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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARI! GRADI DELLA GERARCHI
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA.
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONC1LII
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI CARDINALIZIE F. ,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
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(jUOVANNI (s.), apostolo ed e- lo scelse con s. Pietro e s. Giaco-
Tnn^elista.tacque a Belsaida nella mo per essere testimonio di sua
Galilea, era figlio di un semplice trasfigurazione sul Tabor, e di
pescatore nomato Zebedeo, e di sua agonia nell'orto degli Ulivi ; fu
Snlome, e fratello cadetto di s. incaricato con s. Pietro di allesti-
serne trattato come s' ella fosse sta- Indie orientali, contengono che gli
dice, commise la cura di una ma- cine. Sappiamo dal greco Apollonio
dre vergine ad un discepolo ver- ch'egli risuscitò un morto ad Efeso.
gine. S. Ambrogio, s. Gio. Griso- S. Epifanio accerta che il santo e-
tore, dal principio del suo mini- ni a' 27 dicembre. La Chiesa com-
stero infino alla morte di s. Gio- memora inoltre il suo martirio
vanni Battista. Lo scrisse in greco, cioè il glorioso trionfo da lui ripor-
lingua parlata dai popoli a' quali tato uscendo miracolosamente in-
lo destinava, ma ne fu fatta quasi colume dall'olio bollente, come si
subito una versione in siriaco. Teo- è detto; e nel luogo dove accadde
doreto lo chiama una teologia, che questo miracolo, presso la porta det-
la mente umana non può affatto ta dai romani Latina, venne eretta
intendere, e che le sarebbe stato una chiesa sotto i primi imperatori
impossibile immaginare. Perciò
d' chiamata Chiesa
cristiani , san
di
gli antichi hanno paragonato il Giovanni avanti Porta Latina
santo evangelista ad un'aquila che {Vedi). La festa di san Giovan-
s' innalza nell'aere, e che 1' occhio ni avanti la porta Latina celebra-
dell' uomo non può seguire. Per la si a' 6 di maggio : è stata ,
già è
stessa ragione i greci gli hanno moltissimo tempo, celebrata in mol-
dato il titolo di Teologo per ec- te chiese coli' astinenza dalle opere
cellenza. Abbiamo altresì di s. Gio- servili, ed era una volta di obbli-
vanni tre epistole : la prima è in- go in Inghilterra.
dirizzata a tutti i cristiani, massi- GIOVANM Crisostomo o Cri-
me a quelli ch'egli avea converti- sostomo (s.), celebre dottore della
ti ; le altre due sono dirette una Chiesa. Nacque in Antiochia verso il
quale intraprese lunghi viaggi, sop- l'annij avendo oltre a Giovanni an-
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che una figlia, prese saggia cura mo ne fuggì, e si tenne nasco-
se
di essi. Giovanni studiò l'eloquen- sto fino a che furono riempite le
za sotto Libanio, uno de' più fa- sedi vacanti ; il secondo fu fatto
delle passioni, applicandosi alla me» austerità che praticava gli cagio-
ditazione delle divine scritture. S. narono una pericolosa malattia, per
Melezio vescovo d'Antiochia, che il cui nel38 1 fu costretto ritornare
conobbe, lo trasse al servigio del- ad Antiochia per rimettersi in sa-
la Chiesa, e dopo averlo egli me- lute. In quell'anno stesso fu ordi-
desimo istruito, tenendolo tre anni nato diacono da s. Melezio; poscia
nel suo palazzo, Io ordinò lettore. Flaviano, che a questo succedette
Sebbene dotato di somma facon- sulla sede di Antiochia, lo innalzò
dia e ricco di preziose cognizioni, al sacerdozio nel 386, lo nominò
amava la taciturnità; ciò non per- suo vicario, ed incaricollo di an-
tanto s' intratteneva volentieri sulle nunziare ai popoli la divina paro-
verità eterne con persone virtuose, la. Egli sostenne questo importan-
ricato della cura d'istruire il po- ed in una gran carestia anche dei
polo, e continuò dopo il di lui ri- vasi sacri. Fondò parecchi spedali,
torno le sue fatiche evangeliche fra cui due per gli stranieri ; e le
collo stesso zelo e col medesimo sue larghe limosine gli meritarono,
successo: egli era l'ornamento e la dice Palladio, il soprannome di I:-
delizia d'Antiochia e di tutto 1' o- lemoainierc. Infiammato da un san-
riente, perchè la sua rinomanza s'e- to zelo per la propagazione del van-
ra estesa fino ai confini dell'impe- gelo, mandò un vescovo missiona-
ro. Rimasta vacante la sede di Co- rio presso i goti,un altro in mez-
stantinopoli nel 397, per la morte zo agli sciti nomadi , altri ancora
di Nettario, l'imperatore Arcadio nella Persia e nella Palestina.
volle innalzarvi s. Gio. Crisosto- Intanto l'imperatore Arcadio la»
del santo arcivescovo perchè quello squa del 4 0I > s Giovanni Griso- -
sciagurato potesse im- godere dell' stomo ritornò alla sua sede, es-
munità del santuario. S. Giovanni sendone stato assente cento giorni,
Grisostomo pronunziò in questa e il dì appresso montò il pulpi-
occasione un eloquente discorso sul to per dimostrare quanto fosse lie-
cattivo stalo di sua salute, per iu- lo deporre. Perciò ella chiamò
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del viaggio , dalla brutalità delle eh' erano venute dalle piò remo-
guardie, e dalla privazione quasi te contrade; e il suo corpo fu se-
continua del sonno. Il vescovo ed polto presso quello di s. Basilisco.
la del coro della basilica vaticana. logono; 1 ">. il trattato contro i giu-
J latini celebrano la sua festa ai dei e i gentili; 16. otto discorsi
27 di gennaio, giorno in cui av- contro i giudei; 17. discorso sul-
venne in Costantinopoli la trasla- l'anatema ; 1 8. discorso sopra le
zione del suo corpo , e i greci strenne; 19. sette discorsi sopra
ai i3 di novembre: questi ulti- Lazzaro. Vi sono ancora in que-
mi celebrano ancora la memoria sto tomo alcune opere falsamente
di lui, di s. Basilio, e di s. Gre- attribuite a s. Gio. Grisostomo, co-
gorio IN'azianzeno ai 3o di gennaio. me un settimo libro del Sacerdo-
11 Dome di Crisostomo, che signi- zio ; una omelia sopra gli scherzi;
fica Bocca d' oro, fu dato a s. un trattato contro i giudei, i gen-
Giovanni poco tempo dopo la sua tili e gli eretici, ec.
morte, trovandosi negli scritti di Il tomo II contiene: 1. vent'u-
s. Efiem, di Teodoreto e di Cas- na omelia sopra le statue, o sulla
siodoro. sedizione d'Antiochia; 1. due ca-
techesi , o istruzioni ai catecume-
Opere di s. Giovanni Grisostomo. ni; 3. tre omelie contro il demo-
nio; 4- nove omelie sulla Peniten-
Giorgio e Niceforo ci assicurano za; 5. un'omelia sulla nascita di
che s. Gio. Grisostomo aveva com- Gesù Cristo; 6. un'altra sul bat-
posto più di mille libri. JN'oi dare- tesimo di Gesù Cristo; 7. due sul
mo il catalogo di quelli che ci re- tradimento di Giuda; 8. le omelie
stano, giusta l'edizione del p. Mont- sopra la Croce e sul buon Ladro-
faucon, detta dei Benedettini, pub- ne; 9. un'omelia sulla risurrezio-
blicata a Parigi dal 17 18 al 1738, ne de' morti ; io. una sulla risur-
in tredici volumi in foglio, in gre- rezione di Gesù Cristo; II. un'al-
co ed in latino. tra sull'Ascensione; 12. due ome-
Il tomo I 1. le due
contiene: lie sulla Pentecoste; i3. sette pa-
Esortazioni a Teodoro; 2. i due negirici di s. Paolo; i4- > panegi-
libri della Compunzione; 3. i tre rici dei santi Melezio, Luciano, Ba-
libri della Provvidenza 4- ve 1'* ; ' *- bila, Giuventino e Massimino, Pe-
bri contro i nemici della vita mo- lagia, Ignazio, Eustazio, Romano,
nastica ; 5. il Paragone d'un re e martiri; dei Maccal>ei, e delle san-
d'un monaco; 6. il libro contro gli te Berenice, Prosdocia e Donnina ;
spiega che una parte del cap. 25 il quale non è diviso in omelie.
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14. 11 libro della virtù e del vizio. miniitra delle correxioni importanti
1 5. 11 trattato della natura oom« pei disionari d' Eskhio e di Sui la
paese di K.ent, ove usò alla scuo- visi in molti cori cantavano gior-
la di s. Teodoro di Cantorbcry, no e notte le laudi del Signore,
e vi studiò lettere ed insieme le significando un tal nome, uomini
massime di pietà sotto il sauto ab- che non dormono mai. Giovanni
bate Adriano. Tornalo in patria coperto di poveri cenci tornò in
si ritirò nel monistero di Whitby, patria sei anni dopo, e scelse ad
dal quale fu tratto per innalzarlo abitazione una casuccia in vicinan-
alla sede vescovile di Hagustad ;
za o meglio un oscuro angolo della
poscia passò a quella d' Yorck. La- stessa casa dei suoi genitori e paren-
sciò anche questo vescovato per ti, che senza sapere chi fosse lo man-
chiudersi nel monistero di Beverley, tenevano colle loro limosiue. Viven-
che avea fatto fabbricare, e dal do in questo modo santificossi coll'o-
quale derivò il suo soprannome di razione continua e colla pratica del-
Beverley. Ivi passò il resto de'suoi la mansuetudine, dell'umiltà, della
giorni negli esercizi della peniten- pazienza e della mortificazione. So-
za e dell'orazione, terminando feli- lo all'estremo del viver suo si die
cemente la sua mortale carriera ai a conoscere madre. Morì a sua
7 di maggio del 721, nel qual gior- nel 4^° ? e come avea chiesto fu
no il martirologio romano fa men- sepolto nel suo abituro, dal qua-
zione di Questo santo vesco-
lui. le egli avea avuto il nome di Cu-
1376. Nella sua vita scritta dal tare maggiore. Il capo di questo
Surio, ed in Walsingham leggonsi santo conservasi nella chiesa di s.
molti miracoli operati per sua in- Stefano a Besauzoue nella Franca
tercessione. Contea. Egli è onorato ai i5 gen-
GIOVANNI Calidita (s.). Figlio naio.
di un ricco signore di Costantino- GIOVANNI da Cahstrano (s.).
poli per nome Eutropio, ma dimo- Ebbe per padre 1111 genlduomo
rante in Roma ov'egli nacque, ab- d'Angiò eh' crasi stanzialo nel re-
deva BOpra le nude tavole, inopie" e Calisto 111, che successe a Nico-
gando il restò della notte nella lo V nel i.jn, lo mandò a pre-
preghier* e nella contemplazione, dicare una crociata nell'Alemagna
Egli possedeva lo spirito di coni- e neh' L agheria. La vittoria dai
punuone, e lo inspirava coti le cristiani riportata sopra Maometto
sue prediche mi peccatori più in- 11, per CUI In Costretto di I
e che incoraggiva i soldati in mez- del Sinai, ove si pose sotto la di-
zo ai tenendo in mano la
pericoli, rezione d' un vecchio anacoreta no-
croce, ed esortandoli a vincere o mato Martirio. Dopo quattr' anni di
morire. Tre mesi dopo questo fatto, fervoroso noviziato , in cui s' era
Giovanni spirò tranquillamente nel imposto più rigoroso silenzio, e
il
monte Sinai, e superior generale lontano. Narrasi che avendo ciò ese-
di tutti i monaci
ana- e di tutti gli guito per tre anni continui, il ba-
coreti di Pregato
quella contrada. stone produsse dei frutti cui il ,
dal beato Giovanni abbate di Rai- vecchio romito portò alla chiesa, e
ta, monastero posto vicino al mar dispensò ai fratelli, dicendo loro :
carmelitani nel convento di Medina Gli antichi religiosi dell' ordine, ri-
del Campo, avendo scello quest'or- guardando la riforma come una ri-
fuoco della divina carità, nulla ago- cizi, il suo amore per l'abiezione, e
gnava maggiormente che di imitare l'insaziabile desiderio di patire. IN è
Gesù sofferente, d'essere a parte ammiravasi meno in lui l' amore
delle sue umiliazioni , di portar la pel prossimo, massime pei poveri,
sua croce, di servire il prossimo per gli ammalati , pei peccatori ;
per amore di lui. La sua vita olTre amava teneramente eziandio i suoi
un continuo avvicendamento di gra- stessi nemici, e sempre rendeva loro
successo della riforma, e nel i5y6 lui, si ridestarono allorché nel ca-
fu da lei fatto direttore del con- pitolo tenuto a Madrid nel l5gl ,
vento d' Avila, ove persuase le re- disse liberamente la sua sentenza
ligiose a rinunziare a' parlatori! , e contro gli abusi che si tolleravano
corresse quegli abusi che non sono o voleansi introdurre da alcuni ca-
compatibili con una vita austera e pi dell'ordine; laonde venne spo-
premura, e molte persone che vi- tirossi nel solingo convento di Pe-
vevano nel mondo affidarono a lui gnuela ,
posto nelle montagne di
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Sierra-Morena. Giovanili riguardane la sua festa si pose nel Breviario
do il suo esilio come una felicità, romano a' 1 \ novembre. Il suo cor-
ne scusava gli autori, e non volle po trovasi a Segovia, ed un brac-
die suoi
i amici informassero il cio ed una gamba sono ad Ubeda.
padre vicario generale del modo in- S. Giovanni della Croce aveva com-
giusto col quale era trattato. Alle poste alcune opere spirituali in lin-
accuse che gli venivano intimiate, gua spaglinola, che furono tradotte
null'altro rispose se non che sof- in italiano, in latino ed in france-
frirebbe con giubilo qualunque pe- se. Le principali sono La salita :
ti, e servì nelle guerre che allora mise a correre per le vie gridan-
dividevano la Fi-ancia e la Spa- do, percuotendosi, e strappandosi
gna ; militò anche nella guerra che i capelli come un forsennato ,
virtuose persone. Bella prova del- torno al di lui letto. Anna Ossorio
l'amore che Giovanni avea pe' suoi tocca a questo spettacolo, avver-
poveri malati, fu un giorno in cui tì segretamente 1' arcivescovo dello
appiccatosi il fuoco al suo ospizio, stato al quale era ridotto il sau-
esponendo sé stesso al pericolo per to, e colla di lui autorità lo per-
salvarli, li trasporti) l'un dopo l'al- suase di abbandonar lo spedale,
1
tro sul dorso frammezzo alle fiam- e lo condusse in sua casa perchè
me. Né la sua carità reshingevasi fosse curato ma rapidi prog
; i
entro i confini del suo spedale, ina si si della sua malattia tolsero <>.;ni
estendeva a tutti i poveri della pro- speranza della sua guarigione. Tut-
vincia, e a chi somministrava di ta la gente mostravasi costernata
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al pericolo in cui si trovava que- sciandovi che una finestrella ,
per
sto uomo di Dio ; tutta la nobil- cui poter avere il necessario, e dal-
tà e i magistrati vennero a visi- la quale facea pure delle istruzio-
tarlo pregandolo di dare la sua ni a quelli che venivano a visi-
benedizione alla città, il che fece, tarlo. Cinque giorni della settima-
persuaso dall'arcivescovo. Indi si na si tratteneva solo con Dio, ne
rivolse colle più patetiche esorta- si lasciava vedere che il sabba to
zioni a tutti quelli ch'erano pre- e la domenica, e solo dagli uomi-
senti , raccomandando ad essi i ni. Non mangiava che una sola
suoi poveri e i suoi fratelli che volta ne mai usava pane, né
il dì,
avevano la cura dello spedale. L'ar- cibo cotto. Possedeva il dono della
civescovo messa nella
celebrò la profezia, e scuopriva a quelli che
camera amministrò
di lui, e gli il visitavano finanche i loro più
gli ultimi sacramenti; e Giovanni segreti pensieri ; aveva ancora il
col quale rimase circa dodici anni. santo, predisse che sarebbe vesco-
Morto questo, passò altri quatlr'au- vo, ma che avrebbe a sostene-
ni in diversi tnonisteri del vicina- re gravi persecuzioni, come avven-
to; poscia ritirassi soletto sopra un ne. Molti distinti personaggi ed e-
sua vita non volle veder nessuno, volte, a lui si rivolse, ed ebbe tan-
rese tranquillamente Io spirito nel- ri; accadutagli una terza volta si-
l'anno 3cj4 o 3cp, probabilmente imi sciagura , ricorse di nuovo
ai 18 di ottobre, in cui i cofti e gli al suo pastore, che gli fece dona-
egiziani ne celebrano la festa. I re un naviglio appartenente alla
martirologi latini ne fanno men- chiesa. La carila del santo pa-
zione ai 27 di marzo. triarca si estese oltre i confini
GIOVANNI (s.), detto Y Eterno- della sua diocesi, e sovvenne molti
tiniere. Nacque in Amatunta nel- sventurati sudditi dell'impero d'o-
l' isola di Cipro, di nobile e ricca riente ch'eransi riparali in Egitto
famiglia. Fu maritato ed ebbe dei dal furor de' persiani. Grandi som-
Gglij morti i quali e rimasto ve- me di danaro ed abbondanti prov-
dovo, si segregò dal mondo, distri- vigioni spedì a Gerusalemme sac-
buì a' poveri i suoi beni, e tutto cheggiata dagl' infedeli , e molli
si diede agli esercizi della cristia- operai egiziani per rifabbricarvi le
na pietà. Rapidamente avanzossi chiese; atterrate. Incaricò due. ve-
nella perfezione, e divulgatasi la scovi ed un abbate d'andar iu Per-
(ama della sua eminente santità sia a riscattarvi i prigionieri. Li
venne eletto patriarca di Alessan- Provvidenza, iu cui confidava, gli
gli spedali, andava d'uscio in uscio viers. Ivi si diede alla conversione
a sollecitare le limosine a prò dei dei calvinisti, e ali istruzione >
:
fatiche coronai.- dal più felice suc- due religiosi , e la elsa che BfCI '
pe molti miracoli con cui piacque po qualche difficoltà pel timore che
a Dio di glorificare il suo servo. aveasi del di lui padre, gli fu per-
L'eroismo delle virtù di s. Gio- messo di osservare in abito da se-
vanni Francesco Regis essendo slato colare gli esercizi della comunità.
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Passali alcuni giorni, egli si tagliò riforme m alcuni altri. Oltre ai re-
tocco dai motivi che aveano deter- trovano per questo modo i mona-
minato il figlio a ritirarsi dal mon- ci divisi in due classi. S. Giovanni
do, vi acconsenti e diedegli la sua Gualberto si distinse eziandio per
benedizione. Il giovane religioso la sua carità verso i poveri, per
colla più compunzione del
viva assistere i quali spesso vuotava i
cuore si abbandonò alle più austere serbatoi del suo monistero. Assi-
romiti, coi quali si unì egli e il dalla fama della di lui santità, fe-
suo compagno; indi tutti insieme ce un viaggio a Passignano per ve-
lòrmarono il disegno di fabbricarvi derlo e intertenersi con lui. Stefano
un piccolo convento, e radunarvi I X detto X , ed Alessandro II ebbero
una comunità sotto la primitiva re- una particolare venerazio-
aneli' essi
gola austera di s. Benedetta La ne per la sua persona. Morì a Pas-
badessa di s. Ilario donò loro il signano ai 12 di luglio 1073, in età
luogo necessario per la costruzione di sessantaquattr' anni, e fu cano-
della fabbrica; e quando il moni- nizzato nel 1
1
93 da Celestino III.
iiinUto di s. Salvi, quelli (Itila Aio- suoi discepoli eolla sui dodi 111 1
ila, ili l'assi^iiano, di Rozzuolo, formando 1 loro cuori alla piei >
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trambi esercìtaronsi nella pratica fede.Allorché lo videro entrare in
di tutte le virtù. Giovanni comu- mare con centoventi schiavi da
nicò a Felice il suo pensiero di lui riscattati, quegli infedeli por-
dedicarsi alla liberazione degli schia- tarono via il timone del vascello e
vi cristiani, non dubitan-
e Felice lacerarono le vele, affinchè perisse
do punto che un cotale disegno in mezzo alle onde. Giovanni pie-
non provenisse da Dio 3 offerse no di fiducia in Dio, fatti spiegare
lutto se stesso pel prosperevole riu- i mantelli de' suoi compagni a mo-
scimento. I due santi raddoppiaro- do di vele, si mise ginocchioni sul-
no le loro mortificazioni e pre- la tolda o tavolato del vascel-
ghiere, alììne di ottenere da Dio lo a cantar salmi col Crocifis-
novelli schiarimenti sulla condotta so in mano lungo tutto il cammi-
che doveano tenere per recare ad no ; e il vascello in pochi dì ap-
effetto il nobile desiderio inspira- prodò felicemente al porto d' Ostia.
togli dalla carità. Verso la fine Sentendo il santo venir meno le
del 1197 si partirono per Pcoma, sue forze, passò a Pioma, ove vis-
ove il Pontefice Innocenzo III se ancora due anni, pure occupato
nuovo ordine religioso, sotto gli za. Morì santamente a' 2 1 dicem-
auspicii della ss. Trinità, di cui Gio- bre del I2i3, e fu seppellito in s.
vanni fu dichiarato primo mini- Tommaso, ove vedesi ancora la sua
stro generale. Ritornati in Fran- tomba; ma ilvenne corpo di lui
e favoreggiò l'instituzione del loro pa Innocenzo XI, nel 1679, ^ ss " a '
ordine nel suo regno. Valcario III, sua festa agli b' febbraio. V. Tri-
signore di Chutillon, donò loro un nitari.
luogo nelle sue terre per edificar- GIOVACI (s), detto di Mou-
vi un convento, e divenuto questo lier. Prete che fioriva nel sesto se-
benché non avesse ancora che ven- laura, ma il «anto abbate ve lo trat-
con molto fruito per Io spazio rli segreto. Giovanni passò qualtr'an- i
dieci anni, serbando lo spirito del ni successivi senza mai parlare con
sua slato primiero, e continuando nessuno, se non con quello chi
negli stessi esercizi, per quanto gliel portava da mangiare ed -svendo ;
ga, ove oltre la filosofìa studiò an- sua coscienza, ed avea bisogno di
che teologia e diritto canonico tal guida in mezzo ai gravi ram-
nelle quali facoltà prese il grado marichi che cagionavale la gelosia
di dottore. Egli avea diretto tutti dell'imperatore suo sposo. Ella a-
ì suoi studi collo scopo di abbrac- vanzò sempre più nella perfezione;
ciare il sacerdozio, e consacrarsi ma la di lei pietà non fece che iu-
digiuno a ricevere 1' unzione sa- più sante azioni della sua sposa, e
cerdotale. Tosto il suo vescovo gli concepì il sacrilego disegno di ob-
affidò il pergamo della Madonna bligare Giovanni a rivelargli le di
ardenti. In mezzo a questo suppli- piedi legati, dal ponte che unisce
zio, Giovanni non pronunciava che la grande alla piccola città di Pra-
i sacri nomi di Gesù e di Maria. ga, a' 16 maggio i3S3, ch'era la
Alla fine fu staccato dal cavalletto vigilia dell'Ascensione. Appena ri-
ch'era quasi spirante. Il Signore mase soffocato dalle onde il suo ,
VI lo inscrisse nel catalogo dei bea- nelle quali fosse messa in vigore
ti il i5 maggio del 1789;
giorno 1' osservanza delle regole, e fossero
e regnante Pontefice Gregorio
il aperte a tutti i religiosi, ma colla
XVI, solennemente canouizzollo ai permissione di lasciarle per ritorna-
26 maggio del i83p. re nel loro primo convento. Allor-
GIOVANNI BATTISTA della ché la rifórma fu stabilita, il p. Gio.
Concezione (beato). Nacque ad Al- Battista fu uno dei primi ad ab-
niodovar del Campo, vicino a Ca- bracciarla e venne incaricato di
,
e concesse ai polacchi, non che agli cembre i56i. Clemente XIII au-
abitanti della Lituania, di onorarlo torizzò il culto del b. Giovanni
come uno dei loro patroni. La sua Marinone con decreto degli 1 1
,
sciò questo benefìcio per entrare del fuoco nel iG3i, a' 34 di mag-
nella congregazione dei chierici re- gio sotto il qual giorno Benedet-
,
prannome, dell' illustre famiglia dei loro antichi errori, chiese a Papa
Buratti, fu allevato nella pietà, ed Nicolò IV la permissione di faro
entrò nell'ordine di Francesco. s. un nuovo viaggio in oriente; ma
Venne scelto per insegnare pubbli- cessò di vivere Camerino nel
a
camente la teologia a Bologna, a 1289, in età di ottantanni. Mol-
Napoli, a Roma, ed ovunque mo- ti miracoli attestarono la santità
strassi non meno santo ebe dotto. di Giovanni, per cui i camerinesi
Nel 1^4^ intervenne al concilio di gli eressero un marmoreo monu-
Lione per rappresentare il suo ge- mento, e renderono pubblico
gli
nerale die non potè recarvisi a ca- culto, che fu poscia approvato dal
gione di sua vecchiezza, e due an- Pontefice L'io VI, con un decreto
ni dopo fu eletto egli stesso supe- che pubblicò la congregazione dei
riore generale dell'ordine. Prima riti li 5 agosto 78 r 1
chiamare i frati minori alla perfe- nel 12 ir) e 1220 per propagare
zione del loro istituto. Il Papa In- il suo ordine, e procurare ai po-
nocenzo IV, nel r 1 j.6, lo spedì le- poli nuovi mezzi di salute. Essi
gato in oriente per trattare il di- avviaronsi a Tutolo, città elei re-
licatissimo affare della riunione dei gno Aragona, e ^corsero il pae-
di
greci alla Chiesa romana. Egli si se spargendovi la divina parola. Il
procacciò talmente la slima ed il loro zelo di dilatare la lede li
degnamente occupati diversi posti, essi erano ancora possenti pel lo-
morì nella sua patria, in età di ro numero, per le loro ricchezze,
settant'anni, a' 3 aprile 127 1. Pa- e andavano sempre crescendo, a
pa Pio VII confermò il culto che malgrado dell'oppressione. Di que-
si rendeva a questo beato, e per- sti ve ne aveva soprattutto un
mise di celebrarne 1' officio. La sua gran numero a Valenza, dove la
festa è stabilita a' 5 d'ottobre. mescolanza delle due religioni por-
GIOVANNI Ribera (beato).
di tava molta rilassatezza fra' cattolici.
Nacque a Siviglia nel mese di mar- Un tale stalo di cose recava in-
zo del i532. L'illustre suo genito- quietudine al consiglio di Spaglia ;
vestito da Filippo 111 della digni- bandonare tale scienza. Intanto de-
tà di viceré della provincia di Va- siderando di avanzarsi sempre più
lenza. Fondò nella sua città arci- nella perfezione, associossi alla con-
vescovile il collegio del Corpus Chri- gregazione della Scaletta, fondata
sli, lo dotò riccamente, e lo prov- in questo collegio, e ne divenne
vide di saggi professori. Egli fa- uno de' più fervorosi. Sempre in-
voriva tutte le pratiohe di pietà, tento alla propria santificazione ,
morte del quale, nel 1787, ne di- mise l'anno 1781 di cominciare il
venne titolare. Egli donò al capi- processo della sua canonizzazione
tolo una casa che aveagli lasciata che venne proseguito sotto il pon-
il defunto, e scelse invece per sua tificato di Pio VII, e da ultimo il
il De Rossi. Egli faticava ancora nel- colla purezza della loro vita si sforza-
le missioni, faceva spesso gli esercizi vano d'imitare la semplicità della
spirituali d' un anno in più moni- colomba. Essi erano uomini affatto
steri, sia a Roma, sia nelle diocesi spirituali i quali si davano all' o-
,
poli nel 57.5, a richiedere tre cose Io regalò d'una patena (T'oro or-
all'imperatore Giustino I; cioè, che nata gemme del peso di venti
di
gli ariani costretti da Cesare a ri- libbre, d'un calice d'oro di cinque
cevere la cattolica religione avessero libbre, di cinque vasi d'argento, e
il permesso di ritornare alla loro di quindici pallii tessuti in oro, i
setta; che agli ariani fossero resti- quali doni Giovanni I mandò po-
tuite le chiese loro lolle nell'orien- scia in Roma alle patriarcali basi-
te; e che ninno per l'avvenire fosse liche de' ss. Pietro e Paolo, di s.
Sulla prima richiesta non fece Gio- fuori le mura. Tornato il Ponte-
vanni I alcun molto all'imperato- fice a Ravenna , fu per ordine di
re, ma bensì parlò delle altre due. Teodorico messo in disagiata pri-
e dicesi che le ottenesse, come ri- gione, in cui dopo aver crealo quin-
porta l'autore dell' Istoria Miserila, dici vescovi, fra' quali Lucifero di
presso il Muratori , Script, rcr. Siena, e governato due anni, nove
Italie, toni. I, pag. 2o3. Il Papa mesi, e quattordici giorni, consu-
fu costretto da prudenti riflessi a mato dai travagli rese lo spirito
concedere qualche cosa agli stra- a'27 maggio del 526. Il suo cor-
nieri polenti dominatori ,
per non po qnattr' anni dopo fu trasportato
perdere all'alio i suoi, poiché il re in Roma e sepolto nella basilica di
Teodorico avrà stabilito esercitare s. Pietro. Vacò la sanla Sede un
coi cattolici d'Italia, quanto Giusti- mese e ventisette giorni.
no I avesse operato contro gli ariani GIOVANNI Il(s.), Papa LVIII,
nell'oriente: vegga n si il Baronio, cognominato Mercurio per la sua
ed il Pagi all'anno 528, n. 8. eloquenza. Nacque in Roma da Pro*
Giunto Giovanni I a Corinto col jello della contrada di Monte Celio,
Cavallo (Vedi), che gli avea im- e fu annoveralo d'alcuni fra Pon- i
prestalo un signore, e che poi nin- tefici della famiglia Conti. Essendo
no potè cavalcare, si portò nel 525 cardinale prete del (itolo di s. Cle-
a Costantinopoli ove fu ricevuto , mente, fu creato Papa nella chiesa
con sommo onore. Dodici miglia di s. Pietro in Vincoli a' 3 1 di-
prima delle porte della città fu in- cembre del 532. Dichiarato nemico
contralo da tutto il popolo con della simonia , che in que' tempi
cerei, e poi dall'imperatore, che ammorbava le elezioni de' vescovi
prostralo sino a terra gli rese qnc- e de'Pontefìei, ottenne da Malarico
GIO GIO \-
re fi' Italia, che questo punisse con gno de' longobardi in Italia. Tu due
la regia autorità i simoniaci, cui le ordinazioni nel dicembre Giovan-
pene ecclesiastiche non giungessero ni III creò sessant'uno vescovi,
a correggere, ed emanasse analoghe treni' otto preti, e tredici diaconi.
provvidenze. Approvò Giovanni li Governò dodici anni , undici mesi,
come cattolica la proposizione dei e venlisei giorni. Morì a' i3 luglio
monaci della Scizia : Uniti de Tri- del ">-3, v. fu sepolto nel Valica*
ni tale criicifixus est rarne y e signi- no. La santa Sede vacò dieci me-
ficò monaci acemeti che se non
ai si, e venti giorni.
desistevano dal condannarla li se- GIOVANNI IV, Papa LXXIV.
parerebbe dalla Chiesa. Veggasi il Figliuolo di Venanzio Scolare da
Iforis in P'indie. Muglisi, tom. I,
, Zara o Salona nella Dalmazia ,
Consacrò la basilica de' ss. XII Apo- nel Vaticano. Vacò la sede un me-
stoli, e V eresse in titolo cardinali- se, e tredici giorni.
zio ; e dicesi avere ordinato che GIOVANNI V. PapaLXWIY.
gli usurpaturi de' beni ecclesiastici Ebbe per padre Ciriaco d' Antio-
fossero tenuti a restituirli in ragio- chia, fu arcidiacono cardinale del
ne quadrupla. Nel nono anno del Pontefice s. igatone, il quale lo
Pietro. Vacò la santa Sede due li, per lo che venne criticato da
]Neir 876 scomunicò Formoso [Ve- pace della Chiesa, a condizione pe-
di), che gli successe neh' 891; ed rò che Fozio ai legati domandasse
assalito negli stati della Chiesa dai perdono dell'iniqua sua condotta
saraceni, ^abbandonato dai principi contra la Chiesa romana.
per la parzialità mostrata per Cur- Questa debolezza d' animo nel
io li, fu costretto domandare la Pontefice fece dire ad alcuni , che
pace da quei barbari coli' annuo la Chiesa in quel tempo era go-
tributo di venticinquemila mancuzi vernata da una donna come si ,
d'argento, moneta di quel tempo, legge nel Lenglet, Princ. della sto-
ed inoltre fuggire dalla prigione in ria tom. VII, p. Ij e fu una del-
cui l'avevano posto Lamberto con- le cause che die origine alla (àvola
te di Spoleto, e Adalberto mar- di Giovanna papessa (Pedi), il
per predatori delle città dello sta- provenne alla santa Sede per la
VOI *XM I
5o GIO GIO
ronò imperatori olire Carlo II, an- slenza dei commissari o ambascia-
che Lodovico III e Carlo , III il tori imperiali nella cousacrazione
Grosso, e donò al duca di Gaeta de' Papi essendo caduta in disuso,
Docibile il patrimonio di Traetto ad onta del decreto di Adriano II
e la città di Fondi, acciocché guer- che 1' avea proibita, volle ristabi-
reggiasse contro i Gover-
saraceni. lirla, perchè la possente famiglia dei
nò dieci anni e un giorno, moren- marchesi di Toscana s' intromette-
do a' 1.5 dicembre dell' 882, men- va nelle pontificie elezioni, cacciando
tre si disponeva a partire per la il Papa eletto dai suffragi del po-
Francia per riconciliare i principi polo , e sostituendovi altri , come
discordi. Fu sepolto nel portico Va- avea fatto col suddetto Stefano VI
ticano. Vacò la santa Sede sette detto VII; cosi Giovanni IX, per
giorni. prevenire futuri disordini, emanò
GIOVANNI IX, Papa CXIX. Fi- nel concilio il seguente decreto ,
gio III; ma cacciato questi da Ro- trova esposta ad ogni morte di Pon-
ma, fu eletto Papa Giovanni a' 1 tefice alla violenza ed alle corruzioni
marzo dell'898, e consacrato nel fine dell' oro, perchè le manca l' assi-
tificia : legge che ben presto restò venga consacrato in presenza dei
annullata. Dopo di avere in detto commissari imperiali e al cospetto
concilio restituito ai primi ordini di tutti i fedeli ". Le riflessioni che
la morte de' vescovi e dei Papi fos- scrissero al Papa una lettera, colla
sero rubati i loro palazzi , ed or- quale nel tempo stesso che si scu-
dinò che per ovviare ai disturbi savano d'essere stati per prepotenti
che talora seguivano uella consa- ragioni di sana politica costretti ad
crazione de' Pontefici , si facesse agire senzao permissione
ordine
questa con l'assistenza degli amba- del Ponteficepregavano osse-
, lo
pudica e polente Teodora che n' e- avea ancor compito cinque anni di
ra invaghila, passò all'arcivescovato età, e perciò il Baronie» disse al-
di Ra\enna e quindi ,col favore l'anno 92 ~, n. 9, che questo fu il
della medesima in que' Iagrimevoli primo mostro che si vide nella
tempi anche al pontificato 3o li Chiesa di Dio.
aprile del 91 4. a ^ dire di Luitpran- Dopo governo di quattordici
il
do, Histor. lib. 2, cap. i3. Alcuni anni, due mesi e tre giorni, Gio-
riferiscono l' elezione di Giovanni vanni X morì. Il progresso fu più
X all'anno 912, ina il Muraioli, lodevole del principio, giacché ot-
Annal. d'Italia all'anno 914 e 917, tenuto il pontificato con mezzi pen-
riporta una bolla, che dimostra es- simi , non Io amministrò poi <
52 GIO GIO
male; oo ti 'ebbe a dire il Baronio, ma aveagli fatto trucidare il fra-
infelici tempi fino al secolo passato quale osserva che ciò ammettendo,
si propagò per tutti gli scrittori dovrebbe essere stato Giovanni
l' infamia di cinque illustri perso- troppo giovane, mentre che, dopo
naggi accusati di laidissima vita la morte di Guido marito di Ma-
della contrada Via Lata, diacono tuì alla Sede il suo. Rico-
santa
cardinale romano, pronipote di Ser- noscente Giovanni XII al re, a'i3
gio III e di Giovanni XI, fu elet- febbraio del 962 lo coronò impe-
to, o piuttosto ad insinuazione dei ratore, essendo Ottone I, dopo Ar-
romani si fece egli Pontefice, do- nolfo, il primo tedesco che fu or-
po 20 agosto del 9^6, in età
i nato della corona imperiale, e
di sedici o diciotto anni, e prese Giovanni XII il primo Pontefice
il nometli Giovanni XII è forse : che trasferì 1' imperio ai tedeschi.
il primo l'apa che nell'elezione lo Non andò guari che Giovanni XII,
mutasse. Per la disgrazia di quei avvedutosi che Ottone I aspirava
1
tempi infelicissimi, dice il Baronio ni dominio d Italia e di Roma,
all'anno g55 s
nuin. j, fu stimato pacificatosi con Ad. liberto ne segui
meglio tollerare questo potente in- le parti contro Ottone I, malgrado
vasore, che lacerare la Chiesa con i giuramenti laonde adiratosi
fatti;
nascita vile come alcuni hanno cui si ricava, che Giovanni nacque
detto. Quelli che lo fanno della da Sicco o Siccone, e da Colomba
illustre famiglia Secchi, dicono di- in detto luogo, e che passato gio-
scendere dal sangue de' goti, aven- vane in Roma vi fu ricevuto da
te per tronco Richmero orna- Petronio console, e in sì fatta gui-
to dall' imperatore Severo verso sa si applicò agli studi , che con
l'anno 4^° colla dignità di patri- plauso universale meritò di essere
zio e di vicarioche propagossi poi
; Pontefice a'
9 giugno del ioo3,
per Milano, Padova, ed altri luo- dopo il dottissimo Silvestro II. Ec-
ghi d'Italia, celebre nelle lettere co 1' identifica iscrizione, cui il Bor-
e nelle armi, poi unita in parentela gia congettura a p. 21, che Enea
coi Pasqualighi senatori veneti, on- Silvio vescovo di Fermo facesse
de disse Francesco Sforza duca di incidere in memoria di questo
Milano nel diploma de' 11 giugno Papa.
i485> che la famiglia Secco si do-
vea contare tra le prime d' Italia. Joannes ex Siccon. et Coturno.
