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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STO RICO -ECCLESIASTICA


DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARI! GRADI DELLA GERARCHI
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE
PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
CITTA.
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONC1LII
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI CARDINALIZIE F. ,

PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON


CUE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

AOL. XXXI.

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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO -E CC LE SI ASTICA

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GIO GIO
(jUOVANNI (s.), apostolo ed e- lo scelse con s. Pietro e s. Giaco-
Tnn^elista.tacque a Belsaida nella mo per essere testimonio di sua
Galilea, era figlio di un semplice trasfigurazione sul Tabor, e di
pescatore nomato Zebedeo, e di sua agonia nell'orto degli Ulivi ; fu
Snlome, e fratello cadetto di s. incaricato con s. Pietro di allesti-

Giacomo detto il Maggiore. Pare re l' ultima Pasqua, e durante la


che prima di traini al Salvatore cena posò il suo capo sul seno del
egli fosse discepolo di s. Giovanni Salvatore. Allorché Gesù dichiarò
Battista. Alcuni scrittori lo pren- che uno di quelli che erano a
dono per quell'altro discepolo col mensa con lui lo avrebbero tradito,
quale s. Andrea seguitò Gesù Cri- s. Pietro, secondo s. Girolamo, de-
sto. Egli aveva circa venticinque siderando conoscere chi sarebbe
anni quando fu chiamato con Gia- stato il traditore, si rivolse a Gio-
como suo ad essere disce-
fratello vanni, cui sapeva avere col Signo-
polo del Signore, che die loro il re una santa familiarità. 11 Signo-
soprannome di Boanerges, che si- re gli disse essere colui al quale
gnifica figli del tuono, indicando avrebbe dato un boccone di pane
con ciò quella viva fede e quello intinto nel piatto, e questi lispo-
zelo ardentissimo con cui avrebbe- sta non fu intesa che da Giovan-
ro annunziato la legge di Dio ni. Leggesi in s. Gio. Crisostomo
senza temere la possanza degli uo- eh' egli fa il solo degli apostoli
mini. S. Gioranni fu testimonio (In 1 non abbandonò Ge>ù durante
dei principali miracoli del Salva- la m passione. Parecchi
giovine
credono
corni!»
tore, e n' ebbe contrassegni parti- ch'egli fosse quel
colari d' affetto, per cui nel santo di una tonaca di lino, che se-

angelo è distinto col titolo di guiva C.cmi, e che si salvò qua»i


discepolo diletto del Signore. Ge*ù nudo per uon cadere in mano dflì
6 GIO GIO
Eia
soldati. a piedi della croce li che il diacono Filippo avea con-
quando il Salvatore morendo gli vertiti, e vi annunziò il vangelo.
commise la cura di sua madre ,
Intervenne nell'anno 5i primo al

dandolo ad essa qual figlio. Ge- concilio di Gerusalemme, e erede-


sù non ha sdegnato, come osser- siche quivi sia rimasto assai tempo,
va san Paolo, di chiamarci suoi allontanandosene però qualche volta
fratelli, e ci ha tutti raccomanda- per predicare il vangelo. Dicesi che la
ti in questa qualità alla sua bea- Partia sia stato il teatro principa-
tissima Madre ; ma s. Giovanni è il le delle sue apostoliche fatiche. Le
primogenito dei suoi figli adottivi. relazioni dei missionari che in que-
Egli solo ebbe il privilegio di es- sti ultimi tempi si sono recati alle

serne trattato come s' ella fosse sta- Indie orientali, contengono che gli

ta sua madre naturale, e di ren- abitanti di Bassora sono persuasi,


derle reciprocamente tutti i dove- giusta un'antica tradizione, che s.

ri del più tenero e rispettoso fi- Giovanni abbia piantato la fede


gliuolo. Questo privilegio fu la ri- nel loro paese. Fece in seguito
compensa del suo coraggio e del predicazioni in diverse parti del-
suo fervore nel servigio del suo l' Asia minore , e vi istituì dei
divino Maestro. Secondo s. Giro- pastori. Dimorava abitualmente in

lamo, la sua castità gli procurò Efeso, né si allontanava da quella


quest' insigne favore Gesù, egli : città che per visitare le chiese vi-

dice, commise la cura di una ma- cine. Sappiamo dal greco Apollonio
dre vergine ad un discepolo ver- ch'egli risuscitò un morto ad Efeso.
gine. S. Ambrogio, s. Gio. Griso- S. Epifanio accerta che il santo e-

stomo, s. Epifanio ed altri padri vangelista venne in Asia per una


hanno fatto la stessa osservazione. disposizione speciale dello Spirito
Allorché Maria Maddalena e le al- Santo, a fine di opporsi alle ere-
tre sante donne annunziarono che sie di Ebione e di Cerinto. Nella
non aveano trovato il corpo di seconda persecuzione generale che
Gesù Cristo nel sepolcro, Giovan- si accese nel g5, s. Giovanni fu
ni fu il primo a recarvisi. Egli, preso per ordine del proconsole
illuminato dall'amore, riconobbe d'Asia; emandato a Roma fu con-
Gesù che gli apparve sotto finto dannalo ad essere tuffato in una
sembiante sulla riva del lago di caldaia d'olio bollente , ma ne usci
Tiberiade, e lo additò a s. Pietro. incolume. Questo miracolo non com-
Fu con lo stesso Pietro imprigio- mosse punto i pagani, i quali lo
nato per aver guarito un zoppo attribuirono a magia, e s. Giovan-
in nome di Gesù Cristo; ma i ni venne esiliato neh' isola di Pat-
magistrati non osando punirli li mos. Colà ebbe quelle visioni che
posero in libertà, proibendo loro riferisce nell'Apocalisse, opera alle-
con minaccie di continuar a pre- gorica nella quale dà consigli alle
dicare. Siccome s. Giovanni non chiese d'Asia, predice la grandezza
tenne in conto tali minaccie, fu futura, i progressi del cristianesi-
messo in carcere una seconda vol- mo, e che devono succe-
le cose
ta e battuto con verghe. Accom- dere nella consumazione de' secoli.
pagnò s. Pietro a Samaria per L'anno 97 s. Giovanni ritornò in
comunicare lo Spirito Santo a quel- Efeso, e prese la cura di quella
GIO GIO 7
chiesa, Timoteo che n'e-
giacché s. portò tante fatiche, vinse tante dif-
ra vescovo avea ottenuto la palma ficoltà, affrontò tanti pericoli. Racco-
del martirio. Egli portava, secon- mandavala come il grande e prin-
da Policrate, una piastra d'oro so- cipale precetto del cristianesimo ; e
pra la fronte, ad esempio del som- quando per l'avanzata sua età non
mo sacerdote de' giudei , e questa poteva più fare lunghi discorsi, fa-
era come il segno distintivo del ceasi portare alle adunanze de' fe-
sommo sacerdozio presso i cristia- deli sempre ripetea loro di a-
, e
ni. Secondo l'opinione più comu- marsi scambievolmente. S. Giovan-
ne, egli scrisse il suo vangelo quan- ni morì in pace ad Efeso, il terzo
do ritornò dall' isola di Patmos anno di Traiano, in età di circa
principalmente per confutare gli novantaquattr'anni. Fu seppellito
errori sparsi da lìbione e Cerinto sopra un monte fuori della città.
contro la divinità di Gesù Cristo, Si portava via per divozione la
perciò incomincia dalla generazio- polvere della sua tomba, la quale
ne eterna del Verbo creatore del operava miracoli, e si edificò sopra
mondo. Egli si propose ancora di questa tomba una magnifica chiesa,
supplire alle omissioni degli altri che poscia i turchi convertirono in
tre evangeli ,
quindi insiste parti- moschea. I greci celebrano la di lui
colarmente sulle azioni del Salva- festa a' 26 di settembre, ed lati- i

tore, dal principio del suo mini- ni a' 27 dicembre. La Chiesa com-
stero infino alla morte di s. Gio- memora inoltre il suo martirio
vanni Battista. Lo scrisse in greco, cioè il glorioso trionfo da lui ripor-
lingua parlata dai popoli a' quali tato uscendo miracolosamente in-
lo destinava, ma ne fu fatta quasi colume dall'olio bollente, come si
subito una versione in siriaco. Teo- è detto; e nel luogo dove accadde
doreto lo chiama una teologia, che questo miracolo, presso la porta det-
la mente umana non può affatto ta dai romani Latina, venne eretta
intendere, e che le sarebbe stato una chiesa sotto i primi imperatori
impossibile immaginare. Perciò
d' chiamata Chiesa
cristiani , san
di
gli antichi hanno paragonato il Giovanni avanti Porta Latina
santo evangelista ad un'aquila che {Vedi). La festa di san Giovan-
s' innalza nell'aere, e che 1' occhio ni avanti la porta Latina celebra-
dell' uomo non può seguire. Per la si a' 6 di maggio : è stata ,
già è
stessa ragione i greci gli hanno moltissimo tempo, celebrata in mol-
dato il titolo di Teologo per ec- te chiese coli' astinenza dalle opere
cellenza. Abbiamo altresì di s. Gio- servili, ed era una volta di obbli-
vanni tre epistole : la prima è in- go in Inghilterra.
dirizzata a tutti i cristiani, massi- GIOVANM Crisostomo o Cri-
me a quelli ch'egli avea converti- sostomo (s.), celebre dottore della
ti ; le altre due sono dirette una Chiesa. Nacque in Antiochia verso il

ad Eletta, l'altra a Caio: in tutte 3 i i


; il padre suo, chiamato Secondo,
e de raccomanda l' adempimento era generale di cavalleria e coman-
del precetto della canta. Egli in- dava in Sina le truppe dell'impero,
culcava altrui quella carità di cui e sua aomavasi Antusa
madre
ridi sloso avvampava, e per la Rimasta <vedova all'età di ven-
*> 1

quale intraprese lunghi viaggi, sop- l'annij avendo oltre a Giovanni an-
8 GIO GIO
che una figlia, prese saggia cura mo ne fuggì, e si tenne nasco-
se
di essi. Giovanni studiò l'eloquen- sto fino a che furono riempite le
za sotto Libanio, uno de' più fa- sedi vacanti ; il secondo fu fatto

mosi oratori di quel tempo, ed in vescovo di Raffanea , e siccome do-


breve superò il suo maestro; pari vette la sua nomina ad un pio
avanzamenti fece nella filosofia sot- stratagemma del suo amico, si la-
to Andragazio. A vent'anni prati- gnò con esso per aver verso di lui
cò ai tribunali, e vi disputò anche così adoperato. S. Gio. Grisostomo
con straordinario successo.La sua fece la sua apologia, scrivendo l'am-
nascita suo raro ta-
illustre e il mirabile trattato del Sacerdozio:
lento avrebbero potuto fargli con- egli non avea allora che ventisei
seguire i primi posti dell'impero; anni. Nel 3 74 si ritirò presso al-

ma conosciuti i pericoli della vita cuni santi anacoreti che abitavano


mondana , abiurò le vanità del se- sullemontagne vicine ad Antiochia,
colo, e vestito un abito da peni- e dopo aver passato quatti*' anni
tente, con lunghe veglie e frequenti con essi, due altri ne passò in un
digiuni distrusse in sé stesso l'imperio antro. L' umidità del luogo e le

delle passioni, applicandosi alla me» austerità che praticava gli cagio-
ditazione delle divine scritture. S. narono una pericolosa malattia, per
Melezio vescovo d'Antiochia, che il cui nel38 1 fu costretto ritornare
conobbe, lo trasse al servigio del- ad Antiochia per rimettersi in sa-
la Chiesa, e dopo averlo egli me- lute. In quell'anno stesso fu ordi-
desimo istruito, tenendolo tre anni nato diacono da s. Melezio; poscia
nel suo palazzo, Io ordinò lettore. Flaviano, che a questo succedette
Sebbene dotato di somma facon- sulla sede di Antiochia, lo innalzò
dia e ricco di preziose cognizioni, al sacerdozio nel 386, lo nominò
amava la taciturnità; ciò non per- suo vicario, ed incaricollo di an-
tanto s' intratteneva volentieri sulle nunziare ai popoli la divina paro-
verità eterne con persone virtuose, la. Egli sostenne questo importan-

e in particolar modo con Basilio, te uffizio col più grande successo,


uno de'suoi compagni di studio, ed ed ebbe sempre per uno de'suoi
intimo amico, il quale aveva ab- più essenziali doveri la cura e l'am-
bracciato la vita monastica. Una maestramento de' poveri. Per do-
stretta amicizia legava s. Gio. Gri- dicianni fu la mano, V occhio, la
sostomo eziandio con Massimo, che bocca del suo vescovo. Predicava
fu poscia vescovo di Seleucia, e più volte alla settimana, e sovente
con Teodoro, che divenne vescovo anche parecchie fiate in un gior-
di Mopsuesta, anch'essi suoi condi- no; la sua eloquenza faceva accor-
scepoli; e fu per ricondurre que- rere a' suoi sermoni i giudei, i pa-
st'ultimo alla sua vocazione , che gani, gli eretici, che trovavano le
indirizzogli due patetiche esortazio- più solide confutazioni de' loro er-
ni, nelle quali trovasi, dice Sozo- rori; e tale fu il frutto della sua
meno, un'eloquenza soprannaturale. predicazione, che giunse a far cam-
I vescovi della provincia, che co- biar faccia ad Antiochia. Nel se-
noscevano il merito di Giovanni e condo anno del suo ministero apo-
del suo amico Basilio, adunaronsi stolico una forte sedizione scoppiò
per innalzarli all'episcopato. Il pri- ad Antiochia, a cagione di una
GIO GIO 9
gabella imposta dall' imperatore Teofilo patriarca di Alessandria.
Teodosio I. Il popolo nel suo fu- Incominciò il suo episcopato col re-

rore stritolò la statua dell' impera- golare la sua casa diminuendone


tore, de' suoi due figli, e dell'im- le esorbitanti spese; riformò i co-
peratrice Flacilla morta poco tem- stumi del clero, raffrenò l'immode-
po innanzi. I magistrati procedet- femmine, tolse l'a-
sto vestire delle
tero colla maggior severità contro buso de' giuramenti, convertì un
i colpevoli, e già parlavasi di con- gran numero di pagani e d'ereti-
fisca di beni, di abbruciare vivi i ci, e ridusse sul buon sentiero mol-
sediziosi, e di smantellare la città; ti indurati peccatori. Fra le vedo-

per cui la costernazione era gene- ve che si consacrarono a Dio sot-


rale. Il vescovo Flaviano , benché to la sua direzione, contavasi O-
in età molto avanzata, tocco dalla limpiade, Salvina, Procula, Panta-
disperazione del suo gregge, si re- dia, tutte e quattro distinte per la
cò a Costantinopoli per implorare loro nascita: l'ultima, vedova di
la clemenza dell'imperatore, ed in- Timaso primo ministro dell'impe-
dirizzogli quel celebre discorso, la ratore , fu fatta diaconessa della
cui compilazione vieue principal- chiesa di Costantinopoli. S' Gio-
mente attribuita a s. Gio. Griso- vanni Grisostomo, strettamente vi-

stomo, e che trovasi in gran par- vendo, profondeva le sue rendite


te nella sua omelia XXI sulla se- a sollievo de' poveri; se Antiochia
dizione d'Antiochia. Teodosio, com- avealo veduto spendere per essi
mosso fino alle lagrime, rimandò tutto suo patrimonio, lo vide
il

ilvescovo col perdono generale del Costantinopoli vendere per il me-


suo popolo. Durante l'assenza di desimo oggetto la ricca suppelletti-
Flaviano, il nostro santo fu inca- le che gli avea lasciato .Nettario

ricato della cura d'istruire il po- ed in una gran carestia anche dei
polo, e continuò dopo il di lui ri- vasi sacri. Fondò parecchi spedali,
torno le sue fatiche evangeliche fra cui due per gli stranieri ; e le
collo stesso zelo e col medesimo sue larghe limosine gli meritarono,
successo: egli era l'ornamento e la dice Palladio, il soprannome di I:-
delizia d'Antiochia e di tutto 1' o- lemoainierc. Infiammato da un san-
riente, perchè la sua rinomanza s'e- to zelo per la propagazione del van-
ra estesa fino ai confini dell'impe- gelo, mandò un vescovo missiona-
ro. Rimasta vacante la sede di Co- rio presso i goti,un altro in mez-
stantinopoli nel 397, per la morte zo agli sciti nomadi , altri ancora
di Nettario, l'imperatore Arcadio nella Persia e nella Palestina.
volle innalzarvi s. Gio. Crisosto- Intanto l'imperatore Arcadio la»

mo; quindi commise al conte d'O- governare dai suoi favoriti:


sciavasi
riente d impossessarsi di esso con l'eunuco Eutropio, successo nella
qualche stratagemma. Il conte a- carica di primo ministro al tradi-
dunque, col pretesto di visitare in tore Rufino, fu eziandio innalzato
sua comprimila le tombe de'martiri, alla dignità dì console; ma il Ilio

lo trasse fuori della città, e lo mise orgoglio e la sua ambiaionc ca-


in mano don officiale che lo con- aionarongli la ma perdita, e l'im-
durr a Costantinopoli , tfavfl In peratrice Eudossia pure ti coutil
consacrato nel 16 febbraio 3q8, da fui. II popolo lolleTOtsi cullilo di
io GIO GIO
lui, e l'armata chiedeva la sua mor- formarsi esattamente dei fatti. Si
te. Cercò Eutropio un asilo presso tennero molti sinodi sì ad Efeso
gli altari di cui avea violato tante che nelle vicine città : e Antonino
volte i privilegi; la chiesa venne convinto di simonia, vi fu deposto,
bentosto investita da una banda ed altri vescovi dell' Asia, della
di soldati furibondi contro di lui, Licia, e della Frigia subirono la

e fu d'uopo di tutta 1' eloquenza stessa pena. Dopo


Pa- la festa di

del santo arcivescovo perchè quello squa del 4 0I > s Giovanni Griso- -

sciagurato potesse im- godere dell' stomo ritornò alla sua sede, es-
munità del santuario. S. Giovanni sendone stato assente cento giorni,
Grisostomo pronunziò in questa e il dì appresso montò il pulpi-
occasione un eloquente discorso sul to per dimostrare quanto fosse lie-

falso splendore e sulla nullità delle to di rivedere amato suo greg-


1'

grandezze mondane, indi rivoltosi ge. Ma la sua letizia venne ben


al popolo, lo esortò a perdonare presto turbata dalla malevolenza
al colpevole : il popolo ne fu com- de'suoi nemici, per cui ebbe a sos-
mosso, e si calmò la sedizione. Eu- tenere fiere persecuzioni. Severia-
tropio fu rilegato nell'isola di Ci- no vescovo di Gabala in Siria
pri ; ma il suo avversario Gaina, al quale era stata affidata la cu-
che comandava i goti al servizio ra della chiesa di Costantinopoli
dell' imperatore , trovò modo di durante 1' assenza del santo, osò
fàrnelo richiamare dopo pochi me- dalla cattedra evangelica attaccare
si, e di farlo condannare a per- s. Giovanni Grisostomo, e tentò di
dere la testa . Gaina divenuto sollevare il popolo contro di lui ;
potente, ed imbaldanzito per la ma venne scacciato come un ca-
debolezza di Arcadio , si fé' a lunniatore. Altri due nemici più
credere che tutto gli dovesse es- pericolosi aveva s.Gio. Grisostomo
ser permesso , e osò domandare nelP imperatrice Eudossia ed in
una chiesa per gli ariani; ma il Teofilo patriarca di Alessandria.
santo arcivescovo, sempre inflessi- Quest' ultimo avea scacciato dal
bile quando il richiedea il suo do- deserto di Nitria quattro abbati*
vere, seppe resistergli ; ed allor- accusati di origenismo, ed essendo
quando questo superbo favorito, essi stati ricevuti da s. Giovanni
essendosi ribellato al suo signore, Grisostomo, che ne fece l'apologia,
pose l'assedio a Costantinopoli, Gio- Teofilo punto ai vivo propose di
vanni si recò da lui , e parlogli vendicarsi. Eudossia dopo la ca-
con tale energia che lo fece ritrarsi duta di Eutropio governò dispo-
colle sue truppe. ticamente l'imperatore e l'impero.
Nel medesimo anno 4°°j i' n0 " Questa principessa, la quale secon-
stro santo tenne un concilio in do Zosimo, era di una insaziabile
Costantinopoli in cui Antonino ar- avarizia, avea riempita la corte di
civescovo d' Efeso fu accusato di delatori, i quali dopo la morte dei
simonia e di altri delitti. L'impor- ricchi impadronivansi dei loro be-
tanza dell' accusa fece risolvere il ni a pregiudizio degli eredi. Il san-
santo di recarsi sul luogo, ad on- to pastore accorava per si tali a-
ta del rigore della stagione, e del busi, ed Eudossia risolvette di far-

cattivo stalo di sua salute, per iu- lo deporre. Perciò ella chiamò
GIO GIO ii

Teofìlo, che giunto a Costanlino- la notte seguente essendosi fatte

li nel mese di giugno del 4°3> sentire delle scosse di terremoto,


con molti vescovi dell' Egitto, che Eudossia pentita per lo spavento
erano a lui devoti, tenne il famo- andò subilo da Arcadio per chie-
so conciliabolo detto Sinodo del- dergli il richiamo dell'arcivescovo;
la Quercia. S. Gio. Grisostorno locchè ottenuto scrisse subito al

venne accusato di aver deposto un medesimo una lettera piena di sti-

diacono che avea percosso un suo ma e di affetto , invitandolo a ri-

servo ; ordinato dei sacerdoti nel- tornare . Quando il popolo ven-


la sua cappella domestica ; vendu- ne a sapere che il suo arcivesco-
to delle suppellettili appartenenti vo ritornava, gli andò incontro
alla chiesa, e dissipatene le rendi- con fiaccole accese, lo condusse trion-
te comunicato delle persone, che
;
fante in città, ed i suoi nemici
non erano digiune ; e deposto dei fuggirono: il di lui ristabilimento,
vescovi che non erano nella giu- secondochè riferisce Sozomeno, fu
risdizione della sua provincia. In ratificato da una adunanza di ses-
queste accuse tutto era frivolo o santa vescovi. Sventuratamente que-
falso. 11 santo, che dal suo can- sta calma non durò molto. Essen-
to aveva radunato quaranta ve- dosi eretta una statua d' argento
scovi a Costantinopoli , fu cita- in onore dell'imperatrice davanti la
to a comparire ; ma ricusò di pre- chiesa di s. Sofìa, se ne celebrò
sentarsi, perchè eransi violate a- la dedicazione con giuochi pubbli-
perta mente le leggi volute dai ca- ci,e con istravaganti superstizioni
noni. Ciò nulla meno il raggiro che disturbavano il divino ofìizio :

la vinse, e fu contro di lui pro- s. Giovanni Grisostorno non potè


nunziata la sentenza di deposizio- far a meno di disapprovare quegli
ne, che venne approvata da Arca- abusi. L'imperatrice se ne tenne ol-
dio, al quale fu accusato il santo traggiata, nemici di Giovanni fu-
i

per giunta d'aver paragonato l'im- rono richiamati a Costantinopoli,


peratrice a Gezabele. Fu segnato ed egli fu nuovamente condannato ,
un ordine di esilio, ed il santo ar- abbenchè avesse quaranta vescovi
civescovo congedossi dal suo greg- in suo favore. Mandò Arcadio nel
ge con un discorso il più commo- sabbato santo una banda di solda-
vente. Erano già passati tre giorni ti per scacciare il pastore dalla
dall'ingiusta condanna, ed egli non sua sede : la chiesa fu profanata e
era ancora partito, perciocché il contaminata di sangue. S. Giovan-
popolo vi si opponeva minacciando ni Grisostomo ricorse al Pontefice
una sedizione. Finalmente senza Innocenzo I, il quale annullò le
che il popolo se ne avvedesse an- procedure fatte contro di lui. O-
dò egli stesso a mettersi nelle ma- norio imperatore d'occidente di-
ni dell' ullìziale incaricato di con- chiarassi pure iu suo favore, ma
durlo in Bitinia. Tosto Severiano Arcadio subornato ricusò la con-
montò sulla cattedra per provare vocazione del concilio richiesto dal
che Giovanni era stato deposto Pontefice e da Onorio, ed intimo
giustamente ; ma venne interrotto al santo l'ordine espresso «li andar*
dai clamori dei cristiani, che ri- sene •! luogo del suo esilio. Egli
domandavano il loro pastore. Nel- trovavasi in chiesa allorché na-
12 GIO GIO
vette quest'ordine, quindi salutati i dell' Arabia. Scrisse diecisette let-

vescovi che avea al suo fianco ,


tere ad Olimpiade, che sono veri

entrò nel battistero per dare un trattati di morale. Le incursioni


addio a s. Olimpiade e alle diaco- degli isauri che devastavano l'Ar-
nesse che si struggevano in lagri- menia lo costrinsero a rifugiarsi
me ; poscia usci per una porta se- nel castello di Arabisso sul monte
greta, temendo che il popolo non Tauro. Ritornato a Cucuso dopo
si ammutinasse. Un offìziale noma- la ritirata dei barbari , poco vi
to Lucio il meno a Nicea in Bi- stette I suoi
. nemici instigarono
tinia, ove giunse ai 20 di giugno l'imperatore ad ordinare che fosse
del 4°4- Poco tempo dopo la sua trasportato a Pitionto sulle rive
partenza s'appiccò il fuoco alla del Ponto Eusino vicino alla Col-
chiesa di s. Sofia e al palazzo in chide. Due offiziali incaricati di
cui adunavasi il senato. Non si condurlo, lo facevano camminare
mancò di addossare agli amici colla testa nuda, calvo com' era,
del santo la colpa di quest'incen- ora sotto un sole cocente, ora
dio, e parecchi di essi furono posti sotto la più dirotta pioggia. Le
alla tortura per iscoprire i colpe- sue forze erano sfinite quando ar-
voli. Tigrio sacerdote, dopo essere rivò a Comana nel Ponto: tutta-
stato crudelmente tormentato, fu via si volle farlo passar oltre, ma
mandato in bando ; Eutropio let- la sua debolezza divenne sì gran-
tore di s. Sofia morì in prigione, de, che fu mestieri ritornare in-

in conseguenza degli orribili stra- dietro, e fu alloggiato nell'oratorio

zi sofferti. Essi sono amendue no- di s. martire, vicino a


Basilisco

minati nel martirologio romano ai Comana, ove morì il giorno ap-


12 di gennaio. Nel mese di luglio presso, 14 settembre del 4°7> d°"
del 4°5 s. Giovannni Grisostomo pò aver ricevuta la santissima co-
fu trasferito a Cucuso, piccola città munione. Egli era stato arcivesco-
d' Armenia nei deserti del monte vo nove anni e sette mesi circa,
Tauro, luogo destinatogli da Eu- ed avea vissuto settantatre anni,
dossia, ove arrivò dopo settanta secondo il p. Stilting. I suoi fu-
giorni di penosissimo cammino sot- nerali furono onorati da un con-
to un cielo cocente, estenuato dal- corso prodigioso di vergini, di mo-
la febbre cagionatagli dalle fatiche naci e di persone d' ogni stato,

del viaggio , dalla brutalità delle eh' erano venute dalle piò remo-
guardie, e dalla privazione quasi te contrade; e il suo corpo fu se-
continua del sonno. Il vescovo ed polto presso quello di s. Basilisco.

il popolo di Cucuso rispettosamen- A' 27 gennaio del 438 s. Proclo lo


te 1' accolsero, e parecchi suoi a- fece trasportare solennemente a
mici vennero da Antiochia e da Costantinopoli, ove venne deposto
Costantinopoli per consolarlo. 11 nella chiesa degli Apostoli in cui
suo zelo però non rimase ozioso d'ordinario seppellivansi gl'impe-
colà: mandò dei missionari nelle ratori e gli arcivescovi. In seguito
contrade dei goti , nella Persia, e le di lui reliquie furono traslatate
nella Fenicia, e nominò Costanzo a Roma, e collocate sotto l'altare
prete di Antiochia superiore gene- che porta anche il nome di s.
rale delle missioni della Fenicia e Giovanni Grisostomo, nella cappel-
GIO GIO .3

la del coro della basilica vaticana. logono; 1 ">. il trattato contro i giu-
J latini celebrano la sua festa ai dei e i gentili; 16. otto discorsi
27 di gennaio, giorno in cui av- contro i giudei; 17. discorso sul-
venne in Costantinopoli la trasla- l'anatema ; 1 8. discorso sopra le

zione del suo corpo , e i greci strenne; 19. sette discorsi sopra
ai i3 di novembre: questi ulti- Lazzaro. Vi sono ancora in que-
mi celebrano ancora la memoria sto tomo alcune opere falsamente
di lui, di s. Basilio, e di s. Gre- attribuite a s. Gio. Grisostomo, co-
gorio IN'azianzeno ai 3o di gennaio. me un settimo libro del Sacerdo-
11 Dome di Crisostomo, che signi- zio ; una omelia sopra gli scherzi;
fica Bocca d' oro, fu dato a s. un trattato contro i giudei, i gen-
Giovanni poco tempo dopo la sua tili e gli eretici, ec.
morte, trovandosi negli scritti di Il tomo II contiene: 1. vent'u-
s. Efiem, di Teodoreto e di Cas- na omelia sopra le statue, o sulla
siodoro. sedizione d'Antiochia; 1. due ca-
techesi , o istruzioni ai catecume-
Opere di s. Giovanni Grisostomo. ni; 3. tre omelie contro il demo-
nio; 4- nove omelie sulla Peniten-
Giorgio e Niceforo ci assicurano za; 5. un'omelia sulla nascita di
che s. Gio. Grisostomo aveva com- Gesù Cristo; 6. un'altra sul bat-
posto più di mille libri. JN'oi dare- tesimo di Gesù Cristo; 7. due sul
mo il catalogo di quelli che ci re- tradimento di Giuda; 8. le omelie
stano, giusta l'edizione del p. Mont- sopra la Croce e sul buon Ladro-
faucon, detta dei Benedettini, pub- ne; 9. un'omelia sulla risurrezio-
blicata a Parigi dal 17 18 al 1738, ne de' morti ; io. una sulla risur-
in tredici volumi in foglio, in gre- rezione di Gesù Cristo; II. un'al-
co ed in latino. tra sull'Ascensione; 12. due ome-
Il tomo I 1. le due
contiene: lie sulla Pentecoste; i3. sette pa-
Esortazioni a Teodoro; 2. i due negirici di s. Paolo; i4- > panegi-
libri della Compunzione; 3. i tre rici dei santi Melezio, Luciano, Ba-
libri della Provvidenza 4- ve 1'* ; ' *- bila, Giuventino e Massimino, Pe-
bri contro i nemici della vita mo- lagia, Ignazio, Eustazio, Romano,
nastica ; 5. il Paragone d'un re e martiri; dei Maccal>ei, e delle san-
d'un monaco; 6. il libro contro gli te Berenice, Prosdocia e Donnina ;

che tengono nelle loro


ecclesiastici i5. l'omelia sui martiri dell'Edit-
case in luogo di sorelle delle fem- to, 16. l'omelia sul tremuoto. Tro-
mine che diconsi sottointrodotte; vansi nel medesimo tomo altre o-
7. che le femmine regolari non de- melie che sono evidentemente sup-
vono abitare cogli uomini ; 8. il poste.
trattalo della Virginità ; 9. i due II tomo III può esser diviso in
libri ad una giovane
vedova; io. due parti : la prima contiene tren-
i sei libri del Sacerdozio 1. il di- ; 1 taquattro belle omelie sopra di-
scorso pronunziato nel giorno di sua vi -i tc>ti della Scrittura, e sopra
ordinazione; 1?.. cinque omelie sul- molte virtà cristiane; la seconda
la natura incomprensibile di Dio ; delle altre omelie sopì a diverti r-
1 3. sette altre omelie contro gli gomenti, e le lettere del santo I

anomei ; 1 \. il panegirico ili s. li- diciassette che sono dirette a s O-


i4 GIO GIO
limpiade, meritano piuttosto il no- di s. Matteo, e nulla ci è nelle pre-
me di trattati che di lettere; e cedenti sui i5, 16, 17,
cap. i4,
quella al monaco Cesario non può 18 dello stesso evangelista.
attribuirsi al santo dottore, com- Il tomo VII contiene il Com-
battendosi in essa l'eutichianismo mentario sopra s. Matteo , distri-
che non era ancora noto ai tempi buito in novanta omelie: l'antica
del Grisostomo. versione latina ne ha novant' una,
Il tomo IV contiene: i. sessan- perchè la decimanona v' è divisa
tasette omelie sulla Genesi ; 2. otto in due. Tutte queste omelie furo-
discorsi sulla Genesi; 3. cinque o- no predicate in Antiochia, proba-
melie sopra Anna madre di Sa- bilmente nell'anno 3go. Ci ha in
muele, e tre sopra Saule e sopra questo commentario, oltre alla spie-
Davidde: tutte recitate in Antiochia. gazione letterale del testo evange-
II tomo V
contiene cinquantot- lico, un compiuto trattato della
to omelie sopra i salmi. 11 Griso- morale cristiana.
stomo ne aveva composto certa- Il tomo VIII contiene ottant'ol-
mente un numero maggiore, per- to omelie sul vangelo di s. Gio-
chè aveva spiegato lutto il Salte- vanni. L'edizione latina di Morel
rio. Nell'appendice di questo tomo non ne ha che ottantasette, perchè
"vi sono delle altre omelie a lui la prima ne forma la prefazione.
falsamente attribuite. Anche queste furono predicate in
11 tomo VI contiene: 1. delle Antiochia, nell'anno 3o,4 : s' aggi-
eccellenti omelie sui sette primi rano principalmente sopra la con-
capitoli d'Isaia;2. le omelie so- sustanzialità del Verbo. Avvi nello
pra alcuni passi di Geremia, sopra stesso tomo parecchie altre omelie
Daniele, sopra s. Giovanni ec; 3. a torto attribuite a s. Gio. Griso-
due bei discorsi sopra l'oscurità stomo.
delle profezie; 4- l e omelie sopra Il tomo IX contiene: 1. cinquan-
Melchisedecco, contro gli spettacoli, tacinque omelie sugli atti degli a-
ed alcuni altri subbietti ; 5. la Si- postoli, che furono recitate a Co-
nopsi dell'antico Testamento. L'O- stantinopoli nel 4 ot 2 trentadue '> -

pera imperfetta sopra s. Matteo omelie sull'epistola a' romani, com-


non è di s. Gio. Grisostomo, e di poste in Antiochia , com' è facile

ciò ne convengono tutti i critici : avvedersene dalla Vili e dalla XXX.


ella è uscita dalla penna d'un a- Seguono vari scritti attribuiti a s.

riano {V. le omelie 19, 22, 28 ec), Gio. Grisostomo, risguardanti la

che insegna ancora coi donatisti penitenza, l'elemosina il digiuno, i

(omelia i3 e 14) che conviene catecumeni, gli eretici, l'Annunzia-


ribattezzare gli eretici. Quest'auto- zione della B. Vergine, la remis-
re scriveva verso il cominciare del sione de' peccati, la fede, la spe-
settimo secolo, e bisogna che fosse ranza e la carità.
latino, perchè cita la Scrittura se- Il tomo X contiene: 1. quaran-
condo la Bibbia latina. La sua o- taquattro omelie sulla prima epi-
pera , divisa in cinquantaquattro stola a que' di Corinto; 2. altre

omelie, porta il titolo $ imperfet- trenta sulla seconda; 3. il Com-


ta, perchè l'ultima omelia non i- mentario sopra l'epistola ai galati

spiega che una parte del cap. 25 il quale non è diviso in omelie.
GIO GIO i5

Vi sono diverse altre opere in que- scritta da Palladio, quindi quella


sto tomo erroneamente attribuite che ha scritta egli stesso. Segue
al santo dottore. la sinopsi delle cose più notevoli.
Il tomo XI contiene: i. venti- Poscia vi sono tredici omelie o
quattro omelie sull'epistola a quei discorsi ricavati da un mss. di set-
d'Efeso, recitate in Antiochia; i. te e più secoli, e tradotti in lati-
altre sedici, compreso il prologo, no da Gualtiero Taylor inglese;
sull' epistola a quei di Filippi, det- ma ad eccezione della prima non
te a Costantinopoli ; 3. dodici sul- sono né del genio, né dello stile
l'epistola a quei di Colossi, ed al- di s. Gio. Grisostomo. Seguono va-
tre sedici sulla prima e seconda ri estratti degli scritti del santo
a quei di Tessalonica , altresì re- fatti da Fozio, coi giudizi pronun-
citate a Costantinopoli; 4- vent'ot- ziati sui medesimi e colle testimo-
to sulle due epistole a Timoteo, nianze degli antichi , come Ndo,
che pare sieno state dette in An- Sinesio, s. Cirillo d'Alessandria, s.

tiochia ; 5. sei sull'epistola a Tito, Agostino, ec. intorno alla dottrina


e tre su quella a Filemone. Se- e alla pietà di s. Gio. Grisostomo.
guono poi altri scritti che portano Trovasi poscia l' Onomasticon o
il nome di s. Gio. Grisostomo. Dizionario per la spiegazione dei
Il tomo XII contiene: r. tren- vocaboli greci che questo santo usò
taquattro omelie sull'epistola agli in un significato non comune; il

ebrei, predicate a Costantinopoli ;


catalogo di tutte le stam-
opere
2. undici altre omelie predicate pate col nome di s. Giovanni Gri-
pure a Costantinopoli , e pubbli- sostomo in questa edizione; final-
cate prima volta dal p.
per la mente il dotto editore nota in una
Montfaucon. Vi sono inoltre quat- tavola generale ciò che avvi di più
tro omelie attribuite a Severino importante in ogni sorte di mate-
di Gabala, e quarant'otto sopra rie in ciascun tomo.
diverse materie, chiamate anche Fra tutteprime traduzioni
le

egloghe, sono estratti di


le quali latine di Grisostomo non
s. Gio.
scritti di s. Gio. Grisostomo o veri avvi che quella del p. Fronton le
o supposti. Più una liturgia, che fu Due (Parigi 1609-13, 6 voi. in
composta dopo la di luì morte foglio, gr. e lat. ), che sia esatta.
come tutte che ne porta-
le altre Il Montfaucon l'ha seguita nella
p.
no il nome giacché nessun auto-
;
sua edizione, ch'é la più compiuta
re contemporaneo, né quelli che di quante ne abbiamo e non ha ,

scrissero la di lui vita, o parlaro- tradotto se non le opere che non


no delle sue azioni, dissero che a- aveva tradotto quel dotto gesuita.
vesse egli composta una liturgia. Quelli che possono far a meno del-
Vennero altresì aggiunte due ora- l' aiuto d'una traduzione preterisca-
zioni, alcune altre omelie, tre di- no 1' edizione greca l'atta dal cav.
scorsi onore di s. Stefano, che
in Enrico Saville ad Etone in Inghil-
non sono certamente scritti da s. terra nel 1G12, in 9 voi. in foglio.
Gio. Grisostomo. Un'edizione greca fu fatta anche a
Nel tom. XIII il p. Montfaucon Verona nel i52(), in 4 voi. in fo-
dà conterza del suo lavoro, poi glio. Varie opere di s. Gio. Griso*
ci dà la vita del santo dottore storno furono tradotte in francese;
i6 GIO GIO
ed in italiano furono tradotti i sei talenti in difesa della Chiesa. L'im-
libri del Sacerdozio, dal p. Scipio- peratore Leone l'Isaurico avea nel
ne d' Aflitto; i tre libri della Prov- 726 pubblicato un editto contro il
videnza, da Cristoforo Serarrighi ;
culto delle immagini. GÌ' iconoclasti
il trattato delle Virginità da Sil- , insuperbiti per la protezione di que-
vestro Gigli ; alcune omelie ed al- sto principe , si erano fatti molli
tre cose. V. Argelati, Bibl. dei vol- partigiani ; e siccome il guasto della
garizzatori italiani. loro eresia allargavasi ogni dì più,
GIOVANNI Damasceno (s.). Nac- il sauto , affine di porre argine ai
que sul finire del secolo VII , e progressi del male, scrisse i suoi tre
secondo alcuni verso l'anno 676, discorsi sopra le immagini. Né si

in Damasco, città della Siria,, per contentò di scrivere soltanto contro


cui fu detto Damasceno ; da' sara- gì' iconoclasti ; ma percorse tutta la

ceni fu altresì appellato Mansur ,


Palestina per confortare i fedeli
cioè riscattato. Suo padre, cbe seb- perseguitati da essi. Collo stesso di-
bene cristiano era tenuto in grande segno si recò a Costantinopoli, sen-
stima dagli stessi saraceni, ed aveva za lasciarsi impaurire dalla potenza
la carica di segretario o consigliere di Costantino Copronirao, il quale
di stato, confidò la sua educazione favoreggiava apertamente i nemici
ad un greco religioso, uomo di rara della Chiesa ; e tornato in Palesti-
virtù e sapere , chiamato Cosimo na, eh' era sotto il dominio del ca-
eh' era stato preso sul mare dai sa- liffo dei saraceni, continuò a difen-
raceni. Questo religioso formò il suo dere la fede cattolica coi dotti suoi
allievo nelle scienze e nelle virtù scritti. Dicesi che l' imperatoi'e Leo-
con tanto successo, che il califfo, ne fu talmente irritato del suo zelo,
ammirato del merito di Giovanni, che ne fece contraffare la scrittura,
Io fece governatore di Damasco. I e immaginata una falsa lettera in
pericoli da' quali Giovanni si vedeva cui Giovanni gli prometteva di con-
attorniato, e il riflesso della falsità segnargli la città di Damasco , la
dei beni terreni, lo staccarono ben rimise al califfo , il quale fece per
presto dal mondo, in guisa che di- ciò tagliare al santo la mano destra ;

spensati i suoi beni ai poveri ed ma questo non è certo. S.


fatto
alle chiese, si ritirò segretamente Giovanni Damasceno morì verso l'an-
nella laura di s. Saba presso Ge- no 754, secondo alcuni, e secondo
rusalemme, ove gli tenne dietro altri verso il 780 , neh' età di circa
il suo maestro Cosimo, che fu cento e quattr' anni, com' è notato
poscia vescovo di Maiuma in Pa- ne' leggendari e la sua de' greci ;

lestina. Giovanni santificossi nel suo festa celebrasi ai maggio. Nel 6 di


ritiro colla pratica di tutte le vir- duodecimo secolo fu trovata la sua
tù, e specialmente di una profonda tomba davanti la facciala della chie-
umiltà e di una cieca obbedienza sa della laura , secondo che narra
osservando scrupolosamente gli av- Foca nella sua descrizione di Pa-
visi del suo direttore,
che aveagli lestina.
data per prima regola di sua con-
Opere di s. Giovanni Damasceno.
dotta di non far mai la volontà
propria. Fu innalzato al sacerdozio, 1. Il libro della dialettica.
e gli fu permesso d'impiegare i suoi 2. Il libro delle eresie, che è un
GIO GIO i
7
compendio di s. Epifanio. Intor- Ionia, contro i monoteliti ; il li-

no alle altre eresie posteriori a bro contro i nestoriani : sono


questo santo, prende ciò che ne tutte confutazioni degli errori sul
dice dagli scritti di Teodoreto, di mistero dell'Incarnazione.
Timoteo da Costantinopoli, ec. 1 6. 11 discorso sopra quelli che sono

Vi parla peraltro di parecchi ere- morti nella fede, il quale nou è


tici di cui nessun altro autore fa di s. Giovanni Damasceno, come
menzione , e vi confuta il mao- né anche parecchi altri opuscoli
mettismo. che si trovano nel toni. II della
3. I quattro lihri della fede orto- nuova edizione delle sue opere.
dossa, i quali sono un corpo di 17. Una Professione di fede, che
teologia : il primo tratta di Dio alcuni autori non vogliono che
e de' suoi attributi ; il secondo sia del santo ; ed alcune Prose,
della creazione degli angeli, del- Odi ed Inni per diverse feste
l' uomo , della libertà, della pre- che non si può assicurare che
destinazione; il terzo del mistero sieno tutte di lui.

dell'Incarnazione; il quarto dei Nel secondo tomo si trova : 1 . un


Sacramenti, ec. commentario sulle epistole di s.

4- I tre discorsi sulle immagini. Paolo; 2. i Paralleli, cioè com-


5. 11 sana dottrina
libro della il , parazioni delle sentenze de' padri
quale propriamente parlando
,
con quelle della Scrittura sopra
non è che una professione di fede un gran numero di Tenta mo-
ragionata. rali ; 3. parecchie omelie sopra
6. Il libro contro i monofisiti. differenti soggetti.
7. 11 libro o dialogo contro i ma- II p. Le Quien, domenicano, ha

nichei. dato una buona edizione greco-la-


8. La disputa contro un saraceno, tina delle opere di s. Gio. Dama-
f). Gli opuscoli sui dragoni e sui sceno, con note e dissertazioni, Pa-
maliardi , di cui non abbiamo rigi 17 12, due voi. in foglio, la
che un frammento. quale fu riprodotta in Venezia nel
10. Il libro della Trinità, il quale 1748 con molti miglioramenti. Lo
se non è di s. Giovanni Dama- stesso p.Le Quien avea promesso
sceno, è almeno un estratto delle un terzo tomo che avrebbe conte-
sue opere. nuto molie opere falsamente attri-
11. La lettera a Giordauo sul buite al santo dottore , nel qual
Trisagio. numero era la storia del santo ro-
12. La lettera sul digiuno della mito Barlaamo, e ili Giosalàtte fi-
quaresima. glio d'un re delle Indie. Nel Calii-
i3. Il libro degli otto vizi capita- logus mts. Bibliotlucar Bernensis i
li: il santo dottore ne contala aiulore I. R. Sinnc bibliothccario,
otto perché distingueva la vana- stampato nel 17O0, parlasi di un
gloria dalla superbia] con gli manoscritto di un Etymologicon di
antichi autori ascetici. s. Giovanni Damaseeno che soin- ,

14. 11 libro della virtù e del vizio. miniitra delle correxioni importanti
1 5. 11 trattato della natura oom« pei disionari d' Eskhio e di Sui la

posta, contro gli ai el ili mono- <.ln\ \\\| >,, llrur.iM (1 \ 1

fisiti ; il trattato delle due >o- lo nel villaggio di Harnham, nella


vol un.
i8 G IO GIO
provincia di Deirois ,
passò nel li erano così chiamati perchè di-

paese di K.ent, ove usò alla scuo- visi in molti cori cantavano gior-
la di s. Teodoro di Cantorbcry, no e notte le laudi del Signore,
e vi studiò lettere ed insieme le significando un tal nome, uomini
massime di pietà sotto il sauto ab- che non dormono mai. Giovanni
bate Adriano. Tornalo in patria coperto di poveri cenci tornò in
si ritirò nel monistero di Whitby, patria sei anni dopo, e scelse ad
dal quale fu tratto per innalzarlo abitazione una casuccia in vicinan-
alla sede vescovile di Hagustad ;
za o meglio un oscuro angolo della
poscia passò a quella d' Yorck. La- stessa casa dei suoi genitori e paren-
sciò anche questo vescovato per ti, che senza sapere chi fosse lo man-
chiudersi nel monistero di Beverley, tenevano colle loro limosiue. Viven-
che avea fatto fabbricare, e dal do in questo modo santificossi coll'o-
quale derivò il suo soprannome di razione continua e colla pratica del-
Beverley. Ivi passò il resto de'suoi la mansuetudine, dell'umiltà, della
giorni negli esercizi della peniten- pazienza e della mortificazione. So-
za e dell'orazione, terminando feli- lo all'estremo del viver suo si die
cemente la sua mortale carriera ai a conoscere madre. Morì a sua
7 di maggio del 721, nel qual gior- nel 4^° ? e come avea chiesto fu
no il martirologio romano fa men- sepolto nel suo abituro, dal qua-
zione di Questo santo vesco-
lui. le egli avea avuto il nome di Cu-

vo fu anche onorato del donò dei libila. I suoi parenti fabbricarono


miracoli. in appresso nella di lui casa pa-
GIOVANNI di Biudlingtox (s.). terna e sulla sua tomba, nel rione
Nato a Brindlington o Burlington, di Trastevere a Roma, una chiesa
porto di mare dell' Yorckshire, stu- che porta il suo nome. Appresso a
diò ad Oxford, e ritornato in pa- questa chiesa religiosi beuefratel- i

tria, vi prese l' abito de' canonici li fabbricarono il loro ospedale, e


regolari di s. Agostino. Divenne poscia nel 640 esseudo caduta la
1

ben presto modello d'ogni virtù, chiesa la riedificarono, ed allora tro-


e fu successivamente precettore, varono il di lui corpo; altri dico-

limosiniere e priore del suo mo- no che si rinvenue prima. Una


nistero. Dopo aver esercitato que- marmorea iscrizione che si legge
sta carica per diciassette anni, chiu- nell'interno della chiesa attesta che
se la sua santa vita a' io ottobre il sacro corpo si venera sotto l'al-

1376. Nella sua vita scritta dal tare maggiore. Il capo di questo
Surio, ed in Walsingham leggonsi santo conservasi nella chiesa di s.

molti miracoli operati per sua in- Stefano a Besauzoue nella Franca
tercessione. Contea. Egli è onorato ai i5 gen-
GIOVANNI Calidita (s.). Figlio naio.
di un ricco signore di Costantino- GIOVANNI da Cahstrano (s.).
poli per nome Eutropio, ma dimo- Ebbe per padre 1111 genlduomo
rante in Roma ov'egli nacque, ab- d'Angiò eh' crasi stanzialo nel re-

bandonò in età ancor tenera la casa gno di Napoli, e nacque a Capi-


paterna per andai' a vivere tra gli strano nel 385. Recatosi a stu-
1

acemcti, religiosi che dimoravano diare a Perugia ivi riportò la ,

non lungi da Costantinopoli, i qua- laurea dottorale nel diritto civile


CIO 010 19
e canonico, e sposò la figlia d'uno la ed Alfonso di Aragona, rappa-
dei più ragguardevoli della città, cilicò le famiglie degli Oronesi l

JVelle contese insorte nel 1 41 Lanzicni, pose fine alle contese


tra questa città e Ladislao re di che tenevano in discordia pareo-
Napoli, fu incaricato di negoziare chic città, e calmò più fiate delle
la pace, per cui fece più viaggi, violente sedizioni. Eletto due 'volte a
ma non avendo ottenuto l'effètto vicario generale degli osservanti o
che si aveva dapprima sperato, i francescani riformati d'Italia, eser-
perugini insospettiti che favorisse citò questo impiego per lo spazio di
segretamente il re di Napoli, lo sei anni, e contribuì non poco a
imprigionarono nel castello di Bruf- consolidare la riforma eh' era sta-
fà. Questa circostanza gli fece se- ta stabilita da s. Bernardino da
riamente considerare la instabilità Siena, del quale imitava le virtù
delle cose umane, e siccome avea e la divozione ai santi nomi di
di fresco perduta la moglie, ri- Gesù e di Maria. 11 Papa Euge-
sol vette di consagrarsi alla peni- nio IV lo fece suo nunzio in Si-
tenza ìiell' ordine di s. Francesco, cilia, ed a Carlo VII re di Fran-
ed impaziente d'ogni indugio si eia; lo spedì anche ai duchi di
tagliò i capeUi e fece dare alla Borgogna e di Milano per distac-
sua veste la forma d'un abito re- carli dal concilio di Basilea, e si

ligioso. Ottenuta la libertà, ven- valse di lui nel concilio di Firen-


dette tutti i suoi beni, con cui ze per la conciliazione dei greci
pagò suo riscatto, distribuendo
il coi latini. Giovanni da Capistrano
il rimanente ai poveri; poscia en- dopo avere attraversato lo stato
Irò nel convento dei francescani di Venezia, scorse la Carintia ,

del Monte in Perugia: egli era la Carinola, il Tirolo, la Baviera


allora in età di treni' anni. Fu e l'Austria, predicando dovunque-
provato con ogni sorta di umilia- con grandissimo frutto. Pari suc-
zioni e di penitenze, che il suo cesso ebbero le sue apostoliche fa-
fervore superò vittoriosamente. Do- tiche nella Boemia, nella Polonia
pò la sua professione egli si fece e noli' Ungheria ; nella Moravia
una legge di non più fare che un convertì quattromila ussiti. Avendo
pasto il dì: solamente nei lunghi Maometto II preso d' assalto Co-
e penosi viaggi faceva la sera una stantiuopoli nel maggio del i
j

leggiera colazione; e visse trenta- il Papa Nicolò V incaricò Gio-


sei anni senza far uso di carne, vanni da Capistrano di esor tare
Ilsuo sonno non eccedeva le tre i principi cristiani a prendere le

o quattro ore, e questo lo pren- armi contro il comune nemico ;

deva BOpra le nude tavole, inopie" e Calisto 111, che successe a Nico-
gando il restò della notte nella lo V nel i.jn, lo mandò a pre-
preghier* e nella contemplazione, dicare una crociata nell'Alemagna
Egli possedeva lo spirito di coni- e neh' L agheria. La vittoria dai
punuone, e lo inspirava coti le cristiani riportata sopra Maometto
sue prediche mi peccatori più in- 11, per CUI In Costretto di I

limati, aveva allusi un'attitudine vergognosamente l'assedio che


particolare pei estinguere gli odi!, posto » Belgrado, viene dagli
rimise la pace tra la cittì d'Aqui nei utuibuilu uuu meno all'ei
io GIO GIO
valore delUniade , che
principe di Scolastico. Rinunziò al mondo
allo zelo ed attività di s. Giovan- in età di sedici anni, per dedicarsi
ni da Capistrano, ch'era con lui alla vita contemplativa nei deserti

e che incoraggiva i soldati in mez- del Sinai, ove si pose sotto la di-

zo ai tenendo in mano la
pericoli, rezione d' un vecchio anacoreta no-
croce, ed esortandoli a vincere o mato Martirio. Dopo quattr' anni di
morire. Tre mesi dopo questo fatto, fervoroso noviziato , in cui s' era
Giovanni spirò tranquillamente nel imposto più rigoroso silenzio, e
il

convento di Villech presso Sirmich, la più perfetta obbedienza, pronun-


ai 23 ottobre i/\.56, in età di ziò i voti monastici. Morto Marti-
settantun anno. Leone X approvò anno 56o,
rio nell' ritirossi nel ro-

un officio in suo onore per la mitaggio di Thole, alle falde del


città di Capistrano, e per la dio- monte Sinai. La sua celletla era
cesi di Gregorio XV lo
Sulmona ;
forse cinque miglia lungi dalla chie-
beatificò, Vili lo ca-
Alessandro sa, ove si recava tutti sabbati e i

nonizzò nell'anno i6go, e Benedet- le domeniche per ascoltarvi l'ofli-

te XI II pubblicò la bolla di sua zio e comunicarsi co' monaci e co-


canonizzazione nel 1724. Il suo gli anacoreti del deserto. Col con-

corpo trovasi presentemente ad tinuo esercizio della contemplazione


Elloc, presso Vienna d'Austria, e ei si acquistò una perfetta purezza

la sua festa si celebra il 2 3 otto- di cuore , e collo studio indefesso


bre, giorno della sua morte. dei libri sacri e delle opere dei
S. Giovanni da Capistrano com- santi padri si rese uno dei più sa-

pose diverse opere di cui le , pienti dottori della Chiesa. Tutta-


principali sono: i.° un Trattato via egli desiderava celare i suoi rari
dell' autorità del Papa, contro il talenti e le grazie singolari ond'e-
concilio di Basilea : 2. lo Specchio ra arricchita l'anima sua, per ti-

de' preti; 3.° un Penitenziale ;


4-° more di perdervi il prezioso tesoro
il Trattalo del giudizio finale ; 5.° dell' umiltà. Scavossi una grotta in
il Trattato dell' Anticristo e della una vicina roccia, per rinchiuder-
guerra spirituale ; 6.° alcuni tratta- visi tratto tratto; e allorché ivi sog-

ti sopra diversi punti di diritto giornava, abbandonavasi con fervore


civile e canonico. Le sue opere più che da uomo a tutti gli eser-
contro gli ussiti e contro Rockisa- cizi della contemplazione. Ma la

na capo di questi eretici in Boe- sua santità e la sua dottrina ri-

mia come pure


, suoi libri Del- i splendevano senza eh' ei lo volesse,
la Concezione della santa tergi- per modo che molta gente veniva
ne, e della Passione di Gesù Cri- da tutte parti a consultarlo. Accu-
sto, intorno a' quali si può vedere sato di gittare il tempo in vani
Benedetto XIV, De canon, sanct., discorsi per mercarsi la stima degli
non furono mai stampati. uomini, condannossi ad un rigoro-
GIOVANNI Climaco (s.). Nacque so silenzio, e passò un anno intiero
verso 1' anno 52 5, e credesi origi- senza parlare mai con nessuno :

nario della Palestina. La riputazio- questa prova di modestia die a di-


ne che fino dalla sua gioventù vedere la falsità dell' accusa , e fu
acquistossi nelle scienze umane gli scongiurato di non tenere più oltre
fecero dare l'onorevole soprannome sepolto il talento che Dio aveagli
GIO GIO 2i
dato, e di non privare del soccorso naffiarlo tutti i giorni insino a che
di sue cognizioni quelli che a lui producesse frutto, non esitò ad ob-
ricorrevano. Poco appresso, cioè ver- bedire, tuttoché il fiume a cui do-
so 1' anno 600, fu eletto abbate del vea attignere acqua fosse molto
l'

monte Sinai, e superior generale lontano. Narrasi che avendo ciò ese-
di tutti i monaci
ana- e di tutti gli guito per tre anni continui, il ba-
coreti di Pregato
quella contrada. stone produsse dei frutti cui il ,

dal beato Giovanni abbate di Rai- vecchio romito portò alla chiesa, e
ta, monastero posto vicino al mar dispensò ai fratelli, dicendo loro :

Rosso, di scrivere qualche trattato « Prendete e mangiate il frutto


per la perfezione dei solitari egli , dell'obbedienza". Leggesi in Sulpi-
compose l'eccellente libro intitolato zio Severo, che Postumiano^ il qua-
Climax , cioè Scala ,
per cui gli le era in Egitto nel 4° 2 vide que-
>

venne l' appellativo di Climaco. st' albero coperto di foglie. Questo


Questo libro è scritto a foggia di santo divenne celebre fra gli anti-
aforismi o di sentenze che com- chi padri dei deserti d' Egitto, per
prendono gran sensi in poche pa- la sua dolcezza, umiltà e pazienza.
role; lo stile n'è didascalico e con- Avvicendava l'esercizio della pre-
ciso. Contiene due parti la prima : ghiera col travaglio delle sue ma-
è la Scala santa, composta di tren- ni , ed occupavasi a tessere delle
ta gradi , i quali sono altrettante stuoie ; ma il suo spirito era assor-
virtù cristiane e religiose , di cui to nella contemplazione per modo,
egli insegna la pratica mezzo
per che sovente guastava il suo lavoro,
ili saggi consigli; la seconda è una perchè dimenticavasi ciò che faceva.
lettera in particolare all'abbate di Quando parlava di Dio, suoi di- i

Raita, sulle qualità di un superio- scorsierano pieni di fuoco. Converfi


re, e sulla maniera colla quale de- una giovine per nome Paesia , la
ve contenersi verso i suoi religiosi. quale erasi data alla scorrettezza, e
S. Giovanni Climaco dopo aver go- divenuta fervorosa penitente passò
vernato quattr* anni con straordi- il rimanente de' suoi anni nelle
naria saggezza il monistero del austerità, e mori nel deserto. Quan-
monte Sinai, ritornò nella sua pri- do s. Giovanni fu presso a morire,
ma solitudine, ove mori ai 3o mar- i suoi discepoli lo pregarono di la-
zo del 6o5 , in età d' ottant' an- sciar loro alcune massime proprie
ni. In tal giorno celebrasi la sua a condurli alla perfezione ond'e- ;

festa. gli disse loro « Io non ho mai


:

GIOVANNI (s.), soprannominato seguito la mia volontà, né insegnato


Colobo o Nano per la piccolezza agli altri ciò che non ho prima
di sua statura. Ritirossi con un suo praticato io stesso ". Spirò verso il
fratello nel deserto di Sceti, e quivi cominciamento del quinto secolo ;

sotto la disciplina di un santo ro- è onorato a' i5 di settembre, e nel


mito, adoperossi di tutta forza a calendario de' cofli è menzionato ai
vincere sé stesso, spezialmente colla 17 di ottobre.
mortificazione e colla umiltà. Or- GIOVANNI della Croce (s.).
,
dinatogli dal suo direttole di pian- Figlio cadetto di Gonzales «li *

tare inun terreno arido il basto- pes, nacque nel 1 j ji a Fonlibera,


ne che teneva iu mano, e di in- presso Avila, nella Castiga vecchia.
22 CIO GIO
Di venturi anno vestì P abito dei la direzione della loro coscienza.

carmelitani nel convento di Medina Gli antichi religiosi dell' ordine, ri-

del Campo, avendo scello quest'or- guardando la riforma come una ri-

dine religioso a preferenza di ogni bellione, nel loro capitolo tenuto a

altro per la gran divozione che aveva Placenzia condannarono Giovanni


alla santa Vergine. Nessun novizio della Croce qual profugo ed apo-
mostrò mai maggior sommissione stata ; quindi mandarono uffiziali di

di lui, maggiore umiltà, fervore, ed giustiziaa levarlo dal convento per


amore alla croce: virtù che in lui trarlo in prigione. Se non che co-

si accrebbero ognor più. Compi il noscendo la venerazione che il po-


suo corso teologico a Salamanca polo d" Avila aveva per lui, lo fe-
praticando le più austere penitenze, cero condurre a Toledo ove fu ,

e in età di venticinque anni fu or- chiuso in una oscura celletta, e te-

dinato sacerdote. Allorché s. Tere- nuto a pane ed acqua, con pochi


sa, intesa alla riforma del Carme- pesciolini soltanto. Dopo nove mesi

lo, fondò il suo primo monistero riebbe la libertà pel credito di s.

di uomini in una povera casa del Teresa, e fu fatto anche superiore


villaggio di Durvelle, Giovanni vi del piccolo convento del Calvario
si ritirò, e passarono appena due posto nel deserto. Nel i5y9 fondò
mesi che vi si aggiunsero alcuni al- quello di Baesa, e due anni appres-
tri religiosi, che nella prima dome- so gli fu affidato il governo del
nica d'avvento del i568 rinnova- convento di Granata. Nel i585 fu
rono con lui la loro professione. eletto vicario generale dell' Andalu-
Tale si fu l'origine dei Carmelita- sia, e primo definitore dell'ordine
ni scalzi [Fedi). L'esempio e le nel i588, nel qual tempo fondò il
esortazioni di Giovanni inspirarono convento di Segovia. Questi diversi
agli altri lo spirito di ritiro, di umil- uffizi non gli fecero mai scemare le

tà e di mortificazione. Ardente del sue austerità, i suoi fervorosi eser-

fuoco della divina carità, nulla ago- cizi, il suo amore per l'abiezione, e
gnava maggiormente che di imitare l'insaziabile desiderio di patire. IN è
Gesù sofferente, d'essere a parte ammiravasi meno in lui l' amore
delle sue umiliazioni , di portar la pel prossimo, massime pei poveri,
sua croce, di servire il prossimo per gli ammalati , pei peccatori ;
per amore di lui. La sua vita olTre amava teneramente eziandio i suoi
un continuo avvicendamento di gra- stessi nemici, e sempre rendeva loro

vi tribolazioni e di favori celesti. bene per male. Nondimeno le cat-


Cooperò con s. Teresa pel buon tive disposizioni covate contro di

successo della riforma, e nel i5y6 lui, si ridestarono allorché nel ca-
fu da lei fatto direttore del con- pitolo tenuto a Madrid nel l5gl ,

vento d' Avila, ove persuase le re- disse liberamente la sua sentenza
ligiose a rinunziare a' parlatori! , e contro gli abusi che si tolleravano

corresse quegli abusi che non sono o voleansi introdurre da alcuni ca-
compatibili con una vita austera e pi dell'ordine; laonde venne spo-

penitente. Le sue prediche, piene di gliato de'suoi impieghi Ridotto al- .

unzione, erano ascoltate con somma lo stato di semplice religioso, i i-

premura, e molte persone che vi- tirossi nel solingo convento di Pe-
vevano nel mondo affidarono a lui gnuela ,
posto nelle montagne di
GIO GIO 23
Sierra-Morena. Giovanili riguardane la sua festa si pose nel Breviario
do il suo esilio come una felicità, romano a' 1 \ novembre. Il suo cor-
ne scusava gli autori, e non volle po trovasi a Segovia, ed un brac-
die suoi
i amici informassero il cio ed una gamba sono ad Ubeda.
padre vicario generale del modo in- S. Giovanni della Croce aveva com-
giusto col quale era trattato. Alle poste alcune opere spirituali in lin-
accuse che gli venivano intimiate, gua spaglinola, che furono tradotte
null'altro rispose se non che sof- in italiano, in latino ed in france-
frirebbe con giubilo qualunque pe- se. Le principali sono La salita :

na, e riponendo in Dio il suo uni- al Carmelo j La notle oscura del-


co conforto, si diede tutto alla au- l' anima ; La viva fiamma dell'a-
sterità e alla contemplazione, e fu more j L.a cantica del divino amo-
ricompensato coi più segnalati favo- re. Vi si trovano eccellenti massime

ri Finalmente cadde ma-


spirituali. ed importanti istruzioni intorno a
lato, né potè a lungo celare il suo tutto ciò che avviene nella vita spi-
stato, e mancandogli aPegnuela ne- i rituale fino alpiù eminente grado
cessari soccorsi, il suo provinciale gli di perfezione. Egli stabilisce delle
propose di passare a Baesa o ad Ube- regole sicure contro le insidie del
da. L'amore de patimenti gli fece sce- demonio, della carne, del mondo e
gliere il convento ili Ubeda, appunto dell' amor proprio. I suoi libri so-
perchè governato da uno de' suoi no pieni di saviezza e dottrina ce-
contrari. La fatica del viaggio ac- leste , come si espresse la sagra
crebbe l'enfiagione che avea ad una congregazione de'rili; essi sono scrit-
gamba, e che fu bentosto accom- ti con uno stile così sublime ed am-
pagnata da ulcere, cosicché si do- mirabile, che si giudica ben a ra-
vette ricorrere ad operazioni dolo- gione aver egli avuta una scienza
rose, sopportò senza mandare
eh' ei infusa.
un lamento, come con invitta pa- GIOVANNI Colombi*! (s.). Usci
zienza soffrirà eziandio i duri trat- va \\^\ una delle più antiche lànn-
tamenti del priore. Ma venuto al glje di Siena, e funse la primaria
convento di Ubeda il provinciale, co- magistratura del suo paese mollo
nobbe quanto ingiustamente il nostro onorevolmente, ma con poca reli-

santo fosse stalo perseguitato, e disse gione. Tatto proposito di mutai


che untale modello di viriti dorerà sita, rinunziò la sua canea, dispen-
ormai essere conosciuto non solo sò ai poveri una gran pule dei
d,\ suoi fratelli, ma eziandio da tut- suoi beni , e diedesi alla più rigo-
to il mondo. Allora il priore com- rosa penitenza, e all'esercizio delle
prese l'indegnità ili sua condotta, opere di misericordia, accogliendo
ne chiese perdono al santo, e non nella sua casa i poveri e ^li am-
tesso mai di deplorare le sue pas- malati, ai prodigava
quali le più
sile stranezze. Giovanni sempre lie- tenere cure. Egli aveva un tìglio e
to in mezzo a' suoi dolori, spirò una figlia, ed essendogli morto l'u-
placidamente a' i
\ dicembre i5qi, no, e fallisi l'altra religiosa, ven-
in età di f<) anni. Dopo la SU i dine il resto dei suoi hciii per im-
morte fu glorificato da Dio con piegariM il ricavato in opere di
molli miracoli Benedetto \lll ca- pietà. Sua moglie, eh '. »il

nonizzollo \\ 27 dicembre 1726, e tuosa, erasi di già impegn ita al


a4 GIO GIO
pari di lui a passare i suoi giorni minciò a consacrare la maggior
in una perfetta continenza. Molte parte del giorno e della notte agli
persone, tocche dai suoi esempli, si esercizi della preghiera e della
unirono a lui e si posero sulle sue mortificazione. A fine di soddisfa-
orme. Tutti insieme soccorrevano i re alla divina giustizia pensò re-
malati ed poveri, li esortavano a
i carsi in Africa, per quivi procac-
far frutti degni di penitenza, a sof- ciare agli schiavi cristiani tutti i

ferire volentieri in espiazione dei soccorsi che per lui si potessero,


loro peccati, e a consagrarsi al ser- sperando ancora di poter ottenere
vigio di Dio. Siccome essi aveano in queste contrade la corona del
sempre sul labbro il sacro nome di martirio. Trovandosi a Gibilterra,
Gesù, furono appellati Gesuati (Ve- s'avvenne in un gentiluomo porto-
di). Essendosi di molto accresciuto il ghese, che colla moglie e quattro
loro numero, Giovanni ne formò una figlie veniva condotto in esilio a

congregazione che abbracciò la re- Ceuta in Barbaria, e Giovanni per


gola di s. Agostino, e prese a pro- impulso di carità si offerì di ser-
tettore s. Girolamo. Nel 1367 si virlo. Appena arrivati a Ceuta il
recò a Viterbo, ove Urbano V ap- gentiluomo cadde malato, e ben
provò il suo istituto, accordandogli presto trovossi ridotto ad un estre-
molti privilegi ; e trentacinque gior- mo bisogno. Giovanni dopo aver
ni dopo morì, ai 3r di luglio, nel venduto il suo piccolo equipaggio
qual giorno celebrasi la sua festa. per nutrire i suoi padroni, trava-
GIOVANNI Nacque di Dio (s.). gliò ne 'pubblici lavori e nell'arte
nel 49^ da poveri genitori a Mon-
1 del libraio, e li assistette col de-
te Maggiore in Portogallo. Per vo- naro che ne ricavava. Ritorna-
glia di viaggiare abbandonò in te- to in Ispagna vendette immagi-
nera età la famiglia e la patria ;
ni e libretti di pietà per gua-
ma ben presto, privo d'ogni soc- dagnar di che vivere. In Grana-
corso, fu costretto porsi al servi- ta udì l'anno i538 un sermone
gio di un ricco personaggio in O- del celebre p. Giovanni d' Avila,
ropesa nella Castiglia, del quale e ne restò tanto commosso che
custodì le mandre. Nel i522 si struggendosi in lagrime riempì di
arruolò in una compagnia di fan- grida e di lamenti la chiesa, e si

ti, e servì nelle guerre che allora mise a correre per le vie gridan-
dividevano la Fi-ancia e la Spa- do, percuotendosi, e strappandosi
gna ; militò anche nella guerra che i capelli come un forsennato ,

1' imperatore Carlo V fece contro per cui la ciurmaglia credendolo


i turchi in Ungheria. 11 mal esem- pazzo Io inseguiva a colpi di ba-
pio de' suoi compagni corruppe la stoni e di pietre ; finche alcune
sua virtù, e fecegli abbandonare caritatevoli persone,mosse a pietà
quasi tutti gli esercizi di pietà. di lui, lo condussero dal venera-
Ritiratosi dalla milizia, nel i536 bile Giovanni d' Avila, che conob-
passò nell'Andalusia, e si pose al ser- be non esser esso quale appariva,
vigio di una ricca dama in qualità ne udì la confessione generale, e
di pastore. Allora la rimembranza diegli salutari ricordi, prometten-
de' suoi disordini gli svegliò in cuo- dogli la sua assistenza. Ma ritor-
re il più vivo pentimento, e co- nando poscia a dar segni di pa?-.
GIO GIO *5
zia fu rinchiuso nell'ospedale, e si che vivere, a chi procacciava lavoro ;

adoperarono i più violenti rimedi premurosamente provvedeva alle


per guarirlo da questa pretesta giovanette che dall'inopia poteano
malattia , locchè egli sofferiva per esser tratte a peccare, e nulla intra-
ispirilo di penitenza in espiazione metteva per ritrarre dalla vita mal-
de' suoi peccati passati. Giovanni vagia quelle che vi si erano lasciate
d'Avila, avvisato del fatto, andò a trascinare.A vita sì operosa egli u-
visitarlo, e consigliollo a cangiar niva rigida penitenza, continua o-
pensiero e ad occuparsi di qualche razione e profonda umiltà. Dopo
cosa da cui potesse derivare mag- essersi per dieci anni indefessamen-
gior utile a ed al prossimo.
sé te affaticato nel servigio del suo
Giovanni si giovò degli ammoni- spedale, cadde infermo; e di que-
menti del suo direttore , tornò sta malattia furono cagione le fa-
nel suo stato naturale, e si pose tiche che avea fatto all' occasione
a servire per qualche tempo i ma- di un'inondazione, per trarre dal-
lati dell' ospedale, dal quale uscì l' acqua molti arnesi pertinenti ai
a'21 ottobre i53g. Dopo un pel- poveri, e salvare la vita a un uo-
legrinaggio alla Madonna di Gua- mo che stava per affogarsi. Egli
dalupa in Estremadura ritornato , procurò dapprincipio di non dar
in Granata cominciò a vender a conoscere la sua malattia, per
legne sul mercato, impiegando in non essere obbligato di rallentare
sollievo de'poveri poco guadagno il le sue fatiche e le sue austerità;
che ne ritraeva. Nel i54o prese a ma divenne sì pericolosa che non
pigione una casa per ricoverarvi i potè più celarla. Essendosi di ciò
poveri malati, a' bisogni de' quali sparsa la voce, una dama virtuo-
con operosa carità provvedeva. Co- sa, nomata Anna Ossorio, venne a
sì ebbe principio 1' Ordine della visitarlo, e trovollo coricato co'suoi
Carità. V. Benefratelli. Gli abi- abiti , senza altra coperta
che una
tanti di Granata, edificati dello zelo sudicia casacca: il povero infermo
di Giovanni, gareggiavano nel som- non avea fatto altro che mettere
ministrare soccorsi a questo pio in luogo della pietra che ordina-
stabilimento. L'arcivescovo lo pre- riamente servitagli di origliere, un
se sotto la sua protezione, e som- cesto nel quale era uso riporre
ministrò somme considerabili per le limosine eh' ei raccoglieva fuori
renderlo permanente; il qual e- per la città. Gli ammalati e i po-
sempio eccitò la carità di altre veri struggevano in lagrime in-
si

virtuose persone. Bella prova del- torno al di lui letto. Anna Ossorio
l'amore che Giovanni avea pe' suoi tocca a questo spettacolo, avver-
poveri malati, fu un giorno in cui tì segretamente 1' arcivescovo dello
appiccatosi il fuoco al suo ospizio, stato al quale era ridotto il sau-
esponendo sé stesso al pericolo per to, e colla di lui autorità lo per-
salvarli, li trasporti) l'un dopo l'al- suase di abbandonar lo spedale,
1
tro sul dorso frammezzo alle fiam- e lo condusse in sua casa perchè
me. Né la sua carità reshingevasi fosse curato ma rapidi prog
; i

entro i confini del suo spedale, ina si si della sua malattia tolsero <>.;ni

estendeva a tutti i poveri della pro- speranza della sua guarigione. Tut-
vincia, e a chi somministrava di ta la gente mostravasi costernata
26 G O I GIO
al pericolo in cui si trovava que- sciandovi che una finestrella ,
per
sto uomo di Dio ; tutta la nobil- cui poter avere il necessario, e dal-
tà e i magistrati vennero a visi- la quale facea pure delle istruzio-
tarlo pregandolo di dare la sua ni a quelli che venivano a visi-
benedizione alla città, il che fece, tarlo. Cinque giorni della settima-
persuaso dall'arcivescovo. Indi si na si tratteneva solo con Dio, ne
rivolse colle più patetiche esorta- si lasciava vedere che il sabba to
zioni a tutti quelli ch'erano pre- e la domenica, e solo dagli uomi-
senti , raccomandando ad essi i ni. Non mangiava che una sola
suoi poveri e i suoi fratelli che volta ne mai usava pane, né
il dì,
avevano la cura dello spedale. L'ar- cibo cotto. Possedeva il dono della
civescovo messa nella
celebrò la profezia, e scuopriva a quelli che
camera amministrò
di lui, e gli il visitavano finanche i loro più
gli ultimi sacramenti; e Giovanni segreti pensieri ; aveva ancora il

stando in ginocchio davanti all'al- dono dei miracoli, e guariva le

tare, spirò agli 8 di marzo i55o. malattie coll'olio da lui benedetto,


I suoi funerali furono celebrali per cui il suo nome divenne ben
con molta solennità dall' arcivesco- presto famoso. L' imperatore Teo-
vo, dal clero secolare e regolare dosio I lo consultò sull' esito della
di Granata, dalla corte e dalla no- guerra ch'era per rompere al ti-

biltà; e venne sepolto nella chiesa ranno Massimo, e n'ebbe promessa


de' minimi di s. Francesco di Pao- di prospero successo, il che avve-
la della stessa città. Avendo poscia ratosi, fermamente ritenne doversi
Iddio glorificato il suo servo con le sue vittorie alle orazioni del
molti miracoli, Urbano Vili lo santo. E
quando Eugenio prese la
beatificònel i63o, e Alessandro porpora in occidente nell'anno 392,
Vili lo canonizzò nel 1690. II Teodosio mandò al santo eremita
suo corpo fu trasportato nel 1664 l'eunuco Eutropio, con ordine di
nella nuova chiesa de'suoi discepo- menarglielo a Costantinopoli , o
li in Granata medesima dedicata almeno di consultarlo per sapere
al santo e il giorno della sua mor-
; se dovesse muovere contro Euge-
te è consagrato alla celebrazione nio , o aspettarlo in oriente. Gio-
della sua festa. vanni, pregato il messo di non ob-
GIOVANNI Dormiente (s.). V. bligarlo ad intraprendere tal viag-
Dormienti ( i sette ss. ). gio, gliche l'imperatore vin-
disse
GIOVANNI d'Egitto (s.). Nato cerebbe, ed aggiunse che morreb-
nel 3o5 in bassa condizione, ap- be in Italia, e che uno de' suoi fi-
prese il mestiere di falegname, ma gli regnerebbe in occidente predi- :

in età di venticinque anni abban- zione che verificossi interamente. A


donò mondo, il e si pose sotto la Palladio, che fu poscia vescovo di
direzione di un antico anacoreta, Elenopoli, e che scrisse la vita del

col quale rimase circa dodici anni. santo, predisse che sarebbe vesco-
Morto questo, passò altri quatlr'au- vo, ma che avrebbe a sostene-
ni in diversi tnonisteri del vicina- re gravi persecuzioni, come avven-
to; poscia ritirassi soletto sopra un ne. Molti distinti personaggi ed e-

burrone presso Licopoli, e murò la semplari anacoreti ricorrevano a lui


porta della sua celletta, non la- nei loro spirituali e corporali bi-
GIO OIO 27
sogni anche s. Petronio con altri
; tesoro della sua chiesa. Dava un'u-
sci monaci uno de' quali fu gua-
, dienza pubblica in ogni mercoledì
rito da una terzana che lo tor- ed in ogni venerdì, con una bon-
mentava , si recarono a visitarlo tà straordinaria, e versava conti-
e furono trattati colla più cordiale nuamente nel seno de' poveri le
carità nell'ospizio eh 'erasi eretto vi- ricche entrate della sua sede, co-
cino alla celletta del santo, ove i me pure le considerabili somme
suoi discepoli ricevevano i forestie- che rimetteangli molte doviziose
ri. Così visse sino all'eia di no- persone. Un mercante avendo rot-
vantanni. Nei tre ultimi giorni di to suo naviglio in mare due
il

sua vita non volle veder nessuno, volte, a lui si rivolse, ed ebbe tan-

e postosi in ginocchio per orare to da poter racconciare suoi affa- i

rese tranquillamente Io spirito nel- ri; accadutagli una terza volta si-
l'anno 3cj4 o 3cp, probabilmente imi sciagura , ricorse di nuovo
ai 18 di ottobre, in cui i cofti e gli al suo pastore, che gli fece dona-
egiziani ne celebrano la festa. I re un naviglio appartenente alla
martirologi latini ne fanno men- chiesa. La carila del santo pa-
zione ai 27 di marzo. triarca si estese oltre i confini
GIOVANNI (s.), detto Y Eterno- della sua diocesi, e sovvenne molti
tiniere. Nacque in Amatunta nel- sventurati sudditi dell'impero d'o-
l' isola di Cipro, di nobile e ricca riente ch'eransi riparali in Egitto
famiglia. Fu maritato ed ebbe dei dal furor de' persiani. Grandi som-
Gglij morti i quali e rimasto ve- me di danaro ed abbondanti prov-
dovo, si segregò dal mondo, distri- vigioni spedì a Gerusalemme sac-
buì a' poveri i suoi beni, e tutto cheggiata dagl' infedeli , e molli
si diede agli esercizi della cristia- operai egiziani per rifabbricarvi le
na pietà. Rapidamente avanzossi chiese; atterrate. Incaricò due. ve-
nella perfezione, e divulgatasi la scovi ed un abbate d'andar iu Per-
(ama della sua eminente santità sia a riscattarvi i prigionieri. Li
venne eletto patriarca di Alessan- Provvidenza, iu cui confidava, gli

dria l'anno (iott. Arrivato in Ales- porse sempre i mezzi di supplite


sandria fu suo primo pensiero di a sì rilevanti spese che superavano
farsi dare una lista esatta dei po- le di lui forze. Quanto a sé vi\e-
veri della città, ed ahbenchè fos- va poverissimamente e praticava
sero in numero di oltre settemila tutte le austerità dei solitari. A-
e cinquecento, s'incaricò di provve- dempiva colla maggior esattei
dere ai loro bisogni. \el giorno di tutti gli uffizi del suo ministero, e
sua consagrazione pubblicò un il suo /elo per conservare intatto
gio ordinamento contro la disu- il deposito della fede, eguagliava
guaglianza dei pesi e delle misure il suo amore pei poveri kdop
che davan luogo all'oppressione dei vasi ;i premunire 1 fedeli contro d
poveri, e proibì ai suoi officiali dì veleno dell' errore, e a ricondurre
.k 1 1
ilare alcuna torta di presenti all'unità 1 nemici «Iella Chii 5 1 Col-
per tema che vi si commettessero l'opera di Sofronio e di Giovanni
delle ingiustizie. Poscia distribuì ai Mosco purgò li sua diocesi da ogni
mouisterì e agli spedali ottomila straniera dottrina, e convertì molli
pezze doro, che si trovavano nel <-
1 etici, tra i quali 1 u va ì ini Pai ti
•28 GIO GIO
con Nicela governatore di Alessan- domandò di poter entrare nella
dria pei* visitare 1' imperatore a compagnia, il che accordatogli, si

Costantinopoli; ma avvertito in li- recò tutto lieto a Tolosa, e vi co-


na visione della vicinanza di sua minciò il suo noviziato agli 8 di-
morie, lo lasciò a B.odi quindi ;
cembre 1616. Due anni dopo, fat-
passò in Cipro e morì qualche , ti suoi voti, fu mandato a Ca-
i

tempo dopo ad Amatunta, verso hors perchè vi terminasse la ret-


il 6rg, in età di sessantaquattro torica, e il seguente anno a Tour-
anni. Jl suo corpo fu in appresso non per farvi il corso di filosofia,
portato a Costantinopoli, dove fu ove meritò per sua santa con-
la
conservato per molti anni. L' im- dotta d' essere chiamato 1' angelo
peratore de' turchi ne fece un do- del collegio, e diede i primi saggi
no a Mattia Uniade re d' Unjjhe- del suo zelo nell'evangelico mi-
ria, cho lo fece riporre nella sua nistero. Le domeniche e le feste
cappella di Buda. Nel 1 53o fu andava a predicare ne' vicini vil-
trasferito a Toll vicino a Presbur- laggi, e ragunava i fanciulli con
go, e nel i632 nella cattedrale un campanello, per ispiegar loro i

medesima di Presburgo. I greci primi elementi della dottrina cri-


l'onorano agli n di novembre, stiana. Imprese a santificare il bor-
giorno della sua morte; il marti- go d'Andance, da cui sbandi la
rologio romano ne fa menzione ai crapula, tolse i giuramenti e l'im-
23 di gennaio, in cui si pone la purità; vi ristabilì l'uso frequente
traslazione delle sue reliquie, e la della comunione, v' istituì la con-
sua festa si celebra a'3o dello stes- fraternita del ss. Sagramento, e
so mese. distese egli stesso le regole di
GIOVANNI Francesco Regis (s.). quella santa pratica, che poi si

Discendente nobile casato, ebbe


di sparse per tutto, ma di cui egli de-
i natali nel villaggio di Fonteco- v'essere riguardato come istituto-
perta, diocesi di Narbona, a' 3 r re. Finito il suo corso di filosofia
gennaio i5g7. Studiò a Beziers nel 1621, fu commessa la cu-
gli

sotto gesuiti, e dimostrò fin dai


i ra di recarsi ad insegnare le uma-
suoi prim'anni uno straordinario ne lettere a Billon, poscia ad Auch,
fervore negli esercizi di pietà e di e finalmente a Puy; nel qual im-
devozione. All'età di diciott'anni piego non isfuggì fatica per inspi-
fu colto da una pericolosa malat- rare a' suoi scolari in un colf a
tia, da cui risanato fece gli eser- more allo studio, quello della vir-
cizi spirituali per deliberare intor- tù, edificandoli col proprio esempio.
no la scelta di uno stato di vita. Poich' ebbe insegnato per ben set-
Senti ardentissimo desiderio di fa- t'anni 1' umanità, diede mano ai
ticare per la salute delle anime suoi studi di Tolosa teologia in
nella compagnia di Gesù, e co- nel 1628, in cui fece rapidi avan-
municollo al suo confessore, che lo zamenti. Nel i63o fu ordinato sa-
confermò nella sua commendevole cerdote, ed apparecchiatosi colla
risoluzione. In questo tempo es- preghiera e colla penitenza alla
sendo venuto il p. Francesco Sua- offerta del santo sagrifizio, celebrò
rez, provinciale de' gesuiti, a visi- la sua prima messa con sì grande
tare il collegio di Beziers, Regis fervore, che quelli che vi assiste-
GIO GIO 99
vano non poterono lasciare di In mezzo a tanti travagli le sue
piangere con esso lui. ÌN'ello stesso austerità erano straordinarie : tutto
anno la peste fece sentire i suoi ilsuo nutrimento riducevasi in pa-
guasti nella città di Tolosa: Ilegis ne ed acqua cui aggiungeva tal- ,

riguardando questo flagello come volta alcun po' di latte e qualche


una occasione che presenta vagli frutto; non lasciava mai il cilicio;
Iddio di esercitare la sua carità, e quel poco di riposo che accorda-
ottenne con molte istanze da'suoi va alla natura, pigliatalo sopra una
superiori la permissione di dedi- panca o sopra il suolo. Nel i633
carsi al servigio degli appestati. il vescovo di \ iviers chiamò nel-
lo

L'anno vegnente fece un terz'anno la sua diocesi, che da cinquantanni


di noviziato, come si accostuma- era il centro del calvinismo ed il

va presso i gesuiti al compimento teatro delle più crudeli rivoluzioni.


degli studi ; e mentre affa ti cavasi 11 p. Regis fece dappertutto delle
nel ritiro alla propria santificazio- missioni che produssero ottimi 1
f-

ne, fu costretto di recarsi a Fon- fetti, e rivolse le sue cure princi-


tecoperla per dar sesto ad alcuni pali alla riforma de' parrochi. Il

affari della sua famiglia. Quindi fu conte De la Mothe-Brion entrò per


mandato al collegio di Pamiers lui nella via della penitenza, e col
per occuparvi il posto di un reg- suo zelo e colle sue limosine con-
gente ch'erasi ammalalo. Nel me- tribuì non poco al buon esito del-
desimo tempo i suoi superiori , le pie imprese del santo missio-
vedendo in lui una vera vocazio- nario. L'anno seguente fu chiamato
ne per la vita apostolica, lo de- dai suoi superiori a Puy ;
quivi
stinarono alle missioni. La ciltà scrisse al generale della società, per
di Montpellier divenne il primo essere impiegato nelle missioni del
teatro del suo zelo: i suoi discor- Canada, e mandato presso gli mo-
si erano pieni di tanta forza ed ni e gì' irochesi. La risposta fu con-
unzione , che i più indurati pec- forme al suo desiderio; ma il conte
catori ne uscivano vivamente com- De la Mothe insistette sì vivamente
punti; la sua carità non conosceva presso il provinciale di foiosa, che
alcun limite, visitava le carceri e il santo ritornò nella diocesi di \ 1-

gli spedali, andava d'uscio in uscio viers. Ivi si diede alla conversione
a sollecitare le limosine a prò dei dei calvinisti, e ali istruzione >
:

poveri, de' quali specialmente era abitanti della cittadella di Cliev-


sempre affollato il suo confessiona- lard, eh' erano immersi in una pro-
le , e li assisteva in ogni modo fonda ignoranza del cristianesimo ;

possibile. Di là passò a Sommic- e molto ebbe a soffrire in qi

res, capitale del Lavonage, dove paese mezzo selvaggio. Il coni.


trovò uni crassa ignoranza, con la Mothe fondò una missione per-
tutti i vizi che le tengono dietro : petua a Cbeylard, cedendo per tem-
tolse a distruggerli, ed ebbe la pre ai gesuiti un capitale di -
dolce consola/ i< »iif ili vedere le sue mila Branchi pel mantenimento « l

fatiche coronai.- dal più felice suc- due religiosi , e la elsa che BfCI '

cesso; il rigore della stagione non in città per servir loro d


impedivalo ili entrare ne I' Dopo qu> sta missione il p. I

più inaccessibili di tutto il pa ne fece una a Privas, la quale BOB


3o GIO GIO
ebbe meno felice
Poscia il riuscita. maturamente esaminato a Roma
vescovo di Valenza lo chiamò nel- e giuridicamente comprovata l'au-
la sua diocesi, e pregollo di eser- tenticità de' miracoli, fu beatificalo
citare suo zelo nel borgo di san-
il nel 17 16 da Clemente XI; e Cle-
ta Aggreva, posto in mezzo ai mon- mente XII lo canonizzò nel 1737,
ti, e ripieno di eretici, dove ebbe supplicatone da Luigi re di XV
occasione di praticare molte eroi- Francia, da Filippo V re di Spa-
che virtù. Verso la fine del i635 gna, e dal clero di Francia. La sua
recossi a Marles nel Vivarese, e celebra
festa si il giorno 16 di
passato l' inverno fece ritorno a giugno.
Puy- I quattro ultimi anni della GIOVANNI Gualberto (s.). U-
sua vita furono impiegati a santi- scito da una nobile e ricca fami-
ficare Velay. Nelle stagioni estive
il a Firenze, fu allevato
glia stabilita
faceva missioni a Puy, e in
le con molta cura nelle massime di
quelle d'inverno trascorreva borghi i pietà e nello studio delle umane let-
e i villaggi delle diocesi di Puy, di tere ; ma appena entrò nel mondo
Vienna, di Valenza e di Viviers. restò affascinato da' suoi piaceri, e
La sua fidanza in Dio rendevalo corse dietro alla corruzione del se-
intrepido in mezzo ai pericoli viag- : colo.Essendo stalo il suo fratello
giava di giorno e di notte, cam- Ugo da un gentiluomo del
ucciso
minava sovente siili' orlo dei pre- paese, egli formò il disegno di ven-
cipizi
, valicava monti coperti di dicarlo colla morte dell' uccisore, e
neve, e passava torrenti impetuosi già scontratosi con esso in una via,
per giungere ad un povero popolo tratta la spada, stava per compiere
che lo stava aspettando. Per la san- la meditata vendetta; quando quel-
ta sua causa alfi dittava coraggiosa- l' infelice, geltandosegli a' piedi, col-
mente l' ira e il disprezzo degli uo- le braccia stese in forma di croce,
mini perversi, e procurava ogni lo scongiura in nome della passio-
mezzo per convertirli. Il martirio ne di Gesù Cristo, di cui in quel
eia l' oggetto de' suoi più ardenti giorno, eh' era il venerdì santo, ce-
desideri! ; ma alla fine consunto da lebra vasi la memoria , di non vo-
tante fatiche e disagi fino all' ulti- lergli torre la vita. Un tal alto
mo sofferti, logoro da tante auste- tali parole commossero siffattamente
rità praticate, restò vittima del suo Giovanni, che rientrato in sé stesso,
zelo e della sua carità, e morì san- perdonò al gentiluomo, ed abbrac-
tamente alla Lousvec, dove avea ciatolo in segno di amicizia , seguì
cominciato l'ultima sua missione, il suo cammino fino alla badia di
verso la mezza notte dell' ultimo dì s. Minialo, che apparteneva all' or-
dell' anno i 640, avendo quasi qua- dine di s. Benedetto, ove entrato
rantaquattr'anni di età. Fu seppel- in chiesa si pose fervorosamente ad
lito il 2 gennaio nella chiesa della orare. Uscito dalla chiesa, si reca
Lousvec, e la sua tomba divenne dall'abbate, gli si getta ai piedi,
ben presto ogg<'lto di venerazione e chiede l'abito monastico. Do-
gli

pe molti miracoli con cui piacque po qualche difficoltà pel timore che
a Dio di glorificare il suo servo. aveasi del di lui padre, gli fu per-
L'eroismo delle virtù di s. Gio- messo di osservare in abito da se-

vanni Francesco Regis essendo slato colare gli esercizi della comunità.
GIO GIO 3i
Passali alcuni giorni, egli si tagliò riforme m alcuni altri. Oltre ai re-

da sé i capelli , e venissi d' un ligiosi di coro riceveva anche dei


abito da monaco che avea tolto a fratelli conversi perché attendessero
prestito. Suo padre, avvertito del alle funzioni esteriori; e si tiene che
fatto, corse irato al convento ; ma questa sia la prima volta che si

tocco dai motivi che aveano deter- trovano per questo modo i mona-
minato il figlio a ritirarsi dal mon- ci divisi in due classi. S. Giovanni
do, vi acconsenti e diedegli la sua Gualberto si distinse eziandio per
benedizione. Il giovane religioso la sua carità verso i poveri, per
colla più compunzione del
viva assistere i quali spesso vuotava i

cuore si abbandonò alle più austere serbatoi del suo monistero. Assi-

pratiche della penitenza, continuan- curasi che in una grave penuria


do dì e notte la sua orazione , e egli moltiplicò le provvigioni del
divenne in poco tempo un compiu- monistero di Rozzuolo, ove po- i

to modello di tutte le virtù, sicché veri accorrevano da ogni parte ;


i religiosi del monistero lo desi- guarì molti malati colle sue ora-
gnarono a successore delmorto ab- zioni, ed ebbe anche il dono della
bate. Ma egli rifiutò umilmente tale profezia. Egli per umiltà non ave-
dignità, e desiderando di vivere af- va voluto ricevere nemmeno gli
fatto solingo, dopo aver visitato il ordini minori, tenendosi indegno di
romitaggio di Camaldoli, si ritirò esercitare lemcnoine funzioni della

a \allombrosa. Quivi trovò due Chiesa. Il Papa s. Leone IX, tratto

romiti, coi quali si unì egli e il dalla fama della di lui santità, fe-
suo compagno; indi tutti insieme ce un viaggio a Passignano per ve-
lòrmarono il disegno di fabbricarvi derlo e intertenersi con lui. Stefano
un piccolo convento, e radunarvi I X detto X , ed Alessandro II ebbero
una comunità sotto la primitiva re- una particolare venerazio-
aneli' essi
gola austera di s. Benedetta La ne per la sua persona. Morì a Pas-
badessa di s. Ilario donò loro il signano ai 12 di luglio 1073, in età
luogo necessario per la costruzione di sessantaquattr' anni, e fu cano-
della fabbrica; e quando il moni- nizzato nel 1
1
93 da Celestino III.

stero fu compiuto, il vescovo di II giorno in cui passò di questa


Paderborn, ch'avea seguito l'impe- vita è consagrato alla celebra/ione
ratore Enrico 111 in Italia, venne della sua festa. V. Yu.LOMi!Ros\\f.
a consagrarne la cappella. Il nuovo GIOVANNI Cwzio o di Kexti
ordine ni approvato nel 1070 da (s.). Xato circa il i4°3, nel villag-
Papa Alessandro II, come anco la gio di cui porta il nome, nella dio-
regola che vi si osservava la quale , cesi di Cracovia, passò la sua
ora la medesimaBenedetto, di s. v'me//a nell'innocenza, e compiuti i

con alcune costituzioni aggiunte da primi studi passò .1 quelli di filosofia

s. Giovanni Gualberto Egli ne fu e teologia nell'università di Cracovia,


il primo abbate, e coli edificante e divenne dottore e professore Qui-
suo esemplo condusse l suoi ino- m insegnò pei più .inni con esito
liaci alla perfezione. Fondò il mo- (èlice, illuminando la mente dei

iiinUto di s. Salvi, quelli (Itila Aio- suoi discepoli eolla sui dodi 111 1

ila, ili l'assi^iiano, di Rozzuolo, formando 1 loro cuori alla piei >

di Monte Salano, e stabilì delle co' suui discuisi e co siiui esempi-


3} GIO GIO
Elevato a! sacerdozio, ebbe il go- Polonia e nella Lituania. Lasciò
verno della parrocchia d'Ilkusi, in alta fama suo sapere, ma
del
cui fece risplendere il suo zelo, la nessuna delle sue opere giunse fi-
sua prudenza, la sua carità stra- no a noi.
ordinaria verso i poveri. Alcuni GIOVANNI da Matua (s.). Sor-
anni dopo, richiesto dall'università, ti i natali a Faucon, sulle fron-
riprese il suo offizio di professore tiere della Provenza , da genitori
e lasciò la parrocchia ; non trala- ragguardevoli per nobiltà e reli-
sciò per altro di occuparsi, in tut- gione, verso la metà del XII seco-
ti i momenti che il suo impiego lo. Egli fu sempre infiammato fin
gli lasciava liberi, per il bene del dalla sua giovinezza del desiderio
prossimo, soprattutto colla predi- di perfezionarsi nella pratica delle
cazione.Fece il pellegrinaggio di Ge- cristiane virtù, ed oltremodo cari-
rusalemme, ed ardendo del desiderio tatevole verso i poveri. Mentre
di terminare i suoi giorni col mar- studiava ad Aix recavasi ogni ve-
tirio, non temette di predicare ai nerdì allo spedale per servire gli
turchi Gesù crocefisso. Oltre que- ammalati, e procurar loro lutti
sto viaggio fece quattro volte quel- que'soccorsi che poteva. Ritornato
lo di Roma per visitare le tombe a casa del padre, ottenne il per-
de'santi apostoli, andando a piedi messo di ritirarsi in un picco-
e portando egli stesso il suo fardel- lo romitorio non molto lungi da
lo. Questo santo prete, di cui tut- Faucon, per darsi interamente a
ti giorni furono consagrati alla
i
Dio; ma siccome le frequenti vi-
virtù, fu veduto più volte privar- site de* suoi amici non gli la-
si del suo cibo e delle sue vesti, sciavano gustare quella solitudine cui
per darli a quelli che ne aveano desiderava, pensò di abbandonare la
bisogno; praticava le più austere cella, e pregò il padre che il man-
mortificazioni , era coperto di un dasse a Parigi per istudiarvi teo-
cilicio, digiunava e si dava fre- logia. Ivi fu addottorato, e poco
quentemente la disciplina ; tren- dopo celebrò la sua prima messa.
t' anni sua morte egli
innanzi la Nello stesso giorno per celeste in-
si astenne interamente dal mangiar spirazione divisò di adoperarsi a
carni. Morì a'24 dicembre i4?3, tutto suo potere pel riscatto di
nel settantesimo anno di sua età, e quegli sventurati cristiani che ge-
molti miracoli furono operati per mevano sotto il duro giogo degli
sua intercessione. La sua veste di infedeli, e ritiratosi si dispose col-
porpora, eh' egli aveva portata co- la preghiera e colla penitenza a
me dottore, fu conservata religio- ricevere i lumi dello Spirito Santo
samente, e se ne vestiva il deca- a tant' uopo necessari. Avendo
no della scuola di filosofia il gior- egli udito parlare del santo eremi-
no ch'entrava in possesso, facendo- ta Felice di Valois ( Vedi) , re-
gli giurare d' imitare esempi gli cossi a per pregarlo di rice-
lui
e le virtù di s. Giovanni Canzio odi verlo nel suo romitorio ed istruir-
Kenti, come ne indossava la veste. Fu lo sui mezzi della perfezione. Fe-
canonizzato da Papa Clemente XIII, lice non come disce-
riguardollo
a' 16 luglio 1767; eia sua memo- polo, ma come un compagno che
ria è in grande venerazione nella Dio gli avea mandato ; ed en-

V
GIO GIO 33
trambi esercìtaronsi nella pratica fede.Allorché lo videro entrare in
di tutte le virtù. Giovanni comu- mare con centoventi schiavi da
nicò a Felice il suo pensiero di lui riscattati, quegli infedeli por-
dedicarsi alla liberazione degli schia- tarono via il timone del vascello e
vi cristiani, non dubitan-
e Felice lacerarono le vele, affinchè perisse
do punto che un cotale disegno in mezzo alle onde. Giovanni pie-
non provenisse da Dio 3 offerse no di fiducia in Dio, fatti spiegare
lutto se stesso pel prosperevole riu- i mantelli de' suoi compagni a mo-
scimento. I due santi raddoppiaro- do di vele, si mise ginocchioni sul-
no le loro mortificazioni e pre- la tolda o tavolato del vascel-
ghiere, alììne di ottenere da Dio lo a cantar salmi col Crocifis-
novelli schiarimenti sulla condotta so in mano lungo tutto il cammi-
che doveano tenere per recare ad no ; e il vascello in pochi dì ap-
effetto il nobile desiderio inspira- prodò felicemente al porto d' Ostia.
togli dalla carità. Verso la fine Sentendo il santo venir meno le
del 1197 si partirono per Pcoma, sue forze, passò a Pioma, ove vis-
ove il Pontefice Innocenzo III se ancora due anni, pure occupato

li accolse favorevolmente, appro- neh' esercitare le opere di miseri-


vò il loro disegno, e ne formò un cordia, e nel predicare la peniten-

nuovo ordine religioso, sotto gli za. Morì santamente a' 2 1 dicem-
auspicii della ss. Trinità, di cui Gio- bre del I2i3, e fu seppellito in s.
vanni fu dichiarato primo mini- Tommaso, ove vedesi ancora la sua
stro generale. Ritornati in Fran- tomba; ma ilvenne corpo di lui

cia, il re Filippo Augusto aggradi poscia trasportato in Ispagna. Pa- 11

e favoreggiò l'instituzione del loro pa Innocenzo XI, nel 1679, ^ ss " a '

ordine nel suo regno. Valcario III, sua festa agli b' febbraio. V. Tri-
signore di Chutillon, donò loro un nitari.

luogo nelle sue terre per edificar- GIOVACI (s), detto di Mou-
vi un convento, e divenuto questo lier. Prete che fioriva nel sesto se-

troppo angusto , diede ad essi colo. Sappiamo da s. Gregorio di


Cerfroid, ove edificarono un mo- Tours, eh' egli era uato nella Gran
nistero che fu sempre riputato il Lretagna, e menò vita ritirata a
centro dell' ordine dei trinitari. S. Chiuon o Caion, città della diocesi
Giovanni di Matita recossi a Tu- di Tours. Aveva presso la chiesa

nisi l'anno 1202, e liberò cento- una cella ed un oratorio con un


dieci schiavi. Fieduce in Proven- piccolo giardinetto
che coltivava
za ammassò grandissima quantità colle sue proprie
mani, e in cui
di danaro, di che servissi a pro- piantò alcuni allori, all'ombra dèi
curare la libertà ad una molti- quali usava sedere per legl

tudine di sventurati oppressi sotto e far orazione. Fu seppellito nel-

i furi mori di Spagna. Nel


de' la sua solitudine , e più malati
12 io fece un secondo viaggio a guarirono per di lui intercessio-

Tunisi, ove maomettani ^li fece-


i
ne. E menzionato nel martirolo-
ro assai soffrire, irriluti dei 11 ardore gio romano a' 27 di giugno, e

con cui confortava i prigionieri a pure in quelli di Francia e d' In-

sostenere pazientemente i loro mali, ghilterra.

ed a morire anziché rinnegare la GIOVANNI 1


P\()L<) ( )Ser-
vol, xxxi.
34 CtIO GIO
virono ambedue come officiali nel- Rurgos, che gli diede delle prove
le armate di Giuliano l'Apostata, di stima, conferendogli un cano-
e riportarono la palma del marti- nicato della cattedrale: egli posse-
rio in Roma. Essi ottennero una deva ad un tempo tre piccoli be-
doppia vittoria, avendo conculcato nefizi, nomina apparteneva
la cui
gli onori del mondo e trionfato all'abbate di s. Facondo. La sua
della crudeltà dei carnefici. Collo- condotta era stata mai sempre ir-
casi comunemente il loro martirio reprensibile, ma volendo perfezio-
nel 362, sotto il prefetto Apronia- narsi vieppiù , rinunziò i suoi be-
no. Il martirologio romano dice nefìzi , non che una
riserbandosi
ch'erano fratelli, e che Giovanni cappella , in cui diceva la messa
era prefetto del palazzo, e Paolo ogni dì, predicava sovente, ed i-
primicerio della vergine Costanza ,
struiva nei misteri della fede. Po-
figlia dell'imperatore Costantino. scia domandò al suo vescovo la
Nei sacramentari di s. Gelasio e permissione di passare a Salaman-
di san Gregorio , come ancora ca, ove attese per quattr'anni allo
nell'antica liturgia gallicana, evvi studio della teologia, e fu chia-
una messa propria per questi santi mato alla direzione delle anime
martiri, cui nomi sono stati mai
i nella chiesa parrocchiale di s. Se-
sempre celeberrimi nella Chiesa fi- bastiano. Dopo
aver praticato per
no dal quinto secolo, e la loro fe- ben nove anni delle grandi auste-
sta si celebra a' 26 di giugno. rità, e prodotto dei frutti mera-
GIOVANNI di Reomay (s.). Na- vigliosi colle frequenti istruzioni che
to nella diocesi di Langres, si fe- vi faceva, deliberò di lasciare in-
ce monaco a Lerino. Essendo poi tieramente il mondo, e nel 1 4^3
stato richiamato dal suo vescovo, si ritiiò fra gli eremitani di s. A-
fondò la badia di Reomay in Ror- gostino in Salamanca, dove a' 28
gogna, sotto la regola di s. Ma- agosto 1 \6.\ professò i voti solenni.
cario. Divenne celebre per la sua Avendogli i suoi superiori ordina-
santità e i suoi miracoli, e mori to di esercitarsi nella predicazio-
in età di quasi cento e vent'anni, ne, annunciò la parola di Dio con
verso metà del sesto
la secolo. E- zelo straordinario. La sua indole
gli è uno dei fondatori della vita soave rendevalo più atto d'ogni al-
monastica in Francia, ed è men- tro a spegnere i semi della discor-
zionato nel martirologio romano dia; e per lui videsi cessare quello
sotto il giorno 28 di gennaio. spirito di odio e di animosità che
GlOVANiM da s. Facondo di regnava soprattutto tra i nobili in
Suiagun (s.). Nacque a Sahagun Salamanca, e che prodticeva tutto
s. Fagnndez nel regno di Leo- giorno eliciti funesti. Eletto nel r
47 r

ne in Ispagna. I suoi genitori priore del convento, condusse santa-


Giovanni Gonzalez da Castrillo, e mente i suoi religiosi per la via
Sanca Martinez , erano amendue dell'esempio ,
praticando il primo
ragguardevoli per la loro nascita e tuttociò ch'esigeva dagli altri. Pas-
per le loro virtù. Fece i suoi studi sò di questo secolo agli 1 1 di giu-

tra' benedettini di s. Fagondez o gno '479, e molti miracoli, ope-


Facondo, ed abbracciato lo stato rati innanzi e dopo la sua morte,
ecclesiastico, si unì al vescovo di fecero pubblica testimonianza della
GIO GIO
specchialo stia santità. Fu beatifi- una cella separata. Ivi passò tre
cato da Clemente \!1I nel ilìoi, anni, stando fino a cinque giorni
e canonizzalo nel if>qo ria Ales- per settimana senza prender alcun
sandro Vili. Benedetto XIII ordi- cibo, e non uscendone che il sab-
nò elio fòsse inserito il suo officio bato e la domenica per assistere
nel breviario romano, sotto il gior- all'uffizio pubblico della chiesa. Fu
no i?. di giugno. poscia fatto economo della laura ,

GIOVANNI (s.), detto il Sileni e per «piatirò anni esercitò quel-


zioso. Nato a Psicopoli nell'Alme- l'uffizio. S. Saba edificalo dalle sue
nia nel 4^4» restò assai giovine virtù Io condusse ad Elia patriar-
orbato rie' genitori, che con gran ca di Gerusalemme, per farlo or-
«tira aveanlo cristianamente alleva- dinare sacerdote. Allora Giovanni
t«> ; e rimasto possessore «li consi- fu costretto di dichiarare al pa-
derabile facoltà, consacrolla ari usi triarca ch'egli era e lo
Fabbricò a Nicopoli una chie-
|iii. pregò di tenere la cosa in se; laon-
sa in onore della B. Vergine, e de Elia ricusò di consagrarlo, sen-
un uionislero nel quale, tulio in- za addinne S. Saba tor-
il motivo.
tento alla propria santificazione, si nossene molto rammaricato, ti
rinchiuse con dieci persone anima- tnendo ebe Giovanni avesse in pas-
te dallo slesso fervore. L'arcivesco- sato commesso qualche delitto; ma
vo «li Sebaste, conscio delle -virtù ricorso a Dio, seppe per rivelazio-
«li Giovanni, Io astrinse a lasciare ne la cosa, e lagnossi col suo di-
la sua solitudine, e malgrado la scepolo perchè gliela avea tenuta
sua ripugnanza innalzollo alla sede occulta. Giovanni vergendosi sco-
episcopale di Colonia in Armenia, perto stava per abbandonare la

benché non avesse ancora che ven- laura, ma il «anto abbate ve lo trat-

totz' anni. Governò la sua diocesi tenne promettendogli di serbare il

con molto fruito per Io spazio rli segreto. Giovanni passò qualtr'an- i

dieci anni, serbando lo spirito del ni successivi senza mai parlare con
sua slato primiero, e continuando nessuno, se non con quello chi
negli stessi esercizi, per quanto gliel portava da mangiare ed -svendo ;

consentivano doveri del suo mi*


i stato s. Saba costretto nel 5o3 ad
insterò. Poscia rinunziò l'episcopa- allontanarsi dalla laura , a motivo
to per andare in Palestina, e riti- di una sedizione colà insorta, Gio-
rossi nella laura rli s. Saba, il «pia- vanni si ritirò in un deserto vici-
le avendolo accolto senza conoscer- no, ove visse sei anni in assoluto
lo, lo pose ai servigi dell'economo. silenzio, né d'altro si nutrì che rli
Questi lo occupò ad attigner acqua, erbe e «li radici. Richiamato s. Sa-
e portar pietre agli operai impie- ba alla laura nel 5 o, andò subito i

gati a fabbricare un nuovo spella- a ritrovare Giovanni nella solitudi-


le, Giovanni obbediva con gì. ru-
e ne, e lo ricondusse nella sua cel-
de semplicità, conservando un con- letla, ove continuò a menare una
tinuo silenzio. S. Saba, conoscen- vita «la angelo fino al 558, In cui
do poscia i rioni straordinari che morì nell età rli cento e «piattr'anni,
trovatami in Ini, volle che'BOfl ti etlantaaei «lei quali ne avea p

occupasse elio della contemplazione, nel deserto. S. Giovanni il Silen-


«• permisegli rli andare a vivere in zioso è onoralo a' i 3 di ni
3G GIO GIO
GIOVANNI («.), martire. V. Ci- Leilmeritz. Il virtuoso canonico,
ro (s.). che non cercava le dignità e le

GIOVANNI ($.), martire. V. An- grandezze, ricusò il vescovato , e

tonio, Giovanni ed Eustachio (ss.). cosìpure la cospicua prevostura di


GIOVANNI Nepomuceno ( s. ).
Wischcradt coli' onorevole titolo
Trasse i natali nella piccola città di cancelliere ereditario del regno.
di Nepomuck Boemia, posta al-
in Accettò in seguito il posto di li-

cune leghe lungi da Praga verso ,


mosiniere maggiore dell' impera-
l'anno i33o. 1 suoi virtuosi geni- tore ed imperatrice ,
perchè quel-
tori nulla risparmiarono per dargli l' uffizio gli dava modo di sod-
una eccellente educazione , ed egli disfare alla sua tenerezza verso i

al pronto ingegno e alla costante poveri, dei quali avvocato ed


fu 1'

applicazione accoppiava somma dol- il padre. La pia imperatrice Gio-


cezza, pietà e candore. Fu man- vanna, figlia d'Alberto di Baviera,
dato alla celebre università di Pra- scelse Giovanni a direttore della

ga, ove oltre la filosofìa studiò an- sua coscienza, ed avea bisogno di
che teologia e diritto canonico tal guida in mezzo ai gravi ram-
nelle quali facoltà prese il grado marichi che cagionavale la gelosia
di dottore. Egli avea diretto tutti dell'imperatore suo sposo. Ella a-
ì suoi studi collo scopo di abbrac- vanzò sempre più nella perfezione;
ciare il sacerdozio, e consacrarsi ma la di lei pietà non fece che iu-

senza riserva a procurare la glo- nasprire la ferocia di Venceslao, il

ria di Dio; e raddoppiando il fer- quale accecato dalla sua malnata


vore si dispose colla orazione e col passione, prese in sinistro senso le

digiuno a ricevere 1' unzione sa- più sante azioni della sua sposa, e
cerdotale. Tosto il suo vescovo gli concepì il sacrilego disegno di ob-
affidò il pergamo della Madonna bligare Giovanni a rivelargli le di

di Tein primi travagli del suo


; e i lei confessioni. Il santo rabbrividì
zelo produssero ammirabili fruiti. d'orrore alla strana ricerca, e rap-
Fatto canonico della cattedrale non preseulogli colla più rispettosa ma-
cessò di travagliare per la salute niera, che ciò offendeva del pari la

delle anime. Il giovane imperatore ragione e la religione. L' imperatore,


Venccslao IV udì parlare del me- che nou avrebbe mai credulo che
rito di questo servo di Dio, e vo- nessuno osasse resistere alla sua vo-
lendo conoscerlo lo nominò predi- lontà, restò fortemente sdegnato
catore nell'avvento alla 6ua corte. della ripulsa del suo elemosiniere;

Giovanni si avvide pur troppo tuttavia dissimulò il suo dispetto,


quanto questa commissione doves- e lorimandò senz'altro dirgli. Ma
se essergli ardua e pericolosa, nul- non lardò molto a rinnovale con
lameno accettolla e la sostenne , minaccie l'assalto, e ritrovando il

con applauso del principe e dei santo fermo egualmente a serbare


cortigiani; anzi Venceslao se ne l' inviolabile sdeuzio ordinò che ,

senti tocco permodo, che rallcn- fosse tratto in prigione e barba-


ne per alcun tempo il corso del- ramente tormentalo. I carnefici lo

le sue sregolate passioni, e per dare stesero su d'una specie di cavalletto,

al Nepomuceno un attestalo di sti- e gli bruciarono i fianchi e le parti

ma olFcrsegli la sede vescovile di più delicate del corpo con torcia


GIO GIO 37

ardenti. In mezzo a questo suppli- piedi legati, dal ponte che unisce
zio, Giovanni non pronunciava che la grande alla piccola città di Pra-
i sacri nomi di Gesù e di Maria. ga, a' 16 maggio i3S3, ch'era la
Alla fine fu staccato dal cavalletto vigilia dell'Ascensione. Appena ri-
ch'era quasi spirante. Il Signore mase soffocato dalle onde il suo ,

visitò il suo servo in prigione, e corpo ondeggiante lunghesso il fiu-


riempillo delle più dolci consola- me fu circondato da uno splendo-
zioni. L'imperatrice venuta a sa- re che attirò gran folla di spetta-
pere ciò ch'era accaduto, andò a tori. Allo spuntare del giorno si

gittarsi ai piedi dell' imperatore, e svelò l'orrendo mistero, e gli stessi


le riuscì di ottenere che il sauto esecutori tradirono il segreto del
fosse posto in libertà.Alcun tempo principe. Tutta la città accorse per
dopo Giovanni ricomparve ^lla cor- vedere il santo corpo ; i canonici
te, ma ben prevedeva che quella della cattedrale vennero a levarlo
calma non sarebbe di lunga du- con pompa solenne, e portaronlo
rata ; quindi si dispose alla morte nella vicina chiesa di s. Croce dei
consagrandosi intieramente agli e- Penitenti , insino a che gli avesse-
sercizi di pietà, e raddoppiando il ro preparato nella loro chiesa un
suo zelo nella predicazioue. Nell'ul- sepolcro più degno di lui. Allor-
timo suo discorso prese per testo ché tutto fu pronto, i canonici e
le parole Ancora qualche incunea-
: il clero, accompagnati da una iu-
to, poi non mi vedrete piuj al fi- numerabile moltitudine di popolo,
ne dello stesso discorso, preso quasi recaronsi in processione alla chiesa
da Un entusiasmo profetico, pian- di s. Croce, e trasportarono solen-
gendo dirottamente, predisse mali i nemente il corpo dell'invitto marti-
che doveano presto piombare sul- re alla metropolitana. Durante la
la Boemia, e si accommiatò dal traslazione parecchi malati di morbi
suo uditorio. Poco appresso* men- incurabili ricuperarono la sanità, e
tre ritornava verso sera da Bunt- simigliatiti miracoli si fecero dipoi
zel, ov'erasi recato a visitare la alla sua tomba. Si attribuisce alla
celebre immagine della B. Vergine di lui intercessione la compiuta vit-
eh' è in gran venerazione per tutta toria che gì' imperiali comandati
,

la Boemia, fu veduto dall' impe- dal duca di Baviera, riportarono


ratore che stava ad una finestra nel 1620 di Piaga,
sotto le mura
del suo palazzo. Costui sentì risve- e che ad essi ricuperare il
fece
gliarsi tutto in un colpo il suo regno di Boemia. Da quel tempo
sdegno e la sua sagrilega curiosi- f illustre casa d'Austria ha sempre
tà; e fattoselo all'istante condurre avuto una singolare divozione per
dinanzi , intimogli di svelare la s. Giovanni Nepomuceno, protomar-

confessione dell' imperatrice , o di tire de! sigillo sagramentale della


morire. Il santo , fermo nel suo confessione, e protettole della buo-
proposito, nulla rispose, per cui na fama. Gl'imperatori Ferdi-
\ eoceslao cicco d' ira ordinò che nando Il e Ferdinando III sol-
fosse gettalo nel fiume, lostochè le lecitarono la di lui canonizzazio-
tenebre impedissero al popolo di ne, che fu poi ottenuta da Car-
accorgersene. Giovanni fu precipi- lo VI. A' 1 \ aprile dell'anno 1719
tato nel Moldava, culi: numi e coi fu aperto il suo sepolcro, e fu Uro-
38 GIO GIO
vato il suo corpo affatto spolpato, Pietro d'Alcantara, e da poco tem-
ma le ossa erano ancora intiere e po introdotta in Italia ; e nel suo
perfettamente unite, e la lingua noviziato si rese ammirabile colla
n'era freschissima e ben conserva- perfezione della penitenza , della
la. Egli era stato onorato in Boe- contemplazione e dell' umiltà. Tre
mia come martire subito dopo la anni dopo la sua professione fu
sua morte; ma per rendere più mandato dai suoi superiori a fon-
autentico e più generale ilsuo cul- dare Piemonte il convento di
in
to, si domandò la sua canonizza- Alila, che divenne per le sue cure
zione, e si produssero nuovi mi- immagine perfetta di quello che s.
racoli di cui fu provata la verità Pietro d' Alcantara, ancor semplice
giuridicamente a ed a Pra- Roma chierico,avea un tempo fondato a
ga. Innocenzo XIII confermò il cul- Pedroso Estremadura. Elevalo
nell'

to che gli si rendeva, con un de- Giovanni, malgrado la sua reniten-


creto equivalente a un decreto di za, alla dignità del sacerdozio, ot-
beatificazione, e Benedetto XIII tenne permesso di edificare, alquan-
a'19 marzo del 1729 ne celebrò to lungi dal convento, e sid pendio
solennemente nella basilica latera- di una montagna assai elevata, un
nense la sua canonizzazione. Esiste romitorio, cui fabbricò egli stesso,
nella basilica medesima un alta- portando sopra le proprie spalle, per
re ehe porla il nome di s. Gio- terminarlo più prestamente, le le-

vanni JN'epomuceno, e che fu de- gna, le pietre e la calce, e dandosi


dicato dallo stesso Benedetto XIII. tanta pena, che le tracce de suoi
Anche nella chiesa di s. Paolo di passi erano tinte di sangue. Essen-
Venezia avvi un altare dedicato a do stato pregato da'suoi fratelli di
questo santo martire, e se ne ce- scrivere alcune regole particolari
lebra la fèsta, assegnata a' x6 mag- per la loro casa, ne fece di così sa-
gio, con di voto otta vario. Ne am- vie , che furono approvate dalla
pliarono Benedetto XIV
il culto santa Sede. Incaricato poscia della
e Clemente XIII, il quale ordinò direzione de' novizi, li condusse con
nel 1763 che nello stato pontifì- tanta prudenza alla perfezione del
cio se ne celebrasse l'uffizio a' 1 loro stato, che molti di essi acqui-
maggio, permettendo poi nel 1766 starono grande riputazione di san-
a'gesuiti, che veuerano questo san- tità. Allorché giunse , dopo molte
to per protettore della buona fa- difficoltà , a riunire in provincia
ma, di conformarsi al clero seco- sotto il titolo di s. Pietro d' Alcan-
lare in tal celebrazione. tara i conventi dell'osservanza d'I-
GIOVANNI GIUSEPPE della talia stanziati nel regno di Napoli,
Croce (san). Nacque da ragguar- egli ne divenne il primo superio-
devoli genitori circa l'anno i654 re ; ma ebbe a soffrire le più nere
ad Isola, isola dipendente dal regno calunnie. Giunto finalmente colla
di Napoli. Fin dai primi auni abi- pazienza a far tacere gli avversa-
tuossi alla mortificazione e alla pre- ri, diedesi con novello ardore alla
ghiera, e giovane ancora era forni- contemplazione, alla penitenza e al-
to delle più sublimi virtù. Abbrac- la più esatta osservanza della re-
ciò l'ordine di s. Francesco, nella golare disciplina. Questo perfetto
1 dònna stabilita in Ispagna da s. religioso, favorito di grazie straor-
GIO GIO 39
dinarie, del dono di profezia e di scorsi. Siccome da qualche tempo
quello de' miracoli, prolungò il cor- erasi introdotta la rilassatezza nella
so della sua vita i tifino agli anni maggior parte dei conventi dei tri-

ottanta, santamente si addormen-


e nitari, i principali membri dell' or-
tò nel Signore il 5 marzo del l'joy, dine si radunai 0110 nel i5q£, e
nel convento del monte s. Lucia presero risoluzione di fondare due
nella città di Napoli. Il Papa Pio o tre case in ciascuna provincia ,

VI lo inscrisse nel catalogo dei bea- nelle quali fosse messa in vigore
ti il i5 maggio del 1789;
giorno 1' osservanza delle regole, e fossero
e regnante Pontefice Gregorio
il aperte a tutti i religiosi, ma colla
XVI, solennemente canouizzollo ai permissione di lasciarle per ritorna-
26 maggio del i83p. re nel loro primo convento. Allor-
GIOVANNI BATTISTA della ché la rifórma fu stabilita, il p. Gio.
Concezione (beato). Nacque ad Al- Battista fu uno dei primi ad ab-
niodovar del Campo, vicino a Ca- bracciarla e venne incaricato di
,

latrava, li io giugno i56i, da Mar- governare come superiore il nuovo


co Garzias e da Isabella Lopez, am- convento di Val-de-Pegnas. Veden-
bedue di antica ed illustre famiglia. do egli che la riforma poco pro-
Cominciò da fanciullo a praticare sperava, e che non si sarebbe ot-
austere penitenze: portava il cili- tenuto miglior effetto finché non si

cio, davasi ogni giorno la discipli- avesse tolta ai religiosi la libertà


na, dormiva sopra un asse con una di ritornare ai loro antichi conventi,
pietra per guanciale , e digiunava si recò a Roma nel i5g8, per rap-
<piasi continuamente in pane ed presentarlo al Papa Clemente Vili.
acqua. Sillatta maniera di vivere gli Ottenuta da questo Pontefice una
produsse una malattia di languore, bolla che l'autorizzava a stabilire
da cui perì> si rimise in capo a di\c una riforma intera nel suo moni-
anni. Intanto avendo compiuto il stero ed in alcuni altri riformò ,

corso di umanità e di filosofìa sotto otto case : numero che fu poscia


la direzione dei carmelitani scalzi, notevolmente accresciuto. Ma per
fu mandato dai suoi genitori al- riuscirvi egli dovette superate gran-
l' università di Baeza. Terminali i di opposizioni per parte del governo
suoi studi, fece ritorno in patria e di Spagna e dei membri dell'ordine,
risolvette di rendersi religioso. Do- e soffrire molte persecu-
eziandio
po qualche perplessità nella scelta zioni ed Giovanni del-
insulti. 11 b.
dell' ordine , entrò in quello dei la Concezione è chiamato il fondato-

trinitari convento di Toledo,


nel re dei Trinitari scalzi, perchè una
ove passalo con fervore ammirabi- delle pratiche di mortificazione pre-
le l'anno di prova, ricevette il sa- scritte dalle regole della riforma era
cerdozio, e fu impiegato dai supe- che i religiosi dovessero camminare
riori nella predicazione e nella di- a pie nudi; e menta egualmente
rezione delle coscienze. Il suo raro questo titolo per le cine che si

ingegno e la perfezione delle sue pie>e nel rassodarla. Impiegò il re-


virtù lo resero tosto predicatore là- stante della sua vita nel governo
inoso e confessore rinomato , ope- delle case da lui riforniate, e mo-
rando numerose conversioni, e cor- li a Cordova n'i4 febbraio 16
rendo in folla il popolo ai suoi di- Fu glorificalo da Dio coU* operasi*»
4o GIO GIO
ne di molti miracoli, e beatificato
P'ò volte superiore, e fu zelante
da Papa Pio VII ai 29 aprile religioso ed austero penitente : s.

1819. Andrea che si gloriava


Avellino,
GIOVANNI di Dukla ( beato ). di averlo avuto a maestro e diret-
Nacque in Polonia, nella città di tore nelle vie della pietà , diceva
Dukla, e giovine ancora entrò fra i parlando di lui, eh' era per le sue
minori conventuali. Di poi per con- parole e per le sue azioni un' im-
siglio di s. Giovanni di Capistrano, magine della santità. In Napoli gli
che predicava allora in Polonia, si venne commessa la direzione di
unì agli osservanti. Ammira vasi so- un convento di religiose che gui-
prattutto in lui un amore per
vivo dò alla perfezione ed istituì un ,

la sua regola, somma premura di Monte di pietà che divenne assai


conservare la pace, purezza ed ob- celebre. Ricusò l' arcivescovato di
bedienza perfetta. Le sue prediche quella città, a cui il Papa volea
produssero parecchie conversioni di nominarlo, e continuò ad esercita-
persone d' alto affare. Divenuto cie- re colà il santo suo ministero. Le
co qualche tempo prima di morire, sue virtù gli meritarono da Dio
non ristette perciò di esercitare le grazie singolari; per cui egli ot-
funzioni del suo ministero
santo tenne la guarigione di molti am-
infino alla beata sua morte, che malati, e fu favorito del dono della
avvenne a' 29 settembre 1484, nel- profezia. Assistito nell'ultima sua
la città di Leopoli. Il Papa Cle- malattia da Andrea Avellino e dal
s.
mente XII approvò il di lui culto, b. Paolo di Arezzo, morì ai 3 di- 1

e concesse ai polacchi, non che agli cembre i56i. Clemente XIII au-
abitanti della Lituania, di onorarlo torizzò il culto del b. Giovanni
come uno dei loro patroni. La sua Marinone con decreto degli 1 1
,

festa si celebra ai 19 di luglio. settembre 1762.


