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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPAM SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXXIL
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
M D C C C X L V.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
G
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G.rOVEBNATORE di Roma, Git- incominciando da Romolo, il pre*
hernator Roniae , Praefeclus Ur- fetto della città di Roma era uno
bis. Il più degno, come vice-camer- de' primi magistrati che la gover-
lengo, dei quattro prelati di Mo- nava neir assenza dei re, de' conso-
chetti dignitari della Sede aposto- li, imperatori. II suo po-
e degli
lica, che governa l'alma Roma, ca- tere fu alquanto diverso secondo i
pitale dello stato della romana tempii ed ebbe un'autorità molto
Chiesa, metropoli del cristianesimo, maggiore sotto imperatori. Ave-
gì'
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poiché le dette tre cariche essendo ordinate allo stesso camerlengo dai
divenute principalissime , vennero sommi Pontefici, ti si debba asso-
nominate con maggiore giurisdizio- lutamente credere. Anche ti eleg-
ne e<l autorità dai Pontefici. JNel giamo cappellano, commensale con-
capitolato e pace conchiusa a' 27 tinuo della prefata sede, e nostro
ottobre 14^4 ^'"^ •' Pontefice In- cameriere con 1' uso del rocchetto,
nocenzo VII, ed il popolo romano, cappa, cappello, chiavi, ed altre in-
fra le altre cose venne stabilito, segne di tal fatta, solite a conce-
che si dovessero eleggere i sette ri- dersi ai camerlenghi , cappellani
alla camera. Francesco di Conziè una bolla ". Il Garampi nelle Os-
o Congié arcivescovo di Narbona servazioni sul valore delle antiche
deputato al governo di Avignone, monete pontifìcie, avverte che il
za, dichiarò nel luglio i4i7 per lo avea fatto, veniva cambiato dal
suo luogotenente nell' uffizio del ca- nuovo Pontefice, il quale eleggeva
merlengato, e finché fòsse per du- un altro individuo a vice-camer-
rare la sua assenza dalla curia ro- lengo. Dalla costitu/.ione 175 di
mana, il suddetto suo nipote Lo- Sisto ^pm. V, part. I,
V, presso il
un prelato, per lo più uvea il titolo mente governati, nel dicembre circa
di governatore. Il simile praticossi del 1434» deliberarono ritornare
anche nelle città più cospicue, dove air ubbidienza di Eugenio IV clie
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excommunicare non valet etiam in Ad quem fìat appellatio a locum-
oiussis vigore obbligalionis in for- tenente. 11. Locumtenenlis cmo-
nia carti. 5. Giibernatoris oi'ficium lumenta. 12. Duos babet locum-
in quo consistat. 6. Gubernator tenenles ciiminales cum substìtutis,
duos vicarios habet. 7. Judicandi ubi et quando babeatur tribunal
ratio niultiplex fuit olim Komae criminale, et qui intersint. i3. Mo-
in capitalibus judiciis. 8. Parrici- dus in eo procedendi.
a Inoltre
dium anliquitus non soliim paren- p. 143 e seg. il p. Plettemherg
tis, sed cujuscuraque honiinis cae- parla Gubernatores nominantur in
:
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cVie non si potessero trasmettere qualtio sostituti fiscali con quin-
e ritenere nelle carceri suddette per dici scudi mcnsuali per ciascuno;
le donne, se non quelle condan- sei sostituti soprannumerari
fiscali
colare del governo ; 55 e seg. sul- tenimento del buon ordine, per ga-
l'onorario dei magistrati ed impie- rantire la pubblica e privata sicu-
gati del tx'ibunale, ec. Nel capo poi rezza, per impedire ogni specie di
De aliis instilutionibus, nel num. 3 delitti ; alle misure correzionali e
vernatore; nel num. 5 si dice che fanno per la scoperta de' delitti oc-
al bramato effetto della polizia e culti, per l'arresto de' delinquenti
tranquillità pubblica di Roma sa- e disertori ec. Le provvidenze ri-
ranno eletti per organo della se- feribili alla sanità pubblica sono
greteria di stato tre deputati per per impedire lo sviluppo dell'idro-
ciascun rione col titolo di Presi- fobia, l'ammasso di sostanze fetide,
denti del Rione, ì' uno del ceto de- la vendita di commestibili nocivi ec;
gli ecclesiastici, l'altro del ceto dei gl'incendi, gli annegamenti ed altri
cavalieri, il terzo di quello de' cit- infortunii. Inoltre la polizia rilascia
tadini, i quali avranno una parti- patenti per l'apertura ed esercizio del-
colare ispezione su tutto ciò che ris- le botteghe, pel trasferimento e voltu-
guarda il costume, l'educazione del- ra delle medesime ; ai vetturini, fac-
le famiglie^ e la concordia fra i pri- chini e servitori di piazza. Rilascia
vati; invigileranno sugli oziosi, vi- i permessi per le corse , spari ed
ziosi ed irreligiosi; comporranno le altre dimostrazioni di pubblica al-
private dissensioni, ec. ; pro- risse, legrezza ,
pei cantanti e suonatori
cederanno secondo materie cou le ambulanti, pel porto d'armi da cac-
intelligenza de' parrochi, ed opere- cia ed a personale difesa , per la
ranno a mezzo d'insinuazioni, cou- reposizione de' fieni, per l'apertura
sigli, e ne' casi di bisogno coli' ar- nelle ore vietate delle botteghe di
resto personale; in caso d'inutili- pubblico concorso. Rilascia ancora
tà delle loro insinuazioni ,
giusta i passaporti e i visti alle carte di
r indole degli affari , ne faranno sicurezza ai viaggiatori statisti o
rappresentanza o al cardinal vica- stranieri ; ed alle porte di Roma
rio, o a monsignor governatore di tiene degli ufficiali civici incaricati
Roma, a* quali inoltre daranno cou- della ispezione de' passaporti. La
to dello stato dei rispettivi rioni direzione generale di polizia ha cor-
una \olta il mese, dichiarandosi rispondenza diretta con tutte le au-
che la loro rappresentanza deve torità delle Provincie dello stato
essere distinta, onorata, ubbidita e dirama gli ordini ed
pontificio, e ,
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Finalmente nel niim. 6 della co- ministro del governo destinato allo
stituzione Post cliiilurnas si dice spettacolo quali mque siasij aflincliè
che sarà nominata dalla segreteria monsignor governatore entri ad
di stato una deputazione di cava- esercitare la sua potestà coercitiva
lieri, per la sopiaintendenza ad o- sulle rappresentanze de' cavalieri
gni sorte di pubblici spettacoli del- suddetti , ai quali inoltre a tutti
la città di Boma , rimanendo per gli accennati effetti sarà dato gra-
altro presso i prelati governatoli tuitamente un luogo convenevole
l'emanazione permesso degli
del in ciascuno spettacolo ad arbitrio
spettacoli, tutto ciò che appartiene del governatore, e che servirà co-
alle persone privilegiate, il diritto me di luogo di loro residenza. Le
della legislazione da pubblicarsi pel erudizieni sugli spettacoli si posso-
buon ordine e tranquillità degli no leggere in diversi articoli del
spettacoli stessi, l'esercizio delle pe- Dizionario f massime a Giuochi e
ne sui trasgressori , e tutto ciò in Teatri.
somma che può impegnare l'auto- ilVel i8i5 si pubblicò in Roma
rità coercitiva e giudiziale. Salva per la terza volta il libro intitola-
poi la giurisdizione del cardinal vi- to , Pratica della curia romana ,
cario sulle qualità morali degli spet- dove a pag. 2 5, cap. IV, Del tri-
tacoli, che per essenza del suo mi- bunale del governo e sua giuris-
nistero ad esso privativamente ap- dizione, si dice che questo tribu-
partiene, e salva ancora la giuris- nale ha due giurisdizioni, civile e
dizione sulla qualità politica dei criminale, e si descrive la giurisdi-
medesimi a monsignor governato- zione ed organizzazione civile e cri-
re, d' intelligenza col cardinal se- minale secondo le leggi d' allora.
gretario di stato; nel resto appar- Quindi Pio VII a' 6 luglio i8i
tenga alla nuova deputazione la pubblicò il moto-proprio. Quando
decenza dello spettacolo che si rap- per ammirabile disposizione , nel
presenta i mezzi della rappresen-
, quale sono diverse disposizioni ri-
tanza, la definizione delle partico- guardanti monsignor governatore
lari differenze fra gli a potanti e di Roma e il tribunale del gover-
gli apocati, che non hanno bisogno no. Siccome poi all'articolo 243 si
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tranquille), slabilì le presidenze rlpwlate nella Raccolta delle leg-
regionarie, ed il corpo de' carabi- gi e disposizioni di pubblica ammi-
nieri pontificii , dichiarando quelle nistrazione, che si pubblicano nel-
e questi dipendenti dal prelato go- r odierno pontificato. Diremo per
Ternatore di Roma, che dichiarò ultimo che gode pure il tribunale
capo della polizia, aggiungendo ai del governo il privilegio di cono-
suoi titoli quello di Direttore ge- scere le cause di mista giurisdizio-
nerale della Polizia. Della forza ne , in concorso coi tiibunali del-
esecutrice degli antichi birri e dei l'A. C. e del Vicariato. Il medesi-
loro bargelli se ne tratta all'arti- mo Papa nel i833 istituì il corpo
colo Birri [P^edi); delle presiden- de' bersaglieri pontificii pel servi-
ze regionarie di Roma , e dei ri- gio armato di polizia in alcune
spettivi presidenti, al voi. Vili, p. Provincie del suo stato, lo dichia-
7 1 e seg. del Dizionario ; e del rò dipendente dal cardinale segre-
corpo politico-militare de' carabinie- tario per gli all'ari di stato inter-
ri pontificii all'articolo Milizie Pon- ni, eper esso immediatamente da
tificie. In seguito Pio VII a* 22 monsignor governatore di Roma
novembre 1817 emanò il molo- direttore generale di polizia. Di
proprio, Nello stabilire in tutto il questo corpo se ne tratta al cita-
nostro stato, dove sono molte di- to articolo MmziE Pontificie.
sposizioni risguardanti il prelato
governatore di Roma ed il tribu- Tribunale del governo.
nale del governo. Altre leggi si
cora altre leggi , e dichiarò presi- Prelato primo assessore, che in as-
dente del corpo de' vigili detto dei senza o impotenza di monsignor
Pompieri [Fedi), il governatore di governatore, suole farne le veci.
Roma. Finalmente il regnante Pon- Prelato secondo assessoi'e.
tefice Gregorio XVI , colle note Avvocalo de' poveri , eh' è sempre
nuove leggi ci diede un regolamen- uno degfi Avvocati concistoriali
to legislativo e giudiziario per gli [Fedi), de' quali si parla in più
affari regolamento sui de-
civili, il luoghi del Dizionario, come al-
litti e sulle pene, ed il regolamen- l'articolo Difensore ec. Dell'av-
to organico di procedura crimina- vocato de' poveri se ne tratta an-
le. Con tali disposizioni molte cose cora all'articolo Camera Aposto-
appartengono al prelato governa- lica , Poveri, ec. Al presente
tore ed al' tribunale del governo, l'avvocalo de' poveri l»a un av-
il quale al presente compone
si vocato concistoriale per coadiu-
come si riporterà qui appresso. Le tore.
disposizioniemanate da Leone XII Avvocato del fisco , eh' è sempre
e da Giegorio XVI , con quanto un avvocato concistoriale.
spetta a monsignor governatore e Procuratore generale del fìsco. Al
suo tribunale, autorità di giurisdi- voi. XXV, p. 81 e seg. del Di-
zione ed altre particolarità , sono zionario, non solo jsì discorre del-
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l'avvocato del fisco e del procu- la polizia.» Ogni colta nazione ri-
ratore generale del fisco, tua e- conosce regolamenti di polizia co-
i
ziaudio s' indicano gli altri luo- me basi primordiali dell'ordine pub-
ghi ove si tratta di ambedue, blico. Erano essi in vigore in Ro-
come al voi. VII, p. 66, ove di- ma fino dai tempi più remoti {f^.
cesi del giuramento che presta- gli articoli CAPo-Riom e Capotori),
no in un all'avvocato de' pove- e con energico zelo ne facevano ri-
ri avanti il tribunale della pie- spettare le sanzioni i più distinti
na camera. magistrati. I vantaggi che la socie-
Due luogotenenti. tà ne risentiva animarono quindi
Quattro sostituti luogotenenti. i sommi Pontefici, fia' quali più
Procuratore de' poveri. distintamente Paolo IV, II, Sisto
Procuratore de' poveri per la Ca- Innocenzo Vili e Sisto V, a darne
rità. i più sensati e provvidi regolamen-
Procuratore de' poveri per la sacra ti, affinchè con questa specie di po-
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Ecclcsiac, et vobis sanctissimo do- udienza, preceduto dalla sua corte
mino nostro Papae N. N. vestris- e dal suo aiutante di camera |ior-
que successori bus canonice intran- tante il detto bastone, si reca nelle
tibus. Non ero in Consilio, aut con- stanze del medesimo palazzo, ov'è
scnsu, vcl facto, ut sanctitas vestra adunato il tribunale della camera;
vitam perdat, aut membrum , seu ed il cardinale già governatore, sen-
capiatur mala captione, aut in za corteggio di carabinieri e pom-
canidem , vel successores vestros pieri ritorna alla sua particohu-e
vioicnter manus quomodolibet in- residenza. Anticamente il nuovo
gerantur, vel injuriae aliquae in- governatore nel portarsi a prende-
fcrantur quovis quaesito colore. re il bastone passava per la sca*
Consilium vero, quod sanctitas ve- letta segreta che conduce alle ca«
stra mihi creditura est per se, aut mere pontificie , e dopo averlo ri-
nuncios suos, seu littcras ad ejus- cevuto scendeva per la scala grande.
dem , vel illorum damnum me Giunto il governatore, ove tro-
sciente nemìni pandam. Papatum vasi adunata la camera apostolica,
romanum, et regalia Beati Petri, il cardinal camerlengo impone al
et omnia jura romanae Ecclesiae, prelato il rocchetto e la cappa, e lo
quae habet , ubique manutenebo ammette all' amplesso, il quale vie-
prò viribus, et defendam, nec non ne dato alanche dagovernatore,
adjutor ero ad relinendum, et de- tutti i componenti il tribu-
prelati
fèndendum contra oranem homi- nale medesimo. Nel caso poi che
nem. A donis, et muneribus, escu- per qualche circostanza il nuovo
Icntis, et poculentis moderate ta- governatore non abbia potuto fare
men, exceplis ubslinebo. Officium nelle mani del Papa il detto giu-
vice-camerariatus, mihi a sanctitate ramento, lo presta in allora nelle
vestra commissuui , bene, et fideliter mani del cardinal camerlengo, pre-
geram, et iu eo servabo juslitiam, sente il tribunale della camera a-
et prò posse meo ab aliis faciam postolica. In seguito di ciò monsi-
observari. Quae supradicta omnia, gnor governatore si asside presso
et singula spondeo, voveo, ac juro. il cardinal camerlengo, prendendo
Sic me Deus adjuvet, et haec san- cosi possesso formale della sua ca-
cta Dei evaugelia ". E ciò dicendo rica. Indi il governatore passa a
il nuovo governatore pone le ma- visitare il cardinale segretario di
ni suir immagine del Crocefisso slato o degli affari interni, dimo-
impressa nel hbi-o del giuramento, rante nella pontificia l'esidenza , e
e la bacìa. Allora il Papa prende poi asceso in carrozza , uscito dal
dalle mani del cardinale il bastone palazzo apostolico viene ne' memo-
del comando, e Io consegna al nuo- rati luoghi circondato dai due di-
vo governatore, pi'onunziando que- staccamenti di carabinieri in nu-
sta formola, facendo tre volte l' at- mero di circa cinquanta, e di pom-
to della benedizione : Accipe baca- pieri iu numero di circa settanta
luni jurisdiclionis et auctoritatis. e tutti in alto uniforme, che ave-
In nomine Patris ^Jf et Filii -^ vano accompagnato al medesimo
et Spiritus ^ sancii. Amen. Quin- palazzo il cardinale già governato-
di il nuovo governatore bacia ì re, e con questo corteggio si condu-
piedi al Pontefice , e dopo breve ce a visitare nell'altro palazzo apo-
,
dui tutti di tali uiKci al zelante stri Papae. Non deve recare me-
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comodabatur magistiatibns cccle- riceveva dal palazzo apostolico la
et apertum jurisdictionìs
sìasticìs, parte di pane e vino, come si ha
et jusdicendi simbòlum esse, multis dai ruoli palatini di cui parlammo
probat antìquorum exemplis Buien- all'articoloFamiglia Pontifìcia {P^e-
gerì US, lib. f, De vest. Pontif. episc. di), dove ne abbiamo riportati di-
et sacr. cap. i6, et cap. Sa; qui versi. 11 governatore ha l'udienza
de sceptro, seu baculo Pontifìcis ordinaria dal Pontefìce il mercole-
agit, et de baculo episcopali quod : dì e sabbato mattina, e vi si reca
ctiam Lazarus Bayfr. in lib. De re in mantelletta e rocchetto. In sua
vestiar. cap. io. Livii testimonio assenza ed impotenza, col medesi-
in X secundi de baculo,
belli punici, mo abito si reca all' udienza dei
sive Scipione eburneo loquendo com- Pontefìce il prelato primo assessore
probat iis verbis, ibi. Massinissam del tribunale del governo, come
primuin regeni appellatum , exi- quello che ne fa in tali casi le veci.
mentre prostrato al bacio del sacro delitti de' carcerati , lo stato degli
piede implora riverente 1' apostolica atti , il tribunale processante col
benedizione ". Segue la data e la nome e cognome de' rispettivi giu-
sottoscrizione. Anticamente la sen- dici e notari , e la denominazione
tenza di morte si eseguiva in Ro- del luogo della prigione di secreta
ma nella rupe Tarpea sul monte o di larga. Siccome il governatoi'e
Caprino presso il Campidoglio ( Fe- è il presidente di questa , ce ne
di ) j ma nel pontificato d' Inno- permetteremo un cenno , dicendo
cenzo Vili cominciò ad eseguirsi prima che la visita graziosa è di-
sulla piazza del Ponte s. Angelo versa da quella che si fa ogni me-
( Fedi ). Si è fatta talvolta nella se dal prelato primo assessore del
piazza del Popolo, ed in Castel s. governo, nella quale si chiama ad
Angelo ( Fedi), ed ora ordinaria- uno ad uno ogni carcerato di se-
mente si fa sul piazzale prossimo alla greta per intendere se i processi
chiesa della Madonna de' Cerchi. sieno in corso o in ritardo , e di
L' A rciconfraternità della Miseri- ambedue diremo dell' origine. Nel
cordia {Fedi) assiste i condannati 1625 l'Amydeno nel pubblicare ii|
i pii luoghi che fanno eguale eser- zione di visitare i carcerati , che
cizio, nomineremo l' Arciconfrater- hanno cura di essi, e delle opere
nila delle anime più bisognose del che fanno in loro favore: e&se so-
purgatorio ^ sotto V invocazione di no Varciconfratemita della Miseri-
Cesile Maria, e di s. Giuseppe, di cordia summentovata, della Carità
cui parlammo al voi. XVI, p. i3o esistente in s. Girolamo della Ca-
e seg. del Dizionazio. Nel medesi- rità [Fedi), e della Pietà de" car-
mo volume a 129, come àgli
p. cerati. Dipoi nel i655 il beneme-
articoli Arciconfraternite, e Confra- rito Gio. Battista Scanarolo mode-
ternite di Roma, si parla del pri- nese, arcivescovo di Sidonia, che fu
vilegio che prima alcune di esse per quarant' anni procuratore dei
godevano, di liberare un condanna- carcerati, pubblicò la celebre ope-
to a morte o alla galera in vita. ra De visitatione carceratorum, di
11 governatore prima della visi- cui abbiamo altra edizione del 1675,
,
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ove notò i molti beni derivati ai d'i i successori del Pontefice Eugenio
carcerati dalla visita graziosa , e IV, come Alessandro VI nel ìf\i)iy
molte utili cose notò intorno alla che vuoisi fosse il primo ad aggiun-
procedura criminale, ed alle carce- gere al governatore altri visitato-
ri in vantaggio ed utilità de' pri- ri, Paolo III con la costituzione 44»
gioni. Nella camera della visita gra- Pio IV colla costituzione 58, s. Pio
ziosa, esistente nelle carceri nuove, V con la costituzione 68, ec. , ne
per memoria vi è un quadro con ampliarono le prerogative, ed ac-
l'effigie del grand' uomo, quale da crebbero il numero di quelli da
ultimo fu posta in fronte oM' Elogio cui venne composto, e dei giudici
che ne pubblicò in Roma nel 1842 di quasi tutti i tribunali di Roma,
V erudito avv. Oreste Raggi. Quin- perchè i detenuti appartengono a
di nel 1698 Carlo Bartolomeo Piaz- diversi di essi ; cioè dei prelati go-
za coli' Eusevologio romano , nel vernatore di Roma ; uditore della
tratt. V ciba dato il cap. XXXllI, camera ; luogotenente criminale del
Della visita delle prigioni. Primie- cardinal vicario; chierico di came-
ramente con l'autorità dello stesso ra presidente delle carceri, con fa-
Scanaroto, 1. I, § 6, tit. De relax, in coltà di decidere le liti civili ; del
visit. grat.y dice che la visita gra- prelato dell' arciconfraternita della
ziosa del s. Natale e di Pasqua eb- Carità de' cortigiani di s. Girolamo;
be origine in venerazione a tali so- del prelato della Pietà de' carcera-
lennità , e secondo la spiegazione ti, e del vicegerente del cardinal vi-
che ne dà Niceforo Calisto. Ag- cario, ambedue
aggiunti da Clemen-
giunge che chiamavansi anticamen- te IX un ponente di consulta
; di
te queste visite graziose Stative, aggiunto da Innocenzo XI; dell'av-
che celebravansi dai romani con vocato e procuratore de' poveri ;
poveri, il visitatore delle carceri se- leficii col procuratore fiscale, il com-
grete, il luogotenente criminale del missario delle carceri e de' galeotti,
cardinal vicario , e i prelati delle ed in primo luogo il governatore
due mentovate arciconfraternile del- di Roma in vece del camerlengo
la Carità e della Pietà de* carcera- di s. Chiesa. Aggiunge il Lunadoro
ti. In queste visite si liberavano tut- che l'ordinaria congregazione si tie-
ti quei poveri od altri detenuti per ne ogni settimana il giovedì, ed in
casi non gravi, sj civili che crimi- questa si spediscono le cause più
nali , tranne quelli che il Piazza gravi , si condannano i rei , si
re della 'camera, chierico di came- rei di piccoli delitti, quelli cui re-
ra presidente delle carceri , avvo- sta poco a terminare la pena di
cato e procuratore generale del fi- detenzione, e que' debitori che so-
sco, di due luogotenenti criminali no liberati dai menzionati pii isti-
del governo di Roma, del luogote- tuti, col pagamento del loro dare.
nente criminale dell' uditore della Benedetto XIV colla summentova-
camera, dell'avvocato e di due pro- ta bolla Justitiae gladìuni , ema-
curatori de' poveri , del visitatore nò provvedimenti sulla visita delle
delle carceri segrete , del commis- carceri, feceanalogo e stabile re-
sario de' galeotti, del luogotenente golamento, determinando per le
criminale del cardinal vicario, e di carceri di Campidoglio e per le ,
altri due prelati capi delle arcicon- carceri nuove tre visite distinte e
fraternile della Carità e della Pie- sepaiate , cioè la visita ordinaria ,
nò che si facesse due volte all'an- reca formalmente con nobile tre-
no tanto quanto
in Campidoglio, no per tutto il corso alla loggia
alle carceri nuove cioè prima di
, posta nell'angolo del palazzo di s.
Quattro giorni prima del sabato cardinale; salite le scale alla me-
primo giorno di carnevale fu man- glio, essendo il luogo angusto nel-
dato il pro-scriba con carrozza e l'ingresso della stanza solita, fece-
due fedeli a far sapere al cardi- ro luogo al cardinale che con un
nale , che i conservatori nel pri- inchino entrò pel primo in detta
mo giorno di carnevale suddetto stanza seguito incontanente dall'EE.
circa le ore ventuna e mezzo si loro. Fu fatto attaccare il pal-
sarebbero portali al di lui palaz- lio fuori della solila fìnestra, e si
zo per andare secolui unitamente trattennero l' EE. loro col cardi-
per il corso, ed al luogo solito nale che fu servito da due gentil-
de! palazzo veneto alla ripresa. uomini togati del solito rinfresco
Difatti il dopo pranzo del
giorno che si fa dall'ambasciatore dell'im-
primo sabato di carnevale, dopo peratore residente in quel palaz-
ricevuto 1' omaggio dagli ebiei, zo, e così V EE. loro dagli altri
co, essendo questa la mente della trasferì alla sua residenza. Altret-
suprema segreteria di stato. In fatti tanto poi fecero il senatore e ma-
in quest'oggi alle ore 21, prestato il gistrato. Nell'anno i838 pel car-
solito omaggio dai fattori dell'uni^' dinale Ciacchi pro-governatore di
versila israelitica, il magistrato ro- Roma, si praticarono eguali for-
mano colle solite formalità si unì malità , meno per altro che il
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barberi, transitando pel corso. Ar- nieri come nel primo) i plutoni
rivati alla residenza del palazzo superiormente indicati, ma bensì
di Venezia prima che giungesse il un picchetto e due velette di ca-
cardinale, smontarono e l'attesero rabinieri a cavallo".
nella camera superiore. Trascorsi Passiamo ora a dire dell' inter-
appena alcuni istanti si vide giun- vento di monsignor governatore di
gere dalla via di s. Marco, prece- Boma alle cappelle ed pontifìcie,
duto da due velette, e da un plu- alle funzioni che
o celebra assiste
tone di carabinieri a cavallo, non il sommo Pontefice. Sebbene di
che seguito da altro simile, con tuttociò che appartiene al gover-
ti'e carrozze. Smontò il cardinale natore circa questo intervento, n' è
dalla prima , e venne sulla porta stato parlato all' artìcolo Cappelle
d' ingresso della strada ricevuto Pontificie, ed in altri relativi luo-
dai maestri di camera dell' amba- ghi, qui faremo im breve riepilogo
sciatore, senatore e conservatori, delle cose principali. Abbiamo det-
ed avendolo complimentato ascese to che monsignor governatore nelle
il cardinale alla superiore camera, funzioni in cappella siede incontro
essendo vestito dell' abito viatorio al Papa per essere pronto ad ogni
detto di ferraiolone. Neil' ingresso suo cenno, e nelle processioni or-
di essa, e due passi lungi dalla dinarie e solenni lo precede, perciò
soglia della porla si trovarono a riporteremo un bel passo del diario
complimentarlo il senatore e con- del cerimoniere Paride de Grassi
servatori, i quali presolo in mez- ricavato dalla p. Il degli Atti ce-
zo, pel primo passò nella camera, rimoniali raccolti dal p. Gattico
e venne seguito dai nominati. ove descrive a p. 8 il ritorno di
Nell'intervallo che vi fu per fare Giulio II da Ostia e il suo in- ,
maresciallo della curia ossia soldano restare sempre in cappa per di-
che andava spargendo moneta, ed chiarazione di Benedetto XIV, fat-
il decano della rota portatore del- ta nel 1744- Jl cursore pontificio
la mitra. Il vice-camerlengo ince- avvisa monsignor governatore delle
deva col sacrista , e dopo di lui cappelle, concistori ed altre funzio-
cavalcavano i protonotari. Quando ni per ischedula, in quelle cioèche
il andava per città
Pontefice alle ha luogo governa-
la schedula. 11
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«;. Filippo, della Natività e di s. v'intervenivano, ancorché costituiti
Carlo, Il vice-camerlengo col pre- nelle prime cariche. Nella descrizione
fetto di Roma, senatori, conserva- del possesso di Sisto V del i585,
tori, ec. ed altri, nel 14^2 incon- dopo gli scudieri e camerieri si leg-
trarono fuori di Roma l' imperatore ge, Gubernator Urbis, et senalor
Federico 111; e nel pontificato di a ipsius, post dictos ora-
sìnistrìs
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dienlìae. Nel possesso di Alessan- di Pio VIII, e del regnante Gre-
dro VII del i655 il governatore gorio XVI, il prelato governatole
incedette coli* ambasciatore veneto; cavalcò al modo detto nel citato
in quello di Clemente IX nel 1667, voi. Vili, p. 180.
cavalcò in mezzo all'ambasciatore In esecuzione della legge di Gre-
di Francia, ed al contestabile Co- gorio X, che colla morte del Papa
lonna, principe assistente al soglio, cessano tutti gli ufliziali della san-
con numerosa servitù ; in quello ta Sede, confermata pure da Pio
di Clemente X nel 1670, tra gli IV, che prescrisse dovere i cardi-
ambasciatori di Portogallo e di nali in sede vacante confermare
Venezia, in mantelletta e rocchet- tutti gU uffizìalì, compreso il gover-
to, et suo pileo quotidiano; equi- natore di Roma, e questo e quel-
tabat tamen equum suum Jlocculo li rimuovere ed altri eleggere nel-
nigro a fronte pendente phaleratum la prima congregazione generale
stragulo pontificali. Nella relazione de' cardinali dopo la morte del
del possesso preso da Innocenzo XI Pontefice; monsignor governatore,
nel 1676 si legge: Orator Galliae al modo che dicemmo al voi. XVI,
noluit medius incedere inter orato- p. 292 del Dizionario, consegna al
rem p^enetiaruni, et coniestabilem cardinal decano il bastone del co-
nec medium habere gubernalorem mando, e quindi si ritira. Allora t
tate, eda due altre carrozze co' suoi camerae cappis induti ex parte, ut
famigliari , venne trasportato alla supra dicti evangelii, et ex alia par-
chiesa di s. Maria sopra Minerva : te epistolae thesaurarius generalis,
la pompa era illuminata da dieci pariter cappa indutus, advocatus
torcie di cera, e da quattro di pe- fiscalis, commissarius generalis ca-
ce portate dai palafrenieri. II ca- merae , advocatus pauperum et ,
duzione del palazzo per uso del go- giuochi olimpici. In questo palazzo
verno sotto Benedetto XI V. Il Can- oltre monsignor governatore , vi
cellierinel suo Mercato riporta le hanno l'abitazione il procuratore
seguenti notizie su questo palazzo. generale del fisco , i due luogote-
La piazza fu già detta Lombarda nenti ed altri addetti al tribunale
(cosìchiamata dall'antica chiesa ed del governo di cui vi sono tulli gli
ospedale di san Giacomo de' lom- uffizi , il corpo di guardia dei ca-
GOV GOV 37
sa, dopo la morte di Francesco dal Papa col soldano delle carceri
Conziè. ad arrestare il ribelle che fu im-
Angelo Cavacela, che nel i433 piccato al muro di Castel s. An-
dal vescovato d'Arbi o Arba Euge- gelo a'
9 gennaio i^SZ', e poco
nio IV passò a quello di Parenzo, dopo in Campidoglio lo furono i
ma, fatto cardinale a' 3o maggio del sacro collegio diede il basto-
i5o3. ne comando al vescovo di Tre-
del
Gaspare Pou protonotario apo- viso Bernardo Rossi di Parma, co-
stolico fu fattoda Alessandro VI me governatore di Roma, premesso
governatore. il giuramento fatto alla presenza
Per morte di Alessandro VI_, ac- di due conservatori di Roma, e
caduta a' 18 agosto i5o3, nella se- de' cardinali, come si ha dal padre
guente mattina sedici cardinali Gattico, Acta caerernonialia.
nella sagrestia della Minerva eles* Per morte di Leone X nel di*
4o GOV GOV
oembre i52i, il detto p. Gattioo per combattere l'inimico, al moda
narra che fu eletto governatore che narrano il Bernini nel tom.
di Roma Gianvincenzo Caraffa IV, p. 370 dell'/stona dett eresie^
arcivescovo di Napoli , che giurò ed il p. Casimiro da Roma a p.
nelle mani del cardinal CarvajaI 4^4 delle Memorie i.storìche della
42 ooV GOV
pa nel viaggio a Nizza, senza ri- Io reintegrò della sede vescovile ,
ce esibire l' uffizio, ma egli non Carlo Grassi bolognese, fatto ve-
l'accettò; condusse indi il rimanen- scovo di Montefiascone e Comete
te de' suoi giorni al servizio di nel i555 da Paolo IV, per mor-
Ercole II duca di Ferrara, e in te del quale, nella sede vacante, ai
questa città finì di vivere. 29 agosto 1559 fu fatto dai car-
pilos Roverella vescovo d'Asco- dinali governatore di Roma. Pio
li fu creato da Giulio III gover- IV nell'anno i565 lo fece chierico
natore di Roma a'iS febbraio di camera, e s. Pio V nel i56g
I 55o, pochi giorni dopo la sua e- agli 8 giugno nuovamente lo di-
lezione. chiarò governatore di Roma, in-
Gio. Michele Saraceni napole- di nel maggio iSyo lo creò car-
tano, arcivescovo di Acerenza, Giu- dinale. Si legge nel p. Gattico
lio III lo dichiarò successore al che nella sede vacante di Pio IV
precedente governatore a' 29 di- fu confermato il governatore che
cembre i55o, ed a' 20 dicembre era il seguente.
i55i lo creò cardinale: il Garam- Alessandro Pallantieri di Castel
pi dice a' 20 novembre. Bolognese, di cui ci danno molte
Gio. Girolamo de Rossi parmi- notizie il Gararapi nelle Osserva-
giano, vescovo di Pavia, che Pao- zioni a p. 293, ed il Marini nel
lo III, come abbiamo detto, per tom. I, p. 427, avendo costui da-
alcuni supposti suoi delitti lo chia- to un singoiar esempio della va-
mò a Roma nell'anno i539, e rietà della fortuna, ce ne permet-
racchiuse in Castel s. Angelo , co- teremo un cenno. Da amministra-
stituendo amministratore del suo. tore della chiesa di Pavia, da Giu-
vescovato sino al termine della lio HI fu fatto nel 1 552 commissario
capitato, come in effetto si eseguì, rei senza riguardo, per cui in pre-
essendo allora in età d'anni ses- mio fu crealo cardinale a'i4 dicem-
santasei , ed il Pallavicino nella bre 1589.