11 conte Orazio Secco di Padova, in a. rapagnani prop. limi, ortuni
paggio dell' imperatrice Leonora re- hab. adii. adol. Rom. duci, ci a
gina d' Ungheria, mori glorioso nel- Petron. Cos. Doni, recepì, adeo
l'assedio di Vienna d'Austria fatto licter. incub. ut tolo TJrb. ap. pi.
dai turchi. Il Cardella nelle Me- V. id. Jun. A. D. MIIT. fucr.
morie storiche de' cardinali tom. Pont, creai. Par. t. rexit Eccles.
II, par. I, p. 87, dice che Giovan- nani regnat. in Coel. pr. k. N09.
ni per gli studi fatti, e pel merito seq. obdorm. in pace.
tlclle sue virtù fu collocato nel
clero romano, e divenuto rispetta- cioè
bile ad ogni condizione di perso-
ne, fu tifato cardinale ila Grego- Joannes <•.<• Siccone et Colomba
rio V del ()!)•>• Le. notizie della in arce Rapagnanipropc tinnurn
patria e della famiglia vera ci i orlimi habuit. Adiate aduleseen*
questo Papa, le abbi, uno da St.lt- Roman» duetti» et a Petronio cri-
1111 Borgia pia amplissimo cardinale, side demi neeplns adeo licteris v>-
ani questo titolo Monumento di cubuii, ut lotol rbis appiausu ipiinto
58 G O I GIO
idus /unii anno Domini MIII nastica, ma non producono monu-
Jìierìt Pontifex creatiti, panini la- menti che lo comprovino. Governò
nieri rexit Ecclesiam. Nani regna- cinque anni altrettanti mesi , ed,
5548, decise a favore de' parigini, settembre 276, e col nome di Gio-
1
vacante terminò a' <) dicembre, al- giuramento per questo regno, feudo
tri dicono agli 8 novembre. della Chiesa romana. Il Papa si
GIOVANNI XX, detto XXI, Pa- applicò a pacificare Filippo III, con
pa CXCV. Pietro o Gio. Pietro Alfonso X re di Castiglia ; e pro-
figlio diGiuliano, nato nobilmente curò ancora che il re di Portogallo
in Lisbona capitale del Portogallo, Alfonso III desistesse di opprimere
sino da fanciullo si portò all' uni- le chiese del suo regno. Mandò le-
Eggs , nel suo Pontificio dotto a Governò Giovanni \\l otto nie-
p. 4^° > e nt-'H e loro Biblioteche il si senza aver creato alcun cardinale,
Fabricio, ed il p. Lodovico Jacopo dappoiché Eraldo ile Lesini, cli<;
a p. 1 38. Restituitosi alla patria fu secondo il Ciacconio egli creò cardi-
fatto decano e maestro delle scuo- nale, lo fu invece da Nicolò III
le di Lisbona , e poi arcidiacono certo che se (osse rissuto di piti 1
bro ?.3, cap. nl\. Molti scrittoli quali fu la controversia insorta tra
religiosi lo dipingono con cattivi il re e l'arcivescovo di Lione, e
colori, e ciò si attribuisce al poco gli altri la conferma della pace
amore eli' egli ebbe pei monaci e pei delle Fiandre, la dichiara/ione del-
frati, contro de' quali voleva pub- l' innocenza di Bonifacio Vili, e la
blicare un decreto, al dire del Mu- causa de'templari. Dopo lunga se-
ratori, Annali d'Italia all'anno de vacante per morte di Clemen-
di), e nel fine di settembre s' avviò veleno, ricorsero alla magia che
per tale città e vi giunse a' a ot- credevano infallibile, formando Ire
tobre. A quell' articolo abbiamo piccole figure di cera, somiglianti
detto le principali cose riguardan- al Pontefice, che mettevano den-
tiquesto Pontefice, ed i cardinali tro i cerchi ed anelli, e le passa-
che successivamente creò in sei vano coi coltelli, credendo sciocca-
promozioni, dicendo il Cardella, mente che Giovanni XXII riceves-
che in esse annoverò al sacro col- se questi colpi nella persona. Fu-
legio trentaquattro cardinali. Tra rono presto scoperti gli autori dì
questi seguenti furono suoi pa-
i si nefande cospirazioni, cioè il suo
processo a diversi soggetti, che poi mentre dipoi a' 7 maggio iù-ì"
elevò al cardinalato. Tali eospirato- concesse dieci giorni d? indulgenza-
ir>. G O I GIO
a chi genuflesso recitasse tre volle de Puteo, priore della gran certo-
In suddetta salutazione angelica, sa, che visse nel principio del se-
ordinando al suo vicario in Roma, colo XVI. V. Axgelus Domixf, ed
che quivi la comandasse colle me- Ave M.aiua.
desime indulgenze. Fu s. Bona- Dopo che Clemente V stabilì
ventura, come narra nella sua vi- la pontificia residenza in Francia
ta Enrico Sedulio, cap. r, nel 3o5 trasportare da
§3, 1 , fece
che nel capitolo generale de'minori Roma nel palazzo vescovile di Car-
celebrato in Pisa nel 1263, istituì pentrasso se non la biblioteca, una
che i suoi religiosi al tramontar porzione dell' archivio papale, ed
del sole esortassero i fedeli col suo- i registri degli ultimi due suoi
no della campana a salutare la predecessori, poscia colle cose pre-
ss. Vergine, credendosi ch'essa in ziose furono alla sua morte por-
tale ora fosse dal santo angelo titi in Avignone ove venne fis-
Gabriele salutata. V. P Oldoino sata l'abitazione del Papa. I regi-
nelle Addit. al Ciacconio tom. II, stri però de' precedenti Pontefici e
p. 4°4> che cita il p. Matracci in le molle altre carte e diplomi, ed
Pontifìcibus Mariani.'!. Questa di vo- i libri della biblioteca, che rimasti
ta usanza abbracciata dalla chiesa erano in Roma, perchè mal sicuri
di Saintes in Francia prima di nella assenza della curia papale, e
questa epoca, fu dipoi nel i346 nelP universale sconvolgimento del-
ndottata nel concilio di Parigi. Il la città, vennero insieme al teso-
Lambertini però nel tom. I, Notif. ro della chiesa romana portati in
«2, p. 70, num. 11, racconta che Asisi, e depositati parte nella te-
la divozione della salutazione an- soreria e parte in una camera so-
gelica, che dai fedeli si recita al- pra la convento
sacrestia del gran
l'aurora, al mezzodì e alla sera, si de'frali minori, rei qual convento
dice da alcuni istituita da Urbano sotto Onorio IV furono già depo-
II, almeno per la mattina e la sitate certe gioie. Gli asisinati nel
sera, pel felice esito della crociata, i320, sotto pretesto di aver biso-
e per tutto il mondo cattolico, e gno di denari per assoldar uomini
ch'essendo durato questo pio isti- contro i perugini, s'impadronirono
tuto cento trentantov'anni, fu ri- del tesoro , in cui oltre le robe
pristinato da Gregorio IX coll'ag- della santa Se<\e erano anche i
tiene non ritrovarsi di questa trina Pontefice nel 13^6 ordinò un in-
angelica salutazione memoria più ventario del superstite tesoro, libri
antica degli statuti di Francesco e diplomi restati, le quali cose so-
GIO GIO 63
lo potè conseguire in parie il suc- la famosa questione della povertà
cessore Benedetto XII nel 1339. di Cristo e degli apostoli, sostenu-
Dopo ciò rimasero nel tesoro di ta dai domenicani e dai france-
Asisi quasi tutti gli originali, di- scani. Dopo la morte dell'impera-
plomi, ed infinite carte, e parec- tore Enrico VII, essendo stati e-
chi libri della biblioteca, ridotta lelli per
successori Lodovico di
a'quei giorni a ben poca cosa. Ed Baviera, e Federico d'Austria, eb-
anche di tutto questo fu fatto bero origine le funeste e gravi
inventario per ordine di Benedet- differenze tra Lodovico, ed il Papa
to XII, e trasportato nel pa- che da lui per disprezzo veniva chia-
lazzo d'Avignone, grandissima col- mato Giacomo di Cahors o Prete
lezione che però non tutta ritornò Janni. Giovanni XXII scomunicò
a Roma. Di luttociò se ne legge Lodovico, che prese la difesa de-
dettagliata descrizione nelle dotte gli eretici Fraticelli [Fedi) , fece
Memorie isteriche degli avvilivi eleggere l'antipapa Nicolo V (fe-
ri ella santa Sede di monsignor di), ed accaddero tutte quelle lagri-
Gaetano Marini, a p. 10 e seg. mevoli cose, e lo scisma che de-
Approvò questo Papa l'ordine scrivemmo ai citati articoli , ed a
militare ed equestre di Cristo {Ve* quelli di Baviera, e di Germani*.
di), e per l'amore che portava a- Con la costituzione Redemplioneni
gli agostiniani [Tedi), assegnò loro misit, dei 18 luglio i323, Bull.
gli uffizi palatini di sagrista , bi- Rom. t. Ili, part. II, p. 188, ca-
bliotecario, e confessore pontificio, nonizzò s. Tommaso Aquino. d'
il primo de' quali tuttora godono. Nel i3s4 approvò de'mo-
l'ordine
Eresse l'abbazia di Monte Cassino naci Olivetani, e nel i325 ere^e
in vescovato ; fece bruciare il Tal- il vescovato di Cortona. Fulminò
mud, empio libro degli ebrei, pie- l'interdetto nella provincia di Mag-
no di bestemmie contro Gesù Cri- debuigo per 1'
uccisione dell'arci-
sto e la divina sua Madre ; ca- vescovo enei i328appvovò lor-
;
dinal de Poyet legato, che fu co- posto di cameriere segreto del Papi,
stretto fuggire. Terminò di vivere il quale lo promosse a protonota-
dopo avere ascoltato la messa, e rio apostolico, ad uditore di rota,
"
ricevuto la comunione, e raduna- a vescovo d' Ischia , e poi a' ?.
siastiche non gli fecero cambiare i per li suoi consigli o piuttosto pei
suoi antichi sentimenti, né la sua suoi ordini. Nel terzo giorno di
condotta fu migliore. I successori conclave in cui erano entrati sedici
di Bonifacio IX, Innocenzo VII, e cardinali, essendone assenti altri set-
Gregorio XII non ebbero dal car- te, fu eletto Papa a' 17 maggio,
dinal Baldassare che motivi di dis- indi col nome di Giovanni XXI li,
gusto, e l'ultimo lo richiamò dal- a' 24 dello stesso mese fu ordinato
VO!.. XX"*!. 5
GG GIO GIO
Giovanni XXIII: quatti fuisse vi- scomunicò Ladislao, lo privò dei
llosa fama est. regni di Napoli e Gerusalemme
Intanto continuava il lungo sci- e pubblicò contro di lui la cro-
sma che avuta i3y8,
l'origine nel ciata. Ridotto Ladislao a mal par-
veniva in Avignone e nella Spa- tito, abbandonò Gregorio XII, es-
gna sostenuto dall' antipapa Be- sendo l'unico principe che l'ubbi-
ìitdetto XIII [Vedi), mentre ad diva e difendeva, e nel \\ 12 si
un tempo viveva Gregorio XII sottomise a Giovanni XXIII, col
( Vedi) , deposto nel concilio di quale fece a' 1 5 giugno un trattato,
Pisa, che si trattava da Papa, e protestando che Lodovico d'Angiò
da diversi popoli per tale era non avea diritto alla corona di
ancora venerato, per cui nel gio- Napoli. Ma
siccome Ladislao non
vedì santo del 1.4 pubblicò la m operava che con l'intendimento di
consueta bolla in Coena Domi- illudere Giovanni XXIII, rompen-
ni, e scomunicò BaldassareCossa, e do la concordia, neli4«3 con un
l'autipapa, con quei cardinali ed altri esercito occupò Roma, onde Giovan-
che seguivano il loro partito. Essen- ni XXIII fuggì a Siena, a Firenze, a
do morto Roberto re de' romani, Bologna, errando per le città lom-
Giovanni XXI II spedì i suoi nun- barde.
zi agli elettori dell'impero, affinchè Il contegno di Ladislao mosse
gli Sigismondo di Lu-
sostituissero Giovanni XXII l a rivolgersi a Si-
xemburgo re d' Ungheria, il qua- gismondo re de' romani per mezzo
le regno abbandonò 1' ubbidienza di due legati, onde questo prin-
di Gregorio XII, per seguir quel- cipe vedendosi in gran credito nel-
la di Giovanni XXIII. Per estin- la Chiesa, ed in tutta 1' Europa,
guere lo scisma ordinò che nelle disse ai cardinali legati, che per
messe solenni dopo V Agnus Dei si estinguere Io scisma, che tanto
cantasse il salmo Laetalus sum affliggeva Chiesa universale, era
la
le, tenendogli la briglia del cavallo pontificato ne creò sedici, fra' quali
lo stesso Lodovico. Indi il Papa in- Tommaso Brancacci suo nipote, ve-
viò questi col generale della Chiesa scovo di Tricarico. Essendo mortoagli
contro Ladislao, che fu disfatto a 8 agosto 1 .4 4- Ladislao, stimolato
1
conosciuto per Papa, a' 29 maggio que cardinali che a Giovanni XXIII
i4-i5, cioè dopo cinque anni e si recassero per indurlo ad accet-
tredici giorni che l'avea ottenuto. tare la condizione. Giovanni XXIII
SVgli veramente avea que' vizi, che si arrese, e confermò dipoi egli
gli opposero come provati di
si stesso la sentenza della sua depo-
una maniera invincibile, ma tanto sizione ; laonde ne' concordati di
più degni di un eterno obblio; la Narbona tra Sigismondo e i legati
sua umilia e la sua rassegnazione del concilio da una parte, e l'ub-
nel ricevere la sentenza della sua bidienza dell' antipapa Benedetto
deposizione, sarebbero sole capaci XIII dall'altra, piuttosto a volonta-
ad espiarli , come rileva il Berca- ria cessione di Giovanni XXIII,
stel nella Storia del cristianesimo, che a sentenza del concUio si ascri-
ove lungamente, e con molto cri- ve, ch'egli perdesse il pontificato.
terio descrive la storia di questi Tante cautele del concilio di Co-
strepitosi avvenimenti. stanza ben mostrano, quanto egli
Il Zaccaria nel suo Anli-lù-bbronio, tenesse d' oltrepassare deponendo
t. Il, p. 35a, parlando dei famosi con- Giovanni XXIII la sua autorità.
cili! di Costanza e di Basilea, con- Inoltre osserva il Zaccaria, che sa-
tro le assertive del l'ebbi onio, di- rebbe ancora a vedere, se questi
ce: che il concilio generale in tem- decreti sicno stati fatti in tempo
po di scisma rappresenta la Chie- che il concilio fosse ecumenico, e
sa universale in quelle cose, che se da Martino V sieno stati ap-
allo sciama si appartengono pei sé provati.
scio; il concilio generale fuori di Come Baldassare nel 4 9 1
1
scappò
questo caso, e quando abbiasi certo dalla prigione, come si portò a Firen-
e indubitato Pontefice, non rapare* ze ai piedi di Martino V da cui fu
senta la (Ini si universale, se non creato cardinal vescovo di Fra-
come unito al Pontefice; e ciò è scati, e decano del sacro colli
tanto mio,
da questo si che se con distinzione di sedia più emi-
disunisca diviene tosto un concilia- nente, e come ivi morì a' 2?. di-
buio melile migliore del R. immense cembre, non che delle solenni e-
o del latrocinio d'Efeso. Quindi il sequie fatte nella cattedrale) e del
68 G IO GIO
sontuoso sepolcro eretto nel tem- seconda e nona, fiorì nel pontifi-
sizione. Fulda.
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
ni prete cardinale di s. Croce in vanni IX Papa.
Gerusalemme , è notato fra quelli GIOVANNI, Cardinale. V. Be-
di Giovanni XV, e sottoscritto ad nedetto Vili Papa.
una bolla di Benedetto Vili del GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
lòil. vanni XVII detto XVIII Papa.
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni prete cardinale di s. Damaso, ni prete cardinale del titolo di s.
sottoscrisse nel 993 la bolla con la Susanna, sottoscrisse nel sinodo ro-
quale Giovanni XV detto XVI ca- mano di Benedetto Vili del 1012.
nonizzò s. Uldarico. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni prete cardinale del titolo di s.
rio, si trova sottoscritto alla bolla ferì la chiesa di s. Agata per dia-
di Giovanni XVI del 993, per la conia; poi seguì il Pontefice (pian-
canonizzazione di s. Uldarico , che do si portò a cons-agrare la chiesa
fu la prima nella Chiesa. patriarcale d' Aquilcia. Nel io36
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- Benedetto IX lo fece vescovo di
GIO GIO 71
Palesi ri ria, nell'anno seguente inter- GIOVANNI, Cardinale. Giovali-
venne al coneilio che questo Papa m vescovo cardinale di Palestrina,
celebrò in Laterano, e morì in Ro- fiorì nel pontificalo di Benedetto
ma d'anni 38, nel io4o. Fu sepolto IX, e nel io44 : in quello di san
nella sua diaconia con lungo epi- Leone IX consagrò l' altare di s.
taffio in versi, riportalo dall' Cghclli Agata nella diaconia di Roma.
nella serie de' vescovi Prenestini. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni cardinale nipote di Benedetto IX
ni prete cardinale del titolo di s. del io33, e veseoxo Lavicanense.
Marcello, sottoscrisse la bolla che GIOVANNI, Cardinale. Tre car-
Giovanni XX 1026 spedì
nell'anno dinali fiorivano nel pontificato di
al vescovo di Selva Candida ed , Benedetto IX del io33, di questo
altra con la quale quel Papa con- nome, dell'ordine de' preti, e tito-
cesse un privilegio alla patriarcale lari di s. Cecilia, di s. Martino, e
di Grado. di s.Da ma so.
GIOVANNI, Cardinal**. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni prete cardinale del titolo di s. ni romano figlio di Lorenzo. V.
Grisogono, nel 1026 sottoscrisse la Silvestro 111 Antipapa: sembra
bolla di Giovanni XX in favore che sia il medesimo che il se-
del vescovo di Candida ed
Selva , guente.
il privilegio da quel Papa accorda- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
to alla chiesa di Grado. ni romano fu fatto cardinale e
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- vescovo di Sabina da s. Leone IX
ni cardinale suddiacono, sottoscrisse del 1049, in sostituzione di altro
ad un privilegio che Giovanni \\ Giovanni che nello scisma di Be-
del 1024 concesse al patriarca di iiidt ito IX per cinquanta giorni
Grado. occupò il palazzo lateranense. In-
GIOVANNI, Cardinale. Sotto- tervenne al concilio romano di Ni-
scrisse al privilegio della chiesa pa- colò II, e di lui si fa menzione nei
triarcale di Grado, accordato da monumenti Farfensi. Nel Mabillou
Giovanni XX del 1024, con que- toni. IV, lib. 5f), n. 68, degli Alf
sta forinola : Giovanni per grazia ludi benedettini, si narra che volen-
del Signore diacono. do il cardinale saccheggiare il mo-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- nistero di Farla , si portò con ar-
ni prete cardinale di s. Calisto in mata mano alla chiesa di s. An-
Trastevere, appose la sua firma ad gelo in Tancia, dipendente da tal
1.11 privilegio di Giovanni XX del monastero, e rovesciato l'altare u
1024, in vantaggio della chiesa di prese le sacre reliquie. Ma portan-
Grado. dosi alla sua residenza il cielo da
GIOVANNI, Cardiale. Giovan- sereno divenne procelloso, onde il
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- dinale prete del titolo de' ss. Sil-
ni vuoisi che sia uno di quei car- vestro e Martino a' Monti.
dinali,che Nicolò II creò in Osi- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
mo agli 8 marzo 1 o5g. ni fu creato diacono cardinale, e
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- poi arcidiacono di s. Chiesa , da
ni prete cardinale di Nicolò II del s. Gregorio VII del io-3, che ab-
io58, intervenne con Alessandro bandonò per seguir l'antipapa Cle-
li alla dedicazione della chiesa di mente III.
Monte Cassino. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni monaco e XXII abbate del mo-
ni cardinale vescovo Tusculano, nistero di Subiaco dell'ordine di
diocesi, e che perciò tenesse ordi- santa Sede, con l'esercizio delle più
nazione in s. Maria di Nemi di sublimi virtù, e tra le altre di una
pertinenza allora de' monaci di s. eroica astinenza dal vino e dalle
Anastasio, come dicemmo parlan- carni, né sembra doversi valutare
do di Nemi all' articolo Genzano. la taccia che di avaro gli die Ro-
I monaci per la contrarietà che
,
gerio Ovedeno storico inglese. Men-
mostrarono sempre ai vescovi, cre- tre si trovava in Irlanda Innocen-
dendo lesi i loro privilegi, caccia- zo III gli scrisse diverse lettere, in-
rono dalla chiesa gli ordinati. Mo- culcandogli di eliminare il detesta-
rì inRoma nel 12 io. bile abuso ivi introdottosi, che i
GIOVANNI m
Raousi, teologo sione della divisione che manifestossi
distinto del secolo XV. Entrò da nel concilio a' 7 maggio di quel-
giovine nell'ordine di s. Domeni- l'anno, ed in appresso fu inviato
co; la perizia acquistata nelle lingue per la terza volta a Costantinopoli.
orientali fu per lui un soccorso per Questa nuova negoziazione non sor-
penetrare i sensi più reconditi del- fi un esito felice ; Giovanni si ri-
auspico de' ss. Gio. Battista e Tom- L'origine della città è assai anti-
maso, obbligarono quindi a fare
li ca, e chiamò Natiohim Juvena-
si
stato molti di questi cavalieri per Dicesi che sia stata fabbricata sul-
guerreggiare contro i mori, li ricolmò le rovine dell' antica Ignatia, e fu
di benefizi, e nel suo testamento signoria della nobile famiglia del
gli lasciò considerabili ricchezze; Giudice.
ma per le perdite fatte nella Siria, La sede vescovile, al dire di Com-
indebolitosi 1' ordine, venne riunito man ville, fu eretta verso l'anno
al Gerosolimitano, che in molte co- 65 1, sotto la metropoli di Bari,
se ne somigliava l'istituto e lo spi- altri più tardi fanno fondata que-
rito. Il padre Bonanni, che nel Ca- sta sede , cioè nel decimo o uel
talogo degli ordini militari ne ri- decimoprimo secolo, ed è perciò
porta a p. L1X la figura, dice che che alcuni ne fanno pruno vescovo
l' insegua consisteva in una croce Pandouo del q5i, altri Giovanili
78 GIO GIO
del 107 quale intervenne alla
1, il lino Morola o Moroni. Pietro di
solenne dedicazione che il Papa A- Recanati, vescovo del 1 4-7 ' > otten-
Jessandro II fece della basilica di Mon- ne dal re Ferdinando un diploma
governò venticinque an-
te Cassino, e in favore di Giovenazzo : interven-
ni. Nel 1096 gli successe Pietro che ne alla che in Ro-
canonizzazione
consacrò la chiesa di s. Eustachio ma celebrò Innocenzo Vili di s.
di Padula nella diocesi; nel 1 1 1 Leopoldo IV, marchese d' Austria.
Bernerio che ottenne dalla regina Gli successe nel 1
4 f)^ Giustiuo Plan-
Costanza le decime sulla città in , ca nobile di Giovenazzo, oriondo
anima del suo defun-
suffragio dell' romano. Leone X nel 1 o 1 7 vi co-
to marito Boeniondo principe di stituì amministratore il
perpetuo
Antiochia. Orso del 1124 seguen- cardinale Lorenzo Pucci, il quale
do le parti di Anacleto II antipa- rassegnò la sede con diritto del re-
pa ne ottenne un privilegio. Berto gresso a Giacomo Tramarino di
del 1172 sperimentò con la sua Giovenazzo, e poi fece altrettanto
chiesa la munificenza del re Gu- con Marcello Planca pure di Gio-
glielmo. Paolino del 11 84 consacrò venazzo. Nel 1^28 fu da Clemen-
il nuovo battisterio. Pietro nel te VII fatto vescovo Lodovico For-
1226 eletto dal capitolo, fu con- conio, virtuoso ed egregio aquilano.
fermato da Onorio HI. Leonardo Giovanni de Piibera spagnuolo del
de Sermineto, monaco di Fossa - 1J49 intervenne al concilio di Tren-
nuova, ben accetto ad Innocenzo IV to, il quale trasferì le monache
per esemplarità di vita e lettera- benedettine nell'interno della città,
tura, nel 12 53 fu promosso a que- presso la chiesa de' ss. Gio. e Pao-
sta chiesa. Salvio eletto dal capito- lo, e fu benemerito ed esempi. ne
lo, fu confermato da Gregorio X vescovo. Sebastiano Barnaba eresse
nel 1275. Fr. Giovanni da Traili nella cattedrale una cappella al ss.
de' minori, a'2 maggio 1283 con- Crocefisso, ed ottenne da Grego-
sagrò solennemente la cattedrale. rio XIII l'indulgenza perpetua per
Fr. Guglielmo inglese de' minori, quelli che la visitassero.
nel i32Q ottenne dal re Roberto Lodati vescovi furono Luciani)
la reintegrazione dei diritti spettanti de Rossi, e Gio. Antonio Vipera-
alla Giacomo Morola o Mo-
chiesa. Di, Gregorio Santacroce, e Giulio
roni nel i333 divenne vescovo del- Masi nobile fiorentino, il quale ab-
la patria. Bonifacio IX nel 1390 bellì la cattedrale, ornò la cappella
dalla sede di Tropea trasferì a que- del Crocefisso, rinnovò il battiste-
sta Francesco Balmolino gli suc- ; rio, eresse una cappella alla Beata
cesse Grimaldo de Turcoli di Gio- \ ergine di Loreto, e fuori della
venazzo. Nel i/±55 Calisto III fece città la chiesi di s. Maria della
commendatario di questa chiesa il Misericordia, chiamò i cappuccini
cardinal Antonio de la Cerda del a stabilirsi in Giovenazzo, e pose
titolo di s. Grisogono. Ebbe a suc- la prima pietra alla loro chiesa di
cessore il vescovo Ettore Galgano s. Carlo.vescovo Carlo Maranta
Il
d' Aversa nel 1 4^7 > cne ottenne napoletano, nobile, dotto ed illu-
dal re Alfonso 1 la conferma di stre, celebrò il sinodo, pose la pri-
tutti i privilegi. Nel 1462 Pao- ma pietra nella chiesa di s. Maria,
lo II fece vescovo della patria Ma- e de' ss. Giusto, Carlo e Filippo
GIO GIO 79
fuori della città, e nel ìG">-j fu pulii 1818, soppresse le sedi di
Vaginali rifece l' episcopio , e il cui fece vescovo nel 1820 monsi-
convento de' minori conventuali ;
gnor Filippo Giudice Caracciolo di
gli successe nel Agnello Ai-
1 67 1 Napoli, che poi il Papa che regna
feri, come il predecessore de' minori creò cardinale, avendolo sino dal
osservanti: ristorò la cattedrale, fe- 1833 traslato alla sede di Napoli. Il
ce altri miglioramenti all'episcopio, medesimo regnante Gregorio XVI,
consagrò la chiesa de'cappuccini, sos- ad istanza dell' odierno monarca
tenne ancor lui grave lite coi cittadi- delle due Sicilie Ferdinando II, re-
ni di Terlizzi,e si esercitò in diverse stituì a Giovenazzo ed a Terlizzi
pie opere. Nel1693 Innocenzo XII l' onore di cattedrali vescovili, la-
nominò vescovo fr. Giacinto Chyur- sciandole unite a Molfetta; e nel
lia, di ed antichissima
nobilissima concistoro de' 19 maggio 1837, fe-
ro, Wicleffo, Pietro Martire, e Mo- no al i49 F > riportati dal Mattei
lineo, e con questi anche da Sa- nella Sardinia sacra a p. 2 1 3 e
muele Rasnagio. S. Girolamo e s. seg. Questa chiesa fu conosciuta
Agostino scrissero contro Giovinia- con differenti nomi, cioè: Gira-
no, il quale fu condannato in un clensis, Bisargensis, Bisarcluensis,
co' suoi seguaci dal Pontefice s. Si- Guisarchensis , Giphardensis, Gra-
ricio un sinodo romano tenuto
in vellensisye Gisardensis. Al pre-
nel 390, e poco appresso in un sente è vescovo d'Alglrero mon-
altro celebrato da s. Ambrogio in signor Pietro Raffaele Arduini dei
Milano. Finalmente essendo stato minori conventuali , già vescovo
esiliato dall'imperatore Teodosio, e di Carra ìli partibus, fatto dal le-
di poianche da Onorio in Boas gnante Gregorio XVI nel concisto-
sulle della Dalmazia , morì
coste ro de'3o gennaio 1 8 3. J
le. Bernardino de' conti Giraud no- tore di Francia voleva dare al por-
bile romano , nacque in Roma ai porato Braschi, mostrando una let-
i4 luglio 172 1, e meritò per gli tera autografa del re Luigi XVI,
studi e felice ingegno di essere fatto ove questi dichiarava nulla avere
a' 26 aprile 1763 da Clemente da dire contro il cardinal Braschi.
