo, secolo da Tertullo patrizio roma-
diversi ne fabbricarono nelle
se no della famiglia Ottavia, che lo
Provincie, ed il simile fece il Tu- concesse con altre terre all'abbazia
sculo, proporzionato alla popolazio- di s. Benedetto di Subiaco , per
ne stabilita nel municipio, tra le avere ilsuo figlio s. Placido nel-
più nobili abitazioni fuori le mu- l'anno 52 1 professata la regola di
ra della città, con ricettacoli per s. Benedetto, come si contesta da
le fiere destinate agli spettacoli, di quanto si legge scolpito su di una
cui sussistono le tracce Dopo la colonna posta nell'atrio di quell in-
traslocazione della sede imperiale signe monistero di s. Scolastica: la
in Bisanzio, operata da Costantino, qual concessione venne confermata
probabilmente il municipio soffrì la dall'imperatore Giustiniano I e poi
stessa sorte che Roma, e perciò deb da Teodora sua moglie parente di
FRA FRA .91
Tcrtiillo, e poscia pure tì.Tl Ponle- Monticelli ce, così dicasi de' conti
fìce s. Gregorio 1, altro parente tli 1 usculani, Coll'andare de'tempi, e
Tertullo, come rilevasi da altri do- per le vicende di que' secoli que-
cumenti risguardanti la suddetta sti conti divennero permanenti e ,
abbayia. Dipoi quando nel Gì ì Sti- finirono col farsi signori de' luoghi,
licone prese Roma e travagliò i de' quali in origine non erano al-
venne posto sulla cattedra apostoli- le mani: va anzi avvertito, che Al-
ca Teodoro II, ch'ebbe a successori berico II era pur genero di Ugo,
Giovanni IX, Benedetto IV, Leone per aver sposato la di lui figlia
V, e Cristoforo intruso nel goS. In- Alda, morta la quale si congiunse
tanto lottando i capi delle due fa- in matrimonio con Stefania senatn-
zioni preponderanti in Roma in ce romana, che fece ristorare l'an-
queir infelicissimo secolo ,
per cui tico colotmato della chiesa di s. Eu-
nacquero scandali orrendi, prevalse stachio di Roma, perchè questo san-
quclla de' conti Tusculani, onde to veniva risguardato per parente
richiamato dalla Toscana il cardi- del suo marito. Frattanto Marozia
nai Sergio, che da sette anni vi ed Alberico II imposero sull'animo
si era rifugiato, fu elevato al pon- del Pontefice, e lungo tempo lo ten-
tificato col nome di Sergio III, ma nero prigione. Talmente Alberico
se ne mostrò indegno e mori nel II fu possente in Roma, che ne
FRA B'RA 193
fu riguardato il principe, per cui Mattei la riprodusse a pag. 146.
ne' documenti di que' tristi tempi 11 Tusculo sotto la protezione di Ai-
si formola che usava nei
legge la berico II, e degli altri conti Tuscu-
suoi diplomi; Alberico per la gra- lani dovette acquistare un qualche
zia del Signore umile principe e di splendore e prosperità, ma non si
lutti i romani senatore. Tale è quel- venne però ad aggiungere, come os-
lo dei 944 riportato dall' Ughelli, serva il nominato autore, alcun de-
Italia sacra pag. tora.
1
099. I ^ coro nelle fabbriche, perciocché quei
Battè ancora monete in Roma, e signori si tennero più di frequente
due se ne vedono nel Vignoli, nel ad abitare in Roma contrada
nella
suo trattato delle Monete pontificie di via Lata, ove ebbero molto po-
a pag. 71, forse coniate nel ponti- tere sul dominio, e d'altronde le
ficato di Agapito II, che governò la antiche fabbriche tusculane dovet-
Chiesa dal 946 al gSG. La pri- tero essere state pure in gran par-
ma ha nel diritto un protome che te rovinate, né si conoscono esser-
si crede di quel Papa coll'epigrafe sene edificate altre di nuovo. E da
intorno agapitus pa -|-, e nel suo credere però che venissero ridotte
rovescio albebicus; e nell'altra nel abitabili quelle che si trovarono in
mezzo il monogramma agaps per minor rovina, onde supplire ai bi-
agapitus con nel contorno aleeri- sogni della popolazione che dovette
cus -}-, e nel suo rovescio la pro- riunirsi in quel luogo sotto la pro-
tome di s. Pietro con la cori'ispon- tezione di SI potenti signori, i quali
dente epigrafe scs Petrus. avevano per istemma un'aquila co-
Queste due monete o medaglie, ronata, ch'è pur quello della fami-
le ha riprodotte il Canina nella ta- glia Conti.
vola II, colle altre delle epoche ante- Giovanni XI de' conti Tusculani
riori riguardanti il Tusculo. Non si morì nel 986 vittima dell' ambizio-
deve tacere che il Mattei a p. i/\5 ne di Marozia, e della crudeltà di
riporta tal moneta dopo di aver suo fratello Alberico II che gli ,
parlato di Adriano III, già Agapito, fece dare in successore Leone VII,
secondo lui figlio del conte tuscu- benché ripugnante. Amante della
lano Alberico dello anche
Alberto pace s'interpose per quella pure di
come narrò di sopra. Anzi scri-
si Ugo re d' Italia, con Alberico II
vendo egli che la figlia di Tertul- principe di Roma, come lo chiama-
k). Silvia Proba, si sposò con II- no gli storici. Morendo nel 989
duino Marzio duca di Milano, al di- gli successe Stefano Vili detto IX,
re del Porcacchi nel lib. 3, della che odiato da Alberico li tiranno
famiglia Malaspina, essa fu madre di Roma, e dai fautori di lui ,
e portò in dote Palestrina con denaro che al popolo gittò suo pa-
molti terreni del contado tuscula- dre, la Chiesa tuttavia lo ricevette
no. Il suo fratello Deusdedit con- per legittimo Pontefice, col nome
tinuò la linea de' conti Tusculani, di Benedetto IX. Continuando que-
secondo l'albero genealogico dato sti nelle sue dissolutezze fu depo-
da Cosmo della Rena : di lui fu sto dai romani nel 1087, noa nel-
figlio Gregorio I ch'ebbe due so- l'anno seguente per l'intervenzione
relle, Maria ed Emilia, e quest'ul- dell' imperatore Contado il venne
tima prese per marito Giovanni ripristinato nelk dignità; indi nel
Caelauo. Intanto l'anno 972 col- 1044 insorte in Roma due pos-
coU'assistenza e col favore de'con- senti fazioni de' conti Tusculani, e
FRA FRA 19"
di Tolomeo console romnno, per sculano e lateranense, e da Gerar-
opera di questo ultimo Benedetto do conte galerense , o di Galera,
IX per la sua nullità e condotta che avevano assunto la potestà dei
il primo maggio fu espulso dalla patrizi, non che dai o capi- capi
città, ed intruso in vece nella sede tani del Adunati i sagri
popolo.
pontificia Silvestro III. Dopo quat- comizi a' 28 dicembre di detto an-
tro mesi Benedetto IX fu rista- no, fu sublimato alla sedia di s.
bilito in Roma nel potere, venen- Pietro il Papa Nicolò II, che nel
do cacciato l'invasore. Passato al- concilio di Sutri nel gennaio io5g
trettanto tempo simoniacamente Be- depose l' antipapa Benedetto X, e
nedetto IX, vedendosi a fronte fu mandato in esilio a Velletri
nuovi travagli, cede il pontificato come si ha dal Theulì, Teatro isto-
a Gregorio \ I , cui successe nel rico di Vdletri, ove a pag. 188
1046 Clemente II, alla cui morte e seg. discorre della discendenza
Benedetto IX tornò a rioccupare de'conli Tusculani. Il suddetto con-
la cattedra pontificia, ed alla mor- te tusculano Gregorio II, sdegnato
te di s. Leone IX nel io54 di della deposizione del nipote, si ribel-
pito furono maritate, una coi Fran- ma pagarono la pena di loro fel-
gipani colla dote di Nemi, Marino lonia. JNel 1060 i normanni inva-
ed altri luoghi circonvicini; l'altra sero e devastarono barbaramente
cogli Annibaldi e la dote di Ca- le terre tusculane, e quelle de'pre-
stel-Gerusalemme, Monte Compatri nestini, nomentani, ed altri ribelli
ed altri luoghi del contado tuscu- del Pontefice; indi passato il Ta-
lano. Dal suddetto Guido o Gui- velle i normanni devastarono Ga-
done conte tusculano e da Emilia, lera e tutte le castella del conte
che altri chiamano Valeria, figlia Gerardo fino a Sutri. Il comandan-
del conte di Galera, nacque Gio- te de'normanni Roberto Guiscardo
vanni che divenne cardinal vesco- duca di Calabria, per dette impre-
vo di Velletri, e nel io58 a'3o se, e per aver anche vinto i no-
tato dal p. Gattula nel suo Cro- tore e sostegno principale Tolomeo
nico Cassinese^ si legge questo Pie- I conte del Tusculo, collegato con
tro intitolato signore del castello Pietro della Colonna abbate di Far-
della Colonna , console, senatore fa, avea aiutato a ricuperare
cui
romano , e signore del Tusculo. Cave. Seppe ancora il Pontefice
Ciò deve forse intendersi per una che Alba , e la provincia di Ma-
parte di esso ,
giacché i conti Tu- rittima per la loro fedeltà erano
sculani, come diremo, sussistevano segno di preda ai rivoltosi, e che
ed erano potenti, e secondo alcuni Tolomeo I, che probabilmente am-
storici della famiglia Conti che biva signoreggiare queste mosse
da essi li fanno derivare, si fanno avea fatto spargere la voce che
discendenti della romana antica fa- Pasquale II non poteva tornare in
miglia Giulia Anicia ossia Otta- Roma. Laonde il Papa udendo tut-
\iana, che vedemmo di sopra pos- to questo sconvolgimento, chiamò
seditrice particolare del Tusculo con in soccorso Riccardo di Aquila
somma preponderanza, dopo l'epo- duca Caetano signore di Nepi
ca della decadenza del romano im- che nel giungere in Roma gli ser-
del quale in fine lo fece prevale- bellione dei Frangipani seguaci del-
re, ed il Papa, sedati i tumulti l' imperatore, fu costretto a fuggi-
premiò l'appoggio dei conti Tuscu- re in Francia ove mori e venne
lani coir infeudare a Tolomeo I il eletto Calisto II che die termine
volta di Roma per prendere la co- to II, che essendo sostenuto da tutti
rona imperiale, ed il Papa per cau- i principali romani, tranne i Fran-
tela si recò a Monte Cassino l'im- : gipani, sembra che i conti Tuscu-
peratore nel giungere in Roma ri- lani pure ne seguissero le parti.
guardò tale assenza di Pasquale II, Al conteTolomeo 1 successe il
come un onde si rivol-
atto ostile, figlio Tolomeo II; indi nel ii37
se a guadagnar l'animo de' nobili portandosi con un esercito in Ro-
romani , e fra questi conoscendo ma Lotario II in aiuto del Papa
l'alfezione che avevano costantemen- legittimo, il conte Tolomeo II gU
te mostrata per la parte tedesca i andò incontro, essendo allora duca
conti Tusculani, e l'influenza ch'essi e console romano, non che ditta-
avevano negli affari di Roma, vol- tore tusculano come lo chiama la
le porli più strettamente nel suo cronaca cassi nese. Tolomeo II pre-
partito col dare Berta sua figlia in stò il giuramento di fedeltà all'im-
moglie a Tolomeo li figlio del peratore, gli die in ostaggio Regi-
conte regnante. Oltre a molti doni nolfo suo figlio, confermandogli al-
che gli fece , Enrico V confermò lora Lotario li le possidenze e feu-
in perpetuo, con autorità imperia- di ereditari. Sino dal ii3o i tu-
le, a lui ed ai suoi eredi tutti i sculani, i prenestini, i tiburtìni, e
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gli albanesi ripugnando pagare di ne di Lucio II, senza l' intervento
i dazi imposti loro dal popolo ro- del popolo romano, sotto il qual«
hiano a favore delia camera del i romani inaspriti per tal priva-
Campidoglio, protestarono di non zione, tornarono a ribellarsi col re-
riconoscere per signore che il solo staurare l'antiche dignità senatoria,
Papa. Quindi successivamente nac- e di patrizio , al quale volevano
quero vari tumulti in Roma onde che ubbidissero i popoli circonvi-
ristabilire l'antica repubblica, cre- cini, che coi tusculani presero le
dendo i romani Innocenzo II fa- armi mentre in R.oma erano sos-
;
i diritti che avea della metà del con un atto pubblicato dal Zaz-
diretto dominio dello
Tuscu- slesso zera, dandosi per sicurezza ai mi-
lo, con atto conservatoci da Cen- nistri pontificii due fortezze vicino
cio Camerario ; diritti che proce- a Roma. Narra poi il Mattei, nel-
devano dai matrimoni che aveano le Memorie istoriche, loco citato,
legato fino dal secolo XI la casa che Adriano IV, dopo avere inco-
Colonna, a quella de' conti Tuscu- ronato r imperatore Federico I, si
lani.Continuando Eugenio III a ritirò da Roma nel Tusculo e lo ,
dimorare nel Tuscuìo, nel i i5i stimò suo sicuro asilo allorché dai
acquistò i diritti che Oddone Fran- romani veniva perseguitalo a sol-
gipani aveva sul Tusculo, come ap- levazione di Arnaldo pel ristabili-
parisce da altro istromento regi- mento dell'antico senato , il quale
strato dal suddetto Cencio Came- settario fu poi punito dallo stesso
rario, e riportato intero dal me- prefetto di Roma col fuoco. Va qui
desimo Maltei a pag. i56, in r.u avverUto che il suddetto conte To-
alla quietanza in cui apparisce che lomeo II ebbe due figli, Gionata e
Eugenio III comprò da Oddo Fran- Giordano dal primo nacque il ri-
:
gipani le ragioni che aveva sul Tu- cordato Rainone, da altri conosciuto
sculo. Da queste circostanze ben si col nomedi Reginoldo o Reginolfo,
conosce avere il Tusculo prospe- che gli successe nella signoria del
rato sotto il pontificato di Euge- Tusculo. Giordano poi ebbe altri be-
nio III, ed il senato con tutto il ni, e particolarmente la signoria di
popolo romano, vedendo la prote- Gavignano, e fra questi beni un ca-
zione e l'affetto che portava quel sale presso Lariano, che i suoi fi-
venerando Pontefice alla città del gli Giovanni , Tolomeo , Giordano
Tusculo, fece a lui dono del do- ed Andrea vendettero a Roggiero
minio sulla stessa città che godeva primicero della chiesa di Velletri per
Roma, leggendosene l'atto presso il settanta lire provisine. Da questo