Storia del di Trento, dice che
cotte, Borsino meritò di essere fallo
si meritò condanna per irrego-
tal governatore di Roma da Urbano
larità commesse nella testura e VII a' i5 settembre 1590.
relazione del processo contro i Ca- Girolamo Matteucci di Fermo
raffi, dopo essergli stati confiscati i arcivescovo di Ragusi, poi vescovo
beni, degradato dall' ordine sacer- di Sarno, governatore di Ravenna,
dotale, e consegnato ai giudici lai- di Ancona, e di Marittima e Cam-
ci. J^. Caraffa Famiglia. pagna, donde Sisto V nel 1587
Monte de Valenti da Trevi, s. lo mandò nunzio alla repubblicit
Pio V a' 22 maggio iSyo lo di- di Venezia. Poscia fu fatto go-
chiarò governatore di Roma , che vernatore nell'interregno di Sisto V,
vi fu poi confermalo, sì dal sacro venendo costituito nella medesima
collegio nella sede vacante per dignità nel 1 590 da Gregorio XIV.
,
44 Gov GOV
Questi a' 24 aprile 1591 lo spedì governatore di Roma, e nel dargli
ili Francia commissario generale il bastone del comando gli disse
delle milizie ecclesiastiche, e Cle- che amministrasse la giustizia a
mente VII! Io inviò nel Belgio, il tutti, ma senza rigore.
qual Pontefice a'27 novembre «597 Benedetto Ala fu fatto governa-
lo dicliiarò commissario generale del- tore di Roma nel i6o5 da Pao-
le truppe pontificie alla ricupera di lo V, e cavalco nel suo possesso.
Ferrara. Ma mentre viveva nel- Berlinghiero Gessi bolognese, ve-
l'aspettativa di essere promosso al scovo dì Rimini, nel 16 18 Pao-
cardinalato, morì nel 1609 in lo V lo chiamò in Roma, e lo fece
Viterbo di cui era vescovo. governatore dell' alma città t nella
Per morte di Gregorio XIV, morte del Papa restituì il bacolo
nell'ottobre 1^90, i cardinali con- o bastone del comando al cardinal
fermarono monsignor Borsino nel decano, il quale lo passò al cardi-
governatorato , che avendo ras- nal camerlengo, ma fu invece con-
segnato il bacolo ossia bastone del fermato; giurò ai cardinali fedeltà,
comando al cardinal decano, giurò e si ebbe il bastone della dignità.
al cardinal camerlengo. Di poi Gregorio XV lo confer-
Domenico Toschi di Reggio di mò nella carica, conferendogli in
Modena , fu da Clemente Vili pari tempo quella di prefetto dei
dopo il 1595 fatto governatore di palazzi apostolici, ed Urbano Vili
Koma , e sotto di lui con raro Io creò cardinale , dopo avere e-
esempio non successe omicidio alcu- sercitato sotto di lui ambedue gli
46 GOV GOV
uditore di rota, colla ritenzione di nense : Papa lo creò
dipoi lo stesso
tale uUlzio Ciementc XI nel 170G cardinale a*23 novembre 1761.
lo fece governatore di Koma , e Antonio Casali romano , da se-
mori nel 171 1 : di sopra abbiamo gretario di consulla Clemente XIII
riportato la sua elezione e fune- lo fece governatore , e come tale
rali. fece parte della cavalcata pel pos-
Bernardino Scolti milanese, udi- sesso di Clemente XIV, che a* 12
tore di rota , Clemente XI nel dicembre 1770 lo promosse al car-
1 1 1 lo dichiarò governatore di dinalato, indi lo pubblicò a' 5 mar- 1
Boma ritenendo l' uditorato, indi zo 1773. Continuò nella carica col
nel 1715 lo creò cardinale. titolo di pro-governatore sino alla
Alessandro Falconieri romano, morte del Papa avvenuta a' 22 set-
Clemente XI prima lo fece uditore tembre 1744» per la quale si di-
di rota, e colla ritenzione di que- mise dalla carica, ed allora il sacro
sto uUlzio anche governatore di collegio elesse il seguente prelato.
Roma, che continuò ad esercitare Giovanni Potenziani di Rieti
eziandio nei pontificati d'Innocen- maestro di camera di Clemente
zo Xlll, e di Benedetto XIII che XIV, nella prima congregazione
nel 179.4 lo c»eò cardinale. cardinalizia della sede vacante per
Giambattista Spinola genovese, morte del medesimo Clemente XIV,
da segretario di consulta Bene- fu costituito governatore di Roma,
detto XIII lo creò governatore, e nel qual posto lo confermò il nuo-
dopo sei anni nel 1733 Clemente vo Pontefice Pio VI, quindi come
XII lo creò cardinale. di sopra si è narrato, mori a' 21
Marcellino Gorio fu promosso novembre ij'j5.
al governatorato da Clemente XII, Giovanni Cornaro veneziano fu
e lo era nel 1 738. fatto da Pio VI successore nel go-
Bondelnionle fu fatto governatore vernatorato al precedente, essendo
di Roma nel 1740 da Benedetto uditore di rota^ ìndi nel primo giu-
XIV , cavalcò nel
suo possesso e , gno 1778 lo creò cardinale.
mori nel giugno dell'anno seguente, Ferdinando Alarla Spinelli na-
come dicemmo di sopra parlando poletano, governatore di Roma per
del suo funerale. volere di Pio VI , che nel 1755
Raniero Simonetti patrizio di O- lo creò cardinale.
simo e Cingoli, da nunzio di Napo- Ignazio Busca di Milano, da
li nel 1743 Benedetto XIV lo fece nunzio apostolico di Brusselles Pio
governatore, e nel 1747 lo creò VI lo fece governatore, e poi nel
cardinale. 1789 creò cardinale.
Cosimo Imperiali di Genova, Giovanni Rinuccini fiorentino ,
GOV GOV 47
braio dell'anno
1801, Monsignor leglo, primo da Pio VII, il se-
il
48 GOY GOY
ti per Leone XII e per Pio Vili ricerche. che avevano
GÌ' indiani
e funse il governatorato sotto quei dapprima mostrato ostili disposi-
Papi, e sotto il regnante die a 2 zioni contro i portoghesi, si ricon-
luglio i832 lo pubblicò cardinale. ciliarono in fine con essi, loro in-
Nicola Grimaldi di Treia, da se- dicando pure il luogo ove trova-
gretario di consulta il regnante vano la maggior quantità d'oro;
Gregorio XVI nel iBSa lo fece go- poscia i coloni vi giunsero in fol-
vernatore di Roma , ed a' 4 gen- la, ed il paese si popolò rapida-
naio 1B34 cardinale, indi legato a mente. Dal 1749 ^1 1809 questa
postolico di Forlì. provincia restò tutta intera sotto
Luigi Ciacchi di Pesaro, da de- la un solo ouvi-
giurisdizione di
legato di Macerata il Papa che re- dorf ma ai 18 marzo 1809 fu
gna nel 1834 lo dichiarò governa- divisa in due comarche, una delle
tore di Roma, e a' 12 febbraio quali prese il nome di t. Joao
i838 cardinale: funse il pro-go- das duas Barras, e l'altra quello
vernatorato decorato della dignità di Villa-Boaf nome del capoluo*
cardinalizia come il predecessore e go della provincia. Ciascuna di
il successore. queste comarche contiene otto ter-
Luigi Pannicelli Casoni di Ame- o Julgados. Nella prima co-
ritorii
dente dal patriarca di Costanti- altre amenità di più alla sua mor-
:
dopo pochi giorni dacché n' era avvocati concistoriali. Io fece se-
uscito, una lenta febbre lo condus- gretario de' memoriali e de* bre-
se al sepolcro in Roma nello stesso vi ai principi, e lo avrebbe pro-
anno 1628, in età di quarantano- mosso ad altre cariche, se Ulis-
"ve anni, universalmente compianto se per male di calcoli non fosse
per la sua affabilità, piacevolezza, stato costretto di condursi a Fi-
integrità di costumi, e dottrina con- renze , ove se ne liberò. Clemente
giunta ad esemplarità di vita. Eb- XI lasciò all' arbitrio suo la riten-
be sepoltura nella chiesa di s. An- zione d'uno de' due impieghi, on-
drea della Valle, con una onore- de il Gozzadini amò restare segre-
vole iscrizione , postavi da Bonifa- tario de' brevi , e poscia lo consagrò
cio Gozzadini suo erede. arcivescovo di Teodosia in partibus,
GOZZADINI Ulisse Giuseppe, adoperandolo in diversi gravi affa-
Cardinale. Ulisse Giuseppe Gozza- ri, finché a' i5 aprile 1709 lo creò
dini patrizio bolognese, pronipote cardinale dell' ordine de' preti , e
del cardinale Marcantonio, nacque per titolo gli conferì la chiesa di
in Bologna a' 20 ottobre i65o. s. Croce in Gerusalemme. Inoltre
Mostrò sino dai primi anni gran lo fece vescovo d' Imola, e passa-
vivacità e prontezza di spirilo, la ti tre anni legato di Ravenna. Fi-
quale spiccò in singoiar modo nel- no dai primi giorni del suo vesco-
la difesadelle pubbliche conclusio- vato compose ed aggiustò con mi-
ni, che sostenne con tale applauso, rabile prudenza e soavità le fasti-
altri relativi. Nei diversi articoli ve, che anticamente i sommi Pontefi-
delie Chiese di Roma ,
parlammo ci si facevano solennemente coronare
ancora dei gradini esteriori de' sa- sulle scale della basilica vaticana.
gri templi. Dell'origine dei gradini GRADISCA o GRADISRA (Gr<x-
dell'altare e de'loro ornamenti, dei discan ). a Go-
Città vescovile unita
vasi preziosi, candellieri, reliquie, rizia, piccolaed un tempo forte, del
dittici sacri, e sacre Immagini, ne circolo di Gorizia, nel regno illirico :
trattiamo a (juell'articolo. All'artico- essa è posta sulla riva destra dell' I-
lo Scala santa [Fedi), diremo di sonzo, capoluogo di distretto. E cinta
quelli santifìcati dal Redentore nella da mura e fosse, e difesa da un vec-
sua passione. Degli scalini per discen- chio castello. I veneziani la fabbri-
dere ne' battisteri, com' erano nelle carono nel 147^} quando i turchi
vasche e peschiere delle antiche ter- minacciavano per questo lato i' I-
me, ne discorre il p. Lupi, Disser- talia. Fu presa da Massimiliano I
54 ORA. GRÀ
GRADMONT o GRANDE MONI dimora in quel regno non fu di
mont. Avendo però i due re fatto vestigia della sua passata magnifi-
lo stesso cogli ambasciatori di Car- cenza, e specialmente nel pavimen-
lo V, questi fu obbligato a rila- to di mosaico, nel coro e nella se-
sciarlo. Compito il suo ministero dia patriarcale di marmo, veden-
si restituì in Francia, ma la sua dovisi anche in altri luoghi alcuni
GRA GRA 55
considerabili pezzi d' antichità dei tropoli di lutto il paese della Ve-
secoli barbari.Ha un piccolo por- nezia e dell' Istria. Quel Papa spe-
to, il quale non riceve che barche rava con ciò che i vescovi d'Istria,
pescherecce, poiché i due porti che separali già da lungo tempo dalla
j)ossedeva anticamente sono adesso Chiesa romana pel famoso affare
interrati. Decadde sino dal tempo dei tre capitoli, si riunirebbero al-
in cui fu trasferita la sede del ve- la santa Sede, ma disgraziatamen-
neto governo da Eraclea a Mala- te succedette tutto al contrario;
niocco, indi a Rivoalto, perchè al- giacché Elia e dìeciotto vescovi che
lora abbandonata venne dalle no- componevano quel concilio, prote-
bili che avevano influen-
famiglie, starono nuovamente contro il quin-
za nel governo; oggi conta pochi to concilio generale, per conserva-
abitanti che ritraggono il loro so- re, com'essi dicevano, al concilio di
stentamento dalla coltivazione del- Calcedonìa tutta la sua autorità.
le vigne, degli orti, dalla pesca e Severo che nel 58g succedette ad
dal tralTico del pesce salato. Deve Elia, essendo stato obbligato da
la sua origine agli abitanti di A- Smaragdo esarca di Ravenna di
quileìa (Vedi), che quivi fuggiro- abiurare lo scisma de' tre capitoli,
no dalle armi devastatrici dei bar- con tre altri vescovi dell'Istria, e
bari, e specialmente dalle stragi di non avendolo fatto se non per ti-
Attila nel ^5^. Nella occasione me- more, dichiarossi anche più forte-
desima ivi essendo con esso loio mente contro il concilio generale
passato il patriarca di quella città quinto coi suoi tre vescovi. Quelli
chiamato Paolino, sotto il pontifi- di Trento, di Udine, di Vicenza,
cato di s. Benedetto I, portò seco di Verona, di Treviso, di Feltre,
lui tutti i tesori della sua chiesa. di Pola, e di Belluno eransi assog-
Probino suo successore essendo mor- gettati alla Chiesa romana. Essen-
to pochi mesi dopo, Elia greco di do morto Severo nel 6o5, gli sci-
nazione, che ne occupò la sede, ve- smatici elessero per patriarca d' A-
dendo che non poteva ritornare con quileia l'abbate Giovanni, col con-
sicurezza in Aquileia, anche per senso di Agilulfo re de' longobar-
evitare le insidie dei nemici della di, il quale aveva abbracciata la
cattolica fede, nel 579 ottenne dal religione cristiana. I cattolici ordi-
Pontefice Pelagio II che la sua se- narono Candiano o Candidiano di
de fosse per sempre trasferita a Rimini nel 610 in patriarca di
Grado, dove avea egli fatto fabbri- Grado, morto il quale nel 6 1 5,
care la memorata chiesa sotto l'in- venne nominato per succedergli E-
vocazione di s. Eufemia martire. pifanio de oppido Humagi. Così
11Papa per tale motivo riunì un si videro due patriarchi, 1' uno ad
ie nel 63o, col favore de' longo- patriarca d'Aquileia, che per sicu-
bardi invase la sede B^ortunato e- rezza trasportò la sede all'antica
ketico ariano , traditore della re< città di Forum Julii, onde fu chia-
pubblica di Venezia ; ma il Papa mato patriarca Forojuliense, come
Onorio depose Fortunato , e gli
I dicemmo all'articolo Cividale (far-
sostituì Primogenio suddiacono re- cii). E siccome l'esarca non cessò
gionario della Chiesa romana, co- mai di tribolare Aquileia, cosi i
dalmata; nel 670 Stefano di Pa- città, portò via i tesori della chiesa
renzo ; nel 675 Agatone justino- aquileiese ch'erano stati recati a
politano ossia di Trieste ; nel 685 Grado dal patriarca Paolo o Pao-
Cristoforo di Pola, e nel 717 Do- lino quando fuggì da' longobardi
nato piacentino fatto dal Papa s. nel loro ingresso in Italia.
Gregorio II. Intanto gì' imperatori Nel 724 f" eletto patriarca di
ci' oriente riconquistarono ai lon- Grado Antonio abbate benedettino
gobardi la costa marittima di Ve- della ss. Trinità di Brondolo, il quale
nezia e dell' Istria , ed ottennero ebbe per 749 Emiliano
successori: nel
dal Pontefice che nominasse a Gra- arcidiacono di Grado; nel 757 Vi-
do un vescovo cattolico, che sareb- telliano di Lucca ; nel 766 Gio-
be chiamato patriarca come quel- vanni di Trieste; nell'SoS Fortu-
lo d'Aquileia. Adunque s. Gregorio nato pur di Trieste; nell' 83o Ve-
II,e l'immediato s. Gregorio III nerio di Rivoalto; neir854 Vitto-
terminarono lo scisma fra le sedi re veneto; nell' 854 Vitale Parte-
di Aquileia e Grado la dio-
di : cipazio veneto ; nell* 880 Pietro
cesi d' Aquileia fu smembrata in veneto; nell' 884 Vittore giunio-
due parti, una delle quali venen- re veneto; nel 902 Giorgio ve-
do attribuita al vescovo di Grado, neto; nel 903 Vitale gìuniore ve-
anche a questo venne concesso il neto; nel 906 Domenico figlio di
pallio pontificio dal Papa, col titolo Pietro doge di Venezia nel 907 ;
58 ORA. QUA
il Landi nel 1 4 i ^^ creato cardi-
> come si apprende da Flaminio Cor*
naie da Giovanni XXIII. Nel i4o9 naro, Ecclcsiae J^enetae ec, ebl)e-
fu esaltato alla sede patriarcale Leo- ro lungamente loro sede i patriar-
nardo Delfino veneto; nel i4'27 chi di Grado,
ch'ebbe origineciò
Biagio Molina veneto, già arcive- allorché Pop|>one patriarca d'Aqui-
scovo Jadrense: però il Cornaro leia saccheggiò barbaramente la
chiama col nome di Giovanni il città di Grado , e tulio vi mise a
Delfino, e muove dubbio contro il feiro e fuoco senza perdonarla nem-
Wadingo, il quale pretende che meno ai monisteri ed alle chiese, il
Giovanni sia dell' ordine suo ; così che avvenne essendo patriarca Or-
corregge 1' Ughelli sulla morte del so Orseolo. Per altro solo nel i 179
j)atriarca Biagio,che la dice acca- cominciarono i patriarchi di Grado
duta nel ì^^Cf. Forse in quell'an- ad avere ivi stabile sede, avendo
no rinunziò egli il patriarcato, giac- nel precedente anno il Papa Ales-
ché vi sono documenti che lo di- sandro III scritto al doge Mali-
cono vivo a' 3 giugno i447- Certo piero una lettera di raccomanda-
è che fa fatto patriarca di Grado zione ,
perchè ad Eurico patriarca
nel 14^9 Marco Condulmieri ve- di Grado volesse dar mano aiuta*
neto, parente del Papa Eugenio IV, trice nella traslazione della residen-
sotto dei quale la chiesa di Civita za patriarcale a Vinegia. Dal me-
o Città Nova fu unita al patriar- desimo Flaminio Cornaro s'impa-
cato di Grado, indi nel i44^ ^^1 ra, che in oriente aveva il patriar-
nominato Pontefice fu trasferito al cato di Grado non pochi beni , e
patriarcato di Alessandria : allora specialmente quelli ch'egli descrive
Eugenio IV dichiarò patriarca di a p. 89 Bona patriarchatns Gra-
:
GRA GRA 59
temlesi di citare una lettera di Pa- si dice il graduale nel tempo [xi-
pa Pelagio II, eletto soltanto nel sqiiale, perchè questo indica una
585 Novaes dice nel ^78), nel-
(il lamentazione, che non conviene ad
la quale non solamente non è fat- un tempo di somma allegrezza <jua-
ta menzione alcuna di quel conci- le è pasquale: né osta che il me-
il
lio, ma sembra ancora che quel desimo graduale si dica e canti dal
Pontefice non ne avesse scritto pre- giorno di Pasqua sino al sabbato
cedentemente. Su questo concilio in albis esclusivamente , dappoiché
va letto quanto diremo coU'autori- dicesi solo nella prima settimana
tà del Novaes , nella biografia di pei nuovi battezzati, acciò intenda-
Pelagio II. no che nella loio vocazione, in cui
Il medesimo p. Mansi, col. 1869 sono stati chiamati , debbono di
e 1370, parla di un concilio cele- continuo esercitarsi ed affaticare
brato in Grado dal patriarca Do- non attendendosi il riposo e la co-
menico Carbone nell'anno io66, rona, come spiega Ruperto
8, lib.
concilio , come anche del suo de- se piuttosto il libro nel quale con-
creto, negli atti del concilio tenuto teiievansi i graduali di tutto l'an-
a Venezia nel n5i, secondo la no, che il graduale. Fu allresì dato
nuova edizione dell' Ughelli, alla il nome di Graduale al libro che
quale il p. Mansi manda il lettore. contiene tuttociò che si canta dal
Inoltre il p. Mansi, t. I, col. 43 coro in tempo della messa , come
e 432, cita un altro concilio tenu- chiamasi Antifonario il libro che
to in Grado , al quale presiedette contiene le antifone di tutto l'anno.
il patriarca Domenico già vescovo Giovanni Beleth chiamò il gradua-
di Torcello, con l'intervento di ot- le Graduarius, nel cap. 59 De div.
to vescovi. s' incominciò
Il concilio ofjic. I quìndici salmi che gli ebrei
a celebrare i5 luglio i33o, ed
a' cantavano nel salire i quindici gra-
in esso vennero accordate delle in- dini del tempio di Salomone, si
dulgenze a coloro, i quali contri- chiamarono salmi graduali, come
buissero alla costruzione di una abbiamo da Durando lib. 5, cap.
chiesa in onore di s. Giovanni e- a ; laonde furono anche detti can-
vangelista nella diocesi di Con- ticwn graduum et ascensionis se- ,
dalis. Antifona che si dice o canta nato, non perché si cantasse sopra
dopo r epistola , e si dice sempre i gradini dell' altare , come alcuni
fuorché nel tempo pasquale, in di pensarono, ma bensì perchè si can-
cui luogo allora si dicono o can- ta mentre sui gradini dell'altare
tano due versetti, come si ha dal- chiede il diacono la benedizione
la rubrica del sabbato m albis. JNun del celebrante per andare sul pul-
, ,
6o GRA GRA
]jito a cantare il vangelo, adluchè che v'hanno bensì nell' uffizio qual-
non si stia tutlo quel tratto in si- che volta dei rcsponsori graduali
lenzio , citando il Bellarmino , De ma non consta che ai tempi di lui
Missa lib. 2, cap. i6. fossero questi in uso , sebbene il
In Roma e nella cappella pontifìcia Macri disse che nel rito ambrosia-
sogliono i cantori misurare il canto no il graduale viene chiamato Psal-
del graduale piìi presto o più lento, mellus, in significato di certo respon-
rispettivamente alle funzioni del dia- sorio che si canta nel mattutino
cono. Tuttavolta non mancano scrit- de' giorni feriali di quaresima. Gli
tori gravissimi, i quali abbraccian- spagnuoli ebbero diflìcoltà in accet-
do la prima opinione, citano in tare graduale come cosa nuova,
il
l'ordine romano: Cantar curn cari' proibito si cantasse cosa alcuna fra
intorio ascenda, et dicit responso- l'epistola ed il vangelo.
riuni graduale. Altri dissero chia- Significa il graduale la fatica o la
marsi con tal nome il graduale pratica, e la penitenza, e per questo
perchè anticamente si cantava vi- motivo si canta in tuono grave , ed
cino ai gradini del pulpito in cui ecco come si esprime Ruperto, De
si leggeva il vangelo. Anastasio Bi- div. off. lib. I, cap. 34 : Graduale
bliotecario racconta che s. Celesti-r ad poenitentiani respicit lamentum^
no I Papa del 4^3 fu il primo ad cantus asper , et gravis, adeo ut
istituire i graduali, ciò che ripeten- illud excellenlibus efferre vocibus
do il Gavanto aggiunge che anche nec usus, nec decus sit ; significai
sotto di lui s'incominciò a cantarlo. enini non requiem remuneralorum,
Aggiunge il Macri che i graduali sed laborem operanliuni. Laonde si
sono stati da s. Ambro-
composti lascia di cantare come abbiamo
,
r uso nella sua chiesa ; però nota grifizìo della Messa tom. II ; non
GRA GRA 61
che Mìssal. Roman, par. I, lil. io, avviso trasferì i religiosi a Gram-
n. 2. Nel 1779 in Venezia fu stam- mont o Grandmont , monte assai
pato il Graduale Romanunt de freddo, distante sei leghe da Limo-
tempore j et sanctis , il lutto come ges, ove fabbricò un monislero con
l'Ali ti fonarlo. chiesa, e vi seppellì il santo fon-
GRAMMATICO Benedetto, Car- datore, ed ebbe cosi principio l'ab-
dinale. V. Benedetto V Papa. bazia di Grammont capo dell' or-
GRAMMOJNT o GRAINDMOiST. dine che da essa prese il nome :
dine nel 1026, al riferire del Bel- vere di questi religiosi , in origine
luacense nel suo Specchio istorico, fu quello degli eremiti , e che s.
lib. 26, cap. 46, da Stefano nobile Stefano diede loro la regola di s.