XIII uditore di rota, e quindi dal Per gratitudine Pio VI accettò la
medesimo promosso alla nunziatu- di lui rinunzia all'arcivescovato di
ra di Parigi, dichiarandolo nel con- Ferrara, ed offrendogli quella ca-
cistoro de' 6 aprile 1767 arcive- rica che più gli piacesse, egli scel-
scovo di Damasco hi partibus. Si se quella di pro-uditore, che funse
guadagnò la grazia del re Luigi sino alla morte. La benevolenza di
XV, che con piacere la sera fa- Pio VI giunse a tal segno, che
ceva una partita di giuoco con lui. spesso lo andava a visitare nel di
Dai numeri 8296 e 83 18 de Dia- lui bel palazzo in Borgo ,
palazzo
ri di Roma del 77 si ha come 1 1 che poi acquistò la nobile famiglia
Clemente XIV con breve speciale Torlonia, e ne parleremo a Palaz-
l'autorizzò, come nunzio di Parigi, zi di Roma. Quando però Pio VI
di ricevere in suo nome la solenne nel 1782 si decise di andare a
professione di madama di Francia Vienna, il cardinale vi si oppose,
Luisa Maria monaca teresiana scal- e tanto si disgustarono eh' egli si
na con queste espressioni: Cui mo- nità di Todi, de' ss. Filippo e Gia-
numentimi faci uni est fussu D. N. como d'Ischia, e del Divino Amo-
Pii FI Pont. Max. Quem in sub- re di Monlefiascone ; del capitolo
sidium eeenorum heredem ex te- e clero di Rimini, del collegio dei
stamento reliquit. Si sa che Pio VI dottori di Viterbo, e delle univer-
erogò 1'
eredità a vantaggio dilla sità de' candellottari e cappellata;
fabbrica del Conservatorio Pio, delle città di Viterbo, Loreto, Ke-
nella erezione d' una scuola di di- pi, e di s. Elpidio, del Porto di
segno nelle Scuole cristiane a s. l'i 1 ino, Mont Olmo, Montefio-
di
Salvatore in Lauro, ed in altre li- re , Barberano, Campi, Capo di
inosinc. Dal (in qui detto resteran- Monte, Lugnano, e Castiglione del-
no confutate le calunnie sparse la Teverina. Dal suddetto conte
mentre Pio VI era in Vienna, cioè Ferdinando fratello del cardinale
ch'egli avea trovato presso l'im- nacquero Pietro, Giovanni, Giu-
peratore Giuseppe 11 dei rescritti seppe e Francesco fra questi si :
ciò questi divisava piendere forti biografia scrisse il eh. Luigi Car-
GIR GIR 83
(Tinnii, e si legge nel giornale di gittano mare col nome di Àca-
al
Roma l' Album nnin. 4?j ^el ' 83c), gras. Occupa l'antica Omphace,
col ritratto somigliante del conte, luogo munito ed artificiosamente
bene inciso, del quale abbiamo in edificato da Dedalo cretese per
sedici tomi le Opere edite ed ine- servire a Cocalo di reggia. Fu poi
dite, Roma 1840 pel Monaldi. V. fortezza che guardava il sottopo-
il Diario di Roma n.° 4o, del i844- sto Agrigento, il quale si compone
GIRBA, GERBA,o GIRPA. Vi ora di un ammasso di ruderi, che
furono due città vescovili di que- dicesi Girgenti vecchio. La città
sto nome nell'Africa occidentale, presenta una vista amenissima, ma
questa e la seguente. Questa Gir- poco è lodala la sua costruzione,
ila, detta anche Gisipa, nella pro- ed anguste ne sono le vie. Girgen-
vincia proconsolare, sotto la me- ti ha un castello fortificato ed è ,
tratto in di gran
tratto dei vasi neremo il cardinal Lodovico Co-
bellezza, ed altre importanti anti- nato arcivescovo di Palermo, e pa-
chità. L'imponente aspetto delle store di altre chiese. Una gran pi-
rovine di Girgenti ricordano alla scina era fuori della città, profonda
memoria epoche ed avvenimenti venti cubiti, e del circuito di sette
famosi ; essa si estendeva in dieci stadi, ove si conservava immensa
miglia, e comprendeva immensa quantità di pesce pei pubblici con-
popolazione di ottocentomila abi- viti testimonianza del lusso a-
:
to dai siciliani emulatori della Gre- giorno avvenne, che novanta cava-
cia, lungo trecentosessanta piedi lieri di Gela arrivati nella cruda
largo sessanta, alto sopra terra cen- stagione in Agrigento, trovarono
toventi. Negli opposti suoi portici pronte altrettante clamidi e tuni-
stavano i preziosi bassorilievi , di che per cambiarsi di vestiario. Lo
cui quello all'oriente mostrava ef- smodato lusso aminoli talmente gli
figiata la battaglia dei giganti, e agrigentini, che stretti da duro as-
quello all' occidente l' eccidio di sedio furono indotti ad ordinare,
Troia ; gli smisurati avanzi di che le sentinelle nelle notturne vi-
questo edifizio possono dare idea di gilie non potessero avere più d'una
sua sontuosità, e fu chiamato per- coltre e di due guanciali. Di A-
GIR GI R 85
grigento ci lasciò una magnifica dificaia fu quindi, e presa dai ro-
descrizione Diodoro Siculo. mani l'anno 210. Questa città fu
Pretendesiche Agrigentoabbia pre- una delle prime in Sicilia ad essere
so il suo nome dal monte Agragas, occupata dai saraceni, allorché fu-
nome comune alla montagna ove rono costretti a togliersi dall' asse-
fu eretto, ed al fiume che le scorre- dio di Siracusa nell'anno 825 o
va ai piedi. Furono i cittadini di 828 di nostra era. Tali invasori si
l'anno 34o della medesima era, 1 e morì nel 262. Fra i successori
cartaginesi furono sconfitti dai si- di s. Gregorio noteremo particolar-
racusani diretti da Timolcouc. Ric- mente s. Potamione che fiorì nel
86 GIR GIR
pontificato di s. Agapito I del 535, ne al concilio di Basilea ; il beato
e dell' imperatore Giustiniano I. Matteo IH da Cimarra de' minori,
il quale rinunziato il vescovato, mo-
S. Gregorio II, dell'ordine di san
Basilio, trovossi al concilio di Co- rì santamente a' 7 febbraio 45 1 1 :
stantinopoli del 553. 11 Boiler par- dipoi Clemente XIII con decreto
la di s. Gregorio nato nel 55g a de' 2 1 febbraio 1767 ne approvò
Pretoria presso Agrigento, che nel- il culto immemorabile. Ne fu suc-
l' età di trent' uno anni fu eletto cessore nel i445 fr. Antonio Pon-
vescovo dì questa chiesa. Essendo ticorona domenicano di Palermo ;
poi stata la città soggetta ai sara- indi nel i45i divenne vescovo fr.
ceni pel corso di più di un secolo Domenico Xart di Barcellona, mo-
e mezzo, non vi furono più vesco- naco cistercense; nel 1 4-7 2. Gio-
vi dopo l' 8^5 sino al 1093, nel vanni III de Cardelli o Coltelli
sacrò egli medesimo il nuovo ve- delle ss. Aquila e Prisca, chiamato
scovo nel detto anno 1093. Morì il cardinal ti' Agrigento j nel 5o6 1
diversi preti e chierici addetti al- ed eccellenti teologi del suo tempo.
l' ufficiatura della cattedrale. In Rinunziato il canonicato che go-
questa un canonico maestro cap- deva nella metropolitana di Firenze,
pellano esercita le funzioni di par- si trasferì a Roma , do\e appena
roco; avvi un magnifico batlisterìo, giunto, il cardinale Renato Impe-
e tra le reliquie ivi si venera con riali lo prese per aiutante di stu-
gran divozione corpo di s. (Mer- il dio, senza pregiudizio di continuare
lando vescovo e patrono di Gir- a coltivare le scienze, per l' avan-
genti. L'episcopio ampio e conve- zamento delle quali istituì nel i6q5
niente, resta contiguo alla cattedra* un'accademia nella propria casa,
le. Inoltre nella città vi sono altre che veniva frequentata da uomini
Ire parrocchie, munite del sacrò eruditi e letterati , e che poi
fonte, una chiesa collegiata, undici V autorità ili Clemente XI si pei
conventi e monisteri di religiosi, petuò, e tuttora per-evera e gran-
tre monisteri di monache , alcuni demente fiorisce nell'archiginnasio
conservatoni, diversi sodalizi, l'o- o università romana sotto il nome
spedale, il monte di pietà, il semi- di Accademia teologica, di cui
nario con collegio , ove i giovani parlammo al voi. p. \~ e I
, (.8
dal zelo di servire Dio, cominciò che l'ordine girolamino abbia avuto
a vivere nei deserti l'anno i3i3, la sua origine dai profeti, e che poi
ed a unirono alcuni divoti
lui si lo s. Antonio, e dilatas-
stabilisse
posero a fabbricare la chiesa che riscono che non solo tutti gli an-
GIR GIR 9
tichi anacoreti, e tutti i santi fon- quattro, ed unirli a questo, e di
datori degli altri ordini regolari ammettere alla solenne professione
sieno stati girolaniini insieme coi gli altri eremili della sua congre-
loro discepoli, ma vogliono altresì gazione rimasti nella Spagna. Tor-
che girolamini sieno molti santi nò Ferdinando in quel regno in-
che d' altronde non furono re- sieme al suo compagno Pietro, e
golari. giunto a s. Bartolomeo di Lupia-
Gli altri storici riconoscono l'o- na il primo febbraio 1
3 ~4> ^ece *
rigine dell' ordine girolamino dai so delle facoltà ricevute, edificando
discepoli del b. Tommasuccio da ivi un monistero a cui prescrisse
Siena del terz' ordine di s. Fran- dei regolamenti per mantenervi
cesco , che morì in Foligno nel l' osservanza, e la fabbrica fu ter-
1377; i quali discepoli passarono minata in meno d'un anno, con
tome si è detto dall' Italia nella abbondanti limosine somministrate
Spagna, e quivi diedero principio dalla liberalità de' parenti dello
negli eremi alla congregazione gi- stesso Ferdinando. Rinunziò quin-
rolamina, che riconosce per suo di 1' uffizio di priore, e fece eleg-
primo convento e capo dell' ordi- gere in suo luogo Ferdinando Ya-
ne quello di s. Bartolomeo di Lu- nez di Caceras, il quale era il so-
piana, residenza del generale, per- lo sacerdote che allora fosse nel-
chè in questo cominciarono a me- l'ordine, perchè Alfonso Pecha, il
nare vita cenobitica e monastica quale per imitare il suo fratello
lasciando la solitaria. Quando Gre- avea rinunziato la sede vescovile
gorio XI diede a questi religiosi di Jaen, ed erasi unito a lui pri-
la regola di s. Agostino e le co- ma della conferma dell'ordine, dal-
stituzioni del convento degli ago- la Spagna n' era partito in pelle-
stiniani di s. Maria del Sepolcro, grinaggio per Roma dove cede ,
Lupiana, fece acquisto nel i38y miltà, per la quale non volle mai
del celebre santuario della Madon- ricevere gli ordini sacri, benché
na di Guadalupe nell'Estremadura. versatissimo nella lingua latina, e
Quei di Portogallo che abitavano nelle divine scritture, e quantun-
tiell' eremo di Penalonga, dove li que ne fosse istantemente pregato.
avea un certo F. Vasco
stabiliti Qui noteremo che i monaci della
portoghese, uno dei compagni del Campora seguendo la regola di s.
li. Tommasuccio, quali erano i Agostino, come gli altri ad esem-
passati dall' Italia nella Spagna, pio loro, non presero subito il no-
volendo ancor essi imitare la vita me di girolamini, così il cardinal
monastica , ed osservare le regole Doinenichi arcivescovo di Ragusa
degli altri , ricorsero a Bonifacio a nome del Pontefice Gregorio XII,
IX, che loro accordò quanto do- con lettera del 1408 comunicò lo-
mandavano, ed insieme di erigere ro la facoltà di denominarsi giro-
I' eremo di Penalonga iu moni- lamini : questo monistero di s. Ma-
stero dell'ordine ili s. Girolamo, ria della Campora, come il più an
e di godere degli stessi privilegi lieo, divenne il capo della congre-
accordati da Gregorio XI a quel- gazione italiana, e poi fu unito alla
li di Castiglia e di Valenza. badia fiorentina de' benedettini con
Altri eremiti della Catalogna nel bolla di Eugenio IV del 4^4- H 1
sono stati sempre generali, che per il governo del medesimo generale.
conseguenza vi risiedono, e non In detti due regni girolamini i
ogni tre anni si eleggeva da otto Giovanni di Dio fondò il suo pri-
definitori scelti dall'ordine. Tenne- mo ospedale. Sono ivi sempre stati
le nel 14^, il terzo nel i4'9> spettivi monarchi hanno loro com-
ed in seguito lo hanno adunato partito molti privilegi , e diversi
sempre ogni tre anni. Dopo la de- loro religiosi sono stati impiegati a
posizione di Benedetto XIII, e la riformare nelle occorrenze vari or-
legittima elezione del Pontefice dini e monisteri di altri istituti ,
che per un mezzo secolo empiuto due il mattutino, fanno ogni gior-
avevano l'Europa di agitazioni e no mezz'ora di orazione mentale
di paure; che suoi i divertimenti avanti il vespero, e mezza dopo la
si limitavano a passeggiate sopra compieta. Ai Chiesadigiuni della
un piccolo cavallo, il solo che aves- aggiungono quelli di tutto l'avven-
se conservato, alla cultura d'un to, del lunedì e martedì dopo la
giardino, ed a lavori di meccanica. quinquagesima, di tutti i venerdì
Ivi assisteva due volte al giorno dell'anno, dei tre giorni delle le-
all'uffizio divino, leggeva libri di gazioni, e delle vigilie della Pur't-
divozione, e particolarmente le ope- fieazione e Natività Ver- della B.
re di s. Agostino e di s. Bernardo, gine, e di Girolamo. Nel venerdì
s.
quanto di lui dissi all'articolo Ger- gli oblati e le oblate portano una
mania, ed ivi morì a' 2 settemhre i veste bianca senza scapolare, ed
i558. un mantello di color tanè. Dalla
Nei nominati ed altri monisteri congregazione girolamina di Spa-
de' girolamini di Spagna fiorirono gna ebbe origine quella de' Giro-
molti religiosi illustri per nobiltà lamìni monaci d'Italia (fedi).
di sangue, per pietà e per dottri- Di quest'ordine, oltre gli scrittoli
na, ed alcuni di essi furono pro- che parlano degli ordini monastici,
mossi alle dignità ecclesiastiche di ne trattano l'Azorio, Morali isti-
que' regni. Questi religiosi dell' an- tuzioni, e Pietro Varga spaglinolo
tico loro abito hanno conservato nella Cronaca dell' ordine.
solamente lu tonaca bianca, poiché G I ROL A MINI, Ordine monastico,
GIR G R I o,5
alle donne entrare nelle loro chie- 1 a stato in avanti ordinato mo- ai
deva la chiesa de' ss. Alessio e morì monaco benedettino, tra' quali
Bonifacio fino dalla sua fondazione, noteremo che fiorirono santi ed illustri
e di più nel 1428 gli accordò religiosi, fra' quali s. Adalberto ve-
tutte le indulgenze già concedute scovo di Praga ed apostolo de'l>oemi,
a tutte le chiese di Roma. Gelo- s. Gaudenzio suo fratello, s. Anasta-
Bagno con la
titolate della chiesa, coltizzato di potere ricevere tutti
s. Isidoro. Passò ancora per ordine dini minori. Per questo monistero
del Papa in Portogallo in qualità principale e per altri situati in
ve menando una vita molto au- poiché nel loro calendario rifor-
stera e santa, ne fu ridotto al fi- mato nel capitolo generale del
ne da una febbre ardentissitna . i6i4 a'28 febbraio si legge: die.
3
l'RAEPOSlTUS ORD1NIS MON ACHORUM HE- lini, il quale in una lettera latini
r.F.MiT\r.r\i sc"i Jkronimi prioroue de' 3 1 maggio I754 s
e poi con
IH JL'S MONASTERI! QUI OCIIT DIE III un'altra italiana de' 1
ì giugno
aprilis A. D. mccccxxxhi. Poh?. giunte, indirizzollo collo stesso sen-
Dlfl EUGtHIl PPr. 1111 AttHO TERTIO. timento del p. Galletti, al p. d.
rolamini, per cui alla congregazio- 1,1 ad amplisi. />/> < tiri-
ven. Lupo, dettate negli idiomi ita- oltre ai giorni prescritti dalla Chie-
liano e latino dal p. d. Pio Ros* sa, sono tenuti a digiunare in al-
zione, dice che Pietro fosse figlio rò finalmente iu quella parte del
di Gerardo germano di Pietro Gam- monte Cessana Montebello, detta
bacorta, e per conseguenza nipote sei miglia lungi da Urbino, da cui
di questo Pietro, non costumandosi scendendo per cercare limosina nei
in que' tempi ed anche dopo im- paesi convicini, e con quelle che gli
porre il nome del proprio genito- facevauo coloro che lo visitavano,
re ai rispettivi figli. Essendo egli n' ebbe in tanta abbondanza, che
di tre mesi, i di lui genitori fu- gli riuscì di fabbricare nella sua
ìono costretti a fuggire per avver- solitudine una chiesa dedicata alla
sa fortuna dalla patria, e seco por- ss. Trinità, la quale fu compita
tarono il bambino Pietro, che poi nel 1 38o : altri congetturano che la
leccio educare nobilmente, anche chiesuola fu a lui data da Oddone
negli esercizi cavallereschi, i quali e- Colonna vescovo d'Urbino poi Mar-
gli apprese molto bene, quantun- tino V. Accanto a questa chiesa
que attendesse più di proposito a fece erigere una casa capace di
quelli della pietà cristiana, e co- molli eremiti, de 'quali poco dopo
minciasse a concepire abbonimen- dodici si unirono a lui, dappoiché
to per le vanità terrene. Dopo essendosi manifestala la vita santa
la morte della madre e quan- , del b. Pietro, molti concorsero per
do la fortuna erasi di nuovo di- seco lui unirsi, e tra tanti ne scel-
chiarala favorevole per suo pa- se dodici: il primo fu Pietro Tucani
dre, ritornato perciò al possesso di di Pisa, che si vuole partito da det-
Pisa, il nostro beato csseudo allo- ta città insieme col beato Pietro,
ra d'anni venticinque, rinunziò a il secondo il b. Pietro spaglino-
tutte le mondane speranze, abbau- lo, il terzo il b. Angelo di Corsi-
ioa GIR GIR
ca, il quarto Pietro di Antonio a vendicare la loro morte. Trion-
Jacobini Faltibene, il quinto Pie- fò di questa fiera tentazione pro-
tro di Giovanni spagnuolo, il se- strandosi avanti a Dio, ed adorando
sto Arcangelo di Giovanni Sabba l'ordine della sua provvidenza, e
di Gubbio, il settimo Giovanni di per confondere di più il tentato-
Albania, l'ottavo il b. Andrea da re, afflisse il suo corpo con orri-
Sicilia, il nono Pietro Paolo di bili austerità, flagellandolo aspra-
mastro Pietro di Gualdo, il deci- mente, e stringendolo con un giac-
mo Alessio d'Alessio di Duracchio co fatto a punte, e con un cili-
in Albania, l'undecimo Paolo da cio; raddoppiò i digiuni e le vi-
Como in Lombardia, e il duodeci- gilie, adagiandosi quando oppresso
mo il b. Benedetto di Sicilia, sic- dal sonno, per lo più sopra la nu-
come apparisce da un antico dipin- da terra.
to in tavola. Il bealo Pietro Gual- Intanto il b. Pietro prescrisse ai
cerano che si attribuisce a questa suoi cremiti alcune costituzioni, nelle
congregazione, visse da eremita nel quali comandò loro di fare, siccome
monte di s. Berlolo sopra Pesa- egli faceva, quattro quaresime ogni
ro con alcuni altri compagni, tut- anno, cioè la comune, l'altra dal lu-
ti di ottimi costumi e di santa nedì delle rogazioni lino alla Pen-
vita, e mori nel i4i8, cioè prima tecoste, la terza dal primo giorno
che quel conventino e chiesa di di agusto (ino all' Assunta, e la
s. Berlolo venisse in potere della (piarla dalprimo novembre lino a
congregazione pisana, lo che ac- Natale. Ordinò altresì di flagellar'
cadde nel i44 2 ventiquattro anni> SÌ e ili digiunare in tulli i lune-
dopo la morte del b. Pietro Gual- dì e venerdì dell'anno, e di ag-
cerano, laonde questi non deve ri- giungere al digiuno la disciplina
tenersi girolamino. Non deve an- anche in tutti i giorni di quare-
noverarsi tra i primi compagni del sima. Proibì di ricevere nell'ordi-
b. Pietro da Pisa Bartolomeo Mer- ne quelli che non avessero com-
cati di Cesena, il quale vesti que- pito dieciotto anni, e quelli che
sto abito nel 1 4» 9, vale a dire passavano i cinquanta. Osservavano
trentanove anni dopo l'erezione del- i buoni religiosi tutte queste cose,
la congregazione. 11 pio fondatore con l'esempio del loro comune [la-
per t'uggire ogni occasione di va- dre, che ne faceva altre molte di
nagloria non volle essere chiamato piìi, e perseverò in un tenore di
Pietro Gambacorta, cognome illu- vita asprissima fino alla morte; si
stre di sua famiglia , ma Pietro levavano a mezza notte per dire
da Pisa, e diede ai suoi segua- il mattutino, dopo il quale si fer-
ci il nome di eremiti di san mavano in coro a fare nell'estate
Girolamo, elello da lui per pro- due ore di orazione, e uell' inver-
tettore di sua congregazione. Nel no tre; cibo ordinario era poco
i3q3 a' -xi ottobre essendo stati pane con pochi frutti o erbe cotte.
assassinati padre e due fratelli
il secondo il piacere del superiore:
del beato, da Giacomo Appiani se- dovevano ogni giorno accusarsi nel
gretario del medesimo padre, il refettorio delle loro colpe, e la
demonio diede un liero assalto al povertà si osservava da essi con
servo di Dio, tentandolo di andare tanta esattezza, che tutto avevano
gir GIR io3
in connine, ed il superiore aveva no fatto poco prima anche i di-
il pensiere di dare ad ognuno ciò scepoli del b. Angelo di Corsica,
che gli abbisognava. Vita cotanto fondatore di un'altra congregazione
esemplare acquistò loro stima dai parimenti del terz'ordine di san
virtuosi,ed odio dai libertini, che Francesco, quattro o cinque con-
lacerarono il buon nome di sì san- venti della quale ,
per una bolla
ti spargendo maliziosamen-
eremiti, di Eugenio IV del i432, furono
te che ingannavano con la loro dati a quella dello stesso b. Pie-
vita semplici, ch'erano lupi co-
i tro, che in tal guisa andò crescen-
perti con la pelle di agnello per do nel numero de' religiosi e dei
guadagnarsi il credito del popolo, conventi.
ed osarono aggiungere che la loro Il b. Pietro passò da Roma a
vita austera non era per virtù di- Venezia, quivi chiamato da alcuni
vina, ma per arte magica da essi affari della sua congregazione, e qui-
praticata. Gl'inquisitori per queste vi morì santamente il primo giu-
relazioni false, fecero delle rigoro- gno i435, d'anni ottanta. Cercano i
Salvioni nel 1716. Siccome poi per quadro dell'ultima cappella, rappre-
la riunione della congregazione del sentante s. Girolamo, fu colorito da
b. Nicola di Furca Palena ai gi- Pier Leone Ghezzi la pittura late- ;
di osservare la regola
di s. Ago- mai carne, incedendo scalzi, vesten-
stino data loro dal medesimo s. do panni grossi dello slesso colore
Pio V, il quale confermò la con- e forma ili quelli del b. Pietro,
gregazione, nel 1567 accordò ai re- portando la barba, ma non molto
ligiosi i privilegi degli ordini men- lunga. Quoti religiosi girolamim
dicanti, e nel 1 S7 1 con la bolla usano tonaca legata con cintura ili
confermò gli altri
Religioni* zelus cuoio, con cappuccio la cui moz-
isteriche ec. : essi diedero alla luce Bull. Rorn. t. Ili, par. II, pag.
vari volumi, altri restarono mano- 4 io. Morì il fondatore in Venezia,
scritti. Di questo online oltre gli dov'erasi portato per islabilire un
storici degli ordini regolari, scris- nuovo convento, a'5 settembre 1 \i~,
sero 1' Azorio nelle Istituzioni mo- ed è dagli storici annoverato tra
rali, I. i3, cap. II; Roderico nel- i beati. Le sue reliquie furono
le Quest. Reg. t. \ II, qu. 3, art. trasferite nel convento di Fiesole,
9; Silvestro Maurolico , e Pietro ma dopo la soppressione della con-
Bonacciolo nell'opera intitolila :
/' gregazione il >uo corpo fu porta-
remo Pisano. Il padre Giovanni to a Firenze, e riposa venerato
BattistaGobati ci ha dato il Bui- nella chiesa delia compagnia detta
larium ordini* s. Hieronynu con- la buca di s. Cimiamo. In segui-
ioS GIR GIR
to Eugenio IV l'approvò, e col dati. In quanto alla orciconfratcr-
suo consenso la congregazione ab- nita, agli articoli Arcico> fraterni-
bracciò la regola di sant' Agosti- tà di s. Girolamo della Carità,
no, come si legge nella bolla Super e Carceri di Roma, non che Go-
gregem, tlat. Florentiae ,7 cai. vernatore di Roma, per ciò che ri-
augusti i44'> Bull. Rom. t. Ili, guarda la visita de' carcerati, ed
par. Ili, }>. 33. Il Pontefice volle altro relativo, abbiamo detto le
che si chiamasse la Congregazione cose principali che riguardano sì
di Roma, Areicon fraternità e con- tuì nell'oratorio, per cui essi sacer-
gregazione in comunità di sacer- doti sino d'allora assunsero il nome
GIR GIR i
09
di preti dell'oratorio. Come ancora santo. Qui pure si venera ancora
i medesimi sacerdoti ivi sono per la stanza dov' egli abitò, e dove
predicare nella detta chiesa in tutte diede principio ai ragionamenti, e
Je feste, e per udire assiduamente conferenze spirituali. All' articolo
servo di Dio
Buonsignor Caccia- masero di proseguire gli esercizi ivi
guerra sanese, Persiano Rosa, che istituiti dal santo: laonde conti-
con s. Filippo fondò il benemeri- nuarono sacerdoti ad
i esercitare
to e celebratissimo istituto romano quanto avea prescritto s. Filippo
dall' arciconfraternita della ss. Tri- nella sua congregazione ,
per cui
nità dei Pellegrini, Francesco Mar- continuarono a chiamarsi padri, come
supini , e Pietro Spada ri aretini tuttora, ad onta delle opposizioni
stati successivamente confessori del insorte e giuridicamente dibattute
i io GIR GIR
e superale dai medesimi. Il citalo tutte le chiese de' filippini , nel-
Piazza aggiunge che l' arciconfra- le quali si riuniscono in coro a
ternita prima agi' individui della cantare compieta
il vespero e :
la musica ,
per gli ora tori i sacri e è detto resta smentito dal non ave-
notturni che dall epoca di s. Filip- re i padri in superiore uno di loro.
po sino al declinare del decorso se- come istituì s. Filippo, e tutti i
colo nelle sere delle feste di precet- filippini praticano, come non han-
to da Ognissanti alla domenica del- no l'amministrazione ile' fieni onde
lePalme avevano luogo nel conti- mantenersi, dappoiché 1' arcicon fra-
guo oratorio, de'quali pure si parlò ternità di s. Girolamo li ritiene
all'articolo Filippini. Questo one- ed amministra, deputando un pre-
sto e dilettevole trattenimento, es- lato fra i loro colleglli, che tieni-
davanti, con sopraccollare bianco tavola comune, per cui allora qual-
e liscio come usano tutti i filippi- cuno si ritirò. In questa congre-
ni tranne quelli della Vallicella che gazione di sacerdoti fiorirono di-
lo portano pieghettato; il terraiuolo versi uomini illustri per pietà e
lo portano lungo come tutti gli per dottrina, fra i quali oltre i no-
altri, per cui l'abito è tutto filip- minati primi sacerdoti che si ag-
pino. La professione poi ossia le giogarono a Pietro Spatario ed a
loro obbligazioni, sono l'attendere s. Filippo Neri, sono a nominarsi:
al confessionale, ed anche udire le Teseo Raspa deputato Francesco ;
nati, morto nel i5o,i; il ven. Gio- i quali poscia furono traslocali
vanni Leonardi, poi fondatore della alla chiesa di san Bartolomeo Del-
congregazione dei chierici regolari l' isola Licaonia, o al dire del Fa-
della Madre di Dio; Agostino Ador- nucci a quella di s. Pietro in Mon-
no, uno de' fondatori de' chierici re- torio , indi ebbe la
l' congrega-
golari minori; Benedetto Buonmat- zione degli aulicorum urbis, se-
tei fiorentino, celebre pei suoi due condo il Martinelli finché Cle- ,
libri della lingua toscana ; il dot- mente VII a' 22 settembre i5i/±
tissimo liturgico Giuseppe Catalano la diede all'arciconfraternita della
autore di rinomate ed utili ope* Carità, che allora aduna vasi nella
re; l'eruditissimo Gio- vicentino chiesa di s. Andrea in Piscinula
vanni Marangoni
che die alle , nel none medesimo Regola, la
stampe interessanti opere di sacra quale è oggi sagrestia di s. Maria
e profana letteratura, fra le quali di Monserrato. V. Notizie sull'ori-
la vita del suddetto servo di Dio gine, ed istituto della ven. arcicon-
Ruonsignore Cacciagliene, e di al- fralemita della Carità in s. Gi-
cuni compagni suoi, e di s. Filippo rolamo, riunite neW occasione del-
in s. Girolamo, Roma 17 12; ove la sacra visita ordinata dalla san-
sono raccolte molte importanti no- tità di nostro Signore Papa Leo-
tizie di questa congregazione. Tra ne XII; le Consti luliones archicon-
gli altri servi di Dio nomineremo fraternitatis Charitalis de urbe,
inoltre Giuseppe Piossi di Castel Romae i6o3 il breve d' Inno- ;
Velerc in ed Alberto
Calabria; cenzo XII de' 18 settembre «694,
Cherufìni viterbese, noto per diver- Ad pastorale fastigium, col quale
se operette una delle
spirituali, confermò gli statuti., eie costituzioni
quali porta per titolo: Del racco- da lui approvate, inserite nello stes-
glimento interiore, Roma 1809. Ap- so breve, e pubblicate nel 1694- H
partenne pure a questa congrega- Panciroli ne Tesori nascosti di Ro~
zione Francesco Stracchini vescovo ma, tratta a p. 375 e seg. della chie-
di Segni, morto nel 1828. sa ed arciconfraternita eruditamen-
La chiesa e la casa dell' arci- te, e dice che la chiesa era dei
confraternita di s. Girolamo della minori osservanti che passarono
Carità e della congregazione de' sa- a s. Bartolomeo all'Isola, e che fu
cerdoti dell'oratorio di s. Girolamo data alla congregazione de' nobili
è nei rione Regola vicino al pa- cortigiani eretta poi in arciconfra-
lazzo Farnese, e dicemmo altrove ternita, che la gode tuttora, su di
uà GIR GIR
che può consultarsi
di la bolla e.lhnìca sacra, insieme a tre epitaf-
Leone X altrove citata, Illius qui fi in versi di defunti sepolti nella
charilas, de' 27 gennaio dell' an- chiesa. Nella piccola parte che ri-
nò \Sio. Ridolfino Venuti, Roma mane del primo oratorio fondato
moderna p. 566 dice, che la chie- e fabbricato da s. Filippo Neri,
sa fu data nel i535 al sodalizio, sulla porta è scolpita in marmo
che nell'oratorio vi sono i ritratti questa iscrizione: Primum beati
di diversi benefattori, che vi si Plidippi Neri Fiorentini Oratoriutn.
praticano ogni sera diverse opere Anno Domini fllDLP III. Nel 1660
di pietà, e dal giorno d' Ognissanti la chiesa fu riedificata in un alla
sino alla domenica Palme,
delle facciata estèrna con architetture di
come in quello di s. Maria in Domenico Castelli. L' altare mag-
Vallicella, in ogni festa avevano fiiore, adorno di belli marmi e
luogo oratorii in musica. Nella chie- metalli dorati, venne eretto con
sa si solennizza la festa di s. Fi- disegno di Carlo Rainaldi, e come
lippo, e l'uffizio è tutto proprio la tacciala, a spese di Fantino
e di rito di prima classe con l'ot- Renzi romano, che quivi appresso
tava, e se ne fa commemorazione ha il deposito con Scipione Renzi,
nei suffragi e nell'orazione A cunctis. coi loro busti di bronzo. Su det-
Quivi è l'oratorio e la sua chie- to altare ammira vasi il celebratis-
sa a parte,dove ogni sera, e le simo quadro a olio del Dominiclii-
feste mattina e sera, si pratica no, rappresentante la comunione di
quanto prescrive s. Filippo, al qual s. Girolamo, il quale fu eseguito
oratorio presiedo uno dei padri in musaico per la basilica Vaticana,
deputato dalla congregazione. I e l'originale forma al presente u-
padri fanno la visita delle sette no de' principali ornamenti della
chiese insieme ai fratelli ascritti contigua galleria de' quadri La .
