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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPAM SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI

E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA


DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI K
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE B
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XXXIL

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
M D C C C X L V.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

G
GOV GOV
G.rOVEBNATORE di Roma, Git- incominciando da Romolo, il pre*
hernator Roniae , Praefeclus Ur- fetto della città di Roma era uno
bis. Il più degno, come vice-camer- de' primi magistrati che la gover-
lengo, dei quattro prelati di Mo- nava neir assenza dei re, de' conso-
chetti dignitari della Sede aposto- li, imperatori. II suo po-
e degli
lica, che governa l'alma Roma, ca- tere fu alquanto diverso secondo i
pitale dello stato della romana tempii ed ebbe un'autorità molto
Chiesa, metropoli del cristianesimo, maggiore sotto imperatori. Ave-
gì'

e residenza del sommo Pontefice. va soprattutto governo della città


il

Egli è capo e presidente del tri- di Roma giudicava di tutti i de-


;

bunale e congregazione criminale litti commessi nella città, e cento


del govwno, direttore generale di miglia air intorno ; condannava a
polizia nei dominii ecclesiastici , e morte senza appello, ed anche in
presidente de' pubblici spettacoli. E forza della Novella 62 aveva la
ancora il capo dei corpi politici preferenza nel senato , e andava
militari dei carabinieri e bersaglieri avanti a quelli ch'erano stati con-
pontificii , non che del corpo dei soli,ed erano di famiglia patrizia ;

vigili pompieri , e li dirige


detti aveva inoltre la sopraintendenza
tanto neir amministrativo che nel de' viveri, della polizia, dell'ornato
disciplinare sotto la dipendenza del e della navigazione. Eravi ancora
cardinale segretario di stato. in Roma ne' tempi un
posteriori
prefetto eh' era come un governa-
Orìgine del governatore di Roma, tore, ma
molto diverso dall'antico;
vice- camerlengo. poiché suo potei'e non si estese
il

che a quaranta miglia fuori della


Anticamente e come dicemmo città, mentre quello dell' antica Ro-
.all'articolo Governatore (Fedi), ma , si estendeva a cento miglisi
6 GOV GOV
come si è detto. V. Prefetto ni si elesse alcuni ministri por coa-
Roma. Quando gì' imperatori d' o- diuvarlo nell' esercizio della carica,
)-ìente nei VI secolo chiamarono che poi vennero nominati dai Papi.
esarcato quella parte d' Italia che Elessero diverse volte i cardinali
dalle invasioni barbariche era re- camerlenghi un vice-camerlengo, di
stata soggetta al loro dominio, ne alcuni de' quali ce ne dà notizia
appellarono Esarca {Vedi) il gover- Gaetano Marini negli Archiatri
natore. Ne
primo Longino, che
fu pontificii y come di Berengario di
nel 568 stabiTi sua sede Ravenna, Securreto della diocesi di Vaison,
dando il titolo di Duca {Vedi) al chierico di camera, e vice-camer-
governatore di Roma. Questa città lengo del Pontefice Gregorio \ ai
fu per lungo tempo governata dai 19 luglio 1274» g'^ custode della
greci a mezzo di tal duca che , camera essendo camerlengo Gu-
,

r esarca spediva da Ravenna ; e glielmo di s. Lorenzo di Pietro ;

l' ultimo di questi governatori o Accoramboni da Gubbio, chierico


duchi terminò nell'anno 726 o ver- di camera nel i3o4, e vice-camer-
so il 780, quando i romani spon- lengo del Papa Clemente V nel
taneamente conferirono la sovranità i3o8; di Corrado Caraccioli ve-
del ducato romano al Papa s. Gre- scovo di Mileto, che da vice-ca-
gorio II, dopo avere cacciato da merlengo Bonifacio IX fece camer-
Roma il duca che abitava il resto lengo a'3o marzo 139T, non che
del palazzo imperiale sul colle Pa- arcivescovo di Nicosia, e poi car-
latino. JNel Leo-
pontificato di s. dinale; e di Benedetto Guidalotti
ne III, che mori nell'anno 8i6, di Perugia chierico di camera, no-
già i Papi chiamavano duchi i minato luogotenente del camerlen-
governatori che ponevano nelle cit- go o vice-gerente nel camerlenga-
tà ; in Roma pe*ò per alcun tem- to, vice-canierarii locumtenens , da
po governò il Patrizio (Vedi), in- Martino V nel 1424. Prima del
di tornò a riprendere autorità l'an- Guidalotti era stato, come dovre-
tico prefetto, e nel secolo XII con mo ripetere, dal camerlengo Con-
maggior potere, ma ligi agli impe- ziè, assente dalla curia papale per
ratori da' quali ricevevano il manto attendere alla legazione di Avigno-
della dignità; finché Innocenzo III ne, dichiarato suo vice-gerente nel
Io costrinse nel 1 198 a prestargli camerlengato Lodovico Alamandi
ilgiuramento di ubbidienza e fe- poi cardinale, deponendo da tal
deltà, diminuendosi quindi a poco grado Giovanni patriarca d' Antio-
a poco il suo potere. In vece si chia nominato nel ì^ì5:
, ]\Iarlino
pumentò quello del cardinale Ca- V approvò la deputazione dell' Ala-
merlengo della santa romana Chie- mandi in vice-camerlengo.
sa ( Vedi), che divenuto primario Inoltre
il cardinal camerlengo
ministro pontifìcio ,
gli restò ad- si anticamente un uditore
elesse
dossato il principal peSo del gover- che poi divenne uditore generale
no politico, e 1' universale ammi- della camera, un governatore per
nistrazione degli affari economici la città di Roma, perchè vegliasse
nei dominii dellaSede apostolica; agli affari criminali della città e
p siccome non poteva bastare alla suo distretto, ed un tesoriere che
ijipltepjicilà delle sue inctimbenze, poscia fu il tesoriere generale, dap-
1, ,

GOV GOV y
poiché le dette tre cariche essendo ordinate allo stesso camerlengo dai
divenute principalissime , vennero sommi Pontefici, ti si debba asso-
nominate con maggiore giurisdizio- lutamente credere. Anche ti eleg-
ne e<l autorità dai Pontefici. JNel giamo cappellano, commensale con-
capitolato e pace conchiusa a' 27 tinuo della prefata sede, e nostro
ottobre 14^4 ^'"^ •' Pontefice In- cameriere con 1' uso del rocchetto,
nocenzo VII, ed il popolo romano, cappa, cappello, chiavi, ed altre in-
fra le altre cose venne stabilito, segne di tal fatta, solite a conce-
che si dovessero eleggere i sette ri- dersi ai camerlenghi , cappellani

formatori della repubblica romana, commensali, e camerieri. Decretan-


unitamente a tre altri cittadini du do, che quelle cose le quali in ap-^
deputarsi dal Papa ogni due mesi, presso saranno a te commesse da
cioè conservatori, e che fosseio e
i noi coir oracolo della nostra viva
si chiamassero governatori dtlV al-
'

voce, o che per te o per altri per


ma città, ed il loro ufficio fosse di tua delegazione saranno ordinate
spendere pei bisogni della repub- onde si eseguiscano coli' oracolo del-
blica, amministrar le sue rendite, la stessa nostra viva voce, abbiano
e pagare le provvisioni e regalie quel vigore come se tu fossi ca-
al senatore di Roma e suoi offi- merlengo nostro, e della Sede apo-
ciali , senza però intromettersi nei stolica, e come se a te fossero sta-
negozi civili e criminali estranei te ordinate e commesse mediante

alla camera. Francesco di Conziè una bolla ". Il Garampi nelle Os-
o Congié arcivescovo di Narbona servazioni sul valore delle antiche
deputato al governo di Avignone, monete pontifìcie, avverte che il

benché camerlengo di s. Chiesa vice-camerlengo dopo avere eserci-


mentre stava al concilio di Costan- tato il suo officio sotto il Papa che

za, dichiarò nel luglio i4i7 per lo avea fatto, veniva cambiato dal
suo luogotenente nell' uffizio del ca- nuovo Pontefice, il quale eleggeva
merlengato, e finché fòsse per du- un altro individuo a vice-camer-
rare la sua assenza dalla curia ro- lengo. Dalla costitu/.ione 175 di
mana, il suddetto suo nipote Lo- Sisto ^pm. V, part. I,
V, presso il

dovico Alamandi. Divenuto Ponte- Bull. Magn. et in Jppend. con-


ficenel medesimo concilio agli 1 st. 44> s' rileva che il vice-camer-

novembre \^i'j Martino V, questi lengo era un offiziale della santa


confermò l' Alamandi nella carica Sede ch'esercitava apposito uffizio,
di con bolla dei
vice-camerlengo, e che fornito delle ordinarie facol-
21 dello mese, dicendo in
stesso tà in alcuni atfari e cause, faceva
essa. " Ti eleggiamo per luogote- le veci e
del cardinal camerlengo,
nente del nominato Francesco no- che talvolta fu diverso dal gover-
stro camerlengo, e nella di lui as- natore di Roma ; e che in appres-
senza per quel tempo in cui sarà so il titolo di vice-camerlengo, cam-
lontano dalla curia romana , con biate alquanto le cose, si riunì nel
1' uffizio, giurisdizione, grazie, sigil- governatore di Roma.
li, onori, e pesi soliti e dovuti al Il medesimo GaramjM, loco cita*
camerlengo della Sede apostolica to, p. i57, nella nota 1, dice che
prò tempore. Anche alla pienezza il titolo di governatore fu nel se»
di fede su quelle cose che vengono colo XV assai più cospicuo, e moU
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to meno comune di quello che sia r officio; furono ad esso sostituiti

al presente : governatori erano i sette cittadini col titolo : guberna^


presidi delle provincie con facoltà tores libertatis romanorum, senalO'
amplissima, poiché se un cardinale ris qfficium , ec. Tro-
exercentes
vi risiedeva appellavasi legato ; se vandosi romani molto più mala-
i

un prelato, per lo più uvea il titolo mente governati, nel dicembre circa
di governatore. Il simile praticossi del 1434» deliberarono ritornare
anche nelle città più cospicue, dove air ubbidienza di Eugenio IV clie

a contenere a freno il popolo sole- erasi ritirato in Firenze , il quale


vasi costituire un governatore co- : neir allontanarsi da Roma, essendo
sì fece Eugenio IV nel i434> ^'" in carcere il camerlengo,
cardinal
lorchè dovette allontanarsi da Ro' costituì un vice-camerlengo che si
ma, avendovi costituito per gover- appellò Gubernator in alma Urbe,
natore Giuliano arcivescovo di Pisa, ejusque ea Indi a questo offiziale
ilGarampi dice nel i436. Il Pa- furono dal Papa concesse più eslese
pa fuggì dalla città per la ribellio- facoltà di quelle dategli dallo stes-
ne di alcuni romani, sollevatisi pei so Papa immediatamente dopo la
danni che ricevevano da Nicolo sua partenza da Roma, onde esclu-
Fortebraccio, onde posero in pri- dere in molti casi le giurisdizioni
gione il cardinal Condulmieri, ca- privative di altri tribunali, ed ia
merlengo di s. Chiesa, e nipote del ispecie del maresciallo della curia,
Pontefice. Dice inoltre Garampi, il e del senatore, ed in progresso di
che si credè per avventura, che il tempo questo officiale da straordi-
vice-camerlengo , benché ricevesse nario eh' era stato creato, passò ad
le sue facoltà immediatamente dal essere ordinario. Così ebbe origine
Papa, pure non fosse sufficiente a il governatore di Roma, e comin-
potere con questo solo titolo esclu- ciò fino da questo a diminuirsi la
dere in molti casi le giurisdizioni giurisdizione del senatore, mentre
privative di altri tribunali, ed in la carica di prefetto di Roma era
jspecie del maresciallo della curia, e divenuta più onorifica che autore-
del senatore di Roma. Pertanto fu vole r ultimo prefetto di Roma
:

munito di più estese facoltà, e de- fu d. Taddeo Barberini, creato dal-


corato con un titolo che quasi equi- lo zio Urbano VIII nel i63i.
valeva a quello di legato apostolico,
appellandosi Gubernator in alma Giurisdizione, autorità, prerogative
Urbe, ejiisque territorio et districlu, e privilegi del governatore di
et in camera apostolica vicecame- Roma, vice-camerlengo j e del
rarius , et camerarii locumlenens. tribunale del governo.
Altrettanto dice il eh. Olivieri nel-
la sua dotta opera, Jl senato ro- Il cav. Lunadoro nella Relazio-
mano, a p. 287, con qualche diver- ne della corte di Roma, dell' edi-
sità che qui noteremo. Con breve zione antica del 1646, a p- G'j,
pontificio de' io febbraio i434 fu ecco quanto dice di monsignor
eletto senatore di Roma Biagio de governatore di Roma, il quale, co-
Narni, sotto il popolo ro-
quale il me aggiunge a p. 244> pi'ecede
mano si levò a tumulto, e carico al senatore di Roma, agli amba-
di ferite il senatore fu deposto dal' sciatori, ec. ,
perchè è la prim^i
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persona in Roma dopo i cardina- ne, chesorami Pontefici vollero
i

li. » 11 governatore di Roma nel riserbare a sé medesimi l'elezione di


civile, nel quale ha ordinariamen- tale governatore, al quale, avendo e-
te due luogotenenti, conosce le glino compartite particolari facoltà,
cause di salari e delle mercedi accordarono che costituire potesse
sommariamente, e manu regia, e di un tribunale suo proprio, f^. il

dare ed avere di povere persone. cardinal Petra , Comment. conslit.


£ nel criminale , nel quale tiene apost. t. IV, ad const. I, Urbani
un luogotenente, ha generale giu- VII, n. 10. Innalzato viene a que-
risdizione in Roma, e prevenzione sta dignità imo de'pih insigni e be-
con tutti i tribunali : ha molti nemeriti prelati della santa SeAe^
giudici, un capo notaro, il quale tie- trascelto per lo più dal ceto dei
ne sotto di sé molti scrittori, gli chierici di camera, e consacrato
emolumenti del quale vanno alla ordinariamente vescovo. Tal posto
Carità (cioè all' arciconfraternita), è risplendentissimo più che qualun-
chiamandosi quel notariato della que altro, poiché rimane fregiato
Carità ha bargello con trecento
: da più e più ornatissimi privilegi
birri ; e quando sua signoria illu- e diritti, e suolsi confermare anche
strissima (ora ha il titolo di ec- in sede vacante. Una volta tal ca-
cellenza reverendissima) va per Ro- rica era instabile, e durava sino
ma, con duce buona guardia d'a- a prescritto tempo ; ora chi l'oc-
labardieri, vestiti lutti ad un mo- cupa non viene rimosso, se non
do, a spese della reverenda came- che per essere eletto alla dignità
ra apostolica, e sono soldati ita- cardinalizia. V. Santa Maria, Notit.
liani, ed hanno il loro capitano di Rom. dir. p. 2 55. Il governatore
guardia, che suol essere un fami- di Roma, quale vice -camerlengo,
gliare di monsignor governatore, precede gli altri chierici tutti, e ri-
pure pagato dalla reverenda came- mane in posto superiore ai mini-
ra ". 11 medesimo Lunadoro fu stri, prelati, patriarchi , ed agli
ristampato ed accresciuto nella sua ambasciatori, s\ nelle cavalcate che
Relazione^ e nel 1774 con illu- nelle cappelle. Esce in pubblico
strazioni del celebre Francescan- vestito di rocchetto scoperto, col
tonio Zaccaria. Nel tom. II, cap. corteggio di carrozze tirate da ca-
XXXI, Del governatore ili Rorna^ valli guarniti di Hocchi neri al
e della congregazione criminale capo, e custodito ai lati da schie-
del governo, si legge come appres- ra di soldati a piedi muniti d'ar-
so. » Soleva il cardinale camer- mi, ed uno de' famigliari di lui
lengo sceglierai più ausiliari mi- porta nelle solenni funzioni il

nistri, onde poter abbracciare in- bastone di comando^ che al gover-


teramente il ministero tutto della natore è restituito da sua Santità
vasta sua giurisdizione. 11 princi- il giorno che viene creato. »
pale di detti ministri era da lui » E siccome il cardinal vicario
destinato in sua vece al governo di ha piena autorità sopra tutte le
Roma, e perciò governatore della cause civili , che hanno riguardo
città e vice-camerlengo appella vasi, a persone ecclesiastiche ed a luo-
e così appellasi pur di presente. Col- ghi pii, cos'i il governatore di Ro-
r andar poscia degli anni addiveu* ma abbraccia non solamente la
IO GOV GOV
cause criminali e della città e del ne della visita delle carceri. Così
<lislrelto, ma ancora 1? controver- in tempo di carnevale interviene
sie civili vertenti tra secolari e egli coi conservatori di Roma al-

laiche persone. Si deve inoltre le pubbliche corse, che dipendono


avvertire, che quanto alle cause dai cenni di lui; e non può per-
di n>ercede, e le «tesse persone ec- sona veruna mascherarsi, se prima
clesiastiche, e le medesime case re- uscito non sia alla luce l'editto da
iif^iosepossono essere convenule lui promulgato a tal elfetlo. I dus
innanzi al governatore medesimo, assessori sono prelati^ ed abbrac-
benché vi s'interponesse per anche ciano le cause criminali spettanti
l'obbligo canitrate, non altrimenti al governo. V ha un luogotenente
che viene a' laici permesso di ri- civile, eletto pure dal Pontefice,
correre al tribunale del cardinal il quale pressoché tutti li giorni
icario per cause di simil falla. della settimana decide le civili

f^. la costit. 1 14 di Benedetto controversie nel foro stesso del go-


XIV, Roinanae Curiae, e la 21 verno. Havvi un secondo luogotenen-
dello slesso Pontefice pubblicala te, e v'ha pure l'uditore del gover-
a'2 1 dicembre i'j\S, che permet- natore medesimo; questo uditore
te al governatore di frammischiar- gli assiste nello studio delle cause
si in quelle sole cause di ecclesia- civili, e i()rma gli oppoi1:uni atti
stici, o di luoghi pii, che non ol- e decreti a nome di lui. Vi sono
trepassano la somma di scudi ancora più luogotenenti sostituti

venticinque. Egli medesimo pre- numerari e soprannumerari; v'ha


siede alla congregazione criminale dieci nolari sostituti col loro ca-
del governo, che si tiene nelle di po, e col sostituto di quello ; v'han-
lui stanze ogni martedì di ciascu- no in ultimo luogo più squadre
na settimana ; a questa congrega- di birri col loro capitano, detto il

zione intervengono i due prelati bargello di Roma : le accennate


assessori del governo , 1' avvocato persone sono tutte addette all' at-

della reverenda camera apostolica, tuale servizio di questo tribunale.


l'avvocato de'poveri, il procurato- V. il cardinal de Luca, Rtlal. Rom.
Cur. num. 18 ".
re fiscale generale, i luogotenenti, disc. 36,
i sostituti numerari, il procuratore Ottaviano Vestii, nella Pratica in
de'poveri, altro procuratore e no- romanae aulae actionein, eie. , Ro-
laro per la Carità. 11 governatore mae 1609, nel lib. II, cap. V
non porge mai voto, ma conside- traila De Gubernatove Urbis ejus-
ra i sulFragi, attende le concoi*- que auditorio, et ditione, e dal
danze o discordanze dei voti, e sommarium che riportiamo si po-
rende di tutto informala sua San- trà rilevare ciò eh' egli dice. i.

tità allorché si porla all' udienza, Gubernator Urbis intra quadrage-


cioè il mercoledì e sabbato, quan- simum dumlaxat lapidem jurisdi-
tunque a lui sia permesso ancor ctionem habet. 2. Curia Sabello-
di porlaivisi qualunque altra vol- rum, quae sic appellatur, est ma-
ta il richieggano le circostanze, rescallus Urbis, et de ejus polesta-
ha inoltre più altre facoltà
lìgli te. Praevenlio
3. locum habet
ed incumbenze, e specialmente in- inter Sabellorum et sena-
curiam
torno agli aliali della congregazio- torem Urbis. 4- Gubernator Urbis
,

GOV GOV II
excommunicare non valet etiam in Ad quem fìat appellatio a locum-
oiussis vigore obbligalionis in for- tenente. 11. Locumtenenlis cmo-
nia carti. 5. Giibernatoris oi'ficium lumenta. 12. Duos babet locum-
in quo consistat. 6. Gubernator tenenles ciiminales cum substìtutis,
duos vicarios habet. 7. Judicandi ubi et quando babeatur tribunal
ratio niultiplex fuit olim Komae criminale, et qui intersint. i3. Mo-
in capitalibus judiciis. 8. Parrici- dus in eo procedendi.
a Inoltre
dium anliquitus non soliim paren- p. 143 e seg. il p. Plettemherg
tis, sed cujuscuraque honiinis cae- parla Gubernatores nominantur in
:

des appellabatur g. Gubernator consistoriis secretis, et eorum ju-


Urbis aequiparatur quaestoii , et risdictio. Gubernatoribus commit-
praefecto Urbis. Jacobo Coliellio titur legatio per breve aposto-
nella Notitia cardindlatus , etc. ,
licum.
roinanae aulae qfjìcialibus , Ro- Sisto V con la costituzione
inae iG5i3, discorre al cap. XL: Eomanus Ponti/ex, data XV jul,

Di'. Fice-camerarìo , et Guherna- i5go, confermò al governatore di


tore Urbis. I punti principali so- Koma le facoltà come vice-ca-
no: Gubernator Urbis appella- merlengo. Clemente IX nel 1G67
tur etiam \icecamerarius. Guber- abolì la carica di governatore di
nator Urbis quare sic dictus. Gu- Borgo, il tribunale e le carceri, ed
bernatoris Urbis praeeminentiae aflìdò la giurisdizione al governa-
ac f'acullates quales sint ; et de i- tore di Roma come vice-governa-
psius oiIìcialii)us. Gubernator Urbis tore di Borgo, di che ne trattam-
praefccli Urbis similitudineni gerit. mo all'articolo GovEn.vATonE, tranne
Gubernator Urbis antiquitibus mi- r epoca della sede vacante in cui
litaribus indulus vestibus. Guberna- tale giurisdizione la consegnò al
toris Urbis baculus quid signiflcel. governatore del conclave. Inno-
Ilunoldo Pietlemberg gesuita, nella nocenzo XII concesse dei privile-
Notitia congtTgationnm et tribuna- gi ed esenzioni agli alabardieri di

Uumcuriae romanae ,\V\\(\e%\i i6g3, monsignor governatore di Roma.


nel cap. XIV, De Camera jépo- Clemente XII nel 1732 soppresse
statica, § 4? ^^ Gubernatore Ur- l'ofllzio di governatore del concla-
bis Romanae , premette questo ve, di che pure parlammo al ci-

sommario al suo trattato, i. Gu- tato articolo Governatore, destinò


bcrnatori commissus est gladius in vece governatore perpetuo del
Ecclesiae tcmporalis. 2. Quo licet conclave il prelato maggiordomo
dignior sit gladius spiritualis audi- prò tempore, conferendo al gover-
toris. 3. Praecedit guber- tanien natore di Roma, anche in sede
nator camerariumj caeterosque of- vacante, la giurisdizione Borgo di
lìciales, etiam oratores principum. e Città Leonina. Dipoi Clemente
4. Cognoscit causas civiles et cri- XII col chirografo Avendo noi op-
niinales, sed istas cuni limitatione. portunamente provveduto colla fab-
5. Mas vero^ et causas publicae brica delle carceri nuove annesse
quiclis piaecipue. 6 et 7. Privi- air ospizio di s. Michele a Ripa-
legia gubernatoris, 8. In civilibus grande, sottoscritto a' 17 maggio
liabet unum locumtenentem. g. 1738, e diretto a monsignor Mar-
Ubi et quando bue ju^ dicat. 10. cellino Gorio governatore, stabili
1

li GOV GOV
cVie non si potessero trasmettere qualtio sostituti fiscali con quin-
e ritenere nelle carceri suddette per dici scudi mcnsuali per ciascuno;
le donne, se non quelle condan- sei sostituti soprannumerari
fiscali

nate ad effettiva relegazione , e con dieci mese per uno;


scudi al
che queste prima dovessero tras- oltre il capo notaro e suo sostitu-

portarsi alle carceri nuove , per to primario, il quale farebbe anco-

ivi descriversi in cancelleria i no- ra le funzioni di segretario, e dieci


mi, cognomi, padre patria, età, ,
notari sostituti con scudi dieci al me-
delitto pel quale erano condanna- se cadauno. Pel trasporto dei
per
te dai tribunali di Roma e dello condannati alle galere, dispose che
stato a qualche pena, rimettendo la camera apostolica pagherà al
1' esecuzione di tali prescrizioni ai bargello mille scudi 1' anno. Con
prelati governatori prò tempore ,
altra poi del 1749» Justiliae già-
perchè a questi dovevano tutti i dium, de' 22 maggio, e moto-pro-
capi de' tribunali di Roma e dello prio. Avendo noi passala, presso
slato dare parte delle donne che il Bull. tom. XVIII, p. 40, sta-
condannavano. Attribuì ancora Cle- bilì Benedetto XIV il metodo che
mente XII ai governatori il prov- doveva osservarsi nel medesimo
vedere dette carceri di tutti i ne- tribunale del governatore di Roma,
cessari ministri sì per la custodia nelle sue settimanali congregazioni

che per la salute delle anime, e nella visita de'carcerati, aggiun-


con analoghi stipendi, come pure gendo al dello governatore altri
la privativa amministrazione delle due ponenti , che sieno ponenti
medesime, e giurisdizione se le de- del governo ed assessori. Confermò

tenute ivi avessero commesso qual- ai governatori di Roma, anche in


che delitto. In seguito avendo il qualità di vice-camerlenghi di s.

tribunale del cardinal vicario tras- Chiesa, tutte e singole facoltà e


messo più volte alle carceri di s. preminenze che godevano in vir-
Michele donne disoneste, rilenen- tù del breve di sua deputazione.
dole ad arbitrio , Benedetto XIV Prescrisse che i bargelli, tanto di
nel 1746, confermando il decre- Roma che di campagna, dovesse-
tato da Clemente XII, proibì sif- ro tenere completi i rolli dei bir-
fatte innovazioni. Inoltre Benedet- ri, e quelli di campagna coi loro
to XIV con la costituzione Rerum cavalli. Dispose alcune provviden-
hiimanariwt, data a' 16 dicembre ze contro gli oziosi, e di vigilanza

1747, Magn. t. XVIIj p.


Bull. sui pellegrini. Finalmente col mo-
1 5, provvide al buon regolamen- to-proprio , Animati dal giusto,
to del tribunale del governo, e fra sottoscritto a' 7 novembre 1 749»

le molle altre cose prescrisse il presso il loco citato, p. 4^, Bene-


numero de' giudici, cioè due luo- detto XIV prescrisse quali debba-
gotenenti, al primo de'quali fosse- no essere i giudici, relatori, difen-
ro assegnati cinquanta scudi il sori e notari nel tribunale del go-
mese, e al secondo quaranta, oltre verno, e di altri Tribunali di Ro-
la mancia per Natale di trenta ma {f^edi).
scudi per ciascuno; due loro sosti- Pio VII con la costituzione Pos-
tuti, il primo con trenta scudi il diuturnas , terlio kal. novcmbris
mese, il secondo con venticinque ; i8oo, De jurisdictionibus tribuna*
GOV GOV i3
liurn, et judicum criminalium, fu- dono nella sorveglianza in genere
diciorum forma ec, molte cose pre- per tutto ciò che si riferisce allo
ordinamento del
scrisse pel migliore spirito pubblico ; al regolamento
tribunale del governo, massime coi disciplinale de' luoghi di reclusione
numeri 36, sulla congregazione del e di condanna per titolo politico ;
tribunale ; 44> sul ministero parti- alle misure di prevenzione pel man-

colare del governo ; 55 e seg. sul- tenimento del buon ordine, per ga-
l'onorario dei magistrati ed impie- rantire la pubblica e privata sicu-
gati del tx'ibunale, ec. Nel capo poi rezza, per impedire ogni specie di
De aliis instilutionibus, nel num. 3 delitti ; alle misure correzionali e

sì stabilisce un uffizio di polizia di punizione sulle contravvenzioni


composto di due soggetti col nome alle leggi e regolamenti di polizia,
l'imme-
di ufiiziali di polizia, sotto ed altro riferibile a materie preto-
diata dipendenza di monsignor go- riali. Quanto alle indagini , esse si

vernatore; nel num. 5 si dice che fanno per la scoperta de' delitti oc-
al bramato effetto della polizia e culti, per l'arresto de' delinquenti
tranquillità pubblica di Roma sa- e disertori ec. Le provvidenze ri-

ranno eletti per organo della se- feribili alla sanità pubblica sono
greteria di stato tre deputati per per impedire lo sviluppo dell'idro-
ciascun rione col titolo di Presi- fobia, l'ammasso di sostanze fetide,
denti del Rione, ì' uno del ceto de- la vendita di commestibili nocivi ec;
gli ecclesiastici, l'altro del ceto dei gl'incendi, gli annegamenti ed altri
cavalieri, il terzo di quello de' cit- infortunii. Inoltre la polizia rilascia
tadini, i quali avranno una parti- patenti per l'apertura ed esercizio del-
colare ispezione su tutto ciò che ris- le botteghe, pel trasferimento e voltu-
guarda il costume, l'educazione del- ra delle medesime ; ai vetturini, fac-
le famiglie^ e la concordia fra i pri- chini e servitori di piazza. Rilascia
vati; invigileranno sugli oziosi, vi- i permessi per le corse , spari ed
ziosi ed irreligiosi; comporranno le altre dimostrazioni di pubblica al-
private dissensioni, ec. ; pro- risse, legrezza ,
pei cantanti e suonatori
cederanno secondo materie cou le ambulanti, pel porto d'armi da cac-
intelligenza de' parrochi, ed opere- cia ed a personale difesa , per la
ranno a mezzo d'insinuazioni, cou- reposizione de' fieni, per l'apertura
sigli, e ne' casi di bisogno coli' ar- nelle ore vietate delle botteghe di
resto personale; in caso d'inutili- pubblico concorso. Rilascia ancora
tà delle loro insinuazioni ,
giusta i passaporti e i visti alle carte di
r indole degli affari , ne faranno sicurezza ai viaggiatori statisti o
rappresentanza o al cardinal vica- stranieri ; ed alle porte di Roma
rio, o a monsignor governatore di tiene degli ufficiali civici incaricati
Roma, a* quali inoltre daranno cou- della ispezione de' passaporti. La
to dello stato dei rispettivi rioni direzione generale di polizia ha cor-
una \olta il mese, dichiarandosi rispondenza diretta con tutte le au-
che la loro rappresentanza deve torità delle Provincie dello stato
essere distinta, onorata, ubbidita e dirama gli ordini ed
pontificio, e ,

rispettata. ha corrispondenza coi suddetti pre-


Le attribuzioni della direzio- sidenti regionari di Roma, e coi go-
ne geqerale di polizia si esteu- vernatori della Comui'ca.
, 6

i4 GOV GOV
Finalmente nel niim. 6 della co- ministro del governo destinato allo
stituzione Post cliiilurnas si dice spettacolo quali mque siasij aflincliè
che sarà nominata dalla segreteria monsignor governatore entri ad
di stato una deputazione di cava- esercitare la sua potestà coercitiva
lieri, per la sopiaintendenza ad o- sulle rappresentanze de' cavalieri
gni sorte di pubblici spettacoli del- suddetti , ai quali inoltre a tutti
la città di Boma , rimanendo per gli accennati effetti sarà dato gra-
altro presso i prelati governatoli tuitamente un luogo convenevole
l'emanazione permesso degli
del in ciascuno spettacolo ad arbitrio
spettacoli, tutto ciò che appartiene del governatore, e che servirà co-
alle persone privilegiate, il diritto me di luogo di loro residenza. Le
della legislazione da pubblicarsi pel erudizieni sugli spettacoli si posso-
buon ordine e tranquillità degli no leggere in diversi articoli del
spettacoli stessi, l'esercizio delle pe- Dizionario f massime a Giuochi e
ne sui trasgressori , e tutto ciò in Teatri.
somma che può impegnare l'auto- ilVel i8i5 si pubblicò in Roma
rità coercitiva e giudiziale. Salva per la terza volta il libro intitola-
poi la giurisdizione del cardinal vi- to , Pratica della curia romana ,
cario sulle qualità morali degli spet- dove a pag. 2 5, cap. IV, Del tri-
tacoli, che per essenza del suo mi- bunale del governo e sua giuris-
nistero ad esso privativamente ap- dizione, si dice che questo tribu-
partiene, e salva ancora la giuris- nale ha due giurisdizioni, civile e
dizione sulla qualità politica dei criminale, e si descrive la giurisdi-
medesimi a monsignor governato- zione ed organizzazione civile e cri-
re, d' intelligenza col cardinal se- minale secondo le leggi d' allora.
gretario di stato; nel resto appar- Quindi Pio VII a' 6 luglio i8i
tenga alla nuova deputazione la pubblicò il moto-proprio. Quando
decenza dello spettacolo che si rap- per ammirabile disposizione , nel
presenta i mezzi della rappresen-
, quale sono diverse disposizioni ri-
tanza, la definizione delle partico- guardanti monsignor governatore
lari differenze fra gli a potanti e di Roma e il tribunale del gover-
gli apocati, che non hanno bisogno no. Siccome poi all'articolo 243 si

di discussione giudiziale, la vigilan- promettevano disposizioni sulla for-


za dell'esecuzione delle leggi pro- za esecutrice, con editto del cardi-
mulgate dai governatori , le prov- nal Consalvi suo segretario distato
videnze sul fatto alle piccole con- de' 2 3 del successivo ottobre, sul-
troversie che nascono fra gli spet- l'organizzazione della polizia di Ro-
tatori , e finalmente tutlociò che ma e dello stato pontificio, che in-
contribuisce nell' interno e nell' e- comincia con queste parole: Ogni
sterno regolamento al decoro del- colta nazione riconosce i regola-
lo spettacolo, ed alla quiete e buon menti di polizia come basi primor-
ordine pubblico, tenendo a giorno diali dell'ordine pubblico ( Il Di-
monsignor governatore dei loro or- zionario della lingua italiana, de-
dini e disposizioni. Possono final- finisce Polizia: La vigilanza del
mente prevalersi della forza fino magistrato civile , per la quale si

all'atto inclusivo dell'arresto, ren- preveggono e si evitano i delitti, e


dendone inteso dopo l'esecuzione il si mantengono le città sicure 'e
,

GOV GOV i5
tranquille), slabilì le presidenze rlpwlate nella Raccolta delle leg-
regionarie, ed il corpo de' carabi- gi e disposizioni di pubblica ammi-
nieri pontificii , dichiarando quelle nistrazione, che si pubblicano nel-
e questi dipendenti dal prelato go- r odierno pontificato. Diremo per
Ternatore di Roma, che dichiarò ultimo che gode pure il tribunale
capo della polizia, aggiungendo ai del governo il privilegio di cono-
suoi titoli quello di Direttore ge- scere le cause di mista giurisdizio-
nerale della Polizia. Della forza ne , in concorso coi tiibunali del-
esecutrice degli antichi birri e dei l'A. C. e del Vicariato. Il medesi-
loro bargelli se ne tratta all'arti- mo Papa nel i833 istituì il corpo
colo Birri [P^edi); delle presiden- de' bersaglieri pontificii pel servi-
ze regionarie di Roma , e dei ri- gio armato di polizia in alcune
spettivi presidenti, al voi. Vili, p. Provincie del suo stato, lo dichia-
7 1 e seg. del Dizionario ; e del rò dipendente dal cardinale segre-
corpo politico-militare de' carabinie- tario per gli all'ari di stato inter-
ri pontificii all'articolo Milizie Pon- ni, eper esso immediatamente da
tificie. In seguito Pio VII a* 22 monsignor governatore di Roma
novembre 1817 emanò il molo- direttore generale di polizia. Di
proprio, Nello stabilire in tutto il questo corpo se ne tratta al cita-
nostro stato, dove sono molte di- to articolo MmziE Pontificie.
sposizioni risguardanti il prelato
governatore di Roma ed il tribu- Tribunale del governo.
nale del governo. Altre leggi si

possono vedere nel moto-proprio Prelato governatore di Roma , vi-


di Leone XII, Nel compiere il pri- ce-camerlengo di santa romana
mo anno, pubblicato a' 2 i dicem- Chiesa, direttore generale di po-
bre 1827. Questo Papa emanò an- lizia.

cora altre leggi , e dichiarò presi- Prelato primo assessore, che in as-
dente del corpo de' vigili detto dei senza o impotenza di monsignor
Pompieri [Fedi), il governatore di governatore, suole farne le veci.
Roma. Finalmente il regnante Pon- Prelato secondo assessoi'e.
tefice Gregorio XVI , colle note Avvocalo de' poveri , eh' è sempre
nuove leggi ci diede un regolamen- uno degfi Avvocati concistoriali
to legislativo e giudiziario per gli [Fedi), de' quali si parla in più
affari regolamento sui de-
civili, il luoghi del Dizionario, come al-
litti e sulle pene, ed il regolamen- l'articolo Difensore ec. Dell'av-
to organico di procedura crimina- vocato de' poveri se ne tratta an-
le. Con tali disposizioni molte cose cora all'articolo Camera Aposto-
appartengono al prelato governa- lica , Poveri, ec. Al presente
tore ed al' tribunale del governo, l'avvocalo de' poveri l»a un av-
il quale al presente compone
si vocato concistoriale per coadiu-
come si riporterà qui appresso. Le tore.
disposizioniemanate da Leone XII Avvocato del fisco , eh' è sempre
e da Giegorio XVI , con quanto un avvocato concistoriale.
spetta a monsignor governatore e Procuratore generale del fìsco. Al
suo tribunale, autorità di giurisdi- voi. XXV, p. 81 e seg. del Di-
zione ed altre particolarità , sono zionario, non solo jsì discorre del-
iG GOV GOV
l'avvocato del fisco e del procu- la polizia.» Ogni colta nazione ri-
ratore generale del fisco, tua e- conosce regolamenti di polizia co-
i

ziaudio s' indicano gli altri luo- me basi primordiali dell'ordine pub-
ghi ove si tratta di ambedue, blico. Erano essi in vigore in Ro-
come al voi. VII, p. 66, ove di- ma fino dai tempi più remoti {f^.
cesi del giuramento che presta- gli articoli CAPo-Riom e Capotori),
no in un all'avvocato de' pove- e con energico zelo ne facevano ri-
ri avanti il tribunale della pie- spettare le sanzioni i più distinti
na camera. magistrati. I vantaggi che la socie-
Due luogotenenti. tà ne risentiva animarono quindi
Quattro sostituti luogotenenti. i sommi Pontefici, fia' quali più
Procuratore de' poveri. distintamente Paolo IV, II, Sisto
Procuratore de' poveri per la Ca- Innocenzo Vili e Sisto V, a darne
rità. i più sensati e provvidi regolamen-
Procuratore de' poveri per la sacra ti, affinchè con questa specie di po-

congregazione di consulla, e per lizia avesse più facili i mezzi di


la Comarca di Roma. esecuzione. Negli statuti di Roma,
Procuratore de' poveri presso la sa- riformati ed illustrati dalla sa. me. di
cra consulta. Gregorio XIII, mentre si suddivi-
Otto giudici processanti. se la vastità dell'abitato in altret-
Capo-notaro, amministratore per tanti se ne scelsero i capi,
rioni,
la Carità, e cancelliere. ed a questi fu attribuita l'autorità
Un sostituto del capo-notaro. d'invigilare sopra i costumi de'cit-
Otto notari sostituti processanti, tadini , di resistere alle violenze,
compreso il decano. comporre le dissensioni, e richia-
Il notaro archivista. mare ad una utile industria la per-
Il notaro attuario. niciosa classe degli oziosi ". Segue
Giudici e notari soprannumeri, in r istituzione de' presidenti, vice-pre-
numero indeterminato. sidenti, segretari, ispettori di poli-
Il segretario per gli affari crimi- zia, de' quali si parla al citato luo-
nali della Comarca di Roma go del voi. Vili del Dizionario ,

(Fedi). p. 7 I « La polizia delle provincie


.

sarà in relazione con la polizia ge-


La deputazione de' pubblici spet- nerale di Roma , che ne formerà
tacoli si compone
monsignor go- di centro. I legati e delegati di tutto
vernatore presidente e di sei depu- lo stato saranno capi di polizia nel-
tali nobili romani, non che dell'as- le loro Provincie. Gli uffiziali dei
sessore generale di polizia e del se- carabinieri corrisponderanno coi me-
gretario redattore. La direzione ge- desimi. I legali e delegati dovran-
nerale di polizia si compone del no organizzarla secondo le istru-
governatore direttore generale di zioni che riceveranno dalla segre-
polizia , dell' assessore generale di teria di stato. Ove poi non risiede
polizia, del capo d'ufficio de' passa- il legato o delegato , o un magi-
porti e delle presidenze regionarie strato di polizia, e dove sia stazio-
di Roma. Qui ci sembra opportu- nato un ufficiale o basso ufficiale
no riportare alcuni brani del suc- de' carabinieri, questi eserciteranno
citato editto suir organizzazione del- le funzioni di polizia , secondo le
GOV GOV 17
islifuzioni di questo corpo, di con- di dargli il bastone, il governatore
certo col governatore locale, e quan- ne previene con biglietti il cardi-
do occorra col governatore distret- nal camerlengo, ed il prefetto dei
tuale, fermi sempre restando i lo- cerimonieri pontificii, cui spelta av-
ro regolamenti per T intelligenza e visare ed intimare tutti i rispettivi
rapporti militari al colonnello del membri della stessa reverenda ca-
corpo. A tutti i tribunali ordinari mera perchè,
si ritrovino in tal
sarà data una forza corrispondente giorno nelle consuete stanze del
in luogo de' birri, ed un ispettore palazzo apostolico col cardinal ca-
di polizia. Si accordeià loro anche merlengo. Nel giorno dunque del
una somma mensuale per le spese possesso, il cardinale ultimo gover-
degli esploratori segreti ", Anche natore , accompagnato da due di-
per quanto concerne i pubblici spet- staccamenti di carabinieri e di
tacoli e la polizia, nella suddetta pompieri sino al portico Vaticano
Raccolta delle leggio vi sono le a- o alla piazza del Quirinale presso
naloghe disposizioni. s. Silvestro, secondo il palazzo che

abita il Pontefice (e prima lo era


Altre notìzie di monsignor gover- dagli alabardieri), in treno nobile si

natore di Roma, cioè elezione , porta neir anticamera pontifìcia, per


possesso, ed altre attribuzioni. restituire al Papa il bastone del
Intervento del governatore al cor- comando, ed il nuovo governatore
so pel carnevale, anche fregiato vi si reca con tre carrozze, con
della dignità cardinalizia e di servitori a piedi con livree di gala
quella di prò- governatore. In- come i cocchieri, ed i cavalli della

tervento alle funzioni pontifìcie j prima carrozza ove incede monsi-


sede vacante ; esequie pel-gover' gnor governatore accompagnato da-
natore. Palazzo Madama resi- gli individui della sua anticamera,
denza del governatore, dì alcu- sono ornati con fiocchi e ciuffi in
ni ujfiziali, del tribunale del go- testa di seta paonazza, distintivo che
verno, e della direzione generale usano i prelati di fiocchetti, ec. Il
di polizia. Papa si trova sedente in trono ^

vestito di raozzetta e rocchetto, as-


Il Pontefice elegge il prelato go- sistito maggiordomo, dal mae-
dal
vernatore di Roma a mezzo d' un stro di camera, dal prefetto delle
biglietto del cardinale segretario per cerimonie , e dalla camera se-
gli affari di stato interni, e poscia greta ; quindi ammette alla sua
fa spedire all'eletto il consueto presenza il cardinale già governa-
breve apostolico della dignità. Quan- tore, e il prelato suo successore ;

do il nuovo governatore dovrà il primo tenendo il bastone del


prendere il possesso, sia col riceve- comando in mano. Il secondo si
re dal Papa il bastone del coman- pone genuflesso innanzi al Ponte-
do, sia per passare a farsi ricono- fice , ed assistito dal maestro di
scere, e prendere possesso avanti il cerimonie, legge questo giuramen-
pieno tribunale della camera apo- to. « Ego N. N. gubernator Urbis,
combinata l' ora e il giorno
stolica, et vice-camerarius, ab hac bora in
con monsignor maestro di camera antea fidelis et obediens ero Beato
del Papa, quando piacerà a questi Petro apostolo, sanctaeque roraanae
VOI. wxn,
,

i8 GOV GOV
Ecclcsiac, et vobis sanctissimo do- udienza, preceduto dalla sua corte
mino nostro Papae N. N. vestris- e dal suo aiutante di camera |ior-

que successori bus canonice intran- tante il detto bastone, si reca nelle
tibus. Non ero in Consilio, aut con- stanze del medesimo palazzo, ov'è
scnsu, vcl facto, ut sanctitas vestra adunato il tribunale della camera;
vitam perdat, aut membrum , seu ed il cardinale già governatore, sen-
capiatur mala captione, aut in za corteggio di carabinieri e pom-
canidem , vel successores vestros pieri ritorna alla sua particohu-e
vioicnter manus quomodolibet in- residenza. Anticamente il nuovo
gerantur, vel injuriae aliquae in- governatore nel portarsi a prende-
fcrantur quovis quaesito colore. re il bastone passava per la sca*
Consilium vero, quod sanctitas ve- letta segreta che conduce alle ca«
stra mihi creditura est per se, aut mere pontificie , e dopo averlo ri-
nuncios suos, seu littcras ad ejus- cevuto scendeva per la scala grande.
dem , vel illorum damnum me Giunto il governatore, ove tro-
sciente nemìni pandam. Papatum vasi adunata la camera apostolica,
romanum, et regalia Beati Petri, il cardinal camerlengo impone al
et omnia jura romanae Ecclesiae, prelato il rocchetto e la cappa, e lo
quae habet , ubique manutenebo ammette all' amplesso, il quale vie-
prò viribus, et defendam, nec non ne dato alanche dagovernatore,
adjutor ero ad relinendum, et de- tutti i componenti il tribu-
prelati
fèndendum contra oranem homi- nale medesimo. Nel caso poi che
nem. A donis, et muneribus, escu- per qualche circostanza il nuovo
Icntis, et poculentis moderate ta- governatore non abbia potuto fare
men, exceplis ubslinebo. Officium nelle mani del Papa il detto giu-
vice-camerariatus, mihi a sanctitate ramento, lo presta in allora nelle
vestra commissuui , bene, et fideliter mani del cardinal camerlengo, pre-
geram, et iu eo servabo juslitiam, sente il tribunale della camera a-
et prò posse meo ab aliis faciam postolica. In seguito di ciò monsi-
observari. Quae supradicta omnia, gnor governatore si asside presso
et singula spondeo, voveo, ac juro. il cardinal camerlengo, prendendo
Sic me Deus adjuvet, et haec san- cosi possesso formale della sua ca-
cta Dei evaugelia ". E ciò dicendo rica. Indi il governatore passa a
il nuovo governatore pone le ma- visitare il cardinale segretario di
ni suir immagine del Crocefisso slato o degli affari interni, dimo-
impressa nel hbi-o del giuramento, rante nella pontificia l'esidenza , e
e la bacìa. Allora il Papa prende poi asceso in carrozza , uscito dal
dalle mani del cardinale il bastone palazzo apostolico viene ne' memo-
del comando, e Io consegna al nuo- rati luoghi circondato dai due di-
vo governatore, pi'onunziando que- staccamenti di carabinieri in nu-
sta formola, facendo tre volte l' at- mero di circa cinquanta, e di pom-
to della benedizione : Accipe baca- pieri iu numero di circa settanta
luni jurisdiclionis et auctoritatis. e tutti in alto uniforme, che ave-
In nomine Patris ^Jf et Filii -^ vano accompagnato al medesimo
et Spiritus ^ sancii. Amen. Quin- palazzo il cardinale già governato-
di il nuovo governatore bacia ì re, e con questo corteggio si condu-
piedi al Pontefice , e dopo breve ce a visitare nell'altro palazzo apo-
,

GOV GOV .()

sfolico r altro cardinale segretario zioni nella cappella pontificia. Al


di stato o degli affari interni, e poscia pro-governatore non si dà il basto-
passa alla propria residenza governa- ne del comando, e finche dura il
tifa del palazzo Madama. Quivi per- pro-governatorato il bastone si con-
venuto, monsign. governatore prende serva presso il Papa; giacché il

possesso della sua carica nell' officio camerlengo riceve il bastone, ma


criminale, ov'è ricevuto formalmen- non lo ritiene, perciò non usa questo
te da monsignor procuratore gene- segno onorifico ed autorevole. Que-
rale del fisco, dai luogotenenti, e dal sto bastone del comando lo descri-
ministero processante, e suole per vemmo al voi. IV, p. 19 del Di-
atto di possesso firmare un man-
, zionario j al voi. VII, p. 67 di-
dato di accordando grazia
rilascio, cemmo come il cardinale camerlen<
ad un detenuto o condannato per go di s. Chiesa riceve il bastone
titolo pretoriale. Indi monsignor del comando dal Papa, e come al-
governatore si porta subito a visi- la sua presenza lo passa al gover-
tare gli ulìfìci criminali, gli uffici di natore , pronunziando la formola :

polizia, e corpo di guardia , nei


il Prendi questo bastone ^ e sii il vi-

quali luoghi con breve ed analogo ce-camerlengo. Altre formole ag-


discorso suole impegnare gì' indivi- giungono de consensu Domini No-
:

dui tutti di tali uiKci al zelante stri Papae. Non deve recare me-

disimpegno dei rispettivi loro im- raviglia se al governatore si dà


pieghi, con la dovuta fedeltà, ener- nella sua creazione il bastone del
gia ed onoratezza. Nelle ore po- comando dal Pontefice, e poi nuo-
meridiane il governatore con treno vamente a lui si consegna dal nuo-
nobile, preceduto dall'aiutante di vo cardinale camerlengo , dappoi-
camera col bastone del comando, ché deve riflettersi , che quando il
passa a visitare la patriarcale basi- Papa dà il bastone al governato-
lica vaticana, e dopo ovvero in al- re, colla formola che abbiamo ri-
tro giorno, nello stesso modo di portato di sopra, in essa non si
forma pubblica, sua prima
fa la nomina affatto il vice-camerlenga-
visita di stretta osservanza al car- to, ma soltanto la giurisdizione e
dinal decano, che la riceve in abi- l'autorità come governatore. Laon-
to cardinalizio, per quindi eseguire de la qualifica di vice-camerlengo la
quest' atto di rispetto con tutti i riceve governatore dal camerlen-
il

venerandi individui del sacro col- go di consenso del Papa.


legio. Qui noteremo che il prelato Ecco poi come il nominato
governatore creato cardinale , la Cohellio spiega il significato di
mattina che ha ricevuto in conci- questo bastone. •< Baculum quo-
storo pubblico il cappello cardina- que ligneum ab ipso Pontifice,
lizio, in uno de' suindicati luoghi, statim ac gubernator electus est
dopo eh' è uscito dal palazzo apo- receptum ante se in publicuiu
stolico, un drappello di carabinieri prodeuntera per unum ex familia-
a cavallo in alta uniforme lo ac- ribus suis gestare facit gubernator ;
compagna alla sua residenza. Il hunc autem loco fascium , quibus
nuovo governatore poi, finche non romanorum raagistratus utebantur,
ha ricevuto il bastone del coman- et a lictoribus gestabantur, succes-
do, non suole intervenire alle fun- sisse puto ; et baculum raagis ac-
,, ,

ao GOV GOV
comodabatur magistiatibns cccle- riceveva dal palazzo apostolico la

et apertum jurisdictionìs
sìasticìs, parte di pane e vino, come si ha
et jusdicendi simbòlum esse, multis dai ruoli palatini di cui parlammo
probat antìquorum exemplis Buien- all'articoloFamiglia Pontifìcia {P^e-
gerì US, lib. f, De vest. Pontif. episc. di), dove ne abbiamo riportati di-
et sacr. cap. i6, et cap. Sa; qui versi. 11 governatore ha l'udienza
de sceptro, seu baculo Pontifìcis ordinaria dal Pontefìce il mercole-
agit, et de baculo episcopali quod : dì e sabbato mattina, e vi si reca
ctiam Lazarus Bayfr. in lib. De re in mantelletta e rocchetto. In sua
vestiar. cap. io. Livii testimonio assenza ed impotenza, col medesi-
in X secundi de baculo,
belli punici, mo abito si reca all' udienza dei
sive Scipione eburneo loquendo com- Pontefìce il prelato primo assessore
probat iis verbis, ibi. Massinissam del tribunale del governo, come
primuin regeni appellatum , exi- quello che ne fa in tali casi le veci.

rniisq. ornatum laudibus , aurea Anche anticamente monsignor go-


corona, aurea patera, sella curali vernatore di Roma avea 1' udienza
eburnea, et Scipione eburneo donat. in detti giorni : ogni mercoledì ave-
Et a romanis, cum reges constitue- va r udienza ordinaria il prelato
l'unt, scipionem eburneum datum avvocato de' poveri. Monsignor go-
fuisse affirmat Tacitus, lib. 4 ^n- vernatore mandava il martedì e
nal.: ad Ptolomaeum missus est a venerdì in sala pontifìcia un suo
senaloribus y
qui scipionem ebur- famigliare dal decano del Papa
neum, togam pictam, antiqua pa- per sapei'e a che ora doveva re-
trum munera darei ; quem quidem carsi all' udienza, e quando questa,
eburneum scipionem ab eodem Pon- secondo le stagioni, incominciava.
tificereceplum hodie senator Urbis, Ciò faceva perchè tutti gli altri
dura aurea veste ornatus in pu- ministri mandavano in sala dai
blicum prodit, prae manibus habere governatore per conoscere l'ora
solet ". Monsignor governatore fa stabilita , onde regolarsi per non
ora uso del bastone del comando mancare ai loro doveri. Anticamen-
diverse volte, cioè nel giorno del : te in assenza od impotenza del
suo possesso, in cui gli viene con- governatoi'e , veniva ammesso al-
segnato con tutte le formalità dal l' udienza pontifìcia il prelato prò*
santo Padre; il primo giorno di curatoi'e fiscale genei-ale : ciò si

carnevale, ed il giovedì grasso, por- praticò a tutto il pontificato di Pio


tandosi formalmente al corso; e VI. Quando in Roma si deve ese-
nel giorno solenne del Corpus Do- guire alcuna sentenza capitale, nei
mini di ogni anno. L' usa ancora giorno precedente il governatore
quando il nuovo Papa gli restitui- ne dà partecipazione al Pontefice,
sce il bastone medesimo. già istruito di tutto , con lettera
Il governatore di Roma, come con sigillo di cera di spagna nera,
vice- camerlengo, è primo prelato
il e del seguente tenore. « Beatissimo
della camera apostolica dopo il , Padre. Qualora non piaccia alla
cardinal camerlengo di s. Chiesa. Santità vostra di ordinare diver-
Come prelato domestico, intimo fa- samente, domattina... alle ore... in
migliare e commensale del Papa via de* Cerchi subirà la morte col
sino agli ultimi del decorso secolo taglio della testa (talvolta si ag-
GOV GOV ai
giunge, esemplare col taglio ed ta graziosa o generale delle carceri
esposizione della testa, come tal- nuove o Innocenziane, porta al Pa-
volta la morte è
fucilazione j di pa un opuscolo con questo titolo :

N. N. che convìnto reo di. . . fu . Lista de' carcerati esistenti nelle


condannato alla suddetta pena. Di carceri nuove di Roma, fatta tan-
(juanto si è superiormente disposto na ... per la visita generale ed
.

per la esecuzione della giustizia, il anche graziosa da tenersi la mat-


sottoscritto governatore di Roma tina di giovedì .... in dette car-
rassegna a Vostra Beatitudine la ceri. In questo opuscolo sono de-

dovuta rispettosa partecipazione , scrìtti i nomi , cognomi , patria e

mentre prostrato al bacio del sacro delitti de' carcerati , lo stato degli
piede implora riverente 1' apostolica atti , il tribunale processante col
benedizione ". Segue la data e la nome e cognome de' rispettivi giu-
sottoscrizione. Anticamente la sen- dici e notari , e la denominazione
tenza di morte si eseguiva in Ro- del luogo della prigione di secreta
ma nella rupe Tarpea sul monte o di larga. Siccome il governatoi'e
Caprino presso il Campidoglio ( Fe- è il presidente di questa , ce ne
di ) j ma nel pontificato d' Inno- permetteremo un cenno , dicendo
cenzo Vili cominciò ad eseguirsi prima che la visita graziosa è di-
sulla piazza del Ponte s. Angelo versa da quella che si fa ogni me-
( Fedi ). Si è fatta talvolta nella se dal prelato primo assessore del
piazza del Popolo, ed in Castel s. governo, nella quale si chiama ad
Angelo ( Fedi), ed ora ordinaria- uno ad uno ogni carcerato di se-
mente si fa sul piazzale prossimo alla greta per intendere se i processi
chiesa della Madonna de' Cerchi. sieno in corso o in ritardo , e di
L' A rciconfraternità della Miseri- ambedue diremo dell' origine. Nel
cordia {Fedi) assiste i condannati 1625 l'Amydeno nel pubblicare ii|

al supplizio^, li aiuta a fare una Roma l'erudito suo libro. De pie-


buona morte, e ne seppellisce con tate romana, a p. 94, cap. X, De
suffragi i cadaveri ; e l' Arcicon- carcerum visitatione, et carcerato-
fraternita degli agonizzanti [Fedi) rum subventione , tratta dell' argo-
prega e pregare per la buona
fa mento , e fa menzione delle arci-
morte dei condannati a morte. Tra confraternite che hanno per istitu-

i pii luoghi che fanno eguale eser- zione di visitare i carcerati , che
cizio, nomineremo l' Arciconfrater- hanno cura di essi, e delle opere
nila delle anime più bisognose del che fanno in loro favore: e&se so-
purgatorio ^ sotto V invocazione di no Varciconfratemita della Miseri-
Cesile Maria, e di s. Giuseppe, di cordia summentovata, della Carità
cui parlammo al voi. XVI, p. i3o esistente in s. Girolamo della Ca-
e seg. del Dizionazio. Nel medesi- rità [Fedi), e della Pietà de" car-
mo volume a 129, come àgli
p. cerati. Dipoi nel i655 il beneme-
articoli Arciconfraternite, e Confra- rito Gio. Battista Scanarolo mode-
ternite di Roma, si parla del pri- nese, arcivescovo di Sidonia, che fu
vilegio che prima alcune di esse per quarant' anni procuratore dei
godevano, di liberare un condanna- carcerati, pubblicò la celebre ope-
to a morte o alla galera in vita. ra De visitatione carceratorum, di
11 governatore prima della visi- cui abbiamo altra edizione del 1675,
,

2» GOV GOV
ove notò i molti beni derivati ai d'i i successori del Pontefice Eugenio
carcerati dalla visita graziosa , e IV, come Alessandro VI nel ìf\i)iy
molte utili cose notò intorno alla che vuoisi fosse il primo ad aggiun-
procedura criminale, ed alle carce- gere al governatore altri visitato-
ri in vantaggio ed utilità de' pri- ri, Paolo III con la costituzione 44»

gioni. Nella camera della visita gra- Pio IV colla costituzione 58, s. Pio
ziosa, esistente nelle carceri nuove, V con la costituzione 68, ec. , ne
per memoria vi è un quadro con ampliarono le prerogative, ed ac-
l'effigie del grand' uomo, quale da crebbero il numero di quelli da
ultimo fu posta in fronte oM' Elogio cui venne composto, e dei giudici
che ne pubblicò in Roma nel 1842 di quasi tutti i tribunali di Roma,
V erudito avv. Oreste Raggi. Quin- perchè i detenuti appartengono a
di nel 1698 Carlo Bartolomeo Piaz- diversi di essi ; cioè dei prelati go-
za coli' Eusevologio romano , nel vernatore di Roma ; uditore della
tratt. V ciba dato il cap. XXXllI, camera ; luogotenente criminale del
Della visita delle prigioni. Primie- cardinal vicario; chierico di came-
ramente con l'autorità dello stesso ra presidente delle carceri, con fa-
Scanaroto, 1. I, § 6, tit. De relax, in coltà di decidere le liti civili ; del
visit. grat.y dice che la visita gra- prelato dell' arciconfraternita della
ziosa del s. Natale e di Pasqua eb- Carità de' cortigiani di s. Girolamo;
be origine in venerazione a tali so- del prelato della Pietà de' carcera-
lennità , e secondo la spiegazione ti, e del vicegerente del cardinal vi-
che ne dà Niceforo Calisto. Ag- cario, ambedue
aggiunti da Clemen-
giunge che chiamavansi anticamen- te IX un ponente di consulta
; di
te queste visite graziose Stative, aggiunto da Innocenzo XI; dell'av-
che celebravansi dai romani con vocato e procuratore de' poveri ;

gran celebrità nel primo di gen- dell' avvocato e procuratore fiscale,


naio, e che gli imperatori cristiani con altri giudici, notari e ministri
le appellarono religio anniversario di giustizia. Tutti i nominati, ogni
obligaiionis. giovedì non impedito dalla festa,
L' istituzione in Roma della vi- dovevano fare la visita delle car-
sita delle prigioni si deve al Ponte- ceri, due volte alle carceri nuove,
fice Eugenio IV nell'anno i435, una a quelle di Campidoglio, ed
con laquale congiungendo la giu- una alle segrete. In queste visite i
stizia e la misericordia verso i car- carcerati dicevano le loro ragioni
cerati, ordinò che i magistrati del- o per essi gli avvocati e procura-
l'ordine giudiziario, ed i procura- tori, e la congregazione della visi-
tori de' poveri si recassero due vol- ta sommariamente emanava qual-
te il mese alle prigioni, ascoltasse- che accordo o concessione ragione-
ro ciascun detenuto, ne esaminas- vole, cioè nelle cause civili di de-
sero le cause, diminuissero in certi biti con dilazioni o pagamenti a
casi le pene, componessero i carce- tempo, in quelle criminali con mo-
rati per debiti coi creditori , altri derarne la condanna dalla con- :

ne liberassero, tranne i rei de' più gregazione non potevasi appellare


gravi delitti noverati dallo Scana- ad La [congregazione, secondo
altri.

rolo, ed i recidivi. Nel collegio o il suo istituto, mandava due volle


magistrato della visita delle prigio- all'anno a visitare le galere. Quia-
GOV GOV 23
Ji passa il Piazza a parlare delle carceri, l'avvocato de* poveri, l'av-
tlue visite graziose o generali delle vocato ed il procuratore del fisco,
carceri, con l'intervento dei mon- i nominati due procuratori de* po-
signori governatore, uditore della veri , il senatore di Roma , il suo
camera, e loro luogotenenti crimi- uditore, i tre conservatori di Ro-
nali ; il presidente delle carceri, i due ma, i collaterali del tribunale di
avvocati e procuratori del fisco, e dei Campidoglio, 5uo giudice de'ma-
il

poveri, il visitatore delle carceri se- leficii col procuratore fiscale, il com-
grete, il luogotenente criminale del missario delle carceri e de' galeotti,
cardinal vicario , e i prelati delle ed in primo luogo il governatore
due mentovate arciconfraternile del- di Roma in vece del camerlengo
la Carità e della Pietà de* carcera- di s. Chiesa. Aggiunge il Lunadoro
ti. In queste visite si liberavano tut- che l'ordinaria congregazione si tie-
ti quei poveri od altri detenuti per ne ogni settimana il giovedì, ed in
casi non gravi, sj civili che crimi- questa si spediscono le cause più
nali , tranne quelli che il Piazza gravi , si condannano i rei , si

registra. risolvono le liti civili come quelle


Lunadoro, eno^miando la sol-
Il dei debitori , e si prendono altri
lecitudine e zelo dique' Papi che provvedimenti. La congregazione
dimostrarono la loro paternità an- chiamata meno continua si fa una
co verso ì carcerati , nel t. II , p. voltail mese, per visitar quelli che
145 della sua Relazione, narra co- l'estano nelle carceri più segrete per
me Paolo V bramoso perchè le lo- cause più gravi: vi si tratta del-
ro cause venissero sollecitamente le spedizioni , e de' loro processi
spedite, con la costituzione 7 1 fon- s'interpongono gli opportuni sta-
dò la Congregazione delle carceri bilimenti. Parla quindi delle due
sotto la presidenza di monsignor visite graziose di Pasqua e Natale,
governatore di Roma e dell'udito- in cui vengono posti in libertà i

re della 'camera, chierico di came- rei di piccoli delitti, quelli cui re-
ra presidente delle carceri , avvo- sta poco a terminare la pena di
cato e procuratore generale del fi- detenzione, e que' debitori che so-
sco, di due luogotenenti criminali no liberati dai menzionati pii isti-

del governo di Roma, del luogote- tuti, col pagamento del loro dare.
nente criminale dell' uditore della Benedetto XIV colla summentova-
camera, dell'avvocato e di due pro- ta bolla Justitiae gladìuni , ema-
curatori de' poveri , del visitatore nò provvedimenti sulla visita delle
delle carceri segrete , del commis- carceri, feceanalogo e stabile re-
sario de' galeotti, del luogotenente golamento, determinando per le
criminale del cardinal vicario, e di carceri di Campidoglio e per le ,

altri due prelati capi delle arcicon- carceri nuove tre visite distinte e
fraternile della Carità e della Pie- sepaiate , cioè la visita ordinaria ,

tà. Tali personaggi furono stabili- la visita straordinaria, e la visita


ti per visitale le carceri di Tordi- graziosa. La visita ordinaria vol-
nona, e di Corte Savella, indi quel- le che si facesse ogni giovedì al-
le dette nuove. Visitatori delle car- ternativamente alle dette due pri-
ceri di Canj[)idoglio vennero desti- gioni , e che fosse in arbitrio di
nati i due prelati presidenti delle monsignor governatore intervenire
•4 GOV GOV
a quella di Campidoglio, e nella rilascio non de' carcerali per
solo
pongregazione d' ambedue le visite delitti con qualche precet-
leggieri,

il governatore sedesse a capo ta- to o senza, secondo le circostanze


vola. Comandò che la visita doves- de' casi ; ma ancora de' carcerati
se unicamente attendere ed invigi- per debito civile, qualora in favore
lare pel rilascio di coloro che non de' medesimi concorrano le cause
debbono restare più lungamente espresse nella della costituzione di
carcerali, e pel disbrigo delle cau- Paolo V. Laonde il prelato gover-
se in rapporto a quelli che per natore per antica consuetudine , e
giustizia non debbono rilasciarsi. in forza delle facoltà , come capo
La visita straordinaria volle che della visita graziosa che faccvasi
si facesse ogni mese all' improvvi- ogni mese, e che ora si fa soltan-
so, dovendo consistere nella visita to in tutta formalità nelle tre ri-
,di tutte le stanze, camere ed offi- correnze di Pasqua, dell'Assunta e
cine tanto larghe che segrete, e del Natale , suole graziare i con-
tutte le infermerie, per riconoscere dannati a pena di piccola deten-
e provvedere che sieno tenute con zione, e riferisce sovrana cle-
alla
la dovuta polizia. I visitatori de- menza le suppliche de' condannati
vono pure riconoscere il vino, il all'opera o alla galera. Inoltre il

pane ed altre cibarie; e devono governatore eziandio per antica con-


interrogare i carcerati se sono da suetudine può graziare e diminui-
alcuno gravati. Con queste disposi- re di tre mesi la pena de' con-
zioni Benedetto XIV non intese to- dannati. Altre notizie sulla congre-
gliere ai deputati dell'arciconfrater- gazione o tribunale della visita e
nita della Carità la facoltà di vi- sua giurisdizione, come del modo
sitare in altri tempi e a loro ar- di procedere , si riportano nella
bitrio le cose suddette , com' erano citata opera. Pratica delta curia
soliti lodevolmente di fare. Dichia- romana tom. II, pag. laS e seg.
rò il Pontefice che la visita straor- P^. l'articolo Carceri.

dinaria per le carceri di Campi- La celebrazione del carnevale di


doglio fosse a peso del senatore di Roma con maschere, corse di ca-
Homa in compagnia d' un assesso- valli e festini, ed il buon ordine^
re del tribunale del governo e di è di giurisdizione
di monsignor
altri ; e quanto alle carceri nuove, governatore, che con autorizzazio-
che la visita straordinaria fosse a ne sovrana ne emana il bando,
carico del governatore di Roma in- il lutto al modo che dicemmo al-

sieme all'altro assessore del gover- l'articolo Carnevale di Roma [Fe-


no, prelato della Carità, avvocato di), insieme alla pompa con la
de' poveri o suo sostituto, fiscale quale in compagnia di monsignor
generale, e due procuratori della procuratore generale del fisco o ,

camera e della Caiità. La visita in sua assenza o impotenza del pri-


graziosa poi Benedetto XIV ordi- mo luogotenente del governo, si

nò che si facesse due volte all'an- reca formalmente con nobile tre-
no tanto quanto
in Campidoglio, no per tutto il corso alla loggia
alle carceri nuove cioè prima di
, posta nell'angolo del palazzo di s.

Natale e prima di Pasqua di Ri- Marco detto di Venezia, termine


surrezione, ad effetto di ordinare il del medesimo corso, e ripresa dei
GOV GOV 25
barberi corridori. Qui appresso ri- negri dei conservatori, appresso le
porteremo quattro cerimoniali del due di seguito del cardinale, ed in
modo come altrettanti cardinali ultimo quella del priore de'capo-
pro-governatori si recarono al cor- rioni. Il signor senatore di Roma
so nei carnevali, cioè due del se- mandò le sue scuse, nell' istesso
colo passato e due del corrente. tempo che giunsero i conservatori,
» Sabato 3o gennaio 17 17- per mezzo del fiscale di Campido-
Questa mattina il cardinal Scotti glio, appoggiate ad un incomodo
pro-governatore di Roma è tor- all' improvviso sopraggiuntogli di
nato dal palazzo apostolico, e si è dolori di corpo. Partito adunque
pubblicato il solito bando delle il cardinale che si è
nel modo
maschere. Dopo pranzo per le ven- detto dal palazzo del governo, or-
ti ore sono trovati tutti e tre
si dinò che si andasse verso il cor-
li barigelli con tutti i loro birri, so per la strada piìi comoda
ec. Verso le ventidue ore i signo- per entrare nel medesimo al pa-
ri conservatori di Roma, cioè mar- lazzo detto de' Gaetani , da do-
chese del Bufalo seniore , conte ve si portò a smontare alla so-
Bussi, Maurizio d'Aste, e priore lita loggia del palazzo di s. Mar-
de' capo -rioni marchese Minutilli co, dove smontato e preceduto da
CalTarelii , vestiti tutti e quattro tutti i conservatori, entrato il car-
col rubbone di lastra d' oro, sono dinale nella loggia, si ritrovarono
venuti con le livree del popolo preparate otto sedie, tutte di vel-
romano, e fiocchi negri ai cavalli luto cremisi, ma di qualità diver-
di ciascuna delle tre carrozze, per se; mentre una era con trine e
servire il cardinale pro-governato- fiangie d'oro pel cardinale, l'altra
re, quali smontati a pie della con trine e fi-angie di seta pel sena-
scala scoperta, e salita la medesi- tore, e altre quattro pure con trine
ma scala, hanno incontrato il me« e frangie di seta pei conservatori e
desimo cardinale, che veniva con priore, ma di grandezza minore a
tutto il suo corteggio in abito con quella del senatore, altre due pure
rocchetto, con quale tornati in-il di velluto con fi-angie e trjne di
dietro, ed accostatasi la carrozza seta pel fiscale generale e pel fi-

di sua eminenza, in quella sono scale di Campidoglio, ma di qua-


entrati il cardinale, poi i suddetti lità e grandezza minore a quelle
conservatori, e priore de'capo-rioni, de'conservatori e priore. Termina-
secondo grado ed anzianità loro.
il ta la corsa de '
cavalli, i conserva-
Nella seconda carrozza, che veni- tori e priore hanno accompagnato
va ad essere la prima dei conser- il cardinale sino alla carrozza, ed
vatori, vi erano il fiscale genera- entrato esso nella medesima col
le, il fiscale di Campidoglio, e li suo seguito, gli fecero un inchino,
gentiluomini del cardinale quanti e partì il cardinale restituito al
ne poterono capire, nel resto cia- palazzo del governo alla prima a-
scuno si accomodò secondo il do- ve maria della notte, essendo se-
vere. Il modo di camminare le guila la corsa di buon'ora, e senza
carrozze era questo. Prima la car- alcun disturbo".
rozza de' fiocchi cremisi del cardi- M Memoria della funzione occorsa
nale, poi le tre carrozze de' fiocchi aireccellentìssimo magistrato roma-
i5 GOV GOV
no nel carnevale del 1754» in cui la prima carrozza, e salito avanti
si trovava pro-governa lore di Ro- il corteggio e gentiluomini, scese-
ma il cardinal Cosimo Imperiali. ro i conservatori, il prioie, ed il

Quattro giorni prima del sabato cardinale; salite le scale alla me-
primo giorno di carnevale fu man- glio, essendo il luogo angusto nel-
dato il pro-scriba con carrozza e l'ingresso della stanza solita, fece-
due fedeli a far sapere al cardi- ro luogo al cardinale che con un
nale , che i conservatori nel pri- inchino entrò pel primo in detta
mo giorno di carnevale suddetto stanza seguito incontanente dall'EE.
circa le ore ventuna e mezzo si loro. Fu fatto attaccare il pal-
sarebbero portali al di lui palaz- lio fuori della solila fìnestra, e si

zo per andare secolui unitamente trattennero l' EE. loro col cardi-
per il corso, ed al luogo solito nale che fu servito da due gentil-
de! palazzo veneto alla ripresa. uomini togati del solito rinfresco
Difatti il dopo pranzo del
giorno che si fa dall'ambasciatore dell'im-
primo sabato di carnevale, dopo peratore residente in quel palaz-
ricevuto 1' omaggio dagli ebiei, zo, e così V EE. loro dagli altri

partirono dal Campidoglio con il aiutanti di camera dell'ambascia-


solilo corteggio, pallii, ed altro, tore in detta stanza, ove si atte-
ed in tal guisa per la strada pa- se la corsa, terminata la quale fu
pale del GesU si giunse al palaz- fatto consegnare il pallio e premi
zo del governo, essendosi mandato ai vincitori. Si accostarono le carroz-
l'avviso anticipatamente per un fe- ze del cardinale, che partì servito
dele che TEE. loro erano per istra- sino fuori la porta di detta stan-
da, ove giunte, ed entrale le car- za, e nel principio delle scale dal-
rozze avanti le scale del secondo l' EE. loro , essendo anche prima
cortile, furono subito V E E. loro dispensati dal cardinale con tutta
incontrate dai gentiluomini del car- gentilezza di praticare ulteriori con-
dinale, dai quali furono serviti venienze, bensì fu fallo servire
mentre ascesero le scale, ed incon- il cardinale dal suddetto pro-scri-
trandosi col cardinale nei piano ba esercente in qualità di gentil-
superiore di dette scale, presero uomo dell' EE. loro sino alla car-
in mezzo il cardinale con conve- rozza. Partito il cardinale i con-
nevoli complimenti, essendosi frat- servatori e priore de' capo-rioni
tanto accostata la carrozza del car- fecero accostare le loro carrozze, e
dinale, passarono in essa prima il ritornarono alla loi'o residenza del
cardinale e poscia per ordine TEE. Campidoglio ".

loro, in portiera il priore, e non » A dì 3 febbraio 1834. Re-


altri , con 1' ordine delle car- lazione di quanto fu praticato nel
rozze essendo la prima quella del carnevale in cui intervenne il car-
cardinale, la seconda la prima del- dinal Grimaldi pro-governatore di
l' EE. loro la , terza e la quarta Homa. Diversi giorni prima del
dell' EE. loi'O, la quinta e sesta lunedì primo giorno di carnevale
del cardinale ^ la settima dell'EE. (essendosi ommesso il primo gior-
loro. Con questo ordine partiro- no a cagione della vigilia della
no dal palazzo del governo per Purificazione), il maestro di camera
andare alla ripresa, ove fermatasi dei conservatori di Roma si por-
GOV GOV 27
lò al palazzo di residenza del car- vcrlo il senatore coi conservatoli
dinal pro-governatore a partecipar- e priore de' capo-rioni ; ed intro-
gli a nome loro che il senatore e dottosi pel primo nella carne ra il

conservatori nel giorno prinao di cardinale, lo seguirono i conserva*


carnevale sarebbero condotti se-
si tori e priore. Attendendo la car-
condo consueto al corso, e che
il riera de' barberi furono serviti
alle ore ventuna e un quarto cir- dall'ambasciatore di lauto rinfresco.
ca sarebbero montati nella pro- Terminata la corsa e fatti conse-
j)ria carrozza , onde ciò gli fosse gnare i consueti premi, il cardi-
di sua norma. 11 caixlinale ringra- nale complimentato dal senatore
ziòj e rispose che anch'egli si sa- e magistrato romano, ed accompa-
rebbe condotto alla ripresa al pa- gnato dai maestri di camera sud-
lazzo di Venezia , in forma priva- detti alla porta della strada^ mon-
ta però, e dalla parte di s. Mar- tò nella propria carrozza, e si

co, essendo questa la mente della trasferì alla sua residenza. Altret-
suprema segreteria di stato. In fatti tanto poi fecero il senatore e ma-
in quest'oggi alle ore 21, prestato il gistrato. Nell'anno i838 pel car-
solito omaggio dai fattori dell'uni^' dinale Ciacchi pro-governatore di
versila israelitica, il magistrato ro- Roma, si praticarono eguali for-
mano colle solite formalità si unì malità , meno per altro che il

al senatore e condottisi a pie


^ cardinale vi intervenne in abito
della cordonata del Campidoglio corto ".
montarono nelle rispettive carroz- " A dì 29 gennaio 1842. Re-
ze, e con il solito corteggio e tre- lazione di ciò che nel detto gior-
no portarono alla ripresa, tian-
si no primo di carnevale venne pra-
sitando giusta la consuetudine pel ticato mentr* era pro-governatore
corso, ove giunti vennero ricevuti di Roma il cardinal Vannicelli-
sul ripiano della scala dal mae- Casoni. Avendo i conservatori man-
stro di camera dell' ambasciatore dato alcuni giorni innanzi il car-
d'Austria, e passarono nella came- nevale il loro maestro di ca-
ra di residenza che ancora non e- mera al cardinale, per udire la
ra giunto il cardinale. Dopo alcu- sua volontà intorno al suo in-
ni istanti, dalla parte di s. Marco gresso pel corso, a fine di rego-
giunse il cardinal pro-governatore, larsi, rispose il cardinale, che a-
vestito coU'abito viatorio di ferra- vrebbe tenuto il medesimo conte-
iolone, coi servitori montati, e pi'C- gno che in simili occasioni prati-
ceduto da due velette di carabi- carono i suoi antecessori i cardi-
nieri a cavallo, e seguito da due nali Grimaldi e Ciacchi, ma più
altre. Fermata la carrozza , scese precisamente si sarebbe attenuto a
il cardinale, e venne complimen- tuttociò venne eseguito dal
che
tato suir ingresso
maestri di dai primo. Nel dopo pranzo pertanto
aimera dell'ambasciatore, senatore di questo primo giorno di carne-
e conservatori , ed in tal modo vale, dopo avere ricevuto il ma-
corteggiato ascese nella superiore gistrato romano 1' omaggio dall'u-
camera, ove all'ingresso della me- niversità degli ebrei, si unirono
desima, e precisamente avanti la al senatore, e si trasferirono colle
soglia dalla porla, eruvi a ricc- solite lòrmulilà ullu ripresa dei
- ,,

28 GOV cov
barberi, transitando pel corso. Ar- nieri come nel primo) i plutoni
rivati alla residenza del palazzo superiormente indicati, ma bensì
di Venezia prima che giungesse il un picchetto e due velette di ca-
cardinale, smontarono e l'attesero rabinieri a cavallo".
nella camera superiore. Trascorsi Passiamo ora a dire dell' inter-
appena alcuni istanti si vide giun- vento di monsignor governatore di
gere dalla via di s. Marco, prece- Boma alle cappelle ed pontifìcie,
duto da due velette, e da un plu- alle funzioni che
o celebra assiste
tone di carabinieri a cavallo, non il sommo Pontefice. Sebbene di
che seguito da altro simile, con tuttociò che appartiene al gover-
ti'e carrozze. Smontò il cardinale natore circa questo intervento, n' è
dalla prima , e venne sulla porta stato parlato all' artìcolo Cappelle
d' ingresso della strada ricevuto Pontificie, ed in altri relativi luo-
dai maestri di camera dell' amba- ghi, qui faremo im breve riepilogo
sciatore, senatore e conservatori, delle cose principali. Abbiamo det-
ed avendolo complimentato ascese to che monsignor governatore nelle
il cardinale alla superiore camera, funzioni in cappella siede incontro
essendo vestito dell' abito viatorio al Papa per essere pronto ad ogni
detto di ferraiolone. Neil' ingresso suo cenno, e nelle processioni or-
di essa, e due passi lungi dalla dinarie e solenni lo precede, perciò
soglia della porla si trovarono a riporteremo un bel passo del diario
complimentarlo il senatore e con- del cerimoniere Paride de Grassi
servatori, i quali presolo in mez- ricavato dalla p. Il degli Atti ce-
zo, pel primo passò nella camera, rimoniali raccolti dal p. Gattico
e venne seguito dai nominati. ove descrive a p. 8 il ritorno di
Nell'intervallo che vi fu per fare Giulio II da Ostia e il suo in- ,

eseguire il secondo sparo de'mor- gresso in Roma a' i8 ottobre i5o5,


tari, e quello di attendere la car- dal qual passo si rileverà il privi-
riera, il cardinale, il senatore, e i legio antichissimo del governatore
conservatori furono visitati dall'am- di andare nelle cavalcate entro la
basciatore d' Austria in abito di guardia svizzera, sempre vicino al
formalità, e dal medesimo fatti Papa f e sotto i suoi occhi , come
servire di rinfresco. Eseguita la nelle altre « Hodie Papa
funzioni.
carriera, furono consegnati i soli- audivit missam lectam in eccles. s.
ti premi ai cavalli vincitori, ed il Pauli superuno altari, tunc novi-
cardinale si licenziò dai mentovati ter paratoapud altare majus, ita
signori, i quali fatti i loro con- ut quasi idem videretur esse cura
venevoli complimenti , ascese in altari majori prout in ordinario.
carrozza accompagnato dai suddet- Et nota, quod Papa man-
ista die
ti maestri di camera. Indi il sena- da vit gubernatori Urbis, quod am-
tore e i conservatori fecero ritor- plius non discurrat ad capita vico-
no al Campidoglio. Il cardinal pro- rum et viarum cum baroncello et
governatore intervenne ogni gior- satellitibus, ut solebat; quia, ut
no con lo stesso corteggio, meno dixit, non decet praelatos sic dis-
per altro (escluso il giovedì, ed currere , cum tumultu ; ac etiam
ultimo giorno, i quali giorni por- ut Papa possit intelligere a guber-
tò seco i due plutoni di carabi natore maturius querelantium sue-
GOV GOV 29
cessi ve fìendarum ante Se eun- Nelle cappelle, vesperi ed altre
tium. Propterea voluit, quod ipse funzioni che il Papa celebra nelle
gubernator vadat ante se junctus cappelle palatine, o se abita al Va-
cum capitaneo guardiae, ad ejus ticano nella contigua basilica, mon-
dexteram. Et sic ista die incoepit ". signor governatore si porta al pa-
]n quanto al nonainato baroncello, lazzo apostolico, assume la cappa,
antico impiego esercitato dalla fa- e con essa attende anticamera
in
miglia Orsini de' Cavalieri , lo che segreta che il Pontefice col suo
vuoisi ricordato dal cane eh' è in- corteggio, fra cui il principe as-
serito nel loro stemma, ecco quan- sistente al soglio ed il senatore, si
to lasciò scritto l' Amydenio. « A rechi a piedi alla sagrestia della
Vigilum, sive Astitorum Praefecto cappella per pararsi ,
precedendolo
deduclum volunt nomea Cavaliere a destra del principe assistente al
familiae Cavalierorum y ante tria soglio , e del senatore ; e dopo la
saecula deinde Baroncello , hodie funzione il governatore con la stes-
corrupto vocabulo Barigello dicto; sa precedenza accompagna il Papa
quod munus publicum antiquitus nella sua ìntima camera : altret-
Romae apud primarios residebat tanto il governatore fa nei conci-
Urbis nobiles. Ncque ab hac no- atori pubblici, ne' quali pure assu-
minis interpretatione declinai Gen- me la cappa , cos'i nelle prediche.
tis Jcon, quum canis vigilantiae, In cappella il governatore siede
et obsequentiae in hoc magistrata rimpetto al Papa, e nel primo po-
praecìpue requisitae, symbolus a sto del banco de' prelati di fioc-
prìscis notetur, et recentioribus ". chetti : quando i vescovi assumono
Abbiamo, De arte Baroncelliy tra- i paramenti sagri, allora il gover-
ctatus parvus distributus in XII natore passa a sedere al banco dei
capita, et in quolibet capite datur protonotari apostolici , cioè al pri-
ratio artis hujus. Bononiae 1766, mo posto, e dopo di lui^ gli altri

typ. de Vulpe. Nel possesso pre- tre prelati di fiocchetti. È da av-


so del Laterano nel 14^4 ^^ ^^' vertirsi che il governatore di Ro-
nocenzo Vili , il vice-camerlengo ma, se fosse arcivescovo assistente,
con bacolo in mano seguiva il Pa- nelle sagre funzioni non assume
pa, dopo il magistrato romano, il mai paramenti sagri, ma deve
ì

maresciallo della curia ossia soldano restare sempre in cappa per di-
che andava spargendo moneta, ed chiarazione di Benedetto XIV, fat-
il decano della rota portatore del- ta nel 1744- Jl cursore pontificio
la mitra. Il vice-camerlengo ince- avvisa monsignor governatore delle
deva col sacrista , e dopo di lui cappelle, concistori ed altre funzio-
cavalcavano i protonotari. Quando ni per ischedula, in quelle cioèche
il andava per città
Pontefice alle ha luogo governa-
la schedula. 11

cappelle, anche pei funerali di car- tore riceve l'incensazione e la pa-


dinali defunti, incedeva a cavallo ce prima del principe assistente
innanzi la croce papale monsignor al dopo i vescovi assisten-
soglio, e
governatore : ciò fu praticato sino ti medesimo. Nelle cappelle del-
al
al secolo passalo, ed allora caval- la Purificazionee della domenica
cava anche il principe assistente delle Palme , appena queste e le
al soglio. candele sono state benedette dal
^o Gov r.ov
Papa , governatore si reca al
il si all'arlorazione, poiché si unisco-
trono papale e consegna al cardi- no coi vescovi assistenti clie pan-
nai decano le tre prinac candele e menti si scalzano delle scarpe. La
palme, che il cardinale consegna al ragione di questo uso può dedur-
Ponteflce, e poi a suo tempo il si dal Ceremoniale de' vescovi^ lib.
governatore ritorna al trono pon- II, cap. XXV, num. 87, qua-
nel
tifìcio per ricevere la candela e la le si dice, che i secolari, quantun-
palrna dal Papa , e le ceneri nel que magnati, fanno precedere in
t\\ primo quaresima. Quando il
di tale occasione il clero in segno di
Pontefice ha benedetto solennemen- umiltà. Lo stesso si dice al cap.
te nel sabbato in albis gli Agnus XVllI, num. 11 e 12 dello stes-
Dei^ monsignor governatore si con- so libro ,
pel giorno delle Cene-
duce al trono papale per ricever- ri. E perciò i prelati di fiocchetti
ne un pacchetto j quando poi la incedono dopo i vescovi in detta
distribuzione delle candele, delle funzione, come di minor grada
palme e degli Agnus si fa dal car- d'ordine sacro,
dinaie celebrante, monsignor mag- Nel volume IX, pag. 53 del
giordomo, e non altri, è condotto Dizionario ^ dicemmo come il go-
da un cerimoniere all' altare ia vernatora in cappa, col cardinale
cornu evangelii, e consegna il pac- primo diacono e il prelato mag-
chetto degli Agnus del cardinale giordomo, siede presso il portone
celebrante ad un cardinale diaco- custodito dagli svizzeri, nel defila-
no, il quale lo pone nella mitra mento della processione del Cor-
dei cardinal celebrante, ed il go- pus Domini. Né anche in questa
vernatore ritorna al proprio stallo, circostanza il governatore se fosse
All'adorazione della croce nel ve- vescovo assume il piviale; se lo è
ncrdi santo, secondo le Brevi in- il maggiordomo, questo lo indossa,
ciicazioni dei cerimonieri ponlifi- ed allora il governatore gli cede
cii, i vescovi non assistenti pre- la mano.
Se il governatore fosse
cedono il governatore , e que- cardinale progovernatore, non as-
sto vi si reca avente a sinistra siste al defilamento della proces-
il principe assistente al soglio, ed sione. Delle pretensioni dell' am-
in sua mancanza incede con esso basciatore imperiale, che nel 1696
il prelato di fiocchetto che vie- pretendeva non incedere col prin-
ne dopo di lui; alcuni cerimoniali cipe assistente al soglio, col quale
pongono i vescovi non assistenti conducevano in mezzo il governa-
dopo i prelati di fiocchetti, come tore nella detta processione , ne
lessi nel rotolo con cui i medesi- parlammo al citato voi. p. 61, ed
mi cerimonieri regolano ogni anno al voi. 3o3. Del modo come
I, p.
tale adorazione. Ma l'uso della cap- il governatore di Roma interveni-
pella pontificia, siccome si ricava va alla cavalcata del possesso del
dalle memorie degli antichi mae- Papa, e di quello come ora v'in-
slri di cerimonie, si è, che i ve- cede, se ne parla al voi. Vili, p.
scovi non assistenti debbono pre- 177 e p. i8o del Dizionario, di-
cedere i prelati di fiocchetti. Per cendosi a p. 1 52 come cavalcava net-
tale ragione i vescovi non assisten- le cavalcate che avevano luogo nel-
ti depongono le scarpe nel portar- le cappelle della ss. Annunziata, di
,

GOV GOV 3i
«;. Filippo, della Natività e di s. v'intervenivano, ancorché costituiti
Carlo, Il vice-camerlengo col pre- nelle prime cariche. Nella descrizione
fetto di Roma, senatori, conserva- del possesso di Sisto V del i585,
tori, ec. ed altri, nel 14^2 incon- dopo gli scudieri e camerieri si leg-
trarono fuori di Roma l' imperatore ge, Gubernator Urbis, et senalor
Federico 111; e nel pontificato di a ipsius, post dictos ora-
sìnistrìs

Alessandro VII il governatore di tores.Nel possesso del iSgo di


Roma andò ad incontrare verso Gregorio XIV, dopo gli ambascia-
Pontemolle la regina di Svezia tori procedeva il governatore di
Cristina, preceduto da una compa- Roma a diritta del cesareo , con
gnia di cavalleggieri, e da un pag- veste paonazza e rocchetto, gual-
gio col bastone e cappello , a ca- drappa e finimenti paonazzi : avea
vallo sopra una chinea, assistito da seco sei stafFieii di livrea verde e
ottanta alabardieri, da una guardia bianca. Nel possesso d' Innocen-
con casacche rosse, e un buon nu- zo IX iSgi, dopo i conserva-
nel
mero di palafrenieri, e seguito dai tori cavalcava il governatore in
conservatori, dal priore de* capo- mezzo dell'oratore veneto a destra,
rioni, dagli oilìciali del suo tribu- e di quello del duca di Savoia a
nale , e da altri cavalieri romani sinistra ; indi veniva la croce pa-
che corteggiavano il magistrato. pale. Nel possesso di Clemente Vili
Nelle relazioni de' Possessi dei nel I Sga non v' intervenne il se-
Papi raccolte dal Cancellieri , la natore di Roma come nel pre-
prima menzione che si fa del go- cedente, per la controversia cogli
vernatore, dopo quella riportata ambasciatori, ed il governatore ca-
del vice-camerlengo, è nel possesso valcò avente 1* ambascia- a destra
di Paolo III nel i534, ove si di- tore di Savoia, ed a sinistra Gio.
ce : Conservatores habiterunt suas Francesco Aldobrandini parente del
dijferentias cimi oratoribus. Pa- Papa , e poi succedeva la croce
pa inte.lligcns jitssit eos ciim gu- pontifìcia. Nel possesso di Leone
ùernatore procedere, et per vias, et IX nel i6o5 il governatore ince-
trivia amovere impedimenta, sicque dette solo dopo gli ambasciatori
faclum fuil. La seconda menzione avanti la croce pontifìcia ; in quel-
è nel possesso di Pio V, che lo s. lo di Paolo V cavalcò tra gli am-
prese nel i566, ove si legge la basciatori di Francia e di Vene-
precedenza eh' ebbe il governatore zia ; in quello di Gregorio XV nel
sugli oratori de' principi. In equi- 1621 dopo di loro; in quello di
tando ad Laieranum de mane ora- Innocenzo X nel i644) vestito al
tores volehant ire ante c.ruceni ini- solito di rocchetto e mantelletta
vu'diale posi gubernatoreni Urbis, cavalcò alla destra dell' ambascia-
(juìbus dijci de ordine S. S. qnod tore imperiale Savelli maresciallo
irent ante gnbernatorenij vel rcce- di s. Chiesa, indi no- i principi e
derenty et sic parverunt, licei aegro biliromani nel ritorno accompa-
animo. Il non rinvenire prima me- gnarono il Papa nelle sue camere,
morie del governatore nelle caval- usque ad anticamerani bussolne
cate de'possessi, ciò deriva che le de- scricae. Ab illustrissimo vero Urbis
scrizioni antiche o erano brevissime, gnbernaforej et oratore imperaloris
o non enumeravano tutti quelli che usque ad proprium cubiculuni au-
1,

32 GOV GOV
dienlìae. Nel possesso di Alessan- di Pio VIII, e del regnante Gre-
dro VII del i655 il governatore gorio XVI, il prelato governatole
incedette coli* ambasciatore veneto; cavalcò al modo detto nel citato
in quello di Clemente IX nel 1667, voi. Vili, p. 180.
cavalcò in mezzo all'ambasciatore In esecuzione della legge di Gre-
di Francia, ed al contestabile Co- gorio X, che colla morte del Papa
lonna, principe assistente al soglio, cessano tutti gli ufliziali della san-
con numerosa servitù ; in quello ta Sede, confermata pure da Pio
di Clemente X nel 1670, tra gli IV, che prescrisse dovere i cardi-
ambasciatori di Portogallo e di nali in sede vacante confermare
Venezia, in mantelletta e rocchet- tutti gU uffizìalì, compreso il gover-
to, et suo pileo quotidiano; equi- natore di Roma, e questo e quel-
tabat tamen equum suum Jlocculo li rimuovere ed altri eleggere nel-
nigro a fronte pendente phaleratum la prima congregazione generale
stragulo pontificali. Nella relazione de' cardinali dopo la morte del
del possesso preso da Innocenzo XI Pontefice; monsignor governatore,
nel 1676 si legge: Orator Galliae al modo che dicemmo al voi. XVI,
noluit medius incedere inter orato- p. 292 del Dizionario, consegna al
rem p^enetiaruni, et coniestabilem cardinal decano il bastone del co-
nec medium habere gubernalorem mando, e quindi si ritira. Allora t

Urbis, sed ivit a dextris oratoris cardinali ne ballottano la conferma


Venetiarum ; comestabilis ivitpa- o la esclusione, e se è confermato,
rum ante, sed a sinistris. Guber- viene dai Cerimonieri ammesso nel-
nator vero Urbis retro eos. Nel l'aula ov'è adunato il sacro colle-
possesso di Clemente XI nel 1701, gio, e nelle mani del cardinal de-
secondo il solito tra le guardie cano fa il seguente giuramento:
svizzere, il governatore cavalcò a M Ego N. N. gubernator Urbis, et
destra del contestabile Colonna vicecamerarius spondeo, voveo, et
principe assistente al soglio; in juro, quod fidelis ero b. Petro apo-
quello d'Innocenzo XIII nel 1721, stolo, sacro eminentiss. et RR. S.
a destra del fratello del Papa, d. R. E. cardinalium collegio, futuro
Giuseppe Lotario Conti, dichiarato Pontifici, ejusque successoribus ca-
principe del soglio ; in quello di nonice intrantibus, et fideliter exer-
Clemente XIII nel 1758, a destra cebo officium gubernatoris Urbis, et
del contestabile ; similmente in quel- vicecamerariatus mihi commissum:
lo di Clemente XIV nel 1769, sic me Deus adjuvet, et haec sau-
che ritornando al palazzo pontificio cta Dei evangelia ". Quindi il go-
in carrozza, fu preceduto a caval- vernatore si reca allo stallo del car-
lo dallo stesso governatore ,
prin- dinal camerlengo, il quale gli re-
cipe del soglio, ambasciatore di Bo- stituisce il bastone del comando, e
logna, conservatore e priore de' ca- con genuflessioni ringrazia i cardi-
po-rioni. Nel possesso Pio VI di nali, e parte. Dipoi rinnova indi-
nel 1775 il governatore egualmen- vidualmente i ringraziamenti all'a-
te cavalcò alla destra del contesta- bitazione d' ogni cardinale. Se non
bile; in quello di Pio VII nel 180 fosse il governatore confermato, il

solo, ed al solito avanti la croce nuovo deve prestare il detto giu-


papale. Nei possessi di Leone XII, ramento, ricevere il bastone del
GOV GOV 33
coniando, e praticare gli accennati cappello pontificale, essendo ai quat-
ringraziamenti. Il governatore se tro lati altrettanti palafrenieri col-
ha affari si reca udienza o del
all' le solite banderuole di seta nera
sacro collegio nelle congregazioni colle insegne dei defunto. Il letto
generali, o in quelle serali de'capi el'a pure contornato da cento can-
d' ordine presso il cardinale deca- delotti accesi, oltre i quatti'o can-
no. Quando poi i cardinali si so- delabri ai lati con torcie, tutte di
tto rinchiusi in conclave, il gover- cera bianca. La relazione che ne
natore si porta udienza dei
all' fece un cerimoniere pontificio è
cardinaH capi d' ordine alle ruote. del seguente interessante tenore.
]Vel giorno in cui i cardinali en- » Extra presbyterium aptata fuit

trano processionalmente in concia- sedes supra praedellam strato coo-


vcj il governatore v' incede a fian- pertam, et ante genufiexoriura, pa-
co del cardinal decano. Per V ac- riter strato, seu tapete coopertum
cesso alle ruote del conclave, an- cum pulvinaribus pio emineutissi-
che monsignor governatore fa co- mo camerario, qui tamen non in-
niare le medaglie, come si è det- terfuit podagra laborans, et prope
to al voi. XV, p.3o8 del Dizio- dictam sedem aptata fuerunt sca-
nario, Eletto il nuovo Papa, il go mna cum unico gradu pannis eoo-
vernatore gli rassegna il bastone perta prò dd. clericis camerae; ex
del comando, quale gli viene re- parte vero epistolae aptata fuerunt
stituito. alia scamna similia prò camerali-
All' articolo Funerali sì è ripor- bus, et bine inde alia scamna hu-
tato il cerimoniale di quelli pei miliora prò reliquis offìcialibus, no-
prelati governatori defunti , e qui tarìis, et ex quibus tamen nullus
aggiungeremo qualche altra analoga interfuit, auditores rotae non invi-
erudizione. Essendo morto nel palaz- tati fuerunt, prò illis locus
quia
zo del governo, d'anni settantaquat- non erat: nam praecedentiam qui-
tro, monsig. Francesco Calfarelli go- dem babent supra clericos carne-
vernatore di Roma, vice-camerlen- rae} sed in isto actu clerici came-
go ed uditore di a' 12 di-
rota, rae non cedunt, quia ab eorum
cembre 1711, il suo cadavere fu capite, nempe eminentissimo came-
vestito dell'abito prelatizio di man- rario separari non possunt. Judi-
telletta e ed in carroz-
rocchetto , ces gubernatoris , scilicet locumte-
ca accompagnato da due parrochi, nens, substituti, notari etc. , non
aventi i cavalli i soliti flocchi, da- interfuerunt, credo propter praece-
gli alabardieri colle alabarde rivol- dentiam. Interfuerunt igitur clerici

tate, eda due altre carrozze co' suoi camerae cappis induti ex parte, ut
famigliari , venne trasportato alla supra dicti evangelii, et ex alia par-
chiesa di s. Maria sopra Minerva : te epistolae thesaurarius generalis,
la pompa era illuminata da dieci pariter cappa indutus, advocatus
torcie di cera, e da quattro di pe- fiscalis, commissarius generalis ca-
ce portate dai palafrenieri. II ca- merae , advocatus pauperum et ,

davere fu esposto sul letto come i procurator fiscalis. Illustrissimus


cardinali, vestito di cappa, col ca- Castellus archiepiscopo Marciano-
po verso la porla non essendo sa- politanus ordinis praedicatorum mis-
cerdote, ed a' piedi fu collocato il sam cantavit, cui inservierunt cap-
VCL. XXXII. 3
34 GOV GOV
pellani substituti cappellae cardi- Roma, morto a' 2 1 novembre. Iti
nalìliae, nec non clerici, et subcle» si dice che vestito il cadavere de-
ricus cappellae pontificiae. Facla gli abiti prelatizi, fu esposto in una
fuit distributio cerae, nempe cleri- sala del suo palazzo sopra alto let-
eiscamerae, et omnibus camerali- to ricoperto con nobile coltre, con
bus datae fuerunt candelae duarum quattro cerei accesi, ed oltre l'al-
libi-arum , et altera unius librae : tare della cappella domestica ve
celebrans habuit candelam trium ne furono eretti due altri, ne' quali
librarum, ministri vero, clerici, et fu celebrata la messa ne' due giorni
alii duarum librarum. Tota eccle- che restò in casa il cadavere. I
sia parata fuit pannis nigris cum solenni funerali gli furono celebrati
insignibus defuncti, ut moris est". nella chiesa parrocchiale di s. Luigi
Nel numero 8729 del Diario di de' francesi. La messa venne can-
Roma del l'j^i si legge la descri- tata da monsignor Contessini arci-
zione del funere di monsignor Bon- vescovo di Atene , accompagnata
delmonte governatore di Roma, e- dai cantori pontificii, e servita dai
seguito nella chiesa di s. Giovanni ministri della sagrestia papale: vi

de' fiorentini. 11 cadavere fu espo- assisterono il tesoriere, i chierici di


sto sopra alto letto vestito degli camera, ed i membri dei tiibunali
abiti sacerdotali, con cento cerei e criminali del governo. Il cadavere
quattro torcie, oltre le quattro ban- fu tumulato nella medesima chiesa.
deruole ventilate dai suoi famiglia- Anticamente il governatore di
la in lunghi abiti di lutto. La mes- Roma ed il suo tribunale non ave-
sa fu cantala da monsignor Rossi vano residenza stabile, e si soleva
arcivescovo di Tarso, con scelta mu- prendere casa a pigione. Il cardinal
sica, e servita dai ministri della Stefano Nardini forlivese presso la
cappella pontificia. Vi assisterono chiesa di s. Tommaso in Parione
nelle banche coperte di panni pao- edificò un palazzo, ove fondò un
nazzi , a comic evangelii i monsi- collegio, e morendo nel i484 lasciò
gnori chierici di camera, ed in al- r edifizio air arciconfraternita del
tre banche più basse, dalla slessa ss. Salvatore. Indi il cardinal Gian-
parte, i notari ed altri uffiziali del nantonio Serbelloni , esaltalo nel
tribunale del governo; dalla parte i56o dallo zio Pio IV, ampliò ed
a cornu epistolae, parimente nelle abbellì il palazzo ,
per cui fu col-
banche come sopra, monsignor te- locata corrispondente iscrizione. Ur-
soriere , i monsignori avvocalo fi- bano Vili, secondo il racconto del
scale della R. C. A. , avvocato dei diarista Giacinto Gigli , comprò il

poveri, e fiscale di Roma , e nelle palazzo per residenza del governa-


altre banche più basse vi assiste- tore di Roma, e vi collocò ancora
rono i giudici e sostituii dello stes- gli uffizi civili e criminali, e i giu-
so tribunale del governo. Termina- dici: uno de' primi governatori ad
te r esequie il cadavere restò tumu- abitarlo fu monsignor Ariberli, a-
lato nella stessa chiesa. Finalmente mico di d. Olimpia Maidalchioi, e
nei numeri 94 e 96 del Diano di fatto governatore da Innocenzo X.
Roma del 1775 sono riportati fu- i Nel pontificato di Benedetto XIV
nerali di monsignor Giovanni Po- la dateria apostolica acquistò dal-
teuziani di Rieti governatore di l'imperatore Francesco 1 granduca,
GOV GOV 35
di Toscana il palazzo Medici detto chiusa nelle stanze che servono a-
Madama, per trasferirvi lu residen- gli uffizi, e un'altra porzione vede-
za del proprio tribunale; ma invece si entro un giardinetto. Le scale
la camera apostolica ne desiderò la sono spaziose e comode, gli appar-
proprietà, dando alla dateria quei tamenti hanno ampiezza e imponen-
compensi che indicammo al voi. za, e in molte stanze di quello nobile
XIX, p. 122 del Dizionario. Allora veggonsi dei fregi coloriti a fresco eoa
Benedetto XIV accrebbe di fabbri- garbo e buon disegno. A* nostri giorni
che il palazzo Madama indi dal , vi fu collocata anco la direzione ge-

palazzo Nardini a strada Papale, fece nerale di polizia, e l'uffìzio della


trasportare la residenza del gover- vidimazione de' passaporti e per le
natore, del suo tribunale ed uffi- carte di soggiorno. 11 Galletti a p.
zi al palazzo Madama , laonde re- 220 del suo PrimicerOy avverte che
stò al palazzo Nardini il nome di nel palazzo già de' granduchi di
Governo vecchio , cosi alla via, ed Toscana, poi della camera aposto-
in vece il palazzo Madama prese il lica che lo fa abitare dai governa-
nome Palazzo del Governo, del
di tori, tra la chiesa di s. Eustachio e
quale andiamo a darne un cenno. piazza Madama già detta de Lom-
Questo palazzo rimane incontro bardi, vi sono vestigi di terme, le
a quello de' Giustiniani ; ma per- quali è slato disparere tra gli an-
chè dal lato di levante non è com- tiquari se fossero di Nerone o di
piuto, come non lo è da quello in Alessandro Severo o pure che
,

faccia a mezzogiorno, cosi l'ingres- quelle stesse fabbricate già da Ne-


so principale trovasi colla sua fac- rone , e poi ampliate da Alessan-
ciata compiuta rivolto a ponente di*o, formando un corpo di gran-
sol
presso la piazza Navona. Caterina dissima magnificenza , prendessero
de' Medici figlia di Lorenzo il Ma- anche il nome dello stesso Alessan-
gnifico duca di Urbino e signore dro , come pare molto probabile.
di Fiienze, lo fece fabbricare pri- Dice inoltre il Galletti, che Vitto-
ma andare in Francia sposa al
di re parlando delle terme di Nerone
delfino,e^oi famosa regina, per cui soggiunge: Quae postea Alexan-
fu detto il palazzo di Madama. drinae, e queste carte fanno vede-
Ne fu architetto Luigi Cigoli, altri re, che già la loro denominazione
vogliono che vi abbia avuto mano era quella assoluta di Terme Ales-
anche Paolo Marrucelli. Gl'inten- sandrine. Parla ancora il Galletti
denti dicono che l'opera riuscì di dell'o/vz/or/'o Salvator is in ihermisy
brutta apparenza , sia pegli ornati chiesa che sus&iste ancora, e viene
grevissimi che per altro tuttavia , ad essere come incorporata nel pa-
non manca la facciata di nobiltà. lazzo Madama, ove con gran divo-
11 portone è fiancheggiato da co- zione si venera l' immagine del Sal-
lonne in travertino che reggono la vatore. Di questa antichissima chie-
loggia del piano nobile, su cui ele- suola ne parlammo in diversi luo-
vasi secondo piano, e su quello
il ghi, come ai voi. XII, p. 76 e seg.,
i mezzanini terminando 1' edifizio
, e XXVI, 23i e seg. del Dizio-
p.
un cornicione gigantesco. L'interno nario. Ridolfino Venuti nella Ro-
ha un portico in colonne di gra- ma moderna j a p. 612, dice che i
nito, una parte del quale rimane vestigi notabili delle terme di Ne-
36 GOV GOV
rone e di Alessandro Severo im- scovo elettore di Colonia. Nel 1 7 ^3
peratori, furono demoliti nella ri- vi furono celebrati dagli arcadi i

duzione del palazzo per uso del go- giuochi olimpici. In questo palazzo
verno sotto Benedetto XI V. Il Can- oltre monsignor governatore , vi
cellierinel suo Mercato riporta le hanno l'abitazione il procuratore
seguenti notizie su questo palazzo. generale del fisco , i due luogote-
La piazza fu già detta Lombarda nenti ed altri addetti al tribunale
(cosìchiamata dall'antica chiesa ed del governo di cui vi sono tulli gli
ospedale di san Giacomo de' lom- uffizi , il corpo di guardia dei ca-

bardi, unita a quella del Salvatore, rabinieri , una carcere criminale,


poi incorporata alla chiesa di s. Ma- ed una carcere di polizia , oltre al-
ria in Cellis , sulle quali si eresse cune camere di deposito per gli
l'odierna chiesa di s. Luigi de' fran- arrestati da soggettarsi ad esam^
cesi, delle quali parlasi ne' luoghi
poc'anzi citati), e poi soprannomi-
Serie dei vice-camerlenghi e
nata Madama , perchè così chia-
governatori di Roma.
mavasi Margherita d'Austria figlia
naturale di Carlo V, vedova di A-
lessandro de' Medici primo duca di Oltre i vice camerlenghi nomi-
Firenze, destinata in isposa di Ot- nati superiormente, trattando del-
tavio Farnese, figlio di Pier Luigi l'origine del prelato governatore
duca di Parma, che abitò in quel di Roma, noteremo seguenti, e t i

palazzo, che da lei acquistò la stes- governatori di Roma, con l'autori-


sa denominazione. Nel 1 644 > P^i' tà del Gararapi, del Marini, del
r elezione d' Innocenzo X , in due Cardella, del Novaes, e di altri,
sere furono fatte due grandi giran- non che delle annuali Notizie di
dole, con tale artifìcio che cadendo Roma: quelli elevati al cardinala-
nella vicina piazza Navona, la rico- to hanno le loro biografie.
prirono con istraordinaria vista. Di- Oddo deVarris o Poccia, forse
poi nel i65i nello scuoprirsi la ma- di Tivoli, cubiculario di Martino
gnifica fontana di piazza Navona ,
V che nel 1428 lo fece luogote-
molti mereiai, fruttaroli, ferrivecchi nente del camerlengo e del teso-
si fermarono in piazza Madama, e riere. Tra le notizie che di lui ci
per un 'tempo essi ed altri vi fe- dà il Garampi nelle Osservazioni
cero il mercato. Nel 1727 coll'inter- a p. 79 e 80 dell'appendice, con
vento di molta nobiltà, e con ab- r Infessura racconta che agli ir
bondanza d' ogni sorte di rinfre- aprile i432 Eugenio IV voleva
schi, nel Medici a piazza
palazzo far prendere Oddo Poccia vice-ca-
Madama si tenne
l' accademia dei merlengo da Stefano Colonna, per
Quirini alla presenza della grandu- sapere dove stavano le robe e i
chessa Violante di Baviera ; indi denari di s. Chiesa, ma Stefano
essa diede nel medesimo palazzo una disubbidì.
grandiosa festa da ballo agli sposi Francesco Condulmieri venezia-
marchese Filippo Corsini, e duches- no, nipote di Eugenio IV, che lo
sa Ottavia Strozzi. Ivi ancora abitò fece vice-camerlengo, a' 19 settem-
il principe Augusto ni-
Clemente bre 143 1 cardinale, ed a'2 3 gen-
pote della granduchessa, ed arci ve- naio 1432 camerlengo di s. Chie-
, ,

GOV GOV 37
sa, dopo la morte di Francesco dal Papa col soldano delle carceri
Conziè. ad arrestare il ribelle che fu im-
Angelo Cavacela, che nel i433 piccato al muro di Castel s. An-
dal vescovato d'Arbi o Arba Euge- gelo a'
9 gennaio i^SZ', e poco
nio IV passò a quello di Parenzo, dopo in Campidoglio lo furono i

fu luogotenente del tesoriere e del di lui complici.


camerlengo. Pìeranlonio Colonna romano
G'mnvitello Vitelleschi nobile di altridicono Antonio, da Pio II nel
Comete, oriondo di Foligno, Eu- 14^9 fatto governatore o prefetto
genio IV lo nominò governatore di Roma allorquando partì pel
di Roma, o prefetto di tal città, congresso di Mantova, secondo il
durante nella quale carica fece con- Novaes. Ma il Garampi dice che
dannare a morte molte persone, Pio II a' i5 gennaio i4^9 ^^ce
« tra queste alcune di conto ; nel governatore Galeozzo vescovo di
1437 lo creò cardinale. Mantova, ad esempio Eugenio di
Giuliano arcivescovo di Pisa fu IV, che in partire da Roma nomi-
costituito governatore di Roma da nò un governatore, ed aggiunge che
Eugenio IV. conoscendosi tal carica troppo ne-
Tommaso Parenlucelli o Calan- cessaria per la quiete pubblica del-
di'ini di Sarzana, nel i443 Euge- la città di Roma, questo officio

nio IV lo fece vice-camerlengo da straordinario ch'era stato fino


pontifìcio, e nell' anno i446 cardi- allora divenne ordinario. Dunque
nale ; nel seguente anno gli suc- il Colonna sarà stato solo prefetto

cesse nel papato col nome di K\- di Roma, e tale lo descrivemmo


colò V. all'articolo Colonna.
Giovanni Carvajal spagnuolo, u- Girolamo Landò arcivescovo di
ditore di rota, fatto da Eugenio Gaeta come lo chiama il Marini,
IV governatore di Roma, e nel essendo in Siena Pio II lo fece
i44^ cardinale. vice-camerlengo a* 26 agosto 1^60.
Astorgio Agnensi o Agnesi pa- Il Garampi lo dice arcivescovo di
trizio napoletano, vescovo di diver- Candìa, che nell'offizio agli 1 1 gen-
se chiese, vice-cancelliere, e dopo naio gli Stefano Nardini
successe
la morte di Eugenio IV fatto go- arcivescovo di Milano, il quale eb-
vernatore o sia prefetto di Roma, be a successore Alessio Cesarei da
come sì CardcUa nella
esprìme il Siena arcivescovo di Benevento,
sua biografia, quietò un tumulto ma nel luglio 14^4 ^^ Ancona di
eccitato da Stefano Porcario patrì- nuovo dichiarò Girolamo vice-ca-
zio romano, e ne fu premiato da merlengo per morte di Alessio.
Nicolò V nel i44^ ^^^ dignità Vianesio Albergati a' 2 9 agosto
cardinalizia. 1464 f" dichiarato vice-camerlen-
Nicolo de Amigdanis vice-ca- go da Paolo II, e durò in tutto
merlengo Nicolò V. Narra il
di il pontifìcato.
Novaes, che secondo la storia della Stefano Nardini di Forlì, già
congiura di detto Porcari, scritta vice camerlengo, venne eletto da
dal vicentino de Godes
Pietro Paolo II governatore di Roma,
l'Amigdanis fu benemerito di aver- nella qual carica meritossi gli ap-
la scopevta, quindi fu maudalo plausi del popolo romano : Sisto
^8 GOV GOV
JV lo creò cardinale a' 7 maggio Bartolomeo Maraschi, già mae-
1473. Il palazzo da lui fabbricato stro di casa, e maestro della cap>
servì poi di abitazione ai gover> pella pontificia, uffizio che allora
natori come si disse. soleva conferirsi a qualche vesco-
Auxia Poggio di Valenza,
di vo, perchè dovea presiedere a tut-
arcivescovo di Monreale, Sisto IV ti ì ministri della cappella, luogo-
lo fece governatore di Roma , e tenente del camerlengo, e nel 1480
'vice-camerlengo, indi a' 7 maggio vice-camerlengo al primo ottobre,
1473 lo creò cardinale. ed in tale anno e nel seguente
Galeotto de Oddis perugino, prò- governatore di Roma, poi teso-
tonotario apostolico, fatto vice-ca> riere.
merlengo da Sisto IV, Domenico jélhergati nel i48a
Vianesìo ^/ierg^jf/ bolognese, già e nel 148 3 fu governatore di Ro-
vice-camerlengo nel pontificato di ma per Sisto IV,
quale nel pri-
il

Paolo II, soggetto di gran virtù e mo marzo i483 anche


lo costituì
prudenza, rettore della provincia maresciallo della curia romana.
del Patrimonio, Sisto IV lo nomi- Giovanni Alimento de Nigris mi-
nò luogotenente del camerlengo, lanese, consanguineo della duchessa
e nel i474 governatore di Roma, Bianca, protonolario apostolico, nel
morì dopo l'ottobre i47^' 1484 16 giugno da Sisto IV fu
a'
Lorenzo Zane, uno de' più cospi- assunto al cospicuo grado di go-
cui soggetti della corte pontificia, vernatore di Roma, e insieme vi-
come dimostra il Garampi a pag. ce-camerlengo della camera apo-
126 e seg., arcivescovo di Spalato, stolica, poi chierico dì camera e
commendatore del patriarcato di vescovo di Città di Castello.
Gerusalemme, tesoriere nel ponti- Antonio Unieoli di Gualdo Ta-
ficato di Paolo II, con altre più dino, vice camerlengo, ed incarica-
gravi incombenze, e ad un tempo to d'importanti missioni da Sisto
commissario della Romagnola e IV, e da Innocenzo VIII.
governatore generale di tutta la Giovanni Borgia il seniore, spa-
Marca d'Ancona. Da governatore gnuolo, arcivescovo di Monreale,
di Perugia, Sisto IV a' 7 dicem- da Innocenzo Vili fatto governa-
bre i47^ lo costituì governatore tore, e dallo zio Alessandi-o VI
di Roma, e di tutto il suo distret- cardinale nel 1492.
to, e nel gennaio i477 1° nomi- Bartolomeo de Morenis manto-
nò luogotenente del camerlengo ; vano, famigliare d'Innocenzo Vili
morì poco dopo la coronazione di nel 1487, governatore di Roma
Innocenzo Vili, essendo patriarca e vice-camerlengo.
d'Antiochia e vescovo di Trevisi, il Gondisalvo arcivescovo di Tar-
primo ottobre 1484, ed il Burcardo ragona, eletto governatore e vice-
descrisse i decorosi funerali cele- camerlengo nell'agosto 1492 da
bratigli nella chiesa di s. Maria Alessandro VI.
sopra Minerva. Gio. Andrea arcivescovo di Ra-
Giacomo Vannucci vescovo di gusi fu fatto governatore di Ro-
Perugia, fu governatore di Roma ma e vice-camerlengo da Ales-
p vice-camerlengo nel 147801479 sandro VI, prese possesso della ca-
eolto Sisto IV. rica a' 2 settembre i494> '"'^' ^i
GOV GOV 39
4 giugno 149^ ^u spedito nunzio sero governatore di Roma il ve-
in Francia. scovo di Ragusi Giovanni , asse-
Andrea de'Spirìtìy di nobile fami- gnandogli per guardia duecento sol-
glia di Viterbo, da chierico di ca- dati,come riporta il Burcardo nei
mera ch'era, a' 12 dicembre i49^ Conclavi de" Pontefici : forse questi
fu dal cardinale camerlengo Raf- è quel Gio. Andrea già governa-
faele Riario suo luogo-
costituito tore del Papa defunto.
tenente, e vice-gerente della came- Nicolò Bonafede di Fermo o
ra apostolica, in cui era già deca- di s. Giusto, poi vescovo di Chiu-
no e insieme prolonotario aposto- si, Giulio II dì 11 novembre i5o3
lico. Da altre notizie si ha che ai lo fece governatore, ed era anco-
3i ottobre i49^ '^ cardinale lo ra in ofllzio a' 9 aprile i5o5. Di
confermò nello stesso u/Iizio insie- questo celebre personaggio da ul-
me con Giovanni arcivescovo di timo ne pubblicò l'interessante vi-
Ragusi altro suo luogotenente, e ta il eh. conte Monaldo Leopardi.
insieme vice-camerlengo. Incorse Marco P^igerio di Savona vesco-
Andrea nella disgrazia di Alessan- vo di Sinigaglia, e parente di Giu-
dro VI, che a* 6 gennaio i5o3 lo lio II, che lo fece governatore di
lece cacciare in prigione di Castel Roma, prefetto di Castel s. Ange-

s. Angelo, e nel i5o4 morì. lo, e cardinale agli dicembre


1 1

Giova/ini de F'alles, Alessandro i5o5, secondo il Cardella ed il


VI Io fece governatore e vice-ca- Novaes.
merlengo nel 496, e successore
1 Michele Claudio, il Garampi lo
a Gio. Andrea arcivescovo di Ra- fa successore nel governatorato a
gusi ; era canonico di Messina e Nicolò Bonafede a' 20 giugno i5o5,
protonotario apostolico, prendendo per nomina di Giulio II che pui-e
possesso dell'uffizio a' 26 agosto. lo nominò vescovo di Polignano,
Pietro Isualles o Isvagles di indi di Monopoli, e se ne hanno
Messina successe al precedente de memorie sino al giugno i5o8.
Valles, ed esercitava la carica ai Lorenzo Fieschi genovese a'3o
19 febbraio i497> nel qual giorno novembre i5o5 fu da Giulio II
fu fatto vescovo di Reggio, e car- fatto governatore, e divenne ve-
dinale a' 28 settembre i5oo: era scovo d'Ascoli, di Brugnalo e di
ancora governatore a' 16 novem- Monreale era ancora governatore
:

bre. a'3o dicembre i5i2.


Francesco Remolino di Lerida, Per morte di Giulio II, che ter-
uditore di rota, promosso da A- minò di vi vere a' 2.1 febbraio 1 5 1 3,
lessandro VI a governatore di Ro- il cardinal camerlengo di consenso

ma, fatto cardinale a' 3o maggio del sacro collegio diede il basto-
i5o3. ne comando al vescovo di Tre-
del
Gaspare Pou protonotario apo- viso Bernardo Rossi di Parma, co-
stolico fu fattoda Alessandro VI me governatore di Roma, premesso
governatore. il giuramento fatto alla presenza
Per morte di Alessandro VI_, ac- di due conservatori di Roma, e
caduta a' 18 agosto i5o3, nella se- de' cardinali, come si ha dal padre
guente mattina sedici cardinali Gattico, Acta caerernonialia.
nella sagrestia della Minerva eles* Per morte di Leone X nel di*
4o GOV GOV
oembre i52i, il detto p. Gattioo per combattere l'inimico, al moda
narra che fu eletto governatore che narrano il Bernini nel tom.
di Roma Gianvincenzo Caraffa IV, p. 370 dell'/stona dett eresie^
arcivescovo di Napoli , che giurò ed il p. Casimiro da Roma a p.
nelle mani del cardinal CarvajaI 4^4 delle Memorie i.storìche della

il più antico de' vescovi, e ricevè chiesa di Araceli. Il primo lo chia-


il bastone di sua giurisdizione, as- ma aspro e crudele anco co'buo«
segnandogli il sacro collegio in a- ni, inesorabile contro i delatori
iuto per capitano d. Costantino d'armi. Paolo III lo privò della sua
Comneno principe di Macedonia chiesa e lo fece porre in Castel
che pure giurò. Il Burcardo agr s. Angelo per essere stato imputa-
giunge che i cardinali nominarono to dell'omicidio commesso a dan?
custode del sacro palazzo monsi- no del conte Alessandro Langoschi.
gnor Francesco Eroli od Ercoli di Giovanni Maria Ciocchi del
JNarni vescovo di Spoleto^ col sig. Monte, in tempo di Clemente VII
Annibale Rango. Il Caraffa fu poi due volte fu governatore di Roma,
creato cardinale da Clemente VII. e nel sacco di Roma salvò la vi-
Per morte di Adriano VI nel ta per una cappa di cammino, co-
i533, narra il Martinelli riporta- me dicemmo al voi. VII, pag. igS
to dal p. Gattioo : Full intimaiio del Dizionario. Giovanni divenne
cardinalibus de obitu, et venerunt, cardinale e poi Papa col nome d'i

et in aula paramenti deputarunt Giulio III, Il Vitale scrive, che


gubernaiorem Urbis R. d. archie- in tempo che Roma nel 1527 e-
pìscopum N., gubernatorent palalii ra in mano dell'esercito di Borbo«
R. d. Pelro de Flisco prius guber- ne, fu fatto governatore e senatore
naiorem Urbis , irt capitaneum di Roma certo La IVIotte nipote d^
collegii magnificum d. Georgium Borbone.
de Caesarinis, in capitaneum pa- Francesco Pesaro nobile veneto,
latii d. N. hispanum, tfuia prius vescovo di Zara, a' 20 settembre
erat una cum aliis, in baroncellum i528 fu costituito da Clemente
Paulum ronianum In congre- VII govei-natore di Roma, e dopo
gatione jurarunt deputati guberna- un anno, cioè a'28 settembre, i52q
tory et capitanei fidelitatem coUe- gli fu sostituito il suddetto Già.
giOf ut audio etc. Maria Ciocchi del Monte. Partì
Gio. Girolamo de Rossi di Par^ Clemente VII a*7 ottobre del mcT
ma, figlio del conte Traili e di desimo anno per andare a Bolo-
Bianca figlia di Girolamo Riario gna a coronarvi l'imperatore Car-
e di Caterina Sforza. Essendo ve- lo V, ed il Pesaro fu destinato
scovo di Pavia, si trovò governatore dal Papa : Gubem. gen. curiae
di Roma nel 1527, quando sotto nostrae, et illam secjuentium, cioè
Clemente VII fu saccheggiata. Pri- in efuibuscumque civitatibus , terris
ma che il nemico superasse le mu- et locis ad quae nos ad civ. Ba-
ra delU città, avendone il Papa noniae eundo, stando, et ex ilio,,
affidata la difesa a Renzo da Ce- redeundo declinare vel esse con-
ri, il governatore arringò il popo- tingerei, generalis gubernator et C.
lo romano, ascendendo il pulpito A. praesidens super curiales et
f\cllu chiesa d' Araceli, ad armarsi mriam sequenles ac commeaUis^
GOV GOV 4t
eoooe leggesi nel breve della de- sebbene ne fosse rimasto aspra-
putazione medesima spedito a' aS mente commosso, pure all' inter-
settembre iS^g. Biagio Martinelli cessione di alcuni cardinali, e for-
da Cesena cerimoniere pontifìcio se anche sul riflesso che il popo-
nel suo diario mss. fa parimenti lo di Roma, in modo singolare at-
menzione del Pesaro, che nella co- taccato al Cesarini, avrebbe potuto
spicua qualità di governatore del- eccitare un qualche tumulto, si la-
la curia assistè all'augusta funzio- sciò piegare a non procedere a ri-
ne della coronazione di Carlo V. gore di giustizia contro Giuliano,
Nel i53o rassegnò la chiesa di al quale non fece soffrire alti*a
Zara, e conseguì il patriarcato di pena, che la pubblicazione di una
Costantinopoli, il quale pure ri- fiera sentenza emanata contro di
nunziò. lui dai chierici di camera, che pe-
Magalotti romano, ai
Gregorio rò non ebbe effetto. Il Cancellieri
i3 agosto i532 Clemente VII, es- nelle Memorie istoriche delle sagre
sendo governatore di Roma, lo e- teste, 78, racconta che il gon-
p.
lesse vescovo di Lipari , indi lo faloniere Giuliano Cesarini per a-
traslatò a Chiusi a'24 agosto i534) ver ferito il governatore fu ban-
onde di lui parla 1' Ughelli, Italia dito con grossa taglia, e dipinto
sacra t. I, p. 782, e t. Ili, p. ignominiosamente nella facciata del
65o. Il Ratti nel t. II, p. aSg e Campidoglio sopra la finestra a cro-
284> Della famiglia Sforza, narra ce che si vede al torrione dalla,
il seguente strepitoso tatto. Giulia- parte di Araceli, con la spada e
no Cesarini romano, figlio di Gio. cappa in testa, senza cappello, e
Giorgio, signore potente ed arbi- in giubbone. Vi stette sino alla
tro del favore del popolo romano morte di Clemente VII, che poco
di cui era gonfaloniere, mosso da prima di morire gli fece grazia
spirito di vendetta contro il vesco- di rimetterlo , e cassare detta pit-
vo Magalotto oriondo d' Orvieto, tura infamante.
governatore di Roma, perchè stan- Benedetto Conversino, fu goverT
do Bologna in compagnia
egli in natore di Roma dì Paolo III. Si
del Papa (quando questi per la se- legge nel p. Gattico , che alla
conda volta vi si recò nel i533) morte di Clemente VII, succeduti!
lo comprese nella legge proibitiva nel i534 dal sacro collegio fu
,

sulla delazione d'armi, ordinando a- confermato in governatore monsir


gli sgherri di carcerarlo e frugarlo gnor Bernardino dalla Barba ve-
nella persona. Dipoi ai i4 marzo scovo: dunque il suddetto monsi-
i534 mentre il governatore in gnor Magalotto era partito pel suo
Roma ritornava dal Campidoglio vescovato di Chiusi, e Bernardino
in visita pauperum de mane, seb- .eragli successo.
bene Giuliano fosse scortato da Filippo Archìntofu fatto da
pochi uomini a cavallo, quando Paolo III a' 6 maggio i538 go-
il governatore era accompagnato vernatore e vice- camerlengo , di-
da tutti suoi alabardieri, forzan-
i cendosi nel breve in Curia nostra
do Giuliano la sua guardia lo fe- nos seguente, perchè lo incaricò del
rì colla spada tagliandogli
, di buon reggimento di tutta la nu?
p^ttp uqc( mano. Clemente VII uierosa comitiva, che seguì il P-^i
,

42 ooV GOV
pa nel viaggio a Nizza, senza ri- Io reintegrò della sede vescovile ,

iijovere Conversino dairufYìzio.


il ed inoltre lo costituì governatore
Michele Pranzino si ponti no pri- di Roma a' 22 novembre iS.Ti.
ma fu dichiarato da Clemente VII Girolamo Butinoni vescovo di
commissario generale della came- Sagona, chierico di camera, com-
ra in Roma e nel suo distretto, mendatario dell'abbazia di Chiara-
indi Paolo III a' 12 luglio i54i valle del distretto di Piacenza, fu
lo creò protonotaiio apostolico e fatto da Giulio HI a' 2 gennaio 1

governatore di Roma, surrogandolo i555 governatore di Roma, e mo-


in questo oHlcio a Pietro Angelini: rì in Prato nel i564' Nel Cardel-
contemporaneamente fu successi- la e nel Novaes si dice, che An-
vamente vescovo di Marsi e di nibale Bozzuti poi cardinale , fu
Casale che poi rinunziò. Essendo nominato governatore di Roma e
cessato dal governatorato, Paolo del conclave , nelle sedi vacan-
IV pensò di crearlo nuovamente ti per morte di Giulio HI, e Mar-
governatore di Roma, e gliene fe- cello II.

ce esibire l' uffizio, ma egli non Carlo Grassi bolognese, fatto ve-
l'accettò; condusse indi il rimanen- scovo di Montefiascone e Comete
te de' suoi giorni al servizio di nel i555 da Paolo IV, per mor-
Ercole II duca di Ferrara, e in te del quale, nella sede vacante, ai
questa città finì di vivere. 29 agosto 1559 fu fatto dai car-
pilos Roverella vescovo d'Asco- dinali governatore di Roma. Pio
li fu creato da Giulio III gover- IV nell'anno i565 lo fece chierico
natore di Roma a'iS febbraio di camera, e s. Pio V nel i56g
I 55o, pochi giorni dopo la sua e- agli 8 giugno nuovamente lo di-
lezione. chiarò governatore di Roma, in-
Gio. Michele Saraceni napole- di nel maggio iSyo lo creò car-
tano, arcivescovo di Acerenza, Giu- dinale. Si legge nel p. Gattico
lio III lo dichiarò successore al che nella sede vacante di Pio IV
precedente governatore a' 29 di- fu confermato il governatore che
cembre i55o, ed a' 20 dicembre era il seguente.
i55i lo creò cardinale: il Garam- Alessandro Pallantieri di Castel
pi dice a' 20 novembre. Bolognese, di cui ci danno molte
Gio. Girolamo de Rossi parmi- notizie il Gararapi nelle Osserva-
giano, vescovo di Pavia, che Pao- zioni a p. 293, ed il Marini nel
lo III, come abbiamo detto, per tom. I, p. 427, avendo costui da-
alcuni supposti suoi delitti lo chia- to un singoiar esempio della va-
mò a Roma nell'anno i539, e rietà della fortuna, ce ne permet-
racchiuse in Castel s. Angelo , co- teremo un cenno. Da amministra-
stituendo amministratore del suo. tore della chiesa di Pavia, da Giu-
vescovato sino al termine della lio HI fu fatto nel 1 552 commissario

causa Alessandro Pallantieri. La generale della camera , e notaro


chiesa di Pavia fu data al cardi- della medesima. Paolo IV Caraffa
nal del Monte, il quale dimenti- nel 1 555 gli conferì l' uffizio di
cando le vessazioni che gli avea procuratore fiscale, e poi glielo

mosso per impedirgli il possesso tolse nel 1


557, perchè accusato di
dei vescovato, divenuto Giulio HI frodi commesse nell' amministra-
GOV GOV 43
zionc dell' annona , ed estorsioni morte di Pio V, che dal suc-
s.

nelle provincia di Marittima e cessore Gregorio XIII a' 14 mag-


Campagna, sicché fu carcerato in gio 1572.
Castel s. Angelo, poi
Tordinona in Lodovico Taberna milanese, ab«
o Torre di Nona. Ma Pio IV di- breviatore di parco maggiore, ve-
chiarò che fu iniquamente accu- scovo Lodi, a' 28 agosto i5y3
di
sato, e lo ripristinò nell' uflìzio di Gregorio Xill lo fece governatore,
procuratore fiscale, e come tale as- poi tesoriere.
sistè al processo fattosi nel i56o Corrado Asinari, di nobilissima
contro i Carafli nipoti del defunto 29 dicembre 1576 Gre-
famiglia, a'
Paolo IV. Fu poi dell medesimo gorio XIII lo promosse al gover-
Pio IV a' 26 aprile i563 promos- natorato di Roma, indi fu fatto
so a governatore di Roma, nella vescovo di Vercelli ai 29 maggio
quale carica continuò a tutto V an- 1589.
no i566, essendo stato confermato Francesco Sangiorgio fu nomi-
dal sacro collegio nella sede vacan- nato governatore da Gregorio XllI,
te in cui fu eletto Pio V. Questi
s. e in sua morte venne confermato
nel primo gennaio 1567 lo fece dal sacro collegio.
governatore della Marca d'Ancona, Mariano Pierbenedelii di Came-
dopo aver deposto fasci nelle pon- i rino, vescovo di Martorano consa-
tifìcie mani; ma nell'agosto iSGg crato dal cardinal Peretti, il quale
fu fatto venire in Roma e carce- divenuto Papa nel i585 col nome
rato nelle prigioni del s. oifizio. di Sisto V, lo chiamò in Roma,
Imputato di gravissimi delitti , s. ove con amplissime facoltà, e straor-
Pio V lo fece sottoporre a rigoi'oso dinaria giurisdizione lo destinò alla
esame , destinando per giudice e carica di governatore , che ripu-
commissario apostolico Pietro Do- gnante accettò. Rilòrmò l' avidità
nato Stampa canonico di s. Pietro, di alcuni giudici e di alcuni mi-
assessore del s. Formati e
oftlzio. nistri del tribunale, ed estirpò i

finiti i processi nel iDyi fu il Pal- sicari, gli assassini, i malviventi sì


lantieri condannato ad essere de- in Roma che altrove, gastigando i

capitato, come in effetto si eseguì, rei senza riguardo, per cui in pre-
essendo allora in età d'anni ses- mio fu crealo cardinale a'i4 dicem-
santasei , ed il Pallavicino nella bre 1589.
Storia del di Trento, dice che
cotte, Borsino meritò di essere fallo
si meritò condanna per irrego-
tal governatore di Roma da Urbano
larità commesse nella testura e VII a' i5 settembre 1590.
relazione del processo contro i Ca- Girolamo Matteucci di Fermo
raffi, dopo essergli stati confiscati i arcivescovo di Ragusi, poi vescovo
beni, degradato dall' ordine sacer- di Sarno, governatore di Ravenna,
dotale, e consegnato ai giudici lai- di Ancona, e di Marittima e Cam-
ci. J^. Caraffa Famiglia. pagna, donde Sisto V nel 1587
Monte de Valenti da Trevi, s. lo mandò nunzio alla repubblicit
Pio V a' 22 maggio iSyo lo di- di Venezia. Poscia fu fatto go-
chiarò governatore di Roma , che vernatore nell'interregno di Sisto V,
vi fu poi confermalo, sì dal sacro venendo costituito nella medesima
collegio nella sede vacante per dignità nel 1 590 da Gregorio XIV.
,

44 Gov GOV
Questi a' 24 aprile 1591 lo spedì governatore di Roma, e nel dargli
ili Francia commissario generale il bastone del comando gli disse
delle milizie ecclesiastiche, e Cle- che amministrasse la giustizia a
mente VII! Io inviò nel Belgio, il tutti, ma senza rigore.
qual Pontefice a'27 novembre «597 Benedetto Ala fu fatto governa-
lo dicliiarò commissario generale del- tore di Roma nel i6o5 da Pao-
le truppe pontificie alla ricupera di lo V, e cavalco nel suo possesso.
Ferrara. Ma mentre viveva nel- Berlinghiero Gessi bolognese, ve-
l'aspettativa di essere promosso al scovo dì Rimini, nel 16 18 Pao-
cardinalato, morì nel 1609 in lo V lo chiamò in Roma, e lo fece
Viterbo di cui era vescovo. governatore dell' alma città t nella
Per morte di Gregorio XIV, morte del Papa restituì il bacolo
nell'ottobre 1^90, i cardinali con- o bastone del comando al cardinal
fermarono monsignor Borsino nel decano, il quale lo passò al cardi-
governatorato , che avendo ras- nal camerlengo, ma fu invece con-
segnato il bacolo ossia bastone del fermato; giurò ai cardinali fedeltà,
comando al cardinal decano, giurò e si ebbe il bastone della dignità.
al cardinal camerlengo. Di poi Gregorio XV lo confer-
Domenico Toschi di Reggio di mò nella carica, conferendogli in
Modena , fu da Clemente Vili pari tempo quella di prefetto dei
dopo il 1595 fatto governatore di palazzi apostolici, ed Urbano Vili
Koma , e sotto di lui con raro Io creò cardinale , dopo avere e-
esempio non successe omicidio alcu- sercitato sotto di lui ambedue gli

no ; venne creato cardinale nel i 599. uffizi.