62 ORA ORA
i Pontefici Innocenzo IV nel I247> nanni nel Catalogo degli ordini re-
e Cleiiìcnte Y nel i3og. Questo lìgiosi par. I, a p. ci dà l'im- CXV
Papa nel i3o6 con sette cardinali magine come vestiva s. Stefano, ed
crasi portato aGramraont, vi dimo- a p. CXVI come vestivano i mo-
rò quindici giorni, e vi sedò le diffe- naci riformati, de'quali andiamo a
renze che tenevano in divisione quei parlare. Il p. Mabillon nel secondo
religiosi. volume degli Atti dei santi pub-
Siccome san Stefano nell'eser- blicò la storia di quest'ordine, e
gìzìo della piìi profonda umiltà, ri- pretende che la regola che seguì
cusò sempre il nome di maesti-o e fosse quella de'benedettini di Cala-
di abbate, permettendo solo quello bria. 11 p. Martene nel quinto vo-
di correttore^ per cui l'ordine sino lume de' suoi Aneddoti produsse il
al i3i8 fu governato da priori libro suir istruzione de' novizi di
nel quale anno Giovanni XXII, nel Grandmont ; e nel volume sesto
ritornarlo alla sua piena osservan- della sua gran collezione ci diede
za, eresse il priorato in abbazia, ne due istorie de' priori di Grandmont.
fece nominare abbate Guglielmo Vi. furono inoltre tre monisteri di
Belliceri, e gliene fece dare le in- religiose di quest' ordine , cioè di
segne dal cardinal Nicola vescovo Drouille-la-Blanche, di Drouille-la-
d' Ostia. I re di Francia e d' In- Noire, e di Castenette. Le monache
ghilterra protessero V ordine e gli vestivano di nero, secondo le pre-
fondarono molte case , esentandole scrizioni di Clemente V, che l'im-
da ogni pubblica imposizione, ed i pose pure ai religiosi.
romani Pontefici accordarono all'or- Non si deve tacere che alcuni
dine parecchi privilegi. Nella sola dissero essere stato quest' ordine
Francia contarono più di sessan-
si osservante della regola agostiniana,
ta monisteri, e quando il moniste- o almeno che la seguisse prima di
ro di Grandmont aveva il titolo di adottare la benedettina, ed il p.
priorato, gli altri chiamavansi cel- Giovanni 1' Evéque religioso gran-
le, ed i religiosi buoni uomini. Sul di montano scrisse un'apologia per
principio il numero de' frati con- provare che l' ordine suo era sog-
versi era maggiore di quello dei getto alla regola di s. Agostino,
sacerdoti e chierici, locchè cagionò dicendo fra le altre cose, che dal
per parte dei primi gravi dissen- Papa Giovanni XXII i religiosi fu-
sioni, sopite dai Papi Lucio 111, ed rono qualificati per canonici rego-
Innocenzo III principalmente. Rife- lari, conventuali, coUegiati, ed istal-
dinal Richelieu diede principio alla preparò con molti esercizi di pie-
riforma a'4 agosto 164^ nella prio- tà e di mortificazione ; ed esor-
ria di Epoisse \icino a Dijon, do- tando i suoi religiosi a meditare
ve con la licenza del proprio ab- continuamente i misteri della ss.
bate si Giuseppe
ritirò con d. Trinità, e di Gesù Cristo nella sua
Roboni, altro religioso di Grand- vita nascosta menata in Nazareth,
mont, che fu il primo ad abbrac- in età di circa settantanove anni
ciare la riforma. Questo moniste- morì nel 1689. Dopo la di lui
vo fondato nel 1189 da Odone morte la riforma non fece pro-
duca di Borgogna, era rovinato gressi, ed i della medesi-
religiosi
quando la pietìi de' fedeli mossa ma interamente dipen-
restarono
dalla fama della santa vita de're- denti dal generale dell'ordine, non
ligiosi lo restaurò. Ad onta delle formando corpo separato dagli al-
contraddizioni de' correligiosi , d. tri della comune osservanza. I re-
Carlo co' suoi compagni nel i65o ligiosi riformati presero l'antico a-
fondò un nuovo monistero della una veste di
bito dell'ordine, cioè
riforma nella città di Thiers, pa- panno grossolano collo scapolare,
tria di s. Stefano. 11 re Luigi XIV un cappuccio aguzzo di color ne-
autorizzò siffatta fondazione^ e per- ro, ed una cintura di cuoio. Il
mise ai religiosi riformati di ri- p. Flaminio Annibali minore os-
cevervi i novizi. Nel 1668 la stes- servante nel Compendio della sto-
sa riforma fu introdotta nel con- ria degli ordini regolari, nel lom.
vento di Chavanon nella diocesi I, p. 168 ci dà quella di questo
di Clermont; nel 1679 '" quello ordine.
di s. Michele di Grandmont nella GRANATA (Granaien). Città
diocesi di Lodeve ; nel i68i in con residenza «rei vescovi le nella
quello di Lovie nella diocesi di Spagna, capitale del regno del suo
Chartres, e quindi in altri ancora. nome, e capoluogo di provincia,
In quello di Thiers, che fu il più residenza di un capitano generale,
ragguardevole della riforma , d. di un governatore militare, e del-
Carlo Fremont stese gli statuti le principali autorità della piovin-
della medesima, de' quali i princi- cia. Granata o Granada, provincia
pali articoli sono l'assiduità all'uf- della Spagna, che ha il titola di
fìzio ed alla orazione, in cui i regno, forma la parie sud-est del-
religiosi dovevano impiegare più di l'Andalusia, ed è assai montuosa.
ott'ore del giorno; l'astinenza della Si può dire che questo paese sia
carne si dentro che fuori del mo- un incantesimo per la sua posi-
nistero, da cui non erano dispen- zione, fertilità, e pel clima : la
sati che i soli infermi; il digiuno coltivazione è migliore nel regno
di quasi otto mesi dell'anno, e la di Granata, che nel restante del-
solitudine, non dovendo i religiosi l' Andalusia; le produzioni sono
uscire dal monistero che di rado, abbondanti ed assai variate, ma
e mai per visitare i parenti. II le manifatture di questo paese
p. Fremont dopo aver governato perdettero la loro importanza do-
con somma lode per trent' anni il po r espulsione de' mori. La prò-
64 ORA. GRà
vincia di Granala faceva parte Id pianura, e principalmente abf-
deirantica Belica: fu eretta in re- tatoda tintori ed artefici di seta,
gno dai mori dopo averla invasa Granata propriamente detta, oc-
nell'anno 712, che vi si manten- cupa la testa della pianura, ed u-
nero sino al 1 49*21 e fu l'ultima na parte dei valloni fra le mon-
provincia dell'Andalusia che Fer- tagne. E cinla di alle mura in
dinando V riunì alla monarchia rovina , fiancheggiate da grosse
spagnuola. Al tempo della con- torri. Le strade sono per la mag-
quista, si permise a molti mori gior parte strette ed irregolari ; I^
di restare nel paese, e di profes- case, molto bene fabbricale , ri-
GRA 65
«jet paese, la cui facciata è aclorna due delle quali erano anti-
chialì,
dì belle colonne d' alabastro ; il camente moschee. Eranvi trent'ot-
palazzo arcivescovile, ed in fine to conventi e monisteri, dieci ospe-
quello dell' Alhambra, eretto nella dali, due prigioni, un monte di
fortezza dello stesso nome dai re pietà, un granaio pubblico^ varie
mori, considerato conr)e il piti bel caserme per l' infanteria e la ca-
monumento di architettura more- valleria , un teatro, ameni
degli
sca, ed i cui superbi avanzi atte- passeggi lungo il Genil ed il Bar-
stano la magnificenza, il lusso ed ro , una università stabilita nel
il buon gusto di questi antichi so- 1 53 1 dall'imperatore Carlo V, sei
vrani; una porzione di questo pa- collegi,un'accademia di matemati-
lazzo fu distrutta per sostituirvene ca^ una scuola di disegno, ed una
un altro incominciato da Carlo I, società economica. L' industria nel-
ossia Carlo V imperatóre, e che le manifatture di questa città, che
66 GRA GRA
Nel 1755, scavandosi in un campo vendetta d'un vassallo ; e si vuole
nelle vicinanze <li Granata, venne- che allora Ferdinando V cacciasse
ro scoperti gli avanzi di una città, dalla iSpagna ottocentomila tra e-
che credesi l'antica FAliheris od El- brei e maomettani, ad onta che
vira, in cui si trovarono preziose molti vi restassero. L'espugnazione
dovizie letterarie, come manoscrit- di Granata seguì a' 5 novembre
ti greci , latini , arabi, ec , ed in 149I) ed il prìncipal merito della
particolare gli atti del concilio di conquista venne attribuito a Fer-
Elvira [Fedi), sciitti sopra lami- dinando Gonzales di Cordova ossia
ne di piombo. Laonde Granala vie- Gonzalvo detto il gran capitano
ne pure chiamala Elliberis, Illibe- che ivi morì nel i5r5 d'anni set-
ris, od lUipula. 11 numero de'suoi tantadue. Una delle cause che de-
abitanti si fa ascendere ad ottanta- terminarono Isabella regina di Lio-
mila circa mentre all' epoca del
, ne e di Castiglia, e moglie di Fer-
dominio arabo dicesì che ne con» dinando V, alla spedizione del Co-
lava quattrocentomila. lombo in America, fu il felice e-
Questa celebre città fu fondata sito della guerra e conquista di
dai mori, dai saraceni od arabi Granata, per la quale nel pontifi-
che r hanno abitata per lungo tem- cato d'Innocenzo Vili furono fatte
po, ma gli scrittori non vanno d'ac- strepitose feste in Roma , che de-
cordo tra loro ne sul tempo pre- scrive il Cancellieri nelle Disserta-
ciso della sua fondazione, né in- zioni epistolari bibliografiche, a p.
torno air origine del suo nome. 268 e seg. Narra il Rinaldi all'an-
IVell'anno 711 i mori se ne im- no 1492» num. I, che Ferdinan-
possessarono, nel secolo X vi fon- do V a* 2 gennaio ebbe in suo
darono da quel tem-
la città, e fece potere Granata secondo i patti sta-
po parte degli stati dei re di Cor- biliti nella fine del precedente an-
dova, mentre nel io3i v'incomin- no, ed essendosi alzata e posta nel-
ciarono ì re africani a risiedere. l'altissima rocca la Croce, egli che
Dipoi nel ia35 divenne capitale slava in mezzo dell'esercito schie-
del nuovo regno del suo nome, e rato, appena la vide, smontò da
fa famosa per le sue ricchezze, per cavallo, e genuflesso a terra co' sa-
la potenza, per la magnificenza e cerdoti e capitani delle milizie re-
splendidezza de' suoi edifìzi, per le se le dovute grazie a Dio per ave-
arti e l' industria che vi fiorirono. re ripristinato la religione cristia-
Oppose una lunga resistenza agli na nel regno di Granala, e resti-
«forzi dei re cattolici, e nel i49'^ tuito questo agli spagnuoli. La cit-
68 GRA GRA
tutto, e morì nel 1688. II novero cinque collegiate, e centosessanta
degli arcivescovi di Granata del chiese parrocchiali. Ogni arcivesco-
passato e del corrente secolo si vo è tassato ne' libri della camera
legge nelle annuali Notizie di Ro- apostolica in fiorini tremila, verus
ma. Per naorte dell'arcivescovo Gio- miteni ilhrum valor eH 80,000
vanni Emmanuele Moscoso-y-Pe- circiter ducatorunt illius monetae
ralta, Pio VII nel concistoro dei nonnuUis pensionibus anliquis gra-
19 dicembre 18 14 traslatò dalla vati, come si legge nell'ultima pro-
viglia, per morte del quale la sede romanae, computatis antiquis prò
è ancora vacante. personis nominandis ante dieta regi
La cattedrale, magnifico edifizio, Catholico gratis et acceplis.
è dedicata a Dio in onore dell'As- GRAN BRETTAGNA. Isola del-
70 GRA GRA
bito si parili dalla ed insie-
ciltà, formarsi alle rubriche. Finalmente
me coi cardinali francesi promosse dopo aver favorito col suo suffra-
in Fondi 1' elezione dell' antipapa gio l'elezione di Clemente XI, nel-
Clemetìle VII, che lo fece vescovo la decrepita età di centocinque an-
Tuscolano. Mori nello scisma nel ni, e quaranta giorni, come si leg-
i4o2 in Avignone, e fu tumulato ge nel suo epilaftìo , e dodici di
con epitaffio, sebbene altri dicano cardinalato , fini di vivere in Ro-
che il suo cadavere fu trasferito ia ma a' 24 maggio 1707, e fu se-
Amiens, e sepolto nella cattedrale. polto nella nazionale chiesa di s.
GRA GRA 71
al cenno di chi ne aveva la pre- QUESTE! K MILITARI, massimc l'arti-
ut ex domibus ciilcrcieu'
diversis compone della dignità della prepo-
sis ordinis dioecesis suae conver- silura maggiore, di sedici canonici,
SOS fideles atque providos accomO' compresi il penitenziere ed il teo-
darei, qui et curtibus praeessent^ logo, e di altri preti e chierici ad-
et annuos reddilus reformarent. detti al divino culto. La cura del-
Tanto narra Cesario Eisterbaciense. le anime neUa cattedrale si eser-
GRAN-MAESTRO. F. Ordim cita da un canonico della medesi-
EQUESTRI E MILITARI. ma, la quale è munita del (onte
GRAN rRIORE. F. Ondimi t- battesimale 4 e tra le reliquie che
73 GRA. GRA
possiede, ivi venerasi quasi intero radino, e nel concistoro de'aS giu-
il cranio del santo re Ladislao I. gno preconizzò per pritno ve scovo
II magnifico episcopio poco è di- di tal rito Moisè Dragosi di Tord,
stante dalla cattedrale. Nella città e dipoi ne! concistoro de'3o mar-
vi sono inoltre alle tre parrocchie zo 1789 gli diede per successore
col battisterio, tre conventi di re- Ignazio Daralanth dell'ordine di s.
ORA ORA 73
Qvvi il seminario. Amplissima è la di pomate ,
profumi , liquori , ec,
diocesi, dappoiché comprende nel delle quali fa considerabile com-
rito greco-unito otto ovvero undici mercio. I dintorni abbondano di
comitati, cent'ottanta pan"occhie, e frutta, di
piante medicinali ed ai^o-
quattrocento sessantaquattro chiese maliche che spandono soavi odori.
filiali. Sono comuni anche ai greci La vicina montagna contiene al-
l'archiginnasio cattolico de'Iatini, e cune cave di bellissimo marmo
l'ospedale de'fratelli della Misericor- bianco e di diaspro a vari colori.
dia.Vi è un piccolo seminario che Qualche autore credette che L. ,
può mantenere otto alunni sei alun- : Crasso console romano abbia dato
ni del seminario si istruiscono nel il nome a questa città, già cono-
seminario di s. Barbara in Vienna. sciuta nel secolo XII , ed Adria-
Ogni nuovo vescovo è tassato nei no IV ne fa menzione in un do-
libri della camera apostolica in fio- cumento del 1 1 55. Servì spesso di
rini cinquecento cinquantasei, ascen- asilo agli abitanti di Frejus e di
(flint vero ad sex niillia Jloreno- Antibo, città che i corsari barba-
rum ìllarum parlium, seu ad bis- reschi non cessavano d' inquietare.
mille octingenta (juinquaginta sciita' 11 circondario di Grasse è diviso
ta monetae romanae, nulla pensio- in otto cantoni, che sono Antibo,
ni gravati. s. Auban, Le Bar, Cannes, Cour-
GRANVELA PERRENOT An- segoules, Grasse, san Vallier, e
tonio , Cardinale. V. Pebrenot Vence.
Ghanveia Antonio. La sede vescovile ebbe origine
GRAN-VICARIO. V. Vicabio. nel i25o quando Innocenzo IV vi
GRASSE > Grassa. Città vesco- traslalò quella di Antibo ( P^edi ),
vile diFrancia nella Provenza, eretta nel quinto secolo. Comman-
dipartimento del Varo , capoluogo \ille dice che ripugnandovi gli abi-
di circondario e di cantone , giace tanti d' Antibo, ottennero un vica-
in forma d' anfiteatro sul declivio rio apostolico: aggiunge che Cle-
d'una collina, fra due piccoli fiu- mente Vili nel i5g2 voleva unire
mi, alle falde delle Alpi maritti» a Grasse la sede vescovile di Ven-
me; è posta in un paese fertile e ce, ma che ciò non ebbe eftètto.
delizioso, che domina le belle cam- La serie dei vescovi di Grasse é
pagne che la cingono, ed il mare. naturalmente la continuazione dei
Le case sono bene fabbricate, ma vescovi di Antibo. Dopo la sop-
le strade sono tortuose e strette : pressione di questa sede la chiesa
evvi un passeggio pubblico, ed una d' Antibo era oQìziata da sei cano-
fontana assai bella. È sede d' uà nici , fra i quali eravi un decano
tribunale di commercio, d' una con- eh' esercitava le funzicai curiali
servazione delle ipoteche d' una , sotto il vicario apostolico. Il primo
direzione delle contribuzioni indi- vescovo di Grasse ch'è il XXVIII
rette, e di una società d' agricoltu- in serie con quelli di Antibo , fu
ra. Possiede un collegio comunale, Raimondo III dell'illustre casa di
un piccolo seminario, una bìbliole- Villeneuve in Provenza , che morì
«a di circa seimila volumi, ha tre nel 1255. Tra di lui successori i
mosso nel i382, nel qual tempo per annullare l' unione fu esaudito.
r antipapa Clemente VII vendette Enrico IV lo avea nominato ve-
il temporale d' Antibo ad Antonio scovo di Grasse nell' aprile 1 598 ;
Adorno doge di Genova , e morto non ottenne però le sue bolle se
nel iSgo. Giacomo I Graillier non dopo la morte di Guglielmo,
eletto nel iSgo, e fu sotto di lui e mori nel 1624 dopo essere sta-
che il detto antipapa vendè il tem- to elemosiniere della regina Mar-
porale d' Antibo ai Grimaldi in : gherita di Valois. Antonio II Go-
detto anno Giacomo I abdicò. An- deau, uno dei quaranta dell'acca-
tonio de Romulis dell' ordine dei demia francese, nominato da Lui-
predicatori fu fatto vescovo da gi XIII nel i636, ottenne dal Pa-
Martino V nel i^'ij trovossi al '•
pa Innocenzo X
nel i644> ^ sulla
concilio di Basilea, ed oflìciò pon- domanda di Luigi XIV, delle nuo-
tificalmente nella sessione XIV il ve bolle sull' unione delle due sedi
7 novembre i433. Fu egli che vescovili di Grasse e Vence, indi
ottenne dai giudici di fare annui» mori nel i653. Aveva egli esposto
lare l'alienazione del temporale di nella sua supplica per l' unione ,
.
Antibo in favore dei Grimaldi ; as- che dessa era stata fatta in favore
sistette nel 1439 al concilio di Fi- di Guglielmo le Blanc, a condizio-
renze, ed abdicò a Nicolò V nel ne che passerebbe anche ai suoi
i44^- Agostino Trivulzi, creato car- successori, benché realmente non
dinale da Leone X nel iSiy, tra fosse che per lui solo ad esclusio-
i vescovati che occupò vi fu que- ne di essi , e su quesl' asserzione
sto di Grasse a titolo di commen- furono emanate le bolle ; ma rico-
da; l'ebbe nel i54o, e mori nel nosciuta poi la falsità, 1' unione fu
1548. Giorgio di Possieux nomi- nulla ; lasciò Grasse, e tenne sol-
nato da Enrico III nel i58g, non tanto Vence. Succedette ad Anto-
ebbe le bolle per la morte di quel nio II, Luigi I di Bernage cano-
le, e Enrico IV che gli
perchè nico di Parigi , elemosiniere di Lui-
successe non era ancora nella co- gi XIV, confermato dalla santa
munione romana. In questo inter- Sede nel i653, e mori nel 1675.
vallo Clemente VIII riunì il vesco- L' ultimo vescovo di Grasse fu
vato di Grasse a quello di Vence, Francesco d'Estienne de Saint Jean
per cui il vescovo Giorgio rassegnò de Prunieres della diocesi di Gap,
i suoi titoli nel febbraio 1098. fatto vescovo da Benedetto XIV
Guglielmo le Blanc diacono di nel concistoro de' 12 marzo 1753.
Alby, già cameriere segreto di Si- Il Papa Pio VII nel concordato
sto V, fu nominato a Grasse ed a del 1 80 1 soppresse il vescovato di
Vence la bolla della riunione dei
: Grasse.
due vescovati fu accettata dal par- La chiesa cattedrale è dedicata
lamento d' Aix, eh' erasi dichiarato alla B. Vergine. suo capitolo era
Il
niani, francescani, oltre varie con- nemico dichiarato della Sede apo-
gregazioni dell'oratorio, e diversi stolica e nel
; iiyS gli aOidò la
nionisteri di orsoliue, le quali si decisione d' una acerrima lite de-
unirono alle monache della Visita- statasi in Ravenna circa l' esistenza
trasferisse all' ordine de' preti, col rebbe distinto qual personaggio sin-
titolo dei ss. Apostoli. Mentre go- golare e di merito incomparabile,
vernava la sua chiesa acquietò le se la sua incontinenza non avesse
discordie eh' eransi suscitate tra i in gran parte oscurata la sua glo-
modenesi e i bolognesi. Il Sigonio ria. Compiti gli studi di legge nella
sembra opinare che fosse stato elet- patria università^ fu nel 1487 lau-
to vescovo di Bologna, ma che su- reato in gius civile e canonico;
bito rinunziasse , o non ne prese indi portatosi a Roma, coli' inter-
76 GRA GRA
ventura fu l'esaltazione di Giu- assoldare per la lega di Cambra!.
lio II, che da legato di Bologna Nel 5 o lo mandò a Uladislao re
1 1
vantaggio delia Chiesa, nelle quali pre più l'amor del ritiro, volle ri-
non solo diede saggio luminoso di nunziare all'episcopato, e menò pa-
sua dottrina, ma anche di singoiar recchi anni la vita di rinchiuso ; ma
avvedutezza e prudenza nella trat- siccome il suo gregge ricusava di
tazione de' più ardui e scabrosi eleggersi un successore, fu costretto
negozi. A contemplazione di sì al- riprendere le sue funzioni. Collocasi
ti meriti, nel iSGg s. Pio V lo fe- lasua morte agli 8 ottobre 652, nel
ce governatore di Perugia e del- qual giorno celebrasene la festa. Fu
l'Umbria, e poi della città di Ro- seppellito nella chiesa di s. Loren-
ma; indi dopo un anno 17 mag-
a' zo, e circa il 970 fu trasferito il suo
ORA GRA 79
A premiarne lo zelo eminentemen^ mento di tutti. Nel dì seguente il
8o GRA GRA
data. Nel ìStìI Palermo fu afflilta mento perenne della sua pietà in
dalla carestia, ed in questa circo- una chiesa, che con idea di ma-
stanza la carità del cfudinale me- gnificenza romana incominciata dal
glio si addimostrò. Distribuiva gior- genitore, fece fabbricare a sue spe-
nalmente sussidii a centinaia di se nella terra di Monte Vago prin-
mondici, che in alcuni giorni giun- cipato di sua casa. Ebbe la conso-
sero a 1200; erano poi anche più lazione di consacrarla, di fondarvi
considerabili le limosine che faceva una comunità di preti, e di tras-
pervenire segretamente a poveri portarvi le ossa de' suoi maggiori
vergognosi. Adempì le parli tutte nel luogo detto il Pantheon. Le
di zelante pastore; eresse un ospe- iscrizioni pei suoi magnifici fune-
dale pei convalescenti ; e fu bewe- rali compose d. Vincenzo Mor-
le
fico ed esemplare coi suoi servi. Nei tillaro; e dopo le solenni esequie
di lui educazione, quindi mandoUo Gravina passò nel lyoS alla cat-
a Napoli, ove applicossi allo studio tedra di diritto canonico, che pro-
del diritto civile e canonico, e si curò di migliorare con utili cam-
rese in pari tempo valente nella biamenti, e fissando per base che
teologia, mediante la ponderata let- il solo mezzo di stabilire le buone
tura de' santi padri. Nel 1689 re- dottrine era di risalire alle sorgen-
cossi a Roma
iu casa di Paolo
, ti. È questo r argomento del suo
Coardo Torino, che fu poi ca-
di trattato De repetendis doctrinarunt
meriere di onore di Clemente XI, fontibus. Tutte queste occupazioni
e che procurogli l'amicizia degli non gl'impedirono peraltro di con-
uomini più celebri. La loro con- tinuare sua grand' opera De
la
versazione risguardava sovente il orili et progressu juris civilis , che
«2 ORA GUA
GRAVINA ( Gravinen ). Cillà vescovi conosciuti di Gravinn è
con residenza vescovile nel regno Leone che ne reggeva la chiesa
delle due Sicilie, nella provincia di nell'anno 871, e che- trovossi al
Terra di Bari, capoluogo di can> concilio di Pontyon nell' 876. I di
tone, posta a piedi di un alto colle lui successori li riporta l' Ughelli
nella valleche divide la Basilicata nelV Italia sarra tom. VII, p. ii4
dalia Terra di Bari, mediante il e seg., de'quali registreremo i prin-
fiume da cui ha nome, tributa- cipali. Il secondo vescovo di Gra-
rio del Bradano , il quale mette vina è Guido del 1099, il terzo
foce nel golfo tarentino. Fu già Orso del 1 5i, il quarto Roberto
validamente munita, e sostenne con che intervenne al concilio Latera-
gloria nel decimo secolo gì' impeti nense celebrato da Alessandro III
de' saraceni, massime 1' assedio del nel 1179. Pietro ne divenne ve-
975. Anticamente da alcuni fu scovo nel 1 282; Riccardo Caraccio-
detta Pie va, e l'ebbero in feudo lo nel i343; fr. Francesco Bonac-
sino dal i463 gli Orsini con tito> corsi de' minori nel i395, eletto
Io di ducato, ed ancora ne porla- da Bonifacio IX; Giovanni Rober-
no titolo: Benedetto XIII Papa
il to arcidiacono della cattedrale nel
del 1724, era figlio di Ferdinando 1429, fatto da Martino V; Giaco-
Orsini decimo duca di Gravina. Il mo Appiani de' signori di Piombi-
cardinal Domenico Orsini di Ara* no nel 14? 3 promosso da Sisto
gona, promosso alla porpora nel IV; Matteo d' Aquino napoletano
1743 da Benedetto XIV, era du- gli successe nel 1482, ed a questi
GRA GRA 83
Cecilia martire : sotto di lui vi fu all'episcopio la casa pel seminario,
grave controTersia con l'arciprete essendo in cattivo stato l' antica ;
«4 GRA GRA
poli , nominato dal re Ferdi- sca derivò dall'aria pestilenziale che
nando I. affliggeva gli abitanti, poiché scris-
La cattedrale di Gravina, di an- se ServioCatone lib. io, p. 583:
tica e magnifìca struttura, è sacra Ideo Graviscae dictae sunt quod ,
collegiata sotto l' invocazione di s. mentre cred' egli che Corneto fos-
Nicola, tutte munite del battiste- se l'antica Tarquinia, e che dalle
rio. Avvi ancora un convento di sue rovine edificata venisse la me-
religiosi, tre monisteri di monache, desima città. Fin qui il nominato
un conservatorio ,
quattro confra- Adami. Narrano Velleio Patercolo,
ternite, r ospedale, il seminario ed Tito Livio e la tavola Pentingeria-
altre pie istituzioni. Le due dioce- na, che Graviscae occapava il pae-
cesi unite si estendono a più di se tra i fiumi Matta e Fiora, fra
sessanta miglia di territorio.Ogni il lago Vulsinio e il mare Tirre-
nuovo vescovo è tassato nei libri no; che appartenne già ai Tarqui-
della camera apostolica in fiorini nii, e che i romani vi condusseio
cento sessantasei, verus autem ilio- una colonia nell'anno i8i avanti
rum valor est 44°° ducatoruni il- l'era cristiana, sotto il consolato di
lius monelae pubblicis non dedu- P. Cornelio e di M. Bebio. Nel IV
ctis oneribus. o nel V secolo vi fu fondata la se-
GRAVISCA, Graviscae. Sede de vescovile, immediatamente sog-
vescovile dell' Etruria Transcimi- getta alla santa Sede della quale ,
86 GRA GRA
Chiusi. Secondo l'opinione più co- divenne in bi'eve il lolu testo che
mune crasi fatto religioso nel mo> i professori di diritto canonico com-
nistei'O dell'ordine benedettino dei mentavano nelle loro lezioni e nei
ss. Felice e Naborre di Bologna ,
loro scritti. Mancava molto nondi-
ed in esso compose l'opera cono- meno perchè fosse esente d'imper-
sciuta sotto il nome di Decreto. £ fezioni, avvegnaché le false decre-
dessa una compilazione che consi- tali erano in esso miste con quan-
ste in testi della sacra Scrittura ;
to avvi di più autentico nell'anti-
ne' canoni detti degli apostoli , ed chità religiosa, ed erano presenta-
iu quelli di io5 concilii in circa, te come se avessero l'autorità me-
di cui i primi nove sono ecume- desima . A che i lumi si
misura
nici ; nelle decretali de' Papi, com- diffusero, tali difetti vennero me-
presevi quelle del falso Isidoro ;
glio sentiti, e parecchi dotti, mas-
in cose tratte dai santi padri, co- sime nel pontificato di Gregorio
me s. Gregorio, s. Girolamo, s. A- XIII, si occuparono a correggere
gostino ec. ; ed in altri compendi il Decreto di Graziano che ven-
degli autori ecclesiastici, dei libri ne di sovente riprodotto. Nel 1777
pontilìcii , del codice Teodosiano il chiariss. Sebastiano Berardi pro-
delle costituzioni dei re di Fran- fessore inTorino pubblicò a Ve-
cia, ec.Graziano intitolò questo li- nezia su tale argomento un'opera,
bro: Concordia discordantium ca- la quale non lascia nulla a desi-
noniwij poiché vi riferisce molte derare in fatto di critica Gratia- :
GRE GRE 87
insignito monsignor Giuseppe Mi- sino al fondo del Ponto Eussino
kolilscli, e per sua morte il regnan- delle colonie , che si unirono ad
te Papa Gregorio XVI, nel conci- altre; da ciò forse deriva che si
sloro de' 2 ottobre 1837, lo con- trovano alcune città le quali por-
ferì a monsignor Tommaso Chie- tano nomi affatto greci, come E-
melecwski di Plosko, che pur fece raclca, Trebisonda, Atene, ec. £
snffraganeo deirarcivescovo di Var- qui noteremo che la sacra Scrittu-
savia, ra prende d'ordinario il nome di
GRAZIANOPOLI. Sede vesco- Grecia in una grande estensione >
vile delia Caicidia di Tracia, di per distinguere cioè lutti i paesi
cui abbiamo che Filadelfo suo tc- abitati dai discendenti di Javan
scovo sottoscrisse al concilio di E- tanto in Grecia , che nella Ionia
feso tenuto nel 43 1. e nell'Asia minore. Dopo la morte
GREBENO, Grehenus. Sede e- di Alessandro il Grande , il nome
piscopale della provincia di Dar- di greco prendesi in un significato
dania nella diocesi di Servia, sotto ancom più esteso e più vago, per-
la metropoli d'Archido, di cui ne chè dominando i greci in Elgìtto,
fu vescovo Giovanni, ordinato da nella Siria, di là dell'Eufrate ed in
Leone arcivescovo di Bulgaria. altre provincie, gli ebrei accostu-
GREBENO. Sede vescovile del- maronsi a dare il nome di greci
la provincia di Dardania, nella dio* a tutti i popoli gentili soggetti al-
GRECIA e GRECI. Sotto il no- gione per cui nei libri de' Macca-
me di Grecia ordinariamente s'in- bei, nel vangelo, ed in s. Paolo un
tende quella porzione d'Europa, greco significa comimemente uu
che porta ancora oggidì questa de- gentile. Non est distinctio judati et
nominazione maggiore o minore
: graeci : innan-zi a Dio non avvi
estensione, secondo le varie epoche, distinzione tra l'ebreo ed il greco.
ebbe la Siccome peraltro
Grecia. Grecia Magna o Grecia Grande
gli antichi greci non hanno abita- fu poi l'antica denominazione data
to soltanto questa parte dell' Euro- alla parte orientale e meridionale
pa, ma nell'Asia, e in quella parte d' Italia , nel qual vasto paese i
Caria, e la Doride, colle isole vi- possedette uno stato del quale i
che avevano conservala la loro lin- filosofi Parmenide, Zenone, ec, fra
gua originale, la quale poscia me- i poeti Ibico ed altri. Molti vi ag»
scolarono con la latina. In fatti al giungono anche Pitagora, quantun-
tempo di Augusto si parlava a Ca- que il dotto Tìraboschi lo creda
nusio un gergo ch'era un mescu- nato a Samo, e stabilito poscia a
glio di greco e latino. Alcuni autori Crotone nella Grecia italica, ove
moderni comparando la estensione fondò la sua scuola. Questi greci
della Grecia italica con quella del- d' Italia avendo col tempo coltiva-
la Grecia propriamente detta, che ta la lingua latina, se ne serviro-
comprendeva l'Acaia, il Peloponne- no nelle loro poesie, come fece Pa-
so e la Tessaglia, credettero che il cuvio, il quale nato nella Puglia
nome di gran Grecia le fosse stato era greco, quantunque nel nume-
male applicato ; ma le osservazio- ro de' poeti latini ; lo stesso do-
ni astronomiche del p. Fevillée, di vendosi dire d'Orazio, ma su esso
M. Vernon e di altri provano il il Tiraboschi fa riflettere, che al-
contrario. Effettivamente risulta da lorquando nacque in Puglia non
tali osservazioni, che la lunghezza avea niente di greco, essendo al-
e larghezza che prima si dava alla lora quel paese divenuto intera-
Grecia propria, eccedeva di molti mente latino. Delle città della Gre-
gradi la sua vera estensione, in cia Asiatica e della Magna Grecia,
modo che questo paese trovossi piti ch'ebbero od hanno ancora sede
piccolo della metà di quello che si vescovile, se ne parla ai rispettivi
supponeva anticamente. Dicono dun- articoli, con analoghe notizie a que-
que i moderni geografi, che si può sto argomento.
al presente stabilire per certo, che La Grecia moderna è quello sta-
la Grecia italica fu un tempo chia- to marittimo situato al sud-est del-
mata gran Grecia con molto fon- l'Europa, che si estende dal 36*
damento, perchè era in realtà più no sino al 4^° di latitudine nord,
grande della vera Grecia, e ciò an- e dal i8° 20' sino al 23° 20' di
che senza il bisogno di unirvi la longitudine est. Questo paese si
alle tre parti sopra nominate, l'E- che irriga la bella valle di Tempe
piro, la Macedonia, e le isole Io- nella Tessaglia, e sbocca nel golfo
nie , ed anche ed unala Servia di Salonicchi :Mauro-potamos o
il
parte dell' Asia minore, della Val- Cefiso, che si lago Topo-
getta nel
lachia e della Bulgaria. Tutta la lias, e lo Sperchio od Ellada, che
provincia turca della Romelia era serpeggiando nelle pianure , attra-
un tempo greca, e la lingua di versa le Termopili, ove trecento
questa nazione vi dominò sino al spartani si sagrificarono per la sa-
lore soffocante nei bassi fondi e nei merci inglesi hanno il predominio
golfi, ma è aggradevole nelle valli. sui mercati di questo paese. La ma-
Anche al presente gli abitanti del- rina mercantile è quasi interamen-
la Grecia potrebbero godere di tut- te rinchiusa nelle isole dell'Arci-
ti i vantaggi dei loro antenati , e pelago ; quelle d' Idra , Spezia e
non è al certo per difetto della Psara fanno un commercio attivo
natura se da qualche secolo gene- nel Mediterraneo e danno degli ,
GRE GRE 91
rale, die divenne uno dei reali fla- L'autore medesimo crede di aver
gelli della Grecia. A cagione della trovato nella sacra Bibbia il vero
mova istituzione del regno Elleni- sistema della origine primitiva dei
co o di Grecia, sembra giunto il greci. Moisè lasciò scritto che Ja-
tempo in cui i greci, sedate le loro fet, uno Noè, aveva set-
dei figli di
discordie , risanate le piaghe pro- te figli; che il quarto di essi chia-
fonde apertesi dalle note guerre mossi Jon, e che questo fu il pa-
di cui in seguito faremo menzione, dre di Elisa Thams o Thrasis
,
potranno in pace, e sotto uno sta- Retini e Dodanim, Egli perciò deve
bile governo, abl>andonar$> all'agri- considerarsi il primo padre de'gre-
coltura, air industria e al commer- ci. La Pelasgia, abbracciando tut-
cio, favoriti dal suolo, dal clima e to quel terreno che sta fra il Da-
dalla situazione di questo celebra- nubio ed il mare del Peloponneso,
lissimo e bel paese. colà convien trovare la divisione
dei quattro La Tra-
figli di Jon.