GIOVANNI MarÌnone (beato). GIOVANNI de Paado (b.). Vir-
Nacque Venezia a' i5 dicembre
in tuoso francescano della stretta os-
1490, e dopo aver studiato nell'u- servanza, nato nel regno di Leone
niversità di Padova, abbracciò Io nella Spagna, il quale fu spedito
stato ecclesiastico, e servi due anni dalla congregazione di propaganda
la patria chiesa di s. Pantaleone. a predicare fede regno di
la nel
Quindi accettò il posto di superio- Fez e di Marocco. Il suo zelo per
re dello spedale, dove si riceveva- la conversione degl' infedeli gli con-
no gl'incurabili e gli orfani; e du- citò contro il furore dei maomet-
rante la pestilenza che nel i528 tani. Sopportò colla più invilla pa-
desolò Venezia, diede chiare prove zienza la prigionia, le battiture ed
della sua carità. Fu poscia fatto altri tormenti , e finalmente con-
canonico di s. Marco, ma presto la- sumò suo sagrifizio col martirio
il

sciò questo benefìcio per entrare del fuoco nel iG3i, a' 34 di mag-
nella congregazione dei chierici re- gio sotto il qual giorno Benedet-
,

golari, nuovamente inslituila in que-


to XIV inserì il suo nome nel
sta città da s. Gaetano Tiene, nel- martirologio romano, essendo già
la quale fu ricevuto a' 9 dicembre stato riconosciuto il suo martirio
i5?.8, e fece suoi
i voti ai 29 da Clemente XI, solennemente bea-
maggio i53u. Egli fu nominalo tificato da Benedetto XIII nell auuo
GIO GIO 41
1728, ed elevato il suo uffizio al vato di tanto peso, si ritirò nel
lito doppio per l' ordine france- convento di Gracchio, dove menò
scano. per trentanni una vita più ange-
GIOVANNI da Parma (beato). lica che umana. Quindi avendo
Nato a Parma dond' ebbe il so- inteso che greci ritornavano ai i

prannome, dell' illustre famiglia dei loro antichi errori, chiese a Papa
Buratti, fu allevato nella pietà, ed Nicolò IV la permissione di faro
entrò nell'ordine di Francesco. s. un nuovo viaggio in oriente; ma
Venne scelto per insegnare pubbli- cessò di vivere Camerino nel
a
camente la teologia a Bologna, a 1289, in età di ottantanni. Mol-
Napoli, a Roma, ed ovunque mo- ti miracoli attestarono la santità
strassi non meno santo ebe dotto. di Giovanni, per cui i camerinesi
Nel 1^4^ intervenne al concilio di gli eressero un marmoreo monu-
Lione per rappresentare il suo ge- mento, e renderono pubblico
gli

nerale die non potè recarvisi a ca- culto, che fu poscia approvato dal
gione di sua vecchiezza, e due an- Pontefice L'io VI, con un decreto
ni dopo fu eletto egli stesso supe- che pubblicò la congregazione dei
riore generale dell'ordine. Prima riti li 5 agosto 78 r 1

sua cura fu di visitare tutti i con- GIOVANNI Perugia e PIE-


di
venti soggetti alla sua giurisdizione, TR.0 di S.\ssorF.Kr.\To (beati), am-
e di rimettervi la severa disciplina. bedue dell'ordine de' frati minori:
Convocò parecchi capitoli generali, sacerdote il primo, semplice frale
fra' quali quello di Metz, e contri- converso il secondo. Furono di quelli
bui con essi possentemente a ri- che Francesco inviò in [spagna
s.

chiamare i frati minori alla perfe- nel 12 ir) e 1220 per propagare
zione del loro istituto. Il Papa In- il suo ordine, e procurare ai po-
nocenzo IV, nel r 1 j.6, lo spedì le- poli nuovi mezzi di salute. Essi
gato in oriente per trattare il di- avviaronsi a Tutolo, città elei re-
licatissimo affare della riunione dei gno Aragona, e ^corsero il pae-
di
greci alla Chiesa romana. Egli si se spargendovi la divina parola. Il
procacciò talmente la slima ed il loro zelo di dilatare la lede li

rispetto de' greci, e condusse sì condusse a Valenza, città allora


bene il suo negoziato, che l'impe- occupata dai mori, e nella (piale
ratore Ducas e il patriarca di Co- regnava Azoto, nemico dichiaralo
stantinopoli spedirono degli inviati de' cristiani. Essi cominciarono an-
al Pontefice. Dopo sett'anni ritorni» nunziare a questo popolo le veri-
dalla stia legazione, e si diede a to- tà del vangelo, e mostrare la fal-
gliere gli abusi introdotti nel suo sità della dottrina niaouiellau 1 .

ordine, e moltiplicati durante la sua ina tosto furono presi ed impri-


assenza. Convocò perciò un capito- gionati per online ilei re, il (pia-
lo generale a Boma,
ia56; Del le adoperatosi invano per espugna-
ma nemici della subordinazione
1 re la loro costanza con lusinghe e
si sollevarono contro di lui, lo minaccio, li lece decapitare, circa
accusarono di credere alle predi- l'anno 1 i3o. Il Papa Clemente
zioni dell'abbate Gioachino, che \l confermò il culto che si rende-
faceva allora grande rumore, e lo v 1 .1 questi santi martiri : bene-
sforzarono a lasciare 1'
ullizio. Sgra- detto XIV approvi! pel loro "ili-
42 GIO GIO
ne, come pure per diocesi di la sita ricevette la laurea dottorale.
Valenza, in cui soffrirono il mar- D. Giovanni abbracciò lo stato ec-
tirio, e per quella di Tutolo, in clesiastico, e a' 7 maggio i55j fu
cui sono custodite le loro reliquie, ordinato sacerdote. L'edificante ma-
l'officio composto in loro onore; niera colla quale esercitò il suo
finalmente Pio VI a' 2 aprile 1783 santo ministero., e la stima gene-
pubblicò il decreto della loro bea- rale che si acquistò, mossero Fi-
tificazione. Se ne celebra la festa lippo li re di Spagna a nominar-
a' 3 di settembre. lo alla sede vescovile di Badajoz ;
GIOVANNI da Pemma-saw-Gio- ma poco dopo egli fu chiamato ad
vanivi (beato). Nacque nel borgo occupare un posto più eminente. Pri-
di tal nome nella diocesi di Fer- ma ch'ei fosse stato consacrato e
mo, e fu sino da' più verd'anni che avesse preso possesso della sede
favorito di grazie straordinarie. di Badajoz, l'anno 1 568, il titolo del

Entrò nell'ordine di s. Francesco, patriarcato d' Antiochia in parli-


e ne divenne uno dei sostegni col- bus venne a vacare, come altresì
le sue virtù, e zelo per la regola- l'arcivescovato di Valenza. Lo sta-
rità di esso. Fu mandato in Fran- to di questa ultima diocesi esige-
cia per fondare dei conventi nella va delle cure particolari. I mori,
Provenza e nella Linguadoca , e che avevano per sette secoli signo-
per insegnarvi le pratiche dell' i- reggiata quasi tutta la Spagna
stituto. Egli passò ventici nqu'anni sebbene fossero stati nel i^()i in-
in questo uffizio, poi ad istanza teramente soggiogati da Ferdinan-
dei religiosi della provincia della do il Cattolico, conservavano tut-
Marca fu richiamato in Italia. tavia, sotto la fede dei trattati , i

Questo santo religioso, dopo avere loro costumi e la loro religione ;

degnamente occupati diversi posti, essi erano ancora possenti pel lo-
morì nella sua patria, in età di ro numero, per le loro ricchezze,
settant'anni, a' 3 aprile 127 1. Pa- e andavano sempre crescendo, a
pa Pio VII confermò il culto che malgrado dell'oppressione. Di que-
si rendeva a questo beato, e per- sti ve ne aveva soprattutto un
mise di celebrarne 1' officio. La sua gran numero a Valenza, dove la
festa è stabilita a' 5 d'ottobre. mescolanza delle due religioni por-
GIOVANNI Ribera (beato).
di tava molta rilassatezza fra' cattolici.
Nacque a Siviglia nel mese di mar- Un tale stalo di cose recava in-
zo del i532. L'illustre suo genito- quietudine al consiglio di Spaglia ;

re, d. Pietro Para fan di


Ribera ,
le ragioni politiche e religiose fa-
duca di Alcala, marchese di Ta- ceano desiderare la conversione dei
riffa e conte di Meralles, che fu mori, e si pensava die la colloca-
governatore dell' Andalusia per ,
zione di Ribera sulla sede di Va-
qualche tempo viceré di Catalogna lenza avrebbe potuto affrettare il
e poscia di Napoli, pose ogni sol- compimento di questo desiderio.
lecitudine nell'educazione del lidio.
o Il Pontefice s. Pio secondò le V
Gli fece cominciare gli studi a Sa- intenzioni del re di Spagna, e men-
lamanca, lo mandò a continuarli tre Filippo II nominava Ribera al-
a Siviglia, indi lo richiamò a Sa- l' arcivescovato di Valenza, il santo
lamanca, nella cui celebre univer- Padre gli dava il titolo del patriar-
GIO GIO 43
calo d' Antiochia. La cerimonia a' suoi genitori per condurlo seco
della sua consacrazione si fece l'an- a Genova; e il padre essendo sialo
no i5tìg, e il Papa gli mandò accertato che avrebbe ricevuto una
subito dopo il pallio, con una let- educazione cristiana, acconsentì alla
tera affettuosa. Il santo prelato ap- sua partenza. 11 pio fanciullo pas-
pi icossi tosto indefessamente a to- sati eh' ebbe tre anni nella casa dei
gliere i disordini della sua diocesi, suoi protettori, fu chiamato a Ro-
e rimettervi buoni costumi. Mul-
i ma da un suo cugino per nome
to travagliò per procurare la con- Lorenzo de Rossi, ch'era canonico
versione de' mori ma scarso frut- , di s. Maria in Cosrnedin, e aveva
to raccolse ; per cui disperando saputo il bene che si diceva del suo
della buona riuscita approvò e ,
giovane parente. Collocato nel col-
persuase l'espulsione totale di que- legio romano, vi fece grandi pro-
gl' infedeli ostinati ed incorreggibi- gressi nelle virtù e nelle lettere; ina
li , che venne rigorosamente ese- mentre occupa va>>i della teologia
guila d'ordine di Filippo III, suc- scolastica, una infermità che gli
ceduto a suo padre Filippo 11 sopravvenne, cagionatagli da sover-
Sili trono di Spagna. Ribera fu in- chie austerità lo costrinse ad ab-
,

vestito da Filippo 111 della digni- bandonare tale scienza. Intanto de-
tà di viceré della provincia di Va- siderando di avanzarsi sempre più
lenza. Fondò nella sua città arci- nella perfezione, associossi alla con-
vescovile il collegio del Corpus Chri- gregazione della Scaletta, fondata
sli, lo dotò riccamente, e lo prov- in questo collegio, e ne divenne
vide di saggi professori. Egli fa- uno de' più fervorosi. Sempre in-
voriva tutte le pratiohe di pietà, tento alla propria santificazione ,

spezialmente la divozione al ss. procurava eziandio in ogni guisa


Sagramento: la sua dolcezza, la possibile quella dei suoi condiscepo-
sua umiltà, la sua pazienza, le sue li, per cui fu chiamato l'apostolo
cure pei poveri, le sue abbondanti del collegio romano. Da questo col-
limosino edificavano tulli. Morì legio passò in quello dei domeni-
nell'età di ottant'anni, a' 6 gennaio cani, per seguirvi la spiegazione che
1611, e fu onorato con magnifici faceva allora della Somma di san
funerali.
Il Papa Pio VI lo bea* Tommaso un celebre religioso chia-
tifico ai 3o agitilo del 1796. mato il p. Gordon : dalla (piale
GIOVANNI RATT1STA de Ros- spieg*zione trasse tanta che utilità,
si ( il ven. ). Nacque a Voltaggio, diede poscia prove del suo sapere
nella diocesi di Genova 22 feb- li in parecchie circostanze, in cui fu
braio [698, e fin dalla sua fan- necessitato farlo palese. In età di
ciullata mostrò in sé riunite le più M'dici anni ricevette la tonsura cle-
belle prerogative. Lgli aveva dieci ricale, e li 8 marzo 1721 pervenne
anni, allorché un nobile genovese al sacerdozio. Esercitando con an-
chiamalo Scorsa, ch'era venuto col- gelico fervore il santo suo ministe-
la sua .sjMtvi a passare parte della ro, crebbe di molto il SUO zelo pn
state a Voltaggio, edificato dalla di* la salute delle- anime; e la fonda-
\o7Ìi)iii!con cui Giovanni era solito zione dell' Oipìtio di S. Luigi (ìcu-
servire alla messa nella chiesa par- Mgti pei- alloggiarvi le povere gio-
rocchiale di s. Maria, lo domandò vani (he 111 Ruma accanavano il
44 GI ° GIO
pane, fu uno dei sua frutti della poiché egli mori allatto povero,
carità verso i poveri. Condiscese gli furono fatte solennissime esequie,

con grande fatica ad accettare la coa- e fu seppellito nella chiesa dello


diutoria del canonicato di suo cu- stesso spedale. La sua santità par-
gino in s. Maria in Cosmedin t alla ve si che Papa Pio VI per-
certa,

morte del quale, nel 1787, ne di- mise l'anno 1781 di cominciare il
venne titolare. Egli donò al capi- processo della sua canonizzazione
tolo una casa che aveagli lasciata che venne proseguito sotto il pon-
il defunto, e scelse invece per sua tificato di Pio VII, e da ultimo il

dimora un granaio. La fama della regnante Papa Gregorio XVI con


santità del De Rossi trasse la gente decreto ne ha approvato le virtù
in folla a questa collegiata , fino in grado eroico, per cui si spera
allora quasi deserta, e quando si di vederne sollecita la beatifica-
persuase di ascoltare le confessioni, zione.
tanta divenne l'affluenza de' peni- GIOVANNI Leowudi (il ven. ).

tenti, che per potervi attendere fu Figlio cadetto di Giovanni Leonar-


costretto a domandare un breve di e di Giovanna Lippi , nacque
per essere dispensato dal coro. La l'anno [543, nel villaggio di Die-
situazione della chiesa di s. Maria in cimo, così chiamato perchè a dieci
Cosmedin, iti un rione lontano dal miglia da Lucca. Perfettamente
centro di Roma, e le gravi infermità corrispose alle cure che si presero
ch'egli aveva contratto in questo luo- i suoi genitori per
formarlo alla
go, lo foizarono a lasciare il suo vi- virtù; e la sua candidezza d'animo,
cinalo, e ritornò a dimorare alla Tri- e la sua premura di porsi fin dalla
nità dei pellegrini. Egli non tralasciò prima giovinezza con divozione spe-
tuttavia le sue opere eli carità in que- ciale sotto il patrocinio della santa
sta collegiata; ma la fatica che più Vergine, rende credibilissima l' o-
gli andava a grado era il dirigere i pinione eh' egli abbia sempre con-
poveri degli spedali e le persone servato la battesimale innocenza.
piìi miserabili del popolo. Quindi Egli desiderava di abbracciare lo
i prigionieri, i giovani detenuti nel- stalo religioso ; ma per ubbidire il

la casa di correzione di s. Michele, padre s' iniziò nella professione di


le femmine di mala vita rinchiuse speziale sotto un dabbeo uomo di
nella casa a questa vicina, prova- Lucca. Quivi il p. Francesco Rer-
rono gli effetti dello zelo del santo nardini, celebre domenicano, lo fe-
prete. Allorché Benedetto XIV sta- ce entrare nella confraternita da
bilì un catechismo pubblico pei bir- lui istituita, che si chiamava dei
ri, a preferenza d' ogni altro scelse Colombini, perchè i membri di essa

il De Rossi. Egli faticava ancora nel- colla purezza della loro vita si sforza-
le missioni, faceva spesso gli esercizi vano d'imitare la semplicità della
spirituali d' un anno in più moni- colomba. Essi erano uomini affatto
steri, sia a Roma, sia nelle diocesi spirituali i quali si davano all' o-
,

vicine, e continuando nella pratica razione e alla pratica di diverse


di ogni opera buona, chiuse la sua opere di pietà e di penitenza, unen-
carriera mortale in età di sessanta- dosi tutte le mattine e tutte le sere
sei anni, a' 23 maggio 1764. A in casa di un tessitore chiamato
spese dell'ospitale della ss. Trinità, Forami, il quale viveva celibe nel
GIO GIO 4;
unicamente occupato in Dio.
ritiro, della Madre approvato di Dio fu
Leonardi visse cos'i fino all'età di dalla santa Sede, e ottenne anche
ventisei anni ; allorché perduto il una casa per istabilirsi in Pioma.
padre, seguì il consiglio del suo S. Filippo Neri servì utilmente
confessore che confortavalo ad in- Leonardi in queste difficili circo-
traprendere gli studi, e vi fece rapidi stanze; e il ciotto cardinale Baro»
avanzamenti. Ai 22 dicembre 1572 nio divenne il protettore di questa
fu ordinato prete e ritiratosi in , novella congregazione. Una malat-
campagna compì il suo corso di tia contagiosa, la quale nel 1609
teologia; poscia fu incaricalo del- lece grandi guasti in Roma, cagionò
l' assistenza di una chiesa di Lucca. molte fatiche al zelante Leonardi,
Eletto capo della confraternita dei che si trovava allora colà , e che
Colombini, a cagione del suo zelo divenne l'infermiere di parecchi dei
e della sua abilità, vi facca frequen- suoi fratelli ai quali s' era appicca-
temenle delle conferenze spirituali, to il contagio. Egli stesso fu preso
come pure in un oratorio ed in da una lenta febbre che lo con-
una chiesa ch'egli officiava. Gua- dusse alla tomba ai 9 d' ottobre
dagnatasi colle sue edificanti i- dello stesso anno, in età di sessan-
struzioni la generale ammirazione tasei anni. 11 processo per la sua
e approvazione del vescovo
l' ot- , canonizzazione fu cominciato nel
tenne il possesso di una chiesa chia- 1G23 e continuato sino al 1707,
mata la Madonna della Rosa , e nel quale Benedetto XIV pubblicò
presa a pigione una casa a questa il decreto che prova l'eroismo del-
unita, istituì il primo settembre del le virtìi di questo servo di Dio. 11

1 574 la congregazione de' Chieri- venerabile Giovanni Leonardi è au-


ci regolari della Madre di Dio tore di alcune opere di pietà e di
[Vedi). La Lucca non fu
città di morale.
la sola che raccolse fruiti del suo i GIOVANNI I (s. ), Papa LV.
zelo: altre parti d'Italia ne pro- Giovanni, cui alcuni, confondendolo
varono i felici effetti. A Pescia egli con Giovanni 111, gli danno il no-
fondò una congregazione di vergi- me di Catelino , e che l'Ugurgieri
ni, sotto il titolo stesso della Ala- chiama Bernardino, nacque in Sie-
tire di Dio , ed un' altra di preti na, città della Toscana, ed ebbe per
che si unì poscia ai barnabiti ; ri- padre Costanzo. Disputandosi sulla
formò la congregazione di Monte di lui patria, il p. Lgurgieri nelle
"V ergine, quella di "\
allombrosa, ed sue Pompe senesi Jo disse nativo
altre case religiose. Fu incaricato di Siena, e nell'appendice die la-
per qualche tempo dell'amministra* sciò mss. a tale opera confermò la
zione spirituale della chiesa di Sie- precedente sua opinione, ed aggiun-
na e di quella della diocesi d' A- se che fr. Pietro Castrucci fioren-
versa nel regno di Napoli. Leonardi tino Settimana stanca,
nella sir.i

sioccupava così a tutto suo potere stampata in Todi nel l655, a p.


in procurare la gloria di Dio ma ; $53, lo conta parimente per sane-
a riuscirvi ebbe d' uopo di tutta la sc. All'opposto Sigismondo Tizio
sua costanza per superale le con- nel t. I delle sue Storie inedite, a
traddizioni che dovette sopportare. p. 1
"•. lo erede nativo di Populo-
Finalmente l' iuslituio de' chierici nia j
città distrutta nella !
46 G I O G O I

scrivendo: «Joanne.s praelerea Pon- gli omaggi che prestalo avrebbe


tifex M. ejus nominis primus , et allo stesso s. Pietro» In Costantino-
inarlyr gloriosns, sentcntia cunclo- poli celebrando Giovanni I nella
j um scribentium Tuscus, et ut opi- cattedrale, il giorno di Pasqua che
mo quorundam est recentium Po- cadea a' 3o marzo, la gran messa
puloniensis ". Papa s. Gelasio I lo in lingua latina col rito romano
creò cardinale prete del titolo dei coronò Giustino 1, essendo il primo

ss. Gio. e Paolo in Pammachio ,


Papa che ornò l' imperatore con le
quindi a' i3 agoslo del 523 fu insegne imperiali. Giustino I con
eletto Pontefice. Chiamato in Ra- gran solennità ornò il Pontefice
venna da Teodorico re ariano, fu delle vesti augustali, e ne concesse
da questi mandato in Costantino- I' uso anche ai di lui successori :

poli nel 57.5, a richiedere tre cose Io regalò d'una patena (T'oro or-
all'imperatore Giustino I; cioè, che nata gemme del peso di venti
di
gli ariani costretti da Cesare a ri- libbre, d'un calice d'oro di cinque
cevere la cattolica religione avessero libbre, di cinque vasi d'argento, e
il permesso di ritornare alla loro di quindici pallii tessuti in oro, i

setta; che agli ariani fossero resti- quali doni Giovanni I mandò po-
tuite le chiese loro lolle nell'orien- scia in Roma alle patriarcali basi-
te; e che ninno per l'avvenire fosse liche de' ss. Pietro e Paolo, di s.

costretto ad abiurare l'arianesimo. Maria Maggiore e di s. Lorenzo ,

Sulla prima richiesta non fece Gio- fuori le mura. Tornato il Ponte-
vanni I alcun molto all'imperato- fice a Ravenna , fu per ordine di
re, ma bensì parlò delle altre due. Teodorico messo in disagiata pri-
e dicesi che le ottenesse, come ri- gione, in cui dopo aver crealo quin-
porta l'autore dell' Istoria Miserila, dici vescovi, fra' quali Lucifero di
presso il Muratori , Script, rcr. Siena, e governato due anni, nove
Italie, toni. I, pag. 2o3. Il Papa mesi, e quattordici giorni, consu-
fu costretto da prudenti riflessi a mato dai travagli rese lo spirito
concedere qualche cosa agli stra- a'27 maggio del 526. Il suo cor-
nieri polenti dominatori ,
per non po qnattr' anni dopo fu trasportato
perdere all'alio i suoi, poiché il re in Roma e sepolto nella basilica di
Teodorico avrà stabilito esercitare s. Pietro. Vacò la sanla Sede un
coi cattolici d'Italia, quanto Giusti- mese e ventisette giorni.
no I avesse operato contro gli ariani GIOVANNI Il(s.), Papa LVIII,
nell'oriente: vegga n si il Baronio, cognominato Mercurio per la sua
ed il Pagi all'anno 528, n. 8. eloquenza. Nacque in Roma da Pro*
Giunto Giovanni I a Corinto col jello della contrada di Monte Celio,
Cavallo (Vedi), che gli avea im- e fu annoveralo d'alcuni fra Pon- i

prestalo un signore, e che poi nin- tefici della famiglia Conti. Essendo
no potè cavalcare, si portò nel 525 cardinale prete del (itolo di s. Cle-
a Costantinopoli ove fu ricevuto , mente, fu creato Papa nella chiesa
con sommo onore. Dodici miglia di s. Pietro in Vincoli a' 3 1 di-
prima delle porte della città fu in- cembre del 532. Dichiarato nemico
contralo da tutto il popolo con della simonia , che in que' tempi
cerei, e poi dall'imperatore, che ammorbava le elezioni de' vescovi
prostralo sino a terra gli rese qnc- e de'Pontefìei, ottenne da Malarico
GIO GIO \-

re fi' Italia, che questo punisse con gno de' longobardi in Italia. Tu due
la regia autorità i simoniaci, cui le ordinazioni nel dicembre Giovan-
pene ecclesiastiche non giungessero ni III creò sessant'uno vescovi,
a correggere, ed emanasse analoghe treni' otto preti, e tredici diaconi.
provvidenze. Approvò Giovanni li Governò dodici anni , undici mesi,
come cattolica la proposizione dei e venlisei giorni. Morì a' i3 luglio
monaci della Scizia : Uniti de Tri- del ">-3, v. fu sepolto nel Valica*
ni tale criicifixus est rarne y e signi- no. La santa Sede vacò dieci me-
ficò monaci acemeti che se non
ai si, e venti giorni.
desistevano dal condannarla li se- GIOVANNI IV, Papa LXXIV.
parerebbe dalla Chiesa. Veggasi il Figliuolo di Venanzio Scolare da
Iforis in P'indie. Muglisi, tom. I,
, Zara o Salona nella Dalmazia ,

cap. 3, p. 924, tom. Ili, cap. 1, diacono cardinale, fu eletto Ponte-


p. 882 ; Pelavio, Theol. dogmat. fice a' ^4 dicembre del 6{o. Prima
tom. IV, lib. 4 ca P- 6 e 7 ; e j di consecrarsi, con lettera ai vesco-
Lupo, in not. ad cap. io Synodi vi della Scozia, condannò quelli che
V. Leggonsi le lettere di s. Gio- celebravano la Pasqua all'uso degli
vanni Il all' imperatore Giustinia- ebrei, ed esortò quei fedeli a cau-
no I, e al senato di Costantinopoli telarsi dalla rinascente eresia dei
su questo punto, nel Labbé, Cone. pelagiani. Condannò in un concilio
tom. IV, col. 1746 e 17D1. Gio- V Ertesi (Fedi), e l'errore de'monote-
vanni li in una ordinazione nel di- Dimostrò conforme alla retta fe-
liti.

cembre creò ventuno vescovi e , de dottrina di Onorio I, delle cui


la

quindici preti. Governò due anni, lettele abusavano gli eretici, e lo


quattro mesi, e venlisei giorni. Mo- purgò dalle calunnie impostegli, con
rì a 27 maggio del 535, e fu se- lettera che si legge presso il Lab-
polto nella basilica di s. Pietro. be', Conni, tom. V, col. 1659, che
Vacò romana sei giorni.
la se(]e spedì a Costantino figlio e succes-
GIOVANNI 111, Papa LXÌlI. Nac- sore di Eraclio, pregandolo di rivo-
que in Roma da Anastasio Cate- care l'Eclesi. Dichiarò che i monaci
rino nobile romano, come nana potevano amministrare le parroc-
Evagrio nell' Hist. eerl. lib. 5, ca- chie che a loro venissero commes-
pitolo 16, p. 435, e fu creato Pon- se. Fece Giovanni IV trasportare
tefice a' 18 luglio del 56o. Rice- dalla Dalmazia le reliquie de" SS.
vette l'appellazione di Sagittario Venanzio, Anastasio e Mauro nella
vescovo di Gap, e di Salonio ve- basilica Lateranense. Creò dieciotto
scovo di Ambrati, deposti dal loro vescovi, un prete, e cinque diaco-
vescovato dal concilio di Lione II. ni. Governò un anno nove mesi , ,

Confermò il quinto concilio gene- e dieciotto giorni; e morì agli ir


rale, di cui fu zelante difensore. ottobre del 64? venendo sepolto ,

Consacrò la basilica de' ss. XII Apo- nel Vaticano. Vacò la sede un me-
stoli, e V eresse in titolo cardinali- se, e tredici giorni.
zio ; e dicesi avere ordinato che GIOVANNI V. PapaLXWIY.
gli usurpaturi de' beni ecclesiastici Ebbe per padre Ciriaco d' Antio-
fossero tenuti a restituirli in ragio- chia, fu arcidiacono cardinale del
ne quadrupla. Nel nono anno del Pontefice s. igatone, il quale lo

suo pontificalo ebbe principio il re- Mudi al concilio generale \ I qual


48 GIO GIO
uomo di singolare religione e man- to, barbare scorrerie sulle ter-
nelle
suetudine, erudito in tutte le scienze. re romane. Governò tre anni, due
Ritornato da questa legazione nel mesi, e dodici giorni, dopo aver in
683 nel pontificato di s. Leone II, una ordinazione creati quindici ve-
portò seco le imperiali costituzioni scovi ti
nove preti, e due diaconi.
con le quali imperatore Costanti-
l' Mori g gennaio del 705
a' , e fu
no liberò i patrimoni della Chiesa sepolto nelle catacombe di s. Se-
romana in Sicilia e in Calabria bastiano nella via Appia , o piut-
dai tributi ed altre gravezze da tosto nella basilica di s. Pietro come
cui per l' avarizia de' ministri im- scrive Anastasio Bibliotecario. La
periali venivano oppressi. Conosciu- s. Sede vacò un mese e venti giorni.
tasi in tal favorevole circostanza la GIOVANNI VII, P. LXXXV1II.
sua rettitudine, abilità e valore Nacque da Platone Ianidega, greco
venne impiegalo in altri rilevantis- secondo alcuni , o meglio nato in
simi affari in vantaggio della Chiesa Rossano nella Calabria , chiamata
romana; indi venne eletto Papa a'a3 anticamente Magna Grecia, diacono
luglio del 685, e fu il primo conse- cardinale di s. Maria Nuova, e per-
crato senza aspellare l'abusiva con- sonaggio eloquente ed assai erudi-
ferma della corte imperiale di Co- to, fu eletto Pontefice il primo
stantinopoli. In una ordinazione nel marzo 705. Nell'anno 707
del
dicembre creò Giovanni V tredici Ariberto re de' longobardi gli re-
vescovi. Governò, quasi sempre in- stituì le Alpi Cozie. Ricusò di ac-
fermo, un anno e nove giorni e ; cettare e di esaminare i canoni
inori nel primo agosto del 686. del concilio Trullano, che gli spedì
Era di singoiar pietà , prudenza , l'imperatore Giustiniano II, al qua-
zelo e dottrina. Fu sepolto in s. le temeva dispiacere nel condannar-

Pietro. Vacò la santa Sede due li, per lo che venne criticato da

mesi, e dieciotto giorni. Anastasio Bibliotecario, perchè fra

GIOVANNI VI, Papa LXXXVII. tali canoni molli ve n'erano ottimi,


Greco, figlio di Petronio, fu eletto come confessa il Lupo, in IVolis et
Pontefice a' 28 ottobre del 701. scholiis ad canone* concila Ind-
Dopo la sua esaltazione l' impera- iani j laonde doveva approvare quel-
tore Tiberio Apsimaro spedì subito li che ne fossero stati degni, e con
a Roma l'esarca di Ravenna Teo- apostolica autorità condannare quel-
iìlato, per ottenere anche con la li che lo meritavano, per separare
forza l'approvazione d'un adare. il grano dalla paglia, eoin'esprimesi
Ma con tal energia
l'esercito italiano 1' Anastasio, che col p. Lupo l'ac-

si oppose che senza l' in-


all'esarca, cusa di timidezza. Governò Gio-
terposizione di Giovanni VI soldati i vanni VII due anni, sette mesi, e
l'avrebbero ucciso. Nel concilio che diecisette giorni. In un' ordinazione
celebrò in Roma nel 708, dichiarò creò quindici vescovi , nove preti
innocente s. Wilfrido vescovo di e due diaconi. Morì a' 17 ottobre
Yorck, il quale essendo stato de- del 707, e fu sepolto nel Vaticano
posto sino dal 692 appellò alla
, avanti l'altare della Madonna, chia-
Sede apostolica. La sua carità lo malo oggi del Sudario, che da lui
mosse a riscattare tutti gli schiavi era stato fabbricato. Vacò la sanla
fatti da Gisullo duca di Beueveu* Sede tre mesi.
GIO GIO
GIOVANNI Vili, Papa CX. Costantinopoli (Fedi), pregando il

Romano, figlio di Guido o Gondo Papa a confermarne il possesso. A


arcidiacono cardinale di Sergio III, questo fine con aperto dolo assicu-
Tu concordemente Pontefice,
eletto rò Giovanni Vili che non solo i

e consacrato a'i4 dicembre del- partigiani di Fozio, ma quelli an-


l' 872. Dicesi avere ordinato che cora del partito d' Ignazio e di
l' omicida fosse perpetuamente ir- .Aletodio avevano consentilo clic
regolare, ed essendo prete fosse pri- Fozio fosse restituito alla sua sede.
vo di celebrare. Impose pena di A tuli rimostranze il Papa si lasciò
sacrilegio a chi rubasse dai luoghi sedurre, e senza ricercare altro, eb-
sacri qualunque cosa. Il Baronio be la debolezza di scrìverle per mez-
ed altri scrivono che fu il primo a zo del cardinal Pietro del titolo di
pubblicare i diritti e le preminen- s. Grisogono , suo legato all'impe-
ze Coronò ed unse
de' cardinali. ratore, a' patriarchi d' oliente, e a
imperatore Carlo II il Calvo redi tutti coloro che ricusavano di co-
•Francia neh' 875, col quale si por- municare coli' empio Fozio, che con
tò in Pavia a celebrare un conci- lui liberamente comunicassero, e lo
lio, edopo essersi riveduti in restituì alla sede Costantinopolita-
Vercelli, il Papa tornò in R.oma. na credendo ciò necessario per la
;

]Neir 876 scomunicò Formoso [Ve- pace della Chiesa, a condizione pe-
di), che gli successe neh' 891; ed rò che Fozio ai legati domandasse
assalito negli stati della Chiesa dai perdono dell'iniqua sua condotta
saraceni, ^abbandonato dai principi contra la Chiesa romana.
per la parzialità mostrata per Cur- Questa debolezza d' animo nel
io li, fu costretto domandare la Pontefice fece dire ad alcuni , che
pace da quei barbari coli' annuo la Chiesa in quel tempo era go-
tributo di venticinquemila mancuzi vernata da una donna come si ,

d'argento, moneta di quel tempo, legge nel Lenglet, Princ. della sto-
ed inoltre fuggire dalla prigione in ria tom. VII, p. Ij e fu una del-
cui l'avevano posto Lamberto con- le cause che die origine alla (àvola
te di Spoleto, e Adalberto mar- di Giovanna papessa (Pedi), il

chese di Toscana da lui condannati Baronio rilevò il disdoro die in;

per predatori delle città dello sta- provenne alla santa Sede per la

to pontificio. Quindi dovette pure restituzione di Fozio, e monsignor


uscire da Roma per sottrarsi dalle de Marca, De concord. sac. et imo
insidie di alcuni signori romani, e lib. 3, cap. i4, § 4> s'ingegnò di
portatosi per la seconda volta in giustificareGiovanni Vili: questa
Francia, giunse ad Arles nel dì del- controversia venne benissimo trat-
la Pentecoste dell'877 o 8-8; po- tata dal p. Nardi, l'ite de' Ponte*
scia tornò in Roma col conte Bosone, fici, tom. II, p. 1 5. Conosciuto-i
che avea adottato per figlio, al da Giovanni Nili il passo falso che
modo detto al voi. XXVI, p. 178 avea fatto, e rientralo in sé stej
e 279 del Dizionario. In Roma proscrive ?\\ atti del conciliabolo
Giovanni X 111 ricevette gli amba- di Fo/10. il corruppe
(piale legati 1

sciatori dell'imperatore Basilio, il della Chiesa romana, ed iu\iù Ma


quale ingannato dall' impostore l'<> lino in Costantinopoli ad annuii. 11 -

rio, Io avea rimesso nella scile di lo. Presse in metropoli Oviedo •

VOI *XM I
5o GIO GIO
ronò imperatori olire Carlo II, an- slenza dei commissari o ambascia-
che Lodovico III e Carlo , III il tori imperiali nella cousacrazione
Grosso, e donò al duca di Gaeta de' Papi essendo caduta in disuso,
Docibile il patrimonio di Traetto ad onta del decreto di Adriano II
e la città di Fondi, acciocché guer- che 1' avea proibita, volle ristabi-
reggiasse contro i Gover-
saraceni. lirla, perchè la possente famiglia dei
nò dieci anni e un giorno, moren- marchesi di Toscana s' intromette-
do a' 1.5 dicembre dell' 882, men- va nelle pontificie elezioni, cacciando
tre si disponeva a partire per la il Papa eletto dai suffragi del po-
Francia per riconciliare i principi polo , e sostituendovi altri , come
discordi. Fu sepolto nel portico Va- avea fatto col suddetto Stefano VI
ticano. Vacò la santa Sede sette detto VII; cosi Giovanni IX, per
giorni. prevenire futuri disordini, emanò
GIOVANNI IX, Papa CXIX. Fi- nel concilio il seguente decreto ,

gliuolo di Rampoaldo da Tivoli presso Labbé, Condì, tom. IX,


il

Cu monaco benedettino, e poi dia- p. 5o5, can. X. « Siccome la san-


cono cardinale. Alla morte del pre- ta Chiesa romana che noi governia-

decessore Teodoro s' intruse Ser- mo per la grazia di Gesù. Cristo, si

gio III; ma cacciato questi da Ro- trova esposta ad ogni morte di Pon-
ma, fu eletto Papa Giovanni a' 1 tefice alla violenza ed alle corruzioni
marzo dell'898, e consacrato nel fine dell' oro, perchè le manca l' assi-

di agosto. Abrogò tutto quello che stenza de'commissari imperiali, trop-


era stato fatto principalmente da po necessari a reprimere i tumulti
Stefano VI detto VII, contro il e gli scandali delle elezioni , cos\
Pontefice Formoso e per cagione ,
noi vogliamo che d'ora innanzi il

di esso ordiuò nel concilio romano Pontefice , eletto dai vescovi e da


che nessun vescovo potesse passare tutto il clero dietro la domanda
dalla sua chiesa alla cattedra pon- del senato e del popolo romano ,

tificia : legge che ben presto restò venga consacrato in presenza dei
annullata. Dopo di avere in detto commissari imperiali e al cospetto
concilio restituito ai primi ordini di tutti i fedeli ". Le riflessioni che

quelli che ri erano stati degradati fece il Tommasini su questo de-


come ordinati da Formoso, scomu- creto di Giovanni IX , le ripor-
nicò i cardinali Sergio, Benedetto, tammo al volume I, p. 299 del
Martino, Giovanni, Pasquale, ed al- Dizionario. Vedi Elezione dei
tro Giovanni, come violatori del Poxtefici, ove pure si tratta di que-

sepolcro e cadavere del medesimo sto argomento. I principi aleman-


Formoso. Ratificò l'unzione di Lam- ni dopo
la morte di Arnolfo aven-

berto, ed annullò come sorrettizia do eletto il giovane Luigi IV, fi-


quella di Berengario; proibì che nel- glio legittimo di quell' imperatore,

la morte de' vescovi e dei Papi fos- scrissero al Papa una lettera, colla

sero rubati i loro palazzi , ed or- quale nel tempo stesso che si scu-
dinò che per ovviare ai disturbi savano d'essere stati per prepotenti
che talora seguivano uella consa- ragioni di sana politica costretti ad
crazione de' Pontefici , si facesse agire senzao permissione
ordine
questa con l'assistenza degli amba- del Ponteficepregavano osse-
, lo

sciatori imperiali. Dappoiché 1* assi- quiosamente che volesse confermare


GJO GIO Si
la loro eler.ionc. Nel concilio che sere stala latta nell'anno
9 4- Il Ra- 1

relebrò in Ravenna, ov' erasi riti- ronio ed il Papebrochio credettero


iato per timore dei partigiani di sulla fede di Luitprando, che que-
«Sergio III, ratificò il romano ,
e sto Pontefice avesse da Teodora un
confermò nella dignità imperiale figlio chiamato Crescenzio ma il ,

Lamberto, ivi presente. Giovanni p. ab. d. Felice Pierini nella storia


IX governò due anni e quindici De tempio et coenobio ss. Bonif. et
giorni, e mori a' 26 marzo, ovvero Alexii, mostra non esser ciò vero,
sul principio di agosto del 900. come né anche aver Crescenzio con
Fu sepolto nel Vaticano, e vacò la sacrilego attentalofatto morire Re-
s. Sede dieci giorni. nedetto VII, del qual delitto lo vuo-
GIOVANNI X, Papa CXXVI. Egli le reo Ermanno Contratto. Giovan-

al dire del fu già romano,


Novaes non ni X coronò nel 916 in impera-
né della famiglia Cenci, come da alcu- tore Rerengario re d' Italia, il qua-

ni si scrive., ma di Ravenna, secondo le dopo la funzione confermò alla


die lo prova l'Amadesi nella Cro- Chiesa romana le restituzioni e do-
lìolaxi drgli arcivescovi di Ravenna nazioni fatte da Pipino, da Carlo
tom. II, p. 80, ed ebbe per padre Magno, e da altri imperatori. Col
Giovanni. Però nelle Memorie sto- di lui soccorso, e con quello di Co-

riche intorno la terra di Tossigua- stantino Porfirogenito e di altri


no, stampate nel 1840 in Imola principi, Giovanni X sconfisse in-
dalla tipografia Renacci, a pag. 9, teramente i saraceni, che da qua-
10, r5q e seg., coli' autorità di rant'anni si erano annidati nel ca-
molti scrittori si vuol provare cbe stello di Garigliano nella Terra di
Giovanni X sia di Tossignano, Lavoro, aggiungendo alcuni scrittori,
della famiglia Cinci o Cenci ori- ch'egli si mise alla fronte dell'ar-
ginaria romana, feudataria co' tito- mata, e vi si portò egualmente da
li di marchesi o di conti di detta Papa, che da generale. Spedi un
terra, e nato nella medesima; ag- legato a Compostella per venerare
giungendosi cbe la famiglia Cenci in suo nome il corpo di s. Giaco-
furono senatori d'Imola dal 912 mo e dopo aver incontrato in
,

ni 1272. La nobilissima famiglia Mantova Lgo re d'Italia, con lui


Cenci-Rolognetti incomincia il suo si Secondo
collegò. più critici i
,

albero genealogico con questo Gio- Giovanni X confermò l' arcivesco-


vanni X. Da vescovo eletto di Bo- vato di Reims ad Ugone figlio del
logna, per opera della famosa im- conte d' Aquitania il quale non ,

pudica e polente Teodora che n' e- avea ancor compito cinque anni di
ra invaghila, passò all'arcivescovato età, e perciò il Baronie» disse al-
di Ra\enna e quindi ,col favore l'anno 92 ~, n. 9, che questo fu il
della medesima in que' Iagrimevoli primo mostro che si vide nella
tempi anche al pontificato 3o li Chiesa di Dio.
aprile del 91 4. a ^ dire di Luitpran- Dopo governo di quattordici
il

do, Histor. lib. 2, cap. i3. Alcuni anni, due mesi e tre giorni, Gio-
riferiscono l' elezione di Giovanni vanni X morì. Il progresso fu più
X all'anno 912, ina il Muraioli, lodevole del principio, giacché ot-
Annal. d'Italia all'anno 914 e 917, tenuto il pontificato con mezzi pen-
riporta una bolla, che dimostra es- simi , non Io amministrò poi <
52 GIO GIO
male; oo ti 'ebbe a dire il Baronio, ma aveagli fatto trucidare il fra-

all'anno 9t5, n. 3, che essendovi tello Pietro detto da Tossignano


entrato come invasore, col soprav- perchè ivi stanziava la famiglia.
venuto consenso del clero comin- Giovanni X fu sepolto nella basili-
ciò ad essere venerato per legittimo ca Lateranense. Poco vacò la santa
Pontefice. Per opera di Marozzia Sede.
moglie di Guido marchese di To- GIOVANNI XI, Papa CXX1X.
scana la quale era subentrata a
,
L' Anonymus Salemilanus in chr.
dominare Roma dopo sua madre cap. i43, e Leone Ostiense in

Teodora, fu Giovanni messo in X Chron. Casin. lib. I, cap. 61, nar-


prigione, e soffocato con un guan- ranno che Giovanni è romano del-
ciale a' 2 luglio del 928, come la famiglia Conti, figlio di Alberi-
scrive Luitprando nel lib. 3, cap. co console romano , marchese e
11, detronizzando in tal guisa l'o- conte tusculano, non già di Sergio
dio d' una donna , chi aveva in- HI, e di Marozzia, come alcuni
tronizzato 1' amore di un' altra, sic- hanno copiato da una penna sati-
come osserva il Rossi, Hìst. Raven- rica, com'è quella di Luitprando,
nat. lib. I, pag. 255, adoperando lib. 3 Hist. cap. 12. V. il Mura-
le parole di Luitprando. Da questi tori, Annal. d'hai, an. 911, il

infelici tempi fino al secolo passato quale osserva che ciò ammettendo,
si propagò per tutti gli scrittori dovrebbe essere stato Giovanni
l' infamia di cinque illustri perso- troppo giovane, mentre che, dopo
naggi accusati di laidissima vita la morte di Guido marito di Ma-

cioè Adalberto II duca di Tosca- rozzia fu essa sposala da Ugo re


na , due Teodore madre e fi-
le d'Italia, ch'erasi ciecamente inva-
gliuola, e i due Pontefici Sergio III ghito della sua bellezza, ciò che
e Giovanni X ; ma dopo tanti se- dimostra essere pur ella ancor gio-
coli si trovò nel 1753 un vendi- vane, e però non in istato di ave-
catore della fama di questi, nel p. re un figlio in età abile al pon-
d. Fedele Soldani monaco vallom- tificato, commesso a Giovanni XI
brosano, il quale con rara erudi- verso i i5 marzo 93 1, in età se-
zione e sodezza di ragioni si sforza condo alcuni di venti anni, al di-
di purgarli dalle apposte calunnie, re di altri di venticinque. Tutta-
nella Lettera nona verificante la volta sembra che Ugo non cono-
discendenza de' serenissimi duchi scesse Marozzia prima del matri-
Estensi, e della real casa di Bruii- monio, e che in conseguenza esso lo
swickj dagli antichi duchi di To- abbia fatto per signoreggiare Roma,
scana ec, Arezzo iy53. Il Mura- essendo noto il disprezzo con cui
tori, Annali d' Italia an. 928, di- il re trattò Alberico II, altro figlio

fende ancora questo Pontefice, e lo di Marozzia. Vedendo Romano col-


dipinge con carattere di lodevole lega dell'imperatore Costantino VIII,
Papa. E nella summentovata sto- che Alberico II fratello di Giovanni
ria Tossignano, a p. 160 si di-
di XI avea maggior autorità di que-
ce, che il Pontefice fu carcerato sti,dappoiché morto il re Ugo si
e con un guanciale soffocato da era usurpato la tirannia di Roma,
Guido marchese di Toscana, figlio cercò di godere di tale superiorità;
di Alberto il Ricco, il quale pri- quindi con preziosi doni ottenne che
GIO GIO 53
Alberico II scrivesse a nome del Chiesa cattolica lo venerò per Pon-
Papa suo fratello, a Teolilatto fi- tefice, considerando minor male di
glio di Romano, che questi avea soffrire un capo, benché mostruo-
fello patriarca di Costantinopoli, so, che infamare con due capi un
Ja concessione a lui e suoi succes- corpo solo. Nel 9Ì7 Giovanni XII
sori del pallio, senza ricorrere ai con ardore giovanile, più conve-
sommi onde
Pontefici,
patriarchi i niente ad un militare, che al Vi-
costantinopolitani lo accordarono a cario di Cristo, prese al suo soldo
tutti i vescovi greci. La Chiesa tol- le truppe ausiliari del duca di
lerò quest'abuso per otto secoli, Spoleto, ed unitele alle sue, guidolle
finché nel concilio Lateranense con- in persona contro Pandolfo prin-
cesse ai patriarchi d' oriente, che cipe di Capua, il quale sostenuto
dopo aver ricevuto il pallio dal dall'esercito di Gisolfo principe di
Papa, lo potessero dare ai loro Salerno, non solo resistè a quello
suffragane!, previo giuramento
il del Papa, ma lo battè fortemente,
d'ubbidienza e fedeltà. Giovanni e costrinse Giovanni XII a ritirar-
XI a\endo governato quattro an- si con disordine e con grave per-
ni e dieci mesi, soggetto ora a dila nel proprio dominio, e a do-
Maro/zia, che alcuni come dicem- mandargli proposizioni di pace
mo suppongono sua madre, ora al che Pandolfo gli accordò patteg-
principe suo fratello Alberico II, giando con lui amicizia e confe-
che tino dal 933 lo tenne prigio- derazione.
ne, in essa miseramente mori cir- EssendoGiovanni XII travagliato
ca il principio del gennaio del 936, da Berengario II, e dal suo figlio

vittima dell'ambizione della ma- Adalberto, chiamò in Roma il re


dre e della crudeltà di suo fratel- di Germania Ottone I, acciò con
lo, e fu sepolto in s. Giovanni in un esercito lo liberasse da tale
Laterano. Poco vacò la romana vessazione.Ottone I si obbligò
Sede. prima con giuramento di restituire
GIOVANNI XII, Papa CXXXIV. alla Chiesa i beni che gli erano
Ottaviano fìllio di Alberico II con- stati tolti, indi scacciò dall' Italia

te tusculano, della famiglia Conti, Berengario II ed Adalberto, e resti-

della contrada Via Lata, diacono tuì alla Sede il suo. Rico-
santa
cardinale romano, pronipote di Ser- noscente Giovanni XII al re, a'i3
gio III e di Giovanni XI, fu elet- febbraio del 962 lo coronò impe-
to, o piuttosto ad insinuazione dei ratore, essendo Ottone I, dopo Ar-
romani si fece egli Pontefice, do- nolfo, il primo tedesco che fu or-
po 20 agosto del 9^6, in età
i nato della corona imperiale, e
di sedici o diciotto anni, e prese Giovanni XII il primo Pontefice
il nometli Giovanni XII è forse : che trasferì 1' imperio ai tedeschi.
il primo l'apa che nell'elezione lo Non andò guari che Giovanni XII,
mutasse. Per la disgrazia di quei avvedutosi che Ottone I aspirava
1
tempi infelicissimi, dice il Baronio ni dominio d Italia e di Roma,
all'anno g55 s
nuin. j, fu stimato pacificatosi con Ad. liberto ne segui
meglio tollerare questo potente in- le parti contro Ottone I, malgrado
vasore, che lacerare la Chiesa con i giuramenti laonde adiratosi
fatti;

Va pessimo scisma; e perciò la T imperatore partì alla volta di Ro-


54 oro GIO
ma nel 963 con un esercito che fu sposta alla falsità del Neller, me-
ricevuto dai romani, i quali veden- diante la pubblica difesa della sen-
do il Papa fuggitivo, giurarono di tenza contraria , che fu sostenuta
non eleggere più Pontefice alcuno nel maggio dell' anno medesimo.
senza l'approvazione dell'imperato- Passali appena tre mesi, il Neller
re. Questi, passati tre giorni, adu- pubblicò e propose in disputa la

nò un conciliabolo, in cui Giovan- sua apologia a'3 settembre, la qua-


ni XII fu accusato di enormi de- le diede occasione al libro intito-
litti, fuorché d'eresia, e fu iniqua- lato : Pythagoras
novus excussiis,
mente degradato dal pontificato ai sive disceptatio in apologiam
6 novembre dello slesso 963, ed prò s. provincia romana Joan-
eletto in sua vece l'antipapa Leo- neni XII Papam, ut apostalam
ne Vili (Vedi), che capo a
in reprobante, et corani Ottone M. imp.
due mesi fu cacciato dai romani Leonem Vili canonice eligente
ripristinando Giovanni XII. Che Praeside Georgio Chrislophoro Nel-
questo Papa sia stato per somma ler quam Adeodatus Ens ca-
ingiuria deposto, e che questa de- nonicus Leodiensis.... faciebat, stam-
posizione dal Pontificato non sia pato da Candido Blancarte a Liegi
stata di alcun vigore, lodimo- nel 1767, nel quale con iscelta
strano il Baronio, Annali eccles. erudizione si convince l'errore del
ad an. 963 ; Pietro de Marca, De Neller.
concordia sacerdotii et imperii ,
Rientrato in Roma Giovanni XII,
lib. I, cap. 1 1 ; Natale Alessandro, si vendicò, come si dice, dei due
Misi. eccl. saec. IX et X, dissert. principali motori della sua deposi-
16 ; 1' abbate Francesco Antonio zione, facendo ad essi tagliar la
Mondelli con particolare dissertazio- lingua, il naso e le dita; ed in
ne se possa sostenersi legittima la
; appresso celebrò a' 26 febbraio del
deposizione di Giovanni XII fat- 964 "« concilio, in cui condannò
ta in un concilio romano da Ot- Ottone I, e l'antipapa, come an-
tone 1 Grande, eh' è la VI del-
il cora vescovi
i Sicone di Ostia
la seconda decade par. II, p. 1, Benedetto di Porto, e Gregorio di
ed altri a' quali è contrario Gio- Albano, per aver ordinato Leone
vanni Launoy, lib. 4» Epist. ' a(l Vili, ed inoltre privò di ogni gra-
Lud. Maresium, t. V, par. 2, n. do ed onore gli ordinati dall'anti-
27, p. 43o. Co'medesimi pregiu- papa, e spogliandoli della sua veste
dizi del Launoy contro la Chiesa, fece loro scrivere queste parole:
Giorgio Cristoforo Neller profes- il mio padre nulla aveva, e perciò
sore di canoni nell' accademia di nulla poteva conferirmi. Nello stes-
T reveri, a' 23 maggio 1766 pro- so concilio pubblicò un canone
pose e sostenne pubblicamente que- in cui vietò ai laici sotto pena di
sta proposizione Et Papani acca- : scomunica di assistere all' altare
sari posse edam extra casum de- e di entrare nel presbiterio quan-
viationis a jide , docet inler alia do si celebra la messa. Giovanni
exem pluni Joannis Xll et XXII XII dopo il governo di sette anni,
(ossia XXIII) depositorum. Non ob- otto mesi, e tredici giorni, mori ai
stante can. 7 , dist. 1 \ , can. 6, 6 o forse a' i4 '« a gg'° del 964.
disi. 4°- Comparve tosto una ri- Luitprando nemico di Giovanni Xll,
GIO GIO
complice degli scismatici, e adulato- tare il castigo, che di dodici ne fece
re di Ottone I, nel lib. 6, cap. r, i l'imperatore, che dopo avere resti-

appresso Duchesne, toni. Ili ,


pag. tuito alla Chiesa Ravenna, ed altre
633, descrive in un modo abbomi- terre usurpate dai Berengari, nel
nevole la morte del Pontefice ma ; o/>6 rimise il Papa in Roma. Ivi
il continuatore di Reginone, beni In- Giovanni XIII riconoscente coronò
aridì' esso a lui contrailo, e favo- imperatore il di Ini figlio Otlonc II
revole all'impeiatore, non motto fa nel 967. Se Giovanni XIII fu il
delle orribili circostanze della mor- primo a battezzare o benedire con
te di Giovanni XII, come avverte particolare rito e cerimonie le

13 u Mesnil, Doctr. et disc ipi. eccl. Campane (fedi), lo dicemmo a


lib. 43, § 5. Su questo line di quell'articolo. Convertiti in questo
Giovanni XII veggasi Natale Ales- tempo alla fede i polacchi, il Papa
sandro citato, cap.
1, art. ai, ed mandò ad essi per confermarli E-
il Baronio ad an. r)63. Tuttavia gidio vescovo tusculano. Governò
gli scrittori i più spassionati non questo Pontefice sei anni, undici
possono difendere la sua dissolu- mesi e cinque giorni ; mori a 6 set-

tezza e vita scandalosa, die fu fatto tembre del 9"i, e fu sepolto in


Papa giovinetto, senza aver lo spi- s. Paolo fuori le mura di Roma.
rito e la vocazione pel sacerdo- Vacò la santa Sede undici «iorni.
zio. Fu sepolto nella basilica La- GIOVANNI XIV, Papa CXLII.
teranense. Poco vacò la romana Pietro di Canevanova vescovo di
Sede. Pavia sua patria, diacono cardinale,
GIOVANNI MlI.PapaCWWIf. ed arcicancelliere dell' imperatore
Giovanni romano, figlio per legitti- Ottone II, fu eletto Pontefice do-
mo matrimonio di Giovanni, die po io di luglio del 984, quindi
i

pei fu vescovo, da vescovo di Nar- in riverenza del principe degli apo-


111 fu eletto Pontefice, e consacrato stoli si cambiò il nome , e prese
il primo ottobie 965. Incorse del quello di Giovanni XIV. Se ag
nell'odio della nobiltà romana, per- Giovanni XII, o Sergio IV ab-
chè la trattava con alterigia, e pe- biano pei primi cambiato il nome,
rò insorto contro di lui un tumulto si vegga l'articolo Nome ni'Pon«
spalleggiato da Rofìirdo prefetto di tefici. Dopo il governo di t
Roma, ritirarsi a Ca-
fu costretto otto mesi, Bonifacio \ Il antipapa,
pii. ove per dieci mesi fu con
1 , tornato da Costantinopoli, lo cacciò
Mimmo onore trattato del principe in una prigione del Castel s. An-
PaudoMb, alle cui richieste nell'i- . ove nel gnigno del qtt'ì mu-
n anno fece metropoli quella li di fame o di veleno, e fu -epolto
città. Approvò ancora l'erezione nel Vaticana Vaco la nula Side
dell rito di Maedel anaii die 1 n
nel •
ih I leguenle nel con- (.lo\ w\i \\ . Papi «
ILI II.
1 ilio min. uni du In. 11 b ivc- Piglio di Rohei lo, 1 ornano, fu eletto
scov.le Benevento Partendo uno. Pontefice nel dicecabie del o85 1

ne I alla voli » di Rome per 1


«• - 1 1
-
pili critici non lu oootano pai l

tuire il Pontefice alla ma sede, ì a pel | 1 li mpo > he nani ih 1


-

1 uni. un impauriti 1 u In iiii.i 1 In ni .11 tu . onaaci afe 1, ciò » Ite in


1 inni \lll, ma non |
»« t • 1 ono evi- que tempi rendeva pienamente 1
56 G O I GIO
tcfice l' eletto , come vuole Pape- la Toscana e ricorse ad Ottone
,

broehio, in Propylaeo p. 169, o III; Io che saputo dai romani che


perchè non fu vero Papa come sti- ne temevano la potenza, subito ri-
mano Antonio e Francesco Pagi chiamarono Giovanni XVI, il qua-
Crilic. in Baron. ad an. 986, nu- le nondimeno fu odiato dal clero,
mero 4> Breviar. gest. Rom. Pont. principalmente perchè arricchiva
tom. I, 468, l'ultimo de' qua-
p. troppo i propri parenti, onde al-
li dice non poter negarsi che prima cuni hanno ricavata 1' origine del
di Giovanni XV, detto XVI, sia nepotismo. Per mezzo di Leone
stato eletto Giovanni figliuolo di vescovo di Treveri ottenne la pace
Roberto poiché Mariano Scoto
,
tra Etebredo re d' Inghilterra, e
Gotifredo di Viterbo, e più an- i Riccardo duca di Normandia. Nel
tichi cataloghi ci dimostrano due 993 canonizzò solennemente nel
Pontefici , chiamati col nome di concilio Lateranense Udahico ve-
Giovanni, Benedetto VII, e Gio-
fra scovo d'Ausburgo, e questa fu la
vanni XV. In fatto la cronaca di prima solenne Canonizzazione {Ve-
s. Massenzio inserita nel tom. II di). Dicesi aver questo Papa con-
della Biblioteca Labbeana , toglie ceduto la città di Ferrara {Vedi)
ogni controversia dicendo, che nel- a Tedaldo bisavolo della gran con-
1' anno seguente ( 985 )
passarono tessa Matilde. Governò più di
all'altro mondo tre Pontefici in dieci anni ; fu non meno
insigne
Roma , i quali furono Giovanni nella scienza delle lettere , che
XIV, Bonifacio VII, e Giovanni fi- delie cose militari e di guerra,
glio Roberto, eletto, morti ve-
di sulle quali compose più libri, co-
ramente tutti e tre in detto anno, me rileva Martino Polono in
ciò che l'autore di quella cronaca Chron. p. 3.(4- Mori d'una feb-
trovò degno di memoria. Morì dun- bre gagliarda nel 996, a'3o di a-
que Giovanni nello stesso di- XV prile come dicono alcuni, e fu
,

cembre del 985,, e fu sepolto nel sepolto nel Vaticano, nell'oratorio


Vaticano. Poco vacò la Sede ro- di s. Maria. Breve fu la vacanza
mana. della santa Sede.
GIOVANNI XV, detto XVI, GIOVANNI XVII, antipapa, Pa-
Papa CXLIV. Romano, figlio di pa CXLVI. Nacque in Pavia, si
Leone che dopo il matrimonio di- fece monaco cassinese, e vuoisi sia
venne prete, della contrada Galli- stato anche abbate di Nonantola,
na bianca, essendo sacerdote fu e- sebbene altri lo dicono nato in Ros-
lcllo Pontefice , e consacrato nel sano nella Calabria, di bassa con-
dicembre del 985. Viene chiama- dì/ione, chiamato prima Filagato.
lo Giovannni XVI da quelli che Avea tenuto a battesimo Ottone
pongono il precedente nel novero III, e Gregorio V, come narra il
de' Papi, onde poi nelle cronologie Papebrochio in Propylaeo a p.
nacquero degli equivoci, anche per- 175, e col nome di Giovanni XVII
chè il presente Pontefice ne'suoi di- s'intruse nella cattedra di s. Pie-
plomi e bolle s'intitolò Giovanni XV. tro verso il principio di maggio
travagliato da Crescenzio Numenta- del 997. Della sua orrihile puni-
uo, il quale col titolo di console oc- zione, e mutilazioni onde gli fu-
cupò Castel s. Angelo, fuggi nel rono anche cavali gli occhi, e pei
GIO GIO 57
che fu noverato tra i Papi, lo Giovanni XVI illustralo per Ste-
dicemmo ai voi. II, p. 188, e fano Borgia accademico cortonesc}
XVIII, p. 3^7 del Dizionario. Mori Roma 1750. Questo fu il primo
dopo dieci mesi d' antipapato fu , saggio degli studi e vasta erudizione
di corrottissimi costumi, e venne di quel profondo letterato, ed in
sepolto in s. Giovanni in Late- esso ammirasi una maturità ed al-
rano. tezza di cognizioni , certo non da
GIOVANNI XVII, detto XVII I, giovane di meno che quattro lu-
Papa CXLVIII. Chiamato prima stri. una pietra palombina ri-
In
comunemente romano della con- trovata nel marzo del ir5o nella
trada Biberatica , ma veramente pieve di s. Maria in Rapagnano o
di Rapagnano o Ripagnano nella Ripagnano, castello di Fermo, si
diocesi di Fermo, della famiglia legge un' iscrizione che il Borgia
Siccone, non Secchi, e non già di illustrò col Iodato opuscolo da ,

nascita vile come alcuni hanno cui si ricava, che Giovanni nacque
detto. Quelli che lo fanno della da Sicco o Siccone, e da Colomba
illustre famiglia Secchi, dicono di- in detto luogo, e che passato gio-
scendere dal sangue de' goti, aven- vane in Roma vi fu ricevuto da
te per tronco Richmero orna- Petronio console, e in sì fatta gui-
to dall' imperatore Severo verso sa si applicò agli studi , che con
l'anno 4^° colla dignità di patri- plauso universale meritò di essere
zio e di vicarioche propagossi poi
; Pontefice a'
9 giugno del ioo3,
per Milano, Padova, ed altri luo- dopo il dottissimo Silvestro II. Ec-
ghi d'Italia, celebre nelle lettere co 1' identifica iscrizione, cui il Bor-
e nelle armi, poi unita in parentela gia congettura a p. 21, che Enea
coi Pasqualighi senatori veneti, on- Silvio vescovo di Fermo facesse
de disse Francesco Sforza duca di incidere in memoria di questo
Milano nel diploma de' 11 giugno Papa.
i485> che la famiglia Secco si do-
vea contare tra le prime d' Italia. Joannes ex Siccon. et Coturno.
11 conte Orazio Secco di Padova, in a. rapagnani prop. limi, ortuni
paggio dell' imperatrice Leonora re- hab. adii. adol. Rom. duci, ci a

gina d' Ungheria, mori glorioso nel- Petron. Cos. Doni, recepì, adeo
l'assedio di Vienna d'Austria fatto licter. incub. ut tolo TJrb. ap. pi.
dai turchi. Il Cardella nelle Me- V. id. Jun. A. D. MIIT. fucr.
morie storiche de' cardinali tom. Pont, creai. Par. t. rexit Eccles.
II, par. I, p. 87, dice che Giovan- nani regnat. in Coel. pr. k. N09.
ni per gli studi fatti, e pel merito seq. obdorm. in pace.
tlclle sue virtù fu collocato nel
clero romano, e divenuto rispetta- cioè
bile ad ogni condizione di perso-
ne, fu tifato cardinale ila Grego- Joannes <•.<• Siccone et Colomba
rio V del ()!)•>• Le. notizie della in arce Rapagnanipropc tinnurn
patria e della famiglia vera ci i orlimi habuit. Adiate aduleseen*
questo Papa, le abbi, uno da St.lt- Roman» duetti» et a Petronio cri-
1111 Borgia pia amplissimo cardinale, side demi neeplns adeo licteris v>-
ani questo titolo Monumento di cubuii, ut lotol rbis appiausu ipiinto
58 G O I GIO
idus /unii anno Domini MIII nastica, ma non producono monu-
Jìierìt Pontifex creatiti, panini la- menti che lo comprovino. Governò
nieri rexit Ecclesiam. Nani regna- cinque anni altrettanti mesi , ed,

timi* in eoe lo pritlie kalendas no- Morì


alcuni giorni. circa il fine di
vembris seejitenlis obdormivit in maggio del 1009, e fu sepolto nella
pace. basilica Lateranense. Però il p. Gia-
Fu Giovanni XVIII eletto dalla cobbe nella sua Bibl. Pont. p. 336,
fazione de' conti ttisculani a' 9 e dice che fu sepolto nel Vaticano
consacrato Papa a'i5 giugno ioo3. con un epitaffio in versi , eh' egli
Governò cinque mesi e venticinque riporta dal Vegio. Breve fu la se-
giorni. Moridicembre ioo3,
a' 7 de vacante.
secondo il Pagi, ed a tenore della GIOVANNI XIX, detto XX, Pa-
riportata iscrizione terminò di vi- pa CLII. Chiamato prima Romano,
vere a' 3 1 di ottobre, e fu sepolto figlio di Gregorio conte tusculano
al dire del Ciacconio senza addino- della famiglia Conti e fratello di ,

ne documento, nella cbiesa del ino- Benedetto Vili, da alcuni creduto


n iste PO di s. Saba in Cella nova; senza sufficiente fondamento mona-
altri dicono più probabilmente con co di s. Benedetto nel monistero
Giovanni diacono nel libro della di s. Anastasio di Roma; da laico
basilica Lateranense, in s. Giovan- che era e senza alcun ordine sa-
ni in Laterano. Vacò la santa Se- cro, dopo la morte del fratello (u
de tredici giorni. eletto Papa dopo 6 giugno io?. 4, i

GIOVANNI XVIII, detto XIX, prendendo il nome di Giovanni


Papa CXLIX. Si cbiamò prima XIX , come si vede sottoscritto in
Fagiano o Fasano, romano, della un diploma riportato dal Mabillon
contrada Porla Malodia, fu eletto nel Mas. Ita!, tom. Il col quale ,

Papa e consacrato a' 26 dicembre nel 1026 accordò al vescovo di


ioo3. Prese il nome di Giovanni Selva Candida la facoltà di cele-
XVIII, come si legge nelle sue bol- brare in certi giorni nella basilica
le, su di die è a vedersi il Pagi, Vaticana i divini uffizi, ed in molti
Breviar. geslor. RR. PP. tom. I, altri suoi diplomi. Non si piegò
p. 4^6. Confermò l'istituzione del alle preghiere e ricchi doni de'co-
vescovato di Bainberga. Concesse il stantinopolitani, che lo supplicavano
privilegio degli ornamenti pontifi- di concedere , che la loro chiesa
cali a Bernone abbate di Riehenow. avesse per l' oriente il titolo di
Nel suo pontificato si rinnovò la universale, onde si riaccese tra le

concordia tra la Cbiesa romana e due chiese latina e greca l'antica


la costantinopolitana disunite per discordia, come nota il Glabro li-

le pretensioni dell'orgoglioso pa- bro 4> c 4°5 pi'esso il Du-


-
h P-
triarca JYIicbele Cerulario, onde il chesne, Scriptor. tom. IV. Portan-
nome di questo Papa tu messo da dosi in Italia nel 1026 Corrado II
Sergio patriarca ne' sagri dittici del- il Salico , il Papa andò ad incon-
la sua cbiesa. Scrivono alcuni che trarlo a Como; lo coronò re di
verso la line di sua vita rinunziò Germania, e poi in Roma con le
il pontificato, per ritirarsi nell'ab- insegne imperiali nel 1027. In que-
bazia de' benedettini di s. Paolo di sta occasione era in Roma in abito
Roma, dove abbracciò la vita mo- di pellegrino il re Canuto il Gran-
GIO G O I -„)

de d'Inghilterra, e Rodolfo III re guito ne fu eletto arcivescovo, quan-


di Borgogna. Il re Canuto, grato tunque poco atto fosse al governo,
alle distinzioni e benignità usate- come dice il Cai-delia. Recatosi in
gli dal Pontefice, comandò a' suoi Roma vi acquistò molto credito,
sudditi di trasmettere a Roma il massime nella medicina, onde di-
Denaro dì s. Pietro [Vedi). Insor- venne archiatra di Gregorio X. Si
ta controversia tra i Iimogesi e i mostrò sempre mecenate ai giova-
parigini se s. Marziale dovesse chia- netti poveri che si applicavano al-
marsi soltanto confessore come con- lo studio, molti de' quali provvide
tendevano i primi, o apostolo co- di benefizi
ecclesiastici, ed aiutò
me volevano i secondi, Giovanni XX del proprio. Nel dicembre 1273 fu
con l'autorità della costituzione Ad creato vescovo cardinale di Frascati,
Pastoralem, presso il Bull. Rorn. con la quale dignità
intervenne al
toni. I, p. 34o, e nella Raccolta concilio generaleLionese II, quin-
de concilii del Coleti t. XI, col. di fu eletto Papa in Viterbo a' t» 1

5548, decise a favore de' parigini, settembre 276, e col nome di Gio-
1

ed inoltre fabbricò nella basilica vanni XXI fu coronato a' 20 dal


vaticana un beli' altare al santo. cardinal Giovanni Orsini diacono
Nel io32 permise che si dasse il di s. Nicolò in Carcere Tulliano.
culto di santo all' istitutore de'ca- In questo medesimo giorno al dire
maldolesi s. Romualdo, lo che fu del Papebrochio , in Propylaco
equivalente a beatificazione. Si por- par. 2, p. 59, n. 1, sospese la co-
tò in Aquileia , e ne consagrò la stituzione di Gregorio intorno al X
chiesa patriarcale. Governò più di conclave, per ordinarla in diversa
nove anni, e morì nel io33, ve- maniera. Indi a' 1
7 ottobre rice-
nendo sepolto in s. Pietro. La sede vette da Carlo I re di Sicilia il

vacante terminò a' <) dicembre, al- giuramento per questo regno, feudo
tri dicono agli 8 novembre. della Chiesa romana. Il Papa si
GIOVANNI XX, detto XXI, Pa- applicò a pacificare Filippo III, con
pa CXCV. Pietro o Gio. Pietro Alfonso X re di Castiglia ; e pro-
figlio diGiuliano, nato nobilmente curò ancora che il re di Portogallo
in Lisbona capitale del Portogallo, Alfonso III desistesse di opprimere
sino da fanciullo si portò all' uni- le chiese del suo regno. Mandò le-

versità di Parigi ad apprendere le gati a Michele imperatore d' orien-


scienze, nelle quali fece meravigliosi te ,
per ratificare l'unione della
progressi, come nella filosofia ari- chiesa greca colla Ialina, fatta nel
stotelica , nell' astronomia , e nella concilio di Lione
procurò con II; e
medicina e lo diede a conoscere
, la maggior premura di mantenere
colle opere che pubblicò, delle qua- quella parte della Palestina, ch'era
li tesse un esatto catalogo Giorgio ancora in potere de' cristi. mi.

Eggs , nel suo Pontificio dotto a Governò Giovanni \\l otto nie-
p. 4^° > e nt-'H e loro Biblioteche il si senza aver creato alcun cardinale,
Fabricio, ed il p. Lodovico Jacopo dappoiché Eraldo ile Lesini, cli<;
a p. 1 38. Restituitosi alla patria fu secondo il Ciacconio egli creò cardi-
fatto decano e maestro delle scuo- nale, lo fu invece da Nicolò III
le di Lisbona , e poi arcidiacono certo che se (osse rissuto di piti 1

della chiesa di Braga, di cui in se- vrefobe innalzato a tale onore il u.


6o (>ìO GIO
Giovanni da Parma generale dell'or- il Villani. Il Baluzio però nelle an-
dine francescano. Mori a' 16 mag- notazioni alle vite de' Pontefici di
gio 1277 m Viterbo, perlina ferita Avignone p. 689, lo dice nobile, ed
die sei giorni prima si fece nel ca- Alberto d' Argentina autore con-
po, nella rovina d'una bella ca- temporaneo lanciò scritto essere di
mera fatta da lui fabbricare presso antica nobiltà, ed era in grado di
il palazzo della città da lui restau- saperlo perchè fu mandato dal ve-
rato, sebbene, come di robusta com- scovo d' Argentina in Avignone a
plessione, discorrendo co' suoi fami- Benedetto XII successore di questo
gliari si prometteva una lunga vi- Papa; altrettanto sostiene Giuseppe
la. Mentre il Pontefice dormiva «u Cito. Jacopo siccome uomo d' a-

detta camera repentinamente crollò, cuto e profondo ingegno, di cuore


<'d egli rimase oppresso , e quasi magnanimo, di rara prudenza do-

schiacciato tra le travi e i sassi ro- tati;,ed eccellente nelle divine ed


vinati ; ne fu estratto semivivo, e u inaue scienze fu da Roberto re di
dopo selle giorni cessò di vivere. Napoli e conte di Provenza fatto
Alcuni dissero die morì ai i5, al- cancelliere, e per opera di lui Bo-
ili ai 16, ma nel catalogo de' mor- nifacio Vili nel 1299 lo pro-
ti della cliiesa di Lisbona vi è que- mosse al vescovato di Frejus; in-

sta memoria: Aera MCCCXf di Clemente V, dopo avere sta-

XVII hai. /unii (cioè a' 16 mag- bilito la residenza pontifìcia in


gio ), Papa Joaimcs XX f, qui
oblìi Francia nella città d' Avignone
dedit capitalo domus suas ad fa- di questa lo dichiarò vescovo nel
ciendum anniversarium. Fu sepolto i3io, col quale carattere interven*
nella cattedrale di Viterbo. Fu ne al concilio generale di Vienna.
dotato di singolare erudizione, som- A' 2 1 dicembre del i3i2 o 1 3 ] I

mamente affabile cogl'inferiori, mas- Clemente V lo creò cardinale ve-


simaménte letterati, co' quali fu scovo di Porto, dopo averlo invia-
grandemente liberale , come notò to al re di Francia per trattare
Xolora&O da Lucca, Hìst. ceri, li- e conchiudere gravi affari, uno ilei

bro ?.3, cap. nl\. Molti scrittoli quali fu la controversia insorta tra
religiosi lo dipingono con cattivi il re e l'arcivescovo di Lione, e
colori, e ciò si attribuisce al poco gli altri la conferma della pace
amore eli' egli ebbe pei monaci e pei delle Fiandre, la dichiara/ione del-
frati, contro de' quali voleva pub- l' innocenza di Bonifacio Vili, e la

blicare un decreto, al dire del Mu- causa de'templari. Dopo lunga se-
ratori, Annali d'Italia all'anno de vacante per morte di Clemen-

1277. Fu nondimeno fautore e teV, a' 7 agosto i3i6 fu concor-


protettore dell' ordine de' minori. demente eletto Papa in Lione, ove
Vacò la santa Sede sei mesi, ed ot- col nome di Giovanni Wll ri fe-
to o nove giorni. ce coronare a' 5 settembre dal car-
GIOVANNI XXII, Papa CC1V. dinal Napoleone Orsini primo del-
Jacopo o Giacomo d' Euse o Eusa l'ordine de'diaconi. Le particolari-
nacque in Cabors città di Francia tà del conclave e della sua elezio-
nell' Aquilania, da Arnaldo raccon- ne si possono leggere nel volume
ciatole di panni o di scarpe al , XXI, p. 223 del Dizionario. Subi-
tljre di s. Antonino, o oste secondo lo dichiarò che come il picdecesso«
GIO GIO 6.
re risiederebbe in Avignone ( Ve- ri vedendo mezzo del
fallito l'iniquo

di), e nel fine di settembre s' avviò veleno, ricorsero alla magia che
per tale città e vi giunse a' a ot- credevano infallibile, formando Ire
tobre. A quell' articolo abbiamo piccole figure di cera, somiglianti
detto le principali cose riguardan- al Pontefice, che mettevano den-
tiquesto Pontefice, ed i cardinali tro i cerchi ed anelli, e le passa-
che successivamente creò in sei vano coi coltelli, credendo sciocca-
promozioni, dicendo il Cardella, mente che Giovanni XXII riceves-
che in esse annoverò al sacro col- se questi colpi nella persona. Fu-
legio trentaquattro cardinali. Tra rono presto scoperti gli autori dì
questi seguenti furono suoi pa-
i si nefande cospirazioni, cioè il suo

renti Jacopo de Voye di Cahors


: medico, il suo barbiere, alcuni pre-
figlio della sorella , che a sé so- lati della corte, e principalmente
stituì nel vescovato d' Avignone, Giraud vescovo di Cahors, il quale
morto dopo sei mesi ; Bernardo de solo fu preso dopo la fuga degli
Puyet di Cahors figlio di altra so- altri, quindi processato dal cardi-
rella, fornito di rare qualità ; Ar- nal Fredol, il quale con sentenza
naldo de Voye fratello del nomi- de' 4 ma SS'° ' 3 i
7 lo fece pub-
nato Jacopo, cui fece vescovo d'A- blicamente degradare, condannan-
vignone; Raimondo Ruffo altro ni- dolo a perpetua prigione Ma .

pote, ed Umberto duPuy di Mont- siccome in questo tempo mori il


pellier suo parente. cardinal Jacopo de Voye sunno-
Odoardo II re d'Inghilterra spe- minato, per le magie del Giraud,
dì un'ambasceria a Giovanni XXII, il cardinal Fredol consegnò questi
assicurandolo della sua ubbidienza, al braccio secolare, che lo condan-
e pagando santa Sede il soli-
alla nò ad essere decapitato, quindi
to Similmente Jacopo li
tributo. abbruciato , dopo di essere stato
re d'Aragona mandò ambasciatori condotto al supplizio attaccato al-
ad Avignone per giurare al nuovo la coda di un cavallo.
Papa fedeltà, come tributario del- Giovanni XXII al suo
Sollecito
la Corsica e della Sardegna. E- apostolico ministero, con la costitu-
gualmente Filippo V re di Fran- zione Sol oriens, presso il Bull.
cia dichiarò la sua venerazione al- Rorn. tom. Ili, par. 1 „
pag. i4^>
la Sede apostolica, onde Giovanni canonizzò s. Ludovico vescovo di
XXII nel ringraziarlo eli diede di- Tolosa, stato già. suo discepolo, ed
verse paterne esortazioni. Essendo eresse in metropoli la cattedrale di
Dionisio re di Portogallo in guer- Tolosa. Nel seguente anno i3i8
ra col suo secondogenito, il Pon- elevò al grado metropolitico Sa-
tefice s' intromise per la concordia. ragozza nella Spagna, facendo al-
Avendo il Papa saputo che Ber- trettanto con Sultania; indi con-
nardo d'Ardigia cantore di Poitiers, fermò con indulgenze la divozione
con alcuui altri malvagi aveva- di salutare con tre Ave Maria la

no cospirato contro la sua vita, B. Vergine al tramontar del sole,


e quella de' cardinali, che tentaro- al segno del suono della campana,

no di avvelenare, die a formare il con la bolla de' i3 ottobre 1 3-1-8;

processo a diversi soggetti, che poi mentre dipoi a' 7 maggio iù-ì"
elevò al cardinalato. Tali eospirato- concesse dieci giorni d? indulgenza-
ir>. G O I GIO
a chi genuflesso recitasse tre volle de Puteo, priore della gran certo-
In suddetta salutazione angelica, sa, che visse nel principio del se-
ordinando al suo vicario in Roma, colo XVI. V. Axgelus Domixf, ed
che quivi la comandasse colle me- Ave M.aiua.
desime indulgenze. Fu s. Bona- Dopo che Clemente V stabilì
ventura, come narra nella sua vi- la pontificia residenza in Francia
ta Enrico Sedulio, cap. r, nel 3o5 trasportare da
§3, 1 , fece
che nel capitolo generale de'minori Roma nel palazzo vescovile di Car-
celebrato in Pisa nel 1263, istituì pentrasso se non la biblioteca, una
che i suoi religiosi al tramontar porzione dell' archivio papale, ed
del sole esortassero i fedeli col suo- i registri degli ultimi due suoi
no della campana a salutare la predecessori, poscia colle cose pre-
ss. Vergine, credendosi ch'essa in ziose furono alla sua morte por-
tale ora fosse dal santo angelo titi in Avignone ove venne fis-
Gabriele salutata. V. P Oldoino sata l'abitazione del Papa. I regi-
nelle Addit. al Ciacconio tom. II, stri però de' precedenti Pontefici e
p. 4°4> che cita il p. Matracci in le molle altre carte e diplomi, ed
Pontifìcibus Mariani.'!. Questa di vo- i libri della biblioteca, che rimasti
ta usanza abbracciata dalla chiesa erano in Roma, perchè mal sicuri
di Saintes in Francia prima di nella assenza della curia papale, e
questa epoca, fu dipoi nel i346 nelP universale sconvolgimento del-
ndottata nel concilio di Parigi. Il la città, vennero insieme al teso-
Lambertini però nel tom. I, Notif. ro della chiesa romana portati in
«2, p. 70, num. 11, racconta che Asisi, e depositati parte nella te-
la divozione della salutazione an- soreria e parte in una camera so-
gelica, che dai fedeli si recita al- pra la convento
sacrestia del gran
l'aurora, al mezzodì e alla sera, si de'frali minori, rei qual convento
dice da alcuni istituita da Urbano sotto Onorio IV furono già depo-
II, almeno per la mattina e la sitate certe gioie. Gli asisinati nel
sera, pel felice esito della crociata, i320, sotto pretesto di aver biso-
e per tutto il mondo cattolico, e gno di denari per assoldar uomini
ch'essendo durato questo pio isti- contro i perugini, s'impadronirono
tuto cento trentantov'anni, fu ri- del tesoro , in cui oltre le robe
pristinato da Gregorio IX coll'ag- della santa Se<\e erano anche i

giunta della salutazione angelica da deposili di alcuni cardinali. Gio-


recitarsi nel mezzogiorno. Aggiun- vanni XXII scrisse dopo il i3^i
ge il Lambertini, che altri sono diverse lettere a vari per ricupe-
di sentimento che il segno di mez- rarlo, ma non si conosce con qual
zodì fosse istituito da Lodovico IX successo. Il tolto consisteva in
re di Francia, altri lo attribuisco- molte gioie e perle, cose d' oro e
no a Calisto III per eccitare i fe- di argento d'ogni genere, mobili
deli a pregare per l'esercito cri- sacri e profani, insigni reliquie,
stiano che in Ungheria combatte- gran quantità di denari, e molti
va per la fede. Finalmente si sos- libri massime liturgici, per cui il

tiene non ritrovarsi di questa trina Pontefice nel 13^6 ordinò un in-
angelica salutazione memoria più ventario del superstite tesoro, libri
antica degli statuti di Francesco e diplomi restati, le quali cose so-
GIO GIO 63
lo potè conseguire in parie il suc- la famosa questione della povertà
cessore Benedetto XII nel 1339. di Cristo e degli apostoli, sostenu-
Dopo ciò rimasero nel tesoro di ta dai domenicani e dai france-
Asisi quasi tutti gli originali, di- scani. Dopo la morte dell'impera-
plomi, ed infinite carte, e parec- tore Enrico VII, essendo stati e-
chi libri della biblioteca, ridotta lelli per
successori Lodovico di
a'quei giorni a ben poca cosa. Ed Baviera, e Federico d'Austria, eb-
anche di tutto questo fu fatto bero origine le funeste e gravi
inventario per ordine di Benedet- differenze tra Lodovico, ed il Papa
to XII, e trasportato nel pa- che da lui per disprezzo veniva chia-
lazzo d'Avignone, grandissima col- mato Giacomo di Cahors o Prete
lezione che però non tutta ritornò Janni. Giovanni XXII scomunicò
a Roma. Di luttociò se ne legge Lodovico, che prese la difesa de-
dettagliata descrizione nelle dotte gli eretici Fraticelli [Fedi) , fece
Memorie isteriche degli avvilivi eleggere l'antipapa Nicolo V (fe-
ri ella santa Sede di monsignor di), ed accaddero tutte quelle lagri-
Gaetano Marini, a p. 10 e seg. mevoli cose, e lo scisma che de-
Approvò questo Papa l'ordine scrivemmo ai citati articoli , ed a
militare ed equestre di Cristo {Ve* quelli di Baviera, e di Germani*.
di), e per l'amore che portava a- Con la costituzione Redemplioneni
gli agostiniani [Tedi), assegnò loro misit, dei 18 luglio i323, Bull.
gli uffizi palatini di sagrista , bi- Rom. t. Ili, part. II, p. 188, ca-
bliotecario, e confessore pontificio, nonizzò s. Tommaso Aquino. d'
il primo de' quali tuttora godono. Nel i3s4 approvò de'mo-
l'ordine
Eresse l'abbazia di Monte Cassino naci Olivetani, e nel i325 ere^e
in vescovato ; fece bruciare il Tal- il vescovato di Cortona. Fulminò
mud, empio libro degli ebrei, pie- l'interdetto nella provincia di Mag-
no di bestemmie contro Gesù Cri- debuigo per 1'
uccisione dell'arci-
sto e la divina sua Madre ; ca- vescovo enei i328appvovò lor-
;

nonizzò da s. Tommaso da Can- dine di Paolo primo eremita.


s.

talupo vescovo di Erfort, con la Eccitatasi nel 1 33 fra' teologi la 1

costituzione Unigenilus Filius, pres- questione se le anime purgate da


so il Bull. Rom. t. HI, par. II, ogni colpa ed entrate in cielo go-
p. 178. Condannò nel i3ai la dessero prima del giorno finale la
dottrina di Giovanni di Poliaco vista chiara di Dio, Giovanni XXII
teologo di Parigi, il quale afferma- come dottore privato sembrava o-
va doversi ripetere al proprio par- pinare per la negativa, ma poi
roco la confessione fatta ai religiosi, formalmente dichiarò che le ani-
onde il teologo esemplarmente si me purgate passavano a godere
l'i trattò. Annullò il matrimonio tra chiaramente I essenza divina.
Carlo IV il Bello, e Bianca d'Ar- Nel i3Zi risolvette Giovanni
ias; si riserbò le elezioni delle \\1I di passare eolla corte e cu-
sedi episcopali in molte provinole ria pontificia a Bologna, ma non
abolendo il suffragio del
d' Italia, lo effettuò perchè attendeva clic-

popolo, e come dicemmo all'arti- Filippo VI re di Francia partisse


colo Francescano ordine, fece al- alla difesa de' santi luoghi della
cune dichiarazioni per estinguere Palestina, pel quale argomento il
64 GIO GIO
Papa non risparmiò fatiche, paci- stanza nelle avversità , e di gran
ficando i principi cristiani , acciò zelo nelle cose della Chiesa; di
rivolgessero le loro armi contro i vasta scienza, di profondo ingegno,
saraceni di Soria. Nel 1 334 ri- eccellente nel trattare i più. intri-

formò il celebre tribunale degli gati affari ; eloquente, sobrio, fru-


Uditori di Rota [Vedi). Dicesi aver gale, modesto e giusto: essendo
egli pubblicato in favore de' car- vivace ancora nella sua età decre-
melitani la celebre bolla chiamala pita, era facile ad irritarsi, ma la

Sabbalina, di cui si tenne propo- sua collera durava poco; diceva


silo nel voi. X, p. 57 del Dizio- messa ogni giorno, ed era fregiato
nario; e comandò che la festa di altre virtù. Il suo colore fu
della ss. Trinità si celebrasse so- pallido, e la sua voce esile ; pic-
lennemente nella domenica dopo colo di statura fu trovata di cin-
la Pentecoste. Dopo avere questo que piedi ,
quando a' g marzo
Papa sofferto apostolici travagli, pa- 1759 il suo mausoleo fu traspor-
cificato le perturbazioni dell In- tato in altro luogo di detta catte-
ghilterra, soccorso il re di Maio- drale , avendone trovato il corpo
lica contro i saraceni ,
ricevuto intiero. Vacò la santa Sede quin-
all'ubbidienza l'antipapa, inviato mis- dici giorni.

sionari a predicar la fede agi' infedeli, GIOVANNI XXIII, Papa CCX V


che gravi danni avevano recati al- Baldassare Coscia o Cossa, nac-
la repubblica cristiana, principalmen- que in Giovanni conte
Napoli da
te alla chiesa orientale ; dopo aver di Troia signore di Procida, o co-
fatto lega contro i turchi co're di me altri vogliono di famiglia me-
Francia, di Sicilia, di Cipro, d'Ar- diocre. Portatosi a Bologna, dedi-
menia, con l'imperatore Andronico to com'egli era ai ed ai piaceri
e co' veneziani; e dopo il gover- divertimenti, non avanzò molto
si

no di anni diceiolto , mesi tre e nelle scienze, sebbene fosse fatto


giorni ventotto, morì per una diar- dottore dell'uno e dell' altro di-

rea Avignone, a' 4


in dicembre ritto. Il solo favore di Bonifacio
i334, alle ore nove della mattina, IX, ch'ebbe la destrezza di pro-
con più, di novanta anni di età. cacciarsi, fu la sua fortuna, dap-
Tale male gli venne pel dolore poiché nell'anno 1 3g6 si procurò
che senfi della rivoluzione de' bo- l'arcidiaconato di Bologna, indi si

lognesi contro il suo nipote car- porlo in Roma, e vi ottenne il

dinal de Poyet legato, che fu co- posto di cameriere segreto del Papi,
stretto fuggire. Terminò di vivere il quale lo promosse a protonota-
dopo avere ascoltato la messa, e rio apostolico, ad uditore di rota,
"
ricevuto la comunione, e raduna- a vescovo d' Ischia , e poi a' ?.

to avanti a sé i cardinali, a' quali gennaio o nel febbraio 1402 lo

raccomandò la Chiesa, ed i suoi creò cardinale diacono, con la

parenti, eh' egli non avea molto diaconia di s. Eustachio. Dipoi fu


arricchiti, e fu sepolto nella catte- fatto legato della Bo-
provincia di
drale. Lasciò il tesoro pontificio logna, dell'esarcato di Ravenna, e
assai ricco, e contò gli anni del delle città di Ferrara e di Rimi-
pontificato dalla sua coronazione. ni, con ordine di far uso di tut-
Fu Giovanni XXI 1 di erande co- ta laforza del suo zelo e destrez-
GIO GIO 65
za per richiamare all' ubbidienza re attossicato, come dice s. Anto-
della santa Sede tutte le città e nino in Chron. par. Ili, tit. II,
tene situate in quelle provincie, cap. 5,o 3. Secondo i sospetti
ch'erano state usurpate dall' altrui del concilio di Costanza contribuì
violenza e tirannia, singolarmente alla qualità di questa morte di A-
di Galeazzo Visconti che avea oc- lessandro V cardinal Cos-
lo stesso
cupato Bologna. Le dignità eccle- sa, sebbene non
governava che si

siastiche non gli fecero cambiare i per li suoi consigli o piuttosto pei
suoi antichi sentimenti, né la sua suoi ordini. Nel terzo giorno di
condotta fu migliore. I successori conclave in cui erano entrati sedici
di Bonifacio IX, Innocenzo VII, e cardinali, essendone assenti altri set-
Gregorio XII non ebbero dal car- te, fu eletto Papa a' 17 maggio,
dinal Baldassare che motivi di dis- indi col nome di Giovanni XXI li,
gusto, e l'ultimo lo richiamò dal- a' 24 dello stesso mese fu ordinato

la legazione privandolo del car-


,
prete dal cardinal vescovo d'Ostia,
dinalato , anzi il Becchetti nel t. e nel giorno seguente, eh' era do-
II ,
pag. 268 della Storia degli menica, fu consacrato nella basilica
ultimi quattro secoli della Chiesa, di s. Petronio, e quindi coronato
aggiunge che Gregorio XII lo e- dal cardinal Rinaldo Brancacci. Il

scluse dalla comunione de' fedeli Gobelino, Cosmodr. aetat. 5, cap.


per avere usurpato il vescovato di 90, scrittore contemporaneo, ed al-
Bologna, la quale città era stata tri, affermano che molti restarono
ridotta da lui in tirannia, e pel- scandalezzati per questa elezione,
le glandi malvagità commesse da per aver il cardinale vissuto mon-
lui contro la santa Sede. Narra* danamente, onde il citato s. Anto-
J
il Sigonio nel libro De vescovi di nino par. Ili, tit. 22, cap. 6, lo
Bologna ^61, che vendette i
p. dipinse uomo grande nelle cose
fondi del collegio Gregoriano cui temporali, per la sua fina politica,
diede alla fazione degli Scaccardi, e- e per essere nato fatto pel mestie-
mula della Mal traversa, ed oltre a re delle guerre , avendo , come si

ciò alienò la pecunia e i mate- dice, cominciato la sua vita coll'e-

riali apparecchiati per la fab- sercitare sul mare la pirateria; ma


brica della basilica di s. Petronio. da nulla affatto nelle cose spirituali.
Assistè al concilio di Pisa contro ISon è vero ch'egli si dichiarò Pa-
Gregorio XII; ed Alessandro V che pa da sé stesso, solo brogliò il pon-
in esso fu eletto gli restituì la di- tificalo al modo detto nel voi.

gnità cardinalizia e la sua lega- XXI, p. 224 del Dizionario. Ve-


zione, con l'aggiunta di quella del- di Teodorico di Meni, che in qua-
la Marca, e con la presidenza di lità di scrittore delle lettere apo-
alcune altre provincie; avendo col stoliche e di abbreviatole accom-
suo mezzo e con quello di Paolo pagnò poi il Papa al concilio, nel-
Orsini ricuperato la signoria di Ro- la Storia dello Scisma d'occidente,
ma, mentre Alessandro V vi si di- Norimberga 1 53c> ; e nella Vita
rigeva, a dì lui preghiere si portò di rapa Giovanni XXIII, Franco-
in Bologna. Ivi cadde subilo infer- furti ib?o. Aggiungasi, che in an-
mo , e tini di vivere nella notte tichissimo codice del cardinal
de' 4 maggi i4io per un cristie- pranica si legge della elezione di

VO!.. XX"*!. 5
GG GIO GIO
Giovanni XXIII: quatti fuisse vi- scomunicò Ladislao, lo privò dei
llosa fama est. regni di Napoli e Gerusalemme
Intanto continuava il lungo sci- e pubblicò contro di lui la cro-
sma che avuta i3y8,
l'origine nel ciata. Ridotto Ladislao a mal par-
veniva in Avignone e nella Spa- tito, abbandonò Gregorio XII, es-
gna sostenuto dall' antipapa Be- sendo l'unico principe che l'ubbi-
ìitdetto XIII [Vedi), mentre ad diva e difendeva, e nel \\ 12 si
un tempo viveva Gregorio XII sottomise a Giovanni XXIII, col
( Vedi) , deposto nel concilio di quale fece a' 1 5 giugno un trattato,
Pisa, che si trattava da Papa, e protestando che Lodovico d'Angiò
da diversi popoli per tale era non avea diritto alla corona di
ancora venerato, per cui nel gio- Napoli. Ma
siccome Ladislao non
vedì santo del 1.4 pubblicò la m operava che con l'intendimento di
consueta bolla in Coena Domi- illudere Giovanni XXIII, rompen-
ni, e scomunicò BaldassareCossa, e do la concordia, neli4«3 con un
l'autipapa, con quei cardinali ed altri esercito occupò Roma, onde Giovan-
che seguivano il loro partito. Essen- ni XXIII fuggì a Siena, a Firenze, a
do morto Roberto re de' romani, Bologna, errando per le città lom-
Giovanni XXI II spedì i suoi nun- barde.
zi agli elettori dell'impero, affinchè Il contegno di Ladislao mosse
gli Sigismondo di Lu-
sostituissero Giovanni XXII l a rivolgersi a Si-
xemburgo re d' Ungheria, il qua- gismondo re de' romani per mezzo
le regno abbandonò 1' ubbidienza di due legati, onde questo prin-
di Gregorio XII, per seguir quel- cipe vedendosi in gran credito nel-
la di Giovanni XXIII. Per estin- la Chiesa, ed in tutta 1' Europa,
guere lo scisma ordinò che nelle disse ai cardinali legati, che per
messe solenni dopo V Agnus Dei si estinguere Io scisma, che tanto
cantasse il salmo Laetalus sum affliggeva Chiesa universale, era
la

con alcuni versetti. Trovandosi Gio- d'uopo convocare un concilio ge-


vanni XXIII in pericolo di cader nerale. Il Papa ci convenne, e fu
nelle mani di Ladislao re di Na- stabilita la città di Costanza per
poli che aspirava al dominio del- il luogo del concilio, prometten-
l' Italia e di Roma, nel i4ii si dogli Sigismondo che vi esercite-
partì da Bologna per difenderla; rebbe l'autorità suprema, vi avreb-
e dichiarando che il regno di Na- be gli onori di sommo Pontefice,
poli apparteneva a Lodovico d'An- e ne potrebbe sortire quando più
giò, con questi si mise in viaggio gli fosse in grado. Giovanni XXI lì
per Roma, ove giunse con gran in questo tempo fece la terza pro-
giubilo de' cittadini agli 1 1 apri- mozione di cardinali, che in tutto il

le, tenendogli la briglia del cavallo pontificato ne creò sedici, fra' quali
lo stesso Lodovico. Indi il Papa in- Tommaso Brancacci suo nipote, ve-
viò questi col generale della Chiesa scovo di Tricarico. Essendo mortoagli
contro Ladislao, che fu disfatto a 8 agosto 1 .4 4- Ladislao, stimolato
1

Roccasecca nella provincia di Ter- Giovanni XXIII dai cardinali e


ra di Lavoro, come dicemmo nel da Sigismondo ad effettuare la
voi. XXVII, a p. 289 del Dizio- promessa fatta di celebrare il pro-
nario. Dipoi a't) dicembre il Papa mulgato concilio, fu costretto av-
OIO GIO 67
riarsi a quella città accompagnalo Zaccaria, quanto a Giovanni XXIII
da gran corteggio, come una vit- ritenuto per Papa dubbio, essendo
tima ornata pel sacrifizio. Tutto- non sicura la sua legittimità, lut-
ciò che accadde nella celebrazione tavolta il concilio di Costanza con-
del concilio, le accuse fitte contro scio della propria limitata autori-
Giovanni XXI li, la sua fuga, la tà, tenne questa condotta per la
sua deposizione e prigionia, la ri- deposizione. Dicono pertanto gli
nunzia Gregorio XII, la depo-
di atti » che il re de' romani Sigis-
sizione Benedetto XIII dichia-
di mondo, i cardinali e i deputati,
rato scomunicato, e I' elezione di e molti ajtri proposero, che il Pa-
Martino V , tutto viene detto al- pa desse alla sentenza della sua de-
l'articolo Costatila [le di), ed agli posizione assentimento, promettesse
altri relativi. Fu dunque Baldas- di ratificarla, e in quanto fosse
sare Cossa deposto dal pontificato mestiere, egli medesimo rinunzias-
da quelli stessi che lo aveano ri- se ". In furono deputati cin-
fatti

conosciuto per Papa, a' 29 maggio que cardinali che a Giovanni XXIII
i4-i5, cioè dopo cinque anni e si recassero per indurlo ad accet-
tredici giorni che l'avea ottenuto. tare la condizione. Giovanni XXIII
SVgli veramente avea que' vizi, che si arrese, e confermò dipoi egli
gli opposero come provati di
si stesso la sentenza della sua depo-
una maniera invincibile, ma tanto sizione ; laonde ne' concordati di
più degni di un eterno obblio; la Narbona tra Sigismondo e i legati
sua umilia e la sua rassegnazione del concilio da una parte, e l'ub-
nel ricevere la sentenza della sua bidienza dell' antipapa Benedetto
deposizione, sarebbero sole capaci XIII dall'altra, piuttosto a volonta-
ad espiarli , come rileva il Berca- ria cessione di Giovanni XXIII,
stel nella Storia del cristianesimo, che a sentenza del concUio si ascri-
ove lungamente, e con molto cri- ve, ch'egli perdesse il pontificato.
terio descrive la storia di questi Tante cautele del concilio di Co-
strepitosi avvenimenti. stanza ben mostrano, quanto egli
Il Zaccaria nel suo Anli-lù-bbronio, tenesse d' oltrepassare deponendo
t. Il, p. 35a, parlando dei famosi con- Giovanni XXIII la sua autorità.
cili! di Costanza e di Basilea, con- Inoltre osserva il Zaccaria, che sa-
tro le assertive del l'ebbi onio, di- rebbe ancora a vedere, se questi
ce: che il concilio generale in tem- decreti sicno stati fatti in tempo
po di scisma rappresenta la Chie- che il concilio fosse ecumenico, e
sa universale in quelle cose, che se da Martino V sieno stati ap-
allo sciama si appartengono pei sé provati.
scio; il concilio generale fuori di Come Baldassare nel 4 9 1
1
scappò
questo caso, e quando abbiasi certo dalla prigione, come si portò a Firen-
e indubitato Pontefice, non rapare* ze ai piedi di Martino V da cui fu
senta la (Ini si universale, se non creato cardinal vescovo di Fra-
come unito al Pontefice; e ciò è scati, e decano del sacro colli
tanto mio,
da questo si che se con distinzione di sedia più emi-
disunisca diviene tosto un concilia- nente, e come ivi morì a' 2?. di-
buio melile migliore del R. immense cembre, non che delle solenni e-
o del latrocinio d'Efeso. Quindi il sequie fatte nella cattedrale) e del
68 G IO GIO
sontuoso sepolcro eretto nel tem- seconda e nona, fiorì nel pontifi-

pio di s. Giovanni Battista, tutto cato di s. Gelasio I del 49 2 -

si dice nel voi. XXV, pag. 7 e 32 GIOVANNI, Cardinale. Giovan-


del Dizionario. Nella carcere di ni prete cardinale de' ss. Gervasio
Monaco, ove stette per cjuasi quat- e Protasio del titolo in Vestina
tro anni, custodito da alcuni tede- ossia s. Vitale, è registrato tra i

schi, che non intendevano la lin- cardinali di s. Gregorio I del 5go.


gua di Baldassare, né da questo GIOVANNI, Cardinale. Gio-
erano intesi,compose i seguenti vanni prete cardinale del titolo di

Tersi , che non mostrano meno il s. Grisogono in Trastevere, fiorì


suo ed il suo gusto per
spirito sotto s. Gregorio I del 5go.
le lettere, che la sua passione nel GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
vedersi per la mutazione di sua vassi II, Papa.
sorte abbandonato e tradito dai GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
suoi nemici , e rinserrato in una vassi IV Papa
cercere chi fino allora era stato GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
temuto da tutto il mondo. vanni V Papa.
GIOVANNI, Cardinale. Giovanni
Qui modo summus eram, gau- prete cardinale del titolo del Mai-
dens et nomine Praesul, tire di Cristo nella via
Tristis et abjectus nunc mea Appia, visse sotto s. Gregorio III
fata gemo. del 73 1.

Excelsus solio nuper versabar in GIOVANNI, Cardinale. Gio-


allo, vanni prete cardinale del titolo
Cunctaaue gens pedibus oscu- di s. Marcello , trovasi registrato
la prona dabat. fra quelli di s. Gregorio III del
Nunc ego poenarum fundo de- 7 3i.
volvor in imo, GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
Vultum deformeni quemque ni prete cardinale del titolo dei
v'idere piget. ss. martiri Aquila e Prisca, fiorì

Omnibus in terris aurum mihi nel pontificato di s. Gregorio III


sponte ferebant, del 73 1.
Sed nec gaza j'uvat, nec quis GIOVANNI , Cardinale. Gio-
amìcus adest. vanni cardinale arciprete di s. Su-
Sic varians fortuna vices , ad- sanna, intervenne al concilio roma-
versa secundis no, celebrato da s. Zaccaria nel
Subdit, et ambìguo nomine lu- 743 o 74I
dit atrox. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni consagrato vescovo di Ferrara
Vacò la s. Chiesa dalla depo- da Adriano I, e da lui e da s. Leone
sizione Giovanni XXIII sino
di III decorato di vari privilegi, vieue
alla elezione di Martino V, due dalla più parte degli scrittori annove-
anni, cinque mesi ed otto giorni. rato nel numero de' cardinali di s.

GIOVANNI, Cardinale. V. s. Leone III del 795. Il Muratori


Giovassi I, Papa. nel t. Ili delle Ant. ilal. p. 12,
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ricorda una bolla del 780 , in

ni diacono cardinale della regione virtti della quale Adriano I elesse


GIO GIO 69
Giovanni in vescovo di Ferrara; Labbé nel t. IX, p. no de' Con-
ma egli crede che tal bolla sia cila , tra i vescovi sottoscritti in
falsa a Gua-
cagione della data. Il detto concilio, pone nel sesto luogo
rino afferma di aver veduto una Giovanni vescovo di Velletri, che
bolla data in Laterano a'g marzo dice Bellitrensis in vece di Veli-
772 contenente i mentovati pri- trensis, per errore forse del co-
vilegi. pista.
GIOVANNI , Cardinale. Gio- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
vanni vescovo cardinale di Selva ni prete cardinale, nell' 853 fu al
Candida, si crede che nel pontifi- concilio di s. Leone IV.
cato di s. Leone III del 795 e- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
sercitasse gli uffizi di bibliotecario ni arcidiacono cardinale della santa
e cancelliere della Chiesa romana. romana Chiesa , sottoscrisse nel-
Egli fu indivisibile compagno di 1' 853 il s. Leone IV.
concilio di
tal Papa, allorquando nella sua GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
fuga da Roma si condusse in Ger- ni diacono cardinale fu al concilio
mania, e in Francia da Carlo Ma- celebrato in Roma da s. Leone IV
gno. Trovossi presente al concilio nell' 853.
celebrato in Roma nell' 862 da GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
Eugenio II, e col carattere di le- ni prete cardinale di s. Cecilia, in-
gato apostolico si portò dall'impe- tervenne al sinodo tenuto in Ro-
ratore Lodovico I, insieme a Teo- ma nell' 872 da Giovanni Vili.
doro nomenclatore Sergio duca, , GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
Quirino suddiacono, e Leone mae- ni diacono cardinale della santa ro-
stro delle milizie ,
per giustificare mana Chiesa, sottoscrisse il decreto
il Pontefice dalle calunnie cui e- da Stefano VII emanato contro
ra iniquamente travagliato, come Papa Formoso nell' 896.
eseguì con felicissimo successo. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. V. Gio- ni diacono cardinale nell' 896 ap-
varvi VII Papa. pose la sua firma al decreto ingiu-
GIOa^ ANNI, Cardinale. Giovan- stamente emanato da Stefauo VI
ni vescovo cardinale d'Albano, fiori detto VII contro il Pontefice
,

in'11'832 sotto Gregorio IV, secondo Formoso.


I' Assemanni nella serie dei biblio- GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
tecari di s. Chiesa. Ma il Galletti varvi Vili Papa.
dice che il bibliotecario di Gresro- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
rio IV fu Leone
con più ra- , e ni prete cardinale del titolo de' ss.

gione. Il Cardella opina che sia Silvestro e Martino, fiorì sotto A-


quel Giovanni cardinale che sotto- gapito II del 9 [6.
scrisse la bolla di Gregorio V, di GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
uo privilegio pei monaci di Su- ni prete cardinale del titolo di s.
biaco. Susanna , è registrato tra i cardi-
GIOVANNI, Cardinale. Giovanni nali di Agapito II del q^6.
vescovo di Velletri e cardinale, inter- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
venne al concilio celebrato da s.Leo- ni diacono cardinale venne spedito
ne IV in Roma ncll'853. Il Borgia da Agapito II del 9 \G col caratte-
dubita del suo cardinalato, ma il re di suo legato all' imperatore Ot-
7o GIO do
tone I, per indurlo a liberare la ni diacono cardinale, sottoscrisse nel
Chiesa romana insieme col suo 993 la bolla di Giovanni XVI, con
pastore dalle mani de'nemici. Resti- cui canonizzò s. Uldarico.
tuitosi a Roma intervenne al con- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ciliabolo tenuto dall' antipapa Leo- ni vescovo cardinale di Albano, è
ne Vili contro il Papa Giovanni registrato tra i cardinali di Gio-
XII , il quale richiamato poi dai vanni XVI del 985 : fu biblioteca-
romani abrogò gli atti del conci- rio di s. Chiesa nei pontificati di
liabolo, e fece mozzare la mano Gregorio V, e Silvestro II; e si

destra al cardinale, in pena di sua trova sottoscritto ad una bolla di


temerità e ribellione, per aver sot- Giovanni XVI con la quale con- ,

toscritto con essa la sua depo- fermò privilegi del monistero di


i

sizione. Fulda.
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
ni prete cardinale di s. Croce in vanni IX Papa.
Gerusalemme , è notato fra quelli GIOVANNI, Cardinale. V. Be-
di Giovanni XV, e sottoscritto ad nedetto Vili Papa.
una bolla di Benedetto Vili del GIOVANNI, Cardinale. V. Gio-
lòil. vanni XVII detto XVIII Papa.
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni prete cardinale di s. Damaso, ni prete cardinale del titolo di s.

nel 993 sottoscrisse la bolla di Croce in Gerusalemme, viene re-


Giovanni XVI, per la canonizza- gistrato tra i cardinali di benedet-
zione di s. Uldarico. to Vili del 10 12.
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni prete cardinale de' ss. Apostoli, ni prete cardinale del titolo di s.

sottoscrisse nel 993 la bolla con la Susanna, sottoscrisse nel sinodo ro-
quale Giovanni XV detto XVI ca- mano di Benedetto Vili del 1012.
nonizzò s. Uldarico. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni prete cardinale del titolo di s.

ni prete cardinale de' ss. Quattro Marcello , intervenne al sinodo di


Coronati, appose la sua firma alla benedetto Vili del 101*2, pel de-
bolla di canonizzazione di s. Ulda- creto a favore di Villelmo abbate
rico, emanata da Giovanni XVI di s. Benigno di Fluttuarla.
nel 993. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni diacono cardinale, intervenne al
ni prete cardinale del titolo di s. sinodo romano di Benedetto \ HI
Clemente, sottoscrisse la bolla con del 1012.
cui Giovanni XVI nel 993 cano- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
nizzò s. Uldarico. ni del Papa patrizio romano, fu
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- crealo cardinale diacono da Gio-
ni cardinale diacono ed oblaziona- vanni XX del 1024, che gli con-

rio, si trova sottoscritto alla bolla ferì la chiesa di s. Agata per dia-
di Giovanni XVI del 993, per la conia; poi seguì il Pontefice (pian-
canonizzazione di s. Uldarico , che do si portò a cons-agrare la chiesa
fu la prima nella Chiesa. patriarcale d' Aquilcia. Nel io36
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- Benedetto IX lo fece vescovo di
GIO GIO 71
Palesi ri ria, nell'anno seguente inter- GIOVANNI, Cardinale. Giovali-
venne al coneilio che questo Papa m vescovo cardinale di Palestrina,
celebrò in Laterano, e morì in Ro- fiorì nel pontificalo di Benedetto
ma d'anni 38, nel io4o. Fu sepolto IX, e nel io44 : in quello di san
nella sua diaconia con lungo epi- Leone IX consagrò l' altare di s.
taffio in versi, riportalo dall' Cghclli Agata nella diaconia di Roma.
nella serie de' vescovi Prenestini. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni cardinale nipote di Benedetto IX
ni prete cardinale del titolo di s. del io33, e veseoxo Lavicanense.
Marcello, sottoscrisse la bolla che GIOVANNI, Cardinale. Tre car-
Giovanni XX 1026 spedì
nell'anno dinali fiorivano nel pontificato di
al vescovo di Selva Candida ed , Benedetto IX del io33, di questo
altra con la quale quel Papa con- nome, dell'ordine de' preti, e tito-
cesse un privilegio alla patriarcale lari di s. Cecilia, di s. Martino, e
di Grado. di s.Da ma so.
GIOVANNI, Cardinal**. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni prete cardinale del titolo di s. ni romano figlio di Lorenzo. V.
Grisogono, nel 1026 sottoscrisse la Silvestro 111 Antipapa: sembra
bolla di Giovanni XX in favore che sia il medesimo che il se-
del vescovo di Candida ed
Selva , guente.
il privilegio da quel Papa accorda- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
to alla chiesa di Grado. ni romano fu fatto cardinale e
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- vescovo di Sabina da s. Leone IX
ni cardinale suddiacono, sottoscrisse del 1049, in sostituzione di altro
ad un privilegio che Giovanni \\ Giovanni che nello scisma di Be-
del 1024 concesse al patriarca di iiidt ito IX per cinquanta giorni
Grado. occupò il palazzo lateranense. In-
GIOVANNI, Cardinale. Sotto- tervenne al concilio romano di Ni-
scrisse al privilegio della chiesa pa- colò II, e di lui si fa menzione nei
triarcale di Grado, accordato da monumenti Farfensi. Nel Mabillou
Giovanni XX del 1024, con que- toni. IV, lib. 5f), n. 68, degli Alf
sta forinola : Giovanni per grazia ludi benedettini, si narra che volen-
del Signore diacono. do il cardinale saccheggiare il mo-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- nistero di Farla , si portò con ar-
ni prete cardinale di s. Calisto in mata mano alla chiesa di s. An-
Trastevere, appose la sua firma ad gelo in Tancia, dipendente da tal
1.11 privilegio di Giovanni XX del monastero, e rovesciato l'altare u
1024, in vantaggio della chiesa di prese le sacre reliquie. Ma portan-
Grado. dosi alla sua residenza il cielo da
GIOVANNI, Cardiale. Giovan- sereno divenne procelloso, onde il

ni escovo di Porto, vide


cardinale \ cardinale si ricovrò in luogo detto
f anima di benedetto Vili morto l'Aja, ove ad onta della dirotta
nel 1024, tormentata nel fuoco del pioggia le reliquie restarono asciutti-
purgatorio, come narra s. Pier Da- Sorpreso il cardinale dd terrore pel
miano appose la sua sottoscrizione
: prodigio, nella notte per giudi/io
d una bolla ch'emanò il detto divino lu colpito d'apoplessia, t
Papa per la chiesa di Firenze per sempre perde un lato del SUO
7i
GIO GIO
corpo, onde pentito del com- fallo Vergine, ed una chiesa sotto l'invo-
messo, restituì le reliquie alla chie- cazione di s. Martino, in compa-
sa. Altri dicono che questo Giovan- gnia di sei altri vescovi. Nello sci-

ni sia Io stesso che il precedente, sma dell'antipapa Clemente III si

che s'intruse nel pontificato col tenne costantemente unito a s. Gre-


nome di Silvestro III. Certo è che gorio VII, e finì di vivere nel 1088,
s. Leone IX, alle querele di cin- o nel pontificato di Pasquale lì.
quecento monaci di FarFa , confer- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
mò i privilegi che il cardinale an- ni cardinale vescovo di Porto, crea-

nientava. Dopo tante strane vicen- to da Alessandro II nel 1066, in-

de morì, passati quarantanni di tervenne alla consagrazione della


cardinalato. chiesa di Monte Cassino. Nemico
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- dell'antipapa Clemente III, ad on-
ni prete cardinale fiorì nel pontifi- ta minacce dell' imperatole
delle

cato di s. Leone IX del 1049, e restò sempre fedele a s. Gregorio


fu arciprete della basilica vaticana. VII, di cui fu uno degli elettoli,
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- e con grande impegno cooperò in
ni cardinale vescovo di Tivoli, è Terracina all'elezione di Urbano
noverato tra i cardinali di Vitto- II, nel cui pontificato pieno di me-
re lì del io55, indi sottoscrisse al riti morì, dopo aver assistito alla

concilio Lateranense di Nicolò II. consagrazione di Lamberto vesco-


GIOVANNI, Cardinale. Giovan- vo d'Arras, fatta in Roma nel 1093.
ni prete cardinale fu creato da Ste- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
fano X del 1057, nel cui pontifi- ni cardinale prete della basilica dei

cato morì. ss. XII Apostoli, fu creato da A-


GIOVANNI, Cardinale. Giovan- lessandro II dopo il 1066.
ni prete cardinale del titolo di s. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
Marco, è registrato tra' cardinali di ni, francese di nazione, monaco e

s. Leone IX, ed intervenne al con- poi abbate monistero di Dol


del

cilio nel io5c), celebrato in Late- nella Bretagna minore, da s. Gre-

rano da Nicolò II. gorio VII del 1073 fu creato car-

GIOVANNI, Cardinale. Giovan- dinale prete del titolo de' ss. Sil-

ni vuoisi che sia uno di quei car- vestro e Martino a' Monti.
dinali,che Nicolò II creò in Osi- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
mo agli 8 marzo 1 o5g. ni fu creato diacono cardinale, e
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- poi arcidiacono di s. Chiesa , da
ni prete cardinale di Nicolò II del s. Gregorio VII del io-3, che ab-
io58, intervenne con Alessandro bandonò per seguir l'antipapa Cle-
li alla dedicazione della chiesa di mente III.
Monte Cassino. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni monaco e XXII abbate del mo-
ni cardinale vescovo Tusculano, nistero di Subiaco dell'ordine di

creato da Alessandro II del 1061, s. Benedetto, essendo levita del sa-


fu presente alla consagrazione che cro palazzo, fu da s. Gregorio \ 1

fece il medesimo della basilica di del 1073 creato diacono cardinale


Monte Cassino; ed egli nello stesso di s. Maria in Domnica.
tempo consagrò un altare della b\ GIOVANNI, Cardinale. Giovali-
GIO GIO 73
ni di Gubbio da Urbano II del 1088 eia, concorse a quella di Onorio li,

fu creato cardinale prete di Ana- s. e morì verso il 1123.


stasia; indi nel iio5 fu deputato GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
da Pasquale II alla legazione del- ni monaco dell'ordine di s. Bene-
l' Umbria, nel qual tempo d'ordi- detto, abbate del monistero di s.

ne e commissione del Papa con- Paolo nella via Ostiense, fu da Pa-


sagrò vescovo di Gubbio s. Gio- squale II del 1099 creato cardi-
vanni da Lodi, dopo la cui prezio- nale prete del titolo di s. Maria
sa morte fu incaricato dalla santa in Trastevere, e si trovò ai comizi
Sede di scriverne la vita, e di for- per l'elezione di Gelasio II.

mare processo autentico delle sue GIOVANNI, Cardinale. Giovan-


virtù e miracoli, ch'egli fedelmen- ni da Pasquale II fu fatto prete
te a Pasquale II, sotto
trasmise cardinale, indi lo spedì in Francia
del quale morì. legato apostolico col cardinal Be-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- nedetto, dove in Valenza del Del-
ni cardinale diacono creato da Ur- finato celebrò nel 1100 un sinodo
bano II del 1088 , e forse fu con ventiquattro padri, nel quale
quello chiamato di s. Maria in furono discusse due gravissime cau-
Cosmedin o scuola greca, che con- se, una riguardante Ugono abbate

fermò con giuramento quanto Pa- di Flavigny, l'altra Nortgaudo ve-


squale II nella sua prigionia ac- scovo d'Autun; ed un altro ne ce-
cordò ad Enrico V sulle investi- lebrò in Poitiers, al quale inter-
ture de' benefìzi ecclesiastici. vennero centoquaranta
ottanta o
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- s. Ivone di
vescovi, di concerto con
ni diacono cardinale di s. Adriano, Chartres, ad oggetto di esaminare
creato da Urbano I del 1088, e decidere la causa del re Filippo
sottoscrisse diverse bolle. I ,
pel suo commercio riprovevole
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- con Bertrada , avendo ripudiato
ni prete cardinale del titolo di s. Berta sua moglie. Il concilio colpì
Cecilia, creato da Pasquale II del il re con sentenza d'anatema.

i 099, intervenne aiconcilii di Gua- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-


stalla e di Laterano, fu del nu- ni cardinale diacono di s. Nicola
mero degli elettori di Gelasio II, in Carcere, nel ri 23 sottoscrisse

e di quelli che restali in Roma la bolla di Calisto II, a favore del


acconsentirono a quella seguita in monistero di s. Remigio di Pro-
Cluny di Calisto li : forse visse si- venza.
no al 1 1 28. GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- ni nacque da onesti genitori in
ni monaco di Monte Cassino, fu Bologna, abbracciò l'istituto dei
da Pasquale II del 1099 fatto camaldolesi dove si avanzò tal-
,

cardinale prete di s. Eusebio. Si mente nell'esercizio della religio-

condusse a Benevento con Calisto sa perfezione, che ne giunse il buon


li, e a di lui persuasione il conte odore fino in Sardegna, por cui
Rainulfo restituì al nominato mo- Costantino re di quell'isola volle che
nistero i beni che gli avea in- ivi fossero introdotti per suo mezzo
giustamente involati. Approvò l'e- i camaldolesi. Pasquale II approvò
lezione di Calisto li fatta in Fran- l'elezione fatta di lui nel 1 1 i
\ in
74 01 GIO
priore generale della sua congre- però gli attuari del Ciacconio ne
gazione, ed Onorio li, secondo alcuni dimostrano la falsità.
suo concittadino, nelle tempora del GIOVANNI , Cardinale. Ca-
dicembre i 1 26 lo creò cai dinaie, e «li varmi fu da Alessandro III del
conferì il vescovato d' Ostia, ch'egli 1 1 5(j creato cardinale prete dei
teneva prima del pontificato. Il Pa- ss. Giovanni e Paolo, e nel 11 78
pa si prevalse di lui nel governo sottoscrisseuna bolla di tal Papa,
della Chiesa, siccome personaggio per Oprando abbate del monistero
di sperimentata prudenza; indi il di s. Simpliciano nella diocesi di
cardinale difese a tutto potere In- Milano.
nocenzo li contro l'antipapa Ana- GIOVANNI, Cardinale. Gio-
cleto II, dopo avere concorso alla vanni nel marzo del 1 1
78 fu da
sua elezione, e averlo conseerato. In- Alessandro III creato cardinale dia-
nocenzo ancora se ne servì ne-
Il cono di s. Angelo, indi da Lucio
gli a Sari più ardui della santa Se- III inviato legato a Costantinopoli
de, per la quale non risparmiò per ridurre alla Chiesa romana gli
rischi ed enormi onde
fatiche , scismatici, i quali con percosse ini-

procurargli la pace. Pieno di me- quamente lo cacciarono, onde tor-


riti e di gloria mori nel 11 33. nato Roma morì nel 1182.
in
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
ni canonico regolare della congre- ni prete cardinale del titolo di s.

gazione di s. Frediano di Lucca , Marco alle l'alatine , sottoscrive


nel giorno delle ceneri 1 i44 IU molte bolle di Lucio III del 1181.
da Celestino II creato cardinale GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
diacono Maria Nuova ; con-
di s. ni lombardo di nazione, vescovo di
corse alle di Lucio
elezioni
II, Toscanella, nel 1181J fu da Cle-
Eugenio III, ed Anastasio IV, nel mente III creato cardinale prete
di cui pontificato morì nel 11 53. del titolo di
s. Clemente, in tem-
GIOVANNI, Cardinale. Giovan- po del quale avendo Celestino 111
ni di Napoli nel ii5o fu da Eu- decorato Viterbo della cattedra ve-
genio III creato cardinale diacono scovile, l'unì alla chiesa di Tosca-
de' ss. Sergio e Bacco; concorse nella, insieme a L'ieda e Civita-
alle elezioni di Anastasio IV, e di vecchi;!. Intervenne alla solenne
Adriano IV, sotto del «piale ter- consagi azione che Celestino 111 le-

minò di vivere. ce della chiesa di s. Lorenzo iu


GIOVANNI, Cardinale. Giovan- Lucina di Roma. In Viterbo ac-
ni monaco ed abbate be-
francese, colse insieme a quattordici cardi-
nedettino ilei tnonislero di Dol nali Innocenzo 111, il quale vi con-

nella provincia di Bourges, in da Eu- sagrò la chiesa di s. Marco, e poi


genio i5o creato cardina-
III nel l nel ii«i') trasferì il cardinale al
le, e se ne mostrò
ben degno pel vescovato Albano. Neil' ultimo
di
suo gran senno e valore nel ma- anno di questo ebbe lite coli abba-
neggio degli all'ari ecclesiastici, on- te di Grottal'errata, riguardante i

de lasciò alla posterità copiosi mo- diritti della chiesa di s. Nicolò di


numenti del suo ingegno. Il Pan- Nettuno, che il Papa decise in fa-
vinio gli attribuisce il titolo dei vore del cardinale. Sembra ch'egli
ss. Silvestro e Martino ai Monti, abbia latta una visita generale di Stta
GIO GIO 7
5*

diocesi, e che perciò tenesse ordi- santa Sede, con l'esercizio delle più
nazione in s. Maria di Nemi di sublimi virtù, e tra le altre di una
pertinenza allora de' monaci di s. eroica astinenza dal vino e dalle
Anastasio, come dicemmo parlan- carni, né sembra doversi valutare
do di Nemi all' articolo Genzano. la taccia che di avaro gli die Ro-
I monaci per la contrarietà che
,
gerio Ovedeno storico inglese. Men-
mostrarono sempre ai vescovi, cre- tre si trovava in Irlanda Innocen-
dendo lesi i loro privilegi, caccia- zo III gli scrisse diverse lettere, in-
rono dalla chiesa gli ordinati. Mo- culcandogli di eliminare il detesta-
rì inRoma nel 12 io. bile abuso ivi introdottosi, che i

GIOVANNI, Cardinale. Giovan- figli e i nipoti succedessero agli


ni patrizio salernitano, monaco avi ne' benefizi ecclesiastici. Morì
cassinese, nella Pentecoste del 1 191 nel 1208 o nel 12 io in Roma,
fu da Celestino III creato cardina- o verso il 1 2 1 2 secondo il Ciac-
le prete del titolo di s. Stefano a conio.
Monte legato d'Alema-
Celio, indi GIOVANNI, Cardinale. Gio-
gna. Dopo
morte del Papa es-
la vanni suddiacono, notaio aposto-
sendo slato eletto suo successore lico, e pontifìcio cappellano, insi-
da dieci cardinali, per soffocare gnito del titolo di maestro, nel
nel suo nascere uno scisma e di marzo o dicembre 120J Innocen-
funeste conseguenze, con eterna zo III lo creò cardinale diacono
gloria del suo nome cede spon- di s. Maria in Via Lata, e vice-
taneamente al diritto di elezione, e cancelliere di s. Chiesa. Avendo
guadagnò que' voti a favore del Giovanni re d' Inghilterra eccitala
cardinal Lotario Conti, il quale una fiera persecuzione contro gli

restò canonicamente eletto col no- ecclesiastici di quel regno, il Pa-


me d'Innocenzo III. Questi lo de- pa per I' esperienza che aveva del-
corò di onorevoli legazioni, prima la fedeltà , saviezza e valore del
nel regno di Napoli, insieme col cardinale, lo spedì colà per legato,
cardinal Gherardo, per invitare i ove restò per due anni; indi in
baroni di quel dominio a desistere coinpaguia del cardinal Pietro si
di favorire il tiranno Mareualdo, trasferì nelle Gallie per stabilir
ed a mantenersi fedeli a Federico la pace tra i re di Francia e d'In-
11, di cui il Papa era tutore. Si ghilterra, ove persuase il primo a
trasferì in seguito con lo stesso ca- riprendere la ripudiata moglie. Fu
rattere nella Sicilia, per mantene- onorato di diverse lettere da In-
re nella debita ubbidienza quel- nocenzo III, e morì nel 12 io.
1' isola dalla santa Sede data in GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
investitura a Federico II. In que- ni cappellano pontificio ossia udi-
sta legazione per la bravura del tore di rota, nel marzo o dicem-
cardinale, il conte di Lameste giu- bre !2o5 Innocenzo III lo creò car-
stiziere del regno
con ,
promise dinale diacono J sottoscrisse varie sue
pubblico e solenne giuramento di bolle, intervenne all'elezione di O-
ubbidire agli ordini della Chiesa norio III, e morì 12 17 circa.
nel
romana. Passò in seguito nella Sco- GIOVANNI, Cardinale. Giovan-
zia e nell'Irlanda, ed ivi pure di- ni nel 121 1 fu da Innocenzo III

portasi da fedele ministro della crealo cardinale prete del titolo


76 GIO GIO
di s. Prassede, indi Io deputo giu- propose per un vescovato della
dice in una causa, e poscia Jo Dalmazia, che non volle accettare.
inviò legato in oriente, ove fu Ottenuto finalmente quanto bra-
imprigionato dal duca Teodoro mava dall'imperatore e dal patriar-
Comneno, ma per mediazione la ca, tornò a Basilea dove credesi ,

di Giovanni vescovo di Crotone che arrivasse coli' ambasciatore del


nel 12 17 fu liberato. Intervenne Paleologo in principio di febbraio
ai sagri comizi di Onorio III, e 1437. Poco dopo fu deputato pres-
morì verso 1121. il so il Pontefice Eugenio IV in occa-

GIOVANNI m
Raousi, teologo sione della divisione che manifestossi
distinto del secolo XV. Entrò da nel concilio a' 7 maggio di quel-
giovine nell'ordine di s. Domeni- l'anno, ed in appresso fu inviato
co; la perizia acquistata nelle lingue per la terza volta a Costantinopoli.
orientali fu per lui un soccorso per Questa nuova negoziazione non sor-
penetrare i sensi più reconditi del- fi un esito felice ; Giovanni si ri-

le divine Scritture , ed arricchirsi mise in mare, e arrivò a Venezia


di'quanto gli scrittori greci antichi l'8 febbraio 1 438. Dopo tal epo-
e moderni hanno di più raro. Pre- ca la storia di questo legato è in-
se la laurea dottorale a Parigi , e certa. Alcuni pretendono col padre
nel 1^.16 fu eletto procuratore ge- Echard, che abbia sempre aderito
nerale del suo ordine presso la cor- al concilio di Basilea, e che dal-
te di Roma, sotto Papa Marti-
il l'antipapa Felice V sia stato fatto
no V, che lo nominò uno de' suoi vescovo d' Argo nel Peloponneso,
teologi al concilio di Basilea. Fu e quindi cardinale, come scrivem-
pure scelto a presiedervi in luogo mo al volume IV, pag. 171 del
del cardinale Giuliano Cesarmi che Dizionario. Altri vogliono che ab-
non poteva trovarvisi all'apertura. bia abbracciato il partito di Eu-
Giovanni giunse a Basilea nel 4-3 1 1
genio IV, e che questo Pontefice
e vi perorò con molta forza. In gli conferisse il vescovato d'Argo
seguito parlò per otto mattine nel al suo ritorno dal terzo viaggio di
concilio, per combattere la dottrina Costantinopoli. Secondo l'opinione
degli ussiti. Fu spedito a Costan- più comune egli visse fino do-
tinopoli in qualità di legato, all'ine po l'anno 1 44-3- Gli scritti che
d' indurre l'imperatore Giovanni di lui ci rimangono sono: i.° Il
Paleologo ed il patriarca Giuseppe lungo discorso da lui recitato nel
a mandare deputati a Basilea per concilio di Basilea contro gli errori
trattarvi la riunione; il che otten- degli ussiti , riportato nella storia
ne. Ma i greci non avendo fatto di quel concilio, e dal Bzovio nel
nessun conto di quanto i loro am- toni. XVI degli annali ecclesiasti-

basciatori avevano promesso al ci. 2. Gli atti della sua legazione


concilio, fu Giovanni inviato nuo- a Costantinopoli, che trovatisi fra

vamente a Costantinopoli con mol- quelli del concilio di Basilea , e


ti altri, e dopo molte conferenze quattro lettere sul medesimo sog-
giunse a far sottoscrivere alcuni getto, che veggonsi manoscritte nel-
articoli. Egli trovavasi ancora a Co- la biblioteca del granduca di Fi-
stantinopoli quando il senato di renze. 3.° Una relazione de' suoi
Ragusi a' 3o dicembre i/j.35 Io viaggi in oriente , conservataci da
GIO GIO 77
Leone Allacci. 4-° Un sermoue in rossa piana, terminata con le punte
lode di s. Benedetto, pronunciato a a martello, e in mezzo di essa era-
Roma nel i43o in presenza dei no le immagini de' ss. Gio. Batti-
cardinali. La sua opera sui nomi sta e Tommaso.
indeclinabili ed alcuue espressioni GIOVANNI POLI o GIOVAN-
della Bibbia, che condusse a fine NOPOLI. Borgata o piccola citta
in Costantinopoli, non si trova. che Giovanni Vili dell' 872 fab-
GIOVANNI (s.) d'Acri. V. Acri. bricò sulla via Ostiense, per mette-
GIOVANNI BATTISTA e TOM- re al coperto la basilica di s. Pau-
MASO Ordine equestre. In Ac-
(ss.), lo dalle incursioni e piraterie dei
cona, non in Ancona, alcuni zelanti saraceni, e dalle vessazioni delle ma-
e pii gentiluomini gli dierono ori- snade, onde gli diede il suo ponti-
gine per soccorrere gl'infermi , da ficio nome. In processo di tempo
loro caritatevolmente accolti in di- andò distrutta, come si disse al
versi ospedaliappositamente eretti, voi. XII, p. 211 del Dizionario.
che poscia furono ridotti in com- GIOVENAZZO (Juvenacen). Cit-
mende a causa delle pingui lascite, tà vescovile del regno delle due
e di molti privilegi conceduti ai Sicilie, nella provincia di Terra di
medesimi dai sommi Pontefici, i Bari, posta su d' una roccia in ri-
quali avendo innalzato i gentiluo- va al mare Adriatico con titolo ,

mini al grado di cavalieri, sotto gli di ducato capoluogo di cantone.


,

auspico de' ss. Gio. Battista e Tom- L'origine della città è assai anti-
maso, obbligarono quindi a fare
li ca, e chiamò Natiohim Juvena-
si

la guerra ai masnadieri, per faci- cium: le sue mura, e l'elevato ca-


litare e rendere sicuro 1' accesso dei stello vecchio dimostrano come fos-
pellegrini a Terra Santa , secondo se un tempo validamente munita.
alcuni autori che scrissero degli or- Rinchiude oltre la cattedrale, fatta
dini militari ed equestri. L' ordine edificare dall' imperatore Federi-
fu chiamato anche di Tolemaide co I nel 11 83, diverse altre chiese,
e d'Acri, nomi co' quali si chiamò vari ospedali, ed istituti di benefi-
Accona o Accaron. Alessandro IV cenza per l'educazione, pei fanciulli
approvò l'ordine, e Giovanni XXII esposti, pei mendicanti e vagabon-
lo confermò sotto la regola di s. di. Contiene circa settemila abitanti,
Agostino. Alfonso il Savio re di X ed ha il territorio ridondante di
Castiglia, avendo chiamato nel suo cereali , vino olio ed amandorle.
,

stato molti di questi cavalieri per Dicesi che sia stata fabbricata sul-
guerreggiare contro i mori, li ricolmò le rovine dell' antica Ignatia, e fu
di benefizi, e nel suo testamento signoria della nobile famiglia del
gli lasciò considerabili ricchezze; Giudice.
ma per le perdite fatte nella Siria, La sede vescovile, al dire di Com-
indebolitosi 1' ordine, venne riunito man ville, fu eretta verso l'anno
al Gerosolimitano, che in molte co- 65 1, sotto la metropoli di Bari,
se ne somigliava l'istituto e lo spi- altri più tardi fanno fondata que-
rito. Il padre Bonanni, che nel Ca- sta sede , cioè nel decimo o uel
talogo degli ordini militari ne ri- decimoprimo secolo, ed è perciò
porta a p. L1X la figura, dice che che alcuni ne fanno pruno vescovo
l' insegua consisteva in una croce Pandouo del q5i, altri Giovanili
78 GIO GIO
del 107 quale intervenne alla
1, il lino Morola o Moroni. Pietro di
solenne dedicazione che il Papa A- Recanati, vescovo del 1 4-7 ' > otten-
Jessandro II fece della basilica di Mon- ne dal re Ferdinando un diploma
governò venticinque an-
te Cassino, e in favore di Giovenazzo : interven-
ni. Nel 1096 gli successe Pietro che ne alla che in Ro-
canonizzazione
consacrò la chiesa di s. Eustachio ma celebrò Innocenzo Vili di s.
di Padula nella diocesi; nel 1 1 1 Leopoldo IV, marchese d' Austria.
Bernerio che ottenne dalla regina Gli successe nel 1
4 f)^ Giustiuo Plan-
Costanza le decime sulla città in , ca nobile di Giovenazzo, oriondo
anima del suo defun-
suffragio dell' romano. Leone X nel 1 o 1 7 vi co-
to marito Boeniondo principe di stituì amministratore il
perpetuo
Antiochia. Orso del 1124 seguen- cardinale Lorenzo Pucci, il quale
do le parti di Anacleto II antipa- rassegnò la sede con diritto del re-
pa ne ottenne un privilegio. Berto gresso a Giacomo Tramarino di
del 1172 sperimentò con la sua Giovenazzo, e poi fece altrettanto
chiesa la munificenza del re Gu- con Marcello Planca pure di Gio-
glielmo. Paolino del 11 84 consacrò venazzo. Nel 1^28 fu da Clemen-
il nuovo battisterio. Pietro nel te VII fatto vescovo Lodovico For-
1226 eletto dal capitolo, fu con- conio, virtuoso ed egregio aquilano.
fermato da Onorio HI. Leonardo Giovanni de Piibera spagnuolo del
de Sermineto, monaco di Fossa - 1J49 intervenne al concilio di Tren-
nuova, ben accetto ad Innocenzo IV to, il quale trasferì le monache
per esemplarità di vita e lettera- benedettine nell'interno della città,
tura, nel 12 53 fu promosso a que- presso la chiesa de' ss. Gio. e Pao-
sta chiesa. Salvio eletto dal capito- lo, e fu benemerito ed esempi. ne
lo, fu confermato da Gregorio X vescovo. Sebastiano Barnaba eresse
nel 1275. Fr. Giovanni da Traili nella cattedrale una cappella al ss.
de' minori, a'2 maggio 1283 con- Crocefisso, ed ottenne da Grego-
sagrò solennemente la cattedrale. rio XIII l'indulgenza perpetua per
Fr. Guglielmo inglese de' minori, quelli che la visitassero.
nel i32Q ottenne dal re Roberto Lodati vescovi furono Luciani)
la reintegrazione dei diritti spettanti de Rossi, e Gio. Antonio Vipera-
alla Giacomo Morola o Mo-
chiesa. Di, Gregorio Santacroce, e Giulio
roni nel i333 divenne vescovo del- Masi nobile fiorentino, il quale ab-
la patria. Bonifacio IX nel 1390 bellì la cattedrale, ornò la cappella
dalla sede di Tropea trasferì a que- del Crocefisso, rinnovò il battiste-
sta Francesco Balmolino gli suc- ; rio, eresse una cappella alla Beata
cesse Grimaldo de Turcoli di Gio- \ ergine di Loreto, e fuori della
venazzo. Nel i/±55 Calisto III fece città la chiesi di s. Maria della
commendatario di questa chiesa il Misericordia, chiamò i cappuccini
cardinal Antonio de la Cerda del a stabilirsi in Giovenazzo, e pose
titolo di s. Grisogono. Ebbe a suc- la prima pietra alla loro chiesa di
cessore il vescovo Ettore Galgano s. Carlo.vescovo Carlo Maranta
Il

d' Aversa nel 1 4^7 > cne ottenne napoletano, nobile, dotto ed illu-
dal re Alfonso 1 la conferma di stre, celebrò il sinodo, pose la pri-
tutti i privilegi. Nel 1462 Pao- ma pietra nella chiesa di s. Maria,
lo II fece vescovo della patria Ma- e de' ss. Giusto, Carlo e Filippo
GIO GIO 79
fuori della città, e nel ìG">-j fu pulii 1818, soppresse le sedi di

trasferito alla sede di Tropea da Giovenazzo e Terlizzi, e le assegnò


Alessandro VII. Il vescovo Michele alla diocesi di Molfetta [Vedi), di

Vaginali rifece l' episcopio , e il cui fece vescovo nel 1820 monsi-
convento de' minori conventuali ;
gnor Filippo Giudice Caracciolo di
gli successe nel Agnello Ai-
1 67 1 Napoli, che poi il Papa che regna
feri, come il predecessore de' minori creò cardinale, avendolo sino dal
osservanti: ristorò la cattedrale, fe- 1833 traslato alla sede di Napoli. Il
ce altri miglioramenti all'episcopio, medesimo regnante Gregorio XVI,
consagrò la chiesa de'cappuccini, sos- ad istanza dell' odierno monarca
tenne ancor lui grave lite coi cittadi- delle due Sicilie Ferdinando II, re-
ni di Terlizzi,e si esercitò in diverse stituì a Giovenazzo ed a Terlizzi
pie opere. Nel1693 Innocenzo XII l' onore di cattedrali vescovili, la-
nominò vescovo fr. Giacinto Chyur- sciandole unite a Molfetta; e nel
lia, di ed antichissima
nobilissima concistoro de' 19 maggio 1837, fe-

stirpe greca, che in più modi si rese ce vescovo di Molfetta, Giovena/zo


benemerito di questa chiesa eresse : e Terlizzi l'attuale monsignor Gio-
per le povere orfane il pio luogo vanni Costantini di Cosenza, essen-
detto il Monte della Carità, edificò do tulte e tre le sedi immediata-
e consagrò la chiesa di s. Felice, mente soggette alla santa Sede.
ingrandì il monastero delle mona- La cattedrale di Giovenazzo è
che benedettine di s. Gio. Batti- sacra a Dio , sotto l' invocazione
sta, e fece quelle altre commende- della Assunzione della B. Vergine,
voli cose che si leggono Dell' Italia essendo composto il capitolo della
sacra dell' Ughelli , tom. VII, p. dignità dell' arcidiaconato, di sedici
770 e seg. La continuazione della canonici, compresi il teologo ed il

serie de' vescovi si legge nelle an- penitenziere , di venti mansionari,


nuali Notizie di Roma. Mentre era e di altri preti e chierici addetti al
vescovo di Gioveuazzo Paolo de divino servizio. La cattedrale ha il

Mercurio di Camerata, fatto vesco- batlisterioj e la cura parrocchiale è


vo nel 1731 da Clemente XII, il affidata all' arciprete. Non avvi al-

Pontefice Benedetto XI\ a' 26 no- tra parrocchia, ma alcuni conven-


vembre 1749 eresse in cattedrale ti e monasteri di religiosi d'ambo
la chiesa di Tei lizzi [Fedi), e 1' u- i sessi, un conservatorio di donzel-

nì a quella di Giovenazzo, ed il le , diversi sodalizi , ospedale e


primo vescovo di Giovena770 e monte di pietà.