JCfoemorvfc, ftp.
n4 GIR GIR
Gallie. Si mette il suo arrivo a di Apollinare, che spiegava la Scrit-
Treveri, in compagnia d'un suo tura con molta riputazione, e che
compatriotta e parente per nome non avea per anco fatto scisma
Bonoso, poco dopo l' anno 370. nella Chiesa. Poscia si ritirò nel
Quivi prese la risoluzione di vive- deserto di che di videa la
Calcide
re in perfetta continenza, e comin- Siria dall' Arabia, e che allora era
ciò a cangiare i suoi studi. Passa- sotto il dominio de' saraceni. Non
to in Aquileia, ov' era vescovo s. andò guari che la morte gì' involò
Valeriano, strinse amicizia con pa- Innocenzo ed Ilas ; ed Eliodoro lo
recchi dotti e virtuosi ecclesiastici, lasciò per tornar in occidente. Tut-
i nomi dei quali trovansi spesso tavia egli stette ancora per quat-
ne' suoi scritti. Lasciò Aquileia , a tr' anni in questa solitudine, uni-
quanto sembra, per recarsi a Stri- camente inteso allo studio ed alle
done sua patria, avendo inteso che opere di penitenza. Egli vi ebbe a
sua sorella erasi sviata dal cammi- soffrire diverse sorta di malattie;
no della virtù, in cui egli ebbe la ma le sue pene maggiori gli pro-
ventura di rimetterla. Tornò quin- venivano dalle tentazioni violente
di a Roma, risoluto di vivere nel che sopravvennero ad assalirlo e ;
ritiro, e di non occuparsi di altro mentre, come dice egli stesso, co-
chede'suoi studi. Scorgesi dalle sue perte le squallide membra d' orri-
continui rammarichi che gli cagio- di ottantanov' anni secondo 1' opi-
,
lo dottore eoo vari simboli, tutti Nel dare l'elenco delle opere di
rappresentanti lo di lui segnalate s. Girolamo seguiremo l'ordine in
azioni. Viene dunque effigiato in cui son poste nell'edizione falla
atto di penitente per l'austerità del- dai benedettini.
la vita a cui si diede mila solitu- 11 tomo 1 contiene la Biblioteca
dine; con la candela accanto, per* sacra, cioè tulli i libri della Seul
, 1 8 GIR GIR
tura, che s. Girolamo tradusse in 5. L' apologia sopra i suoi libri
Nel tomo III sono raccolti i santo dottore contro Baillet , che
commentari di s. Girolamo, che parlando di lui adopera espressio-
contiene Girolamo,
le lettere di s. aggiunte e correzioni dello stesso
che sono divise in molte classi, editore. Il marchese Scipione Maf-
parecchie delle quali sono veri fei ed altri dotti diedero mano in
trattati ; e le opere ascetiche e quest'opera al p. Vallarsi,
polemiche, delle quali indicheremo GIROLAMO EMILIANI o MIA-
soltanto le principali, r. La vita NI (s). Nato in Venezia da nobile
di s. llarione, di s. Paolo eremi- famiglia nel 148 r, si diede dappri-
ta e di s. Malco. 2. Il catalogo ma alle armi, e servì con onore nelle
degli scrittori illustri, scritto nel guerre che la repubblica ebbe a
392, e diviso in 35 capitoli, nel- sostenere in quel tempo ; ma eletto
l'ultimo de' quali parla delle sue governatore di Castelnovo , sulle
posto tra Bergamo e Milano. Egli strette, pulite e ben lastricate. Fra
soggiornò lungo tempo nella casa le sue tre piazze pubbliche, una è
che quivi si avea procurato , ed è grandissima. L'edifizio più osser-
] icrciò che i suoi discepoli furono vabile si è la cattedrale, la cui fac-
«letti chierici regolari Somaschi ciata è maestosa, e l' interno ricco
(/ edi), al quale articolo non solo di ornamenti : contiene i sepolcri
riporteremo le notizie di sì fiori, di Raimondo Berenger conte di
do istituto, ma ancora le altre che Tolosa, e della sua sposa. La sua
riguardano il santo. In detto vil- collegiata è degna di menzione per
laggio morì il servo di Dio agli 8 la sua bella architettura di stile
di febbraio i5^7 da una malat- gotico, ed in una delle sue cappel-
tia contagiosa che aveva contrat- le si venera il corpo di s. Narciso.
to servendo i malati. Egli fu so- Vi sono delle altre chiese, moniste-
lennemente beatificato da Benedet- ri e conventi: in quello de' cap-
to XIV, e canonizzato nel 1767 da puccini si ammira un bagno arabo
lao GIR GIR
di elegantissima architettura. Pos- cessore. Secondo la più comune
siede inoltre un collegio con bi- opinione ne fu primo vescovo san
blioteca, una casa di religiose per Narciso. Comraanville dice che la
la gratuita educazione delle fan- sede vescovile fu eretta verso l'an-
ciulle, ed altri benefici ed utili sta- no 5oo sotto la metropoli di Tar-
bilimenti. Il commercio è poco flo- ragona della quale è tuttora suf-
,
zie che gravitarono sui popoli, fu- Francesco Antonio Zaccaria nel
rono sempre paternamente solle- suo Trattato dell'anno santo sto-
citi i romani Pontefici, di eccitare rico, ceremoniale morale e pole- ,
nel t. Ili delle Disscrt. sopra le ma onde ottenere 1' espiazione dei
antichità italiane, nella dissertazione loro peccati per mezzo dell'univer-
LXV 111, Della redenzione depec- sale giubileo. Bonifacio Vili per
cati per cui molti beni colarono la tradizione dei precedenti giu-
una. volta ne' sacri luoghi, e del- bilei celebrati in Roma, nel 1 3oo
l'origine delle siine indulgente, di- con la celebre costituzione Anti-
ce che dopo il mille e forse un- rpiorum per la prima volta pub-
GIÙ GIÙ 1 x >
l'articolo 4iuio Santo (redi), ove Porte Sante . Oltre questi giu-
dicemmo quante immense spese fe- bilei universali ordinari , che i
cero i Papi in tempo, e come
tal Pontefici ordinariamente celebrano
i pellegrini d' ogni nazione furono ogni venticinque anni in Roma, e
accolli, albergati, serviti, alimen- poscia promulgano per tutto il
t. V, par. Ili, p. 1 38, per ottene- Bull. t. VI, par. IV, p. 2, pub-
re dalla divina clemenza uu felice blicò un giubileo universale pei'
governo della Chiesa universale. un saggio governo. Altro ne pro-
Altrettanto fece il successore Gre- mulgò a' 21 luglio 656, con la 1
pel felice successo delle armi del- giubileo nella sua esaltazione.
l' imperatore Ferdinando li, che Clemente X, eletto a' 29 api ile
guerreggiavano in Germania contro 1670, per ottenere dalla divini
quelle degli eretici, a' 29 maggio clemenza un salutare governo, pub-
1 63 1 intimò con la costituzione blicò il giubileo universale straor-
Alias, presso il Bull. t. VI, parte dinario, con la costituzione Cui»
1, 267, un giubileo di tre mesi,
p. inscrutabilìs, de' 16 giugno. Dipoi
che poi prorogò ad altri tre mesi nel 1672 per pacificare i principi
con la costituzione Alias de' 27 cristiani, muoverli contro il tur-
e
agosto, p. 285; e poscia altro a'i5 co comune nemico, a' 5 novembre
dicembre universale , con la co- pubblicò un giubileo con la costi-
stituzione Supplici, p. 21)6, nel tuzione Inter grax-issimas.
i 28 GIÙ GIU
Innocenzo XI, sapendo che l'e- ne processione cui Clemente XI in*
sercito ottomano marciava su Vien- tervenne coi cardinali. Minacciando
na, ordinò pubbliche preci in Ro- i turchi la repubblica di Venezia,
ma, ed un pienissimo giubileo il Papa intimò un giubileo univer-
pei tutta la Chiesa, mediante la sale pel felice successo delle armi
In suprema
costituzione degli , venete; ed altro universale ne pub-
ii agosto i683, Bull, t. Vili, p. blicò con la costituzione Ubi pri-
281. mus, de' 3 1 maggio 171 S, Bull.
Alessandro Vili, eletto a' 6 ot- Rom. tom. XI, par. II, p. 53 ; ed
tobre 1689, per ottenere un pro- altro agli8 ottobre , con la costi-
spero governo alla Chiesa, pubblicò tuzione Curn nos , presso il Bull.
tholicae, de' 12 novembre, Bull, to- cessero altre pie opere da esso
mità che affliggevano nel 1709 lo tabilis, presso il Bull. Rom. t. XI,
stato ecclesiastico, a' 4 gennaio con par. II, p. 3 17, intimandolo nel
pie che prescrisse. Indi nel 1713 chiesa di s. Maria degli Angeli, per
per l' epidemia de' bovi che fece la villa di Sisto V a s. Maria
strage nel medesimo stato, pubbli- Maggiore, il Papa la fece in vece
cò il giubileo con la costituzione dalla chiesa della Minerva del suo
nacciati, coi terremoti, pioggie di- poi, discacciati gì' imperiali dal re-
rotte ed altri gastighi, Benedetto gno di Napoli, essi gravitarono sui
XIII emanò la costituzione Cum domimi della Chiesa, laonde il Pa-
fustus, a 2 gennaio 1728, loc. cit. pa, siccome bramoso della pace u-
t. XII, p. 169, con la quale pub- niversale, con fiducia si rivolse a
blicò il giubileo di due settimane Dio, pubblicando un giubileo uni-
per tutta l'Italia ed isole adiacen- versale con la bolla Ecclcsiae, loc.
ti, dovendosi a tale effetto sospen- cit. toni. XIV, p. 9. Nel 1739 ai
dere i pubblici teatri. Afflitta poi 7.5 aprile intimò altro giubileo
1'
e principalmente Roma,
Italia , colla bolla Quam, loc. cit. pag.
nel 1730, con un'epidemia di raf- 367, onde pregare Dio in favore
freddori, il Papa a'20 gennaio, per delle armi imperiali minacciate dai
ottenerne da Dio il termine, con- turchi, cui erasi unito il ribelle
cesse il giubileo di due settimane, Ragoski principe ungarese.
cominciando nella prima domeni- Benedetto XIV, assunto al pon-
ca di quaresima, prescrivendo la tificato a' 1 7 agosto 1740, nel con-
santa comunione, e la visita di una cistoro degli 1 1 novembre con la
delle tre basiliche, cioè s. Giovan- costituzione Laetitiora ,
presso il
mum, presso il Bull. Boni. toni. ed in Roma fece disporre gli abi-
XIII, p. 32, con cui pubblicò il tanti colle missioni nelle chiese;
giubileo straordinario. Pei frequen- indi a' 20 dello stesso mese si por-
ti terremoti con grave danno sen- tò egli stesso in processione dalla
titi nel regno di Napoli nel feb- chiesa di s. Maria degli Angeli ,
braio 1 73 1
, il Papa per placare per la villa di Sisto V poi Ne-
l' ira divina con le orazioni, pub- groni, ed ora Massimo, alla basi-
blicò un giubileo in Roma dai 1 lica di s. Maria Maggiore. Nel
ai 26 aprile, esortando nello stesso 1 744» minacciato lo stato ecclesia-
tempo i fedeli a suffragare le ani- stico dalla peste, eEuropa
l' dal-
me di quelli che vi erano periti. la guerra, ricorse Papa al
il divi-
Proseguendo in alcuni luoghi il no patrocinio, intimando un giu-
terremoto, ed aggiugnendosi l'epi- bileo per l'Italia ed isole adiacen-
demia de'bovi, che dalla Germa- ti,con la costituzione in Suprcm,:,
nia e dalla Svizzera erasi dilata- de'20 novembre, presso il Bull., loc.
ta nello stato veneto, nel Ferrare- cit. p. \ [o.
se, e nella Romagna, Clemente \II Clemente XIII, creato li \ lu-
dopo aver preso le più opportune glio 758, per un provvido governa-
1
che desolavano l'Europa, non ri- festa del Corpus Domìni, fino dal-
sparmiò esercizi di pietà, processio- l'anno i43> 1 , per apostolica conces-
ni di penitenza, missioni, pubbliche sione, celebrasi ivi un giubileo.
e solenni preghiere con indulgenza Nel 1734 si celebrò per la quarta
di giubilei. Come ancora fece più volta, onde Domenico
il celebre p.
volle esporre le insigni reliquie de Colonia pubblicò colle stampe
che si venerano in Roma. L' im- in Lione, V Instruction
sur le j li-
mediato suo successole Pio VII, bile de primatial de Lyon
l'egliie
nome; quindi Terra Promessa in gno di Giuda, non avea che quelle
rispetto alle promesse fatte dal Si- di Giuda e beniamino dopo la ,
bile delle tribù discese da Giacob- Joppe, ec. Fu poscia divisa la Giu-
be, che chiamandosi anche Israele dea in sei parti , cioè in Galilea ,
tre quelli che il vangelo chiama narchia che durò sette o otto an-
Montana Judaeae. Lo storico Gio- ni fu poscia governata dai giudici
la caduta dell' impero romano, gli stemi intorno alla creazione del-
arabi ed i maomettani saraceni se l'uomo, egli adottò quello dell' Ar-
ne resero padroni nel 636. I cri- te di verificare le date.
stiani nel 1099 vi fondarono il
regno di Gerusalemme [Vedi), ed CRONOLOGIA DEGLI EBREI.
in fine questa contrada contenente
i luoghi santificati da Gesù Cristo, Patriarchi.
dalla B. Vergine, e dagli apostoli,
cadde sotto il dominio della Porta Adamo . . creato il 4963 m. il4o33
ottomana nel 1 5i 7. Comprende Set nato il 4834 3 9 34
essa presentemente i paesi di Gaza, Enos 47 2 9 3824
di Elkahil o Ebron di Elhuds o , Chenan 4^3g 3729
Gerusalemme, di Naplusa 1' antica Malaliele 4569 3674
Sichem, di Hartè di Nazareth o , Jared 4^°4 3542
Juret-Catfra-Kanna, di Safet, ed in Enoc 4^4 a 3978
fine il paese di là dal Giordano. Matusalem 4 2 77 33o8
La Giudea è rappresentata in due Lamech 4°9° 33 1
I. — Re d'Israele.
Eliachimo Gioachino 608
Gioachino o Gecouia 597
597
. . . .
Ponzio Pilato ,
versale, del Papa.
singolarmente
procuratore . .
27 36 Avendo il cardinale ottenuto da
Aristobolo III 34 Clemente VI colla porpora 1' arci-
Agrippa 1 39 44 diaconato della chiesa di Alba in
A grippa juniore 44 .
9° Ungheria incontrò non lievi con-
,
nel i3/f2 dallo zio Clemente VI, Lodovico I, e nelle tempora del-
abbate di Angeliaco e di Grasse l' avvento 38 lo creò cardinale
1 1
tunque virtuoso era caldo; perse- riebbe per prodigio, il perchè nel-
verò nella medesima sotto Inno- l'età di anni dieciselte entrò nella
cenzo XIII, e Benedetto XIII, il congregazione de'padri dell'oratorio
quale agli 11 giugno 1725 lo del medesimo santo in Napoli, o-
creò cardinale diacono di s. Ma- ve fecesi esemplare altrui d' ogni
ria ad Martyres, onde fu il primo virtù ; fu preposto al maneggio
ad avere questa diaconia allora e- degli aliali temporali, coltivando
ìetla, e lo ascrisse alle congregazio- le sacre scienze , e le opere del
ni del concilio, di propaganda, sacerdotale ministero. Nel conci-
della consulta, ed altre. Dopo a- storo de' 17 febbraio 1820 Pio
ver continuato tempo
per alcun VII Io fece vescovo di Molfetta,
eoi titolo di pio-maggiordomo a non valutando la sua modesta re-
presiedere alla famiglia e palazzo nitenza. In questo ministero fece
pontifìcio, fu dall'imperatore Carlo spiccare la vigilanza, la misericor-
VI nominato protettore degli stali dia, il zelo per Io splendore del
austriaci presso la santa Sede. Il culto divino, e la carità pei pove-
genio predominante di questo car- ri. 11 regnante Ferdinando II, re-
mezzo della guardia nobile Cesa- l'alto di sui ni l 111 volontà, crii quale
ì 1
fuori le mura per titolo, annove- vere fu sepolto nella sepoltura de-
randolo in pari tempo alle congre- gli arcivescovi, sotto la sagre!
gazioni cardinalizie dei vescovi e della cattedrale di Napoli. Di lui
regolari, dei riti, della disciplina abbiamo stampate sei lettere pa-
regolare, e dell'indulgenze e sacre storali su diversi argomenti, \' Elogio
reliquie. Molto il cardinale operò funebre recitato nella cattedrale,
le dignità, che da essi poi con al- presenza del popolo romano che
tro nome provenne del cardinalato. vi prestava il consenso senza suf-
11 Galletti, Del primicerio pag. fragio, elesse i successori di s. Pie-
207, dice che gli scabini, de'quali tro sino all'undecimo secolo. I prin-
parlammo all'articolo Conte (Fedi), cipali del clero, o primati della
ed altrove, erano giudici minori Chiesa romana, erano l'arcidiacono
della città, i quali si eleggevano capo di tutti, i sette giudici pala-
dal popolo, a differènza di que'giu- tini, cioè il Primicerio de' notari
dici che si dicevano sacri palalii ch'era il capo di questa dignità,
i quali erano eletti dai soli re o il Secondocerio, YArcario o Teso-
imperatori, e perciò s' intitolavano riere, il Saccellario, il Protoscri-
GIÙ GIÙ i43
nano, il Primario de difensori ed Maria Maggiore, molte cose si leg-
il Nomenclatore, tutti uffiziali co- gono sui giudici che facevano parte
spicui della Chiesa romana che della funzione ricoperti di piviali,
li, il clero, i giudici, gli scrinali, scrinari, e gli avvocati erano vestiti
tro l'elegge. Nel medesimo modo cerimonie fatte nel 1046, in bene-
Anastasio Bibliotecario riferisce la dietionis Clementis II , et in coro-
elezione dell'antipapa Filippo nel- nalionis Ilennci et Agnetis, dice
l'anno 768. che recandosi l'imperatore e l'im-
Nel libro Pollicitus di Benedetto peratrice a s. Pietro furono in- ,
che fino allora si esercitavano per tom. XVI, pag. 4'> comandò che
privilegio da molti prelati, e rimi- i vescovi co'i ispelli vi capitoli elcg-
GIÙ GIÙ ifo
gesserò questi giudici ,
quando nei con gran coda di palmi tre e mez-
detti sinodi non potessero destinar- zo mercantili di castorino nero leg-
si. Quindi nell'anno seguente, per giero o Casimiro, da usarsi in tutte
soddisfare alle querele de' vescovi le stagioni. Mostre all'intorno, e
Benedetto XIV con la bolla Ad bavaro velluto operato nero.
di
inilitantis de' 3o marzo, loc. cit, Manica tonda sino al ginocchio,
pag. 72 ,
prescrisse quando, ed in ricca di gran pieghe a riprese sul
quali casi debbansi da' medesimi bracciOj e con guarnizione interna
giudici concedere o negare le ap- di velluto operato come le mostre.
pellazioni in dette cause. Inoltre Fascia di amuerre nero ben alta ,
Benedetto XIV a' 1 5 febbraio 174 2 con gran cappio, e con grandi fran-
col disposto della costituzione Quan- gie di granoni a canutiglia nera.
tum, presso il suo Bull. tom. I, p. Berretta ottangolare di velluto ne-
120, confermò l'abolizione de' tri- ro, filettato negli angoli di un cor-
bunali e giudici privali in Roma, donetto di seta nera che li mar-
e stabiPi che le cause avanti ai chi, con fascia nera alta circa quat-
tribunali de' giudici non decise fra tro dita di velluto operato come le
sei mesi, fossero devolute alle cu- mostre, e con gran fiocco di seta
rie ordinarie. Pio VI prescrisse u- nera nel mezzo dei quattro pizzi.
tili regolamenti pei giudici, e per- Collare bianco di filoscio ricamato,
chè amministrassero rettamente e o di merletto ad arbitrio, lungo un
spedilamente la giustizia, ad esem- palmo circa. Tribunale di prima
pio di Sisto V, invitò tutti i suoi istanza. Sottana e toga con gran
sudditi a portare a lui qualunque coda di palmi tre mercantili di ca-
reclamo, o alla congregazione a ciò storino o di Casimiro leggiero nero
deputata per l'opportuno rimedio, ad arbitrio, da usarsi in tutte le
accordando le appellazioni dai giu- stagioni. Mostre all' intorno, e ba-
dici provinciali, al sacro tribunale varo di velluto semplice nero. Ma-
della rota romana, o ad altri giu- nica tonda spaziosa, ma che non
dici da lui prescelti. Utilissime dis- giunga al ginocchio
con pieghe ,
Si 1 «XI. 10
i46 GIÙ GIÙ
notato che l'abito de'giudici dei tri- ed ancora praticata dal Pontefice
bunali di prima istanza è comune Pelagio 1, il quale divenuto ai fran-
ai governatori dello stato pon- cesi in sospetto di eresia per l' af-
nascosti, indagare i delitti o l' in- accusato dal popolo romano di fa-
nocenza delle persone accusate, col zione contro il predecessore Vigilio,
duello, coli' acqua fredda, col fer- celebrate con Narsete le Litanie, asce-
ro, e colfuoco : probalio, tentameli, so al pulpito nella basilica di s. Pie-
experimentum. Nei tempi antichi tro, ed avendo sul capo il vangelo, si
altro non s' intendeva per giudizii purgò con giuramento dall' accusa
di Dio che alauni esperimenti isti- datagli, come già aveva fatto Si-
tuiti non già dalla Chiesa, ma da- sto 111 4^2, e dopo di lui fe-
nel
merari cristiani , con invocare nei pel qual giuramento cessò subito
una di dette prove. Fra queste pe- ebbe origine la forinola furare
rò non deve aver luogo il giura- quarta rnanu, quinta manu, ec, cioè
mento ad sancta Dei cvangelìa, purgarsi col giuramento di quattro,
antichissima purgazione legittima cinque o più persone tutte favore-
approvata dai concilii e dai padri voli all' accusato questo rito ven- :
GIÙ GIÙ i4 7
ne usato in Italia anche sotto i re in un co' giudizii panis et casei,
longobardi , come apparisce dalla e crucis. Il giudizio panis et casei
legge 367 del re Rotali, presso il consisteva in diverse cerimonie ec-
Muratori, Rerum ital. script, to- clesiastiche, messa, comunione ed
mo I, par. 2. Neppure si deve no- orazioni ;
porgevasi all'accusato pa-
verare tra questi giudizii, la pur- ne e formaggio benedetti ; se po-
gazione per Eucliaristiam, rito an- teva mangiarne e trangugiarli era
tichissimo nella Chiesa , come di- dichiarato innocente, se no, colpevole ;
mostra il p. Cristiano Lupo tom. le forinole si leggono presso l'Eccardo.
IV, p. 23o, con questo modo. Al- Il giudizio della croce di cui trovasi
lorché l'accusato intendeva di sgra- menzione nella legge longobardica X
varsi dal sospetto di qualche mis- di Carlo Magno, consisteva, come di-
fatto, che non si poteva o prova- mostrò il Du Cange, che quando due
re o negare con ragioni manifeste, litiganti eleggevano il j'udirium cru-
era egli condotto avanti all' altare cis, si mettevano ritti in piedi avan-
ed alla ss. Eucaristia, e prima di ti la croce in chiesa, colle braccia
ricevere lo stesso corpo del Signo- stese in forma di croce per un
re, protestava eglichiaramente l'in- tempo determinato, finché si reci-
tenzione sua ad alta voce dicendo: tasse una parte del vangelo, od al-
Corpus Domini sit mihi ad pur- cuni salmi. Colui il quale durava
gationem ho die oppure in altra , più a tenere così in alto le braccia
simile forma. Il che fatto, niuno più era vincitore, perdendo chi prima
gli recava molestia, lasciando la cu- le abbassava. Alcuni esempi di que-
ra a Dio di punire colui, se fal- ste purgazioni o giudizii sono ri-
samente avea negato il commesso portati in diversi articoli diquesto
delitto o fintamente promesso
, Dizionario : qui appresso noteremo
qualche altra cosa. Particolarmen- i più celebri.
te i vescovi ed i preti imputati , Il primo chiamasi giudizio can-
di qualche colpa, costumarono di denlis ferri ovvero ar dentis, e con-
celebrare la messa, ed alla comu- sisteva nel dare in mano al pre-
nione di protestarsi innocenti con teso reo un ferro rovente , che se
invocare Dio vendicatore. La pur- nonne risentiva alcun danno, com-
gazione dunque per Eucharistiam pariva la verità d'una cosa, e l'in-
sotto certe forinole fu costumata nocenza sua; ma se per lo contra-
in altri tempi, perchè in essa non rio si scottava, porgeva indizio cre-
avea luogo la superstizione o ten- duto certo di avere mentito, e di
tazione alcuna di Dio, siccome ac- essere reo del delitto impostogli.
cadeva ne' giudizii candrntis ferri, Gran connessione aveva con questo
aquae vel pugnar, ricordati negli sta- o dodn
giudizio, quello de' nove, i
tira, tom. II, lib. VI ; dal Murato- I' augusto s. Enrico I, suo conaoP-
ri, diss. 38, Anliq. ital. , ed altri, te, si esibì ella di fa* palese Ki
148 GIÙ GIU
sua innocenza colla pruova del fuo- sputano gli eruditi se Eugenio II
co, e però co' piedi nudi senza le- Papa dell' 824, istituisse la purga-
sione passeggiò sopra dodici ferii zione o prova dell' innocenza per
roventi. Di questo gran fatto non . mezzo dell'acqua fredda, nella qua-
vi sono testimonianze contempo- le compariva reo chi vi galleggia-
questo fine preparato; se andava vero dire ardua cosa sembra , che
a fondo fino ad un nodo fatto alla Eugenio II inventasse cotal purga,
medesima corda, per evitare ogni e ne ordinasse l'osservanza a tutti
pericolo di sommersione; giudica- i fedeli.
rinomato s. Pietro monaco vallom- dava al duello, per difesa de' loro
brosano, poi creato cardinale e ve- stabili o diritti od anche era
,
scovo Albano da
d' s. Gregorio costretto ad oneri rio, non era in
VII, chiamato perciò Igneo. Es- obbligo di agire di persona, ma
sendo il vescovo di Firenze Pietro in sua vece mandava a difendere
di Pavia accusato dai monaci del le ragioni l'avvocato secolare, o sia
monistero di s. Gio. Gualberto Difensore {fedi), o altro combat-
di simonia, s. Pietro nel io63 tente, appellato perciò campione
per giustificarlo si espose alla pro- o vicario. Per quali cause si u-
va del fuoco, in mezzo al quale sassero questi spuri giudizii vegga-
passeggiò illeso a pas^o lento, ed si nelle leggi longobardiche, ove
essendogli caduto il fazzoletto tor- si nota la giunta fatta sul duello,
nò indietro a raccoglierlo, e lo col titolo : Inlentionts inule per
trovò intatto dalle fiamme. Questo leges potest haheri pugna. Allorché
strepitoso fatto viene narrato negli dunque non si poteva chiarire o
atti di s. Gio. Gualberto fondato- purgare qualche occulto delitto per
re dei vallombrosani, dal Villani, le vie ordinarie della giustizia, con-
dal Baronio, dall Ughelli, e da al- certavasi il duello, con ferma per-
tri. JSon minore fama si acquistò suasione, che Dio, siccome protet-
il giudizio del fuoco, quando Li- tole della verità e della innocen-
piando prete milanese si espose za, concederebbe la •vittoria a chi
al medesimo giudizio nel 1102 se la meritava. Non solo i lon-
per far conoscere elevato simonia- gobardi, ma altre nazioni setten-
camenle alla metropolitana di Mi- trionali calate in Italia, in Fran-
lano Grossolano, per cui vestito cia, ed in Inghilterra ebbero in
degli abiti sacerdotali passò illeso uso questo barbarico rito, e seco
tra le Per dar luogo a
fiamme. lo portarono ovunque e dilatarono,
questo giudizio alzavasi una gran sino a confermarne per legittimo
catasta di legna, con lasciarvi nel il costume con pubblico decreto.
mezzo un sentiero largo un brac- Prima si battevano solamente col-
cio, per cui potesse passare un uo- l'usare per armi lo scudo ed il ba-
mo, il quale se sortiva illeso con- stone, poi con armi micidiali; e
.sidcravasi innocente, e giudicavasi a chi anticamente restava vinto nel
convinto di reità il suo avversario. propter perj'urium, quod
conflitto,
Altro giudizio di Dio fu la mono- antepoenam cotnmiserat } dextera
machia, pugna cioè o Duello {Ve- manus amputatami-. Tanta fu poi
di). Antichissima è l'origine d» que- in quei tempi la sperauza del di-
sto combattimento
privato sul , vino patrocinio in quelle abbomi-
quale, su le armi e cerimonie a- nevoli battaglie private, che chi
sti giudizii, e coli' esempio d' una lo giuramento per legittima e ca-
carta del ii32 riportata dall' U- nonica purgazione, venendo l'ini-
ghelli in Archìep. Barens., conte- quissimo uso del duello severamen-
nente i patti stabiliti fra Ruggie- te proibito e represso colle leggi
Bari, nella quale di Ruggiero è prova del ferro e del fuoco, e del-
alla gente del paese che stava ce- una parte a Brusselles, nella chie-
lebrando una festa in onore degl'id- sa della Beata Vergine della Rena.
dii. Giulia si tenne in disparte, GIULIANA Falconieri (s). Nac-
ma non potè trattenersi dal de- que della illustre famiglia fiorenti-
plorare altamente la cecità di quei na di tal nome; il di lei padre
pagani. Avvertito di ciò il gover- Chiarissimo era fratello del beato
natore dell'isola, procurò che Eu- Alessio Falconieri, il quale fu eoa
sebio gliela cedesse ; ma il mer- s. Filippo Benizi una delle prime
cante non ne fu persuaso. Quindi colonne dell' ordine de'serviti. Ap-
il governatore per conseguire il pena cominciò far uso della ra-
suo intento lo iuvitò a pranzo, e gione, sviluppossi in Giuliana l'a-
vo in Siria ; per alcuni anni l'im- ariani , che spacciavano aver egli
pazienza della schiavitù gliene ag- abbracciata la loro comunione. In
gravò il peso; ma poi illuminato questa città operò molti miracoli,
dalla fede seppe far tornare i di- e poiché ebbe reso un' autentica
sagi dello suo stato a propria san- testimonianza alla verità, ritornò
tificazione. Ricuperata la libertà nella sua cella } e continuò ad i-
per la morte del suo padrone, struire i discepoli eh' erano venuti
passò nella Mesopotamia, dove ab- a porsi sotto la sua guida, e che
bracciò la vita solitaria, ed ebbe edificarono la Chiesa molto tempo
il vantaggio di conoscere s. Efrem. ancora dopo la sua morte. S. Gio.
Egli aflievoliva il suo corpo con Crisostomo parlando di lui, dice che
grandi austerità, e lavorava conti- era uomo di prodigi. Il martiro-
nuamente in far vele da navi; ri- logio romano lo nomina ai 14 di
guardavasi come un colpevole, e gennaio, e i greci l'onorano ai 18
la considerazione del giudizio di ed ai 24 d'ottobre.
Dio continuamente ver-
facevagli GIULIANO di Cilicia (s.). Nac-
sare lagrime di compunzione. Die- que ad Anazarbo in Cilicia da
de sempre fino alla sua morte un padre seuatore studiò sacre ,
col osai nenie a s. Germano d' Au- Toledo, e vi fece ròplendere lui-
i54 Giù GIÙ
te le virlh proprie del suo mini- raccogliere ed istruire dei teneri
to. Egli era molto divoto^ e per razioni e colla sua vivissima fe-
per la qual cosa ritornò alla pri- d'erba. Nella sua ultima malattia,
miera professione. Il p. Torres mi- essendogli levato il suo antico a-
nor osservante, che conobbe la sua bito, si discoperse l'orribile stra-
virtù, dopo averlo tenuto seco zio che faceva delle sue carni : u-
qualche tempo, gli ottenne di po- na pesantissima catena e ferrei
ter rivestire 1' abito religioso nel cerchi cingevano tutto il suo cor-
convento della regolare osservanza po, di non reslava che
cui altro
della Madonna di Salieda nella ossa scarnate. Mori agli 8 aprile
stessa provincia di Castiglia. Quivi del 606 e il Pontefice Leone
1 ,
caricò d'imposte, e avvegnaché ei nichei . dcpi une più ebe può gli
il Cinico, ed una raccolta di ses- gati ec. Stabili questo Pontefice nel
santatre lettere scritte con nobiltà giorno 2D la festività del Natale
e purezza di stile, però deturpata (Vedi), ed in tre ordinazioni creò
sovente da stravaganti sofismi. 11 nove o dieci vescovi, dieciottoo
suo editto contro i cristiani può diecinove preti ,
quattro o cinque
dirsi in fatti un vero sofisma. diaconi. Morì a' 12 aprile del 352,
GIULIO ed ARONNE (ss.), mar- avendo governato quindici anni,
tiri, bretoni d'origine, i quali sof- cinque mesi, e diecisette giorni. Fu
fersero sotto il regno di Dioclezia- sepolto nel cimiterio di Calepodio
no. Il loro martirio avvenne verso nella via Aurelia, e quindi traspor-
l'anno 287, oppure nel 3o3 o talo nella basilica di s. Maria in
3o4) a Caerleon sopra 1' Usk, nella Trastevere da lui rifabbricata. Va-
contea di Monmouth. Sappiamo da cò la santa Sede venticinque giorni.
Giraldo Cambrense,
che antica- GIULIO II, Papa CCXXVI.
mente si veneravano a Caerleon i Giuliano della Piovere nacque a' i5
corpi de' due martiri, e che vi era- dicembre 1 4-4-^ n Albizola, terra
>
no due chiese ad essi dedicale. So- presso Savona, nella Liguria, stato
no onorati il primo giorno di di Genova, da P«affaele della Rove-
vignone, dichiarata dallo stesso Pa- che divotamente recò in Roma. As-
pa metropolitana, nella quale il sistè conclave in cui uscì eletto
al
nandolo eziandio legato d' Avigno- Vili, e Luigi XII, né per quante
ne. Tre volte si portò col carattere carezze ed esibizioni gli facesse A-
di legato a lalere in Francia al lessandro VI , mai volle ritornare
re Luigi XI ; e poi in Piacenza ,
in Roma, se non che dopo dieci
nella Marca Ancona,
d' nella pro- anni, cioè alla sua morte, avvenuta
vincia del Patrimonio, nella Ro- nell'agosto i5o3; onde nel conclave
magua, nel ducato di Spoleto o concorse all'elezione di Pio III, che
Umbria, e nella contea Veoaissina. visse soli ventisei giorni. Qui no-
Alessandro VI nel i5o2 lo trav- teremo che narrano gì' istorici ave-
iato dal vescovato di Bologn re il cardinale mentre stava in Sa«
quello di Vercelli. Edificò in Ro- vona ricevuto la visita del cardinal
ma il portico alla Chiesa de' ss. Giovanni de' Medici, e del cav.