Mattei a pag. 160. Così il Tuscu- secondo ramo de' conti Tusculani,
lo passò per intero nel pieno do- ilquale essendo signore di Gavi-
minio della santa Sede, acquisto im- gnano potè ben essere lo stipite
portante per la fortezza naturale de' conti di Segni , che dopo la
del luogo, e per la sua vicinanza distruzione del Tusculo cominciò
a Roma ; ed i conti Tusculani che ad apparire, uscirono quei Pon-
successero dopo la morte di Tolo- tefici, personag-
cardinali^ ed altri
meo II, avvenuta a' 24 febbraio gi che riportammo al più volte
I I 53, quali furoiìo Gionata e Rai- citato articolo Conti Famiglia Di ,
viperiti anco dal modo cui erano trova più menzione di Rainone o
trattati i prigioni, corsero a dare Regi noi fo conte tusculano, ma sib-
il guasto alle terre degli albanesi, bene di Gionata suo fratello, il qua-
e con r aiuto di Guglielmo re di le secondo Romualdo salernitano in-
Sicilia, presero Albano j e lo di- vitò l'anno dopo la rotta, cioè nel
strussero ; e rivoltisi di nuovo con- 1168, il Papa Alessandro III a
tro il Tusculo, non potendo pren- venire nel Tusculo, e pose questa
derlo, dierono per qualche tempo città sotto la sua protezione, facen-
tregua alle loro scorrerie, rovinan- do un trattato di concambio , che
do i palazzi che i conti Tusculani acremente dispiacque ai romani. II
e i Colonnesi avevano in Roma ,
cardinal d' Aragona nella vita di
dichiarandoli ribelli. Questi ultimi quel Pontefice narra diversamente
fatti sembrano provare, che la lo- questo fatto, dicendo che mentre
ro perdita fu assai limitata in pro- Alessandro III stava a Veroli, es-
porzione agli esagerati racconti del- sendo ritornato nel 1170 da Be-
le cronache: però molti prigionie- nevento, il conte Gionata vedendo
ri morirono dai patimenti gli al- ,
di non potere resistere alla lunga
tri furono riscattati. 11 Villani dice agli assalti dei romani cedette a ,
fice, e gli cedette tutte le ragioni nel iiyi il Papa ricevette gli am-
e diritti Tuscu-
che avea sopra il basciatori spediti da Enrico II re
lo ; suoi feudatari lo avevano
i d' Inghilterra per persuaderlo di
prevenuto facendo una donazione
, non aver egli presa parte all' ucci-
e sottomissione spontanea della loro sione di s. Tommaso arcivescovo di
città ad Alessandro III , la quale Cantorbery, onde il Pontefice spe-
egli confermò e così il Tusculo
, dì i suoi legati ia Inghilterra. Nel
rientrò direttamente nell'intero do- seguente anno dopo aver trattato
minio della santa Sede. L'anonimo più volte coi senatori di Roma,
cassinese poi, pone la ricupera del convenne Alessandro III di fare at-
Tusculo per parte del Pontefice terrare le tnura del Tusculo ; ma
l'anno 1170, aggiungendo che ivi non essendo per inganno roma- de'
Alessandro III stesso portossi re- ni quel Pontefice licevulo in Ro-
duce da Benevento, e confermò il ma ( altri dicono che vi entrò fra
dì dell' Epifania in abbate cassine- le acclamazioni del popolo, ed il
uscito con essi dalla città contro il territorio e gli abitanti passassero
vendicò col dare il guasto alle lo- popolo romano. E degno di osserva-
ro terre, onde i romani avvelenan- zione, che in questo trattato di con-
do le acque di alcune fonti, mo- cordia la data è così espressa A- :
bilita distruzione del Tusculo. In- sculani , che per altro restarono
tanto Clemente III invitò il nuovo malcontenti, e si mostrarono aper-
imperatore in Roma per ricevere tamente contrari di soggettarsi al
dalle sue mani la corona e l' in- Papa. Questi usò le necessarie di-
vestitura dei regni di Napoli e Si- ligenze per umiliarli , e vedendoli
cilia, col patto di conservare i pri- ostinati, dichiarò i tusculani ribel-
vilegi del popolo romano, di ri- li alla Chiesa , e come tali li ab-
spettare i domini! della Chiesa, e bandonò all' arbitrio e discrezione
di restituirle quanto il padre gli de' romani loro nemici, e secondo
avea tolto. Mentre Enrico VI si il Piazza colla condizione, salva la
ni romano, con gran dispiacere dei come nella notte precedente a' 12
tusculani perchè la famiglia del aprile si al Tuscu-
sarebbe portato
,
grande villa antica, forse contempo- solo che presenti case dei secoli
ranea all'epoca d'Augusto, delia Xlll, XIV, e XV; nel rimanen-
quale se ne dovevano conservare te della città le case sono tutte
ragguardevoli rovine nel tempo in d' un'epocapiù recente. Però fa
cui i tusculani vi si fissarono, co- d' uopo ritenere che gli abitanti
me tuttora ne appariscono tracce del Tusculo scampati dall'eccidio
sotto l'angolo settentrionale della del 1191 a poco a poco si anni-
moderna città di Frascati ivi sta- dassero sopra le rovine della men-
bilita, sembra doversi credere con zionata villa antica, profittando del-
più di probabilità che l'indicato le superstiti sue sostruzioni, ed al-
nome si sia derivato nei tempi zando i ripari nel secolo XIV.
anche più antichi dei sovrallegati, Una parte del territorio tuscu-
da quello che avea la villa stessa. lano fu occupata dopo tali vicen-
Questa derivazione può appropriar- de da un
Giovanni figlio di
tal
si soltanto al nome di Fabiana, Pierleone di Ranieri, la quale ven-
che potè aver dato la villa dei ne reclamata dal Papa Innocenzo
Fabii, come in certo modo si com- III circa l'anno 1210: Giovanni
ao8 FRA FRA
non volle restituirla allegando di Iute delleanime de' defunti, da Gio-
averla avuta dal suo immediato pre- vanni e Giordano nomi comuni nella
decessore Celestino III; il Papa pe- potente nobilissima famiglia Orsini,
rò insistette, e lo scomunicò, onde nell'aprile del iSog; e quel campa-
quegli si vide forzato a restituirla, nile è di opera saracinesca, analoga a
e venne assoluto. Questo aned-
cos'i quella di altre fabbriche dello stesso
doto da uno dei biografi di
riferito tempo. Nel Diario riportato dal Mu-
quel Papa, Bernardo Guidone, mo- ratori, Rerum ìlalic. script. t.XXIV,
stra che nella catastrofe del Tu- si legge, che ai 6 marzo \^\Z mo-
sculo le terre vennero da Celesti- ri Giovanni Colonna in Castro
no III distribuite a diversi. Più Frascati, e fu sepolto in Palestri-
sotto medesimo biografo narra,
il na con grande onore. Pare dun-
che Innocenzo HI pose sotto la que che essendosi progressivamen-
patriarcale basilica lateranense, una te accresciute le abitazioni nell' in-
chiesa di Frascata nel territorio dicato luogo di Frascata, venisse
lusculano, che è forse quella di s. edificato un castello verso la fine
Maria ricordata di sopra. Non riu- del secolo XIV, e perciò avesse il
scirà discaro qui l' osservare, che nome di Castro. Nel secolo XV si
Innocenzo III era figlio di Tra- ha dal Campano nella vita di Pio
simondo Conti, dal quale il Conte- II Piccolomini, esaltato al pontifi-
Gregorio IX, Alessandro IV, ed In- gione estiva. Da ciò si rileva che
nocenzo XIII. Dai fabbricati esisten- il castello già trovavasi in istato di
ti, e dal recinto vecchio pare po- poter offrire decente abitazione, per
tersi dedurre che Frascati non essere da un Pontefice concesso al
prendesse l'aspetto di terra mura- suo prefetto per farne villeggiatu-
ta che sul declinare del secolo XIV. ra, oltre la salubrità del clima, e
Si vuole che nel principio del se- la deliziosa amenità del luogo. Il
colo XIV gli Orsini, signori allora E.enazzi nelle Notizie storiche de-
di Marino, ponessero gran cura a ^li antichi vicedomini ,
prefetti, e
scati, e ciò si deduce non solo per vere quelle del Mirabelli illustre
leville vicino alla rocca eresse una a questo nel i537 diede la città
fontana, siccome leggasi Dell' iscri- di Frascati che avea acquistato da
zione tuttora esistente: questo car- Lucrezia Colonna, vedova di Mar-
dinale mori a' 2 2 dicembre i4B3, c'Antonio, la quale godeva la città
decano del sagro collegio. Si ap- a titolo di dote; dipoi cedette Fra-
prende dal citato Muratori tom. IF, Scali alla camera apostolica, la ^uu'
VOI, xxvii. 4
7to FRA FRA
le l'acceltò dando a lui in cambio Gregorio XIII si portò di frequente
Castro [Fedi). Sotto il pontificato a villeggiare a Fiascati, come pur
di Paolo IH si dovette Frascati in narrano Francesco Mucanzio, nel t.
miglior modo stabilire, e ricingere II ydct caerem. del p. Gallico p,
con solide mura. Queste però non 191 ; ed il Cancellieri nelle Me-
si estendevano al disopra della piaz- morie istoriche delle sacre lestej a
za di s. Pietro, perciò tutte le fab- pag. 36. Clemente Vili pure fre-
briche che si trovano edificate ver- quentò le sue ville , come egual-
so il monte, corrispondevano fuo- mente praticò Paolo V. Questo
ri di tale cinta. La città era cos'i Pontefice concesse a Frascati di
costituita dalla sola parte che sus- potere tenere nel giovedì pubblico
siste inferiormente alla detta piaz- mercato, che nel pontificato d' In-
za, e che corrisponde intorno alla nocenzo XII, essendo governatoi'c
rocca, ed alla vecchia cattedrale di della città il suo maggiordomo mon-
s. Sebastiano ossia di s. Rocco. Paolo signor Colonna, venne destinata la
III accordò a Frascati diversi pri- piazza presso il palazzo vescovile
vilegi, dichiarandolo città nel i538, per tale uso. Intanto Frascati che
lo cinse di mura e di porte, chia- durante tutto il secolo XVI si era
mandolo coll'antico nome di Tu- ristretto allo spazio circoscritto fra
sculo, per cui fu detto Jusculuin- la via di Porta-Granara fino alla
novurrij in latino. Piacendogli ol- piazza del Gesù, la piazza Spinet-
tremodo il soggiorno, si recò spes- ta, la via Saponara, e le mura ca-
so a diporto, massime nella villa stellane odierne, Paolo V e sotto
Rufina, edificata nel suo pontifica- ne' pontificali successivi durante il
to, e perciò la più antica dell'o- secolo XVII si estese a tutta la
dierne ville di Frascati; e nella parte superiore, e perciò ivi la pian-
medaglia che fece Paolo III conia- ta è molto regolare. Il duomo nuo-
re col suo ritratto, nel rovescio non vo poi, ossia la chiesa di s. Pie-
solo vi fece incidere i benefizi fatti tro, è come diremo opera della
a Frascati, ma anche detta villa, fine di quel secolo; ma tutto il
come si è già rimarcato. Dopo tratto eh' è fra la piazza del duo-
questa villa nei secoli XVI e XVJI mo, porta Granara, e porla s. Pie-
furono fabbricate quelle altre che tro,si formò principalmente verso
con altre. Nel pontificato di Bene- Montai to; e nel partire da Frascati
detto XIII il maggiordomo Camil- suol fare altrettanto con le mona-
lo Cibo dimise il governo di Fra- che agostiniane. La porta della cit-
scati, che era annesso alla carica tà per la quale il Papa vi entra,
di maggiordomo, laonde Clemente è ornata di drappi con analoghe
Xn ne affidò il governo ad un iscrizioni; ivi si trova il governato-
governatore dipendente dalla con- re in toga, e la magistratura civica
stolico. Tal concessione si effettuò gonfaloniere con gli altri della ma-
nel 1759 dal successore Clemente gistratura, ed altre persone eccle-
XIII, essendo vescovo il cardinal siastiche e laiche, che vogliono sod-
Camillo Faolucci. Questo palazzo disfare al loro ossequio. Dopo di
ebbe in diverseepoche alcuni re- che il porta all'episco-
Pontefice si
nal vescovo da Alessandro IT; egli l'antico Tusculo; tuttavolta nel i-zoS
si distinse nello zelo contro l'anti- Innocenzo HI creò cardinal vescovo
papa Giliberto o Clemente III, cbe tusculano Nicolò romano, poi le-
disputava la suprema dignità a s. gato Onorio IH in Inghilterra,
di
Gregorio VII, Dopo la sua morte morto nel 1219. Quel Papa gii die
Urbano II fece cardinal vescovo tu- in successore il cardinal Nicolò di
scnlano Giovanni Marsicano, che sos- Chiai amonti siciliano, dell'imperiale
tenne vigorosamente Pasquale li con- stirpe di Carlo Magno, non essendo
tro le violenze dell'impero perle inve- ancora, come osserva il Piazza, in-
stiture ecclesiastiche nel concilio di trodotta nel sagro collegio l'ozione
Guastalla. Nell'anno i i 1 8 lo succes- o passaggio ai sei vescovati subur-
se Divizio, cardinale; ed a questi nel bicari, ai titoli e alle diaconie car-
1122 Egidio francese chiamato an- dinalizie. A questo insigne cardi-
cora Gibo, fatto cardinal vescovo da nale, che eseguì varie legazioni, ed ai
Calisto II, uomo dotto ed eloquen- vescovi tusculani suoi successori O-
te: cadde nello scisma di Anacleto norio con bolla XIII kalen. de-
III,
nel i3i2 il cardinal fr, Bertran- quali il Girard. Siccome poi nei due
do Augerio della Torre francese, dei collegi alcuni avevano il vescovato
minori; nel 1827 il cardinale Anni- suburbicario, il titolo e la diaconia
baldi da Ceccano; nel i338 il cardi- che altri possedevano, ebbero ori-
nal Guglielmo de Court, cistcrciense gine le ozioni dei vescovati , tito-
francese, nipote di Benedetto XII; li, e diaconie vacanti. Cos^i essen-
nel i36i il cardinal Kicola Capoc- do vacante la sede suburbicaria
ci nobile romano; nel i368 il car- di Sabina 1' otto ed ottenne il
guente, gli successe Alessandi-o Far- essendo per lo più i piìi vecchi
uese l'ornano, che nel i523 diven- cardinali, talvolta non souq rare le
ne vescovo di Palestrina , e nel loro morti ; ora non riporteremo
1 534 Pontefice col nome di Paolo più i passaggi ,
parlandosene alle
in. Dopo di lui fu vescovo Anto- rispettive Liografie.