Ferdinando Taverna milanese, Gio. Girolamo Lomellino geno-


nipote del suddetto Lodovico gover- vese, da chierico di camera Urba-
natore di Roma, dopo aver esercir no Vili lo fece governatore di
tato l' uffizio di governatore nello Roma, poi tesoriere e cardinale.
slato ecclesiastico, Clemente Vili Girolamo Grimaldi genovese, da
lo dichiarò di Roma nel 1599, ma vice-legato del Patrimonio, Urba-
incontrò l' odio del pubblico per la no Vili lo fece nel 1628 gover-
severità da lui usata nel suo gover- natore di Roma , indi nunzio a
no, a cagione delle famose giustizie Vienna, e gli conferì altre cariche,
fatte eseguire sotto medesimo Cle^
il indi lo creò cardinale.
mente Vili massime per
[Fedi)^ Lorenzo Imperiali genovese da ,

la capitale sentenza subita da Ono- chierico di camera e commissario


frio Santacroce. Ad istanza del delle armi, nei principii dell'anno
cardinal Pietro Aldobrandini Cle- i653 Innocenzo X lo fece gover-
mente Vili a' 9 giugno i6o4 Io iiatore, e dopo un anno con plau-
creò cardinale, quindi si ritirò nel- so cardinale. Con questa dignità
la sua villa Taverna in Frascati in tempo della peste Alessandro
di cui parlammo al voi. XXVll, VII lo dichiarò governatore. Sotto
p. 1 54 del Dizionario. il di lui governo nacque il tram-
Nella vita di Leone XI, che nel busto tra i soldati corsi e l'amba-
l6o5 il dì primo di aprile successe sciatore di Francia, per cui fu co-
a Clemente Vili, e regnò ventisei stretto a giustificarsi a Parigi.
giorni , si legge chp confermò il 4 riberli fu fallo governatore ds»
GOV GOV 45
Innocenzo X , e si tirò addosso il Pompeo Varese venne fallo go-

generale disprezzo: facendo il Pa- vernatore da Clemente IX, poscia


pa temere di sua vita, si ritirò per conièrmato nel 1670 da Clemente X.
paura alla chiesa del Gesù, ma es- Luigi Bevilacqua nobile ferra-
sendo migliorato tornò alla resi- rese, da governatore di Fabriano

denza governativa in Parione. Nar- fu tatto uditore di rota, e da Cle-


ra il Cancellieri nel %uo Mercato, mente X surrogato nella carica del
che alcuni per disprezzo tagliarono Concessum a monsignor Fagnani
le code e le orecchie ai suoi be- divenuto cieco. Indi il medesimo
stiami, a' quali dicevano per insul- Papa con breve de* 4 marzo 1671
to : Arri Berto. Morto Innocen- lo elevò alla carica di governatore
zo X
7 gennaio i655, il prelato
a' di Roma e vice-camerlengo, e nel
A riberti fu deposto dalla carica , 1675 lo destinò nunzio all'impe-
ed in vece eletto monsignor Giu- ratore per conchiudere la pace, fa-
lio Rospigliosi di Pistoia, arcivesco- cendolo patriarca d' Alessandria, e

vo di Tarso, a pieni voti , che il quindi lo mandò a stipular la pace


nuovo Papa Alessandro VII fece di Nimega. Morì in Roma nel 1680,
segretario di stato e cardinale, e e fu sepolto in s. Maria della Vit-
che poi gli successe col nome di Cle- toria,ove il cardinal Albizi lo avea
mente IX. Si legge nel p. Gattico, consacrato vescovo.
Acta caeremonialia : monsignor A- Giambattista Spinola genovese,
riberti dopo avere rassegnato il ba- arcivescovo di Matera, poi di Ge-
stone del comando fu escluso da nova, Clemente X lo nominò go-
quarantasei voti dal governatorato; vernatore ed Innocenzo XI nel
,

in vece monsignor Ro-


fu eletto 1676 Io confermò, e poi nel 1681
spigliosi cinquantuno voti, il
con lo creò cardinale. Continuò ad eser-
quale ricevette dal cardinal camer- citare la carica anche fregiato del-
lengo il bastone di vice-camerlen- la dignità cardinalizia nel resto del
go, giurò al cardinal decano, e nel pontificato , nella sede vacante , e
giorno passò in casa del cardinal nel pontificato di Alessandro
Vili
camerlengo a giurare come vice- nel 1691 la lasciò, subentrando-

camerlengo. vi il nipote, dopo aver incontrato

Carlo Bonelli romano, appena gravi vertenze con alcuni amba-


eletto Alessandro VII nel i655 lo sciatori per le franchigie.
fece governatore, e come tale in- Giambattista Spinola genovese,
tervenne nella solenne cavalcata del nipote del precedente fu fatto da ,

suo possesso poi fu fatto arcive-


: Alessandi'O Vili governatore di Ro-
scovo e nunzio , e dal medesimo ma, indi nel iGg^ Innocenzo Xll
Papa cardinale. lo creò cardinale sostenne con
:

Federico Borromeo milanese, pa- gran fortezza la sua rappresentan-


triarca d' Alessandria, da Alessan- za contro le pretensioni degli am-
dro VII fu fatto governatore di basciatori sulle franchigie.
Roma, quindi nel!' elezione di Cle- Ranuccio Pallavicini di Parma,
mente IX nel 1667 fu promosso segretario del concilio, fu fatto gover-
a nunzio di Spagna dopo aver ca- natore di Roma, e nel 1706 car-
valcato nel possesso come governa- dinale da Clemente XI.
tore; il successore lo creò cardinale. Francesco Caffarelli romano ,
7 ,

46 GOV GOV
uditore di rota, colla ritenzione di nense : Papa lo creò
dipoi lo stesso
tale uUlzio Ciementc XI nel 170G cardinale a*23 novembre 1761.
lo fece governatore di Koma , e Antonio Casali romano , da se-
mori nel 171 1 : di sopra abbiamo gretario di consulla Clemente XIII
riportato la sua elezione e fune- lo fece governatore , e come tale
rali. fece parte della cavalcata pel pos-
Bernardino Scolti milanese, udi- sesso di Clemente XIV, che a* 12
tore di rota , Clemente XI nel dicembre 1770 lo promosse al car-
1 1 1 lo dichiarò governatore di dinalato, indi lo pubblicò a' 5 mar- 1

Boma ritenendo l' uditorato, indi zo 1773. Continuò nella carica col
nel 1715 lo creò cardinale. titolo di pro-governatore sino alla
Alessandro Falconieri romano, morte del Papa avvenuta a' 22 set-
Clemente XI prima lo fece uditore tembre 1744» per la quale si di-
di rota, e colla ritenzione di que- mise dalla carica, ed allora il sacro
sto uUlzio anche governatore di collegio elesse il seguente prelato.
Roma, che continuò ad esercitare Giovanni Potenziani di Rieti
eziandio nei pontificati d'Innocen- maestro di camera di Clemente
zo Xlll, e di Benedetto XIII che XIV, nella prima congregazione
nel 179.4 lo c»eò cardinale. cardinalizia della sede vacante per
Giambattista Spinola genovese, morte del medesimo Clemente XIV,
da segretario di consulta Bene- fu costituito governatore di Roma,
detto XIII lo creò governatore, e nel qual posto lo confermò il nuo-
dopo sei anni nel 1733 Clemente vo Pontefice Pio VI, quindi come
XII lo creò cardinale. di sopra si è narrato, mori a' 21
Marcellino Gorio fu promosso novembre ij'j5.
al governatorato da Clemente XII, Giovanni Cornaro veneziano fu
e lo era nel 1 738. fatto da Pio VI successore nel go-
Bondelnionle fu fatto governatore vernatorato al precedente, essendo
di Roma nel 1740 da Benedetto uditore di rota^ ìndi nel primo giu-
XIV , cavalcò nel
suo possesso e , gno 1778 lo creò cardinale.
mori nel giugno dell'anno seguente, Ferdinando Alarla Spinelli na-
come dicemmo di sopra parlando poletano, governatore di Roma per
del suo funerale. volere di Pio VI , che nel 1755
Raniero Simonetti patrizio di O- lo creò cardinale.
simo e Cingoli, da nunzio di Napo- Ignazio Busca di Milano, da
li nel 1743 Benedetto XIV lo fece nunzio apostolico di Brusselles Pio
governatore, e nel 1747 lo creò VI lo fece governatore, e poi nel
cardinale. 1789 creò cardinale.
Cosimo Imperiali di Genova, Giovanni Rinuccini fiorentino ,

da chierico di camera nel 174? fatto governatore di Roma da Pio


Benedetto XIV lo creò governa- VI, quindi nel 1794 creato cardi-
tore, 757 cardinale.
e nel 1 nale.
Cornelio Monti Caprara bolo- Carlo Crivelli milanese, arcive-
gnese venne nominato governa- scovo di Patiasso, Pio VI lo diede
tore di Roma nel 1759 da Cle- in successore al precedente nel go-
mente XIII, ed intervenne al pos- vernatorato di Roma, e poscia Pio
sesso solenne della basilica Latera- VII lo creò cardinale a' 2 3 feb-
,

GOV GOV 47
braio dell'anno
1801, Monsignor leglo, primo da Pio VII, il se-
il

Baldassarri nella Relazione delle av- condo da Leone XII.


versila e patimenti di Pio VI, tona, Tiberio Pacca di Benevento, Pio
II, p. 4oo, nari-a com'egli si tro- VII dopo la promozione alla sacra
vò governatore quando Roma fu porpora di monsignor Cavalchini
occupata dai repubblicani francesi, lo fece pro-governatore di Roma,
e siccome fedelissimo ed afTeziona- e dopo pochi mesi lo dichiarò ef-
tissimo al Papa fu chiuso in Ca- fettivo; ma per le note vicende es-
stel s. Angelo. sendo fuggito nel 1821, Pio VII
Francesco Guidobono Cavalchi- nominò pro-governatore monsignor
ni di Tortona fu fatto da Pio VII Gaspare Bernardo Pianelti di Jesi
nel 1 80 1 governatore di Roma come primo assessore del governo,
quindi nel concistoro de' i4 agosto quindi fece governatore il seguente.
1807 Io creò cardinale riserbandolo Tommaso Bernetli di Fermo,
in petto, ed a cagione delle note da assessore delle armi Pio VII
politiche vicende il Papa non potè nel i8ai lo promosse alla ca-
pubblicarlo prima del 6 aprile 1818. rica governatore di Roma , e
di
Oltre quanto di lui dicemmo nella tale confermato nella sede va-
fu
sua biografìa, parleremo di questo cante. Leone XII lo mandò in Rus-
degno porporato all'articolo Leone sia con carattei-e d' ambasciatore
Xll (Vedi). Siccome il Cavalchini per felicitare, e per assistere alla
nell'esercizio della carica fu arre- coronazione in Mosca del regnante
stato dai francesi invasori dello stato imperatore Nicolao I in tale tem- :

ecclesiastico, Pio VII nominò pro- po fece da prò- governatore monsi-


governatore Tom/naso brezzo di gnor Nicola Clarelli Paracciani di
Palermo, poi cardinale; quindi fece Rieti, come primo assessore del go-
dopo di lui egualmente pro-gover- verno, al presente cardinale. Leo-
natore monsignor Francesco Ser- ne XII agli 8 ottobre 1826 fece
litpi romano, ch'era uditore di rota, monsignor Bernetti cardinale, poi
poscia promosso al cardinalato. Re- suo segretario di stato, nel quale
stituita Roma e dominii pontifìcii
i uffizio fu pur destinato dal Papa
a Pio VII nel 1814, questi nomi- che regna Gregorio XVI, che poi
nò prò- governatore di Roma e di- lo nominò vice-cancelliere di s. Chie-
stretto, colla presidenza delle car- sa, dignità ch'esercita.
ceri, il cav. Giacomo Giustiniani Gio. Francesco Marco-y-Catalan
romano, che avendo poi riprese le spagnuolo, uditore di rota, Leone
insegne prelatizie lo spedi delega- XII nel 1826 colla ritenzione del-
to in Bologna a ripristinare il go- l'uditorato lo fece governatore di
verno pontificio. Allora Pio VII no- Roma, ed a' 1 5 dicembre 1828
minò prò- governatore il prelato cardinale.
Stanislao Sanseverino di JN'apoli Benedetto Cappelletti di Rieti,
,

che funse l'uffizio sino al ritorno delegato apostolico di Urbino e Pe-


in Roma di monsignor Cavalchini, saro, Leone XII nel dicembre 1828
che riassunse l'esercizio della cari- lo dichiarò governatore di Roma ,

ca nel settembre 18 14. Tanto il cui sono uniti il vice-camerlengato


Sanseverino, che il Giustiniani fu- e la direzione generale di polizia.
rono poi annoverati al sacro col- Esercitò tali uilìzi nelle sedi vacau-
-
,

48 GOY GOY
ti per Leone XII e per Pio Vili ricerche. che avevano
GÌ' indiani
e funse il governatorato sotto quei dapprima mostrato ostili disposi-
Papi, e sotto il regnante die a 2 zioni contro i portoghesi, si ricon-
luglio i832 lo pubblicò cardinale. ciliarono in fine con essi, loro in-
Nicola Grimaldi di Treia, da se- dicando pure il luogo ove trova-
gretario di consulta il regnante vano la maggior quantità d'oro;
Gregorio XVI nel iBSa lo fece go- poscia i coloni vi giunsero in fol-
vernatore di Roma , ed a' 4 gen- la, ed il paese si popolò rapida-
naio 1B34 cardinale, indi legato a mente. Dal 1749 ^1 1809 questa
postolico di Forlì. provincia restò tutta intera sotto
Luigi Ciacchi di Pesaro, da de- la un solo ouvi-
giurisdizione di
legato di Macerata il Papa che re- dorf ma ai 18 marzo 1809 fu
gna nel 1834 lo dichiarò governa- divisa in due comarche, una delle
tore di Roma, e a' 12 febbraio quali prese il nome di t. Joao
i838 cardinale: funse il pro-go- das duas Barras, e l'altra quello
vernatorato decorato della dignità di Villa-Boaf nome del capoluo*
cardinalizia come il predecessore e go della provincia. Ciascuna di
il successore. queste comarche contiene otto ter-
Luigi Pannicelli Casoni di Ame- o Julgados. Nella prima co-
ritorii

lia, da pro-legato di Bologna Gre- marca vi sono i territorii di Ara-


gorio XVI nel i838 lo fece pro- yas. Cavalcante, Conceicaco , san
governatore e poi governatore ; in- Felis, Flores, Natividade , Porto
di pubblicato cardinale a* 24 gen- Real, e Trahyras. Nella seconda,
naio 1842, e fatto legato prima di Araxa, Crixa, s. Crux, Dessembo-
Forlì, poi di Bologna che al pre- que, s. Luzia, Meja ponte. Pillar
sente governa. e Villa-Boa. Questa politica divi-
Giuseppe Antonio Zacchia della sione non essendo per altro fonda-
diocesi di Luni Sarzana, uditore di ta sulla disposizione fìsica del pae-
rota, dal regnante Pontefice nel se, ed in conseguenza poco atta
184^ promosso a governatore di a farne chiaramente conoscere la
Roma^ vice-camerlengo e direttore geografia, si eseguì la divisione in
di polizia, attribuzioni e gravi uf- sei distretti, adottata dall' autore
fìziche attualmente disimpegna con della Corografia brasiliana , e
zelo, impegno ed attività. tracciata dai limiti naturah. Questi
GOYAX (Goyasen). Città con distretti sono : Nova-Beira, Caya-
residenza vescovile nel Brasile, nel- ponia, e Goyax all'ovest, e Pa-
la provincia del suo nome , la rannan, Rios das Velhas, e Tocan-
quale occupa il centro dello stes- tin all'est. Tutte le questioni pe-

so impero del Brasile. Il vasto rò sono oggidì eliminate colla di-


territorio della provincia di Goyax visione amministrativa della pro-
non era in origine che una co- vincia nelle due comarche di Go-
marca della provincia nel i749- yax e di s. Joao-das duas Bar-
Ebbe per suoi primi coloni degli ras.
avventurieri, attirativi dalla vista Villa-Boa è il capoluogo della
dell'oro, che serviva di ornamento provincia e comarca di Goyax,
alle donne degl' indiani, e di cui verso il centro della provincia me-
scopersero le miniere dopo molle desima ,
giace in luogo basso sul
GOY GOY 4()

iio Vfermeiho , die Ja divide in cimila Individui. Vi si tiovò il

due parti pressoché eguali comu- celebre masso d'oro di quarantatre


nicanti fra esse per mezzo di tre libbre, che si conservava nel mu-
ponti. E grande, ma mediocremen- seo di Lisbona sino all' invasione
te fabbricala ; vi si osserva però francese di quella metropoli. Vil-
il palazzo del governatore, la ca- laggi importanti sotto pure Caval-
sa comune, la tesoreria, e la zec- cante e Couceicao, non che Porto
ca, un piccolo forte munito di Reale.
due pezzi di cannone, che servono 11 somma Pontefice Leone XIT,
i giorni delle feste, una bella fon- con la lettera apostolica Sollicitet
tana , ed un delizioso passeggio catholici gregis cura, idibus julii

pubblico. 11 calore vi è intenso anni 1826, eresse la sede vescovi-


durante la stagione asciutta, ma le di Goyax nell' America meri-
le notti riescono freschissime. Ab- dionale, nell'impero del Brasile, con
bastanza operoso è quivi il com- la residenza del vescovo in Villa-
mercio, le miniere d'oro produtti- Boa. Dichiarò la sede e il vesco-
vissime, e la popolazione assai rag- vo sufl'raganei dell' arcivescovato
guardevole. JVon era in origine di i. Salvatore della Baia di tutti
che un villaggio chiamato s. An- i santi. Eresse in cattedrale la
na, quando 1739,nel sotto il chiesa dedicala a Dio in onore di
regno di Giovanni V, vi sì costrus- s. Anna, il cui edifizio è ampio
se la citta, la quale ora conta più e decente. Stabili che il capitolo
di ottantamila abitanti. Filar, Ouro- fosse composto di due dignità, la
Fino, e Santa Crux sono tre vil- prima delle quali fosse 1' arcidia-
laggi importanti della provincia cono, con dieci canonici compre-
di Goyax, per la quantità notabi- se le due prebende di teologo
le d'oro che trovasi ne' suoi tei ri- e penitenziere, oltre altri preti e
torii. 11 distretto poi dei Diamanti chierici pel divino servizio. La cu-
formò un tempo, e tuttora forma ra delle anime nella cattedrale
la ricchezza maggiore del Brasile. viene amministrata da un eccle-
Lungo le rive del Rio-Claro si é- siastico deputato; avvi il fonte
stende, che influisce a destra nel- battesimale, ed è 1' unica parroc-
l'Araguay, ed ha fornito gemme chia ch'esista nella città. Vi è l'o-
di pura acqua e di grande di- spedale non il seminario, che de-
,

mensione. La città capitale della vesi erigere cóme il monte di pie-


comarca di s. Joao das duas Bar- tà. In luogo dell' episcopio il go-
ras è la Kalividade posta in riva verno supplisce al vescovo in altro
ad un piccolo afìfluente Manoel- del modo. Ln diocesi fu stabilita am-
Alvez. Aguaquente o Acquacalda pia, e contenente più luoghi, e
è un villaggio distinto, posto a che ogni nuovo vescovo fosse tas-
mezza lega dal confluente del Rio sato nei camera apo-
registri della
das Almas, e dal Maranhao pres- stolica in fiorini 116, ascendimi
so di un lago profondo. L' oro e- vero ad bismille, et qualiiorceri'
ravi abbondante all' epoca della ttim sentala romana aliquibiis o-
fondazione, che fu l'anno 17 32,
.«iua nerihus gravata. Il regnante Papa
in guisa che per oggetto di gua- Gregorio XVI , nel concistoro dei
dagno vennero a stabilirvi.si dodi- ?.5 luglio i844> dichiarò per pri-
r
VOI, xxxu.
So GOZ GOZ
rno monsignor Fianceso
vescovo toria di Costantino . A Teofìlo
Ferreira de Azevedo, traslato da succedette il di lui segretario Se-
Castoria in partibus, nominalo a lena, ed a questo Uni la eh' ebbe
tal sede dall' odierno imperatore a successori più vescovi riportati
del Brasile Pietro II. Questa dio- neir Oriens Chrisl, tom. 1, pag.
cesi si estende dal nord al sud per 1239.
piìt di quattrocento leghe ; non GOZZADINI MARCAXTOifio, Car-
vi ha città propriamente detta che dinaie. Marcatonio Gozzadini, nobile
la sola in cui sta la sede, e porta bolognese, nel iSgS ottenne le in-
il nome della medesima provincia; segne di dottore in Bologna , ed
nell'immenso territorio sono spar- essendo divenuto eccellente giure-
se alle distanze di 20, 3o, o /\.o consulto e famoso avvocato, datosi
leghe una dall'altra trentaquattro a patrocinare le cause nella curia
parrocchie intersecate da tribù sel- romana , fu eletto collaterale di
vaggie, che vivono di caccie e di Campidoglio, nel quale uffizio di-
rapine. Il presente vescovo da al- pertossi con tanta integrità e va-
cuni si dice il terzo o quarto, ma lore, che il popolo romano lo ebbe
sarà di tal numero quando vi si in grandissima estimazione. Innal-
calcoli il vescovo in partibus che zato al pontificato a' 9 febbraio
l'ha finora governata spiritualmen- 1621 il suo cugino col nome di
te, dappoiché propriamente il pri- Gregorio ,
XV
questi lo nominò
mo vescovo è il nominato. subito cameriere segreto, e canoni-
GOZARTE o BEZADDA. Sede co di s. Pietro; quindi a' 2 1 luglio
vescovile della Zabdicena giacobit lo creò cardinale prete del titolo
ta, dipendente da Manfriano , si- di s. Eusebio, per cui ilpopolo ro-
tuala all'occidente e sulle rive del mano, per singolare dimostrazione
Tigri, dodici miglia sopra Mossul. di esultanza, gli fece un donativo
Ne furono vescovi Basilio Marcia- di cinquemila scudi. Il Martinelli
no del 1172, Giuseppe del i243» nella storia della chiesa di s. Agata
Giovanni del 1266, Dioscoro del dimostra che il cardinale fu fatto
1285, il quale viene ritenuto au- dell'ordine de' diaconi, con la chie-
tore d' una liturgia siriaca , e sa di s. Agata per diaconia, di cui
Chaleph che nel i455 fu fatto restaurò la sagrestia col campanile
patriarca col nome d'Ignazio. che minacciava rovina , ed abbellì
GOZIA, Gothia. Sede vescovile con vaga e nobile fontana il giar-
del Chersoneso di Tracia, dipen- dino adiacente alla chiesa e con ,

dente dal patriarca di Costanti- altre amenità di più alla sua mor-
:

nopoli. Ne sono registrati per ve- te lasciò una somma considerabile


scovi: Teofilo che intervenne al per restaurare la porla di quel-
concilio di è notalo
Nicea, egli r antico tempio. II Novaes dice che
ne'calendàri greci i5 settembre a' passò al titolo di s. Eusebio, dopo
per avere istruito il martire Ni- essere stalo diacono di s. Agata.
cela, che fu bruciato vivo per or- Nel 1622
Gregorio Io fece XV
dine di Atalarico. Filoslorgio è di vescovo di Tivoli, dove celebrò il
parere che Teofilo sia lo slesso sinodo, e poscia nei primi di giu-
che il vescovo Ulfila ordinalo da gno del seguente anno lo trasferì
Eusebio di Nicomedia, dopo la vit- a Faenza. Intervenne al conclave
GOZ GOZ 5f
per l'elezione di Urbano Vili; ma gna. Entrò in grazia d' Innocen-
per gì' incomodi che in esso soffrì, zo XII che lo annoverò tra gli
,

dopo pochi giorni dacché n' era avvocati concistoriali. Io fece se-
uscito, una lenta febbre lo condus- gretario de' memoriali e de* bre-
se al sepolcro in Roma nello stesso vi ai principi, e lo avrebbe pro-
anno 1628, in età di quarantano- mosso ad altre cariche, se Ulis-
"ve anni, universalmente compianto se per male di calcoli non fosse
per la sua affabilità, piacevolezza, stato costretto di condursi a Fi-
integrità di costumi, e dottrina con- renze , ove se ne liberò. Clemente
giunta ad esemplarità di vita. Eb- XI lasciò all' arbitrio suo la riten-
be sepoltura nella chiesa di s. An- zione d'uno de' due impieghi, on-
drea della Valle, con una onore- de il Gozzadini amò restare segre-
vole iscrizione , postavi da Bonifa- tario de' brevi , e poscia lo consagrò
cio Gozzadini suo erede. arcivescovo di Teodosia in partibus,
GOZZADINI Ulisse Giuseppe, adoperandolo in diversi gravi affa-
Cardinale. Ulisse Giuseppe Gozza- ri, finché a' i5 aprile 1709 lo creò
dini patrizio bolognese, pronipote cardinale dell' ordine de' preti , e
del cardinale Marcantonio, nacque per titolo gli conferì la chiesa di
in Bologna a' 20 ottobre i65o. s. Croce in Gerusalemme. Inoltre
Mostrò sino dai primi anni gran lo fece vescovo d' Imola, e passa-
vivacità e prontezza di spirilo, la ti tre anni legato di Ravenna. Fi-
quale spiccò in singoiar modo nel- no dai primi giorni del suo vesco-
la difesadelle pubbliche conclusio- vato compose ed aggiustò con mi-
ni, che sostenne con tale applauso, rabile prudenza e soavità le fasti-

che fu fatto degno di essere am- diose controversie che da


lungo
messo con rarissimo esempio nel tempo erano tra il capitolo ed il
collegio dei dottori dell'uno e del- magistrato della città ; e avendo
l' altro diritto, prima di avere ri- trovato il palazzo episcopale in pes-
portato in quella facoltà la laurea simo stalo, si applicò a ripararlo
dottorale. Il cardinal Boncompagno ed abbellirlo , lasciandovi parte
arcivescovo di Bologna gli conferì considerabile de' suoi mobili a pro-
la prebenda teologale, che ritenne fitto de' successori. Accrebbe le ren-
fino al 1693. Destinato professor dite della mensa vescovile, e fece
di legge in quella celebre universi- ridurre in epilogo, scritto di nitido
tà, ne esercitò l' incarico con som- carattere in otto volumi, tutti gli
ma lode e riputazione per venti antichi stromenti riguardanti i fon-
^nni. Per salute intraprese un viag- di e i beni della sua chiesa, che poi
gio in Francia e nelle Fiandre, che furono collocati nell'archivio della
gli riuscì vantaggioso , indi in età medesima. A sue spese fece eziandio
di quaranl' anni si portò in Ro- stampare la storia de' vescovi d'I-
ma per interessi di famiglia, quan- mola descritta da
, Anton Maria
do ottenne un canonicato e la pre- Manzoni canonico della cattedrale,
benda di teologo nella basilica va- avendo inoltre fabbricato, per bene
ticana , nella quale ne' tentpi sta- di tutta la diocesi , in gran parte
biliti e determinati recito con Uni- e da' fondamenti il seminario. Cle-
versale soddisfazione le dotte sue mente XI lo dichiarò legato pon-
lezioni, come avea fatto in Bolo- tificio in Parma , deputandolo a
,

rt^ Goz GR.i


benedii'e solennemente, accotópagnn- lontani da' benefizi quelli che vi
to da tre vescovi, le nozze Ira E- aspiravano per mezzo d' impegni
Farnese, e Filippo V re
lisabetta ed interposizioni di persone auto-
di Spagna. D'ordine del Papa si revoli e potenti, essendo solito di-
portò pure ai confini della lega- re, che questi aspiranti volevano
zione ad incontrare il re d' Inghil- entrare neh' ovile non per la por-
terra Giacomo III , allorquando ta , ma per la finestra. Recitava
dalla Francia passò in Roma lo : ogni giorno le ore canoniche in gi-
alloggiò nel proprio palazzo , ed nocchioni, impiegando notabile tem-
accompagnò per tutta la provincia. po nell'orazione mentale e nella
Nell'anno santo 1725 ai pellegrini lettura de' libri santi. Visitava gli
che passavano per recarsi a Roma, infermi anco della più misera con-
fece apparecchiare un ospedale dizione, compartendo loro pon-
la

dove ogni sera faceva loro appre- tificia benedizione se prossimia


stare da cena, a cui assisteva egli morire. Facilissimo ad ammettere
medesimo, servendo loro colle pro- all'udienza, talvolta incontrava 'le
prie mani; e dopo averli ricreati persone abiette per animarle, e per
col pascolo della divina parola, li sbrigarle Pieno di buone
subilo.
confortava con divoti ragionamen» e sante operazioni, mori in Imola
ti, ed accomiatava con abbondanti a' 20 marzo 1728, d'anni settan-
medesimo oggetto
limosine. Pel fe- totto. Ebbe sepoltura in quella
ce aprire un'ampia casa pei sa- cattedrale, in ed elegante
nobile
cerdoti pellegrini , nella quale li mausoleo di marmo, che gli fece
accoglieva colle più gentih ed ob- costruire Alessandro Maria Gozza-
bliganti maniere. Intervenne ai co- dini suo fratello. Amò teneramente
mizi per le elezioni d' Innocenzo i letterati, e fu autore di qualche
XIII, e Benedetto XIII, ne' quali opera, di che tratta il Bonamici
ebbe molti voti pel pontificato. Re- neir appendice al trattato sugli
stituitosi alla sua chiesa perseverò scrittori delle lettere pontificie, di-
ne' doveri di zelante e sollecito pa- cendo che ilGozzadini procurò ma
store,con celebrare sinodi, correg- non potè interamente discostarsi
gere abusi, consagrare e riedificare dall'inetto stile di scrivere, ch'era
templi e spedali, visitar con dili- in vogaal suo tempo. Da Gio.
genza anche ne' luoghi alpestri la Battista Rondoni, già segretario di
diocesi^ sovvenire i miserabili e sin- questo cardinale si ha Ulisxis Jo' :

golarmente i vergognosi, e ristorare sephi S. R. E. cardinalis Gozza-


le chiese rovinate dai terremoti. dilli bononiensis vitae compendiunu

Quando alcuno de' suoi ecclesiastici Bononiae 1728.


avea commesso qualche mancanza, GRABATARII. Erano quelli i

il cardinale segretamente chiamato- quali un tempo differivano al pun-*


lo a sé, con mansuetudine e carità to di morte a ricevere il battesi-
Io correggeva , laonde ne otteneva mo, otide assicurarsi l' eterna bea-
l'emendazione, senza che nulla il titudine, appoggiandosi al principio
pubblico conoscesse. Conferiva le che questo sagramento cancelli non
parrocchie ai sacerdoti che risplen- solo l'originale, ma anche tutti pec- i

devano sopra per dottrina


gli altri cati attuali. Si chiamarono ancora
e per specchiati costumi , tenendo Clinici e Leclicarii, V. Battesimo.
GRA. GRA" 53
GRADI o GRADINI dell' al- kalendarlo il junii, decem millia
TABE. Anticamente secondo tutte martyrum. Habemus de eorum re-
le apparenze, ordinariamenle l'al- liquiis, et eo die multitudo mulie-
tare aveva un solo gradino, mentre rum confluii ad basilicam , flexis
in oggi se ne vedono due, tre ec: genibus gradus ascendentium , et
neir Ordine romano sono sempre faculas accensas in manu gestan»
due. Su questo punto vanno letti tium, sacrumque pio martyrìbus po-
articoli Altare , Chiesa , e gli stulantium ". Abbiamo notato altro-
f^li

altri relativi. Nei diversi articoli ve, che anticamente i sommi Pontefi-
delie Chiese di Roma ,
parlammo ci si facevano solennemente coronare
ancora dei gradini esteriori de' sa- sulle scale della basilica vaticana.
gri templi. Dell'origine dei gradini GRADISCA o GRADISRA (Gr<x-
dell'altare e de'loro ornamenti, dei discan ). a Go-
Città vescovile unita
vasi preziosi, candellieri, reliquie, rizia, piccolaed un tempo forte, del
dittici sacri, e sacre Immagini, ne circolo di Gorizia, nel regno illirico :
trattiamo a (juell'articolo. All'artico- essa è posta sulla riva destra dell' I-
lo Scala santa [Fedi), diremo di sonzo, capoluogo di distretto. E cinta
quelli santifìcati dal Redentore nella da mura e fosse, e difesa da un vec-
sua passione. Degli scalini per discen- chio castello. I veneziani la fabbri-
dere ne' battisteri, com' erano nelle carono nel 147^} quando i turchi
vasche e peschiere delle antiche ter- minacciavano per questo lato i' I-
me, ne discorre il p. Lupi, Disser- talia. Fu presa da Massimiliano I

tazioni tom. I, p. II 3. y. Batti- nel i5ii, ed assediata dai vene-


STERio, e Fonte battesimale. Per ziani negli anni i6i6 e 1617. Di-
gli scalini del trono e della catte- venne capoluogo della contea del
dra o soglio pontificio, P^. Trono, suo nome, e nel i64i fu venduta
si possono consultare Ezechiele e. dall' imperatore Ferdinando III ai

IV, V. i4, De lege gradiis altaris principi di Eggenberg. Estintasi


prohibente ; e Spencero, De legihus questa casa, fu sottoposta ad un
hehraeorum. I pagani non volevano capitano particolare. Sotto il cessato
che le scale dell' altare avessero più regno italico capoluogo di
era il

di tre gradini, come si può legge- una vice-prefettura nel dipartimen-


re in Aulo Gelilo 1. io, e i5. 11 to Passeriauo, dipoi venne compe-
Cancellieri nel suo Aferetto parla del- netrata nel regno illirico.
la scalinata lunghissima della chiesa La sua sede vescovile, come di-
d' Araceli , fatta dai divoti ginoc- cemmo all'articolo Gorizia ( Fe-
chioni, come Giulio Cesare e Clau- di ), fu unita a quella dell' arcive«
dio salirono in ginocchioni gli sca- scovato e metropoli di Gorizia, dal-
lini del tempio di Giove Capitoli- lo stesso Pontefice Pio VI che l'a-
no. Dice ancora che le scale della veva istituita in concattedrale della
ss. Michele
chiesa de' e Magno in medesima. La chiesa cattedrale è
Borgo, furono ascese dai fedeli in dedicata a Dio, in onore dei prin-
ginocchioni ; essendosi altrettanto cipi degli apostoli i ss. Pietro e
praticato, come si notò al suo ar- Paolo, ed ha il suo capìtolo. Nella
ticolo, cogli scalini della vecchia città vi sono altre chiese e di-
basilica vaticana. Scrive il Torrigio versi stabilimenti di beneficenza e
nelle Grolle valicane : •< Ex vcleri d' istruzione.
, ,

54 ORA. GRÀ
GRADMONT o GRANDE MONI dimora in quel regno non fu di

Gabriello, Cardinale. Gabriello de lunga durata, imperocché fu tosto

Gradinont o Grnndenaont, nobile dal re mandato nuovamente in In-


francese oriondo della Navarra, pe- ghilterra con segrete istruzioni di
rito in ogni genere di lettetatuia, maneggiare lo scioglimento del ma-
e assai sperimentato nel maneggio trimonio di Enrico Vili con Ca-
degli affari politici, ne' quali segna- terina d' Aragona e di proporre
,

tamente si distinse, dedicatosi allo quello di Margherita d' Orleans


stato ecclesiastico, fu successivamen- vedova di Carlo duca d'Alencoive
te promosso da Leone X nel i520 Francesco I, maritata poi
sorella di
al vescovato di Consera ns, e da con Enrico II re di Na varrà. Poco
Clemente VII nel i5i^ a quello tempo dopo fu spedito ambascia-
di Tarbe, mentre il re Francesco tore in Roma a Clemente VII dal
I lo fece maestro delle suppliche re, ad istanza del quale il Papa
e gli addossò onorevoli e splendi- a* 19 marzo i53o lo creò cardi-
de ambascerie, e fra le altre nel nale prete del titolo di s. Giovan-
i^aG lo sped\ suo ambasciatore in ni a porta Latina; indi nel 153*2
Inghilterra al re Enrico Vili, af- lo stesso Clemente VII gli conferì
finchè ottenesse] da quel sovrano, il vescovato di Poitiers, essendo già
che la principessa di Vallia o Galles, arcivescovo di Bordeaux, divenen-
già promessa sposa del delfino , fos- dolo di Tolosa nel i533, dopo a-
se impalmata dal duca d'Orleans suo ver rinunziato in favore del fra-
figlio secondogenito. Circonvenuto tello Carlo la metropoli di Bor-
in tale occasione il Gradmont dalla deaux. Procurò il cardinale l'ab-
politica e dalla fina accortezza del boccamento di Clemente VII con
cardinal Volse! , recitò nel senato Francesco I in Marsiglia, e morì
alla presenza dello stesso re un' o- in Balma presso Tolosa nel i534.,
razione, con la quale disapprovò universalmente compianto. Il suo
come meno matrimonio
lecito il cadavere fu trasferito a Balache nel-
dello stesso Enrico Vili con Ca- la diocesi di Bajona, ed ebbe nella
terina d' Aragona zia di Carlo V. tomba de' suoi maggiori onorevole
Fu nel numero degli ambasciatori sepoltura.
che la reggente di Francia mandò GRADO, Gradusj Aquae Gra-
in Ispagna alla corte di Madrid datae. Città patriarcale ora nell'Il-
per effettuare la liberazione di Fran- liria, edificata nell' isola che ha Io
cesco I re di Francia. Stava an- stesso nome, all' imboccatura e sul-
cora in Madrid dopo la partenza la foce della Natisa, in vicinanza
del re, quando giunta a notizia di delie lagune di Marano. La sua
Carlo V la lega che formato ave- antica chiesa eretta dal patriarca
vano Ira loro Francesco I ed En- Elia, prima dedicata a s. Eufemia,
rico Vili, fece contro il diritto delle ed ora ai titolari i ss. Ennagora
genti chiudere in carcere il Grad- e Fortunato, conserva pur anco le

mont. Avendo però i due re fatto vestigia della sua passata magnifi-
lo stesso cogli ambasciatori di Car- cenza, e specialmente nel pavimen-
lo V, questi fu obbligato a rila- to di mosaico, nel coro e nella se-
sciarlo. Compito il suo ministero dia patriarcale di marmo, veden-
si restituì in Francia, ma la sua dovisi anche in altri luoghi alcuni
GRA GRA 55
considerabili pezzi d' antichità dei tropoli di lutto il paese della Ve-
secoli barbari.Ha un piccolo por- nezia e dell' Istria. Quel Papa spe-
to, il quale non riceve che barche rava con ciò che i vescovi d'Istria,
pescherecce, poiché i due porti che separali già da lungo tempo dalla
j)ossedeva anticamente sono adesso Chiesa romana pel famoso affare
interrati. Decadde sino dal tempo dei tre capitoli, si riunirebbero al-
in cui fu trasferita la sede del ve- la santa Sede, ma disgraziatamen-
neto governo da Eraclea a Mala- te succedette tutto al contrario;
niocco, indi a Rivoalto, perchè al- giacché Elia e dìeciotto vescovi che
lora abbandonata venne dalle no- componevano quel concilio, prote-
bili che avevano influen-
famiglie, starono nuovamente contro il quin-
za nel governo; oggi conta pochi to concilio generale, per conserva-
abitanti che ritraggono il loro so- re, com'essi dicevano, al concilio di
stentamento dalla coltivazione del- Calcedonìa tutta la sua autorità.
le vigne, degli orti, dalla pesca e Severo che nel 58g succedette ad
dal tralTico del pesce salato. Deve Elia, essendo stato obbligato da
la sua origine agli abitanti di A- Smaragdo esarca di Ravenna di
quileìa (Vedi), che quivi fuggiro- abiurare lo scisma de' tre capitoli,
no dalle armi devastatrici dei bar- con tre altri vescovi dell'Istria, e
bari, e specialmente dalle stragi di non avendolo fatto se non per ti-

Attila nel ^5^. Nella occasione me- more, dichiarossi anche più forte-
desima ivi essendo con esso loio mente contro il concilio generale
passato il patriarca di quella città quinto coi suoi tre vescovi. Quelli
chiamato Paolino, sotto il pontifi- di Trento, di Udine, di Vicenza,
cato di s. Benedetto I, portò seco di Verona, di Treviso, di Feltre,
lui tutti i tesori della sua chiesa. di Pola, e di Belluno eransi assog-
Probino suo successore essendo mor- gettati alla Chiesa romana. Essen-
to pochi mesi dopo, Elia greco di do morto Severo nel 6o5, gli sci-
nazione, che ne occupò la sede, ve- smatici elessero per patriarca d' A-
dendo che non poteva ritornare con quileia l'abbate Giovanni, col con-
sicurezza in Aquileia, anche per senso di Agilulfo re de' longobar-
evitare le insidie dei nemici della di, il quale aveva abbracciata la
cattolica fede, nel 579 ottenne dal religione cristiana. I cattolici ordi-
Pontefice Pelagio II che la sua se- narono Candiano o Candidiano di
de fosse per sempre trasferita a Rimini nel 610 in patriarca di
Grado, dove avea egli fatto fabbri- Grado, morto il quale nel 6 1 5,
care la memorata chiesa sotto l'in- venne nominato per succedergli E-
vocazione di s. Eufemia martire. pifanio de oppido Humagi. Così
11Papa per tale motivo riunì un si videro due patriarchi, 1' uno ad

Grado a' 3 novembre, e


concilio a Aquileia, l'altro a Grado, scismati-
nominò per presiedervi in sua ve- co r uno , e cattolico 1' altro. Qui
ce il sacerdote Lorenzo. Fuvvi let- appresso daremo la serie de' pa-
ta la lettera pontificia di Pelagio triarchi di Grado, in seguito dei
li, nella quale in virlù delle lut- nominati, coll'autorità dell'Ughelli,
tuose circostanze, acconsentiva che Italia sacra, lom. V, pag. 1075
la sede patriarcale fosse nella città e seg.
di Grado, che nominò altresì me- Nel 616 divenne patriarca di
«6 i&RA GRA
Grado Cipriano di Pela, &iccomé vorirono il patriarca di Grado,
uomo santissimo. Dopo la sua mor- mentre i longobardi protessero il

ie nel 63o, col favore de' longo- patriarca d'Aquileia, che per sicu-
bardi invase la sede B^ortunato e- rezza trasportò la sede all'antica
ketico ariano , traditore della re< città di Forum Julii, onde fu chia-
pubblica di Venezia ; ma il Papa mato patriarca Forojuliense, come
Onorio depose Fortunato , e gli
I dicemmo all'articolo Cividale (far-
sostituì Primogenio suddiacono re- cii). E siccome l'esarca non cessò
gionario della Chiesa romana, co- mai di tribolare Aquileia, cosi i

me si La dal Labbé e dal Baro- longobardi non si rimasero mai di


nie. Inoltre Onorio I estinse lo molestare Grado. Laonde, continua
scisma de' vescovi d' Istria, che a- il Rinaldi, Lupo duca del Friuli,
vevano preso a difendere da più essendo entrato con un esercito a
di seltan l'anni prima i tre capìto- cavallo per la strada fatta antica-
li, sotto Papa Vigilio. Nel 65o fu mente per mare nell' isola di Grado
eletto patriarca di Grado Massimo presso ad Aquileia, e predando la

dalmata; nel 670 Stefano di Pa- città, portò via i tesori della chiesa
renzo ; nel 675 Agatone justino- aquileiese ch'erano stati recati a
politano ossia di Trieste ; nel 685 Grado dal patriarca Paolo o Pao-
Cristoforo di Pola, e nel 717 Do- lino quando fuggì da' longobardi
nato piacentino fatto dal Papa s. nel loro ingresso in Italia.
Gregorio II. Intanto gì' imperatori Nel 724 f" eletto patriarca di
ci' oriente riconquistarono ai lon- Grado Antonio abbate benedettino
gobardi la costa marittima di Ve- della ss. Trinità di Brondolo, il quale
nezia e dell' Istria , ed ottennero ebbe per 749 Emiliano
successori: nel
dal Pontefice che nominasse a Gra- arcidiacono di Grado; nel 757 Vi-
do un vescovo cattolico, che sareb- telliano di Lucca ; nel 766 Gio-
be chiamato patriarca come quel- vanni di Trieste; nell'SoS Fortu-
lo d'Aquileia. Adunque s. Gregorio nato pur di Trieste; nell' 83o Ve-
II,e l'immediato s. Gregorio III nerio di Rivoalto; neir854 Vitto-
terminarono lo scisma fra le sedi re veneto; nell' 854 Vitale Parte-
di Aquileia e Grado la dio-
di : cipazio veneto ; nell* 880 Pietro
cesi d' Aquileia fu smembrata in veneto; nell' 884 Vittore giunio-
due parti, una delle quali venen- re veneto; nel 902 Giorgio ve-
do attribuita al vescovo di Grado, neto; nel 903 Vitale gìuniore ve-
anche a questo venne concesso il neto; nel 906 Domenico figlio di
pallio pontificio dal Papa, col titolo Pietro doge di Venezia nel 907 ;

e dignità di patriarca. Il Kinaldì Lorenzo- veneto ; nel 919 Marino


all'anno 63 1 però narra, acciocché Contarini ; nel 953 Bono veneto ;
la chiesa Gradense non fosse me- nel 962 Vitale Barbolano veneto;
no dell'Aquileiese, i sommi Ponte- nel 963 Vitale Candiano figlio del
fici la illustrarono col pallio e col doge Pietro; nel io 12 Orso Or-
nome patriarcale, per cui si acce- seolo figlio deldoge Pietro ; nel
se tra esse emulazione, perpetue 1 045 Domenico Balcano veneto ;
discordie ed odii fomentali poscia nel 1045 Domenico Marengo ve-
dai principi secolari, dappoiché l'e- neto, perché il predecessore visse
sarco di Ravenna ed il Papa fa- soli sette giorni nel patriarcato.
GRk 57GRA
Essendo Papa s. Gregorio VII fu nel 1272 Giovanni d'Ancona ve-
eletto a patriarca di Grado Dome- scovo Monovacense trasferito al ,

nico Carbone veneto, il quale eb- patriarcato dal b. Gregorio X ; nel


be in successore nel 1094 Gio- 1279 Guido dell'ordine eremitano
vanni Saponario; nel medesimo an- di s. Agostino; nel 1289 Lorenzo
no Pietro Badoaro veneto. Flami- di Parma dell'ordine de' predica-
nio Cornaro, Ecclesiae venetae an^ tori; nel 1295 fr. Egidio di Fer-
tiquis monumenti s, corregge l'Ughel- rara dell'ordine de' predicatori, fat-
li con provare che Giovanni Sapo- to da Bonifacio Vili, che nel 1296
nario fiorì dieci anni prima, cioè che celebrò nella basilica patriarcale di
nel luglio 1084 fu fatto patriarca, Grado un concilio provinciale, o-
al quale nello stesso anno succes- ve furono stabiliti trentatre utilis-
se Pietro, Fu promosso a questo simi canoni riportati dall' Ughelli,
patriarcato nel 1 102 Giovanni Gra- Nel i3io Angelo vescovo Moto-
denigo, che seguendo lo scisma del- nense divenne patriarca di Grado;
l'antipapa Burdino, ossia Gregorio nel i3i3 fr. Paolo de Pilastris fio-
Vili, fu deposto dal Pontefice O- rentino, dell'ordine de' predicatori;
iiorio II.Nel ii3o fu assunto al- nel i3i6 per compromesso il ca-
la sede patriarcale Enrico Dando- pitolo elesse Marco de Vinca ve-
Io, cui Innocenzo li sommo Pon- neto, e Giovanni XXII lo confermò;
tefice confermò l'uso del pallio, ed nel i3i8 vi traslatò questo Papa
il privilegio della delazione delia dalla chiesa di Torcello Domenico;
croce : furono suoi successori , nel nel i332 lo stesso Pontefice nomi-
1182 Giovanni Segnale; nel 1201 nò patriarca Dino toscano de' conti
Benedetto Falerio priraicero di s. di Radicofani ;nel i337 Andrea di
Marco, a cui Innocenzo III negò il Padova vi dalla sede
fu traslatato
pallio, solo per essere indignalo coi Clodiense da
Benedetto XII ; nel
•venezianiper la presa di Zara fat- i355 da quella di Creta vi fu tras-
ta colle armi de' crociati destinale ferito il veneto Orso Delfino; nel
perla Palestina; nel 121 1 Angelo 1367 dal medesimo arcivescovato
Barocci veneto; nel i238 Leonardo di Creta vi fu traslatato Francesco
Quirini veneto primicero di s. Mar- Quirini veneto; nel 1372 fr. Tom-
co; nel 1244 Lorenzo dell'ordine maso Frignano di Modena genera-
de' predicatori, ma una caria pro- le de' minori, fatto da Gregorio XI,
dotta dal Cornaro dimosti-a che il indi nel1378 creato cardinale col
patriarca Leonardo Quirini era vi- ss. Nereo
titolo de' ed Achilleo da
vo a' 28 agosto i25o. L' Ughelli Urbano VI; nel i383 Urbano; nel
disse che a Lorenzo successe nel 1389 Pietro Amelio francese, ago-
1255 fr. Angelo Maltraversi vene- stiniano e sagrista pontificio ; nel
to dell'ordine de' predicatori, tras- i4oo Pietro; nel i4o6 Giovanni
lato da Alessandro IV dall' arcive- Zamboni di Murano, fatto da In-
scovato di Creta il Cornaro
; ma nocenzo VII nel i4o8 Francesco
;

pone fra Lorenzo e il Maltraver- Landi veneto che intervenne al ,

so, Jacopo Belligno ai'cidiacono, il concilio di Pisa ove fu eletto Ales-


(|uale a' 7 marzo i255 era già e- sandro V, il quale, al dire del Ba-
letlo patriarca, e mori a' 7 giu- sca pè ne' P^escovi di ]}iovara, con
gno. Diveaue patriarca di Grado altrij era slato patriarca di Grado :
,

58 ORA. QUA
il Landi nel 1 4 i ^^ creato cardi-
> come si apprende da Flaminio Cor*
naie da Giovanni XXIII. Nel i4o9 naro, Ecclcsiae J^enetae ec, ebl)e-
fu esaltato alla sede patriarcale Leo- ro lungamente loro sede i patriar-
nardo Delfino veneto; nel i4'27 chi di Grado,
ch'ebbe origineciò
Biagio Molina veneto, già arcive- allorché Pop|>one patriarca d'Aqui-
scovo Jadrense: però il Cornaro leia saccheggiò barbaramente la
chiama col nome di Giovanni il città di Grado , e tulio vi mise a
Delfino, e muove dubbio contro il feiro e fuoco senza perdonarla nem-
Wadingo, il quale pretende che meno ai monisteri ed alle chiese, il

Giovanni sia dell' ordine suo ; così che avvenne essendo patriarca Or-
corregge 1' Ughelli sulla morte del so Orseolo. Per altro solo nel i 179
j)atriarca Biagio,che la dice acca- cominciarono i patriarchi di Grado
duta nel ì^^Cf. Forse in quell'an- ad avere ivi stabile sede, avendo
no rinunziò egli il patriarcato, giac- nel precedente anno il Papa Ales-
ché vi sono documenti che lo di- sandro III scritto al doge Mali-
cono vivo a' 3 giugno i447- Certo piero una lettera di raccomanda-
è che fa fatto patriarca di Grado zione ,
perchè ad Eurico patriarca
nel 14^9 Marco Condulmieri ve- di Grado volesse dar mano aiuta*
neto, parente del Papa Eugenio IV, trice nella traslazione della residen-
sotto dei quale la chiesa di Civita za patriarcale a Vinegia. Dal me-
o Città Nova fu unita al patriar- desimo Flaminio Cornaro s'impa-
cato di Grado, indi nel i44^ ^^1 ra, che in oriente aveva il patriar-
nominato Pontefice fu trasferito al cato di Grado non pochi beni , e
patriarcato di Alessandria : allora specialmente quelli ch'egli descrive
Eugenio IV dichiarò patriarca di a p. 89 Bona patriarchatns Gra-
:

Grado Domenico Michieli nobile densis posila in Costantinopoli.


veneto, personaggio buono e dolio,
che mori nel i45i nel pontificato Concila di Grado.
di Nicolò V. Questo Pontefice vo-
lendo dimostrare la sua considera- Il primo concilio si pretende sia
zione ed affetto all'illustre città di stato celebrato nell'anno 579, in
Venezia, capitale della possente re- cui fu pubblicala la traslazione del-
pubblica veneta, con bolla degli 8 la sede del patriarcato di Aquileia
ottobre i^5i unì il patriarcato al nella città di Grado; ma il p. Man-
vescovato di Castello, trasportando si nel tom. I, col. 4^' ^ 4^2> •''

la sede patriarcale con tutti i suoi porta un estratto della dissertazio-


diritti a Venezia, indi fece primo ne del p. Rubeis sullo scisma di
patriarca di Venezia s. Lorenzo Giu- Aquileia, nella quale egli dimostra
stiniani veneto, il quale tuttora ha che un tale concilio è assolutamen-
degni successori nel patriarcato. Va te supposto : primieramente perchè
notato che il Baronio ne' suoi reti- gli atti di quella riunione, citati da

nali, seguendo Dandolo, all'anno


il diversi scrittori , sono assai diversi
io5o, nura. 3, che la trasla-
scrisse gli uni dagli altri ; secondariamen-

zione del patriarcato di Grado a te perchè non è possibile che in


Venezia fu fatta da s. Leone IX, tempi sì difficili si avesse trovato
ma fu confutalo. F. Venezia. Nella un sì gran numero di vescovi, co-
piazza di s. Silvestro di Venezia me si dice; finalmente perchè pre-
1 ,

GRA GRA 59
temlesi di citare una lettera di Pa- si dice il graduale nel tempo [xi-

pa Pelagio II, eletto soltanto nel sqiiale, perchè questo indica una
585 Novaes dice nel ^78), nel-
(il lamentazione, che non conviene ad
la quale non solamente non è fat- un tempo di somma allegrezza <jua-
ta menzione alcuna di quel conci- le è pasquale: né osta che il me-
il

lio, ma sembra ancora che quel desimo graduale si dica e canti dal
Pontefice non ne avesse scritto pre- giorno di Pasqua sino al sabbato
cedentemente. Su questo concilio in albis esclusivamente , dappoiché
va letto quanto diremo coU'autori- dicesi solo nella prima settimana
tà del Novaes , nella biografia di pei nuovi battezzati, acciò intenda-
Pelagio II. no che nella loio vocazione, in cui
Il medesimo p. Mansi, col. 1869 sono stati chiamati , debbono di
e 1370, parla di un concilio cele- continuo esercitarsi ed affaticare
brato in Grado dal patriarca Do- non attendendosi il riposo e la co-
menico Carbone nell'anno io66, rona, come spiega Ruperto
8, lib.

relativamente ad alcuni diritti che cap. 2. Macri nella Notizia dei


Il

il parroco di s. Maria di Murano vocah. ecci, verbo Graduale, dice


rivendicava contro il vicario di s. chiamarsi anche Responsoriiim Gra-
Stefano del medesimo luogo, e di- duale e Cantatorium, sebbene egli
ce che è fatta menzione di quel sia di parere che il Cantatorio fos-

concilio , come anche del suo de- se piuttosto il libro nel quale con-
creto, negli atti del concilio tenuto teiievansi i graduali di tutto l'an-
a Venezia nel n5i, secondo la no, che il graduale. Fu allresì dato
nuova edizione dell' Ughelli, alla il nome di Graduale al libro che
quale il p. Mansi manda il lettore. contiene tuttociò che si canta dal
Inoltre il p. Mansi, t. I, col. 43 coro in tempo della messa , come
e 432, cita un altro concilio tenu- chiamasi Antifonario il libro che
to in Grado , al quale presiedette contiene le antifone di tutto l'anno.
il patriarca Domenico già vescovo Giovanni Beleth chiamò il gradua-
di Torcello, con l'intervento di ot- le Graduarius, nel cap. 59 De div.
to vescovi. s' incominciò
Il concilio ofjic. I quìndici salmi che gli ebrei
a celebrare i5 luglio i33o, ed
a' cantavano nel salire i quindici gra-
in esso vennero accordate delle in- dini del tempio di Salomone, si
dulgenze a coloro, i quali contri- chiamarono salmi graduali, come
buissero alla costruzione di una abbiamo da Durando lib. 5, cap.
chiesa in onore di s. Giovanni e- a ; laonde furono anche detti can-
vangelista nella diocesi di Con- ticwn graduum et ascensionis se- ,

cordia. condo la voce ebraica Amahaloth.


GR ADOLFO (s.), abbate di V. S.4LMI. Il graduale o gradale
Fontenelle. f^. Vandregesuo (s.). che si dice o canta dopo l'epistola,
GRADUALE o GRADALE, Gra- soggiunge il Macri fu cos'i nomi- ,

dalis. Antifona che si dice o canta nato, non perché si cantasse sopra
dopo r epistola , e si dice sempre i gradini dell' altare , come alcuni
fuorché nel tempo pasquale, in di pensarono, ma bensì perchè si can-
cui luogo allora si dicono o can- ta mentre sui gradini dell'altare
tano due versetti, come si ha dal- chiede il diacono la benedizione
la rubrica del sabbato m albis. JNun del celebrante per andare sul pul-
, ,

6o GRA GRA
]jito a cantare il vangelo, adluchè che v'hanno bensì nell' uffizio qual-
non si stia tutlo quel tratto in si- che volta dei rcsponsori graduali
lenzio , citando il Bellarmino , De ma non consta che ai tempi di lui
Missa lib. 2, cap. i6. fossero questi in uso , sebbene il
In Roma e nella cappella pontifìcia Macri disse che nel rito ambrosia-
sogliono i cantori misurare il canto no il graduale viene chiamato Psal-
del graduale piìi presto o più lento, mellus, in significato di certo respon-
rispettivamente alle funzioni del dia- sorio che si canta nel mattutino
cono. Tuttavolta non mancano scrit- de' giorni feriali di quaresima. Gli
tori gravissimi, i quali abbraccian- spagnuoli ebbero diflìcoltà in accet-
do la prima opinione, citano in tare graduale come cosa nuova,
il

loro favore le seguenti parole del- perchè concilio Tolelano IV avea


il

l'ordine romano: Cantar curn cari' proibito si cantasse cosa alcuna fra
intorio ascenda, et dicit responso- l'epistola ed il vangelo.
riuni graduale. Altri dissero chia- Significa il graduale la fatica o la
marsi con tal nome il graduale pratica, e la penitenza, e per questo
perchè anticamente si cantava vi- motivo si canta in tuono grave , ed
cino ai gradini del pulpito in cui ecco come si esprime Ruperto, De
si leggeva il vangelo. Anastasio Bi- div. off. lib. I, cap. 34 : Graduale
bliotecario racconta che s. Celesti-r ad poenitentiani respicit lamentum^
no I Papa del 4^3 fu il primo ad cantus asper , et gravis, adeo ut
istituire i graduali, ciò che ripeten- illud excellenlibus efferre vocibus
do il Gavanto aggiunge che anche nec usus, nec decus sit ; significai
sotto di lui s'incominciò a cantarlo. enini non requiem remuneralorum,
Aggiunge il Macri che i graduali sed laborem operanliuni. Laonde si
sono stati da s. Ambro-
composti lascia di cantare come abbiamo
,

gio, da s. Gelasio I e da s. Grego? detto, nel tempo pasquale, il qua-


rio I, ma ciò non va esente da cri- le è simbolo della beatitudine e del
tica, perchè s. Ambrogio mori nel riposo eterno. Nell'ottava della Pen-

397 , il Pontefice s. Celestino I fu tecoste, ancorché vi fossero stati pre-


eletto nel seguente secolo, Gelasio I senti i nuovi battezzati, con tutto
nel 49^> 6 s- Gregorio I nel 5go. ciò non si cantava il graduale, per
Sigeberto all'anno ^16. e Ruperto, essere quella settimana simbolo del-
De divin. offic. lib. 2, cap. 1 1, sono la futura gloria, come spiega il più
le autorità citate dal Macri. Il p. volte citato Ruperto abbate, lib. I,
Fumagalli nelle Amichila longo- e. 34- Il Quarti però non è inte-
bardiche toni. Ili, p. 22, osserva che ramente persuaso della ragione ad-
la chiesa ambrosiana non ha am- dotta da Ruperto, ma crede piut-
messo mai sequenza alcuna, né gra- tosto che si dica il graduale nel-
duali^ e dice che chi ha preteso di l'ottava di Pasqua ,
per additare
attribuire a s. Ambrogio quelli che l'afflizione in cui erano gli aposto-
dopo r epistola si recitano nella li , essendo non furono noto che
chiesa romana , l' ha preteso senza consolati se dopo non otto giorni
jagione, dappoiché non sembra cre- la Risurrezione, quando Gesù Cri-
dibile che s. Ambrogio componesse sto comparve in mezzo ad essi. V.
i graduali di cui non v' è stato mai Messa ed il Lambertini, Del sa-
,

r uso nella sua chiesa ; però nota grifizìo della Messa tom. II ; non
GRA GRA 61

che Mìssal. Roman, par. I, lil. io, avviso trasferì i religiosi a Gram-
n. 2. Nel 1779 in Venezia fu stam- mont o Grandmont , monte assai
pato il Graduale Romanunt de freddo, distante sei leghe da Limo-
tempore j et sanctis , il lutto come ges, ove fabbricò un monislero con
l'Ali ti fonarlo. chiesa, e vi seppellì il santo fon-
GRAMMATICO Benedetto, Car- datore, ed ebbe cosi principio l'ab-
dinale. V. Benedetto V Papa. bazia di Grammont capo dell' or-
GRAMMOJNT o GRAINDMOiST. dine che da essa prese il nome :

Congregazione monastica fondata Grandis Mons , Grandimonlium*


da s. Stefano nel 1073, come si ha Narrano diversi storici, che succes-
dalla holla di s. Gregorio VII ema- sore di s. Stefano fu certo Stefano
nata il primo maggio a favore di di Lisiaco , che scrisse la regola
tal santo, che la stabili in Mureto dell'ordine, componendola da quan-
villaggio del Limosino nella dioce- to aveva udito e veduto dal santo
si Cominciò questo or-
di Limoges. fondatore. Alcuni dicono che il vi-

dine nel 1026, al riferire del Bel- vere di questi religiosi , in origine
luacense nel suo Specchio istorico, fu quello degli eremiti , e che s.

lib. 26, cap. 46, da Stefano nobile Stefano diede loro la regola di s.

del castello non di Mureto, ma di Benedetto, con alcune costituzioni


Thiers nelI'Avergnese, il quale es- da lui aggiunte. Altri scrivono che
sendo stato ammaestrato nella vita i monaci in principio non seguiva-
monastica dal beato Milone arcive- no alcuna regola, modellandosi ad
scovo di Benevento, e desideroso esempio di s. Stefano, ma che ver-
di vivere solitario, si trasferì in un so l'anno ii5o posero in iscritta
monte presso Mureto ed ivi con
, ciò che erasi praticato fino allo-
frasche si fabbricò un piccolo tu- ra, per servire di regola, la quale
gurio, ove menò vita aspra e pe- fu approvata da Adriano IV nei
nitente, ed è perciò che sulle pri- II 56, e poi altri Pontefici vi fe-
me pochi discepoli potevano resi- cero alcuni cambiamenti, come A-
stere al rigoroso tenore di vita, e lessandro III, Urbano III e Celesti-
fu visitato da due cardinali legati, no III, ii quale nel 1189 canoniz-
Papareschi che divenne Pontefice zò il fondatore: già però l'ordine
Innocenzo II, e Pier Leone poi an- era stato riconosciuto e confermalo
tipapa Anacleto II. Tuttavolta essi non solo dal nominato s. Gregorio
crebbero per divina disposizione, e VII, ma ancora da Uibano II net
racconta il Mirco al e. 54 della 1095, nel celebre concilio di Cler»*
Cronaca benedettina, che furono da raont. I religiosi vivevano di limo-
Stefano istruiti secondo la regola sine recate al loro monistero, e del
di Benedetto, ed allora si diede
s. lavoro delle proprie mani, non es-»

incoroinciamento all' ordine, che sendo permesso ad alcuno di que-


Stefano governò santamente fino stuare per la città. Abitavano ia
alla morte, avvenuta agli 8 feb- celle separate, ma rinchiuse in uà
braio del 1124, in età di quasi medesimo chiostro. Ne mitigarono
ottanta anni: fu sepolto occulta- altresì il vivere austero Innocenzo
mente per quiete de' religiosi nel- III nel1202, Onorio III nel 1218,
la chiesa di Mureto. Gli successe e Gregorio IX nel i234; dopo i
Pietro abbate^ il quale per celeste quali vi fecero notabili variazioni
,

62 ORA ORA
i Pontefici Innocenzo IV nel I247> nanni nel Catalogo degli ordini re-
e Cleiiìcnte Y nel i3og. Questo lìgiosi par. I, a p. ci dà l'im- CXV
Papa nel i3o6 con sette cardinali magine come vestiva s. Stefano, ed
crasi portato aGramraont, vi dimo- a p. CXVI come vestivano i mo-
rò quindici giorni, e vi sedò le diffe- naci riformati, de'quali andiamo a
renze che tenevano in divisione quei parlare. Il p. Mabillon nel secondo
religiosi. volume degli Atti dei santi pub-
Siccome san Stefano nell'eser- blicò la storia di quest'ordine, e
gìzìo della piìi profonda umiltà, ri- pretende che la regola che seguì
cusò sempre il nome di maesti-o e fosse quella de'benedettini di Cala-
di abbate, permettendo solo quello bria. 11 p. Martene nel quinto vo-
di correttore^ per cui l'ordine sino lume de' suoi Aneddoti produsse il
al i3i8 fu governato da priori libro suir istruzione de' novizi di
nel quale anno Giovanni XXII, nel Grandmont ; e nel volume sesto
ritornarlo alla sua piena osservan- della sua gran collezione ci diede
za, eresse il priorato in abbazia, ne due istorie de' priori di Grandmont.
fece nominare abbate Guglielmo Vi. furono inoltre tre monisteri di
Belliceri, e gliene fece dare le in- religiose di quest' ordine , cioè di
segne dal cardinal Nicola vescovo Drouille-la-Blanche, di Drouille-la-
d' Ostia. I re di Francia e d' In- Noire, e di Castenette. Le monache
ghilterra protessero V ordine e gli vestivano di nero, secondo le pre-
fondarono molte case , esentandole scrizioni di Clemente V, che l'im-
da ogni pubblica imposizione, ed i pose pure ai religiosi.
romani Pontefici accordarono all'or- Non si deve tacere che alcuni
dine parecchi privilegi. Nella sola dissero essere stato quest' ordine
Francia contarono più di sessan-
si osservante della regola agostiniana,
ta monisteri, e quando il moniste- o almeno che la seguisse prima di
ro di Grandmont aveva il titolo di adottare la benedettina, ed il p.
priorato, gli altri chiamavansi cel- Giovanni 1' Evéque religioso gran-
le, ed i religiosi buoni uomini. Sul di montano scrisse un'apologia per
principio il numero de' frati con- provare che l' ordine suo era sog-
versi era maggiore di quello dei getto alla regola di s. Agostino,
sacerdoti e chierici, locchè cagionò dicendo fra le altre cose, che dal
per parte dei primi gravi dissen- Papa Giovanni XXII i religiosi fu-
sioni, sopite dai Papi Lucio 111, ed rono qualificati per canonici rego-
Innocenzo III principalmente. Rife- lari, conventuali, coUegiati, ed istal-

risce il cardinal di Yitriaco che lati, Annali poi si ritrat-


e negli
questi monaci vivevano al modo ta, scrivendo che l' ordine suo è
de' cistcrciensi ; la cura delle cose un ordine particolare, che da ere-
temporali era affidata ai laici, poi mitico divenne cenobitico, con re-
esclusi governo dei monisteri
dal gola particolare. In progresso di
per le accennate vertenze, e perchè tempo, essendo I' ordine molto de-
ne abusavano; riferisce pure che caduto dall' antica osservanza, d.
questi religiosi vestivano di tonaca Carlo Fremont religioso del me-
di bianca rozza, quale co-
lana desimo, ne intraprese la riforma,
privano con altra sottile , con pa- e con costanza e zelo gli riuscì di
zienza e cappuccio nero. Il p. Ro- stabilirla, osservando ad lilterani la
GRA GRA fi.l

regola mitigata da Innocenzo ÌV. monistero di Thiers, conoscendo che


Con la protezione pertanto del car- avvicinavasi l'ora estrema, vi si

dinal Richelieu diede principio alla preparò con molti esercizi di pie-
riforma a'4 agosto 164^ nella prio- tà e di mortificazione ; ed esor-
ria di Epoisse \icino a Dijon, do- tando i suoi religiosi a meditare
ve con la licenza del proprio ab- continuamente i misteri della ss.

bate si Giuseppe
ritirò con d. Trinità, e di Gesù Cristo nella sua
Roboni, altro religioso di Grand- vita nascosta menata in Nazareth,
mont, che fu il primo ad abbrac- in età di circa settantanove anni
ciare la riforma. Questo moniste- morì nel 1689. Dopo la di lui
vo fondato nel 1189 da Odone morte la riforma non fece pro-
duca di Borgogna, era rovinato gressi, ed i della medesi-
religiosi
quando la pietìi de' fedeli mossa ma interamente dipen-
restarono
dalla fama della santa vita de're- denti dal generale dell'ordine, non
ligiosi lo restaurò. Ad onta delle formando corpo separato dagli al-
contraddizioni de' correligiosi , d. tri della comune osservanza. I re-
Carlo co' suoi compagni nel i65o ligiosi riformati presero l'antico a-
fondò un nuovo monistero della una veste di
bito dell'ordine, cioè
riforma nella città di Thiers, pa- panno grossolano collo scapolare,
tria di s. Stefano. 11 re Luigi XIV un cappuccio aguzzo di color ne-
autorizzò siffatta fondazione^ e per- ro, ed una cintura di cuoio. Il
mise ai religiosi riformati di ri- p. Flaminio Annibali minore os-
cevervi i novizi. Nel 1668 la stes- servante nel Compendio della sto-
sa riforma fu introdotta nel con- ria degli ordini regolari, nel lom.
vento di Chavanon nella diocesi I, p. 168 ci dà quella di questo
di Clermont; nel 1679 '" quello ordine.
di s. Michele di Grandmont nella GRANATA (Granaien). Città
diocesi di Lodeve ; nel i68i in con residenza «rei vescovi le nella
quello di Lovie nella diocesi di Spagna, capitale del regno del suo
Chartres, e quindi in altri ancora. nome, e capoluogo di provincia,
In quello di Thiers, che fu il più residenza di un capitano generale,
ragguardevole della riforma , d. di un governatore militare, e del-
Carlo Fremont stese gli statuti le principali autorità della piovin-
della medesima, de' quali i princi- cia. Granata o Granada, provincia
pali articoli sono l'assiduità all'uf- della Spagna, che ha il titola di
fìzio ed alla orazione, in cui i regno, forma la parie sud-est del-
religiosi dovevano impiegare più di l'Andalusia, ed è assai montuosa.
ott'ore del giorno; l'astinenza della Si può dire che questo paese sia
carne si dentro che fuori del mo- un incantesimo per la sua posi-
nistero, da cui non erano dispen- zione, fertilità, e pel clima : la
sati che i soli infermi; il digiuno coltivazione è migliore nel regno
di quasi otto mesi dell'anno, e la di Granata, che nel restante del-
solitudine, non dovendo i religiosi l' Andalusia; le produzioni sono
uscire dal monistero che di rado, abbondanti ed assai variate, ma
e mai per visitare i parenti. II le manifatture di questo paese
p. Fremont dopo aver governato perdettero la loro importanza do-
con somma lode per trent' anni il po r espulsione de' mori. La prò-
64 ORA. GRà
vincia di Granala faceva parte Id pianura, e principalmente abf-
deirantica Belica: fu eretta in re- tatoda tintori ed artefici di seta,
gno dai mori dopo averla invasa Granata propriamente detta, oc-
nell'anno 712, che vi si manten- cupa la testa della pianura, ed u-
nero sino al 1 49*21 e fu l'ultima na parte dei valloni fra le mon-
provincia dell'Andalusia che Fer- tagne. E cinla di alle mura in
dinando V riunì alla monarchia rovina , fiancheggiate da grosse
spagnuola. Al tempo della con- torri. Le strade sono per la mag-
quista, si permise a molti mori gior parte strette ed irregolari ; I^
di restare nel paese, e di profes- case, molto bene fabbricale , ri-

sarvi il loro culto ; ma nell' anno chiamano alla memoria il gusto


i5oo furono essi talmente perse- de'mori pel loro esterno triste, es-

guilati, che il maggior numero si sendovi però l'interno assai como-


vide obbligato di fuggire, seco tras- do, e bene appropriato al clima ;

portando le principali sorgenti della un gran numero di esse è abbel-


prosperilà di quel regno. Secondo lito con fontane, e con getti di
la divisione della Spagna, decretata acqua che hanno il doppio van-
dalle cortes nel 1822, le provin- taggio di rinfrescare 1' atmosfera
eie di Granata, Malaga, Almeria, nella eslate, e d' provvedere ai bi-
ed alcune piccole porzioni di sogni degli abitanti. Sonovi mol-
quelle di Jaen for-
Siviglia e di te belle piazze pubbliche , e fra
marono quasi interamente il re- queste le principali El-Campo, la
gno di Granata. piazza Mayor, e la Bivarambla ;

La città di Granata è posta in tutte sono cinte di belli edifizi, e


una situazione vantaggiosa e ri- l'ultima decorata da una magni-
dente, si estende sopra due colli- fica fontana di diaspro. Gli edifi-
lle, alla estremità della fertile pia- zi più osservabili sono la caltedra-
nura chiamata P^ega de Granata, le, di cui si ammira la cupola, le
a poca distanza della Sierra Ne- colonne e le pitture a fresco, e
vada, e presso al confluente del nella quale si vedono i mausolei
Dario o Duero che l'attraversa, e in marmo di Ferdinando V, e di
del Genil che bagna le sue mura Isabella sua moglie, ed incontro
verso il sud. L' aspetto n'è bello, quelli di Filippo I e di Giovanna
ed il clima temperato dalla vici- sua moglie il convento de'girola-
;

nanza delle montagne. Ha circa mini fondato da Gonzalvo di Cor-


tre leghe di perimetro, compresi i dova, che racchiude il mausoleo
sobborghi, e si divide in quattro in marmo questo gran capita-
di
parti che sono Granata propria- : no ; quello di Santa Croce; il va-
mente detta, i'Alhambra, l'Albay- sto e beli' ospedale di s. Giovanni
zin, e l'Antiquerula. L'Alhambra è di Dio da questi fondato, la cui
una gran mezza lega
fortezza di statua si vede nella facciata, e
di circuito, situata sopra una delle quello reale situato sulla piazza
colline che dominano la città e la del Campo; l'Alcaxeria, grand'edi-
pianura; 1' Albayzin è un sobbor- fizio che di bazar sotto i
Serviva
go sulla collina opposta, ove un mori, e che contiene ancora mol-
lempo stava un forte; Anliqueru- te botteghe; il palazzo della can-
la è un altro sobborgo eretto nel- celleria, ov'è il supremo tribunale
,

GRA 65
«jet paese, la cui facciata è aclorna due delle quali erano anti-
chialì,
dì belle colonne d' alabastro ; il camente moschee. Eranvi trent'ot-
palazzo arcivescovile, ed in fine to conventi e monisteri, dieci ospe-
quello dell' Alhambra, eretto nella dali, due prigioni, un monte di
fortezza dello stesso nome dai re pietà, un granaio pubblico^ varie
mori, considerato conr)e il piti bel caserme per l' infanteria e la ca-
monumento di architettura more- valleria , un teatro, ameni
degli
sca, ed i cui superbi avanzi atte- passeggi lungo il Genil ed il Bar-
stano la magnificenza, il lusso ed ro , una università stabilita nel
il buon gusto di questi antichi so- 1 53 1 dall'imperatore Carlo V, sei
vrani; una porzione di questo pa- collegi,un'accademia di matemati-
lazzo fu distrutta per sostituirvene ca^ una scuola di disegno, ed una
un altro incominciato da Carlo I, società economica. L' industria nel-
ossia Carlo V imperatóre, e che le manifatture di questa città, che

rimase incompleto. A lato dell'AI- fu portata a un sì alto grado di


hambra sta il piccolo palazzo detto splendore sotto i mori, più non e-
la Generalifa^i cui i mori avevano sisteva nel secolo XVII. Questa
fatto un delizioso soggiorno ; i giar- città è patria di molti uomini il-

dini, i boschetti, e le numerose lustri, fra' quali nomineremo Fer-


fontane , che ne facevano 1* orna- dinando del Castillo istorico, Lui-
mento sono
, al presente negletti gi di Granata domenicano celebre

od in rovina ; ma l'interno degli predicatore. Alonzo Caro pittore e


appartamenti merita per anco la scultore, Diego Mendoza e Luigi
attenzione per i ornamenti
belli de Leon poeti, il gesuita Suarez
d' architettura moresca, geroglifici, MarmoI , e molti altri eccellenti
iscrizioni arabe, finissimi marmi e nelle scienze e nelle arti; il p. ma
diaspri ch'essi rinchiudono, lo stes- Luigi di Granata, benemerito del-
so essendo delle corti che ne pre- l' eloquenza e morale cristiana , fU
cedono l'ingresso ; la famosa cor- maestro della vita spirituale a s.
te dei leoni è soprattutto osser- Francesco di Sales, e ad altri asce-
vabile per la stupenda colonnata tici. I dintorni di questa città sono
in marmo che la cinge, e pel vasto bellissimi : la Vega o pianura di
bacino che ne occupa il mezzOj al di Granata ha circa dieci leghe di
sopra del quale s'innalza una su- diametro e trenta di circonferenza,
perba cupola di alabastro, soste- essendo irrigata dal Darpo, dal Ge-
nuta da dodici leoni di marmo, e nil, dal Dilar , dal Vagro, e dal
sormontata da una più piccola, da Monachil. È coperta di praterie,
dove si slanciava un getto d'ac- foreste di querele, boschi d'aranci,
qua, che ricadeva in cascata nel ortaglie, canne da zuccaro, biade,
bacino, dopo essere stato ingros- lino ed ogni sorta di legumi. Vi
sato dalle acque che gettavano le si vede quasi nel centro il Soto de

dodici gole dei leoni. L'anfitea- Roma, bosco di olmi giovani, di


tro pei combattimenti de' tori, e- frassini ec. I re mori vi ebbero un
retto in pietra, è uno de'migliori palazzo o casa di delizia, di cui i
della Spagna. conquistatori presero possesso. Dal
Granata possiede oltre la catte- i8i3 il Soto de Roma divenne
drale, ventitre altre chiese parroc- proprietà del duca di Wellington.
voi.. xxxit, 5
j

66 GRA GRA
Nel 1755, scavandosi in un campo vendetta d'un vassallo ; e si vuole
nelle vicinanze <li Granata, venne- che allora Ferdinando V cacciasse
ro scoperti gli avanzi di una città, dalla iSpagna ottocentomila tra e-
che credesi l'antica FAliheris od El- brei e maomettani, ad onta che
vira, in cui si trovarono preziose molti vi restassero. L'espugnazione
dovizie letterarie, come manoscrit- di Granata seguì a' 5 novembre
ti greci , latini , arabi, ec , ed in 149I) ed il prìncipal merito della
particolare gli atti del concilio di conquista venne attribuito a Fer-
Elvira [Fedi), sciitti sopra lami- dinando Gonzales di Cordova ossia
ne di piombo. Laonde Granala vie- Gonzalvo detto il gran capitano
ne pure chiamala Elliberis, Illibe- che ivi morì nel i5r5 d'anni set-
ris, od lUipula. 11 numero de'suoi tantadue. Una delle cause che de-
abitanti si fa ascendere ad ottanta- terminarono Isabella regina di Lio-
mila circa mentre all' epoca del
, ne e di Castiglia, e moglie di Fer-
dominio arabo dicesì che ne con» dinando V, alla spedizione del Co-
lava quattrocentomila. lombo in America, fu il felice e-
Questa celebre città fu fondata sito della guerra e conquista di
dai mori, dai saraceni od arabi Granata, per la quale nel pontifi-
che r hanno abitata per lungo tem- cato d'Innocenzo Vili furono fatte
po, ma gli scrittori non vanno d'ac- strepitose feste in Roma , che de-
cordo tra loro ne sul tempo pre- scrive il Cancellieri nelle Disserta-
ciso della sua fondazione, né in- zioni epistolari bibliografiche, a p.
torno air origine del suo nome. 268 e seg. Narra il Rinaldi all'an-
IVell'anno 711 i mori se ne im- no 1492» num. I, che Ferdinan-
possessarono, nel secolo X vi fon- do V a* 2 gennaio ebbe in suo
darono da quel tem-
la città, e fece potere Granata secondo i patti sta-
po parte degli stati dei re di Cor- biliti nella fine del precedente an-
dova, mentre nel io3i v'incomin- no, ed essendosi alzata e posta nel-
ciarono ì re africani a risiedere. l'altissima rocca la Croce, egli che
Dipoi nel ia35 divenne capitale slava in mezzo dell'esercito schie-
del nuovo regno del suo nome, e rato, appena la vide, smontò da
fa famosa per le sue ricchezze, per cavallo, e genuflesso a terra co' sa-
la potenza, per la magnificenza e cerdoti e capitani delle milizie re-
splendidezza de' suoi edifìzi, per le se le dovute grazie a Dio per ave-
arti e l' industria che vi fiorirono. re ripristinato la religione cristia-
Oppose una lunga resistenza agli na nel regno di Granala, e resti-
«forzi dei re cattolici, e nel i49'^ tuito questo agli spagnuoli. La cit-

regnando Boadilla fu presa da Fer- tà di Granata fu 1' ultimo asilo e


dinando V il Cattolico, dopo un l'estremo baloardo del potere dei
assedio di più di un anno, e die- mori in Ispagna ; ve ne restarono
ci anni di fiera guerra, estinguen- ancora, come dicemmo,motte fa-
dosi dominio de' saraceni
così il miglie, che contribuirono a ren-
nella Spagna, dopo che in essa e- derla più florida sino al secolo
rano entrali settecento ottant'anni XVI ; ma la loro espulsione tota-
prima, sotto il regno di d. Rode- le a quest' epoca fu cagione della
rico, avendo avuto origine l'invasio- decadenza di Granata. Il re di Spa-
ne per l'incontinenza d'un re e la gna Filippo III uel 16 IO, ad istan-
GllA GHA 67
M (lei Pontefice Paolo V , cacciò vincia di Riosa, teologo delle chie-
dalla Spagna iiovecenloniila mao- se di Siguenza e Cuenca, fu no-
mettani. minato arcivescovo nel i546 da
La sede vescovile di Granata detto Papa ; intervenne al concilio
vuoisi eretta nel quarto secolo , di Trento che poi fece stampare
vantando per primo suo vescovo e pubblicare nella sua arcidiocesi;
s. Cecitìo martire ; i suoi successo- riformò l'università di Granata, e
ri continuarono regolarmente a go- morì nel iSyS in odore di santi-
vernarla, finché venne elevata al tà,e colla riputazione d' uno de'più
grado di metropoli nell'aprile i493 grandi teologi del suo secolo. Gio-
da Alessandro VI, con bolla ripor- vanni Mendes di Salvatierra, dot-
tata nel Bull. Rom. tom. IV, pag. tore dell'università di Alcalà, teo-
2 3o, restandovi unito il titolo del- logo della chiesa di Cuenca, fu da
la sede di Elvira. Il Papa ne di- Gregorio XIII nel 1576 fatto ar-
chiarò suffragane! i vescovi di Ma- civescovo: operò importanti ripa-
laga, di Giiadix, e di AInìeria; ma razioni alla sua chiesa, e demoPi
al presente due sono le sedi suffra- la torre Turpiana, nella quale Iro-
ganee di «juesta metropolitana, cioè varonsi moltissime reliquie, che co-
Almeria e Malaga. Per primo ar- no ancora in veneratione, e mori
civescovo Alessandro VI dichiarò in odore di santità nel i588. Si-
Ferdinando di Talavera dell'ordi- sto V gli die in successore il ven.
ne di s. Girolamo Iraslatandolo , Pietro Baca de Castj-o-y-Quinones
dal vescovato d'Avila, il quale mori di Boa, figlio del viceré del Perù,
nel iSoy. Gli successe Antonio di dottore in diritto civile e canoni-
Boxas della casa di Posa , eletto co, versatissimo nelle lingue greca
nel i5o9 da Giulio 11: fu fatto ed ebi-aica, stimato da s. Andrea
governatore di Castiglia nel i5ig, e da s. Giovanili della Croce ; do-
patriarca delle Indie nel i524> in- po ave»" rinunziato l'arcivescovato
di trasferito all'arcivescovato di Bur- di Tarragona, Filippo li lo costrin-
gos, ove mori nel i5i6. I più di- se ad accettare questo di Granata :
stinti arcivescovi di Granata furo- discopri molte preziose reliquie na-
no seguenti. Fr. Pietro de Alva
i scoste, fondò l'abbazia ed il collegio
girolaniino, nominato da Carlo V di MoutesacrOj che fu sempre con-
nel 1 5^6, e preconizzato da Cle- siderato un seminario di scienza e
mente VII, morto nel iSaS in o- di virtù, e trasferito nel 1609 al-
dore di santità, dopo di aver fon- l'arcivescovato di Siviglia, ivi mo-
dalo i due collegi di s. Michele, e rì santamente. Fr. Bartolomeo Pet-
della s. Croce, dai quali uscirono torani napoletano dell'ordine |di s.

soggetti distinlissirai tanto nello Francesco, inviato da Urbano Vili


stato ecclesiastico, che nel civile. missionario nell'oriente, convertì e
S. Tommaso da Villanova dell'or- battezzò imperatore
il figlio dell'
dine di s. Agostino ,
provinciale d'Etiopia, e lo condusse a Roma
della provincia d' Andalusia e di a prestare ubbidienza al Papa; la
Castiglia, fu fatto arcivescovo di congregazione di propaganda ^de
Granata nel 1542 da Paolo III, se ne servì in molte opere arabe
ma il santo ricusò la dignità. Pie- ed orientali, finché eletto alle sedi
tro Guerrero di Leza nella prò» di Calahona e di Granata ricusò
,

68 GRA GRA
tutto, e morì nel 1688. II novero cinque collegiate, e centosessanta
degli arcivescovi di Granata del chiese parrocchiali. Ogni arcivesco-
passato e del corrente secolo si vo è tassato ne' libri della camera
legge nelle annuali Notizie di Ro- apostolica in fiorini tremila, verus
ma. Per naorte dell'arcivescovo Gio- miteni ilhrum valor eH 80,000
vanni Emmanuele Moscoso-y-Pe- circiter ducatorunt illius monetae
ralta, Pio VII nel concistoro dei nonnuUis pensionibus anliquis gra-
19 dicembre 18 14 traslatò dalla vati, come si legge nell'ultima pro-

chiesa di Ter ve l a questa metro- positio di questa chiesa, ove pure


politana monsignor Biagio Gioachi- è notato cuni reservatione pensio-
no Alvarez de Palma, nato in Xe- num 7291 ducatorunt auri de ca-
res de la Frontiera, diocesi di Si- mera et juliorum deceni monetae

viglia, per morte del quale la sede romanae, computatis antiquis prò
è ancora vacante. personis nominandis ante dieta regi
La cattedrale, magnifico edifizio, Catholico gratis et acceplis.
è dedicata a Dio in onore dell'As- GRAN BRETTAGNA. Isola del-

sunzione in cielo della B. Vergine l' Oceano , che comprende i regni


Maria, il cui capitolo si compone d' Inghilterra ( J^edi), e di Scozia
di otto dignità, la maggiore delle [P^edi). Furono ivi tenuti tre con-
quali è decano, di dodici cano-
il cilii contro i pelagiani che chia-
nici compresi il penitenziere ed il mansi i concilii della Gran Bret-
teologo, di sette integri, e dieci di- tagna. primo fu tenuto nell'an-
Il

midii portionarii , di quattordici no 449» 'l secondo nel 5 12, ed il


cappellani, e di altri preti e chie- terzo nel 5rg. Regia tom. VII e
rici addetti all'uffìziatura ecclesia- X; Labbé tom. IH e IV; Ardui-
stica. La cura delle anime nella no tom. II e Anglic. tom. I.
;

cattedrale viene esercitata dall' ar- GRANCOLAS Giovanni, teologo


cipiete, ultima delle otto dignità parigino, quale fece grande onore
il

coadiuvato da due altri sacerdoti ; alla Sorbona per la sua profonda


ivi è il fonte battesimale, e molte erudizione. Fu zelante oppositore
reliquie che vi sono in grande ve- del giansenismo; morì nel 1732,
nerazione. La sagrestia è dovizio- e lasciò diverse opere. Le princi-
sa di ricchi paramenti ed arredi pali sono: i." Commentario istori-
sacri; e poco distante dalla me- co sopra il breviario romano: fu
tropolitana è l'episcopio, palazzo tradotto in latino e stampato a
ampio e cospicuo. Oltre la catte- Venezia nel 1784; 2." Critica
drale vi sono nella città due col- degli autori ecclesiastici j 3.° //
legiate, ventidue parrocchie col bat- quietismo contrario alla sacra ScriC-
tisterio, dieciotto tra conventi e mo- tura j 4'° Dell'antichità delle ceri-
nisteri, diecisette monisteri di re- monie dei sacramenti j 5." un Trat-
ligiose, seminario con alunni, di- tato di liturgia; 6.° La scienza
versi sodalizi, monte di pietà ed
il dei confessori; 7.° un Trattato
altri pii stabilimenti. Vi fiorivano della messa e delU uffizio divino ;
principalmente i girolamini, i cer- 8.° Storia compendiosa della chie-
tosini, i gesuiti, i domenicani, gli sa, della città e dell'università di
agostiniani, ed i francescani. Am- Parigi: questa storia fu soppressa
pia è l'arcidiocesi, in cui vi sono per le rimostraaze del cardiuale di
GRA GRA 69
NoaìHes. Abbiamo inoltre una sua dici, dei Re; i."Quaresimale e
traduzione francese delle Catechesi panegirici; 3." quattro volumi di
di s. Gerusalemme, con
Cirillo di discorsi e poesie, (n cui trovansi
note e dissertazioni dommaliche ; le sue quattro tragedie intitolale :
ed una dell'Imitazione di Gesù Sedecia, Manasse, Dione, e Sriloy
Cristo. che il dottore Andres non esita di
GRANDUCA, e GRANDUCA- annoverare fra le prime tragedie
TO. ^. Duca, e Ducato. italiane.
GRANELLI Giovanm, gesuita, GRANGE Giovanni, Cardinale.
teologo, oratore e poeta italiano Giovanni de Grange francese, di
la
assai distinto, nato a Genova nel antica famiglia del Beaujolois nella
1703, ed allevato in Venezia. Fu diocesi di Lione, vestì l'abito di s.

professore di belle lettere nell'uni- CenedettOj e divenuto dotto nel gius


versità di Padova, poi venne man- canonico, e nel i357 abbate di
dalo a Bologna dai suoi superiori Fecamp e Sandonisiano, fu asse-
per studiarvi la teologia. Ivi per gnato da Innocenzo VI per com-
sollievo si applicò alla poesia, e pagno al cardinal Guido di Bou-
compose per gli esercizi pubblici logne legato nella Spagna, per so-
dei collegi dei gesuiti alcune tra- pire la guerra accesa tra i l'è di
gedie che ottennero grandissimo Castiglia e d'Aragona. Carlo re V
npplauso, quantunque secondo le di Francia avendo conosciuta la di
legole del suo ordine escluse ne lui abilità gli diede luogo nel suo
avesse le parti di donne. Termi- consiglio, e gli affidò 1'
educazione
nato nel 1786 il suo corso teolo- della regia prole, facendolo inoltre
gico, fu destinato al ministero del- ministro delle finanze; quindi nel
la predicazione, in cui acquistossi 1 372 Io nominò al vescovato di
altissimo concetto. Poich'ebbe pre- Amiens, e gli procurò colle sue i-
dicato nelle prime cattedrali d'Ita- stanze la dignità cardinalizia, a cui
lia, chiamato a Vienna nel 1761
fu lo elevò a'3o dicembre 1875 Gre-
dall'imperatrice Maria Teresa, che gorio XI, dichiarandolo dell'ordine
volle rinnovare in quella città l'uso de' preti col titolo di s. Mai-cello.
dei sermoni italiani. Il p. Granelli Segui Papa nel
il a Ro-
viaggio
occupò gli ultimi ventanni della ma, che nel 1378 a Luc-
lo spedì
sua vita fra il ministero del pul- ca per riconciliare i fiorentini, che
pito e r insegnamento della teolo- erano in guerra aperta con la
gia, di cui venne fatto professore Chiesa romana , e lo stesso fece
in Modena. Era rettore del colle- coi viterbesi eh' eransi alienati dal
gio di quella città, bibliotecario e Pontefice. Udita la morte di Gre-
teologo del duca Francesco HI, il gorio XI, da Lucca si trasferì a
quale si compiaceva assai de' suoi Pisa, dove intesa l'elezione di Ur-
trattenimenti, quando fu rapito da bano VI, pertossi a Roma , e lo
una breve malattia il giorno 3 di riconobbe per legittimo Pontefice.
marzo del 1770. Abbiamo di lui: Ma essendo stato da lui accolto

1 Lezioni morali, sloriche, critiche con poca buona grazia, e taccialo
e cronologiche sui libri della Ge- d'avarizia e d'ambizione, non che di
nesi, dell'Esodo, dei Numeri, del perfidia nel prolungare la guerra
Deuteronomio, di Giosuè, dei Giù- tra la Francia e l' Inghillerta, su-
,

70 GRA GRA
bito si parili dalla ed insie-
ciltà, formarsi alle rubriche. Finalmente
me coi cardinali francesi promosse dopo aver favorito col suo suffra-
in Fondi 1' elezione dell' antipapa gio l'elezione di Clemente XI, nel-
Clemetìle VII, che lo fece vescovo la decrepita età di centocinque an-
Tuscolano. Mori nello scisma nel ni, e quaranta giorni, come si leg-
i4o2 in Avignone, e fu tumulato ge nel suo epilaftìo , e dodici di
con epitaffio, sebbene altri dicano cardinalato , fini di vivere in Ro-
che il suo cadavere fu trasferito ia ma a' 24 maggio 1707, e fu se-
Amiens, e sepolto nella cattedrale. polto nella nazionale chiesa di s.

GRANGE d'ARCHIEN Eicrico, Luigi de' francesi , dove sopra la

Cardinale. Enrico de la Grange porta che introduce alla sagrestia


d'Archien nobile francese de' si-
, gli fu eretto un avello di marmo
gnori d' Archien e Montigni , nac- col suo busto espresso al vivo, con
que in Francia a' i3 aprile 1609. breve elogio. Il Cardella sostiene
Si diede al mestiere delle armi , e che il cardinale mori nella detta
come cavaliere gerosolimitano si età, contro quelli che dicono aver
portò a Malta, ove con gran co- egli terminati i giorni di no-
suoi
raggio e valore fece le sue caro- vantott' anni. Osserva il Novaes
vane. Dopo avere militato in al- che sebbene questo cardinale non
cune campagne, dal re di Francia avesse letteratura, né cognizione de-
fU fatto capitano di cavalleria, in- gl' interessi dei principi, fu tuttavia
signito dell' ordine dello Spinto di santa vita.

Santo, e destinato al governo del- GRANGIA o GRANCIA. Pode-


la città di Verdun. Tolta moglie re appartenente al monistero, ov-

ti ebbe due maschi e cinque fem- vero abitazione soggetta a qualche


mine, una delie quali fu maritata a abbazia, di cui è membro. Dice
Giovanni Sobiescki palatino di Po- il Macri nella Notizia de' vocab.
lonia, che in seguito fu assunto al eccl.y che questa è voce usata tia

trono di quel regno col nome di ì monaci nelle loro costituzioni, e


Giotanni III Rimasto vedovo ,
. che se vuoisi ponderare la sua ve-
quantunque si trovasse nell'avan- ra etimologia, questo vocabolo si-

zata età di ottantasei anni ,


gli gnifica granaio , leggendosi nella
Tenne desiderio di essere aggi'egato vita del b. Rogerio: Ibiquè abhas
al sacro collegio, per cui ad istan- gran giani instruxit, et aedijicavit.
za genero re, Innocenzo XII
del Laonde poi furono con tal nome
a' 12 dicembre 1695 Io creò car- chiamati i poderi, perchè si soglio-
dinale diacono di s. Nicolò in Car- no fabbricare i granai. Era rego-
cere. Dopo la morte di Giovan- la anticamente in ogni
osservata
ni III il cardinale portossi in Ro- monistero, che dove esisteva il
ma colla vedova figlia la regina maggior nerbo de'suoi fondi, aves-
Maria Casimira, ove nel colore del- se ivi a mantenersi una colonia
le vestimenta cardinalizie non volle da un mo-
di frati conversi, diretti
seguire le regole osservate dai car- naco, ovvero da uno di loro, il
dinali nelle vigilie, nella quaresima, quale aveva la principale ispezione
nelle solennità ed altri tempi, ve- su tutta r azienda di quella gran-
stendo di rosso a suo piacere, ad eia, col quale nome erano ap[)el-
onta de' replicati avvisi onde uni- late simili oolooie. Ed è perciò che
.

GRA GRA 71
al cenno di chi ne aveva la pre- QUESTE! K MILITARI, massimc l'arti-

sidenza uscir dovevano tutti con- i colo dell'ordine Gerosolimitano.


versi ogni giorno feriale al lavo- GRAN-VARADINO ( Magno
ro della can)pagna maneggian-
, Varadien). Città con residenza ve-
do aratri, zappe, vanghe, ed altri scovile nel regno d' Ungheria ,
simili arnesi camperecci , ed eser- chiamata ancora Varndino^ TVar-
citando altresì all'occorrenza il me- devi- Gross, in ungherese Nagy-
stiere di stallieri, carrettieri, giu- Farad; città fortificata del cijrco-
mentieri od altro di tal sorta. Gli lo Transtibischiano, dell'ampio co-

antichi statuti dell'ordine cistercien- mitato di marca del suo


Bihar,
se vietavano d' accettare nessuno nome, lungo il fiume
edificata
nella classe de' conversi, il quale Koeroes o Szebes. E bene fabbri-
non fosse stato conosciuto abile a cata ed ha qualche rimarchevole
guadagnarsi come qualunque altro edifizio. Bello è il palazzo vesco-
giornaliere la sua giornata; quindi vile, e superba n'è la cattedrale.
maggiore era il numero di que- Avvi l'ospedale de'fraLelli della mi-
sta specie di conversi, maggiore sericordia, ed altro ospedale; l'ac-
era anche il vantaggio ed il gua- cademia regia con dieci professori ,

dagno delle abbazìe. Quanto ese- l'archiginnasio cattolico, e la scuo-


gui vasi nelle grangìe, situate in la normale. Vi sono diverse |ab-
qualche distanza dal monistero, briche di seta, e coptiene pia di
praticavasi dai conversi nel moni- settemila abitanti cattolici, essendo
stero medesimo, dove concorreva- gli abitanti in tutti quindicimila.
no al lavoro anche i monaci, tan- Possessore di cave di marmo, e
to per esercizio di umiltà, che per d'acque termaU celebrate, le une e
professione, avendo essi altre oc- le altre poste ne' dintorni, Gran-
cupazioni nelle quali impiegarsi Varadino ha tre sobborghi, cioè
Tale poi era la capacità e l'indu- Nagy-Varad, JBatona-Varos, e Va-
stria di que'conversi nei monisleri lencze-Varad.
dicampagna, che alcune volte era- La sede vescovile fu fondata a-
no da altri invitati per rimettere vanti l'anno 109 5 dal re d'Un-
ed abilitare fondi sterili e rovina- gheria s. Ladislao I, nel pontificato
ti. Al celebre cancelliere Rainaldo, di Urbano II, e fatta sufTraganea
ai tempi dell' imperatore Federico nella metropolitana di Colocza, di
I, allorché fu eletto arcivescovo di cui lo è tuttora. L'elegante catte-
Colonia, avendo ritrovati i fondi drale eretta dal nominato re, è
della mensa arcivescovile in uno sacra a Dio ed alla B. Vergine
stato deplorabile, gli fu suggerito, Assunta in cielo. Il capitolo si

ut ex domibus ciilcrcieu'
diversis compone della dignità della prepo-
sis ordinis dioecesis suae conver- silura maggiore, di sedici canonici,
SOS fideles atque providos accomO' compresi il penitenziere ed il teo-
darei, qui et curtibus praeessent^ logo, e di altri preti e chierici ad-
et annuos reddilus reformarent. detti al divino culto. La cura del-
Tanto narra Cesario Eisterbaciense. le anime neUa cattedrale si eser-
GRAN-MAESTRO. F. Ordim cita da un canonico della medesi-
EQUESTRI E MILITARI. ma, la quale è munita del (onte
GRAN rRIORE. F. Ondimi t- battesimale 4 e tra le reliquie che
73 GRA. GRA
possiede, ivi venerasi quasi intero radino, e nel concistoro de'aS giu-
il cranio del santo re Ladislao I. gno preconizzò per pritno ve scovo
II magnifico episcopio poco è di- di tal rito Moisè Dragosi di Tord,
stante dalla cattedrale. Nella città e dipoi ne! concistoro de'3o mar-
vi sono inoltre alle tre parrocchie zo 1789 gli diede per successore
col battisterio, tre conventi di re- Ignazio Daralanth dell'ordine di s.

ligiosi, ed un monistero di religio- Basilio, nato in Szolnek. Pio VII net


se, ed il seminario con gli alun- concistoro de'23 marzo 1807 fece ve-
ni. La diocesi è ampia, si estende scovo di Gran-Varadino, di rito gre-
per quattro comitati, e compren- co-unito, Samuele Vulcan del castel-
de sopra mille pagos. Ogni nuo- lo di Balasfala^ a cui il regnante
vo vescovo è tassato nei libri del- Gregorio XVI, nel concistoro dei
la camera apostolica in fiorini So gennaio i843, diede in suc-
duemila, quorum valor, oneribus cessore l'odierno monsignor Basi-»
detractìsj ascendit ad triginla
fé- lio Erdely di Makò. La sede è
re florenorum millia, seu ad ultra suffraganea dell'arcivescovo di Gran
quaUiordecim mille scutata mone- ossia di Strigonia, come stabili
tae romanae. Per dimissione spon- Pio VI. La cattedrale è splendida
tanea del vescovo Francesco Laic- e di magnifica struttura, che pe-
sach, il regnante Gregorio XVf, rò ultimamente ebbe rovinata la
nel concistoro de' 3 aprile i843, torre campanaria : essa è dedicata
dichiarò vescovo di Gran-Varadino a Dio, sotto r invocazione di san
di rito latino l'attuale monsignor Nicola arcivescovo di Mira. A que-
Ladislao libero barone Bemer, na- l' imperatiiee assegnò
sta cattedrale
to in Szaboles arcidiocesi d'Agria, per dote annui -cinquecento fiori-
e nominato dall'imperatore e re di ni. Il capitolo si compone di sei
Ungheria che regna Ferdinando L canonici, compresa la prima digni-
Gran-Faradino 3 di rito greco- tà dell'arciprete, oltre i canonici
vmito in Ungheria, Magno Fara- onorari, ed altri ecclesiastici addetti
dien, vescovo cattolico residente in all'ulfiziatura. Il primo canonico
Gran-Varadino. Nel 174B dalla ha la dignità di arciprete o di
congregazione di propaganda fide, preposto, il secondo ha il titolo di
con l'autorità di Benedetto XIV, lettore, il terzo di cantore, il quarr

fu costituito a richiesta del vescovo to di custode, il quinto di cancel-


latinq un sufFraganeo pei greci col- liere, il sesto esercita l' uffizio di
l'assegno di i5oo fiorini sulla men- vicario foraneo nei comitati ossia
sa di esso vescovo latino. Nel I75g piccole Provincie. Vi sono pure tre
fu creato dalla santa Sede un vi- cantori, ma manca il canonico teolo-
cario apostolico, e come tale indi- go ed il penitenziere. La cura delle
pendente dal medesimo vescovo. unirne nella cattedrale è affidata al
Non molto dopo la fondazione del parroco aiutato da un cappellano
vescovato di Munkatz ebbe luogo è da due prebendati, con fonte bat-
quella di questo. Nell'anno 1777 tesimale e due cimiteri. L'episcopio è
adunque il Pontefice Pio VI, cedendo un comodo edifizio, distante dalla
^lle istanze dell'imperatrice regina cattedrale circa duecento passi. Nella
Maria Teresa, eresse la sede vescovi- città sonovi tre altre chiese pai--

le ^li fjlo greco-uuito in gran-Vs^- vocchiali col luio batlislerioj ec^


,

ORA ORA 73
Qvvi il seminario. Amplissima è la di pomate ,
profumi , liquori , ec,
diocesi, dappoiché comprende nel delle quali fa considerabile com-
rito greco-unito otto ovvero undici mercio. I dintorni abbondano di
comitati, cent'ottanta pan"occhie, e frutta, di
piante medicinali ed ai^o-
quattrocento sessantaquattro chiese maliche che spandono soavi odori.
filiali. Sono comuni anche ai greci La vicina montagna contiene al-
l'archiginnasio cattolico de'Iatini, e cune cave di bellissimo marmo
l'ospedale de'fratelli della Misericor- bianco e di diaspro a vari colori.
dia.Vi è un piccolo seminario che Qualche autore credette che L. ,

può mantenere otto alunni sei alun- : Crasso console romano abbia dato
ni del seminario si istruiscono nel il nome a questa città, già cono-
seminario di s. Barbara in Vienna. sciuta nel secolo XII , ed Adria-
Ogni nuovo vescovo è tassato nei no IV ne fa menzione in un do-
libri della camera apostolica in fio- cumento del 1 1 55. Servì spesso di
rini cinquecento cinquantasei, ascen- asilo agli abitanti di Frejus e di
(flint vero ad sex niillia Jloreno- Antibo, città che i corsari barba-
rum ìllarum parlium, seu ad bis- reschi non cessavano d' inquietare.
mille octingenta (juinquaginta sciita' 11 circondario di Grasse è diviso
ta monetae romanae, nulla pensio- in otto cantoni, che sono Antibo,
ni gravati. s. Auban, Le Bar, Cannes, Cour-
GRANVELA PERRENOT An- segoules, Grasse, san Vallier, e
tonio , Cardinale. V. Pebrenot Vence.
Ghanveia Antonio. La sede vescovile ebbe origine
GRAN-VICARIO. V. Vicabio. nel i25o quando Innocenzo IV vi
GRASSE > Grassa. Città vesco- traslalò quella di Antibo ( P^edi ),
vile diFrancia nella Provenza, eretta nel quinto secolo. Comman-
dipartimento del Varo , capoluogo \ille dice che ripugnandovi gli abi-
di circondario e di cantone , giace tanti d' Antibo, ottennero un vica-
in forma d' anfiteatro sul declivio rio apostolico: aggiunge che Cle-
d'una collina, fra due piccoli fiu- mente Vili nel i5g2 voleva unire
mi, alle falde delle Alpi maritti» a Grasse la sede vescovile di Ven-
me; è posta in un paese fertile e ce, ma che ciò non ebbe eftètto.
delizioso, che domina le belle cam- La serie dei vescovi di Grasse é
pagne che la cingono, ed il mare. naturalmente la continuazione dei
Le case sono bene fabbricate, ma vescovi di Antibo. Dopo la sop-
le strade sono tortuose e strette : pressione di questa sede la chiesa
evvi un passeggio pubblico, ed una d' Antibo era oQìziata da sei cano-
fontana assai bella. È sede d' uà nici , fra i quali eravi un decano
tribunale di commercio, d' una con- eh' esercitava le funzicai curiali
servazione delle ipoteche d' una , sotto il vicario apostolico. Il primo
direzione delle contribuzioni indi- vescovo di Grasse ch'è il XXVIII
rette, e di una società d' agricoltu- in serie con quelli di Antibo , fu
ra. Possiede un collegio comunale, Raimondo III dell'illustre casa di
un piccolo seminario, una bìbliole- Villeneuve in Provenza , che morì
«a di circa seimila volumi, ha tre nel 1255. Tra di lui successori i

ospedali ed una borsa. È rinoma- nomineremo seguenti vescovi. Pie-


i

ta per le. sue fabbriche, luas&ime tro dj Borretto carmelitano, cow


74 <^> RA ORA
fessure di Clemente \ì, eletto nel Boucicaut , cappuccino professo ,

1 344- Tommaso di Gerenza pro- avendo presentato sua supplica la

mosso nel i382, nel qual tempo per annullare l' unione fu esaudito.
r antipapa Clemente VII vendette Enrico IV lo avea nominato ve-
il temporale d' Antibo ad Antonio scovo di Grasse nell' aprile 1 598 ;
Adorno doge di Genova , e morto non ottenne però le sue bolle se
nel iSgo. Giacomo I Graillier non dopo la morte di Guglielmo,
eletto nel iSgo, e fu sotto di lui e mori nel 1624 dopo essere sta-
che il detto antipapa vendè il tem- to elemosiniere della regina Mar-
porale d' Antibo ai Grimaldi in : gherita di Valois. Antonio II Go-
detto anno Giacomo I abdicò. An- deau, uno dei quaranta dell'acca-
tonio de Romulis dell' ordine dei demia francese, nominato da Lui-
predicatori fu fatto vescovo da gi XIII nel i636, ottenne dal Pa-
Martino V nel i^'ij trovossi al '•
pa Innocenzo X
nel i644> ^ sulla
concilio di Basilea, ed oflìciò pon- domanda di Luigi XIV, delle nuo-
tificalmente nella sessione XIV il ve bolle sull' unione delle due sedi
7 novembre i433. Fu egli che vescovili di Grasse e Vence, indi
ottenne dai giudici di fare annui» mori nel i653. Aveva egli esposto
lare l'alienazione del temporale di nella sua supplica per l' unione ,
.

Antibo in favore dei Grimaldi ; as- che dessa era stata fatta in favore
sistette nel 1439 al concilio di Fi- di Guglielmo le Blanc, a condizio-
renze, ed abdicò a Nicolò V nel ne che passerebbe anche ai suoi
i44^- Agostino Trivulzi, creato car- successori, benché realmente non
dinale da Leone X nel iSiy, tra fosse che per lui solo ad esclusio-
i vescovati che occupò vi fu que- ne di essi , e su quesl' asserzione
sto di Grasse a titolo di commen- furono emanate le bolle ; ma rico-
da; l'ebbe nel i54o, e mori nel nosciuta poi la falsità, 1' unione fu
1548. Giorgio di Possieux nomi- nulla ; lasciò Grasse, e tenne sol-

nato da Enrico III nel i58g, non tanto Vence. Succedette ad Anto-
ebbe le bolle per la morte di quel nio II, Luigi I di Bernage cano-
le, e Enrico IV che gli
perchè nico di Parigi , elemosiniere di Lui-
successe non era ancora nella co- gi XIV, confermato dalla santa
munione romana. In questo inter- Sede nel i653, e mori nel 1675.
vallo Clemente VIII riunì il vesco- L' ultimo vescovo di Grasse fu
vato di Grasse a quello di Vence, Francesco d'Estienne de Saint Jean
per cui il vescovo Giorgio rassegnò de Prunieres della diocesi di Gap,
i suoi titoli nel febbraio 1098. fatto vescovo da Benedetto XIV
Guglielmo le Blanc diacono di nel concistoro de' 12 marzo 1753.
Alby, già cameriere segreto di Si- Il Papa Pio VII nel concordato
sto V, fu nominato a Grasse ed a del 1 80 1 soppresse il vescovato di
Vence la bolla della riunione dei
: Grasse.
due vescovati fu accettata dal par- La chiesa cattedrale è dedicata
lamento d' Aix, eh' erasi dichiarato alla B. Vergine. suo capitolo era
Il

per la lega, ed Enrico IV dipoi la composto di quattro dignitari, e


ratificò; ma Guglielmo mori solo di altrettanti canonici compresa la
vescovo di Vence nel novembre prebenda del teologo. Inoltre eran-
1604. Stefano II le Maingre di vi due parrochi perpetui, otto be-
GRA GRA 7^
neficiati, un maestro di cappella tiraento universale della Chiesa cat»
con parecclii giovani coristi. La tolica, e oltre a ciò lo indusse a
dignità del preposto era stata uni- menare vita penitente ed esempla-
ta con quella del vescovo. Si con- re. Alessandro IH lo destinò alla
tavano ventidue parrocchie nella legazione della Lombardia, ad og-
diocesi. Nella città vi erano diver- getto di unire in lega quei popoli
si conventi di domenicani agosti- , contro r imperatore Federico I
,

niani, francescani, oltre varie con- nemico dichiarato della Sede apo-
gregazioni dell'oratorio, e diversi stolica e nel
; iiyS gli aOidò la
nionisteri di orsoliue, le quali si decisione d' una acerrima lite de-
unirono alle monache della Visita- statasi in Ravenna circa l' esistenza

zione. Il vescovo avea mensa


per del corpo di s. Apollinare , aven-
ventiduemila lire d' annua rendita, dolo a tale elFelto spedito a questa
e pagava quattrocento ventiquattro città con Teodino cardinale di s.

fiorini di tassa per le sue bolle. V. "Vitale. Dopo essere intervenuto ai


Gallia Christiana
tom. Ili , p. comizi di Anastasio IV , Adriano
1 loi
; edtom. IV, Monumenta
il IV, ed Alessandro IH, mori in Vi-
historiae palriae edita /ussu regis cenza nel I 178.
Caroli Alberti. Il Lenglet nelle Ta- GRASSI Lesbio, Cardinale. Le-
volette cronologiche dice che in sbio Grassi nacque in Bologna, di
Grasse o Ambrun nel 1610 fu te- cui fu fatto vescovo, indi nel 1179
nuto un concilio, citando la Gallia o 1180 Alessandro IH lo creò car-
Christ. tom. HI, p. 1096. dinale prete del titolo de' ss. Ga-
GRASSI Ildebrando, Cardinale. birio e Susanna, dignità che poco
Ildebrando Grassi bolognese, cano- godette a cagione di sua morte.
nico ii'golare della congregazione GRASSI Achille, Cardinale. A-
di Maria del Reno poi rettore
s. ,
chille Grassi , di senatoria famiglia

di Geminiano di Modena, meri-


s. bolognese, nipote di Antonio ve-
tò che Eugenio III nel ii5o Io scovo di Tivoli, e fratello di Pari-
creasse cardinale diacono di s. Eu- de vescovo di Pesaro e celebre
IV nel 1 1 54
stachio, che Anastasio maestro delle cerimonie pontificie,
Modena, e che
lo facesse vescovo di andò fornito di virtù e fregiato di
dopo undici anni Alessandro IH lo rilevanti impieghi per cui si sa- ,

trasferisse all' ordine de' preti, col rebbe distinto qual personaggio sin-
titolo dei ss. Apostoli. Mentre go- golare e di merito incomparabile,
vernava la sua chiesa acquietò le se la sua incontinenza non avesse
discordie eh' eransi suscitate tra i in gran parte oscurata la sua glo-
modenesi e i bolognesi. Il Sigonio ria. Compiti gli studi di legge nella
sembra opinare che fosse stato elet- patria università^ fu nel 1487 lau-
to vescovo di Bologna, ma che su- reato in gius civile e canonico;
bito rinunziasse , o non ne prese indi portatosi a Roma, coli' inter-

possesso, come scrive il Trombelli. posizione di suo zio uditore di ro-


Nella città di Sens in BVancia, alla ta s' introdusse in quella corte, dove
presenza di Lodovico II e di molti fatto conoscere il suo merito , alla
vescovi e abbati , convinse in una morte dello zio, nel 1491 Inno-
pubblica disputa Pietro Abelardo, cenzo Vili gli conferì il vaccTto
che avea opinioni contrarie al seu- uditorato. Ma la priucipal sua av-
,

76 GRA GRA
ventura fu l'esaltazione di Giu- assoldare per la lega di Cambra!.
lio II, che da legato di Bologna Nel 5 o lo mandò a Uladislao re
1 1

avea ben conosciuto la famiglia di Ungheria e Boemia, a Sigismon-


Grassi, e il talento e le qualità per- do re di Polonia, ed a Massimilia-
sonali di Achille , il quale sapeva no I, per sollecitarli ad unire le
dissimulare e tenere bene occulta la loro forze contro il turco , e per
sua passione per le donne, fino ad altri gravissimi affari della Polonia.
averne alcuni figliuoli, al vantaggio A premiare tante fatiche, Giu-
e comodo de' quali rivolse tutte le lio II a' 22 marzo i5ii in Ra-
sue sollecite cure ed attenzioni. Per- venna lo creò cardinale prete del
tanto il Papa lo dichiarò suo cap- titolo di s.dopo tre mesi
Sisto, e
pellano e famigliare, ed in seguito vescovo Bologna, quantunque
di
lo provvide di diverse pensioni e il clero e popolo della città, per
di ecclesiastici benefizi. Essendo A- la violenta morte del vescovo car-
chìlle adorno di talenti, e di una dinal Alidosio, istigati dai Benti-
particolare disinvoltura al maneg- voglio avessero illegittimamente col-
gio degli affari, ad abilitarlo a sos- locato su quella cattedra Antonio
tenersi col dovuto decoro , Giu- Galeazzo. Però il cardinale senza
lio II nel i5o6 gli conferì il ve- opposizione ne prese possesso per
scovato di Città di Castello, e die- mezzo di suo fratello Agamenno-
degli la commissione per le cause ne, e nell'anno seguente, dopo a-
della città di Spoleto, e nell' anno ver Giulio II ricuperato il do-
seguente l'inviò a Genova col car- minio della città. Achille vi entrò
dinal Antonio Pallavicino, col ca- con solenne pompa. Leone X pa-
rattere di nunzio a Luigi XII re rimenti gli conferì diversi benefizi
di Francia, allora dimorante in ta- ecclesiastici, destinandolo tesoriere
le città, affine d' indurlo alla pace o camerlengo del sacro
sia colle-
coir imperatore Massimiliano I, co- gio, e fu egli che propose la ce-
me ancora per rimuoverlo a desi- lebrazione annua dell' anniversario
stere dal proteggere la famiglia pel cardinali come tutto-
defunti,
Bentivoglio, che non solo al dire ra si pratica. Dopo un anno ri-
del Cardella minacciava d' impadro- nunziò la carica di camerlengo dei
nirsi della città di Bologna , ma sagro collegio , e la chiesa di Bo-
avea tentato di avvelenare il Pon- logna, la quale non tardò a ripren-
tefice e i di lui nipoti. A procu- dere, come rilevasi dagli atti con-
rare in tale circostanza il favore cistoriali, dai quali si ha pure che
della regina, il Papa lo incaricò di nel i52i fu provveduto della chie-
presentargli un cappello fregiato di sa di Pomeriana in Prussia, colla
gioie e di perle, stimato del valore ritenzione di quella di Bologna
di ventiseimila ducati. Annibale fe- dove restaurò il palazzo episcopale
ce uso di tutta la sua accortezza al quale i francesi a persuasione
per conchiudere la commissione, la del Bentivoglio avevano attaccato
quale ebbe esito felice. Ritornato a fuoco. Morì in Roma nell' età di
Koma fu subito destinato nunzio sessant'anni nel iSaS, tre giorni
agli svizzeri in Berna, per trattare dopo l'esaltazione di Clemente VII,
la leva di tremila fanti di quella e fu sepolto nella basilica di s. Ma-
nazione, che il Papa intendeva di ria in Trastevere, titolo a cui er^
ORA GRA 77
passato, con onorevole epitaffio che poi cardinale, e nello stabilire tra
si legge neir Ughelli. Il p, Marrac- i principi cristiani la famosa lega
ci nella sua Porpora Mariana^ a contro la ottomana. Poco
Porta
p. 2, esalta con somme lodi la di- visse, e morì nel xSjx d'anni cin-
vozione che professava questo car- quantadue : venne sepolto nella
dinale alla Beata Vergine, per la chiesa della ss. Trinità de' Monti,
quale restituì all'antica forma e al destro lato dell'altare maggiore,
magnificenza la detta basilica di dove sopra la lapide sepolcrale si
s. Maria in Trastevere rovinata da vedono le insegne gentilizie di sua
un incendio, come si raccoglie da famiglia, rilevate in metallo, con
un'iscrizione posta nel cortile del- sotto ad esse una nobile iscrizione,
la medesima. Lasciò questo cardi- postavi dai suoi fratelli.
nale una raccolta di Decisioni ro- GRATLEI. Luogo d' Inghilterra
tali, che fu stampata in Roma nel ove nell'anno 928 fu celebrato un
1590. Tra le lettere del cardinal concilio sopra la disciplina. Lenglet,
Bembo, si trovano alcune epistole Ihvoleite cronologiche p. 292 , ed
di Leone X al cardinale Achille Angl. tom. I.
Grassi. GRATO (s.) , vescovo di Cha-
GRASSI Carlo, Cardinale. Car- lons sulla Saona, era d'una delle
lo Grassi nobile bolognese, mentre più illustri famiglie della Borgo-
era arciprete della cattedrale di Bo- gna , e fu innalzato all' episcopato
logna , Giulio III lo dichiarò suo verso la metà del secolo VII. As-
cameriere segreto, e Paolo IV nel sistette ad un concilio tenuto nella
i555 lo promosse al vescovato di sua città vescovile tra il 646 e
Montefiascone. Ammesso tra i chie- 64B. Ritiravasi sovente in una so-
rici di camera , dovette sotto Pio litudine al di là del fiume, nel
IV portarsi al concilio di Trento, luogo in cui ora è il sobborgo di
dove sostenne immense fatiche in s. Lorenzo, e crescendo in lui sem-

vantaggio delia Chiesa, nelle quali pre più l'amor del ritiro, volle ri-
non solo diede saggio luminoso di nunziare all'episcopato, e menò pa-
sua dottrina, ma anche di singoiar recchi anni la vita di rinchiuso ; ma
avvedutezza e prudenza nella trat- siccome il suo gregge ricusava di
tazione de' più ardui e scabrosi eleggersi un successore, fu costretto
negozi. A contemplazione di sì al- riprendere le sue funzioni. Collocasi
ti meriti, nel iSGg s. Pio V lo fe- lasua morte agli 8 ottobre 652, nel
ce governatore di Perugia e del- qual giorno celebrasene la festa. Fu
l'Umbria, e poi della città di Ro- seppellito nella chiesa di s. Loren-
ma; indi dopo un anno 17 mag-
a' zo, e circa il 970 fu trasferito il suo

gio 1570 lo creò cardinale prele corpo nel monistero di Paray,


del titolo Agnese nel fo-
di sant' GRAVESON (di) Ignazio Gia-
ro agonale , dicendo invece 1' U- cinto Amato, celebre domenicano ,
ghelli di santa Eufemia. Lo impie- nato nel villaggio di Graveson vi-
gò in affari importanti , e sin- cino ad Avignone, da nobili paren-
golarmente nel riformare alcuni ti, nel 1670. Studiò a Parigi nel
uffizi romana, dove tra
della curia collegio di s. Giacomo, dove si di-
gli ebbe a compagno Alessan-
altri stinse per la sua pietà ed erudi-
dro Riario uditore della camera e zione. Ottenuto il grado di baccel-
78 GRA GRA
liere nella Sorbona, andò ad inse- dedicarsi al servigio della santa Se-
gnare la fìlusofìa a Lione e ad de, passò quindi nella nobile acca-
i\i-les. Di ritorno a Parigi ottcn' demia ecclesiastica. Nel 1781 Pio
ne il berrelto di dottore, e venne VI lo ammise in prelatura, anno-
accettato nella società della Sorbo- verandolo tra i referendari dell'una
na. Il Cloche, generale del suo
p. e l'altra segnatura, indi successiva-
ordine, conoscendo il di lui meri- mente gli conferì i governi delle città
to, lo chiamò a Roma e gli diede di Città di Castello, di Spoleto, di Je-
uno dei sei posti di teologo della bi- si, di Fano e di Ancona. Il mede-
blioteca Casanatense. Quivi fu inca- simo Pontefice nel concistoro dei
. ricalo di spiegare il testo di s. Tom- 12 settembre 1794 '^ nominò ar-
maso, e con tanta chiarezza e
Io fece civescovo di Nicea inparlibus, di-
solidità, che lepih stimate persone di chiarandolo nunzio apostolico di
Roma andavano ad udirlo. Fu mollo Lucerna nella Svizzera , dove rac-
in pregio a Benedetto XI II, ed eb- colse con amorevole ospitalità i
be parte ne' trattati cominciati fra buoni francesi che fuggivano la ri-
il cardinale di Noaìiles e la santa voluzione, vendendosi perciò quan-
Sede. La salute di questo dotto e to aveva; e poscia anch'eglifu co-
pio religioso debilitata dalle fati- stretto ritirarsi altrove. Pio VII
che, avendolo obbligato di andar nell'anno 1802 lo trasferì alla nun-
a respirare l' aria natia , mori in ziatura di Spagna. Nel 1806 recos-
Arles nel 17 33. Le sue opere fu- si a Cadice, per assistere l' ammi-
rono pubblicate a Venezia nel raglio d. Federico Gravina suo fra-
1740, in sette volumi, col titolo tello, ferito mortalmente nella bat-
di Opera omnia. Il primo volume taglia di Trafalgar. Nelle rivoluzioni
contiene la Storia dell'antico Te- di quella nazione seguì la giunta
stamento; il secondo il trattato reale, e con essa si ritirò in CaHi-
della vita e dei misteri di Gesù ce. Nel 181 3 il governo di Spagna
Cristo; i tre seguenti la Storia abolì l'inquisizione, onde il nunzio
ecclesiastica del nuovo Testamen- si adoprò inutilmente per sostener-
to, che arriva fino all'anno 1730, la, e fu scacciato dalla Spagna ri- :

con varie tavole cronologiche ; il tirossi in Portogallo, ed essendo a


sesto le lettere teologico - istorico- Tavira a' 4 gennaio i8i4 pubbli-
polemiche sulla grazia efficace e cò un manifesto storico con venti-
sulla predestinazione gratuita ; il sette documenti per giustificare la
settimo il trattato della sacra Scrit- sua condotta. Di questo manifesto
tura, ed altri opuscoli. ve ne sono due edizioni in idioma
GRAVINA Pietro, Cardinale. spagnuolo, ed un'altra in italiano
Pietro Gravina nacque in Sicilia stampata in Roma dal Bourlié nel
nella terra di Monte Vago, dioce- 1824, quando già il Gravina era
si di Girgenti, feudo di sua prin- cardinale. Ritornalo il re Ferdinan-
cipesca famiglia de* duchi di s. Mi- do VII dalla sua schiavitù al trono
chele, a' 16 dicembre i749' Fu e- di Spagna, da Madrid a' 24 "^ag-
ducato in Palermo nel seminario dei gio i8i4 fece onoratamente richia-
teatini, ed in Roma nel collegio de- mare il nunzio per fungere le sue
mentino, ove avendo deciso di ab- funzioni di nunziatura, annullando
bracciare lo stalo ecclesiastico, e di l'occupazione delle di lui rendite.
,

ORA GRA 79
A premiarne lo zelo eminentemen^ mento di tutti. Nel dì seguente il

te dimostrato in difesa de' diritti pretore capo della magistratura ra-


della Sede apostoli-
Chiesa e delia dunò molti notabili per formare
ca, nulla curando le minaccie e l' e- una giunta che ristabilisse la tran-
silio , Pio VII nel concistoro degli quillità pubblica, venendo il cardi-
8 marzo 1816 lo creò cardinale nale concordemente acclamato pre-
dell'ordine de' preti , e quando si sidente , onde col suo contegno in-
recò in Roma gli conferì per tito- coraggi buoni, che se ne stavano
i

lo la chiesa di s. Lorenzo in Pane chiusi nelle loro case. Quando mol-


e Perna, annoverandolo tra i car- te centinaia di carcerati usciti dai
dinali delle congregazioni de' vesco- luoghi di pena presentarono ar-
si

vi e regolari, di propaganda fìde^ mati al suo palazzo per essere as-


della disciplina e delle indulgenze. solti dalla pena, il cardinale da un
La notizia della promozione al car- balcone li benedì, e la furiosa mol-
dinalato , in un col berrettino ros- titudine s'inginocchiò, e presa la
so, la portò a Madrid la guardia benedizione per assoluzione, partì
nobile Alberto de'marchesi Longhi, tranquilla. Nel dì 23 nuovamen-
il quale fu decorato dal re colle te il palazzo fu circondato dui
insegne equestri dell' ordine della ribelli per esservisi rifugiato il

ss. Concezione. Ablegato per la principe d'Aci , che fu trucidalo


tradizione della berretta fu desti- nell'essere condotto in prigione. La
nato lo stesso uditore della nunzia- notte fu ancora più terribile, dap-
tura monsignor Luigi Testa came- poiché il pO{K>laccio anelando sac-
riere segreto soprannumerario. Di cheggia j-e il palazzo, pose l' arcive-
poi Pio VII nel concistoro dei scovo in estremo pericolo. Volle
l'i settembre dell' islesso anno lo però la provvidenza, che nella se-
trasferì all' arcivescovato di Paler- guente mattina arrivasse da Napoli
mo , per cui il caidinale .si por- il principe di Villafranca, personag-
tò a questa sua sede nella pri- gio popolarissimo. Questi fu con-
noavera del 18 18. Il suo zelo riful- dotto trionfalmente al palazzo ar-
se nel 1820, quando essendo acca- civescovile,, ed il cardinale gli ri-
duta rivoluzionein Palermo per ,
mise all'istante, e con tutto piace-
rendersi indipendente da Napoli re la presidenza della giunta ; e
preceduto dalla croce affrontò il siccome il principe profuse in pub-
popolaccio che saccheggiava l'abi- blico atti di riverenza al cardinale,
tazione del segretario di sfato del- così il palazzo come la sua perso-
le finanze ; ma la sua voce e pre- na furono salvi. Riordinate le co-
senza non riuscì a distogliere il se, il re Ferdinando I a' 24 mar-
forsennato movimento. A' 17 luglio zo 1821 nominò il cardinale luo-
il presidio fu disarmato, e la città gotenente generale ossia viceré in
soggiacque all'anarchia. In tale cir- Sicilia, rappresentanza che sostenne
costanza il palazzo arcivescovile di- con decoro sino a' io luglio in cui
venne l'asilo di varie centinaia di ebbe un successore, come ardente-
persone d'ogni grado, e specialmen- mente desiderava, e ricusò costan-
te di famiglie di militari stranieri temente gli assegni competenti a
perseguitati, ed il cardinale prov- tale sublime carica. Fu pure com-
vide per vari giorni al mauteni- missario apostolico della santa ero-
,

8o GRA GRA
data. Nel ìStìI Palermo fu afflilta mento perenne della sua pietà in
dalla carestia, ed in questa circo- una chiesa, che con idea di ma-
stanza la carità del cfudinale me- gnificenza romana incominciata dal
glio si addimostrò. Distribuiva gior- genitore, fece fabbricare a sue spe-
nalmente sussidii a centinaia di se nella terra di Monte Vago prin-
mondici, che in alcuni giorni giun- cipato di sua casa. Ebbe la conso-
sero a 1200; erano poi anche più lazione di consacrarla, di fondarvi
considerabili le limosine che faceva una comunità di preti, e di tras-
pervenire segretamente a poveri portarvi le ossa de' suoi maggiori
vergognosi. Adempì le parli tutte nel luogo detto il Pantheon. Le
di zelante pastore; eresse un ospe- iscrizioni pei suoi magnifici fune-
dale pei convalescenti ; e fu bewe- rali compose d. Vincenzo Mor-
le

fico ed esemplare coi suoi servi. Nei tillaro; e dopo le solenni esequie

conclavi del 182 3 e del 1829 perle d. Domenico Cilludu, al presente


elezioni di Leone XII e Pio Vili in- arcivescovo di Adana in parlibuSy
tervenne a' sacri comizi. Indi nell'au- con eloquente orazione ne celebrò
tunno del 1 8 3o fu assalito da febbre le preclare doli.
gastrica ostinata contro i rimedi GRAVINA Domenico , celebre
dell'arte. Vedendo così avvicinarsi teologo siciliano dell* ordine de' pre-
la sua ultima ora , distribuì ti'an- dicatori, il cui abito vestì nel con-
quillamente fra i più prossimi pa- vento di s. Maria della Sanità a
renti poco che le mani dei
quel Napoli. Insegnò la teologia in vari
poveri non avevano ancora riposto paesi, e particolarmente a Roma ,

nei tesori celesti , ed ai 6 dicem- dove venne addottorato e fu in


bre, essendo la Sede apostolica va- seguito decano dell'università. Pre-
cante, spirò placidamente nel Si- dicò altresì con mollo frutto e con
gnore, in Palermo, nell'età d'anni grande applauso, e spesse volte in
ottantuno meno venti giorni. La presenza del Pontefice Paolo V.
mattina degli 1 1 tutta la guarni- Fu il teologo di tre arcivescovi di
gione si schierò in tre linee nel Napoli , vicario generale della sua
largo del l'eal palazzo, ed una por- congregazione e procuratore gene-
zione di essa col treno dell'arti- rale di tutto r ordine, di cui fece
glieria seguì la pompa funebre pure le funzioni di vicario genera-
colla quale fu portalo il cadave- le, come adempì a quelle di mae-
re alla cattedrale. Fu esposto e stro del sacro palazzo , in assenza
sepolto nella metropolitana , nel- del p. Michele Mazarino. Morì nel
la quale il fratello Gabriele, cappel- convento della Minerva a Roma
lano maggiore del re ,
gli eresse a' 26 agosto 1643, in età di set-
un marmoreo monumento con o- tant' anni. Lasciò: i. diversi trattati
norevole iscrizione, che celebra la di teologia sotto il titolo : Catholi-
sua pietà, prudenza, soavità di co- cae praescriptionis adversus omnes
stumi, fortezza d'animo, e le altre veteres et nostri temporis haereticos,
doti di cui fu adorno. Fu insignito ec. , in dodici volumi, di cui una
della gran croce dell'ordine di Car- parte soltanto fu stampala a Na-
lo III, di quella di cavaliere di poli ; 2. Fox turliiris, seu de fio-
giustizia di s. Gennaro, e di quella venti usque ad nostra tempora ss.

di Francesco I ; e lasciò un monu- JSenedicti, Dominici, Francisci et


GRA. GRA 8t
siUaram religionum sacrarum sta- solino pubblicò a Napoli hel 1691,
ta i 3.Congeminata vox tiirlurìs colla falsa data di Colonia, un dia-
Jlorenlissinuini sacrorum ordinimi logo intitolato De corrupta morali
:

statimi disrupta cavea anonymi j


, doctrina , in cui dimostra che i
iterato occinentis j 4- P^o sacro corruttori della morale fanno più
fidei catholicae et apostolicae de- danno alla Chiesa che gli eresiar-
posito, Jldeliter a romanis Pontifi- chi. Quest' opera , inserita di poi
cibiis custodito, apoiogelicus advér- quasi per intiero dal p. Concina
sus novatoruni caluinnias, et prae- nel suo trattato De increduli!, ac-
sertini novissimi Marci Antonii de cese contro r autore i partigiani
Dominis archiapostalae spalaten- delle dottrine rilassate. Le malizie
sisj 5. Pro sacrosancto Ordinis de' nemici non isminuirono però la
sacramento vindiciae, ec. ; 6. Che- di lui estimazione, né il suo zelo
rubini Paradisi s. Thomae Àqui- per lo stabilimento degli studi e
natis cìiaracterihus divinae sapien- della morale. Molti dotti s'accor-
tiae illustratus, ec. ; 7. Ad discer- darono con lui, e Id sua casa fu il

nendas veras a falsis vìsionibus et luogo delle loro assemblee. Di là


revelationibuSy ec. ; 8. De indivisa nacque la società degli Arcadi , a
et unanima sacrosanctì evangdii cui il Gravina dettò le leggi. Nel
praedicatione ec. g. Sunimae
, ; 1699 il Pontefice Innocenzo XII
theologìcae s. Tliomae de Aquino gli confeii la cattedra di diritto
compendiuni rhythmiciini; io. De civile, e il primo abuso che il Gra-
cristiana religione in Armenia. Il vina corresse, fu argomentazione l'

p. Gravina compose altre opere che scolastica. Pubblicò il suo trattato


restarono manoscritte, e curò varie De instauralìone studiorum, e com-
edizioni di diversi autori. pose varie altre dissertazioni, delle
GRAVINA Giovanni Vincenzo, quali non citeremo che quella sul-
insigne letterato napoletano , nato la Regola interna, perchè fa cono-
a Rogliano nel 1664. Gregorio scere i sentimenti religiosi di cui
Caloprese, suo zio, s' incaricò delia la sua anima era penetrata. li

di lui educazione, quindi mandoUo Gravina passò nel lyoS alla cat-
a Napoli, ove applicossi allo studio tedra di diritto canonico, che pro-
del diritto civile e canonico, e si curò di migliorare con utili cam-
rese in pari tempo valente nella biamenti, e fissando per base che
teologia, mediante la ponderata let- il solo mezzo di stabilire le buone
tura de' santi padri. Nel 1689 re- dottrine era di risalire alle sorgen-
cossi a Roma
iu casa di Paolo
, ti. È questo r argomento del suo
Coardo Torino, che fu poi ca-
di trattato De repetendis doctrinarunt
meriere di onore di Clemente XI, fontibus. Tutte queste occupazioni
e che procurogli l'amicizia degli non gl'impedirono peraltro di con-
uomini più celebri. La loro con- tinuare sua grand' opera De
la
versazione risguardava sovente il orili et progressu juris civilis , che

rilassamento della morale ; quindi fu pubblicata a Napoli nel 171 3.


il Gravina intraprese di trattare un Questo dotto giureconsulto mori in
tale argomento, applicandovi le co- Roma nel 171 8. Abbiamo di lui mol-
gnizioni teologiche che aveva acqui- te opere; qui accenneremo soltanto
state. Sotto il nome di Prisco Gen- le sue Inslitiitiones canonicae.
VOL. xxxn. 6
1 ,

«2 ORA GUA
GRAVINA ( Gravinen ). Cillà vescovi conosciuti di Gravinn è
con residenza vescovile nel regno Leone che ne reggeva la chiesa
delle due Sicilie, nella provincia di nell'anno 871, e che- trovossi al
Terra di Bari, capoluogo di can> concilio di Pontyon nell' 876. I di
tone, posta a piedi di un alto colle lui successori li riporta l' Ughelli
nella valleche divide la Basilicata nelV Italia sarra tom. VII, p. ii4
dalia Terra di Bari, mediante il e seg., de'quali registreremo i prin-
fiume da cui ha nome, tributa- cipali. Il secondo vescovo di Gra-
rio del Bradano , il quale mette vina è Guido del 1099, il terzo
foce nel golfo tarentino. Fu già Orso del 1 5i, il quarto Roberto
validamente munita, e sostenne con che intervenne al concilio Latera-
gloria nel decimo secolo gì' impeti nense celebrato da Alessandro III
de' saraceni, massime 1' assedio del nel 1179. Pietro ne divenne ve-
975. Anticamente da alcuni fu scovo nel 1 282; Riccardo Caraccio-
detta Pie va, e l'ebbero in feudo lo nel i343; fr. Francesco Bonac-
sino dal i463 gli Orsini con tito> corsi de' minori nel i395, eletto
Io di ducato, ed ancora ne porla- da Bonifacio IX; Giovanni Rober-
no titolo: Benedetto XIII Papa
il to arcidiacono della cattedrale nel
del 1724, era figlio di Ferdinando 1429, fatto da Martino V; Giaco-
Orsini decimo duca di Gravina. Il mo Appiani de' signori di Piombi-
cardinal Domenico Orsini di Ara* no nel 14? 3 promosso da Sisto
gona, promosso alla porpora nel IV; Matteo d' Aquino napoletano
1743 da Benedetto XIV, era du- gli successe nel 1482, ed a questi

ca di Gravina. Al presente è XVIII fr. Antonio Braucacci o Branaiti


duca di Gravina il principe d. Do- pure napoletano , dell' ordine dei
menico Orsini assistente alsoglio pon- predicatori, fatto nel 5o8 da Giu- i

tificio, senatore di Roma, e coman- lio II, ed ornato di virtù e scien-

dante generale della guardia civica za , studiosissimo delle cerimonie


pontifìcia. Questa città soffrì non sagre. Gregorio XIII nel iSj^
meno di Altamura, nel disastro del dalla sede di Muro traslatò a que-
1799. Le migliori razze di cavalli sta Giulio Ricci di Fermo , e nel
di Puglia si allevano nelle sue i58i gli die in successore Antonio
floride campagne. Ivi si tiene una Maria Manzoli modenese. Nel 1593
considerabile fiera dal i4 al 21 Clemente Vili fece vescovo di Gra-
aprile, e_ conta circa dodicimila vina Vincenzo Giustiniani genove-
abitanti. £ patria di diversi uo- se, il quale istituì il seminario e
mini illustri , tra' quali del celebre gli assegnò le rendite necessarie
Domenico Gravina. fondò il conservato''io delle cap-
E affatto ignota l' origine dì puccinelle, e poco distante dalia
questa città, come non è ben de» città nel 1602 eresse dai fonda-
terminato il tempo in cui ricevette menti la chiesa della Beala Ver-
la fede di Gesìx Cristo. Alcuni fe- gine delle Grazie: fiorì in zelo,
cero questo vescovato suffraganeo prudenza, dottrina ed altre virtù.
d' Acerenza, altri lo dissero dipen- Paolo V nel 161 4 gli destinò per
dente dalla metropoli di Matera : successore fr. Agostino Cassandra
al presente è immediatamente sog- di Castro Ficardo de' minori con-
getto alla santa Sede. Il primo dei ventuali, che edificò la chiesa di s.
,

GRA GRA 83
Cecilia martire : sotto di lui vi fu all'episcopio la casa pel seminario,
grave controTersia con l'arciprete essendo in cattivo stato l' antica ;

e clero d'Altamura, nu^/a^ dioecesis, fu benemerito del conservatorio di


contro quali fulminò l'interdetto
i s. Chiara, al quale die l'abito e
per differenze sulla giurisdizione le regole di s. Teresa. Restaurò la
ma tutto accomodò Gregorio XV cattedrale , e 1* abbelfi ; vi stabilì
colla bolla Decet Romanum Poti- sette altari, nel maggiore vi collo-
tìficem, de' i5 febbraio
1622, sta- cò due corpi santi, e tra le con-
bilendo le cose per 1' una e l' al- fraternite della cattedrale ivi da lui
tra parte, e togliendo le censure collocate o migliorate, nomineremo
e scomuniche. Urbano Vili nel quella jdi 8. Michele arcangelo
1623 promosse a questo Tescovato principale patrono di Gravina. In
Giulio Sacchetti fiorentino, che poi una parola il suo zelo e sollecitu-
creò cardinale. Il detto Papa nel dine pastorale lo modellò su quel-
i63o fece vescovo Arcadio Ricci lo che il lodato cardinale eserci-
di Pescia , che eresse la cappella tava colla sua areidiocesi di Bene-
del ss. Sagramento, e quella di s. vento, e fu autoie di diverse ope-
Maria consolatrice degli afflitti nel- re ecclesiastiche che poi ad utilità
la cattedrale, e questa con solenne furono stampate. I due ultimi ve-
rito consacrò. Innocenzo nel X scovi registrati sacra nell' Italia

16451 nominò vescovo Domenico dai continuatori dell' Ughellisono ,

Cennini di Siena, fornito di scien- Luigi Capuani napoletano, e Cesare


za e di altre qualità ; questi ag- Francesco Lucini milanese patrizio
giunse alla cattedrale l'episcopio, di Como, dell' oitli ne de* predica-
e due ne edificò , uno nella
altri tori ,ambedue meritamente fatti
villa Salamandra, l'altro presso la vescovi di Gravina da Clemen-
suddetta chiesa di s. Maria delle te XI, ed il secondo nel 17 18. La
Grazie, e per istruzione del clero continuazione della serie de' vescovi
gli donò una biblioteca : celebrò il di Gravina si leggono nelle annua-
sinodo diocesano nel 1647, e mo- li Notizie di Roma. Pio VI nel
rì in Napoli nel 1684. Benemeri- concistoro de* 18 giugno 1792 fe-
to vescovo fu il successore Dome- ce vescovo Michele de Angeli» di
nico patrizio milanese , della fami- Napoli, dopo il quale per diversi
glia Valvaserra o Valvasori ,
già anni restò vacante la chiesa. In
religioso agostiniano, e priore ge- questo tempo ebbe luogo la circo-
nerale del suo ordine, lodato per scrizione di diocesi che Pio VII fe-
dottrina ed altre doti. Celebrò il ce nel regno delle due Sicilie con
sinodo , aggiunse al capitolo ed la lettera apostolica, De utiliorì do-
al collegio de' canonici il peni- minicae f quinto kal. julii 1818,
tenziere, restaurò il seminario e gli nella quale unì alla sede di Gra-
prescrisse ottimi regolamenti. Al- vina quella di Monte Peloso ( Fe-
tro degnissimo vescovo fu il suc- dì), prescrivendo che il vescovo si
cessore Marcello Cavalieri patrizio chiamasse col nome di ambedue;
bergamasco, dell'ordine de' predi- quindi nel concistoro de' 2 1 di-
catori, che fu consacrato in Roma cembre del medesimo anno 1818
nel 1690" dal cardinal Orsini poi ne dichiarò vescovo 1' attuale mon-
Benedetto Xlil. Fabbricò contìgua signor Cassiodoro Margarita di Na-
,

«4 GRA GRA
poli , nominato dal re Ferdi- sca derivò dall'aria pestilenziale che
nando I. affliggeva gli abitanti, poiché scris-
La cattedrale di Gravina, di an- se ServioCatone lib. io, p. 583:
tica e magnifìca struttura, è sacra Ideo Graviscae dictae sunt quod ,

alla B. Vergine Assunta in cielo. graveni aereni sustineat. Fiorì que-


Il capitolo si compone di quattro sta città nel tempo della venuta di
dignità, prima delle quali è l'arci- Enea in Italia , e nella seconda
diacono, dell'arciprete, del canto- guerra punica mandò al senato ro-
re e del primicero, di sedici ca- mano molti soldati in aiuto : fu
nonici comprese le prebende del poscia occupata dai romani e fat-
teologo e del penitenziere, e di do- ta colonia. Furono lodati i gravi-
dici mansionari. La cura delle a- scani pel vino generoso che pro-
nime è presso il capitolo , e si e- duceva il loro territorio, come al-
sercita da quattro economi curati tresì per r abbondanza de* coralli
eletti dal vescovo ed amovibili. Vi che in quel mare erano pescati.
è il fonte battesimale, e tra le re- Dalle di lei rovine fu edificata la
liquie si venera il cranio di s. Tom- città Corneto, secondo Virgilio
di
maso di Cantorbery. Oltre la cat- e Cluverio , come si ha dal Bau-
tedrale vi sono altre quattro chie- drand. Di contrario parere fu Giu-
se parrocchiali , una delle quali è lio Ossequente, se pur merita fede,

collegiata sotto l' invocazione di s. mentre cred' egli che Corneto fos-
Nicola, tutte munite del battiste- se l'antica Tarquinia, e che dalle
rio. Avvi ancora un convento di sue rovine edificata venisse la me-
religiosi, tre monisteri di monache, desima città. Fin qui il nominato
un conservatorio ,
quattro confra- Adami. Narrano Velleio Patercolo,
ternite, r ospedale, il seminario ed Tito Livio e la tavola Pentingeria-
altre pie istituzioni. Le due dioce- na, che Graviscae occapava il pae-
cesi unite si estendono a più di se tra i fiumi Matta e Fiora, fra
sessanta miglia di territorio.Ogni il lago Vulsinio e il mare Tirre-
nuovo vescovo è tassato nei libri no; che appartenne già ai Tarqui-
della camera apostolica in fiorini nii, e che i romani vi condusseio

cento sessantasei, verus autem ilio- una colonia nell'anno i8i avanti
rum valor est 44°° ducatoruni il- l'era cristiana, sotto il consolato di
lius monelae pubblicis non dedu- P. Cornelio e di M. Bebio. Nel IV
ctis oneribus. o nel V secolo vi fu fondata la se-
GRAVISCA, Graviscae. Sede de vescovile, immediatamente sog-
vescovile dell' Etruria Transcimi- getta alla santa Sede della quale ,

nia , Toscana marittima, di-


ossia tratta 1' Ughelli nell' Italia sacra
cendo l'Adami nella Storia di Voi- t. X, p. iio. Uno de' suoi vescovi
seno, che secondo Pomponio Mela chiamato Adonio, assistè al conci-
ora dicesi Montato poco distante ,
lio di Roma del 5o4, celebrato dal
dal mare, presso al fiume Ossa co- Pontefice s. Simmaco. Ma essendo
gnominato Fiore o Fiora; comune stata la città rovinata dai goti, il

soggetto al governo di Corneto, vescovato fu trasportato a Corne-


distretto e delegazione di Civita- to , eh' è vicino. Altri poi sono di
vecchia nello stato pontificio, dio- parere che questo fosse l' antico
,

eesi di Viterbo. 11 nome di Gravi- Foro d'Aurelio ; e fu poscia com-


GRA GRA 85
yveio nello stato di Castro. Vedi GRAZIANO, Cardinale. Graiia-
Castro. no prete cardinale di s. Sabina, è
Ha mare presso la foce del
sul registrato tra quelli d' Innocenzo II
(iume Fiora uno scalo guardato da del ii3o; sottoscrisse nel iiJ^i u-
munita torre , ove s'imbarcano le na bolla in favore di Gregorio ve-
f^ianaglie, ed altre derrate del Pa- scovo di Brescia, e nel 11 44 era
trimonio, e della maremma sanese. già morto.
Nei dintorni di Montalto sonosi epe- GRAZIANO, Cardinale. Grazia-
niti nei latifondi del marchese Can- no da Pisa distinto col nome di
delori, nel sito detto Camposcala, maeslroj vice-cancelliere e suddia-
preziosi scavi , che hanno sommi- cono della Chiesa romana, fu spcf
nistrato ampia raccolta di vasi ci- dito in Inghilterra al re Enrico II,
nerari dipinti, urne, lampade ed alle cui minacce seppe fare tale
oltre rarità etrusche, le quali cre- generosa resistenza, che gli meritò
donsi appartenere all'antica e fa- gli encomi di s. Tommaso di Caa-

migerata città di Fulda eretta tuaria. In premio dell'invitto suo


colle rovine di Yitulonia metro- , coraggio, nel dicembre del 1 1 78
poli de' popoli vulcienti, donde fu fu d'Alessandro III creato diacono
dedotta la colonia di Cossa , nello cardinale de' ss. Cosimo e Damia-
stato de' toscani presidii vicino a no, e di nuovo ebbe commissione
Porto -Ercole. Nel numero 49 ^cl di trasferirsi in Inghilterra col ca-
Diario di Roma iSSg, si legge rattere di legato a latere, a fine di
un' onorevole lapide della comune fulminare l' interdetto contro quel
di Gradisca ora Monlalto di Ca- regno, in pena della v^lenta mor-
stro, nelladelegazione apostolica di te data a s. Tommaso. Lucio III
Civitavecchia (Fedi), in riconoscen- lo deputò commissario apostolico
za al regnante Gregorio XVI che sopra una causa che verteva tra
la beneficò eoa ripristinare il il cardinale vescovo di Palestrina,
buon ordine nel municipio, ricu- e l'abbate di Subiaco, la quale fu
perati ed aumentati i ad
redditi, da accomodata con piena sod-
luì
istanza dei fratelli Antonio ed A- disfazione delle parti. Da Innocen-
lessandro Candelori marchesi di zo III venne inviato insieme col
Vulci, benemeriti della patria; es- cardinal Pietro alle repubbliche di
sendo protettore del municipio il Genova e di Pisa, le quali ad on-
cardinal Gio. Francesco Falzacappa, ta delle preghiere e rimostranze
e preside apostolico della provincia de' due cardinali, non seppero de-
monsignor Lorenzo Grech-Delicata. terminarsi a fare Iva loro la pace.
GRAZIANO, Cardinale. Grazia- Nei molti viaggi che in tempo del
no prete cardinale, fiori nel pon- suo cardinalato intrapresero i Pon-
tificato dis. Gregorio VII del 1073, tefici, Graziano fu sempre loro in-
e favori con tutto il potere questa divisibile e fedele compagno : in-
Papa contro il partito del falso tervenne all'elezione di sei Papi, e
Pontefice Clemente III, e dopo la morì colla lusinga del pontificato
morre di s. Gregorio VII si ado- in quello d'Innocenzo III, dopo,
però con impegno per l'elezione d» vent'anni di cardinalato.
Vittore III nel 1086: altro non si GRAZIANO , celebre canonista
dice di lui dal Cardella. toscano del XII secolo , nato in
1 ,

86 GRA GRA
Chiusi. Secondo l'opinione più co- divenne in bi'eve il lolu testo che
mune crasi fatto religioso nel mo> i professori di diritto canonico com-
nistei'O dell'ordine benedettino dei mentavano nelle loro lezioni e nei
ss. Felice e Naborre di Bologna ,
loro scritti. Mancava molto nondi-
ed in esso compose l'opera cono- meno perchè fosse esente d'imper-
sciuta sotto il nome di Decreto. £ fezioni, avvegnaché le false decre-
dessa una compilazione che consi- tali erano in esso miste con quan-
ste in testi della sacra Scrittura ;
to avvi di più autentico nell'anti-
ne' canoni detti degli apostoli , ed chità religiosa, ed erano presenta-
iu quelli di io5 concilii in circa, te come se avessero l'autorità me-
di cui i primi nove sono ecume- desima . A che i lumi si
misura
nici ; nelle decretali de' Papi, com- diffusero, tali difetti vennero me-
presevi quelle del falso Isidoro ;
glio sentiti, e parecchi dotti, mas-
in cose tratte dai santi padri, co- sime nel pontificato di Gregorio
me s. Gregorio, s. Girolamo, s. A- XIII, si occuparono a correggere
gostino ec. ; ed in altri compendi il Decreto di Graziano che ven-
degli autori ecclesiastici, dei libri ne di sovente riprodotto. Nel 1777
pontilìcii , del codice Teodosiano il chiariss. Sebastiano Berardi pro-
delle costituzioni dei re di Fran- fessore inTorino pubblicò a Ve-
cia, ec.Graziano intitolò questo li- nezia su tale argomento un'opera,
bro: Concordia discordantium ca- la quale non lascia nulla a desi-
noniwij poiché vi riferisce molte derare in fatto di critica Gratia- :

auto4'ìtà che sembrano discordanti, ni canones genuini ab aporryphis


e si studia cfi conciliarle. Altri scrit- discreti: corrupti ad eniendaliorum
tori avevano prima di lui intra- codicuni fidern exacti: di/ficiliores
preso analoghe compilazioni il b. : commoda inlerprelatione illustrati.