XII apostoli ( Vedi ), ne abbellì Giulio de' Medici, quali andavano i
ste e della contea di Gorizia. Ri- pericoli corsi, alla testa delle sue
dotti i veneti alle più grandi an- truppe assediò la Mirandola, e ad
gustie per l'interdetto fulminatogli onta della neve, delie fulminanti
dal Papa, e per le formidabili for- artiglierie che gli uccisero a'fianchi
ze,che gravitando su loro gli ave- molli suoi domestici, da generale vin-
vano fatto perdere molte città, citore vi entrò per la breccia ; ma Ra-
sommessamente invocarono il per- venna ed altre città furono prese
dono da Giulio II, che come pa- dai francesi, a costo di gravissime
dre comune formalmente li assol- perdite. Tutte queste guerre sono
vette dalle censure, ritirandosi dal- descritte agli articoli Ferrara ,
ossequiosa concorse tutta la distia- morto per più ore, onde 1' .d>l>.itc
'•ita, e che terminò il successore Pompeo Colonna poi cardinale, iu-
1 6o GÌ U GIÙ
citò il popolo a ricuperare l'antica collocasse in detta chiesa, e si ap-
libertà. Ritornato il Papa in sen- poggiasse a quel muro dove in og-
timenti, per mezzo d' una persica gi si vede. Fu dunque il cadavere
datagli dal medico Scipione Lan- del gran Giulio II tumulato dietro
cellotti, di che il Marini ne' suoi l'altare della cappella fabbricala da
archiatri tom. I, pag. 292, sembra Sisto IV, ove ora sta quella del
dubitarne, chiamò a sé i cardinali coro presso il monumento di bron-
e vietò loro di dare il suffragio a zo da lui eretto allo zio, il cui
quelli da lui vedendo il
deposti, e cadavere come il proprio nel i^iy
duca d' Urbino Francesco Maria furono nel sacco di Roma dall' e-
dolo doppiamente glorioso, pel sa- 258, essere stato Giulio II un gran
cerdozio santamente esercitato, e Pontefice dato da Dio, quale ab-
pel principato valorosamente soste- bisognava in tempi tali alla sua
nuto. L'Italia riguarderà sempre Chiesa; perchè alle volte per ma-
nel magnanimo Giulio II una delle lizia degli uomini è necessario che
principali sue glorie, e ne farà van- il Pontefice, oltre le chiavi delle
to perenne. Per riguardo alla con- indulgenze, usi la spada della po-
trarietà di Giulio li al re di Fran- tenza. Certo è, che talora il Pa-
cia, veggasi il Rinaldi negli strinali pa oltre l' uso della potestà di
eccl. all'anno i5i3, n. 11 e 12, sciogliere colle indulgenze od altro,
dicendo tra le altre cose, che il è necessario che si serva anche
Papa, non solo i francesi, ma ezian- della potestà di legare colle cen-
dio i tedeschi e gli spagnuoli vo- sure.
leva cacciare d'Italia, per acqui- In mezzo alle gravi cure del
starsi il titolo di liberatore della sacerdozio e dell'impero, della pa-
vot. *x\i 1
ito GIÙ GIÙ
ce e della guerra, in mezzo a fa- Urbino, ed alcune di lui opere,
mose imprese, formidabili e terri- intorno Bramante Lazzeri, Giulia-
bili, sempre però indirizzate ad un no da s. Gallo, Baldassare Pe-
fine grande e lodevolissimo, per le ruzzi, Michelangelo Buonarroti e.
alte ragioni di principe e di Pon- Pirro Lìgorio come architetti di s.
per cui è anche considerato areti- s. Andrea fuori della porta Fla
no. Nacque a' ir) settembre 1 jS~ minia, o del Popolo. Paolo 111,
in Roma, nel rione di Pai ione, pres- die per la virtù e per l'eloquen-
so le case dc'Millini, da Vincenzo za ili Giovanni lo amava estrema-
famoso giureconsulto , e avvocato mente lino dalla gioventù, lo mau-
164 GIÙ GIU
dò ad incontrare Carlo V in Ter- te, al quale erano prima contrari
ragna, che dopo la vittoria di gl'imperiali i francesi e i farnesiani ;
sede, e nel 1 543 vescovo di Pa- ni, prese solenne possesso nella
lestina. Lo stesso Pontefice lo basilica Lateranense , e passò a
nominò legato di Bologna e di desinare ed a dormire la notte
Romagna, che avea separate da in Castel s. Angelo. Nel primo
Ravenna; ed anche lo fece pre- giorno del pontificato levò la ga-
siedere in qualità di legato alle bella del macinato, e quella sui
città di Parma e Piacenza, nel contratti, oltre la munifica libera-
qual tempo ridusse all' ubbidienza lità che usò verso il popolo ro-
della Sede apostolica la città di mano, e verso i cardinali che lo
Rimini, e compose le civili discor- avevano esaltalo, come narra il
die che ne turbavano la quiete, Rinaldi a detto anno, num. 4;> n *
fomentate principalmente dalle no- di nell'anno seguente, per la care-
bili famiglie Gualdi e Tingoli. In- stia,ordinò che il grano fosse
oltre Paolo IIIlo deputò legato venduto a prezzo determinato, re-
apostolico e primo presidente al stando così delusi gli speculatori che
concilio di Trento, insieme coi lo avevano riposto, al dire del
cardinali Cervini e Polo. In tut- Rinaldi num.
Fra le prime cure
7.
Battista Ciocchi. Per questa guer- regno all'obbedienza della santa Se-
ra il Papa si trovò costretto ad de, per la quale molto aveva ope-
imporre nuovi dazi ai suoi sud- rato il Pontefice. Riformò la da-
diti che perciò mormorarono. Sti- teria apostolica, e con l'aiuto del
mando Giulio III suo debito prov- cardinal Cervini il sacro collegio,
vedere alla •vacillante religione cat- laonde ordinò che i cardinali non,
tolica in Germania, per mezzo di potessero governare piìi d' una chie-
s. Ignazio Loiola fondò in Roma sa, e dentro sei mesi rinunziassero
il Collegio Cer manico (T'ali), che le altre; assolvette Carlo V per le
i66 GIÙ GIÙ
decime esatte sulla Sicilia, e non tà. Edificò fuori della porta Fla-
erogate per la guerra d' Africa ;
minia la villa detta la Vigna di
proibì ai secolari d' intromettersi Papa Giulio, di cui parleremo al-
nei punti d' eresia ; beatificò do- il l' Ville di Roma ; e pel
articolo
menicano Gondisalvo portoghese , vescovo di Sebaste fece consacrare
ma il Lambertini ciò attribuisce a la chiesa di s. Maria degli Angeli.
Pio IV; canonizzò s. Silvestro mo- Dopo aver pro-
creato in quattro
naco basiliano, ed istituì la sede mozioni venti cardinali, e regnato
vescovile di s. Salvatore nel Bra- cinque anni, un mese e sedici gior-
sile. Esortò il re di Polonia a re- ni, in età di circa sessant' otto an-
primere gli eretici ; sostenne 1' ec- ni rese lo spirito al creatore, sulle
clesiastica immunità nella Spagna ore io de' a3 marzo i555, e fu
e nella Corsica ; ristabilì il concor- sepolto nelle grotte vaticane , al
dato di Nicolò V
co' tedeschi; coin* modo detto al voi. XII, p. 298
pose i tumulti del regno di Napo- del Dizionario.
li cagionati dal pretendere il fisco Era Giulio III di statura gran-
regio impadronirsi, come nella Spa- de, di barba folta e lunga, di oc-
gna, de'beni confiscati agli eretici chi vivaci,di naso lungo, e di
dalla inquisizione, con prescrivere sembiante alquanto grave; ma di
ch'essi si applicassero ai parenti animo benigno, generoso, retto, ed
più prossimi ; e riprese l'ambizione amante della giustizia e della pace,
dei regolari che brigavano per es- alle quali virtù univa la dottrina
sere esaltati alle mitre. Per riguar- e l'eloquenza. Fu particolarmente
do alla Europa più volte
pace d' liberale coi cardinali, in maniera,
vi esortò V, ed Eurico II,
Carlo come osserva 1' Oldoino in Ciacco-
offrendosi a mezzo dei nunzi per nio tom. III, p. 7 £6, che se qual-
mediatore. Per comporre le guerre che giorno passava senza aver fatto
de' sanesi inviò legati in Toscana ad una grazia singolare, non
essi
del qual regno die poi nel i555 provare il vescovo di Pavia Giro-
l' investitura a Filippo II, per la lamo Rossi; ed al cardinal Ma-
cessione fattane dal di lui padre drucci vescovo di Trento, che men-
Carlo V. Istituì in Roma l' arci- tre si celebrava il concilio lo avea
confraternita del s. Sepolcro , e maltrattato, non solo gli fece dare
scrisse a tutti i principi cattolici, diecimila scudi che per certe spe-
esortandoli a somministrare limo- se non avea potuto ottenere da
sine per la restaurazione delle chie- Paolo III, ma gliene donò altret-
se cristiane nella Soria. Confermò tanti, come narra il Rinaldi all'an-
agli avvocati concistoriali l' antico no i55o, num. Vogliono alcuni 4-
privilegio di conferire grado di il scrittoli accusarlo che non avesse
dottore, dal erano
qual collegio corrisposto con Io stesso fervore
usciti l'avo, il padre, e secondo negli ultimi anni del suo pontifi-
alcuni egli ancora. Rifece il ponte cato, al zelo che da cardinale ave-
palatino, detto Rotto perchè subito va dimostrato per la conservazione
roviuò a cagione della poca solidi e dilatazione della fede cattolica
G IU GIÙ 167
poiché, concessi dicono, tutto si vera morte di Giu-
causa della
occupava ne' divertimenti della sua lio III fu la podagra, cui soprag-
villa, alla quale spesso si portava giunse la febbre che in pochi giorni
co' cardinali, a passar il tempo in l'uccise, siccome è descritto nel
banchetti ed in allegria, onde tal- diario del MassareHi eh' è nell'ar-
volta rispondeva lepidamente ai chivio vaticano, arm. LXI, tomo
cursori quando gli domandavano XCI. 11 Panvinio nella di lui vita
se eravi concistoro, Io che narram- attribuisce la morte al cambiamén-
deva qualche non lasciava sollievo, no medici per salvarlo dai dolori
i
sudditi, perchè li caricò d' imposi- vagliato, massime nell' ultimo anno
zioni. La troppa affezione pei suoi di sua vita , che lo molestò dal
parenti, e la troppo poca dignità maggio settembre, e poi rinno-
al
non mancavano né talenti né vi- trari, si tìnse malato per non con-
ste. II Bercastel poi lo dà per uno vocare il concistoro, e siccome pri-
di que' geni subalterni, che brilla- ma gli piacevano i cibi grossolani,
nei o piìi vicini a' quei tempi, e se madre. Allora il duca diede
la
non certamente di poltroneria ed una sua figlia in isposa a Fabiano
infingardaggine, come leggesi nello del Monte, figlio bastardo di Bal-
Sfondano all'anno l555, num. 4, dovino, e dal Papa legittimato ai
e nel citato Oldoino a p. 'J^\: la i3 maggio i5").>. la qual princi-
i68 GIÙ GIÙ
pessa rimasta vedova passò a secon- cappella della famiglia del Monte,
de nozze, con Alfonso duca di Ferra- architettata e dipinta da Giorgio
ra, come abbiamo dal Ciacconio, Vasari, che descrivemmo al voi.
Vit. Pont. tom. Ili, col. 746. Dal XII, p. 2 34 del Dizionario. Vacò
medesimo Baldovino nacque Gio. la santa Sede sedici giorni.
Battista del Monte summentovato, GIULIO, Cardinale. V. s. Giu-
eh' ebbe per moglie Ersilia Corte- lio 1 Papa.
se, figlia naturale di
Jacopo Cor- GIULIO, Cardinale. Giulio fu
tese nobilemodenese, la quale go- da Celestino II nel di delle Ceneri
dè in Roma una grande autorità 1 144 creato cardinale prete del
in tempo di Giulio III, ed anche titolo di s. Marcello, indi venne da
dopo, come lungamente dimostra il Alessandro III nel 1 1 58 trasferito
Tiraboschi, scrivendone la vita nel- al vescovato di Palestrina. Adriano
la Biblioteca modenese , tom. II IV lo dichiarò legato apostolico, e
,
re. Morì a' i3 d'agosto del 587, tà, in occasione delle quali riuni-
a Noaille nel nono furono secolo, lenico. Fino dai tempi più remoti
nel i56() sotterrate per timore de- ogni città greca celebrava i giuo-
gli ugonotti, e non furono poscia chi de' quali faceva rimontar l'ori-
mai più scoperte. gine alla divinità. Alcuni di questi
GIUOCO. Ricreazione, sollazzo, cadevano in epoche, che difficil-
trattenimento allegro, passatempo, mente potrebbero precisarsi per
esercizio per divertirsi e sollevarsi, cause che non possono che conget-
ludus. In tal modo si definiscono turarsi, e diventarono vere solen-
ri, mentre sotto il nome di giuo- città. Non meno famosi di quelli
ginnastica, come per onorare le lo- giuochi scenici, e questi poi in sta-
ro feste, le loro divinità, la memo- biliti, in votivi, ed in straordinari.
ria dei loro eroi, qualche avveni- I circensi furono istituiti da Ro-
mento, ec, e perciò in molti rela- molo in occasione del ratto delle
tivi articoli di questo Dizionario sabine, in onore del dioConso, cioè
si parla degli spettacoli o giuochi di Nettuno. Furono per lo più di
pubblici, come dei giuochi privati. sei specie, vale a dire la corsa cou
G U
I GIÙ 171
carri o cavalli sette volte intorno e si celebravano nel principio di
al circo, essendo divisi i giuocatori aprile in onore della dea Gibele
delle carrette nelle fazioni verde, madre degli elei. i. I cereali, nei
rossa', bianca, e cerulea, e per un quali le mattone
piangevano il
tempo ve ne furono aggiunte due rapimento di Proserpina fatto da
altre, una vestita d'oro, l'altra di Plutone, e per otto giorni circa si
porpora ; la lotta degli atleti, cioè facevano scaramuccie a cavallo. ?>.
di quelli che colla forza e colla I floreali, che si facevano prima
velocità combattevano coi pugni o ai 7.8 di aprile, poi nel principio
alla lotta, e si chiamavano anche di maggio, acciò venissero bene i
ginnici, e nudus perchè combatte- fiori,o per onorare la dea Flora,
vano gli atleti nudi coprendo so- , e si celebravano con ogni sorta di
lo le pudende con brache dette dissolutezze, moderate però da Ca-
perizoma; il giuoco di Troia, de- tone il Censore. 4- I marziali coi
rivato da Ascauio figlio di Enea, giuochi circensi in onore di Mar-
che consisteva nel correre fanciulli te Ultore, che si celebravano verso la
timento degli uomini con le fiere, altri giuochi capitolini, sacri pure
o pure le fiere fra loro, in onore a Giove, erano agones Capi-
detti
di Diana cacciatrice; la battaglia tolini, e furono da Domi-
istituiti
pli; finalmente il terzo giorno ven- tone voleva che non vi fosse cosa
tisette fanciulli ed altrettante fan- atta a piegar gli animi teneri, quan-
ciulle cantavano versetti nel tem- to la varietà dell'armonia e del can-
pio di Apollo. I giuochi votivi e- to, la cui forza è maravigliosa ad
vano che gl'imperatori pri-
quelli eccitare e svegliare i languidi, e
ma di andare alla guerra, facendo rallentare i pronti, movendo gli
voto a qualcbe deità, prometteva- animi secondo la diversità de'con-
no di celebrare quando ne otte- centi. Ascanio Pediano ragiona degli
Dessero la vittoria , come i ludi ornamenti che usarono gli antichi
vicioriae istituiti da Siila, ed i lu- nei loro primi giuochi e feste,
di triumphales ; ed a questi si ag- dicendo che quando si celebrava-
giunsero i quinquennali, decennali, no anticamente giuochi nel foro,
i
li più celebri delle primarie na- talia. Alla riserva de' giuochi mi-
zioni, città e luoghi. litari, de'quali grandemente si di-
Muratori nel t.
Il Il, p. i delle lettava la nazione de' longobardi
sue Dissert. sopra le antichità i- dacché s'impadronì della maggior
taliane, ci dà la XXIX: Degli parte d'Italia, altri non se ne co-
spettacoli e giuochi pubblici de'se- noscono. Però sotto gì' imperatori
coli dimezzo, della quale daremo franchi vide l' Italia qualche ma-
un estratto con diverse aggiunte. gnifico spettacolo, ed in Pavia nel-
Quali pubblici giuochi e spettaco- T877, per le nozze del duca Bo-
li magnifici si dassero al popolo sone, con la figlia di Lodovico II,
d' Italia dopo la declinazione del ebbero luogo splendidi giuochi mi-
romano impero, e prima dell'anno litari e siccome Teodorico per
;
plicità, non sapessero e non curas- bardi. I pavesi nel principio del
sero que' dilettiche e divertimenti secolo XIV continuavano ancora
i greci ed i romani avevano con ad esercitarsi in sì fitte pugne per
tanta profusione di denaro prati- rendersi più abili nelle vere, zuffe
cato, e che con tanto studio e che si chiamarono battaglinole. A-
concorso il popolo correva a go- vevano anche ravennati antica- i
tacolo favorito de' secoli barbarici quelle occasioni furono chia- : essi
tre città d'Italia. I greci ed i ro- giorno con gran festa e di vota pro-
mani antichi furono amantissimi cessione, e corso di cavalli, pro-
de' diversi giuochi di cavalli , ed i ponendosi per premio duodecim
romani soprammodo si dilettarono brachia scharlali } et unus spa-
delle corse de' cavalli menzio-
ne' riverius , cujus pretium non ex-
nati giuochi circensi ; correndo coi cedebat summam soldorum sexa-
carrio coi cavalli i cocchieri nel ginla, et duae chirothecae di ferro.
principio della repubblica erano INel 1279 in Ferrara, nella festa
uomini ignobili e per lo più ser- di s. Giorgio, si correva per tre
vi ; ma corrotti poi i costumi, non premi, il palio, la porchetta, e il
solo i nobili, ma molti degli stessi gallo. Dei bolognesi è scritto che
imperatori si misero a correre col- nel 1281 per s. Bartolomeo si cor-
la carretta ne'circbi. /^.Cavalli;, del- reva al palio con cavalli , essendo
le carrette se ne parla all' articolo il premio un cavallo ben addobba-
Carrozze, come dei carri trionfali to, uno sparviere, ed una porchet-
e del carroccio. Essendo andato in ta. Né solamente si correva con
disuso il corso de' cavalli, fu dagli cavalli, ma ancora si usò la corsa
italiani solamente
ripristinato, ma d'uomini, donne, meretrici, asini,
stra del i332. Questa gioslraè pure citocomposto delle arti della città,
descritta dal citato Manzi a p. 7.5, superò il numero di tremila per-
ed a io?, ove produce un do-
p. sone.
cumento. Delle corse de' cavalli e Sul carnevale del medio evo in
di altri, delle caccie de'tori, che nei Roma, da ultimo ci diede un eru-
lidità ilei l'opera. Sciolto 1' impero, il Papa rimproverò al vicario tem-
mancarono a Roma i mezzi per porale di Roma, perchè avesse in-
celebrare spettacoli sontuosi e i timato a diverse circonvicine città
combattimenti delle fiere ; e gli ut certanicomitivam ad urbcni
anfiteatri ed i circhi cominciarono trasmitterent causa ludi di testaccio
a rovinare. I duelli ed i tornei vulgariter nuncupati, qui in dieta
introdotti dai popoli settentrionali urbe annis singulis exercelur. Altro-
in Italia, furono adottati anche in ve dicemmo che alcune comuni di
Roma, e sostituiti agli spettacoli città e castella mandavano uomini a
de' gladiatori e de'pugilatori ; co- Roma per accrescere decoro allo
in Roma nel i332, di cui pure relazioni dei carnevali del i\Ù~) e
parliamo in questo articolo. L'e- 1 4^7- I'1 questo secolo e meglio
poca poi in cui i romani de' lem- nel seguente lo spettacolo carneva-
pi di mezzo sfoggiarono tutta la lesco si perfezionò, divenne più di-
loro magnificenza in simili spetta- gnitoso e meno clamoroso, ed a-
coli, si era quella del carnevale, ualogo allo spirilo nazionale ed al-
dappoiché quanto di sontuoso po- le ricchezze del popolo.
teva fornire una pompa secolare- Di questi giuochi se ne trat-
sca, quanto
grandezza e le for- la ti pine negli statuti antichi di
ze del pubblico erario Dolevano Roma lib. 3, cap. 209 usque ad
somministrare, tutto impiegava! 219, mai però il dotto Cancellieri
per le feste carnevalesche. 11 circo ne pubblicò la descrizione come
Agonale ed il campo di Testaccio promise in diverse sue opere. Ben-
erano i luoghi allora destinati ai sì nel!' archivio di Campidoglio si
giuochi del carnevale. La più an- conserva un suo mss. inedito in cui
tica memoria relativamente a que- parla delle feste carnevalesche, ed
sto oggetto è un islromento del- a di Agone e ili
lungo de'giuochi
l' insigne archivio di s. Alessio di dopo il secolo XVI
Testaccio. Essi
Roma, si legge che nel ii56
in cui a poco a poco andarono in disu-
il dello monte viene chiamato mon- so, restando solo nel primo di
te thl pallio. Da un breve di Gre- maggio il giuoco della cuccagna
GIL GIÙ I-,,
folto dagli svizzeri, che cosso nel Si dice che durante la guerra di
pentiBcalo di Urbano Vili. La Troia i greci per minorare la noia
Cesta della cuccagna si è ripetuta della lentezza con cui procedeva
in Roma in mezzo al Iago di piaz- l'assedio, e per alleviare le loro fa-
za Navona sotto il governo fran- tiche , si divertissero con diverse
cese, ed anche dopo. Nel secolo maniere di giuochi. Ad imitazione
passato la giostra fu fatta in di- de' greci, i romani ebbero altresì
versi cortili dei palazzi di Roma, i loro giuochi. I più conosciuti e-
come si legge nei Diari di Roma, rano quelli del pari o dimori, dei
dicendosi il numero 36o5 quella trochi, dei ladri o ladroncelli, il
brillante fatta eseguire nel proprio quale ultimo giuoco, secondo alcu-
dal principe Rospigliosi nel 174°; ni scrittori, si avvicinava al nostro
il numero |(!)3 quella del 1747 giuoco degli scacchi, ed esegui vasi
mi cortile di Barberini, con l'e- su di una tavola, la di cui super-
sercizio delle quattro teste ed un fìcie era lavorata a modo di scac-
torneo a cavallo; il numero 5c)58 chiere. A questi si possono aggiun-
racconta come nel settembre 1 7 55, gere due giuochi che detti furono
nel giardino accanto al fonte di in appresso d'azzardo, cioè quello
Termini, si die principio alla cac- degli ossiccUi, e quello dei dadi;
cia del toro e della bufala, con tultavolta si osserva che sino al
fantocci in bilico artifiziosamentc fine della repubblica i giuochi che
guarniti con cani ammaestrali
, delti furono poscia di azzardo, era-
per orecchiare tori, e se ne fe- i no rigorosamente vietati. I germa-
cero sei in tale anno; ed il nu- ni, secondo la relazione di Tacito,
mero 570 del J780 narra come abbandonavano alla passione del
in giugno, per la prima volta, nel giuoco con tale frenesia, che dopo
palazzo o anfiteatro Correa o sia di avere tutto perduto, arrischia-
nel mausoleo d' Augusto, si per- vano le persone loro, ossia la loro
mise la giostra del toro e della libertà in un solo getto di dadi,
bufala, proibita •'nostri giorni da e allora il vinto, benché piti gio-
Pio Vili: del palazzo o anfitea- vane e più robusto, si lasciava le-
tro Correa , ridotto nella forma gare, condurre ove voleva il vin-
che si vede dal marchese Fran- citore, e anche vendere agli stra-
cesco Saverio Vivaldi Armentieri, nieri. Sant'Ambrogio parlando degli
ne parla il Cancellieri nel suo unni, dice che dopo avere arri-
Menato p. 66. Della denota* schiate al giuoco le loro armi e
/ione dei pubblici spettacoli di tutto quello che avevano di più
Roma, siccome n'é presidente mon- caro o più prezioso, esponevano
nor Governatore di Roma (le- ancora al giuoco la loro vìi -1 1. «
x
di), cos i se ne parla a quell' arli- uccidevano per soddisfare il vinci-
eolo. Gli spagmsoli sono agili e tore. DoSSaulx, in un libro intito-
• libili giostratori dei tori; anche lato: Dilla passione del giuoco à ti
te in quel regno naipes dalle ini- regina de' cuori rappresentava Isa-
ziali IN. I\, che l'inventore appose bella di Baviera, *otto il nome di
alle carte da Ini fabbricate; corto Giuditta. Il redi picche era Carlo
è che i giuochi delle carte furono VII, sotto il nome di Davidde, sì.tc-
vietali negli statuti di un ordine cbè quel principe era stato come
cavalleresco, (ondato nella Spagna Davidde perseguitato dal mio an-
verso r33? da Alfonso
il 1\ Il i «piatirò Scudieri " tanti
francese Johanneau assegna a que- ciao.. I ggero, Lanccllotto, La II <
dettero alcuni che l' asse fosse il tro specie, e fra noi dette di cop-
simbolo delle finanze che formano pe, denari, spade, e bastoni, avente
il nerbo della guerra, e certamente ogni decina il suo re, cavallo, fan-
l' asse era una moneta presso i ro- te, asse, due, tre, quattro, cinque,
mani. sei, e sette. In altri luoghi arriva-
La prima menzione poi di carte no sino a dieci e sono in tutte
basso, a motivo della gran quan- trovare nella storia di Francia 1' o-
tità di carte da giuoco con figure rigine del giuoco di picchetto. Sa-
dipinte e stampate che venivano di muel Weller Singer ha pubblicato
fuori ". 11 decreto quindi proibiva uel 1816 in Londra in un libro
per 1' avvenire 1' introduzione di rarissimo perchè stampato con
,
bruciò a' 5 maggio i45>3: da ciò conservano molte carte antiche del-
rilevasi com' erano propagate. Se la maggior bellezza alcune delle ,
e disse al santo piangendo, che gli sei o sette pollici, e tutte sono con
avea tolto il sostentamento alla fa- l' insegna del re Davidde.
miglia, non sapendo far altro che Il giuoco in cui si avventura
dipingere le carte. Allora s. Ber- una somma qualunque di denaro, è
nardino gli rispose: »Si nescis alimi di pura industria, o di puro az-
piugere, liane imaginem pinge, ncc zardo, ovvero misto , cioè parte
te omnìno pigeli t; e formata la fi- d'industria, e parte d'azzardo. Il
gura del sole co' raggi in una ta- giuoco di pura industria è quello
bella, siccome propagatore della che dipende unicamente dall'abili-
venerazione al nome di Gesù , vi tà de' giuocatori, come il giuoco
pose nel mezzo le note sigle del pallone, o della palla, il giuo-
1ÌIS. L'artefice ne formò subito co del bigliardo, ec. Il giuoco di
pklle simili, e ne vendè in tanta puro azzardo e quello che dipeli*
GIÙ ! i t
Elvira tenuto verso I' anno 3oo. mi, quanto l'assistere a qualche
Avvi un titolo speciale nelle Pan- spettacolo. Tacito nel lib. f\, ca [>-
dette contro i giuochi d' azzardo. 8 de' suoi Annali riferisce le la-
Il IV
concilio Lateranense celebra- gnanze che facevano più saggi i
vel ta.rillos non ladani, nec lui- che buoni costumi lasciali dagli
i
tristo rimedio contro la noia, ri- teatri, dicendo che Se si fossero tolle-
medio peggiore del male medesi- rali, ben [nesto avrebbero corroili
martiri ec. a pag. 46 e seg. delle illeciti che dicevansi d'invito. In-
sue Feste mobili, sui giuochi e nocenzo XII del i6f)i fece casti-
spettacoli proibiti domenica, e
la gare varie dame per aver con-
durante la quaresima, con le os- travvenuto alla severa proibizione
servazioni sopra diversi giuochi che avea fatto de'giuochi d'azzar-
ed antichi spettacoli ; riportando do, e fece dar la corda ad alcuni
nell' ottobre a p. 3o6, il passo di birri, che corrotti col denaro non
s. Giovanni Grisostomo, quanto avevano denunziato i giuocatori
essi sieno pericolosi pei costumi. principali da essi scoperti. Clemen-
Il Pontefice s. Pio V con la te XI nel 17 19 ordinò ai vescovi
costituzione De salute, del primo di non permettere agi' istrioni e
novembre 1^67, Bull. Rom. t. IV, saltimbanchi di giuocar vicino al-
part. II, p. 4 02 > vietò con som- le chiese e monisteri, e nelle feste
mo rigore i pubblici spettacoli, e durante i divini uffìzi. Benedetto
giuochi de' tori e di altre bestie XIV nel 1742 con la costituzione
feroci, per cagione delle morti e Nihil profecto ,
presso il suo Bull.
dei pericoli ai quali in essi si espo- t. I,206, proibì gli spettacoli
p.
nevano i giostratori, ed anche per- immodesti, che dai giovani nudi
chè contrari alla pietà cristiana, in diversi luoghi delia Campagna
GIÙ GIÙ i 8
loco citato t. II, p. 37.5, protestò bargello di Roma, per essere reo di
a tutto il mondo ch'egli tollera avere avvelenato il fratello Luca:
gli spettacoli con sommo ramma- anche Onofrio Santacroce, che avea
lieo, avendo inoltre nelle dotte consigliato il fratello Paolo ad uc-
sue opere ognora combattuto gli cidere la madre, fu appostato dal
spettacoli come occasioni prossime bargello che fece daneh' uscire
di peccare. Pio VI nel 1788 proi- detto ove avea giuocato a
cortile
bì qualunque giuoco di azzardo pallone. Ciò accadde sotto Gemell-
ile' luoghi pubblici, per rimovere Vili. Nel 161 1 1' ambasciatore
tutti gì' inconvenienti che ne de- di Spagna per diporto andò a giuo-
rivano. Dipoi nel 1790 con le care alla pilotta nel cortile del
pene più severe, e con la multa cardinal Farnese con un cavaliere
di cinquecento scudi vietò i detti di Malta, avendo l' ambasciatore
giuochi d'azzardo, da' quali spesso guadagnato duecento cinquanta scu-
provenivano V intera rovina delle di d'oro. Nel palazzo Bentivoglio
famiglie, il dissipamento della gio- ora Rospigliosi vi furono forni ili
ventò, le risse, i più enormi de- tre cortili, uno per la cavallerizza,
litti. Le leggi odierne sui giuochi l'altro pel giuoco del pallone, il
giuoco che si faceva con una pai- Giuoco della palla , Venezia pel
la mezzana, che si gonfiava come Giolito 1 555. Pollocronio Clivola,
il pallone. Forse la piazza della Vi- Jl giuocopallone, Venezia del
lotta in Roma Qui-alle radici del l65o. Francesco Saverio Quadrio,
riuale, avrà preso tale denomina- t. citerà intorno alla sferislica
zione dal sito ove si giuocava al- sia giuoco della palla degli anti-
7
la pilotta. Buon., Fior., scrive: noi chi, Jean
Milano 1 *> 1 Pierre -
lioninio tre ore o quattro alla Burette: Meni, patir sereir à l'hi-
pilotla. Svelonio, e. 83, disse che stoire de la spheristique 011 de hi
Augusto ej crciiatioui s campeslres paumc des anoiens, nel tona. II
sta,the Caio Cesare Caligola giuo- se, in giro a spirale, come spic-
cava alla palla con L Cecilia ('1.1111 sano Antonio .Mani Biscioni, e
ispirarono alle mogli degli uccisori 1 udito Discorso sopra gli spettaco-
d' Icaro implacabile e furioso ri- li, le feste, ed il lasso degli italia-
sentimento: consultalo dai rei l'o- ni nel secolo XIV , con note ed
racolo, venne ordinato iu espiazio- illustrazioni, Roma 18 8. r Diverse
ne del delitto 1' istituzione delle erudizioni sugli antichi giuochi -1
feste d'Icaro, coi giuochi chiamati leggono nelle opere di Filippo Buo-
da lui icarii, e si celebravano don- narroti sui Vasi antichi di vetro,
dolandosi sopra una corda attacca- e sopra i Medaglioni antichi. Il
ta a due alberi in memoria della Cancellieri nelle sue opere parla
violenta morte di Erigono. Da ciò dei giuochi popolari di Roma,
derivò la onore di Bacco
festa in massime in quella intitolala il Mer-
presso latini, che avcano per co-
i cato, per le strade, nel Tevere,
.stume di dondolarsi sopra una cor- nel lago a piazza Navona, in di-
da attaccata a due pini, che iu versi tempi. Ivi, a p. 17, tra le co-
GIÙ GIÙ 187
se curiose riporta l'iscrizione d'un namlìoliy e d' alcuni altri giocolaci
facchino di detta piazza, sepolto de tpt, di parla s. Gio. Grisoslomo.
nella chiesa tli s. Onofrio, ove si Il Marangoni , Delle cose gentile-
numero siano per alzare tra tutti e debolezza del suo spirito e del suo
due, onde fare alla mora, in lati- corpo non : i santi gli hanno dis-
ce aver irati. ilo de' giocolar! ./<- coi a «lei ili v ii timenti della pese 1 1
ruin jocorum. Anco Agobardo ar- che sopra semplici promesse , non
civescovo di Lione nel lib. De di- solamente il giuramento diventò
spens. , circa l'anno 836 così scri- una specie di caparra delle prote-
ve: Inebriai histriones, mimos, tur- ste, ma quella caparra medesima
pissinwsque et vanissimos joculato- non presentò un appoggio sufficien-
res, quum pauperes Ecclesiae fa- te alla sincerità e il giuramento ,
sposa pel figlio Lacco, non sceglie- non giuraie senza necessità.
per il Dio che suo padre temeva. cevano in nome de' falsi dei, o in
coscia di colui a favore del anale De' costumi de' primitivi cristiani ,
giurava. Sembra che Dio abbia tom. I, p. 279, co' padri chiama
approvato 1' uso di giurare, confer- improprio il dire per dio Bacco,
mando con una specie di giura- per Diana, per Giove, dappoiché
mento le promesse che faceva ad i cristiani de' primi tempi stimava-
Àbramo, per cui si legge nella Ge- no di far male adoprando tali pa-
nesi e. 22, v. 16: Giurai per me role. Il Rinaldi danai, cccl. au.