Terlizzi uniti Cu Giuseppe Orlandi GIOVIAMO, Cardinale. Gioca-


monaco celestino, di Tricase, fatto no prete cardinale del titolo di S.

dallo Benedetto XIV nel


stesso Emiliaua, fiorì nel 4g4> ne l ponti-
17I2. Indi di Giovenazzo e Ter- ficato di s. Gelasio I.

lizzi ne fu ultimo vescovo Michele GIOVIMANO, Cardinale. Gio-


Continisi d' Altaiuura, fallo vescovo viniano cardinale prete del titolo

da Pio \ nel 7 7G, dappoiché nel-


I 1 di s. Sabina, intervenne al concilio
la nuova circoscrizione ili diocesi, romano dell'853, tenuto da s. Leo-
ohe Pio VII fece ad istanza del re ne IV.
Ferdinando I, per l* autorità della GIOVJNIÀNO, eresiarca del IV
bolla De uiiliori domiiiicae, \ Lai. secolo. Passò i primi anni li» le
8o G P
I GIR
austerità della vita monastica in un GIRACLA. Città vescovile di
monastero governato da s. Ambro- Sardegna, situala nella parte set-
gio, in uno de'sobborghi di Milano, tentrionale , all' oriente di Sassari.
dal quale uscito, si recò in Roma, Giracla o Gisara fu eretta nel se-
ove cominciò a seminare i suoi er- colo XII, e nel principio del se-
rori. Dopo esser caduto nell' em- colo XVI fu unita ad Otana, la
pietà lasciò la "vita mortificata , e qual sede nel medesimo secolo
si diede allo stravizzo , vantandosi venne unita ad Alghero (Vedi).
tuttavia di essere monaco. Predi- La chiesa cattedrale era sotto lin-
cando egli una dottrina piacevole vocazione di s. Antioco; aveva un
ai sensi , ebbe in Roma molti se- piccolo capitolo composto delle di-
guaci dell' uno e dell' altro sesso. gnità dell' arciprete, del decano, e
] suoi errori furono molti : egli di- di cinque canonici. 11 vescovo or-
ceva che la verginità non era pre- dinariamente risiedeva in Arderà,
feribile matrimonio che i bat-
al ; luogo della diocesi, e ne fu il pri-
tezzati non potevano più peccare; mo Pietro del 1 1 1 6, che poi as-
che tanto merita chi digiuna, quan- sistette allaconsagrazione della chie-
to chi mangia ringraziando Dio ; sa di s. Saturnino, fatta dall'arci-
che in cielo tutti hanno premio vescovo di Cagliari, essendo questa
eguale , e che tutti i peccati sono sede allora sulfraganea della me-
eguali ; che Maria non restò ver- tropoli di Sassari. Gli successe
gine dopo il parto. Quest' ultimo Mariano Thelle, e dopo di lui
errore fu tenuto ancora da Incma- sedettero altri quindici vescovi si-

ro, Wicleffo, Pietro Martire, e Mo- no al i49 F > riportati dal Mattei
lineo, e con questi anche da Sa- nella Sardinia sacra a p. 2 1 3 e
muele Rasnagio. S. Girolamo e s. seg. Questa chiesa fu conosciuta
Agostino scrissero contro Giovinia- con differenti nomi, cioè: Gira-
no, il quale fu condannato in un clensis, Bisargensis, Bisarcluensis,
co' suoi seguaci dal Pontefice s. Si- Guisarchensis , Giphardensis, Gra-
ricio un sinodo romano tenuto
in vellensisye Gisardensis. Al pre-
nel 390, e poco appresso in un sente è vescovo d'Alglrero mon-
altro celebrato da s. Ambrogio in signor Pietro Raffaele Arduini dei
Milano. Finalmente essendo stato minori conventuali , già vescovo
esiliato dall'imperatore Teodosio, e di Carra ìli partibus, fatto dal le-
di poianche da Onorio in Boas gnante Gregorio XVI nel concisto-
sulle della Dalmazia , morì
coste ro de'3o gennaio 1 8 3. J

miserabilmente fra la crapula e la GIRAMONA o GIROMUNTA.


lascivia, circa l'anno f\.\i. Sede vescovile nella Mauritiana Ce-
GIOVINO (s.). V. Giova (s.). sariana, nell'Africa occidentale, sot-
Gì O VITA (s.). V. Faustino e to la metropoli di Giulia Cesarea.
GlOYITA (SS.). Reparato suo vescovo fu alla con-
G1PSARIA. Sede vescovile del- ferenza di Cartagine del 4^4> <\ uu ì-
la Mauritiana Cesariana, nell'A- di venne esiliato dal re dei van-
frica occidentale, sotto la metropo- dali Unnerico.
li di Giulia Cesarea. Germano suo GIRARDO (s.), monaco di Fon-
vescovo intervenne nel 4-H alla tenelle. V. Vandregesilo (s.).

conferenza di Cartagine. G1UARDO, Cardinale. Giraldo


GIR GIR 8r
prete cardinale del titolo in Fa- Pincio, avendolo fatto arcivescovo
sciola, ossia Nereo ed Achil-
de 'ss. di Ferrara, al modo che dicemmo
leo, è sottoscritto ad una bolla da- al voi. XXIV, p. 184 del Dizio-
ta in Laterano da Onorio II nel nario. Si narra che nel conclave
1129, a favore del monistero di in cui fu eletto Pio VI Braschi, il
Vendòme nelle Gallie. cardinale potè riuscire a fare an-
G1RAUD Bernardino, Cardina- nullare l'esclusiva che ambascia- 1'

le. Bernardino de' conti Giraud no- tore di Francia voleva dare al por-
bile romano , nacque in Roma ai porato Braschi, mostrando una let-
i4 luglio 172 1, e meritò per gli tera autografa del re Luigi XVI,
studi e felice ingegno di essere fatto ove questi dichiarava nulla avere
a' 26 aprile 1763 da Clemente da dire contro il cardinal Braschi.
XIII uditore di rota, e quindi dal Per gratitudine Pio VI accettò la
medesimo promosso alla nunziatu- di lui rinunzia all'arcivescovato di
ra di Parigi, dichiarandolo nel con- Ferrara, ed offrendogli quella ca-
cistoro de' 6 aprile 1767 arcive- rica che più gli piacesse, egli scel-
scovo di Damasco hi partibus. Si se quella di pro-uditore, che funse
guadagnò la grazia del re Luigi sino alla morte. La benevolenza di
XV, che con piacere la sera fa- Pio VI giunse a tal segno, che
ceva una partita di giuoco con lui. spesso lo andava a visitare nel di
Dai numeri 8296 e 83 18 de Dia- lui bel palazzo in Borgo ,
palazzo
ri di Roma del 77 si ha come 1 1 che poi acquistò la nobile famiglia
Clemente XIV con breve speciale Torlonia, e ne parleremo a Palaz-
l'autorizzò, come nunzio di Parigi, zi di Roma. Quando però Pio VI
di ricevere in suo nome la solenne nel 1782 si decise di andare a
professione di madama di Francia Vienna, il cardinale vi si oppose,
Luisa Maria monaca teresiana scal- e tanto si disgustarono eh' egli si

za nel monistero di s. Dionigi, fi- astenne di recarsi alla consueta u-


glia del re, e come il Papa par- dienza, mandandovi il proprio udi-
tecipò in concistoro al sacro colle- tore Rovarelli che fu poi cardina-
gio la seguita solenne professione le. Prima che il Pontefice ritor-
nelle mani del nunzio, il quale di- nasse in Roma , sorpreso il cardi-
cesi che in questa funzione fu au- nale da una colica morì d'anni ses-
torizzato vestire gli abiti cardinali- santuno e circa tre mesi, la notte
zi. Quindi lo stesso Clemente XIV venendo il 3 maggio 1782, nel
li 17 giugno di detto anno lo creò detto palazzo di sua famiglia. Nel
cardinale prete, ma riserbandolo in numero 768 del Diario si raccon-
petto lo pubblicò nel concistoro ta l'ultima sua infermità, e quan-
de' 19 aprile 1773, per cui si leg- to andiamo a riportare in succin-
ge nel numero 8468 del Diario, to. Il suo cadavere Cu trasportalo
che il Papa dichiarò cameriere d'o- nella chiesa di s. Maria in Valli-
nore il conte Stefano fratello del cella, ove ne' funerali cantò la mes-
cardinale, acciò quale ablegato apo- sa il cardinal Zelada alla presen-
stolico gli presentasse in Viterbo za di dieciotto cardinali ; indi fu
la berretta cardinalizia. Ritornato tumulato avanti la cappella genti-
in Roma gli conferì per titolo la lizia di sua famiglia, dedicata alla
chiesa della ss. Trinità al monte Venuta dello Spirito Santo Con
VOL. XXXI. r,
82 GIR GIR
sua disposizione testamentaria ordi- misure, e che il cardinale non era
nò la celebrazione di tremila mes- morto, ma fuggito in Francia, di-
se in suffragio della propria ani- cendosi essersi preso un cadavere
ma ; lasciò duecento scudi ai po- all'ospedale di s. Spirito, ponendo-
veri della sua parrocchia di s. Gia- gli sul volto la maschera del car-
como a Scossacavalli; le sue pia- dinale. Né deve tacersi, che i fra-
nete nobili le donò al titolo ed alla telliGiraud, allorché Pio VI armò
chiesa che ne contiene il corpo, al- contro le armate repubblicane, cor-
tri paramenti sacri e calici alla det- risposero all' invito ch'egli fece nel
ta parrocchia ; due rispettabili le- 1796 a' suoi sudditi di aiutarlo,
gati ai conti Alessio e Ferdinando ed offrirono trenta uomini con ve-
suoi fratelli; la paga in vita a mol- sti, armi e cavalli, esibendosi pronti

ti famigliari, oltre la consueta di- a militare eglino slessi come volon-


stribuzione di tremila scudi a tutta tari, come si legge nel tom. I, p.
la famiglia, ed in luogo del cor- i43 della Relazione dell'avversi-
ruccio e quarantene dispose sei me- tà ce. di Pio FI, del eh. monsig.
sate a cadauno de' suoi famigliari. Baldassarre Questo cardinale fu an-
Del resto istituì eredi poveri, e i noverato alle congregazioni conci-
per essi il Papa Pio VI, acciò ne storiale, dell'esame de' vescovi, del
disponesse nel modo che credeva concilio, de' vescovi e regolari, del-
più conveniente, al quale donò un la rev. fabbrica, della visita, e del-
quadro di Giulio Romano rappre- l' indulgenze e sagre reliquie. Fu
sentante la sacra Famiglia. Nel nu- protettore dell'ordine gerosolimita-
mero i324 poi del Diario del no, di quello de' monaci girolami-
1787 si legge l'iscrizione sepolcra- ni, di quello de' minori osservan-
le marmo, decorata di vago or-
di ti, riformati, e del terz' ordine di
nato di fini marmi a più colori ,
s. Francesco dei monistcri di s.
;

posta sulla sua tomba d'ordine di Rosa e delle duchesse di Viterbo,


detto Pontefice, perciò essa termi- di s. Chiara di Sezze, della ss. Tri-

na con queste espressioni: Cui mo- nità di Todi, de' ss. Filippo e Gia-
numentimi faci uni est fussu D. N. como d'Ischia, e del Divino Amo-
Pii FI Pont. Max. Quem in sub- re di Monlefiascone ; del capitolo
sidium eeenorum heredem ex te- e clero di Rimini, del collegio dei
stamento reliquit. Si sa che Pio VI dottori di Viterbo, e delle univer-
erogò 1'
eredità a vantaggio dilla sità de' candellottari e cappellata;
fabbrica del Conservatorio Pio, delle città di Viterbo, Loreto, Ke-
nella erezione d' una scuola di di- pi, e di s. Elpidio, del Porto di
segno nelle Scuole cristiane a s. l'i 1 ino, Mont Olmo, Montefio-
di
Salvatore in Lauro, ed in altre li- re , Barberano, Campi, Capo di
inosinc. Dal (in qui detto resteran- Monte, Lugnano, e Castiglione del-
no confutate le calunnie sparse la Teverina. Dal suddetto conte
mentre Pio VI era in Vienna, cioè Ferdinando fratello del cardinale
ch'egli avea trovato presso l'im- nacquero Pietro, Giovanni, Giu-
peratore Giuseppe 11 dei rescritti seppe e Francesco fra questi si :

ilei cardinale , che lo autorizzava distinse il conte Giovanni celebre


di cose ignorate dal Papa, che pei- commediografo romano, la cui bella

ciò questi divisava piendere forti biografia scrisse il eh. Luigi Car-
GIR GIR 83
(Tinnii, e si legge nel giornale di gittano mare col nome di Àca-
al

Roma l' Album nnin. 4?j ^el ' 83c), gras. Occupa l'antica Omphace,
col ritratto somigliante del conte, luogo munito ed artificiosamente
bene inciso, del quale abbiamo in edificato da Dedalo cretese per
sedici tomi le Opere edite ed ine- servire a Cocalo di reggia. Fu poi
dite, Roma 1840 pel Monaldi. V. fortezza che guardava il sottopo-
il Diario di Roma n.° 4o, del i844- sto Agrigento, il quale si compone
GIRBA, GERBA,o GIRPA. Vi ora di un ammasso di ruderi, che
furono due città vescovili di que- dicesi Girgenti vecchio. La città
sto nome nell'Africa occidentale, presenta una vista amenissima, ma
questa e la seguente. Questa Gir- poco è lodala la sua costruzione,
ila, detta anche Gisipa, nella pro- ed anguste ne sono le vie. Girgen-
vincia proconsolare, sotto la me- ti ha un castello fortificato ed è ,

tropoli di Cartagine, ebbe per ve- piazza di guerra di terza classe.


scovi : Manilio, che nel 255 fu al Possiede un gran numero di cine-
concilio cartaginese, adunato da s. se, compresa la cattedrale, ed am-
Cipriano ;
Quodvultdeus, che nel pie e ricche case religiose, con va-
4- 1 1 con altri vescovi cattolici tro- ri stabilimenti benefìci : la catte-
vossi alla conferenza di Cartagine; drale fu costrutta nel luogo e coi
Urbano, che nel 4^° fu rilegato da rottami dell'antico tempio di Gio-
Unncrico re de' vandali; e Donalo, ve ; è un vasto edilizio, ben illu-

clic sottoscrisse al concilio riunito minalo, e di una struttura intera-


nel 52 5 in Cartagine da Bonifacio, mente acustica, per cui ha un no-
GIRBA o GIRBITA. Sede ve- tabile e curioso eco. Questo edi-
scovile della provincia di Tripoli, ti/io, oltre a molti monumenti dei
nell'Africa occidentale. Furono suoi suoi vescovi , contiene un antico
vescovi: Proculo, che fu al conci- sarcofago, considerato pei bassori-
lio Cabarsussa nel 394; Fausto,
di lievi di cui è adorno come una
che intervenne alla conferenza di meraviglia dell'arte; esso serve di
Cartagine, e poi fu esiliato nel 4§4 fonte battesimale. Ila un'accademia
da Unnerico; e Vincenzo, che nel di studi, con biblioteca, e copioso
5i5 si portò al concilio cartagine- gabinetto di medaglie. Il palazzo
se, qual rappresentante la provin- municipale è il più distinto tra 1
cia Tripolitana. palazzi. Questa città fa qualche
GIRGENTI (/fgrigentin). Città commercio del suo pic-
col mezzo
eoo resilienza vescovile nel regno colo Mediterraneo sci-
porlo sul
delle due Sicilie, nella provincia vaio nel 1782, con molo, e mu-
Valle minore di Girgenti, capo- nito di baloardo ed opportuno fa-
luogo della medesima, di distretto ro; questo porto è il solo della
e di cantone. È sede di una corte costa meridionale dell' isola ma ,

eliminale, e di un tribunale civile. non può ricevere che piccoli na-


Si estende sul pendio d'una mon- vigli. Presso il lido s' innalza nel
tagna, detta già colle di Minerva, porto il caricatore de' grani, giac-
della (piale dea nella parte più ché può la città chiamarsi l'empo-
erta si vedeva un tempio. Con* rio di Sicilia per tale negozia/ione.
Uniscono ai piedi di e>vi i fiumi Il territorio circonvicino è filile e
Drago e Sambiagio, che uniti si delizioso. Presso al Drago vi sono
84 GIR GIR
due sorgenti di nafta o petroleo; ciò anche palazzo de' giganti. In
a qualche disianza all'est della cit- mezzo a tante rovine Agrigento
tà vi è un'abbondante miniera di presenta ancora un tempio intatto
zolfo in attività , e più lunge al nella forma, già consacrato alla Con-
nord si scuopre il vulcano Macca- cordia, di cui sono celebrati i gre-
luba, le cui eruzioni consistono in ci profili, la nobile dorica sempli-
gas idrogeno. cità, e la conveniente ed elegante giu-
Girgenti vecchio occupa il sito sta distribuzione delle parti. Esso è
dell'antica Agrigento: in mezzo alle lungo centoventidue piedi e largo
maestose rovine di questa vasta e cinquantadue, fu convertito in chiesa,
bella città s' innalzano molti con- e deve la sua conservazione al corpo
venti ; fra gli avanzi degli antichi di s. Gregorio che vi si venera. Gir-
templi si osservano quelli di Gio- genti fu patria d'Empedocle filo-

ve Atabirio od Olimpico, di Giunone sofo e poeta, di Carcino poeta tra-


Lucina, della Concordia, di Apollo, gico, di Acrone capo degli empiri-
di Venere, di Vulcano, di Diana, ci, di Metello cantore, di Evhemer,
di Ercole, di Castore e Polluce, di Fcace architetto, e di altri uo-
di Esculapio, di Cerere, e di Pro- mini celebri; ebbe ancora molti
serpina; vi ancora di si scoprono illustri ecclesiastici, quali nomi-
fra'

tratto in di gran
tratto dei vasi neremo il cardinal Lodovico Co-
bellezza, ed altre importanti anti- nato arcivescovo di Palermo, e pa-
chità. L'imponente aspetto delle store di altre chiese. Una gran pi-
rovine di Girgenti ricordano alla scina era fuori della città, profonda
memoria epoche ed avvenimenti venti cubiti, e del circuito di sette
famosi ; essa si estendeva in dieci stadi, ove si conservava immensa
miglia, e comprendeva immensa quantità di pesce pei pubblici con-
popolazione di ottocentomila abi- viti testimonianza del lusso a-
:

tanti, tutti ed aldediti alle arti grigentino è pure la grandiosità


lusso, ove capolavori del genio de- dei superstiti sarcofagi e sepolcri.
gli antichi decoravano le sue mu- Narrasi del ricchissimo Gellia agri-
ra, avendovi Zeusi dipinto Vene- gentino, manteneva pubblica
che
re, studiando le forme delle più tavola da mangiare per qualunque
avvenenti e perfette donzelle di numero di forestieri che si trovas-
Agrigento. Meraviglioso prodigio se nella città, quali dai suoi pag- i

architettonico fu tempio di Giove il gi venivano invitati; esempio che


Olimpico, splendidamente costrui- fu poi da altri seguito ed in un ;

to dai siciliani emulatori della Gre- giorno avvenne, che novanta cava-
cia, lungo trecentosessanta piedi lieri di Gela arrivati nella cruda
largo sessanta, alto sopra terra cen- stagione in Agrigento, trovarono
toventi. Negli opposti suoi portici pronte altrettante clamidi e tuni-
stavano i preziosi bassorilievi , di che per cambiarsi di vestiario. Lo
cui quello all'oriente mostrava ef- smodato lusso aminoli talmente gli
figiata la battaglia dei giganti, e agrigentini, che stretti da duro as-
quello all' occidente l' eccidio di sedio furono indotti ad ordinare,
Troia ; gli smisurati avanzi di che le sentinelle nelle notturne vi-
questo edifizio possono dare idea di gilie non potessero avere più d'una
sua sontuosità, e fu chiamato per- coltre e di due guanciali. Di A-
GIR GI R 85
grigento ci lasciò una magnifica dificaia fu quindi, e presa dai ro-
descrizione Diodoro Siculo. mani l'anno 210. Questa città fu
Pretendesiche Agrigentoabbia pre- una delle prime in Sicilia ad essere
so il suo nome dal monte Agragas, occupata dai saraceni, allorché fu-
nome comune alla montagna ove rono costretti a togliersi dall' asse-
fu eretto, ed al fiume che le scorre- dio di Siracusa nell'anno 825 o
va ai piedi. Furono i cittadini di 828 di nostra era. Tali invasori si

Gela che impresero a fabbricarla, ribellarono poscia nel 935 contro


ma la colonia per la sua magnifi- il loro governatore, persona ingiu-
cenza, e numero degli abitanti, su- sta e rapace ,
per cui il califfo

però in breve la madre patria. Fatimata mandò dall' Africa un e-


Credesi fondata nel primo anno sercito per castigarli poterono re- :

della cinquantesima olimpiade, cioè sistere fino all'anno 94°> essendo


58o anni avanti l'era volgare: Tu- stati soccorsi dai palermitani, an-

cidide narra che fu fondata dagli ch' essi ribelli ai maomettani. Fu


abitanti di Gela 584 ann i avanti in tali luttuose circostanze , che
Gesù Cristo. Il suo governo talora l'antica Agrigento maggiormente
fu democratico, e talora monarchi- soffrì, e fu saccheggiata. Soltanto
co. Falaride esule della sua patria nel o 1093 fu ricuperata
1089
Astapilea nell' isola di Creta, fu il dai comandati da Piuggero
cristiani
primo ad usurparvi il supremo po- duca di Puglia ; divenne quindi
tere. Incominciò a regnare con la dopo Siracusa una delle città più
generosità e colla dolcezza, ma usò considerabili della Sicilia , ebbe i
della maggior severità nel reprime- suoi signori particolari , e seguì la
re le sedizioni. Vi è però dell'esa- sorte dell' isola ; soggiacque alla do-
gerato nei racconti delle sue tiran- minazione greca, nel 11 54 si sot-
nie, anzi si reputa fàvola da molti tomise a Palermo, e fece parte del
la formazione di un toro di
critici regno.
bronzo eseguita dallo scultore Pe- La fede cristiana fu propagata in
rdio, per dare altrui lenta e tor- Girgenti primi tempi della
nei
mentosa morte, la quale vi trovò Chiesa, e secondo la tradizione s.
egli slesso d' ordine di Falaride Libertino ordinato da s. Pietro ne
che sdegnato di tanta atrocità con- fu il primo vescovo, e soffrì il mar-
sacrò ad Apollo la macchina orren- tirio sotto gì' imperatori Vespasia-
da. Abbiamo centoquarantasei let- no e Domiziano j verso l'anno 96
tere di Falaride, che se fossero dell' era volgare. Altri dicono con
autentiche tornerebbero a suo grau- Commanville fondata la sede nel
d' elogio, per la saviezza ed umanità quinto secolo suffraganea di Pa-
,

di sentimenti in esse espressi. Indi lermo, e secondo le notizie greche


i romani ed cartaginesi si dispu-
i di Siracusa : al presente è suffira-

tarono a lungo il dominio di questa gaueo Girgenti della metropoli di


città. A m dea re distrusse Agrigento Monreale. Verso l'anno «)(> n'era
circa 4°f» ;,n,n prima dell'era vol- vescovo s. Gregorio, al tempo de-
gare. Dipoi nelle sue vicinanze nel- ci' imperatori Valeriano e Gallieno,

l'anno 34o della medesima era, 1 e morì nel 262. Fra i successori
cartaginesi furono sconfitti dai si- di s. Gregorio noteremo particolar-
racusani diretti da Timolcouc. Ric- mente s. Potamione che fiorì nel
86 GIR GIR
pontificato di s. Agapito I del 535, ne al concilio di Basilea ; il beato
e dell' imperatore Giustiniano I. Matteo IH da Cimarra de' minori,
il quale rinunziato il vescovato, mo-
S. Gregorio II, dell'ordine di san
Basilio, trovossi al concilio di Co- rì santamente a' 7 febbraio 45 1 1 :

stantinopoli del 553. 11 Boiler par- dipoi Clemente XIII con decreto
la di s. Gregorio nato nel 55g a de' 2 1 febbraio 1767 ne approvò
Pretoria presso Agrigento, che nel- il culto immemorabile. Ne fu suc-
l' età di trent' uno anni fu eletto cessore nel i445 fr. Antonio Pon-
vescovo dì questa chiesa. Essendo ticorona domenicano di Palermo ;
poi stata la città soggetta ai sara- indi nel i45i divenne vescovo fr.
ceni pel corso di più di un secolo Domenico Xart di Barcellona, mo-
e mezzo, non vi furono più vesco- naco cistercense; nel 1 4-7 2. Gio-
vi dopo l' 8^5 sino al 1093, nel vanni III de Cardelli o Coltelli

qua] anno il duca Ruggero chiamò benedettino; nel 1 479 Giovanni IV


in Sicilia s. Gerlando suo parente, de Castro di nobile famiglia spa-
per occupare la sede di Girgenti. gnuola di Valenza, eletto da Si-
Questa scelta venne approvata dal sto IV, indi da Alessandro VI nel
Pontefice Urbano II, il quale con- 1496 creato cardinale del titolo

sacrò egli medesimo il nuovo ve- delle ss. Aquila e Prisca, chiamato
scovo nel detto anno 1093. Morì il cardinal ti' Agrigento j nel 5o6 1

s. Gerlando nel r 1 o4, e si celebra Giuliano Cibo genovese, fatto da


la sua festa a' 25 febbraio, ed ai Giulio II di cui era cubiculario e
20 marzo giorno della sua trasla- consanguineo, intervenne al concilio

zione alla cattedrale, che fu a lui generale Lateranense V, e morì


dedicata. Gli successe Drogo, secon- nel i537. Paolo III fece vescovo
do la predizione del predecessore, d'Agrigento Pietro II Tagliavia, che
ma visse sei mesi, onde nel 1 io5 Giulio III nel 1 553 creò cardina-
fu eletto Guarino, nel rri5 Al- le del titolo di s. Calisto ; Pao-
berto, e nel 11 27 Gualterio. Fra lo IV vi nominò il cardinal Ridolfo
gli altri vescovi successori nomine- Pio de' signori di Carpi ; Gregorio
remo Bartolomeo del 1 172; Rinal- XIII nel 1 574 Cesare Manelli no-
do Acquaviva del 1244 \ Bertoldo bile di Messina; Gregorio XIV nel
del i3o3, consacrato in Roma dal 1590 Francesco del Pozzo nobile
Pontefice Benedetto XI ; Matteo messinese; Urbano Vili nel 1624
Orsini romano dell'ordine de' pre- il cardinal Ottavio Ridolfì fioren-
dicatori, eletto nel \'òi rj ; Ottaviano tino del titolo di s. Agnese, cui die
de Labro nobile palermitano del per successore nel 1627 Francesco
i35o; fr. Pietro de Curtibus ca- Trahina palermitano, terminando la
talano, degli eremitani di s. Ago- serie che si legge nella Sicilia sa-
stino del 1392; Gillòrte Riccobono cra con Lorenzo Gioeni e Cardo-
palermitano, cubiculario di Bonifa- na nobile Palermo, fatto vescovo
di
cio IX del 1393; fr. Filippo de nel 1730 da Clemente XII. I di
Ferrari, carmelitano di Caltaniset- lui successori si leggono nelle an-
ta ; Lorenzo napoletano cisler-
fi-. nuali Notizie di Roma. Per morte
ciense, nel 1422 fatto da Marti- del vescovo monsignor Ignazio M.011-
no V; Bernardo Bosco canonico di temaguo, il regnante Papa (nego-
s. Pietro nel i.|3(), che inlerven- rio XVI, nel concistoro de' 17 giù-
GIR G I II 87
gno i844> dichiarò successore il tre già esistenti, furono tolte circi
dottissimo p. Domenico Maria Giu- sessantamila anime da questa di
seppe Lo- Iacono, preposito generalo ascendendo quelle restate
Gii'genti,
dei teatini , consultore delle sagre a circa duecento ventimila. Ouni
congregazioni de'vescovi e regolari, e nuovo vescovo è tassato nei libri
dell'indice, esaminatore del clero dellacamera apostolica in fiorini
romano e de'vescovi, non che dot- cinquecento, quorum vero valor
tore in sacra teologia, della diocesi asccndit ad decem mille plus mi-
dì Girgenli. nus durata monetae neapolitanar.
La cattedrale è dedicata a Dio in GIROALDO (s.), abbate d. Fon-

onore dell'Assunzione della 13. Ver- tenelle. f^. Va.vdp.egesilo (s.).

gine e di s. Giacomo apostolo. Il ca- G1ROLAMI Raffaele Cosmo,


pitolo ha quattro dignità, la prima Cardinale. Raffaele Cosimo Girola-
<• quella del decano, le altre sono mi, patrizio fiorentino, nacque a' ro
del cantore, dell'arcidiacono e del settembre 16-0, dedicatosi agli stu-
tesoriere ; vi sono ventidue cano- di fece tali progressi nelle scienze,
nici, compresi il teologo ed il pe- che potè a buona ragione il pub-
nitenziere, sessanta mansionari, e blico annoverarlo tra più dotti i

diversi preti e chierici addetti al- ed eccellenti teologi del suo tempo.
l' ufficiatura della cattedrale. In Rinunziato il canonicato che go-
questa un canonico maestro cap- deva nella metropolitana di Firenze,
pellano esercita le funzioni di par- si trasferì a Roma , do\e appena
roco; avvi un magnifico batlisterìo, giunto, il cardinale Renato Impe-
e tra le reliquie ivi si venera con riali lo prese per aiutante di stu-
gran divozione corpo di s. (Mer- il dio, senza pregiudizio di continuare
lando vescovo e patrono di Gir- a coltivare le scienze, per l' avan-
genti. L'episcopio ampio e conve- zamento delle quali istituì nel i6q5
niente, resta contiguo alla cattedra* un'accademia nella propria casa,
le. Inoltre nella città vi sono altre che veniva frequentata da uomini
Ire parrocchie, munite del sacrò eruditi e letterati , e che poi
fonte, una chiesa collegiata, undici V autorità ili Clemente XI si pei
conventi e monisteri di religiosi, petuò, e tuttora per-evera e gran-
tre monisteri di monache , alcuni demente fiorisce nell'archiginnasio
conservatoni, diversi sodalizi, l'o- o università romana sotto il nome
spedale, il monte di pietà, il semi- di Accademia teologica, di cui
nario con collegio , ove i giovani parlammo al voi. p. \~ e I
, (.8

alunni >' istruiscono nella teologia, del Dizionario mentre nel


,

nel gius canonico, e nell'ecclesiasti- XVI, p. • .


,
8 e »g riportammo al-
ca disciplina. Ampia è la diocesi, tre notizie della medesima , delle
contenente molti luoghi , indicati dispute, degli accademici, e delle
nella lettera apostolica , Ecclesiat sue costituzioni. A questa beneme-
l hiversalis, emanata dal medesimo rita ed illustre accademia il Giro-
Pontejfit i G XVI a* i5 mag- > lami lasciò diecimila scudi, col
gio dello SteSSO .inno lSj|. COn la frutto ile' quali si dovessero pre-
quale nella circostansa che furono miare quegli accademici , che
erette nella Sicilia (piatirò nuove ingegn >• i d"i e te lo 1 ssera me*
diocesi, con disinemln amenti di al- ritato. Clemente X.1 lo ammise in
88 GIR GIR
prelatura, indi tra i votanti di se- nel 1373 fu approvata e stabili-
gnatura, lo dichiarò segretario della ta. Ne fu imitatrice Maria Garzia
congregazione delle indulgenze, con- Alvarez di Toledo, nobilissima ma-
sultore de' riti e del s. offìzio,ed trona de' duchi d'Alva, la quale
esaminatore de' vescovi. Benedetto impiegò le sue facoltà nella fab-
XIII dopo averlo consacrato arci- brica di un monistero, in cui vi-
vescovo di Damiata, nel 1728 lo vessero monache dell' ordine di s.

promosse alla carica di assessore Girolamo, e lo dedicò a s. Pao-


del s. offìzio, e dopo dieci anni la Romana, la quale fu discepola
Clemente XII lo trasferì a quella del santo dottore insieme con al-
di segretario della congregazione tre vergini, come si ha da Palla-
de' vescovi e regolari. Benedetto dio nel cap. 125 della sua Istoria.
XIV, in ricompensa de' suoi singo- Clemente XI con decreto del 1 702
lari meriti, a'g settembre 1 743 lo permise a tutto l'ordine de'monaci
creò cardinale dell'ordine de' preti, girolamini di fare I' uffizio e mes-
col titolo di s. Marcello, lo fece sa di s. Paola , considerata da al-
prefetto alla detta congregazione dei cuni scrittori dell'ordine monaca di
vescovi e regolari, e di quella del- questo, ciòche già avea concesso
le indulgenze, e prolettore dell'ac- Sisto V con rito doppio di secon-
cademia teologica da lui fondata. da classe ai monaci di Spagna.
Mori in Roma a' 2 1 febbraio 1 748 Dipoi Innocenzo XIII nel 1723
d'anni settantotto non compiti, concesse indulgenza plenaria nella
con riputazione di dotto e di pio, festa di tale santa, a quelli che
e fu sepolto nel mezzo della chie- una chiesa della congre-
visitassero
sa del suo titolo , in una tomba gazione di Lombardia nel giorno
fregiata con magnifico elogio. della festa, confessati e comunicati,
GIROLAMINE o GIROLAMI- come si legge nella costituzione
TE, monache. Narra il p. Bonanni Inj'unctae nobis. Vestirono queste
a p. LXV
del Catalogo degli or- vergini nel principio una tonaca
dini religiosi, part. II, Delle, vergini bianca, con pazienza grigia di la-
a Dio dedicate, che non è certo na, e si sottoposero alla direzione
se l'ordine eremitano di s. Girola- del p. Pietro Fernandez. Poi u-
mo da questo santo dottore
fosse sarono tonaca bianca, e cappa ne-
istituito, dappoiché siccome egli si ra aperta nella parte anteriore,
ritirò dal commercio degli uomini senza cappuccio, e con velo nero
in un luogo presso Betlemme, mol- sul capo, al modo che si vede nel-
ti vollero imitarlo e si chiamarono la figura prodotta dal p. Bonan-
eremiti di s. Girolamo, come no- ni. V. Girolamini, ordine mona-
tò l'Azorio nel libro XIII delle stico.
Istituzioni morali. Fra gli altri Il p. Annibali nel compendio
fiorì nella Spagna Pietro Fernan- della Storia degli ordini religiosi,
dez, il quale abbandonata la regia nel tom. II, par. II, parlando a p.
corte, insieme cou alcuni compagni 32i della congregazione girolarai-
si unì alla celebre congregazione na di Spagna, dice che il moni-
degli eremitiGirolamo, in
di s. stero di s. Paola, ove entrò Ma-
un luogo detto Lupiana, vicino a ria Garzia, già esisteva, e n'era su-
Toledo, clic poi da Gregorio XI pcriora una sorella quando essa vt
GIR GIR 89
si ritirò nella sua tenera età, in- monache ebbero anche delle obla-
di essendone uscita con Maggiora te. Anna di Zuniga, religiosa del
Gomez pia vedova, andò per To- monistero di s. Paolo di Toledo,
ledo domandando la limosina pei descrisse le vite di seltantaquattro
poveri carcerati ,
quando il re di monache morte nel medesimo. Del-
Castiglia Pietro il Crudele, s'inva- la pia fondatrice scrisse il Siguen-
ghì di sua rara bellezza. Allora ca ne\Y Istoria dell'ordine eremita-
Maria fuggì all'eremo di Sisla, ove no di s. Girolamo, lib. 4, cap. 46.
era una congregazione di di vote GIROLAMINI, Ordine monasti-
donne, e quando morì la superio- co. Il b. Tommaso da Siena, det-
ra essendosi disciolta, con quelle to per umiltà o per la picciolez-
che la componevano si portò a To- za della statura Tommasuccio, pro-
ledo, ove con l'eredità de'genitori fesso del terz' ordine di s. France-
comprò una casa grande, cui fu sco , ebbe molti discepoli i quali
dato il nome di s. Paolo, nella osservando la medesima regola vi-
quale vestirono l'abito de'girolamini, vevano sotto la di lui disciplina.
e fecero i voti solenni, finché Maria Alcuni di questi discepoli, in nu-
in età decrepita ivi morì io feb-
a' mero di sette o otto, abbandonati
braio 1 4^6. Aveva ordinato che diversi eremi nei quali abitavano
il suo corpo si portasse alla Ma- sopra una montagna delle Alpi, si
donna di Sisla, non essendovi an- portarono nelle Spagne essendo re
cora nel luogo di s. Paolo la chie- di Castiglia e di Leone Alfonso
sa, ma bramando i suoi parenti di XI, padre di Pietro il Crudele che
farla seppellire nella cattedrale, al- nel i35o gli successe, e si ritira-
la fine fu consegnato ai padri gi- rono in due eremi, uno detto
rolamiui , che lo portarono cou della Madonna di Villaescua, vi-
gran pompa a seppellire nella lo- cino ad Ovasco, lungo il Buine
ro chiesa di Sisla. Nel i5io que- Taxunna, e l'altro della Madonna
ste religiose furono incorporate, con di Castanal, nelle montagne di To-
altri monistcri fondati nella Spa- ledo. Cominciarono quindi a mol-
gna, all'oidine di s. Girolamo nel tiplicarsi onde alcuni passarono
,

capitolo generale di questo, ed al- nel regno di Valenza presso alla


lora fu che stabilirono di fare i città di Gandia, ed altri nel re-
voti solenni, si obbligarono alla gno di Portogallo, tutti col Bue
clausura , e lasciato nome di
il d'imitare il dottore s. Girolamo
beale o divote di s. Paolo di Ma- ritirato e penitente, che presele»
ria Gatzia, furono tenute per per avvocato e protettore. Molte
vere monache. Adottarono le stes- persone, anche di nascita illustre,

se osservanze de' girolamini di Spa- in breve unironsi ad essi, e tra que-


gna, così da nero cambiarono in co- ste anche Pietro Ferdinando o
lor tanè lo scapolare e la cappa: di- Fernanda! Pecha di Gualdafàira
cesiche fu Leone \ che assegnò loro o Guadal.ijua ciambellano del ,

le costituzioni de'monaci girolami- re d. Pietro, il quale vedendo le

ni di Spagna, in vece di quelle barbarie del suo monarca, perciò


delle religiose di s. Marta di Cor- denominato il Crudele, abbandonò
dova, che loro erano state date la corte, rinunziò alle vanità del
.Li Siato IV nei i
ì. 7 3. Queste mondo, e si ritirò Dell' eremo del «
gq G R I GIR
la Madonna di Villaescua , nel comunemente si di s. Maria
dice
che fu imitalo dal suo fratello d. della Caujpora, o Maria di s. s.

Alfonso Pecha, il quale perciò fe- Sepolcro a Colombaia, un miglio


ce rinunzia del vescovato di Jaen. distante dalla porla Romana di
Questo Pietro Ferdinando o Fer- Firenze, con monistero annesso ,

nandez da alcuni si vuole autore ch'eglino cominciarono ad abitare


degli eremiti girolamiui di Spagna, li 18 novembre [3 7o. Per quan-
perchè spargendo persone maligne to dunque si narrò, alcuni scritto-
essere eglino infetti degli errori dei ri de' girolamini di Spagna fecero
beguardi, eretici di quel tempo, e autore di essi Pietro Ferdinando,
che il loro tenore di vita non era ciò che come si è detto non è vero,
approvato dalla santa Sede, cam- anzi va notato, che avendo questi
biarono la vita solitaria in ceno- eremiti ottenuta una chiesa dedi-
bitica e monastica , e spedirono cata a s. Bartolomeo apostolo, po-
in Avignone al Papa Gregorio XI sta nelle viciuauze dell'eremo del-
lo stesso Pietro Ferdinando, con la Madonna di Villaescua , col
fi*. Pietro da Roma, uno de' di- permesso dell'arcivescovo di Toledo,
scepoli del I). Tommasuccio, pas- e del consiglio e consoli di Lu-
sato d'Italia nella Spagna , aline piana, andarono al possesso della
di porsi nelle mani del Poute- medesima, e di tutte le sue en-
lice. trate nel 1370, cioè tre anni pri-
Giunti in Avignone ove risiede- ma che Pietro Ferdinando Pecha
va Gregorio XI, ottennero quanto otteuesse da Gregorio XI quanto
bramavano, poiché il Papa per si è detto, e fabbricarono intorno
consiglio del cardinal Pietro Cor- alla chiesa molte celle, nelle quali
sini, colla bolla Sane petitio, de iS dimoravano gli uni dagli altri se-
ottobre 1372 o 1 3y3, confermò parali. Il p. Ermenegildo di s.

il loro ordine sotto il titolo di s. Paolo, religioso dell' ordine di s.

Girolamo, ed oltre la regola di s. Girolamo, pretende che l'ordine


Agostino che ad essi prescrisse, sia stato fondato dal santo dotto-
diede loro ancora le costituzioni re in Betlemme, che poi non sia
che si osservavano nel convento mancato mai nella Chiesa, e che
di s. Maria del Sepolcro, situato gli ordini di s. Basilio, di s. A-
fuori le mura di Firenze, e ch'e- gostino, e di s. Benedetto non
ra dell'ordine di s. Agostino, del sieno che rami del girolamino. Vi
quale diamo qui un cenno. Barto- sono inoltre scrittori dello stesso

lomeo di Bonone pistoiese, mosso ordine, (piali, gli uni asseriscono


i

dal zelo di servire Dio, cominciò che l'ordine girolamino abbia avuto
a vivere nei deserti l'anno i3i3, la sua origine dai profeti, e che poi
ed a unirono alcuni divoti
lui si lo s. Antonio, e dilatas-
stabilisse

compagni che nel i33j ottennero se Girolamo, stendendosi quindi


s.

da Giovanni di Gaetano Orsini per tutto il mondo, ora mantenen-


cardinale legato in Toscana, di dosi da sé medesimo, ora mutan-
poter vivere sotto la regola di s. do nome od uuendosi ad altri,
Agostino , e portare quell' ahito senza però lasciar mai d'essere l'or-
che aveansi formato. Nel i34B si dine di s. Girolamo. Da ciò infe-

posero a fabbricare la chiesa che riscono che non solo tutti gli an-
GIR GIR 9
tichi anacoreti, e tutti i santi fon- quattro, ed unirli a questo, e di
datori degli altri ordini regolari ammettere alla solenne professione
sieno stati girolaniini insieme coi gli altri eremili della sua congre-
loro discepoli, ma vogliono altresì gazione rimasti nella Spagna. Tor-
che girolamini sieno molti santi nò Ferdinando in quel regno in-
che d' altronde non furono re- sieme al suo compagno Pietro, e
golari. giunto a s. Bartolomeo di Lupia-
Gli altri storici riconoscono l'o- na il primo febbraio 1
3 ~4> ^ece *
rigine dell' ordine girolamino dai so delle facoltà ricevute, edificando
discepoli del b. Tommasuccio da ivi un monistero a cui prescrisse
Siena del terz' ordine di s. Fran- dei regolamenti per mantenervi
cesco , che morì in Foligno nel l' osservanza, e la fabbrica fu ter-
1377; i quali discepoli passarono minata in meno d'un anno, con
tome si è detto dall' Italia nella abbondanti limosine somministrate
Spagna, e quivi diedero principio dalla liberalità de' parenti dello
negli eremi alla congregazione gi- stesso Ferdinando. Rinunziò quin-
rolamina, che riconosce per suo di 1' uffizio di priore, e fece eleg-
primo convento e capo dell' ordi- gere in suo luogo Ferdinando Ya-
ne quello di s. Bartolomeo di Lu- nez di Caceras, il quale era il so-
piana, residenza del generale, per- lo sacerdote che allora fosse nel-
chè in questo cominciarono a me- l'ordine, perchè Alfonso Pecha, il
nare vita cenobitica e monastica quale per imitare il suo fratello
lasciando la solitaria. Quando Gre- avea rinunziato la sede vescovile
gorio XI diede a questi religiosi di Jaen, ed erasi unito a lui pri-
la regola di s. Agostino e le co- ma della conferma dell'ordine, dal-
stituzioni del convento degli ago- la Spagna n' era partito in pelle-
stiniani di s. Maria del Sepolcro, grinaggio per Roma dove cede ,

prescrisse loro anche la forma ed tutti i monistero ili


suoi beni al

il colore dell' abito, che consisteva s. Bartolomeo Lupiana. Dopo di


inuna tonaca di panno bianco, in l'elezione del nuovo priore, Ferdi-
uno scapolare, piccolo cappuccio, e nando di Guadalajara fondò altri
mantello, tutto di colore naturale monisteri, e li unì secondo la bol-
detto tanè, cioè lana naturale sen- la del Papa al primo. Intanto sic-
za tinta, e di mediocre prezzo. Di come avanti di abbracciare la vi-

queste divise volle medesimo


if ta cenobitica questi eremiti si c-

Papa vestire colle proprie mani rano moltiplicati in maniera, che


Pietra Ferdinando Pecha, il qua- alcuni di essi passarono a fondale
le in poi si fece chiamare
d'allora un cremo nel regno di Valenza
Ferdinando di Guadalajara, ed il vicino alla città di Gandia, ed al-
suo compagno Pietro da Roma. tri nel regno di Portogallo, perciò
Questi dm; furono anche primi i avendo che quelli rimasti
udito
che fecero voti solenni nelle ma-
i iu avevano abbracciata
Castiglia
ni di Gregorio XI, il «piale eresse la vita cenobitica, ed avevano fon-
le celle poste intorno alla chiesa dato l'ordine di s. Girolamo, vol-
di s. Bartolomeo in monislero, di lero imitarli con viveir ancoi essi
cui fece priore lo stesso Ferdin ni- in comunità, e colle medesime os-
do, colla lacollà di fondarne altri servante. I pruni furono quelli
92 GIR GIR
del regno eli Valenza, che dall' e- «letto XIII. Ferdinando fondò nel
remo di Gandia erano stati co- medesimo tempo il monistero di
stretti a passare ad un altro da Talavera, e poscia fatto priore di
< >si fondato in Catalva, e per fare quello della Madonna di Sisla, con-

la detta mutazione ottennero la sumato dalle austerità e penitenze,


licenza nel i3y4 da Gregorio XI, rinunziò il priorato, e si ritirò nel

onde fecero i voli solenni, e pen- monistero di Nostra Signora o Ma-


sarono a fondar dei conventi in donna di Guadalupe, io cui morì
quel regno, mentre Ferdinando nel 1402, con fama di gran san-
Yanez, priore di s. Bartolomeo di tità e virtù, particolarmente d' u-

Lupiana, fece acquisto nel i38y miltà, per la quale non volle mai
del celebre santuario della Madon- ricevere gli ordini sacri, benché
na di Guadalupe nell'Estremadura. versatissimo nella lingua latina, e
Quei di Portogallo che abitavano nelle divine scritture, e quantun-
tiell' eremo di Penalonga, dove li que ne fosse istantemente pregato.
avea un certo F. Vasco
stabiliti Qui noteremo che i monaci della
portoghese, uno dei compagni del Campora seguendo la regola di s.
li. Tommasuccio, quali erano i Agostino, come gli altri ad esem-
passati dall' Italia nella Spagna, pio loro, non presero subito il no-
volendo ancor essi imitare la vita me di girolamini, così il cardinal
monastica , ed osservare le regole Doinenichi arcivescovo di Ragusa
degli altri , ricorsero a Bonifacio a nome del Pontefice Gregorio XII,
IX, che loro accordò quanto do- con lettera del 1408 comunicò lo-
mandavano, ed insieme di erigere ro la facoltà di denominarsi giro-
I' eremo di Penalonga iu moni- lamini : questo monistero di s. Ma-
stero dell'ordine ili s. Girolamo, ria della Campora, come il più an
e di godere degli stessi privilegi lieo, divenne il capo della congre-
accordati da Gregorio XI a quel- gazione italiana, e poi fu unito alla
li di Castiglia e di Valenza. badia fiorentina de' benedettini con
Altri eremiti della Catalogna nel bolla di Eugenio IV del 4^4- H 1

1 3i)3 fecero la stessa risoluzione, Novaes, Vite de Pontefici t. IV,


ed ottennero tutto dall'antipapa p. 1 99, dice che i girolamini ven-
Clemente VII, cui allora ubbidiva ticinque anni prima ebbero in Ro-
erroneamente la Spagna ed altre ma la chiesa e monistero di s. Pie-
nazioni, pel fatale notissimo sci- tro in Vincoli, che poi passò in
ama, e ciò ad istanza di Jolanda proprietà de' canonici regolari del
regina d'Aragona che fece loro ss. Salvatore. Dopo la morte ili

fabbricare il monistero di Valla- Ferdinando, l'ordine fece ulteriori

toti. Acquistarono dipoi questi re- onde nel


progressi, l4*5 in dal
ligiosi altri monisteri, e tra questi medesimo celebrato ilprimo ca-
ij Majorada, ch'era del ter-
nello di pitolo generale.

z'ordine di s. Francesco , i di cui Ogni convento sinoa quell'an-


abitatori si portarono da Ferdinan- no aveva eletto il suo superiore,
do di Gùadalajara, e riceverono perlocchè le osservanze già comin-
dalle di lui mani l'abito dei giro- ciavano ad essere diverse nei mo-
lamini, approvando questo cam- nisteri. Per mantenere 1' unifor-
biamento l altro antipapa Bene- mità ricorsero 1 mouaci all'anti-
GIR GIR
papa Benedetto XIII , ed a Ini lutti gli ordini che in quel tempo
domandarono la facoltà di raduna- prendevano il nome di s. Girola-
re i capitoli generali, e l'antipapa mo. Per venire a capo di ciò, proi-
con una bolla de' 18 ottobre i4'4 bì ai girolamini di Spagna di con-
ordinò che tutti i priori e procu- vocale il capitolo generale , e co-
ratori de' monisteri si adunassero mandò loro di portarsi a Roma ,

in avvenire in un luogo atto per dov' egli avea intimato il capitolo


celebrarvi il capitolo generale, ma pel giorno di Pentecoste del 141^
che per la prima volta lo tenesse- Tutti i monisteri di quel regno
ro in quello della Madonna di deputarono dodici religiosi, ai quali
Guadalupe, al di cui priore diede commisero di fare quel tanto clu-
autorità di spedire le lettere con- giudicato avrebbero pia spediente,
vocatone, sotto la presidenza di raccomandando però d' opporsi con
due padri certosini, e li esentò nel tutte le forze alla divisata unione.
tempo stesso dalla giurisdizione dei In fatto seppero essi tanto bene
vescovi rispettivi. In virtù di que- adoperarsi col Papa, che le cose
sta bolla pertanto tennero il loro restarono nello stato in cui erano,
primo capitolo generale nel moni- lo che non riuscì a quelli di Por-
stero dalla Madonna di Guadalu- togallo, i quali essendosi separati
pe a' 26 luglio 1^1 5; ed elessero una con-
dagli spaglinoli, col formare
per primo generale il p. Diego di gregazione a parte, dipoi ad istanza
Alcarona priore di s. Bartolomeo di Filippo II re di Spagna e ci
di Lupiana, e da quel tempo io Portogallo di nuovo furono uniti
poi i priori di questo monistero nel 5c)5 da Clemente Vili sotto
1

sono stati sempre generali, che per il governo del medesimo generale.
conseguenza vi risiedono, e non In detti due regni girolamini i

possono allontanarsi più di cinque hanno diversi monisteri , ed alcuni


leghe, ed il monistero di Guada- magnifici e ricchi, ne'quali dispen-
lupe divenne perciò come allro ca- sano copiose limosine ai poveri mas-
po Però il p. Bonan-
dell'ordine. sime pellegrini, e in determinati
ni dice che prima di questo tem- giorni con maggiore abbondanza :

po l'ordine avea il generale, che colle limosine di questi religiosi s.

ogni tre anni si eleggeva da otto Giovanni di Dio fondò il suo pri-
definitori scelti dall'ordine. Tenne- mo ospedale. Sono ivi sempre stati

ro poi il secondo capitolo genera- tenuti in sì alta stima, die i ri-

le nel 14^, il terzo nel i4'9> spettivi monarchi hanno loro com-
ed in seguito lo hanno adunato partito molti privilegi , e diversi
sempre ogni tre anni. Dopo la de- loro religiosi sono stati impiegati a
posizione di Benedetto XIII, e la riformare nelle occorrenze vari or-
legittima elezione del Pontefice dini e monisteri di altri istituti ,

Martino V , ottennero da questi non che ordini militari ed eque-


l'approvazione di quanto loro ora stri. I loro più celebri conventi o
stato accordato dall'antipapa, sic- monisteri nella Spagna furono quel-
come dopo alcuni anni confermò lo di s. Bartolomeo di Lupiana ca-
tutto anche Innocenzo Vili. po dell'ordine, quello della Ma-
Nel i447 appena eletto Nicolò V donna di Guadalupe considerato
designò di unire in un sol corpo pure per tale, quello di s. Lorenzo
94 GIR GIR
dell' Escuriale con la cura della mutarono il color tanè dello sca-
biblioteca reale, dov'è la sepoltura polare, che ora portano anche più
dei re di Spagna e quello di s. , stretto, in nero, ed hanno aggiunto
Giusto presso Placencia nelFEstre- al cappuccio una mozzetta nella
madura, in cui si ritirò il poten- parte anteriore tonda , nella poste-
tissimo imperatore Carlo V, dopo riore appuntata. Quando escono da
aver ceduto numerosi suoi stati,
i casa portano una cappa nera lun-
parte a Ferdinando 1 suo fratello, ga sino a terra ed assai increspata,
parte a Filippo II suo figlio. Robert- e cingono la tonaca con una cin-
son parlando di questa risoluzione tura di cuoio : il p. Bonauni nel
di Carlo V, dice che in s. Giusto Catalogo degli ordini religiosi par-
seppellì nella solitudine e nel si- te I, cap. CXY1II, ne riporta la
lenzio la sua grandezza, la sua am- figura ed alcune notizie. Questi re-
bizione, e tulli que' vasti progetti ligiosi si levano a mezza notte per

che per un mezzo secolo empiuto due il mattutino, fanno ogni gior-
avevano l'Europa di agitazioni e no mezz'ora di orazione mentale
di paure; che suoi i divertimenti avanti il vespero, e mezza dopo la
si limitavano a passeggiate sopra compieta. Ai Chiesadigiuni della
un piccolo cavallo, il solo che aves- aggiungono quelli di tutto l'avven-
se conservato, alla cultura d'un to, del lunedì e martedì dopo la
giardino, ed a lavori di meccanica. quinquagesima, di tutti i venerdì
Ivi assisteva due volte al giorno dell'anno, dei tre giorni delle le-
all'uffizio divino, leggeva libri di gazioni, e delle vigilie della Pur't-
divozione, e particolarmente le ope- fieazione e Natività Ver- della B.
re di s. Agostino e di s. Bernardo, gine, e di Girolamo. Nel venerdì
s.

e praticò nel loro intero rigore santo digiunano in pane ed acqua,


le regole della vita monastica. Nel- e nei mercoledì non mangiano mai
l'eccesso della sua divozione cer- carne, neppure fuori di convento.
cando d'inventare alcun atto di pie- Adunano il capitolo generale ogni
tà, che potesse rendere segnalato tre anni, nella terza domenica dopo
il suo zelo , si fece nella chiesa Pasqua, in cui il generale ed al-
di s. Giusto, benché vivente, e di- tri superiori domandano di essere
steso sulla bara, celebrare i fune- liberati dal peso del loro uffizio.
rali, al modo detto al voi. XXVIII, Hanno degli oblati , e le monache
p. 32 e 33 del Dizionario, oltre Girolamine ( / edi ) con oblate :

quanto di lui dissi all'articolo Ger- gli oblati e le oblate portano una
mania, ed ivi morì a' 2 settemhre i veste bianca senza scapolare, ed
i558. un mantello di color tanè. Dalla
Nei nominati ed altri monisteri congregazione girolamina di Spa-
de' girolamini di Spagna fiorirono gna ebbe origine quella de' Giro-
molti religiosi illustri per nobiltà lamìni monaci d'Italia (fedi).
di sangue, per pietà e per dottri- Di quest'ordine, oltre gli scrittoli
na, ed alcuni di essi furono pro- che parlano degli ordini monastici,
mossi alle dignità ecclesiastiche di ne trattano l'Azorio, Morali isti-
que' regni. Questi religiosi dell' an- tuzioni, e Pietro Varga spaglinolo
tico loro abito hanno conservato nella Cronaca dell' ordine.
solamente lu tonaca bianca, poiché G I ROL A MINI, Ordine monastico,
GIR G R I o,5

o monaci eremiti girolamini del- che con pena vedeva introdotti


l'osservanza di Lombardia. Auto- nell'ordine. Esortava gli assenti con
re di questa congregazione d'Italia lettere, ed i presenti con efficaci
fu Lupo di Olmedo, lungo della esortazioni e con l' esempio alla
diocesi d' Avila nella Spagna, ove pratica delle virtù, ed alla osser-
nacque nel i 3^0 : alcuni lo fecero vanza della regola; voleva bandire
della famiglia Gonzalez, altri di dal refettorio l'uso delle carni, ed
quella de' Ferrari di Valenza, ed infondere ne'religiosi lo spirito del
altri pretendono ola; fosse fratello ritiro e della solitudine. Preveden-
di s. Vincenzo Peneri. Sino da do però, die avrebbe incontrato
fanciullo attese a praticare le più delle contraddizioni rinunziò al ge-
sode virtù, e si applicò alle scien- neralato, e si ritirò per qualche
ze, per apprendere le quali si por- tempo tra' certosini, per formare
tò a dove allora lo stu-
Perugia, sull'esempio di questi l'idea della
dio di queste mirabilmente fioriva. riforma dell'ordine suo, che con-
Strinse quivi amicizia con Oddone tinuamente meditava. Appena si
Colonna, che studiava nella stessa assicurò che alcuni religiosi erano
città, il quale divenne poi cardi- risoluti secondarlo nelle sue sante
nale, i4'7 Papa col nome
e nel intenzioni, che nel *4 2 4 s' portò
di Martino V. Terminati Lupo in Roma a' piedi del Pontefice Mar-
gli studi ritornò alla patria, e da tino V, il quale memore dell'anti-
Ferdinando I re d' Aragona fu ca amicizia l'accolse amorevolmen-
inviato all'antipapa Benedetto XIII, te; ed esposegli il disegno concepito
riconosciuto fatalmente in quel re- d'istituire un nuovo ordine di mo-
gno come fosse legittimo successo- naci sotto il titolo di s. Girolamo,

re di s. Pietro, non che alla re- qualora i girolamini di Spagna


pubblica di Genova ed a diversi , si fossero ostinati in opporsi all'in-
principi d'Italia. Ritornato a corte, tenzione che aveva di riformarli.
volle il re innalzarlo alle prime Papa chiamò
11 a Roma dalla
dignità, ma invece Lupo genero- Spagna definitori
i dell'ordine, e
samente le ricusò, per ritirarsi nel questi seppero s'i bene rappresen-
nionistero diGuadalupe dell'ordi- targli che sarebbe stato meglio ili

ne de Girolamini di Spagna (Te- non introdurre novità alcuna, che


di), e vestirvi come fece 1' abito Martino V li rimandò in pace ai
de' religiosi girolamini. Ivi uni al- loro monisterì. Non volendo poi
lo studio delle umane lettere I' o- che Lupo restasse affitto delus >,

razione ed altri esercizi di pietà, l'autorizzò con una bolla di fon-


rc'quali s'impiegava continuamen- dare una congregazione sotto il
te, onde in breve fu giudicalo a- titolodi monaci eremiti di s. Gi-
liile per tutti i gradi dell'ordine, rolamo, nelle montagne di Cagal-
di quello eziandio di generale a la nella diocesi di Siviglia, lo creò
cui ih eletto nel i j.aa, quantun- generale perpetuo di questa con-
que egli per la sua umiltà facesse gregazione, e gli accordò con altre
validi resistenza. In questa carica bolle la conferma di que-t i

mostrò il suo zelo per la regolare la regola di s. Agostino, e tra idi

osservanza, ed impiegò tutta la sua altri molti privilegi la comunica-


autorità per estirpale certi abusi, zione, di quelli degli alili eremiti
96 GIR GIR
girolamini. Lupo tornato in Impa- li Jacopo Occhioni, Modesto Fer-
glia gittò i fondamenti della sua rari, Costanzo Gazzaniga, Gabrie-

congregazione nel monistero di s. le Monti, Innocenzo da Bergamo,


Girolamo dell' Acella sul monte Isidoro da Milano, Girolamo Va-
Cagalla, ed aggiunse alla regola di gliani, Leone Caccia ec. Quindi
s. Agostino altre rigorose costitu- per ordine del Antonio di Breb-
p.
zioni , cavate in parte da quelle bia, superiore del monistero di
de' certosini. Ordinò in queste tra Castellazzo, fu convocato nella chie-
le altre cose, che i religiosi non i- sa il capitolo nel ì^.t.5 a' 11 feb-
studiassero nel monistero, ne po- braio , e tutti fecero la solenne
tessero uscir da questo per anda- professione di osservare fedelmen-
re a studiare nella università, te- te tutte le costituzioni già da Mar-
mendo che la scienza li facesse tino V approvate, e di ubbidire
orgogliosi che non fosse lecito
; a tultociò che nelle sue bolle e-

alle donne entrare nelle loro chie- 1 a stato in avanti ordinato mo- ai

se, che non mangiassero carne né naci girolamini. Il p. Lupo am-


facessero uso di panni lini se non maestrò i monaci all'orazione, pe-
nelle infermità , che digiunassero nitenza, digiuno, trattenendoli in
dalla festa Girolamo (ino a
di s. santi colloqui. Stabilita in tal mo-
Pasqua, e che avendo dato loro il do dal p. Lupo una perpetua al-
nome di monaci portassero la co- leanza coi monaci di Castellazzo ,

colla in coro, e fuori del moni- vi lasciò al governo il p. Alvaro


stero, simile a quella dei bene- spagnuolo, e se ne parti.
dettini. Il p. Lupo fondò quindi Da Milano passò il p. Lupo a Ge-
altri cinque monisteri sulle nomi- nova per prendervi il possesso di un
nate montagne, ed in breve tempo altro monistero, chiamato Quarto
ebbe molti seguaci della sua di- per essere distante quattro miglia
sciplina. Ottenne quindi il p. Lu- dalla città, nel quale trovavasi un
po il monistero di Castellazzo lun- monistero di girolamini già fonda-
gi un miglio circa da Milano, to da d. Alfonso Pecha di Gua-
fatto già fabbricare da Giovanni dalajara. A seconda dell' invito
Galeazzo duca di quello stato, per de' monaci il p. Lupo trattò con
gli eremiti girolamini di Spagna, essiil nuovo sistema di vita che
i quali abitandovi sino dal i4oi dovevano intraprendere; diede lo-
domandarono di essere uniti ai ro la cocolla, prescrisse le costi-
monaci dell' osservanza, come so- tuzioni che dovevano osservare, e
no chiamati dai romani Pontefici ne ricevè solenne promessa di per-
in più bolle. Il p. Lupo essendo- petua osservanza. Poco dopo aven-
si portato colà, fece rinnovare a dolo chiamato a Roma Martino V, nel
quegli eremiti la professione, ed 1426 gli diede il monistero e la chiesa
avendogli il duca di Milano offer- de' santi Alessio e Bonifacio sul mon-
te molte rendite le ricusò, dicen- te Aventino, già diaconia cardinalizia,
do che non si poteva accordare già de'monaci benedettini, indi de'ca-
la povertà col superfluo. Nel bre- nonici regolari premonstratensi, e tal
ve corso di trent'anni divenne quel concessione ebbe luogo nel seguente
chiostro un seminario di santi, e modo. Era commendatario di detto
fiori per uomini dotti, fra i qua- monistero il cardinal Alfonso Ca-
GIR GIR 97
rillo spagnuolo, mentre i ormonici me nelle processioni e stazioni
pretnonstratensi che allora l'abita- chiesa che poi fu fatta titolo car-
vano erano ridotti a piccolissimo dinalizio da Sisto V. V. Ciiif>\
numero; come ancora essendo de- de' ss. Alessio e Bonifacio, al qua!
caduti dall'antica disciplina, scema- articolo citammo 1' opera erudi-
vasi l'antico splendore del celebre tissima del p.Ae-abbate d. Felice
monistcro e del contiguo magnifi- rini,che ne fece l' importante isto-
co tempio. Tuttociò dispiacendo ria. Questa chiesa col monistero
al cardinal Carillo, volle porvi ri- annesso, secondo critici, sarebbe i

paro, e siccome era amico del p. posteriore al secolo quinto, in ori-


Lupo, lo giudicò attissimo all'uopo. gine fu consagrata a s. Bonifacio,
Il cardinale pertanto ottenne da e poscia dedicata ancora a s. A-
Martino V un diploma de' 27 a- lessio , nome col quale oggi è più
prile 1426, per l'autorità del qua- nota. Ivi sono lememorie di Ser-
le canonici regolari premonstra-
i gio vescovo di Damasco che vi fu
tensi dovettero cedere il monistero sepolto nell'anno 98», il qua-
e la chiesa con tutte le sostanze le dal famoso Crescenzio che do-
che gli appartenevano, al p. Lupo minò Roma come tiranno fu pre-
ed ai suoi religiosi. Questi quanto posto al compimento del moniste-
più presto poterono si trasferirono io, depositando il vescovo nella
nel luogo, ivi diligentemente osser- chiesa l'immagine della Beata Ver-
vando le leggi imposte dal p. Lupo. gine da lui portata da Edessa ;

Inoltre il Papa Martino V conces- vi è pure memoria di Crescenzio


se al p. Lupo altri privilegi con- nipote del precedente, che arricchì
giuntamente a quelli che già go- il cenobio nuove possidenze, e vi
di

deva la chiesa de' ss. Alessio e morì monaco benedettino, tra' quali
Bonifacio fino dalla sua fondazione, noteremo che fiorirono santi ed illustri
e di più nel 1428 gli accordò religiosi, fra' quali s. Adalberto ve-
tutte le indulgenze già concedute scovo di Praga ed apostolo de'l>oemi,
a tutte le chiese di Roma. Gelo- s. Gaudenzio suo fratello, s. Anasta-

sissimo il p. Lupo di mantenere sio, e s. Bonifacio apostolo de' rus-


in questo monistero la solitudine, si meridionali, finché Gregorio 1\
fece rigorosissime leggi spettanti die la chiesa ed il monistero ne!
alla chiusura del medesimo, e tra i23i ai nominati premonstratensi.
le altre quella che non potessero Nel pontificalo del predecessore Ono-
i monaci uscir fuori del chiostro rio IH ebbe luogo la dedicazione
se non per cagioni rilevantissime. della chiesa fatta dal Papa, assi-

Per tal modo monaci girolamini


i stito dai cardinali , da Marco -Ni-

salirono in Roma in grande esti- colai arcivescovo di \ enezia, .

mazione, e servirono di edifica- molli altri vescovi e prelati, il mar-


zione agli altri. tedì santo del 121". Tra lo altre
La chiesa de' ss. Alessio e Boni- memorie sepolcrali faremo am
facio sul monte Aventino è pure menzione di quella di Leone dei
una cklle vaiti antiche abbazie pri- Massimi, morto a' 23 aprile del
vilegiate di Roma, i cui abbati 1012. sepolcro ch'egli a\ca .1

sistemano il sommo Pontefice al- nato al mio figlie Stefano, ed aNa


lorché celebrava solennemente, eo- sua figlia ;. il deposito del cardinal
>OL. XX\I.
9^ G R I G R I

liianfrancesco de' conti Guidi di 1


1 7 , che il
4. p. Lupo restasse fa-

Bagno con la
titolate della chiesa, coltizzato di potere ricevere tutti

statua scolpita da Domenico Guidi, que' monaci spagnuoli che avessero


che vivendo vi avea fatto degli bramato passare nella sua congre-
abbellimenti alla confessione} di gazione , con questo però , che i

Giuseppe Brippio poeta latino del monaci spagnuoli dovessero por-


secolo XV, e dello stesso beneme- tare seco loio i beni, che già ave-
rito p. Nerini abbate del mona- vano dato all' altro istituto. Ordi-
stero, sepolto avanti 1' altare mag- nò altresì il benefico Pontefice, che
giore. Neil' annesso monastero il i inonisteri degli eremili girolami-
chiostro è retto da ventotto colon- ni, i quali volessero abbracciare le
ne, cioè dodici di granito bigio, costituzioni del p. Lupo, potessero
tre di granito rosso, cinque di farlo con la licenza de' superiori;
marmo salino, sei di cipollino, una che si ricevessero vicendevolmente,
di marmo bigio, ed una di pavo- non meno sani che infermi, nei ri-

nazzetto. Il monistero fu ampliato spettivi monisteri, come se fossero


dai monaci nella mela del decorso stati della medesima congregazio-
secolo,ed essendo stato comprato ne; e che finalmente vi fosse fra
nel 1810 da Carlo IV re di Spa- loro la comunicazione de' suffragi
gna, ne fece una casa di delizia pei religiosi defunti. In tal modo
per la sua amena ed elevata po- Martino V facoltizzò il p. Lupo di
sizione, e poi dopo averla abitata, dilatare i confini della sua congre-
munificamente la donò ai monaci al gazione, farvi delle aggregazioni,
loro ritorno. L' archivio del moni- con illimitato potere di ammini-
stero de' ss. Alessio e Bonifacio strare, visitare, e correggere quanto
conteneva molle preziose notizie al p. Lupo fosse piaciuto e creduto
tanto riguardanti essa, che la con- convenevole, segnatamente per la

gregazione de' girolamini di Lom- congregazione d'Italia, che portasse


bardia; ma nelle ultime e note po- il titolo di s. Girolamo, Ballar, et
litiche vicende, quando Roma fu si prò cunelorum. Sembrando poscia
occupata dai napoletani, l'archivio a lui che la regola di s. Agostino
con altri por-
dieciotto archivi
fu fosse poco confacente alla professio-
tato monistero delle Vergini
nel ne monastica, si affaticò per com-
nella via delle Muralte, e poi ven- porre una regola nuova, cavata
duto come cartaccia ai droghieri dagli scritti di s. Girolamo, e pre-
e pizzicagnoli. Tuttora esiste nel sentatala al Papa nel i4^9» Mar-
monistero il Bollano girolamino tino V l'approvò, e sciolse i reli-
riunito e disposto dal citato p. giosi dall' obbligo di osservare la

Nerini dottissimo, ma è inedito, e regola agostiniana. Fatte tutte que-


senza la munificenza del lodato ste cose, il p. Lupo volle come ge-
monarca che acquistò il locale, non nerale recarsi alla visita de' suoi
esisterebbe ne biblioteca né altro monisteri di Spagna, e Martino V
che al monistero appartiene. gli diede l' autorità di comporre
Inoltre Martino V dispose, per- alcune divisioni insorte tra i ve-
chè passasse buona armonia tra scovi di Castiglia, e lo costituì am-
questa congregazione e i girolami- ministratore dell'arcivescovato di
ni di Spagna, mediante bolla del Siviglia, il quale ria vacante per es-
GIR Gflfc

scine stato privato d. Diego Maldo- talia, essendo allora il principale


nato di Annaia, come fautore nel quello di s. Pietro dello Spedaiet-
celebre concilio di Costanza del- to nella diocesi di Lodi, come re-

l'antipapa Benedetto XIII. Soddis- sidenza del generale, con titolo di

fece il p. Lupo egregiamente all<- eonle dello Spcdalefto, con l'uso


sue incombenze, e mentre dimorava della mozzelta e della mantellet-
in Siviglia lece acquisto dell' abba- ta come i prelati, e per concessio*-
zia di s. Isidoro del Campo, lo che ne di Paolo V e di Urbano "Nili
diede motivo ad alcuni di dare al- anco de' pontificali col privilegio ,

la sua congregazione il nome di di conferire a' suoi religiosi gli or-

s. Isidoro. Passò ancora per ordine dini minori. Per questo monistero
del Papa in Portogallo in qualità principale e per altri situati in

di visitatore della congregazione quelle parti la congregazione xi n

de' canonici secolari di s. Gio. E- ne chiamata l'ordine de'girolaml


vangelista. Indi amore della
per ni di Lombardia. Dopo la morte
solitudine rinunziò ad Eugenio IV del p. Lupo i suoi religiosi lascia-

all'amministrazione della chiesa di rono la regola da lui cavata dagli


Siviglia , ed avendone reso conto scritti Girolamo, e tornarono
di s.

appena giunto da Roma, si ritirò a quella di Agostino che tutto s.

nel suo monistero di s. Alessio, do- ra professano superstiti monaci i ,

ve menando una vita molto au- poiché nel loro calendario rifor-
stera e santa, ne fu ridotto al fi- mato nel capitolo generale del
ne da una febbre ardentissitna . i6i4 a'28 febbraio si legge: die.
3

Domandò con somma umiltà i san- 28 fe.bruarii translaiio s. Augusti-


ti sacramenti, e munito di questi ni episcopi, ac Ecclesiae dottori*,
moii a' i3 aprile 1 4^3, in età di duplex, sub cujus regula nos quo-
mtatre anni , alla presenza di (jue militamus, D. Pier Luigi Gal-
tulli i suoi religiosi piangenti, e fu letti abbate cassinense, avendo tro-
sepolto nella stessa chiesa nella tri- vato nella badia del suo ordine in
buna, con 1' onorevole epigrafe in- Firenze, un cronico d'una badia,
torno alla figura in bassorilievo, poi annessa a quell'altra, e detta
che dice: IIic jacet reverendus in già delle Campora , e parendogli
Xp"o pater frater Luppus de Ol- di aver scoperto da questo la ?é-

meto NA~CION ISPANUS BESUSCITATOR ra origine dell'inclito ordine giro-


F.T REFORMATOR AC PRIMUS GENERALI* lamino, lo mandò al cardinal Qu -

l'RAEPOSlTUS ORD1NIS MON ACHORUM HE- lini, il quale in una lettera latini
r.F.MiT\r.r\i sc"i Jkronimi prioroue de' 3 1 maggio I754 s
e poi con
IH JL'S MONASTERI! QUI OCIIT DIE III un'altra italiana de' 1
ì giugno
aprilis A. D. mccccxxxhi. Poh?. giunte, indirizzollo collo stesso sen-
Dlfl EUGtHIl PPr. 1111 AttHO TERTIO. timento del p. Galletti, al p. d.

Filippo II re di Spagna nel i


>g5 Felice Maria .\erini abbate g<
volle che i sette monisteri della rale de' monaci girolamini, dir pr<
congregazione del p. Lupo di Ol- curò «li abbattere le ragioni del p
medo, esistenti ne' suoi regni , si (.alletti con la letlcia: Hyeroni-
unissero a quelli degli eremiti gì» minnae fantiUàe velerà itionumt n

rolamini, per cui alla congregazio- 1,1 ad amplisi. />/> < tiri-

ne restarono i soli monisteri d'I- ui.ru iti-. Placentiae 1


- 5 j. Allora
ioo GIR GIR
il p. abbate Gallclli pubblicò la Di questa congregazione di gi-

Lettera intorno la vera e sicura rolumini non vi sono religiose o


origine del ven. ordine de pp. gì- monache, avendo il p. Lupo d' 01-
rolamini, Roma i 755, nella quale medo ne' suoi statuti proibito e-
egli più fortemente propugna la spressamente di riceverne, e sebbe-
sua prima sentenza. V. inoltre il ne dopo la di lui morte sieno stati

p. Norberto Caymi monaco gi-


d. variati in alcuni punti , come in
volamino, autore della Vita del ven. quello di non istudiare, in questo
Lupo d'Olmedo, ristoratore dell'an- però di non aver monache , sono
tico ordine girolamino } e fondato- stati sempre osservati. Radunano
re, della congregazione de' monaci questi monaci ogni tre anni il lo-
di s. Girolamo detta di Lombar- ro capitolo generale, in cui eleg-
dia, ce, stampata in Bologna nel gono il generale, i definitori, i vi-
i 754. In quest' opera giudiziosa sitatori, e gli abbati de' moniste-
ed erudita vi sono dettagliate no- ri. Debbono levarsi a mezza notte
tizie su questa congregazione, e si per dire il mattutino; non posso-
correggono le altre due vite del no mangiar carne nei monisteri ;

ven. Lupo, dettate negli idiomi ita- oltre ai giorni prescritti dalla Chie-
liano e latino dal p. d. Pio Ros* sa, sono tenuti a digiunare in al-

si. Il p. Annibali nel suo Com- tri primo di ottobre


molti, e dal
pendio della storia degli ordini re- fino a Pasqua non si deve dar lo-
ligiosi, parlando del girolamino nel ro pietanza nelle sere di lunedì
tom. II, par. II, a pag. 33o, dice, mercoledì e sabbato, così ordinan-
ebe il p. Nerini procuratore gene- do le loro costituzioni approvale
rale di questa congregazione ed da Paolo V nel 161 1. In quanto
abbate del monistero di s. Alessio, all'abito, i sacerdoti hanno una to-
pretese di far vedere nel citato li- naca bianca legata con cintura di
bro ebe il suo ordine fu istituito cuoio, e lo scapolare di color tanè
da s. Girolamo, che da questo san- a cui è attaccalo piccolo cappuc-
to dottore in poi ha sempre du- cio. In coro e per la città polli-
ralo nella Chiesa fino a' tempi no- no cocolla parimente di color tanè,
stri; ma che il lodato Galletti, poi e quando sono nel monistero usa-
vescovo di Cirene, con la nomina- no la sola tonaca e lo scapolare
ta dissertazione, cui non fu rispo- adoperando la berretta quadia [iu-
sto, dimostrò la falsità dell' asser- re di color tanè. I frati conversi
zione , e quale fu la vera epoca hanno ancor essi la tonaca bianca,
della istituzione dell'ordine giro- e lo scapolare tanè, ma in vece
lamino nella Chiesa. Benedetto XIV della cocolla portano un mantello,
nel 1755 con lacostituzione Ro- anzi al presente i monaci quando
manum, data a' 20 gennaio, Bull. escono non usano più la cocolla
Magn. tom. XIX, pag. 117, con- ma una cappa color tanè. I frati

cesse ni detto p. abbate Nerini ge- conversi cioè quelli che


, danno
nerale della congregazione girola- irrevocabilmente sé stessi e i loro
inina d'Italia, ed ai successori di beni presenti e futuri, diritti ed
lui, un posto nelle cappelle ponti- azioni alla congregazione, porta-
fìcie tra gli altri abbati generali no un abito ed un mantello ta-
degli ordini monastici. nè; e gli oblati che vivono nei ino-
GIR. GIR 101
•mieli usano la veste del medesi- donò la patria, e vestito di poveri
mo colore, che loro scende fino al pauni si ritirò in un luogo defer-
ginocchio, a differenza di quelli che to, per menarvi vita austera e pe-
stanno fuori dei monisteri, i quali niteule. Non sembra affatto veridi-
vestono come i secolari. 11 p. Bonan- co quanto narra il p. Papebrochio,
ni nella parte I, pag. CXIX del ch'egli sebbene siasi applicato ben
Catalogo degli ordini religiosi, par- presto alla pietà, nel 1377, aiu-
la di questi monaci, e ne riporta tato da Andrea suo fratello cugi-
la figura, citando il cronista del- no, levò a forza la beata Chiara
l'ordine p. Pietro Varga. sua sorella cugina dal monistero
G1ROLAMINI DELLA CONGREGA- in cui erasi ritirata per servire a
ZIONE del b. Pietro da Pisa, Frati Dio, e che dopo averla tenuta rin-
eremiti dell'ordine di s. Girolamo. chiusa per cinque mesi, commosso
Riconosce la sua origine dal bea- dalla di lei costanza nel santo pro-
to Pietro da Pisa, nato in questa posito , si determinò d' imitarla :

città 16 febbraio 1 355 da Pie-


a' questa assertiva del Papebrochio e
tro Gambacorta, e da una donna di pochi altri, non pare verosimi-
dell' illustre famiglia dei Galandi le. Certo è che verso il 1375 o
in tempo che il suo padre domi- 1 377 uscì da Pisa, e dopo di aver
nava Pisa ed altre città della To- visitato le più celebri solitudini del-
scana. Va però avvertito che il cri- la Toscana e dell' Umbria, e fer-
tico cronista di questa congrega- matosi alquanto in quelle, si riti-

zione, dice che Pietro fosse figlio rò finalmente iu quella parte del
di Gerardo germano di Pietro Gam- monte Cessana Montebello, detta
bacorta, e per conseguenza nipote sei miglia lungi da Urbino, da cui
di questo Pietro, non costumandosi scendendo per cercare limosina nei
in que' tempi ed anche dopo im- paesi convicini, e con quelle che gli
porre il nome del proprio genito- facevauo coloro che lo visitavano,
re ai rispettivi figli. Essendo egli n' ebbe in tanta abbondanza, che
di tre mesi, i di lui genitori fu- gli riuscì di fabbricare nella sua
ìono costretti a fuggire per avver- solitudine una chiesa dedicata alla
sa fortuna dalla patria, e seco por- ss. Trinità, la quale fu compita
tarono il bambino Pietro, che poi nel 1 38o : altri congetturano che la
leccio educare nobilmente, anche chiesuola fu a lui data da Oddone
negli esercizi cavallereschi, i quali e- Colonna vescovo d'Urbino poi Mar-
gli apprese molto bene, quantun- tino V. Accanto a questa chiesa
que attendesse più di proposito a fece erigere una casa capace di
quelli della pietà cristiana, e co- molli eremiti, de 'quali poco dopo
minciasse a concepire abbonimen- dodici si unirono a lui, dappoiché
to per le vanità terrene. Dopo essendosi manifestala la vita santa
la morte della madre e quan- , del b. Pietro, molti concorsero per
do la fortuna erasi di nuovo di- seco lui unirsi, e tra tanti ne scel-
chiarala favorevole per suo pa- se dodici: il primo fu Pietro Tucani
dre, ritornato perciò al possesso di di Pisa, che si vuole partito da det-
Pisa, il nostro beato csseudo allo- ta città insieme col beato Pietro,
ra d'anni venticinque, rinunziò a il secondo il b. Pietro spaglino-
tutte le mondane speranze, abbau- lo, il terzo il b. Angelo di Corsi-
ioa GIR GIR
ca, il quarto Pietro di Antonio a vendicare la loro morte. Trion-
Jacobini Faltibene, il quinto Pie- fò di questa fiera tentazione pro-
tro di Giovanni spagnuolo, il se- strandosi avanti a Dio, ed adorando
sto Arcangelo di Giovanni Sabba l'ordine della sua provvidenza, e
di Gubbio, il settimo Giovanni di per confondere di più il tentato-
Albania, l'ottavo il b. Andrea da re, afflisse il suo corpo con orri-
Sicilia, il nono Pietro Paolo di bili austerità, flagellandolo aspra-
mastro Pietro di Gualdo, il deci- mente, e stringendolo con un giac-
mo Alessio d'Alessio di Duracchio co fatto a punte, e con un cili-
in Albania, l'undecimo Paolo da cio; raddoppiò i digiuni e le vi-
Como in Lombardia, e il duodeci- gilie, adagiandosi quando oppresso
mo il b. Benedetto di Sicilia, sic- dal sonno, per lo più sopra la nu-
come apparisce da un antico dipin- da terra.
to in tavola. Il bealo Pietro Gual- Intanto il b. Pietro prescrisse ai
cerano che si attribuisce a questa suoi cremiti alcune costituzioni, nelle
congregazione, visse da eremita nel quali comandò loro di fare, siccome
monte di s. Berlolo sopra Pesa- egli faceva, quattro quaresime ogni
ro con alcuni altri compagni, tut- anno, cioè la comune, l'altra dal lu-
ti di ottimi costumi e di santa nedì delle rogazioni lino alla Pen-
vita, e mori nel i4i8, cioè prima tecoste, la terza dal primo giorno
che quel conventino e chiesa di di agusto (ino all' Assunta, e la
s. Berlolo venisse in potere della (piarla dalprimo novembre lino a
congregazione pisana, lo che ac- Natale. Ordinò altresì di flagellar'
cadde nel i44 2 ventiquattro anni> SÌ e ili digiunare in tulli i lune-
dopo la morte del b. Pietro Gual- dì e venerdì dell'anno, e di ag-
cerano, laonde questi non deve ri- giungere al digiuno la disciplina
tenersi girolamino. Non deve an- anche in tutti i giorni di quare-
noverarsi tra i primi compagni del sima. Proibì di ricevere nell'ordi-
b. Pietro da Pisa Bartolomeo Mer- ne quelli che non avessero com-
cati di Cesena, il quale vesti que- pito dieciotto anni, e quelli che
sto abito nel 1 4» 9, vale a dire passavano i cinquanta. Osservavano
trentanove anni dopo l'erezione del- i buoni religiosi tutte queste cose,
la congregazione. 11 pio fondatore con l'esempio del loro comune [la-

per t'uggire ogni occasione di va- dre, che ne faceva altre molte di
nagloria non volle essere chiamato piìi, e perseverò in un tenore di
Pietro Gambacorta, cognome illu- vita asprissima fino alla morte; si
stre di sua famiglia , ma Pietro levavano a mezza notte per dire
da Pisa, e diede ai suoi segua- il mattutino, dopo il quale si fer-
ci il nome di eremiti di san mavano in coro a fare nell'estate
Girolamo, elello da lui per pro- due ore di orazione, e uell' inver-
tettore di sua congregazione. Nel no tre; cibo ordinario era poco
i3q3 a' -xi ottobre essendo stati pane con pochi frutti o erbe cotte.
assassinati padre e due fratelli
il secondo il piacere del superiore:
del beato, da Giacomo Appiani se- dovevano ogni giorno accusarsi nel
gretario del medesimo padre, il refettorio delle loro colpe, e la
demonio diede un liero assalto al povertà si osservava da essi con
servo di Dio, tentandolo di andare tanta esattezza, che tutto avevano
gir GIR io3
in connine, ed il superiore aveva no fatto poco prima anche i di-
il pensiere di dare ad ognuno ciò scepoli del b. Angelo di Corsica,
che gli abbisognava. Vita cotanto fondatore di un'altra congregazione
esemplare acquistò loro stima dai parimenti del terz'ordine di san
virtuosi,ed odio dai libertini, che Francesco, quattro o cinque con-
lacerarono il buon nome di sì san- venti della quale ,
per una bolla
ti spargendo maliziosamen-
eremiti, di Eugenio IV del i432, furono
te che ingannavano con la loro dati a quella dello stesso b. Pie-
vita semplici, ch'erano lupi co-
i tro, che in tal guisa andò crescen-
perti con la pelle di agnello per do nel numero de' religiosi e dei
guadagnarsi il credito del popolo, conventi.
ed osarono aggiungere che la loro Il b. Pietro passò da Roma a
vita austera non era per virtù di- Venezia, quivi chiamato da alcuni
vina, ma per arte magica da essi affari della sua congregazione, e qui-
praticata. Gl'inquisitori per queste vi morì santamente il primo giu-
relazioni false, fecero delle rigoro- gno i435, d'anni ottanta. Cercano i

se ricerche,onde questi santi ere- critici il luogo in cui fu egli se-


miti furono costretti ad uscire di polto, e benché la più probabile
tratto in tratto dalla loro solitudi- opinione sembri quella di chi Io
ne per essere esaminati. Allora fu vuole tumulato nella chiesa di s.

che il b. Pietro ricorse al Papa Girolamo con monistero di reli-

Martino V, il quale informato pie- giose agostiniane, ciò non ostante


namente della santità di lui e dei ignorasi luogo di sua sepoltura,
il

suoi discepoli, diede loro una bolla sebbene il p. Papebrochio affermi


a' 2giugno I4"2
1 m v irtù della r ) che funerali gli furono celebrati
i

quale furono esentati dalla giuris- in s. Marco. Nel 1601 indarno lo


dizione degl'inquisitori, annullando cercò nel detto monistero delle mo-
le scomuniche, e tutti gli atti a- nache di s. Girolamo il nunzio di
vanzati contro religiosi. Superata
i Venezia Pannocchieschi Delci arci-
questa tempesta, il b. Pietro coi vescovo di Pisa; dopo molti an-
compagni vennero in seguito in più ni si rinnovarono le ricerche ad
alta stima presso i buoni, ed aven- istanza di Cosimo III granduca di
do già dei conventi in diversi luo- Toscana ma non produssero ef-
,

ghi, ed in Venezia, in questa cit- fetto, e tale fu pure l'esito di quel-


tà ne fu esibito altro, cioè l'ospe- le eseguite nel 17 17. Nel pontifi-
dale di s. Giobbe, fatto fabbrica- cato di Benedetto XIV, credendo
re da Lucia Contarmi, moglie del le monache di avere rinvenuto la
nobile uomo Enrico Delfino, il sepoltura del b. Pietro, per mezzo
quale si fece poi discepolo del bea- di monsignor patriarca ottennero
to. Questi nel i4^5 si portò in dal Papa il breve, Riceviamo, del
Roma, ove contrasse amicizia col 1747, p if? sso >' senatore Flaminio
b. Nicola di Furca Palena, autore Coruaro, De eccks. Venet. dee. 1,

d'una congregazione del terz'ordi- pag. i5?., la facoltà di rinnovare


ne di s. Francesco, la quale nel te indagini con l'assistenza del me-
1 44^* fu unita a questa stessa del desimo patriarca, e le analoghe
b. Pietro, abbracciando i seguaci cure del mentovato senatoie, ma
l'istituto eremitico, siccome aveva- le perquisizioni egualmente riusci-
io4 GIR GIR
rono inutili. Il Papa Clemente VII la quale oltre all'avere per di fuo-
fu il primo a chiamare con titolo ri, sopra l'ingresso due sibille del
di beato Pietro Gambacorta fonda- Baglioni, anche l' interno è ben a-
tore degli eremiti di s. Girolamo, dorno con marmi, pitture, e qua-
indi col medesimo
ne autoriz- titolo dro del Bassano in cui effigiò la
zarono il culto i Papi Paolo III, s. nascita di Gesù Cristo. L'interio-
Pio V, Gregorio XIII, e Clemente re parte della chiesa ha una sola
Vili, finché i religiosi dell'ordine navata con cinque cappelle, due da
supplicarono Alessandro Vili di un lato, tre dall'altro, ed il cap-
concedere loro di celebrare l'ufficio pellone grande in mezzo, ossia l'al-
ecclesiastico in tutto l'ordine, lo tare maggiore. La prima delle cap-
che il Pontefice accordò avendo , pelle a dritta, entrando, è dedica-

pure sottoscritto il decreto per la ta a s. Onofrio, ed è tutta abbel-


beatificazione, nominando per po- lita di buone pitture d'antica scuo-
nente della causa il cardinal Ca- la. Nella seconda, sacra alla Ma-
sanata protettore dell'ordine. Il di donna di Loreto, il quadro dell'al-

luiimmediato successore Innocen- tare è opera di Annibale Caracci;


zo XII a' 9 dicembre i(»g3 con- la Coronazione fu colorita da un
fermò il decreto della congregazione sue scolare, e le altre pitture l'e-
dei riti dei 5 di tal mese, nel quale segui Gio. Battista Ricci da Nova-
si approvava il immemorabile
culto Fa. maggiore dalla cornice
L'altare
del b. Pietro Gambacorta fondato- in giù da Baldassare
fu dipinto
re de' poveri eremiti di s. Girola- Peruzzi, e dalla cornice in su da
mo in Monlebello presso Urbino. Bernardino Pinturicchio. Segue la
La vita del b. Pietro sta in latino cappella del ss. Crocefisso. Nella
ne' Bollaudisli, Acta ss. j'unii tom. cappella seguente il quadro del b.
Ili, die 17; pure in ita-
la scrisse Pietro da Pisa è pittura del cav.
liano il Antonio Bonue-
gesuita p. Francesco Trevisani , mentre due
ci, che fu stampata in Roma dal suoi scolari dipinsero i laterali. 11

Salvioni nel 1716. Siccome poi per quadro dell'ultima cappella, rappre-
la riunione della congregazione del sentante s. Girolamo, fu colorito da
b. Nicola di Furca Palena ai gi- Pier Leone Ghezzi la pittura late- ;

rolnmini, questi divennero padroni rale dalla parte del vangelo è di


in Roma della Chiesa di s. Ono- Pietro Nelli, quella di contro è opera
frio [Vedi) verso quest'epoca, cosi di Nicolò Ricciolino. La volta della
a quanto di essa dicemmo a quel- sagrestia la dipinse Girolamo Pesci,
l'articolo, aggiungeremo le seguenti ed il quadro dipinto sulla tavola
notizie. rappresenta s. Girolamo, s. Cate-
Nel portico le tre storie a fre- rina, s. Sebastiano ed il b. Nico-

sco della vita di Girolamo, sono s. la di Furca Palena, opera stimata


lavori pregevoli del Domenichino, di Benigno Vangelini, compita nel
fatti per ordine del cardinal Giro- 164.8. 11 chiostro del contiguo con-
lamo Agucchio mentre era titolare vento de' girolamini è adorno di

della chiesa, secondo l'Alveri: sotto venti colonne di marmo, ed in es-

il medesimo portico sostenuto da so si vedono le storie di s. Ono-


colonne antiche evvi la cappellctta frio dipinte a fresco dal cav. d'Ar-
sacra alla Beata Vergine del Rosario, pino, e sono le prime quattro en-
GIR GIR io5
trancio da mano destra , essendo due Vi si celebra la festa
altari.
state le altre colorite da Sebastia- di s. Francesco a' \ ottobre, e quel-
no Strada, e da altri pittori. Nel la di s. Onofrio agli 1 1 giugno.
corridore superiore è una bella Ma- Fu frequentata di visite da Bene-
donna col Bambino dipinta a fre- detto XIII, che soleva abitare il
sco dal celebre Leonardo da Vinci. vicino convento de' domenicani di
Nella libreria de' religiosi sonovi i s. Maria a Monte Mario. Il Papa
busti del Barclay e del Tasso, se- che regna Gregorio XVI, portan-
polti in chiesa, con alcuni mano- dosi su questo delizioso colle, e-
scritti ed oggetti serviti al secondo, gualmente più volte la visitò.
che quivi mori. La rinomata quer- Dopo la morte del beato fonda-
cia di Tasso perì a' 22 settembre tore, il primo generale fu il b. Bar-
1842, e fu celebrata coi versi del tolomeo da Cesena sunnominato
eh. cav. Andrea Belli, i quali insie- il quale fondò altri conventi, e nel
me ad altro, che riguarda il ri- suo governo, che durò quindici an-
nomato albero, si leggono a p. 89 ni, la memorata congregazione del
e seg. nel libro intitolato Fiori b. Nicola di Furca Palena
si unì
sparsi , del quale feci affettuosa interamente a questa de' girolami-
menzione al voi. XXIV, pag. 3i5 ni, a' quali Eugenio IV accordò
del Dizionario. Alcune notizie ed molti privilegi colla bolla Provenil
iscrizioni di questa chiesa si leg- del i437. Questi religiosi ottennero
gono a pag. 263 e seg. del Mar- quindi di ricevere gli ordiui sacri,
tinelli , Roma ex ethnica sacra. e di tenere ogni anno il capitolo
Ridolfino Venuti descrive questa generale,che Nicolò V nel i£53
chiesa a pag. 965 della sua Roma ordinò che invece si radunasse ogni
moderna. Il medesimo a p. 1234 tre. Poscia Sisto IV, ed Alessan-
parla dell'altra chiesa che i giro- dro VI fecero alcune variazioni in-
lamini hanno sul Monte Mario torno ai loro capitoli generali. Nel
suburbano di Roma, verso il fi- 1
4 14 essendo ancora generale il b.
ne delle vigne del colle, chiamata Bartolomeo da Cesena furono stese
volgarmente s. Onofrio in Cam- le prime costituzioni dell'ordine, ed
pagna. Essa è dedicata a s. Fran- in queste medesime fu moderato
cesco d'Asisi, e fu eretta col con- il rigore prescritto dal b. Pietro
tiguo convento dall'abbate Barto- da Pisa, e dipoi nel 1 54o furono
lomeo Neri. Clemente XI a como- esse ridotte in miglior forma dal
do dei vignaiuoli de'Iuoghi circon- p. Bernardo da Verona allora ge-
vicini l'eresse in parrocchia, quale nerale, ed accettate dal capitolo di
confermò Leone XII nel riordina- tutto l'ordine tenuto in Rimiri nel
mento delle parrocchie di Roma 1 "i [a, dopo la protesta di tutti i

ed in cura de' medesimi girolami- capitolari, che non obbligassero ad


ni. Ha tre altari, ed il principale alcun peccato mortale, e non si

è dedicato a s. Francesco, e gli potessero costringere i professori


altri due alla ss. Trinità ed a s. dell' istituto a far voti solenni, quali
Sebastiano. Benedetto XIII conta- ancora non facevano. Nel capitolo
giò questa chiesa unitamente all'al- generale del l6aa, furono appro-
tare maggiore a' 2 luglio 1728, e vate nuove costituzioni, abbracciate
due giorni dopo consngrò gli altri dipoi anche in quello del l63
io6 GIll GIR
pubblicate nell'altro del iG^i. In conventi nella diocesi di Padova
un altro del 1 644 furono fatte al- e di Verona, e quella degli ere-
tre dichiarazioni sopra di queste miti del monte Segestero, fondali
costituzioni, esono quelle che pre- dal b. Lorenzo. Segui l'unione di
sentemente in questa
si osservano questi secondi nel 1579, e facen-
congregazione, con aver soppresso dosi menzione nel martirologio di
tra le altre cose l'astinenza perpe- iìn s. Alberto da Genova, i reli-
tua. Siccome poi religiosi face- i giosi del b. Pietro da Pisa voglio-
vano solamente voti semplici, e no che sia stato della congregazio-
potevano disporre anche de' loro ne di monte Segestero, e che mo-
beni, s. Pio V con la costitu- risse nel i4jo.

zioneLubrìcum vitae gewis, de' r


7 Prima delle ultime politiche vi-

novembre i568, ordinò loro di fa- cende si divideva questa congre-


ve i voti solenni, lasciando in li- gazione in due provincie, cioè di
bertà chi non voleva emetterli. In Ancona e di Treviso, oltre alcuni
sequela di questa costituzione, il conventi nel Tirolo ed in Baviera,
cardinal Luigi Cornavo protettore i quali appartenevano a certi ere-
dell'ordine, si recò al convento di miti, che nel 1695 ad istanza del-
s. Onofrio di Roma, e vi ricevè l'imperatore Leopoldo l si uniro-
la professione de' religiosi girolami- no a questi d'Italia, e professando
ni che vi abitavano, siccome fu la medesima regola si moltiplica-
fatto ancora con altri conventi del rono poscia in que' paesi con os-
medesimo ordine, e questa profes- servare rigorosa mente le costitu-
sione venne promettendo eseguita zioni dell'ordine, non mangiando

di osservare la regola
di s. Ago- mai carne, incedendo scalzi, vesten-
stino data loro dal medesimo s. do panni grossi dello slesso colore
Pio V, il quale confermò la con- e forma ili quelli del b. Pietro,
gregazione, nel 1567 accordò ai re- portando la barba, ma non molto
ligiosi i privilegi degli ordini men- lunga. Quoti religiosi girolamim
dicanti, e nel 1 S7 1 con la bolla usano tonaca legata con cintura ili
confermò gli altri
Religioni* zelus cuoio, con cappuccio la cui moz-

che già godevano. Gregorio XII zetta scende davanti e di dietro


nel 58 fece altrettanto, ma Pao-
1 1 sino alla cintura. In casa portano
lo V derogò al privilegio concesso berretta quadrata, e quando esco-
da Martino V, d'esenzione dalla no vanno con cappa increspata si-
giurisdizione degl'inquisitori, a'qua- no al collo, tutto di color tanè,
li li assoggettò. Alessandro \ lì e cappello nero. Nei venerdì deb
avendo soppresso nel 16% l'ordi- l'anno digiunano. In tutti i giorni

ne de' canonici regolari di s. Spi- di lunedi, mercoledì e venerdì del-


rito, e quello de' crociferi, diede i la quaresima fanno la disciplina,

conventi e monisteri loro alla con- ed eziandio ne' lunedì, mercoledì e


gregazione del b. Pietro da Pisa. venerdì dell'avvento, anche se ca-
Inoltre a questa congregazione si- dono in giorni festivi. Ogni sei
no dal 1 53 r erasi unita quella anni giusta i decreti della sa-

degli eremiti di s. Girolamo, isti- gra visita apostolica dell'anno 174*1


tuiti da fr. Bartolomeo di Giaco- e nella terza domenica dopo Pa-
mo Mercati, quali avevano dei
i squa radunano il capitolo generale
GIR GIR io-
in cui eleggono il loro superiore, gregationis b. Petti de Pisis col-
ed in ogni triennio il capitolo lect.ac notis '/lustra /.,Patavii 1775;
1

provinciale. Morendo il generale, ed il padre Giovanni Battista Sa-


il provinciale di quella provincia janelli ha formato le Croniche stam-

nella quale dimorava il defunto, pate in tre volumi in foglio da


prendeva il governo dell'ordine fino Antonio Zalta in Venezia nel 1708,
alla elezione del nuovo, che si faceva intorno al primo volume; il secon-
in lai caso dai provinciale dell'al- do volume fu stampato in Pado-
tra provincia, e dai priori di Ro- va da Gio. Battista Conzalti 17G0;
ma, di Pesaio, di "\ enezia, e di ed il terzo dal medesimo stampa-
Padova, quando quei conventi esiste- tore nel i"fìi.
vano. Il convento di Montebello GIRQLAMIM, Eremiti di Fie-
era il capo della religione, nella sole. Questa congregazione fu isti-
«piale sono fioriti molti servi di tuita dal beato Carlo dei conti
Dio, alcuni de' quali con titolo di Guidi di Monte Granelli di Baeno
bealo, e varie persone illustri per nella Romagna toscana, diocesi di
la dottrina e per le dignità eccle- Sar/ana, il quale con Redoue del
siastiche. 11 p. Burnirmi nella par- medesimo Monte, Gualterio fioren-
te I del Catalogo degli ordini re- tino, ed altri compagni, si ritirò
ligiosi, a p. CXXI riporta la figu- in luogo solitario nel mezzo dei
ra d'un antico eremita con zocco- monti di Fiesole (Fedi), nell'an-
li di legno, e barba lunga, ed a no 386 1 ; altri però fanno inco-
p. CXX1I produce la figura d'uno minciare la fondazione di qualche
degli odierni religiosi , parlandone anno avanti sotto la regola del
compendiosamente. Da questa con- terzo ordine di s. Francesco, della
gregazione sono usciti diecisetle quale il b. Carlo era già profes-
beati, tra'quali il beato Pietro fon- so, ovvero al dire di altri sotto
dature, ed il beato Nicola propa- la regola cavala dagli scritti di s.

gatore si veuerano sugli altari, ed Girolamo. L' approvò Innocenzo


altri trentatre fiorirono in santità VII, ma prevenuto dalla morte
e miracoli. Cinque sono vescovi i non potè emanarne la bolla, la
della medesima congregazione. Gli quale pubblicò il successore Gre-
scrittori poi sono circa trenta, e gorio XII nel 1
^f 1
">, Sacra nonnul-
su diverse materie, come teologi- laruiìì, data in Castro Montis Fio-
che, scolastiche, polemiche, morali, rum Arimin. dioecesis, 8 id. jul.,

isteriche ec. : essi diedero alla luce Bull. Rorn. t. Ili, par. II, pag.
vari volumi, altri restarono mano- 4 io. Morì il fondatore in Venezia,
scritti. Di questo online oltre gli dov'erasi portato per islabilire un
storici degli ordini regolari, scris- nuovo convento, a'5 settembre 1 \i~,
sero 1' Azorio nelle Istituzioni mo- ed è dagli storici annoverato tra
rali, I. i3, cap. II; Roderico nel- i beati. Le sue reliquie furono
le Quest. Reg. t. \ II, qu. 3, art. trasferite nel convento di Fiesole,
9; Silvestro Maurolico , e Pietro ma dopo la soppressione della con-
Bonacciolo nell'opera intitolila :
/' gregazione il >uo corpo fu porta-
remo Pisano. Il padre Giovanni to a Firenze, e riposa venerato
BattistaGobati ci ha dato il Bui- nella chiesa delia compagnia detta
larium ordini* s. Hieronynu con- la buca di s. Cimiamo. In segui-
ioS GIR GIR
to Eugenio IV l'approvò, e col dati. In quanto alla orciconfratcr-
suo consenso la congregazione ab- nita, agli articoli Arcico> fraterni-
bracciò la regola di sant' Agosti- tà di s. Girolamo della Carità,
no, come si legge nella bolla Super e Carceri di Roma, non che Go-
gregem, tlat. Florentiae ,7 cai. vernatore di Roma, per ciò che ri-
augusti i44'> Bull. Rom. t. Ili, guarda la visita de' carcerati, ed
par. Ili, }>. 33. Il Pontefice volle altro relativo, abbiamo detto le
che si chiamasse la Congregazione cose principali che riguardano sì

di s. Girolamo di Fiesole, e di- celebre e benemerito sodalizio , e


chiarò il monistero di Fiesole ca- delle molte e varie opere di pie-
po dell'ordine, e residenza del ge- tà in cui si esercitano i suoi ag-
nerale. In processo di tempo la gregati, dappoiché essa patrocina
congregazione giunse ad avere più le cause de' poveri pupilli e delle
di quaranta conventi in diversi vedove ne' tribunali; dota zitelle;

luoghi d' Italia, tra i quali quello distribuisce l'elemosine,massime al-


di Roma Vincenzo ed Ana-
de'ss. le donnecondannate ; amministra
stasio a Trevi, con la contigua l'eredità lasciata da Benedetto Gre-
chiesa, parrocchia che allora com- co, al modo che dicemmo al voi.
prendeva il palazzo pontificio del XXVIII, pag. 21 3 del Dizionario;
Quirinale, luogo che diede a que- dirige il monistero di s. Giacomo

sti religiosi Paolo V nel 1612. alla Lungara, di cui parlammo ai


Vivevano questi eremiti con par- voi. I, p. 35, e XVII, p. 20 e
1

ticolari costituzioni, e vestivano di 35 del Dizionario: ed ha cura del-


lana color tanè, con cappa incres- le carceri Inuocenziane in via Giu-
pata intorno al collo, e aperta lia,che da lei in particolar modo
nella parte anteriore ; cingevano dipendono, e in quel modo che
cintura di cuoio, andavano scalzi descrisse il eh. monsignor Carlo
con zoccoli di legno, l'uso de'qua- Luigi Monchi DÌ , appartenente a
li poi lasciarono. In Milano erano questo illustre pio luogo, nella sua
chiamati frali di s. Anna, dalla opera intitolata: Degli istillili di
chiesa presso cui abitavano. Ma pubblica carità, ec, tom. II, pag.
essendosi i religiosi raffreddali nello 2^7, cap. XI, ArciconfraternUa
spirito dell'istituzione, diminuiti di della Canta. A tuttociò si deve
numero, ed essendosi tra di loro aggiungere ch'essa ha sede nel lo-
introdotti molti abusi, il Pontefice cale presso la propria chiesa dedi-
Clemente IX li soppresse con la cata a s Girolamo, amministra e
bolla Romanus Pontifex, data ai dirige le cose della medesima, do-
G dicembre 1668, Bull. Rom. toni. ve mantiene la detta congregazio-
VI, p. 3o4- Di essi scrisse 1' Azo- ne dei sacerdoti in comunità del-
rio nelle Islit. inorai t. I, Iib. i3, l'oratorio, che ivi risiede per decoro
cap. II ; e il p. Bonanni nel Ca- del culto divino, adempimento de'pii
talogo degli ordini religiosi, pari. legati di messe, ec, e per soddisfare

1, p. CXX, ove ne riporta la fi- le altre obbligazioni assunte dai sa-


gura. cerdoti dacché fu cominciato a pro-
GIROLAMO (s.) della Carità' seguire quauto s. Filippo Neri isti-

di Roma, Areicon fraternità e con- tuì nell'oratorio, per cui essi sacer-
gregazione in comunità di sacer- doti sino d'allora assunsero il nome
GIR GIR i
09
di preti dell'oratorio. Come ancora santo. Qui pure si venera ancora
i medesimi sacerdoti ivi sono per la stanza dov' egli abitò, e dove
predicare nella detta chiesa in tutte diede principio ai ragionamenti, e
Je feste, e per udire assiduamente conferenze spirituali. All' articolo

le confessioni ed altro, come per Filippini ( Vedi) , abbiamo detto


l'assistenza spirituale delle anime quando s. Filippo entrò in questa
segnatamente de' carcerati, sì per casa, siccome ammesso dall' arci-

confessarli, che per le prediche e confraternita fra i sacerdoti , che


per gli spirituali esercizi, che loro si ufficiavano la loro contigua chiesa,
danno due o tre volte la settima- ricusando il consueto emolumento,
na, in un all'adempimento delle contento della sola camei-a , e di
sacre cerimonie delle cappelle po- potere con gli altri indefessamente
ste nelle medesime prigioni. occuparsi al giovamento spirituale
Quando la chiesa di s. Girola- de' prossimi ; che molti uomini per
mo venne in proprietà della con- nascita, per dottrina e per pietà
gregazione della Carità, furono scel- insigni ne frequentarono l' oratorio
ti i migliori sacerdoti che fosse nel 1 558 da lui istituito, ed a sue
possibile, tanto per l'uffiziatura, che spese eretto, il quale il santo volle
per istruire il popolo ne' doveri che stasse aperto ogni sera ,
per
cristiani, come perchè venissero nel- quei pii esercizi neh' articolo no-
lo spirituale assistiti i carcerati. minali. Ivi s. Filippo diresse le vi-

Questi sacerdoti o pii operai co- site degl'infermi negli ospedali, e


minciarono subito a conciliarsi la delle sette chiese. Dicemmo pure
venerazione di tutti per la loro del modo come il santo con alcu-
santità di vita, zelo per le anime, ni compagni si portò alla chiesa di
dottrina e vestire conforme , che
, s. Giovanni il suo
de' fiorentini per
meno la barba lunga e il cappello culto ed ed ove inco-
uffiziatura,
a barchetta , tuttora si osserva. Il minciò il suo convitto con alcune
primo di essi fu Pietro Spatario costituzioni continuando però ad
,

di Arezzo, a cui si unirono subito abitare nella casa di s. Girolamo ;


altri ottimi sacerdoti. Il Piazza nel- e finalmente coni' eresse la congre-
V Eusei'ologio romano, trattato VI, gazione dell' oratorio, e passò a ri-
capo VII, Di s. Girolamo detlo siedere nella casa di s. Maria in
della Carità a piazza Farnese t Vallicella, partendo coi discepoli da
narra che s. Filippo Neri fece par- quella di s. Girolamo nel 1 583.
te di tal collegio di sacerdoti tren- Qualche tempo dopo la partenza
talre anni, ed erano con lui altresì di s. Filippo da questo luogo, la

in quel tempo altri preti di se- congregazione ossia arciconfrater-


gnalata virtù, come il venerabile nita approvò ai preti che vi ri-

servo di Dio
Buonsignor Caccia- masero di proseguire gli esercizi ivi

guerra sanese, Persiano Rosa, che istituiti dal santo: laonde conti-
con s. Filippo fondò il benemeri- nuarono sacerdoti ad
i esercitare
to e celebratissimo istituto romano quanto avea prescritto s. Filippo
dall' arciconfraternita della ss. Tri- nella sua congregazione ,
per cui
nità dei Pellegrini, Francesco Mar- continuarono a chiamarsi padri, come
supini , e Pietro Spada ri aretini tuttora, ad onta delle opposizioni
stati successivamente confessori del insorte e giuridicamente dibattute
i io GIR GIR
e superale dai medesimi. Il citalo tutte le chiese de' filippini , nel-
Piazza aggiunge che l' arciconfra- le quali si riuniscono in coro a
ternita prima agi' individui della cantare compieta
il vespero e :

congregazione dei preli e chierici nella sola Vallicella si fa il sermo-


faceva insegnare le belle lettere, e ne in tutti giorni. Né quanto si i

la musica ,
per gli ora tori i sacri e è detto resta smentito dal non ave-
notturni che dall epoca di s. Filip- re i padri in superiore uno di loro.
po sino al declinare del decorso se- come istituì s. Filippo, e tutti i

colo nelle sere delle feste di precet- filippini praticano, come non han-
to da Ognissanti alla domenica del- no l'amministrazione ile' fieni onde
lePalme avevano luogo nel conti- mantenersi, dappoiché 1' arcicon fra-
guo oratorio, de'quali pure si parlò ternità di s. Girolamo li ritiene
all'articolo Filippini. Questo one- ed amministra, deputando un pre-
sto e dilettevole trattenimento, es- lato fra i loro colleglli, che tieni-

sendo diminuite le rendite, ora sol- le parli mentre la


di supcriore ;

tanto con iscelta orchestra ed elet- congregazione dei sacerdoti, non


ta di professori cantanti, si suole ce- avendo superiore elettivo, sempre
lebrare la sera della festa dell'Imma- ebbe una rispettosa deferenza al
colata Concezione agli 8 dicembre, decano, che sta iti luogo di supe-
e quello eseguito nel i 8 3 era inti-
j riore per le cose interne, per cui
tolato Giuditta, lavoro poetico del nelle annuali Notizie di Roma ,

celebre Jacopo Ferretti, posto in Dell' articolo Ordini religiosi, alla


musica dal valente maestro Pietro categoria delle Congregazioni in
Ravalli; questo argomento allego- comunità, si legge per
seconda e
rico alla festività meritò di essere dopo quella dell' Oratorio di s. l'i-
ripetuto in quella dell'anno 1
844- lippo Neri con superiore, Sacer-
I sacerdoti della congregazione doti dell' oratorio di s. Girolamo
dell'oratorio dì s. Girolamo della della Carità, /uno. />. Pasquale
Carità vestono come i filippini del- Marciala decano, eh* è odierno 1

la con sottana nera


Vallicella, cioè Di questo istituto e chiesa ne fu
di lana lunga e aperta nel davan- prelato deputato monsignor Gin.
ti, fermata con pochi bottoni da Angelo Braschi, che divenuto Pon-
un lato, e da una cintola o fascia tefice col nome di Pio \ 1 , esortò
pur di lana nera che tiene chiusa i deputati dell' arciconfraternita a
la sottana : usano collare aperto stabilire nella casa dei sacerdoti la

davanti, con sopraccollare bianco tavola comune, per cui allora qual-
e liscio come usano tutti i filippi- cuno si ritirò. In questa congre-
ni tranne quelli della Vallicella che gazione di sacerdoti fiorirono di-
lo portano pieghettato; il terraiuolo versi uomini illustri per pietà e
lo portano lungo come tutti gli per dottrina, fra i quali oltre i no-
altri, per cui l'abito è tutto filip- minati primi sacerdoti che si ag-
pino. La professione poi ossia le giogarono a Pietro Spatario ed a
loro obbligazioni, sono l'attendere s. Filippo Neri, sono a nominarsi:
al confessionale, ed anche udire le Teseo Raspa deputato Francesco ;

confessioni degl' infermi se richie- detto lo Spagnuolo Leonardo Vel- ;

sti, fare il discorso tutte le fe- li ini ; il fermano Pensabene Tur-


ste di precetto , come si usa in cheli i poi fondatore della congie-
GIR GIR m
gozionc di Fermo; il fiorentino che vuoisi fabbricala ncll' antica

Vittorio dell' Ancisa fondatore del casa di s. Paola matrona romana,


monistero delle stabilite in Firenze; dove il dottore della Chiesa s. Gi-
e il piacentino Enrico Pietra fondato- rolamo fu alloggiato mentre si
re della congregazione dei padri del- trattenne in Roma, chiamatovi da
la dottrina cristiana. Vanno pure s. Damaso 1 Papa che governò
nominati Giulio Sansedonio di Sie- la Chiesa dal 367 al 384- In que-
na poi vescovo di Grosseto ; Gia- sto luogo fu eretta una chiesa
como Celestino ; Pietro Nicola Leo- in onore del santo dottore, e do-
pardi patrizio di Recanati, fonda- po essere stata chiesa collegiata,
tore del collegio di Gesù a Reca- la ottennero minori osservanti,
i

nati, morto nel i5o,i; il ven. Gio- i quali poscia furono traslocali
vanni Leonardi, poi fondatore della alla chiesa di san Bartolomeo Del-
congregazione dei chierici regolari l' isola Licaonia, o al dire del Fa-
della Madre di Dio; Agostino Ador- nucci a quella di s. Pietro in Mon-
no, uno de' fondatori de' chierici re- torio , indi ebbe la
l' congrega-
golari minori; Benedetto Buonmat- zione degli aulicorum urbis, se-
tei fiorentino, celebre pei suoi due condo il Martinelli finché Cle- ,

libri della lingua toscana ; il dot- mente VII a' 22 settembre i5i/±
tissimo liturgico Giuseppe Catalano la diede all'arciconfraternita della
autore di rinomate ed utili ope* Carità, che allora aduna vasi nella
re; l'eruditissimo Gio- vicentino chiesa di s. Andrea in Piscinula
vanni Marangoni
che die alle , nel none medesimo Regola, la
stampe interessanti opere di sacra quale è oggi sagrestia di s. Maria
e profana letteratura, fra le quali di Monserrato. V. Notizie sull'ori-
la vita del suddetto servo di Dio gine, ed istituto della ven. arcicon-
Ruonsignore Cacciagliene, e di al- fralemita della Carità in s. Gi-
cuni compagni suoi, e di s. Filippo rolamo, riunite neW occasione del-
in s. Girolamo, Roma 17 12; ove la sacra visita ordinata dalla san-
sono raccolte molte importanti no- tità di nostro Signore Papa Leo-
tizie di questa congregazione. Tra ne XII; le Consti luliones archicon-
gli altri servi di Dio nomineremo fraternitatis Charitalis de urbe,
inoltre Giuseppe Piossi di Castel Romae i6o3 il breve d' Inno- ;

Velerc in ed Alberto
Calabria; cenzo XII de' 18 settembre «694,
Cherufìni viterbese, noto per diver- Ad pastorale fastigium, col quale
se operette una delle
spirituali, confermò gli statuti., eie costituzioni
quali porta per titolo: Del racco- da lui approvate, inserite nello stes-
glimento interiore, Roma 1809. Ap- so breve, e pubblicate nel 1694- H
partenne pure a questa congrega- Panciroli ne Tesori nascosti di Ro~
zione Francesco Stracchini vescovo ma, tratta a p. 375 e seg. della chie-
di Segni, morto nel 1828. sa ed arciconfraternita eruditamen-
La chiesa e la casa dell' arci- te, e dice che la chiesa era dei
confraternita di s. Girolamo della minori osservanti che passarono
Carità e della congregazione de' sa- a s. Bartolomeo all'Isola, e che fu
cerdoti dell'oratorio di s. Girolamo data alla congregazione de' nobili
è nei rione Regola vicino al pa- cortigiani eretta poi in arciconfra-
lazzo Farnese, e dicemmo altrove ternita, che la gode tuttora, su di
uà GIR GIR
che può consultarsi
di la bolla e.lhnìca sacra, insieme a tre epitaf-
Leone X altrove citata, Illius qui fi in versi di defunti sepolti nella
charilas, de' 27 gennaio dell' an- chiesa. Nella piccola parte che ri-
nò \Sio. Ridolfino Venuti, Roma mane del primo oratorio fondato
moderna p. 566 dice, che la chie- e fabbricato da s. Filippo Neri,
sa fu data nel i535 al sodalizio, sulla porta è scolpita in marmo
che nell'oratorio vi sono i ritratti questa iscrizione: Primum beati
di diversi benefattori, che vi si Plidippi Neri Fiorentini Oratoriutn.
praticano ogni sera diverse opere Anno Domini fllDLP III. Nel 1660
di pietà, e dal giorno d' Ognissanti la chiesa fu riedificata in un alla
sino alla domenica Palme,
delle facciata estèrna con architetture di
come in quello di s. Maria in Domenico Castelli. L' altare mag-
Vallicella, in ogni festa avevano fiiore, adorno di belli marmi e
luogo oratorii in musica. Nella chie- metalli dorati, venne eretto con
sa si solennizza la festa di s. Fi- disegno di Carlo Rainaldi, e come
lippo, e l'uffizio è tutto proprio la tacciala, a spese di Fantino
e di rito di prima classe con l'ot- Renzi romano, che quivi appresso
tava, e se ne fa commemorazione ha il deposito con Scipione Renzi,
nei suffragi e nell'orazione A cunctis. coi loro busti di bronzo. Su det-
Quivi è l'oratorio e la sua chie- to altare ammira vasi il celebratis-
sa a parte,dove ogni sera, e le simo quadro a olio del Dominiclii-
feste mattina e sera, si pratica no, rappresentante la comunione di
quanto prescrive s. Filippo, al qual s. Girolamo, il quale fu eseguito
oratorio presiedo uno dei padri in musaico per la basilica Vaticana,
deputato dalla congregazione. I e l'originale forma al presente u-
padri fanno la visita delle sette no de' principali ornamenti della
chiese insieme ai fratelli ascritti contigua galleria de' quadri La .

all'oratorio, i più diligenti de'qua- buona copia di questo prezioso


li ricevono qualche premiazione dipinto, posta all' antico luogo di
e nelle feste di precetto visitano esso,venne operata nell'anno 1797
qualche spedale massime quello di da Antonio Corsi con maestria. La
s. Spirilo, oltre l' infermeria delle cappella della famiglia Spada, che
carceri nuove. trovasi la prima a destra, entran-
Nell' annesso ospizio conserva- do, è disegno del Borromini : la

si con venerazione la memorata statua giacente in abito senatòrio,


stanza ridotta a cappella , nel- dalla parte stessa, insieme alle al-
la quale egli ebbe spesso lunghe tre scolture sono lavori di Ercole
conferenze col cardinal san Car- Ferrata; quelle incontro sono di
lo Borromeo, con s. Ignazio Loio- Cosimo Fancelli , e gli angeli ge-
la, con s. Camillo de Lellis, e con nullessiche sostengono un panno
s. Felice da Canlalice. Nel 1687 finto venato sono opere di Anto-
la restaurò dalle fondamenta, ed nio Giorgetti. Un illustre individuo
abbellì con pitture il cav. Ascanio di detta famiglia Spada, il cardi-
Pantera di Colle, come si legge nal Alessandro, già deputato del pio
nella iscrizione ivi esistente sulla stabilimento, morendo a' 16 dicem-
poi'ta, e riportala dal Martinelli bre 18 13 gli lasciò per gli atti del

a pag. 112 della sua Roma ex Bartoli un legato di diecimila scudi


GIR GIR 11 1

espressamente per la difesa depo- una gloria. Neil' ultima cappella


veri, per cui 1' arciconfìaternita in si vede un pregevole quadro che
questa chiesa gli celebrò solenni vuoisi del Muziano, rappresentante
esequie, pontificando lamessa il de- il Salvatore in atto di dare le
putato monsignor Stefano Seerra chiavi a s. Pietro. Tutta In soffit-

vescovo di Orope. Verso l'altare mag- ta è intagliata e dorata. Nell'an-


giore si vede a mano destra l'altare nesso oratorio, che limane sul la-
del Crocefisso, fatto di buoni marmi. to destro della chiesa, il quadro
L' immagine del ss. Crocefisso è della Beata Vergine, s. Filippo e
di legno, ed è quella che secondo s. Girolamo è del Romanelli. In
l' antica tradizione parlò interior- questa chiesa vi è 1' indulgenza
mente a s. Filippo, mentre questi plenaria perpetua : la festa di s.

celebrava messa innanzi alla


la Girolamo si celebra a' 3o di set-
medesima. Sul gradino dell'altare tembre, nel quale giorno ogni quat-
si venera una divota immagine del- tro auni il senato romano offre a
la B. Vergine Addolorata, dipinta questa chiesa un calice con pate-
da Francesco Manno. L' altare è na d' argento, e quattro torce di
privilegiato in perpetuo. cera. Nella medesima festività si

Nella cappella de'Mariscolti vi- fa dopo la messa pontificale la


cina all'altare maggiore, il quadro processione, in cui si porla il brac-
sull' altare rappresentante la Beata cio Girolamo, alla quale in-
di s.

Vergine con Gesù, e le altre pit- tervengono moltissime zitelle dal-


ture in cui sono alcuni santi, ven- 1 arciconfìaternita dotate.
nero eseguite da Durante Alberti: GIROLAMO (s.), Gesuati, o chie-
il sepolcro prossimo del conte rici apostolici di s. Girolamo. P.
Montauli, con una grande cornice Gesuati.
di pietra detta Montauto, è dise- GIROLAMO (s.), il più sapiente
gno di Pietro Berrettini da Corto- dottore della Chiesa Ialina, nacque
na. La cappella di s. Filippo al- nellapiccola città di Stridone o
l'opposto late, eretta nel 17 io ed Strinomium, vicina ad Aqui'eia, cir-
architettata da Filippo Juvara per ca l'anno 33 1. Suo padre chia-
ordine dell'avvocato Tommaso An- mato Eusebio, uomo ricco, man-
tarnori, e della quale sono patroni dolio a Roma, ebbe a maestro
ov'
i di lui discendenti, è tutta in- il celebre Donato, e fece rapidi
crostata di marmi sopraffini fre- progressi nelle lettere umane e nel-
giati di vari lavori di metalli do- I' eloquenza; si occupò assiduamente
rali, con istucchi nella volta tut- nella lettura de' grandi classici au-
ti messi ad oro. Sull'altare poi avvi tori , e raccolse con fatica ed at-
Ja maestosa statua del santo, scol- tenzione una scelta biblioteca, co-
pita da Pietro Le Gros. 11 qua- piando eziandio molti libri di sua
dro di s. Carlo Borromeo nella mano. La sua gioventù non andò
seguente cappella è opera di Pie- esenle da trascorsi; ma riconobbe
tro Barbieri, che colorì anche il poscia i suoi errori, e ne fece pe-
quadro e la volta della sagrestia: nitenza. Giunto all'età virile, si po-
nel quadro rappresentò la Beata se a viaggiare nelle contrade ove
Vergine col Bambino, s. Girolamo, polca perfezionarsi nelle scienti". <

e s. Filippo; nella volta dipinse visilò le più celebri scuole delle


voi. XXXI. 8

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n4 GIR GIR
Gallie. Si mette il suo arrivo a di Apollinare, che spiegava la Scrit-
Treveri, in compagnia d'un suo tura con molta riputazione, e che
compatriotta e parente per nome non avea per anco fatto scisma
Bonoso, poco dopo l' anno 370. nella Chiesa. Poscia si ritirò nel
Quivi prese la risoluzione di vive- deserto di che di videa la
Calcide
re in perfetta continenza, e comin- Siria dall' Arabia, e che allora era
ciò a cangiare i suoi studi. Passa- sotto il dominio de' saraceni. Non
to in Aquileia, ov' era vescovo s. andò guari che la morte gì' involò
Valeriano, strinse amicizia con pa- Innocenzo ed Ilas ; ed Eliodoro lo
recchi dotti e virtuosi ecclesiastici, lasciò per tornar in occidente. Tut-
i nomi dei quali trovansi spesso tavia egli stette ancora per quat-
ne' suoi scritti. Lasciò Aquileia , a tr' anni in questa solitudine, uni-
quanto sembra, per recarsi a Stri- camente inteso allo studio ed alle
done sua patria, avendo inteso che opere di penitenza. Egli vi ebbe a
sua sorella erasi sviata dal cammi- soffrire diverse sorta di malattie;
no della virtù, in cui egli ebbe la ma le sue pene maggiori gli pro-
ventura di rimetterla. Tornò quin- venivano dalle tentazioni violente
di a Roma, risoluto di vivere nel che sopravvennero ad assalirlo e ;

ritiro, e di non occuparsi di altro mentre, come dice egli stesso, co-
chede'suoi studi. Scorgesi dalle sue perte le squallide membra d' orri-

lettere al Pontefice s. Damaso I, do sacco, abbronzita la pelle dal


eh' egli riconosceva di aver ricevuto cocente ardore del sole, estenuato
il battesimo in questa città. Tille- dai digiuni, erasi fatto socio degli
niont è d' avviso che non vi fosse scorpioni e delle fiere per timore
battezzato se non dopo il suo ri- del fuoco eterno, immagina vasi di
torno d' Aquileia perchè il santo
,
essere in mezzo
danze delle alle
mette la data della sua conversio- fanciulle e la sua mente
romane,
ne al tempo in cui si trovava nelle ardeva d' impuri desideri. S. Giro-
vicinanze del Reno; ma Martianay lamo affine di raffrenare più age-
e Fontanini sostengono con mag- volmente gli sviamenti della sua
gior verisimiglianza che avesse ri- immaginazione, alle austerità della
cevuto il battesimo a Roma prima penitenza aggiunse il più laborioso
di viaggiare nelle Gallie. Non mol- di tutti gli studi, quello della lin-

to dopo il suo ritorno a Roma gua ebraica , e quind' innanzi si

comprese che il soggiorno di que- tenne sempre molto attento a mo-


sta città non era favorevole alla derare il suo gusto per la lettera-
risoluzione fatta di vivere in una tura profana. In seguito i differenti
perfetta solitudine; quindi deter- partiti che dividevano la chiesa di
minò di andarsi a seppellire in Antiochia, quello di Melezio cioè,
"\ i-
qualche assai lontana contrada. Par- quello di Paolino, e quello di
fi con Evagrio prete d' Antiochia ,
tale, cagionarongli molta inquietu-
accompagnato da Innocenzo, da tudine, venendo egli incessantemente
Eliodoro e da Ilas, e con essi tra- spinto a dichiarare qual era il par-
versò la Tracia, il Ponto, la Biti- tito che seguiva. Stanco s. Girola-
nia, la Galazia, la Cappadocia e la mo delle loro moleste e ripetute
Fcrmossi qualche tempo ad
Cilicia. istanze, e pel cattivo slato di sua
Antiochia per giovarsi delle lezioni salute, risolse di abbandonare la
GIR GIR 1 1

solitudine, e tornarsene in Antio- re alle lettere che gli scrivevano


chia presso Evagrio; ma prima di i vescovi per consultarlo sui con-
eseguire il suo disegno ne scrisse cilii e sulle chiese. La nobiltà ed
replicatamenle al Papa s. Damaso I, il clero facevano a* gaia a gio-
per consultarlo intorno alla disputa varsi de'suoi lumi, onde perfezio-
eh' ivi agitavasi sul significato e sul- narsi nella cognizione della Scrit-
1* uso della parola ipostasi, vale a tura , e nella pratica delle mas-
dire se era da ammettere in Ge- sime della pietà. Egli era insieme
sù Cristo una sola ipostasi o tre, il direttore di molte dame romane,
colla quale questione ed ambiguità commendevoli per le loro virtù ; in
gli ariani ed i sabelliani cercavano fra le altre di s. Marcella , di A-
ili allucinare i fedeli. Benché secon- sella sua sorella, di Albina loro
do il Butler (giacche nel voi. XIX, madre, dell'illustre Melania, di
p. 85 del Dizionario dicemmo che Marcellino, di Felicita, di Lea, di
professasse un'ipostasi e tre perso- Fabiola, di Leta, e di Paola colle
ne ) non si abbia la risposta di quel sue figlie. Le lettere ch'egli scri-
Papa è però certo eh' egli rico-
, veva a queste dame e ad altre pie
nobbe con tutta la Chiesa d' occi- persone, sono eccellenti trattati sul-
dente Paolino per patriarca d'An- le diverse virtù della vita cristiana.
tiochia. Anche s. Girolamo lo ri- La generosa libertà con la quale
conobbe, e ricevette dalle sue ma- s. Girolamo avea sovente parlato
ni il sacerdozio prima del finire contro 1' avarizia, la mollezza, e la
dell'anno 377, senza però obbligar- vanità degli abitanti di Roma, gli
si particolarmente ad alcuna chie- aveva suscitato molti nemici, e tra
sa. Poco dopo ritirassi nella Pale- questi assai ecclesiastici , i quali
stina, ne visitò i santi luoghi, e fe- eransi appropriali in parte i rim-
ce la sua principal dimora a Bet- proveri del santo dottore. Per or-
lemme. Su di che sono a veder- dine di s. Damaso I commentò e
si gli articoli Betlemme e Gerusa- tradusse s. Girolamo nel latino i-

lemme. Intorno all' anno 38o si dioma la versione de'seltanta ; lo


portò a Costantinopoli, essendone stesso fece dell'edizione ebraica tras-
vescovo s. Gregorio Nazianzeno, del portata in latino, e con esatta sol-
quale grand' uomo egli si gloria in lecitudine emendò il testo Ialino
molti de' suoi scritti d'essere stato del nuovo Testamento, confron-
discepolo. Il Papa s. Damaso I, che tandolo col testo greco. Morto il

occupavasi seriamente della estin- Pontefice s. Damaso I, egli si vide


zione dello scisma di Antiochia, oppresso da mille calunnie : quindi
avendo convocato un concilio a risolse di ritornarsene in oriente
Roma nel 38 1 o 382, s. Girola- per cercarvi un pacifico asilo. .Nel-

mo vi si recò con s. Epifanio e l'agosto del 385 s'imbarcò con suo


Paolino d'Antiochia. Passato l'in- fratello Pauliniano, col prete Vin-
verno questi due vescovi tornarono cenzio ed alcuni monaci, e con essi

in oriente; ma s. Girolamo fu giunse a Gerusalemme versola metà


trattenuto o richiamato a Roma dal dell'inverno, donde nella primevi 1 1

Papa che lo adoperò nei maggiori passò in Egitto. Dimorò un mi se


allàri della Chiesa, e lo incorni >cu- in Alessandria, ove si giovò incito
zò qual suo segretario di risponde* delle lezioni del celebre D;dimo il
n6 GIR GIR
Cieco ;
poscia percorse i principali soffrire le più crudeli persecuzioni
monisteri di Egitto, e in fine tor- per parte dei pelagiani. Nel 4'
nato in Palestina si fermò a Bet- una masnada di scellerati, mandata
lemme. S. Paola, che lo aveva se- da questi eretici, venne ad assalire
guito, gli fece fabbricare un moni- i servi di Dio che viveano sotto la
stero, e pose sotto la sua direzione condotta di s. Girolamo. I moni-
quello in cui aveva radunato le steri furono distrutti dalle fiamme,

religiose ch'ella governava. Divenu- e monaci e le vergini costrette


i

to troppo ristretto il monistero che alla fuga ; alcuni furono crudel-


abitava s. Girolamo, egli mandò mente battuti ; un diacono venne
Pauliniano suo fratello in Dalma- trucidato; il santo dottore scampò
zia a vendere una tenuta che an- ai più. cattivi trattamenti di quei
cora ci avea , onde impiegarne il furibondi, ritirandosi in una forte
prezzo ad ampliarlo ; e intorno a torre ; Eustochia e la vergine Pao-
quel tempo fece fabbricare anche la si salvarono a stento dal fuoco
un ospizio pei pellegrini. Il santo e dalle armi che le circondavano ,

dottore ritirato in una celletta, ve- e le persone che loro appartene-


stito di ruvidi panni, non cibandosi vano soffrirono ogni sorta di tor-
che di pane bigio e di poche erbe, menti. S. Girolamo non sopravvis-
sebbene travagliato da frequenti se lungamente a questa persecu-
malattie non si rimase dallo stu- zione ; e dopo aver trionfato dei
diare 1' ebraico, e dall' attende- vizi e delle eresie, dopo aver pas-
re ai suoi commentari sopra la sato la sua vita nelle fatiche e
Scrittura ; ed occupossi eziandio nella penitenza, consunto da lenta
con zelo indefesso a confutare febbre fu disciolto dai legami del
tutte l' eresie de' suoi tempi. Ai corpo ai 3o settembre 4"20 » m el11

continui rammarichi che gli cagio- di ottantanov' anni secondo 1' opi-
,

navano i pericoli dei fedeli di nione di Martianay approvata dal


oriente, e le perdite che questa p. Stilting. Fu sepolto sotto le ro-
Chiesa avea sofferto per gli scismi vine del suo monistero a Betlem-
e per l'eresie, venne ad aggiun- me ; ma il suo corpo fu poi tras-
gersi la nuova dei saccheggi che. portato aRoma, ove si conserva tut-

le truppe di Alarico avevano por- tora nella Chiesa di s. Maria mag-


tato in occidente. Roma era sta- giore (Fedi). La Chiesa celebrava la

ta saccheggiata e quasi rovinala sua festa a' 3o settembre fino dal


nell'anno 4 IO > e un'orrida care- tempo di Beda e di Usuardo, co-
stia avea finito di sterminarla : me ricavasi da' loro martirologi:
uomini e donne abbandonarono trovavasi altresì notata nei più an-
la loro patria per sottrarsi alla tichi , Sacramentario di s.
e nel
morte o alla cattività, e un gran Gregorio. Non puossi negare a s.
numero rifuggissi a Betlemme. San Girolamo il merito di una gran
Girolamo nulla risparmiò per nu- fede congiunta a molte altre virtù
trirli, consolarli, e procacciar lo- cristiane. Se si lasciò prevenire da
ro un asilo ; ma a grande stento po- Teofilo d' Alessandria contro s. Gio.
tè egli medesimo sottrarsi al furore Grisostomo, ciò fu perchè egli era
dei barbari, i quali nel 4 1 * inva- uomo, e come tale soggetto egli pure
sero la Palestina. Ebbe altresì a ad essere sorpreso. Se fu odiato du-
GIR GIR 1
7
inule la sua vita, Io fu dagli ere- cbè nelle ore notturne rubate al
liei, «lai monaci e dagli ecclesiasti- sonno egli scrisse e dettò immensi
ci indisciplinati , i quali non pote- volumi; con l'immagine del Cro-
vano soffrire eh' egli combattesse o cefisso e con testa di morto* per-

i loro errori o i loro vizi. Fu chè tutto fu occupalo ed intento


egli al contrario amalo ed ammi- nel meditare la passione di Cristo;
rato dai giusti, i quali onorarono con la tromba all'orecchio, per
la sua santità, e videro con gioia quelle parole ch'egli lasciò scritte:
i lavori eh' egli intraprendeva per Surgite rnortui, venite ad j udiriuni;
l' utilità della Chiesa. È questa col cappello o porpora cardinalizia,
la testimonianza che ne rende Po- per aver esercitato in Roma ap-
sluiniano, testimonio oculare del- presso s. Damaso I quello che og-
le opere di virtù di s. Girolamo. gidì esercitano i cardinali; col leo-
Anche Agostino chiamavalo uo-
s. ne a lato, o perchè abitasse nelle
mo santo ed ammirabile, il di cui solitudini della Siria, o perchè
cuore sembra vagli si pieno d'amo- qualcuno di quegli animali gli si
re e di zelo per la gloria di Gesù addomesticò raccontandosi
, che
Cristo, die non temè di parago- mentre il santo leggeva a' suoi di-
narlo a quello di s. Paolo. scepoli, entrò nellascuola un leone
Sulla patria di s. Girolamo ab- zoppicante onde tutti fuggirono,
biamo: Pietro Stancovich , Della ma il santo avendo accolto senza
patria di s. Gì /ola ino, Venezia 1824 timore il leone, questo alzò la zam-
pel Picolti; e Giovanni Capor dal- pa addolorata per la puntura di
rnatino, Della patria di s. Girola- una spina, per cui il santo lo ri-
mo, risposta all'opuscolo di Pietro sanò, onde l'animale non volle da
Stancovich, Roma 1828 pel Bour- lui mai più partirsi altri spiega- ;

liè. In onore di s. Girolamo e sot- no il simbolo del leone, con allu-


to il nome di Girolamini [Vedi), sione alla magnanima intrepidezza
furono istituiti diversi ordini reli- di s. Girolamo, con la quale fece
giosi. Viene creduto da molti scrit- fronte coi ruggiti di sua voce e
tori di non poca autorità
...„.„. ...
ch'egli
.D . zelo apostolico, e con la forza del-
fosse stato creato cardinale da san la sua eloquenza e dottrina ai più
Damaso I, ovvero in grado corri- ostinati e famosi eretici suo
del
tpondente oggidì alla dignità cardi- tempo; finalmente si rappresenta
nalizia, e per tale trovasi dipinto con un sasso in mano in alto di per-
in antiche immagini, e nelle grot- cuotersi, per quanto egli scrive di

te vaticane. Scolpito in marmo in sua aspra penitenza.


abito di cardinale fino dal i4^°j
come attesti» il Piazza nell' Emero-
Opere di s. Girolamo.
Iorio di ìionia a' 3o settembre. Il

(pule aggiunge che dipintesi il spil-

lo dottore eoo vari simboli, tutti Nel dare l'elenco delle opere di
rappresentanti lo di lui segnalate s. Girolamo seguiremo l'ordine in
azioni. Viene dunque effigiato in cui son poste nell'edizione falla
atto di penitente per l'austerità del- dai benedettini.
la vita a cui si diede mila solitu- 11 tomo 1 contiene la Biblioteca
dine; con la candela accanto, per* sacra, cioè tulli i libri della Seul
, 1 8 GIR GIR
tura, che s. Girolamo tradusse in 5. L' apologia sopra i suoi libri

latino dal greco e dall'ebreo. contro Gioviniano. 6. Il libro con-


II tomo II contiene : i. Il libro tro Vigilanzio. 7. Il dialogo con-
dei nomi ebrei, in cui il santo tro i luciferiani. 8. La lettera
dottore spiega le etimologie dei contro la Origene
traduzione di
nomi propri che s'incontrano nel fatta da Rufino, e l'apologia con-
vecchio e nel nuovo Testamento : tro Rufino. 9. I dialoghi contro i

vengono appresso alcuni frammen- pelagiani.


ti greci dello stesso libro tradotti Nel tomo V sono poste le o-
in latino. 2. Il Dizionario dei luo- pere attribuite a s. Girolamo, e
ghi ebrei, o Geografia sacra per una raccolta di documenti risguar-
l'intelligenza della Scrittura. 3. Il danti la storia di questo santo.
libro delle Questioni ebraiche sul- Delle opere di s. Girolamo fu-
la Genesi. 4- Sedici lettere sopra rono molte edizioni. Martia-
fatte

alcuni luoghi difficili dell' antico nay benedettino della congrega-


,

Testamento. commentario sul-


5. Il zione di s. Mauro, ne pubblicò
l'Ecclesiaste, composto circa fan- una a Parigi dal 1693 al 1704.
no 388. 6. La traduzione delle due in cinque volumi in foglio, che fu
omelie di Origene sul Cantico dei molto lodata. Neil' ultimo volume
Cantici verso il 383. Seguono
, pose una vita di s. Girolamo, che
molte opere risguardanti la Scrit- ristampò in francese con aggiunte
tura, attribuite al santo dottore. nel 1706, nella quale difende il

Nel tomo III sono raccolti i santo dottore contro Baillet , che
commentari di s. Girolamo, che parlando di lui adopera espressio-

furono scritti in diversi tempi. ni molto dure, e contro alcuni


Il tomo IV comprende: 1. Il critici, che non hanno abbastanza
commentario sul vangelo di san pesato bene termini di cui egli
i

Matteo, verso il 3g8. 2. Molte si serviva. Vallarsi, oratoriano di


lettere in cui il santo dottore spie- Italia,ne fece un' altra a Verona
ga parecchie difficoltàdel nuovo nel 1738, in undici volumi in fo-
Testamento. 3. commentari del-
I glio, con una vita del santo, e
l'epistole di s. Paolo ai galati, agli con note molto utili: questa edi-
ebrei, a Tito, e a Filemone. La zione fu riprodotta a Venezia nel
seconda parte di questo tomo 1 766, in 24 volumi in piccolo, con

contiene Girolamo,
le lettere di s. aggiunte e correzioni dello stesso
che sono divise in molte classi, editore. Il marchese Scipione Maf-
parecchie delle quali sono veri fei ed altri dotti diedero mano in
trattati ; e le opere ascetiche e quest'opera al p. Vallarsi,
polemiche, delle quali indicheremo GIROLAMO EMILIANI o MIA-
soltanto le principali, r. La vita NI (s). Nato in Venezia da nobile
di s. llarione, di s. Paolo eremi- famiglia nel 148 r, si diede dappri-
ta e di s. Malco. 2. Il catalogo ma alle armi, e servì con onore nelle
degli scrittori illustri, scritto nel guerre che la repubblica ebbe a
392, e diviso in 35 capitoli, nel- sostenere in quel tempo ; ma eletto
l'ultimo de' quali parla delle sue governatore di Castelnovo , sulle

opere. 3. Il libro contro Elvidio. frontiere di Treviso , vi fu fatto

4- I due libri contro Gioviniano. prigione e caricato di catene. In tale


GIR GIR 119
stato pianse sulle sregolatezze della Clemente XIII. Nel 1769 la santa
sua gioventù , e santificò le sue Sede approvò I' officio in suo ono-
sofferenze coli' orazione e colla pe- re, e ne permise la recita per ce-
nitenza. Ricuperata la sua libertà, lebrarne ogni anno la festa ai 20
si credette tenuto della sua libera- di luglio.
zione al patrocinio della Madre di GIROLAMO, Cardinale. Giro-
Dio, e giunto a Treviso sospese le rolamo canonico regolare lateranen-
sue cateue ad un altare a lei inti- se, della congregazione di s. Fre-
tolato. Ritornato a Venezia, si con- diano di Lucca, dove al dire del-
sacrò intieramente alla pratica di lo Stadel trasse i natali , da Ales-
ogni maniera di virtù cristiane , e sandro III nel 11 65 fu creato
fece in particola!- modo risplendere diacono cardinale di s. Maria Nuo-
con larghi soccorsi la sua carità va, e morì verso 1178. il

verso i poveri, in una carestia ac- GIRONA (Gerunden). Città con


compagnata da morbo epidemico residenza vescovile di Spagna nella
che vi menava gran strage. Indi Catalogna, si estende sul versatolo
intenerito dalla sorte dei poveri e a' piedi d'una montagna scoscesa,
fanciulli, cui la morte avea tolto i e la parte bassa è attraversata dal
loro genitori , li raccolse in una Ter che riceve 1' Ona è sede di :

casa , ed imprese ad alimentarli ,


un tribunale ecclesiastico, residenza
a inspirare ad essi sentimenti di d' un governatore e di un com- ,

virtù, ed insegnar loro la dottrina missario speciale di polizia. Girona


cristiana. Simiglianti ricoveri per o Gerona è una città forte in for-
gli orfanelli stabilì a Rrescia , a ma di triangolo, con titolo di du-
Bergamo e in altri luoghi , e fon- cato, capoluogo della provincia del
dò anche delle case di ritiro per suo nome : i suoi bastioni in buo-
Je donne ravvedute. Occorrendo no stato sono protetti da molti
pertanto trovare un luogo, in cui forti , il più importante de' quali,
si potesse informare i membri della chiamato Mont-Jouy occupa la ,

nuova congregazione cogli esercizi sommità della montagna Girona.