Ivone di Chartres, per ultimo, mor- Tuttavolta può vedeni l'articolo


to nel 1 1 5, formata aveva una Decretali.
simile raccolta. Graziano approfit- GRAZIANOPOLI, Gratianopo-
tò dei loro lavori, talvolta è vero lis. Sede vescovile dell'Africa occi-
con poco criterio, nondimeno ebbe dentale, nella Mauritiana Cesaria-
il vantaggio di evitare nella sua na, la cui città prese il nome dal-
raccolta la confusione che non a- l'imperatore Graziano , sotto la
veano essi saputo schivare. La di- metropoli di Giulia Cesarea, e fu
stribuì per ordine di materie, e la chiamata anche GratianopoU. Pu-
divise in tre parti : nella prima hlicio suo vescovo si trovò alla con-
unisce tutto ciò che spetta al di- ferenza di Cartagine coi vescovi
ritto ed ai ministri della Chiesa ; cattolici nel 4 ' ' « ^ Tulasio altro
parla dei giudizi nella seconda ; e suo vescovo fu uno di quelli esi-

col titolo De consecralione, com- liati da Unnerico re de' vandali


prende nella terza quanto concer- nel 4^4 j P^^*
^^6'" fiotto solenne
ne i sacramenti e le cerimonie. Si professione della fede cattolica. Al
dice che il Papa Eugenio III l'ap- presente Grazianopoli, Gratianopo-
provasse. E certo almeno che il litan , è un titolo vescovile in par-
Decreto fu accolto con una specie tibiis sotto l'arcivescovato pure in
di entusiasmo nella scuola di Bo- partibus di Cartagine, che conferi-
logna, donde passò in Francia, e scono i roiuani Pontefici. Ne fu
,

GRE GRE 87
insignito monsignor Giuseppe Mi- sino al fondo del Ponto Eussino
kolilscli, e per sua morte il regnan- delle colonie , che si unirono ad
te Papa Gregorio XVI, nel conci- altre; da ciò forse deriva che si

sloro de' 2 ottobre 1837, lo con- trovano alcune città le quali por-
ferì a monsignor Tommaso Chie- tano nomi affatto greci, come E-
melecwski di Plosko, che pur fece raclca, Trebisonda, Atene, ec. £
snffraganeo deirarcivescovo di Var- qui noteremo che la sacra Scrittu-
savia, ra prende d'ordinario il nome di
GRAZIANOPOLI. Sede vesco- Grecia in una grande estensione >
vile delia Caicidia di Tracia, di per distinguere cioè lutti i paesi
cui abbiamo che Filadelfo suo tc- abitati dai discendenti di Javan
scovo sottoscrisse al concilio di E- tanto in Grecia , che nella Ionia
feso tenuto nel 43 1. e nell'Asia minore. Dopo la morte
GREBENO, Grehenus. Sede e- di Alessandro il Grande , il nome
piscopale della provincia di Dar- di greco prendesi in un significato
dania nella diocesi di Servia, sotto ancom più esteso e più vago, per-
la metropoli d'Archido, di cui ne chè dominando i greci in Elgìtto,
fu vescovo Giovanni, ordinato da nella Siria, di là dell'Eufrate ed in
Leone arcivescovo di Bulgaria. altre provincie, gli ebrei accostu-
GREBENO. Sede vescovile del- maronsi a dare il nome di greci
la provincia di Dardania, nella dio* a tutti i popoli gentili soggetti al-

cesi di Bulgaria, sotto la mettxtpoli l'impero de' greci , tanto in 01 ien-


di Petch. te, quanto in occidente. Ecco la ra-

GRECIA e GRECI. Sotto il no- gione per cui nei libri de' Macca-
me di Grecia ordinariamente s'in- bei, nel vangelo, ed in s. Paolo un
tende quella porzione d'Europa, greco significa comimemente uu
che porta ancora oggidì questa de- gentile. Non est distinctio judati et
nominazione maggiore o minore
: graeci : innan-zi a Dio non avvi
estensione, secondo le varie epoche, distinzione tra l'ebreo ed il greco.
ebbe la Siccome peraltro
Grecia. Grecia Magna o Grecia Grande
gli antichi greci non hanno abita- fu poi l'antica denominazione data
to soltanto questa parte dell' Euro- alla parte orientale e meridionale
pa, ma nell'Asia, e in quella parte d' Italia , nel qual vasto paese i

orientale e meridionale d'Italia cui primi greci inviarono un gran nu-


diedero il nome di Magna Gre- mero di colonie, che vi fondarono
cia, premetteremo un cenno su molte città considerabili, come nar-
questa, e su quella regione d' A- ra Dionigi d'Alicarnasso. La gran
sia in cuidimorarono , avanti di Grecia comprendeva la Puglia, la
parlare della Grecia propriamente Messenia, la Calabria, il paese dei
(letta. Grecia Asialica si chiamò salentini, dei lucani, dei bruzi, dei
im tempo tutta la porzione dell'A- crotoniati e dei locresi. Questo no-
sia, in cui erano stabiliti,
i greci si me di gran Grecia verosimilmente
intendendosi principalmente sotto non non quando
fu introdotto se
una tal denominazione la Ionia, la formossi romana repubblica, che
la

Caria, e la Doride, colle isole vi- possedette uno stato del quale i

cine. Questi greci asiatici inaiaro- latini, i volsci ed i sabini faceva-


no lungo la Proponlide, ed anche no parte ; poiché questi popoli e-
Ars GRE GRK
lano greci di orìgine , ed i loro avessero conservato greci costumi,
paesi potevano essere naturalmente e che tutte le altre città avevano
compresi nella Grecia italica ; ma appreso usi stranieri, cioè a dire
siccome erano caduti sotto il giogo quelli de' romani loro vincitori. Del
de' romani, e parlavano una lingua restante, la Grecia italica al paro
diversa da quella dei greci, così della vera Grecia , produsse una
rimase il nome di greci a quelli quantità di uomini illustn , fra i

che avevano conservala la loro lin- filosofi Parmenide, Zenone, ec, fra
gua originale, la quale poscia me- i poeti Ibico ed altri. Molti vi ag»
scolarono con la latina. In fatti al giungono anche Pitagora, quantun-
tempo di Augusto si parlava a Ca- que il dotto Tìraboschi lo creda
nusio un gergo ch'era un mescu- nato a Samo, e stabilito poscia a
glio di greco e latino. Alcuni autori Crotone nella Grecia italica, ove
moderni comparando la estensione fondò la sua scuola. Questi greci
della Grecia italica con quella del- d' Italia avendo col tempo coltiva-
la Grecia propriamente detta, che ta la lingua latina, se ne serviro-
comprendeva l'Acaia, il Peloponne- no nelle loro poesie, come fece Pa-
so e la Tessaglia, credettero che il cuvio, il quale nato nella Puglia
nome di gran Grecia le fosse stato era greco, quantunque nel nume-
male applicato ; ma le osservazio- ro de' poeti latini ; lo stesso do-
ni astronomiche del p. Fevillée, di vendosi dire d'Orazio, ma su esso
M. Vernon e di altri provano il il Tiraboschi fa riflettere, che al-
contrario. Effettivamente risulta da lorquando nacque in Puglia non
tali osservazioni, che la lunghezza avea niente di greco, essendo al-
e larghezza che prima si dava alla lora quel paese divenuto intera-
Grecia propria, eccedeva di molti mente latino. Delle città della Gre-
gradi la sua vera estensione, in cia Asiatica e della Magna Grecia,
modo che questo paese trovossi piti ch'ebbero od hanno ancora sede
piccolo della metà di quello che si vescovile, se ne parla ai rispettivi
supponeva anticamente. Dicono dun- articoli, con analoghe notizie a que-
que i moderni geografi, che si può sto argomento.
al presente stabilire per certo, che La Grecia moderna è quello sta-
la Grecia italica fu un tempo chia- to marittimo situato al sud-est del-
mata gran Grecia con molto fon- l'Europa, che si estende dal 36*
damento, perchè era in realtà più no sino al 4^° di latitudine nord,
grande della vera Grecia, e ciò an- e dal i8° 20' sino al 23° 20' di
che senza il bisogno di unirvi la longitudine est. Questo paese si

Sicilia, quantunque quest'isola spar- compone di tre parti distinte: cioè


sa di greche colonie, può essa pu- la Grecia propria , la Morea o il
re chiamarsi Grecia, come la chia- Peloponneso, e le isole. La Grecia
marono S trabone e Tito Livio. E propria corrisponde alle antiche
vero per altro che la gran Grecia contrade di Tessaglia ,
Acarnania ,

diminuì insensibilmente, a misura Etolia , Focide , Beozia ed Attica ,

che si dilatò la repubblica romana. o ai sangiacati turchi di Tricala ,

Strabone inoltre osserva che al suo Karlelia, Lepanto ed alla porzione


tempo piìi non restavano che Ta- orientale di quello di Negroponte.
ranto, Reggio e Napoli , le quali Fu disegnata nei tempi moderni
, ,

GRE GRE 8r)

•olio il nome di Livadia od Elia- gli abitanti , del commercio , ec.

de; ha 75 leghe di lunghezza dal cosicché quando si parla della Gre-


nord-est al sud-ovest. La penisola cia moderna, non si comprendono
di Morta o l' antico Peloponneso d'ordinario sotto un tal nome che
comprendeva anticamente l'Acaia ,
le parti che s' indicarono superior-
l'Elide, l'Arcadia, l'Argolide, la La- mente. Sono anche queste parti
conia e la Messenia , e dividevasi quelle che più al presente interes-
sotto i turchi nei due sangiacati sano, e delle quali perciò trattere-
di Tripolitza o Morea, e di Mistia; mo compendiosamente.
questa penisola ha circa 4° leghe La Grecia continentale o la ,

di lunghezza dal nord al sud , e Grecia propria ed il Peloponneso,


36 leghe di larghezza dall' est al- è limitata all' est dalla parte del
Le isole dell'ovest dell'Ar-
l'ovest. Mediterraneo chiamato Arcipelago,
cipelago, che fanno parie di que- che la divide dalla Turchia asiati-
sto stato, sono fra le altre Scope- ca ; al mezzodì ed all' ovest dal
Io, Selictromi, Skiro, Psara, Negro- mare Mediterraneo e dalla porzio-
ponte od Egripo , Andro , Tino ,
ne dell' Albania chiamata antica-
Miconi , le due Sdili Sira, Zea ,
mente Epiro; in fine al nord dal-
Termia, Serfo, Sifanto, Paro, An- la turca 'della Romelia.
provincia
tiparo, Nasso, Nio, Sikino, Poli- 11 suo suolo è sparso di monta-
candro. Argentiera, Milo, Santori- gne, che i poeti e gli storici rese-
no; e più in vicinanza della Mo- ro celebri, ed il mare che la ba-
rea le isole Spezia, Idra, Poro, E- gna sopra tre de' suoi lati, spezza
gira, e Coluri o Salamina. La su- ovunque le sue coste, e forma un
perficie totale di queste tre divi- gran numero di golfi e di baie, il
sioni può essere calcolata a 2,750 che dà alla circonferenza della
leghe quadrate. Se si volesse com- Grecia la forma più irregolare. I
prendere sotto il ^ome di Grecia monti Ellenici stunno ovunque trop-
tuttii paesi che furono abitati da- po vicini al mare onde dar luo-
gli antichi greci, e tra' quali la lin- go allo sviluppamento de' gran fiu-
gua degli cileni era l' idioma do- mi, quindi non discendono dai lo-
minante, e dove si parla anche ro fianchi che poche riviere e qual-
oggidì una lingua derivata dall'an- che torrente. Dal versatoio orien-
tico greco, converrebbe aggiungere tale scorre la Salambria o Penco,

alle tre parti sopra nominate, l'E- che irriga la bella valle di Tempe
piro, la Macedonia, e le isole Io- nella Tessaglia, e sbocca nel golfo
nie , ed anche ed unala Servia di Salonicchi :Mauro-potamos o
il

parte dell' Asia minore, della Val- Cefiso, che si lago Topo-
getta nel
lachia e della Bulgaria. Tutta la lias, e lo Sperchio od Ellada, che
provincia turca della Romelia era serpeggiando nelle pianure , attra-
un tempo greca, e la lingua di versa le Termopili, ove trecento
questa nazione vi dominò sino al spartani si sagrificarono per la sa-

XV Però tutti questi pae-


secolo. lute della Grecia minacciata dai
si , od almeno la maggior parte, persiani, e cade nel Volo;
golfo di
sono da lungo tempo divisi dalla dal versatoio vede
occidentale si

vera Grecia sotto i rapporti della scendere il Fidaris od Evenus, che


divisione politica, del carattere de- scorre lungo il piede del monte Zi-
gQ GRE GRE
gos iicIl'Etolia, e si getta nel gol- zione del tabacco, che vi riesce per-
fc» di Patrasso; rAsprotamos o A- fettamente. La vite è uno de' prin-
chelol che scende dal Pinrki, rice- cipali prodotti della Grecia, e m(»l-
ve la Aetos o Anapo, e
riviera di to isole dell'Arcipelago danno vini
sbocca nel mare Jonio. Nella Mo« deliziosi come la malvasia: l'uva
rea le più considetabili riviere so- di Corinto che si raccoglie sul suo
no r Ateo o Orl'ea o Rufìa , che golfo è senza granello, chiamasi
si scom-
getta nel golfo di Arcadia, uva sultanina, e di presente si rac-
parendo sotto terra, e l'Eurota o coglie pure nelle isole Jonie, a Mis-
Yasili-polamos, che irriga la lun- solongi, ad Analolico ed altrove. La
ga valle della Laeonia, e si getta Grecia è altresli ricca di buone e
nel golfo di Kalokitia; vari ruscel- belle frutta; e molte provincie,
li e boschetti di laiiria-rosa coro- massime quelle che attraversano le
nano le sue rive. Fra i laghi del- montagne, hanno buoni pascoli:
la Grecia il più osservabile è il la- possiede belli boschi, ed assai dovi-
go o Copaide nella Li-
Topolias ziosa è la flora greca. Sotto il rap-
vadia, che riceve il Mauro-potamos porto delle minerali ricchezze, que-
ed altre riviere, senza mai strari- sto paese non fu forse ancora cono-
pare; le sue acque soprabbondanti sciuto sufficientemente; non manca
scompariscono in una voragine sot- di buone pietre, e l'arte di Fidia
terranea chiamata Katabatron, che rese celebri i marmi di Paro, del-
probabilmente comunica col mare. l'Attica e di altri luoghi. La pesca
Le coste della Grecia, in parte pa- è una occupazione ed un compen-
ludose, esalano vapori malsani. Le so importante pei greci, dappoiché
isole della Grecia annunziano la vi- le loro lunghe quaresime fanno del
cinanza di focolari vulcanici : gli pesce un bisogno indispensabile. La
antichi parlano di terremoti che Grecia, forte per la sua politica .si-

danneggiarono assai la Laeonia ed tuazione, non fece molti progressi


altre contrade della Grecia. Il cli- nelle arti meccaniche: risentendo il

ma questa regione è in genera-


di commercio di questa deficienza, gli
le dolce, ma necessariamente mo- stranieri importavano nella Grecia
dificato secondo le diverse situa- le loro manifatture, e ritiravano in
zioni : sul Pindo l' inverno è lun- cambio i prodotti del suo suolo :

go e crudo; la primavera e l'au- ma dacché gì' inglesi hanno le iso-


timno sono in questo paese stagio- le Jonie sotto la loro protezione,
ni amenissime; l'estate disecca tut- il commercio esterno della Grecia
to nelle pianure, e dififonde un ca- molto cambiò ed al presente le
,

lore soffocante nei bassi fondi e nei merci inglesi hanno il predominio
golfi, ma è aggradevole nelle valli. sui mercati di questo paese. La ma-
Anche al presente gli abitanti del- rina mercantile è quasi interamen-
la Grecia potrebbero godere di tut- te rinchiusa nelle isole dell'Arci-
ti i vantaggi dei loro antenati , e pelago ; quelle d' Idra , Spezia e
non è al certo per difetto della Psara fanno un commercio attivo
natura se da qualche secolo gene- nel Mediterraneo e danno degli ,

ralmente questo paese è povero e eccellenti marinari , anzi il gusto


poco produce. La Beozia e la Ma- della marina diede un tempo luo-
cedonia $i arricchisce colla coltiva- go altresì a quella pirateria gene-
j
, ,

GRE GRE 91
rale, die divenne uno dei reali fla- L'autore medesimo crede di aver
gelli della Grecia. A cagione della trovato nella sacra Bibbia il vero
mova istituzione del regno Elleni- sistema della origine primitiva dei
co o di Grecia, sembra giunto il greci. Moisè lasciò scritto che Ja-
tempo in cui i greci, sedate le loro fet, uno Noè, aveva set-
dei figli di
discordie , risanate le piaghe pro- te figli; che il quarto di essi chia-
fonde apertesi dalle note guerre mossi Jon, e che questo fu il pa-
di cui in seguito faremo menzione, dre di Elisa Thams o Thrasis
,

potranno in pace, e sotto uno sta- Retini e Dodanim, Egli perciò deve
bile governo, abl>andonar$> all'agri- considerarsi il primo padre de'gre-
coltura, air industria e al commer- ci. La Pelasgia, abbracciando tut-
cio, favoriti dal suolo, dal clima e to quel terreno che sta fra il Da-
dalla situazione di questo celebra- nubio ed il mare del Peloponneso,
lissimo e bel paese. colà convien trovare la divisione
dei quattro La Tra-
figli di Jon.
Indicazioni sult origine de greci j cia mostra esser quella in cui »
lingua y religione, deità e feste stabilì Thrasis ; Ketim è il paese

governo, legislazione e politica dei goti al nord della Macedonia


stato militare e guerre; scienze, e la Macedonia stessa; Dodanim è
dotti, arti ed artisti; giuochi e la contrada fra la Macedonia ed il

costumi; lingua moderna e let- Peloponneso abitata dai dorii, ed


teratura. Elisa designerà gli abitanti del Pe-
loponneso. La storia di Deucalione
La etimologia della parola grae- è la base della cronologia e della
ci, greci, è stata il soggetto di mol- storia greca. Tutte le circostanze
tissime discussioni. L' opinione del che si riferiscono a Deucalione di-
dottissimo Gibelio sembra, se non mostrano essere egli la persona
la più almeno la più inge-
vera , stessa di Noè. La Grecia fu espo-
gnosa. Secomlo questo autore i pri- sta a molti diluvi , ma quello av-
mi abitanti della Grecia vennero venuto al tempo di Deucalione è
dal nord ossia dalle sponde del Da- il più segnalato ne' suoi annali.
nubio, e portavano allora il nome Tutti gli abitanti situati nelle cam-
di peiasgi. Dopo aver eglino incon- pagne sulle sponde del mare e
, ,

tralo un mare lungo , ma angu- generalmente nei luoghi bassi fu-


sto , cioè il golfo Adriatico, che rono intieramente sommersi. Quei
chiamarono Illirico, e che equiva- pochi che si salvarono, riducendosi
le appunto alla voce stretto, rin- ad abitare le montagne , e quindi
vennero un mare largo e spazioso, immersi nella più profonda igno-
cVie dinotarono con la voce Rha o ranza, perdettero adatto di vista e
Rite, ossia immenso, da cui
vasto, di memoria i secoli che li aveva-
ne venne la voce Rhoicus nome , no preceduti. Finalmente dopo scor-
che fu conservato da Esìchio co- so molto tempo, discesero nelle val-
me originano dei greci. Siccome late, e formarono un gran numero
poi le due lettere linguali L e R di piccole popolazioni. Da questo
si fanno sempre precedere dalle punto incomincia una debole au-
gutturali, la voce Rhaicus cangios- rora a spargersi sulla storia della
h» facilmente in quella di Graicus. Grecia. Gli sciiltori comìuciarono
,,

9» GRE GRE
a parlare di quelle piccole popò* scrittori, Platone, Aristotile, Isoera-
lazioni uotninando alcune colonie
, le, Demostene, Tucidide, Ome-
straniere che vennero ad unirvisi ro, Esiodo, Sofocle, Euripide, Ari-
di mano in mano, e singolarmente stofane ed altri. La lingua greca
dalla Fenicia, come Cecrope in A- si è conservata più a lungo di
tene, Cadmo nella Beozia, Danao qualunque altra, malgrado le fre-
in Argo. Quelli però fra' greci i quenti rivoluzioni avvenute ne' pae-
quali allarmati dall'arrivo di que- si de' popoli che la parlavano. Es-
ste colonie, si unirono in ^una sa è stata tuttavia alterata a poco
stretta confederazione , si distin- a poco dacché nel IV secolo fu
sero col nome di Hellani od Elle- trasportata in Costantinopoli la
ni y cioè alleati, nome che si co- sede impero romano. Quei
dell'

municò poi anche agii abitanti del cangiamenti non concernevano da


Peloponneso. Sembra anzi ch'esso principio r analisi della lingua, la
fosse stato generalmente sostituito costruzione, le inflessioni de' voca-
a quello di pelasgi e di greci. boli e cose simili ; non consistevano
L'opinione del Le-Brigant di at- se non che in nuovi vocaboli, che
tribuire l'origine della lingua gre- quella lingua acquistava, adottan-
ca alla celtica, sembra la più am- do i nomi delle dignità, degli uffizi,
missibile ; ma al suo dire la lin- delle cariche, ec. Ma in appresso le

gua celtica, non è che l'antica bre- invasioni de'barbari, e quella massi-
tone. La lingua greca con lo scor- me dei turchi, introdussero in essa
rere del tempo fu divisa in quat- cangiamenti più considerabili. Mai-
tro dialetti: il dorico, l'eolico, l'at- grado tutto questo, si scorge ancora
tico ed il ionico. I due primi eb- una rassomiglianza per molti ri-

bero maggior rapporto fra di es-


il guardi, tra il greco moderno e l'an-
si, e formarono la lingua primitiva tico. Nelle lingue viventi dell' Eu-
de' greci, la quale era comune an- ropa si è conservata una quantità
che ai popoli celtici. Questa lingua di vocaboli greci, necessari ©con-
era singolarmente composta di suo- venienti alle scienze calle arti; ed
ni maschi , e si conservò presso i allorché si sono voluti imporre no-

siciliani, quelli del Peloponneso, i mi alle nuove invenzioni, agi' istru-


cretesi, i rodii e gli epiroti. Veru- menti, alle macchine, ai corpi na-
no di questi dialetti non fu pos- turali nuovamente scoperti, alle

posto all'altro. Erano tutti coltiva- nuove combinazioni chimiche, o


ti dagli uomini più distinti, dagli anche ad alcuni nuovi metodi
scrittori, dagli oratorij nelle assem- d'insegnamento, si é dovuto so-
blee generali, ed in tutte le solen- vente ricorrere a vocaboli greci
nità religiose indistintamente, e sen- affine di trovare in questa lingua
za alcuna preferenza. Quanto alla parole facili a comporsi, eh' espri-

scrittura greca, la piìi comune opi- messero r uso, la natura o gli ef-
nione si è, che i caratteri orienta- fetti di quelle nuove invenzioni.
li fossero asportati nella Grecia da Nella religione greca si distin-
Cadmo. La lingua greca antica è guono dagli scrittori due oggetti
quella che parlavano e scrivevano la storia degli dei e quella degli
gii antichi greci, com'essa trovasi Tale religione però non nac-
eroi.
nelle opere de' loro più grandi que nella Grecia , ma conviene
GRE GRE 93
trasportarsi nell'oriente per trovar- lustrazioni finalmente consìstevano
vi la maggior parte delle favole in purificazioni, abluzioni e lavacri.
greche, molti de'loro dei ed alcuni Correvano sotto il nome di oraco-
de' loro eroi. Quegli dei nella lo- li le risposte datesi dai simulacri
ro origine furono tanti esseri alle- rappresentanti le divinità, che ve-
gorici, che diedero luogo alle pre- nivano consultati sopra avvenimenti
tese storie di uomini non mai vis- per anco sconosciuti, o sopra i fu-
suti } ma i personaggi de' tempi turi. Vi si facevano dei presenti
eroici, tranne poche eccezioni, furo- di maggiore o minor pi'egio , se-
no veramente uomini, quali me- i condo la divinità, e l'importanza
no un favoloso attributo alle azio- dell'affare. I più famosi oracoli fu-
ni loro , devono appartenere uni- rono quelli di Dodona, Delfo, Tro-
camente alla storia. Gli 'dei della fonio, ec. Le divinazioni traevansi
Grecia erano divisi in celesti, ter- dal volo degli uccelli , dalle visce-
restri ed infernali. Il culto più so- re delle vittime, dai sogni, ec.
lenne era pei primi : dodici erano Le feste pubbliche, per ringra-
i principali , pei quali
aveva la si ziamento qualche
alle divinità per
maggior venerazione: Giove, Giu- segnalato benefìcio, servivano di
none, Nettuno, Marte, Apollo, Mer- motivo a riunire una grande quau-
curio, Pallade o Minerva, Diana ^ tità di gente ad alcune epoche, a
Cerere, Venere, Vulcano e Vesta. vantaggio delle relazioni commer-
Eranvene pure degli altri inferiori ciali. Le principali della Gre-
feste
chiamali genii ; venivano poscia gli cia antica erano quelle di Adone,
eroi , onorati dopo la loro morte. le Apaturie, le grandi e piccole
Si conoscevano tre sorta di luoghi Dionisiache, non che le Antesterie
saciù : i primi sì chiamavano cani' ad onore di Bacco, le Brauronie di
pi separati, ed erano le terre con- Diana, le Dafooforie di Apollo, le
sacrate agli dei , e le cui rendite Eleusine di Cerere e di Proserplna,
appartenevano templi ; i
ai loro le Tesmoforie di Cerere legislatri-
secondi erano boschi sacri; i terzi ce, le Panalenee grandi e piccole
destinati particolarmente alle pre- di Minerva. L'originaria legislazio-
ghiere ed alle orazioni , dicevansi ne de' greci, e le loro limitatissi-
templi od abitazioni sacre. I mi- me viste politiche, non potevatjo
nistri della religione, destinati alla avere per oggetto la riunione delle
custodia ed al servigio de' luoghi diverse porzioni della Grecia in uà
saci'i, si chiamavano preti, ed cia- governo rappresentativo, ma piut-
no in gran venerazione. Il culto e- tosto dovevano tendere a stabilire
sercilatosi ne' luoghi saeri, consiste- l'autorità d'un capo sopra di tutti ;
va neir adempimento di tre dove- quindi il primo loro governo fu
ri religiosi, le preghiere, i sagrifì- monarchico assoluto. Anfitrione fu
zi e le lustrazioni. Le prime si fa- però il primo che immaginò un
cevano con lunghe e intralciate consiglio, ove ciascun corpo politi-
cerimonie ; i secondi da principio co poteva inviare i suoi deputati
si limitavano a profumi o a sem- per deliberare intorno al bene ge-
plici libazioni, ma in seguito si nerale. Questo consiglio e questa
convertirono In produzioni della unione però non furono di lunga
terra ed animali d'ogni sorte; le durala. Licurgo dolente sulla sorte
94 GRK r. Il E
di Spnrta sua putria, esposta alle non aspiravano che nd un'aristo-
dissensiuni doiiiesticlie, ed alle guer- crazia rigorosa, e finalmente gli a-
l'e esterne, concepì il vasto proget- bitanti delle coste domandavano un
to di d.irle una costituzione politi- governo misto, che dividesse il po-
ca, cominciando dai riformare le tere tra ricchi ed il popolo;
i

sue leggi ed suoi costumi. Sta-


i quindi in mezzo alle continue ri-
bilì egli un senato, temperò il po- voluzioni, si dimostravano vani, im-
tere dei re , conservando però le petuosi, estremi sì nel l>ene che nel
due dinastie che conlemporanea- male. Aif<iticati da mille discordie
iiicnle vi dominavano, frenò la li- ricorsero a Solone, pregandolo di
cenza del popolo, e pubblicò delle dar loro delle leggi. Questi però
leggi che si proponevano tre og- volendo rimediare a' mali della re-
getti principali: di portare gli spar- pubblica non fece che palliarli. In-
tani al massimo grado di forza tì- troducendo egli ottime istituzioni,
sica e morale, di dirigere tutta guastò il tutto coir accordare al po-
questa forza al bene dello stato, e polo la permissione di disprezzare
di renderne permanente la costi- le leggi ed i magistrati, auturiz-
tuzione ; ed il successo corrispose zandplo ad appellarsi dalle senten-
al conce[)imento. Gli individui del- ze, dai decreti, e dagli ordini di
le due dinastie preservatevi col ti- tutti i giudici. Le assemblee della
tolo di re, erano generali alla testa pubblica piazza essendo sempre nu-
delle armate, e magistrati presi- merose, composte di una moltitu-
denti ad un consiglio di vent'otto dine ignorante, leggiera, gelosa del-
membri scelti tra il popolo, men- la fortuna de' ricchi, sempre giuo-
tre per lo avanti ,
quantunque il cata da un qualche intrigante , o
corpo della nazione formasse delle dominata dai cittadini più inquie- i

asiemblee, il consiglio proponeva ti o più destri, non facevano che


i

le materie ed il popolo deliberava. aprire la porta a tutti gli abusi.


Cinque altri magistrati allora de- Soffì'ì perciò Solone il dolore di es-
nominati efori, con un potere si- sere testimonio egli slesso della ti-

mile a quello dei tribuni del po- rannia dei Pisistrati, piantata sulle
polo romano, tenevano la via di rovine del suo debole governo.
mezzo tra' differenti poteri , e so- Atene entusiastata, ma nel tempo
prattutto impedivano ai re ed ai stesso paurosa dell'altrui merito,
senatori di sorpassare la legge. Li- accordava i più grandi onori a chi
curgo introducendo la divisione e- si distingueva eminentemente; ma
guale delle terre, riuscì a bandire puniva nel tempo stesso col bando
le ricchezze ed il lusso; la pover- o con l'ostracismo, esilio di dieci
tà virtuosa, l'amore della patria, anni, quelli che si erano troppo
l'esercizio delle armi vi furono so- distinti. Orgogliosi gli ateniesi dei
stituiti , e costumi affatto nuovi loro avvenimenti nella guerra con-
piantarono la solida base delle sue tro i persiani ,
presero il partito
nuove leggi. Gli ateniesi furono di umiliare Sparta ; il che diede
sempre divisi nelle loro opinioni luogo alla lunghissima guerra del
politiche. Gli abitanti delle monta- Peloponneso, che non fu decisiva
gne volevano un governo affatto per alcuno de' due partiti. I teba-
democratico, quelli della pianura ni ch'erano stali umiliali dogli spar-
GRE GRE 95
tani, guidati da un solo uomo fi- da, l'arco, la frombola ed il giavel-
losofo e guerriero, il celebre Epa- lotto; difendevano col casco, con
si

minonda, acquistarono il nome e la corazza, conlo scudo ; quello


la forza di nazione. Gli spartani de' cavalieri era più piccolo e più
battuti da essi , ed avviliti , non leggiero di quello della fanteria. Si
sparsero in progresso che qualche facevano sagriHzi e divinazioni a-
raggio di luce sotto il regno di vanti la battaglia
generale ar- ; il

Cleomene. Atene quindi fu divisa ringava l'esercito nel campo, salito


da due fazioni eccitata dalle ar- : sopra un luogo elevato, o percor-
ringhe dell'eloquente Demostene, rendo, durante la pugna, le file a
appena seppe opporsi alle imprese cavallo. Ai militari s'infliggevano
di Filippo re di Macedonia ; qua- diversi castighi, la più parte umi-
sto principe dominò sopra il corpo lianti; ma la diserzione era punita
intero della Grecia , mediante la con la morte. Uno spartano che fug-
sua profonda politica. Dopo la mor- giva avanti il nemico, od abbando-
te di suo figlio Alessandro il Gran- nava il suo posto, era disonorato
de, una nuova potenza sembrava per sempre : però le ricompense al
promettere alcuni giorni di liber- merito erano le più onorifiche, ed
tà ,
quella cioè degli achei ; ma i i morti sul campo di battaglia ve-
loi'o progressi furono lenti, e dopo nivano onorati dal pubblico. Le
Arato, non ebbero alcun uomo di mura della città, benché prive dei
genio alla loro testa. Passando a modi di difesa introdottisi poste-
parlare anche dello stato militare riormente, erano ben munite, alte,
della Grecia antica , dicemmo che solidissime, ed appoggiate interna-
a Sparta i re erano i generali delle mente Le macchine
a terrapieni.
armate. In Atene ognuna delle sue più usate , onde batterle e sman-
dieci tribù forniva il proprio co- tellarle negli assedi, erano la ca-
mandante, il quale si cangiava ogni tapulta, la balista, la gru, il mon-
giorno per turno cogli altri nove; tone, la testuggine, e le torri ruo-
ma se l'uno fra essi si distingueva tanti ; alle quali macx^hine gli as-
per la superiorità de' suoi talenti, sediati contrapponevano degli altri
gli altri deferivano a lui la prò* mezzi pe«* renderle inefficaci o di-
pria autorità , come fra gli altri struggerle. 1 greci in origine non
esempi avvenne di Milziade nella coltivarono la marina: e Tucidide
battaglia diMaratona. Presso gli osserva che Omero non fece pa-
spartani ognuno era militare; l'età rola di vascelli a più ordini. Spar-
da portar le armi era dai trenta ta avea rinunziato assolutamente al
ai sessanta. Ognuno marciava or- mare per costituzione, onde sottrar-
dinariamente accompagnato da quat- re la nazione a qualunque comu-
tro o cinque iloti, cioè schiavi, ar- nicazione con lo straniero. I soli

mati alla leggiera. Alene l'età


In corinti fecero assai per tempo il

di portare le armi cominciava da- commercio del mare. All'avvicinarsi


gli anni dieciotto, e siccome la cit- de' persiani, gli ateniesi pensarono
tà era più popolata di Sparta, cosi di occuparsi d' una marina, dietro
la truppa era più numerosa. Le i consigli del prode Temistocle, e
armi più ordinarie presso gli anti- ne ritrassero soddisfacenti effetti.

chi greci erano la lancia, la spa- Gli altri greci, e gli stessi spartani.
4)6 GRE GRE
similmente cominciarono a mante- tàlmia, del mal di pietra, di tossi-
nere delle flotte, e que&ta misura cologia e sin anche del vaiuolo. La
divenne comune a tutta la Grecia. medicina non mancò essa pure di
I primi uomini che trassero la essere un oggetto di controversici.
Grecia dalla barbarie, e la resero I seguaci della sola esperienza si

capace di qualche coltura nelle chiamavano empirici ; quelli che vi


scienze , furono chiamali sofisti e aggiungevano i lumi della teoria
sapienti. Il modesto Pitagora fu il dicevansi dogmatici. I metodisti poi
primo a chiamarsi filosofo. Da prin- erano quelli che indipendentemente
cipio non vi furono né sistemi fis- dalle grandi divisioni indicate adot-
si, ne scuole formate; le prime tavano principii particolari. Scor-
chiamate sette, non cominciarono gesi dulie opere rimasteci^ che gli
a stabilirsi che verso il tempo dei antichi medici si occupavano della
sette saggi della Grecia. Platone botanica e dell'anatomia. L'elo-
discepolo di Socrate , raccolse le quenza estemporanea fu portata
materie trattate nelle differenti scuo* presso ai greci al più alto grado
le,e ne formò un corpo intiero di di perfezione, e serviva di un mez-
filosofia. In progresso s'introdusse- zo efficacissimo onde ascendere ai
ro nuove scuole, che fecero dimen- primi onori e alle dignità dello
ticare le prime: le principali fu- stato. Anche gli storici della na-
rono quelle degli accademici, peri- zione, come Erodoto, Diodoro, Tu-
patetici, stoici, cinici, epicurei, pir- cidide , Plutarco , si distinsero in
ronisti , ec. Questi filosofi antichi quel genere, mettendo in bocca a
non ingannavano meno in fisica
s quei generali e magistrati magni-
ed che in logica ed
in astronomia, fiche aringhe. La poesia fece per
in morale; trovasi non ostante tempo rapidi progressi nel genere
nelle loro opinioni o sentenze il epico. Omero visse un secolo dopo
germe di molte scoperte, e gli ele- la guerra di Troia, e le sue opere
menti di molti sistemi ricevuti oggi- formano ancora il soggetto dell' u-
dì fra i moderni. Pratioavasi la niversale ammirazione, e degli stu-
medicina fra' greci sino dai tempi di : questo illustre poeta era uno
della guerra di Troia. Esculapio di quei rapsodi che percorrevano
discepolo di Chirone aio di Achil- la Grecia, celebrandovi i suoi eroi.
ie ebbe un tempio ed un territo- Tespi fu r inventore di quel ge-
rio a lui consecrati. Fra questo ed nere, in cui gli avvenimenti nar-
Ippocrale, lasciando da parte le rac- rati nel poema epico sono ridotti
colte de' medici greci di ogni età in azione e messi sotto V occhio
,

fatta in Lipsia, F. Schoell nella dello spettatore. Eschilo fu il pri-


Storia della letteratura greca sacra mo che introducesse il genere tra-
e profana numera vari nomi di gico, ma venne sorpassato da So-
diverse scuole mediche, e nomi di- focle ed Euripide. La commedia
stinti per invenzioni o scoperte che fu immaginata da Eupoli e Gra-
molti moderni si appropriano. Al- tino, ed Aristofane la portò alla
tri ne enumera Luigi Sobri nel- perfezione. Pindaro, Rione e Mosco
Y Apologia storico- critica j e gli an- si distinsero, il primo nella li-

tichi medici greci, oltre la botanica rica sublime , e gli altri due nei
e r anatomia, si occuparono di of- componimenti pastorali e nell'eie-
,

GRE GRE 97
gie amorose, come Esopo nelle al- lettura : di tutti i pittori dell'an-
legorie e negli apologhi conosciuti tichità, Apelle è quello di cui si

sotto il nome di favole. Non man- fanno i maggiori elogi ; fece un


carono ai greci vari celebri gram- ritratto di Alessandro pel memo-
matici e retori ;sembra però che rato tempio di Diana, del quale
i moderni, almeno quanto alla diceva il medesimo principe veden-
grammatica, sieno riusciti assai più dolo, eh' egli riteneva esservi due

felicemente degli antichi. Alessandri, l'uno figlio di Filippo,


L'agricoltura fu in onore anche ch'era invincibile, l'altro di Apel-
presso i greci, ma la fertilità del pae- le, eh' era inimitabile. Quanto alla
senon corrispose alle loro industrie. scoltura si legge in Pausania, che
Quanto al commercio degli antichi la maggior parte delle antiche sta-
greci fu poco considerabile, in con- tue fossero di legno. Devesi al gu-
fronto di allre nazioni : però l' iso- sto di Pericle, ed al genio di Fi-
la di Dc-lo fu per molto tempo il dia , il più
grande splendore in
centro ed il fondaco del commer- questa beli' arte. La statua di Mi-
cio della Grecia. La idea di fab- nerva in Atene fissava l'ammira-
bricarsi delle case , ed anche di zione universale, ma il Giove Olim-
erigere monumenti durevoli , nata pico presso gli cileni fu posto nel
dal bisogno e dalla cura della sa- novero delle sette meraviglie del
nità , appartiene a tutti i popoli ; mondo. Gli antichi greci hanno
ma la perfezione che ne costituisce egualmente conosciuto i' arte d' in-
essenzialmente le bellezze dell' arte, cidere sulle pietre ; se ne conser-
queir accordo felice di elementi da vano ancora alcune in diversi ga-
cui risulta l'armonia del bello, lo binetti di un lavoro squisito. Non
dobbiamo ai soli greci. La fìnezza vi fu popolo presso al quale l'ar-
del loro gusto diede origine ai tre te della musica fosse cosi univer-
ordini architettonici, de' quali fu- salmente coltivata quanto il greco:
rono gì' inventori. 11 dorico ,
più tutti gli uomini liberi sapevano o
antico e più semplice aveva una dovevano sapere lu musica ; anzi
bellezza maschia e maestosa ; il i primi legislatori avevano perfino
ionico, più elegante e più svelto, fatta di quest' arte una delle leggi
è quindi più piacevole; il corintio fondamentali del governo. Una trop-
riuniva tutta la delicatezza e le po spinta severità avea fissato il
grazie di cui l' arte è suscettibile. numero delle corde della lira ,
1 capi d' opera del primo sono : il proibendone tutte le innovazioni
tempio di Giunone in Argo, quel- onde mantenere quell' antica sensi*
lo di Cerere e di Proserpina in bilità che si credeva essere la sola
Eleusi ; appartengono al secondo il utile ciò per altro non impedì di
:

tempio di Diana in Efeso, e quel- introdurre nella musica significanti


lo di Apollo a Mileto, come al cangiamenti, i quali diedero moti-
terzo il magnifico tempio di Giove vo alle querele dei filosofi , e nììt
Olimpico in Atene, cominciato da vive e lunghe discussioni sulla pre-
Pisislrato, e dopo lungo tempo ter- ferenza o meno della musica mo-
minato da Antioco Epifane re di derna all' antica , in riguardo però
Siria. La pittura non fu meno col- all' influenza che il sistema musi-
tivata presso ai greci dell' archi- cale poteva avei;e sul pubblico be-
VOL. xxxu. 7
,

gS GRE GRE
ne; cosicché si dispulava sull' uli- cassero un'alta slima al celibato,
lità di essa, e non sul gusto che ne il malrìmouio fu sempre in gran
derivava. Gli efTelli però della mu- pregio fra i greci; ami fra gli spar-
sica presso i greci erano tanto prò- tani era proibito 1'
ammogliarsi
digiosi, e così straordinari, che si troppo tardi, ed in modo non cor-
devono piuttosto attribuire alla fa- rispondente. Il gioino delle nozze
vola che alla storia. Uno dei gran era un giorno di festività ; la not-
vantaggi della musica greca consi- te allo splendore delle fiaccole por-
&teva nella sua intimità con la tate da giovani, si cantavano degli
poesia, lo che faceva ordinariamen- inni, chiamati epilalamii. 11 divor-
te che ogni cultore della musica zio era però permesso, e ne' giorni
fosse poeta, e così viceversa, più brillanti della Grecia si osserva
I primi istitutori de' giuochi pub- che costumi erano generalmente
i

blici, mediante la loro magnificen- mollo corrotti. Le .madri davano


za, avevano trovato il mezzo di il nome ai loro figliuoli, ed i no-
deslare il rispetto per la religione, mi avevano ordinariamente rappor-
e l'ardore per la gloria. J com- io ad alcune circostanze della loro
battenti godevano di una grande nascita, od a qualche accidente in
considerazione, ed i vincitori erano quella occasione avvenuto. Presso
ricevuti nella loro patria con ac- gli spartani eravi il barbaro costu-
clamazioni, e festeggiati dai poeti me di far perire i fanciulli mal
come gli eroi. Da principio gli conformati; altrove i genitori espo-
esercizi si riducevano alla corsa ed nevano ne' boschi o nelle pubbli- ,

ai salto, ma vi s'introdussero poi che strade bambini, se mancanti


i

le corse de' cavalli , de' carri, ec. di mezzi per provvedere alla loro
indi se ne aggiunsero degli altri sussistenza. I greci erano fra loro
d' un genere pifi nobile. La lotta scrupolosi osservatori dei doveri so-
consisteva negli avvantaggi dello ciali: la ospitalità era tanto sacra
spirito e de' talenti , ed i concor- fra essi che la uccisione di un o-
renti erano i coltivatori della poe- spile, riputavasi come delitto irre-
sia, della musica, e gli oratori. I niissibile, e* benché fosse anche in-
premi non erano che semplici co- volontario credevasi che dovesse
rone, I quattro più celebri giuochi meritare la vendetta degli dei ;

erano gli olimpici, che si celebra- neppure il diritto della guerra esci u-
vano ogni quattro anni nella città deva quello dell'ospitalità. Di rnol-
di Olimpia in Elide, ad onore di te delle cose superiormente indica-
Giove ; quelli di uno slesso perìo- te si trattano con qualche dififu-
do in Delfo, in onore di Apollo sione in parziali articoli; altre in
Pizio; i nemei ogni due anni, co- molti analoghi luoghi del Diziona-
munemente credutisi in onore di rio. Così dicasi di altre cose appar-
Ercole gli istmici ogni cinque an-
; tenenti ai greci ed alla Grecia , di
ni, che aveano luogo nell'istmo di cui non si fece menzione, e riguar-
Corinto, in onore di Melicerta e Pa- danti i costumi e gli usi degli aa-
lemone, e si celebravano di notte, lichi greci.
come giuochi funebri: Teseo in Greco volgare o moderno, chiamasi
seguito li consacrò a Nettuno. Ben- la lingua che oggidì si parla nella
che alcune- sette di filosofi attac» Grecia. La lingua dei greci moderni
,,

GRE GRE 99
denva dal greco antico, ma quella tilito. Nella seconda epoca che
come si disse soggiacque a grandi comprende la seconda mela del
modificazioni pel mescuglio del fran- XVllI secolo, i greci trasporta-
co , del turco, ec. ; l'idioma greco rono nella loro lingua una quan-
sarebbesi anche maggiormente can- tità di capi d'opera della moderna
giato, se non si avesse conservato letteratura ; prima del secolo attua-
li greco antico nella Chiesa. Tut- le incominciò una terza epoca che
ta volta dopo la presa di Costanti- produsse degli scritti politici, e che

nopoli fatta dai turchi, si stampa- diede origine a giornali, opere pe-
rono libri in greco volgare nella riodiche e grammatiche , le quali
Germania, nella Russia, nella Fran- però non sono d'accordo ìntera-
cia, in Inghillerra, in Venezia ec. mente sulle regole , sulla ortografìa,
non solo di cose attinenti alla reli- e sulle parole di una lingua che
gione, ma anche ad
argomenti di i gran maestri non fissarono anco-
storia , geografia scienze ed arti , ra con de' capi d' opera. Da una
delle quali se ne fa menzione nelle sessantina d' anni furono stampate
aggiinite aWa ctìchre Biblioteca gre- più di tremila opere
d'ogni spe-
ca del Fabricio. Il popolo parla eie in greco moderno ; ma in que-
al presente un linguaggio molto sto numerovi sono poche opere
più straniero che quello delle alte originali, lamaggior parte essendo
classi, ed il greco degli schipetari . slate tradotte da altre lingue. Si
difFerisce molto più dalla lingua scrit- deve eziandìo notare che greci i

ta. Al principio soltanto del XVIII nativi della Grecia propriamente


secolo s'impiegò il greco moderno detta, avanti la felice rivoluzione
per le opei e letterarie, e la origine eh' essi a* nostri giorni operarono,
della letteratura de' greci attuali parlavano per lo più la loro lingua
non arriva che a questo tempo, senza coltivarla, e che la miseria
Bizo, autore di un corso di gre- alla quale li rìduceva il dominio
ca letteratura, la divide in tre de' turchi, rendeva non curanti
li

epoche, delle quali la prima com- dell'istruzione, equindi per neces-


prende il principio del XVIII se- silà ignoranti, al che deve aggiu-
colo ; già alla fine del secolo XVII gnersi, che le più colte persone e
esìstevano delle scuole al Fanale i più rari ingegni passavano a fi-
di Costantinopoli, sul monte Atos, gurare, e a coltivare ì loro studi
a Janina, nell'isola di Patmos , a e la loro letteratura in altre re-
Corlu ed a Larissa. In questo pri- gioni. Non si bene se per prìn-
sa
mo periodo se ne formarono di cipio di religione, o per elfetto dei-
nuove, e s'incominciò a studiare la naturale loro barbarie, i turchi
il greco aulico , le scienze ec. I abbiano distrutto o lasciato rovinare
greci a Costantinopoli acquistarono i monumenti dell' antica Grecia,
qualche influenza politica; si sce- e mostrato un disprezzo per lo
glievano fra essi i dragomani della studio del greco, che avrebbe po-
Porta, come si sceglievano nelle tuto incivilirli e renderli colti, e
corti de' greci ospodari della Mol- anche contribuire alla gloria del
davia e della Vallachia , pres- loro impero ; in questo furono essi
So i quali essendovi una corte, ben diversi dai romani , che dopo
il linguaggio poteva esservi ingea- aver conquistala la Grecia , si ap-
,

loo GRE GRE


plicarono allo studio della lìngua, zione dell' Inghilterra, es$a pofri'i

e introdussero nel Lazio le scienze essere per lungo tempo un foco-


e le arti che i vinti coltivavano lare di lumi per la Grecia, che
con tanto profitto, e dalle quali possiede al presente stamperie, gior-
trassero essi le prime idee della nali, ec. Ad Odessa si vide aper-
politezza, delle maniere, e del buon to un greco teatro. Grande è tut-

gusto in ogni genere di produzio- tora l'amore del sapere in Grecia:


ni. La reminiscenza delle antiche questa classica terra per genio, per
glorie non èmai venuta meno indole non ha cambiato dall'antica;
nei greci , ed ha alimentato per ed or che gode il benefìcio della
lungo corso di generazioni invili- pace, che ha mezzi di ammae-
te e corrotte ,
quella patria cari- strarsi vedremo sorgere uomini
,

tà che produsse finalmente le azio- grandi, e già alcuni ne vanta, e


ni magnanime e generose, onde a dice che farà poi conoscere il dot-

vita novella si veggono risorti. to sacerdote Domenico Zanelii


I greci possedono quantità di siccome dichiara nel suo erudito
poesie popolari, meno interessanti articolo Sullo stalo attuale della
forse pel loro spirito poetico, che pubblica istruzione in Grecia^ pub-
pei tratti di morale che conten- blicato dalla distribuzione 87 del-

gono: fiirono raccolte e pubblica- l'anno 1844 (ì^W Album, giornale


te a Parigi da Fauriel, e alcuni letterario romano. In tale articolo
dotti di Alemagna fecero delie il chiaro scrittore confuta l'opinio-
aggiunte a questa raccolta. Prima ne che la pubblica istruzione iu
che la nazione greca insorgesse Grecia sia cominciata soltanto sot-
contro i turchi, i fanarioti o abi- to il governo del conte Giovan-
tanti del Fanale a Costantinopoli, ni Capodistrias , dappoiché prova,
ei'ano stimati i più istrutti e ci- che da molto tempo avanti era-
vilizzati di questo popolo ; però vi coltivata , non solo perchè
per la pubblica istruzione si ave- molti greci sotto la mussulmana
Tano formati dei collegi a Kido- dominazione , schiavi ma non del
nia, Smirne , Bukarest, Jassi, Ja- tutto avviliti, animati dal nobile
nina ed Atene. Al princìpio di desiderio d'istruirsi si recarono nel-
questo secolo si aveva fondato un le più celebri università d'Europa,
gran liceo nell' isola di Scio, che e tornati in Grecia si fecero i-

possedeva una biblioteca ed una stitutori de' loro connazionali in


stamperia. Per lo innanzi erano le scuole di pubblico insegnamento,
stampe di Vienna, Venezia, ec. che massime ne'rinomati collegi di Co-
somministravano dei libri alla Gre- stantinopoli, di Bukarest, di Smir-
cia. Durante la guerra d' insurre- ne, di Chios, Patmos, di Cido-
di
zione quasi tutti questi stabilimen- nia, di Missolongi; ma ancora per
ti furono distrutti; ma dal 1824, la tolleranza di Seiim 111, che
per le provvide cure dell' alto permise tra' greci le scuole pub-
commissario lord Federico Ada- bliche, alBdandone la direzione al
mo, esiste a Corfù una greca uni- principe Demetraki Mourousi; laon-
Tersità, posta al sicuro dai tram- de fu forse il movimento intellet-

busti popolari, e godendo dei be- tuale che preparò la rivoluzione,


neficii della pace, sotto la prole* dopo aver fatto conoscere alla Gre-
GRE GRE 101
eia il lagrimevole stato in che si alla storia, si estende sino all' as-
trovava sotto il domiaio ottoma- sedio di comprende più
Troia, e
no. Scoppiata la rivoluzione, tran- di settecento anni. L'avvenimento
ne le isole Jonie, nelle altre par- più segnalato di questa prima età,
ti della Grecia $i arrestò ogni in- è la invasione del Peloponneso. La
tellettuale progresso, essendo state seconda età percorre dall' assedio
chiuse le scuole e dispersi scolari di Troia, che ne forma l'epoca la

e maestri. Giovanni Capodistrias, più distinta, sino alla battaglia di


fatto presidente del governo prov- Maratona, epoca non meno rimar-
•visorio di Grecia, qual uomo di cabile, ed abbraccia circa ottocen-
alto sapere, fece risorgere la pub- to anni. La terza, meno lunga ,

blica istruzione , fondando scuole, ma più feconda di avvenimenti,


collegi e ginnasi, tra cui primeg- come sono le sconfitte dei per-
giò quello di Egìna diretto dal siani a Maratona, a Salamina, a
rinomato Andrea Mustoxidi . SI Platea , il sagrificio dei trecento
belli principi furono soffocati dal- spartani alle abban-
Termopili, l'

l' uccisione del presidente, finché dono di Atene all'inimico per de-
assunto al trono Ottone di Ba- dicarsi alla difesa comune, rin-
viera, sapientemente stabilì pub- chiude lo spazio di duecent' anni,
bliche scuole con abili maestri, e e finisce con la morte di Alessan-
quattro ginnasi in Atene, Napoli dro Grande. La quarta finalmen-
il

di Romania, Patrasso e Sira, dai te contiene presso a poco anni


quali i studenti passano alla uni- duecento, e termina con la per-
versità Ottone di Atene; essendo dita della libertà greca , per le
grandi gli sforzi del governo elleni- conquiste romane. L'unico avveni-
co per diffondere l' istruzione, le mento che formi un' epoca distin- .

scienze e le onde favorire


lettere, ta, si è lo sforzo degli achei nel
il mirabile amore che i greci han- gettare fondamenti di una lega
i

po per gli studi. che fece rivivere 1' antico governo


greco, e che li pose in quella po-
Sunto di sloria greca j divisione litica situazione in cui si erano
delle sue più celebri età ; guer- trovate Sparta ed Atene , fino a
re e principali azioni de' regni che i romani li sottomisero, di-
e repubbliche j conquiste^ avve- struggendo Corinto, la loro città
nimenti occupazione dei
politici, principale, e che la Grecia, sotto
romani, ed impero grecoj do- il nome di Acaia, fu ridotta in
minazìone dei turchi, rivoluzio- provincia romana. Da quest'epoca
ne de' greci j istituzione del no- sino al principio dell'impero d'Au-
vello regno di Grecia, ed odier- gusto, ceutovent'anni circa, i roma-
no ilio cenno storico sul'
stato ; ni non fecero gran cangiamenti nel-
la capitale Atene. le leggi municipali delle città gre-
che. Dopo alcune -vicende, il vin-
Dividesi ordinariamente la sto- citore Ottavio dando la sospirata
ria della Grecia in quattro età di- tranquillità a tutto l' impero ro-
stinte, epoche
corrispondenti ad mano, accordò un'apparenza di li-

memorabili. La prima età, che bertà anche ai greci, i quali era-


appartiene più alla mitologia che no governati da tre pretori ro-
,

ioa GRE GRE


mani, così distribuiti : T uno avea ne a con una terza colo-
fissarsi

sotto di lui una parte dell' Epiro, nia a Tebe. Questi stranieri ci vi.
e tutta la Illiria; un altro la Ma- lizzarono a poco a poco gli abi-
cedonia, ed una parte della Gre- tanti ancor rozzi j vi apportarono
cia ; un terzo aveva V Acaia la , il culto del lonx paese , che si

Tessaglia, 1' Acarnania, ed il re- confuse insensìbilmente con quello


sto dell'Epiro, Il compendio della della Grecia, e probabilmente al-
storia dell'impero greco, volendo tresì colle religioni dell'Asia; ne ri-
risalire alla traslazione dell'impero sultò una nuova mitologia, che i
romano da Roma a Bisanzio l'an- coloni greci introdussero poscia nel-
no 33o dell'era cristiana, e fino r Asia minore, in Italia , ec. I
alla conquista di Costantinopoli piccoli stati di cui componevasi la
fattada Maometto li nel i453, Grecia, che fra repubbliche e re-
è pure un'altra classica epoca. Da gni in angusta area si numerarono
quella del dominio ottomano ten- sino a cinquanta ,
gareggiavano
tarono più volte i gieci, anche fra loro in potere e prosperità, ed
col soccorso di altre potenze di ebbero parecchi eroi de'quali alcu-
Europa, di sottrarsi alla turca do- ni furono divinizzali dalla poste-
minazione, e di reggersi colle pro- rità, come pure celebri legislatori
prie leggi, formando cosi una so- e poeti. Indi i detti stati si dis-
la ed indipendente nazione. Dopo membrarono e distrussero a vi-
unq ben lunga e disastrosa lotta cenda. Le dinastie dei Pelopidi e
la Grecia non è più dipendente degli Eraclidi furono le più famo-
dalla sublime Porta iu oggi : se per le sanguinolenti loro gare,
come meglio diremo, il principe e per le domestiche atrocità, che
reale di Baviera Ottone I n'è il fornirono al tragico pennello i più
re, il quale ha dato alla Grecia interessanti argomenti. I piccoli
felice principio di un'era novella sovrani di Grecia col sistema di
e brillante Quindi pel rinasci-
. federazione insieme si sostenevano,
mento della coltura dovrà senza onde si dissero cileni, ed a taluno
fallo tornare in gran vantaggio dei l'autorità suprema conferivano nel
greci e della fede loro, imperoc- periglio comune. Quando Paride
ché mercè di esso cesseranno molti figliuolo di Priamo re della Troa-
pregiudizi , dai quali sono stati de nell'Asia minore, rapì a Me-
finora preoccupati contro la Chie- nelao re di Sparta, fratello di A-
sa romana, e contro il capo vi- gamennone re d' Argo e Micene,
sibile di essa. l'avvenente Elena figliuola di Tin-
Nei ri moti tempi laGrecia era darò re di Lacedemone tutti i ,

abitata da bai-bari che vivevano greci si unirono a vendicare l'ol-


miserabilmente nelle caverne, o sot- traggio, e conferita ad Agamenno-
to capanne, allorché Inaco vi con- ne re de* re la dittatuia, ebbe
dusse dall'Egitto la prima colonia, luogo lafamosa guerra troiana di
circa duemila anni prima dell'era dieci anni, che Ditti cretese ha i-
cristiana, ed essa fondò la città storicamente dipinto, e che su- i

d' Argo. In progresso Cecrope si blimi geni di Omero e di Vir-


stabilì con altri egiziani sulla si- gilio immortalarono coi loro poemi.
tuazione di Alene, e Cadmo vea- A queste fonti inesauribili convie-
GRE GRE io3
ne attingere per aver conoscenza sostituì i decennali arconll. Corin-
della greca religione, del costume, to ne seguì i'esernpio, costituendo-
e del governo di que'tempi, onde si in repubblica dopo la morte
compoiiesi la pagana mitologia, di Psammetico. Quindi Messene
clie nnta in oriente, ed accresciu- si ridusse in servitù dai lacedemo-
ta in Grecia, propagossi poi in oc- ni, e terminò la politica esistenza,
cidente, ed ebbe solenne culto nel tacendo nella prima guerra sul
Liizio. Inoltre Omero è per la monte Itome, e nella seconda sul
storia greca un autore prezioso, monte Ira più energici ma va-
, i

per le importanti particolarità del- ni sforzi di difesa ; e per essersi


le quali si occupò: per lui si co- lasciato corrompere dai lacedemo-
noscono quoli allora fossero le ni, Aristocrate re d' Arciidia invi-
forze de'dilferenti slati della Gre- tato dai suoi popoli a ristorare
cia, quali le città più nobili e flo- coi soccorsi la fortuna de'roesseni,
ride, e gli antichi nomi di mol- perì egli in generale sommossa, e
te fra esse : cogli epiteti dei loro terminò del lutto il suo regno. Si
nomi egli somministra un'idea tan- cangiò pure in democratico il reg-
to della loro situazione, quanto gimento di Argo, ed affettando
della qualità del loro territorio, Micene una pai-ziale indipendenza,
come delle loro ricchezze ; e di- venne dagli argivi assediata e di-
cono i moderni non
geografi, che strutta, facendone schiavi gli abi-
si conoscerà giammai esattamente tanti, una decima parte de' quali
la geografìa della Grecia antica, fu a Marte sacrificala. Anche i
senza studiarla in questo poeta. tebaui cessarono di avere un re,
Dopo la caduta di Troia, nota- dopo che Xanto perì in singolare
bili mutan)enti avvennero in Grecia, tenzone con Melanto re d'Atene.
ed il tristo fine del misero Agamen- 11 regno di Lacedemone prospera-
none, e la vendetta che suo fìgho il va governato con singoiar esempio
furioso Oreste ne trasse, di cui ne da due re che si divisero il pote-
furono vittima Clitennestra edEgistOj re. In seguito Sparta ed Atene
non valsero a raffermare ne'Pelopi- divennero le due grandi potenze,
di il dominio, e gli Eraclidi si divi- alle quali erano attaccati i desti-
sero i principali reami. L'aumento ni della Grecia, e gli altri popo-
della popolazione suggerì il tem- li per l'una o per l'altra parteg-
peramento di stabilire altrove le giarono, secondo le relazioni di vi-
greche colonie, ampliando cosi la cinanza o d'interesse. L'isola di Sa-
nazionale potenza, e si videro fon- lamina formò il primo soggetto di
dati nelle vicine isole, nelle fioren- discordia fra le città d'Atene e di
ti coste dell' Asia minore, ne' liti Megara : in un primo scontro gli
dell' Italia meridionale e della Si- ateniesivennero respinti in sì brut-
cilia importanti stabilimenti, e cit- to modo, che si proibì sotto gra-
tà cospicue. Intanto cangiò Atene vi pene di più proporre il con-
la forma del monarchico governo, quisto di Salamina. Tuttavolta riu-
dopo il generoso sagriflzio della scì al legislatore Solone di riaccen-
propria vita che esegui il re Co- dere il desiderio al quale il suc- ,

dro nella guerra co' peloponnesi, e cesso pienamente rispose erano :

proclamando Giove per sovrano, animati i megaresi a vendetta, ma


I04 GRE GRE
Pisistrato generale di Atene li pre* fiamme la deserta Atene, e ne de-
venne, ed impadronitosi di Mega- molirono le mura. Intanto Temi-
fa per sorpresa, si dichiarò dipoi stocle vinse la famosa battaglia
tiranno della propria patria. Ippar- navale di Salamina onde Serse ,

qo suo figlio venne discacciato da avvilito fuggì in Asia , lasciando


Armodio e da Aristogitone ; ma Mardonio in Grecia con trecento-
Ippia suo germano implorò l'aiuto mila armati. Pausania re di La-
di Dario re di Persia, il quale cedemone ed Aristide ateniese ta-
già mal disposto contro gli atenie- gliarono a pezzi questo esercito
si, che soccorrevano i joni, avendo nella battaglia di Platea, nel gior-
incendiato la città di Sardi, intimò no stesso in che greci asiatici si i

loro la guerra. Una flotta formi- emancipavano dalla persiana sog-


dabile di cinquecento galere ap- gezione nella battaglia di Micale.
prodò nell'Eubea con duecentomi- In tal modo incominciò la ter-
la uomini e diecimila cavalli, ed za gloriosa età della Grecia. Qual-
entrò neir Attica. Un pugno di che anno dopo gli ateniesi sotta
greci condotti dall' intrepido Mil- gli ordini di Conone riedificarono,
ziade bastò a porre in rotta l' e- le mura della loro città, che di-
sercito persiano nella pianura di venne sempre più florida; in quel
Maratona, l'anno 490 piima delia secolo CirnOne, Milziade, Temisto-
nostra era: Ippia vi morì, ed i cle ed Aristide si segnalarono lu-
suoi figli condussero vita oscura minosamente alla testa delle ar-
nelle terre di Persia. Nove anni mate ateniesi. Sotto il governo di
dopo, Serse successore di Dario Pericle le arti e le lettere acqui-
volle trar vendetta sulla Grecia starono un lustro sino allora sco-
dell'onta paterna, divisando distrug- nosciuto nella Grecia, fino a quel-
gere le repubbliche elleniche. Pas- l'epoca che Alcibiade comandava
salo in Eijropa con innumerevole le armate. Fidia decorò i templi
esercito, traversò l'Ellesponto, e per coi capi d'opera del suo scalpello ;

la Tessaglia divisò penetrare nel- Euripide , Sofocle ed Aristofane


l'Attica: sommavano ad un milio- popolarono di spettatori i teatri ;
ne i combattenti , oltre 1' armata Tucidide scrisse le storie delle
navale. Allora i lacedemoni s' ar- guerre degli ateniesi ; Democrito,
marono in soccorso degli ateniesi, Empedocle, e molti altri filosofi
e Leonida con trecento spartani esercitarono i talenti della gioven-
eroi bastò a far fronte all'armata, tù ; e Socrate insegnò la vera sag-
nell'angusto passaggio delle Termo- gezza , ma vittima dell' ipocrisia
pili , che gli era stato affidato, questo filosofo mori avvelenato
per cui essi salvarono la patria quattro secoli prima della nostra
Cól loro sangue , ma frammisto era, onorandosi del titolo di suoi
a quello di ventimila nemici. I discepoli Senofonte e Platone. Dis-
persiani s'impadronirono d' Atene graziatamente dalle stesse vittorie
capitale dell'Attica, i cui abitanti pullularono germi della fatale ri-
i

per consiglio di Temistocle abban- valità Sparta ed Atene, che


fra
donando la patria, si salvarono sui fu cagione della lunga e disastro-
Joro trecento vascelli: nello stesso sa guerra del Peloponneso. Le
fnno 480 i persiani misei'o in querele delle oppresse città dell?^
GRE GRE io5
Grecia aizzarono gli sparlarli a conoscere il nuovo ordine di cose :

sguainare brando, che per venti-


il Atene rifabbricò le sue mura, e
sette anni rimase snudato, ed intriso disputò di nuovo la marittima
di sangue cittadino. Ma nell'anno preponderanza. Cercò Sparta in se-
\entesirao primo della guerra e- guito di deludere la fede dei trattati
seguì Atene la malaugurata spe- opprimendo Tebe; ma essendosi gli
dizione di Sicilia, e nell' assedio ateniesi collegati a tutti gli altri
di Siracusa si vide perire il fiore popoli greci, venne sostenuta la
dell'armata, e disperse dalle onde comune libertà. Tebe col mezzo
e dal fuoco incendiate le varie di Pelopida fu liberata dalla ti-
flotte. In SI mal punto 1' alleanza rannide oligarchica, e dalla spai"-
di Persia terminò d'incoraggire gli tana dipendenza , cogli aiuti di
spartani, e 1' impero d' Atene ter- Atene; ma ricusò di aderire alla
minò con una pace umiliante, che pace, se non veniva riconosciuto
Stabilì la demolizione delle sue il suo primato della Beozia. Que-
mura, la distruzione delle fortifi- sto germe di dissensione cagionò
cazioni del Pireo, la facoltà limi- altre guerre.
tata di tenere dodici soli vascelli Ne fu segnale V improvviso at-
in armi, e la ricognizione del pri- tacco e distruzione di Platea, ope-
mato assoluto di Sparta per mare rata dai tebani a danno degli a-
e per terra. Se però il primato di teniesi. Sparta accorse colle sue ar-
Atene era durato per setlantatre mi, ma ebbe un primo colpo mor-
anni, non giunse a trenta quello tale. lacedemoni dopo aver sog-
I

di Sparta. Lungi dal mantenere giogata la Messenia furono vinti a


a ciascun popolo le proprie leggi, Leuttra l'anno 87 a dai tebani co-
vollero lacedemoni abolire la de-
i mandati dal celebre Epaminonda.
mocrazia, ed istituire in voce una )n quella famosa battaglia perì con
ristretta oligarchia, nominando da quattromila soldati il re Cleombro-
per lutto de'magistrati decemvira- to, rimanendo gli altri feriti o pri-
li.Superba de' suoi successi im- gioni. I vincitori attraversarono
maginò Sparta dominar sulla
di l'Attica, entrarono nel Peloponneso,
Grecia, e di annientare o almeno valicarono l' Eurota , e strinsero
aflìevolire 1' impero persiano. Il re Sparla d'assedio. Non volle Epa-
Agesilao passò in Asia con questo minonda distruggere la possente
intendimento, ma il re di Persia rivale, ma si contentò di rialzar
Artaserse Mennone , opponendo Messene, divenendo restaiwatore di
all' inimico le sue armate, gli pre- quella antica repubblica avversa agli
parò una sorda guerra nella Gre- spartani. Egli pensava a sublimar
cia, spargendovi oro a larga ma- del pari la marina tebana, quando
no per l'esecuzione de'suoi disegni. una ferita riportata nella vinta bat-
Ne profittarono gli ateniesi, e po- taglia di Mantinea lo privò di vita,
stisi alla testa del movimento, pro- ed arrestò i trionfi di Tebe. Men-
clamarono l'indipendenza delie cit- tre le maggiori potenze, Atene,
tre
tà greche. Agesilao dovette rien- Sparta e Tebe, reggevano la poli-
trare frettolosamente in patria, e tica bilancia della Grecia, sorse nel-
colle flolte ausiliarie di Persia fu- la Macedonia il re Filippo per
l"Oflo yli spartani obbligati a ri- minacciarqc l'indipendenza ; superò
io6 GRE GRE
le barrière dell'angusta stia monar- poi giunse colle £ue inaudite vit-
chia , eslese alla Tracia, all'Epiro, toriead eclissare le glorie pater-
nli'Euhca ed alla Sci/Ja i conqui- ne. La morte proditoria di Filip-
sti. Ardeva allora in Grecia la guer- po cagionò in Grecia qualche mo-
ra sacra, cagionata dal sacrilego spo- to sedizioso ; ma Alessandro il re-
glio del tempio di Apollo in DelfO; presse colla itnmediata distruzione
eseguito dai focesi per pagare l'am- di Tebe. Le notissime giornate del
menda, alla quale in un co' lace- Granico, d'Isso, e d'Arbella costa-
demoni erano stati per maligna rono a Dario la perdita dell'impe-
prevenzione condannati dal supre- ro, ed assicurarono ad Alessandro
mo consiglio degli anfizioni , che il dominio di tutta l'Asia. In pre-
decideva le querele fra le città gre- mio de' segnalati servigi, egli rido-
che, in favore de' tebani, Atene e nò alle città greche la libertà, ed
Lacedemone parteggiarono per i ogni primiero diritto e privilegio.
focesi, che ricchi delle dette spo- I lacedemoni non ebbero par-
soli

glie corsero a decidere la dìsputa te spedizione j e caddero nel


alla
colle armi ; i tessali ed i tebani disprezzo, essendone fatta disono-
air incontro erano uniti. Questi revole menzione nel monumento
malaccorti si rivolsero al re Filip- innalzato al Per (pieste
Granico.
po, e lo nominarono capitano della vittorie fu gran monar-
fondata la

loro impresa a preferenza di un chia de' greci, che comprese oltre


nazionale, che temevano si potesse la Grecia propria, il Peloponneso
servir della dittatura per opprime- e le isole del mare Egeo, anche la
re la patria. Egli si cattivò l'amo- Tracia, la Macedonia, la Tessaglia,
re de' tessali colle prime vittorie, e l'illirio, l'Epiro, la Grecia asiatica,

l'eccellente cavalleria di quelli un\ l'Asia minore, la Fenicia, la Siria,


all'intrepida falange macedone. Se l'Egitto, l'Arabia, e tutto l'impero
ne valse per vendicarsi degli olin- persiano. Fu questo il grande apice
ti, antichi nemici de' suoi antenati, della greca potenza, ed il secolo in
e discoprendo allora le sue vere cui fiorirono più che mai nella
intenzioni, sotto sembianza di por- Grecia le lettere , le arti e le
tarsi ad umiliar Tebe, s'impadronì scienze.
della Focide, si fece nominare an- Alessandro il Grande attraversò
fizione, generalissimo di Grecia con- l'Asia quale conquistatore, seguito
tro i persiani, e vendicatore del da navigatori e geografi, e fra gli
violato tempio d' Apollo addive- , altri da Nearco , che arricchirono
. nendo per sorpresa padrone del la geografia di nuove preziose co-
famoso passaggio delle Termopili. gnizioni. Aveva la Grecia fondato
Yinse nelle battaglie di Cheronea alcune colonie su quasi tutte le
gli ateniesi ed i beozi, avendo al coste del Mediterraneo; e le Gal-
fianco in queste imprese il giovane lie, la Spagna, l'Italia, l'Asia mi-
suo figlio Alessandro, e così ter- nore, le coste dell'Ellesponto, le iso-

minò di assoggettare interamente le Mediterranee, e il nord dell' A-


la che il riconobbe capo
Grecia, frica aveano delle città greche, che
supremo. Era per volgersi contro mantenevano colia madre patria
la Persia, ma tale onore era riser- parecchie alleanze e relazioni com-
balo al prode Alessandro, il quale merciali, favorevoli alla prosperità
,

GRE GRE 107


dei popoli, alla navigazione, alle un governatore, che fu per lungo
arli ed alle lettere. La Grecia pre- tempo Demetrio Falereo. Sparta
senta tuttora qualche avanzo dei seppe schermirsi dal soggiacere al
superbi edifizi che la abbellivano celebre Pirro re d'Epiro, che dila-
nelle epoche brillanti di sua sto- tava i possedimenti suoi a spese
ria; i Propilei ed il Partenone nella de' vicini ; ma ogni giorno più si
cittadella di Atene, le rovine del ravvisava la decadenza della nazio-
tempio di Teseo in questa stessa ne. Volle il re Agide provocare la
città, e quelle del porto del Pireo, riforma, e ripristinare le leggi di
le fondamenta del tempio di Gio- Licurgo in un colla legge agraria;
"ve nell'isola di Egina attestano , ma vi si opposero i grandi, e Leo-
l'antico splendore di questi luoghi. nida suo collega nel regno. L' efo-
Vicine alle città antiche della Gre- ro Lisandro sostenne la proposizio-
cia, si riconoscono ancora le acro- ne di Agide, e citò Leonida , che
poli, o cittadelle erettevi, che pro- venne privato della corona e cac-
teggevano in caso di attacco la po- ciato in bando, a lui sostituendo
polazione, i suoi tesori e le sue Cleombroto. Ma nuovi efori, e cor-
greggi; tali sono le acropoli di A- rotti, chiamarono i due re in giu-

tene , di Corinto, di Micene, di dizio, e ristabilito Leonida, furono


Orcomene, ec. Allorché l'impero essi costretti a rifugiarsi nel tem-
di Alessandro fu divìso fra i suoi pio, dove fu tratto Cleombroto per
luogotenenti , la Grecia perdendo andarne in bando, a preghiera del-
le sue virtù e la sua primitiva la sua moglie Chelonide figliuola
semplicità, ed abituata al lusso ed di Leonida che lo segui, mentre
,

alla mollezza asiatica, declinò a po- l'infelice Agide venne dai iàziosi
co a poco, e mantenere più non con eflimera apparenza giuridica
seppe la propria indipendenza. La strangolato insieme alla madre e al-
quarta età della Grecia ha princi- l'ava eh' erano accorse ad aiutar-
pio dalle sanguinose contese, che lo. Cleomene figlio di Leonida par-
fecero in brani fra* suoi duci la teggiò per gli etoli contro gli a-
poderosa monarchia d' Alessandro. chei, e cosi perdette regno nella
il

La maggior parte delle greche cit- battaglia di Sellasia nella Laconia,


tà venne incorporata da Cassandre riparando a stento in Egitto, men-
al nuovo regno di Macedonia. Con- tre Agesipoli suo successore,. turba-
tinuò il regno di S parta a sussi- to da tre tiranni, che il discaccia-
stere, ed innalzossi per brev'ora ma rono, voleva ricorrere all'aiuto di
non senza gloria la novella lega o Roma, e venne ucciso dai pirati
repubblica degli achei e degli do- per via.
li. La lunga serie de' re macedoni Gli achei, i quali in tempo delle
terminò nella posterità di Deme- tre repubbliche avevano
greche
trio Poliorcete, e tranne le frequen- avuto ora monarchico, ora demo-
ti guerre di successione, non eb- cratico il reggimento, dopo la mor-
bero essi a reprimere che le ripe- te di Alessandro gittarono le fon-
tute incursioni de' galli. Perseo fu damenta d'una repubblica federa-
l'ultimo re, e dovette cedere all'a- tiva.Molto contribuì ad ingrandir-
scendente delle aquile romane. In la valore di Arato di Sicione
il

Atene i re macedoni nomiuarouo che ne fu generalissimo. Propone-


o8 GRE GRE
vasi egli di liberale tutte le città e vissero tranquilli sino alla guer-
greche o da' domestici tiranni , o ra di Mitridate. Archelao generale
dalle guarnigioni de' macedoni. In- del re di Ponto s'impadronì delle
cominciò pertanto dal discacciar Cicladi nel mare Egeo, e penetran-
Nicocle di Sicione, e dalla libera- do nell'Eubea e nell'Attica giun-
zione di Corinto, mandando fuori se a sollevare tutta la Grecia. Bru-
della fortezza le truppe straniere. zio Sura ne trattenne i progressi,
Sparta era pure nella lega, ma il e dopo averlo battuto più volte a
re Cleomeiie avendo parteggiato Cheronea, lo costrinse a salvarsi
per gli etoli s' ingelosì del nuovo nel mare. Il celebre Siila ebbe il

fetato, quale aveva acceduto l'At-


al comando, mentre la Grecia era dis-
tica, e le città di Argo, Ermione, posta alla nuova sommissione, e la
e Fliasia. Arato si collegò al re compì senza resistenza, tranne la
di Macedonia Antigono Dosone; e cittàdi Atene, che nell'assedio eb-
cos\ la lega achea comprese ma- i be guasti, e nella resa soffrì stra-
cedoni, gli epiroti, i focesi, i beo- ge e saccheggio. Tassilo, altro ge-
zi, gli arcadi ed i tessali. Vinta nerale di Mitridate, si portò nella

lu battaglia di Sellasia , e discac- Beozia con oste poderosa, e richia-


ciato Cleomene, ebbe da Antigono malo Archelao, si preparò a dare
piena pace la Grecia , e gli etolii battaglia; ma Siila ed Ortensio ri-
fiii-ono tenuti ne' loro confini. Ma portarono nuove vittorie, e la pace
Filippo successore di Antigono non confermò alla repubblica romana
impedì agli etolii di violarci trat- ilbel possesso di Grecia. Questa
tati : dichiarò poi a loro la guer- però in seguito partecipò le tristi
ra, che si disse sociale, la quale conseguenze delle guerre civili fra
durò quattro anni; e siccome i Cesare e Pompeo né più ebbe ,

cortigiani gì' ispirarono sospetti su tranquillità, finché Ottaviano Au-


Arato, egli fece perire questo pro- gusto vinse alla battaglia d' Azio
de di veleno. Parteggiò quindi pei l'impero del mondo, debellando
cartaginesi contro romani, e tras-
i Marcantonio ed suoi partigiani.
i

se gli achei nel conflitto, coman- Divenuta la Grecia una provincia


dati da Filopemene, detto con ra- dell'impero romano, nella divisio-
gione l'ultimo de' greci. Le armi ne toccò il suo governo al popolo
romane distrussero il regno di Ma- romano, il quale lo confidò a tre
cedonia , e poco appresso s'impa- pretori uno di questi ebbe l'Illi-
;

dronirono dell'Acaia, con due bat- riocon parte dell' Epiro, l'altro la
taglie date alle Termopili e nel- Macedonia con parte della Grecia,
la Focide dal pretore Metello. Conr ed il terzo l'Acaia, la Tessaglia, la
dotti quindi i romani dal console Beozia, e l'Acarnania col rimanente
Memmio abbruciarono Corinto neU dell'Epiro. L'imperatore Adriano
l'anno 608 di Roma. Da quest'e- dipoi con diverso ordinamento sub-
poca incomincia il quinto periodo ordinò la Grecia all'Illirio, in cui
della storia greca, e degli altri più si compresero diecisette provincie ;

oscuro, dappoiché poco mutamene quindi Costantino inviò neH'JlIino


to i romani recarono agli usi ed uno de' quattro prefetti del preto-
pile leggi de' vinti, che vennero rio da lui istituiti , e la prefettu-
governali per mezzo di un pretore, ra fu divisa iu due diocesi, cioè dell^
,

GRE GRE 109


Dacia e della Macedonia. In que- nel secolo XVIII, come andiamo
staseconda diocesi vi erano le sei ad accennare. Dopo la morte di

Provincie del nuovo Epiro con Costantino impero romano, già


l'

parte della Macedonia Salutai-e, del- scosso dalle fondamenta per la tras-
lantico Epiro, della Tessaglia, del- lazione della sede da Roma a Co-
l' isola di Creta, della Macedonia stantinopoli, e per le divisioni fatte

e dell' Acaia. L' altra parte della da lui stesso, soggiacque ad altre
Macedonia Salutare colla Prevali- pregiudizievoli divisioni, e finalmen-
tana si comprese nella Dacia. L'A- te in due imperi oiientale o greco,
caia poi non abbracciò soltanto il e di occidente. Qui noteremo che
picciolo territorio di tal nome, ma all'articolo CoslantinopoU [Fedi) ^

tutta la contrada collegata cogli parlammo dell' impero greco da


achei, cioè l'Etolia, l'Attica, la Me- Costantino sino alla sua distruzione,
garide, la Focide, la Beozia, la Lo- e di quello de' turchi sino a' nostri
cride, l'Eubea, il Peloponneso, e le giorni, onde qui appresso ci limi-
isole adiacenti. Il dottore Gold- teremo ad indicare i punti più
smith ci ha dato un interessante principali di quanto riguarda la
Compendio della storia greca, dal- Grecia ed i greci. Inoltre a quel-
la prima sua età sino alla conqui- r articolo riportammo gli aiuti da-
sta de' romani, che meritò di es- ti dai romani Pontefici agli impe-
sei'e tradotto in diverse lingue, re- ratori greci, e quelli procurati dai
candolo nella nostra il p. fr. Fran- sovrani cattolici, non che i soccorsi
cesco Villardi minore conventuale, che in diversi modi paternamente
che con nuova edizione fu ristam- concessero o procurarono pei prin-
pato in Pesaro con correzioni ed cipi greci, e 1' ospitalità che a que-
aggiunte nel i834 dalla tipografìa sti generosamente accordarono in-
Nobili. sieme ai dotti, e ad altri che invo-
Al decadere del romano impero carono il loro patrocinio. Intanto
la sede del governo essendo stata i sciti ed i goti estesero alla Gre-

da Costantino trasferita a Bisanzio, cia le scorrerie, mentre Alarico ope-


che per lui prese il nome di Co- rò la più formidabile invasione,
stantinopoli, si vide sorgere un im- sotto gli imperatori d' occidente
pero greco e cristiano , che diede Arcadio ed Onorio. Per tradimen-
un' esistenza nuova a questa nazio- to di Geronzio, che aveva in guar-
ne, e fiori per lungo corso di se- dia le Termopili, fu aperto a' bar-
coli. In appresso i latini ed i turchi bari neir anno SgS dell era cristia-
vennero successivamente ad inde- na il passaggio, e tutte le città
bolire e distruggere questo impe- furono messe a fuoco e a ruba
ro ; la Grecia propria, la Morea e tranne Tebe ed Atene, che meno
l'Arcipelago ebbero un tempo per soffrirono. Rufino, autore principale
padroni alcuni signori francesi, ve- della scellerata manovra , credette
neziani e genovesi ; la repubblica con ciò di farsi strada all' inipew>
di Venezia specialmente vi conser- di oriente, ma sopravvenne Stilicene
vò per un più lungo tempo i suoi in soccoi'so della Grecia, e sebbene
possedimenti, soprattutto nella Mo- rivaleggiasse coi goti nelle depre-
rea, di cui non le fu tolto defini- dazioni ,
giunse a discacciarli fino
tivamente il governo dai turchi che neir Epiro. L' imperatore Giustioia-
,

no GRE GRE
no I col faljbricare frequenti e va- e principe dell' impero greco. La
lidi propugnacoli , mise la Grecia famiglia Caicerio da Verona ebbe
al coperto delle ripeliite nordiche il dominio di Negroponte. La di-
incursioni. Ma l'impero d' occiden- nastia francese che regnava a Co-
te latto a brani dai barbari peri ,
stantinopoli tollerò questi dismem-
nel 476 per Odoacre re degli eruli, bramenti in favore di quelli che
che detronizzò Moni il lo Auguslolo avevano prestato alla Francia aiuto
ultimo imperatore. Solo risorse nel- per impadronirsi dell'impero gre-
l' anno 800 per opera del Papa co ; ma quando questo ristabilì Mi-
s, Leone IH, che nella basilica va- chele Paleologo, dovettero i prin-
ticana dichiarò imperatore romano cipi della Grecia collegarsi per al-
Carlo Magno. IS'ei secoli nono e lontanarne le aggressioni.
decimo saraceni ed i bulgari fu-
i Il principe di Acaia Ville-Har-
rono infesti alla provincia dell" II- douin dovette cedere per trattato al
lirio orientale, quindi le greche con- Paleologo le piazze di Maina, Spar-
trade soffrirono gravi molestie, e ta e Malvasia, divenendo gran si-
per gli eserciti imperiali divennero niscalco di Romania. Il duca di
sovente il teatro della guerra. Al- Nasso, cogli altri principi latini,
lorché poi nel principio del secolo mossi dal J'onlefice Urbano IV, fe-

XIII successe l'invasione francese di cero agli imperatori greci aspra


Costantinopoli, la Grecia si divìse guerra, e senza le dissensioni fra i

in tanti feudi, e rimase per lungo genovesi e veneziani l'impero sa-


tempo in istato precario , e spesso rebbe stato ridotto a mal partito.
tumultuoso. Siccome l'erezione del- I catalani avventurieri che avevano
l'impero latino accadde sotto il aiutato Federico d'Aragona nella
pontificato à' Innocenzo III, così spedizione di Sicilia, si rivolsero al-
di esso molto ne parlammo a quel- l' oriente per nuove imprese, e do-
l'articolo. I latini ed i turchi ga- po aver soccorso l'imperatore An-
reggiarono in fare in brani l' im- dronieo per discacciare i turchi
pero orientale. I francesi, i vene- dall' Asia minore, si diedero a far
ziani, genovesi ebbero greci, pos-
i guasti nella Grecia, e sebbene si

sedimenti. L' isola di Candia toccò opponesse loro in Morea il duca


in sorte a Bonifazio marchese di di Nasso cogli ausiliari albanesi
Monferrato, che la cedette alla re- giunsero ad assicurarsi il possesso
pubblica di Venezia in cambio di del ducato di Alene tolto alla ca-
Tessalonica, ove stabilita la sua re- sa di Brienne. Nel secolo XIV in-
sidenza, estese non solo alla Mace- cominciò Ottomano condottiero dei
donia ed alla Tessaglia i suoi con- turchi ad inquietare colie sue navi
quisti, ma ed al
altresì all' Acaia ilduca di Nasso; quindi Orcano
Peloponneso, tiranneggiati dai pre- raddoppiò contro i cristiani il fu-
potenti signori del paese. Marco rore, e desolò orribilmente la Mo-
Sanudo mosse intanto da Venezia rea , r Attica , e Negroponte. Per
a creare un florido stato nel mare mezzo della crociata promulgata
Egeo, e fondando in Nasso il suo dal Papa Giovanni XXII, i latini
potere, stabilì governatori e guar- ed i greci distrussero nel i33o la
nigioni nelle isole circostanti, e fu gran flotta turca presso al monte
riconosciuto duca deli' Arcipelago Athos. Ma l'odio fra i Ialini ed i greci,
,

GRE GRE ni
a cagione dello scisma, rovinò gli la morte deh' ultimo imperatore
nlFari dell' impero sotto Andronico greco, ed essersi impadronito del-
il giovane, mal diretto dal suo pri- l' impero, co' suoi turchi si rivoi-
mo Giovanni Cantacuze-
ministro se ancora a distruggere i princi-
no, danni de' turchi l' obbligaro-
I pi , che nell' Acaia
greci e nel-
no però a ricorrere al Papa per r Epiro regnavano senza , rispar-
aiuti, ma infelice fu l' esito della miare latini.
i Entrato in Morea
lega,ed Orcano vincilore vide nel s' impossessò di Corinto , e spogliò
ì3^5 perire sotto le sue armi il r un dopo r altro despoti i Deme-
celebre Nicola Sanudo signore di trio e Tommaso Paleologhi, fratel-
Milo soprannominata Spezzabanda, li dell' ultimo imperatore. Tolse
e tutti i greci dell' armata cristia- quindi in piena pace a' veneti la
na, 11 ducato di Nasso fu ereditato città d' Argo, onde la repubblica
da Nicola Carcerio signore di Ne- si armò, e chiese soccorso agli al-
groponte , e Gaspare Sonimariva leati. 11 duca di Nasso accorse per
,

già successore di Ville-Hardouin il primo, mandando due galere e


nel principato di Morea, sposò l'u- delle truppe a Reitoldo d'Aste ge-
nica figlia dell'estinto Sanudo, che nerale dell' armata , la quale com-
ebbe in dote le isole di Paio e posta di quindicimila uomini ri-

di Antiparo. L'Acaia era posseduta cuperò Argo, e si trattenne poi


nella maggior parte da Roberto di a ristabilire con gran pena le mu-
Valois. Tutti questi principi si col- raglie dell' isttno di Corinto, difen-
legarono insieme ad altri potentati dendola con doppia fossa. I cri-
per far fronte ai progressi
cristiani, stiani presero Sparta, ed erano per
de' turchi. Tebe era il punto di entrare in Corinto, quando Bertol-
riunione, ma in luogo di operare do vi perì in un assalto : fu tale
tutti i disegni furono guasti per la lo- spavento dell'esercito, che si po-
nuova divisione fra i veneti ed i se in fuga, ed il visir Acmet tro-
genovesi sopravvenuta. Francesco vando la muraglia sguernita, fecela
Crispo signore di Milo acquistò al- demolire, e ripresa Argo, si pose
la sua famiglia il ducato di Nasso, a saccheggiare tutta 1' Acaia.
coir assassinare il Carcerio legitti- Il generale Orso Giustiniani fe-
mo possessore. Gli imperatori greci ce due vani tentativi per togliere
giunsero a far trattati col turco r isola di Lesbo, che i turchi ave-
per odio e gelosia del nome lati- vano conquisi' to ; ma ebbe l'im-
no. Maometto I attaccò i dominii presa sì cat(;«'0 successo, che egli
di Giacomo Crispo duca di Nasso, ne morì di dolore in Negroponte.
ma la flotta turca venne coli' aiuto Quivi stanziavano le venete flotte,
delle venete galere interamente di- ed andavano maltrattando turchi i

strutta. Avendo Amurat li sulta- nella Tessaglia e nelle vicine isole.


no de' turchi occupato la Tiacia ,
Acceso Maometto il di sdegno, nel
la Macedonia, l' Illirico, 1' Epiro, la 1470 rivolse le sue armi contro
Bulgaria, l'Albania, la Schiavonia, Negroponte, trapassando su vari
la Rascia , venne l' impero greco punti r Euripo egli stesso coli' ar-
rovinato da Maometto II il Con- mata di terra, forte di centoven-
quistatore,il quale dopo aver nel timila combattenti , mentre Ac-
1453 soggiogato Costantinopoli col- met colla flotta sbarcava il mate-
Ili GRE GRE
riale d'assedio. Il provveditore Pao- famìglie Crispo e Sommariva A
lo Èrìzzo sostenne eroicamente la Venezia, dopo cinque secoli rovinò
piazza, ma l'ammiraglio Canale che il dominio latino sull'Arcipelago,
doveva co' soccorsi di Candia at- che nel 1672 il marchese di Fleu-
taccare le navi, nulla intraprese. ry gentiluomo savoiardo vanamen-
La guarnigione non potè resistere te cercò di far risorgere e rende-
ai sebbene avesse
ripetuti assalti , re indipendente dai turchi col mez-
fatto macello di quarantamila tur- zo d'una federazione. La famosa
chi. Maometto li abusò indegna- battaglia di Lepanto vinta dai cri-
mente della vittoria trucidando stiani , tanto beneme-
e di cui fu
tutti gl'individui al di sopra di rito s. Pio V, avrebbe potuto can-
venti anni : il valoroso Erizzo si giar le sorti, ma gli spagnuoli mal-
arrese sulla parola onore deld' accorti si contentarono con Filip-
sultano , ma fu barbaramente se- po II in quella circostanza di a-
gato vivo in due parti e la va- , ver posto il sultano Selim II fuor
ghissima sua figliuola così ardita- di stato di nuocere. La repubbli-
mente si fece a rampognare l'as- ca di Venezia tornò tuttavia a pu-
sassino del suo genitore, che can- gnare coi turchi verso la metà del
giato in furore il linguaggio di secolo XVI , e nel 1669 perdette
seduzione, con che si attentava a r isola di Candia, e segnò la pace.
consolarla, le trapassò il seno con Riprese le ostilità nel 1684, dopo
un Tale tragico line eb-
pugnale. la liberazione di Vienna dall'asse-
be dominazione cristiana di Ne-
la dio de' turchi , ed oltre parecchie
groponle. Nel 1478 col trattato di isole Jonie, ricuperò Prevesa nel-
pace ebbe Maometto II dai vene- l'Albania , Navarino, Modone, Na-
ziani le isole di Lemno e Tenaro. poli di Romania, Patrasso, Lepan-
La città di Atene era già stata to, Corinto, Atene, Castelnuovo ed
tolta dai turchi agli Acciainoli di altre piazze. Colla pace di Carlo-
Firenze, che possedevano dopo
la witz nel 1 699 ritennero i veneti
i catalani dal i^55 ; né gli sforzi le loro conquiste di Morea , salvo
falli da' veneti nel 1464 P^i' l'icu- Lepanto, e fu consentita la demo-
perarla, bastarono a far cadere la lizione di Napoli e
delle fortezze
fortezza onde convenne abbando-
, Prevesa: rimasero stabil-
i turchi
narne il pensiere. Modone , Coro- mente padroni dell'Arcipelago e sue
ne e Lepanto vennero in potere di isole. La nuova guerra però che
Baiaz,etto lì nel i497' ^^^t^s "^^ nel 1715 tornò ad iscoppiare, tol-
52 r isola di Rodi conquistata da
1 t se a' veneti tutte le piazze di Mo-
Solimano I. E sebbene gli spagnuo- rea, e la Grecia fu da quel tempo
li nel i533 occupassero Corone e interamente assoggettata al giogo
Patrasso, non vi si mantennero, e della Porta ottomana. F'. Pausa-
ritornarono quelle piazze in potere nias , Voyage de la Grece^ trad. en
del turco. I duchi di Nasso si sos- frane, par Cahb. Gedeyn, Amster-
tennero sino al i566, e sebbene dam 1733. In Roma nel 18 17 An-
Selim II investisse di quella signo- tonio Nibby ci diede in quattro
ria l'ebreo portoghese Giovanni tomi tradotta in italiano la descri-
Mignez suo favorito, questi mai zione della Grecia del medesimo
n'ebbe il possesso ; ma ritirate le Pausania. Si può qui aggiungere
GRE GRE ii3
VAnacani il giovane, viaggio deU dalla mela dello scorso secolo, alla
la Grecia, stampato in più luoghi comparsa delle armi della Russia
ed in Venezia nel 1828. contro l'impero ottomano, si eman-
Da quel tempo la nazione gre- ciparono, ed aiutati dalla loro po-
ca cadde in una servitù deplorabi- sizione prossima al confine, valsero
le. Sotto il governo turco , senza a sostenere la proclamata separa-
essere incoraggita a niente che fos- zione. I solioti i mai-
nell'Albania,
se utile o grande, perdette in gran noti nella Morea ,
gli sfazioti nel-
parte della sua civilizzazione, ed il V isola di Candia anteposero di me-
suo slesso carattere nazionale sa- nare vita nomade, anziché soffrire
rebbesi cancellato, se la diversità di le catene de' turchi , mantenendo
religione non avesse innalzata una fresca la memoria delle passate glo-
insormontabile barriera fra i vin- riose epoche, e degli antichi eroi a
citori ed vinti. Divisa venne la
i mezzo de' loro canti popolari. Nel
contrada in sangiacati o provincie, 1770 si manifestò nella Morea
rette da pascià o da bey, le quali l'insurrezione, ma la Porta pronai
suddividevansi in vaivodie o can- tamente represse ogni sfoi"zo. Quan-
toni , ed in ogni comune eravi il do l' armata francese penetrò nel-
magistrato turco chiamato codjaba- l'Egitto, e venne alle prese coi
sci, the dettava leggi agli stessi pri- turchi, sembrò ai greci non lon-
rnati greci. I tributi erano intolle- tana la loro liberazione, tanto più
rabili per la loro gravezza e per che nelle coste dell'Albania, e nel-
il njodo dell' esazione ; il caralch le isole Jonie succedevano combat-

era il più abborrito di tutti. Il ca- timenli tra i turchi e i francesi,


ralch era una schedola per far fé- Dipoi Napoleone pensò a formarsi
de del testatico annuo pagato, sen- un appoggio dei greci contro la
za avere la quale niun
acquistata Porla ma il suo progetto non
;

raja o cristiano poteva soggiornare ebbe luogo, come andarono a vuo-


o viaggiare per le regioni della lo le speranze fondale sulla Rus-
Grecia secondo la condizione il
: sia. Le insubordinazioni di Czer-
pagamento della somma era mi- ni-Giorgio, di Pasvan-Oglù , e di
nore o maggiore. Ogni magistra- Alì-Tebelen furono scintille elettri-
to inoltre esercitava più o meno che che ridestarono coraggio nei
duramente il suo dispotismo. Le greci per emergere dall'avvilimen-
proprietà , i talami , le proli non lo. Molti greci quindi militarono
potevano in modo alcuno guaren- sotto le ba"ndiere francesi e rus-
lirsi dalla turca rapacità e lussu- se, e i dotti passarono nelle uni-
ria ,
per cui i miseri cileni geme- versila di Europa. Verso il 18 14
vano nella oppressione. I monta- i giovani greci che avevano viag-
nari ritirati nelle loro irapenetra- gialo in Europa, si unirono per la
bili vette, mai piegarono la fronte liberazione della patria, incomincia-
allaturca oppressione, il perchè i rono a formare una patriottica as-
dominalori dovettero contentarsi di sociazióne sotto il nome di Eteria,
un nominale vassallaggio e di un ed i membri che la composero
incerto tributo. Gl'intrepidi abitan- furono chiamati eterisli. Intanto
ti di Czerni-Gora o Montenegrini per un trattalo conchiuso a' 5 no-
furono di questo numero, e sino vembre 181 5 tra l'Inghilterra, la
VOI XXXII.
^ ì. ^ Il
8

/
Ic^s&rvM^, roi*
,

ri4 GRE GRE


Russia e Tadesione dell'Austria, con greci si rifuggirono in esteri stati,

le isole Ionie, e col nome di Re- e Pio VII offri amichevole usilo in
pubblica (Ielle isole Ionie ^ venne Ancona ad intere famìglie. Tripo-
formato uno stato libero e indi- litza capitale della Morea, e Pa-
pendente, con governo aristocratico trasso nel cadere del nominato anno
rappresentativo , sotto il protetto- vennero in mano degli cileni , i

rato perpetuo del re d' Inghilterra. quali difesero con coraggio Atene,
Ed il lord alto-commissario del re Missolongi , ed altre piazze forti,
dirige tutti gli affari importanti onde questa guerra desolò per sei
della repubblica col presidente del anni il bel paese. Un'armata araba
senato, che rappresenta il potere ed egiziana , inviata in soccorso
esecutivo della repubblica medesi- de' turchi da Mehemed-APi pascià
ma. Questo stato fu formato colle d' Egitto, compì la rovina delle
isole di Corfìi, Paxò, s. Maura, città e delle campagne.
Itaca, Cefalonia, Zante e Cerìgo Nell'anno stesso 82 1 i greci 1

già successivamente dominate dai formarono un governo centrale, ed


veneziani, dai francesi, dai russi, una cosi detta gcrusia di dieci
dai turchi e dagli inglesi. Indi Ri- membri; sotto la sua condotta le

gas, nuovo Tirteo, infiammò la gio- Provincie del continente inviarono


ventù greca co' suoi canti pieni trentatre deputati a Salona per
dell'amor della patria. I serviani fondarvi un governo definitivo, e
avendo tentato poco prima di ren- questi deputati istituirono un areo-
dersi liberi, vollero i greci seguirne pago di quattordici membri. Dal
l'esempio. La mani-
insurrezione si loro Iato il Peloponneso e le isole
festò nell'anno 1821 nella Molda- avevano mandato i propri depu-
via, sotto il principe greco Ipsi- tati ad Argo, ove formossi una
lanti. I malnoti scesero dalle lo- gerusia di venti membri per la
ro montagne ; la Morea, la Liva- Morea. In fine al principio del-
dia^ la Tessaglia, l'Epiro, le iso- l'anno 1822 la prima assemblea
le dell'Arcipelago e Candia furo- nazionale della Grecia essendosi
no in poco tempo il teatro della riunita ad Epidauro, compilò una
ribellione; le tre celebri isole d' I- costituzione ellenica provvisoria ,

dra, Psara e Spezia misero in mare secondo la quale doveva là Grecia


le loro flotte. Mahmud II impera- avere un concilio deliberativo di
tore de' turchi nel suo furore in- trentatre membri, uno esecutivo di
ferocì a Costantinopoli contro i cinque membri , un corpo giudi-
greci , ed a' 23 aprile dell' anno ziario indipendente, alcune autorità
stesso fece strozzare il patriarca provinciali, cantonali e comunali,
greco e sei prelati , esponendo ai tutte annuali. Fu allora anche di-
più atroci insulti della plebaglia chiarato che la Grecia formerebbe
ottomana tutti i greci dimoranti una riunione di stati federativi.
in quella capitale, per le cui strade La sede del governo fu stabilita a
strascinò il cadavere del patriarca. Corinto, ma si trasportò poscia ad
La rivolta gi'eca prese allora il Argo. Nello stesso anno i turchi
carattere della più orrenda carni- si vendicarono degl'insorgenti del-
cci na , che riempi di desolazione l' isola di Scio, che misero a fuo-
tutte le greche provincie. Molti co e a sangue, e da dove seco tras-

,«fl .VAOimacft
,, ,

GRE GRE nS
scro un gran numero di cristiani primi i Botzari , Odisseo, Coloco-
in iscliiavitù ; invano l'ammiraglio troni, Maurocordato, Caraiskaki e
Canaris fece saltare in aria il va- Niketas; e nella marina si distinse
scello del capilan-pascià, la distru- fra gli altri Miaulis. Appena sfug-
zione di Scio fu consumata. Divi- gita ai pericoli d' una guerra civi-
si sempre fra loro , i capi della le, una seconda assemblea fu con-
Grecia furono incapaci di resistere vocata in gennaio iSaS nella piaz-
ni turchi, che s' impadronirono di za di Astra ; la costituzione di Epi-

Sulì, e penetrarono per la Livadia dauro, leggermente modificala , a-


sino alle Termopili , dove furono dottossi per tutta la Grecia, ed in
arrestati dal greco capo Odisseo. luogo di amminisli'azioni provin-
Nella Morea i greci, malgrado le ciali s' istituirono delle prefetture
loro intestine divisioni, seppero re- od eparchie. Fu nominato Giorgio
sistere a vari corpi di tiuppe tur- Condurìoti presidente della sezione
che, e presero d'assalto la città di legislativa , e Pietro Mauromicalos
IVauplia o Napoli di Romania, del- della esecutiva. Dopo la promulga-
la quale avrebbero fatto la loro zione delle nuove leggi costituziona-
capitale, se le querele ognora rina- li, il governo, ancora mal fermo
scenti de' capi, sempre discordi, lo- fu trasferito a Tripolitza. 1 greci
ro avessero permesso di estendersi avevano a quest'epoca circa quat-
maggiormente. Invano il governo trocento navigli e barche armate ;

centrale, residente a Corinto , fece ma quanto all'armata di terra, non


un appello alle potenze cristiane ;
fu mai possibile di darle una re-
i governi d'Europa credettero al- golare organizzazione. Gli albanesi
lora dover restare impassibili; i con mala fede, per guadagno, for-
soli particolari, chiamati filelleni nirono viveri ed armi al comune
inviarono qualche soccorso agli a- nemico. Nuove armate turche Ten-
bilanti della Grecia, e da lutti i nero a piombar sulla Grecia, ed il
paesi d' Europa , e massime dalla governo in verun luogo sicuro, an-
Germania, dalla Francia e dall'In- dò a piantarsi successivamente nel-
ghilterra, si corse a combattere sot- l'isola di Coluri, ad Argo, a Nau-
to le bandiere de' greci. Fra quelli plia. I capitani o capi militari del-
che più si segnalarono con zelo per la Morea agirono arbitrariamente
la causa della greca insurrezione allamaniera dei pascià, mentre il
sirimarcano il colonnello Fabvier, corpo legislativo, rifuggito a Kra-
Normano, ed il generale Churcb. nidij si vide nella necessità di di-
Lord Byron, chiamato il principe sciogliere il corpo esecutivo ; que-
dei filelleni, dopo molti sagrifizi pei sti andò a stabilirsi a Nauplia, ove
greci, terminò i suoi giorni fra es- si venne ad assediarlo. Alla fine i

si, e più taidi lord Cochrane ven- partiti sembrarono avvicinarsi, ed


ne a comandare la greca flotta. il governo si stabili definitivamente
Per la morte di lord Byron e del- nella stessa piazza di Nauplia , la
l' intrepido Marco Botzaris la na- quale nel 1824 divenne però di
zione greca decretò il pubblico lut- nuovo il teatro di una gueira ci-
to. Fra i greci molti generali si dopo che
vile, j turchi s'impadro-
sono anche segnalati in questa lun- nirono dell' isola di Psara , in cui
ga lotta, dovendosi nominare fra i più non rimasero abitanti, gli uni
,

n6 GRE GRE
essendo fuggili sui vascelli, gli ni- ti, la divisione dei poteri fra il se-

tri rimasti sepolti sotto le rovine nato o corpo dei rappresentanti, il

delle proprie abitazioni. potere esecutivo o governatore, ed i

Nel i8a5 una flotta egiziana, a- corpi giudiziarii. I senatori o rap-


vendo a bordo il valoroso Ibrahim, presentanti delle piovincie doveva-
figlio dell'allora pascià al presente no essere eletti dal popolo ogni tre
viceré d' Egitto, giunta essendo in anni, e rinnovati ciascun anno per
soccorso dei turchi, la guerra di- terzo ; ogni anno il senato doveva
venne più che prima micidiale. tenere una sessione di quattro o
Missolongi dopo un' ostinata resi- cinque mesi. Il governatore, la cui
stenza fu presa a viva forza dai persona fu dichiarata inviolabile
mussulmani. L' assedio pertinace di durante le sue funzioni, sarebbe e-
Missolongi ebbe miserando fine ai letto per sette anni, con forme re-
23 aprile 1826, ed insieme riuscì golate da una legge particolare, ed
glorioso ; dappoiché essendosi la eglisanzionerebbe e promulghereb-
guarnigione greca nel punto estre- be le leggi. Il potere giudiziario si
mo aperta la via col ferro tra gli defim indipendente dagli altri due.
inimici , e con essa donne e i
le La Grecia si volle divisa in pro-
fanciulli, sarebbe campata la mol- vincie od eparchie, e tutte le con-
titudine senza un indegno tradi- trade greche che prendessero le

mento , mentre pochi invitti atte- armi onde sottrarsi al governo tur-
sero al varco gli egiziani dentro le co, sarebbero considerate eparchie
mura, e nella esplosione delle mi- della nuova repubblica. Per l'am-
ne, si sagrificarono con magna- ministrazione pubblica, molte epar-
nimo esempio alla patria, fra le chie riunite formerebbero un the-
cadenti macerie della città. Nel- me che avrebbe un amministrato-
l'anno stesso 1826 la cittadella di re, e due o cinque sotto-prefetti,

Atene fu assalita , provò la


indi secondo il numero delle eparchie;
medesima sorte; Church e Cochra- nei comuni si nominerebbe un
ne, generalissimi di terra e di ma- demogoronte per ogni cento fami-
re, vi adoperarono energici ma va- glie. Il governatore della repubbli-
ni sforzi, onde cadde per capitola- ca nominerebbe gli amministratori
zione a' 5 giugno 1827. Durante dei iberni, ed i demogoronti sareb-
i successi dell' armata d' Ibrahim , bero eletti dal popolo. La religio-
il governo greco, sempre paralizza- ne greca detta ortodossa fu dichia-
to dalle fazioni, restò presso a poco rata religione dello stato ; il clèro
nullo, quanto cioè lo era stato fino non poter esercitare verun pubbli-
allora. La gravezza del pericolo co impiego, tuttavolta i preti am-
indusse le fazioni a ravvicinarsi, e mogliati o presbiteri godrelibero
Colocotroni, il più influente fra i del diritto di elezione. Per sigillo

capi, si sottomise al governo. Nel della Grecia fu pi-esa la figura di


maggio 1827 una nuova costitu- Minerva cogli attributi della sag-
zione per la Grecia fu promulgata gezza. Intanto i greci invocarono
a Trezene; essa dichiarò legge del- la mediazione dell' Inghilterra per
lo stato la sovranità del popolo aver pace, mentre vantaggiosa di-
la eguaglianza di tutti i greci in- versione venne operata coi turchi,
uauzi alla legge, la libertà dei cul- mediante la dichiarazione di guer-
,

GRE GRE 117


ra fatta dalla Russia e dalla Per- distrutta la flotta turco-egizia. La
sia. Le isole di Negroponte e di Porta ottomana sospese allora le
Candia parteciparono alla insurre- sue relazioni diplomatiche colle na-
zione , ma la discordia continuava zioni combattenti, e l'anno 1828
ad agitare gli spiriti greci. Verso si annunziò propizio coli' arrivo di

questo tempo, con trattato de' 6 Capodistrias, che salpò da Ancona


luglio Londra, fu ri-
1827, fatto a a Napoli di Romania , ed all' am-
soluto dall'Inghilterra, dalla Fran- ministrazione greca impresse un* at-
cia e dalla Russia d' interporsi u- titudine più regolare, ed i migliori
iiite fra i turchi ed i greci, onde augurii se ne trassero in aprile»
porre un termine alle calamità quando comparve manifesto del- il

della guerra. Ma a queste potenze la guerra formalmente intimata alla


mediatrici il sultano Mahmud II Porta dalla Russia. A' 19 luglio si
diede vaghe ed arroganti l'isposte, sottoscrisse a Londra un nuovo
e ricusò di rispondere alle propo- protocollo, in forza del quale ese-
sizioni del trattato di Londra. Però guirono i francesi una spedizione
la Grecia accettò la mediazione delle in Morea per rendere le negozia-
tre potenze, ed acconsentì a rice- zioni più imponenti, e porre il fre-
vere il conte Giovanni Capodistrias, no alle stragi e devastazioni d' I-
già ministro russo, col titolo di pre- brahim , mentre l' ammiraglio in-
sidente del governo greco. V. il glese Codrington obbligò il viceré
Compendio storico sullo slato dei d'Egitto in Alessandria ad ordinare
greci dall' epoca della conquista il richiamo
delle sue truppe le ,

mussulmana fino ai tempi nostri ,


quali ai 19 settembre evacuarono
cioè dalla caduta di Costantinopoli, del tutto la Morea. I francesi prin-
fino alla guerra dell'indipendenza, cipalmente guarnirono Navarino,
opera del sig. Viliemain , uno dei Modone e Patrasso. Le potenze
quaranta dell' accademia francese ,
mediatrici dichiararono di nuovo di
la cui prima versione italiana fu proteggere i greci ne' limiti della
pubblicata in Firenze dalla tipo- Morea e delle Cicladi; ma intanto
grafìa Birindelli nel 1828. la sgombra-
Livadia fu dai turchi
Le flotte inglese, francese e rus- ta, come venne da Mian- liberato
sa, si presentarono riunite dinanzi lis il golfo di Arabracia col po- ,

a Navarino, ove si tratteneva minac- steriore importante acquisto di Le*


ciosa la flotta egizia. Gli ammira- panto. Il 22 marzo 1829 un terzo
gli delle tre potenze intimarono ad protocollo regolò i limiti e le con-
Ibrahim di non uscire colle sue dizioni della greca indipendenza
navi dal porto, e di cessare a dan- e nel luglio l' assemblea nazionale
no della nazione greca la pirateria, d' Argo presieduta da Capodistrias
mentre il governo greco dal canto dichiarò la seguita purgazione della
suo andava a richiamare i coi'sari. pirateria in tutto 1' Arcipelago.
Ma ostinandosi Ibrahim ad allestire Quindi venne nominato il pannel-
spedizioni navali, quindi a' 20 ot- lenio o consiglio di stato e la ,

tobre venne combattuta la memo- yerossia o senato di ventun mem-


rabile battaglia navale nel porto bri. I felici successi dei russi, e la
di Navarino, ove gli anglo-gallo-rus- pace conchiusa tra questi e Por-
la
si ottennero luminosa vittoria, e fu ta in Adrianopoli ai i4 settembre
,

j|8 GRE GRE


1829, coir articolo decimo compi» potenze segnalarle del trattato dei
rono V opera della greca rigenera- 6 luglio 1827, ch'essa accedeva
zione, sulla base de' protocolli sot- interamente e senza restrizione al-
tomessi all'approvazione della Por- le disposizioni regolate dalla confe-
ta. I greci convennero nell' adottare renza di Londra concernente la

il governo monarchico ereditario Grecia ; ma


maggio del me-
ai 1 1

ma fino alla nomina del re la desimo anno i83o il duca Leo-


somma delle cose continuò ad es- poldo dichiarò formalmente ai ple-
sere in mano di Capodistrias , e nipotenziari delle potenze alleate
delle magistrature stabilite dalla di rinunziare alla corona Gre- dì
costituzione di Trezene. Cessate le cia , e poscia nel giugno i83i fu
guerre esteriori, arsero di nuovo le eletto a quella del Belgio ove re-
intestine, e lo spirito dì fazione in- gna. In seguito i suffragi si riuni-
vase ogni parte del suolo greco. rono nel principe reale di Baviera
Indi cadde traffitto dal pugnale il Ottone I, nato il primo giugno
presidente Capodistrias, mentre en- 1814, figlio del regnante Lodovico.
trava in chiesa per assistere alle Egli fu eletto in virtù dell' autori-

sacre cerimonie, ed il suo fratello tà tramessa dalla nazione greca alle


che assumer volle le redini del go- tre potenze alleate, per la conven-
verno dovè la salvezza alla fuga. zione preliminare di Londra de' 6
G. Padovani nel i832 pubblicò luglio 1827, e per il trattato con-
colle stampe in Corfìi il Panegiri- chiuso pure in quella capitale a' 7
co funebre a Giovanni Capodistrias. maggio i832, e ratificato dal re
Finalmente le tre nominate poten- di Baviera nel 27 maggio di det-
ze d' Europa convennero nell' ac- to anno. Accettò il principe Otto-
cordare alla Grecia rigenerata un ne I la corona dì Grecia a' 5 ot-
governo monarchico indipendente; tobre i832, e prese possesso del
ed ai 3 febbraio 1 83o, con protocollo trono ai 25 gennaio i833. Il nuo-
fatto a Londra dai plenipotenziari vo re dopo breve soggiorno in
delle dette potenze alleate, dichiara- Nauplia, ritornò l'antico lustro ad
rono l'indipendenza della Grecia, i Atene, dichiarandola capitale del re-
confini e limiti delle sue frontiere, gno, e trasferendovi la sua corte.
la forma di governo, la pace tra i Venne però nominata una reggen-
turchi ed i greci, e l' amnistia tra za di slato per dirigere il giovine
i due popoli. Con altro protocollo re neir esercìzio dell'autorità su-
elessero in re della duca
Grecia il prema, fino al compimento dell'an-
Leopoldo di Saxe Cobourg-Gotha ; no ventunesimo dell' età sua ciò ,

e con un terao protocollo stabili- che si effettuò il primo giugno


rono di proteggere i diritti della i835, in cui prese le redini del
Chiesa cattolica in Grecia, quindi governo. Nel seguente anno a' 22
con nota collettiva parteciparono novembre si sposò con la regina
al duca Leopoldo la sua esaltazio- Maria Federica, figlia del granduca
ne. Questi agli 1 1 dello stesso me- regnante d'Oldenbourg, e nell' an-
se rispose alla nota , accettando no 1843 diede alla Grecia una co-
condizionatamente la corona di Gre- stituzione.
cia. A'23 aprile la sublime Porta Confina il nuovo regno al nord
dichiarò ai tre plenipotenziari delle coir impero ottomano , e le altre
.

GRE GRE 119


parli sono bagnate dal mare Egeo, Iranno ritornare all'onore primiti-
dal mare Mediterraneo, e mare vo questa memoranda regione. Una
Jonio. Può dividersi in Grecia con- liecente statistica divide come segue
tinentale, peninsulare ed insulare, il regno della Grecia. li nuovo re-
comprendeudovisi la maggior parte gno della Grecia è diviso in tre
del sangìacato di Livadia, il pa- parti: Morea, Continente, e Isole,
scialatico di Morea , l' isola Eubea e queste abbracciano ventiquattro
colle Cicladi , ed una gran parte provinole, e sette sotto-provincie.
delle Sporadi, già appartenenti al Le Provincie sono l' Argolide, Idra,
governo del capitane pascià o gran- Corinto, Acaia, Cillenia, Elide, Tri-
de ammiraglio turco. Ecco il qua- figlia, Messenia, Mantinea, Gortina,
dro della divisione amministrativa Lacedemone , Laconia , Etolia , A*
in tredici dipartimenti , due dei carnania, Euritiana, Focide , Itioti-

quali nella Livadia, sette nella Mo- de , Beozia , Eubea Tena Sira
, , ,

rea e quattro nella parte insulare. Nasso, Tera. Le sotto-provincie sono


I. Grecia orientale,capoluogo A- le Spezia , Tricon ia , Pi-
seguenti.
lene metropoli del regno. 2. Gre- lla, Locride, Megara , Schiata, e
cia occidentale , capoluogo Misso- Melos. Ogni provincia e sotto-pro-
longi. 3. Argolide, capoluogo Nau- vincia sono divise in comuni , i
plia. 4- Acaia, capoluogo Patrasso. quali sono di tre classi ; quattro
5. Elide, capoluogo Pyrgos. 6. Alta appartengono alla prima, ottantu-
Messenia, capoluogo Modone. 7. no alla seconda, quattrocento sessan-
Bassa Messenia, capoluogo Calama- totto alla terza. Riporteremo qui
ta. 8. Laconia capoluogo Mistra.
, un cenno storico sulla capitale di
9. Arcadia , capoluogo Tripolitza questo regno ellenico, e residenza
10. Eubea, colle Sporadi setten- reale.
trionali, capoluogo Negroponte. 11. Atewe, Athineh o Setines, y4ilu-
Cicladi settentrionali, capoluogo Si- nai , Alhenae, città della Grecia
ra. 12. Cicladi meridionali, capo- orientale, che vuoisi la contrada
luogo Nasso. 1 3. Sporadi occiden- più celebre della Grecia , capitale
tali, capoluogo Idra. Gli abitanti si dell' Attica e del regno greco ,

fanno ascendere con poca verosi- posta nella Beozia, e forse la città

miglianza circa a seicentoquaranta- più giustamente celebrata dell'an-


mila , dicono novecentomi-
altri tichità, riportandosene la fonda-
la; altri sostengono che la popo- zione all'anno i582 prima dell'era
lazione del regno greco superò un volgare : già sede delle scienze, e
milione di sudditi. Nei gloriosi secoli teatro del vero valore. Deve la sua
della Grecia antica il solo Peloponneso origine a Cecrope, che da Sais cit-
conteneva otto milioni d'abitanti; tà dell'Egitto, giunto nell'Attica,
sei ve ne trovarono i romani nella paese in quell' epoca probabilmente
loro conquista, e due ve n'erano an- abitato da sole isolate popolazioni,
cora nel secolo XV , noverandosi quivi edificò una piccola città, che
duecentocinque città e grosse bor- dal suo nome chia mossi Cecropia.
gate in angusta periferia. Ma la Per la sua situazione sopra una
pace degli abitanti, le savie leggi, rupe, gli ateniesi chiamaronla pri-
l' istruzione pubblica, la feracità del ma Tn'toniuni, e quindi Acropoli^,
suolo , in breve giro d' anni po- presentando la piazza un sicuro
1

•lao GRE GRE


asilo cóntro le incursioni de' pira* città l'estensione che conservò di-
ti. Alcuni credettero clie sotto lo poi.Vedendo questo grand' uomo
stesso regno di Cecrope essa pren- che un tale funesto avvenimento
desse il nome di Atene, mentre avrebbe luogo ogni qualvolta pen-
altri riportano un tate avvenimento sassero i nemici di assalire la città

al tempo di Ereteo , che sali al dalla parte di terra, rivolse tutta


trono 14^3 prima dell'era
nel le sue forze sid mare, e battè lu-
cristiana,occupandolo cinquanta an- minosamente i persiani nella famo-
ni. Il suo circuito non era allora sa battaglia di Salamina , l' anno
che di sette miglia ; ma Cecrope 480 avanti l'era Seguen-
volgare.
nel tempo stesso fondò nei dintor- do sempre il sistema medesimo,
ni dodici borgate o tribù, le quali Temistocle, delusa la gelosa inquie-
Teseo che incominciò a regnare tudine de' lacedemoni ,
pervenne a
nel 1260 avanti la detta era, l'iu- congiungere con lunghe muraglie
m in una sola città, per cui qual- il porto del Pireo alla città di
che Tolta egli viene chiamato il Atene, ch'egli estese sempre mag-
fondatore di Atene, da lui divisa giormente Divenuta più florida
.

in cinque parti. Da questo tempo anche pel gran numero d' illustri
incominciò a stabilirvisi la forma uomini da essa prodotti eccitò ,

repubblicana, e Codro che fu 1' ul- vieppiù la gelosìa de' lacedemoni


timo di diversi re, dopo un regno che le suscitarono de' nuovi nemi-
di ventun anno terminò di vivere. ci. Tutta la Gi'ecia prese parte
Dopo la sua morte furono creati nelle loro querele , e cosi ebl)e
gli arconti , il primo de' quali Me- principio la famosa guerra del Pe-
done figlio di Codro , governò in loponneso con la presa di Platea
tal qualità la repubblica venti an- fatta dai tebani, guerra che durò
ni : questi arconti dapprima per- ventolto anni. Lisandro capitano
petui ,
poscia decennari , in fine de' lacedemoni prese Atene, che sa-
divennero annuali. Dopo le severe rebbe stata distrutta , secondo il
leggi dell'arconteDracone, pubbli- desiderio de' tebani , ma essendo
cò Solone le sue. Pisistrato usurpò prevalso il divisamento de' lacede-
la sovranità di Atene l'anno 56 moni, vi si stabilirono invece trenta
prima della nostra era. Poscia cac- persone riconosciute sotto il nome
ciato, vi rientrò due volte, regnan- di tiranni, che Trasibulo ed altri
do in tutto dieciotto anni. Ippia ed scacciarono poi nel periodo di tre
Jpparco suoi figliuoli furono i suc- anni. Pausania ristabili allora il
cessori di lui per anni dieciolto ; popolare governo , ed in progresso
ma secondo fu ucciso da quelli
il Atene divenne ognor più possente.
della famiglia di Alcmeone, opposti Atene ebbe poscia a sostenere
a quella di Pisistrato ed Ippia , nuove guerre non solo contro i
venne cacciato anni dopo da tre tebani e gli spartani , ma contro
Calistene l'anno 5 12. Venti anni quelli di Bisanzio e di Rodi , che
dopo ebbe luogo la celebrata bat- fecero una lega possente cogli altri
taglia di Maratona, e passati dieci insulari, i quali soffrir non voleva-
anni Serse invase la Grecia, sac- no una specie di tributo richiesto
cheggiò e quasi distrusse Atene; a dagli ateniesi allo stretto dell' Elles-
lale epoca Temistocle diede alla ponto. L'anno 338 Filippo re di
,

GRE GRE 121


Mace(ìonia fece loro la guerra , e sue leggi, e per gratitudine essa
guadagnò sopra di essi e dei lebani dichiarossi in suo favore. Cesare
la battaglia di Cheronea. Atene dopo la battaglia vinta a Farsaglia,
molto soffri sotto Alessandro il avendo il diritto di punirla, le fe-

(irande, ed in progresso sotto An- ce grazia. Marcantonio Augusto ed


tipatro e Cassandro. Divenuta la i susseguenti imperatori furono ad
pili bella del mondo, per opera di Atene assai favorevoli ^ tranne Se-
Pericle, capo della repubblica, per- vero che le tolse i suoi privilegi
dette dopo il regno di Alessandro per vendicarsi di qualche ingiuria
la sua superiorità assoluta, e non ch'egli pretese avervi ricevuto quan-
tenne più che un grado seconda- do vi faceva i suoi studi. Le sue
rio. La ricchezza negli edifìzi suc- mura distrutte da Siila, furono ri-

cesse alla nobile semplicità , ed al costruite dall'imperatore Valeriano;


carattere maestoso che distingue le ma sotto Gallieno Atene fu saccheg-
fàbbriche di Fidia e di Callicrate; giata dagli sciti, che furono poi
e quegli ateniesi fieri tanto e ge- cacciati da Cleodemo ateniese e da
losidella loro grandezza, che non Ateneo di Bisanzio. Alarico re dei
avevano acconsentito che uno dei goti la prese di nuovo sotto Ai"ca-
più grandi uomini della repubblica dio ed Onorio; e l'imperatore Giu-
a proprie spese facesse costruire stino I aifrettosi a ristabilire questa
de' superbi monumenti a maggior famosa città nel secolo VI , la quale
lustro della città, purché su di es- per settecento anni sembrò del tutto
si rimanesse scritto il suo nome dalla storia obliata, sotto gli impe-
questi medesimi acconsentirono che ratori greci d' oriente. Baldovino IX
fossero restaurati da principi stra- conte di Fiandra, essendo stato co-
nieri, i quali vi apposero quelle ronato imperatore di Costantinopoli
iscrizioni che in parte ancora si nel i2o4, col nome di Baldo-
conservano. Demetrio restituì ad vino I, i crociati che avevano a-
Atene la propria libertà ; ma gli vuto parte nella conquista di quel-
ateniesi poco riconoscenti ricusaro- la città, divisero fra essi tutti gli stati
no di riceverlo, allorché dopo la de' greci. L' isola di Candia fu do-
battaglia d' Isso veniva a rifuggir- nata ai veneziani ; Bonifazio mar-
si fra Per vendicarsene asse-
loro. chese di Monferrato ebbe la Tes-
diò Atene, e la prese l'anno 2r)5. saglia e la Morea, e Goffredo di
Essa scosse dipoi il giogo macedo- Hardouin Atene e 1' Acaia. Baldo-
ne, e con la protezione di Roma vino I assediò allora inutilmente
si sostenne per anco con somma Atene , che Bonifazio prese poco
gloria. Aristone, uno de' suoi citta- tempo dopo. I francesi continua-
dini, fattosi tiranno, cagionò la sua rono ad essere padroni di questa
intera rovina , mentre sotto di lui città sino al 1282, in cui furono
Siila la prese ed abbandonò al sac- cacciati dai catalani e dagli arago-
cheggio, ottantasette anni prima nesi che usurparono il ducato di
dell'era cristiana. La riputazione Atene. Dopo molte rivoluzioni essa
delle scienze attirando continua- passò nella famiglia Acciainoli ori-
mente ad Atene dei dotti , in tal ginaria di Firenze , che la cedette
modo venne a rialzarsi dalie sue ai veneziani ; ma
Antonio Acciaiuo-
rovine. Pompeo le rese V uso delle li figlio di Ranieri, che prima la
132 GRE GRE
possedeva vi ristahiri,il proprio nnlo dei einquecento, ornalo di
dominio, che durò fcino a France- statue e ritratti; il rotondo edifi-

«co, sotto il quale fu presa nel zio del Pritaneo, con statue d'il-

1455 dal vincitore Maometto II. lustri ateniesi, e di qualche divi-


Dipoi i veneziani nel 14^4 sor- '«'» n\l'<t. Andando al Teatro si vede-
presero, ma non potendo conquista- vano all' ingresso e nell' Odeo, o
re il suo castello, si videro obbli- luogo destinato alla musica, le «ta-

gliti ad abbandonarla. Essi nel 1687 tue di tutti i re egiziani, o quelle


se ne impadronirono nuovamente, de' re macedoni, di Filippo, e di
ma infine fu riconquistata dai tur- Alessandro suo figlio. Presso al Tea-
clii. Questi ed i greci se ne sono t''o stava la sola fontana di Ate-
disputato il possesso nell'ultima nar- ne, ornata da Pisislrato, che get-
rata guerra, e i' Acropoli restò in tava l'acqua per nove bocche. In
mano dei turchi all'epoca della vicinanza innalzavnnsi due templi,
pacificazione, al compiersi della qua- "no di Cerere, l'altro di Preser-
ie venne Atene destinata a ricon- pina, con altri più lunge ancora,
quistare il lustro primiero, ed al Quivi pure tutto era ornato di
rango di capitale della Grecia. statue e di quadri bellissimi. Nel*
L'antica città di Atene, una del- la piazza pubblica stava l'altare

le piti floride del mondo, nella della Pietà, nume che solo onora-
sua maggiore prosperità poteva a- vano gli ateniesi con un culto par-
vere venlidue miglia di circonfe- ticolare, e poco distante sorgeva il

renza, ed otto porte chiamate l'È- ginnasio, o luogo d'esercizio, che


geo, l'Acarna, dove trovavansi del- portava il nome di Tolomeo suo
le buone sorgenti d'acqua, la Dio- fondatore. In poca disianza eravi il

caris, la Diomea, quella de'Sepol- tempio di Teseo, ornato di «ta-


cri, di Eleusi, di Tracia, e di "Tra- tue e pitture; poi riscontra vasi il

sia poscia delta Dipylon. Atene era Pritaneo, ove si conservavano le


divisa in molti quartieri, i princi- leggi di Solone scritte sopra un
pali de' quali si chiamavano il Ce- quadro, e le statue della Pace e
ramico, il Pritaneo, il Liceo, il di Vesta, oltre a quelle di molti
Teatro, la Cittadella, J' Areopago, uomini celebri. Discendendo verso
e fuori della città l'Accademia. En- la città bassa, si trovava il tempio
trando nella città vedevasi subito di Serapide, del quale Tolomeo
un edifizio, in cui si conservava introdusse il culto in Atene; quin-
tuttociò ch'era per le necessario di il tempio di Lucina, e subito
feste che si con ma-
celebravano dopo quello Giove Olimpico, con-
di
gnificenza in onore di Minerva, sacrato a questa deità dall' impe-
Più lunge stava un tempio di Ce- ralore Adriano, la cui circonferen-
rere, con belle statue. Le facciate za slimavasi di cinquecento passi
de' portici, che vedevansi dalla por- geometrici, ed era riguardato co-
ta della città sino al Ceramico, me uno de' più grandi fino allora
erano ornate di statue di bronzo conosciuti, e celebre cotanto per la
di uomini e donne illustri. In que- quantità delle statue e preziose
sta contrada si scorgevano, oltre antichità di ogni genere che lo a-
i suoi magnifici portici, vari lem- domavano: Adriano inoltre ristorò
pli; il luogo ove adunavasi il se- la eillà, e la munì di nuovo acqui-
GRE GRE 123
dotto. Nel quartiere dei Giardini della, venivano ogni sera consegna-
si vedeva un tempio di Venere Ce- te all'arconte incaricato dell'inter-
leste, con belle statue, ed altro de- na amministrazione della città. Mol-
dicato ad Ercole. Il Liceo era un te erano le preziose antichità, e le
luogo che preso aveva il suo no- statue celebri conservate nella cit-

me da Lieo figlio di Pandione, e tadella.


che si credette essere stato prima 11Partenone o tempio di Mi-
un tempio dedicato ad Apollo. Di nerva, che stava piu-e nella cit-
là deiriiisso stava quello di Diana tadella, era considerato un capo
Agrotera, in luogo chiamato Agrea. d'opera d' architettura, ed uno dei
Ivi era vi puie il supeibo Stadio di più magnifici edifici ; fu esso rie-
Atene, costrutto in marmo bianco, dificato da Pericle per essere ,

che incominciava dall'alto della stato abbruciato dai persiani. Con-


collina l'Ilisso, e terminava
sopra teneva moltissime statue nel suo
al forma di mezza luna.
fine in interno, e molte esternamente, fra
Era questo un insigne monumento le quali vari capi d' opera di Fi-
della liberalità di Erode Attico. dia. Il muro dalla parte del sud
Dal Pi'itaneo scendevasi sulla stra- era ornato di bellissimi bassiri-
da dei Tripodi, così nominata per lievi . Degno di osservazione era
esservi molti templi in cui conser- pur anco il tempio di Ereteo,
vavansi dei tripodi di bronzo, sui con tre altari, oltre molte altre
quali stavano scolpiti dei lavori del pregiate antichità che conteneva
più gran valore. II teatro era or- la cittadella, costrutta in parte da
nato di moltissimi ritratti di poeti Cimone figlio di Milziade, e da
tragici e comici, ed era congiunto due pelasgi circondata di mura.
alla cittadella per una muraglia Scendendo di là dei portici vede-
chiamata Australe. Nella parte su- vasi un tempio dedicato ad Apol-
periore del teatro stava nella gros- lo ed a Pane. Il quartiere della
sezza del muro una grotta da cui città chiamato 1' Areopago, preso
scendevasi a piedi della cittadella. avea tal nome dall' edilìzio che
Nella strada intermedia sino al tea- racchiudeva il primo tribunale di
tro si ergeva il tempio di Escula- Atene, e dove giudicavansi tutte
pio, adorno di belle statue e pit- le cause capitali. Da vicino ergeva-
ture, e quello di Temide. Non era- si il tempio dedicato alle dee Se-
vi che quella sola strada per en- vere, e nel quale andavano a sa-
trare nella cittadella, poiché da tut- grifìcare tutti quelli ch'erano asso-
te le altre parti era difesa o da luti dall' Areopago. Nel circuito
buone mura, o da roccie scoscese. di esso stava Edipo.
la tomba di
I vestiboli che conducevano alla Altri aveva pure Atene,
tribunali
cittadella, e che si chiamavano an- ma tutti meno celebri dell' Areo-
che portici, una delle più belle pago. In vicinanza eravi una gode-
opere di Atene, erano coperti di rà che serviva alla pompa delle
bianco marmo, ed ornati di scol- feste in onore di Minerva. Sor-
ture e di statue. Nell'interno scor- tendo dalla città, presso le sue mu-
gevansi molte pregiate pitture. Le ra, si trovava l'Accademia che fa-
chiavi di (|uesfi portici, che real- ceva parte del Ceramico all'ester-
mente erano le porte della cilta- no. Era questo il luogo degli e-
124 GRE GRE
sercizi,ove si vedeva una piazza nata, e sormontato da una cupola
consacrata a Diana, ed ornata di d' ordine corintio. Fra le rovine
/noitissime statue. Eravi pure un dei dintorni della città moderna,
piccolo tempio dedicato a Bacco, si distinguono quelle del tempio
]a tomba di Trasibulo, quelle di di Giove Olimpico, Il tempio di
Pericle e di Fornaione ,
poi i Teseo restò intero, meno il soffit-
cenotafì di tutti i cittadini morti to eh' è di moderna costruzione.
in battaglia, ed un monumento L'Areopago già quasi nel centro di
innalzato ai tessali, venuti in soc- Atene, ed ora all' estremità della
corso degli ateniesi. Ma di tanti città, servì di cimiterio ai turchi:
superbi monumenti, pochi avanzi altri avanzi d'antichità colpiscono
restano di sua antica grandezza, da ciascun lato gli sguardi del
che piu'e formano la sorpresa di culto viaggiatore , e gli scavi ne
tutti, siccome scampati alle vicen- forniscono di continuo. Presso la
de di tante guerre e di tanti se- Accademia furono ritrovati mille
coli. Li' oggetto degno della mag- vasi da un solo inglese. Lord El-
giore attenzione è 1' o Acropoli gin, ambasciatore a Costantinopoli,
cittadella, situata sopra una roccia portò a Londra diversi oggetti pre-
quasi inaccessibile. 1 turchi la con- ziosi, fra' quali de' bassirilievi del
vertirono in una fortezza, circon- Partenone, e dei modelli e disegni
dandola di un baluardo grossissimo di altre opere insigni che non po-
composto coi rottami deli' antica tè trasportare: questo signore in
muraglia. A destra del Propileo, ima piazza d' Atene fece innalzare
che ne formava 1' ingresso , del la torre dell' orologio.
tempio della. Vittoria, e dell'edifizio In quanto alla religione cristia-
a sitiistra d'ordine dorico, decorato na, l'apostolo s. Paolo quivi por-
di pitture di Polignoto non ri- , tatosida Tessalonica, predicò nel-
mangono che sei colonne di mar- l'Areopago il Dio ignoto, e molti
mo bianco, fra le quali vi sono converfi alla fede di Gesù Cristo,
de' portici. II Partenone o tempio fra' quali Dionigi ed areopagila,
di Minerva sussistette sino al 1687: una donna chiamata Damaride.
otto colonne del frontone dell' est, Ma il paganesimo troppo profon-
e diversi portici ai lati sono anco- damente essendo in questa città
ra in piedi. Del prodigioso nume- radicato , pochi anni dopo la luce
ro de' suoi capi d' opera non ri- del vangelo si estinse , né vi fu
mangono perfettamente conservati stabilmente fondata che verso la
che il combattimento dei centauri metà del secondo secolo. Della
e dei lapiti, e la statua di Adria- sua sede vescovile, di quella in
no. Queslo magnifico monumento partibus, e dell'attuale suo titolo
fu convertito in moschea. Vicino arcivescovile che conferisce la san-
sonovi gli avanzi dell' Ereteo, tem- ta Sede, ne parlammo all'articolo
pio dedicato a Nettuno ed a Mi- Atene. Solo qui aggiungeremo, che
nerva. La torre dei Venti è anco- in principio Atene nel temporale
ra intatta, ed abbellita di scolture. era metropoli di tutta l'Attica, ma
Di tutti i cenotafì di uomini illu- nello spirituale era a
sottoposta
stri, non si scorge più che quello Corinto. Verso i tempi di Fozio eb-
di LisicratCj cinto da una colon- be titolo arcivescovile, poscia fu me-
GRE GRE 125
tropoli della prima Achea, nell'e- nero edificate. Il piano della nuo-
sarcato di Macedonia, quindi esar- va Atene sembra alquanto irre-
cato della Grecia, Ecco il novero golare, e ne fu autore un architet-
delle sedi vescovili già suifraganee to di Germania. La larghezza del-
di Atene. Chalcis o Negroponte, la città moderna non è la metà
Andros, Egina o Engia, Cea o dell'antica, essendone le vie prin-
Zea, Atalanta, Sciro, Salona, Men- cipali quella di Ermeto, e quella
dinitza o Bodinitza, Livadia, Gra- di Minerva: la prima comunica
nitza, Corone, Loreo, Carisio, Por- colla strada che mette al Pireo, e
thmo, Sira, Opus, Elatea, Strate- a mezzo di essa, all' ingresso del-
gis, Platea Maratona,
, Tanagria, la città, si osserva un grosso pal-
Thespe, Charsia, Megara, Secorus, miere; questa strada è fiancheg-
e Daulia. Sotto il dominio tur- giata di case di non spregevole
co Atene divenne un' oscura terra architettura, e finisce ove sorge il

della Turchia europea governo ,


nuovo palazzo reale. È desso com-
del capitano pascià, sangiacato di posto di marmo bianchissimo ca-
Egribos, e capoluogo del governo vato dal monte Pentelico, dal luo-
d'una giurisdizione , suH' Ilisso ed go dove furono estratti i marmi
il Cefiso Recenti descrizioni di
. lavorati dallo scarpello di Prassi-
quanto si é fatto, e si va facen- tele, di Fidia, d'ictino, dì Miro-
do in Atene, ossia nella moderna ne, e di altri: ne fu l'architetto
dopo l'espulsione de' turchi,
città, un bavarese. La posizione nou
non che dell'attuale suo stato, dan- poteva essere più amena, dappoi-
no le seguenti nozioni. ché elevasi sopra una piccola altura,
La capitale del nuovo regno da dove piacevolmente si dominano
della Grecia sorge sui ruderi del- la moderna avanzi
città, e gli

l' antica Atene, di quella città fa- che sorgono a sinistra.


dell' antica

mosa dalla quale uscirono le arti, Se ne calcola la spesa ad un mi-


le lettere, le scienze e la civiltà, lione e duecento mila dramme.
per essere diffuse a universale be- La seconda strada della Minerva
nefizio in tutto il mondo. Ma la è la più bella e spaziosa, la quale
moderna Atene, lasciando gli anti- mette capo là dove sorge la tor-
chi avanzi risparmiati dalla mano re de' Venti, monumento antico
distruggitrice del tempo e della ancora intatto, e sgombro all'intor-
barbarie, non vanta ancora son- no dalle molte rovine che vi gia-
tuosi edifizi che mostrino la gran- cevano ; essa è fiancheggiata da
dezza della città, e il valore degli belle case. Fabbricati considerabili
artisti ; ma ciò non deve recar sono: quello destinato alle regie
meraviglia, se si riflette che sono scuderie, quello alla riunione dei
pochi lustri dacché uscì dal giogo ot- ministri dello stato, non che l'o-
tomano. Tuttavolta sebbene a pri- spedale militare, il quale sorge
ma vista sembri più una gran presso il Cefiso, dalla parte orien-
borgata che una capitale, conside- tale dell' Acropoli ; vasto è quello
rando la povertà del popolo per dell' università Ottone, così chia-
la lunga e sanguinosa guerra del- mata dal regnante suo fondatore;
l'indipendenza, molto si è già fat- si dice che venga a costare tre-
to, e divei-se migliaia di case ven- cento mila dramme; raccolte col
126 GRE GRE
iT)e77,o una soUoscrizione faltsi
ci' il giornalismo vi è in molta alti vit't,

generosamente da molli cileni e contandosi più di dodici fogli [te-

filelleni, dietro un manifesto che riodici. Per lo passato si contava-


scritto in greco e in francese ven- no più di sessanta chiese, le quali
ne mandato in tutti i paesi d'Eu- sono ora rovina, e il governo
in
ropa. La biblioteca da ultimo già ha ceduto l'area alla comune, per-
contava più di venticinque mila chè vi fossero fabbricate delle ca-
volumi, mercè doni che vengonoi se: presentemente il servigio divino
fatti da vari filelleni. Atene pos- si fa in dodici chiese. Manca fino-
siede pure un gabinetto di fisica, ra una cattedrale, e intanto ne
ove sono una bella macchina e- tiene le veci quella chiesa che sor-
Jettrica e un grandioso canocchia- ge nella via della Minerva, nella
le astronomico; un gabinetto nu- quale suole ufliciare il metropoli-
mismatico ben provveduto, donato ta greco che insieme agli altri
,

dal eh. Zossimà benemerita della vescovi di Atene forma il sinodo,


Grecia sua terra natale ; un mu- essendosi ora la chiesa di Atene
seo anatomico e di storia naturale; staccata dall' ubbidienza del suo
un ginnasio freqtientatissimo, una patriarca di Costantinopoli. Così a
scuola di fanciulle in pensione, poco a poco in oriente viene a
con altre scuole pei fanciulli di mancare alla chiesa greca scisma-
ambo i sessi. Vi sono pure altri tica capo che ne costituirebbe
il

scientifici stabilimenti, la riunione i' unità,dappoiché la Russia, la


degli amici delle muse , fondata Grecia , e la Vallachia ne sono
nel i8i3; un gabinetto di lettura distaccate, e pochi vescovi sono
ce. Da ultimo il governo ha con- restati soggetti al patriarca di
cepito il progetto di fondare un Costantinopoli. Atene ha inoltre
museo archeologico nazionale per una cappella o piccola chiesa de '

collocarvi i molti oggetti greci an- dicala a s. Dionigi Areopagita, pel


tichi che ora si rinvengono nel servigio cattolico , il cui curato
tempio di Teseo, non che tutti comprò da ultimo l' area per in-
quelli che d'ora innanzi fossero nalzarne una nuova, simile a quel-
scoperti, e di cui lo stato potreb- la che vedesi al Pireo, ov'è pure
be fare acquisto. Si vorrebbe pu- una scuola cattolica pei fanciulli,
re riunire in una sezione speciale di recente costruzione, egualmen-
di questo museo i modelli di edi- te de'cattolici. La chiesa al Pireo
fizi greci antichi che esistono nel è parrocchiale e dedicata all'apo-
regno ed altrove; i gessi delle an- stolo s. Paolo. Siccome fabbricata
tichità elleniche che si trovano, sia coi doni della casa d'Austria e dei
nella stessa Grecia , sia in paesi sudditi austriaci, è sotto la prole-
esteri; i facsìmile delle iscrizioni, zione dell' imperatore d'Austria.
le copie di pitture naturali, ec. In Nel palazzo reale poi vi sono due
tal modo nuovo museo com-
il cappelle, una cattolica pel re, 1' al-

prenderebbe, per quanto si potesse, tra protestante per la regina.