Indicazioni sult origine de greci j cia mostra esser quella in cui »
lingua y religione, deità e feste stabilì Thrasis ; Ketim è il paese
9» GRE GRE
a parlare di quelle piccole popò* scrittori, Platone, Aristotile, Isoera-
lazioni uotninando alcune colonie
, le, Demostene, Tucidide, Ome-
straniere che vennero ad unirvisi ro, Esiodo, Sofocle, Euripide, Ari-
di mano in mano, e singolarmente stofane ed altri. La lingua greca
dalla Fenicia, come Cecrope in A- si è conservata più a lungo di
tene, Cadmo nella Beozia, Danao qualunque altra, malgrado le fre-
in Argo. Quelli però fra' greci i quenti rivoluzioni avvenute ne' pae-
quali allarmati dall'arrivo di que- si de' popoli che la parlavano. Es-
ste colonie, si unirono in ^una sa è stata tuttavia alterata a poco
stretta confederazione , si distin- a poco dacché nel IV secolo fu
sero col nome di Hellani od Elle- trasportata in Costantinopoli la
ni y cioè alleati, nome che si co- sede impero romano. Quei
dell'
gua celtica, non è che l'antica bre- invasioni de'barbari, e quella massi-
tone. La lingua greca con lo scor- me dei turchi, introdussero in essa
rere del tempo fu divisa in quat- cangiamenti più considerabili. Mai-
tro dialetti: il dorico, l'eolico, l'at- grado tutto questo, si scorge ancora
tico ed il ionico. I due primi eb- una rassomiglianza per molti ri-
scrittura greca, la piìi comune opi- messero r uso, la natura o gli ef-
nione si è, che i caratteri orienta- fetti di quelle nuove invenzioni.
li fossero asportati nella Grecia da Nella religione greca si distin-
Cadmo. La lingua greca antica è guono dagli scrittori due oggetti
quella che parlavano e scrivevano la storia degli dei e quella degli
gii antichi greci, com'essa trovasi Tale religione però non nac-
eroi.
nelle opere de' loro più grandi que nella Grecia , ma conviene
GRE GRE 93
trasportarsi nell'oriente per trovar- lustrazioni finalmente consìstevano
vi la maggior parte delle favole in purificazioni, abluzioni e lavacri.
greche, molti de'loro dei ed alcuni Correvano sotto il nome di oraco-
de' loro eroi. Quegli dei nella lo- li le risposte datesi dai simulacri
ro origine furono tanti esseri alle- rappresentanti le divinità, che ve-
gorici, che diedero luogo alle pre- nivano consultati sopra avvenimenti
tese storie di uomini non mai vis- per anco sconosciuti, o sopra i fu-
suti } ma i personaggi de' tempi turi. Vi si facevano dei presenti
eroici, tranne poche eccezioni, furo- di maggiore o minor pi'egio , se-
no veramente uomini, quali me- i condo la divinità, e l'importanza
no un favoloso attributo alle azio- dell'affare. I più famosi oracoli fu-
ni loro , devono appartenere uni- rono quelli di Dodona, Delfo, Tro-
camente alla storia. Gli 'dei della fonio, ec. Le divinazioni traevansi
Grecia erano divisi in celesti, ter- dal volo degli uccelli , dalle visce-
restri ed infernali. Il culto più so- re delle vittime, dai sogni, ec.
lenne era pei primi : dodici erano Le feste pubbliche, per ringra-
i principali , pei quali
aveva la si ziamento qualche
alle divinità per
maggior venerazione: Giove, Giu- segnalato benefìcio, servivano di
none, Nettuno, Marte, Apollo, Mer- motivo a riunire una grande quau-
curio, Pallade o Minerva, Diana ^ tità di gente ad alcune epoche, a
Cerere, Venere, Vulcano e Vesta. vantaggio delle relazioni commer-
Eranvene pure degli altri inferiori ciali. Le principali della Gre-
feste
chiamali genii ; venivano poscia gli cia antica erano quelle di Adone,
eroi , onorati dopo la loro morte. le Apaturie, le grandi e piccole
Si conoscevano tre sorta di luoghi Dionisiache, non che le Antesterie
saciù : i primi sì chiamavano cani' ad onore di Bacco, le Brauronie di
pi separati, ed erano le terre con- Diana, le Dafooforie di Apollo, le
sacrate agli dei , e le cui rendite Eleusine di Cerere e di Proserplna,
appartenevano templi ; i
ai loro le Tesmoforie di Cerere legislatri-
secondi erano boschi sacri; i terzi ce, le Panalenee grandi e piccole
destinati particolarmente alle pre- di Minerva. L'originaria legislazio-
ghiere ed alle orazioni , dicevansi ne de' greci, e le loro limitatissi-
templi od abitazioni sacre. I mi- me viste politiche, non potevatjo
nistri della religione, destinati alla avere per oggetto la riunione delle
custodia ed al servigio de' luoghi diverse porzioni della Grecia in uà
saci'i, si chiamavano preti, ed cia- governo rappresentativo, ma piut-
no in gran venerazione. Il culto e- tosto dovevano tendere a stabilire
sercilatosi ne' luoghi saeri, consiste- l'autorità d'un capo sopra di tutti ;
va neir adempimento di tre dove- quindi il primo loro governo fu
ri religiosi, le preghiere, i sagrifì- monarchico assoluto. Anfitrione fu
zi e le lustrazioni. Le prime si fa- però il primo che immaginò un
cevano con lunghe e intralciate consiglio, ove ciascun corpo politi-
cerimonie ; i secondi da principio co poteva inviare i suoi deputati
si limitavano a profumi o a sem- per deliberare intorno al bene ge-
plici libazioni, ma in seguito si nerale. Questo consiglio e questa
convertirono In produzioni della unione però non furono di lunga
terra ed animali d'ogni sorte; le durala. Licurgo dolente sulla sorte
94 GRK r. Il E
di Spnrta sua putria, esposta alle non aspiravano che nd un'aristo-
dissensiuni doiiiesticlie, ed alle guer- crazia rigorosa, e finalmente gli a-
l'e esterne, concepì il vasto proget- bitanti delle coste domandavano un
to di d.irle una costituzione politi- governo misto, che dividesse il po-
ca, cominciando dai riformare le tere tra ricchi ed il popolo;
i
mile a quello dei tribuni del po- rannia dei Pisistrati, piantata sulle
polo romano, tenevano la via di rovine del suo debole governo.
mezzo tra' differenti poteri , e so- Atene entusiastata, ma nel tempo
prattutto impedivano ai re ed ai stesso paurosa dell'altrui merito,
senatori di sorpassare la legge. Li- accordava i più grandi onori a chi
curgo introducendo la divisione e- si distingueva eminentemente; ma
guale delle terre, riuscì a bandire puniva nel tempo stesso col bando
le ricchezze ed il lusso; la pover- o con l'ostracismo, esilio di dieci
tà virtuosa, l'amore della patria, anni, quelli che si erano troppo
l'esercizio delle armi vi furono so- distinti. Orgogliosi gli ateniesi dei
stituiti , e costumi affatto nuovi loro avvenimenti nella guerra con-
piantarono la solida base delle sue tro i persiani ,
presero il partito
nuove leggi. Gli ateniesi furono di umiliare Sparta ; il che diede
sempre divisi nelle loro opinioni luogo alla lunghissima guerra del
politiche. Gli abitanti delle monta- Peloponneso, che non fu decisiva
gne volevano un governo affatto per alcuno de' due partiti. I teba-
democratico, quelli della pianura ni ch'erano stali umiliali dogli spar-
GRE GRE 95
tani, guidati da un solo uomo fi- da, l'arco, la frombola ed il giavel-
losofo e guerriero, il celebre Epa- lotto; difendevano col casco, con
si
chi greci erano la lancia, la spa- Gli altri greci, e gli stessi spartani.
4)6 GRE GRE
similmente cominciarono a mante- tàlmia, del mal di pietra, di tossi-
nere delle flotte, e que&ta misura cologia e sin anche del vaiuolo. La
divenne comune a tutta la Grecia. medicina non mancò essa pure di
I primi uomini che trassero la essere un oggetto di controversici.
Grecia dalla barbarie, e la resero I seguaci della sola esperienza si
tichi medici greci, oltre la botanica rica sublime , e gli altri due nei
e r anatomia, si occuparono di of- componimenti pastorali e nell'eie-
,
GRE GRE 97
gie amorose, come Esopo nelle al- lettura : di tutti i pittori dell'an-
legorie e negli apologhi conosciuti tichità, Apelle è quello di cui si
gS GRE GRE
ne; cosicché si dispulava sull' uli- cassero un'alta slima al celibato,
lità di essa, e non sul gusto che ne il malrìmouio fu sempre in gran
derivava. Gli efTelli però della mu- pregio fra i greci; ami fra gli spar-
sica presso i greci erano tanto prò- tani era proibito 1'
ammogliarsi
digiosi, e così straordinari, che si troppo tardi, ed in modo non cor-
devono piuttosto attribuire alla fa- rispondente. Il gioino delle nozze
vola che alla storia. Uno dei gran era un giorno di festività ; la not-
vantaggi della musica greca consi- te allo splendore delle fiaccole por-
&teva nella sua intimità con la tate da giovani, si cantavano degli
poesia, lo che faceva ordinariamen- inni, chiamati epilalamii. 11 divor-
te che ogni cultore della musica zio era però permesso, e ne' giorni
fosse poeta, e così viceversa, più brillanti della Grecia si osserva
I primi istitutori de' giuochi pub- che costumi erano generalmente
i
le corse de' cavalli , de' carri, ec. di mezzi per provvedere alla loro
indi se ne aggiunsero degli altri sussistenza. I greci erano fra loro
d' un genere pifi nobile. La lotta scrupolosi osservatori dei doveri so-
consisteva negli avvantaggi dello ciali: la ospitalità era tanto sacra
spirito e de' talenti , ed i concor- fra essi che la uccisione di un o-
renti erano i coltivatori della poe- spile, riputavasi come delitto irre-
sia, della musica, e gli oratori. I niissibile, e* benché fosse anche in-
premi non erano che semplici co- volontario credevasi che dovesse
rone, I quattro più celebri giuochi meritare la vendetta degli dei ;
erano gli olimpici, che si celebra- neppure il diritto della guerra esci u-
vano ogni quattro anni nella città deva quello dell'ospitalità. Di rnol-
di Olimpia in Elide, ad onore di te delle cose superiormente indica-
Giove ; quelli di uno slesso perìo- te si trattano con qualche dififu-
do in Delfo, in onore di Apollo sione in parziali articoli; altre in
Pizio; i nemei ogni due anni, co- molti analoghi luoghi del Diziona-
munemente credutisi in onore di rio. Così dicasi di altre cose appar-
Ercole gli istmici ogni cinque an-
; tenenti ai greci ed alla Grecia , di
ni, che aveano luogo nell'istmo di cui non si fece menzione, e riguar-
Corinto, in onore di Melicerta e Pa- danti i costumi e gli usi degli aa-
lemone, e si celebravano di notte, lichi greci.
come giuochi funebri: Teseo in Greco volgare o moderno, chiamasi
seguito li consacrò a Nettuno. Ben- la lingua che oggidì si parla nella
che alcune- sette di filosofi attac» Grecia. La lingua dei greci moderni
,,
GRE GRE 99
denva dal greco antico, ma quella tilito. Nella seconda epoca che
come si disse soggiacque a grandi comprende la seconda mela del
modificazioni pel mescuglio del fran- XVllI secolo, i greci trasporta-
co , del turco, ec. ; l'idioma greco rono nella loro lingua una quan-
sarebbesi anche maggiormente can- tità di capi d'opera della moderna
giato, se non si avesse conservato letteratura ; prima del secolo attua-
li greco antico nella Chiesa. Tut- le incominciò una terza epoca che
ta volta dopo la presa di Costanti- produsse degli scritti politici, e che
nopoli fatta dai turchi, si stampa- diede origine a giornali, opere pe-
rono libri in greco volgare nella riodiche e grammatiche , le quali
Germania, nella Russia, nella Fran- però non sono d'accordo ìntera-
cia, in Inghillerra, in Venezia ec. mente sulle regole , sulla ortografìa,
non solo di cose attinenti alla reli- e sulle parole di una lingua che
gione, ma anche ad
argomenti di i gran maestri non fissarono anco-
storia , geografia scienze ed arti , ra con de' capi d' opera. Da una
delle quali se ne fa menzione nelle sessantina d' anni furono stampate
aggiinite aWa ctìchre Biblioteca gre- più di tremila opere
d'ogni spe-
ca del Fabricio. Il popolo parla eie in greco moderno ; ma in que-
al presente un linguaggio molto sto numerovi sono poche opere
più straniero che quello delle alte originali, lamaggior parte essendo
classi, ed il greco degli schipetari . slate tradotte da altre lingue. Si
difFerisce molto più dalla lingua scrit- deve eziandìo notare che greci i
l' uccisione del presidente, finché dono di Atene all'inimico per de-
assunto al trono Ottone di Ba- dicarsi alla difesa comune, rin-
viera, sapientemente stabilì pub- chiude lo spazio di duecent' anni,
bliche scuole con abili maestri, e e finisce con la morte di Alessan-
quattro ginnasi in Atene, Napoli dro Grande. La quarta finalmen-
il
sotto di lui una parte dell' Epiro, nia a Tebe. Questi stranieri ci vi.
e tutta la Illiria; un altro la Ma- lizzarono a poco a poco gli abi-
cedonia, ed una parte della Gre- tanti ancor rozzi j vi apportarono
cia ; un terzo aveva V Acaia la , il culto del lonx paese , che si
alla mollezza asiatica, declinò a po- l'infelice Agide venne dai iàziosi
co a poco, e mantenere più non con eflimera apparenza giuridica
seppe la propria indipendenza. La strangolato insieme alla madre e al-
quarta età della Grecia ha princi- l'ava eh' erano accorse ad aiutar-
pio dalle sanguinose contese, che lo. Cleomene figlio di Leonida par-
fecero in brani fra* suoi duci la teggiò per gli etoli contro gli a-
poderosa monarchia d' Alessandro. chei, e cosi perdette regno nella
il
dronirono dell'Acaia, con due bat- riocon parte dell' Epiro, l'altro la
taglie date alle Termopili e nel- Macedonia con parte della Grecia,
la Focide dal pretore Metello. Conr ed il terzo l'Acaia, la Tessaglia, la
dotti quindi i romani dal console Beozia, e l'Acarnania col rimanente
Memmio abbruciarono Corinto neU dell'Epiro. L'imperatore Adriano
l'anno 608 di Roma. Da quest'e- dipoi con diverso ordinamento sub-
poca incomincia il quinto periodo ordinò la Grecia all'Illirio, in cui
della storia greca, e degli altri più si compresero diecisette provincie ;
parte della Macedonia Salutai-e, del- scosso dalle fondamenta per la tras-
lantico Epiro, della Tessaglia, del- lazione della sede da Roma a Co-
l' isola di Creta, della Macedonia stantinopoli, e per le divisioni fatte
e dell' Acaia. L' altra parte della da lui stesso, soggiacque ad altre
Macedonia Salutare colla Prevali- pregiudizievoli divisioni, e finalmen-
tana si comprese nella Dacia. L'A- te in due imperi oiientale o greco,
caia poi non abbracciò soltanto il e di occidente. Qui noteremo che
picciolo territorio di tal nome, ma all'articolo CoslantinopoU [Fedi) ^
no GRE GRE
no I col faljbricare frequenti e va- e principe dell' impero greco. La
lidi propugnacoli , mise la Grecia famiglia Caicerio da Verona ebbe
al coperto delle ripeliite nordiche il dominio di Negroponte. La di-
incursioni. Ma l'impero d' occiden- nastia francese che regnava a Co-
te latto a brani dai barbari peri ,
stantinopoli tollerò questi dismem-
nel 476 per Odoacre re degli eruli, bramenti in favore di quelli che
che detronizzò Moni il lo Auguslolo avevano prestato alla Francia aiuto
ultimo imperatore. Solo risorse nel- per impadronirsi dell'impero gre-
l' anno 800 per opera del Papa co ; ma quando questo ristabilì Mi-
s, Leone IH, che nella basilica va- chele Paleologo, dovettero i prin-
ticana dichiarò imperatore romano cipi della Grecia collegarsi per al-
Carlo Magno. IS'ei secoli nono e lontanarne le aggressioni.
decimo saraceni ed i bulgari fu-
i Il principe di Acaia Ville-Har-
rono infesti alla provincia dell" II- douin dovette cedere per trattato al
lirio orientale, quindi le greche con- Paleologo le piazze di Maina, Spar-
trade soffrirono gravi molestie, e ta e Malvasia, divenendo gran si-
per gli eserciti imperiali divennero niscalco di Romania. Il duca di
sovente il teatro della guerra. Al- Nasso, cogli altri principi latini,
lorché poi nel principio del secolo mossi dal J'onlefice Urbano IV, fe-
GRE GRE ni
a cagione dello scisma, rovinò gli la morte deh' ultimo imperatore
nlFari dell' impero sotto Andronico greco, ed essersi impadronito del-
il giovane, mal diretto dal suo pri- l' impero, co' suoi turchi si rivoi-
mo Giovanni Cantacuze-
ministro se ancora a distruggere i princi-
no, danni de' turchi l' obbligaro-
I pi , che nell' Acaia
greci e nel-
no però a ricorrere al Papa per r Epiro regnavano senza , rispar-
aiuti, ma infelice fu l' esito della miare latini.
i Entrato in Morea
lega,ed Orcano vincilore vide nel s' impossessò di Corinto , e spogliò
ì3^5 perire sotto le sue armi il r un dopo r altro despoti i Deme-
celebre Nicola Sanudo signore di trio e Tommaso Paleologhi, fratel-
Milo soprannominata Spezzabanda, li dell' ultimo imperatore. Tolse
e tutti i greci dell' armata cristia- quindi in piena pace a' veneti la
na, 11 ducato di Nasso fu ereditato città d' Argo, onde la repubblica
da Nicola Carcerio signore di Ne- si armò, e chiese soccorso agli al-
groponte , e Gaspare Sonimariva leati. 11 duca di Nasso accorse per
,
/
Ic^s&rvM^, roi*
,
le isole Ionie, e col nome di Re- e Pio VII offri amichevole usilo in
pubblica (Ielle isole Ionie ^ venne Ancona ad intere famìglie. Tripo-
formato uno stato libero e indi- litza capitale della Morea, e Pa-
pendente, con governo aristocratico trasso nel cadere del nominato anno
rappresentativo , sotto il protetto- vennero in mano degli cileni , i
rato perpetuo del re d' Inghilterra. quali difesero con coraggio Atene,
Ed il lord alto-commissario del re Missolongi , ed altre piazze forti,
dirige tutti gli affari importanti onde questa guerra desolò per sei
della repubblica col presidente del anni il bel paese. Un'armata araba
senato, che rappresenta il potere ed egiziana , inviata in soccorso
esecutivo della repubblica medesi- de' turchi da Mehemed-APi pascià
ma. Questo stato fu formato colle d' Egitto, compì la rovina delle
isole di Corfìi, Paxò, s. Maura, città e delle campagne.
Itaca, Cefalonia, Zante e Cerìgo Nell'anno stesso 82 1 i greci 1
,«fl .VAOimacft
,, ,
GRE GRE nS
scro un gran numero di cristiani primi i Botzari , Odisseo, Coloco-
in iscliiavitù ; invano l'ammiraglio troni, Maurocordato, Caraiskaki e
Canaris fece saltare in aria il va- Niketas; e nella marina si distinse
scello del capilan-pascià, la distru- fra gli altri Miaulis. Appena sfug-
zione di Scio fu consumata. Divi- gita ai pericoli d' una guerra civi-
si sempre fra loro , i capi della le, una seconda assemblea fu con-
Grecia furono incapaci di resistere vocata in gennaio iSaS nella piaz-
ni turchi, che s' impadronirono di za di Astra ; la costituzione di Epi-
n6 GRE GRE
essendo fuggili sui vascelli, gli ni- ti, la divisione dei poteri fra il se-
mento , mentre pochi invitti atte- armi onde sottrarsi al governo tur-
sero al varco gli egiziani dentro le co, sarebbero considerate eparchie
mura, e nella esplosione delle mi- della nuova repubblica. Per l'am-
ne, si sagrificarono con magna- ministrazione pubblica, molte epar-
nimo esempio alla patria, fra le chie riunite formerebbero un the-
cadenti macerie della città. Nel- me che avrebbe un amministrato-
l'anno stesso 1826 la cittadella di re, e due o cinque sotto-prefetti,
quali nella Livadia, sette nella Mo- de , Beozia , Eubea Tena Sira
, , ,
fanno ascendere con poca verosi- posta nella Beozia, e forse la città
in cinque parti. Da questo tempo anche pel gran numero d' illustri
incominciò a stabilirvisi la forma uomini da essa prodotti eccitò ,
«co, sotto il quale fu presa nel zio del Pritaneo, con statue d'il-
le piti floride del mondo, nella della Pietà, nume che solo onora-
sua maggiore prosperità poteva a- vano gli ateniesi con un culto par-
vere venlidue miglia di circonfe- ticolare, e poco distante sorgeva il
guardato come il primo fra tutti nesto scisma, chiamato scisma dei
i popoli dell'antica Grecia: van> greci o caddero essi in
d'oriente,
tava la maggior perfezione della diversi errori, gli uni essendo aria-
propria lingua, ed il dialetto atti- ni, gli altri giacobiti, ec; parlando
co era agli altri per la sua purezza quindi dei greci non bisogna con-
preferito. Ora parla la lingua gre- fondere la chiesa greca moderna ,
ca corrotta. Dei tre porti d'Atene colle chiese della Grecia fondate da
nel golfo Sarronico, il Falereo, il s. Paolo e dagli altri apostoli a
Munichio, ed il Pireo, oggi la Corinto, a Filippi, in Tessalonica,
sola baia del Pireo è frequentata, ed in altri luoghi dell'antica Gre-
e suol chiamarsi Porto-Leone o cia in Europa ; come anche in al-
Porto-Draco. Non tarderà però a cune parti dell'Asia, a Smirne cioè,
migliorarsi l'aspetto di Atene, ric- ad Efeso, ec. Nelle une e nelle al-
ca di tante gloriose reminiscen- tre chiese il greco era la lingua
ze. Quanto alle notizie delle al- volgare per la società e per la re-
tre città della Grecia , si posso- ligione ; mentre invece era il siria-
no vedere i rispettivi articoli del co in Antiochia ed in tutta la Si-
Dizionario , massime quelli del- ria, ed il copto in Egitto. La chie-
le sedi vescovili ed arcivescovili, sì sa greca contò tra un i suoi figli
zione de' vescovati latini sotto il ha perduto moltissimo del suo splen-
dominio ottomano , durante la dore. Lo scisma che i greci, come
guerra di liberazione; ordinamen- dicemmo, fecero colla Chiesa ro-
128 GRE GRE
niana ne aumentò la confusione, e tò il modesto
titolo di servo dei
favorì pure le conquiste dei mao- fervi di Dio. Narra il Bernini nel-
mettani, i quali pressoché distrus- r Istoria delle eresie, che assunto
sero il cristianesimo in quelle con- nel ioa4 al pontificato Giovanni
trade, dove fu altre volte sì flori- XIX detto XX, gì' inviarono am-
do e 8Ì puro. Di questo argomento, basciatori il patriarca di Costanti-
e di altro che risguarda la chiesa nopoli, e r imperatore Basilio con
greca, i greci, e le vertenze e re- molti e preziosi regali, aninchè loro
lazioni con la santa Sede, ne trat- accordasse, Ecclesiain Costantino-
tammo con qualche diffusione al- politanani in suo orbe^ sicut Roma
l'articolo Costantinopoli. Tultavol- in universo , universalem dici; e
ta a voler far qui menzione delle benché questo trattato con tutta
cose principali, diremo che per segretezza maneggiassero, tuttavia
scuoprire l'origine di quella pre- fu permissione di Dio che si divul-
giudizievole divisione che dura an- gasse, e perciò se l'abbate Gugliel-
cora dopo più di sette secoli , è mo di s. Benigno di Dijon in Fran-
d'uopo risalire fino al quarto se- cia monaco cluniacense non si fosse
colo dell'era cristiana. Prima che opposto scrivendo al Papa con zelo,
Costantino avesse fatto di Costan- con ragioni, ed ammonendolo, for-
tinopoli o Bisanzio la capitale del- s'egli allettato dai doni avrebbe
l'impero d'oriente, la" sede vesco- condisceso alla supplica, onde i me-
vile di quella non era molto con- desimi inviati greci tutti confusi si
che la sede dell'impero ivi fu tras- prezzo in che tenevano essi i la-
portala, i vescovi di quella sede tini in generale, furono le prime
minava patriarca universale^ adot- Genti lly presso Parigi nel 766 o
GRE GRE lag
yGy , e la medesima lagnanza dici scismatici, che non riconoscevano la
greci relativamente all'addizione Fi- supremazia del Pontefice romano ,
stantinopoli tenuto l'anno 861. I- poi con una dotta lettera descris-
gnazio ingiustamente cacciato dalla se, provando la procedenza o pro-
sua sede, portò le lagnanze al Pon- cessione dello Spirito Santo dal Pa-
tefice s. Nicolò I, il quale ne sos- dre e dal Figliuolo, non cogli at-
tenne le ragioni, e scomunicò Fo- testatide' santi padri latini e gre-
EÌo, in un concilio tenuto in Ro- ci, ma coi passi della sacra Scrit-
ma l'anno 862.Fozio Risolvette tura. Ipdi il Papa Pasquale II, in
di non cedere al Papa, ed osò sco- occasione che spedì in oriente per
municarlo , e dichiararlo deposto, suo legato all'imperatore Alessio
in un secondo conciliabolo tenuto Comneno, il Ci-ysolano arcivescovo
n Costantinopoli neir866. Assunse di Milano, bene istruito nelle let-
allora Fozio il fastoso titolo di tere greche, que' greci rinnovarono
patriarca ecumenico, od universa- «guai questione : fu pertanto fatto
le , ed accusò d'eresia i vescovi un lungo congresso avanti l'impe-
d'occidente della comune del som. ratore, in cui il Crysolano si fece
mo Pontefice romano, ed ecco l'e- molto valere con le convincenti ra-
poca del funesto scisma de' greci gioni ed argomenti che addusse
o d'oriente; disgraziatamente ben contro i greci, e che poi espose in
pochi furono i greci che restarono un opuscolo dii'etto allo stesso A-
ancora attaccati alla Chiesa roma- lessio, con applauso di tutto il cat-
na, e quelli che sono nella sua co- tulicismo, benché gli venisse scrit-
munione diconsi greci di rito greco- to contro tlagli scismatici Giovanni
unito, i quali sono sparsi in diver- Monaco, Nicolò Melhone, Eustra-
se regioni. Gli eretici quindi, e gli zio Niceno j e Blemmida detto il
VOL. xxxii.