ad essa convenienti, il santo scelse Quantunque assai ben fabbricata, è
a tale oggetto Somasca, villaggio triste e monotona le strade sono ;

posto tra Bergamo e Milano. Egli strette, pulite e ben lastricate. Fra
soggiornò lungo tempo nella casa le sue tre piazze pubbliche, una è
che quivi si avea procurato , ed è grandissima. L'edifizio più osser-
] icrciò che i suoi discepoli furono vabile si è la cattedrale, la cui fac-
«letti chierici regolari Somaschi ciata è maestosa, e l' interno ricco
(/ edi), al quale articolo non solo di ornamenti : contiene i sepolcri
riporteremo le notizie di sì fiori, di Raimondo Berenger conte di
do istituto, ma ancora le altre che Tolosa, e della sua sposa. La sua
riguardano il santo. In detto vil- collegiata è degna di menzione per
laggio morì il servo di Dio agli 8 la sua bella architettura di stile
di febbraio i5^7 da una malat- gotico, ed in una delle sue cappel-
tia contagiosa che aveva contrat- le si venera il corpo di s. Narciso.
to servendo i malati. Egli fu so- Vi sono delle altre chiese, moniste-
lennemente beatificato da Benedet- ri e conventi: in quello de' cap-
to XIV, e canonizzato nel 1767 da puccini si ammira un bagno arabo
lao GIR GIR
di elegantissima architettura. Pos- cessore. Secondo la più comune
siede inoltre un collegio con bi- opinione ne fu primo vescovo san
blioteca, una casa di religiose per Narciso. Comraanville dice che la
la gratuita educazione delle fan- sede vescovile fu eretta verso l'an-
ciulle, ed altri benefici ed utili sta- no 5oo sotto la metropoli di Tar-
bilimenti. Il commercio è poco flo- ragona della quale è tuttora suf-
,

rido : i dintorni producono princi- fraganea. Nell'anno 1017 si voleva


palmente vino, olio e frutta, e so- dismembrare la diocesi per erigere
novi miniere di piombo e di an- un vescovato nel borgo di Besalu,
timonio. ma per l' opposizione del vescovo
Questa antichissima città men- di Girona non ebbe effetto, perchè
zionata da Tolomeo, da Plinio, da fu soppresso appena stabilito. Leo-
Antonino e da altri, dava un tem- ne X creò il suo cugino Giulio de
po il titolo di conti , e poscia di Medici cardinale, ed amministrato-
principi ai figli maggiori dei re di re della chiesa vescovile di Giro-
Aragona. Sostenne fortemente di- na, indi nel i5iZ divenne Papa
versi assedi; nel i663 il mare- col nome di Clemente VII. Per
sciallo di Hocquineour, dopo set- la rinunzia che di questa sede fece
tanta giorni di attacco fu obbligato a Pio VII nel 18 19 monsignor
a ritirarsi, e nel 1684 il marescial- Antonio Alluè, il Papa dichiarò
lo di Bellefonds fece altrettanto ; successore monsignor Giovanni Mi-
ma nel 1694 fu presa dai francesi chele Perez Gonzalcz, in morte del
comandati dal duca maresciallo di quale Leone XII nel concistoro dei
Noailles, e venne restituita agli spa- 27 giugno 1825 fece vescovo di
gnuoli dopo la pace di Riswich nel Girona monsignor Dionisio Casta-
1697. Durante la guerra di suc- no-y-Bermudez, nato nella villa ili
cessione, dopo aver giurato fedeltà Nobes diocesi di Toledo. Al pre-
a Filippo V, si arrese nel 1705 sente la sede è vacante.
all' arciduca Carlo , che riconobbe La cattedrale è dedicata a Dio,
per re; e persistendo nella sua ri- sotto r invocazione dell' Assunzione
bellione il maresciallo di Noailles della Beata Vergine. Il capitolo si

prese di assalto la città bassa, il compone di otto dignitari, cioè del-


i5 gennaio 171 1, essendosi già l' arcidiacono Mayot , che chiamasi
resa per capitolazione la città alta. 1' arcidiacono di Girona, e che è la
Nel 1809, dopo una lunga ed osti- prima dignità, dell' arcidiacono di
nata resistenza, cadde in potere dei Besalu, dell'arcidiacono di Silva,
francesi : ad altre deplorabili vi- dell'arcidiacono d' Ampudia , del-
cende è andata soggetta Girona per l'abbate di s. Filiu, del decano,
le politiche vicende, che ancora la- del sagrestano, e del cantore. Vi
cerano la Spagna. sono inoltre trentasei canonici, com-
Le fede di Gesù Cristo si pre- presa la prebenda del penitenziere,
tende predicata in Girona fino dal e centoquaranta beneficiati. Nella
tempo degli apostoli, ed alcuni di- cattedrale vi è il fonte battesimale
cono che Massimo ordinalo da
s. con la cura di anime. L' episcopio
s. Giacomo apostolo ne fu il primo è contiguo alla cattedrale, oltre la
vescovo, e che s. Anatalone disce- quale nella città sonovi altre quat-
polo di s. Barnaba è stalo hio sue tro parrocchie, nove monasteri e
GIR GIR i2i
conventi di religiosi, cinque moni- secondo il contenuto dell' ultima
steri di monache, il seminario con proposilio concistoriale. Altri moni-
gli alunni, diverse confraternite, e steri nullius sono quelli della Bea-
tre ospedali. La diocesi è ampia ,
ta Vergine de-Amer-y-Rossas del-
contenendo trecento cinquanta par- l'ordine pure di s. Benedetto; del
rocchie. Ogni nuovo vescovo è tas- ss. Salvatore de Breda del mede-
sato ne' libri della camera aposto- simo ordine; di s. Pietro di Cam-
lica in fiorini mille e quattrocen- porotondo del medesimo; di s. Pie-
to, pridetn vero ascendebant ad tro de Gallicantu seti Gallicantus,
ceti tieni sexaginta circiter mi Ma re- e di s. Pietro di Rodas, egualmente
galami de Vcllon, nonmdlis pen- ambedue benedettini.
sionibus gravati, come si legge nel-
1' ultima proposilio concistoriale. Conciliì di Girona,
Nella diocesi di Girona tra i

monisteri nullius vi è un moniste- Il primo fu tenuto l'anno 5 1 7,


io regolare di benedettini che si sotto il regno di Teodorico. Set-
provvede in concistoro il suo ab- te vescovi vi fecero dieci cano-
bate, sotto il titolo di monistero ni , sotto la presidenza del ve-
di s. Stefano di Banola suffraganeo scovo di Tarragona Giovanni, il

di Girona : Monaslerii s. Stephani quale avea pregato il Papa s. Or-


de Banolas Gerunden dioecesis. misda di scrivere ai vescovi di
Bannoles o Banolas Bannoliae 3 , Spagna per obbligarli ad osservare
Aquae calidae, piccola città di la disciplina. Ciò fu eseguito dal
Spagna nella Catalogna, presso Gi- Pontefice con lettera nella quale
rona. Per morte dell'abbate Bene- raccomandò loro di osservare i ca-
detto d' Olmera-y-de Desprat il re noni, e di tenere i concilii almeno
di Spagna Ferdinando VII nominò una volta 1' anno. Tra gli altri
suo successore il p. Luigi de Flu- punti di disciplina vi si ordinarono
via-y-de Berart di Barcellona pre- due Litanie , la prima il giovedì ,

posto maggiore del monistero dei il venerdì, e il sabato dopo la Pen-


monaci benedettini di s. Cucufate, tecoste ; la seconda ilprimo gio-
ed il regnante Gregorio
Pontefice vedì di uovembre, e due giorni
i

XVI lo preconizzò abbate di san seguenti. R.egia tona. X; Labbé to-


Stefano , nel concistoro de' 1 7 di- mo IV; Arduino toni. II.

cembre i832. La chiesa abbaziale Il secondo si adunò nel 10G8,


e parrocchiale è dedicata a Dio sot- e fu presieduto dal cardinal Ugo
to l'invocazione di s. Stefano pro- di Bianco, legato del Papa Ales-
tomartire, in cui tra le reliquie si sandro II, col l'autorità del (piale vi
venera il corpo di s. Martiniano confermò la tregua di Dio sotto
vescovo e martire. La residenza pena di scomunica contro i tras-
dell'abbate è presso tal chiesa. gressori : vi si fecero quattordici
Ogni nuovo abbate è tassato nei canoni contro gli abusi del tempo.
libri della camera apostolica in fio- Raluzio toni. IV, Murciae hispan.
tini s5o, verus antan ilhrum valor d'Agnine toni. IV, Coutil, fusa .

asserititi' iripraesentìarum ascen- Arduino toni. VI.


dere ad 13,000 rinitrr rc^alìum Il Lcnglet nelle Tavole!!
monetile de hclloti noneupatae ,
nologithe riporta due altri concilii,
1*2 GIR GIS
il primo del 1078, di cui tratta Cartagine, nel 4^4> fu esiliato da
1'
Arduino nel tom. VI; per la li- Unnerico re de' vandali.
bertà ecclesiastica il secondo del GIS1PA. Sede vescovile della
1097, del quale parla pure il Labbé provincia proconsolare, nell'Africa
nel tom. X. 11 p. Mansi poi nel occidentale, sotto la metropoli di
tom. IV, coli. 139 e seg. dell'ap- Cartagine , e. detta pure Gasapa.
pendice, riporta gli statuti di molti Il vescovo Redento fu al concilio
sinodi tenuti in Girona. E incerto di Cartagine nel 5a5 sotto Bonifa-
1' anno del primo, riguardante al- cio; e Melloso sottoscrisse la lettera
cuni punti di disciplina ecclesiasti- de' vescovi della sua provincia al
ca; il secondo sinodo tenuto nel concilio Lateranense, celebrato dal
1261 riguarda i divini oflizi, le Pontefice s. Martino I. Altro ve-
ordinazioni de' sacerdoti, e l'accet- scovo chiamato Gennaro intervenne
tazione de' chierici ;
proibì ai preti alla conferenza di Cartagine.
ed ai beneficiali l'esercizio dell' av- G1SLENO (s.). Visse per qual-
vocatura, se non gratuitamente pei che tempo da eremita in una fo-
parenti e pei poveri; quanto ai mo- resta dell' Hainaut, sul fiume Hai-
naci e canonici regolari , soltanto ne , ed essendosi ritirate presso
pei loro monisteri. Il terzo sinodo di lui parecchie persone desidero-
del 1
267 prese delle precauzioni se di condurre vita perfetta, fon-
contro leche commet-
indecenze dò un monistero , che mise sot-
tevansi nelle chiese, come le danze to la regola di s. Basilio o dei
e canzoni disoneste. Il quarto ce- monaci di oriente, ed intitolò del
lebrato nel 1274 vietò ai laici di nome di s. Pietro e di s. Paolo.
seppellire con solennità nei cimite- Egli governò questo monistero con
ri della pena di seo-
chiesa, con somma prudenza e santità per
inunica; si promise che i decreti piìi di trentanni, e morì ai 9 otto-
del concilio di Lerida sarebbero bre del 681. 11 martirologio ro-
osservati ; si convenne che pre- i mano ne fa menzione, e dice che
Iati prendessero vigilante cura della prima era stato vescovo.
correzione de' loro dipendenti ; fu- GISORS (Giwrtium). Città del-
rono fatti de' regolamenti acciò la Francia nel dipartimento d'Eu-
nessun beneficiato ignorasse la lin- re, capoluogo di cantone, in una
gua latina, e si stabilirono diversi pianura fertile, divisa in due parti
regolamenti per la disciplina ec- dall' Epte. Ha la chiesa parrocchia-
clesiastica, al mantenimento del- le di bella architettura, le cui pi ìi

la maggior proprietà delle chie- pregiate opere di scoltura sono di


se , ai contratti matrimoniali , ai Giovanni Goujon. 1/ origine risale
parrochi, ai monaci, e canonici re- al 1097 per un castello edificato

golari, ed ai parziali loro benefizi da Guglielmo re d' Inghilterra, che


e doveri, non che alle scomuniche tra questa e la Francia fu poi
e ad altre cose. oggetto di discordia. Enrico I re
G1RUTARSI o GIRUS TARA- d' Inghilterra fece di Gisors una
SI. Sede vescovile della Numidia piazza forte, che nelle guerre fu
iteli' Africa occidentale, sotto la presa Divenne capitale
e ripresa.
metropoli di Cirta. Feliciano suo del Vexin-Normand, prima con ti-
vescovo, dopo la conferenza di tolo di contea, poi di ducato. Nel
GIÙ GIU ia3
i e 1 8 dai i4 ai 21 di gennaio vi iuto, con l'esercizio di opere pie,
fu tenuto un concilio, o meglio fervorose orazioni , riconciliazioni
un'assemblea, per la crociata nella con Dio, ed altro; promettendo
quale il re di Francia Lodovico VI, ai medesimi fedeli il premio del-
e il re di Spagna presero la cro- l'assoluzione delle più gravi colpe
ce; Dizionario de condili. Il Papa anche riservate, 1' indulgenza ple-
Calisto II ed Enrico I re d' In- naria del giubileo, ed altre ana-
ghilterra vi ebbero un abbocca- loghe grazie spirituali. Dopo dire-
mento nel 1120; e Filippo II mo come i giubilei si dividono in
Augusto n'ebbe pure uno nel 188 r due classi, ordinari e straordinari.
con Enrico II re d' Inghilterra, al- Giubileo è voce ebrea, e significa
la notizia della presa di Gerusa- remissione, riposo, e tromba : poi-
lemme fatta da Saladino. Quivi lo ché tra gl'israeliti ogni cinquante-
stesso Enrico II rifugiossi nell'an- simo anno era tempo di generale
no seguente dopo aver perduto , remissione, come si legge al cap.
una battaglia contro Riccardo. Gi- XXV del Levitico; ond' erano in
sors nel secolo decorso venne do- quell'anno gli ebrei esenti da ga-
nato al conte d'Eu, in cambio del belle , le terre e le case loro ri-
principato di DombeSj riunito alla tornavano a' primi padroni, e ri-
corona di Francia. cuperavano gli schiavi la libertà.
GITTA o GITTO. Sede vesco- Era anno di riposo, perciocché
vile dell' Africa occidentale, forse interdetto era di lavorare la terra
nella provincia Tripolitana. 11 suo o fare altri
servili oflìzi in quel
vescovo Catulino trovossi alla con- tempo; ed in fine quest'anno era
ferenza di Cartagine del 4 1 l con annunciato a suono di trombe dai
altri vescovi cattolici, e vi riconob- sacerdoti dell' antica legge. Altra
be l'unità della Chiesa. etimologia l'accennammo al voi. Il,

GIUBILEO o GIUBBILEO, /«- p. 101 del Dizionario j il Sarnel-


hilaeum . E un' indulgenza ple- ìi ne tratta nel tom. delle Lett. X
naria e straordinaria concessa dal eccl. lett. L, num. i3; il p. Me-

sommo Pontelice alla Chiesa uni- nochio nelle sue Sluore al t. I, p.


versale , o parzialmente a Roma 368, Dell'anno cinquantesimo del
massime nell'anno santo, o ad al- giubileo degli ebrei: e s. Isidoro
tri luoghi e chiese, con piena re- vescovo ispalense, nelF Origin. lib.

missione di tutti i peccati a coloro 5, per non dire di altri. II car-


che degnamente Io acquistano ,
dinal Jacopo Gaetani nel suo trat-
con avere soddisfatto alleopere in- tato Del giubbileo, cap. XV, scris-
giunte; giacché il Papa in questo se : » Beato quel popolo il (piale
tempo autorizza i confessori ad sa che cosa sia il giubbileo, infeli-
assolvere i casi riservati, a secon- ci coloro , che per negligenza o
da delle facoltà compartite nelle per lo abbiano
inconsiderazione
relative bolle. Nelle guerre, epi- trascurato con isperanza di perve-
r
demie, terremoti ed altre disgra- nire ad un altro ". T IifDULGBifZB. .

zie che gravitarono sui popoli, fu- Francesco Antonio Zaccaria nel
rono sempre paternamente solle- suo Trattato dell'anno santo sto-
citi i romani Pontefici, di eccitare rico, ceremoniale morale e pole- ,

i fedeli ad implorare il divino a- mico, con una pratica istruzione


i&4 GIÙ GIL"
per guadagnare il santo giubileo, che prima cominciarono i sommi
ed aggiunte, Roma i8?4, a P a g- Pontefici, e i vescovi allorché si

XX riporta il catalogo critico de- faceva la Dedicazione della chie-


gli autori che degli anni santi in sa (Pedi), a rimettere ai popoli
particolari opere hanno trattato. concorrenti una tenue parte delle
Siccome tuttociò che praticava- loro penitenze. Copiose indulgenze
61 dagli ebrei non era che l'imma- si distribuirono a chi visitava il tem-
gine di quello che dovevano at- pio di s. Giacomo di Compostella, o
tendere i cristiani dalla legge di altri luoghi e santuari di gran di-
grazia, secondo il cap. X, v. il, vozione, o militavano contro i pa-
della prima epistola di s. Paolo gani ed eretici, o s' impiegavano
ai corinti, è facile cosa lo spiegare in altre opere singolari di religio-
che il giubileo ossia anno giubi- ne o carità cristiana. Certamente
lare che avevano ogni cinquante- sul principio non si concedevano
simo anno gl'israeliti, raffigurare se non indulgenze di pochi gior-
dovesse la remissione de' peccati, ni ed anni, riserbandosi le plena-
che Gesù Cristo avea procacciato rie alle sole Crociate [Vedi), sic-

«olio spargere il sangue ai


suo come consta da un breve di Ales-
fedeli della nuova alleanza, riconci- sandro III del 1
1 7 7, col quale e-
liandoli a Dio, e mettendoli in i- gli concesse l'indulgenza di venti

slato di rientrare al possesso dei giorni a chiunque visiterà la chie-


beni spirituali di cui prima si sa di s. Maria della Carità in Ve-
trovavano privi per lo peccato. I nezia ; essa fu perpetua, e perpe-

romani Pontefici quali dispensato- tue si cominciarono a concedere


li de' tesori spirituali della Chiesa altre indulgenze. Si dice inoltre

cattolica, consistenti ne' soprabbon- che Alessandro accordò alla III

danti meriti di Gesù Cristo e di chiesa di Compostella un giubi-


tutti li santi, dispensano per mez- leo. 11 Ferrari nella sua Biblioth.
zo delle loro bolle, costituzioni, bre- canon., verb. Annus sanctus, ri-

vi ec. di quando in quando parte porta le sentenze di molti scritto-


di questi tesori, e sono le indul- ri, che asseriscono risalire l'origi-

genze particolari a quelle persone ne dei nostri giubilei dai tempi


che reputano degne; o quando ad degli apostoli ; ed il Petavio nel
una intera nazione ne dispensano suo Radon, dice che i cristiani nei
in maggior copia, si chiamano in- primordi della Chiesa celebrarono
dulgenze plenarie; o se sono tali due giubilei cioè negli anni ,

tesori dispensati a benefìcio di 4») e 5o. Altre tradizioni dichia-


tutta la Chiesa cattolica, si pub- rano, che dai primi secoli del
blica la plenaria indulgenza in cristianesimo i popoli furono so-
forma di giubileo. Il Muratori liti ogni cento anni recarsi iu Ro-

nel t. Ili delle Disscrt. sopra le ma onde ottenere 1' espiazione dei
antichità italiane, nella dissertazione loro peccati per mezzo dell'univer-
LXV 111, Della redenzione depec- sale giubileo. Bonifacio Vili per
cati per cui molti beni colarono la tradizione dei precedenti giu-
una. volta ne' sacri luoghi, e del- bilei celebrati in Roma, nel 1 3oo
l'origine delle siine indulgente, di- con la celebre costituzione Anti-
ce che dopo il mille e forse un- rpiorum per la prima volta pub-
GIÙ GIÙ 1 x >

blicò il giubileo romano, conce- Anno santo ,


giubileo, e cen-
dendo a chiunque visitava le prin- tesimo sono una medesima appel-
cipali chiese di Roma la remissio- lazione di quel tempo favorevole,
ne ed assoluzione di tutte le col- che ne concede la remissione dei
pe più gravi , anche riservate. A peccati, dopo che Bonifacio Vili
tale clamorosa notizia e promul- ne rinnovò la celebrazione, e con-
gazione d'indulgenza si commosse- fermò la consuetudine centenaria ;
ro tutti i regni della cristianità e sebbene Clemente VI ne ridusse
occidentale, per ottenere la quale la celebrazione ad ogni cinquanta
bastava il solo viaggio di Roma, anni, Urbano VI lo restrinse a
ed eseguire le opere ingiunte da trentatre anni, e Paolo II sta-
quel Pontefice. V. il Vittorelli ,
bilì che si rinnovasse ogni venti-
Istoria dei giubilei pontificii, R.o- cinque anni, il tempo e 1' indul-
ma i625; ed il Zaccaria, Storia genza si continuò a chiamare giu-
letteraria t. II, p. 83 e seg. Quar- bileo ed anno santo. Fu altissimo
ti P. M., Trattato del giubileo ,
intendimento quello del magna-
Venezia 1698. Olimpio Ricci, Dei nimo Bonifacio Vili di ripristina-
giubilei universali celebrali negli re in Roma, centro della religio-
anni santi, Roma
Angelo i6y5. ne di Gesù Cristo, la celebrazione
R.occa, De sacrosanto jubilaeo an- dell' anno giubilare , poiché con
no 1600 commentarìus Oper. 1. 1, . una tale istituzione sempre più
p. 197 e seg. Ed il supplemento strinse i soavi vincoli di carità e
del Giornale ecclesiastico di Roma riverenza ubbidienziale che lesrano
del 1790, ove essendovi un bel alla santa Sede le nazioni cattoli-
trattato sulle indulgenze, si spiega che, come a maestra della fede e
ancora cosa sia giubileo, donde de- capo della religione. Narra il Berni-
rivi questa parola; del giubileo de- ni ne\V Istoria delle eresie p. 699,
gli ebrei; chiami anno
perchè si che nel pontificato di Paolo V
santo; sua origine; sue variazioni; e nell'anno 1617 Gio. Giorgio du-
differenza tra il giubileo e le in- ca di Sassonia fece celebrare il

dulgenze, cioè dei privilegi partico- centesimo terminato da'luterani con


lari che sono annessi ai giubilei, un solenne triduo, e coniazione e
i quali non sono annessi alle in- spargimento di monete coH'iscrizione:
dulgenze plenarie. Alcuni peraltro saeculum lutheranorum, in memoria
col Bellarmino non ammettono que- della infelice propagazione di quella
sta pretesa distinzione, dicendo che setta ad imitazione di tal prin-
; e
il giubileo e l'indulgenza plenaria cipe anche il conte palatino fece
sono lo quanto all'elfetto,
stesso in fare una gran festa in commemo-
dicendosi dai Papi in concedere razione del fatale calvinismo, con
indulgenze plenarie in forma di dispute dogmatiche, e conclusioni
giubileo, ad instar Jubilaci, come contro la potestà pontificia, regi-
lo chiama Sisto IV nella bolla Que- strando in esse le cagioni della lo-
madmodum del i4?3, colla quale ro alienazione all' ubbidienza del
sospese le altre indulgenze duran- Papa, e pretesa riforma. I pretesi
te l'anno santo, quale Alessandroil riformati celebrarono ancora le al-
VI pel primo permise
a ciascuno tre memorie centenarie della loro
di lucrarlo nella sua diocesi. funesta ribellione contro la Chiesa
1^6 GÌ U GIÙ
romana, festeggiando quelle della tulli i principi che successivamen-
Confessione d'Augusta, della pace te ne lo chiesero, ed anco nell'an-
religiosa di Passavia, della furino- no slesso del giubileo. Dopo il

la di concordia della pace di romano fu esteso pure da Nicolò


M mister e di Osnabfuck, ec. V. V, da Sisto IV, da Alessandro VI,
Carlo Drelincourt, il quale trat- da Clemente VII, da Giulio III
ta de'giubilei delle chiese riforma- e da Gregorio XIII. Dopo Ales-
te col suo linguaggio di calvinista sandro VI prevalse proso Pa- i

nel libro intolalo, Da labile de» pi ad esempio di tal predecessore


eglises réforrhées avec V examen il generale costume di concedere a
du Jubile de Feglise romaine . tutto il cristianesimo il giubileo do-
Il Beigicr nel Dizionario Elicici. po terminato l'anno santo di Roma.
all'articolo Giubileo dice che questa Oltre la descrizione delle cerimo-
pratica della Chiesa romana non nie che accompagnano la promulga-
poteva non muovere la bile dei zione, l'apertura, la celebrazione e
protestanti; e che in occasione del la chiusura dell'anno santo, riportate
giubileo dell' anno santo 1750 nel citalo articolo, nel voi. Vili,
uno tra essi compose un libro in p. 200 e seg. del Dizionario par-
tre volumi per provarne l'abuso: il ticolarmente descrissi le Funzioni
Bergier ne dà un sunto, e vitto- dell'apertura e. chiusura della por-
riosamente ne confuta le storielle ta santa, nell'anno santo del giu-
e i sarcasmi. Altra confutazione bileo universale. Per questo argo-
la presenta la stessa storia di tutti mento si possono consultare tutti
gli anni santi da noi compendiata al- gli articoli relativi, e quello di

l'articolo 4iuio Santo (redi), ove Porte Sante . Oltre questi giu-
dicemmo quante immense spese fe- bilei universali ordinari , che i
cero i Papi in tempo, e come
tal Pontefici ordinariamente celebrano
i pellegrini d' ogni nazione furono ogni venticinque anni in Roma, e
accolli, albergati, serviti, alimen- poscia promulgano per tutto il

tati ed assistiti , sovente dalle per- cristianesimo, i nuovi Pontefici sì

sone più rispettabili. in Roma che per tutto il mondo


All'articolo An.vo Santo inoltre si cattolico straordinariamente ne pub-
è parlato non solo della sua origine blicano e concedono uno alla loro
e di luttociò che lo riguarda, ma esaltazione al pontificato, come pu-
si pure la compendiosa storia
fece re ne concedono altresì straordina-
dei XX
anni santi celebrati dai riamente pei bisogni della cristia-
Papi, e quando essi cominciarono nità, sì in Roma che altrove. Pei
dopo il giubileo celebrato in Ro- giubilei che i medesimi Papi cele-
ma, a parteciparlo per tutto l'or- brano per la loro elezione e per
be cattolico a benefìzio di tutti. altre cause in Roma, nel voi. Vili,

L'estensione del giubileo romano p. 210 e seg. del Dizionario ab-


fu prima negata, come fece Cle- binilo parlato delle Funzioni e

mente VI con Ugo re di Cipro processioni dei giubilei straordinari.


ed altri principi ,
però lo concesse Qui appresso noteremo la maggior
al capitolo generale che gli ago- parte dei Pontefici che promulga-
stiniani tennero in Basilea nel i35r. rono siffatti giubilei straordinari.

Buuifacio IX allargò le mani con Sisto V dunque per impellale


GIÙ GIÙ 127
ila Dio un felice e salutevole go- quale pel fine medesimo ordinò
verno della repubblica cristiana, tre solenni processioni in Roma,
pubblicò il giubileo con la bolla dalla chiesa di s. Maria dell'Ani-
Virium, Òqi5 maggio 1 585, Bull. ma, alle tre basiliche vaticana, la-
Boni. t. II, p. 49° del Cherubini, teranense, e liberiana, con tre gior-
e const. V, Bull. Boni. t. IV, par. ni di digiuno, e diverse indulgen-
IV, p. i32 del Cocquelincs. A lu- ze. Innocenzo X pubblicò il giu-
crale l'indulgenza, Sisto V si por- bileo dopo la sua elezione, me-
tò processionai mente a' 27 maggio diante la costituzione Iinmensae.
dalla chiesa d'Araceli fino alla ba- Alessandro VII, ad esempio del-
silica di s. Maria Maggiore. l'immediato predecessore Innocenzo
Paolo V, eletto a' 6 maggio 6o5, i 1 X, dopo essergli succeduto a'7 a-
a' 23 giugno pubblicò la bolla prile i655, li 14 maggio con la
Quod in otnni i-ila, presso il Bull. costituzione Unigenitus, presso il

t. V, par. Ili, p. 1 38, per ottene- Bull. t. VI, par. IV, p. 2, pub-
re dalla divina clemenza uu felice blicò un giubileo universale pei'
governo della Chiesa universale. un saggio governo. Altro ne pro-
Altrettanto fece il successore Gre- mulgò a' 21 luglio 656, con la 1

gorio XV. costituzione E suprema, loc. cit. p.


Urbano Vili, eletto nel 1623, 127, per implorare il divino soc-
dopo avere concesso il giubileo per corso nelle necessità di quel tem-
la sua assunzione al trono pontifi- po, come avevano praticato Paolo
cio, per Ja pace universale pub- V, ed Urbano Vili. Indi con la
blicò nel 1628 un giubileo straor- costituzioneOmnipctens Deus, lo-
dinario con le preci della divozio- co citato V, p. 293, intimò
par.
ne delle quaranta ore, nelle tre a'26 febbraio i663 altro giubileo
principali basiliche di Roma, e in per lo stesso fine. Due altri giu-
due chiese di qualunque ordine bilei pubblicò altresì per avere
regolare in tre giorni di due set- propizio il celeste aiuto contro i

timane, ed egli stesso si portò nel turchi, il primo a'2 marzo 1 66 r

mese di aprile con di vota nume- con la costituzione Ex ano, loc.

rosa processione alla chiesa di s. cit. p. i3?; l'altro a' 7 marzo


Maria in Trastevere, descritta dal- i 664 con la costituzione Quod jatrt,
l' Oldoino nelle Addiz. al Ciacconio, loc. cit. p. 355. Clemente l\ con
t. IV, col. 5o2. Dipoi Urbano Vili la costituzione Plaeuit, pubblicò il

pel felice successo delle armi del- giubileo nella sua esaltazione.
l' imperatore Ferdinando li, che Clemente X, eletto a' 29 api ile
guerreggiavano in Germania contro 1670, per ottenere dalla divini
quelle degli eretici, a' 29 maggio clemenza un salutare governo, pub-
1 63 1 intimò con la costituzione blicò il giubileo universale straor-
Alias, presso il Bull. t. VI, parte dinario, con la costituzione Cui»
1, 267, un giubileo di tre mesi,
p. inscrutabilìs, de' 16 giugno. Dipoi
che poi prorogò ad altri tre mesi nel 1672 per pacificare i principi
con la costituzione Alias de' 27 cristiani, muoverli contro il tur-
e
agosto, p. 285; e poscia altro a'i5 co comune nemico, a' 5 novembre
dicembre universale , con la co- pubblicò un giubileo con la costi-
stituzione Supplici, p. 21)6, nel tuzione Inter grax-issimas.
i 28 GIÙ GIU
Innocenzo XI, sapendo che l'e- ne processione cui Clemente XI in*
sercito ottomano marciava su Vien- tervenne coi cardinali. Minacciando
na, ordinò pubbliche preci in Ro- i turchi la repubblica di Venezia,
ma, ed un pienissimo giubileo il Papa intimò un giubileo univer-
pei tutta la Chiesa, mediante la sale pel felice successo delle armi
In suprema
costituzione degli , venete; ed altro universale ne pub-
ii agosto i683, Bull, t. Vili, p. blicò con la costituzione Ubi pri-
281. mus, de' 3 1 maggio 171 S, Bull.
Alessandro Vili, eletto a' 6 ot- Rom. tom. XI, par. II, p. 53 ; ed
tobre 1689, per ottenere un pro- altro agli8 ottobre , con la costi-

spero governo alla Chiesa, pubblicò tuzione Curn nos , presso il Bull.

il giubileo straordinario con la co- Magn. tom. 162, con in-Vili, p.


stituzione Coelestis, degli 1 1 dicem- dulgenza plenaria a tutti quelli che
bre, Bull. tom. IX, p. 6. intervenissero alle processioni che
Innocenzo XII, eletto a' 12 luglio dai vescovi si ordinerebbero per
1691-, con la costituzione Ad Ca- due giorni nelle loro diocesi, o fa-

tholicae, de' 12 novembre, Bull, to- cessero altre pie opere da esso

mo IX, p. i38, pubblicò il giubi- prescritte. Di altre processioni di

leo pel l'elice governo del ponti- penitenza da Clemente XI


fatte

ficato. ne' giubilei del 17 18 e 17 19, ne


Clemente XI, creato a' 23 no- parlammo al citato voi. Vili, p
vembre 1700, per ottenere da Dio 2 1 1 del Dizionario.
gli opportuni lumi a ben gover- Innocenzo XIII, eletto agli 8
nare la Chiesa, inlimò a' 5 febbraio maggio 172 1 , nel primo concisto-

1701 il giubileo straordinario con ro pubblicò la costituzione Super-


la costituzione In supremo, presso ni, presso il Bull. Rom. tom. XI,
il Bull. tom. X, par. I, p. li. Per par. II, p. 21 3, pel giubileo stra-

la fiera guerra che ardeva tra la ordinario per un felice governo.


Francia, l' impero, e la Spagna per Benedetto XIII, eletto a'29 mag-
la successione di questa, ad implo- gio 1723, per ottenere dalla di-
rare da Dio tranquillità alla Chie- vina misericordia un ottimo e fe-
sa, e pace tra'principi, pubblicò il governo del suo pontificato, ai
lice

giubileo con la costituzione Ex io giugno pubblicò il giubileo u-


eminenti, loc. cit. pag. 164, data ni versale straordinario, col dispo-
a'2 dicembre 1705. Per le cala- sto della costituzione Cum inserii-

mità che affliggevano nel 1709 lo tabilis, presso il Bull. Rom. t. XI,
stato ecclesiastico, a' 4 gennaio con par. II, p. 3 17, intimandolo nel

la bolla Ad augendum, Bull. Maga. concistoro de' 12 dello stesso me-


tom. Vili, p. 69, intimò il giubi- se. La processione però che per
leo, con processioni ed altre opere questi giubilei si soleva fare dalla

pie che prescrisse. Indi nel 1713 chiesa di s. Maria degli Angeli, per
per l' epidemia de' bovi che fece la villa di Sisto V a s. Maria
strage nel medesimo stato, pubbli- Maggiore, il Papa la fece in vece
cò il giubileo con la costituzione dalla chiesa della Minerva del suo

Inter diulurnas, de' i4 ottobre, loc. ordine domenicano, a quella di s.


cit. p. 129, con ingiungere diversi Maria in Vallicella di cui era di-
esercizi di pietà, oltre una solcn- votissimo per venerarsi in essa san
GIÙ GIÙ 129
Filippo Neri. Dipoi per ottenere aiuto, implorandolo col giubileo
colle preghiere de' fedeli il divino che promulgò per 1' Italia a mezzo
aiuto nelle necessità de'tempi, e la della bolla E sublimi, loc. cit. p.
sospensione de'flagelli da Dio mi- 217, a'29 febbraio i~3:>. Nel 1 73 4

nacciati, coi terremoti, pioggie di- poi, discacciati gì' imperiali dal re-
rotte ed altri gastighi, Benedetto gno di Napoli, essi gravitarono sui
XIII emanò la costituzione Cum domimi della Chiesa, laonde il Pa-
fustus, a 2 gennaio 1728, loc. cit. pa, siccome bramoso della pace u-
t. XII, p. 169, con la quale pub- niversale, con fiducia si rivolse a
blicò il giubileo di due settimane Dio, pubblicando un giubileo uni-
per tutta l'Italia ed isole adiacen- versale con la bolla Ecclcsiae, loc.
ti, dovendosi a tale effetto sospen- cit. toni. XIV, p. 9. Nel 1739 ai
dere i pubblici teatri. Afflitta poi 7.5 aprile intimò altro giubileo
1'
e principalmente Roma,
Italia , colla bolla Quam, loc. cit. pag.
nel 1730, con un'epidemia di raf- 367, onde pregare Dio in favore
freddori, il Papa a'20 gennaio, per delle armi imperiali minacciate dai
ottenerne da Dio il termine, con- turchi, cui erasi unito il ribelle
cesse il giubileo di due settimane, Ragoski principe ungarese.
cominciando nella prima domeni- Benedetto XIV, assunto al pon-
ca di quaresima, prescrivendo la tificato a' 1 7 agosto 1740, nel con-
santa comunione, e la visita di una cistoro degli 1 1 novembre con la
delle tre basiliche, cioè s. Giovan- costituzione Laetitiora ,
presso il

ni in Laterano, o s. Pietro, o s. suo Bull. tom. I, p. 1, pubblicò


Maria Maggiore. il giubileo universale per un salu-
Clemente XII, elevato alla cat- tare governo del pontificato, per
tedra apostolica a' 12 luglio i73o, cui impose per ottenerlo l'ubbidien-
per sedervi degnamente a' q set- za interna ed esterna alla bolla
tembre emanò la bolla Ibi pii- / nigoutu? contro i giansenisti ,

mum, presso il Bull. Boni. toni. ed in Roma fece disporre gli abi-
XIII, p. 32, con cui pubblicò il tanti colle missioni nelle chiese;
giubileo straordinario. Pei frequen- indi a' 20 dello stesso mese si por-
ti terremoti con grave danno sen- tò egli stesso in processione dalla
titi nel regno di Napoli nel feb- chiesa di s. Maria degli Angeli ,

braio 1 73 1
, il Papa per placare per la villa di Sisto V poi Ne-
l' ira divina con le orazioni, pub- groni, ed ora Massimo, alla basi-
blicò un giubileo in Roma dai 1 lica di s. Maria Maggiore. Nel
ai 26 aprile, esortando nello stesso 1 744» minacciato lo stato ecclesia-
tempo i fedeli a suffragare le ani- stico dalla peste, eEuropa
l' dal-
me di quelli che vi erano periti. la guerra, ricorse Papa al
il divi-
Proseguendo in alcuni luoghi il no patrocinio, intimando un giu-
terremoto, ed aggiugnendosi l'epi- bileo per l'Italia ed isole adiacen-
demia de'bovi, che dalla Germa- ti,con la costituzione in Suprcm,:,
nia e dalla Svizzera erasi dilata- de'20 novembre, presso il Bull., loc.
ta nello stato veneto, nel Ferrare- cit. p. \ [o.
se, e nella Romagna, Clemente \II Clemente XIII, creato li \ lu-
dopo aver preso le più opportune glio 758, per un provvido governa-
1

provvidenze si rivolse al divino mento, promulgò il giubileo slraor-


voi. XXXI. 9
i3o GIÙ GIÙ
dinario, con la costituzione Ut prì- da questa a piedi processionalmen-
mum, degli 1 1 di detto mese, pres- te col clero secolare e regolare, ac-
so Guerra, Epitome tom. 1, p.
il compagnato da ventitré cardinali,
237. Quindi accompagnato dalla e da tutta la sua famiglia nobile,
famiglia pontificia, e dal sacro col- e da innumerabile popolo, alla ba-
legio composto di ventisette cardi- silica di s. Maria Maggiore. Nel
nali, a' 17 novembre il Papa si por- concistoro poi de' 18 dicembre con-
tò nella chiesa di s. Maria degli An- cesse lo stesso giubileo per tutto
geli, ove celebrò messa; indi dalla il mondo cattolico, da pubblicarsi
villa di Sisto V ricoperta ne'viali di dai rispettivi vescovi di residenza,
apposite tende, a piedi si recò sino e con la lettera enciclica
però
a s. Giovanni in Laterano, seguito Cum a Deo, de' 22 di detto me-
da molta prelatura, nobiltà e po- se, presso il Guerra loc. cit. p. 23 1,

polo innumerabile, che ivi benedì diretta ai patriarchi, primati, ar-


col Sagramento precedentemen-
ss. civescovi e vescovi di tutta la
te esposto. Nel 1761 pei bisogni Chiesa, secondo il costume de'no-
di s. Chiesa, Clemente XIII pub- velli Pontefici, esortò tutti a pre-
blico in Roma il giubileo di una gare Dio per la speciale assistenza
settimana, da incominciarsi a' 3o di cui aveva bisogno per ben go-
maggio in cui cadeva la festa di vernare il gregge cattolico. Nello
Pentecoste: prescrisse la visita di slesso giorno con la lettera apostoli-
una delle tre basiliche lateranense, ca Cum attente, diretta ai medesimi
vaticana o liberiana, o l'interven- prelati, spiegò le opere ingiunte per
to alla processione ch'egli stesso l'acquisto del giubileo nella stessa
fece nel dì seguente, malgrado il forma dell' indulgenza dell' anno
freddo e la minacciante pioggia santo. Con breve poi de' 1 6 mar-
dal Vaticano alla chiesa di s. Spi- zo 177 r, diretto agli arcivescovi
rito, seguito dai cardinali , dalla e vescovi dello stato pontificio
prelatura, dalla famiglia e corte Clemente XIV concesse un giubi-
pontificia, e da tutto il clero: per leo dal giovedì santo sino alla do-
lucrare l' indulgenze prescrisse an- menica in albis, prescrivendo la
cora digiuno del mercoledì, ve-
il visita d'una chiesa, la confessione,
nerdì e sabbato, il fare limosina la comunione, la limosina, ed altre
a' poveri, ed il pregare secondo la opere di pietà, per ottenere da Dio
di lui intenzione, ec. opportuni aiuti nelle attuali cala-
Clemente XIV, eletto a' 19 mag- mità della Chiesa.
gio 1769, nel concistoro degli 1 1 Pio VI, eletto a' 1 5 febbraio 1 77 5,
settembre intimò il giubileo straor- per implorare il soccorso del cielo
dinario per impetrare da Dio un nel governo del pontificato, sospe-
felicegovernamento ne stabilì : la se i teatri ed altri spettacoli, or-
durata in due settimane con in- dinò gli esercizi spirituali di s. I-

dulgenza pienissima , ingiunse tre gnazio, e le pubbliche preghiere


giorni di digiuno, la confessione, con un giubileo di otto giorni.
la comunione ed altre pie opere. Riconoscendo in seguito il Ponte-
Per dargli principio egli stesso ai fice come segni manifesti de' divi-
17 dello stesso mese si portò alla ni gastighi la rivoluzione di Fran-
chiesa di s. Maria degli Angeli, e cia, la guerra ed altri inlortum
GIÙ GIÙ i3i

che desolavano l'Europa, non ri- festa del Corpus Domìni, fino dal-
sparmiò esercizi di pietà, processio- l'anno i43> 1 , per apostolica conces-
ni di penitenza, missioni, pubbliche sione, celebrasi ivi un giubileo.
e solenni preghiere con indulgenza Nel 1734 si celebrò per la quarta
di giubilei. Come ancora fece più volta, onde Domenico
il celebre p.
volle esporre le insigni reliquie de Colonia pubblicò colle stampe
che si venerano in Roma. L' im- in Lione, V Instruction
sur le j li-
mediato suo successole Pio VII, bile de primatial de Lyon
l'egliie

trovandosi come Pio VI in diverse à l'occasion du concours de la


gravissime calamità, promulgò giu- Fcte Dieu avec celle de la Nati-
bilei, e per ottenere il divino aiu- vite de s. Jean Baptiste, qui ar-

to nel governo della Chiesa uni- ride le 24 fuin de cede année


versale li pubblicarono altresì, co- 1734. Ma il romano giubileo, lo
me si dice alle loro biografie, i ripeteremo ancora, è il più rispet-
Papi Leone XII, Pio Vili, e Gre- tabile del cristianesimo, per cui
gorio XVI regnante il quale ne , appellasi comunemente anno san-
promulgò eziandio pei diversi bi- to, e con ragione: i.° Perchè in

sogni in cui trovossi la Chiesa, pel quest'anno Chiesa invita tutti i


la

cholera, e per altri avvenimenti fedeli a procurare con più forte


di cui siamo stati testimoni. impegno la loro santificazione col-
Sì è dunque veduto che i giu- le opere di penitenza e di pietà,
bilei dividono in due classi or-
si onde meglio si dispongano a con-
dinari e straordinari, sono straor- seguire la plenaria indulgenza del
dinari quelli che i romani Ponte- giubileo. 2. Perchè la Chiesa in que-
fici sogliono al mondo cristiano st'anno apre, e più universalmente,
concedere dopo la loro coronazione, e più autenticamente, e più abbon-
dopo anche per
l'anno santo, e dantemente il tesoro di cui è deposi-
sopravvenute necessità della Chiesa taria del santo de'santi a perfetta san-
e dello stato. Gli ordinari si ridu- tificazione di tutti quelli che ne vo-
cono a tre, cioè a quello diCom- gliono approfittare. Non poteva es-
postella, a quello di Lione, e prin- sere a meno che i protestanti nemici
cipalmente al romano di cui ab- delle indulgenze, ai giubilei, e mas-
biamo particolarmente trattato. In sime al romano specialmente, non
quanto a quello di Compostella è facessero guerra. Molti ne novera
noto che quando la festa di s. Gia- il Lipenio, alcuni il Fabricio nella
como Maggiore cade in domenica, Bibliografia antiquaria a p. 444
a Compostella, ove per antica tra- Tra gli altri vogliono essere ricor-
dizione riposano le ossa del gran- dati Teodoro Thumm nel trattato
de apostolo e protettore della Spa- De jubilco antichi istiano, et de in-
gna, vi è giubileo per tutto quel- Tubingae 1625. Gio.
dulgentiis,
l' anno; e questo propriamente è Ernesto Schmidel , De jubilaco
il giubileo di Compostella. Simile romano anni i65o, Amsterdam
è l'altro di Lione non molto noto. 1G54- Giovanni Faes, De jubi-
Protettore di quella chiesa prima- lco romanorum Pontifìcum, Elm-
ziale è s. Gio. Battista. In quel- stad 16-6.
l'anno adunque in cui la festa del GIUDA (s.), apostolo, chiamato
santo Precursore concorre con la anche Taddeo t che in siriaco si-
i32 GIÙ GIÙ
gnifica lode, confessione j e nel le- nell'Armenia, che dipendeva allora
sto greco di s. Matteo distinto col- dall'impero de' parti, ed era ri-
t'aggiunto di Lebbeo, che secondo guardata per conseguenza come
s. Girolamo indica uomo (V inge- facente parte della Persia; e gli

gno d'intelligenza. Egli era fra-


e, armeni onorano ancora s. Giuda
tello di s. Giacomo il Minore di , e s. Bartolomeo come loro primi
s. Simeone vescovo di Gerusalem- apostoli. Abbiamo di s. Giuda una
me, e di un Giuseppe, e figlio di epistola, ch'è l'ultima delle sette ca-
Cleofa e di Maria sorella della 13. noniche, indirizzata a tutte le chie-
Vergine, quindi cugino germano di se di occidente, ed in ispezieltà ai
Gesù Cristo; ebbe moglie e figli. giudei convertiti, i quali erano sta-
Secondo le costituzioni apostòliche ti l'oggetto principale delle sue fa-
egli occupa vasi nei lavori della tiche: egli parla con forza contro
campagna, prima che Gesù Cristo gli eretici, principalmente contro i

lo chiamasse all'apostolato. Il van- simoniaci, i nicolaiti ed i gnostici.


gelo nulla ci dice di lui fino al Alcuni hanno dubitato della cano-
luogo dov'è annoverato fra gli a- nicitàdi questa epistola; ma la
postoli, e poscia non ci nana se tradizione della Chiesa cattolica,
non che nell'ultima cena egli chie- che risulta da tante testimonianze
se al Salvatore perchè manifestossi dell'antichità, l'attribuisce a san
a' suoi discepoli e non al mondo. Giuda apostolo, e la colloca nel
Dopo la discesa dello Spirito Santo numero dei libri ispirati. La festa
si unì agli altri apostoli per dif- di s. Giuda si celebra ai 28 d'ot-
fondere neir universo la dottrina tobre, in un a quella di s. Simeo-
del divino maestro. Secondo Nicc- ne apostolo, e i corpi d' entrambi
fero, Isidoro e i martirologi , s. si venerano a Roma, nel proprio
Giuda predicò Giudea nella nella , altare nella basilica vaticana, ove
Samaria, neh' ldumea, nella Siria nel quadro è rappresentato quan-
e nella Mesopotamia. Leggesi iti do i santi gettano in faccia agli
s. Paolino, eh' egli piantò la fede stregoni di Persiache i serpenti
nella anno
Libia. Neil' 6?. ritornò con arte magica aveano adunato.
a Gerusalemme, dopo il martirio GIUDEA. Regione dell'Asia sul-
di s. Giacomo suo fratello, ed as- le rive del Mediterraneo, fra que-
sistette all'elezionesuo dell'altro sto mare a ponente, la Siria al

fratello Simeone, cui fu affidato


s. nord, le montagne che stanno al
il governo di quella chiesa. Secon- di là del Giordano all' oriente, e
do la più comune opinione, l'apo- l'Arabia al mezzodì. La sua lun-
stolo s. Giuda morì in Persia per ghezza presa dalla Siria Antioche-
la ove conseguì il martirio
fede, na sino all'Egitto, era di settanta
coll'apostolo s. Simeone. Quelli che leghe, e la larghezza dal -Mediter-
lo fanno morire in pace a Berito, raneo sino alla Arabia Petrea di
nella Fenicia, lo confondono con trenta leghe. Anticamente fu que-
Taddeo, uno dei settantadue di- sta regione chiamata Paese, o Tenui
scepoli, che predicò la fede in E- di Canaan dal nome di Canaam,
dessa. Il menologio dell'imperato- figlio di Cam, i discendenti del qua-
le Basilio, e alcuni scrittori greci le l'occuparono prima di tutti;
collocano la sua morte ad Ararat poscia Palestina a cagione de' fili-
GIÙ GIÙ i33
stei, detti dai greci e dai romani al dominio degli ottomani . Sot-
palesimi, e siccome questi popoli to il nome di Giudea o Terra
dimoiavano lungo le coste, così Santa in generale si comprendeva-

furono riconosciuti pei primi, ed no le dodici tribù dei figli d'Israe-


ilrimanente del paese ne portò il le: e Giudea particolare, o re-
la

nome; quindi Terra Promessa in gno di Giuda, non avea che quelle
rispetto alle promesse fatte dal Si- di Giuda e beniamino dopo la ,

guore più. volte ai patriarchi Àbra- divisione accaduta sotto Geroboa-


mo, Isacco e Giacobbe di darla mo sino alla cattività di Babilonia,
alla loro posterità; regno di Giu- colle città di Gerusalemme per ca-
da dal nome della più considera- pitale; Betlemme, Ascalona Azot ,

bile delle tribù discese da Giacob- Joppe, ec. Fu poscia divisa la Giu-
be, che chiamandosi anche Israele dea in sei parti , cioè in Galilea ,

fu pure detta Terra d'Israele, e fi- Samaria, e Giudea propria al di


nalmente Terra Santa per essere qua del Giordano verso il Medi-
stata santificata dai misteri del Re- terraneo ; ed al di là dello stesso
dentore. E irrigata dal Giordano, fiume, in Traconite, Iturea o Pe-
da qualche torrente, e da un gran lea, ed Idumea. La Giudea, prima
numero di ruscelli e fontane ; le dell' arrivo degli ebrei , era gover-
sue più alte montagne sono il Li- nata dai re cananei, i quali eser-
bano e l'Anti-Libano, essendo le citavano nelle proprie città un po-
altre più nominate quelle di Ga- tere assoluto. Allorché Giosuè ne
laad , Hermon, Arnon ,
quelle dei fece la conquista, governolla come
moabiti, quelle del deserto, il Car- luogotenente del Signore, ed ese-
melo, montagne d'Efraim e dei
le cutore de' suoi comandi, e ad esso
Filistei, il Taborre il Garizim, ,
successero gli anziani per circa quia
l'Hebal, il Sion, il Moria ec, ol- dici anni. Dopo una specie d' a-

tre quelli che il vangelo chiama narchia che durò sette o otto an-
Montana Judaeae. Lo storico Gio- ni fu poscia governata dai giudici

selfo fa una vantaggiosa pittura di durante 3 7 anni, e in fine da va-


i

questo fertile paese, ed i viaggia- ri re, cioè da Saulle e suoi suc-


tori ce lo rappresentano in diver- cessori sino alla cattività di Babi-
si modi, abbondante di grano, oli- lonia per 507 anni.
vi, vino, datteri, mele, balsami e Dopo la cattività la Giudea ri-

fruita. Questo paese prima abbon- mase soggetta ai re di Persia, poi


dava di tutto, ed offriva ovunque ad Alessandro il Grande, e posci 1

un terreno ricchissimo, com'è ce- ai suoi successori, ora ai re di Si-


lebrato dalla sacra Scrittura. I giu- na, ora a quelli di Egitto , essen-
dei, ebrei, o israeliti lo coltivavano dovi però molta diversità nel go-
sino la sommità delle loro mon- yerno particolare del sommo sa-
tagne, e la quantità del suo bestia- cerdote, ed i capi della famiglia di
me si può giudicare dai molti sa- David. Durò questo Slato circa 36t»
grilìzi che tàeevansi ogni giorno ;
36o anni sino a (inula Macca-
ma al presente non si vedono che beo, 1 cui successori, ristabiliti gli

vasti deserti e rovine, essendo la alfin della Giudea e la religione,


Giudea ridotta ad uno slato assai restarono in possesso della sovrana
deplorabile dopo che soggiacque autorità sino al regno di Lrude il
i34 GIÙ GIÙ
Grande, per circa 1 35 anni, quando de' patriarchi ,
profeti , giudici , e
egli fu dichiarato re dal senato regnanti della Siro-Palestina. Qui
romano. 1 suoi stati dopo la sua riporteremo quella pubblicata dal
morte furono divisi fra i suoi tre eh. Cesare Cantù nella sua ap-
figli, e fu allora che la Giudea fu pludita Storia universale , il quale
ridotta in provincia romana. Dopo si protesta che sulla varietà de' si-

la caduta dell' impero romano, gli stemi intorno alla creazione del-
arabi ed i maomettani saraceni se l'uomo, egli adottò quello dell' Ar-
ne resero padroni nel 636. I cri- te di verificare le date.
stiani nel 1099 vi fondarono il
regno di Gerusalemme [Vedi), ed CRONOLOGIA DEGLI EBREI.
in fine questa contrada contenente
i luoghi santificati da Gesù Cristo, Patriarchi.
dalla B. Vergine, e dagli apostoli,
cadde sotto il dominio della Porta Adamo . . creato il 4963 m. il4o33
ottomana nel 1 5i 7. Comprende Set nato il 4834 3 9 34
essa presentemente i paesi di Gaza, Enos 47 2 9 3824
di Elkahil o Ebron di Elhuds o , Chenan 4^3g 3729
Gerusalemme, di Naplusa 1' antica Malaliele 4569 3674
Sichem, di Hartè di Nazareth o , Jared 4^°4 3542
Juret-Catfra-Kanna, di Safet, ed in Enoc 4^4 a 3978
fine il paese di là dal Giordano. Matusalem 4 2 77 33o8
La Giudea è rappresentata in due Lamech 4°9° 33 1

medaglie di Vespasiano; celebre è il Noè 3908 29 58


trionfo di Tito per la conquista della Sem 34o8 2808
Giudea, ed ancora nel foro roma-
Diluvio 33o8.
no esiste il suo arco trionfale: la
Giudea similmente è rappresentata Arpàcsad 33o6 2868
in un' altra medaglia di Nerva ; il Chenan il giovine . 3 201 28^1
simbolo della Giudea è la palma, Sale 3 1
7 1 2-38
albero che prima vi era assai co- Heber 3o4i 2637
mune , le cui frutta erano buo- Paleg 2907 2666
nissime a mangiarsi, comesi legge Reù 2 777 2538
in Pausiana. V. Palestina, Ebrei, Sarug 2645 241
e i relativi articoli. Nel tom. Ili Nacor a5i5 2367
della Collezione classica dell' avv. Terah 2436 2291
Martinelli sileggono erudite noti- Abramo 2366 2 191
zie sulla Giudea, sua estensione, Isacco 2266 2086
territorio, cosa fosse nell'epoca di Giacobbe 2206 2o5g
Gesù Cristo e dopo i turchi ; e Levi 2 1
1
1980
della sua descrizione ne' tempi di Cheat 2084 i{P»
Gesù Cristo e dopo i turchi ; e Amram 2016 1^79
della sua
descrizione ne' tempi di Mosè 1725 160 5

Ecateo, che rimontano a quelli


dei Maccabei. L'abbate Terzi nel- Uscita d'Egitto i645.
la Siria sacra, a pag. 3i5 e
seg. riporta la cronologia storica Giosuè governa dal i6o5 al i58o
GIÙ GIÙ i35
Caleb ed i vecchij anarchia Homri 918 907
i58o-i562 Acabbo ..../... 907 888
Ocosia 888 887
Prima schiavitù 1062-1 554- Gioram 887 876
Jeù 876 848
Giudici.
Gioacas 848 832
Ottoniele i554 i5 1
Gioas 832 817
Geroboamo II. ... 817 776
Seconda schiavitù i5i4- i 49^«

Aod e Samgar . . 1^96 i4i6 Interregno, 776-767.

Terza schiavitù 1 4 1 6- 396. 1


Zaccaria 767 766
Debora e Barac . . 1396 i356 Sellum 766
Manahem 766 754
Quarta schiavitù 1 356- 1 349.
Faceja 754 753
Gedeone *349 '^09 Faceo 753 726
Abimelecco 1^°9 i3o6 Osea 726 718
Thola i3o6 1283
J
Jair 1283 1261 Distruzione del regno d Israele da
Salmanasar re d'Assiria 718.
Quinta schiavitù 1261-1 243.

Jefte , . • 1243 1237


II. — Re di Giuda.

Abisan 1237 i23o Roboamo 962 946


Ahialon i23o 1220 Abiam 946 g44
Abdon 1220 1212 Asa 944 9°4
Giosafat 904 880
Sesta schiavitù 1 2 1 2- 1 72.
1
Joram, dopo regnato 4
Sansone 1 172 1 1S1 anni con suo padre 880 877
Eli 1 i5i 1 1 12 Ocosia 877 876
Atalia 876 870
Interregno, 1 1 1 2- 1 092-
Gioas 870 831

Samuele. *°92 1080 Amasia 83 8o3


Ozia o Azaria .... 8o3 ^5i
Re.
Gionatan 752 737
Saulle 1082 io4o Acas 737 723
Davide io4o 1001 Ezechia 723 694
Isboset pretendente 1040 io33 Manasse 694 640
Salomone 1001 962 Aruon 640 639
Giosia 639 608
Scisma delle dieci tribù, 962. Gioacas 608

I. — Re d'Israele.
Eliachimo Gioachino 608
Gioachino o Gecouia 597
597
. . . .

Geroboamo 1 962 943 Sedecia 597 587


Nadab 943 942
Baaza 94^ 919 Distrutto il regno di Giuda, 587,
Eia 919 918 da Nabucodònosor IT, re d'Assi-
Zamri, otto giorni, ria, padrone di Gerusalemme nel
i36 GIÙ GIÙ
606. La cattività di Babilonia dura Sommi pontefici giudei.
70 anni, 6o6-536.
Per testimonianza dello storico
Profeti ebrei. Giuseppe, a' suoi tempi, da mille
anni; trovavasi presso gli ebrei una
Si annoderanno quattro profeti
non interrotta successione di som-
maggiori:
mi pontefici, eletti di padre in fi-
Isaia v. 8o3 723 gliuolo. La lista, per mala ventu-
Geremia conBarucv. 63q 597 ra, non ci fu trasmessa colla du-
Ezcchiello v. 600 rata del pontificato di ciascuno dei
Daniele v. 53o sommi pontefici, e le ricerche dei
dotti per supplirvi riuscirono in-
E dodici profeti minori. fruttuose. Noi ci restringeremo dun-
que a ricordar i nomi conosciuti,
Osea v. 8o3 723 indicando per alcuni l'epoca appros-
Giona ........... v. 800 simativa, in cui esercitarono il gran
Amos v. 780 sacrificio.
Michea da Morasti v. 749 679 Aronne, i644" I 6o5; Eleazaro,
Joele . v. 700 Phinees, Abisua, Bocchi, Ozi, Zara-
Naum v. 700 ja, Marajoth, Amaria, Eli, ii5s;
Sofonia v. 63o Achitob, 11 12; Achia, Àbiatar,
Abdia v. 626 Sadoch (regnando Salomone), Achi-
o secondo altri .... v. 800 maas, Azaria I Joachas, Joanib,
,

Abacucco v. 608 Josafat, Giojada I (regnando Joas),


A ggeo v. 5 1 Zaccaria, Sedecia , Azaria II (le-
Zaccaria v. 5i6 gnando Osias), Joathan, Uria, ÌNe-
Malachia v. 5 1 ria,Odea, Selum, Helcia, Azaria III,
Saraja (regnando Sedecia), Jose-
Possono eziandìo porsi nel novero dee, Gesù o Giosuè, v. 536 ; Gioa-
de' profeti ebrei : chino,462; Eliasib,462-44i gover- ;

na Neemia 445-43 3;Giojada II 44 " '

Natan v. 1040 397; Gionatan 397-35o; Jesù 3()<- :

Gad v. 1040 Jaddo 35o-324; Onia 1 3 2 j-3o3;


Achia v. r)bo Simone I 3o3-284; Eleazaro 28J-
Addo v. 946 260; Manasse 26o-233; Onia II
Semaja . . .• v. 946 233-219; Simone II 219-195;
Jehù v. 940 Onia 111 195-170; Jesù o Jason
Azaria v. 940 172-173.: Menelao, Lisimaco, An-
1
Elia v. 900 tioco, re di Sìria, s impadronisce
Eliseo v. 880 di Gerusalemme, 170; Matalia
Michea figliuol diJem- 168-166.
la v. 860
Pontefici e re Maccabei.
Oded v. 730
llolda profetessa . . . v. 63 Giuda Maccabeo. .166 161
Semaja JS
1
eelamita . . v. 6-20 /llcitno 63 1 1 60
llahania v. 620 Giona ta 161 \\ \

Esdra v. Simone 111. i-i \ i36


GIÙ GIÙ i3 7

Gioanni Ircanol. . . 1 36 107 Io creò cardinale diacono di s. Ma-


Aristobolo 1 107 106 ria in Cosmedin , arciprete della
Alessandro Junneo .106 79 basilica vaticana, protettore del-
Alessandra 79 70 l' ordine de' minori ; e poi Urba-
Ircauo II 70 4° no V lo fece dell' ordine de' preti
Aristobolo II e An- col titolo di s. Clemente. Fu de-
tigono 70 4° corato di molte legazioni, la prima
delle quali fu quella di Napoli, in
Re stranieri.
cui la sua destrezza insieme con
Erode 4° av C. - r d. C. quella del cardinal Guido di Bou-
Archelao, tetrarca 1 d. C. 1 logne, dopo diversi trattati ricon-
Filippo, idem . . 1 34 ciliò nel i35o Lodovico I re di
Liode A n tipa, i- Ungheria, colla regina di Napoli
(lem 1 39 Giovanna con soddisfazione uni-
I,

Ponzio Pilato ,
versale, del Papa.
singolarmente
procuratore . .
27 36 Avendo il cardinale ottenuto da
Aristobolo III 34 Clemente VI colla porpora 1' arci-
Agrippa 1 39 44 diaconato della chiesa di Alba in
A grippa juniore 44 .
9° Ungheria incontrò non lievi con-
,

traddizioni con Andrea vescovo di


Continuazione de' sommi pontefici
Alba, e con Tommaso custode di
giudei.
quella chiesa. Per la qua! cosa In-
Antigono,4o-35;Hananel, 3o-3o; nocenzo VI, con sua lettera, lo rac-
Jesìi, 3o-23; Simone figliuolo di comandò a Lodovico I. Dallo stesso
Boeth, 2 3-6; Mattia, 6-1 av. G. C. Pontefice nel i3 56 fu mandato
Joazar verso l'anno 4 dopo G. C. ; nella Spagna per comporre le di-

Eleazaro, Jesù, figliuolo di Siali, scordie tra i re di Castiglia, e di

A nano, Ismaele, Eleazaro, Simone, Aragona , tra' quali stipulò una


Caifo, Gionala Teofilo Simone , , tregua, che però venne poco os-
Canleras (Claudio regn.), Mattia, servata. Terminata la tregua, ad
Elionea, Giuseppe, Anania, Ismaele, onta delle sollecitudini del cardi-
Giuseppe, Cabi, Anano v. 6 ; Jesù 1 nal legato, ripresero le armi, e
figliuolo di Damneo; Jesìi figliuolo combatterono con maggior furore.
di Gamaliele; Mattia, Fanaja. Fra tante gravi occupazioni si ado-
però per restituire all'antico lustro
Gerusalemme presa da Tito, fi- e decoro 1' ecclesiastica disciplina ,

gliuolo di Vespasiano, mina del non che a sostenere gl'interessi


tempio , e dispersione de' giudei, della religione. Venne incaricato <li

l anno 70 dopo C. sciogliere dalla scomunica dell' in-

terdetto Pietro il Crudele re d \

GIUDICE (del) Guglielmo, Car- ragona, che con pubblico scandalo


dinale. Guglielmo del Giudice o aveva ripudiala bianca figlia ili
de la Juice, francese, nacque pres- Pietro dina di bourbon, quindi fat-
so Roserio nella diocesi ili Limo- ta uccidere, per tenere presso di se
ges da una sorella di Clemente VI. femmine disoneste, purché pentito
Siccome celebre e dotto giurceon- de' suoi falli si disponesse al rav-
HillOj lo zio a' 20 dicembre i3J2 vedimento ; ma il principe inerii-
i-38 GIÙ GIÙ
deli anche contro i domestici, usur- motivo del giuramento di fedeltà

pò sacrilegamente i beni della Chie- eh' essi ricusavano di prestargli, e

sa, fu disfatto dal Enrico


fratello ne riportò favorevole decisione. Gre-
in guerra, e vi perde miseramente gorio XI lo trasferì alla chiesa di
la vita. Edificò il cardinale un pa- Rouen, e poi a' 20 dicembre 1 37
lazzo in Avignone, nei recinti della lo creò cardinale prete del titolo

parrocchia dis. Agricola, che di- di s. Clemente. dopo undici Ma


poi cambiato in monistero di
fu mesi, quando seguiva
il Papa nel
monache. Concorse col suo suffra- viaggio di Roma fu sorpreso da ,

gio alle elezioni d' Innocenzo VI malattia, e trasportato a Pisa morì


Urbano V, e Gregorio XI, cui vo- d'anni cinquantasette nel 1876,
gliono alcuni che come primo dia- lasciando nel suo testamento cin-

cono imponesse la tiara nella cat- quantamila fiorini , ignorandosi se

tedrale d'Avignone, ma egli in ai parenti, famigli, o poveri. Il suo


quell'epoca apparteneva, come di- cadavere fu trasportato in Narbo-
cemmo, all' ordine de' preti. Morì na , e sepolto nella metropolitana
indetta città ai 28 aprile del 1
3y4 in magnifico avello di marmo bian-
e trasferito nel monistero di Casa co con la sua statua,da lui fattosi

di Dio, fu sepolto nel coro di quella costruirementre viveva.


chiesa, sotto una semplice lapide, GIUDICE (del) Marino, Cardi-
presso il mausoleo di Clemente VI. nale. Marino del Giudice o di Vul-
GIUDICE (del) Pietro, Cardi- cano, nato in Amalfi, divenne ca-
nale. Pietro de la Montre o de la nonico della metropolitana , e poi
Juice o del Giudice, francese, nato arcivescovo nel 1 362 per volere di
in Juice, Limoges, fra-
diocesi di Innocenzo VI, indi ne fece rinun-
tello del cardinal Guglielmo, e cu- zia a Gregorio XI nel i3y5. Ur-

gino di Gregorio XI , professò nel- bano VI gli conferì 1' arcivescovato


l' ordine di s. Benedetto, dove fu di Taranto , coli' amministrazione
fatto priore del monistero di s. della chiesa d' Aversa quindi lo ,

Liberata nella diocesi Agen e


d' , spedì nunzio Ungheria al re
in

nel i3/f2 dallo zio Clemente VI, Lodovico I, e nelle tempora del-
abbate di Angeliaco e di Grasse l' avvento 38 lo creò cardinale
1 1

nella Gallia Narbonese. Divenuto prete del titolo di s. Pudenziana ,

nell'università d'Orleans dottore in camerlengo di s. Chiesa, ed arci-


diritto canonico , fu promosso nel prete di s. Maria Maggiore. Le
1 344 a' vescovato di Saragozza molte legazioni da lui con gran lo-
e dopo due anni trasferito a quel- de sostenute singolarmente per
,

lo di Narbona, dove nel 1 35 1 ce- mantenere i popoli nell' ubbidienza


lebrò un concilio provinciale nella al legittimo Pontefice, gli acqui-
chiesa di BezierSj e nel i368 in- starono gran riputazione. Ad onta
tervenne a quello di Lavaur, indi però di tanti meriti, carcerato in
nel 1 369 si trovò presente alla tras- Nocera nel regno di Napoli per or-
lazione del corpo di s. Tommaso dine di Urbano VI, come reo di
d' Aquino. Nel i3y4 tenne un con- lesa maestà, fu condannato a mor-
cilio nella metropolitana di Narbo- te in Genova nel i385 con altri
na, mosse una lite nella curia ro- cardinali.
-

mana ai suoi vescovi suffragane !, a GIUDICE (del) Francesco, Cor-


GIÙ GIÙ i3<)

dinaie. Francesco del Gindice dei sabetta Farnese, questa procuran-


duchi di Giovenazzo , principi di do l'elevazione dell'abbate poi car-
Cellamare, genovese d' origine e dinal Alberoni, la fortuna del car-
nato in Napoli a' 7 dicembre del dinal del Giudice cominciò a de-
1647 >
portatosi a Roma venne clinare all' occaso, e finì poi di
ammesso da Clemente IX tra'pro- precipitare a cagione di un edit-
tonotari apostolici, indi destinato to da lui pubblicato, in cui proi-
da Clemente X alla vicelegazione bivansi alcuni libri, del che la

di Bologna, e poi al governo della corte dichiarandosi offesa, il re lo


città di Fano, e per ultimo dal privò della carica di aio del suo
medesimo annoverato tra' chierici primogenito, e gli fece intendere
di camera. Innocenzo XI gli af- che si contentasse di rinunziare
fidò la presidenza dell' Annona, e quella di supremo inquisitore. Al-
secondo il Novaes lo fece gover- lora il cardinale tornò in Italia,
natore di Roma, ed Alessandro incontrò la grazia dell'imperatore
Vili ad istanza di Carlo li re di Carlo VI , come
della affettuoso
Spagna, del quale la sua famiglia casa d'Austria, ed olire gl'immen-
era benemerita, a'i3 febbraio 1690 si benefizi che da lui ottenne, fu
lo creò cardinale prete col titolo destinato suo oratore presso la san-
di s. Maria del Popolo, a cui ag- ta Sede, ed incaricato d'affari. Di-
giunse la prefettura della congre- messo il titolo passò ad essere ve-
gazione dell'immunità, ed in se- scovo suburbicario, e poscia anche
guito la carica di segretario del di Ostia e Velletri, cui in morte
s. offizio , annoverandolo alle con- compartì que'segnalati favori chenon
gregazioni del buon governo, dei aveva potuto in vita, attesa la bre-
vescovi e regolari, del concilio, dei vità del suo governo. Dappoiché
riti, di propaganda ed altre. Visse oltre ad aver lasciato alla catte-
in tanta grazia ed estimazione di drale di Velletri gran quantità di
detto re, che lo fece protettore sacri arredi, le donò una somma
della corona e ministro degli affa- considerabile in denaro, con la
ri della monarchia presso la santa quale siaggiungere a de-
potesse
Sede, nel pontificato d' Innocenzo coro di quella chiesa, quattro sa-
XII. Questo Papa che, siccome suo cerdoti per. la quotidiana uffizia-
affine,da cardinale gli si era mo- tura, cou l'obbligo di cantare sul-
strato amorevole, a segno di ri- l' organo, oltre alcune cappellanie
nunziargli una pingue abbazia, di- con l'obbligo della messa: il ri-
venuto Pontefice, per l'indifferenza manente fu impiegato in ornamen-
ch'ebbe pei parenti, non gli diede to e restaurazione di quel tempio.
alcun segno di benevolenza; onde Cooperò col suo voto alle esalta-
il cardinale lasciò Roma, si recò zioni d' Innocenzo XII, Clemente
in Ispagna, e fu fatto primo mi- XI, Innocenzo XIII, e Benedetto
nistro e supremo inquisitore della XIII, morendo in Roma decano
monarchia. Indi fu dichiarato aio del sacro collegio a' 1 o ottobre
del priucipe d'Asturias, viceré di 1725, d'anni settantotto. Trasferi-
Sicilia, e nel 1698 arcivescovo di to a Napoli il cadavere, rimase
Monreale. Giunta in Madrid la sepolto nella chiesa del Carmine
novella sposa di Filippo V, Eli- de'suoi ma^tjioi i.
i4o GIÙ GIÙ
GIUDICE (del) Nicolò, Cardi- venne i loro bisogni senza atten-
nale. Nicolò del Giudice, nobile derne le preghiere, e non facendo
napoletano de' principi di Cella- conto del denaro divenne oggetto
mare, duchi di Giovenazzo, nacque di universale ammirazione. Si tro-

a'iG giugno 1G60. Fino dall'ado- vò presente ai comizi per Clemen-


lescenza il cardinal Francesco Sfor- te XII, e Benedetto XIV, e mori

za lo chiamò in Roma, sotto la in Pvoma a' 3o gennaio 743, in 1

cui direzione avendo applicato al- età di ottantatre anni, ed il suo


la pietà ed agli studi nel semina- cadavere fu trasferito nella chiesa
rio romano, ottenne la laurea di del Carmine di Napoli, a tenore
dottore una e dell' altra legge
dell' della sua testamentaria disposizione.
nell'università romana. Nel i6o,3 GIUDICE Caracciolo Filippo,
fu ammesso da Innocenzo XII in Cardinale. Filippo Giudice Carac-
prelatura e tra i protonotari apo- ciolo di Villa, nacque
de' principi
stolici, indi tra' chierici di camera, in Napoli 27 marzo 1783,
il dì
colla presidenza delle strade e da Francesco duca di Gesso e da
della grascia, a cui lo deputò Cle- Maria d' Artois, ne' quali ad illu-
mente XI. Questi nel 1716 lo stre nobiltà si congiunse la cristia-

fece suomaggiordomo, nella quale na pietà. Era ancor fanciullo quan-


carica ebbe un sinistro incontro do assalito da grave infermità,
col cardinal Allhann, che quan- per le reliquie di s. Filippo Neri si

tunque virtuoso era caldo; perse- riebbe per prodigio, il perchè nel-
verò nella medesima sotto Inno- l'età di anni dieciselte entrò nella
cenzo XIII, e Benedetto XIII, il congregazione de'padri dell'oratorio
quale agli 11 giugno 1725 lo del medesimo santo in Napoli, o-
creò cardinale diacono di s. Ma- ve fecesi esemplare altrui d' ogni
ria ad Martyres, onde fu il primo virtù ; fu preposto al maneggio
ad avere questa diaconia allora e- degli aliali temporali, coltivando
ìetla, e lo ascrisse alle congregazio- le sacre scienze , e le opere del
ni del concilio, di propaganda, sacerdotale ministero. Nel conci-
della consulta, ed altre. Dopo a- storo de' 17 febbraio 1820 Pio
ver continuato tempo
per alcun VII Io fece vescovo di Molfetta,
eoi titolo di pio-maggiordomo a non valutando la sua modesta re-
presiedere alla famiglia e palazzo nitenza. In questo ministero fece
pontifìcio, fu dall'imperatore Carlo spiccare la vigilanza, la misericor-
VI nominato protettore degli stali dia, il zelo per Io splendore del
austriaci presso la santa Sede. Il culto divino, e la carità pei pove-
genio predominante di questo car- ri. 11 regnante Ferdinando II, re-

dinale era di fare acquisto di qua- putandolo degnissimo di governare


dri di eccellente mano, e di gem- la metropolitana chiesa di Napoli,
me che per la loro rarità e bel- a questa lo trasferì nel concistoro
lezza avessero il pregio della sin- de'i5 aprile i833 il Papa che re-
golarità e preziosità. Nou mancò gna Gregorio XVI, indi in quello
di beneficare altamente i dotti, i dei 2f) luglio lo creò cardinale
letterati, commendabili per na-
i dell' ordine de' preti. L' avviso di
scita e costumi, con tal munifi- questa dignità ed il berrettino ros-
cenza e liberalità, che talvolta pie* so, il Pontefice gitelo trasmise a
GIÙ Gli 1 , t

mezzo della guardia nobile Cesa- l'alto di sui ni l 111 volontà, crii quale
ì 1

re de' marchesi Costo, deputando gli consagrò quanto sarebbe rim •


alla cousegna della berretta cardi- di sue sostanze. Morì ti' anni cin-
nalizia monsignor Lodovico Altie- quantanove, a'?.<) gennaio iN| i, do-
ri , la cui imposizione avendola po una lunga e travagliosa ma-
solennemente fetta il re, tutto de- lattia, nel giorno sacro a S. àan- I

scrivemmo nel voi. V, p. 164 e cesco di Sales, da lui adottalo per


seg. del Dizionario : il re decorò protettore e modello nel governo
la guardia del titolo ed insegne episcopale. Sebbene avesse coman-
di cavaliere dell'ordine di France- dato che ne' suoi funerali in cui
sco I. Dipoi portatoci il cardinale occorrono circa quattromila du-
inRoma, ricevette dalle mani del cati, se ne spendessero trecento,
Papa il cappello e V anello cardi- essi furono celebrati con la con-
nalizio, e la chiesa di s. Agnese sueta magnificenza.
ti
cada- 11 di lui

fuori le mura per titolo, annove- vere fu sepolto nella sepoltura de-
randolo in pari tempo alle congre- gli arcivescovi, sotto la sagre!
gazioni cardinalizie dei vescovi e della cattedrale di Napoli. Di lui

regolari, dei riti, della disciplina abbiamo stampate sei lettere pa-
regolare, e dell'indulgenze e sacre storali su diversi argomenti, \' Elogio
reliquie. Molto il cardinale operò funebre recitato nella cattedrale,

in bene della sua arcidiocesi, ed di Mot'f<tta morte del s. P.


in
il flagello del morbo cholera gli Pio ìli. Napoli i8^3. Trattalo
porse occasione dar prove non
di di s. Cecilio Cipriano sulla mor-
ordinarie del grande amore eh' ei talità, volto in italiano da F. C
portava al >uo gregge. Negli undi- G. C. 1837. Osservazioni
Napoli
ci anni che governò la chiesa di pacifiche sopra di un'opera intito-
Napoli, questa in più modi bene- lata le usure, stampala nell' anno
Lieo con opere memorande : la più i83i.R.oma iSìj. Vello scorso an-
lodata è quella dell 1 restaurazio- no 184+, in Napoli, dai torchi di
ne e abbellimento della chie-
dell' Saverio Giordano, si è pubbl
b 1 cattedrale, ch'egli intraprese con 1' Orazione recitata nella chi

inimitabile grandezza d'animo, non metropolitana di Xapoli (del can.


perdonando a spesa veruna per d. Luigi Monforte) per le solenni
rivestirla ili marmi e di stucchi esequie del cardinal ar
colorati, e per richiamare a nu >- Filippo Giudice Caracciolo, con
v.i vita le antiche colonne di gì l- un cenno biografico e con le iscri-

nito e i monumenti sepolcrali, a zioni (del can. d. Salvatore Guar-


cui aveva latto ingiuria un racino).
meo colta, come si pag. GIUDICE o GII DICI. Chi ha
delle Memorie storiche autorità di _ ehi giudi-
ilei vescovi ed arcivescovi di Napoli ca, fudex, cognit. >i .
V 11 è 1.

di d. Lorenzo Loreto. Siffatta o- argomento il parlare delle differen-


pera non pule da lui esser ti .,,1 la di giudici, ilei I ao .1

mineiata e condotta innanzi 11 rapp ggi ed


non perché viveva modesl ,ii loro clienti; ma solo i\uc alcu-
h ùgale in nindi) mirabile. Essa po- na ei '"I '.aie vii^li antichi umilici
trà ancora ricevere compimenl palatini e della romana curia, che
142 GIÙ GIÙ
figurarono nei primi secoli della fudices domni regis, et domni Un-
Chiesa. Dei doveri dei giudici eru- peratoris, e talvolta ancora judices
ditamente ne tratta il Martinetti palatini. Stimò il Du-Cange che
nel suo Codice d' economia pub- i palatini portassero questo no-
blica a pag. 355 e seg. Il p. Me- me perchè assistevano ai giudizii
nochio nelle sue Stuore, nel t. Ili, del conte del palazzo; ma assiste-

p. 4 £ 4i tratta Della perplessità vano ai loro giudizii anche i

degli areopagili, e d'alcuni altri chiamati giudici del re o del-


giudici in sentenziare. Innumerabi- l'imperatore , che per conseguen-
li poi e noti sono i trattatisti di za non erano differenti dai pala-
quanto risguarda i giudici, e pa- tini. Vuoisi che i Pontefici al tem-
recchi sono gli articoli di questo po dell'imperatore Giustiniano I,

Dizionario relativi, come Tribuna- che fu assunto all'impero nell'an-


li di Roma, Congregazioni Cardi- no 527, trasportassero le cause del
nalizie , Avvocati, Difensori, Udi- loro apostolico palazzo nel patriar-
tori di Rota, ed altri. Pei giudici chio lateranense, onde gli uditori
in partibus possono vedersi gli ar- o giudici furono detti judices pa-
ticoliCommissioni e Delegati. Il latini, e judices de aula latera-
Muratori nelle sue Dissertazioni nensis, ed ebbero abitazioni in quel
discorre delle diverse specie degli palazzo, come attesta il Rasponi,
antichi giudici, delle qualità che De patriarchio Lateran., in fine.
anticamente dovevano avere, dei Questi giudici palatini furono chia-
giudici minori eletti dal popolo e mati anche giudici ordinarij assi-
dalle città , dei giudici palatini e stevano ai Pontefici quando cele-
de'giudici pubblici. Il Bernini, Del bravano la messa, ed interveniva-
tribunale della rota, a pag. 3, no col clero e col popolo alla lo-
trattando de'giudici antichi e dei ro elezione; quindi in processo di
loro nomi dice, che tali dottori tempo le loro cariche furono chia-
furono chiamati Seniores, Consilia- mate con altri vocaboli., forman-
Hi, e Decuriones reipublicae ; e dosi di ognuno di loro altrettanti
che negli atti degli apostoli si fa tribunali.
spesso menzione di questi ecclesia- Anticamente il clero romano che
stici seniori, come di giudici distin- eleggeva il sommo Pontefice, era
ti dagli apostoli, onde eglino rap- diviso in tre classi, cioè in sacer-
presentavano il tribuuale della giu- doti, in principali del clero, e nel
dicatura pontificia, e gli apostoli restante del medesimo esso alla :

le dignità, che da essi poi con al- presenza del popolo romano che
tro nome provenne del cardinalato. vi prestava il consenso senza suf-
11 Galletti, Del primicerio pag. fragio, elesse i successori di s. Pie-
207, dice che gli scabini, de'quali tro sino all'undecimo secolo. I prin-
parlammo all'articolo Conte (Fedi), cipali del clero, o primati della
ed altrove, erano giudici minori Chiesa romana, erano l'arcidiacono
della città, i quali si eleggevano capo di tutti, i sette giudici pala-
dal popolo, a differènza di que'giu- tini, cioè il Primicerio de' notari
dici che si dicevano sacri palalii ch'era il capo di questa dignità,
i quali erano eletti dai soli re o il Secondocerio, YArcario o Teso-
imperatori, e perciò s' intitolavano riere, il Saccellario, il Protoscri-
GIÙ GIÙ i43
nano, il Primario de difensori ed Maria Maggiore, molte cose si leg-
il Nomenclatore, tutti uffiziali co- gono sui giudici che facevano parte
spicui della Chiesa romana che della funzione ricoperti di piviali,

hanno l'articolo in questo Diziona- incedendo intorno al Papa , e vi-

rio. cino al prefetto di Roma, riceven-


Riporteremo alcuni fatti, in cui do ciascuno quattro soldi per pres-
si conosce la particolare influenza biterio. Nella mattina di Pasqua,
e potere de'giudici palatini nell'an- giunto il Pontefice nella basilica
tica curia romana , nelle elezioni lateranense, i giudici lo conduce-
de' Papi, e in altri avvenimenti. vano nella gran basilica Iconiana,
Nell'elezione di Conone Pontefice in camera detta triclinio.
quella
del 686 insorsero gli antipapi Pie- Nell'Ordine romano, scritto da Cen-
tro e Teodoro, il primo portato cio Camerario avanti l'anno 1192,
da gran parte del clero, il secon- si legge come il Papa dopo la mes-
do dai giudici e dall'esercito; per sa celebrata in s. Maria Maggiore
togliere lo scisma fu eletto un ter- tornava coronato al palazzo, sotto
zo che fu Conone. Alla morte di i gradini del portico gli si faceva-
questi ne' sacri comizi insorsero gli no incontro i giudici e gli avvo-
antipapi Teodoro nominato, e Pa- cati, ciascuno de' quali riceveva il

squale ; uiuno volendo cedere, i presbiterio d'un meleguino, e nella


giudici coi primati della milizia cavalcata i giudici in piviale cir-

romana, con una notabile porzio- condavano il Pontefice. Nel mede-


ne del clero, si radunarono nel sa- simo Ordine romano si legge sul-
cro palazzo, e quivi nel 687 ele- l'elezione del nuovo Papa, che giun-
varono al pontificato Sergio I. Nel to questo alla porta del palazzo
1 1
59 fu eletto Alessandro III dai lateranense, i giudici lo prendeva-
soli cardinali, per cui alcuni di no, e conducevanlo fino alla basi-
questi malcontenti uniti al clero lica di s. Silvestro, mentre il pre-
ed popolo esaltarono l'antipapa
al te cardinale co' tabellioni e co'me-
Vittore IV, che l'imperatore Fede- desimi giudici facevano le solite

rico con le armi. Il


I sostenne laudi o lodi. Nel dì che il nuovo
Raronio narra che alcuni cardina- Papa si coronava, i giudici, gli

li, il clero, i giudici, gli scrinali, scrinari, e gli avvocati erano vestiti

i senatori ed il popolo romano di piviale; nelle cavalcate i giudi-


condussero l'eletto Vittore IV al ci cavalcavano ornatamente tutti
sagro palazzo, acclamando secondo vestiti , ma non usavano cavalli
il consueto : Papa Vittore s. Pie- coperti. 11 Gattico pubblicando le

tro l'elegge. Nel medesimo modo cerimonie fatte nel 1046, in bene-
Anastasio Bibliotecario riferisce la dietionis Clementis II , et in coro-
elezione dell'antipapa Filippo nel- nalionis Ilennci et Agnetis, dice
l'anno 768. che recandosi l'imperatore e l'im-
Nel libro Pollicitus di Benedetto peratrice a s. Pietro furono in- ,

canonico di s. Pietro, diletto a Gui- contrati alle fosse di castel s. An-


do di Castello cardinale di s. Mar- gelo dal conte del palagio latera-
co, poi nel Il43 Celestino 11, de- nense, e da un giudice dativo. Se-
scrivendosi il modo come il Papa guita la coronazione in s. Pietro
nel dì del s. Natale portavasi a s. il Papa con alcuni ministri ed il
144 giù GIÙ
primicerio de' giudici condusse l'im- se tutte le cause ai giudici ordi-
peratore, ed il secondicero de'giu- nari, dappoiché i primi prolunga-
dici l'imperatrice; questa poscia fu vano i giudizii con grave danno
accompagnata alla camera ove avea de' litiganti. Indi colla costituzione
da pranzare coi vescovi, dal pri- Romanus Pontifex, loc. cit. p. 375,
nricero e dal secondicero de' giu- emanata a' 17 settembre, Innocen-
dici. Dell' intervento de' giudici nei zo XII finì di estinguere tutti i

possessi dei sommi Pontefici, e di tribunali e giudici particolari colle


altre cose loro riguardanti, ne par- loro non utili facoltà. Per comodo
lammo all'articolo Curia Romana. dei litiganti stabilì nel palazzo del-
Nella celebre concordia eh' ebbe la curia Innocenziana i giudici del
luogo tra il senato e popolo ro- tribunale dell'A. C. al modo detto
mano con Clemente III nel 1187, al XIX, pag. 4 2 e se g- Col
voi.

col settimo articolo si convenne medesimo zelo confermò Innocen-


che il Papa ne' tempi consueti da- zo XII con la costituzione LXXVII
rebbe ai senatori, giudici, avvocati, de' 4 dicembre 1693, quelle di
scrivani ec., i donativi chiamati
, Pio IV, Paolo V ed Innocenzo XI
presbiterii. Dei giudici dativi pa- ,
sopra le sportule de' giudici e dei
latini, romani, istituiti dal prefet- tribunali della corte e curia roma-
to di Roma ne tratta il Nerini
, na. Per comodo de' litiganti avea-
nell'erudita opera De tempio et no i Papi permesso, che si giudi-
coenobio ss. Boti, et Alexiì. cassero le cause ecclesiastiche fuo-
Aggiungeremo alcune erudizioni ri romana, e però spes-
della curia
generiche sui giudici al servigio se volte si commettevano a perso-
della santa Sede. Marcello II del ne le quali mancavano o di peri-
ì555 prescrisse la forma e le leg- zia, o di buona fede nascevano :

gi ai giudici, e ne ordinò a tutti questi numero dei


abusi dal gran
l'osservanza. Nel i566 s. Pio V protonotari non partecipanti ai ,

provvide i tribunali di giudici di quali, benché non forniti de'requi-


conosciuta probità, dichiarando for- siti opportuni, commettevano delle

malmente che le cariche non si cause come costituiti in dignità


,

dassero se non al merito ed alla ecclesiastica. Volendo però Rene-


virtù, non già al favore e all'in- detto XIV ovviare a questo male,
teresse.Gregorio XIII con applau- che altri Pontefici, ed il concilio
so universale ricomprò l'ufììzio del- di Trento aveano procurato toglie-
l'avvocato fiscale, e tutti i fìscala- re, con aver prescritto che ne fos-
ti della Romagna, venduti dal pre- sero eletti i giudici ne' sinodi dio-
decessore s. Pio V pei bisogni del- cesani , o in quelli provinciali; e
la Sede apostolica, restituendo a riflettendo nello stesso tempo che
tutti il prezzo. Dei fiscali ne trat- questi concilii per diversi impedi-
tammo all'articolo Fisco (Are//). menti sempre si differiscono non ,

Innocenzo XII con la bolla Ad ra- celebrandosi i primi com'era or-


diciluSj de' 3i agosto 1692, Bull. dinato ogni anno, né i secondi o-
Rom. tom. IX, pag. 364, estinse gni triennio, con la bolla Qiuwn-is,
diverse straordinarie giudicature, de' 26 agosto 7 4 B*U- Magn. 1 1 ,

che fino allora si esercitavano per tom. XVI, pag. 4'> comandò che
privilegio da molti prelati, e rimi- i vescovi co'i ispelli vi capitoli elcg-
GIÙ GIÙ ifo
gesserò questi giudici ,
quando nei con gran coda di palmi tre e mez-
detti sinodi non potessero destinar- zo mercantili di castorino nero leg-
si. Quindi nell'anno seguente, per giero o Casimiro, da usarsi in tutte
soddisfare alle querele de' vescovi le stagioni. Mostre all'intorno, e
Benedetto XIV con la bolla Ad bavaro velluto operato nero.
di
inilitantis de' 3o marzo, loc. cit, Manica tonda sino al ginocchio,
pag. 72 ,
prescrisse quando, ed in ricca di gran pieghe a riprese sul
quali casi debbansi da' medesimi bracciOj e con guarnizione interna
giudici concedere o negare le ap- di velluto operato come le mostre.
pellazioni in dette cause. Inoltre Fascia di amuerre nero ben alta ,

Benedetto XIV a' 1 5 febbraio 174 2 con gran cappio, e con grandi fran-
col disposto della costituzione Quan- gie di granoni a canutiglia nera.
tum, presso il suo Bull. tom. I, p. Berretta ottangolare di velluto ne-
120, confermò l'abolizione de' tri- ro, filettato negli angoli di un cor-
bunali e giudici privali in Roma, donetto di seta nera che li mar-
e stabiPi che le cause avanti ai chi, con fascia nera alta circa quat-
tribunali de' giudici non decise fra tro dita di velluto operato come le
sei mesi, fossero devolute alle cu- mostre, e con gran fiocco di seta
rie ordinarie. Pio VI prescrisse u- nera nel mezzo dei quattro pizzi.
tili regolamenti pei giudici, e per- Collare bianco di filoscio ricamato,
chè amministrassero rettamente e o di merletto ad arbitrio, lungo un
spedilamente la giustizia, ad esem- palmo circa. Tribunale di prima
pio di Sisto V, invitò tutti i suoi istanza. Sottana e toga con gran
sudditi a portare a lui qualunque coda di palmi tre mercantili di ca-
reclamo, o alla congregazione a ciò storino o di Casimiro leggiero nero
deputata per l'opportuno rimedio, ad arbitrio, da usarsi in tutte le
accordando le appellazioni dai giu- stagioni. Mostre all' intorno, e ba-
dici provinciali, al sacro tribunale varo di velluto semplice nero. Ma-
della rota romana, o ad altri giu- nica tonda spaziosa, ma che non
dici da lui prescelti. Utilissime dis- giunga al ginocchio
con pieghe ,

posizioni pubblicarono sui giudici a riprese sul braccio, e con guar-


i Pontefici Pio VII, Leone XII, e nizione interna di velluto simile
principalmente il regnante Grego- alle mostre. Fascia di amuerre ne-
rio XVI coi noti codici e regola- ro , con cappio e con frangie di
menti, abolendo i giudici partico- seta nera. Berretta ottangolare di
lari o privativi. Su questo punto castorino o Casimiro nero, filettato
si possono leggere la Raccolta del- agli angoli con cordoncino di seta
le leggi e disposizioni di pidddica nera che li marchi, con fascia di
amministrazione, pubblicata nell'o- velluto nero simile alle mostre del-
dierno pontificato, e la Pratica la toga, e un fiocco di seta nera
della curia romana. nel mezzo di quattro pizzi. Collare
Ecco 1' indicazione del vestiario di batista, kingo circa un palmo,
de' giudici dello stato pontifìcio con guarnizione di merletto o fi-

secondo le disposizioni del cardinal loscio. Assessori. Lo stesso abito


segretario per gli affari di stato assegnato ai giudici di prima istan-
interni de' 28 settembre 1 833. Tri- za, colla sola differenza che le ma-
bunale di appello. Sottana e toga niche saranno a bocca di lupo. \ I

Si 1 «XI. 10
i46 GIÙ GIÙ
notato che l'abito de'giudici dei tri- ed ancora praticata dal Pontefice
bunali di prima istanza è comune Pelagio 1, il quale divenuto ai fran-

ai governatori dello stato pon- cesi in sospetto di eresia per l' af-

tificio. fare dei purgò colla


tre capitoli, si

GIUDIZ1I DI DIO, Prova o Professione di fede {Fedi), che nel


Purgazioni. Prove che facevansi 55j fece al re Childeberto I. Narra
altre volte innanzi ai giudici per il continuatore del Cronico di Mar-
conoscere la verità intorno a fatti cellino, che questo Papa Pelagio I

nascosti, indagare i delitti o l' in- accusato dal popolo romano di fa-
nocenza delle persone accusate, col zione contro il predecessore Vigilio,
duello, coli' acqua fredda, col fer- celebrate con Narsete le Litanie, asce-
ro, e colfuoco : probalio, tentameli, so al pulpito nella basilica di s. Pie-
experimentum. Nei tempi antichi tro, ed avendo sul capo il vangelo, si
altro non s' intendeva per giudizii purgò con giuramento dall' accusa
di Dio che alauni esperimenti isti- datagli, come già aveva fatto Si-

tuiti non già dalla Chiesa, ma da- sto 111 4^2, e dopo di lui fe-
nel

gli ignoranti troppo creduli, e te- ce ancora Leone III nell'8oo,


s.

merari cristiani , con invocare nei pel qual giuramento cessò subito

medesimi il divino aiuto, dandosi il tumulto del clero e popolo ro-


a credere che Dio vendicatore del- mano. Che il giuramento sul van-
le azioni cattive, e difensore del- gelo è purgazione canonica , legit-

l' innocenza, con qualche prodigio tima ed antichissima, può vedersi


rivelerebbe quelle verità, cui non nelle decretali di Gregorio IX, li-

poteva naturalmente penetrare e bro 5, tit. De purgatone canonica.


raggiungere l'industria umana. Fu- Né anche tra le purgazioni vol-
rono tali diverse prove chiamate gari devono aver luogo riti usati i

giudizio di Dio, perchè a lui si in questo giuramento detto pure


rimetteva la controversia e se ne ,
sagramento, cioè di giurare davan-
una giusta ti ai sepolcri e alle reliquie dei
aspettava col risultato
sentenza. Questi esperimenti coi santi, di che tratta il Ruinart, Act.
quali uno si purgava dal delitto MM. in praef § 70, e s. Agostino
di cui credevasi reo, furono ezian- 78, num. 3, sopra le
nell'epist.

dio chiamati purgazioni volgari ,


armi benedette dai sacerdoti, mas-
quasi ed inventate dal
introdotte sime dai popoli settentrionali, e di
volgo, comechè anche tra gli ec- far giurare col preteso reo altri

clesiastici e monaci fossero in uso, per testificare quod ipsi credimi


ed approvate venissero con le loro eum veruni jurasse , com'è scritto

benedizioni, che leggono ne' mes-


si nel C. Quoliens, De purga lione ca-
sali e rituali antichi fu loro dato :
nonica, detti perciò compurgato-
il nome di purgazioni ogni qual- res, sacramentarii, e conjuratores j
volta l'accusato offnvasi di purgare rito usato già da Roftiido arcive-
e rimovere l'apposto delitto con scovo di Benevento e dal quale ,

una di dette prove. Fra queste pe- ebbe origine la forinola furare
rò non deve aver luogo il giura- quarta rnanu, quinta manu, ec, cioè
mento ad sancta Dei cvangelìa, purgarsi col giuramento di quattro,
antichissima purgazione legittima cinque o più persone tutte favore-
approvata dai concilii e dai padri voli all' accusato questo rito ven- :
GIÙ GIÙ i4 7
ne usato in Italia anche sotto i re in un co' giudizii panis et casei,
longobardi , come apparisce dalla e crucis. Il giudizio panis et casei
legge 367 del re Rotali, presso il consisteva in diverse cerimonie ec-
Muratori, Rerum ital. script, to- clesiastiche, messa, comunione ed
mo I, par. 2. Neppure si deve no- orazioni ;
porgevasi all'accusato pa-
verare tra questi giudizii, la pur- ne e formaggio benedetti ; se po-
gazione per Eucliaristiam, rito an- teva mangiarne e trangugiarli era
tichissimo nella Chiesa , come di- dichiarato innocente, se no, colpevole ;
mostra il p. Cristiano Lupo tom. le forinole si leggono presso l'Eccardo.
IV, p. 23o, con questo modo. Al- Il giudizio della croce di cui trovasi
lorché l'accusato intendeva di sgra- menzione nella legge longobardica X
varsi dal sospetto di qualche mis- di Carlo Magno, consisteva, come di-
fatto, che non si poteva o prova- mostrò il Du Cange, che quando due
re o negare con ragioni manifeste, litiganti eleggevano il j'udirium cru-
era egli condotto avanti all' altare cis, si mettevano ritti in piedi avan-
ed alla ss. Eucaristia, e prima di ti la croce in chiesa, colle braccia
ricevere lo stesso corpo del Signo- stese in forma di croce per un
re, protestava eglichiaramente l'in- tempo determinato, finché si reci-
tenzione sua ad alta voce dicendo: tasse una parte del vangelo, od al-
Corpus Domini sit mihi ad pur- cuni salmi. Colui il quale durava
gationem ho die oppure in altra , più a tenere così in alto le braccia
simile forma. Il che fatto, niuno più era vincitore, perdendo chi prima
gli recava molestia, lasciando la cu- le abbassava. Alcuni esempi di que-
ra a Dio di punire colui, se fal- ste purgazioni o giudizii sono ri-
samente avea negato il commesso portati in diversi articoli diquesto
delitto o fintamente promesso
, Dizionario : qui appresso noteremo
qualche altra cosa. Particolarmen- i più celebri.
te i vescovi ed i preti imputati , Il primo chiamasi giudizio can-
di qualche colpa, costumarono di denlis ferri ovvero ar dentis, e con-
celebrare la messa, ed alla comu- sisteva nel dare in mano al pre-
nione di protestarsi innocenti con teso reo un ferro rovente , che se
invocare Dio vendicatore. La pur- nonne risentiva alcun danno, com-
gazione dunque per Eucharistiam pariva la verità d'una cosa, e l'in-
sotto certe forinole fu costumata nocenza sua; ma se per lo contra-
in altri tempi, perchè in essa non rio si scottava, porgeva indizio cre-
avea luogo la superstizione o ten- duto certo di avere mentito, e di
tazione alcuna di Dio, siccome ac- essere reo del delitto impostogli.
cadeva ne' giudizii candrntis ferri, Gran connessione aveva con questo
aquae vel pugnar, ricordati negli sta- o dodn
giudizio, quello de' nove, i

tuti beneventani. Di questi adunque vomeri, sopra i quali doveva pas-


andiamo a parlare brevemente, sic- sare coi piedi nudi la persona ac-
come minutamente descritti dal Du cusata. Nella vita di s. Cunegon-
Cange in Closs. dal Mintene De ; , da imperatrice, cap. 2, abbiamo,
anliq. Ecrlrs. ritib. tom. Ili , li- eh' essendo stata accusata questa
bro III ; da le Broli, Stona 1 ri- pissima principessa d' infedeli;'» .il-

tira, tom. II, lib. VI ; dal Murato- I' augusto s. Enrico I, suo conaoP-
ri, diss. 38, Anliq. ital. , ed altri, te, si esibì ella di fa* palese Ki
148 GIÙ GIU
sua innocenza colla pruova del fuo- sputano gli eruditi se Eugenio II

co, e però co' piedi nudi senza le- Papa dell' 824, istituisse la purga-
sione passeggiò sopra dodici ferii zione o prova dell' innocenza per
roventi. Di questo gran fatto non . mezzo dell'acqua fredda, nella qua-
vi sono testimonianze contempo- le compariva reo chi vi galleggia-

ranee , serve dimostrare


però a va dopo l' immersione, ed innocen-
che anche i sono sotto-
migliori te se andava a fondo. Per la parte

posti alle calunnie e maldicenze affermativa si dichiara il p. Mabil-


altrui. Vogliono alcuni, presso Gra- lon nel tom. I, p. 161, Veterani
ziano, 2, quaest. 5, cap. Consulta- Analeclorum 3 appoggiato su di un
sti, 20, che il Papa Stefano Y antico codice Remense del seco-
detto VI dell' 885, scrivendo al lo IX. Molto si è scritto su la

vescovo di Magonza Uberto, annul- sincerità di questa carta impugna-


lasse la purgazione che si faceva la da Natale Alessandro, Hist. eccl.
per mezzo di un ferro infuocato, saec. IX, cap. I, che in suo favore

o dell' acqua bollente ; ma questo riporta quattro ragioni. 11 p. Fran-


decreto è assai sospetto ai critici cesco Pagi, nel Breviar. Poni, in
come osserva Van-Espen, Jur. Eccl. vita Eugenii II, n. i5, è del sen-
univ. par. 3, tit. 8, § 32. Il se- timento del Mabillon , e procura
condo giudizio, prova, o purgazio- di abbattere le ragioni di Alessan-
ne dicesi dell' acqua, senza spiegar- dro. Il citato Van Espen, De pur-
si se fredda o calda. Quello del- gatione vulgari et canonica cap. 4>
l' acqua fredda è mentovato nella
.
§ 16 e 17, nulla risolve, stiman-
legge LV di Lotario I : il preteso do meglio lasciare indecisa la que-
reo veniva legato con una corda, stione, ma conviene che un tal rito

e gettato in mezzo all'acqua di un fu per molti secoli fatuiliarissimo ,

lago, se vi era, o di altro luogo a come altre purgazioni volgari. A.

questo fine preparato; se andava vero dire ardua cosa sembra , che
a fondo fino ad un nodo fatto alla Eugenio II inventasse cotal purga,
medesima corda, per evitare ogni e ne ordinasse l'osservanza a tutti
pericolo di sommersione; giudica- i fedeli.

vasi innocente, se poi contro il na- Un altro giudizio e forse il più


turai corso acqua lo
delle cose l' famoso di tutti fu quello di pas-
ributtava, era tenuto per reo, qua- sare pel fuoco, di cui in occiden-
si che 1' acqua istessa mostrasse or- te non se ne trova esempio prima
rore di riceverlo nel suo seno. Non del mille, tuttavolta si legge in
cosi dolce era il aquae
giudizio Gedreuo, che sotto Anastasio I
ferventis, detto pure cacabum dalla imperatore, verso l'anno 5o6, un
caldaia, noto nella legge di XX vescovo cattolico in oriente esibì
Luitprando lib. 5, sotto la forino- ad un ariano questo partito, ut
la inanimi in caldana mitterej per ignem, cuj'us esset fides verter,
imperciocché se l'imputato di qual- probaretur; recusante ariano, or-
che reità, nel tuffar la mano nella todoxus intrans in ignem, illaesu*
bollente caldaia si scottava ,
per exù'it. Dai greci forse gì' italiani
certo tenevasi il eddi lui misfatto, impararono poscia a valersi di tal
opposto uscendone sano e salvo
all' prova, principalmente per convin-
la sua innocenza era in sicuro. Di- cere i vescovi incolpati di simo-
GIÙ GIU 149
nin. Per questa cagione divenne sai decrepita, veniva sfidato o sfi-

rinomato s. Pietro monaco vallom- dava al duello, per difesa de' loro
brosano, poi creato cardinale e ve- stabili o diritti od anche era
,

scovo Albano da
d' s. Gregorio costretto ad oneri rio, non era in
VII, chiamato perciò Igneo. Es- obbligo di agire di persona, ma
sendo il vescovo di Firenze Pietro in sua vece mandava a difendere
di Pavia accusato dai monaci del le ragioni l'avvocato secolare, o sia
monistero di s. Gio. Gualberto Difensore {fedi), o altro combat-
di simonia, s. Pietro nel io63 tente, appellato perciò campione
per giustificarlo si espose alla pro- o vicario. Per quali cause si u-
va del fuoco, in mezzo al quale sassero questi spuri giudizii vegga-
passeggiò illeso a pas^o lento, ed si nelle leggi longobardiche, ove
essendogli caduto il fazzoletto tor- si nota la giunta fatta sul duello,
nò indietro a raccoglierlo, e lo col titolo : Inlentionts inule per
trovò intatto dalle fiamme. Questo leges potest haheri pugna. Allorché
strepitoso fatto viene narrato negli dunque non si poteva chiarire o
atti di s. Gio. Gualberto fondato- purgare qualche occulto delitto per
re dei vallombrosani, dal Villani, le vie ordinarie della giustizia, con-
dal Baronio, dall Ughelli, e da al- certavasi il duello, con ferma per-
tri. JSon minore fama si acquistò suasione, che Dio, siccome protet-
il giudizio del fuoco, quando Li- tole della verità e della innocen-
piando prete milanese si espose za, concederebbe la •vittoria a chi
al medesimo giudizio nel 1102 se la meritava. Non solo i lon-
per far conoscere elevato simonia- gobardi, ma altre nazioni setten-
camenle alla metropolitana di Mi- trionali calate in Italia, in Fran-
lano Grossolano, per cui vestito cia, ed in Inghilterra ebbero in
degli abiti sacerdotali passò illeso uso questo barbarico rito, e seco
tra le Per dar luogo a
fiamme. lo portarono ovunque e dilatarono,
questo giudizio alzavasi una gran sino a confermarne per legittimo
catasta di legna, con lasciarvi nel il costume con pubblico decreto.
mezzo un sentiero largo un brac- Prima si battevano solamente col-
cio, per cui potesse passare un uo- l'usare per armi lo scudo ed il ba-
mo, il quale se sortiva illeso con- stone, poi con armi micidiali; e
.sidcravasi innocente, e giudicavasi a chi anticamente restava vinto nel
convinto di reità il suo avversario. propter perj'urium, quod
conflitto,
Altro giudizio di Dio fu la mono- antepoenam cotnmiserat } dextera
machia, pugna cioè o Duello {Ve- manus amputatami-. Tanta fu poi
di). Antichissima è l'origine d» que- in quei tempi la sperauza del di-

sto combattimento
privato sul , vino patrocinio in quelle abbomi-
quale, su le armi e cerimonie a- nevoli battaglie private, che chi

doperatevi una piena dissertazione era destinato a combattere, impie-


ci diede il Muratori, Antiq. ital. gava tutta la precedente notte
diss. 39. Se un monaco o una senza dormire, in chiesa al sepol-
monaca, ovvero un ecclesiatico o cro di qualche santo, per averlo
un vescovo, un conte o altro pri- propizio nel vicino cimento.
vilegiato od impedito per infer- Tutti convengono che i romani
mità o per età troppo fresca o as- Pontefici non approvarono giani-
r?o GIÙ GIÙ
mai le superstizioni delle purga- qualunque caso. Tuttavolta, come
zioni volgari, i cui risulta menti si è veduto, tali prove furono per
venivano nelle prove considerati qualche tempo riprodotte, perchè
per giudizii di Dio ; anzi solenne- poche consuetudini in quel tempo
mente le riprovarono, come si ha erano universalmente ricevute: in
dal nominato Graziano e dalle fatti nel regno di Filippo Augu-
decretali ove leggonsi i divieti di sto, che mori nell'anno 1223, si fa

Celestino III, d' Innocenzo III, e ancora menzione di alcune delle


di Onorio III sul duello, e sul nominate prove e purgazioni vol-
ferro rovente; e non mancarono gari, sebbene divenute rare. Certo
imperatori , i quali riprovarono or è che Innocenzo III nel concilio
l' una or l' altra di queste prove Lateranense proibì simili giudizii
volgari , e massimamente quella di Dio, come pur fece Onorio III,

della Muratori cerca fino


croce. Il altri Pontefici e concilii , laonde
a qual tempo avessero corso que- ne' secoli posteriori si tenne il so-

sti giudizii, e coli' esempio d' una lo giuramento per legittima e ca-
carta del ii32 riportata dall' U- nonica purgazione, venendo l'ini-
ghelli in Archìep. Barens., conte- quissimo uso del duello severamen-
nente i patti stabiliti fra Ruggie- te proibito e represso colle leggi

ro I re di Sicilia e i cittadini di ecclesiastiche e civili. Contro la

Bari, nella quale di Ruggiero è prova del ferro e del fuoco, e del-

detto : Ferrimi cacabum pugnam l'acqua scrisse sino dal IX secolo


a<juam vobis non judicabit vel ju- Agobardo, dotto arcivescovo di Lio-
dicari faciet, congettura che fino ne, le cui opere furono pubblica-
a quell'anno non si era ancora te da Papirio Masson nel 1606,
del tutto estinto 1' uso di essi, e e poi da Stefano Baluzio nel 1666
indi conchiude: Veruni par est in Parigi. Il più volte citato Mu-
credere , non diutius illa stetisse : ratori nelle sue Dissert. tradotte
J
illorum cnim exempla saeculo sub- in italiano tratta nella 38: De giu-
sequenti (cioè nel XIII) nequa- dizii di Dio, o sia degli sperinienti

quam occurrunt. Gli statuti di usati dagli antichi per indagare i

Benevento ne somministrano per delittio l'innocenza delle persone.


questo secolo un autorevole esem- GIULIA CESAREA. V. Cesa-
pio, approvato da Innocenzo HI, rea, capitale della Mauritiana, ora
il quale nel concilio generale di Algeri.
Laterano IV del i% i5, can. 18, GIULIA (s). Era d'una delle

vietò ai chierici e sacerdoti di u- più. illustri famiglie di Cartagine,


sare benedizione , o altro
alcuna ed allorché Genserico nel 4^9 si

rito sacro purgationi aquae fer- insignorì di quella città, fu ven-


ventis, vel frignine, seu ferri can- duta come schiava a un mercan-
dentis eie. salvia nihiloniinus pro- te di Siria nomato Eusebio. Ella
hibitionibus de monomachiis , sive santificò la sua schiavitù colla ras-
duellis antea promulgalis. In Fran- segnazione, colla preghiera, e con
cia Luigi il Buono limitò il giu- ogni maniera di austerità. Le sue
dizio di Dio alle sole controversie virtù le cattivarono la benevolen-
ecclesiastiche o religiose , e il di za del suo padrone, che volle se-

lui figliuolo Lotario I le abolì iu co condurla in un viaggio clic


GIÙ GIÙ i5i
intraprese alla volta delle Gallie. che le sue reliquie furono tras-
Sbarcato egli a Capo Corso, si unì portate a Roma havvene però ;

alla gente del paese che stava ce- una parte a Brusselles, nella chie-
lebrando una festa in onore degl'id- sa della Beata Vergine della Rena.
dii. Giulia si tenne in disparte, GIULIANA Falconieri (s). Nac-
ma non potè trattenersi dal de- que della illustre famiglia fiorenti-
plorare altamente la cecità di quei na di tal nome; il di lei padre
pagani. Avvertito di ciò il gover- Chiarissimo era fratello del beato
natore dell'isola, procurò che Eu- Alessio Falconieri, il quale fu eoa
sebio gliela cedesse ; ma il mer- s. Filippo Benizi una delle prime
cante non ne fu persuaso. Quindi colonne dell' ordine de'serviti. Ap-
il governatore per conseguire il pena cominciò far uso della ra-
suo intento lo iuvitò a pranzo, e gione, sviluppossi in Giuliana l'a-

lo fece ubbriacare. Quando il vi- more alla preghiera e alla mor-


de sepolto nel sonno, fece venire tificazione, in un colle più. belle
a se Giulia, ed usò lusinghe e mi- virtù. Di sedici auni lasciò il mon-
nacele per indurla a sagrifìcare. do e ricevette da s. Filippo Benizi
Le coraggiose ripulse della santa il velo delle M aniellate [Fedi), le
vergine eccitarono l'ira del gover- quali compongono un terzo ordine
natore, per cui la fece battere in dei serviti, e furono istituite per
faccia e strapparle i capelli, indi servire gl'infermi e per esercitare
comandò che fosse appesa ad una altre opere di pietà. Quest'ordine
forca, e così s. Giulia consumò il suo di cui Giuliana fu non solo, come
martirio. I monaci dell isola di Gor- diremo a quell'articolo, la prima reli-
gona, eh' è fra la Corsica e Livor- giosa, ma anche la fondatrice delle
no, vennero a levare il di lei cor- monache, crebbe non poco in picco-
po per seppellirlo. Desiderio re di lo spazio di tempo, e la s^ta vide-
Lombardia lo fece trasportare a si costretta a fare le funzioni di
Brescia nel 763, ove fu venerato priora. Il suo fervore e le sue
dapprima nella chiesa dell'antico austerità le meritarono dal cielo
monistero intitolato dal nome del- straordinari Morì nel con-
favori.
la santa, e poscia fu trasportato vento di Firenze anno i3|0 o
1'

in quella di s. Pietro. Essa è ono- i34i; fu beatificata da Innocen-


rata a'23 di maggio. zo XII, ne accrebbe il culto Bene-
GIULIANA (s.). Questa santa detto XIII nel 1729, e Clemente
vergine fu decapitata sotto l'im- XII terminò il processo di sua ca-
perio di Galeno Massimiano, do- nonizzazione nel 1737, e solenne-
po avere sofferto i più crudeli mente la canonizzò. La di lei fe-
tormenti. L'antico martirologio mss. sta si celebra nel giorno di sua
ebe trovasi a Corbia, dice ch'ella beata morte, ai iq di giugno.
tofierse a Nieomedia ; l'autore del GIULIANI G10. Pietro, Car-
martirologio attribuito a s. Giro- dinale. ^.Giovanni XXI Papa.
lamo, Beila e tutti gli altri mar- GIULIANO (s.), detto \' Ospita-
tiroiogisli collocano la sua morie liere. Viveva iu Egitto, e avendo
a 16 di febbraio. E onorata in sposata una pia donna per nome
modo particolare oe'Paesi Bassi, e Basilissa, si diedero fede reciproca
s. Gregorio I il Grande ci fa sapere di vivere iu perpetua continenza.
i5a GIÙ GIÙ
Essi praticavano gli esercizi della dei miracoli. Morì verso 1' anno
vita ascetica, e consagravano tutti 370, dopo averne passati venti-
i loro redditi a sollievo de'poveri cinque nel suo romitorio. E no-
e de'malati; anzi tramutarono la minato nel martirologio romano
loro casa in una specie di ospita- il dì 9 di giugno, ed è anche o-
le, curando ciascuno le persone norato ai 6 di luglio.
del proprio sesso con immensa ca- GIULIANO (s.), soprannomina-
rità. Basilissa dopo aspre perse- to Saba , che in siriaco significa
cuzioni mori in pace ; Giuliano le canuto o vecchio, per la sua pru-
sopravvisse alcuni anni, e ricevet- denza e saggezza. Dopo aver pas-
te in corona del martirio
fine la sato parecchi anni in una caverna
con Celso fanciullo, Antonio prete, vicino alla città di Edessa, ritirassi
Anastasio, e Marcionilla madre di sul monte Sina nell' Arabia. Egli
Celso. Credesi che tutti questi san- aggiungeva al lavoro delle mani
ti patissero 6 di gennaio del
a' le pratiche più rigorose di peni-
3i3 sotto Massimino II. La fe- tenza, e l'esercizio continuo della
sta di s. Giuliano trovasi notata preghiera e della meditazione. Pre-
in molti giorni differenti. disse la morte di Giuliano l'Apo-
GIULIANO (s.), anacoreta del- stata, e verso l'anno 370 lasciò
la Mesopo tamia, nato in occidente. la sua solitudine per recarsi ad
Giovanissimo fu venduto comeschia- Antiochia , onde confondere gli

vo in Siria ; per alcuni anni l'im- ariani , che spacciavano aver egli
pazienza della schiavitù gliene ag- abbracciata la loro comunione. In
gravò il peso; ma poi illuminato questa città operò molti miracoli,
dalla fede seppe far tornare i di- e poiché ebbe reso un' autentica
sagi dello suo stato a propria san- testimonianza alla verità, ritornò
tificazione. Ricuperata la libertà nella sua cella } e continuò ad i-

per la morte del suo padrone, struire i discepoli eh' erano venuti
passò nella Mesopotamia, dove ab- a porsi sotto la sua guida, e che
bracciò la vita solitaria, ed ebbe edificarono la Chiesa molto tempo
il vantaggio di conoscere s. Efrem. ancora dopo la sua morte. S. Gio.
Egli aflievoliva il suo corpo con Crisostomo parlando di lui, dice che
grandi austerità, e lavorava conti- era uomo di prodigi. Il martiro-
nuamente in far vele da navi; ri- logio romano lo nomina ai 14 di
guardavasi come un colpevole, e gennaio, e i greci l'onorano ai 18
la considerazione del giudizio di ed ai 24 d'ottobre.
Dio continuamente ver-
facevagli GIULIANO di Cilicia (s.). Nac-
sare lagrime di compunzione. Die- que ad Anazarbo in Cilicia da
de sempre fino alla sua morte un padre seuatore studiò sacre ,

ammirabili esempi di umiltà e di lettere ed entrò nell' ecclesiastico

pazienza, in mezzo alle persecu- ministero. Durante la persecuzio-


zioni che furono contro lui susci- ne di Diocleziano nel priucipio del
tate. Leggesi in Sozomeuo che la IV secolo, cadde nelle mani di
sua vita era tanto austera che , uno spietato giudice, che per vin-
non pareva aver egli corpo e , cere la di lui costanza gli fece
s. Efrem, che ne scrisse la vita, patire lungo martirio. Per un
riferisce che fu onorato del dono anno intero lo fece trascinare per
GIÙ GIU i53
tutte le città della Cilicia, e dopo xerre, allorché passò per Brioude
i più orribili strazi, essendo ad ritornando d'Arles, circa il 4^';
Eges, ordinò che fosse gettato nel indi ne fu trasportato il capo a
mare, cucito in un sacco con degli \ ienna col corpo di s. Ferreolo.
scorpioni, dei serpenti, e delle vi- La sua festa è segnata ai 28 di
pere. Il mare restituì ai fedeli il agosto. S. Gregorio di Tours ri-
corpo del santo martire, eh' essi ferisce un gran numero di mira-
portarono ad Alessandria, poi in coli operati per intercessione di
Antiochia, ove s. Gio. Crisostomo questo martire, e parla di una chie-
ne recitò il panegirico sulla di lui sa a lui intitolata a Parigi.
tomba; nel quale dice che per GIULIANO, CRONIONE e BE-
virtù delle sue reliquie ottenevan- SA (ss.) martiri d' Alessandria,
,

si molte guarigioni. È onorato sotto 1' imperalor Decio. Era Giu-


ai i6 di marzo. liano un vecchio venerando, a
GIULIANO (s.), primo vescovo cui i dolori della gotta aveano
di Mans, che fiori verso la fine tolto il poter camminare e reg-
del terzo secolo, e intorno alla vi- gersi in piedi. Egli confessò la di-
ta del quale nulla si sa di parti- vinila Gesù Cristo, come Cro-
di
colare.11 di lui culto è ab anti- nione, uno de'suoi famigliari. Fu-
co molto celebre in Francia e , rono ambedue legati sopra un cam-
molte chiese furongli dedicate e- mello, e condotti ignominiosamen-
ziandio in Inghilterra sotto i re te a popolo per le
sollazzo
del
normanni. Conservasi il suo capo contrade d' Alessandria ; poscia
nella cattedrale di Mans, essendo furono crudelmente flagellati , e
state bruciate dagli ugonotti la gettati nel fuoco. Un soldato per
maggior parte delle sue reliquie nome Besa, il quale non aveali
nel i562. La sua festa celebrasi abbandonati per tutto il tempo
a'27 di gennaio. che si condussero per la città, ed
GIULIANO (s.). Uscito d' una aveali anche difesi dadi oltraggi
delle migliori famiglie di Vienna dell' insolente popolaccio , venne
nel Dellinato , santificassi nella arrestato come nemico degli dei;
professione delle armi. Essendosi e per la sua fermezza nel confes-
Crispino governatore della provin- sare la fede fu condannato alla
cia, dichiarato contro i cristiani, morte. Questi tre san li sono men-
Giuliano si ritirò nell'Ai vergila, non zionati nel martirologio romano il
tanto per timor della morte, quan- dì 27 febbraio.
to per poter più facilmente render GIULIANO (s.). Fu educato a
servigio ai fedeli. Sapendo che i Toledo nella virtù, e in tutte le

persecutori lo cercavano, usci dul- scienze ecclesiastiche. Avea latta


ia casa di una vedova in cui sla- la risoluzione di andare con Gu-
va nascosto, e diedesi spontaneo dilano suo amico a [tassare il re-
in mano ai soldati incaricali di sto dei suoi giorni nella solitudine;
prenderlo, che gli mozzarono il ma il suo vescovo ne lo ritenne,
capo presso a Brioude. Ignoratasi ed obbligollo a dedicarsi al servi-
il luogo in cui era stato seppel- gio della Chiesa. Nel 680 venne in-
lito, ma Iddio lo scoperse mira- nalzato alla sede arcivescovile ili

col osai nenie a s. Germano d' Au- Toledo, e vi fece ròplendere lui-
i54 Giù GIÙ
te le virlh proprie del suo mini- raccogliere ed istruire dei teneri

stero; fu il padre de' poveri, il so- figliuoli nella dottrina cristiana. E-


stegno de'deboli, il protettore de- sperim entata per tal modo la sua
gli afflitti. Presiedette al quattor- virtù, fu richiamato nel convento,
dicesimo concilio di Toledo, e mo- e dopo ripetute prove fu ammesso
ri nel 690. La sua festa è stabi- ai solenni voti della professione
lita agli 8 di marzo. religiosa. Gi aliano si diede allora
GIULIANO (s.) , martire. V. con maggiore libertà di spirito
Montano (s.). all'esercizio di tutte le virtù cri-
GIULIANO (s), martire. V. stiane e religiose, e alla pratica
Teodulo (s.). delle più austere penitenze, che
GIULIANO di s. Agostino (b.). cercava di celare agli occhi de'suoi
Nacque in Medinaceli nel regno di confratelli. Sebbene laico e senza
Castiglia, da poveri genitori cbe alcuna letteratura , egli predicava
lo educarono cristianamente, e lo con tanta unzione e dottrina che
posero ad imparare l'arte del sar- destava meraviglia. Colle sue o-

to. Egli era molto divoto^ e per razioni e colla sua vivissima fe-

trovare un asilo più sicuro alla de ottenne molti miracoli a fa-


sua pietà risolse d'entrare nell'or- vore de'suoi fratelli. Era eziandio
dine di s. Francesco. Ricevuto tra pieno di carità pei bisognosi, e
i novizi da'padri scalzi della provin- procurava loro abbondanti limo-
cia di s. Giuseppe di Castiglia ,
sine da'ricchi, che volentieri ne
diedesi con mollo fervore alle pra- davano pel gran concetto che a-
tiche di penitenza; ma riputata veano di lui : egli stesso faceva
stoltezza la sua condotta, fu co- parte con essi del suo cibo, pren-
stretto a deporre l'abito religioso, dendo solo per sé qualche poca

per la qual cosa ritornò alla pri- d'erba. Nella sua ultima malattia,
miera professione. Il p. Torres mi- essendogli levato il suo antico a-
nor osservante, che conobbe la sua bito, si discoperse l'orribile stra-

virtù, dopo averlo tenuto seco zio che faceva delle sue carni : u-
qualche tempo, gli ottenne di po- na pesantissima catena e ferrei

ter rivestire 1' abito religioso nel cerchi cingevano tutto il suo cor-
convento della regolare osservanza po, di non reslava che
cui altro
della Madonna di Salieda nella ossa scarnate. Mori agli 8 aprile
stessa provincia di Castiglia. Quivi del 606 e il Pontefice Leone
1 ,

ancora furono giudicate le sue au- XII lo annoverò fra' beati ai 23


sterità effetto di singolarità indi- maggio del 1825.
screta e di pazzia, e dovette la- GIULIANO, Cardinale. Giuliano
sciare quel sacro ritiro. Non cam- prete cardinale si legge sottoscritto
biò per ciò il suo santo propo- ad una bolla dell' antipapa Leone
nimento, e si costrusse una ca- Vili del 963.
panna in un luogo solitario vici- GIULIANO Flavio Claudio, so-
no al convento ove passava le ,
prannominato 1' Apostata perchè
intere giornate e le notti in ora- abiurò il cristianesimo per abbrac-
zioni e penitenze, né usciva che ciare il paganesimo. Nacque a Co-
per mendicare uno scarso alimen- stantinopoli a' 6 novembre del 33 1

to alla porta del monislero, e per da Giulio Costanzo, e fu nipote di


GIÙ GIÙ i55
Costantino il Granile. La cura del- sotto vari pretesti. Anzi gli alti

la sua educazione fu affidata al fa- pubblici contemporanei ci fanno


moso Eusebio di Nicomedia; Mar- conoscere un gran numero di cri-
donio suo aio procurò d'instiUare stiani, che i governatori delle di-
in lui tutte le ottime qualità «Iella verse provincie dell'impero, o per
mente e del cuore. Fece rapidi ordine o colla approvazione di Giu-
avanzamenti nelle scienze, entrò liano, perseguitarono crudelmente.
nel clero, ed ebbe anche il grado Scrisse contro la religione cristiana,
di lettore. Indi fece un viario in e favorì le sette che l'alteravano pro-
DO
Atene, ove s'applicò all'astrologia, fessandola ; né di ciòpago, pretese di
alla magia, e a tutte le vane il- provare falsa la profezia di Gesù Cri-
lusioni del paganesimo. Quivi si sto sopra il tempio Gerusalem-
di

strìnse in particolar amicizia col fi- me, facendolo rifabbricare dopo


losofò Massimo, che fu la principal quasi trecent'anni ch'era stato di-
i
igione della sua rovina. Nel 3 > T» strutto da Tito. Ma gli operai non
In dichiarato cesare; ebbe quindi ebbero appena scavate le fonda-
il comando delle armate nelle Gal- menta, che ne sortirono tanti vor-
lie, e ne riportò strepitose vittorie. tici infuocati, ond'essi rimasero
Dopo la morte di Costanzo, avve- spenti. Questo fatto è affermato da
nuta ai 3 di novembre del 36 r, tutti gli autori di quel tempo, ed
si recò in oriente, ove fu ricono- eziandio da Ammiano Marcellino
sciuto imperatore, come era già eh' era pagano. Si può vedere in-
slato in occidente. Rivestito del- torno a ciò 1' eccellente dissertazio-
l' autorità sovrana occupossi a cor- ne di Warburton. Perì misera-
nigere i molti abusi ch'erano sta- mente Giuliano per un colpo di
ti introdotti nel governo, represse freccia ricevuto nella battaglia con-
il lusso e la mollezza, e riformò tro i persiani, a'9.7 giugno del 3'i>.
la sua corte ; ma nel medesi- Narrasi, che empiutasi la mano del
mo tempo dichiarassi empiamen- sangue che grondava dalla sua fe-
te a favore del paganesimo: ordi- rita, Io slanciasse contro il cielo
ni) che si riaprissero i templi ,
esclamando: Hai iin(o, Galileo!
ristabilì i Sacrifizi, instituì i ponte- giacché egli aveva stabilito, allor-
fici ed i sacerdoti , e fece rivivere quando avesse finita la guerra di
tutta le più superstiziose pratiche Persia, di estinguere ad ogni mo-
dell'idolatria, compresa la magia do il cristianesimo. L'opera ch'egli
eh' eso iitò egli medesimo. Fece egli scrisse contro il medesimo fu con-
-<> le funzioni di pontefice mas- futata da s. Cirillo d'Alessandria:
simo con tutte le cerimonie pa_; i- Giuliano però attacca il giudaismo
tforzandosi di cancellare in sé piìi direttamente che la religione
il carattere del battesimo col san- cristiana; siigli a la dottrini di

gue delle vittime. Dichiarò i cri- Mosè a line di fu la comparire me-


stiani incapaci ili avere cariche nel- no uggia <li quella di Platone; m
lo stnio, proibì loro d'insegnare contro la Stoni sacre le medesime
e di studiare le belle lettere, li obbiezioni dei man toniti e dei m 1-

caricò d'imposte, e avvegnaché ei nichei . dcpi une più ebe può gli

professasse la tolleranza, non lasciò scrittori elmi, e per una inconce-


di condannarne parecchi a morte pibile stravagante si sfora di con-
1 56 GIÙ GIÙ
ciliare giudaismo
il col paganesi- Giulio figliuolo di Piustico romano,
mo; che gli ebrei ed i
sostiene contato da alcuni tra' canonici re-
pagani adorano il medesimo Dio, golari, fu dal Papa s. Silvestro I

che hanno essi le medesime ceri- creato cardinale diacono o prete;


monie, che Abramo osservò gli au- indi a' 26 ottobre dell'anno 336
gurii, che Mosè conobbe gli Dei fu creato Pontefice. Assolvè s. Ata-
espiatori ed insegnò il politeismo. nasio d' Alessandria dalle calunnie
Le principali opere di Giuliano che degli ariani, nel concilio di Sardi-
giunsero fino a noi sono: la Fa- ca (Fedi), considerato quale ap-
vola allegorica, una Satira dei pendice del Niceno. Diede a' Nola-
Cesari, il Misopogon , eh' è una rimedi) l'ingerenza di raccogliere
satira degli abitanti d' Antiochia ; tuttociò che alla santa Sede si ap-
un discorso onore
in di Cibe- parteneva, e di guardar con dili-

le, un altro in onore di Diogene genza gli atti , le donazioni , i le-

il Cinico, ed una raccolta di ses- gati ec. Stabili questo Pontefice nel
santatre lettere scritte con nobiltà giorno 2D la festività del Natale
e purezza di stile, però deturpata (Vedi), ed in tre ordinazioni creò
sovente da stravaganti sofismi. 11 nove o dieci vescovi, dieciottoo
suo editto contro i cristiani può diecinove preti ,
quattro o cinque
dirsi in fatti un vero sofisma. diaconi. Morì a' 12 aprile del 352,
GIULIO ed ARONNE (ss.), mar- avendo governato quindici anni,
tiri, bretoni d'origine, i quali sof- cinque mesi, e diecisette giorni. Fu
fersero sotto il regno di Dioclezia- sepolto nel cimiterio di Calepodio
no. Il loro martirio avvenne verso nella via Aurelia, e quindi traspor-
l'anno 287, oppure nel 3o3 o talo nella basilica di s. Maria in

3o4) a Caerleon sopra 1' Usk, nella Trastevere da lui rifabbricata. Va-
contea di Monmouth. Sappiamo da cò la santa Sede venticinque giorni.
Giraldo Cambrense,
che antica- GIULIO II, Papa CCXXVI.
mente si veneravano a Caerleon i Giuliano della Piovere nacque a' i5

corpi de' due martiri, e che vi era- dicembre 1 4-4-^ n Albizola, terra
>

no due chiese ad essi dedicale. So- presso Savona, nella Liguria, stato
no onorati il primo giorno di di Genova, da P«affaele della Rove-

luglio. re fratello di Sisto IV, e da Teo-


GIULIO (s), martire. Era sol- dora Manerola. Mentre lo zio Si-
dato veterano, e serviva nello stes- sto IV era religioso francescano, lo
so corpo in cui erano Pasicrate e tenne sempre presso di sé ne' con-
Valenzione i , quali poco tempo venti dei frati minori ; divenuto
prima aveano soiferto il martirio. cardinale lo die in educazione a
Fu accusato dagli stessi suoi offi- Nicolò Pandolfini poi cardinale, ed
ciali di professare il cristianesimo, elevato al pontificato, dal noviziato
davanti a Massimo governatore della de' francescani conventuali di Pe-
seconda Mesia ; e perciò fu deca- rugia, ove stava per «studiare nel-
pitato a' 27 di maggio, verso 1' an- l' università lo fece
, vescovo di
no 3o2, a Durosloro sul Danubio. Carpentrasso nel 1 4? 3, quindi ai
E menzionato sotto questo giorno i5 dicembre dell'anno stesso lo
nel martirologio romano. creò cardinale dell'ordine de' preti,
GIULIO I (s), Papa XXXVI. e per titolo gli diede il suo antico,
GIÙ GIÙ 1 >
cioè la Chiesa di s. Pietro in Vincoli tutti i consigliilei Papa. Intervenne

(Vedi), da Giuliano beneficata. In- all'elezione d'Innocenzo Nili, il


oltre Sisto IV dichiarò successiva- quale lo onorò di particolare bene-
mente il nipote arciprete della ba- volenza e considera/ione , lo di-

silica lateranense, penitenziere mag- chiari) legato a Intere, e spedi col

giore, e protettore de' minori. Nel cardinal Giorgio Costa in Xarni a


1476 Io trasferì alla chiesa d'A- ricevere il ferro della sai r 1 1 incia,

vignone, dichiarata dallo stesso Pa- che divotamente recò in Roma. As-
pa metropolitana, nella quale il sistè conclave in cui uscì eletto
al

cardinale fondò un collegio deno- Alessandro VI Borgia, col quale


minato della Rovere; indi gli con- nel cardinalato aveva avuto pub-
ferì pure vescovati di Coutances,
i bliche e private inimicizie, per cui
di Mande, di Bologna, di Verdun, di destramente ritirossi in alcuni luo-
Losanna secondo Sammartani. di i ghi d' Italia, indi in Avignone, e
Viviers, di Albano, di Sabina di , poi in Francia, ove si guadagnò
Ostia e Velletri nel i4&3, nomi- l'alletto e la stima dei re Cai lo

nandolo eziandio legato d' Avigno- Vili, e Luigi XII, né per quante
ne. Tre volte si portò col carattere carezze ed esibizioni gli facesse A-
di legato a lalere in Francia al lessandro VI , mai volle ritornare
re Luigi XI ; e poi in Piacenza ,
in Roma, se non che dopo dieci
nella Marca Ancona,
d' nella pro- anni, cioè alla sua morte, avvenuta
vincia del Patrimonio, nella Ro- nell'agosto i5o3; onde nel conclave
magua, nel ducato di Spoleto o concorse all'elezione di Pio III, che
Umbria, e nella contea Veoaissina. visse soli ventisei giorni. Qui no-
Alessandro VI nel i5o2 lo trav- teremo che narrano gì' istorici ave-
iato dal vescovato di Bologn re il cardinale mentre stava in Sa«
quello di Vercelli. Edificò in Ro- vona ricevuto la visita del cardinal
ma il portico alla Chiesa de' ss. Giovanni de' Medici, e del cav.
XII apostoli ( Vedi ), ne abbellì Giulio de' Medici, quali andavano i

la basilica, e fabbricò un palazzo a Genova la propria


visitare in
per uso e comodo de 'cardinali ti- sorella Maddalena Cibo; e siccome
tolari presso la chiesa di s. Pietro Giovanni divenne Leone X, e Giu-
in Vincoli suo titolo, ch'essendo lio Clemente VII, si rimarcò poi
posseduta dai frati di s. Ambrogio questa combinazione. Benché Ales-
ad Nemus, egli la ottenne da Inno- sandro VI prima di morire ai
cenzo \lll pei canonici regolari esortalo i cardinali a non ci

del SS. Salvatore, passando i frali Papa il cardinale, come narra lo


alla chiesa e amnisterò di s. Cle- Spondano all'anno i5o3, numero
mente. In Ostia eresse una fortez- 8, ead onta della potenza del
za , che decorò di nobili pittine , . mimale d' Amboise che
riportandone il Galletti le iscrizio- al triregno, secondo la predizione che
ni. Risarà il castello ih Grottafèr- s. I
'1
11,. esco di Paola aveva latto
rata a difesa di queir antica abba- in Francia il cardinal della Rovere,
zia, e compartì segnalati benefizi questi nell'età di Sessanta ami;, nel
.ni alile 1 lii. te e luoghi piì di pruno giorno di conclave nel quale
Etoma 'inchi l 1 1 goò lo tio Sisto erano entrati tirntaeinque o tivn-
1\ Giuliano
, fu 1 ome I anima «li t' utto sacri elettori, e pruni clic
1 58 GIÙ GIU
fosse serrato, fu eletto Pontefice sa Orsini maritò Felice sua figlia
nella notte dell' ultimo di ottobre avuta in gioventù. Giulio II, ceden-
venendo il primo novembre i5o3, do alle istanze di Enrico VIII, fe-
nel quale fu confermato co' voti ce trasportar le ceneri dello zio
dello scrutinio , fatto nello stesso Enrico VI nel sepolcro di West-
giorno d'Ognissanti. Preso il nome minster, ed ordinò il processo per
di Giulio II , fu coronato a' 26 la di lui canonizzazione, e cano-
dello stesso mese, e a' 5 dicembre nizzò i ss. martiri Giovanni , Be-
con solenne cavalcata si recò a nedetto Matteo Isaac , Cristino
, ,

prendere possesso della patriarcale Atanasio, Lorenzo, Regumilio e


basilicalateranense. Siccome per- compagni, camaldolesi. Nel i5o5
sonaggio di grande espettazione, il ricevette le ambascerie obbedienzia-
suo innalzamento a tutti piacque. li di Manoello re di Portogallo,
Con lettere circolari avvisò su- cui concesse quanto domandava, del
bito Giulio II i sovrani della sua re Enrico Vili, e dei veneziani.
esaltazione al trono pontifìcio, e Essendo guarito prodigiosamente
dell'animo cb'egli aveva di repri- Luigi XII re di Francia dopo aver
mere ed abbattere l' impero degli preso la ss. Eucaristia, con questa
ottomani, pel quale fine pregò cal- il Papa fece fare solennissime proces-
damente Ferdinando V ed Isabel- sioni in quel regno; quindi si ral-
la monarchi di Spagna, che doves- legrò col re di Spagna per le vit-
sero far la pace col re di Fran- torie riportate sui saraceni dell'A-
cia, come seguì nell'anno seguente; frica, ed a suo vantaggio impose
indi a'26 dicembre, come dicemmo una decima sul clero. Emanò Giu-
all'articolo Dispense celebri (Vedi), lio II una celebre costituzione con-
concesse ad Enrico VIII re d' Inghil- tro la simoniaca Elezione del Pon-
terra di sposare la cognata Caterina tefice (Vedi), ed avendo concepito
d'Aragona. Volendo Giulio II purgare con la vasta sua mente la sontuo-
lo stato ecclesiastico dai piccoli ti- sa e magnifica riedificazione della
ranni, e ad ogni costo ricuperare Chiesa di s. Pietro in Vaticano
alla Chiesa romana quanto gli era (Vedi), diede ad essa principio, e
stato tolto de'suoi dominii, ammo- con immense spese potè vedere l'e-
nì con somma piacevolezza il doge difizio assai avanzato, istituendovi
di Venezia Loredano a restituirgli la cappella de'cantori per lui detta
Faenza, Rimini, Ravenna, Cervia, Giulia. Confermò ed arricchì di
ed altri luoghi occupati dai veneti. privilegi l'ordine de'minimi di san
Tenendo prigione in caste! s. An- Francesco di Paola, e nel i5o6
gelo Cesare Borgia, gli intimò che determinatosi Giulio II di togliere
non sarebbe libero se non resti- Perugia (Vedi) ai Baglioni, e Bo-
tuendo le città che a-
e i luoghi logna (Vedi) ai Bentivoglio, lascian-
veagli dato Alessandro VI, ciò che do legato in Roma il cardinal ve-
ottenne al modo detto all'articolo scovo di Frascati, preceduto dalla
Borgia (redi), ed agli altri relati- ss. Eucaristia ne partì a' 23 ago-
vi.Richiamò dall'esilio i Colonne- sto, e vi fece ritorno a'27 marzo
si, e maritò Lucrezia sua nipote dell'anno seguente in trionfo, dopo
in casa Colonna (Fedi), con quel- avere ricuperato alla santa Sede
la dote mentre in ca-
ivi descritta, quelle signorie.
GIÙ GIÙ 09
Nel i5o7 spedì legati all'impe- Leone X. Non avendo fatto Luigi
ratore Massimiliano I, ed al re di XII re di Francia d giuramento
Francia per pacificare le loro diffe- ed omaggio del regno di Napoli,
renze, e per indurre i principi ad il Papa ne investì Ferdinando V
intraprendere la sacra guerra con- re di Spagna, e nel i5ii passò
tro il turco. Nel i5o8 fece rinno- in Ravenna. Unite le milizie papa-
vare la Moneta pontificia [Fedi), li alle spagnuole, inutilmente assa-
e dal suo nome i carlini furono lirono Ferrara ; Bologna cadde
detti giulii. Intanto in Cambray nelle mani de' francesi , e poco
{Vedi), ebbe luogo la famosa al- mancò che non vi restasse prigio-
leanza tra il Pontefice, Massimi- niero lo stesso Giulio II, che ad-
liano I, Luigi XII, e Ferdinando V dolorato della caduta di Bologna,
contro i veneziani, i quali ritenen- per segno di mestizia, o per infon-
do sempre le città e luoghi della dere venerazione si lasciò crescere
Chiesa, eransi impadroniti di Trie- la barba. Dimenticando il Papa i

ste e della contea di Gorizia. Ri- pericoli corsi, alla testa delle sue
dotti i veneti alle più grandi an- truppe assediò la Mirandola, e ad
gustie per l'interdetto fulminatogli onta della neve, delie fulminanti
dal Papa, e per le formidabili for- artiglierie che gli uccisero a'fianchi
ze,che gravitando su loro gli ave- molli suoi domestici, da generale vin-
vano fatto perdere molte città, citore vi entrò per la breccia ; ma Ra-
sommessamente invocarono il per- venna ed altre città furono prese
dono da Giulio II, che come pa- dai francesi, a costo di gravissime
dre comune formalmente li assol- perdite. Tutte queste guerre sono
vette dalle censure, ritirandosi dal- descritte agli articoli Ferrara ,

la lega di Cambray, e ricevendo le Francia, Venezia, ed altri analoghi.