,
contratto, e quei che si usavano nel samente formi inno quanto saia
parlare ordinario. Gesù Cristo ne] comandato dal! imperatore , che
vangelo, parlando •> comune istru* essi non inai abbandoneranno la
r ()o GIÙ GIÙ
milizia, ne ricuseranno di morire per secondo lo stile di quel tempo-
la romana repubblica'-'. 11 Pagi in Racconta il Rinaldi all'anno 5g2,
critic. Bamn. ad an. 5Y)5, n. 8, num. 1 4? che secondo il costume
cap. 9, sulle traccie della legge Vili giunsero a s. Gregorio I diverse
del codice Teodosiano dimostra, appellazioni, essendo allora in vi-
essere stato uso de' cristiani il
in gore la pratica che il vescovo ac-
giurare per salutem et Victor inni cusato alla Sede apostolica, e chia-
imperatonim , quantunque in sen- mato da essa, se non meritava di
so assai diverso da quello che fa- essere condannato, era costretto per
cevano gentili, siccome prova
i la sua purgazione giurare sopra il
manli per Venere e Cupido suo e gli oggetti che vi si erano col-
un lungo catalogo delle armi degli deve stare piedi toccando I' e-
in
dei, per mezzo delle quali le per- vangelio col pollice e gli altri due
sone accostumate a giurare sfor- dili della mano destra aperta, e
zavansi di aggiungere peso alle lo- gli altri due cioè l'anulare e il
toccare il lem ho della veste, o col riporta il modo osservato nel giu-
prendere in mano, e rendere o- rare nei conci di che parlammo
lii,
stensihile una qualche moneta ove pure all' articolo Concilio. Narra
era impressa la croce o l'immagi- che avendo s. Nicolò I scomuni-
ne di qualche santo. La congrega- cato Giovanni arcivescovo di Ra-
ema-
zione della sacra inquisizione venna, raccolse un sinodo di mol-
nò un decreto con l'approvazione ti vescovi, e tre volte fece denun-
di Leone XII, che gli ebrei in ziare a Giovanni che vi si recas-
cause giudiziali, o in contratti se a rendere ragione di sé ; e
ove interviene il nolaro debbano portatosi al concilio Giovanni, il
detto XIII, Gregorio XII, e Giovanni quali non furono giammai più
XX11I, questi alla presenza dell' im- severi che in ciò che riguardava
peratore Sigismondo giurò di ri- il giuramento ». Il giuramento,
nunziare al pontificato, se altret- disse un sensatissimo scrittore, non
tanto facessero Benedetto XIII e impedisce tutti gli spergiuri, ma
Gregorio XII. Ciò avvenne nella cat- attesta sempre che lo spergiuro è
tedrale, dopo aver celebrato la mes- il maggiore dei delitti. Molti sono
sa dello Spirito Santo e scenden- , gliesempi degli spergiuri puniti se-
do dal trono si pose in ginocchio- veramente da Dio; gli eretici pri-
ni avanti l'altare, ed accostando scillanisti sostenevano non essere
la mano al petto proferì le paro- peccato lo spergiuro. Gli eretici
non crear cardinali, per nuove Colui che spergiura, o che induce
ragioni credette poi di crearli, di- un altro a spergiurare, deve di-
chiarando con apostolica autorità giunare quaranta giorni a pane
non essere tenuto al giuramento. ed acqua, fare in seguito sette an-
Alcuni filosofi capricciosi dissero ni di penitenza, e finalmente non
che giuramenti sono inutili, che
i cessar mai dal farne penitenza pel
quegli il quale non teme di men- rimanente di sua vita. 2.° Lo
tire, non avrà orrore di spergiura- spergiuro dev' essere privato dal
re. Ciò non è sempre vero ogni : giudice, nel paese dove ciò può
uomo conosce benissimo che lo aver luogo, dei benefizi eh' egli
spergiuro è un delitto più grande possiede, ed essere dichiarato ina-
della menzogna poiché
semplice ,
bile a possederne altri. 3." Lo
aggiunge l'empietà alla mala fede. spergiuro non è neppur ammesso
Dice Cicerone , De otjic. 1. 3, e. dopo la sua penitenza ad essere
3i, « che non vi è vincolo più for- testimonio. 4-° Lo spergiuro in-
de' secoli barbari. Le cose che im- tionibus fuerat prolatum ". Altri
pediscono l'obbligazione del giura- esempi di scioglimento di giura-
mento risguardano la materia e mento, fatto dai Papi nella pie-
la persona. In materia impossibile, nezza della loro autorità apostoli-
vana, criminale, il giuramento non ca, sono iS. Gregorio
seguenti.
è obbligatorio. Una persona eh' II (Vedi), non potendo ottene-
vincolata dalla legge, o che non re dall' imperatore d' oriente Leo-
è libera, non può obbligarsi con ne 1' Isaurico che cessasse dal,
1212 Innocenzo III scomunico Gio- chi. Autorizzati dal Papa ponno i
munica i sudditi inglesi dalla sua voluto derogare alla condanna del
obbedienza, dovendo tutti detestare giuramento, il direttorio die a' suoi
come empia ed eretica proposizio- generali ordini pressanti per ob-
ne quella, che sostiene aver il Papa bligare i cardinali a giurare, od a
autorità di liberare i sudditi dal- rinunziare alla sublime loro digni-
l'ubbidienza de' principi dal mede- tà, e di arrestare chi ricusasse ob-
simo Papa scomunicati, anzi dover bedire; tranne due che rinunzia-
credere, che né romano Ponte-il rono , tutti gli altri preferirono i
cito. A questa lettera rispose il re, e da quelli che sotto Pio VI aves-
occultando il suo nome col libro : sero occupato qualche posto distinto.
Triplici nodo, triplex cuneus, o sia Mentre nel 1799 Pio VI era
apologia prò jtiramento fidclitatis ; prigioniero nella Certosa di Firen-
onde il Bellarmino , lasciando il ze, ed appena venne in cognizione
bero fatto altrettanto. Alcuni del col- e l'errore in cui erano caduti, dap-
legio romano, ed maggior numero in poiché l' istruzione non era una
quelli della Sapienza, non valutando pontificia decisione corn' essi avea-
le minacce e le promesse, non volle- no interpretato. Prescrisse il Papa
ro acconsentire. Provvidamente avea al prelato di ordinare a' professori,
Pio VI, per ovviare alla salvezza che in virtù di quella sauta obbe-
di tanti ecclesiastici, surrogato uua dienza eh' essi dovevauo al proprio
altra forinola di giuramento con- vescovo e capo della Chiesa, non
forme agli ordini del governo fran- accrescessero lo scandalo dato con
cese nella sostanza, ma diverso nel- pubblicare le loro pretese giustifi-
le espressioni, che lungi dall' offen- cazioni. Tuttavia essendo stato ri-
dere la religione, non compromet- tardato a notificarsi questo bre-
teva la coscienza di alcuno. La ve di riprensioni ed ammonizio-
proposta furinola fu dal governo ni , le giustificazioni furono dis-
rigettata, ed i professori non volen- pensate; ma il prelato Boni, do-
do incorrere in dispiacevoli conse- po alquanta perplessità ,
pubbli-
guenze protestarono di essere pron- cò il pontificio breve, annullan-
ti ad ubbidire nascendovi però , do formalmente e rivocaudo la
ostacolo per parte del pro-vicege- sua seconda dichiarazione o i-
se il prefetto degli studi del colle- lecito. Questo atto porta la data
gio, significandogli che a seconda de'a5 febbraio dell'anuo 1799; laon-
della nuova pontificii istruzione i de quando profcssoii del colle-
i
j
98
GIÙ GIU
gio romano ne appresero il con- zìone delle avversità e patimenti
tenuto ,
sbigottiti inviarono uno di Papa Pio VI.
di loro alla Certosa per tratta- Nel pontificato di Pio VII l'ar-
re direttamente con Pio VI, me- gomento dei giuramenti che si vol-
prescritti i modi per riparare allo Pio VII dal cardinal prò- segretario
scandalo. Il Papa nella sua fer- di stato Gabrielli, fece comunicare
mezza mai ammise alla sua pre- ai vescovi di tali provincie, nel
senza il deputato, e la risposta che maggio 1808, delle istruzioni per
gli dare per monsignor An-
fece regolare le coscienze sul giuramen-
tonio Maria Odescalchi nunzio di to di fedeltà, ch'esigeva il governo
Firenze, fu in tutto conforme alla intruso. Pio VII dichiarò pertanto
pubblica ritrattazione del prestato illeciti i giuramenti illimitati im- ,
breve. Allora sei professori con- legittimo governo; asscnfi però che
vinti del fallo commesso, poco dopo fosse dato ne' limiti di obbedienza
emisero la loro solenne ritrattazio- passiva, ben inteso che questa di
ne. Alcuni altri poi che aveano luipermissione non si potesse giam-
prestato il giuramento con delle mai interpretare per un'abdicazio-
restrizioni, e che poco sembravano ne della sovranità temporale. Pre-
disposti a ritrattarsi, non poterono scrisse quindi la forinola del giu-
resistere alle persuasive del Papa ramento in questi termini. « Io
il quale scrisse loro di proprio pu- prometto e giuro di non prender
gno , facendogli rilevare che la parte in nessuna cospirazione, com-
spiegazione eh' era stata fatta dai plotto o sedizione contro il gover-
magistrati sul giuramento che esi- no attuale , siccome altresì di es-
sulle cose analoghe qui indicate, sempre per altro con dispensa del
con chiarezza e diligenza ne scrisse vescovo diocesano. In un'altra istru-
pure monsignor lìaldassarri nel to- zione inculcando la necessità di ri-
mo III, p. up e seg. della Rtia- fiutareil giuramento, quale si oi-
GIÙ GIÙ ,
99
geva dal governo intru<o, anche Pio Vili un breve del Pontefice
:
tre Pio VII nel 1810 era tenu- chieste prerogative, dovrassi di più
to prigione in Savona, ricevette esigere la ritrattazione di qualun-
dai causidici romani alcune inchie- que giuramento prestato, e
illecito
che sino dal 1809 esigeva il go- cui non potevasi dispensare per
verno francese era di questo te-
, qualunque motivo.
nore. « Giuro di non dire o pub- Vedendo per tale lettera ponti-
blicare come difensore o consultore ficia, intralciate le fila ordite da
cosa alcuna che sia contraria alle Pozzo Borgo, che affaticavasi in
di
quando v'era pericolo di scandalo della Sede apostolica delle due Si-
l'apostolo s. Paolo astenevasi per- cilie, riporta le formole di giura-
sino dalle cose lecite e permesse: menti di vassalli e feudatari della
sì esca scandalizat, non manduce- romana Chiesa, le formole di giu-
tur. Inoltre questo giuramento non ramento di protezione e difesa,
sarebbe nell'attuale circostanza una come Ottone 1 a Giovanni VII,
di
vera cooperazione a rassodare una e i giuramenti prestati per l'inve-
autorità illegittima? E qui non stiture delle Sicilie liberamente dai
parlo né anche della coopcrazione principi e re ai sommi Pontefici,
ad un sistema e ad una nuova massime di Roberto Guiscardo a IN i—
e fedeltà alla santa Sede, die do- si,ed conti, ancorché fatti per
i
Innocenzo IV, Clemente IV, Boni- fiorentino, cardinale di Pio IV, in-
facio Vili, Giovanni XXII, Grego- signe giureconsulto ; Guido Peneri
rio XI, Giulio III, Gregorio XIII, piemontese, cardinale di Pio IV,
Clemente Vili, Gregorio XV, e destinato da Gregorio XIII alla
Benedetto XIV, per non dire di correzione del decreto di Grazia-
altri. Tra i secondi poi aggiunge- no; Filippo Buoncompaguo bolo-
remo ai già nominati Nicola de gnese, cardinale di Gregorio XIII,
Bomanis romano, cardinale d'In- ornato di singoiar dottrina legale ;
sione degli uomini vecchi o im- tino V che ne prescrisse l' osser-
perfetti, perchè creduti inutili al- ; vanza, indi perfezionati da Pio IV.
tre davano ai padri diritto della Innocenzo VII, e meglio Eugenio
vita sui figli, ed ai padroni sui IV rinnovarono l'università roma-
servi; altre il godimento di cose na, che per l'assenza de Papi d'A-
usurpate, per atti possessori! ; altre vignone, e per il lungo scisma en
prescrivevano melodi sulle torture ridotta a niente, onde il secondo
che ripugnano in leggerli, per in- viene salutato quasi fondatore per
dovinare se uno diceva la verità o averne anche cretto l'edilizio. Pio
la bugia; altre obbligavano i ge- Il contro le usure favori monti i
produssero come immaginate da lo- nazione del Figlio di Dio nel se-
ro, mentre in Roma già contava- no di Maria. Sei mesi dopo fu ob-
no lustri e secoli. bligato s. Giuseppe di recarsi a
GIUSEPPE (s), sposo di Ma- Betlemme colla sua sposa, e vide
ria Vergine e padre putativo di colà nascere Redentore del mon-
il
Gesù Cristo. Era figlio di Giacob- do, che allevò come fosse suo fi-
be figlio di Matan, e discendeva glio. Esso portollo seco a Gerusa-
per dritta linea dai più gran re di lemme per offerirlo al Signore, e
Giuda, e dai più illustri tra gli quindi lo condusse in Egitto per
antichi patriarchi. Alcuni autori sottrarlo al furore d'Erode che vo-
hanno detto eh' egli era vedovo lea dargli la morte. Troviamo nei
d'una prima moglie, dalla quale padri che all' entrare di Gesù nel-
avea avuto molti figliuoli, cioè s. l'Egitto gli oracoli divennero muti
Giacomo il Minore, e quelli che e le statue dei falsi dei tremaro-
nel vangelo sono chiamati fratelli no, anzi furono rovesciate in al-
rella cugina della B. Vergine con , tornò a Nazaret, da dove reca vasi
Alfeo, ossia che Alfeo, come ha tutti gli anni a Gerusalemme con
nel giovedì santo, sebbene l'uffizio la festa del glorioso patriarca san
e l.i ne IM di questa santo il.. Giuseppe, singoiar protettore della
trasferirti dopo Pasqua, luttavolla sua famiglia A Ih. un ( oncesse inol-
• li' hi. 11 o , he M | ( a | giorno sareb- ile nulli:-' 1 1 / 1
•
a quelli che ni ila
be) o \ ni, ite le opere sei \ ih, doven- chiesa di s. Ignazio di homi in-
dosene astenere per riguardo alla tervenissero alla esposizione del •>».
v.ite pei i
orni 'lo del popolo, come est n ilio deile Vi ne / <
(
< <h l in
li piiiluò in l'ioni.* nil i <>i 1 •
, nel uti Benedetto \lll
171(1 per dei uto di ( Inni ole \ I. in I 1
— • » ii 1 • poi ie il nome di
e nel i-<u m cui Clemente \lll qui sto santo iori,
2o8 GIÙ GIÙ
dopo quello Giovanni Balli-
di s. Membro del sinedrio dei giudei, e
sta ; e benedetto XIV con decreto discepolo in segreto di Gesù Cri-
de' alo gennaio 1 74 1 elevò dal ri- sto. Si legge nel vangelo ch'era
Io doppio al doppio di seconda uomo giusto, e del numero di quel-
classe l'uftìcio del Patrocinio di s. li che aspettavano il regno di Dio.
Giuseppe nella terza domenica di Egli non era stato consenziente
Pasqua. La messa propria di san a quanto i giudei aveano fatto
Giuseppe per impetrare ad inter- contro il Salvatore, benché non a-
cessione sua una buona morte^ fu vesse osato dichiararsi apertamen-
composta dal beato cardinale Giu- te in suo favore. Dopo che Gesù
seppe Maria Tom masi, e ad istan- Cristo fu spirato, Giuseppe si pre-
za del granduca di Toscana con- sentò coraggiosamente a Pilato, e
ceduta dalla congregazione de'riti, domandogliene il corpo per sep-
fu inserita nel messale romano fra Avuta
pellirlo. la permissione di
le votive. Altre concessioni di in- levarlo dalla croce, lo ravvolse in
dulgenze e di aumento di culto in un lenzuolo e lo depose in un se-
onore di s. Giuseppe i romani polcro, in nessuno era stalo
cui
Pontefici concessero parzialmente posto. Il culto di questo santo era
ai regni, e corporazioni pie e reli- un tempo molto celebre in Inghil-
giose d'ambo i sessi, di cui il san- terra, soprattutto a Glastenbury di
to è protettore. Pei motivi che di- cui era patrono. E onorato a' 1
conte, con assoluto potere di fab- Ignazio lo fece guardiano dei sa-
bricare delle chiese in Palestina cri vasi della gran chiesa di Co-
dovunque paresse a lui convenire. stantinopoli. Morì nell'esercizio di
Giuseppe cominciò dal fabbricarne quest'impiego, verso l'anno 883,
una a Tiberiadc ad onta della , ed è nominato il 3 o 4 d'aprile
opposizione degli ebrei. Protesse nei Menologi dei greci.
pure i cattolici contro gli ariani Vi fu un altro s. Giuseppe, ar-
ed accolse s. Eusebio di Vercelli, civescovo di Tessalonica, il quale
relegato nel 355
imperatore dall' pure compose degli inni che can-
Costanzo a Scitopoli, dove il conte tansi negli offizi dei greci, ed è
Giuseppe erasi ritirato ; ricoverò menzionato nei loro Menci a' i4
eziandio altri grandi servi di Dìo, di luglio.
fra' quali s. Epifanio. Egli era al- GIUSEPPE da Leonessa (s).
sua carità e col suo amore all'ora- cevuto presso i francescani conven-
zione. Studiò filosofia, giurispruden- tuali ; ma non fu accettato perchè
za e teologia, ed abbracciò lo sta- non avea fatto gli studi. Ottenne
to ecclesiastico. La nuova Castiglia, di entrare nei cappuccini in quali-
l'Aragona e la Catalogna furono i tà di converso donde venne ac- ,
teatri delle sue fatiche apostoliche comiatato dopo otto mesi di novi-
per lo spazio di otl'anni. Nel 1592 ziato, come inetto a corrispondere
si portò a Roma, ove particolar- alla sua vocazione. Persistette però
mente si diede all' istruzione dei nella sua risoluzione, e i minori
fanciulli, spendendo il restante del conventuali lo accolsero nel loro con-
suo tempo Dell' orazione, nel visi- vento detto della Grotella. Compiuto
tare e consolare i malati, e nel con grande fervore il noviziato, fece
sollevare i poveri più abbandona- i suoi voti , e fu ricevuto come
ti. Passati vcnt'anni in questi san- fratello converso tra gli oblati del
ti esercizi, si fece compagne altre terz' ordine. La sua umiltà ed esat-
pie persone, per eseguire la buo- tezza nell'adempiere i più bassi oftì-
crescente fino a' suoi ultimi istanti. bre per ogni sorta di virtù ,
per
Per lo spazio di ventisei anui egli guarigioni miracolose, per la cono-
non visse che di pane ed acqua ; scenza delle cose nascoste e dei
solamente nei giorni festivi vi ag- pensieri segreti ,
pei suoi miracoli
giungeva dell' erbe salvatiche crude e per le sue profezie , che se ne
o bollite, senza vcrun condimento, spargeva la fama per tutto. I ma-
e ottenevasi in qualche occasione lati accorrevano in folla a certe
eh' egli mangiasse una piccola por- ore in una chiesa da lui indicata,
zione d" una focaccia cotta sotto la e venivano da esso guariti alla
re 1' eroismo delle sue virtù e Pio ; li che militari che non sono ec-
;
pe volle premiare que' toscani che Giuseppe titolare dell' ordine, con
l'avevano seguito nella disgrazia, e 1'
epigrafe : Ubique similis, e ne!
rimunerare que' sudditi che gli rovescio le lettere in cifra, S. J.
si erano serbati fedeli e che ne , F. 1807, che significavano Sane lo
sospiravano il ritorno. Dopo selle Josepho Fcrdinandus e l' epoca ,
mitiva istituzione ih premio ai fe- [uccia larga, nel resto come il de-
deli suoi sudditi, e ne lece eum- critto nastro, pendente dalla spal-
pilare gli stalliti. In questi li di* la di ili alla sinistra con la sii I
nel cui giardino furono trovate nel solenni con clausura e la regola
,
relle di s. Giuseppe pel gover- detto vescovo d' istituire una con-
no delle orfane. L' arcivescovo gregazione, nella quale quelle don-
compose per esse analoghe costi- zelle e vedove potessero ritirarsi
tuzioni, le quali furono confermate per trafficare la loro salute, ed at-
dai suoi successori. Lo stabilimen- tendere a tulli gli esercizi di cui
to fu autorizzalo nel iG3q dal re fossero capaci per vantaggio del
Luigi XIII , e confermalo nel prossimo. Il vescovo di Puy ap-
1673 dal re Luigi XIV. In Ori- provò il progetto del p. Giovanni,
gine le suore non furono che set- e chiamò nella città le donzelle
te, ma in seguilo si aumenta- disposte al ritiro , che in seguito
rono fino a dodici , con sette passarono nell'ospedale delle orla-
converse. Le prime insegnavano ne a tal uopo disposto dal vesco-
alle orlane a leggere e scrivere, e vo, il quale loro ne diede il go-
le altre lutti lavori convenientii verno, ed a' i5 otlohre iG5o le
>l loro sesso. 11 profitto che ri- pose sotto la protezione di s. Giu-
eavavasi da tali lavori sevviva pei seppe, ordinaiklo che la congrega-
GIÙ GIÙ 2.7
ziouc ne portasse il nome : pre- riporta il Tillemont), Giustina con-
scrisse loro delle regole , non che fessando pubblicamente la fede ili
provate dal successore, e nel iG6ti martirio. Il suo corpo venne devo-
autorizzate con lettere patenti dal tamente sepolto fuori della città
re Luigi XIV, e presto l'istituto per cura del santo vescovo Pro-
si propagò nella Francia. sdocimo. Fortunato, ch'era nato nel-
GIUSTA e RUFINA (ss). Era- le vicinanze di Padova, e che fu
no due pie donne cristiane di Si- poscia vescovo di Poitiers nel sesto
viglia , che dal loro commercio secolo, parlò di s. Giustina come
traevano di che vivere ed assi- di una delle più illustri vergini
stere anco i poveri . Avendo ricu- della Chiesa. Verso la metà del
sato di vendere ai p;igani certe quinto secolo, Opilione prefetto del
cose che dovevano servire ai loro pretorio e patrizio, che fu poi con-
sagrifizi, essi atterrarono la loro bot- sole nel 4^3, fece edificare nella cit-
tega, e le menarono al governatore. tà di Padova una chiesa in onore di
Giusta e Rufina confessarono gene- s. Giustina. Le sue reliquie, che si
tasi frattanto in Padova una fiera che porta il mio nome (ora casa
persecuzione conilo i cristiani (pro- d'istruzione militare della marina):
babilmente quella ordinata da Ne- questa chiesa era anticamente col-
rone nell'anno (>\ dell'era volgale, legiata, e il senato veneto vi an-
e non quella rinnovata da Diocle- d.iv.i processioualmente ogni anno
ziano e Massimiano nel Joj, come nel giorno micio alla santa, eh* è il
2i8 GIÙ GIÙ
7 d'ottobre, in ringraziamento del- di s. Nicolò tra le Immagini. Lo
la vittoria riportata sui turchi nel confermò nella carica di generale
golfo di Lepanto. La repubblica sino alla celebrazione del nuovo
inoltre in segno della sua ricono- capitolo, e lo fece protettore del
scenza e venerazione fece coniare suo ordine, e di quello di Vallom-
delle monete col L' iscrizione : Memor brosa, deputandolo sopra le congre-
ero tur, Justina Virgo. gazioni dell' indice e de' vescovi e
GIUSTINA (s.), martire. V. Ci- regolari. 11 Giustiniani fondò nella
priano (s.), detto il Mago. chiesa di s. Maria sopra Minerva di
GIUSTINIANI Vincenzo, Car- Roma una magnifica cappella in o-
dinale. Vincenzo Giustiniani patri- nore di Vincenzo Ferreri, ed edi-
s.
lui, laonde pel suo lino giudizio e stesso angelico dottore sino allora
singoiar prudenza si rese beneme- inediti. I gravi affari in cui fu oc-
rito di quell'augusta assemblea. La cupato nei pontificati di s. Pio V
città ed il senato di Milano, persua- e Gregorio XIII, non lo resero me-
si della sua integrità e saviezza, lo no vigilante sulla propria condotta,
spedirono ambasciatore a Filippo II né meno applicato all'esercizio del-
re di Spagna per tra it are cose se- l'orazione, e alla pratica delle cri-
grete e rilevanti ; facendo altrettan- stiane virtù.Umile, modesto e co-
to s. Pio V, che Io incaricò pel re stantemente religioso, mostrò uno
d'importantissimi affari, tra i quali zelo ardente per la purità della fe-
la restituzione al cardinal s. Carlo de e per gì' interessi della religio-
Borromeo della giurisdizione sulla ne, una tenera carità verso i mi-
chiesa di Milano, che nella di lui serabili, ed un amore sincero per
assenza erasi in parte usurpata dal la giustizia, oltre un impegno sin-
tribunale laicale. Mentre il Giusti- golare per coloro che si trovavano
niani portava in Ispagna a compi- nell'oppressione. Non si può abba-
mento le sue commissioni, a' 17 stanza dire quanto operasse in fa-
maggio 1570 s. Pio V lo creò car- vore di Bartolomeo Carranza arci-
dinale dell'ordine de' preti, e po- vescovo di Toledo, carcerato in
scia in titolo gli conferì la chiesa Ispagna per ordine della sacra in-
GIÙ GIÙ 219
quisizione : in Roma Io visitò so- la congregazione per approvar quel-
\ente, e lo consolò nella prigione la de' chierici regolari minori. Da
di castel s. Angelo, lusingandosi di Gregorio XIV, e da Innocenzo IX
averlo poi seco nel convento della fu decorato della legazione della
Minerva. Dopo essere intervenuto Marca e di Ascoli, che governò con
al conclave per 1'
elezione di Gre- plauso d' integrità, giustizia, e sod-
gorio XIII, in cui poco gi mancò disfazione di que' popoli ; nel qnal
di essere esaltato al pontificato, tempo condusse a fine la fabbrica
morì in Roma di anni sessanta- del collegio in Mace- de' gesuiti
tre nel 1D82. Il suo cadavere fu Alta. Nel 098
accompagnò Cle-
sepolto al destro lato della cap- mente Vili quando si recò a pren-
pella da lui eretta, nel magnifico dere possesso di Ferrara, dove fu
monumento che gli fabbricarono dichiarato prefetto dellacongrega-
i fratelli Pietro, Giuseppe e Gre- zione de' vescovi e regolari, ed an-
gorio, con breve iscrizione. Questo noverato in quelle del concilio e ,
apostolica, specialmente per 1' acqui- per uso de' vescovi. L' inclemenza
sto diMonte s. Giovanni , di cui dell'aria per la sua salute nociva >
parlammo al voi. XXVII, p. 285 indussero Innocenzo a trasferir- X
del Dizionario , ornò la famiglia lo nel i645 alla sede di Nocera
Giustiniani di molli privilegi , che dove oltre 1' avervi introdotto i fì-
poi furono confermali da Pao-
gli lippini incominciò a spiegare al
,
I' ecclesiastica liturgia, nella quale Maoni inglese. Dopo avere fatto i
era peritissimo. Il Pontefice pei tan- suoi studi nel collegio Libano, de-
to, prima per ricompensare i suoi dicatosi allo stato ecclesiastico, me-
meriti, e poi per fare co«a grata ad lilo di essere ammesso alla prela-
Andrea Giustiniani principe di Cas- tura da Pio VI, e quindi da Ini
nipote, a' 6 marzo i6{."> lo creò Ravenna, indi nel 1 79" governa Io-
cardinale prete del titolo di s. Ono- re di Perugia ,
poscia fu fatto in
che sempre nutrì per la Beata Ver- tal modo le scientifiche sue cogni-
gine, ne recitava ogni giorno il Ro- zioni , anche nelle ili verse lingue
sario, visitando la di lei cappella orientali ed europee in cui diven-
in Maria sopra Minerva, ove di
s. ve colto, per le quali dappoi spes-
frequente celebrava. Pieno di com- so dottamente conferiva col poli-
bile famigli 1 |'i incipesca <li G< nova Papa e de' bologm -1 Dip 1
e Ji Roma, quivi n icque a' aq di- diim sacerdote, e nel concistoro dei
cembre 1769 dal principe d. I!e \ \ apule 1817 fu dichiarato arci'
222 GID GIU
vescovo di Tiro in partibus, e nun- mente si ritirò in quel frangente.
zio apostolico di Spagna ; rappre- Per imparzialità istorica dobbiamo
sentanza che funse con fortezza di rettificare con uua breve digressio-
da Imola pel conclave. Verso il de- nel precedente conclave avea inca-
cimoquinto giorno di questo, voti i ricato il cardinale Gravina di esclu-
eh' egli aveà pel pontificato si au- derlo dal pontificato, secondo quan-
mentarono di numero, ad onta che to si narra. Intanto la sera de' 6
alcuni facessero osservare di 1 aver gennaio 1 83 1 , ventesimo secondo
egli numerosa parentela, ed incli- giorno di conclave, il cardinal Mnr-
nare alla severità, come addimostrò co-y-Catalan spagnuolo ricevette
in un editto pubblicato nella sua dall'ambasciator di Spagna Labra-
diocesi contro i bestemmiatori, oltre dor l'esclusiva formale di quella
il divieto dell' uso del baldacclMiio corte pel cardinale Giacomo Giusti-
grafìa Emiliana pubblicò con que- lì. E Card, cum corpore condi-
sti medesimi tipi. timi , auctore Francisco J\L.
tettore, con musica dell' egregio orazione che sarà resa di pubbli-
maestro Fontemaggi alla messa ca ragione. Sopra la porta del-
celebrata dal p. abbate d. Vincen- l'ingresso della chiesa, ed ai quat-
zo Tizzani, ora degno vescovo di tro lati deltumulo, erano cinque
Terni. Il numero i4 delle Noli- analoghe ed eleganti iscrizioni, ri-
zie del giorno di Roma, riporta portate pure dalle Notizie, detta-
gli onori funebri decorosamente te dalla celebre penna del prefato
resi al cardinale nella chiesa di vescovo d'Eritrea presidente del-
s. Maria ad Martyres, dall'insigne l'accademia pontificia de nobili ec-
artistica congregazione de' virtuosi clesiastici. Dei funerali decretati al
ottobre 1843, d' anni circa ses- metropoli di Damasco , eretta nel
santasei. Ai i4 detto furono cele- V secolo. J ustinianopoli o Coptus
brati i di lui solenni funerali nel- nella seconda Tebaide, nel patriar-
la chiesa di s. Francesco in Alba- cato di Costantinopoli, eretta nel
ro, ove celebrò pontificalmente la V secolo sotto metropoli di
la
scrisse al decreto sinodale di Gen- losofia la verità per cui egli aveva
nadio di Costantinopoli contro i un amore ardente, in età di circi
simoniaci; Giorgio I che interven- trent' anni abbracciò il cristianesi-
ne al quinto concilio generale; mo, senza abbandonare tuttavia né
Teodoro che fu al sesto; Giorgio T abito, né la professione di filoso-
11 che assistette al concilio di Fo- fo. Dopo la sua conversione recos-
y.io Sisinnio che approvò il de-
; si a Roma, e credesi comunemente
GIÙ GIÙ Ile)
condo, che porta il titolo di Esor- a Parigi non viene celebrata che agli
tazione ai greci, trovasi la confu- 8 dello stesso mese.
tazione degli errori dell' idolatria GIUSTO (s), vescovo di Lione.
colle prove della vanità dei filosofi Si rese celebre per le sue virtù ,
te, dotto filosofo gentile, in cui di- gio della chiesa di Vienna nel Del-
mostra la follia del paganesimo, e fìnato. Fatto vescovo nel 3y4, as-
l'imperfezione della legge giudaica , sistette al concilio di Valenza. Si
dipinge le virtù praticate dai cri- consacrò all' istruzione del suo po-
stiani , e dà una chiara e precisa polo , e fu modello di umiltà, di
GIUSTINO Nato in Auxer- ($.). vedere dalle due lettere che gli
re, fu allevato nelle massime della scrisse sopra certe questioni relati-
mezzo del Clyde questa città co- tomba fu sempre in somma vene-
munica coli' Atlantico, mediante il razione sino al fatale stabilimento
canale che congiunge questo fiume del calvinismo in Iscozia. Gli suc-
al Forth, manda nel mare del cesse s. Baldredo nel vescovato, che
nord prodotti di cui è l'elaborato-
i fondò molli monisteri in Iscozia
rio od il fondaco. L'accrescimento e morì l'anno 608. Glasgow nel
del commercio di questa città die- 1046 dal re Malcoluio 111 fu rein-
Giacomo VI nel 161 1 dichiarò per volere del regnante Papa Gre-
Glasgow borgo reale, e gli diede gorio XVI, monsignor Giovanni
una carta estesissima. Carlo I gli Murdoch, già encomiato missiona-
accordò maggiori privilegi nell'an- rio in Glasglow, e lo fece vescovo
no i636, e Croni well di molto di Castabala in parlibus. In que-
l'abbellì. Dopo la rivoluzione, un sto distretto occidentale era situa-
atto del 1690 gli diede il diritto to il seminario o collegio Lismo-
di scegliere e nominare i propri rense, che prendeva la denomi-
magistrati. Nel 707, epoca 1
in cui nazione dall' isola di tal nome.
si operò l'unione legislativa della Secondo il Directory i sacerdoti
Scozia coli' Inghilterra , la città di di questo distretto sono trenta. Il
in latino, e v'aggiunse una quin- Dei versi aggiuntivi viene dato To-
ta parte, che va fino alla presa noie a diversi. Alcuni attribuiscono
di Costantinopoli ; e il p. Labbé le parole aggiunte al Gloria in
Ji stampare a Parigi in greco
fece excelsis , ec, a s. Telesforo gre-
ed in con note, nel 1660.
latino, co, eletto Papa l'anno 1^1; al-
GLI CERIO (s.), vescovo di Con- tri presso il Torres, Instit. sacerd.
serans. Spagnuolo di nascita, e for- n. 64, agli Apostoli; altri
p. 94,
se della città di Lerida, passò i con Alcuino , lib. De dw. off. e.