sì in originali e sì in copie o in Atene sede della corte , degli
modelli, tutti gli oggetti più con- ambasciatori, e dei ministri, com-
.siderabili che avanzano dell'antica presi i forestieri conta più di ven-
Grecia. Già ivi mollo si stampa, e tuno mila abitanti. Ebbero in qne-
GRE GRE 127
sia città ospizio i cappuccini sino to delle cose ecclesiastiche, e con-

ili 1796 e con entrate. Anche i dizione in che si trova la Chiesa


gesuiti che vi avevano le missioni, cattolica nel regno greco. Con-
ebbero ospizio in Atene, li consi- cila di Grecia.
glio amministrativo delle rendite
certe ed incerte spettanti alle mis- La fede di Gesù Cristo non fu-
sioni cattoliche, rende conto al de- rono i greci gli ultimi ad abbrac-
legato apostolico della Grecia dal- : ciarla, e conservarono per lungo
la Francia si attendevano le so* tempo la purezza del vangelo: mu
relle della Carità per stabilirvisi. dacché fatalmente si separarono dal-
Il popolo ateniese si è sempre ri- la Chiesa romana, a motivo del fu-

guardato come il primo fra tutti nesto scisma, chiamato scisma dei
i popoli dell'antica Grecia: van> greci o caddero essi in
d'oriente,
tava la maggior perfezione della diversi errori, gli uni essendo aria-
propria lingua, ed il dialetto atti- ni, gli altri giacobiti, ec; parlando
co era agli altri per la sua purezza quindi dei greci non bisogna con-
preferito. Ora parla la lingua gre- fondere la chiesa greca moderna ,
ca corrotta. Dei tre porti d'Atene colle chiese della Grecia fondate da
nel golfo Sarronico, il Falereo, il s. Paolo e dagli altri apostoli a
Munichio, ed il Pireo, oggi la Corinto, a Filippi, in Tessalonica,
sola baia del Pireo è frequentata, ed in altri luoghi dell'antica Gre-
e suol chiamarsi Porto-Leone o cia in Europa ; come anche in al-
Porto-Draco. Non tarderà però a cune parti dell'Asia, a Smirne cioè,
migliorarsi l'aspetto di Atene, ric- ad Efeso, ec. Nelle une e nelle al-
ca di tante gloriose reminiscen- tre chiese il greco era la lingua
ze. Quanto alle notizie delle al- volgare per la società e per la re-

tre città della Grecia , si posso- ligione ; mentre invece era il siria-
no vedere i rispettivi articoli del co in Antiochia ed in tutta la Si-
Dizionario , massime quelli del- ria, ed il copto in Egitto. La chie-
le sedi vescovili ed arcivescovili, sì sa greca contò tra un i suoi figli

antiche che sussistenti. Giustino, un Origene, un Atanasio,


un Gregorio, un Basilio, un Gri-
Notizie compendiate risguardanti la sostomo, un Giovanni Damasceno,
storia ecclesiastica della Grecia e tanti altri illiifitri, dotti e santi
e dei greci, massime sul loro uomini. Nei primi secoli non eravi
scisma con la Chiesa romana; nulla di più rispettabile quanto la
italo-greci, e russo-greci scisma- tradizione delle chiese della Gre-
tici ; riti greci, loro disciplina, cia : la maggior parte di esse ave-
consuetudini e sagri paramenti vano avuto per primi pastori gli
che usano; stato presente dei gre- apostoli. Tertulliano cita agli ere-
ci cattolici, e delle sedi arcive- tici del suo tempo questa tradizio-

scovili e vescovili latine nei paesi ne come un argomento invincibile;


permanente nel
grecij del sinodo ma per le eresie di Ario di Ne- ,

nuovo regno di Greciaj condi- storio e di Eutiche questa luce ,

zione de' vescovati latini sotto il ha perduto moltissimo del suo splen-
dominio ottomano , durante la dore. Lo scisma che i greci, come
guerra di liberazione; ordinamen- dicemmo, fecero colla Chiesa ro-
128 GRE GRE
niana ne aumentò la confusione, e tò il modesto
titolo di servo dei
favorì pure le conquiste dei mao- fervi di Dio. Narra il Bernini nel-
mettani, i quali pressoché distrus- r Istoria delle eresie, che assunto
sero il cristianesimo in quelle con- nel ioa4 al pontificato Giovanni
trade, dove fu altre volte sì flori- XIX detto XX, gì' inviarono am-
do e 8Ì puro. Di questo argomento, basciatori il patriarca di Costanti-
e di altro che risguarda la chiesa nopoli, e r imperatore Basilio con
greca, i greci, e le vertenze e re- molti e preziosi regali, aninchè loro
lazioni con la santa Sede, ne trat- accordasse, Ecclesiain Costantino-
tammo con qualche diffusione al- politanani in suo orbe^ sicut Roma
l'articolo Costantinopoli. Tultavol- in universo , universalem dici; e
ta a voler far qui menzione delle benché questo trattato con tutta
cose principali, diremo che per segretezza maneggiassero, tuttavia
scuoprire l'origine di quella pre- fu permissione di Dio che si divul-
giudizievole divisione che dura an- gasse, e perciò se l'abbate Gugliel-
cora dopo più di sette secoli , è mo di s. Benigno di Dijon in Fran-
d'uopo risalire fino al quarto se- cia monaco cluniacense non si fosse
colo dell'era cristiana. Prima che opposto scrivendo al Papa con zelo,
Costantino avesse fatto di Costan- con ragioni, ed ammonendolo, for-
tinopoli o Bisanzio la capitale del- s'egli allettato dai doni avrebbe
l'impero d'oriente, la" sede vesco- condisceso alla supplica, onde i me-
vile di quella non era molto con- desimi inviati greci tutti confusi si

siderabile dipendeva essa dal me-


: partirono da Rouìa. Così la vanità
tropolitano di Eraclea; ma dopo dei greci, la loro gelosia, ed il dis-

che la sede dell'impero ivi fu tras- prezzo in che tenevano essi i la-
portala, i vescovi di quella sede tini in generale, furono le prime

approfittarono del loro favore alla sementi della divisione. La mutua


corte per rendersi più importanti, animosità crebbe maggiormente nel
e formarono bentosto il progetto settimo secolo, in mezzo alle dispu-
di attribuirsi su tutto l'oriente la te che insorsero relativamente al
medesima giurisdizione che i Papi culto delle sacre immagini : i latini

e la sede di Roma esercitavano accusarono i greci di cadere nel-


Poterono essi a poco
sull'occidente. r idolatria, pel modo come le ve-
a poco dominare sui patriarchi di neravano, sebbene poi le difesero
Alessandria e di Antiochia, e pren- quando Leone le conculcò; i greci
derne la precedenza , ed assunsero recriminarono, rimproverando ai
il titolo di vescovo universale. Pe- latini, che insegnavano un'eresia
lagio II del 578 proibì ai patriar- risguardante la processione dello
chi l'usare il titolo di universale, Spirito Santo, ed accusandoli di
proprio soltanto del sommo Pon- aver interpolato il simbolo di Ni-
tefice ed il successore s. Grego-
; cea rinnovato a Costantinopoli. Mol-
rio riprovando il titolo di vesco-
I, ti storici ecclesiastici narrano, che
vo universale , che osava portare già molli greci sostenevano, che lo
Giovanni il Digiunatore patriarca Spirilo Santo procede dal Padre e
di Costantinopoli, ed Eulogio ve- non dal Figlio. La questione fu
scovo di Alessandria che si deno- agitata di nuovo nel concilio di

minava patriarca universale^ adot- Genti lly presso Parigi nel 766 o
GRE GRE lag
yGy , e la medesima lagnanza dici scismatici, che non riconoscevano la
greci relativamente all'addizione Fi- supremazia del Pontefice romano ,

lioqne fatta al simbolo, ebbe luo- ebbero quattro patriarchi quello :

go anche sotto Carlo Magno nel- di Costantinopoli che si dice il ,

I'8o9. primo, e quelli d'Alessandria, di


Neil' anno 8^7 l'imperatore Mi- Antiochia, e di Gerusalemme. Al
chele IH chiamato il bevitore o citato articolo Costantinopoli ab-
1' ubbriaco
, principe viziosissimo ,
biamo riportato quanto fecero i

malcontento delle ammonizioni che Papi per riunire la chiesa greca


aridavagli facendo il santo patriar- alla latina^ ma sempre inutilmen-
ca Ignazio, esiliò quel virtuoso te, perchè se a taluni riuscì, ebbe
prelato, obbligandolo a dare la sua corta durata. La fatale divisione
rinunzia al patriarcato , e nominò si compì neirXI secolo dal patriar-
in sua vece Fozio, uomo di genio ca Michele Cerulario ,
per essere
e dottissimo, ma
ambizioso ed ipo- stato confutato ne' suoi errori e
crita. I vescovi chiamati per ordi- pretensioni dal santo Pontefice Leo-
narlo Io fecero passare per tutti ne IX. Nel concilio di Bari cele-
gli ordini in sei giorni : nel primo brato da Urbano 11, i vescovi greci
giorno lo fecero monaco, e negli suscitarono la questione della pro-
altri lettore, suddiacono, sacerdote, cedenza dello Spirilo Santo, ma re-
vescovo e patriarca ; quindi Fozio starono convinti dai pndri latini ,

si fece conoscere per legittiniamen- e da s. Anselmo deputatovi dal Pa-


te ordinato in un concilio di Co- pa a sostenere la disputa eh' egli ,

stantinopoli tenuto l'anno 861. I- poi con una dotta lettera descris-
gnazio ingiustamente cacciato dalla se, provando la procedenza o pro-
sua sede, portò le lagnanze al Pon- cessione dello Spirito Santo dal Pa-
tefice s. Nicolò I, il quale ne sos- dre e dal Figliuolo, non cogli at-
tenne le ragioni, e scomunicò Fo- testatide' santi padri latini e gre-
EÌo, in un concilio tenuto in Ro- ci, ma coi passi della sacra Scrit-
ma l'anno 862.Fozio Risolvette tura. Ipdi il Papa Pasquale II, in
di non cedere al Papa, ed osò sco- occasione che spedì in oriente per
municarlo , e dichiararlo deposto, suo legato all'imperatore Alessio
in un secondo conciliabolo tenuto Comneno, il Ci-ysolano arcivescovo
n Costantinopoli neir866. Assunse di Milano, bene istruito nelle let-
allora Fozio il fastoso titolo di tere greche, que' greci rinnovarono
patriarca ecumenico, od universa- «guai questione : fu pertanto fatto
le , ed accusò d'eresia i vescovi un lungo congresso avanti l'impe-
d'occidente della comune del som. ratore, in cui il Crysolano si fece
mo Pontefice romano, ed ecco l'e- molto valere con le convincenti ra-
poca del funesto scisma de' greci gioni ed argomenti che addusse
o d'oriente; disgraziatamente ben contro i greci, e che poi espose in
pochi furono i greci che restarono un opuscolo dii'etto allo stesso A-
ancora attaccati alla Chiesa roma- lessio, con applauso di tutto il cat-
na, e quelli che sono nella sua co- tulicismo, benché gli venisse scrit-
munione diconsi greci di rito greco- to contro tlagli scismatici Giovanni
unito, i quali sono sparsi in diver- Monaco, Nicolò Melhone, Eustra-
se regioni. Gli eretici quindi, e gli zio Niceno j e Blemmida detto il

VOL. xxxii.
9
i3o GRE GRE
Savio , come racconta il Bernini. cenzo III, coir intervento dei pa-
Sotto il pontificato d'Innocenzo III, triarchi di Costantinopoli e di (>e-
per lo zelo di questi, vi fu qual- rusalemme, e dei legati dell'alessan-

che innoltrata pratica con F impe- drino e dell'antiocheno, finalmente


ratore Alessio in per la ricon- si fece il decreto in favore del pa-
giunzione delle due Chiese. L' au- triarca di Costantinopoli del primo
torità spirituale sopra i numerosi posto dopo il Papa, e della chieda
latini che s'erano per cagione di greca dopo la romana. Restala pel
traffico, e principalmente dopo le doppio scisma di Fozio e del Ce»
crociate, accasati a Costantinopoli, rulario la chiesa greca disunita dal«
veniva affidata a un vicario apo- la latina, i greci scismatici, o p<-r*

stolico del Pontefice, quale sole-


il suasi dalla verità , o atterriti dui
va scegliere personaggi prudenti Ciistighi del cielo, spedirono a Gre*
per tale uffizio. Questa carica non gorio IX una legazione richieden-
si dava ad un vescovo, arcivescovo do comunione e pace con la santa
o legato, ma solo ad un rappre- Sede, e benché questa venisse do»
sentante, il quale dovea ricordarsi, mandata da Germano loro patriar*
per così dire, essere il Papa in ca con la Ponte*
lettera diretta al

persona che governava in Costan- fice piena d'arroganza per , e più


tinopoli la Chiesa cattolica, quindi opprimerla, che per goderla, Gre»
vegliar attentamente perchè sem- i gorio IX gli rispose con termi-
plici preti non si arrogassero le ni assai prudenti, affinchè dal suo
facoltà riservate a' vescovi, massi- canto riuscisse, e ne sortisse felice
me nell'amministrazione de' sacra- l'esito ; anzi li eccitava a sollecitarla
menti di cui i medesimi vescovi la riunione , e per trattarla gli

sono gli amministratori. I cattolici spedì poi quattro religiosi, due do-
poi onoravano il rappresentante menicani e due francescani che ,

del Papa, si conformavano alle sue furono colà ricevuti con molti o-
risoluzioni, e contribuivano spon- nori. Dopo alcuni congressi tenuti
taneamente al suo sostentamento. avanti il patriarca, questi nun/.i
In Costantinopoli dipendevano im- pontificii domandarono ai greci per
mediatamente dal Pontefice i con- qual cagione eransi disuniti dai li-

venti e le chiese di s. Bacco e di tini nelle massime della fede. Egli-

s. Sergio, ove celebravasi il servi- no risposero : Duae sunt, una de


gio divino col rito latino, ed era- processione Spiritus Sancii, alia de
no ambedue monumenti pregevoli Sacramento altaris. Perciò gli uni
anco pei loro abbellimenti. All'ar- e gli altri si radunarono nell' im-
ticolo Innocenzo 111 abbiamo nar- periai palazzo di Nicea, ed ivi si

rato quanto egli fece prima e do- trattò della processione dello Spi-
po l'occupazione di Costantinopoli rito Santo unitamente e del Fi-
ond'ebbe principio
fatta da' latini, gliuolo, e se al simbolo Niceno le-
il loro impero, per riunire greci i citamente poterono i latini aggiun-
alla Chiesa romana, e quanto ope- gere la parola Filioejue. Quindi i
rò per lo stabilimento della chiesa suddetti religiosi replicarono, che
Ialina in Costantinopoli. siccome è lecito credere il vero,
Nel concilio generale lateranense così lo scriverlo e predicarlo, co-
IV, celebrato nel i2i5 da Inno- me i greci stessi praticarono nel-
,

GRE GRE i3i


l'nggìunta fatta dai padri costanti- di Germano già patriarca Co- di
nopolitani al simbolo Niceno, e ri- stantinopoli, di Teofane arcivesco-
ferirono tutte le ragioni , altrove vo di jNicea, e di Giorgo Acropo-
accennate su questo proposito ; e litagran logoteta, tutti tre rappre-
poscia esposte in due trattati dal p. sentanti la chiesa greca , e come
IViceforo Blemmida greco di nazio- ambasciatori di Michele Paleologo,
ne, e celebre per l' erudizione ec- allora assoluto imperatore della Gre-
clesiastica , e buona vita. Indi i cia, con altri trentotto ecclesiastici

nunzi vedendo inutile ogni tratta* greci. I medesimi ambasciatori por-


io partironsi da Nicea ,
perchè il tarono al Papa una lettera piena
patriarca Germano non volle si di ossequio e venerazione alla san-
parlasse degli azimi senza gli altri ta Sede, come prima super itni-
vescovi greci ; e andarono a Co- versani Ecclesiam catholiram, ed
stantinopoli , ed ivi per qualche anche confessando in essa. Spiritimi
tempo aspettarono le di lui riso- SancUim plenum^ et perfectiim, ir-
luzioni, e quelle dell* imperator la- rumque Deum ex Patre, Filioquc
tino Baldovino II, ch'erasi interpo- procedentemj e che ex azymo con-
sto per la riconciliazione. Ma fi- ficit romana ecclesia, tenens, tt do-
nalmente partirono anche di colà cens, quod in ipso sacramento pa-
perchè greci tuttavia ricusavano
i nis vere transiibsiantiatitr in cor-
si trattasse degli azimi nel sinodo pus, et vinum in sanguinem Do-
tenuto in Lescara, dove erano an- mini nostri Jesii Chrinti ; ed in fi-
dati per le preghiere non solo dei ne pregava il Pontefice a facilitare
•vescovi che là ritrovavansi,
Ialini la riunione tra le due chiese, tan-
ma anche di Giovanni Yataccio elet- to più che quei riti, quali deside-
to dai greci imperatore contro Baldo- ravano i greci di mantenere, non
vino II, il quale poi propose ai nunzi erano contro i divini precetti del
per mezzo termine di aggiustamen- Testamento nuovo e vecchio. Tali
to, o di non più parlare de pro- cose furono le preliminari alla con-
cessione Spirilus Sancii, o de Cor' cordia , seguita poi nella quarta
pare Christi^ quasi che la differen- sessione, in cui gli oratori greci fe-
za fosse super castrìs, aitt provin- cero la professione della fede con
cils, e non si trattasse di materia l'aggiunta della parola Filioque nel
di fede, onde le cose restarono nel controverso articolo dello Spirito
loro essere primiero. Riuscì però ad Santo, giurarono il primato della
Innocenzo IV di ridurre alla di lui Chiesa romana, e di essere sem-
ubbidienza i ciprioti greci, a' quali pre ubbidienti al Pontefice, di re-
con sua lettera diede la risoluzio- gistrare il di lui nome ne' dittici
ne di diversi dubbi controversi in o ruoli delle chiese avanti quello
quel regno. E poi Alessandro IV de' loro patriarchi orientali , e di
spedì vescovo d' Orvieto all' im-
il permettere le appellazioni dai de-
peratore greco per il totale rista- creti alla Sede a-
de' loro prelati
bilimento dell' unione della chiesa Questo giuramento poi a
postolica.
greca con la latina, che poi si per- nome di tutti venne ratificato da
fezionò nel concilio generale di Lio- Giovanni Becco lettore cartofilace
ne II. Questo si adunò da Grego- della chiesa di Costantinopoli, che
rio X nel 1274» con l'intervento già aveva rinunziato allo scisma
,

i32 GRE GRE


chiarito dalle lezioni de' libri del tri che il lettorato, suddia-
ordini,
Blemmìda; e della sua ritrattazio- conato diaconato, presbiterato e
,

ne diede poi esempi di costanza ,


vescovato ; né che incorresse in
allorquando fu assunto al patriar- censure il percussore de' chierici, e
cato di Costantinopoli. La pace e che alcuno o pochissimi potessero
concordia durò poco, e lo scisma commettere peccato mortale né i ;

de' greci si rinnovò. sacerdoti nella confessione iu)pone-


Agli articoli Ferrara e Firenze, vano altra soddisfazione per i pec-
dicemmo del concilio generale, e cati , che il penitente ammazzasse
tuttociò che si appartiene a' greci i , e solamente nel giovedì
latini

ed alla loro chiesa, che Eugenio 1 V santo consacravano il pane per il


tentò riunire alla romana. Qui a- viatico, con molti altri errori, qua-

dunque aggiungeremo ulteriori a- li tutti per la disputa si restrinse-


naloghe nozioni , coli' autorità del ro alla processione dello Spirito
citato Bernini, Istoria di tulle le Santo dal Figliuolo, se fosse lecito

eresie. Nella terza sezione del con- ai latini l'aggiungere nel simbolo
cilio di Ferrara si principiò a di- la parola Filioque ; e della gloria
scorrere degli errori de' greci , i de' beati, del purgatorio, del pri-
quali negavano il primato della mato della Chiesa romana, e la

Chiesa romana, l'esistenza del cor- consacrazione in azimo, poiché con-


po di Gesù Cristo quando si con- cordali questi capi, facilmente sa-
sacra in azimo, e che fosse pecca- rebbero convenuti negli altri inclu-

to mortale la semplice fornicazio- si. Per dilucidare con le prove tali

ne. Asserivano essi errante la Chie- punti, dodici soggetti per parte fu-
sa romana nella forma del batte- rono scelti, cioè pei latini due car-
simo e nella celebrazione delle mes- dinali, due arcivescovi, due vesco-
se nella quaresima, eccettuato il vi e sei sacerdoti teologi, fra' quali
sabbato e la domenica , e perchè s. Antonino poi arcivescovo di Fi-
permetteva il mangiare animali sof- renze; e pei greci due metropoli-
fogati nel mercoledì , e non nel tani , con altri dieci tra vescovi e
sabbato , e il radersi la barba ; teologi. Due volte la settimana ten-
perciò dai greci ogni anno veniva nero dispule nella chiesa di s. Fran-
scomunicata, e non permesso che i cesco di Ferrara, e primo fu trat-
latini celebrassero nei loro altari ,
tato della gloria de' beali e del
come rei di colpa letale. Credeva- purgatorio. Concedevano i greci il

no non darsi il purgatorio del fuo- purgatorio , ma non con il fuoco


co, ma i suffragi alleggerire a' de- che solamente asserivano nell' in-
funti altre pene; lecita l'usura, lo ferno, ma o
vi fosse una caligine
spergiuro quando indirizzato a tra- altra pena afflittiva dell'anima, e
dire l'inimico, il vendere gli ordini che Sanctoruni animas non esse
e dignità ecclesiastiche ; al principe perfectam consecutas bentitudinem^
secolare appartenere l' elezione dei sed in loco versari separato, ibi-
prelati e la collazione de' benefizi ; que laetari, niente volvenles cogi-
non ammettevano le seconde e le tationem de perfec.ta qiiae ipsos
terze nozze; le unzioni del batte- manet laureola, absolutaque beatilu-
simo, ed i sagramenti delia confer- dine regni Dei; ed ambedue que-
mazione ed estrema unzione, e al< ste proposizioni si forzarono prò-
,

GRE GRE i33


vare con molle ragioni, alle quali fu ricevuto l'imperatore greco Ps-
poi con più convincenti risposero i icologo con gran pompa, indi s'in-

Jatini, provando, esse poenam , et cominciarono a proseguirsi le dis-


igneni purgatoriunt, per qiieni ani- pute degli articoli non concordati
mae mundentur opitulanlibus ec- in Ferrara. In molte sessioni si

clesìae orationihus, et sacrificiisj et disputò la procedenza dello Spirito


ignent in praesenti saeculo esse ad Santo dal Padre unitamente e dal
tempus, infuturo aulem aeternum. Figliuolo, negata dai greci, i quali

E che animas damnatorum non anche dolevaiisi de' latini per la


non adsìnt cor-
perfecle cruciari, cimi aggiunta da loro fatta al simbolo
pora : tane enini cum corporibns ae- della parola Filioque. Provò An-
ternas poenas snbstinehiint. j4ninias drea arcivescovo di Rodi , teologo
aulem sancloruni perfectani in coe- dell'ordine de' predicatori, che la
lis jani adeptas esse laureolani ,
Chiesa romana per giusti motivi
nunc quideni ut animas, lune au- aveva ciò fatto, non per fare ag-
tem suis corporihus indutae perpe- giunta agli articoli della fede, ma per
tuo Inelahunlur. E perchè la diire- maggior chiarezza di quelli, come
renza non era sopra l'esistenza del fatto avevano il primo concilio di
purgatorio, ma circa la di lui mate- JNicea nell'aggiungere al simbolo la
ria, fu facile l'accordarsi, il che non voce di consustanzialità del Figliuo-

così riuscì nella discussione del lo al Padre , e quello d' Efeso e

piimato del Papa sopra tutte le di Calcedonia nel dichiarare le due


chiese negato assolutamente dai
, nature di Cristo , e fece vedere
greci, benché fosse loro dimostrato che gli stessi greci dopo
il secondo

che Gesù Cristo diede la cura di concilio aveano professato


iViceno
tutta la sua Chiesa a s. Pietro, e lo Spirito Santo procedere dal Pa-
a lui furono commesse tutte le dre e dal Figliuolo ed altri dot- ,

pecore del mondo, e ora ritenevasi tori pur greci asserirono procedere

dal suo successore, come attestava- dal Padre per il Figliuolo, impor-
no tanti santi padri latini e greci, tando lo stesso la parola ex, che
e tanti concilii ; e se il celebre per; e che anche i loro patriarchi
Bessarione arcivescovo di Nicea non avevano ricevuto per canoniche
avesse proposto di porsi nel de- molle lettere de' romani Pontefici,
cido, salvis privilegiis omnibus, et nelle quali asserivasi la procedenza
j'uribusgraecorum , non sarebbesi dello Spirilo Santo dal Padre e
elTettuata la bramata riunione. E dal Figliuolo, perchè ben conosce-
non si accorsero medesimi greci,i vano non essere quello nuovo do-
che essendo il privilegio una con- gma, ma spiegazione degli antichi.
cessione fatta dal sovrano contro il Concordemente approvato quanto
diritto comune, eglino come privi- si è detto, si venne all'altro punto
legiati venivano a confessare sogge- della processione dello Spirito San-
zione a quella cattedra, che aveali to, e per prova fu portato il testo
resi tali. di s. Epifanio, tradotto dal greco
Vagava intanto per il Ferrarese da s. Ambrogio, in cui parla della
una fiera peste onde stimò bene
, persona del Padre, Filium illuni
il zelante pontefice Eugenio IV di dico, qui ex ipso, cioè ex Patre est:
trasferire il concilio in Firenze, ove Spiritum vero Sanctum, qui solus
, ,

i34 ORE GRE


ex amhohus est , dal quale inferi pis de integro, et ex aequo taiisfc
Giovanni teologo e provinciale dei cerunt, cruciatibus ad tcmpus ex-
domenicani , si Spiritus ex ambo- purgantur, easdenique fidelium suf-
bus est, ergo accipit ettain esse ab fragiis adjuvarij che il romano
ambobus , e con molli altri forti Pontefice, come successore di s. Pie-
argomenti fatti dal medesimo si tro, è il vero vicario di Cristo, ed
provò la proposizione latina, acre- ha il primato in tutta la Chiesa
mente sempre impugnata da Mar- di Dio; che lo Spirito Santo pro-
co metropolitano d'Efeso, come cede dal Padre e dal Figliuolo ,
fatto avea della parola Filioque ^ ed essere stata lecita l'aggiunta nel
aggiunta al simbolo. Ma pur Anal- simbolo della parola Filioque, co-
mente dopo un lungo dibattimen- me dichiarazione necessaria; e l'Eu-
to furono tutte le controversie con- caristia potersiazimo e infare in
cordate, sì per l'evidenza delle ra- fermentato , che
niente alterando
gioni addotte dai padri latini, s\ i latini dicessero farlo ad esempio

per la confessione ritrovata al pa- di Gesù Cristo , il quale avendo

triatxa di Costantinopoli Giuseppe, consagj'ato mentre la Pasqua era


allorché mori all' improvviso la già cominciata, altro pane non era
notte seguente al io giugno i439, in uso ; ed i greci col persuadersi
e di proprio pugno sottoscritta essere seguita la cena avanti
il tem-

credendo in essa al primato del po pasquale, Redentore perciò


il

Papa, al purgatorio, e quanto cre- consagrasse il pane fermentato; e


de la santa romana Chiesa come ; fu stabilito che le sole parole,
pure per la prudente condotta del Hoc est Corpus meuni , sieno es-
Bessarione e di Gregorio Scolari senziali nella consacrazione del Cor-
ambedue teologi gi'eci, per lee po di Cristo , e che le altre, quod
persuasive di san Bernardino da prò vobis frangi tur, usate dai gre-
Siena intervenuto al concilio, il ci, non sono essenziali, perchè di-

quale benché idiota della greca mostrano la di lui Passione che ,

lingua tuttavia per


, permissio- doveva seguire.
ne di Dio, con tale energia pre- Desiderava il Papa Eugenio IV,
dicò in quella favella la verità cat- che nel concilio di Firenze si eleg-
tolica , che i greci restarono stu- gesse dai greci il loro patiiaica
pefatti , non solo di si portentoso ma eglino scusaronsi d'aver costu-
avvenimento ma dei validi argo-
, me di farlo e consacrarlo nella pro-
menti che addusse. Fu dunque con- pria chiesa. Seguita in tal foiraa
cluso con decreto conciliare firma- r undecima riunione tra la chiesa
to dal Papa, dai cardinali, dall'im- greca e da Firenze
latina ,
partì
peratore Paleologo, dai patriarchi, r imperatore Paleologo con tutto
da» vicari degli assenti , e dai ve- il greci per Ve-
seguito de' padri
scovi latini e greci , a riserva di nezia, da dove proseguirono il viag-
Marco d'Efeso, che pertinacemente gio in oriente a spese della came-
non volle acconsentire alla riunio- ra apostolica, che anco molto de-
ne, che vi sia il purgatorio, in quo naro gli somministrò per difen-
fìdtliunt in Christi grada deceden- dersi dall'invasione de' turchi. Po-
Vum animae , quae necduni di' co però durò questa riconciliazio-
gnis poenitentiae operibiis prò cui- ne, che altri chiamano la decima"
GRE GRE i35
quinta volta , duodecima
altri la ,
le premure del patriarca, né l'im-
mentre il suddetto Marco d' Efe- pegno dell' imperatore alquanto
so, che già per acerrimo avversa- scusso, furono bastanti a por freno
rio sempre fecesi conoscere nel con- alia sfacciataggine dei pertinaci gre-
cilio, al suo ritorno in Costantino- ci scismatici. Che anzi i tre pa-
poli con le sue mal' arti cominciò triarchi di Alessandria, Antiochia
a spargere, che i padri della chic' e Gerusalemme che avevano ab-
sa greca corrotti dall'oro avevano bracciata r unione,dopo che Mar-
aderito ai latini , soggettandosi al co d' Efeso sci'isse loro una lunga
Papa, r istesso aveva in iscritto an- lettera contro il concilio fiorentino,
teriormente fatto il patriarca Giù- si separarono dalla comunione del
seppe, e perciò Iddio lo aveva priva- cattolico patriarca Metrofane. Quiu-
to di vita. Per le quali cose talmente di adunato un conciliabolo con
«' irritò il popolo contro i medesimi tutti i vescovi scismatici, detestaro-
vescovi, che li ricevè con improperi, no la seguita riconciliazione, ana-
e pocomancò non li lapidasse, ono- tematizzarono Metrofane, e minac-
rando in vece Marco d'Efeso, co- ciarono r imperatore di scomuni-
me sostegno della fede de' loro cnrlo, se non lasciava di proteggere
padri ; onde non vollero poi i greci il patriarca ed i latini. In questo
quella fede riconosciuta per vera, punto mori buon Metrofane, per
il

e quella unione, che tanto di fati- cui il Paleologo nel marzo i44^
che e di spesa importò ad Euge- fece eleggere Gregorio Protosincello,
nio IV. I greci cassarono dai sacri il più impegnato a sostenere il de-
dittici il nome dell'imperatore, il d'età dell'unione; per quanto ma
quale nominò nel i44' patriarca vivo fosse il suo zelo non potè pre-
Metrofane metropolitano di Cizico valere all'ostinazione de' ribelli, e
aderente alla Chiesa romana, pieno si vide obbligato dopo più ener- i

di cattolico zelo; ma la debolezza gici tentativi e le più indefesse


dell'imperatore produsse il disor- sollecitudini ad abbandonare l' o-
dine nella Chiesa greca , restando riente, e ritirarsi nel i4^i i" Ro-
sordo alle premure ed ammonizio- ma, ove mori in concetto di san-
ni di Eugenio IV , ed insieme in- tità. Ritornati dunque i greci nel
grato. Vedendosi poi nuovamente I 44^ all'antico scisma, tuttora mi-
stretto dai turchi, nel 144^ spedi seramente in esso perseverano.
in Roma Andromeno Giorgiari per Il Febronio, Dello stato dellaChie-
domandare nuovi aiuti al Papa, e sa cap. 8 , p. 543 , sognò che la
questi li sollecitò dal re Alfonso cagione onde i greci ricaddero nello
d'Aragona, e dai dogi di Venezia scisma sia stata l'estensione con
e di Genova ; quindi dopo aver cui la corte romana difende il pri-
allestito una flotta rispettabile, in- mato del Pontefice. Il protestante
viò per legato a Costantinopoli il Gio. Goffredo Ermanno nella storia
suo nipote cardinal Francesco Con- Concerlationuni de pane azymo, el
dulmieri, esortando l' imperatore a fermentato, par. 2, cap. 6, attribui-
promovere quella unione per la sce r infranta unione all' uso del
quale si erano sparsi tanti sudori. pane azimo. Il Racine, Eéflexions
Ma né lo zelo del Papa, né le for- sur l'élat de UEgUse pendat le Xf^
ti ragioni de' legati apostolici , uè siede, § 7, 1* attribui&ce all' invinci-
i36 GRE GRE
bile ostinazione de' greci. quan- In co di Nicopoli o Prevesa , ovverq
to poi a Marco d'Efeso, avendo il della Magna Grecia, eletto nel 170);
cardinal legato Condulniiero ordi- s. Antero greco o della Magna
nato di entrar con lui in pubblica Grecia, eletto nel 287 ; $. Sisto l(
disputa a fr. Bartolomeo Lepacci do- greco d' Atene, eietto nel 260; gli
menicano vescovo diCoron, l'efesino successe s. Dionisio nel 261 greco,
vedendosi completamente vinto , o della Magna Grecia; s. Eusebio
cadde infermo, e poco dopo mori greco, eletto nel 809 ; s. Zozimo
nel i447' ^- Compendio istorico greco di Cesarea, ovvero della Ma-
dello scisma de greci, dell'ab. Lui- gna Grecia eletto nel 4 7 J Teo-
, '

gi Accrocca, Roma 1817, il quale doro I, greco nato in Gerusalem-


sci'ive^ che il patriarcato di Co- me , eletto nel 64^; Giovanni VI
stantinopoli aveva sotto di se ses- greco, eletto nel 701 gli successe
;

santacinque sedi metropolitane ,


Giovanni VII nel 70^, greco, ovvero
trentaquattro arcivescovati , e sei- della Magna Grecia ; e s. Zaccaria
cento cinquant' uno vescovati. Ag- greco, nativo nella Siria, eletto nel
giunge che dei cento ventisette ve- 74'. Altri vi aggiungono Alessan-
scovi, fiorirono in santità e dot- dro V , eletto nel concilio di Pisa
trina, Gregorio I Nazianzeno, Gio- nel 1409, cioè chi lo vuole nativo

vanni I Crisostomo, Flaviano, Ger- di Candia. Olire a ciò sono consi-


mano I, Tarasio, Menna, MetodioI, derati Pontefici greci od italo -gre-
Ignazio, Stefano, Antonio I; e si ci, siccome appartenenti alla Magna
resero famosi per empietà ed ere- Grecia, Agatone siciliano, eletto
s.

sie Eusebio ariano Macedonio I ; nel 678 ; il suo immediato succes-


che negò la divinità dello Spirito sore s. Leone II del 682, siciliano;
Santo; Nestorio che ammise due e Stefano III detto IV del 798,
nature in Gesù Cristo; Acacio, egualmente siciliano.
Macedonio li, Timoteo, e Antimo Il Baronio all'anno 7o5, num.
eulichiani ; Sergio I , Pirro , Pao- 2 e 3j rileva le astuzie de' greci,
lo I, Teodoro I, e Pietro monole- collequali a que' tempi procura-
liti; Anastasio, Teodoro II, Anto- vano se fosse stato possibile, di as-
nio II , Cassitera, e Giovanni VII soggettarsi la Chiesa romana ; poi-
iconoclasti; Giovanni li cappadoce, ché avendo gl'imperatori greci ri-
e Giovanni IV Digiunatore, i pri- nunziato alla tirannia usurpata in
mi a presumere ilpa- nome di confermare la elezione di diversi
triarchi ecumenici; e Fozio e tan- Pontefici tentarono per altra via
,

ti altri patriarchi scismatici. Qui di dominare la romana Chiesa, cer-


noteremo che greci furono quat- cando che fossero annoverati al sa-
tordici romani Pontefici , e sono, a"o collegio gli orientali , i quali
s. Anacleto greco d'Atene, quinto, ancora per opera degli esarchi ve-
Papa, eletto nell'anno io3; gli suc- nissero eletti Pontefici , come in
cesse nel 112 s. Evaristo greco, fatti queir epoca oltre i greci
in
nativo di Betlemme nella Palesti- ne furono tanti. Ma per miracolo!
na ; s. Telesforo greco , che altri della provvidenza, gli stessi orien-
dicono della Magna Grecia, eletto tali o greci aggregati al collegio
nel 142; gli successe s. Igino greco de' cardinali , e poi divenuti Pon-
^i Atene nel i54; s. Elqutero gre» tefici , in tal guisa ereditarono lo
GRE GRE 137
spinto apostolico, che non mai ac- 1464 Paolo lì creò cardinale Teo-
consentirono alle trame degl' impe- doro Paleologo discendente dagli
ratori o de' vescovi orientali,
greci imperatori greci; ed Alessandro VI
non mai accordando ad essi ciò j nel i5oo creò cardinale Lodovico
che col dolo e colle minacce pre- Podocatero di Nicosia^ già medico
tendevano, contrario alla costante pontificio.
illibatezza della s. Chiesa romana. Osserva finalmente il Bernini,
Perciò ancora al fine d' illudere i che la Grecia cadde in potere dei
conati degl'imperatori greci, le pro- turchi a cagione delle sue eresie,
mozioni de' cardinali della Sede a- che portarono tra loro divisione,
postolica erano allora più di nido, e l'indebolimento dell'impero, pro-
onde Pontefici con questa caule-
i vocando la divina punizione, la
la, scansavano la necessità di pre- quale si verificò a'29 maggio i4^3,
Starsi alla volontà degl' imperato- quando Maometto il prese Co-
ri medesimi , togliendo così l'occa- stantinopoli, ad onta della difesa
sione di compiacerli anche in que- che ne fecero i veneziani, i geno-
sto, come ricusavano di fare alle vesi, ed altri europei : il coman-
loro ingiuste richieste dopo dive- dante Giovanni Giustiniani restò
duti Papi. I cardinali greci che si gravemente ferito, i latini si sal-
conoscono sono, oltre quelli solle- varono nelle navi, e il cardinal
vali al pontificato , Basilio creato Isidoro legato apostolico sì rifugiò
cardinale vescovo di Albano verso a Pera. Uccisero i turchi rnltimo
il 1073 da Alessandro II; Ugo Lu- imperatore e tutta la sua famiglia,
gignano de' re di Cipro, creato car- infinità di popolo trascinarono fuo-
dinale nel 1426 da Martino V; I- ri della città, molti ne venderono
sidoro di Tessalonica, che quale schiavi profanarono
; le chiese, cal-
arcivescovo di Riovia intervenne al pestarono ed arsero le sacre im-
concilio di Firenze , dove a nome magini, le croci, e i libri de'santi
delie chiese di Russia abiurò il evangeli, ed applicarono al proprio
greco scisma ,
per cui il granduca loro uso le vesti sacerdotali. Co-
Basilio voleva farlo ardere vivo, fu sì terminò l' impero orientale do-
da Eugenio IV creato cardinale nel po 1123 anni, quanti ne corsero
1439 mentre si celebrava detto dal 33o nel quale Costantino il
concilio, elevando questo Pontefice Grande lo aveva eretto in Costan-
in pari tempo al cardinalato Bes- tinopoli ; e così finì l' esteso pa-
sarione di Trebisonda, celebratissi- tjiarcato costantinopolitano, restan-
mo per doltrina e zelo, (atto lega- do avvilito, disperso e schiavo quel
to delle Provincie d'oriente sogget- popolo, che per anni 5gS avea re-
te all' imperatore, e che sarebbe stato sistito con pertinacia alle divine
elettoPapa nel i4'j5 se non vi si misericordie, e disprezzate le pa-
opponevano alcuni cardinali perchè terne premure e sollecitudini di
neofito, e come cosa ingiuriosa al- quarantasetle romani Pontefici, che
la Chiesa latina , come non l'osse nulla con generosa costanza ave-
allora altro soggetto che lui degno vano omesso per ritrarlo dal pre-.
della cattedra apostolica, però prin- cipizio, e da un male: ad quod
cipalmente per sua opera furono curandum, quatUimi egerint Roma-
eletti Calisto III e Sisto IV. Net ni Pontifìces consìliis, Utteris, lega-
i38 GRE GRE
tionibus, hortationibus , commina- Presto o tardi le chiese «eparale
tionibus, praecibtts, expensis, au- dell'oriente debbono risentirsi dei
xiliis, arguentes , obsecrantes, in- gravi danni, che provengono dal
crepantes, instantes, opportune, ini' loro fatale isolamento in cui sono
portune, niliil deniqiie otnittentesy dopo il descritto scisma. All' arti-
quo possent eos in viani verità Us colo CosTANTiifoPOLi dicemmo, che
reducere, salis manifestunt est, eie. allorquando cominciarono
i greci
come Graveson, Hist. cccl.
scrive il a disprezzare ed a scuo- i Papi,
saec. XV, t. VI, col. I ; e che con terne r ubbidienza, cominciarono i
inaudita ingi-atitudÌDe ingannato a> Ponlefici illuminati dallo Spirito
veva la buona fede e la cordialità Santo a profetizzar 1' eccidio del
dì tanti principi e signori latini, loro impero se non tornavano al
elle animati da spirito di religio- loro dovere; il primo fu s. Leo-
ne non risparmiarono sé stessi, non ne I, l'ultimo Nicolò V sotto del
si spaventarono della lunghezza di quale si edettuò, oltre quanto a-
disastrosi viaggi, non apprezzarono vca predetto s. Brigida Nicolò .

i tanti né baciarono al-


pericoli, V ricevette amorevolmente gli uo-
l' economia, profondendo immense mini eruditi che abbandonarono
ricchezze nel condurre in perso- Costantinopoli occupata dai turchi,
na o nel mandare le loro truppe i quali propagarono in Italia le
nel levante per liberarlo dalia greche lettere, ben accolti da di-
schiavitìi, con la speranza di ve- versi principi e mecenati delle
derlo una volta riunito con essi scienze. Noto è quanto fece quei
sotto un medesimo capo, come at- Pontefice in aiuto de' greci contro
testa un greco scrittore, il patriar- la possanza ottomana, e quanto o-
ca Gennadio in Traci, ad Graecos, però perchè il decreto dell'unione
con queste parole Latini graecos: venisse pubblicato, e si verificasse
dillgebautj et optabant cunt eis u- la concordia delle due chiese, an-
nirij graeci vero huc usque non che dopo la morte del Paleologo
dcsinunt omnem lapidem adversus accaduta nel i449> ^ sotto il suc-
lalinos movere, et fanda et nefan- cessore Costantino. Questi avendo
da contra evomere j ncque
ipsos della deferenza pei latini, non alla
Dei timorj ncque diuturna con- Chiesa romana, circonvenuto dagli
sensioj ncque synodus aecumcnica, scismatici, si trovò nel bivio di dis-
ncque veritas ipsa pò luit illos per- gustare i suoi, od i principi cat-
suadere, ut ab banani frugeni con- tolici , de' quali avea estremo bi-
verlercntur, e che ingrato così e gno. A tale effetto nel ì^5i spe-
disleale a Dio ed agli uomini, amò dì una deputazione a Nicolò V,
con un atto di risoluta volontà {scusandosi di non aver finora pub-
restar pertinacemente diviso dal blicato il decreto del concilio di
centro della cattolica unità, solo Firenze; il Papa non mancò pro-
lasciando a noi la speranza di ve- curargli poderosi soccorsi, ma i

derlo un giorno riunito al gregge greci pertinaci ne' loro errori, in


di Cristo sotto 1' universale e vi- questi restarono, ad onta delle vi-
sibile pastore il romano Pontefice, ve rimostranze che loro fece il

per far di tutti unus Paslor, et cardinal legato Isidoro, spedito per-
unum Ovile. ciò da Nicolò V. Colla forza della
GRE GRE 139
sua eloquenza riuscì tuttavìn al lia, nella Russia principalmente,
cardinale d'indurre l'imperatore a nella Polonia , e nell'impero au-
pubblicare il decreto nella gran striaco, come nella Croazia, nella
chiesa di s. Soda, presente il se- Transil Vania e nell'Ungheria , ma an-
nato ed il clero ; ma i greci sem- cora in altre regioni, come lo sono i
pre eguali a loro stessi ne intor- latini. In quanto all'Italia Pietro
bidarono la solennità, non curan- Pompilio Rodotà, professore di lin-
do che i soli latini difendevano la gua greca nella biblioteca vaticana,
minacciata sede del loro vacillante nel I 758 pubblicò in ^ornsy Dell'ori-
impero, avendo per giusto giudi- gine, progresso e stalo presente del
zio di Dio un velo sugli occhi, per rito greco in Italia osservato dai gre-
non vedere il prossimo loro ester- ci, monaci basiliani, ed albanesi.
ininio, e l'estremo pericolo. Men- Circa poi alla Russia, ove il culto
tre si pubblicava il decreto gli sci- dominante è il greco, da ultimo
smatici corsero furiosi per la città, nel 1843 il eh. p. Agostino Thei-
ad alta voce gridando che quella ner della congregazione dell'orato-
chiesa era polluta, e scomunicati rio, ci ha dato le Vicende della
tutti coloro ch'erano intervenuti Chiesa cattolica di ambedue i riti

alla funzione, donne


e persino le nella Polonia e nella Russia da
e le vergini consacrate a Dio eb- Caterina II sino ai nostri dì, pre-
bero parte in queste invettive, pro- cedute da un rapido cenno sulla
ferendo orribili anatemi contro origine, e sulle relazioni della chie-
l'unione, ed i greci cattolici. Inol- sa russa con la santa Sede.
tre JNicolò V per le sue sollecitu- In quanto agi' italo-greci, dei
dini inviò pure a Costantinopoli quali non manchiamo parlare ai
una flotta composta di trenta le- rispettivi articoli, dice il Rodotà
gni, sotto la presidenza di Giaco- che il rito greco in Italia, massime
mo arcivescovo di Ragusi, legato nei reami di Napoli e di Sicilia,
apostolico, ma non giunse che un fu portato la prima volta nel se-
giorno dopo la caduta della città. colo Vili, benché tal rito si fosse
y. Lorenzo Cozza cardinale, Hislo- già insinuato in alcune chiese di
ria polemica de graecorum schis' Sicilia nei secoli precedenti VI e
mate ex ecclesiasticis monunienlis^ VII. Nel secolo Vili vi si stabili
Romae 1719. a cagione delle persecuzioni che
Lo stesso Nicolò V non trascu- Leone l' Isaurico dichiarò alle sa-
rando ciò che ai riti de'greci e dei cre immagini, ed insieme alla san-
latini appartiene, con bolla data in ta Sede, alla autorità della quale
Roma presso s. Pudenziana ai 6 sottrasse molte chiese, e ne tras-
settembre 449 > determinò che i
1 ferì la giurisdizione ai patriarchi
latini i quali dimorassero nelle pro- di Costantinopoli, i quali sedotti
vincie de'greci, nelle quali i prin- dai prestigi dell'ambizione, appena
cipi latini dominavano, non potes- si videro favoriti dalla potenza im-
sero usare de' riti greci, ma doves- periale, subilo stesero la loro ma-
sero mantenere il rito latino. Dap- no audace su di esse, e vi eserci-
poiché i greci non solo da molti tarono ampia potestà. Stabilirono
secoli, oltre che nella loro Grecia nuove sedi vescovili, ed innalzaro-
e nell'oriente, sono sparsi uell'Ita- no ai più alti onori quelle che
i4o GRE G 1\ !•:

trovarono fondate. Per Istringerle mente questo si diffuse, che le pro-


tutte con più forte legame al tro- vincie del reame di Napoli e di
no imperiale di oriente ed alla se- Sicilia ebbero la ventura di con-
de costantinopolitana, si affaticaro- tenere cinquecento cospicui moni-
uo con ogni studio di far loro steri, sparsi nelle loro più illustri
cambiare il rito da latino in gre- città e contrade. A misura de'pro-
tx), e d' introdurvi la disciplina o- gressi che faceva il greco monaca-
ricntale. Alcune di esse facendo to, prese aumento anche il rito,

vigotosa resistenza agli artifizi di di etti erano i basiliani il princi-


quelli, ritennero con magnanima pale sostegno. All'opposto dacché i

costanza le cerimonie latine, men- medesimi allontanandosi dall'antico


tre altre arrendendosi alle lusin- sentiero della vita ritirata e au-
ghe greche, si allontanarono da- stera, s' abbandonarono all'ozio e
gli istituti dei loro maggiori. A ai divertimenti, e trascurarono lo
divulgare il rito greco nelle altre studio delle lettere; e dall'occupa-
chiese cattedrali o inferiori, ed a zione dei divoti e virtuosi esercizi,
dilatarlo in quelle colonie, le qua- che li avevano messi in credito
li per alcun tempo erano slate in- presso de" popoli circonvicini, pas-
sensibili alle novità, vi contiibuì sarono alla cupidigia degli onori,
molto la gran quantità de'monaci e cotnodi della vita ;molto e
basiliani, che per porre in sicuro più allorché piegarono al mi- rito
le loro vite ne' terribili insulti e sto nel secolo XV: andarono del
nelle atroci persecuzioni commosse pari in declinazione gl'istituti o-
nell'oriente contro gli adoratori del- rientali nelle medesime città e co-
le sacre immagini, vennero a ri- ionie, nelle quali aveva fatto dap-
trovare la sicurezza nell' Italia. prima luminosa comparsa. In pro-
Accolti con dimostrazioni d'affetto cesso di tempo la divina provvi-
dai sommi Pontefici in Roma, e denza per far risorgere il rito
dalla pietà dei napoletani e dei greco nelle medesime provincie, si
siciliani nelle provincie, stabilironsi valse dell'oppressione degli albane-
ne' monisteri che furono loro pron- si, i quali dopo le guerre sostenu-
tamente assegnati, e ne' quali la te coi turchi, obbligati finalmente
greca monastica disciplina rigoro- a cedere alla poderosa possanza
samente osservando , mantennero ottomana^ si portarono a stabilire
con isplendore i riti della chiesa la loro sede in quelle regioni, e
orientale. L'austerità della vita, e trapiantarono anche il rito greco
l'edificante pietà conciliò loro s\ nativo che ancora osservino. Dei
grande stima de'popoli, e de' mo- monisteri greci che già fmono in
narchi particolarmente normanni, Roma, ne facemmo il novero di
che si videro in breve tempo ar- quelli principali de' basiliani all'ar-
ricchiti d' insigni e magnifici ceno- ticolo Grotta. Ferrata, ove tuttora
bi, provveduti di copiose e larghe fiorisce quello fondato il ioo4 ^^
rendite, onde sostenevano copioso s. Nilo, dicendo ancora che sino dal
stuolo d'italiani; i quali allettati pontificato di s. Damaso I nel 36j
dalla fama e dal credito de' mede- i greci basiliani stabilironsi in Ro-
simi, consecravano nomi al mo- i ma luoghi vicini. Inoltre dei
wastico istituto di s. Basilio. Tal- monasteri greci di Roma eziandio
GRE GRE i4i
ne parlammo all'articolo Chiese di tà del decimo, ambedue operate
Roma, ed in altri articoli. Del ri- col ministero di vescovi cattolici

to greco osservato in diverse dio- della chiesa greca unita alla roma-
cesi del regno delle due Sicilie, se na, e perciò immune dallo scisma
ne tratta ai loro articoli. Si può di Fozio e di Michele Cerulario;
leggere la lettera XXXVII di Pom- indi tutti i libri liturgici della chie-

peo Sarnelli nel tom. II delle Le//. sa russa composti furono da sacer-
eccl. Perche il regno di Napoli sia
: doti slavi cattolici. granduca I- 11

numeroso di vescovati, e (juali di saeslaw implorò l'aiuto di s. Gre-


essi sia stato il primo canonica- gorio VII, ed aflidò alla tutela di
mente eretto in arcivescovato. Ivi lui il suo regno. Niceforo greco es-

tratta delle sedi vescovili de'greci, sendo stato nel 1106 consagrato
dei loro diversi scismi, e del con- metropolita di Russia dal patriar-
ciliabolo del 690 adunalo dal pa- ca di Costantinopoli ,
qual nemico
triarca Callinico di Costantinopoli, di Roma tentò di disseminare lo
in cui venne soppresso il celibato scisma de' greci in Russia,ma né
dei chierici greci, laonde bencliè la il né il popolo gli porsero
clero ,

Chiesa cattolica non approvasse tan- orecchio. Verso il line del secolo
to disordine, tollerò ne'greci il ma- XII il Papa Clemente 111 invitò i
trimonio de'chierici per impedire russi a partecipare alle ci'ociale ; e
lo scisma. Di diversi abusi de'gre- nel principio del seguente Innocen-
ci il Sarnelli ne tratta al tom. X. zo 111 inculcò ai prelati e grandu-
P^. l'articolo Celibato, ed il Ri- chi di Russia di stringersi alla chie-
naldi all'anno 692, ove fa delle sa romana, perchè sebbene prose-
osservazioni sulla soppressione del guì con essa a mantenersi amica
celibato stabilito da tanti concilii, la chiesa ed era scevra de-
russa,
con antichissima consuetudine os- gli che la chie-
errori e dell'odio
servato^ e gelosamente custodito dai sa costantinopolitana avea contro
vescovi orientali. la Sede apostolica, tultavolta se-

Quanto alla chiesa greca russa ,


guiva il rito e conservava la gerar-
essa pretende ripetere la sua ori- chia della chiesa gieca , e perciò
gine dai tempi apostolici, ma nelle riguardatacome fuori della vera
grandi emigrazioni del quinto e Chiesa da Roma, la quale senza
sesto secolo si disseccarono ben posa mostrò instancabile zelo per
presto i deboli germi del cristia- richiamarla all' unità. Propagò la
nesimo nel cuore dei russi, i qua- fede cattolica tra i russi s. Giacin-
li ritornarono all'antico loro culto to primo discepolo di s. Domeni-
idolatrico. Non prima del nono se- co, e fondò vari conventi in Rio-
colo il vangelo gettò profonde e via. Più tardi Giovanni XXI 1 pri-
salde radici nella Russia, andò vi ma della metà del secolo XIV e-
crescendo qua e là, or più or me- resse in Caffa un vescovato latino,
no vigoroso , fino a che nel seco- per avere i francescani dilatata lu
lo X l' idolatria dovè cedergli il cattolica religione in Russia. Ma
campo. Due conversioni si ammet- la traslazione delia sede metropoli-
tono in questo regno al cristiane- tana di Kiovia a Mosca, avvenuta
simo , una parziale dopo il nono dopo la metà di detto secolo, fu-
secolo; l'altra iutiera dopo la me- vurì io scisma, Pìmeu metropolita
,

i42 GRE GRE


di Mosca turbò per poco l' unione, orientale, alla sua indipendenza ed
ma essendo deposto gli successe il alla autorità della sede costantino-
religiosissimo Cipriano die vieppiù politana. E siccome il potere del
la strinse e propagò. Dipoi Fozio patriarca russo salilo era all'apice,
di Mosca ruppe 1' uni là cattolica ,
alla morte del patriarca Adriano
venne deposto dal sinodo di Kio- l'imperatore commise gli affari ec-
via del i4j4> ^ g'' f" sostituito clesiastici e patriarcali ad un'ombra
Gregorio unito con Roma. A mez- di patriarca , cioè ad un esarca ,

zo d'Isidoro arcivescovo di Kiovia, ovvero vicegerente della sede pa-


che Eugenio IV creò cardinale, nel triarcale. In quanto al sinodo , o
concilio di Firenze venne rafferma- sacro sinodo legislativo^ esso tratta

ta r unione delia chiesa russa con gli affari che concernono la chiesa,

]a romana, ma per aver pubblica- e decide sopra i riti sacri, le ere-


to in Mosca il decreto dell'unione sie, bestemmie, gli adulterii, so-
le

venne perseguitato , e costretto a pra le dispense ed altro. L' istitu-


rifugiarsi in Roma. Intanto il me- zione di questo sinodo indipenden-
tropolita di Mosca fu caldo pro- te recise ogni comunicazione col
pagatore dello scisma in cui poi patriarca greco, ossia con la chie-
caddero i kiovensi nel i520, e lo sa greca non unita, e da quel pun-

scisma sempre più progredì nella to in avanti l'imperatore divenne


Russia , ad onta di quanto fecero il capo della chiesa russa. Qui no-
Sisto IV e Gregorio XIII, essendo teremo che Clemente VIII ebbe la
pure divenuta infetta di eiesia, e se- gloria di riunire la chiesa greco-
guace di alcuni avanzi del paganesi- rutena con la romana, quindi Pao-
mo. Finalmente la suprema autorità lo V riconfermò l' integrità del rito
del patriarca di Costantinopoli nella greco, e proibì ai ruteni di passa-
chiesa russa cominciò a scemarsi re al rito latino. F. Russia, Polo-
e a decadere ogni giorno più sino nia, e RirrENi ; e le allocuzioni del
dal i587, quando lo czar Teodo- regnante Pontefice Gregorio XVI,
ro mise in cuore di fondare un
si pronunziate nei concistori de' 22
patriarcato indipendente per ren- novembre iSSg, e de' 22 luglio
dere più augusta la sua chiesa e 1842. Di questo argomento, come
nazione , ed ottenne 1' assenso dai dell'odierno stato religioso de' gre-
quattro patriarchi. A tale effetto ci e degli italo-greci, ne riparlere-
Geremia patriarca di Costantino- mo in fine di quest'articolo me-
poli si i5Sg a Mosca, e
recò nel desimo.
v' istallò il nuovo patriarca di Mo- Il Pontefice s. Pio V con la
sca ,dovendo tenere co' successori costituzione Providentia , de' 20
il secondo grado immediatamente settembre i566, Bull. Rem. tom.
dopo il patriarca di Costantinopo- IT, p. 192, rivocò la facoltà già
li, ai quali i patriarchi di Mosca, data ai latini di celebrare gli uf-
come ai capi della chiesa greca, do- fizi siccome
divini nel rito greco,
vevano partecipare la loro elezio- ai greci nel rito latino. Al zelo
ne. Quindi dall' imperatore Pietro apostolico di Gregorio XIII si de-
I nel 1721 fu istituito in Russia il ve l'erezione in Roma nel 1577
sinodo permanente, che arrecò gra- del Collegio Greco [Fedi) a bene-
ve pregiudizio all' unità della chiesa fizio della nazione greca, acciocché
GRE GRE 143
ivi si celebrassero i sacri riti se- seppe Angeluni di s. Giovanni di
condo la greca liturgia, e vi fosse- Acri, già monaco basiliano greco-
ro istruiti nelle scienze e nelle ve- melchita della congregazione di s.

rità cattoliche i giovani, che ordi- Giovanni in Soairo, alunno del col-

nati sacerdoti, tornando alle loro legio greco di Roma, poi arcive-
patrie, confermassero nella fede i scovo in partihiis di Durazzo, e
greci cattolici, procurassero la con- deputato pei pontificali e per la

versione degli scismatici ed eretici, ordinazione de'greci in Roma. Il

e prestassero la dovuta ubbidien- suo cadavere fu associato dal par-


za al sommo Pontefice. Al citalo roco di s. Giovanni in Lalerano
articolo si parla del suddiacono e col suo clero particolare, e dall'ai'-
diacono greci, che allorché il Papa cicon fraternità della basilica. L'ac-
celebra solennemente cantano in i- compagnarono con candela l'arci-
dioma greco l' epistola e l'evange- vescovo armeno , i vescovi maro-
lio: di questo se ne discorre pure nita e ruteno, i padri abbati e
nel voi. XXII, p. aSo del Dizio- monaci orientali,unitamente agli
nario, all'articolo Cappelle Ponti- alunni di propaganda fide, e vari
ficie, ed altrove, come degli abiti laici d'oriente. Il medesimo cada-
sagri che usano, e di quanto li ri- vere venne condotto secondo il ri-

guarda. Clemente Vili con la co- to greco, assiso sopra una sedia,
stituzione Sanctissinius, de'3 i ago- cogli abiti arcivescovili, nella chie-
sto i5g5, Bull. Roni. tom. V, sa di s. ove in simil
Clemente,
pari. II, pag. 72, spiegò quali fos- guisa stette esposto. Ivi per ordine
sero i riti de'greci leciti , e quali di Pio VII gii furono celebrati so-
gli illeciti; indi nell'anno seguente lenni funerali. Fuvvi primieramen-
stabili che Roma sempre vi
in te la messa ed assoluzione in rito
fosse un vescovo greco per confe- greco; quindi altro incruento sa-
rire gli ordini sagri ai greci di- grifizio ed assoluzione in rito ma-

moranti neir Italia e nelle isole ronito, offerto dal vescovo maro-
adiacenti, e pei pontificali in ri- nita ; poscia un altro simile divino
to greco, come si legge nella co- servizio in rito armeno; e final-
stituzione 34, nel tom. Ili del bol- mente gli fu celebrato il pontifi-
lario.AI presente lo è monsignor cale nel rito latino da monsignor
Stefano Missir di Smirne, fallo ar- vescovo Menochio sacrista del Pa-
civescovo d'Irenopoli nell'Isauria, pa, coli 'assistenza de' vescovi pre-
dal regnante Gregoiio XVI a' 12 senti in Roma, invitati per coman-
marzo 1837. Al citalo articolo do pontificio, in un al servizio del-
Cappelle Pontificie si parla del la cappella pontificia. JVella seia
suo intervento alle medesime, e furono condotte le sue spoglie mor-
degliabiti coi quali v'incede. An- tali nella chiesa di s. Maria in
che Urbano "Vili con la costituzio- Donmica, ove secondo il greco ri-

ne Univfisalis Ecclesìae regiminij to furono fatte le ultime assolu-


emanata 1624, dichiarò che il
nel zioni, e gli fu data sepoltura nel
detto vescovo debba essere di pu- mezzo di quel sacro tempio, situa-
ro rito greco. Kel num. 28 del to il cadavere sopra di una sedia.
Diario di Roma del 1816 si leg- Nel 1703 Clemente XI conces-
ge la necrologia di monsignor Giu- se alle monache di s. Rasilio di
i44 GRE GRE
Messina, che potessero recitare l'of- quali vedendo nuovamente confer-
lizio de'Ioro santi greci col rito la- mati i privilegi di quelle nazioni,
tino perchè poi vi fosse unifor-
: già conceduti dai Pontefici, prin-
mità di rito tra le monache ed i cipalmente Irmocenzo IV, Leone Xj
monaci di detto ordine, a'26 mar- Clemente VII, Paolo III, Giulio
io 1706 con la costituzione Cum III, Pio IV, s. Pio V, Gregorio
sicut, presso il Bull. Roni. tom. X, Xlll, e Clemente Vili, non reche-*
par. I, pag. i5g, comandò che i ranno ad essi fastidio per rappor-
monaci e le monache del rito la- to ai loro riti e costumi, di cui i

tino, in esso recitassero la salmo- Papi furono sempre gelosi e Zelan-


dia, ed in greco i greci. Nell'anno ti mantenitoi'i Tuttavolta nella
.

precedente lo stesso Clemente XI bolla, pare che i greci d'Italia deb-


iodò con sua lettera la pietà e lo bano dipendere dall'ordinario del
zelo del cardinal di Kollonitz, il luogo, giacché sotlojnelte tutti i greci
quale instancabilmente procurava la d'Italia alla giurisdizione dei rispetti-
riconciliazione de' greci scismatici vi vescovi latini. Inoltre Benedetto
con la Chiesa romana; ma costante- XIV fece ristampare e pubblicare
mente ricusò di dispensare i mis- V Eucologio {f^edi)i ossia rituale o
sionari latini a potere usare se- poiitilicale della chiesa greca, di*
condo il bisogno delle cose sagre ligentemente corretto, e questo il

del rito greco, conservata la liber- Pontefice propose per 1' uso delle
tà di tornare, cessata la necessità, chiese greche unite a tutti i vesco-
al rito latino; giacché dichiarò, vi ed ecclesiastici greci, mediante
questa variazione opporsi all'anti- la sua lettei'a apostolica Ex quo.
ca disciplina della Chiesa cattolica, Il Sarnelli nel tomo I delle Let-
ai decreti de'concilii generali, e al- tere eccl. p. 167 e seg., parlando
la costante consuetudine. Benedet- eruditamente de' riti greci, dice che
to XIV ad ovviare alle contro- questi furono approvati da s. Leo-
versie e dissensioni che potessero ne IX, Celestino III, Innocenzo III
nascere co'vescovi e parrochi la- nel concilio Lateranense IV, Inno-
tini, nelle cui diocesi dimorano i cenzo IV, Alessandro IV, Grego-
greci ed albanesi di rito grecoj rio X
nel concilio di Lione li,
per motivo di giurisdizione, della Eugenio IV nel concilio di Fiien-
professione della fede, e dell' am- ze, e da Clemente Vili; ed osser-
ministrazione de' sagramenti , con va che i preti greci che dallo scis-
bolla de' 6 maggio, pubblicata a'2 ma ritornano al grembo della Chic
giugno 1742, Et si Pastoralis , sa cattolica, quantunque sieno sta-
presso il tom. I, p. 167 del suo ti ordinati dai vescovi scismatici,
bollarlo, rinnovò tutti i privilegi sono ammessi al sacro ministero
concessi dai suoi predecessori ai senza nuova ordinazione. Per tut-
medesimi greci, facendovi un di- to ciò che spetta poi ai riti dei
stinto compendio di tuttociò che greci, alla loro disciplina e con-
questi devono credere e professa- suetudini, ed altro che li riguarda,
re, di quello che è loro permesso se ne tratta particolarmente ai ri-

di osservare e di ammettere, e spettivi articoli del Dizionario ,

della maniera con la quale deb- in un ai loro sagri paramenti.


bousi portare co' vescovi latini ; i AU'arlicolo Grotta Ferrata di-
GRE GRE 145
iTtno come i monaci basìliani i- adorna dell' iscrizione greca agios,
talogreci dopo il concilio fioren- agios , agios, che bene esprime la
tino adottarono celebrare coli' azi- santità necessaria a chi esercita tale
mo e coi paramenti Ialini, nel ministero, ed è anche l'inno che
qual rito stabilirono in ogni chiesa gli angeli cantano in cielo. Circa
celebrare due messe ; con altre no- l'origine della parola orario, varie
tizie riguardanti i riti de' greci. sono le sentenze. dedu- Ealsamone la

Ma paramenti usati dai greci,


de' ce dal verix) ópioì , òpà, perchè per
qui appresso ne riporteremo una mezzo dell' orario, la cui parte an-
breve descrizione, con le simboli- teriore tiene il diacono sollevata
che spiegazioni de'medesimi greci. con r estremità delle tre dita della
Del lettore e del cantore. Il destra, s' indicano al popolo le ac-
lettore ed il cantore si vestono di clamazioni e le preghiere da farsi.
una tonaca corta, tessuta di filo Arcudio però vuole, e con più ra-
di lino: indica la divina protezio- gione , che ùpx ne sia il tema,
ne. Se essa è di colore rosso, rap- perocché con l'orario il diacono
presenta la purpurea clamide per indica il tempo di cominciar la
ludibrio vestita al Salvatore ; se di messa, la preghiera, il canto, ec.
color bianco, significa la purità Tutti i commentatori delle greche
degli iniziati al sacerdozio. V. Si- liturgie, ai quali vuoisi aggiungere
mone Tessalonicense nel libro De 8. Sofronio di Gerusalemme, all'ora-
Sacramentis. rio appeso alla spalla sinistra danno
Del suddiacono. paramento Il il significato di ale indicanti la velo-
proprio del suddiacono è una to- cità angelica nel divino servizio ;

naca lunga, ma più stretta e più quindi ad imitazione de' cherubini,


corta di quella usata dal diacono, che innanzi alla divina maestà per
versus ^ linea, così chiamata dalle rispetto copronsi il viso colle loro
lunghe pieghe che fa questa veste. ali , anche il diacono prima della
11 color bianco significa la purità comunione cingesi dell' orario, for-
scevra da passioni ; la zona di cui mando una croce sulle spalle e sul
si cinge indica la castità che l'or- petto. Il medesimo s. Sofronio al-
dinalo deve serbare da quel mo- l' orario appeso sulla sinistra del
mento,' poichénon può più pren- diacono dà anche una nuova spie-
dere moglie, benché i greci ten- gazione ; egli pertanto dice che la
gano per ordine minore il suddia- parte anteriore dell' orario indica
conato. il nuovo Testamento , e la parte
Del diacono. Si veste il diaco- posteriore il vecchio, ed è perciò
no di una certa tonaca, o voglia- che nella comunione non si avvi-
mo dire dalmatica, ampia e talare, cina ai santi misteri, prima di aver
di color bianco, imitante l'angelico unito al vecchio il nuovo Testa-
splendore ,
poiché il diaconato dei mento; quanto era adom-
cioè che
greci si suole chiamare ordine an- brato nel vecchio Testamento, nel
gelico. Ornamento proprio del dia- nuovo è stato già effettuato. Di
cono è r orario, vale a dire una più lo stesso s. Sofronio dà una
sorta di fascia larga quattro polli- nuova etimologia al nome dell' a-
ci, la quale appesa alla spalla sini- bito diaconale, asserendo così chia-
stra scende davanti e di dietro, marsi, (jiuia graiia divina in ilio

VOI. •xxxii. IO
,

i46 ORE Ci II E
constitil. Qui appresso daremo la lui piedi porge ad adorare la croce
spiegazione Ae manipoli o meglio che n'orna le scarpe. Un orna-
bracciali o sopra maniche, dell' u- mento poi tutto particolare pei
so de'quali pel diacono, non tro- greci è il subgenuale. E di forma
vato gran fatto antico dal Goar, quadrangolare, alto un palmo r
notam 12 in ». Gio. Grisostomo, mezzo circa da ogni lato , portasi
ad Missam, ne fa menzione il ci- pendente dalla per una le-
zona
tato s. Sofronio. gaccia attaccata ad una punta del-
Del sacerdote. Il sacerdote in lo stesso ornamento, il quale anti-
primo luogo vestesi del camice, a camente fu forse la tovagliola, che
cui soprappone la stola, che unita dai celebranti portavasi a' fian-
sui petto scende sino quasi ai pie- chi. Di fatti s. Sofronio, nel fram-
di, adorna di cinque croci, una cioè mento citato sulla liturgia, e ri-

sulla parte che tocca il collo, due portato nel tom. IV dello Spicile-
alla metà, e altre due quasi all'e- gium ronianum, dato alla luce dal
stremità della stessa ; signifìca la dotto cardinale Mai, non fa alcuna
grazia dello Spirito Santo che si menzione del suhgenuale ma in ,

diffonde sui sacerdoti. Una zona, vece nomina sudariwn e ne sog- ,

segno di continenza e castità, strin- giunge la spiegazione , est linteum,


ge la stola e il camice insieme. e s. Germano aggiunge con cui
Adatta prima alla destra, e poi al- terse le mani, cioè dopo la lavan-
la sinistra le sopra maniche, che da de' piedi. Es$o adunque signifi-
dal polso sin quasi al gomito co- ca la vittoria contro la morte
prono le maniche del camice , al l'immortalità delle anitne nostre,
quale stanno legate per alcuni lac- e la forza divina contro le debel-
ci che significano i vincoli da cui late potestà inli^rnali : per tale in-
furono strette le mani del Salva- terpretazione chiamasi spada , ar-
tore condotto ad Anna e Caifa; ma che vedesi in tessuta al subgè-
denotano anche la tolleranza ne- nuale , o sola, o imbrandita da
cessaria al sacerdote, ed galloni i un angelo, o in vece una sola te-
Httaccati per lo più; fauno le veci sta di cherubino, o l' immagine dei
dei lacci pendenti. I soli vescovi Salvatore quando se ne cinge il
anticamente usarono le sopra ma- vescovo, o una croce comunemen-
niche, indi furono usurpate dai sa- te, la quale è il tipo d' ogni vitto-

cerdoti , e poi dai diaconi ancora, ria. Ai semplici sacerdoti è negato


adorne però di semplice croce , r uso del subgenuale, a meno che
mentre vescovi porlanvi intessu-
i non sieno insigniti d'autorità di
ta l'immagine del Salvatore, uso parrochi, ec. Tutti questi paramenti
che si pretende nato sino dalle restano coperti da una maestosa
prime persecuzioni degli iconocla- pianeta, che stretta dalla parte su-
sti. Quei zelanti prelati eccitavano periore va allargandosi come scen-
il fervore del popolo, che accorren- de sin quasi ai piedi, il cui lembo
do al bacio della sacra mano, ne anteriore, si può dire con Ono-
veniva porta invece l' immagine rio 1. 207, errnl/undus utrius-
I, e.

del Salvatore; cosi vediamo che il gite in brachia subleva tur. Questa
sommo Pontefice, vicario di Gesù pianeta fu comune alla chiesa la-
Cristo, a chiunque si prostra ai di tina e greca, e della medesima un
,

GRE GRE
147
fempo paravansi anche i Papi, co- Del patriarca e metropolita. I
me attestano vari monumenti esì- patriarchi e metropoliti invece di
stenti in Roma , ed in particola!- felonio indossano una tunicella
modo molti bassi rilievi, vicino la sparsa di croci, ed im tempo era
sagrestia della chiesa di s. Seba- senza maniche. Rappresenta il sac-

stiano fuori delle mura. Noteremo co di scherno posto a Gesù Cri-


qui appresso la differenza de' para- sto, come interpreta lo slesso Tes-
menti sacerdotali dai vescovili. salonicense. A tutti questi orna-
Del vescovo. La tunica o tonaca menti soprappongono il pallio tes-
o sia camice del vescovo, oltre che suto di lana bianca, e insignito
non è sempre di color bianco , è di croci, il quale nobilmente avvolto
adorna di alcune strisciette bian- intorno gli omeri lascia cadere le

che Tramezzate di rosso, chiamate estremità di dietro e davanti. Il

ilumina giusta il detto del Sal- Tessalonicense assicura significare

vatore in san Giovanni, VII, 38: la carne che il Verbo assunse dal
qui credit in me Jlumina de ventre seno di Maria Vergine. La lana
ej'us Jluent aquae vivae, e signifi- di cui è tessuto il pallio , indica
cano la grazia. Secondo Balsamone la pecorella smarrita, dal medesimo
però in Med. de Patr. p. 44?) ^ Salvatore caricata sulle sue spalle,
questi fiumi o strisele bianche e perciò vi si vede tessuta una peco-
rosse si dà la spiegazione dell'acqua ra nella parte che tocca le spalle,
e sangue versato dal costato del cioè i nostri peccati ; aggiungasi
Salvatore. Di queste /lumina ne ch'egli ne fu l'ostia salutare. So-
parla anche il Buonarroti nelle pra il pallio sta appesa sino al
Osservazioni sui medaglioni antichi seno una teca o croce contenen-
a p. 94, citando Simone Tessalo- te le sante reliquie. La mitra,
nicense, ed il Goar neh' Eucologio. simile alla tiara imperiale, nei
A queste strisciette si aggiungeva- quattro rilievi è ornata di altret-

vo la figura della lettera r quadru- tante croci, o pure dei sìmboli de-
gli evangelisti, o di quattro teste
plicata in questa maniera V cosa
di cherubini. È cosa troppo astru-
che da qualche secolo è andata in sa il rintracciare quando 1' uso del-

disuso -, con ciò Vuoisi indicata la lamedesima s'introdusse nella chiesa


ss. Trinità, e la scienza che il ve- greca ; si hanno monumenti che
scovo ne deve avere. La pianeta attestano averla usata il solo s.

vescovile simile a quella de' preti Cirillo d' Alessandria quale legato
viene chiamata multicrucium, per del Papa s. Celestino I nel conci-
la quanlilà delle croci che l' orna- lio generale di Efeso del 43 1.

no, le quali un tempo vedevansi Certo che coH'andar del tempo


è,
chiuse dalle quattro r nella forma ogni vescovo se ne adornò il ca-
che abbiamo prodotta. Simone di po. Una traccia indubitata dell' u-
Tessalonica nel libro De tempio p. so della mitra, 1' abbiamo dai tem-
220, dice che il proprio significato pi più remoti, sebbene da alcuni
dellamullicruvium , indica la pas- non si creda. Dappoiché se vera-
sione del Salvatore , che il ve-
e mente si appartiene a s. Sofi-onio,
scovo deve imitarla coi patimenti come il codice ci assicui-a ,
quel
t- con le croci. frammento liturgico sopraccitato, la
i48 GRE GRE
mitra era usala dai vescovi fino tano anche due pezzetti della sles-
dal sesto secolo , dicendo cosi il sa stoiia che formano la pocula.
passo di s. Sofronio: mitra rolunda Le slriscie c\ì\am-Am\ Jlumina^ e co-
e/US capitisy sedem indicai che.rit- me si disse di sopra, si dà loro
bicam. L' Aliaci inteirogato dal anche il significato dell' acqua e
Goar suir uso della mitra riguar- sangue che mandò fuori il costato
do ai vescovi gieci, non potè ne- del Salvatore crocefisso. Molti sacri
gare eh' essi già coprivano la testa commentatori riconoscono nel Man-
di certo addobbo. Il medesimo Goar dias il mantello monastico, ritenu-
afferma ignorarsi tra' vescovi orien- to vescovi (jual memoria di
dai
tali l'uso Ae\X anello. W bacalo pa- loro antica umiltà, poiché da quel
starale, cos'i chiamasi dall'ammini- ceto insigne ne venivano scelti qua-
strazione della giustizia , e dalla si sempre. In tale abbigliamento il
paterna sollecitudine che il vescovo vescovo adorna il capo del camau-
deve avere del proprio gregge. È ro o berrettino, camelaucio , ed ec-
intarsialo d'avorio e d'ebano o pu- cone la descrizione che ne dà 1' Al-
re di tartaruga ; la parte supeiiore iaci nella sua grande opera. De
è ornata di due serpenti d'avorio utriusque Ecclesiae perpetua con-
dolcemente pieganti uno contro l'al- sensione, ì. 3, e. 8, 12, col. loSj.
tro le teste; e significano la pru- Caput aperiunt ( monachi ) carne-
denza necessaria tanto al governo lancio, quod capilis tegmen est ejc
delle pecorelle. I vescovi, lasciati lana nigricante, ut natura Ulani
tutti i paramenti sopra descritti, in dedit, textum, rotundam iMiludine

molte assistenze vestonsi di abiti semipalmare , in fonnani conchne


diversi a loro particolari. la
, e finiens ; qua caput ingreditur, non
primo luogo indossano il Mandias; undequaque rotundatur ^ sed ubi
è questo un vestimento simile al aures sunt plagulae junguntur ,
mantello antico, aperto davanti, e quibus aurium incommodos meden-
fermato alla gola da una fibbietta tur. L' altezza menzionata non si
o altro; l'ampiezza del medesimo verifica nei camelauci portali dai

si mostra nelle crespe e nei seni vescovi , è varia n' è la materia ;

che lo raccolgono di dietro. Sotto resta coperto da un velo nero, in


la parte anteriore che va stretta al forma di antica cocolla. Il medesi-
collo , due pezzi quadrati di stoffa mo camelaucio fa le veci di cap-
per lo più bianca 1' adornano ; pello nei preti o Papas.
chiamansi pocula, e sono simbolo Sui calori dei suddetti paramenti.
dell'antico e nuovo Testamento, le I sopra descritti paramenti si adopera-
fonti cioè donde il pastore deve no indifferentemente di vari colori:
attingere le dottrine per istruire il il bianco però è il più comune, ec-
popolo. Sotto queste insegne attra- cettuata la quaresima e i giorni
veisasi il Mandia o Mandias tutto di lutto, nei quali i sagri paramenti
all' intorno da tre strisciette bian- sono di colore rosso, e in tal caso
che Tramezzate di rosso, larghe due i paramenti de' vescovi non sono
pollici in circa, e lontanauna dal- adornati ne di croci, né dei cosi
l' altra un palmo e mezzo circa. detti fiumi Jlumina. Questa è la
,

L' estremità della parte anteriore, fei'ma costumanza della chiesa gre-
le quali sovrastano ai piedi, por- ca, come rispose Demetrio Comateno
GRE GRE 149 ,
^^
a Costantino Cabasila. Lo stesso que dal patriarca greco scismatico ^Sj|

Comateno nel lib. V del Diritto residente in Costantinopoli sono di-


greco-romano , determina il tempo pendenti i metropoliti, ciascuno dei
ili cui si usa di colore rosso, e ne quali ha soggetto un maggiore o
tlà la spiegazione, dicendo che in- minore numero di suffragane!. Il
dicano lutto i rossi paramenti, ed basso clero riscuote generalmente
iisansi solamente nei giorni di di- molto rispetto, ma è dotato di poca
giuno, e nella commemorazione dei sapienza, e vive nell'inopia la mag-
morti.Da questo ben si rileva, gior parte ; da ciò ne deriva la
come dicemmo altrove, perchè il continuazione di molte pratiche
Papa nella quaresima, avvento, superstiziose, e di moltiplicate asti-
giorni di lutto, e nelle esequie dei nenze. Le sedi arcivescovili e ve-
morti usa il colore rosso, f^. Co- scovili poi di rito latino nei paesi
lori ECCLESUSTICI. greci, sono sotto la direzione della
Passiamo per ultimo ad accen- congregazione di propaganda fide,
nare lo stalo presente dei greci uni- L' abbate Terzi nella sua Siria sa-
ti cattolici, e dei vescovati latini era che pubblicò nel i6g5, noa
nelle regioni greche, o sotto 1' an- solo ci diede un trattato sul pa-
tica giurisdizione del patriarca di triarcato Costantinopolitano , ove
Costantinopoli, sebbene se ne parli parla de'suoi dignitari, della geogra-
ai singoli articoli delle sedi vesco- fia sacra del medesimo , e della
vili si greche, che latine in paesi successione cronologica de' patriar-
greci, avendo pure questo
articoli chi greci sino a quello eletto nel
Dizionario delle greche che
sedi 1673; ma a p. 4^1 riporta lo sta-
non hanno più vescovi. Ciò che to d' allora de' cattolici dimoranti
riguarda la giurisdizione ecclesiasti- nelle isole dell' Arcipelago e luo-
ca dell'arcivescovo in partibus vi- ghi adiacenti.
cario apostolico patriarcale pei la- Italo-greci. Sotto Selim II che
tini in Costantinopoli , è riportato regnò sul trono ottomano dal i SQ^
a queir articolo. Himangono dun- al i574, circa centomila greci per
que qua e là sparse delle vestigia isfuggire dalla barbarie del vinci-
dell' originario purissimo culto nei tore dell' Epiro e del Peloponneso,
greci di rito latino, che non si di- approdarono in molti porti d' Ita-
partirono dall' unità del corpo dei lia. Le città di Venezia, Ancona,
fedeli ; ma comunemente si dà il Livorno, anzi la Corsica, la To-
nome di chiesa greca a quella co- scana, le due Sicilie ne furono in-
munione d'individui, che aderì allo gombre. Di un tal numero però oggi
scisma de' greci patriarchi di Co- forse non esìste la metà, dappoiché
stantinopoli , e che predomina in molte famiglie sì estinsero, molte
tutto l' oriente, e nell'impero delle emigrarono, e molte passarono al rito
Russie, ove il sovrano è pure au- latino. Va notato che molti alba-
tocrate capo della chiesa russa, se- nesi per sottrarsi dalla dominazio-
condo lo stabilimento di Pietro I il ne ottomana si rifugiarono in Italia
Grande, che per governarla istituì anche dopo la morte del celebre
un consiglio chiamato santo sino- Scanderbegh, ossia Giorgio Castrio-
do, riserbandosene la presidenza co- ta, avvenuta nel 1467 o 1468: di

me la uomiua de' membri. Adun- questo eroe cristiano parlammo agli


i5o GRE GRE
articoli Albania Epiro, Croia, e , za dall'ordinario, e la facoltà di sce-
nel volume XVIII, pag. 54 e ^g gliersi un parroco, che loro am-
del Dizionario. Parleremo qui dei ministrasse i sacramenti nel loro
luoghi dove si trovano, o dove rito.

di essi rimane qualche stabilimen* Ancona. La chiesa già latina di


to. Furono per la loro educa- 8. Anna fu data da Clemente VII
zione fondati de' collegi o semi- ai greci, che ottennero il privilegio
nari in Roma, in s. Benedetto di di scegliersi il cappellano per l'am-
Ullano, ed in Palermo, e nei me- ministrazione de' sagramenti , amo-
desimi luoghi risiedono tre vescovi vibile a loro volontà, ed indipen-
per la ordinazione nel loro rito dente dall'ordinario. Tanto appro-
nativo. Ma
dipendono dalla sacra varono Gregorio XIII, Clemente
cardinalizia Congregazione di pro- Vili e Paolo V. Questa chiesa
paganda fide {^Vedi), con cui gli possiede un piede di s. Anna.
ordinari latini devono trattare per Questa colonia greca nella vigilia
quel che concerne le colonie gre- de'ss. Pietro e Paolo dovea fare
che. Anche gli ordinari latini, per un' oblazione in cera alla camera
quel che concerne le colonie gre- apostohca. Nel 1 797, epoca della
che, devono trattare con tal con- dominazione della repubblica fran-
gregazione, da cui quelle dipendo- cese, il parroco co' suoi dichiararon-
no. Questi italo-greci debbono re- si scismatici. Nel 1822, dopo una
golarsi neir osservanza del proprio lunga causa, la chiesa fu loro tol-
rito, secondo le costituzioni ponti- ta, e restituita ai latini. Il cappel-
ficie di Vili , Clemen-
Clemente lano latino ha l'obbligo di fare il

te XII, e specialmente secondo catechismo a'greci scismatici, alme-


quella di Benedetto XIV, Et si no una volta la settimana; e ben-
Pastoralìs la quale richiama le
, ché di rado, si ottenne qualche
antiche . I greci come in levante conversione. Quanto ai nazionali di-
COSI in Italia osservano oltre la no- moranti in Ancona va letta la pe-
stra tre quaresime loro particolari. tizione fatta nel i8i5 a monsignor
Precede la prima la Natività del Gazzoli delegata apostolico, per go-
Signore, ed ha principio il giorno dere i diritti di quel porto franco,
i5 novembre; la seconda precede e il possesso di detta chiesa, peti-
la festa de' ss. Pietro e Paolo, e zione che venne riportata nel nu-
principia il lunedì della seconda mero sessantotto del Diario di Roma
settimana dopo la Pentecoste; la di detto anno.
terza precede l'Assunzione di Ma- Corsica. Una colonia greca ve-
ria Vergine, e comincia primo il nuta dalla Morea, e precisamente
di agosto. Queste quaresime non dal Braccio Maina si stabdì in
obbligano al digiuno, ma alla sola Cargese, diocesi di Aiaccio, e di-
astinenza. Primieramente notere- pende da quel vescovo. La popo-
mo, che in quanto ai greci della lazione greca si fa ascendere a
città di Venezia, essi vi giunsero mille individui. Hanno una chiesa
mendici, ma furono accolti beni- con r archimandrita parroco , e
gnamente , e vi ottennero sicu- v'era un monistero: un alunno
rezza e protezione. Ebbero la chie- è nel Collegio Urbano (^P^edi) di
sa di san Giorgio , l' indipendcn- propaganda /Ide a Roma.
GRE GRE i5:i

Livorno. Si stabilirono nel 1600 Barletta. Nella diocesi di Trani


alcuni greci cattolici in questa cit- vi è una colonia greca di cento
tà, ed ora vi sono circa cinquan- individui, che hanno una chiesa
ta individui , col parroco. Tali dedicata a s. Maria degli Angeli.
greci venuti dal levanteerano spar- Lecce. Ha quaranta greci, una
si in più città della Toscana, fin- chiesa greca sacra a s. Nicolò, go-
ché si ridussero a Livorno. La loro vernata da un prete latino ; mol-
chiesa dedicata alla ss. Annun- tissimi greci trovansi nella diocesi,
riata fu eretta nel 1607, alla quale che hanno ritenuta la loro Ungua,
Jìtnedetto XIV lySS,nel in premio ma seguono il rito latino.

del loro attaccamento alla fede, Italo. greci delle Calabrie. Nelle
nccordò tutti i privilegi della pa- Calabrie vi sono venticinquemila
triarcale basilica Liberiana. greci sparsi nelle diocesi di Cas-
Pianiano. Nella diocesi di Acqua- sano, Rossano , Bisignano, ed An-
pendente , sotto Benedetto XIV glona. La maggior parte del cle-
una colonia venuta dal-
di greci, ro è celibe, pochi e già avanzati
l' Albania, composta di duecento in età sono i coniugati. La loro
famiglie, fu stabilita in Pianiano fede è pura, come anche i loro
restato senza abitatori. Il Papa die- riti : Pon-
sono molto attaccati al

de ad essi in enfiteusi i beni ca- tefice romano. Da monsignor Mus-

merali ivi esistenti^ obbligandoli sabìni arcivescovo di Smirne è sta-


ad un piccolo canone. Ora ne l'i- ta fatta nel i84i la visita apo-
mangono quattro famiglie, ed han- stolica delle colonie di qua dal
no una chiesa fabbricata da Pio Faro.
VI, ed il parroco. Cassano. Vi sono in questa
Napoli. Fin dal i526 si tro- diocesi otto colonie greche, quat-
vava una colonia greca in questa tordici tra chiese e cappelle, tren-
capitale. Ignota n'è la popolazione tacinque preti , ascendendo la po-
che ha una chiesa parrocchiale polazione greca a circa undicimila
tiedicata a' ss. Pietro e Paolo, il novecento venticinque individui. In
parroco, il cappellano, ed una con- Civita nella chiesa dedicata all'As-
gregazione. Questa chiesa deve il sunta, i latini ricevono talvolta i
suo principio a Tommaso Paleolo- sagramenti nel rito greco. Nell'al-
go Assagni discendente dai princi- tare maggiore si conservano due
pi di Arcadia. Paolo III e Carlo pissidi, una col fermentato, l'altra
V gli concessero privilegi. coll'azimo. Altrettanto si praticava
ì^ìUabadessa. Villaggio della dio- in s. Cosimo nella chiesa de' ss.

cesi di Atri e Abruz- Penne negli Pietro e Paolo, ove un medesimo


zi havvi una colonia greca venu-
: ostensorio serviva a dar la bene-
ta da Pichierni nell' Albania nel dizione sotto le specie di azimo e
1744- 11 ''e Carlo III accolse que- di fermentato. S. Cosimo è sotto
sti greci umanamente, ed ivi stabi- Rossano, con tre chiese, e trecento
litili gli eresse la chiesa in onore greci.
della Beata Vergine. La popola- Rossano. Vi sono in questa ar-
zione greca ascende a quattrocento cidiocesi cinque colonie greche, die-
individui, ed ha una chiesa ed il ci chiese, ventinove preti, e la po-
parroco. polazione greca si calcola seimila.
,

ì5i GRE GRE


Bìsignano. Questa diocesi ha istruiscono nella pietà e nelle orli
due colonie greche, cioè s. Sofia e donnesche ogni ceto di donzelle.
s.Benedetto d'Ullano, sei chiese, set- Girgenti. Nel comune di Palaz-
te preti, e la popolazione greca a- zo Adriano di questa diocesi vi
scende a tremila seicento individui. è una colonia greca, con sei chie-
In s. Benedetto di Uilano si tro- se, dodici preti, e tremila greci.
vava il seminario italo- greco, che Contessa. Comime della mede-
nel 1820 è slato trasferito vicino sima diocesi, ov' è altra colonia
s. Demetrio, colonia greca, in un greca, con quattro chiese, tre pre-
monistero giù de'basiliani chiama- ti, e dei tremila abitanti la metà
to s. Adriano, conceduto dal re sono greci.
Ferdinando I, e rimane sotto la Messina. Ha ima collegiata gre-
diocesi di Rossano. ca dedicata a s. Maria del Grafico,
Anglona. Questa diocesi ha quat- in cui si osserva il rito latino,
tro colonie greche, otto chiese, do- ma in lingua greca. In questa col-
dici preti, con una popolazione gre- legiata havvi la dignità del Proto-
ca di tremila cinquecento individui. papa, come soleva esservi in tutte
Italo-greci di Sicilia. Sono le le cattedrali del patriarcato di Co-
colonie greche di Sicilia nelle dio- stantinopoli, Benedetto XIV colla
cesi di Palermo, Monreale, e Gir- sua costituzione Romana Ecclesia,
genli : iu Messina vi è una col- la volle conservata nelle singole sue
legiata. prerogative.
Palermo. In Mezzojuso, comune Italo greci. Collegi. Il Collegio di
e circondario sette leghe lontano s. Atanasio di Roma, di cui si

da Palermo, vi è una colonia gre- parlò di sopra, con vescovo greco


ca, sei chiese, essendo la principa- in partibus per le ordinazioni.

le costruita i548, quattordici


nel Collegio di s. Benedetto in Ui-
preti, cinque monaci basiliani , un lano, fondato da Clemente XII
monistero di basiliani fondato nel con la costituzione Inter multipli-
1609, e più di duemila cinque- cis del 1732, e dal suo cognome
cento greci. chiamato Corsini. Lo eresse nel
Monreale. Nella città chiamata palazzo abbaziale di s. Benedetto
la Piana di questa arcidiocesi, sede nella diocesi di Bisignano in Ca-
del vescovo greco capo di circon-
, labria, per fornire de' pastori di ri-
dario di seconda classe, vi è una to greco alle colonie greche delle
colonia greca , sei chiese, venti Calabrie, colla dote di quell'abba-
preti , ascendendo la popolazione zia, e di altri seimila o sedicimila
a settemila abitanti , cinquemila scudi che gli donò. Quindi promosse
de'quali sono greci , come rilevasi all'arcivescovato titolare di Berea
dallo stato d'anime governativo. Vi nella Macedonia il sacerdote ca-
sono pure i padri della congre- labrese Felice Samuele Rodotà
gazione dell'oratorio del medesimo che deputò alla direzione del col-
rito greco. con bolla di Leone
Ivi legio, e per invigilare l' osservanza
XII, Moderanlibus, fu concessa la del rito greco. Questo Felice col
erezione d'una collegiata. Vi sono defunto fratello Stefano, originari
ancora le monache basiliane, che di Corone in Morea, furono i pro-
recitano l'officio divino in greco, e motori dell'erezione del collegio sino
GRE GRE i*)-^

da Clemente XI. Inoltre Clemenle mo nella Marca, la congregazione


XII col breve Provida pastoralis di propaganda fide, nel 166 3 vi
qffìcii, del lySS, concesse privilegi fondò un collegio pei popoli del-
e facoltà al detto vescovo. Nel 1820 l'Albania e delle provincie illiriche,
il collegio fu trasferito nel monislero sotto il titolo de' ss. Pietro e Pao-
di s. Adriano de'monaci basiliani^ e lo, in cui si ricevevano dei giovani
conta ottanta alunni di rito greco, albanesi , che poi ritornavano in
e dieciotto convittori latini. Vi ri- qualità di operai evangelici alla lo-
siede il vescovo greco in partibus ro patria; ma quantunque questo
per le ordinazioni, il quale ha pu- collegio sia stato poi soppresso,
re autorità di visitare le colonie perchè i filippini avendone nel
greche per 1' osservanza de'riti. Si- 1746 acquistalo il locale, ne otten-
milmente il vescovo greco in par- nero dopo cinque anni il possesso,
tibus stabilito da Pio VII nella tuttavia que'popoli non mnncano di
Sicilia fa le ordinazioni , visita le continuare a risentirne il benefizio,
colonie, e risiede in Palermo abu- dappoiché gli alunni di quella na-
sivamente, dacché la sede del ve- zione sono stati dipoi ricevuti nel
scovo greco, è la chiesa madre di collegio Urbano di Roma, il quale
s. Demetrio nella città della Piana riceve per alunni diversi greci, e
de' greci, come si legge nel breve poi quali operai evangelici la con-
d'istituzione di Pio VI, su di che gregazione di propaganda ^r/e, tan-
è a vedersi la celebre difesa del to eminentemente benemerita dei
eh. Saverio Maltei per ottenere il greci e degli orientali, invia nelle
detto vescovato. greche regioni per utili operai e-
Collegio Seminario greco di vangelici.
Palermo. Fu fondato prima dal Dei ruteni nei domini! russi, au-
p. Giorgio Guzzetta nel 1 7 1 5, già striaci e prussiani , e delle loro
istitutore dell'oratorio di s. Filippo sedi vescovili, se ne tratta al ci-
Neri, e poi dotato dagli arcivescovi talo articolo Ruteni.
di Palermo e di Monreale, e dal ve- Vi sono l'arcivesco-
Isole Jonie.
scovo di Girgenli, per dodici alunni vato di Corju [Vedi), ed i vesco-
greci delle loro diocesi. L'oggetto vati uniti di Zante e Cefalonra
è di fornire dei pastori di rito {^Vedi). Sette sono le isole Jonie
greco alle colonie di detta nazione che costituiscono la repubblica pe-
nelle tre nominate diocesi, ed an- ninsulare; Corfù della qua-
cioè
che di mandar missionari nel le- le parlammo pure all'altro articolo
vante. Benedetto XIV colla costi- Corfìi isola (f^edi),Pa\ò, s. Maura,
tuzione, j4d pastoralis dignilalis, Zante, Cefalonia, ed Itaca nel ma-
nel 1 747 ne approvò l' istituzione re Ionio, e Cerigo nel mare Egeo,
e le regole. Dipende dai menzionati delle quali sei tratteremo al citato
due arcivescovi e vescovo , e vi articolo Zante. Nella città di Cor-
risiede il suddetto vescovo istituito fù oltre il risiedervi l'arcivescovo
nuovamente per le ordinazioni da latino, cui sono suffraganee le sedi
Pio VI. Questi a tale effetto nel vescovili di Cefalonia e Zante uni-
1784 emanò il breve, Comniissa te, vi risiede ancora il governo
nobis. della repubblica settinsulare, sotto
Nella città arcivescovile di Fer- la protezione della corona d' In-
1^4 GRE GRE
^hilterm [Vedi), che vi mantiene ospizi, ec. II re Ottone I profes-
im;i ed il lord alto
guarnigione sando la religione cattolica, ben<:liè
commissario. La popolazione della la religione dominante del regno sia

repubblica si fa ascendere a circa la greca scismatica, ha riconosciu-


23o,ooo, oltre 8000 italiani, 7000 to la delegazione apostolica di
ebrei, e molli inglesi. La popola- monsignor Blancis, e la sua giiuis-
zione dell'isola di Corfìi si calcola di/ione sopra la Grecia continen-
60,000, quella della città di tal tale, che prima della guerra del-
nome, capitale dell'isola, i4,ooo; l'indipendenza, tolti alcuni punti
mentre la cattolica è piii di due- che spettavano al vicario patriar-
mila senza contarvi quelli sparsi cale di Costantinopoli, dipendeva
per le campagne. Vi si parla la dal vescovo di Zante e Cefalonia.
lingua italiana corrotta e greca mo- 11 decreto di ricognizione Ux fatto
derna. noto a tutte le autorità del re-
Regno della Grecìd. La popola- gno. Nel continente ed in Eu-
zione totale si fa ascendere a no- bea contansi nove sacerdoti , sei

vecentomila, o ad un milione come chiese e cinquecento cattolici ri-

di sopra si compresi venticin-


disse, partiti in Atene, al Pireo, a Pa-
quemila cattolici, composti di greci, trasso, in Napoli di Romania, in
francesi, italiani, maltesi, tedeschi Eiibea : ritrovansi ancora de' cat-
ec. Il delegato apostolico di tutto tolici in Corinto, Argo e Modone.
il regno di Grecia sì continentale In Eraclea havvi una chiesa ed
che insulare, considerandosi come un sacerdote per la colonia bavara
un nunzio apostolico nel regno di ivi stabilita. 11 regno di Grecia
Grecia, al presente è monsignor contiene le sedi latine dell'arcive-
Luigi Maria Blancis vescovo di Si- scovato di Naxos , dei vescovati
ra, fatto nel i834 dal Papa re- di Tine unito a Micone, di Andro,
gnante Gregorio XVI, che ai 21 di Santorino, e di Sira.
marzo i843 gli diede per coa- Isole deW Arcipelago sotto il do-
diutore I* monsignor Giu-
odierno minio turco. Vi sono le sedi ve-
seppe Alberti vescovo di Euraenia scovili di Scio e di Candia, la
in partibtis. Il delegato apostolico quale però non ha più il suo ve-
si porta spesso ne' luoghi della sua scovo con giurisdizione.
giurisdizione a conferir la cresima, Albania. Vi sono la sede arci-
a benedir chiese, a far la visita vescovile di Antivari, e le vesco-
da buon pastore. I conventi, gli vili di Scutari, Pulati e Sappa.
ospizi, le chiese cattoliche, quanto Epiro. Vi sono la sede arcive-
vi era di stabilimenti di pietà e scovile di Durazzo, e la vescovile
beneficenza, peri dopo le vicende di Alessio.
politiche e religiose a cui andaro- Neil' Asia minore vi è l'arci-
no soggette le provincie formanti vescovato di Smirne , e quello di
il regno di Grecia. La congrega- Rodi eh' è unito a Multa. Han-
zione di propaganda fide però, col no vicari apostolici la Bosnia, la
concorso della pia opera della pro- Bidgaria, la Moldavia, la Servia,
pagazione della fede di Lione, è e la Vallachia ( Fedi) In Bul- .

nell'impegno di richiamare a nuo- garia havvi il vescovato di Nico-


va vita le chiese, le scuole, e gli poli, e nella Servia gli arcivesco-
GRE GRE i55
vali di Scopia e di Sofia. Delle organizzato sulla norma del sino-
missioni cattoliche nei paesi gre- do russo, H. J. vSchmitt è auto-
ci, se ne parla agli analoghi ar- re delle Considerazioni storiche
ticoli. inserite nell' Amico universale del-
In Ungheria vi sono i seguenti la Chiesa di anno
Viirzburg ,

vescovati di rito greco unito. Cri- 1834, fase. IV-XI. Ei dottamente


sio in Croazia, Eperie», Fogaras prese ad indagare lo spirito del
in Transilvania, Munkats, e Gran nuovo sinodo permanente orga-
Varadino: hawi pure il vescovato nizzato nel regno della Grecia, ed
di rito latino di Gran Varadino. insieme la importanza di esso si-
Di rito greco-ruteno vi sono nodo per rispetto all' unità e indi-
le seguenti sedi arcivescovili e ve- pendenza della chiesa orientale;
scovili. Chelma e Belzi, vescovati dappoiché la chiesa orientale e
uniti nella Volinia. Polosko arci- la chiesa greco-russa, comechè per

vescovato cui sono unite le chiese la loro infausta separazione dall'u-


di Orsa, Micislavia e Vitepsco. centro abbiano
niversale e vivifico
Leopoli, Halicia, e Ramenee, arci- perduto il principio dell' unità »
vescovati uniti nella Galizia polono- non pertanto non si sono dimen-
austriaca. In Leopoli vi sono pu- ticate di questa legge vitale. Nel-
re r arcivescovo di rito latino, e Tunità hanno mai sempre creduto
quello di rito armeno. gli orientali, e credono oggidì, che
I greci melchiti hanno il pa- si debba trovare il rimedio contro
triarca d'Antiochia, sui quali sono ogni disordine o turbazione nella
a vedersigli articoli Antiochia dei Chiesa. Se la istituzione di un si-
Greci Melchiti, e Melchiti. nodo permanente, fatta in Russia
In quanto all'istituzione del si- nel 1721, arrecò un grave pre-
nodo permanente nel nuovo regno giudizio alla unità della chiesa o-
di Grecia, e dell'ordinamento dato rientale, alla sua indipendenza, <'d
da quel governo alle cose eccle- alla autorità della sede costantino-
siastiche, e della condizione in che politana , sembra che una totale
era sotto i turchi, sotto il go- rovina sovrasti ora a questa chie-
verno provvisorio, e quale si tro- sa, perchè fu fondato nel regno
va la Chiesa cattolica nel regno di Grecia un simile sinodo: essa
greco, se ne leggono le importanti come di accennammo perde
sopra
notizie, insieme a quelle risguar- il legame esterno, che univa in un
danti la chiesa greco-russa , negli corpo le chiese di R.ussia, di Grè-
zinnali delle scienze religiose, com- cia e di Oriente. Dalla sorte delia-
pilati dal eh. monsignor Antonino chiesa russa si potrà argomentare
de Luca, che si pubblicarono in qual sarà quella della chiesa gre-
Roma, cioè ai voi. Ili, p. 266 e ca non unita, mercechè sia stato
seg., e 4 1
7 e seg.; voi. VI, p. 1 23 ; parimenti in essa istituito un sino-
voi. Vn, p. 88 e seg., e voi. XII, do permanente : priva come essa
pag. 3 e seg. Da queste noti- è di un capo propriamente eccle-
zie compendiosamente riporteremo siastico, forse diventerà straniera
qui appresso qualche cenno delle a tutte le altre chiese dell'oriente,
cose principali. Sul sinodo perma- e sarà spogliata di ogni esterna
nente nel nuovo regno di Grecia, relazione. Appena fu decretata l'è-
, ,

i5G GRE GRE


iisteri7,a del nuoto regno della ToUe dare il menomo segno di
Orecia , s' intese dover essere per ommessione alla Russia, ed alta-
l'avvenire gli aiTari ecclesiastici di- mente protestò contro le parole
retti e governati da un sinodo del secondo articolo alC esempio
gl'eco slabile ed indipendente dal della chiesa nissa. Queste parole
patriarca di Costantinopoli. Allor- furono cambiate in quest' altre :

ché poi la reggenza col re Ottone soltanto esso ( il sinodo^ ammini-


entrò in Grecia, e quando potè strerà gli affari ecclesiastici^ secon-
con più zelo darsi cura degli af- do i sacri canoni. Questa altera-
fari di stato, fu deputata una com- zione fu accettata dal governo
missione di arcivescovi e vescovi indi un real decreto in 2? articoli,

di quel regno per mettere in as- pubblicato a Nauplia a' 4 agosto


setto le cose ecclesiastiche. Questa i833, dichiarò essere la chiesa gre-
commissione, ovvero assemblea di ca indipendente, secondo l'unanime
arcivescovi e vescovi, la quale fu desiderio di trentasei metropolitani,
accompagnata dal re a Sira, die arcivescovi e vescovi del regno ivi
cominciamento a' suoi lavori il 27 radunati, ed istituì un sinodo per-
luglio i833. Il governo le propo- manente, il quale sotto la soprain-
se una legge comprendente due tendenza del re eserciterà il supre-
articoli, per averne l'approvazione. mo potere ecclesiastico. La chiesa
I." Articolo. La chiesa orientale or- greca prese allora il nome di
todossa ed apostolica di Grecia Chiesa ortodossa orientale aposto-
la quale nelle cose spirituali non lica del regno di Grecia. Fu altresì
riconosce altro capo, salvo che stabilito, che il sinodo corrisponde-
JVostro Signore Gesù Cristo istitu- rebbe col ministero del cullo e della
tore della nostra fede, non dipen- pubblica istruzione.
de da alcuna altra autorità, im- Nella gazzetta officiale del regno,
perocché essa mantiene nella sua Nauplia 29 ottobre i833, si contie-
integrità l' unità dogmatica giusta ne un' estesa dichiarazione sulla in-
i primitivi principii professali da dipendenza della chiesa di Grecia
tutte le chiese ortodosse d'oriente. dal patriarca di Costantinopoli. » La
Quanto poi all'amministrazione del- suprema potestà ecclesiastica, sotto
la chiesa, la quale appartiene alla la sopraintendenza del re, sta nel-
corona, non essendo ciò contrario le mani del sinodo, cui membri i

per nulla ai sacri canoni, essa ri- sono annualmente nominati dal re
conosce a suo capo il re di Gre- ( un presidente , due consiglieri e
cia. 2." Articolo. Sarà organizzato due assessori ) costoro devono ub-
:

un sinodo permanente, composto bidire a quel ministero, che sarà


semplicemente di arcivescovi, co- additato dal re. Il governo inoltre
stituito dal re, ed investito di una è rappresentato nelle sessioni da
.suprema autorità sulla chiesa, al- un regio procuratore, nella cui as-
l'esempio della chiesa russa. Dopo senza non può nulla decidersi. Ne-
una discussione che durò in due gli affari interni, com'è a dire in
adunanze, i due articoli furono tutte le cose che riguardano la fe-
accettali con unanime voto dal si- de, il servizio divino, l'istruzione,
nodo, ma il secondo articolo soffrì la disciplina e 1' ordine degli ec-
uu'alterawone. li clero greco non clesiastici, il siDodo opera indipea-
,

GRE GRE 1^7


dentemcnte ; in quanto poi agli af- sizione del nuovo sinodo sembra
fari ecclesiastici, i quali hanno re- che principalmente si voglia con-
lazione collo stato, è necessaria la discendere ai desiderii della Russia..
cooperazione ed il consenso di es- Va qui notato che per lo innanzi
so: a questa classe appartengono i la chiesa greca era governata dal
giorni di festa , le fondazioni dei così detto santo sinodo permanen-
conventi , le nomine alle cariche te che stava in Costantitiopoli sotto
ecclesiastiche, le scuole pe' chierici, la presidenza del cos'i detto pa-
le leggi matrimoniali, ec. Si pro- triarca ecumenico di Costantinopoli
mette che saranno dolati i vesco- come primate di tutto l'oriente, e
vati e le parrocchie; nelle cose se- perciò supremo capo ecclesiastico
colari gli ecclesiastici sono sottopo- di quel che è ora regno di Grecia. Il
sti ai tribunali civili e criminali. sinodo esercitava la suprema auto-
Ognuno può ricorrere contro le so- rità giudiziaria sopra il clero del-
perchierie del potere ecclesiastico. la chiesa orientale , ed a lui si
I testamenti de' chierici , le dispo- portavano gli appelli delle senten-
sizioni sui beni di chiesa , il loro ze proferite dai vescovi. Era ulli-
usufrutto , le decisioni sui delitti zio del sinodo l'eleggere il patriar-
degli ecclesiastici , suU' edificazione ca, ed in caso di bisogno eziandio
e sul mantenimento delle chiese, e il deporlo; il nominare i metro-
sui registri di nascila e di morte politani ,
gli arcivescovi e vescovi.
sono riputate per cose secolari , e Dovea anche regolare e distribuire
devono secondo le leggi
regolarsi le gabelle ecclesiastiche, e special-
secolari. Lo stato ordina per mez- mente la COSI detta gabella di cor-
zo del sinodo le preci, le solennità te, ed in tutti gli alFari ecclesiastici
e le adunanze della chiesa ". Poste- richiedere di consiglio il patriarca.
riori notizie riportano che il patriar- Per la esecuzione della più parte
ca greco di Costantinopoli, personag- delle decisioni sinodali richiedevasi
gio ragguardevole ed autore di di- non pertanto un firmano dal grnii
verse opere, piese la risoluzione di signore. Negli ultimi tempi il sino-
riprovare altamente il sinodo in do era composto da dieci a dodici
Grecia. Questa separazione della metropolitani, le cui diocesi erano
chiesa ellenica suscitò in Costanti- vicine alla capitate, ed otto di lo-
nopoli una grande agitazione tra i ro risiedevano sempre in Costanti-
greci, alcuni de' quali parteggiano nopoli. Da ciò si vuole inferire che
pel patriarca, ed alcuni altri pel la liberazione de' greci dal domi-
sinodo. Ciò comprova , che anche nio del sultano rese anco necessa-
la chiesa di Costantinopoli conside- rio Io scioglimento del vincolo che
ra la istituzione di un sinodo per- li univa col patriarca di Costan-
manente, come pregiudizievole allo tinopoli , e da quella liberazione
spirito di unità,ed alla indipen- scendeva in naturai conseguenza
dènza di quella chiesa orientale. che si costituisse in Grecia un'in-
Dipoi alla mela di agosto iSSy fu- dipendente chiesa nazionale.
rono eletti due nuovi membri del Dopo che Giorgio Lodovico de!
santo sinodo, in vece di due altri Maurer nel i835 pubblicò ad Hei-
che ne uscirono, cioè i vescovi di delberga, Importanti documenti,
Nauplja e Damalou. Nella compo- leg^i e decreti del nuovo regno di
,

i58 GUE G 11 1-:

Grecia, e dopo che apparsero nlla 3.' Qiirili sono le leggi statuite
luce in Germania altri libri iiitur- dall'attuali? governo l'cgio intornu
no al medesimo regnò, diedero ad gli affari couceinenli la Chiesa cat-
un egregio cooperatore dell'y^wz/co tolica.

universale della religione e della Incominciando dal primo quesi-


Chiesa, di Viirzburg (quud. di f'cl> to,è a sapersi, che finché durò la do-
braio i838, p. 277 e seg. ), l'op- minazione turca, i vescovati latini
portunità d' inserire in quel gior- stavano sotto il patrocinio della
nale una importante notizia sopra Francia. L'elezione de' vescovi era
la condizione attuale della Chiesa in parte dipendente dalla corte di
cattolica nel regno di Grecia ed, Francia, siccome protettrice ab an-
cccone un breve sunto. Tuttoché, tico delia chiesa latina nell'oriente;
come abbiamo veduto, l'ultima ri- e però essa presentava alla santa
conciliazione della chiesa greca col- Sede i soggetti, ed Papa accor-
il

la latina nel concilio di Firenze dava r istituzione canonica. Ninno


fu di corta durata, pure ebbe tan- però poteva esercitare il suo uffi-

to d'efllcacia, che una parte della zio senza aver [)rima ottenuta la

cristianità greca ed armena si ri- così detta investitura dal gran si-

dusse sotto l'ubbidienza della Chie- gnore. Ciò si praticava nella stes-
sa cattolica, e di bel nuovo rifulse sa guisa , come coi vescovi greci
sull'opposte sponde delmare Jonio mediante la spedizione di un fir-

un qualche raggio di luce cattoli- mano della sublime Porta, ma col-


ca. Fu eziandio un effetto di que- lo sborso d'una determinata som-
sta concordia l'erezione di parecchi ma di danaro. Ciò non pertanto
vescovati latini, cattoiico-ronìani, e ne' punti di contatto che potevano
di un arcivescovato in Rodi. Ma avere i vescovi co* magistrati tur-
lìappoichè nel i522 Rodi fu presa chi, intervenivano i consueti uffizi

dai turchi, ed i cavalieri gerosoli- di urbanità, considerandosi i ve-


mitani furono sbandati dall' isola scovi (incile stavano sotto la pro-
che signoreggiavano, la sede arci- tezione della Francia, come fran-
vescovile fu trasferita a Naxos o cesi, perchè corrispondevano coi
il

Naxia. Da quel tempo in avanti magistrali turchi mediante la le-


l'arcivescovo di IVaxia restò pacifi- gazione o il consolato di Francia.
co possessore del vescovato unito In casi straordinari, siccome i tur-
di Naxia e Paros ; e ad un tem- chi non conoscevano ed eser- leggi,
po stesso è stalo seuìpre metropo- citavano dispotico dominio, strin-
litano di tutti i vescovati latini del gevano i vescovi Ialini con severe
mare Egeo. Per dar contezza del- pene, e talvolta li cacciavano dal-
l'attuale condizione in si trova
che l' uffizio. La corrispondenza diretta
la Chiesa cattolica regno di
nel de' vescovi latini con Roma , riu-
Grecia, nei citati Annali sono pre- sciva assai malagevole. Gli affari

si a disamina i seguenti quesiti. ecclesiastici erano interamente con-


1." Qual era la condizione de' ve- dotti a norma delle leggi della
scovati latini dominazione
sotto la Chiesa cattolica, ed erano anche
uttumana. 1° Quale durante la definiti in ultima istanza dalla Se-
guerra della liberazione greca , e de apostolica. Le liti che si reca-
sulto il guveino di Capodistrias. vano innanzi ai tribunali ecclesia-
,,

GRE GRE i59


siici , comprese quelle d* interessi no, ma sibbene col grfeco o Giu-
temporali, si giudicavano in prima liano, ciocché in seguito i Papi
istanza dai vescovi, in seconda dal- concessero a tutte le chiese latine
l'arcivescovo di Naxia , e da ulti- in oriente. Molte chiese erano in
mo erano giudicate dallo stesso comune uflìziate da greci e latini:
Pontefice in Roma. Si definivano in Tinos si doveva nello stesso
in prima istanza dal vescovo le tempo e nella medesima chiesa ce-
cause matrimoniali e testamentarie, lebrare messa secondo i due ri-
la

in grado di appello dall'arcivesco- ti latino e greco: imperocché quan-


vo di Waxia, e poscia dalla Sede do il suddiacono Ialino aveva canta-
romana. Le sentenze pronunziate to l'epistola, il suddiacono greco la
da questi giudici ecclesiastici dove- cantava nella sua lingua lo stesso ,

vano porsi prontamente in esecu- praticandosi col vangelo. Solo in


zione. Per la frequenza delle liti Sanlorino, dove sino dai tempi an-
spettanti a cose civili, che si reca- tichi i greci ed avevano
i latini

vano a' tribunali ecclesiastici, ogni ascoltalo la messa una medesi- in


vescovo aveva a coadiutore un can- ma chiesa , un secolo addietro un
celliere, che ne stendeva gli atti, arcivescovo greco per malinteso ze-
la legalità de' quali non era nega- lo sbandi dalla sua cattedrale i la-
ta dai maestrali turchi, né da altri. tini. Quando cominciarono a tu-
I vescovi godevano di una piccola multuare i greci contro i turchi
pensione , di che loro era genero- questa pacifica connivenza de' gre-
so il re di Francia, oltre i diritti ci co' latini ossia greci cattolici
eventuali di battesimo, ec. , e le cominciò a sturbarsi, perché i pri-
rendile de'beni ecclesiastici, come mi incolparono secondi di i non
uè godeva l'arcivescovo di Naxia, far subito causa comune per la

e più considerevoli il vescovo di bramata libertà ; i greci scismatici


Santorino. Vi erano eziandio cano- considerarono lu guerra di libera-
nicati, ch'erano conferiti dai ve- zione come una guerra in favore
scovi , cioè .semplici prebende che della croce, e come una legittima
davansi a' preti, Eranvi inoltre con- difesa della religione contro gì' in-
venti cattolico-romani in Grecia, fedeli. L'insorgimento de' greci non
monasteri di religiosi , ospizi di fu già una ribellione ovvero un
missionari, ec. L' antica avversione ammutinamento, non una disubbi-
tra' vescovi venne latini e greci dienza al legittimo magistrato: fu
di grado in grado scemando , bensì una guerra della nazione con-
perchè vescovi procuravano av-
i tro un tirannico conquistatore, il
vicinarsi scambievolmente, evitan- quale non poteva in suo favore
do qualunque conflitto. Laonde ì invocar altro diritto che la potestà
greci ed i latini vivevano in armo- da lui ingiustamente esercitata sino
nia che però si ruppe ne' greci
, a quel tempo con la sola foi-za
rivolgimenti per sottrarsi dal gio- dappoiché greci non si erano sot-
i

go ottomano. Non di rado acca- tomessi turchi per trattato di


ai
de sano matrimoni misti tra greci pace o di qualsivoglia altra mnnie^
e latini. Le feste di costoro con ra. Così scrivono alcuni storici con-
pontificia licenza si celebravano non temporanei. Assai commovente fu
già secondo il calendario Gregoria- l'invito che il gOTerno provvisorio,
, ,

i6o GRR GRE


sedente in Idia, a'i8 maggio i8ai della Chiesa cattolica, come accen-
fece alla cliiesa occidentale, perchè nammo superiormente. 11 proto-
prendesse parte ed inleressamento collo è del seguente tenore. « Alla
a (|ueila guerra nazionale, e si leg- presenza de'plenipotenziari di Fran-
ge neli* Archives diplonialit^ues cia, della Gran-Bretagna e di Rus-
voi. H, p. 586. sia, ec. Posciachè il principe Leo-
Sul quesito secondo, quale fu la poldo di Saxe Cobourg dall' unani-
condizione de' vescovati latini du- me voto delle tre corti alleate fu
rante la guerra di liberazione, e chiamato al trono della Grecia, il

sotto governo di Capodistrias,


il si plenipotenziario francese richiamò
narra che le leggi concernenti la l' attenzione della conferenza alla
chiesa latina, non patirono altera- particolare situazione del suo go-
zione alcuna. I tre vescovati di verno per rispetto ad una parte
Santorino, Sira Tine o Tinos
, e della popolazione greca. Egli espo-
soggetti all'arcivescovo di Naxia se che da molti secoli la Francia
rimasero tutti nella diretta dipen- esercitava un patronato speciale in
denza della santa Sede, colla qua- favore de' cattolici soggetti al sul-
le ebbero libera comunicazione. A tano, cui sua maestà cristianissima
questi tre vescovi e ad un arci- credeva dover ora cedere al futu-
vescovo, per una popolazione al ro sovrano della Grecia, per quan-
più di quìndici a ventimila cattoli- to concerne le provi ncie che do-
ci , ne fu aggiunto un altro, per vevano far parte del nuovo regno.
lo meno in modo provvisorio, on- Ma mentre rinunziava una siffatta
de al vescovo cattolico di Zante fu prerogativa, sua maestà cristianis-
dal Papa assegnato l' intero Pelo- sima doveva, ove non volesse man-
ponneso. Rimase tuttavia come , care ai doveri verso la sua stessa
per lo innanzi, la chiesa latina sot- dignità, e verso una popolazione
to la prolezione francese; ed è per- la quale era per tanto tempo vis-
ciò che nelle feste si alzava la ban- suta sotto la protezione de' suoi
diera di Francia. Per decreto del progenitori, provvedere che i cat-
governo provvisorio i vescovi lati- tolici di e delle isole
terra-ferma
ni, non meno che i greci, si do- trovassero nella nuova organizza-
veano limitare a' soli affari pura- zione legale da darsi alla Grecia ,
mente spirituali. Ma questo decre- guarentigie tali da compensarli del-
to trovò contraddizioni anche pres- la protezione che in favore loro
so di loro , e qua e là i vescovi era stata esercitata insino al gior-
furono sostenuti dal popolo , ossia no presente dalla Francia. 1 ple-
dalia comunità cattolica, massime nipotenziari di Russia e della Gran-
in Sira , che non si vollero assog- Bretagna riconobbero la giustizia
gettare ai tribunali civili. Mentre di una siffatta proposta, e fu fer-
Capodistrias governava la Grecia ,
mato, che la religione cattolica go-
all'occasione che il principe Leo- desse nel nuovo stato il libero e
poldo di Saxe Cobourg fu eletto a pubblico esercizio del culto e fu- :

sovrano ereditario della Grecia, si rono guarentite le sue possessioni,


fece in Londra, ad insinuazione ed i vescovi mantenuti nell'inte-
della Francia, un protocollo espres- rezza delle funzioni , de' diritti e
so a fine di assicurare i diritti privilegi, di cui godevano sotto il
, 1

GRE GRE lèi

palronalo del re di Francia; e da Quanto poi al terrò quesito,


ultimo, che per la stessa ragione quali sono le leggi statuite dal go-
sarebbero riconosciute e rispettate verno regio in ordine ai rapporti
le possessioni appartenenti alle mis- tra lo stato e la Chiesa cattolica ,
sioni , state già de' francesi , o a si fanno i seguenti riflessi. La Chie-
stabilimenti francesi ". sa cattolica aveva pei suoi diritti

Il protocollo fu officialmente con- e privilegi un titolo possessorio di


segnato dai residenti delle tre po- trecento anni circa ; questi diritti

tenze in Grecia al presidente, il e privilegi furono confermati per


quale ne rese partecipe il senato. l'avvenire mediante il protocollo
Dopo quattro giorni il presidente della conferenza di Londra de' 3
a' 12 aprile i83o, chiamò a sé i febbraio i83o, il quale fu accettato
ministri residenti per discutere, ove dal governo provvisorio della Gre-
fosse possibile, alcuni dubbi che gli cia.Ciò nondimeno poco consolanti
erano stati proposti dai senatori. Per furono le successive determinazioni
rispetto al nostro punto fu messo intorno alla condizione de' cattolici,
avanti il seguente dubbio. « I pri- per motivo delle leggi che il go-
vilegi guarentiti ai cattolici ed verno greco statuì sopra questo
estesi agli aderenti a quella chiesa particolare con leggi organiche ema-
non arrecherebbero loro, in legit- nate in Patrasso ai i6 luglio i835.
tima conseguenza , vantaggi , che IN'e' regolamenti sopra la formazio-
tanto più gradevoli dovrebbero loro ne ed i limiti della giurisdizione del
tornare, quanto più il silenzio te- ministero de' culti e di pubblica
nuto per rispetto, alla chiesa do- istruzione, gli si danno espressa-
minante dovrebbe offendere coloro mente i seguenti diritti. " L' esame
che professano il rito greco"? I di tutti gli atti e decreti dell'au-
ministri residenti diedero a que- torità ecclesiastica, e particolarmen-
sto quesito la seguente spiegazio- te de' rescritti, delle bolle e dei
ne. « Le determinazioni prese in- brevi della Sede pontificia prima
torno ai diritti dei cattolici e dei della loro pubblicazione, e l'appo-
seguaci di altre religioni sono un sizione del Placet regio a poter es-
frutto della massima intorno alla sere pubblicate ; i diritti regi per
tolleranza , che con gran successo riguardo alla collazione delle cari-
\iene praticata dalle tre corti. I che ecclesiastiche ; l' accordar licen-
doveri di equità, eh' erano da una za per r ordinazione de' diaconi e
siffatta stipulazione imposti al go- de' preti ; il ripartimento delle dio-
verno greco, non lo stringevano in cesi de' diversi prelati ecclesiastici.

modo alcuno ad operar cosa che po- Spetta eziandio a questo ministero,
tesse tornare in discapito della chie- il mantenere inviolati i diritti della

sa dominante, e se questa non è sta- corona sopra le cose ecclesiastiche


ta riconosciuta come tale , ciò è in generale, e il difendere le di-
derivalo dal non trovarvi essa bi- sposizioni legali che potessero esi-
sogno di una tale dichiarazione stere, e le convenzioni sopra i vi-

affinchè nella Grecia tenga quel cendevoli rapporti dello stalo e


grado e occupano in
posto che della chiesa ; l' invigilar contro le

Inghilterra, in Francia, ed in Rus- condizioni oppressive ed illegali dei

sia le chiese dominanti ". matrimoni che si contraggono da


voi xxxu. 1
i62 GRE GRE
persone nddelte a diverse comu- nianifesto che i cattolici nel rc^no
nioni religiose; il trnllar delle di- di Grecia non solo non han gua-
spense chiedono degl' irape-
elle si dagnato nulla sotto il rapporto re-
dinienti malrimoniali puramente ligioso, ma che hanno in contrario
temporali i|i conformità alle leg^i perduti molti privilegi e diritti, di
esistenti , e V incaricarsi delle di- che godevano sotto la dominazione
spense degli impedimenti canonici, turca, essendo allora, come si è
che gli aderenti alla fede cattolica detto, la loro dipendenza dal Papa
chieder potessero alla Sede pontifì- libera , né sturbata o impedita in
eia, e che devono essere accompa- alcuna guisa , procedendo l' anda-
gnate dalle informazioni de' vesco- mento degli affari religiosi secondo
vi competenti , e spedite al mini- le regole del diritto canonico. JVon
stero de' culti e di pubblica istru- si deve tacere, che in appresso nel-
zione ; ed il notificare al vescovo la capitale del regno il culto cat-
la decisione, ottenuta mediante l'o- tolico, che dapprima pareva contra-
pera del ministero ; il vegliare che riato da tanti ostacoli , gode oggi
queste dispense 'non contengano della protezione efficace del gover-
condizioni contrarie alle leggi vi- no. Si confida nella saviezza del re
genti dello stato ; l' invigilare sopra Ottone, che sotto il suo regno gli

r uso delle censure e delle pene affari spettanti alla Chiesa cattolica
ecclesiastiche in cose riguardanti la in Grecia avranno presto un mi-
coscienza ovvero 1' adempimento dei gliore e più equo ordinamento. Da
doveri religiosi ed ecclesiastici, giu- ultimo nel i84o in JVlagonza , e
sta i dommi, i libri simbolici, e le colle stampe del Kirchheim, il dotto
corrispondenti costituzioni ecclesia- parroco cattolico di Grosswellstadt
stiche; il mantenere inviolati i di- presso Àschaffenburg , ci ha dato
intti della potestà secolare per un'importante opera intitolata: /-
rispetto all' esame se sia possibile storia critica della chiesa del nuo-
r esecuzione di tutti i giudizi e vo regno di Grecia e della chiesa
delle decisioni de' magistrati eccle- russa , considerale specialmente
siastici, e per rispetto all' approva- nella loro costituzione governativa
zione di essi, imperocché spesso i sotto la forma di un sinodo per-
superiori ecclesiastici tentano di far manente.
uso di pene afflittive, le quali pro-
ducono un effetto esterno sopra la Concila di Grecia.
vita sociale ed i rapporti di civile
convivenza, e tra queste pene afflit- Il primo vuoisi celebrato in que«
tive deve principalmente anno-
si sta provincia l'anno 198 circa, per
verare la scomunica. £ da ultimo conferire all'arcivescovo di Seleucia
il mantenere in vigore le determi- la dignità patriarcale sulle chiese
nazioni prese contro l' immediata di Assiria, Media e Persia. Mansi,
corrispondenza del clero con supe- Suppleni. ai concila tomo I, col.

riori ecclesiastici esteri, e l'inviare 7 e 8.


l'intercettata corrispondenza del mi- 11 secondo concilio de' greci si

nistero de'culti e dell'istruzione pub- adunò nel 997, nel quale fu proi-
blica a quello degli affari esteri ». bito a due fratelli di sposare due
Da questo breve ragguaglio, pare cugine. Vi sono riferite per esteso
,,

GRE GRE i63


le ragioni di quella proibizione cedente ed il seguente tenuto in
fondala particolarmente sul princi* Nicea, fu per associarsi Michele a
pio che nei matrimoni devesi con- Giovanni nella dignità imperiale.
siderare non solamente ciò che è L'ottavo del 1260 si adunò in
permesso, ma anche ciò che è con- occasione della ritirata del patriar-
veniente. Mansi, Appendice tom. II, ca Arsene, e fu eletto in sua vece
col. 54 e seg. Niceforo.
Il terzo fu tenuto nel 1220 forse Il nono dicesi convocato nel
in Nicea, ed al quale Manuele pa- 1261 in Costantinopoli, ove venne
triarca presiedette: gli atti di esso richiamato Arsene, essendo morto
contengono dei regolamenti sugli Niceforo.
inconvenienti che possono succe- Il decimo fu riunito nel 1266
dere nel santo sagrifìzio della mes- per le istanze Michele: venne
di
sa , suir uso degli altari portatili in esso di nuovo deposto Arsene.
sui matrimoni in quaresima, sulla 11 patriarca d' Alessandria , molti
traslazione da un vescovato ad un vescovi, monaci e laici disapprova-
altro, e sui diritti dei patroni del- rono la sentenza emanata contro
le chiese. Mansi t. II, col. 877 Arsene, e si separarono dalla co-
e seg. munione di coloro che l' avevano
11 quarto concilio de* greci sci- data ciò produsse uno scisma, che
:

smatici ebbe luogo nel 1229 circa, durò per molti anni.
sotto il patriarca Anastasio, sopra Il decimo primo celebrossi nel
alcuni articoli di diritto , di cui 1267, in circostanza di una cospi-
però non si hanno particolari no- razione fatta contro Michele, e di
tizie. Mansi t. II, col. 9(»7, 968. cui i principali autori citati a ri-
Il quinto concilio de' greci nel spondere, accusarono Arsene come
12 35 si tenne probabilmente in loro complice egli però seppe di- :

Nicea, contro Giacomo arcivescovo mostrare la sua innocenza , ed il

di Lepanto , e fu presieduto da concilio fu sciolto senza conchiudere


Germano II patriarca di Costanti- nulla.
nopoli. Si d'una
trattò in esso Il decimo secondo ebbe luogo
vergine maritata avanti l' anno del- nel 1278, e fu uno di quelli te-
la pubertà e delle violenze da
; nuti per la riunione dei greci coi
queir arcivescovo fatte a danno di latini, ed al quale assistettero i le-
alcuni monisteri dipendenti da gati del Papa Gregorio X, ma nul-
uno de' suoi sulTraganei. Mansi t. la vi fu conchiuso per la pace. Il

II, col. i35. Mansi regnando ancora Michele Pa-


11 sesto venne celebrato veiso leologo registra tre concdii sotto il

l'anno laSg, per nominare un tu- nome di Grecia negli anni 1274,
tore a Giovanni figlio di Teodoro 1275 e 1276.
Lascaris, ed il tutore prescelto fu Il decimo terzo fu tenuto sotto
Michele Comneno. A questo anno r imperatore Andronico , come i
e sotto r impero di Michele Paleo- seguenti.
logo il Mansi nel tom. Ili, col. 85 Il decimo quarto fu convocato
e seg., ci dà quest'altro concilio. nel 1289 per impegnare Gregorio
11 secondo e settimo in ordine di di Cipro a dimettersi dalla dignità
questi che registriamo, come il prc patriarcale, e per condannare il
i64 GRE GRE
commentario di quel patriarca so- Dalmazia , accusato e convinto di
pra un passo di s. Giovanni Da- molli delitti, e particolarmente di
masceno, risguardante la processione libellione contro l'imperatore Gio-
dello Spirito Santo. vanni I Paleologo.
Il decimo quinto si tenne cgunl- GREGORIANO. Dicesi dei riti,

inente nel 1289 contro i fautori degli usi , delle istituzioni che si

di Arsene, i quali fra le altre co- attribuiscono al Pontefice s. Gre-


se domandavano T amministrazione gorio I Magno, fiorito nel Sgo.
della chiesa, e pretendevano rifor- Cosi dicesi rito gregoriano le ceri-
marla secondo i canoni ; fu altresì monie che fece osservare nella Chie-
in esso eletto patriarca Atanasio. sa romana, o per la liturgia, o per
Il decimo sesto del 1292 non l'amministrazione de' sagramenti ,
fece alcuna decisione precisa. o per le benedizioni e che sono ,

decimo settimo, tenuto pure


Il contenute nel libro chiamato Sa-
nel 1292 , decise che l'impera- cramentario di s. Gregorio ; canto
tore non doveva avere nessuno gregoriano, quello ch'egli regolò
scrupolo a trattare come fratelli i meglio,dopo di avere riordinate le
principi saraceni. pr^hiere e liturgia gregoriana i
; ,

decimo ottavo fu adunato nel


Il cambiamenti che vi fece il santo e
1297 in Costantinopoli contro An- dotto Papa che però non sono
,

dronico. In altro o decimo nono molto considerabili. Di tutto se ne


si tennero varie discussioni intorno tratta agli analoghi articoli.
alle lagnanze del patriarca Gio- GREGORIO Naziaxzexo ( s.
),
Tanni Cosimo , sulla condotta del- soprannominato il Teologo, dottore
l' imperatore ; dovevasi altresì deci- della Chiesa. Ebbe a padre Gre-
dere nel medesimo concilio intorno gorio, che nato pagano si convertì
alla calunnia di un certo llarione e fu poi vescovo di Nazianzo, e a
vescovo di Selimbra, contro il no- madre Nonna, ambedue onorati
minato patriarca, il quale erasi di- dalla Chiesa con pubblico culto, co-
messo dalla sua carica, ma nulla me pure lo sono Cesario suo fratel-
fu conchiuso. lo, e sua sorella Goi'gonia. Nacque
Il ventesimo si celebrò nel i3o3, ad Arianzo, borgo del territorio di
cioè si adunò e sciolse subito. Nazianzo, piccola città vicina a Ce-
Il ventesimo primo del i3o4, sarea di Cappadocia, nell'anno Stxg,
composto d' un gran numero di cioè poco dopo r elevazione di suo
vescovi : furono tenute diverse di- padre al vescovato, secondo Tille-
scussioni intorno la dimissione del mont, Baillet eCeillier; o tra il 3ia
patriarca Giovanni Cosimo, che al- e il 3 16, mentre suo padre era an-
cuni volevano restituito alla sua cora idolatra, secondo il Baronio,
sede, ed altri no venne; alla fine lo Stilting, e r anonimo autore del-
proclamato patriarca Atanasio che la vita del santo, premessa al pri-
erasi ritirato in un monistero. mo volume delle di lui opere pub-

Il Mansi nel tom. III, col.


p. blicalo a Parigi nel 1778. Dopo
539 e fa menzione anco della
540 aver studiato con felici disposizioni
sentenza emanata in un concilio la grammatica nel suo paese, Gre-
tenuto in Grecia nel i344 contro gorio fu mandato a Cesarea di Pa-
Isidoro vescovo di Dobronik ia lestina, ov' era una celebre scuola
GRE GRE i65
(li reltorica ; passò poscia in Ales- diocesani, e massime i monaci, non
sandria, quindi in Atene che godea vollero più comunicare con lui.
il vanto di avere i più abili mae- Suo figlio adoperossi saggiamente
stri di eloquenza, ed ivi strinse per togliere questa divisione, e ri-
amicizia con s. Basilio. L' anno conciliò il pastore col suo gregge;
356 lasciò Atene per recarsi a pronunziò poi un bel discorso sul
Nazianzo : quivi arrivato, ricevette ristabilimento della pace. Dopo la
il battesimo dalle mani di suo pa- morte di Giuliano , s. Gregorio
dre, e si diede interamente al ser- compose suoi due i discorsi contro
vigio di Dio, e alla meditazione questo principe apostata. Nel 368
delle divine Scritture, menando vi- perdette suo fratello s. Cesario , e
ta austerissìma e contemplativa. ne pronunziò V orazione funebre ;

Desideroso di separarsi affatto dal poscia recitò anche quella di santa


mondo, nel 358 andò a raggiun- Gorgonia sua sorella , morta poco
gere s. Basilio che vivea in un appresso. Nel 372 s. Basilio, ch'era
deserto del Ponto, vicino al fiu- diventato arcivescovo di Cesarea,
me Iris, e con esso rimase finché ordinollo vescovo di Sasimi ; ma
suo padre, ornai vecchio di oltre ei non si recò a quella chiesa, es>
ottani' anni, richiamollo a sé, per- sendo insorta disputa di giurisdi-
ché lo assistesse nel governo della zione sopra di essa fra s. Basilio
sua diocesi ; e per averne maggior ed Antimo vescovo di Tiane. Go-
soccorso, ordinollo sacerdote , cioc- vernò frattanto quella di Nazianzo
ché vien posto dai più nel di del sotto suo padre, ch'era omai de-
Natale dell'anno 36 1. S. Gregorio crepito, e che mori l' anno dopo.
che avea ricevuto l'ordinazione con Egli stesso volle farne l' orazione
un'estrema ripugnanza, fuggì secre- funebre, e pronunciolla alla presen-
tamente, ed andò a ritrovare il suo za di s. Basilio, e di s. Nonna sua

amico Basilio; ma il timore di op- madre, la quale non sopravvisse di


porsi agli ordini di Dio lo fece ri- molto al marito. Dopo ciò s. Gre-
tornare a Nazianzo da cui era , gorio si ritirò nel monistero di s.

mancato per sei settimane , e vi Tecla a Seleucia nell' Isauria. La


predicò la prima volta nel giorno morte di s. Basilio, avvenuta nel
di Pasqua. A questo discorso ten- 378, fu per lui dogliosissimo col-
ne dietro un altro che porta il po egli compose in onore del suo
:

titolo di Apologia, perché in esso amico dodici epigrammi o epitadì,


giustifica la sua fuga , trattando e più tardi, cioè nel 38 1 o 382,
della dignità, dei pericoli e dei do- ne pronunciò il panegirico a Cesa-
veri del sacerdozio , della santità rea. S. Gregorio dopo aver passati
richiesta per accostarsi all'altare, cinqu' anni nel suo ritiro di Seleu-
delle difficoltà nel governare le co- cia, si arrese alle inchieste dei cat-
scienze, e della scienza necessaria ai tolici di Costantinopoli, che oppres-
sacri ministri. Sul finire del regno si dagli ariani, sollecitavano i suoi
di Giuliano fu turbata la pace consigli ed il suo appoggio. Reca-
della chiesa di Nazianzo , poiché tosi in quella capitale, prese alloggio
avendo incautamente il santo vec- in casa di parenti : bentosto la
chio Gregorio sottoscritta la formo- parte più vasta di quella casa ven-
la di Kimini, i più zelanti de' suoi ne consacrata alle cerimonie della
i66 GRE GRE
religione, e le fu dato il nome di zione. Stanco egli di tante opposi-
Anastasia, che vuol dire risurre- zioni e di tante violenze dichiarò
zione, perchè in essa risuscitò in d'essere pronto a tornare nella su;i
certo modo la fede cattolica , che solitudine, purché la chiesa di Dio
fìno allora era rimasta morta la ne rimanesse tranquilla. Quei pre-
quella città. Il santo faceva conti- lati rimasero stupiti di tale delibe-

nuamente istruzioni in questa sua razione ma ebbero la debolezza di


;

piccola chiesa, e vedea con piacere accettare la sua dimissione. S. Gre-


accrescersi ogni dì il numero dei gorio prese commiato da quella
suoi uditori. Gli ariani e gli apol- chiesa che poteva dirsi da lui crea-
con altri eretici, pro-
linarisli, uniti ta, con un grave e toccante di-
curarono impedire il buon effetto
d' scorso che pronunziò alla presenza
dei suoi discorsi, spacciando contro dei padri del concilio, e d'una in-
di luì le più infami calunnie; usa- numerabile folla di gente. Quindi
rono anche la violenza, e lo inse- ritornò a Nazianzo, ove scrisse il
guivano per le strade sasseggian- poema sulla sua vita, nel quale si
dolo , lo strascinavano davanti ai ferma particolarmente sulla condot-
magistralicome un imbroglione che ta da se tenuta a Costantinopoli,
levava a rumore il popolo. Ma la onde distruggere alcime calunnie
fermezza di s. Gregorio trionfò di pubblicatesi contro di lui; poscia
tutte queste violenze, e la sua elo- risolse di passare il resto de' suoi
quenza operò la conversione di un giorni nell'itiro presso ad Arianzo.

gran numero di eretici. Ciò non Egli era molto avanzato negli an-
pertanto vide egli insorgere altre ni e pieno d' infermità ; ma per
dissensioni nella sua nascente chie- questo non si rimase dal prestare
sa : uno straniero , chiamato Mas- ancora dei servigie alla Chiesa,
simo il Filosofo, insinuossi nella soprattutto a quella Nazianzo di :

sua confidenza , ne abusò per


e compose dei poemi sopra argomenti
soppiantarlo , facendosi nominare di pietà , e sulla storia della sua
clandestinamente vescovo di Co- vita e de' suoi patimenti; colle sue
stantinopoli da alcuni vescovi d'E- lettere dava eccellenti consigli a
gitto ; ma i cattolici di quella città quelli che il consultavano, né pre-
chiesero per vescovo Gregorio , e scriveva cosa alcuna che non a-
r imperatore Teodosio I ne approvò vesse esercitata egli prima. In quel-
la scelta, tolse le chiese agli aria- la solitudine praticava ogni maniera
ni, e lo mise in possesso della cat- di mortificazioni corporali, digiu-
tedrale. Nel concilio di Costantino- nando, vegliando, pregando inces-
poli adunato nel 38 i , s. Gregorio santemente. " Io vivo ( dice egli
sostenuto da s. Melezio patriarca di » stesso nei suoi poemi ) in mezzo
Antiochia, fu canonicamente con- >* alle rupi e alle bestie selvagge.
fermato in quella sede ; ma dopo M La mia dimora è una caverna
la morte di s. Melezio le dissen» »» in cui passo solingo la vita. Non
sioni e le brighe agitarono ognora M ho che una tonaca, non cai-
quella assemblea. I nemici di san » zari, no» fuoco : vivo sol di spe-
Gregorio gì' insidiarono per fino " ranza. Io sono rifiuto e 1' ob-
il

la vita ; e i vescovi di Egitto si >j brobrio uomini ; dormo


degli
opposero nuovamente alla sua eie- » sulla paglia, e mi cuopro d'un
GRE GRE ftfi7

j> S.1CC0 : tutto è bagnato dalle mie aveva conosciuto. Tutte le opere
». Giegoiio
lagrime ". Cosi visse s. di questo santo dottore furono
nel suo ritiro sino alla sua beata stampate in greco ed in latino a
morte, che avvenne nell'anno 38g, Parigi nel 1609, per cura di Fe-
o secondo altri nel Sgi. L'impe- derico Morell , e colle note del-
ratore Costantino Porliiogenito fe- l' G. di Bllly, il quale è altresì
ab.
ce trasportare il suo corpo a Co- autore della traduzione latina. Le
stantinopoli verso il 9'>o, e Io fece edizioni di Parigi del i63o, e di
collocare nella chiesa degli Apostoli, Lipsia del 1690, non sono che ri-

vicino a quello di s. Gio. Crisosto- stampe della precedente. Il dotto


mo. Al tempo delle crociate fu p. Maran ne aveva impreso una
trasferito a Roma, e riposto presso nuova edizione a Parigi nel 1778;
le religiose greche, da dove il Pon- ma non ne fu pubblicato che il
tefice Gregorio XIII lo fece levare primo tomo, nel quale havvi la
nel i58o,metterlo in una
per vita del santo composta sulle sue
cappella che avea fatto fabbri-
gli opere. Secondo alcuni autori san
care nel Vaticano. Tuttociò meglio Gregorio Nazianzeno è il sommo
dicesi nel voi. XII, pag. 260 del degli oratori sì sacri che profani.
Dizionario. I greci celebrano la I suoi versi sono veramente ome-
sua festa principale nel i5 gennaio, rici, pieni di dolcezza e di facilità :

ed i latini nel 9 di maggio. vi si trova eziandio una sublimità


Le opere di s. Gregorio Nazian- che loro assicura la preferenza so-
zeno sono: i.° Orazioni, in nume- pra tutte le produzioni iu questo
ro di cinquanta. Sembra che le genere, che sono uscite dalla penna
quattro ultime non siano di questo di scrittori ecclesiastici ; e merite-
padre. Le due che sono indirizza- rebbero di esser letti nelle pubbli-
te a Cledonio , e nelle quali sono che scuole.
confutati gli errori degli apolli na- GREGORIO NissEKo(s.), vescovo
risli , erano originalmente lettere. di Nissa, e padre della Chiesa. Nacque
Alctmi di questi discorsi trattano nella Cappadocia l'anno 33i , ed
dei misteri della fede, e di diversi ebbe a fratelli s. Basilio il Gran-
punti della morale cristiana ; altri de, s. Pietro di Sebaste nell'Arme-
hanno per oggetto di difendere la nia, e s. Macrina. Si unì in ma-
dottrina della Chiesa contro le ac- trimonio con Teosebia, le cui vir-
cuse degli eretici ; altri sono pane- tù loda mollo s. Gregorio Nazian-
girici da lui recitati. 2.°Duecento zeno. In seguito rinunziò al mon-
trentasette Lettere, la maggior par- do per darsi al servigio della Chie-
te delle quali sono assai importan- sa, e fu fatto lettore ; ma l'amore
ti. 3." Pocnii^ che sono in numero ch'egli aveva all' elotjuenza, gli fe-
di cinquant' otto nella edizione del- ce abbandonare gli uffizi del suo
l' ab. di Billy. Giacomo Tolli ne ordine per insegnare la rettorica
ha pubblicato altri venti a Utrecht ai giovani. Però le rimostranze di
nel 1696 nelle sue Insignìa itine- s. Gregorio di Nazianzo lo ricon-
rarii italici. 11 Muratori pubblicò dussero alla prima vocazione. Do-
in Padova 1709 duecentoventi-
nel po aver aiutato s. Basilio suo fra-
selte epigiamroi di s. Gregorio Na- tello nelle funzioni pastorali, Gre-
ziauzcuo, che l'ab. di Billy uou gorio nel 872 fu eletto vescovo di
•i68 GRE GRK
Nissa nella Cappadocia . Il suo at- sta : 1 l' onorano
latini ai 9 di
taccamento alla fede di Nicea gli marzo. Gli antichi hanno colmjilo
suscitò fiere persecuzioni da parte dei più grandi elogi s. Gi-egorio
degli ariani, per cui fu costretto Nisseno, cosi detto come vescovo
di lasciare il paese. Morto nel di Nissa, lodando la sua fede, la
378 1' imperatore Valente, gran sua saviezza, la sua innocenza, la
prolettore dell'arianesimo, gli affa- sua moderazione, e fermezza nei
ri della Chiesa cambiarono tosto disastri. Eguale a s. Basilio suo
d' aspetto.Graziano divenuto pa- fratello, per la parola e per la
drone dell'impero rimise Gregorio dottrina, ma più attaccato di lui

nella sua sede ; ma questa gioia agli studi dell'eloquenza, diventò si


gli fu amareggiata dalla morte di abile, che puossi senza dubbio pa-
s. Basilio suo fratello, per assistere ragonarlo coi più celebri oratori
ai funerali del quale si recò a dell' antichità. Il settimo concilio
Cesarea. Quindi intervenne al con- generale, professando per lui pro-
cilio di Antiochia del 879, dal fonda venerazione, diedegli il ti-

quale venne incaricato di andar a tolo di Padre dei padri, e citò i

visitare l'Arabia e la Palestina per suoi scritti per confermare l'antica


riformarvi le chiese. Adempì egli dottrina della Chiesa, e per condan-
a commissione nel!' anno
questa nare col suo suffragio l' empietà di
seguente: passò da Gerusalemme Nestorio. S. Gregorio Nisseno ha
per visitarvi i luoghi santi, ed a- scritto diverse opere, di cui ecco l'e-

doperossi, benché inutilmente, per lenco: I. Hexaemeroii, o trattato sul-

pacificare i torbidi di quella chie- mondo. 2. Trattato


la creazione del

sa. Trovossi al celebre concilio di della formazione dell' uomo. 3. Il


Costantinopoli, tenutosi nel 38 1, libro della Fita di Mose o della
ed ivi fu scello per recitare l'ora- Vita perfetta. 4- Due Trattali sul-
zione funebre di s. Meiezio patriar- la iscrizione de' salmi, e l' Omelia
ca d' Antiochia. L' anno appresso sul sesto salmo. Omelie 5. Otto
assistette ad un altro concilio di sui primi capitoli delV Eccle-
tre

Costantinopoli , e pronunciò in es- siaste; altre quindici sul Cantico


so un discorso relativo alla divi- dei Cantici; cinque suW orazione
nità del Figlio e dello Spirito domenicale; otto sulle otto beatitu-
Santo. Nel 385
pure a Co- recitò dini. 6. I Trattati sulla sonimes-
stantinopoli l'orazione funebre del- sione del Figlio, e sulla Pitonessa;
l' impemtrioe Flaviila, e quella di e Discorso sull'ordinazione : non
il

Pulcheria figlia dell'imperatore Teo- è certo che il primo sia di


ben
dosio. Finalmente fece un quarto questo santo. Pare che vi sia in-
viaggio a Costantinopoli per re- segnato r errore degli origenisti
carsi al concilio che ivi si tenne sulla cessazione delle pene dei dan-
nel 394, ed ebbe posto tra i me- nati ;
quelli che glielo attribuisco-

tropolitani, onore ohe solo fu ac- no, dicono che l' errore che vi si

cordato alla sua persona ed al trova vi fu aggiunto dopo da


suo merito. Egli fini la vita verso qualche origenista. 7. \J Antiretico,
r anno 4oO) e credesi ai io di o trattato contro Apollinare. 8. H
gennaio, nel qual giorno i greci Discorso sopra V amor della po^
hanno sempre celebrato la sua ìq- veriàf il quale è uua tenera esoi*'
GRE GRE 1%
tazione alla limosina; Libro con- il s. Teodoro , di s. Melezio, di s.