nio delMonle, traslocato da Alba- Seguono gli altri cardinali ve-
no, e poi Francesco Guglielmo de scovi tusculini : nel «587 Innicq
Ciermont francese nel 1 524- Nel Davalos; nel i jg i ^folomeo Gal-
i54i lo divenne Marino Grimani li ; 600 Lodovico Madrucci
nel 1
;
fatto vescovo tusculano, nel i553 i6i I Evangelista Pallolta ; nel 1620,
passò alla sede di Porto , e nel Francesco Sforza; nel 1624 Odoar-
ì555 alla romana col nome di do Farnese; nel 1G26 Gio. Batti-
Paolo IV. iXel detto anno i553 sta Deti ; nel i6:?6 Bonifacio Be-,
il vescovo d'Albano Giovanni Bel- vilacqua ; nel 1627 Andrea Peret-
l.iy passò ad esserlo di Frascati, ti ; 1629 Gio. Garzia IMellini ;
nel
poi di Porto; nel medesimo anno neir istesso anno Marcello Lante
i553 Rodolfo Pio di Carpi fu no- e Giulio Savelli; nel 1
644 Griu-
minato vescovo, indi passò a Por- liq R.oma ; nel 164^ Carlo de Me-
lo. Nel i555 fu vescovo fr. Gio- dici; nel i6ti2 Bernardino Spada;
vanni Alvarez di Toledo spagnuo- neir istesso anno Giulio Sacchetti ;
lo, già di Albano; mori nel 155^, nel Antonio Barberini; nel
i65ti
e gli successe Francesco Pisani ve- 1661 Girolamo Colonna; nel 1666,
scovo di Albano, poi di Porto. Nel Gio. Battista Palletta; nel 1668
i562 dalla sede di Palestrina pas- Francesco Maria Brancacci ; nel
sò a questa Federico Cesi, indi di 1671 Ulderico Carpegna; nel 167V
Porto; altrettanto nel i564 av- Virginio Orsini; nel 1676 Carlo,
venne a Giovanni Moroni. Nel Rossetti; nel 1680 Alderano (^i-
i565 da vescovo di Sabina passò bq; nel i683 Pietro Ottoboni, pas-
ad esserlo di Frascati poi di Por- sato poi nel 1687 a vescovo di
to, Alessandro
Farnese romano; Porto, e nel 1689 Pontefice A-
altrettanto si deve dire di Giaco- lessandro Vili; nel 1687 Giaco-
mo Savelli romano del iSyS. Gio. mo f\-anzoni; nel 1693 Niccola
Antonio Serbelloni milanese vesco- Acciajoli ; nel 1700 Vincenzq Ma-
vo di Palestrina, nel i583 lo di- ria Orsini, poi nel 171 5 vescovo
venne di Frascati, e ne fu bene- di Porto e s. Ruffina, e nel i724
merentissimo, poscia di Porto. Nel Papa Benedetto Xlll; nel I7i5
iSSj fu fatto vescovo Alfonso Ge- Sebastianq Tanara; nel 1721 Fran-
sualdo già di Albano, poi di Por- cesco Giudice; nel 1720 Lorenzo
to. ]\on deve recare meraviglia i Corsini che da questa sede passò
frequenti passaggi, giacché vacando alla cattedra di s. Pietro nel i73o
i vescovati di l'orto e di Ostia, col nome di Clemente XI l ; nel
FRA FRA ^17
1730 Piplfo Oltoboiii ; nel i73t. il cardinal fr. Gio. Antonio Gua-
Pietro Maicellino CoiTadiiii ; nel dagni già carmelitano scalzo; nel
1743 Giiiit'ppe AccoiMmb(jiii j che 1756 il cardinal Carlo ìMaria Sa-
mori a' 21 marzo I747- Allora gripanti ; nel 175S il cardinal Ca-
lienedetto XIV eslipse le contro- millo Paolucci; e nel concistoro dei
versie sulla giinisdizione ecclesia- i3 luglio 17G1 Clemente XUI pro-
stica tra il cardinal vescovo di Fra- mosse a questa sede il serenissioio
scati, e l'abbate commendatario del- cardinal Enrico Benedetto Maria
l'abbazia di Grottaferrata, median- Clemente denominato duca di Yorck,
Ip la bolla Inter malia, emanata ultimo rampollo dei re d' Inghil-
a'4 aprile 17475 presso il Bull. terra della casa Stuart. Quel Pon-
Mdgn. tom. X\ If, png. 157. Di- tefice avea consagrato il cardinale
phiarò Benedetto XIV con questa ili arcivescovo di Corinto in par-
bolla che il vescovo tusculano non tibus sino dal lyóS. Questo am-
pveva giurisdizione glctma sul di- plissimo cardinale beneficò Frascati
ritto temporale e baronale dell'ab- e la diocesi con ogni maniera di
bazia, quale spettava al commen- munificenza, lasciando vari monu-
datario; che il moiiistero e mo- i menti del suo animo generoso, e
naci erano esenti dal detto vesco- dell'amore che portava alla sua
vo; che 1^ cura delle anime ap- chiesa tusculanEj. JNel 1764 celebrò,
parteneva alla parrocchia del mo- il sinodo diocesano, che col titolo d^
nislero ; ma che la giurisdizione Synodus Tusculanus, e per cura
spirituale del territorio, sul clero del gesuita Gasparo Stefanucci
p.
e sul popolo spettava al vescovo fu pubblicato in R.oma con le stam-
tusculano. V. l'opuscolo di Vitto- pe nel 1764; ne celebrò altro nel
rio Martini \\\\.\\.u\aio:AllaSatili(à 1777, e si ha stampato in Roma
(lì Benedelto XIV, per V abbazia \i\ tale anno. Indi nella chiesa
di Groltaferrata, e la chiesa VRr cattedrale di Frascati il suddet-
scovile di Frascati, Roma 1746. to cardinale nel 179^ consagrò ar-
Come pure l'opuscolo di Gabriele civescovo di Tiro partibus,mon- m
Serianni, che porta per titolo: All(t signor Annibale della Genga, che
Santità di Benedetto XI F. Ristretto Pio VI inviò nunzio apostolico in
di replica di fatto e di ragioni per Colonia, e poi divenne Papa col
l'abbazia di Grottaferrata e Fra^ nome di Lqone XII, Piacendogli
scati , Roma '747- In questo s] al cardinale Yorck il sos;giorno
esamina se Grottaferrata sia ISul- di Frascati , ed il suo seggio ve-
lias, come presumeva il cardinal scovile gran parte dell'anno vi
,
concittadini, per vedere sulla loro segretario per gli affari di stato
sede vescovile un personaggio che interni, e visitatore apostolico nello
aveva tanto illustrato la comune spirituale e temporale dell' abbazia
patria. Questo cardinal vescovo, fin- e monisteio dell'ordine basiliano di
ché governò questa chiesa, non so- Grotlaferrata. La serie de' vesco-
lo faceva l'ordinaria sua residenza vi tusculani , è riportata crono-
in Fi-ascali, e ne fungeva provvi- logicamente nell'appendice al Sy-
damente il governo con zelo e sol- nodus Tusculnnus del 1764, e dal-
lecitudine pastorale; ma è grande- rUghelli neW Italia sacra, poten-
mente benemerito di esso, per a- do servire di continuazione le an-
vere rifabbricato l'ospedale ed ac- nuali Notizie di Roma. In una
cresciute le rendite; stabilito con delle sale dell'episcopio vi sono di-
ragguardevoli somme il monte di pinti alle pareti i ritratti dei ve-
pietà, giacché quello ch'esisteva ai scovi tusculani, disposti per ordine
tempi del Piazza non vi era più; cronologico. .
blico due orologi che segnano le nistra della porla maggiore, dichia-
ore, uno col metodo italiano, l'al- ra essere stalo ivi sepolto Carlo
tro con quello francese. Sulla ci- OJoardo figlio di Giacomo III re
ma sono quattro proporzionati
vi cattolico d'Inghilterra, morto a' 3 i
quale ivi si venera nel taberna- prebende, uno de* quali canonici, e-
rie cardinalizie. Indi Paolo III isti- Nella città oltre la cattedrale av-
nata nel i586, e riportata dall'U- confraternite, oltre altri luoghi pii,
li, perchè prima di stabilirle era anche delle scuole pie ; 4-' della
slato colpito dalla morte Paolo IH, morte. 11 cardinal Sfondrati fondò
ad istanza del di lui nipote cardi- in Frascati ed in parte dotò la pia
nal Alessandro Farnese vescovo di casa del rifugio, per sicuro ricq-
FRA FRA i2t
Tero delle che potevano pe-
zitelle minate chiese e monisteri per mol-
ricolare: alle maeitre pie è aflìda- ti anni, come consta dalle confer-
!a l'educazione ed istruzione delle me de' Papi Calisto II ed linio-
povere orfane, iti pubblica scuola. ceozo II, ed è probabile che du-
Ove stava il seminario eravi prima rasse il possesso fino alla distru-
la pia casa degli orfani: l' edifìzio zione del Tusculo. Nella chiesa di
del seminario fu edificato nel 1701, s. Agata veneravasi un'immagine
come ricavasi da una iscrizione ivi della Madre di Dio, colla pia tra-
esistente, mentre da altra del 1770 dizione che sia dipinta da s. Luca,
del cardinal Yorck sono indicate la quale nel1187 sotto Gregorio
le sue beneficenze verso il medesi- Vili, ovvero nel 1100 sotto Gregorio
mo. Innanzi di parlare delle altre IX, fu trasportata nella chiesa di
chiese di Frascati, coll'autorilà del Grottaferrata , e restituita cosi ai
Mattei , daremo prima un cenno monaci basiliani, i quali prima dei
della prima chiesa tusculana, de- benedettini e fino dall' anno 38o
dicata al ss. Salvatore ed alla sua possedevano la chiesa e monistero
Croce, cui fu imposto il nome di di Ai'ata, conservando in essa
s.
lebrano la festa nel di primo di Maria delle scuole pie, dei chie-
maggio. Questo giorno dai tuscu- rici regolari delle scuole pie, alla
lani gentili era consagrato in onore presenza del cui fondatore, s. Giu-
di Castore e Polluce, che avevano seppe Calasanzio, il vicario gene-
un tempio, e si facevano in tal rale monsignor Brandimarte Tom-
giorno solenni feste. Nel pontifi- masi di Rìpatransone , bened'i la
del gonfalone; di s. Lorenzo o ora- per non allontanarsi dalla loro or-
torio della compagnia del ss. Sa- dinaria semplicità, Gregorio XllI
graniento, aggregata a quella della s'interpose autorizzando il Contu-
basilica Lorenzo in Damaso
di s. gi, con privilegio particolare , che
di Roma; AeW Assunzione di Ila- come chiesa da lui dichiaiata pon-
ria Vergine o oratorio della com- tificia, si facesse a volta. Indi il
pagnia delle scuole pie, perchè an- Pontefice dal celebre Muziani fece
nesso alla chiesa e collegio de'chie- eseguire il quadro dell'aitar mag-
lici regolari della Madre di Dio, giore, rappresentante il Crocefisso,
eretta da Urbano Vili; e di s. Se- coi ss. Fiancesco d'Assisi e Anto-
bastiano egualmente fuori le mura nio di Padova a pie della croce ,
le di clausura, dal piano del cor- è sulla porta d' ingresso dell' appar-
tile si ascende a quello della chie- tamento eh' egli suole abitare nel
sa e dell'eremo per una scala a breve soggiorno.
due rami laterali. Nell'altare mag- Ampio è il circuito del terreno
giore è rappresentata nel quadro spettante all'eremo, e cinto di mu-
la visione di s. Romualdo istituto- ra, di circa tre miglia : esso con-
re della congregazione benedettina, tiene pure terreni lavorativi, orti,
de' monaci e degli eremiti camal- selva e viali pel passeggio abbel-
dolesi. Dalla parte dell' epistola si liti di fratte di busso. In questo
entra nella cappella Borghese elet- eremo il cardinal Domenico Pas-
ta dalla suddetta donna Ortensia, sionei , come altrove si narrò , vi
che vi fu sepolta nel 1616: que- fabbricò per suo uso alcune celle
sta cappella è elegante pei stucchi, a guisa di quelle degli eremiti ca-
pei suoi dipinti, ed altri ornamen- maldolesi ; le adornò di belle stam-
ti : è dedicata alla beata Vergine pe, di marmi antichi, d'iscrizioni
Addolorata ; soffri un notabile in- cristiane e gentilesche sino al nu-
cendio che la devastò, cui fu ripara- mero di ottocento, oltre una scel-
che la chiesa fu riedificata nel avea ottenuto dal pnore dell' ere-
1772, e consagrata a' 25 ottobre mo, da lui ridotto delizioso eoa
dal vescovo tusculano cardinal En- boschi e viali, vi pose urne, busti,
rico Yorck. Il ritiro e la tranquil- statue, cippi antichi greci e latini.
dice che questa raccolta dalla pag. prime versano sulla Bibbia in ge-
I sino alla pag. 146, dove inco- nerale, l'altre sul Pentateuco ; ope-
uiincìa r appendice di altre iscri- ra la quale trasse a sé la pubbli-
zioni collocate in Fossuinbrone nel- ca stima per la dovizia dell'erudi-
la casa Passionei, fu eseguila ed il- zione.
lustrata dal detto p. Monsacrati. FRATE (Fraler). Nome col qua-
In questo eremo che gode il tito- le sono chiamati i religiosi degli
lo di sacro eremo, come lo gode ordini mendicanti ordinariamente,
il principale di Monte Corona, ol- giacché gì' individui delle congrega-
tie il capitolo generale che ivi si zioni de' chierici regolari, e di quelle
tenne nel i65i, siccome notam- che sono annoverate tra gli ordini
mo al nominato analogo articolo, mendicanti onde goderne i privile-
in questo anno 1844 ^' ^^ ™^o" gi, non usano il titolo o nome di
na, professò teologia nel suo ordi- sì ecclesiastici che secolari, usano
ne con lode. A premio de' suoi il titolo di frate. Anche i cavalieri
grandi meriti venne eletto guar- Gaudenti {Fedi) erano chiamati
diano di Parigi, e definitore gene- frati ; così 1' usarono altri ordini e-
rale. Nel 1682 intervenne al ca- queslri religiosi. I cardinali ed i ve-
pitolo generale tenutosi a Toledo, scovi che hanno appartenuto ad un
e nel 1688 a quello di Roma. Vi ordine religioso i cui individui s' inti-
trina, che meritossi l'approvazione fr. o frate, nelle loro carte e stampe
di Lodovico XIV, e di esserne da pubbliche o legali usano il titolo ab-
lui piti volte consultato sopra cose breviato di fr., e con questo pur si
della più grande importanza. Mo- sottoscrivono, benché costituiti nelle
lingua italiana, per Frate s' inten- tolo comune a qualsivoglia religio-
de un uomo di Chiostro (P'ecli), so claustrale, anche monaco, e ca-
e di religione, ossia un Cenobita nonico, sì di ordini mendicanti, che
(T^edi), in linguaggio latino. Nel monastici e canonici; e perciò antica-
Vocabolario della lingua italiana , mente frate e monaco (Vedi), so-
del chiarissimo Antonio Bazzarini, vente la stessa cosa significavano,
Frate, si definisce religioso regola- ed a pag. 32 riporta un corrispon-
re, accorciativo di Fratello (Fedi), dente esempio del i3o4. Aggiugne
e sostantivo maschile. V. Conver- che fratres furono detti i canonici
so, Laico, Religioso. suddiaconi e diaconi della basilica
I frati comunemente sono venu- lateranense, ad esclusione de' preti
ti fuori nel secolo XIII, sicco. chiamati presbiteri, come da istio-
me professori di una povertà x*i- mento 1237, che produce a
del
gorosa, tutti furono come altret- pag. 3oi. Il medesimo Garampi
tante fraternità popolari , ai qua- invita a leggere quanto sulla de-
li perciò la denominazione di fra- nominazione di frati, nella congre-
te apparteneva propriamente , on- gazione Renana de' canonici rego-
de loro ripugnasse il dirsi don, si lari, ha scritto il p. ab. Trombelli,
disse il frate minore il francescano, Isl. di s. Maria di Pieno pag. 1 68 :
moni, l'acquisto di beni slabili, ed li, i cui padri o rnadii furono fra-
altri atti. Alline di acquistare più o sorelle; che anche assolu-
talli
landia, negli Stati-Uniti d' Ameri- numeri 6i, 62, 63 e 64, dice chi
ca ec. Il loro capoluogo generale furono quelli detti fratelli del Si-
è Herrnhut, piccola città del re- gnore. L'antica legge ordinava agli
guo di Sassonia, nella quale risie- ebrei di considerarsi tutti come fra-
dicesi pure Bastardo (Fedi)j esso considerare tutti uomini come gli
quegli che nasce dal medesimo pa- sto nome in un senso più stretto,
dre, e di diversa madre, che an- perchè tutti sono figliuoli adottivi
che assolutamente si dice fratello, di Dio, fratelli di Gesù Cristo,
e fratello consanguineo ; fratello u- chiamati alla stessa eterna eredità,
terino, si dice quegli, che dalla ed obbligati dal loro divino mae-
stessa madre, ma d'altro padre sia stro ad amarsi vicendevolmente ; e
FRA. FRA 23 r
mai, salvo che nel fine della vita veva qualche esempio ; ma
letto
per viatico, e si astenessero dalla dell'altro più specioso di signore
carne e dal vino , e digiunassero non aver documento da produrre,
tre dì della settimana. Il p. Me- né poter credere esservi fuori del
uochio nel tom. Ili dell'erudite caso di cui si tratta , cioè di un
sue Stuore a pag. 272, cap. LXI, linguaggio familiare, nel quale si
Dell'odio de' fratelli quanto sia sta- sa che i sovrani non sogliono es-
gorio l Magno , eletto Papa nel Anche s. Gregorio VII, quando nel
590, nelle sue lettere, dice che ai 1077 assunse il governo dell'isola
patriarchi ed arcivescovi dava pu- di Corsica, scrisse ai corsi Sciiis :
pio non è interamente al caso no- dosi la lettera colle parole » Sem- :
stro cosi adattato, come quello di pre nel mio animo ho avuto fer-
Urbano II, poiché la lettera di s. mo desiderio con che occasione
Gregorio VII anche ai
è diretta potessi farmi di V. S. strettissimo
vescovi di quell'isola, onde a que- fratello "; così il Parisi riporta quan-
sti deve riferirsi il titolo di fra- to Folcaldo nel io5o, scrisse nel-
telli. la vita di s. Berlino al cap. 7 :
cousin. Francesco Parisi nel to- che nou possono arrivare al chie-
mo III, pag. 26 delle Istruzio- ricato, e per tale motivo si chia-
ni per la segreteria, dice chey^'a- mano fratelli laici.