citlà e luoghi di ragione della Pacificò Giulio II le potenti fami-
Chiesa. furono di ciò alta-
I francesi glie romane de' Colonnesi e degli
mente rammaricati, presero le parti Orsini, ed in memoria dell'avveni-
del duca di Ferrara che ricusava re- mento fece battere una medaglia
o
stituire a Giulio li le saline di Co- monumentale.
macchio, e contro di lui rivoltarono Mentre il Papa proseguiva la
le Per meglio attende-
loro armi. celebrazione del concilio generale ,

re a quota guerra, il Papa dopo fece lega coi re d' Inghilterra e di


avere scomunicato suoi nemici i Spagna, coi veneziani e con Massi-
passò a Bologna, ciò che disappro- miliano I contro Luigi XII: patto
vando alcuni cardinali lini alla che s'intitolò sacra unione; ed ai
Francia si ribellarono, e nel Con- pontificii domimi aggiunse per
ciliabolo di Pisa (fedi), osarono convenzione di federazione, Mode-
deporre dal pontilìcato Giulio II. na, Reggio, Parma e Piacenza. Ma
QlICSti al modo che dicemmo al nel giugno i5i2 Giulio 11 comin-
voi. X, pag. io, del Dizionario li ciò a peggiorare per una diarrea ,

depose da tutte le dignità, e pro- per la quale lungamente languì :

mulgò la celebrazione ilei concilio a' 17 agosto aggravò talmente, che


generale Laterancnx- V (ledi), ove dopo quattro giorni lu creduto ,

ossequiosa concorse tutta la distia- morto per più ore, onde 1' .d>l>.itc
'•ita, e che terminò il successore Pompeo Colonna poi cardinale, iu-
1 6o GÌ U GIÙ
citò il popolo a ricuperare l'antica collocasse in detta chiesa, e si ap-
libertà. Ritornato il Papa in sen- poggiasse a quel muro dove in og-
timenti, per mezzo d' una persica gi si vede. Fu dunque il cadavere

datagli dal medico Scipione Lan- del gran Giulio II tumulato dietro
cellotti, di che il Marini ne' suoi l'altare della cappella fabbricala da
archiatri tom. I, pag. 292, sembra Sisto IV, ove ora sta quella del
dubitarne, chiamò a sé i cardinali coro presso il monumento di bron-
e vietò loro di dare il suffragio a zo da lui eretto allo zio, il cui
quelli da lui vedendo il
deposti, e cadavere come il proprio nel i^iy
duca d' Urbino Francesco Maria furono nel sacco di Roma dall' e-

della Rovere suo nipote pentito sercito di Carlo V profanati, e spo-


dell'uccisione del cardinal Alidosio, gliali dalla feroce cupidigia de' sol-
lo perdonò. Ripigliando il Papa le dati. Dipoi considerando Urbano
sue antiche con
occupazioni , ma Vili che il monumento era d'im-
debole salute, ricadde infermo, e pedimento al capitolo nel giorna-
nella notte del 20 venendo il 1 1 liero esercizio delle sacre funzioni,
febbraio i5i3, sulle undici ore, do- lo fece trasportare nella cappella
po aver nel giorno precedente ri- del ss. Sacramento in un alle ce-
cevuto con segni della maggior pie- neri di Sisto IV, di Giulio II, e
tà i sagramenti, e regolato a san- dei Galeotto Franciotti
cardinali
gue freddo l'ordine de' suoi mo- della Rovere, e Fazio Santorio sen-
desti funerali , rese il suo spirito za veruna iscrizione. Ma d. Pietro
al creatore in età di settanl'anni De Tois sagrestano della basilica
avendone regnato nove, tre mesi, compose l'iscrizione che ricordando
e ventun giorno, ne' quali in sei i quattro personaggi fu ivi posta
promozioni creò ventisette cardinali, in terra. Appena dunque si legge
compresi diversi suoi parenti, coi per terra, in un angolo quasi a
quali fu assai benefico, come dicesi tulli ignoto, il nome di Giulio II
all'articolo Rovere Famiglia ( Ve- rinnovatore dell'incomparabile tem-
di). Fu sepolto nella basilica vati- pio, e del grandioso mausoleo che
cana accanto alle ceneri dello zio, ivi si era destinato.
donde fu trasferito nelle sagre grot- La gloria di Giulio II era giun-
te secondo alcuni, e non nel son- ta più alto suo punto, ed avea
al
tuoso mausoleo o cenotafio edifi- oltrepassato le sue speranze. Egli
cato per suo ordine, ammirandosi avea riempiuto l'Italia e l'Europa
una sola delle quattro facce in s. tutta tenore del
del suo nome.
Pietro in Vincoli, del quale, cele- Vide prima di morire a' suoi pie-
bre per la meravigliosa statua del di i di lui più potenti nemici. 11

Mosè di Michelangelo Buonarroti ,


cardinal Filippo Luxemburgo,
di
ne parlammo ai voi. XII, p. 297, già con lui riconciliato, gli doman-
e XIII, pag. 7 del Dizionario. Il dò supplichevole la pace per Lui-
mausoleo era stato destinalo per gi XII re di Francia, la cui mo-
collocarsi sotto la cupola vaticana, glie regina Anna, cui il solo no-
ma avendo spaventato chi doveva me di scisma agitava l'animo suo
spendere al compimento per la ,
religioso, con il duca di Valois e«
vastità dell'impresa, Paolo III sta- rede presuntivo della corona, gli
bilì che in forme più ristrette si scrissero con termini pieni di som-
GIÙ GIÙ 161
messione. Tuttavolta il lugubre penisola. In quanto alle guerre sos-
spettacolo della tomba spandendo i tenute da Giulio II, il ven. card.
suoi tetri colori su tutti gli oggetti, Bellarmino, De sum. Pont,
polest.
che per lungo tempo lo avevano in reb. temp. adv. Barclajum, cap.
agitato, il fece spesso ripetere, nei I 1, dimostra che da lui furono fatte

suoi ultimi momenti ,


queste me- giustamente, ed egregiamente con-
morande e gravi parole. » Fosse futa le false accuse degli avver-
a Dio piaciuto che io non fossi mai sari suoi. Fra questi uno de' più
stato Papa, o almeno che io avessi maledici fu Pietro Soave, nella de-
voltato tutte le forze della Chiesa testabile sua Storia del concilio di
contro i nemici della religione ". Trento. Inoltre per riguardo ad al-
Fu Giulio li d'animo invincibile cune accuse contro Giulio II si può
nelle avversità, implacabile co' ri- vedere Angelo anacoreta di Yal-
belli, né tollerava di essere oltrag- lombrosa circa l'anno 1 5 1 1 nel suo
giato. Era insieme liberale, corte- Apologedcum prò Julio Papae II
se, fedele nelle sue promesse , be- contro, consilium Decii ad S. H. E.
nigno, magnifico, costante, ed a- cardinales, senza nota di tempo
cerrimo difensore della libertà ec- né di luogo della stampa. Lo com-
clesiastica e della dignità papale. menda parimente Francesco Guic-
La sua memoria fu attaccata da ciardini, non ostante l'essere que-
alcuni scrittori, sì per essere stato sto un severo censore de' romani
contrario a Luigi XII, come per Pontefici, ma non lascia di scrive-
aver egli con ardore intrapresa più re con alcuni francesi, che Giulio
volte la guerra, animandola colla II per forza di regali giunse al
sua stessa presenza in guisa , che pontificato, della qual falsissima ac-
diverse volte corse pericolo di re- cusa lo difende giustamente lo Spon-
starvi prigione. Ma oltre che Giu- dano citato, all'anno i5o3,num. 8:
lio II fu dopo morte commendato a tutta sua discolpa basterebbe la
altamente nel concilio generale la- costituzione Cimi tarn divino, che
teranense, dell'una e dell' altra ac- pubblicò contro la simoniaca ele-
cusa egregiamente lo difendono al- zione del Papa. Scrisse il p. Fo-
tri autori più spassionati, dimostran- resti, jMappam. tom. Ili, pag.
istor.

dolo doppiamente glorioso, pel sa- 258, essere stato Giulio II un gran
cerdozio santamente esercitato, e Pontefice dato da Dio, quale ab-
pel principato valorosamente soste- bisognava in tempi tali alla sua
nuto. L'Italia riguarderà sempre Chiesa; perchè alle volte per ma-
nel magnanimo Giulio II una delle lizia degli uomini è necessario che
principali sue glorie, e ne farà van- il Pontefice, oltre le chiavi delle
to perenne. Per riguardo alla con- indulgenze, usi la spada della po-
trarietà di Giulio li al re di Fran- tenza. Certo è, che talora il Pa-
cia, veggasi il Rinaldi negli strinali pa oltre l' uso della potestà di
eccl. all'anno i5i3, n. 11 e 12, sciogliere colle indulgenze od altro,
dicendo tra le altre cose, che il è necessario che si serva anche
Papa, non solo i francesi, ma ezian- della potestà di legare colle cen-
dio i tedeschi e gli spagnuoli vo- sure.
leva cacciare d'Italia, per acqui- In mezzo alle gravi cure del
starsi il titolo di liberatore della sacerdozio e dell'impero, della pa-
vot. *x\i 1
ito GIÙ GIÙ
ce e della guerra, in mezzo a fa- Urbino, ed alcune di lui opere,
mose imprese, formidabili e terri- intorno Bramante Lazzeri, Giulia-
bili, sempre però indirizzate ad un no da s. Gallo, Baldassare Pe-
fine grande e lodevolissimo, per le ruzzi, Michelangelo Buonarroti e.
alte ragioni di principe e di Pon- Pirro Lìgorio come architetti di s.

tefice, Giulio II non dimenticò le Pietro in Faticano, per le loro e-


arti e le lettere, anzi apri loro poche principalmente ; e paragone
nell'alma Roma un asilo più splen- relativamente dei meriti di Giulio
dido e potente che non avevano II, e Leone X sul loro secolo, Ro-
latto i suoi predecessori. Fu egli ma 1822. In questo opuscolo nel-
il primo veramente , che formò la parte seconda, pag. 44 e se g-
nella sua capitale quel gran seg- tratta esclusivamente del delicato
gio delle arti, che ancora florida- e gravissimo argomento, parallelo
mente vimantiene; fu egli che
si di Giulio li con Leone X, dicen-
incominciò il bellissimo ed aureo do che a Giulio II deve Roma la
secolo, che poi fece così glorioso reintegrazione in gran parte degli
il pontificato dell'immediato suc- statitemporali della santa Sede, e
cessore Leone X. Il pensiero ar- che dovrebbe reputarsi terzo suo
duo e vasto di demolire la vecchia fondatore. A lui doversi il mira-
basilica vaticana, e d'innalzare con colo delle arti nella basilica vati-
tanta maestà e ricchezza la nuova, cana, opera com'egli l'appella del
fu tutto di Giulio II; egli inco- secolo e di tutti i secoli passati
minciò l'augusta opera, ne gettò presenti e futuri; per lui tanti su-
le fondamenta, e la proseguì con bliinf geni artistici poterono svi-

ardente zelo. Fu Giulio II che ab- luppare felicemente il loro ingegno,


bellì Roma di molte opere di Bra- e prodursi con mirabili opere. A
mante e di Michelangelo ; che die- Giulio II doversi il cortile di Bra-
de a Raffaello la commissione di mante in Vaticano, e l'unione del
dipingere le stanze in Vaticano 5 palazzo pontificio con Belvedere;
che protesse Baldassare Peruizi iprimi elementi del museo, sicco-

Giuliano da s. Gallo, e tanti alili me conservatore de' più rari mo-


di non peritura fama. Quanto alle numenti, con situare in Vaticano
lettere, benché non fosse egli dot- il Laooconte, l'Apollo, il torso di
tissimo, formò nondimeno nel suo Ercole, l'Arianna dormente, l' Er-
palazzo una doviziosa biblioteca cole Commodiano, Saliustia in for-
particolare, diversa dalla Vaticana: ma di Venere ec. A lui doversi il

ebbe carissimi il Bembo, il Casti- condotto sotterraneo che da s. An-


glione, il Flaminio, l'inghirami che tonino porta l' acqua al giardino
avanti al sagro collegio ne pro- vaticano e al cortile di s. Dama-
nunziò l'orazione funebre, ed altri so ; chiese, monisteri, palazzi, la
scienziati, e soleva dire che le let- curia e annesse fabbriche a strada
tere sono argento agli uomini di Giulia; questa strada, quella dei
professione, oro ai nobili, diamanti Banchi ed altre ; l'acquedotto del-
ai princìpi. Il celebre avv, d. Car- l'acqua Vergine restaurato, cloache,
lo Fea a' nostri giorni pubblicò fontane, opere in marmo, in bron-
l'erudito opuscolo intitolato No- : zo ; la zecca in Banchi ove fu bat-
tizie intorno Raffaele Sanzio da tuto il giulio e il grosso per la
GIÙ GIÙ i63
prima volta. A lui doversi le fab- facondo nella curia romana, ove
briche di s. Pietro in Vincoli, a'ss. ancora era stato celebre avvocato
XII Apostoli, a s. Agnese fuori concistoriale suo padre Fabiano
delle mura, nella s. Casa di Lore- Ciocchi. La madre di Gio. Maria
to, fortezza di Civitavecchia ed
la fu Cristofara Saracini o Saraceni,
altre opere pubbliche, tutte o ese- dama sanese. Per opera del cardi-
guite di nuovo con celerità sor- nal Antonio suo zio, in Perugia ed
prendente, o da lui restaurate. Sog- in Siena dov'ebbe per maestro Lan-
giunge che in morte lasciò cinque cellotto Politi, detto poi fr. Am-
milioni di ducati d'oro, onde Leo- brogio Caterino domenicano che di
ne X potè largheggiare profusa- venticinque anni era stato fatto
mente in munificenze coi letterati lettore di quella università, si ap-
e cogli artisti, continuando le im- plicò allo studio delle leggi e del-
prese del predecessore, come l'edi- l'eloquenza, nella quale fece tanto
ficio dell'archiginnasio romano in- profitto, che ancor quantunque
cominciato da Alessandro VI. Fi- giovane potè recitare nella quinta
nalmente il Fea difende Giulio II sessione del concilio generale La-
dai sarcasmi dei suoi nemici, ven- teranense V un' elegante orazione
dica molte delle sue opere attri- avanti Giulio II, per cui si guada-
buite a Leone X da Roscoe ed al- gnò la grazia di tutti i cardinali,
tri scrittori, fa il confronto delle e la protezione del Pontefice. Que-
azioni de' due Pontefici , e tutto sti, essendo Giovanni d'anni venti-
con le debite prove, conchiuden- tre, nel i5i2 lo fece arcivescovo
do che il pontificato di Giulio li di Manfredonia per rinunzia del-
fu la vera epoca del risorgimento lo zio che pure dopo ott' anni
,

e della grandezza stabile di Roma, con beneplacito di Leone X gli


e che il secolo XVI doveva por- rassegnò la chiesa di Pavia, che
tare il nome di Giulio non di Leo- governò per lo spazio di trenta-
ne. Siccome tutti i paragoni e con- due anni, con singoiar zelo, somma
fronti sono per natura loro odio- rettitudine, e soddisfazione genera-
si, il eh. Kiccola scrisse contro l'ar- le. Divenne vicelegato di Romagna,
gomento del Fea la Lettera al si- indi di Perugia, e nel pontificato
gnor avv. Carlo Fea commissario di Clemente VII due volte gover-
delle antichità, sul di lui parallelo natore di Roma, nell'eccidio della
di Giulio II con Leone X, Roma quale pel famoso sacco, come uno
1822. Vacò la santa Sede dieci- de'peisonaggi più ragguardevoli, fu
sette giorni. ^ dato in ostaggio a' nemici, salvan-
GIULIO III, Papa CCXXXI. do la vita per una cappa del cam-
Giovanni Maria Ciocchi, detto co- mino, al modo narrato nel volu-
munemente del Monte, dalla patria me VII, p. 193 del Dizionario,
de' suoi maggiori, chiamata Monte ove pur dicemmo della chiesi,
Sansovino nella diocesi d'Arezzo, perciò da lui eretta in onoro «li

per cui è anche considerato areti- s. Andrea fuori della porta Fla
no. Nacque a' ir) settembre 1 jS~ minia, o del Popolo. Paolo 111,

in Roma, nel rione di Pai ione, pres- die per la virtù e per l'eloquen-
so le case dc'Millini, da Vincenzo za ili Giovanni lo amava estrema-
famoso giureconsulto , e avvocato mente lino dalla gioventù, lo mau-
164 GIÙ GIU
dò ad incontrare Carlo V in Ter- te, al quale erano prima contrari
ragna, che dopo la vittoria di gl'imperiali i francesi e i farnesiani ;

Tunisi portavasi in Roma, lo no- e per opera principalmente dei cardi-


minò vicelegato a Bologna, lo fe- nali di Guisa, di Ferrara, e Crescen-

ce amministratore della chiesa di zi, conchiusero la di lui elezione ai 7


Polignano da lui governata per febbraio, venerdì, a tre ore di not-
un anno, indi lo chiamò in Roma te, dell' anno i55o, essendo egli

e promosse ad uditore della came- nell'età d'anni sessantadue. Assun-


ra, carica che sostenne con singo- se il nome di Giulio III, a' 22
iar lode, finché a' 22 dicembre dello stesso febbraio fu coronato
i536 lo creò cardinale prete di s. dal cardinal Cibo primo diacono,
Vitale in Vestina, indi di s. Pras- ed a' 24 giugno, festa di s. Giovan-

sede, e nel 1 543 vescovo di Pa- ni, prese solenne possesso nella
lestina. Lo stesso Pontefice lo basilica Lateranense , e passò a
nominò legato di Bologna e di desinare ed a dormire la notte
Romagna, che avea separate da in Castel s. Angelo. Nel primo
Ravenna; ed anche lo fece pre- giorno del pontificato levò la ga-
siedere in qualità di legato alle bella del macinato, e quella sui
città di Parma e Piacenza, nel contratti, oltre la munifica libera-

qual tempo ridusse all' ubbidienza lità che usò verso il popolo ro-
della Sede apostolica la città di mano, e verso i cardinali che lo
Rimini, e compose le civili discor- avevano esaltalo, come narra il
die che ne turbavano la quiete, Rinaldi a detto anno, num. 4;> n *
fomentate principalmente dalle no- di nell'anno seguente, per la care-
bili famiglie Gualdi e Tingoli. In- stia,ordinò che il grano fosse
oltre Paolo IIIlo deputò legato venduto a prezzo determinato, re-
apostolico e primo presidente al stando così delusi gli speculatori che
concilio di Trento, insieme coi lo avevano riposto, al dire del
cardinali Cervini e Polo. In tut- Rinaldi num.
Fra le prime cure
7.

te queste gravi incumbenze di- di Giulio HI diremo ch'egli volle ce-


mostrò il cardinal del Monte tan- lebrare Y^nno Santo decimo, pro-
ta giustizia, diligenza, fedeltà, ed mulgato dal predecessore, prese le a-
accortezza, che per molti anni fu naloghe provvidenze, ed aprì la porta
stimato non esservi il simile nella santa a'24 febbraio; ed in esso si
corte romana, ove pure riformò col pose in esercizio per la prima
cardinal Guidiccioni il sacro tri- volta la benemerita arcicon frater-
bunale della rota. nità della ss. Trinità de'pellegrini.
Per morte di Paolo III entrati Indi restituì ad Ottavio
Farnese
i cardinali in conclave, le cui par- lo stato di Parma
con {Vedi),
ticolarità narrammo ai voi. XV, la condizione di non ammettervi

p. 286, e XXI, p. 241 del Dizio- esteri presidii, assegnando duemila


nario, dopo aver papeggiato i car- scudi al mese, onde potesse meglio
dinali Polo, Toledo, Cervini, Sal- difendersi; e lo confermò vessilli-
viati, e Carpi, fuori d'ogni speran- fero di s. Chiesa ; restituì alla

za i sacri elettori rivolsero con- grazia della santa Sede Ascanio


cordi tutti i loro 47 ° 4^ vot ' Colonna, e Ridolfo Baglioni. Ema-
«ella persona del cardinal del Mon- nò saggie disposizioni sugli eretici
GIÙ GIÙ i65
che differivano la loro conversio- affidò alla direzione del santo, ed
ne, e pel primo fece una generale ai gesuiti da esso istituiti, che il
proibizione dei libri ereticali. Di Papa confermò, e colmò di lodi
nuovo convocò il concilio genera- e di grazie, concedendo ai mede-
le in Trento, che Paolo III aveva simi gesuiti la penitenzieria di
trasferito a Bologna, cui spedì per Loreto. Nel i553 avendo i sane-
legato il cardinal Crescenzi, e per si cacciati gli spagnuoli dalla città
nunzi due vescovi, Pighini di Man- e fortezze, si diedero al re di Fran-
fredonia e Lipoman di Verona ; cia,onde Carlo spedì in To- V
ma fu interrotto nel i552, sì per scana un esercito, che dovendo pas-
laguerra di Parma, dichiarata dal sare per lo stato ecclesiastico, i
Papa e da Carlo imperatore V confinifurono guarniti con otto-
ad Enrico II re di Francia perchè mila uomini dal Pontefice, e pas-
collegato con Ottavio Farnese, co- sò a Viterbo per conciliare le par-
me per quella che i luterani a- ti. Non essendogli riuscito, tornò
veano in unione di detto re dichia- in Roma, e soccorse contro i sane-
rata a Carlo V. In questa circo- ni il duca di Toscana Cosimo I.
stanza, nella dieta di Passavia, l'im- Con bolla vietò Giulio III che
peratore fu obbligato alla pace contemporaneamente vi fossero nel
religiosa, per la quale accordò il sacro collegio due fratelli cardinali.
libero esercizio alla pretesa reli- Severamente proibì il Talmud, em-
gione riformata. Giulio III rilegò pio libro degli ebrei, contenente cose
a Firenze il cardinale Farnese, indegne, contrarie alle leggi divine
zio del duca di Parma , il cui ed alla fede ortodossa, determinan-
stato in un Mirandola sog-
alla do alcune provvidenze sui beni di
giacque al ferro ed al fuoco, or quegli ebrei che si convertissero, co-
luna, or l'altra delle parti pre- me per gl'infedeli. Nel i553 con
valendo, e più spesso i francesi con paterna gioia accolse Simone Sala-
perdita delle milizie pontifìcie. I ca monaco basiliano , e patriarca
francesi una diversione in
fecero eletto dell'oriente, spedito in Roma
Piemonte, per cui Ferdinando Gon- dai popoli nestoriani per essere dal
zaga, lasciata l'impresa di Parma Papa confermato e consacrato, co-
al marchese Marignano, vi ac-
di me fece, rimandandolo alla patria
corse. Il Pontefice di natura beni- colmo di contentezza e di doni ;

gno, ascoltò le proposizioni di pace ma dipoi nel i555 la morte gli


e vi convenne, quando ciò igno- impedì di ricevere una solenne am-
randosi Mirandola , in un' a-
alla basceria di Maria regina cattolica
zione vi morì il suo nipote Gio. d' Inghilterra, la quale restituiva il

Battista Ciocchi. Per questa guer- regno all'obbedienza della santa Se-
ra il Papa si trovò costretto ad de, per la quale molto aveva ope-
imporre nuovi dazi ai suoi sud- rato il Pontefice. Riformò la da-
diti che perciò mormorarono. Sti- teria apostolica, e con l'aiuto del
mando Giulio III suo debito prov- cardinal Cervini il sacro collegio,
vedere alla •vacillante religione cat- laonde ordinò che i cardinali non,
tolica in Germania, per mezzo di potessero governare piìi d' una chie-
s. Ignazio Loiola fondò in Roma sa, e dentro sei mesi rinunziassero
il Collegio Cer manico (T'ali), che le altre; assolvette Carlo V per le
i66 GIÙ GIÙ
decime esatte sulla Sicilia, e non tà. Edificò fuori della porta Fla-
erogate per la guerra d' Africa ;
minia la villa detta la Vigna di
proibì ai secolari d' intromettersi Papa Giulio, di cui parleremo al-
nei punti d' eresia ; beatificò do- il l' Ville di Roma ; e pel
articolo
menicano Gondisalvo portoghese , vescovo di Sebaste fece consacrare
ma il Lambertini ciò attribuisce a la chiesa di s. Maria degli Angeli.
Pio IV; canonizzò s. Silvestro mo- Dopo aver pro-
creato in quattro
naco basiliano, ed istituì la sede mozioni venti cardinali, e regnato
vescovile di s. Salvatore nel Bra- cinque anni, un mese e sedici gior-
sile. Esortò il re di Polonia a re- ni, in età di circa sessant' otto an-
primere gli eretici ; sostenne 1' ec- ni rese lo spirito al creatore, sulle
clesiastica immunità nella Spagna ore io de' a3 marzo i555, e fu
e nella Corsica ; ristabilì il concor- sepolto nelle grotte vaticane , al

dato di Nicolò V
co' tedeschi; coin* modo detto al voi. XII, p. 298
pose i tumulti del regno di Napo- del Dizionario.
li cagionati dal pretendere il fisco Era Giulio III di statura gran-
regio impadronirsi, come nella Spa- de, di barba folta e lunga, di oc-
gna, de'beni confiscati agli eretici chi vivaci,di naso lungo, e di
dalla inquisizione, con prescrivere sembiante alquanto grave; ma di
ch'essi si applicassero ai parenti animo benigno, generoso, retto, ed
più prossimi ; e riprese l'ambizione amante della giustizia e della pace,
dei regolari che brigavano per es- alle quali virtù univa la dottrina
sere esaltati alle mitre. Per riguar- e l'eloquenza. Fu particolarmente
do alla Europa più volte
pace d' liberale coi cardinali, in maniera,
vi esortò V, ed Eurico II,
Carlo come osserva 1' Oldoino in Ciacco-
offrendosi a mezzo dei nunzi per nio tom. III, p. 7 £6, che se qual-
mediatore. Per comporre le guerre che giorno passava senza aver fatto
de' sanesi inviò legati in Toscana ad una grazia singolare, non
essi

i cardinali Cornaro e Gaetani. Al- poteva prendere sonno nella notte


la medesima pace esortò con som- seguente: non usò minor liberali-
ma premura il viceré di Napoli, tà co' suoi nemici come ebbe a ,

del qual regno die poi nel i555 provare il vescovo di Pavia Giro-
l' investitura a Filippo II, per la lamo Rossi; ed al cardinal Ma-
cessione fattane dal di lui padre drucci vescovo di Trento, che men-
Carlo V. Istituì in Roma l' arci- tre si celebrava il concilio lo avea
confraternita del s. Sepolcro , e maltrattato, non solo gli fece dare
scrisse a tutti i principi cattolici, diecimila scudi che per certe spe-
esortandoli a somministrare limo- se non avea potuto ottenere da
sine per la restaurazione delle chie- Paolo III, ma gliene donò altret-
se cristiane nella Soria. Confermò tanti, come narra il Rinaldi all'an-
agli avvocati concistoriali l' antico no i55o, num. Vogliono alcuni 4-
privilegio di conferire grado di il scrittoli accusarlo che non avesse
dottore, dal erano
qual collegio corrisposto con Io stesso fervore
usciti l'avo, il padre, e secondo negli ultimi anni del suo pontifi-
alcuni egli ancora. Rifece il ponte cato, al zelo che da cardinale ave-
palatino, detto Rotto perchè subito va dimostrato per la conservazione
roviuò a cagione della poca solidi e dilatazione della fede cattolica
G IU GIÙ 167
poiché, concessi dicono, tutto si vera morte di Giu-
causa della
occupava ne' divertimenti della sua lio III fu la podagra, cui soprag-

villa, alla quale spesso si portava giunse la febbre che in pochi giorni
co' cardinali, a passar il tempo in l'uccise, siccome è descritto nel
banchetti ed in allegria, onde tal- diario del MassareHi eh' è nell'ar-
volta rispondeva lepidamente ai chivio vaticano, arm. LXI, tomo
cursori quando gli domandavano XCI. 11 Panvinio nella di lui vita
se eravi concistoro, Io che narram- attribuisce la morte al cambiamén-

mo al voi. XV, 199 del Diziona- to della maniera di vivere, al qua-


rio. I\Ja s' egli nella villa si pren- le imprudentemente lo consigliaro-

deva qualche non lasciava sollievo, no medici per salvarlo dai dolori
i

di procurare con impegno la buo- intollerabili della podagra che lo


na amministrazione del suo apo- tormentavano a segno, che in tut-
stolico ministero. Al dire del p. to l'anno santo i55o non potè
Berthier fu Giulio 111 poco rispet- assistere alle sagre funzioni ,
come
talo dalla sua corte ,
perchè non scrisse il Febei , De anno jubilaci
aveva bastevole gravità nel tratto, par. II, cap. X, p. 1 73. Dalla po-
e poco dispiacque la sua morte ai dagra fu poscia di frequente tra-

sudditi, perchè li caricò d' imposi- vagliato, massime nell' ultimo anno
zioni. La troppa affezione pei suoi di sua vita , che lo molestò dal
parenti, e la troppo poca dignità maggio settembre, e poi rinno-
al

nella sua condotta, fecero porre in vatasi con la febbre il condusse al


di»bbio se i difetti superavano in sepolcro. Altri dicono, che veden-
lui le belle doti di cui era ornato. dosi Giulio III continuamente pres-
Fu per altro, soggiunge lo stesso sato da Baldovino suo fratello a

p. Berlhier, un Pontefice zelante dargli il ducato di Camerino, e sa-


per la Chiesa, ed un principe a cui pendo che cardinali erano con-
i

non mancavano né talenti né vi- trari, si tìnse malato per non con-
ste. II Bercastel poi lo dà per uno vocare il concistoro, e siccome pri-
di que' geni subalterni, che brilla- ma gli piacevano i cibi grossolani,

no nel secondo rango, e s'eclissano come le cipolle grandi di Gaeta,


nel primo ; anima di tempra sana, per far credere suo mal essere il

ma di corta sfera , nata per ese- cominciò ad usar parcamente di ci-


guire, ina non per comandare. Ma bi delicati, per la qual mutazione
va osservato, che coloro che sono contrasse il male che disprezzato
elevati in dignità, sono soggetti or- in tom-
principio lo condusse alla
dinariamente a vedersi amplificati ba.Questo Baldovino a' 25 luglio
o diminuiti nei difetti e nelle vir- i55o ebbe dal duca Cosimo I, con
tù dai sudditi , e particolarmente titolo di marchesato, la nativa tu-
dai partigiani o dai nemici. ia di Monte Sansovino, onde per
Diverse cagioni della sua morte gratitudine Giulio HI lo soccorse
riportano gli scrittori contempora- contro sanesi, benché gallese
i 1
-

nei o piìi vicini a' quei tempi, e se madre. Allora il duca diede
la
non certamente di poltroneria ed una sua figlia in isposa a Fabiano
infingardaggine, come leggesi nello del Monte, figlio bastardo di Bal-
Sfondano all'anno l555, num. 4, dovino, e dal Papa legittimato ai
e nel citato Oldoino a p. 'J^\: la i3 maggio i5").>. la qual princi-
i68 GIÙ GIÙ
pessa rimasta vedova passò a secon- cappella della famiglia del Monte,
de nozze, con Alfonso duca di Ferra- architettata e dipinta da Giorgio
ra, come abbiamo dal Ciacconio, Vasari, che descrivemmo al voi.
Vit. Pont. tom. Ili, col. 746. Dal XII, p. 2 34 del Dizionario. Vacò
medesimo Baldovino nacque Gio. la santa Sede sedici giorni.
Battista del Monte summentovato, GIULIO, Cardinale. V. s. Giu-
eh' ebbe per moglie Ersilia Corte- lio 1 Papa.
se, figlia naturale di
Jacopo Cor- GIULIO, Cardinale. Giulio fu
tese nobilemodenese, la quale go- da Celestino II nel di delle Ceneri
dè in Roma una grande autorità 1 144 creato cardinale prete del
in tempo di Giulio III, ed anche titolo di s. Marcello, indi venne da
dopo, come lungamente dimostra il Alessandro III nel 1 1 58 trasferito
Tiraboschi, scrivendone la vita nel- al vescovato di Palestrina. Adriano
la Biblioteca modenese , tom. II IV lo dichiarò legato apostolico, e
,

p. 167. lo spedì con altri due cardinali a


Inoltre Giulio III creò cardi- Guglielmo re di Sicilia, per pacifi-
nali i seguenti suoi parenti. Pel carlo con la santa Sede, ciò che
primo elevò al cardinalato Inno- conchiuse in Benevento, ma fu ori-
cenzo del Monte, di bassa condi- gine delle dissensioni tra il Papa
zione, perchè figlio d'un bombar- e Federico I imperatore. Il cardi-
diere della rocca di Forlì al ser- nale restò costantemente fedele ad
vizio di Baldovino suddetto, che Alessandro III , il quale lo inviò
n'era veramente il padre, e perciò con Pietro cardinale di s. Eusta-
dopo la morte dell'unico figlio Gio. chio nell' Ungheria per guadagnare
Battista legittimato, ma fece una quella nazione al partito del le-
cattiva riuscita. Cristoforo del Mon- gittimo Pontefice , come gli riuscì
te, cugino di Giulio III, che l'a- ottenere colla robustezza di sua
dottò nella propria famiglia, e me- eloquenza , e colla efficacia degli
ritamente lo creò cardinale. Fulvio argomenti e delle ragioni ; dalle
della Cornia, nobile perugino, figlio quali mosso quel sovrano, detesta-
di Giacoma sorella del Papa, il qua- to lo scisma dell'antipapa, riconob-
le lo creò cardinale, eoj egli se ne be Alessandro III per vero capo
mostrò degno. Roberto de' Nobili, visibile della Chiesa cattolica. Quan-
nobile di Monte Pulciano, figlio di do poi il Pontefice fu costretto
Lodovica sorella del Pontefice, che fuggire da Roma nel i 161, stabilì
lo annoverò al sacro collegio di il cardinale suo vicario nell' alma
cui divenne il principale ornamen- città, quale in tempi torbidi e
la
to, e fu chiamato V Angelo del Si- di fazioni fu da lui regolata con
,

gnore. Girolamo Simone fili, nobile tal prudenza e moderazione , che


d'Orvieto, figlio di Girolaina so- nella sua morte il popolo romano,
rella di Giulio III, che l'innalzò per dare un pubblico attestato del
al cardinalato, in cui visse sessan- suo dolore, comparve per tre gior-
tanni. Questi cinque cardinali furo- ni vestito a lutto. Contribuì col
no creati quasi tutti in giovanile età, suo voto alla esaltazione di Lu-
ed alle loro biografie se ne ripor- cio II, Eugenio III, Adriano IV ed
tano le notizie. Nella chiesa di s. Alessandro III; e pieno di meriti
Pietro Montoiio di Iloma vi è la e di gloria cessò di vivere iu Ro-
GIÙ GIÙ 169
ma nel i 164, o nel 11 Gì» secondo pretore per avere giustizia contro
alili. Il Labbé nella collezione dei un uomo possente che aveala spo-
concilii riporta un concilio celebra- gliata della maggior parte de' suoi
to da questo cardinale nella città averi, costui accusolla d'esser cri-
di Foligno. stiana. Il giudice voleva obbligarla
GIULIOPOLI, Juliopolìs. Città a sagrificare agli idoli, ed a ca-
vescovile della prima Galazia, nel- gione della di lei coraggiosa ripul-
la Ponto, sotto la me-
diocesi di sa, assolse l'usurpatore e condannò
tropoli d' Andra, eretta nel VI se- Giulitta al fuoco. Essendo tutto
colo. Si pone nella Bitinia, e si preparato pel supplizio, ella si po-
chiamò da altri Gordo, Gordiuco- se di per sé stessa sulla catasta.
me, o Juliogordus Commanville : Sembra che fosse soffocata dal fu-
la denomina Wopolis, o Heliopo- mo, perciocché le fiamme, innal-
lis. Il fiume Sangar scorreva anti- zandosi intorno a lei a guisa di
camente sotto le sue mura ma , arco, non toccarono punto il suo
l'imperatore Giustiniano fece in- corpo, che ne fu ritratto tutto in-
nalzare un argine che allontanollo tiero dai cristiani. Ella pati sotto
di più di 5oo piedi. La Notizia di Diocleziano circa l'anno 3o3, e fu
Filippo di Cipro nota che Hielo- sepolta nel gran vestibolo della
polis e Basilea sono la medesima chiesa di Cesarea. Riferisce s. Ba-
sede; e nel diritto greco romano silio, che nel luogo ove fu deposta
la seconda è marcata per la XXVIII si è veduta uscire una sorgente di
metropoli. L' imperatore Costanti- acqua limpidissima, mentre tutte
no Duca gli accordò tale distinzio- le altre del dintorno erano salma-
ne, di cui però subito la privò. sire e malsane, la quale conserva-
Avendo Tarso tenuto le parli di va la salute e risanava i malati.
Giulio Cesare, e poi del nipote Ot- Santa Giulilta è onorata dai greci
taviano, fu detta anche Giuliopoli, e dai latini ai 3o di luglio.
come dice il Rinaldi all'an. 58, GIULITTA (s.). V. Qu.rico e
n. i4&- conoscono undici
Si ve- Giulitta (ss.).

scovi che occuparono la sede di GIUNTANO ( s. ) . Nacque a


Giuliopoli il primo fu Filadelfo
: Briou, nel Poitou, da nobili paren-
che sottoscrisse nel concilio di An- ti, che Io fecero istruire con cura
dra, ed intervenne a quello di Ni- nelle virtù e nelle lettere. Rice-
cea, ed i successori Fileto, JMelifon- vette la clericale tonsura, e desi-
go, Procliano, Pantaleone, Marti- derando di vivere nella solitudine,
rio, Giovanni, Costantino Giorgio , si rinchiuse in una cella che avea-
od Ignazio, N., e Teodoro, le no- si costrutta a Chaulnai. Ebbe cor-
tizie de' quali si leggono nell' O- rispondenza spirituale con s. Ra-
riens Christ. p. 4"^- Al presente degouda regina di Francia e reli-
Giuliopoli, Juliopolitan, è un tito- giosa di Poitiers, per cui si man-
lo vescovile in partibus, dell'arci- davano vicenda dei doni , i
a
vescovato in partibus d' Andra, che quali consistevano in istrumenti di
conferisce la santa Sede. penitenza. Aumentatosi il numero
GIUL1TTA Era ricchissima («.). de'suoi imprese
discepoli, di edifi-
e soggiornava a Cesarea nella Cap- care un monastero; ma fu con-
padocia. Essendosi richiamata al trariato nel suo disegno, ed anche
i
7o
GIÙ GIÙ
accusato eli usurpare i possedimenti Presso i greci i quattro giuochi più
del principe. Si recò alla corte per solenni erano gli olimpici, i pitii,

giustificarsi , e i) re Clotario lo i nemei, e gl'istmici, che celebra -


confermò nel possesso di ciò clic rotisi in Olimpia, in Delfo, in Ar-

gli si contrastava, e gli diede inol- go, ed in Corinto. Noi dobbiamo


tre la terra di Maire, dove fab- le lodi immortali di Pindaro a quei
bricò il suo monastero, uno dei giuochi, che attraevano un gran-
primi della Francia, nel quale in- dissimo concorso di spettatori e di
trodusse la regola di s. Benedetto* combattenti o di atleti, e negli o-
Benché abbate, ri tira vasi di quan- li inpici anche di musici, di poeti,
do in quando in una cella appar- di artisti, di oratori, di storici, ec.
tata, per attendere più tranquilla- Tra le istituzioni che contribuiro-
mente alla contemplazione ed eser- no notevolmente a mantenere uu
citarsi nelle opere della penitenza. legame di nazionalità tra le popo-
Accorgendosi che si avvicinava al- lazioni della Grecia, cosi varie di
la fine della sua vita, indicò uno origini, di caratteri , e di politico
de' suoi più cari discepoli, chia- ordinamento, debbonsi appunto in
mato Auremondo, a suo successo- ispecial modo noverare le solenni-

re. Morì a' i3 d'agosto del 587, tà, in occasione delle quali riuni-

nel qual giorno celebrasi la sua vansi a certe epoche determinate


festa. Le sue reliquie, trasportate tutti gli abitanti del territorio el-

a Noaille nel nono furono secolo, lenico. Fino dai tempi più remoti
nel i56() sotterrate per timore de- ogni città greca celebrava i giuo-
gli ugonotti, e non furono poscia chi de' quali faceva rimontar l'ori-
mai più scoperte. gine alla divinità. Alcuni di questi
GIUOCO. Ricreazione, sollazzo, cadevano in epoche, che difficil-
trattenimento allegro, passatempo, mente potrebbero precisarsi per
esercizio per divertirsi e sollevarsi, cause che non possono che conget-
ludus. In tal modo si definiscono turarsi, e diventarono vere solen-

i giuochi o divertimenti particola- nità nazionali comuni a tutte le

ri, mentre sotto il nome di giuo- città. Non meno famosi di quelli

chi pubblici si denotavano presso de' greci furono giuochi i de'ro-


gli antichi grandi e magnifici spet- rnani, i quali tenevano fra le co-
tacoli, nei quali vedevansi d'ordi- se sacre i giuochi pubblici, che
nario molte truppe di combatten- facevano o per placare l' ira degli

ti e di lottatori disputarsi il pre- dei, o per conciliarsi la loro bene-


mio dei diversi esercizi del corpo. volenza, o per la salute del popo-
Tutte le nazioni antiche ebbero di lo,o per acquistarne la grazia. Si
quegli spettacoli pubblici, tanto per dividevano tali giuochi in eircensi,
divertirsi o per esercitarsi nell'arte negli spettacoli de' gladiatori, nei

ginnastica, come per onorare le lo- giuochi scenici, e questi poi in sta-
ro feste, le loro divinità, la memo- biliti, in votivi, ed in straordinari.

ria dei loro eroi, qualche avveni- I circensi furono istituiti da Ro-
mento, ec, e perciò in molti rela- molo in occasione del ratto delle
tivi articoli di questo Dizionario sabine, in onore del dioConso, cioè
si parla degli spettacoli o giuochi di Nettuno. Furono per lo più di
pubblici, come dei giuochi privati. sei specie, vale a dire la corsa cou
G U
I GIÙ 171
carri o cavalli sette volte intorno e si celebravano nel principio di
al circo, essendo divisi i giuocatori aprile in onore della dea Gibele
delle carrette nelle fazioni verde, madre degli elei. i. I cereali, nei
rossa', bianca, e cerulea, e per un quali le mattone
piangevano il
tempo ve ne furono aggiunte due rapimento di Proserpina fatto da
altre, una vestita d'oro, l'altra di Plutone, e per otto giorni circa si
porpora ; la lotta degli atleti, cioè facevano scaramuccie a cavallo. ?>.
di quelli che colla forza e colla I floreali, che si facevano prima
velocità combattevano coi pugni o ai 7.8 di aprile, poi nel principio
alla lotta, e si chiamavano anche di maggio, acciò venissero bene i
ginnici, e nudus perchè combatte- fiori,o per onorare la dea Flora,
vano gli atleti nudi coprendo so- , e si celebravano con ogni sorta di
lo le pudende con brache dette dissolutezze, moderate però da Ca-
perizoma; il giuoco di Troia, de- tone il Censore. 4- I marziali coi
rivato da Ascauio figlio di Enea, giuochi circensi in onore di Mar-
che consisteva nel correre fanciulli te Ultore, che si celebravano verso la

a cavallo, formati in isquadroni, e mela di maggio. 5. I capitolini a


rappresentanti una specie di com- Giove Capitolino, per aver pre-
battimento; o combat-la caccia servato il campidoglio dai galli :

timento degli uomini con le fiere, altri giuochi capitolini, sacri pure
o pure le fiere fra loro, in onore a Giove, erano agones Capi-
detti
di Diana cacciatrice; la battaglia tolini, e furono da Domi-
istituiti

equestre, o combattimento a piedi ziano, da celebrarsi ogni cinque


ed a cavallo con l'uccisione di anni, ed in questi oltre altri spet-
molti; e la navale, cioè delle bat- tacoli , vi erano ancora contese
taglie navali con vascelli, che pri- letterarie e di spirito, conquistan-
ma si facevano in circhi pieni di dosi a forza di eloquenti compo-
acqua ,
poi nelle naumachie. Gli sizioni e di musica il premio che
spettacoli de' gladiatori ordinaria- al vincitore era stato stabilito. 6. I

mente avevano luogo negli anfi- giuochi romani o giuochi grandi,


teatri in onore dei defunti od al- i quali facevano con magni-
si

tro, ove atrocemente si feri va no od ficenza e per onorare le divinità


uccidevano erane il premio la
: superiori, dalle none agl'idi di set-
palma, o la moneta. I giuochi sce- tembre, in onore di Giove, Giu-
nici consistevano nelle commedie, none, Minerva, e dei Lari di Ro-
tragedie, drammi, e cose simili, co- ma, e questi per la salute del
me satire e commedie ridicole, e popolo romano. 7. I plebei, i qua-
mimi ossia poemi licenziosi e pic- li si facevano nel circo verso la
canti, che si rappresentavano nei metà di ottobre, in memoria del-
teatri. la ricuperata libertà, dopo l'espul-
Gli altri tre accennati generi di sione dei re. 8. I consuali in o-
giuochi erano gli stabiliti o deter- nore di Nettuno circa a'20 agosto,
minati, i votivi, e gli straordinari. e ciò in memoria del ratto delle
I giuochi stabiliti o detcrminati sabine. 9. I compitalizì in onore
furono quelli che si facevano in degli dei Lari, e della dea Man 1.1,

onore di qualche deità, ed erano: e si celebravano specialmente dai


i. I mcgalensi, per lo più scenici, servi, io. Gli auguslali ed i pth
i 72 GIÙ GIÙ
latini erano in onore di Cesare giorno anniversario di loro nasci-
Augusto, i i. Gli apollinari furo- ta. Vi furono pure ludi fuvenlu- i

no ordinali per conciliare ai ro- lis, istituiti da Salinatore in occa-

ruani la protezione di Apollo ,


sione d' una desolante peste, che
ond'essere sempre vincitori de'loro fece strage della gioventù, e i giuo-
nemici; sacrificavansi un bove e chi o ludi miscelli, che rappresen-
due capre, e si apparecchiavano tavansi con varie sorta di spelta-
conviti innanzi alla porta delle coli.
case. 12. I secolari, che avevano Biondo da Forfi , tradotto da
luogo ogni cento e dieci anni, per Lucio Fauno nella sua, Roma
la salute e conservazione dell' im- trionfante, parlando de'giuochi dei
pero i quali essendo imminenti
, romani, de'loro spettacoli, e pom-
il trombettiere convocava il popolo pe che vi facevano, dice che Ci-
per esserne spettatore; e furono cerone nel primo libro delle leggi
questi celebrati specialmente per dimostra, che non per altro che
tre giorni nel
e campo Marzio, per ricreare e tenere in festa
per tre notti continue in onore di il popolo furono i giuochi intro-
Giove, di Giunone, di Apollo, di dotti e ch'erano congiunti con l'o-
Diana, di Latona , delle Parche, nore divino; ed aggiunge che la
delle Lucine, di Cerere, di Pluto- legge prefiggeva quanto si fosse
ne, e di Proserpina, per tutti i dovuto moderare col suono dei
teatri, coi sagrifizi in tutti i tem- pifferi e col canto perchè Pla- ,

pli; finalmente il terzo giorno ven- tone voleva che non vi fosse cosa
tisette fanciulli ed altrettante fan- atta a piegar gli animi teneri, quan-
ciulle cantavano versetti nel tem- to la varietà dell'armonia e del can-
pio di Apollo. I giuochi votivi e- to, la cui forza è maravigliosa ad
vano che gl'imperatori pri-
quelli eccitare e svegliare i languidi, e
ma di andare alla guerra, facendo rallentare i pronti, movendo gli
voto a qualcbe deità, prometteva- animi secondo la diversità de'con-
no di celebrare quando ne otte- centi. Ascanio Pediano ragiona degli
Dessero la vittoria , come i ludi ornamenti che usarono gli antichi
vicioriae istituiti da Siila, ed i lu- nei loro primi giuochi e feste,
di triumphales ; ed a questi si ag- dicendo che quando si celebrava-
giunsero i quinquennali, decennali, no anticamente giuochi nel foro,
i

e vicennali, secondo che regnava- solevano ornar la scena th metta-


no cinque, dieci, o vent'anni. I glie, di statue, e di belle pitture
giuochi straordinari tra i romani in tavole, parte imprestate dagli
furono i funebri, in onore dei mor- amici, altre fatte venire sino dal-
ti, affine le ombre, e
di placarne la Grecia , non essendo ancora e-
consistevano combattimenti dei
in dificati in Roma i teatri e gli
gladiatori presso il rogo; ed i gio- anfiteatri.Giovenale disse che il
venali, istituiti da Nerone quando popolo romano dominatore del mon-
principiò a spuntargli la barba, do, due sole cose avidamente de-
Vi erano altri giuochi straordina- siderava, pane e feste. Cicerone
ri, come i natalizi, e questi erano anche in un'orazione per L. Mu-
onorati dal magistrato, perchè fatti rena loda assai questi giuochi
rappresentare dagl' imperatori pel pubblici, e dice di quanto grande
GIÙ GIÙ i
73
sollazzo e piacere fossero al popo- barbaro di nazione pure portava
lo, sebbene in altro luogo noverò in cuore un animo romano, e per
le cause, per le quali si credeva quanto potè imitò i costumi roma-
che tali giuochi non riuscissero ni : egli die in divertimento al po-
accetti agli né celebrati retta-
dei, polo ludos circensium, et amphi-
meute, come ancora che sarebbero theatrum, ut edam a romani* Tra-
funesti, ed alla repubblica di fu- janus, vel Valenlinianus, quorum
turo danno. Egli spezialmente eb- tempora sectatus est, appellarctur.
be in disprezzo ludi scenici, ed i Inoltre Teodorico entrò a guisa di
i primi cristiani li avevano estre- un trionfatore in Roma, e diede
mamente in orrore, a causa del- al popolo un congiario, cioè cen-
le empietà che vi si commettevano, tuni vieinti millia modios di grano.
come si legge in Tertulliano, il Cassiodoro attesta che Teodorico
quale dice che il teatro era pro- gran cura si prese de' giuochi cir-
priamente il tempio di Venere, censi per dar piacere al popolo
,

cioè una scuola di dissolutezza e assuefatto a somiglianti spettacoli,


di libertinaggio. Altre feste de'ro- tuttoché non li approvasse ,
egli
mani enumerammo all'articolo Fe- su di che può vedersi la dissert.
rie, ed in molti articoli di questo XXIII del medesimo Muratori:
Dizionario, ne'quali si parla ezian- Dei costumi degli italiani, dappoi'
dio delle feste, giuochi e spettaco- eh!'' cadde in potere de'barbari VI-

li più celebri delle primarie na- talia. Alla riserva de' giuochi mi-
zioni, città e luoghi. litari, de'quali grandemente si di-
Muratori nel t.
Il Il, p. i delle lettava la nazione de' longobardi
sue Dissert. sopra le antichità i- dacché s'impadronì della maggior
taliane, ci dà la XXIX: Degli parte d'Italia, altri non se ne co-
spettacoli e giuochi pubblici de'se- noscono. Però sotto gì' imperatori
coli dimezzo, della quale daremo franchi vide l' Italia qualche ma-
un estratto con diverse aggiunte. gnifico spettacolo, ed in Pavia nel-
Quali pubblici giuochi e spettaco- T877, per le nozze del duca Bo-
li magnifici si dassero al popolo sone, con la figlia di Lodovico II,

d' Italia dopo la declinazione del ebbero luogo splendidi giuochi mi-
romano impero, e prima dell'anno litari e siccome Teodorico per
;

millesimo di nostra era, poco si tenere in esercizio la gioventù a-


può conoscere, perchè non resta- vea istituito finti combattimenti e
no che pochi pezzi della storia di battaglie, che riuscivano di gusto-
quei tempi. Oltre di che è pro- so spettacolo al popolo, si può
babile che i popoli di allora, al- congetturare che altrettanto faces-
levati nella barbarie e nella sem- sero in Italia franchi e longo-
i i

plicità, non sapessero e non curas- bardi. I pavesi nel principio del
sero que' dilettiche e divertimenti secolo XIV continuavano ancora
i greci ed i romani avevano con ad esercitarsi in sì fitte pugne per
tanta profusione di denaro prati- rendersi più abili nelle vere, zuffe
cato, e che con tanto studio e che si chiamarono battaglinole. A-
concorso il popolo correva a go- vevano anche ravennati antica- i

dere. Va eccettuato Teodorico, in- mente un'altra specie di battaglia


clito re dei goti, il quale benché civili, ma che talora divennero»
'74- 01 U GIU
spettacoli funesti e crudeli, dappoi- vicini colle loro bandiere. Ma quel-
ché in ogni fèsta fuori della città lo che fra i giuochi degli italiani
una parte del popolo contro 1' al- fu in maggior credito, epiù fami-
tra faceva una finta battaglia, che gliare, si è il Curiani habere, os-
poi degenerò in stragi e carnefici- sia tener corte, e tener corte ban-
ne. Forse i greci dominatori pro- dita, delle quali, delle corti plena-
vocarono o al meno tollerarono rie e delle corti dì amore, ne
ne'ravennati le gare civili per meglio parlammo al volume XVII pa- ,

signoreggiarli , arie poi da altri gine 98 e 289 del Dizionario.


con lo stesso scopo praticata in Per conto delle corti bandite una
Italia. In que'bellicosi tempi pro- volta celebrate non si deve ,

babilmente usarono finte battaglie tacere , che vi soleva interveni-


anco le altre città italiane, per far re un' immensa copia di cantam-
imparare al popolo l'arte e le fa- banchi, buffoni, ballerini da corda,
tiche della vera milizia : presso musici, souatori, giuocatori, istrio-

Modena, Novara, Milano, Orvieto, ni ed altra simile gente, che coi


Siena ec. vi furono luoghi per ta- loro giuochi e canzoni dì e notte
li esercizi, né deve tacersi che spet- divertivano grandi e piccoli in

tacolo favorito de' secoli barbarici quelle occasioni furono chia- : essi

fu il Duello [fedi), ed il Torneo mati in toscano giullari e giuoco-


[Fedi), derivati dalle fìnte batta- lari, e con latino d' allora jocula-
glie, chiamandosi il secondo anche res e joculatores. Questa razza di
giostra che divenne tanto clamo-
,
fabbricieri di divertimenti non par-
rosa e splendida. Altro giuoco mi- tivano mai senza bene re- essere
litare praticato dagli italiani fu galati ; ed era costume che le ve-
quello chiamato bagordare ed ar- sti preziose, generosi cavalli, vasi
meggiare , e consisteva, che gio- d'argento, gioie, ed altre cose do-
vani per lo più nobili, a cavallo, nate ai medesimi principi , veni-
con divisa ed armi eguali magi- vano poi distribuite a costoro, im-
camente guarniti , o facevano mo- perciocché non solevano in quei
stra per la città fìngendo battaglie tempi intervenire i gran signori
fra loro, o incontrando qualche alle feste suddette , senza offrir

principe, lo precedevano poi nel doni ai principi in atto d'amicizia


cammino con fare deile scappa- e d'ossequio. I signori di Manto-
te di cavalli , e mostrando di va e di Milano tennero magnifi-
combattere tra loro con lande e che corti bandite; ed uno dei
spade: in tal modo nel ii65 i principali pregi di esse era con-
romani onorarono Carlo I d'An- siderata la grande abbondanza di
giò, fatto da Clemente IV re di giuocolieri, talché se ne prendeva

Sicilia. Tanto si celebrò in Roma nota. Costume ancora ben osser-

dal popolo romano. vato nei tempi antichi, che non


Nel secolo X11I spettacoli d'altra vi fu quasi alcuna corte di prin-

fatta si celebravano in Padova per cipi anche saggi, dove non si


la Pentecoste, e in Treviso, ivi fi- trattenesse ben pagato qualche buf-
gurandosi il castello dell' onestà fone, e talvolta più d' uno. So-
difeso : spettacolo cui concorsero i levano gran signori ricrearsi dal-
i

veneziani, i padovani, ed altri con- le gravi cure con delle facezie di


G1L GIÙ i - '»

costoro, ed anche di udire qualche orsi, cui istruiscono a ballare, sono


verità ridendo, che niun altro for- antichi. pantomimi, che con ge-
I

se avrehbe osato di porgere alle sti rappresentavano qualche azione,


loro orecchie. Rinomati furono i furono chiamati mattaccini. Nel
bulloni degli Estensi signori di secolo XV dagl'ingegni italiani si

Ferrara; molto se ne dilettò Al- cominciò a rimettere in piedi l'ar-


fonso I re d' Aragona e delle due te comica e tragica, e poi s' ag-

Sicilie, il celebre cardinal Scararu- giunse la musica alla tragedia. Nei


po Mezzarota, il cardinal Ippolito secoli XIII e XIV si trova una
de' Medici , e lo slesso Leone X, specie di spettacoli chiamati rap-
massime improvvisatori e poeti. Uo- presentazioni , consistenti nella imi-
mini di cortei ministrieri, quasi tazione di qualche vera o verosi-
piccoli ministri de'principi, furono mile, e per lo più sacra azione.
chiamati coloro che coi loro giuochi, Curioso ed indecente era lo spet-
làcezie e lepidezze tenevano allegri tacolo che in Venezia ebbe prin-
i principi e la nobiltà, abitando cipio nel 1162, e termine sotto
talvolta in corte. In un magnifico Andrea Grilti, assunto al dogado
convito dato in Roma dal fanta- nel i523, dappoiché per avere i
stico tribuno Cola di Rienzo, uno veneti imprigionato Ulderico pa-
dei diversi buffoni, vestito di cuo- triarca d' Aquileia e dodici cano-
io di bue , con le corna in capo, nici, nell' ultimo giovedì di carne-
giuoco e saltò. Né differente fu vale si tagliava la testa ad un bue,
il costume de' tedeschi e francesi figura del patriarca, e a dodici por-
di quei tempi. Nel i356 l'impera- ci, figura de' canonici, mentre il

tore Carlo IV tenne una solenne doge e senatori i assalii vaso ed


corte in e mi-Metz, cou istrioni abbattevano castelli di legno, in

mi; altrene tennero splendide i memoria di quelli debellati ai ma-


della Scala signori di Verona, i gnati del Friuli. Il patriarca d A-
Carrara signori di Padova, i Ma- quileia era tenuto a pagar l'annuo
latesta signori di Rimini, ed altri tributo d' un toro, con dodici por-
molti. Grande pure fu il numero ci, altrettanti pani e del vino: solo
de'poeti popolari, decantatori del- si conservò, fino alla caduta del-
le romanze, che dalla
favole Fran- la repubblica, la decollazione del
cia furono portati in Italia*, e tut- toro sulla piazza di san Marco,
ti regalati con vesti nuove ed al- il resto della disdicevole funzione
tro. \ furonoi mimi che i impa- fu abolito. Nella stessa Venezia si-
rarono come gli autichi ad imitar no al 37C) durò il costume, che
1

le azioni delle persone plebee o dodici donzelle, superbamente ve-


ridicole, per isvegliare il riso ne- stite, erano Del primo di DB i(
gli uditoli, formando commedie condotte per la città, altra volta
con estemporaneo discorso. Ninna si portavano come in processione
»là vi fu che non avesse saltim- altrettante statue di legno : questa
banchi cantimbanchi
, ciarlata- , li sta detta delle Marie è descritta
ni , oc. , ciurmadori con bussolot- dal Manzi a p. \ 1 del suo Di-
ti, giuochi spertissimi di mano, in- scorso. * losì per aver i bolognesi
viando e sembrando sparire le presa a tradimento nel i.'.Si Paca-
cose. 1 giuocolicri condottieri di ta, e cacciati e tagliati a petti i
176 GIÙ GIU
Lambertncci, istituirono la ridicola vedutamente si assegnò per premio
festa della porchetta. Di molte in- dei drappi , onde incoraggiare con
decenti e ridicole feste e spettacoli onori nazionali le proprie manifat-
che si celebrarono in Italia in , ture. Altri premi si proponevano
Francia ed altrove, ne trattammo a- pei secondi onori, ed erano per Io
gli articoli Calende, Befana, Epifa- più di animali, come di cani da
nia, Carnevale, Festa, ed altri, come caccia, di falconi, di astorri , ec. ;

in quello di Fuoco dicemmo di e finalmente di galli o d' altri ani-


quanto tuttora si fa nella cattedra- mali comuni per gli ultimi che
le d'Orvieto. Della festa e curioso arrivavano alla meta, i quali era-
spettacolo, che avea luogo nella no salutati dal popolo astante con
chiesa de' XII Apostoli ss. di Ro- fischi , e voci derisorie e disprez-
ma, ne facemmo menzione al voi. zanti.
XIV, p. 289 del Dizionario. IS'el secolo XIII trovasi già usata
Fra gli spettacoli de' nostri mag- la corsa de' cavalli , e nell'anno
giori si deve riferire quello del 1256 essendo stata liberata Pado-
corso de' cavalli, tuttavia ritenuto va da Eccelino, la repubblica for-
in Roma, Firenze, Bologna, ed al- mò il decreto di solennizzarne il

tre città d'Italia. I greci ed i ro- giorno con gran festa e di vota pro-
mani antichi furono amantissimi cessione, e corso di cavalli, pro-
de' diversi giuochi di cavalli , ed i ponendosi per premio duodecim
romani soprammodo si dilettarono brachia scharlali } et unus spa-
delle corse de' cavalli menzio-
ne' riverius , cujus pretium non ex-
nati giuochi circensi ; correndo coi cedebat summam soldorum sexa-
carrio coi cavalli i cocchieri nel ginla, et duae chirothecae di ferro.
principio della repubblica erano INel 1279 in Ferrara, nella festa
uomini ignobili e per lo più ser- di s. Giorgio, si correva per tre
vi ; ma corrotti poi i costumi, non premi, il palio, la porchetta, e il

solo i nobili, ma molti degli stessi gallo. Dei bolognesi è scritto che
imperatori si misero a correre col- nel 1281 per s. Bartolomeo si cor-
la carretta ne'circbi. /^.Cavalli;, del- reva al palio con cavalli , essendo
le carrette se ne parla all' articolo il premio un cavallo ben addobba-
Carrozze, come dei carri trionfali to, uno sparviere, ed una porchet-
e del carroccio. Essendo andato in ta. Né solamente si correva con
disuso il corso de' cavalli, fu dagli cavalli, ma ancora si usò la corsa
italiani solamente
ripristinato, ma d'uomini, donne, meretrici, asini,

con cavalli sciolti , o pur guidati ec. Fu eziandio cosa particolare di


da qualche ragazzo, essendo raris- que' tempi, che qualora per qual-
simo quello delle carrette. Un pre- che rotta era costretto il popolo a
mio si destinava a' vincitori, per lo rifugiarsi tra le mura della sua
più consistente in molte braccia di città, il vincitore facea correre il

tela, di seta, o di panno di lana, palio da cavalli sino alle porte di


di prezzo non volgare ; onde poi quella città , e spesso dagli asini
fu chiamato questo giuoco correre per disprezzo ; quivi inoltre faceva
il palio, o correre al palio, che se battere moneta, con altre cose, e
il palio non si proponeva, qualche corse d'uomini a piedi, e di don-
altro dono si soleva espone. Av- ne pubbliche, il tutto per vendei-
GIÙ GIÙ 177
ta e scorno de' nemici, prendendo cidevano tredici tori ; ed erano pre-
Mille loro tene ogni sollazzo , ed cipitate dal monte Testaccio sei

esercitandovi atti di potere. Altri carrette coperte con palio rosso, ed


spettacoli si usarono in Firenze entravi un porco vivo, al cui spet-
Siena , e "\ enezia , cioè il giuoco tacolo concorreva popolo innume-
del calcio, le regatte, ec. Nel seco- 1 abile, che nel i5^5 fu giudicato
lo XIV era costume de' romani il di sessantamila persone. Gli altri

far la caccia de' tori non domati giuochi si celebravano in piazza


nell'anfiteatro di Tito, o sia il Co- Navona nel giovedì grasso, e con-
losseo [Vedi), al quale articolo si sistevano in diverse mascherate, una
riportò la famosa e malaugurata gio- delle quali, rappresentante un eser-

stra del i332. Questa gioslraè pure citocomposto delle arti della città,
descritta dal citato Manzi a p. 7.5, superò il numero di tremila per-
ed a io?, ove produce un do-
p. sone.
cumento. Delle corse de' cavalli e Sul carnevale del medio evo in
di altri, delle caccie de'tori, che nei Roma, da ultimo ci diede un eru-

bassi tempi e ne' tempi successivi si ditissimo articolo il dotto storico


fecero in Roma, massime nel car- ed annalista Antonio Coppi, e pub-
novale e nel maggio, coi giuochi blicato ne'fascicoli 3 e 4 dell' an "
di Agone e di Testaccio , se ne no primo del giornale romano II
tratta in tutto l'articolo Carneva- Saggiatore, di cui daremo un bre-
le di Roma. Il Manzi nel suo Di- ve sunto. Osserva il chiaro scritto-
scorso eruditamente discorre dei re che quando Roma era ne' suoi
giuochi di Agone e di Testaccio, primordi, i nostri maggiori, fruga-
e degli autori che ne fecero la de- li e tutti alla guerra intenti, for-

scrizione. Il Crescimbeni nello Sla- mavano il loro prediletto diverti-


to di s. Maria in Cosmedin, a p. mento colle corse dei cavalli e dei
87 e seg., pure ne ha scritto, ri- carri, e colle pugne de' gladiatori
portando la bolla di Martino V, e de'pugili. Non
da principio eravi
con la quale fece gonfaloniere del edifìcio di como-
alcuno che servisse
popolo romano Pietro Astalli, alla do agli spettatori e di ornamento
qual carica era unita la presidenza alla cosa. Fu soltanto dopo un'in-
de' giuochi Testacei o di Testaccio, signe preda fatta sopra latini i ,

e quelli di Agone, sebbene vi assi- che Tarquinio Prisco disegnò il


stessero in abito il senatore di Ro- luogo pel circo dipoi detto Massi-
ma, coi conservatori e col senato. mo, e con rozzi pali innalzò po-
I Da bella memoria di simili giuo- chi palchi, da cui in luoghi distin-
chi, forse quelli rappresentati sotto ti assistessero allo spettacolo i pa-
Paolo III, la possedeva in un qua- dri, i cavalieri, la plebe; e per
dro la romana famiglia Mignanelli. rendere più sontuosa la festa egli

In poche parole descrisse questi fece in tali occasioni venire a Ro-


giuochi il p. Casimiro da Roma ma cavalli e pugilatori delia sub-
nelle Aleni, stor. delle <
-hit re, a p. urbana Iti uria. Ai rozzi legni che
386, dicendo che giuochi di Te- i da principio formavano lo stecca-
staccio erano soliti celebrarsi nella to de luoghi destinati a* pubblici
domenica ultima del carnevale, cioè spettacoli, furono sostituiti edilìzi

nella quinquagesima, in cui si uc- tali, che dopo dieciotto secoli di


voi XXXI. 12
i 7 3 GIÙ GIÙ
esistenza, ci attestano ancora la so- gorio X1271 rileva come
del s>i

lidità ilei l'opera. Sciolto 1' impero, il Papa rimproverò al vicario tem-
mancarono a Roma i mezzi per porale di Roma, perchè avesse in-
celebrare spettacoli sontuosi e i timato a diverse circonvicine città
combattimenti delle fiere ; e gli ut certanicomitivam ad urbcni
anfiteatri ed i circhi cominciarono trasmitterent causa ludi di testaccio
a rovinare. I duelli ed i tornei vulgariter nuncupati, qui in dieta
introdotti dai popoli settentrionali urbe annis singulis exercelur. Altro-
in Italia, furono adottati anche in ve dicemmo che alcune comuni di
Roma, e sostituiti agli spettacoli città e castella mandavano uomini a
de' gladiatori e de'pugilatori ; co- Roma per accrescere decoro allo

me alle caccie delle fiere furono spettacolo, e contribuire al manteni-


sostituite quelle de'lori, che con mento della pubblica tranquillità.
minore dispendio si avevano dalle Nel celebre codice Cencio Ca- di

suburbicarie campagne. Facevansi merario abbiamo una disposizione


tali giuochi ogni qualvolta lo ri- pontificia, in cui è ordinato, che

chiedesse qualche motivo di pub- in die carnis privii circa vesperas


blico giubilo, siccome si celebraro- in domo domini Papae dentar
no nel i?.65 in Roma all'arrivo pauperibus sex fìdandi de pane,
di Carlo d'Angiò conte di Proven- uiius bos 3 et quinque cassine vini.

za, destinato re di Napoli, e descrit- In vari archivi di Roma si con-


da Saba Malaspina, cogli onori
ti serva la descrizione del notaio
a lui fatti dal popolo romano, co- Nardo Scocciapile, relativa al car-
me di sopra notammo. Monal
11 nevale celebrato nel 1872 con gran
deschi ci conservò la memoria del- solennità dal potente Malhaleno.
la solènnissima caccia di tori fatta II notaio Nantiporto ci lasciò le

in Roma nel i332, di cui pure relazioni dei carnevali del i\Ù~) e
parliamo in questo articolo. L'e- 1 4^7- I'1 questo secolo e meglio
poca poi in cui i romani de' lem- nel seguente lo spettacolo carneva-
pi di mezzo sfoggiarono tutta la lesco si perfezionò, divenne più di-
loro magnificenza in simili spetta- gnitoso e meno clamoroso, ed a-

coli, si era quella del carnevale, ualogo allo spirilo nazionale ed al-
dappoiché quanto di sontuoso po- le ricchezze del popolo.
teva fornire una pompa secolare- Di questi giuochi se ne trat-

sca, quanto
grandezza e le for- la ti pine negli statuti antichi di
ze del pubblico erario Dolevano Roma lib. 3, cap. 209 usque ad
somministrare, tutto impiegava! 219, mai però il dotto Cancellieri
per le feste carnevalesche. 11 circo ne pubblicò la descrizione come
Agonale ed il campo di Testaccio promise in diverse sue opere. Ben-
erano i luoghi allora destinati ai sì nel!' archivio di Campidoglio si

giuochi del carnevale. La più an- conserva un suo mss. inedito in cui
tica memoria relativamente a que- parla delle feste carnevalesche, ed
sto oggetto è un islromento del- a di Agone e ili
lungo de'giuochi
l' insigne archivio di s. Alessio di dopo il secolo XVI
Testaccio. Essi
Roma, si legge che nel ii56
in cui a poco a poco andarono in disu-
il dello monte viene chiamato mon- so, restando solo nel primo di
te thl pallio. Da un breve di Gre- maggio il giuoco della cuccagna
GIL GIÙ I-,,

folto dagli svizzeri, che cosso nel Si dice che durante la guerra di
pentiBcalo di Urbano Vili. La Troia i greci per minorare la noia
Cesta della cuccagna si è ripetuta della lentezza con cui procedeva
in Roma in mezzo al Iago di piaz- l'assedio, e per alleviare le loro fa-
za Navona sotto il governo fran- tiche , si divertissero con diverse
cese, ed anche dopo. Nel secolo maniere di giuochi. Ad imitazione
passato la giostra fu fatta in di- de' greci, i romani ebbero altresì
versi cortili dei palazzi di Roma, i loro giuochi. I più conosciuti e-
come si legge nei Diari di Roma, rano quelli del pari o dimori, dei
dicendosi il numero 36o5 quella trochi, dei ladri o ladroncelli, il
brillante fatta eseguire nel proprio quale ultimo giuoco, secondo alcu-
dal principe Rospigliosi nel 174°; ni scrittori, si avvicinava al nostro
il numero |(!)3 quella del 1747 giuoco degli scacchi, ed esegui vasi
mi cortile di Barberini, con l'e- su di una tavola, la di cui super-
sercizio delle quattro teste ed un fìcie era lavorata a modo di scac-
torneo a cavallo; il numero 5c)58 chiere. A questi si possono aggiun-
racconta come nel settembre 1 7 55, gere due giuochi che detti furono
nel giardino accanto al fonte di in appresso d'azzardo, cioè quello
Termini, si die principio alla cac- degli ossiccUi, e quello dei dadi;
cia del toro e della bufala, con tultavolta si osserva che sino al
fantocci in bilico artifiziosamentc fine della repubblica i giuochi che
guarniti con cani ammaestrali
, delti furono poscia di azzardo, era-
per orecchiare tori, e se ne fe- i no rigorosamente vietati. I germa-
cero sei in tale anno; ed il nu- ni, secondo la relazione di Tacito,
mero 570 del J780 narra come abbandonavano alla passione del
in giugno, per la prima volta, nel giuoco con tale frenesia, che dopo
palazzo o anfiteatro Correa o sia di avere tutto perduto, arrischia-
nel mausoleo d' Augusto, si per- vano le persone loro, ossia la loro
mise la giostra del toro e della libertà in un solo getto di dadi,
bufala, proibita •'nostri giorni da e allora il vinto, benché piti gio-
Pio Vili: del palazzo o anfitea- vane e più robusto, si lasciava le-
tro Correa , ridotto nella forma gare, condurre ove voleva il vin-
che si vede dal marchese Fran- citore, e anche vendere agli stra-
cesco Saverio Vivaldi Armentieri, nieri. Sant'Ambrogio parlando degli
ne parla il Cancellieri nel suo unni, dice che dopo avere arri-
Menato p. 66. Della denota* schiate al giuoco le loro armi e
/ione dei pubblici spettacoli di tutto quello che avevano di più
Roma, siccome n'é presidente mon- caro o più prezioso, esponevano
nor Governatore di Roma (le- ancora al giuoco la loro vìi -1 1. «

x
di), cos i se ne parla a quell' arli- uccidevano per soddisfare il vinci-
eolo. Gli spagmsoli sono agili e tore. DoSSaulx, in un libro intito-
• libili giostratori dei tori; anche lato: Dilla passione del giuoco à ti

in altri lunghi tal guglia ai. tempi antichi fino ai nostri. 1

SI l'i. alla prima orìgine del giuoco, lo


Ili quanto BÌ giuochi privati, di egw ostantemente in
1 lutti 1 luo-
instati ancora se nt la menzione in ghi, lo sinopie presso i sdì iggi,
voi luoghi di auesto Dizionario, come anche nel seno delK u 1
i8o GIÙ GIÙ
incivilite e corrotte; ma tuttavia giuocarono i terreni, e
i mobili,
sembra ad esso che mai il giuoco ne' feudi quelli pure che li coltiva-
non fosse così attivo, così funesto, vano ; per cui talora avvenne che
riè universalmente esteso, co-
così in un solo giorno le famiglie dei

me tra le nazioni odierne. Parlan- luoghi ove rimaneva qualche ve-


do dei francesi dice, che il giuoco, stigio della servitù, passarono sotto

accolto da prima dalla nobiltà, fu il dominio di sette o otto padroni.


introdotto da cortigiani avidi e dis- La passione del giuoco è tanto ar-
occupati fin presso al trono; ch'es- dente, che qualche volta si perpe-
so quindi sedusse i re franchi e le tuò al di là della tomba, e perciò
loro famiglie; che sotto Francesco siracconta avere un giuocatore mo-
I cominciò il giuoco ad essere in ribondo lasciato la sua pelle per
favore alla corte, e si fortificò sot- coprire uno scacchiere, e le sue os-

to Enrico II; che l'esempio di En- sa perchè se ne facessero dei dadi.


rico IV diede sfortunatamente ai A voler dire alcuna altra cosa
giuocatori un'audacia ed una spe- su qualcuno de' tanti giuochi pri-

cie di considerazione che propaga- vata sull'antico e nobile giuoco


rono quella epidemia fino nel cen- degli scacchi abbiamo la Disserta-
tro delle provincie; che il cardinal zione del eh. signore d. Benedetto
Mazzarini durante la minorità di Rocco napoletano sul giuoco degli
Luigi XIV sembrò accrescere quel scacchi, ristampata da Francesco
disordine, e che il giuoco e l'in- Cancellieri romano con la biblio-
trigo trovaronsi finalmente come teca ragionata degli scrittori sullo
naturalizzati alla corte. Allora si stesso giuoco, Roma 1817. Si vuole
videro i signori francesi più agiati inventato da Palamede all' assedio
scorrere l' Italia, la Spagna e l'In- di Troia, quindi usato dai greci, e
ghilterra, non già per mostrare ad poi dai romani. Altri con maggior
esempio dell'antica cavalleria la lo- probabilità ne fanno inventore un
ro lealtà ed il loro valore, ma per bramino chiamato Sissa nel prin-
esercitarvi il mestiere vilissimo di cipio del V secolo, a fine di dare
giuocatori, e di quelli che nel lin- una lezione ad un principe indiano
guaggio francese detti furono in se- chiamato Sirham , eh' era gonfio
guito cavalieri d'industria. Indi del suo potere ; gli dimostrò che
il chiaro scrittore inveisce contro non poteva né attaccare, né difen-
che vo-
tutte le classi de' cittadini dersi senza l'aiuto de' suoi soldati,
gliono giuocare, giuoco o tener mediante il suo giuoco. Il Sarnelli
nelle loro case con gravissimo dan- nel t. II delle Lett. eccles. p. 5j,
no della gioventù. Spesso le fami- narra come s. Pier Damiani cor-
glie e gli amici solo si riuniscono resse un vescovo che giuocava agli
per disputarsi col giuoco il denaro scacchi. Il cardinal Baronio ripor-
che ciascuno possiede; e quante fa- tando all'anno 1061, num. 4 [ e
miglie non furono ridotte alla men- 4.2 tal fatto, soggiunge. « E certo
dicità per la fatale passione del dovrebbono gli ecclesiastici aver
giuoco , come ancora innumerabili sempre davauti agli occhi della
furono gì' individui che si trovaro- mente la sentenza dell' Apostolo
no pel giuoco alla disperazione! In epist. I, Cor. io, il quale c'inse-
alcuni luoghi oltre il denaro si gna, non esser loro lecite le cose
GIÙ GIÙ 181
che non edificano il prossimo; se- antica, e crede di trovarne l'ap-
condo la qual sentenza s. Bernar- io nel Lessico di Papia, scrit-
do dice, che le giochevoli parole to nel secolo XI.
In Francia le
nella hocca de' secolari sono scher- carte da giuoco erano conosciute
zi, ma nella hocca de' sacerdoti he- sotto Carlo V, che incominciò a
stemmie ". Il medesimo Sarnelli regnare nel i3G4 ma non dove-
s

loco citato, ci dà la lettera XXV : vano essere comuni a cagione della


II giuoco delle carte quanto sia spesa che dovea produrre la dipin-
disdicevole agli ecclesiastici. Narra tura, giacché l'arte d'incidere sul
che Giustiniano I fu dispiaccntissi- legno in Francia era ignorata ; e
mo in veder carte da giuoco in nel i3f)o la camera de' conti ap-
mano degli ecclesiastici, ed in vir- provò 1' erogazione d' una somma
tù de' sacri canoni, per mezzo di considerabile per un giuoco di car-
santissimi vescovi, ne proihì loro il te portato in Francia , affine di
giuoco. Il concilio Trullano col trattenere il re Carlo VI che sof-
can. So impose ai laici la scomu- friva accessi di pazzia melanconica.
nica, ed ai chierici la deposizione Narrano i francesi che sotto il regno
se avessero fatti i giuochi che non seguente di Carlo VII un pittore
precisa. Il concilio Eliheritano li della loro nazione, Giacomino Grin-
proibì ai soli laici , il non
clero gonneur, carte da giuoco
inventò
dandone argomento. Soggiunge il particolari Francia , e questo
alla

Si lineili, che il nome di giuocatore può ammettersi perchè le carte di


di carte, al riferir d'Ammiano Mar- quel genere furono per lungo tem-
cellinolih. 5, cap. 18, era abbo- po in Italia appellate francesi. Gia-
minevole presso nobili romani i : comino ornò le carte con oro e
e che s. Girolamo trattando in colori, con parecchi motti onde ri-
Apoll., degli scrittori ecclesiastici, creare il menzionato re nella ma-
riporta che Sinesio per non esse- lattia. Sembra però ch'egli le ab-
re fatto vescovo disse di essere, bia inventale sotto Carlo V, e diffu-
inclinato al giuoco. Le carte da se maggiormente nel regno di Car-
giuoco piìi antiche dovettero essere lo VII, stabilendole meglio. La re-

disegnate a penna e colorite dagli gina chiamavasi argine,


de' fiori
a Unni ina tori. die è l'anagramma di regina, e
La prima menzione delle carte questa era Maria d' Angiò, moglie
da giuoco ora in uso, tuttavolta si di Carlo VII; la regina de' quadri
vuole attribuire ai primi del seco- era Agnese Sorel ;
quella delle pic-
lo XIV, od i33o in
inventate nel che, sotto il nome di Pallade ,
in-

Spagna da Nicolò Pepino, nomina- dicava la Pulcella d'Orleans, e la

te in quel regno naipes dalle ini- regina de' cuori rappresentava Isa-

ziali IN. I\, che l'inventore appose bella di Baviera, *otto il nome di

alle carte da Ini fabbricate; corto Giuditta. Il redi picche era Carlo
è che i giuochi delle carte furono VII, sotto il nome di Davidde, sì.tc-
vietali negli statuti di un ordine cbè quel principe era stato come
cavalleresco, (ondato nella Spagna Davidde perseguitato dal mio an-
verso r33? da Alfonso
il 1\ Il i «piatirò Scudieri " tanti
francese Johanneau assegna a que- ciao.. I ggero, Lanccllotto, La II <

ste carte un'orìgine ancora piq ed Ettore ('alitile, tulli personag-


182 GIÙ GIÙ
gi storici, i due primi sotto Carlo copia, che ne divenne assai ricco.

Magno , i secondi sotto lo stesso Veramente per lungo tempo le car-

Carlo VII: essi rappresentavano la te rimasero ciò eh' erano da prin-


nobiltà, e tutte le altre carte sino cipio, un semplice oggetto di cu-
a dieci indicavano i soldati. I co- riosità, un vero balocco da fan-
lori medesimi delle carte erano ciulli; e solo ad un gran pezzo

emblemi militari. Il cuore indicava dopo si videro comparire parecchi


il valore; le picche e i quadri rap- giuochi, fondati sui vari accidenti
presentavano le armi ; i fiori i fo- di cui sono suscettive, e moltiplica-
raggi necessari in un campo. Cre- te in numero di quaranta di quat-

dettero alcuni che l' asse fosse il tro specie, e fra noi dette di cop-
simbolo delle finanze che formano pe, denari, spade, e bastoni, avente

il nerbo della guerra, e certamente ogni decina il suo re, cavallo, fan-
l' asse era una moneta presso i ro- te, asse, due, tre, quattro, cinque,
mani. sei, e sette. In altri luoghi arriva-
La prima menzione poi di carte no sino a dieci e sono in tutte

da giuoco stampate trovasi in un cinquantadue. Il giuoco del picchetto


decreto pubblicato a Venezia nel- sembra uno de' primi inventati, e
l'anno I44 1 j l,e ' quale si leg- nel Giornale di Trevoux , e nelle
ge: o* Che l' arte e il mestiere del- Ricerche storielle su le carte da
le stampate era caduto in
carte giuoco del Bullet , si pretende di

basso, a motivo della gran quan- trovare nella storia di Francia 1' o-
tità di carte da giuoco con figure rigine del giuoco di picchetto. Sa-
dipinte e stampate che venivano di muel Weller Singer ha pubblicato
fuori ". 11 decreto quindi proibiva uel 1816 in Londra in un libro
per 1' avvenire 1' introduzione di rarissimo perchè stampato con
,

tali carte in paese. Predicando s. molte figure, e al numero solo di


Bernardino da Siena sulle scale di i5o esemplari , varie belle figure

s. Petronio in Bologna contro il sulla origine delle carte da giuoco.


giuoco delle carte, mosse il popo- Nel gabinetto delle stampe, unito
lo a portargliele tutte, ed egli le alla biblioteca reale di Parigi , si

bruciò a' 5 maggio i45>3: da ciò conservano molte carte antiche del-
rilevasi com' erano propagate. Se la maggior bellezza alcune delle ,

lie dolse l'artefice che le formava, quali hanno pure la lunghezza di

e disse al santo piangendo, che gli sei o sette pollici, e tutte sono con
avea tolto il sostentamento alla fa- l' insegna del re Davidde.
miglia, non sapendo far altro che Il giuoco in cui si avventura
dipingere le carte. Allora s. Ber- una somma qualunque di denaro, è

nardino gli rispose: »Si nescis alimi di pura industria, o di puro az-

piugere, liane imaginem pinge, ncc zardo, ovvero misto , cioè parte
te omnìno pigeli t; e formata la fi- d'industria, e parte d'azzardo. Il

gura del sole co' raggi in una ta- giuoco di pura industria è quello
bella, siccome propagatore della che dipende unicamente dall'abili-
venerazione al nome di Gesù , vi tà de' giuocatori, come il giuoco
pose nel mezzo le note sigle del pallone, o della palla, il giuo-
1ÌIS. L'artefice ne formò subito co del bigliardo, ec. Il giuoco di
pklle simili, e ne vendè in tanta puro azzardo e quello che dipeli*
GIÙ ! i t

de unicamente o (juasi unicamen- linguaggio comune s'intendono lut-


te dalla fortuna, come il giuoco ti i divertimenti che si danno al
de' dadi, e molti giuochi di carte, pubblico, e piìi particolarmente le

ec. il giuoco misto dipende dalla rappresentazioni del Teatro (Fedi),


fortuna e dall'abilità ad un tem- opere in musica, commedie, trage-
po, come il picchetto, 1' ombre, i die, balli, ec. ,
pei disordini ca-
tarocchi , ec. Alcuni di questi gionali il piìi delle volte da sii

giuochi non sono cattivi per sé filiti spettacoli li fecero condannale


perchè siccome una perso-
stessi, non solamente dai concilii e dai
na può cedere il suo denaro ad padri della Chiesa, ma altresì dai
un'altra assolutamente, e senza pagani. Neil' anno 4°° dopo la
condizione , così può» la persona fondazione di Roma, censori i a-
medesima darlo sotto una condi- vendo proposto al senato di far
zione, sia che questa condizione costruire un teatro di pietra, Sci-
dipenda dall' industria, sia che di- pione dimostrò che gli spettacoli
penda dall'azzardo. Ma il giuoco avrebbero indubitatamente corrot-
di puro azzardo viene proibito ai to romani quindi il senato fece
i
;

laici, e particolarmente agli ee- vendere i materiali preparati per


clesiastici, tanto dal diritto civile, la costruzione del teatro. Ovidio
quanto dal diritto canonico. Che nella sua famosa apologia diretta
i giuochi di risico furono proibì- ad Augusto, confessa che i giuo-
ti severamente colle leggi della chi sono semenze di corruzione,
Chiesa non solo ai chierici , ma ed esortò quel principe a soppri-
anco ai fedeli, ciò si conosce dal mere teatri Seneca Dell' episi.
i .

canone 42 ° 35 degli apostoli, \ II, sostiene che non avvi nulla


e dal canone 79 del concilio di di piìi buoni costu-
contrario ai

Elvira tenuto verso I' anno 3oo. mi, quanto l'assistere a qualche
Avvi un titolo speciale nelle Pan- spettacolo. Tacito nel lib. f\, ca [>-
dette contro i giuochi d' azzardo. 8 de' suoi Annali riferisce le la-
Il IV
concilio Lateranense celebra- gnanze che facevano più saggi i

to da Innocenzo III, can. i(S, si tra romani, quando furono dal-


i

esprime in questi termini riguardo la Grecia condotti a Roma gì' i-

agli ecclesiastici : Clerici ad alea» strioni dicendo tra le altre cose,


,

vel ta.rillos non ladani, nec lui- che buoni costumi lasciali dagli
i

jusmodi ludis inlersint. Il concilio antenati si sarebbero totalmente


di Trento ed concilii provinciali i corrotti. Lo slesso Tacito conside-
ripetono la stessa cosa. Scriveva rava l'avversione dei germani pei
uno, che avea perduto al giuoco gli spettacoli, come una delle cau-
delle carte : « Tale trovato che se della purezza de' loro costumi.
favorisce e incoraggia 1' ozio, è Il celebre Solone, legislatore d' A-
pernicioso per la civil compagnia; tene, oppose allo stabilimento dei
si

tristo rimedio contro la noia, ri- teatri, dicendo che Se si fossero tolle-

medio peggiore del male medesi- rali, ben [nesto avrebbero corroili

mo; passione funesta che la ger- i costumi, ed infievolito il »igi

mogbare tulle le altre, rovina la delle leggi; e Plutarco attribuì


salute, e inelle a secco la borsa."' la corruzione e la rovina di quella
In quanto agli spettacoli, che nel possente repubblica, .dia smai
284 GIÙ GIÙ
degli ateniesi per gli spettacoli . fulminando la scomunica ai prin-
A Sparta non erano tollerati. Seb- cipi e magistrati che li permetles -

bene la sacra Scrittura non proi- sero, e a qualunque persona che


bisca gli spettacoli, implicitamente si esponesse al pericoloso cimento.
sempre li condanna. Essendosi Gia- Così pure privò con tal bolla di
sone impossessato della carica di sepoltura chiunque in
ecclesiastica
sommo sacerdote, e volendo inte- detti giuochi restasse morto, e sog-
ramente corrompere il popolo e- gettò eziandio alla scomunica gli
breo, non trovò mezzo più effica- ecclesiastici, sì regolari che secolari,

ce per riuscirvi, quanto quello di che vi assistessero. Però il successore


stabilire in Gerusalemme gli spet- Gregorio Xllf, ad istanza di Filippo
tacoli della Grecia, e disgraziata- II redi Spagna, levò le censure della
mente ottenne il suo intento. Ter- bolla perciò che riguardava i lai-
tulliano condannò gli spettacoli per- ci ed i militari; ma vietò che ta-

chè fomentano le passioni sono , li spettacoli si facessero nei dì fe-


contrari ai doni dello Spirito San- stivi. Lo stesso Gregorio XIII nel-
to, incompatibili cogl'impegni con- l'anno i5y3 proibii ridotti de'giuo-
tratti col battesimo, e coll'obbligo chi, non solo ai plebei ma auche
che ha ogni cristiano di riferire ai nobili, alcuni de'quali nell'onore
a Dio tutte le sue azioni, e di vi- e nella roba gravemente puniti.
vere in una disposizione continua Sisto V nel i586 promulgò uu
di preghiera, di attenzione, di vi- severo editto contro le fraudi che
gilanza e di penitenza. Le pode- si commettevano colle carte da
stà ecclesiastiche e secolari tollera- giuoco e coi dadi , chiamate al-
no gli spettacoli come tollerano lora baratteria. Innocenzo XI, e-
una infinità di altri mali che non letto 1676, voleva essere so-
nel
possono efficacemente impedire. Veg- vente informato de' costumi della
gasi il Butler, Vite dei padri, dei nobiltà romana, e proibì giuochi i

martiri ec. a pag. 46 e seg. delle illeciti che dicevansi d'invito. In-
sue Feste mobili, sui giuochi e nocenzo XII del i6f)i fece casti-
spettacoli proibiti domenica, e
la gare varie dame per aver con-
durante la quaresima, con le os- travvenuto alla severa proibizione
servazioni sopra diversi giuochi che avea fatto de'giuochi d'azzar-
ed antichi spettacoli ; riportando do, e fece dar la corda ad alcuni
nell' ottobre a p. 3o6, il passo di birri, che corrotti col denaro non
s. Giovanni Grisostomo, quanto avevano denunziato i giuocatori
essi sieno pericolosi pei costumi. principali da essi scoperti. Clemen-
Il Pontefice s. Pio V con la te XI nel 17 19 ordinò ai vescovi
costituzione De salute, del primo di non permettere agi' istrioni e
novembre 1^67, Bull. Rom. t. IV, saltimbanchi di giuocar vicino al-

part. II, p. 4 02 > vietò con som- le chiese e monisteri, e nelle feste
mo rigore i pubblici spettacoli, e durante i divini uffìzi. Benedetto
giuochi de' tori e di altre bestie XIV nel 1742 con la costituzione
feroci, per cagione delle morti e Nihil profecto ,
presso il suo Bull.
dei pericoli ai quali in essi si espo- t. I,206, proibì gli spettacoli
p.
nevano i giostratori, ed anche per- immodesti, che dai giovani nudi
chè contrari alla pietà cristiana, in diversi luoghi delia Campagna
GIÙ GIÙ i 8

romana si facevano con iscandalo di Alessandro, Genial. Dier. I. IH,


ne'giorni festivi. Intorno agli spet- e. 1 1
, che lo stesso Dionigi tiran-

tacoli, come occasione prossima di no di Siracusa soleva divertirsi,

peccalo, abbiamo il trattato latino pilla et follicolo. Questo era uno


stampato in Roma nel iy52, del de'di ver tinnenti prediletti della no-
celebre p. Concilia domenicano, bilia romana, massime nel XVI
trattato che meritò l'approvazione e nel XVII secolo. M. A. Massi -
del medesimo Benedetto XIV, il mi, mentre giuocava a pallone nel
quale nel primo gennaio 1748, cortile di d. Virginio Orsini a Mon-
co n la costituzione Inter caetera, te Giordano, si turbò a vedere il

loco citato t. II, p. 37.5, protestò bargello di Roma, per essere reo di
a tutto il mondo ch'egli tollera avere avvelenato il fratello Luca:
gli spettacoli con sommo ramma- anche Onofrio Santacroce, che avea
lieo, avendo inoltre nelle dotte consigliato il fratello Paolo ad uc-
sue opere ognora combattuto gli cidere la madre, fu appostato dal
spettacoli come occasioni prossime bargello che fece daneh' uscire
di peccare. Pio VI nel 1788 proi- detto ove avea giuocato a
cortile
bì qualunque giuoco di azzardo pallone. Ciò accadde sotto Gemell-
ile' luoghi pubblici, per rimovere Vili. Nel 161 1 1' ambasciatore
tutti gì' inconvenienti che ne de- di Spagna per diporto andò a giuo-
rivano. Dipoi nel 1790 con le care alla pilotta nel cortile del
pene più severe, e con la multa cardinal Farnese con un cavaliere
di cinquecento scudi vietò i detti di Malta, avendo l' ambasciatore
giuochi d'azzardo, da' quali spesso guadagnato duecento cinquanta scu-
provenivano V intera rovina delle di d'oro. Nel palazzo Bentivoglio
famiglie, il dissipamento della gio- ora Rospigliosi vi furono forni ili

ventò, le risse, i più enormi de- tre cortili, uno per la cavallerizza,
litti. Le leggi odierne sui giuochi l'altro pel giuoco del pallone, il

proibiti sono note. terzo per quello della pilotta. An-


Si disse giuocare alla Pilotta, il tonio Scaino fece un trattato sul

giuoco che si faceva con una pai- Giuoco della palla , Venezia pel
la mezzana, che si gonfiava come Giolito 1 555. Pollocronio Clivola,
il pallone. Forse la piazza della Vi- Jl giuocopallone, Venezia del
lotta in Roma Qui-alle radici del l65o. Francesco Saverio Quadrio,
riuale, avrà preso tale denomina- t. citerà intorno alla sferislica
zione dal sito ove si giuocava al- sia giuoco della palla degli anti-
7
la pilotta. Buon., Fior., scrive: noi chi, Jean
Milano 1 *> 1 Pierre -

lioninio tre ore o quattro alla Burette: Meni, patir sereir à l'hi-
pilotla. Svelonio, e. 83, disse che stoire de la spheristique 011 de hi
Augusto ej crciiatioui s campeslres paumc des anoiens, nel tona. II

equorum, et armorum , statini post delle Mem.de l'.lcad. des Tnscr.


civiltà bella omisil; <t ad pilam 197. Il giuoco dell'oca è quello
primo, follicolitnit/iie transiti. Mi- che si la eoo c\\.\c dadi, sepia una
crab., Satani. I. Il, e. 6, ci atte- tavola dipinta in sessantatre 1
1-

sta,the Caio Cesare Caligola giuo- se, in giro a spirale, come spic-

cava alla palla con L Cecilia ('1.1111 sano Antonio .Mani Biscioni, e

malico. Così rilevasi da Alessandro Ciò. Battista Fagiuoli. Giuseppe


ifh> GIÙ GIÙ
Bernei'i descrisse in versi il giuo- progresso di tempo di venne un gin-
co dell' oca, e quello della canna- nastico esercizio ed un gradilo sol-
lìendola o altalena, e si leggono lazzo della romana plebe, e degli
nelle sue poesie stampate dagli abitanti de' luoghi vicini a Roma.
accademici Infecondi di Pioma 1678, E infatti consiste questo giuoco
1679. prediletto nominata gente,
della
In quanto al giuoco dell'alta- nel sospendere per mezzo di quat-
lena, cannofiena o cannafiendola, tro funi da un architrave una ta-
(Uncino alcune erudizioni. Esso era vola sulla quale siedono ordinaria-
praticato in Roma nei sei giorni mente cinque o sei donne, e nel-
delle ferie latine, è consimile alla l'estremità della tavola due ritte
fèsta dell' oscilla/ione, istituita in in piedi sono la causa motrice del-
Atene, secondo Igino, per imitare l'alternato molo, che serve alla di-
d moto del corpo di Etigone mo- scesa all' innalzamento della ta-
ed
glie d'Icaro ucciso dai pastori in- vola ambulante: mentre succede
ebbriati, messa in furore da Bac- l' altalena o cannofiena, le donne
co irato, ed appesa ad un laccio; allegramente suonano il tamburel-
alludendo questa oscilla/ione alla lo e cantano e ripetono ritornel- i

instabilità della vita umana e del- li o canzoni con dialetto plebeo e


la fortuna, che dall'alto al basso, piacevolissimo, cui fanno eco i cir-

e dal basso all'alto a vicenda al- costanti. In altri luoghi l'esercizio

za e deprime i mortali. Narra la e sollazzo dell'altalena si fa presso


mitologia che Ebaio re di Laeo- a poco quale qui lo descrivemmo.
nia padre d'Icaro e di Penelope, Era un tempo V alialena una mac-
imparò da Bacco l'uso della vite, e china militare formata d'una trave
diede a bere il vino a'suoi sudditi, alta ficcata in terra ed in cima
che restandone inebbriati, e temen- bilicata un'altra trave più lunga
do in questo stato di essere stati per traverso, ed in tal modo com-
avvelenati, uccisero Icaro . Com- messa che un capo si china e l'al-
messo tal delitto seguì la morte di tro si leva in alto. Da questa mac-
Erigone, la quale per compassione china vuoisi derivata la prima in-
idi tlei trasformarono nel seguo ce- venzione dei telegralì.

leste di Vergine. Quindi gli dei Guglielmo Manzi ci hato un e-

ispirarono alle mogli degli uccisori 1 udito Discorso sopra gli spettaco-
d' Icaro implacabile e furioso ri- li, le feste, ed il lasso degli italia-
sentimento: consultalo dai rei l'o- ni nel secolo XIV , con note ed
racolo, venne ordinato iu espiazio- illustrazioni, Roma 18 8. r Diverse
ne del delitto 1' istituzione delle erudizioni sugli antichi giuochi -1

feste d'Icaro, coi giuochi chiamati leggono nelle opere di Filippo Buo-
da lui icarii, e si celebravano don- narroti sui Vasi antichi di vetro,
dolandosi sopra una corda attacca- e sopra i Medaglioni antichi. Il
ta a due alberi in memoria della Cancellieri nelle sue opere parla
violenta morte di Erigono. Da ciò dei giuochi popolari di Roma,
derivò la onore di Bacco
festa in massime in quella intitolala il Mer-
presso latini, che avcano per co-
i cato, per le strade, nel Tevere,
.stume di dondolarsi sopra una cor- nel lago a piazza Navona, in di-
da attaccata a due pini, che iu versi tempi. Ivi, a p. 17, tra le co-
GIÙ GIÙ 187
se curiose riporta l'iscrizione d'un namlìoliy e d' alcuni altri giocolaci
facchino di detta piazza, sepolto de tpt, di parla s. Gio. Grisoslomo.
nella chiesa tli s. Onofrio, ove si Il Marangoni , Delle cose gentile-

legge: et digitorum dimicatione sin- sche, coli' autorità del Baldetli a


gulari. Indi elice che da Nonno p. 38o riporta alcune ci udizioni
l'anopolita, Dionysiacorum I. 34, sui giuocoli fanciulleschi affissi ai

siamo istruiti, che Imeneo figliuo- loro sepolcri.


lo tli Lacco e di Urania, ed ancor In Roma nel 17G8 dal Barbiel-
Cupido figlio di Giove e di Venere, lini fu pubblicato un importante
talvolta si dilettavano giuocare a mo- opuscolo con questo titolo: Trat-
ra o morra, che il Dizionario detta tato de giuochi e de* divertimenti
lingua italiana definisce : Mora, si permessi o proibiti ai cristiani. In
dice un giuoco noto, che si fa in questo libro si dice che gli onesti
due, alzando le dita d'una delle divertimenti sono in qualche manie-
mani, cercando d' apponi che
e ra necessari all' uomo ,
attesa la

numero siano per alzare tra tutti e debolezza del suo spirito e del suo
due, onde fare alla mora, in lati- corpo non : i santi gli hanno dis-

no mirare digitis. Nel suo opusco- approvati, purché vi sia la debita


letto sulle Sette cose fatali di Ro- moderazione. Che i giuochi di pa-
ma, il Cancellieri riporta a pag. role, e i motti piacevoli inai sono
68 e g3 questi autori che scrisse- indegni de' cristiani : i santi mede-
ro sul giuoco antico della morra. simi se ne sono servili, ma è mol-
Jo. Pacichelli, Ludus paris aut to difficile l' usarne bene e discre-
impari» morrac, in Chirolilurgiae, tamente. Indi traila delle specie
cap. XII, p. c)7- Spanhem. ad i degli spettacoli teatrali, come con-
Aristoph. Pintura, 8, 818. Mura- trari alla perfezione cristiana e al-

tori t. I Analect. latin. 1 2 \ i


,
et la purità ile' costumi , onde unani-
interprete* ad Ilorat. 1. a, sat. 3, me lu il consenso de' più gravi
v. ifò. A p. 35 il Cancellieri ag- autori in condannarli. Delle com-
giunge, che si apprende da s. Giu- medie piavate de' collegi e moni-
stino martire, nell'epistola a Zena, steri. De' balli, delle maschere ed
che si usava di fare il giuoco di altri divertimenti carnevaleschi. Dei
imo che rappresentasse la persona giuochi di fortuna detti comune
d' Oreste, di statura gigantesca, fa- mente di resto ; dell' invenzione dei
cendolo camminale sopra de tram- medesimi, e del sentimento unani-
pani (come vediamo una siffatta me de' gentili in condannarli, come
maschera nel carnevale di Roma), pur fecero i santi padri, gravi au-
cai una fàccia mostruosa ed un , tori, e le leggi civili e canoniche,
ventre pieno di stracci o ili paglia, essendone il guadagno illecito. Che
(In- andasse gridando a gran voce, si; i giuochi d'industria e di 1 sei -

(aule restassero spaventali i fanciul- eizio sono per sé stessi leciti , si

li e le persone semplici, e si desse devono però osservare varie circo-


spasso alle brigate : quindi cita il stanze, che potrebbero renderli in-

p. Menochio, che nelle Stame di- convenienti ed dienti. Tratta a\\

ce aver irati. ilo de' giocolar! ./<- coi a «lei ili v ii timenti della pese 1 1

inlnhi. Nel toni. Ili, p. della Cai < ia (


I < >li ). e quali
il p. Mcuocfaio discolie Di.Ui fu* 11 1 1 pi oibita , del giuoco del /
.88 GIÙ GIÙ
io {Vedì\j della musica e del i santi o le cose sacre in testimo-
canto; delle conversazioni e de'con- nio per corroborare il proprio det-
viti ; del lusso e delle spese super- to; atto di religione per le cose
flue che fanno pei divertimenti,
si che si affermano o si promettono.
con danno grande al pubblico ed Il Bergier così definisce il giura-
alla religione. Conchiude che l' e- mento : giurare è prendere Dio in
suberante attacco ai giuochi e di- testimonio della verità di un di-
vertimenti è cattivo, ed anche tal- scorso, o della sincerità d' una pro-
volta peccaminoso, essendo la vita del messa, e fare una imprecazione
cristiano di penitenza e mortifica- contro sé stesso se si mentisce, o
zione. Nell'anno Alcuino Al- 79 r se non si adempie ciò che si ha
bino nelT epist. 107 detestava Spe- promesso : dunque questo è un at-
ctacula et diabolica figmcnta, con to di religione, con cui si professa
aggiungere Nescit homo, qui lu-:
di temer Dio e la di lui giustizia.
stri ones, rnimos , et saltato res in- I giuramenti cominciarono, secondo
troducit in domimi suam ,
guani alcuni autori, a stabilirsi quasi nel-
magna eos immundorum sequilur l'epoca medesima che gli uomini
turba spirituum. Cosi nel concilio cominciarono ad ingannare; quin-
Cabilonense II dell' 8 3 è fatta 1 di i poeti dissero il giuramento fi-

menzione Hislrionum sive scur-


: glio della discordia. Allorché la
raruni et turpium seu
_,
obsceno- fede non
appoggiò più se non
si

ruin jocorum. Anco Agobardo ar- che sopra semplici promesse , non
civescovo di Lione nel lib. De di- solamente il giuramento diventò
spens. , circa l'anno 836 così scri- una specie di caparra delle prote-
ve: Inebriai histriones, mimos, tur- ste, ma quella caparra medesima
pissinwsque et vanissimos joculato- non presentò un appoggio sufficien-
res, quum pauperes Ecclesiae fa- te alla sincerità e il giuramento ,

nte discruciali inle.rcant. Neil' 816 in appresso fu di necessità accom-


il concilio d' Aquisgrana col cano- pagnato da certe formule, da cer-
ne 83 ordinò: Quod non opor- te cerimonie e solennità che ne ,

tcal sacerdotesaut clericos quibus- dovevano guarentire l' inviolabilità.


cumque spectaculis in scoenis, aut Del giuramento tuttavolta ne ab-
uupliis interesse j sed antequam biamo alcuni esempi fra i più sin-
Thymelici ( cioè gì' istrioni, musici ceri adoratori del vero Dio, e
mimi ) ingrediantur , exurgere sino dalla più remota antichità. A-
eos Convenìt, atque inde, discedere. bramo disse al re di Sodoma: « io
Atfche nel concilio Turonense del- levo per questo la mano innanzi al
l'anno 8 3, 1 7 coman- col can. si Signore, al Dio altissimo, possessore
'; e protestò con
da, che sacerdoti debbano hi-
i del cielo e della terra
sirionum turpium et obscenorum in- giuramento che non accetterà doni
solentias jocorum effugere. IlThieis dal medesimo re di Sodoma; ed
è autore del Traile des jeux et avendo Abimelecco esatto da quel
des diverlissemenls, stampato a Pa- patriarca, che gli giurasse per il
rigi. nome di Dio di non fargli alcun
GIURAMENTO juramenlum , ,
male, Abramo rispose : » io ve lo
jusjurauduni sacrameutum. Atto, giuro", e strinse seco lui alleanza.

del giurare o di chiamare Iddio e Elezier fece giuramento ad Abra-


GIÙ GIÙ 189
mo slesso, per il Signore del cielo zione de' gentili e de' giudei., ag-
e della che nel cercare una
lena , giunse una nuova proibizione di

sposa pel figlio Lacco, non sceglie- non giuraie senza necessità.

rà una cananea. Isacco rinnovò I primi cristiani non poterono


con giuramento l'alleanza fatta da acconsentire di fare il giuramento
suo padre con Abimelecco; e Gia- militare, e i giuramenti che si eri-

cobbe a vicenda giurò con Labano gevano in giustizia ,


quando s\ fa-

per il Dio che suo padre temeva. cevano in nome de' falsi dei, o in

Il modo usato da Abramo e da presenza de' loro simulacri, questo


Isacco nel ricevere il giuramento, sarebbe slato un atto d' idolatria ,

consistette nel porre la mano di però non ricusarono mai di fare


chi giurava sotto la loro coscia ; de' giuramenti, che non sentissero
ad esso furono date varie interpre- punto di paganesimo. Dice Tertul-
tazioni, che con grande erudizione liano giuriamo, non pei genii dei
:

sono riportate nelle Stuore del p. Cesari } ma per la vita , salute o


Menochio, p. 4 2 6, ca P- ^11, Qual conservazione dei Cesari, la quale
fosse l'origine e la significazione e più augusta di tutti i genii , es-
(V una cerimonia antica che chi sendo questi considerati demouii.
giurava mettesse la mano sotto la Il p. Mamachi che di ciò parici ,

coscia di colui a favore del anale De' costumi de' primitivi cristiani ,

giurava. Sembra che Dio abbia tom. I, p. 279, co' padri chiama
approvato 1' uso di giurare, confer- improprio il dire per dio Bacco,
mando con una specie di giura- per Diana, per Giove, dappoiché
mento le promesse che faceva ad i cristiani de' primi tempi stimava-
Àbramo, per cui si legge nella Ge- no di far male adoprando tali pa-
nesi e. 22, v. 16: Giurai per me role. Il Rinaldi danai, cccl. au.
,

stesso, dice il Signore, di benedilli 297 , n. 7 , dice che l' imperatore


e di moltiplicare la tua posterità. Massimiano volle costringere i sol-

In Israele questa era la forinola dati cristiani , di cui nella milizia


del giuramento: Viva il Signore, sempre ve ne fu gran quantità, a
ovvero, che il Signore mi punisca sacrificare ed a giurare sugli altari
se non faccio la tal cosa. Era di co' nemi-
virilmente combattere
proibito agli ebrei di giurare pel ci , ciòmai altri avevano esi-
che
nome degli dei stranieri , e Mosè gito da loro, massime il giuramen-
disse : Temerete il Signore vostro to se non secondo il rito cristiano,
Dio, servirete a lui solo, e giure- con la forinola riferita da Vegezio,
rete pel di lui nome. 11 prendere De re inilit. I. 2 , con queste pa-
invano questo santo nome è sper- role : » Giurano per Cristo Dio, e
giurare, siccome è detto nell' Eso- per lo Spirito Santo e per , la

do e. 20, v. 7, e nel Levitico e. <), maestà dell' imperatore , la «piale


v. Queste due proibizioni ri-
12. si deve dall' umana generazione
guardano egualmente giuramenti i secondo Dio, amare e riverire'.
che si facevano alla DI imo/, i dei Soggiunge lo stesso Vegesio \n- :
••

giudici per confermare un mutuo cora giurano soldati, che valoro- 1

contratto, e quei che si usavano nel samente formi inno quanto saia
parlare ordinario. Gesù Cristo ne] comandato dal! imperatore , che
vangelo, parlando •> comune istru* essi non inai abbandoneranno la
r ()o GIÙ GIÙ
milizia, ne ricuseranno di morire per secondo lo stile di quel tempo-
la romana repubblica'-'. 11 Pagi in Racconta il Rinaldi all'anno 5g2,
critic. Bamn. ad an. 5Y)5, n. 8, num. 1 4? che secondo il costume
cap. 9, sulle traccie della legge Vili giunsero a s. Gregorio I diverse
del codice Teodosiano dimostra, appellazioni, essendo allora in vi-
essere stato uso de' cristiani il
in gore la pratica che il vescovo ac-
giurare per salutem et Victor inni cusato alla Sede apostolica, e chia-
imperatonim , quantunque in sen- mato da essa, se non meritava di
so assai diverso da quello che fa- essere condannato, era costretto per
cevano gentili, siccome prova
i la sua purgazione giurare sopra il

r Assemanui, Art. watt, occìdcnt. corpo di s. Pietro, come fece Leo-


tonti. II, pag. 4 12 - ne vescovo di Catania. All'anno poi
S. Cornelio Papa del 254 dicesi a- 924, n. 9, narra che avendo El-
ver ordinato, che niuno domandasse fredo congiurato contro Etelstano
giuramento dai chierici, se non fosse re d'Inghilterra, portatosi in Roma
in confermazione della fede; che per difendersi col giuramento alla
chiunque giurasse sa rebhe cosa onesta presenza di Papa Giovanni X, ma
il farlo digiuno, e che niuno fos- spergiurando avanti l'altare di san
se costretto a dar giuramento pri- Pietro, cadde subito a terra, e do-
ma di aver quattordici anni di età. po tre giorni mori nella scuola
V. il cap. Honestutn ctiam, 11, degli angli.
q. 5. Il Pdnaldi all'anno 449> "• La religione fu sempre la base
12, osserva ch'era cosa insolita del giuramento, e allorché essa de-
richiedere il giuramento dai ve- generò in idolatria, si giurò pei di-
scovi, narrando che nel sinodo di versi idoli. In questo modo gli e-
Costantinopoli, per ordine dell' im- gizi giuravano pei loro dei Iside
peratore, Macedonio tribuno e no- ed Osiride, ed ancora per Anobi,
taro, avendo richiesto ai vescovi per il bue Api, per il coccodnllo,
che dovessero giurare intorno alle per l'aglio e per il porro o altre
cose appartenenti alla causa di piante, oggetti del loro culto su-
Etiliche, Basilio vescovo di Seleu- perstizioso. I persiani prendevano
eia ottenne che non fossero a ciò in testimonio il sole; gli sciti giu-
costretti, dicendo eglinon esservi ravano per l'aria e per la scimi-
memoria che si domandasse mai tarra, che forse riguardavano co-
ai vescovi il sacramento, cioè il me principali divinità. In Atene si
giuramento. All'articolo Giudizii di giurava il più delle volte per Mi-
Dio, Prova o Purgazioni, dicem- nerva, dea tutelare della città; in
mo, che il giuramento è l'unica Isparta si giurava pei gemelli C 1-

purgazione canonica ed antichissi- store e Polluce discendenti per par-


ma che sia ancora in vigore, ed te della madre loro dai re del pae-
ivi riportammo alcuni esempi del se; e nella Sicilia giura vasi per Pi o-
modo come si praticò qual purga- serpina. In Roma le vestali giura-
zione di calunnie apposte. Accusa- vano per la dea Vesta, alla qui le
to il Pontefice Alessandro II dal- erano consagrate le donne mari- ;

l' antipapa Onorio II di simonia, tate per Giunone, che presiedeva


nel concilio di Mantova dell' anno alla pace e alla felicità dei matri-
10G7 se ne purgò col giuramento, moni; i coltivatori giuravano per
GIÙ GII] i q i

inni', vendemmiatori pei fiac-


i stavano genuflessi, alzando e si< n-
co, i per Diana, gli a-
cacciatori dendo usano per toccare l'aliare,
la

manli per Venere e Cupido suo e gli oggetti che vi si erano col-

figlio. Giuravasi anticamente non locati, come l'evangelo, la croce, le


solo per le divinità, ma ancora reliquie e cose simili.
per tulio quello die apparteneva Per legge comune nel prestarsi
al loro impero o al loro cullo, per il giuramento si toccano santi i

i loro templi, per gli attributi del- Evangeli (Fedi) proferendo le ,

la loro divinità, e per le armi di parole: Iddio ini aiuti, e fjuesti

cui particolarmente erano munite. santi evangeli. Si pratica che nel-


IVelle Salire, ài Giovenale trovasi l'emettere giuramento un uomo
il

un lungo catalogo delle armi degli deve stare piedi toccando I' e-
in

dei, per mezzo delle quali le per- vangelio col pollice e gli altri due
sone accostumate a giurare sfor- dili della mano destra aperta, e
zavansi di aggiungere peso alle lo- gli altri due cioè l'anulare e il

ro asserzioni. » Un uomo, die' egli, mignolo, piegati sulla palma della


di quel carattere, sprezza e con- mano, e se mancassero detti diti
fonde ne' suoi giuramenti
o i ragsi polla adoperarsi la sinistra. Se è
OD
del sole, i fulmini di Giove, la donna appresserà la sinistra al

spada di Marte, le freccie di A- petto, e colla destra giurerà. La


pollo e quelle di Diana, il triden- mano presso gli antichi era il

te Nettuno, l'arco di Ercole


di simbolo della lede, che solevano
e la lancia di Minerva, e final- alzare giurando; la mano deve.
mente tulle le armi che si tro- essere la destra, la quale non è
vano negli arsenali del cielo, se- solo segno di fede, ma anche di
condo fabbricatori delle favole."
i promessa, ed è segno di ossequio
Valkenaer pubblicò nel ij55 un' o di soggezione, e segnatamente
opera sui riti osservati dagli anti- era rapporto ai servi, che se man-
chi ne' giuramenti massime dagli ,
cavano alla fede veniva loro am-
elici e dai greci. Narrasi, che putata la destra. Vedi dir. Luci.
partendo gli antichi franchi per la Crell., De j'ure inanimi, et poetiti

guerra, giurassero di non riveder- in jndicio criminali, imprimi* am-


si se non dopo avere vìnti loro i
putalione, Lipsiae 704.
1

nemici , e si noia che questo giu- 11 giuramento che una volta


ramento pronunziarono allorché Clo- si prestava dai secolari, era di-
doveo I li condusse contro Alari- stinto da quello che si preslava
io Essi avevano altresì il costu- dagli ecclesiastici. Pei laici vari e-
me di agitare e di scuotere in rano i modi di giurare; i sacerdo-
alto le loro spade,
allorché impe- ti s interrogavano per la santa con-
gnavansi giuramento ad ese-
con sedazione semplicemente. Oggi si
guire o far eseguire qualche azio- p« sta dai s icerdoti toc* ato il pet-
ne. li. un hi,
I dopo aver abbrac- to, e dovendosi prestare in cinse
ciato il cristianesimo giuravano
,
gravi si toccano anche gli evange-
d'ordinario in qualche luogo sacro li, dai secolari toccate le Scritture.
siili' evangelo, sulla croce e sulle Dai vescovi e dai cavalieri si

reliquie de' santi, ad esempio degli presi 1 toccando la croi e, « <l in


altri cristiani. In quella cerimonia certi casi, secondo le varie l'unno-
! (
)
>. G l i GIÙ
le,toccano anche i santi evangeli. e del capitolo, non sugli evangeli,
Anticamente, e qualche tempo an- uè potevano una volta rilasciarlo,
che dopo s. Agostino, il giuramen- né riceverlo in cose spirituali. In
to si prestava al sepolcro dei san- oggi per altro si ammette secondo
ti, e particolarmente sopra il cor- la costituzione di Bonifacio Vili.
po dei principi degli apostoli , e Parimenti potrà rilasciarsi dalle
sopra le reliquie dei martiri, di università, collegi, corporazioni ec.

che eruditamente tratta il p. Rui- col mezzo de'loro economi, sinda-


nart. Per cosa di poca conseguen- ci e procuratori, tutte le volte che

za hastava la fnóv. e l'assertiva, e ne abbiano speciale mandato.


la fede del giurante, e hastava di Il Rinaldi all'anno <%2, tium.62,

toccare il lem ho della veste, o col riporta il modo osservato nel giu-
prendere in mano, e rendere o- rare nei conci di che parlammo
lii,

stensihile una qualche moneta ove pure all' articolo Concilio. Narra
era impressa la croce o l'immagi- che avendo s. Nicolò I scomuni-
ne di qualche santo. La congrega- cato Giovanni arcivescovo di Ra-
ema-
zione della sacra inquisizione venna, raccolse un sinodo di mol-
nò un decreto con l'approvazione ti vescovi, e tre volte fece denun-
di Leone XII, che gli ebrei in ziare a Giovanni che vi si recas-
cause giudiziali, o in contratti se a rendere ragione di sé ; e
ove interviene il nolaro debbano portatosi al concilio Giovanni, il

prestare giuramento toccata l'an-


il Papa lo accolse con misericordia.
tica sacra Scrittura, e debbano pre- « Allora Giovanni, presa la carta
starlo non nelle loro sinagoghe, là dove già in tempo della consa-
oralorii, o scuole, ma nel tribu- crazione avea fatto la scrittura del
nale o in altro luogo dal giudice sacramento della fede con parole
o dal notaio destinato ed in , ambigue e confuse la , formò se-

presenza di essi. In quanto al condo la consuetudine de' suoi an-


giuramento di calunnia di cui , tecessori. E salito nella casa chia-
abbiamo tra gli altri Tractalus de mata Leoniana , ove il beatissimo
jtiramento caltimniae di Del Re, da Pontefice risiedeva co' vescovi e coi
esso una volta si eccettuavano gli preti, assistendogli molti baroni e
ecclesiastici, che non potevano co- principali, pose l' istessa scrittura
stringersi a giurare, e volendolo sopra la vivifica croce di Gesù Cri-

fare vi occorreva, se erano vescovi, sto, e sopra i sacri sandali di lui,

il permesso del Papa, se altri ec- e sì ancora sopra il libro degli


clesiastici minori, quello del pro- evangeli, e tenendola in mano giu-
prio superiore. Lo che fu stabilito rò, udendo una moltitudine innu-
dall' imperatore Marciano, e con merabile di gente concorsavi , che
più legittima autorità decretato da egli avrebbe osservato sino all' ul-
Lucio III, il quale ordinò che i timo spirito quanto vi si contene-
chierici dovessero nelle proprie cau- va, ed ancora egli stesso la lesse
se giurare di calunnia; indi con- nel cospetto di tutti , e porsela al
fermato da Gregorio IX in ordi- sommo Nel dì seguen-
Pontefice ".

ne ai vescovi , che però furono te nella basilica Lateranense s. Ni-


autorizzati nelle cause proprie di colò I con tutti i vescovi e clero
giurare, ma nella propria coscienza ricevette l'arcivescovo, il quale pur-
GIÙ GIÙ i
93
gossi dell' eresia di cui era stato che si usano fra noi per quelli che
incolpato, ed il Pontefice lo rico- fanno il giuramento testimonio ,

municò. Nel gran concilio di Costan- le alleanze e i trattati in cui ci

zo, adunato nel i4'4 P er estingue- leghiamo giuramento, anco coi


col
re lo scisma, dappoiché ad un tem- nostri nemici, testimonio finalmen-
po erano ubbiditi 1' antipapa Bene- te le ricerche de' nostri censori, i

detto XIII, Gregorio XII, e Giovanni quali non furono giammai più
XX11I, questi alla presenza dell' im- severi che in ciò che riguardava
peratore Sigismondo giurò di ri- il giuramento ». Il giuramento,
nunziare al pontificato, se altret- disse un sensatissimo scrittore, non
tanto facessero Benedetto XIII e impedisce tutti gli spergiuri, ma
Gregorio XII. Ciò avvenne nella cat- attesta sempre che lo spergiuro è
tedrale, dopo aver celebrato la mes- il maggiore dei delitti. Molti sono
sa dello Spirito Santo e scenden- , gliesempi degli spergiuri puniti se-
do dal trono si pose in ginocchio- veramente da Dio; gli eretici pri-
ni avanti l'altare, ed accostando scillanisti sostenevano non essere
la mano al petto proferì le paro- peccato lo spergiuro. Gli eretici

le : Spondeo, vovo, et /uro. Tal- manichei avevano l'empio costume


mente s' intenerì l'imperatore, che di giurare falsamente, per occul-
alzatosi dal soglio, e deposta la tare quello che erroneamente cre-
corona, si prostrò ai piedi del Pa- devano. Nel concilio Valentino del-
pa, e lo ringraziò della generosa l'anno 855 fu proibito che fosse-
risoluzione anche per parte del ro costrette ambedue le parti dei
concilio; ma Giovanni non atten- litiganti a giurare, essendo così ne-
dendo poi il giuramento fu de- , cessario che uno spergiurasse. Il
posto. AH' articolo Gregorio XII diritto canonico pronuncia le pene
si dice com'egli avendo giurato di seguenti contro gli spergiuri. i.°

non crear cardinali, per nuove Colui che spergiura, o che induce
ragioni credette poi di crearli, di- un altro a spergiurare, deve di-
chiarando con apostolica autorità giunare quaranta giorni a pane
non essere tenuto al giuramento. ed acqua, fare in seguito sette an-
Alcuni filosofi capricciosi dissero ni di penitenza, e finalmente non
che giuramenti sono inutili, che
i cessar mai dal farne penitenza pel
quegli il quale non teme di men- rimanente di sua vita. 2.° Lo
tire, non avrà orrore di spergiura- spergiuro dev' essere privato dal
re. Ciò non è sempre vero ogni : giudice, nel paese dove ciò può
uomo conosce benissimo che lo aver luogo, dei benefizi eh' egli
spergiuro è un delitto più grande possiede, ed essere dichiarato ina-
della menzogna poiché
semplice ,
bile a possederne altri. 3." Lo
aggiunge l'empietà alla mala fede. spergiuro non è neppur ammesso
Dice Cicerone , De otjic. 1. 3, e. dopo la sua penitenza ad essere
3i, « che non vi è vincolo più for- testimonio. 4-° Lo spergiuro in-

te del giuramento per impedire a- contra l'infamia quando il suo de-


gli uomini di mancare alla fede litto è noto. Nello stile popolare
ed alla parola che diedero; testi- si chiamano giuramenti non solo
monio la legge delle dodici tavo- tutte le forinole nelle quali ado-
le, testimonio le sacre formule prasi direttamente o indirettameii:
voi,, xxn i3
i
94
G,u GIÙ
te il nome di Dio per conferma- adunò un concilio, e maturamen-
re ciò che sianco le dice, ma te esaminata la cosa, il principe
bestemmie, le imprecazioni che fac- ottenne di essere sciolto dal giura-
ciamo contro noi stessi o contro mento per le ragioni riferite da
gli altri , anco le parole brutali Reginone abbate di Prum , che
ed ingiuriose al prossimo; tutto- viveva nel fine del secolo IX, ap-
ciò è evidentemente condannato presso Baronio ad an. 873, n. 1,

dall'evangelo. Gesù Cristo riprova le ed ecco come il cronografo scri-


imprecazioni fatte contro noi stessi ve. » Joannes Papa ini pera torem a

e contro gli altri. Il rispetto che juramento, quo se obligarat, au-


dobbiamo a Dio ed al di lui sau- ctoritati Dei, et s. Petri absolvit,
to nome ci deve impedire d'in- afhrmans nihil obesse quod ad ,

vocarlo per leggerezza , e tanlo mortis periculum evadendum coa-


più per collera e brutalità. L'abi- ctus fecerat, nec sacra mentu in esse
tudine del giuramento fra il po- dicendum, quod conlra salutem
polo è un avanzo della rozzezza reip. quamvis cum multis execra-
,

de' secoli barbari. Le cose che im- tionibus fuerat prolatum ". Altri
pediscono l'obbligazione del giura- esempi di scioglimento di giura-
mento risguardano la materia e mento, fatto dai Papi nella pie-
la persona. In materia impossibile, nezza della loro autorità apostoli-
vana, criminale, il giuramento non ca, sono iS. Gregorio
seguenti.
è obbligatorio. Una persona eh' II (Vedi), non potendo ottene-
vincolata dalla legge, o che non re dall' imperatore d' oriente Leo-
è libera, non può obbligarsi con ne 1' Isaurico che cessasse dal,

giuramento, e per conseguenza la perseguitare crudelmente il culto


mancanza della libertà e il divie- delle sacre immagini, e d'invade-
to delle leggi impediscono l'obbli- re le terre della Chiesa romana,
gazione del giuramento. Vi sono nel 730 lo scomunicò, ed assolvè
eincpje cose che fanno cessarne l'Italia dal giuramento fatto, e dai

l'obbligazione il cambiamento no-


'• tributi, come si ha dal Sigonio,
tabile di materia la remissisone ,
De regno Italie, lib. 3, ad an.
del giuramento, la commutazione, 726, p. 102, e dal Bellarmino,
l'irritazione e la dispensa. Sui giu- De Rom. Pont. lib. 5, cap. 6.
ramenti quando non obbligano è Ribellatasi perciò I' Italia , molte
a vedersi quanto decretarono i città si eressero in signorie priva-
Pontefici Innocenzo HI, e Boni- te, altre si dierono ai longobardi,
facio Vili ne' capitoli : Cum con- ed il ducato romano si sottopose
tingat, de furefur., e ()uann'is } de al Pontefice. AH' articolo Francia
pactis in 6. {Vedi) dicemmo come il Pontefice
L' imperatore Lodovico II fu s. Zaccaria depose il re Childeri-
fatto prigione da Aldegiso princi- co III e vi sostituì Pipino, auto-
pe di Benevento, e messo poi in rizzando i sudditi a riconoscere
libertàcon giurata promessa di il secondo; altri dicono che proi-
pace, e di non prender vendetta bì ad essi d' ubbidire a Childeri -
del gravissimo oltraggio. Andò Lo- co IH. Nella famosa questione del-
dovico Il in Roma, e ricorse al le investiture ecclesiastiche tra l'im-

Papa Giovanni Vili ; allora questi peratore Enrico IV, e a. Gregorio


GIÙ G1U i
95
VII (Vedi), avendo questi ado- datosi venne assoluto. Nella
il re
perato indarno per circa cinque biografia di Gregorio IX ( Vedi
)
anni i mezzi di amantissimo pa- si dice perchè quel Pontefice nel-
dre, adunò un concilio nel 1076, l'anno 1239 scomunicò l'imperatore
ove scomunicò l'imperatore, lo di- Federico lì, assolvette sudditi dal i

chiarò decaduto dal reame, e tutti giuramento, e sottopose all'eccle-


i sudditi di lui sciolti dal giura- siastico interdetto tutti i luoghi
mento di che aveano
fedeltà ; ciò dove il cesare si fosse recato. An-
già fatto agl'imperatori d'oriente che Giovanni XXII nel 32 5 assol- 1

altri Papi cioè s. Simmaco con


, vette popoli dal giuramento che
i

Anastasio I; s. Innocenzo I ad Ar- avevano fatto a Lodovico il Bava-


cadio, e i ss. Gregorio II , e Gre- io ,dopo avere ordinato pubbliche
gorio con Leone 1' Isaurico. Su
III preci con indulgenza, per l'estin-
questo grave punto va consultato zione dello scisma. Giovanni XXIII
il Bellarmino De potest. Sani. , nel 141 scomunicò Ladislao re di
1

Pont, in rei. temporalib. adv. Gu- Napoli e di Gerusalemme, lo pri-


glielrn. Barclajum , cap. 9; Sfon- vò di tali regni sciolse sudditi , i

drati , in Gallio, ^indicala , dis- dal giuramento, e pubblicò contro


sert. 2, § 2, p. 533 e 4^4 > ^" a* di lui una crociala. Gregorio XIV
tale Alessandro, Hist. eccl. saec. 6, nel 5p 1 rinnovò le scomuniche
1

toni. V, cap. 2, art. I, p. 3^2 ; i contro Enrico III re di Na varrà ,

Bollandisti , in annoi, ad Ada s. poi re di Francia col nome di En-


Greg. die a5 majff p. 616; e Go- rico IV , come calvinista e capo
ti,in Vindiciis Gregori VII, col- degli ugonotti ; lo dichiarò perciò
loquio XI, v\
14, p. G3r. Avendo decaduto dalla corona ed assoluti ,

Boleslao li re di Polonia fatto as- i sudditi dal giuramento di fedeltà.


sassinare s. Stanislao vescovo di Essendo la Scomunica ( Vedi )
Cracovia, lo stesso Gregorio VII
s. l'arma più formidabile colla quale
pronunziò il re decaduto dal trono, gli ecclesiastici difendono l'autori-
liberò dalla fede i sudditi, dichia- tà della Chiesa, e tremendi ne so-
rò incapaci di qualunque officio no gli effetti , è noto che implica
ecclesiastico sino alla quarta gene- la privazione dei diritti civili, e la
razione i discendenti de' complici, degradazione dagli onori posseduti
scomunicò l'indegno principe, e dal reo. Nel Diclalus Papae ( del
pose l'interdetto al regno. Nel 12 io quale parlammo al citato articolo
Innocenzo III scomunicò 1' impera- s. Gregorio VII ) o solenni sen-
tore Ottone IV per avere usurpato tenze, che acquistarono nome e
contro giuramenti fatti le terre
i vigore di leggi" , sono riportate
della Chiesa , e sciolse dal giura- le seguenti. All' arbitrio e nel-
mento i suoi vassalli , per cui i le mani Papa stanno le ir-
del
prìncipi della Germania elevarono segue imperiali del romano impero.
all' imperio Federico li. Inoltre nel È del Papa il giudicare monar- i

1212 Innocenzo III scomunico Gio- chi. Autorizzati dal Papa ponno i

vanni re d' Inghilterra, perchè op- sudditi accusare sovrani. Il Papa i

primeva diritti ecclesiastici


i indi , può sciogliere dal giuramento i
nel I2i3 libeiò suoi vassalli dal i sudditi ih un monarca malvagio.
giuramento di fedeltà ma eraen- , Paolo V nel i()o(3, con breve dei
i
96
GIÙ GIU
11 settembre, proibì ai cattolici di siastici, riprovato e condannato da
Inghilterra di prestare al re acatto- Pio VI nel 1 79 1 , massime col
lico Giacomo giuramento che
I, il breve diretto al cardinal de Brien-
questo principe aveva prescritto con ue poi deposto, cui lo rimproverò
f'ormola particolare a' suoi sudditi. per averlo prestato, se ne tratta
Conteneva quel giuramento il do- al voi. XXVII, p. 86 e seg. del
vere riconoscere ognuno qual su- Dizionario. Eseguita poi dal diret-
premo e legittimo re d' Inghilter- torio francese l'occupazione dello
ra lo stesso Giacomo I, per depor- stato pontificio e di R.oraa nel
re il quale non avea autorità alcuna 1798, con la detronizzazione e pri-
il romano Pontefice siccome né , gionia di Pio VI, con diversi pre-
anche di sciogliere per veruna sco- testi, fra' quali quello di non aver

munica i sudditi inglesi dalla sua voluto derogare alla condanna del
obbedienza, dovendo tutti detestare giuramento, il direttorio die a' suoi
come empia ed eretica proposizio- generali ordini pressanti per ob-
ne quella, che sostiene aver il Papa bligare i cardinali a giurare, od a
autorità di liberare i sudditi dal- rinunziare alla sublime loro digni-

l'ubbidienza de' principi dal mede- tà, e di arrestare chi ricusasse ob-

simo Papa scomunicati, anzi dover bedire; tranne due che rinunzia-
credere, che né romano Ponte-il rono , tutti gli altri preferirono i

fice, né verun altro può aver l'au- patimenti al giuramento. Oltre a


torità di sciogliere gli stessi sudditi ciò il direttorio incaricò i medesi-
da questa obbedienza. Il cardinal mi generali ed altri suoi rappre-
Bellarmino scrisse una lunga e ro- sentanti di esigere un formale giu-
busta lettera all' arciprete Giorgio ramento di odio eterno alla mo-
Blakuelle , nella quale dimostrava narchia, ed attaccamento indissolu-
non potersi prestare questo giura- bile alla repubblica francese e sue
mento, che l' arciprete credeva le- costituzioni, da tutti gli ecclesiastici

cito. A questa lettera rispose il re, e da quelli che sotto Pio VI aves-
occultando il suo nome col libro : sero occupato qualche posto distinto.
Triplici nodo, triplex cuneus, o sia Mentre nel 1799 Pio VI era
apologia prò jtiramento fidclitatis ; prigioniero nella Certosa di Firen-
onde il Bellarmino , lasciando il ze, ed appena venne in cognizione

nome supposto di Matteo Torti che in Roma da qualcuno erasi


col quale avea fatta la prima ope- prestato alla repubblica francese il

ra, confessò essere l' autore di essa, giuramento costituzionale, formal-


e con lunga e fortissima apologia mente lo condannò con due brevi,
rispose col suo nome al libro del l'uno in data de' 16, l'altro dei
re,e alla prefazione monitoria del 3o gennaio, che diresse a mon-
medesimo , nella quale impresa fu signor Francesco Saverio Passe-
seguito da altri scrittori , che non ri arcivescovo di Larissa, vicegeren-
ebbero minore zelo per la difesa te di Roma, ma che per la sua
della religione. Sul famoso giura- assenza furono consegnati a mon-
mento civico dell' Esposizione dei signor Ottavio Boni arcivescovo
principii della costituzione civile di Nazianzo che ne faceva le ve-
del clero di Francia, che l'assem- ci : questo prelato subito li pub-
blea nazionale esigeva dagli eccle- blicò con una sua dichiarazione iu-
GIÙ GIÙ i
97
dirizzata al clero romano, non prez- professori avevano giurato, aggiun-
zando la propria esposizione ;
giac- gendo incautamente che frattanto
ché in essi il Pontefice dichiarava si solleciterebbe la stampa delle ra-
siffatto giuramento illecito, secondo gioni che aveauo mosso i profes-
la risoluzione della congregazione sori a giurare , le quali in fatti
cardinalizia da lui a ciò deputata videro poco dopo la luce. Sventu-
quando era in Roma con monsi- , ratamente il prelato Boni fu cir-
gnor de Pietro per segretario. Ve- condato dai sostenitori del giura-
nendo quindi Pio VI io cognizio- mento repubblicano, quindi ingan-
ne che i reggitori della repubblica nato, per cui mise in giro una di-
aveano chiesto il giuramento ai pro- chiarazione ch'era contraria alla sua
fessori del collegio romano e del- istruzione precedente, e che fu vera
la Sapienza, temendo prevaricazioni pietra dello scandalo: essa iucomin-
e scandali, volle ripetere ed in- cia così: Essendomi giunto. Avver-
culcare l'apostolica sua decisione, titoPio VI del grave danno che da
mandando a monsignor Coni il ciò ne poteva derivare, non volle
breve, E giunto a nostra notizia^ tardare un momento a ripararlo. Spe-
de' 16 gennaio 1799- dì a'3o gennaio 1799 al preluto Boni
Intauto i francesi intimarono ef- un breve, che comincia colle parole
fettivamente ai professori delle due In mezzo alle cure e alle gravi
università della Sapienza e del col- tribolazioni, pieno di risentimento
legio romano di prestare il giuramen- per dimostrargli la sorpresa provata

to democratico, nella lusinga che do- per la sua ultima dichiarazione, ed in


po di loro gli altri ecclesiastici avreb- sentire il contegno de' professori ,

bero fatto altrettanto. Alcuni del col- e l'errore in cui erano caduti, dap-
legio romano, ed maggior numero in poiché l' istruzione non era una
quelli della Sapienza, non valutando pontificia decisione corn' essi avea-
le minacce e le promesse, non volle- no interpretato. Prescrisse il Papa
ro acconsentire. Provvidamente avea al prelato di ordinare a' professori,

Pio VI, per ovviare alla salvezza che in virtù di quella sauta obbe-
di tanti ecclesiastici, surrogato uua dienza eh' essi dovevauo al proprio
altra forinola di giuramento con- vescovo e capo della Chiesa, non
forme agli ordini del governo fran- accrescessero lo scandalo dato con
cese nella sostanza, ma diverso nel- pubblicare le loro pretese giustifi-
le espressioni, che lungi dall' offen- cazioni. Tuttavia essendo stato ri-
dere la religione, non compromet- tardato a notificarsi questo bre-
teva la coscienza di alcuno. La ve di riprensioni ed ammonizio-
proposta furinola fu dal governo ni , le giustificazioni furono dis-
rigettata, ed i professori non volen- pensate; ma il prelato Boni, do-
do incorrere in dispiacevoli conse- po alquanta perplessità ,
pubbli-
guenze protestarono di essere pron- cò il pontificio breve, annullan-
ti ad ubbidire nascendovi però , do formalmente e rivocaudo la
ostacolo per parte del pro-vicege- sua seconda dichiarazione o i-

rente. A questi prontamente scris- slruzione fatta sul giuramento il-

se il prefetto degli studi del colle- lecito. Questo atto porta la data
gio, significandogli che a seconda de'a5 febbraio dell'anuo 1799; laon-
della nuova pontificii istruzione i de quando profcssoii del colle-
i
j
98
GIÙ GIU
gio romano ne appresero il con- zìone delle avversità e patimenti
tenuto ,
sbigottiti inviarono uno di Papa Pio VI.
di loro alla Certosa per tratta- Nel pontificato di Pio VII l'ar-
re direttamente con Pio VI, me- gomento dei giuramenti che si vol-

diante una supplica nella quale le esigere dagli invasori divenne ,

scusandosi dell'errore commesso, più grave del precedente dopo che


siccome caduti sulla buona fede l' imperatore Napoleone avea tolte
della dichiarazioneemessa al pre- all' inerme Pontefice diverse Pro-
lato, imploravano che gli venissero vincie de' suoi stati. A tale effetto

prescritti i modi per riparare allo Pio VII dal cardinal prò- segretario
scandalo. Il Papa nella sua fer- di stato Gabrielli, fece comunicare

mezza mai ammise alla sua pre- ai vescovi di tali provincie, nel
senza il deputato, e la risposta che maggio 1808, delle istruzioni per
gli dare per monsignor An-
fece regolare le coscienze sul giuramen-
tonio Maria Odescalchi nunzio di to di fedeltà, ch'esigeva il governo
Firenze, fu in tutto conforme alla intruso. Pio VII dichiarò pertanto
pubblica ritrattazione del prestato illeciti i giuramenti illimitati im- ,

giuramento, prescritta nel secondo plicando infedeltà e fellonia verso il

breve. Allora sei professori con- legittimo governo; asscnfi però che
vinti del fallo commesso, poco dopo fosse dato ne' limiti di obbedienza
emisero la loro solenne ritrattazio- passiva, ben inteso che questa di
ne. Alcuni altri poi che aveano luipermissione non si potesse giam-
prestato il giuramento con delle mai interpretare per un'abdicazio-
restrizioni, e che poco sembravano ne della sovranità temporale. Pre-
disposti a ritrattarsi, non poterono scrisse quindi la forinola del giu-
resistere alle persuasive del Papa ramento in questi termini. « Io
il quale scrisse loro di proprio pu- prometto e giuro di non prender
gno , facendogli rilevare che la parte in nessuna cospirazione, com-
spiegazione eh' era stata fatta dai plotto o sedizione contro il gover-
magistrati sul giuramento che esi- no attuale , siccome altresì di es-

gevano, rendeva inutili tutte le ri- sere sommesso ed obbediente io


serve, onde o bisognava ritrattarlo, tullociò che non sarà punto con-
o restar separati dalla comunione trario alle leggi di Dio e della
de' fedeli. Ancora il Bolgeni, che Chiesa ". Inoltre il Papa non per-
siccome diremo difese il giuramen- metteva che si esercitassero , né
to, fece solenne ritrattazione, la qua- si accettassero impieghi da' quali
le fu poi divulgata in foglio vo- ne nascesse il riconoscimento del-
lante dalla stamperia Salomoni, e la usurpazione , e dichiarò che
fu ancora inserita nel numero 20 coloro che li accettassero incorre-
del Diario di Roma del 1800; rebbero nelle censure. Quanto pe-
per cui Pio VII perdonò al detto rò agi' impieghi che non impor-
personaggio lo scandalo dato. Su tavano riconoscimento acconsen- ,

questo giuramento repubblicano, e tì Pio VII che fossero accettati ,

sulle cose analoghe qui indicate, sempre per altro con dispensa del
con chiarezza e diligenza ne scrisse vescovo diocesano. In un'altra istru-
pure monsignor lìaldassarri nel to- zione inculcando la necessità di ri-
mo III, p. up e seg. della Rtia- fiutareil giuramento, quale si oi-
GIÙ GIÙ ,
99
geva dal governo intru<o, anche Pio Vili un breve del Pontefice
:

perchè si pretendeva estenderlo al- de' gennaio 1809 consolò nei


9
le leggi, tra le quali trovavasi com- loro patimenti que' gloriosi confes-
preso il codice civile, i decreti, e sori di Cristo. Veggasi il Pistoiesi ,

le organiche distruttive del


leggi nella T'ita di Pio FU, tom. II,
concordato. All'opposto Napoleone p. 226 e seg.
volendo esigere un giuramento pie- Dopo 1' imprigionamento di Pio
no ed illimitato, minacciò confisca- VII, che seguì nel luglio 1809, e
zioni di beni, e l'esilio a chi si l' intera occupazione di Roma e
ricusava.Durante tale conflitto, stato pontificio , la domanda dei
sembrò ad Eugenio viceré d'Ita- giuramenti di fedeltà che fece il ,

lia, aver trovato qualche tem-


di governo francese, immerse Roma e
peramento, perchè quelli richiesti le de' due dipartimenti
altre città
di giuramento, giurassero secon- in nuovi aftànni. La consulta ro-
do la forinola del concordato del mana che prevedeva le difficoltà ,
26 settembre i8o3. I due cardi- progredì con astuzia ad esigerli.
nali Brancadoro arcivescovo di Fer- Essa incominciò dai vesoovi, e qual-
mo, e Giovanni Castiglioni vescovo cuno giurò, come fecero quelli di
di Osimo e di Cingoli , ed alcuni Perugia, di Segni, e di Anagni,
altri vescovi , inviarono a Roma i ma tutti gli altri si rifiutarono.
vescovi di Jesi e di Cagli per con- Furono poscia tentati i canonici di
sultare intorno a ciò il capo della s. Giovanni e di s. Pietro di Roma;
Chiesa, il quale con una istruzione ma tutti ricusarono, tranne due.
de' 3o agosto, sottoscritta dal car- Indi fu intimato il giuramento ai
dinal Pacca pro-segretario di stato, parrochi, e meno pochissimi, tutti
e indirizzata a detti cardinali e ve- rifiutarono; gl'infermi furono cac-
scovi, partecipò la sua pontificia de- ciati in s. Calisto, gli altri depor-
cisione,che neppure il giuramento tati. Quando Napoleone seppe tal
contenuto nel concordato poteva sorte di resistenza, secondo la mas-
permettersi per la diversità delle sima da lui adottata, tutti ad un
circostanze, poiché nel i8o3 trat- colpo soppresse i vescovati e le
tavasi di provincie già passate sotto parrocchie dei renitenti, e li riunì
il dominio della repubblica italia- ai vescovati e alle parrocchie di
na, ai disordini delle quali volevasi coloro che avevano giurato ; laon-
porre un rimedio ; nel caso pre- de ne' soli due dipartimenti di Ro-
sente poi trattarsi d' un governo ma e del Trasimeno diecisette ve-
usurpatore che non garantisce, ma scovati andarono miseramente di-
rovi-soia le leggi della Chiesa, ed i strutti. Allora Pozzo di Borgo
principii della religione cattolica. membro della consulta ,
prese a
L' ira di Napoleone non mancò di giustificare i proibiti giuramenti,
colpire subito i vescovi obbedienti ed a questo proposito andò infil-
alla decisione pontificia ; vennero zando certi suoi sottili raziocini .