ùv il destino, in cui è provalo Efrem, e di s. Macrina. 26. Il

che tulio avviene per ordine del- Discorso sulla morte. 27. Molte
la Provvidenza; il Trattato delle Lettere. Le opere di san Grego-
nozioni comuni, eh' è una esposi- rio Nisseno furono pubblicate molte
zione Glosofica dei termini di cui volte in latino prima di esserlo
gli antichi eransi serviti per ispie- nella loro lingua originale.La mi«
gare il mistero della Trinità. 9. Fronton-
glior edizione è quella che
UEpistola canonica a Ltiojo, che le-Duc diede a Parigi nel 161 5,
fa parte dei canoni penitenziali in greco ed in latino, in due vo-
pubblicati dal Beveridge, io. Di- lumi in foglio, a cui conviene ag-
scorsi contro quelli che vanno dif- giungere il terzo volume pubblica-
ferendo il battesimo, i 1 . Discorsi to dallo stesso nel 1618, in for-
sulla fornicazione e l'usura, sulla ma d'appendice.
penitenza eia limosina. 12. Discor- GREGORIO (s.), detto il Tau^
so sopra la Pentecoste. 1 3. Testi- maturgo. Nacque a Neocesarea, nel
monianze contro i giudei, in cui Ponto, da genitori pagani, nobili
si propone di provare il mistero '
e ricchi, e fino alla sua conversione
della Trinità. 14* I dodici libri fu appellato Teodoro. In età di
contro Eunomìo. i5. Il Trattalo quattordici anni perdette il padre,
ad Ablario, e il Trattalo sulla fede, e cominciò d' allora a discoprire
i quali sono una difesa di diversi la follia del cullo degl' idoli. Sic-
punti della dottrina cattolica con- come era stato destinato al foro,
tro gli ariani. 16. La Grande Ca- risolvette di recarsi a Beri lo eoa
techesi. 17. Il Libro della virginità. suo fratello Alenodoro (che fu poi
18. I dieci Sillogismi contro i ma- vescovo, e mollo sofferì per la fe-
nichei, e il Libro dell' anima e de di Gesù Cristo) onde istudiarvi
della risurrezione. 19. La Lettera il diritto romano; ma passando per

a Teofilo contro gli apollinaristi. Cesarea, e trovatovi Origene a lui


a-o. Tre Trattati della
perfezione attaccaronsi ambedue, e furono du
cristiana. 21. 11 Discorso contro esso convertiti. In questo mentre
quelli che non vogliono essere ri- essendosi riacceso il fuoco della per-
presi, e il Trattato dei fanciulli secuzione in oriente sotto Massimi-
che muoiono prematuramente. 22. no, Origene fu costretto a levarsi
11 Discorso sulla Natività di Ge- di Cesarea, nel 235 , e Gregorio
sti Cristo, e i due Panegirici di riparossi in Alessandria. Tre anni
s. Stefano, 2 3. Il Discorso sul appresso, cessala la persecuzione,
Battesimo, sulla Risurrezione , ed ritornò a Cesarea per terminarvi
^ascensione di Gesti Cristo.
24. i suoi sludi sotto Origene, alla
11 Discorso sulla divinità del Fi- cui scuola passò cinque anni in tut-
glio e dello Spirito Santo, in cui to. Non si sa se Gregorio (osse bat-
Iiavvi la confutazione degli errori tezzato in Alessandria o a Cesarea.
di Ario e d'Eunomio. 25. I Pa- Prima di staccarsi dal suo maestro,
negirici di s, Basilio e dei qua- volle dargli una testimonianza pub-
ranta martiri; le Orazioni funebri blica della sua gratitudine, e ciò
di Pulchcria e di Placida ; le Fi- fece con un discorso recitalo in pre-
te di s, Gregorio Taumaturgo, di iicnza di lui e d'una folla d'udilo-
170 GRE GRE
li, del quale discorso dice Pu Piti nel tempo della persecuzione; e nel
che l'antichità non ne offre nessu- 264 assistette al concilio di Antio-
no più bello ed elegante. Ritor- chia, tenuto per condannare Paolo
nato Gregorio alla sua patria, ab- di Samosata. 11 suo episcopato fu
bandonò quanto possedeva, e riti- un seguito di prodigi e di con-
rossi in luogo solingo alia campa- versioni. La sua eloquenza, le sue
gna, da cui Fedimo arcivescovo di virtù, e i suoi miracoli, che ci
Amasea obbligollo ad uscire, crean- sono riferiti Gregorio Nisse-
da s.

dolo vescovo di Neocesarea, benché no, l'hanno reso celebre nella Chie-
assente. Questa città era grande, sa. Non si sa precisamente in qua!
ricca e popolata, ma i suoi abi- anno morisse; ma l'opinione più
tanti erano sì ed attaccati
corrotti probabile è che ciò fosse nell'anno
alle superstizioni dell'idolatria, che 270 o 271, ai 17 novembre; e
la religione cristiana noa vi si sotto questo giorno egli è nominato
era potuta insinuare, quantunque in tutti i martirologi d'oriente e di
fiorisse molte contrade del Pon-
in occidente. Morendo egli non lasciò
to. Gregorio avvampando di
San in Neocesarea che diciassette ido-
zelo e di carità, mise tutto in latri, mentre al suo arrivo non a-

opera per adempiere le funzioni vea trovato che diciassette cristiani.


dell' aflidatogli ministero; e uno Siccome famoso in tutto l'oriente
straordinario potere di operare mi- per la sua dottrina, santità ed ope-
racoli assicurò il buon esito delle razioni prodigiose, fu chiamato il

sue fatiche. Fece il suo ingresso Tawnalurgo, cioè operatore di co-


nella città nel 24^; il primo gior- se meravigliose; e perciò fu para-
no convertì un buon numero d' i- gonato a s. Basilio Magno, agli a-
dolatri; il giorno dopo furongli pie- postoli, ai profeti ed a Mosè, es-
sentati molti malati ch'egli guarì ; sendo dotalo dello spirito di pro-
quindi numero de' cristiani in
il fezia e del dono di straordinari
poco tempo si aumentò consi- miracoli. A volerne accennare al-
derabilmente , e il santo vesco- cuno col breviario romano e l'au-
vo fece per loro uso fabbricare torità dello storico Eusebio, dire-
lina chiesa. Durante la persecuzio- mo che per virtù divina^ doven-
ne di Decio, che cominciò nel aSo, dosi edificare una chiesa, ne poten-
Gregorio consigliò i fedeli del suo dosi far larga come desideravasi,
gregge a darsi alla fuga, e a non pieno di fede si pose in orazione
esporsi ai cimenti. Egli medesimo e invitò il monte a ritirarsi più
si ritirò nel deserto, accompagnato addietro , e così avvenne. Dissec-
da un sacerdote idolatra ch'ei avea cò uno stagno pel quale acre-
convertito, e fatto diacono. L'anno mente contendevano due fratelli ,
dopo, essendo morto l'imperatore, onde li ridusse in pace. Fermò il
cessò la persecuzione. S. Gregorio corso e le piene di un fiume
tornò a Neocesarea, quindi im- col suo bastone; e questo ficcato
prese a visitare tutto il paese; fe- in terra si rinverdì e trasformos-
ce eccellenti regolamenti per ripa- si in una pianta. Per tutto ciò
rare gli abusi introdottisi ; istituì egli è invocato patrono nelle mag-
delle feste anniversarie in onore giori disgrazie e ne' casi disperati.
dei martiri che avevano sofferto Le opere che ci rimangono di s.
GRE GRE 171
Gregorio Taumaturgo sono: i. Il la sua elezione, lo trovarono alla
suo discorso in lode di Origene, i. corte di Sigeberto re d' Austrasia.
Un simbolo o formola di fede, che Sforzato ad arrendersi ai voti della
egli rice velieda s. Giovanni evangeli- diocesi di Tours, fu consagrato da
sta apparsogli in una visione nottur- Egidio vescovo di Reims 22 di ai
na unitamenteallaB. Vergine. 3. Una agosto del SyS, non avendo che
lettera canonica, citata nel terzo trentaquattr' anni j e col suo zelo
canone del sesto concilio generale, fece fiorire la religione e la pielà.
e riportata da Balsamone. 4- Una Rilàbbricò la cattedrale fondata
parafrasi sull'Ecclesiaste. Queste ope- da s. Martino, e molte altre chie-
le furono stampate in latino a se. Assistette al concilio di Parigi
Venezia nel i574, poscia pubbli- del 577, ove prese la difesa di
cale in greco ed in latino da Ge- Pretestato vescovo di Rouen, fal-

rardo Vossio a Magonza nel i6o4, samente accusato di vari delitti,


ed a Parigi nel 1622. Brilla in locchè gli altirò delle persecuzioni
esse una sublime eloquenza, unita per p.u'te della regina Fredegon-
ad una profonda conoscenza del- da, che avrebbe voluto veder con-
l' umana filosofia e delle divine dannato quel vescovo. S. Gregorio
Scritture. difese la divinità di Gesù Cristo
GREGORIO (s.) vescovo di , contro gli ebrei, gli ariani ed altri
Tours. Uscì da una delle più ric- eretici, e non ebbe riguardo di
che e più illustri famiglie dell'Al- combattere gli errori dello stesso
vergna, nella quale la pietà sembra- re Chilperico, che si piccava di
va ereditaria, e venne alla luce saperne in teologia. Dopo la morte
ai 3o di novembre del SSg. Dap- di Chilperico, fu molto favorito
prima non ebbe altro nome che da Gontrano rt d' Orleans e di
quello di Giorgio Fiorenzo, e ere- Borgogna, che lo mandò come
desiche v' aggiungesse quello di ambasciatore a Childeberto II suo
Gregorio per rispetto alla memo- nipote re dell' Austrasia, ch'era al-
ria di s. Gregorio vescovo di lora a Coblenza. Nel 5Sg fu in-
Langres suo bisavolo materno. Fu caricato di sedare le discordie in-
educato sotto la disciplina di s. sorte nel monislero di s. Radegon-
Gallo suo zie paterno, vescovo di ga a Poiliers; e nel 594 andò a
Clermont, che gli diede la tonsu- Roma per visitare s. Gregorio I il

ra, e il successore di questi, s. A- Grande, che lo considerò come un


vito, lo ordinò diacono. Essendosi eccellente servo di Dio. Egli sape-
riavuto da una malattia pericolosa, va accoppiare la dolcezza allo zelo;
volle in atto di gratitudine visita- tutti i suoi diocesani erano 1' og-
re il sepolcro di s. ciarlino di getto della sua pastorale sollecitu-
Tours. Poco dopo la sua parten- dine, e la sua carità si stendeva
za da questa città, il clero e il po- financo ai suoi nemici. La sua
polo che avevano ammirato la santità fu comprovata da molti
sua pietà, il suo sapere e la sua miracoli, lui ancor vivo, i quali
umiltà, lo elessero ad occupare per umiltà attribuiva a s. Martino
quella sede rimasta vacante per la e agli altri santi di cui era uso
morte di s. Eufronio. 1 deputati portar indosso le reli(|uie. Morì
incaricati di recargli la nuova del- ai 1 7 novembre del SgS, e il suo
172 GRE GRE
tIei'O gli eresse un monumento vi- liunc della fede, e ricevette il l»;it-

cino alla tomba di s. Martino. Il Gregorio fu consagrato ve-


lesiajo. S.

suo corpo fu poi abbrucialo da- scovo da Leonzio arcivescovo di Ce-


gli ugonotti con quello dello stesso sarea; si portò poscia in Roma dal
s. Martino nel i5G2. Celebrasi la J'ontefice s. Silvestro I, per avere
sua festa ai 17 di novembre. Ab- la conferma delle sue facoltà, ed
biamo di s. Gregorio di Tours : approvazione di tutti i riti e leg-
j." Due libri della gloria dei mar- gi ecclesiastiche per gli armeni ;

tiri. 3.° Un libro della gloria dei quindi continuò le sue apostoliche
confessori, 3." Quattro libri dei fatiche con nuovo zelo, portò la
miracoli di s. Martino, 4-° ^'^ ''' luce della fede sino al mar Caspio,
J)ro delle vite dei padri. 5." La e mori poco tempo prima che
Storia dei francesi, divisa in sedici Costantino il Grande s'impadronis-
libri, la quale è la sua opera prin- se dell'oriente, cioè verso l'anno
cipale : un intervallo di
abbraccia 323. Nella Synopsìs scritta da Gala-
1 74 anni, cominciando dallo stabi- no si legge che s. Gregorio governò la
limento fermo dei francesi in qual- chiesa d'Armenia dal decimoquinto al
che città delle Gallie sulle rive del qiiarantesimosesto anno del regno
Reno, ed è insieme ecclesiastica e di Tiridate, cioè per trent'un anno.
civile. Ruinart pubblicò a Parigi Sappiamo da Mosè Coronense, che
nel 1699 un'ottima edizione delle s. Gregorio finì i suoi giorni in
opere di s. Gregorio di Tours, col- una celletta a Mania, nella pro-
la vita del medesimo scritta da s. vincia di Daranalia dell'alta Arme-
Odone abbate di Cluni. nia, ov' erasi ritirato; e che il suo
GREGORIO (s.), vescovo ed a- corpo fu ivi sepolto, indi traspor-
postolo dell'Armenia, e primo cat- tato nella città di Tordaoa. I
tolico o patriarca della chiesa ar- greci r onorano come martire ai
mena , soprannominato l' Illumi- 3o settembre. Delle sue reliquie,
natore. Nacque nella provincia di come di altre importanti sue no-
Balhaven, e discendeva dalla ca- tizie, se ne parla all' articolo Ex-
sa reale dei parti appellata de- MiAzix, e negli altri principali articoli
gli Arsacidi. Venne dalla culla spettanti agli armeni. Si conservano
trasportalo in Cesarea di Cappado- di lui alcuni manoscritti in armeno
cia, dove fu educato nella religio- nella biblioteca del re a Parigi,
ne cristiana ; e dopo essersi a per- cioè ventitre omelie, ed un' istru-
fezione istruito, sentissi avvampare zione sui principali punti di fede.
del desiderio di andar a predicare GREGORIO (s.), vescovo di A-
il vangelo ai suoi compatriotti. grigenti, nato a Pretoria nel SSg.
Tornò dunque Armenia, e coi
in Il) età di trentun anni venne in-
suoi discorsi , da una
avvalorati nalzato a quella sede , che resse
santa vita , operò innumerevoli con- per lungo tempo. Ignorasi l' anno
versioni. Leggesi nell'autore anoni- della sua morte ; ma fu chiaro per
mo della sua vita pubblicata dal virtù e per Onorasi la
dottrina.
Surio, ch'egli ebbe molto a sodri» sua memoria ai 2 3 di novembre.
re dal canto del re Tiridate in Leonzio monaco, verso la fine del
questa sua missione; ma che poscia secolo VII ne ha scritto la vita, la

questo principe apri gli occhi al quale fu pubblicata dal MorcelU


GRE GRE 173
in Venezia nel 1791, insieme a un ce un'omelia sulla santa Croce.
commentario greco di questo san- Dopo quest'omelia trovasi anche un
to suir Ecclesiaste, cui fornì di tra- panegirico di s. Giacomo di Nisibi.
duzione latina e di dotte anno- Nella biblioteca vi sono
succitata
tazioni. pure componimenti in poesia,
dieci
GREGORIO (s.), vescovo di Lan- ossiano dieci cantici ad uso della
gres. Era uno dei primi senatori chiesa d'Armenia, composti dallo
di Autun: rimasto vedovo, non pen- stesso s.Gregorio; un'omelia sulla
sò che a santificarsi colla peniten- preghiera e sulle lagrime , sulla
za. Entrato fra i ministri del san- speranza e sull'amore, che fu tra-
tuario, fu innalzato contro sua vo- dotta dall'abbate di Villefroi , ma
glia alla sede vescovile di Langres. che non fu mai stampata. S. Gre-
Egli governò la sua chiesa con gorio morì in età molto avanzata,
molto zelo e prudenza pel corso e fu sepolto nel monistero di Na-
di trentatre anni. Unendo le virtù reka.
solitarie alle pastorali , la sua vita GREGORIO (s.), solitario di
non fu che un continlio esercizio Pluviers nella Beauce. Nacque in
di preghiere, di mortificazioni, e di Armenia nel secolo X , e dopo la
prediche colle quali convertì un morte de' suoi genitori distribuì i

gran numero d'infedeli e di cattivi suoi beni ai poveri , e ritirossi in


cristiani. Morì nonagenario nel 53g un monistero vicino alla città di
o 541 ; il suo corpo fu trasportato Nicopoli, in cui visse praticando le
a Digione, e sepolto presso la tom- più sublimi virtù. Fu consagrato
ba di s. Renigno, come aveva egli sacerdote dal vescovo di quella cit-
desiderato per la sua devozione a tà, e divenne suo successore. Que-
quel santo martire. La sua festa si sta dignità nulla cangiò del tenore
celebra ai 4 di gennaio. della sua vita, in cui seppe accop-
GREGORIO (s.) DI Nareka, così piare gli esercizi dello stato mo-
chiamato perchè era superiore del nastico alle funzioni del suo mini-
monistero di Nareka nei contorni , stero. Indotto dalla sua umiltà a
del monte Araiat. Fiorì nel seco- scaricarsi dell'episcopato ,
passò in
lo X, e fu sacerdote, religioso del- occidente con due religiosi greci, e
l' ordine di s. Rasilio, e dottore del- dopo aver vagato lungo tempo in
la chiesa d'Armenia
che illuminò , Italia e in Francia, si stabilì a
col suo
esempio e colle sue elo- Pluviers nella Beauce , diocesi di
quenti opere. Unitamente a Vahan Orleans, e si rinchiuse in una pic-
patriarca d'Armenia scrisse contro cola cella , ove usò pel tratto di
gli scismatici; compose eziandio uu sett'anni le più austere penitenze.
eccellente volume di preghiere. Morì in principio del secolo XI, ai
Trovansi diverse altre sue opere 16 di marzo, e in tal giorno ono-
nella biblioteca del re di Francia, rasi la sua memoria. Fu sepolto
tra le quali novantacinque omelie nella chiesa di s. Martino di Ve-
ed una storia della traslazione del- slon ; ma in seguilo venne trasfe-
la vera croce, che fu portata da rito in quella di s. Salomone di
Costantinopoli nel monistero di A- Pluviers.
barang nell' Armenia , nella quale GREGORIO (s.), martire. Era
occasione s. Gicgorio di ÌN'areka fe- un santo prete di Spoleto, che pre-
,,,

174 GRE GRE


dicava l'evangelio con grandissimo Chiesa, romano. Nacque nel 5i\o
zelo. Fu perciò accusato di .sedur- da Gordiano senatore di Roma e
re i sudditi dell' impero, e di dis- poi cardinale, e da s. Silvia dama
prezzare gli dei e gì' imperatori ; santissima, terzo nipote del Ponte-
quindi fu condotto al tribunale del fice s. Felice II detto III, della fa-
general Fiacco, il quale tentata in- miglia Anicia oggi Conti , la più
vano la di lui costanza, dopo aver- potente, ricca e nubile che avesse
lo fatto tormentar
crudelmente Roma nel quarto secolo. Nel Sji
ordinò che gli fosse mozzata la te- fu pretore di Roma, e non come
sta. Gregorio sofferse nel 3o4, ed dicono altri prefetto; indi dopo la
è onoralo ai 24 dicembre. 11 suo morte del genitore, coH'ampie ric-
corpo conservasi a Spoleto , nella chezze che possedeva in Sicilia, vi
chiesa intitolata del suo nome. fondò sei monisteri, ed uno in Ro-
GREGORIO (s.) abbate. Nac- , ma nella casa paterna , nel quale
que nel territorio di Tre veri da l'anno 5j5 si fece monaco bene-
nobili parenti. Avendo conosciuto dettino, edivenne poscia abbate,
s. Bonifazio, quando passò per Tre- cioè nel monistero di s. Andrea
veri , risolvette di allontanarsi dal detto quindi per lui di s. Gregorio,
mondo, e di seguire il santo apo- oggi posseduto dai monaci camal-
stolo dellaGermania. Il discepolo dolesi, come meglio dicemmo al-
si mostrò perfetto imitatore del l' articolo Chiesa de" ss. Andrea e
suo maestro , lo aiutò nelle sue Gregorio. Il monacato di s. Gre-
missionij e lo accompagnò ne'suoi gorio è contrastato, come l'ordine
viaggi apostolici. S. Bonifazio lo in cui entrò ; il Martinelli nella
fece abbate del monistero di s. Sal- Roma ex elhnica sacra p. 107, lo
vatore, da lui fondato in Utrecht. dice monaco di s. Equizio: il No-
Dopo il martirio di questo santo vaes riporta diverse erudite opinio-
nel 754 fu Gregorio incaricato
, ni nella vita del santo. Il Papa
amministrazione del vescovato
dell' Benedetto I 1' ordinò diacono del-
d'Utrecht; ed è perciò che alcuni la Chiesa romana nel 578, dipoi
scrittori gli danno il titolo di ve- avendo molto profittato nelle let-
scovo ; ma è certo, per quanto dice tere che allora fiorivano in Roma,
s. Ludgero che ne scrisse la vita Pelagio II, di cui era stato segre-
ch'egli non fu mai che semplice tario, nell'anno58o o 582 lo creò
prete. Governò per ventidue anni diacono cardinale, e dal medesimo
quella chiesa , che per la sua vi- fu inviato nunzio apocrisario in
gilanza e per le sue predicazioni Costantinopoli all' imperatore Ti-
divenne la più fiorente di tutto il berio II ed al successore Maurizio,
paese. Fu estremamente sobrio, li- ilquale volle che facesse da com-
berale verso i poveri , indulgente pare nel battesimo d'un suo figlio.
coi suoi nemici, saggio, zelante, Tornato Gregoiio in Roma carico
prudente. Mori .a' i5 agosto del di molte insigni leliquie, come del
776, nel qual giorno celebrasi la braccio di s. Andrea apostolo , e
di lui festa; e fu sepolto nella del capo di s. Luca evangelista, fu
chiesa di s. Salvatore. creato Pontefice contro sua voglia
GREGORIO 1 (s.). Papa LXVI, nel 590, e siccome vigeva 1' intro-
denominato il 3Iagno, dottore della dotto abuso che gì' imperatori gre-
GRE GRE 175
ci approvavano pontìnda elezio-
la osservasse continualo. Concesse ai
ne, a Maurizio si rivolse perchè vi preti di Sardegna l'amministrare la
fiapponesse ostacoli. Ciò non gli confermazione in mancanza de' ve-
riusc"), dappoiché il prefetto di Ro- scovi ; e' nei 592 fece trasportare
ma Germano fece arrestare il cor- in Roma la tonaca di s. Giovanni
riere di Gregorio, ne apri le let- evangelista , allora trovata da uà
tere , ed invece di quelle mandò vescovo, e la fece porre sotto l'al-

all'imperatore il decreto d'elezione tare di tal santo nella basilica la-

che fu prontamente approvato. Al- teranense , come si ha da Paolo


lora s. Gregorio per sottrarsi al Diacono.
pontificato fuggi, e si nascose nella Introdusse nel principio delle ore
chiesa de' ss. Cosma e Damiano ,
canoniche il Deus in adjutorium .
ove venne scoperto dal vedersi che col Gloria Patri; aggiunse, secon-
una colomba sopra di esso risplen- do alcuni, nella messa nove volte
deva di raggi ; il clero e il popolo il Kyrie eleison , e nel canone le
romano pieno d'entusiasmo lo pre- parole Dies nostros, ec, e i nomi
se e condusse nella basilica vatica- delle ss. vergini Agata, Lucia, A-
na, in cui fu subito c^onsngrato ai gnese. Cecilia ed Anastasia: ordinò
3 settembre del medesimo anno pure che non V Allelu- si dicesse
590. Nel principio del suo ponti- ja dalla settuagesima Pa- sino a
ficato scrisse ai patriarchi di orien- squa. Avendo l'imperatore Mauri-
te una lettera, in cui secondo l'uso zio nel 5^1 pubblicata una legge
di que' tempi inserì la professione con la quale vietava che i curiali
di sua fede, confermando i pri- o ministri, ed i gravati di debiti
mi cinque concilii generali ,
pro- col principato potessero essere a-
curando altresì premurosamente , scritti allo stato chericale , e che i

che i pertinaci difensori dei tre ca- soldati potessero professare la vita
pitoli desistessero dalla loro osti- monastica , il Papa neli' anno se-
nazione. Ordinò che i suddiaconi guente lodando la prima parte del-
facessero al vescovo voto di conti- l' editto disapprovò le altre due, e

nenza, e a quelli di Sicilia che ave- ne ottenne la revoca. Due altri


vano preso moglie gliela lasciò, col abusi egli riprovò, l'uno di esiger
patto che non prendessero altri or- prezzo per le sepolture de' morti
dini sagri. Permise agli spagnuoli nelle chiese, l'altro di fabbricar
di usar nel battesimo una sola im- queste in luogo ov' erano slati sot-
mersione ; proibì di costringere gli terrati i cadaveri. Istituì o meglio
ebrei a ricevere la fede cattolica ridusse il canto ecclesiastico antico,
,

e vietò agli uomini e alle donne e fondò in Roma una scuola pei
r ingresso ne' monisteri di mona- cantori a' quali fabbricò due case,
che.Procurò di eslerminare la si- una presso il patriarchio latera-
monia, e fece infiniti savissimi re- nense, l'altra vicino alla basilica di
golamenti per il ristabilimento o s. Pietro. In questa scuola il santo
mantenimento della disciplina ec- Pontefice dando lezioni di sacra me-
clesiastica. Dispose che nel princi- lodia, correggeva discretamente gli
pio di quaresima si ponesse sul scolari che non ne approfittavano.
capo de' fedeli le ceneri benedette, Le orazioni o collette che dicoiisi
e che il digiuno quaresimale sì nella messa, per s. Gregorio I furo-
,

176 GRE GRE


no ritloUe a miglior forma e mi!- lebrasse la memoria de' ss. aposlo*
toclo ,
pel quale oggetto compose li Pietro e Paolo, e di questo se
un volume, che denominò Sacra- ne facesse special festa nel dì se-
vientario , il quale pubblicalo nel guente. Dalle sue epistole si rile-
tom. II AeWc Liturgie dal Pamelio, va, che la chiesa romana già pos-
e da monsignor Angelo Rocca de- sedeva ventitre pingui patrimoni.
dotto dai mss. del Vaticano, fu da- Siccome era ornato delle più bel-
to alla luce con eruditissime note le virtù, così la sua corte era con-
nel 1642 dal p. Ugone Menardo forme a' suoi illibati costumi ; al-
celebre benedettino. Inoltre s. Gre- lontanati da essa i secolari, prese
gorio I istituì le processioni nel di prudentissimi chierici e santissimi
della festa della Purificazione , e monaci per consiglieri e per fami-
inculcò le litanie maggiori in quel- gliari. Possessore di una dottrina
la di s. Marco ,
per occasione di erudizione ed eloquenza singolare,
una pestilenza , in cui morivano e superiore a* suoi contemporanei,
parecchi abitanti di Roma nell'at- le scienze e le arti si erano forma-
to di sternutare e sbadigliare, che te un degno tempio nel suo pa-
però ordinò si dicesse a' primi Id- : lazzo. Nor» v'era presso di lui in-
dio ti salvi, ed a' secondi, che fa- serviente alcuno che colto non fos-

cessero croci sulla bocca,onde ces- se, e non parlasse egregiamente il

sarono le morti subitanee, ed eb- latino idioma. Eppure ad onta del-


be principio l'antifona Regina coe- la profonda letteratura di s.Gre-
li laetare. Della quale cessazione gorio I, fu calunniato qual nemico
fu preludio un angelo comparso del buon gusto, e come distrutto-
allora nel piti alto della Mole A- re delle scienze e degli antichi mo-
driana, in atto di rimettere la spa- numenti profani. Però ^1 Tirabo-
da nel fodero, per lo che quell'e- leti. tom. Ili,
schi nella Stor. della
difìzio prese il nome di Castel s. lib. II, iijcon soda critica e
cap.
Angelo. Indi per rintuzzare la tra- con opportuna erudizione, vigorosa-
cotanza dei patriarchi di Costanti- mente difese il santo dottore.
nopoli e di A lessandria che si fa- Né i gravi studi gì' impediva-
cevano intitolare vescovo e patriar- no l'esercizio della sua carità ogni :

ca universale umile Ponteficej l' giorno serviva a pranzo dodici po-


prese il titolo opposto di Servo veri nel suo palazzo, fra' quali me-
de' servi di Dio, la qual formola ritò di vedervi un giorno per de-
fu proseguita dai successori ad u- cimoterzo un angelo, onde suc- i

sarsi nelle lettere. Fu egli il pri- cessori r imitarono nel pio costu-
mo Papa che cominciò l' uso di me. Visitava di frequente le sacre
calcolare gli anni dell'Incarnazio- stazioni,come spesso predicava al
ne di Gesìi Cristo, ne' diplomi e popolo quando la salute glielo per-
bolle pontifìcie, come parimenti fu metteva. Erasi fatto dipingere nel
ilprimo che adoperò il termine : monistero di s. Andrea, per tener
Loqui ex cathedra, lagni de Petri sempre desto colla propria presen-
sede . Ratificò il battesimo dato za il suoi monaci. Egli
fervore rie'

dagli eretici coli' espresso nome vi vedeva di bella statura , di


si

della ss.Trinilà; edoidinò chea'29 viso lungo come il padre, col con-
giugno nella chiesa vaticana si ce- torno materno, di barba rara, di
GRE GRE 17^
cnpelli neri e ricciuti, calvo sulla sessantadue vescovi, trentotto o Iren-
fronte ch'era bella, ed avea due tanove preti , cinque o quindici
sole ciocche di capelli , essendo di diaconi.
fìsotiomia nobile e dolce. Suol di- La memoria di lui è in gran
pingersi questo Papa con una co- venerazione presso i greci ed i la-
lomba all' orecchio perchè come
,
tini, i quali ne celebrano la festa
scrisse Giovanni diacono , volendo a* 12 marzo ) e lo venerano qual
il santo scrivere di cose sacre, da dottore di s. Chiesa. Fu sepolto
Pietro diacono, altro suo famiglia- nel portico di s. Pietro, come at-
re, fu veduto dall'alto spiccarsi testa il Panvinio, Debasilic. Fatid
una colomba, la quale fermatasi lib. 3 , cap. 5 , ove si venerava la
air orecchio di s. Gregorio I , die- Madonna della febbre, luogo in
de occasione alla costante opinio- cui erano stati sepolti i santi Pon-
ne, che ogni cosa dal medesimo tefici Leone I, Simplicio, Gelasio T,

santo scritta, fosse creduta ispira- Simmaco ed altri. Dopo i25 anni
tagli dallo ^Spirito Santo, di cui è fu da Gregorio IV trasferito nella
simbolo colomba. Non meritano
la basilica all'altare che in onore del
credenza poi quelli che scrivono a- medesimo santo fece edificare dalla
\er il Pontefice colle sue preghie- parte australe della vecchia basilica;
re liberato dall' inferno 1' anima e quindi da Paolo V agli 8 gen-
dell'imperatore Traiano. Finalmen- naio 1606 trasportato nell'altare
te s. Gregorio I dopo di avere con- allo stesso santo dedicato da Cle-
vertito alla vera fede quegl' inglesi mente Vili, nella sontuosa cappel-
ch'erano ancora Ira le tenebre del la da lui eretta, e perciò chiamata
paganesimo, per mezzo di .s. Ago- Clementina, ove presentemente si
stinomonaco benedettino ed ab- trova. Laonde non è vero ciò che
bate di s. Andrea di Roma che , scrissero alcuni, ch'era stato portato
ad essi spedì per apostolo, con l'in- nella Spagna o nel monistero di
giungergli d'ordinare due metro- s.Andrea di Roma. Quest'ultimo
politani, uno in Londra, l'altro in però ne possiede il braccio, ed il
York ; dopo aver celebrato molti pastorale d'avorio che .si attribuisce
concilii, convertito i donatisti, gli a Papa donato dal regnante
tal ,

ariani Spagna, e i longobardi


di Gregorio XVI, il quale, come di-
d* Italia dopo aver fecondata la
; e cemmo all'articolo Avignone, inviò
Chiesa con un prodigioso numero in dono a quell' arcivescovo per
di opere, che malgrado le sue fre- una bella cappella che avea eretto
quenti infermila ci lasciò , nelle al santo , un reliquiario con un
quali si vede espresso l'elogio che pezzo di cranio del santo, preso
gli die s. Idelfonso, De script, eccl. dalle sue reliquie che si venerano
cap. I, cioè ch'egli vinse Antonio nella chiesa di s. Maria in Valli-
nella santità, Cipriano nell'eloquen- cella de' Filippini di Roma. Si dis-
M, e nella sapienza Agostino, mo- se pure che corpo di s. Grego- il

rì a' 12 marzo del 6o5 d'anni ses- rio I verso l'anno 826 fosse na-
santaquattro. Governò tredici anni, scostamente trasportato a Soissons :

sei mesi e dieci giorni, in cui in due forse saranno state alcune reliquie,
ordinazioni fatte una nella qua- dappoiché avendo Paolo a' 29 V
resima , l'altra in settembre, creò dicembre i6o5 fatto demolire l'al-

ia
178 GRE GRE
tare fabbricato da Gregorio IV, fu pazioni gì' impedirono di compor-
'visto e riconosciuto il venerando re moltissime opere, cioè Iren-
corpo di s. Gregorio I in una cas- taoinque libri di morale sopra Giob-
sa di legno, come consta dagli at- be; due libri d'omelie sopra Eze-
ti delGrimaldi , indi dopo dieci chiele, e due altri sopra gli evan-
giorni venne trasferito nella detta geli ; un libro de' doveri de' pasto-
cappella Clementina della medesi- ri intitolato il Pastorale ; quattro
ma basilica vaticana. libri di dialoghi; moltissime lette-
Scrissero la vita di questo gran re divise in quattordici libri , delle
Pontefice, cui fu attribuito il tito- quali cinquantesimaquarta del
la

lo di Magno, Pronto Duceo gesui- VII libro, e la trentunesima del X


ta di Boi'deaux ; Vandezype la , sono supposte; un Antifonario ed
quale fu stampata in Colonia nel un Sacramentario; un commentario
i65i , e nel medesimo anno in sul libro de're;un altro sul Can-
Ypri ; Giovanni Diacono ; Giovan- tico de'Cantici un altro sui sette^;

ni Levita; Paolo monaco cassine- salmi penitenziali. Dai critici si du-4P^


se ; de Moulin calvinista
Pietro bita che queste tre opere, o com-
francese, che la pubblicò in que- mentarii sieno di s. Gregorio I, al-

sta lingua a Sedan nel 65o ; To- 1 meno non gli si possono attribuire
rello Fora canonico di Fiesole, tra- nello stato in cui sono. Egli colle
dotta dal latino in volgare, Vene- sue opere principalmente fornì ar-
ria i5'j5 unitamente co' Dialoghi mi vittoriose per combattere i ma-
del santo Pontefice ; il p, Dionisio nichei, gli ariani , i nestoriani, gli
di s. Marta generale della congre- eutichiani, i pelagiani e molti altri
gazione di Mauro, stampata in
s. eretici, per sostenere l'autorità su-
Parigi ed a Rouen nel 1697 e , prema della Chiesa ne' concili! , e
Lodovico Maimbourg nell' Histoire stabilire le massime più pure del-
du pontìjicat de s. Gregoire le la morale evangelica. Vacò la san-
Grand, stampata nel 1686, e con- ta Sede sei mesi.
dannata con un breve d' Innocen- GREGORIO II (s.). Papa XCI.

zo XI de' 26 febbraio 1687. Ab- Nacque in Roma da Onesta e da


biamo pure r Istoria della vita e Marcello che alcuni fanno della
del pontificato di s. Gregorio I Ala- famiglia Savelli, e fu educato sino
gno, Roma 1758. I benedettini del- dalla sua infanzia nel palazzo o pa-
la congregazione di s. Mauro fe- triarchio pontificio , sotto la dire-
cero in Parigi nel 1705 un'edizio- zione del Papa s. Sergio I, al dire
ne magnifica delle opere di s. Gre- di Anastasio bibliotecario, il quale
gorio 1 degna della vasta erudi-
, non fa parola della professata re-
zione degli editori. Per cura di gola benedettina , e del monacato
Gio. Battista Gallicioli sacerdote che gli attribuisce il dotto Ciacco-
veneto, e con l' aiuto specialmente nio. Rendutosi per la dottrina , e
de' codici Marciani, altra edizione per la magnanimità del cuore co-
delle opere di s. Gregorio I fu fat- spicuo ed insigne, meritò di essere
ta in Venezia ex typcgraphia San- iniziato al sacro ordine del suddia-
soniana dall'anno 1768 al 1776. conato. Oltre a ciò s. Sergio I gli

Né mal ferma salute del santo


la affidò la cura degli oralorii e cap-
Pontefice, né le sue grandi occu- pelle pontificie, e quella della bi-
,,

GRE GRE 179


blioteca della Chiesa romana ,
per re la quale fu soccorso dal prin-
cui dal Cenni è annoverato pel cipe o duca , e popolo di Napoli,
primo tra i bibliotecari della san- sborsando al duca per questa ri-
ta Sede. A contennplazione della il- cupera settanta libbre d' oro. Os-
libatezza de' suoi costumi ,
pietà e serva il Borgia, Del dominio tem-
religione, il detto Pontefice Io in- porale della santa Sede, p. 24, che
nalzò al grado di cardinale diaco- da un analogo passo del libro pon-
no, come attestano l'Anastasio, e il tificale, è dimostrato la parte che

Pagi nel suo Breviario, quantun- il Papa aveva a quei giorni nel
que il Ciacconio attribuisca questa governo di Napoli. Con le sue sol-
promozione ai Papa Costantino. lecitudini s. Gregorio II terminò
Questi però lo condusse seco a Co- lo scisma d'Inghilterra, sul cele-
stantinopoli, dove si fece ammirare brar la Pasqua nella XIV luna.
per la sua costanza, erudizione ed Nell'anno poi 725 si portò in Ro-
eloquenza dall' imperatore Giusti- ma Ina re de' sassoni occidentali
niano II , e nella controversia' del per venerare la tomba del princi-
concilio Trullano. Ne spiegò i que- pe degli apostoli, e prima di ri-
siti fatti dai greci colle più incon- nunziare al suo regno per abbrac-
trastabili risposte, essendo noto che ciare la professione monastica, vol-
i Papi avevano ricusato confermar le renderlo tributario al romano
quel concilio, per certi canoni che pontefice, obbligando sé medesimo
distruggevano 1' uniformità della ed i successori di contribuire ogni
disciplina tra la chiesa greca e la anno alla chiesa di Roma un de-
latina. Dappoiché il concilio Trul- naro d'argento, che doveva riscuo-
lano .specialmente si è reso osser- tersi da ciascuna casa del regno
vabile per aver permesso ai diaco- come meglio dicesi all'articolo De-
ni ed ai preti di convivere colla naro DI s. Pietro.
moglie sposata antecedentemente Intanto a suggestione degli e-
alla loro ordinazione , canone che brei r imperatore greco Leone IH
ha sempre ricusato di- adottare la risaurico con empio editto di-
Chiesa romana. Si mostrò mai sem- chiarò guerra crudele contro i ve-
pre difensore zelante della cattoli- neratori delle sagre immagini, on-
ca fede, e dei diritti della Chiesa, de il Pontefice a cui ricorsero i

e qual valido muro si oppose a vescovi ortodossi d'oriente, pose


coloro éhe nudrivano sentimenti in opera ogni fatica per richia-
contrari alla medesima ; laonde mare r imperatore a migliori con-
dopo la morte
Costantino , fu di sigli
, che invece s* inasprì viem-
eletto con somma con-
Pontefice roaggiormente nella ereticale per-
cordia del clero e popolo romano secuzione seguendo gli errori de-
,

a' 19 maggio del 7 5. Subito pre- 1 gli iconoclasti. Scrisse il Papa al-
se cura della ristaurazìotie delle l' imperatore paternamente , e gli
mura di Roma coi materiali che , inviò i suoi legati, iquali contro il
aveva preparato il Papa Sisinnio ; diritto delle genti furono da Leo-
ma ne impedirono l' esecuzione i ne barbaramente imprigionati, man-
longobardi che gli occuparono la
, dati in esilio ed ivi fatti morire.
eiltàdi Cuma, pertinenza del pa- Memorabili furono Ira le altre le
trimonio napoletano, per ricupera- paiole seguenti che s. Gregorio II
,,

i8o GRE CUE


scrisse a Leone, che si leggono nel ti, ponendo a rischio le loro per-
Labbc, Condì. Sap-
X. Vll,p. 20. »» sone, famiglie e proprietà.
piate che i Pontefici romani furono Inoltre Paolo esarca e patrizio,
in tutti i tempi mediatori ed arbitri per compiacere l' imperatore fece

della pace fra l'oriente e l'occiden- di tutto per sacrificar il Papa che
te; ch'eglino sono anche oggidì per gì' inripediva d'imporre tributi nella

cosi dire il muro maestro che uni- provincia, e di spogliare le chiese

sce i due popoli fra di loro, e che delle ricchezze che possedevano
gì' imperatori , ai quali voi succe- sotto pretesto che i sacri vasi fos-
dete , difficilmente avrebbero otte- sero adorni immagini , quindi
d'

nuto la pace, se non si fossero ab- applicarle al fisco come aveva fat-
bandonati alla fede de' sommi Pon- to in Costantinopoli ; tentò ancora
tefici ". Non contento dell' operato Paolo di far eleggere un antipapa,
contro i legati pontificii, l' eretico ma non gli riuscì. Allora Leone
principe sacrilegamente attentò alla spedi in Roma un altro spatario
vita del santissimo Pontefice piìx onde cacciar s. Gregorio II dalla

Tolte, colle più inique frodi. Nar- sede, ed al quale Paolo da Raven-
ra perciò l'Anastasio, che Basilio na gli mandò alcuni soldati con
duca di Roma , Giordano cartola- un suo conte ,
per effettuare l' or-

rio, e Giovanni suddiacono detto dine Dio però dispose


imperiale.
Lurione, stabilirono di- toglier la che i longobardi, i quali non ces-
vita a s. Gregorio II , il che ap- savano mai di molestare Roma
provò Maurizio spatario imperiale, concordemente si dichiararono con-
il quale teneva il ducalo romano tro r esarca a difesa del Papn.
per r impero greco, avendone egli Tuttavolta Leone mandò in occi-

commissione da Leone. Questa fu dente r editto, che pubblicato avea


la prima congiura che evitò il in oriente contro il culto delle sa-
Papa. La seconda fu combinata coi cre immagini , dichiarando che se
precedenti da Paolo patrizio ch'e- il Pontefice stava quieto lo ri-

rasi portato in Italia colla dignità tornerebbe in sua grazia, altrimen-


di esarca diRavenna, quando i ro- ti si deponesse. In vece s. Grego-
mani della trama ucci-
avvedutisi rio II con più energia intrepida-
sero Giordano, il nuovo Giuda Gio- mente si oppose con lettere apo-
vanni Lurione, e Basilio per scam- stoliche che indirizzò per tutto e ,

par la morte si fece monaco, e mo- condannò il profano editto ; per le


ri ove fu confinato. Questi fu l'ul- quali avvisati i fedeli della perse-

timo de' duchi, che gl'imperatori cuzione delle sacre immagini, si le-

d'oriente solevano mandare a go- varono tosto contro il perfido le-


vernare Roma, e le altre città ad gislatore, e con tanto animo e ar-

essa appartenenti, rimanendone l'as- dire che convenne al Pontefice stes-


soluto governo ai sommi Pontefi- so di moderarli, acciò non iscor-

ci. In questa circostanza i romani ressero a guisa di torrente nelle


diedero luminosa prova dell'amore parti orientali per discacciare il ti-

e venerazione verso ilpadre comu- ranno dal trono. Gli eserciti dei
ne di tutti 'i fedeli, con levarsi alla pentapolesi e dei veneziani resistet-
sua difesa contro i magistrati del- tex'O all' imperiai comandamento ,

l' imperatore, e quanto lui posseu- protestando che mai avrebbero ac--
GRE GRE i8i
consentilo allamorte del virtuoso grandissime limosine, faceva molte
J*iipa ma sibbene combattuto vi-
, orazioni, digiuni e processioni, ri-
rilmente in sua difesa. Avendo s. ponendo la sua fiducia in Dio.
Oregorio II scomunicato 1' esarca Vedendo il Papa andar le cose
Paolo promulgatore dell'esecrabile di Leone di male in peggio, si col-
editto, in un ai suoi complici, tut- legò con Carlo Martello, cui inviò
ti i popoli d' Italia abbominando una legazione, con le chiavi del
l'indegno principe, trattarono di sepolcro di s. Pietro, con entro la
eleggere un altro imperatore, quin- limatura de' sagri vincoli, e diver-
di condurlo' a Costantinopoli ; ma si preziosi doni , richiedendolo di
ilPapa noi permise, sperando che aiuto per difesa della fede cattoli-
Leone conosciuto l'errore si con- ca. Carlo ricevette onorevolmente
vertirebbe, e conservandogli in tal gì' inviati, ne mandò altri in Ro-
modo l'occidente, provargli quan- ma con ricchi presenti, e si offri
to era paterno il suo procedere. In alla difesa della santa Sede ; ne fu
vece Leone continuando nel voler conseguenza che Leone si astenne
morto s. Gregorio mosse Esila-
II, di procedere, e non mosse le armi
rato duca -di con Adriano
Napoli come avea destinato. Imperversan-
suo figlio, ad occupar la Campa- do questo principe in ogni manie-
gna romana ed a sedurre il po-
, ra contro i veneratori delle sacre
polo perchè a lui ubbidisse, e le- immagini, e innu- commettendo
vasse dal mondo il Papa. Ma i merabili crudeltà, continuando a
romani presero padre e figlio, e lì spregiare le paterne ammonizioni
uccisero e l' istesso fu fatto con
, del Pontefice, adunato un questi
r esarca Paolo nelle parti di Ra- concilio, vi Leone
fu denunziato
venna, onde diverse città ribellate- eretico ed impenitente. Quindi s.
si all' imperatore si diedero ai lon- Gregorio II nel 780 scomunicò
gobardi. Quindi Leone mandò a r imperatore, e sciolse dal giura-
Napoli l'eunuco Eutichio patrizio, mento di fedeltà e di pagare il

perchè facesse quanto agli altri non tributo i popoli d'Italia in un ai


eia riuscito ; in fatti egli spedi in romani, i quali avevano prima
Roma un suo confidente perchè ciò tentato di fare^ e tutto l'oc-
venisse ucciso il Papa co' principa- cidente segui il Pontefice, ed abban-
li romani. Avvedutisi questi del- donò r imperatore, che proseguì
l'attentato volevano uccidere il con- aspramente a molestare la chiesa
fidente, seil santo Pontefice non orientale, come narrano Zonara
ne avesse preso la protezione, e di negli Annal. lib. i5, p. 82, edil.
nuovo i romani giurarono difen- Venet. ; Sigooio, De regno Ilal. li-
dere ad ogni costo la vita del su- bro 3, ad an. 726, p. 102; e
premo gerarca. Ricorse Eutichio Bellarmino, De rorn. Pont. lib. 5,
con oro e presenti ai duchi lon- cap. 6. Ribellatasi l'Italia all'im-
gobardi j acciò desistessero col re peratore Leone, molte città si eres-
di aiutare Papa, ed invece tut-
il sero in signorie privale , altre si

ti si unirono al sentimento de' ro- diedero ai longobardi, e il ducato ro-


mani, disprezzando le promesse del- mano, composto di Roma e di altre
l'insidiatore. Frattanto s. Grego- sedici cittàcon altre sette della Cam-
rio II andava porgendo a' poveri pagna, si sottopose voloDtariamenle
i82 GRE GRE
al Papa s. Gregorio II e alla san- co di ammollir l'animo di lui con
ta Sede, e perciò sotto di lui eb- pia ammonieionc, onde il principe
be origine il dominio temporale commosso dalle sue parole si gettò
de' sommi Pontefici, i quali già a' suoi piedi, e promise di non of-
esercitavano in Roma una certa fendere alcuno. Indi portatosi in s.

dominazione paterna per la cura Pietro, depose sulla sua tomba le


che prendevano dei romani, trascu- proprie armi, il manto, le mani-
rati dagli imperatori greci, ed espo- glie , il r indorata spada,
cingolo ,

stia stranieri invasori ; come an- lu corona d' oro, ed una croce di
cora erano possessori di pingui pa- argento. E dopo aver fatto orazio-
trimoni, che sotto s. Gregorio I ne, supplicò il Papa di ammettere
erano ventitré. Nota però il Borgia, alla pace Eutichio, come fu fatto ;
Del dominio temporale della Sede anzi s. Gregorio II aiutò l'esarca
apostolica, che Gregorio I non s. a debellare Tiberio Petasio che
ebbe sovranità verun patrimo- in aspirava all'impero.
nio della Chiesa; qualche disposi- Gregorio II del culto
Sollecito s.

zione da esso data su di Napo- ecclesiastico,ordinò le stazioni nei


li, che proverebbe sovranità, era a giovedì di quaresima; restaurò chie-
nome degli imperatori di oriente, se e monisteri , fra'qualiquello di
il che prova che questi deferivano Monte Cassino dai longobardi di-
molto al Pontefice romano ; gode- strutto; e dopo la morte di sua ma-
va bensì nei patrimoni l'esercizio dre Onesta, convertì la casa paterna
delle regalie superioi'i. Osserva il in monistero e chiesa, dedicandola a
Rinaldi all'anno 780, che s. Gre- s. Agata vergine e martire. Inviò
gorio II diede ai posteri un degno in Germania a predicare il vange-
esempio, che nella Chiesa di Cristo lo s. Bonifacio ed altri missionari,
non si lasciassero regnare principi e rispondendogli poi a diversi que-
eretici, se dopo più ammonizioni siti fattigli, con lettera de' 22 no-
trovati fossero ab- pertinaci. Ma vembre 726, appresso il Labbé,
biamo dal NovaeSj che già aveva- Concil. t. VI, col. 1448» ft'a le al-
no sciolto i sudditi dal giuramen- tre decisioni della medesima , ri-
to di fedeltà i santi Pontefici In- prova che i figliuoli messi ancor
nocenzo I e Simmaco, con gli impe- fanciulli in un monistero, ne sieno
ratori d'oriente Arcadio ed Anastasio. levati per contrarre matrimonio.
Inoltre nana il Rinaldi, che riuscì Nella stessa lettera concedette agli
all'imperatore Leone di collegarsi alemanni di fresco convertiti alla
coi pagani
e con Luitprando re fede , che dopo
grado il quarto
dei longobardi, da lui allettato con potessero contrarre matrimonio, di-
la speranza di concedergli la mo- spensando dalla i-egola generale da
narchia di tutta la gente longo- lui introdotta, che lo vietava sino
barda, per cui il re si partì con al settimo grado. Restaurò gli edi-
un esercito per soggiogare Roma, fizi pubblici in Roma, eresse degli
insieme all'esarca Eutichio, ed uc- ospedali, fece rivivere la disciplina
cidervi il Papa. Si accampò Luit- ecclesiastica in tutta l' Italia , e li-

prando ai prati di Nerone, luogo formò costumi. Favoreggiando


i

vicino alla basilica vaticana, dal Giovanni VI patriarca di Costan-


quale portatosi s. Gregorio II cer- tinopoli r eresia de' monolelili , il
,,

GRE GRE i83


Pnpa lo depose dalla dignità. Ce- nella cognizione delle divine scrit-

leluò diversi concilii, ed in quattro ture , delle quali interpretava con


ordinazioni che tenne nel settem- mirabile facilità e prontezza i luo-
bre ed una nel giugno, creò cen- ghi più oscuri e Acerrimo
difficili.

tocinquanta vescovi , trentacìnque . difensore delta fede ortodossa, non


preti, e quattordici diaconi. Edificò ebbe alcun timore d'incorrere per
in onore di s. Pietro una cappella sì nobile cagione nello sdegno dei
nel palazzo papale, adornata con più gran principi e signori. La sua
vari metalli ; coperse d' argento le carità verso i poveri non riconob-
mura intorno l'altare, facendovi be né limiti, né confìni, tenendo le
l'immagine dei dodici apostoli. Fu mani sempre aperte per sovvenire
largo di donativi con le chiese gli schiavi, e per addossarsi gli al-

e con il clero : governò quindici trui debiti ; mosti audosi ancora


anni, otto mesi e ventitre giorni, tutore de' pupilli , e padre delle
morendo io febbraio ySi, nel
a' vedove, laonde meritò che con pie-
cpjal giorno il martirologio roma- no consenso di tutti fosse eletto
no ne fa memoria. Fu sepolto nel Papa cinque giorni dopo la morte
Vaticano, lasciando di sé la me- di s. Gregorio II. Dovendo aspet-
moria di somma dottrina, santità, tare r abusiva conferma di sua e-
zelo felice per la dignità ecclesia- saltazione dall' esarca di Ravenna,
stica, degno di paragonarsi a san non fu consacrato che a' 18 mar-
Oregorio I, come si esprime il Ba- zo del 73 1. Cominciò il suo pon-
ronio a detto anno, num. i, e con tificato dall' opporsi all'imperatore
la gloria di aver liberata fìomu Leone III l'Isaurico, che persisteva
dalla tirannia de' greci , ricevendo nel pravo divisameuto di annien-
dai romani il rinnovato giuramen- tare il culto delle sacre immagini,
to di eterna fedeltà e sudditanza come capo degli eretici iconoclasti.
come loro sovrano. Abbiamo di lui Adirato l' augusto per tale conte-
una Memoria e quindici Lettere gno, usurpossi gli antichissimi pa-
che trovansi nella Collezione dei trimoni della Chiesa romana nella
concila. In Venezia nel 1791 fu Sicilia e Calabria. Né il Papa si
stampato in greco-latino: S. Gre- contentò opporsi all'eresia degl' ico-
gorii II expia natio Ecclesiastae noclasti coi pontificii decreti e con ze-
cuni ialina ìnterpretatione et coni- lantissimi scritti, ma coi fatti procurò
rnentariis vulgata. Vacò la Chiesa estirparla, collocando nella basilica
romana un mese e cinque giorni di s. immagini del Salvato-
Pietro le
fino alla consecrazioue dei suc- re e degli apostoli da una parte, e
cessore. dall'altra quelle della Madre di
GREGORIO IH ( s. ), Papa Dio, e delle sante Vergini. Nella
XCII. Figlio di Giovanni della So- stessa basilica fabbricò una cappel-
ria, nacque in Siria , fu monaco la , in cui fece collocare le sacre
benedettino, indi divenne cardinale reliquie, che da ogni banda ricer-
prete di santa romana Chiesa. Era cò, per maggiormente promoverne
dotato di gran fortezza e costanza, il culto ad esse dovuto. Procuran-
e di singolare umanità e dottrina, do ancora Luitprando re de* lon-
e nelle lingue latina e greca insi- gobardi, provocato dallo stesso Leo-
gnemente versato, non meno che ne, d'invadere lo stato della Chiesa^
i84 GRE G R i:
s. Gregorio III ad esempio del suo dinazionì mese di diccmbi-e
nel
antecessore, ricorse all' aiuto delie ordinò ventiquattro preti tre dia- ,

armi, e le ottenne dai franchi. coni, ed ottanta vescovi pel gover-


Quindi Luilprando ad istanza di no di diverse chiese del mondo
Carlo Martello evacuò subito lo cattolico. Narra Walfrido Strabo-
stato romano, e si ritirò a Pavia ne, De reb. eccl. e. 2 5, nel t. XV
d'onde era venuto, rilenendo tut- della Bibl. PP. p.195, che «. Gre-
tavia le quattro città di Orte, A- gorio III fu tenuto uno de' più
melia, Bomarzo e Bieda. Per que- dotti del suo tempo , e sapeva a
sto soccorso dunque da Carlo Mar- mente tutti i salmi : era prudente
tello promesso^ il Papa lo creò pa- negli affari, affiibile, e lil>erale cogli
trizio di Roma, dignità che poitava schiavi , e con le chiese che fece
l'obbligo di sostenere i diritti del- fabbricare e restaurare . Governò
la romana Chiesa^ e di difendere dieci anni, otto mesi e dieci giorni.
la città di Roma. Nella lettera che Mori ai 27 novembre 741, e fu
scrisse il Pontefice a Carlo, lo chia- sepolto nel Vaticano. Vacò la santa
mò cristianissimo y titolo che poi Sede due giorni solamente, perchè
fu riconosciuto ereditario ne' re di fu levato r abuso di aspettare la
Francia. Da questa ambasciata due conferma dagli esarchi.
volte mandata da s. Gregorio III GREGORIO IV, Papa CIV. No-
a Carlo, ebbero origine i nunzi bileromano figlio di Giovanni, fu
apostolici ai re di Francia. monaco benedettino nel monistero
Nel 789 il Papa confermò ve- i di Fossanuova presso Terracina, se-
scovati istituiti in Germania da s. condo il Ciacconio. Di elegante a-
Bonifacio, che poi ricevette in Ro- spelto, istrutto a meraviglia nella
ma con singoiar affetto; e consul- scienza delle divine scritture, padre
talo dallo- stesso santo, rispose con de'poveri, nemico delle vanità mon-
vari regolamenti. Avendo inviato dane, al dire del Cardella meritò
per la seconda volta in Costanti- che s. Pasquale I lo facesse ascen-
nopoli Gregorio prete con lettere dere al grado di suddiacono, indi
per Leone, questi fece maltrattare da s. Leone III promosso a cardi-
ed imprigionar il nunzio , ciò che nale prete del titolo di s. Marco.
indusse il Pontefice a radunai'e un Sublimato a tale dignità si rese
concilio, e scomunicarvi impera-
l' vieppiù illustre per singoiar pietà,
tore e gì' iconoclasti. Quindi inviò dottrina , religione ed eloquenza.
a Leone con nuove rimostranze Contro sua voglia fu eletto Papa
Costantino e Pietro difensori, ma ai i4 settembre dell' 827, ma la
incontrarono la stessa sorte del sua inaugurazione venne differita,
primo nunzio. Ordinò ai monaci mentre non fu ordinato Pontefice
di Monte Cassino di recitare oltre finché il legato dell'imperatore non
r uffizio divino quello pure della giunse in Roma , ed esaminasse se
Madonna. Essendo ci'esciuti i dia- l'elezione era seguita canonicamen-
coni cardinali regionari dal nume- te. Egli frattanto stimandosi inde-
ro di sette a quello di quattordici, gno del pontificato, si nascose nel-
egli ne aggiunse quattro col nome la chiesa de'ss. Cosma
e Damiano,
di palatini per assistere sempre il dove trovato dal clero e dal popo-
I^apa mentre celebrava. In tre or- lo, venne con violenza estratto, e
GRE GRE i85
nella sede di s. Pietro «olenne- na, e di Giuditta sua moglie, pa-
rnenle collocato , non potendosi rente dell* imperatore Ottone III,
assegnare il giorno di questa sua perchè nipote di Luitgarda figlia
ordinazione, che il Pagi crede se- di Ottone I imperatore, e madre
(^uita sulla fine di detto anno. di Ottone duca di Franconia, di
KeirSsS riedificò e cinse di nuove lui padre^ su di che è a vedersi
mura la città d'Ostia, che dal suo il Pagi, PP. RR.
Breviar. gestor.
nome chiamò Gregoriopoli, per im- 1. 1, p. 479>o^e lungamente dimo-
pedire che i saraceni continuasse- stra questa genealogia. Sino da
ro barbare scorreiie, riducendola
le fanciullo si applicò allo stato chie-
fortissimo antemurale. ricale, e divenne cappellano di Ot-
Gregorio IV si portò in Francia tone IH : siccome uomo, per quei
nell'anno 833, per riconciliare i miserabili tempi del secolo X, nelle
figliuoli dell'imperatore Lodovico I vimane lettere grandemente erudi-
il PiOf i quali avevano congiurato to, come lo attesta Mariano Scoto,
contro il proprio padre. II Papa e di molto fervida gioventù, non
niente vi ottenne, ma ritornato in che assai liberale co'poveri, queste
Roma, e riprovalo il concilio ce- qualità lo fecero innalzare alta cat-
lebrato dai vescovi radunati dai tedra vescovile di Verden, e per
detti Lodovico I fu ristabi-
figli, volere di Giovanni XV detto XVI
lito. Neir anno 834 fece il Papa alla dignità cardinalizia. Fu eletto
promulgare per tutto l'occidente la Pontefice in età di ventiquattro an-
festa di tutti i Santi, stabilendola ni prima dell' ultimo giorno di
,

nel primo giorno di novembre, che maggio del 996, poiché nell' ulti-
per Roma sola avea statuito s. mo giorno di questo mese, festa
Bonifacio IV: altri attribuiscono di Pentecoste,coronò con le insegne
tale istituzione a s. Gregorio III. imperiali Ottone HI con sua moglie
In cinque ordinazioni creò cento Maria, sebbene alcuni dicono che
oltantacinque vescovi, preti e dia- l'imperatore mai prendesse moglie,
coni. Governò sedici anni e venti- e lo dichiarò protettore della Chiesa.
quattro giorni, e mori à'26 gen- In un concilio che celebrò in pre-
naio dell' anno 844 < ^^ sepolto senza dell' augusto, dicono che Gre-
nella basilica vaticana, con un e- gorio V, nome ch'egli assunse, per
pitafìio comune Bo- a lui ed a s. onorare la propria nazione istituis-
nifacio IV, posto ad ambedue da se il collegio degli Elettori del
Bonifacio Vili, che si riporta dal sacro romano impero {^F^edi) , di-
p. Giacobbe nella sua Bill. Pont. chiarando che i soli alemanni a-
p. 91. Ornato delle più belle vir- vrebbero diritto di eleggere il re
tù, furono sue delizie i bisognosi. de'romani, e che dopo essere stato
Vacò la Sede apostolica quindici coronato dal Papa prenderebbe il ti-
giorni. tolo d'imperatore e d'augusto; ma
GREGORIO V, Papa CXLV. meglio di questo controverso punto
Brunone era il suo nome, sassone se ne parla al citato articolo. Tor-
e di patria vengiano, terzo figlio nato l'imperatore in Germania ,
di Ottone duca di Franconia, dal Crescenzio Numentano console di
p. Becchetti, Storia eccles. t. Vili, Roma, per signoreggiare questa, ne
p, 434; detto marchese di Vero- cacciò nel 997 Gregorio V, che
i86 GRE GRE
liei primi giorni di marzo se ne mesi, mori a' 18 febbraio del 999,
fiigg'i a Pavia ; ed in luogo di es- nell'età di ventisette anni, e fu se-

so nel maggio sostituì 1' antipapa polto nella basilica vaticana. La


Giovanni XVII, che avea tenuto sua rara erudizione , le sue gene-
qual compare al battesimo lo stes- rose limosine, ed altre sue belle
so Brnnotie. Neil' anno seguente virtù, gli procacciarono l'onorevole
Ottone III con un esercito restituì titolo di Gregorio il Minore. Vacò
Gregorio V alla sua sede, nel la sede nove giorni sino all'elezione
marzo punì colla morte Crescen- del successore.
zio e gli altri suo partito, e
del GREGORIO VI, Papa CLV.
lece mutilar l'antipapa che poco Giovanni Graziano figlio di Pier
dopo morì. Leone romano della nobilissima
Nel 998 il Papa adunò un famiglia Pierleona, arciprete di s.

concilio, nel quale disapprovò il Giovanni ante porlain Latìnam ,


matrimonio di Roberto II re di e però non cardinale come lo
Francia, con Berta vedova di Ot- piova il Crescimbeni nell' Istoria
tone conte di Sciampagna e fi- , di delta chiesa a p. 226 e seg. e
glia di Corrado re della Borgo- 367, non essendo essa a quei tem-
gna Cisjurana, perchè era coma- pi ancora titolo cardinalizio. Ebbe

re di lui, mentre il re avea te- per denaro da Penedetto IX la


nulo al battesimo un figlio di cessione del pontificato nel io44»
lei, ed ancora di lui consanguinea. e prese il nome di Gregorio VI.
Per questi canonici impedimenti Tanto alFermano Ermanno Con-
Gregorio V impose ai reali con- tratto in Cliron. ad an. io44> ^'
iugi sette anni di penitenza. Non pud Canisium, Anliq. lect. t. Ili,
volle Roberto II assoggettarsi al p. 267 ; Leone Ostiense lib. 2,
decreto del concilio e del Pontefi- Chroìiic. Casin. cap. 79; Vittore
ce, onde questi costante nel suo III, lib. 3 Dialogar, in^ Bill. Pa-
zelo scomunicò tutto il regno di triini t. XVIII, p. 853. Il motivo
Francia dichiarandovi l' interdetto; che impegnò Gregorio VI, e il
né assolvette il re ed il regno ,
clero di Roma a pagare a Bene-
se non quando Roberto II abban- detto IX una somma di denaro
donando Berta, prese in matrimo- perchè rinunziasse, od a cedergli
nio Costanza figlia di Guglielmo le rendite d'Inghilterra, fu perchè
1 conte di Provenza, alla quale era realmente indegno del papato,
in appresso domandò
Papa la il e perchè la sua dimissione faceva
punizione di chi aveva commesso cessare un grande scandalo alla
un incendio sulle terre di un ve- Chiesa, onde si può dire che que-
scovo. Nel medesimo anno 998 sto pagamento fosse per riscattare
Gregorio V léce metropoli Ra- il pontificato dalle indegne mani
venna, vi dichiarò arcivescovo Ger- di Benedetto IX, e non per averlo
berto, e diede a questi il pallio Gregorio VI mediante il denaro
e dominio temporale della città
il pagato. Ciò non ostante nella Rac-
e della conica di Comacchio. Ac- colta dei concila si vede una let-

cordò un privilegio all' abbazia di tera circolare di Gregorio VI


s. Ambrogio di Milano, e dopo il a tulli i fedeli, per domandare
governo di due anni e inii d' olio loro limosine , come dice il pa-
GRE GRE 187
dre Longucval nella sua Sto- chiamarsi VII e non VI, approvò
ria ecclesiastica di Francia, a fi- il pontificato di lui, ed essendo an-
ne di sostenere una il lustro di cora Iklfbiando lo accompagnò in
dignità che egli avea comperata ;
Germania nell' esilio. Papcbro-
Il

motivo certamente che non era chio in Propyleo p. i34, pretende


molto proprio a destar la loro ca- dimostrare con una dissertazione,
rità. Osservano critici , che il i che Gregorio VI non fu in mo-
principato della Chiesa in tal mo- do alcuno simoniaco, né poteva
do era stato danneggiato, sì per essere deposto, se non avesse libe-
la poca cura che n'ebbe Benedetto ramente ceduto al pontificato le-
IX, come per la dilapidazione ope- gittimo che avea. Così ancora mon-
rata dalle fazioni allora dominanti signor Becchetti, Storia eccl. t.

in Roma, per cui Gregorio VI, Vili, p. 206 dimostra


e seg. Io
tranne pochi luoghi vicini a Roma, innocente, e legittimamente assun-
e le oblazioni de'fedeli, poco ave- to al pontificato. Lo tlifende al-
va da che sostentarsi. Il p. Cri- tresì il citato Crescimbeni chia-
stiano Lupo dice che Gregorio mandolo uomo .santo, zelante ed
VI fosse l'autore della milizia pa- accorto, perchè seppe estinguere
pale, quando 1' Italia era piena di il crudele scisma che al tempo di
ladri, i laici invadevano le posses- Benedetto IX infestava la Chiesa,
sioni di s. Pietro, e 1' imperatore pel quale benefìzio il clero e po-
Enrico III, occupato nelle guerre polo romano l' innalzarono come
della Germania, gli negò soccorso. liberatore della Chiesa di Dio al
Nel io44 f" tenuto un concilio pontificato. Dice ancora che go-
in Sutri, alla presenza di detto vernò la Chiesa lodevolissimamenlc,
augusto, nel quale Gregorio VI e che piuttosto deve ritenersi, che
spontaneamente rinunziò il ponti- mal sofTerendo Enrico III che i
ficato, dopo averlo amministrato romani avessero eletto GrcKorio
due anni ed otto mesi. Enrico III VI senza il di lui assenso, sotto
per non dar cagione a qualche no- pretesto di assestar le cose eccle-
vità in Roma colla presenza del siastiche guaste dallo scisma, ve-
deposto Gregorio VI, lo condusse nuto in Roma con l'esercito , fece
seco in Germania , ove avendo dal Papa congregare un concilio
fatto penitenza del passato errore, in Sutri, e quivi col falso suppo-
e ritiratosi ovvero rilegato dal- sto che la sua elezione fosse stata
l'imperatore nel n)onistero di Clu- simoniaca, il condusse a tal par-
ny, mori in concetto di virtù, co- tito, che Gregorio VI stimò me-
me scrive il Glabro, Hlu. lib. 5, glio di rinunziare il pontificato,
cap. 5, apud Duchesne tomo IV, ed in suo luogo l'imperatore fe-
p. /T8. ce Clemente II, che fu
eleggere
È tuttavia Gregorio VI contato coronato a'2 dicembre 1046. Indi
I

fra i Pontefici, sì perchè fu ricono- ilCrescimbeni passa eruditamente


sciuto da tutta la Chiesa, non o- ad esaminare tre questioni: la pri-
stante essere nell'opinione comu- ma intorno al suo nome, che pro-
ne salilo al pontificato con palese va essersi chiamato Giovanni Gra-
simonia , come ancora perchè s. ziano; la seconda se la sua esalta-
Gregorio VII suo discepolo, col zioue al papato fosse simoniaca,
i88 GRE GRE
ciò che confuta dicendo che lo ri- Aldobrandesca , con 1' autorità di
conobbero per Papa lo stesso Enri- pergamene e carte antiche che so-
co III, e i santi Gregorio VII, e no neir archivio del duca Sforza
V'iev Damiani cardinale, ambedue Cesarini di Roma, chiamando la
nemici fieri della simonia la terza ; famiglia Aldobrandeschi antica, po-
ove morisse, opina in Cluny, seb- tente e nobilissima, conti sovrani
bene il Ciacconio scrisse che Gre- di santa Fiora e Sovana di cui ,

gorio VI dopo la rinunzia armò molti racconti si hanno favolosi o


un esercito e cacciò da Roma Cle- inventati, secondo i vari particola-
mente II, e che venuto a morte, ri interessi degli scrittori. Escluden-
avendo ordinato di esser sepolto dosi dal Ratti sì fatti racconti, di-
nella basìlica vaticana, fu invece ce che gli Aldobrandeschi non
tumulato innanzi le porte di essa, hanno niente di comune cogli Al-
e queste chiuse, si vedesse ciò che dobrandini , ma
che riguardo al
il Signore avesse disposto, in fatti discendervi Ildebrando poi s. Gre-
si aprirono repentinamente, ed al- gorio VII, sembra esservi probabi-
lora il cadavere venne deposto lità, attesa la testimonianza di molti
nella Certo è che diversi
basilica. scrittori singolarmente sanesi , e
scrittori, e l'Oldoino nelle Addizioni che primo stabilimento in Ita-
il

al Ciacconio, riportarono quanto lia e nel contado sanese della


Gregorio VI operasse in vantag- medesima debba credersi circa il
gio della Chiesa, in beneficio di tempo di Carlo Magno. Quanto
Roma, e la prudente maniera del poi all' opinione del Baronio, che
suo governo, Ildebrando fosse figlio di un fa-
GREGORIO VII(s.),Papa CLXIV. legname ,il Ratti che è
osserva
Ildebrando da Soana, Sovana o troppo fondamento, per-
priva di
Suana, città della Toscana nella chè possa abbracciarsi; ed il No-
provincia di Siena, fu figliuolo di vaes nella vita di s. Gregorio
Benzone, Bonizo o Bonico della VII, che lo chiama monaco bene-
famiglia nobilissima degli Aldo- dettino, aggiunge, che alcuni av-
brandeschi, una delle principali di versari di questi, lo dissero figlio
Siena, per aver posseduto molte di un falegname, timorato uomo
città e castella , occupanti, una di Dio. Trattano della famìglia
gran parte del domìnio di Siena, Aldobrandesca; Tommasi, Storia di
come sono le città di Soana e di Siena lib. II, fol. 99, lib. 4> fol. 209,
Grosseto , e le contee di Piti- lib. 5, par. I, fol. 3 18 e seg.; Mal-
gliano, Scanzano o Scarozzano, e volti, Dell' istoria sanese lib. J, fol.

s. Fiora, la quale ultima portò 456 ; Gio, Bisdomini, Cronica dì


alla casa Sforza che tuttora la pos- Siena ; Urgugieri, Pompe sanesi
siede. Cecilia figlia del conte Giu- par. I, e par. IV, p. 4 18, nura.
lio Aldobrandeschi ultima di que- 59, 4o6, 409; Lancellotto Tolisi,
sta famìglia, matrimonio con-
pel Relazione della sconfitta di Monte
tratto verso l'anno i43i con Buoso aperto , ed altri. Diversi scritto-
o Bosio Sforza da Cotignola. Ni- ri con Paolo di Bernried, in f^i-
cola Ratti, Della famiglia Sforza ta Gregorii F^II, cap. I, inter Seri-
t. I, p. 1 8 1 e seg., ci dà un' e- ptor. rer. ital. tom. Ili, pag. 817,
ludita breve istoria della famiglia aUbrraaao, che Soana fu la patria
GRE GRE 189
di questo gran Pontefice; ma U- domando gli anni di sua gioventìi
gone Flaviniacense, in Chron. Vir- incominciò ad acquistare quell'im-
diinensi apud Labbeura 1. 1, No^'a pero straordinaiio sopra sé stesso,
Bill. mss. librar, p. 206, lo fa na- di cui ne die poscia tanti saggi.
to in Roma da cittadino romano Per la diligenza e rigore cui os-
e da genitori nobili e religiosi, servava il tenore di vivere mona-
come avverte Sandini nelle note
il stico , l'abbate del monistero Ugo
alla vita di questo Papa p. ^'ì^. gli accordò la sua confidenza, e
Il Micrologo poi, De Eccles. obser- l'abbate Odilo o s. Maiolo lo rese
vation. cap. i4, dice che Gregorio poi talmente istruito nelle cose
VII fu da fanciullo allevato in Roma spirituali, che il suo superiore ne
in tempo de' dieci suoi predecessori concepì le più straordinarie spe-
Pontefici. Ildebrando sino da fan- ranze. Poco dopo Ildebrando si
ciullo diede a scorgere ben tosto recò a Roma, donde ritornatoa
un' indole magnanima, ed un in- Cluny ne venne eletto priore.Tre
gegno straordinario. Volendone il opinioni si trovano sul monacata
padre coltivare lo spirito e si bel- d'Ildebrando, la prima di Ottone
le disposizioni, lo affidò all'abbate di Frisinga scrittore del ii5o,
del monistero di s. Maria sul mon- presso il Raronio all'anno 1048,
te Aventino, Laurenzio o Loren- e di Paolo Rernried, scrittore del
zo, perchè 1' istruisse nelle arti e 1120, nella vita che scrisse del
nelle scienze, e ne informasse l'a- medesimo santo, il quale afferma
nimo alla virtù. Tale abbate si ch'egli vestisse l'abito monastico in
vuole che fosse zio materno d' Il- Cluny di Francia, e che da s.
debrando, uomo di santa vita, e Odilone fosse fatto priore di quel
dottissimo , ed anche arcivescovo celebre monistero. La seconda dei
di Amalfi. Precettore d'Ildebrando Rollandisti, è che sifacesse mona-
fu ancora l'illustre romano Gio- co nel monistero di s. Maria del
vanni Graziano arciprete di s. Gio- Monte Aventino di Roma, sebbene
vanni a porta Latina, il quale di- altri dicono, come si legge nelle le-
venuto nel 1044 Papa col nome zioni dell'uffizio concesso da Paolo
di Gregorio FI {Fedi), nel con- V, educato in domo s. Petri. La
cilio di Sutri rinunziò e fu depo- terza,che nel monistero di s. Be-
sto dalla dignità, e per timore nedetto di Calvello vicino a Soa-
che la sua presenza in Roma po- na, o nel monistero di Vallombro-
tesse produrre disturbi dopo l'ele- sa prendesse il sacro abito da s.
zione di Clemente II, l'imperatore Giovanni Gualberto che alcuni fan-
Enrico IH lo condusse seco in no suo parente come della famiglia
Germania , accompagnandolo Ilde- Aldobrandeschi , dal quale fosse
brando. ancora eletto abbate del detto mo-
Passato Giovanni Graziano nel nistero di Soaua. Fu questa sen-
monistero di Cluny, ove pur se- tenza accennata dal p. d. Fedele
guendolo Ildebrando, vuoisi che ivi Soldani, monaco vallombrosano nel-
questi fosse iniziato alla vita clau- le Questioni vallonib rosane parte
strale, ed apprendesse quella vita II, p. 61, e nel t. I òeW Istoria di

severa e composta secondo le re- Passignano p. 261, ma partico-


gole dei chiostri che poi menò, e larmente difesa e sostenuta nella
igo GUE GRE
Lettera quarta sopra il monacato perchè il Novellista fi/trentino at-
e la parentela di s. Gregorio taccò la sesta lettera del p. Solda-
P^JJ, Firenze ly/jQ, nella quale ni, il quale credendo di avere una

rifiuta le due piime opinioni. Se buona causa in mano non tuctjue


fosse vero ciò che dice il Brocchi neppur egli, mn sotto un finto no-
nelle Fife dei santi fiorentini par. me produsse i documenti, donde
I, p. i4o, che a que'tempi i clii- nascevano le sue prove, colla falsa

niacensi vivevano promiscuamente data di Acquileia stampandoli in


coi vallombrosani , le due discor- Lucca con questo tilolo : Lettera
danti opinioni del monacato d'Il- del signor N. N. in replica al
debrando cluniacense o vallombi'o- Novellista fiorentino, e in giustifi'
sanOj si potrebbero benissimo con- cazione del p. m. Soldani sopra
ciliare tra loro. Per la sentenza la parentela e monacato di s.
del p. Soldani si era già dichia- Gregorio VII , Aquileia 17111 .

rata la sacra congregazione dei Sulla nobiltà e monacato di san


riti, la quale avea decretato a'^ t Gregorio VII tratta ancora diste-
gennaio 1673, che s. Gregorio VII samente il Zaccaria nella Storia
fosse messo nel Martirologio ro- letter. t. II, p. 1^^ e seg., e t.

mano al di iS maggio col titolo Ili, p. ^10 e seg.Ne tratta pure


di monaco vallombrosano, ma il il Cardella, Memorie istoriche dei
decreto non fu per l'altrui frode cardinali t. I, par. I, p. i38.
recato ad effetto. Nella stessa let- Non solo il Bernried sostiene
tera stabilisce il p. Soldani la no- che Ildebrando fosse priore di
biltà Gregorio VII, dimo-
di s. Cluny , al che ripugna il Zaccaria
strandolo figliuolo di Benzone, ni- nel citato toro. Il j ma altri vo-
pote d'Ildebrando, e bisnipote del gliono che avanti o durante il

conte Gualfredo, e però parente di priorato egli abbia vissuto alcun


s. Gio. Gualberto de'signori Buon- tempo in corte di Enrico III, il

delmonti. All'una e all'altra parte quale gli affidò l' educazione del
di questa lettera oppose il IVo-
si figlio Enrico IV, per cui 1' Enge-

vcllisla fiorentino con due novelle, lusio lo chiamò pedagogum Henrì-


stampate nel i749» col. 7 53 e ci fila e/US. Intanto essendo va-
col. 769, alle quali rispose il p. cante la sede pontificia, i romani
Soldani con la Lettera quinta . . . spedirono legati ad Enrico III per-
in replica al Novellista fiorentino chè proponesse chi degnamente do-
sopra il monacato e la parentela vesse occuparla, e l'imperatore de-
di Gregorio FU, Lucca 1750.
s. signò il suo parente Brunone , il

Contro questa replicò nuovamente quale acconsentì col patto che il

il Novellista, ma il p. Soldani la clero e popolo romano approvas-


difese unitaniente alla quarta colla sero. Tuttavolta si narra eh' egli
Lettera sesta con appendice partendo alla volta di Roma, si

in fine sopra la e IV V lettera portò a Cluny vestito da Papa, ove


toccante il monacato e parentado incontrato dal priore Ildebrando ,
di s. Gregorio FII Fi- gli fece questi le più sincere acco-
renze 1750. Ritornò in campo la glienze. Brunone stimando già Il-
controversia sopra la parentela e debrando, ammirandone da vicino
il monacalo di s. Gregorio VII, le doti, si lasciò persuadere a de-
GRE GRE 191
por subito le insegne pontificnli, ed Divisamenli pure d'Ildebrando fu-

a recarsi in Roma in abito da rono la restaurazione della discipli-


pellegrino ,
per significare che la na ecclesiastica, e gueira implacabile
semplice nomina dell' imperatore alla simonia , all'incontinenza dei
non gli dava diritto alla cattedra chierici, ed a tutti i vizi. Su que-

apostolica, ma valutarsi quale rac- ste basi procederono successivamen-

comandazione ; e perchè bene pro- te iPapi sino a lui, ed egli come


cedessero le cose si offri Ildebran- vedremo pose in opera tutta la sua
do accompagnarlo, e dirigerlo
di instancabile attività e petto sacer-
coi Giunto Bruno in Ro-
consigli. dotale, per venirne al consegui-
ma co' piedi nudi , con unanimi mento.
suffragi , e secondo gli antichi riti Essendo morto s. Leone IX ai
venne eletto Papa, e prese il nome 19 aprile io54, il clero e popolo
di Leone IX. Dimostrando quindi romano inviarono Ildebrando in
la sua gratitudine e stima per II- Germania all' imperatore per far
debrawdo, lo creò suddiacono del- colà eleggere un degno successole,
la Chiesa romana , economo della ciò ch'eseguì con mirabile e pru-
Sede apostolica, e lo prepose quale dente destrezza. Propose pertanto
abbate e riformatore del moniste- ad Enrico III il vescovo di Eich-
ro presso la basilica di s. Paolo, in statt Gebeardo, di specchiata inte-

cui la disciplina era caduta in grave grità, e sebbene l' imperatore pro-
discapito, e il sacro tempio decadu- pendesse per altri l'approvò, spe-
to dall' antico splendore e venera- rando di potere per mezzo di lui,
zione. Ildebrando divenne quindi per come suo parente ed intimo con-
così dire l'anima della santa Sede sigliere, influire più efficacemente
e del governo della Chiesa, talché sugli affari d' Italia. Indi condotto
niuno affare importante s' intra- Gebeardo a Roma da Ildebrando,
prendeva senza il suo consiglio, per non senza la di lui opera fu eletto
le vaste cognizioni di cui era do- dai romani e benedetto a' 3 apri- 1

tato, e pel suo esemplare zelo; le del io55, piendendo il nome

laonde d'allora in poi s. Leone IX di Vittore 11. Anche in questa


ed i successori nulla intrapresero sen- elezione vanno notati tutti gli sfor-
za Ildebrando. Questi fece di tutto zi d'Ildebrando, quali avevano i

perchè enlrassei'o nel suo vasto per iscopo di presentar 1* elezione


progetto che avea concepito nella o designazione imperiale di que-
mente , di sottrarre cioè la Chiesa gl' infelici tempi, qual mera forma-
dallo stato, il potere spirituale dal lità d'invalsa consuetudine; l'ele-

temporale , far quello maggior di zione in vece del clero e popolo


questo , rendere il Papa indipen- di Roma , come l' unica , vera e
dente dall'imperatore, collocar an- costitutiva doversi reputare legit-

zi il primo più sublime dell'altro, tima e canonica . Poco dopo il


e tratta a sussistere in sé slessa la nuovo Papa spedì Ildebrando con
Chiesa, nella sua vera e reale uni- la dignità di legato in Franciaj ad
tà , onde farne derivare da questa estirpare la simonia , che sempre
una riforma, la quale estendendosi più ampie diffondeva le sue radici.
su tutto l'orbe cristiano, promo- Egli vi convocò subito in Lione
vesse la salute di tutti gli uomini. un concilio, ove reslò denunciato
19» GRE GRE
reo di simonìa un arci vescovo, die tro paterno, clic ollenne col per*
invitato dal legato a dire il Glo' noesso del Pontefice , il quale lo
ria Patri, non potè mai proferire riconciliòcon Baldovino V conte
et Spivilui Sancto. Ciò parve a di Fiandra , e con Goflredo duca
tutti un giudizio del cielo , onde di Lorena, nemici acerbi dell' iin-
r arcivescovo si confessò colpevole pero. Il reggimento del regno fa
di simonia, e fu deposto, indi su- avocato a sé stessa dall' imperatri-
bito potè pronunciare interamente ce Agnese, distinta per molte doti
il Gloria Patri. Tale fu lo spa- di mente e di cuore , ed amante
vento prodotto da questo miracolo, della pace. Dopo avere Vittore II

che quarantacinque vescovi oltre , rassettalo molte cose degli ordina-


venlisette altri dignitari della Ghie- menti del governo germanico, ri-
sa , denunciarono da per loro
si tornando in Italia morì in Firenze
infetti di simonia, e volontariamen- a' 28 luglio del io J7. Intanto i
te rinunciarono alle loro funzioni; principi dell'impero vedendosi li-
indi Ildebrando indusse nel mede- berali dall'autorevole dominazione
simo concilio o in Tours Berenga- di Enrico III , vergognandosi ve-
rio capo dei sacramentari ad abiu- dersi soggetti ad una donna, vollero
rare i suoi errori, e far confessione vendicar nel figlio la soggezione in
della fede Enrico III a
cattolica. che erano sino allora vissuti, ed
persuasione d' Ildebrando fece pre- incominciarono a commoversi i sas-
gare il concilio di vietare a Ferdi- soni.
nando I re di Leone e di Castiglia, A Vittore II fu dato in succes-
colla minaccia delle censure eccle- sore Stefano IX detto X , fratello
siastiche, di continuare a intitolarsi di Goffredo duca di Lorena e di
imperatore, ciò che intimatogli in Toscana, cui dicesi se fosse più a
nome del Papa ubbidì. Ma mentre lungo vissuto avrebbe elevato ai-
Enrico III dimorava in Goslar, ove l'impero, nutrendo non favorevoli
erasi recato Vittore II , sentendo disposizioni per Enrico IV. Breve
avvicinarsi il suo fine, in presenza del fu il pontificato di Stefano X, cioè
Pontefice e dei grandi della Chiesa otto mesi meno tre giorni. Mentre
e del regno mostrò il suo succes- era moribondo. Guido conte Tu-
sore nel figlio Enrico IV, ne affidò sculano, fiancheggiato da Gregorio
la tutela all'imperatrice Agnese, conte Lateranense e Tusculano, e
ed a Vittore II, spirando con gran da altri potenti romani , brigava
rammarico di tutti a' 5 ottobre per far eleggere in successore il

io56. Assisterono al. suo letto di suo figlio ignoi-ante , Giovanni car-»

morte il Pontefice, il patriarca di dinal vescovo di Velletri, senza a-


Aquileia, il suo zio paterno, il ve- spettare la conferma d'Agnese o di
scovo di Ratisbona ed , altri rag- Enrico IV. Altamente disapprovaro-
guardevoli personaggi sì secolari no queste pratiche Ildebrando ,
che ecclesiastici giammai si era : Pier Damiani e i più saggi, e con-
veduto un imperatore morire cir- siderarono illegale la dignità pon-
condato da sì illustre assemblea, tificia , cui il giorno seguente alla
né con sì profondo dolore, ed a sì morte di Stefano era Giovanni X
grave danno dell' impero. Enri- pervenuto col nome di Benedetto
co IV a cinque anni ebbe Io scet- X ; tanto più che il Papa defuu-
GRE GRE tgà
to prima di morire avea caldamen- che ubbidivano alcuni. Méntre in
te l'accomandato ai vescovi, clero Germania Enrico IV e i suoi prin-

e popolo romano, che dopo la sua cipi stavano in consulte per deli-
morie non si dovesse procedere al- berare sul da sollevarsi
soggetto
l'elezione del successore, fìnchè Il- al pontificato convenendo in Gè*

debrando , il quale doveva senza l'ardo, in Toscana l'abbate Ilde-


indugio mandarsi all' imperatrice , brando, pel credito e somma in-
non fosse ritornato a Roma , vo- fluenza che meritamente godeva^
lendo egli che la Chiesa romana tenne un concilio nel duomo di
per proprio bene fosse esclusiva- Siena, in cui i convocati a di lui
mente affidata alla cura di lui. Il- istanza pronunziando la deposizio-
debrando qual legato ed abbate ne del pseudo Benedetto X, ai
di s. Paolo, essendo fuggito segre- 28 dicembre dell'anno io58 pro-
tamente da Roma si presentò a ,
movevano, ovvero confermavano
Merseburgo ad Enrico IV ed alla l'elezione di Gerardo , nel che
madre. Informato l'imperatore del- Ildebrando governossi colla piìi
la miserabile condizione delle cose profonda e squisita prudenza , vo-
di Roma, rimandò Ildebrando sol- lendo egli senza offesa dell' impe-
lecitamente in perchè ac-
Italia, ratore dare per la seconda volta a
coppiando il suo senno alla poten- conoscere che il beneplacito e la
za del duca Goffredo, mettesse un disposizione del re non era sufTlcien-
argine al grave scandalo che feriva la te a costituire per sé sola il Pontefi-
sentila della Chiesa. Arrivato Ilde- ce. Partendo questi subito per Ro-
brando in Toscana seppe che ad , ma accompagnato dal duca Goffre-
onta della promessa fatta a Ste- do e da Ildebrando, vi giunse nel
fano Xj que' romani che non se- gennaio loSg, e fu collocalo dai
guivano le parti dell'antipapa ave- romani sulla cattedra pontifìcia coi
vano comincialo i sacri comizi per nome di Nicolò II, avendo esso già
procedere all'elezione del successo- deposto nel concilio di Sutri l'an-
re; rammentò loro la data parola, tipapa Benedetto X. Siccome Nico-
ed ottenne il consenso dei primati lò II riconobbe la propria esalta-
del popolo, per trattare l'esalta- zione dall'autorità di Ildebrando,
zione di Gerardo vescovo di Fi- lo creò immediatamente ai'cidiaco*
renze , siccome sapientissimo e ri- no cardinale di s. Maria in Do-
splendente per le sue virtù, in fa- mnìca, altri dicono della chiesa del
vor del quale conveniva pure il Salvatore, altri di s. Pietro in Vin-

duca Goffredo. Tuttavolta eglino coli ; il Papa ripose in lui tutta


mandarono una legazione per pro- la sua confidenza, e si abbandonò
porlo ad Enrico IV, che i legati interamente ai consigli di lui* Per*
trovarono a Marouw^na , oggi Nis- tanto tutto il pontificato di Nico-
sa, sulle frontiere dell' Ungheria , lò II devesi considerare come la
dicendogli volere romani serbare
i base di quel gran sistema, il quale
non minor fede a lui che a suo concepito dalla mente di Ildebran-
padre, finché lo potessero, e per do monaco, doveva in seguito da Il-
queslo bramar conoscere le sue in- debrando Pontefice essere dato ai se-
tenzioni per r elezione del nuovo coli futuri qual norma di diritto pub-

Papa , essendo illegittimo quello blico e di teocratica costituzione-


VOI,, xxxu. là
,

t94 GRE G I\ E
Lo scamlalo dato alla Chiesa poi da molti, che Nicolò II in que-
coir intrusione dell' antipapa Be- sto decreto abbia conce-fso ad En-
nedetto , e X l'esempio dato al rico IV re de' romani, la stessa au-
cristianesimo della sua deposizio- torità sull'elezione pontificia, che
ne, era troppo pericoloso all'auto- godeva il suo padre Enrico III, va
rità della Sede apostolica , perchè letto quanto dicemmo a p. 210
non dovesse il nuovo Pontefice la- del luogo citato. Nelle negoziazioni
sciarsi indurre da Ildebrando a passate fra Nicolò II e i principi
prevenirne le conseguenze con sag- normanni j e nel buon esito di esse
gi ordinamenti pel: futuro. A questo vantaggiose alla Sede apostolica
importante oggetto Nicolò 11 nel- per certo n' ebbe parte il costante
l'aprile del loSg stesso convocò un e svegliato zelo d' Ildebrando. Con
concilio in Laterano con l' inter- la morte di Nicolò II, awermta ai
vento di ottanta fra arcivescovi e 22 luglio 1061, si dischiuse nuovo
vescovi , diaconi e preti , nel nu- germe di discordie alia cristianità,
mero de' quali primeggiavano i perchè l'elezione del successore do-
cardinali Pier Damiani ed Ilde-
s. veva procedere secondo le leggi da
brando, e tutti dopo aver lunga- lui stabilite, con indipendenza as-
mente deliberato sulla forma del- soluta della santa Chiesa , quale
l' elezione de' Pontefici, sottoscris- avea praticata ne' quattro primi
sero memorabile decreto di Ni-
il suoi secoli ; il perchè con unani-
colò li, col quale commise a' car- me consenso fu creato Papa il pri-
dinali solamente la grande opera mo ottobre Alessandro li. Prima
dell'elezione, cui il clero inferiore di questa elezione i conti del Tu-

ed il popolo prestassero la nuda sculo, di Galena ed altri potenti


approvazione. Tuttociò dichiaram- romani, che dopo aver tiranneggia-
mo al voi. XXI, p. 209 e 210 del to Roma , ed influito colle loro
Dizionario, e ne' luoghi ivi citati. prepotenze ne' sacri comizi , erano
In tal modo Ildebrando vide co- stati inimicati da Nicolò li per a-
ronate le sue lunghe e gravi fati- verli trattati severamente
forma- ,

che , avendo finalmente ottenuto rono una che fu detta il


fazione
che si riconoscesse nella sola Chie- partito del re de' romani , ed a
sa l'esclusivo diritto di eleggere il questo spedirono messaggieri per
sommo Pontefice, e sottratta l'ele- guadagnarne l'animo, col donativo
zione di questo ai capricci della d' una corona d' oro , salutandolo
podestà secolare. Con questo cano- patrizio di Roma. Intanto giunta
ne si tolse air imperatore ciò che a notizia di Enrico IV e di Agne-
non si osava coutrastaigli, cioè l'a- se l'elevazione di Alessandro li, la

buso convertito in diritto, di ap- riceverono con somma indignazio-


provare o confermare l'elezione. È ne ,
perchè eseguita senza il loro
vero che il canone non lo dichia- consenso ed autorità, benché l'elet-

rò espressamente, ma che sotto vi to fosse statù intimo famigliare del


si celasse questa intenzione, si mo- re, e ne accrebbero il malcontento
stra troppo bene nel dirsi , che i clamori de'miuistri e cortigiani a-
r itnperatore dovesse ottenere ogni dulatori. Allora in Basilea si adu-
volta e personalmente dai Papi il narono in conciliabolo i vescovi
dii'ìlto di confermarli. Dicendosi partigiani del re, essendo la uiag-
,

GRE GRE 195


gior parie di Lombardia, simonìa^ pronto alla sua disposizione, e lo
ci e scostumati , sotto la direzio- pose in effetto. Nella primavera
ne di Giliberto di Parma cancel- del 1062 l'antipapa forte di mol-
liere dell'impero; e di concerto col te migliaia di combattenti che gli
conte di Galeria Gerardo, proce- die Enrico IV, mosse alla volta di
dettero alla nomina d'un antipa- Roma per farvisi consacrare, o per
pa, che fu Cadolo o Cadolao Pal- dir meglio intronizzare nella catte-
lavicini vescovo e conte di Parma, dra di s. Pietro, essendo stato già
cognito per la sfrenata sua lasci- consagrato con scismatica unzione in
via, che prese il nome al dire di Basilea. 11 denaro ch'egli avea fat-
alcuni di Onorio II. Tutti i simo- to scorrere nella città solleticando
niaci , concubinari e nicolaiti di que' romani che non parteggiavano
Lombardia , cioè cjue' chierici che pel re , ben presto quasi tutti uè
pretendevano loro concesso il ma- furono corrotti, massime Pier Leo-
trimonio, e che menavano vita lai- ne, personaggio autorevole. Ales-
dissima, tripudiaiono e fecero gran- sandro II lasciando il Laterano ia
di allegrezze per sì fatta scella. guardia a Goffredo duca di Lore-
Alessandro li dopo aver dichiarato na ch'era venuto ad aiutarlo eoa
cancelliere della santa romana Chie- truppe, condusse le sue ad assa-
sa Ildebrando, siccome quello che lire Cadolao ne' suoi stessi alloggia-
era il promotore di quanto opera- menti. Alle falde del monte d'Oro
vasi a favore della santa Sede, gli si venne mani con gran car-
alle
conferì ogni potere, ciò che ad al- nifìcina, quando prevalendo gli'sci-
cuni dispiacque. In questo novero smatici, accorse Goffredo colle sue
si vuole porre il cardinal s. Pier fresche truppe, sparse la confusio-'
Damiani, per contenuto pungen- il ne ne' tedeschi ,
parte ne rovesciò
te di alcune sue lettere, quale for- nel Tevere , e parte costrinse a'

se derivò non da gelosia del me- precipitosa fuga, alla quale dovette
rito e potere d'Ildebrando, ma l'antipapa la sua salvezza, sebbene
piuttosto perchè questi si oppone- con diverse ferite. L'esito di que-
va alla rinunzia delle sue dignità sta giornata sparse in Italia tu-
che voleva fare ad Alessandro II , multo e confusione ,
per lo che a
e che poi mandò ad effetto per salvarsi Alessandro II dalle insidie
menar vita ritirata, considerandolo de' suoi persecutori, riparò in Luc-
uomo troppo necessario e prezioso ca suo antico vescovato , che aa*"
in que' tempi dinicili e travagliosi Cora governava ; mentre 1* antipa-
per la Chiesa. Altri osservano, che pa ritiratosi a Parma , continuò
avendo essa bisogno di un braccio nello scisma.Dai grandi del regno
di ferro, Pier Damiani disperando venne tempo sottratto il
in questo
di trovare un rimedio a tanti ma- giovanetto Enrico IV alla tutela
li , si ritirò nella solitudine ; ma della madre , mediante il suo ra-
Ildebrando, più coraggioso di lui pimento efiettuato da Annone ar-
ed il cui genio lo avea di gran civescovo di Colonia, mentre il re
lunga superato, non abbandonò il recavasi a Nimega, a mezzo d'una
posto che gli era stato affidato. ricca nave appositamente lavorata.
Però s. Pier Damiani si offrì ad Eurico IV temendo che si volesse
Alessandro lì di essere nel bisogno assassinarlo, si lanciò nel fiuaae,'
, ,

igS GRE GRE


scomparve, e sarebbe perito, «e il oltre modo importante, per la lei-

suo cugino conte Egbeito non si tura d'uno scritto di s. Pier Da-
fosse gettato nelle acque per salvarlo. miani in cui erano di.Hcusse le ra-
Semivivo lo potò prendere e con- gioni della Chiesa e la natura dei
durre alla nave, indi venuto a Co- diritti del Pontefice. Intanto Adal-
lonia, fu dato in custodia del me- berto potente ed ambizioso arci-
desimo arcivescovo Annone, per- vescovo di Brema, con ogni argo-
sonaggio grave, austero e di al- mento di adulazione si guadagnò
tissimi intendimenti, il quale tras- il favore di Enrico iV, e divenne
se a se il reggimento del-
stesso despota dell' impero : secondo nel
l'impero. Quindi d' ora in poi favore di Cesare fu il conte Wer-
la massima parte o il complesso ner ,
giovine pieno di coraggio
di ciò che fece Enrico IV, si ope- di talenti e di fuoco. Quanto più
rò secondo il volere e direzione libere lasciava Adalberto le briglie
de' vescovi , i quali dirigevano le in collo agli sfrenati desideri! ed
sue azioni, tenendo strette in pu- alle violente passioni di Enrico IV,
gno le redini degli stali. Abban- tanto più questi inselvatichiva co-
donarono il principe alla caccia ed gli altri arcivescovi , ed abbando-
ai piaceri, e lo lasciarono soddisfare navasi totalmente in balìa di Adal-
ogni capriccio, proprio della viva- berto, che agognava ad essere il
cità del suo carattere. Guiberto di Papa del settentrione. Mentre il re
Parma cancelliere dell' imperatrice in Sassonia ed in Goslar si stem-
fu da Annone deposto, perchè pro- perava nella più elTemmiData mol-
teggeva l'antipapa, sostituendogli lezza , ne' sollazzi e nelle laidezze,
Gregorio vescovo di Vercelli. Dal- Adalberto e Werner abusavano a
la reggenza di Agnese ne vennero loro capriccio .sullo stato e sulla
molte sagge istituzioni, ma se ne Chiesa: vendevano o donavano i

Tolle privarla, perchè erasi abban- vescovati, le abbazie, gli oftici ec-
donata al consiglio del vescovo di clesiastici e secolari a chi loro ta-
Augusta Enrico, probo ma calun- lentava; fecero l'oro unico merito
niato. L'innocente principessa s'im- ed esclusivo distributore degli ono-
merse in una profonda melanconia, ri , e finirono coli' usurpare per sé
e solo in s, Pier Damiani trovò stessi tutto quanto andasse con-
conforto .•
si portò in Roma , fece giunto a gloria ed a vantaggio
a lui la confessione generale in s. qualunque. Non risparmiavaiK) i

Pietro si fece monaca nel moni-


, vescovi e i duchi se non perchè
slero di Fruttuaria nell'Italia, e li temevano ^ ma si sfogavano a
morì ricca di buone opere nel 1077. man salva sui minori sacerdoti e
Considerando Annone che le pre- sui chierici , facendo loro portar
tensioni di Cadolao alla sede di A- tutto il peso dell' oppressione e
lessandro li, sturberebbe ancora il della tirannia. Un si crudele stra-
governo dell' impero germanico zio della Chiesa veniva da que'per-
fece convocare nell'autunno 1062 fidi commesso sotto il nome sacro
un concilio in Osborre, e si agitò del re, giustificandolo col dire che
la questione, se per l' elezione del il re teneva sugli abbati que' me-
Papa era necessario il consenso del- desimi diritti , che sugli altri am-
l' imperatore : cpjesta assemblea fu ministratoli delle readite della eo-
-

GRE GRE 197


rona. I beni tie' monisleri o li par- Pietro monaco vallombrosano, che
tivano essi fra ì loro satelliti a mi- passò tra le fiamme^ e ne restò il-

sura del favore in cui li avevano, lesOj chiaiirono l' innocenza del ve-
ovvero li distruggevano colla peg- scovo, e Pietro monaco fu quindi
giore dilapidazione. Ad ogni vio- chiamato Igneo.
lenza che impunemente commet- I mali che per le fazioni del
tevano, cresceva in essi la temerità vero e del falso Pontefice si face-
di provarsi in cose più gravi ; la- vano più minacciosi, il propende-
onde non solo donavano a scialac- re la maggior parte de' principi
quo i monistcri, ma le stesse pro- italiani per il potente antipapa^ il

vincie alienavano, e sapevano ogno- cui partito calunniò Alessandro II


ra carpire l'assenso e approvazione di simonia, determinarono la cele-
del re. Adalberto cercò di corrom- bi'azione del concilio di Mantova,
pere anche gli altri grandi del- cui Enrico IV acconsenti ad istanza
l'impeto, dappoiché per suo con- di s. Pier Damiani. A tal effetto
siglio Enrico IV donò abbazie a deputò nel 1064 suo ambasciatore
diversi . Intanto le fazioni nella a Roma l' assennato Annone arci-
Germania assunsero un carattere vescovo di Colonia , il quale pi'e-
piti feroce che mai non ; si parlò sentatosi ad Alessandro li, l'inter-
quindi di altro che di rapine, di rogò per qual diritto senza sapu-
violenze, di saccheggi e di oppres- ta ed approvazione del sovrano si
sioni. Divennero i tempi tanto ca- fosse egli assiso sulla cattedra di
hunitosi per terremuoti, pestilenze s. Pietro, la quale du tempo im-
e mortalità, che il popolo temeva memorabile soleva conferirsi dal-
giunta la fine del mondo. Molti si l' injperatore o dal re di Germa-
ritrassero dalle iniquità, ripigliaro- nia altri
: pongono in sua bocca
no le divote pratiche, e fecero pie più mordaci parole, ed altri opi-
fondazioni ,
prodigando Io stesso nano che questo parlare lo facesse
Enrico IV sulle chiese que' tesori dappoi in Mantova. Ildebrando ri-
che ancora non avea saputo sciu- spose eh' egli non poteva meno-
:

pare vescovi ed altri personaggi


: mamente sospettare, che i canoni
fecero il pellegrinaggio di Gerusa- e i decreti dei padri avessero giara
Iemn>e, soffrendo inaudite avanìe e mai concesso al re di Germania
crudeltà dagli arabi, e scampando un diritto neW Elezione dei Ponte-
le vite per miracolo. In questo fici (f^edi); citò le decisioni dei
tempo Roma era minacciata dal- concìlìi, ragionò principalmente sui
l'antipapa e da' suoi satelliti, ma canoni di iVioolò II, e diffusosi al-
dovette sostenere lungo assedio in quanto neir analizzarli seppe trar-
Castel s. Angelo ; e Firenze era in ne tante e sì incontrastabili ragio-
preda a gravi tumulti, venendo ac- ni , che r arcivescovo di Colonia ,
cusato dal popolo e dai monaci non avendo più verun modo di
di simonia il vescovo TietrOj onde poterle confutare , si appigliò al
fu d'uopo che Alessandro II chia- partito di rimettersi a (pianto il

masse dal suo ritiro s. Pier Da- concilio di Mantova avrebbe deci-
miani, e l'inviasse colà a ricom- so. Sollecitato quindi il Papa ad
porre le cose: la prova del fuoco aprirlo quanto più presto, ritornò
o »ia il giudizio di Dio fatto da in Gei'Qiauia senza aver nulla ot-
1^8 GRE GRE
tenuto dalla sua missiutie. Ben si nel io65 celebrò due sinodi in Ro-
pccoi'se Alessandro II che ora bi- ma per ispegnerc il piiino ((:rnien-
sognava ricorrere al braccio tem- to di s'i pericolose ribellioni , bef-
porale, ed alla presenza di un'ar- feggiandosi le pene e l' ira impo-
mata stazionaria. Ef^li pertanto tente della santa Sede. Si sostene-
cercò di confermar nella sua fede va impudentemente, che il prender

]a potente casa di Toscana, e sep- con denaro dai principi temporali


pe accattivarsi l'animo della Con- le Investiture ecclesiasticite {^l^edi)
tessaMatilde {T'''ed{) , moglie del dei vescovati e dei benefizi non
duca Goffredo , mandandole a di- si dovesse reputar simonia ,
perchè
rettore spirituale, a richiesta di lei, ciò non era veramente compiare
Anselmo, che ne divenne inlimo il sacerdozio e la chiesa , nia il

confidente, e poi vescovo di Lucca. possesso de' beni e delle rendite.


Mostrava già la contessa Matilde Dopo essere stato l'antipapa O-
un illimfìalo attaccamento alla san- norio II due anni in Ca-
assediato
ta Sede, dalla quale non veniva stel s. Angelo, concedendo trecento
tralasciato alcunmezzo che valesse libbre d' argento a Cencio che ivi

sd infiammare sempre più il di- dalla torre di Crescenzio Io avea


noto suo cuore pel ben essere della trafugato, gli riuscì fuggire, e si riti-

religione. Ad Ildebrando si attri- rò nella sua antica diocesi di Parma,


Jjuisce la deputazione di Anselmo conservando le insegne pontificie. In
in confessore di Matilde, acciò te- questo tempo Riccardo principe di
nesse aperti sempre gli occhi sulle Capua, dimentico di essere vassallo
dubbie ed irresolute intenzioni di della Sede apostolica, colle armi pre-
Goffredo, tanto più che gli eccle- Roma. Ilde-
tese divenire patrizio di
siastici stessi della sua giurisdizio- brando radunato buon nerbo di
ne, nella maggior parte oppugna- truppe alla testa di queste si pose
vano le decisioni pontificie. Quello il Pontefice, cui unironsi quelle (tt

spirito perverso e libertino , che Matilde che con Ildebrando e Gof-


costrinse poscia Ildebrando dive- fredo segui l'esercito. Dopo varie
liuto Pontefice Gregorio VII a lot- guerresche azioni le parti si paci-
lare contro il suo secolo, si era già ficarono, e le milizie pontificie giu-
sprigionato, e cominciavasi a ma- bilanti rientrarono in Roma. Ales-
nifestare con sordi sollevamenti sandro II dopo essersi con Ilde-
per ogni dove. Uomini dissoluti ,
brando recato a Monte Cassino ,
pmancipatisi dalla soave ubbidienza convocò nel 1067 •' concilio di
della religione, studiosi di novità, Mantova, ove si recò, come pure
e nemici della santa Sede, sorsero l'arcivescovo Annone accompagna-
qua e là maestri di eretiche dot- to da ragguardevole numero di
trine ; indagatori appassionati dei vescovi e di grandi dell'impero;
diritti della Chiesa e della gerar- r antipapa credette non convenir-
chia, accanili contro la legge san- gli r andarvi pretendendone la pre-

ta del celibato, difensori acerrimi sidenza. Parlò Alessandro II con


del matrimonio de' sacerdoti. In- pietose parole intorno al bene del-
vano s. Pier Damiani, infiammato la pace e della concordia fra tutti
di religioso sdegno, si scagliò con- i cristiani
, seppe con eloquente
\\o fli loro; invano Alessandro \\ analisi de' propri diritti alla santa
,

GRE GRE '99


Sede provare in modo tanto incon- gonza per simonia appoggiava con
trastabile la legalità di sua elezio- ossequiose suppliche. 11 grande af-
ne, che trasse dalla sua tutti i ve- fare si stabilì trattarsi in un con-
scovi e Lombardia, e fl-
prelati di cilio, a cui Alessandro II spedì le-

uì di confeimarli nella loro nuova gato s. Pier Damiani , con pieni


afièzione verso di sé, col purgarsi poteri sino a fulminar la scomu-
mediante pubblico giuramento, che nica. Con la sua meravigliosa elo-
le accuse erano calunnie de' suoi quenza e coir ingenua franchezza
,

nemici. L* antipapa fu deposto, ed di zelante ministro di Dio, in mez-


Alessandro II venne dichiarato le- zo all' assemblea di Francfort par-
gittimo successore di s. Pietro. lò in nome del Papa per l'esclu-
Frattanto venuto a morte in una sivo diritto che ha di sciogliere e
mischia il conte Werner , cadde di legare. Rivolgendosi all'impera-
nella Tribur dal potere
dieta di tore chiamò eretica, indegna, e di
r indegno Adalberto arcivescovo di pernicioso esempio la richiesta di
Brema, mentre Enrico IV divenu- divorzio, e qualora si ostinasse nel
to sempre più peggiore, per le ze- suo colpevole proponimento, essere
lanti cure di Annone e di Sigifre- costretto armarsi della sferza apo-
do arcivescovo di Magonza, il go- stolica , a fine d' impedire che sì
verno dell' impero germanico venne fatta infamia contaminasse l' unto
alquanto ricomposto; indi il re si del Signore, e giammai potere il

sposò con Berta stabilitagli dal pa- vicario di Cristo consecrar colui il

die, figlia di Odone conte di Mo- quale con sì esecrabile esempio di


nana , e di Adelaide marchesana impurità si fosse dichiarato neuiico
di Susa; ma l'animo nobile, e la della religione. Allora tutti i prin-
straordinaria bellezza della medesi- cipi votarono pel decreto pontificio,
ma non valsero a fissare in lei la ed alle loro istanze Enrico IV si
benevolenza del volubile principe, arrese, non senza ripugnanza, richia-
eh' era stato costretto a sposarla mando Berta, che però ricevette con
dai principi di Germania , nella duro contegno.
speranza che si correggesse la di lui Non solo i principi secolari in-
condotta libertina, scandalosa e fe- sorsero contro contegno di En-
il

roce. Gli sposi presto sospirarono il rico IV, ma pure i vescovi e gli
divorzio, ed Enrico IV fece di tut- abbati fecero gravissime querimo-
to perchè la regina fosse disonora- nie del suo stravagante governa-
ta , onde prendere pretesto di ri- mento, facendo sue le ragioni della
pudiarla ; non vi riuscì, e fu sver- Chiesa tutti sentivano l'oppressione
:

gognato. Gli storici fanno a gara e la tirannia, però mancavano d'un


in narrare le sue empietà d' ogni capo che riunisse intorno a ss stesso
maniera, che sembrano incredibili il malcontento generale, e le foiTie
se non fossero contestate coi fatti ; della nazione. Geloso il re della
e fanno orrore e ribrezzo a leg- potenza di Ottone II duca di Sas-
gerle. La misera regina spontanea- sonia e di Baviera, e mal disposto
mente si ritirò nell'imperiale abbazia contro i sassoni, per sagrificarlo
di Loreschein; ma il Papa non ac- lo fece calunniare di cospirazione
consentì a concedere il divorzio contro la propria vita, e ne fece
che il sedotto arcivescovo di Ma. pronunziar sentenza di morte: ia
aoo GRE GRE
tal modo fu sparso il seme di tan* stata fatta per far loroIn guerra ,

ti guai, che uon solo alllissero la e a questa prepararono ; meritro


si

Sassonia , ma tutta la Germania Annone stomacato dal trallìco che


mandarono a male, per la guerra di continuo si faceva di vescovati
che fu bandita. Da furibondo e , e di abbazie, indebolito dall' età e
più a modo di ladroneria la fece dalle fatiche, e logoro dai ramma-
Enrico IV, rovinandogli la Turin- richi supplicò il re a permetteigli
gia Ottone allora il re die a Guel-
: di ritirarsi, ciò che Enrico IV
Azzo marchese d'Italia,
fo figlio d' prontamente accordò per disfarsi di
genero del suo nemico, il ducato un rampognatore, la cui fermezza
di Baviera^ di cui sua madre A- spesso rompeva l' impeto delle sue
gnese avea investito Ottone. Ad scapestrate passioni. Dopo avere
interposizione del saggio Eberar- Ildebrando in Milano comi>attuto
do , Ottone fu riconciliato col re ; valorosamente la simonia, Alessaur
il quale colle rapine ecclesiasti- dro II imprese a depurarne la
che gravemente contristò Ildebran- Germania ; e chiamati al suo tri-p
do , che concepì contro di lui quel bunale gli arcivescovi di Colonia,
santo sdegno di cui ne vedremo , Magonza e Bamberga , li rimpro-
le fatali conseguenze: divenute ven- verò perchè tenessero mano alla
dereccie le dignità delle chiese di simonia, ond' essi giurarono di non
Germania ,
queste erano ormai al- più permetterla. Quindi il Papa
trettanti mercati di scandali, e di die il pallio a Lanfranco arcivescovo
un disonesto commercio di stole sa- di Cantorbery, e a Tommaso arci-
cerdotali , di anelli abbaziali, e di vescovo di York; determinò la pree-
bacoli vescovih. In questo tempo minenza della sede del primo, che
esecrato da tutti mori Adalberto inoltre elesse nunzio e legato apor
arcivescovo di Brema, principale stolico in Inghilterra con ampli po-
cagione di tanti mali, che con teri. Lanfranco gran lume del se-

Je sue arti era tornato a dominare colo, di santi costumi, dottrina e


U re ; uomo arrogante , estrema- zelo, combattè la simonia, condan-
mente vano, e povera di spirito. nò l'incontinenza, consacr(> e depose
Allora per consiglio de' principi delr vescovi all' uopo. Guarentito per-
l'impero, Enrico IV affidò nuovamenr tanto in Germania dalla devozione
te le comando al degno
redini del degli arcivescovi, e della maggior
arci vescovo di Colonia Annone che di , parte de' prelati maggiori, munito
cattiva voglia accettò, rammentan- delle armi de'normanni confedera-
do mali trattamenti del re, che
i ti , forte in Italia per la devota
giunse più volte a scagliarsi su di lui amicizia e la protezione immanche-
colla spada sfoderata. In tal modo vole e polente della contessa Ma-?
respirò l'impero, e ne fu lodato tilde, Alessandro II, ormai presso al
Annone qua! benemerito ristoratore fine di sua vita, deliberò di cor-
con splendidi elogi. Collegatosi il reggere le sregolatezze di Enri-;
re con Sveno III re di Danimarca co IV, e di porre alle furiose pasr
colla cessione di gran parte del sioni di lui quel freno che la sa-
paese confinante col regno danese, lute della s. Chiesa ed il benessere
i principi di Sassonia se ne indi- della cristianità richiedevano. A-;

^peltivouQ perchè tale uiiioAC erf\ venda il ve sino alloia di&p'ezz^tg


2 , 1

GRE GRE 10
le ammonizioni del Ponlefioe, tro- ni soliti a tumultuare nella sede
vandosi questi nell'aprile 1072 in vacante, in questa restarono tran-
Lucca, ivi furono ad ossequiarlo quilli. Dopo il qual termine, una
Beatrice ed Agnese di Toscana, le quantità grande di cardinali, ve-
quali siccome parenti di Enrico IV, scovi, abbati, preti, diaconi, sud-
opinarono doversi procedere alla diaconi, e cenobi ti si portarono pro-

sua emendazione con le dolci, con- cessionalmente al Vaticano, ove una


venendo che dovendosi dal passato folla immensa di popolo d'ogni
congetturare l'avvenire, ormai una età, sesso e condizione erasi radu-
ultcìiore indulgenza era peccami- nata per celebrare i solenni fune-
nosa. Già gli arcivescovi di Colo- rali ad Alessandro II. D' improv-
nia e di avevano por-
13amljergà viso si commosse la turLa, e quasi
tate lettere del Papa
imperato- all' per celeste ispirazione gridò : /We-
re, le quali lo citavano a render b rancio è V eletto da s. Pietro , il

conto della sua condotta dinanzi designato vicario di Gesti Cristo.


al tribunale di s. Pietro, a rispon- Conturbossi Ildebrando al repenti-
dere alle accuse di simoniaco, ed a no tumulto del popolo, e salito sul
purgarsi di molte altre iniquità che pergamo invitò con la mano al
dalla voce pubblica gli venivano silenzio, e con gravi parole esortò
apposte. Avendo Enrico IV deme- i romani a calmarsi, ed a non per-
ritato la benevolenza de' sudditi ,
sistere in tale precipitosa delibera-
questi intesero la minaccia pontifì- zione. Ma il cardinal Ugo Candido
cia con soddisfazione, ad onta deU vedendo che quanto più Ildebran-
l'amor patrio e dell' amore pel so- do resisteva al voto pubblico, tanto
vrano ohe sempre ha distinto i te- più s' infervoravano i romani nel-
deschi. Il re ne sembrò compunto, r acclamarlo Pontefice, rivolto ad
quando Alessandro II santamente essi, e penetrato dal medesimo sen-

mori a' 1 aprile del 1078, altri timento, così loro parlò. « Romani,
dicono ai 22 o 23 marzo; lodato oi dovette conlessare che dopo
per fortezza d' animo intento al Leone IX , solo l' esperienza e la
bene della Chiesa, perspicace, pio saggezza d' Ildebrando hanno po-
dotto, soave e caritatevole. Si dis- tuto esaltare la Chiesa romana a
se di lui, che la diletta sposa di quel sublime stato di possanza e
Cristo, resa quasi schiava da gran di gloria che compie le proliiiie
tempo delle arti mondane ed ol- , degli apostoli e le promesse di Ge-
traggiata impunemente dagli im- sù Cristo, e liberare la nostra città
peratori, fu da lui restituita alla dal giogo degli oppressori e dai
primiera dignità di libera e di jiericoli che d' ogni parte la mi-
regina. nacciavano ; e come ora trattasi di
Ildebrando,
al consiglio del qua- provvedere alla difesa della nostra
le romani quasi per tacito con-
i patria ed alla futura prosperità
senso si abbandonavano, intimò un della Chiesa, così noi diaconi, ve-
rigoroso digiuno di tre giorni e scovi, e cardinalieleggiamo 1* uni-
pubbliche preci, onde impetrare dal- co prelato cui meglio che a veruno
lo SpiritoSanto lumi per conoscere di noi si conviene il ministero del
chi era destinato a degno succes- santuario, e ad una voce procla-
jiQV€ del Papa defunto ; ed i rom^- piiamo Udebvaudo sguimo Poute-
207. GRE GRE
fice ". Il discorso si perdette negli terni e gravi contrasti , e ripii-

appluusi de' congregati, laonde tra gnanlc si rassegnasse all' incari-

i clamori di evviva cui ccchcggiava cOj sollo il quale doveva dinare


la basilica, si udiva ripetere: //- per tutta la vita, conne rilevasi
ilcbrando è l'eletto di s. Pietro, il nelle prime lettere che scrisse a
designato vicario dì Gesti Cristo. Desiderio abbate di Monte Cassino,
liìitnanlinente indossarono ad II- a Giliberto arcivescovo di Raven-
debranrlo la porpora, ossia cappa na a Beatrice di Toscana madre
,

rossa o clamide, gli porsero fra gli di Matilde, ed al duca Goffredo,


inni e gl'incensi la mitra papale, e Abbiamo dallo slesso Novaes, che
nella chiesa di s. Pietro celebraro- Gregorio VII diede tosto avviso
no i riti dell'esaltazione, con in- all'imperatore della sua elezione,
tronizzarlo nella cattedra di s. Pie- non per aspettarne la conferma ,
tro. Compiuta la cerimonia, i sacri com'era solito di farsi prima che
araldi gridarono: / diaconi, i ve- nell'antecessore ne Ibsse terminato
scovi, e i cardinali elessero Ildc' l'abuso, ma piuttosto acciocché
brando in Pontefice, gli imposero gliela impedisse, di che lo pregava
il nome di Gregorio, e vogliono caldamente, e non lo potè ottene*
ch'egli sia sapremo signore di Ro- re; che anzi Enrico IV subito spe«
ma, padre e giudice della cristia- di Gregorio vescovo di Vercelli
nità: romani, l'eie-
collaudate, o cancelliere del regno d'Italia, per-
zione de' cardinali. Il popolo ri- che assistesse alla di lui consacra-
spose, la collaudiamo. h.accQnla il zione,onde Gregorio VII fu l' ul-
Novaes, che morto Alessandro II timo Papa, che prima di essa si-
a'ai aprile 1073, mentre nella ba- gnificò all'imperatore la sua ele-
silica lateranense si celebravano le zione, e l' ultimo ancora alla cui
di lui esequie, con unanime con- consacrazione assisterono i legati di
senso del popolo e del clero, tu- cesare. In fra l'ottava di Pente-
multuariaraente fu proclamato sue- coste ordinò prete nella basilica
si

cessore Ildebrando, e tosto da' me- lateranense, e poi nella vaticana


desimi cardinali eletto Papa a' 22 fu consagrato vescovo ai 29 giu-
aprile. Veggasi il decreto di sua gno, mentre che dal dia-
gli altri

elezione, pieno di splendidi elogi conato furono assunti al papato,


ad Ildebrando nel Baionio, all'an- senza ordinarsi preti si consacrava-
no 1074, numero 24 > enei Lab- no vescovi, siccome prova il p. Ma-
bé, Concil. tomo X, col. 6; non billon come scrive
, e il Pagi al-
che la epistola di Gregorio VII l'anno 1074» num. 6. Gli altri sto-
nel medesimo Labbc p. 7. Giova rici sulla ripugnanza di Gregorio
sapere ch'egli allora toccava l'an- VII, e sulla legazione spedita ad
no sessantesimo di sua età, ed era Enrico IV fanno diversi commen-
breve di statura. In deUo decreto li ed osservazioni, le principali dei-

si dice che i sagri comizi e l' e- le quali sono le seguenti. Forse non
lezione seguì nella chiesa di san gli piacque e gli sembrò pericoloso
Pietro iu trincali, come dicemmo il modo con cui il clero e popolo
a queir articolo. romano procedette all'elezione. For-
Narrano gì' istorici contempora- se egli prima di salire alla calte-
nei che Gregorio VII patisse in- dra di s. Pietro, arbitro e sovrano
,

GRE GRE 2o3


delmondo cattolico, volle sapere richiedevano le circostanze. In falli

come la pensava il re de' romani impose al vescovo di Firen7.e di


simulatore e di carattere volubile, sciogliere un matrimonio illegitti-
per quindi far la guerra contro mo; mandò nuove legazioni a vari
l' empietà del secolo ; consideran- stati di Europa richiamando quel-
done le insidie, la molteplicità delle le del predecessore; ordinò gli af-
faliche, i gravi ostacoli, e quanto fari di Spagna e circa la liturgia
la vasta sua mente ed un cumulo In simonia, introducendovi il rito
di presentimenti gli facevano anli- romano col bandirne il goto o
vedere per la pericolosa situazione mozzarabico, e più tardi vi stabili
politica e religiosa della santa Se- il ministero pontiiìcìo; non che
de, ciò che lo faceva palpitar di conferì al conte Evoli di Roucy
inquietudine. Egli avea ben don- V investitura de' paesi tolti nella
de temere, come quello che pre- stessa Spagna a' saraceni, e recla-
slundo mano già da venti anni al mò gliantichi diritti che la santa
reggimento della santa Chiesa, tut- Sede avea su quella monarchia,
to pienamente conosceva vedeva : La consuetudine e l' amore di pace
i suoi vescovi turbare non proleg- che persuadessero
vuoisi piuttosto
ger la Chiesa, ed accecati dall' am« Gregorio VII a scrivere all'irape-
bizione, dissolutezza ed avarizia, op- ratore, il quale era re d'Italia, per
porsi ai provvedimenti pontifìcii, e le fondamentali costituzioni della
nausear ad essi quanto la giustizia e monarchia. Fregarlo che lo appro-
rcligione risguardava; sapeva quan- vasse sarebbe stato lo stesso che
la fosse la mala volontà di cesare disdirsi palesemente e riconoscere ,

e degli altri sovrani d' Europa nel principe que' diritti eh' egli avea
verso la Sede apostolica , e preve- combattuto per veni' anni. In vece
deva che i principi sordi ai suoi lo ammoni che se non gli negava
consigli, ostinali alle sue ammoni- l'approvazione, forse doveva aspet-
zioni, lo avrebbero costretto a tuf- tarsi un severo capo della Chiesa;
far la spada nel sangue , ed a re- imperciocché non lo richiese del-
sistere loro sino all'ultimo respiro l'approvazione all' elezione fatta se-
di vita per la difesa e onore del-
l' condo i sacri canoni; ma solo, se-
r oltraggiata verità, pei diritti pon- condo la consuetudine, che ordi-
tilìcii, e pel ben essere della reli- nasse la cerimonia della consacra»
gione. Altri attribuiscono la tilu- zione, atto esterno, e però, giusta
banza de' pensieri di Gregorio VII, l'invalso costume, soggetto all' an-
ali' ansietà di conoscere il senti- torità civile, rappresentata da ce-
mento di cesare, rispetto al gran- sare re d' Italia, e designato impe-
de affare della propria elezione. Il ratore de' romani,
rifiuto dell' imperatore, secondo al- Enrico IV, senza la cui auto-
cunij non entrava per nulla nei rità erasi conferito al cardinal ar-
suoi pensieri, sapeva d' essere stato cidiacono Ildebrando il pontificato,
eletto legiltimamente, e senza at- si lasciò di leggieri persuadere dai
tendere risposta da Enrico IV as- suoi vescovi consci de'propri man-
sunse sin dal primo giorno l' eser- camenti, e perciò timorosi di sua
cizio delle funzioni di Pontefice di- severità , che la nuova insolenza
spouendo ed annullando ciò che degl'ilahani offendesse i diritti del-
9,o| (iUE GRE
l'impero, e perciò i vescovi sup- allo stato, i vescovi dipendenti da-
plicarono il re di uiiiuilliire tale il- gli imperatori, u la Caiiesa di Cri-
Icgìtliina clezioiiu . Allora Knri- t>lo ancella degli uomini, e schia-
co JV inviò a Roma Eberardo va di Satanasso. Erano questi l'in-
di Nellenburg, uflincliè interrogasse continenza, i n)atrimoni degli ec-
il popolo e i cardinali per qual clesiastici, e le investiture conferite
i'af,'ione non avessero subordinato loro dai principi, o per dir me-
li Ini l'elezione del l^apa ; e rileva- glio la simonìa , contro il quale
la r irregolarità de' comizi cassasse ubbominevole peccato tanto mormo-
l'intruso Gregorio VII, e provve- ravasi, già condannato in Rongia
desse un altro capo alla Chiesa. con la scomunica dal 1049 al 1071
Il Papa accolse cortesemente l'am- da cinque concilii per opera prin-
bascia lore, e presente il clero e i cipaltriente d' Ildebrando. Dopo a-
disputati del popolo narrò com'era vere Gregorio VII mandato in
seguita 1' elezione, per subitanea ls|)agna il cardinal Ugo Candido,
cospirazione d«l popolo e della coi poteri di legato, e per quelle
gerarchia, e che lungi d' ambire cose che accennammo, usando ter-
la dignità avea resistito di farsi mini ed autorevoli, per
franchi
consagrare, prima ancora, secondo la (pianto concerne Enrico IV voleva
cansuetudine, dell' approvazione di il Papa attenersi al partito della
cesare, de' principi e vescovi del- dolcezza, paternamente correg-
e
l' impero. Riportata tale risposta gerne le stravaganze con apostoli-
in Germania, se ne Enrico IV ca moderazione. Le esortazioni dei
mostrò soddisfatto, inviò Gregorio principi cui Gregorio VII erasi ri-
vescovo di Vercelli a ratificarne volto per disporre l'animo del re,
r elezione, ed ordinò le cerimonie per infondergli amore verso la Chie-
dell' esaltazione. Come il Pontefice sa, additargli le vie della giustizia,
si vide riconosciuto dall'intiera cri- farlo capace d'un governo migliore,
stianità, volle mandare ad effetto e mettere impero in salvo dalle
1'

i suoi disegni, proclamare 1' indi- sue follie, unitamente alle tremen-
j)endenza di s. Chiesa , renderla de minacce e nota fermezza del
moderatrice di qualsivoglia tempo- Papa, non che la politica situa-
rale autorità, esaltare la croce so- zione dell' impero minacciato dai
pra la spada, sottomettere le ra- ribelli sassoni e turingi , valsero
gioni dell' uomo alla sempiterna a produrre nell' animo Enrico
di
ragione di Dio , e mediante il IV un istante di compunzione, ed
trionfo della forza morale sulla un'impetuosa volontà di emendarsi.
fìsica, riformare il mondo corrot- In tale subitaneo trasporto di pie-
to col mezzo della religione. Egli tà, egli scrisse a Gregorio VII una

vedeva chiaro come doveva ar- lettera, nella quale sembrava pen-
marsi di tutta la fortezza di un tirsi profondamente de'suoi peccati,
cuore magnanimo, imperturbabile ed umiliarsi innanzi alla divina
e pio, e tutta richiamare l'autorità autorità del successore del principe
del Pontefice, e la possanza della degli apostoli, di cui ne implora-
santa Sede per togliere tanti abu- va i saggi consigli, che avrebbe
si, per rompere i più saldi legami osservato quali inviolabili precetti.
che teaevauo il clero cougiuolo Riuscì inaspettata e d' indicibile
GRE GRE ao5
consoIazicTne al Pontefice s\ falla diti. Ad onta che venga tacciato
lelleia, qunlo non avrebbe scritto di ambizione pel comando, dichia-
il principe più divoto della santa rò Rodolfo che se veramente la
Sede, per cui alcuni critici ne op- libertà de' popoli, e la pace del-
pugnano la veracità, senza forse l'impero volevano trasferita in luì
riflettere eh' era del carattere di stesso la dignità imperiale, egli
Enrico IV, se costretto dalla ne- non l'accetterebbe prima che una
cessità, scrivere una cosa, e poi o- dieta generale di nobili giudicasse
perare tutto all'opposto. poterla accettare senza colpa di
Stanchi i sassoni di soffrire la spergiuro. tempo
Nello stesso si

pili dura schiavitù,ed adontati convenne che ad Enrico IV ed al


pel disprezzo cui erano stati trat- popolo sarebbe taciuto l'esalta-
tati a Goslar i loro principi e pre- mento che voleva farsi di Rodol-
lati, non respirando che vendetta, fo, che i sassoni soddisfacessero il

diedero di piglio alle armi contro re pel delitto di fellonia contro


Eurico IV, e lo assediarono nel l'impero, e che cesare dal canlo
fortissimo castello di llarzburg. E- suo riparasse i suoi torti, e dasse
gli seppe tenere a bada i
però amnistia ai sassoni, che con le sue
sassoni con parlamenti ed amba- violenze avea costretto ribellarsi.
scerie, finché gli riuscì di evadere Più tardi come il re scuopiì quan-
occultamente, con alto sdegno di to si era trattato nella dieta, cosi
chi combatteva per lui, e costerna- Rodolfo Rerloldo di Ziihringen, ed
zione degli insorti che si collega- altri principi seppero com'egli at-
rono coi turingi ; finalmente si tentava alla loro vita, onde sì ri-

conchiuse di celebrare un'assemblea tirarono da lui, che passò a sta-,


in Gerstungen, ove i sassoni avreb- bilirsi in Worms, riguardando^,
bero prodotto le loro lagnanze, e fino d'allora quale asilo nelle av-,
cesare non volendo fare alla dieta Tersità.
il personaggio del reo, ne attese Intanto Gregorio VII nell'au-
la sentenza a Wùrzburgo, Si con- tunno dell'anno 107 3 intraprese un
"venne essere Enrico IV indegno viaggio per le sue provincie, e da
dello scettro reale, e doversi eleg- Laurento scrisse una lettera a Wrn-
gere un principe più abile al go- tislao duca di Roemia, che Enrico
verno delle nazioni, ed il più ido- IV avea dichiarato re, per le gros-
neo si stimò Rodolfo duca di Sve- se somme che gli aveva donato
\ia, parente del conte d'Habsburg, nelle sue strettezze, facendolo con-
rampollo di una stirpe d' impera- sacrare dai vescovi di Costanza e
tori, e cognato del re: originario di Wùrzburgo. Già il Pontefice
di Rheinfeld, duca di Svevia e del avea spediti legati in Roemia, per
Rorgognone al di qua del Jura, comporvi un dissidio che suscitava
avea nome ed insegne reali in Ar- grandi turbolenze tra Jaroiniro
Ics, e corte sovrana in Zurigo ; ossia Gebardo fratello di Wratislao
principe magnifico, ornato di belle e vescovo di Praga, e quello d'Ol-
doti, forte di corpo, guerriero, e mutz, le cui ragioni giudicò in Ro»
modello di eroi, buon padre de'suoi ma ove avea chiamati ambedue.
popoli, ma rigoroso, avea fondato Gregorio VII perdonò a Jarumìro
lu sua autorità nel cuore de' sud- che voleva deporre, per le istanze
2o6 GRE GRE
della sua parente la contessa Ma- t. H, p. Gr e seg. Indi Gregorio
liltle allora in Roma; e Rcrisso iina VII si recò a C;«pua, ove il prin-
sevcia lettera a Sigofredo di M;i- cipe nornìantio Hiccardo I che i"i-
goTiza che si era voluto costituire peleva la sua potenza da Nicolò
(giudice della controversia, avvisan- Il per averlo, infeudalo di tal

dolo che per 1* avvenire si tenesse principato e della città di Gaeta,


ne'limiti della sua giurisdizione, ed gli prestò omaggio come vassallo
a non più far sue le ragioni della della santa Sede, giuramento di fe-
santa Sede, essendo il Pontefice deltà con promessa di soccorrere
supremo giudice dei cristiani vi- coll'opera e col consiglio il Pon-
venti. Mentre il Papa trovavasi tefice, difendere la libertà di sua
in Albano, fu visitato da due mo- persona, ed il patrimonio di s.