Pirenei, epose sotto la guida
si 4° Remigio lib. I,
5 De celeb. rniss.j
del b. Fausto vescovo di Tarba, Onorio Augustodun., lib. I , De
morto il quale si ritirò presso Gemm. animae, ed il
cap. 87 ;
colla sua vigilanza, col suo zelo senza nominarli come si esprime ,
e colla sua carità. Fu uno dei pa- il concilio Toletano IV, can. 12,
dri del celebre concilio di Agde, il Lambertini, Del sacrifizio della
che si tenne nel 5o6, in cui si messa tom. II, par. 4, sez I> "• -
fecero delle savie regole per ri- e prima Bona Ri- di lui
99 , il ,
come osserva il Durando Iib. VI, excelsisDeo ogni volta che nel
cap. 75. Il Pontefice s. Simmaco mattutino si abbia detto l' inno Te
del 498 ordinò che l' inno si can- Deuin, fuorché nella messa della
tasse solamente nei giorni di do- feria quinta in Coena Domini, e
menica, e nelle feste dei santi mar- del sabbato santo, nei quali giorni
tiri, che correvano allora per le più si dice,, quantunque nell' uffizio
lamente nella Pasqua, come si leg- vigilia, e non del giorno fra l'ot-
ge nel suo Sagr cimentano. Dipoi il tava di s. Lorenzo, quantunque
Papa s. Zaccaria con privilegio per- corrisponderebbe all' ufìizio , pure
mise di cantarlo all' abbate di Mon- non si dirà il Gloria perchè in ,
te Cassino, dicendosi nel Bull. Cas- tal caso la detta messa sarebbe vo-
sili, tom. II, const. 7, n. 6 : Hy ni- tiva. Da ciò si rileva, che l'inno
nnili quoque Angelicum in donii- angelico non dicesi nelle messe del-
nicis et festivis clieìnis conceclimus le che occorrono fra un ot-
vigilie,
ilBona, Rer. litur. Iib. 1, cap. 4> nella messa di santa Maria in Sa-
stessa voce dice Gloria in excel- celebra la sua morte si dice il Glo-
sis ec, quando dice Deo congiun- ria. Migliore però si è la risposta
ge mani , e china il capo alla
le del Burcardo il quale scrive che ,
Perchè si deve ringraziar Dio del- per confutare 1' errore degli a-
la sua gloria , con quelle parole riani, i quali sostenevano che il
gloria martyrum e. 63, prò gra- voc. eccl. dice che ciò non è e-
liarum aclione cantari in eventibus satto, giacché diverse furono le
speciali Deo benefìcio ordinai is, o\e consuetudini delle chiese il che ,
parla del Gloria in excelsis Deo, non sarebbe avvenuto se tal con-
ed in prova reca vari esempi del cilio generale avesse a tutti pre-
secolo Vili, che confermano que- scritto una regola uniforme. Per
sto uso in simili circostanze. Narra questa ed altre ragioni sembra do-
Anastasio Bibliotecario, che quando versi considerare apocrifa , come
s. Leone III si portò incontro al la pensano moderni critici, col
i
che il dirlo nel fine de'salmi non cità e di miserie, di fortune e disgra-
fu comandato dalla
stabilmente zie, di godimenti e di pene, di
Chiesa come alcuni si
sì presto, povertà e ricchezze, di lodi e di
fanno a credere forse non fu ; biasimi, di persecuzioni e d'ogni
ordinato prima del concilio di stato della vita umana, si volle in-
Yaison in Francia, celebrato nel- sinuare a ripeterlo in tutti i mon-
l'anno 529, nel quale se ne tro- dani accidenti. Parlando s. Agosti-
va per la prima volta il decreto: no neW'epist. 77 di questo inno,
altrettanto scrisse il Rinaldi all'an- dice che non ha che bramare di
no 325, num. 173. Su questo più. giocondo il cuore, non ha che
inno può vedersi la XXXI tra le spiegare di maggior gioia la lin-
ri vìi to alle parole Spiritili Sancto, Chiesa dal recitare l'inno in discor-
cominciò a balbettare, e poi gli si so sulla fine di essi se non che in
annodò interamente la lingua. Que- quei soli tre giorni, per dimostrare
sto prodigio portò tanto terrore che nella settimana di Passione mac-
ai simoniaci, che ventisette vesco- chinavano i giudei contro il Re-
vi, e quarantacinque persone del dentore colle sole parole e consi-
clero, contriti confessarono il lo- gli ; ma nel triduo della settima-
ro peccato di simonia, con rinun- na conculcando la sua di-
santa,
ziare liberamente le prelature e i vina persona, lo malignarono colle
benefizi ecclesiastici. Quando que- opere come si può vedere nel
,
sto inno si recita in coro, debbo- Durando lib. VI, cap. 6. Il mede-
no scuoprire il capo ed inchinar- simo concilio di Toledo, col cap.
lo tutti quelli che ivi sono, e non 12 ordinò a tutti gli ecclesiastici
levarsi in piedi, come prescrive delle Spagne, che nel fine di tut-
il cerimoniale de' vescovi, lib. II, e. ti i salmi, sotto pena di essere
i ; cosa che pure deve farsi per privati della comunione, proferi-
un uso lodevole , ogni qual volta scano le seguenti parole: Gloria
salmeggiando si proferiscono le pa- et ìwnor Patri et Filio et Spiri-
role: Sit nomea Domini benedi- titi Sancto in saecida saeculonim.
ctum ; Sanctum et terribile ; Bene- Amen; le quali parole, come at-
diclus nome/i Benedi' majestalis ; testa lo sono cava-
stesso concilio,
clus Dominus auotidie; Benedica- te dall' Apocalisse. L' inno Gloria
miti Patrem et Filami cu/n San- Patri, si dice frequentemente nel-
no Spirine ec. , il Ga-
secondo l' uffizio alla fine de' salmi, e nei
satilo, sect. io, cap. num. e). 2, responsori ; alle volte poi si dice
11 vSarnelli nelle Lelt. eccles. tomo e alle volte no, secondo la va-
IX, p. 6, nana che un ecclesia- rietà de'tempi, che si possono ve-
stico fu punito col purgatorio, per dere nel Dict. liturgie, del Colti,
non aver chinato il capo al Glo- par. II, Gloria Patri
ti t. Vedi .
VOL. XXXI. 1G
»fc
GLO GLO
Gloria Patri, Altor. 1727. Joh. riva sinistra di questo fiume, che
?44. Georgius, De, Ut. Rovi. Pon- struitovi sotto Enrico II. È sede di
in Breviario lib. I; Scorlia lib. Ili, borghi, le case sono costruite par-
ed Antonio Fouse- te in legno e parte ni mattoni. Vi
e. 9; Barbosa ;
tore.La Glosa della Bibbia, che quartiere della contea e della città;
gli interpreti della sacra Scrittura, buni, antichi popoli della gran Bre-
chiamati in generale i glossatori tagna. romani avendone fatto una
I
cestria, Claudia Castra. Città ve- rono promulgate molte leggi im-
scovile d' Inghilterra capoluogo ,
portanti, clip si chiamano ancora
so Zenone intruso in quella sede. Antiochia nel fò$, cioè poco più
La prima cosa che fece fu di ag- di tre anni dalla sua ultima usur-
della qual cosa informato l' impe- palatinato di Kalish tra Posen e
ratore, lo relegò in Oasi. Nel 47^ Thorn nella bassa Polonia, e secon-
fu rimesso ancora nella sede da do alcuni prima
erettasi in que-
la
Basilisco che aveva occupato il re- sto regno. che ne sia stato
Dicesi
gno; ma avendo Zenone nell'anno fondatore Lecco I che vuoisi pri-
,
te. Finalmente neh' anno 4^4 ^u Gnesna o Gnisen per avervi tro-
per la terza volta ristabilito in An- vato ne' suoi fondamenti un nido
tiochia, coli' assenso di Acacio pa- di aquile, perchè in lingua polac-
triarca di Costantinopoli , fautore ca Guest ad significa nido di aqui-
degli che prima lo avea
eretici, le. E certo eh' egli vi fece la sua
condannato. Il Gnafeo fu condan- residenza, con molti altri suoi suc-
nato formalmente, insieme ad A- cessori, divenuta essendo, come si è
cacio e parecchi altri, nel concilio detto, la capitale della gran Polo-
romano, tenutosi nel /\85 a moti- nia, ed il luogo della incoronazio-
vo della chiesa d' Antiochia , sotto ne de' suoi re. I cavalieri teutonici
il Papa s. Felice li detto III, il dell' ordine di Prussia la presero
quale notificò la sentenza con let- e la saccheggiarono nel 1 33 r e fu ,
ne' primi secoli della Chiesa, diven- del medesimo dopo la morte del
ne metropoli verso l'anno 967, al- re. Nella raccolta dell' Epist. di
tri dicono nell'anno 1000, dopo Clemente XI, nel tom. II, p. 1 33
che l'imperatore Ottone III si recò se ne legge una scritta all' arcive-
a Gnesna. L' erezione fu fatta col scovo di Gnesna sulle pubbliche
consenso del Pontefice Silvestro li, necessità del regno di Polonia, e
ad onta dell'opposizione dell'arci- delle facoltà al proprio nun-date
vescovo di Magdeburgo. Nei pri- zio pel sussidio
da somministrarsi al
mi anni del secolo XV .Nicola Tram- clero; e siccome l'arcivescovo esi-
ba suo arcivescovo ottenne che que- geva che il nunzio lo visitasse, in
sta sede nel concilio adunato in vece il Papa lo invitò a rendere
Costanza l'anno i4'4> fosse dichia- pel primo al nunzio 1'
onore della
rata primate del regno di Polonia. visita, e prontamente.
Furono suoi suffragauei i vescovi -Alentre n'era arcivescovo
Miche-
di Cracovia, Posnania, Ploscko, \ la- lePouiatowski di Posen, che Pio
dislavia, Culma, Varmia, Lucco- VI avea traslato da Ploscko nel
j-ia, Vilna, Samogizia, Smolensko, 178D, si legge nella vita di que-
Vratislavia, e Camin, senza nomi- sto Papa del Novaes, che nel 1789,
nare altre sedi unite in processo ad onta delle premure e proteste
di tempo ad alcune delle nomina- dello stesso Pio VI alla dieta po-
te. Eugenio IV nel 4^7 fece arci- 1 lacca questa in forza della dimi-
,
che non degli altri gnostici , tro- gran parte delle loro emanazioni ,
vansi nulladimeno nelle sue opere perchè egli parla del \ erbo, della
i priocipii generali sui quali co- vita e molte altre
della luce, e di
desti eretici fondavano le loro false osse, spiegavano secondo
che essi
vi sono nei libri dei profeti molte denza arcivescovile dell Asia , nel-
parabole ed allegorie che possono 1' Indie orientali di Portogallo, me-
essere interpretate diversamente ; tropoli degli stabilimenti portoghesi
così se ne servivano con destrezza, in quelle regioni, sulla costa del
come osservò s. Ireneo, alline di Ifalabar, nel regno di Dekhan o
nascondere con maggiore facilità la Decan. Goa è una città dell'lndo-
dubbiezza delle loro interpretazio- stan , antica provincia di Beydja-
ni. Dividevano la natura in tre pour, capoluogo dell'isola del suo
*oi ta di esseri : cioè in materiale nome e del territorio posto sul
in fisico od animale, ed in pneu- lido occidentale dell Indostan, gia-
matico ossia spirituale. Distingue- ce sulla costa settentrionale dell'i-
erano salvi naturalmente, tenia che La città vecchia situala a tre leghe
ne perisse alcuno; fisici final- i dalla imboccatura dilla Mandova è
menta "d annuali, benché dotati bene fui liticala e difesa da un La-
della lai ulta di ragionate , erano te, ma trovasi quasi ild tutto ab-
incapaci d' innalzai -i •<! disopi i del- bandonata dai poi toghesi seool iri <
le afieuoni e dei gusti sensuali : ne deli' insalubrità del clima ,
pjnrsj o salvaisi giusta le luio calr bricale, tuttavia gli edilìzi pul
»5o GOA GOA
ci, e principalmente le chiese in Goa trati ; le distillerie di arack sono
nuova ed i conventi mentano essere meno numerose dopo quelle stabi-
ricordati perla loro bella architettu- lite a Batavia : vi sono fabbriche
ra e ricchezza di addobbi , anzi di seta e di cotone, e degli artefici
molti di questi antichi monumenti di tutti i mestieri. Goa è •vantag-
sorpassano tuttociò che fu fattto dagli giosamente situata pel commercio;
europei nelle altre parti delle In- l' due buoni por-
ingresso de' suoi
die. La cattedrale insigne è degna di ti, 1' uno
nord e l' altro al sud
al
quella del collegio di s. Paolo, os- Portogallo manda per essere di-
gran parte della popolazione. Gli che il Pontefice Paolo IV, ad istan-
inglesi la occuparono per accordo za di Giovanni III redi Portogallo,
nel 1808, e la ritennero sino al con l'autorità della bolla Etsì san-
1 8 1 timore che francesi non
4> Sl, l i Cla,de'4 febbraio IJ r, eresse in
facessero qualche tentativo onde arcivescovato la chiesa di Goa, di
impadronirsene. Il suo territorio fu cui divennero sulfraganei i vesco-
spesso saccheggiato dai maratti, si- vati di Cochin, Meliapor,
Malacca.
no alla pace conclusa con essi alla Macao, e Nagansacchi. Dispose Pao-
fine del secolo XVII. lo IV che la cbiesa di Goa fòsse
to, la stabilì centro delle sue mis- chiese, i monisteri, i pii stabili-
Fede, il quale era stato fondato Dipoi Alessandro VIII nel 1690
per l'educazione dei giovani india- eresse i vescovati di Nankin e Pe-
ni. Chiamandolo altrove il suo ze- kino nella Cina, e li fece sulfraganei
lo, egli il ne affidò
governo ai di Goa; e siccome sotto Innocenzo
membri compagnia di Gesù,
della XII che gli succest Ide uno 1
che erano slati mandali nell'Indie. scisma perchè non si volevano ri-
I eli ingrandì il seminario, e fece conoscere i vicari apostoli.! depu-
le regole che ti sì doveano segui* tati dall 1 1 rata Se le, e i loro 1
1-
ir, per educare i giovani nelle let- diuton datigli per togliere ogni
tere e nella pietà, Questo semina* litigio in caso ohe fossero mancati,
rio prese allora il nome di s. Pao* il Papa a' 1 isse
l<», ila. la sili ohiasa ch'era inti- un breve all' arci" saoovo <li G 1
1 584 o
585, nella chiesa cattedrale
1 ne fece pubblicare altra edizione
di Goa, essendo presieduto da d. corretta. Diede alla luce altresì le
polita del Malabar, prelato siriaco, note alle quali sono aggiunte le
,
per opera de' gesuiti abiurò il ne- varianti del p. Combefis ; e le \ ite
storiaoismo, professò le cattoliche degl'imperatori di Leone il Gram-
verità, ma nel i5go tornò agli an- matico.
tichi errori. Sousa, Oriente con- GOARE (s.) Uscito da un' illu-
virtù furono utilissimi a quella ca- pere uscite dalla sua penna distin-
sa che edificò colle parole e col- guonsi le seguenti: r. Istoria ec-
l' esempio. Morì
ai 9 dicembre 1690, clesiastica, che contiene i primi
di settantasett'anni. Questo pio ec- nove 2. Parafrasi dell'epi-
secoli;
clesiastico diede alla luce molte o- stola di Paolo; 3. Versione spie-
s.
pere , che sono state molte volte gala del Testamento nuovo j 4- Me-
stampate e che meriterebbero di
,
ditazioni sull' epistola di s. Paolo
essere sempre fra le mani di tutta agli ebreij 5. le vite di s. Paolo,
sono: i.° Istruzione della gioventù; meo ; 6. gli elogi de' vescovi che
2." Istruzione sulla penitenza e sul- fiorirono per dottrina e santità in
la santa comunione j 3.° Istruzione tutti i secoli della Chiesa; 7. Pit-
libertà, e sosteneva che Dio prede- elletto tenne un' assemblea del
necessario per vivere. Godoleva per non partecipare dei falli degli
sopportò con somma pazienza que- altri. Dopo due pellegrinaggi, l'u-
sta tribolazione, confortandosi col- no in Francia , l' altro a Roma,
1' orazione e colle pratiche della si recò verso le parti settentriona-
pietà cristiana; ma finalmente ve- li dell' Inghilterra, ove si unì con
dendo che non era più sicura un santo uomo detto Godwino, e
della vita, salvossi presso suo pa- tutti due vissero da anacoreti in
dre. L'affare fu portato dinanzi al un deserto posto a tramontana di
giudice ecclesiastico che pronun/iò Carline. Perduto il suo compagno
in favore di Godoleva, alla qua] in capo a due anni, fece un se-
sentenza Bertoldo si sottomise te- condo pellegrinaggio a Geru*alem-
voi. xxxi. 17
258 GOE GOF
me, poscia ri ti rossi nel deserto di Pietro in Montorio, e fu destinato
Finchal o Finkley, e vi praticò oratore cesareo in Roma , dove
straordinarie austerità. Viveva sot- morì a' 19 ottobre 1696, in età
to l'ubbidienza del priore di Dur- di ottantacinque anni, e rimase
ham, e uno di quei monaci ascol- sepolto nel mezzo della chiesa dei
tava le sue confessioni, gli diceva cappuccini , sotto adorna lapide
la messa, e gli amministrava i fregiata di magnifica iscrizione .
cordato nel 1462, cioè Alby come re intervenuto alla elezione de' tre
il più ricco. L' ambizioso ed indi- nominati Pontefici , con circa otto
screto cardinale non sembrandogli anni di cardinalato.
ancora di essere abbastanza com- GOMEZ Pietro, Cardinale. Pie-
pensato de' suoi servigi, conservò tro Gomez, nobile spagnuolo, nato
un segreto risentimento contro il in Barros nella diocesi di Toledo,
Papa, ed in seguito se ne vendi- e perciò appellato il cardinal di
cò, attraversandolo in ogni incon- Toledo, insigne per prudenza, pie-
tro. Nel i4^9 Luigi XI lo spedì tà e religione, essendo priore del-
ambasciatore ad Enrico IV re di la chiesa di Siviglia, meritò di es-
Castiglia, e poi in Roma a Paolo sere nominato nel i3o5 o più tar-
II per trattare e conchiudere gra- di da Alfonso XI re di Castiglia ,
fina ed accorta destrezza, per to- quindi nel venerdì delle quattro
gliere dalla mente del Pontefice tempora a' 18 dicembre 1327 Gio*
quelle sinistreimpressioni colle qua- vanni XXII lo creò prete cardina-
o nel maggio i37i fu creato cardi- del Tigri in una campagna ferti-
nale prete del titolo di s. Prassede. lissima presso Susi. L'Assemani la
D'ordine del Papa, e insieme col chiama metropoli degli elamiti, ed
cardinal Corsini, compose le gravis- alcuni la tanno edificata prima del
sime discordie che ardevano tra 1 regno <li Costantino ,
^\ < >i misd 1
cri, comparve nella corte di Parigi Gondy perchè non fosse gravata la
un modello ed un esemplare di sua diocesi e le sue diverse abba-
tutte le virtù. Divenuto confessore zie, contribuì del proprio cinquan-
con tale eleganza, come se fossero ec. del Dizionario. Ciò che non si
state sue lingue native. Né minor deve lasciare di dire in questo ar-
stima si acquistò coli' eloquenza del ticolo si è , che ammaestrato il
GON GON »65
cardinale dalla propria sperienza GONFALONE o GONFALONE.
della caducità delle umane vicende, Insegna o bandiera, vexillum, si-
stabilì di ritirarsi, di rinunziare la gnuni. Questo vocabolo si applicò
dignità cardinalizia, e vestire l'a- anco a compagnia o moltitudine
bito religioso nel amnisterò di s. che sta osi aduna sotto alcun gon-
si cade in errore, perchè più esat- molti luoghi il capo de' comuni ;
tamente si sarebbe detto che in onde si disse gonfalonerato, gonfilo-
alcuni stati d' Italia lo stendardo nitrato o gonfalonieratico, la dignità
delle repubbliche o delle città chia- e grado del gonfaloniere. Secondo
m a vasi gonfalone; e su questo esem- il Borghini il gonfalonierato fu crea-
anche titolo di una dignità che fosse aperto l'adito alle medesime.
dava ancora la santa Sede a prin- Si dice che la detta famiglia de'Me-
parla pure dai nostri antichi scrit- o pure da sei consoli, e vi furono
tori della difesa di alcune città sot- con<ule.<; de comuni 3 consules de
to i loro gonfaloni, e di battaglie placids, consules causarum, consti-
co' gonfaloni spiegati, ed alcuno fa sules justitiae, essendo uffizio loro
menzione ancora del gonfalone di decidere le liti, ed amministrare la
polo romano. Con l' autorità del giato il governo politico, e ad al-
Muratori, e della sua dotta disser- tri, perchè dotti nelle leggi, il ma-
tazioneXLVI Dei magistrati del-
: neggio delle cause civili e crimina-
le città libere d'Italia, daremo un li. I primi sono chiamati consules
cenno di quelli municipali delle majores negli statuti di Pistoia. Nel
comuni. 1142 sette consoli erano in Mode-
Appena varie città d'Italia si mi- na, ma in essa, come in altre cit-
sero in libertà ed assunsero la for- tà, faceva la prima figura il pro-
ma repubbliche, che d'uopo fu
di prio vescovo, esercitando la princi-
rono creati i consoli, presso i quali scovi l'autorità, e lasciò loro il pu-
slava la suprema cura del governo, nto luogo ne' consigli e nelle iso- 1
e molti esempi ve ne sono nel se- lazioni il che poi col tempo non
;
2 68 GON GON
diuò avendo i cittadini assunto
, specialmente i potenti per ottenere
tutto temporale governo. La re-
il quella preeminenza ed autorità nel-
pubblica di Milano avea nel 1106 la loro patria, dal che derivavano
i suoi consoli. L'autorità tempora- parzialità e prepotenze. Parve dun-
le de' vescovi cessò quasi del tutto que miglior consiglio il prendere
dopo che Federico I, entrato in I- dalle vicineamiche o collegate città
talia, fece cambiar faccia ai pub- qualche prudente personaggio da
Non mancano però e-
blici affari. cui fosse governato il popolo ed
sempi che dopo la pace di Costan- amministrata la giustizia, ed a sif-
za il governo delle città, per con- fattirettori fu imposto il nome di
cessione d'imperatori, apparteneva Podestà {Vedi). Andrea Adami nel-
al vescovo, e che i consoli di quei la Storia di Volseno o Bolsena,
luoghi dipendevano dall'autorità di parlando nel t. II, p. 88, de' ma-
tali prelati. Passò anche nelle ca- gistrati civici di essa sua patria
stella e ville il nome e 1' uffizio di dice che tal città da stranieri ma-
consoli. In Guastalla vi erano nel gistrati governata, giusta le vicende
ii 16 col loro consiglio dipendenti de'tempestosi tempi, non lasciò mai
dall' abbate Talmente
di s. Sisto. di avere i suoi magistrati domesti-
poi divenne familiare il nome ed ci a quei del popolo romano proba-
uso de' consoli , che dovunque le bilmente somiglianti, narrando co-
castella , terre e ville godevano il me nel decimo secolo Alberico figlio
nome di comune o comunità, ben- del marchese Alberto, e di Mario-
ché sotto dominio di principi o
il zia marchesana della Toscana, scos-
to viene nelle più ricche insegne fu posto in uso anche in altre cit-
sopra gli altri collegi, ed equivale tà d'Italia. Era in Montecchio que-
al prefetto della città: il Prefetto sto nobile magistrato fino dal i36g,
di Roma [Fedi) fu nobilissima ed essendo legato per la s. Chiesa nel-
autorevole dignità , che durò sino la Marca il cardinal Anglico che
ad Urbano Vili. In Bolsena, dice indirizzò un diploma; Dileclis in
l'Adami, dopo il gonfaloniere, civi- Christo confaloniero, et prioribus po-
co magistrato, vi sono il primo e pulì terme 3Ionticuli,ec. Del gonfa-
secondo priore, che somigliano al- loniere bolognese di giustizia, e dei
la potestà consolare, ed i magistra- gonfalonieri delle arti bolognesi, ne
ti subalterni fanno l' uffizio degli tratta il eh. Giordani, Della venu-
antichi tribuni. Bene è vero , che ta in Bologna di Clemente VII e
non come quei della romana re- Carlo V. Gio. Nicolò Pasquale A-
pubblica dalle famiglie plebee si lidosi ci diede vari opuscoli sui
scelgono , ma dalle patrizie , come gonfalonieri di giustizia del popo-
i due priori, e che la elezione si lo e comuni di Bologna, incomin-
fa dal pubblico consiglio , col- ciando dal i32i e sino al i58o,
l^assistenza prelato che risiede
del non che su diversi magistrati ci-
in quaranta capi di fa-
Viterbo ;
vici della medesima città, come an-
nesi. Stima adunque l'erudito Ada- ec, tutti magistrati del comune e
mi, che questo modo di regolamen- popolo bolognese.
to politico fosse nella sua patria in- Oltre quanto sulla divisione am-
trodotto circa la metà del X seco- ministrativa dello stato pontificio
Giuseppe Colucci nella sua Tre- altre comuni, Sindaco (Vedi), nei
ja oggi fllontecckio, parlando dei villaggi appodiati. Il gonfaloniere e
magistrati civici di questa città e assistito da un proporzionato nu-
del podestà, dice che poscia furo- mero di anziani, ed il priore da
270 GON GON
due aggiunti. Le deliberazioni si anziani, decidendo prima la sorte,
fanno ne' consigli comunitativi, che indi il turno per ordine di anzia-
contengono secondo la qualità dei nità in officio.
luoghi da quarantotto a sedici in- » Dalle magistrature di nove e
dividui , ed al regnante Pontefice di tre membri uscirà un terzo per
Gregorio XVI si deve la restaura- volta : dalle altre usciranno due
zione de' consigli provinciali con i- membri per volta nei primi due
straordinarie facoltà per supplire anni, e nel terzo il restante, e così
alle pubbliche bisogne. Ma sarà di seguito.
meglio riportare quanto sui gonfa- » Gì' individui che n'escono so-
lonieried altri magistrati munici- no sempre rieleggibili.
pali si legge nell' Ordinamento am- *» i5. Si avrà cura che ai po-
ministrativo delle provincie e de' con- sti di gonfaloniere sieno chiamati
sìgli comunitativi dello stato ponti- gì' individui più specchiati delle fa-
ficio ,
pubblicato a' 5 luglio 1 83 miglie più rispettabili per antichi-
dal cardinal Tommaso Bernetti pro- tà e per possidenza. In quanto agli
segretario di stato per ordine del anziani si cercherà che siano scel-
Papa lodato. ti tra le persone di oneste fami-
Titolo II. Disposizioni sull'orga- glie, e che vivano dei loro redditi.
nizzazione delle comunità. »» 16. In ogni modo nelle ma-
»i.I comunità aven-
consigli delle gistrature di prima e seconda clas-
ti diecimila o più abitanti saranno se non potranno entrare più di
composti di 48 consiglieri ; in quel- due individui non possidenti, nelle
le dai quattromila ai diecimila di altre non ne potrà entrare più di
36 ; dai mille ai quattromila di uno.
^4; sotto i mille di 16. » Per essere eletto gonfaloniere
» 1 3. Il gonfaloniere e gli an- o anziano è necessario avere l'età
ziani formano la magistratura del- non minore di trent'anni: sono ap-
la comunità. Questa esercita tutte plicabili alle magistrature tutti i ti-
bretoni co' quali fece quanto si dis- nel i435 creò gonfaloniere di sauta
se agli Cesena e Forlì ;
articoli Chiesa Francesco Sforza figlio del
mentre a quello di Faenza dicem- precedente, e capo dell'esercito del-
mo come il Papa donò a Giovan- la medesima Chiesa, per trattenere
ni Cotignola cogli altri paesi della il torrente delle conquiste che avea
Romagnola in premio di militari fatto nei pontificii dominii , anzi
imprese. Lo Scotto nell' Itinerario riconoscendolo marchese della Mar-
d'Italia a p. 241 dice che l'Agu- ca e dell' Umbria da lui occupate
to nel 1 37 1 circondò di mura il colle armi Maria Visconti
di Filippo
castello di Cotignola. Innocenzo VII duca di Milano. Nel i44 2 avendo
nel i4o6 conferì la dignità di gonfa- Alfonso V re d' Aragona preso
loniere e difensore della Chiesa roma* Napoli, e non trovandosi Eugenio
na a Ladislao re di Napoli. Ma sicco- IV in forze tali da poterlo caccia-
me quel principe aspirava al dominio re dal regno, né riprendere molte
di Roma, Alessandro V emanò sen- città dello stato ecclesiastico occu-
tenza contro di lui nel 409 e
1 , pate con frode dallo stesso princi-
neh' anno seguente accolse in Pisa pe, procurò di ridurlo colla dol-
Lodovico d' Angiò, lo riconobbe re cezza, onde lo creò gonfaloniere
di Sicilia, e lo costituì gonfaloniere della Chiesa. Seguitando egli al-
della Chiesa. Martino V dichiarò l' opposto ad invadere altre città
gonfaloniere della Chiesa romana della santa Sede , Eugenio IV gli
Muzio Attendoli detto Sforza il levò l' uffizio di gonfaloniere , lo
Grande. Giordano Colonna fratello spogliò dei diritti che come feuda-
del Papa, per ordine di questi, por- tario della Chiesa avea acquistato,
tò a Sforza in Napoli il diploma e e lo sottomise ad altre pene. Giu-
le insegne di gonfaloniere della lio II fece gonfaloniere della Chie-
Chiesa. Ecco come Leodrisio Cri- sa il marchese di Mantova Gonza-
GON GON i-i
ga , spogliandone Alfonso II duca siilo andavano i triajri, eh' erano
di Ferrara. Tutlavolta il successore soldati veterani _, col secondo i ro-
Leone X nel idi 3 chiamò in Ro- rarii di minor forza e valore, col
ma il duca per portare nella fun- terzo gli accensi, i quali perchè si
zione del solenne possesso che prese sperava poco da loro si locavano
della basilica Lateraueuse lo sten- per ultimi. Dopo la caduta del-
dardo della Chiesa, come suo gon- l' impero e nei bassi tempi si tro-
faloniere , dopo avere addestrato il va il gonfaloniere del popolo ro-
cavallo che montò il Papa. mano, quasi equivalente al primi-
GONFALONIERE del senato pilo degli antichi romani. Il Man-
e popolo romano. Il titolo ed uf- ni nel libro intitolato: Discorso
fìzio di Gonfaloniere o Confalonie- sopra gli spettacoli, le feste ec.
re del popolo romano, come di- degV italiani nel secolo XI F, al
cemmo all' articolo Gonfaloniere § V delle Illustrazioni riporta
{Vedi), vuoisi forse derivato dal l'ordine e magnificenza dei magi-
Primipilo , Primipilium, probabil- strati romani nel tempo che la
mente il primo centurione che corte dei Papi era in Avignone,
nell'esercito degli antichi romani ove rimasero dal i3o5 al 1876,
era somma dignità, perchè era qua- tratto dal Muratori, Antiq. it. med.
si capo di tutti i centurioni, e ca- aevì, diss. 29, il quale lo pubbli-
pitano di tutta la legione. I capi- cò per una copia avutane da un
tani e centurioni con ordine dei codice della biblioteca vaticana, iJ
fornimenti di velluto lionato. Nel- con frangie e fibbie d' oro. Nelle
mana, il quale era di tabi cremi- lo romano nei primi anni del se-
sino con lettere del popolo +f+ S. colo XV, da una bolla
si rileva
merae dictae Urbis, et caeteris a- casò con Gulina figlia An- di Gio.
qui prò tempore erunt, quatenus stalli, essendo il primo che fosse
dictum Petrum ejus vita durante decorato della carica allora assai
ginam nostrae constitutionis, ordi- mo, qui rnilii coramisit, quod eum-
nationis, deputationis, concessionis, dem locum ipsi coufaloncrio da-
decreti, mandati, et voluntatis in- rem, et feci ". Dice inolile il Rat-
frigere, vel eisausu temerario con- ti,che la pretensione del Cesarmi
traire. Si qui autem hoc attentare mostra non molto eh' egli
essere
praesumpserit, indignationem omni- era al possesso di questo ouorifico
potentis Dei, et beatorum Petri, posto, altrimenti l'avrebbe allac-
et Pauli apostolorum ejus se no- ciata prima, poiché un lungo si-
verit incursurum. Datum Romae lenzio poteva essergli di notabile
apud sanctos Apostolos VII idus pregiudizio , equivalendo ad una
martii pontiflcatus nostri auno VII!.' spontanea cessione del suo preteso
diritto. Gabriele nel 1
499 > col
» Cincius consenso di Alessandro VI, rasse-
gnò il gonfalonierato al suo figlio
altri che innanzi a lei ne furono let , etc. ". IVella medesima bolla
condecorati, giacché non solo 1' eb- si prescrive al gonfaloniere di pre-
be ereditaria in tutti i suoi pri- stare il giuramento nelle mani del
mogeniti, ma le ne furono in vari camerlengo di santa romana Chie-
tempi accresciuti emolumenti, gli sa, onde esercitare fedelmente 1' of-
finché si un Oggetto
resero questi fizio.
bilito nella riportata bolla di Mar- Giovanni Giorgio Cesarini morì nel
tino V, fu Alessandro VI, che nel i532, e gli successe il figlio Giu-
detto anno 1 499» cue 1° fi sso a liano che fu il più grand' uomo
favore di G10. Giorgio som-nella della famiglia sua, potente ed arbi-
ma che soleva ritrarre ogni anno tro del favore del popolo romano.
per suo emolumento uno de' cau- In Giuliano e ne' suoi discendenti
278 GON GON
si perpetuò la carica di gonfalonie- ampliò l'emolumento del gonfalo-
re del popolo romano, rimasta però nierato a trecento scudi came- di
ereditaria Questa
nella famiglia. ra , nel i535, XVI septem- kal.
concessione la fece il Papa Clemen- bris; a cinquecento l'accrebbe Giu-
te VII a' a3 maggio i53o, col lio III , ed a mille scudi annui
moto-proprio Nobìlem familiam
: Pio IV, col moto-proprio Cum si-
Cesarinam ec, egualmente ripro- cut accepimus alias fel. re. Ju-
dotto dal Ratti a p. 260. Giuliano lius PP. Ili , presso il Piatti a
esercitava tale officio già da molti p. 276.
anni, avendoglielo rassegnato il pa- La memorata decisione fatta da
dre col beneplacito di Giulio li Papa Alessandro VI in favore del
onde come gonfaloniere del popolo gonfaloniere Gabriele Gesarini sul-
romano comparve nella pubblica la precedenza al priore de' Capo-
cavalcata seguita in Bologna per la rioni (Fedi), non bastò per ter-
coronazione di Carlo V, di che fa- minare affatto la questione. Il
cavallo , con l' impresa solita dei ridusse al partito di tutti quelli
romani +j+ S. P. Q. R. , con il che non hanno ragione, o man-
suo troncone della lancia indora- cano della forza necessaria per far-
to. Il Crescimbeni a p. g3 dice sela valere, cioè d' interporre al-
no Papa Innocenzo XI, secondo una sino a quella di Clemente XIII in-
bolla di Alessandro VII, abolì gli clusive, che
niuno de' gonfalonieri
emolumenti del gonfalonierato, e li Pamphiij intervenne alle cavalcate
applicò alla camera capitolina in e funzioni de' possessi; in quelle di
benefizio del popolo romano, come Clemente XIII , Clemente XIV e
di sopra si è accennato, e nel me- Pio VI, come in altre anteriori e
desimo giorno, che fu a' 2 3 mar- posteriori, si legge incedere in mez-
zo, spedì il breve di gonfaloniere zo ai capitani dei Cava (leggieri
al principe d. Gio. Battista Pam- (Fedi), il Vessillifero (fedi) per-
pini) prose, natis , et nepotibus, et petuo di s. Chiesa, carica ragguar-
descendenlibus in infinito per linea devole che Urbano Vili conferì al-
mascolina. Indi il principe d. Ca- la nobile famiglia dei marchesi Na-
to il quale, VI
il Pontefice Pio lina dei Pamphiij suddetta, esplo-
la conferì al di lui fratello d. Ab- sa nei brevi di concessione , si ri-
bondio Rezzonico senatore di Ro- pristinarono in questa dignità i si-
ma. In fatti leggo nelle annuali gnori duchi Sforza Cesarmi, che ne
Notizie di Roma dal 1763 al 1786 portano tuttavia il titolo ne' diplo-
inclusive Gonfalonine perpetuo
: mi, e le insegne nella propria ar-
del senato e popolo romani), eccel- ma gentilizia , e che li sono mo-
lentissimo signor principe d. Lodo- strati COSÌ gelosi ih conservarla nel-
vico Rezzonico, cavaliere della sto- la propria famiglia, che nella pub-
la d'oro e procuratore di s. Mar» blica transazione seguita li 10 set*
co ; quindi nelle Notizie del l lemlue I7OQ tra d. Livia Coirmi
282 . GON GON
duchessa Sforza, e d. Clelia princi- so colle sue preghiere e co'suoi
pessa di Sminino , tra le cose da digiuni cercava di placare la col-
restituire e cedere alla prima, è lera celeste, e d\ e notte si offeri-
espressamente fissato per nono ar- va a Dio, come vittima di espia-
ticolo, V ufficio di perpetuo confa- zione per ottenere la cessazione di
laniere del senato e popolo roma- un flagello che credea scagliato a
no. Laonde anche nell'arma dell'o- punizione de' suoi peccati. Mori ai
dierno duca d. Lorenzo Sforza Ce- 28 di marzo del 593, e fu sepolto
sarmi , sopra il fondo del manto nella chiesa di s. Marcello ch'egli
ducale campeggiano le bandiere col aveva fondata a Chalons sulla Sao-
S. P. Q. R . in segno del gonfalo- na. San Gregorio di Tours, che
nierato perpetuo di cui come i suoi scrisse la di lui vita, dice d'essere
maggiori è insignito. stato testimonio oculare di parec-
GONTARDO (s.), monaco di chi miracoli operati per interces-
Fontenelle. V. Vandregesilo (s.). sione del santo; e il martirologio
GONTRANO (s.), re di Borgo- romano fa la commemorazione del-
gna e di Orleans, figlio di Clota- la sua morte. I calvinisti nel seco-
rio I re di Francia, nato nel 52?, lo XVI profanarono le sacre sue
e coronato nel 56 1. Fu principe ossa, non rimase che il suo cra-
e
giusto, pacifico, generoso. Se per nio rinchiuso in una cassa d'ar-
elletto della barbarie de' tempi com- gento.
mise alcuni delitti, li cancellò po- GONZAGA Fr ocesco , Cardi-
scia colle lagrime della penitenza. nale. Francesco Gonzaga de' mar-
Egli fu forzato di prendere le ar- chesi di Mantova, dotato di senno
mi contro i suoi fratelli e contro e di prudenza senile, nell'età circa
i longobardi ; ma l'uso che fece di venti o ventitre anni fu fatto
delle vittorieprovò ch'egli non a- amministratore della chiesa di Man-
vea che sentimenti pacifici. Fece tova, e mentre procedeva nella u-
savi regolamenti per reprimere la niversità di Pisa tutto applicato agli
sfrenata licenza de' soldati. Puniva sludi, a' 18 dicembre 1461 Pio II
Ferrara, non che per tratture la Roma; indi lo dichiarò legato del-
pace d'Italia e di Alemanna, e per la Marca, dove fece costruire un
muovere i principi dell' impero a magnifico palazzo per uso dei le-
chiara per militari imprese, e poi sepolto nella cattedrale con buon
odia ecclesiastica disciplina. Impe- _:io, poi rinnovato dal
nni he GiuKo II lo elesse nel dì i innesco ' ì
none
primo dicembre imi*, cardinale del tlie fece delle Mie os-
diacono di s. Mai NuOfS per 1.1 .