Strappati dalle loro diocesi il car- Ma il celebro canonico Muzzarelli


dinal Gabrielli vescovo ili Senigal- teologo della sacra peniteiuieria
lia, quelli di Ascoli, di Pesaro, di insigne per pietà e dottrina, dimo-
Fano, e di Montalto Francesco Sa- strò col suo voto, che il giiuumen-
verio Castiglioni, che fu poscia non si poteva ilare. In arrestato)
200 GIÙ GIÙ
e le sue carte si suggellarono. Uà pienamente esercitarsi senza offesa
consimile trattamento, e pel moti- delle leggi di Dio e della Chiesa.
vo stesso soffrirono, per non dire Dichiarò pure il Papa, che in quan-
di altri, i prelati Bussi poi cardi- to a coloro i quali già avessero
nale, e della Valle; indi tutti e assunti pubblici impieghi ,
perchè
tre furono deportati a Civitavecchia, fosse loro permesso ritenerli, posto
e gettati in dura prigione. Men- che tali impieghi abbiano le ri-

tre Pio VII nel 1810 era tenu- chieste prerogative, dovrassi di più
to prigione in Savona, ricevette esigere la ritrattazione di qualun-
dai causidici romani alcune inchie- que giuramento prestato, e
illecito

ste sul giuramento, la cui formola, la riparazione dello scandalo da ,

che sino dal 1809 esigeva il go- cui non potevasi dispensare per
verno francese era di questo te-
, qualunque motivo.
nore. « Giuro di non dire o pub- Vedendo per tale lettera ponti-
blicare come difensore o consultore ficia, intralciate le fila ordite da
cosa alcuna che sia contraria alle Pozzo Borgo, che affaticavasi in
di

leggi, ai regolamenti, ai buoni co- Roma a persuadere i chierici a pre-


stumi, alla sicurezza dello stato, star giuramento di fedeltà a Na-
alla pubblica tranquillità, e di non poleone, conobbe il bisogno di ri-
allontanarmi giammai dal rispetto correre a degli ecclesiastici, e se-

dovuto ai tribunali ed autorità gnatamente agli apologisti del giu-


pubbliche ". Quindi il Pontefice ramento nelle due epoche repubbli-
sul giuramento emise una ulterio- cana ed imperiale, quali tosto com- i

re dichiarazione, protestando che parvero in quella scena d'orrore. Fra


il giuramento di fedeltà , di asso- tanti si distinse, più per timore che
luta obbedienza ed indeterminata per sua volontà, come dimostrò
non poteva prestarsi essendo ille- nella memorata ritrattazione, l'ab.
cito. Confermò la decisione che Gian Vincenzo Bolgeni, che pub-
ad istanza dei curiali avea emana- blicò un voto a favore del giura-
ta la sacra penitenzieria, e dichia- mento che esigevasi dal governo
rò indispensabile che fosse appo- francese negli stati romani. Esso
sta nella formola del giuramen- riscaldò la testa di parecchi ; un
to qualche altra correzione, o li- folto 'sciame di pareri subentrò, e
mitazione più sostanziale , e che la ragione se non fu vinta del tut-
venisse ammessa da quella stessa to, un tempo interdetta
restò per :

autorità in cui nome si esigeva, per- il dà un sunto nel


Pistoiesi ne
mettendo a cagione delle circostan- tona. HI, pag. i3 e seg. Difensore
ze, che i suoi sudditi potessero as- del giuramento repubblicano fu e-
sumere quegl' impieghi civili e po- ziandio l'avv. Giuseppe Mangialor-
litici,che potevano esercitarsi senza di teologo e professore di gius ca-
giuramento alcuno, o col prestarlo nonico nell'università della Sapien-
secondo la formola da lui prescrit- za; ma aucb'esso riprovò quanto
ta, eccettuati però sempre gì' im- aveva sostenuto. Fra quelli che vi-
pieghi di ministro o esecutore nel- rilmente si opposero giuramen-
al

le aziende chiamate del culto o del to nomineremo Gio. Gen-


Battista
demanio , ed eccettuato insieme tilini, Luigi Maria Bacchetti, Lo-
pgui altro impiego che non possa renzo Iguazio Thjulen, Fraucesco
GIÙ GIÙ 20»
Gusta, Sono noie le resistenze di
ec. di quasi tutto l'orbe cattolico, e
s. Anselmo arcivescovo di Cantor- presieduto da Urbano II, fu de-
bery contro Enrico I re d' Inghil- cretato col cap. 17: Ne episcopus
terra, nell'assunzione al trono in vcl sacerdos alicui laico in mani-
luogo di Roberto I duca di Nor- bus Lo
ligiam fichli tatc.m faciat.
mandia di lui fratello maggiore; stessoUrbano II tre anni dopo ne
e note sono le ragioni dal san- tenne un altro in Roma nella ba-
to vescovo scritte ad Ernolfo prio- silica vaticana, al quale interven-
re, ed a Gandolfo vescovo Rof- nero molti parrochi, arcivescovi e
fense, esortandoli a non lasciarsi se- vescovi di diverse parti del mon-
durre circa il giuramento, né dal- do, e fra le altre cose exeommu-
le frodi né dalle promesse, né
, nicavit edam
qui prò eccle- eos,
dalle minacce. Non ignorasi che tra siasticis laicorum horni-
ìionoribus
le diverse differenze tra Enrico II nes fuint, come riferisce Rogcro de
re d'Inghilterra, e s. Tommaso di Hoveden nella prima parte degli
Cantorbery fuwi anche questa, che Annal. ad an. 1099, p. 4^7- Iodi
il re esigeva dai vescovi il giura- Pasquale II nel concilio lateranen-
mento di fedeltà indefinito, senza se condannò di nuovo gli omaggi
la clausola eh' erasi introdotta sal- dei chierici, come opposti alle co-
vo l'ordine suo, come si ha da stituzioni e decreti degli antichi
Guglielmo Neubricense lib. 2, cap. padri : Patrum nostrorum decreta
i5, presso il Baronio ad an. 1 63, 1 renovavimus sancientes , et inter-
num. 9 né giova al caso nostro
; dicentes ne quisquam omnino cle-
di allegare le decretali di Nicolò ricus ho/niniu/n faciat laico, come
III, lib. 6, cap. 2, decretai, ti t. II inoltre significò il medesimo Pon-
De jurejurand. Che poi agli ec- tefice al vescovo Anselmo, come
clesiastici, e ciò fa al caso nostro, dille lettere di questo rilevasi, epist.
sia vietato dalle leggi della Chiesa 44i lib. 3. Il sinodo Rotomagen-
il prestare giuramento di fedeltà se, celebrato nel 1096, nel cau. 8
ai principi laici, non può dubitar- così dispose : Ntdlus prcsbyter tf-
sene. Nel concilio generale latera- Jìcialur homo laici, quia indignimi
nense IV celebrato da Innocenzo est ut manus Deo eonsecratae < t

111, cap. 43, De jurejur. can. 3; per sanctam unctìonem sancii/c-


viene solamente stabilito. » Nimis catae, mittanlur iuler manus non
de jurc divino quidam laici usur- consecralus. Nel concilio di Poi-
pare conantur, cuoi viros ccclesia- tiers adunato nel 1 100, oltre di
sticos, nihil temporale ohtinentes essersi confermato tuttociò che si

ab eh, ad praestandum sibi fide- eia stabilito nel concilio di Cler-


litatis, juramento compellant. Quia ruont da Urbano li, come li-

vero sccundum apostolum servus si nel canoue ultimo, espressamen-


suo Domino stai, ani aedit, sacri te allei masi nel canone 3: Il eie-
auctoritatc concilii prohibemus ne ricus nunquam alieni Luco Ito-
talcs clericis personis saecularibus miniuiu iihquo modo facete prat -

pracslarc cogantor hujnsmodi ju- sumal. Ciò non ostante fu pubbli


ramentum ". iNcl concilio di Cler- Calo uno scritto intitolato: Con-
monl celebrato centoventi anni filiazione di tutte le difise che n
pi ima con 1' miei vento dei vescovi •
fatte e si faranno del grò-
202 GIÙ GIU
lamento prescrìtto dal governo bigione come istromento per riu-
francese ai sudditi pontifìcii. scire ne' suoi fini, volle che nel
Quando Napoleone fuggi dal- campo detto di maggio, il dì pri-
dell'Elba nel i8i5, e ricom-
l'isola mo giugno, l'arcivescovo di Boi 11-
parve in Francia ove regnò anco- ges, facendo la funzione di primo
ra cento giorni, Fouché ministro limosiniere ,
gli prestasse in ginoc-
della polizia tormentò quel clero, chio T evangelo, sul quale prestò
ordinando preci pel ritorno del- ilgiuramento di osservare il nuo-
l'imperatore, ed esigendo giura- vo atto costituzionale, che in tut-
menti di fedeltà. Subito fu dal ta fretta era stato fabbricato da
clero francese consultato il Ponte- Beniamino Constant, e dagli altri
fice Pio VII, il quale decise che politici di quella taglia. Ma quan-
non si poteva dare il giuramento, do Pio VII diede tale istruzione
come si raccoglie dalla seguente al clero della Francia meridionale,
risposta, che per di lui ordine il la fortuna di Napoleone era vici-
cardinale Litta partecipò a' 16 mag- na al suo occaso.
gio. Riguardo al giuramento,
» Il Bolgia nel 257, t. Ili, p.
ammettendo anche la distinzione delle Memorie Bene- isloriche di
di un'obbedienza e fedeltà mera- vento, tratta del giuramento dato
mente passive come polrebbesi, dai lettori de'pa tri tuoni della Chie-
in questo caso fissare e determi- sa avanti il corpo di s. Pietro,
nare questo limite? come farlo ca- con solennità, innanzi di prenderne
pire al popolo? come evitare lo il governo. Nel libro poi intitola-
scandalo ? Voi non ignorale che to Difesa del dominio ttmporale
:

quando v'era pericolo di scandalo della Sede apostolica delle due Si-
l'apostolo s. Paolo astenevasi per- cilie, riporta le formole di giura-
sino dalle cose lecite e permesse: menti di vassalli e feudatari della
sì esca scandalizat, non manduce- romana Chiesa, le formole di giu-
tur. Inoltre questo giuramento non ramento di protezione e difesa,
sarebbe nell'attuale circostanza una come Ottone 1 a Giovanni VII,
di
vera cooperazione a rassodare una e i giuramenti prestati per l'inve-
autorità illegittima? E qui non stiture delle Sicilie liberamente dai
parlo né anche della coopcrazione principi e re ai sommi Pontefici,
ad un sistema e ad una nuova massime di Roberto Guiscardo a IN i—

costituzione, che in fondo mira colò II , e del re Carlo d'Angiò


1

alla distruzione della religione. Le a Clemente IV. Il medesimo Bor-


stesse ragioni bastano a convin- gia nella Breve istoria del domi-
cervi, che le preghiere di cui si nio temporale della Sede aposto-
tratta,non sono lecite: esse ver- lica, a p. 46 riporta il giuramento
rebbero fatte nomine Ecclesiae, e prestato dagl'imperatori di proteg-
quale assurdità e indecenza insie- gere e la Chiesa roma-
difendere
me, di alzare in nome della Chie- na ; a p. 47 a forinola del giu- '

sa delle preghiere per un ogget- ramento prestato al Pontefice da


to contrario al tempo stesso alla Ottone 1 il Grande; a p. 4*> e
religione ed alla giustizia ". Ciò 46 cosa importasse il giuramento
non ostante Napoleone che vole- di fedeltà, che romani prestava- i

va un'altra volta adoperare la re- no all'imperatore; a p. 3 18 il giù-


GIÙ GIÙ ao3
lamento degli stessi romani per l'e- lo prestano i delegali apostolici
lezione del nuovo Papa; a p. 179 delle provincie, ed i governatori,
e 83 il giuramento di vassallaggio
1 come ancora marche- i principi, i

e fedeltà alla santa Sede, die do- si,ed conti, ancorché fatti per
i

vea in persona dai re di Si-


farsi breve pontifìcio. Inoltre al detto
cilia,ed a pag. 1 58 che si pre- camerlengo lo prestano in sede
slava da essi ad ogni nuovo Pon- vacante gì' impiegati, e gli artisti
tefice. Delle quali cose ne trattia- scelti al servigio del conclave.
mo ancor noi ai rispettivi articoli, GIURISDIZIONE , Jurisdictìo.
come Coronazione degli imperato- Podestà introdotta per pubblica au-
ri, dei re, Sicilia ec. ec. All'arti- torità con necessità di rendei e
,

colo Imperatore, riportiamo la for- altrui ragione, e stabilire quello


niola del giuramento che faceva che conforme all'equità : imperio,
nella sua coronazione. Agli arti- podestà, padronaggio. Giurisdizio-
coli Elezione de' Pontefici, Con- ne dicesi anche il territorio, città
clave, Conclavisti abbiamo detto e luoghi in cui un giudice eser-
del giuramento che fa il nuovo cita la sua autorità. Cosi il Dizio-
Papa, i cardinali, primari mi- i nario della lingua italiana. Vi
nistri della santa Sede, il mag- sono due sorte di giurisdizione, la
giordomo, il maresciallo del con- secolare, che riguarda il civile, e
clave ec. e i conclavisti. Agli ar- che appartiene ai principi sovra-
ticoliCamerlengo Cancelliere , ,
ni ed agli altri laici da loro in-
Governatore, Castellano, Commen- caricati ; e 1' ecclesiastica, che ri-
datore di s. Spirito, Senatore, guarda Io spirituale, e che appar-
Foriere, Maestro di Casa, Se- tiene al clero. La giurisdizione ec-
natore di Roma, ed a quelli ri- clesiastica si divide in volontaria,
guardanti vescovi, prelati, ed altri graziosa , e contenziosa. Dice il
magistrati si tratta dei giuramen- Bergier che i pastori della Chie-
ti che prestano pei loro uffìzi e sa ricevettero da Dio la podestà
dignità. Cos'i a diversi articoli si di fare delle leggi appartenenti al
parla del giuramento che altri 11 f- culto divino, ed ai costumi dei
fiziali prestano ai dignitari ; ed a fedeli, e che questi sono obbliga-
Congregazione del s. Offizio il , ti in coscienza a sotlomettervisi e
giuramento che emettono coloro conformarvisi ; che la Chiesa in
che vi sono addetti. Avanti il pie- ogni secolo si servì di questa po-
no tribunale della camera aposto- destà, ed ha stabilito delle pene
lica, presieduto dal cardinal carnet" contro i refrattari.
tengo di s. Chiesa prestano il giu- GIURISPRUDENZA , Jurispni-
ramento i prelati governatore di dentia. Scienza legale . La giu-
l'i orna , uditore generale della ca- risprudenza, presso tulli gli anti-
mera, tesoriere generale . uditori chi era Rerum di\ituirum et lut-

di rota ,camera, av-


chierici di manarum notitia , fusti in/usti-
vinalo de' poveri, avvocato gene- aue scienlia; 2 Insl. de just, et
rale del fìsco, procuratore genera- jurc. E qui Eineccio in Elein. fiw.
le del fìsco, e commissario genera* viv. Kb. I, tit. 1, De fast, et fur,
le della camera A . vanii il solo nota che il senso sia, doversi cre-
ardine! camerlengo di s. Chiesa dere che la giurisprudenza è la
2<4 G u 1 GIÙ
f/losofia, clic consiste nella scienza e professore di legge; Pietro de
del giusto: Aclcoijue sensus est: Morlemart francese cardinale di ,

jurisprudentiam esse philosophiam Giovanni XXII, sommo professore


f/uae in /'usti scientia consistit . di leggi a Tolosa; Stefano de Pois-
Dalle quali cose discende la defi- sy francese, cardinale di Urbano
nizione che presso moderni è
i co- V, insigne giurisperito; Pietro Go-
munemente adottata, cioè che la mez de Barros spagnuolo, cardinale
giurisprudenza sia un ahito prati- di Gregorio XI, eccellente giure-
co di rettamente interpretare le consulto; Simeone Brussani mila-
leggi, e di giustamente applicarle nese, cardinale di Gregorio XI, co-
a'easi occorrenti. La giurispruden- nosciuto per le sue egregie opere
za canonica trae la sua origine legali ; Federico Saverdun tedesco,
dalla creazione del mondo basata cardinale di Urbano VI , famoso
sulle divine leggi, che hanno Iddio nella scienza delle leggi ; Giovanni
per autore, e queste sono o na- Turrecremata spagnuolo, cardinale
turali, o soprannaturali , o positive. di Eugenio IV, esimio giureconsul-
V. gli articoli Diritto canonico , to e teologo profondo ; Cristoforo
Decretali, e i tanti relativi articoli della Rovere torinese, cardinale di
a questo argomento, non che Curia, Sisto IV, rinomato per s'ingoiar
romana, Difensori ec oltre quelli , perizia nella giurisprudenza Anto- ;

ivi citati, menzione


ne' quali si fa nio Ciocchi del Monte aretino, car-
di molti celebri giureconsulti Pa- dinale di Giulio II, illustre per la

pi e cardinali. Tra primi prin- i scienza legale e per la rettitudine


cipalmente vanno altamente enco- nel giudicare con danno anche dei
miati Innocenzo IH, Gregorio IX, suoi avanzamenti Angelo Niccolini
;

Innocenzo IV, Clemente IV, Boni- fiorentino, cardinale di Pio IV, in-
facio Vili, Giovanni XXII, Grego- signe giureconsulto ; Guido Peneri
rio XI, Giulio III, Gregorio XIII, piemontese, cardinale di Pio IV,
Clemente Vili, Gregorio XV, e destinato da Gregorio XIII alla
Benedetto XIV, per non dire di correzione del decreto di Grazia-
altri. Tra i secondi poi aggiunge- no; Filippo Buoncompaguo bolo-
remo ai già nominati Nicola de gnese, cardinale di Gregorio XIII,
Bomanis romano, cardinale d'In- ornato di singoiar dottrina legale ;

nocenzo III, per la singoiar peri- Ippolito de Rossi parmigiano, car-


zia legale chiamato il maestro; Pie- dinale di Sisto V , dotto teologo
tro romano , cardinale di Onorio e valente giureconsulto Domenico
;

III, ch'ebbe riputazione di straor- Toschi di Reggio di Modena, car-


dinaria scienza legale ; Enrico Bar- dinale di Clemente Vili , di gran
tolomei di Susa, cardinale di Ur- perizia legale come si ravvisa dalle
bano IV, immortale per la sua sue Conclusioni pratiche j Serafino
perizia legale, e di grande auto- Olivier Rezali francese, cardinale di
i ita nel diritto ecclesiastico; Gio- Clemente Vili, glorioso per la pro-
vanni le Moine francese, cardina^ fonda giurisprudenza, dappoiché nei
le di s. Celestino V, famoso per quaranta anni in cui fu Uditore
profonda scienza legale; Riccardo di rota (al quale articolo si ri-

Petroni sanese, cardinale di Boni- portano altri cardinali celebri giu-


facio Vili, Celebre giureconsulto, reconsulti ) emanò 1 5oo decisioni ;
GIÙ GIÙ
Domenico Rnarola genovese, car- rono a tante difettose leggi, e non
dinale di Clemente Vili, ebbe lo- dubitarono alzare la loro autore-
de di biavissimo legale; Giambat- vole voce contro principi, anche
i

tista Consi fiorentino , cardinale di barbari, magistrati e giureconsulti,


Clemente Vili, di straordinaria per la correzione de' codici della
dottrina massime nella giurispru- giurisprudenza. Eugenio III ordi-
denza, nella quale era tenuto un nò l'insegnamento del decreto di

oracolo in Roma ; Francesco Nerli Graziano; Clemente III aholi le

fiorentino , cardinale di Clemente leggi favorevoli ai bastardi in pre-


IX, dottissimo giureconsulto; e per giudizio della prole legittima ; di
non dire di altri molti, lodati nel- quanto fecero Innocenzo III, e Gre-
le loro biografie, Filippo Maria Pi- gorio IX ne parlammo altrove, e
relli napoletano, cardinale di Cle- questo ultimo con Clemente IV fu
mente XIII, versalissimo nella no- pure benemerito della giurispru-
bile ed utilissima scienza della giu- denza delle due Sicilie e dell'Un-
risprudenza. gheria. Onorio III ripristinò le

Sempre i Pontefici romani fu- scuole nel palazzo apostolico. In-


rono intenti a migliorare la giu- nocenzo IV die provvidenza per-
risprudenza, depurandola dai gra- chè in Roma fiorisse lo studio del
vi difetti lasciativi dagli antichi diritto civile e canonico con catte-
legislatori, dappoiché presso gli spar- dre. Ronifacio Vili fondò l'univer-
tani e gli egizi le leggi permette- sità romana, ossia ne aumentò le

vano il furto; altre favorivano la cattedre in ogni facoltà. Giovanni


vendetta e la lascivia, come nella XX.II procurò utili miglioramenti
Scozia ; permettevano l'ucci-
altre al codice civile, poi lodati da Mu-

sione degli uomini vecchi o im- tino V che ne prescrisse l' osser-
perfetti, perchè creduti inutili al- ; vanza, indi perfezionati da Pio IV.
tre davano ai padri diritto della Innocenzo VII, e meglio Eugenio
vita sui figli, ed ai padroni sui IV rinnovarono l'università roma-
servi; altre il godimento di cose na, che per l'assenza de Papi d'A-
usurpate, per atti possessori! ; altre vignone, e per il lungo scisma en
prescrivevano melodi sulle torture ridotta a niente, onde il secondo
che ripugnano in leggerli, per in- viene salutato quasi fondatore per
dovinare se uno diceva la verità o averne anche cretto l'edilizio. Pio
la bugia; altre obbligavano i ge- Il contro le usure favori monti i

nitori a mantenere come legittimi di pietà e quelli frumentari. Leo-


i figli adulterini; altre ammette- ne X, oltre l'essere stato magna-
vano le usure , senza aggiungere nimo nominati
restauratore della
altre autorizzate aeeueraggini e cru- università, il cui incremento e re-
deltà. Tali barbarie, assurdi siste- golamento curarono Paolo III, Si-
mi ed imperfezioni legali più non sto V, e massime Leone XII, in-
esistono, per opera principalmente veì contro la hai hai ie delle tortu-
dello zelo de' Papi, i quali secon- re, nel che fu imitato Óa Paolo III

do i dettami della cristiana reli- « da Pio l\. Di ultimo Pio \ II,

gione, che fu ed è more intetita Leone XII, e completamente


piò
a procurare la felicità in questa e il regnante Pontefice Gregorio XVI,
nell'altra vita ai s U ui figli, ripara* furono benemerentissimi della giù-
2oG Gì U GIÙ
risprutlenza, eòo utili legislazioni : il slessa persona che Cleofa , cui E-
terzo si compiacque di dare nuove gesippo dice fratello di s. Giusep-
leggi sapientissime in un regola- pe; ed erano così chiamati con-
mento legislativo e giudiziario per forme l'uso degli ebrei di dare il
gli affari civili, e di provvedere al nome di fratelli ai più prossimi
vuoto della legislazione criminale parenti. Girolamo ci assicura
S.
con altro regolamento sui delitti e che san Giuseppe fu sempre ver-
sulle pene, e dare regole e norme gine. L'evangelio fa con una so-
saggie per verificare delitti con i la parola l'elogio di lui, dicendo
un regolamento organico di pro- ch'egli era un uomo giusto, poiché
cedura criminale. Col formare dun- la giustizia comprende tutte le vir-
que i sommi Pontefici il corpo tù. Egli viveva del lavoro delle
rielle leggi del gius canonico, mi- sue mani, e secondo l'opinione più
gliorarono il gius civile, e som- comune esercitando il mestiere di
mi vantaggi recarono alla giuris- falegname. Ignorava s. Giuseppe il

prudenza sì civile che criminale, prodigio che lo Spirito Santo ave-


anche a mezzo dei rispettabili e va operato in Maria, allorché s'ac-
celebri collegi de' prelati uditori di corse della di lei gravidanza , né
rota, e degli avvocati concistoriali. sapendo a che attribuirla, risolvet-
Il famigerato codice di Napoleone te di separarsene segretamente, sen-
formò le sue ordinazioni ed arti- za accusarla e farla condannare;
coli da Giustiniano, ma col dirit- ma l' angelo del Signore gli ap-
to canonico ne emendò difetti. i parve in sogno, e sgombrò dalla
Altri copiarono in gran parte le sua mente ogni dubbio e timore,
istituzioni legislative pontificie, e le rivelandogli il mistero dell' Incar-

produssero come immaginate da lo- nazione del Figlio di Dio nel se-
ro, mentre in Roma già contava- no di Maria. Sei mesi dopo fu ob-
no lustri e secoli. bligato s. Giuseppe di recarsi a
GIUSEPPE (s), sposo di Ma- Betlemme colla sua sposa, e vide
ria Vergine e padre putativo di colà nascere Redentore del mon-
il

Gesù Cristo. Era figlio di Giacob- do, che allevò come fosse suo fi-
be figlio di Matan, e discendeva glio. Esso portollo seco a Gerusa-

per dritta linea dai più gran re di lemme per offerirlo al Signore, e
Giuda, e dai più illustri tra gli quindi lo condusse in Egitto per
antichi patriarchi. Alcuni autori sottrarlo al furore d'Erode che vo-
hanno detto eh' egli era vedovo lea dargli la morte. Troviamo nei
d'una prima moglie, dalla quale padri che all' entrare di Gesù nel-
avea avuto molti figliuoli, cioè s. l'Egitto gli oracoli divennero muti
Giacomo il Minore, e quelli che e le statue dei falsi dei tremaro-
nel vangelo sono chiamati fratelli no, anzi furono rovesciate in al-

del Signore; ma s'ingannano que- : cuni luoghi, conforme a quel pas-


sti fratelli del Signore erano cu- so d'Isaia : Gl'idoli dell'Egitto crol-
gini germani di Gesù Cristo, essen- larono davanti al suo cospetto. Do-
do nati dal matrimonio di Maria so- po la morte di Erode, Giuseppe ri-

rella cugina della B. Vergine con , tornò a Nazaret, da dove reca vasi
Alfeo, ossia che Alfeo, come ha tutti gli anni a Gerusalemme con

pensato qualche autore, fosse la Maria Vergine per celebrarvi la


GIÙ '.ILI 307
Pasqua. Kssi \i condussero Gesù per la stessa ragione lece celebrare
quando fu in età di dodici anni ,
sei ines sl -
m molle 1 hicse della cit-

lo smarrirono in Gerusalemme, e ili: queste messe private si dicono


ritrovatolo, lo ricondussero a N.i- ancora se in detto giorno cadesse
laret Siccome la Scrittura min- la lesta della ss. annunziata od
te altro ci elice di s. Giuseppe, è altra lista di precetto, come pine
da credere che fosse morto prima notammo altrove, perché più fa-

delle notte di Cana, e avanti il cilmente possano i fedeli soddisfare


cumini lamento della missione pub- al precetto di ascoltar la rie

Mica del Salvatore. Si argomenta Inoltre Sisto I\ fece pone nel


ebe spiraste nelle braccia di Gesù calendario romano il nome di q
e di Malia, e perciò lo s'invoca sto santo, e siccome nei breviari
per ottenere la grazia di una buo- stampati all'epoca di Sisto l\ era
na morte. In nessun luogo tro- notato col rito semplice che in ,

vanti reliquie del suo corpo, ma tempo d'Innocenzo \ III fu eleva-


soltanto alcuni de'suoi arredi, come to a rito doppio, Clemente XI ad
il suo anello nuziale che pretende» istanza della ven. Chiara Cotonivi
estere a Perugia. Alcuni viaggia- terestana ed imitati ice ili s. l, ri-

tori dissero essere il suo sepolcro sa fondatrice de' carmelitani e car-


nella valle di Giosafat. melitane scalze, nel 71 lo di pro-
1 siri e gli altri orientali fanno pagare maggior Lidio a s. Giusep-
la festa di s. Giuseppe ai ?.o di pe, lo elevò ;d ilio doppio di secon-
luglio; ma essa si celebra ai 19 di da classe, e eon decreto del 1714
marta in tutte le chiese d'occiden- ne approvò l'uffizio nuovo. Questo
te: S^to IV nel 1JS1 la dichiarò uffizio con le lezioni proprie, anti-
• li precetto, per la quale concessio- fone, respontori , capitoli ed inni
ne molto adoperassi Giovanni Ger- 1 ivati dalla sacra Scrittura, fu com-
sone Chartier. Altri dicono che posto dallo stesso Clemente XI, il
lo stabilimento di questa festa si quale ordinò che si metteste nel
deve ad Innocento \ 111 ed al 1 tal. breviario romano nel giorno IO
M.i forse perchè quoto decreto marzo ; e colla costituzione /./

non veniva osservalo da per tutto, confòvendam, comandò che lascia-


Innocento MI ih 169? ordinò, che I to I' uffizio comune si celebi
cadendo la festa di s. Giuseppe in tutta la ( lm sa ni detto gii

nel giovedì santo, sebbene l'uffizio la festa del glorioso patriarca san
e l.i ne IM di questa santo il.. Giuseppe, singoiar protettore della
trasferirti dopo Pasqua, luttavolla sua famiglia A Ih. un ( oncesse inol-
• li' hi. 11 o , he M | ( a | giorno sareb- ile nulli:-' 1 1 / 1

a quelli che ni ila

be) o \ ni, ite le opere sei \ ih, doven- chiesa di s. Ignazio di homi in-
dosene astenere per riguardo alla tervenissero alla esposizione del •>».

festa «li pn eetto pi 1 sci iste inoli 1


e : 111.1 ut" ne' nove giorni pi
vescoi 1 « I ri* nel giovi dì tanto fri* denii la festa di s. Giuseppe, onde
1 10 ccl( In ai e ali une mi ste pi i- ebbe origine introduzione 1 di 1

v.ite pei i
orni 'lo del popolo, come est n ilio deile Vi ne / <
(
< <h l in
li piiiluò in l'ioni.* nil i <>i 1 •
, nel uti Benedetto \lll
171(1 per dei uto di ( Inni ole \ I. in I 1
— • » ii 1 • poi ie il nome di
e nel i-<u m cui Clemente \lll qui sto santo iori,
2o8 GIÙ GIÙ
dopo quello Giovanni Balli-
di s. Membro del sinedrio dei giudei, e
sta ; e benedetto XIV con decreto discepolo in segreto di Gesù Cri-
de' alo gennaio 1 74 1 elevò dal ri- sto. Si legge nel vangelo ch'era
Io doppio al doppio di seconda uomo giusto, e del numero di quel-
classe l'uftìcio del Patrocinio di s. li che aspettavano il regno di Dio.
Giuseppe nella terza domenica di Egli non era stato consenziente
Pasqua. La messa propria di san a quanto i giudei aveano fatto
Giuseppe per impetrare ad inter- contro il Salvatore, benché non a-
cessione sua una buona morte^ fu vesse osato dichiararsi apertamen-
composta dal beato cardinale Giu- te in suo favore. Dopo che Gesù
seppe Maria Tom masi, e ad istan- Cristo fu spirato, Giuseppe si pre-
za del granduca di Toscana con- sentò coraggiosamente a Pilato, e
ceduta dalla congregazione de'riti, domandogliene il corpo per sep-
fu inserita nel messale romano fra Avuta
pellirlo. la permissione di
le votive. Altre concessioni di in- levarlo dalla croce, lo ravvolse in
dulgenze e di aumento di culto in un lenzuolo e lo depose in un se-
onore di s. Giuseppe i romani polcro, in nessuno era stalo
cui
Pontefici concessero parzialmente posto. Il culto di questo santo era
ai regni, e corporazioni pie e reli- un tempo molto celebre in Inghil-
giose d'ambo i sessi, di cui il san- terra, soprattutto a Glastenbury di
to è protettore. Pei motivi che di- cui era patrono. E onorato a' 1

cemmo all' articolo Festa {Vedi), di marzo.


avendo dovuto Pio VI dispensar GIUSEPPE Barsabas (s.), so-
dal precetto diverse feste, e fra prannominato il Giusto. Era uno
esse quella di s. Giuseppe, il suc- dei settantadue discepoli di Gesù
cessore Pio VII con particolare no- Cristo, e fu messo a paro con s.

tificazione de' 12 marzo i8o3 la Mattia, quando gli apostoli vollero


ritornò a stabilire festa di precetto. dare un successore nell' apostolato
] Papi Gregorio XV e Urbano Vili, al traditore Giuda. La sorte cadde
l'uno nel 1621, l'altro nel 164?-, ob- sopra s. Mattia, es. Giuseppe andò a
bligarono a questa festa i fedeli. I predicare il vangelo a molte na-
pittori pongono in mano di s. Giu- zioni, confermando con molli pro-
seppe una verga fiorita, per signi- digi dottrina che annunziava.
la
ficare quella eh' egli presentò al Racconta Eusebio, sull'autorità di
gran sacerdote unitamenlc agli ni- Papia, il quale avea vissuto cogli
tri individui della casa David- di apostoli, che tra gli altri miracoli
de potevano pretendere alla
che che operò, bevelte del veleno sen-
mano di Maria. Di tutte quelle za che gli facesse alcun male. I
verghe non fiorì che quella di Giu- martirologi d'Usuardo e di Adone
seppe; ed era il segnale con cui mettono la sua festa a' 20 di lu-
Dio palesava d' ordinario il voler glio, e narrano ch'egli solili molto
suo intorno a simili matrimoni di per parte degli ebrei, e che morì
vergini a lui consagratc; ma ciò finalmente in Giudea ed ebbe una
non è che una favola lolla da li- fine vittoriosissima.
bri apocrifi, come li chiama s. Gi- GIUSEPPE di Palestina (s.),

rolamo. detto comunemente il Conte Giu-


GIUSEPPE d'Aiumatea (s.). seppe. Ebreo di nascita, e di una
GIÙ GIÙ 209
IMiglia di Tiberiade lunula in 10 molto tempo a Creta in una
molta considerazione, era nel nu- stretta prigione, donde liberatosi
mero di quelli che gli ebrei chia- ritornò a Costantinopoli , si pro-
mavano apostoli. Essendogli Gesù cacciò delle reliquie di molti san-
disio apparso in sogno dicendogli ti, e ritirassi in Tessaglia, ove fe-

clie credesse in lui, restò penetrato ce edificare una chiesa in un luo-


da un sentimento stima per il di go solitario. Fu principalmente
cristianesimo. avendolo gli
Poscia questo il luogo in cui compose
ebrei sorpreso che leggeva l'evan- degli inni in lode di Dio e dei
gelo, lo trassero alla sinagoga per- suoi santi, molti dc'quali sono sta-
cuotendolo aspramente, e avrebbe ti adottati dai greci nei loro offi-

solTerto di peggio se il vescovo dei zi. Sostenne zelantemente l'onore


cristiani noi toglieva loro di mano. delle sacre immagini, e perciò
Egli ricevette il battesimo in qucl- fu perseguitato dagl'iconoclasti, ed
l'occasione, e si recò alla corte del- esiliato nel Chersoncso dall'impe-
l'imperatore Costantino, il quale ratore Teofdo ; ma essendo slato
gli donò il titolo e il grado di poscia richiamato , il patriarca s

conte, con assoluto potere di fab- Ignazio lo fece guardiano dei sa-
bricare delle chiese in Palestina cri vasi della gran chiesa di Co-
dovunque paresse a lui convenire. stantinopoli. Morì nell'esercizio di
Giuseppe cominciò dal fabbricarne quest'impiego, verso l'anno 883,
una a Tiberiadc ad onta della , ed è nominato il 3 o 4 d'aprile
opposizione degli ebrei. Protesse nei Menologi dei greci.
pure i cattolici contro gli ariani Vi fu un altro s. Giuseppe, ar-
ed accolse s. Eusebio di Vercelli, civescovo di Tessalonica, il quale
relegato nel 355
imperatore dall' pure compose degli inni che can-
Costanzo a Scitopoli, dove il conte tansi negli offizi dei greci, ed è
Giuseppe erasi ritirato ; ricoverò menzionato nei loro Menci a' i4
eziandio altri grandi servi di Dìo, di luglio.
fra' quali s. Epifanio. Egli era al- GIUSEPPE da Leonessa (s).

lora in età di settant'anni , e si Nacque a Leonessa, piccola città


crede che sia morto poco dopo. Il del regno di Napoli, nel i556, e
suo nome si trova nei martirologi chiamavasi al secolo Eufranio De-
dei greci e dei latini sotto il giorno sideri. Entrò di diciott'anni nell'or-
17. di luglio. dine de'cappuccini, avanzossi rapi-
GIUSEPPE (s.) , soprannomi- damente nelle scienze e nelle vie
nato I' Innografo. Nato in Sicilia, della santità, e fu presto in istato
passò in Grecia allorquando quel- di esercitare il ministero della pre-
l'isola fu invasa da' barbari d'Afri- dicazione con abbondante frutto.
ca. Si rese religioso a Tessalonica L'anno i58y i superiori lo man-
nel monistero del Salvatore, e fu darono in missione a Pera, sob-
ordiuato sacerdote; poscia recossi borgo di Costantinopoli. Ivi dic-
a Costantinopoli ove dimoiò fin-
, desi con eroica carità al servizio
ché Leone 1' Isaurico mosse guer- ed istruzione degli schiavi cristia-
ra alle sacre immagini. Postosi in ni, specialmente durante la >d
viaggio per Roma, fu arrestato d' una orribile pestilenza, di che
fra via da' saraceni, che lo tenne» restò tocco lui pure, ma risnnò.
voi. xxxt. 4
2 io GIÙ GIU
Avendo convertilo molti apostati, torizzò a fare dei voti semplici
uno de' quali era Lascia, i mao- d' obbedienza, di castità e di po-
mettani, furibondi pel profitto del- vertà, con facoltà di fare delle co-
le sue predicazioni, lo fecero in- stituzioni. Quattr'anni dopo Gre-
carcerare per ben due volte, e il gorio XV eresse la loro congrega-
condannarono alla morte. Fu ap- zione in corpo religioso sotto il

peso ad una specie di forca per nome di Chierici regolari poveri


una mano ed un piede, e così della Madre di Dio delle scuole
lasciato più giorni, fino a cbe il pie, volgarmente detti Scolopi (Fe-
sultano commutò nelT esilio la di), al quale articolo riporteremo
sentenza di morte. Il p. Giuseppe altre notizie di questo santo. S.
s'imbarcò per l'Italia, smontò in Giuseppe Calasanzio morì in Roma
terra a Venezia, e ritornò al suo a' 25 agosto 1648, in età di no-
convento dopo 1' assenza di due vantadue anni. La sua festa ven-
anni. Continuò nelle apostoliche ne posta ai 27 dello stesso mese,
fatiche fino alla sua morte , che ed ha nel breviario romano un
avvenne 4 ai di febbraio 1612. officio che fu approvato nel 1769.
Il suo nome trovasi in questo Benedetto XIV nel 1748 lo beati-
giorno nel martirologio romano. ficò, e Clemente XIII nel 1767
Fu beatificato da Clemente XII lo canonizzò.
nel 1737, e canonizzato da Be- GIUSEPPE DA COPERTI.YO ( S. ).

nedetto XIV nel 1746. Nella piccola città di tal nome


GIUSEPPE Calasanzio (s.). Nac- nella diocesi di Nardo, ai 17 giu-
que a Petratta nel regno d'Ara- gno i6o3, da poveri genitori, nac-
gona, agli 11 settembre i5>G, da que Giuseppe, ch'era di cognome
nobili e ricchi genitori che l'edu- Uesa. Esercitò per qualche tempo
carono cristianamente. Segnalossi il mestiere del calzolaio. Di dicias-
infino dai più verdi anni colla selt' anni si presentò per essere ri-

sua carità e col suo amore all'ora- cevuto presso i francescani conven-
zione. Studiò filosofia, giurispruden- tuali ; ma non fu accettato perchè
za e teologia, ed abbracciò lo sta- non avea fatto gli studi. Ottenne
to ecclesiastico. La nuova Castiglia, di entrare nei cappuccini in quali-
l'Aragona e la Catalogna furono i tà di converso donde venne ac- ,

teatri delle sue fatiche apostoliche comiatato dopo otto mesi di novi-
per lo spazio di otl'anni. Nel 1592 ziato, come inetto a corrispondere
si portò a Roma, ove particolar- alla sua vocazione. Persistette però
mente si diede all' istruzione dei nella sua risoluzione, e i minori
fanciulli, spendendo il restante del conventuali lo accolsero nel loro con-
suo tempo Dell' orazione, nel visi- vento detto della Grotella. Compiuto
tare e consolare i malati, e nel con grande fervore il noviziato, fece
sollevare i poveri più abbandona- i suoi voti , e fu ricevuto come
ti. Passati vcnt'anni in questi san- fratello converso tra gli oblati del
ti esercizi, si fece compagne altre terz' ordine. La sua umiltà ed esat-
pie persone, per eseguire la buo- tezza nell'adempiere i più bassi oftì-

na opera che la carità aveagli in- zi della casa, la sua dolcezza , e il

spirato. Nel 161 7 Paolo V li unì suo amore alla mortificazione ed


iu corpo di congregazione, e li au- alla penileuza, gli procacciarono
GIÙ GIÙ 211
tale venerazione , che nel capitolo ne restò sì colpito, che abiurò l'e-

provinciale tenuto in Altamura nel resia e rientrò in grembo alla cat-


1625, fu deciso di ammetterlo tra tolica Chiesa. La prudenza che mo-
i religiosi di coro, acciò potesse strava Giuseppe nella condotta delle
prepararsi a ricevere gli ordini sa- anime, traeva a lui un gran con-
cri. Ordinato sacerdote nel 1628, corso di gente , ed anco di cardi-
celebrò la prima messa si tolse ; nali e di principi ; e i suoi mira-
quindi una cella appartata, disagia- coli non furono meno strepitosi
ta ed oscura, e passò cinque anni degli altri straordinari favori che
senza mangiar pane né bere vino, ricevette da Dio. Morì in Osimo
cibandosi soltanto di erbe e di frut- a' 18 settembre i663, in età di
ta Essendo corsa la voce
secche. sessant' anni. Il suo corpo fu espo-
eh' egliavea de' rapimenti e che sto nella chiesa del convento, traen-
operava miracoli, il popolo gli an- dovi tutta la città a vederlo con
dava dietro in folla mentre girava divozione, e fu sepolto nella cap-
per la provincia di Bari. Un vi- pella della Concezione. Essendo sta-
cario generale ne fu disgustato, e to provato
eroismo delle sue vir-
1'

ne portò i suoi lagni agl'inquisi- tù, e confermata la verità de' suoi


tori di Napoli. Giuseppe vi fu citato miracoli , egli venne beatificato da
a comparire; ma fu dichiarato in- Benedetto XIV nel iy53, e cano-
nocente, e mandato a Roma al suo nizzato da Clemente XIII nel 1767.
generale, il quale però lo accolse con Clemente XIV fece poscia mettere
durezza, e gli ordinò di ritirarsi nel il di lui uffizio nel Breviario ro-
convento d' Asisi. Giunse colà nel mano, e la sua festa, che prescrisse
1639, e vi rimase tredici anni. Eb- di rito doppio, si celebra ai 18
be in sulle prime a sofferire molte pe- settembre.
ne interne ed esterne il suo superiore: GIUSEPPE (s), prete e marti-
lo trattava aspramente, e fu inoltre re. V. ACEPSIMA (S.).
agitato da violentissime tentazioni, GIUSEPPE Orioio (b.). Nacque
per cui cadde in profonda melanco- a Barcellona il 23 novembre i65o ;
nia. Il suo generale, inteso il di lui sta- non guari .dopo la sua nascita per-
to infelice, lo fece venire a Roma, e dette il padre, e la madre si ri-
dopo averlo trattenuto tre settima- maritò a un certo Domenico Pu-
ne, lo rimandò ad Asisi. Andando jolar, il quale si pigliò grandissima
a Roma il santo sentissi risvegliare cura della di lui educazione, e lo
in cuore quelle consolazioni celesti fece ammettere fin dall' infanzia
che gli furono in appresso conce- nel numero dei chierici della par-
dute con maggior abbondanza di rocchiale di s. Maria del Mare. In
prima. I suoi rapimenti erano fre- età di dodici anni restò privo Giu-
quenti e straordinari : molti ne eb- seppe anche del virtuoso padrigno;
be anche pubblico
in , dei quali ma i preti di quella chiesa che
diverse persone del più alto stato aveano in lui ravvisato una singo-
furono testimoni oculari, e ne con- lare pietà , compirono la sua edu-
fermarono poscia li verità con giura- cazione. Dopo aver ricevuto il ti-

mento; a queste persone si conia


l'i tolo di dottore Dell' università di
Giovanni federico duca di Brunswick Barcellona, entrò negli ordini «a-

e di Hannover luterano, il quale cri , e nel 1676 celebrò la sua


212 GIÙ GIU
prima messa. Egli divenne poscia la volontà del Signore ed all' auto-
precettore dei figli del maestro di rità,sopportò egli questa umilia-
campo Gasneri , e si meritò colle zione senza lagnarsi , e continuò a
sue virtù l' ammirazione di quella vivere nella più perfetta maniera , e
famiglia, che lasciò in capo a no- a rendere al prossimo tutti i servigi
v'armi pel desiderio di consecrarsi che dipendevano da lui. Nel 1693
in modo più speciale alla pratica deliberò di andare a predicar nel
della penitenza. Portatosi a Roma in Giappone , sperando di incontrarvi
abito da pellegrino , ricevette da il martino, e partì alla volta di Ro-

Papa Innocenzo XI un benefizio ma per ottenerne la permissione


della cappella di Leopardo si- s. , dal Papa e la benedizione aposto-
tuata nella chiesa di s. Maria del lica ; ma giunto a Marsiglia cadde
l'ino a Barcellona, e poco tempo malato, e conobbe che Iddio aveva
dopo ritornò in patria a prendere su di lui altre intenzioni. Quindi
possesso del suo beneficio. Colla ritornò a Barcellona , dove rimase
guida degli esercizi spirituali di s. sino al termine della sua vita
Ignazio, e delle opere di s. Teresa, operandovi molto bene, ed essendo
egli intraprese allora una vita di corrisposto dal cielo con segnalati
penitenza e di orazione, nella qua- favori. Lcggesi nel breve di sua

le perseverò con fervore ognora beatificazione, che egli era sì cele-

crescente fino a' suoi ultimi istanti. bre per ogni sorta di virtù ,
per
Per lo spazio di ventisei anui egli guarigioni miracolose, per la cono-
non visse che di pane ed acqua ; scenza delle cose nascoste e dei
solamente nei giorni festivi vi ag- pensieri segreti ,
pei suoi miracoli
giungeva dell' erbe salvatiche crude e per le sue profezie , che se ne
o bollite, senza vcrun condimento, spargeva la fama per tutto. I ma-
e ottenevasi in qualche occasione lati accorrevano in folla a certe
eh' egli mangiasse una piccola por- ore in una chiesa da lui indicata,
zione d" una focaccia cotta sotto la e venivano da esso guariti alla

cenere , e in uso nel paese. Con presenza di una immensa moltitu-


pari ardore adopcravasi alla santi- dine di persone raccolte. Essendo
ficazione del prossimo, ed appli- stato assalito da una malattia eli ti
cavasi assiduamente ad istruire i giudicò mortale, per meglio nascon-
poveri, e a formare alla pratica dere la sua penitenza, lasciò la sua
delle più alte virtù quelli che povera dimora, e andò a chiedere
mostravano più felici disposizio- un letto in una casa di artefici che
ni . Ma il santo prete divenne conosceva e amava assai per la lo-
1' oggetto delle critiche dei suoi ro virtù. Quivi morì santamente
confratelli ; ed il suo vescovo a- a'22 marzo 1702, in età di cin-
vendo troppo facilmente creduta quantadue anni. I suoi funerali par-
1' accusa eh' egli rovinasse la salute vero un trionfo per ,
la folla del
de' suoi penitenti col genere di vi- popolo che vi si recò : le sue po-
ta troppo austera che lor prescri- vere vesti, quasi la sola cosa ch'ei
veva, gli tolse la facoltà di confes- possedesse, furono distribuite e con-
sare, facoltà che Oriolo non ricu- servate con cura. Nel 17^9 s'in-
però che dal successore di questo cominciarono i processi per la sua
prelato. Intieramente sommesso al- canonizzazione; nel 1790 Pio VI
GIÙ GIU 2i3
pubblicò un decreto per riconosce- te acattolici impiegali, lauto civi-

re 1' eroismo delle sue virtù e Pio ; li che militari che non sono ec-
;

VII lo beatificò a' 5 settembre del cettuati gli laici o eccle-


stranieri ,

180G. I rivoluzionari spaglinoli nel siastici ; che è specialmente riserva-


1821 profanarono la sua tomba, to agi' individui che professano la
e dispersero le sue reliquie. religione cattolica romana, ma non
GIUSEPPE (s), Online equestre è vietato di anche agli
conferirlo
del Merito di Toscana. Nel 1790 eterodossi, sempre che concorrino
divenuto imperatore Pietro Leopol- in essi dei giusti titoli per ottener-
do granduca di Toscana, gli succes- lo ; che la prima classe ossia quel-
se nel gran ducato il suo figlio se- la dei gran croci è bissato che
condogenito Ferdinando HI duca non possa eccedere il numero di
di YViirtzburgo, il quale fu co- venli membri ; che la seconda
stretto partire nel 1799 con la classe, la quale si compone di
famiglia per Vienna, quando i commendatoli , e che conferisce la

francesi gli occuparono lo stato, nobiltà ereditaria in coloro elic-

ch'essi poi dierono al duca di Par- vi sono ammessi , è stabilito che


ma con titolo di re di Etruria, non debba sorpassare il numero
indi nel 1807 riunirono al loro di trenta membri; e che la terza
impero. Mentre Ferdinando III classe de'semplici che cavalieri, e
dimorava nel gran ducato Wurte-
di dà la nobiltà personale a coloro
burgo, istituì nel medesimo anno che ne vengono fregiali, non pos-
1807 l'ordine del merito sotto il pa- sa superare il numero di sessanta
trocinio di Giuseppe sposo della
s. decorati. L' insegna cavalleresca
Beata Vergine di cui ne portava consiste in una o placca di
stella

il nome, giacché egli si chiamò Fer- argento a sei specchi o raggi, la


dinando Giovanni Giuseppe. Con (piale da un iato ha nel centro
questo ordine cavalleresco il princi- nello scudo ovale V effigie di s. ,

pe volle premiare que' toscani che Giuseppe titolare dell' ordine, con
l'avevano seguito nella disgrazia, e 1'
epigrafe : Ubique similis, e ne!
rimunerare que' sudditi che gli rovescio le lettere in cifra, S. J.
si erano serbati fedeli e che ne , F. 1807, che significavano Sane lo
sospiravano il ritorno. Dopo selle Josepho Fcrdinandus e l' epoca ,

anni Ferdinando IH polo ricupe- dell'istituzione dell'ordine. La stel-

rare il gran ducato di Toscana ,


la di decorazione si porla dal
ed in esso si restituì nel i8i4; sinistro lato del petto, appesa e
indi dopo avere il saggio principe pendente da un nastro di seta
dato riordinamento al suo stato, rossa ondata con due linee bian-
pensò tosto a rinnovar I' ordine che verso V estremità, e con l;Ii
equestre di s. Giuseppe a'18 mar- orli pure rossi, nel seguente modi
zo 1817, viglia della festa del I gian 1 uh 1 ieoolai 1 la àn n
santo, perche' rosse come nella pri- pi 1 laie COSI u\ui tracolla di G I

mitiva istituzione ih premio ai fe- [uccia larga, nel resto come il de-
deli suoi sudditi, e ne lece eum- critto nastro, pendente dalla spal-
pilare gli stalliti. In questi li di* la di ili alla sinistra con la sii I

ot 1 lu- l'ordine Mene conferito la ['lana d' 11 -culo sulla pai U


dal granduca di ToSCMUI reguan* iinistra del petto; ^h ecclesiastici
ai4 GIÙ GIÙ
appesa al collo pendente sul pet- chi, Giovanni Donati, Gio. Paolo
to con nastro eguale a quello dei Corazzano, Francesco Gentile, e
grancroci secolari, e stella o plac- Agostino Peroni. Innocenzo X nel
ca come sopra nella parte sinistra 1649 approvò questa congregazio-
del petto, la qual placca inoltre ne, la quale fece acquisto della
potranno avere anche nel loro fer- chiesa Pantaleo o Panta-
di san
jaiuolo. I commendatori di forma leone nel rione Monti, con moni-
più piccola, e nastro più stretto, stero annesso già de' monaci basi-
cioè largo due pollici, pendente liani , ciò che confermò nel 1669
come sopra, senza placca. I cava- Clemente IX, col breve Expoiii
beri poi usano la così detta pie- nobis : la chiesa era parrocchiale,
cola croce, appesa con nastro più consacrata nell'anno 1 1 13, e filiale
stretto di quello de' commendatori di quella di s. Pietro in Vincoli,
dalla parte sinistra dell' abito , e insieme a quella di s. Andrea di
senza placca o stella, V. il Rcgo- Portogallo ivi vicina ; i monaci e-
lamenlo o siano costituzioni del- rano passati in s. Giovanni in
l'ordine del Merito sotto il titolo Moscatello, ora chiesa di s. Ve-
di s. Giuseppe. Firenze nella slam- nanzio de' camerinesi. Il p. Motta

peria granducale. morì a'22 gennaio 658, lascian- 1

GIUSEPPE Congregazione (s.), do alla congregazione la sua ricca


di sacerdoti. Il p. Paolo Motta biblioteca. Per meglio stabilire la
gentiluomo milanese , ad esempio congregazione furono formate le
di s. Filippo Neri istitutore dei costituzioni da osservarsi con la
Filippini [Vedi), fondò una con- direzione del p. Marco Soccini
gregazione di preti secolari in Ro- sacerdote dell' oratorio di s. Filip-
ma nel 1620, sotto gli auspicii di pò Neri, le quali confermò Inno-
s. Giuseppe, e secondo il p. Bo- cenzo XI nel 1684 col breve
Danni sotto quelli del mistero della Ex injuncto, con quelle ingiunzio-
Purificazione. Fu approvata nell'an- ni che si leggono nel p. Bonanni
no stesso da Paolo V, che gli con- che ce ne dà pure la figura a p.
cesse un oratorio presso la chiesa XI, par. Ili, del Catalogo degli
di s. Lorenzo in Damaso. L'inlen- ordini religiosi. La chiesa di s.

zione del p. Paolo Motta fu di Pantaleo, come la chiama Ridol-


formare degli ecclesiastici, i quali fino Venuti, Roma moderna p.
senza perdere di vista la loro per- 77 o di, s. Pantaleone, come la
fezione, si affaticassero continua- chiamano il Panciroli, Tesori na-
mente sotto la direzione ed ubbi- scosti p. 644» e Martinelli, Roma
dienza del Papa e del suo vi- ex ethnica sacra p. 267, è detta
cario in Roma^ in edificare ed i- ai pantani perchè situata in luo-
struire i popoli senza ritrarne al- go umido e paludoso, essendovi
enn emolumento. I preti di que- statele Carine; de' Monti, per es-
sta congregazione non vivevano sere in tale regione presso la via
dapprima in comune, ma nel 1646 Alessandrina, così detta dal cardi-
sette di essi diedero principio al- nal Bonelli nipote di s. Pio V
la vita comune sotto il patriarca che l'aprì e restaurò; ed in tri-
S. Giuseppe, cioè Pompeo Ange- bus foris, perchè vicina a tale luo-
Jticci, Paolo Mercati, Paolo Roc- go. La chiesa fu edificata in ono-
GIC G V I 3 1 7

re di s. Pantaleone medico di Ni- la congregazione fanno i voti sem-


comedia, che patì il martirio ai plici di castità, di povertà e di
27 luglio sotto Massimiano, nel obbedienza, con obbligo per quar-
luogo ove era il tempio della dea to voto d'impiegarsi in servigio dei
Tellure cioè della terra, per to- poveri, i quali voti rinnovano ogni
gliere la superstizione su di un anno nella festa dello sposalizio
pozzo d' acqua die ivi esisteva, della lì. Vergine con s. Giuseppe
essendo creduta I' acqua vantag- loro protettore. Le spedaliere si

giosa alle infermità, per cui fu propagarono in varie provincie


poi benedetta dell' acqua con le della Francia, e l'anno i65o, nel
reliquie del santo, e dispensata al Canada, dove si stabilirono in
popolo nella sua festa. tempio Il Montreal, quando ancora non fa-
1' avea fabbricato Tito Sempronio cevano voti, ma solo obbligavansi
nel luogo ov' era il palazzo di per un determinato spazio di tem-
Cassio, e soleva ndunarvisi il se- po di restare nella congregazione.
nato nelle cose dubbie. Presso Le case di Moulins, di Lavai, di
questo sito fu il famoso vico Scel- Beaugé, e di Montreal, furono le
lerato, e la chiesa di s. Biagio, prime che nel i663 fecero voli i

nel cui giardino furono trovate nel solenni con clausura e la regola
,

)565 diverse statue, le quali ven- di s. Agostino, per cui Alessandro


nero trasportate al palazzo l'arne- VII con breve de' 19 gennaio i6ób
se, come scrive Lucio Fauno. 11 approvò 1' istituto, lo dichiarò o-
citato Martinelli riporta alcune i- spitalario e veramente religioso;
scrizioni della chiesa di s. Panta- indi altre costituzioni con qualche
leone, e di quella di s. Biagio mutazione furono compilate nel
ch'era della nobile famiglia roma- 1 685 dal vescovo d' Angers. Ol-
na Paparoni, e già esisteva nel tre le suore destinate per il coro,
1201. e le converse, fu concesso a cia-
GIUSEPPE (s.), Religiose spe- scuna casa di poter ricevere del-
daliere Questa congregazione
di. le sorelle associate, cioè delle li-

incominciò con una comunità di glie o vedove, le quali non po-


donzelle secolari, stabilite da ma- tendo essere ricevute alla profes-
damigella de la Ferie, d'una fa- sionecome religiose, desiderassero
miglia distinta de la Flèche nel- nondimeno di passare il restante
1' Anjoa. Essa nel 164?- prese cu- de' loro giorni in una delle case
ra de* poveri dell' ospedale de la per convivere con le religiose
Fléche, con madamigella di liibe- senza essere obbligate all'osservan-
re, cui subito si associarono delle za. case ed ospedali di Lavai
Le
compagne, il cui numero presto e di Beauge furono fondati dalla
SÌ aumentò, onde il vescovo d'An- principessa di Epinoy Anna di
gers de Rueil le approvò nel se- Melun iK'l l65a, quandi) entrò
guente anno con alcune costitu- nella congregazione Le religiose non
zioni. A enne stabilito il numero sono tentile the ai digiuni pre-
di trenta fighr spedaliere, e di sei scritti da Ila ( aiata, < -I tv. itai <

converse, e che la superiora si e- l'uffìzio della Madonna ogni gior-


legesse in ogni triennio. Le re- no, ed a cantare il vespero in tut-
ligiose dopo Ott'anni che sono nel- te le feste di prefetto* Dopo ava
cuG GIÙ GIÙ
pronunziato i voli, le religiose ri- il manteuimento della casa; ed è
cevono un anello d' argento, con per questo medesimo oggetto che
intorno incise queste parole Ge- : furono in seguito ricevute anche
sù Maria Giuseppe. L'abito delle delle làneiulle in pensione. Il ve-
velate consiste in una veste, chiu- stito adottato fu nero, s"i per le
sa davanti con alcuni uncinelli, in suore, che per le converse. La ca-
l'orma di sottana alquanto larga, sa di Bordeaux diede origine ad
lermata con una cintura di lana altre case in altre cittàdella Fran-
nera, in un velo parimenti nero, cia, come a Parigi, Rouen, Tolo-
ed in un soggolo come quello sa, Agen, Limoges, la Ptochelleec,
delle altre religiose. Le converse le quali riconoscevano anch' esse
vestono nella stessa maniera, ma per loro madamigella
fondatrice
invece del velo nero, ne portano Delpech de l'Estang, ma con ditfe-
uno bianco. renli costituzioni date dai rispetti-
GIUSEPPE (s.), Figlie secolari vi vescovi.
spedaliere di. Furono particolar- GIUSEPPE (s.), Sorelle o fi-
mente governo delle
istituite pel gliuole di. Questa congregazione
orfane, dalla pia donzella Maria ebbe origine nella città di Puy nel
Delpech de i'Estang in Bordeaux, Velay, dove fu eretta da Enrico
la quale avendo raccolte in una di Maupas di Tour, vescovo e con-
casa alcune figlie orfane, ne prese te di quella città nel i65o, ad ,

cura, e ad essa si unirono altre istanza del p. Gio. Pietro Medail-


donzelle e vedove. Divenuta pic- le gesuita. Questo santo uomo a-
cola la casa in proporzione delle vendo trovato nel corso di sue mis-
orfane, Maria acquistò tre altre sioni molte vedove e donzelle, che
case e loro donollc a' 17 aprile risolute di non maritarsi desidera-
|638, con approvazione dell'arci- vano di lasciare il mondo per con-
vescovo di Bordeaux, il quale c- sacrarsi più liberamente al servi-
resse la casa in società o congre- gio di Dio e del prossimo, ma che
gazione di figlie e di vedove sot- non potevano entrare in monistero
to il titolo di Società delle so- per mancanza di dote propose al ,

relle di s. Giuseppe pel gover- detto vescovo d' istituire una con-
no delle orfane. L' arcivescovo gregazione, nella quale quelle don-
compose per esse analoghe costi- zelle e vedove potessero ritirarsi
tuzioni, le quali furono confermate per trafficare la loro salute, ed at-
dai suoi successori. Lo stabilimen- tendere a tulli gli esercizi di cui
to fu autorizzalo nel iG3q dal re fossero capaci per vantaggio del
Luigi XIII , e confermalo nel prossimo. Il vescovo di Puy ap-
1673 dal re Luigi XIV. In Ori- provò il progetto del p. Giovanni,
gine le suore non furono che set- e chiamò nella città le donzelle
te, ma in seguilo si aumenta- disposte al ritiro , che in seguito
rono fino a dodici , con sette passarono nell'ospedale delle orla-
converse. Le prime insegnavano ne a tal uopo disposto dal vesco-
alle orlane a leggere e scrivere, e vo, il quale loro ne diede il go-
le altre lutti lavori convenientii verno, ed a' i5 otlohre iG5o le

>l loro sesso. 11 profitto che ri- pose sotto la protezione di s. Giu-
eavavasi da tali lavori sevviva pei seppe, ordinaiklo che la congrega-
GIÙ GIÙ 2.7
ziouc ne portasse il nome : pre- riporta il Tillemont), Giustina con-
scrisse loro delle regole , non che fessando pubblicamente la fede ili

l'abito. Le costituzioni furono ap- Gesù Cristo , colse palma del


la

provate dal successore, e nel iG6ti martirio. Il suo corpo venne devo-
autorizzate con lettere patenti dal tamente sepolto fuori della città
re Luigi XIV, e presto l'istituto per cura del santo vescovo Pro-
si propagò nella Francia. sdocimo. Fortunato, ch'era nato nel-
GIUSTA e RUFINA (ss). Era- le vicinanze di Padova, e che fu
no due pie donne cristiane di Si- poscia vescovo di Poitiers nel sesto
viglia , che dal loro commercio secolo, parlò di s. Giustina come
traevano di che vivere ed assi- di una delle più illustri vergini
stere anco i poveri . Avendo ricu- della Chiesa. Verso la metà del
sato di vendere ai p;igani certe quinto secolo, Opilione prefetto del
cose che dovevano servire ai loro pretorio e patrizio, che fu poi con-
sagrifizi, essi atterrarono la loro bot- sole nel 4^3, fece edificare nella cit-
tega, e le menarono al governatore. tà di Padova una chiesa in onore di
Giusta e Rufina confessarono gene- s. Giustina. Le sue reliquie, che si

rosamente Gesù Cristo, laonde fu- erano nascoste duranti le guerre


rono distese sul cavalletto e stra- di Attila, il quale distrusse anche
ziate con unghie di ferro: Giusta Padova, restarono per lungo tem-
spirò in quel tormento , e Rufina po dimenticate , e se ne perdette
fu strangolata, indi i loro corpi perfino la traccia ; finalmente ven-
furono bruciali. Soffersero nell'an- nero ritrovate per cura del vesco-
no 3o/f, e sono menzionate nel vo Gerardo a' 19 marzo del 1
177,
martirologio romano il giorno 19 e trasferite nella chiesa a lei de-
di luglio. dicata. Questa chiesa fu riedificata
GIUSTINA (s.). Figlia di Vita- nel i5oi, ed è col monistero dei
liano, persona ragguardevole di Pa- benedettini a cui appartenne (ora
dova, il quale avendola ottenuta spedale militare degl'invalidi), uno
da Dio in virtù delle preci di s. dei più begli edilìzi che vi sicno
Prosdocimo discepolo di s. Pietro, in questo genere. Quando fu ter-

e primo vescovo di quella città minalo il nuovo coro, le reliquie


non solamente bramò che tosse di s. Giustina, ch'erano state col-
battezzata ed offerta al Signore locate sotto l'aliar maggiore, furo-
ma egli stesso e la moglie Perpe- no trasportate nel 1627 con gran-
digua abbracciarono la fède cri- dissima solennità in una magnifi-
stiana. Fatta Giustina più grande ca volta costruita sotto il medesi-
e bene istrutta dal santo prelato mo altare. F s. Giustina la patro-
nelle verità del vangelo, fece voto na particolare Padova, come fu
«li

a Dio di conservale immacolato il protettrice della repubblica ih Ve-


giglio della sua verginità. Suscita- nezia, ove havvi pure una cbii 1

tasi frattanto in Padova una fiera che porta il mio nome (ora casa
persecuzione conilo i cristiani (pro- d'istruzione militare della marina):
babilmente quella ordinata da Ne- questa chiesa era anticamente col-
rone nell'anno (>\ dell'era volgale, legiata, e il senato veneto vi an-
e non quella rinnovata da Diocle- d.iv.i processioualmente ogni anno
ziano e Massimiano nel Joj, come nel giorno micio alla santa, eh* è il
2i8 GIÙ GIÙ
7 d'ottobre, in ringraziamento del- di s. Nicolò tra le Immagini. Lo
la vittoria riportata sui turchi nel confermò nella carica di generale
golfo di Lepanto. La repubblica sino alla celebrazione del nuovo
inoltre in segno della sua ricono- capitolo, e lo fece protettore del
scenza e venerazione fece coniare suo ordine, e di quello di Vallom-
delle monete col L' iscrizione : Memor brosa, deputandolo sopra le congre-
ero tur, Justina Virgo. gazioni dell' indice e de' vescovi e
GIUSTINA (s.), martire. V. Ci- regolari. 11 Giustiniani fondò nella
priano (s.), detto il Mago. chiesa di s. Maria sopra Minerva di
GIUSTINIANI Vincenzo, Car- Roma una magnifica cappella in o-
dinale. Vincenzo Giustiniani patri- nore di Vincenzo Ferreri, ed edi-
s.

zio genovese, nato nell'isola di Scio, ficò buona parte


di quel convento
della quale questa famiglia era si- de' domenicani, con una biblioteca
gnora, vesti contro la volontà dei per loro uso. Essendo abbate di s.
genitori l'abito di s. Domenico, ed Siro della città di Genova, col be-
ottenute pei suoi meriti le cariche neplacito di Gregorio XIII cede
più cospicue dell'ordine, mentre quella chiesa coll'annesso moniste-
Paolo IV lo avea eletto presidente ro ai teatini. Nel grado di gene-
del capitolo, nell'età di trent' otto rale de' domenicani rivolse tutte le
anni fu proclamato generale del sue sollecitudini contro l'eresia, spe-
suo ordine a' 29 maggio i558. In di gran numero di religiosi nelle
questa dignità intervenne al con- regioni degl' infedeli, nell' Indie o-
cilio di Trento die nelle sessioni rientali ed occidentali, nel Giappo-
si tennero sotto Pio IV, dove più ne e nella Cina, e per sua dili-
volte venne consultato sopra punti genza furono stampate in Roma le
gravissimi dai legati pontificii, die opere di s. Tommaso d'Aquino, a
nelle cose più di/liei li si valsero di cui égli aggiunse sermoni dello i

lui, laonde pel suo lino giudizio e stesso angelico dottore sino allora
singoiar prudenza si rese beneme- inediti. I gravi affari in cui fu oc-
rito di quell'augusta assemblea. La cupato nei pontificati di s. Pio V
città ed il senato di Milano, persua- e Gregorio XIII, non lo resero me-
si della sua integrità e saviezza, lo no vigilante sulla propria condotta,
spedirono ambasciatore a Filippo II né meno applicato all'esercizio del-
re di Spagna per tra it are cose se- l'orazione, e alla pratica delle cri-
grete e rilevanti ; facendo altrettan- stiane virtù.Umile, modesto e co-
to s. Pio V, che Io incaricò pel re stantemente religioso, mostrò uno
d'importantissimi affari, tra i quali zelo ardente per la purità della fe-
la restituzione al cardinal s. Carlo de e per gì' interessi della religio-
Borromeo della giurisdizione sulla ne, una tenera carità verso i mi-
chiesa di Milano, che nella di lui serabili, ed un amore sincero per
assenza erasi in parte usurpata dal la giustizia, oltre un impegno sin-
tribunale laicale. Mentre il Giusti- golare per coloro che si trovavano
niani portava in Ispagna a compi- nell'oppressione. Non si può abba-
mento le sue commissioni, a' 17 stanza dire quanto operasse in fa-
maggio 1570 s. Pio V lo creò car- vore di Bartolomeo Carranza arci-
dinale dell'ordine de' preti, e po- vescovo di Toledo, carcerato in
scia in titolo gli conferì la chiesa Ispagna per ordine della sacra in-
GIÙ GIÙ 219
quisizione : in Roma Io visitò so- la congregazione per approvar quel-
\ente, e lo consolò nella prigione la de' chierici regolari minori. Da
di castel s. Angelo, lusingandosi di Gregorio XIV, e da Innocenzo IX
averlo poi seco nel convento della fu decorato della legazione della
Minerva. Dopo essere intervenuto Marca e di Ascoli, che governò con
al conclave per 1'
elezione di Gre- plauso d' integrità, giustizia, e sod-
gorio XIII, in cui poco gi mancò disfazione di que' popoli ; nel qnal
di essere esaltato al pontificato, tempo condusse a fine la fabbrica
morì in Roma di anni sessanta- del collegio in Mace- de' gesuiti
tre nel 1D82. Il suo cadavere fu Alta. Nel 098
accompagnò Cle-
sepolto al destro lato della cap- mente Vili quando si recò a pren-
pella da lui eretta, nel magnifico dere possesso di Ferrara, dove fu
monumento che gli fabbricarono dichiarato prefetto dellacongrega-
i fratelli Pietro, Giuseppe e Gre- zione de' vescovi e regolari, ed an-
gorio, con breve iscrizione. Questo noverato in quelle del concilio e ,

cardinale nobilitò il sepolcro di s. per la guerra d' Ungheria. Supplì


Domenico in Bologna colla sta- al cardinal Gaetani nel camerlen-

tua di argento, rappresentante quel gato di s. Cbiesa , indi fu fatto


glorioso santo, e lasciò un legato presidente del tribunale della se-
per le spese del capitolo gene- gnatura di giustizia, protettore dei
rale. vallombrosaui , nella riforma dei
GIUSTINIANI Benedetto, Car- quali si valse utilmente del ven.
dinale. Benedetto Giustiniani pa- Giovanni Leonardi fondatole dei
trizio genovese, ma nato in Scio chierici regolari della Madre di
dai signori di quell' isola, di cui è Dio ad essi ottenne dal cardi-
, e
fama che la madre, sterile da lun- nal Bartolomeo Cesi, con benepla-
go tempo, 1' ottenesse per un voto cito apostolico, la chiesa di s. Ma-
fatto a Dio, ebbe per zio il cardi- ria in Portico. Favorì l'assoluzione
nal Vincenzo. Dotato di vivo e di Enrico IV re di Francia, del
sottile ingegno, fece nelle universi- qual regno fu vice-protettore. Pao-
tà di Perugia e di Padova mera- lo V gli commise la legazione di
vigliosi progressi nello studio delle Bologna, che esercitò egregiamente
leggi, in cui prese la laurea in per cinque anni, ne' quali ricevette
Genova nel 1577. XIII
Gregorio splendidamente settanta gran si-
gli conferì gli stessi benefizi che gnori ivi pubblicando utili
, leggi,
possedeva il defunto zio, con molti e zelando il lustro di quella cele-
onorevoli incarichi. Sisto V lo fé- bre università. Difensore dell' lin-

ce tesoriere generale, e poco dopo munita ecclesiastica e della dignità


a' fj dicembre i586 lo creò car- cardinalizia, fu pure religioso ver-
dinale diacono di s. Giorgio in Ve- so Dio, mai tralasciando di cele-
lahro, diaconia che poi cambiò col brare la messa. Liberale e muni-
titolo di s. Prisca, die dopo averlo fico coi famigliari ,
fu ancbe gene-
abbellito concesse agli agostiniani, roso coi poveri , e singolarmente coi
poscia permutato col vescovato di giovanetti che di proposito appli-
Porto cbe otteoM da Paolo \ nel- caratisi agli studi , onde gommini-'
l'anno i6ao. Indi lo <;tr>M> Si- itrava l"i<> I occorrente per 000*1
sto V lo deputò membra del- piare il corso delle scienze. Divo-
220 GIÙ GIÙ
lissimo della Beata Vergine, è fa- GIUSTINIANI Orazio, Cardi-
ma che in suo onore ogni sabba to nale. Orazio Giustiniani patrizio
distribuisse a settemila poveri l'e- genovese , nato neh' isola di Scio
lemosina, come
chiaramente dico- recatosi ancor fanciullo in Roma ,
no il Marracci ed il Ciacconio ; entrò d' anni venticinque tra pre- i

ed in morte lasciò le sue facoltà ti dell' oratorio di Roma o filippi-

parte al santuario di Loreto, e ni , dove menando una vita edifi-


parte all'arciconfraternita della san- cante ed esemplare, divenne un ze-
tissima Annunziata di B.oma nella lante operaio predicando con sin-
,

somma di cinquantamila scudi, per golare eloquenza e fervore , con


dotine nella festa della Concezione frutto degli ascoltanti ebbe gran- :

alcune Loreto ; ma del-


zitelle di de impegno per la canonizzazione
l' asse paterno istituì erede il prin- di s. Filippo Neri, ed eresse iti
cipe di Bassano suo fratello. Inter- Carbognano la prima chiesa in di
venne all' elezione di sette Papi lui onore. Informato della sua vir-
ma nell' ultimo in cui fu eletto tù e zelo il cardinal Francesco
Gregorio XV, per non essere stato Barberini, lo deputò a sopraintende-
considerato in conclave , mentre si re sull'abbazia di Farfa, e nel i632
lusingava di essere esaltato , sog- lo fece custode della biblioteca va-
giacque a malattia, e ad una ma- ticana, dove ebbe tutto l' agio di
linconia, che gli troncò i giorni in raccogliere gli atti, e descrivere la
Roma a' 27 marzo 1621, d'anni Storia del concilio fiorentino. Dopo
sessantasette. Fu sepolto nella cap- essere stalo spedito in Ancona per
pella dello zio in s. Maria sopra trattare col pseudo-patriarca di Co-
Minerva, con onorevole iscrizione, stantinopoli Atanasio Patelerio, che
altra leggendosene sotto il di lui pieno di mal talento incamminan-
marmoreo busto, che la nominata dosi verso Roma ebbe ordine di
a rei con fraternità gli eresse nella non procedere più oltre, fu ascrit-
medesima chiesa, nella propria cap- to tra i consultori del s. offizio da
pella della ss. Annunziata. Amato Urbano Vili, che nel 1640 lo fe-
e stimato dai Papi, gli scrittori ne ce vescovo di Mon tallo , ove per
fecero i più alti elogi, e nella chiesa onore di Dio e salute delle ani-
l'

di s. Sebastiano fuori le mura fece me faticando, e vivendo come gli


collocare le reliquie di quella chiesa antichi vescovi, acquistossi tale re-
111urna di argento. Mentre egli vi- putazione presso i suoi diocesani
veva , volendo Clemente Vili ri- che gli riuscì di terminare una lun-
munerare il suo depositario Giu- ga e disgustosa controversia tra il
seppe Giustiniani parente del car- vescovo e la città, con I' aiuto del-
dinale , benemerito della camera la quale potè fondare l' episcopio

apostolica, specialmente per 1' acqui- per uso de' vescovi. L' inclemenza
sto diMonte s. Giovanni , di cui dell'aria per la sua salute nociva >
parlammo al voi. XXVII, p. 285 indussero Innocenzo a trasferir- X
del Dizionario , ornò la famiglia lo nel i645 alla sede di Nocera
Giustiniani di molli privilegi , che dove oltre 1' avervi introdotto i fì-
poi furono confermali da Pao-
gli lippini incominciò a spiegare al
,

lo V, Gregorio XV, Urbano Vili, popolo la dottrina cristiana , am-


Innocenzo X, ed Alessandro VII. maestrando ni pari tempo cou in-
GIÙ GIÙ 22 r

comparabile dolcezza il clero nel- nedetto, e dalla contessa Cecilia

I' ecclesiastica liturgia, nella quale Maoni inglese. Dopo avere fatto i

era peritissimo. Il Pontefice pei tan- suoi studi nel collegio Libano, de-
to, prima per ricompensare i suoi dicatosi allo stato ecclesiastico, me-
meriti, e poi per fare co«a grata ad lilo di essere ammesso alla prela-
Andrea Giustiniani principe di Cas- tura da Pio VI, e quindi da Ini

sano, che avea sposata la propria nominato nel 1794 vicclcgato di

nipote, a' 6 marzo i6{."> lo creò Ravenna, indi nel 1 79" governa Io-
cardinale prete del titolo di s. Ono- re di Perugia ,
poscia fu fatto in

frio, penitenziere maggiore , e nel Roma presidente della giunta di

1646 bibliotecario di s. Chiesa, non stato , se non


che occupatisi dai
che protettore dell' ordine di s. Ba- francesi interamente domimi del- i

silio. Rinunziò al vescovato , e nel la santa Sede, e proclamata la re-

iGj9 volle trovarsi presente al ca- pubblica , soggiacque a quelle vi-


pitolo generale celebrato dai basi- cende cui ono bersaglio
fui mini- i

liani in Groltaferrata , ad oggetto stri pontificii, onde fuggito a Na-

di promovere tra essi la regolare poli ritornò nella condizione seco-


disciplina, i cui decreti nella mag- lare, e vi continuò anche dopo re-
gior parte ebbero la sanzione pon- iezione di Pio VII, viaggiando in

Per la particola!' divozione


tifìcia. diverse regioni, ed aumentando in

che sempre nutrì per la Beata Ver- tal modo le scientifiche sue cogni-
gine, ne recitava ogni giorno il Ro- zioni , anche nelle ili verse lingue
sario, visitando la di lei cappella orientali ed europee in cui diven-
in Maria sopra Minerva, ove di
s. ve colto, per le quali dappoi spes-
frequente celebrava. Pieno di com- so dottamente conferiva col poli-

passione pei peccatori , accoglieva glotta vivente l'esimio cardinal Mez-


alfettuosarnente coloro che a lui zofanti. Passali cinque anni di prigio-

ricorrevano , dando a tutti ed a nia, Pio \ Il nel maggio 8 4 fu glo 1 1

qualunque ora graziosa udienza ; e riosamente restituito alla sua Sede,


ai poveri distribuiva abbondanti li- quando per la saggia condotta te-
mosiue. Estese le sue cure all' or- nuta da Giacomo, e pel suo desi-
dinamento della biblioteca vatica- derio di riprendere le insegne pre-
na al modo che dicemmo all'arti- latizie, e di nuovo dedicarsi al ser-
colo Bieliotecario di s. Chiesa. Ter- vigio della santa' Sede, lo nominò
minò la santa sua vita con pia pro-governatore di Roma. Indi aven-
morte a' i5 luglio 1G49, m l >l0ma > dolo annoverato tra i suoi prelati,
in età d'anni settanta, ed ebbe se- lo incaricò di ricevere in nome
poltura tra' suoi filippini, nella chie- della Sede apostolica la legazione
sa di s. Maria in Vallicella, secon- di Bologna, clic ad e^sa restituiva-
do la sua testamentaria deposizio- si per decreto del congresso di
ne. Questo dotto cardinale srris^e Vienna, per cui colla dignità di
vari trattati, che restarono inediti. delegato pontificio ne riordinò il
GIUSTINIANI (.iacomo, Cardi- governamento, come ne riorganizzò
nale. Giacomo Giustiniani della no- l'università, con soddisfazione d< 1

bile famigli 1 |'i incipesca <li G< nova Papa e de' bologm -1 Dip 1

e Ji Roma, quivi n icque a' aq di- diim sacerdote, e nel concistoro dei
cembre 1769 dal principe d. I!e \ \ apule 1817 fu dichiarato arci'
222 GID GIU
vescovo di Tiro in partibus, e nun- mente si ritirò in quel frangente.
zio apostolico di Spagna ; rappre- Per imparzialità istorica dobbiamo
sentanza che funse con fortezza di rettificare con uua breve digressio-

animo e decoro Leo- ecclesiastico. ne la taccia che di severo fu data


ne XII, nel 1826, nel concistoro dei in tale avvenimento al cardinale. E
i3 marzo lo traslatò alla chiesa pertanto a sapersi che non si può
vescovile d'Imola, ed in quello dei negare il divieto in Imola del bal-
2 ottobre lo creò cardinale dell'or- dacchino, sotto cui si portava in
dine de' preti ; la notizia con il ber- processione la reliquia della B. Ver-
rettino cardinalizio gliela mandò a gine, come anche l'ammutinamento
Madrid per la guardia nobile d. del popolo che gravissimi danni nel
Emmanuele de' principi Ruspoli ,
suo furore recò all'episcopio, e la
che dal re fu fatto cavaliere del- prudente ritirata del cardinale per
l'ordine della Concezione ; ed alle- non compromettere la sua persona
gato per la tradizione della berretta e la sua dignità. Non deve per altro
rossa destinò monsignor Ignazio Ca- tacersiche alla proibizione del bal-
dolini ora cardinale, a quel tempo dacchino egli non s' indusse che do-
uditore della nunziatura. Portatosi po un ripetuto carteggio del cardi-

il cardinale in Roma, ricevette da nal prefetto della congregazione dei


Leone XII il cappello cardinalizio, sacri riti, che gli avea ingiunto di
e per titolo la chiesa de' ss. Mar- eliminare l'introdotto abuso, dappoi-
cellino e Pietro, annoverandolo alle ché la stessa sacra congregazione
congregazioni de' vescovi e regolari, con decreti de' 2 3 marzo 1686, e
di propaganda fide, della disciplina 23 settembre 1820 aveva proibito
regolare, e della fabbrica di s. Pie- 1' uso del baldacchino in tali circo-
tro. Poscia si recò in Imola suo stanze. Prevalendo 1' elogio che fa-
vescovato, e vi restò sino all'anno cevasi delle sue virtù. , sperienza ,

iBaq, epoca in cui dovette resti- saggezza, e zelo addimostrato nel


tuirsi in Roma pel conclave, in cui disimpegno della nunziatura, si pro-
uscì eletto Pio VIII, il quale vi- gredì nelle numerose votazioni, pe-
vendo venti mesi , nel dicembre rò solo si temeva che non fosse gra-
i83o di nuovo il cardinale partì dito alla corte di Spagna, la quale

da Imola pel conclave. Verso il de- nel precedente conclave avea inca-
cimoquinto giorno di questo, voti i ricato il cardinale Gravina di esclu-
eh' egli aveà pel pontificato si au- derlo dal pontificato, secondo quan-
mentarono di numero, ad onta che to si narra. Intanto la sera de' 6
alcuni facessero osservare di 1 aver gennaio 1 83 1 , ventesimo secondo
egli numerosa parentela, ed incli- giorno di conclave, il cardinal Mnr-
nare alla severità, come addimostrò co-y-Catalan spagnuolo ricevette
in un editto pubblicato nella sua dall'ambasciator di Spagna Labra-
diocesi contro i bestemmiatori, oltre dor l'esclusiva formale di quella
il divieto dell' uso del baldacclMiio corte pel cardinale Giacomo Giusti-

che in una processione adoperava il niani, ch'essendo stato nunzio pres-


popolo, che perciò si ammutinò re- so il re Ferdinando VII aveagli
cando gravi danni all' episcopio prestato utili servigi nel periodo
onde il cardinale per non compro- delle cortes,ed avea protetto il cle-
mettere la sua diguità, prudente- ro contro. U ministero, e con ener-
GIÙ GIÙ m3
giche note nvea dilèsa l'assoluta Giustiniani avanti lo scrutinio an-
sovranità di detto monarca, il quale timeridiano de' 9 gennaio, nella
in contrassegno di sua benevolenza cappella degli scintilli lesse il bi-
avealo gran croce
decorato colla glietto al sacro collegio. Dopo di
del real ordine di Carlo IH, ossia che il cardinal Giustiniani si portò
della Concezione , uno dei più di- in mezzo della cappella, e pronun-
stinti del suo reame laonde a quel ; ziò questo discorso. >* Se io non
ministero, tornato in posto, si volle conoscessi per esperienza le corti

attribuire questa esclusiva.Quindi avrei certo motivo di essere sor-


il cardinal Marco vedendo nello preso dell'esclusiva pubblicata dal-
scrutinio della mattina seguente leminentissimo decano, giacche ben
ventuno voli, cioè sedici di scruti- lungi dal potermi rimproverare di
nio e cinque di accesso, de' venti- aver dato a sua maestà Cattolica
nove che ne occorrevano per l' e- alcun motivo di lagnanza in tem-
lezione, e temendo che questa si po della mia nunziatura, oso glo-
conchiudesse con I' aumento de' vo- riarmi di aver reso dei segnalati
ti , si recò a notificare tale esclu- servigi alla maestà sua nella dif-

sione al di lui nipote cardinale ficilissima circostanza in cui si è tro-


Odescalchi, al cardinal Pacca de- vata.Sua maestà medesima ha da-
cano del sacro collegio, e ad altri to prove di conoscerlo onorando-
cardinali. Tuttavolta pei surriferiti mi appena restituita all' intero e-
riflessi in favore del cardinole non sercizio della sua sovranità della
potendosi alcuni pienamente per- gran croce della Concezione, ed
suadere dell'esclusiva, bramarono essendosi poco prima della mia
verificarne 1' esistenza, e conoscere partenza impegnata efiicacemente
com'era concepita. Allora il car- presso il santo Padre, perchè mi
dinale Marco produsse un bi- volesse conferire una dignità nella
glietto dell'ambasciatore, con l'an- chiesa Valenza, lo
cattedrale di
tidata de'24 dicembre, del seguen- conserverò sempre memoria di que-
te tenore. sti benefizi compartitimi da sua
»» 11 sottoscritto ambasciatole maestà Cattolica, e nutrirò sempre
»> straordinario e plenipotenziario per la medesima il più profondo
» di sua maestà Cattolica presso rispetto, non meno che il più vi-
>» la santa Sede, riverisce distinta- vo interesse per tuttociò che può
» mente sua eminenza, e la pre- riguardare la prosperità della me-
m ga di far presente al sacro col- desima, e della sua augusta Guai-
« legio riunito in conclave, eh' e- glia. Aggiungerò inoltre che di tutti
» gli in nome del suo augusto so- i benefizi concessimi da sua mae-
»>vrano, e d'ordine espresso di stà io riguardo, almeno in smanio
» sua maestà Cattolica dà l'è- ,
all'elleno, per il maggiore ed il
» sclusione pel soglio pontifìcio al- più grato quello ili chiudermi in

» l' emincnlissimo cardinal Giusti- oggi l'adito alla Mibiimissima dignità


» niani ". del pontificata Conoscendo ben 10
le une debolissime forze, non po-
» Pietro Gomez. Labrador.
terà prevedere che io dovessi mai
Quindi il cardinal decano, aven- caricarmi ili un peso m grave, pu-
done puma a\ usato il cardinal re \cdcndo nei giorni scorsi eoa
??4 C' ]X] GIÙ
mia sorpresa che si pensava a me, della congregazione dell'indice; nel
l'animo mio è stato penetrato dal- 1837 all'arcipretura di s. Pietro in
la più viva amarezza. In oggi mi Vaticano, cui è unita la prefettu-
trovo liberato da tale angustia ; ra della congregazione di sua rev.
sono restituito alla mia tranquilli- fabbrica ; non che alla cospicua
tà, e mi resta la compiacenza che carica di camerlengo di santa ro-
abbiano potuto gettare lo sguardo mana Chiesa, essendo ad essa uni-
sopra di me alcuni de' mici de- ta quella di arcicancelliere della
gnissimi colleghi, che hanno voluto università romana. Nel concistoro
onorarmi dei loro voti, ed ai quali poi de' 22 novembre i83q lo
professerò sempre la mia più sin- trasferì neh' ordine de' vescovi, con
cera riconoscenza ". la chiesa suburbicaria di Albano.
La recita di tal discorso, per In di- Leone XII lo avea fatto protetto-
gnità e disinvoltura col quale venne re della confraternita delle sacre
dello, eccitò nel sagro collegio mag- Stimmate di Lugo, e della città
giore estimazione per lui; commossi i di Cervia ; ed il medesimo Grego-
cardinali per l'accaduto, molti re- rio XVI lo fece proiettore dell'or-
caronsi in cella del cardinal Giu- dine de' minori conventuali, e del
stiniani a secolui condolersi dell'e- sacro militale ordine gerosolimita-
sclusiva, e a congratularsi per la sua no, delle confraternite del ss. Sa-
Questa venne premiata dal
virtù. gramento in s. Eustachio, della
Papa regnante Gregorio XVI, e- Pietà de' carcerati in s. Gio. della
letto nel medesimo conclave a' 2 Pigna, e della Beata Vergine del
febbraio, prima nel volerlo presso Carmine alle tre cannelle di Pio-
di sé nel palazzo apostolico colla ma ; dell' arciconfraternita delle s.

carica palatina di prò- segretario Stimmate di Velletri, della confra-


de' memoriali, e col trattarlo poi ternita di s. Giuseppe da Liones-
con affetto e distinzione, benefican- sa in Otricoli ; delle città d' Imola,
dolo in diversi modi. Indi succes- Maidica, Urbania Nepi, Cori, ,

sivamente lo fece membro delle con- Poggio Mirteto, di Trevignano, del-


gregazioni del s. offizio, dell'im- la cattedrale di Orte, e della chie-
munità, della cerimoniale, dell'e- sa parrocchiale di s. Micbele ar-
same de' vescovi in sacri canoni, cangelo di Vallecorsa. Come ca-
degli affari ecclesiastici, esoneran- merlengo di s. Chiesa fu pure pro-
dolo dal vescovato d' Imola nel tettore del conservatorio di s. Eu-
concistoro de' 17 dicembre i832, femia, e del monistcro delle cap-
e conferendogli le abbazie nullius puccine di s. Urbano; ed il prin-
di Farfa e s. Salvatore Maggiore cipe d. Luigi Gio. Andrea Doria
allora perpetuamente unite. Que- Pamphilj Io elesse in proiettore
ste abbazie il cardinale le rinunziò della chiesa di s. Agnese in Na-
per l' offesa che riportò nel femo- vona colle sue dipendenze, non
re per una caduta cui soggiacque meno che di quella abbaziale di
pochi giorni prima in cui aveva s. Martino in Montibus nullius
tulio disposto per recarsi ad ese- presso Vileibo, ambedue di gius-
guire la visita pastorale nelle me- patronato della sua nobilissima
desime abbazie. Inoltre il Papa lo rasa, in forza di due bolle d' In-
promosse; nei i83/ialh prefettura nocenzo X, una relativa a s A-
GIÙ GIÙ ni
gnese, de' 7 febbraio 1 653, l'altra Spiritus et Nomen, Justiniase,
riguardante a s. Martino, de' i!\ munì.
settembre i654- Finalmente il car-
dinale fu eziandio protettore del Dopo essere state esposte le

collegio inglese; ma nella promo- mortali spoglie del cardinal Giu-


zione alla sacra porpora del car- stiniani nel suo palazzo, furono
dinal Carlo Acton, stimò cosa con- trasportale colla solita pompa fu-
veniente, che a questi come car- nebre nella chiesa di s. Maria so-
dinale della nazione meglio si pra Minerva e nella mattina ,

convenisse tale protettoria. Con seguente alla cappella papale pon-


questo divisamente la rassegnò al tificò il cardinal Castracane peni-
prefato Pontefice, che ne fece pa- tenziere maggiore, e per distinzio-
ghi i desiderii. ne si recò ad assistere 1' esequie il

Lodato per dottrina ed amore Pontefice Gregorio XVI, che dopo


alle letterati ed artisti,
scienze, ai la messa fece, secondo il rito, l'as-

non che per virtù, mansuetudine, soluzione presso il feretro. Il ca-


pietà, carità, soavità di modi, ed davere venne poscia tumulato nel-
altri dopo essere
singolari pregi, la stessa chiesa, nella cappella gen-
caduto, come dicemmo, battendo tilizia, presso il sepolcro de' suoi
il femore, alquanto impedi-
restò illustri maggiori , secondo la sua
to nel camminare, e soggiacque testamentaria disposizione, con la
quindi a diverse infermità; quando quale pure che
dispose un qua-
per breve malattia di acuto reuma dro Lippo Dalmasio
dipinto da
di petto mori in Roma con tut-
, bolognese, e rappresentante il Re-
ti i conforti della santa religione, dentore che porta la croce, si u-
a' 24 febbraio 1 843, d' anni set- miliasse in omaggio di gratitudi-
tantaquattro circa ; avendo pre- ne al Papa. Inoltre beneficò con
messa nell' atto di ricevere nel pensioni alcuni de' suoi antichi fa-
giorno avanti il ss. Viatico, alla migliari, e lasciò la sua scelta bi-
presenza popolo che lo ac-
del blioteca al suo seminario di Al-
compagnava, con parole chiare e bano, qualora il Pontefice beni-
distinte la professione di fede pre- gnamente gli condonasse un debi-
scritta nel cerimoniale dei vescovi. to di circa dieciottomila scudi che
La sua perdita fu meritamente avea con la camera apostolica, ce-
compianta da ogni ordine della dendo in pari tempo ad alcune
città, non che dalle corporazioni ragioni eh' egli avea colla medesi-
letterarie ed artistiche, di cui era ma, e fu esaudito. Il suo elogio
non meno autorevole capo, che riposto nella cassa mortuaria, per
amantissimo protettole. Il suo de- 1' eloquenza epigrafica dell' idioma
gno collega il dotto cardinal Ja- latino fu stampato in Roma nel
copo Monico patriarca di Venezia medesimo anno 1 843 dalla tipo-
ne celebrò il nome col seguente grafia Salviucci con questo tito-

bellissimo epigramma, che la tipo- lo: Elogium Jacobi Justiniani S. •

grafìa Emiliana pubblicò con que- lì. E Card, cum corpore condi-
sti medesimi tipi. timi , auctore Francisco J\L.

Non omnis moreris: duo min- bibUothecae f afwanae scriptore Ia-


qiiam obitura supersunt: lino. IVel numero 19 del Diario
VOL. XXXI. i5
2 26 GIÙ GIÙ
di Roma si legge la descrizione suo successore nell'areicancellierato,
de'solenni funerali che al cardi- dichiarandone con faconda orazio-
nale defunto celebrò col pontifi- ne le chiare gesta il p. m. Ange-
cio corpo de' professori ed alunni Io Vincenzo Modena dell' ordine
1' insigne romana accademia di s. de'predicatori ,
pubblico professore
Luca, come suo benemerito pro- e membro del collegio teologico ;

tettore, con musica dell' egregio orazione che sarà resa di pubbli-
maestro Fontemaggi alla messa ca ragione. Sopra la porta del-
celebrata dal p. abbate d. Vincen- l'ingresso della chiesa, ed ai quat-
zo Tizzani, ora degno vescovo di tro lati deltumulo, erano cinque
Terni. Il numero i4 delle Noli- analoghe ed eleganti iscrizioni, ri-
zie del giorno di Roma, riporta portate pure dalle Notizie, detta-
gli onori funebri decorosamente te dalla celebre penna del prefato
resi al cardinale nella chiesa di vescovo d'Eritrea presidente del-
s. Maria ad Martyres, dall'insigne l'accademia pontificia de nobili ec-
artistica congregazione de' virtuosi clesiastici. Dei funerali decretati al

al Pantheon innanzi , alla cap- cardinale dalla pontificia accademia


pella di s. Giuseppe di cui è pro- romana di archeologia ne parlam-
prietaria, siccome suo proteggito- mo al XXVIII, pag. 62 del
voi.

re benefico : vi assisterono i mem- Dizionario, come dell'applaudito


bri della corporazione sì di me- elogio che vi pronunziò il tesorie-
rito che di onore, celebrando la re della medesima, il conte cav.
messa d. Michele Ambrosini cou Giuseppe Alborghetti, elogio che sa-
musica dell'encomiato Fontemaggi. rà pubblicato con le stampe.
Il virtuoso d' onore vescovo di GIUSTINIANI Alessandro, Car
Terni lodato lesse una dotta ora- dinaie. Alessandro Giustiniani nac-
zione funebre, con la quale elo- que in Genova da illustre fami-
quentemente enumerò i singolari glia patrizia ai 3 febbraio 1778,
pregi del defunto, e I' altro vir- e fino dai primi suoi anni mo-
tuoso d' onore p. Gio. Battista strò che ad alte cose era destina-
Rosani preposilo generale delle scuo- to. Avviato nella carriera degli
le pie, al presente vescovo d' Eri- studi sotto la direzione dell'esi-
trea, compose l'aurea iscrizione la- mio letterato e matematico Multe-
tina che fu collocata sulla porla do, presto fece conoscere il viva-
principale del tempio, e prodotta ce ingegno, ed il sottile intendi-
dalle Notizie. Nel numero i o di mento cui la natura avealo fre-

queste, ma del 1 844» s' ripor- giato, insieme ad


ottimo cuore.
tano le solenni esequie fatte dai Portatosi in Roma, venne persua-
reggitori dell'archiginnasio roma- so da autorevoli personaggi d' in-
no, con conveniente pompa fune- traprendere la carriera ecclesiasti-
bre. Monsignor Andrea Maria Fiat- ca, onde da Pio VII fu ammesso
tini avvocato concistoriale e pro- nel novero de' prelati, quindi no-
motore della fede offrì l' incruento minato vicelegato di Bologna, in-
sagrifìzio, con l'assistenza dei pon- carico che consideratosi da Ales-
tificii cappellani cantori, di tutti sandro troppo arduo al suo pri-
i collegi, professori ed allievi del- mo esperimento, supplicò ed ot-
l' università , del cardinal Riario tenne di esserne dispensato, ed iu
GIÙ GIU 227
vece accettò la vice- legazione di cietà e della religione, come coo-
Ferrara, nella quale riuscì sì gra- però al ristabilimento de' gesuiti
dito, che il municipio lo ascrisse nel Nel tempo della sua
regno.
in un alla famiglia alla propria dimora a Lisbona fu testimonio dei
nobiltà. Da questo luogo poco do- gravi avvenimenti di quel regno,
po nel 1818 fu rimosso, e de- dappoiché avendo d. Pietro IV
stinato a Napoli per dare esecu- imperatore del Brasile conceduto
zione al concordato conchiuso tra ai portoghesi una carta modella-
la santa Sede, ed il due
re delle ta sulle istituzioni dell'Inghilterra,
Sicilie, insieme al cardinale Diego rinunziò quindi la corona di Por-
Innico Caracciolo , deputati ezian- togallo a favore della regina Ma-
dio per la nuova circoscrizione del- ria II da Gloria sua figlia, facen-
le diocesi del regno. Nella insurre- do poi reggente 1' infante d. Mi-
zione del 1 820 si mostrò saggio e chele suo fratello. Questi però nel
zelante in far rispettare la santa maggio 1828 dai tre stati o an-
Sede, dappoiché essendo morto nel tiche cortes del regno, fu pro-
gennaio il cardinal Caracciolo, e- clamato re assoluto di Portogallo
gli dovette solo proseguire il no- col nome di d. Michele I. A.
minato grave e delicato incarico. questo sovrano Alessandro diven-
Terminate le cose politiche, e sod- ne caro, e fu da lui colmato di
disfatto il re Ferdinando I del suo onori. Intanto il regnante Pontefi-
contegno, lo domandò a Pio VII ce Gregorio XVI, nel concistoro
per nunzio apostolico presso la de' 3o settembre i83i, lo creò
reale sua corte, per cui il Papa cardinale dell'ordine de'preti, e ri-

a tale geloso uffìzio lo nominò serbandolo in petto, lo pubblicò


preconizzandolo arcivescovo di Pe- in quello de'2 luglio i832: gliene
tra iu partibus, nel concistoro dei significò la notizia colla spedizio-
19 aprile 1822. In tal modo fu ne del berrettino cardinalizio, a
ristabilita con reciproca soddisfa- mezzo della guardia nobile Gio.
zione la nunziatura di Napoli, do- Battista Pandolfi , che il re d.
po che da sessanta anni era va- Michele I decorò dell' ordine ca-
cante. Sul finire del 1826 Leone valleresco di Cristo; per ablegato
XII lo promosse alla nunziatura di apostolico per la consegna della
Lisbona, ciò che ferì profondamen- berretta rossa venne nominato mon-
te nell' animo il prelato, e doven- signor Minardi di Macerata, udi-
do far violenza a sé stesso con tore della nunziatura. Ma volendo
lasciare incompleto il lavoro per d. Pietro IV riporre sul trono la
cui in otto anni tante fatiche a- regina sua figlia, mosse con una
vea sostenuto, o fosse il piacere flotta contro il re fratello, prese
della promozione troppo vivamen- Oporto, ed a'28 luglio 1 833 en-
te provato certo è che sentì tal
, trò in Lisbona, laonde nel mag-
forte impressione nel suo fisico, gio del seguente anno costrinse il

che in quel ebbe primitempo i re fratello a partire per l'Italia.

attacchi ili lineila grave infermità Mostrandosi il nuovo governo o-


che doveva poscia ondurlo al se- l stile con la santa Sede (ora per
polcro. In Portogallo «però di- allioin reciproca armonia), il car-
verse cose iu vantaggio della so- dinale ancora abbandonò il Porto-
22 8 GIÙ GIU
«allo, seguito da molti ecclesiasti- creto del patriarca Alessio sull'af-

ci invisi al nuovo ordine di cose, fare dei metroplitaui ; N. che sot-

e malconcio dalla sua infermità toscrisse il decreto del patriarca


mentale, che anco in detto regno Xifllino sugli sposalizi. Oriens Chris/.
l' avea molestato, si fermò in Ge- t. I, p. 436.
nova sua patria. Appena si trovò Commanville riporta cinque se-

migliorato recossi a Roma per di col nome di Jus/inianopoli , e


umiliarsi al Pontefice, dal quale sono : Justinianopoli o Oeconomi
ricevette il cappello cardinalizio sede vescovile della prima provin-
nel concistoro de' 18 dicembre cia della Frigia Capaziana, nell' e-
a 834, e per titolo la chiesa di s. sarcato d' Asia, sotto la metropoli
Croce in Gerusalemme, indi fu di Laodicea, eretta nel secolo IX.
annoverato alle congregazioni dei Justinianopoli sede vescovile nella
•vescovi e regolari, della residenza Pisidia, nell'esarcato d'Asia, sot-

de' vescovi, dell'immunità, del buon to la metropoli di Antiochia, e-

governo, e economica. Assa-


dell' retta nel IX secolo. Justinianopo-
lito nuovamente dalle sue aliena- li sede vescovile della seconda Ga-
zioni, i parenti lo condussero in lazia, nell'esarcato d'Asia, detta an-
Genova, ove vivendo il resto del- che Spalea, sotto la metropoli di
l'infelice sua vita in ritiratissima Pessino, eretta nel secolo IX. Ju-
solitudine, deplorato per le sue dis- stinianopoli o Evaria sede vesco-
grazie, e per le belle qualità di vile della Fenicia del Libano, nel
cui andò adorno, morì agli i i patriarcato Antiocheno , sotto la

ottobre 1843, d' anni circa ses- metropoli di Damasco , eretta nel
santasei. Ai i4 detto furono cele- V secolo. J ustinianopoli o Coptus
brati i di lui solenni funerali nel- nella seconda Tebaide, nel patriar-
la chiesa di s. Francesco in Alba- cato di Costantinopoli, eretta nel
ro, ove celebrò pontificalmente la V secolo sotto metropoli di
la

messa di requiem il cardinale Tolemaide: si pretende che questo


'ladini arcivescovo di Genova, as- luogo abbia dato il nome ai

sistito dal suo capitolo metropo- copti.


litano : indi il cadavere fu sepolto GIUSTINO (s), celebre filosofo,
nella medesima chiesa. martire e apologista della religione
GIUSTIN1ANOPOLI, Justinia- cristiana. Sortì natali in Neapoli i

liopolis. Sede vescovile della pri- o Naplusa, chiamata Sichem nella


ma Armenia, nella diocesi di Pon- sacra Scrittura ,
già capitale della
to, sotto la metropoli di Sebaste. provincia di Samaria, verso 1' anno
Vuoisi situata tra il monte Tau- io3. Allevato negli errori e nelle su-
ro e l' Eufrate. Si conoscono sei perstizioni dell'idolatria, dopo ave-
"vescovi, cioè Giovanni che sotto- re cercato invano nella pagana fi-

scrisse al decreto sinodale di Gen- losofia la verità per cui egli aveva
nadio di Costantinopoli contro i un amore ardente, in età di circi
simoniaci; Giorgio I che interven- trent' anni abbracciò il cristianesi-
ne al quinto concilio generale; mo, senza abbandonare tuttavia né
Teodoro che fu al sesto; Giorgio T abito, né la professione di filoso-
11 che assistette al concilio di Fo- fo. Dopo la sua conversione recos-
y.io Sisinnio che approvò il de-
; si a Roma, e credesi comunemente
GIÙ GIÙ Ile)

che vi venisse dall' Egitto. Dalla discepolo, è più degno d'ammira-


descrizione eh' ei fa del battesimo, zione Eusebio, s. Girolamo, s. Epi-
:

e da quella moltitudine di popolo fanio, Teodoreto ed altri ne hanno


che andava a ricevere le sue istru- pure parlato con elogio. Egli ha
zioni circa il tempo del suo mar- lasciato diverse opere, molte delle
tirio, alcuni scrittori hanno inferito quali non giunsero fino a noi. Quel-
essere egli stato prete. Ciò peraltro le che ci restano sono: i.° le due
non è abbastanza provato, e Ceil- apologie suddette la prima e la :

ha arguito dal silenzio


lier degli più importante, cui gli antichi edi-
antichi su questo proposito , che tori hanno male a proposito posto
Giustino sia sempre stato laico ; e nominato seconda, fu indirizzata
nondimeno siccome è certo eh' egli verso l'anno 1 5o all'imperatore
predicava, sembra non potersi du- Antonino Pio, ai suoi due figliuoli
bitare che non fosse diacono. San adottivi Marco Aurelio e Lucio
Giustino dimorò buon tempo a Commodo, al senato ed al popolo
Roma, presso bagni di Timoteoi romano. In essa rende conto della
sul monte Viminale, ove ammae- dottrina, dei costumi e delle ceri-
strava quelli che venivano da lui monie dei cristiani, per dimostrare
per consultarlo, o per dedicarsi agli l'ingiustizia delle persecuzioni che
esercizi della religione cristiana. Si venivano suscitate contro i mede-
adoperò alla conversione de' giudei simi;, parla altresì della Trinità,
e dei gentili, per cui compose molti dell' Incarnazione battesimo, , del
libri ; difese eziandio la fede contro dell'Eucaristia, delle prove della re-
le offese dell' eresia , e combattè ligione, delle adunanze e della san-
Marcione con iscritti da s. Girola- tità dei primi fedeli. La seconda,
mo detti eccellenti, i quali andaro- indirizzata all'imperatore Marco Au-
no smarriti. S. Giustino lasciò Ro- relio e al senato romano nel 167,
ma ,
poich'ebbe composto la sua è un lamento per le vessazioni
prima apologia in favore della re- esercitate contro i cristiani , e so-
ligione cristiana ; e credesi aver egli uovi descritte ch'erano
le insidie
esercitato più anni 1' uffizio di evan- lor tese da un filosofo cinico no-
gelista in diverse contrade. Dopo mato Crescente. i.° Il Dialogo con.
aver pubblicata sua seconda apolo-
la Trifone, nel quale prova con una
gia, fu arrestato per ordine di Rustico infinità di passi dell' antico Testa-
prefetto di Roma, insieme con altri mento, che Gesù Cristo è il Mes-
cristiani, e condannato con essi ad sia, e risponde alle obbiezioni de-
essere frustato e a perdere la testa ; gli ebrei. 3.° Un frammento, o
locchè venne eseguito circa 1' anno tutt' al più la seconda parte di un
167. S. Giustino è menzionato nel trattato intitolato : Della monar-
martirologio d'Usuardo e nel roma- chia, o dell' unità di Dio. 4-° Due
no sotto il 3 di aprile, e greci l'o-
1 i discorsi , che trovatisi in principio
norano il primo di giugno. Puossi delle sue opere, indirizzati ai gen-
considerarlo come il primo dei pa- tili : nel primo, intitolalo Orazione,
dri della Chiesa, giacché dopo gli ai greci, palesata l'empietà e la

apostoli e loro discepoli non ab-


i stravaganza degl'idolatri, si propo-
biamo altri autori più antichi di ne di convincerli della verità delle
lui, JNiuuo, a detta di Taziano suo ragioni che aveanlo indotto ad ab-
iZo GIÙ GIÙ
bracciare il cristianesimo; nel se- nome Girolamo e di Reda ma
di s. ;

condo, che porta il titolo di Esor- a Parigi non viene celebrata che agli
tazione ai greci, trovasi la confu- 8 dello stesso mese.
tazione degli errori dell' idolatria GIUSTO (s), vescovo di Lione.
colle prove della vanità dei filosofi Si rese celebre per le sue virtù ,

pagani. 5.° La Lettera a Diogne- mentre come diacono era al servi-

te, dotto filosofo gentile, in cui di- gio della chiesa di Vienna nel Del-
mostra la follia del paganesimo, e fìnato. Fatto vescovo nel 3y4, as-
l'imperfezione della legge giudaica , sistette al concilio di Valenza. Si

dipinge le virtù praticate dai cri- consacrò all' istruzione del suo po-
stiani , e dà una chiara e precisa polo , e fu modello di umiltà, di

spiegazione della divinità di Gesù pazienza , di carità verso i poveri


Cristo. Sonovi pure altre opere e geloso mantenitore della discipli-
col nome di s. Giustino , ma che na. Con altri due vescovi delle Gal-
evidentemente non sono sue. La lie si recò al concilio che si tenne
migliore edizione è quella di d. in Aquileia nel 38 1, in cui furono
Prudente Marand della congrega- trattati gli affati intorno agli aria-
zione di s. Mauro ,
pubblicata a ni. S. Ambrogio, che fu l'anima
Parigi nel i74 2 > e ristampa a Ve- di quell'adunanza, aveva per Giusto
nezia nel 1 747- somma venerazione come si può ,

GIUSTINO Nato in Auxer- ($.). vedere dalle due lettere che gli
re, fu allevato nelle massime della scrisse sopra certe questioni relati-

cristiana pietà. Ancor fanciullo ac- ve alla sacra Scrittura. Ritornando


compagnò suo padre ad Amiens dal concilio, s. Giusto passò in E-
il quale ivi recossi per riscattare gitto con un lettore della sua chie-
suo figlio maggiore che vi era pri- sa nomato Viatore, e ritirossi senza
gioniero. Ciò fatto si affrettarono farsi conoscere in un monistcro, per

di uscire da quella città, ove la espiare il fallo che credeva di aver

persecuzione contro i cristiani co- commesso consegnando all'autorità


minciava ad essere molto violenta. civile un uomo eh' erasi rifugiato

Essendo stati riconosciuti, gl'infe- nella cattedrale, dopo avere in un


deli li fecero inseguire ; ma i sol- eccesso di frenesia uccise molte
dati non poterono raggiungere
li persone , il quale restò poi vittima
che nel borgo di Louvres presso del popolare furore. Saputosi a
Parigi. Giustino si presentò ad es- Lione, dopo qualche anno, il luo-
si, e fece nascondere suo padre e go ove trovavasi il santo vescovo,
suo fratello. I soldati non avendo fu mandato a piegare che ritor-
potuto sapere da lui il luogo dove nasse al suo gregge ; ma non egli

quelli eransi ritirati, gli mozzaron la volle acconsentirvi, e morì in quel-


testa. Il suo corpo fu seppellito a la solitudine verso l' anno 390. I
Louvres ; ma la cattedrale di Parigi lionesi fecero trasportare nella loro
pretende di possedere le sue reli- città il corpo di s. Giusto, e la sua
quie. Onorasi il suo capo ad Auxer- festa si celebra a' 2 di settembre.
re, fino dal quinto o sesto secolo. Avvi un altro s. Giusto o Giu-
La sua festa è indicata nel martiro- stino, secondo vescovo di Stras-
logio romano il dì primo d'agosto, burgo, morto sul cadere del quar-
come pure in quelli che portano il to secolo, il quale è onorato nel-
GIÙ GIÙ a3x
Io stesso giorno, e a cui alcuni flagellare, e quindi decapitare per
scrittori attribuiscono un commen- la loro costanza nel confessare la
tario sulla Cantica ; ma esso mostra fede. Ciò accadde nel 3o4 , e il

esser opera di s. Giusto vescovo di martirologio romano nota la loro


Urgel , che fioriva nel cominciare festa ai 6 di agosto.
del sesto secolo. GIUSTO, Cardinale. Giusto pre-
Avvi pure un altro s. Giusto pro- te cardinale del titolo de' ss. Nereo
tettore di Trieste, a di cui onore ed Achilleo, fiorì nel pontificato di
è dedicala quella chiesa cattedrale. s. Gregorio 1 eletto nel 590.
Questo martire patì nella persecu- GIUSTO, Cardinale. Giusto da
zione di Diocleziano, e fu marti- Imola fu dal Papa Gregorio IV,
rizzato a' 2 novembre sotto il pre- iiell' anno 827, creato prete cardi-
side Manazio. Il Rinaldi ne' suoi nale del titolo di s. Cecilia.
Annali ecclesiastici, all'anno 3o3, GIUTRAMBACHARIA. Sede ve-
num. ii3, parla di s. Giusto pre- scovile della provincia Cartaginese
te e martire, che soffrì il marti- proconsolare, nell'Africa occidenta-
rio a Trieste sotto l'imperatore le, sotto la metropoli di Cartagine.
Diocleziano. Si conoscono due de' suoi vescovi :

GIUSTO (s.), vescovo di Can- Vittore che intervenne nel 4* * coi


torbery, romano di nascita. Era un cattolici alla conferenza di Cartagi-
pio e dotto religioso del monistero ne ; e Benenato , il quale scrisse
di s. Gregorio , e fumandato in nell' anno 646 la lettera al conci-
Inghilterra nel!' anuo 60 per 1
,
lio proconsolare, mandata a Paolo
essere a parte delle fatiche di san patriarca di Costantinopoli contro
Agostino apostolo di quella con- i monoteliti.
trada . Tre anni dopo il suo ar- GIUVENALE (s.), vescovo di
rivo fu consagrato vescovo di Ro- Narni nell' Umbria. Credesi che ab-
chester, e nel 624 succedette a s. bia occupato la sede vescovile cir-
Mellito sulla sede di Cantorbery ca sett' anui, e che sia morto verso
dove mori nel 627 , dopo aver l'atino 377. S. Gregorio Magno gli
molto travagliato per sostenere e dà il tìtolo di martire. La sua fe-

diffondere la fede di Gesù Cristo. sta si celebra a Narni a' 7 di ago-


Egli è nominato nel martirologio sto; ma nel martirologio romano
romano e in quello d' Inghilterra è nominato ai 3 di maggio.
ai io di novembre, giorno della GlUVEiNTINO e MASSIMINO
su ci morte. (ss.). Erano uffiziali delle guardie
GIUSTO e PASTORE (ss.), fan- dell'imperatore Giuliano l'Aposta-
ciulli martiri in Ispagna. Erano ta, e soffersero il martirio per aver
fratelli , e frequentavano le scuole parlato fortemente contro le violen-
della città di Aitala di Henares, al- ze che usavano ai cristiani. Do-
si

lorché furono pubblicati nella piaz- po essere stati crudelmente battuti


za gli editti degl'imperatori Diocle- e tenuti alcuni giorni in prigione
ziano e Massimiano Ercole o Ercu- per indurli a ritrattarsi, furono de-
leo contro i cristiani. Infiammali da capitaliad Autiochia ai 25 gen-
celeste ardore per la gloria del naio del 362. I cristiani involaro-
nuu lirio , si palesarono per cristia- no coraggiosameute i loro corpi, e
ni. 11 governatore Dacia no li lece dopo la morte di Giuliano, accada-
o.3i GLA GLA
ta l' anno seguente , eressero loro Agrizio nel 585. La successione dei
un magnifico sepolcro. S. Gio. Cri- vescovi di Glandeve manca fino al
sostomo recitò il panegirico di que- 991 nominato Wigone I.
in cui fu
sti due martiri nel giorno della L' ultimo vescovo fu Enrico Ha-
loro festa. chette des Porles fatto da Cle-
,

GLANDEVE. Città vescovile di mente XIV nel 1772, dappoiché


Provenza nel regno di Francia, la sede vescovile fu soppressa da
nelle Alpi marittime, sulla riva de- Pio VII pel concordato del 1801.
stra del Varo, assai antica e chia- V. Monumenta historiae patriae
mata con molti nomi, Glandeves , edita jussu regis Caroli Alberti
Glannaliva, Glandeva o Glanata, tom. IV.
Glandativa civitas. In oggi non è GLASGOW, GLASCOW o GLA-
più che una città rovinata, tanto SCOVIA, Giascua o Glascovium.
dalle incursioni de' barbari, quanto Città arcivescovile della Scozia, nel-
per la caduta di qualche pezzo di la contea di Lanàrk. La principa-
mantagna, o per le escrescenze del le parte sta in una pianura sulla
Varo, presso del quale non si ve- riva destra ed alquanto al di so-
dono ormai che pochi avanzi. Ven- pra dell'imboccatura del Clyde;
ne fabbricata nei contorni una pic- il restante è in una posizione ele-
cola città chiamata a cagione di vata. Considerabili sobborghi, che
sua situazione Entrevaux, Internai- si estendono sulla riva sinistra del
les. Il suo dominio col titolo di , fiume, comunicano con la città,
contea , appartenne all' illustre fa- mediante tre ponti di legno. La
miglia dei signori di Glandeve, una lunghezza e larghezza di Glasgow
delle principali case di Provenza. è determinata da due strade che
In processo di tempo gli abitanti s'incrociano ad angoli retti. Questa
si riscattarono pagando una grossa città, una delle più importanti del-
somma denaroin per dipeudere ,
la gran Bretagna, e la più consi-
interamente dalla Francia. derabile e bella della Scozia, di cui
Nel quarto secolo ovvero uell'an- fu chiamata il paradiso, rinchiude
no 4 J 7s a l dire di Commanville, molti moderni edilizi , assai ripu-
fu eretta la sede vescovile suffra- tati per la elegante loro architet-
ganea della metropoli di Ambrun. tura, oltre un gran numero di al-
La chiesa cattedrale dedicata a Dio tri dedicali alla pubblica utilità.

in onore di s. Giusto suo patrono, Tutte le strade sono ben lastricate,


avea il capitolo composto del pre- e le più recenti con marciapiedi.
posto , dell'arcidiacono, del sagre- Le case in generale sono alte, e
stano, del capo-scuola e di cinque molte di quelle che stanno verso
canonici. La diocesi conteneva cin- il centro della città sono sostenu-
quantasei parrocchie, di cui molte te da arcate che formano dei por-
erano negli stati del duca di Sa- tici. Si vedono tre pubbliche spa-

voia, e le altre in Provenza. Sem- ziose ed eleganti piazze, cioè di


bra che il primo suo vescovo sia s. Andrea, di s. Enoch, e di san
stato Fraterno fiorito nel 45' Giorgio, oltre a vari mercati degni
Claudio ne occupava la sede nel di attenzione. La città è illumina-
54i, e suoi succesori furono Basi- ta col gaz sino dal 1817, e prov-
lio nel 549, Promoto nel 573, veduta di acqua per una macchi-
GLA GLA 233
na a vapore che v' innalza quella amministrati; i principali sono, l'o-
del Clyde. Tra i suoi monumenti spedale generale della città, l'in-

si distingue la chiesa di s. Mun- fermeria reale, l'ospedale de' pazzi,


go, ora cattedrale del vescovo an- grandioso e bello stabilimento, con
glicano, la quale è formata da due giardini assai vasti onde servire
chiese una sopra l'altra, sormon- di passeggio agl'infermi; l'ospeda-
tate da una bella cupola, bellissi- le di liuteheson, quello del com-
mo edifizio, e che si può dire il mercio, l'ospizio della Maddalena
pezzo di architettura gotica il me- per le donne penitenti, molte so-
glio conservato della Scozia; la cietà filantropiche, ed associazioni
magnifica chiesa cattolica eretta per le case di ricovero, ec. Di
nel i8i5; quella di s. Giorgio, la tutti gli stabilimenti destinati alla
cui torre è assai bella, e l'altra istruzione pubblica , il principale
di s. Andrea, che si può dire uno si è l'università fondata nel i^o
dei modelli composito
dell'ordine da Guglielmo Turnbull vescovo di
il più perfetto e pregiato della Sco- Glasgow, confermata dal Papa Ni-
zia; il palazzo pubblico, la cui fac- colò V con bolla dei 7 gennaio
ciata è ornata di un ordine di dell'anno 1 4^ 1 , e che ricevet-
colonne joniche, che rinchiude
e te dei gran privilegi da Giaco-
una statua di Pitt in marino bian- mo II re di Scozia, e dai suoi suc-
co; il palazzo dell'università, una cessori. Essa è celebre ed ha pro-
parte del quale è antica, l'altra fessori di teologia, storia sacra, lin-
moderna. Si ammira pure l'obeli- gue orientali, filosofia, logica, ma-
sco alto di 43 metri, eretto sopra tematiche, lingua greca, umanità,
una gran spianata in onore di Nel- diritto civile, astronomia pratica,
son, e la statua del generale Moore storia naturale , medicina , anato-
scozzese, che morì a la Corogna, mia, chirurgia, ostetricia, chimica,
inseguito dall' armata francese. 11 e botanica; possiede una bibliote-
palazzo di giustizia, la prigione ,
ca che riceve un esemplare di tut-
l'ospedale dei pazzi, l'edilizio della te le opere impresse nella gran
posta delle lettere, il collegio, l'os- Bretagna, ed un bel museo , che
servatorio, le caserme, ed i teatri, si vuole uno de' più ricchi di Eu-
edifizi nuovamente costrutti, meri- ropa, principalmente per munifi-
tano di essere tutti memorati, co- cenza del dottore Guglielmo Hun-
me i passeggi lungo il Clyde, che ter di numero degli
Londra: il

sono bellissimi. Si stabilì sul fiu- studenti è copiosissimo. La istitu-


me un purgo pubblico, stabilimen- zione fondata nel 1796 dal pro-
to unico nel suo genere. fessore Anderson , e che porta il
Si contano a Glasgow circa cin- suo nome, merita il secondo posto
quantatre edifizi pel servigio religio- fra gli stabilimenti che più con-
so, fra'quali nove chiese parrocchiali, tribuirono alla prosperità di Glas-
«piasi tutte di bella architettura ; e gow s'insegnano matematiche,
; vi

servono ai culti de'cattolici romani, geografia, fisica, chimica applicala


dei presbiteriani, de' burgheri, de- alle arti, meccanica, medicina, e
gli antiburgheri, dei uicUkIìsIì, dei (àrinana a quelli che non enti. ino
glassiti, ec. Gli stabilimenti di ca- riell' università, non che alle don-
rità ìouo numerosissimi e bene ne. Vi sono inoltre scuole di unii-
234 GL ^ GLA
nità, fondate nel 1788; tlieciotto di scoria o di previdenza, stabilito
scuole gratuite per quei del paese, nel i8i5, compagnie di assicura-
alle quali è unita una pubblica zioni, e ricche case di commercio.
biblioteca, ed una quantità di al- Non vi è città della gran Breta-
tre scuole. Questa città possiede gna in cui la popolazione siasi
tre società accademiche, per le accresciuta con una più. osserva-
lettere, per le scienze naturaci con bile rapidità, massime dopo l'in-
applicazioni alle arti utili, lettera- troduzione dell' inoculazione del
ria e commerciale, che si occupa vaiuolo, per cui rinchiude più di
soprattutto dell'industria. L'arte cento setlantamila abitanti. I suoi
dellastampa fu portata a Glasgow dintorni abbondano di miniere di
nel i63o da Giorgio Anderson, e carbone terroso, ec. Produsse que-
fu perfezionata dai Foulis dieci sta città molti uomini eminenti
anni dopo; a questa ultima epoca nelle scienze, e fra questi Carne-
Alessandro Wilson professore di ron, e Spootiswood.
astronomia nella università, intro- Glasgow è una delle più anti-
dusse l'arte di fondere i caratte- che città e la sua
della Scozia,
ri, che poscia fu portata ad una origine o almeno il suo notabile
sì alta perfezione. Vi sono molte accrescimento è generalmente at-
fabbriche d'industria, la quale vi tribuito a s. Renligerno detto s.
è attivissima. Nel 1792 *' intro- Mungo, che vuol dire il bene ci-
dussero le macchine a vapore nei malo, il quale dopo essere sluto
filatoi di cotone,e nel 1801 furo- consecrato vescovo stabilì la sua
no esse anche applicate con suc- sede in Glasgow verso l'anno 54o:
cesso ai telai dei tessitori ; questa ne visitò tutta la diocesi a piedi,
riuscita condusse ad adattare il converti un gran numero di pa-
vapore ai battelli, e questa città gani, combattè il pclagiauismo, e
si gloria di aver fatto costruire mandò i suoi discepoli a predi-
nel 1810 il primo di questi bat- care il vangelo al nord della Sco-
telli che si vide in Europa. La zia; morì nel 60 r, fu sepolto nel-
situazione di Glasgow pel commer- la cattedrale di Glasgow , di cui
cio è delle più vantaggiose; col egli primo patrono, e la sua
è il

mezzo del Clyde questa città co- tomba fu sempre in somma vene-
munica coli' Atlantico, mediante il razione sino al fatale stabilimento
canale che congiunge questo fiume del calvinismo in Iscozia. Gli suc-
al Forth, manda nel mare del cesse s. Baldredo nel vescovato, che
nord prodotti di cui è l'elaborato-
i fondò molli monisteri in Iscozia
rio od il fondaco. L'accrescimento e morì l'anno 608. Glasgow nel
del commercio di questa città die- 1046 dal re Malcoluio 111 fu rein-

de origine nel 1783 ad una so- tegrata della sede vescovile , e


cietà conosciuta sotto il nome di siccome I' arcivescovo di Yorck
Camera di commercio e delle ma- pretese che fosse suffraganea della
nifatture, che fu eretta in corpo sua metropolitana , il Pontetìce
Glasgow possiede inoltre
politico. Celestino HI la dichiarò esente,
una borsa ed Un banco, succursa- con bolla del 1192. Il W Gu-
le del banco reale di Scozia, mol- glielmo detto il Leone, la eresse
ti banchi particolari , un banco in borgo verso l'anno 1172, e gli
GLA GLI a35
diede una carta che i suoi suc- ci cinquantaduemila sono in Glas-
cessori nel regno di Scozia estese- gow. Monsignor Andrea Scott ,

ro in progresso. Nel i47o il re già benemerito e zelante mis-


Giacomo li accorciò al suo ve- sionario in questa città, vescovo
scovo delle regalie, ed il Papa Eietriano in parlibus, è l'attuale
Sisto IV nell'anno i47 T > ° me "
Gree-
vicario apostolico residente in
glio nel i484' l'eresse in me- nock. Nel 1827, a'g febbraio, era
tropoli, stabilendo per suffragatici stato da Leone XII eletto coadiu-
di Glasgow i vescovi di Witcrn, tore monsignor Mac-Donald, a cui
di Lismore, e di Sodor. Il re succedette a' 4 8' u o no del 833, 1

Giacomo VI nel 161 1 dichiarò per volere del regnante Papa Gre-
Glasgow borgo reale, e gli diede gorio XVI, monsignor Giovanni
una carta estesissima. Carlo I gli Murdoch, già encomiato missiona-
accordò maggiori privilegi nell'an- rio in Glasglow, e lo fece vescovo
no i636, e Croni well di molto di Castabala in parlibus. In que-
l'abbellì. Dopo la rivoluzione, un sto distretto occidentale era situa-
atto del 1690 gli diede il diritto to il seminario o collegio Lismo-
di scegliere e nominare i propri rense, che prendeva la denomi-
magistrati. Nel 707, epoca 1
in cui nazione dall' isola di tal nome.
si operò l'unione legislativa della Secondo il Directory i sacerdoti
Scozia coli' Inghilterra , la città di di questo distretto sono trenta. Il

Glasgow, segnalossi con una vigo- dero del distretto ed il vicario a-


rosa resistenza a questo atto po- postolico provvedono alla loro sus-
litico ; ma fu in fine obbligala di sistenza colle pie obblazioni de'fe-
cedere alla forza. Fu spesso il deli, ed al vicario apostolico la

teatro della guerra durante le vi- congregazione di propaganda fide


cende della Scozia , specialmente passa l' annuo assegno di scudi
nel secolo XVII. duecento, altrettanto somministran-
Al presente Glasgow è residen- do al coadiutore. Altre notizie le
za del coadiutore del vicario apo- riporteremo all'articolo Scozia, par-
stolico del secondo distretto occi- lando desuoi vicariati apostolici.
dentale della Scozia, pei cattolici. GLICAS Michele, storico greco
Questo distretto, secondo il Ca- di Bisanzio, fiorito nel secolo XII
(holic Directory, contiene oltre le o XIII. Passò la maggior parte
isole Ebridi, le sette seguenti con- della sua vita in Sicilia. Ignora-
tee: Argyle, Ayr, Dumbarton, In- si quale fosse il suo stato; ma fu
verness , Lanark, Renfrew, VVig- sempre considerato come uno dei
ton. I cattolici del distretto sono più grandi luminari del suo tem-
in numero di circa novantottomi- po, e scorgesi da una delle sue
la , dimoranti in Glasgow , Pais- lettere che era grammatico, e ver-
ley città di recente fondazione, Ayr, sato nella teologia, nella storia ec-
Stranraer , Campbeltown , Fort- clesiastica e civile, ed in altre
William , Lochaber, Glengafry scienze. Ci restano di lui gli An-
Badeaoob, Inverness. Strathglass, nali dalla creazione del mondo
Kinloid, KuOOÌdart, Sforar, Moidart, fino alla morte di Alessio Conine-
Egg, Canna, List, Barra, e nel- nn, che avvenne nel 1118; sono
l'isola Lismore. De' quali cuttoli- divisi in quattro parti: la pumi
a36 GLO GLO
tratta dei sei giorni della crea- maggiore per distinguerlo dal Glo-
zione, la seconda di ciò che ac- ria Patri (Fedi), dai medesimi gre-
cadde dal principio del mondo fi- ci detto Doxologia minore : il ter-

no a Gesù Cristo ; la terza ter- mine di Doxologia viene formato


mina con Costantino il Grande ; da due vocaboli, Doxan che signi-
la quarta contiene ciò che succe- fica gloria, e logos che vuol dire
dette da questo imperatore fino parlare j quindi Doxologia si può
ad Alessio Comneno . Giovanni prendere per un inno, in cui con
Leunclavio tradusse questi annali parole si esprime la gloria di Dio.

in latino, e v'aggiunse una quin- Dei versi aggiuntivi viene dato To-
ta parte, che va fino alla presa noie a diversi. Alcuni attribuiscono
di Costantinopoli ; e il p. Labbé le parole aggiunte al Gloria in
Ji stampare a Parigi in greco
fece excelsis , ec, a s. Telesforo gre-
ed in con note, nel 1660.
latino, co, eletto Papa l'anno 1^1; al-
GLI CERIO (s.), vescovo di Con- tri presso il Torres, Instit. sacerd.
serans. Spagnuolo di nascita, e for- n. 64, agli Apostoli; altri
p. 94,
se della città di Lerida, passò i con Alcuino , lib. De dw. off. e.
Pirenei, epose sotto la guida
si 4° Remigio lib. I,
5 De celeb. rniss.j
del b. Fausto vescovo di Tarba, Onorio Augustodun., lib. I , De
morto il quale si ritirò presso Gemm. animae, ed il
cap. 87 ;

Quinziano che governava la chie- Mauri ni, in Praef. gener. ad s. Hi-


sa di Rodez, e che ordinollo pre- larium , cap. 3, n. ai, ne fanno
te. Innalzato poscia alla sede ve- autore s. Ilario vescovo di Poi-
scovile di Conserans , segnalossi tiers; ed altri dottori ecclesiastici
i

colla sua vigilanza, col suo zelo senza nominarli come si esprime ,

e colla sua carità. Fu uno dei pa- il concilio Toletano IV, can. 12,
dri del celebre concilio di Agde, il Lambertini, Del sacrifizio della
che si tenne nel 5o6, in cui si messa tom. II, par. 4, sez I> "• -

fecero delle savie regole per ri- e prima Bona Ri- di lui
99 , il ,

stabilire la disciplina che si era turg. lib. 2, cap. 4, § 4- Che s.


rilassata per la mescolanza degli Telesforo abbia comandato che que-
eretici. Morì verso V anno 548, st'inno si dicesse nella messa, lo af-
dopo quarantaquattr' anni di epi- fermano Pontefici s. Damaso I, ed
i

scopato. La sua festa si celebra Innocenzo III, il Rabano ed altri,


a Conserans a' 27 d'agosto, ed è Si vuole che s. Bonifacio I Papa del
di rito doppio di prima classe. 4^ ordinasse di cantarsi quest'in-
GLOR.IA IN EXCELSIS DEO. no nel giovedì santo, e che dicendosi
Inno angelico perchè lo cantarono nellaprima messa di Natale, il no-
gli angeli nella nascita di Gesù Cri- minato s. Telesforo vi aggiunse le
sto in Betlemme, cioè cantarono altre parole, prescrivendo che si
queste prime parole soltanto: Glo- recitasse solo in quella messa, co-
ri* in excelsis Deo , et in terra me all'erma il citato Bona. Tale
pax hominìbus bonae voluntalis 3 disposizione di s. Bonifacio I , si
come narra s. Luca. Viene detto vuole derivata in segno dell' alle-
dai padri greci Doxologia , ossia grezza che si doveva avere nella
parole di gloria , ovvero glorifica- riconciliazione de' pubblici peniteu-
zione. Fu anche dello Doxologia ti, che celebravasi in quel giorno,
GLO GLO 23 7

come osserva il Durando Iib. VI, excelsisDeo ogni volta che nel
cap. 75. Il Pontefice s. Simmaco mattutino si abbia detto l' inno Te
del 498 ordinò che l' inno si can- Deuin, fuorché nella messa della
tasse solamente nei giorni di do- feria quinta in Coena Domini, e
menica, e nelle feste dei santi mar- del sabbato santo, nei quali giorni
tiri, che correvano allora per le più si dice,, quantunque nell' uffizio

solenni di tutte, come si ha da Al- non si abbia detto il Te Deum.


cuino suddetto. Forse allora si di- Avvertono però i liturgici che si
cevano soltanto le parole angeliche, deve osservare per dire l' inno la
e s. Simmaco ordinò che si dicesse regola che la messa corrisponda al-
il rimanente di tutto l'inno. Dice l' uffizio , in cui siasi detto il Te
il Novaes che se il decreto di s. Deum j altrimenti se si dicesse la

Simmaco si estendeva a tutti i messa conventuale di quel giorno,


preti, s. Gregorio I del 590 lo re- come per esempio della vigilia del-
strinse a' soli vescovi , lasciando ai l' Assunzione, nella quale la messa
preti il poterlo dire e cantare so- corrispondente al giorno è della

lamente nella Pasqua, come si leg- vigilia, e non del giorno fra l'ot-
ge nel suo Sagr cimentano. Dipoi il tava di s. Lorenzo, quantunque
Papa s. Zaccaria con privilegio per- corrisponderebbe all' ufìizio , pure
mise di cantarlo all' abbate di Mon- non si dirà il Gloria perchè in ,

te Cassino, dicendosi nel Bull. Cas- tal caso la detta messa sarebbe vo-
sili, tom. II, const. 7, n. 6 : Hy ni- tiva. Da ciò si rileva, che l'inno

nnili quoque Angelicum in donii- angelico non dicesi nelle messe del-
nicis et festivis clieìnis conceclimus le che occorrono fra un ot-
vigilie,

in missarum solemniis dccantan- tava, quantunque nell' uffizio siasi


clum. Stefano III detto IV ordinò detto il Te Deum, perchè esse non
che ogni domenica si cantasse que- concordano coli' uffizio. Inoltre l'in-
st' inno dai sette cardinali vescovi no Gloria non si dice nelle messe
suburbicari, nell' altare papale della votive, neppure nel tempo pasqua-
basilica lateranense, come riporta le né fra le ottave, se non che
,

ilBona, Rer. litur. Iib. 1, cap. 4> nella messa di santa Maria in Sa-

§ 5. Quindi s. Leone IX determinò bato, ossia che si dice nel giorno


che l'inno si cantasse in tutte le mes- di sabbato (prima della bolla ili

se fuorché nell'avvenlo, nella festa s. Pio V dicendosi dai sacerdoti


dei ss. Innocenti, nelle ferie, nelle quest'inno nelle messe di s. Maria,
vigilie , e dalla settuagesima (ino si diceva in questo modo Quo- :

alla Pasqua. Macri nella Notizia


II niam tu solut sanctus Mariani
de\'Oc. eccl. dice che si tralascia l'in- sanctificans, tu solus Dominus Ma-
no in segno di mestizia, ma che il riani gubernan<!, tu solus AUissinuu
vescovo di Betlemme abusivamente Mariani coronans , e si ggiuoge-
lo cantava ogni giorno ed in ogni vano altre parole ancora, che imi
messa, anche in quelle de' defunti, sono più in uso), e degli Angeli,
in memoria di essere stato Betlem- ed anche nella messa votiva solen-
me quel luogo in cui 1' inno ven- ne che si deve cantare prò re
ne per la prima volta cantato da- gravi, o per una pubblica causa;
gli angeli. purché non si ilici ni''- 1 coi p 1

Si dice dunque I inno Gloria in rati paonazzi, e finalmente non m


2 38 GLO GLO
dice nelle messe de' defunti. Detto questa ragione non persuade, al dire
poi nella messa Kyrie eleison
il del medesimo Macri, mentre anche
(Vedi), il sacerdote nel mezzo del- s. Giovanni Battista era destinato
l' aliare, mani, e in-
stendendo le nello stesso luogo dopo la decolla-
nalzandole fino agli omeri colla , zione eppure nel giorno in cui si
;

stessa voce dice Gloria in excel- celebra la sua morte si dice il Glo-
sis ec, quando dice Deo congiun- ria. Migliore però si è la risposta
ge mani , e china il capo alla
le del Burcardo il quale scrive che ,

croce; quando dice Adoramus tej le riportate dimostrazioni di mesti-


Gratias agimus tibi ; Jesu Chri- zia dinotano piuttosto il pianto di
ste j deprecationem no-
Suscipe Rachele, figura della Chiesa. Que-
strani j e di nuovo Jesu Christe, sta ragioue fu approvata dall' A-
sempre china il capo alla croce. malario, il quale nel lib. I, cap.
Quando poi dice nel fine Cam San- 4i, De Eccles. off. , aggiunge che
ato Spirilu , si segna dalla fronte la Chiesa compatisce le addolorate
al petto, dicendo frattanto, In glo- madri : Causa earum tristitiae omit-
ria Dei Patris. Amen. V. Missal. ti/nus Gloria in excehis Deo , et
Barn. par. I , tit. 8, n. 3 e 4> e Allcluja.Anzi nel cerimoniale mss.
par. Il, tit. 4> n - 3 , oltre 1' arti- di Benedetto , che nel 1
1
4o era
colo Messa. canonico della basilica vaticana, si
Il citato Macri avverte che nel legge come in tal giorno non si

santuario di Loreto per privilegio mangiava carne in Roma in segno


particolare dicesiil Gloria in tut- di dolore. Perchè la domenica è
te messe votive della B. Vergine
le dedicata alla risurrezione di Gesù
in qualunque giorno, come appare Cristo si tralasciano i sopraddetti
nel sinodo celebrato dal cardinal segni di mestizia, come anche nel-
Giulio Roma vescovo di Loreto e l' ottava per essere simbolo della
Recanati, tit. II, nura. 4- Si lascia beatitudine, la quale adesso godono
il Gloria in segno di mestizia nel- que' santi Inuocenti. Il Sarnelli nel-
le domeniche dell' avvento ( sulla le Lett. eccl., lett. VIII, toin.IV,
terza è a vedersi il voi. IX p.
,
n. 2, opina che gli apostoli abbiauo
99 del Dizionario ) dalla , settua- aggiunto il resto delle parole all'inno
gesima sino a Pasqua ( pel Gloria angelico, secondo s. Clemente I, lib.

che si canta nel sabbato santo è 7, Constit. cap. 48 ; ed osserva che


a vedersi il detto voi. a p. 7, ol- coloro che attribuirono la recita del-
tre precedente a p. 291; ed il
il l' inno nella messa a s. Ilario Pa-
voi. VII, p. 110 e 111), e nella pa, deve intendersi di averlo tra-
festa de' ss. Innocenti , cessando in dotto in latino, come notò il Bo-
alloraanche 1' Allcluja 3 ed il Te vio ad Apost. const. Clan. cap. 4/i
Deum. Cercano alcuni per quale lib. 7. E come inno dell'allegrezza,
ragione nel di degli Innocenti dia e corrispondente al Te Deum, dice
la Chiesa contrassegno di tristezza che i ss. Processo e Martiniano nei
anche col colore paonazzo nei pa- tormenti ringraziavano Dio, dicen-
ramenti ed il Micrologo e 1' Al-
; do : Gloria in excelsis Deo; indi
cuino pretendono che lo faccia per furono martirizzati anno 69. S. l'

dinotare, ch'erano eglino dopo il Omobono mercante di Cremona, ai


martirio destinati al limbo ; ma i3 novembre 197, dopo di avere 1
GLO GLO 239
passata la nolte di Natale nella stanza. V. il Sarnelli tom. 1\,
chiesa, si ferme) ad assistere alla lett. XVI: Dell' Inno Gloria, lau* et
messa, ed essendosi prostrato colle honor, che si canta nella domenica
inaui stese in croce al Gloria in delle Palme.
(Xcelsis Deo , senza levarsi all' e- GLORIA PATRI. Inno di lo-
vangelo, credettero che si fosse ad- de chiamato Doxologia minore,
dormentato, ma fu trovato morto. per distinguerlo dall' inno angelico
In detta notte si soleva cantare Gloria in excelsis Deo (Vedi),
quest' inno anche in greco, come si detto Doxologia maggiore. L' in-
può vedere nel Giorgi, De liturgia no Gloria Patri ec. fu stabilito
Roman. Pont'f. tom. II, cap. i3, nella Chiesa per apostolica tradi-

p. 83.V. Herardi Reusckii, Hym- zione, secondo insegnamento di


l'

ìium angclicum novi Foederis ex s. Basilio, presso l' annalista Baro-


hisloria rituuni sacrorum illustra- nio all'anno 325, mini. 173, 17^,
timi, 1739. Binghamum
Helmest. ,
e dal concilio Xiceno furono ag-
De Ilymno Gloria in excelsis Deo, giunte le paiole : Sicut erat m
tum. VI, p. 365. Sarnelli citato: principio, et mine, et semper ec.