9
i3o GRE GRE
Savio , come racconta il Bernini. cenzo III, coir intervento dei pa-
Sotto il pontificato d'Innocenzo III, triarchi di Costantinopoli e di (>e-
per lo zelo di questi, vi fu qual- rusalemme, e dei legati dell'alessan-
sono gli amministratori. I cattolici spedì poi quattro religiosi, due do-
poi onoravano il rappresentante menicani e due francescani che ,
del Papa, si conformavano alle sue furono colà ricevuti con molti o-
risoluzioni, e contribuivano spon- nori. Dopo alcuni congressi tenuti
taneamente al suo sostentamento. avanti il patriarca, questi nun/.i
In Costantinopoli dipendevano im- pontificii domandarono ai greci per
mediatamente dal Pontefice i con- qual cagione eransi disuniti dai li-
rato quanto egli fece prima e do- trattò della processione dello Spi-
po l'occupazione di Costantinopoli rito Santo unitamente e del Fi-
ond'ebbe principio
fatta da' latini, gliuolo, e se al simbolo Niceno le-
il loro impero, per riunire greci i citamente poterono i latini aggiun-
alla Chiesa romana, e quanto ope- gere la parola Filioejue. Quindi i
rò per lo stabilimento della chiesa suddetti religiosi replicarono, che
Ialina in Costantinopoli. siccome è lecito credere il vero,
Nel concilio generale lateranense così lo scriverlo e predicarlo, co-
IV, celebrato nel i2i5 da Inno- me i greci stessi praticarono nel-
,
eresie. Nella terza sezione del con- ai latini l'aggiungere nel simbolo
cilio di Ferrara si principiò a di- la parola Filioque ; e della gloria
scorrere degli errori de' greci , i de' beati, del purgatorio, del pri-
quali negavano il primato della mato della Chiesa romana, e la
ne. Asserivano essi errante la Chie- punti, dodici soggetti per parte fu-
sa romana nella forma del batte- rono scelti, cioè pei latini due car-
simo e nella celebrazione delle mes- dinali, due arcivescovi, due vesco-
se nella quaresima, eccettuato il vi e sei sacerdoti teologi, fra' quali
sabbato e la domenica , e perchè s. Antonino poi arcivescovo di Fi-
permetteva il mangiare animali sof- renze; e pei greci due metropoli-
fogati nel mercoledì , e non nel tani , con altri dieci tra vescovi e
sabbato , e il radersi la barba ; teologi. Due volte la settimana ten-
perciò dai greci ogni anno veniva nero dispule nella chiesa di s. Fran-
scomunicata, e non permesso che i cesco di Ferrara, e primo fu trat-
latini celebrassero nei loro altari ,
tato della gloria de' beali e del
come rei di colpa letale. Credeva- purgatorio. Concedevano i greci il
pecore del mondo, e ora ritenevasi tori pur greci asserirono procedere
dal suo successore, come attestava- dal Padre per il Figliuolo, impor-
no tanti santi padri latini e greci, tando lo stesso la parola ex, che
e tanti concilii ; e se il celebre per; e che anche i loro patriarchi
Bessarione arcivescovo di Nicea non avevano ricevuto per canoniche
avesse proposto di porsi nel de- molle lettere de' romani Pontefici,
cido, salvis privilegiis omnibus, et nelle quali asserivasi la procedenza
j'uribusgraecorum , non sarebbesi dello Spirilo Santo dal Padre e
elTettuata la bramata riunione. E dal Figliuolo, perchè ben conosce-
non si accorsero medesimi greci,i vano non essere quello nuovo do-
che essendo il privilegio una con- gma, ma spiegazione degli antichi.
cessione fatta dal sovrano contro il Concordemente approvato quanto
diritto comune, eglino come privi- si è detto, si venne all'altro punto
legiati venivano a confessare sogge- della processione dello Spirito San-
zione a quella cattedra, che aveali to, e per prova fu portato il testo
resi tali. di s. Epifanio, tradotto dal greco
Vagava intanto per il Ferrarese da s. Ambrogio, in cui parla della
una fiera peste onde stimò bene
, persona del Padre, Filium illuni
il zelante pontefice Eugenio IV di dico, qui ex ipso, cioè ex Patre est:
trasferire il concilio in Firenze, ove Spiritum vero Sanctum, qui solus
, ,
e quella unione, che tanto di fati- cui il Paleologo nel marzo i44^
che e di spesa importò ad Euge- fece eleggere Gregorio Protosincello,
nio IV. I greci cassarono dai sacri il più impegnato a sostenere il de-
dittici il nome dell'imperatore, il d'età dell'unione; per quanto ma
quale nominò nel i44' patriarca vivo fosse il suo zelo non potè pre-
Metrofane metropolitano di Cizico valere all'ostinazione de' ribelli, e
aderente alla Chiesa romana, pieno si vide obbligato dopo più ener- i
per far di tutti unus Paslor, et cardinal legato Isidoro, spedito per-
unum Ovile. ciò da Nicolò V. Colla forza della
GRE GRE 139
sua eloquenza riuscì tuttavìn al lia, nella Russia principalmente,
cardinale d'indurre l'imperatore a nella Polonia , e nell'impero au-
pubblicare il decreto nella gran striaco, come nella Croazia, nella
chiesa di s. Soda, presente il se- Transil Vania e nell'Ungheria , ma an-
nato ed il clero ; ma i greci sem- cora in altre regioni, come lo sono i
pre eguali a loro stessi ne intor- latini. In quanto all'Italia Pietro
bidarono la solennità, non curan- Pompilio Rodotà, professore di lin-
do che i soli latini difendevano la gua greca nella biblioteca vaticana,
minacciata sede del loro vacillante nel I 758 pubblicò in ^ornsy Dell'ori-
impero, avendo per giusto giudi- gine, progresso e stalo presente del
zio di Dio un velo sugli occhi, per rito greco in Italia osservato dai gre-
non vedere il prossimo loro ester- ci, monaci basiliani, ed albanesi.
ininio, e l'estremo pericolo. Men- Circa poi alla Russia, ove il culto
tre si pubblicava il decreto gli sci- dominante è il greco, da ultimo
smatici corsero furiosi per la città, nel 1843 il eh. p. Agostino Thei-
ad alta voce gridando che quella ner della congregazione dell'orato-
chiesa era polluta, e scomunicati rio, ci ha dato le Vicende della
tutti coloro ch'erano intervenuti Chiesa cattolica di ambedue i riti
to greco osservato in diverse dio- della chiesa greca unita alla roma-
cesi del regno delle due Sicilie, se na, e perciò immune dallo scisma
ne tratta ai loro articoli. Si può di Fozio e di Michele Cerulario;
leggere la lettera XXXVII di Pom- indi tutti i libri liturgici della chie-
peo Sarnelli nel tom. II delle Le//. sa russa composti furono da sacer-
eccl. Perche il regno di Napoli sia
: doti slavi cattolici. granduca I- 11
tratta delle sedi vescovili de'greci, sendo stato nel 1106 consagrato
dei loro diversi scismi, e del con- metropolita di Russia dal patriar-
ciliabolo del 690 adunalo dal pa- ca di Costantinopoli ,
qual nemico
triarca Callinico di Costantinopoli, di Roma tentò di disseminare lo
in cui venne soppresso il celibato scisma de' greci in Russia,ma né
dei chierici greci, laonde bencliè la il né il popolo gli porsero
clero ,
Chiesa cattolica non approvasse tan- orecchio. Verso il line del secolo
to disordine, tollerò ne'greci il ma- XII il Papa Clemente 111 invitò i
trimonio de'chierici per impedire russi a partecipare alle ci'ociale ; e
lo scisma. Di diversi abusi de'gre- nel principio del seguente Innocen-
ci il Sarnelli ne tratta al tom. X. zo 111 inculcò ai prelati e grandu-
P^. l'articolo Celibato, ed il Ri- chi di Russia di stringersi alla chie-
naldi all'anno 692, ove fa delle sa romana, perchè sebbene prose-
osservazioni sulla soppressione del guì con essa a mantenersi amica
celibato stabilito da tanti concilii, la chiesa ed era scevra de-
russa,
con antichissima consuetudine os- gli che la chie-
errori e dell'odio
servato^ e gelosamente custodito dai sa costantinopolitana avea contro
vescovi orientali. la Sede apostolica, tultavolta se-
ta r unione delia chiesa russa con gli affari che concernono la chiesa,
rità cattoliche i giovani, che ordi- Giovanni in Soairo, alunno del col-
nati sacerdoti, tornando alle loro legio greco di Roma, poi arcive-
patrie, confermassero nella fede i scovo in partihiis di Durazzo, e
greci cattolici, procurassero la con- deputato pei pontificali e per la
guarda. Clemente Vili con la co- to greco, assiso sopra una sedia,
stituzione Sanctissinius, de'3 i ago- cogli abiti arcivescovili, nella chie-
sto i5g5, Bull. Roni. tom. V, sa di s. ove in simil
Clemente,
pari. II, pag. 72, spiegò quali fos- guisa stette esposto. Ivi per ordine
sero i riti de'greci leciti , e quali di Pio VII gii furono celebrati so-
gli illeciti; indi nell'anno seguente lenni funerali. Fuvvi primieramen-
stabili che Roma sempre vi
in te la messa ed assoluzione in rito
fosse un vescovo greco per confe- greco; quindi altro incruento sa-
rire gli ordini sagri ai greci di- grifizio ed assoluzione in rito ma-
moranti neir Italia e nelle isole ronito, offerto dal vescovo maro-
adiacenti, e pei pontificali in ri- nita ; poscia un altro simile divino
to greco, come si legge nella co- servizio in rito armeno; e final-
stituzione 34, nel tom. Ili del bol- mente gli fu celebrato il pontifi-
lario.AI presente lo è monsignor cale nel rito latino da monsignor
Stefano Missir di Smirne, fallo ar- vescovo Menochio sacrista del Pa-
civescovo d'Irenopoli nell'Isauria, pa, coli 'assistenza de' vescovi pre-
dal regnante Gregoiio XVI a' 12 senti in Roma, invitati per coman-
marzo 1837. Al citalo articolo do pontificio, in un al servizio del-
Cappelle Pontificie si parla del la cappella pontificia. JVella seia
suo intervento alle medesime, e furono condotte le sue spoglie mor-
degliabiti coi quali v'incede. An- tali nella chiesa di s. Maria in
che Urbano "Vili con la costituzio- Donmica, ove secondo il greco ri-
del rito greco, conservata la liber- Pontefice propose per 1' uso delle
tà di tornare, cessata la necessità, chiese greche unite a tutti i vesco-
al rito latino; giacché dichiarò, vi ed ecclesiastici greci, mediante
questa variazione opporsi all'anti- la sua lettei'a apostolica Ex quo.
ca disciplina della Chiesa cattolica, Il Sarnelli nel tomo I delle Let-
ai decreti de'concilii generali, e al- tere eccl. p. 167 e seg., parlando
la costante consuetudine. Benedet- eruditamente de' riti greci, dice che
to XIV ad ovviare alle contro- questi furono approvati da s. Leo-
versie e dissensioni che potessero ne IX, Celestino III, Innocenzo III
nascere co'vescovi e parrochi la- nel concilio Lateranense IV, Inno-
tini, nelle cui diocesi dimorano i cenzo IV, Alessandro IV, Grego-
greci ed albanesi di rito grecoj rio X
nel concilio di Lione li,
per motivo di giurisdizione, della Eugenio IV nel concilio di Fiien-
professione della fede, e dell' am- ze, e da Clemente Vili; ed osser-
ministrazione de' sagramenti , con va che i preti greci che dallo scis-
bolla de' 6 maggio, pubblicata a'2 ma ritornano al grembo della Chic
giugno 1742, Et si Pastoralis , sa cattolica, quantunque sieno sta-
presso il tom. I, p. 167 del suo ti ordinati dai vescovi scismatici,
bollarlo, rinnovò tutti i privilegi sono ammessi al sacro ministero
concessi dai suoi predecessori ai senza nuova ordinazione. Per tut-
medesimi greci, facendovi un di- to ciò che spetta poi ai riti dei
stinto compendio di tuttociò che greci, alla loro disciplina e con-
questi devono credere e professa- suetudini, ed altro che li riguarda,
re, di quello che è loro permesso se ne tratta particolarmente ai ri-
VOI. •xxxii. IO
,
i46 ORE Ci II E
constitil. Qui appresso daremo la lui piedi porge ad adorare la croce
spiegazione Ae manipoli o meglio che n'orna le scarpe. Un orna-
bracciali o sopra maniche, dell' u- mento poi tutto particolare pei
so de'quali pel diacono, non tro- greci è il subgenuale. E di forma
vato gran fatto antico dal Goar, quadrangolare, alto un palmo r
notam 12 in ». Gio. Grisostomo, mezzo circa da ogni lato , portasi
ad Missam, ne fa menzione il ci- pendente dalla per una le-
zona
tato s. Sofronio. gaccia attaccata ad una punta del-
Del sacerdote. Il sacerdote in lo stesso ornamento, il quale anti-
primo luogo vestesi del camice, a camente fu forse la tovagliola, che
cui soprappone la stola, che unita dai celebranti portavasi a' fian-
sui petto scende sino quasi ai pie- chi. Di fatti s. Sofronio, nel fram-
di, adorna di cinque croci, una cioè mento citato sulla liturgia, e ri-
sulla parte che tocca il collo, due portato nel tom. IV dello Spicile-
alla metà, e altre due quasi all'e- gium ronianum, dato alla luce dal
stremità della stessa ; signifìca la dotto cardinale Mai, non fa alcuna
grazia dello Spirito Santo che si menzione del suhgenuale ma in ,
del Salvatore; cosi vediamo che il gite in brachia subleva tur. Questa
sommo Pontefice, vicario di Gesù pianeta fu comune alla chiesa la-
Cristo, a chiunque si prostra ai di tina e greca, e della medesima un
,
GRE GRE
147
fempo paravansi anche i Papi, co- Del patriarca e metropolita. I
me attestano vari monumenti esì- patriarchi e metropoliti invece di
stenti in Roma , ed in particola!- felonio indossano una tunicella
modo molti bassi rilievi, vicino la sparsa di croci, ed im tempo era
sagrestia della chiesa di s. Seba- senza maniche. Rappresenta il sac-
vatore in san Giovanni, VII, 38: la carne che il Verbo assunse dal
qui credit in me Jlumina de ventre seno di Maria Vergine. La lana
ej'us Jluent aquae vivae, e signifi- di cui è tessuto il pallio , indica
cano la grazia. Secondo Balsamone la pecorella smarrita, dal medesimo
però in Med. de Patr. p. 44?) ^ Salvatore caricata sulle sue spalle,
questi fiumi o strisele bianche e perciò vi si vede tessuta una peco-
rosse si dà la spiegazione dell'acqua ra nella parte che tocca le spalle,
e sangue versato dal costato del cioè i nostri peccati ; aggiungasi
Salvatore. Di queste /lumina ne ch'egli ne fu l'ostia salutare. So-
parla anche il Buonarroti nelle pra il pallio sta appesa sino al
Osservazioni sui medaglioni antichi seno una teca o croce contenen-
a p. 94, citando Simone Tessalo- te le sante reliquie. La mitra,
nicense, ed il Goar neh' Eucologio. simile alla tiara imperiale, nei
A queste strisciette si aggiungeva- quattro rilievi è ornata di altret-
vo la figura della lettera r quadru- tante croci, o pure dei sìmboli de-
gli evangelisti, o di quattro teste
plicata in questa maniera V cosa
di cherubini. È cosa troppo astru-
che da qualche secolo è andata in sa il rintracciare quando 1' uso del-
vescovile simile a quella de' preti Cirillo d' Alessandria quale legato
viene chiamata multicrucium, per del Papa s. Celestino I nel conci-
la quanlilà delle croci che l' orna- lio generale di Efeso del 43 1.
L' estremità della parte anteriore, fei'ma costumanza della chiesa gre-
le quali sovrastano ai piedi, por- ca, come rispose Demetrio Comateno
GRE GRE 149 ,
^^
a Costantino Cabasila. Lo stesso que dal patriarca greco scismatico ^Sj|
del loro attaccamento alla fede, Italo. greci delle Calabrie. Nelle
nccordò tutti i privilegi della pa- Calabrie vi sono venticinquemila
triarcale basilica Liberiana. greci sparsi nelle diocesi di Cas-
Pianiano. Nella diocesi di Acqua- sano, Rossano , Bisignano, ed An-
pendente , sotto Benedetto XIV glona. La maggior parte del cle-
una colonia venuta dal-
di greci, ro è celibe, pochi e già avanzati
l' Albania, composta di duecento in età sono i coniugati. La loro
famiglie, fu stabilita in Pianiano fede è pura, come anche i loro
restato senza abitatori. Il Papa die- riti : Pon-
sono molto attaccati al
per nulla ai sacri canoni, essa ri- sono annualmente nominati dal re
conosce a suo capo il re di Gre- ( un presidente , due consiglieri e
cia. 2." Articolo. Sarà organizzato due assessori ) costoro devono ub-
:
Grecia, e dopo che apparsero nlla 3.' Qiirili sono le leggi statuite
luce in Germania altri libri iiitur- dall'attuali? governo l'cgio intornu
no al medesimo regnò, diedero ad gli affari couceinenli la Chiesa cat-
un egregio cooperatore dell'y^wz/co tolica.
to d'efllcacia, che una parte della zio senza aver [)rima ottenuta la
cristianità greca ed armena si ri- così detta investitura dal gran si-
dusse sotto l'ubbidienza della Chie- gnore. Ciò si praticava nella stes-
sa cattolica, e di bel nuovo rifulse sa guisa , come coi vescovi greci
sull'opposte sponde delmare Jonio mediante la spedizione di un fir-
modo alcuno ad operar cosa che po- Spetta eziandio a questo ministero,
tesse tornare in discapito della chie- il mantenere inviolati i diritti della
r uso delle censure e delle pene affari spettanti alla Chiesa cattolica
ecclesiastiche in cose riguardanti la in Grecia avranno presto un mi-
coscienza ovvero 1' adempimento dei gliore e più equo ordinamento. Da
doveri religiosi ed ecclesiastici, giu- ultimo nel i84o in JVlagonza , e
sta i dommi, i libri simbolici, e le colle stampe del Kirchheim, il dotto
corrispondenti costituzioni ecclesia- parroco cattolico di Grosswellstadt
stiche; il mantenere inviolati i di- presso Àschaffenburg , ci ha dato
intti della potestà secolare per un'importante opera intitolata: /-
rispetto all' esame se sia possibile storia critica della chiesa del nuo-
r esecuzione di tutti i giudizi e vo regno di Grecia e della chiesa
delle decisioni de' magistrati eccle- russa , considerale specialmente
siastici, e per rispetto all' approva- nella loro costituzione governativa
zione di essi, imperocché spesso i sotto la forma di un sinodo per-
superiori ecclesiastici tentano di far manente.
uso di pene afflittive, le quali pro-
ducono un effetto esterno sopra la Concila di Grecia.
vita sociale ed i rapporti di civile
convivenza, e tra queste pene afflit- Il primo vuoisi celebrato in que«
tive deve principalmente anno-
si sta provincia l'anno 198 circa, per
verare la scomunica. £ da ultimo conferire all'arcivescovo di Seleucia
il mantenere in vigore le determi- la dignità patriarcale sulle chiese
nazioni prese contro l' immediata di Assiria, Media e Persia. Mansi,
corrispondenza del clero con supe- Suppleni. ai concila tomo I, col.
nistero de'culti e dell'istruzione pub- adunò nel 997, nel quale fu proi-
blica a quello degli affari esteri ». bito a due fratelli di sposare due
Da questo breve ragguaglio, pare cugine. Vi sono riferite per esteso
,,
smatici ebbe luogo nel 1229 circa, durò per molti anni.
sotto il patriarca Anastasio, sopra Il decimo primo celebrossi nel
alcuni articoli di diritto , di cui 1267, in circostanza di una cospi-
però non si hanno particolari no- razione fatta contro Michele, e di
tizie. Mansi t. II, col. 9(»7, 968. cui i principali autori citati a ri-
Il quinto concilio de' greci nel spondere, accusarono Arsene come
12 35 si tenne probabilmente in loro complice egli però seppe di- :
l'anno laSg, per nominare un tu- nome di Grecia negli anni 1274,
tore a Giovanni figlio di Teodoro 1275 e 1276.
Lascaris, ed il tutore prescelto fu Il decimo terzo fu tenuto sotto
Michele Comneno. A questo anno r imperatore Andronico , come i
e sotto r impero di Michele Paleo- seguenti.
logo il Mansi nel tom. Ili, col. 85 Il decimo quarto fu convocato
e seg., ci dà quest'altro concilio. nel 1289 per impegnare Gregorio
11 secondo e settimo in ordine di di Cipro a dimettersi dalla dignità
questi che registriamo, come il prc patriarcale, e per condannare il
i64 GRE GRE
commentario di quel patriarca so- Dalmazia , accusato e convinto di
pra un passo di s. Giovanni Da- molli delitti, e particolarmente di
masceno, risguardante la processione libellione contro l'imperatore Gio-
dello Spirito Santo. vanni I Paleologo.
Il decimo quinto si tenne cgunl- GREGORIANO. Dicesi dei riti,
inente nel 1289 contro i fautori degli usi , delle istituzioni che si
gran numero di eretici. Ciò non Egli era molto avanzato negli an-
pertanto vide egli insorgere altre ni e pieno d' infermità ; ma per
dissensioni nella sua nascente chie- questo non si rimase dal prestare
sa : uno straniero , chiamato Mas- ancora dei servigie alla Chiesa,
simo il Filosofo, insinuossi nella soprattutto a quella Nazianzo di :
j> S.1CC0 : tutto è bagnato dalle mie aveva conosciuto. Tutte le opere
». Giegoiio
lagrime ". Cosi visse s. di questo santo dottore furono
nel suo ritiro sino alla sua beata stampate in greco ed in latino a
morte, che avvenne nell'anno 38g, Parigi nel 1609, per cura di Fe-
o secondo altri nel Sgi. L'impe- derico Morell , e colle note del-
ratore Costantino Porliiogenito fe- l' G. di Bllly, il quale è altresì
ab.
ce trasportare il suo corpo a Co- autore della traduzione latina. Le
stantinopoli verso il 9'>o, e Io fece edizioni di Parigi del i63o, e di
collocare nella chiesa degli Apostoli, Lipsia del 1690, non sono che ri-
tropolitani, onore ohe solo fu ac- no, dicono che l' errore che vi si
che tulio avviene per ordine del- Discorso sulla morte. 27. Molte
la Provvidenza; il Trattato delle Lettere. Le opere di san Grego-
nozioni comuni, eh' è una esposi- rio Nisseno furono pubblicate molte
zione Glosofica dei termini di cui volte in latino prima di esserlo
gli antichi eransi serviti per ispie- nella loro lingua originale.La mi«
gare il mistero della Trinità. 9. Fronton-
glior edizione è quella che
UEpistola canonica a Ltiojo, che le-Duc diede a Parigi nel 161 5,
fa parte dei canoni penitenziali in greco ed in latino, in due vo-
pubblicati dal Beveridge, io. Di- lumi in foglio, a cui conviene ag-
scorsi contro quelli che vanno dif- giungere il terzo volume pubblica-
ferendo il battesimo, i 1 . Discorsi to dallo stesso nel 1618, in for-
sulla fornicazione e l'usura, sulla ma d'appendice.
penitenza eia limosina. 12. Discor- GREGORIO (s.), detto il Tau^
so sopra la Pentecoste. 1 3. Testi- maturgo. Nacque a Neocesarea, nel
monianze contro i giudei, in cui Ponto, da genitori pagani, nobili
si propone di provare il mistero '
e ricchi, e fino alla sua conversione
della Trinità. 14* I dodici libri fu appellato Teodoro. In età di
contro Eunomìo. i5. Il Trattalo quattordici anni perdette il padre,
ad Ablario, e il Trattalo sulla fede, e cominciò d' allora a discoprire
i quali sono una difesa di diversi la follia del cullo degl' idoli. Sic-
punti della dottrina cattolica con- come era stato destinato al foro,
tro gli ariani. 16. La Grande Ca- risolvette di recarsi a Beri lo eoa
techesi. 17. Il Libro della virginità. suo fratello Alenodoro (che fu poi
18. I dieci Sillogismi contro i ma- vescovo, e mollo sofferì per la fe-
nichei, e il Libro dell' anima e de di Gesù Cristo) onde istudiarvi
della risurrezione. 19. La Lettera il diritto romano; ma passando per
dolo vescovo di Neocesarea, benché no, l'hanno reso celebre nella Chie-
assente. Questa città era grande, sa. Non si sa precisamente in qua!
ricca e popolata, ma i suoi abi- anno morisse; ma l'opinione più
tanti erano sì ed attaccati
corrotti probabile è che ciò fosse nell'anno
alle superstizioni dell'idolatria, che 270 o 271, ai 17 novembre; e
la religione cristiana noa vi si sotto questo giorno egli è nominato
era potuta insinuare, quantunque in tutti i martirologi d'oriente e di
fiorisse molte contrade del Pon-
in occidente. Morendo egli non lasciò
to. Gregorio avvampando di
San in Neocesarea che diciassette ido-
zelo e di carità, mise tutto in latri, mentre al suo arrivo non a-
tiri. 3.° Un libro della gloria dei quindi continuò le sue apostoliche
confessori, 3." Quattro libri dei fatiche con nuovo zelo, portò la
miracoli di s. Martino, 4-° ^'^ ''' luce della fede sino al mar Caspio,
J)ro delle vite dei padri. 5." La e mori poco tempo prima che
Storia dei francesi, divisa in sedici Costantino il Grande s'impadronis-
libri, la quale è la sua opera prin- se dell'oriente, cioè verso l'anno
cipale : un intervallo di
abbraccia 323. Nella Synopsìs scritta da Gala-
1 74 anni, cominciando dallo stabi- no si legge che s. Gregorio governò la
limento fermo dei francesi in qual- chiesa d'Armenia dal decimoquinto al
che città delle Gallie sulle rive del qiiarantesimosesto anno del regno
Reno, ed è insieme ecclesiastica e di Tiridate, cioè per trent'un anno.
civile. Ruinart pubblicò a Parigi Sappiamo da Mosè Coronense, che
nel 1699 un'ottima edizione delle s. Gregorio finì i suoi giorni in
opere di s. Gregorio di Tours, col- una celletta a Mania, nella pro-
la vita del medesimo scritta da s. vincia di Daranalia dell'alta Arme-
Odone abbate di Cluni. nia, ov' erasi ritirato; e che il suo
GREGORIO (s.), vescovo ed a- corpo fu ivi sepolto, indi traspor-
postolo dell'Armenia, e primo cat- tato nella città di Tordaoa. I
tolico o patriarca della chiesa ar- greci r onorano come martire ai
mena , soprannominato l' Illumi- 3o settembre. Delle sue reliquie,
natore. Nacque nella provincia di come di altre importanti sue no-
Balhaven, e discendeva dalla ca- tizie, se ne parla all' articolo Ex-
sa reale dei parti appellata de- MiAzix, e negli altri principali articoli
gli Arsacidi. Venne dalla culla spettanti agli armeni. Si conservano
trasportalo in Cesarea di Cappado- di lui alcuni manoscritti in armeno
cia, dove fu educato nella religio- nella biblioteca del re a Parigi,
ne cristiana ; e dopo essersi a per- cioè ventitre omelie, ed un' istru-
fezione istruito, sentissi avvampare zione sui principali punti di fede.
del desiderio di andar a predicare GREGORIO (s.), vescovo di A-
il vangelo ai suoi compatriotti. grigenti, nato a Pretoria nel SSg.
Tornò dunque Armenia, e coi
in Il) età di trentun anni venne in-
suoi discorsi , da una
avvalorati nalzato a quella sede , che resse
santa vita , operò innumerevoli con- per lungo tempo. Ignorasi l' anno
versioni. Leggesi nell'autore anoni- della sua morte ; ma fu chiaro per
mo della sua vita pubblicata dal virtù e per Onorasi la
dottrina.
Surio, ch'egli ebbe molto a sodri» sua memoria ai 2 3 di novembre.
re dal canto del re Tiridate in Leonzio monaco, verso la fine del
questa sua missione; ma che poscia secolo VII ne ha scritto la vita, la
che i pertinaci difensori dei tre ca- soldati potessero professare la vita
pitoli desistessero dalla loro osti- monastica , il Papa neli' anno se-
nazione. Ordinò che i suddiaconi guente lodando la prima parte del-
facessero al vescovo voto di conti- l' editto disapprovò le altre due, e
e vietò agli uomini e alle donne e fondò in Roma una scuola pei
r ingresso ne' monisteri di mona- cantori a' quali fabbricò due case,
che.Procurò di eslerminare la si- una presso il patriarchio latera-
monia, e fece infiniti savissimi re- nense, l'altra vicino alla basilica di
golamenti per il ristabilimento o s. Pietro. In questa scuola il santo
mantenimento della disciplina ec- Pontefice dando lezioni di sacra me-
clesiastica. Dispose che nel princi- lodia, correggeva discretamente gli
pio di quaresima si ponesse sul scolari che non ne approfittavano.
capo de' fedeli le ceneri benedette, Le orazioni o collette che dicoiisi
e che il digiuno quaresimale sì nella messa, per s. Gregorio I furo-
,
sarsi nelle lettere. Fu egli il pri- cessori r imitarono nel pio costu-
mo Papa che cominciò l' uso di me. Visitava di frequente le sacre
calcolare gli anni dell'Incarnazio- stazioni,come spesso predicava al
ne di Gesìi Cristo, ne' diplomi e popolo quando la salute glielo per-
bolle pontifìcie, come parimenti fu metteva. Erasi fatto dipingere nel
ilprimo che adoperò il termine : monistero di s. Andrea, per tener
Loqui ex cathedra, lagni de Petri sempre desto colla propria presen-
sede . Ratificò il battesimo dato za il suoi monaci. Egli
fervore rie'
della ss.Trinilà; edoidinò chea'29 viso lungo come il padre, col con-
giugno nella chiesa vaticana si ce- torno materno, di barba rara, di
GRE GRE 17^
cnpelli neri e ricciuti, calvo sulla sessantadue vescovi, trentotto o Iren-
fronte ch'era bella, ed avea due tanove preti , cinque o quindici
sole ciocche di capelli , essendo di diaconi.
fìsotiomia nobile e dolce. Suol di- La memoria di lui è in gran
pingersi questo Papa con una co- venerazione presso i greci ed i la-
lomba all' orecchio perchè come
,
tini, i quali ne celebrano la festa
scrisse Giovanni diacono , volendo a* 12 marzo ) e lo venerano qual
il santo scrivere di cose sacre, da dottore di s. Chiesa. Fu sepolto
Pietro diacono, altro suo famiglia- nel portico di s. Pietro, come at-
re, fu veduto dall'alto spiccarsi testa il Panvinio, Debasilic. Fatid
una colomba, la quale fermatasi lib. 3 , cap. 5 , ove si venerava la
air orecchio di s. Gregorio I , die- Madonna della febbre, luogo in
de occasione alla costante opinio- cui erano stati sepolti i santi Pon-
ne, che ogni cosa dal medesimo tefici Leone I, Simplicio, Gelasio T,
santo scritta, fosse creduta ispira- Simmaco ed altri. Dopo i25 anni
tagli dallo ^Spirito Santo, di cui è fu da Gregorio IV trasferito nella
simbolo colomba. Non meritano
la basilica all'altare che in onore del
credenza poi quelli che scrivono a- medesimo santo fece edificare dalla
\er il Pontefice colle sue preghie- parte australe della vecchia basilica;
re liberato dall' inferno 1' anima e quindi da Paolo V agli 8 gen-
dell'imperatore Traiano. Finalmen- naio 1606 trasportato nell'altare
te s. Gregorio I dopo di avere con- allo stesso santo dedicato da Cle-
vertito alla vera fede quegl' inglesi mente Vili, nella sontuosa cappel-
ch'erano ancora Ira le tenebre del la da lui eretta, e perciò chiamata
paganesimo, per mezzo di .s. Ago- Clementina, ove presentemente si
stinomonaco benedettino ed ab- trova. Laonde non è vero ciò che
bate di s. Andrea di Roma che , scrissero alcuni, ch'era stato portato
ad essi spedì per apostolo, con l'in- nella Spagna o nel monistero di
giungergli d'ordinare due metro- s.Andrea di Roma. Quest'ultimo
politani, uno in Londra, l'altro in però ne possiede il braccio, ed il
York ; dopo aver celebrato molti pastorale d'avorio che .si attribuisce
concilii, convertito i donatisti, gli a Papa donato dal regnante
tal ,
rì a' 12 marzo del 6o5 d'anni ses- rio I verso l'anno 826 fosse na-
santaquattro. Governò tredici anni, scostamente trasportato a Soissons :
sei mesi e dieci giorni, in cui in due forse saranno state alcune reliquie,
ordinazioni fatte una nella qua- dappoiché avendo Paolo a' 29 V
resima , l'altra in settembre, creò dicembre i6o5 fatto demolire l'al-
ia
178 GRE GRE
tare fabbricato da Gregorio IV, fu pazioni gì' impedirono di compor-
'visto e riconosciuto il venerando re moltissime opere, cioè Iren-
corpo di s. Gregorio I in una cas- taoinque libri di morale sopra Giob-
sa di legno, come consta dagli at- be; due libri d'omelie sopra Eze-
ti delGrimaldi , indi dopo dieci chiele, e due altri sopra gli evan-
giorni venne trasferito nella detta geli ; un libro de' doveri de' pasto-
cappella Clementina della medesi- ri intitolato il Pastorale ; quattro
ma basilica vaticana. libri di dialoghi; moltissime lette-
Scrissero la vita di questo gran re divise in quattordici libri , delle
Pontefice, cui fu attribuito il tito- quali cinquantesimaquarta del
la
sta lingua a Sedan nel 65o ; To- 1 meno non gli si possono attribuire
rello Fora canonico di Fiesole, tra- nello stato in cui sono. Egli colle
dotta dal latino in volgare, Vene- sue opere principalmente fornì ar-
ria i5'j5 unitamente co' Dialoghi mi vittoriose per combattere i ma-
del santo Pontefice ; il p, Dionisio nichei, gli ariani , i nestoriani, gli
di s. Marta generale della congre- eutichiani, i pelagiani e molti altri
gazione di Mauro, stampata in
s. eretici, per sostenere l'autorità su-
Parigi ed a Rouen nel 1697 e , prema della Chiesa ne' concili! , e
Lodovico Maimbourg nell' Histoire stabilire le massime più pure del-
du pontìjicat de s. Gregoire le la morale evangelica. Vacò la san-
Grand, stampata nel 1686, e con- ta Sede sei mesi.
dannata con un breve d' Innocen- GREGORIO II (s.). Papa XCI.