colo XIV , e capo dei Dulcini- d' Haynaut, che fu bruciata viva
sii ( P^edi ). Chiamavansi così essi in Parigi o a Vercelli con Dulcino
medesimi, sotto pretesto che ave- suo preteso marito nell'anno i3i o,
vano rinunziato a tutto, per vive- insegnavano che l'anima giunta ad
re soltanto della vita apostolica. annichilirsi da sé stessa nell'amor
Sembra che siensi perciò confusi di Dio, non peccasse più, né cre-
coi Fraticelli [Fedi). I dulcinisti, scesse in grazia, e che potesse im-
nati circa l'anno i3o5 da Dulcino punemente lasciar operare la parte
di Novara, discepolo di Gherardo inferiore, allora quando la superio-
Segarelli parmigiano, sotto un este- re fosse attaccata a Dio: quindi
riore religioso e composto, si per- disprezzavano tutti gli esercizi del-
mettevano ogni maggior eccesso di la religione, le penitenze, il raffre-
libi^rlinaggio, e pretendevano che namento degli appetiti, pretenden-
la loro dottrina fosse la terza les- do di non applicarsi che alla con-
gè, che perfezionava quella di Ge- templazione, quantunque si dassero
sù Cristo. Il Segarelli primo loro ad eccessi tali di lascivia che la ,
pio a questa setta, nel 1294 cir- solo formavano la vera Chiesa; che
ca, Pietro di Macerata e Pietro di nessun altro fuor di loro poteva
Fossombrone, frati minori, i quali chiamarsi né Papa, né vescovo;
avendo ottenuta dal Papa Celesti- che le chiese e gli ecclesiastici non
no V la permissione di vivere co- potevano acquistare, né posseder
me romiti ed osservare letteralmen- beni terreni.
te la regola di s. Fi'ancesco, furo- Clemente V nel concilio gene-
no da melte persone, e ver-
seguiti rale di Vienna, nell'anno i3ii
so l'anno i2g4 si formò nella Pu- condannò l'Olivi, morto quindici
glia una setta di religiosi vagabon- anni innanzi, per cui le sue ossa
di, senza regola e senza superiori, furono disotterrate, e gettate nel
che vivendo a loro capriccio, face- fuoco coi voti che erano stati ap-
vano consistere la loro perfezione pesi al suo sepolcro. La stessa con-
in un'apparente povertà. Condan- danna Clemente V die nel concilio
nati come eretici da Bonifacio Vili, ai fraticelli ovvero bisocchi, ed altri
si ritirarono in Sicilia, e comincia- loro seguaci. Egualmente il di lui
rono a declamare contro i prelati successore Giovanni XXII li condan-
e contro la Chiesa, nominarono un nò con una delle sue costituzioni nel
generale particolare e de' superiori, principio del suo pontificato, ed al-
e sostennero ostinatamente gli er- lora molti di questi fraticelli si ri-
de' ss. Nereo ed Achilleo. Giovan- periodo di tempo della sua ducale
ni XXII nel 1817 lo promosse dignità, aspettò che il nuovo doge
al vescovato di Porto, e mentre Battistino Fregoso venisse a visitarlo,
governava quella chiesa , comp"! la e poi fattolo chiudere nelle stanze
sua vita l'anno iSaS. La sua di- del palazzo arcivescovile, colla mi-
gnità cardinalizia da alcuni è po- naccia della morte, l' obbligò a ri-
sta indubbio, mancandosi di do- nunziargli le fortezze del ducato, e si
i52 2, dalle truppe di Cesare, e ca- se fine alla mortale carriera. Ebbe
duta in lor potere, nel mentre vo- sepolcro nella cattedrale, con uà
leva egli salvarsi colla fuga sopra superbo monumento sul quale sta
di un vascello francese, si rovesciò la statua del caidinale in marmo.
il palischermo e fu quasi sommer- Fu d cardinal Federico dottissimo
so nel mare, se un'accurata pron- nelle lingue greca ed ebraica scriSi- :
tezza de'suoi non lo avesse salvato. se alcune opere sopra vari argo-
Sofferse però gravissima malattia, menti : e mantenne non interrotta
della quale tosto che si riebbe, si relazione co' più celebri letterati del
rifugiò in Francia, ed ivi ottenne suo tempo, Ira'quali godevano d«illa
dal re che io amava assai, la pin- sua amicizia i cardinali Bembo e
gue abbazia Benigno di Di-
di s. Sadoleto.
gion, di cui fu il primo abbate com- FREJUS {Forojulien). Città con
mendatario. Venutagli però a te- residenza vescovile del regno di
dio una vita negl'intrighi degli af- Francia nella Provenza ,
capoluogo
fari, si volse tutto cuore alla chie- del dipartimento del Varo, sulla co-
.sa di Gubbio, di cui fu stabilito ve- sta del Mediterraneo. Questa anti-
scovo titolare, e fece rinunzia della ca città è situata in mezzo ad una
sede di Salerno al cardinale Nicolò valle fertile, ed abbondante di tut-
Ridolfì, il quale gli rassegnò la pin- tociò eh' è necessario alla vita, sulle
gue abbazìa di s. Croce di Fonte rive del torrente Reyran, vicino al-
y.'io FRE FRE
la rivierad'Argens; vi sono però fossile o terreno nella valle di Rey-
delle pallidi che rendono l'aria al- raii: cospicua è la fiera che vi si
mano, suocero dello storico Tacito, no la città verso la fine del nono
del poeta Cornelio Gallo, di Vale- secolo: Guglielmo conte di Arles,
rio Paulino, di Giulio Grecino se- che li scacciò, donò la città a Ri-
natore romano, celebre per la sua culfo vescovo, il quale verso l'anno
coraggiosa resistenza a Caligola e , 970 la fece riedificare e cingere
nei moderni tempi dell'abbate Sieyes, di forti mura. I vescovi di Frejus
e di molti altri rinomati personaggi. ne furono spogliati nel 1189, in
Il cardinal Giambattista di Latil, che una guerra che suscitaro-
seguito d'
come arcivescovo di Pveims coronò no al re d'Aragona Raimondo det-
Carlo X, nacque nell' isola di san- to Alfonso li, allora conte di Pro-
ta Margherita diocesi di Frejus. venza, il quale la unì alla sua co-
Nelle vicinanze di questa città si rona, ma in progresso fu loro re-
trovano delle ametiste e dei cri- stituita con altre signorie. li duca
stalli,ad una lega di distanza
e di Savoia Vittorio Amadeo II la pre-
avvi una montagna che rinchiude se nel 1707. A Saint-Raphael, pic-
diaspro rosso e bianco, e cornali- colo porto poco distante da Frejus,
ne. Esiste una miniera di carbone sbarcò Napoleone Bonaparte a'9 otto-
FRE FRE 2|r
bi-e 1799, al suo ritorno dalla spe- mlnistratore, cui successe nel i 533
dizione dell'Egitto, e volando a Fa- il nipote Leone Orsini colla digni-
ligi rovesciò la costituzione direi- tà di vescovo; nel i565 Bertrando
toriale, divenne primo console, quin- de Romanis, e nel i654 Giuseppe
di imperatore. Zonga Ondedei. Fra i vescovi di
La religione cristiana non fu prò- Frejus di origine francese, nomine-
pagata in questa città prima del remo Andrea Ercole di Fleury nel
quarto secolo. Il primo dei vesco- 1698, poi creato cardinale da Be-
vi di Frejus fu Accetto, il quale nedetto XIII; Emmanuele France-
venne domandato ed eletto unani- sco de Bausset di R.oquefort, eletto
niamente dal clero e dal popolo, nel 1766, il quale fece fabbricai^
venendo stabilita la sede vescovile un bel seminario, pubblicò un bre-
sutfraganea alla metropoli d'Aix, viario,ed un nuovo catechismo, e
come lo è tuttora. Concordio, uno rese importanti servigi alla sua die-
de' vescovi del concilio di Valenza cesi: all'epoca della rivoluzione fran-
nel 374, rese di Accetto buonissi- cese emigròj in seguito rinunziò id
venza, conteneva cinque chiese col- di del medesimo Pio VII lo dichia-
aveano ciascuno la propria cella, dintorni sono forse fra più ame- i
oscura famiglia spagnuola, fu ve- suoi abitanti sono celebri per pu-
scovo di Osma , e creato pseudo- lire cristalli, granate e pietre pre-
cardinale di s. Prassede dall'anti- ziose.Friburgo detto anche Frei-
papa Clemente VII. Abiurato dipoi burg e Fryburg, altre volte capi-
lo scisma, nel 1409 venne conferma- tale della Brisgovia e fortezza rag-
to da Alessandro V, e nel 4 1 2 ti as- 1 guardevole , ora è capoluogo del
FRI 245
circondario di Treisam e Wiesen, università sono pure uniti una col-
a Tubinga, tanno che la sua uni- quali essa più volte si ribellò. La
versità non sia molto frequentata : città nel secolo XIV strinse lega
lustro, se non fossero sopraggiunti i del 496 ; il corpo del quale vesco-
terrestri scuotimenti a disertarla. vo neir anno 836 fu traslatalo da
Tanto è vero che Frigento sia suc- Frigento a Benevento per opera ,
mente dalla chiesa di Bordeaux al cola Frigia stava fra la grande Fri-
pontificato, lo dichiarò arcivescovo gia e l'Ellesponto, e rinchiudeva
di Bordeaux, quindi dal medesimo la prima le dava d
Troade, che
Clemefite V, a' i5 dicembre i3o5 suo nome, non avendo preso quello
fu crealo prete cardinale di s. Mar- di Frigia se non quando frigi i
l'anno i3of) ad una bolla spedita in i più antichi popoli della terra; ta-
danari per sostenere le spese della Bryges o Breges che aveano prima
guerra di Sicilia, e i diritti da es- abitato la Macedonia. Si può crede-
.sa goduti in quel regno. Compì la re che la Frigia sia stata antica-
lelice come era stato altre volte. montagna presso una valle al con-
Però in tale circostanza ebbe or- fluente dell' Iser Mosach. e della
dine di combinare una lega contro E bene fabbricata in ameno
assai
chi di Milano ; nella quale si strin- eh' era la residenza del vescovo
seio assieme il conte Amadeo di posto in una, deliziosa montagna.
Savoia, il marchese di IMonferrato, L'antica e bella cattedrale è dedi-
il marchese d'Este di Ferrara, e cata alla Beata Vergine, con ca-
ì\ doge di Genova. JN'el 1873 rap- pitolo composto di ventiquattro ca-
nelle monache del suo ordine, che ritorio diquesto vescovato, che fu
s' erano alquanto scostate da' pri- donato alla Baviera nel 1802. Fu
mitivi istituti. Urbano VI , volle la città fabbricata come credesi dai
coronare i distinti suoi meriti, e presidenti ossia no capi del governo
lo creò quindi cardinale a' 18 set- della Vindelicia : venne poi inte-
tolare chiesa de' ss. Nereo ed .\chil- dificata poco tempo dopo dal ve-
FRI FRI 3 vi
vescovile, che fu confermata dal nel 760. Tra i suoi successori so-
Pontefice s. Gregorio 111, e dichia- no principalmente a nominarsi 1
ceduta che nel 1802 all'elettore di dell' egual pena, se tardano anco-
Assia, a titolo d' indenizzazione. ra a mandar al concilio gli abba-
Cenone cardinal vescovo di Pale- tij e gli altri prelati della diocesi.
strina, e legato del Pontefice Gela- Lo stesso p. Mansi fa menzione
sio II, vi tenne un concilio l'anno d'un concilio provinciale tenuto in
iri8: in questo concilio, chiamato Fritzlar, sul finir del secolo XII,
Concilium Fridestariense , si con- e nei primi del seguente, da Ge-
fermò la sentenza di scomunica rardo arcivescovo di Magonza, per
contro l'imperatore Enrico V. Il ordinar l' esatta osservanza del te-
p. Mansi aggiunse agli atti del con- stamento. Mansi tom. II del suo
cilio Regia t. XXVII,
riportali in Supplinienlo ai concili, col. Zij e
dal Labbé nel tom. X, e dall'Ar- seg., e col. 783 e 784.