Perchè si deve ringraziar Dio del- per confutare 1' errore degli a-
la sua gloria , con quelle parole riani, i quali sostenevano che il

dell' inno angelico, Gralias agitnus Figliuolo di Dio fosse comin-


tibi propler magnani gloriam titani, ciato nel tempo , non fosse stato
toni. IX, p. 126. Dell'uso di can- ab aeterno ; dappoiché siccome
tare l' inno angelico, a cui fu so- costoro corruppero la forma del
stituito l'altro ambrosiano detto battesimo, così adulterarono anche
nel secolo IX, trattano il Mayer, quest' inno dicendo Gloria Patii :

De cxplic. caerem. eecl. p. 11, ed per Filium in Spirila Saiuto.


il Zaccaria in D'ibi. Rit. tom. Il
,
Quindi soggiunge il medesimo Ba-
p. II, ove alla p. LXV scri\e: ronio, che il concilio Niceno or-
Solebat praeterea, inaiai May crii* }
dinasse l'inno nel fine d'ogni sal-

Gregorio Turo/unse teste 1. deI mo, ma Macri nella Not. dei


il

gloria martyrum e. 63, prò gra- voc. eccl. dice che ciò non è e-
liarum aclione cantari in eventibus satto, giacché diverse furono le
speciali Deo benefìcio ordinai is, o\e consuetudini delle chiese il che ,

parla del Gloria in excelsis Deo, non sarebbe avvenuto se tal con-
ed in prova reca vari esempi del cilio generale avesse a tutti pre-
secolo Vili, che confermano que- scritto una regola uniforme. Per
sto uso in simili circostanze. Narra questa ed altre ragioni sembra do-
Anastasio Bibliotecario, che quando versi considerare apocrifa , come
s. Leone III si portò incontro al la pensano moderni critici, col
i

re Pipino, nell'appressarsi al mede- Bona, De dnin. psalmod. cap. (>, 1

simo intuonò l'inno angelico. duo. 6, la lettera che si erede


GLORIA, LALS ET IIONOR. scritta da s. Girolamo al Papa s.
Inno che si canta nella domenica Damaso I del 367, nella quale e-
delle Palme, come dicemmo al voi. aorta il Pontefice ad introdurre
Vili, p. 281 del Dizionario, ove l'uso di cantare l'inno Gloria Pa-
facemmo parola, come altrove, di ri nel line dei salmi ,
come nel-

chi locompose e in quale circo- l'orientc si cosltunnTa, Il Cassiano,


2 4o GLO GLO
De noci. orai. mod. lib. 2, cap. 8, tiochia . e Diodoro , zelanti laici

dice di aver trovato tale uso ia cattolici , introdussero la pia u-


occidente, dicendosi in oriente so- sanza di due
cantare i salmi a
lamente nel fine dell' antifona ; il cori, e finirli colla dossologia Glo-
quale uso preso dall' oriente intro- ria al Padre, al Figliuolo, ed al-
dusse s. Ambrogio nella sua chie- lo Spirito Santo usanza che si ,

sa di Milano, come afferma s. A- sparse in appresso in tutte le chie-


gostino, Confess. lib. 9, cap. 7. se d'oriente e di occidente. Certo
Conchiude il Macri, che il dirsi è che la salmodia a due cori
dopo ciascun salmo il Gloria Patri ha una origine più antica ; come
fu proprio della chiesa occidentale, è certo antichissimo l' uso nella
introdotto da s. Damaso I nel Chiesa di cantare tale inno alla

368, ma non già a similitudine fine del giorno , massime dopo


dove si cantava do-
dell' orientale, 1' eresia degli ariani. Il Rinaldi
po le o nel fine degli
antifone, all'anno 60 dice che il Gloria Pa-
inni, secondo che si costuma an- tri si soleva cantare ancora dagli
cora nella chiesa greca, ciò che uomini privatamente. Dipoi san
dichiara pure il Rinaldi all' anno Gregorio I introdusse nel principio
382, num. 20. Il Novaes nella delle ore canoniche il versetto
di lui vita conviene che l' inno Deus in adjutorium, col Gloria
sia stato in uso ancor nella pri- Patri.
mitiva Chiesa , avervi il concilio INon fu senza mistero l'avere ag-
Niceno per opporsi agli ariani giunto questo inno ai salmi, per-
aggiunto il Sicut erat ec. ; ma chè essendo questi simboli di feli-

che il dirlo nel fine de'salmi non cità e di miserie, di fortune e disgra-
fu comandato dalla
stabilmente zie, di godimenti e di pene, di
Chiesa come alcuni si
sì presto, povertà e ricchezze, di lodi e di
fanno a credere forse non fu ; biasimi, di persecuzioni e d'ogni
ordinato prima del concilio di stato della vita umana, si volle in-
Yaison in Francia, celebrato nel- sinuare a ripeterlo in tutti i mon-
l'anno 529, nel quale se ne tro- dani accidenti. Parlando s. Agosti-
va per la prima volta il decreto: no neW'epist. 77 di questo inno,
altrettanto scrisse il Rinaldi all'an- dice che non ha che bramare di
no 325, num. 173. Su questo più. giocondo il cuore, non ha che
inno può vedersi la XXXI tra le spiegare di maggior gioia la lin-

Esercitazioni del ex gesuita por- gua, non ha che trascrivere di più


toghese Azevedo , De divino offi- amabile la penna, non ha che pen-
cio , dove questo punto è molto sare di più salubre la mente, di
bene trattato, come pure da d. Pel- questo glorioso tributo che deve por-
legrino Roni, nella sua Disserta- gersi a Dio. Di quanta forza sia
zione sull'inno Gloria Patri et Fi- l'inno Gloria Patri si può vedere
Ho et Spiritai Sancto, che è la da quanto racconta il Macri, il qua-
VI nella Raccolta di dissert. di le dice che nel concilio di Lione,
storia eccles. del Zaccaria, tomo celebrato nel io55, sotto il Pa-
XI, pag. 197. Teodoreto nel cap. pa Vittore II, fu prodigiosamente
4, lib. 2 , dice che dopo la metà convinto di simonia un vescovo,
del quinto secolo Flaviano d' An- al quale avea comandato Udebran-
GLO GLO 2 ir

do cardinal legato in Francia, e Patri per decreto del concilio To-


poi Pontefice col nome di s. Gre- letano IV, in segno di tristezza
gorio VII, che pronunziasse il ne' responsori della settimana di
Gloria Patri, non trovandosi con- Passione , come pure nelF introito
tro di lui testimoni ,
per aver della messa, e nel salmo Lavabo;
corrotto con denaro gli stessi ma neglialtri salmi non si omet-

accusatori. Il vescovo simoniaco te, che nel triduo della settimana


prontamente nominò le persone santa. I salmi vogliono dire ope-
del Padre e del Figliuolo, ma ar- razioni , e perciò non desiste la

ri vìi to alle parole Spiritili Sancto, Chiesa dal recitare l'inno in discor-
cominciò a balbettare, e poi gli si so sulla fine di essi se non che in
annodò interamente la lingua. Que- quei soli tre giorni, per dimostrare
sto prodigio portò tanto terrore che nella settimana di Passione mac-
ai simoniaci, che ventisette vesco- chinavano i giudei contro il Re-
vi, e quarantacinque persone del dentore colle sole parole e consi-
clero, contriti confessarono il lo- gli ; ma nel triduo della settima-
ro peccato di simonia, con rinun- na conculcando la sua di-
santa,
ziare liberamente le prelature e i vina persona, lo malignarono colle
benefizi ecclesiastici. Quando que- opere come si può vedere nel
,

sto inno si recita in coro, debbo- Durando lib. VI, cap. 6. Il mede-
no scuoprire il capo ed inchinar- simo concilio di Toledo, col cap.
lo tutti quelli che ivi sono, e non 12 ordinò a tutti gli ecclesiastici
levarsi in piedi, come prescrive delle Spagne, che nel fine di tut-
il cerimoniale de' vescovi, lib. II, e. ti i salmi, sotto pena di essere
i ; cosa che pure deve farsi per privati della comunione, proferi-
un uso lodevole , ogni qual volta scano le seguenti parole: Gloria
salmeggiando si proferiscono le pa- et ìwnor Patri et Filio et Spiri-
role: Sit nomea Domini benedi- titi Sancto in saecida saeculonim.
ctum ; Sanctum et terribile ; Bene- Amen; le quali parole, come at-
diclus nome/i Benedi' majestalis ; testa lo sono cava-
stesso concilio,
clus Dominus auotidie; Benedica- te dall' Apocalisse. L' inno Gloria
miti Patrem et Filami cu/n San- Patri, si dice frequentemente nel-
no Spirine ec. , il Ga-
secondo l' uffizio alla fine de' salmi, e nei
satilo, sect. io, cap. num. e). 2, responsori ; alle volte poi si dice
11 vSarnelli nelle Lelt. eccles. tomo e alle volte no, secondo la va-
IX, p. 6, nana che un ecclesia- rietà de'tempi, che si possono ve-

stico fu punito col purgatorio, per dere nel Dict. liturgie, del Colti,
non aver chinato il capo al Glo- par. II, Gloria Patri
ti t. Vedi .

ria Patri. Adam Rechembergius, De Doxo-


Fu sempre nella Chiesa quel logia veterani chrislianorum Li- ,

lodevole uso che il predicatore psiae i684- Elia d'Amato, se dal


conchiudesse il sermone in ren- concilio INiceno o più innanzi ap-
dimento di invocando
grazie la parasse la Chiesa il cantar do-
ss. Trinità (Fedi) con questa o po salmi il Gloria Patri? nelle
i

simili glorificazioni, come osserva sue Lettere erudite, Genua 1 7 1 5,


il Rinaldi all'anno 3y num. 71
i ,
p. 29J, par. 2. Job. Barth. Bernol-
e 72. Si tralascia poi il Gloria dus De Doxologia ecclesiastica
,

VOL. XXXI. 1G
»fc
GLO GLO
Gloria Patri, Altor. 1727. Joh. riva sinistra di questo fiume, che

Uenr. a Sedlen, Misceli, t. I, p. si attraversa sopra di un ponte co-

?44. Georgius, De, Ut. Rovi. Pon- struitovi sotto Enrico II. È sede di

ti/, lib. II, e. 6 e 17. Grancolas, un vescovo anglicano ; ha tre sob-

in Breviario lib. I; Scorlia lib. Ili, borghi, le case sono costruite par-
ed Antonio Fouse- te in legno e parte ni mattoni. Vi
e. 9; Barbosa ;

ca , De. basilic. s. Laureata in è una bella cattedrale, di cui si am-


Damaso lib. I, e. 34- mira la torre, e che rinchiude le
GLOSA, Glossa, Commentarius, tombe di Odoardo li, e di Ro-
Voce greca con la quale viene dila- berto figlio maggiore di Guglielmo
niata l' interpretazione del testo il Coìujuislatore, ed una statua in
,

perchè come lingua dichiara le co- marmo bianco di Edoardo Jenner,


se oscure. Una glosa è un com- inventore benemerito della vaccina,
mentario fatto per spiegare il te- ossia inoculazione del vaiuolo. So-

sto di un libro. Dice il Macri che novi cinque chiese parrocchiali ,

la Glosa ordinaria è stata compo- molti luoghi di riunione pei dissi-

sta da Strabone, e l'interlineare denti, una sinagoga, il palazzo pub-


da Anselmo Lugdunense cognomi- blico , una sala magnifica ove si
nato Scolastico, che vuol dire dot- tengono le assise e le sessioni per

tore.La Glosa della Bibbia, che quartiere della contea e della città;

pur chiamasi glosa ordinaria, fu un teatro, due vasti e comodi mer-


composta da Nicolò Lira in sei vo- cati, diversi stabilimenti, molti o-

lumi. Le Glose del diritto civile e spedali , la prigione della contea, e


canonico sono i commentari che 1' Un acquedot-
infermeria di essa.
spiegano l' uno e l' altro diritto. to vi conduce le acque necessarie.
Glosa dicesi anche Chiosa, in hi ti- La Savcrna facilita molto il com-
no explanatìo, exposilio, declam- mercio della città eh' è assai im- ,

ilo, dosare, far glosa, explanare, portante; altrettanto fanno due i

declarare. Dicesi glosatore o glos- canali, e la strada di ferro che con-

semaiarius, l'autore che fece delle duce a Cheltenham. Ne' dintorni


glose , che ha interpretato
ovvero avvi una sorgente di acqua mine-
qualche libro, explanator, inlerpres. rale; la citlà manda due membri
Questo vocabolo per altro si usa al parlamento.
particolarmente quando si parla de- Gloucester era una città dei do-

gli interpreti della sacra Scrittura, buni, antichi popoli della gran Bre-
chiamati in generale i glossatori tagna. romani avendone fatto una
I

della Bibbia. Si dice poi Glossario, stazione ed una colonia le diedero


glossarium, il dizionario in cui le il nome di Claudia Castra. Rice-
aocì si spiegano con glose, massi- vette il diritto di borgo reale dal

me i vocaboli oscuri , antiquati re Giovanni, ed una corporazione


barbari o corrotti. da Enrico III. Nel 1270 Odoardo
GLOUCESTER, Clanum, Glo- I vi tenne un parlamento ove fu-

cestria, Claudia Castra. Città ve- rono promulgate molte leggi im-
scovile d' Inghilterra capoluogo ,
portanti, clip si chiamano ancora

della contea del suo nome nell'an- statuti di Gloucester. Riccardo II

tico regno di Mercia, sta in una vi tenne pure un parlamento, e


fertile valle della Savcrna, e sulla Riccardo 111 che portava il titolo
GLO GNA 243
di duca cìi Gloucester, eslese la il vescovato di Gloucester, ma piut-
sua giurisdizione sugli hundred a« tosto lo ristabilì, essendovi stato il

diacenli di Dunstone e di King's- vescovo anche in tempo degli an-


Bartan; ma questi privilegi furo- tichi bretoni. I cattolici di Glou-
no ritirati dopo la restaurazione, cester dipendono dal vicario apo-
e le sue mura spianate, perchè stolico del distretto occidentale
avea chiuse le porte a Carlo I. Presso però il Godwin, De Prae-
Questa città conteneva per Io pas- sulibus, pag. 552, si legge come
sato undici chiese, sei delle quali monsignor Giacomo Brokes, chia-
essendo state demolite durante l'as- mato pure Brooks o Brocus, con-
sedio del i643, non furono dopo secrato nell'aprile 1 554, ^u vesco-
mai ristabilite. Enrico III vi fu vo di Gloucester sotto la regina
coronato, e dal XXIII anno del Maria, e siccome egli fu subdele-
regno Odoardo I godette il di-
di gato pontificio nella condanna di
ritto di mandare dei membri al Cranmero ed altri nel i55», si
parlamento. Gloucester era un tem- può ragionevolmente concludere,
po riguardata come un hundred che l'erezione di quella sede era
distinto, conservando ancora alcuni stata approvata. Di questa depu-
privilegi come contea. Irico re di tazione di Brooks parla pure il
IS'orthumbria eresse in Glouce- Lingard nella Storia d' Inghilter-
ster un ruonistero donne, ver-
di ra, sotto la regina Maria, dell'ediz.
so l'anno 700. Kinehurga, Ead- di Parigi voi. Vili, p. 228.
burga-Eva, e successivamente le

regine di Merda ne furono le ab- Concilii di Gloucester.


badesse. Ma avendolo i danesi in-
teramente devastato, non potè re- Il primo concilio di Gloucester
al suo antico splendore,
stituirsi fu tenuto l'anno io85 per l'ele-

se non al tempo di Aldredo arci- zione di un vescovo. Augi, tom. I.


vescovo di York, il quale però in- Il secondo fu adunato nel 1122
vece delle religiose v' istituì de'ca- per l' elezione dell' arcivescovo di
nonici regolari di s. Agostino, a- Cantorberv. Angl. tom. I.
vendo l'abbazia il titolo di s. Pietro. 11 terzo concilio ebbe luogo l'an-
Enrico Vili re d'Inghilterra, dopo no 3-8 1 sopra i costumi. Angl.
di avere abbracciato la pretesa ri- tom. III.
forma religiosa, l'eresse in vesco- GNAFEO o FULLONE P.etro,
vato su lira «anco di Cantorberv. eretico cutichiano del secolo Y. Fu
verso l'anno 1 ^4°> e dopo avel- denominato Gnajeo dai greci , e
lano prima appendere alla porta Fidlone dai latini, per aver eser-
del monistero il penultimo abbate, citalo l'arte di tintore di panni.
perchè non voleva prestargli il giu- Professò vita monastica in un mo-
ramento di supremazia. Odoardo nistero di acemeti ossia vigilanti,

VI lo voleva riunire, altri dicono nella Bitinia; ma scopertosi eh' e-


che lo riunì nel i55i, a ^orce- eli ricettava il concilio di Ca
ster; ma la regina cattolica Maria (Ionia, e sosteneva l'eresia di Eo-

ne confermò l'erezione sotto la me- liche, In discacciato dal moni stero,


tropoli di Cantorl'i-iy . Si dice e sospeso dagli offici del sacerdo-
inoltre ch'Enrico YI1I non istituì zio. Ritiratosi in Costanlin
»44 GNA GNE
s'insinuò nell'amicizia di Zenone boccò in ogni maggior eccesso. Egli
genero dell' imperatore , Leone e fu pure condannato come eretico

con lui recossi in Antiochia, ove eutichiano, come apollinarista, sa-


subornato il popolo, e calunniato belliano, e teopaschita; e dopo aver
il santo patriarca Martirio colla esercitate molte crudeltà ed ingiu-
1

taccia di nestoriano, fu dallo stes- stizie contro più chiese, mori in

so Zenone intruso in quella sede. Antiochia nel fò$, cioè poco più
La prima cosa che fece fu di ag- di tre anni dalla sua ultima usur-

giungere al trisagio della messa pazione di quella sede.


Sanctus, Sanctus, Sanctus, le pa- GNESNA (Gnesnen). Città già
role qui crucìjìxus prò nobis
es con residenza arcivescovile nel gran-
affine di dare a credere che nella ducato di Posnania o Posen nella
persona di Gesù Cristo fosse stata Prussia, antichissima e già capita-
crocifissa la stessa divinità. L' im- le della gran Polonia , ma ora è
peratore Leone, condannando l'usur- totalmente decaduta dal suo splen-
pazione del Gnafeo, inviò Martirio dore. Piuttosto grande, e cinta da
con grande onore alla sua sede ; un muro, rinchiude una cattedrale,

ma vedendo questi di non poter ed altre undici chiese cattoliche.


quietare il contrario partito , vi Nel mese di maggio vi si tiene una
rinunziò. Allora Gnafeo occupò
il fiera considerabile per bestiami e
la sede di nuovo, e venne ricono- cavalli. Gnesna, e più anticamente

sciuto per patriarca d' Antiochia , Litniosaleum è situata nell'antico


,

della qual cosa informato l' impe- palatinato di Kalish tra Posen e
ratore, lo relegò in Oasi. Nel 47^ Thorn nella bassa Polonia, e secon-
fu rimesso ancora nella sede da do alcuni prima
erettasi in que-
la

Basilisco che aveva occupato il re- sto regno. che ne sia stato
Dicesi
gno; ma avendo Zenone nell'anno fondatore Lecco I che vuoisi pri-
,

seguente ricuperato l' imperio , Io mo re de'polacchi, fiorito nel 5or,


fece deporre in un sinodo di orien- e che le abbia dato il nome di

te. Finalmente neh' anno 4^4 ^u Gnesna o Gnisen per avervi tro-
per la terza volta ristabilito in An- vato ne' suoi fondamenti un nido
tiochia, coli' assenso di Acacio pa- di aquile, perchè in lingua polac-
triarca di Costantinopoli , fautore ca Guest ad significa nido di aqui-
degli che prima lo avea
eretici, le. E certo eh' egli vi fece la sua
condannato. Il Gnafeo fu condan- residenza, con molti altri suoi suc-
nato formalmente, insieme ad A- cessori, divenuta essendo, come si è
cacio e parecchi altri, nel concilio detto, la capitale della gran Polo-
romano, tenutosi nel /\85 a moti- nia, ed il luogo della incoronazio-
vo della chiesa d' Antiochia , sotto ne de' suoi re. I cavalieri teutonici
il Papa s. Felice li detto III, il dell' ordine di Prussia la presero
quale notificò la sentenza con let- e la saccheggiarono nel 1 33 r e fu ,

tera particolare all'imperatore Ze- poi quasiconsumata dal fuoco nel


none, acciò scacciasse il Gnafeo. i6i3. Passò nel dominio dei prus-
Tuttavia il fulmine della Chiesa siani che la conquistarono nel 793, r

irritò, non convinse l'eretico, il sotto il regno di Federico Gugliel-


quale pubblicamente spargendo il mo II. Né deve tacerai che nel ,

veleno dell'empia dottrina, tra- Saggio statistico istorie del ponù^


Gi\E GNE 245
Jìcio stalo, di Gabriele Calindri, a sna Giovanni Latski, fu dal Papa
pag. i3 si legge, che nel 1 5 3
1 la Leone X
dichiarato, in un ai suc-
provincia di Gnesua si obbligò ad cessori,legato della santa Sede nel
un tributo annuale alla santa Se- regno di Polonia. Inoltre l'arcive-
de nel pontificato di Leone X. scovo oltre l'esser primate di tut-
La sua sede vescovile fu eretta to il reame era altresì reggente
,

ne' primi secoli della Chiesa, diven- del medesimo dopo la morte del
ne metropoli verso l'anno 967, al- re. Nella raccolta dell' Epist. di
tri dicono nell'anno 1000, dopo Clemente XI, nel tom. II, p. 1 33
che l'imperatore Ottone III si recò se ne legge una scritta all' arcive-
a Gnesna. L' erezione fu fatta col scovo di Gnesna sulle pubbliche
consenso del Pontefice Silvestro li, necessità del regno di Polonia, e
ad onta dell'opposizione dell'arci- delle facoltà al proprio nun-date
vescovo di Magdeburgo. Nei pri- zio pel sussidio
da somministrarsi al
mi anni del secolo XV .Nicola Tram- clero; e siccome l'arcivescovo esi-
ba suo arcivescovo ottenne che que- geva che il nunzio lo visitasse, in
sta sede nel concilio adunato in vece il Papa lo invitò a rendere
Costanza l'anno i4'4> fosse dichia- pel primo al nunzio 1'
onore della
rata primate del regno di Polonia. visita, e prontamente.
Furono suoi suffragauei i vescovi -Alentre n'era arcivescovo
Miche-
di Cracovia, Posnania, Ploscko, \ la- lePouiatowski di Posen, che Pio
dislavia, Culma, Varmia, Lucco- VI avea traslato da Ploscko nel
j-ia, Vilna, Samogizia, Smolensko, 178D, si legge nella vita di que-
Vratislavia, e Camin, senza nomi- sto Papa del Novaes, che nel 1789,
nare altre sedi unite in processo ad onta delle premure e proteste
di tempo ad alcune delle nomina- dello stesso Pio VI alla dieta po-
te. Eugenio IV nel 4^7 fece arci- 1 lacca questa in forza della dimi-
,

vescovo Vincenzo Dolivac polacco, nuzione delle rendite de' vescovi e


illustre per ingegno e dottrina, co- del clero di tutto il regno, da tre
me dicemmo alla sua biografia, nel milioni di fiorini da paoli due l'uno,
voi. IV, p. 167 del Dizionario : un- cui ascendevano quelle annue del-
se il re di Polonia Casimiro IV, ed l'arcivescovo di Gnesna, le ridus-
a' 6 aprile 1 4-44- l'antipapa Felice se a soli duecentomila fiorini po-
V per accattivarsi i polacchi lo lacchi. Il Pontefice Pio VII con la
creò pseudo-cardinale, per cui ven- bolla De salute animarum, data ai
ne da Eugenio IV deposto dall'ar- 26 luglio 1821, elevò al grado ar-
civescovato e da tutti gli onori. civescovile la sede di Posen ossia
Ma divenuto Pontefice Nicolò V, a Posnania [fedi), e l'unì aeque
lui ricorse pentito Vincenzo, onde primipalile r alla chiesa arcivesco-
il nuovo Papa con diploma de' 2 vile di Gnesna, dichiarandone suf-
ottobre j
4 Ì7 '° assolvette dalle cen- fraganeo il vescovo di Culma, perchè
sure, lo restituì pienamente alla di- quello di Chelma o Belai unite di
gnità di arcivescovo, e lo riconob- rito greco ruteno , con le loro chie-
be per vero cardinale ili santa ro- se erano state dichiarate in tempo
mana Chiesi.. Essendo intervenuto anteriore immediatamente soggette
nel [Si 3 al concilio generale La- alla santa Sede per la diversità del
terunense V l'arcivescovo di Gne- rito, e le alti e ricevettero in progics-
2 46 GNE GNE
so di tempo altre disposizioni. Nello snaniae ad ecclesiam nostrani me-
stesso tempo Pio VII determinò che tropolitanam die 27 mensis augusti
monsignor Timoteo Goszenski, che 1840. Questo degnissimo e venera-
nel concistoro de' 27 marzo 1809 bile prelato mori ultimamente; la
avea fatto vescovo di Posnania, fos- sede arcivescovile divenuta
vacan-
se il primo arcivescovo di Gnesna te, venne amministrata dai due
e Posnania unite, con due suffra- suffraganei, essendo quello di Gne-
gane! fregiali del titolo vescovile sna monsignor Anselmo Alberto
in pardbus. Leone XII, nel conci- Brodziszewski di Morowana Gorli-
storo de' i5 dicembre 1828 gli ,
na arcidiocesi di Posnania, fatto ve-
die in successore monsignor Teofi- scovo di Temiscira in partibus , e
lo de Walichi di Doruchow, alla deputato in suffraganeo dal Papa
cui morte il regnante Gregorio XVI che regna, nel concistoro del pri-
dichiarò arcivescovo, nel concistoro mo marzo 1 84- 1 Finalmente in -

de' 28 febbraio 1 83 1 , monsignor quello de' 20 gennaio i845 il me-


Martino de Dunin, assegnandogli desimo Gregorio XVI dichiarò
per suffraganei due vescovi in par- arcivescovo di Gnesna e Posnania
tibus, uno per la diocesi di Gne- unite, monsignor Leone de Przy-
sna, l'altro per quella di Posnania. stuski polacco, già canonico e pre-
In difesa di questo zelante pastore vosto della chiesa metropolitana di
ilmedesimo Gregorio XVI, nel con- Gnesna, vicario capitolare, e dot-
cistoro degli 8 luglio 1839, pro- tore in ambe le leggi.
nunciò V Allociit'iOj Officii memore* La chiesa cattedrale di Gnesna,
tuendorum Ecclesiae jurium con ,
di ampia ed elegante struttura, è
la quale si lamentò dell'ingiusta dedicata a Dio, ad onore dell'As-
condanna fatta contro l'arcivescovo sunzione della B. Vergine, e di
Dunin dai giudici laici, a cagione s. Alberto, con fonte battesimale,
dei matrimoni misti. Nel voi. XII e molte reliquie ; la cura parroc-
degli Annali delle scienze religiose chiale è esercitata da un sacer-
compilati in Roma dal eh. monsi- dote del collegio dei vicari. Il ca-
gnore Antonino de Luca, p. q8, si pitolo si compone della dignità
dice che monsignor Dunin arcive- del preposto e di sei canonici.
scovo di Posen e Gnesna, noto a L* episcopio era annesso alla cat-
tutto il mondo per la sua eroica tedrale, ma poi andò in rovina.
costanza nel difendere i diritti del- Vi sono inoltre nella città altre
la Chiesa cattolica, indirizzò, dopo quattro chiese parrocchiali , una
che fu restituito all'amore del suo delle quali è munita del battiste-
gregge, una lettera pastorale al suo rio. Avvi un convento di religio-
clero intorno la questione gravis- si , un monistero di monache ,

sima de' matrimoni misti , che ivi quattro confraternite, un ospedale


viene riportata per intero nel suo ed il seminario. L' arcivescovo fa
originale idioma latino. L'arcive- l' ordinaria residenza in Posnania
scovo s' intitola legalo nato della ossia Posen. I frutti della mensa
Sede apostolica, incomincia la let- sono tassati nella camera aposto-
tera con queste parole: Res quae lica a fiorini mille, in praesens
circa matrimonium catholicorumcum conslituti situi in 12000 thaleris
acatholicis versalur. con la data Po- monetae Borussicae.
GNO G NO 47 !

Concila di Gncsna. vestigare con tanta cura i dogmi


concernenti la vita gnostica ( chia-
mavasi gnostico un perfetto cristia-
Il primo fu tenuto nell' anno no, un uotno dato alla spirituali-
IOOO, ed è chiamato di Polonia, tà). Della setta dei gnosimachi fa
per l'erezione del vescovato di Gne- pine menzione il Barouio agli an-
sna in metropoli. Mansi t. I, col. ni 68, 120, i45.
1 1 5 e 1 2 1 6. GNOSSA, GNOSSUS, GNO-
secondo venne celebrato l'an-
Il SUS o CNOSUS. Città vescovile,
no 1210. Filippo vescovo di Po- già capitale dell'isola di Creta,
sen, ed il decano di quella chiesa nella diocesi dell' Illiria orientale,
vi furono scomunicati, s' ignorano sotto la metropoli di Gortina , e-
però le particolari notizie di que- retta nel quinto secolo, secondo
sto concilio. Mansi t. II, col. 8 14- Commanville, che la chiama Gi~
Il terzo fu riunito nel i4 r 7> uosa. Si conoscono quattro suoi
ed è il primo celebrato nel pon- vescovi, cioè: Plinito, che s. Gi-
tificato di Martino V, che ne ap- rolamo pone nel numero degli
provò i decreti. Keg. tom. XIX ;
scrittori ecclesiastici; Zenobio il ,

Rainaldi. quale assistette e sottoscrisse al


quarto ebbe luogo nel i4s3
11 concilio di Efeso; Gennadio_, che
contro gli ussiti. Regia t. X.Y1X; intervenne al concilio di Calcedo-
Labbé tom. XII. nia, e sottoscrisse Ja lettera all'im-
Il quinto si adunò nel i547, peratore Leone; ed Anastasio, che
per mandare dei deputati al con- fu al settimo concilio generale.
cilio di Trento. Rainaldi. Oriens C/irist. tona. II, pag. 264.
GNOSI M AGHI, eretici del VII Fu il luogo in cui fece la sua re-
secolo, i quali si dichiaravano ne- sidenza il re Minosse, e siccome
mici di tutte le cognizioni ricerca- era bagnata dal fiume Caeratus,
te dalla religione, come significa il così Strabone dice che ne portasse
loro nome. S. Gio. Damasceno, De il nome. Pausiana parla del suo
hacres. cap. Vili, haeres. 88, scri- laberinto, e Polibio delle stragi
ve che i gnosi machi erano persone sofferte da guerra
essa durante la

contrarie a tutta la gnosa del da lui descritta. Aveva un porto


cristianesimo (gl'interpreti di s. chiamato Ilcracleuni, da cui era
Gio. Damasceno intendono per gnn- alquanto distante come mediterra-
sa la scienza ; sembra però che nea. E patria di Epimenide, cele-
abbia un senso più particolare, bre poeta e filosofo.
il quale significasse nei primi se- GNOSTICI. Antichi eretici, fa-
coli della Chiesa presso a po- mosi nei primi secoli della reli-

co ciò clic noi chiamiamo spiritila' gione cristiana , specialmente in o-


hià)j che dicevano essere una fa- riente, i quali si chiamavano egli-
tua inutile il cercare le gnose del- no stessi con questo nome, che
la sacra Scrittura; che Dio niente significa sapiente, illuminato, spiri-
altro richiedeva dal cristiano, se tuale ,
imperciocché pretendevano
non che buone opere che era
le : di avere una scienza profonda e
perciò molto meglio camminare piena di misteri ch'essi soli erano
cou maggiore semplicità e non in- canati di penetrare e di icopi
248 GNO GNO
S. Agostino dice che hanno preso spettivi articoli in questo Diziona-
il nome di gnostici per vanità rio. Portavano i gnostici un picco-
di questa profonda cognizione, per lo anello all' orecchio destro, come
far formare una grande idea della insegna della loro setta, e nell' in-
loro setta, e per occultarne sotto contrarsi davano segno di essere
la grandiosità del nome la vergo- gnostici con uno scambievole ti-
gna e l'infamia. Erano i gnostici tillamento d' unghie nella palma
dapprincipio puri
che a- filosofi, della mano, stringendosela recipro-
vevano formata una teologia parti- camente. Cose abbominevoli ed e-
colare sullafilosofia di Pitagora, secrande leggonsi di costoro, qua- i

di Platone e di Aristotile, alla li disonoravano talmente il cristia-

quale avevano accomodate le loro nesimo, che i veri cristiani, al di-


interpretazioni della sacra Scrittu- re di s. Epifanio, per non avere
ra. Perciò nana s. Epifanio, che comune con essi nemmeno il no-
adoravano essi leimmagini di quei me, si denominarono allora catto-
filosofi, fra cui per maggior vitu- lici. Il contagio della gnostica ere-
perio della fede vedevasi quella di sia dilatossi così ampiamente pel
Gesù Cristo. Il nome di gnostici mondo, che poche città rimasero
prendesi talvolta in buona parte suo veleno. S. Evaristo
intatte dal
negli antichi scrittori ecclesiastici, Papa, che ne fu dolentissimo spet-
che lo applicavano anzi ai cristia- tatore, applicò ogni cura per raf-
ni più perfetti. I falsi gnostici al frenarne la baldanza ; ma essendo
contrario avevano abbandonato le allora l'eresia nel suo furore, tut-
tradizioni apostoliche, ed immagi- ti attraendo colla dilettazione del
nandosi d'essere più dotti degli a- senso , e la prepotenza degl' impe-
postoli medesimi , ne inventarono ratori gentili reudendo inefficace
di nuove a loro capriccio. Furono l' autorità dei Papi, convenne al
essi divisi in più sette o scuole Pontefice contenersi nei limiti del
con nomi diversi, le quali tutte suo potere. Perciò si contentò di
però convenivano fra di loro nei regolare le chiese con sagge prov-
principii generali. I capi o pre- videnze, la condanna già
rinnovò
cursori del gnosticismo furono Si- fulminata da s. Pietro contro i
mone il Mago, Mena udrò suo di- fornicali , e formò uua nuova co-
scepolo, Cerinto, e Nicolao d'An- stituzione con cui corroborava la
tiochia. Nel secondo secolo i ger- antica, che matrimoni si cele-
i

mi del gnosticismo si sparsero brassero pubblicamente , con 1' as-


nella Siria, nell'Egitto, in Italia sistenza e benedizione del sacer-
e nell' Asia minore, e formarono dote, dichiarando incestuosi quel-
numerose sette, le quali vennero li contratti senza l'assenso del pa-
distinte dal nome dei loro par- dre e della madre.
ziali fondatori , come Saturnino e Chi volesse conoscere a fondo la
Gardesane in Siria; Cerdone uel- falsa dottrina ed empi costumi dei
l' Asia minore ed in Italia ; Basi- gnostici legga Eusebio, s. Epifanio,
lide, Valentino e Carpocrale nel- Teodoreto , s. Gio. Damasceno
1' Egitto. Le digerenti sette di tali Tertulliano, s. Clemente Alessan-
eretici si possono vedere compen- drino, Origene, e particolarmeiHo
diosamente descritte ai loro ii« s. Ireneo, che riferì a lungo 1 io-
GNO GOA 249
io sentimenti , i quali furono nel ti ve o Facevano
buone azioni. 1

tempo medesimo da lui confutati. gnostici un gran fondamento sul


Jùl abbenchè s. Ireneo parli più principio ilei vangelo di s. Giovan-
di \ aleutino e della sua scuola, ni, dove pretendevano trovare una

che non degli altri gnostici , tro- gran parte delle loro emanazioni ,

vansi nulladimeno nelle sue opere perchè egli parla del \ erbo, della
i priocipii generali sui quali co- vita e molte altre
della luce, e di
desti eretici fondavano le loro false osse, spiegavano secondo
che essi

opinioni, ed il metodo clic teneva- le loro idee; cercavano dei mi-


no nelle spiegazioni della sacra steri dove non ve n' erano fìnge- ;

Scrittura. 1 gnostici non appog- vano sensi astrusi e profondi nella


giavano solamente sui vangeli e sacra Scrittura, e terminavano alla
sulle epistole di Paolo la loro s. fio fine con istravagauze , scioc-
falsa teologia ma anche sulla leg-
; chezze, ec. ec.
ge mosaica e sui prolèti. Siccome GOA ( Goan ). Città con resi-

vi sono nei libri dei profeti molte denza arcivescovile dell Asia , nel-
parabole ed allegorie che possono 1' Indie orientali di Portogallo, me-
essere interpretate diversamente ; tropoli degli stabilimenti portoghesi
così se ne servivano con destrezza, in quelle regioni, sulla costa del
come osservò s. Ireneo, alline di Ifalabar, nel regno di Dekhan o
nascondere con maggiore facilità la Decan. Goa è una città dell'lndo-
dubbiezza delle loro interpretazio- stan , antica provincia di Beydja-
ni. Dividevano la natura in tre pour, capoluogo dell'isola del suo
*oi ta di esseri : cioè in materiale nome e del territorio posto sul
in fisico od animale, ed in pneu- lido occidentale dell Indostan, gia-
matico ossia spirituale. Distingue- ce sulla costa settentrionale dell'i-

vano parimente tre sorta di uomini: sola di Goa , che ha


nove circa
il materiale, l'animale, e lo spiritua- leghe di circuito, ed è bagnata al
le. I primi puramente materiali non noni dalla .Mandova o Mandila,
erano non delle qualità
suscettibili se all' est da uno stretto canale , al

passive della natura, ed incapaci di sud dall' estuario della Riviera di


cognizioni, quindi perivano, secon- Rachol, ed all'ovest dal mare di
do essi, in corpo ed in anima ; gli Oman. Quest isola, la provincia
spirituali al contrario, nati tali, oc- di ilardez, Salzete, Dm, Damao,
cuparmi della loro destinazione e Timor e .Macao costituiscono mi
della dignità della loro natura , e governo vici rea le che risiede a
trionfavano delle passioni che ti- Goa nuova. Goa è composta dil-
ranneggiavano gli altri uomini, ed la vecchia e dilla nuova città.

erano salvi naturalmente, tenia che La città vecchia situala a tre leghe
ne perisse alcuno; fisici final- i dalla imboccatura dilla Mandova è
menta "d annuali, benché dotati bene fui liticala e difesa da un La-
della lai ulta di ragionate , erano te, ma trovasi quasi ild tutto ab-
incapaci d' innalzai -i •<! disopi i del- bandonata dai poi toghesi seool iri <
le afieuoni e dei gusti sensuali : ne deli' insalubrità del clima ,

formavano «(iloti il muHO li a i due 1 isiedetidovi soltanto V arcives


mecennati ordini, < potevano <l »- ed il 1 1» i". L « me - •
mal fab-

pjnrsj o salvaisi giusta le luio calr bricale, tuttavia gli edilìzi pul
»5o GOA GOA
ci, e principalmente le chiese in Goa trati ; le distillerie di arack sono
nuova ed i conventi mentano essere meno numerose dopo quelle stabi-
ricordati perla loro bella architettu- lite a Batavia : vi sono fabbriche
ra e ricchezza di addobbi , anzi di seta e di cotone, e degli artefici
molti di questi antichi monumenti di tutti i mestieri. Goa è •vantag-
sorpassano tuttociò che fu fattto dagli giosamente situata pel commercio;
europei nelle altre parti delle In- l' due buoni por-
ingresso de' suoi
die. La cattedrale insigne è degna di ti, 1' uno
nord e l' altro al sud
al

una delle principali città dell'Europa. dell'isola, è difeso dai forti di A-

La chiesa di s. Domenico è ornata guada e di Marmagor. Questa cit-


di quadri della scuola italiana ; tà è il deposito delle merci che il

quella del collegio di s. Paolo, os- Portogallo manda per essere di-

sia la cattedrale , rinchiude il bel stribuite negli altri stabilimenti del-


sepolcro di s. Francesco Saverio l' Indie, in Africa , all' isola di Ti-
gesuita ; convento
e la chiesa ed il mor ed a Macao nella Cina. Pri-
degli agostiniani, situato sopra una ma dell'applaudita abolizione della
altura, insieme ai nominati forma- tratta degli schiavi "vi s' importa-
no una massa di edifizi imponente vano moltissimi schiavi del Mo-
per la loro magnificenza questo : zambico. Gli abitanti sono un mi-
ultimo convento contiene una va- scuglio di razze europee , africane
sta biblioteca composta in gran ed asiatiche. In generale si può
parte di libri ascetici. Magnifico è dire che Goa nello scorso secolo
il s. Francesco Saverio,
sepolcro di fosse la chiave di tutto il com-
ilquale per ricchezza, per maestà mercio delle Indie orientali, la pri-

e per eccellenza di lavoro è uno ma fiera delle Indie, ed una delle


de' più gloriosi del cristianesimo, e più celebri ed opulenti città del
vi fu eretto dalla pietà del suo in- mondo, ma ora è assai decaduta
vitto discepolo Marcello Mastrilli. So- dal suo primo stato.
novi pure due superbi ospedali, I Chameny, sovrani maomettani
l'uno de' quali di ricchezza tale, del Dekhan, presero Goa nel «469
che i moltissimi malati raccolti vi sotto il radjak di Bidjanagor , e
erano tutti servili in argento. divenne parte del regno: ai loro
La città nuova, situata all'imboc- mori in tal tempo se ne attribui-
catura dèlia Mandava è altresì ben , sce la edificazione. Il suo governa-
fortificata, e più regolarmente fab- tore Hidacan o Gidalcan se ne di-
bricata della vecchia. Era questa la chiarò indipendente, ma trovandosi
residenza del viceré, ora del governa- in campagna nella guerra che avea
tore , del consiglio delle Indie, e co' vicini paesi, il prode e famoso
delle principali autorità del gover- Alfonso di Albuquerque sorprese la
no non che la sede di ima corte
,
città e la occupò nell'anno i5o8,
suprema di giustizia. Vi si osserva o meglio nel i5io, in nome del
il palazzo vicereale, che ha una re di Portogallo Emanuello ; sic-

cappella sul disegno di san Pie- come non vi si potè sostenere,


tro in Vaticano; quello dell'in- ritornato all' impresa poco dopo ,
quisizione, molte belle chiese , ed ed essendosene completamente im-
un ospedale di marina. L' industria padronito mei i5io, ne aumentò le

ed il commercio sono quivi couceu- fortificazioni, e la fece capitale dei


GOA GOA i~i
possedimenti portoghesi nell'orien- mali i padri
in Goa
di s. Pao-
ti', ed il eentro delle militari ope- lo. San
Francesco Saverio mo-
r
razioni.Pio VI nel 1781 mandò rì a' a dicembre del > ÌÌ2, nell'i- 1

in dono alla regina di Portogallo sola ih Sanciano, onde il suo cor-


Maria I, buona quantità di caratteri po temporaneamente fu tumulato
della celebre tipografia della con- su quella spiaggia, mi nel febbraio
gregazione di propaganda fide, , ed del seguente anno venni; disotterra-
abili uomini per la stamperia die to, quindi portato .1 Malacca, dove
la principessa istituì nel collegio di il suo amico Giacomo Pereira gli
Goa, affine d'intraprendere la stam- fece celebrare sontuosi funerali ; in-
pa di opere nell' idioma di queste di qualche mese dopo fu trasferito
remote regioni, nelle quali il dia- in Goa, e deposto nella gran cap-
letto più in uso è un miscuglio di pella della chiesa di s. Paolo, fon-
lingue europee con quelle degli abi- data i^ià dai gesuiti. CommanviUc
tanti di Kanara e dei maratti ; il dice che Goa nel 104.0 fu eretta
portoghese vi è pure inteso da una in vescovato da Paolo III certo è :

gran parte della popolazione. Gli che il Pontefice Paolo IV, ad istan-
inglesi la occuparono per accordo za di Giovanni III redi Portogallo,
nel 1808, e la ritennero sino al con l'autorità della bolla Etsì san-
1 8 1 timore che francesi non
4> Sl, l i Cla,de'4 febbraio IJ r, eresse in
facessero qualche tentativo onde arcivescovato la chiesa di Goa, di
impadronirsene. Il suo territorio fu cui divennero sulfraganei i vesco-
spesso saccheggiato dai maratti, si- vati di Cochin, Meliapor,
Malacca.
no alla pace conclusa con essi alla Macao, e Nagansacchi. Dispose Pao-
fine del secolo XVII. lo IV che la cbiesa di Goa fòsse

La fede fu promulgata nelle In- di nomina del re di Portogallo da


die orientali, come diremo a que- farsi infra annum, passato il quale
sto articolo, da s. Francesco Sa- il diritto ritornasse alla santa Se-
verio gesuita, il cpiale portatosi in de. Fu pure stabilito, che il re
Goa nel 1 rj?., e fattovi altrettan- dovesse accrescere e mantenere le

to, la stabilì centro delle sue mis- chiese, i monisteri, i pii stabili-

sioni. In Goa gli fu commessa la menti, i parrochi , i canonici e i

cura del seminario detto ili santa chierici.

Fede, il quale era stato fondato Dipoi Alessandro VIII nel 1690
per l'educazione dei giovani india- eresse i vescovati di Nankin e Pe-
ni. Chiamandolo altrove il suo ze- kino nella Cina, e li fece sulfraganei
lo, egli il ne affidò
governo ai di Goa; e siccome sotto Innocenzo
membri compagnia di Gesù,
della XII che gli succest Ide uno 1

che erano slati mandali nell'Indie. scisma perchè non si volevano ri-
I eli ingrandì il seminario, e fece conoscere i vicari apostoli.! depu-
le regole che ti sì doveano segui* tati dall 1 1 rata Se le, e i loro 1
1-

ir, per educare i giovani nelle let- diuton datigli per togliere ogni
tere e nella pietà, Questo semina* litigio in caso ohe fossero mancati,
rio prese allora il nome di s. Pao* il Papa a' 1 isse

l<», ila. la sili ohiasa ch'era inti- un breve all' arci" saoovo <li G 1

tolila a questo apostolo, per la il 11 rei ivi 'li Macao e Malac*


qual ragione 1 gesuiti furono clna- I 1 Louuudaiulo loro clic per l av-
2J3 GOA GOA
venire non s'ingerissero nel gover- in onore di S.Caterina vergine d'A-
no spirituale de' regni di Siam, lessandria. Il capitolo si compone di

Cocincina, Sciampa, Cambogia ed quattro dignità, la prima delle quali è


altri regni e provinole assegnate il decano, di canonici compreso il
ai vicari apostolici, né che ha fu- penitenziere, di cappellani, ed altri

turo impedissero sotto qualunque preti e chierici pel divino servigio.


pretesto l'esercizio di giurisdizione Nella cattedrale si venera con gran
a' vicari apostolici e loro operai divozione il memorato corpo di s.

contro breve di Clemente X. In


il Francesco Saverio ; vi è il fonte
seguito e negli ultimi anni del de- battesimale, ed un prete eletto dal-
corso secolo il Papa Pio VI dichiarò l' arcivescovo n' è il parroco. Ad
Goa chiesa primaziale delle Indie o- essa contiguo vi è l'episcopio, ed
rientali, che al presente è 1' unica ora viene occupata la sede da mon-
metropoli di queste. Attualmente sei signor Giovanni Giuseppe de Silva
sono suoi vescovi suffraganei, cioè
i Torres già monaco benedettino ,
,

Nankin, Macao, Malacca, Meliapor, nato in Porto, nominato dalla re-


Pelano, e Cocchio. Ma il Papa che gnante regina Maria li, e fatto ar-
regna Gregorio XVI, per quei mo- civescovo dal Papa che regna Gre-
tivi e circostanze che noteremmo gorio XVI, nel concistoro de' 19
all'articolo Indie orientali {Vedi), giugno i843. Nella città vi sono
per la salute spirituale di tanti altre sei parrocchie munite di bat-
popoli, colla bolla Malta praecla- tisterio, due chiese collegiate, un
* rae Romani Pontificis, de'24 apri- monistero di monache, diverse con-
le i83S, provvisoriamente sottras- fraternite, il seminario, ed altri pii

se dalla giurisdizione dell'arcivesco- luoghi. 11 clero è numerosissimo


vo di Goa i luoghi delle diocesi nella diocesi, e nel 1808 preti i

delle Indie orientali suffragarne alla cattolici erano duemila. La popo-


sua metropolitana, ed invece eres- lazione della diocesi quasi tutta

se parecchi vicariati apostolici, che cattolica novantamila; quella


è di
per l'immenso vantaggio che han- della città per la maggior parte

no recalo, ora dal medesimo Pon- cattolica è più di ventimila. L'ar-


tefice si vanno ad accrescere. Da civescovo è tassato nei libri della

questa zelante e necessaria prov- camera apostolica in fiorini 333,


videnza la chiesa di Goa infelice- quorum valor ascendit ad sex mil-
mente ripugnandovi cadde nello le cruciata lusitanae monetae ab
scisma: le trattative però che ul- aerarlo regio perso U'enda, seti ad
timamente s' intrapresero tra la bismille et quadraginta sciita ro-
santa Sede e la regina di Porto- mana.
gallo, essendo ormai giunte al suo
compimento, porranno un termine Goa.
Concilii di
a questi mali; mentre il breve da
ultimo scritto dal Pontefice al

nuovo attuale arcivescovo, che no- Il primo fu celebrato l'anno


mineremo sarà efficace a fare
, 1067, e vi presiedette l'arcivesco-
rientrare il clero di Goa nel dritto vo di Goa d. Giorgio Temuda. In
sentiero. esso verniero fatti diversi regola-
La cattedrale è dedicata a Dio menti per la propagazione della
GOA GOA 2Ì3
fede, ed il Pontefice s. Pio V ne amicizia col celebre Leone Allaccio.
approvò gli atti con breve del pri- Ritornò in Francia nel 1642; ot-
mo gennaio 1570. Questo concilio t'anni dopo fa eletto vicario gene-
fu il primo riunito dai portoghesi rale della sua congregazione di 9.
nelle Indie orientali. Luigi, e morì nel iò53, ai 23 di

secondo fu celebrato nel 1375


Il settembre, dopo aver composte di-
per fare eseguire regolamenti del i verse opere. La più considerevole
primo, e per proibire le cerimonie è Eucologio [Vedi), o rituale dei
l'

pagane nei paesi dipendenti dal greci, stampato a Parigi greco-latino


Portogallo. nel 1647, e ristampalo a Venezia
Il venne adunato nel
terzo concilio nel 1730. BenedeltoXIV nel 1
- 5
j

1 584 o
585, nella chiesa cattedrale
1 ne fece pubblicare altra edizione
di Goa, essendo presieduto da d. corretta. Diede alla luce altresì le

A inccnzo di Fonseca arcivescovo di traduzioni di diversi libri greci della


Goa e primate dell' Indie orientali, storia bizantina, cioè : Giorgio Co-
perchè prima di Pio VI gli arci- dino, con osservazioni ; la Crono-
vescovi usavano il titolo di primate grafia di Giorgio Sincello, e quella
dell' Indie l' apertura seguì a' 9
; di iSiceloro patriarca di Costanti-
giugno. Mar-Abraham arcivescovo nopoli ; Giorgio Cedreno
con no- ,

di Angamale o Cranganor, metro- te; Cronografìa di Teofane, con


la

polita del Malabar, prelato siriaco, note alle quali sono aggiunte le
,

per opera de' gesuiti abiurò il ne- varianti del p. Combefis ; e le \ ite
storiaoismo, professò le cattoliche degl'imperatori di Leone il Gram-
verità, ma nel i5go tornò agli an- matico.
tichi errori. Sousa, Oriente con- GOARE (s.) Uscito da un' illu-

qiiistado,pav. 2. Vuoisi che nell'an- stre famiglia d'Aquitania, abbrac-


no 1590 sia stato tenuto altro si- ciò lo stato sacerdotale, e travagliò
nodo. con tutto lo zelo per la salute del-
GOAR Giacomo, domenicano, na- le anime. ÌNel 5 1 c> passò in Lama-
to a Parigi nel 1601. Applicossi gna, e ritirossi in una celletta nel
indefessamente alla lettura dei libri territorio di Treveri, ove visse pa-
santi e dei padri della Chiesa , e recchi anni negli esercizi dell'ora-
studiò particolarmente la dottrina zione e della penitenza. Quindi so-
de' greci, i loro riti, la liturgia, e spinto dal suo amore per Gesìi Cri-
quanto alla lor credenza, morale e sto, si pose ad annunziare la fede
disciplina può aver relazione. iNel agli idolatri che abitavano lungo »l

1 63 1 fu spedito nell'isola di Scio o Reno, e convertinne buon numero.


Chio, in qualità di missionario e di Alcune persone nemiche d'ogni be-
priore del convento di s. Sebastiano ne gli suscitarono contro una for-
di quell'isola, dove passò ott' anni ,
te persecuzione , ma la sua virtù
sempre occupato a fortificare i fe- ne uscì più sfavillante; e Dio stes-
deli ad esaminare
, i sentimenti e so volle dar maggior lustro alla
gli usi de' greci , ed a ricondurre santità del suo servo col dono dei
gli scismatici al grembo della Chie- miracoli. Non volle accettare il ve-
sa romana. Passato a Roma nel scovato di Treveri, che gli fu ol-

iG3g, fu fatto priore del convento fVrio; e morì nel 5 7 :1 . E onora-


dì s. Sisto , e strinse particolare to il giorno 6 di luglio.
254 GOB GOD
B
GOBBANO (s.). Nacque in Ir- 4.* Istruzione sulla religione; S.
landa, e meritò colle sue virtù di Aggiunte all' istruzione delta gio-
essere elevato al sacerdozio. Desi- ventù , contenente cinque trattati ;

deroso di consagrarsi più perfetta- 6.° Istruzione sulla maniera di bene


mente al servigio di Dio, passò in studiare j 7. Istruzione cristiana,
Francia, dopo aver dimorato
e per le figlie.
alcun poco a Corbeny e a Laone, GODEAU Antonio, vescovo di
si ritirò nellagrande foresta eh' è Grasse e di Vence, nato d'una del-
presso 1' Oise. Quivi si fabbricò una le primarie famiglie di Dreux. Fu
cella, poscia coli' aiuto del popolo uno di che diedero occasio-
quelli
eresse una chiesa die fu dedicala ne allo stabilimento dell'accademia
a s. Pietro, ma ebe in seguito as- radunandosi presso il
francese, sig.

sunse il nome del suo fondatore. Coutart per conferire intorno ai


11 luogo era stato dato da Clota- loro studi, e leggervi i loro com-
rio 111 ,che regnò sopra la Neu- ponimenti. Avendo studialo la poe-
stria e la Borgogna dal 656 al 670, sia, sua inclinazione alla pietà
la
e ebe non cessò fin che visse di lo portò a scrivere poesie cristiane,
onorare il servo di Dio. Alcuni bar- e cominciò da una parafrasi in ver-
bari venuti dal nord dell'Alemagna si del cantico che gli Benedicite,
dando il guasloal paese, mozzarono acquistò molta fama. Pieno delle
la testa a s. Gobbano in odio del suo più pure massime della morale cri-
stato. Il luogo ove fu martirizzato, sliana , le spiegò dal pulpito con
chiamato anticamente il monte del eloquenza. Fu eletto al vescovato
Romitorio, appellasi oggidì s. Gob- di Grasse nel i636. Tenne diver-
bano. Il capo del santo vi si cu- si sinodi compose una quantità
,

stodisce nella cattedrale, e la sua d'istruzioni pastorali per il suo cle-


festa è segnata ai 20 di giugno. ro, e vi ristabilì la disciplina assai
GOBIWET Carlo, dottore della trascurata. Assistette alle assemblee
Sorbona, nato a s. Quintino nella generali del clero tenute a Parigi
Picardia, fu il primo direttore del nel 1645 e i655, dove sostenne
collegio di Plessis, dopo la restau- fortemente la dignità del vescova-
razione fattane dal cardinale di Ri- to e la purezza della morale. Mo-
chelieu nel i653. Il suo zelo pel ri di Vence, il
sessantasett' anni, a
pubblico bene, il suo amore per la 21 d'aprile 1672. Fra molte o- le

virtù furono utilissimi a quella ca- pere uscite dalla sua penna distin-
sa che edificò colle parole e col- guonsi le seguenti: r. Istoria ec-
l' esempio. Morì
ai 9 dicembre 1690, clesiastica, che contiene i primi
di settantasett'anni. Questo pio ec- nove 2. Parafrasi dell'epi-
secoli;
clesiastico diede alla luce molte o- stola di Paolo; 3. Versione spie-
s.

pere , che sono state molte volte gala del Testamento nuovo j 4- Me-
stampate e che meriterebbero di
,
ditazioni sull' epistola di s. Paolo
essere sempre fra le mani di tutta agli ebreij 5. le vite di s. Paolo,

la gioventù. Le più ragguardevoli di s. Agostino e di Carlo Borro-


s.

sono: i.° Istruzione della gioventù; meo ; 6. gli elogi de' vescovi che
2." Istruzione sulla penitenza e sul- fiorirono per dottrina e santità in
la santa comunione j 3.° Istruzione tutti i secoli della Chiesa; 7. Pit-

sulta verità del ss. Sacramento; ture di penitenza; 8. Omelie per


GOD GOD a55
tulle le domeniche e feste dell'an- duca Bernardo , il quale lo tenne
no; 9. diversi piccoli trattati di più anni incarcerato. Ricuperata la

morale, ed altre opere cristiane, libertà, si ritirò fra'danesi, alla te-


die spirano quanto v'ha di me- sta di quegli slavi ch'erano restali
glio ne' padri e nelle Scritture; attaccati al suo partito; indi a po-
jo. discorsi sopra gli ordini sacri; co si convertì. Canuto
Dani- re di
1 1. istruzioni e ordinanze sinodali; marca lo impiegò utilmente nelle
12. alcuni scritti latini e francesi guerre che fece ai norvegi, e nella
contro {'apologia de' casisti del spedizione d'Inghilterra. Le glorio-
p. Pirot ; 1 3. Morale cristiana, da se sue gesta lo resero sì caro al re,
lui composta in occasione della sud- che gli diede in matrimonio la sua
detta apologia; i4- diverse lettere propria figliuola. Dopo la morte di
e diverse poesie, di cui la principa- Canuto e de' suoi figli, Godescalco
le è una parafrasi sui salmi. lasciò l'Inghilterra, sottomise tutto
GODEBERTA (s.). Nacque da il paese degli slavi , costrinse una
ragguardevoli genitori nella diocesi parte dei sassoni ad essergli tribu-
d'Amiens, e ricevette il sacro velo tari, e regnò in pace mólti anni.
dalle mani di s. Eligio vescovo di Adamo di Breda dice parlando di
Noyon, nel cospetto del re Gola- lui, che fu il più potente di tutti
rio III. Questo principe le diede i principi eh' ebbero la sovranità
dei beni per fondare una comuni- fra gli slavi, e sorpassò i suoi pre-
tà, ch'ella governò con molta sa- decessori prudenza
di e coraggio
viezza, partecipando alle sorelle le come li superò dopo la sua con-
istruzioniche riceveva da s. Eligio, versione per la pietà e per lo zelo
e facendosi loro esempio di fervo- della gloria di Dio. Riempì i suoi
re e di penitenza. Le sue veglie e stati di un gran numero di chie-
le sue preghiere erano quasi con- se, fondò dei monisteri, e vi fece
tinue, e la fortezza della sua fede venire dei missionari che diffusero
fu ricompensata da molli miracoli. la fede presso niobi popoli idolatri
Morì verso la fine del secolo \ 11, soggetti al suo dominio, che abita-
o sul principio dell' Vili. Le sue vano la costa settentrionale dell'A-
reliquie vennero trasportate nella lemanna dall'Elba sino a Meeklen-
cattedrale di Noyon , ove celebrasi borgo. Ma quei barbari, per l'osti-

la sua festa il giorno 1 1 di aprile. nato loro attaccamento al pagane-


GODESCALCO (s.). Figlio di simo, si ribellarono Godescalco fu :

Utone principe de' vandali o slavi, trucidato nella città di Lenzino, ai


era slato allevato da cristiano in 7 di giugno del io66_, e nello stes-
un monistero di Lumburgo, per so tempo fu ucciso anche il prete
cuia di un vescovo di Gozia no- Ebbone. I certosini eli. Brosseiles li

mato pur Godescalco; ma aposta- hanno posti ambedue fra i marti-


tò e si congiunse a Gneo ed Ana- ri onorati dalla Chiesa sotto tal

trogo, principi barbari ed idolatri, giorno, nelle loro aggiunte al mar-


per vendicare sopra i sassoni 1' uc- tirologio di Usuardo.
cisione di suo padre. Vessò lungo GODESCALCO, soprannomina-
tempo que' popoli , e fece parec- to Fulgenzio, monaco benedettini),
chie scorrerie nel loro paese; ma nato in Germania nei primi ibi m«-
alla fine fu fatto prigione dal loro cololX; uomo inquieto e turbo-
?."/:> GOD GOD
lento, e da molti incolpato come scienze, per cui interpretò con suc-

vero predeslinaziano. Fece profes- cesso la Scrittura sacra nell'uni-


sione della vita monastica nell'ab- versità ed eletto pro-
di Parigi ,

bazia di Orbais, diocesi di Soissons, vinciale di Provenza, e poi di To-


poscia si recò in Pioma, e senza le- losa, fu da Clemente V promosso

gittima missione usurpandosi l'of- a maestro del sacro palazzo, e


ficio di in mol-
predicare, sparse cappellano pontificio, commettendo-
ti luoghi massime
le per le
sue gli insieme a due cardinali I' esame
,

quali fu condannato in Magonza degli scritti di Pier Giovanni Olivi

dall' arcivescovo Rabano in un si- frate minore, sulla povertà di Cri-

nodo tenuto nell'848, quindi fu sto e degli apostoli; quindi a' 21

mandato ad Incmaro arcivescovo dicembre 1 3 2 o 1 3 1 3 in Avigno-


1

di Reims, suo metropolitano. Que- ne lo creò cardinale prete del ti-

sti, insieme con molti altri vescovi, tolo di ed allora fu che


s. Cecilia,

tornò ad esaminare nell'anno se- Tolomeo da Lucca, parimenti do-


guente la dottrina del monaco d'Or- menicano, gli dedicò la sua iSVa-
bais, un altro sinodo a Quercy,
in ria ecclesiastica divisa in XXIV
in cui non avendo voluto Godescal- libri. Nel morire Clemente V, nel
co sottomettersi, fu condannato di 3 distinzione gli lasciò
P ei
*
1 1 4- >

nuovo, deposto dal sacerdozio, co- alcuni ornamenti pontificali , che


stretto ad abbruciare i suoi scritti, il cardinale poi nel testamento do-
ed incarcerato nell'abbazia di Haut- nò alla chiesa di Bajona. Nel 1 3 1

villiers nella diocesi di Reims ,


Giovanni XXII, alla cui elezione

ove avendo ricusato anche in line avea contribuito, lo fece vescovo


di vita di sottoscrivere una forino- di Sabina, indi lo incaricò delia

la di fede che Incmaro gli aveva legazione di Castiglia, la quale per


mandata morì scomunicato ne4-
,
la sua prudenza e saviezza, tron-
1'
870, e non gli fu data sepoltura cate le discordie e guerre civili,

ecclesiastica. Godescalco negava la ridusse a perfetta calma. A tale

libertà, e sosteneva che Dio prede- elletto tenne un' assemblea del

stina gli uomini alla dannazione; regno in Palencia, in cui fu data


e che Gesù Cristo non ha voluto l'amministrazione del reame all'in-

salvare tutti gli uomini e non è


,
fante Alfonso, esiliali alcuni gran-

morto per tutti, ma solamente per di che in tempo della minorità


gli eletti. del re aveano abusato della tu-

GODIN o GOCJDIN Guglielmo, tela, e dispoticamente comandava-


Cardinale. Guglielmo Goudin o no con pregiudizio della corona.
sia Petri nacque in Bajona da o- A' 1 agosto i322 adunò un con-
nestissima famiglia ; quanto fu de- cilio in Vagliadolid, che riuscì ce-
forme e spregevole neh' aspetto, lebrato pei canoni disciplinari, mas-
altrettanto riuscì sublime ed ele- sime contro i chierici concubinari,
vato neh' ingegno, che seppe con- e contro quelli che nella quaresi-

giungere a singolare morigera- ma si cibassero delle cose vietate.

tezza. Dopo avere professato nel- Nel i3?4 consagrò in A\ignone


l'ordine de' predicatori , in esso fr. Raimondo domenicano in pa-
per molti anni attese con straor- triarca di Gerusalemme; ed essen-

dinario fervore allo studio delle do stali accusali alcuni ecclesiasti-


GOD GOD 257

ci francesi di avere con arte ma- mcndo lo sdegno del conte di


gica cagionata morte a Carlola Fiandra , e moglie
riprese sua
IV re di Francia, Giovanni XXII promettendo di trattarla meglio in
gliene commise la causa, insieme avvenire. JVon molto tempo dopo
a due altri cardinali. Fondò are- questa riconciliazione Godoleva fu
ligiosi del suo ordine cinque con- strangolata nel suo letto per com-
venti, e tre sontuose chiese, cioè missione di Bertoldo, mentre esso
in Avignone, ed in
in Tolosa, aveva impreso di fare un viaggio,
Bajona, onde di comun consenso e fu sparsa voce eh' ella era stata
fu chiamato padre deW ordine dei trovata morta di morte subitanea.
predicatori. Dopo aver assistito ai Questo avvenne ai G di lu-
fatto
comizi per Benedetto XII, mori glio 1070, secondo l'opinio-
del
in Avignone nel 1 336, e trasferi- ne più comune. La santità ed in-
to in Tolosa fu sepolto nella chie- nocenza di Godoleva assicurasi che
sa del suo ordine, al manco lato fu testimoniata da parecchi mi-
dell' altare maggiore, in un avello racoli, e la sua festa è riportata
di marmo bianco , con la sua il giorno 6 di luglio.
statua ed il proprio nome. Questo GODRICO (s.). Nacque a Wal-
cardinale lasciò alcune opere, la pole nella contea di Norfolck, e si

più insigne delle quali è un vo- mise a fare il mereiaio. Viaggian-


lume in cui registrò tutti i dirit- do in Iscozia per oggetto del suo
ti, concessioni e privilegi fatti alla commercio , restò commosso nel
Chiesa romana, e da questa ad vedere la vita esemplare dei mo-
altri. naci di Lindisfarne, e soprattutto
GODOLEVA o GODELItfA da ciò che udì raccontare delle
(s. ). Sorfi cospicui natali nella azioni meravigliose di san Cud-
diocesi di Terovana, e fu marita- berto ; per lo che risolvette di
ta ad un gentiluomo fiammingo prendere un nuovo tenore di vita.
per nome Bertoldo il quale trat- , Fece un pellegrinaggio a Gerusa-
tolla assai male. Le di lei virtù lemme, poi si recò a Compostella,
non valsero ad ammollire il cuore e tornato in patria si pose per
del suo sposo, che sempre più castaido presso un ricco signore.
imperversando contro di lei , la Quivi scoperti molti disordini nei
mise in mano di un suo servo, a servi,ne avverfi il padrone, ma
cui commise di oltraggiarla e di siccome ciò non operò alcun ef-
somministrarle appena quanto era fetto abbandonò il suo oflìzio
,

necessario per vivere. Godoleva per non partecipare dei falli degli
sopportò con somma pazienza que- altri. Dopo due pellegrinaggi, l'u-
sta tribolazione, confortandosi col- no in Francia , l' altro a Roma,
1' orazione e colle pratiche della si recò verso le parti settentriona-
pietà cristiana; ma finalmente ve- li dell' Inghilterra, ove si unì con
dendo che non era più sicura un santo uomo detto Godwino, e
della vita, salvossi presso suo pa- tutti due vissero da anacoreti in
dre. L'affare fu portato dinanzi al un deserto posto a tramontana di
giudice ecclesiastico che pronun/iò Carline. Perduto il suo compagno
in favore di Godoleva, alla qua] in capo a due anni, fece un se-
sentenza Bertoldo si sottomise te- condo pellegrinaggio a Geru*alem-
voi. xxxi. 17
258 GOE GOF
me, poscia ri ti rossi nel deserto di Pietro in Montorio, e fu destinato
Finchal o Finkley, e vi praticò oratore cesareo in Roma , dove
straordinarie austerità. Viveva sot- morì a' 19 ottobre 1696, in età
to l'ubbidienza del priore di Dur- di ottantacinque anni, e rimase
ham, e uno di quei monaci ascol- sepolto nel mezzo della chiesa dei
tava le sue confessioni, gli diceva cappuccini , sotto adorna lapide
la messa, e gli amministrava i fregiata di magnifica iscrizione .

sacramenti in un oratorio vicino Intervenne alle elezioni di Alessan-


alla sua celletta, ch'era dedicato a dro Vili , e d'Innocenzo XII ; e
s. Giovanni Battista. Negli ultimi con testamentaria disposizione, oltre
anni s. Godrico fu
della sua vita molti pii legati, lasciò venticinque
tribolato da varie malattie ; ma di- mila ducati per (ondare un ospe-
ce Guglielmo di Newbridge, il qua- dale nell'Ungheria.
le lo visitò, che quantunque il suo GOFFREDO, Cardinale. Gof-
corpo rassomigliasse ad un cada- fredo fu pei suoi meriti da Inno-
vere, la sua lingua non cessava di cenzo III del 1198 creato prete
lodare il Signore. Morì a* 2 1 di cardinale del titolo di s. Prassede,
maggio 1170, dopo aver passato quindi avendo d' ordine del Pon-
sessantatre anni nel deserto. Fu tefice allestita in Venezia una flotta
seppellito nell' oratorio di s. Gio. per la spedizione di Terra Santa,
Battista, e onorato da molti mi- ne fu dichiarato legato. Trasferi-
racoli. tosi in oriente, venne nominato pa-

GOESSENGiovanni, Cardina- triarca di Gerusalemme, dignità


le.Giovanni Goessen, nobile fiam- che non volle in alcun modo ac-
mingo, nacque nel 1610. Per le cettare. Il Papa che ben conosce-
sue qualità e cognizioni l'impera- va il merito e la virtù del legato,
tore Leopoldo I l'impiegò in gra- gli scrisse lettere efficaci, esortan-
vissime ed importanti ambascerie, dolo ad assumere il patriarcato
nelle quali dimostrò singoiar for- conferitogli, ma egli invece parti
tezza, ed uno spirito superiore, con- dalla Soria per Costantinopoli con
giunto a rettitudine non solo nel dispiacere del medesimo Papa , il

maneggio degli affari pubblici, ma quale gli fece gravi doglianze, e


eziandio nell'esercizio di una vera- gli comandò di restituirsi pronta-
ce pietà. Dopo aver dato nel 1664 mente alla sua legazione, tanto più
una rotta all' esercito ottomano eh' erasi prevaluto delle armi dei
presso s. Gottardo nell' Ungheria, crociati per favorire 1' imperatore
si senti potentemente ispirato ad d'oriente , liberandoli invalidamen-
abbracciare la vita clericale,' in te dal voto fatto per la sacra guer-
seguito di tale risoluzione l'impe- ra : si lagnò pure Innoeenzo III
ratore lo nominò alla sede di di avere il cardinale assoluto i ve-
Gurk , indi Si portò al congresso neziani dalle iucorse censure, sen-
di Nimega, ove gli riuscì conchiu.- za esigere da essi alcurfc soddis-
dere co' francesi pace da tutti la fazione. Non mancò il legalo di
desiderata. Per lo che ad istanza eseguir immediatamente i pontiGcii
del medesimo imperatore, Innocen- comandi , e restituitosi in Soria
zo XI a'2 settembre 1686 lo creò riprese di nuovo l'esercizio di sua
cardinale prete del titolo di s. legazione, nella quale cessò di vi-
GOF GOF 2 59

vere durante il pontificato di In- ne con decoro e vantaggio della


nocenzo III. Sede apostolica, ed intervenne al
GOFFREDO da Tram, Cardi- secondo concilio generale celebra-
nale. Goffredo da Trani uditore to in Lione nel 1274 da Grego-
delle contraddette, cappellano pon- rio X. Dopo aver contribuito col
tificio, grande scienza e di ec-
di suo voto in otto conclavi alle ele-
cellente letteratura, meritò di es- zioni di Clemente IV , Gregorio
sere creato cardinal diacono di s. X, Innocenzo V, Adriano V, Gio-
Adriano da Innocenzo IV, a' 28 vanni XXI, Nicolò III, Martino
maggio 1244- Questo si vuole so- IV, ed Onorio IV, al quale come
pra tutti accettissimo al Pontefice, primo diacono impose solennemen-
che seguì in Lione per la cele- te la tiara nel giorno di sua co-
brazione del concilio generale, ed ronazione, in età decrepita morì
ove morì nel 1245. Siccome que- nel 1287 in Roma, di pestilenza,
sto insigne cardinale viene confuso nella sede vacante dello stesso O-
con Castiglione Goffredo Cardina- norio IV , con ventisei anni di
le [Vedi), si può consultare il Car- cardinalato.
della nelle Memorie sloriche dei GOFFREDO, GOFFREDI o
cardinali, tom. I ,
par. II, pag. GEOFFROY Giovanni, Cardinale.
272, che in favore di Goffredo da Giovanni Goffredi sia Geoffroy

Trani riporta la testimonianza del nacque di oscura condizione in


p. Sarti, di Bonaguida Aretino, di Lusseuil nella Franca Contea, in-
Gio. Andrea giureconsulto, e di di vestì l'abito monastico dell' or-
Matteo Paris. dine di s. Benedetto neh" abbazia
GOFFREDO o GOTTIFREDO di s. Dionigi in Francia, altri di-
d' Alatri, Cardinale. Goffredo o cono in Cluny, e fornito d' una
Gottifredo nacque in Alatri nel memoria portentosa, distintosi ne-
principio del XIII secolo, da no- gli sludi teologici e di diritto ca-
bilissima e putente famiglia. Es- nonico si acquistò fama di eccel-
sendo canonico della chiesa catte- lente in ambedue le facoltà. Do-
drale di sua patria, fu da Ales- po essere stato abbate di s. Pietro
sandro IV suo affine fatto suddia- di Lusseuil, nella quale dignità
cono apostolico , e poi in premio vuoisi che intervenisse al concilio
di sua profonda dottrina ed eru- Fiorentino, Nicolò V nel i453 lo
dizione venne da Urbano IV nel promosse al vescovato d'Arras, po-
dicembre 1261 creato cardinale scia venne dichiarato da Filippo
dell'ordine de'diaconi, conferendogli il Buono duca di Borgogua suo
la chiesa di s. Giorgio in Vela- ambasciatore in Roma sotto tal

bro per diaconia. Questo cardina- Papa; dipoi il re di Francia Lui-


le, oltre all'aver fatto innalzare gi XI con lo stesso carattere lo
nella città di Alatri alcune ma- destinò con Pio li, il quale aven-
gnifiche fabbriche , vi fece riedifi- dolo conosciuto per uomo di gran
care ed abbellire la chiesa di s. talento lo mandò nunzio allo stes-
Slefano, che dotò di convenienti so re, incaricandolo di raccoman-
rendile per P erezione di dodici dargli la religione cattolica ed
,

benefizi. Si rese inoltre celebre impegnarlo a soccorrere i tripla-


per le varie legazioni clic sosteu- ni coulro i turchi, tu' altra coni-
2 6o GOF GOM
missione gli affidò assai importan- cardinale Pùpiense parlò di questo
te, e fu di dispone quel monar- porporato in modo poco vantag-
ca ad abolire la prammatica san- gioso alla sua riputazione. Il Fleu-
zione. In premio di tanti meriti, ry nella sua storia lo descrisse as-
J
Pio II a 18 dicembre 1461 lo sai vano, e di falso discernimento.

creò cardinale prete del titolo dei GOIZZONE o GOLZONE, Car-


ss. Silvestro e Martino a' Monti. dinale. Goizzone o Golzone fu da
Non appagato il cardinale di ciò, Innocenzo li nel dicembre del 1 1 38
domandò i vescovati vacanti di creato cardinale prete del titolo di
Besanzone e d' Alby, altri invece s. Cecilia. Sottoscrisse varie sue bol-

di Besanzone dicono Perigueux: le, e di Celestino II e Lucio II , e


uno solo a sua scelta gli fu ac- morì sotto Eugenio III, dopo esse-

cordato nel 1462, cioè Alby come re intervenuto alla elezione de' tre
il più ricco. L' ambizioso ed indi- nominati Pontefici , con circa otto
screto cardinale non sembrandogli anni di cardinalato.
ancora di essere abbastanza com- GOMEZ Pietro, Cardinale. Pie-
pensato de' suoi servigi, conservò tro Gomez, nobile spagnuolo, nato
un segreto risentimento contro il in Barros nella diocesi di Toledo,
Papa, ed in seguito se ne vendi- e perciò appellato il cardinal di
cò, attraversandolo in ogni incon- Toledo, insigne per prudenza, pie-
tro. Nel i4^9 Luigi XI lo spedì tà e religione, essendo priore del-
ambasciatore ad Enrico IV re di la chiesa di Siviglia, meritò di es-

Castiglia, e poi in Roma a Paolo sere nominato nel i3o5 o più tar-
II per trattare e conchiudere gra- di da Alfonso XI re di Castiglia ,

vissimi affari , il più interessante di cui era intimo amico e consi-


de'quali era quello di usare la più gliere al vescovato di Cartagena ;
,

fina ed accorta destrezza, per to- quindi nel venerdì delle quattro
gliere dalla mente del Pontefice tempora a' 18 dicembre 1327 Gio*
quelle sinistreimpressioni colle qua- vanni XXII lo creò prete cardina-

li era stato giustamente prevenu- le del titolo di s. Prassede, e lega-


to contro Giovanni Balve, che il to allo stesso re, a fine di pacifi-
re voleva a tutti conti rivestito carlo con Gio. Emanuello ed altri
della porpora cardinalizia, ciocche signori di sangue reale eh' eransi
poi ottenne. Trovossi presente alla ribellati al sovrano, con immenso
coronazione del medesimo monar- pregiudizio della spedizione contro
ca, eseguita in Reims dal cardina- i mori. Per conciliare al legato
le Giovenale Orsini, e fu condot- maggior venerazione e autorità gli

tiero delle sue truppe contro il trasmise il Ponteficej contro il co-

conte d' Armagnac, e nell'assedio stume della Chiesa romana , sino


di Perpignano giovò col consiglio nella Spagna il cappello cardinali-
e col valore. Fu uno degli elet- zio, ma la pace non fu conchiusa.
tori di Paolo II,ma non si tro- Benedetto XII gli conferì nel 1 337
vò ai comizi per Sisto IV, non l'arcidiaconato di Turolio nella chie-
molto dopo i quali compì il cor- sa di Saragozza, e nell'anno mede-
so de' suoi giorni nel priorato di simo incaricò della secouda le-
lo

liully, nella diocesi di Beziers, nel gazione al re di Francia insieme ,

1473, ed ivi rimase sepolto. Il con Bertrando di Moutefavet car-


GOM GON *6i
dinaie, pei* indurre quel monarca beri di ciascuna di quelle lingue
a pacificarsi col re d' Inghilterra ;
arrogavano a loro stessi, con som-
ma inutilmente, perchè tra loro si ma soddisfazione delle parti, e finii
continuò la guerra , anzi in gran di vivere in Avignone nel 1
3y4-
parte si fece col denaro raccolto Ebbe sepoltura nella chiesa del
dalle decime ecclesiastiche destina- monistero di Montefavet dell'ordi-
te pel sussidio Terra Santa. In-
di ne di s. Agostino e l' Eggs dico ,

tervenne all' elezione di Benedetto nella cattedrale d'Avignone.


XII e di Clemente VI; in tempo GOMEZ di LUNA Gutero. Gu-
del primo passò al vescovato di tero Gomez di Luna nacque in Ara-
Sabina, e in quello del secondo nel gona, ma meglio della famiglia Go-
i348 in Avignone all' eternità ed ,
mez di Castiglia, vescovo di Palencia
ebbe onorevole tomba nella chiesa e caro estremamente ad Enrico II
di s. Prassede fuori le mura di det- re di Cartiglia, il quale nel i3;8
ta cittàda lui fondata , col conti- per mezzo di ambasciatori avea do-
guo monistero pur da lui dotato. mandato a Gregorio XI che lo
GOMEZ Pietro, Cardinale. Pie- creasse cardinale, ciò che voleva
tro Gomez di Barros , nobile spa- effettuare il successore Libano VI,
gnuolo Toledo, nipote del car-
di quando in vece lo nominò cardinale
dinale dello stesso nome e cogno- r antipapa Clemente VII , come
me, acquistatasi gran fama per l'ec- dicemmo al voi. Ili, p. 212 del
cellente sua perizia nelle leggi , fu Dizionario, in un ad altre notizie
fatto canonico di Toledo, e poi ve- analoghe.
scovo di Siguenza. Ristretto ingiu- GOMPHI. Sede vescovile della
stamente in carcere da Pietro il prima Tessaglia nell' esarcato di
Crudele re di Castiglia, perchè qual Macedonia sotto la metropoli di
,

novello Battista lo riprendeva non Larissa, eretta nel VI secolo. L'im-


meno per le detestabili sue crudel- peratore Giustiniano ne fece una
tà, che per la sfrenata libidine, per città inespugnabile , e vari storici
cui ripudiata Bianca sua legittima parlano della sua posizione. Eusta-
moglie, erasi perdutamente abban- zio suo vescovo è nominato nella
donato agli amori di Maria Padil- supplica presentata al concilio ro-
la, ad istanza del pontificio legato mano sotto Stefano II.

fu quindi restituito in libertà, on- GONDISABOR o GONDISA-


de ritiratosi in Portogallo ottenne POR. Sede vescovile e metropoli-
il vescovato di Coimbra e dopo , tana della provincia del medesimo
cinque anni quello di Lisbona, poi fu nome, nella diocesi di Caldea eil ,

fatto arcivescovo di Siviglia, e final- una delle principali della provincia


mente da Gregorio XI nel febbraio di Arac o Erac situata al di là
,

o nel maggio i37i fu creato cardi- del Tigri in una campagna ferti-
nale prete del titolo di s. Prassede. lissima presso Susi. L'Assemani la
D'ordine del Papa, e insieme col chiama metropoli degli elamiti, ed
cardinal Corsini, compose le gravis- alcuni la tanno edificata prima del
sime discordie che ardevano tra 1 regno <li Costantino ,
^\ < >i misd 1

cavalieri gerosolimitani delle due tìglio «1 Andlciri o Artasersi re di


lingue d' Italia e di Francia, a mo- Persia, e così chiamala dal noni.
ine ili alcuni pi lutali clic ca\a- 1 di Sapor suo figlio, cui pine nc ne
a62 GON GON
altribuisce la fabbrica, dopo di a- 1 ^68 al vescovato di Langres e ,

ver devastato le terre dell'impero nel i5yo a quello di Parigi, dove


romano, portando seco immense per lo spazio
di vent' otto anni
ricchezze. Assemani dice
Inoltre 1' adempì con tanta sollecitudine e
che chiamavasi anco Beth-Laphat, vigilanza V apostolico ministero ,
ovvero Lapet , e che i cattolici vi che potè servire di norma agli al-
aveano tenuti molti concilii. Il me- tri prelati. La madre del re , Ca-

tropolitano di questa città è il pri- terina de Medici, e la regina Eli-


mo dopo il cattolico di Caldea, al- sabetta lo destinarono presidente
la destra del quale siede nelle so- del regio consiglio, dov'ebbe tutto
lennità, siccome pure ha il diritto 1' agio di far vedere qual fosse la
ordinario di collocarlo sul suo tro- sua prudenza ed abilità nel tratta-
no. Fu l' ottavo cattolico Phapha re gli affari più. ardui e gelosi. Per
o Papa ch'eresse questa sede in due anni col carattere di viceré
metropoli. conoscono trentotto
Si perseverò nel governo di Provenza,
suoi vescovi', di cui Agapito fu il a cagione dell' assenza del duca di
primo, cui successero Gadiabe, De- Pietz suo fratello, con intera soddis-
metrio, Paolo, Giovanni I, Mara- fazione di que' popoli ; ed Emù-
me, Sergio I , Giovanni lì che fu co III lo fece protettore dell'or-
iàtto cattolico nel 679 ec. , l'ulti- dine dello Spirito Santo. Esatto
mo finalmente fu Narsete che oc- nel grave obbligo della personale
cupava la Gondisabor al-
sede di residenza , e nella celebrazione dei
l' epoca del Timoteo II
cattolico ,
sinodi e delle episcopali funzioni
verso l'anno i320. Bibl. orient. si mostrò sempre contrario agli
tom. I, p. i3, t. II, p. 497- eretici. Impiegava ogni giorno tem-
GONDY Pietro, Cardinale. Pie- po notabile nella preghiera, ed os-
tro di Gondy oriundo fiorentino', servò sino all' ultima vecchiezza il

ma nato in Lione dai conti di digiuno ecclesiastico. Per costume


Joigny e di Villatrosa, fornito di fu rigido e parco, per essere ge-
eccellente e raro ingegno, applicos- neroso co' poveri e munifico colle
si agli studi neh' università della chiese e coi monisteri , alcuni dei
Sorbona, e poi in quella di Tolo- quali eresse dai fondamenti, altri

sa, dove meritò la laurea dottorale splendidamente ne restaurò. Pei


in entrambe le leggi. Abbracciato bisogni del regno, sotto Enrico III
che ebbe lo stato ecclesiastico, e de- ed Enrico IV, essendo state impo-
dicatosi di proposito agli studi sa- ste le decime sugli ecclesiastici il ,

cri, comparve nella corte di Parigi Gondy perchè non fosse gravata la
un modello ed un esemplare di sua diocesi e le sue diverse abba-
tutte le virtù. Divenuto confessore zie, contribuì del proprio cinquan-

di Carlo IX, fu da lui provvisto tamila scudi. Nel 1577 presiedè in


doviziosamente di prebende e di Parigi agli stati generali del regno,
ecclesiastici benefizi, e della dignità ed a quelli che si tennero prima
di tesoriere della santa cappella di in Blois neli588, e poi in Rouen
Parigi , mentre
moglie del re la nel 1^96, dove sostenne con vigo-
Elisabetta d' Austria
, Io fece suo re e successo i diritti della santa
elemosiniere maggiore e cancellie- Sede e del Papa. Spedito dal re in
re. Da Pio V fu promosso nel ambasciatore a Pio V, ricusò la
GON GON a63
porpora da questi offertagli, finché si, ed i cappuccini; e nel 1 ^98 no-
ad istanza di Enrico III, a' 18 di- minò con beneplacito apostolico
cembre 1087, fu da Sisto V creato coadiutore di detta chiesa il nipote
cardinale prete del titolo di s. Sil- cardinal Enrico. Le sue virtù, la

vestro in Capite, ed inviato in Ro- sua pazienza, e l'ecclesiastica libertà


ma dal re, ebbe in dono dal me- con cui esternava il suo sentimento,
desimo Pontefice un eccellente qua- lo resero accettissimo a cinque re
dro del celebre Michelangelo Buo- di Francia, ed a diversi Pontefici,
narroti, rappresentante Gesù mori- come la sua integerrima giustizia.
bondo sulla croce. Enrico IV l'in- Aloià in Parigi d' anni ottantaquat-
viò a Clemente Vili per l'assolu- tro a' 17 febbraio 16 16, e fu se-
zione degli abiurati errori; ma il polto nella cattedrale dentro la sua
Papa gli fece notificare dal p. A- cappella gentilizia, in nobile mauso-
lessando Francescani domenicano leo di marmo, ornato di quattro co-
di non osare d'entrare negli stati lonne, della sua statua e di onorevole
della Chiesa ,
per aver favorito il iscrizione. Tra i molti legati che la-
partito di tal re quando era con- sciò, uno de'più notabili fu di 80,000
dannato dalla santa Sede. Allora lire turonesi per la fabbrica delle chie-
il cardinale senza perdersi d'animo, se de'domenicani e de'cappuccini; ed
con robusta lettera giustificò la in favore dell'ospedale de' trecento
propria condotta in modo, che pla- poveri ciechi stabili l' annua ren-
cato l'animo pontificio, potè recarsi dita di duecento mila lire. Beni-
in Roma, ove cooperò alla ricon- gno, dolce, piacevole, e in pari
ciliazione del re con la Chiesa. tempo fermo e costante, nel dare
Neil' orribile assedio di Parigi or- udienza fu facile, né mai sgridò
dinò che venduti gli ori e gli ar- alcuno se non per pubblico zelo
genti delle chiese, col ricavato si per la corona e per la Chiesa : col
alimentassero i poveri, e contribuì capitolo visse sempre in bella ar-
del suo i5o,ooo lire turonesi pel- monia.
le spese delle guerre fatte da En- GONDY Exrjco, Cardinale. En-
rico HI ed Enrico IV, non per- rico di Gondy detto di Retz, nac-
mettendo veruna alienazione dei que iu Francia da nobilissima fa-
beni di chiesa alla propria giuris- miglia, e fu dotato di sì portentosa
dizione soggetti. Nel l5p4 fu elet- e tenace memoria, che tuttociò che
to provvisore della Sorbona, e nel lesse imparò. Dopo essere stato ca-
medesimo anno a' i4 settembre ri- nonico di Parigi, fu eletto vescovo
cevette con gran solennità nella di tal città per rinuuzia fattagli
cattedrale di Parigi Enrico IV ri- dal cardinal Pietro suo zio nel
conciliato colla Chiesa romana. Nel 1 )0,6, e ne prese possesso nel i5»)8
1606 in Fontainebleau battezzò il con pensione di 2j,ooo lire turo-
delfino Luigi ^III, cui Paolo V a nesi in favore del rinunziante, quin-
mezzo del cardinal Gioioaa lece da di v' introdusse un gran numero di
padrino ; indi fu spedito oratore regolari d'ambo i sessi. Ad istanza
sii aordinario al duca di Savoia del re Luigi XIII, Paolo V a' 26
Carlo Emmanuelc. In tempo «l'I mano 1618 lo creò cardinale del-
suo vescovato furono introdotti in l' ordine de' preti. Essendo uno dei
Parigi i monaci fogliatiti eislercien- punii consiglieri del regno e del
264 GON GON
dipartimento ecclesiastico, adope- si pulpito, la quale avea in lui del
rò col cardinal Rochefoucault, af- meraviglioso. Per queste ed altre
finchè fossero tolte dalle mani de- rare prerogative fu dal re di Fran-
gli ugonotti le città da essi prese cia provvisto di pingui abbazie, e
ai cattolici. Nel 1612 si trovò pre- fatto coadiutore dello zio nel vesco-
sente al concilio provinciale tenu- vato di Parigi, di cui fu poi il pri-
tosi in Parigi , nel quale rimase mo arcivescovo. Destinato all'assem-
condannato l' infame libro di Ed- blea del clero, fece spiccare i suoi
mondo Richerio, ed intervenne pu- talenti, singolarmente nell' orazione
re all' assemblea tenutasi nella me- recitata alla presenza di quel ri-
desima città dai tre ordini della spettabilissimo consesso , a cui in-
Francia nel i6i/\. e 16 i5, insieme tervenne lo stesso re, a di cui
con altri quattro cardinali, sette istanza Innocenzo X a' 19 febbraio
arcivescovi, e quarantasette vesco- i652 lo creò cardinale prete del
vi ; 6 1 9 fu decorato delle
e nel 1 titolo di s. Maria sopra Minerva.
insegne di commendatore dell'or- Le vicende di questo porporato di-
dine dello Spirito Santo. Con fama vennero famose, dappoiché quan-
di grande, magnanimo, e facile a tunque di gran coraggio, di cuore
perdonare le offese, mori in Be- magnanimo, e di spirito superiore,
ziers a' 3 agosto 1622, d' anni cir- fu uomo di carattere inquieto, in-
ca sessanta, e trasferito il cadavere trigante, per maneggi prodotti dal-
a Parigi, fu sepolto nella cattedra- l'ambizione. A ciò si aggiunga l'av-
le, nella cappella di sua famiglia. versione del potente cardinal Maz-
I molti libri a lui dedicati lo fanno zarini , la prigionia in Vincennes
bastevolmenle conoscere cospicuo ed in Nantes, la fuga, e la vita
mecenate suo tempo.
de'letterati del errante che dovette condurre sotto
GONDY GlANFRANCESCO PAOLO, Luigi XIV. La forzata sua rinun-
Cardinale. Gianfrancesco Paolo de zia all' arcivescovato, la rinconcilia-
Gondy detto comunemente di Retz, zione colla corte, e le altre circo-
nacque dai conti di Joigny a Mont- stanze più rimarchevoli de' suoi av-
miret nella Bri e, pronipote del car- venimenti si possono leggere negli
dinal Pietro, e nipote del cardinal storiciche ne scrissero di proposi-
Enrico. Fornito dalla natura di to a lungo, e singolarmente le me-
perspicace ed elevato ingegno, ebbe morie da lui stesso scritte, ossieno
la sorte di avere a suo precettore commentari storici, stampati in
s. Vincenzo de Paoli, e coli' assi- Amsterdam nel 1719 in quattro vo-
dua applicazione allo studio della lumi come ancora si possono con-
;

teologia, della storia ecclesiastica, e sultare le memorie del cardinale


de santi padri divenne uno de' più di Retz , che in francese compilò
eccellenti teologi del suo secolo, ed Joly quanto ne disse, sebbene se-
;

in breve tempo imparò perfetta- veramente, il Bercastel nell' flint,


mente le lingue ebraica, greca, la- de V Eglise tom. XXII, p. 44 c
tina, italiana, spagnuola, tedesca, e seg. ; e quanto noi dicemmo al
francese, nelle quali tutte parlava voi. XXVII, p. 3 38, 39, 4",
7 ,

con tale eleganza, come se fossero ec. del Dizionario. Ciò che non si
state sue lingue native. Né minor deve lasciare di dire in questo ar-
stima si acquistò coli' eloquenza del ticolo si è , che ammaestrato il
GON GON »65
cardinale dalla propria sperienza GONFALONE o GONFALONE.
della caducità delle umane vicende, Insegna o bandiera, vexillum, si-
stabilì di ritirarsi, di rinunziare la gnuni. Questo vocabolo si applicò
dignità cardinalizia, e vestire l'a- anco a compagnia o moltitudine
bito religioso nel amnisterò di s. che sta osi aduna sotto alcun gon-

Michele Mosa; ma quantun-


alla falone,Bandiera o Vessillo (Fedi);
que lo domandasse con grandi quindi chiaraossi in Italia Gonfa-
istanze, non potè giammai ottener- loniere (Vedi), quello che porta-
lo da Clemente X, onde venduti i va nell'esercito il gonfalone e la
suoi ricchi feudi, pagò gì' immensi insegna, che malamente nei moder-
debiti che avea contratto nel tem- ni dizionari, come si legge nel Di-
po dell' esilio , che si fecero ascen- zionario delle origini, si è creduto
dere a tre milioni di scudi , e si equivalente a quello che oggi chia-
diede ad una vita quieta e ritirata, masi Alfiere. Questo trova vasi an-
iiell' esercizio della morì in quale che nelle nostre milizie antiche, e
Parigi a' 24 agosto 1679, d'anni non era il gonfaloniere. Gonfalo-
sessantasei non compiti, e ventiset- niere fu anche titolo di una di-
te di tempestoso cardinalato ; e fu gnità che la Chiesa romana conferi-
sepolto nella sua abbazia di s. Dio- va a sovrani od a qualche distinto
nigi con magnifico elogio, la qua- ed illustre personaggio. VediOos-
le avea ricevuto dopo la pacifica- FALONIERE DELLA SANTA ROMANA CHIE-
zione colla corte. Intervenne alle SA. Si legge inoltre nel citato Di-
elezioni di Alessandro VII, di Cle- zionario delle origini, che quello
mente IX, di Clemente X, e d'In- francese dice, che il gonfalone era
nocenzo XI, nelle quali mostrò gran anticamente il nome delle bandie-
niente. Amico affettuoso, cortese re, sotto le quali si riunivano le
co' famigliari, generoso co' letterati, truppe e i vassalli convocati per
fu costante ed intrepido nelle av- la difesa delle chiese e de'beni ec-
versità. clesiastici : questo non è punto e-
GONET Giovanni Battista, teo- satto, perchè il titolo di gonfalo-
logo domenicano, nativo di Beziers. niere si diede anticamente in Ita-
Fu addottorato nell' università di lia ai comandanti e talvolta ai ca-
Bordeaux nel 1 640 , e vi professò pitani generali eletti per la difesa
teologia con molto onore (ino al di una città o di uno stato, e co-
1671, in cui fu eletto provinciale. sì si fece in Firenze anziché iu
Bi prese poi la sua cattedra nel Boma, dal cui gonfaloniere piglios-
167.5,0 morì a Beziers nel 1G81. si l'idea della difesa e del sosteni-
Le principali sue opere sono: i.° mento delle chiese. Certo è che i

l)i<serlatio theologica de proba- vocaboli di Gonfalone e di Gon-


bilitate , in qua novorum casui- faloniere passarono dall'Italia in
sticarum latitate et janseniarum Francia, e non se ne fece uso co-
excasus ex doctrina </. Thomat là se non che molto tempo dopo
corriguntur et confutanlur ; a.° Cly- gl'italiani. Tuttavolta si dice che in
peus theoiogiae Thomisticae con- Francia 1 gonfaloni ciano pori. ili
no, novos c/'us impugnature» 3." avvocati o Di-
; d'ordinario dagli
Manuale Thomistarum, scu bit vis on (I edi) dello abbazie (
il

theoiogiae cursus. citi è un traviamento di quel vo-


3 66 GON GON
cabolo e di quella dignità), e al- lare del gonfaloniere dopo la ca-
trove da signori o personaggi di- duta dell'imperio sarà stato equi-
stinti. Si soggiunge ehe in alcuni valente a quello del primipilo pres-
stali lo stendardo del regno o del- so gli antichi romani. Gonfalonie-
la repubblica era altresì appellato re si chiamava in Firenze quegli
gonfalone. Ma qui pure, avverte che nella repubblica aveva il su-
l' italiano Dizionario delle origini, premo magistrato, e chiama in
si

si cade in errore, perchè più esat- molti luoghi il capo de' comuni ;
tamente si sarebbe detto che in onde si disse gonfalonerato, gonfilo-
alcuni stati d' Italia lo stendardo nitrato o gonfalonieratico, la dignità
delle repubbliche o delle città chia- e grado del gonfaloniere. Secondo
m a vasi gonfalone; e su questo esem- il Borghini il gonfalonierato fu crea-

pio gonfaloni si nominarono anco- to parecchi anni dopo il priorato,


ra le bandiere o gli stendardi delle e quasi sostituito al medesimo; il

Confraternite. {Vedi), o compagnie Varchi parla di azioni fatte duran-


che numerosissime sorgere si vide- te un gonfalonierato asprissimo ed
ro dopo il secolo XI II. implacabile contro la possente fa-

GONFALONIERE, o GONFA- miglia de' Medici in Firenze, e il

LONIERO, signifer. Quegli che Salvini dice il gonfalonierato e il

porta nell' esercito il Gonfalone priorato, supreme cariche di due


{Vedi), e l'insegna. Gonfaloniere è mesi , acciocché a tutti i cittadini

anche titolo di una dignità che fosse aperto l'adito alle medesime.
dava ancora la santa Sede a prin- Si dice che la detta famiglia de'Me-

cipalissimi personaggi, o sovrani, dici che poi divenne sovrana della

conferendo pure i Papi l'uffizio di Toscana, produsse ventitre gonfalo-


Gonfaloniere o Primipilo del po- nieri e cento priori circa della re-
polo romano. L' etimologia della pubblica fiorentina. Il Vettori, nel
parola primipilo o gonfaloniere ci Fiorino d'oro antico illustrato, a
làcomprendere senza altra spiega- p. 367, dice che il Vexillfer justi-
zione donde abbia avuto origine tiae, chiamossi il gonfalonierato del-
una tal carica, e quale ne fosse il la giustizia ,
grado supremo fra le

principale offizio. Il primipilato, se- dignità della repubblica fiorentina,


condochè fu istituito dai romani e che quanto all'onore corrispon-
e che altro non era che il primo deva a quel lustro ed a quel po-
fra centurioni, rigorosamente non
i sto sublime che tennero dogi di i

sarebbe la stessa cosa col gonfalo- Venezia e di Genova. Tale digni-


nierato introdotto ne' bassi tempi tà di gonfaloniere fu istituita in
e del quale era propria incomben- Firenze l'anno 1292, nella persona
za di portare il principale vessillo di Baldo Ruffoli , che entrò nell'of-
del proprio sovrano o repubblica ,
ficio a'5 febbraio, e durò due me-
1

tanto nelle militari spedizioni, che si subentrando il nuovo gonfalo-


,

nelle pubbliche feste e spettacoli niere, e i nuovi priori; ma fu poi


onde chi era di tal dignità rive- variato diverse volte questo ordi-
stito chiamossi anche vexillifer ne, secondochè richiedevano le oc-
Trovasi però unito l'uno e l'altro casioni e le contingenze. Solamen-
vocabolo sotto la stessa significazio- te Piero di Tommaso di Lorenzo
ne , forse perchè il comando mili- Soderini fu fatto gonfaloniere a vi-
G0\ GON
ta l'anno i5o2, benché i priori di coloX, come in Pioma ed in Ra-
dello tempo si mutassero vicende- venna. Neil' XI ve ne sono in Fer-
volmente. Altri gonfalonieri dura- rara ; ma altra cosa furono i con-
rono un anno, dopo l'anno
altri soli delle città italiane divenute re-
furono raffermati, altri durarono pubbliche ,
perchè ad essi veniva
più e più mesi; ma nel 1527 fu conferita la principale autorità , e
deliberato dai fiorentini che il gon- supremo regolamento de' pubblici
faloniere di giustizia non si eleggesse allàri, ed elegge.vansi dai tre ordi-
né per meno di un anno, né per ni del popolo. Nulla però vi è di
più di tre. Spiega mirabilmente la certo, di stabile e di uniforme,
dignità e l'origine de' gonfalonieri mentre ciascuna città si regolava
della repubblica fiorentina Pietro come giudicava più comodo ed u-
Lione Casella a p. 1 48 e 1 49 del tile al proprio governo, con eleg-
suo libro De tuscoruni origine, Co- gere chi due, chi quattro, e chi
tonarti, et repubhca fiorentina. Quel- più consoli. Nel 1124 in Lucca e-
li che godevano, o avevano godu- ranvi sessanta consoli. Nel medesi-
to l'onore del gonfalonierato o dei mo secolo dodici consoli governa-
priori, solevano altresì godere alcun vano la città di Bergamo. Nel 102 1

privilegio nella loro repubblica. Si Genova era governata da quattro ,

parla pure dai nostri antichi scrit- o pure da sei consoli, e vi furono
tori della difesa di alcune città sot- con<ule.<; de comuni 3 consules de
to i loro gonfaloni, e di battaglie placids, consules causarum, consti-
co' gonfaloni spiegati, ed alcuno fa sules justitiae, essendo uffizio loro
menzione ancora del gonfalone di decidere le liti, ed amministrare la

libertà. Vedi gli articoli Gonfalo- giustizia. Dappoiché non un solo


MEHE DELLA SANTA ROMANA CHIESA ,
era l'ordine e l'impiego de' conso-
e Gonfaloniere del senato e po- li perchè agli uni veniva appog-
,

polo romano. Con l' autorità del giato il governo politico, e ad al-
Muratori, e della sua dotta disser- tri, perchè dotti nelle leggi, il ma-
tazioneXLVI Dei magistrati del-
: neggio delle cause civili e crimina-
le città libere d'Italia, daremo un li. I primi sono chiamati consules
cenno di quelli municipali delle majores negli statuti di Pistoia. Nel
comuni. 1142 sette consoli erano in Mode-
Appena varie città d'Italia si mi- na, ma in essa, come in altre cit-
sero in libertà ed assunsero la for- tà, faceva la prima figura il pro-
ma repubbliche, che d'uopo fu
di prio vescovo, esercitando la princi-

eleggere magistrati, che accudissero pale autorità , regolando essi non


gli affari politici di pace e di guerra, meno temporale che lo spiritua-
il

che amministrassero giustizia al po- le, perchè a molti di loro ne'tenv


polo, che contenessero in dovere i pi precedenti aveano conceduta
polenti e sediziosi , e colle vicine gì' imperatori la dignità di Conti
città formassero leghe per la comu- t/'tib), o sia di governatori delle
ne salute. Primieramente ad imi- città. Ed che nelle nuove
è perciò
tazione della repubblica romana fu- repubbliche popolo divise coi \r-
il

rono creati i consoli, presso i quali scovi l'autorità, e lasciò loro il pu-
slava la suprema cura del governo, nto luogo ne' consigli e nelle iso- 1

e molti esempi ve ne sono nel se- lazioni il che poi col tempo non
;
2 68 GON GON
diuò avendo i cittadini assunto
, specialmente i potenti per ottenere
tutto temporale governo. La re-
il quella preeminenza ed autorità nel-
pubblica di Milano avea nel 1106 la loro patria, dal che derivavano
i suoi consoli. L'autorità tempora- parzialità e prepotenze. Parve dun-
le de' vescovi cessò quasi del tutto que miglior consiglio il prendere
dopo che Federico I, entrato in I- dalle vicineamiche o collegate città
talia, fece cambiar faccia ai pub- qualche prudente personaggio da
Non mancano però e-
blici affari. cui fosse governato il popolo ed
sempi che dopo la pace di Costan- amministrata la giustizia, ed a sif-
za il governo delle città, per con- fattirettori fu imposto il nome di
cessione d'imperatori, apparteneva Podestà {Vedi). Andrea Adami nel-
al vescovo, e che i consoli di quei la Storia di Volseno o Bolsena,
luoghi dipendevano dall'autorità di parlando nel t. II, p. 88, de' ma-
tali prelati. Passò anche nelle ca- gistrati civici di essa sua patria
stella e ville il nome e 1' uffizio di dice che tal città da stranieri ma-
consoli. In Guastalla vi erano nel gistrati governata, giusta le vicende
ii 16 col loro consiglio dipendenti de'tempestosi tempi, non lasciò mai
dall' abbate Talmente
di s. Sisto. di avere i suoi magistrati domesti-
poi divenne familiare il nome ed ci a quei del popolo romano proba-
uso de' consoli , che dovunque le bilmente somiglianti, narrando co-
castella , terre e ville godevano il me nel decimo secolo Alberico figlio
nome di comune o comunità, ben- del marchese Alberto, e di Mario-
ché sotto dominio di principi o
il zia marchesana della Toscana, scos-

ecclesiasticio secolari, capi di es- i se il dominio temporale de' Papi, e


si erano chiamati consoli. Ancora si fece creare console ; mentre altri

nella Benevento eranvi i


città di fu eletto prefetto di Roma, e fu
consoli, aboliti da Martino IV per- restituito il collegio de' tribuni del-
chè si usurpavano troppa autorità. la plebe chiamali con greco voca-
Anche dopo introduzione del go-
i' bolo decarconi ossia decurioni ,
verno de' podestà continuò la de- e piò tardi Banderesi (Vedi), così
nominazioue de' consoli in alcuni detti dalle bandiere che usavauo
impieghi minori, ed in molle Uni- in guerra, perchè ciascuna decuria
versità artistiche (Pedi), dura tut- di Roma si distingueva dalla sua
tora. insegna, indi chiamati Capo-Rioni
Per più anni appoggiata fu la (Vedi), cessando l'amministrazione
principale autorità e i pubblici af- de' duchi e de' maestri della mili-
fari nelle città libere ai consoli, e zia,che introdotti dagli esarchi di
questi presi dal ruolo de' propri Ravenna, erano stati sotto il gover-
cittadini. Ma
prima del ti8o si no de' Pontefici per due secoli con-
cominciò ad introdurre una diffe- tinuati. Tal magistrato , soggiunge
rente maniera di governo; percioc- l'Adami, resta presentemeute adom-
ché entrando la discordia facilmen- brato da quello che è supremo
te tra' cittadini , molti si disgusta- nelle comunità, e dicesi de' Gonfa-
rono dell'autorità de' consoli , che lonieri o Gonfalonieri , con nome
talvolta non andavano d' accordo. preso ne' seguenti secoli ,
quando
In fatti seguivano tumulti nell'ele- l'uso de' gonfaloni tanto famosi nel-
zione di tali magistrali , aspirando le storie fiorentine, si stabili nelle
GOX GON 269
principali città dell'Italia, e parti- no istituiti i priori e quindi i gon-
colarmente in quelle che sopra di falonieri così detti dalla bandiera
altreaveano soggette 1' imperio. del popolo. Conviene che i primi
Mentre che il primo di questo col- ad introdurre il gonfalonierato fu-
legio de' gonfalonieri contraddistin- rono fiorentini nel i^g'i, ciò che
i

to viene nelle più ricche insegne fu posto in uso anche in altre cit-
sopra gli altri collegi, ed equivale tà d'Italia. Era in Montecchio que-
al prefetto della città: il Prefetto sto nobile magistrato fino dal i36g,
di Roma [Fedi) fu nobilissima ed essendo legato per la s. Chiesa nel-
autorevole dignità , che durò sino la Marca il cardinal Anglico che
ad Urbano Vili. In Bolsena, dice indirizzò un diploma; Dileclis in
l'Adami, dopo il gonfaloniere, civi- Christo confaloniero, et prioribus po-
co magistrato, vi sono il primo e pulì terme 3Ionticuli,ec. Del gonfa-
secondo priore, che somigliano al- loniere bolognese di giustizia, e dei
la potestà consolare, ed i magistra- gonfalonieri delle arti bolognesi, ne
ti subalterni fanno l' uffizio degli tratta il eh. Giordani, Della venu-
antichi tribuni. Bene è vero , che ta in Bologna di Clemente VII e
non come quei della romana re- Carlo V. Gio. Nicolò Pasquale A-
pubblica dalle famiglie plebee si lidosi ci diede vari opuscoli sui
scelgono , ma dalle patrizie , come gonfalonieri di giustizia del popo-
i due priori, e che la elezione si lo e comuni di Bologna, incomin-
fa dal pubblico consiglio , col- ciando dal i32i e sino al i58o,
l^assistenza prelato che risiede
del non che su diversi magistrati ci-
in quaranta capi di fa-
Viterbo ;
vici della medesima città, come an-

miglia rappresentano la piena co- ziani, consoli, riformatori dello sta-


munità nel consiglio grande, eh' to di libertà, proconsoli e corret-
tutto composto di cittadini volse- tori de'notari, tribuni della plebe,

nesi. Stima adunque l'erudito Ada- ec, tutti magistrati del comune e
mi, che questo modo di regolamen- popolo bolognese.
to politico fosse nella sua patria in- Oltre quanto sulla divisione am-
trodotto circa la metà del X seco- ministrativa dello stato pontificio

lo , o dal medesimo Alberico con- dicemmo all'articolo Delegazioni b


sole di Roma
che avendo stretta
, Legazioni apostoliche (Vedi), per-
parentela coi marchesi di Toscana, ciò che riguarda le magistrature
potè in questa provincia introdur- civiche delle comuni aggiungeremo.
re il romano costume, ovvero per Ogni provincia, qualunque denomi-
la dominazione che in essa volle nazione si abbia , si suddivide iu

esercitarvi. Né per altra cagione co- distretti, e questi in governi, ognu-


s'i fatto magistrato ivi conservasi, ed no de' quali si parte in comuni, che
anche per non essere mai stata talora hanno soggetti alcuni appo-
Bolsena feudo di alcuno, onde più diati. Il capo della magistratura
in essa che nelle altre le più anti- municipale dicesi Gonfaloniere nel-
che istituzioni si ravvisano. le città, Priore (Vedi), in tutte le

Giuseppe Colucci nella sua Tre- altre comuni, Sindaco (Vedi), nei
ja oggi fllontecckio, parlando dei villaggi appodiati. Il gonfaloniere e
magistrati civici di questa città e assistito da un proporzionato nu-
del podestà, dice che poscia furo- mero di anziani, ed il priore da
270 GON GON
due aggiunti. Le deliberazioni si anziani, decidendo prima la sorte,
fanno ne' consigli comunitativi, che indi il turno per ordine di anzia-
contengono secondo la qualità dei nità in officio.
luoghi da quarantotto a sedici in- » Dalle magistrature di nove e
dividui , ed al regnante Pontefice di tre membri uscirà un terzo per
Gregorio XVI si deve la restaura- volta : dalle altre usciranno due
zione de' consigli provinciali con i- membri per volta nei primi due
straordinarie facoltà per supplire anni, e nel terzo il restante, e così
alle pubbliche bisogne. Ma sarà di seguito.
meglio riportare quanto sui gonfa- » Gì' individui che n'escono so-
lonieried altri magistrati munici- no sempre rieleggibili.
pali si legge nell' Ordinamento am- *» i5. Si avrà cura che ai po-
ministrativo delle provincie e de' con- sti di gonfaloniere sieno chiamati
sìgli comunitativi dello stato ponti- gì' individui più specchiati delle fa-
ficio ,
pubblicato a' 5 luglio 1 83 miglie più rispettabili per antichi-
dal cardinal Tommaso Bernetti pro- tà e per possidenza. In quanto agli
segretario di stato per ordine del anziani si cercherà che siano scel-
Papa lodato. ti tra le persone di oneste fami-
Titolo II. Disposizioni sull'orga- glie, e che vivano dei loro redditi.
nizzazione delle comunità. »» 16. In ogni modo nelle ma-
»i.I comunità aven-
consigli delle gistrature di prima e seconda clas-
ti diecimila o più abitanti saranno se non potranno entrare più di
composti di 48 consiglieri ; in quel- due individui non possidenti, nelle
le dai quattromila ai diecimila di altre non ne potrà entrare più di
36 ; dai mille ai quattromila di uno.
^4; sotto i mille di 16. » Per essere eletto gonfaloniere
» 1 3. Il gonfaloniere e gli an- o anziano è necessario avere l'età
ziani formano la magistratura del- non minore di trent'anni: sono ap-
la comunità. Questa esercita tutte plicabili alle magistrature tutti i ti-

le funzioni amministrative o rap- toliche escludono dai consigli, do-


presentative della medesima. In vendo i consiglieri essere di buoni
quelle di diecimila e più abitanti costumi, e di commendata condot-
la magistratura è composta di no- ta politica e civile: non potendo
ve individui; in quelle della secon- entrare ne' consigli gì' interdetti, i

da classe di sette, della terza di possidenti domiciliati fuori di sta-


cinque, della quarta di tre. to, i debitori delle comunità, quel-
« Tutti i membri delle magi- li che si trovano in lite con esse,
strature prendono indistintamente i suoi impiegati o salariati, e tutti
il nome di anziani. Il capo della coloro quali hanno contratti col-
i

magistratura si chiama gonfalonie- le medesime o conti da rendere.


re nelle città , e negli altri luoghi » Gli anziani possono essere presi
priore. tanto nel seno del consiglio , che
« 1 4- Una parte della magistra- fuori di esso. Quando vengono
tura si rinnova in ogni biennio, ed presi fra i consiglieri si rimpiazza
in ogni biennio si rinnova il gon- subito il loro posto, onde il con-
faloniere ed il priore. In un ses- siglio sia sempre completo,
sennio sono così rinnovali tutti gli
li » 17. Al consiglio di ciascuna
CON CON 27.
comunità apparterrà la nomina di rispettive città e luoghi del mede-
tutti gì' inservienti, e di tulli i sa- simo. Ordinariamente l'abito del
lariati impiegati in servigio sia gonfaloniere e degli altri magistra-
della comunità, sia della popolazio- ti municipali , consiste in un rul>-
ne. Alla fine d'ogni biennio si pro- bone di drappo di seta nera, o di
cederà nel giorno di santa Lucia, velluto nero, con fascia e fiocchi , e
secondo l'antico uso, alla nuova no- con berretta per più di velluto lo
mina o conferma di lutti ". nero. L' abito solenne dei "onfalo-
In assenza o malattia dei gonfa- nieri ordinariamente è decorato di
lonieri o priori resta affidato l' e- mostre di tela d'oro al bavaro, alle
sercizio delle loro funzioni al pri- mostre delle maniche corte, e delle
mo anziano, secondo il disposto di parti davanti, essendo quelle degli an-
Leone Xll nel molo-proprio de'21 ziani d'argento ; di fascia di seta con
dicembre 1837, art. 206. Al nuovo fiocchi d'oro, o di tela d'oro con
eletto gonfaloniere o priore, mala- fiocchi d'oro nei gonfalonieri, e ne-
Io , od assente precariamente dal gli anziani di seta cun fiocchi di
suo comune , è permesso di pren- argento, ovvero di tela d'argento
dere possesso del suo officio per con fiocchi d' oro : tutti i gonfalo-
mezzo di procuratore, previo l' in- nieri e gli anziani usano i collari
tesa del preside della provincia, a o bragiuole con berretta di velluto
tenore della circolare della segre- con fiocco d' oro ; ed in qualche
teria di stato, de' 3 settembre 1 83 1 luogo il gonfaloniere ha dei dislin
Della giurisdizione, prerogative, ed tivi particolari. In altri luoghi, per
altro riguardante i gonfalonieri concessioni, il magistrato municipale
priori,ed altri magistrati comuna- veste gli abiti del magistrato ro-
li,ne tratta la Raccolta delle leg- mano , di cui parlasi all'articolo
gi e disposizioni di pubblica ani' Senato Romano ( Vedi ), ed altri
ministrazione nello slato pontificio. magistrati portano una collana di
Diversi sono gli articoli di
poi oro con medaglia simile, ec.

questo Dizionario che riguardano GONFALONIERE della sahta


tale argomento, come Citta, Com- romana Chiesa.
e sublime Antica
muxita, Colonie, Municipio, oltre i dignità della santa Sede apostolica,
citati di sopra ed altri ancora.
, che sommi Pontefici conferirono
i

Del modo come i gonfalonieri o a sovrani principi e distintissimi


,

priori ed altri magistrati civici fan- personaggi benemeriti della mede-


no omaggio al Pontefice se onora sima, quali custodivano il gonfa-
i

di sua presenza i loro luoghi, se lone della romana Chiesa fregi;ilo


ne parla descrivendo l'accesso dei delle chiavi incrociate, insegna del-
Papi nelle città e luoghi anco non la Sede apostolica , e talvolta con
soggetti al loro temporale dominio. l' immagine del principe degli apo-
A' luoghi medesimi si dice come stoli s. Pietro, Vedi Stendardo ni

ricevettero e festeggiarono altri so- s. Pietro, e Vessillo. Al gonfalo-


vrani. Dei distintivi ed abiti mu- niere della santa romana Chiesa
nicipali o decurionali dei gonfalo- erari annesso 1* obbligo di difènder-
uieri, anziani, priori e .sindaci dello la, e tutelare i suoi diritti e ragio-
stato pontifìcio, se ne tratta piin- ni, come gli antichi dignitari di
cipalmcule iu diversi articoli delle Roma, o>sia del Patrizio romano
272 CON GON
(Fedi), conferito da diversi Papi velli, De i>ita Sfortiae tomo XIX,
ad alcuni re di Francia, e come il Rer. Ilal. col. 692 , descriveuna
Difensore ( Fedi) della stessa ro- tal funzione. « His peractis secun-
mana Chiesa. Jacopo II re d' Ara- dum Pontifìcis justa Jordanus Sfor-
gona, fiorito nel 1291, tributario tiam Romanae Ecclesiae confano-
della santa Sede per la Corsica e nerium pronuntiat Pontificalia , :

per Sardegna, era pure gonfa-


la quae attulerat, insignia ad eum
loniere, ammiraglio, e capitano ge- defert. Auctus vero ea dignitate
nerale della Chiesa romana. Que- Sfortia ingenti procerum numero,
,

sta dignità esercitò ancora Lodovi- et omni denique neapolitana nobili-


co I re d' Ungheria, che ascese al tate comitante, splendidissimo ap-
trono Tanno 134o onde il Papa
, parata per urbem fertur, sublatis
Urbano V lo chiamò in Italia nel ante se prò more pontificalibus si-
1370 per opporlo ai fiorentini, ed gni januario mense ejus initio an-
a Bernabò Visconti signore di Mi- ni, qui fuit decimus nonus supra
lano, che invadevano le terre della mille et quadringentos ". Marti-
Chiesa. Giovanni Aucuto o Aguto no V compartì tale dignità allo
inglese, fu capitano e gonfaloniere Sforza , per averlo liberalo dalle
della Chiesa romana sotto Grego- scorrerie di Braccio da Montone, e
rio XI; comandò gl'inglesi e i per altri servigi resigli. Eugenio IV

bretoni co' quali fece quanto si dis- nel i435 creò gonfaloniere di sauta
se agli Cesena e Forlì ;
articoli Chiesa Francesco Sforza figlio del
mentre a quello di Faenza dicem- precedente, e capo dell'esercito del-
mo come il Papa donò a Giovan- la medesima Chiesa, per trattenere
ni Cotignola cogli altri paesi della il torrente delle conquiste che avea
Romagnola in premio di militari fatto nei pontificii dominii , anzi
imprese. Lo Scotto nell' Itinerario riconoscendolo marchese della Mar-
d'Italia a p. 241 dice che l'Agu- ca e dell' Umbria da lui occupate
to nel 1 37 1 circondò di mura il colle armi Maria Visconti
di Filippo
castello di Cotignola. Innocenzo VII duca di Milano. Nel i44 2 avendo
nel i4o6 conferì la dignità di gonfa- Alfonso V re d' Aragona preso
loniere e difensore della Chiesa roma* Napoli, e non trovandosi Eugenio
na a Ladislao re di Napoli. Ma sicco- IV in forze tali da poterlo caccia-
me quel principe aspirava al dominio re dal regno, né riprendere molte
di Roma, Alessandro V emanò sen- città dello stato ecclesiastico occu-
tenza contro di lui nel 409 e
1 , pate con frode dallo stesso princi-
neh' anno seguente accolse in Pisa pe, procurò di ridurlo colla dol-
Lodovico d' Angiò, lo riconobbe re cezza, onde lo creò gonfaloniere
di Sicilia, e lo costituì gonfaloniere della Chiesa. Seguitando egli al-
della Chiesa. Martino V dichiarò l' opposto ad invadere altre città
gonfaloniere della Chiesa romana della santa Sede , Eugenio IV gli
Muzio Attendoli detto Sforza il levò l' uffizio di gonfaloniere , lo
Grande. Giordano Colonna fratello spogliò dei diritti che come feuda-
del Papa, per ordine di questi, por- tario della Chiesa avea acquistato,
tò a Sforza in Napoli il diploma e e lo sottomise ad altre pene. Giu-
le insegne di gonfaloniere della lio II fece gonfaloniere della Chie-
Chiesa. Ecco come Leodrisio Cri- sa il marchese di Mantova Gonza-
GON GON i-i
ga , spogliandone Alfonso II duca siilo andavano i triajri, eh' erano
di Ferrara. Tutlavolta il successore soldati veterani _, col secondo i ro-
Leone X nel idi 3 chiamò in Ro- rarii di minor forza e valore, col
ma il duca per portare nella fun- terzo gli accensi, i quali perchè si
zione del solenne possesso che prese sperava poco da loro si locavano
della basilica Lateraueuse lo sten- per ultimi. Dopo la caduta del-
dardo della Chiesa, come suo gon- l' impero e nei bassi tempi si tro-
faloniere , dopo avere addestrato il va il gonfaloniere del popolo ro-
cavallo che montò il Papa. mano, quasi equivalente al primi-
GONFALONIERE del senato pilo degli antichi romani. Il Man-
e popolo romano. Il titolo ed uf- ni nel libro intitolato: Discorso
fìzio di Gonfaloniere o Confalonie- sopra gli spettacoli, le feste ec.
re del popolo romano, come di- degV italiani nel secolo XI F, al
cemmo all' articolo Gonfaloniere § V delle Illustrazioni riporta
{Vedi), vuoisi forse derivato dal l'ordine e magnificenza dei magi-
Primipilo , Primipilium, probabil- strati romani nel tempo che la
mente il primo centurione che corte dei Papi era in Avignone,
nell'esercito degli antichi romani ove rimasero dal i3o5 al 1876,
era somma dignità, perchè era qua- tratto dal Muratori, Antiq. it. med.
si capo di tutti i centurioni, e ca- aevì, diss. 29, il quale lo pubbli-
pitano di tutta la legione. I capi- cò per una copia avutane da un
tani e centurioni con ordine dei codice della biblioteca vaticana, iJ

consoli si eleggevano dai tribuni, di cui autore è anonimo, sebbene


e portavano per insegna del loro dallo stile e dal conlesto compa-
oflizio un bastone di vite ; i cen- risce di data assai moderna. Ivi
turioni poi si eleggevano due chia- pertanto si legge sul gonfaloniere
mati subcenturione s, e due signi- del popolo romano, nell'incontrare
feri, uomini vigorosi e di buon i legati apostolici con bellissimo
aspetto, come abbiamo dal libro ordine, e precedenza de'magistrati,
intitolato: Descrizione de' riti degli ciò che praticavasi nell'incontrare
antichi romani. Riondo da For- gì' imperatori ed altri principi.
lì nella sua Roma trionfante, par- » Che dopo il priore de' capo-
lando del modo con cui guerreg- rioni , cavalcavano gli oratori dei
giavano i romani dice che 1' a- , principi e delle repubbliche; segui-
vanguardia si componeva del fiore vano due paggi del gcnfaloniero,
della gioventù e perciò chiamato , che tenevano in mezzo quello del
1' esercito de' principi, co'quali an- prefetto di Roma, e quelli del gou-
dava tutto il resto dell'esercito o faloniero andavano vestiti con un
squadrone di trenta manipoli chia- berrettino di scarlatto, ed un giub-
mati autepilani, perchè venivano bone di raso rosso, con calze una
loro dietro altri quindici ordini, i di scarlatto e l'altra gialla lionata,
quali erano ciascuno in tre parti che è la livrea del gonfaloniere,
diviso, e ciascuna parte eia pri- con un saionc crespo scollato, a-
mipilo chiamata erano questi tre ; perto dai fianchi, di damasco gial-
vessilli, ed in ciascuno erano cen- lo con fascie guarnite di damasco
toltantatre uomini col primo ves- ; rosso con ricami di argento, e le
VOL. XXXI io'
2? 4 G0N GON
maniche una gialla, e l'altra lio- una di scarlatto, e l'altra rossa e

nata e gialla. E cavalcavano con gialla,con un rubbone coito, lar-


mezza coperta e pettorale go, tutto chiuso, con mezzi mani-
una
a pendoni con l'armi di rica- coni di tela d'oro, foderato di da-
fatto
mo del gonfaloniero di pauno lio- masco cremisino, con una gual-
nato con fascie di velluto giallo drappa al cavallo, pettorale, e for-

con frangie e fiocchi passama-


e nimenti di velluto cremisino, ed al
ni di seta rossa e d' argento, con pettorale l'arme sua di ricamo

fornimenti di velluto lionato. Nel- con frangie e fibbie d' oro. Nelle

le feste militari poi portava uno feste andava il gonfalonie-


militari

di essi mazza ferrata, e la


una ro armato con collare, spallacci e
pennoni in testa del
con bracciali d' arme bianca, con un
celata
gonfalouiero, con una banda rossa. saione crespo, mezzo di velluto