Pagi nel suo Breviario, quantun- il Papa aveva a quei giorni nel
que il Ciacconio attribuisca questa governo di Napoli. Con le sue sol-
promozione ai Papa Costantino. lecitudini s. Gregorio II terminò
Questi però lo condusse seco a Co- lo scisma d'Inghilterra, sul cele-
stantinopoli, dove si fece ammirare brar la Pasqua nella XIV luna.
per la sua costanza, erudizione ed Nell'anno poi 725 si portò in Ro-
eloquenza dall' imperatore Giusti- ma Ina re de' sassoni occidentali
niano II , e nella controversia' del per venerare la tomba del princi-
concilio Trullano. Ne spiegò i que- pe degli apostoli, e prima di ri-
siti fatti dai greci colle più incon- nunziare al suo regno per abbrac-
trastabili risposte, essendo noto che ciare la professione monastica, vol-
i Papi avevano ricusato confermar le renderlo tributario al romano
quel concilio, per certi canoni che pontefice, obbligando sé medesimo
distruggevano 1' uniformità della ed i successori di contribuire ogni
disciplina tra la chiesa greca e la anno alla chiesa di Roma un de-
latina. Dappoiché il concilio Trul- naro d'argento, che doveva riscuo-
lano .specialmente si è reso osser- tersi da ciascuna casa del regno
vabile per aver permesso ai diaco- come meglio dicesi all'articolo De-
ni ed ai preti di convivere colla naro DI s. Pietro.
moglie sposata antecedentemente Intanto a suggestione degli e-
alla loro ordinazione , canone che brei r imperatore greco Leone IH
ha sempre ricusato di- adottare la risaurico con empio editto di-
Chiesa romana. Si mostrò mai sem- chiarò guerra crudele contro i ve-
pre difensore zelante della cattoli- neratori delle sagre immagini, on-
ca fede, e dei diritti della Chiesa, de il Pontefice a cui ricorsero i
a' 19 maggio del 7 5. Subito pre- 1 gli iconoclasti. Scrisse il Papa al-
se cura della ristaurazìotie delle l' imperatore paternamente , e gli
mura di Roma coi materiali che , inviò i suoi legati, iquali contro il
aveva preparato il Papa Sisinnio ; diritto delle genti furono da Leo-
ma ne impedirono l' esecuzione i ne barbaramente imprigionati, man-
longobardi che gli occuparono la
, dati in esilio ed ivi fatti morire.
eiltàdi Cuma, pertinenza del pa- Memorabili furono Ira le altre le
trimonio napoletano, per ricupera- paiole seguenti che s. Gregorio II
,,
della pace fra l'oriente e l'occiden- di tutto per sacrificar il Papa che
te; ch'eglino sono anche oggidì per gì' inripediva d'imporre tributi nella
sce i due popoli fra di loro, e che delle ricchezze che possedevano
gì' imperatori , ai quali voi succe- sotto pretesto che i sacri vasi fos-
dete , difficilmente avrebbero otte- sero adorni immagini , quindi
d'
nuto la pace, se non si fossero ab- applicarle al fisco come aveva fat-
bandonati alla fede de' sommi Pon- to in Costantinopoli ; tentò ancora
tefici ". Non contento dell' operato Paolo di far eleggere un antipapa,
contro i legati pontificii, l' eretico ma non gli riuscì. Allora Leone
principe sacrilegamente attentò alla spedi in Roma un altro spatario
vita del santissimo Pontefice piìx onde cacciar s. Gregorio II dalla
Tolte, colle più inique frodi. Nar- sede, ed al quale Paolo da Raven-
ra perciò l'Anastasio, che Basilio na gli mandò alcuni soldati con
duca di Roma , Giordano cartola- un suo conte ,
per effettuare l' or-
timo de' duchi, che gl'imperatori cuzione delle sacre immagini, si le-
e venerazione verso ilpadre comu- ranno dal trono. Gli eserciti dei
ne di tutti 'i fedeli, con levarsi alla pentapolesi e dei veneziani resistet-
sua difesa contro i magistrati del- tex'O all' imperiai comandamento ,
l' imperatore, e quanto lui posseu- protestando che mai avrebbero ac--
GRE GRE i8i
consentilo allamorte del virtuoso grandissime limosine, faceva molte
J*iipa ma sibbene combattuto vi-
, orazioni, digiuni e processioni, ri-
rilmente in sua difesa. Avendo s. ponendo la sua fiducia in Dio.
Oregorio II scomunicato 1' esarca Vedendo il Papa andar le cose
Paolo promulgatore dell'esecrabile di Leone di male in peggio, si col-
editto, in un ai suoi complici, tut- legò con Carlo Martello, cui inviò
ti i popoli d' Italia abbominando una legazione, con le chiavi del
l'indegno principe, trattarono di sepolcro di s. Pietro, con entro la
eleggere un altro imperatore, quin- limatura de' sagri vincoli, e diver-
di condurlo' a Costantinopoli ; ma si preziosi doni , richiedendolo di
ilPapa noi permise, sperando che aiuto per difesa della fede cattoli-
Leone conosciuto l'errore si con- ca. Carlo ricevette onorevolmente
vertirebbe, e conservandogli in tal gì' inviati, ne mandò altri in Ro-
modo l'occidente, provargli quan- ma con ricchi presenti, e si offri
to era paterno il suo procedere. In alla difesa della santa Sede ; ne fu
vece Leone continuando nel voler conseguenza che Leone si astenne
morto s. Gregorio mosse Esila-
II, di procedere, e non mosse le armi
rato duca -di con Adriano
Napoli come avea destinato. Imperversan-
suo figlio, ad occupar la Campa- do questo principe in ogni manie-
gna romana ed a sedurre il po-
, ra contro i veneratori delle sacre
polo perchè a lui ubbidisse, e le- immagini, e innu- commettendo
vasse dal mondo il Papa. Ma i merabili crudeltà, continuando a
romani presero padre e figlio, e lì spregiare le paterne ammonizioni
uccisero e l' istesso fu fatto con
, del Pontefice, adunato un questi
r esarca Paolo nelle parti di Ra- concilio, vi Leone
fu denunziato
venna, onde diverse città ribellate- eretico ed impenitente. Quindi s.
si all' imperatore si diedero ai lon- Gregorio II nel 780 scomunicò
gobardi. Quindi Leone mandò a r imperatore, e sciolse dal giura-
Napoli l'eunuco Eutichio patrizio, mento di fedeltà e di pagare il
stia stranieri invasori ; come an- lu corona d' oro, ed una croce di
cora erano possessori di pingui pa- argento. E dopo aver fatto orazio-
trimoni, che sotto s. Gregorio I ne, supplicò il Papa di ammettere
erano ventitré. Nota però il Borgia, alla pace Eutichio, come fu fatto ;
Del dominio temporale della Sede anzi s. Gregorio II aiutò l'esarca
apostolica, che Gregorio I non s. a debellare Tiberio Petasio che
ebbe sovranità verun patrimo- in aspirava all'impero.
nio della Chiesa; qualche disposi- Gregorio II del culto
Sollecito s.
nel primo giorno di novembre, che maggio del 996, poiché nell' ulti-
per Roma sola avea statuito s. mo giorno di questo mese, festa
Bonifacio IV: altri attribuiscono di Pentecoste,coronò con le insegne
tale istituzione a s. Gregorio III. imperiali Ottone HI con sua moglie
In cinque ordinazioni creò cento Maria, sebbene alcuni dicono che
oltantacinque vescovi, preti e dia- l'imperatore mai prendesse moglie,
coni. Governò sedici anni e venti- e lo dichiarò protettore della Chiesa.
quattro giorni, e mori à'26 gen- In un concilio che celebrò in pre-
naio dell' anno 844 < ^^ sepolto senza dell' augusto, dicono che Gre-
nella basilica vaticana, con un e- gorio V, nome ch'egli assunse, per
pitafìio comune Bo- a lui ed a s. onorare la propria nazione istituis-
nifacio IV, posto ad ambedue da se il collegio degli Elettori del
Bonifacio Vili, che si riporta dal sacro romano impero {^F^edi) , di-
p. Giacobbe nella sua Bill. Pont. chiarando che i soli alemanni a-
p. 91. Ornato delle più belle vir- vrebbero diritto di eleggere il re
tù, furono sue delizie i bisognosi. de'romani, e che dopo essere stato
Vacò la Sede apostolica quindici coronato dal Papa prenderebbe il ti-
giorni. tolo d'imperatore e d'augusto; ma
GREGORIO V, Papa CXLV. meglio di questo controverso punto
Brunone era il suo nome, sassone se ne parla al citato articolo. Tor-
e di patria vengiano, terzo figlio nato l'imperatore in Germania ,
di Ottone duca di Franconia, dal Crescenzio Numentano console di
p. Becchetti, Storia eccles. t. Vili, Roma, per signoreggiare questa, ne
p, 434; detto marchese di Vero- cacciò nel 997 Gregorio V, che
i86 GRE GRE
liei primi giorni di marzo se ne mesi, mori a' 18 febbraio del 999,
fiigg'i a Pavia ; ed in luogo di es- nell'età di ventisette anni, e fu se-
delmonti. All'una e all'altra parte quale gli affidò l' educazione del
di questa lettera oppose il IVo-
si figlio Enrico IV, per cui 1' Enge-
cui la disciplina era caduta in grave grità, e sebbene l' imperatore pro-
discapito, e il sacro tempio decadu- pendesse per altri l'approvò, spe-
to dall' antico splendore e venera- rando di potere per mezzo di lui,
zione. Ildebrando divenne quindi per come suo parente ed intimo con-
così dire l'anima della santa Sede sigliere, influire più efficacemente
e del governo della Chiesa, talché sugli affari d' Italia. Indi condotto
niuno affare importante s' intra- Gebeardo a Roma da Ildebrando,
prendeva senza il suo consiglio, per non senza la di lui opera fu eletto
le vaste cognizioni di cui era do- dai romani e benedetto a' 3 apri- 1
io56. Assisterono al. suo letto di suo figlio ignoi-ante , Giovanni car-»
e popolo romano, che dopo la sua cipi stavano in consulte per deli-
morie non si dovesse procedere al- berare sul da sollevarsi
soggetto
l'elezione del successore, fìnchè Il- al pontificato convenendo in Gè*
t94 GRE G I\ E
Lo scamlalo dato alla Chiesa poi da molti, che Nicolò II in que-
coir intrusione dell' antipapa Be- sto decreto abbia conce-fso ad En-
nedetto , e X l'esempio dato al rico IV re de' romani, la stessa au-
cristianesimo della sua deposizio- torità sull'elezione pontificia, che
ne, era troppo pericoloso all'auto- godeva il suo padre Enrico III, va
rità della Sede apostolica , perchè letto quanto dicemmo a p. 210
non dovesse il nuovo Pontefice la- del luogo citato. Nelle negoziazioni
sciarsi indurre da Ildebrando a passate fra Nicolò II e i principi
prevenirne le conseguenze con sag- normanni j e nel buon esito di esse
gi ordinamenti pel: futuro. A questo vantaggiose alla Sede apostolica
importante oggetto Nicolò 11 nel- per certo n' ebbe parte il costante
l'aprile del loSg stesso convocò un e svegliato zelo d' Ildebrando. Con
concilio in Laterano con l' inter- la morte di Nicolò II, awermta ai
vento di ottanta fra arcivescovi e 22 luglio 1061, si dischiuse nuovo
vescovi , diaconi e preti , nel nu- germe di discordie alia cristianità,
mero de' quali primeggiavano i perchè l'elezione del successore do-
cardinali Pier Damiani ed Ilde-
s. veva procedere secondo le leggi da
brando, e tutti dopo aver lunga- lui stabilite, con indipendenza as-
mente deliberato sulla forma del- soluta della santa Chiesa , quale
l' elezione de' Pontefici, sottoscris- avea praticata ne' quattro primi
sero memorabile decreto di Ni-
il suoi secoli ; il perchè con unani-
colò li, col quale commise a' car- me consenso fu creato Papa il pri-
dinali solamente la grande opera mo ottobre Alessandro li. Prima
dell'elezione, cui il clero inferiore di questa elezione i conti del Tu-
se derivò non da gelosia del me- precipitosa fuga, alla quale dovette
rito e potere d'Ildebrando, ma l'antipapa la sua salvezza, sebbene
piuttosto perchè questi si oppone- con diverse ferite. L'esito di que-
va alla rinunzia delle sue dignità sta giornata sparse in Italia tu-
che voleva fare ad Alessandro II , multo e confusione ,
per lo che a
e che poi mandò ad effetto per salvarsi Alessandro II dalle insidie
menar vita ritirata, considerandolo de' suoi persecutori, riparò in Luc-
uomo troppo necessario e prezioso ca suo antico vescovato , che aa*"
in que' tempi dinicili e travagliosi Cora governava ; mentre 1* antipa-
per la Chiesa. Altri osservano, che pa ritiratosi a Parma , continuò
avendo essa bisogno di un braccio nello scisma.Dai grandi del regno
di ferro, Pier Damiani disperando venne tempo sottratto il
in questo
di trovare un rimedio a tanti ma- giovanetto Enrico IV alla tutela
li , si ritirò nella solitudine ; ma della madre , mediante il suo ra-
Ildebrando, più coraggioso di lui pimento efiettuato da Annone ar-
ed il cui genio lo avea di gran civescovo di Colonia, mentre il re
lunga superato, non abbandonò il recavasi a Nimega, a mezzo d'una
posto che gli era stato affidato. ricca nave appositamente lavorata.
Però s. Pier Damiani si offrì ad Eurico IV temendo che si volesse
Alessandro lì di essere nel bisogno assassinarlo, si lanciò nel fiuaae,'
, ,
suo cugino conte Egbeito non si tura d'uno scritto di s. Pier Da-
fosse gettato nelle acque per salvarlo. miani in cui erano di.Hcusse le ra-
Semivivo lo potò prendere e con- gioni della Chiesa e la natura dei
durre alla nave, indi venuto a Co- diritti del Pontefice. Intanto Adal-
lonia, fu dato in custodia del me- berto potente ed ambizioso arci-
desimo arcivescovo Annone, per- vescovo di Brema, con ogni argo-
sonaggio grave, austero e di al- mento di adulazione si guadagnò
tissimi intendimenti, il quale tras- il favore di Enrico iV, e divenne
se a se il reggimento del-
stesso despota dell' impero : secondo nel
l'impero. Quindi d' ora in poi favore di Cesare fu il conte Wer-
la massima parte o il complesso ner ,
giovine pieno di coraggio
di ciò che fece Enrico IV, si ope- di talenti e di fuoco. Quanto più
rò secondo il volere e direzione libere lasciava Adalberto le briglie
de' vescovi , i quali dirigevano le in collo agli sfrenati desideri! ed
sue azioni, tenendo strette in pu- alle violente passioni di Enrico IV,
gno le redini degli stali. Abban- tanto più questi inselvatichiva co-
donarono il principe alla caccia ed gli altri arcivescovi , ed abbando-
ai piaceri, e lo lasciarono soddisfare navasi totalmente in balìa di Adal-
ogni capriccio, proprio della viva- berto, che agognava ad essere il
cità del suo carattere. Guiberto di Papa del settentrione. Mentre il re
Parma cancelliere dell' imperatrice in Sassonia ed in Goslar si stem-
fu da Annone deposto, perchè pro- perava nella più elTemmiData mol-
teggeva l'antipapa, sostituendogli lezza , ne' sollazzi e nelle laidezze,
Gregorio vescovo di Vercelli. Dal- Adalberto e Werner abusavano a
la reggenza di Agnese ne vennero loro capriccio .sullo stato e sulla
molte sagge istituzioni, ma se ne Chiesa: vendevano o donavano i
Tolle privarla, perchè erasi abban- vescovati, le abbazie, gli oftici ec-
donata al consiglio del vescovo di clesiastici e secolari a chi loro ta-
Augusta Enrico, probo ma calun- lentava; fecero l'oro unico merito
niato. L'innocente principessa s'im- ed esclusivo distributore degli ono-
merse in una profonda melanconia, ri , e finirono coli' usurpare per sé
e solo in s, Pier Damiani trovò stessi tutto quanto andasse con-
conforto .•
si portò in Roma , fece giunto a gloria ed a vantaggio
a lui la confessione generale in s. qualunque. Non risparmiavaiK) i
sura del favore in cui li avevano, lesOj chiaiirono l' innocenza del ve-
ovvero li distruggevano colla peg- scovo, e Pietro monaco fu quindi
giore dilapidazione. Ad ogni vio- chiamato Igneo.
lenza che impunemente commet- I mali che per le fazioni del
tevano, cresceva in essi la temerità vero e del falso Pontefice si face-
di provarsi in cose più gravi ; la- vano più minacciosi, il propende-
onde non solo donavano a scialac- re la maggior parte de' principi
quo i monistcri, ma le stesse pro- italiani per il potente antipapa^ il
masse dal suo ritiro s. Pier Da- concilio di Mantova avrebbe deci-
miani, e l'inviasse colà a ricom- so. Sollecitato quindi il Papa ad
porre le cose: la prova del fuoco aprirlo quanto più presto, ritornò
o »ia il giudizio di Dio fatto da in Gei'Qiauia senza aver nulla ot-
1^8 GRE GRE
tenuto dalla sua missiutie. Ben si nel io65 celebrò due sinodi in Ro-
pccoi'se Alessandro II che ora bi- ma per ispegnerc il piiino ((:rnien-
sognava ricorrere al braccio tem- to di s'i pericolose ribellioni , bef-
porale, ed alla presenza di un'ar- feggiandosi le pene e l' ira impo-
mata stazionaria. Ef^li pertanto tente della santa Sede. Si sostene-
cercò di confermar nella sua fede va impudentemente, che il prender
sposò con Berta stabilitagli dal pa- vicario di Cristo consecrar colui il
roce. Gli sposi presto sospirarono il rico IV, ma pure i vescovi e gli
divorzio, ed Enrico IV fece di tut- abbati fecero gravissime querimo-
to perchè la regina fosse disonora- nie del suo stravagante governa-
ta , onde prendere pretesto di ri- mento, facendo sue le ragioni della
pudiarla ; non vi riuscì, e fu sver- Chiesa tutti sentivano l'oppressione
:
GRE GRE 10
le ammonizioni del Ponlefioe, tro- ni soliti a tumultuare nella sede
vandosi questi nell'aprile 1072 in vacante, in questa restarono tran-
Lucca, ivi furono ad ossequiarlo quilli. Dopo il qual termine, una
Beatrice ed Agnese di Toscana, le quantità grande di cardinali, ve-
quali siccome parenti di Enrico IV, scovi, abbati, preti, diaconi, sud-
opinarono doversi procedere alla diaconi, e cenobi ti si portarono pro-
mori a' 1 aprile del 1078, altri timento, così loro parlò. « Romani,
dicono ai 22 o 23 marzo; lodato oi dovette conlessare che dopo
per fortezza d' animo intento al Leone IX , solo l' esperienza e la
bene della Chiesa, perspicace, pio saggezza d' Ildebrando hanno po-
dotto, soave e caritatevole. Si dis- tuto esaltare la Chiesa romana a
se di lui, che la diletta sposa di quel sublime stato di possanza e
Cristo, resa quasi schiava da gran di gloria che compie le proliiiie
tempo delle arti mondane ed ol- , degli apostoli e le promesse di Ge-
traggiata impunemente dagli im- sù Cristo, e liberare la nostra città
peratori, fu da lui restituita alla dal giogo degli oppressori e dai
primiera dignità di libera e di jiericoli che d' ogni parte la mi-
regina. nacciavano ; e come ora trattasi di
Ildebrando,
al consiglio del qua- provvedere alla difesa della nostra
le romani quasi per tacito con-
i patria ed alla futura prosperità
senso si abbandonavano, intimò un della Chiesa, così noi diaconi, ve-
rigoroso digiuno di tre giorni e scovi, e cardinalieleggiamo 1* uni-
pubbliche preci, onde impetrare dal- co prelato cui meglio che a veruno
lo SpiritoSanto lumi per conoscere di noi si conviene il ministero del
chi era destinato a degno succes- santuario, e ad una voce procla-
jiQV€ del Papa defunto ; ed i rom^- piiamo Udebvaudo sguimo Poute-
207. GRE GRE
fice ". Il discorso si perdette negli terni e gravi contrasti , e ripii-
si dice che i sagri comizi e l' e- le quali sono le seguenti. Forse non
lezione seguì nella chiesa di san gli piacque e gli sembrò pericoloso
Pietro iu trincali, come dicemmo il modo con cui il clero e popolo
a queir articolo. romano procedette all'elezione. For-
Narrano gì' istorici contempora- se egli prima di salire alla calte-
nei che Gregorio VII patisse in- dra di s. Pietro, arbitro e sovrano
,
e degli altri sovrani d' Europa nel principe que' diritti eh' egli avea
verso la Sede apostolica , e preve- combattuto per veni' anni. In vece
deva che i principi sordi ai suoi lo ammoni che se non gli negava
consigli, ostinali alle sue ammoni- l'approvazione, forse doveva aspet-
zioni, lo avrebbero costretto a tuf- tarsi un severo capo della Chiesa;
far la spada nel sangue , ed a re- imperciocché non lo richiese del-
sistere loro sino all'ultimo respiro l'approvazione all' elezione fatta se-
di vita per la difesa e onore del-
l' condo i sacri canoni; ma solo, se-
r oltraggiata verità, pei diritti pon- condo la consuetudine, che ordi-
tilìcii, e pel ben essere della reli- nasse la cerimonia della consacra»
gione. Altri attribuiscono la tilu- zione, atto esterno, e però, giusta
banza de' pensieri di Gregorio VII, l'invalso costume, soggetto all' an-
ali' ansietà di conoscere il senti- torità civile, rappresentata da ce-
mento di cesare, rispetto al gran- sare re d' Italia, e designato impe-
de affare della propria elezione. Il ratore de' romani,
rifiuto dell' imperatore, secondo al- Enrico IV, senza la cui auto-
cunij non entrava per nulla nei rità erasi conferito al cardinal ar-
suoi pensieri, sapeva d' essere stato cidiacono Ildebrando il pontificato,
eletto legiltimamente, e senza at- si lasciò di leggieri persuadere dai
tendere risposta da Enrico IV as- suoi vescovi consci de'propri man-
sunse sin dal primo giorno l' eser- camenti, e perciò timorosi di sua
cizio delle funzioni di Pontefice di- severità , che la nuova insolenza
spouendo ed annullando ciò che degl'ilahani offendesse i diritti del-
9,o| (iUE GRE
l'impero, e perciò i vescovi sup- allo stato, i vescovi dipendenti da-
plicarono il re di uiiiuilliire tale il- gli imperatori, u la Caiiesa di Cri-
Icgìtliina clezioiiu . Allora Knri- t>lo ancella degli uomini, e schia-
co JV inviò a Roma Eberardo va di Satanasso. Erano questi l'in-
di Nellenburg, uflincliè interrogasse continenza, i n)atrimoni degli ec-
il popolo e i cardinali per qual clesiastici, e le investiture conferite
i'af,'ione non avessero subordinato loro dai principi, o per dir me-
li Ini l'elezione del l^apa ; e rileva- glio la simonìa , contro il quale
la r irregolarità de' comizi cassasse ubbominevole peccato tanto mormo-
l'intruso Gregorio VII, e provve- ravasi, già condannato in Rongia
desse un altro capo alla Chiesa. con la scomunica dal 1049 al 1071
Il Papa accolse cortesemente l'am- da cinque concilii per opera prin-
bascia lore, e presente il clero e i cipaltriente d' Ildebrando. Dopo a-
disputati del popolo narrò com'era vere Gregorio VII mandato in
seguita 1' elezione, per subitanea ls|)agna il cardinal Ugo Candido,
cospirazione d«l popolo e della coi poteri di legato, e per quelle
gerarchia, e che lungi d' ambire cose che accennammo, usando ter-
la dignità avea resistito di farsi mini ed autorevoli, per
franchi
consagrare, prima ancora, secondo la (pianto concerne Enrico IV voleva
cansuetudine, dell' approvazione di il Papa attenersi al partito della
cesare, de' principi e vescovi del- dolcezza, paternamente correg-
e
l' impero. Riportata tale risposta gerne le stravaganze con apostoli-
in Germania, se ne Enrico IV ca moderazione. Le esortazioni dei
mostrò soddisfatto, inviò Gregorio principi cui Gregorio VII erasi ri-
vescovo di Vercelli a ratificarne volto per disporre l'animo del re,
r elezione, ed ordinò le cerimonie per infondergli amore verso la Chie-
dell' esaltazione. Come il Pontefice sa, additargli le vie della giustizia,
si vide riconosciuto dall'intiera cri- farlo capace d'un governo migliore,
stianità, volle mandare ad effetto e mettere impero in salvo dalle
1'
i suoi disegni, proclamare 1' indi- sue follie, unitamente alle tremen-
j)endenza di s. Chiesa , renderla de minacce e nota fermezza del
moderatrice di qualsivoglia tempo- Papa, non che la politica situa-
rale autorità, esaltare la croce so- zione dell' impero minacciato dai
pra la spada, sottomettere le ra- ribelli sassoni e turingi , valsero
gioni dell' uomo alla sempiterna a produrre nell' animo Enrico
di
ragione di Dio , e mediante il IV un istante di compunzione, ed
trionfo della forza morale sulla un'impetuosa volontà di emendarsi.
fìsica, riformare il mondo corrot- In tale subitaneo trasporto di pie-
to col mezzo della religione. Egli tà, egli scrisse a Gregorio VII una
vedeva chiaro come doveva ar- lettera, nella quale sembrava pen-
marsi di tutta la fortezza di un tirsi profondamente de'suoi peccati,
cuore magnanimo, imperturbabile ed umiliarsi innanzi alla divina
e pio, e tutta richiamare l'autorità autorità del successore del principe
del Pontefice, e la possanza della degli apostoli, di cui ne implora-
santa Sede per togliere tanti abu- va i saggi consigli, che avrebbe
si, per rompere i più saldi legami osservato quali inviolabili precetti.
che teaevauo il clero cougiuolo Riuscì inaspettata e d' indicibile
GRE GRE ao5
consoIazicTne al Pontefice s\ falla diti. Ad onta che venga tacciato
lelleia, qunlo non avrebbe scritto di ambizione pel comando, dichia-
il principe più divoto della santa rò Rodolfo che se veramente la
Sede, per cui alcuni critici ne op- libertà de' popoli, e la pace del-
pugnano la veracità, senza forse l'impero volevano trasferita in luì
riflettere eh' era del carattere di stesso la dignità imperiale, egli
Enrico IV, se costretto dalla ne- non l'accetterebbe prima che una
cessità, scrivere una cosa, e poi o- dieta generale di nobili giudicasse
perare tutto all'opposto. poterla accettare senza colpa di
Stanchi i sassoni di soffrire la spergiuro. tempo
Nello stesso si
popolo l'antica alFezione alla santa tenessero sicuri da ogni offésa per
Scàcy e ristabilire tra la chiesa di parte degli stranieri. All' arcivescovo
Roma e gl'isolani quella concordia poi di Cagliari Giacobbe ed al suo
ch'erasi con grave detrimento del clero impose di radersi la barba
culto guastata, promettendo loro di per uniformarsi al costume della
spedirgli quanto prima un legato chiesa occidentale. Quanto Grego-
per istruirli delle sue ulteriori de- rio y\\ si era reso autorevole nel-
terminazioni . Costantino ricevette le regioni meridionali d'Italia, al-
pure r incarico di predisporre gli trettanta potenza erasi creata nel-
animi del popolo a risguardar la le settentrionali ; la potenza di
Sardegna [Fedi), quale immedia- Beatrice e di Matilde, quella del
to antico dominio della santa n)ilanese Erlembaldo, alla cui chie-
Sede 4 e di guadagnarsi i nobi- sa avea restituito la calma, era
li , e i più autorevoli giudici . tutta nelle mani del santo Padre;
Ma costoro imponendo silenzio a la maggior parte de' vescovi di
Costantino, vollero che un di loro, Lombardia, massime Gregorio di
per nome Orzocco, giudice di Ca- Vercelli, Alberto di Aqui e Gu- ,
gliari, trattasse direttamente col Pa- glielmo di Pavia, era divota della
pa, il quale volle che tutti i giu- Chiesa romana, laonde con queste
dici fossero chiamati a deliberare, basi non restava altro ai Papa
e che gli si comunicassero le riso- per sfidare la violenza degli ora-
luzioni dell' adunanza; che se nel gani, che temprare in uno i di-
termine d'un anno non gli davano versi voleri, con)binare le forze,
soddisfacente risposta, egli fareb- dar loro l'impulso, e farle tulle co-
be valere i diritti della Chiesa. £ spirare ad uno scopo.
ao8 GRE GRE
A mezzo inTcrno Gregorio VII tri principi dell' impero, sassoni
sì dircRse nlla volta di Roma, pas- principalmente, invitandoli a paci-
sando per Monte Cassino, \illa ficarsi col re, e promettendo man-
Argentea , Terracina e Piperno. dare i suoi legati per decidere le
Quivi gli fu portata innanzi una questioni. Queste lettere non pro-
accusa di simonia contro Filippo dussero alcun effetto con grande
] re di Francia, perchè negava a suo dolore , perchè le parti si
Landrico eletto vescovo di Ma- sentivano ancora tanto di foi^za,
^on il possesso, se non pagava l'in- quanto bastava per decidere la
vestitura, ad onta che nell' anno contesa colle armi, e per non do-
stesso il re avea giurato al legato versi stare alla pontificia sentenza.
apostolico, che si sarebbbe astenuto Enrico IV irritato dalla diffalta
con maggior efficacia, fu Sigofredo Spagna : cosi per tutto l' orbe cri-
arcivescovo di Magonza, e vicario stiano si promulgavano i decreti
apostolico di Germania, che aven- di Gregorio VII; dalle coste d'I-
do deluso l'espettazione di s. Pie- talia sino alle regioni setteutrionaii
tro , fu sottoposto ad un sinodo d'Europa, dall'oriente sino agli ul-
per essere giudicato; indi invitò timi confini del Portogallo la voce
Annone arcivescovo di Colonia, a de' missionari predicava la riforma
correggere la disonesta vita de' sa- del clero.
cerdoti di sua diocesi, e quella dei Ma se il genio apostolico del
suoi suffragane! ; come ancora scris- Papa avea commosso e stupefatto
se a Bertoldo signore di Carintìn, la terra, avea altresì suscitato mor-
e a Rodolfo duca di Svevia, nel qua- morazioni e tumulti per ogni do-
le aveva il Papa particolar fiducia, ve, imperocché giammai la Chiesa
a cooperare all' opera della rifor- fu travagliata da maggiori discor-
ma, contro il morbo della simonia die: chi teneva per Gregorio VII,
e delle nozze degli ecclesiastici. Ve- chi contro ; si disputava e questio-
dendo Gregorio \II vane le ra- nava da tutti, anco con ispargi-
gioni, ricorse al terrore. Roberto mento di sangue, ed indescrivìbile
Guiscardo imbaldanzito dai trionfi, fu il discredito in cui cadde la
ricusò al Papa il giuramento di principal parte de' sacerdoti presso
fedeltà, e di prendere l'investitu- i laici, dogmatizzando errori i fal-
lentarsi i legami tra lui e cesare dizi della disperazione; privo degli
incitato dagli scomunicati che te- aiuti de' tre mentovati duchi , e
neva in corte e solo sospendere
, del prode Rodolfo, al cui valore
la rottura per la guerra di Sasso- doveasi principahnente la niemoiata
nia. Il santo Padre gli rispose vittoria, piegò l'animo a sentimen-
bramare di vivere in pace con lui, ti pacifici, mandando al campo dei
supplicarlo a dare retta a' suoi fe- sassoni gli arcivescovi di Salisbur-
deli consigli non più isdegnasse
, go e di Magonza, vescovi d'Au- i
dar principio ad una serie di scan- dai canoni dettati contrQ il vizio
dalose azioni. della simonia e del matrimonio
Considerandosi la sede di Bam- degli ecclesiastici, pensò che questo
bcrga una delle più importanti generale malcontento del clero gli
fetto della città, e già partigiano che perciò più tardi fu punito da
dell'antipapa Cadolao, e perciò e Dio con morte infelice e strana,
per tremendi misfatti scomu-
altri perchè venne trafìtto mentre si
nicato da Alessandro II che poi lo sgravava di un'occorrenza del cor-
perdonò. Padrone di varie torri po. Sedotto Cencio, per il te-
nel centro di Roma ,
praticava i merario disegno riunì gli antichi
giovani più ribaldi della città, coi complici di sue scelleratezze, alcu-
quali operava cose funeste ed atro- ni de' quali vivevano lontani da
ci; per lo splendor de' natali, e Roma, i più audaci vi abitavano.