duino nel tom VI, un estratto FRIULI, o CIVIDAL DI FRIU
2 56 FRO FRO
LI {^Vedi). A queslo aiticelo si fa no foliiivi. Oltre quanto si è detto
cenno del concilio conosciuto sotto agli articoli Cappella ni
Chiesa ,
la qual cosa stimavano illecita i pri- casa un ramo verde di alloro per
mi cristiani. ]Ma da tale
siccome indicare che ivi eravi un infermo,
uso i cristiani malagevolmente se onde muovere a compassione Apol-
ne potevano contenere, fu introdot- lo a restituirgli la salute; ed alle
to, che le cose adoperate con su- porte delle case ov' eravi un mor-
perstizione dai gentili, santificate si to, collocavano un ramo di cipres-
facessero in servigio della vei'a re- so come albero consagrato agli dei
ligione, come si dimostra dal vi- infernali, per dimostrare che i de-
centino Marangoni nella dotta sua funti non ritornano a vivere senza
opera, Delle cose gentilesche e pro- miracolo, giacché il cipresso dopo
fane trasportate ad uso ed orna- eh' é reciso più non germoglia. Le
mento delle chiese. Ed è perciò che feste nuziah le solennizzavano, co-
s. Girolamo nel IV secolo, con l'epi- me gli altri felici avvenimenti, con
stola 3 , lodò Nepoziauo, il quale fronde d'alloro o di altre verdi pian-
adornava le basiliche delle chiese te , anzi si faceva verdeggiar tutta
e i luoghi di radunanza de'martiri la casa con fronde e foglie. Nelle
con diversi fiori, conchiome de-
le feste che gli ateniesi celebravano
gli alberi, e co' pampini delle viti: nella nascita dei figli, ponevano sulle
e la vite siccome sorgente più fe- loro porte ramoscelli di alberi fron-
conda di simboli, denotandosi nella zuti.Le foglie del lauro servivano di
raffigurazione de' tralci la cristia- ornamento alle porte dei superbi
nità, fu usata sino dai primitivi se- palazzi de' romani imperatori. ]\el-
coli ad ornamento e fregio de' tem- le Memorie isloriche, pag. ^i3, del
VOL. xxvu. 17
-x^S FRO FRO
gria e di liete speranze , dicendo lo mese, senza che sappiasi
stesso
che a poco a poco con verdi foglie precisamente in qual tempo avve-
di lauro, di mortella, di mirto e nisse.
che vanno a sboccare nel Liri o Agostino de' religiosi romitani cal-
Garigliano. Nei remoti tempi la zati, il quale all'oggetto cederono
città estendevasi assai di più anche la chiesa e il convento per annuo
nella pianni'a, per modo che il canone. Siccome questo luogo nel
Cosa la intersecava, e ne fanno testi- 1S16 era stato conceduto ad uso
monianza ruderi dell'antico recin-
i di scuole pei giovanetti, furono
to, de' quali si trova menzione negli queste trasportate altrove, sotto la
atti pubblici del secolo XII, e ta- direzione di sacerdoti secolari. Quin-
lune parrocchie dipoi divenute chie- di lo stabilimento delle maestre pie
se rurali. Ha case abitate in luogo fu dichiarato monistero, e le reli-
di mura, e vi sono due borgate giose adottarono la regola di s.
la Madonna della Neve, distante già delegato apostolico della pro\ lu-
un miglio, innanzi al quale è una cia. Avvi pure una congregazione di
piazza ovale circondata di botteghe, sacerdoti secolari addetti alle missio-
ove recano negozianti le loro i ni; e da ultimo fu eretto un decente
merci nelle due ricche fiere del 5 ospedale sotto il titolo di s. Croce.
agosto e deh' ultima domenica
,
Neil' odierno pontificato, sugli
di ottobre, alla quale convengono antichi ruderi che diconsi della
col bestiame i ricchi proprietari rocca, e colla spesa di novanta mi-
della provincia che diconsi mercan- la scudi, è stato terminato il fab-
ti di campagna; sono pure impor- bricato avanti la piazza della chie-
tanti i settimauali mercati, onde sa (li s. Benedetto, cioè il vasto e
PRO FRO 261
decoroso palazzo apostolico, per re-, gevano il paese nei bassi tempi.
siclenza del prelat(j delegato, e de- Ha due porte^ una detta Romana
gli uffizi governati\i. Esecutori del- o s. Croce, l'altra di Napoli o s.
le sovrane benefiche ciu"e, furono Angelo per esservi stata una chie-
il cardinal Antonio Tosti prò teso- sa abbaziale dedicata al santo,ora
chiamata di Rocco, eh' è di for-
riere generale, e benemerito pro- s.
golari edifizi. Si hanno argomenti gro a tal santo. Neil' interno del
quale estendevasi in altri tempi la blico inermi, sia che le terre colti-
giurisdizione dell'antico prefetto di vassero, sia che convenissero in ci»
Roma, la quale arrivava sino a cen- viliragunanze. Il loro centro era
to miglia tutto all'intorno dell'alma ne'monti sublacensi, ma una parte
città. A. questa Campania apparte- è compresa nell' odierna settentrio-
nevano le città di Anagni, Fe- nale Campagna ed ; ernici ed equi
rentino , Alatri, Prosinone ec. Il però si trasfusero ben presto nel-
nome Campania poi si alterò
di l'ingrandito Lazio.
con quello di Campagna: quindi a Nella valle del Sacco, e special-
distinguersi la Campania al di qua mente ne'dintorni delle città sparse
del Liri, da quella al di là di tal per quella, l' industria campestre è
fiume, o per meglio dire la Cam- molto operosa; i monti selvosi pe-
pania Romana dalla Napoletana, rò hanno talvolta fatalmente offer-
bi aggiunge alla prima il titolo di to a'malfattori comodo aguato per
Campagna Romana, o di Roma, darsi alla rapina ed ai più atroci
e si cambiata la seconda nella
è delitti. Ricordasi fin dai tempi del-
denominazione di Terra di Lavoro, l'imperatore Severo lo scempio che
sotto il qual nome è tornata l'an- gli assassini facevano de'passeggieri
ticd e vera Campania, quella ter- e de'ricchi proprietari ne'monti er-
FRO FRO 263
ilici; se ne enumerarono fino a sei- tranquillità alla desolata provincia,
cento ; il loro capo Bulla Felice e con leggi severe ed efficaci, e col
nell'anno 207 dell'era volgare ven- moltiplicare i luoghi di popolare
ne imprigionato, e condannato alle istruzione curò di bandire ogni ti-
bestie, dopo di che si venne a ca- more, che non debba questo fla-
gnalato beneficio, offrendo nel di- sovente fu domata dai Papi, mai
cembre iS-ìS al sapientissimo de- si riconciliò con essi sinceramente,
monsignor Gio:
legato straordinario, e sempre conservò lo spirito di op-
Antonio Benvenuti poi cardinale, posizione, malgrado le loro minac-
un omaggio numismatico colla bella ce. I Colonnesi munirono ognora
epigrafe: securitatis restitutori fru- le loro fortezze, situate in luoghi
siNATES, come quello che preposto eminenti e vantaggiosi , di sol-
francese scultore in bronzo Soyer, scere d' assai il numero de' malvi-
volle eternare il grande servigio re- venti , come formanti unioni sedi-
so al commercio ed alle arti col- ziose, e conventicole che infestavano
la totale distruzione del brigantag- non solo le strade, ma gli abitati,
tificazione del primo maggio, che li con tutti i benigni riguardi dei
annuncia l'arresto delle famiglie, di governo furono trasportati a Gori-
ventidue malviventi residuati per no, e poi rilegati alla Mesola. Da
allontanarle dalle provincie, la quale questo luogo furono trasportati a
operazione fu eseguita col più scru- Forte-Urbano, e nel forte di S. Leo,
poloso segreto >iel corso d' una so- d'onde uscirono nelle vicende po-
la notte in diversi paesi fra loro litiche del 183 I. 11. Notificazione
distanti dell? provincie, dai com- de' 22 novembre 1825, con cui si
gnaj e nel primo secolo dell'ordi- Loffredo Diometro suo zio la pos-
ne benedettino vide edificarsi un sedeva. L altra metà spettava a cer-
importante monistero sotto il me- to Beigiemino nel i i5i, nel quale
desimo istituto conservandosi tut- : anch'esso la vendette al nominato
tora parte del medesimo, e la chie- monistero. Furono signori della ter-
sa. A pag. 86 degli ÀUi di s. Ma- ra di Villa Magna Ildebrando, Giu-
gno, si legge una bolla di Urbano seppe, Pietro e Lione figli di Guar-
II, emanata 1088, e diretta a
nel nerio nobile anagnino, the nel pon-
Pietro vescovo d' Anagni che ora Benedetto VII del 975,
tificato di
»> ejus nepote, olim possessum a omaggio solito a farsi dai monaci
« domno Roffrido Diomero eorum benedettini di Villa Magna ai Pon-
» patruo de anno 2 6, ut ex lib. i i tefici, allorché passavano per quei
» islr. in archiv. Anagnin. fase. 8, luoghi, ed in essi risiedevano: pre-
» n. 63 1 "; e nel tcm. V, n. 229 scrisse ciò Bonifacio Vili sotto pe-
trovasi un altro islromento fat- na di caducità dei concessi beni
to coi canonici della cattedrale di dell' abbazia di Villa Magna. Nel
Anagni, in cui si legge: » Ser- medesimo articolo abbiamo detto
276 FRO FRO
come i pani furono presentati a provato che quel Pontefice sia nato
Paolo IH nel i534 in Anagni, ad in Fresinone come il padre s. Or-
Innocenzo XII nel 1697 a Nettu- misda. Una contrada del territorio
no, ed al regnante Gregorio XVI ceccanese, posta fra Ceccano e Fro-
nei 1839 a Terracina. Eguale o- sinone, conserva ancora oggidì que-
maggio l'odierno vescovo di Ana- sta denominazione di Campo-Tra-
gni monsignor Vincenzo Annovaz- iano. Deve distinguersi Ceccano in
zi, in un al proposto d. Angelo vecchio e nuovo la parte più anti- :
tina. Fu cinta da forti mura castel- senato apostolico : l' ultimo è vi-
lane con porte, per ordine del Papa vente, e i primi cinque si dissero
s. Silverio, figlio del frusinate Ponte- da Ceccano senza distinzione di co-
fice s. Ormisda, nell'anno 536, appe- gnome come si è detto alle loro
,
Prosinone, siccome oriundo di quel- cero altre città e luoghi della pro-
la città, tutta volta nel Saggio isto- vincia, come si legge nei Diavi di
rico del dottore de ]\Iattheis sopra Roma. Il primo cardinale di Cec-
Fresinone , sembra bastantemente cano fu Gregorio di nobilissima fa-
FRO FRO 277
miglia, da Pasquale II del
creato un alla banda civica, si portarono
1 099 ; il secondo fu Giordano del- a festeggiarla sulla via provinciale,
la stessa distinta famiglia, promos- della quale circa un quarto di mi-
so nel 1188 da Clemente III, che glio era coperta di fiori e verzure,
per la sua pietà verso la Beata Ver- e dove era stato eretto un arco trion-
gine, gli eresse un tempio in pa- fale di bella architettura, dipinto a
tria; il terzo fu Stefano detto an- chiaro-scuro con analoga iscrizione.
che di Fossanuova, come abbate di In quanto alle quattro comuni
quel celebre monistero, creato nel dipendenti da Ceccano , cioè ArnU'
121 3 da Innocenzo II?, e camer- ra situata in ameno monte che ,
detto anche Gaetani creato nel , dedicata alla Beata Vergine As-
1327 Avignone da Giovanni XXII,
in sunta, e a s. Giuliano, parroc-
e da Giovanna I regina di Napoli chia e collegiata con arciprete e ca-
beneficato nella persona del fratel- nonici , essendone protettore s. Bia-
lo Tommaso con feudi ; il sesto gio; Santo- Stefano situato sopra ^
di Tebe in partibus, che dopo a- quale vuoisi posto nel vicino col-
vere servito la santa Sede in di- le Lamio: Patrica è su di un col-
verse nunziature apostoliche, fu dal le pressoil monte Cacume, il più
regnante Papa creato cardinale del- alto di quella catena di Apenni-
l'ordine de' preti e riserbato in pet- ni chiamati monti Lepini ; esisteva
to a' 12 luglio 1841, quindi pub- Patrica neil'Siy, come rilevasi da
blicato nel concistoro de' 22 gen- una donazione fatta dall'imperato-
naio i844> poscia fatto titolare del- re Lodovico I al Papa s. Pasquale I .
detto mese, gli abitanti ad espri- memoria della defunta consorte Lu-
mere il loro divoto giubilo per si crezia Tomacelli, a distanza di un
lieta circostanza, oltre vari fuochi miglio e mezzo eresse un superbo
di gioia arsi ne' luoghi più emi- chiamò Tomacella: nel
palazzo, che
nenti del comune, ed illuminazio- 1727 recandosi Benedetto XIII da
ni per tutto r abitato, incendio di Fresinone a Prossedi, onorò di sua
fuochi artifiziali ed altro per due presenza questo palazzo , ricevuto
sere consecutive , l' intiera popola- dal feudatario di Patrica contesta-
zione con il clero, e la magistratu- bile Colonna, il quale trattò di
ra col priore Francesco Sindaci in nobile rinfresco la famiglia ponti»
278 FRO PRO
fida. In Patrica vi sono cine chie- governo, nella diocesi di Veroli, da
se , una dedicata a s. Pietro con cui dipendono i comuni di Falva-
arciprete e cinque beneficiali, I al- terra, Po/i, e Strangolagalli. Fai-
tra a s. Gio. Battista, ch'è di buon K'aterra fu già una delle città dei
disegno, con curato e tre beneficia- volsci, chiamata
di antica origine, e
ti , oltre una subuibana dedicata Fabrateria, come remota n' è la
alla Beata Vei'gine a Pie di Mon- distruzione, e da essa deiùvò l' o-
te con abbate e cinque beneficiati, dierna terra, posta in colle ame^
ognuna di esse formando un capi- ni.ssimo, abbondante di acque, eoa
tolo. Vi sono due ospedali, uno per fertile terrilcrio, e cava di alaba-
gl'infermi, l'altro pegli accattoni, stro che ridotto a pulimento somi-
eretti dal benefico arciprete Fina- glia air ambra : di questo alaba-
teri. Al memorato passaggio di stro esistono lavori nel palazzo dei
Gregorio XVI pei territorii di Giu- marchesi Casali di Roma. L'antica
liano e Patrica, gli abitanti del Fabrateria fu una delle prime cit-
primo, che è un altro fondo dei tà volsche, situata lungo il fiume
Colonna, nel miglior modo mostra- Irero, propriamente ove imbocca nel
rono la loro venerazione con arco Liri, contigua alla città di Fregelle,
trionfale eretto sulla pubblica via, Fu soggiogata dai romani sotto il
a' cui lati si fecero trovare. I pa- dittatore Camillo, e poi fatta co-
tricani dopo aver per due sere
poi lonia nell'anno 63o di Roma. Fa-
solenpizzato con diversi modi il lo- brateria oppose al passaggio di
si
tifìcio ,
panneggi ed ornati di da- vedono, come negli scavi si rinven-
maschi e velluti cremisi e di altri gono antichità, prove della sua im-
colori trinali d' oro, oltre due pic- portanza. E costante tradizione che
cole guglie. Ivi trovossi la popola- licevesse il lume della fede dall'a-
zione col clero , e la magistratura postolo s. Pietro, allorché si recò
alla cui testa era il priore Nicola in Atina a consagrarne primo ve-»
sa già al martire levita s. Sosio pro- lina nominata Silvestri , nobile del
tettore del paese. In essa qual san- sacro romano impero , i di cui
tuario frequente è il concorso per elogi biografici in pietra scolpiti si
visi i divoti persino dal regno di Na- era l' altra quella de' marchesi de
poli. Sotto l'altare maggiore si vene- Carolis , di cui si parla in altri
era stato dato alle fiamme dagli Alessandrini abbate de' basiliani di
invasori della provincia di Campa- Grotta ferrata, ed altri. La tenu-
gna. E un sito ferace di tuttociò ta o villaggio di Porciano, egual-
che occojie alla vita; e nelle vici- mente nel governo di Ferentino,
nanze si ritrovano vasi cinerari di è del capitolo. 11 Ricchi nella sua
terra cotta, ed altre antichità. Reggia cle\'olsci non solo a pag.