naci venuti da Costantinopoli con Pietro contro qualunque nemico, e


una lettera dell'imperatore Miche- di rimettere alla santa Sede tutte
le Vili, con la quale si congratu- le chiese, doti e ragioni delle me-
lava della sua esaltazione , e gli desime che si trovassero comprese
riuscì assai gradita, divisando estin- nelle sue terre. Solo l'altro nor-
guere la funesta rivalità con la manno Roberto Guiscardo, mai sa-
chiesa orientale. Egli pertanto spe- zio di conquiste, angustiava il Papa,
dì all'imperatore d' oriente, Dome- non rispettando il vincolo di vas-
nico patriarca di Venezia ossia di sallaggio , che lo obbligava alla
Grado con una lettera in cui gli Sede apostolica. In tal modo Gre-
diceva, nulla bramare più che fra gorio VII si assicurò della divo-
la sede di Roma, e la chiesa di zione di principi potenti, preparan-
Costantinopoli , figlia primogenita do in essi un'ancora contro la tem-
della medesima, si l'islabilisse la pesta che prevedeva inevitabile.
concordia, invitandolo a cooperare Nel medesimo anno 1078 cano-
al benedetto fine. Da Albano in nizzò s. «Giovanni abbate.
compagnia di quattro cardinali pas- Il Pontefice dimorò a Capua fi-

sò Gregorio VII a visitare il mo- no al dicembre, e da qui scrisse


iiistero di Monte Cassino, ove si al duca Rodolfo di Svevia, esorlan-
tolse a compagno sino a Beneven- dolo a favorire la concordia tra
to quel cardinale abbate Deside- la Chiesa romana e l* impero : in
rio, uomo di consumata pruden- pari tempo pose mano a correggere
za e di raro sapere. Quivi ai 2 il soverchio ingerirsi di Enrico IV
agosto conchiuse con Landolfo VI negli affari della Chiesa. Il buon
principe di Benevento un trattato, Anselmo che pei suoi meriti Ales-
nel quale il Papa gli concesse sandro II avea creato vescovo di
il governo della città e delle sue Lucca, avea ricevuto il pastorale
pertinenze, e nel giuramento che e l'anello dal re, dopo il giura-
fece di fedeltà e vassallaggio a' 12 mento prestatogli di vassallaggio;
agosto, il principe acconsentì di ma rimproverato da Gregorio VII
essere spogliato della sua dignità, erasiportato a far aspra penitenza
se mai avesse rotta la fede alla del suo peccato in Clugny. Trat-
Chiesa romana, al Papa regnante tone poco dopo dal santo Padre, e
ed ai successori, come riporta il riconfermato nel vescovato, rasse-
Borgia, Memorie ìst. di Bene\'enlo gnò a lui tultociò che avea vice-
GRE GRE ao7
villo dal re, il quale non fece in fatti al principio del ro8o il
alcuna rimostianza. In tal modo vescovo di Populonia fa mandato
ij zelante Pontefice a poco a po- legato apostolico con a trattare
co eseguiva i suoi proponimenti, e Orzocco, il quale con lo accolse
scandagliava gli animi : operato onore e si sottomise quietamente
ch'era piecursore del gran sistema ai voleri del Papa. Questi allora
che andava maturando nella sua dichiarò agi' isolani che già da
mente. In questo tempo protesse. gran tempo i normanni, i toscani,
Ciriaco arcivescovo di Cartagine i lombardi, e perfino parecchie
accusato a torto dal suo clero, e tribù montanare andavano implo-
latto pubblicamente llagellai-e dal- rando alla santa Sede la permis-
l' emiro arabo mentre ammoniva sione di conquistar la Sardegna,
il popolo a cessare gli scandali, per promettendo fede e tributi da
cui minacciò seveii castighi a quelli vassalli in compenso della bra-
che lo avessero maltrattato, e sot- mata licenza; ch'egli non aveva
topose a penitenza l'intiera diocesi. voluto cedere alle istanze di al-
Rivolgendo i suoi sguardi alla Sar- cuno, prima di essere dai suoi le-
degna, Gregorio "VII consacrò in gati istruito qual fosse l'animo dei
Capua arcivescovo di Torres Co- sardi verso la Chiesa; che adesso
stantino, e lo munì d'una lettera però essendosi ricoverati sotto la
pei così detti giudici o sovrani protezione di s. Pietro, e fatti

dell'isola, per far riviveie in quel pupilli del romano Pontefice, si

popolo l'antica alFezione alla santa tenessero sicuri da ogni offésa per
Scàcy e ristabilire tra la chiesa di parte degli stranieri. All' arcivescovo
Roma e gl'isolani quella concordia poi di Cagliari Giacobbe ed al suo
ch'erasi con grave detrimento del clero impose di radersi la barba
culto guastata, promettendo loro di per uniformarsi al costume della
spedirgli quanto prima un legato chiesa occidentale. Quanto Grego-
per istruirli delle sue ulteriori de- rio y\\ si era reso autorevole nel-
terminazioni . Costantino ricevette le regioni meridionali d'Italia, al-
pure r incarico di predisporre gli trettanta potenza erasi creata nel-
animi del popolo a risguardar la le settentrionali ; la potenza di
Sardegna [Fedi), quale immedia- Beatrice e di Matilde, quella del
to antico dominio della santa n)ilanese Erlembaldo, alla cui chie-
Sede 4 e di guadagnarsi i nobi- sa avea restituito la calma, era
li , e i più autorevoli giudici . tutta nelle mani del santo Padre;
Ma costoro imponendo silenzio a la maggior parte de' vescovi di
Costantino, vollero che un di loro, Lombardia, massime Gregorio di
per nome Orzocco, giudice di Ca- Vercelli, Alberto di Aqui e Gu- ,

gliari, trattasse direttamente col Pa- glielmo di Pavia, era divota della
pa, il quale volle che tutti i giu- Chiesa romana, laonde con queste
dici fossero chiamati a deliberare, basi non restava altro ai Papa
e che gli si comunicassero le riso- per sfidare la violenza degli ora-
luzioni dell' adunanza; che se nel gani, che temprare in uno i di-
termine d'un anno non gli davano versi voleri, con)binare le forze,
soddisfacente risposta, egli fareb- dar loro l'impulso, e farle tulle co-
be valere i diritti della Chiesa. £ spirare ad uno scopo.
ao8 GRE GRE
A mezzo inTcrno Gregorio VII tri principi dell' impero, sassoni
sì dircRse nlla volta di Roma, pas- principalmente, invitandoli a paci-
sando per Monte Cassino, \illa ficarsi col re, e promettendo man-
Argentea , Terracina e Piperno. dare i suoi legati per decidere le
Quivi gli fu portata innanzi una questioni. Queste lettere non pro-
accusa di simonia contro Filippo dussero alcun effetto con grande
] re di Francia, perchè negava a suo dolore , perchè le parti si
Landrico eletto vescovo di Ma- sentivano ancora tanto di foi^za,
^on il possesso, se non pagava l'in- quanto bastava per decidere la
vestitura, ad onta che nell' anno contesa colle armi, e per non do-
stesso il re avea giurato al legato versi stare alla pontificia sentenza.
apostolico, che si sarebbbe astenuto Enrico IV irritato dalla diffalta

dal vendere i benefizi ecclesiastici. dei sudditi, per le vittorie dei


e
Sapendo dunque che Rodino o sassoni vedendosi agli estremi, de-
Roderico di Chalons godeva il re- liberò, siccome valoroso, di commet-
gio favore, a questi scrisse il Papa tersi alla fortuna delle armi, e «li
in termini severi e minacciosi, e perdere piuttosto la vita con glo-
nello slesso tempo ordinò ad Um- ria, che il trono con ignominia, e
berto vescovo di Lione, che senza al- per tutte le provincie della mo-
cun riguardo consagrasse Landrico, narchia pregò i baroni per armi
e che se questi si mostrasse timo- e cavalli. Ma molti vescovi e prin-
roso del risentimento del re, ve cipi dichiararono solennemente, non
lo costringesse col rigore de'sacri voler contribuire alla oppressione
canoni, volendo l'onore e la sa- degl' innocenti : non ostante il re
lute della Chiesa ch'egli fosse ve- mosse da Worms, alla lesta dei
scovo di Macon Indi per la. suoi pochi ma bravi guerrieri, at-
via di Sezze, Gregorio "VII ritornò territiperò da infausti presagi, an-
in Roma. E fuor di dubbio che il zi poi ricusarono combattere con-
duca Rodolfo segretamente se la tro forze tanto maggiori, e contro
intendesse col Papa, operando nelle un popolo che aveva ragione, per
cose germaniche di accordo con cui Enrico IV scagliò imprecazioni
lui: nel gennaio 1074 veramente su coloro che lo avevano consi-
incomincia l'epoca in cui il gran gliato partire da Worms. L'impe-
Pontefice prese a regolarle, e da ratore oppresso dalla disperazione
questo istante cominciano le de- si arrese al trattato di pace che
clamazioni de' suoi detrattori } e- dettarono i sassoni , accordando
poca in cui più non vigevano amnistia a quanti lo avessero ab-
leggi, più non conoscevasi diritto bandonato ed offeso; dovendosi de-
di guerra e delle genti, e l'assassinio, molire i forti, cessar le violenze
gl'incendi, i saccheggi funestavano e restituir le franchigie. Dato il

l'Italia e la Germania. Il Ponte- bacio di pace ai principi e baroni,


fice doveva in conseguenza inter- e scortato da un corpo sassone,
porsi fra il popolo e l'imperatore, Enrico IV fra i canti di giubilo
ristabilir la concordia, e sanar le mosse alla volta di Goslar, sede
piaghe dell'Europa. Scrisse agli ar- prediletta degl' imperatori. I prodi
civescovi Yezel di Magdeburgo eil difensori delle fortezze le abbando-
Alberto di Alberstadt, ed agli al- narono pieni di risentimento pel
GRE GRE 209
trattato conchiuso, e narrando al chiese, rovesciati gli altari, e spar-
re i memorandi successi, gli fecero se al vento le ceneri de' trapassati,
rinascere il coraggio, e la speranza mentre molti principi di ciò scan-
d'un più glorioso avvenire. Inco- dalezzati, in un a Rodolfo si vol-
minciò quindi a vulnerare le con- sero alla parte reale. Da questa
venzioni , e dichiarò che in Gos- situazione di Enrico IV, parve al
lar una dieta generale ordinereb- Pontefice di dover trarre partito
be gli affari della monarchia. Niu- per la santa Sede e pel bene che
no o ben pochi comparvero alla si proponeva di fare. Tuttavolta
dieta, tranne i sassoni e i turingi per rendere ancora più favorevoli
alla testa di grosse bande da guer- i tempi all'adempimento de' suoi
ra, le quali marciarono alla volta voti, pensò di proporre ai popoli

del palazzo per disfarsi del re ed la novità di una spedizione cro-


eleggere altro sovrano. Allora En- ciata in oriente, ove la potenza dei
rico IV promise con fede di giu- mussulmani aveva fatto tali con-
ramento di mantenere i patti di quiste sui greci, che di tutta l'A-
Gerstungen, altre cose prescritte dai sia minore loro non restavano che
principi, e di far demolire le for- le coste marittime, e qualche de-

tezze, prontamente venne


siccome bole fortezza sul continente. L'im-
eseguilo, tranne
il castello di Harz- peratore Michele Vili rivolgendo-
burg che con arte salvò nel mas- si in tanto pericolo a Gregorio VII,

siccio l'edifìzio, le torri e la chie- e questi sperando che col rendersi


sa. Non andò guari, che gli abi- benemerito degli oi'ientali avrebbe
tanti del territorio, indispettiti dai contribuito alla riunione della chie-
malisoflèrti, e paragonando lo squal- sa greca con la latina, invocò ia
lore delle loro già fertili cam- due armi di tutti i cristia-
volte le
pagne con superba magnificen-
la ni, massime di Guglielmo conte di
za della credendola con-
fortezza, Borgogna che le avea promesse ad
servata per insultarli nella loro mi- Alessandro li in favore della santa
seria, e che ben presto sarebbero Sede, per salvare un impero pe-
stati segno della vendetta regia, al- ricolante, e vendicar ilsangue dei
l'improvviso assaltarono Harzburg, trucidati cristiani, facendo trave-
arsero la chiesa e il monistero, di- dere che forse egli ancora sarebbe
seppellirono le ossa del fratello e partito colla crociata. Altra santa
del (iglio del re, tutto raserò al mira del Pontefice era quella, che
suolo con rabbia. col. passare in oriente gli eserciti,
AfQitto sommamente V impera- avessero un termine le intestine
tore della sorte del suo dilet- discordie che straziavano ì popoli,
to Harzburg, dicendo non basta- ed il sepolcro di Cristo fosse ri-

re le leggi umane contro l' irre- vendicato. Ma o nulla gio-


poco
frenabile violenza de' sassoni, in- varono le parole del santo Padre,
vocò il soccorso della santa Sede. avendo i principi troppo a fare ia
Nel tempo stesso spedi a Roma casa loro per seriamente occuparsi
un'ambasceria di vescovi e di ba- delle cose altrui. A questa epoca i

roni per accusare i sassoni di aver mercanti ed altri di Colonia si sol-


violate le cose piCi sacre, arse le levarono contro l'arcivescovo Au-
VOI,, txxiu 14
,

ipo GRE GRE


none, commisero ogni sorta d'i- nare le accuse di simonia portate
niquità, ma
furono repressi e pu- contra ed introdurgU-
il sovrano,
niti. Intanto Gregorio VII tenne in si, potendo, nell'animo col beucli-
Roma un concilio, ne' decreti del zio dell'assoluzione.
quale dovevano accogliersi i desti- A preghiera del Papa accompa-
ni del mondo dappoichécattolico, gnò legati l'imperatrice Agnese,
i

disposto alla pugna e ad JiIlVonfar che non risparmiò pianti, suppliche


la procella, esplorata la natura dei ed esortazioni per ri movere il fi-
tempi e la volontà de' fedeli, deli- glio dalla rovina, e l'impero dai
berò di porre mano alla riforma pericoli che lo minacciavano il re :

della cristianità. V'intervennero (|ua- non permise che in concilio si de-


si tutti i vescovi italiani, massime ponessero i vescovi, abbati ed altri
lombardi, la contessa Matilde, il intrusi per denaro, e memore della
margravio Azzone, e Gisulfo II diffalta nel clero, lasciò in altro
principe di Salerno, e vi si fecero che i legati facessero ciò •che vo-
quattro canoni contro la simonia levano; non potendo essi tutto de-
e V incontinenza degli ecclesiastici. finir da loro, l' intera controversia
Fu letta l'edificante lettei'a con la fu rimessa alla decisione della san-
quale Guglielmo vescovo di Beau- ta Sede, ai decreti della quale ce-
vais implorò dal Papa l'assoluzio- sare promise di ubbidire. L'animo
ne dalla scomunica fulminata al degli alemanni restò profondamen-
suo cleix» e popolo che l' avea ol- te scosso dall' operato dei legati :

traggiato, e fu esaudito. L'apolo- alla pontifìcia che tutti minaccia


getica che venne aggiunta ai ca- gli ecclesiastici sotto pena di sco-

jttoui e diretta a tutti i vescovi munica rimandassero le donne colle


capo d'opera di saggezza ed eru- loro doti, e cacciassero di casa le
dizione, diceva , che lutto quanto concubine, si levarono gran rumori
venne prescritto nel concilio , fu e tumulti per ogni chiesa , dando
tolto dalle infallibili sentenze dei i ammogliati o libidinosi
chierici
santi padri, i quali punirebbero gli del fanatico ed eretico al Ponte-
arroganti che le avessero disprez- fice emanatore dei decreti, che qua-
zate;che il Papa ha diritto di con- lificarono impasto di superstiziose
dannare i prelati ed i vescovi , e insensataggini , protestando piutto-
chi dai vescovi e prelati dipende; sto incoj'rere nell'interdetto che ab-
é tutti i cristiani dovere più che bandonar le donne, e che il Pa-
al vescovo della loro diocesi , ob- pa doveva cercare degli angeli per
bedire al capo della Chiesa roma- guidar il gregge di Cristo, e ri-
na. I decreti del concilio romano portando ragioni, ricavate dalla Bib-
vennero immediatamente promul- bia e dalle lettere di s. Paolo, pri-
gati per tutta l' Italia, e fatti co- ve di fondamento per l'interpreta-
noscere ai vescovi e metropoliti a- zione che davano ad esse. Fra i

lemanni coli' intimazione di doverli vescovi che gridarono contro tali


eseguire. E per aggiungere loro canoni, il più- temerario fu Ottone
1 Gre-
autorità d'un atto solenne, di Costanza acremente ripreso da
,

gorio VÌI mandò in Germania una Gregorio VII, e citato a compa-


legazione straordinaria per esami- rire nel futuro concilio romano :
,

GRE GRE 211


scrisse poi al popolo diocesano «ebbene alcuni vescovi anglo- sasso-
che se Ottone si ostinasse a coz- ni non andarono immuni da taccia.
zare conti o s. Pietro, si ritirasso- In fatti scrìsse poi il Papa ai ve-
ro dalla sua ubbidienza, perchè la scovi ed abbati britanni, lagnan-
santa Sede li scioglieva dal giura- dosi che in Inghilterra non si os-
mento di fedeltà, nulla essendo un servavano i canoni de' santi padri
pastore che si ribella contro Dio colla dovuta esattezza e zelo. Pie
e contro il Pontefice. Ma l'istro- men vasto campoallo zelo de'pon-
inento che Gregorio Yll adoperò tificii legati erano molti regni dì
i

con maggior efficacia, fu Sigofredo Spagna : cosi per tutto l' orbe cri-
arcivescovo di Magonza, e vicario stiano si promulgavano i decreti
apostolico di Germania, che aven- di Gregorio VII; dalle coste d'I-
do deluso l'espettazione di s. Pie- talia sino alle regioni setteutrionaii
tro , fu sottoposto ad un sinodo d'Europa, dall'oriente sino agli ul-
per essere giudicato; indi invitò timi confini del Portogallo la voce
Annone arcivescovo di Colonia, a de' missionari predicava la riforma
correggere la disonesta vita de' sa- del clero.
cerdoti di sua diocesi, e quella dei Ma se il genio apostolico del
suoi suffragane! ; come ancora scris- Papa avea commosso e stupefatto
se a Bertoldo signore di Carintìn, la terra, avea altresì suscitato mor-
e a Rodolfo duca di Svevia, nel qua- morazioni e tumulti per ogni do-
le aveva il Papa particolar fiducia, ve, imperocché giammai la Chiesa
a cooperare all' opera della rifor- fu travagliata da maggiori discor-
ma, contro il morbo della simonia die: chi teneva per Gregorio VII,
e delle nozze degli ecclesiastici. Ve- chi contro ; si disputava e questio-
dendo Gregorio \II vane le ra- nava da tutti, anco con ispargi-
gioni, ricorse al terrore. Roberto mento di sangue, ed indescrivìbile
Guiscardo imbaldanzito dai trionfi, fu il discredito in cui cadde la
ricusò al Papa il giuramento di principal parte de' sacerdoti presso
fedeltà, e di prendere l'investitu- i laici, dogmatizzando errori i fal-

ra de' suoi stati, e nel concilio ro- si dottori. non valse a


Tuttociò
mano fu colpito di scomunica nel muovere Gregorio VII dall'intima
107 4; radicata in Francia la si- persuasione di aver operato pel
monia ed il concubinato dei chie- bene del mondo, secondo i detta-
rici, reo Filippo 1 di molti delitti, mi di sua coscienza , e di dover
il Papa scri.sse con zelo, ammonì procedere così, e quantunque una
e minacciò clero e sovrano. In ve- grave malattìa Io avesse travaglia-
ce a Guglielmo Conquista lore re il to per molli mesi, il suo spirito
d'Inghilterra, Gregorio \ll indi- conservò l'energìa e la forza di
rizzò elogi come buon figlio del- prima, altro non respirando che
la Chiesa, esortandolo alla costan- la libertà della Chiesa, l'indipen-
te devozione che nutriva per la denza del clero dallo stato civile,
Chiesa romana questo principe im-
: e la sua riforma. Geiza signore di
pediva la simonia e il concubina- una terza parte del regno unghere-
to de' pieti, I quali perciò riusci- se essendo in guerra con Salomo-
vano migliori che altrove, sia per ne re d'Ungheria, questi doman-
sapienza, sia per purità di costumi, dò ed ottenne soccorso da Eurico
,

ai2 GRE GRE


IV. Allora Geiza invocò la pro- ad un uomo di chiesa , essendo
tezione della santa Sede, e se ne slato esclusivamente congregato a
giurò vassallo. Scrisse il Papa a tal fine, benché nel precedente
Salomone rampognandolo dell'ol- concilio era slato fatto un canone
traggio fallo a s. Pietro, chiaman- contro le investiture ecclesiastiche.
do l'aiuto di un re, mentre il re- Si proscrisse dunque non solo la
gno ungherese, per ottèrla di san cerimonia del bastone o bacolo, e
Stefano I, era divenuto patrimonio dell'anello, doppio emblema della
della onde non avrebbe
Chiesa, giurisdizione spirituale solito con-
perdono prima non avesse fallo
se segnarsi dal signore del feudo al
penitenza, abiurando altresì il vas- vescovo od abbate investilo; ma
sallaggio che di un feudo di san ancora si proibì che per verna
Pietro avea prestato all'imperato- pretesto nessun laico osasse e nes-
re. All'entrare del loyS Enrico sun chierico se ne lasciasse inve-
IV si decise punire i sassoni e tu- stire,con pena irrevocabile della
ringi y promettendone le porzioni scomunica a chi dei due ceti dis-
in feudo a vari baroni. Intanto il ubbidirebbe.E perciò nel mede-
Papa convocò pel febbraio il con- simo giorno Gregorio VII sco-
cilio romano, e per renderlo più municò cinque officiali della corte
augusto ed importante avea chia- imperiale, consiglieri di cesare nel
mato ad intervenirvi i vescovi del- vendere le chiese questo rigore
:

le più grandi nazioni dalla Ger- : doveva essere un salutare esempio,


mania Bamberga, di Stras-
quelli di ed un grave avvertimento ad En-
burgo, di Spira e di Magonza
, rico IV. Eguale pena fu commi-
tutti in querela di simonia, i qua- nata a Filippo I re di Francia,
li indugiando a recarvisi dovevano se non dasse al legato della santa
esservi forzali da cesare; per accu- Sede saggio verace di ravvedimen-
sati di fellonia i vescovi di Wiirz- to. Alcuni vescovi tedeschi ed ita-
burgo, di Augusta, di Costanza, liani furono sospesi ed interdetti
di Brema e molti altri; dall'In- dall'Eucaristia, altri degradali per
ghilterra i e glivescovi abbati simonia. Roberto normanno e Ro-
più insigni; dalla Francia i vesco- berto di Loritello, quuli usurpato-
vi di Poitou e di Toul ; da Lom- ri del patrimonio della Chiesa,
bardia quelli di Modena, di Pa- vennero confermati nell' anatema
via, e di Torino coi suffraganei ; da cui erano allacciati.
e per istruirsi precisamente dello Un immenso spazio si era per
stato delle chiese sellentiionali tal modo varcato, e se Gregorio
mandò due inquisitori apostolici VII otteneva vigore di costituzio-
per visitare le cliiese. In questo ne ai canoni di questo sinodo, era
numerosissimo concilio di metro- definitivamente vinta la gran cau-
politi, vescovi, abbati ,
principi, sa dell'indipendenza,ed infranta
conti, baroni, chierici di tutte le ogni legame che annodava la Chie-
Provincie della romana sede, e del- sa allo stato. Importando molto
le più remote contrade di Europa, ad assicurare l' obbedienza a' delti
venne finalmente pronunziata la canoni, la pronta e più diffusa pro-
sentenza di abolizione contro l' in- mulgazione ,
questa rapidamente
[vestitura conferita da uà profano fece il Papa. In egual tempo lodò
-,
,

GRE GRE 2i3


lo zelo di alcuni vescovi, altri ne indi si rivolsero con preghiere, .di
ammonì, e scrivendo al vescovo di giimi, limosine e processioni peni-
Basilea gli disse die nel concilio tenti ad impetrare il divino aiuto.
ei-asi rinnovato il divieto della mo- Verso la metà di giugno l' eser-
f^lie a' sacerdoti , e la pena della cito imperiale numeroso ed agguei*-
tieposizione. Gregorio VII scrisse rito in modo, di cui nessun re di
ad Annone arcivescovo di Colonia Geiinania aveva a* memoria d'uo-
perchè facesse eseguire i nominati mini avuto meglio , assaltò presso
decreti nella Germania, ch'era in Eisenach all' improvviso il campo
rumore per la sospensione del ve- de'sassoni: questi benché si pones-

scovo di Bamberga il quale per , ro in confusione , sostennero con


jiltre mancanze fu poscia scomuni- prodigi di valore le dispari forze,
cato ^ non movendosi il Pontefice e dopo lungo combattere dovette-
alle interposizioni, ed alle lagrime ro cedere al numero de' nemici,
che il deposto venne a spargere che commisero la più orrenda car-
a' suoi piedi. L' indignazione dei nifìcina , e guadagnarono un im-
principi pel decretoche aboliva le menso bottino. Da ambe le parti
investiture fu cupa per mostrarne si pianse la perdita di molti duci,
noncuranza non potendo a dir
, , maggiore fu quella dei cesariani
loro, un Papa pregiudicare ai di- eh' ebbe gran strage di nobili ; i
ritti di un prindpe. Allora Gre- morti si fecero ascendere a venti-
gorio VII comandò ai suoi legati mila nelle due armate, ed i vincito-
che ovunque pubblicassero i suoi ri cambiarono la gioia in lutto,
canoni, e li dichiarassero al popolo per la vittoria d* Hohenburg. En-
delle ville e delle città, e di ciascu- rico IV pose a ferro e a fuoco la
na chiesa, provincia o regno des- Sassonia , ove la militare licenza
sero di tutto la relazione ; e nel commise tutti gli orrori di cui è
tempo stesso ricordò ai re, ai ve- capace; invitò i sassoni ad una
si;ovi , agli uomini di corte ed ai assoluta dedizione , ma essi ne ri-
baroni quale riverenza si dovesse ai gettarono la proposta , non fidan-
legati della santa Sede ed alla loro do nel giuramento de' cesariani
somma autorità. Frattanto Enrico dopo la rotta pace di Gerstungen.
IV bandì la guerra contro la Sasso- La fame e la carestia obbligarono
nia, né volle udire le tante rispet- il rea lasciar la Sassonia, e le trup-

tose rimostranze dei sassoni che , pe mal pagate furono licenziate.


bramavano discolparsi dell'eccidio Per tale trionfo pei soccorsi dei
,

di Harzburg; cesare fu inesorabi- principi, e per l'illimitata devozio-


le, e fece sapere ai sassoni che non ne delle città, s'invanì lo spirito
sperassero grazia da lui, se non di Enrico IV, e tornò ad essere
dopo essersi rimessi nella vita, li- altiero, reputandosi non sovrastar-
bertà e fortune alla sua descrizione. gli veruna autorità della terra.
Trovatisi i sassoni agli estremi , i In Milano venne massacrato il
loro principi ecclesiastici e secolari cavalier Erlembaldo , il campione
si raflférmarono nell'antica lega, e di Gregorio VII, 1' unico difensore
strinsero nuove alleanze coi leuti- dell'arcivescovo Ottone. Scosso dai
ci ed i polacchi , infiammandoli milanesi il giogo della santa Sede,
il pericolo e l' amor della patria ; mandarono un' ambasceria al re
,
,

ai4 GRE GRE


acciò partecipasse della loro esul- se di Germania ti cambiarono',
tanza, e gli dasse un pastore. Gioì perchè i sassoni ed i turingi de-
il priacipe a tale annunzio, e seb- liberarono di Kottrarsi dal giogo
bene avesse nominato l' intruso cesareo, dopo avere inutilmente in-
Goffredo che ool suo scisma tra-
, viato due ambascerie ad Enrico IV,
vagliava quella chiesa, propose Te- perchè li trattasse con moderazio-
daldo che fu accettato: così la chie- ne. Il principe dopo aver fiato mo-
sa di Milano si trovò avere tre stra di aiutar Salomone contro
pastori. A Tedaldo scrisse con dol- Geiza in Ungheria, rivolse il suo
cezza il Pontefice, lo ammonì per- esercito a danno de' sassoni flirti

chè si recasse in Roma ove sareb- di venticinquemila guerrieri, deli-


be giudicata la controversia, non berati di combattere qualora non
potendone permettere la consa- avessero ottenuta la pace alle con-
crazione vivente il legittimo Ot- dizioni che avevano offerto ; osa
tone eletto ed ordinato da lui
, vedendo maggiori le
il principe
dappoiché contro i diritti della san- loro forze, ed in grave pericolo la
ta Sede e l' eterna onnipotenza di sua persona ed armata, precipito-
Dio, gli eserciti di tutti i sovrani samente riparò in Boemia a guisa
del mondo sono nulla. Nel tempo di fuga. II giorno ii ottobre il
stesso Gregorio VII ammonì tutti re avea intimato un campo a Ger-
i vescovi suffraganei metro-
della slungen, per poi muovere contro la

poli milanese di astenersi dall' im- Sassonia, vi si recarono tutti i ve-


porre le mani su Tedaldo. Così scovi e baroni imperiali , ma in-
indirettamente il re minava l'edi- vano si attesei'O i duchi Rodolfo
fìzio innalzato dal Papa, cui man- svevo. Guelfo il bavaro, e Bertoldo
dò un' ambasceria con lettera pie- il carintio, protestando che rimor-
na d'ipocrisia dicendogli, che avreb- deva loro il sangue innocente spar-
be spedito ambasciatori e che , so a torrenti alla battaglia di Ho-
quanto essi direbbero restasse segre- henburg. Dopo avere il re riget-
to tra loro, l'imperatrice madre, tato le nuove ambascerie di pace
Beatrice e Matilde contesse ; ma de' sassoni ,
gli mosse il campo
non però avveduto capo
illuse l' contro, quando all' ingresso del
della Chiesa , che se ne condolse loro paese vide co' propri occhi le
con Matilde, vedendo oramai ral- loro forze , e scorse in essi gì' in-

lentarsi i legami tra lui e cesare dizi della disperazione; privo degli
incitato dagli scomunicati che te- aiuti de' tre mentovati duchi , e
neva in corte e solo sospendere
, del prode Rodolfo, al cui valore
la rottura per la guerra di Sasso- doveasi principahnente la niemoiata
nia. Il santo Padre gli rispose vittoria, piegò l'animo a sentimen-
bramare di vivere in pace con lui, ti pacifici, mandando al campo dei
supplicarlo a dare retta a' suoi fe- sassoni gli arcivescovi di Salisbur-
deli consigli non più isdegnasse
, go e di Magonza, vescovi d'Au- i

le ammonizioni di un padre , e gusta e di Wiirzburgo, e Goffredo


temperasse ed usasse della ripor-, ossiaGozzelone o Gozzolone duca
tata vittoria piuttosto ad onore di di Lorena allora l'anima e l'arbi-
Dio che ad aumento della pro-
, tro di tutte le cose, in mancanza
pria gloria. Improvvisamente le co- di Rodolfo; Gozzulone, breve di
,,,

GRE GRE 2i5


«fallirà deforme, ma
ed alquanto negli affari con gran soddisfazione,
segnalalo fra tulli i germani per finché costretto da perentorio ter-
sterminate ricchezze e gran seguito mine , elesse Ruperlo col vecchio
d' nomini di armi godeva la ri- ,
simbolo dell' anello e del bacolo o
putazione di un penetrevole e sa- pastorale; questi godeva cattiva
gace intelletto , e il dono d* una opinione come autore di molte
robusta eloquenza; era sposo della stravaganze ed ingiustizie commes-
conlessa Matilde, ma da essa erasi se da cesare, e perciò non gradi-
separato seguendo le parti di ce- lo ai bamberghesi, uomo del resto

sare. Gli stessi sassoni aveano chie- prudente, ed ornato di singoiar


sto trattare con lui che con
più sapere. Morto l' abbate di Fulda
alili, perchè interamente credeva- molti monaci furono ambiziosi di
no alla sua parola. L'abboccamen- esserlo,onde a gara fecero in de-
to però che successe fu tutta ope- naro ed altre infinite offerte ad En-
ra dei duchi Rodolfo, Guelfo e rico IV, non calcolando le minacce
Bertoldo, offertisi poco prima ai del Papa contro i simoniaci la ,

sassoni per mediatori; e cesare giu- loro condanna f la deposizione di


rò di fare quanto avrebbe prescrit- Ermanno. Stomacato cesare dal-
to Gozzoloiie, lasciando ai dedi- l' anzietà di tanti indegni monaci,
lizii gli averi, i feudi, la vita li- die il bastone o bacolo di abbate
bera e le dignità. Pacificati i sas- di Fulda ad un monaco che a ,

soni ed i turingì, i loro capi ec- caso vide in modesto contegno


clesiastici e secolari si recarono per nome Ruzzelino di Hérsfeld
presso il castello d'Ebra, ov' è ora che accettò non senza lodevole esi-
hi terra di Greussen, a fare omag- tazione. Altrettanto fece il re per
gio al re; gran pompa cir-
ivi in l'abbate di Lorsch dando il pa-
,

condato da' principi sedeva Enri- storalead UQ semplice monaco


co IV in trono. Li ricevette nel- deludendo gli aspiri di molti. A
l'ebbrezza della sua gioia con su- , queste stravaganze avrebbe posto
perbo disprezzo, e poscia dimentico riparo il Pontefice, se altri avveni-
(Iella sacra parola li confinò in for- menti funesti non glielo avessero im-
tezze lontane , confiscò i loro beni, pedito. Dopo l'ultimo concilio di
che divise tra'suoi, e commise altre Roma, fatale alle investiture, ivi

infamità, perchè visitò la Sassonia erasi trattenuto Guiberto Correg-


da vincitore, anzi da tiranno con- gia da Parma, arcivescovo di Ra-
quistatore ; meno infesto fu al pae- venna, poi antipapa col nome di
.se de' turingi , indi per la festa Clemente IH. Costui vedendo mol-
di s. Martino passò a Worms per ti vescovi e primari prelati offesi

dar principio ad una serie di scan- dai canoni dettati contrQ il vizio
dalose azioni. della simonia e del matrimonio
Considerandosi la sede di Bam- degli ecclesiastici, pensò che questo
bcrga una delle più importanti generale malcontento del clero gli

della Germania, dopo la deposizio- dovesse aprire l'adito al pontificato,


ne di Ermanno, Gregorio VII più ma per far ciò doversi prima toglie-
volte esortò il re a dare il pastore re di vita chi l'occupava. Viveva al-
alla vedova chiesa ; ma egli indu- lora in Roma famoso per vita sco-
giava perchè Ermanno lo serviva slumatissima e facinorosa Cencio, o
^i6 ORE GRE
come altri chiamano Cincius o meglio Gozznlone marito di Ma-
Quinzio, figlio di Stefano già pre- tilde, unico autore della congiura,

fetto della città, e già partigiano che perciò più tardi fu punito da
dell'antipapa Cadolao, e perciò e Dio con morte infelice e strana,
per tremendi misfatti scomu-
altri perchè venne trafìtto mentre si
nicato da Alessandro II che poi lo sgravava di un'occorrenza del cor-
perdonò. Padrone di varie torri po. Sedotto Cencio, per il te-
nel centro di Roma ,
praticava i merario disegno riunì gli antichi
giovani più ribaldi della città, coi complici di sue scelleratezze, alcu-
quali operava cose funeste ed atro- ni de' quali vivevano lontani da
ci; per lo splendor de' natali, e Roma, i più audaci vi abitavano.
per le molte ricchezze cumulate Si recò nella Lucania ed in Pu-
con usurpazioni era assai potente. glia per radunare quanti fuorusciti
Inoltre Cencio erasi portalo alla e scomunicati potè : visitò Roberto
corte di Enrico IV per offrirgli la Guiscardo, e tramò ancora con lui
protezione dell'antipapa rivale di atroce congiura contro il Pontefi-
Alessandro II, e per opera sua Ca- ce, nella quale fu combinato o di
dolao era penetrato nel Vaticano. ucciderlo, o di darlo in balia del-
In questo tempo avea fabbricato l'imperatore, il quale era in buo-
una torre alla testa del ponte che na corrispondenza con Roberto.
conduce a s. Pietro, dove quelli che All' esecuzione dell'orrendo misfat-
lo transitavano dovevano pagare il to si stabiPi la notte precedente la
pedaggio. Del che avendolo Gre- festa del Natale 1075, mentre Gre-
gorio VII rimproverato inutilmen- gorio VII doveva celebrare i con-
te spesse volte, un tal Cinzio uomo sueti uffizi e messa nella cappella
pio e sollecito del buon ordine del Presepio della basilica Liberia-
nella città, di cui era a quel tem- na ^ cui a cagione di una gelata
po prefetto , lo fece imprigionare. impedì al divoto popolo d'interve-
D'allora in poi Cencio divenne nirvi, e solo vi si portarono i ministri
l'implacabile nemico del Papa, al delle pontifìcie funzioni. Il Cancel-
comando del quale attribuiva la lieri nelle novena ,
Notizie sulla
sua cattività. Liberato quindi per vigilia e notte di Natale , p. 3o ,

intercessione de' suoi parenti, e per dice che accadde quanto narriamo
grazia del santo Padre, dovette giu- nella chiesa di s. Anastasia ovo ,

rare a s. Pietro di mutar vita , e solevano i Pontefici celebrare la


dare cauzione di parecchi ostaggi; seconda festa di Natale. Avendo
la torre fu demolita^ e per alcun penetrato nel tempio Cencio co 'suoi
tempo Roma fu guarentita dalle sicarij mentre il Papa con quelli
infestazioni. che avevano ricevuto la santa Eu-
Un tal uomo destramente ten- caristia slavano profondamente as-

tato da Guiberto venne guada- , sorti nella preghiera, i sicari sfon-

gnato con grandi promesse, che si date le porte della cappella, e fe-

dice gli furono fatte a nome di rendo chi loro si opponeva, si av-
Enrico IV, il quale vuoisi che aves- ventarono addosso alla sacra per-
se creato Cencio secretarius impe- sona di Gregorio VII, gli strappa-
rii. Non si deve qui tacere, che rono i capelli , lo percossero nel
eltri chiamano il duca Goffredo o volto, e Cencio con la spada lo feiì
GRE GRE 317
in risuonando le volle del-
fronte, ed in mezzo al giubilo de' romani
la chiesa di voci orrende, e del fu condotto al Campidoglio, e al
gemito de' feriti e de' moribondi. termine della celebrazione de' divi-
Il Pontefice fu spogliato de' para- ni uffizi e santi misteri; rendendo
menti pontificali , e senza proferir i romani fervorose grazie a Dio
lamento o dar segno di debolezza, per la salvezza del suo vicario.
irrigando il suolo col suo sangue, Come poi furono scoperti i com-
Sì lasciò strascinare in una torre plici dell' attentato, si diede il sac-
di Cencio, ov* erano già pronti i co ai loro palazzi , e fecesi delle
cavalli per trasportarlo altrove. loro terre un deserto: ciò che fu
JVella stessa notte corse per tutta trovato di Cencio venne distrutto
Roma la novella dell'assassinio e col fuoco, ed uccisi i suoi. L'ese-
del ratto del Papa : le campane crando assassino si pose altrove in
suonarono a stormo, i cittadini at- salvo , e vi è chi dice nella corte
trupparonsi in armi, tutte le porte cesarea, ove più tardi fu scomunicato
furono occupate dai nobili, altri e bandito per sempre da Roma. Que-
si dierono a cercare Gregorio VII, sta fu abbandonata daGuiberto due
ignari se fosse vivo e dove. Sapu- giorni dopo, e siccome in essa era-
tosi che il Pontefice era chiuso gli fallito il pravo disegno, andò

nella torre di Cencio, al mattino a continuare i suoi ambiziosi in-


una moltitudine infinita di gente, ove tro-
trighi nell'Italia superiore,
innanzi la porta con alte urla chie- vò non pochi ecclesiastici che per
se la liberazione del Papa, indi si un medesimo scopo gli si congiun-
accinse con macchine ad espugnar sero, in un a Tedaldo di Milano,
la torre. Forato il muro, il popo- ed a molti vescovi di Lombardia,
lo invase la casa di Cencio, mi- a' quali poscia aderì il cardinal Ugo
nacciando massacrar tutti, se tosto Candido o Bianco inimicatosi col
Gregorio VII non veniva liberato. Papa, e tutto intento a muovergli
A quelle grida il sacrilego Cencio contro le armi collegate di Rober-
cadde sgomentato a' piedi del san- to Guiscardo e di Enrico IV.
to Padre, e piangendo lo scongiu- Ad onta di tanti pericoli , im-
rò di perdono. Gregorio VII eroi- perturbabile restò fermo Gregorio
camente glielo concesse, imponen- VII ne* suoi divisamenti. Enrico
dogli per penitenza il pellegrinag- IV dopo la dedizione de' sassoni e
gio di Gerusalemme, ch'egli giurò turingi divenne tutt' aitilo che fi-
di eseguire, ma non adempì che , glio obbediente del Pontefice, qua-
anzi unito ad altri empi seguitò le erasi dichiarato. JNulla rispetta-
finché visse ad insidiar alla pace va di ciò che proveniva dalla san-
ed alla vita del suo virtuoso libe- ta Sede, beffandosi di sua autori-
ratore. Affacciatosi il Pontefice al tà e decreti. In questo tempo la
balcone , accennò al popolo di ri- Germania e la Chiesa perdette il

tirarsi, lo benedì, ed invitò i capi magnanimo Annone arcivescovo di


a salire da lui. Il popolo non com- Colonia, il quale meritò che Dio o-
prese cenno, e credutolo segno
il perasse diversi miracoli sulla sua
di esortazione , con più furore si tomba, per cui la Chiesa lo venera
avventò alla breccia. Finalmente il per santo. Correndo l'anno 1076
Papa fu portato fuori in trionfo, richiese Enrico IV al Papa clic
2l8 GRE GRE
ftcomiinicnsse tutti i vescovi sasso» la Sede se fpielli meritassero
santa
ni, che diceva perfidi e autori di la scomunica o il risarcimento del

ribellioni, supponendo clie ignorasse diinno: che se poi cesare, contu-


l'esito della guerra che a suo mo- ra.ice al decreto del Papa, si osti-

do gli descrisse. Ma i sassoni tra- nasse nel suo commercio coi re-
avendo implorato la prolezio-
iliti probi, allora la spada di s. Pietro
ne della Sede apostolica siccome , lo avrebbe sterminato dal grembo
tribunale unico capace di frenare di santa Chiesa ; al che Gregorio
il dispotismo imperiale ,
gravi ed VII aggiunse parecchie altre cen-
infinite querele diedero contro il sure intorno la prava condotta del
re, e fèceio la più deplorabile di- re, le quali furono poscia confer-
pintura dell' impero germanico, e mate dai legati apostolici. Per tal
quanto gemesse la perseguitata chie- modo ogni speranza riposta da ce-
sa; e poiché l'impero romano era sare nella connivenza del Pontefi-
feudo della medesima santa Sede, ce svanì ma ciò che più lo tra-
,

perciò dovere il Papa e il popolo fisse sul vivo fu la minaccia della


di Roma provvedere ad un gover- scomunica. Venuto in sospetto che
no migliore e congregata uu' as-
,
Gregorio VII fidasse sui sassoni,
semblea di principi eleggere al , nella dieta di Goslar pronunciò il

trono chi più meritasse d'essere destino de' suoi prigioni, fece giu-
fatto monarca. Tali accuse non rar tutti che alla sua moite gli
riuscirono nuove a Gregorio VI!, sarebbe successo il figlio Corrado
avendo già egli scritto al re d'un non ancora uscito d'infanzia, ed a
severo tenore, altamente sdegnato guastare al Pontefice ogni disegno,
contro di lui per l'elezione de' ve- restitm la libeità ad Ottone di
scovi ed abbati succennata, fatta Nordheim, anima di quante me-
iu onta della santa Sede. In capo morabili gesta eransi operate nella
alla quale lettera erano scritte que- Sassonia, e per meglio guadagnar-
ste notabili parole: Al re Enrico lo mostrò di deferire in tutto ai
salute e la benedizione apostolica, suo consiglio, a preferenza di quel-
ie alla Sede apostolica presterà lo de' favoriti. Nella stessa dieta
r ubbidì fnza dovutale da chiunque Enrico IV mostrò ai ledati del Pa-
('cristiano. Le franche e terribili pa quanto poco curasse le minac-
parole del santo Padre che invitava ce della santa Sede eleggendo a ,

il re a ravvedersi, furono mute all'a- successore di s. Annone cogli em-


nimo del principe superbo ed imper- blemi dell'investitura, l'indegno ed
vertito dalle adulazioni de'suoi con- oscuro prete Idolfo, ad onta del
siglieri, la maggior parte allacciati malcontento di que' di Colonia.
dalla scomunica. Nuovamente Gre- Intanto legati di Gregorio VII
i

gorìo VII scrisse ad Enrico IV do- intimarono ad Enrico IV la cita-


po il ricorso de' sassoni ,
perchè zione di comparire innanzi al con-
sollecitamente dàsse ai vescovi esu- cilio di Roma a purgarsi delle ac-
li o imprigionati la libertà, i be- cuse che gli venivano fatte dai sas-
ni confiscati e le chiese; dichiaran- soni, pena di essere pronun-
sotto
dogli che un concilio eh' egli me- ciato ribelle e decaduto dai diritti
desimo aviebbe presieduto giudi- ,
della comunione ecclesiastica: a tali
cherebbe coufurme ai canoni del- parole cesare furibondo scaeciol-
GRE GRE aig
li . Indi Enrico IV spedai corrie- non sentire l'assurdità di tante ca-
ri per ogni provincia del rfgno lunnie, pure si compiacque che al
onde convocare i suoi satelliti in più degli astanti paressero vere.
Worms, e poco dopo vi si re- Due giorni durò la consulta sci-
cò egli stesso con una luano di smatica, al terzo si deliberò di
militi. Accorse quivi un gran nu- combattere il Papa colle armi stes-

giero di duchi, conti e baroni te- se di lui : lo giudicarono colpevo-


deschi, di abbati, diaconi, vescovi, le di simonia , e compilarono un
metropoliti , e tra di essi diver- atto di deposizione, cui tutti i pre-
si scomunicati, come il cardinal lati impressero e i loro sigilli ;

Ugo Candido complice di Guiber- pel primo sottoscrisse Enrico IV


to. Il Cardella chiama Ugo famo- re di Germania ad onta che di- ,

so giureconsulto, eccellente orato- versi prelati protestarono dell'ille-

re e filosofo, incostante e di dub- galità dell' alto. Sigofiedo di Ma-


bia fede: creato cardinaleda s. Leo- gonza é creduto il motore di que-
ne IX, fu scomunicato e deposto sto riprovevole consiglio, e l'agen-
piima da Nicolò 11, poi da Ales- te principale di sì scandaloso con-
sandro li, e da s. Giegorio \'1I the ciliabolo. Poco dopo cesare mandò
in principio del pontificato ave» diverse ambascerie ai vescovi e
ben servilo. Congregati i suddetti prelati italiani, principalmente lom-
prelati in conciliabolo, ascendendo bardi e della Marca d'Ancona,
il numero de' vescovi a venticjiiat- esortandoli per ed a voce
iscritto

Iro, sorse il cardinal Ugo, e pro- che dovessero approvare la con-


dusse contro il Pontefice un libel- danna del sommo
non Pontefice
lo d'infamia ov' erano notati gli meno Que-
esoso a loro che a lui.

umili natali , e le cattive azioni sti si riunirono prontamente in


prima e dopo che fosse Papa, col- conciliabolo a Pavia, ove non solo
l' innestarvi tratto tratto le calun- riconobbero l'autorità di quell'at-
nie più gravi e le più disoneste to, ma pel vecchio rancore che te-

menzogne. Il medesimo recitò al- nevano contro Gregorio VII, giu-


cune lettere false piene d'impre- rarono eziandio di non più pre-
cazioni contro Gregorio VII, e por- stare obbedienza al Pontefice de-
tanti il voto che si deponesse, o posto in Worms nello stesso anno.
si eleggesse altro pastore ; indi eb- Avuto il consenso del clero, En-
be r impudenza di attribuir le let- rico IV tentò di sedurre romani, i

tere parte a' vescovi e prelati lom- ai quali inviò distinti doni accom-
bardi, parte a' cardinali, al popo- pagnati da iniqua lettera. In essa
lo e senato romano. Le principali gli acchiuse copia più
dell'altra
accuse o sfrontate imposture per infame scritta ad Ildebrando, così
denigrare il degno successore di chiamando il Papa , nella quale
s. furono un complesso di
Pietro , rimproverandogli a suo modo quan-
scempiaggini inverosimili che non to avea fatto per zelo del suo do-
meritano riportarsi non potendo
, vere , con insolenti calunnie gli
inventarsi altro a danno di Gre- partecipava la sentenza di Worms,
gorio VII, pei suoi santi ed integri giusta Ih quale egli come re di Ger-
costumi. Cesare ancorché conostes- mania diceva: ti pronuncio decaduto
se troppo bene Giegorio VII, per da mui i diritti, che tu hai usur'
,

320 GRE GRE


palo di Pitpn , e ti comando di mandò di non spargere il sangue,
scendere dalla sede di questa cit- e di aspettar con coraggio l' ora
tà della quale i liberi suffragi del della persecuzione, colla prudenza
popolo mi han creato patrizio e del serpente, e 4a dolcezza e sem-
sovrano ( P'edi Patrizio di Roma). plicità della colomba, preparandosi
^fella lettera nccom[iagnatoria , il al martirio, e che niun pericolo li
le eccitò popolo e senato roma-
il dovesse separare dalla carità del
no a condannare e strappare dal Signore. Aperta quindi la lettera
trono Ildebrando, tiranno, usurpa- del re, con tranquillità di spirito,
tore della sede, traditore dell'im- e mirabile serenità di fronte la

pero romano, insidiatore della sa- recitò. L' intestazione portava que-
lute nostra e comune. Queste in- ste Enrico non per usur-
parole :

giuriose lettere dicoiisi compilate pazione ma


per voler di Dio re
dai simomaci lombardi. di Germania a Ildebrando non
,

Rolando prete indegno di Par- Papa ma falso monaco. La lettu-


ma ebbe r audacia di prendere ra del nefando scritto suscitò tale
]' incarico di portare in Roma le tumulto nel sinodo che al messo
due lettere, e gli atti del concilia- imperiale fu gran favore campar il

bolo, e siccome Gregorio VII in la vita, per la prudenza del Papa


que' giorni avea intimato un con- che prorogò il concilio al dì se-
cilio, Rolando affrettò il viaggiOjC guente ; congregato il quale pre-
giunto in Roma, come furono i ve- senti centodieci vescovi e prelati,
scovi congregati in Vaticano intor- parlò Gregorio VII con gran indul-
no al Papa assiso in dignitoso so- genza del re, esortandolo colle soavi
glio, entrò Rolando, mostrò le let- ammonizioni di padre a liberare i
tere credenziali, e direttosi a Gre- vescovi ed abbati prigioni. Com-
gorio VII gli disse, che il re suo piuto il discorso, levossi l'intiera
signore e tutti i vescovi d'oltre- assemblea, e scongiurando il Papa
roonte e d'Italia gli comandava- che sguainata la spada di s. Pie-
no di scendere
usurpata sededall' tro scomunicasse un monarca ri-
di s. che ninno poteva
Pietro, e belle, bestemmiatore, tiranno, giurò
levarsi a maestro di tutti i fedeli, di non abbandonare un Pontefice
se non eletto dai vescovi , e con- eh' era padre e patrono comune
fermalo dal patrizio di Roma ; in- di voler correre qualunque sorte
di rivoltosi al clero, lo avvertì che con lui, e subir volentieri il mar-
nel dì della Pentecoste dovesse pre- tirio. Allora Gregorio VII sorto dal

sentarsiad Enrico IV per riceve- soglio, fra le acclamazioni del sinodo,


re dalle sue mani il Pontefice; ed pronunciò condannato il monarca e
Ildebrando non essere che lupo pregandogli l'anatema da Dio, me-
rapace, e tiranno. Immantinenti il ritando riportarsi le seguenti parole.
prefetto, i giudici, e i soldati di » Fermo nella fiducia', che il vi-
Roma sguainatele spade si avventa- cario di Gesù Cristo possa scio-
rono addosso allo sconsigliato pre- gliere e legare quaggiù , ciò che
te, e lo avrebbero trafitto a' piedi dev'essere sciolto e legato ne' cieli,
del Papa, se questi non gli avesse non per consiglio mondano, ma per
fatto scudo col proprio petto, e la salute e l' onor della Chiesa, io
placato il furore de' nobili, racco- legittimo Papa e vero luogotenente
GRE GRE aai
di Dio scomunico in nome del Pa- tà della Chiesa, l'onnipotenza del Pa-
dre, del Figliuolo, e dello Spirito pa, la sovranità della croce sopra la
Santo Enrico re, di Germania fi- spada, in una parola la sovranità spi-
glio di Enrico imperatore de' ro- rituale e temporale del Pontefice ro-
mani , che con inaudita superbia mano. E opinione che un ammira-
perseguita ed oppugna la Chiesa, tore di Gregorio VII abbia estratto
gì' interdico il governo del regno queste idee dalla vita, dallo spirito,
tedesco e dell'Italia; sciolgo lutti i e dalle gesta di lui, ed ascrittele al-
cristiani dal giuramento che gli han- l'epoca di questo concilio, nel quale
no dato e daranno, e vieto a lutti e appunto si diede vigore alla maggior
a ciascuno che d'ora innanzi ubbidi- parte di esse. Dopo la pistola 55 del
scano a lui come a re, imperciocché libro 2 di s. Gregorio VII, presso
chi rinega l' autorità della Chiesa ,
Labbé, Condì, t. X, col. iio; nel-
perde l'autorità che tiene dalla Chie- l'Arduino t. VI, col. i8o4. e nel
sa". Se questa misura assai forte ma Gretsero, in Vita Gregorii VII, O-
necessaria, fu biasimata da Ottone di per. t. VI, p. io5, si leggono le ven-
Frisinga nipote del deposto, e da tut- tisette sentenze o proposizioni, nelle
ti i vescovi e prelati scismatici, ebbe quali si contengono i diritti del ro-
però l'approvazione di tutti gli uomi- mano hanno il detto
Pontefice che
ni buoni e sapienti di quell'epoca. Nel titolo Dictatiis Papae. W^^ivomo al-
concilio medesimo il Papa scomuni- l'anno 1075, n. 3i,è di sentimento
cò alcuni vescovi del conciliabolo, ad ch'esseappartengano al concilio ro-
altri rinnovò le antiche censure, ad mano Tutte le espone e
in discorso.
altripoi intimò la comparsa al tri- difende Cristiano Lupo, Oper. par.
bunale apostolico, minacciando loro V, p. 164. Pietro de Marca, De con-
egual castigo se contumaci. Nel gior- cordia sacerd. et imper. lib. I, cap.
no medesimo giunsero di Germania 1 I,
§ 7, e lib. VII, cap. 26, § 4> *'•-

alcune lettere di vescovi ed abbati tu- ma similmente che Gregorio VII ne


ringi, quali confessando H Joro fallo,
i sia l'autore, come pure il Cenni nel-
implorando il pontificio perdono, pro- la sua disseriazione V di Storia ec~
mettevano ubbidirgli in appresso. Il clesiastica, t. I, p. 166. Di contrario
clero lombardo fu dichiarato ribelle sentimento però sonoLaunoio, lib. 6,
e scismatico, molti vescovi e conti Epist. i3; Natale Alessandro, Hist.
francesi furono scomunicati per com- eccles. saec. XI e XII, dissert. 3, e il
plici; nell'alta Italia non andarono Dupin, in Nova bibliot. auctor. ec-
immuni che i vescovi di Aquileia e cles. t. Vili, saec. XI, cap. 5, p. 68
di Venezia, siccome innocenti. e 69. Chiuso il concilio, Gregorio
Comunemente si attribuisce a que- VII dettò due lettere ai vescovi, du-
st'epoca il così detto Dettalo dd Pa- chi, conti e vassalli dell'impero teu-
pa, Dictalus Papae, cioè ventisette tonico, in difesa della fede cristiana,
sentenze o massime, che alcuni chia- piene di una maestà severa ma tem-
mano decisioni papali, le quali com- perante addusse i molivi pei quali
:

pendiano in se tutto quanto è della sideterminò a percuotere coli' ana-


dottrina ecclesiastica, dell'istituto dei tema il monarca alemanno, che se
Papi, e della credenza dei tempi. Es- farà penitenza, egli qual padre de'fe-
se formano un tutto gigante, anima- deli aprirà le braccia a raccoglierlo
to da un unico spìrito, cioè la liber- nel seno di santa Chiesa, ad onta che
,

222 GRE GRE


abbia tramato contro di lui. Tulli i scomunicati dal Pontefice ; le quali

partigiani di Enrico IV non cuntese- al popolo attonito attestavano la

)-o al Papa scomunicar


il diritto di tremenda ira di Dio, e la vendetta
l'imperatore, ma sostenevano che non del santo oltraggiato : molti impreca-
lo poteva fare, se non dopo averlo ac- vano il Papa, molti ribellaronsi al re.
cusato, e convinto in giudizio. Pro- I fautori di questi spacciarono esser
mulgata in Germania la scomunica, nulla la scomunica, e che il trono
rimasero spaventati tutti i tedeschi. donde era stata lanciata, subito era
Mentre cesare era in Utrecht presso crollato. Alla manifesta ira del cielo
l'arcivescovo Guglielmo scomunicato, i principi costernati trema vano, cos'i i

l'ambasciatore da lui mandato in Ita- vescovi; molti si convertirono, chiesero


lia gl'intimo la scomunica, e l'inter- al Papa misericordia, e fecero il pelle-
detto dalle insegne reali. Enrico IV grinaggio di Roma, così Udone di Tre*
subito si conturbò, ma confoi tato da veri. Ermanno di Metz, ritiratosi dal-
Guglielmo a sperare, affettò indiflè- l'amicizia del re, ricercò per lettera al
renza. Dopo due giorni celebrando Pontefice, che cosa rispondere a chi
l'arcivescovo la Pasqua nella sua pareva ingiustizia che il Papa scomu-
chiesa^ salito sul pergamo ad annun- nicasse un monarca , e sciogliesse
ziar la parola di Dio, ruppe in fiera i sudditi dal giuramento. Gregorio
invettiva contro Gregario VII, e po- VII egregiamente gli rispose e lo con-
se in ridicolo la sua scomunica. Ma vinse. V
Giuramento, e ScoMumcA.
.

appena ne fu disceso, sorpreso e stra- Tanto ne'tedeschi fu l'orrore del-


ziato d'atroci dolori, confessò la nera l'ira pontifìcia, e dei fulmini della
calunnia per le infamie dette del Pa- santa Sede, chei principi custodi dei
pa, disse vedersi circondato dai de- nobili prigioni aprirono loro occulta-
moni, e che si dicesse al re, ch'egli e mente le carceri liberi sassoni dal-
: i

tutti i fautori di tante iniquità erano la dura cauzione, giubilando torna-


perduti, e spirò. Contemporaneo fu lo rono in patria, ma trovarono un po-
scoppio d'un tuono, e la caduta d'u- polo schiavo, obbligato a frequenti
na fiamma dal cielo che arse il per- tributi, a fabbricar torri, castelli, car-
gamo ed il seggio vescovile, mentre ceri; bersaglio di soldati devastatori,
j)er in>provviso tenemuolo si profon- immemore o disperato di libertà.
dò il palazzo reale. Poco dopo Ber- Teodorico e Guglielmo, figli del con-
nardo di Misnia cadde da cavallo, e te Gerone, giurarono di vendicar la
sfracellossi le tempie jEppone di Zeilz patria, fecero rinascere la speranza di
affogò nel guadare un ruscello, e salvarsi, eben presto si videro alla te-
a tali disastri si aggiunse un or- sta di numerosi armati; principi li- i

rendo assassinio. Ad Anversa Gof- berati rianimarono i sassoni, cessaro-


fredo o Gozzelone, nemico del Pa- no le gare, e tutti piombarono sui
pa e gran partigiano di cesare satelliti cesarei, espugnarono le roc-

venne ucciso più tardi, come di so- che, e i costumi antichi rinnovaronsi.
pra accennammo. Intorno a quel Ottone di Nordheim, lasciato Harz-
tempo fu rapito da morte improv- burg, si ricongiunse ai fratelli : per tal
visa anche il vescovo Enrico di modo la lega sassone risorse nella pri-
Spira. Così propagossi per la Ger- miera sua forza, e non respirò che li-
mania lo spavento de' segni celesti, bertà o morte. I vecchi amici di ce-
tt delle repentine morti dei nobili sare pcù coscienziosi, spaventati dal
,

GRE GRE 2^5


Papa, si riliiarono «la lui , e pei leggevano German'in
in diritti i

pi-imi Rodolfo di Svevia, e Bertol- della santa Sede che le sentenze


:

do carintio, imitati da Guelfo du- de' sacri canoni chiaiamenle inse-


ca de'bavari, e da altri; laonde gnavano a tutti quale fosse l'atti*

poi sorse una lega nel cuor di tudine di Enrico IV rispetto a^


Germania, in Baviera, Svevia e gli altri cristiani; ma poiché, e
Franconia, e propagatasi nelle ter- Dio esserne testimonio, non giti

re lombarde, aflbgò tutto il regno, per umana superbia o per vana


Come Enrico IV seppe tutte que- ambizione , ma per amore della
ste cose n' ebbe gran timore. Per santa Chiesa, e per conservarle la

esplorare gli animi , dopo aver disciplina istituita dagli apostoli e


messo i nobili ai cartelli di bando, prescritta da Dio, il vicario di Gè*
intimò per la Pentecoste del 1076 su Cristo lo ha dovuto pimir d'n-
una dieta in Worms, per dar se- natema, perciò qualoia egli si con-
sto ai scompigli del reame; ma per verta al Signore devono tede-* , i

mancanza dell' intervento de' prin- schi non già trattarlo con quello
cipi , fu costretto trasferir l'assem- giustizia che gli toglie l'impero,
blea a Magonza,
e sebbene pregas- tua con quella misericordia che ne
se comparve. Più non ci
niuno perdona e cancella le colpe. E pas-
volle perchè il re conoscesse suoi i sando ad altri salutari consigli pel
principi, e tremasse per la sua co- ravvedimento di Enrico IV sog- ,

rona. In questo tempo Burcardo giunse : »» S'egli ascolta i vostri av-'


d' Hnlberstadt evase da Eniico IV, vertimenli, «e promette obbedienzrt
eh' ebbe in lui un nemico fiero e all' apostolo ed al vicario di No-
potenle riparando come altri in
, stro Signore , voglio che tosto mi
Sassonia. Ogni giorno nuove sven- informiate del suo sincero ravvedi*
ture afflissero il coraggio del re mento, onde in un concilio di ve-
che sì vide abbandonato dai più scovi deliberare a bene del roma-
fidi ; tenne allora linguaggio piìi no impero e di lui. Nessun vesco-

lusinghierOj ma non fu ascoltato vo intanto oserà prosciogliere En-


nemmeno dai sassoni che a prova vico IV dal vincolo dell'anatema,
lo aveano per falso. Sciolse i cep- se prima non gliene avremo com-
pi dei superstiti prigioni ,
perchè partita noi l' autorità. Ma se il

l'aiutassero 9 ristabilire l'ordine cuore dell'empio è induralo, chia-


pubblico, e a sedare la ribellione mate al governo del regno un
del popolo. Coi boemi repentina- principe il quale giuri e fornisca
mente Enrico IV Mi- si gittò sulla cauzione che si manterrà sempre
sia, per cui i sassoni s'infiamma- obbediente alla santa Sede, ed ese-
rono alla vendetta che anelavano guirà fedelmente decreti pronun- i

con entusiasmo^ corsero ai confini, ziati dal santo concilio a gloria


ma cesare travagliato da timori ri- della religione e del regno. Acciò
tornò a W^orms. Rinnovarono i poi noi ad esempio degli antichi
sassoni le loro alleanze , e consul- Pontefici confermiamo la vostra
tarono Papa se fosse lecito il
il elezione, se mai fosse indispensabi-
chiamare un altro principe al tro- le deporre Enrico IV dal trono, e
no; e Gregorio VII rispose a' ve- coli' autorità dell'apostolo la reu-
stxìvi, duchi e baroni, i quali prò- diamo santa e venerabile iu faccia
,

2-^4 GRE GRE


alia terra, è d'uopo che ci facciate si riconciliarono ed abbracciarono
conoscere i costumi, la condizione, in mezzo agli applausi , cessarono
i sentimenti del principe al quale le inimicizie, e promisero che chiun-
mirano sin dora i vostri voti. Non que fosse chiamato a regnare o- ,

vi trattengagiuramento prestato
il gnuno senza gelosia gli darebbe il
ad Agnese, perchè essa a tutto pre- voto. Come i' assemblea fu radu-
ferisce la salute comune, e i decre- nata, i legati romani, che la pre-
ti infallibili della Sede apostolica ; siedevano , dichiararono in nome
è però bene che deposto Enrico IV del Pontefìce che Enrico IV re di
richiediate lei e noi che vi dob- Germania era stato per molte
le
biamo consigliare e dirigere nella sue colpe giustamente condannato
necessaria elezione di un re ". dalla santa Sede; che il Papa avreb-
Allora, secondochè consigliavano be acconsentito alla elezione di un
le ragioni del giusto, ì baroni ra- re , e confermatala anzi colla sua
dunatisi nel castello di Ulma, dopo autorità di supremo signore del
lunga deliberazione decisero , che feudo ; ma eh' eglino legati ponti-
tutti que' principi ai quali il bene fìcii non volevano avere commer-
della patria era caro, si trovassero cio con quelli che lo avevano avu-
a' i5 ottobre 1076 nel palazzo to cogli scomunicati, finché non
municipale di Tribur, onde rime- avessero implorato l'assoluzione da
diare a tanti mali dei regno, e ri- Altmanno. Dopo tale protesta fu
donare alla travagliata Chiesa la messa a partito con mirabile con-
pace. 11 giorno slesso i corrieri ca- cordia la persona da eleggersi in
valcarono per Loi'ena , Baviera, re, ne' sette giorni che durò l'as-
Sassonia , Svevia e Franconia , in- semblea. In» ciascuna tornata si
vitando tutti i nobili alla dieta esposero dai principi i disordini, t

per la salute comune che perico- pericoli, il bisogno del regno ger-
lava. A tale novella i fautori di manico, e maledicendo il re, ram-
Enrico IV tremarono; l'arcivescovo mentavano le crudeli ingiurie pa-
di Magonza e gli altri prelati mag- tite da tutti, le violenze, i massa-
giori si staccarono dalle parti di cri, le imposizioni gravose, gli scan-
un scomunicato , e tanto più
re dali, la gloria dell'impero perduta.
volentieri passarono a' suoi nemici, Enrico IV eh* erasi ritirato ad Op-
avendo il Papa proposto loro 1' as- penheim vicino a Magonza ed a
soluzione della scomunica in pre- Tribur, ogni giorno mandò ai prin-
mio di conversione: per tal, modo cipi deputati per scongiurarli di
in breve tempo tutti i principi essere pietosi, promettendo cambia-
dell' impero germanico si separa- mento di condotta, rinunzia a tut-
rono dal re, tranne il conte Ebe- ti i regi diritti , cauzioni di sue
rardo , chiamato ombra di Enri- promesse, solo contento delle inse-
co IV. Tutti i principi alla testa gne reali ereditate dal padre, che
di grosse squadre a cavallo si por- non poteva abbandonar senza igno-
tarono alla dieta, deliberali di de- minia. Rispondevano i principi saper
porre Enrico IV e di eleggere un per lunga esperienza il valor delle sue
re : i legati del Papa furono Sic- parole, la loro troppa sofferenza es-
cardo patriarca d' Aquileia, ed Alt- sere stata fatale all'impero, non po-
mauQO vescovo di Padova. Tutti ter comunicar con lui, siccome scomu-
ORE GRE 225
tiicato, aver ormai deliberalo eleg- dalle torri e città, licenziò l' eser-

gere un duce che li guidi a pugnar cito, e ritiratosi in un castello di

con coloro che fanno guerra all' e- Spira^ vi menò per qualche tempo
terna giustizia, ed alla divina autori- vita quasi selvaggia, senz' altra com-
tà della Chiesa. Troncate le pratiche pagnia che Corrado, e la
il figlio

Enrico IV radunò in Oppenheim sposa Berla. Conchiuso il trattatoj


tutti uomini d'arme^ onde vin-
i suoi i principi abbandonarono Triburj

cere o morire da sé. Allora i princi- orgogliosi del loro completo trion-
pi per riflessi prudenti gì' inviarono fo , riposando l' indipendenza tede-
Una deputazione, dicendogli che seb- sca suir autorità de' Papi e dei

bene le sue perfidie fossero chiare co- principi, i quali d' accordo equili-

me la luce del sole, la dieta ne ri- bravano la potenza del re, perchè
metteva la condanna o T assoluzio- non divenisse assoluto e tiranno;

ne al Pontefice che inviterebbero Fu salutare all'impero, che il con-


in Augusta, perchè intese le ragio- flitto fra il dispotismo imperiale, e
ni d' ambe le parti, pronunziasse la l'indipendenza germanica cos\ ter-

sentenza finale con altre condizioni. minasse.


Le principali furono di confessare Onorevole legazione fu inviata a
in iscritto di aver fatto ingiustizia Gregorio VII, per informarlo del
al popolo sassone e svevo; recarsi conchiuso nella dieta di Tribur,
entro un anno a Roma per impe- e pregarlo per parte di tutti i ba«
trarvi il perdono dal Papa; eseguir roni, che si volesse recare in Ger-
in tutto i voleri del santo Padre; mania a giudicar la causa del tro-
purgar la sua corte dalle femmine no, e comporre le funeste discor-
infami, libertini e scomunicati j li- die , nella dieta generale d'Augu-
cenziar l'esercito, e ritirarsi a vita sta cogli stati tedeschi e italiani.

privata col vescovo di Verdun ed Nel qual tempo il Pontefice at-


nitri ecclesiastici; non immischiarsi tendeva alla riforma del clero, oc-
negli affari del i-egno, ne portar le cupandosi ancora della chiesa a-
insegne regie finche non fosse as- fricana, poiché 1' universo intero
soluto da un sinodo. Dal canto lo- era oggetto delle sue cure. Per o-
ro promettevano i principi che s'e- gni parte d'Europa i suoi legati
gli avesse osservato i patti , gli proclamavano i nuovi decreti, vie-
avrebbero fornito un' armata pel tavano l'aver commercio cogli sco-
viaggio d' Italia, intercessogli gra- municati, e ricevere i sacramenti
zia dalla santaa Sede , offrendo dai preti concubinari fidando sem- :

Gregorio VII di cacciar di Puglia pre nell'onnipotenza di Dio, e nel-


e di Calabria i normanni usurpa- l'ardente zelo de' suoi cooperatori,
tori del patrimonio romano, e de- riteneva che la causa della reli-
dicar que' paesi alla sovranità di gione di Dio, trionferebbe delle
s. Pietro, qualora il Papa assolves- porte infernali. All'udire il tratta-
se il re pentito , e gli cingesse la to di Tribur, e che i principi te-
corona imperiale. Come Enrico IV deschi bramavano la sua presenza
ebbe letto i capitoli , sulle prime in Germania vide eh' era venuta
,

ne fu stomacato , ma riflettendo la pienezza de' tempi, e che la


meglio giurò di osservarli licen- , provvidenza divina avea preparalo
tiò gli scomunicati , levò i presidii un trionfo eterno alla Chiesa. Con"
voi. XXII!. i5
226 GRE ORE
solato .che molti vescovi ed abbati re alla mnrcliesana sua suocera il

lombardi si fossero convcititi alla più bel impero, cioè


paese dell'
Chiesa, Gregorio VII partì da Ro- un'intiera provincia della Borgogna,
ma verso la metà di dicembre altri dicono cinque vescovati ; ta-

1076 con una scorta di soldati le fu il pedaggio pagato da Eni-i-

toscani, che gli avea fornito la co IV per scendere scortato in


confessa Matilde. Accolto a festa Italia. Tra i rigori delle nevi, e di
da tutti lombardi, e dai nobili
i crudissimo verno, dovette celare il
con magnificenza reale, giunse ac- suo nome per trovar guide nelle
compagnato da splendido corteg- strade, perchè tutti temevano per
gio a Vercelli, ove si sparse che l'anima in solo guardarlo e parlar-
Enrico IV con formidabile armata gli; d'altronde era d'uopo sollecitar

vi si recava per vendicarsi. 11 ve- il viaggio, avvicinandosi il giorno an-

scovo Gregorio cancelliere del re niversario di sua scomunica, ad onta


cercò dissipare i sospetti, altri di- delle impraticabili strade coperte di
cono che in vece lo avvertì; ma ghiaccio, onde quasi lutti cavalli i

il Papa seguendo gl'inviti e i con- perirono. Finalmente giunse cesare


sigli della pia Matilde, si ritirò a Torino, e per Piacenza e Reg-
nel castello munitissimo di Canos- gio a Canossa, fra gli evviva dei

sa,dominio de' marchesi di Tosca- nemici del Papa che aveano in


na e della stessa contessa. Intanto lui concepito speranze, mentre in
Enrico IV disgustato del suo ozio, Germania la sua improvvisa par-
considerando che la sua salute di- tenza era stata cagione di grande
pendeva dall' essere assolto den- spavento. Ivi i vescovi scomunicati
tra l'anniversario di sua scomuni- e chiunque era stato del partito
ca, la quale avea di conseguenza di cesare si videro abbandonati
,

la deposizione, deliberò di riconci- al contrario parlilo: molli recaronsi


liarsi con la Chiesa, soddisfar Gre- in Roma alle tombe de' principi
gorio VII, trionfar de' nemici di degli apostoli, altri scalzi vestiti di
Germania, e poi far pentire chi sacco piangendo andarono a Ca-
lo aveva abbandonato ; preferire nossa, per cui Gregorio VII volen-
prostrarsi penitente ai piedi del do assicurarsi della loro conversio-
sommo Pontefice, die comparire ne, e guarire le profonde piaghe
reo e scolparsi a' suoi vassalli, e de'Ioro cuori, li sottopose a salutari
sperare ti'ovar piìi favore negli penitenze,rimproverò loro gli scanda-
italiani, che nei tedeschi. Partì li dati, li ammonì
perchè cambiasse-
Enrico IV da Spira con la moglie l'o vita e implorassero la pietà del

ed il figlio, senza accompagnamen- Signore, ed assolti e benedetti ri-


to e denai'i pel viaggio, avendo patriarono, con patto di non par-
invano domandato la limosina ai lare con cesare se non per invi-
vassalli che avea colmato di gra- tarlo a pentirsi.
2ie; mentre una folla di scomu- Intanto Enrico IV appena pose
nicati pellegrinando recavansi dal piede in Italia mandò i suoi am-
Papa per essere benedetti. Dovette basciatqri a Gregorio VII per ma-
fare un lungo gii'O avendo i principi nifestargli Io scopo della sua ve-
occupati tutti i passi, e per otteneie nula, ed arrivato Canossa
presso
il passaggio ìq Italia dovette cede- fece pregar k conlessa Matilde, che
GRE GRE 9.9.7

lo an(lfi«se a trovare. Siccome nel pentito lo ribenedica, ed accolga nel


cnstello Irovavfinsi A/zo marchese novero de'suoi fedeli; perdonalo si
d'Esle capo stipite della casa di recherà dove un decreto pontificio
Brunswick e Guelfa, Ugo abbate lo chiami, risponderà alle accuse
di Clugny padrino del re, ed A- de'principi, giurando di rassegnarsi
delaide suddetta coli' unico suo alla sentenza qualunque del Papa.
figlio ed erede Amedeo , oltre Ma Gregorio VII slette fermo atl
molti altri prelati lom-
princìpi e umiliarlo per poterlo correggere,
bardi, franchi, germani e tedeschi, il quale per questo suo passo gli
così Matilde accompagnata da essi forniva un' occasione a stabilire la
recossi all'albergo di Enrico IV, libertà della Chiesa. Lungamente fu
desiderosa possibilmente di ristabi- sordo alle preghiere di quanti inter-
lire l'antica amicìzia fra il Ponte- cedevano per cesare, perchè non
fice e lui, che l'armonia delle due poteva fidarsi diluire piuttosto con-
supreme autorità della terra era siderar l'improvvisa sua umiliazio-
sempre stato il massimo voto del ne per un capriccio giovanile che
pietoso suo cuore , come attestano non ha durala, onde dover proce-
tutti gli storici contemporanei. En- dere con particolare precauzione:
rico JV consegnò uno scritto
gli sapeva quante inutili promesse e giu-
pel santo Padre, nel quale doman- ramenti avea fatti ai legati , agli
dava l'assoluzione della scomunica, amici, ai sudditi senza costanza di
e lo pregava di non prestar tanta carattere, e con maligna tendenza
fede alle calunnie de' principi sas- a violarli. Al gran disegno del
soni. Rispose Gregorio
per VII Papa faceva d'uopo l'umiliazione
bocca della nobile mediatrice, che d' un monarca, che tante ingiuste
era fuori delle leggi ecclesiastiche ne avea fallo patire ai vassalli sen-
giudicar 1' accusato assenti gli ac- za riguardo alle condizioni, e che
cusatori , molto più il dichia- sinora era stato ilnucleo e capo
rarlo innocente, e massime luì dell' opposizione, e sacrilegamente
ch'era re; che se reputavasi non avea creduto poter deporlo dal
aver meritalo condanna, poteva sen- pontificalo. Intenerito Gregorio VII
za timore comparire alla dieta di dalle ripetute lacrime degli inter-
Augusta, ove il vicario di Cristo, cessori di cesare, cedette e permise
lutto ponderalo, pronuncierebbe con che si accostasse a Canossa, onde
equità la sentenza ispirata da Dìo. con la penitenza e la sommessio-
A mezzo de' suoi inviati replicò ne cancellare V oltraggio recato
cesare che non temeva il giudizio alla divina maestà dell' apostolato.
del Papa protettore dell' innocente Scalzo, raccolto nel sacco, digiuno
e del giusto, ma poiché era vicino dal mattino alla sera, per tre
l'anniversario della scomunica, tra- giorni attese la sentenza nelle tri-
montato quel giorno, per le costi- plici corti del castello; finché di-
tuzioni regno doveva per sem-
del sperando del perdono si ritirò nel-
pre perdere lo scettro, perciò of- la cappella di s. Nicolao, ove con
frirsi a qualunque soddisfazione od lagrime dirotte supplicò l' abbate
ammenda che la santa Sede cre- di Clugny , e rivolto a Matilde
desse d'imporgli, e pel Dìo delle e- con voce soffocata nel pianto im-
terne misericòrdie scongiurarlo, che ploiò protezione. La contessa non
aaS GRE GRE
seppe negargliela, e recatasi tosto potrebbe giammai essere d' aUrd
dai Papa intercesse grazia pel re ; avviso, massime quanto alla simo-
vinto da tanta mediatrice Gregorio nia e all' investiture, da quello del
Vn acconsentì all'assoluzione, ptn*- Papa. Mancando il re ad un solo
chè Enrico IV giurasse fede e- di tali capitoli , o scostandosi dal
terna nlla Chiesa. Come cesare la loro senso più ovvio, l'assoluzione
ebbe giurata, il giorno dopo, che della scomunica sarebbe irrita, nul-
era il 26 gennaio, venne ammesso la, come non avvenuta; ed egli
e
alla presenza del Papa ; e poiché verrebbe considerato per convin-
gli scalzi suoi piedi erano intirizziti to di tutti i delitti, che gli veni-
e piagati dal freddo, si stipularo- vano apposti dai principi , le sue
no parecchi articoli a voce, fin- ragioni non troverebbero pili ve-
ché Gregorio Vii gli levò la sco- run ascolto, ed i principi dell'im-
munica sotto le condizioni se- pero germanico, sciolti da qualun-
guenti. que giuramento, dovrebbero pro-
Il giorno e nel luogo prescritti cedere all'elezione di un nuovo mo-
dal Papa, Enrico IV si presente- nai-ca nella persona di colui che
rebbe alla dieta degli stati tedeschi meglio convenisse alla Chiesa. En-
onde purgarsi dalle accuse il Pa- ; rico IV accettò tutte le condizioni,
pa sarebbe giudice unico e supre- anzi con invocazione solenne atte-
mo fra lui e tutti gli accusatori; stando il nome di Dio, giurò di
quando a giudizio del Papa cesa- fedelmente osservarne ciascuna e ,

re fosse chiarito innocente, conser- si chiamò devoto tremenda re- alla


verebbe la corona, colpevole la ri- ligione del giuramento. Gregorio
nunzierebbe senza contrasto, ne po- VII non tranquillo abbastanza e- ,

trebbe in qualunque risultato trar sigette che si rendessero malleva-


vendetta de' principi o vescovi ac- dori e giurassero l'abbate Ugo, il
cusatori, molto meno di chi pro- vescovo di Vercelli , Eppone di
nunziò la giusta sentenza ; però si- Zeitz, Azzo marchese d'Este, e gli
no al giorno di tal giudizio non altri principi italiani e tedeschi.
porterebbe insegne reali, non si ar- Allora il Papa diede a cesare la
rogherebhe l'amministrazione del- benedizione e l'abbraccio di pace,
l' impero, tranne la quantità di e- e cominciò" a celebrare la messa.
sazione de' regii diritti che fosse Alla consacrazione dell' ostia Gre-
necessaria al suo e de' suoi;
vitto gorio VII fece accostare il re al-
libererebbe dal giuramento di fe- l'altare, e col corpo di Cristo ia
deltà chi glielo avesse prestato a mani , con voce sonora protestò
contare da un anno; bandirebbe contro le accuse dategli, ed escla-
dalla corte i malvagi consiglieri. mò che Dio attesti al cospetto del
Quando trionfasse dell' accuse dei mondo la propria innocenza, e lo
principi , e dal Papa fosse confer- fulmini di morte se reo, nell'atto
mato, in monarca, sarebbe ognora d' inghiottire il vivente corpo di Cri-
fedele , devoto, obbediente al ro- sto : a queste parole, acclamazioni di
mano Pontefice ; o sia nel ricom- religiosa gioia risuonarono per tutta
porre ì disordini dell' impero ger- la chiesa. Indi il Papa disse a ce-
manico, sia nel riformare gli abusi sare , fa ciò che feci io , chiama
delle chiese italiane o tedesche, noa r Eterno in testimoniò di tua in-
GRE GRE 129
nocetiM, e vinci con questa prova vi lombardi e toscani nemici del
le accuse, con inghiottir l'ostia Papa, e capitanati dall'arcivescovo
consacrata ; ina il re tremante ri- di Ravenna Guiberto, e siccome
spose desiderare di far ciò nel dì vescovi ribelli erano furibondi per-
della dieta, e Gregorio VII vi ac- chè se si stabiliva che nel conflit-
consenti. Compiute le cerimonie di to de' poteri trionfasse la Chiesa,
chiesa, Enrico IV fu invitato a essi erano perduti per sempre.
pranzo dal Papa , il quale dopo Vedendo cesare tal malcontento ce-
averlo ristorato del lungo digiuno, de alle loro suggestioni di rivoltar-
e con saggi precetti istruito a far si al Pontefice, temendo di perde-
vita santa, gli die commiato dicen- re il regno italico, non senza tre-
dogli le sacre parole ; Vade in pa- pidare per tal passo, di restar pri-
ce, e Io accompagnò sino al vesti- vo del germanico; preferì la gra-
bolo del suo palazzo. A quelli del zia dei Lombardi nella lusinga che
seguito regio ch'erano rimasti alla con essa ricupererebbe quella dei
porta del primo girone del castel- tedeschi, quindi romperla aperta-
lo, il Papa mandò il vescovo Ep- mente con Gregorio VII. Laonde
pone perchè levasse l' interdetto ai per tentare le frodi ordì co' suoi
tedeschi, i quali aveano praticato partigiani la trama di imprigionar-
con cesare anche dopo la scomu- lo, e di fare un antipapa di sua
nica; ma essi in unione ai facino- fazione. Indi passò a Bibianello, luo-
rosi italiani proruppero nelle più go poco distante da Ca-
di Matilde
esecrande invettive contro Grego- nossa, eda quivi fece dire al Pa-
rio Vii, e contro la debolezza del pa che prima di passare oltre-
i-e,arrivando ad esclamare depo- monti bramava conferire un'altra
niamolo, ed eleggiamo il figlio che volta con lui, e convocasse un'as-
alla testa de'prodi si porterà in Ro- semblea di nobili in una terra qua-
ma , ed eleggerà un altro pastore lunque oltre il Po, a£Qne di seda-
che annulli tutti gH atti dell'usur- re il fermento del popolo. Di buo-
patore, e scomunichi Ildebrando. na fede Gregorio VII accondiscese
Enrico IV mandò i principi a se» alla richiesta, e seguì con Matilde
dare il tumulto, gì' italiani senza il re che li precedette. Aveano già
salutarlo partirono bestemmiando- passata la sponda lombarda, quan-
lo codardo, ed ì rimasti lo accol- do Matilde da certi segni sospettò
sero poi con freddezza ed acerbe insidie, e scoperto il tradimento di
parole. cesare, col Papa fuggì per sentieri
Da
Canossa Enrico IV, contri- traversi questo avvenimento tolse
:

stato dal raaJumore de' municipii a Gregorio VII di potersi trovare


e de' duchi lombardi , si pose in alla dieta di Augusta. Allora ce-
•viaggio dovendo alloggiare nelle sare smascheratosi intimò guerra al
aperte campagne; domandò licen- Pontefice, e gì' italiani, vescovi e
za di farsi coronare in Monza col- duchi nemici di Gregorio VII, che
la corona di ferro dai vescovi di con dispetto lo avevano veduto a
Milano e di Pavia, ma il Papa la lui umiliarsi, ora ribellato lo soc-
negò. Nel sesto giorno dacché avea corsero d'ogni maniera; indi chia-
lasciato Canossa, giunse cesare a mò il re tutti quelli che avea do-
Reggio, ove l'altcndcvano i vcsco- vuto licenziar ad Oppenheim. Quan-
»3o GRE GRE
do il Ponlefìce gli avea levata la lo annuo, nel d'i della Pcntecosffr,
scomunica, scrisse ai vescovi e du* di duecento fiorini, al che obbligo
chi alemanni come e perchè avesse in perpetuo i Ce-
suoi successori.
libenedetto il sovrano, ma non de alla santa Sede il monistero e
perciò essere la controversia finita, territorio di VVrana; olfù alla tom-
fSNcndo necessario il suo passaggio ba del principe degli apostoli un'ar-
in Germania per conferire con lo- ca d'argetito con le reliquie di s.
ro, Kitornato Gregorio VU a Ca- Gregorio, e due corone d'oro guar-
nossa, Matilde per divozione alla nite di gioie preziose ; prestò so-
Chiesa romana , altri dicono per lenne giuramento a Gregorio VII
timore che avea del re, dichiarò sovrano del feudo, e promise lare
appartenere al patrimonio di s. altrettanto a que' Pontefici che lo
Pietro la Toscana e la Liguria suoi avrebbero confermato monarca. Nel-
paterni ed assoluti dominii, ed il l'anno precedente erasi portato in
Pupa li accettò per la santa Sede : Roma il figlio di Demetrio re dei
questa donazione si attribuisce fatta russi quale ambasciatore del pa-
,

nello stesso anno 1077 o nel 1079. dre, supplicando il Papa ad accet-
(Gregorio VII dimorò sino alla me- tare la Russia qual feudo della
tà di estate nei paesi dell'Italia su- santa Sede, come facevano in que-
periore, e quasi sempre nelle terre sti tempi molti principi, secondo
della religiosa contessa, le cui cure il Muratori, Scriptor. ter. italic.
furono ognora consacrate alla Chie- tomo III, pag. 367, ed altri scrit-
sa ed air ingrandimento della Sede tori.

romana. Dopo aver il Papa eretto in re-


La Dalmazia essendo sotto la gno la Polonia, e fattone consacra-
protezione degli imperatori greci, re re Boleslao II, questi annoiato
regnando Demetrio Zwonimir du- delle giuste ammonizioni di s. Sta-
ca di Croazia, fu più volte invasa e nislao vescovo di Cracovia lo fece
predala dai corsari normanni si- assassinare. Addolorato Gregorio
gnori dell' opposta Sicilia e del VII per sì orrendo misfatto , can-
mare. II Papa, qual patrono delle cellò dal novero de' regni la Po-
nazioni, mandò nell'infestata pe- lonia, pronunziò Boleslao scomuni-
nisola coll'autoritk di legati apo- cato e decaduto dal trono, sciolse
stolici, il cardinal Gebizo vescovo i sudditi dal giuramento , e da
di Cesena, e Folcuino vescovo di Pietro vescovo di Gnesna fece sot-
Fossombrone, i quaU in un conci- toporre all'interdetto la Polonia.
lio consegnarono a Demetrio gli Da Canossa con Matilde il Papa
emblemi del regio potere , cioè lo si recò a Carpineto, dove spedì
stendardo, la spada, lo scettro e il lettere alle diocesi di Charlres e
diadema, ed in nome del Pontefi- di Dól intorno all'elezione de' ve-
ce eressero Dalmazia in regno,
la scovi, contro i preti simoniaci e
e lui consacrarono re. Grato De- concubinari, e per altri affari della
metrio alla munificenza pontificia, Chiesa. Essendo a Ficarolo scris-
giurò fede di vassallo a s. Pietro, se ad Ugo vescovo di Die, che
di procedere secondo le discipline reintegrasse della dignità vescovile
ecclesiastiche , e si riconobbe tri- Gerardo di Cambiai perchè aven- ,

Imlario della Chiesa, col pagamen- do confessato aver compralo da


GRE GRE 23i
Enrico IV per denaro la sede, avea Enrico IV, e siccome cospirava con-
implorato perdono: Ugo essendo tro il Pontefice, questi pregava i
legato apostolico in Francia, fu tan- nobili a protrarre 1' elezione del
to persuaso della riforma generale nuovo re, finché gli fosse dato po-
nel clero, che il suo zelo non ebbe tersi recare a loro. Quindi Rodol-
limiti, e più volte chiamò l'indul- fo e dietro lui gli altri dignitari
genza di Gregorio VII funesta e narrarono mali, che l'ingiustizia
i

colpevole. Mentre il Papa visitava e prepotenza d'Enrico IV avea fat-


l'Italia e si tratteneva in Bibianello to patire all' impero. Nel giorno
e CarpinetQ donde emanò deci'e- seguente i nobili alemanni riflet-
tali, la Germania era in preda alle tendo al pericolo che poteva na-
fazioni,ed ire feroci ardevano per scere procrastinando l'elezione, re-
tulio l'impero: il Pontefice non catisi dai legali romani, dichiara-
potè recarsi ad Augusta, e cesare rono che nella prima tornata vo-
di tante promesse non ne mantenne levano trattare della deposizione
nessuna. Costui passeggiava l'Italia d'Enrico IV, e proclamare un re;
con un partito crescente, e le con- al che i legati sebbene facessero
dizionida lui giurate alla dieta di considerare che trattandosi di dare
Tribur venivano trascurale o vio- un capo all' impero era bene aver
late : era certa la rovina de' no- il consiglio del Papa patrono dei
bili se in tempo non provvedeva- cristiani , tuttavolta acconsentiro-
no alia loro salute. Già nell' inver- no che facessei-o ciò che sem-
no del precedente anno 1076 avea brasse loro necessario all' impe-
il duca Rodolfo di Svevia intima- ro. Allora i tedeschi incerti della
la la dieta d'Uhna, che trasferita venuta del Pontefice, col consenso
a Forcheim per la rigorosa sta- de' legati si congregarono nel pa-
gione si celebrò nel maggio 1077, lazzo di Sigofredo, e decisero che
per discutere le grandi questioni il Papa non avendo la tutela sui
riguardanti T impero e la Chiesa. principi,non poteva impedir loro
1 signori alemanni fecero pregare di deporre e creare il monarca di
Gregorio VII a presiederla, perchè loro libera volontà ed arbitrio,
volevano eleggere un altro monar- tanto più che il Papa avea inter-
il Papa che vi andreb-
ca: rispose detto ad Enrico IV l'amministra-
be, ma
con salvocondotlo di Enri- zione dell'impero germanico. Inco-
co IV, ed avendolo a questi do- minciate le consulte, i legati do-
mandato , ed insieme secondo le vettero alzare la voce perchè ognu-
promesse invitato a portarsi alla no badava ai particolari interessi, e
dieta, tutto negando svelò sempre dissero doversi piuttosto stabilir prin-
pili la sua inimicizia. cipii generali, come che niun ve-
Radunatisi a Forcheim l'arcive- scovato possa ottenersi per denaro
scovo di Magonza i , vescovi di o per grazia, che ciascuna diocesi
Wiirzburgo e di Metz coi prelati elegga il proprio pastore, clie la
delle loro diocesi, duchi Rodol- i dignità reale non passi in retag-
fo, Guelfo e Bertoldo alla testa dei gio; onde tali proposizioni piacque-
margravi, conti, baroni, quanti mai ro, ed ottennero il suffragio de'prin-
erano del partito de' sassoni, pon- i cipi. Indi i nobili»e il popolo ce-
tificii legati narrarono le cose di dettero ai prelati alemaoui la prc>
, ,

Q3a GRE GRE


rogativa nell'elezione del re. Sigo- luto dar ascolto al suo consiglio
fredo di Magonza diede il voto più volte esternato, ch'era di aU
per Rodolfo di Svevia, il simile fe- tendere la sua venuta.
cero Adalberto di WUrzburgo e gli Le traversie di Rodolfo incorni nr
altri prelati del clero ; Ottone di ciarono lo stesso giorno dell' inaur
Nordheim, Guelfo e Bertoldo ade- gurazione, pel grave tumulto av-
rirono alla sentenza de' vescovi, ed venuto in Magonza, che presto ab-
il popolo gridò re di Germania bandonò. All' usanza de' cesari im-^
Rodolfo ; i legati del Papa sanzio- prese a visitar le provincie, ma la
narono l'elezione, e in quel mede- più parte delle città divote ad Eut
simo giorno i tedeschi prestarono rico IV gli chiusero le porte. Per
omaggio allo svevo. Con gravi e tal modo impero diviso fra En-
l'

saggie considerazioni, dubitò Ro- rico IV e Rodolfo, fu lacerato da


dolfo di accettar uno scettro che intestine provò tutti
discordie , e
dovea conservar con la spada ; ma gli orrori di una guerra religiosa;

fosse che i principi non gli lascia- e Gregorio VII quanto amava la
rono tempo a riflettere, o che gli causa del principe svevo, altrettan?
sembrasse necessario per la salute to era mal disposto pel suo capo,
dell' impero di fornire in sé stesso e modo com' erasi proceduta.
pel
un nucleo di riuniooe, finalmente Rodolfo mandò al Papa in Ver-
accettò, senza diritto di successione celli una splendida ambasceria dt
pe'suoi, a' i5 marzo 1077, e colla principi, ad annunziargli la sua e-
solenne promessa di cooperare alla lezione, ed a giurargli ubbidienza
riforma del clero. A' 26 marzo in assoluta. Al rumore che Enrico IV
Magonza fu solennemente consa- con florida armata occupava le pen-
grato da Sigofredo ,
quale vicario dici tedesche delle Alpi, molti cor-
apostolico di Germania. Dalle let- sero a lui, e persino i vassalli e
tei'e di Gregorio VII chiaramente parenti di Rodolfo, forse per ger
si rileva, che i legati confermando iosia d'esser sudditi ad un uomo
l'elezione di Rodolfo trasgredirono col quale erano vissuti del pari. In
il limite della loro autorità, ed Or tal modo cominciò quel conflitto
perarono contro le sue intenzioni che durò per tutto il regno di Enr
il quale ben lontano di voler per- rico IV, Enrico V suo figlio;
e di
dere Enrico IV, non bramava che che fu ripreso da Federico I, e car
di vederlo corretto per potergli con- gionò le sventure di Federico II,
servare il trono, e dichiarò a tulli compreso il regno di Corrado IV,
i fedeli non
essei^e né per suo con- e tutti i furori delle famose fazio-
siglio,né per suo ordine che il duca ni guelfa e ghibellina, cui si danno
Rodolfo era stato eletto imperatore. diverse origini. Il conflitto ebb?
In concilio il Papa dichiarò che gli principio fra i due sentimenti più
arcivescovi e vescovi che lo aveva- sublimi dell' uomo, la religione dei
no consacrato, se non daranno con- padri e la libertà dell' individuo
to del loi'O procedere, sarebbero sociale, campione di questa essen-
degradati e banditi dalle chiese. do il ceto de' principi, di quella
Disapprovò altamente la condotta la Chiesa o il Pontefice En- .

de' legati , e la precipitazione dei trò in Germania Enrico IV con


principi, i quali non avevano VQ- dodtcipftila combattenti lombarcU
GRE GRE 233
e boemi, che per via si aumenta- gioni del trono, essendo missione
xono del triplo ; mentre Rodoltb del Papa di comporre le discortlie

era alla testa di cinquemila svevi, de' popoli, come è a lui devoluta
non avendo ancora riunite le sparse la sentenza nelle controversie fra
inilizie: però avea un possente par- popolo e popolo, principe e prin-
tito, dappoiché chi teneva dal Pa- cipe, vassalli e monarchi cristiani.
pa sposava la causa di lui ,
prin- Altrettanto scrisse ai principi del
cipi, baropi, vescovi ed abbati in regno teutonico, rammentando loro
gran numero. Da prudente capita- che chi sprezza j decreti della san-
no evitò l'attacco dell'avversario a ta Sede si fa reo d' idolatria e pro-
Sigmaringen. Allora Enrico IV pas- nuncia la propria condanna ; im-
sò a desolare la Svevia, e la Fran- perocché se la santa Sede giudica
conia venne invasa dai lombardi ;
le cose dell'anima, deve ben avere
quindi assaltò d'improvviso il cam- autorità di giudicar le terrene; e
po svevo, e lo pose in fuga : que- confidando nella misericordia di
sta vittoria gli accrebbe coll'orgor Dio e nell'assistenza di s, Pietro,
glio furore, le rapine ed i mas-
il essere pronto a decidere col loro
sacri. Riparando Rodolfo in Sas- consiglio da qual parte si trovi la
sonia, con entusiasmo ne fu pro- ragione, e proteggere colui del qua-
clamato re, armandosi a sua di- le saranno chiari i diritti. Aggiun-
fesa. Enrico IV riprese in Ulma il se loro, che da quando era parti-
potere, riassunse la corona, e l'am- to da Roma, non erasi lascialo
iiiinistrazione interna del regno, e muovere da pregliiere, né spaveur
conforme il diritto teutonico dichia- tar da minacce per grandi che fos>
rò decaduti i tre duchi ribelli, ed sero.
investì altri de' loro feudi. In que- Rodolfo conscio che secondo i

sto tempo due ambascerie ricevet- principii del Papa la sua causa era
te Gregorio VII in Carpineto, una santa,e la condotta doveva essere
di Rodolfo per la sanzione del de- pur da lui approvata, si sottomise
creto dato a Forcheim , l'altra di volentieri ai di lui voleri; ma En-
Jinrico IV ad annunziaigli la vit- rico IV padrone deide'passaggi
toria riportata, per intimorirlo e monti, bloccò più strettamente l'I-
staccarlo dal suo rivale. Benché il talia dalla parte delle Alpi, ricusò
Papa avesse Rodolfo
riconosciuto l'intervento del Papa, e proibì ai
come re di fatto perchè proclama- legati romani che dalla Baviera
to dalla nazione, e benché ne a- passassero nella Franconia, delibe-
vesse riprovato modo, delibeiò
il rato di risolvere la controversia
di restare neutro; ma bramoso di colle armi. Il patriarca d'Aquileia
costituirsi mediatore fra due sovra- i gli condusse una squadra di gente
ni e riconciliare gli spiriti, scrisse lombarda, ed il vescovo di Ver-
a' suoi legati di Germania che ri- celli osò intimare una dieta al
chiedessero ì re belligeranti di un campo di Roncaglia, cvide deporre
salvocondotto di sicurezza per lui, Gregorio VII, ma la di lui morte
ond'egli consigliato a viva voce prevenne l'empio tentativo. Vicini
dal clero e dai laici del regno ger- gli emuli a combattere alle spon-
manico, potesse giudicar con giu- de del JNeckar, convennero in una
stizia a chi appartenessero le r^- tregua, e che iu uufi f\ìeì,n previe-
234 GRnr ftRE
dilla dai legati apostolici, i princi- siliari toscani se avessero bisogno di
pi avrebbero decisa la questione difendere la libeità nazionale. Mor-
assenti i rei. Rodolfo licenziò le to il ribelle Siccardo. d'Aquileia,
sue genti, e si ritirò ne'sossoni; ma perchè gli fosse dato un successo-
Kiirico IV che avea simulato, vio- re secondo la mente dell'apostolo,
lò la tregua, da lui proposta pcr- esortò il popolo, il clero e i suf-
cliè trovavasi inferiore in forze al- fragane! a procedere nell'elezione
lo svevo, si gettò nella Svevia e secondo le norme canoniche. Intor-
la manomise come avea fatto del- no a questo tempo avevano gli
la Baviera; voleva scagliarsi nel ambasciatori di Enrico IV pregato
paese de' sassoni, mai principi co- il santo Padre, che congregasse un
stituiti mallevadori di lui glie- concilio a giudicare la controversia
lo impedirono. L'ingaimato Rodol- dei re, laonde inviò nuova legazio-
fo seppe che lo spergiuro emulo ne in Germania per giudici della
arrestava per viaggio i prelati che si prossima dieta del Reno, ma giun-
recavano al Reno per la dieta; ti colà i legati, trovarono che En-
allora per suo consiglio i legati ricoIV avea distrutto, come nar-
del Papa tennero un' assemblea a rammo, l'accordo. Gregorio VII se
Goslar, assai numerosa di princi- ne gravò con zelante lettera, con
pi e di vescovi, ove scomunicaro- Udone di Treveri mediatore tra i
no Enrico IV, e gl'interdissero le due monarchi, lagnandosi che né
insegne reali. Intanto questi nuovi i principi, ne i legati, perchè uno
danni recò agli svevi ed ai bavari, imprigionato da Enrico IV, non
pigliandosela con le proprietà e le ancora aveano risposto alle lettere
persone di tutti i nemici, princi- dettate da s. Pietro di cui il Pa-
palmente con le chiese ed i preti. pi è la penna, e gli rimise copia
Gregorio VII, dopo essere stato a del giuramento, che detto re avea
Siena, Firenze e Viterbo, ritornò fatto in Canossa. Inoltre scrisse a
in Roma incontrato dagli evviva Richero di Sens che spogliasse del-
del popolo e senato romano, ed la dignità episcopale Rainero d'Or-
il suo ingresso fu un trionfo. Scris- leans simoniaco , e reo di più
se subito due lettere agli isolani delitti, e gli surrogasse il diacono

della Corsica [Vedi), ì quali aven- Sanzo. Essendo morto Sveno o


do bramato d'essere annoverati ai Svenone II re di Danimarca, fede-
vassalli della santa Sede, o per dir le alla Chiesa romana, il Papa in-
meglio rinnovar lai soggezione, per vitò il figlio e successore Araldo IX
cui il Papa avea spedito Landolfo a seguirne l'esempio, ed essere buon
di Pisa a prender possesso dell' i- re del suo popolo, e buon figlio
sola per ordinar gli affari ecclesia- della Chiesa.
stici, e regolar la giurisdizione ci- Mentre in Germania i due ri-
vile in nome di s. Pietro sovrano vali armavano a gara per difende-
e patrono del feudo, Gregorio VII re col ferro uno scettro grondan-
attestò loro la sua gioia perchè la te di sangue, nelle calende del gen-
loro patria, cacciati gli usurpatori, naio 1078 si congregava in Roma
era ritornata proprietà della Chie- nel Laterano un concilio destinato
sa romana; li esorlò a persevera- precìpuamente a decidere la stessa
re fedeli, offrendo un'armata d'au- questione, e quante altre funeste
,

GRE GRE i35


alla pace allora agitavansi; divisa letta la sentenza di scomunica;
l'Italia come la Germania tra en- Arnolfo vescovo di Cremona con-
liciani e papisti^ poi chiamati ghi- vinto di simonia fa deposto, Ro-
bellini e guelfi, anche nel cuore lando di Treviso che avea portato
tU'llaToscana eranvi seguaci delle a Gregorio il decreto del concilia*
eresie, che avevano alienato da bolo di Worms venne scomunica-
Gregorio VII i lombardi, ad onta to, e condannato il cardinal Ugo
che la contessa Matilde travaglia- Candido. In questa assemblea fa
va in calmar le passioni. Volendo temperato il rigore della scomuni-
il Pontefice comprimere i furori ca, quanto a quelli attinenti agli
di tali fazioni, e spaventarne i prin- scomunicati. Finalmente con altro
cipali, invitò al concilio Guiberto canone fu fulminato l'anatema coa-
arcivescovo di Ravenna coi sulfra- tro quelli che spogliavano i nau-
ganei, tutti i vescovi e gli abbati fraghi che scampati dalla procella
delle diocesi d'Ostia, Camerino e aberravano il lido. Però questo
Fermo, i prelati delle provincia concilio in vece di placare il furo-
toscane e ì lombardi; laonde v'in- re delle parti, le irritò, massime
tervennero cento fra patriarchi ne' contumaci lombardi. Indi le
arcivescovi, vescovi, abbati e chie- contrade meridionali d' Italia furo-
rici, oltre un numero grande di no a Gregorio VII fonte di nuovo
laici, marchesi
principi, e baroni. dolore: le orde normanne invasero
Vi assisterono pure gli ambascia- e devastarono le marche di Fer-
tori dei re, quei di Rodolfo per mo ed Ancona, Spoleto e Bene-
prestare omaggio a s. Pietro, ed vento Provincie pontificie, ed il
esporre la desolazione delle chiese guasto giunse sino alle porte di
tedesche; que'di Enrico IV per dar Roma, e nei lerritorii di Sabina,
querela allo svevo di ribellione. I Marittima e Campagna; e Roberto
jiadri del concilio erano divisi nei Guiscardo invincibile avea pur con-
pareri, secondo il re che parteg- quistalo il principato di Salerno,
giavano, onde il Papa dichiarò che per cui Gregorio VII nel concilio
in causa di tanta importanza non avea scomunicalo gli occupatori
voleva cos\ ignaro decidere, per de'dominii ecclesiastici, e raccolta
non far torto a veruno , e perciò un'armata per cacciarli. Narra il
.

esser bene convocare in Germa- Borgia, che mentre Roberto asse-


nia una dieta di principi sì eccle- diava Benevento, Giordano princi-
^siastici che secolari, coi legati apo- pe di Capua abbracciò il partito
stoliciche illuminati dagli slessi te- del Papa, e la difesa delle terre
deschi a ponderar le ragioni, pro- della Chiesa romana, liberando coi
nunciassero una giusta sentenza, e suoi alleati e Rainolfo suo tìo
che chiunque turbasse la dieta fos- Benevento, che donò per gratitu-
se colpito dal divino anatema. Indi dine a Giordano quattromila cin-
il Pontefice pronunciò agli scismati- quecento bisanzi o vogliam dire
ci grave discorso, di salutari mi- scudi d'oro.
nacce e paterne esortazioni com- Enrico IV considerando Rodolfo
posto. Contro Tedaldo falso pasfo- un ribelle messo al bando dell'im-
le di Milano, e Guiberto di Ra- pero, non volle aderire alla con-
venna traditore del Papa, fu ri- vocazione della dieta , ripugnando
, ,

23G GKE GRE


«ottoporsi al giudizio de' sudditi. delle chiese; inoltre Gregorio VII
Ilodolfo armò di nuovo sassoni e ordinò, ut ornnes episcopi arlcs lit-

turingì, e gli svizzeri 8uoi segua- tcrarnrn in suis ecclesiis doceri fU'
qì costrinsero i preti a cacciar le ciani. Indi scrisse ai ravennati di-
concubine, mentre il rivale dispen- chiarando scomunicato l' indegno
sava ai chicriqi suoi abbazie e se- loro Guìberlo , che avea
pastore
(Ji vescovili, con il bacolo e l'anel- degradato, e quelli che gli avesse-
lo. Nella pianura di Melrichstadt ro prestato obbedienza. Da cardi-
IV correndo l' agosto sor-
liLnrico nale Papa, quale legato, avea in
il

prese nel campo Rodolfo , e dopo Ravenna rinvenuto il corpo del


ì/i perdita de' suoi più cari gli riu- martire e patrono s. Apollinare, ed
scì incalzar l'inimico, quando Ot- espostolo alla pubblica venerazio-
tone e Federico gridando: s. Pie- ne, al dire del Cardella. Chiuso il
tro, s. avventarono sulle
Pietro , s' concilio gli ambasciatori tornarono

genti d'Enrico JV, e ne fecero or- in Germania, e ninno si trovò scon-


rendo macello; tutta volta gli altri tento del prudente contegno del
si attribuirono la vittoria , e pas- Pontefice, che scrisse a Guelfo che
sarono a distruggere i dominii di ingiustamente mormorava di lui ,

bertoldo e di Guelfo commettendo in un ai sassoni, perchè non fuU


inaudite crudeltà, senza riguardo minava Enrico IV e proclamava ,

li chiese, ad ecclesiastici e a don- Rodolfo. Frattanto Ugo di Die le-


ne; altrettanto soffrirono gli svevi, gato nelle Gallie e zelante promo-
inutilmente predicando il Pontefi- tore della riforma, per simonia,
ce la pace. Per amore di questa incontinenza ed altri delitti depose
inlimò nel novembre un concilio o degradò o interdisse gli arcive-
non njeno solenne del precedente, cui scovi di Reims, di Lione, di Bor-
assisterono gli ambasciatori de' due dealix, di Besangon, di Tours, ed
monarchi. Lungamente deliberaro- i vescovi di PuyClermont usur-
e
.no i padri intorno alle questioni} patori, di Auxerre e Cambrai tras-
perchè nella c^usa del trono era gressori de' canoni , rimettendo al
implicata quella della Chiesa ro- tribunale apostolico i vescovi di
mana- La riforma del clero e la Senlis , di Beauvais , di Noyon
pace del regno stando egualmente d'Amiens, di Laon e di Soissons.
a cuore di Gregorio VII, egli ijon Non solo in tal modo
Gregorio VII
volle per moderazione giudicar fra riformò la chiesa di Francia, ma
i due pretendenti, e rimise nuo- contemporaneamente varie utili

vamente la vertenza alla dieta ge- provvidenze emanò per quelle d'In-
nerale de' principi ,
per la quale ghilterra, Spagna e Danimarca. Ol-
fece giurare gli ambasciatori , che tre a ciò Gregorio Vii scomunicò
i loro signori pon l'impedirebbero. Niceforo Botoniate traditore ed u-
'^eì poncilio vi fu confermato il surpatore del trono di Michele Vili
ganone sul celibato ecclesiastico imperatore greco.
scomunicati que' che ricevevano be- Nel febbraio 1079 Gregorio VII
pi di chiesa non liberi , chi ven- convocò nuovo concilio in Vaticano ,
derà prebende o non ordinerà scr al quale i due rivali non manca-
rondo canoni, gli usurpatori del-
i rono inviarvi ambasciatori del ce-
le degime e i predatori de' tesori to de' vescovi. Venne sostenuto il
,

GRE GRE 537


mistero dell' Euraiistia ,
per cui essere quasi tutti gli italinni par-
Berengario ne abiurò l'er-
l'eretico tigiani Enrico IV, accusarlo di
di
rore che avea sostenuto, implorò rigore, ed aver i legati abusato di
la pontificia misericordia , fece la autorità. Intanto nella dieta di Ra-
professione di fede, ed ottenne il tisbona Enrico IV impose a Fede-
perdono. Ordinati altri afiàri ec- rico Hohenstaufen de' conti di Bu-
clesiastici, gl'inviati di Rodolfo accu- ren, prudente e prode signore, di
sarono Enrico IV della misera tribo- combattere l'anarchia, e di sposa-
lazione che recava all'impero; ma re la sua figlia, dichiarandolo conte
Gregorio VII non credette che fos- di Svevia, paese che subito Fede-
se giunto tempo di emanar giu-
il rico conquistò dalle mani del ba-
dizio, e di nuovo assegnò quella varo. Nel gennaio 1080 Enrico IV
causa alla dieta degli stati germa- alla testa di armata brillante si
nici. Gli ambasciaton giurarono a presentò ai confini di Sassonia, e
nome dei due re di accordare il con magnifiche promesse gli riuscì
salvocondotto ai legati, e di rico- guadagnare parecchi baroni. Ad
noscere il giudizio del sinodo, quan- Ildenheim o Fladenheim Rodolfo ed
do ottenesse la sanzione del Papa. Enrico IV fieramente si azzufiaro-
La discussione della causa del tro- no con grande strage dell'esercito
no, egli l'aggiornò al prossimo del secondo, che però avendo Vra-
concilio di Pasqua. Cogli ambascia- tìslao duca di Boemia strappata In

tori partirono s. Pier Damiani e il lancia a Rodolfo, gli concesse il


vescovo Padova, mandati dal
di diritto di portarla innanzi ne' gior-
Pontefice ad invitare i re a cele- ni solenni, qual trofeo del suo va-
brar la dieta ; ma Enrico IV non lore. Alcuni dicono che la batta-
desiderava che temporeggiare, ed i glia ebbe esito incerto, e solo pro-

sassoni che bramavano una risolu- dusse la ritirata temporanea di


zione accrebbero la loro sconten- Enrico IV. In questo tempo il cuo
tezza, onde scrissero tre lettere al re di Gregorio VII fu amareggiato
Papa, perchè recava a tutti mara- dalla condotta di Guglielmo il
viglia come Gregorio VII conside- Conquistatore re d'Inghilteira, clu
rasse del pari i due principi come profanamente dispensava vescovati
Enrico IV potesse avere ragione, ed abbazie, e gli ecclesiastici con-
non riflettendo essi che si era pre- fusi coi laici comparivano allo stes-
cipitato nell'elezione di Rodolfo, e so tribunale , prestavano gli stessi

non attesa la presenza del Papa. servigi , pagavano gli


e stessi tri-

Con una quarta lettera i sassoni buti. Guglielmo creava i vesco-


rappresentarono al Pontefice la lo- vi, ed arbitrariamente li deponeva;
ro amarezza per tanta esitazione; proibiva legazioni al Pontefice, e
che la dieta giammai per cagione di se permetteva quelle di questi, ri-
Enrico IV si sarebbe potuta con- gettava que'canoni de' concilii che
vocare, e perciò egli definitivamen- avevano presieduto, che a lui non
te giudicasse. Allora Gregorio VII piacevano. La controversia delle
dichiarò ai tedeschi, che male in- sedi di Cantorbery e di Yorck
terpretavano la sua condotta, qua- decisa da Gregorio VII aveva
li principii gli fossero di norma fondata la sua autorità nell' isola ;

estranei alla politica del mondo; ma dopo che la causa venne giù*
a38 GRE GRE
dicata dal re, l'autorità pontificia mnnica fulminate contro Tedaldo
decadde dall' opinione del popolo, e Guiberto ; confermato il decreto
ed il decreto del celibato fu poco contro normanni invasori delle
i

osservato. Scrisse il l'apa a Lan- terre della santa Sede; nel prov-
franco di Cantorbery perchè am- vedere le diocesi vacanti di pasto-
monisse il re, ma non riuscì per- re , il clero e popolo dover eleg-
suaderlo Guglielmo con alterezza
: gere il più degno ecclesiastico
, e
scrisse a Gregorio VII negandogli subordinar l' elezione canonica al
il giuramento di fedeltà, e che al giudizio della Sede apostolica. Ciò
legalo Uberto ch'era andato ad fatto sursero gli ambasciatori di
invitar il clero al concilio, avreb- Rodolfo, ed accusarono Enrico IV
be consegnalo il denaro di s. Pie- di aver invaso e tribolato l' impe-
tro. ro, perseguitato e cacciato vescovi
Scrisse Gregorio VII al feroce ed abbati, massacrato cristiani, di-
Wezelino, che cessasse di molestar strutte chiese, oltraggiato il re ed
Demetrio re di Dalmazia, se non i baroni, ed impedita la dieta or-
voleva sperimentar la spada apo- dinata dal concilio romano a fine
-stolicaj ed a Canuto IV re di Da- di giudicar la causa, e ridonar la
nimarca, principe devoto alla Chie- pace all'impero; indi supplicarono
sa , che parlare ai monarchi , cui il Papa e tutti i vescovi del conci-
tutti adulano il linguaggio della
, lio, che fulminalo il funesto inquie-
verità , ammonirli della fragilità tatore comune, si facesse giustizia al
delle loro corone, ed esortarli che popolo, ai baroni, al monarca. Allora
aspirino alla gloria immortale del il Pontefice infiammato di zelo fe-
cielo, essere la missione del Papa: ce una specie di Professione di
dello stesso tenore scrisse ad Al- fede (P'edì); narrò quindi come
fonso VI re di Castiglia, lodando- Enrico IV insorse contro la Chiesa
lo per la sua venerazione a s. Pie- di R.oma, e il suo custode; come
tro ; gli mandò una chiave d'oro venne scomunicato, e poi perdonalo ;
benedetta colle catene del medesi- come venne eletto Rodolfo, che si
mo apostolo e gli raccomandò il
, dichiarò vassallo della santa Sede;
legato che andava a regolare quel come allora Enrico IV domandò
clero.Con quanta ansietà tutta la protezione , onde fu intimata la
Germania aspettasse la sua senten- dieta ; laonde lo scomunicò, e male-
za , Gregorio VII lo avea saputo disse le sue armi e quelle de'suoi
dagli ambasciatori mandati da Ro- guerrieri. Dichiarò che Rodolfo go-
dolfo dopo la battaglia di Fladen- vernasse e difendesse l' impero, ac-
heim ; eppure quando nella setti- cordò la remissione de' peccali e ,

mana intimava a Roma il


santa promise la benedizione di Dio a
settimo concilio, che fu il più fre- coloro che gli si manterranno fe-
quente di tulli , forse niuno sape- deli, e gli mandò una corona con
va che in esso si sarebbero decre- r iscrizione: Petra dedii Petro, Pe-
tati i destini dei tempi avvenire. tra diadema Rudolpho ovvero : ,

Vi furono pertanto confermati i Petra dedit Romani Petra Tibi ,

canoni del celibato ecclesiastico, e Papa coronam. Alcuni dicono che


le pene contro le investiture; rilet- la corona gliela inviò quando fu
te le sentenze di deposizione e scp- eletto, altri che mai la mandasse.
GRE GRE 239
All'annunzio della nuova scotxinni- presso le sponde dell' Elster dal-
ca Enrico IV giurò di perseguita- l' eseicito nemico, che fece un rio
re Gregorio VII e Rodolfo, e rac- chissimq ed immenso bottino per
colse intorno a- sé tutti i compa- essersi impadronito del campo, per
gni delle sue battaglie. Volendo la bravura e valore di Ottone di

abbattere il primo, onde per con- Nordheim. Vinto Enrico IV eccheg-


seguenza far cadere il secondo, con- giava la pianura del canto dei sas-
vocò ili IMagonza un'assemblea di soni ; quando si seppe che Rodolfo
principi ecclesiastici e laici: quan- nella palude di Grona, da Goffre-
to mente umana può immaginar do Buglione gonfaloniere del regno,
di nefando, tutto quivi fu attri- che gli avea fatto la caccia per
buito al Pontefice; si decise tenere lutto il giorno, gli era stata colla
un concilio , ma per la lontananza poderosa sua lancia recisa la de-
de' vescovi italiani si convocò a stra , e conficcato il moncherino
Bressannone vicino all'Italia, e co- nel ventre, moribondo portavasi al
modo ai tedescbi. campo. L'allegrezza si mulo in ter-
Congregatisi in Bressannone tren- rore, Rodolfo volle vedere la sua
ta vescovi tedeschi e lombardi, ol- destra, seppe che de' suoi era il

tre molli principi e conti delle due trionfo , e spirò, venendo sepolto
nazioni, vi fu decretato dal conci- nel duomo di Merseburgo. Di que-
liabolo: il temerario Ildebrando sta morie i sassoni fecero gran
meritare l'anatema , essere un in- duolo, e ricche elemosine in suf-
truso, avere sconvolto l'ordine della fragio del defunto, che tulli a-
gerarchia ecclesiastica usurpato ,
vevono conosciuto buono, affabile,
r autorità del monarca, tramato la misericordioso, amato qual padre
morte del legittimo re; perciò venne e salvatore della patria , onoralo
scismaticamente deposto e condan- per prode, venerato giudice gi«i-
nato, e proclamato antipapa l'im- sl(», ed indefesso prolettore delk
placabile suo nemico Guiberto di Chiesa ; sassoni lo amarono as<at
i

Ravenna che assunto il nome di


, più che gli svevi. In Germania la
Clemente III , si ornò degli abili morie di Rodolfo parve un castigo
ed insegne pontificie, promise di del cielo, un giudizio di Dio; men-
coronare Enrico IV ed accompa- ,
tre Enrico IV fuggitivo da vinto
gnato da uno splendido corteggio diveniva vincitore , la sua armata
di vescovi indegni scese trionfante salvata in parte dalle acque del
in Italia: benché il re annunziò ai fiume errava per le boscaglie in-
potentati europei , e specialmente seguita, nella più deplorabile mi-
al monarca inglese, l' elezione di seria. il re in Boemia,
Riparatosi
Guiberto tutti i principi, anche
, invano banch nuova guerra abbati-
nemici di Gregorio VII, si asten- donato da tutti compresi di spa- ,

nero per allora dal riconoscerlo. vento per cui si trovò costretto
,

Mentre la fama dell' operato del assoKlare gente boema, e portò la


conciliabolo si propagava, la Ger- distruzione nella Svevia voleva ;

mania era in tumulto e divisa tra fare altrettanto della Sassonia , ma


i due re, e perciò in preda a de- quando vide Ottone capitanare
plorabilimassacri. Cacciatosi Enri- ventimila combattenti licenziò i ,

co IV nella Sassonia fu sbaragliato boemi, e dichiarò bramar la pace.


,

?.4o GRE GRE


Inlnnlo l'Itnlia lacerata dallo sci- pa e la santa Sede, di proteggere
sma ardeva della guerra tra il fal- il patrimonio e i dominii della me-

so Pontefice e il vero ,
pel quale desima , e di pagare annuo tributo.
stava Matilde; Milano, Piacenza, Allora Gregorio VII gli consegnò
Ravenna e Lucca avcano ricono- lo stendardo di s. Pietro e la spa-
sciuto l'antipapa. Gregorio VII per- da gli confermò l' investittn-a ac-
;

suaso di sostenere la causa di I3io, cordatagli dai suoi predecessori


minacciava l'anatema, e conferma- gli infeudò la Calabria e la Pu-
va i canoni emanati contro i con- glia; e quanto alle terre di Saler-
cubinari e le investiture; i mali no, Amalfi, metà della Marca di
cagionati dallo sono inde-
scisma Spoleto e Permana, promise il Pa-
scrivibili, come le congiure che si pa usargli indulgenza. La tradizio-
formarono; invano i buoni vescovi ne del vessillo di s. Pietro e l'in*
condannavano Guiberto e i suoi vestitura, dice il Borgia, che Gre-
seguaci, tutti gli spiriti erano esa- gorio VII la diede a Roberto in
cerbati. Ceperano o Ceprano [P^edi). Indi
Gregorio VII mirando tranquil- il Papa scrisse ai vescovi della Ca-
lo l'orrore dell'oragano, vedendo la labria e della Puglia, narrando le
procella venire dal nord, e minac- scelleraggini di Enrico IV, che ol-
ciate le terre toscane , e la stessa tre Cadolao ora avea fatto eleggei-e
persona di Matilde, volle fornirsi altro antipapa nella persona del-
un riparo nel sud. Roberto Gui- l'eretico Guiberto, e gl'invito ad
scardo, sebbene potentissimo nei essere liberali di aiuto al duca Ro-
paesi dell'Italia inferiore, considerò berto , ed al suo parente Michele
che una pronta riconciliazione col VIII detronizzato dall'impero gre-
Papa gioverebbe all'ambizioso di- co. Avendo Roberto e Giordano
segno di trasportar nella sua fa- promesso nel settembre di congiun-
miglia la corona imperiale d'occi- gere le loro truppe a quelle dei
dente, e tanto più inclinava alla feudatari romani, di Matilde e del-
pace col Pontefice, in quanto che la marchesana Adelaide, Gregorio
molte città limitrofe del littorale si VII si accinse a sterminare la ri-
erano da lui. Introdotte
ribellate bellione del clero e del popolo, e
le pratiche a mezzo del cardinal muovere in persona contro l'anti-»

Desiderio abbate di Monte Cassi- papa, di liberare la chiesa di Ra-


no ,Gregorio VII con Giordano venna, e distruggere la fazione di
principe di Capua recossi ad Aqui- Enrico ; risoluzione che nel luglio
no, e al dire del Borgia in Bene- fu con circolare autografa annunzia-
vento, ove nello stesso anno 1080 ta a tutti i fedeli. Ma Roberto do-
il duca Roberto venne a prostrar- vendo pur difendere Michele Vili,
si a' piedi del Papa, implorando gli dava pensiere l'addossarsi una

perdono di sua fellonia. Il Ponte- furiosa guerra; e Matilde molestata


fice lo rialzò , lo abbracciò , e sul dalle scorrerie nemiche, aveva do-
libro degli evangeli duca gli giu-
il vuto raccogliere le milizie de' suoi
rò vassallaggio qual duca di Cala- vasti dominii, per opporsi a Gui*
bria di Sicilia e di Puglia, pro-
, berto che con l' armata lombar-
mettendo di soccorrere con opera da erasi accampato nel borgo di
di denaro, armi e consiglio il Pa- Volta. Lo stesso giorno che in
, ,

GRE GRE Ht
Germnhia si combaUeva alle ri- la Chiesa, il perchè infondeva co-
ve dell'Elster, in Italia l'arma- raggio e conforto agli altri. All'en-
ta lorubartla condotta secondo al- trar io8i Enrico IV bandì
del
cuni da Enrico secondogenito del per tutto r impero che chiunque
ve, investendo le genti toscane ri- possedesse un cavallo e una spada
portò completa vittoria, rovescian- Io seguisse alla spedizione d'Italia:
do r ostacolo alla marcia del pa- allora i fedeli della Sede apostoli-
dre. Cacciato Niceforo, sali sul tro- ca consigliarono Gregorio VII a
no di Costantinopoli Alessio Co- provvedere alla propria salvezza
mneno, che guadagnato con molto minacciata. Il Papa rispose , che
oro Enrico IV, l' invitò a fare una derelitto fra i mortali, protetto dal
diversione contro Roberto Guiscar- Signore sprezzava la possanza di
,

do, che stava per salpare dalla Si- Enrico IV , e nulla considerava i
cilia suo navile, per cui questi
col tormenti e la morte ; solo dispia-
si impotente di combattere
trovò cergli della buona Matilde, che
i nemici del Papa. Gregorio VII con cattivi vassalli dovrà fermare
ed alla regina d' In-
scrisse al re una pace vergognosa, o perdere i
ghilterrainvocando soccorsi , di-
, suoi dominii; e ritenere, che l'era-'
cendo a Guglielmo che se aveva pio sarà costretto ritornar in Ger-
meritato il nome di gemma dei mania , obbligatovi dal diversivo
principi, più glorioso sarebbe quel- che opererebbero colà i duchi Guel-
lo di cristiano esemplare, Filippo I fo e Bertoldo. Indi scrisse ai sas-
re di Francia non era nemico di soni e svevi , che dopo maturo
Gregorio VII, e non volle ad aver consiglio creassero un nuovo mo-
che fare con l'antipapa : altri asse- narca, aifmchè i fedeli dallo spavento
riscono che il re conservava mal dispersi avessero un capo intorno
umore per un censore sì rigoroso, al quale adunarsi , ed Enrico IV
che più volte avea tuonato i suoi minacciato alle spalle da un'ar-
fulmini. mata non potesse calar in Italia a
Dopo la morte di Rodolfo es- danno della Chiesa cattolica. Ma
%ndosi sparsa in Italia la fama Enrico IV aveva provveduto al fu-
che Enrico IV sarebbe calato in turo, opponendo ai nemici Fede-
Italia
, Y imperturbabile Pontefice rico Hohenstaufen , che lasciava a
rimase in piena tranquillità , non presidio delle contrade alemanne »
sapendo temere il suo cuore ; la confermandolo signore del ducato
sua natura robusta, il suo spirito di Svevia. Tuttavolta non gli riu-
veramente grande, venivano rassi- scì pacificarsi co' sassoni, come a-
curati dalla profonda convinzione vea ardentemente tentato. Con for-
di avev obbedito alla voce di Dio, midabile armata discese Enrico IV
e di dover piuttosto morire, che in Italia , ove chiunque nel suo
mancare alla sua missione, ninna passaggio negava omaggio ca-
gli
cosa potendo rompere la sua co- deva, e fermò in Verona. Pres-
si

stanza. Lungi dal rattristarsi per lo so Mantova trovò accampata coa-


spettacolo di una vasta congiura tro di lui la sua parente Matilde
confidava ne* divini prodigi , ed il che Sconfisse, distruggendone i ca-
suo pensiero percorreva quelli fat- stelli. Invaso il territorio toscano

ti ne' secoli addietro in favore del- si rivolse contro Firenze che gli
VOI. \XX\f. i6
^j^-ì GRE GRE
aveva ricusato le chiavi. Subito dell'intera metà. Prodigi di valo-
Matilde avvisò il Papa della sua re illustrarono guerrieri imperia-
i

perdita, e che in Ravenna i par- li ; ma l'alma Roma, fedele al Pon-


tigiani di Guiberto levavano un tefice, sfidò gli sforzi di tutta la
esercito per congi ungerlo a quello Germania, e dall'alto delle torri i

del re. Ad onta di sì vicino péri- romani insultarono feroci stranie- i

colo, r intrepido Gregorio VII con- ri, l'orgoglio de' quali dovette umi-

vocò a Roma il sinodo ordinario liarsi dinanzi all' antica dominatri-


de' suoi sufTraganei, e per mostra- ce del mondo.
re ai popoli che un uomo fedele Le armi furono più felici
regìe
al Signore non teme le minaccie in Toscana, che presentò ben pre-
dell'empio, rilesse la sentenza di sto un vasto deserto; e Lucca fu
scomunica contro Enrico IV , e occupata. A tanta rovina la con-
contro tutti i fautori di lui; e tessa Matilde trovò un riparo nel-
mentre tutti i suoi tremavano per la sua costanza; ferma nel difen-
la vita e gli averi , egli solo non dere Gregorio VII, non risparmiò
mostrava timore, ispirava coraggio, fatiche ne denaro, né le stesse sue
e scriveva al vescovo d» Metz l'in- gioie, per guadagnar partigiani,
tera fiducia che avea in Dio, di- assoldar guerrieri, e rialzare le di-

pingendogli al vivo l'attuale situa- strutte fortezze . Dopo tre mesi


zione. Nell'aprile Firenze affamata che l'armata enriciana stette sotto
e rovinata si arrese ad Enrico IV: le mura di Roma, depredati i sob-
Padova e Cremona gli aprirono le borghi, si ritirò a Ravenna per
porte, perciò confermò loro gli anti- passarvi l' inverno, lasciando all' as-
chi privilegi, e l'onore del Carroccio sedio pochi soldati. Intanto la Ger'
(del quale parlammo all'articolo Car- mania era preda di fazioni accani-
BOZZA ed altrove), segno di libertà te; e per incarico de' tedeschi il
municipale, che dal nome della regi- vescovo di Metz interrogò Grej^o-
na i padovani chiamarono Berta, rio VII , se il Papa può deporre
i cremonesi Bertacciola. Avvicinan- V Imperatore [Fedi); il Pontefice
dosi la Pentecoste, Enrico IV mos- gli rispose con una importante lette-

se alla volta di Roma, ove il Pa- ra, la quale rivela la sua mente, ed
pa si teneva chiuso colle truppe è il compendio della pubblica giuris-

di Matilde e di alcuni feudatari prudenza d' allora. Tale linguaggio


romani, deliberato di resistere sino parlava Gregorio VII assediato nel-
agli estremi. Nella vigilia di detta la sua città , voluto a morte dai
solennità il re con l'antipapa com- lombardi ribelli, minacciato da mez-
parvero sotto le mura di Roma, za Europa. I sassoni giudicarono
accampandosi l' esercito ne' prati oracolo la voce del Pontefice, li-

di Nerone, ed il giorno dopo co- chiesero ai loro che do- principi


minciarono dalla Città Leonina vessero creare un monarca, laonde
( Fedi) quell'assedio interrotto che a' 19 agosto nella dieta di Bam-
durò un biennio con tanto danno berga i principi sassoni e svevi, per
delie genti tedesche, le quali per opera di Guelfo , elessero in re
la mortalità prodotta dall'aria vi- di Germania il conte Ermanno di
ziata, e per le vigorose sortite del- Luxemburgo, che con Guelfo erasi
le truppe toscane, furono scemate coperto di gloria alla battaglia di
,

GRE GRE . 243


IloclislatU , in cui restò sconfìtto notte fece appiccar fuoco alla ba-
Federico Hohenslaufen ; inoltre Er- silica onde scalar le mu-
vaticana,
manno era signore ricco, valoroso, ra mentre i romani accorrevano
,

potente rampollo d'una stirpe di


, ad estinguerlo^ ed impadronirsi del-
eroi, e parente del re defunto. Im- la città. Il Pontefice da un lom-
mediatamente scoppiò la discordia, bardo seppe la trama , comandò
dichiarandosi nemico Ottone Nord- che al primo levarsi del fumo niu-
heim ; tuttavia avendo preso per no si movesse dal posto, ed egli
castigo una
celeste la rottura d' col popolo inerme accorse al fuoco,
gamba, giurò devozione al nuovo e lo spense, altri dissero eoa un
re, che fu coronato nel 1082 in segno di croce. L'assedio di Roma
Magonza da Sigofredo: per tal mo- costava a celare troppo tempo e
do tempi si facevano più pro-
i denaro, senza corrispondente van-
cellosi, e minacciavano ad Erman- taggio : r unico premio dì tanto
no un regno tumultuante e con- travaglio fu espugnazione di al-
l'

fuso. A considerare quali erano il cuni forti suburbani, donde le sue


modclo e la società dei cristiani, le guarnigioni potevano molestare i
querele di Gregorio VII appariva- romani. Fu accolto a festa dai
no piene di una verità spavente- monaci di Farla , ed ascritto tra
vole Germania presenta-
: Italia e essi secondo la consuetudine, per
vano un campo di battaglia pieno cui donò loro il magnifico castello
di cadaveri , sul quale altri medi» di Fara, che avea preso d' assalto.
lavano strage e sterminio ; beato Per il caldo eccessivo e l'esalazioni
allora chi poteva entrare in un malsane delle paludi Pontine, nei
chiostro, e le solitudini furono bea tempi pasquali il re non potendo
presto decorate di conventi e di stare più all' assedio ritornò in
chiese. Molti trovarono la loro Lombardia, dopo aver collocato le

consolazione nell' ingrandire o fon- truppe nelle vicinanze di Roma in


dar monisteri, massime nella Sve- aria men grave ; e l'antipapa restò
via, nella Franconia, ed in Bavie- a Tivoli capitano generale dei re-
ra : ciò fecero pel buon esito delle gii , ove indossate le armi consu-

loro intraprese, in espiazione dei mò L' inverno in fazioni di guerra,


loro peccati, e pel riposo de' mor- predando e guastando il paese.
ti. Se Enrico IV si fosse allora Matilde, degna eroina del medio
trovato iu Germania, forse le cose evo, sempre più s'infervorava nel-
avrebbero preso altro andamento ; la difesa di Gregorio VII, avendo a
ma egli voleva espugnare Roma, fianco assiduo consigliere s. Ansel-
e far prigione il Papa , studiando mo vescovo di Lucca fece entrare :

r alleanza di Roberto Guiscardo iù Roma ingente quantità di de-


ed oHit^ndo suo figlio in isposo al- naro, e con le fortezze resisteva
la figlia del principe normanno. A alla possanza d' Enrico IV, ed im-
primavera Enrico IV per la via di pediva che s' ingrossasse d' italiani
Spoleti ritornò sotto le mura di la sua armata. Intanto il re Erman-

Roma, accompagnato dall'antipapa no con un esercito di sassoni e


e da un formidabile esercito ita- bavari s' incamminò per V Italia a
hano. Intanto l'assedio procedette liberar il Pontefice dal suo rivale;
lentamente j
quando il re iu uun ma la niorle di Ottone Nordheim,
244 .
GRE GRE
cui era affidato il governo di Sas- delle sue scelleraggini. Cesare aven-
sonia,impedì di effettuar la guerra, do unn condizione che gli
ricusato
ciò che risultò a vantaggio di En- pareva condizione da vinto, i romani
rico IV. Durante l'assedio Grego- pregarono il Pontefice a temperar-
rio VII non potè congregare il ne il rigore, ma l' intrepido Grego-
concilio annuale; ma pieno dì fiducia rio VII non volle tradire la sua cau-
in Dio, bramando la pace, e non sa, e colla sua costanza si alienò la
temendo la guerra, diverse lettere maggior parte de' romani poscia :

scrisse ai fedeli invitandoli alla pa- temendo che la plebe tumultuasse,


zienza. Nel gennaio io83 o più dal palazzo lateranense , ov' erasi
Enrico IV con florida armata
tardi, ritirato, coi cardinali passò in Ca-
tornò per la terza volta all'assedio stel s. Angelo ( Fedi ), abbando-
di Roma, risoluto di espugnarla a nando una città malamente difesa
qualunque costo. Diresse un assalto dal popolo. In tale angustia il Pa-

potente alla Città Leonina, ne cac- pa si ricordò di Roberto Guiscar-


ciò le truppe di Matilde, vi eresse do, stipulò coi tedeschi una tregua,
una doppia trincera, ed impadroni- e l'invitò a soccorrerlo:
si conven-

tosi del sobborgo edificò un torrio- ne che Gregorio VII avrebbe cele-
ne che danneggiò gravemente ro- i brato un concilio per pronunziare
mani. Questa fu per Gregorio VII definitiva sentenza sulla questione
l'epoca del maggior pericolo, aven- del regno che Enrico IV non lo
,

do il suo formidabile nemico con disturberebbe, concedendo il sal-


un piede nella città, che con frodi vùcondotto ai prelati. Allora tolse
procurava guadagnarsi la plebe, e che r assedio che avea posto al detto
con l'oro sedusse i grandi, le terre castello, devastò parte del recinto
de'quali risparmiò ; liberò i vesco- contiguo della Città Leonina, onde
•vi che aveva imprigionato, spac- renderlo inutile ai normanni, e tro-
ciò di avere riportalo diverse vit- vare più facile r accesso al suo ri-

torie, e permise a tutti di entrare torno, perchè lasciata Roma passò


in città. Allora gli assediati con- in Lombardia, e l'antipapa in Ra-
vinti che Enrico IV fosse diverso venna. Subito il re negò il salvo-
da quello che rappresentavasi, an- condollo, e minacciò chi voleva
noiati dall'assedio, e con poco va- lecarsi al concilio; ed inutilmente t
lore , si prostrarono in lacrime ai romani aprirono gli occhi , e rico-
piedi di Gregorio VII , e lo scon- nobbero la mala fede di cesare.
giurarono che in tal frangente, di- Il concilio perciò poco numero-
menticalo il passato, rìstabilisse la so, ebbe luogo per tre giorni, ia
concordia tra la sede e l' impero, cui i padri parlarono delle iniquità
e si movesse a pietà d'una patria del re, della condizione de' tempi,
ornai distrutta per sua cagione. Il e dei pericoli della Sede apostolica.
santo Padre rispose , conoscere le Allora Gregorio VII maestosamen-
astuzie, e l' implacabile natura di te parlò della fede cattolica , della
Enrico IV; non ostante che gli morale cristiana, della costanza nei
avrebbe levato T interdetto, e cin- giorni della persecuzione, e della
to la corona imperiale, purché greggia di Cristo visitata dal severo
sodtlisfacesse la Chiesa con peni- pastore ; tutti i padri si sciolsero
tenza proporzionata all' enormità in lacrime, e singhiozzando si prò-
GRE GRE 34^
sfrarono a' suoi piedi. Cedendo al- forti, essendo Gregorio VII in Ca-
l' intercessione de' padri , non pro- stel s. Angelo, coi cardinali e mol-
nunciò l'anatema che contro quei ti vassalli. Alcuni dicono che i te-
guerrieri di Enrico IV, i quali ave- deschi entrarono per una breccia,
viino arrestato gli ambasciatori ale- e che Goffredo di Buglione montò
manni e vescovi che si portava-
i il baloardo e piantò la prima ban-

no a Roma. Appena chiuso il con- diera sulla torre della nominata


cilio con dolore apprese il buon porta. Si dice inoltre, che ferito

Pontefice che i romani avevano


, mortalmente in quest' ardita fazio-
giurato al re che s'egli non l'a- ne, fece poi voto di combattere ia
vesse coronato avrebbero eletto un Terra Santa di Gerusalemme. Nei
altro Papa. Questi allora dichiarò d'i seguente l'antipapa fu dai ve-
che la corona avrebbe data al se-
l' scovi enriciani esaltato alla Sede
nato romano, appena Enrico IV apostolica; ai 3 3 fu adorato al La-
avesse soddisfatto la Chiesa, ma giam- terano, e nel 24 consacrato, o piut-
mai r avrebbe consacrato ; e sicco- tosto benedetto nella basilica di s.

me i romani mandarono al re pét'- Pietro dai vescovi di Arezzo e di


chè scegliesse tra due partiti, ed i Modena contro il rito, altri dicono
egli li ricusò; si tennero sciolti dal dai vescovi di Bologna e di Cer-
giuramento, e furono più fedeli al via o di Cremona, tutti scismatici.
Papa cui soccorsero e promisero Grande perciò fu 1' esultanza di En-
fede eterna. Sdegnato il re minac- rico IV in confronto ai passati avve-
ciò distruzione ai paurosi , versò nimenti : temendo poi la venuta del
tesori agi' ingordi, e cosi guadagnò normanno eresse fortificazioni, col-
nuovo partito e que' vescovi che , locò un presidio sul colle Aventi-
temevano perdere le loro rendite; no, ed assediò i castelli o torri
gli altri rifugiandosi nelle terre di tenute dai pontificii, oltre il ponte
Matilde , che armata di spada e del Tevere forse 1' Elio o s. Ange-
corazza valorosamente si difendeva, lo. giorno di Pasqua Enrico IV
Il

e dirìgeva abilmente la guerra. con Berta sua sposa ( che alcuni


!Neir autunno io83 Enrico IV si negano ) fece l' ingresso solenne in
presentò per la quarta volta alle s. Pietro, nel qual tempio durante

porte di Roma per espugnarla col- le preci, i partigiani del Papa pu-
la fame o col ferro, quando Ro- gnalarono quaranta soldati di ce-
berto Guiscardo s' indusse a recar-^ sare, e venti ben ferirono. L' anti-
visi. Presso
le feste di Pasqua papa gli cinse la coi-ona imperiale,
mentre Enrico IV si appa-
1084, ed i romani applaudirono, e lo di-
recchiava a tornare in Germania, chiararono patrizio di Roma. Indi il
venne al suo campo una deputa- Campidoglio [yedi), tenuto dalle
zione di vescovi ad offrirgli le genti papali,venne espugnato e con-
chiavi di Roma, le cui porte spa- segnato alla guarnigione lombarda.
lancarono a' 2 I marzo, domenica ( f^edi) erasi chiuso Ru-
Nel Settizoiiio
delle Palme, cioè quella dalla par- stico parente del Pontefice con di-
te di Toscana. Il re avente alla versi militi, ma dovette arrendersi.
destra l' antipapa ascese al Vatica- Stretto Castel s. Angelo da nuovo

no , che le sue milìzie occuparono assedio, Enrico IV fece smantellare


in un al Laterano ed alle torri più gli edìfizi dei corsi, mentre Robei-
246 GRE GRE
lo Guiscardo venne a liberare Gre- sor<!e dalla- disperazione , e nuoti-
gorio VII con trentamila fanti e seltc- torrenti di sangue furono versati.
mila cavalli, con immenso dolore, di- In questo tempo il Papa .si recò
spetto e vergogna del re: questi alLaterano ove celebrò il suo de-
dunque tosto parfi coli' antipapa per cimo concilio: ivi fulminò l'anate-
Civita Castellana, quindi per Siena, ma contro Enrico IV, l'antipapa
con rancore de* romani, che si vi- Clemente III ed i loro seguaci e
,

dero abbandonati, ed esposti alla guerrieri, e mandò a tutti i legati


vendetta dei fieri normanni. apostolici r incarico di bandire la
Il giorno che cesare entrava in sua sentenza. Avendo il Papa ne-
Siena, Roberto comparì colle sue gli ultimi tempi imparato a dis-
truppe sotto le mura di Roma. piezzare i romani, deliberò di ab-
Avendo trovato chiuse le porte, e bandonare una città codarda e ve-
difesi i baluardi da diverse mi- nale, ove a lui veniva attribuita
gliaia di guerrieri, accampatosi al- la colpa delle stragi de' normanni.
la porta Latina intimò la resa mi- Adunque scortato da Rolierlo recossi
nacciando sterminio: allora i pa- a Monte Ca.s8Ìno, a Benevento ove di-
pali venuti alle prese con gli en- morò alcuni giorni, indi a Salerno che
riciani gli spalancarono la porta allora signoreggiava il mare. In
Flaminia. I normanni fecero orren- questo tempo Matilde armata alla
do macello della plebaglia, che im- testa delle sue truppe, con audacia
pediva il passaggio , e tutta Roma invidiabile ai più famo.si capitani,
fu preda del ferro, del fuoco e del forte neir aiuto Dio di e di san
saccheggio , essendo il nerbo delle Pietro, presso Sorbara nel Mode-
truppe normanne i saraceni di Lu- nese invase il campo nemico , e
ceria, che non conoscevano pietà : riportò una strepitosa vittoria, ove
grande fu la carnifìcina, vergini e morirono tre soli de'suoi. Si brillante
donne furono sagrificate alla libi- azione rialzò la parte del Papa. Intan-
dine mussulmana. Le parti di Ro- to il re Ermanno cadde nel disprezzo
ma che principalmente soffrirono, per la sua debolezza, e fu detto il
si fu dalla detta porta a s. Silve- re dell'aglio, dalladimora che fa-
stro in capite^ dal Laterano al Co- ceva in Eisleben ove prospera l'a-
losseo i^Vedì), e da questo a Ca- glio. In Quedlimburgo Ottone car-
stel s. Angelo: questa orribile de- dinal vescovo d' Ostia legato apo-
vastazione , viene reputata per la tenne un concilio, nel quale
stolico,
pili terribile che Roma abbia sof- allasua destra sedette il re Erman-
ferto ; gli edifìzii più sontuosi furo- no. Venne sostenuto il primato del
no distrutti , e con pena potè il Papa, e condannato l'antipapa ed i
Papa preservare i monisteri e le suoi fautori enriciani. Contempora-
chiese, con guardie disposte all' uo- neamente la fazione contraria convo-
po. Roberto sciolse il blocco di cò un conciliabolo a Magonza, in cui
(Castel s. Angelo , ripose Gregorio di nuovo proclamarono l'antipapa,
VII sul trono, appianò le opere la deposizione Gregorio VII e
di
de' tedeschi, e fece schiavi molti de'suoi seguaci. In Salerno il Pon-
vassalli del Pontefice e a lui ribel- tefice dedicato alla contemplazione
li. Al quarto giorno di dimora di dei celesti misteri, prendeva con-
Roberto nella città, il popolo in- solazione e conforto dalle sante
GRE GRE 247
sciilture. Al principio dell' anno SCI isse loro con voce solenne. » III

io85 avea incomincialo a sentir nome di Dio onnipossente ed in


debolezza nel corpo, effetto delle virtù degli apostoli san Pietro e
tribolazioni patite : crescendo la las- san Paolo protettori della Chiesa ro-
sezza, nell'aprile non potè più le- mana, io v'insegno una santa dot-
varsi dal letto. trina : abbiate per falso Papa co-
Questo Papa ordinò che il di- lui quale non venga eletto, con-
il

giuno solito farsi nel mese di sacrato, esaltato secondo le norme


giugno, si facesse dopo l'ottava di dei canoni ". Finalmente sentendo
Pentecoste, e ad esempio della chiesa la chiamata di Dio, pronunziò que-
romana ordinò a tutti l'astinenza del- ste estreme parole. ** Amai la
le carni nel sabbato, decreto però che giustizia, odiai l'iniquità, ed ecco
non fu allora promulgato; determinò che muoio nell'esilio ". Un vescovo
che l'uffizio divino si recitasse secon- venerando gli disse allora. *» Si-
do l'antico costume
e proibì che ; gnore, tu non puoi morire in esilio
niuno fuorché il Pontefice romano perché tu sei vicario di Cristo, che
si chiamasse Papa, e che altro che ti diede in retaggio i suoi popoli,
a questi si baciasse il piede. Sen- ed alla tua giurisdizione segnò per
tendosi il gran Pontefice venir me- termine i confini del mondo ".
no la vita, chiamò a sé i cardinali Queste parole suonarono invano, il
ed vescovi fedeli,
i quali gli do- i sommo Pontefice s. Gregorio VII
mandarono chi mai in tanto pe- efa morto avendo governato a-
ricolo della santa Sede si dov'esse cerrimo difensore della libertà ec-
crear Pontefice. Egli indicò tre car- clesiastica, dodici anni, un mese e
dinali idonei al tremendo ministero tre giorni , ne'quali creò ventidue
deltempio Ugo vescovo dì Lione,
: cardinali, che in un agli altri ed
Ottone vescovo d'Ostia che fu poi ai vescovi lo compiansero amara-
Urbano II,' e Desiderio abbate di mente per tre mesi, come narra
Monte Cassino che lo successe Lodovico Agnello Anastasio nella
col nome di Vittore IH. Alla pre- Istoria degU antipapi, ove nel t.
ghiera che volesse levar le scomu- 1, p. 2-27 e seg. descrive l' em-
niche, rispose: » Escluso Enrico, cui pietà di Guiberto, difende e riferi-
dicono re, escluso Guiberlo usur- sce le gloriose azioni di s, Grego-
patore della Sede romana, esclusi rio VIL Terminò di vivere in
i maligni che coi consigli e coll'o- Salerno a* 35 maggio io85 ; il
pera favoriscono l'empietà d'ambe- suo corpo fu deposto nella catte-
due, io stendo il perdono e la drale di Salerno poco prima con-
benedizione di Dio su lutti gli sacrata da lui in onore dell' As-
uomini che credono fermamente e sunzione della B. Vergine, e del-
confessano, che io sono vero vicario l' apostolo ed evangelista s. Mat-
di Cristo , e vero successore di s. teo, il cui prezioso corpo ivi è in
Pietro ". Dell'infelice e tremenda fi- gran venerazione con quello del
ne di Enrico IV lo narrammo all'ar- santo Pontefice. Il corpo di questo
ticolo Germania (Fedi), di quella di cercato nel iSyS dall' arcivescovo
Guibertoall'arlicolo Antipapa XXIII di Salerno Marc' Antonio Marsigli
{^Fedi) . Dispensati poscia consigli Colonna, fu trovato quasi incorrot-
ed esortazioni a'suoi vescovi, prc- to,ed ornato delle insegne ponti-
948 GRE GRE
ficali, onde il prelato gli fece ag- 20 novembre lo estese al capitolo
giungere nel iSyS ai suo deposito e clero di Siena, e a quello di
un epitaffio, che leggesi presso il Soana, che pure fu poscia amplia-
p. Giacobbe nella sua Blbl. Pont. to alle tre basiliche patriarcali di
lib. I, p. 9 : il suo braccio destro Roma, Lateranense, Vaticana e Li-
*! venera nella cattedrale di Siena. beriana e Clemente XI estese tale
Prima morire avendo s. Grego-
di uffìzio a tutto l'ordine di s. Bene-
rio yil mandato a s. Anselmo detto, principalmente alia congre-
vescovo di Lucca la sua mitra pon- gazione vallombrosana a' 19 agosto
tificale, per mezzo di essa Dio o- 17 19. Finalmente Benedetto XIII
però molti prodigi, come attesta lo ascrisse nei novero de'santi con
Io scrittore sua vita della Paolo equipollente canonizzazione, dappoi-
Bernried o Benriede presso i Bol- ché con decreto de' i5 settembre
Jandisti a 2.5 maggio. Anastasio IV ordinò con precetto, nel che con-
Papa fece dipingere in Roma l'ef- siste la canonizzazione equipollente,
figie di Gregorio VII, settanta
s. che per tutta la Chiesa si facesse
anni dopo la sua beata morte, nel- l'uffizio e messa di «. Gregorio VII
ì' oratorio di s. Nicolò edificato a'25 maggio con rito doppio, che
da Calisto II nel patriarchio late- Paolo V, Clemente X, Alessandro
ranense, nel quale i Pontefici per Vili, e Clemente XI aveano con-
ken duecento anni celebrarono mes- cesso già a molte chiese del cri-
sa. Lo fece dipingere Anastasio IV stianesimo; quindi lo stesso Bene-
col titolo di santo, e coi diadema detto XIII ordinò che s' inserisse
intorno al capo, segno di santità r uffìzio e la messa nel breviario
e culto ecclesiastico. Dipoi il suo e messale romano. Poscia coi brevi
nome a detto giorno fu da Gre- Clini ad aposlolatus, de' 17 set-
^ gorio XIII nel i584 ammesso nel tembre ed 8 ottobre 1729, Cimi
martirologio romano , ed in esso nobis, de' 6 dicembre, e Cum ad
)a Chiesa ne celebra la festa. aures, de' 19 dicembre 1729, an-
Per le tribolazioni che il santo pa^ nullò e condannò le pastorali dei
ti nel pontificato, si dice nei suoi vescovi di Auxerre, di Metz, e di
atti, presso gli stessi Bollandisti, t. Montpellier, e le ordinazioni di al-
,VI jun. p. 197, morto martire e cuni magistrati secolari, contro l'e-
confessore. Il Pontefice Paolo V, stensione di quest'uffizio a tutta la
considerando come fu rinvenuto il Chiesa, i quali lo vietavano nel regno
corpo del santo, come Gregorio di Francia, come nel 1780 lo fu
XIII lavea registrato nel marliro*- nella Fiandra, perchè nelle lezioni
Jogio, e conservato in esso da Si- si contiene il compendio di sua
sto V nella sua edizione, come vita.
Dio avea operato a sua interces- La condotta di questo Pontefice
sione miracoli e meravigliosi pro- degnissimo d'ogni lode, fu mentre
digi, massime al suo sepolcro, con viveva , e dopo mcH-to attaccata
la costituzione Domini nostri, dei con manifeste caiunoie ; ma s.
28 agosto 1609, Bull. Maga. t. Gregorio VII è quale lo costitui-
''^» P* ^19) ^^ concesse V uffizio scono le grandi sue gesta : forse
proprio alla chiesa e clero di Sa- però mai non visse uomo, che sia
lerno» Indi neir anno seguente ai stato soggetto di più diversi giudi-
GRE GRE 249
7Ìi, di tarilo biasimo da una par- tà. E siccome l'età sua era un' età
te, e di tante Iodi dall'altra; ma la rozza, il suo secolo un secolo ferreo,
Diemoria dei di lui nemici è nella che succedeva a quello che il Ba-
polvere, la sua nella luce de'secoli, ronio chiamò pure di piombo ed
e canonizzato dalla Chiesa. Grego- oscuro ; età e secolo che nulla han-
rio Yll ebbe la sorte di tutti i no comune coli' età e col secolo
grandi personaggi storici, quella cioè nostro; le sue azioni perla iito non
di vedersi attribuite passioni ed ponno venir giudicate dietro le
intenzioni, delle quali sarebbe dif- norme costumi ; ed a
de' nostri
fìcile, per non dir impossibile, il decidere s'egli abbia bene o male
trovar fuori le prove: importa a operato, è d'uopo prima di tutto
tutti che si renda giustizia a co- che noi presentiamo a noi stessi
lui che ha gettato le fondamenta di il secolo e le circostanze in cui s.