per le molte ricchezze cumulate Si recò nella Lucania ed in Pu-
con usurpazioni era assai potente. glia per radunare quanti fuorusciti
Inoltre Cencio erasi portalo alla e scomunicati potè : visitò Roberto
corte di Enrico IV per offrirgli la Guiscardo, e tramò ancora con lui
protezione dell'antipapa rivale di atroce congiura contro il Pontefi-
Alessandro II, e per opera sua Ca- ce, nella quale fu combinato o di
dolao era penetrato nel Vaticano. ucciderlo, o di darlo in balia del-
In questo tempo avea fabbricato l'imperatore, il quale era in buo-
una torre alla testa del ponte che na corrispondenza con Roberto.
conduce a s. Pietro, dove quelli che All' esecuzione dell'orrendo misfat-
lo transitavano dovevano pagare il to si stabiPi la notte precedente la
pedaggio. Del che avendolo Gre- festa del Natale 1075, mentre Gre-
gorio VII rimproverato inutilmen- gorio VII doveva celebrare i con-
te spesse volte, un tal Cinzio uomo sueti uffizi e messa nella cappella
pio e sollecito del buon ordine del Presepio della basilica Liberia-
nella città, di cui era a quel tem- na ^ cui a cagione di una gelata
po prefetto , lo fece imprigionare. impedì al divoto popolo d'interve-
D'allora in poi Cencio divenne nirvi, e solo vi si portarono i ministri
l'implacabile nemico del Papa, al delle pontifìcie funzioni. Il Cancel-
comando del quale attribuiva la lieri nelle novena ,
Notizie sulla
sua cattività. Liberato quindi per vigilia e notte di Natale , p. 3o ,
intercessione de' suoi parenti, e per dice che accadde quanto narriamo
grazia del santo Padre, dovette giu- nella chiesa di s. Anastasia ovo ,
gnato con grandi promesse, che si date le porte della cappella, e fe-
dice gli furono fatte a nome di rendo chi loro si opponeva, si av-
Enrico IV, il quale vuoisi che aves- ventarono addosso alla sacra per-
se creato Cencio secretarius impe- sona di Gregorio VII, gli strappa-
rii. Non si deve qui tacere, che rono i capelli , lo percossero nel
eltri chiamano il duca Goffredo o volto, e Cencio con la spada lo feiì
GRE GRE 317
in risuonando le volle del-
fronte, ed in mezzo al giubilo de' romani
la chiesa di voci orrende, e del fu condotto al Campidoglio, e al
gemito de' feriti e de' moribondi. termine della celebrazione de' divi-
Il Pontefice fu spogliato de' para- ni uffizi e santi misteri; rendendo
menti pontificali , e senza proferir i romani fervorose grazie a Dio
lamento o dar segno di debolezza, per la salvezza del suo vicario.
irrigando il suolo col suo sangue, Come poi furono scoperti i com-
Sì lasciò strascinare in una torre plici dell' attentato, si diede il sac-
di Cencio, ov* erano già pronti i co ai loro palazzi , e fecesi delle
cavalli per trasportarlo altrove. loro terre un deserto: ciò che fu
JVella stessa notte corse per tutta trovato di Cencio venne distrutto
Roma la novella dell'assassinio e col fuoco, ed uccisi i suoi. L'ese-
del ratto del Papa : le campane crando assassino si pose altrove in
suonarono a stormo, i cittadini at- salvo , e vi è chi dice nella corte
trupparonsi in armi, tutte le porte cesarea, ove più tardi fu scomunicato
furono occupate dai nobili, altri e bandito per sempre da Roma. Que-
si dierono a cercare Gregorio VII, sta fu abbandonata daGuiberto due
ignari se fosse vivo e dove. Sapu- giorni dopo, e siccome in essa era-
tosi che il Pontefice era chiuso gli fallito il pravo disegno, andò
do gli descrisse. Ma i sassoni tra- nasse nel suo commercio coi re-
avendo implorato la prolezio-
iliti probi, allora la spada di s. Pietro
ne della Sede apostolica siccome , lo avrebbe sterminato dal grembo
tribunale unico capace di frenare di santa Chiesa ; al che Gregorio
il dispotismo imperiale ,
gravi ed VII aggiunse parecchie altre cen-
infinite querele diedero contro il sure intorno la prava condotta del
re, e fèceio la più deplorabile di- re, le quali furono poscia confer-
pintura dell' impero germanico, e mate dai legati apostolici. Per tal
quanto gemesse la perseguitata chie- modo ogni speranza riposta da ce-
sa; e poiché l'impero romano era sare nella connivenza del Pontefi-
feudo della medesima santa Sede, ce svanì ma ciò che più lo tra-
,
trono chi più meritasse d'essere destino de' suoi prigioni, fece giu-
fatto monarca. Tali accuse non rar tutti che alla sua moite gli
riuscirono nuove a Gregorio VI!, sarebbe successo il figlio Corrado
avendo già egli scritto al re d'un non ancora uscito d'infanzia, ed a
severo tenore, altamente sdegnato guastare al Pontefice ogni disegno,
contro di lui per l'elezione de' ve- restitm la libeità ad Ottone di
scovi ed abbati succennata, fatta Nordheim, anima di quante me-
iu onta della santa Sede. In capo morabili gesta eransi operate nella
alla quale lettera erano scritte que- Sassonia, e per meglio guadagnar-
ste notabili parole: Al re Enrico lo mostrò di deferire in tutto ai
salute e la benedizione apostolica, suo consiglio, a preferenza di quel-
ie alla Sede apostolica presterà lo de' favoriti. Nella stessa dieta
r ubbidì fnza dovutale da chiunque Enrico IV mostrò ai ledati del Pa-
('cristiano. Le franche e terribili pa quanto poco curasse le minac-
parole del santo Padre che invitava ce della santa Sede eleggendo a ,
tere parte a' vescovi e prelati lom- ai quali inviò distinti doni accom-
bardi, parte a' cardinali, al popo- pagnati da iniqua lettera. In essa
lo e senato romano. Le principali gli acchiuse copia più
dell'altra
accuse o sfrontate imposture per infame scritta ad Ildebrando, così
denigrare il degno successore di chiamando il Papa , nella quale
s. furono un complesso di
Pietro , rimproverandogli a suo modo quan-
scempiaggini inverosimili che non to avea fatto per zelo del suo do-
meritano riportarsi non potendo
, vere , con insolenti calunnie gli
inventarsi altro a danno di Gre- partecipava la sentenza di Worms,
gorio VII, pei suoi santi ed integri giusta Ih quale egli come re di Ger-
costumi. Cesare ancorché conostes- mania diceva: ti pronuncio decaduto
se troppo bene Giegorio VII, per da mui i diritti, che tu hai usur'
,
pero romano, insidiatore della sa- recitò. L' intestazione portava que-
lute nostra e comune. Queste in- ste Enrico non per usur-
parole :
venne ucciso più tardi, come di so- che, e i costumi antichi rinnovaronsi.
pra accennammo. Intorno a quel Ottone di Nordheim, lasciato Harz-
tempo fu rapito da morte improv- burg, si ricongiunse ai fratelli : per tal
visa anche il vescovo Enrico di modo la lega sassone risorse nella pri-
Spira. Così propagossi per la Ger- miera sua forza, e non respirò che li-
mania lo spavento de' segni celesti, bertà o morte. I vecchi amici di ce-
tt delle repentine morti dei nobili sare pcù coscienziosi, spaventati dal
,
mancanza dell' intervento de' prin- schi non già trattarlo con quello
cipi , fu costretto trasferir l'assem- giustizia che gli toglie l'impero,
blea a Magonza,
e sebbene pregas- tua con quella misericordia che ne
se comparve. Più non ci
niuno perdona e cancella le colpe. E pas-
volle perchè il re conoscesse suoi i sando ad altri salutari consigli pel
principi, e tremasse per la sua co- ravvedimento di Enrico IV sog- ,
vi trattengagiuramento prestato
il gnuno senza gelosia gli darebbe il
ad Agnese, perchè essa a tutto pre- voto. Come i' assemblea fu radu-
ferisce la salute comune, e i decre- nata, i legati romani, che la pre-
ti infallibili della Sede apostolica ; siedevano , dichiararono in nome
è però bene che deposto Enrico IV del Pontefìce che Enrico IV re di
richiediate lei e noi che vi dob- Germania era stato per molte
le
biamo consigliare e dirigere nella sue colpe giustamente condannato
necessaria elezione di un re ". dalla santa Sede; che il Papa avreb-
Allora, secondochè consigliavano be acconsentito alla elezione di un
le ragioni del giusto, ì baroni ra- re , e confermatala anzi colla sua
dunatisi nel castello di Ulma, dopo autorità di supremo signore del
lunga deliberazione decisero , che feudo ; ma eh' eglino legati ponti-
tutti que' principi ai quali il bene fìcii non volevano avere commer-
della patria era caro, si trovassero cio con quelli che lo avevano avu-
a' i5 ottobre 1076 nel palazzo to cogli scomunicati, finché non
municipale di Tribur, onde rime- avessero implorato l'assoluzione da
diare a tanti mali dei regno, e ri- Altmanno. Dopo tale protesta fu
donare alla travagliata Chiesa la messa a partito con mirabile con-
pace. 11 giorno slesso i corrieri ca- cordia la persona da eleggersi in
valcarono per Loi'ena , Baviera, re, ne' sette giorni che durò l'as-
Sassonia , Svevia e Franconia , in- semblea. In» ciascuna tornata si
vitando tutti i nobili alla dieta esposero dai principi i disordini, t
per la salute comune che perico- pericoli, il bisogno del regno ger-
lava. A tale novella i fautori di manico, e maledicendo il re, ram-
Enrico IV tremarono; l'arcivescovo mentavano le crudeli ingiurie pa-
di Magonza e gli altri prelati mag- tite da tutti, le violenze, i massa-
giori si staccarono dalle parti di cri, le imposizioni gravose, gli scan-
un scomunicato , e tanto più
re dali, la gloria dell'impero perduta.
volentieri passarono a' suoi nemici, Enrico IV eh* erasi ritirato ad Op-
avendo il Papa proposto loro 1' as- penheim vicino a Magonza ed a
soluzione della scomunica in pre- Tribur, ogni giorno mandò ai prin-
mio di conversione: per tal, modo cipi deputati per scongiurarli di
in breve tempo tutti i principi essere pietosi, promettendo cambia-
dell' impero germanico si separa- mento di condotta, rinunzia a tut-
rono dal re, tranne il conte Ebe- ti i regi diritti , cauzioni di sue
rardo , chiamato ombra di Enri- promesse, solo contento delle inse-
co IV. Tutti i principi alla testa gne reali ereditate dal padre, che
di grosse squadre a cavallo si por- non poteva abbandonar senza igno-
tarono alla dieta, deliberali di de- minia. Rispondevano i principi saper
porre Enrico IV e di eleggere un per lunga esperienza il valor delle sue
re : i legati del Papa furono Sic- parole, la loro troppa sofferenza es-
cardo patriarca d' Aquileia, ed Alt- sere stata fatale all'impero, non po-
mauQO vescovo di Padova. Tutti ter comunicar con lui, siccome scomu-
ORE GRE 225
tiicato, aver ormai deliberalo eleg- dalle torri e città, licenziò l' eser-
con coloro che fanno guerra all' e- Spira^ vi menò per qualche tempo
terna giustizia, ed alla divina autori- vita quasi selvaggia, senz' altra com-
tà della Chiesa. Troncate le pratiche pagnia che Corrado, e la
il figlio
cere o morire da sé. Allora i princi- orgogliosi del loro completo trion-
pi per riflessi prudenti gì' inviarono fo , riposando l' indipendenza tede-
Una deputazione, dicendogli che seb- sca suir autorità de' Papi e dei
bene le sue perfidie fossero chiare co- principi, i quali d' accordo equili-
me la luce del sole, la dieta ne ri- bravano la potenza del re, perchè
metteva la condanna o T assoluzio- non divenisse assoluto e tiranno;
nello stesso anno 1077 o nel 1079. dre, supplicando il Papa ad accet-
(Gregorio VII dimorò sino alla me- tare la Russia qual feudo della
tà di estate nei paesi dell'Italia su- santa Sede, come facevano in que-
periore, e quasi sempre nelle terre sti tempi molti principi, secondo
della religiosa contessa, le cui cure il Muratori, Scriptor. ter. italic.
furono ognora consacrate alla Chie- tomo III, pag. 367, ed altri scrit-
sa ed air ingrandimento della Sede tori.
fosse che i principi non gli lascia- e Gregorio VII quanto amava la
rono tempo a riflettere, o che gli causa del principe svevo, altrettan?
sembrasse necessario per la salute to era mal disposto pel suo capo,
dell' impero di fornire in sé stesso e modo com' erasi proceduta.
pel
un nucleo di riuniooe, finalmente Rodolfo mandò al Papa in Ver-
accettò, senza diritto di successione celli una splendida ambasceria dt
pe'suoi, a' i5 marzo 1077, e colla principi, ad annunziargli la sua e-
solenne promessa di cooperare alla lezione, ed a giurargli ubbidienza
riforma del clero. A' 26 marzo in assoluta. Al rumore che Enrico IV
Magonza fu solennemente consa- con florida armata occupava le pen-
grato da Sigofredo ,
quale vicario dici tedesche delle Alpi, molti cor-
apostolico di Germania. Dalle let- sero a lui, e persino i vassalli e
tei'e di Gregorio VII chiaramente parenti di Rodolfo, forse per ger
si rileva, che i legati confermando iosia d'esser sudditi ad un uomo
l'elezione di Rodolfo trasgredirono col quale erano vissuti del pari. In
il limite della loro autorità, ed Or tal modo cominciò quel conflitto
perarono contro le sue intenzioni che durò per tutto il regno di Enr
il quale ben lontano di voler per- rico IV, Enrico V suo figlio;
e di
dere Enrico IV, non bramava che che fu ripreso da Federico I, e car
di vederlo corretto per potergli con- gionò le sventure di Federico II,
servare il trono, e dichiarò a tulli compreso il regno di Corrado IV,
i fedeli non
essei^e né per suo con- e tutti i furori delle famose fazio-
siglio,né per suo ordine che il duca ni guelfa e ghibellina, cui si danno
Rodolfo era stato eletto imperatore. diverse origini. Il conflitto ebb?
In concilio il Papa dichiarò che gli principio fra i due sentimenti più
arcivescovi e vescovi che lo aveva- sublimi dell' uomo, la religione dei
no consacrato, se non daranno con- padri e la libertà dell' individuo
to del loi'O procedere, sarebbero sociale, campione di questa essen-
degradati e banditi dalle chiese. do il ceto de' principi, di quella
Disapprovò altamente la condotta la Chiesa o il Pontefice En- .
era alla testa di cinquemila svevi, de' popoli, come è a lui devoluta
non avendo ancora riunite le sparse la sentenza nelle controversie fra
inilizie: però avea un possente par- popolo e popolo, principe e prin-
tito, dappoiché chi teneva dal Pa- cipe, vassalli e monarchi cristiani.
pa sposava la causa di lui ,
prin- Altrettanto scrisse ai principi del
cipi, baropi, vescovi ed abbati in regno teutonico, rammentando loro
gran numero. Da prudente capita- che chi sprezza j decreti della san-
no evitò l'attacco dell'avversario a ta Sede si fa reo d' idolatria e pro-
Sigmaringen. Allora Enrico IV pas- nuncia la propria condanna ; im-
sò a desolare la Svevia, e la Fran- perocché se la santa Sede giudica
conia venne invasa dai lombardi ;
le cose dell'anima, deve ben avere
quindi assaltò d'improvviso il cam- autorità di giudicar le terrene; e
po svevo, e lo pose in fuga : que- confidando nella misericordia di
sta vittoria gli accrebbe coll'orgor Dio e nell'assistenza di s, Pietro,
glio furore, le rapine ed i mas-
il essere pronto a decidere col loro
sacri. Riparando Rodolfo in Sas- consiglio da qual parte si trovi la
sonia, con entusiasmo ne fu pro- ragione, e proteggere colui del qua-
clamato re, armandosi a sua di- le saranno chiari i diritti. Aggiun-
fesa. Enrico IV riprese in Ulma il se loro, che da quando era parti-
potere, riassunse la corona, e l'am- to da Roma, non erasi lascialo
iiiinistrazione interna del regno, e muovere da pregliiere, né spaveur
conforme il diritto teutonico dichia- tar da minacce per grandi che fos>
rò decaduti i tre duchi ribelli, ed sero.
investì altri de' loro feudi. In que- Rodolfo conscio che secondo i
sto tempo due ambascerie ricevet- principii del Papa la sua causa era
te Gregorio VII in Carpineto, una santa,e la condotta doveva essere
di Rodolfo per la sanzione del de- pur da lui approvata, si sottomise
creto dato a Forcheim , l'altra di volentieri ai di lui voleri; ma En-
Jinrico IV ad annunziaigli la vit- rico IV padrone deide'passaggi
toria riportata, per intimorirlo e monti, bloccò più strettamente l'I-
staccarlo dal suo rivale. Benché il talia dalla parte delle Alpi, ricusò
Papa avesse Rodolfo
riconosciuto l'intervento del Papa, e proibì ai
come re di fatto perchè proclama- legati romani che dalla Baviera
to dalla nazione, e benché ne a- passassero nella Franconia, delibe-
vesse riprovato modo, delibeiò
il rato di risolvere la controversia
di restare neutro; ma bramoso di colle armi. Il patriarca d'Aquileia
costituirsi mediatore fra due sovra- i gli condusse una squadra di gente
ni e riconciliare gli spiriti, scrisse lombarda, ed il vescovo di Ver-
a' suoi legati di Germania che ri- celli osò intimare una dieta al
chiedessero ì re belligeranti di un campo di Roncaglia, cvide deporre
salvocondotto di sicurezza per lui, Gregorio VII, ma la di lui morte
ond'egli consigliato a viva voce prevenne l'empio tentativo. Vicini
dal clero e dai laici del regno ger- gli emuli a combattere alle spon-
manico, potesse giudicar con giu- de del JNeckar, convennero in una
stizia a chi appartenessero le r^- tregua, e che iu uufi f\ìeì,n previe-
234 GRnr ftRE
dilla dai legati apostolici, i princi- siliari toscani se avessero bisogno di
pi avrebbero decisa la questione difendere la libeità nazionale. Mor-
assenti i rei. Rodolfo licenziò le to il ribelle Siccardo. d'Aquileia,
sue genti, e si ritirò ne'sossoni; ma perchè gli fosse dato un successo-
Kiirico IV che avea simulato, vio- re secondo la mente dell'apostolo,
lò la tregua, da lui proposta pcr- esortò il popolo, il clero e i suf-
cliè trovavasi inferiore in forze al- fragane! a procedere nell'elezione
lo svevo, si gettò nella Svevia e secondo le norme canoniche. Intor-
la manomise come avea fatto del- no a questo tempo avevano gli
la Baviera; voleva scagliarsi nel ambasciatori di Enrico IV pregato
paese de' sassoni, mai principi co- il santo Padre, che congregasse un
stituiti mallevadori di lui glie- concilio a giudicare la controversia
lo impedirono. L'ingaimato Rodol- dei re, laonde inviò nuova legazio-
fo seppe che lo spergiuro emulo ne in Germania per giudici della
arrestava per viaggio i prelati che si prossima dieta del Reno, ma giun-
recavano al Reno per la dieta; ti colà i legati, trovarono che En-
allora per suo consiglio i legati ricoIV avea distrutto, come nar-
del Papa tennero un' assemblea a rammo, l'accordo. Gregorio VII se
Goslar, assai numerosa di princi- ne gravò con zelante lettera, con
pi e di vescovi, ove scomunicaro- Udone di Treveri mediatore tra i
no Enrico IV, e gl'interdissero le due monarchi, lagnandosi che né
insegne reali. Intanto questi nuovi i principi, ne i legati, perchè uno
danni recò agli svevi ed ai bavari, imprigionato da Enrico IV, non
pigliandosela con le proprietà e le ancora aveano risposto alle lettere
persone di tutti i nemici, princi- dettate da s. Pietro di cui il Pa-
palmente con le chiese ed i preti. pi è la penna, e gli rimise copia
Gregorio VII, dopo essere stato a del giuramento, che detto re avea
Siena, Firenze e Viterbo, ritornò fatto in Canossa. Inoltre scrisse a
in Roma incontrato dagli evviva Richero di Sens che spogliasse del-
del popolo e senato romano, ed la dignità episcopale Rainero d'Or-
il suo ingresso fu un trionfo. Scris- leans simoniaco , e reo di più
se subito due lettere agli isolani delitti, e gli surrogasse il diacono
turingì, e gli svizzeri 8uoi segua- tcrarnrn in suis ecclesiis doceri fU'
qì costrinsero i preti a cacciar le ciani. Indi scrisse ai ravennati di-
concubine, mentre il rivale dispen- chiarando scomunicato l' indegno
sava ai chicriqi suoi abbazie e se- loro Guìberlo , che avea
pastore
(Ji vescovili, con il bacolo e l'anel- degradato, e quelli che gli avesse-
lo. Nella pianura di Melrichstadt ro prestato obbedienza. Da cardi-
IV correndo l' agosto sor-
liLnrico nale Papa, quale legato, avea in
il
vamente la vertenza alla dieta ge- provvidenze emanò per quelle d'In-
nerale de' principi ,
per la quale ghilterra, Spagna e Danimarca. Ol-
fece giurare gli ambasciatori , che tre a ciò Gregorio Vii scomunicò
i loro signori pon l'impedirebbero. Niceforo Botoniate traditore ed u-
'^eì poncilio vi fu confermato il surpatore del trono di Michele Vili
ganone sul celibato ecclesiastico imperatore greco.
scomunicati que' che ricevevano be- Nel febbraio 1079 Gregorio VII
pi di chiesa non liberi , chi ven- convocò nuovo concilio in Vaticano ,
derà prebende o non ordinerà scr al quale i due rivali non manca-
rondo canoni, gli usurpatori del-
i rono inviarvi ambasciatori del ce-
le degime e i predatori de' tesori to de' vescovi. Venne sostenuto il
,
estranei alla politica del mondo; ma dopo che la causa venne giù*
a38 GRE GRE
dicata dal re, l'autorità pontificia mnnica fulminate contro Tedaldo
decadde dall' opinione del popolo, e Guiberto ; confermato il decreto
ed il decreto del celibato fu poco contro normanni invasori delle
i
osservato. Scrisse il l'apa a Lan- terre della santa Sede; nel prov-
franco di Cantorbery perchè am- vedere le diocesi vacanti di pasto-
monisse il re, ma non riuscì per- re , il clero e popolo dover eleg-
suaderlo Guglielmo con alterezza
: gere il più degno ecclesiastico
, e
scrisse a Gregorio VII negandogli subordinar l' elezione canonica al
il giuramento di fedeltà, e che al giudizio della Sede apostolica. Ciò
legalo Uberto ch'era andato ad fatto sursero gli ambasciatori di
invitar il clero al concilio, avreb- Rodolfo, ed accusarono Enrico IV
be consegnalo il denaro di s. Pie- di aver invaso e tribolato l' impe-
tro. ro, perseguitato e cacciato vescovi
Scrisse Gregorio VII al feroce ed abbati, massacrato cristiani, di-
Wezelino, che cessasse di molestar strutte chiese, oltraggiato il re ed
Demetrio re di Dalmazia, se non i baroni, ed impedita la dieta or-
voleva sperimentar la spada apo- dinata dal concilio romano a fine
-stolicaj ed a Canuto IV re di Da- di giudicar la causa, e ridonar la
nimarca, principe devoto alla Chie- pace all'impero; indi supplicarono
sa , che parlare ai monarchi , cui il Papa e tutti i vescovi del conci-
tutti adulano il linguaggio della
, lio, che fulminalo il funesto inquie-
verità , ammonirli della fragilità tatore comune, si facesse giustizia al
delle loro corone, ed esortarli che popolo, ai baroni, al monarca. Allora
aspirino alla gloria immortale del il Pontefice infiammato di zelo fe-
cielo, essere la missione del Papa: ce una specie di Professione di
dello stesso tenore scrisse ad Al- fede (P'edì); narrò quindi come
fonso VI re di Castiglia, lodando- Enrico IV insorse contro la Chiesa
lo per la sua venerazione a s. Pie- di R.oma, e il suo custode; come
tro ; gli mandò una chiave d'oro venne scomunicato, e poi perdonalo ;
benedetta colle catene del medesi- come venne eletto Rodolfo, che si
mo apostolo e gli raccomandò il
, dichiarò vassallo della santa Sede;
legato che andava a regolare quel come allora Enrico IV domandò
clero.Con quanta ansietà tutta la protezione , onde fu intimata la
Germania aspettasse la sua senten- dieta ; laonde lo scomunicò, e male-
za , Gregorio VII lo avea saputo disse le sue armi e quelle de'suoi
dagli ambasciatori mandati da Ro- guerrieri. Dichiarò che Rodolfo go-
dolfo dopo la battaglia di Fladen- vernasse e difendesse l' impero, ac-
heim ; eppure quando nella setti- cordò la remissione de' peccali e ,
tre molli principi e conti delle due trionfo , e spirò, venendo sepolto
nazioni, vi fu decretato dal conci- nel duomo di Merseburgo. Di que-
liabolo: il temerario Ildebrando sta morie i sassoni fecero gran
meritare l'anatema , essere un in- duolo, e ricche elemosine in suf-
truso, avere sconvolto l'ordine della fragio del defunto, che tulli a-
gerarchia ecclesiastica usurpato ,
vevono conosciuto buono, affabile,
r autorità del monarca, tramato la misericordioso, amato qual padre
morte del legittimo re; perciò venne e salvatore della patria , onoralo
scismaticamente deposto e condan- per prode, venerato giudice gi«i-
nato, e proclamato antipapa l'im- sl(», ed indefesso prolettore delk
placabile suo nemico Guiberto di Chiesa ; sassoni lo amarono as<at
i
nero per allora dal riconoscerlo. vento per cui si trovò costretto
,
so Pontefice e il vero ,
pel quale desima , e di pagare annuo tributo.
stava Matilde; Milano, Piacenza, Allora Gregorio VII gli consegnò
Ravenna e Lucca avcano ricono- lo stendardo di s. Pietro e la spa-
sciuto l'antipapa. Gregorio VII per- da gli confermò l' investittn-a ac-
;
GRE GRE Ht
Germnhia si combaUeva alle ri- la Chiesa, il perchè infondeva co-
ve dell'Elster, in Italia l'arma- raggio e conforto agli altri. All'en-
ta lorubartla condotta secondo al- trar io8i Enrico IV bandì
del
cuni da Enrico secondogenito del per tutto r impero che chiunque
ve, investendo le genti toscane ri- possedesse un cavallo e una spada
portò completa vittoria, rovescian- Io seguisse alla spedizione d'Italia:
do r ostacolo alla marcia del pa- allora i fedeli della Sede apostoli-
dre. Cacciato Niceforo, sali sul tro- ca consigliarono Gregorio VII a
no di Costantinopoli Alessio Co- provvedere alla propria salvezza
mneno, che guadagnato con molto minacciata. Il Papa rispose , che
oro Enrico IV, l' invitò a fare una derelitto fra i mortali, protetto dal
diversione contro Roberto Guiscar- Signore sprezzava la possanza di
,
do, che stava per salpare dalla Si- Enrico IV , e nulla considerava i
cilia suo navile, per cui questi
col tormenti e la morte ; solo dispia-
si impotente di combattere
trovò cergli della buona Matilde, che
i nemici del Papa. Gregorio VII con cattivi vassalli dovrà fermare
ed alla regina d' In-
scrisse al re una pace vergognosa, o perdere i
ghilterrainvocando soccorsi , di-
, suoi dominii; e ritenere, che l'era-'
cendo a Guglielmo che se aveva pio sarà costretto ritornar in Ger-
meritato il nome di gemma dei mania , obbligatovi dal diversivo
principi, più glorioso sarebbe quel- che opererebbero colà i duchi Guel-
lo di cristiano esemplare, Filippo I fo e Bertoldo. Indi scrisse ai sas-
re di Francia non era nemico di soni e svevi , che dopo maturo
Gregorio VII, e non volle ad aver consiglio creassero un nuovo mo-
che fare con l'antipapa : altri asse- narca, aifmchè i fedeli dallo spavento
riscono che il re conservava mal dispersi avessero un capo intorno
umore per un censore sì rigoroso, al quale adunarsi , ed Enrico IV
che più volte avea tuonato i suoi minacciato alle spalle da un'ar-
fulmini. mata non potesse calar in Italia a
Dopo la morte di Rodolfo es- danno della Chiesa cattolica. Ma
%ndosi sparsa in Italia la fama Enrico IV aveva provveduto al fu-
che Enrico IV sarebbe calato in turo, opponendo ai nemici Fede-
Italia
, Y imperturbabile Pontefice rico Hohenstaufen , che lasciava a
rimase in piena tranquillità , non presidio delle contrade alemanne »
sapendo temere il suo cuore ; la confermandolo signore del ducato
sua natura robusta, il suo spirito di Svevia. Tuttavolta non gli riu-
veramente grande, venivano rassi- scì pacificarsi co' sassoni, come a-
curati dalla profonda convinzione vea ardentemente tentato. Con for-
di avev obbedito alla voce di Dio, midabile armata discese Enrico IV
e di dover piuttosto morire, che in Italia , ove chiunque nel suo
mancare alla sua missione, ninna passaggio negava omaggio ca-
gli
cosa potendo rompere la sua co- deva, e fermò in Verona. Pres-
si
ti ne' secoli addietro in favore del- si rivolse contro Firenze che gli
VOI. \XX\f. i6
^j^-ì GRE GRE
aveva ricusato le chiavi. Subito dell'intera metà. Prodigi di valo-
Matilde avvisò il Papa della sua re illustrarono guerrieri imperia-
i
colo, r intrepido Gregorio VII con- ri, l'orgoglio de' quali dovette umi-
se alla volta di Roma, ove il Pa- ra, la quale rivela la sua mente, ed
pa si teneva chiuso colle truppe è il compendio della pubblica giuris-
tosi del sobborgo edificò un torrio- ne che Gregorio VII avrebbe cele-
ne che danneggiò gravemente ro- i brato un concilio per pronunziare
mani. Questa fu per Gregorio VII definitiva sentenza sulla questione
l'epoca del maggior pericolo, aven- del regno che Enrico IV non lo
,
porte di Roma per espugnarla col- le preci, i partigiani del Papa pu-
la fame o col ferro, quando Ro- gnalarono quaranta soldati di ce-
berto Guiscardo s' indusse a recar-^ sare, e venti ben ferirono. L' anti-
visi. Presso
le feste di Pasqua papa gli cinse la coi-ona imperiale,
mentre Enrico IV si appa-
1084, ed i romani applaudirono, e lo di-
recchiava a tornare in Germania, chiararono patrizio di Roma. Indi il
venne al suo campo una deputa- Campidoglio [yedi), tenuto dalle
zione di vescovi ad offrirgli le genti papali,venne espugnato e con-
chiavi di Roma, le cui porte spa- segnato alla guarnigione lombarda.