FERENTrao (redi). Sede vescovi- i33 tratta di Ferentino che chiama
le, e capoluogo di governo, nel pure Fiorentino, de' suoi antichi
quale sono racchiude le comuni di pregi, e di alcune sue lapidi, ma
Morolo e di Supino, forse originate ancora della Ecetra o E- città di
dall'antica città di Ecetra, delle clielra colonia latina a p. 248. Di
quali facemmo cenno al citato ar- questa egli dice che fu annoverata
ticolo: solo qui aggiungeremo, che fra le sette regie città volsche, ri-
Morolo oltre la collegiata ha tre portandone le testimonianze di Gla-
chiesuole snburbane, una delle qua- riano e di Dionisio. Livio la pose
li è sagra alla Eeata Vergine delle ne' confini degli ernici , equi , e
Grazie, e che ne fu barone Oddo- volsci, ma non si può stabilire il
ne Colonna , che ivi colla sorella luogo ove propriamente surse, ben-
rSobilia fu imprigionato, come pu- ché Livio nari'a un fatto di armi
re che nel 12 16 se ne impadronì tra i romani e i volsci accaduto
il conte di Ceccano, e vi perirono fra Ferentino ed Ecetra di già ,
armi, lettere e dignità, che fioriro- bate. Tra le bolle pontificie che o-
no nell'antichissimo regno de\'olsci, uorano Guai'cino, nomineremo quel-
a pag. 128 e seg. tratta di quelli le di Alessandro III, Lucio IH, ed
Vuoisi anzi che quivi Benedetto s. della Torre e suoi vassalli a Cesa-
vi erigesse il terzo suo monistero : re Caetani figlio di Antonio col
questo territorio forma il confine mero e misto impero. Indi nel 1 534,
degli ernici. Filettino vanta la sua per morte di Cesare, passò il do-
origine dagli antichi latini, le cui minio di Filettino e di altri luo-
colonie stazionavano nel suo ter- ghi ai suoi figli Antonio, Prospero,
ritorio, per impedire ai pugliesi di e Mario ; ma essi vennero oppres-
invadere le contrade Ialine;
po- il si e spogliati da Sciarra Colonna.
polo fu sempre devoto ai romani, Ricuperarono il tolto quando Cle-
e diportatosi valorosamente nella mente VII colpì r usurpatore con
guerra seguita presso le forche Cau- sentenza di scomunica. Nel i556
dine, venne con tutta ragione ap- Antonio Caetani lasciò a Meozia
pellato : Filectinus, idest fìdelis la- Colonna sua moglie il castello di
liiìus. Filettino, come Trevi e Val- Filettino. Nel i6o4 trovansi succes-
le Pietra , appartenne ai potentissi- sori di lui, e possessori del castello
mi Caelani, a' quali Bonifacio Vili Scipione ed Onorato Caetani, e nel
glieli concesse in investitura agli 161 leggono ili tal dominio Mu-
I si
di Trevi, e riguardanti le memo- dice che nei primi anni del secolo XI
rie di ciascun luogo del Lazio, e era feudataria di Trevi Francesca,
la celebre abbazia sublacense. Nel- che sposando Giovanni signore di
la sagrestia si conserva l'abito di Genazzano, a questa baronia si
tere, nelle dignità ecclesiastiche, e ni, inviò agli abitanti per ottener-
nelle armi. lo pacificamente tre ambasciatori,
MONTESANGIOVANNI. CapoluOgO di che a lui tornarono col naso e Te
governo nella diocesi di Yeroli, orecchie recise. Irritato Carlo Vili
chiamato un tempo Castelforte , è da tanto affronto, dal vicino mon-
situato su elevata cima alla destra te di s. Marco fece cannoneggiare
la beata sua morte la prigione fu con- mento, che vuoisi della scuola di
vertita in elegante cappella, i:on bel Tiziano. Avvi un quadro di s. E-
pavimento, al presente pubblico o- midio dipinto dal Conca. La piaz-
ratorio. La chiesa suburbana di s. za è bislunga, e la via chiamata il
Pietro alla porta di Rendola o di Corso, ha di fronte il vasto fabbri-
s. Rocco, così detta per esservi in- cato o palazzo Filonardi: dentro il
contro un piccolo tempio sacro a cortile di esso è la chiesa di s. Pie-
tal santo, è di buona architettura, tro, dove in luogo sotterraneo si
rezione da lebeccio a greco, le cui mani a' 19 aprile ii84, dopo aver
punte estreme sono denominate, devastato le campagne tusculane
verso lebeccio s. Maria a Paliano incendiarono Paliano e Serrone, e
e verso greco Serrone. Quest' ulti- poscia se ne tornarono a Roma.
ma ha sulla falda meridionale la Il Cecconi assegna a questo disastro
terra dello stesso nome , di fronte l'anno i i83, come si legge a pag.
al monte Carbone , tra ii confine 254 della Storia di Palestrina j ma
degli equicoli, e degli ernici al cui il Petrini a pag. 1 3o delle Memo-
antico territorio appartiene Serro- rie Prenestine, sta per l'anno i i84-
ne. La popolazione in parte abita Passata questa catastrofe Serrone ,
co lavatoio, ove esiste una cura ru- quali si facevano una guerra sì ac-
rale, trovandosi ruderi del tempo canita fra loi'O , che il Pontefice
de' romani di sotterranei chiamati Gregorio IX, come narra il Petri-
volgarmente le grotte, presso una ni a p. 1 34, nel 123-2 volendo por-
chiesa dedicata al ss. Cuore di Ge- re un termine a tal disordine fece
sù : ivi sono
pure alcuni avanzi occupare Paliano e dopo averlo ,
d' un grottone, opera romana fat- messo in istato di buona difesa in-
ta ad opus Signinnni pel modo cui dusse i magnati e condomini del-
venne edificato ; e questo formava le due terre suddette a venderglie-
parte di sontuosi bagni. Oltre l'ac- le , siccome si trae dai documenti
qua perenne del vascone, si trova- di tale vendila e cessione: il Cec-
288 FRO FRO
coni aggiunge a p. i6i, che Gre- belli conventi de' conventuali e dei
gorio IX proib\ che tah luoghi si minori riformati: il primo è situato
alienassero dalla santa Sede. Dalle sul monte , ove dimorò e morì il
mani di Gregorio IX Serrone e Fa- b. Andrea Conti anagnino, le cui
llano passarono in quelle de' suoi ni- ossa si venerano nella chiesa di
poli, Segni, che li
cioè ai conti di S.Lorenzo, speciale protettore del
possederono sino i38g, nel qua- al paese; l'altro è posto in piano, con
le anno Uibnno \I discacciò da nobile ed elegante chiesa dedicata
queste terre lldebrandino ed Adi- a s. Gio. Battista. Allorché nel i65.5
nolfo Conti, che nel 1378 a vea ri- la peste desolò queste contrade , i
fa, Serrone fu incendialo a' 18 di- soldati, ciò che Q. Fabio prese iu
cembre i556. Presso il luogo chia- segno di felice augurio. Come feu-
malo la Forma vi sono pure gli do. Piglio fu signoreggiata dai Co-
avanzi di altre antichità, che fanno lonnesi.
congetturare di qualche città, o al- PiPERxo i^Vecli). Sede vescovile
meno di splendida villa. Nel fondo e capoluogo di governo, nel qua-
detto Mora del fattore, sul confine le vanno unite le comuni di Roc-
col territorio di Piglio, vi sono ri- ca^ecca, di Maenza, di Prossedi
marchevoli rovine e rottami di coU'appodiato Pislerzo , e di Eoe-
marmi scolpiti. Il Petrini dice che cagorga. Il comune di Roccasecca,
nel iSaS con alcune rendite di diocesi di Pi perno, ossia di Terra-
Serrone fu formata una commen- cina , è situato sul dorso di un
da, forse la rettoria di Paliano e monte di vivo scoglio, di prospetto
Serrone , che soleva conferirsi ai alla città di Piperno, ma in piano
vescovi prenestini. ameno ed esteso, di forma ovale,
Piglio, luogo della diocesi di Ana- servendo le abitazioni di rama ca-
gni con chiesa collegiata e matrice stellane. Vi sono tre torrioni, e la
da nove beneficiati e dall'ar-
viffiziata chiesa dedicata all' Assunzione del-
\ ha pure la chiesa parroc-
ciprete. i la Beata Vergine; essendo il pro-
chiale dedicata a s. Lucia con abba- tettore della terra s. Massimo levi-
nanzi una piazza ben difesa da mu- lenzio della notte riflettevano dalle
ra castellane. La singolare solidità cime di quegli Apennini , in mez-
di questo edificio, viene maggior- zo a cui siede Maenza, sino al fon-
mente resa tale dai forti speroni do delle cupe valli ; spettacolo ve-
esterni che lo cingono. E costan- ramente festivo, a cui deve aggiun-
te tradizione che in esso abbia gersi che i maenlini, quasi custodi
alloggiato s. Tommaso d'Aquino, di antica tradizione, onde celebra-
onde avvi una camera tenuta in re l'avvenimento, aggiraronsi nella
venerazione. Il forte è precisamen- notte pei monti, facendo risuonare
te collocalo sul vertice del monte voci affettuose di letizia per dare ,
ne coltivati , essendo ferace il ter- se con epigrafe che pose a pie del
ritorio.Il popolo maentino festeg- busto rappresentante Gregorio XVI
giò 5 maggio il passaggio che
a' nella sala comunale.
fece per la via Casilina il regnan- Prossedi appartiene alla diocesi di
te Gregorio XVI, che da Frosiuone Ferentino, e si eleva su bassa collina.
FRO FRO 291
La chiesa collegiata e parrocchiale è gli omaggi del vescovo di Ferenti-
dedicata a s. Agata, essendone coin- no, di monsignor Pietro de Caio- »jk
tempo di visita: il Papa regnante, l'affollato popolo, fra gli evviva pro-
e il cardinal Antonio Tosti attua- seguì il viaggio per Sezze. Il no-
le protettore di Prossedi hanno minato Papa Gregorio XVI por-
contribuito elargizioni per tal fab- tandosi a Terracina, nel suindicato
brica. II paese è cinto da mura ca- gioino si fermò alquanto in Pros-
stellane, aventi due porte e sei pic- sedi -, festeggiato con bellissimo ar-
cole torri : nelle sue vicinanze e co trionfale tutto massiccio di bus-
sulla Urbana nel pontificato di
via si ed altra verdura tramezzata con
P>enedetto XIV, Livio de Carolis e- fiori, con iscrizioni a lettere d'oro.
resse una fontana. Questa antica Ivi venne il Pontefice condotto a
regione de' volsci fu popolata dopo braccia da una banda di giovani
la distruzione di Piperno vecchio terrazzani, cui fu permesso slacca-
da alcuni suoi abitanti, ed allora re cavalli del suo legno
i fu ri- :
la quale nel i544 l'acquistò Luca destra dalla loggia eretta sotto il
de Massimi che vi stabilì la prima palazzo baronale, fra le di vote ac-
primogenitura che si abbia notizia clamazioni deir esultante popola-
in P\oma, con titolo di marchesato, zione.
il quale dopo essere rimasto circa P'sterzo è appo dialo di Prossedi
due secoli nella sua discendenza, è che giace su arduo monte, avendo
ora posseduto dal principe Gabriel- per protettore s. Michele arcange-
li, in un al maestoso palazzo somi- lo. Fu già feudo della famiglia Mas-
"*
gliantead una rocca, con quattro simi , ed acquistato nel i544 col
torri quadrate agli angoli. Nel 1727 titolo di baronia da Luca de' INIas-
reduce Benedetto XIII da Beneven- simi, indi passò in proprietà della
to, venerdì -2 3 maggio onorò di sua principesca famiglia Gabrielli.
presenza Prossedi, vi ascoltò la messa Roccagorga è posta nella diocesi
celebiata nella chiesa di s. Agata dal Terracinese, in posizione veramente
cappellano segreto monsignor Lon- deliziosa , su feracissimo colle, con
go, e fu nel palazzo baronale trattato due borgate, e convenienti fabbrica-
magnificamente dal marchese Livio ti. Si vuole che nella distruzione del-
de Carolis, spettando allora a lui l'antico Piperno, certa Gorga matro-
il feudo di Pi'ossedi. Ivi ricevette na di quella città, si recasse in que-
292 FRO FRO
sto sito, e vi fabbricasse un palazzo la porta oltre Io stemma di tal fa-
ed una rocca; quindi in tempo di miglia vi sono busti di Giovanni
i
pestilenza dicési che fosse edificato Ginetti e di suo figlio Gio. Paolo,
il castello nella vetta del monte, con iscrizióne che dice avere tal
che fu abbandonato tosto che il nobile famiglia eretto il tempio nel
contagio svanì, e che molta di quella lyoS, e decorato con canonici e
popolazione quivi si rifugiasse. Ha beneficiati. Roccagorga anticamente
vasta piazza disposta con vaga sim- appartenne come feudo ai Caetani,
metria, e forma agonale: essa dalla poscia ai Ginetti marchesi di Castel
parte del palazzo baronale costitui- Ginetto, dai quali per eredità pas-
sce un semicircolo, avente due ra- sò nei Lancellolti , e da questi la
mi di che mettono ad un
gradini , comprò Bernardo Orsini duca
, di
falso piano da cui si giunge do- Gravina e principe di Solofra. In
po molti passi ad egual semicir- fine fu assegnata nel i8io per dote
colo terminato il quale si sale
, a d. Maria Teresa Orsini, quando si
al palazzo medesimo per due rami sposò col principe Doria Pamphily,
laterali ed eguali di scala. Dal la- la qual famiglia ora n' è signora.
to della collegiata si vede un re- Recandosi il Papa Gregorio XVf
cinto ovale per delizia e comodo nel suddetto giorno a Piperno, già
pubblico, e di prospetto all'ingres- capitale de' volsci, e municipio ro-
so del paese evvi un fonte di mar- mano, per passare a Terracina, gli
sagrestia di forma ottangolare, con- vanni Pvivoltini, le altre tre del sa-
tiene i marmorei busti di Marzio e cerdote Fortunato Cassero maestro
Giuseppe marchesi Ginetti, Gio. di eloquenza nel seminario di Sez-
Francesco e IMarzio cardinali: sul- ze. 11 Pupa lodò l'obelisco e l'ar-
FUO FRO 293
tcfice Ignazio Niirclncci romano do- capo de^ i'olsci, a pag. 3i, la dice
miciliato in Roccagoiga, che am- poco lungi da Ferentino , che fu
mise al bacio del piede, insieme al presa nel cons. LXXXIV, essendo
clero, magistratura, ed altre distin- consoli Gneo Cornelio Cossio e Lu-
te persone, offrendoglisi fra gli ev- cio Furio Medullino; che restava
viva due sonetti. Presso Piperno è però intatta la rocca, ed i romani
il celebre monislero € chiesa di partivano confusi e senza vittoria,
parono non poca estensione di ter- medesimo Theuli a p. 43, che Ver-
ritorio, ed avevano nome di gente rugine, che Tito Livio, Decad. r,
472 e seg. AeW Analisi de dintorni mio sconfisse interamente gli equi,
di RomUj parla di f^errucaj Ver- e riacquistò la città; tanto la guer-
rucOi Colle di ferro ^ e dopo avere ra del 349, che questa del 36 1,
con opportune testimonianze spie- sono narrate da Diodoro nel lib.