<• ila nuofa 1 li
sciarono di prevalersene negli afia- poveri a' quali si calcola aver da'
GON GOrt 28;
io cinqnccentomila scudi , olire naie. Francesco Gonzaga deducili
venticinquemila che in morie la- d' Ariano, fratello del cardinale
sciò a' suoi famigliari, e trentamila Gianvrocenzo, e nipote del cardi-
al monte di pietà di Mantova* a- nal Ercole e di Francesco duca di
li menta rido a sue spese parecchi Mantova, nacque in quota città.
giovani di talento in diverse uni- Avendo sino dai pruni anni dati
versità; avendo a tale effetto, pri- non dubbi contrassegni di virtù,
ma de' decreti del tridentino, fon- di modestia, e d' integrità di co-
dato del proprio in Mantova un slume, ed essendosi distinto nelle
seminario di giovanetti, affinchè scienze e nello studio della !<__
fossero istruiti nelle scienze e nei ottenne dal suo parente Pio 1\
costumi. 11 cardinale Pallavicino nel- f abbazia dell'Acqua nera, con lu
la Storia del concilio di Trento qualifica di protonotario apostoli-
fece il dovuto elogio di questo car- co, ed a'20 febbraio 56 fu dal 1 1
vato di Modena, che poi dimise, si in Bologna negli Mudi, cui non
indi a'29 novembre di detto anno andava disgiunta un ria 1 I 1 I
<• co-
il medesimo Clemente VII lo creò stante pietà. Imitatore delle virtù
(animale diacono di 8. Agata, chie- del cardinal I rio zu>. i
m Pescheria .
1 difièrei 1 del « ardi-
GOISZA<"i.Y FaufcsscO; Cardi- ne! Francesco Gonzaga, fu detto il
286 GON GON
cardinal di Monferrato. Nello stes- stimavano gravati. Dopo l'interven-
so tempo fu fatto vescovo della to a quattro conclavi, morì in Ro-
sua patria ,
quantunque non con- ma a' 22 o 24 dicembre 1 5g 1, di
tasse che ventiquattro anni di età, anni cinquantadue non compiti, in
chiesa vacata per morte del nomi- credito di principe assai liberale
nato zio , sulle cui orme gloriose singolarmente coi domestici , tra i
indirizzò i suoi passi. Ma dopo due quali divideva ogni anno somme
anni appena di cardinalato , nella considerabili di denaro. Fu sepolto
verde età di venticinque anni, una nella sua chiesa titolare, dove al
tova , a cui per le rare virtù ed scrizione. Lasciò a quella chiesa pa-
egregie doti era divenuto carissi- recchi sacri arredi, e tutta l'eccle-
mo ; e rimase sepolto nella catte- siastica suppellettile.
to generale delle galere dell' ordi- dinal Ercole Gonzaga; cosicché ac-
coro per officiarvi in tempo d' in- fecero pregio di sottoporre al suo
verno. Sisto Y lo trasferì all' ordi- giudizio le opere loro, come Mu-
ne de' preti, ed al titolo di s. Ales- reto, Guarino, Maffei , Mussato e
sio, chiesa di cui fu il primo tito- Torquato Tasso, il quale non pub-
lare, e ne fu benemerito coi bene- blicava alcun verso prima di sot-
mentre all' avvocato del secondo meo, Filippo Neri e Luigi Gonza-
parve opportuno far citare perso- ga, cui molto giovò presso il mu-
nalmente il duca da un cursore, chese d. Ferrante Gonzaga padre
quando incedeva nelle pubbliche del santo, per agevolare all'ani;' li-
strade. Il duca montato in collera co giovane l'ingresso nella com-
per questo affronto, ricorse al Pa- pagnia di Gesù. Di più narra Pao-
pa, onde il cursore fu punito con lo Floreto nella stona degli uumi-
tre tratti di corda. Scipione si u- ni illustri della prosapia Gosfl
miliò al duca, e seco lui si ricon- che il cardinal Montalto dopo la
ciliò, e divenuto Pontelìce Sisto V morte di Urbano \ li studiosi con
Io fece patriarca di Gerusalemme, tutto l'impegno per farlo eleggere
e ad istanza dello stesso duca, ai successore, al che con ogni sforzo
18 dicembre \5Sy Io creò cardi- si oppose Scipione. Giamo N
polto in una fossa in cui era stato se la lettera all' imperatore Leone;
s. Epimaco quan-
deposto quello di Teodoro, che fu al concilio di Co-
do venne portato da Alessandria a stantinopoli, sotto il patriarca Men-
Roma. Le reliquie di questi due na ; Giorgio, che intervenne al VII
santi sono presso i benedettini di concilio generale ; e Leone , che fu
Rempten nella diocesi di Augusta, al concilio di Fozio.
e sono onorati ai io di maggio. GORDORINIA. Sede vescovile
GORDIANO, Cardinale. Gor- della provincia di Frigia Salutare,
diano romano, senatore di Roma, nella diocesi d' Asia , sotto la me-
della famiglia nobilissima Anicia tropoli di Sinnada, eretta nel IX
si congiunse in matrimonio con s. secolo. Ciriaco suo vescovo assistet-
Silvia da cui nacque il Pontefice
, te all' Vili concilio generale.
s. Gregorio I Magno, eletto nel GORDOSERVI, GORDO-SER-
590 , e sotto il di lui pontificato \US, o GORDIU-COME. Sede
viene registrato tra i cardinali dia- vescovile della seconda Bitinia, nel-
coni regionari dal Cordella, dal la diocesi dì Ponto, sotto la me-
Ciacconio, e da altri. tropoli di Nicea, eretta nel VI se-
CORDI O Nato a Cesarea
( i ). colo. Si dice patria del celebre ca-
in Cappadocia servì nelle armate,
po di ladroni Cleono, il (piale aven-
dell' impero col grado di centu- dola aumentata, le diede il nome
rione; ma allorché Diocleziano mos- di Giuliopoli, in memoria e consi-
se fiera persecuzione ai cristiani derazione di Giulio Cesare. Si 00-
ei si ritrasse in un deserto. Alcun uoscouo tre suoi vescovi, cioè: I
.-
niato co' flagelli, poscia gli versarono torio già veneto di Monfalcone. Ha
sulle piaghe del sale e dell' aceto ;
circa centoventiquattro leghe qua-
e non ismovendosi per anco la sua drate , e si divide in quindici di-
costanza, lo stesero sopra una gra- stretti, de' quali i principali sono
ticola, e lo fecero arrostire a fuoco Gorizia, Gradisca, e Canale, grosso
lento. Questi santi martiri patirono borgo a sinistra dell' Isonzo , con-
nell' auno 3o4, ed è notata la loro tenendo circa cento cinquantamila
festa il 9 settembre. abitanti. Il paese è in gran parte
Avvi un altro s. Gorgonio, mar- montuoso e boschivo parte in ,
tire di Roma, che fu sepolto sulla pianura, o presenta dei colli che
via Lavicana , e trasportato nel- producono molto e squisito vino, ed
l' abbazia di Gorze in Francia nel i frutti vi sono in abbondanza.
offizio in suo onore nel Sacramen- suoi conti particolari, de' quali non
tario di Gelasio. è facile determinarne l' origine. Si
GORIZIA (Gorilien). Città con crede che per ordine o consenso
residenza arcivescovile del regno dell'imperatore Enrico IV la con-
capoluogo di circondario e
illirico, tea di Gorizia fosse conferita ai conti
di distretto nell'impero austriaco, del Tirolo, a titolo di parentela. Lo
e precisamente nella bassa Illiria, stipite di questa casa, dal 1090
soggetta al governo di Trieste. Si fino al 1121 fu Goffredo II o il
può dividere in alta e bassa città: suo figlioAdalberto. Morto il con-
la prima, la più antica perchè edi- te Leonardo senza eredi maschi
ficata nel i4?3, è situata sopra l' imperatore Massimiliano I, in vir-
un' eminenza, cinta da mura, e di- tù delle antiche trattative, prese
fesa da un vecchio castello ; la cit- possesso della contea , che già gli
tà bassa sta in una ridente pianu- era stata data in ipoteca , e fino
GOR GOR 291
dal i5oo appartenne alla casa di conti di Gorizia. Al re non fu eretto
Austria. Aveva annessa la dignità monumento, ma solo una marmo-
di principato, talché gì' imperatori rea iscrizione di questo tenore, lei
assumevano il titolo di conti e reposent les restes du tris-haut et
principi di Gorizia. D' allora in poi tris - puissanl prince Cìutrles X du
la contea di Gorizia con la sua noni roi de France et de Navar-
provincia rimase all' augusta casa re, decedè le six novembre 836. 1
inola, e smontò al palazzo de' conti aprile 1702, Bull. Bened. XIV,
Lanlhieri ,
preparato con munifi- tomo IV, p. r, eresse due arcive-
cenza onde alloggiarvi la notte
, scovati, uno in Udine poi da Pio ,
la messa nella cattedrale; e poscia e de' benefizi. Gli assegnò per suf-
partendo proseguì il viaggio per fragane i vescovati di Trento, Trie-
Adelsberg, ove ricevette gli omag- ste , Pedena e Como , che prima
gi di monsignor Francesco Filippo erano soggetti all' estinto patriarca-
Inzaghi vescovo di Trieste. Negli to. Istituì la dignità del preposto
ultimi anni contemporanei
a noi coli' annua rendita di mille fiorini,
Gorizia fu onorata dalla dimora il decano con ottocento, il primi-
che vi fecero il re di Francia Car- cerio con seicento, e cinque cano-
lo X suo figlio il duca d' Angou-
, nici con quattrocento cinquanta
|( me, detto Luigi XIX , culla del- fioriui per cadauno. A tutti con-
fina di lui consorte, figlia illustre cesse 1' uso dell.i cappa mago 1
tità Pio VI, si deve intendere co- scovo e Taziano martire diacono
me abbiamo spiegato. Questo Papa d'Aquileia , ed è ampia e di ele-
lunni che attendevano agli studi per un tempo divise l'impero del-
teologici. L'arcidiocesi è vasta, e con- l' isola, prima che romani se ne i
quali spirano la più tenera e soda infestarono per lungo tempo le rive
pietà. Molte chiese di Germania gli del Ponto Eussino. I loro vascelli
furono intitolate, e vi sono ancora coprivano pure l'Arcipelago, ed il
dei luoghi che portano il suo no- monte Haemus servì loro per qual-
me. La sua festa è segnata ai 4 che tempo di ritirata, onde rimet-
maggio. tersi dalle sofferte sconfìtte. Non è
GOTI o GOTHI. Popoli, secon- però fuori di ragione il comprendere
do alcuni, originari delL' isola Gott- sotto il nome di goti tutti quei bar-
land come sembra indicare il
, bari che i romani ebbero a combat-
loro nome ; secondo altri , antichi tere a questa parte. Allorché dopo le
popoli della Germania , abitanti ultime vittorie dell'imperatore Clau-
lungo la Vistola , sino alla sua dio, che assunse perciò il nome di
imboccatura nel Baltico; altri li Gotico , furono forzati a chiedere
fanno derivare dalla Scandinavia la pace ed acconsentirono a sta-
,
ossia Svezia attuale , e per questo bilirsi sulle terre dai romani ab-
i re di Svezia portano ancora il bandonate ; questi si vantarono di
titolo di re de' goti; e finalmente aver distrutta un' armata di tre-
nella contrastata loro origine da , centoventimila goti, e di aver loro
molti fu creduto non un popolo prese numerosissime flotte col cola-
solo, ma una confederazione di na- re a fondo duemila navi. Ne re-
zioni diverse, mede- unite sotto le starono però ancora stabiliti nell 1
de' comodi della vita, avrebbe po- si gettarono sulla Paanonia, aai
tuto crescere tanto rapidamente battutivi ripassarono il Danubio, e
296 GOT GOT
chiesero la pace. 1 successivi im- tempo di Gallieno la Grecia, la
peratori contennero sempre colla
li Macedonia e l' Asia, ed in tempi
Sotto Costantino
forza 'Ielle armi. diversi rovinate colle loro scorre-
continuarono a passare il Danubio, rie molte provincie dell'impero ro-
e a fare grandi incursioni nella mano, e dopo essersi resi formida-
Tracia, nell' Illiria, e nella Panno- bili a segno, che Procopio non si
nia, sino a che sconfitti da Costan- servì che delle loro forze, onde
tino restarono tranquilli nei loro tentar diuiuscire nell'impresa d'in-
primi limiti. vadere l' impero nel 365. Stabili-
Ignorandosene il preciso tempo, tisi quindi, come si vede , nella
è però certo che questa nazione Tracia, onde poi vendicarsi della
si divise in due, e che separate pessima condotta degli uffiziali del-
per la loro posizione europea, ri- l'impero a loro riguardo, presero
cevettero la denominazione di goti le armi, ed una tale disposizione
orientali od ostrogoti, e goti occi- fu considerata come ingratitudine
dentali o visigoti, detti ancora ve- e tradimento. Valente marciò con-
stogoli. I primi abitavano le parti tro di essi, ma fu ucciso nella bat-
più orientali verso il Ponto Eus- taglia data loro nel
378. I goti
sino sino al fiume Tyras, e gli però non seppero trar profitto di
altri dimoravano verso l'occidente un tale vantaggio, mentre assedia-
sino al fiume Tibisco. Questa di- te avendo molte città o piazze del-
visione diede origine a due nazio- la Tracia, e fra le altre Costanti-
ni molto distinte, ch'ebbero ciascu- nopoli, fallix*ono in ogni loro im-
na il suo re. Gli ostrogoti furono presa , contentandosi di replicare
governati dai principi della reale incursioni, col favore delle quali si
morabile assedio di tre anni, alla porta Asinana, mentre i goti usci-
fine del quale essendosi reso a vano per la porta Flaminia «Juan-
Teodorico, questi lo fece morire dò Belisario ultimava in fretti il
poco dopo. A Quest'epoca aunuuto restauro delle mura, Vii dei
29B GOT GOT
goti marciò su Roma nel 537, Clodoveo T. Genserico proclamato
tagliò i suoi acquedotti, ma dopo da un partito di goti, fu cacciato
un assedio d'un anno e nove gior- in Africa nel 509. Teodorico re
ni fu obbligato a levarlo, narran- degli ostrogoti regnò anche sui vi-
done la storia Procopio di Cesa- sigoti dal 5 1 1 , e morì nel 526.
rea, uffiziale nell' armata di Beli- Dopo di esso si assegna dagli sto-
sario, nei suoi libri sulla Guerra rici regno di Amalarico. Theu-
il
giò, uccise molti abitanti, e parte Africa nella Spagna, che vi giun-
coi senatori condusse seco nella Lu- sero con flotte considerabili, e scon-
cania. Allora Belisario occupò di fissero Rodrigo nel 712. Tali fu-
nuovo la città, quando pentiti i rono ad un dipresso le grandi ri-
goti di averla lasciata, tornarono voluzioni sostenute dai goti, sia col
di nuovo ad assediarla nel 54g> loro primo nome di goti, che sot-
e vi entrarono per la porta O- to quello di ostrogoti, e di visigo-
stiense. Giustiniano I richiamò Be- ti. Di questi se ne tratta ai rispet-
lisario ed in sua vece spedì contro tivi articoli. Gli autori principali
re dei goti, e con esso ebbe fine Quanto alla conversione de' goti
soltanto però incomincia il regno de' goti non era punto diverso da
de' visigoti in questo paese. Quel quello de'danesi, svezzesi e norvegi,
principe dopo grandi conquiste sui popoli che secondo alcuni traevano
romani nel 4? 2 morì nel 4^4- A.- >
tutti la stessa origine. Le guari-
larico suo successore fu ucciso in gioni che videro farsi dai detti sa-
Francia alla battaglia di Vouglé cerdoti sopra i loro malati, richia-
nel 507 , vinta dal re de' franchi marono l'attenzione de' goti sopra
GOT GOT 2gq
la nuova dottrina che veniva loro ce che i goti, sebbene ariani, non
predicata, e molti domandarono il presero alcuna parte nel regola-
battesimo. S. Basilio, rp. 338, p.33o, mento delle cose ecclesiastiche , e
dice che la sementa dell' evangelio lasciarono vivere gli italiani nelle
fu portata fra i goti della Cappa proprie leggi. Quando i goti fece-
docia dal b. Eutichio , uomo di e- ro un' irruzione in Italia, passaro-
minente virtù ,
il quale col potere no le Alpi, si stabilirono nel4'«
e coi doni dello Spirito Santo toc- nella Gallia Narbonese, e in Ispa-
cò i cuori di queste barbare genti. gna vi portarono l'arianesimo, ed
I goti in principio furono attacca- il genio persecutore contro i cat-
tissimi al vangelo, e molti soffriro- tolici che fu la caratteristica degli
no il martirio per sostenere la ve- ariani. Questo popolo in allora a-
rità della religione cristiana. Uno veva sicuramente una liturgia, ed
dei loro vescovi per nome Teofi- è probabile che fosse quella della
Jo che alcuni dicono vescovo di
, chiesa di Costantinopoli, a cagione
Gozia, assistette al concilio di Ni- delle relazioni che goti avevano i
fabeto pei goti, insegnò loro a scri- Spagna, fino verso l'anno 589, e-
vere, e tradusse per essi la Bibbia poca in cui rinunciarono essi al-
in lingua gotica. Ma nel 367 Ul- l' arianesimo, e ritornarono nel
fila per fare la corte all'imperato- grembo della Chiesa cattolica pel-
re Valente, protettore degli ereti- le cure del loro re Recaredo, e di
ci ariani, si lasciò sedurre nel con- s. Leandro vescovo di Siviglia. E
cilio di Costantinopoli da Eudossio fu non molto dopo quell'epoca «he
ed Acacio , abiurò la fede cattoli- s. Leandro e s. Isidoro suo fratello
ca, ed abbracciò l'arianesimo, che e successore occuparonsi del mes-
sparse fra i goti. Questo cambia- sale e del breviario per le chiese
mento però non si fece che a po- di Spagna. Nell'anno 633 un con-
co a poco : molti cattolici infatti cilio di Toledo ordinò che am-
perseverarono nella fede di Nicea, bedue fossero conformemente se-
e soffrirono per essa il martirio. guiti nella Spagna e nella Gallia
S. Cirillo di Gerusalemme annove- Narbonese. Nell'ottavo secolo que-
rava l'anno 343, Cai. 16, n. 22, i sto messale e questo breviario go-
sarmati ed goti fra' cristiani che i tici furono chiamati DMMarabid. Il
avevano i vescovi, i preti, i mo- p. Lebrun ha osservato che il BMt>
naci, le vergini ed martiri che i ale gotico gallicano pubblicato dal
sono sempre stati onorati di un I li inasen e dal p. Mabilloo,
pubblico culto nella chiesa greca e td uso dei goti dalla Gallia Nar>
latina Pelagio 11 romano, monaco bonese e non gii» di quelli della
,
1 ( ra egli in
to, fu eletto Papa a' 3o novembre oso pnuia del alato OOOCÌlio To-
5 7 8. Ict.iiin. e credati che appartenga alla
Il Rodotà, Dell'origine del rito fine del XII Nella »il di »
goti, gotico si appellava, e che seb- ebrei, i fenici, gli arabi, gli egizi,
na. Ciò meglio ottenne il successo- dissert.XI, sopra l'età de' caratte-
re Gregorio VII, restando solo
6. ri detti volgarmente gotici, prove-
ti, massime una specie di scrittu- tro abbandonata. Nelle opere del
stile nelle arti, a' 1 2 marzo 1843 le più belle virtù, e bene avanzos-
monsignor Carlo Gazola chiarissi- si nelle scienze ecclesiastiche. Giun-
mo letterato, scrisse una sensata to all'età di venticinque anni, fu
ed erudita lettera, all' altro chia- ordinato prete, e non andò guari
rissimo letterato il principe d. Pie- che gli fu reggimento
affidato il
quello nobile del Vignola, del Pal- Amiens, dignità che accettò con ri-
ladio, del Fontana, e di quella il- pugnanza a cagione della sua glan-
lustre schiera d' ingegni che li pre- de umiltà, ma che esercitò da fe-
cedettero o successero, encomiò il ro discepolo di Gesù Cristo. Ogni
professore Betti segretario perpetuo giorno lavava i piedi a tredici po-
accademia romana
della pontificia veri, e li serviva a tavola. Repres-
di s. Luca, per avere in una so- se vigorosamente gli abusi nel cle-
menico nel convento di sua patria. del suo ordine , da questo nel ca-
Negli studi fece progressi così ra- pitolo generale del 1725 fu accla-
pidi, che i suoi superiori credette- mato capo di tutto l' ordine , ma
ro bene di mandarlo a studiare egli rifiutandosi con fermezza , i
tato impiego ,
per non lasciare i prietà dei domenicani , cioè nel
suoi amati studi , e la quiete del luogo stesso ove ricevette altrettan-
suo ritiro, ma
convenne ubbi-
gli to Benedetto XIII, già fr. Vincenzo
dire. In questo tempo scrisse la sua Maria Orsini domenicano, quando
opera De vera Christi Ecclesia ,
gli fu notificato che Clemente X
contro l'eretico Picennino ministro nel 1672 lo avea creato cardinale.
calvinista nella Svizzera , che fu Continuò nella dignità a menare
stampata a Roma nel 1719,8 Mi- vita sobria ed austera , regolata
lano nel 1734, ed in Bologna nel dalla religiosa perfezione. Celebra-
GOT GOT 3o3
va quotidianamente la messa , se a Roma di un commentario sulla
non era impedito da interini tà, con- Genesi, ed era arrivato sino al
fessandosi per lo meno tre volte capitolo XXV, morì a' Ì7 settem-
la settimana. La sua umiltà era bre 1742, d'anni settantotto, e fu
sincera , e talmente profonda , che sepolto nella sua chiesa titolare di
più d' una volta protestò che vo- s. Sisto,con semplice iscrizione,
lentieri sarebbe ritornato alla quie- che vivente da sé compose. I Pon-
te dell' antica sua cella. Non eravi tefici Clemente XI, Benedetto XII 1,
stica. Abbiamo perciò di lui, Tfieo- una tenera divozione ftttO la l'è i-
Beata Vergine , a cui dalla pietà come priore del convento di Bar-
de' genitori fu offerto. Sino dai cellona era presidente dell'adunan-
primi anni diede saggio di consu- za. Giovanni XXII approvò tale
mata virtù, indi fece mirabili pro- elezione dichiarando di niun va-
,
venne riguardato con ammirazione, preziosa morte de' giusti poco dopo
e trattato con sommo riguardo. in Valenza, chiaro per virtù e mi-
Ad istanza di Giacomo II re di racoli, che gli ottennero dagli scrit-
Aragona difese valorosamente nel tori del suo ordine il titolo di
concistoro generale di Vienna la beato; e fu sepolto in una tomba
memoria di Bonifacio Vili, e fu particolare e distinta, nella chiesa
spedito da quel principe ambascia- di s. Maria del Poggio, non molto
GOU GOV
distante da quella città ,
secondo GOVERNATORE, Gubcrnator,
la sua testamentaria disposione, af- rector, praeses, praefèclus, satrapi*
fine di non essere lontano neppure Quello che governa . e -.i dice piti
col corpo dalla B. Vergine, di cui comunemente di chi custodisce
in vita era stato grandemente di- uomini o città. Cosi il Dizione
voto. Scrissero di questo insigne dilla lingua italiana, che aggiun-
cardinale Silvestro Marulo nel Ma- gè: Governatore, ulliziale generale
re oceano di tutte le religioni, Ste- posto dal principe al supremo co-
fano Coraera nella Vita delLi l>. mando di una piazza di guerra.
Maria Soccos, e Gian Jacopo \ i In alcuni stati v' hanno anche i
Boissy, francese, de'signori di Bon- dice anche per l'uflizio del gol
nivet, essendo fratello del maggior- natore, come podesteria ed altri
domo della famiglia reale, fu ar- simili uffici. ~Se\\' Onomasticum ro-
ricchito di molte e pingui abba- mannm del Felici ,
governatore ,
zie, quindi nel i5io da Giulio reggitore, e rettore, quegli che go-
II venne fatto vescovo di Coutan- verna o regge. Agli articoli Conte,
ces , e quantunque fosse di po- Duca, Marchese, Podestà', Preto-
chissima letteratura , alle istanze re, ed altri, si tratta dell' 01 .
voi. \\\\ in
3o6 GOV GOV
amministrazione nelle cose civili, podestà, Cotignola, Crespino, Lugo,
se qualche volta non erano impe- Massa-Lombarda, Melara, Pieve di
diti dal furore delle ribellioni Cento s. , Agata e Conselice ,
Quindi governarono le provincie Trecento. Governi della Marca.
e le città per legati, rettori, vi- Amandola, Appigliano, Apiro, Bei-
cari e governatori. Dipoi Gregorio forte, Cingoli, Morrò di Valle, O-
X nel 1274, tra le leggi che e- simo, Penna, Recanati, s. Elpidio,
manò pel tempo della sede va- Castel Fidardo, Caldarola, Cori-
cante, prescrisse che il governo naldo, Monte Alboddo, Montec-
temporale di Roma, e di tutto lo chio, Monte Santo, Monte Novo,
stato ecclesiastico si attribuisse al Monte Vecchio, Monte Cassiano,
sacro collegio de' cardinali dalla Monte Filottrano, Monte dell'Olmo,
morte del Papa sino alla elezione Monte Marciano Monte Fano,,
teficiPio IV, e Clemente XII. fi- Giusto, Serra de' Conti, Serra s.
letto nel i4^4 Paolo II, proibì Quirico, Staffalo, Tolentino, Urbi-
rigorosamente ai legali, rettori, go- saglia , Nova Contrada. Governi
vernatori e giudici delle provincie del presidiato di Montalto. Casti-
e città della Chiesa di ricevere gnano, Fora, Monte Alto podestà,
donativi, ed impar-
onde meglio Monte Rubbiano, Monteiìore, Mon-
zialmente potessero amministrare te Elparo, Monte Gallo, Monte
la giustizia; e fu il primo che Monaco, Monte Fortino, Monte
consegnò il governo delle fortezze Roffoue, Offìda, Patrignano, Por-
a prelati e a degni ecclesiastici, af- cina, Ripa Transone, Rosella, Sali-
finchè in ogni evento fossero più ta Vittoria. Governi del Patrimo-
fedeli. Appena nel i555 divenne nio. Acquapendente, Alciano, Ba-
Pontefice Paolo IV , che in alcu- gnorea, Bassano, Bieda, Bolsena,
ne provincie rimosse i cardinali Celleno, Civita Castellana, Corne-
legati, ed in vece sostituì dei pre- to, Orte, Lugnano, Monte Fiascone,
lati per governatori, con la qual Mugliano, Nepi, Orvieto podestà
provvidenza alleggerì lo stato papa- per breve, s. Lorenzo, Su tri, To-
le da molti pesi ed assegni mag- scanella, Trevinano, Vetralla. Go-
giori. verni della provincia dell' Umbria.
Il Lunadoro nella Relazione Amelia, Arquata, Bastia, Bevagna,
della corte di Roma, ristampata Citerua, Città di Castello podestà,
a Bracciano nel 1646, a p. 384 Città della Pieve, Cerreto, Foli-
e seg. riporta la nota di tutti i gno podestà, Gualdo, Labro, Mas-
governi podestà e commissarii,
,
, sa, Monte Castello, Monte Falco,
che dalla sacra congregazione di Monte Leone, Nocera, Piede Lu-
consulta veunero concessi per pa- co, Sasso Ferrato, Spoleto pode-
tenti, ed a tempo, ed erano. Go- stà, Spello, Todi capo di giusti-
lici e nel citato articolo Delega zio* gono le istruzioni, regole, compe-
ni, ove si riporta lo stato dei go- tenze, attribuzioni anche in male-
verni, cioè degli antichi governi, e ria giudiziaria, autorità, giurisdi-
degli odierni col novero dei le- zione, facoltà, ed anche dipenden-
gali e delegati, e quello dei di- za dai superiori maggiori, dei -
stretti con tutti i rispettivi gover- mi 11 itori delle cittì e luoghi «lei
l'imperatore , e ne' tempi de' me- degli affari del suo tribunale. L'A-
desimi Cesari sopraintendeva alla mydeno, De pietate romana, a p.
disciplina militare, la cui autorità 221, cap. XI, discorre, De guber-
fu poi ridotta a giudicare le cau- natore Urbis Leoninae , dicendo :
del Ihzumiii io-, in quello di alea* stello; per quella di Gregorio \III
sandro \ nel (09,
1 la custodia fu nel 1 >8 5 fu elette» Kovei oatoi < di
affidata a Nalac i> Naillac mi raor Lorenso Gbislic
ni ie-tn) di Rodi , in quel] • <h n clic giuro
3 f o GOV GOV
Nei conclavi per le elezioni di defunto, essendo preferito colla plu-
Urbano VII e di Gregorio XIV ralità de' voti nella congregazione
anno i5o,o
nell' , fu governatore de' cardinali a monsignor Lorenzo
Ottavio Bandini presidente della Corsini, poi cardinale e Pontefice
Marca, col titolo di prefetto del con- Clemente XII; in quello d'Inno-
clave e della Leonina, indi
Città cenzo XII nel 1691 venne eletto
,
eletto governatore del conclave Gio. risdizione della Città Leonina o Bor-
Battista Brescia; in quello di Cle- go, a monsignor governatore di Ro-
mente IX nel 1667, fu governato- ma. Perciò primo maggiordomo go-
re monsignor Girolamo Casanata vernatore di conclave fu monsignor
segretario di propaganda, poi car- Girolamo Colonna; e primo gover-
dinale; in quello di Clemente X natore di Roma, che come vice-go-
nel 1670, fu prescelto a guberna- vernatore di Borgo esercitò su que-
tor Burgi et conclavis monsignor sto la giurisdizione in sede vacan-
Camillo Massimi patriarca di Ge- te, fumonsignor Bondelmonte, cioè
rusalemme, poi cardinale in quel- ; nel 1740 in morte dello stesso Cle-
lo d'Innocenzo XI nel 1676, mon- mente XII.
signor Domenico Maria Corsi chie- Il prelato governatore del con-
rico di camera, venne fatto gover- clave e di Borgo si eleggeva per
natore, poi cardinale: in quello di voti segreti dai cardinali, nella pri-
Alessandro Vili nel 1689, fu fatto ma congregazione generale temila
governatore monsignor Girolamo in sede vacante, e di questo go-
Cusani, zio del principe d. Livio vernatore ne parla il p. Gallico,
Odescalchi, ch'era nipote del Papa Ada caerem. p. 317. Pio IV nel
GOV OOV 3n
i "ili 2, con la bolla In eligendo, Je cui ci todisce; delle me-
dichiarò l'incarico del governatore daglie che la coniare, con le (piali
del conclave, e Clemente XII con si ammettono le persone al concla-
la bolla jiposlolalus , assegnò ve, privilegio che godono anche al-
mille scudi al mese al maggior- tri, incidendosi in esse: Pai. .1
domo governatore, con l'obbligo sioli< i Praefecàu et conclavi» Cu-
d'imbandire ogni giorno la mensa bcrnator. ancora come il
Si dice
ai prelati ed altri custodi delle maggiordomo governatore incontra
ruote del Conclave {Vedi) de'qua- gli ambasciatori che si recano al
con casacche paonazze; del giura- che celebrano nella basilica vati-
si
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)