una gloria perenne, e che si ve- Gregorio VII è vissuto, che e' in-

neri un genio il quale riformò il formiamo quindi dell'attitudine e


suo secolo con tanto zelo, forza, e della costituzione politica della san-
santità d' intenzioni. La sua con- ta Sede, e che conosciutene esat-
dotta, le sue azioni, le sue lettercy tamente le minime relazioni collo
e le sue parole dipingono al vi- stato civile, esaminiamo con giudi-
vo la sublimita dell'animo, il prin- ziosa analisi lo spirito,- la tenden-
cipio e lo scopo de' suoi religiosi za, r indole, la rozzezza, e la dege-
pensieri. Le sue lettere e pen- nerazione del clero. Bisogna imma-
sieri pieni di faconda e robusta e» ginarsi il corpo de' ministri del
loquenza, sono una lezione d'amo- tempio, dimentichi del proprio do-
re, spirano un zelo ardente per la vere, ignoranti della propria desti-
religione di Cristo, rivelano un a- nazione, superbo e feroce a cagio-
nimo persuaso della divinità della ne di questa ignoranza medesima,
propria missione ,
profondamente pnr non dire della simonia e con-
convinto della giustizia della pro- cubinato da molti di essi pratica-
pria causa, della necessità de' pro- to ; bisogna veder chiara la situa-
pri decreti, una ferma ed inconcus- zione dell' impero germanico, com-
sa fede nelle ricompense e nelle prendere il carattere di Enrico IV,
pene della vita futura, uno scru- avversario massimo di Gregorio
poloso e pio timore di venir meno VII; e seguendo questa via, con-
Hll'incarico ricevuto da Dio. Tutto siderando i pensieri, i voti, gli sfor-
ci parla in lui della nobiltà, ma- zi e le azioni del Papa relativa-
gnanimità, dignità e grandezza del- mente alle opinioni ed all' indole
la sua vasta e dotta mente, lut- del suo secolo, spogliandosi d'ogni
to esprime la pietà del suo cuore, pregiudizio, d'ogni rancore, e d'ogni
l'importanza dei suoi disegni e la passione, si porterà finalmente un
costanza de'suoi sforzi verso il più giudizio tutt'altro da quello de'mo-
importante scopo. derni filosofi, un Pon- i quali ad
Per giudicar dunque delle intenzio- tefice del secolo XI vogliono pre-
ni del sommo Pontefice s. Gregorio scrivere per legge le norme e co- i

\I1, è d'uopo esaminarne gli scritti e stumi del secolo XIX. Finalmente
le azioni, non essendovi altro miglior per giustamente giudicare ciò ch'ei
fónte a cui attingere più pura la veri- fece come Papa, bisogna esamina-
,

•2 Vo GRE GUE
re l' intenzione e lo scopo di lui, medesimo p. Gretsero. Dai poste^
J)isogna esaminar la natura e bi- i riori calunniatori s. Gregorio VII
sogni de' tempi in cui visse. Senza fu <lifoo dal ven. cardinal Ht-lliir-

dubbio, generalmente parlando, il miiio, lib. 4> f^f^ linm. Pont., cap.
tedesco freme d' indignazione al ve- i3; dal p. Gretsero in Apolngm
dere il suo imperatore umiliato a prò Gregorio Vlly ove riporta
Canossa ; e il francese non sa re- cinquanta panegirici del santo Pa-
primere un moto di sdegno quan- pa da due celebri domenicani, il
;

<lo legge severi rimproveri che


i cardinal Gotti in Colloqniis thrnlo-
Gregorio VII scriveva al suo re. giro-poterniciSf et in vindlciis Gre-
Ma che sotto un punto
lo storico goni F IFj e d'Enghien che lo di-

generale di vista abbraccia e con- fende ( con lode grandissima del


templa la vita de' popoli, s'innal- Lambertini poi Benedetto XIV, De
za al di sopra del breve orizzonte servi Dei beat. lib. I, cap. 4'»
§
del francese e dell'alemanno, cioè io) nel libro intitolato: Anctori-
di quelli che non sono divoti di tns Sedis apostolicae prò Gregorio
sua memoria, e trova giusto ciò Pttpa FU
vindicala adi>er.ms Na-
che Gregorio VII ha fatto ad En- talem Alexandruni ord. jf. prae-
rico IV, e scritto a Filippo I. Così dicator^ Coloniae Agrippinae i684-
non ha guari scriveva un impar- F. anche Y Antifebronio vindicatus
ziale e dotto letterato di Strasbur- del p. Zaccaria, che difende il san-
go, che perciò possiamo conside- to gerarca dagli attacchi del ma-
rare francese ed alemanno , ed al scherato Febronio. La Fita di Gre-
quale andiamo a tributare la nostra gorio FJI
stampata a Francfort
ammirazione. nel i58i, dopo il Ckronicon Sln-
Uno dei detrattori di s, Gregorio vorum Helmodii, fu proibita per
VII fu il calunniatore contempora- decreto de' 4 febbraio 1627. Quel-
neo Bennone cardinale scismatico le che scrissero Pandolfo d' Alatri
del partito dell'antipapa Guiberto, e Nicolò de Rosellis, cioè Rosei li
che ne scrisse la vita, o piuttosto detto il cardinal d'Aragona, stanno
libello o satira, piena di falsità e appresso il Muratori, Script, rerum
di veleno, la quale fu stampata ad italic. tom. Ili, pag. 3o4. Vi è
Anau nel 1611. In quel tempo ancora di Giusto Cristoforo Dit-
però medesimo fu il santo Ponte- maro, Fita Gregari i FÌI romani
fice difeso da s. Anselmo vescovo Pontificia, Francofurti 17 io, oltre
di Lucca, con due libri che si leg- tutti i biografi de'Pontefici, massi-
gono presso il Canisio, tom. VI me il sunnominato Lodovico A-
Aiitiquil. LecL; da Paolo Bernried gnello Anastasio.
canonico regolare, vescovo d'Augu- A' giorni nostri, e nella sua gio-
sta, nella Fita di Gregorio VII, vanile età, il celebre protestante
scritta quarantacinque anni dopo Giovanni Voigt, già professore di
la morte di lui, che fu Stampata storia nell'università di Halle nella
in Ingolstadt nel 1610, e nell'an- Sassonia prussiana, ed ora profes-
no medesimo in Augusta, con note sore dell'università di Runisberg ,

del p. Gretsero ; e da Geroco Rei- dopo aver scrittouna dissertazione


chenspergense nell' Opera , che fu sopra il Pontefice Gregoi io VII
pubblicata nel 1611 per mezzo del eccitato dal, suo precettore il con-
GRE 25i
sigliere aulico Luden di Jena, e dal ris i838, imprimérie de Decoucur-
consigliere aulico Heeren di Got- chant, A. Vatou libraire éditeur.
tinga, personaggio cui la Germania Il chiar. Jager tempera e rettifi-

nniiovera fra i suoi più grandi co- ca le asserzioni di Voigt, mentre


noscitori dell'antichità, impiegò quat- le .sue moltissime note sono oppor-
tr'anni di sludi per rappresentarci tune, dotte, interessanti e sensatis-
mirabilmente Gregorio VII, consi- sime. Questa versione riscosse gli

<lerato inrelazione con l' indole del encomi degli scienziati, come li pro-
secolo nel quale è vissuto. Egli vocò grandemente quella italiana
raggiunse con lode pienamente lo di Fr. Vergani di G. fatta sull'o-
scopo, dappoiché pubblicò nel i8i5 riginale tedesco, preceduta dall'in-
la Storia di Gregorio VII
Papa troduzione del can. Jager, e stam-
e. dc^ suoi contemporanei ; donan- pata in Milano nel 1840 dai nitidi
doci un' erudita ed importante bio- tipi presso la ditta Angelo Bonfan-
grafia cavata interamente da fonti ti. L'onorevole traduttore italiano
originali, mediante uno studio pro- fece anch' egli copiose note quanto
fondo della storia del suo paese, utili, altrettanto critiche, antepo-
principale teatro delle ,
gesta del nendo la conclusione del Jager a
gran gerarca, che ha fatto cammi- quella di Voigt, perchè questi, do-
nare di pari passo co' suoi avver- po aver per tutto il decorso del-
sari, per cui alcuni notarono essersi l'opera 'mostrata una sobrietà e ri-

troppo estesamente diffuso sulle no- serbatezza mirabile nel parlare del-
tizie della Germania ; ma per com> la setta protestante, nella sua con-
prender bene la storia di Gregorio clusione si da quel siste-
discostò
VII, era necessario e indispensabile ma di moderazione onde sì bella
di conoscei^e Enrico IV principale apparisce la sua storia. Anche l'ot-

avversario di Questo protestante


lui. timo cattolico Audley, già professo-
benemerito meritò più giusti en-
i re di storia nel celebre collegio di
comi. Tra i tanti pregi che ri- Juilley presso Parigi, poi uno dei
splendono nel suo lavoro, edifica la principali compilatori del giornale
sua moderazione ed imparzialità periodico detto // Corrispondente ,

istorica ; e qualche sentenza erronea fece delle note ed erudi- critiche


in cui cadde, rende più sicura ed te all'opera del Voigt. Di tale ver-
incontrastabile la verità delle lodi sione italiana appunto noi princi-
ch'egli stesso canoni
dispensa ai palmente ci servimmo nel co«ipi-
della Chiesa cattolica,
ed agli scritti iare questa biografia e siccome :

de' santi padri. Questa applaudita nellamedesima edizione di un sol


storia fu tradotta in idioma fran- volume fu collocato in fronte co-
cese dall'abbate Jager canonico o- me in quella di Parigi il ritratto
norario di Nancy e di Strasbur- di Gregorio VII con barba lun-
s.

go, premettendovi un' eruditissima ga, non ci possiamo convenire, per-


introduzione, illustrandola con no- chè come avevamo detto al voi.
te e giustificazioni, oltre un'analo- IV, p. 96 del Dizionario, e ripe-
ga concUifiione, e con questo tito- tuto di sopra, il Papa scrisse al
lo: Hisloire da Pape Gregeire V li vescovo di Cagliari, eh' egli e i

et de son siede d'apres les mona- suoi diocesani si radessero la bar-


nients originauXj in due tomi, Pa- ba per uniformarsi alla disciplina
, ,

9. 12 GUE GRE
della Chiesa occidentale. Nella Chro- si' opera fu reputata una tessitura
nologia Hoin. Pontifìcuiii del can. di falsità storiche, piena di bile e
Gio. Marangoni, Romae l'j^i, p. di animosità contro i Papi , e di
8i, l'efiflgie di s. Gregorio VII è calunnie contro ragguardevolissimi
senza barba ; tale è pur l' effigie soggetti ancor viventi , ed anche
che si vede nell'opera intitolata priva di pregi letterarii ; anzi vuoi-
Effìgies Rom. Pontif. con la chro- si che in sostanza il lavoro non
nolaxi delGravesonio, Bassani i yyS. sia suo, e eh' egli altro non abbia
Siccome però all' articolo Ptniten- fatto se non tradurre e modificare
zicri Lateranensi [Vedi) parleremo un manoscritto che acquistò in
bell'oratorio summentovato di s. Roma. Il dotto e zelante ecclesia-
Nicolò ove Anastasio IV fece di- monsignor Nicola Wi-
stico inglese
pingere l'effigie di Gregorio VII seman, al presente vescovo Mel-
questa da noi osservare è con
fatta lipotamo in parlibus , e coadiutore
la barba. Devesi
avvertire , che del vicario apostolico del distretto
quando Benedetto XIV fece rinno- centrale o medio d' Inghilterra
vare le pitture e i ritratti dell'o- egregiamente confutò la riprovevo-
ratorio, che ora si vedono, gli ar- le opera, leggendosi la confutazione
tisti si servirono delle copie che nel voi. I degli Annali delle scien-
ne aveano fatte quelli che le co- ze religiose,che si pubblicano in
piarono prima che le pittare de- Roma, e compilate dal eh. monsi-
perissero, ma non si ha contezza gnor Antonino De Luca, a p. 267
e certezza se l'antico originale del- e seg., e 874 e seg. Nei medesimi
l'effigie di s. Gregorio VII real- Annali al voi. VII, pag. 890 e
fiiente avesse la barba, o se fu ar- seg. , è riportata in sedici §§ la
bitrio dei disegnatori l'aggiunger- confutazione alla Vita di s. Gre-
la. Tanto più ne induce sospetto, gorio VII scritta in francese dal
in quanto che le dette immagini signor de Vidaillan, Parigi 1837.
rifatte sono tutte quasi consimili e La confutazione è lodato ed in-
tutte colla barba. Si potrebbe anche teressante lavoro de! eh. sacerdote
congetturare, che nel termine del Cassacco bibliotecario di Udine.
pontificato il Papa se la fosse fatta Detta vita non è propriamente una
crescere, e così sarebbe salva la let- biografia dell'immortale Ildebran-
tera e il ritratto. All'articolo Barba do, ma bensì una generale, indige-
dicemmo che Giulio II si fece cre- sta e furiosa invettiva contro la
scere la barba, forse per mestizia o gerarchia cattolica. Con questo in-
per accrescere venerazione, dopo che tendimento il signor Vidaillan im-
i francesi nel 1 5 1 1 presero Bolo- piegò quasi tutto intero il primo
gna; e che Clemente VII fece al- volume in una rapida e superficia-
trettanto per esprimere il dolore lissima esposizione degli avvenimenti
pel sacco di Roma avvenuto nel accaduti dopo la fondazioue della
j527. Chiesa cristiana sino al secolo di
Nel i832 in Londra il baronet- Ildebrando, e travisando ogni fat-
to sir R. Greisley pubblicò la Fi- to, declama di continuo contro le
la ed il ponlificato di s. Grego- pretese usurpazioni del clero in
rio VII^ e più che altri sfigurò pregiudizio delia civile autorità.
la storia del santo Pontefice. Que- Anche il eh. Jager biasimò la sto-
1 ,

GRE GRE 253


ria del signor Vidaillan , che la quelle qui appresso riportate di Gre-
sacra congregazione dell'indice proi- gorio IX e di Gregorio X, il pri-
bì leggersi con decreto de* 2 7 ago- mo centoquarantadue anni
eletto
sto i838, e fece inserire neìV In- dopo la morte di S.Gregorio VII, il
dex librar, prohibitor. ristampato secondo cent'ottaotasei, e si vedrà
nel 1841. Avvertiremo per ultimo, ch'essi tennero più o meno lo stes-

che sebbene le altre biografie dei so contegno, ed po-


i principi ed i

Pontefici romani in questo Di- poliegualmente rìguardaronli come


zionario per la sua natura sie- aveano riguardato s. Gregorio VII.
no brevissime, e massimamente per- Vacò la santa Sede un anno.
chè le gesta e i fasti de' Papi sono GREGORIO Vili, Papa CLXXX.
sparsi più opportunamente in tut- Alberto di Morra, da altri detto Spi-
ta l'opera ai rispettivi luoghi, pu- naccio, nacque da Sartorio
in Bene-
re ad essere in altri analoghi a vento nel principio del secolo XII; es-
quelli di s. Gregorio VII più com- sendo la sua nobile famiglia beneven-
pendiosi, per dare un saggio delio tana, patrizia di Napoli, ed illustre,
spirilo del secolo XI che partecipa ebbe una corrispondente educazio-
eziandio de' precedenti , e singolar- ne degna de' suoi natali. Fioriva
mente per un complesso di circo- in q uè' tempi l'ordine de' cistcrcien-
stanze gravissime e del più alto si sotto la disciplina di s. Bernar-
interesse riguardanti un' epoca se- do, onde Alberto rinunziando negli
gnalata da straordinari avvenimen- anni più verdi alle vanità e lu-
ti,che tanto influirono ne' succes- singhe del secolo, tra essi vesti
sivi,e per altre ragioni che lungo l'abito monastico, quantunque non
sarebbe enumerare, credemmo in manchi chi sostiene, che professas-
proporzione alquanto dilTonderci in se l'istituto de'cassinesi. Il candore
questa di Gregorio VII , splen-
s. de' costumi, l'illibatezza del cuore,
dido modello di tribolazioni e di lo spirito di mortificazione , e la
fortezza d'animo. Niun Pontefice poi straordinaria sua dottrina ed elo-
•i può dire che come lui regnasse quenza, lo resero, come scrive Gu-
e governasse prima di divenirvi sotto glielmo Neobrigense, cospicuo ed
cinque pontificati, dopo essere sta- insigne , e gli aprirono la strada
to allevato da Gregorio VI, e di alle prime dignità della Chiesa : •

aver contribuito alla loro esalta- dappoiché mosso Adriano IV dalla


zione, e persino comandato in cer- fama delle preclare doti che in lui
to modo dopo morte, poiché dei risplendevano, nel mese di dicembre
tre personaggi che disegnò succes- 1 55 lo volle decorare della dignità
sòri, due che sopravvissero divenne- cardinalizia con la diaconia di s. A-
ro effettivamente Papi. Non pos- driano, e poi nel 1 1 58 lo trasferì
siamo tacere un riflesso i biografi : neir ordine de' preti conferendogli
di s. Gregorio VII quando descris- per titolo la chiesa di s. Lorenzo
sero il suo zelo ardente o l'eserci- in Lucina. Il successore Alessan-
zio d'alcun atto di somma autori- dro HI tenne nel medesimo conto
tà,procurarono scusarlo col siste- Alberto, per cui nel 1172 lo pro-
ma e giurisprudenza di allora in mosse alla rispettabile carica di can-
vigore. Ma di grazia, si esaminino celliere di santa romana Chiesa
le biografie de' seguenti Papi, anzi indi col cardinal Teodiuu di san
,

GRE
Vitale gli commise la gravissima rara , e si trovò presente alla di
legazione ad Enrico II re ti' In- lui morte ai 19 o 20 ottobre
ghilterra, come
quella eh' ebbe per 1187.
oggetto morte recata da empi
la Ivi celebratisi i sacri comizi , fu
sicari nel giorno 29 dicembre del eletto Papa ai 20 o 21 ottobre
precedente anno a s. Tommaso senza che fosse quasi vacata la
arcivescovo di Cantorbery. Con Sede, e consacrato a' 25 del me-
tanta fedeltà e zelo si diportarono desimo mese, come meglio dicem-
i pontifìcii legati, che riuscì loro mo all' articolo Ftrrara ( f^edi ).

egregiamente e con gran conten- Appena morto Urbano III ave-


tezza del Papa di piegare l' animo vano i cardinali acclamato Ponte-
del re a chiedere perdono del com- fice il b. Enrico di Castel Mar-
messo delitto , a sottomettersi ad siaco , monaco di Chiaravalle e
una penitenza, ed a riceverne il be- cardinal vescovo d' Albano; ma
netìcio dell'assoluzione, avendo egli egli modestamente li ringraziò ri-
dato causa, non espressamente 1' or- nunziando al papato, ed operò che
dine dell' uccisione. In nome di fosse eletto il cardinal Alberto che
Alessando III il cardinal Alberto, prese il nome di Gregorio Vili.
dopo sì prospera legazione, impose Subito applicossi alla conquista di
la corona l'eale ad Alfonso II re Gerusalemme che Saladino sultano
di Portogallo , nella quale occasio- di Babilonia e d'Egitto avea tolto
ne obbligossi quel sovrano a paga- ai cristiani ai 2 ottobre , e gravis-
re un annuo tributo di due mar- sime cure sostenne per soccorrere
che d'oro alla Chiesa romana. In- Terra Santa, laonde da Ferrara in
di trovossi presente all' assoluzione data 29 ottobre scrisse lettere orta-
data in Velletri da Lucio III nel torie a tutti i fedeli, pubblicò in-
1182 Guglielmo re di Scozia
a dulgenze, ingiunse preghiere, ordi-
<lalla scomunica fulminata contro nò digiuni nella feria VI per an-
di lui dall' arcivescovo di York. ni cinque, ed astinenza dalle carni
Edificò in Benevento sua patria nella feria IV e nel sabbato, di che
una chiesa in onore di s. Andrea egli , la sua corte ed il sacro col-
apostolo, e quando nel 1167 quel legio furono i primi a darne il

Papa Benevento, il cardi-


fuggì a buon esempio, agli altri , aggiun-
nale ve lo seguì mentre anche , gendovi per sé stesso, pei cardina-
allora la sua famiglia formava il li,e per la corte pontificia anche
più beli' ornanieuto di Beneven- r astinenza delle carni nella fe-
to. Dopo aver contribuito col suo ria II. E qui, come abbiamo detto
suffragio all' elezione del medesimo al suo luogo, vuole osservarsi che
Alessandro III, che valorosamente il digiuno del sabbato era antica-
sostenne contro gli sforzi degli anti- mente particolare della Chiesa ro-
papi insorti , intervenne ai sacri mana, il qual pio costume si andò a
comizi di Lucio III j e d' Urba- poco a poco dilatando altrove per
no III, e fu l'ultimo cancelliere di lo zelo de' Papi. S. Gregorio VII
santa Chiesa, venendo denominati i pubblicò su di ciò un decreto, ma
successori vice-cancellieri pei mo- perchè questo non fu promulgato
tivi che adducemmo al relativo che in un sinodo particolare da lui
articolo. Seguì Urbano III a Fer- tenuto in Ruma, in cui ummoui i
r.RE GRE 9.7 5

ft^deli di astenersi dalle carni nel Pietro cantore della chiesa di Pa-
sabbaio , non venne quindi a (or- rigi in Sumnia de sacramenlis et

mare un precelto universale, come animae consiliis , il quale dichiarò


manifestamente lo dimostra la di- che avendo il Papa consacrato la
sposizione di Gregorio Vili, ai chiesa di s. Andrea da lui edifica-
tempi del quale non era il sabbato . ta in Benevento, pregato dai bene-
generalmente osservato coli' astinen- ventani ad arricchirla di molte in-
za 'delle carni. Da Ferrara il Pon- dulgenze, rispose: tntius est, ut r/^a-
tefice passò a Bologna dove ordinò tis poenitenliant y quani vel terliani
in vescovo di quella cbiesa Ghe- partem, vel aliquotani vobis remil-

rardo Ghiselli ; indi si condusse tam. Il Borgia pertanto osserva


a Parma. Quivi egli dimorava nel eh' esclusa la venuta di Grego-
giorno 29 di novembre, siccome si rio Vili in Benevento , supplicalo
rileva da una lettera che scrisse per tale indidgenza può darsi che
air imperatore Enrico VI ,
pubbli- egli dasse sì grave risposta, siccome
cala dal Leibnizio in Prodrom. tenace custode della disciplina ec-
Cod. I. G. p. 4> <^olla data, Par- clesiastica. Nella chiesa cattedrale
noae III kal. xbr. Tndic. VI. Da di Pisa fu con gran pompa data
questa città nel giorno io di di- sepoltura al corpo del defunto Pon-
cembre si recò a Pisa, a motivo tefice, il sepolcro del quale quivi
di ridurre quel popolo a concor- si conservò sino al giorno i.5 ot-

dia e pace coi genovesi, perchè tobre • 59'); giacché per fatale in-
non venisse ritardata per le loro cendio essendosi arso buona parte
inimicizie la spedizione in soccorso del medesimo sventuratamente fu ,

di Terra Santa dove grandissimi , dalle fiamme divorato e consunto,


progressi facevano le armi di Sa- né a rinnovare in quel tempio la
ladino. Ma infermatosi in quella memoria di Gregorio Vili si pen-
città senza aver potuto mandare sò prima del i658, nel quale an-
ad effetto così degno pensiero, nel no, siccome scrive il canonico Giu-
giorno 17 dello stesso mese di di- seppe Martini , nel Teatro della ba-
cembre 1187 morì in dopo
Pisa, silica Pisana p. ^1 , Camillo Cam-
aver governato la Chiesa un mese piglia operaio o sia edile della
e ventisette giorni. In sì ristretto medesima, vi pose l'iscrizione che
tempo non potè creare cardinali, e riporta il Borgia a p. 1 55, dipinta
pochi monumenti lasciò del suo bi'e- in tela con idea di farla incidere
ve pontificato, che avrebbe meritalo in marmo, che non potè ese-lo
di essere lunghissimo per l' insigne guire prevenutone dalla morte. In-
sua pietà, zelo e dottrina, che ri- oltre il Borgia avverte che ivi
splenderono in lui, tanto nel chio- r iscrizione fu sbagliata sul giorno
stro, che nel cardinalato, e sulla della morte di Gregorio Vili, es-
Sede apostolica. sendo seguila a* 17 e non ai 16
Da tale narrazione, dice il Bor- dicembre come viene espresso. A-
gia nel tomo II, pag. i5i, nel- malrico Augerio e Bernardo di ,

le Memorie istoriche di Bene- Guidone ne scrissero la vita, che si

vento non può ammettersi che


, legge nel Muratori, Script, rer. ilal.

Gregorio Vili si conducesse alla tom. IH , oltre quanto ne dice il

sua patria, come scrisse il celebre Baroni© all'anno 1187. Giovanni


,,

256 GRE GRE


Gallese nella sua Collezione inserì sanesi, che sotto la condotta di un
tre deciefali fli Gregorio Vili, delle tal Guidone consanguineo di A-
quali è celebre quella diletta al lessandro III, egli spedii nell'orien-
prevosto di s. Cataldo, e vi si trat- te in soccorso de' cristiani che colii

ta dello un matri-
scioglimento d' si trovavano, con piena soddisfa-
monio fatto da Gregorio Vili. Va- zione del Pontefice , che ne rese
cò la santa Sede un giorno. affettuose grazie ai sanesi. Si con-
GREGORIO IX, Papa CLXXXV. dusse quindi in Germania col car-
Ugo ovvero Ugolino nacque in A- dinale Leone del titolo di s. Croce
nagni, da' Conti di Segni, della no- in Gerusalemme, per istabilire la

bilissima famiglia Conti ( P^edi )j pace tra' principi cristiani: in tale

monaco camaldolese secondo il Vion, occasione, come si rileva da un


o veramente canonico regolare di s. manoscritto codice vaticano, i le-

Maria del Reno come sostengono il gati obbligarono B'ilippo duca di


Segni ed il Trombelli. Ornato di Svevia per mezzo di un pubblico
singoiar pudicizia, religione, pru- giuramento ad ubbidire al Papa in
denza , acutezza d' ingegno ; eccel- tutti quegli articoli, per la contra-

lente nella scienza delle leggi, ver- venzione de' quali era stato in avan-
sato in ogni genere di letteratura, ti soggettato all'anatema, dopo di

assai destro ed industrioso nel ma- che rimase da' medesimi dalle in-
neggio degli affiiri , eloquente nel corse censure solennemente assoluto :

ragionare; qualità tutte che in lui oltre a ciò i legati l' obbligarono
andarono unite mirabilmente ad a rendere la libertà a Brunone ar-
un grazioso aspetto , e leggiadro civescovo di Colonia, da lui ritenu-
taglio della persona.Il suo cugino to prigione , e rimesso perciò ai

o Innocenzo III, congiunto con


zio legati, acciocché fosse da loro con-
lui in terzo grado di parentela dotto in Roma. Così costrinsero
successivamente lo fece cappellano Lupoldo intruso nella sede di
pontifìcio, o sia uditore di rota Magonza a rinunziare nelle loro
come dice il Bernini, nel 1 198 pel mani il governo spirituale di quel-
primo lo creò cardinale diacono, la chiesa, e indussero il duca di
con la diaconia di s. Eustachio Svevia, non senza difficoltà, a per-
arciprete della basilica vaticana, e mettere che Sigifredo nuovo arci-
nel 1206 o 1207 vescovo d'O- vescovo di Magonza potesse gover-
stia e Velletri. Si rese insignemen- nare la sua diocesi per mezzo di
te illustre per le legazioni sostenute un vicario , come ancora a licen-
in Napoli Toscana , Lombardia ,
, ziare un aveva arrol-
esercito che
Francia e Germania. Nella prima lato contro il re Ottone IV ; e
delle quali prosciolse Marcualdo si- dopo aver trattato energicamente
niscalco dell' impero dalle censure per istabilire tra loro una perfetta
incorse, per aver travagliato quel concordia, scorgendo di non poter-
regno , e vessata acerbamente la la condurre al bramato fine, deter-
Chiesa romana, avendogli però in- minarono di fissare la tregua di
giunta una penitenza proporziona- un anno, e ciò fatto i legati ritor-
ta a' commessi delitti. Nella lega- narono in Roma, insieme cogli am-
zione di Toscana diede a nome di basciatori de' principi alemanni.
Onorio III la croce a novecento Fu il cardinal Ugolino, come
GRE GRE 257
con qualche estensione dicemmo lino legato apostolico gì' indirizzò
all'articoloFrancescano [Vedi), in- Innocenzo 111 una famosa lettera,
timo amico di s. Francesco d'A- la quale è riportata tra le decre-
sisi, che la suprema dignità della tali. De poslidatione praelalorunt,
Chiesa apertamente' gli predisse ; riguardante la postulazione del ve-
si mostrò zelante e impegnatissimo scovo di Cambra! all' arcivescovato
del novello ordine francescano dal Senonense. L'Angelotti nella Descri-
santo (ondato, di cui fu il primo zione della città di Rieti, che si
cardinal protettore, ed al quale e- legge nel tom. Vili del Tesoro
resse chiese e conventi. Si trovò delle antichità del Grevio par. IH
presente al capitolo generale cele- e IV, a p. i5, dice che Ugolino
brato in detta città , a cui inter- dei Conti verso il 1198 fu vescovo
Vennero s. Francesco con cinque- di Rieti, come consta dagli archivi
mila de'suoi frati minori ; quivi il di quella ed al cap.
cattedrale,
cardinale diede tali e sì illustri e- 18 del libro intitolato Fiori di s.
sempi di umiltà, di mortificazione, Francesco , afferma che con gran
e delle più che
sublimi virtù, fervore osservava la regola di que-
Tommaso Celanocontem-
scrittore sti : l'LJghelli ncìV Italia sacra ri-

poraneo, dopo averli in gran par- portando diligentemente la serie


te a comune edificazione narrati, dei vescovi di Rieti, non fa al-
conchiude col chiamare il cardi- cuna menzione di Ugolino, che se
nale ardente e scintillante lucerna fosse realmente stato non lo avreb-
epparecchiata nel tempo opportu- be trasandato. Dopo la morte di
no. Ritiratosi quindi in compagnia Onorio 111 avvenuta a' 18 marzo
di s. Francesco nella solitudine di 1227, procedendo i cardinali al-
Canialdoli per attendere con mag- l'elezione del successore, ed essendo
gior quiete di spirito alla contem- divisi di sentimenti, fecero un com-
plazione delle cose divine e cele- promesso in tre cardinali, fra'quali
sti, fu un giorno veduta da fra vi fu il cardinal Corrado d'Urach
Leonardo monaco camaldolese, uo- svevo, in di cui favore si dichia-
mo insigne per santità di vita, calare rarono due compromissari
gli altri

dal cielouna candida colomba, la per farlo Papa ;ma l'Urach opponen-
quale nel tempo in cui il cardinale dosi generosamente a questa riso-
celebrava la messa, andò a posarsi luzione, in vece si adoprò con tut-

placidamente sul suo capo , onde to l'impegno all'elezione del cardi-


compiuto il sagrifìcio , baciò il nal Conti, la quale si effettuò nel
monaco i piedi al cardinale, gli monistero di s. Gregorio presso
raccontò quanto aveva veduto, e il Settizonio a' 19 marzo, benché
gli predisse supremo pontificato,
il renitente, avendo allora ottantatre
come si ha da Andrea Mugnozio anni. Preso il nome di Gregorio IX,
nella Descrizione dell'eremo di Ca- ed essendo già consacrato vescovo,
lìialdoliy riportata nell'appendice fu soltanto benedetto a'2 1 detto,
al primo tomo degli Annali ca- quindi ai 3o coronato nella basi-
maldolesi, a p. 332 ; in cui però lica vaticana, dalla quale passò a
è da notarsi che nulla dice esser- prendere possesso della basilica la-
si s. Francesco trovato nella soli- teranense, con quelle solennità che
tudine col cardinale. Essendo Ugo- descrisse il cardinal d'Aragona, 11-
VOL. XXXII. •7
,

a58 GRE GRE


portate dal Muratori nel t. UT tudini confermate nella pace cU
par, II, p. ^7'), Sciipl. rer. italic. Costanza. Allestì pertanto un co-
Nariti il medesimo cardinale che pioso esercito con gravose taglie
il nuovo Pupa essendosi portolo a imposte ai laici ed agli ecclcsiasiìci
Suti'i ritornando a Roma dopo
, del suo regrto sotto il pretesto
undici giorni, fu ricevuto con tanto della sacra spedizione, e nel 1226
plauso, come se fosse stato allora s'incammin?) alla volta di Lom-
eletto, e con l'istesso incontro festi- bardia. Quando giunse nel ducato
vo dei greci e degli ebrei praticalo di Spoleli pretese che que' popoli
da essi nel possesso. lo accompagnassero colle armi, e
Continuava ancora la grave dis- perchè ricusarono seguirlo senza il

sensione tra la santa Sede e l'im- permesso del Pontefice loro so-
peratore Federico II, incominciata vrano, n' ebbero da Federico H
sotto Onorio III, per cui ne da- tali minacce, che obbligarono Ono-
remo breve cenno. Quel Papa si- rio III di fargliene giuste querele.
no dal 1221 minacciò di scomu- All'altiera e superba risposta del-
nica l'imperatore, se non andava l'imperatore, il Pontefice con gra-
a militare in Terra Santa, onde ve lettera gli fece considerare l'in-

Federico lì nel 12^5, con nuovo gratitudine sua verso la santa Se-
giuramento sotto pena di scomu- de, che sino dall' infanzia con tan-
nica tornò a promettere ad Ono- to suo rischio e dispendio l' avea

rio HI che nell'agosto 12-27 avreb- protetto per sostenerlo nel regno
be fatto vela per la Palestina. In- di Sicilia, e verso il di lui suoce-
tanto egli vedeva di male occhio ro Giovanni di Brienne Ge- re di
la libertà che godevano le città rusalemme, che spoglialo da cesa-
di Lombardia per la pace di Co- re de! titolo di re e del regno, erasi
stanza stabilita con Federico I nel- rifugiato plesso il Papa. Allora il

l'anno ii83: l'alto dominio, le principe, rientrato alquanto in sé


appellazioni , ed altri diritti che stesso, cambiò linguaggio, e richie-
Federico I avea riserbato per l'im- se Onorio III per arbitro delle
peratore sopra quelle città colle- difTerenze che avea coi lombardi.
gate, tra le quali ne comprese Non rinunziò il Pontefice 1' uffizio

alcune dello stato ecclesiastico, sen- di mediatore, ed ottenne da quel-


za curare ciò che avea stabilito le città quattrocento uomini d'ar-
nella pace precedente conchiusa nel me per la spedizione di Terra
1177 in Venezia con Alessandro Santa, e poco dopo morì. Fra le
III, in cui pronjise a questi re- prime cure dunque di Gregorio
stituirgli la prefettura di Roma, le IX, quella vi fu di sollenitMi'e
terre della contessa Matilde e tut- Federico II a soccorrere la Pale-
to l'usurpato da sé o da altri nel slina, ma cercando il principe al-

dominio della Chiesa, sebbene poi l'opposto di mandare in lungo l'af-

ritenesse le terre dì Matilde, ed fare, lasciò coirere il convenuto


occupasse la contea di Bcrtinoro. termine del mese di agosto, per
Tuttociò non era bastante per cui il Papa gli ordinò che partisse
Federico IT, volendo dominar pie- per la sacra guerra, ciocché non
namente le città, togliergli la li- essendo da lui eseguito, a'29 settem-
bertà, le regalie ed altre coosue* bre 1227, vestito degli abiti poa»
,

GRE GRE nSf)

tificali, lo dichiarò in Anagnì in- che alla nelU


Chiesa apparteneva
corso nella scomunica, e nel suc- Campagna, ed acquistò anche mol-
cessivo novembre dalla stessa cit- te terre in Puglia, e nelle vici-

tà tornato in Roma, quivi nel nanze di Benevento, non che Ses-


giovedì santo de' 23 marzo 1228 sa e Gaeta, alla quale concesse il pri-
rinnovò la sentenza di scomunica. vilegio di battere moneta d'argento.
A mal partilo trovossi Federico Giunto Federico lì in Gerusaleni-
II, ed a giustificare la sua con- me [Fedi), tradì gli affari dei
dotta spedi nella corte pontifìcia cattolici con infame patto che fece
il celebre maestro RoiTrido di Be- col sultano, e tornato nel maggio
nevento ; ma questi trovò tan- 1229 in Italia la riempì di guer-
ta fermezza nel Pontefice, che Fe- re, odii, e fazioni interne, fomen-
derico 11 per vincerlo si appigliò tate dai guelfi seguaci del Papa,
al disperalo e riprovevole partito e dai ghibellini partitanti di cesa-
di fomentargli contro il senato e re. L' imperatore si die quindi
popolo romano. E in fatti, a mez- a riordinare le cose del regno, ed
zo de' Frangipani, ed altri indegni a ricuperare i luoghi venuti in po-
romani ,
questi
sollevatiosarono tere del Pontefice; e siccome i

assalirlo nelsecondo giorno di Pa- beneventani ne' prosperi successi


squa mentre celebrava in san Pie- delle milizie papali, eransi a loro
tro, per cui Gregorio IX si vide uniti, e Hi Ito man bassa sui co-
costretto a fuggire, e si ritirò a muni nemici. Federico II fece
Perugia . Allora cesare ,
perchè strettamente bloccare Benevento
l'Europa credesse ch'egli adempiva con gravissimo danno del suo ter-
ai giuramenti, allaccialo dalla sco- ritorio. Trattò egli poi di con-
munica parti per la sacra impresa, cordia col Papa, la quale fu con-
lasciando governo del regno al-
il chiusa in s. Germano nel dì 9
lo svevo Rinaldo duca di Spoleti, luglio i23oj con quelle condizioni
cioè usurpatore di un tale titolo. che possono leggersi nelT annalista
Rinaldo cominciò ad usare delle Rinaldi. Riccardo poi di s. Germa-
sue armi composte di siciliani e no , che di questa guerra racconta
saraceni nella marca d' Ancona,
, tulle le particolarità , riporta la
facendo altrettanto il fratello Ber- assoluzione con queste
di cesare
toldo nel ducato di Spoleti dalla parole. Tane imperator in casirìs
parte di Norcia. Cercò il Papa di ante Ceperanuin in cappella s.
farli desistere con la scomunica, Justae die mercurii in festa k.
ma quando vide che non per que- Augustini per sabinensem episc. est
sto ritiravano,
si mandò lor con- ab excomunicationis vinculo abso-
tro con buon esercito il cardinal lutus. Percossi i romani dall' ira
Giovanni Colonna, e Giovanni re divina con una sterminata inon-
di Gerusalemme, i quali così feli- dazione, supplicarono Gregorio IX
cemente riuscirono nella spedizione, nel 1280 a tornare in Roma, ed
die liberale le terre della Chiesa egli benignamente li perdonò, e
dagl' invasori portarono le armi
,
vi accondiscese, passando nell'esta-
loro dentro lo stesso regno, per te ad Anagui, onde in questa sua
cui potè Gregorio IX ricuperare patria invilo Federico lì, che vi
buona parte dell' antico dominio si recò con grande accompagna*
26o GRE GRE
mento eli signori e milili a cavai- li scrisse severissime lettere, e 60*
lo. Quando Cu alla presenza del vette procedere poi con quel ri-

vicario di Gesù Cristo, deposto il gore che narrammo a quell' arti-


manto e prostrato ai suoi piedi colo. Anche per la città di Roma
riverentemente li Papa
baciò, lì sollri il buon Pontefice delle ama-

lo tenne alla sua mensa, e dopo rezze, ove la fazione dell'imperalo-


lungo discorso congedatosi da lui, re non cessava dalla presa risolu-
$e ne tornò in regno. zione di voler distrutta Viterbo,
Tornando alle altre prime a- che si teneva salda all' obliedienza
zioni del Gregorio
pontificalo di e fedeltà del Papa. Difendevala
IX, non essendo permesso ai re- Gregorio IX a tutto potere, onde
golari l'amministrar il sagramento nel mentre egli dimorava in Rieti,
della penitenza , egli lo concesse i faziosi romani, per fargli ollrag-
nel 1227 ai domenicani; passato gio e vendicarsi dei viterbesi (che
poi nel 1228 in Asisi, vi cano- nel 12.32, dopo sofferto dai ribelli
nizzò il suo tenero amico s. Fran- il guasto delle loro campagne, a-
cesco , edificando nella medesima vevano smantellato il castello di
città in un suo onore la sontuosa Vitorchiano appartenente al po-
basilica, al modo detto al citato polo romano ), fatto un diversivo
articolo Francescano. Indi sotto di recaronsi. a Monte Fortino con
lui e nel 1229 incominciò il do- animo di assalire la provincia di
minio della Chiesa romana sulla Campagna, della quale parlammo
contea di Venaissin (Fedi), in all'articolo Prosinone. Stando sotn-
Provenza ; e nel 1280 d'esse in mamente a cuore di Gregorio IX
vescovati Merida e Badajox, non la conservazione di quella pro-
che canonizzò s. Virgilio vescovo vincia, spedi ai viterbesi tre car-
di Salisburgo, ciò che altri dicono dinali che procederono
, con tal
fatto nel 1239. Per occasione delle destrezza che li indussero ad ami-
passate guerre era venuto in Ita- chevole accomodamento. Dopo que-
lia con buon corpo di truppe, in sto il Papa si portò in Anagni per
soccorso del Ponlefice, Milone ve- darvi alcuni provvedimenti, tra i
scovo di Beauvais] ma siccome era quali quello di guarnire di mura-
gravato da grossi debiti fatti per glie e torri il castello di Palliano
allestire la sua armata, e non a- da esso comperato per la santa
vendo come soddisfarli, per solle- Sede, insieme col vicino castello
varnelo fu d'uopo che
Gregorio di Serrone. E perchè si avvide
IX gli gover-
dasse per tre anni il che alcuni de' suoi parenti abusa-
no della Marca d' Ancona, e del vansi del dominio del forte ca-
ducato di Spoleti. Nel i23i, a ca- stello di Fumone, non acquiescens
gione di un forte terremoto che carni et sanguini Pontifex vene-
afflisse Roma, il Papa passò in Rieti, randus illud ecclesiae mairi resli-

ove acquistò per la Chiesa il ca- tuitarda ohsidione deviclum, sic-


stello diMiranda. Non mancavano come ad onor sommo di questo
intanto a Gregorio IX cure e tra- Papa lasciò scritto il suo biografo
vagli per la Garfagnana (Fedi), pi-esso il cardinal d'Aragona, nel
dominio della Sede apostolica u- citato Muratori. Intanto ad istan-
surpato dai lucchesi, contro i qua* za di s. Raimondo di Pegoafurt,
,

GRE GRE -aGt

confermò nel 1282 in Tolosa il tione di ossequio e di amore, nel


primo tribunale dell' Inquisizione mese di ottobre 1237 o meglio
(^Fedi) statuito da Innocenzo III. prima, dacché poco dopo il santo
Nel medesimo anno trasferitosi da Padre si portò in Anagni per go-
Rieti in Spoleto, canonizzò s. An- dervi l'aria pura e salubre. Frat-
tonio di Lisbona. Nel i233 tornò tanto Federico che tutte le

egli in Roma, ma ripullulando strade prendeva di tormentarlo,


nella contraria fazione l'iniqua bra- con magnifici donativi corruppe il
ma di mandare a sacco e a fuo- senatore di Roma Giovanni Cenci
co la città di Viterbo, e di rinno- per impedirgli il ritorno alla ca-

var la romana, presto


repubblica pitale; ma romani devoti a Gre-
i

ne partì maggio i234, ritiran-


a' 2 gorio IX assalirono con tanto vi-
dosi nuovamente a Rieti. Usciti gore il Campidoglio che ne cac-
quindi in campo i romani pieni ciarono vergognosamente i nemici
di dispetto e di rabbia, pretesero onde il Papa avvicinandosi l'inver-
di farsi giurare fedeltà dai popoli no ritornò in Roma accollo con
delle Provincie del Patrimonio e singoiar allegrezza dagli abitanti, e
di Sabina, e di esigerne tributi. fatto emulatore de' suoi predeces-
Si armarono viterbesi, ed essendoi sori, ricchissimi doni distribuì alle
venuto dalla Puglia nel mese di chiese della città. Nel seguente an-
luglio Federico li a visitar il Pa- no 1238 mese d'ottobre l'im-
nel
pa, che ancora trattenevasi in Rie- peratore diede per moglie ad Ln-
ti, cooperò pur esso con le sue zo ossia Enrico suo figliuolo ba-
milizie, perchè quei popoli tornas- stardo, Adelasia, vedova di Ubaldo
sero alla pontifìcia ubbidienza. Di- giudice in Sardegna {Vedi) dei
morando in Rieti , Gregorio IX giudicati di Turri e Gallura dei
canonizzò s. Domenico fondatore quali era erede, e prelese di riu-
dell'ordine de'predicatori. Neil' an- nire queir isola all' impero con e-
no medesimo il zelante Pontefice scluderne gli antichi diritti di so-
fece pubblicare in cinque libri le vranità. Quanta amarezza cagionas-
Decretali [Fedi). se al Papa questo ardito passo di
Partilo da Rieti passò in Spo- cesare, ben lo dimostra il sommo
leto, in Terni, ed a Viterbo, do- studio da esso adoperato nel difen-
ve condannò molli eretici die tene- dere le ragioni della Chiesa roma-
vano questa città grandemente scon- na in quell'isola, con la scomuni-
volta. Indi in Perugia Gregorio ca fulminata nel i238 contro di
IX canonizzò s. Isabella o Elisabet- Ubaldo cittadino di Pisa, che con-
ta regina d* Ungheria
i235; nel tro il giuramento prestato alla Se-

ivi approvò l'ordine di s. Maria de apostolica era entrato ostilmen-


della Mercede. Prevalendo in Ro- te in Sardegna, col giuramento
ma i fedeli sudditi del Papa con- di fedeltà ricevuto dai giudici di
tro la fazione imperiale, manda- Gallura, di Turri e d'Arborea nel
rono al Papa una solenne amba- 1237, e coi tributi riscossi dai
sceria per invitarlo a ritornare tra nominati giudici nel medesimo an-
loro, ed egli vinto dalle loro pre- no 12 38, per non dire di altri alti
ghiere si restituì in quella città, di sovranità. Non per questo solo
accolto con straordinaria dimostra* titolo era Gregorio IX mal spddis-
,

26?. GRE GRE


fulto di Federico II, più altre cose la Marca d'Ancona, eoa ordine di

vi avevano, principalmente per a- toglierla alla Chiesa.


veigli occupato alcune terre del Inoltre nel i238 ordinò il san-
pontifìcio dominio, di fomentare in to Padre , che terminati i vespci 1

Roma la fazione imperiale de' ghi- si cantasse l'antifona. Salve lie^i-


bellini , e di volere contro le op- na ^Fedi); che dopo la compie-
posizioni sue proseguir la gitcrra ta si cantasse l'antifona Beata Dei
nella Lombardia senza attendere Genilrix Maria seguita dall'ora-
,

la pace dij Costantinopoli, Cercò zione , Deus tfui de Bealae Ma-


dapprima il Pontefice, qtJal padre riae e che nella consacrazione
;

amorevole, con reclami, lettere, am- alla messa si suonasse il campa-


bascerie d' indurlo all'emenda, ed nello. Nell'anno stesso scomunicò
ancora il citò, ma tulio fu vano. Sancio 11 re di Portogallo, perchè
Era cesare incorso nelle scomuni- opprimeva l' immunità ecclesiasti-

che come usuipatore dei beni di ca. Nel seguente 1239 diede la

Chiesa cioè di Ferrara , Pigogna-


, regola de' cavalieri gerosolimitani
na, Bondeno, Massa nella diocesi di a quelli dell' Alto Pascio o Alto
Luni, e della Sardegna , non che Passo, de' quali molte memorie si

come reo di altri delitti , onde il leggono nel tom. XVI delle Deli-
Papa per tale solennemente lo de- ciae erudiloriuii del Lami, e nel
nunziò Palme e nel
nel dì delle tomo I delle Chiese fiorentine del
giovedì santo dell'anno 1239, e Richa. Egualmente nel 1239 Gre-
sottopose all' ecclesiastico interdetto gorio IX ebbe la consolazione di
lutti i luoghi dove Federico II riunire alla Chiesa latina gli ar-

si recasse. Poscia Gregorio IX meni ; e nel i i^o scrisse a Rusu-


inviò a lutti i principi dell' Eu- da regina, ed a Davide re di Gior-
ropa lettere apostoliche di que- gia {J^edì) di lei figlio , per con-
sta scomunica , nelle quali tutte fermarli nell' unione con la Chie-
descrisse l'empietà del perverso sa romana. In quest' anno Fede-
principe , che indi innanzi eoa rico II entrò nel ducato di Spoleto
più furia si mise a perseguitar con idea di occupare R.oma, e l'a-
la Chiesa. Avendo il Papa oS'er- vrebbe eseguito se la protezione
to l'impero a Roberto conte d'Ar- de' ss. Pietro e Paolo, a' quali con
tois fratello di s. Luigi IX re di pubblici e fervorosi atti di devo-
Francia ,
questi non volle che ac- zione ricorse tosto il Papa portan-
cettasse. All'annunzio di sì grave do le loro teste processionalmente
e tremenda sentenza non si riscos- a piedi nudi, non ne avesse inter-
se punto r animo di cesare , che ceduta da Dio la salvazione , in-

anzi preso di mira il Pontefice, ne stillando negli animi de' romani ,


cominciò a lacerare la fama eoa benché poco prima tumultuanti
pubblico manifesto steso dal suo contro il Pontefice, invitto zelo ia
segretario Pietro Vigne, e
dalle difesa dell'alma città capitale del
con altri atti e minacce, che noa mondo cattolico. Si ritirò dunque
possono leggersi senza raccapriccio cesare da Roma,
andato in Pu- e
presso Matteo Paris, in HisL AngL, glia attese quivi ad allestire nuove

scrittore di que' tempi. Spedì an- truppe. Le conquiste fatte da lui


cora in quell'anno 1239 Enzo nel- e da Enzo, la situazione di Bene-
,

GRE GRE i65


vento in mezzo a lene nemiche per combattere l'oste nemica, impo-
e la formidabile potenza del tirau- tente Gregorio IX di aiutarli. L'in-

no, non avevano punto ralfreddare coraggi per altro, ed altaraent«


Degli animi de' beneventani l'an- encomiò con due lettere date dal
tica fede, che al sovrano Pontefi- Laterano, riferite dal Rinaldi; fìn-
ce professavano. Quindi armatisi di chè venute meno le forze e per ,

ferro e di valore si accinsero a gì' intrighi de'ghibellini beneventa-


contrastare ogni passo a Federi- ni, nel febbraio 1241 la città do-
l
co li, ilquale con copioso esercito vette arrendersi all' esercito impe-
dalla Puglia alla volta di Cene- rialeche mandò a ruba ogni cosa
vento si diresse. Narra il Borgia con gran strage de' cittadini ; indi
nelle Memorie storiche di Bene- Federico 11 fece smantellare le an-
vento t. Ili, p. 2i3, che cesare tiche mura^ diroccare le sue torri
non trovò quivi le accoglienze de- e spogliare delle armi gli abitanti.

gli osimani , de* folignali e de' vi- Sino dai 9 agosto e i5 ottobro
terbesi , né la pronta sommissione 1340 aveva Gregorio IX spedito
di quei di Città di Castello, di lettere apostoliche a tutti i princi-
Gubbio e di jVocera, né lo smar- pi e vescovi , invitandoli al conci-
rimento degli abitanti di Orle, di lio generale che voleva celebrare in
Civita Castellana, di Toscanella, di Roma per trattare la causa dell'ay-
Sutri, diCornelo, di Montefìasco- verso cesare ,
quando seppe che
ne, di Montalto, di Ti evi, di Be- i vescovi oltramontani, i cardinali,
vagna, di liettona, di Spello e di gii ambasciatori ed altri, che por-
Cocorone che gli aprirono timida- tavansi al concilio su galere di Ge-
mente le porte ; ma riunito tutto nova (f^ec/ì) j furono parte fatti

quanto il valore che giù sperimen- prigionieri, e parte alfogati dai pi-
tato avea nei cuori generosi dei sani e siciliani comandati da Enzo,
recanatesi, perugini , asisiani, tuder- che in un al padre non poteva sof-
tini e spoletani. Potè ben egli da frire che si celebrasse il concilio.
Cero furore acceso devastare i con- La perdita di Benevento, alla qua-
torni di Benevento j ma non giù le tennero dietro poi altre conqui-
impedire agi' intrepidi cittadini il ste di Federico II negli stati della
prenderne pronta vendetta con Chiesa, e la presenza di cesare in
uccidere alquanti de' suoi soldati Tivsjli , riempì di tanto dolore il

nel maggio. L'altiero Federico II Pontefice, che in mezzo a tanti af-


dovette comprendere che Beneven- fanni cessò di vivere in Roma ai 3 i

to non poteva arrendersi che dopo agosto 1


24 1 ) in età quasi di cent'anni.
lungo assedia, e per mancanza di E vcio, ch'egli patendo di calco-
vettovaglie benché fosse andato in
: li non gli si poteva accordare al-
Romagna, dove nel mese di agosto tri molti anni di vita, ma gli ven-
erusi impadronito di Ravenna, e ne accorciala dalla pena concepita
tentava di fare lo stesso di Faen- per tanti disastri , massime per
za, tuttavia stimolato da fijrte sde- quanto era stato fatto contro quel-
gno per la resistenza usatagli dai li che recavansi al concilio, e fu
beneventani, vi fece porre gagliar- sepolto nella basilica vaticana. Go-
do assedio, per cui i beneventani vernò quattordici anni, cinque me-
non ebbero che le sole loro forze si e due giorni^ uè' quali in quat-
264 GRE GRE
tro promozioni creb dodici cardi- zione di decime , che il Pontefic«5
nali, tre de' quali divennero Papi, richiese ,
per sostenere la guerra
cioè Celestino IV immediatamente; con r imperatore ; i signori si ri-

Innocenzo IV che nel concilio di fiutarono, il clero ubl)idì. Adornò


Lione scomunicò e depose Fede- Roma, e fece atterrare molte case
rico II, ed Alessandro IV nipote e torri che impedivano alla mae-
del defunto Gregorio IX. Questi si stà del prospetto esterno del pa-
dimostrò sempre anche nel ponti- triarchio lateranense , e ne ampliò
ficato di perspicace ingegno, di te- la pontificia abitazione. Aprì e
nace memoria , dotto nelle arti li- dotò secondo il Bernini, // tribuna-
berali, insigne nella giurisprudenza le della Rota pag. 3 16, il celebre
e nelle sacre lettere, fiume di elo- ospedale pegli infermi presso ì(\

quenza Tulliana, conforto de* mi- basilica lateranense. Ornò di mu-


seri, zelante difensore della fede e saici la basilica vaticana ,
per 1^
della libertà ecclesiastica, ed esem- quale fece fondere campane di
plare d'ogni più bella virtù, come smisurata grandezza; e sotto di lui
lo dipinge l'autore della sua vita tra gli altri fiorirono Azo bologne-
appresso il Rinaldi all'anno 1227, se, Accurzio fiorentino , Oddo fred-
num. i3. Tra le altre memorabili do di Benevento, Sinibaldo Fieschi
azioni di Gregorio IX devesi no- genovese poi Papa, e s. Raimondo
tare la nuova crociala contro gli di Pegnafort domenicano spagnuQ-
olbigesi, della quale fece legato Ro- lo raccoglitore delle decretali : gli
mano cardinal diacono di s. Ange- ultimi due creò cardinali. Esiste
loj concedendo ai crociati partico- un numero grande di lettere di
lari indulti, che riporta il Bernini questo Pontefice nella Raccolta dei
veli' Istoria delle eresìe t. Ili, p. concila, negli yénnali del Wadingo,
3o6. Tentò la riunione con la chie- neir Italia Ughelli ed in al-
dell' ,

sa greca a petizione di Germano tri autori Pamelio fece stampare


:

patriarca di Costantinopoli; ma il le sue opere in Anversa nel iSya,


ravvicinamento che avea £ivutq lu- e le arricchì di note. Gerardo Vos-
singhieri principU, restò senza il 5Ìo preposto di Tongres, e dotto-
bramato effetto. In Francia i si- ra teologo di Roma ,
pubblicò :

gnori querelarono al Papa del-


si Gesta (juaedaiìi ac monumenta
l' insubordinazione degli ecclesiasti- Gregoriì IX graeco-latinae cunt.
pì, i quali volevano sottrarsi dall^ scholiis, Romae i588. Vacò la san-
supremazia del re, che ordinò ai t4 Sede un mese.
prelati ed altri ecclesiastici essere GREGORIO X (b.), PapaCXCF.
tenuti in materia civile a'supi giu- Teobaldo o Tedaldo Visconti nacque
dizii, ed a quelli de' suoi signori : a'26 ottobre 1229 in Piacenza, dallj^

Gregorio IX si oppose a tale ordi- nobilissima ed illustre famiglia Vi-


nanza, avvertì che il sostenerla fa- sconti di Piacenza, derivata da Faccio^
rebbe incorrere nella scomunicci conte d'Angiera. Il Novaes lo dice
come contraria alla libertà delle^ figlio di Uberto,
il quale era fra-
Chiesa, ma non fu ascoltato. Nel-. tello diOttone Visconti arcivesco-
l'Inghilterra l'autorità pontifìcia fu vo e signore di Milano. La stirpe
più potente presso il re Enrico IH, de' Visconti vuoisi procedere dal-
{I,quale acconsentì ^ad un' impQsi- l' Angela Flavia dell' imperatore
,

GRE
Costantino Magno, contando quel te di Filippo Maria Visconti, mor-
piacentino Filippo, che famoso per to senza successione nel i447- ^*
inilitari imprese, fu dalle primarie detta progenie propagò il ramo
si

.città di Romagna eletto duce nel de' Visconti di Milano per Berna-
385jqual riparatore della comune bò Visconti, zio del detto Giovan-
libertà contro l' imperatore Grazia- ni Galeazzo, il quale dopo di aver-
no; secondo altri da Ildebrando lo ucciso, costrinse i figli alla fuga,
«discendente dalla nona generazio- riparando prima in Asti, e poi in
ne di Desiderio re de' Ipngobardi, Fiandra, ove divennero liberi baro-
il quale Ildebrando da Carlo Ma- ni del sacro romano impero per
gno primo visconte di Mi-
fu fallo volere dell' imperatore Leopoldo I.
lano, che perciò prese il cognome Nella discendenza poi de' Visconti
di Visconti. Il Ronucci però dice piacentini del b. Gregorio X fiori-

die Carlo Magno verso Fanno 800 rono il b, Baiamonte che profes-
costituì Woeno Visconti piacentino sando vita monastica nel moniste-
per preside di giustizia su certe ro de' cistcrciensi della Colomba
castella e municipii dell'Insubbia; fondato da s. Bernardo per genero-
jeche in Milano non fiori la fa- sità de' Visconti, e giunse a tal san-
ma e potenza de' Visconti se non tità di che ne fu dichiarato
vita
duecent'anni dopo, dappoiché sotto abbate. Dipoi fu dato a confessore
l'impero di Ottone III reggeva lo di santa Franca Vitalta e della b.
stato di Milano un Visconti pia- Carenzia Visconti, alle quali eres-
centino, che forse fu quell' Uberto se un monistero sotto la regola
Visconti, uomo d'alto giudizio e delle cistcrciensi. La casa pater-
pari ingegno, che in patria sosten- na del beato Gregorio X in Pia-
ne le principali magistrature, che cenza, situata presso la chiesa di
due volte fu pretore in Milano s. Silvestro, fu volgarmente chia-
ed una in Bologna e Padova con- : mata palazzo del Papa ed i-
,

thiude che le due famiglie di Mi- vi vicino venne edificata una cap-
lano e Piacenza furono ambedue pella.
cospicue, ma tra loro dilFerenli, per Teobaldo ricevette una buona e
la diversità del loro stemma gen- religiosa educazione , e con l' acu-

tilizio ch'egli riporta, laonde errò tezza del suo ingegno egregiamen-
chi nelle Vite de Ponlefici di Pla- te apprese le scienze, massime di
tina pose per arma a Gregorio X sacra giurisprudenza e canoni. A.
ilserpente col fanciullo in bocca, queste doli aggiunse le virtù, d'il-
stèmma de' Visconti di Milano co- libati costumi, la compostezza, la
me dicemmo al voi. XXIX, p. 59 fuga dell'ozio, l'indefèsso studio,
del Dizionario. Furono questi ulti- l'orazione e la circospezione nel
mi celebri per la signoria di Mi- conversare, temperando così il fer-
lano, prima con titolo di signori-, vido e vivace suo carattere, la cui
poscia con quello di conti, e final- ingenuità appariva nel suo bel vol-
mente con <|uello di duchi, che ot- to. Col consiglio de' frati domeni-
tennero da Wence.slao re de' roma- cani e di altre persone, prudenti
ni nel i38o, nella persona di Gio- come de' suoi congiunti il b. Baia-
vanni Galeazzo, e lo conservarono monte e la b. Carenzia , abbracciò
per sessuntasette anni fino alla mor- lo slqto eccltìsiasticq , in cui ypllo
,,

iG6 GRE GRE


vendersi edificante e degno del sa- re di Francia, che ne acquistò una
cro iniuìslei'o. Quindi i canonici particolare slima. Sembrò quell'in-
dell'insigne chiesa di s. Antonino f'crmitù benefica disposizione di Oiu,
di Piacenza, tratti dallH soavità del- perchè il cardinale fu fatto prigio-
le site maniere , e dalle eccellenti ne dalle genti di cesare, e guari-
qualità di cui andava adorno , lo to che fu Teobaldo , e giunto ia
annoverarono nel loro capitolo, di- Roma, potè adoperarsi per la sua
chiarandolo canonico; ufiìzio ch'e- liberazione. Dopo morte del cardi-
sercitò con diligenza ed ammirazio- nale avvenuta nel i'24'>, l'arcidiacono
ne de* colleglli. In seguito il cele- volle ritornare in Liegi per adem-
bre cardinale Giacomo Pecoraria piere a' suoi doveri , ricusando la
vescovo di Paleslrina piacentino mitra della propria patria che
preso dai che rilucevano in
pregi gli offriva Innocenzo IV. Giunto a
Teobaldo lo volle nella sua corte, Lione si portò a visitare l' arcive-
e supplendo al difetto dell'età una scovo che lo accolse col
Filippo
saviezza non ordinaria, lo prepose più gran piacere per servirsene nei
con la di maggiordomo
qualifica preparativi che doveva fare pel con-
all'economia di sua numerosa fami- cilio generale ch'ivi voleva cele-
glia, ed esso lo seguì nelle diverse brare Papa, avendo impedito la
il

legazioni cui lo destinò Gregorio IX, morte a Gregorio IX di tenerlo in


nelle quali sì dalla famiglia , che Roma , ed anche per non essere
da tutti riscosse i più alti encomi segno alle insidie di Federico lì.
che la sua modestia sfuggiva. Men- Teobaldo corrispose maravigliosa-
tre il cardinal trovavasi in Liegi mente al difficile incarico, in mo-
inori uno de' sette arcidiaconi del- do che si procacciò la estimazione
la cattedrale, quando alcuni cano- e benevolenza di tutto l' augusto
nici di Lione venuti a trattare af- consesso e del Pontefice ; indi ter-
fari col legato , e conosciutesi da minato il effettuò il suo
concilio
essi le virtù di Teobaldo mentre ritorno a Liegi ove col maggior
,

V ebbero concanonico in quella lo- fervore si diede ad operare per la


ro cattedrale , come scrive il Bo- salute del prossimo, e ristabilimen-
nucci ,
pregarono il cardinale a to della disciplina nel clero ; e sic-
conferirgli l'arcidiaconato di Lie- come non avea ancora studiato la
^i, ciò che subito fece. Siccome teologia, passò a Parigi per farne il

però eragli divenuto necessario, lo corso, con permesso del suo vesco-
dispensò dalla residenza, acciò lo vo e capitolo. Sotto l' istruzione di
seguisse nel viaggio di Francia e di s, Tommaso d' Aquino e di s. Bo-
Germania ,
per valersi deli' opera naventura egli fece stupendi pro-
sua, ed indurre i prelati ad inter- gressi nelle scienze sacre; laonde
venire al concilio che Gregorio IX come in Liegi e meglio potè nei
uvea intimato nel Laterano per giu- pulpiti di Parigi predicare sovente,
dicare della causa dell'imperatore infiammando di zelo gli uditori a
Federico II; ma a cagione delle gravi soccorrere iTerra San-
cristiani di
Teobaldo si amma-
fatiche sostenute, ta, mentre più volte fu veduto s.
punto che il cardi-
lò in Francia sul Luigi IX intervenire alle sue pre-
nale partiva per Roma, raccoman- diche.
dandolo però questi a s. Luigi IX Nel 1265 fu esaltato al pontifi-
,

GRE GRE 267


calo Clemente IV, ìi quale delermi- re di Francia e quello di Sicilia

nando di spedire in Inghilterra per erano partiti per l'Africa, il primo


legato il cardinal Ottobono Fieschi fu vittima della peste sotto Ttmisi
nipote d'Innocenzo IV, e poscia con gran dolore dell' arcidiacono
Papa Adriano V, volle che lo ac- che avrebbe amato sagrificar la sua
compagnasse r arcidiacono Teo- vita in compagnia del santo mo-
baldo, onde aiutarlo con opportu- narca. Allora Teobaldo in abito da
ni consigli nelle differenze che agi- pellegrino invece di recarsi in A-

tavano quel regno. Benché 1' arci- frica andò in Tolemaide o sia Acri
diacono avesse divisato recarsi in in Soria , dove ritrovò il principe
Palestina per slimolare
,
crociali i Edoardo, col fratello Edmondo, e
a pugnare valorosamcnie contro Beatrice loro sorella contessa di
gl'infedeli, ubbidì al Pontefice , si Bretagna con buon numero di
portò in Roma, e col legato che lo scozzesi , frisoni ed altri della Ger»
accolse con segni di distinzione, par- mania inferiore , i quali accompa-
tì per l'Inghilterra, ove coopeiò al gnati da copioso esercito d'inglesi

lislabilimento al trono di Enrico III, attendevano rinforzi dai re di Fran-


cacciatone dal cognato Simone con- cia per intraprendere le guerresche

te di Monfort. Dai prosperi suc- operazioni. Animati dalle sue per-


cessiche Edoardo figlio del re ri- suasioni e dalla poderosa armata
portò colle armi contro i ribelli navale che allora attendevano dal
Teobaldo prese motivo di persua- re di Sicilia, seppero invece che
derlo a partire con un esercito pei questi proseguendo i vantaggi ri-
santi luoghi di Palestina , iu rin- portati contro i mori dal defunto
graziamento a Dio pei brillanti suc- fratello, senza attendere l'esercito
cessi conseguiti contro i nemici di di Edoardo , avea conchiuso una
suo padre. Frattanto Clemente IV tregua di dicci anni, con eccellenti
mori in Viterbo a' 29 novembre condizioni ; laondeil principe che

1-268, e per la discordia de' car- erasi in quel punto portato a Tu-
dinali elettori vacò la santa Sede
, nisi, con vivo dispiacere tornò a
due anni, nove mesi e due giorni. Tolemaide, perchè i francesi e sici-
In questo tempo a persuasione liani decisero ripatriare , e vi ap-'
principalmente di Teobaldo venne prodò nel maggio 1271, attenden-
pubblicata la sacra guerra di Pa- do l'imbarco per passare a Gerusa-
lestina dal principe Edoardo , da lemme. In questo tempo infervorato
s. Luigi IX re di Francia, e dal suo da Teobaldo, il principe impedì che
fratello Carlo I re di Sicilia ; ma Bendoedaro s' impadronisse di mol-
prima di passarvi stabilirono di te castella ne' dintorni di Acri , e
combattere principi saraceni del-
i non assediasse la città, come an-
le coste dell* Africa, acciò nella lo- cora di opporsi al progresso delle
ro assenza non facessero un diver- sue conquiste. Intanto non avendo
sivo sull'Italia. Teobaldo destinato s. Filippo Benizzi voluto accettare
ad accompagnare la sacra spedizio- il pontificalo, in Viterbo procede-
ne, secondo alcuni col carattere di vano lentamente i sacri comizi per
legato, partì dall'Inghilterra, sire- dare un successore a Clemente IV,
co in Piacenza , in Roma ed a forse per la rivalità delle due na-
brindisi per imbarcarsi. Siccome il zioni francese ed italiana, che ognu-
-

GRE
na avea selle cardinali, dappoichf^ de apostolica, per provvedere alle

ne' cardinali non mancavano sog- necessità della Chiesa. Giunti i nuu-
getti dt;gtii del pontificato, ne' di- zi in Acri , e recatisi a' piedi di
ciassette o quindici che componeva Teobaldo, esposero la loro missio -
np il sacro collegio, d ippoichè quat- ne , gli presentarono il decreto e
tro di essi furono poi Papi, cioè le lettere del sacro collegio. L'umil-

A^driano V, Nicolò III, Martino IV tà e la modestia di Teobaldo ne


ed Onorio IV. restò sommamente sorpresa, e per
Approdando a Civitavecchia il l'inattesa esaltazione, e pel formi-
re Carlo I, e il re Filippo III, che dabile peso che andava a contrar-
era successo al padre nel trono di re. Alla sua resistenza i nunzi ri-
Francia, si portarono a Viterbo ad sposero con gravi ed efficaci ragio-
e,^citare i cardinali a dar termine ni, ed alle parole della desolazione
alla pregiudizievole lunghissima se- in cui era la Chiesa da tanto tem-
de vacante, finché pel fine di ago- po senza capo. Teobaldo si com-
sto, vinti dalle vive persuasioni del mosse, e vinto dai circostanti, e dal
cardinal Giovanni vescovo di Por- principe Edoardo e Beatrice sua
tp, e di s. Bonaventura, stabilirono ed accettò il Pon-
sorella, acconsenti,

a compromettersi in sei , sette o end' ebbero luogo nell'eser-


tificato,

nove di loro per eleggere il Papa cito e nella città feste e dimostra-

in termine di due giorni , anche zioni di tripudio. Ai veneti amba-


fuori del collegio cardinalizio, a ciò sciatori del gran can de' tartari ,

anco indotti dall'aver Raniero Gat- Nicolò, Maffeo e Marco Polo, che
ti capitano della città , scoperta domandavano per quel principe
di tetto la sala ove erano adunati, banditori dell' evangelo , il nuovo
diujinuendo loro pure il quotidia- Papa in Acri diede due dotti do-
no alimento. I compromissari per- m(5nicani con molte facoltà e con
tanto col Bonaven-
consiglio di s. presenti per quel sovrano. Prima
tura , prontamente nel primo set- di partire dalla Soria il Pontefice
tembre 127 1 elessero in Pontefice volle tornare a venerare il santo
r arcidiacono Teobaldo o Tedaldo Sepolcro in Gerusalemme, che ba-
Visconti , e gli altri cardinali apr gnò con un profluvio di lagrime,
provarono l' elezione, quindi forma' e promise larghi soccorsi ai cristia-
rouo il decreto , e vi apposero i ni della Palestina. Avendo il prin-
loro con gran piacere dei
sigilli , cipe Edoardo preparato un deco-
due re ancora dinjoranti in Viter- roso nayile, e corrispondente ac-
bo ,e di tutti gli abitanti della compagnamento, acciocché potesse
città che accorsero giubilanti nel il Papa passare in Italia con ono-
duomo ove il nuovo Papa era sta- revole comitiva a prendere le in-
to proclamato; allegrezza che ben segne pontificie, il Papa col segui-
preslQ parteciparono Roma e Pia- to s' imbarcarono nel mese di di-
cenza» Senza dilazione i cardinali cembre e con prospera navigazio-
,

deputaroqo due religiosi col carat- ne arrivarono nel porto di Brin-


iq'e di nunzi a portare in Acri disi il primo del 1^72. Il Ponte-
il decreto a Teobaldo, con caldis- fice pervenne a Siponto accolto dal
sifne lettere perchè accettasse , e clero e dal popolo con segni della

^ifflT^ igdLjgio si vecqs^e ^Ua Se- . iflaggiore venerazione. In Beaeven»


,

GRE GRE 269


(o fu incontrato con ogni ossequio to pianto; eper determinare gli
da Carlo I re di Napoli e Sicilia opportuni soccorsi stimò convene-
per servirlo co' suoi baroni nel vole la convocazione di un conci-
transito pel suo regno, alloggiando lio generale, fndi partì da Viterbo
nel sacro palazzo beneventano. In- coi cardinali e con tutta la corte ,

di seguito che ogni volta


dal re facendo il suo ingresso in Roma
che ascese il cavallo gli tenne la nella prima domenica di quaresima,
staffa, e per alcuni passi condusse a' i3 marzo. Uscì incontro per le
pel freno la chinea , giunse a Ce- pubbliche strade tutta la nobiltà
prano ove l'attendevano alcuni car- ed il popolo romano, che non sa-
dinali con istraordinaria contentez- ziavasi di vedere la maestà del ve-
za e venerazione , finché arrivò a nerabile sembiante. Subito scrisse
Viterbo a' a o ai io febbraio, ove al re di Francia , al conte di Sa-
dimoravano i cardinali e la curia. voia, all'arcivescovo di Rouen, ai

Applaudilo con profonda riverenza, cavalieri templari, e ad altri prin-


fu vestito col manto pontificale, ed cipi , stimolando tutti al soccoiso
assunse il nome di Gregorio per X di Terra Santa. Nella basilica va-
la speciale divozione che sempre ticana fu ordinato sacerdote e con-
avea nutrito per s. Gregorio I e , sacrato vescovo, ed a' 27 marzo
per essere stato come lui eletto dal cardinal Gio. Gaetano Orsini
nel mese di settembre , come per ivi solennemente coronato alla
fu
la felice rimembranza di Gregoiio presenza d' innumerabile popolo
IX. Domandato se voleva essere non solo romano, ma di altre città
coronato in Viterbo o in Roma, e Provincie, non che di Carlo I re
rispose : in Roma fu che Costanti- di Napoli e Sicilia. Nello stesso
no imperatore cavandosi di capo
, giorno della incoronazione , si por-
l'imperiai diadema, l'offrì con re- tò giusta il costume a prendere so-
ligiosa munificenza al Pontefice s. lenne possesso della basilica latera-
Silvestro I , acciocché quello fosse nense con magnifica cavalcata, nel-
uno splendido simbolo della regia la quale il re gli addestrò il caval-
dignità e del dominio temporale lo su cui era montato, e poi nel
de' romani Pontefici ; ed essendo sontuoso convito che seguì a que-
ciò seguito in Roma , conviene al- sta funzione, gli presentò la prima
tresì che in Roma sia fregiato vivanda dopo avergli dato l'acqua
con questo sacro ìncoronamento alle mani; prestandogli giuramen-
della Chiesa , come riporta il Bo- to di fedeltà ed omaggio, come
nucci a p. 54- vassallo feudatario della santa Sede.
Dimorando in Viterbo, in adem- Applicò subito Gregorio X il suo
pimento delle promesse che il Pa- animo alle pastorali sollecitudini
pa avea fatte in Soria, seriamente della Chiesa universale , e per la
per otto giorni continui trattò coi sacra guerra di Palestina scrisse al
cardinali in concistoro, del calami- principe Edoardo d' Inghilterra , e
toso stato de' santi luoghi Pa-
di di nuovo al re di Francia ; creò
lestina , e dei pericoli imminenti patriarca di Gerusalemme fr. Tom-
che sovrastavano a que' cristiani maso domenicano arcivescovo dì
,

come testimonio di vista , accom- Cosenza, dichiarandolo legato a la-


pagnando la narrazione con dirol: iere per tutto i'orieule, nelle quali .
,

270 GRE GRE


parli speJi cinquecento soldati a lutti contumaci della Chiesa, e.
i i

spese della camera apostolica. Sciis- perturbatori della pubblica pace


«e ancora a tutti gli arcivescovi e ch'erano in quc' giorni i sanesi, i

prelati della Chiesa, partecipando- pisani, i pavesi, i veronesi, e Lo-


gli la sua assunzione al pontifica* dovico di Baviera , e gli aderenti
to, raccomandò porgere soccorsi
cui del defimto Corradino di Svevia ;

alla Terra Santa ; e riprovò quel- ammonendoli di ritornare dentro


li che per ingordigia di guadagno perentorio termine all'ubbidienza
somministravano armi e viveri ai della Chiesa. Wel conferire poi le
nemici del nome cristiano, con de- dignità della corte, e gli uHìzi per
trimento notabile de' fedeli della l'amministrazione della giustizia,
Palestina. Minacciò censure e le Gregorio X
si diportò senza rispet-

inserì nella bolla in Coena Domi- ti umani, badando solo ai meriti e

ni. Di ciò particolarmente scrisse capacità di ciascuno : fece vice-can-


ai genovesi ed ai pisani, accompa- celliereGiovanni o Giunnone Lecca-
gnando le letlere con alcuni suoi corvi, e camerlengo Guglielmo di s.
chierici di camera per maggiormen- Lorenzo, piacentini, facendo uditori
te dar peso in cosa di tanto rilievo, di rota e cappellani altri cinque
cioè maestro Araldo di s. Deside- compatriotti, tutti di provata bon-
rio a Genova, Guglielmo di Castel- tà e sapere. Tra i suoi domestici
bocco a Marsiglia , ed un altro a familiari vengono nominati per di-
Pisa , invitando le dette tre città stinzione Antonio Buoncompagni di
a somministrare galere pei santi Arezzo, Giacobino Manzini di Bo-
luoghi. Ad efiettuare una nuova logna, e Lanfranco arcidiacono di
crociata, rinnovar 1' unione con la Bergamo. Confermò la pace giura-
chiesa greca, rinvigorire la discipli- ta tra il re di Boemia Ottocaro II, e

na ecclesiastica ed operare la ri-


,
Bela ovvero Stefano V re d'Unghe-
forma del foro sacro e laicale, Gre- ria , scrivendo agli arcivescovi di
gorio X nel primo aprile 1272 in- que' regni che la facessero osserva-
timò un concilio generale da te- re , sottoponendo a gravi censure
nersi a Lione, perchè vi concorres- chi dava motivo di alterarla. Spe-
se maggior numero di vescovi, di l'arcivescovo Aquense Vicedo-
benché alcuni cardinali in quanto mino Vicedomini suo nipote, lega-
al luogo propendevano per Roma, to a Uilere nella Lombardia, per
e scrisse corrispondenti lettere ai comporre le discordie tra le città

principi ed ai vescovi invitandoli, e i signori di essa , estendendogli


ed a Michele Paleologo imperato- la giurisdizione legatizia alla Ro-
re de' greci che vi mandasse i suoi magna , Marca Trevigiana ,
per le

ambasciatori, che per l'unione avea terre del patriarcato di Aqiiileia e

scritto al predecessore. S' interpose di Grado, e per lutto il Genovesa-


poscia autorevolmente per la con- to : in questa destinazione il Papa
servazione pace, e perchè
della non ebbe riguardi al suo sangue ^
non si rompesse la guerra tra i ve- ma alle di lui eminenti qualità, di
neti, i greci e Carlo I. cui parleremo all'articolo seguente

Nel gioved'i santo, avanti la piaz- di Gregorio XI Ficedomini ( fe-


za di s. Giovanni in Lalerano, coi di Deputò Folco dal Poggio in
).

solili rili, interdisse e scomunicò governatore della Marca d'Ancona


GRE GRE 271
nel temporale, e per vicario di tal per r uccisione di Enrico conte di
provincia nello spirituale Gugliel- Cornovaglia figlio del re Riccardo,
mo piacentino. Dichiarò reltore di due anni prima nella cattedrale di
Benevento Giacomo Arcelli piacen- Viterbo, mentre si elevava la sacra
tino , e per combinare le vertenze Ostia nella messa ; e siccome non
sui confini con Carlo I deputò il comparirono dipoi li scomunicò
, .

vescovo d' Anagni e Guglielmo ,


Inoltre Gregorio X facollizzò il re
Spettini piacentino suo cappellano di Francia Filippo III a scegliersi
e suddiacono. il confessore con autorità di assol-

Sul principio di luglio Grego- verlo ne' casi riservati , tranne il

rio X partì per Orvieto e vi


,
volo di portarsi alla sacra guerra;
dimorò quasi un anno. Quivi si comandò ai prelati di quel regno
presentarono gli ambasciatori di di non impedire che la potestà
Alfonso X re di Castiglia e di secolare punisse per delitti enormi
Leone, ch'essendo slato nominato i chierici coniugati ; e vietò che
re de' romani, sup[>licarono il Pa- dalle autorità ordinarie si pot'^sse

pa ad acconsentire alla sua sacra pronunziar sentenza di scomunica


unzione e coronazione ; ma Gre- e d' interdetto contro il medesimo
gorio X riflettendo che sino allora monarca.
aveva disputato la dignità con Ric- Dopo di avere assolti diveni
cardo di Cornovaglia , nulla volle popoli summentovati dalla scomu-
risolvere. Accordò le decime eccle- nica , e confermati i privilegi dei
siastiche ad Edoardo ed Edmondo frati Mercede, pacificati in
della
figli di Enrico 111 re d' Inghilter- Orvieto i Monaldeschi coi Filip-
ra, in compenso delle spese fatte peschi partì da quella città per
,

per l'armamento della crociata, e recarsi al concilio di Lione de- ,

minacciò di scomunica Ruggiero putando in Roma per cardinali le-


di Leiborne, che sprezzando il giu- gati Riccardo Ànnibaldi , e Gio.
ramento fatto di portarsi in Terra Gaetano Orsini poi JVicolò UI. In
Santa riteneva le duemila mar-
, compagnia di Carlo I re di Sicilia,
cile d'argento che perciò gli avea e di Baldovino II imperatore di
dato il legato cardinal Oltobono Costantinopoli, per Asisi, Perugia,
Fieschi. Citò a comparire al tri- Arezzo, Poggibonsi, giunse a Firen-
bunale apostolico Ugone le di Ci- 76 a' 18 giugno 1278, ove stabilì
pro per essersi intruso nel regno trattenersi alquanto per terminare
di Gerusalemme ,
preteso dalla le rivalità tra i gueliì e i ghibelli-
principessa Maria pronipote della ni. A tale effetto pronimziò elo-
regina Isabella, che perciò si portò quente discorso alla magistratura ,

ad Orvieto a reclamare perchè U- e poscia con l'industria di s. Fi-


goiie crasi anche fatto incoronare lippo Benizzi ottenne la bramata
dal vescovo Liddense. Accaduta la pacificazione delle minac- fazioni,
morte del re d' Jnghilterrji , il suo ciando scomunica a chi I' aves-
la
primogenito che si trovava in Sc- se rotta. Indi nel luogo ove fti
ria, ne partì, e pertossi a visitare stabilita volendo la famiglia dei
il Papa in Orvieto. Poco dopo Mozi per memoria fabbricarvi uiw
questi citò al tribunale apostolico chiesa, con solenne rito il Pontefi-
Guido Montòrte e i suoi complici, ce vi gettò la prima pietra, ad oou-
,

0.']'}. GRC GRE


re di s. Gregorio I. Non and?» detto nella città, ne parti segfcfa-
guari che le fazioni tornarono a mente , e malcontento per l' osti*
tumnitnare, per cui il Pontefice nazione con cui ricusavano l'arcr'
fulminò alla città l'interdetto del- escovo.
le cose sacre, e passò in Mugello In Chambery a* 3 novembre ri*
col cardinal Ubaldini. Essendo an- cevette le lettere di Alfonso X re
cora vacante l'impero, Gregorio X di Castiglia , che umilmente sup-
a mezzo d' un prelato che inviò in plicava il Papa a passare in Ispa*
Germania, comandò agli elettori del gna prima di recarsi a Lione, sot*
sacro impero, cioè agli ecclesiastici lo diversi pretesti segreti che non
sotto pena della privazione dell' uf- poteva a niuno confidare. Grego>'
fizio, e ai secolari sotto quella di sco- rio X ne penetrò il motivo, cioè
munica che sopite le discordie
, la seguita elezione di Rodolfo all'im-
prontamente eleggessero il nuovo re pero, eh' era stato lungamente con-
de' romani, protestandosi altrimen- teso tra lui ed Ottocaro II re di
ti ch'egli avrebbe proceduto alla Boemia^ mentre egli erasi mostra-
scelta, e poi l'avrebbe coronato to propenso pel conte di Habsburg,
imperatore. Da Mugello il Papa principe pio e divoto alla santa
andò a s. Michele in Bosco presso Sede che il Papa aveva cono-
, e
Bologna o meglio al castello di
, sciuto in Toscana in compagnia di
Santa Croce, donde passò nella cit- Vernerio eletto arcivescovo di Ma-
tà a' 2 settembre, ricevuto con gonza, il quale rappresentò ai col'*
grande onore. Trascorsi cinque leghi elettori l' inclinazione del Pon-
giorni andò in Modena nel palazzo tefice, onde i principi pel concetto
Rangoni riverentemente accolto dai e venerazione che di lui avevano
lieti abitanti ; e ai 2 ottobre giun- si decisero per Rodolfo. Disimpe-
se a Piacenza sua patria , con in- gnatosi Gregorio X col re di Ca*
dicibile festa e contentezza dei stiglia, giunse finalmente in Lione,
concittadini. Visitò il santuario di festeggiato splendidamente da ogni
s. Maria in Campagna, ivi ringra- ceto di persone. Ivi ricevendo 1' av-
ziò Dio della seguita elezione del viso da Matiscone suo cappellano
re de' romani, nella persona di Ro- e uditore generale della camera
dolfo d' Habsburg progenitore del- e del palazzo apostolico, che il re
l'augusta casa d'Austria, ed ac- di Francia presso cui slava avea
cordò una particolare indulgenza ordinata la restituzione della con-
a chi avesse visitato detta chiesa. tea Venaissina alla Chiesa roma-
Passati quattro giorni, da Piacenza na , il Papa ringraziò il i"e per
il Pontefice si condusse a Lodi, ed aver ceduto alle sue istanze. In
a Milano ove rimase tre giorni nel Lione Gregorio promosse all' ar- X
iTionistero di s. Ambrogio senza civescovato d'Aix Grimerio de Cor-
lasciarsi vedere in pubblico, perchè nazzani o Balestracci, e Giovanni
i Turriani che vi signoreggiavano Gobbo al vescovato di Bobbio, am-
non ammettere nella sede
vollero bedue piacentini, senza il cui voto
arcivescovile Ottone Visconti, già e consiglio il Papa nulla faceva
eletto da Urbano IV: scomunicò pei meriti che li fregiavano; e
JNapo Turriani vicario imperiale, e confermò i privilegi de' certosini
la sua làzioi^e , e lasciando l'intck'- nel 1274. Nel carnevale Grego-
,

GRE GRE 2^3


rio X seguendo il pio costume dei Domenico, chiamato fra Giovanni,
suoi predecessori aveva sì ib Roma di vita esemplare e di provata fe-
che Orvieto banchettato tutti i
in deltà, ch'egli avea condotto in Ita-
poveri della città, e probabilmente lia dalle parti oltramarine. Anzi nel
nel palazzo apostolico, essendo egli libro de' suoi ricordi avea il santo
molto caritatevole coi bisognosi, per Pontefice descritto di proprio pugno
cui ogni giorno soleva farne ricer- i nomi de' più bisognosi di soccor-
ca per mezzo di ministri fedeli a so, per porgerlo loro con più fre-
ciò deputati , e dispensare copiosi quenza e sicurezza ; e nel sacro
sovvenimenli ; inoltre il Papa a palazzo ogni dì ad esempio di s. Gre-

molli di essi lavava i piedi umil- gorio I che s'im-


e di altri Papi, volle
mente. Ma siccome venne a cono- bandisse tavola particolare per tre-
scere che certi bisognosi più scal- dici poveri, a' quali di sua mano
tri e maliziosi, con la loro petulan- somministrava le vivande, dopo aver
za venivano sempre preferiti a loro amorevolmente lavato i piedi.
quelli eh' erano più poveri, che di- Non vi ammetteva però i vagabon-
scacciavano con battiture e parole di, i pigri ed oziosi, onde non de-
ingiuriose, e ch'essi vennero distin- fraudarne i meritevoli di refezione.
ti col nome di ribaldi, onninamen- Da questa carità di Gregorio X, e
te volle porre un riparo a tanto dal sistema da lui stabilito nella
disordine. Rivocò pertanto simili distribuzione delle limosine, e nel-
banchetti che godevano esclusiva- l'ammissione quotidiana de' biso-
mente i ribaldi petulanti ; li esclu- gnosi a mensa nel palazzo aposto-
se dal partecipar le beneficenze, lico, vuoisi derivato l' uffizio del-
quando non ne fossero resi de-
se Elemosineria apostolica ( Fedi ),
l'

gni con la sommissione , e si con- e la carica del prelato Elemosinic'


tentassero di essere trattati come re del Papa [Vedi).
gli altri. Dichiarò poi, che in ve- Essendo il Pontefice in Lione fe-
ce dei banchetti si dispensassero ce diverse provviste ecclesiastiche
duecento pagnotte, un bove intero, massime di chiese vescovili ; e nella
e cinquanta fiaschi di vino, come quaresima fece predicare il cardi-
si legge in un libro antichissimo nal s. Bonaventura , eh' egli con
del cardinal Nicolò d'Aragona. Il Bo- tutta la corte recavasi ad ascoltare.
nucci nel lib. III, cap. IV dtìVIstoria Nate alcune differenze tra Rodolfo
del b. Gregorio X, parlando della re de' romani , e Filippo conte di
perfettissima carità del santo Pon- Savoia e di Borgogna, si rimisero
tefice verso i prossimi , narra che ambedue per compromesso alla de-
oltre r aver concesso ampli privi- cisione del santo Padre, che giudi-
legi, nuove e copiose rendile agli cò con soddisfazione di cesare e
ospedali lateranense , e di s. An- del conte. Portatosi a Lione Pie-
tonio suir Esquilino, stabili nel pa- tro da Morone che fu poi s. Cele-
,

lazzo pontificio il ministro che in stino V, per ottenere la conferma


tutto il decorso dell' anno distri- dell'ordine monastico da lui fondato,
buisse larghe limosine ai bisognosi, Gregorio X
l'approvò con sua bolla.
particolarmente a famiglie onorate Queste ed altre cose fece Grego-
cadute in povertà; ai quale offizio rio X
in Lione prima della cele-
egli adoperò un certo laico di s. brazione del concilio generale di
VOI XXXII. 1%
,

274 GRE GRE


Lione che se ne traila all'ar-
IT, di fragata, per cui ovimque si confer-
ticolo Lione ( Fedi). Solo qui di- mò la fama e
della santità sua ,

remo, che greci si riconciliarono


i giunto a lielcaire
o Beaucaire sul
con la Chiesa romana e confessa- , Rodano in Provenza, ivi si fcKuiò
rono la processione dello Spirito in lutto r estate, esercitando diversi
Santo dal Padre e dal Figliuolo; alti della sua pontificia potestà , e
che furono stabiliti i soccorsi di nel di dell' Ascensione pubblicò
Terra Santa; che furono condan- nella chiesa parrocchiale i consueti
nali gli eretici flagellanti ; che fu- processi di scomuniche ed interdet-
rono stabiliti molti ed utili cano- ti, come avea fatto in Lione in
ni per la disciplina ecclesiastica ;
diverse solennità , contro i contu-
e che ad evitare la lunghezza delle maci di s. Chiesa. Scrisse ad Olio-
sedi vacanti dopo la morte del caro II re di Boemia, persuaden-
Pontefice, ordinò Gregorio X diver- dolo a desistere dalle sue preten-
se leggi pel regolamento del Con- sioni all'impero; ed ammonì Gia-
clave {^Fedi) , al quale articolo le como I re d' Aragona a Irata»
riportammo ed illustrammo, osser- sciarla sua scandalosa vita, per non
vandosi tuttora con alcune amplia- costringerlo a procedere contro di
zioni e modificazioni , Indusse il lui come portava l' obbligo dell' a-
Papa i vescovi inglesi ad accordare poslolico ministero. Rimproverò a
sei anni di decime ad Odoardo I Valdemaro re di Svezia i suoi vizii,
re d' Inghilterra. Dopo il concilio ed ai baroni svedesi la violazione
si trattenne Gregorio X sino al dell'immunità ecclesiastica; e sic-
maggio 1275, nel qual tempo si come il re sempre più divenne
occupò del governo della Chiesa peggiore, per mezzo de' suoi prela-
universale, provvedendo di vescovi ti lo privò del trono, ed in vece
molte sedi ; inviò in Francia colla vi esaltò il fratello Magno I meri-

qualità di legato per predicarvi la tevole della corona.


crociata il cardinal Simone di s. In Belcaire pertossi il Papa a vi-
Cecilia, poi Martino IV, ed a ri- sitare Alfonso X re di Castiglia, il

riscuotere le decime pei sussidi sta- quale (ece gravi lagnanze per aver
biliti pei cristiani di Palestina. In- egli confermala l'elezione di Rodolfo
di confermò con autorità apostolica all'impero ; ma Gregorio X colle sue
r elezione di Rodolfo in re de' vo- soavi e ragionevoli maniere lo dis-
jnani a'itì settembre i 274, egli spe- tolse dalle all' im-
sue pretensioni
dì per nunzi l'eletto alla chiesa di pero, e da ducato di
quelle sul
Trento, e fr. Enrico de' minori; lo Svevia e sul regno di Navarra
esortò a troncar le discordie ed laonde dovette poi deporre le in-
alla pace, onde stabilirsi nel trono, segne imperiali che usava. Alfonso
invitandolo a Roma, ove lo avreb- III re di Portogallo mostrandosi
be unto, e coronato colle insegne renitente a pagar il consueto cen-
imperiali; e s'interpose perchè tra so alla Sede apostolica, ed avendo
lui e il re di Francia non si ac- usurpalo le rendite di quattro ve-
cendesse funesta guerra. Partì fi- scovati al Pontefice, questi formò
nalmente dalla città di Lione a' 6 la costituzione De regno Portugal-
maggio 1275, dopo aver liberalo line per norma del re, de' suoi fi-

colle sue orazioni una donna nau- gliuoli, e dei baroni del regno. Con-
, ,

GRE GRE «75


tinuando Alfonso ad intitolarsi X nò un editto, in cui confermando
imperatore e re de' romani, e ad le ragioni della Chiesa romana ,
usare il sigillo imperiale, essendo statuì che le elezioni de' prelati
il Papa passalo in Valenza di Fran- si facessero con piena libertà , è
cia ingiunse all'arcivescovo di Si> che ognuno potesse appellai-e al
viglia di chiamare il re ad eseguire Pontefice ; vietò 1' occupazione dei
le promesse fatte, altrimenti ve lo beni de' prelati defunti, e promise
costringesse colle censure della Chie- di adoperarsi per l'estirpazione del-
sa. Indi si recò in Vienna di Fran- le eresie. Continuandosi dal Papa£
cia,dove consagrò molli prelati, e il viaggio, a* 27 ottobre arrivò ai

minacciò di scomunica il re d'A- Sion, e per Vercelli giunse a Mi-


ragona se non si correggeva, scri- lano nel giorno di s. Martino fu :

vendone all'arcivescovo di Tarra- incontralo con sommo onore dai


gona. Uni vescovati di Valenza
i Torriani, e da Raimondo patriar-
e di Diez, che poi furono separati. ca d'Aquileia, ricevuto ed alloggia-
Ritornato il Papa in Belcaire , vi to in s. Ambrogio. Benignamente
ricevelte gli ambasciatori di Ro- si lasciò vedere dai milanesi , cui
dolfo, per stabilire il tempo della concesse indulgenze e grazie spiri-
coronazione, che venne determina- tuali. Ordinò che l'aVcivescovo di
ta per la festa d' Ognissanti del Ravenna fr. Bonifacio domenicano
1276. Avviossi perciò Gregorio X fosse posto al possesso della sua
per r Italia, ed in Losanna consa- chiesa, ed avendo i religiosi dome-
grò vescovo di Basilea Enrico dei nicani ottenuto la chiesa di s. Ma-
frati minori : quivi nel giorno di ria sopra Minerva in Roma, per
s. Luca si presentò al Papa Ro- mezzo di fr. Aldobrandino Caval-
dolfo con la moglie ed i Hgli, e canti vescovo di Orvieto e vicario
gli baciarono i piedi. 11 Pontefice di Roma, anch' egli domenicano,
invitò premurosamente il re a por- gliene fece spedire il corrisponden-
tarsi in Roma per la coronazione, te diploma di conferma, dato in
e poscia coH'esercilo in Soria, per s. Sabina, che incomincia colle pa-
cui vuoisi che prendesse la croce ; role : Cum a nohis pelilur (jiiod
indi nel tempio maggiore di Lo- justum esi, essendo prima la chiè-
sanna, alla presenza di selle car- sa delle monache benedettine di
dinali, di cinque arcivescovi, di un- Campo Marzo, che la donarono ai
dici vescovi, del duca di Baviera, domenicani. Nella chiesa di s. Am-
di quello di Carintia , e di altri brogio di Milano, nel di della fe-
principi Rodolfo giurò
tedeschi, sta della dedicazione delle basili-
nelle moni del santo Padre, quan- che de' ss. Pietro e Paolo, Grego-
to a mezzo de' suoi ambasciatori rio Xfulminò le solite scomuniche
avea fatto nel concilio di Lione, di contro i contumaci alla Sede apo-
essere fedele alla santa Sede, e di stolica ; indi partendo da Milano
difendere l'esarcato di Ravenna, e dopo avervi depositalo duecento-
le altre terre delia medesima : la mila fiorini d'oro o scudi, da sbor-
formola del giuramento con la sot- sarsi poi all' imperatóre nella ve-
toscrizione de' mentovati personag- nuta sua in Italia, si diresse per
gi,il Bonucci la riporta a p. 227. Piacenza sua patria.
Nel dì seguente l'imperatore ema- Giunse Gregorio X in Piacenza
a^e GRE CRE
'32 norembre, accompagnato da lere i fuorusciti nella patria, sde-
otto cardinali, da diversi veicovi, gnato rinnovò le censure ecclesi»-

e dai prelati di sua corte. Negli Dopo breve riposo


stiche. nell' ab-
undici giorni che vi dimorò, edi- bazia di Ripoli^ giunse ad Arezzo
ficò i suoi concittadini collo splen- accolgo con straordinari segni di
dore delle sue virtìi e segnalate ossequio ed allegrezza da quella
operazioni. Si affaticò nel procura- repubblica, e da Guglielmo Uber-
re la pacificazione delle fazioni, e tino aretino conte di Valle Ambra
pare che disponesse gli animi a ri- e di Chi tignano, vescovo e signore
conciliarsi col conte Ubertino Lau- della città, con tutto il suo nume-

di, da lui scomunicato siccome se- rosissimo clero. Cadde quindi in-
guace del partito di Federico H, fermo, e ben conobbe ch'era giun-
e suoi figli e nipote. A'3 dicem- to il termine di sua vita mortale,

bre il Papa partì da Piacenza, per essendo in compagnia di tre car-


la via Emilia si portò a Reggio dinali, gli altri per l'asprezza della
in cui celebrò la festa di s, Nico- stagione erano ne' luoghi circonvi-
lò,e per Bologna arrivò a' i5 di- cini. Sottomesso al volere dì Dio,
cembre a Santa Croce presso Fi- Gregorio X ricevette con fervore
renze, nella quale città si dice non i santi sagramenti, mostrò con al-
volesse entrare perchè ancora in- cune benigne disposizioni la sua
terdetta per le fazioni guelfa e ghi- gratitudine con Piacenza sua pa-
bellina. Nel giorno seguente tulta- tria, con Liegi sua antica chiesa,
volta diresse alla città, onde il
si e con Arezzo ove terminava i suoi
popolo sebbene timoroso di sua in- giorni. A Piacenza tra le altre co-
dignazione, usci ad incontrarlo per se lasciò al duomo due nobilissimi
riverenza, e per l'alto concetto che a- palili ricamati, per ornamento del-
vea della di lui santità. Mentre il Pa- l'altare maggiore , ed una pianeta
pa per le mura vecchie s'incammina- pontincale assai preziosa, con dal-
va alla volta di Arezzo, trovò l'Ar- matica e tonìcella di fondo d'oro,
no per le molte pioggie oltremodo e per la collegiata di s. Antonina
gonfio, che non si poteva valicare, di cui era stato canonico, un altro
onde si trovò costretto a passare pel ricco paramento da messa a gigli
ponte Rubaconte, e per una parte d'oro con figure di aquile vaga-
della città e pel borgo di s. Nico- mente lavorato, e di più vi ordi-
lò ; e quantunque
in passando be- nò una perpetua prebenda de'suoi
nedicesse il popolo, uscito da Fi- beni patrimoniali. Alla chiesa di
renze rinnovò V interdetto e sco- , Liegi di cui era stato arcidiacono,
municò di nuovo i cittadini. Pare donò per un anniversario molti ter-
però credibile che Gregorio siasi X reni, per cui il capitolo stabili far-
trattenuto alquanto in Firenze, don- ne perpetua rimembranza nell'ora
de scrisse al re Carlo I che anda- prima, dopo il versetto Preliosa.
va a celebrare le feste di Natale Ai canonici di Arezzo lasciò una
ad Arezzo, e che bramando ab- gran somma di denari, affinchè si

boccarsi con lui in Roma, lo pre- proseguisse la fabbrica della catte-


gava a trasferirvisi prontamente; e drale, e si abbellisse con scolture
siccome non gli riuscì di persuade- di pietra la facciata esteriore, on-
re i principali di Firenze a rìmet- de i canoDtci determinarono far di
GRE GRE 277
lui grata menzione ne' divini uf« stiana. A benefìzio poi e suffragio
uà. delle anime de' famigliari defunti
Tra frequentissime religiose gia- faceva celebrare molte messe, con-
culatorie e sante operazioni , soa- cedendo indulgenze a loro vantag-
vemente spirò nel venerdì io gen- gio. il corpo del Pontefice
Vestito
naio 1276, nell'età di sessantasei ed insegne papali fu o-
colle vesti
anni, avendo governato quattro an- norevolmente portato nella magni-
ni, quattro mesi e dieci giorni fica cattedrale di s. Pietro di A-
computando dalla elezione , o tre rezzo, e le esequie funerali furono
anni, nove mesi e quindici giorni celebrate giusta le leggi da lui e-
dalla consacrazione ; nel qual tem- manate, coli' intervento dei cardi»
po canonizzò s. Leone vescovo, e naii, del vescovo libertini, del cle-
8. Francesca piacentina, e creò in ro, de'magistrati, e del popolo, ol-
due promozioni sei cardinali , fra tre quello che in gran numero ac-
i quali due nipoti. Vicedomino de corse dai circostanti luoghi, tutti

Vicedomini, e Giovanni Visconti ritenendo il defunto per un santo:


piacentini, e due che furono poi in tutti i novendiali funerali il po-
Innocenzo V immediato successore, polo fece gara di accostarsi ai
a
e Giovanni XXI. Era di aspetto sacri suoi piedi per baciarli divo-
maestoso, angelico e signorile ; al- tamente. Fu sepolto nella cappella
to di statura, e ben propoi-zionato; di s. Silvestro I, ove gli fu eretto
di carnagione bianca con color vi- un nobile sepolcro di marmo di
vo e gentile; fronte spaziosa, occhi forma gotica, ove sull'arca si vede
grandi, bocca piccola, e naso dal la sua figura giacente, vestita del
mezzo in giù alquanto piegato. Fu manto papale colla tiara in capo.
di mediocre dottrina, di gran pru- L'immagine di questo sepolcro il
denza, acerrimo difensore della fe- Bonucci la riporta a pag. 240 ;
de e del culto divino; amatore ed il Papebrochio nel Propylaeo
della pace, e nemico della parzia- par. 2, pag. Sj; ed ivi si conserva
lità; disinteressato, attivo, zelante, con singolare venerazione incor-
e vigilante pastore. Le sue precla- rotto il beato corpo del Ponte-
re virtù copiosamente vennero de- fice.

scritte dai suoi che no-


biografi Non si deve tacere, al dire del
mineremo, e tra quelle domestiche Novaes, che Antonino par. 3, tit.
s.

vanno indicate le esercitate con la 20, cap. 2, Stefannrdo di Vicomer-


propria famiglia. Se alcuno si am- calo, Galvaneo della Fiamma do-
malava, tosto lo visitava, si pone- menicani, Giorgio Menda, e Paolo
va a sedere accanto al letto, egual- Giovio scrissero che questo santo
mente sollecito della cura del cor- Pontefice fosse conscio dell' atten-

po, che della salvezza dell'anima: tato de' Turriani, che tentarono di
amministrava egli medesimo nel uccidere Ottone Visconti arcivesco-
punto estremo i sagramenti , ed vo di Milano. Fu ciò opposto con
assisteva agli udfìzi della sepoltura, forza quando si trattava la causa
perchè non giudicava men conve- della sua canonizzazione; ma Pie-
niente e men degno della pontifì- tro Maria Campi, che n'era il po-
cia maestà quanto si facesse per slulatore, egregiamente difese Gre-
impulso ed esercizio di caiità cri- gorio X da questa impostura, con
,

278 GRB GRE


una apologia che vedesi nella parte condusse a termine la beatifìcazio<
secónda della sua Storia della chie- ne di Gregorio X, che celebrò Cle-
sa di Piacenza. E in verità se il mente XI a'it; settembre 171 3,
santo Pontefice sottopose alla sco* coll'approvarne il culto im memora*
munica la fazione de' Tuniani, e bile coll'autorità della costituzione
la città di Milano all'interdetto, riportata a pag. 345 del tom. X
sol perchè intercettarono le rendi- del Ballar, rom. Oltre la Vita di
te ecclesiastiche dovute all' arcive- Gregorio X, scritta da un anoni-
scovo Ottone, come avrebbe dissi- mo^ ed inserita da Pietro Maria
mulato il delitto maggiore de'Tur- Campi nella sua Histor. piacenti'
liani nel tentare la morte del me- na, tom. II; e dal Muratori nei
desimo? Ninno scrittore de' più ce- suoi Script, rer. Italie, tom. Ili
lebri di que' tempi accenna questa pag. Sor, che inoltre a pag. 597
indolenza di Gregorio X , tanto riporta quella diBernardo Guido-
contraria ai suoi integri costumi. ne, abbiamo queste altre Vie de :

Questi autori lo scrissero ingannati Gregoire X Pont, par Claude Cle-


da qualche falsa voce, o dallo spi- ment, Lion i623; quella del me-
rito di partito, sapendosi che i due desimo Campi, la quale dall' ita-
domenicani erano troppo legati ad liano fu tradotta in latino dal ge-
Ottone ed ai Visconti di Milano, suita p. Silvestro Pietra Santa, col
ed il Giovio, come tra molti af- titolo Vita Gregorii X ex fami-
ferma Melchior Cano, De toc. iheol. Ha Ficecomituni piacentina Poni.
hb. II,cap. 6, p. 320, sempre si la- Max. a Petro Maria Campi pia-
sciava trasportare dall'odio o dall'a- centino canonico descripta, et a
inore, ed amante del denaro, anche Silvestro Petra Sancta soc. Jesu la-
pello scrivere la storia era servo tine reddita, Romae i655. Ed
del denaro. Il Bonucci nel conve- il p. Anton lV|[aria Bonucci gesui-
nire che i Turriani tentarono per ta scrisse 1* Istoria del Pontefice
sicari l'uccisione di Ottone in Pia- ottimo massimo il beato Gregorio
cenza ov'erasi ritirato, difende il Xy Roma1721 per Giorgio Pla-
b. Gregorio X
dalle imputazioni date- cho. Vacò la santa Sede dieci giorni.
gli, narrando che quando questi più GREGORIO XI, Papa CXCIV.
mite procedeva alla volta di Mila- Vicedomino de' Vicedomini di Pia-
no, avendo seco l'arcivescovo Otto- cenza, fu celebre giureconsulto ed
ne slimò prudenza che si fermasse avvocato. Dopo la morte della mo-
in Italia, non credendo ancora giun- glie, che lo fece padre di nume-
to il tempo opportuno per rista- rosa prole, abbracciò lo stato ec-
bilirlo nella sede arcivescovile. P^.W clesiastico, e secondo alcuni, come
Lambertini, De can. sanct., lib. II, diremo, si fece religioso di s, Fran-
cap. /\.i, ijum. 3, ove dichiara che cesco. Fu promosso al vescovato
siftatta impostura nulla nocque al- di Gras nella Provenza, o meglio
la fama di questo santo Pontefice alla prepositura di Gras secondo
nella causa della sua canonizzazio- l'Egss ed il Ciacconio, donde fu
ne. Quindi monsignor Benedetto esaltato nel 1257
Alessandro da
Falconcini di Volterra, fatto vesco- IV air arcivescovato di Aix, dove
vo di Arezzo nel 1704^ procurò nel 1269 diede alla pubblica luce
con hidefesso zelo a sue spese, e le sinodali costiluzioui. Clemente
,

GRE GRE 279


IV nel 1265 lo mandò in Sicilia ninni, dopo la morte di Adriano
con Carlo I d'Angiò, perchè lo ac- V, avvenuta a' 18 agosto 1276 ia
compagnasse che in Na-
al possesso Viterbo, ivi fu eletto Papa col no-
poli portavasi a prendere del re- me Gregorio XI, probabilmente
di
gno di cui l'avea investito, e n'eb- per memoria dello zio, a' 5 settem-

be dal re particolare lode. Nel bre 1276, morendo nel giorno se-
1271 venne assunto al pontificalo guente senza aver preso le insegne
il suo zio materno Gregorio X, il del pontificato, e secondo altri nep-
quale a'i5 luglio del 1272 lo pure il nome, e fu sepolto nella
a Intere nelle parti di
spedì legato chiesa de' minori in Viterbo. Dice
Lombardia per comporre le discor- però il JN'ovaes, ch'egli non è con-
die tra i potentati e le città della tato fra i Pontefici, né si trova
provincia, ampliando la di lui giu- memoria di lui negli scrittori fran-
risdizione della legazione per tutta cescani prima del 1628 : <uttavol-
la Romagna , Marca Trivigiana ta egli col nome di Gregorio XI
terre del patriarcato d'Aquileia e lo chiama Papa CXCIV dopo A-
di Grado, e per tutto il Genovesa- driano V e prima di Giovanni
,

to. A questa determinazione lo zio XXI che fu eletto in Viterbo a'i5


non venne per la parentela ma , settembre 1276. Il p. Bonucci nel-
per l'egregie virtù e qualità che la vita del b. Gregorio X, pag. gr,
l'isplendevano nel prelato, e come parlando del cardinal Vicedomiui
quello in cui più d'ogni altro po- di lui nipote^ dice che non riusc\
teva confidare, dicendo con ragio- Papa come si credette dal Campi,
ne di lui nelle lettere ai vescovi quantunque ne fosse degno e che ;

e magistrali: »> Virum utique se- lo Spondano presso il Ciacconìo


cundum cor nostrum, morum ho- porta per fondamento di negar
nestate decorum, in multis, et ar- ciò, quia nenio alius meminit, ne-
duis approbatum negotiis , et pro- que noinen quod assumpsit tradi-
videntia circumspectum ; qui, cum lur. Soggiunge che Mariano pare

ei adsit puritas conscientiae et prae- che accenni essersi egli dopo il car-
sto sit judicium ralionis, malitiam dinalato, a cagione di una perico-
odit, et ìnnoceutiam tuetur, eie". losa malattia, ascritto all'ordine del
Quindi pe' suoi meriti colla santa minori, e che dilui cantò Giusep-
Sede, e per l'emiuenle sua scienza pe Maria Suarez, in Praentsl. an-
Gregorio X in Orvieto nel dicem- tiquit. :

bre del 1273 lo creò cardinale ve-


scovo di Paleslrina, fregiato della Nasse Vicedoniìnum vis Lector?
quale dignità intervenne al conci- En libi sacro
lio generale di Lione II, ed alle Gregorii ille Nepos Murice coni-
elezioni d'Innocenzo V e d'Adria- plus adest.
no V.
Seguendo Pietro Maria Campi, Lorento Cardella nelle Memorie
Hist. placentinae ad annum 1276, istor. de' cardinali, tom. II, p. 2,
pag. 307, fidato in un mss. assai nella biografia del cardinal Vice-
sospetto al Papebrochio in Propy- domini racconta che vogliono al-
iato par. 2, pag. 59, num. 4> « cuni autori, eh' egli munito del be-
ad Aatonio Pagi in Crìtica Baro-» neplacito apostolico , quantunque
,

28o GRE GRE


fosse chierico secolare ,
professasse massime della legge, in cui si di-
la regola de' minori , a cui era ce ebbe per maestro neiruniversi-
sommamente addetto. Altri per lo tà di Perugia il famoso Baldo, che
contrario sostengono, che si ren- pel concetto che ne avea lo con-
desse religioso di s. Francesco, do- sultava in molti dubbi ; in età di
po essere stato già cardinale, a ca- diciassette anni lo zio creollo cardi-
gione di un' infermità che lo ri- nale diacono con la diaconia di ».

dusse al punto di perdere la vita. Maria Nuova, e poi arciprete della


Vi ha qualche scrittore oltre il , basilica lateranense, cumulando in
Wadingo, Annal. Mi-
francescano lui un gran numero di benefizi
norum ad an. 1276, § 2, che lo ecclesiastici per sostenerecon de-
mette in dubbio per Papa. Il pa- coro la dignità. Seppe unire alla
dre Pier Antonio da Venezia mi- dottrina, tale rara pietà, modestia,
nor riformato, nelle Memorie dei e dolcezza di costumi ,
per cui si

cardinali del suo ordine, appog- guadagnò l'amore e la stima del


giato sull'autorità d'un antico Ne- sacro collegio, onde dopo la morte
crologio della chiesa di Piacen- di Urbano V, al cui conclave come
za, e sugli Annali mss. di quella a quello precedente d' Innocenzo
città, ancora dal Wadin-
allegati VI era intervenuto, fu eletto in
go, asserisce che Vicedomini fu as- Avignone a pieni voli da tutti i

sunto al pontificato col nome di diecinove cardinali, che nel giorno


Gregorio XI, e che avendolo ri- precedente erano entrati in concla-
tenuto per poche ore a cagione di ve, romano Pontefice a' 3o dicem-
una repentina morte , neppure ne bre 1370. Accettò contro sua vo-
assunse le insegne. Tutta volta, lo ri- glia, avendo allora trentanove an-
petiamo, non è annoverato nella serie ni, ed il genitore ancor vivente.
devoniani Pontefici, e ne'registri va- Dal cardinale Guido de Boulogne
ticani non ve n'è memoria alcuna. vescovo di Porto, a' 4 gennaio
Il dotto Francesco Pagi minorità 1871 fu ordinalo prete, e nel
conventuale, in Brei^ìar. Roni. Pont. giorno seguente consacrato, e co-
tom. 4(9, nega assolutamente
Ili, p. ronato solennemente col nome di
il pontificato di Vicedomini , ed Gregorio XI nel palazzo apostolico
il seguente Pontefice di nome Gre- in giorno di domenica; dopo la
gorio prese il numeix) di XI. qual funzione cavalcò per la città
GREGORIO XI, Papa CCIX. d'Avignone , tenendogli la briglia
Pietro Roger o Ruggiero di Beau- del cavallo il duca d'Angiò Luigi
fort , figlio di Guglielmo conte di fratello del re di Francia. Egli era
Beaufort e signore di Roziers ,
il settimo Pontefice che risiedeva
nacque in Malmont o Maumont, in Avignone, dopo che Clemente
terra della diocesi di Limoges, nella V nel i3o5 avea stabilito la re-
parrocchia di Roziers; divenne ca- sidenza pontificia Francia ; ed
in
nonico di Parigi , arcidiacono di è perciò che nella sua prima co-
Rouen, e notaio apostolico per vo- stituzione dichiarò che la patriar-
lere di Clemente VI fratello di suo cale basilica lateranense in Roma
Ì)adre. Siccome giovane di eccel- era la sede principale del sommo
ente carattere, umile, benigno, e Pontefice. Impose pena di scomu-
^l grande applicazione agli stuoli nica a tutti quelli che non voles-
GRE GRE 281
SCIO confessare, che Cristo sotto le di Savoia perchè desistesse di spo-
specie sagramentnlì rimane eguai- gliare il vescovo di Ginevra della
tneiite nel luogo immondo, come signoria della medesima.
nel ventre dell'uomo: diedero a Nel 1372 Gregorio XI ordinò
questa sentenza occasione gli errori che in occidente si celebrasse la fe-
di Giovanni de Lanne francescano sta della Presentazione al tempio
e di altri religiosi , in un tempo della Beata Vergine ( f^edi ) , ed
in Giovanni Wiclef ed altri
cui approvò r ordine de' Girolamini
cominciavano a parlare erronea- monaci (P^edi). Nel medesimo an-
mente deW Eucaristia (Predi'). Se- no il Pontefice, a mezzo di Ber-
guendo le orme di Urbano V suo nardo arcivescovo di Napoli, rice-
predecessore, procurò Giegorio XI vette il giuramento della regina di
di pacificare Carlo V re di Fran- tal regno Giovanna I per le terre

cia, con Edoardo III re d'Inghil- investitele. Indi approvò la concor-

terra, ma restarono senza effetto le dia dalla medesima fatta con Fe-
sue premure, non meno per ca- derico re di Sicilia, ed acconsenti
gione della loro durezza , che per che questi ed i suoi discendenti
la parzialità di ciascuno de' due s' intitolassero re di Trinacria , la-

cardinali legati, mentre del fran- sciando quello di re di Sicilia per


cese monarca era stato cancelliere Giovanna I e di lei successori ;

il Dormans, e del-
cardinal Gio. de quindi dichiarò che per tal divi-
l' inglese il cardinal Simone de sione nulla si scema ai diritti della
Langham, ch'erano i legati. Le Chiesa romana nelle due Sicilie.
stesse diligenze adoperò il Papa Non cessando Bernabò Visconti si-
con Enrico li re di Castiglia, e gnore di Milano di molestare le
con Ferdinando re di Portogallo, terre della Chiesa, Papa gli di-
il

i quali riconciliatisi, scrisse al pri- chiarò la guerra, e gli formò un


mo i suoi ringraziamenti: insorte processo. Nello stesso tempo fece
poscia nuove diftìcoltà, la concor- vicari di Ferrara, Nicolò ed Al-
dia non fu definitivamente stabili- berto d'Este, con quelle condizio-
ta che dopo due anni. Inoltre il ni di che riportammo
vassallaggio
re di Castiglia lasciò all' arbitrio all'articoloFerrara. Ottenne da
della santa Sede la decisione della Andrea Contarini doge di Venezia,
che
dilferciiza avea col re di Na- che non si ammettessero più nel-
\arra Enrico I, il quale si portò r isola di Candia altri preti, che
in Avignone per congratularsi col quelli che fossero stati ordinati dai
santo Padre di sua esaltazione; ove vescovi del rito latino, o del rito
pure si condussero gli ambasciato- greco in comunione con la santa
ri di Pietro IV re d'Aragona, per Sede. Inviò a Lasco duca di Mol-
fare al Pontefice il giuiamenlo di davia, rientrato nel seno dell'unità
fedeltà pel regno di Sardegna e cattolica , alcuni missionari pii e
Corsica, e rinnovare i trattati sta- dotti per ricondurvi la sua fami-
biliticon Bonifacio VIII. Quindi glia ed i suoi sudditi ; proteggendo
Gregorio XI esortò il detto re di a un tempo le missioni de' frati
Portogallo a restituire all' arcive- minori nella Bosnia e nelle pro-
scovo di Braga il dominio libero vincie adiacenti. Sebbene sotto Ur-
della città, ed Aroadeo VI conte bano V l'imperatore d'oriente GiO"
, -

a82 GRE GRE


vanni I Paleologo fosse ritornato la Chiesa, nel 1874 Gregorio XI
al grembo della Chiesa cattolica scrisse al vescovo di Lerida perchè
non ostante greci perseveravano
i esortasse il re a desistere,* e con-
ne' loro errori, per lo che il Papa fermò ad istanza del re di Casti
nei iSyS gli inviò due nunzi, uno glia la pace giurata con l'aragone-
religioso domenicano, l'altro fran- se monarca. Nell'anno seguente con
cescano, esortando insieme con ef- bolla de' 19 mag^io obbligò tutti
ficaci lettere il clero e popolo di i prelati alla residenza delle loro
Costantinopoli a condannare l'anti- chiese, e di partire da Avignone
co scisma. Altri dicono che nun- i entro il termine di due mesi, tran-
zi furono inviati a Giovanni Can- ne i patriarchi titolari, i cardinali,
tacuzeno, già dominatore dell'impe- i legati, i nunzi, e gli altri ulficiatt

ro greco; certo è che il Paleologo della curia e corte romana. E sic"


fu quello che recossi in Roma a come un vescovo ebbe il coraggio
far l'abiura del greco scisma nel di rappresentargli che ancor lui
pontificato del predecessore. Prese era assente da Roma sua sede, il
provvidenza in Ungheria sui nuovi Papa si confermò nella sincera ri-
convertiti dai roaomettanismo, che soluzione di por fine a quella spe-
talvolta ritornavano ad esso; ed cie di vedovanza in cui languiva
eccitò lo zelo del re di Francia la chiesa romana, fuori del suo
contro alcune sette turbolenti, le luogo naturale trasportala a ciò :

quali non erano meno funeste alla di frequente veniva esortato dal
quiete dello stato che della Chiesa. venerando religioso Pietro infante
Ristabilì la disciplina ecclesiastica di Aragona, da s. Caterina di Sie-
ed il buon ordine nel clero, ripo- na, e da s. Brigida; e ricevendo
nendo in vigore le antiche costitu- per lo stesso motivo un'ambasce-
zioni. Per la difesa poi della catto- ria promise di
di romani, a questi
lica religione, e per frenare il cre- portarsi in Roma,
che significò ciò
scente orgoglio de' turchi, fece pub- all' imperatore Carlo IV, a diversi

blicare una crociata per la Germa- sovrani, e a tutti i signori e po-


nia e per altri concedendo
regni, poli d'Italia. A nulla valsero l'e-
indulgenze a chiunque prendesse nergiche contrarie rinostranze dei
le armi contro nemici del nome
i re di Francia e di Castiglia, quelle
ci'istiano. JNon cessando il Visconti di altri principi a cui accomodava
dalle sue tirannie, lo dichiarò in- la presenza del Papa in Provenza,
corso nelle censure, e mandò a com- quelle de' cardinali amatori del de-
batterlo un esercito sotto il coman- lizioso soggiorno sul Rodano nella
do del conte di Savoia. In una maggior parte francesi ,
quelle di
peste che afflisse Roma, concesse il molti vescovi massime di Francia,
santo Padre per sei mesi indulgen- e quelle de' suoi molti parenti.
za plenaria a chi ne restasse vitti- Questa partenza tuttavia fu pro-
ma ; e con pubblico decreto stabili lungata ad istanza dei re di Fran-
che nell'anno santo del giubileo, cia e d'Inghilterra, per terminare i
oltre le basiliche Lateranense, Va- capitoli della pace che stavano pe^
ticana ed Ostiense, 6Ì dovesse an- conchiudere.
che visitare la Liberiana. Oppri- Nel tempo medesimo Gregorio
mendo il re d'Aragona i diritti del- XI ottenne che in Francia si an^
,

GRE GRE 283


nuUasse il pessimo costume di ne- zioni più onorifiche, tra i cantici,
gare la confessione e la comunio- i suoni d' istromenti , e quello di
ne ai giustiziati, ciò che meglio di- tutte le campane, tra lo spargi-
cemmo agli analoghi articoli: indi mento di rose , di fiorì ed erbe
nei iSyG scomunicò i fiorentini, e odorifere, preceduto dal castellano
gli spedì contro il cardinal di Gi- gerosolimitano d' Emposta col ves-
nevra con un esercito. Essendo sillo della Chiesa romana, Grego-
l' Italia, e sopra tutto lo stato ec- rio XI percorse Roma e giunse ad
clesiastico in preda ad ogni sorta ora di vespero sulla piazza della
di disordini per le fazioni che pro- basilica di s. Pietro. Ivi altra mol-
/iltavano dell' assenza del Papa , i titudine di romani l'attendevano
cui legati, nunzi ed altri ministri con infinito numero di torcie ac-
spesso erano esposti gravemente : cese , e tra la loro gioia , e reite-
due eserciti che Gregorio XI vi rati applausi , il Pontefice entrò
avea spediti ristahilirono precaria- nella basilica che trovò illuminata
mente la tranquillità, laonde sempre da più di ottomila lampade. Do-
più si confermò in affrettare la sua po aver orato sulla tomba dei
partenza per Roma. In quest' anno principi degli apostoli , si trasferì
dunque Gregorio XI io settem- a' al contiguo palazzo vaticano , ove
bre coi cardinali, meno sei che re- pranzò, ed altrettanto fece tutta la
starono in Avignone, con la curia, comitiva che l'accompagnava. Nel-
corte e famiglia pontificia parti la festa della cattedra di s. Pietro
d'Avignone con dispiacere dei fran- a' 18 gennaio, e in quella di s.

cesi e dei popoli vicini. A Marsi- Agnese a' 3 1 gennaio Gregorio XI


glia montò sulla galera capitana solennemente celebrò il pontificale
de' cavalieri gerosolimitani, e per nella basilica di s. Pietro, facendo
Genova, Livorno e Piombino ap- altrettanto nel dì della Pasqua :
prodò a Corneto , ove celebrò le nella festa di Pentecoste pontificò
feste di Natale. Quindi nel gennaio s. Maria
nella basilica Liberiana di
1877 si mise in mare, e da Ostia Maggiore e nel seguente giorno
pel Tevere giunse alla basilica di andò a s. Giovanni in Laterano
s. Paolo, dove ricevè i magistrati prima chiesa del mondo.
romani accompagnati dai bandere- Subito il Papa prese cura di
si colle loro insegne. Nel dì 17 tutte le provvidenze che facevano
gennaio fece celebrare la messa d' uopo alla ristabilita residenza
sull'altare di s. Paolo dal vescovo pontificia in Roma. Accorse ni re-
di Senigallia Pietro Amelio, che ci stauro delle chiese di Roma, e di
ha lasciato il giornale di tal viaggio, altri principali edifizi, erigendo nel-
e dopo averla il Papa ascollata la basilica Liberiana il campanile.
con magnifica cavalcala, seguito da Tra i benefizi fatti da lui alla ba-
tredici cardinali , dai prelati , e da silica Lateranense noteremo che ,

tuttala corte, s'avviò alla capitale fece la porla dal lato di setten-
del mondo cattolico, che trovò de- trione tutta di marmo pario eoa
solala in quanto alle fabbriche, e belli lavori d'architettura. A que-
diminuita nella popolazione , ma sta basilica aveva Urbano V fatto
giubilante del più vivo tripudio. l'ampio ciborio di marmo, col qua-
Xia le acclamazioni e le dimostra- le coprì l'altare papale , i cui
,

284 -GRE GRE


ornamenti fece compiere Gregorio croce , fosse patriarca , arcivesco-
XI; laonde nel disotto del cor- vo o vescovo, alla presenza de' le-
nicione, che s'alza sulle quattro gali o nunzi della Sede apostolica.
colonne di granito , e che forma Per sollevarsi dal suo viaggio, ed
base al tabernacolo e recinto su* evitare i calori estivi , il l^ontcfìce
periore all'altare, vedono in fac- si preceduto dalla ss. Eucaristia, con
cia alla nave maggiore la sua arma tutta la corte passò in Anagni,
di rilievo messa a oro, da un lato donde ne parti per ritornare in
quella di Urbano V, e dall'altro Roma nel mese di novembre.
quella del cardinal frate Ugone Nel 1 378 ordinò al vescovo di Can-
fratello dello stesso Gregorio XI, torbery ed al vescovo di Londra,
o sia Ugo Roggerio di Malmont che procedessero contro l' eretico
benedettino. Nello stesso tempo il Giovanni Wiclef secondo i sacri ca-
Papa si occupò dei bisogni della noni, e ne condannò gli errori. In-
città di Roma, e dello stato eccle- tanto cresceva nel santo Padre la

siastico, nella maggior parte in malinconia da cui era stato preso


commozione per opera de' fiorenti- dopo il suo arrivo in Roma , per
ni, ricuperando le terre usurpate non vedersi ubbidito dai romani
da potenti signori. Spedì diverse come richiedeva l'autorità sovrana;
ambascerie per l'Italia, e scrisse perchè le città ribelli, lungi dal sot-
alla città d'Ancona perchè si op- tomettersi, come aveano promesso,
ponesse con tutte le forze di ter- continuavano nella rivolta; ed i

ra e di mare contro i moti dei piccoli tiranni provocati dai fioren-


fermani e degli ascolani. In An- tini guerra col Papa , a quelli
in
cona aveva collocato la curia ge- eransi uniti , e davano a pensare
nerale, quando inviò nello stes- alle milizie guasconi e bretoni che
so stato da Avignone il cardinal Gregorio XI avea portate in Roma
Roberto di Ginevra con seimila a sua difesa. Cominciava egli a for-
bretoni a cavallo, e quattromila mar r idea di ritornare in Fran-
fanti bretoni e guasconi assai bel- cia ove era più venerato , e ne lo
licosi.Fece capitano della Chiesa stimolavano i cardinali francesi; e
Rodolfo Varano, ritraendolo dal ser- volendo provvedere nel caso di
vizio della lega italiana detta della morte , dispose con bolla che il
libertà, istituita nella sollevata Ma- successore si eleggesse in Roma o
cerata. In seguito ristabilì la re- fuori, ove fosse riunito il maggior
sidenza generale delia Marca, co- numero Aggravato dai
de' cardinali.
ni andando al rettore e al giudice dolori di calcoli chelo tormenta-
de^ presidiato di Camerino , e a vano, essendo continuamente mala-
tutta la sua curia, di passare a ri- ticcio , e di complessione debole
siedere in Osimo. Gregorio XI nel- cadde il Papa infermo sul princi-
lo stesso anno iSyy approvò l'or- pio di febbraio, e a' 27 venendo il

dine de' monaci del Corpo di Ge- 28 marzo 1378, a due ore di not-
sù Cristo. Indi ordinò
che nella te, avendo ricevuti con gran pie-
vigilia della Natività Maria si di tà i sagraraenti , ed esortato i
digiunasse ; che nelle messe dei san- cardinali a dargli il più degno per
ti dottori si dicesse il Credo; e successore , rese il suo spirito al
i^e piiino potesse portar innanzi la creatore nel palazzo vaticano, in
, ,

GRE GRE 285


età di quarantasette anni meno al- naturalmente dolce e modesto, a-
cuni giorni, avendo governalo sette veano intrapreso a governarlo con
anni, due mesi e vent' olio gior- impero. Nella seconda promozione
ni fra Romaed Avignone [Vedi), creò altri dodici cardinali, cioè otto
al quale articolo riportammo im- un romano, un milanese, un
francesi,
portanti notizie riguardanti questo genovese ed uno spagnuolo che poi
,

Pontefice, e il ristabilimento della fu l'antipapa Benedetto XIII , che


pontificia residenza in Roma, come successe all' antipapa Clemente VII,
dei funesti avvenimenti ch'ebbero cardinale della prima promozione,
luogo dopo la sua morte, la quale ed autore del famoso scisma d' A-
fu intesa con piacere dai romani vignone. Fra i detti ventiquattro
perchè aveano penetrato il suo dise- cardinali cinque erano cugini del
,

gno di partire, ed al quale prepara- Pontefice. Amò molto i suoi pa-


vano vigorosa resistenza. Fu sepolto renti, ma non gì' ingrandì più di
nella chiesa di s. Maria Nuova, sua quello eh' erano stati da suo zio
antica diaconia , ed ivi gli furono Clemente VI , il quale però gran
terminati i funerali novendiali in- passione ebbe per esaltarli. Ciò
cominciati nella basilica vaticana. non ostante, dice il p. Berthier nella
Più tardi popolo romano per
il storia ecclesiastica di Francia, aven-
gratitudine al suo sepolcro eresse un do egli di continuo appresso di sé
monumento che descrivemmo al ilsuo padre, ì suoi fratelli, ed i
voi. XII, p. i5o del Dizionario, con suoi nipoti , se non accrebbe di
onorevole epitaffio che sì legge nel molto le loro fortune , a loro sol-
p. Giacobbe, Bibliot. Ponti/, p. 97, lecitazione tuttavia fece molte gra-
e neir autore ancora delle Vite dei zie, che non furono sempre distri-
Papi d' Avignone a 522. p. buite con buona scelta , oltreché
Nel suo testamento, che si legge viene tacciato d* una preferenza
nel d' Achery , Spìcileg. tom. HI, troppo particolare verso suoi i

pag. 738, Gregorio XI rivocò ed compatriotli. Però fu Gregorio XI


abrogò qualunque cosa potesse aver uno de' più scienziati del suo tem-
detto, non come sommo Pontefice, po, nelle leggi, ne' canoni, e nella
ma come uomo privato, contro la teologia ; di soavi costumi , cortesi
cattolica fede ,
per isbaglio di lin- maniere, modesto, prudente, beni-
gua, ovvero per qualche perturba- gno , veritiero , divotissimo del-
zione. Neil' appendice del Museunt la Beata Vergine, generoso, pro-
Jtalicuni si trovano le costituzioni tettore de' letterati , degli arti-
della Chiesa romana, che avea com- sti , e delle scienze. Alcuni lo ere»
pilate mentre era cardinale: le sue dettero famoso Bal-
discepolo del
lettere come quelle di tutti gli altri do in Perugia, non sembra ma ciò
Papi sono nelle note raccolte. In due verosimile al Novaes mentre par- ,

promozioni che fece in Avignone lando alcune volte il Baldo di Gre-


creò nella prima dodici cardinali gorio XI, e citando con istima le
dieci de' quali francesi , e fra essi opinioni di lui, non fa mai men-
cinque del Limosino suoi compa- zione d' essergli stato maestro. Di
triotli o parenti ; in tal modo egli questo Pontefice scrissero poco fa-
volle controbilanciare l' autorità dei vorevolmente gli scrittori del suo-
cardinali vecchi, che conoscendolo tempo sì francesi, che italiani, perchè*
, 2,

'286 GRE GRE


ai primi cadde di grazia per aver avea fallo vescovo di Castello o di
l'istabilito la residenza pontifìcia in Venezia congregazione di cui ne
;

Roma, né a'secondi entrò in gra- furono fondutori due suoi nepoti


zia, perchè quando mori era con gran come si dice al voi, VII, p. 277
parte d' Italia in aspra guena. Gre- del Dizionario. Nel 1890 Roni Ca-
gorio XI sarà sempre d' immortai cio IX lo trasferì al vescovato di
memoria per avere reintegrato Ro- Calcide nell' isola di Negroponte,
ma della pontifìcia residenza, trop- e quando lo fece patriarca titolare
po strano
essendo stato il suo di Costantinopoli, gli conservò la
trasportamento in Francia di Cle- chiesa di Calcide in commenda.
mente V, seguito da altri cinque Indi nel 1899 lo nominò referen-
Pontefici francesi, tranne Urbano V dario apostolico, e nunzio alla cor-
che in parte tentò di riparare a sì te di Napoli per ridurre quel po-
parziale traslazione; ma la gloria polo alla divozione ed ubbidienza
tutta deve a Gregorio XI, che
si del legittimo sovrano Ladislao, da
con animo forte seppe superare tutti cui erasi ribellato per seguire il

gli ostacoli, e fu sordo a qualunque partito di Lodovico duca d' Angiò,


contraria rappresentanza. La sua con facoltà amplissima di amntini-
vita si legge presso tutti i biografi strar quella chiesa vacante, di con-
particolarmente de' Papi ,
presso il ferire benefizi , e riconciliare gli
Baluzio, e gli autori delle vite dei scismatici, Innocenzo VII che da car-
Pontefici che risiedettero in Avi- dinale era stato suo intrinseco amico,
gnone. dalla nunziatura di Napoli lo destinò
GREGORIO XII, Papa CCXIII. alla legazione della Marca, e a' 1

Angelo Correr, Corraro o Conra- giugno i4o5 lo creò cardinale del-


rio, patrizio veneto, di antica fami- l' ordine de' preti, conferendogli per
glia, e fratello di Beriola che spo- titolo la chiesa di s. Marco, con-
con Angelo Condulmieri fu
satasi fermandolo nella legazione colla
madre di Eugenio IV, ed ava di maggiore autorità , compiuta la
Paolo II , il perchè all' articolo quale si recò in Roma dove fu ,

Condulmieri [Fedi), parlammo ammesso alla più intima confiden-


della nobil famiglia Correr o Cor- za del Pontefice, Frattanto lo sci-
raro. Il nostro Angelo Corraro di- sma che avea principiato in Avi-
venne dottore famoso nella teologia, gnone, essendo insorto nel iSyS
e di costumi illibati ed angelici contro Urbano VI l'antipapa Cle-
per cui acquistossi alta riputazione, mente VII, ostinatamente veniva
e fu assai lodato da s, Antonino, da sostenuto dal successore Pietro de
Lionardo d'Arezzo, dal Biondi e Luna o Benedetto XI li falso Pon-
dal Sandero. L' Ughelli si oppone tefice, ad onta che diverse nazioni
a quelli che lo dicono cistcrciense, si fossero ritirate dalla sua obbe-
e solo congettura che potesse ave- diebza. Innocenzo VII morì a' 6
re amministrato qualche loro ceno- novembre i4o6, laonde i cardinali
bio; ma bensì canonico regolare, e entrando in conclave a' 18 novem-
non di s. Giorgio in Alga, della qual bre, a' 23 di esso mese fecero tutti
congregazione fu però benemerito solenne giuramento, che chiunque
per averle dato benigno ospizio di loro fosse eletto, sarebbe pronto
dopo che Urbano VI nel 1879 lo a rinunziare al papato tosto che
,,

GRE GRE 2^7


facesse altreltanto l'antipapa, e qua* di con un bastone si porterebbe a
lora ciò potesse giovare ad estin- trattarla nel luogo designato; co-
guere lo scisma, e rendere la pace me ancora , se per lo stesso fine
alla Chiesa, come narrano il Gobe- si dovesse traversare il mare, e gli
Jino Cosmodr. aetat. 6, cap.
in mancassero le opportune galere
88 ; e s. Antonino par. Ili, tit. 2, egli entrerebbe nella prima barca
cap. 5: il Rinaldi all'anno 4o6, 1 che gli si presentasse. Quindi dopo
num. 1 1, ne riporta la formola. Ma dieci giorni dacché era stato elet-
anche nel precedente conclave era- to, in coerenza dì tali sentimenti
si giurato altrettanto, senza efifetto, spedì tre nunzi, e scrisse all'antipa-
perchè Innocenzo VII di-
l' eletto pa Benedetto XIII , ed ai pseudo-
spensò i cardinali dal giuramento. cardinali dell'obbedienza di lui

I quattordici cardinali che si tro- eh' egli era prontissimo a deporre


vavano in Roma dell'obbedienza il pontificato ,
quando Benedetto
d' Innocenzo VII , il primo di di- XIII facesse altrettanto, atiìnchè
cembre elessero Papa il cardinal eleggendosi dai due collegi cardi-
Corraro, il quale si trovava nell' e- nalizi un solo Pontefice, fosse ter-
tà di quasi otlant'anni, se pure minato il pernicioso scisma. Inoltre
non era di sessanta come scrive s. Gi'egorio XII diceva nelle lettere
Antonino con altri autori, o di set- all'antipapa: che termine di nel
tanta come vogliono altri. quindici mesi non crearebbe cardi-
Col nome di Gregorio Xlla'rg nali se non quanti bastassero a
dello stesso dicembre fu solenne- pareggiare il numero de' suoi. La
mente coronato in capo alle scale lettera pontificia aveva la seguente
della basilica vaticana, e nello stes- direzione Gregorius episcopus ser-
:

so giorno con isplendida cavalcata vus servonim Dei, Pttro de Luna


si portò a prendere possesso della quem nonnuUae gentes in hoc mi-
basilica lateranense , seguito dagli serabili schismate BenedicUnn XIII
oratori , dai baroni e senatore di appellant ,
pacis et unionis affe.^
Roma. Però Antonio di Pietro, ci- ctunx . Allora l* ostinato e furbo
tato dal p. Galtico, nei Diaria eoe- antipapa, a'3 1 gennaio i4o7> co-
renion. par. I, tit. HI, p. 366, dice lendo illuderlo, gli rispose che per
che Gregorio XII fu eletto a' 3o rinunziare al papato bramava pri-
novembre, e tanto scrisse Teodorico ma abboccarsi con lui. Gregorio
Niemo che v' era presente; che XII a tale effetto inviò a Mar-
nel giorno seguente fu pubblicato, siglia alcuni nunzi ,
per ivi trat-
ed ig coronato, su che conven-
a' tare del luogo e del tempo io
gono il Gobelino ed il Rinaldi, cui dovevano trovarsi insieme al-
Gregorio XII subito dopo l'elezio- la conferenza ; e fu conchiuso ai
ne ratificò il mentovalo giuramen- 20 aprile che ambedue coi loro
to, come attesta Lionardo d' Arez- cardinali si trovassero in Savona
zo in Commentar, rer. gest. in Ital. per la festa di s. Michele a' 29
appresso il Miu-atori, Script, rer, settembre, ciò che prontamente il
ital. lom. IX. Oltre a ciònuo- il Papa ratificò in Roma a' 3o luglio,
vo Papa spesso diceva, che se per come distesamente ne tratta il Ri-
1' unione della Chiesa gli mancasse- naldi all'anno 14075 num. 4- A-
ro le forze o i cavalli, egli a pie- tenore di questo concordato si mi-
9, ,

288 GRE GRE


se Gregorio XII in viaggio a' essendone consenso Paolo Or-
di
agosto per Viterbo , e quindi per sini,che col cardinal Pietro Stefa-
Siena ove giunse a' 4 selferabre con neschi degli Annibaldi aveva rice-
dodici cardinali. Intanto Ladislao vuto neir assenza del Papa il go-
re di che Gregorio XII
Napoli , verno della medesima, ed il cardi-
avea confermato nel regno, temen* nale colla qualifica di legato e vi-
do che questo congresso terminasse cario sì nel temporale che nello
con dnnno suo, e vantaggio di Lo- Aveva Gregorio XII giu-
spirituale.
dovico d' Angiò suo rivale, mosse rato nel conclave di non create
nuovi rumori nello slato ecclesia- cardinale alcuno, se non nel caso
stico colla speranza d' impadronir- di dover eguagliare il numero dei
sene ;che indusse con frode
per lo suoi a quello del collegio degli av-
il santo Padre a deporre dal go- versari , come si legge nel citato
verno della Marca Luigi Migliorali Niemo al cap. 19; ma
osservando
nipote d' Innocenzo VII, e tosto si r odio che gli portavano cardi- i

riconciliò con esso, per rendersi col nali vecchi, slimò conveniente crear-
suo mezzo signore di quella provin- ne degli altri , da' quali si potesse
cia. E in falli prese Ascoli e Fer- promettere sicura fedeltà, e dichia-
mo, indi spedì per Roma un corpo rando con apostolica autorità, non
di soldati ad assediarla. essere ciò contro il giuramento fat-
Gregorio XII dimorante in Sie- to, attese le nuove e giuste ragioni
na, vedendo che da una parte l'an- che sopraggiunsero, ne elesse quat-
tipapa confidava nelle forze dei tro in Lucca a'9 maggio 1 4o8, cioè
francesi e de'genovesi, e procurava il b. Giovanni di Domenico dello
di tirarlo ad un luogo sospetto Rianchini domenicano, maestro di
per opprimerlo, essendo Savona nel s. Antonino confessore del cardinal
Genovesalo, e che dall'altra banda Condulmieri; Antonio Corraro suo
quelli che gli dovevano maggior nipote, che già avea fallo camer-
fedeltà gli si ribellavano sìin Ro- lengo di s. Chiesa ; Gabriele Con-
ma che nello stalo ecclesiastico dulmieri altro suo nipote, tesorie-
fra queste afflizioni, e col consiglio re pontificio; e Jacopo da Udine.
d' uomini prudenti, che ne preve- Fu tanto il dispiacere de' cardinali
devano pericoli, scrisse all'antipa-
i vecchi, ostinati nell' impedire que-

pa, che per giusti molivi, ch'egli sta promozione, che grandemente
fece pubblicare dai predicatori, si irritati giurarono di non ricono-
doveva mutare il luogo del congres- scerli mai per cardinali e nello ,

so , come attesta il Niemo nella slesso mese di maggio avendogli


Storia dello scisma d' occidente ,
Gregorio XII proibito di abboccar-
lib. 2, cap. 22, lib. 3, cap. 7. In- si cogli ambasciatori di Carlo VI
tanto il Papa dopo essere slato in re di Francia , risolvettero di ab-
Siena n'era partito alla fine del bandonare il Papa. Fu il primo a
1407 , portandosi in Lucca ove a ciò effettuare il cardinal di Lie-
giunse verso il termine di gennaio gi Egidj, che agli 1 1 dello stes-

i4o8. In questo tempo le milizie so mese partì da Lucca per Pisa,


di Ladislao che assediavano Roma, appresso al quale corse con gente
aprirono breccia nelle mura della armata Paolo nipote del Pontefice,
città , e vi enUarono liberamente ma non l'arrivò; e un giorno do»
GRE GRE 289
pò sei altri cardiuali, cioè Gaetani lo avvisava non essere sicura per
già patriarca d'Aquilieia vescovo di lui quella strada, avendo un gior-
Palestrina, Col-rado di Malta, Fran- no prima saputo che il cardinal
cesco Aguzzoni vescovo di Bordeaux, Baldassare Coscia era in agguato
Giordano Orsini, Rinaldo Brancacci per sorprenderlo. A tale notizia il

e Ottone Colonna poscia Martino V. Papa si ritirò nel mese di luglio


Questi cardinali nell'ultimo di lu- in Siena, e privò detto cardina-
glio presero la risoluzione di costrin- le della legazione di
Bologna, ove
gere Gregorio XII e l'antipapa a ri- avea indotto i bolognesi a dichia-
nunziare il pontificato, ovvero de- rare che Gregorio XII doveva es-
porli ambedue in un che
concilio, sere abbandonato da tutti , e pu-
Sarebbe adunato dai due partiti. nito dalla Chiesa come propagatore
Corsero diversi manifesti sì del dello scisma, avendo pur commes-
fcardinali che del Papa, il quale so altre malvagità. Indi a' 19 set-
faceva loro riflettere l' ingiustizia tembre del detto anno i4o8, e non
con cui l'avevano abbandonato, ed in altro tempo come altri dico»
accusato di non voler rendere la no, fece in Siena la seconda pro-
pace alla Chiesa, e dimostrava ad mozione di nove cardinali, tra' qua-
un tempo di noii ricusare il raez- liAngelo Barbarigo suo nipote, e
io di un concilio, quale non po- Pietro Morosini altro nobile veneto;
tevano essi convocare, mentre la e ai 18 dello stesso mese formò
sua elezione era stata legittima e contro i suddetti cardinali ribelli
Canonica, e per conseguenza essere un processo nel quale li privò del
legge indubitata l'appartenere sol- cardinalato, e dichiarò che il con-

tanto convocare con-


al Politefìce il cilioche intendevano celebl-are a
cilii generali, che però egli lo de- Pisa sarebbe di niuna autorità ^
nunziava per celebrarsi in un luo- qualora da essi deposti fosse cele-
go del patriarcato di Aquileia , da brato senza il consentimento della
scegliersida essi medesimi, i quali santa Sede. Siccome poi il Papa
finalmente esortava colle maniere era stato pregato da Uiadislao Y
più cortesi a ritornare da lui, che re di Polonia a levare al sagro
avrebbe loro condonato tutto il fonte il proprio figlio , incaricò i

passato. A tutto Ciò si resero sor- vescovi di Posnania e Cracovia a


di ì pure si uni-
cardinali, a' quali fare le àue veci. Passati tre mesi
rono i Enrico Minutolo
Cardinali dacché soggiornava a Siena, partì
vescovo di Frascati , Angelo del Gregorio XII per Rimini presso ì
titolo di S. Pudénzìana, ch'erano Malatesta suoi costanti amici , ove
col Papa ancora in Lucca, e Lan- a' i3 dicembre dichiarò il cardi-
dolfo di s. Nicola in Carcere che nale Antonio suo nipote legato a-
governava Perugia. Tutti questi postolico a Roberto re de' romst-
Con nuove accuse attaccarono l'af- ni, per impegnarlo ad impedire il
flitto Pontefice, il quale dopo avel' concìlio di Pisa, nello stesso tempd
confutato quanto aveano pubblica- che i Cardinali ribelli spedirono in
to contro di lui, partito dà Lucca Germania, per incitargli contro gli
alla volta della Marca 1-icevette
, alemanni, i cardinali Francesco dei
un messo del suo amico Carlo Ma- ss. Quattro, e Landolfo di s, Nicola
latesta signore di Rimini, col quale in Carcere, come racconta il Gobe-
Voi.. IXtlI. '9
,