*«•
FRO FRO 295
nei volsci Ferentino ed Ecetra,
tra la di s. Antonio abbate, la quale
a cui dice succeduta la lena di prima che si concedesse ai sacer-
Monlefortino. Tultavolla in favore doti missionari del preziosissimo
di quelli che credono Valle Corsa sangue di Gesù Cristo , presentava
sorga presso l'antica Verrugine, di- nelle sue forme un' architettura di
remo che gli avanzi di antichi ac- stile gotico, non dissimile dagli avan-
devole terra. Che questa terra fosse altri commendatori, il cardinal Ce-
la Verrugine de' volsci, si diceche sare Baronio, ed il prelato Orazio
dopo la sua memorata distruzione Vittorio. Occupa poi una delle più
del 347 tosse quindi restaurata dal belle posizioni di Valle Corsa il
console Caio Curzio Filone, che convento dei religiosi francescani ri-
vuoisi appartenuta all'agro Fabra- formati ,
già ritiro dei girolamini
tenio che quivi quella famìglia
; del b. Pietio il boschettoda Pisa:
Curzia ebbe della possidenza che , annesso è delizioso, e tra le piante
si estendeva pur anco nei campi primeggia un cipresso singolare per
Verruginati quali stando a tale
, i bellezza ed altezza. L' ospedale fu
opinione da quel console presero fallo fabbricare da Filippo II nel
poscia la denominazione di f^allis i565, quando Valle Corsa si tene-
Curtia , ossia Valle della famiglia va in deposito dal duca d'Alba nel-
Curzia, donde provenne quello di la guerra contro Paolo IV. Tra gli
Valle Corsa, la quale conta più di uomini illustri che fiorirono in que-
quattromila abitanti, ed ha tre chie- sto luogo, ci limiteremo a mento-
se parrocchiali. La prima è dedi- vare Benedetto abbate del monisle-
cata a s. Martino vescovo è ma- ; ro di Monte Scaglioso; Flaminia
tricecon fonte battesimale. La se- sorella dell'avvocato Muzio Ferracci
conda è dedicata a s. Michele ar- che sposò vedovo Pietro Aldobran-
il
via che guida agli oliveti ; la secon- laggi di Colli Berardi, Crocefisso i-
da Fontana, per la fonte pub-
della la Vittoria, Madonna degli Ange-
blica di acqua eccellente, formata li, Pìglio, Scifellì, S, Angelo, San^
a quattro bocche, che proviene daU l'Anna, S. Francesco, S. Giuseppe,
la vicina montagna; la terza di s. S. Pietro, e S. Vito. Nella diocesi
Stefano per la chiesa suburbana di Veroli è il celebre monistero di
dedicata a quel protomartire. Sul- Casamari, del quale si parlerà al
la cima del monte si vedono re- i citato articolo.
sidui d' una vecchia e fortissima Sonnino, Sonmenuni. Sede del
rocca che guardava e difendeva commissariato straordinario, nella
l'antico Caslrinioniuni , che a' pie- diocesi di Terracina. Questo borgo
di dello stesso monte giaceva, do- è posto sulla sommità d'un monte
ve si trovano antichità profane ,
senza mura castellane, alle quali
come avanzipavimenti a scac-
di suppliscono le tuttavoU
abitazioni :
cava di pece, detta pece di Castro viene supplito colle cisterne ; però
per distinguerla dalla comune, ed alla distanza di circa un miglio vi
encomiata dai chimici massime per è pubblica fonte d'acqua perenne
la loiid^agine. Tra gli uomini illustri e buona, chiamata li Gan'illij e
che uscirono da questo luogo, va fuori della porta Riori provvede i
San Lorenzo detto per disi in- licidio, che provengono dalle moli-
FUO Fi;0 297
fngìie superiori. Le femmine por nnfi ;
giacché ad altri riesce peno-
lavar panni sono costrette recarsi so il salire o discendere gì' interni
alle Amasene, e ad un
rive dell' viottoli come essi. L'ardito e fieia
luogo chiamato Bagnuolo, che re- carattere degli abitanti, al presen-
sta nella via per andare a Piper- te è modeiato; e suoi dintorni i
..
-^jà^,'
293 FRO FRO
assemblee, cercando diversi luoghi dotto, e venne dal suo ordine im-
onde slabdirvisi: alcuni edificarono piegato nei primi uffizi. Tratta
Sonnino, altri Asprano , altri la di altri illustri 'sonninesi il citato
nuova città di Pi perno, altri Roc- Ricchi nonché a pag.
a pag. 3c)C),
ca Corgit, altri IMajenza, altri Pros- 3 16 del suo Teatro degli nomini
sedi , altri R.occa.secca . Indi col- illustri nelle aiini, lettere e digni-
l'opinione del Tevoli, autore del tà, che fiorirono nel regno de' vol-
Tcalro istorico di P'dlelri insigne sci. Nella prossimità dell'abitato vi
città e capo de i'oisci, furono al- è una voragine detta Catuaso, me-
zate le mura di Sonnino, coli' os- ravigliosa per la profondità e sue
satina dell'antichissima città di Vo- aperture , la quale ingoia tutte le
losca, che il medesimo Tevoli chia- acque che scorrono dagli alti monti
ma prima sede de' volsci. Nel no- che la circondano, per cui quivi
no secolo la terra appartenne alla si formerebbe un gran lago, se le
famiglia che dalle signorie del luo- acque non si sprofondassero nella
go si chiamò Sonnino, non più esi- medesima voragine. Attualmente è
stente ;
poi divenne dei Caetani, in- protettore di Sonnino il cardinal
di principato e feudo dei Colonna. Giacomo Filippo Fransoni.
Passò Sonnino ai Colonna quan- Ponte Corvo (Fedi). Sede ve-
do Alfonso d'Arragona, espulse le scovile unita ad Aquino, e di go-
genti di Carlo Vili re di Fran- verno, compresovi il villaggio di
cia, ricuperò il regno di Napoli ,
Santa Olii'a. Ora passiamo a par-
facendo dono a Prospero Colonna lare di Frosinone, premettendo uà
del ducato di Fondi, e perciò an- cenno sui volsci.
che di Sonnino eh' era soggetta a 1 volsci furono una delle più
Fondi. Nel pontificato di Clemen- distinte popolazioni dell'antica Ita-
te VII Sonnino molto soffri, come lia per numero e per valore, essi
.scrive il Guazzo nelle sue istorie- travagliarono la nemica R.oma per
Di antico non avvi cosa di consi- tal modo, che forse l'avrebbero di-
to del palazzo baronale, già pro- ta, come l'arte di vincere , anche
prietà dei Colonnesi. Diede questa l'altra più difficile di profittare del-
terra i natali a diversi uomini il- la tempo. Inoltre
vittoria e del i
vei arli eh' egli fa tra le più famo- riunivano ora in una, ora in altra
se popolazioni tlelT antica Italia. di esse città , ma ordinariamente
Sebbene confini del territorio vol-
i in Anzio. Le loro comunità prin-
sco non siano indicati con sicurez- cipali dentro terra furono Velie-
za dagli antichi scrittori, tuttavolta tri, Suessa-Pomezia, Norma,
Cori,
da quanto si conosce pare che ter- Segni, Sezze, Sulmona, Priverno,
minasse in Prosinone, Frasino, dal- Coriole, Longula, Polusca, Salrico,
la parte degli ernici, siccome sem- Verrugine, Eccelra, Arteria, Fro-
bra anche certo che tutto questo sinone, Fregelle, Fabrateria, Acpii-
vasto territorio fosse compreso tra no, Interamna sul Liri, Casino, A-
il mare , e l' Apennino , e che i tina, Arpino, Sora ec. Tra le cit-
suoi confini quasi lutti naturali fos- tà poste sul mare distinguevansi
sero da ponente l'antico Lazio^ da Anzio , Circeio e Terracina detta
levante la Campania , col campo Ansure in lingua volsca, città mol-
Falerno , da settentrione i monti to doviziose e potenti. Capitale dei
degli equi, degli ernici, dei marsi, volsci sembra sia stata in diversi
e di una parte di quei del San- tempi, ora Velletri, oia Piperno,
nio, da mezzogiorno il littorale tir- e forse anche talvolta qualche al-
reno, da Anzio sino a Terracina. tra città.Antonio Ricchi di Cori,
Su tutto questo tratto di terreno, nella sua opera intitolata La reg- :
e sino sulle prossime isole si sten- gia de' volsci ec, Napoli lyiB,
devano i volsci, che in ogni tem- tratta dell'origine, stalo antico e
po, e in ogni condizione non per- moderno delle città, terre e ca-
dettero mai quello spirito di au- stella del regno de' volsci nel La-
dace libertà, e intollerante di gio- zio , delle città de' volsci dedotte
go, che fu loro pioprio e che li in colonie, delle città volsche mu-
rese tanto famigerati nell' antica nìcipii de' romani senza suffragio
storia romana, ed ostinati e quasi delle prefetture romane, ec. Prosi-
quotidiani nemici del nome roma- none fu dunque una delle città
no. La palude Pontina era intera- volsche più antiche, e più illu-
jioli etnici già riuniti a quella re- frusinati eccitarono gli ernici confi-
i)iil<blica, e si procacciò il nome di nanti a prendere le armi in un
i^rtfrriera. Dopo che Tarquinio pei con loro contro Roma ; laonde sot-
primo mosse guerra ai volsci, que- to consoli L. Gennuccio, e Cor-
i
detto da Coriole città volsca espu- l)ra sicuro che fosse ridotta al-
t;nala precedentemente da lui, per l'umile stato di prefettura preto-
Af-ndicarsi coli' ingrata sua patria. ria , cioè di seconda classe , dal
Intanto il prode dittatore roma- governarsi per prefetti colle leggi
no Furio Camillo, nell'anno di romane; perdendo così la preroga-
Roma 367, dopo aver saccheggia- tiva di eleggere da per se magi- i
dei confini di ciascuna loro terra mosse contro Roma, rovinando cam-
o città, per togliei-e così ogni oc- pi e città per ove passò, e special-
casione o mezzo di corrispondenza, mente quelli di Fregelle, di Fresino-
FRO FRO Sor
né, (li Ferentino, e di Anngiii. Si- uel vicarialo romano, ossia ininur-
lio Ilalico ugnando quali gc-iili sot- diatamente soggetto alla santa Scdf,
to le insegne romane poitaionsi al- e nomina il vescovo Papia, fi usi-
l'infelice battaglia di Canne, nove- nonciisis episcopi, il quale nt'Haniio
ra Frosinone coli' epiteto di guerrie- 'jioS intervenne al concilio ci^iehra-
ra. Intantonumerose colonie di
le to iu Roma dal Pontefice s. Sim-
soldati, che da Pioma si spedivano maco. Questa sede vescovile [)er W.-
nore del seggio vescovile, ed il Co- monsignor Giorgi, nella sua Dis-
leti annotatore dell' Ughelli, Italia sertatìo hist. de cathedra episc. Setiae.
ìione, creato Papa a' -ìG luglio ^ 4> 1 degli abitanti del Lazio si accreb-
morto a' G» agosto del ')?.3. e sepol- bero colla venuta in suo soccorso
to nella basilica vaticana. Quindi dei greci dell'impero orientale, pri-
agli 8 giugno del 536 fu elevato ma sotto la condotta, di Belisario
al pontificato s. Silveiio, figlio per nel pontificato di s. Silverio, poi
i» legittimo matrimonio del Papa s. di quella di Narsete, che discaccian-
-'*' Ormisda, che dicesi nato a Cecca- do i goti succeduti agli eruli nella
no sebbene oriundo di Prosinone, dominazione, non liberarono l'Ita-
il quale consumato dalla fame o lia dal miserabile suo stato. E no-
ciò che scrive Costantino Caielano d'Angiò, dal Pontefice Clemente IV.
monaco benedettino. Costui ne'suoi Recandosi Carlo I alla conquista
commenti alla vita di Gelasio li del regno invaso da Manfredi fi-
di casa Caetani, tratta da un mss. glio naturale del defunto Federico
della biblioteca Ambrosiana di Pan- li, che inoltre poneva a soqquadro
lo XI li, ed anche prima, era capi- partì con poderose forze l' angioi-
tale o reggia della Campania, e no, e superato il passo del pon-
che vi risiedevano i duchi Caetani te di Ceprano difeso dai nemici,
nella loro qualità di duchi della il regno fu occupato, e Manfre-
Campania dipendenti dalla san-
, di con un tragico fine die ter-
ta Sede. Leggo nel jtom. I, par, mine alla sua vita. Verso questo
li, pag. 1 66 del Cardella, Mc- tempo , se non prima , i cittadini
morid storiche dt' cardinali , che di Frosinone formarono il loro sta-
Pietro Galluzzi romano, governò tuto municipale, tuttora esistente.