E quando il gonfaloniero non por- cremisino, e l'altro mezzo della sua


livrea fatto a fasce di color liona-
lava egli lo stendardo grande, lo
portava questo paggio, e 1' altro to e tela d'oro, e simile le mani-
portava una zagaglia e lo scudo che di esso, con una catena di
oro al collo, col cavallo bardato,
arme del gonfaloniero, con la
coli'
armato in fronte con pennoni, co-
medesima banda e pennoni alla
testa del cavallo. Il paggio del perto di damasco lionato , tutto

Roma in mezzo dei fatto a ricami d' oro e d'argento


prefetto di
paggi del gonfaloniero a cavallo. . .
coli' arme e frangie d' oro. Segui-

indi veniva il gonfaloniero del po- va il prefetto di Roma, a uiauo

polo romano, e questa dignità sì dritta del gonfaloniero, ec.

in pace come in guerra porta lo In che propriamente consistesse


stendardo grande della libertà ro- l'offizio del gonfaloniero del popo-

mana, il quale era di tabi cremi- lo romano nei primi anni del se-

sino con lettere del popolo +f+ S. colo XV, da una bolla
si rileva

P. Q. R. d' oro, con un fregio di Martino V , colla quale per ri-


attorno di un palmo di ricamo di nunzia dell'Annibaldi conferisce tal
oro e di argento con frangie d'o- carica a Pietro Astalli, pubblicata
da Gio. Mario Cresci mbeni nel-
ro. E da molte centinaia d'anni
erudito libro che porta per ti-
in qua pe' benemeriti della nobi- l'

tolo Stato della basilica di s.


lissima famiglia Cesarmi per suc- :

cessione ereditaria l'è concessa dal Maria in Cosmedin di Roma, p.

popolo romano, e da' Pontefici 87 e seg. La quale per contenere


varie cose quasi affatto uscite dal-
confermata in sino ad oggi (altro
argomento del credere meno anti- la memoria di Roma qui intera-

co il documento, giacché come ve- mente trascriviamo. La medesima


dremo vuoisi che Alessandro VI non solo ci potrà servire di mol-
primo fregiasse la famiglia Ce- ta intelligenza per questo punto,
pel
sarmi di tale onorificenza). Anda- ma ci preparerà anche la strada
va con questo abito. Portava una per stabilire a un di presso il

tempo preciso, nel quale il gonfa-


berretta alla ducale di tela d'oro,
lonierato del popolo romano passò
con un giubbone di raso cremisi-
con bottoni d' oro, con calze nella casa Cesarmi.
no
GON GO> 27 5
» Martinus episcopus senus gubernandi, figenti atque extollen-
servoruni Dei. di in generalibus exercitibus, tam
ìomanae Ecclesiae, quam populi
Ad futuram rei memoriam. romani nomine, nec non in spe-
ctaculis, sive ludis Agonis, et die
» Circumspecta Sedis apostoli- sabbati ,
quo taurorum spectacu-
cae providentia viros generis no- lum, et alia solemnia celebrantur,
bilitate, et virtute, ac devotionis et etiam Testaciae spectaculo, ac
sinceritate praestantes, ut erga ipsam in caeteraliis locus tum intra quam
Sedem, et romanam Ecclesiam ar- extra Urbem juxta mandatum no-
dentiori devotione inflammentur strum, et successorum nostrorum
et accumulatione novarum virtù- romanorum Pontificum canonice
tum clariores fiant, singulari pre- intrantium, ac civium romanorum
rogativa honoris libenter extollit, in alma Urbe praesidentium qui ,

ac amplitudine dignitatis illustrat. prò tempore erunt plenam harum


Cum igitur dignitas atque offi- serie concedimus facultatem. De-
ci um Primipili seu generalis ve- cernentes dieta auctoritate, ut si
xilliferi romani populi, per libe- diebus, et temporibus quibus hujus-
ram resignationem dilecti fil. no- modi vexillum deferri oportet, di-
bilis viri Symeocti de Hanibaldis ctum Petrum infirmali contiguerit,
domicelli romani in manibus no- unus ex fratribus suis vexillum prae-
stri sponde factam, et per non dictum deferre possit, et valeat, et
admissam ad praesens vacare di- nihilominus ut onera hujusmodi
gnoscatur Nos considerantes di-
; dignitatis, et officii idem Petrus fa-
gnitatem ed officium hujusmodi
, cilius tolerare possit, eidem sala-
claris romani civibus in perpetuimi rium, et provisionem trium flore-
suarum virtutum testimonium da- norum in dieta Urbe currentium
ri consuetam atque generositatem
; ad lationem XL sol. pr. prò quo-
et prosapiam dilecti filii nobilis libet floreno, qualibet die, qua di-
viri Petri de Astallis domicelli ro- ctum Petrum, vel alterum fratrum,
mani egregiis virtulibus ac fideli- ut praemittitur vexillum hujusmodi
tatis, et devotionis fervore illu- ferie, sive cum eodem vexillo in
strem, nec non ipsius Petri stre- dictis exercitibus, vel alibi residere
nuitatem animo nostro revolventes, contiguerit,nec non provisionem
non ad ejusdem Petri, nec suorum sex florenorum similium pio tri-
prò co super hoc nobis oblatae bus diebus Agonis , sabbali, et
petitionis instantiam , sed motu Testaciae praedictis singulis annis
proprio, et de mera nostra libe- sibi de pecuniis camerae dictae
rali tate, ex certa scientia, eumdem Urbis persolvendorum concedimus
Petrum quoad vixerit Primipilum per praesentes. Decernentes insta?
scic generatoti vexilliferum roma- per eadem auctoritate ut praefa-
ni populi auctoritate apostolica te- tus Petrus omnibus honoribus, o-
nore prucseutium facimus, consti- neribus, commodis, et utilitatibus,
tuimus ordioaurua paritcr, atque
, gagiis, gratiis, privilegio, omnibus-
deputaruus, praefatoque Petra ve- que aliis immunitatibus, et prae-
x illuni hujusmodi victricibus litte- rogativis ad hujasmodi dìgnitatem,
ris decoratimi, fcreudi, gciendi, et oflkium de consuetudine vel ,
i76 GON GON
de iure quomodolibet pertinentibus Il gonfaloniere Pietro A stalli fa
uti, ac gaudere possit, et valeat. avo materno di Gabriele Cesarini,
Mandantes eadem auctoritate dile- e con questa parentela forse gli
ctis filiis nobilibus viris senatori aprì F adito di succedergli nel gon-
almae Urbis, ac conservatoribu9 ca- falonierato come seguì : egli si ac-

merae dictae Urbis, et caeteris a- casò con Gulina figlia An- di Gio.

liis oflicialibus, ad quos pertinet, drea Colonna, e di Ambrosina A-

qui prò tempore erunt, quatenus stalli, essendo il primo che fosse
dictum Petrum ejus vita durante decorato della carica allora assai

ad hujusmodi oflicium, et eju9 e- ragguardevole di primipilo e gon-


sercitium benigne recipiant , et faloniere romano. Al
del popolo
admittant, ac eidem in iis, quae ad dire del sembra che gliela
Ratti
officium ipsum de consuetudine, conferisse Alessandro VI Borgia ,
vel de jure pertinent obediri, et stretto parente della romana cospi-

de salario debiti» temporibus re- cua famiglia Cesarini di cui par- ,

sponderi faciant cum effectu. Nos lammo all'articolo Gemano {Ve-


en m dignitatem, et offici uni prae- di), sua antica signoria. Soggiunge il

d ctutn in virtutum, fidelitatis et Ratti,che ci conferma in crederlo


devotionis dicti Petri testimonium quanto racconta il celebre maestro
esse volumus. Insuper quod idem delle cerimonie pontificie Giovanni
Petrus antequam hujusmodi offi- Burcardo all'anno (q4 c be « d. i :

cium exercere mani-


incipiat, in Gabriel Caesarinus confalonerius Ur-
bus nostris, et successorum no- bis dixit nulli locum muiiu esse

strorum romanorum Pontificum ca- ratione officii sui immediate post


nonice intrantium praestet in forma conservatores ante alios omnes ba-
solitum juramentum. Nulli ergo rones, quem si vellem, possem as-
omnino hominum liceant liane pa- signare sibi ; significavi id sancissi-

ginam nostrae constitutionis, ordi- mo, qui rnilii coramisit, quod eum-
nationis, deputationis, concessionis, dem locum ipsi coufaloncrio da-
decreti, mandati, et voluntatis in- rem, et feci ". Dice inolile il Rat-
frigere, vel eisausu temerario con- ti,che la pretensione del Cesarmi
traire. Si qui autem hoc attentare mostra non molto eh' egli
essere
praesumpserit, indignationem omni- era al possesso di questo ouorifico
potentis Dei, et beatorum Petri, posto, altrimenti l'avrebbe allac-
et Pauli apostolorum ejus se no- ciata prima, poiché un lungo si-
verit incursurum. Datum Romae lenzio poteva essergli di notabile
apud sanctos Apostolos VII idus pregiudizio , equivalendo ad una
martii pontiflcatus nostri auno VII!.' spontanea cessione del suo preteso
diritto. Gabriele nel 1
499 > col
» Cincius consenso di Alessandro VI, rasse-
gnò il gonfalonierato al suo figlio

» Reg. in Cam. Apost. primogenito Gio. Giorgio il cui ,

fratello defunto Gio. Andrea avea


» Gratis de Mandato SS. D. preso in moglie Girolama Borgia,
N. PP. che l' Infessura chiamò figlia di A-
lessandro VI. Tale dunque è la

» Jo. de JXursia. vera epoca , secondo Nicola Ratti


GON GON 277
Della filmiglia Sforza toni. Il, p. cellieri del popolo romano, median-
275, del gonfalonierato di casa Ce - te la bolla Nobilitas generis _, ac
sarini.Tutlavolta leggo nella bella praeclarae domiis tuae opera, data
relazione che il suddetto cerimo- in Roma apud s. Petrum i499>
niere Burcardo fece del possesso IX kal. julii, e riportata dal Piat-
preso da Innocenzo Vili nel 4^4» 1
ti a 279. In questa Gio. Gior-
p.

immediato predecessore di Alessan- gio Cesarini è chiamato domieello


dro VI, e riportata dal Cancellieri romano ac Primipilo et generalis
nellaStoria de' possessi, che dopo Confalonerio Rotti. Populi ( sai. et
i capo-rioni, e i cursori coi vessil- aposlolicam ben.) : ed in quanto al-
li, e prima degli oratori de' prin- l' aumento si legge nella bolla: « et
cipi, incedeva « Gabriel de Caesa- oftìcii praedicti dignitatis exigentiam
rinis, confalonerius Urbis, totus in tenere, et impensarum onera, que
armis albis cum mantellina sive , te maxime, dum ludi Agonis et ,

supraveste de taffetà rubeo, equum Testaciae celebrantur commodius ,

bardatum equitans simili veste to- sufferre valeas , de alicujus subven-


coopertum
taliter hinc inde litte- ,
tionis auxilio providere volentes ul-
ras habens S. P. Q. R. portans tra consuetum salarium, et emolu-
vexillum magnum armorum populi menta predicta tibi singulis annis
romani ; apud se habens quatuor persolvenda ad eam summam, quam
familiares pedestres, baculos longos alter ex duobus cancellariis dicti

albos deferentes, mantellinis de boc- populi prò tempore existens habere


cacci no rubeo indutos simili bus ,
quomodolibet consueverat , auge-
litlcris in transversum ante et re- mus , constituimus, et deputamus ,

tro ornatis ". Il Ratti pubblicò la ac de pecuniis, quae ad mauus ca-


sua Storia nel 1 -94- '"95, ed il merariorum dictorum ludorum per-
Cancellieri nel 1802. Ed ecco an- venire solent et prò tempore per-,

teriore di alcuni anni la dignità venient, et ubi dictae pecuniae non


del gonfalonierato nell' illustre cesa sufficerent prò illius complemento,
Questa bensì possedet-
de' Cesari ni. de pecuniis, ex quibus conservato-
te una con molti piti
tal dignità ribus , et aliis officialibus in hujus-
onori e prerogative, che tutti gli modo casu suppleri, et satisfieri so-

altri che innanzi a lei ne furono let , etc. ". IVella medesima bolla
condecorati, giacché non solo 1' eb- si prescrive al gonfaloniere di pre-
be ereditaria in tutti i suoi pri- stare il giuramento nelle mani del
mogeniti, ma le ne furono in vari camerlengo di santa romana Chie-
tempi accresciuti emolumenti, gli sa, onde esercitare fedelmente 1' of-

finché si un Oggetto
resero questi fizio.

di qualche considerazione. Il primo L'emolumento del gonfaloniere,


de' Papi che accrebbe il provento Giulio II nel i5o3 Io estese ad
del gonfalonierato, oltre quello sta- annui duecento ducati di camera .

bilito nella riportata bolla di Mar- Giovanni Giorgio Cesarini morì nel
tino V, fu Alessandro VI, che nel i532, e gli successe il figlio Giu-
detto anno 1 499» cue 1° fi sso a liano che fu il più grand' uomo
favore di G10. Giorgio som-nella della famiglia sua, potente ed arbi-
ma che soleva ritrarre ogni anno tro del favore del popolo romano.
per suo emolumento uno de' cau- In Giuliano e ne' suoi discendenti
278 GON GON
si perpetuò la carica di gonfalonie- ampliò l'emolumento del gonfalo-
re del popolo romano, rimasta però nierato a trecento scudi came- di
ereditaria Questa
nella famiglia. ra , nel i535, XVI septem- kal.
concessione la fece il Papa Clemen- bris; a cinquecento l'accrebbe Giu-
te VII a' a3 maggio i53o, col lio III , ed a mille scudi annui
moto-proprio Nobìlem familiam
: Pio IV, col moto-proprio Cum si-
Cesarinam ec, egualmente ripro- cut accepimus alias fel. re. Ju-
dotto dal Ratti a p. 260. Giuliano lius PP. Ili , presso il Piatti a
esercitava tale officio già da molti p. 276.
anni, avendoglielo rassegnato il pa- La memorata decisione fatta da
dre col beneplacito di Giulio li Papa Alessandro VI in favore del
onde come gonfaloniere del popolo gonfaloniere Gabriele Gesarini sul-
romano comparve nella pubblica la precedenza al priore de' Capo-

cavalcata seguita in Bologna per la rioni (Fedi), non bastò per ter-
coronazione di Carlo V, di che fa- minare affatto la questione. Il

cemmo menzione nel voi. X p. ,


priore mal sofferendo di dover ce-
297 del Dizionario j dicendosi nella dere la mano al gonfaloniere nei
relazione di Biagio da Cesena, ce- consigli, ai quali spesso si trovava
rimoniere pontificio , che incedeva intervenuto per obbligo di uffizio,
dopo il gonfaloniere di giustizia di e nelle funzioni pubbliche, altre
Bologna, corteggiato da dodici staf- volte mise in campo le sue ragio-
fieri con livree di velluto paonazzo. ni, che però mai riportarono l'in-
La magnificenza con cui adempì tento, finché Giulio III del i55o,
in tutto il tempo di sua vita alle e Pio IV del i55g con due si-
incombenze e funzioni della carica mili motu-propri, cioè il citato
di gonfaloniereha dello straordi- Cum sicut, stabilirono la preceden-
nario , e principalmente riscosse la za del gonfaloniere , imponendo
comune ammirazione nei giuochi perpetuo silenzio ai di lui contrad-
di Agone e Testacelo dati nel i545 ditori, mentre nel possesso da Pio
nel pontificato di Paolo III, gareg- IV preso nel i56o il gonfaloniere
giando in splendidezza coi medesi- Giuliano cavalcò alla destra del
mi nipoti del Papa i Farnesi e gli priore. Ad amplissimo
onta dell'

Sforza. I giuochi di Agone e di moto-proprio di Pio IV, il priore


Testacelo formarono per molto tem- de'capo-rioni non rinunziò alle sue
po il carnevale di Roma, per cui pretensioni, e perciò diede motivo
ne parlammo agli articoli Carne- che nuove particolari decisioni si
vale di Roma 3 e Giuochi ( Ve- facessero contro di lui, come se-
di ). In questi giuochi il gonfa- guì nella sede vacante del i5y2,
loniere inalberava 1' insegna del per decreto de' 2 3 maggio; dopo
popolo romano sopra un superbo il quale il priore de'capo-rioni si

cavallo , con l' impresa solita dei ridusse al partito di tutti quelli
romani +j+ S. P. Q. R. , con il che non hanno ragione, o man-
suo troncone della lancia indora- cano della forza necessaria per far-
to. Il Crescimbeni a p. g3 dice sela valere, cioè d' interporre al-

che il preposto di siffatti giuochi l' opportunità le sue pubbliche


era il gonfaloniere o il senatore di proteste. Ecco alcuni posteriori e-
Roma. In suo favore Paolo III sempi della precedenza del gon-
GOBI GON 279
faloniere, premettendone una an- ficameute vestiti : altrettanto si leg-

teriore al nominato decreto. Nella ge nel possesso preso da Innocen-


pompa trionfale seguita in Roma zo IX nel 1591, in quello di
nel 1071, con la quale san Pio V Gregorio XV del 1611, in cui
volle ouorare IMarc'Antonio II Co- cavalcò in mezzo al priore de'capo-
lonna vincitore della battaglia rioui, ed al cancelliere del popolo
di Lepanto, si legge che seguiva romano , seguiti dai conservatori
i capo-rioni il loro priore ; indi di Roma. Nel possesso che prese
venti stallieri del gonfaloniere con Alessandro VII nel ió55, la fac-
alabarde finite tutte di velluto ciata del palazzo Cesarmi, avanti
cremisino con frangie di ed
seta al quale transitava la cavalcata,
oro, e due appresso lo stendardo fu apparata di arazzi bellissimi
senza alabarde , vestiti tutti di e panni superbi, con lo stendardo
calze e colletti di panno giallo rosso colle lettere S. P. Q. R. ,

con fascie di velluto cremisino con sebbene il gonfaloniere intervenne


piume, e cinture del medesimo alla cavalcata : anco nel possesso
colore con spada argentata, e scar- del predecessore Innocenzo X, nel-
pe bianche. In mezzo cavalcavano la loggia del palazzo fu esposto
due paggi superbamente vestiti ;
il gonfalone del popolo romano.
veniva poi Gio. Giorgio Cesarmi Che poi i signori Cesarini, come
gonfaloniero del popolo romano gonfalonieri del popolo romano, a-
in mezzo de' cancellieri di questo, vessero luogo ne' pubblici consigli
erano Marcello del Nero, e
({itali col senatore , conservatori ed altri
Ortensio Frangipane, sopra bellis- ufliziali della città, apparisce dai re-
simo cavallo con lo stendardo del gistri dell'archivio del Campidoglio.
popolo romano, con girelle di te- Giuliano Cesarini intervenne ad un
la d' oro, pennaccbiera alla testa consiglio tenuto li 24 gennaio i553.
del cavallo vaghissima, e sella di Il medesimo è registrato a capo di
tela d'oro. Il gonfaloniere era ve- altro consiglio insieme con Marc'An-
stito di calze di tela d' oro rica- touio Colonna per trattare dell'im-
mate con trine d'oro, giubbone di posizione di una gabella di due giu-
raso cremisino guarnito per tra- li sopra la farina, 3 idus jauuarii
verso con ordine d'oro, goletta e i56o, e similmente lo stesso anno
spalletta, e mezza casacca di tela 19 kal. febr. collo stesso Colonna
d' oro, e cappello guarnito di gio- ed altri baroni fu deputato dal po-
ie del valore di tredici mila scudi. polo romano per intercedere da
Nel possesso preso nel iSqo da Pio IV l'abolizione della gabella
Gregorio XIV della basilica Late- suddetta sulla farina. L'anno i56z
rananae, a destra del priore de'ca- a' 22 giugno intervenne ad altro
po-rioni cavalcava Giuliano Cesa- consiglio, in cui si trattò di un
rmi gonfaloniere perpetuo del po- soccorso di denaro richiesto dal Pa-
polo romano, con rubbone senato- na per i bisogni della santa Sede ;
rio di tela d'oro stampato ce. , con come ancora ad altri posteriormeu-
berretta di velluto nero, ricca di te tenuti sullo stesso argomento.
pelle e di grilline ilei valore di Nelle congregazioni fatte nella sedo
ottomila scudi ; accompagnato da vacante di Gregorio XV inlers en-
dodici stallieri e sei p^ggi magni* ne il duca Gio. Giorgio Cesarini il
280 GON GON
dì8 luglio 162 3. Questo privilegio In tempo bisogna
progresso di
che godevasi dai gonfalonieri Ce- che di nuovo fosse diminuito 1' e-
sarmi per antica consuetudine, fu molumento della carica di gonfa-
confermato da uno speciale decre- loniere del popolo romano, poiché
to del senato de' 21 agosto i^gg, l'anno 1604 soli scudi settecento si

a favore di Giuliano Cesarmi il ,


pagavano dalla reverenda camera
cui originale è nell'archivio del- al gonfaloniere del popolo romano,

la famiglia Sforza ereditiera dei come si raccoglie da una tabella


Cesarmi premessa la proposizio-
: stampata in quell'anno medesimo ;

ne fatta dallo scriba senatus. » Ne e nel 1686, dopo la morte del-


pareria, siccome è sempre stato l'ultimo duca Cesarmi d. Filippo,
antico costume, che il sig. gonfa- essendo stato il medesimo applica-
loniero di questo popolo, il sig. Giu- to alla camera capitolina, si espri-
liano Cesarmi, intervenisse con la me consistente in scudi seicento
precedenza solita del signor priore settantadue. Il chirografo di rifor-
de' capo-rioni alle cose pubbliche , ma fu emanato da Papa Innocen-
et intervenisse con noi, et voi altri zo XI,sotto il dì 23 marzo, e d'allo-

signori nelli bisogni et occorrenze ra non rimase al gonfaloniere che


di questa città, e di questo popo- l' onorifico della sua dignità , e la
lo con l'autorità e meriti suoi, ac- regalia del sale, di fruttato di scu-
ciò più unitamente s'attenda al di quattordici e baiocchi 4° negli
bene pubblico con maggior onore, anni che si fabbrica, e metà negli
et dignità del popolo ". Ne uscì il altri. Anche rapporto alle regalie,
decreto j ex senatus consulto viva queste in addietro erano state di
voce, ac nemine discrepante, quoti un assai più vistoso oggetto, con-
illusi rissimus d. Confa toner ius Po- sistendo, secondo che è notato nel-
pulì Romani inlerveniat in omni- la meutovata tabella, in para dodi-
bus congregationibus , et consiliis ci guanti, cera libbre quaranta, pe-
pZendis cum solita praecedentia mag. pe libbre dodici, confetti libbre se-

d. prioris regionum tam


capitimi dici, nocchiata libbre quattro, pa-
ipsius presentis illustrissimi d. Con- ra due fiaschi di vino ; le quali re-
faloneriij quam edam ipsius ante- galie pagavansi dal camerlengo del
cessorum ,
qua qui praedicto offi- popolo romano; più para due gal-
cio functi sunt, praecedere consue- line, che si regalavano dal senato-
verunt. Presenti a questo decreto re di Roma, e più un rubbio di
furono i tre conservatori Pirro Ta- sale. Il nominato duca d. Filippo
ra, Gio. Battista Cecchini , Pamlì- Cesarmi, dopo la morte di Giulia-
lio Pamphilj, il priore de' capo-rio- no suo fratello succedendo ai di-
ni Giulio Orsini, e otto capo-rioni, ritti della primogenitura, chiese di
cioè di Colonna Antimo Marche- essere messo in possesso anche del-
sani, di Parione Giacomo Muti, di la popo-
carica di gonfaloniere del
Arenula Girolamo MalTei, di Pon- lo romano, e degli emolumenti an-
te Cencio Frangipani, di s. Eusta- nessi alla medesima. Incontrò qual-
chio Gio. Filippo Serlupi, di Cam- che ostacolo nel pontificato di A-
pitelliAntonio Massimi, di s. An- lessandro VII, attesa l'anteriore sua
gelo Girolamo Pico, e di Ripa Gi- qualità di chierico, ma intera mente
rolamo Altieri. propizio si mostrò il successore Cle*
GON GON a8i
nicnle IX , il quale a' si3 maggio e successive: eccellentissimo signor
1668 segnò il moto proprio del - principe d. Abbondio Rezzonico,
nuovo privilegio diretto per l'ese- nato in Venezia g febbraio IJ&, 1

cuzione al prelato Girolamo Ga- gonfaloniere perpetuo del senato e


staldi chierico di camera. Essendo popolo romano e senatore di Roma.
morto d. Filippo nel i685, dai D. Abbondio morì il primo marzo
conservatori di Roma fu conferita 18 io, e gli altri senatori non fu-
la carica di gonfaloniere del popo- rono fregiati del gonfalonierato. Os-
lo romano al marchese Pompeo servo ancora nelle relazioni delle
INluti; ma tal concessione durò bre- funzioni de' possessi da Alessandro
ve tempo, perchè nel seguente an- Vili, successore d' Innocenzo XI ,

no Papa Innocenzo XI, secondo una sino a quella di Clemente XIII in-
bolla di Alessandro VII, abolì gli clusive, che
niuno de' gonfalonieri
emolumenti del gonfalonierato, e li Pamphiij intervenne alle cavalcate
applicò alla camera capitolina in e funzioni de' possessi; in quelle di
benefizio del popolo romano, come Clemente XIII , Clemente XIV e
di sopra si è accennato, e nel me- Pio VI, come in altre anteriori e
desimo giorno, che fu a' 2 3 mar- posteriori, si legge incedere in mez-
zo, spedì il breve di gonfaloniere zo ai capitani dei Cava (leggieri
al principe d. Gio. Battista Pam- (Fedi), il Vessillifero (fedi) per-
pini) prose, natis , et nepotibus, et petuo di s. Chiesa, carica ragguar-
descendenlibus in infinito per linea devole che Urbano Vili conferì al-
mascolina. Indi il principe d. Ca- la nobile famiglia dei marchesi Na-

millo Pamphiij successe al padre ro, ed oggi egualmente ereditaria


nel 1707 nel gonfalonierato per si esercita dalla nobile famiglia dei
rassegna fattagli dal medesimo col marchesi Patrizi; però è da avver-
beneplacito di Clemente XI. tirsi che nell'istituzione della Guar-

Il iVovaes nella vita d'Innocenzo X dia nobile pontifìcia (fedi), che è


Pamphiij, nella nota a, dice che a successa a quella de' cavalleggieri
questa famiglia diede Innocenzo XI fu stabilito che il Vessillifero pro-
la perpetua di gonfaloniere
carica cedesse in mezzo ai capitani della
del popolo romano; ma venendo nuova guardia. 11 Ratti parlando
poi ad estinguersi nell'anno 1761, del gonfalonierato del popolo ro-
Clemente XIII Rezzonico nel se- mano nella famiglia Slbrza Cesa*
guente anno la trasferì al suo rini, a pag. 19 5 conchiude col di-
nipote d. mor-
Luigi Rezzonico , re, che terminata la linea masco-

to il quale, VI
il Pontefice Pio lina dei Pamphiij suddetta, esplo-
la conferì al di lui fratello d. Ab- sa nei brevi di concessione , si ri-
bondio Rezzonico senatore di Ro- pristinarono in questa dignità i si-

ma. In fatti leggo nelle annuali gnori duchi Sforza Cesarmi, che ne
Notizie di Roma dal 1763 al 1786 portano tuttavia il titolo ne' diplo-
inclusive Gonfalonine perpetuo
: mi, e le insegne nella propria ar-
del senato e popolo romani), eccel- ma gentilizia , e che li sono mo-
lentissimo signor principe d. Lodo- strati COSÌ gelosi ih conservarla nel-
vico Rezzonico, cavaliere della sto- la propria famiglia, che nella pub-
la d'oro e procuratore di s. Mar» blica transazione seguita li 10 set*
co ; quindi nelle Notizie del l lemlue I7OQ tra d. Livia Coirmi
282 . GON GON
duchessa Sforza, e d. Clelia princi- so colle sue preghiere e co'suoi
pessa di Sminino , tra le cose da digiuni cercava di placare la col-
restituire e cedere alla prima, è lera celeste, e d\ e notte si offeri-
espressamente fissato per nono ar- va a Dio, come vittima di espia-
ticolo, V ufficio di perpetuo confa- zione per ottenere la cessazione di
laniere del senato e popolo roma- un flagello che credea scagliato a
no. Laonde anche nell'arma dell'o- punizione de' suoi peccati. Mori ai
dierno duca d. Lorenzo Sforza Ce- 28 di marzo del 593, e fu sepolto
sarmi , sopra il fondo del manto nella chiesa di s. Marcello ch'egli
ducale campeggiano le bandiere col aveva fondata a Chalons sulla Sao-
S. P. Q. R . in segno del gonfalo- na. San Gregorio di Tours, che
nierato perpetuo di cui come i suoi scrisse la di lui vita, dice d'essere
maggiori è insignito. stato testimonio oculare di parec-
GONTARDO (s.), monaco di chi miracoli operati per interces-
Fontenelle. V. Vandregesilo (s.). sione del santo; e il martirologio
GONTRANO (s.), re di Borgo- romano fa la commemorazione del-
gna e di Orleans, figlio di Clota- la sua morte. I calvinisti nel seco-
rio I re di Francia, nato nel 52?, lo XVI profanarono le sacre sue
e coronato nel 56 1. Fu principe ossa, non rimase che il suo cra-
e
giusto, pacifico, generoso. Se per nio rinchiuso in una cassa d'ar-
elletto della barbarie de' tempi com- gento.
mise alcuni delitti, li cancellò po- GONZAGA Fr ocesco , Cardi-
scia colle lagrime della penitenza. nale. Francesco Gonzaga de' mar-
Egli fu forzato di prendere le ar- chesi di Mantova, dotato di senno
mi contro i suoi fratelli e contro e di prudenza senile, nell'età circa
i longobardi ; ma l'uso che fece di venti o ventitre anni fu fatto
delle vittorieprovò ch'egli non a- amministratore della chiesa di Man-
vea che sentimenti pacifici. Fece tova, e mentre procedeva nella u-
savi regolamenti per reprimere la niversità di Pisa tutto applicato agli
sfrenata licenza de' soldati. Puniva sludi, a' 18 dicembre 1461 Pio II

rigorosamente i delitti per amore Io creò cardinale diacono di santa


della giustizia ; ma perdonava con Maria Nuova, e poco dopo com-
facilità i suoi insulti personali, co- mendatario della chiesa di s. Aga-
me perdonò ai due assassini che ta. Paolo li lo fece legato di Bo-

Fredegonda aveva mandato per logna, e commissario apostolico ne-


pugnalarlo. Si studiò di rendere fe- gli stati del proprro genitore, con
lici i suoi sudditi, attingendo dalla facoltà di predicare la crociata con-
religione i veri principi! di un buon tro il turco. Avendo caldamente
governo; onorò ministri dell'al- i favorito l'elezione di Sisto IV, di
tare; fondò gran numero di chiese cui era amico intrinseco, venne dal
e di monisleri; profuse grandi e* medesimo confermato nella legazio-
lemosine nel suo regno, e fece prin- ne, e fatto nel'47^ amministra-
cipalmente risplendere la sua cari- tore del vescovato di Bologna, ove
tà in tempo di peste e di carestia, fu largo e generoso co'poveri , e
in cui non contento di aver dato divotissimo verso la Beata Vergine,
gli ordini più precisi perchè i ma- di cui fece consagrare la chiesa di
lati di nulla mancassero, egli stes- s. Maria del Monte della Guardia,
( . R GON 283
dal vescovo di Sarsi na. Nel "48o prelato domestico Poscia l'alto .

assegnò agli eremili di s. Girola- teaam* di Mantova, ed auimini-


mo, per decreto pontificio, la va- stratore di A versa secondo alcuni,
cante chiesa di s. Barbaziano. In illn-tiò tali dignità più coli' illi-

Mantova parimenti coll'autorità di batezza del cuore , che con lo


Sisto IV eresse in collegiata la splendore della nascila, inoltre
chiesa del monistcro di s. Andrea, Giulio li lo nominò protettore
da lui tenuto in commenda. Fu dell'ordine carmelitano, e con in-

pure impiegato nella legazione di dicibile consolazione lo accolse in

Ferrara, non che per tratture la Roma; indi lo dichiarò legato del-
pace d'Italia e di Alemanna, e per la Marca, dove fece costruire un
muovere i principi dell' impero a magnifico palazzo per uso dei le-

prendere le armi contro il turco. gati, ed altro ne edificò in Man-


Finalmente nella robusta età di an- tova per abitazione de' vescovi.
ni quarantadue, cessò di vivere in Venne trasferito alla legazione di
Bologna a' 21 ottohre i4^3 o Bologna, la quale col suo valore
i
j.84i tra le lagrime del popolo; tolse al dominio dei Bentivoglio,
trasportato il suo cadavere a Manto- e ridusse all'ubbidienza della Chie-
va, ebbe sepoltura nella chiesa di s. sa romana. Da Leone X con am-
Francesco, altri dicono nella cat- plissime facoltà fu dichiarato lega-
tedrale, nella tomba de' suoi mag- to a latere di tutto il Mantovano,
giori. La generosità d'animo, il di- dove la sua giustizia, carità e re-
scernimento e il buon criterio nei ligione gli accrebbe il credilo, la

maneggi delle cose, gli acquistaro- stima e la venerazione che già fi

no autorità e riputazione grandis- godeva. Intervenne ai conclavi di


sima ; all' incontio la caccia, il Leone X, Adriano \ I, e Clemen-
giuoco, le armi ed altri esercizi ca- te VII, il quale a di lui contem-
vallereschi, a quali era natural- plazione accordò nel ij?.\ ai
mente inclinato, gli recarono pres- scovi di Mantova il privilegio di
so gli storici qualche biasimo. Pe- delegare qualunque giudice !

rò lo lodano il cardinal Papiense, loro piaciuto in seconda, e anche


Carlo Sigonio, Paolo Cortese, An- in terza istanza, tolta ai rei la l
a-

tonio Possevino, Andrea Yitlorelli collà dell'appellazione. Pieno final-


ed altri. Da Giovanni Lucido Ca- mente di buone e sante operazio-
lanco si ha YOrat'o in funere car- ni, lasciati per testamento seimi-
ihnalis Gonzagae halita Mantuae, la scudi ad alcuni monisteri biso-
l 183. gnosi, e rinunciata la chiesa di
GONZAGA Sigismondo, Cardi- Mantova ad Creole Gonzaga suo
nale. Sigismondo 1 de'niai- nipote, dove ebbe principio ebbe
sua vita nel ".»"!,
che.M di Mantova, n rese illustre e termine la 1 e tu

chiara per militari imprese, e poi sepolto nella cattedrale con buon
odia ecclesiastica disciplina. Impe- _:io, poi rinnovato dal
nni he GiuKo II lo elesse nel dì i innesco ' ì
none
primo dicembre imi*, cardinale del tlie fece delle Mie os-
diacono di s. Mai NuOfS per 1.1 .
<• ila nuofa 1 li

distiosione eli mandò le in < .( )N/.\< . \ Bai oli, C intonale.


- -uiluiahzie per Paolo Uomra tuo Ercole Gonzaga deducili di Man-
2 34 GON GON
tova, fornito di meraviglioso ta- ri più delicati e gelosi del pon-
lento, compì sotto celebri profes- tificato, non avendo giammai in-
sori e con ottimo successo il cor- trapreso negozio rilevante, senza
s> delle scienze in Bologna, indi sentirne prima il di lui parere.
colla costumatezza , colla pazienza Nella minorità di Federico Gonza-
ch'ebbe nello studio e nella coltu- ga suo nipote, governò in qualità
ra delle buone lettere, e delle di reggente con esimia prudenza,

scienze più gravi, accrebbe d'assai tranquillità e dolcezza ducato di il

lo splendore de' natali, e fu per- Mantova, da lui ac-


la cui città fu

sonaggio degno di eterna memoria. cresciuta ed abbellita con magnifi-


Nel 1 320 Leone X, nell' età di che fabbriche. Pio IV lo nominò
quindici anni, Io fece vescovo di legato a Intere al concilio di Tren-
Mantova, nella cui diocesi tolse la to nei principii della sua continua-
licenza e corruttela de'costumi, e zione, dove fece ai padri nobilis-
per la sua esemplarità fu preso a sima allocuzione, e poi con inde-
modello dagli altri vescovi d'Italia. fesso fervore applicossi a regolare
Quindi per industria d' Isabella e dirigere quell'augusta assemblea,
Gonzaga d' Este sua madre, pru- mostrandosi superiore alle difficol-

dentissima tra le donne, al dire tà e agli ostacoli che talvolta sem-


del Bembo, Clemente VII lo creò bravano insormontabili, col pro-
cardinale con la diaconia di santa porre con raffinata prudenza le
Maria IN uova, nel concistoro de'3 materie da discutersi, e collo stu-
maggio i5a7 senza che neppure
,
diarle per sé stesso con assidua
l'immaginasse, avendo allora ven- applicazione, col rinvenire i tem-
tidue anni di età. Fu la madre peramenti più adattati ed oppor-
che per la prima lo salutò cardi- tuni, e le più acconce maniere,
nale, con di lui sorpresa. Ebbe onde conciliare nel medesimo sen-
il governo della città di Tivoli, fu timento coloro che avevano opinio-
decoralo di onorevolissime lega- ni contrarie e discordanti, invigi-
zioni, dell' amministrazione della lando al buon ordine ed alla
chiesa di Tarragona, e nel i528 concordia de'padri, e coll'essere in
di quella di Fano, poscia nell'an- una parola 1' anima di quel sa-
no seguente di Soana, la quale crosanto concilio, fintantoché con-
rassegnò al cardinal Farnese, men- sumato e rifinito dalle enormi fa-
tre 1' altra dopo due anni rasse- tiche sostenute a prò e vantaggio
gnò a Pietro Bertano, suo teologo, della Chiesa, vi lasciò gloriosamen-
domenicano. Nel i53o fu incarica- te la vita nel i563, d'anni cin-
to della legazione a Carlo V, che quantotto non compiti , con im-
dopo la sua coronazione eseguita menso cordoglio non meno del
in Bologna accompagnò sino a Ge- Pontefice, che de' prelati raccolti
nova indi nel i56i Pio
; IV lo in Trento. I cardinali Bembo, O-
lece legato della provincia di Cam- sio, e Sadoleto lo chiamarono or-
pagna. Ammirato dai principi e namento e decoro del sagro col-
monarchi, e molto più dai Papi, legio. Pietoso verso Dio, dolce e
come uomo di straordinaria inte- mansueto col prossimo, zelante del-
grità, prudenza e valore, non la- la cattolica religione, generoso coi

sciarono di prevalersene negli afia- poveri a' quali si calcola aver da'
GON GOrt 28;
io cinqnccentomila scudi , olire naie. Francesco Gonzaga deducili
venticinquemila che in morie la- d' Ariano, fratello del cardinale
sciò a' suoi famigliari, e trentamila Gianvrocenzo, e nipote del cardi-
al monte di pietà di Mantova* a- nal Ercole e di Francesco duca di
li menta rido a sue spese parecchi Mantova, nacque in quota città.
giovani di talento in diverse uni- Avendo sino dai pruni anni dati
versità; avendo a tale effetto, pri- non dubbi contrassegni di virtù,
ma de' decreti del tridentino, fon- di modestia, e d' integrità di co-
dato del proprio in Mantova un slume, ed essendosi distinto nelle
seminario di giovanetti, affinchè scienze e nello studio della !<__
fossero istruiti nelle scienze e nei ottenne dal suo parente Pio 1\
costumi. 11 cardinale Pallavicino nel- f abbazia dell'Acqua nera, con lu
la Storia del concilio di Trento qualifica di protonotario apostoli-
fece il dovuto elogio di questo car- co, ed a'20 febbraio 56 fu dal 1 1

dinale, il di lui cadavere trasferito medesimo creato cardinale diacono


da Trento a Mantova, fu collo- di s. Nicola in Carcere. Passò al-

cato con breve e significante iscri- l'ordine de'preti, ed al titolo di 9.


zione nella cappella di s. Pietro Lorenzo in Lucina, di cui restau-
entro la tomba de' suoi maggiori. rò ed abbellì il palazzo dei car-
Trovossi ai conclavi di cinque Pa- dinali titolari contiguo a quella
pi, ed in quello in cui fu eletto chiesa. Ebbe nello stesso tempo
Pio IV poco mancò che non fos- la legazione della provincia di
se assunto al trono del Vaticano. Marittima e Campagna, l'ammi-
La sua vita fu scritta da Giulio nistrazione della metropoli di Co-
Castellani detto Y Asciutto, e stam- senza, e nel i565 il vescovato di
pala in Mantova nel i 56 \. Mantova. Ma in quest' anno mo-
GONZAGA Pirro, Cardinale. rì in Roma in età di ventino-
Pirro Gonzaga de' duchi di Man- ve anni, e dentro il conclave per
tova, cugino del cardinal Ercole, l'elezione di s. l'io V, che il car-
e fratello di Luigi detto il Tui- dinale avea presagito. Fu sepolto
co, il quale dopo aver consolilo nel mezzo della chiesa titolare con
Clemente VII nella sua prigionia magnifico elogio.
in Castel s. Angelo, lo ridusse sa- GONZAGA Federico, Cardina-
no e salvo in Orvieto. In età gio- le. Full 1 ii 11 I ronzaga dei dm hi di

vanile nel 1I27 ottenne il vesco- Mantova, lece meravigliosi pr< _.

vato di Modena, che poi dimise, si in Bologna negli Mudi, cui non
indi a'29 novembre di detto anno andava disgiunta un ria 1 I 1 I
<• co-
il medesimo Clemente VII lo creò stante pietà. Imitatore delle virtù
(animale diacono di 8. Agata, chie- del cardinal I rio zu>. i

sa che fu da lui con ecclesiastica in mancanza ÓN 1 padre 1

magnificenza instaurata. Dipo poco suo tutore, in di lui grazia e nel-


1
più d un anno, nelle vicinante di 1' età di Ventitre anni Pio IN I

Modena la morte gli tolse la naia 1 56 I


!<> > naie pi »

e la porpora nel S 19 II Novaea 1 te di I titolo di 1 M 11 a Nii. .

dice, che fii diacono di s. An decorollo di una onorevolissin 1

m Pescheria .
1 difièrei 1 del « ardi-
GOISZA<"i.Y FaufcsscO; Cardi- ne! Francesco Gonzaga, fu detto il
286 GON GON
cardinal di Monferrato. Nello stes- stimavano gravati. Dopo l'interven-
so tempo fu fatto vescovo della to a quattro conclavi, morì in Ro-
sua patria ,
quantunque non con- ma a' 22 o 24 dicembre 1 5g 1, di
tasse che ventiquattro anni di età, anni cinquantadue non compiti, in
chiesa vacata per morte del nomi- credito di principe assai liberale
nato zio , sulle cui orme gloriose singolarmente coi domestici , tra i

indirizzò i suoi passi. Ma dopo due quali divideva ogni anno somme
anni appena di cardinalato , nella considerabili di denaro. Fu sepolto
verde età di venticinque anni, una nella sua chiesa titolare, dove al

violenta malattia in un sol giorno manco lato dell'altare maggiore si

lo rapì al mondo nel i565, con vedono le sue insegne espresse in


lutto universale della città di Man- metallo, e fregiate di onorevole i-

tova , a cui per le rare virtù ed scrizione. Lasciò a quella chiesa pa-
egregie doti era divenuto carissi- recchi sacri arredi, e tutta l'eccle-
mo ; e rimase sepolto nella catte- siastica suppellettile.

drale con breve iscrizione. GONZAGA Scipione, Cardinale.


GONZAGA Gianvwcenzo, Cardi- Scipione Gonzaga, nobile mantova-
nale. Giauvincenzo Gonzaga, fratel- no, de'marchesi di Gazzolo e Sab-
lo del cardinal Francesco e nipo- bioneta, avendo insieme colla chia-
te del celebre cardinal Ercole, nac- rezza della prosapia sortito un in-

que a' 6 dicembre i54o in Paler- gegno vivo e penetrante, congiun-


mo, dove Ferrante duca di Mblfet- to a tale eleganza e leggiadria di
ta suo padre si trovava viceré di aspetto, e soavità di costumi, che
Sicilia. Si portò in Malta in qua- rapiva il cuore di chiunque si fa-

lità di cavalier gerosolimitano , e ceva a guardarlo, attese di propo-


siccome prode, valoroso e perito sito a coltivarlo con assidua appli-

nella scienza militare, fu dichiara- cazione sotto la disciplina del car-

to generale delle galere dell' ordi- dinal Ercole Gonzaga; cosicché ac-

ne. Richiamato a Mantova dal du- quistata la perizia delle greche e


ca Guglielmo, che nel governo del- latine lettere , della storia e delle
lo stalo volevasi prevalere de' di facoltà matematiche e filosofiche

ad istanza di esso, Gre-


lui consigli, nell'università di Bologna, e poi in
gorio XI li
21 febbraio 1578 lo
a' quella di Padova, dove ottenuta la
creò diacono cardinale di s. Gior- laurea di dottore istituì l' accade-
gio in Velabro donde passò alla , mia detta degli Eterei, tutto s'im-
diaconia di s. Maria in Cosmedin ,
merse nello studio della teologia
basilica che abbellì ed ornò ma- in cui si acquistò riputazione e fa-
gnificamente, e vi fece costruire il ma, onde i dotti di quel secolo si

coro per officiarvi in tempo d' in- fecero pregio di sottoporre al suo
verno. Sisto Y lo trasferì all' ordi- giudizio le opere loro, come Mu-
ne de' preti, ed al titolo di s. Ales- reto, Guarino, Maffei , Mussato e
sio, chiesa di cui fu il primo tito- Torquato Tasso, il quale non pub-
lare, e ne fu benemerito coi bene- blicava alcun verso prima di sot-

fizi che le compartì. Inoltre Sisto toporlo al di lui giudizio. Senten-


V lo incaricò d'ascoltare e provve- dosi chiamato sino dalla tenera età
dere alle istanze e querele de' sud- alla vita clericale, si portò in Ro-
diti dello stato pontifìcio, che si ma per prendere gli ordini sacri.
GOH BOB 287
Ivi Pio IV lo lece suo cameriere cardinal Lui^i Valenti Gonz -

tl'uiiorc mentre eia in Boom


, e furono pubblicati in lioma colle
pei fare omaggio a Gregorio \ ili stampe del Salo moni nel 1791, con
nuovo Papa, e per ottenere da lui note e dottiflrime aggiunte, e
alcuni favori, massime la nomina di grande interesse pei le storie
del vescovo di Mantova, vi si re- eontempoi ante essendovi l'elogio ,

co il duca Guglielmo Gonzaga, del cardinale scritto da Marc' A n*


Frattanto tra lui e Scipione pen- tonio Murato. Godè questo poi po-
deva lite sul possesso di Gazzolo, rato l'amicizia de' Carlo Borro- ss.

mentre all' avvocato del secondo meo, Filippo Neri e Luigi Gonza-
parve opportuno far citare perso- ga, cui molto giovò presso il mu-
nalmente il duca da un cursore, chese d. Ferrante Gonzaga padre
quando incedeva nelle pubbliche del santo, per agevolare all'ani;' li-
strade. Il duca montato in collera co giovane l'ingresso nella com-
per questo affronto, ricorse al Pa- pagnia di Gesù. Di più narra Pao-
pa, onde il cursore fu punito con lo Floreto nella stona degli uumi-
tre tratti di corda. Scipione si u- ni illustri della prosapia Gosfl
miliò al duca, e seco lui si ricon- che il cardinal Montalto dopo la
ciliò, e divenuto Pontelìce Sisto V morte di Urbano \ li studiosi con
Io fece patriarca di Gerusalemme, tutto l'impegno per farlo eleggere
e ad istanza dello stesso duca, ai successore, al che con ogni sforzo
18 dicembre \5Sy Io creò cardi- si oppose Scipione. Giamo N

naie prete del titolo di s. Maria Eritreo di lui ci fece un bell'elo-


del Popolo. Dopo essere interventi- £'0 ; ed il Peti amellara attesta che
to alle Urbano VII,
elezioni di In governatore di Monferrato, io
Gregorio XIV, Innocenzo IX e Cle- luo^'o dì Vincenzo duca di Man-
mente Vili, nelle quali non sem- tova.
pie si mostrò col suo voto favore- GONZAGA Feennuumo, Cardi-
•volc a detti Papi; ed attese le gravi naie. Ferdinando . fratello

e continue malattie che lo tram- di Francesco duca di Mantova,


gliavano, morì nel 1 Jq3 in s. Mar- quanto piccolo di statura nltrettan-
tino,feudo di sua famiglia, in età to riuscì grazioso e leggiadro «li

di anni cinquantuno non compiti, aspetto, non che fornito di sottile


e N i\i sepolto nella chiesa di s. e penetrante ingegno, per cui fece
Sebastiano dentro la cappella della non ordinari progressi negli studi
1 ('luce, nella quale si vede la nell'universitàd'Ingolstadt Ma
statua del cardinale di marmo, tic- penetrazione dell' ingegno non sep-
aella base di magnifica iscri- pe accoppiare quella maturità «li
zione. Lasciò per legato alla chic- prudenza, che fatto ne avrebbe il

sa del suo titolo tutta la supplì- principale «rum 1


di

lettile della propria cappella dome* naturale eondis endente e volubile,


sta 1, il cui raion 1 molte Pan!" V a' i" dicembre 1607 l>
migliaia di scudi. Con somma. > irdinale diacono di s. Maria
1 di lingua latina scrisse qua* in I
1
dalla anale
sto cardinale 1 rommentan .i.ll.i j
usò B BUI Mai 1 in Por-
tai vita, ohe dall' ex-gesuita don lieo, a cui donò quattro grandi
Giuseppe Mai otti, e per open del candellieri d'argento con la a
2 36 GON GON
di non che mor-
nobile lavoro. Se citanti ed adi u vanti ; nella terza
ti quasi ad un tempo il duca suo parla della grazia operante e della
padre, il fratello ed il nipote, nel grazia cooperante; nella quarta dà
i6i5 rinunziò il cardinalato allo la storia di coloro che hanno er-
stesso Paolo V, e fu obbligato a ralo su questa materia, e riferisce
passare alle nozze per conservare tutti gli errori dei pelagiani, dei
la successione alla sua inclita casa. semipelagiani manichei , dei
, dei
GONZAGA Vincenzo, Cardina- luterani e dei calvinisti intorno
le.Vincenzo Gonzaga de' duchi di alla medesima materia; finalmente
Mantova, ad istanza del duca Fer- la quinta controversia contiene di-
dinando suo fratello^ già cardinale, verse questioni sulla famosa distin-
Paolo V a' 2 dicembre 1 6 5 lo 1 zione della grazia in efficace e suf-
creò cardinale diacono, colla prov- ficiente.

visione e trasferimento de' benefizi GONZALEZ Tirso , spagnuolo


che godeva il medesimo fratello. generale de' gesuiti, morto a Roma
Dopo alcun tempo Vincenzo di il 24 ottobre jo5. Nel 1670 com-
1

nascosto sposò in forma legittima pose un trattato in cui combatteva


IsabellaGonzaga vedova di Fer- , la dottrina del probabilismo, e ne
rante Gonzaga principe di Bozzolo, mostrava la falsità ed il perico-
donna di pari ingegno e venustà lo ma non gli fu possibile di pub-
;

fornita; laonde fu obbligato a di- blicarlo, perchè la sua compagnia


mettere porpora cardinalizia
la e ,
vi si opponeva costantemente, seb-

dopo morte del fratello ereditò


la bene fosse stato approvato da Papa
il ducato di Mantova. Innocenzo XI solo il potè allor-
:

GONZALEZ Giovanni, domeni- quando divenne generale egli stes-


cano spagnuolo, che fiori nel se- so. Questo trattato fu stampato a

colo XVI 1. Nacque a Leone., fu Roma nel 1687 poscia a Lione ,

professore di teologia nel collegio ed altrove, sotto questo titolo : Fun-


di s. Tommaso a Roma , e lasciò damenta theologiae moralis, id est
diversi monumenti del suo talento de recto usu opinionum probabi-
e della sua dottrina. Le sue lezio- lium, ec. Quest'opera ebbe gran
ni di teologia, da lui dettate negli corso in tutta l'Europa, e fu stam-
anni i635
i636, furono stam-
e pata fino a dodici volte in un an-
pate a Liegi nel 1708 con questo no. L' autore dimostra che il pro-
titolo : Controversine inter defenso- balismo non fu né inventato, ne
res libertalis, et praedicatores gra- sostenuto universalmente dalla sua
tiae, de auxiliis divinae gratìae ,
società, perciocché i padri Ferdinan-
tarn excitantis quam adjuvantis ,
do Rebelle, Paolo Comitolo ed An-
tam operantis quam coopcrantis, drea le Blande si dichiarono contra-
tani sufficientis quam efficacis , et ri,avanti che alcun altro l'avesse at-
de extremis haereticorum errori- taccata ; e che fu Michele Salonio
bus circa eamdem ec. Queste le- >
agostiniano che avanzò siffatta dot-
zioni sono divise in cinque con- trina pel primo , nel suo trattato

troversie nella prima l'autore spie-


: Della giustizia e del diritto, stam-
ga la natura della grazia preve- pato a Venezia nel 1592. Il p.
niente; nella seconda tratta delle Gonzalez combatte quindi forte-
grazie che i teologi chiamano ec- mente il probabilismo senza ob- ,
OOR GOR 289
bligare tuttavia nemmeno ì padri tempo dopo abbandonò la solitu-
della sua società a pensare come dine, spinto dal desiderio di spar-
lui. Egli compose altresì un trat- gere il sangue per la fede , e si

tato contro le proposizioni dell' as- presentò ai pagani di Cesarea, che


semblea del clero di Francia del stavano celebrando i giuochi in
1682. onore di Marte. Riconosciuto per
GOR o GARRA. Sede vescovile cristiano fu condotto dal governa-
della MauritianaCesariana nell'Afri- tore, il quale trovatolo animosa-
ca occidentale Vittore suo vescovo
: mente costante a confessare Gesù
assistette al concilio di Cartagine Cristo, Iocondannò a perdere la
convocato da s. Cipriano nell' an- testa. S. Basilio recitò il suo pa-
no 255. negirico a Cesarea nel giorno della
GORDIANO ed EPIMACO (ss), sua festa, eh' è segnata il 3 di gen-
martiri i quali sono nominati in naio. Alcuni scrittori collocano il

tutti i calendari della Chiesa lati- martirio di Gordio sotto Licinio,


s.

na dal sesto secolo in poi. Epima- verso l'anno 319.


co patì in Alessandria nel 25o con GORDO. Sede vescovile della
un altro cristiano per nome Ales- Lidia , nella diocesi d' Asia , sotto
sandro, essendo stati ambedue git- la metropoli di Sardi , eretta nel
tati in un orribile camerotto, poi quinto secolo, che Tolomeo chiama
bruciati nella calce viva. S. Gor- Julio-Gordus, situata tra il mon-
diano fu decapitato a Roma per te Sipilo , ed il fiume Ermo. Si
la fede nel 362 sotto Giuliano conoscono cinque suoi vescovi, cioè :

l'Apostata, e il suo corpo fu se- Giovanni Teodoro, che sottoscris-


;

polto in una fossa in cui era stato se la lettera all' imperatore Leone;
s. Epimaco quan-
deposto quello di Teodoro, che fu al concilio di Co-
do venne portato da Alessandria a stantinopoli, sotto il patriarca Men-
Roma. Le reliquie di questi due na ; Giorgio, che intervenne al VII
santi sono presso i benedettini di concilio generale ; e Leone , che fu
Rempten nella diocesi di Augusta, al concilio di Fozio.
e sono onorati ai io di maggio. GORDORINIA. Sede vescovile
GORDIANO, Cardinale. Gor- della provincia di Frigia Salutare,
diano romano, senatore di Roma, nella diocesi d' Asia , sotto la me-
della famiglia nobilissima Anicia tropoli di Sinnada, eretta nel IX
si congiunse in matrimonio con s. secolo. Ciriaco suo vescovo assistet-
Silvia da cui nacque il Pontefice
, te all' Vili concilio generale.
s. Gregorio I Magno, eletto nel GORDOSERVI, GORDO-SER-
590 , e sotto il di lui pontificato \US, o GORDIU-COME. Sede
viene registrato tra i cardinali dia- vescovile della seconda Bitinia, nel-
coni regionari dal Cordella, dal la diocesi dì Ponto, sotto la me-
Ciacconio, e da altri. tropoli di Nicea, eretta nel VI se-
CORDI O Nato a Cesarea
( i ). colo. Si dice patria del celebre ca-
in Cappadocia servì nelle armate,
po di ladroni Cleono, il (piale aven-
dell' impero col grado di centu- dola aumentata, le diede il nome
rione; ma allorché Diocleziano mos- di Giuliopoli, in memoria e consi-
se fiera persecuzione ai cristiani derazione di Giulio Cesare. Si 00-
ei si ritrasse in un deserto. Alcun uoscouo tre suoi vescovi, cioè: I
.-

VOL. XXXI, '9


29o GOR GOR
doro, che trovossi al VI concilio ge- ra , contornata di fertili colline
nerale; Neofito, che fu al VII; e presso e sulla riva dell' Isonzo , che
Stefano, che assistette all' Vili, ed vi si passa sopra un ponte, ed è
a quello di Fozio. molto bene fabbricata, con istrade
GORGONIO e DOROTEO (ss). spaziose. Possiede oltre la cattedra-
Occupavano i primi posti tra i fa- le, sei chiese, dei conventi, il gin-
migliari imperatore Dioclezia-
dell' nasio, l'istituto filosofico, il teatro ;

no, allorquando Galerio fece ap- numerosa è quivi la comunità


piccare il fuoco al palazzo di Ni- israelitica. Negli ultimi tempi fu
comedia per rovesciarne la colpa occupata tre volte dai francesi. Nei
sopra i cristiani. Gorgonio e Do- dintorni si trova il monte santo
roteo furono catturati con altri uf- ed il santuario che vi si venera è
fìziali del palazzo che professavano oggetto di un gran pellegrinaggio
il cristianesimo ; e dopo crudeli tor- di divozione. Il circolo o circonda-
ture vennero strangolati e gettati rio di Gorizia comprende , oltre
in mare. Uno di essi per nome quasi tutto il territorio che costi-
Pietro, ebbe a soffrire ancor più tuiva in passato le unite contee di
barbaro trattamento, perciocché fu Gorizia e di Gradisca , alcuni di-
sospeso in aria affatto nudo, e stra- stretti ed il terri-
della Carniola ,

niato co' flagelli, poscia gli versarono torio già veneto di Monfalcone. Ha
sulle piaghe del sale e dell' aceto ;
circa centoventiquattro leghe qua-
e non ismovendosi per anco la sua drate , e si divide in quindici di-
costanza, lo stesero sopra una gra- stretti, de' quali i principali sono
ticola, e lo fecero arrostire a fuoco Gorizia, Gradisca, e Canale, grosso
lento. Questi santi martiri patirono borgo a sinistra dell' Isonzo , con-
nell' auno 3o4, ed è notata la loro tenendo circa cento cinquantamila
festa il 9 settembre. abitanti. Il paese è in gran parte
Avvi un altro s. Gorgonio, mar- montuoso e boschivo parte in ,

tire di Roma, che fu sepolto sulla pianura, o presenta dei colli che
via Lavicana , e trasportato nel- producono molto e squisito vino, ed
l' abbazia di Gorze in Francia nel i frutti vi sono in abbondanza.

764, per cura Crodeganclo di s. L' antica contea di Gorizia, com-


vescovo di Metz; e che aveva un presa nel Friuli austriaco, ebbe i

offizio in suo onore nel Sacramen- suoi conti particolari, de' quali non
tario di Gelasio. è facile determinarne l' origine. Si
GORIZIA (Gorilien). Città con crede che per ordine o consenso
residenza arcivescovile del regno dell'imperatore Enrico IV la con-
capoluogo di circondario e
illirico, tea di Gorizia fosse conferita ai conti
di distretto nell'impero austriaco, del Tirolo, a titolo di parentela. Lo
e precisamente nella bassa Illiria, stipite di questa casa, dal 1090
soggetta al governo di Trieste. Si fino al 1121 fu Goffredo II o il
può dividere in alta e bassa città: suo figlioAdalberto. Morto il con-
la prima, la più antica perchè edi- te Leonardo senza eredi maschi
ficata nel i4?3, è situata sopra l' imperatore Massimiliano I, in vir-
un' eminenza, cinta da mura, e di- tù delle antiche trattative, prese
fesa da un vecchio castello ; la cit- possesso della contea , che già gli

tà bassa sta in una ridente pianu- era stata data in ipoteca , e fino
GOR GOR 291
dal i5oo appartenne alla casa di conti di Gorizia. Al re non fu eretto
Austria. Aveva annessa la dignità monumento, ma solo una marmo-
di principato, talché gì' imperatori rea iscrizione di questo tenore, lei
assumevano il titolo di conti e reposent les restes du tris-haut et
principi di Gorizia. D' allora in poi tris - puissanl prince Cìutrles X du
la contea di Gorizia con la sua noni roi de France et de Navar-
provincia rimase all' augusta casa re, decedè le six novembre 836. 1

d' Austria , tranne la dominazione Morto il figlio duca d' Angoulème


francese dal 1809 al 181 4- Nel nel giugno 1 844> ^u sepolto presso
Diario del viaggio fatto a Vienna il padre, e gli fu eretta corrispon-
dal Pontefice Pio VI nel 1782, dente iscrizione marmorea.
si legge che accompagnato sino ad Benedetto XIV per dar fine al»
Udine ed ai confini dei dominii le molte controversie eccitate nel
veneti dai procuratori della repub- patriarcato d' Aquileia (Vedi), lo
blica Lodovico Manin, e Pietro estinse bolla Injunct., de' 6
colla
("untarmi, giunse a' 14 marzo in luglio 75 1 ed in suo luogo con
1 ,

Gorizia , capitale della bassa Car- la bolla Sacrosanta data a' , 1

inola, e smontò al palazzo de' conti aprile 1702, Bull. Bened. XIV,
Lanlhieri ,
preparato con munifi- tomo IV, p. r, eresse due arcive-
cenza onde alloggiarvi la notte
, scovati, uno in Udine poi da Pio ,

Fu ricevuto da monsignor Garam- VII ridotto a vescovato l' altro ,

pi nunzio di Vienna, e dal conte nella città di Gorizia nella Catnio-


Conbentzl vice-cancelliere di corte la , dichiarando metropolitana la
e di stato, prescelto dall' imperato- chiesa dell'Esaltazione della ss. Cro-
re Giuseppe li a complimentare il ce, e di s. Vito, prescrivendo con
capo della Chiesa nel primo arri- la medesima bolla tutte le cose
vo ne' suoi dominii, mediante ana- riguardanti la cattedrale, il capito-
loga lettera imperiale. Nel seguente lo, la mensa arcivescovile e capi-
giorno Pio VI si recò ad ascoltare tolare , la provvisione degli uffìzi

la messa nella cattedrale; e poscia e de' benefizi. Gli assegnò per suf-
partendo proseguì il viaggio per fragane i vescovati di Trento, Trie-
Adelsberg, ove ricevette gli omag- ste , Pedena e Como , che prima
gi di monsignor Francesco Filippo erano soggetti all' estinto patriarca-
Inzaghi vescovo di Trieste. Negli to. Istituì la dignità del preposto
ultimi anni contemporanei
a noi coli' annua rendita di mille fiorini,
Gorizia fu onorata dalla dimora il decano con ottocento, il primi-
che vi fecero il re di Francia Car- cerio con seicento, e cinque cano-
lo X suo figlio il duca d' Angou-
, nici con quattrocento cinquanta
|( me, detto Luigi XIX , culla del- fioriui per cadauno. A tutti con-
fina di lui consorte, figlia illustre cesse 1' uso dell.i cappa mago 1

di Luiyi XVI, insieme a madami- paonazza con pelli di ermellini , è


gella Luisa, ed al duca di Bordeaux rocchetto, Pili dispose che ad 1 1

Enrico, duca di liei y tì-


figli del 1 pitolo m mansionari
lotterò kj
glio del re. Ivi moriruno Carla \ le almuzie, e duecento fiuiim per
e il duca di Angoulcine, e furono cadauno, e due cappellani con cen-
seppelliti nella chiesa de 'frano tocinquanta per ognuno. Stabilì la
ni ,
presso le tombe degli antichi rendita dell' arcivescovo iu seimila
20,2 GOPc GOR
seicento fiorini, e la tassa camerale nente dell'arcivescovo dovesse es-
di settecento fiorini d' oro. Lasciò sere sempre in Gorizia, onde Gra-
la nomina perpetua dell' arcivesco- disca restò chiesa vescovile concatte-

vo agli arciduchi d' Austria , come drale senza la residenza vescovile.

ancora a tutti i benefizi , tranne Non taceremo che le Notizie di


quelli vacati ne' mesi riservati alla Roma continuarono a riportare la
santa Sede. La tassa per la spedi- sede vescovile di Gradisca o Gori-
zione delle bolle restò fissata a ven- zia ; e si continuò ancora sotto il

tiquattro ducati d'oro di camera, vescovato dell' Inzaghi, e il ponti-


secondo gli antichi concordati con ficato di Pio VII a nominarsi nel

la Germania. Nel concistoro de'24 catalogo de' vescovi , Gorizia o sia.

aprile del medesimo anno 1752 Gradisca come sino all'anno ,


1
844
Benedetto XIV dichiarò primo ar- si legge nelle Notizie di Roma. Suc-
civescovo Carlo Michele di Attembs, cessore del vescovo Inzaghi, da Pio
già vescovo in partibus di Perga- VII fu fatto Giuseppe Waland della
mo e vicario apostolico del pa- diocesi di Lubiana , a' 2 ottobre
triarcato, nella qual dignità avea 1818, il qual prelato fu fatto ar-

aisieduto in Gorizia al modo che civescovo di Gorizia nel i83o da


abbiamo detto al citato articolo Pio Vili, nelP ampliare che questi
Aquileia. Dopo la sua morte Pio fece, con venti distretti tolti dalla

VI nel concistoro de' 27 giugno chiesa di Trieste, la sede arcive-

1775 fece arcivescovo di Gorizia scovile, della quale sono al pre-


Ridolfo Giuseppe Edling di Gori- sente suffragane! i vescovati di Lu-
zia, traslatandolo dal titolo vesco- biana, Trieste e Capo d' Istria uni-

vile in partibus di Cafarnao, già ti , e Parenzo e Pola egualmente


suffraganeo di questa arcidiocesi. uniti . Il regnante Papa Grego-
Dipoi Pio YI eresse in concattedra- rio XVI nel concistoro de' 6 apri-
ìe vescovile Gradisca, come si legge le i835 fece arcivescovo di Gorizia

nelle annuali Notizie di Roma, e 1', attuale monsignor Saverio Lu-


nel concistoro de'i5 dicembre 1788 schin di Teiuach diocesi di Gurk,
ne fece vescovo il suddetto Fran- traslatandolo dall'arcivescovato di

cesco Filippo Inzaghi, traslatando- Leopoli di rito latino. Benché le

lo da Trieste, e per qualche anno Notizie di Roma sino a detto an-


furono due distinti vescovati, tanto no lo registrarono quale arcivescovo
quello di che quello di
Gorizia , di Gorizia ossia Gradisca , Gori-
Gradisca, riuniti però nella perso- tien Gradiscati j
seu tultavolta

na di un solo vescovo ossia arci- l'arcivescovato di Gorizia non viene


vescovo. Laonde non leggendosi più denominato negli elenchi ufficiali

nelle mentovate Notizie la serie austriaci, sotto il titolo di Gorizia


degli arcivescovi di Gorizia , solo o sia semplicemente
Gradisca, ma
venendo registrato Gradisca o ,
di Gorizia. V. Gradisca.
Gorizia nella Carniola nuovamen- La cattedrale è dedicata a Dio
te eretta in cattedrale da Sua San- sotto l'invocazione de' ss. Ilario ve-

tità Pio VI, si deve intendere co- scovo e Taziano martire diacono
me abbiamo spiegato. Questo Papa d'Aquileia , ed è ampia e di ele-

inoltre, nel 1 79 1 , colla bolla Quum, gante struttura. Il capitolo si com-


dichiarò che la residenza perma- pone di tre dignità , cioè del pie-
GOR GOR 293

posto, del decano e del primicerio; ti del duca di Savoia. Come o-


di quattro semplici canonici , dei ratore di questo duca ,
prima di
sei beneficiati corali e del sacrista. essere cardinale, intervenne al con-
.Nelle domeniche ed altre feste in- cilio generale lateranense V , e di
tervengono all' ufìiciatura i semina- lui menzione
si fa nella XV sessio-
risti, con altri preti e chierici. Nel- ne del medesimo. Morì nel suo
la cattedrale vi è il fonte battesi- vescovato nel 1 536 o i53y, e fu
male e la cura d' anime, la quale sepolto nella cappella che avea edi-
è disimpegnata da un canonico, ficato nella cattedrale , alla quale
coadiuvato da un vicario del coro. fu posta una breve iscrizione. Que-
Diverse insigni reliquie nella me- sto cardinale fu pure benemerito
desima sono in venerazione. L'epi- dell' insigne collegiata a Pont de
scopio è situato in bella piazza Vaux, dalla sua liberalità fondata.
prossimo alla metropolitana , ed è GORTINA o GORTYNA. Città
comodo e decente edifizio. Nella vescovile dell' isola di Creta^ ed as-
città, oltre la cattedrale, avvi un'al- sai antica. Tolomeo la dice al sud-
tra chiesa parrocchiale , con due ovest di Gnossa Omero la cele- ;

chiese succursali, e tutte munite di bra circondata da alte e forti mu-


battisterio. Vi sono tre conventi di ra; Strabone la colloca novanta
religiosi , ed un monistero di mo- stadi dal mare d'Africa, cioè a di-
nache; l'ospedale, la casa de' po- re dalla parte del Mediterraneo
veri, l'orfanotrofio, diversi sodalizi, che bagnava la porzione meridio-
il monte di pietà , ed il centrale nale dell' isola, ed era irrigata dal
seminario in cui secoudo la pio- Lethanis. Gortina, una delle cento
posizione concistoriale vi erano a città che altre volte rendevano po-
detto anno 1 835 ottantacinque a« tente l' isola di Creta con questa ,

lunni che attendevano agli studi per un tempo divise l'impero del-
teologici. L'arcidiocesi è vasta, e con- l' isola, prima che romani se ne i

tiene quarantadue parrocchie. Ogni impadronissero, e dopo la decaden-


nuovo arcivescovo è tassato nei li- ea della potente città di Gnossa.
bri della camera apostolica in fio- Le sue magnifiche rovine, a poca
rini settecento, ad i 2,000 Jloreno- distanza dal monte Ida, indicano
rum monetae conventionalis com- la sua antica grandezza. Eravi fra
putantur-j nonnullis oneribus gra- gli altriun famoso tempio di Dia-
dati. na , ove Annibale nel fortificarvisi
GORROVEDO Lodovico, Car- contro romani, fece credere aver
i

dinale. Lodovico Gorrovedo di nascosto i suoi tesori, dopo la scon-


Chalant piemontese, nel 1499 fu fina di Antioco; ed un laberinto
promosso da Alessandro VI al ve- il quale però differita dal così det-
scovato di s. Giovanni di Moriana, to di Creta, altro non essendo que-
coli' amministrazione della chiesa sto che grandi gallerie sotterranee,
di Hourges, secondo alcuni; poscia praticate oude estrarre piètre d 1
ad istanza di Cai lo V, a' 19 mar- quelle cave : i saraceni la dirocca-
zo i53o, Clemente VII lo creò car- rono verso l'anno 82 3. Al presen-
dinale prete del titolo di s. Cesa- te questa città è allatto in rovina,

rio, ed inoltre il Papa lo fece e non si può chiamare che uhm -

legalo a lata e in tutti gli stu- i-abile borgo il quale si nomina


,
?.
94
G 0R GOT
Agios-Déka. Non molto lontano fu dal regnante
dichiarato vescovo
dalle rovine di Gortina è il villag- Gregorio XVI, nel concistoro de' 2 3
gio Alone, poi chiamato Villaggio giugno i834, ed insieme ausiliare
dei dieci santi , dacché altrettanti del vescovo di sua patria.
illustri cristiani nativi dell' isola sof- GOT (de) Berardo, Cardinale.
frirono glorioso martirio nella per- Berardo de Got nacque nel ca-
secuzione di Decio ; eccone i nomi : stello di Villandraut nella diocesi

Teodulo, Saturnino, Eupone, Ge- diBordeaux, dichiarandolo il Papa


lasio, Euniciano, Zetico, Cleomeno, NicolòIV arcivescovo di Lione nel-
Agatope, Basilide ed Evaristo. I anno 1289. Indi nel settembre del
greci ed i latini ne celebrano la 1
294 fu da s. Celestino V creato
festa a' 23 dicembre. Da alcuni cardinale vescovo di Albano, e le-

avanzi di edifizio presso le rovine gato in Francia al re Filippo IV


della metropolitana , si rilevano il Bello, insieme col cardinal Si-
quelli d' una chiesa di buona ar- mone di Beaulieu vescovo subur-
chitettura, già dell'ordine gerosoli- bicario di Palestrina, ad oggetto di
mitano. comporre le controversie suscitate
Gortina fu metropoli dell'isola tra lui e l' Inghilterra. Mori nelle
di Creta, nell'esarcato di Macedo- Gallie dopo tre anni di cardinalato
nia, eretta nel primo secolo ma , nel 1297, senza aver la consola-
nel XII trasferita a Candia (Vedi), zione di vedere innalzato al ponti-
in un ai dodici suoi vescovi suffra- ficato il proprio fratello Clemen-
ganei, che nominammo a quell'ar- te V , benché non fregiato della
ticolo. Si conoscono ventisette ve- porpora cardinalizia.
scovi di Gortina , di cui il primo GOT (de) Raimondo, Cardinale.
fu Tito, discepolo di Paolo: fra s. Raimondo de Got, francese, nacque
i di lui successori sono a nominar- in Villandraut nella diocesi di Bor-
si Mirone che fu martire sotto l'im- deaux , fu dallo zio Clemente V
peratore Decio; Martire che tro- a' i5 dicembre i3o5 creato car-
vossi al conciliabolo di Efeso , e dinale diacono di Maria Nuova, s.

sottoscrisse al concilio di Calcedonia, indi delegato insieme con altri car-


e la all' imperatore Leone ;
lettera dinali per coronare Enrico VII col-
Basilio che fu al sesto concilio
I le insegne imperiali in Roma ed ,

generale , e sottoscrisse ai canoni assolvere i fiorentini dall' ecclesiasti-


del Trullo; Cirillo che pati il mar- co interdetto , su di che non con-
tirio sotto i saraceni allorché s'im- viene il Mori in Avignone
Baluzio.
padronirono dell' isola ; 1' ultimo nel i3io, altri protraggono il suo
vescovo di Gortina fu Costanzo, il termine ad altri anni, e fu sepol-
quale ne occupava la sede nel 1 72 1 to nella chiesa di san Stefano di
Al presente Gortina, Gortynen, è Agenno.
un titolo vescovile in pariibus, sot- GOTARDO (s.), vescovo di Hil-
to l'arcivescovato pure in partibus desheira. Nacque in Baviera , e do-
di Candia, che conferisce il sommo po aver fatto progressi nelle scien-
Pontefice. Ne furono ultimi nomi- ze e nelle virtù, si consacrò a Dio
nati monsignor Francesco Saverio nella solitudine a cui era inclinato.
Ziglenichi e l' attuale monsignor
, Egli fu dapprima priore, poi ab-
Vincenzo Velardita di Piazza, che bate del monistero d' Altaich , in
GOT GOT a9 5
cui mantenne la più edificante re- nella sua popolazione da diventare
golarità. Fu scelto per istabilire la in brevissimo tempo sì numerosa ?

riforma nella badia di Hersfeld in 11 Muratori osserva, che i goti usa-


Assia, di Tergensee nella diocesi vano la capigliatura lunga, i mu-
di Frisinga, e di Chremsmunster stacchi, e nudi ivano la barba. Fu-
nella diocesi di Passavia. Essendo rono assai spesso chiamati Sciti ,

rimasta vacante la sede episcopale dai romani ,


perchè abitavano la
d' Hildesheim nel 1201, venne elet- piccola Scizia j Sarmati ,
per le
to ad occuparla; ma fu d'uopo loro relazioni coi sarmati meridio-
che l' imperatore s. Enrico facesse- nali; Geti, per la loro somiglianza
gli una specie di violenza perchè del nome, ed anche Gepidi e Da-
accettasse. Governò la sua chiesa ni. Approfittando spesso della de-
con sommo zelo, e fu sempre at- bolezza degl'imperatori guerreggia-
tento di provvedere ai bisogni sì rono lungo tempo contro i romani
corporali che spirituali dei poveri. in tutta la parte sud-est dell'Eu-
-Morì ai 4 di maggio io38, e fu ropa e si sparsero
, al di là del
canonizzato da Innocenzo II nel Danubio. Malgrado le loro enormi
ii3i. Lasciò molte lettere, pub- perdite trovarono sempre il mezzo
blicate da Pez nel suo Codex di- di ripararle. ad altri barba- Uniti
plomatico - historico - epistolario , le ri passarono anche nell' Asia ed ,

quali spirano la più tenera e soda infestarono per lungo tempo le rive
pietà. Molte chiese di Germania gli del Ponto Eussino. I loro vascelli
furono intitolate, e vi sono ancora coprivano pure l'Arcipelago, ed il
dei luoghi che portano il suo no- monte Haemus servì loro per qual-
me. La sua festa è segnata ai 4 che tempo di ritirata, onde rimet-
maggio. tersi dalle sofferte sconfìtte. Non è
GOTI o GOTHI. Popoli, secon- però fuori di ragione il comprendere
do alcuni, originari delL' isola Gott- sotto il nome di goti tutti quei bar-
land come sembra indicare il
, bari che i romani ebbero a combat-
loro nome ; secondo altri , antichi tere a questa parte. Allorché dopo le
popoli della Germania , abitanti ultime vittorie dell'imperatore Clau-
lungo la Vistola , sino alla sua dio, che assunse perciò il nome di
imboccatura nel Baltico; altri li Gotico , furono forzati a chiedere
fanno derivare dalla Scandinavia la pace ed acconsentirono a sta-
,

ossia Svezia attuale , e per questo bilirsi sulle terre dai romani ab-
i re di Svezia portano ancora il bandonate ; questi si vantarono di
titolo di re de' goti; e finalmente aver distrutta un' armata di tre-
nella contrastata loro origine da , centoventimila goti, e di aver loro
molti fu creduto non un popolo prese numerosissime flotte col cola-
solo, ma una confederazione di na- re a fondo duemila navi. Ne re-
zioni diverse, mede- unite sotto le starono però ancora stabiliti nell 1

sime insegne, da cui derivò un no- Mesia, mentre altri si sparsero a


me stesso. In fatti come mai una saccheggiare la Tracia, che furono

sola nazione selvaggia, mancante tli poscia da altri ancora WtOGÌali.


ngoi coltura e della maggior parte Sotto l'impero d'Aureliano goti i

de' comodi della vita, avrebbe po- si gettarono sulla Paanonia, aai
tuto crescere tanto rapidamente battutivi ripassarono il Danubio, e
296 GOT GOT
chiesero la pace. 1 successivi im- tempo di Gallieno la Grecia, la
peratori contennero sempre colla
li Macedonia e l' Asia, ed in tempi
Sotto Costantino
forza 'Ielle armi. diversi rovinate colle loro scorre-
continuarono a passare il Danubio, rie molte provincie dell'impero ro-
e a fare grandi incursioni nella mano, e dopo essersi resi formida-
Tracia, nell' Illiria, e nella Panno- bili a segno, che Procopio non si
nia, sino a che sconfitti da Costan- servì che delle loro forze, onde
tino restarono tranquilli nei loro tentar diuiuscire nell'impresa d'in-
primi limiti. vadere l' impero nel 365. Stabili-
Ignorandosene il preciso tempo, tisi quindi, come si vede , nella
è però certo che questa nazione Tracia, onde poi vendicarsi della
si divise in due, e che separate pessima condotta degli uffiziali del-
per la loro posizione europea, ri- l'impero a loro riguardo, presero
cevettero la denominazione di goti le armi, ed una tale disposizione
orientali od ostrogoti, e goti occi- fu considerata come ingratitudine
dentali o visigoti, detti ancora ve- e tradimento. Valente marciò con-
stogoli. I primi abitavano le parti tro di essi, ma fu ucciso nella bat-
più orientali verso il Ponto Eus- taglia data loro nel
378. I goti
sino sino al fiume Tyras, e gli però non seppero trar profitto di
altri dimoravano verso l'occidente un tale vantaggio, mentre assedia-
sino al fiume Tibisco. Questa di- te avendo molte città o piazze del-
visione diede origine a due nazio- la Tracia, e fra le altre Costanti-
ni molto distinte, ch'ebbero ciascu- nopoli, fallix*ono in ogni loro im-
na il suo re. Gli ostrogoti furono presa , contentandosi di replicare
governati dai principi della reale incursioni, col favore delle quali si

casa degli Amales,


da derivante sparsero saccheggiando, sino alle
Amale antico re della nazione, ed Alpi Giulie. Teodosio, mandatovi
i visigoti da quelli della real fa- contro imperatore Graziano,
dall'
miglia dei Balthes, così detta dal- ottenne de'successi così sorprenden-
la parola balth che significa ardi- ti, che meritò di essere associato
re, arditezza, come si ha da Gior- all' impero. In fine li sforzò a
nande storico della loro nazione, deporre le armi, ed a sottomet-
De rebus Get. 29. Gli ostrogo-
e. tersi tranquillamente. Bene usando
ti, ora vincitori, ora vinti, erano quel grand' uomo della vittoria,
sparsi nelle parti orientali dell'Eu- fece loro distribuire de' viveri, ed
ropa , allorché alla metà del IV anche delle terre in qualche pro-
secolo gli unni attraversando l'A- vincia dell'impero. Questo popolo
sia, dalle frontiere della Cina piom- per lungo tempo feroce, e sempre
barono su di essi, e li respinsero pronto a volare alle armi, dopo
verso 1' occidente. Chiesero allora la morte del suo rispettabile vin-
all' imperatore Valente la permis- citore, vergognossi di obbedire ai
sione di stabilirsi nelle terre del- suoi figli Arcadie ed Onorio, de-
l'impero, al che aderendo, cedette diti alla mollezza, e quindi si e-
loro la Tracia, l'anno 377 dell'e- lesse a re Alarico della famiglia
ra nostra, dopo averla eglino sot- de' Balthes, mentre un altro parti-
to Decio saccheggiata unitamente to che si crede dei vandali, scelse
alla Mesia ; e dopo aver desolato al per suo re Radagasio. Uuiti si a-
GOT GOT 297
vanzarono sulle terre dell'impero; incornicia regno de' goti in Ita-
il

Radagasio entrò il primo in Italia, lia, che secondo la piìi comune o-

e vi fu battuto, preso ed ucciso pinione ebbe principio nel 49^, e


da Stilicone generale di Onorio. terminò nel 553 ecco la serie dei
:

Alarico accorse allora per vendi- re ostrogoti in Italia.


carlo, sottomise l'Italia nel 4°9> e
nel pontificato di s. Atanasio I Teodorico 49^ 526
strinse Roma d'assedio, e dopo Atalarico 526 534
lunga resistenza degli assediati ,
Teodato 534 536
l'ebbe alla fine in potere, avendola Vitige 536 detron.54o m. 543
sorpresa per tradimento. Entrarono Ildebaldo 54o 54
i goti a' 24 agosto del 409 in Ro- Erarico ... 54 1 . • •

ma per la porta Salaria, la sac- Totila 5|i 55*


cheggiarono ed incendiarono, e se- Teja 552 553
co condussero prigioniera Placidia
sorella di Onorio. Morto nell'anno Teodorico assunse il titolo di re
seguente a Cosenza Alarico, Ataul- dei goti e d' Italia ; Roma fu sot-
fo o Adolfo succedette al gover- toposta al suo impero entrandovi
no de' goti, sposò Placidia, fece solennemente 1' anno 5oo, incon-
alleanza coi romani, e passò quin- trato dal Papa s. Simmaco e dal
di in Italia. I goti comandati da popolo con grande onore. Dipoi
lui presero allora il nome di vi- fissò la sua sede prima in Raven-
sigoti. na e poscia in Pavia; estese il suo
Sino da quell'epoca la Lingua- impero sino sulla R/ietia, e sulla
doca, la prima Aquitania e Gal- , porzione meridionale della Francia,
lia ÌNarbonese, la Provenza, il Ros- lasciando per suo successore Ata-
siglione e la Catalogna iucomin-
, larico fanciullo, figlio di sua so-
ciarono ad assumere il nome di rella Amalasunta.
Questa princi-
Golhia, Golia, o Gozia, e gli a- pessa dopo aver governato saggia-
bitanti o piuttosto i loro conqui- mente per otto anni, durante la
statori, come si disse, quello di vita del figlio, divise il trono con
visigoti. Però gli ostrogoti, ch'era- Teodato, mostro d'ingratitudine
no rimasti nella Tracia, presero che la fece morire in Bolsena
le armi contro l' imperatore Zeno- (Pedi). Giustiniano I, geloso di ri-

ne, il quale con destrezza li con- conquistare l'Italia, protestò contro


sigliò a passare in Italia, dicendo- la morte di Amalasunta, e dichia-
gli che sarebbe loro più glorioso rò di volerla vendicare. Inviò il

il distruggere la potenza di un ti- celebre Belisario contro i goti :

ranno, ed assicurarsene il pacifico nel 536 s'incamminò verso Roma,


possesso.Teodorico li governava le cui porte subito gli aprirono i
allora,ed Odoacre re degli Eruli romani, e discacciandone goti, c- i

(Fedi), padrone dell'Italia, sosten- gli vi entrò a' io dicembre nel


ne contro esso in Ravenna un me- pontificato di s. Silverio, per I 1

morabile assedio di tre anni, alla porta Asinana, mentre i goti usci-
fine del quale essendosi reso a vano per la porta Flaminia «Juan-
Teodorico, questi lo fece morire dò Belisario ultimava in fretti il
poco dopo. A Quest'epoca aunuuto restauro delle mura, Vii dei
29B GOT GOT
goti marciò su Roma nel 537, Clodoveo T. Genserico proclamato
tagliò i suoi acquedotti, ma dopo da un partito di goti, fu cacciato
un assedio d'un anno e nove gior- in Africa nel 509. Teodorico re
ni fu obbligato a levarlo, narran- degli ostrogoti regnò anche sui vi-
done la storia Procopio di Cesa- sigoti dal 5 1 1 , e morì nel 526.

rea, uffiziale nell' armata di Beli- Dopo di esso si assegna dagli sto-
sario, nei suoi libri sulla Guerra rici regno di Amalarico. Theu-
il

gotica. Mai stanchi i goti di por- dia fu il primo a stabilire la sede


re a sacco e strage 1' Italia, Totila del suo impero nella Spagna^ e fu

loro re entrò in Toscana, s' impa- pubblicamente assassinato a Barcel-


dronì in parte del ducato di Na- lona. Si sa che per vendicare l' in-
poli, indi portossi ad assediare Ro- sulto fatto a suo figlio dal re Ro-

ma, e per la porta Asiuaria vi en- drigo, il conte Giuliano governato-


trò a' 17 gennaio 546, la saccheg- re di Ceuta chiamò i mori di

giò, uccise molti abitanti, e parte Africa nella Spagna, che vi giun-
coi senatori condusse seco nella Lu- sero con flotte considerabili, e scon-
cania. Allora Belisario occupò di fissero Rodrigo nel 712. Tali fu-
nuovo la città, quando pentiti i rono ad un dipresso le grandi ri-

goti di averla lasciata, tornarono voluzioni sostenute dai goti, sia col
di nuovo ad assediarla nel 54g> loro primo nome di goti, che sot-
e vi entrarono per la porta O- to quello di ostrogoti, e di visigo-
stiense. Giustiniano I richiamò Be- ti. Di questi se ne tratta ai rispet-

lisario ed in sua vece spedì contro tivi articoli. Gli autori principali

i goti Narsete questi battè com-


;
che fecero menzione di questi po-
pletamente nell'Umbria goti, do- i poli, sono Procopio, Giornande o
ve Totila restò ucciso, indi prese Jornandes, Cassiodoro, Olao Ma-
Roma capitolando coi goti. Dipoi gno, Baronio, Cluverio, Sanson, e
Narsete vinse ancora Teja ultimo moltissimi altri.

re dei goti, e con esso ebbe fine Quanto alla conversione de' goti

il loro regno in Italia. V. Roma, al cristianesimo, pare che i primi


ed Italia. lumi dell' evangelio li ricevessero
I visigoti, come abbiamo detto, verso la metà del terzo secolo, nel
si avevano formato uno stato pos- tempo che occupavano tutti i pae-
sente nella Gallia e nella Spagna. si situatimezzodì del Danubio,
al

Verso l'anno 4 12 Ataulfo re de' vi- la Tracia e la Macedonia. Alcuni


sigoti condusse la sua armata nel- sacerdoti ed altri cristiani , che i
le Gallie, ed avendo passato il Ro- goti nella Galazia e nella Cappa-
dano stabilitosi nella prima Nar-
, docia avevano fatto prigionieri, fe-

bonese, regnarono in seguito a To- cero loro conoscere la religione di


losa i suoi successori. Da Enrico Gesù Cristo. Il culto degli idoli

soltanto però incomincia il regno de' goti non era punto diverso da
de' visigoti in questo paese. Quel quello de'danesi, svezzesi e norvegi,
principe dopo grandi conquiste sui popoli che secondo alcuni traevano
romani nel 4? 2 morì nel 4^4- A.- >
tutti la stessa origine. Le guari-
larico suo successore fu ucciso in gioni che videro farsi dai detti sa-
Francia alla battaglia di Vouglé cerdoti sopra i loro malati, richia-
nel 507 , vinta dal re de' franchi marono l'attenzione de' goti sopra
GOT GOT 2gq
la nuova dottrina che veniva loro ce che i goti, sebbene ariani, non
predicata, e molti domandarono il presero alcuna parte nel regola-
battesimo. S. Basilio, rp. 338, p.33o, mento delle cose ecclesiastiche , e
dice che la sementa dell' evangelio lasciarono vivere gli italiani nelle
fu portata fra i goti della Cappa proprie leggi. Quando i goti fece-
docia dal b. Eutichio , uomo di e- ro un' irruzione in Italia, passaro-
minente virtù ,
il quale col potere no le Alpi, si stabilirono nel4'«
e coi doni dello Spirito Santo toc- nella Gallia Narbonese, e in Ispa-
cò i cuori di queste barbare genti. gna vi portarono l'arianesimo, ed
I goti in principio furono attacca- il genio persecutore contro i cat-
tissimi al vangelo, e molti soffriro- tolici che fu la caratteristica degli
no il martirio per sostenere la ve- ariani. Questo popolo in allora a-
rità della religione cristiana. Uno veva sicuramente una liturgia, ed
dei loro vescovi per nome Teofi- è probabile che fosse quella della
Jo che alcuni dicono vescovo di
, chiesa di Costantinopoli, a cagione
Gozia, assistette al concilio di Ni- delle relazioni che goti avevano i

cea l'anno 325, e ne sottoscrisse sempre conservato con quella chie-


gli atti. Ulfila suo successore restò sa; laonde si presume che conti-
ancora attaccato per qualche tem- nuarono essi a seguirla, tanto nel-
po alla fede cattolica ; fece un al- la Gallia Narbonese quanto nella ,

fabeto pei goti, insegnò loro a scri- Spagna, fino verso l'anno 589, e-
vere, e tradusse per essi la Bibbia poca in cui rinunciarono essi al-
in lingua gotica. Ma nel 367 Ul- l' arianesimo, e ritornarono nel
fila per fare la corte all'imperato- grembo della Chiesa cattolica pel-
re Valente, protettore degli ereti- le cure del loro re Recaredo, e di
ci ariani, si lasciò sedurre nel con- s. Leandro vescovo di Siviglia. E
cilio di Costantinopoli da Eudossio fu non molto dopo quell'epoca «he
ed Acacio , abiurò la fede cattoli- s. Leandro e s. Isidoro suo fratello
ca, ed abbracciò l'arianesimo, che e successore occuparonsi del mes-
sparse fra i goti. Questo cambia- sale e del breviario per le chiese
mento però non si fece che a po- di Spagna. Nell'anno 633 un con-
co a poco : molti cattolici infatti cilio di Toledo ordinò che am-
perseverarono nella fede di Nicea, bedue fossero conformemente se-
e soffrirono per essa il martirio. guiti nella Spagna e nella Gallia
S. Cirillo di Gerusalemme annove- Narbonese. Nell'ottavo secolo que-
rava l'anno 343, Cai. 16, n. 22, i sto messale e questo breviario go-
sarmati ed goti fra' cristiani che i tici furono chiamati DMMarabid. Il
avevano i vescovi, i preti, i mo- p. Lebrun ha osservato che il BMt>
naci, le vergini ed martiri che i ale gotico gallicano pubblicato dal
sono sempre stati onorati di un I li inasen e dal p. Mabilloo,
pubblico culto nella chiesa greca e td uso dei goti dalla Gallia Nar>
latina Pelagio 11 romano, monaco bonese e non gii» di quelli della
,

benedettino, figlio di Yinigildo go- -'1 1 : io 1


-

1 ( ra egli in
to, fu eletto Papa a' 3o novembre oso pnuia del alato OOOCÌlio To-
5 7 8. Ict.iiin. e credati che appartenga alla
Il Rodotà, Dell'origine del rito fine del XII Nella »il di »

greca in Italia, tom. I, p. 88, di- Alt u uidid |[ m legge . eh' ei 1 io


3oo GOT GOT
uso nelle di Spagna l' uffi-
chiese molte nazioni costumarono scrive-
cio divino, che, avendo l'origine dai re in tal guisa, come i caldei, gli

goti, gotico si appellava, e che seb- ebrei, i fenici, gli arabi, gli egizi,

bene composto da uomini santi, era gli etruschi ed i greci. Su questo


contaminato di gravi errori ; laon- punto del carattere gotico si pos-
de il Papa lo vietò nel 1068, e fe- sono consultare gli articoli Bolla,
ce introdurre nella Spagna il rito Dateria, Diploma, ed il Garampi
de' divini uffizi della Chiesa roma- nelle sue Memorie ecclesiastiche ,

na. Ciò meglio ottenne il successo- dissert.XI, sopra l'età de' caratte-
re Gregorio VII, restando solo
6. ri detti volgarmente gotici, prove-

in parrocchie di Toledo per


sei nuti dall'alterazione della forma
memoria dell'antichità. Invasa la delle lettere antiche romane, e ge-

Spagna dagli arabi saraceni, i cri- neralmente stabilironsi dopo il XII


stiani furono chiamati mistarabi e XIII secolo, seguitando sino alla
ed il rito musarabo o mozzara- metà del XV , in cui insieme col

bico. gusto si ritornò a ripigliare, mas-


In processo di tempo si disse go- sime in Italia, l'antica forma del-

tico quello che apparteneva ai go- le romane, già per l'addie-


lettere

ti, massime una specie di scrittu- tro abbandonata. Nelle opere del

ra, una sorta di architettura , ed Mabillon , dell' Eineccio , dell'ab-


una legge. La scrittura gotica di- bate Sotwicense, e di altri si vede
cesi da alcuni scrittori non diffe- la forma di questi caratteri. Tro-
rente sostanzialmente dalla romana, vansi usati tali caratteri anche in
ma guasta da molti angoli e da monumenti del XIII secolo, ma
molte tortuosità, principalmente in più universalmente in tutto il XIV
principio ed in fine di alcune let- fino alla metà del XV, senza pe-
tere prolungate. Goffredo da Viter- rò che buona e pulita forma
la

bo pretende che siffatti caratteri degli antichi caratteri romani re-


sieno stati inventati nel quarto se- stasse affatto perduta. Il Garampi
colo dal suddetto vescovo goto Ul- parla pure delle epigrafi in carat-
fila , il quale se ne servì per tra- teri gotici scolpite nelle monete. AI
durre nella sua lingua una parte presente sono in voga le lettere go-
delle divine scritture. Veramente tiche, per le iniziali, per titoli ed
l' ignoranza de' tempi fece sovente altro.

appellare gotici i caratteri di altri L'architettura gotica propriamen-


secoli e di altre nazioni, che nella te detta, è stata con precisione de-
forma si scostavano dai romani , e scritta da alcuni eruditi, benché da
quindi nacque una confusione che molti autori de' passati secoli goti-
si propagò anche tra gli scrittori co si appellasse ciò che non era in
bibliografi che trattarono di ma- origine greco o romano. Quanto
noscritti sino ai tempi nostri. Il all' architettura di stile e gusto go-
Buonarroti nelle sue Osservazioni tico, anch'essa attualmente in mo-
sui vasi antichi di vetro, a p. 1 1 o da, noteremo che si sono in segui-
parla dei goti antichi che scrive- to distinte due architetture dette

vano a rovescio di quello che fac- gotiche, cioè l'antica e la moderna


ciamo noi, cioè dalla mano destra con varie suddivisioni. Si dice che
verso la sinistra, ed aggiunge che 1'
antica architettura gotica sia quel-
GOT GOT 3oi
la che i goti portarono seco loro bum di Roma, distribuzione 3 e 1.
dal settentrione nel quinto secolo, Gotica finalmente fu detta la legge
ciò che non può
rigorosamente stabilita dai visigoti, compilata sotto
ammettersi; dappoiché alcuni scrit- Evarico pei goti, mentre il figlio A-
tori opinano che que' popoli bar- larico ordinò che si facesse per uso
bari e selvaggi, e stupidi nello stu- de' suoi sudditi romani un com-
dio delle lettere , non portassero pendio del codice Teodosiano. La
seco loro alcuna delle arti belle legge gotica fu ancora corretta ed
e neppure quella di costruire gli aumentata, almeno nella Spagna,
edifizi. Si aggiunge che gli edilizi mescolata con la legge romana. Pi-
costruiti nel gusto gotico antico, gliandosi in complesso la legge go-
erano rozzi, massicci e pesanti. Le tica , viene lodata sopra quelle di
opere dell'architettura gotica mo- tutti gli altri barbari.
derna sono più delicate, più svel- GOTOFREDO (s.) , vescovo di
te, più leggiere, e lavorate con un Amiens. tacque nel territorio di
ardimento che sorprende. Si distin- Soissons da una famiglia illustre e
sero le architetture gotiche in fio- virtuosa. Falco suo padre, rimasto
rite, in greche ed in tedesche, e vedovo, prese l'abito monastico, ed
piuttosto che di gotica architettu- egli fu posto sotto la disciplina di
ra gli edifizi fabbricati di questa Gotofredo abbate di Monte s. Quiu-
forma pare che possino derivare tino, che lo aveva tenuto al sacro
dalla saracena, o meglio dalla nor- fonte. La sua carità e la sua de-
manna architettura, come la pen- vozione si palesarono fin da' suoi
sano alcuni intendenti. Del gotico più teneri anni ; crebbero con lui

stile nelle arti, a' 1 2 marzo 1843 le più belle virtù, e bene avanzos-
monsignor Carlo Gazola chiarissi- si nelle scienze ecclesiastiche. Giun-
mo letterato, scrisse una sensata to all'età di venticinque anni, fu
ed erudita lettera, all' altro chia- ordinato prete, e non andò guari
rissimo letterato il principe d. Pie- che gli fu reggimento
affidato il

tro Odescalchi presidente dell'ac- della badia di ÌNogent nellaSciam-


cademia archeologica di Roma. pagna la quale sotto la sua con-
,

Dichiarandosi il prelato contrario dotta divenne celebre per regola-


a sì fatto stile in confronto di rità. Nel io3 fu eletto vescovo di
1

quello nobile del Vignola, del Pal- Amiens, dignità che accettò con ri-
ladio, del Fontana, e di quella il- pugnanza a cagione della sua glan-

lustre schiera d' ingegni che li pre- de umiltà, ma che esercitò da fe-
cedettero o successero, encomiò il ro discepolo di Gesù Cristo. Ogni
professore Betti segretario perpetuo giorno lavava i piedi a tredici po-
accademia romana
della pontificia veri, e li serviva a tavola. Repres-
di s. Luca, per avere in una so- se vigorosamente gli abusi nel cle-

lenne adunanza della medesima a ro, e stabilì la riforma ini moni-


buon diritto fulminato parole di stero di s. Veleria lui lebbre
maledizione contro lo stile gotico, lenta lo arrestò in un vi iggio che
come pi 1
che fa parte di
1
re alla volta di Reinis, per con-
coloro che 000 gloria sostengono ferire col suo metropolitano topra
i classici studi in Italia. Qui «t 1 materie importanti ; e mori agli S
bella lettera fu inserita nell' Al- di novembre nella badia di s. Criapj-
3oa GOT GOT
no a Soissons , dove fu sepolto. 1748. Vacata frattanto nell' uni-
Egli è onorato nel detto giorno versità di Bologna la cattedra di
nel martirologioromano. teologia, fu a lui conferita, ed in
GOTTI Vincenzo Lodovico, Car- essa insegnò parecchi anni con gran-
dinale. Vincenzo Lodovico Gotti de applauso del pubblico. Avendo
nacque da civili parenti iu Bolo- nel 17 17 ottenuto di poter rinun-
gna a' 5 settembre 1664, per pa- ziare l'inquisitorato, ottenne poscia
dre ebbe Giacomo e per madre , nella medesima università la cat-
Chiara Capardi. Tratto dall' esem- tedra di teologia polemica ossia di
pio de' suoi virtuosi genitori , fu controversie, vacata per morte del
docile, modesto, e pio in guisa che celebre p. Bacchini abbate cassine-
nel 1680 vestì l'abito di s. Do- se Essendo divenuto provinciale
.

menico nel convento di sua patria. del suo ordine , da questo nel ca-
Negli studi fece progressi così ra- pitolo generale del 1725 fu accla-
pidi, che i suoi superiori credette- mato capo di tutto l' ordine , ma
ro bene di mandarlo a studiare egli rifiutandosi con fermezza , i

teologia nel celebre convento di s. correligiosi furono costretti nomina-


Stefano di Salamanca nella Spa- re altro soggetto. Benedetto XIII,
gna, dove la penetrazione ed ec- già del medesimo ordine del Got-
cellenza del suo ingegno ,
gli me- ti, e suo amico per la stima che
,

ritò 1' attenzione de' suoi precettori, ne faceva, prima lo promosse a


i quali lo scelsero a sostenere in patriarca titolare di Gerusalemme,
quella università grande di l' atto onde nel 1728 fu consagrato dal
tutta la teologia, incumbenza più cardinal Boncompagno arcivescovo
da professore che da studente e , di Bologna, indi a' 3o aprile del
vi riuscì felicemente e con applau- medesimo anno lo creò prete car-
so ; quindi gli offrirono la cattedra dinale assente, e poi gli conferì in
di quella provincia, ad oggetto di titolo la chiesa di s. Pancrazio
avere tra loro un uomo il quale donde poi lo passò a quella di s.

grandi cose di sé prometteva pe'suoi Sisto già sua Udita latitolare.


talenti, incarico però che fu da lui propria esaltazione, ripugnante vole-
modestamente Tornato in
ricusato. va abbandonarsi alla fuga, ciò che
Italia , successivamente occupò i gli venne impedito, ed in seguito
primi posti dell'ordine, e vi si fe- fu ascritto a diverse congregazioni
ce amare e rispettare. Clemente XI cardinalizie. Va qui notato che il

lo destinò inquisitore generale di cardinale ricevette l' avviso del car-


Milano. Avrebbe egli voluto sot- dinalato nella villa di Ronzano sub-
trarsi a questo grave ed inaspet- urbana Bologna
di allora pro- ,

tato impiego ,
per non lasciare i prietà dei domenicani , cioè nel
suoi amati studi , e la quiete del luogo stesso ove ricevette altrettan-
suo ritiro, ma
convenne ubbi-
gli to Benedetto XIII, già fr. Vincenzo
dire. In questo tempo scrisse la sua Maria Orsini domenicano, quando
opera De vera Christi Ecclesia ,
gli fu notificato che Clemente X
contro l'eretico Picennino ministro nel 1672 lo avea creato cardinale.
calvinista nella Svizzera , che fu Continuò nella dignità a menare
stampata a Roma nel 1719,8 Mi- vita sobria ed austera , regolata
lano nel 1734, ed in Bologna nel dalla religiosa perfezione. Celebra-
GOT GOT 3o3
va quotidianamente la messa , se a Roma di un commentario sulla
non era impedito da interini tà, con- Genesi, ed era arrivato sino al
fessandosi per lo meno tre volte capitolo XXV, morì a' Ì7 settem-
la settimana. La sua umiltà era bre 1742, d'anni settantotto, e fu
sincera , e talmente profonda , che sepolto nella sua chiesa titolare di
più d' una volta protestò che vo- s. Sisto,con semplice iscrizione,
lentieri sarebbe ritornato alla quie- che vivente da sé compose. I Pon-
te dell' antica sua cella. Non eravi tefici Clemente XI, Benedetto XII 1,

persona, per quanto fosse meschina, Clemente XII, e Benedetto XI \,


eh' egli cou tutta facilità non am- l'ebbero in glande stima, e dei
mettesse all' udienza , accogliendo due ultimi concorse all'elezione;
tutti con gran benignità, ascoltan- anzi prolungandosi il conclave per
doli con pazienza e licenziandoli , quella di Benedetto XI V Lain-
con umanissimi modi, né vi fu mai bertini ,
questi disse ai cardinali
alcuno che da lui venisse male ac- che se volevano far Papa un san-
colto ; siccome padrone di sé stes- to e un dotto scegliessero il Gotti ,

so non si vide giammai impazien- ed ebbe perciò molti voli. Ama-


te , sdegnato od inquieto. Assiduo rono pure questo degno cardinale
nell'applicazione allo studio, in pri- A illorio Amadeo II, e Carlo Fm-
valo vestì sempre l'abito domeni- manuele re di Sardegna, e Maria
cano , per cui sembrava un sem- Clementina Sobieski regina d' In-
plice frate : aveva alto rispetto e ghilterra , consultandolo in parec-
venerazione pel generale del suo chie circostanze. Il p. Ricchiui scris-
ordine; e se alcuno parlava delle se un bel commentario latino sul-
sue opere, l'invitava a tacere, -o la vita di questo cardinale, De \-i-

destramente interrompendolo ad al- ta el studiis,ec, che si leg^e nel


tro volgeva il ragionamento. Coi tom. XXVIII degli Opuscoli Calo-
famigliari tenne contegno da pa- geriani p. 353, e quindi fu tradotto
dre , guardandosi bene di riuscir in italiano ed inserito nella par. IV
loro grave o molesto. La sua men- delle file degli arcadi Mastri: il
sa era semplice e frugale, e quale Guarnacci riporta 1' elenco delle sue
la prescrisse il concilio di Trento opere, nel t. II, p. 35o. Fu il
a' cardinali e vescovi. 11 suo amore cardinal Gotti personaggio ornato
pei poveri ebbe del singolare pel- di tutte le cristiane virtù, ardentis-
le copiose limosine che faceva an- sinio dello zelo dell' onore di Dio,
che quando avea scarse rendile pel e della nostra santa religione, co-
suo mantenimento. Oltre la citata me chiaramente lo dimostrò COU
opera contro il Picennino altre , l'uso che fece de' suoi talenti, im-
molte ne scrisse, ed anche contro piegandoli nella difesa delle catto-
gli atei, gì' idolatri, i giudei, imao- liche verità , e una profonda
da
mettani, nelle quali segue il metodo riverenza , che sempre ebbe per
degli scolastici, e la dottrina tomi- quanto vi ha di sacro unita ad ,

stica. Abbiamo perciò di lui, Tfieo- una tenera divozione ftttO la l'è i-

logia scolastico- dogmatica } ec. ; Col- ta Vergine.


loquia theologico- polemica _, ce ; De GO LT1FHEDO, Cardinale. Cot-
tligenda in ter dissidente; christia- titi filo fu (la Innocenzo li ilei

nos scntcìuia. Mentre si occupava ii3o creato prete cardinale del


3x>4 G0T GOT
titolo di s. Giustina , ma non es- tore al Papa ed al re di Napoli
sendovi mai stato titolo di questa Roberto, per sedare le discordie
santa, probabilmente dovrà dire in insorte contro Federico re di Sici-
Vestina. Seguì questo cardinale per lia, a cagione di questo regno. In-
alcun tempo il partito dell'antipa- contrò Raimondo la grazia del
pa Anacleto II, ma ravvedutosi poi Pontefice, che gli accordò la bolla
del suo fallo, ritornò all'ubbidien- per 1' erezione dì Saragozza in me-
za d' Innocenzo II, nel cui pontifi- tropoli. Restituitosi a Barcellona
cato mori. dopo la sua legazione, trovò mor-
GOTTIFREDO d'Alatri, Car- to Arnaldo di Rossiniol ultimo ge-
dinale. V. Goffredo. nerale de' cavalieri secolari dell' or-
GOTTOLANO ( b. ) Raimondo dine della Mercede : tenutosi per-
Alberto, Cardinale. Raimondo Al- tanto il capitolo in Valenza nel
berto Gottolano, nobile spagnuolo 1 3 17, coli' intervento di centono-
de' conti di Rossiglione, nacque in vanta elettori, centoquattordici fu-
Barcellona per intercessione della rono favorevoli a Raimondo che ,

Beata Vergine , a cui dalla pietà come priore del convento di Bar-
de' genitori fu offerto. Sino dai cellona era presidente dell'adunan-
primi anni diede saggio di consu- za. Giovanni XXII approvò tale
mata virtù, indi fece mirabili pro- elezione dichiarando di niun va-
,

gressi nelle scienze,ed ottenuta la lore quella di Berengario Hostale-


laurea in gius canonico , ricusò con sio cavaliere laico, fatta da settanta
raro esempio splendide nozze pro- cavalieri secolari , che ritirati si
postegli dai genitori. Si fece in ve- erano dal capitolo di Valenza, co-
ce religioso nell'ordine di s. Maria me quella eh' era contraria alla
della Mercede , dove in progresso bolla di Clemente V , in vigore
fu eletto ministro generale del me- della quale doveva eleggersi un
desimo , e governò per un decen- generale Dai re di
ecclesiastico.
nio. Per ben quattro -volte intra- Francia ed Aragona venne eletto
prese lungbi e disastrosi viaggi giudice compromissario nelle diffe-
ne' quali secondo il suo istituto ri- renze insorte tra di loro intorno ai
scattò più di seicento schiavi, e diritti sopra la città di Montpel-
nella città di Granata convertì e lier, come fu mediatore per la pa-

battezzò, non senza rischio della ce tra' pisani ed aragonesi. Mosso


sua vita, un moro filosofo insigne il Pontefice Giovanni XXII dalla
e celebre astronomo. Nel tempo fama di tanto uomo, a' 20 dicem-
in cui a cagione del suo officio bre 1 33 1 Io creò cardinale, onore
dovè trattenersi tra' saraceni diede che poco godè, mentre consumato
tal saggio di prudenza e di reli- dalle fatiche e dalle austerità , e
gione, che da que' barbari stessi aggravato dagli morì della anni ,

venne riguardato con ammirazione, preziosa morte de' giusti poco dopo
e trattato con sommo riguardo. in Valenza, chiaro per virtù e mi-
Ad istanza di Giacomo II re di racoli, che gli ottennero dagli scrit-
Aragona difese valorosamente nel tori del suo ordine il titolo di
concistoro generale di Vienna la beato; e fu sepolto in una tomba
memoria di Bonifacio Vili, e fu particolare e distinta, nella chiesa
spedito da quel principe ambascia- di s. Maria del Poggio, non molto
GOU GOV
distante da quella città ,
secondo GOVERNATORE, Gubcrnator,
la sua testamentaria disposione, af- rector, praeses, praefèclus, satrapi*
fine di non essere lontano neppure Quello che governa . e -.i dice piti
col corpo dalla B. Vergine, di cui comunemente di chi custodisce
in vita era stato grandemente di- uomini o città. Cosi il Dizione
voto. Scrissero di questo insigne dilla lingua italiana, che aggiun-
cardinale Silvestro Marulo nel Ma- gè: Governatore, ulliziale generale
re oceano di tutte le religioni, Ste- posto dal principe al supremo co-
fano Coraera nella Vita delLi l>. mando di una piazza di guerra.
Maria Soccos, e Gian Jacopo \ i In alcuni stati v' hanno anche i

nel suo f iridano } oltre i citati governatori militari delle provinole.


scrittori. e sono ufìiziali generali, che hanno
GOLFFIER di BOISSY Adria- l'autorità sopra le truppe in 1

no, Cardinale. Adriano Gouflier di Provincie acquartierate. Governo si

Boissy, francese, de'signori di Bon- dice anche per l'uflizio del gol
nivet, essendo fratello del maggior- natore, come podesteria ed altri
domo della famiglia reale, fu ar- simili uffici. ~Se\\' Onomasticum ro-
ricchito di molte e pingui abba- mannm del Felici ,
governatore ,

zie, quindi nel i5io da Giulio reggitore, e rettore, quegli che go-
II venne fatto vescovo di Coutan- verna o regge. Agli articoli Conte,
ces , e quantunque fosse di po- Duca, Marchese, Podestà', Preto-
chissima letteratura , alle istanze re, ed altri, si tratta dell' 01 .

del re Francesco I praticate nel e di quanto riguarda gli antichi


congresso di Bologna con Leone governatori di stati, provincie, cit-
X, questi a' 14 dicembre 1 515 lo tà e luoghi. Nello stato pontificio
creò prete cardinale del titolo di i governatori sono: nelle legazioni
Marcellino e Pietro, e legato a la- i cardinali legati, nelle delegazioni
tere in Francia, dove con soddi- i prelati delegati , e nelle città ed
sfazione della santa Sede trattò altri luoghi i governatori pro-
molti affari di rilevanza ; indi nel priamente detti , al mudo che si

i5ig lo stesso Leone X lo tra- dichiarò all'ai ticolo Delegazioni r

sferì alla metropolitana di Alby. Legazioni apostoliche, e pei «per-


Mori nel i52 3 in Villedieu nella ititi Feudi, a questi) articolo.
diocesi di Tours e fu sepol-
, I patrimoni dell 1 >mti -

to nella chiesa dell' abbazia di erano governati ed amministrati


Bourgueil, a tenore della sua te- nel XI secolo da un distinto am-
stamentaria disposizione. Secondo il ministratore col nome di difenso-
Contelorio l'epoca della morte ven- re o rettore, che sole\ uno
ne procrastinata almeno al 1 de' primari 1 A Ih l I

Riccardo Fiddes, teologo inglese romana. Incominciando il dominio


ed elegante scrittore, pubblicò la tcmpor.de di quatta e dei sommi
vita di questo cardinale, e lo Poutclici ferao anno I -3o ad
so fece il Cavendisli. Il Marlene pontificato di 1 '

a p. 1270 della raccolta degli an- ['Anastasio e Pietra de M


tichi monumenti , ha pubblicato servano che da I
l
-

molte lettere scritte da multo OW- letto nel 77 1 1 Pontefici mi unen-


dinaie. te eseicilaruuo m Konia la [

voi. \\\\ in
3o6 GOV GOV
amministrazione nelle cose civili, podestà, Cotignola, Crespino, Lugo,
se qualche volta non erano impe- Massa-Lombarda, Melara, Pieve di
diti dal furore delle ribellioni Cento s. , Agata e Conselice ,
Quindi governarono le provincie Trecento. Governi della Marca.
e le città per legati, rettori, vi- Amandola, Appigliano, Apiro, Bei-
cari e governatori. Dipoi Gregorio forte, Cingoli, Morrò di Valle, O-
X nel 1274, tra le leggi che e- simo, Penna, Recanati, s. Elpidio,
manò pel tempo della sede va- Castel Fidardo, Caldarola, Cori-
cante, prescrisse che il governo naldo, Monte Alboddo, Montec-
temporale di Roma, e di tutto lo chio, Monte Santo, Monte Novo,
stato ecclesiastico si attribuisse al Monte Vecchio, Monte Cassiano,
sacro collegio de' cardinali dalla Monte Filottrano, Monte dell'Olmo,
morte del Papa sino alla elezione Monte Marciano Monte Fano,,

del nuovo, e che dai medesimi Monte Giorgio, Monte Granaro,


cardinali si confermassero i mini- Monte Lupone Monte Melone,
,

stri, governatori ec. , la quale au- Monte s. Martino , Monte s. Pie-


torità fu poscia limitata dai Pon- tro, Sarnano San Ginnesio
, San ,

teficiPio IV, e Clemente XII. fi- Giusto, Serra de' Conti, Serra s.

letto nel i4^4 Paolo II, proibì Quirico, Staffalo, Tolentino, Urbi-
rigorosamente ai legali, rettori, go- saglia , Nova Contrada. Governi
vernatori e giudici delle provincie del presidiato di Montalto. Casti-
e città della Chiesa di ricevere gnano, Fora, Monte Alto podestà,
donativi, ed impar-
onde meglio Monte Rubbiano, Monteiìore, Mon-
zialmente potessero amministrare te Elparo, Monte Gallo, Monte
la giustizia; e fu il primo che Monaco, Monte Fortino, Monte
consegnò il governo delle fortezze Roffoue, Offìda, Patrignano, Por-
a prelati e a degni ecclesiastici, af- cina, Ripa Transone, Rosella, Sali-
finchè in ogni evento fossero più ta Vittoria. Governi del Patrimo-
fedeli. Appena nel i555 divenne nio. Acquapendente, Alciano, Ba-
Pontefice Paolo IV , che in alcu- gnorea, Bassano, Bieda, Bolsena,
ne provincie rimosse i cardinali Celleno, Civita Castellana, Corne-
legati, ed in vece sostituì dei pre- to, Orte, Lugnano, Monte Fiascone,
lati per governatori, con la qual Mugliano, Nepi, Orvieto podestà
provvidenza alleggerì lo stato papa- per breve, s. Lorenzo, Su tri, To-
le da molti pesi ed assegni mag- scanella, Trevinano, Vetralla. Go-
giori. verni della provincia dell' Umbria.
Il Lunadoro nella Relazione Amelia, Arquata, Bastia, Bevagna,
della corte di Roma, ristampata Citerua, Città di Castello podestà,
a Bracciano nel 1646, a p. 384 Città della Pieve, Cerreto, Foli-
e seg. riporta la nota di tutti i gno podestà, Gualdo, Labro, Mas-
governi podestà e commissarii,
,
, sa, Monte Castello, Monte Falco,
che dalla sacra congregazione di Monte Leone, Nocera, Piede Lu-
consulta veunero concessi per pa- co, Sasso Ferrato, Spoleto pode-
tenti, ed a tempo, ed erano. Go- stà, Spello, Todi capo di giusti-

verni del Ferrarese. Argenta, A- zia, Todi giudicato, Trevi, Visso,


riano, Bagnacavallo, Cento, Codi- Valsopina. Governi della Sabina.
goro, Comacchio gov. , Comacchio Aspra, Calvi, Ciciguano, Cottane!-*
GOV GOV 3o 7
lo, Fianello, Labro, Monto Aso- XVI, p. 280, volendo provvedere
la Monte Bono
, , Monte Leone, al caso in cui i governatori dello
Monte s. Giovanni, Otricoli, Roc- stato ecclesiastico morissero nell'e-
cliette Stroncone
, Seandriglia ,
,
sercizio dei loro governi, stabili
Tarano. Governi della Campagna che ai governatori prelati succe-
Marittima. Anagni, A latri, Rauco, dessero per la loro morte i luo-
Benevento vescovo temporale, Ce- gotenenti , colla giurisdizione e co-
prano, Filettino, Fiorentino, Fro- gli emolumenti del defunto, fino
sinone podestà, Fumone, Guarci- all'elezione del nuovo; che al gover-
no, Piperno, Ponte Corvo, Soz- natore por breve, o per patente
ze, Terracina, Torrice, e Veroli. succedessero interinalmente i pro-
Governi nella provincia di Roma- curatori fiscali ; e che nelle lega-
gna. Borghi, Castel JVovo, Castel zioni di Romagna e di Ferrara,
Rio, Cesena podestà, Ci-
Cervia, se il governatore non fosse prelato,
vitella Coriano ,Forlimpopoli , il cardinal legato vi sostituisse un
Gambettola Linora Lontano , ,
,
deputato nelle legazioni poi di Bolo-
;

Meldola, Mondaino, Monte Cugu- gna e di Libino, vi facessero la de-


ruzzo, Pian di Mileto, Polenta, Ro- putazione quelli che hanno diritto di
ndo, Ranchio, Roversano, Sant'Ar- eleggere i governatori. Nel ponti-
cangelo, San Mauro, Sarsina, Scor- ficato di Clemente XIII essendo
ticata, Savignano , Solarolo, Ver- insorta controversia sulla giurisdi-
ruccliio. zione ecclesiastica e laicale, tra i

Come ognuno vede non sono governatori ed come di- i vescovi,


compresi nei governi riportati a cemmo all'articolo Immunità eccle-
detta epoca dal Lunadoro, go- i siastica (redi), pubblicò Papa la il

verni dei feudi, ch'erano moltissi- costituzione Praestat, con le nor-


mi, e cessarono tranne nove nel me relative. In quanto agli an-
pontificato di Pio VII l'anno 1816, tichi governatori, podestà e magi-
i governi della legazione di Bolo- strati governativi delle città 1

gna, governati dai legati e


quelli luoghi dello stato pontifìcio , ih
prelati governatori; anzi è da av- molti se ne parla a' loro articoli.
vertirsi che alcuni governi ripor- Nella Raccolta dille leggi e di-
tati dal Lunadoro, dipoi diven- sposizioni di pubblica amministra-
nero prelatizi, come si potrà vo- zione dello stalo pontificio -1 !

lici e nel citato articolo Delega zio* gono le istruzioni, regole, compe-
ni, ove si riporta lo stato dei go- tenze, attribuzioni anche in male-
verni, cioè degli antichi governi, e ria giudiziaria, autorità, giurisdi-
degli odierni col novero dei le- zione, facoltà, ed anche dipenden-
gali e delegati, e quello dei di- za dai superiori maggiori, dei -

stretti con tutti i rispettivi gover- mi 11 itori delle cittì e luoghi «lei

ni secolari, e loro nomino 11 l'a- «Inumili della santa Sedi- , «dire


r
risi nel toni. IV. p. 1 > delle sue «pianto riguarda la deputazione
TstnakuHij riporta la forinola del- dei supplenti «le governatori. Sul-
le nomino dei governatori pie- l'abito poi dei governatori àt

tori. Benedetto \l\ con la costi- pontificio, estendi n-


tuzione Ad popuhrum, data il pia- le a quello «lei giudici dei tribu-
mo aprile i-p. Bull. Maga, tom. nali di [Minia istai
3o8 GOV GOV
stato pontificio , lo descrivemmo Governatore di Borgo, con ampia
all'articolo Giudice [Vedi). autorità civile e criminale fino a
Roma è governala dal Prelato sentenziare a morte, laonde la ca-
Governatore di Roma [Vedi) , il rica fu conferita per lo più ai lo-
quale nella dignità, giurisdizione e ro nipoti , fratelli e parenti. Il ci-

prerogative è successo all' antico tato Lunadoro parla a p. 81 del


Prefetto di Roma. Romolo primo governatore di Borgo, e dice che
re di Roma elesse uno che sopra- era dichiarato dal Pontefice per bre-
intendesse ai negozi urbani , e lo ve , con duemila scudi l' anno di
chiamò prefetto della città. Questa provvisione; che questo governato-
prefettura dopo lungo tempo giun- re avea tribunale, con palazzo e
se a tanto grado d'autorità, parti- carcere nello stesso Borgo, ove ri-

colarmente sotto i Cesari che il , siedevano un giudice , un fiscale


prefetto giudicava di qualunque de- un capo notaro con parecchi scri-
litto, e di qualunque condizione di vani , bargello con quindici birri ,
persone; e quando i Cesari erano oltre gli alabardieri ; che ammini?
assenti dalla città, il prefetto come strava la giustizia per tutti i bor-
un altro Cesare imperava , e sta- ghi della Città Leonina, e regione
tuiva e deliberava di tutti gli af- della Lungara sino a porta Setti-
fari della città , nel modo che il gnana, e che ogni settimana aveva
prefettocomandava la guardia del- udienza dal Papa dandogli conto ,.

l'imperatore , e ne' tempi de' me- degli affari del suo tribunale. L'A-
desimi Cesari sopraintendeva alla mydeno, De pietate romana, a p.
disciplina militare, la cui autorità 221, cap. XI, discorre, De guber-
fu poi ridotta a giudicare le cau- natore Urbis Leoninae , dicendo :

se forensi; e quando incominciò a » Urbs Leonina vulgo nuncupata


perdere l'antico imperio e dominio, Burgo de qua hactenus saepius
,

perdette ancora il primiero nome. meutionem fecimus ut est Tiberis


Sotto i Pontefici nel secolo XII il amne a reliqua urbe divisa, ita
prefetto di Roma riacquistò non po- proprium et separatum habet re-
ca dell'antica autorità , che conti- ctorem amplissimus est magistra-
nuò ad esercitare nel secolo XIII ta, et qui Pontificis consanguineis
ed anche nel seguente ; ma aven- ut plurimum solet deferri omnem
do i Pontefici ripristinato la loro ili ic exercet jurisdictionem, ne cium
residenza in Roma , crearono un civili judicio sed criminali , habet-
nuovo magistrato in aiuto del car- que idem jus gladii in hac urbe,
dinal camerlengo di s. Chiesa, cioè ac in reliqua illius gubernator et
il prelato governatore dell'alma cit- deputamus ad id judices, carceres,
tà, onde il prefetto di Roma rima- satellites, actuarius, scribas". I go-
se una carica di onore, e per ul- vernatori di Borgo talvolta erano
timo Urbano Vili la conferì al ni- Generale di s. Chiesa, o Castellano
pote d. Taddeo Barberini. Divenu- di Castel Angelo [Vedi): Fran-
s.

ta la Città Leonina, detta volgar- cesco Borghese fu capitano genera-


mente Borgo, l'abitazione ordinaria le della guardia del Papa Paolo V
de' Papi, siccome dimoranti nel pa- suo fratello, e governatore di Bor-
lazzo vaticano, Giulio 111 con bre- go. Ma di poi Clemente IX, consi-
ve de' 22 febbraio i55o istituì il derando le gravi dissensioni che
GOV GOV 3og
nascevano tra il tribunale del go- Martino V
4 7 n e furono nel 1 *

mmatore di Borgo ed altri tribu- guardiani l'imperatore Sigismondo,


nali di Roma per motivi giurisdi- Lodovico della Palò vescovo di s.
zionali, abofi il governatorato di Giovanni di Moriana, e il gran
Borgo, ed attribuì la sua autorità maestro di Rodi suddetto con altri
al prelato governatore di Pioma, ventiquattro signori ; in quello di
come vice-governatore di Borgo ISicolò V nel i44?> lo dicemmo al
col disposto della bolla In hoc pri- voi. XV , p. 282 ; in quello per
mo , emanata il primo settembre l'elezione d'Innocenzo Vili nel 1 4^4
iG6 7 ,Bull. Rom. t. VI, par. VI, p. i cardinali elessero per capitanodella
184. Del governatore di Borgo se porta del palazzo vaticano il vesco-
ne ancora in vari luoghi del
tratta vo di Cervia Achille Marescotti bo-
Dizionario, come ai voi. VI, p. 53, lognese ; in quello di Adriano VI
à

1\, p. 268, e XIII, p. 0.5^. nel i52 2, fu eletto per governato-


Clemente IX nella detta disposi- re del palazzo apostolico il vescovo
zione ordinò che in tempo della di Spoleto Francesco Eroli di
sede vacante, siccome il conclave Sfarai, con un capitano per aiuto;
si formava nel palazzo vaticano ,
in quello di Clemente VII nell'an-
la giurisdizione civile e criminale no i523, n'ebbe la custodia il
dell' antico governatore di Borgo si gran maestro gerosolimitano Vil-
devolvesse al prelato governatore liers; in quello per Paolo III nel
del conclave. La custodia del con- i534, il sacro collegio elesse go-
clave ebbe origine dopo che Gre- vernatore del palazzo vaticano, ove
gorio X regolamento di esso
sul al solito si celebrò il conclave, coi
stabilì un custode, che si chiamò militi per la custodia , il vescovo
maresciallo del conclave, cospicuo Teidonense Uberto Gambara poi
ulti/io che per molti secoli esercitò cardinale. Dipoi in quello di Giu-
la famiglia Savelli, dalla quale pas- lio III nel i55o, la custodia del
sò ai Chigi. Ciò non ostante si Vaticano e del conclave fu affidata
trovano memorati altri custodi o a Nicolò Orsini ; in quello di II n -

governatori de' conclavi, come ri- cello II Paolo IV nel i555,


e ili

portammo all'articolo Conclave ed dai cardinali fu eletto governatore


altrove. In quello per l'elezione di del conclave arcivescovo Annibale 1

Martino IV nel 1281, fu custode Bozzoli poi cardinali', secondo il No-


Riccardo Annibaldi; m quello di waes. \vX. letti caeretn. del p, (lat-
Benedetta \ll nel 334, fecero la 1 tico si dice che per morte ili Pao-
guardia il conte Monasi siniscalco lo IV nel 1

m) ni latto governa-
del re di Napoli, ed il conte Noail- tore di Borgo il ve>covo di Terra*
Ics maresciallo della corte roma- dna, ch'era allora Ottavi
na e governatore della contea \ c- vera milanese; che per morte di
oaissina ; in quello di Urbano \ I Pio IV nel 565 fi] LètlO - v.i- 1

nel 1 37S , |a custodia fu data ti ii itora di 1 I vescovo d' (aio-


modi» detto al \nl \l 1 1 , p. |
".
1 là Francesco Adorno ì\a Città di I

del Ihzumiii io-, in quello di alea* stello; per quella di Gregorio \III
sandro \ nel (09,
1 la custodia fu nel 1 >8 5 fu elette» Kovei oatoi < di
affidata a Nalac i> Naillac mi raor Lorenso Gbislic
ni ie-tn) di Rodi , in quel] • <h n clic giuro
3 f o GOV GOV
Nei conclavi per le elezioni di defunto, essendo preferito colla plu-
Urbano VII e di Gregorio XIV ralità de' voti nella congregazione
anno i5o,o
nell' , fu governatore de' cardinali a monsignor Lorenzo
Ottavio Bandini presidente della Corsini, poi cardinale e Pontefice
Marca, col titolo di prefetto del con- Clemente XII; in quello d'Inno-
clave e della Leonina, indi
Città cenzo XII nel 1691 venne eletto
,

cardinale; d' Innocenzo


in quelli governatore monsignor Paravicini
IX nel i5c)i, e di Clemente Vili chierico di camera ; in quello d'In-
nel 1592, fu governatore monsi- nocenzo XIII nel 1721 , fu gover-
gnor Alfonso Visconti milanese ve- natore monsignor Bartolomeo Ru-
scovo di Cervia , destinato nunzio spoli protónotario, poi cardinale;
nella Spagna, poi cardinale : nel iu quello Benedetto XIII nel
di
Gattico il Visconti è chiamato le- 1724» f" eletto governatore mon-
gatili Burgì, che fu eletto per se- signor Maffeo Farsetti protónota-
creti suffragi, e che giurò nelle ma- rio apostolico veneziano, che ne' vo-
ni del cardinal decano, come giu- ti restò superiore a monsignor Ca-
rarono monsignor arcivescovo di soni proposto a tale uffizio; ed in
Avignone vice-camerlengo, Dandi- quello di Clemente XII nel 1730,
ni protónotario, e Bandini referen- fu prescelto a governatore di Bor-
dario; in quello Leone XI nel
di go e del conclave monsignor Gio.
i6o5, fu governatore monsignor O- Battista Alberti cremonese arcive-
razio Spinola arcivescovo di Geno- scovo di Palmira. Ma Clemente XII
va, poi cardinale; in quello di Pao- nel 1732 destinò in perpetuo go-
lo V nel i6o5, restò eletto gover- vernatore del conclave il prelato
natore monsignor Alessando Burgi Maggiordomo [Vedi), al quale ar-
vescovo di Borgo s. Sepolcro ; in ticoloparleremo di quelli che ne
quello di Gregorio divenne go- XV disimpegnarono I' onorevole incari-
vernatore monsignor Varese; in quel- co, assoggettando anche in tempo
lo di Alessandro VII nel i655, fu di conclave e sede vacante la giu-

eletto governatore del conclave Gio. risdizione della Città Leonina o Bor-
Battista Brescia; in quello di Cle- go, a monsignor governatore di Ro-
mente IX nel 1667, fu governato- ma. Perciò primo maggiordomo go-
re monsignor Girolamo Casanata vernatore di conclave fu monsignor
segretario di propaganda, poi car- Girolamo Colonna; e primo gover-
dinale; in quello di Clemente X natore di Roma, che come vice-go-
nel 1670, fu prescelto a guberna- vernatore di Borgo esercitò su que-
tor Burgi et conclavis monsignor sto la giurisdizione in sede vacan-
Camillo Massimi patriarca di Ge- te, fumonsignor Bondelmonte, cioè
rusalemme, poi cardinale in quel- ; nel 1740 in morte dello stesso Cle-
lo d'Innocenzo XI nel 1676, mon- mente XII.
signor Domenico Maria Corsi chie- Il prelato governatore del con-
rico di camera, venne fatto gover- clave e di Borgo si eleggeva per
natore, poi cardinale: in quello di voti segreti dai cardinali, nella pri-
Alessandro Vili nel 1689, fu fatto ma congregazione generale temila
governatore monsignor Girolamo in sede vacante, e di questo go-
Cusani, zio del principe d. Livio vernatore ne parla il p. Gallico,
Odescalchi, ch'era nipote del Papa Ada caerem. p. 317. Pio IV nel
GOV OOV 3n
i "ili 2, con la bolla In eligendo, Je cui ci todisce; delle me-
dichiarò l'incarico del governatore daglie che la coniare, con le (piali
del conclave, e Clemente XII con si ammettono le persone al concla-
la bolla jiposlolalus , assegnò ve, privilegio che godono anche al-
mille scudi al mese al maggior- tri, incidendosi in esse: Pai. .1
domo governatore, con l'obbligo sioli< i Praefecàu et conclavi» Cu-
d'imbandire ogni giorno la mensa bcrnator. ancora come il
Si dice
ai prelati ed altri custodi delle maggiordomo governatore incontra
ruote del Conclave {Vedi) de'qua- gli ambasciatori che si recano al

li a quell'articolo si tratta. Ivi si conclave ; e che appena eletto il


dice pure, che il governatore del nuovo Papa, dopo l'apertura del
conclave e di Borgo, in seguo di conclave, i primi a venerarlo fra
giurisdizione, faceva alzare in sede gli esterni sono governatore del
il

vacante sulla piazza vaticana una conclave, ed il Maresciallo del con-


trave colla corda e le forche ; do- clave. In altri luoghi si è detto co-
ve nel Vaticano avea l'abitazione, me governatore di Borgo e del
al
guardata dai propri alabardieri conclave ne' funerali novendiali
,

con casacche paonazze; del giura- che celebrano nella basilica vati-
si

mento che il maggiordomo go- cana, in cappella siedeva alla testa


vernatore fa ai cardinali; del- della prelatura, e per distinzione
la chiusura che egli fa del con- alla distribuzione della cera riceve i

clave, e dell'apertura delle ruote, una torcia.

fim: del volume trigesimoprimo.


L bU / o
/
BX 841 .M67 1840
SriCR
Norcini Gaetano.
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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