290 GRE GRE


lino, Cosmoclr. aeiat. 6, e. 8g. Ad ti, come indicammo al testé ril.ito

onta della ripugnanza di Gregorio articolo, e persino dai veneti irri-

XII, e degl'impedimenti frapposti, tati per la deposizione del pati iar*


nel marzo 1^0^ incominciarono le ca Panciarino, si portò a Gaeta
sessioni del concilio di Pixa (f^cr/i), presso Ladislao, che alla di luiom-
che diversi chiaoìano illegittimo bra aspirava al dominio di Roma,
peivhè non convocato né presiedu- dopo aver con accortezza scampa-
to dal Papa. E siccome questi a- to gli agguati dei veneziani. Nei
\ea determinato di celebrare un maggio i4io morì in Bologna A-
concilio per opporlo al pisano, nel lessandro V, e gli successe il cir-
principio di maggio partì da Ri- diuid Coscia col nome di Giov/iii-
inini, e giunto a Cividale [f^edi) ni XXfJI (Vedi); nel qual mese
ivi lo celebrò al modo che dicem- divenne re de' romani il nominata
mo in quell'articolo. Sigismondo, colla coopera/ione del
Frattanto i cardinali di Grego- medesimo Giovanni XXIII, the
rio XII , e dell'antipapa Benedet- portossi in Roma, e scomunicò La-
to XIII furono riconosciuti per ve- dislao. Nello stesso anno i4io Gie-

ri nel concilio di Pìsa^ il quale ai gorio XII spedì Giovanni arcive-


5 giugno nella sessione XV depo- scovo di Riga nelle parli settentrio-
se il Papa e l'antipapa, eil a' 26 nali , per tener fermi que' popoli
detto dai cardinali restò eletto A- alla sua ubbidienza; creò legato
kssandro V
{Vedi), già legato di della Marca il cardinal Angelo di
Viterbo per Gregorio XII i fedeli, : s. Stefrino, affidò il governo di Fer-

eh' eransi lusingati di veder termi- mo a Luigi Migliorali, e lo dichia*


nato lo scisma, dovettero gemere rò generale dell'esercito ecclesiasti-
più di prima, dappoiché si tratta- co, con ordine di unirsi a quello
vano da Papi Alessandro V, Bene- di Nel seguente anno
Ladislao.
detto XIII e Gregorio XII. Sapu- Gregorio XII in Gaeta nel giovedì
tosi da questi l'operato del conci- santo pubblicò anch' egli la bolla
lio pisano , a' 5 settembre promi- in Coena Domini contro gli ere-

se con pubblico atto di dimettere tici e scismatici, 11*3' quali nomina-


le insegne del pontificalo, se altret- tamente scomunicò Lodovico d'An-
tanto facessero gli emuli, ed inca- giò, l'antipapa, il sedicente Giovan-

ricò il re de' l'omani, quello di Un- ni XXIII con quei cardinali che
,

gheria Sigismondo, e Ladislao re ne seguivano il partito. Nel i4''2,


di Napoli, perchè convenissero coi per sostenere il suo, Gregorio XII
pxincipi delie parti contrarie sulla dichiarò diversi legati, che mandò
celebrazione di un legittimo conci- in Germania ed altrove pubbli- ,

lio, inviando perciò diversi legali cando diverse bolle in favore dei
in vari luoghi. Intanto Alessandro suoi , massime del landgravio Er-

V dichiarossi contrario a Ladislao, manno costantissimo nella sua ob-


riconobbe per re di Napoli Lodo- bedienza. Ma pacificatosi Giovaa*
vico d'Angiò, e ricuperò la città ni XXIII con Ladislao, Gregorio
di Roma, assolvendo i romani dal XII abbandonò Gaeta e coi tre ,

giuramento prestato a Gregorio XII cardinali nipoti si rifugiò in Ri-


ed a Ladislao. Vedendosi Grego- mini.
rio Xll abbandonato quasi da tut* Nell'aoDO i4i 3 Ladislao si porlo
GRE GRE 29f
ad occupare Roma, e costrinse al- stanza, ed a'5 novembre i4i 4 ^^'^

la fuga Giovanni XXIII, il quale principio al concilio che durò quat-


vedendosi tradito si rivolse a Si- tr'anni; giurò di rinunziare, ma
gisnaondo re de' romani : questi gli non corrispose coli' effetto. Ma Gre-
propose la celebrazione del conci- gorio XII che sinceramente bra-
lio,e Giovanni XXIII vi die l'as- mava la pace delia Chiesa , con
senso, e lo denunziò per la città lettera de' i3 marzo i^ì5 die pie*
di Costanza. Allora fu scritto a na autorità al cardinal di Ragusi,
Gregorio XII che se veramente e agli altri della sua ubbidienza ,
bramava l'unione e la concordia che potessero ridurre a forma di
delle chiese, e di tutta la cristia- concilio generale il congresso di
nità, si portasse con quelli del suo Costanza , non come convocato da
partito al concilio. L'effetto mostrò Baldassare Coscia ma ad istanza
,

oh' egli sinceramente desiderava di Sigismondo re de' romani e di


questa concordia ; ma temendo che Ungheria, col patto che Baldassare
fossero per prevalere contro di lui né né vi fosse pre-
lo presiedesse,
in Costanza i suoi nemici , nel sente. Indi da Rimini Gregorio XII
i4i4 procurò di svanirlo, come spedi a Costanza suo plenipotenzia-
congregato senza legittima autori- rio Carlo Malatesta, e in riguardo
tà, poiché era egli il vero pastore alla pace universale che sempre a-
della Chiesa. Lagnossi di Sigismon- vea desiderato, nella sessione XIV
do perchè si era dichiarato dalla a' i4 luglio i4'5l> pc'" mezzo del
parte di Giovanni XXIII, e gl'in- medesimo Malatesta solennemente ri-
vio il cardinal Eianchini arcivesco- nunziò al pontificato, e da Gregorio
vo di Ragusi , e il patriarca di XII tornò ad essere Angelo cardinal
Costantinopoli per fargli conoscere Corraro. Avendo egli poi saputo in
la giustizia della sua causa, la qua- Rimini ciò che s' era fatto a Co-
le poi volle parimenti che il car- stanza, adunò il concistoro, in cui
dinal di Ragusi difendesse nel con- comparì per l'ultima volta cogli
cilio. I adunati in Costan-
prelati abiti papali, approvò quanto il suo
za non si mostrarono a lui pro- procuratore Malatesta area fatto
pensi, non vollero che detto cardi- in suo nome , depose il triregno
nale alzasse i di lui stemmi, come con tutte le altre insegne della sua
luogo che ubbidiva a Giovanni dignità j e protestò che non le a-
XXIII; e cesare gli scrisse essere vrebbe riprese mai più in sua vita.
di scandalo la sua ripulsa di por- Il concilio depose Giovanni XXIII

tarsi in Costanza a fine di termi- da tutte le dignità e scomunicò ,

nare il lagrimevole scisma che la- l'antipapa Benedetto XIII. P'. An-
cerava la Chiesa e l'unità de' fe- tipapa XXXVI. Lo stesso concilio ia
deli. Il Papa però gli rispose, che ricompensa al cardinal Angelo Cor-
non ricusava il concilio, ma sì il raro d'un' azione cotanto generosa,
congresso convocato dal sedicente lo elessevescovo suburbicario di
Giovanni XXIII, giacché non con- Porto, o meglio Tusculano, come
veniva fosse soggetto all' usurpatore dicono rUghelli ed il Cardella, vica-
del pontificalo il vicario di Cristo rio e legato perpetuo della Marca,
e successore di s. Pietro. decano del sacro collegio, ed ebbe
Giovanni XXIII si portò iu Co io amministrazione perpetua le chic-
,

29* GRE GtlE


se di Recanali e di Macerata, for- uinal Angelo oltrepaisato novnnt.i
se per essersi affezionato partico- anni di età altri dicono novanta
,

larmente alla città di Becanati fi- due, ed occupalo la Sede pontifi-


no da quando innanzi alla propria cia sino alia sua deposizione in Pisa

esaltazione fu legato della Marca due anni, sei mési e tre giorni, e
nel i4o5, e forse perchè Recanati fino alla sua libera e virtuosa ri-
in tempo dello scisma seguì costan- nunzia in Costanza otto anni, set-
temente le parti di lui , tranne te mesi e cinque giorni morì a ,

quando fu obbligata colle armi a Recanati, dove avea stabilita la sua


riconoscere precariamente altri, co- dimora, a' 4 luglio i4'7f ovvero
me dichiara il eh. conte Monaldo a' 17 giugno, o a'7 settembre, o ai

Leopardi nella Serie, de"" vescovi di 18 ottobre, come riporta il JNo-


Recanati, a p. 142. Nel concilio fu- vaes. Il citato Leopardi dice che
rono altresì confermati tutti suoi i morì probabilmente a' 1 3 ottobre,
atti ; dichiarossi che la costituzio- ma sicuramente fra i 5 e li i4
ne con cui si era stabilito nel con- dello stesso mese, soggiungendo che
cilio di non eleggere di nuovo il cardinale viveva a' 5 ottobre del-
Gregorio XII, non era stata in di- l'anno i4'7i come rilevasi da una
spregio di lui, ma a fine soltanto lettera del comune di Recanati a
di rendere in tal guisa la pace al- quello di Macerata, ma ai i4 del-
la Chiesa che non gli sarebbero
; l' istesso mescerà già morto, come,
mai opposte le cose fatte nel pon- risulta dcigli annali di Piecanati.
tificato, né lui sarebbe obbligato a Così egli premorì all' elezione del
rispondere in giudizio, con altri Papa suo successore che fu Mar-
onori. F. Costanza. tino V, ch'ebbe luogo agli 11 del
Da Rimini il cardinal Angelo seguente novembre. Fu sepolto nel-
Corraro si portò a Recanati , da la cattedrale di s. Flaviano in
dove a' 7 ottobre i4i5 scrisse al un' urna di pietra, nella quale tut-
concilio di Costanza ratificando la tora riposano le sue ceneri. Due
rinunzia fatta del papato , e rin- secoli dopo il cardinal Giulio Ro-
graziando il concilio delle provvi- ma vescovo di Recanati fece apri-
denze adottate a suo riguardo. La re queir urna, e vi si trovò il cor-
lettera incomincia: Sacrosancto Coii' po incorrotto , e al dire del No-
citioConstantiensi, devotionèm et sub- vaes, ornato ancora degli abili
jectionem, cum humili recomenda- pontificali similmente interi, citan-
tione y e finisce: Datum Racaneti do il Vittorelli, in Addit. ad Ciac-
die VII octobris anni MCCCCXf^ con. tom. II, p. 754; rOldoini, in
celava indictione. Humilis et devo- Nov. addit. p. 760 ; ed il Quirini,
tus vester Angelus episcopus san- nella Porpora e tiara veneta, p. 3.
ctae ronianae Ecclesiae cardìnalis Ciò accadde quando il cardinal Ro-
Egli poi s' intitolava negli atti pub- ma nel 1623, a cagione del nuovo
blici Angelus miseratione divina ,
: coro e cantoria de' musici eh' egli
episcopus S. R. E. cardìnalis in fece nel restaurare la chiesa, tras-
provinciae Marchiae Anconitanae portò il sepolcro dalla parte au-
aposlolicae Sedis legatus, et vica- strale alla settentrionale della me-
rius in spiritualibus et temporali- desima. Neil' urna si legge l' iscri-

bus genera lis y etc. Avendo il car- zione che diligentemente ba ripor-
,,

GRE GRE 393


tato il Leopardi a p. i43 , e si tire. A
questa santità egli accoppiò
legge pure nel padre Giacobbe il sapere e la dottrina non ondi-
Bibl. Pont. p. 98: essa è in carat- naria, come abbiamo dal citato
teri gotici, ed in versi leonini as- Leonardo d'Arezzo, in Commentar,
sai cattivi, come si esprime il Car- rer. gest. in Italia, appresso il Mu-
della, Mem. stor. tom. II, p. 325. p.gSG.
ratori, i^cn/j^ rer. Italie. t.IX,
Con tale epitaffio compose
chi lo Il Bzovio, il Wadingo, V Ughelìi ed

intese di ricordare come Grego- altri riportano molte sue lettere


rio XII cercò sempre un modo o- scritte nel pontificato. Vacò la san-

nesto pei' unire gli erranti ai buo- ta Chiesa dalla sua rinunzia alla
ni, e come avendo la pazzia fat- elezione di Martino V , due anni
tasi in Pisa raddoppiato lo scisma, quattro mesi e sette giorni.
egli vi pose il riparo con la ri» GREGORIO XllI, P. CCXXXVI.
nunzia fatta in Costanza; che quin- Ugo Boncompagni nacque in Bolo-»
di governò la Marca, la quale già gna fra sei altri suoi fratelli, a' 7
lo conosceva, e gU era legata con febbraio i5o2, da Cristoforo Bon-
doppio vincolo, e finalmente lo ac- compagni e da Angela o Agnese
colse in Kecanati il tempio di s. Marescalchi , signori nobilissimi di
Flaviano. A' 14 ottobre i4'7 il co- quella città. Fino da' primi anni
mune di Recanati deputò sedici niostrossi d'indole nata per le scien-
cittadini , otto de' quali facessero ze, d'ingegno docile, e cosi amabile
l'inventario de' beni del cardinale di costumi , che in breve a tutti
defunto, ed altri mettessero in or- divenne carissimo'; e spedito che fu
dine e custodissero i medesimi be- da quelle discipUne che al bisogno
ni, prestando tutti giuramento di e all' età sua si convenivano neU
esercitare fedelmente l'incarico. Per l'università di Bologna, si applicò eoa
ordine di Martino V lo spoglio del ardore allo studio delle soieoze sot-
cardinale fU '
spedito a Venezia al to magistero de' celebri giurecon-r
il

liobile Alessandro Dorromei mer- sulti Luigi Manzoli, Annibale Cac-


cante di Firenze colà dimorante, e cianemici. Luigi Gozzadini e Carlo
fu commissario pontificio per tali Ruini. In età di circa ventinove
cose -Paolo arcivescovo di Brindi- anni prese le insegne e il grado di
ti, il quale avea Re- dimorato in dottore, prima in canoni, poi in
canati nella corte del cardinal Cor- leggi, e subito fu annoverato tra i

raro, che lo avea destinato g suo dottori de' signori anziani, indi nel
esecutore testamentario Insieme ad i534 nel collegio canonico. Nell'u-
nitri personaggi. Nel teslameU'
tre niversità di sua patria per tre an-
to beneficò i suoi famigliari, donò ni spiegò le istituta, donde passò a
alla cattedrale diverbi arredi sacri professore ordinario, avendovi per
di argento, e reliquie, che in par-; editori e discepoli alcuni personag-
te andarono perduti nell'invasione gi che dopo si resero famigerati
fiancese. A gloria del vero, Grego- tra' quali Alessandro Farnese, Cri-
rio XII fu dotato di santità cosli stoforo Madrucci, Ottone Truchr
sublime, che Antonino in Chron.
s. ses, Reginaldo Polo e s. Carlo Bor-
par. HI, tit. 22, cap. 5, nella co- romeo , tutti dipoi cardinali. Ha
stanza da lui mostrata nelle avver- del singolare quanto si racconta di
fiilà, lo paragona a s. Stefano mar- Cristoforo padre di Ugo, il qual^
,

a94 <>RE GRE


gli predisse la futura sua prospe* qiiest* impiego con tal prudenza,
rilk e grandezza, dappoiché accin- integrità e religione, che veniva a
tosi egli alla fabbrica di un ma- piena voce commendato qual uo-
gnifìco palazzo, interrogato a qua- mo di somma
diligenza e solleci-
le de' suoi figli sarebbe toccata tudine nell'adempimento da' propri
abitazione tanto splendida e nobi- doveri tutti egli ascoltava indistin-
:

le, mosso da una interna ispirazio- tamente con equità, e la sola giu-
ne rispose , al futuro cardinale e stizia avea in lui preponderanza ;
Pontefice. Giunto all'età di tren- indefesso nello studio delle cause
tasei anni , e mentre gli amici os- vi si applicava giorno e notte, non
servavano essere Bologna poco pel lasciandosi imporre da timori , uè
suo singolare merito il cardinal , illudere dalle adulazioni. Il Novaes
Parisio rinomato giureconsulto lo dice che fu pure segretario apo-
chiamò in Roma, ove giunse nel stolico, ma il Bofiamici, De script.
1 538, e raccomandatolo caldamente Pont, non ne fa parola.
epist.,

a Paolo III, questi prima lo fece Paolo IV chiamò Ugo a Roma,


collaterale e primo giudice di Cam- e gli die luogo nella congregazio-
pidoglio, uffizio che allora avea ri- ne della sacra inquisizione , e poi
formato, e neir anno seguente ab- lo assegnò in qualità di datario al
breviatere di parco maggiore e re- cardinal Carafa suo nipote, nella
ferendario delle due segnature; nei legazione ad Enrico II re di Fran-
quali gradi acquistandosi buona o- cia, per implorare soccorso nella
pinione, molti affari venivano a lui guerra che si era accesa tra il Pa-
afHdati. Intimatosi il concilio ge- pa e Filippo II re di Spagna, e
nerale di Trento, vi fu mandato dopo la pace a questo monarca
nel x545 siccome peritissimo nei nella legazione delle Fiandre. Tor-
canoni , e in qualità di uditore nato a Roma , nel 1 556 l' onorò
della camera apostolica ; indi nel dell' ufBzio della segnatura di gra-
1547 si condusse in Bologna, quan- zia detta del concessu/n, e nel i558
do vi fu traslatato il concilio, e po- lo fece uditore della camera e ve-
scia tornò in Roma insieme con scovo di Viesti nel regno di Na-
altri prelati per dar conto a Pao- poli, celebrando pontificalmente la
lo !ll di delta traslazione. Vacan- sua prima messa nel giorno di s.
do nel i549 il posto di luogote- Lorenzo, nella sagrestia della ba-
nente civile dell'uditore generale silica vaticana. Nel tempo che pre-
della camera , Giambattista Cicala siedè a quella diocesi, lungi dal
che n'era uditore, come ben infor- goderne" 1' entrata
aggiungen- , ma
mato dell'integrità e valore di Ugo, dovi del proprio, l' impiegò al re-
procurò di averlo in quel posto, e stauro della cattedrale, per essere
r ebbe da Paolo III ; e fatto poi stata la città poch'anzi saccheggia-
cardinale e legato della provincia ta ed arsa da' turchi; non poten-
di Marittima e Campagna , l' ot- do applicarsi per sé medesimo al
tenne da Giulio III per suo vice- governo di quella chiesa, dopo tre
legato , nella quale carica fu poi anni la rinunziò. Di più il mede-
confermato col titolo e colle facol- simo Pontefice avendo giusti mo-
tà di governatore apostolico nel tivi di levare il chiericato di ca-
j555 da Paolo IV. Si diportò ia mera ad Alessandro Sfoi*za, ad istau-
GRE GRE 295
za del Carafa lo donò
cardinal gli il cappello nel concistoro pub-
senza pagamento ad Ugo, pei* ac- blico, a voce alta pronunziò queste
crescergli onori e facoltà ; egli pe- parole :Hic est in quo dolus in-
jò con pari moderazione e gene- ventus non est, alludendo probabil-
rosità non volle accettarlo: questo mente alla causa dei Carafa che ,

contegno fu da tutti encomiato, ed sebbene egli tutto di tal famiglia,


in ultimo anche dal Papa e dal in essa non era compreso in quan-
cardinale, che in principio n'erano to venne loro imputato.
disgustati. Pio IV lo assegnò per Divenuto cardinale fu modelle
consigliere al proprio nipote il car- d' ogni bella qualità ; andando in
dinal s. Carlo Borromeo, il quale lui del pari la pietà verso Dio, la
sosteneva la suprema amministra- carità coi pi*ossimi, la gravità nelle
zione del pontificato, con istruzione parole , e l' integrità nel costume.
a questi che nulla dovesse intra- Nella sua condotta risplendeva una
prendere senza l' oracolo d' Ugo. certa magnificenza , temperata da
Trovandosi in angustie ri cardinal saggia modestia e parsimonia, alie-
Alfonso Carafa , per la multa di na da' suoi estremi. Nemico dello
centomila scudi a cui era stato spirito di partito, non lasciavasi
condannato nella casa dei Carafa, adescare né dall'oro, né da qua-
Ugo gli donò seimila scudi che lunque altra passione, a dichiararsi
ricavò dalla vendita di un ofTicio a favore più di un principe che
camerale. Riapertosi il concilio di d' un altro. La famiglia non era
Trento, fu ivi di nuovo inviato da abbondante di numero, ma si di-
Pio IV, a cui recò gran lustro e stingueva per riservato contegno
vantaggio colla sua dottrina e pru- e regolati costumi. Tali qualità
dente condotta, il perchè i legati determinarono Pio IV due mesi
nulla intraprendevano senza averlo dopo la sua esaltazione, a spedirlo
consultato, secondo voleri del Pon- i legalo a latore in Ispagna per la
tefice. In augusto consesso Ugo
s"ì causa dell'arcivescovo di Toledo
si acquistò molta gloria, come ri- Bartolomeo Carranza , che già si

marchevole fu il suo disinteresse in trovava nelle carceri dell' inquisi-

ricusare aiuti pecuniari offertigli dal zione per sospetti di eresia. In que-
Papa, e procurati da' suoi ammi- sta legazione poco potè fare, per-
ratori. Contento di poco, non con chè sentita nel i565 la morte del
la pompa o col fasto, ma si faceva Pontefice, fu obbligato recarsi al
conoscere per le virtù, diligenza e conclave, a cui però non arrivò, e
telo nell'eseguire gì* incarichi, come trovò eletto s. Pio V. Il defunto
die a conoscere nel decreto della l'avea nominato segretario o pre-
residenza in cui ebbe tanta parte. fetto della segnatura de'brevi. Quan-
Ritornato dal concilio, essendo Pio tunque nulla operasse nella causa
IV pienamente soddisfatto di lui, del Carranza, scopo principale di
gli offri il governo della Marca, ma sua legazione , diede però nella
scorgendolo più inclinato a restare corte di Madrid chiari argomenti
in Roma, lo fece continuare nella di coraggio e petto sacerdotale ,

consulta del nipote, finché a' 12 dappoiché non temendo lo sdegno


marzo i565 lo creò cardinale pre- del re protestò che sarebbe subi-
,

te del 4U0I0 di 8. Sisto, e nel dar- to partito se non fosse stato rice-
,

agS ORG GRE


Tuto ed accolto colle onorificenze logna per alcune necessità , die
polite praticarsi coi cardinali lega- compimento al magnifico palazzo,

ti. Volendo Filippo II nominare incominciato da suo padre, e tor-


^icui^i che insieme col cardinale nato in Roma si diede di propo-
dovessero giudicare il Carranza sito alla correzione del decreto di
^«sistè qoragijiosaraeinte, e con tal Graziano, incumbenza già affidate^-

Ìerm^Z2;£< monarca restan-


, die il gli da Pio IV.
done sorpreso, ne concepì una stima Passato a miglior vita s. Pio V,
particolare; e quando il cardinale entrarono in conclave a' ti maggio
pavù, ricusa da lui il viatico. Giunto 1572 cinquantadue cardinali, che
ì'n Genova trovò lettere del nuovo poca fatica durarono ad eleggeroes
Pontefice che coniandava ri-
gli il successore. Assicurati i cardinali
prendere il viaggio per la Spagna, Alteraps, Sforza, Orsini, Cesi, e,

ma egli esposte le sue di Alcol tà ,


Galli detto di Como, che in que-
^bbe il permesso di progredire per. st' occasione il cardinal Farnese si

Roma, e giunto a' piedi del Papa, teneva per escluso, avendogli detto
questo accogliendolo amorevolmen- il cardinal Granvela che i suSi'agi
te, gli disse vionsignore abbiamo
: del re di Spagna non lo potevano,
occupato il vostro luogo. Giacché aiutare per motivo di sua gioventti,
ipel conclave il cardinale sarebbe cominciarono tahnente a stringere
stato eletto, se non lo caiunniava- pel cardinal Boncompagno, al qua-
XiO alcuni invidiosi di sue preclare le molto inclinava il cardinal Bo-
doti. Le fatiche da lui tollerate nel nelli nipote del defunto co' suoi
viaggio , congiunte alla avanzata voti, e con quelli del partito di
età, glicagionarono un' infermità Pio IV, che nel giorno seguente i 3
da cui ristabilitosi riprese con ar- maggio ebbero tutti t voti sicuri e.

dore le sue incumbenze. Mai potè necessari, in vigore de'quali il cardi-


indursi ad accettare una pensione nal Boncompagno nel giorno dopo,
annua di mille scudi assegnatagli in età di settant'anni, restò eletto
dalla liberalità del re di Spagna, Pontefice con universale applauso.
e non vi volle che l' espresso co- Portossi frattanto alla sua Cella,

diando pontifìcio per fargliela ri- (F'edi) il cardinal di Como, per


cevere. Avendo Cesare Speciano fargli sapere che tutti si eranoi
portato al cardinale di espressa uniti per dargli il voto, e per av-
Commissione del Papa la minuta visarlo di condursi alla cappella, 9,

^i un breve , come a prefetto di fine di essere adorato Pontefice,


quella segnatura, egli dopo averla Il cardinal Boncompagno ciò udi-
ben letta e considerata, modesta- to, senza punto alterarsi nell' ani-

mente ricusò di spedirla perchè mo, gli domandò se veramente i

poteva in seguilo ^agioi^are pota- voli erano bastanti alla sua ele-
bile pregiudizio alla libertà ecclesia- 2;ione ; e rispostogli dal cardinal di
stica, in guisa che allo stesso Pontefi- Como eh' erano anco di vantaggio,
ce convenne segnarla. Del qual pro- egli come se nulla di nuovo gli

cedere, quantunque s. Pào ne sia V fosse accaduto, seguitò colla stesse^

i:imasto alquanto risentito, nondi- tranquillità a scrivere alcune cose


pieno poscia ammirò l' integrità e importanti , le quali terminate , le
virili del cardinale. Portatosi a 60- mise in petto^ e pailì versa la cap-t
t
,

GRE GRE 297


«ella dicendo : Andiamo col nome di cina, ed in Romagna estinse quel-
Dìo. Eletto Papa prese il nome di lo sul vino, nella qual provincia a-r

Gregorio XIII, e scelse per simbo- boli i fiscalati venali. Proibì il di-
lo le parole del salmo Confirma pingere gli Agnus Qei benedetti
Itox Deus, quod operatus es in no- ( Fedi )y e il distribuire reliquie
bis. A' 20 maggio, festa di Pente- false; quindi istituì la festa del ss.
coste, fu solennemente coronato nel- Rosario ( Fedi ) , e continuò la
la basilicavaticana; ed ai 27 det- guerra contro i turchi , come 91

to, montato su di un bianco ca- disse all' articolo Costantinopoli


Yallp con n^agnifica cavalcata si
, ( Fedi ).

portò a prendere il consueto pos- Considerando che per megliq


sesso in s. Giovanni in Laterano, promovere la religione cattolica era?
che descrissero i due maestri di ce- no necessari dotti e santi ministri,
rimonie Mucanzio e Firmano pres- Gregorio XIII volle ristabilii-e, am-
so il Cancellieri, Storia de' possessi pliare e fondar di nuovo in diverse
p. 119. In vece del gettito del de- parti del mondo ventitre Collegi
naro al popolo pelle due funzioni ^Fedi), ne' quali si dovessei'o istrui-
del banchetto, e della distribuzione re i giovani di tutte le nazioni. Fi|
a' conclavisti , ne erogo l' importo grandemente benemerito del Colle-
in ragionevoli limosine, e di tutto gio Germanico ( Fedi ) fondò il ,

trattamnio agli analoghi articoli. De- Collegio Inglese (Fedi), il Colle-


stinò alla segreteria di stato il car- gio Greco ( Fedi) , il Collegio dei
dinal Galli, che con lode T avea Maroniti (Fedi) y la casa o colle-
disimpegnata col predecessore; alla gio da' Neofiti (Fedi), il Collegio
dateria il prelato francese Conta- Homano ( Fedi), ed il Collegio
velli versato nella materia ; e per Armena ( Fedi ) il quale però ,

tesoriere Ridolfo Buondgliuoli, giu- non ebbe effetta. Confermò l' ordi-
sto, moderato, diligente ed accorto^ ne equestre di j. Maurizio, e Iq
Nel primo concistoro fece leggere unì a quello di s. Lazzaro ( Fe-

la bolla di s. Pio Y di non alie- di ) una particolare Con-'


, istituì

nare i beni della Chiesa, ed acco- gregnzione per la visita ( Fedi ) ,


stando la mano al petto, giurò di per le diocesi di tutta la cristiani-
mai violarla. Deputò, i cardinali tà ; e per darne V esempio ai ve-?

Borromeo, Paleolli, Aldobrandini, scovi visitò tutti gli ospedali di


^ Paolo d' Arezzo a levare dal Roma. Fece grosse elemosine in
clero gli abusi. Ordinò che le de- privato ed in pubblico sì a luoghi ,

terminazioni fatte dal predecessore pii che a persone particolari ; an-


,

sul concilio di Trento fossero in- ticipò quelle che mensuahnenteavea


violabilmente osservate; dichiarò che assegnate alle famiglie bisognose
la tacita permissione del Papa non dotò zitelle, beneficò l'università
era sufficiente a dispensare i vesco- di Perugia , pagò i cospicui debiti
vi dalla residenza. Deputò un gior- contrattidal cardinal Bonelli per
no della settimana per la pubblica la sua legazione di Spagna, e soc-
Udienza ( Vedi ) ;, e per mostrare corse molli nobili ch'erano vicini
il desiderio che aveva di sgravare a decadere dal grado de' loro mag-
almeno in parte i sudditi, levò il giori. Tali furono i primordi del
^azio dql quattrino, sulla carne poi- pontificato di Gregorio, XUI. lu
298 GRE GRE
mezzo alle zelanti sue sollecitudini l'ordine e la giustizia. Attendendo
per mantenere la religione cattoli- Gregorio Xlil all'aumento dell'e-
ca nella Scozia, e per farla rifio- rario del tesoro papale, nel dimi-
rire in Inghilterra ,
provvide alle nuir le pubbliche gravezze, ed in
liti che insorgevano per privilegi ricuperare molte terre della Chie-
tra i vescovi e i regolari, e prese sa, accrebbe le rendite della camera
particolar cura dei cistcrciensi, pre- apostolica. Riscattò con ingenti som-
monstratensi e basiliani. Prescrisse me molti cipriolti fatti schiavi dai
il teologo nelle cattedrali ; e per- turchi ; concesse gli spogli ai vescovi
chè i parrochi vivessero con più poco facoltosi del regno di Napoli ;
decenza , e meglio attendessero al allo spedale della Pietà in Venezia
grave ullìzio, dichiarò che non si donò diecimila scudi ; e comparti
potessero mettere pensioni sui be- pìngui pensioni all' arcivescovo di
nefìzi curati, i quali non eccedes- Malvasia esiliato dai turchi , per
sero cento scudi di rendita. Del- aver eccitato i popoli di Morea a
l'abiura fatta da Enrico III re di porsi sotto gli stendardi cristiani nel
Navarra, dello stocco e berrettone tempo della guerra della lega.
benedetti mandali al re Carlo IX, Avvicinandosi la celebriazione del
e della strage degli ugonotti che giubileo universale daW ^nno .tan-
questi fece eseguire in Francia to XI [Vedi),
Gregorio XIII co-
(f^edi) il giorno di s. Bartolomeo, mandò eccellenti regolamenti per
ne parlammo a quell'articolo, ed felicemente celebrarlo, tanto per la
è falsa la calunnia 'che ne sia provvista de'commestibili, che per
stato connivente il Pontefice: la l'accomodamento delle strade, proi-
processione ed altre dimostrazioni bendo ai proprietari delle case ac-
ch'egli fece, furono per le notizie crescerne il fìtto. Per incitare i
che ricevette della cessata strage. cardinali a restaurare ed abbellire
I discorsi del Papa dimostrarono le loro chiese, ordinò che si faces-
ch'egli disapprovò quella crudele se quanto occorreva alle principali
carnifìcina, enon volle affatto sco- basiliche, rifacendo i portici della
municare Enrico III, e il principe Vaticana e della Liberiana : da
ài Condé , quantunque vi fosse questa basilica fece regolarizzare
spinto. Frattanto avendo il conte una strada dritta sino alla basilica
Giovanni Aldobrandini, gentiluomo Lateranense, non che ampliò la
tli Ravenna, tramato occultamente strada papale, onde ne fu posta
di dare in mano ai turchi la sua memoria con un' isciizione sul pa-
patria, e la città d'Ancona, fu lazzo Amadei. Inoltre prosegui la
pubblicamente decapitato , ed i fabbrica del tempio vaticano , ne
complici castigati. Colle strette com- accrebbe i donò sontuosi
pregi , e
missioni che diede il santo Padre apparamenti, che pur concesse alla
ai governatori delle provincie pon- basilica Lateranense, cui eresse una
tifìcie ,
pose freno alla licenza dei nobile cappella pel ss. Sagramento.

baroni ; e colla rinnovazione dei Alla basilica di Paolo fece or-


s.

decreti contro le franchigie, i giuo- nare l'altare maggiore ed altro.


chi dei ridotti, e quanto riguarda- Ingrandii la porta Celiraontana, e
va il rispetto all' onestà , fece co- rifece il ponte s. Maria o Rotto.
noscere quanto gli era a cuore Nel Palazzo Vaticano ( Fedi )
,

GRE GRE agg


aumentò le stanze , alzò la volta calo anch' egli il Pontefice per la
della sala di Costantino , fece di- guerra de' turchi e quella delle
pingere parte delle logge, fece la Fiandre, di poter alienare beni ec-
bellissima galleria , coli' Italia anti- clesiastici, Gregorio XMI vi accon-

ca e moderna rappresentata con discese con diverse condizioni, e ad


carte geografiche dipinte ,
1' osser- istanza dello stesso Fdippo II eres-
vatorio astronomico, la cappella co- se la sede vescovile di Burgos in
mune, compì la magnifica sala re-
e metropoli. Nell'anno santo iSyS,
gia ampliò inoltre la chiesa ed ospe-
: che con gran divozione celebrò, Gre-
dale di s. Marta per la famiglia ,
gorio XIII die magnifico alloggio
pontificia. Nei iSj^ molto faticò al granduca di Toscana, al duca
il Pontefice per ridurre Giovan- di Parma, ad Ernesto di Baviera ,
ni III re di Svezia alla cattolica ed al cugino Cai'lo di Cleves che
religione, come per mantenere sul onorò dello stocco e berrettone be-
trono di Polonia Enrico di Valois, nedetti , e morendo venne sepolto
che divenuto re di Francia col nella chiesa di s. Maria dell'Anima:
nome di Enrico III, lo soccorse ai desolati servi di Carlo , il Papa
contro gli eretici ugonotti , che in diede scudi cento per ciascuno. Per-
quel reame facevano lagrimevoli mise ai cappuccini di dilatarsi per
danni. Oltre i diversi aiuti ripor- tutto il mondo, e beneficò la loro
tati al citato articolo Francu, Gre- chiesa in Frascati, rifacendo più
gorio XIII nel i574 mandò al re ampia quella di Roma; si adoperò
duecentomila scudi colle proprie per impedir la confessione angusta-
galere fino a Marsiglia. Indi dopo na in Boemia, per indurre Massi-
prima di Carlo
replicate preghiere, miliano II a prendere in Roma la
IX, poi di Caterina de' Medici sua corona imperiale , e per sedare i
madre, quindi dello stesso Enri- tumulti di Genova.
co III, e dopo varie consultazioni, Nel i5j6 mori in Roma l'ar-
il santo Padre sped\ due bolle, la civescovo Carranza, di cui parlam-
prima a' 24 agosto 1^7^, l'altra mo altrove, con riputazione di san-
a' 18 luglio iSyG, nell'una si ap- to benché giudicato sospetto di
,

plicavano alla corona sopra i frutti eresia; ed il Pontefice fece porre


ecclesiastici un milione di franchi un epitaffio sulla di lui tomba, nel
o un milione di lire tornesi, o sia quale si disse uomo illustre per
scudi romani trecentomila circa, al costumi e per sapere , modesto
dir del Bernini, Storia delle eresie nelle prosperità, e paziente nelle
tom. IV, cap. X, p. 54^; nell'al- avversità. La corte di Spagna noa
tra sì concedeva la facoltà di alie- andò esente da critiche, pel rigore
nare beni stabili del clero, pel va- esercitato sull'arcivescovo. Per l'im-
lore di un milione di franchi. presa contro r Africa il sa&to Pa-
Queste due bolle per grata memo- dre accordò a Sebastiano re di
ria a Gregorio XllI furono inse- Portogallo centocinquantamila scu-
rite nel tomo IV de' Commentari di sui beni di chiesa, e per le sue
del clero gallicano. Vedi Natale suppliche istituì il vescovato di
Alessandro, Hisior.eccles. saec. XVI, Macao. Smunto il pontificio tesoro
cap. I, art. XXI, num. i. Il re per le sovvenzioni date alla Ger-
di Spagna ( Vedi), avendo suppU- mauia ed alla Francia , per U
9oo GRE GRE
fortificazione guardie della ma- e devoluti alla cantera apostolica pei
rina e dello slato d'Avignone, pei' morte del conte Baldassare Rango-
le li mesi ne e sostentamento di tan- ne. Con grande soddisfazione del
ti collegi, ed altro, il Papa in;- suo zelo cominciò l'anno i^yS,
pose alcune decime sopra i bene- per la speranza che iq essq con-
\hi d'Italia, esclusi i luoghi pii, cepì della ridqzioqe di più proviq-
i inendicanti, e i don^inii veneti, eie orientali alla pontificia obbe-
ed eresse luogo di monte estin-
ur» dienza ,
per I^ conversione dallo
guibile. Frattanto Gregorio XIII scisma dell'arcivescovo di Naxivan,
oonchiuse una lega con Filippo II per quella del patriarca di Caldea
per liberare Maria Stuarda regina che stabilitosi in Roma fu genero-
di Scozia dalla tirannica prigionia sancente provvedutq, per quella del
in cui la, teneva Elisabetta regina patriarca de' maroniti, per quella
d'Inghilterra, e provvedere alle cose dell* arcivescovo di Cranganor, e
del regno; in pari tempo esortò i per quanto fece cogli abissini ed
veneziani a nou ricevere l' amba- etiopi. Soccorse que* ruteni ch'era-

sciatore inglese, usò loro diverse no in Caffa, nella Taurica Cherso-


attenzioni , e distinse il doge Mo- neso, ed i greci cui mandò molti
cenigo col donativo della rosa d'oro stampali; e presso il re por-
libi'i

))enedetta : iq tale lega il Papa si toghese procurò di far reintegrare


adoperò perchè vi entrassero i re del regno Giovanni re 4^11* isola
di Svezia e di Polonia. Minaccia- Geylan , detronizzato per essersi
to Iq stato ecclesiastico dalla peste, fatto cristiano con ventimila dei
il Papa ricorse in più modi al di- suoi sudditi. Confermò V ordine
vino patrocinio, e spese più di equestre dello Spirito Santo, isti-
duecentomila scudi per le debite tuito d£| Enrico III, o meglio rin-
provvisioni. Ottenne da Ridolfo II novato. Deputò una congregazione
qhe nel domandar 1^ conferma di uomini dotti per l'emendazione
della sua elezioqe all' impero, usas- della Bibbia greca ; ed essendosi
se tern^ini ossequiosi, come tqeglio incominciatq sottp Pio IV, e $.
si è detto all' articolo Germania Pio V la correzione del decreto di
(^P^edi).Nel iSjj spedì nella Sve- Graziano, e di tutto il Z^irilto ca-
zia il Possevino per ri-
gesuita p. nonico ( P^edi ), per la quale il
cevere I' abiura del re, e dar sesto Papa avea lavorato, ne incaricò del
agli affari religiosi. Dopo breve compimento il celebre Pamelio,
vertenza il santo Padre concesse a quindi lo fece staaipare in Roma.
Filippo II , come re di Napoli e Si occupò della bonificazione delle
Sicilia, la nomina alle vacate chie- saline di Cervia, e nel porto Cese-
se di Catania e Palermo, istituendo natico fece nuove case, e il ponte

a di lui istanza i vescovati di s. sul grande ; affrancando e


canal
Marta, Truxillo ed Arequipa. Con ricuperando ai domiqii della Chie-
r aiuto del duca di Savoia Ema- sa diversi castelli, e le città di For-
nuele Filiberto , ricuperò Grego- limpopoli e Bertinoro. Nate nuo-
rio XIII alla santa Sede i feudi ve conlese nel iSyg tra il duca
di Montafia e Tigliole nella dio- di Modena e la i*epubblica di
cesi d' Asti : più tardi riconquistò Lucca pei confini della Garfagna-
lioazaoo e Cisterna di Pienioate na , con successo il Papa &' iater-,
GRE GRE 3or
pose. Colla stessa premura sop"ì i flitla Roma epidemia del ca-
dall'

contrasti insorti tra i duchi di strone, parlicolar cura ne prese il


Mantova e di Nivers sopra una Pontefice, che con bolla confermò
parte dal Monferrato; e le verten- i nuovi statuti dell'alma ciltà. Nel

ze tra l'ordine gerosolimitano eia i58o solennemente collocò il corpo


repubblica di Venezia: similmente di s. Gregorio Nazianzeno nella son-
Gregorio XIII presso Filippo li, tuosa cappella da lui edificata nel-
beneficò i napoletani malcontenti la Chiesa di s. Pietro in Vaticano

del viceré, e pacificò con lui Ste- (^Fedi)y e dal suo nome detta Gre-

fano Batteri nuovo re di Polonia, goriana. Nel i58i 8Ì querelò coti


che gli avea mandato ambasciatori Filippo li per la pace conchiusa
di obbedienza, e perciò riconosciu- coi turchi , la cui potenza voleva
to non ostante le proteste del re egli abbattere a bene del cristia-

di Francia. nesimo. In questo tempo, come di-


Con gran premura il santo Pa- cemmo all'articolo Gerosolimitano
dre si applicò per l'elezione del {Fedi), il gran maestro l' Evesque
nuovo generale dell'ordine Fran- fu imprigionato Gregorio XI 11
:

cescano {^Fedi) ^ e perchè in Fran- sped\ a Malia monsignor Visconti


cia fosse ricevuto il concilio di a libeiarlo , ed avocò a sé il giu-
Trento. Non concesse al cardinal dizio. Portatosi il gran maestro in
Enrico {^Vedi) re di Portogallo la Roma, fu benignamente accolto, e
dispensa di prender moglie. Intra- poi dichiaralo innocente : da que^
prese il disseccamento delle valli sto Papa ebbero origine gli inqui-
di Ravenna^ e pose fine alla con- sitori e visitatori aposlolici di Mal-
troversia sui sali di Comacchio col ta, la cui serie riportammo al ci-
duca di Ferrara, e tra questi e la tato articolo. Continuando la visi-
comunità di Bologna sui confini ta che neir Italia avea ordinato il

(ifel territorio. Pubblicò la raccolta Pontefice a tutte le diocesi, i ve».


di tutte le bolle e costituzioni pon- neziani vi si opposero, ma poscia
tificieda s. Gregorio VII sino ai si sottomisero con gran vantaggio
suoi tempi ; ed eresse Crema in del culto divino. Contemporanea-
seggio vescovile. Nel i58o gran fa- mente assalito Ivan IV czar di
tica sostenne il Pontefice per com- Russia, che altri chiamano Gio-
porre una differenza colla Francia, vanni Basilio, dal re di Polonia,
per aver fatto colà il nunzio Dan- ricorse per l'interposizione al Pon-
dini stampare e distribuire la bol- tefice, il quale gli spedì per nun-
lain Coena Domini. Non cessan- zio il gesuita p. Antonio Possevino
do Michele Baio di spargere ed con brevi , ricchi doni, e con nn
insegnar gli errori condannati da sunto del concilio di Firenze: con-
SiPio V
il Papa ne rinnovò la
, cfiiuse il nunzio la bramata pace, e
condanna , ed ottenne l' abiura di rispose egregiamente a tutte le ob-
Baio che però non fu sincera. Sof- biezioni che su punti religiosi gli
frendo gravi danni dai protestanti fece il principe, di che se ne par-
la religione cattolica nella Stiria e la all'articolo Russia. Confermò ai
nella Garin tia, con successo il san- fornarì i privilegi loro concessi da
to Padre ottenne opportuni prov- Leone X e Giulio III, massime sui
vedimenti dall' arciduca Carlo. Af- loro crediti ; reintegrò ed ampliò
,

3o2 GRE GRE


quegli antichi accordali da altri re che con la forza ne frenò l'im-
Pontefici alle università de' mer- peto e le devastazioni. Conlinuan-
canti, mereiai'!, speziali ed altri e ; do i malviventi a commettere atro-
pei poveri assegnò il monistero di ci raisfilti nel i')83, nacr{ue tra i

s. Sisto per abitazione. Nel princi- Birri ed alcuni nobili romani qu<l-
pio dell'autunno i58i assalito il la funesta zuffa che descrivemmo
santo Padre da febbre terzana a quell'articolo. In quest'anno e-
diede agli ambiziosi e speculatori stinse il dàzio del macinato ed ,

qualche speranza di sede vacante: ac([uistò i territorii delle Chiane


tuttavia non lasciò di dare udien- nei confini della Toscana. Negli
za e col vigore del suo tempera-
,
ultimi del suo pontificato ricevette
mento, colla regola del vivere, e la consolazione di accogliere la ce-

col benefìzio dell'aria di Frascati lebre ambasceria del Giappone


e del Quirinale, ove avea incomin- (Fedi), che in nome di tre re di-
ciato a edifìcare il palazzo aposto- chiararono la loro obbedienza al
lico, riavutosi in breve, attese con successore di s. Pietro. Altri fasti

maggior premura e forza che mai di questo Pontefice sono l' aver
,

all' estirpazione degli abusi e del- fatto in Roma amplissimi granari


l' eresie, ed all'amplificazione della nelle terme di Diocleziano, restau-
Sede apostolica. rate le carceri Savelli, erette fon-
Nel i582 il Papa s'immortalò tane nelle piazze Navona, del Po-
con la celebre correzione del Ca- polo e della Rotonda ; in Porto
lendario [f^'edi) , che a suo onore fabbricati diversi magazzini, ridot-
fu chiamato Gregoriano, ne coman- to in ottimo stato le mura e la
dò r osservanza, ed ordinò la cor- fortezza d'Ancona, e fortificato Avi-
rezione del Martirologio romano gnone; costruì il ponte Centino ai
(Fedi). In quest'anno per la care- confini della Toscana, fabbricò un
stia della Campagna romana, fece palazzo in Loreto, e la strada che
cavare cinquantamila scudi dal Ca- conduce al santuario, ed in Monte
stel Angelo , per provvedere ai
s. Porzio edificò la chiesa di s. Gre-
bisogni ; ed eresse in arcivescovato gorio. Approvò la congregazione
la sede vescovile della sua patria dell'oratorio istituita da s. Filippo
Bologna, della cui gratitudine, come Neri, onde quelli che ne fanno
degli altri benefizi compartitigli dal parte sono detti filippini ; e sepa-
concittadino Pontefice, se ne ten- rò i carmelitani calzati dalla nuo-
ne proposito all' articolo Bologna. va riforma de^li scalzi. Ordinò che
Gran dolore provò Gregorio XIII la festa di s. Anna madre della
nel i583 per l'apostasia di Ghe- Beata Vergine fosse per tutto il

bardo Truchses arcivescovo ed elet- mondo celebrata a' 26 luglio con


tore di Colonia (^Fedi): lo depose, uffizio di rito doppio , e pose nel
ed istituì la nunziatiu'a apostolica martirologio romano il gran Pon-
di Colonia. Gravi danni recando tefice s. Gregorio VII. Determinò
allo stato della Chiesa i fuorusciti e che ne* monisteri e conventi di
malviventi , contro di essi spedi Spagna non potessero abitare me-
gente armata , e lo stesso Iacopo no di tredici religiosi. Eresse in
Boncompagno generate di s. Chie- vescovato la chiesa di s. Severo nel
sa, il quale più con accorte manie- regno di Napoli ; ed alle prime
,

GRE GRE 3o3


sette chiese Milano concesse
di le pietà, che con voce tramortita re-
indulgenze che godono quelle di plicava, soavemente spirò a' io
Roma. Confermò la confraternita aprile i585, avendo governalo do-
del Gonfalone, e 1' eresse in arci- dici anni , dieci mesi e vent'olto
confraternita ; ed approvò la con- giorni. Fu sepolto presso la sua
fraternita della Pietà de' carcerati. cappella Gregoriana nella basilica
Soleva recarsi a, Civitavecchia nel- vaticana, ove nel decorso secolo gli
r autunno e nella primavera ed
, fu eretto quel deposito di cui par-
altri tempi a Frascati nella villa lammo al voi. XII, p. ag9 del Di-
Mondragone e nella villa Boncom- zionario: l'anteriore di stucco fatto
pagno. Nel fine di agosto iSjS fu da Prospero di Brescia è riportato
ancora alla Madonna della Quer- inciso dal Bonanni alquanto diffe-
cia presso Viterbo, gli concesse pri- rente dall'odierno, anche in ciò ch'é
vilegi, indulgenze e donativi, ap- rimasto ad ornar la semplice tom-
provando ed ampliando la fiera. ba di Gregorio XIV, Numismata
In quella circostanza visitò le ame- stimm. Pont, templi Faticoni , p.
nissime ville di Bagnaia, di Capra- Ilo. Quello di stucco «fu eretto
rola e della Sforzesca, dei cardina- per ordine del cardinal Girolamo
li Gambara, Farnese e Sforza. Boncompagni, quello di marmo pei*
Aggravato Gregorio XllI dal pe- volere del cardinal Jacopo Bon-
so di oltantatre anni e tre mesi di compagni, agnati del Pontefice. \t\
età, avendo voluto contro il pare- otto promozioni creò trentaquattro
re de' medici e de' suoi amorevoli cardinali, fra'quali due nipoti Fi-
e familiari , osservare esattamente lippo Boncompagni e Filippo Gua-
la quaresima, e non guardarsi dal- stavillani o Vastavillani , non ciie
le fatiche del suo ministero, a* 5 Francesco Sforza parente della mo-
aprile fu assalito da lenta febbre, glie del proprio figlio : inoltre dai
e da molesta infiammazione di fau- cardinali di Gregorio XIII uscirono
ci ; ma ne anche per questo lasciò iPapi Urbano VII, Gregorio XIV,
egli i cibi magri , né le solite oc- Innocenzo IX e Leone XI, tutti crea-
cupazioni. JVella domenica dopo a- ti nella penultima promozione. La
ver celebrato la messa, volle inter- sua famiglia Boncompagno i^Fetli)
venire alla cappella e nel lunedì , fu da lui assai beneficata , al mo-
tenne concistoro. Nel di seguente do che dicemmo a detto articolo:
si pose a letto contro sua voglia , però del palazzo Sora di Roma,
e sebbene nel mercoledì dasse spe- che ha dei pregi, e che il Milizia
ranza miglioramento, in breve
di non crede del Bramante come si
tempo natura cede sì precipito-
la reputa, se ne parlò al voi. XXIV ,

samente, che non rimanendo tem- p. -aSr del Dizionario. Giacomo


po né forza a formata confessione suo figlio ch'ebbe prima di farsi
o a nuova coiinmione, cui gì* im- ecclesiastico da una donna libera
pedì il vomito di ricevere come indi da lui legittimato e ricolmato
ansiosamente desiderava, prima che di dignità, di feudi e di ricchezze,
gli fosse compitamente amministra- per avere di propria autorità ca-
ta r estrema unzione dal cardinal valo dalle carceri un servitore che
Boncompagni penitenziere maggio- gli era caro, e sebbene po<iCÌa ve
re, ia mezzo a frequenti atti di Io riconducesse, il Papa lo confinò
3o4 GRE OHE
a Perugia da dove noi ricliitimò rtiiti, pel'chè greci, cipriottì, lede
che per reiterate istanze di prin- scili, inglesi, scozzesi, polacchi, mo-
cipi ragguardevoli. Le rai-e virtù scoviti , indiani, unglicri, illirici,

di cjuesto gran Pontefice, uno dei boemi, moravi, lituani, transilvu-


più illustri che occuparono la cat- ni, sassoni, svizzeri, francesi, italia-
tedra di san Pietro, trassero dopo ni, dotti, ignoranti; nobili, plebei,
la sua morte lagrime del popo-
le vergini vedoVe, maritate, zitelle,
i

lo, che lo riguardò come uno dei ori'ani, luoghi pii, famiglie religio-
più degni Papi, indefessamente al- se e secolari, tulli parteciparono
lento al bene de' suoi sudditi; ma della generosità di Gregorio XllI ,
il suo governo non fu abbastanza e pure non lasciò debito, ma uii
severo, e ladronecci gravissimi ri- avanzo di settecentomila scudi. Il
hiasero impuniti, cui energicamen- senato aggregò alla nobiltà il tì-
te riparò l' immediato successore glio Giacomo , ed eresse in Cam-
Sisto V. Era egli per riguardo al pidoglio una statua al Pontefice.
corpo di statura alta, di comples- Dei biografi di Gregorio XIII ne
sione naso aquilino,
robusta, di trattammo al citato articolo Borr
con occhi azzurri, barba folta e COMPAGNI. Vacò
la sahta Sede tre-
composta in. guisa che conciliava dici y. Principio Fabricny
giorni,
venerazione , e indicava maestà. Delle allusioni, imprese ed emble-
Molto piàcevasi di cavalcare per la mi sopra la s'ita di Gregorio Xlliy
città e fuori, secondo 1' uso d'allo- Roma i588 pel Grassi.
ra, ed era di tale agilità che salen- GREGORIO XIV, P. CCXXIX.
do a cavallonon abbisognava di Nicolò Sfondrati padre ebbe per
aiuto : camminava a passi grandi Francesco conte di Rivera, barone
e veloci. di Valsessina fallo da Carlo V, chia-
Per rispetto poi alle qualità del- mato il Padre della patria ch*^ ,

l'animo, nelle risoluzioni era accor- dopo la morte della moglie nei
to, nel praticaregrave, nelle ri- i544 Paolo III creò cardinale. LjI
sposte pronto, nel vestire e nel madre fu Anna Visconti, che mor-
mangiare moderato co' poveri fu : ta in Somma, castello nel Milanese
misericordioso, co' disgraziati dispo- di sua famiglia , dove si era por-
sto sempre al soccorso, e co' lette- tala a visitare Maddalena Viscon-
rali SI sollecito nel provvederli, che ti , Nicolò fu estrat-
sua genitrice
ben quarantaselte ne provvide con to dal cadavere agli 1 1 feb-
suo
cariche ragguardevoli, altri stipen- braio i535, dopo sette mesi dac-
diandoli del proprio, con dieci scu- ché era stato conceputo. La fami-
di d'oro al mescj parte di palaz- glia Sfondrati era nobile di Mila-
zo e due servitori come narra il , no,ma originaria di Cremona, co-
Serassi Fila di Mazzoni p.
nella me può vedersi nel p. Vairani nei
49. La maggior sua gloria era il Documenti cremonesi, par. II , p.
dispensar favori , e perciò coutava 83, la quale discendeva da un
per perduto quel giorno , in cui certo Corrado tedesco, che in tem-
non corrispondesse con prove del- po Ottone IV imperatore venne
di
la sua innata beneficenza. Dice il in Ove i suoi discendenti gli
Italia,
Vittorelli in Ciacconio t. IV, p. 7, accrebbero lo splendore, come st
che la sua liberatila non ebbe It- legge in Gio. Francesco Ciesceuz»,
,

GRE GRE 38§


pò sei altri cardinali, cioè Gaetani Io avvisava non essere sicura per
già patriarca d'Aquileia vescovo di luiquella strada, avendo un gior-
Palestrina, Corrado di Malta, Fran- no prima saputo che il cardinal
cesco Aguzzoni vescovo di Bordeaux, Baldassare Coscia era in agguato
Giordano Orsini, Rinaldo Brancacci per sorprenderlo. A tale notizia il

e Ottone Colonna poscia Martino V. Papa &i ritirò nel mese di luglio
Questi cardinali nell'ultimo di lu- in Siena, e privò detto cardina-
glio presero la risoluzione di costrin- le della legazione di Bologna, óve
gere Gregoi'io XII e l'antipapa a ri- avea indotto bolognesi a dichia-
i

nunziare il pontificato, ovvero de- rare che Gregorio XII doveva es-
poili ambedue in un concilio, che sere abbandonato da tutti , e pu-
sarebbe adunato dwi due partiti. nito dalla Chiesa come propagatore
Corsero diversi manifesti s\ dei dello scisma, avendo pur commes-
cardinali che del Papa, il quale so altre malvagità. Indi a' 19 set-

faceva loro riflettere l' ingiustizia tembre del detto anno i4o8, e non
con cui l'avevano abbandonato, ed in altro tempo come altri dico-
accusalo di non voler rendere la no, fece in Siena la seconda pro-
pace alla Chiesa, e dimostrava ad rnozione di nove cardinali, tra' qua-
un tempo di non mez-
ricusare il liAngelo Barbarigo suo nipote, é
zo di un concilio, quale non po- Morosini altro nobile veneto;
Pietl'o

tevano essi convocare, mentre la e ai 28 dello stesso mese formò


sua elezione era stata legittima e contro i suddetti cardinali ribelli
canonica, e per conseguenza essere un processo nel quale li privò del
legge indubitata l'appartenere sol- cardinalato, e dichiarò che il con-

tanto al Pontefice il convocare con- cilioche intendevano celebrare A


ciliigenerali, che però egli lo de- Pisa Sarebbe di niuna autorità
nunziava per celebrarsi in un luo- qualora da essi deposti fosse cele-
go del patriarcato di Aquileia , da brato senza il consentimento delia
scegliersida essi medesimi, quali i santa Sede. Siccome poi il Papa
finalmente esortava colle maniere era stato pregato da Uladislao V
più cortesi a ritornare da lui, che re di Polonia a levare al sagro
avrebbe loro condonato tutto il fonte il proprio figlio , incaricò i

passato. A tutto ciò si resero sol*- vescovi di Posnania e Cracovia a


di i cardinali, a' quali pure si uni- fare le sue veci. Passati tre mesi
rono i cardinali Enrico Minutolo dacché soggiornava a Siena, partì
vescovo di Frascati Angelo del , Gregorio XII per Rimini presso i
titolo di s. Pudenzianaj ch'erano Malalesta suoi costanti amici , ove
col Papa ancora in Lucca, e Lan- a' i3 dicembre dichiarò il cardi-

dolfo di s. Nicola in Carcere che nale Antonio suo nipote legato a-


governava Perugia. Tutti questi postolico a Roberto re de' roma-
con nuove accuse attaccarono l'af- ni, per impegnarlo ad impedire il

flitto Pontefice, il quale dopo aver concilio di Pisa, nello stesso tempo
confutato quanto aveano pubblica- che cardinali ribelli spedirono in
i

to contro di Ini, partito da Lucca Germania, per incitargli contro gli


alla volta della Marca ricevette , alemanni, i cardinali Francesco dei
Im messo del suo amico Carlo Ma- ss. Quattro, e Landolfo di s. Nicola

latesia signore di Riiuiui, col quale in Carcere, come racconta il (}obe-


TOL. XXXU. '9
,

ago GRE GRE


lino, Cosmodr. aetnt. 6, e. 8g, Ad ti, come indicammo ni testé citalo
onta della ripugnanza di Gregorio articolo, e persino dai veneti irri-

XII, e degl'impedimenti fiapposti, tuii per la dpposizione del pnlriar-


nel marzo 14^9 incominciarono le ca Pancia ri no si portò a Gaeta
,

sessioni dei concilio di Pina (F^fli), presso Ladislao, che alla di lui om-
che diversi chiamano iliegitlimo bra aspirava al dominio di Roma,
perdiè non convocato né presiedu- dopo aver con accortezza scampa-
to dal Papa. E siccome questi a- to gli agguati dei veneziani. Nel
vea determinato di celebrait; un maggio i^io morì in Bologna A-
concilio per opporlo al pisano, nel lessaiidro V, e gli successe il c;ir-

jMMncipio di maggio p^rlì òa Jli- dinnl Coscia col Giovan- nome di


mini, e giunto a Cividnle [P'edi) ni XKflI [T'edì); nel qaal mese
ivi lo celel>r() al modo che dicem- divenne re de' romani il nominato
mo in quell'articolo. Sigismondo, colla cooperazione del
Frallanlo i cardinali di Grego- medesimo Giovanni XX ili, che
rio XII, e dell'antipapa Benedet- pertossi in Roma, e scomunicò La-
to Xlil furono riconosciuti per ve- dislao. Nello stesso anno i4'o Gre-

ri nel concilio di Fisa^ il quale ai gorio XII spedì Giovanni arcive-


5 giugno nella sessione XV depo- scovo di Riga nelle parli settentrio-
se il Papa e l'antipapa, ed a' 26 nali , per teiìcr fermi que' jKjpoli
detto dai cardinali restò eletto ^• alla sua ubbidienza; creò legato
lessandro V
{Fedi), già legato di delia Marca il cai^linal Angelo di
Viterbo per Gregorio XII i fedeli, : s. Stemmo, affidò il governo di Fer-
eh* eransi lusingati di veder termi- mo a Luigi Migliorati, e lo dichia-
nato lo scisma, dovettero gemere rò generale dell' esercito ecclesiasti-

più di prima, dappoiché si tratta- co, con ordine di unirsi a quello


vano da Papi Alessandro V, Bene- di I>adistao. Nel seguente anno
detto XIH e Gregorio XII. Sapu- Gregorio XII in Gaeta nel giovedì
tosi da questi l'operato del conci- santo pubblicò anch' egli la bolla
lio pisano , a' 5 settembre promt- in Coenn Domini contro gli ere-
re con pubblico atto di dimettere tici e scismatici, tra' quali nomina-
le insegne del pontificato, se altret- trimente scomunicò Lodovico d' An-
tanto facessero gli emuli, ed inca- giò, il sedicente Giovan-
l'antipapa,
ricò il re de' romani, quello di Vn- ni XX incon quei cardinali che
,

glieria Sigismondo, e Ladislao re ne seguivano il partito. Nel i4">


di Napoli, perchè convenissero coi per sostenere il suo, Gregorio XII
principi delle parti contrarie snìki dichiarò div^-si legati, che mandò
celebrazione di un legittimo conci- in Germania ed altrove ,
pubbli-
lio, inviando perciò diversi legati cando diverse bolle in favore dei
in vai-i luoghi. Intanto Alessandro suoi massime del landgravio "Ea--
,

V dichiarossi contrario a Ladislao, manno costantissimo nella sua ob-


liconobbe per re di Napoli Lodo- bedienza. Ma pacificatosi Giovan*
vico d' Angiò , e ricuperò la città ni XXIII con Ladislao, Gregorio
di Roma, assolvendo i rortpani dal XII al>b»ndouò Gaeta , e coi Ire

giuramento prestato a Gregorio XII cardinali nipoti si rifugiò in Ri-


ed a Ladislao, Vedendosi Grego- mini.
rioXII abbandonato quasi da tut- Neii'anao 1 4 3 Ladi&Jao
1 si portò
4 ,

GRE GRE ijgi

ad OfiRuparc Roma, e costrinse al- stanza, ed a'5 novembre i4'4 ^^'^

la fuga Giovanni XXIII , il quale principio al concilio che durò qual-


vedendosi tradito si rivolse a Si- tr' anni ; giurò di rinunziare, ma
gismondo re de* romani: questi gli non corrispose coli' effetto. Ma Gre-
propose la celebrazione del conci- gorio XII che sinceramente bra-
lio, e Giovanni XXIII vi die l'as- mava la pace con
della Chiesa ,

senso , e lo denunziò per la città lettera de' i3 marzo i4i5 die pie-
di Costanza. Allora fu scritto a na autorità al cardinal di Ragusi,
Gregorio XII che se veramente e agli altri sua ubbidienza
della
bramava V unione e la concordia che potessero ridurre a forma di
delle chiese, e di tutta la cristia- concilio generale il congresso di
nità, si portasse con quelli del suo Costanza non come convocato da
,

partito al concilio. L'eiTetto mostrò Raldassare Coscia ma od istanza ,

eh' egli sinceramente desiderava di Sigismondo re de' romani e di


questa concordia ; ma temendo che Ungheria, col patto che Baldassare
fossero per pi-evalere contro di lui né lo presiedesse, né vi fosse pre-

in Costanza i suoi remici , nel sente. Indi da Rimini Gregorio XH


1 1
4 procurò di svanirlo , come spedi a Costanza suo plenipotenzia-
congregnto senza legittima autori- rio Carlo Malalesta, e in riguardo
tà, poiché era egli il vero pastore alla pace universale che sempre a-
(iella Chiesa. Lagnossi di Sigismon- vea desiderato, nella sessione XIV
«lo perchè si era dichiarato dalla a* i4 luglio i4i^j mezzo del P^i*
parie di Giovanni XXIII, e gl'in- medesimo Malatesta solennemente ri-
vio il cardinal Bianchini arcivesco- nunziò al pontificalo, e da Gregorio
vo di Raglisi , e il patriarca di XII tornò ad essere Angelo cardinal
Costantinopoli per fargli conoscere Corraro. Avendo egli poi saputo ìa
)a giustizia della sua causa, la qua- Rimini ciò che s'era fatto a Co-
le poi volle parimenti che il car- stanza, adunò il concistoro, in cui
dinal di Ragusi difendesse nel con- comparì per l' ultima volle cogli
cilio. adunati in Costan-
I prelati abiti papali, approvò quanto il suo
za non si mostrarono a lui pro- procuratore Malatesta avea Hitto
pensi, non vollero che detto cardi- in suo nome , depose il triregno
nale alzasse ì di lui stemmi, come con tutte le altre insegne delia sua
luogo che ubbidiva a Giovanni dignità , e protestò che non le a-
XXIII; e cesare gli scrisse essere vrcbbe riprese mai più in sua vita.
di scandalo la sua ripulsa di por- 11 concìlio depose Giovanni XXIII

tarsi in Costanza a fine di termi- da tutte le dignità , e scomunicò


nare il lagrimevole scisma che la- l'antipapa Benedetto XIII. /^. An-
cerava la Chiesa e l'unità de* fe- tipapa XXXVI. Lo slesso concilio ìd
deli. Il Papa però gli rispose, che ricompensa al cardinal Angelo Cor-
non ricusava il concilio, ma si il raro d'un' azione cotanto generosa,
congresso convocato dal sedicente lo vescovo suburbicario di
elesse
Giovanni XXIII, giacché non con- Porto, o meglio Tusculano, come
veniva fosse soggetto all' usurpatore dicono rUghetli ed il Cardella, vica>
del pontificato il vicario di Cristo rio e legato perpetuo della Marca,
e successore di s. Pietro. decano del sacro collegio, ed ebbe
Giovanni XXIII si portò iu Co- in ammioisttrdzioof perpetua le cbie-
.

igi GRE GRE


se di Recanati e di Alacerala, for- dinal Angelo oltrepassato novaitM
se per essersi affezionato partico- anni di età , altri dicono novanta
laroiente alla città di hccanuti li- due, ed occupato la Sede pontifi-

no da quando innanzi alla propria sua deposizione


cia sino alla in J'isa

esaltazione fu legato della Mjirca due anni, sei mesi e tre giorni, e
nel i4o5, e forse perchè Recanati fino alla sua libera e virtuosa ri-
in tempo dello scisma seguì costan- nunzia in Costanza otto anni, set-
temente le parti di lui , tranne te mesi e cinque giorni , mori a

quando fu obbligala colle armi a Recanati, dove avea stabilita la sua


riconoscere precariamente altri, co- dimora, a' 4 luglio i4i7» ovvero
me dichiara il eh. conte Monaldo a' 17 giugno, o a'7 settembre, o ai
Leopardi nella Serie de vescovi di 18 ottobre, come riporta il No-
Recanati, a p. 142. Nel concilio fu- vaes. li Leopardi dice che
citato
rono altres'i confermati tutti suoi i morì probabilmente a' 1 3 ottobre,
atti ; dichiarossi che la costituzio- ma sicuramente fra i 5 e li i4
ne con cui si era stabilito nel con- dello slesso mese, soggiungendo che
cilio di non eleggere di nuovo il cardinale viveva a' 5 ottobre del-
Gregorio XII, non era stata in di- l'anno i4>7) come rilevasi da una
spregio di lui, ma a fine soltanto lettera del comune di Recanati a
di rendere in tal guisa la pace al- quello di Macerala, ma ai i4 del-
la Chiesa ; che non gli sarebbero l' istesso mese era già morto, come
mai opposte le cose fatte nel pon- risulta dagli annali di Recanati
tificato, né lui sarebbe obbligato a Cosi egli premori all' elezione del
rispondere in giudizio, con altri Papa suo successore che fu Mar-
onori. V. Costanza. tino V, ch'ebbe luogo agli 11 del
Da Rimini il cardinal Angelo seguente novembre. Fu sepolto nel-
Corra ro si portò a Recanati , da la cattedrale di s. Fiaviano in
dove a' 7 ottobre i^iS scrisse al un' urna di pietra, nella quale tut-
concilio di Costanza ratificando la tora riposano le sue ceneri. Due
rinunzia fatta del papato , e rin- secoli dopo il cardinal Giulio Ro-
graziando il concilio delle provvi- ma vescovo di Recanati fece apri-
denze adottate a suo riguardo. La re quell'urna, e visi trovò il cor-
lettera incomincia: Sacrosancto Con.' po incorrotto , e al dire del iVo-
cilioConstanliensi,devotione/n et sub- vaes, ornalo ancora degli abiti
jectionem, cuni humili recomenda- pontificali similmente interi, citan-
lione 3 e finisce: Datum Racaned do il Vittorelli, in Addit. ad Ciac'
die VII octobris anni MCCCCXP^ con. tom. II, p, 754; rOIdoini, in
octava indiclione. Humilis et devo- Nov. addit. p. 760 ; ed il Quirini,
tus vester Angelus episcopus san- nella Porpora e tiara veneta, p. 3.
ctae ronianae Ecclesiae cardinalis. Ciò accadde quando il cardinal Ro-
atti pub-
Egli poi s'intitolava negli ma nel 1623, a cagione del nuovo
iblici Angelus miseratìone divina ,
: coro e cantoria de' musici eh' egli
episcopus S. R. E. cardinalis in fece nel restaurare la chiesa, tras-
provinciae Marchiae Anconitanae portò il sepolcro dalla parte au-
apostolicae Sedis legalus, et vica- strale alla settentrionale della me-
rius in spiritualibtis et teniporali- desima. Nell'urna si legge l' iscri-

h,us genera lis , etc. Avendo U cai'- zione che diligeutemente ha ripor-
,,

GRE 293
tato il Leopardi a p. i43 e si
, tire. A questa santità egli accoppiò
legge pure? nel padre Giacobbe il sapere e la dottrina non ordi-
Bibl. Pont. p. g8: essa è in carat- naria, come abbiamo dal citato
teri ed in versi leonini as-
gotici , Leonardo d'Arezzo, in Commentar,
sai cattivi, come si esprime il Car- rer. gest. vi Italia, appresso il Mu-
della, Meni. star. tom. II, p. 325. ratori, lycr/^j/. rer. italic. t.IX, p.g36.
Con tale epitaffio chi lo compose Il Bzovio, il Wadingo, l' Ughelli ed
intese di ricordare come Grego- altri riportano molle sue lettere

rio XII ceitò sempre un modo o- scritte nel pontificato. Vacò la san-

nesto per unire gli erranti ai buo- ta Chiesa dalla sua rinunzia alla
n^ e come avendo la pazzia fat- elezione di Martino V , due anni
'tasi in Pisa raddoppiato lo scisma, quattro mesi e sette giorni.
egli vi pose il riparo con la ri- GREGORIO XUI, P. CCXXXVL
nunzia fatta in Costanza; che quin- Ugo Boncompagni nacque in BolO"
di governò la Marca, la quale già gna fra sei altri suoi fi'atelli, a 7
lo conosceva, e gli era legata con febbraio i5o2, da Cristoforo Bon-»
doppio vincolo, e finalmente lo ac- compagni e da Angela o Agnese
colse in Recanati il tempio di s. Marescalchi , signori nobilissimi di
Flaviano. A' i4 ottobre 14 17 il co- quella città. Fino da' primi anni
mune di Recanati deputò sedici mostrossi d'indole nata per le scien-
cittadini , otto de' quali facessero ze, d'ingegno docile, e così amabile
r inventario de' beni del cardinale di costumi che in breve a tutti
,

defunto, ed altri mettessero in or- divenne carissimo'; e spedito che fu


dine e custodissero i medesimi be- da quelle discipline che al bisogno
ni, prestando tutti giuramento di e all' età sua si convenivano nel-
esercitare fedelmente l'incarico. Per l'università di Bologna, si applicò eoa
ordine di Martino V lo spoglio del ardore allo studio delle scienze sot-
cardinale fu spedito a Venezia al to magistero de' celebri giurecon-
il

nobile Alessandro Borromei mer- sulti Luigi Manzoli, Annibale Cac-


cante di Firenze colà dimorante, e cianemici, Luigi Gozzadini e Carlo
fu commissario pontificio per tali . Ruini. In età di circa ventinove
cose Paolo arcivescovo di Brindi- anni prese le insegne e il grado di
si, il quale avea Re- dimorato in dottore, prima in canoni, poi ia
canali nella corte del caidinal Cor- leggi, e subito fu annoverato tra i

raro che lo avea destinalo a suo


, dottori de' signori anziani, indi nel
esecutore testamentario insieme ad i534 nel collegio canonico. Nell'u-»
altri personaggi. Nel testamen-
tre niversità di sua patria per tre an-
to beneficò i suoi famigliari, donò ni spiegò le istituta, donde passò a
alla cattedrale diversi arredi sacri professore ordinario, avendovi per
di argento, e reliquie, che in par- uditori e discepoli alcuni personag-
te andarono perduti nell'invasione gi che dopo si resero famigerati
francese.A gloria dej vero, Grego- tra' quali Alessandro Farnese, Cri-
rio XII fu dolalo di santità così stoforo Madrucci , Ottone Truch-
sublime, che s. Antonino in Chron. ses, Reginaldo Polo e s. Carlo Bor-
par. Ili,lit. 22, cap. 5, nella co- romeo , tutti dipoi cardinali. Ha
stanza da lui mostrata nelle avver- del singolare quanto si racconta di
sità, lo paragona a s. Stefano raar- Cristoforo padre di Ugo, il quale
,f)4 ^^^ GRE
gli predisse la futura sun prospe* quest'impiego con tal prudenza,
rilà e grandezza, dappoiché «coin* integrità e religione, che veniva <t

tosi egli alla fabbrica di un ma» piena voce commendalo quul uo-
gnifico palazzo, interrogato a qua- mo di somma diligenza e solleci*
le de' suoi figli sarebbe toccata Indine nell'adempimento de' propri
abitazione tanto splendida e nobi- doveri tutti egli ascoltava indistin*
:

le^ mosso da una interna ispirazio- tamente con equità, e la sola giù*
ne rispose , al futuro cardinale e stizia avea in lui preponderanza ;

Pontefice. Giunto all'età di tren- indefesso nello studio delle cause »

tasei anni, e mentre gli amici os> vi si ap[)licava giorno e nu|te, non
servavano essere Bologna poco pel lasciandosi imporre da timori nò ,

suo singolare merito , il cardinal illudere dalle adulazioni.Il Novaes

Parisio rinomato giureconsulto lo dice che fu pure segretario apo-


chiamò in Roma, ove giunse nel stolico, ma il Bonamici, De script,
i538,e raccomandatolo caldamente Pont, epist., non ne fa parola.
a Paolo 111, questi prima lo fece Paolo IV chiamò Ugo a Roma,
collaterale e primo giudice di Cam- e gli die luogo nella congregazio-
pìdogtio, udizio che allora avea ri- ne della sacra inquisizione , e poi
formcito, e nell'anno seguente ab- lo assegnò in qualità di datario al
breviatcre di parco maggiore e re- cardinal Carafa suo nipote, nella
ferendario delle due segnature; nei legazione ad Enrico II re di Fi'an-
quali gradi acquistandosi buona o- eia, per implorare soccorso nella
pìnioiie, molti alTari venivano a lui guerra che si era accesa tra il fa-
alKdati. Intimatosi il concilio ge- pa e Filippo II re di Spagna, e
nerale di Trento, vi fu mandato dopo la pace a questo monarca
nel l5^5 siccome peritissimo nei nella legazione delle Fiandre. Tor-
canoni , e in qualità di uditore nato a Roma , nel i ^SQ V onorò
della camera apostolica ; indi nel dell'uffizio della segnatura di gra-
1^47 S' condusse in Bologna, quan- zia detta delconcessum,e nel i558
do vi fu traslatato il concilio, e po- lo fece uditore della camera e ve-
scia tornò in Roma insieme con scovo di Viesli nel regno di Na-
altri prelati per dar conto a Pao- poli, celebrando pontificalmente la
lo ìli di detta traslazione. Vacan- sua prima messa nel giorno di s.

do nel i549 il posto di luogote- Lorenzo, nella sagrestia della ba-


nente civile dell' uditore generale silica vaticana. Nel tempo che pre-
della camera , Giambattista Cicala siedè a quella diocesi, lungi dal
che n'era uditore, come ben infor- goderne l'entrata, aggiungen- ma
mato dell'integrità e valore di Ugo, dovi del proprio, l' impiegò al re-
procurò di averlo in quel posto, e stauro della cattedrale, per essere
l'ebbe da Paolo III; e fatto poi stata la città poch'anzi saccheggia-
cardinale e legato della provincia ta ed arsa da' turchi; non poten-
di Marittima e Campagna , V ot- do applicarsi per medesimo al sé
tenne da Giulio IH per suo vice- governo di quella dopo tre chiesa,
legato , nella quale carica fu poi anni la rinunziò. Di più il mede-
confermato col titolo e colle facol- simo Pontefice avendo giusti mo-
tà di governatore apostolico nel tivi di levare il chiericato di ca-
i555 da Paolo IV. Si diportò ia mera ad Alessandro Sfoi-za, ad istaa-
GRE GRE 295
za del Carafa Io dono
cardiaal gli il cappello nel concistoro pub-
senza pagamento ad Ugo, per ac- blico, a voce alta pronunziò queste
crescergli onoi'i e facoltà ] egli pe> parole : Hic est in quo dolas in-
lò con pai-i moderazione e gene- ventus non est, alludendo probabil-
xosità uon Tolie accettarlo: questo mente alla causa dei Cara& , che
contegno fu da tutti encomiato, ed sebbene egli tulio di tal famiglia»
in ultimo anche dal Papa e dal in essa non era compreso in quan-
cardinale, che in principio n'erano to venne loro imputato.
disgustati. Pio IV lo assegnò pei- Divenuto cardinale fu modello
consigliere al proprio nipote il car- d' ogni bella qualità ; andando in
dinal s. Carlo Borromeo, il quale lui del pari la pietà verso Dio, la
sosteneva la suprema ammmislra- carità coi prossimi, la gravità nelle
zione del pontiGcato, con istruzione parole , e l' integrità nel costume.
a questi che nulla dovesse intrar Nella sua condotta risplendeva una
prendere senza l' oracolo d' Ugo. certa magnifìceaza , temperata da
Trovandosi in angustie il car<linal saggia modestia e parsimonia, alie-
Alfonso Carafa , per la multa di na da' suoi estremi. Nemico dello
centomila scudi a cuj era stato spirito di partito, non lusciavasi
condannato nella casa dei Carafa, adescare né dall'oro, né da qua-
Ugo gli donò seimila scudi che lunque altra passione, a dichiararsi
ricavò dalla vendita di un ollìcio a favore più di un principe che
camerale. Riapertosi il concìlio di d'un altro. La famiglia non era
Trento, fu ivi di nuovo inviato da abbondante di numero, ma si di-
Pio IV, a cui recò gran lustro e stingueva per riservato contegno
vantaggio colla sua doltriiva e pru- e costumi. Tali qualità
regolati
dente condotta, il perchè legali i determinarono Pio IV due mesi
nulla intraprendevano senza averlo dopo la sua esalta7Ìone, a spedirlo
consultato, secondo i volei del Pon* i legato a late re in Ispagaa per la
tefìce. In sì augusto consesso Ugo causa dell'arcivescovo di Toledo
sì acquistò molta gloria, come ri- Bartolomeo Carranza , che già si

aiarchevole fu il suo disinteresse in trovava nelle carceri dell' inquisi-

ricusare aiuti pecuniari offertigli dal zione per sospetti di eresia. In que-
Papa, e procurati da' suoi ammi- sta legazione poco potè fare, per-
ratori. Contento di poco, non eoa chè sentita nel i565 la morte del
la pompa o col fasto, ma si faceva Pontefice, fu obbligato recarsi al

conoscere per le virtù, diligenza e conclave, a cui però non arrivò, e


zelo nell'eseguire gì' incarichi, come trovò eletto s. Pio V. Il defunto
die a conoscere nel decreto della l'avea nominato segretario o pre-
residenza in cui ebbe tanta parte. fetto della segnatura de'brevi. Quan-
Ritornalo dal concilio, essendo Pio tunque nulla operasse nella causa
IV pienamente soddisfatto di lui, del Carx'anza, scopq^ principale di
gli otfri il governo della ALuca, ma sua legazione , diede però nella
scorgendolo più inclinato a restare corte di Madrid chiari argomenti
in Roma, lo fece continuare nella di coraggio e petto sacerdotale ,

consulta del nipote, finché a' 13 dappoiché non temendo lo sdegno


marzo i565 lo creò cardinale pre- del i'e protestò che sarebbe subi-
,

te del titolo di s. Sisto, e nel dai- lo pattilo se uon fosse stato rice-
,

agSj GRE GRB


vuto ed accolto colle onorificenze logna per alcune necessità , die
polite praticarsi coi cardinali lega- compimento al magnifico palazzo
ci. Volendo Filippo li nominare incominciato da suo padre, e tor-
alcuni che insieme col cardinale nato in Roma si diede di pro|)o-
dovessero giudicare il Carranza sito alla correzione del decr«;to <li

]|"esislè corag^iosamente, e con tal Graziano, incumbenza già allidata-


fermezza , che monarca i-estan-
il gli da Pio IV.
^one sorpreso, ne concepì una stima s. Pio V,
Passato a miglior vita
particolare; e quando il cardinale entrarono in conclave a' 12 maggio
partì, ricusò da lui il viatico. Giunto 1572 cinquantadue cardin;di, che
in Genova trovò lettere del nuovo poca fatica durarono ad eleggerne
Pontefice che gli comandava ri- il successore. Assicurati i cardinali
prendere il viaggio per la Spagna, Alteraps, Sforza, Orsini, Cesi, e
ina egli esposte le sue dillicoltìi ,
Galli detto di Como, che ia que-
ebbe il permesso di progredire per st' occasione il cardinal Farnese si

Roma, e giunto a' piedi del Papa, teneva per escluso, avendogli detto
questo accogliendolo amorevolmen- il cardinal Granvela che i suffragi
te, gli monsignore abbiamo
disse : del re di Spagna non lo potevano
occupato il vostro luogo. Giacché aiutare per motivo di sua gioventù,
nel conclave il cardinale sarebbe cominciarono talmente a stringere
^tato eletto, se non lo calunniava- pel cardinal Boncompagno, al qua-
no alcuni invidiosi di sue preclare le molto inclinava il cardinal Bo-
doli. Le fatiche da lui tollerate nel nelli nipote del defunto co' suoi
"viaggio , avanzata
congiunte alia voti e con quelli del partito di
,

età, glicagionarono un'infermità, Pio IV, che nel giorno seguente 3 1

da cui ristabilitosi riprese con ar- maggio ebbero tutti i voti sicuri e
dore le sue incumbeiize. Mai potè necessari, in vigore de'quali il cardi-
indursi ad accettare una pensione nal Boncompagno nel giorno dopo,
annua di mille scudi assegnatagli in età di settant'anni, restò eletto
dalla liberalità del re di Spagna, Pontefice con universale applauso.
e non vi volle che l' espresso co- Portossi frattanto alla sua Cella
mando pontificio per fargliela ri- (F'edi) il cardinal di Como, per
cevere. Avendo Cesare Spedano fargli sapere che tutti si erano
portato al cardinale di espressa uniti per dargli il voto, e per av-
éommissione del Papa la minuta visarlo di condursi alla cappella, a
di un breve , come a prefetto di fine di essere adorato Pontefice.
quella segnatura, egli dopo averla Il cardinal Boncompagno ciò udi-
ben Ietta e considerata, raodesta- to, senza punto alterarsi ned' ani-
naente ricusò di spedirla perchè mo, gli domandò se veramente i

poteva in seguito cagionare nota- voti erano bastanti alla sua ele-
bile pregiudizio alia libertà ecclesia- z,ione ; e rispostogli dal cardinal di
stica, in guisa che allo stesso Pontefi- Como eh' erano anco di vantaggio,
ce convenne segnarla. Del qual pro- egli come se nulla di nuovo gli

cedere, quantunque s. Pio V ne sia fosse accaduto, seguitò colla stessa


rimasto aUjuanto risentito, nondi- tranquillità a scrivere alcune cose
meno poscia ammirò l'integrità e importanti, le quali terminate, le
"^irtii del cardinale. Portatosi a Bo- mise ia petto, e partì verso la cap-
, ,

GRE GRE 397


polla dicendo Andiaino col nome di
: ciiia, ed in Romagna estinse quel-
t)io. Eletto Papa prese il nome di lo sul vino, nella qual provincia a-
(jiegorio XIII, e scelse per simbo- boli i tìscalati venali. Proibì il di-

lo le parole del salmo Oonjirnia pingere gli Agnus Dei benedetti


hox Deus, (jfuod operaitis es iti no- ( Vedi ), e il distribuire reliquie
bis.A' 20 n) aggio, festa di Pente- false ;
quindi istituì la festa del ss.
coste, fu solennemente coronato nel- Rosario ( Vedi ) e continuò , 1^
la basilicavaticana; ed ai 27 det- guerra contro i turchi come , si

to, montalo su di un bianco ca- disse air articolo Costantinopoli


vallo con magnifica cavalcata si
, ( Vedi ).

portò a prendere il consueto pos- Considerando che per megliq


sesso in s. Giovanni in Laterano promovere la religione cattolica era-
che descrissero due maestri di ce-i no necessari dotti e santi ministri,
rimonie Mucanzio e Firmano pres- Gregorio XIII volle ristabilire, am-
so il Cancellieri, Sloria de' possessi pliare e fondar di nuovo in diverse

p. 119. In vece del gettito del de- parti del mondo ventitré Collegi
naro al popolo nelle due funzioni {^Vedi), ne' quali si dovessero istrui-
del banchetto, e della distribuzione re i giovani di tutte le nazioni. Fi|
«' conclavisti , ne erogò V importo grandemente benemerito del Colle-
in ragionevoli limosine, e di tutto gio Germanico ( Vedi ) fondò il ,

trattammo agli analoghi articoli. De- Collegio Inglese (^Vedi) , il Colle.-r

stinò alla segreteria di stato il car- gio Greco ( Vedi) , il Collegio dei
dinal Galli, che con lode T avea Maroniti (Vedi)y la casa o colle-
disimpegnata col predecessore ; alla gio de Neofiti (Vedi), il Collegio
dateria il prelato francese Conta- Romano ( Vedi ) , ed il Collegio
relli versato nella materia ; e per Armeno ( Vedi ) il quale però ,

tesoriere Ridolfo Buoiitigliuoli, giu- non ebbe effetto. Confermò 1' ordi-
sto, moderato, diligente ed accorto. ne equestre di s. Maurizio, e lo
Nel primo concistoro fece leggere unì a quello di s. Lazzaro ( Ve-
la bolla di s. Pio V di non alie- di ) istituì una particolare
, Con»
nare i beni della Chiesa, ed acco- gregazione per la visita ( Vedi )
stando la mano al petto, giurò di per le diocesi di tutta la cristiani-
mai violarla. Deputò i caixlinali tà ; e per darne l' esempio ai ve-
Borromeo, Paleotli, Aldobrandini, scovi visitò tutti gli ospedali di
e Paolo ci' Arezzo a levare dal Roma. Fece grosse elemosine in
clero gli abusi. Ordinò che le de- privato ed in pubblico sì a luoghi ,

terminazioni fatte dal predecessore pii , che a persone particolari ; an-


sul concilio di Trento fossero ìut ticipò quelle che mensualmenteavea
\iolabilroente osservate; dichiarò che assegnate alle famiglie bisognose,
la permissione del Papa non
tacita dolo zitelle, beneficò l'università
era sufficiente a dispensare i vesco- di Perugia pf»gò i cospicui debiti
,

vi dalla residenza. Deputò un gior- contralti dal


cardinal Ronelli per
no della settimana per la pubblica la sua legazione di Spagna, e soc-
Udienza ( Fedi ) ; e per mostrare corse molti nobili ch'erano vicini
il desiderio che aveva di sgravare a decadere dal grado de' loro mag-
almeno in parte i sudditi, levò il giori. Tali furono i primordi del
^azio d^l quattrino sulla carne por- pontificato di Gregorio Xlll. Ii^
298 GRE GRE
mezzo alle zelanti sue sollecttitclini r ordine e la giustizia. Attendenti»
per mantenere la religione catlolì* Gregorio XIII all'aumento dell'e-
ca nella Sco7.in, e per farla i-iHo- rario del tesoro papale, nel dimi*
rire in Inghilterra ,
provvide alle Duir le pubbliche gravezze, ed ia
liti che insorgevano per privilegi ricuperare molte terre della Ghie*
tra i vescovi e i regolari, e prese .Sii, accrebbe le rendite della camera
pnrticolar cura dei eisterciensi, pre- apostolica. Riscattò con ingenti som»
tuonslratensi e bnsiliani. Prescrisse me molti cipriotti fatti schiavi dai
il teologo nelle cattedrali ; e per- tuix^hi ; concesse gli «pogli ai vescovi
chè i parrochi vìvessero con più poco facoltosi del regno di Napoli ;

decenza , e meglio attendessero al allo spedale della Pietà in Venezia


grave ulDzio, dichiarò che non si donò diecimila scudi; e comparti
potessero mettere pensioni sui be- pingui pensioni all' arcivescovo di
nefìzi curali, i quaii non eccedes- Malvasia esiliato dai turchi , per
sero cento seudi di rendita. Del- aver eccitato i popoli di Morea a
l'abiura fatta da Enrico III re di porsi sotto gli stendardi cristiani nel
!Na varrà, dello stocco e berrettone tempo della guerra della len[n.

benedetti mandali al re Carlo IX, Avvicinandosi la celebrazione del


e della strage degli ugonotti che giubileo universale dell' Anno saii'
questi fece eseguire in Francia to XI (f^edt), Gregorio XIII co-
{yedi) il giorno di s. Bartolomeo, mandò eccellenti regolamenti pei*
ne parlammo a quell'articolo, ed felicemente celebrarlo, tanto per la
è falsa la calunuia che ne sia provvista de'cornmestibili, che pei*
stato connivente il Pontefice : la L'accomodamento delle strade, proi»
processione ed altre ditnostrazioni bendo ai proprietari delle case ac-
ch'egli fece, furono per le notizie crescerne il fitto. Per incitare i
che ricevette della cessata strage. cardinali a restaurare ed abbellire
I discorsi del Papa dimostrarono le loro chiese, ordinò che si faces-
ch'egli disapprovò quella crudele se quanto occorreva alle principali
carnifìcina, enon volle afi(atto sco- basiliche, rifacendo i portici della
municare Enrico III, e il principe Vaticana e della Liberiana : da
di Condé, quantunque vi fosse questa basilica fece regolarizzare
spinto. Frattanto avendo il conte una strada dritta sino alla basilica
Giovanni Aldobrandìni, gentiluomo Lateranense, non che ampliò la
di Ravenna, tramato occultamente strada papale , onde ne fu posta
di dare ia mano ai turchi la sua memoria con un' iscrizione sul pa-
patria , e la città d' Ancona , fu lazzo Amadei. Inoltre prosegui la
pubblicamente decapitato , ed i fabbrica del tempio vaticano, ne
complici castigati. Colle strette com- accrebbe i pregi , e donò sontuosi
missioni che diede il santo Padre apparamenti, che pur concesse alla
ai governatori delle provincie pon- una
basilica Lateranense, cui eresse
tifìcie ,
pose freno alla licenza dei nobile cappella pel Sagramento^ ss.

baroni ; e colla rinnovnzione dei Alla basilica di s. Paolo fece or-


decreti contro le franchigie, i giuo- nare l'altare maggiore ed altro.
chi dei ridotti, e quanto riguarda- Ingrandì la porta Celi montana, «
va. il rispetto all'onestà, fece co- rifece il ponte s. Maria o Rotta.
noscere quanto gli era a cuore Nel Palazzo Valicano ( Vedi )
, ,

GRE GRE 299


aumentò le stanze , alzò la volta calo anch' egli il Pontefice per la
(Iella kala di Costaatiao , fece di* guerra de' turchi e quella della
piugere parte delle logge, fece la Fiandre, di poter alienare beni ec-
bellissima galleria , coli' Italia anti- clesiastici, Gregorio XIII vi accon-

ca e moderna rappresentata con discese con diverse condizioni, e ad


carte geografiche dipinte , l' osser- istanza dello stesso Filippo II eres-
vatorio astronomico, la cappella co- se la sede vescovile di Burgos ia

mune, e compì la magnifica sala re- metropoli. Nell'anno santo


1^7 5,
gia ampliò inoltre la chiesa ed ospe-
: che con gran divozione celebrò, Gre-
dale di s. Marta , per la famiglia gorio XllI die magnifico alloggia
pontifìcia. Nel i5j/{, molto faticò al granduca di Toscana, al duca

il Pontefice per ridurre Giovan- di Parma, ad Ernesto di Baviera

ni III re di Svezia alla cattolica ed al cugino Carlo di Cleves che


religione, come per mantenere sul onorò dello stocco e berrettone be-
trono di Polonia Enrico di Valois, nedetti e morendo venne sepolto
,

ciie divenuto re di Francia col nella chiesa di s. Maria dell'Anima:


nome di Enrico HI , lo soccorse ai desolati servi di Carlo , il Papa
contro gli eretici ugonotti , che in diede scudi cento per ciascuno. Per-
quel reame facevano lagrimevoli mise ai cappuccini di dilatarsi per
danni. Olire i diversi aiuti ripor- tutto il mondo, e beneficò la loro
tati al citato articolo Francia, Gre- chiesa in Frascati, rifacendo più
gorio XIII nel 1^74 mandò al re ampia quella di Roma; si adoperò
duecentomila scudi colle proprie per impedir la confessione augusta-
galere tipo a Marsiglia. Indi dopo ua in Boemia, per indurre Massi-
preghiere, prima di Carlo
j-eplicate D)iliano 11 a prendere in Roma la
IX, poi di Caterina de' Medici sua corona imperiale , e per sedare i
madre, quindi dello stesso Enri- tumulti di Genova.
co III, e dopo varie consultazioni, Nel 1576 morì in Roma l'ar-
il santo Padre s{3edi due bolle, la civescovo Carrauza, di cui parlam-
prima a' ^4 ag^*''^ i^74> l'alt''^ mo altrove, cou riputazione di san-
a' i8 luglio 1^76, nell'una si ap- to benché giudicato sospetto di
,

plicavano alla corona sopra i frutti eresia; ed il Pontefice fece porre


ecclesiastici un milione di franchi un epitaffio sulla di lui tomba, nel
o un milione di lire tornesi, o sia quale si disse uomo illustre per
scudi romani trecentomiia circa, al costumi e per sapere , modesto
dir del Bernini, Storia delle eresie nelle prosperità, e paziente nelle
tom. IV, cap. X, p. 542; nell'al- avversità. La oorte di Spagna non
tra si concedeva la facoltà di alie- andò esente da critiche, pei rigore
nare beni stabili del clero, pel va- esercitato sull'arcivescovo. Per l'im-
lore uà milione di franchi.
di presa contro r Africa il santo Pa-
Queste due bolle per grata memo- die accordò a Sebastiano re di
ria a Gregorio XllI furono inse- Portogallo centocinquantamila scu-
rite nel tomo IV de' Commentari di sui beni di chiesa, e per le sue
del clero gallicano. Vedi Natale suppliche istituì il vescovato di
Alessandro, Histor. eccles. saec. XVI, Macao. Smunto il pontifìcio tesoro
cap. I, art. XXI, num. i. Il re per le sovvenzioni ónte alla Ger-
di Spagna ( Vedi), avendo suppU- mauia ed alla Francia , per la
.

Sòó GRE GRE


ìiiil'AhmÀnnc. e guardie della mfi« devoluti alla camera apostolici psi
l'ina e dellQ stato d' Avij^'iiotie, per morte del conte Baldassare Rungo-
le limosirie e sostentamiMito di tan- ne. Con grande spddisfazione del
ti colk'j^i, ed altro, il Papa irn- suo zelo cominciò l'anno 1^7^ 1
pose alcune decime sopra i bene- per la speranza che in esso con-
lizi d' Italiq , esclusi i luoghi nii, cepì della riduzione di più provin-
i
mendicanti, e dominii veneti, i cie orientali alla pontifìcia obbe-
od eresse un luogo di monte estin- dienza ,
per la conversione dallo
guibile. Gregorio XIII
Frattanto scisma dell'arcivescovo 4i Naxivan,
oonchiuse una lega con Filippo li per quella del patriarca di Caldea
per liberare Maria Stuarda regina che stabilitosi in Roma fu genero-
di Scozia dalla tirannica prigionia samente provveduto, per quella del
in cui la teneva Elisabetta regina patriarca de' maroniti per quella ,

dlngbilterra, e provvedere alle cose dell' arcivescovo di Cranganor, e


del regno; in pari tempo esortò i per quanto fece cogli abissini ed
veneziani a non ricevere l' amba- etiopi. Soccorse que' ruteni ch'era-
sciatore inglese, usò loro diverse no io Calla, nella Taurica Cherso-
attenzioni , e distinse il doge Mo- neso, ed i greci cui mandò molti
qenigo col donativo della rosa d'oro libri stampati; e presso il re por-
benedetta : in tale lega il Papa si toghese procurò di far reintegrare
adoperò perchè vi entrassero i re del regno Giovanni re dell' isola
di Svexia e di Polonia. Minaccia- Ceylan , detronizzato per essersi
to lo stato ecclesiastico dalla peste, fatto cristiano con ventimila dei
il Pupa ricorse in più modi al di- suoi sudditi. Confermò 1' ordine
vino patrocinio, e spese più di equestre dello Santo, isti-
Spirito
duecentomila scudi per le debite tuito da Enricoo meglio rin- 111,
provvisioni. Ottenne dg Ridolfo H novato. Deputò una congregazione
che nel domandar la conferma di uomini dotti per l'emendazione
della sua elezione all' impero, usas- della Bibbia greca ; ed essendosi
se termini ossequiosi, come meglio incominciato sotto Pio IV, e s.
si è detto all' articolo Germania Pio V la correzione del decreto di
(f^edi). Nel 1577 spedì nella Sve- Graziano, e di tutto il Diruto ca-
àia il gesuita p. Possevino per ri- nonico ( f^edi ) per la quale il ,

cevere r abiura del re, e dar sesto Papa avea lavorato, ne incaricò del
agli atlàri religiosi. Dopo breve compimento il celebre Pamelio,
vertenza il santo Padre concesse a quindi lo fece stampare in R.oma.
Filippo II ,come re di Napoli e Si occupò della bonificazione delle
Sicilia, la nomina alle vacate chie- saline di Cervia, e nel porto Cese-
se di Catania e Palermo, istituendo natico fece nuove case, e il ponte
a di lui istanza i vescovati di s sul grande ; alTrancando e
canal
Marta, Tiuxillo ed Arequipa. Con ricuperando ai dominii della Chie-
V aiuto dei duca di Savoia Ema- sa diversi castelli, e le città di For-
nuele Filiberto ricuperò Gi'ego- , limpopoli e Bertinoro. Nate nuo-
j'io XIII alla santa Sede i feudi ve contese nel 1^79 tra il duca
di Montafia e Tigliole nella dio- di Modena e la repubblica di
cesi d' Asti più tardi riconquistò
: Lucca pei confini della Garfagna-
Luazc\no e Cistoma di Piemonte na con successo- il Papa s' ipter-
,
ORE GRE 3of
pose. Colla stessa premura sopì i flitla Roma dall'epidemia del ca-

contrasti insorti tra i duchi di strone, parlicolar cura ne prese il

Mantova e di Nivers sopra una Pontefice, che con bolla confermò


parte dal Monferrato; e le verten- i nuovi statuti dell'alma cillà. Nel
ze tra l'ordine gerosolimitano e la i58o solennemente collocò il cor[)o

repubblica di Venezia: similmente di s. Giegorio Nazianzeuo nella son-


Gregorio XIII presso Filippo llj tuosa cappella da lui edificata nel-

beneficò i napoletani malcontenti la Chiesa di s. Pietro in Vaticano


del viceré, e pacificò con lui Ste- [Vedi), e dal suo nome detta Gre-
fano Baltori nuovo re di Polonia^ goriana. Nel 1 58 r si querelò con
che gli avea mandato ambasciatori Filippo II per la pace conchiusa
di obbedienza, e perciò riconosciu- coi turchi , la cui potenza voleva
to non ostante le proteste del re egli abbattere a bene del cristia-

di Francia. nesimo. In questo tempo, come di-

Con gran premura il santo Pa- cemmo all'articolo Gerosolimitano


dre si applicò per l'elezione del [Vedi), il gran maestro l' Evesque

nuovo generale dell'ordine Fraii' fu imprigionato: Gregorio XI 11


cescano [Vedi) , e perchè in Fran- spedì a Malia monsignor Visccnli
cia fosse ricevuto il concilio di a liberarlo, ed avocò a sé il giu-
Trento. Non concesse al cardinal dizio. gran maestro ì\\
Portatosi il

Enrico [Fedi) re di Portogallo la Roma, fu benignamente accolto, e


dispensa di prender moglie. Intra- poi dichiarato innocente : da que-
prese il disseccamento delle valli sto Papa ebbero origine gli inquit
di Ravennaj e pose fine alla con- sitorì e visitatori apostolici di Mal-
troversia sui sali di Comacchio col ta, la cui serie riportammo al ci-
duca di Ferrara, e tra questi e la tato articolo. Continuando la visi-
comunità di Bologna sui confini ta che nell'Italia avea ordinato il
del territorio. Pubblicò la raccolta Pontefice a tutte le diocesi, i ve»
di tutte le bolle e costituzioni pon- neziani vi si opposero, ma poscia
tifìcie da s. Gregorio VII sino ai si sottomisero con gran vanlaggiot
suoi tempi ; ed eresse Crema in del culto divino. Contemporanea-
seggio vescovile. J\el i58o gran fa- mente assalito Ivan IV czar di
tica sostenne il Pontefice per com- Russia, che altri chiamano Gio-
porre una differenza colla Francia, vanni Basilio, dal re di Poloni;»,
per aver fatto colà il nunzio Dan- ricorse per l'interposizione al Pon-
dini stampare e distribuire la bol- tefice, il quale gli spedì per nun-
la in Coena Doinirà. Non cessan- zio il gesuita p. Antonio Possevino
do Michele Baio di spargere ed con brevi , ricchi doni, e con un
insegnar gli errori condannati da sunto del concilio di Firenze: con-
8. Pio V , il Papa ne rinnovò la chiuse il nunzio la bramata pace, e
condanna, ed ottenne l'abiura di rispose egregiamente a tutte le ob-
Baio che però non fu sincera. Sof- biezioni che su punti religiosi gli
frendo gravi danni dai protestanti fece il principe, di che se ne par-
la religione cattolica nella Stiria e la all'articolo Russia. Confermò ai
nella Carintia, con successo il san- fornari i privilegi loro concessi da
to Padre ottenne opportuni px'ov- Leone X e Giulio III, massime sui
vedimeuti dall' arciduca Carlo. Af- loro crediti ; reintegrò ed ampliò
,

3òi GRE GRE


quegli nntìchi accordali da nitri re che con la forza ne frenò l'ind*
Pontefici alle uniTcrsilà de' mer- peto e le devastazioni. Continuan-
canti, merciari, speziali ed altri ; e do i malviventi a commettere atro-
pei poveri assegnò il monislero di ci misfatti nel i583, nacque tra i

s. Sisto per abitazione. Nel princi- Birri ed alcuni nobili romani quel-
pio dell'autunno i58i assalito il la funesta zuffa che descrivemmo
santo Padre da febbre terzana a quell'articolo. In quest'anno e-
diede agli ambiziosi e speculatori stinse il dazio del macinato, ed
qualche speranza di sede vacante: acquistò i territori i delle Chiane
tuttavia non lasciò di dare udien- nei confini della Toscana. Negli
M, e col vigore del suo tempera- ultimi del suo pontificato ricevette
mento, colla regola del vivere, e la consolazione di ac<;ogiiere In ce-
col benefizio dell' aria di Frascati lebre ambasceria del Giappone
e del Quirinale, ove avea incomin- [Vedi), che in nome di tre re di-
ciato a edificare il palazzo aposto- chiararono la loro obbedienza al
lico, riavutosi in breve, attese con successore di s. Pietro. Altii fasti

maggior premura e forza che mai di questo Pontefice sono l' aver
,

air estirpazione degli abusi e del- fatto in Roma amplissimi granari


l' eresie, ed all'amplificazione della nelle terme di Diocleziano, restau-
Sede apostolica. rate le carceri Savelli, erette fon-
Nel i582 Papa s'immortalò
il tane nelle piazze Navona, del Po-
con la celebre correzione del Ca- polo e della Rotonda ; in Porto
lencfario [Vedi), che a suo onore fabbricali diversi magazzini, ridot-
fu chiamato Gregoriano, ne coman- to in ottimo stalo le mura e la
dò l'osservanza, ed ordinò la cor- fortezza d'Ancona, e fortificato Avi-
rezione del Martirologio romano gnone; costruì il ponte Centino ai
(Fedi). In quest'anno per la care- confini della Toscana, fabbricò un
stia della Campagna romana, fece palazzo in Loreto, e la strada che
cavare cinquantamila scudi dal Ca- conduce al santuario, ed in Monte
stel s. Angelo , per provvedere ai Porzio edificò la chiesa di s. Gre-
bisogni; ed eresse in arcivescovato gorio. Approvò la congregazione
la sede vescovile della sua patria dell'oratorio istituita da s. Filippo
Bologna, della cui gratitudine, come Neri , onde quelli che ne fanno
degli altri benefizi compartitigli dal parte sono delti filippini ; e sepa-
concittadino Pontefice , ne ten-
se rò i carmelitani ealzali dalla nuo-
ne proposilo all' articolo Bologna. va riforma degli scalzi. Ordinò che
Gran dolore provò Gregorio XIII la festa di s. Anna madre della
nel i583 per l'apostasia di Ghe- Beala Vergine fosse per tutto il

rardo Truchses arcivescovo ed elet- mondo celebrata a' 26 luglio con


tore di Colonia [f^edi): lo depose, uffizio di rito doppio, e pose nd
ed istituì la nunziatura apostolica martirologio romano il gran Pon-
di Colonia. Gravi danni recando tefice s. Gregorio VII. Determinò
allo stato della Chiesa i fuorusciti e che ne' monisleri e conventi di
malviventi , contro di essi spedì Spagna non potessero abitare me-
gente armata , e lo stesso Iacopo no di tredici religiosi. Eresse in
Boncompagno generale di s. Chie- vescovato la chiesa di s. Severo nel
sa, il quale più con accorte manie- regno di Napoli ; ed alleprime
è,

GRE GRE 3oÌ


Miltc chiese di Milano concesse le pietà, che con voce tramortita re-
indulgenze che godono quelle di plicava , soavemente spirò a' io
Roma. Confermò la confra terni la aprile i585, avendo goveniafo do-
del Gonfalone, e l' eresse in arci- dici anni , dieci mesi e veiit'otto

confroternita ; ed approvò la cnn- giorni. Fu sepolto presso la sua


fraternita della Pietà de' carcerati. cappella Gregoriana nella basilica
Soleva recarsi a Civitavecchia nel- vaticana, ove nel decorso secolo gli
r autunno , e nella primavera ed fu eretto quel deposito di cui par-
altri tempi a Frascati nella villa lammo al voi. XII, p. 299 del Di-
Mondragone e nella villaBonoom- zionario: l'anteriore di stucco fatto
jìagno. JNel fine di agosto 1578 fu da Prospero di Brescia è riportato
ancora alla Madonna della Quer- inciso dal Bonanni alquanto dilFc-

cia presso Viterbo, gli concesse pri- renle dall'odierno, anche in ciò eh'
vilegi, indulgenze e donativi, ap- rimasto ad ornar la semplice tom-
provando ed ampliando la fiera. ba di Gregorio XI V , Numismtila
In quella circostanza visitò le ame- summ. Pont, templi Vaticani , p.
nissìme ville di Cagnaia, di Capra- Ilo. Quello di stucco fu eretto
rola e della Sforzesca, dei cardina- per ordine del cardinal Girolamo
li Gambnrn, Farnese e Sforza. Boncompagni, quello di marmo per
Aggravato Gregorio XIII dal pe- volere del cardinal Jacopo Bon-
no di oltantatre anni e tre mesi di compagni, agnati del Pontefice. In
età, avendo voluto contro il pare- otto promozioni creò trentaquatlro
re de' medici e de' suoi amorevoli cardinali, fra'quali due nipoti Fi-
e familiari , osservare esaltamente lippo Boncompagni e Filippo Gua-
la quaresima, e non guardarsi dal- stavillani o Vaslavillani non che ,

le fatiche del suo ministero, a' 5 Francesco Sfì)ria. parente della mo-
aprile fu assalito da lenta febbre, glie del proprio figlio : inoltre dai
e. da molesta infiammazione di fau- cardinali di Gregorio XIII uscirono
ci ; ma ne anche per questo lasciò i Papi Urbano VII, Gregorio XIV,
egli i cibimagri né le solite oc-
, Innocenzo IX e Leone XI, tutti crea-
cupazioni. Nella domenica dopo n- li nella penultima promozione. La
vcr celebrato la messa, volle inter- sua famiglia Boneompagno (Fedi)
venire alla cappella e nel lunedì , fu da lui assai beneficata , al mo-
tenne concistoro. Nel dì seguente do che dicemmo a detto articolo:
si pose a letto contro sua voglia ,
però del palazzo Sora di Roma,
e sebbene nel mercoledì dasse spe- che ha dei pregi, e che il Milizia
ranza di miglioramento, in breve non crede del Bramante come si
tempo la natura cede sì precipito, reputa, sene parlò al voi. XXIV ,
«amente, che non rimanendo tem- p. :i5f del Dizionario. Giacomo
po uè foi7a a formala confessione suo ch'ebbe prima di farsi
figlio
« a nuova comunione, cui gì' im- ecclesiastico da una donna libera
pedì il vomito di ricevere come indi da luì legittimato e ricolmato
ansiosamente desiderava, prima che di dignità, di feudi adi riccliezze,
gli fosse compitamente amministra- per avere di propria autorità ca-
ta l' estrema unzione dal cardinal vato dalle carceri un servitore che
Boncompagni penitenziere maggio- gli era caro, e sebbene poscia ve
re, io mezzo a frequenti atti di lo riconducesse, il Papa lo confini»
3o4 ORE GRE
a Perugia <la dove noi richiatnb miti, perchè greci, cipnotri, tede-
che per reiterate istanze di prin- schi, inglesi, scozzesi, polacchi, mo-
cipi ragguardevoli. Le rare virtù scoviti j indiani, ungheri, illirici ^

di questo gran l'onteiice, uno dei boemi, moravi, lituani, transilva-


più illustri che occuparono la cat- ni, sassoni, svizzeri, francesi, italia-
tedra di Sfin Pietro, trassero dopo ni, dotti, ignoranti, nobili, plebei,
la sua morte lagrime del popo-
le vergini, vedove, maritate, zitelle,
lo, che lo riguardò come uno dei orfani, luoghi pii, famiglie religio-
più degni Papi, indefessamente al- se e secolari, tutti partecìjiarono
lento al bene de' suoi sùdditi; ma della generosità di Gregorio XIII ,

il suo governo non fu abbastanza e pure non lasciò debito, ma un


severo, e ladronecci gravissimi ri- avanzo di scttecentomila scudi, il
masero impuniti, cui energicamen- senato aggregò alla nobiltà il fi-
te riparò l' immediato successore glio Giacomo , ed eresse in Cam-
Sisto V. Era egli per riguardo al pidoglio una statua al Pontefice.
corpo di statura alta, di comples- Dei biografi Gregorio XIII n»;
di
sione robusta, di naso aquilino, trattammo al citato artic«)lo Bon-
con occhi azzurri, barba folta e coMPAGNi. Vacò la santa Sede tre-
composta in guisa che conciliava dici giorni, y. Principio Fabrioi i

venerazione , e indicava maestà. Delle allusioni, imprese ed emble-


Molto piacevasi di cavalcare per la mi sopra la vita di Gregorio XIIl,
città e fuori, secondo 1' uso d'allo- Roma i588 pel Grassi.
ra, ed era di tale agilità che salen- GREGORIO XIV, P. CCXXIX;
do a cavallo non abbisognava di Nicolò Sfondrati ebbe per padr«
aiuto camminava a passi grandi
: Francesco conte di Rivera, barone
e veloci. di Valsessina fatto da Carlo V, chin-
Per rispetto poi alle qualità del- mato il Padre della patria, che
l'animo, nelle l'isoluzioiii era accor- dopo la morte della moglie nei
to , nel praticare grave, nelle ri- i544 Paolo III creò cardinale. La
sposte pronto i
nel vestire e nel madre fu Anna Visconti, che mor-
mangiare moderato : co' poveri fu ta in Somma, castello nel Milanesi
misericordioso, co' disgraziati dispo- di sua famiglia , dove si era por-
sto sempre al soccorso, e co' lette- tata a visitare Maddalena Viscon-
rati sì sollecito nel provvederli, che ti sua genitrice, Nicolò fu estrat-
ben quarantaselte ne provvide con to dal suo cadavere agli i i feb-
cariche ragguardevoli, altri stipen- braio i535, dopo sette mesi dac-
diandoli del proprio, con dieci scu- ché era stato conceputo. La fami-
di d'oro al mese, parte di palaz- glia Sfondrati era nobile di Mila-
\ zo e due servitori come narra il , no,ma originaria di Cremona, co-
' Serassi Fila di Mazzoni p.
nella me può vedersi nel p. Vairani nei
49. La maggior sua gloria era il Documenti cremonesi, par. II p. ,

dispensar favori , e perciò contava 83, la quale discendeva da un


per perduto quel giorno , in cui certo Corrado tedesco, che in tem-
non corrispondesse con prove del- po di Ottone IV imperatore venne
ia sua innata beneficenza. Dice il in Italia, ove i suoi discendenti gii
.Vittorelli in Ciacconip t. IV, p. 7, accrebbero lo splendore, come si

che la sua liberalità non ebbe li- legge iu Gio. Francesco Gresceuw^
CRE GRE 32 r

de' ss. Vincenzo ed Anastasio alle stauri ed abbellimenti. Edifìzio eret-


tre fontane, prefetto della congre- to per abitazioni nella via di Ripetta.
gazione delle indulgenze e sucre Bonificazione della valle Umbra
reliquie. compita. A' 3 dicembre pubblica-
Anno iSSp. zione della lettera apostolica , In
Nell'anniversario dell'elezione si supremo apostolatus fastigio consti'
api'\ il nuovo museo Gregoria- luti, contro l'inumano commercio
no-egizio. Discoprimento del ta- degli schiavi.
bulano capitolino. pubblica il
Si Concistori.
libro intitolato : Esposizione di di- De' 18 febbraio. Creò dieci ve-
ritto e di fatto , con autentici do- scovi ed arcivescovi, ed il seguen-
cunienti, in risposta alla dichiara- te cardinale.
zione e memoria del governo pius- Carlo Aclon^ nato in Napoli ,

siano, pubblicata nella gazzetta di pubblicato nel concistoro de' 24


slato Berlino il 3
di dicembre 1 gennaio 1842. Prete del titolo di
i838. Viaggio del Pontefice a s. s. Maria della Pace.
Felice ed a Terracina, cui vennero Dei 21 febbraio. Creò sei vesco-
stabiliti miglioramenti tanto per la vi ed arcivescovi, compreso il pa-
salubrità dell'aria, che ad ornato triarca titolare di Costantinopoli.
e comodo della città. A* 26 mag- Degli 8 luglio. Creò nove vesco-
gio solenne canonizzazione nella vi ed , ed il seguente
arcivescovi
basilica vaticana, dei beati Alfon- cardinale pronunciando l' allocu-
,

so de Liguori, Francesco di Giro- zione Offlcii menwres tuendoruut


lamo, Giovanni Giuseppe della Cro- Ecclesiae jurium, in difesa dell'ar-
ce, Pacifico da Sauseverino, e Ve- civescovodi Gnesna e Posnania
ronica Giuliani. Quindi con breve Martino de Dunin, con la quale si
de' 2 e giugno , che comincia Pa- lamentò dell' ingiusta condanna fat-
triarchaleni basilicani nostrani La- ta contro di lui dai giudici laici a
teranenseni, diretto al cardinal ar- cagione de' matrimoni misti.
ciprete e capitolo lateranense, ac- Ferdinando Maria Pignattelli ,
compagnò il dono che fece al della congregazione de' chierici re-
capitolo stesso del calice d' oro che golari teatini, di Napoli. Prete del
uvea usato nella messa pontificale titolo di Maria della Vittoria, e
s.

celebrata nella funzione di della arcivescovo di Palermo.


canonizzazione me- ; e confermò col Degli 1 luglio. Creò sei vescovi.
1

desimo breve tutti i privilegi in Dei 22 novembre. Creò quattro


qualunque modo concessi dai Papi vescovi ed arcivescovi, e con l'al-
predecessori alla chiesa lateranen- locuzione Multa quideni gravia et
se, a' canonici e clero di essa. Qui acerba deplorò alcuni rutem- uniti
noteremo che il Papa comparti al- della Lituania e della Russia Bian-
tri benefizi alla medesin)a, sia col ca, i quali con una parte del clero
marmoreo paviuiento della sagre- e del popolo, lasciala miserabilmen-
stia, sia per la nuova vita eh' eb- te la Chiesa cattolica, erano passati
bero le pitture alfumicate del Bal- sotto gli scismatici della chiesa gre-
ducci nella volta dell'altare papale, co-russa.
mentre nella sottoposta cappella o De' 23 dicembre. Creò quattor-
confessione, comesi disse all'urtico- dici vescovi ed arcivescovi , ed t
lo Fenestrella, vennero operati re- quattro seguenti cardinali.
voi.. XXXII. 21
322 GRE GRE
Giovanni Maria Mastai Fer- beatissimi apostoli Paidi ,
per in-
retti di Senigalliu ,
pubblicalo nel vitare i fedeli a somministrar s'ac-

concistoro de' i4 dicembre i84o. corsi pel risorgente tempio della


Prete del titolo de' ss, Marcellino basilica ostiense.
e Pietro, arcivescovo d' Imola. Concistori.
Ugone Roberto Giovanni Carlo De' 27 Creò
aprile. dieciotlo ve-
de la Tour d' Auvergne Laura' scovi ed arcivescovi , oltre il pa-
f^itaiSf della diocesi di Tolosa. Pre- triarca di Babilonia ossia de' cal-
te, vescovo d'Arras. dei, con l'allocuzione Quas Eccle-
Gaspare Bernardo PianelCi di sia apud gentem Clial-
Catholica
Jesi, pubblicato nel concistoro dei daeoruni; (juindi pronunziò l'allo-
i4 dicembre i84o. Prete del ti- cuzione Afflictas in Tunquino, in cui
tolo di s, Sisto, vescovo di Viter- commendò la fortezza di quei mis-
bo e Toscanella. sionari , che le catene, le percosse
Luigi P^annicelli Casoni di A- e la morte non valselo a rimuo-
melia , pubblicato nel concistoro verli dal confessare pubblicamente
de' 24 gennaio 1842. Prete del ti- e costantemente la fede di Gesii
tolo di s. Calisto, legato aposlolioo Cristo, massime nella Cina , Tou-
di Bologna. kino e Cocincina.
AwNO 1840. Dei i3 luglio. Creò tredici ve-
Riconoscimento della repubblica scovi ed arcivescovi.
del Cbilì, e stabilimento d'un in- Dei i4 dicembre. Creò quattor-
caricato d' affari di essa presso la dici vescovi ed i due seguenti car-
santa Sede. Compimento della rie- dinali.

dificazione del tempio di s. Maria Lodovico Altieri romano, pub-


degli Angeli presso Asi»i, pel qua- blicato nel concistoro de' 21 apri-
le contribuì del proprio; e depu- le 1845, dell'ordine de'preti.
tazione del cardinal Luigi Lain- Anagni , pub-
Silvestro Belli di
bruschini a consacrarlo nel ponti- blicato nel concistoro de' 12 luglio
fìcio nome , il che eseguì agli 8 1841. Prete del titolo di s. Balbi-
settembre. Compita la sontuosa na- na vescovo di Jesi. Defunto a' 9
,

ve traversa della basilica di s. Pao- settembre i844'


lo, il Papa a' 5 ottobre ne consa- Dei 1 7 dicembre. Creò sei vesco-
grò solennemente l'altare principa- vi ed arcivescovi, e provvide uà
le, pronunziando l'allocuzione Sa- mouislero nutlius.
cra inler monumenta. Riedificazio-
Asino 1841.
ne d' un tratto dell'acquedotto Fe-
lice, fuori di porta Maggiore. Gua- Formazione del censo gratuito
rentigia ai rispettivi autori sulla o popolazione di Ro-
statistica della

proprietà delle opere letterarie ed ma. Convenzione tra la santa Se-


artistiche pubblicate. Epistola en- de e Carlo Alberto re di Sarde-
ciclica Probe notisy XVIII kal. se- gna sull'immunità ecclesiastica per-
ptembris ,
per eccitare i fedeli a sonalcj fatta nel marzo. Conven-
contribuire limosine alla beneme- zione tra la santa Sede apostolica
rita società della propagazione del- e Francesco IV arciduca d'Austria
la fede , in onore della quale so- duca di Modena, sull'esercizio del
cietà fece coniare una medaglia. foro ecclesiastico specialmente cri-

Lettera apostolica Augustissiniani minale, e sopra altri punti di di-


,

GRE GRE 323


«ciplina, conchiusa in maggio. Giun- Dei 12 luglio. Creò dodici ve-
gono in Roma a fare omaggio al scovi ed arcivescovi, ed il seguen-
Papa i deputati de' tre regni cri- te cardinale.
stiani delTigre, dell'Amara e di Pasquale Gizzi di Ceccano, pub-
Schoa neir Abissinia. La pia casa blicato nel concistoro de'22 genna-
d' industria e l' istituto de* sordo- io i844' Pfete del titolo di s. Puden-
muli fioriscono : il secondo ne dà ziana, e legato apostolico di Forlì.
pubblico saggio al Pontefice e car- Dei i5 luglio. Creò quattro ve-
dinali. Il viceré d' Egitto Mehe- scovi ed arcivescovi,
med Ali volendo donare alla ba- Ajwo 1842.
silica di s. Paolo bellissimi rocchi L'imperatore
di Russia Nicolaol,
d'alabastro orientale, una divisione grato alle accoglienze fatte dal Pa-
della marineria pontificia si reca a pa al granduca Alessandro princi-
prenderli all'isola di Filac. Il Papa pe ereditario , gli mandò in dono
spedisce donativi al viceré , che una gran tazza di malachite con
poi con lettera ne espresse il som- basamento di diaspro; e poi quan-
mo gradimento. A' 3o agosto in- tità di malachite per la basilica
traprende il viaggio per visitare ostiense : la tazza venne dal Papa
diversi santuari de' suoi stati , ed destinata alla biblioteca vaticana ,

a' 6 ottobre fa ritorno in Roma: cui fece pur dono di una raccolta
Perugia, Orvieto e Viterbo ne ce- d* idoli , ed altre cose d' oro e di
lebrarono r avvenimento con me- bronzo , antiche ed indiane. Nel-
daglie all' uopo coniate ; per tutto l'anniversario dell'elezione si apri-
dimostrazioni d'entusiasmo, fedeltà rono al pubblico le terze loggie del
e venerazione. Riconoscimento di palazzo vaticano, restaurate sotto la
d. Maria II regina di Portogallo, direzione del cav. Filippo Agricola :

e ricevimento d' un suo ministro i magnifici abbellimenti accre- ,

presso la santa Sede. Colla lettera scimenti e restauri de' palazzi e


apostolica Cuni honiinuni mentes giardini pontificii del Vaticano, del
de' 3i ottobre, riformò e richia- Quirinale e di Castel Gandolfo fu-
mò primiero splendore l'ordine
al rotio operatiin epoche diverse. Ai
equestre dello speione d'oro. Pro- 22 febbraio pubblicò la lettera a-
tezione alla vaccinazione del vaiuolo. postolica Caiholicae religionis, con
Condslori. la quale raccomandò a' Fedeli l'in-
Del primo marzo. Creò sei ve- felice stato della religione in Ispa-
scovi ed arcivescovi, ed il seguente gna, prescrivendo solenni preghie-
cardinale, pronunziando l'allocuzio- re con indulgenza plenaria in for-
ne yijfflictas in Hisponia relìgionis ma di giubileo. Lettera apostolica
reSj con la quale alzò di nuovo la Inter ea, qiiae supremi apostolalus
voce apostolica sui molti riprove- munere urgente, emanata il primo
voli ordinamenti emessi, e sui fat- di aprile, e diretta ai vescovi del-
ti colà eseguiti dal governo contro la Svizzera, riguardante l'abolizione
il diritto delia Chiesa. dei conventi. Neil' aprile in Lisbo-
Lodovico Giacovio Maurizio de na fu formalmente battezzato l'in-
Bonald della diocesi di Rhodez. Pre- fante di Portogallo d. Gio. Maria
te del titolo della ss. Trinità al Fernando Gregorio, tenuto al sacro
monte Pincio , e arcivescovo di fonte dal Papa, che inviò in dono
Lione. alla regina madre Maria II la rosa
3^4 fi RE GRE
d' oro benedetta. La repubMica Ai 2i luglio. Creò ventuno ve-
dell'Equatore commise uaa niissio' scovi ed arcivescovi, e prommtiò
ne speciale ad un suo rappresen» l'allocuzione Ilaereiiletn din ani-
tante, che gitmse in Roma nel mag- mo nostro dolorein ob miserii-
gio. Affida ai religiosi ospitalari mani Catìiolicae ecclesiae in Ibis-
benefratelii l'arcispedale di s. Gia- siaco imperio conditione alim, se-
como inAugusta, aumentando l'è- guita da una /^posizione correda-
difìzio d'un nuovo grandioso brac- ta di documenti sulle incessanti
cio, e la facciata esterna della con- cure della slessa Santità Sua , a
tigua chiesa. Istituzione de'navigli a riparo dei gravi mali da cui h
vapore.Il tempio di Marte Ultore, ajyiitta la religione cattolica negli
lapiramide di Caio Cestio, e l'arco imperiali e reali doniinii di Rus-
di Druso sono resi più visibili. sia e Polonia.
Torna a visitar Civitavecchia , per An50 1843.
osservare il progresso delle mura Donativi alla università romana
ampliate, delle fortificazioni, i la- di vari oggetti. Erezione dell'arse-
vori idraulici, ed altre cose ordi- nale marittimo in Ancona benefi-
nate. A monsignor Antonio Tra- cata in altri modi, oltre la fortez-
versi patriarca di Costantinopoli za restaurata e l' erezione in essa
defunto, nella basilica Liberiana, di del bastione Gregoriano. Visita del-
cui l'aveva fatto canonico, gli fa le Provincie di Marittima e Cam-
celebrare i funerali, ed ivi gli eri- pagna, e del nuovo porto e cana-
ge un marmoreo monumento. Or- le di Terracina in costruzione :

vieto con medaglia monumentale Prosinone ne volle eternare la me-


volle ricordare le riparazioni fatte moria coniazione d'una me-
colla
alla famosa facciata del duomo. daglia ovunque applausi e prote-
;

Concistori. ste di amore filiale. In giugno con


Dei 24 gennaio. Creò sedici ve- decreto apostolico commise al car-
scovi ed arcivescovi , ed i due se- dinal Pietro Ostini di consagrare
guenti cardinali, pronunciando l'al- monsignor Antonio Gava vescovo
locuzioneQuod tamdiu adfaciliO' di Belluno e Fcltre {Fedi), ai qua-
rem Sabinensis ecc lesine circa il , li articoli sono riportate le benefi-
nuovo ordinamento di sua diocesi. cenze patrie e l'istituzione del se-
Federico Giuseppe Schwarzen- minario Gregoriano. Breve aposto-
he.rg di Vienna d'Austria. Prete lico de' 5 agosto Inter maximas
,

del titolo di s. Agostino, arcive- et acerbissinias quas turbulentissi-


scovo di Salisburgo. mis hisce temporibus^ di condanna
Cosimo Corsi di Firenze, Prete del libro intitolato: Lettera sulla
del titolo de' ss. Giovanni e Paolo, direzione degli studi^ Ginevra i843.
vescovo di Jesi. Breve ai cattolici d' Olanda, In
De' 27 gennaio. Creò quattor- sanata hac Petri Sede , de' 4 set-
dici vescovi ed arcivescovi , com- tembre, contro Enrico Giovanni
preso il patriarca di Cilicia degli Van Buul, nuovo arcivescovo sci-
armeni, con l' allocuzione Benedi- smatico d' Utrecht. apo- Lettera
cti XIVgloriosissimae menioriae stolica degli 8 novembre, Ubi no-
praedecessoris nostri. vani inipioruni honiinum societa-
Be' 2 3 maggio. Creò quattordi- teni in tua dioecesi , indirizzata al
ci vescovi ed arcivescovi. vescovo di Bayeux , con la quali
GRE GRE 325
condannò la nuova sella di Pietro Dei 22 giugno. Creò selle ve^
Michele Vintras, che prelen'le ave- scovi ed arcivescovi.
re oiistenose comunicazioni col di- Anno i844'
vino Spirilo. Beatificazione della Compimento della strada ria-

vt'u. Maria Francesca delle cinque perta, che da Civitavecchia mette


piaglic, celebrata a' 12 novembre. ad Orbetello ed a tutta la ma-
Concistori, remma toscana. Nuovo museo Gre-
Dei 27 gennaio. Creò diecìselte goriano con galleria nel palazzo
vescovi ed arcivescovi, compreso il luteranense. JNella basilica vatica-

patriarca titolare di Costantinopoli, na agli 1 1 febbraio consagrò ve-


ed i seguenti quattro cardinali. scovi i cardinali Castracane, Poli-
Francesco di Paola Fìlladicn- dori , Cagiano
Clarelii. A' 12 e
ni di Messina. Prete del titolo di marzo, Gregorio I Ma-
festa di s.

s. Alessio, arcivescovo di Messina. gno, l'artistica congregazione dei


Ignazio Giovanni Cadolini di Virtuosi al Pantheon eseguì in Cam-
Cremona. Prete del titolo di s. pidoglio la premiazione del secondo
Susanna, arcivescovo di Ferrara. concorso biennale Gregoriano, col
Paolo MangeUi di Forb. Dia- fondo assegnatole in perpetuo dal
cono di s. Maria della Scala. Papa. Lettera enciclica degli 8
Giovanni Serafini di Magliano maggio, Inter praecipuas machina-
in Sabina. Diacono de' ss. Vito e tiones, contro le società bibliche,
Modesto, prefetto generale della ed i settari biblici riprovati e con-
congregazione delle acque e strade. dannati, massime quelli di Nuova
Dei 3o gennaio. Creò tredici York in America, appartenenti al-
vescovi ed arcivescovi. la società denominata Alleanza
Dei 3 aprile. Creò nove vescovi cristiana. Il re de' francesi Luigi
ed arcivescovi , compreso il pa- Filippo donò al Pontefice due
triarca di Lisbona, con l'allocuzio- quadri, uno in isniallo sopra tavo-
ne Conquesti snnms non semel, la di porcellana, in cui Vittoria
sulle cose del Portogallo, di cui Jacquetot dipinse la Madonna del
procede il riordinamento, anzi è velo di Ralfaello, l'altro in arazzo
(juasial suo termine; e colla pro- rappresentante s. Stefano proto-
mulgazione del nuovo cardinal ca- martire . Rifusione della nuova
merlengo di santa romana Chiesa. campana maggiore della patriar-
Dei 19 giugno. Creò dodici ar- cale basilica Liberiana, benedetta
civescovi e vescovi, due se-
coi poi solennemente dallo Pa- stesso
guenti cardinali, avendo pronun- pa a' 3 maggio
Essendo 184^.
ciata r allocuzione Quod fiiit die presidente dello studio del musai-
3 aprilisyegualmente riguardante co in grande ed in ismalti taglia-
gli affari col regno di Portogallo. ti della rev. fabbrica di s. Pietro
Francesco Soraiva da s. Lodo- monsignor Lorenzo Lucidi, il Pon-
vico di Braga. Prete, patriarca di tefice assegnò alla conservazione
Lisbona. ed incremento del medesimo an-
Antonio Maria Cadolini di nua somma perpetua. La grande
Ancona , della congregazione dei operazione poi del censimento ha
chierici regolari di s. Paolo. Pre- formato una delle primarie, gravi
te del titolo di s. Clemente, ve- e serie sollecitudini del Pontefice,
scovo d'Ancona. per cui è stata trattata con ira-
326 GRE GRE
parzialità e giustizia , colla mng- nel Vezzano diocesi di
castello di ,

gior fiducia verso i censiti per la Luni e Sarzana, pubblicato nel con-
revisione intrapresa , forse la più cistoro de'2 aprile i84>. Diacono
I

grandiosa che si conosca, massime di 8. Nicola in Carcere Tulliano.


nel prò- presidentato di monsignor De* i5 luglio. Creò sei vescovi
Ga.spare Grassellini. ed arcivescovi, fra' quali l'arcive-
Concistori. scovo di Tarso in partihus, scio-
Dei 9, -2 gennaio. Cveh venti ve- gliendo dal vincolo il cardinal Pao-
scovi ed arcivescovi , compreso il lo Polidori pei titolo che ne por-
patriarca titolare di Costantinopo- tava.
li ; creò i tre seguenti cardinali, e Aifxo 184^.
«•-onferì l'uffizio di vice - cancellie- I beni rustici ed urbani costi-
re di santa romana Chiesa, e som- tuenti il COSI detto Appannaggio
mista delle lettere apostoliche. negli stati pontifìcii, concessi dalla
Fabio Maria Asquini di Udi- santa annuo canone di
Sede coli'

ne, pubblicato nel concistoro de'2 i quattromila scudi, fino dagli 8 mag-
aprile \%\S. Prete del titolo di s. gio 8 6, in enfiteusi al defunto prin-
I 1

Stefano Monte Celio.


al cipe Eugenio Beauharnais, e quin-
Anton Maria Cagiano de Aze- di Augusta
passati alla principessa
vedo della diocesi d'Aquino. Prete Amalia di vedova
Baviera di lui

del titolo di s. Croce in Gerusa- consorte, ed al figlio principe im-


lemme, e vescovo di Senigallia. periale di Russia Massimiliano duca
Nicola Clarelli Paracciani di di Leuchtenberg, furono coli' auto-
Rieti. Prete del titolo di s. Pietro rità del pontificio chirografo de' 22
in Vincoli, e vescovo di Montefla- marzOj e col contralto formalmen-
scone e Cornelo. te stipulato a' 3 aprile, ricuperati
Dei 25 gennaio. Creò undici all' utile dominio della santa Sede
vescovi ed arcivescovi, compreso dal cardinal Mario Mattei a ciò de-
il patriarca di Cilicia degli arme- putato, per il prezzo di tre milioni
ni pel
,
quale pronunziò l' allocu- settecento cinquantamila scudi. La
zione Successione patriarcarwn non real casa di Leuchtenberg fu rap-
inlerrupta. presentata dal commendatore Roux
De' 17 giugno. Creò diecinove ve- de Damiani. E perchè la detta ri-
scovi ed arcivescovi fra' quali il , cupera della massa de' beni meglio
cardinal vescovo suburbicario d'O- corrispondesse' alle sovrane intenzio-
stia e Velletri, decano del sacro colle- ni, di essere cioè con tante vendi-
gio, e legato apostolico di Velletri. te divisa in favore specialmente dei
De' 22 luglio. Creò otto vesco- luoghi pii, corpi morali e sudditi
vi ed arcivescovi, ed i tre seguenti pontificii, onde l'industria pubblica
cardinali. .
se ne giovasse a maggior incremen-
Francesco Capaccini romano, to del commercio interno, con chi-
pubblicato nel concistoro de' 2 i a- rografo de' i4 aprile e stipolazione
prile 1845, dell'ordine de' preti. de' 24 detto, ebbe luogo la retro-

Domenico Carafa di Traeilo di vendita generale de' medesimi be-


Napoli. Prete del titolo di s. Ma- ni ad una rispettabile società ro-
ria degli Angeli, arcivescovo di Be- mana, per quindi etfettuare le par-
nevento. ziali vendite. Gli affari ecclesiastici
Giuseppe Antonio Zacchia, nato della Spagna vanno a prendere un
GRE GRE 327
l)uon andanrtenlo, dappoiché la re- stilultecon decreti della congre-
gina ha inviato presso la santa Se- gazione mentovata sono quindici
de un plenipotenziario per tratta- compreso un arcivescovato. Ecco i

re la riordinazione degli affari me- nomi de'vicar-iati apostolici: £git>


desimi a norma de' sacri canoni. to, Gujana, Tunisi, Baja d'Hunson,
La medaglia annuale che si dispen- Curacao, Giammaica, Oregon, Te-
sa per la festa de' ss. Pietro e Pao- xas, Hu-quang, Yunnam, Tche-
lo, rappresenta il nuovo ponte eret- kiang, Leao-tuiig, Mongolia, Xan-
to tra Genzano e Galloro. tung , Honam , Siam orientale,
Concistori. Calcutta, Ceylan, Madras, Pondiche-
De' 20 gennaio. Creò quindici ry, Sirhind o Sardhana, Distretto o-
vescovi ed arcivescovi. rientale di Inghilterra, Distretto di
De' 2 I aprile. Creò dodici vesco- Galles, Distretto di Lancasler, Di-
vi ed arcivescovi, e quattro cardi- stretto di York, S.Maurizio, Limbur-
nali che riservò in petto. go, Luxeuiburgo, Batavia, Oceania
De' 24 aprile. Creò otto vescovi, occidentale, Oceania orientale, Ocea-
compreso un arcivescovo ed il pa- nia centrale, Melanenia, Micronesia
triarca titolare di Costantinopoli. Sandwich, e Patna o Patanà. Gli
Da quanto abbiamo di sopra altri vicariati apostolici istituiti iti

accennato risulta , che il Pontefice questo medesimo anno nelle In-


Gregorio XVI felicemente regnan- die orientali, sono nominati in
te tenne cinijuantaquattro concisto- queir articolo. Ecco i nomi del-
ri, senza comprendervi i pubblici le sedi arcivescovili istituite con
e quelli convocati per la celebra- bolle concistoriali: s. Giacomo dei
ta canonizzazione; più adunò Ire Chili, Cambray e Siracusa; quel-
concistori in cui non furono crea- li delle sedi Nocera
vescovili sono:
li vescovi, e in due neppure car- de' Pagani, Giovanni di Cuyo,
s.

dinali, cioè ai IO agosto i834, ai Bruges, Ortona, Pamplona, Giove-


IO dicembre iHSy, ed ai 3o no- nazzo e Terlizzi, Tempio, Guaya-
vembre i838 in cui accettò la quil, Algeri, s. Carlo nell' America,
rinunzia del cardinal Odescalchi Serena, California, Caserta, Poggio
creandone un altro in sua vece. Mirteto, s. Salvatore, Chacapoyas,
Nei delti concistori creò ottanta- Pitigliano, Noto, Caltanisetta, Tra-
diie cardinali, quattro de'quali però pani, A ci reale, Costarica, e Ve-
non ancora pubblicali, e questi in ra-Cruz. Ecco i nomi delle sedi
venliqiialtro promozioni cardinalizie; vescovili istituitecon decreti della
patriarchi, arcivescovi e vescovi sette- congregazione di propaganda fidti
ceiUocintjiuantacincfue , e provvide Adelaide, Detroit, Galway, Hali-
quattro monisteri nitllius dioecesis. fax, Hartford, Hobartown, Montreal,
Gli arcivescovi e vescovi fatti con Nashville Natchez , Nuovo - Bruns-
decreti della congregazione di pro- wick Petricola ossia Little Rock,
,

pagandante sono ctnlonovantacin- Pittsburg, Vincennes, Perth, e Sid-


que;\ vicariati apostolici istituiti con ney arcivescovato. Noteremo che i

decreti della medesima sono trai- cardinali morti nell'odierno pontifi-


tasei, le sedi arcivescovili e vesco- cato sono sessantunOy cioè quaraii'
vili istituite nuovamente con bol- tatre creatida Pio VII, Leone XII,
le concistoriali sono ventitré oltre Pio VIII, e diciatto creali dal Papa
tre arcivescovati , mentre quelle i- Gregorio XVI.
LO Olì DO
3^8 GRE GRE
Finalmente il Pontefice con de- Arcangelo da Calnlesimo nella
creti della congregaziune de' riti , diocesi di Mazziira de' minori os-
ha confermato il culto imineinora- servanti 9 settembre i836.
:

bile de' seguenti beali, benché al- Alberto monaco camaldolese : 3o


cuni di essi in diversi luoghi sicnu settembre 1H37.
venerati col titolo di santi. Le date Evangelista veronese, sacerdote a-
indicano l'epoca del decreto d'o- gostiniano: 17 novembre 1837.
gnuno. Pellegrino sacerdote agostiniano.
Enrico Susone svedese, sacerdote Umberto ///conte di Savoia: 7
domenicano: 22 aprile i83i. seltefnbre i838.
Cecardo vescoto di Luni-Sarza- Bonifazio de'conti di Savoia, ar-
na, martire: 9 aprile 1882. civescovo di Cantorbery.
Corrado figlio di Enrico duca Rizzerio da Muccia sacerdote
di Baviera, monaco cistcrciense, mor- francescano: r4 settembre i838.
to vicino a Moifetta. Lodovica de'conti di Savoia, mo-
Giovanni Dominici domenicano, naca francescana riformata : 1 2 a-
cardinale ed arcivescovo di liagusi. gosto 1839.
Giovanni di Rieti, nato in Paro- Bronislava polacca monaca pre-
chianodiocesi di Amelia, agostiniano. raostratense: 2 3 agosto 1839.
Lucia d' Amelia monaca agosti- Jìfarco di Monte Gallo sacerdote
niana : 3 agosto i832. minore osservante 20 settembre
:

Gherardo da Villamagna, luogo 1839.


vicino a Firenze, cavaliere gerosoli- Camilla Gentili di Sanse veri no
mitano: 18 marzo i833. maritata: i5 gennaio i84i.
Simone da Todi agostiniano. Cristina Ceccarelli monaca ago-
Giordano da Pisa domenicano : stiniana.
23 agosto i833. Fortunato vescovo di Napoli.
Simone da Cascia agostiniano. Luigi Rabatà sacerdote carmeli-
Marco Gusman fratello di s. Do- tano : IO dicembre 1841.
menico, sacerdote del suo ordine: 2 Angelo di Massaccio martire e
giugno 1834. monaco camaldolese: 22 aprile 1842.
Artoldo de' conti di Savoia, cer- /?owieocarmelitano:29aprilei842-
tosino e vescovo di Belley. Lodovico Morhioli bolognese, ter-
Cristina Risconti de' duchi di ziario carmelitano : 24 ottobre \ 84 -

Milano, terziaria agostiniana: 19 Ballista Ferenò monaca d- i.

settembre i834. Chiara: 7 febbraio i843.


Pietro de Bequetle inglese del- Francesco da Caldarola sace"-
l'ordine eremitano di s. Agostino: dote de' minori osservanti i set- :

28 agosto i835. tembre 1843.


Giovanni de Bequetle inglese del- Giacomino di Caapeci laico car-
l' ordine eremitano di s. Agostino. melitano 5 marzo i845.
:

FmE DEL VOLUME TRU.ESIMOSECONDO.


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BX 841 ..ri67

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