con tal senno e prudenza la pro- Si apprende dal Muratori nella ,
Chiesa, ed avendo avuto nelle ma- ci, la pili parte che avevano preso
ni Antonio Pontadera nemico del il cognome dtlle bande nere ( dal
Pontefice, lo fece appiccare a Pro- colore delle insegne dato alla fan-
sinone ad un albero d' olivo. Nei teria fiorentina dal valoroso capi-
pontificato di Alessandro VI, e nel tano Giovanni de' Medici con A-
)
che avea già tanto sofferto per si- berazione fatta di battere Rocca di
mili antecedenti cause , tornò ad Papa; le genti del qual luogo a-
essere il teatro di aspri e san- vevano occupato Castel Gandolfo
FRO FRO 3o7
posseduto dal cardinale ài Monte andava Pontefice ac-
l'esercito del
per essere mal guardato. Finalmen- costandosi per far la massa a Ferenti-
te il viceré, messi insieme dodici no, e daie speranza di soccorso agli
mila fanti, de' quali degli spagnuo- assediati. Fu finita ai 24 la batteria
li e tedeschi in fuori condotti in a FrusolonCj ma non essendo tale
sull'armata, la maggior parte era- che desse al vicei'è speranza di vit-
no fanti comandati , si pose con toria, non fu dato l'assalto, e non-
tutto l'esercito il dì 22 dicembre a dimeno Alarcone travagliandosi in-
campo a Frusolone, terra debile e toiiio alle mura fu ferito d'un ar-
senza muraglia; ma alla quale suc- chibuso e fu ferito anche Mario
,
né si potevano anche per l' altez- con Alessandro Vitello, Gio. Batti-
za del monte accostar tanto l'arti- sta Savello e Pietro da Birago ; ed
glierie de' nemici, i quali vi aveva- approssimatisi mezzo miglio di a
no piantati tre mezzi cannoni e Larnara, dov'erano alloggiate cin-
quattro mezze colubrine, che vi fa- que insegne di fanti spagnuoli, ne
cessero molto danno; ma delle di- tirarono due insegne in una im-
ligenze loro principali era l'impe- boscata, e li ruppero con la mor-
dire quanto potevano, che non vi te del capitano Peralta con ottan-
entrassero vettovaglie. Dall' altro ta fanti, e molti prigioni con due
canto il Pontefice benché esaustis- insegne. Attendeva frattanto il vi-
simo di denaro pronto a
, e più ceré a far mine a Frusolone, e
tollerare l' indegnità di pregare di quelli di dentro contramminavano
essere provveduto d' altri , e tale tanto sicuri delle forze de' nemici,
indegnità di provvedere con modi che ricusarono quattrocento fanti
straordinari, aumentava quanto po- che i capitani dell' esercito voleva-
teva le genti sue di fanti pagati e no mandar dentro in loro soccor-
comandati, ed avea di nuovo con- so. E
nondimeno nel tempo mede-
dotto Orazio Baglione, dimenticate simo non erano meno calde le pra-
le ingiurie fatte prima al padre, e tiche dell'accordo, per cui si fece
poi a lui, il quale come disturba- tregua 1'
ultimo di gennaio col vi-
tore delia quiete di Perugia aveva ceré per otto giorni, con patto che
lungamente tenuto prigione in Ca- le genti della Chiesa non passasse-
stels. Angelo. Con questi aumenti ro Frusolone , né lavorassero con-
3o8 FRO FRO
medesimamen-
V
tro la terra, essendo za dubbio sarebbe seguito, se aves-
te proibito a quelli di dentro il sero o fatto ralloggiainento in sid
fortificare, e mettere dentro vetto- colle preso, o se fossero stati av-
non dì per dì, e paren-
vaglia, se vertiti t desti a sentire la rilira(;i
do Fieramosco aver scoperto assai de' nemici, perchè il viceré non il
gato la cosa, egli non volendo in- ritirò a Cesano, e di quivi a Cep-
terrompere la speranza grande che perano ".
avevano i suoi della vittoria, date Da sì preciso e lungo racconlo,
a lui parole, mandò occultamente che Paolo Giovio riporta più con-
a dire alla gente che continuasse , ciso, si comprende la bella difesa che
di camminare. Non poteva l'eser- fecero in quella occasione i frosino-
cito arrivare a Frusolone, se non nesi sostenuti dalle altre genti con-
s' insignoriva di un passo, a modo federate del Papa, e lo smacco che
di un ponte, situato alle radici del ne ridondò al viceré de Lanoia, e
primo colle di Frusolone, al quale alle truppe imperiali che comanda-
erano a guardia quattro bandiere va. Egli difatli fu costretto a levar
di fanti tedeschi ; ma arrivata la l'assedio di Frosiuone , e a lasciare
vanguardia comandata da Stefano in quelle vicinanze quasi tutta la
Colonna, e venuta con loro alle ma- sua artiglieria, ritirandosi precipi-
ni, li ruppe e mise in fuga, am- tosamente al di là del Gaiigliano,
mazzali circa duecento di loro e ,
ed evacuando così pon- il territorio
presine quattrocento con le inse- tificio per difendere lo stesso regno
gne, e così guadagnato il primo di Napoli invaso dalle truppe del
colle, gli altri si restrinsero in luo- Papa con quelle de'suoi alleati. Po-
go più forte, lasciata libera l'en- chi mesi dopo, però nell'istesso an-
trata a Frusolone agli ecclesiastici, no i52 7, i fiorentini sotto la con-
i quali essendo già vicina la notte, dotta di Orazio Baglioni, confede-
fecero 1' alloggiamento in faccia lo- rati coi francesi comandanti da Lau-
ro, con isperanza grande di Renzo trec, fecero soffrir nuovi guai è for-
e di Vitello, le azioni del quale in se anche peggiori alla città di Pro-
quest impresa procedevano con ma- sinone per conservarla a Clemen-
la satisfazione del Pontefice, di a- te VII, in favor del quale essi com-
vergli a rompere, o fermandosi o battevano contro le truppe dell'im-
ritirandosi, come si crede che sea- peratore Carlo V. Operato iu Ro-
FRO FRO 3o9
ma il noto lagriinevole saccheggio cominciò dall'invadere colla sua ar-
cìair esercito imperiale, una banda mata PonlecorvOj e quindi Fresi-
di questa truppa
stessa che da , none con tutte le vicine città sino
Roma passava a Napoli per la par- presso Roma, cioè Anagni, Valmon-
te di Fresinone, fu assalita dai fio- tone, Cave, Tivoli, Marino, Pale-
rentini che l'inseguivano, in questa strina, Nettuno, e tutta in somma
stessa città espugnata da essi e sac- la Campagna di Roma, a cui fece
cheggiata, narrando Bernardo da soffrire lunghe depredazioni, conti-
Segni, isterico toscano di molta ri- nuali saccheggi, e ripetuti incendi,
putazione: » In prima arrivati a Fru- perchè durò questa desolatrice in-
solone, dato l'assalto senza batterlo vasione oltre un anno.
con artiglieria (perchè ne avevano Un tal flagello si fece maggior-
sei pezzi soli da campo), dov'erano mente sentire a Fresinone per es-
cinquecento fanti alla guardia, lo sere slato uno dei primi paesi oc-
presero per forza^ e messonlo a sac- cupati da quella feroce soldatesca,
co ". Dipoi il Pontefice Giulio 111 che vi si stabilì , fortificandolo ,
miche erano comandale dallo spa- re vescovo d' Anagni, e legato del-
gnuolo Ferdinando di Toledo du- la provincia di Marittima e Cam-
ca d'Alba, viceré di Napoli, Questi pagna, come lo chiama il Cardella,
3io FRO FIlO
nelle Memorie {storiche de cardinali godette la provincia di Campagna
tom. V, p. 93, an/.i aggiunge che e Frosinone, questa illustrarono va-
il vescovato d'Anagni gli fosse con- ri concittadini con distinti talenti,
ferito mentre eia legato della pro- ed impieghi cospicui tali furono il :
Anagni ; indimori ia
il cardinale Battista Grappelli d' una delle più
Roma nel i57g. Ad onore di Fro- distinte famiglie, ec. Alla metà del
sinone qui rammenteremo, che in secolo XVII, seguendo per la pro-
mezzo alle sue peripezie, alcune tra vincia, e per Frosinone il passag-
le sue più illustii famiglie con suc- gio di truppe spagnuole e tedesche
cesso coltivarono le lettere, mentre per le pretensioni sul vicino regno
altri si distinsero nella gerarchia ec- di iVapoli, poco gravosi ne riusci-
clesiastica, Ortensio Battisti fu dot- rono gli effetti. JN'el seguente se-
to e zelante vescovo di Veroli, e colo la provincia, e la città di Fro-
perciò anche di sua patria, dal 1567 sinone fu onorata dalla presenza di
al i5g4; ed Orazio Ciceroni pri- Benedetto XIII, reduce dalla sua
ma fu vescovo di Sora, poi di Fe- antica chiesa di Benevento. E da
rentino nel iDgi: prima di lui lo osservarsi che molti Papi negli an-
era stato l'altro frosinonese Silvio tichi secoli portaronsi o per affari,
Calassi, che avea meritato di esse- o per rifugio in Benevento, come
re prescelto da s. Carlo Borromeo si dice in quell'articolo, e perciò
a vicario generale del suo arcive- molti avranno nel passaggio ono-
scovato di Milano. Inoltre France- rato Frosinone. Preceduto dunque
sco Ciceroni, celebre giureconsulto, dalla ss. Eucaristia, Benedetto XIII
fu destinato da Gregorio XIII a go- a' 3i maggio giunse in Ceprano,
vernatore di Fano, per non dire incontrato da quella magistratura
d'altri. e clero, ricevendo alla porta dalla
Sembra che dal pontificato di prima la presentazione delle chiavi
Sisto V la sede del governo e ca- in mezzo al concorso delle circon-
poluogo della provincia di Cam- vicine popolazioni, vedendosi le stra-
pania o Campagna romana, stabil- de sparse di fiori, e le finestre or-
mente abbia proseguito senza in- nate di drappi diversi. Il marchese
terruzione a risiedere nell' antico Livio de Carolis si portò ad incon-
capoluogo di Frosinone, mentre che trare il Pontefice un mezzo miglio
talvolta presidi e legati fecero di- prima di giugnere a Frosinone, ed
mora nelle vicine città, tra le qua- entrando in questa città Benedetto
li si nominano Anagni , Ferentino XIII vide sulla porta e sotto il suo
e Pipeino. Visitò quel gran Papa pontificio stemma questo anagrama:
varie parti della provincia , e fu BE\EDicTus DEciMus TERTius, purc let-
particolarmente a Terracina, a Pi- terale TER DECIMUS BE.\EDICTUS ES TU.
perno ed a Sermoneta pel prosciu- Dopo le ore ventidue arrivò la ss.
gamento della Palude Pontina e , Eucaristia, portata da monsignor
per liberare i luoghi infestali dai Piersanti col solito accompagnamen-
malviventi. Clemente Vili fece ve- to, alla chiesa degli agostiniani scal-
scovo di Jesi il frosinonese Pirro zi della beata Vergine della JNeve,
Imperioli ; indi per la calma che lungi un miglio da Frosinone; ed
FRO FRO 3ii
alla porta del convento fu ricevu- niana , il Papa discese in coro ad
ta dal superiore vestito di piviale, orare, fece distribuire buona som-
e dai religiosi con torcie accese. ma di denaro a* poveri , dal suo
Riposta nel tabernacolo fu poi con- elemosiniere segreto monsignor Al-
sumata , non volendo il Papa nel bini vescovo di Leuca, e subito do-
proprio stato viaggiare preceduto po si pose in viaggio per Prossedi,
dal Sagramento. Poco dopo ar-
ss. corteggiato dal majfchese de Caro-
rivò anch' egli al convento, desti- lis, che nel detto convento avrà
nato per suo alloggio, secondo il trattato splendidamente la famiglia
suo costume, con numeroso seguilo, ponttfìcia.
cavalleggieri e guardia svizzera. Os- Intanto nei primi anni del se-
sequiato dal commissario e procu- colo XVIII fiorirono in Fresinone
ratofre generale dell'ordine, e da molti individui, distinguendosi il dot-
altri superiori ivi recatisi, Benedet- tissimo p. m. Domenico Scifelli ago-
to XIII si trasferì in chiesa a ve- stiniano, appartenente ad una delle
nerare il ss. Sagramento, indi in primarie famiglie di questa città ;
di). Solo qui noteremo che alla Battista Cicala o Cigada genovese,
medesima epoca di Gregorio XVI, da Giulio III; Fitellozzo de' Fitti-
erigendosi la legazione di Velle- lazzio Fitelli di Città di Castello,
Iri, a questa furono attribuiti di- da Paolo IV ; Marc Antonio Co-
versi luoghi , sino allora facenti lonna romano, da Sisto V a'4 set-
parte della delegazione diFresinone tembre i585; eà Antonio Pailotta
e delle provincie di Maiittima e piceno, nato in Ferrara, legato a
Campagna; cioè il distretto di Ter- Intere nel 1 824 per nomina di Leone
racina , i governi di Valmontone, XII: nella legazione del cardinal Pal-
di Segni e di Sezze; coi loro vice- letta, Ferentino divenne capoluogo
governi, e di taliluoghi se ne trat- di sua legazione nel maggio e giu-
ta all'articolo Fdlelri (Fedi). Il gno di detto anno ,
quando quel
eh. De Mattheis a pag. io5 e seg. porporato per quaranta giorni ten-
ci dà la serie dei diversi governa- ne le redini delle provincie di Ma-
tori di questa città e dell'annessa rittima e Campagna, ed a' i5 mag-
provincia eh' ebbero residenza in gio emanò da Ferentino l' editto
Prosinone, ora col titolo di legato contro i crassatori , facinorosi e
o di rettore, ora con quello di de- malviventi di tali provincie : il car-
legato, e più spesso col titolo di dinale dopo il suo. arrivo in Fe-
preside e governatore generale. In rentino nominò suo luogotenente
questa serie di nomi illustri ve ne generale 1' integerrimo magistrato
sono alcuni che già cardinali go- avvocato Tommasi Alessandri. I
mano, fatto da Clemente XIII nel Ricchi nella sua Reggia de" volsci, a
1766, e cardinale da Pio VI nel pag. i3o, tratta di Frosinone, che
1794. -Antonio Rusconi bolognese, pur chiama Frasellonej e de' suoi
nato in Cento, fallo da Pio VI nel nomini illustri a pag. i33 del suo
1778, e cardinale da Pio VII nel Teatro. In oltre si può consultare
I 8 1 6 Cesare Nern h riii i d A n co n a
. ' anche per le notizie della provin-
fallo da Pio VII nei 1807, e car- cia, Ottavio Ligorio, Ristretto isCo-
dinale da Pio Vili nel 1829. Fa- rico dell'origine degli abitanti del-
brizio Turiozzi di Toscanella, fatto la Campagna di Roma , de" suoi
1 TxO FRO 3,5
re, consoli e dittatori, Roma 17 53, liisivo al faustissimo accesso del
©lire diverse altre edizioni , arric- Papa nella provincia di Prosinone,
chite di copiose notizie dal p. Ni- al tripudio, alla fedeltà ed all'a-
colò Galeotti. La provincia di Ma- more de' volsci verso la di lui sa-
rittima e Campagna, il celebre pae- gra persona. Proseguendo il viag-
se degli ernici e dei volsci, la pro- gio pei territorii di Zagarolo Pa- ,
Intanto uno stuolo di giovani de- sua benedizione all' immenso tripu-
cenlemenle vestiti, appartenenti qua- diante popolo; indi nella contigua
si tutti alle primarie famiglie, aven- ampia sala di udienza, decorata con
do chiesto ed ottenuto il permesso colonne di stucco, e damaschi rossi,
za di Gregorio XVI tia le sue mu- cordare alla sua palria Frosinone
ra, fu da questi corrisposto col più il fausto evento, volle distribuire
grazioso gradimento, e colle parole nello slesso giorno generose elar-
le più benevoli, con immensa sod- gizioni a povere donzelle orfane di
disfazione del magistrato e di ogni ambo i genitori nelle tie parrocchie
ordine di cittadini. La mattina del della città. Alle ore ig giunse il
giorno 4 "TifgS'O} Jl Pontefice col Pontefice a Frosinone incontiato
suo corteggio, ed accompagnamento dalla magistratura , e da tutta la
di monsignor delegato Pila, si por- popolazione, che parimenti voleva
tò a visitare l'antica cospicua città staccare i cavalli dalla sua carrozza.
di Alatri, ove ricevette dimostra- Nelle ore pomeridiane il Papa a
zioni che non è qui luogo narrare, piedi si recò a visitare la vicina
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chiesa abbaziale di s. Beiiedctlo de- con doti le zitelle indigenti, ed i
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sncR
Moroni, Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico- eco lesiastica
AFK-9455 (awsk)