lancarono a' 2 I marzo, domenica ( f^edi) erasi chiuso Ru-
Nel Settizoiiio
delle Palme, cioè quella dalla par- stico parente del Pontefice con di-
te di Toscana. Il re avente alla versi militi, ma dovette arrendersi.
destra l' antipapa ascese al Vatica- Stretto Castel s. Angelo da nuovo
una gloria perenne, e che si ve- Gregorio VII è vissuto, che e' in-
\I1, è d'uopo esaminarne gli scritti e stumi del secolo XIX. Finalmente
le azioni, non essendovi altro miglior per giustamente giudicare ciò ch'ei
fónte a cui attingere più pura la veri- fece come Papa, bisogna esamina-
,
•2 Vo GRE GUE
re l' intenzione e lo scopo di lui, medesimo p. Gretsero. Dai poste^
J)isogna esaminar la natura e bi- i riori calunniatori s. Gregorio VII
sogni de' tempi in cui visse. Senza fu <lifoo dal ven. cardinal Ht-lliir-
dubbio, generalmente parlando, il miiio, lib. 4> f^f^ linm. Pont., cap.
tedesco freme d' indignazione al ve- i3; dal p. Gretsero in Apolngm
dere il suo imperatore umiliato a prò Gregorio Vlly ove riporta
Canossa ; e il francese non sa re- cinquanta panegirici del santo Pa-
primere un moto di sdegno quan- pa da due celebri domenicani, il
;
<lerato inrelazione con l' indole del encomi degli scienziati, come li pro-
secolo nel quale è vissuto. Egli vocò grandemente quella italiana
raggiunse con lode pienamente lo di Fr. Vergani di G. fatta sull'o-
scopo, dappoiché pubblicò nel i8i5 riginale tedesco, preceduta dall'in-
la Storia di Gregorio VII
Papa troduzione del can. Jager, e stam-
e. dc^ suoi contemporanei ; donan- pata in Milano nel 1840 dai nitidi
doci un' erudita ed importante bio- tipi presso la ditta Angelo Bonfan-
grafia cavata interamente da fonti ti. L'onorevole traduttore italiano
originali, mediante uno studio pro- fece anch' egli copiose note quanto
fondo della storia del suo paese, utili, altrettanto critiche, antepo-
principale teatro delle ,
gesta del nendo la conclusione del Jager a
gran gerarca, che ha fatto cammi- quella di Voigt, perchè questi, do-
nare di pari passo co' suoi avver- po aver per tutto il decorso del-
sari, per cui alcuni notarono essersi l'opera 'mostrata una sobrietà e ri-
troppo estesamente diffuso sulle no- serbatezza mirabile nel parlare del-
tizie della Germania ; ma per com> la setta protestante, nella sua con-
prender bene la storia di Gregorio clusione si da quel siste-
discostò
VII, era necessario e indispensabile ma di moderazione onde sì bella
di conoscei^e Enrico IV principale apparisce la sua storia. Anche l'ot-
9. 12 GUE GRE
della Chiesa occidentale. Nella Chro- si' opera fu reputata una tessitura
nologia Hoin. Pontifìcuiii del can. di falsità storiche, piena di bile e
Gio. Marangoni, Romae l'j^i, p. di animosità contro i Papi , e di
8i, l'efiflgie di s. Gregorio VII è calunnie contro ragguardevolissimi
senza barba ; tale è pur l' effigie soggetti ancor viventi , ed anche
che si vede nell'opera intitolata priva di pregi letterarii ; anzi vuoi-
Effìgies Rom. Pontif. con la chro- si che in sostanza il lavoro non
nolaxi delGravesonio, Bassani i yyS. sia suo, e eh' egli altro non abbia
Siccome però all' articolo Ptniten- fatto se non tradurre e modificare
zicri Lateranensi [Vedi) parleremo un manoscritto che acquistò in
bell'oratorio summentovato di s. Roma. Il dotto e zelante ecclesia-
Nicolò ove Anastasio IV fece di- monsignor Nicola Wi-
stico inglese
pingere l'effigie di Gregorio VII seman, al presente vescovo Mel-
questa da noi osservare è con
fatta lipotamo in parlibus , e coadiutore
la barba. Devesi
avvertire , che del vicario apostolico del distretto
quando Benedetto XIV fece rinno- centrale o medio d' Inghilterra
vare le pitture e i ritratti dell'o- egregiamente confutò la riprovevo-
ratorio, che ora si vedono, gli ar- le opera, leggendosi la confutazione
tisti si servirono delle copie che nel voi. I degli Annali delle scien-
ne aveano fatte quelli che le co- ze religiose,che si pubblicano in
piarono prima che le pittare de- Roma, e compilate dal eh. monsi-
perissero, ma non si ha contezza gnor Antonino De Luca, a p. 267
e certezza se l'antico originale del- e seg., e 874 e seg. Nei medesimi
l'effigie di s. Gregorio VII real- Annali al voi. VII, pag. 890 e
fiiente avesse la barba, o se fu ar- seg. , è riportata in sedici §§ la
bitrio dei disegnatori l'aggiunger- confutazione alla Vita di s. Gre-
la. Tanto più ne induce sospetto, gorio VII scritta in francese dal
in quanto che le dette immagini signor de Vidaillan, Parigi 1837.
rifatte sono tutte quasi consimili e La confutazione è lodato ed in-
tutte colla barba. Si potrebbe anche teressante lavoro de! eh. sacerdote
congetturare, che nel termine del Cassacco bibliotecario di Udine.
pontificato il Papa se la fosse fatta Detta vita non è propriamente una
crescere, e così sarebbe salva la let- biografia dell'immortale Ildebran-
tera e il ritratto. All'articolo Barba do, ma bensì una generale, indige-
dicemmo che Giulio II si fece cre- sta e furiosa invettiva contro la
scere la barba, forse per mestizia o gerarchia cattolica. Con questo in-
per accrescere venerazione, dopo che tendimento il signor Vidaillan im-
i francesi nel 1 5 1 1 presero Bolo- piegò quasi tutto intero il primo
gna; e che Clemente VII fece al- volume in una rapida e superficia-
trettanto per esprimere il dolore lissima esposizione degli avvenimenti
pel sacco di Roma avvenuto nel accaduti dopo la fondazioue della
j527. Chiesa cristiana sino al secolo di
Nel i832 in Londra il baronet- Ildebrando, e travisando ogni fat-
to sir R. Greisley pubblicò la Fi- to, declama di continuo contro le
la ed il ponlificato di s. Grego- pretese usurpazioni del clero in
rio VII^ e più che altri sfigurò pregiudizio delia civile autorità.
la storia del santo Pontefice. Que- Anche il eh. Jager biasimò la sto-
1 ,
GRE
Vitale gli commise la gravissima rara , e si trovò presente alla di
legazione ad Enrico II re ti' In- lui morte ai 19 o 20 ottobre
ghilterra, come
quella eh' ebbe per 1187.
oggetto morte recata da empi
la Ivi celebratisi i sacri comizi , fu
sicari nel giorno 29 dicembre del eletto Papa ai 20 o 21 ottobre
precedente anno a s. Tommaso senza che fosse quasi vacata la
arcivescovo di Cantorbery. Con Sede, e consacrato a' 25 del me-
tanta fedeltà e zelo si diportarono desimo mese, come meglio dicem-
i pontifìcii legati, che riuscì loro mo all' articolo Ftrrara ( f^edi ).
ft^deli di astenersi dalle carni nel Pietro cantore della chiesa di Pa-
sabbaio , non venne quindi a (or- rigi in Sumnia de sacramenlis et
dia e pace coi genovesi, perchè tobre • 59'); giacché per fatale in-
non venisse ritardata per le loro cendio essendosi arso buona parte
inimicizie la spedizione in soccorso del medesimo sventuratamente fu ,
ta dello un matri-
scioglimento d' si trovavano, con piena soddisfa-
monio fatto da Gregorio Vili. Va- zione del Pontefice , che ne rese
cò la santa Sede un giorno. affettuose grazie ai sanesi. Si con-
GREGORIO IX, Papa CLXXXV. dusse quindi in Germania col car-
Ugo ovvero Ugolino nacque in A- dinale Leone del titolo di s. Croce
nagni, da' Conti di Segni, della no- in Gerusalemme, per istabilire la
lente nella scienza delle leggi, ver- venzione de' quali era stato in avan-
sato in ogni genere di letteratura, ti soggettato all'anatema, dopo di
assai destro ed industrioso nel ma- che rimase da' medesimi dalle in-
neggio degli affiiri , eloquente nel corse censure solennemente assoluto :
ragionare; qualità tutte che in lui oltre a ciò i legati l' obbligarono
andarono unite mirabilmente ad a rendere la libertà a Brunone ar-
un grazioso aspetto , e leggiadro civescovo di Colonia, da lui ritenu-
taglio della persona.Il suo cugino to prigione , e rimesso perciò ai
dal cielouna candida colomba, la per farlo Papa ;ma l'Urach opponen-
quale nel tempo in cui il cardinale dosi generosamente a questa riso-
celebrava la messa, andò a posarsi luzione, in vece si adoprò con tut-
sensione tra la santa Sede e l'im- permesso del Pontefice loro so-
peratore Federico II, incominciata vrano, n' ebbero da Federico H
sotto Onorio III, per cui ne da- tali minacce, che obbligarono Ono-
remo breve cenno. Quel Papa si- rio III di fargliene giuste querele.
no dal 1221 minacciò di scomu- All'altiera e superba risposta del-
nica l'imperatore, se non andava l'imperatore, il Pontefice con gra-
a militare in Terra Santa, onde ve lettera gli fece considerare l'in-
Federico lì nel 12^5, con nuovo gratitudine sua verso la santa Se-
giuramento sotto pena di scomu- de, che sino dall' infanzia con tan-
nica tornò a promettere ad Ono- to suo rischio e dispendio l' avea
rio HI che nell'agosto 12-27 avreb- protetto per sostenerlo nel regno
be fatto vela per la Palestina. In- di Sicilia, e verso il di lui suoce-
tanto egli vedeva di male occhio ro Giovanni di Brienne Ge- re di
la libertà che godevano le città rusalemme, che spoglialo da cesa-
di Lombardia per la pace di Co- re de! titolo di re e del regno, erasi
stanza stabilita con Federico I nel- rifugiato plesso il Papa. Allora il
che come usuipatore dei beni di ca. Nel seguente 1239 diede la
come reo di altri delitti , onde il leggono nel tom. XVI delle Deli-
Papa per tale solennemente lo de- ciae erudiloriuii del Lami, e nel
nunziò Palme e nel
nel dì delle tomo I delle Chiese fiorentine del
giovedì santo dell'anno 1239, e Richa. Egualmente nel 1239 Gre-
sottopose all' ecclesiastico interdetto gorio IX ebbe la consolazione di
lutti i luoghi dove Federico II riunire alla Chiesa latina gli ar-
gli osimani , de* folignali e de' vi- Sino dai 9 agosto e i5 ottobro
terbesi , né la pronta sommissione 1340 aveva Gregorio IX spedito
di quei di Città di Castello, di lettere apostoliche a tutti i princi-
Gubbio e di jVocera, né lo smar- pi e vescovi , invitandoli al conci-
rimento degli abitanti di Orle, di lio generale che voleva celebrare in
Civita Castellana, di Toscanella, di Roma per trattare la causa dell'ay-
Sutri, diCornelo, di Montefìasco- verso cesare ,
quando seppe che
ne, di Montalto, di Ti evi, di Be- i vescovi oltramontani, i cardinali,
vagna, di liettona, di Spello e di gii ambasciatori ed altri, che por-
Cocorone che gli aprirono timida- tavansi al concilio su galere di Ge-
mente le porte ; ma riunito tutto nova (f^ec/ì) j furono parte fatti
quanto il valore che giù sperimen- prigionieri, e parte alfogati dai pi-
tato avea nei cuori generosi dei sani e siciliani comandati da Enzo,
recanatesi, perugini , asisiani, tuder- che in un al padre non poteva sof-
tini e spoletani. Potè ben egli da frire che si celebrasse il concilio.
Cero furore acceso devastare i con- La perdita di Benevento, alla qua-
torni di Benevento j ma non giù le tennero dietro poi altre conqui-
impedire agi' intrepidi cittadini il ste di Federico II negli stati della
prenderne pronta vendetta con Chiesa, e la presenza di cesare in
uccidere alquanti de' suoi soldati Tivsjli , riempì di tanto dolore il
GRE
Costantino Magno, contando quel te di Filippo Maria Visconti, mor-
piacentino Filippo, che famoso per to senza successione nel i447- ^*
inilitari imprese, fu dalle primarie detta progenie propagò il ramo
si
.città di Romagna eletto duce nel de' Visconti di Milano per Berna-
385jqual riparatore della comune bò Visconti, zio del detto Giovan-
libertà contro l' imperatore Grazia- ni Galeazzo, il quale dopo di aver-
no; secondo altri da Ildebrando lo ucciso, costrinse i figli alla fuga,
«discendente dalla nona generazio- riparando prima in Asti, e poi in
ne di Desiderio re de' Ipngobardi, Fiandra, ove divennero liberi baro-
il quale Ildebrando da Carlo Ma- ni del sacro romano impero per
gno primo visconte di Mi-
fu fallo volere dell' imperatore Leopoldo I.
lano, che perciò prese il cognome Nella discendenza poi de' Visconti
di Visconti. Il Ronucci però dice piacentini del b. Gregorio X fiori-
die Carlo Magno verso Fanno 800 rono il b, Baiamonte che profes-
costituì Woeno Visconti piacentino sando vita monastica nel moniste-
per preside di giustizia su certe ro de' cistcrciensi della Colomba
castella e municipii dell'Insubbia; fondato da s. Bernardo per genero-
jeche in Milano non fiori la fa- sità de' Visconti, e giunse a tal san-
ma e potenza de' Visconti se non tità di che ne fu dichiarato
vita
duecent'anni dopo, dappoiché sotto abbate. Dipoi fu dato a confessore
l'impero di Ottone III reggeva lo di santa Franca Vitalta e della b.
stato di Milano un Visconti pia- Carenzia Visconti, alle quali eres-
centino, che forse fu quell' Uberto se un monistero sotto la regola
Visconti, uomo d'alto giudizio e delle cistcrciensi. La casa pater-
pari ingegno, che in patria sosten- na del beato Gregorio X in Pia-
ne le principali magistrature, che cenza, situata presso la chiesa di
due volte fu pretore in Milano s. Silvestro, fu volgarmente chia-
ed una in Bologna e Padova con- : mata palazzo del Papa ed i-
,
thiude che le due famiglie di Mi- vi vicino venne edificata una cap-
lano e Piacenza furono ambedue pella.
cospicue, ma tra loro dilFerenli, per Teobaldo ricevette una buona e
la diversità del loro stemma gen- religiosa educazione , e con l' acu-
tilizio ch'egli riporta, laonde errò tezza del suo ingegno egregiamen-
chi nelle Vite de Ponlefici di Pla- te apprese le scienze, massime di
tina pose per arma a Gregorio X sacra giurisprudenza e canoni. A.
ilserpente col fanciullo in bocca, queste doli aggiunse le virtù, d'il-
stèmma de' Visconti di Milano co- libati costumi, la compostezza, la
me dicemmo al voi. XXIX, p. 59 fuga dell'ozio, l'indefèsso studio,
del Dizionario. Furono questi ulti- l'orazione e la circospezione nel
mi celebri per la signoria di Mi- conversare, temperando così il fer-
lano, prima con titolo di signori-, vido e vivace suo carattere, la cui
poscia con quello di conti, e final- ingenuità appariva nel suo bel vol-
mente con <|uello di duchi, che ot- to. Col consiglio de' frati domeni-
tennero da Wence.slao re de' roma- cani e di altre persone, prudenti
ni nel i38o, nella persona di Gio- come de' suoi congiunti il b. Baia-
vanni Galeazzo, e lo conservarono monte e la b. Carenzia , abbracciò
per sessuntasette anni fino alla mor- lo slqto eccltìsiasticq , in cui ypllo
,,
però eragli divenuto necessario, lo corso, con permesso del suo vesco-
dispensò dalla residenza, acciò lo vo e capitolo. Sotto l' istruzione di
seguisse nel viaggio di Francia e di s, Tommaso d' Aquino e di s. Bo-
Germania ,
per valersi deli' opera naventura egli fece stupendi pro-
sua, ed indurre i prelati ad inter- gressi nelle scienze sacre; laonde
venire al concilio che Gregorio IX come in Liegi e meglio potè nei
uvea intimato nel Laterano per giu- pulpiti di Parigi predicare sovente,
dicare della causa dell'imperatore infiammando di zelo gli uditori a
Federico II; ma a cagione delle gravi soccorrere iTerra San-
cristiani di
Teobaldo si amma-
fatiche sostenute, ta, mentre più volte fu veduto s.
punto che il cardi-
lò in Francia sul Luigi IX intervenire alle sue pre-
nale partiva per Roma, raccoman- diche.
dandolo però questi a s. Luigi IX Nel 1265 fu esaltato al pontifi-
,
tavano quel regno. Benché 1' arci- frica andò in Tolemaide o sia Acri
diacono avesse divisato recarsi in in Soria , dove ritrovò il principe
Palestina per slimolare
,
crociali i Edoardo, col fratello Edmondo, e
a pugnare valorosamcnie contro Beatrice loro sorella contessa di
gl'infedeli, ubbidì al Pontefice , si Bretagna con buon numero di
portò in Roma, e col legato che lo scozzesi , frisoni ed altri della Ger»
accolse con segni di distinzione, par- mania inferiore , i quali accompa-
tì per l'Inghilterra, ove coopeiò al gnati da copioso esercito d'inglesi
1-268, e per la discordia de' car- erasi in quel punto portato a Tu-
dinali elettori vacò la santa Sede
, nisi, con vivo dispiacere tornò a
due anni, nove mesi e due giorni. Tolemaide, perchè i francesi e sici-
In questo tempo a persuasione liani decisero ripatriare , e vi ap-'
principalmente di Teobaldo venne prodò nel maggio 1271, attenden-
pubblicata la sacra guerra di Pa- do l'imbarco per passare a Gerusa-
lestina dal principe Edoardo , da lemme. In questo tempo infervorato
s. Luigi IX re di Francia, e dal suo da Teobaldo, il principe impedì che
fratello Carlo I re di Sicilia ; ma Bendoedaro s' impadronisse di mol-
prima di passarvi stabilirono di te castella ne' dintorni di Acri , e
combattere principi saraceni del-
i non assediasse la città, come an-
le coste dell* Africa, acciò nella lo- cora di opporsi al progresso delle
ro assenza non facessero un diver- sue conquiste. Intanto non avendo
sivo sull'Italia. Teobaldo destinato s. Filippo Benizzi voluto accettare
ad accompagnare la sacra spedizio- il pontificalo, in Viterbo procede-
ne, secondo alcuni col carattere di vano lentamente i sacri comizi per
legato, partì dall'Inghilterra, sire- dare un successore a Clemente IV,
co in Piacenza , in Roma ed a forse per la rivalità delle due na-
brindisi per imbarcarsi. Siccome il zioni francese ed italiana, che ognu-
-
GRE
na avea selle cardinali, dappoichf^ de apostolica, per provvedere alle
ne' cardinali non mancavano sog- necessità della Chiesa. Giunti i nuu-
getti dt;gtii del pontificato, ne' di- zi in Acri , e recatisi a' piedi di
ciassette o quindici che componeva Teobaldo, esposero la loro missio -
np il sacro collegio, d ippoichè quat- ne , gli presentarono il decreto e
tro di essi furono poi Papi, cioè le lettere del sacro collegio. L'umil-
nove di loro per eleggere il Papa cito e nella città feste e dimostra-
anco indotti dall'aver Raniero Gat- Nicolò, Maffeo e Marco Polo, che
ti capitano della città , scoperta domandavano per quel principe
di tetto la sala ove erano adunati, banditori dell' evangelo , il nuovo
diujinuendo loro pure il quotidia- Papa in Acri diede due dotti do-
no alimento. I compromissari per- m(5nicani con molte facoltà e con
tanto col Bonaven-
consiglio di s. presenti per quel sovrano. Prima
tura , prontamente nel primo set- di partire dalla Soria il Pontefice
tembre 127 1 elessero in Pontefice volle tornare a venerare il santo
r arcidiacono Teobaldo o Tedaldo Sepolcro in Gerusalemme, che ba-
Visconti , e gli altri cardinali apr gnò con un profluvio di lagrime,
provarono l' elezione, quindi forma' e promise larghi soccorsi ai cristia-
rouo il decreto , e vi apposero i ni della Palestina. Avendo il prin-
loro con gran piacere dei
sigilli , cipe Edoardo preparato un deco-
due re ancora dinjoranti in Viter- roso nayile, e corrispondente ac-
bo ,e di tutti gli abitanti della compagnamento, acciocché potesse
città che accorsero giubilanti nel il Papa passare in Italia con ono-
duomo ove il nuovo Papa era sta- revole comitiva a prendere le in-
to proclamato; allegrezza che ben segne pontificie, il Papa col segui-
preslQ parteciparono Roma e Pia- to s' imbarcarono nel mese di di-
cenza» Senza dilazione i cardinali cembre e con prospera navigazio-
,
riscuotere le decime pei sussidi sta- quale (ece gravi lagnanze per aver
biliti pei cristiani di Palestina. In- egli confermala l'elezione di Rodolfo
di confermò con autorità apostolica all'impero ; ma Gregorio X colle sue
r elezione di Rodolfo in re de' vo- soavi e ragionevoli maniere lo dis-
jnani a'itì settembre i 274, egli spe- tolse dalle all' im-
sue pretensioni
dì per nunzi l'eletto alla chiesa di pero, e da ducato di
quelle sul
Trento, e fr. Enrico de' minori; lo Svevia e sul regno di Navarra
esortò a troncar le discordie ed laonde dovette poi deporre le in-
alla pace, onde stabilirsi nel trono, segne imperiali che usava. Alfonso
invitandolo a Roma, ove lo avreb- III re di Portogallo mostrandosi
be unto, e coronato colle insegne renitente a pagar il consueto cen-
imperiali; e s'interpose perchè tra so alla Sede apostolica, ed avendo
lui e il re di Francia non si ac- usurpalo le rendite di quattro ve-
cendesse funesta guerra. Partì fi- scovati al Pontefice, questi formò
nalmente dalla città di Lione a' 6 la costituzione De regno Portugal-
maggio 1275, dopo aver liberalo line per norma del re, de' suoi fi-
colle sue orazioni una donna nau- gliuoli, e dei baroni del regno. Con-
, ,
di, da lui scomunicato siccome se- rosissimo clero. Cadde quindi in-
guace del partito di Federico H, fermo, e ben conobbe ch'era giun-
e suoi figli e nipote. A'3 dicem- to il termine di sua vita mortale,
po, che della salvezza dell'anima: tato de' Turriani, che tentarono di
amministrava egli medesimo nel uccidere Ottone Visconti arcivesco-
punto estremo i sagramenti , ed vo di Milano. Fu ciò opposto con
assisteva agli udfìzi della sepoltura, forza quando si trattava la causa
perchè non giudicava men conve- della sua canonizzazione; ma Pie-
niente e men degno della pontifì- tro Maria Campi, che n'era il po-
cia maestà quanto si facesse per slulatore, egregiamente difese Gre-
impulso ed esercizio di caiità cri- gorio X da questa impostura, con
,
be dal re particolare lode. Nel bre 1276, morendo nel giorno se-
1271 venne assunto al pontificalo guente senza aver preso le insegne
il suo zio materno Gregorio X, il del pontificato, e secondo altri nep-
quale a'i5 luglio del 1272 lo pure il nome, e fu sepolto nella
a Intere nelle parti di
spedì legato chiesa de' minori in Viterbo. Dice
Lombardia per comporre le discor- però il JN'ovaes, ch'egli non è con-
die tra i potentati e le città della tato fra i Pontefici, né si trova
provincia, ampliando la di lui giu- memoria di lui negli scrittori fran-
risdizione della legazione per tutta cescani prima del 1628 : <uttavol-
la Romagna , Marca Trivigiana ta egli col nome di Gregorio XI
terre del patriarcato d'Aquileia e lo chiama Papa CXCIV dopo A-
di Grado, e per tutto il Genovesa- driano V e prima di Giovanni
,
ei adsit puritas conscientiae et prae- che accenni essersi egli dopo il car-
sto sit judicium ralionis, malitiam dinalato, a cagione di una perico-
odit, et ìnnoceutiam tuetur, eie". losa malattia, ascritto all'ordine del
Quindi pe' suoi meriti colla santa minori, e che dilui cantò Giusep-
Sede, e per l'emiuenle sua scienza pe Maria Suarez, in Praentsl. an-
Gregorio X in Orvieto nel dicem- tiquit. :
terra, ma restarono senza effetto le dia dalla medesima fatta con Fe-
sue premure, non meno per ca- derico re di Sicilia, ed acconsenti
gione della loro durezza , che per che questi ed i suoi discendenti
la parzialità di ciascuno de' due s' intitolassero re di Trinacria , la-
il Dormans, e del-
cardinal Gio. de quindi dichiarò che per tal divi-
l' inglese il cardinal Simone de sione nulla si scema ai diritti della
Langham, ch'erano i legati. Le Chiesa romana nelle due Sicilie.
stesse diligenze adoperò il Papa Non cessando Bernabò Visconti si-
con Enrico li re di Castiglia, e gnore di Milano di molestare le
con Ferdinando re di Portogallo, terre della Chiesa, Papa gli di-
il
quali non erano meno funeste alla di frequente veniva esortato dal
quiete dello stato che della Chiesa. venerando religioso Pietro infante
Ristabilì la disciplina ecclesiastica di Aragona, da s. Caterina di Sie-
ed il buon ordine nel clero, ripo- na, e da s. Brigida; e ricevendo
nendo in vigore le antiche costitu- per lo stesso motivo un'ambasce-
zioni. Per la difesa poi della catto- ria promise di
di romani, a questi
lica religione, e per frenare il cre- portarsi in Roma,
che significò ciò
scente orgoglio de' turchi, fece pub- all' imperatore Carlo IV, a diversi
tuttala corte, s'avviò alla capitale fece la porla dal lato di setten-
del mondo cattolico, che trovò de- trione tutta di marmo pario eoa
solala in quanto alle fabbriche, e belli lavori d'architettura. A que-
diminuita nella popolazione , ma sta basilica aveva Urbano V fatto
giubilante del più vivo tripudio. l'ampio ciborio di marmo, col qua-
Xia le acclamazioni e le dimostra- le coprì l'altare papale , i cui
,
dine de' monaci del Corpo di Ge- 28 marzo 1378, a due ore di not-
sù Cristo. Indi ordinò
che nella te, avendo ricevuti con gran pie-
vigilia della Natività Maria si di tà i sagraraenti , ed esortato i
digiunasse ; che nelle messe dei san- cardinali a dargli il più degno per
ti dottori si dicesse il Credo; e successore , rese il suo spirito al
i^e piiino potesse portar innanzi la creatore nel palazzo vaticano, in
, ,
riconciliò con esso, per rendersi col nali vecchi, slimò conveniente crear-
suo mezzo signore di quella provin- ne degli altri , da' quali si potesse
cia. E in falli prese Ascoli e Fer- promettere sicura fedeltà, e dichia-
mo, indi spedì per Roma un corpo rando con apostolica autorità, non
di soldati ad assediarla. essere ciò contro il giuramento fat-
Gregorio XII dimorante in Sie- to, attese le nuove e giuste ragioni
na, vedendo che da una parte l'an- che sopraggiunsero, ne elesse quat-
tipapa confidava nelle forze dei tro in Lucca a'9 maggio 1 4o8, cioè
francesi e de'genovesi, e procurava il b. Giovanni di Domenico dello
di tirarlo ad un luogo sospetto Rianchini domenicano, maestro di
per opprimerlo, essendo Savona nel s. Antonino confessore del cardinal
Genovesalo, e che dall'altra banda Condulmieri; Antonio Corraro suo
quelli che gli dovevano maggior nipote, che già avea fallo camer-
fedeltà gli si ribellavano sìin Ro- lengo di s. Chiesa ; Gabriele Con-
ma che nello stalo ecclesiastico dulmieri altro suo nipote, tesorie-
fra queste afflizioni, e col consiglio re pontificio; e Jacopo da Udine.
d' uomini prudenti, che ne preve- Fu tanto il dispiacere de' cardinali
devano pericoli, scrisse all'antipa-
i vecchi, ostinati nell' impedire que-
pa, che per giusti molivi, ch'egli sta promozione, che grandemente
fece pubblicare dai predicatori, si irritati giurarono di non ricono-
doveva mutare il luogo del congres- scerli mai per cardinali e nello ,
ricò il re de' l'omani, quello di Un- ni XXIII con quei cardinali che
,
lio, inviando perciò diversi legali cando diverse bolle in favore dei
in vari luoghi. Intanto Alessandro suoi , massime del landgravio Er-
nare il lagrimevole scisma che la- l'antipapa Benedetto XIII. P'. An-
cerava la Chiesa e l'unità de' fe- tipapa XXXVI. Lo stesso concilio ia
deli. Il Papa però gli rispose, che ricompensa al cardinal Angelo Cor-
non ricusava il concilio, ma sì il raro d'un' azione cotanto generosa,
congresso convocato dal sedicente lo elessevescovo suburbicario di
Giovanni XXIII, giacché non con- Porto, o meglio Tusculano, come
veniva fosse soggetto all' usurpatore dicono rUghelli ed il Cardella, vica-
del pontificalo il vicario di Cristo rio e legato perpetuo della Marca,
e successore di s. Pietro. decano del sacro collegio, ed ebbe
Giovanni XXIII si portò iu Co io amministrazione perpetua le chic-
,
esaltazione fu legato della Marca due anni, sei mési e tre giorni, e
nel i4o5, e forse perchè Recanati fino alla sua libera e virtuosa ri-
in tempo dello scisma seguì costan- nunzia in Costanza otto anni, set-
temente le parti di lui , tranne te mesi e cinque giorni morì a ,
bus genera lis y etc. Avendo il car- zione che diligentemente ba ripor-
,,
nesto pei' unire gli erranti ai buo- ta Chiesa dalla sua rinunzia alla
ni, e come avendo la pazzia fat- elezione di Martino V , due anni
tasi in Pisa raddoppiato lo scisma, quattro mesi e sette giorni.
egli vi pose il riparo con la ri» GREGORIO XllI, P. CCXXXVI.
nunzia fatta in Costanza; che quin- Ugo Boncompagni nacque in Bolo-»
di governò la Marca, la quale già gna fra sei altri suoi fratelli, a' 7
lo conosceva, e gU era legata con febbraio i5o2, da Cristoforo Bon-
doppio vincolo, e finalmente lo ac- compagni e da Angela o Agnese
colse in Kecanati il tempio di s. Marescalchi , signori nobilissimi di
Flaviano. A' 14 ottobre i4'7 il co- quella città. Fino da' primi anni
mune di Recanati deputò sedici niostrossi d'indole nata per le scien-
cittadini , otto de' quali facessero ze, d'ingegno docile, e cosi amabile
l'inventario de' beni del cardinale di costumi , che in breve a tutti
defunto, ed altri mettessero in or- divenne carissimo'; e spedito che fu
dine e custodissero i medesimi be- da quelle discipUne che al bisogno
ni, prestando tutti giuramento di e all' età sua si convenivano neU
esercitare fedelmente l'incarico. Per l'università di Bologna, si applicò eoa
ordine di Martino V lo spoglio del ardore allo studio delle soieoze sot-
cardinale fU '
spedito a Venezia al to magistero de' celebri giurecon-r
il
raro, che lo avea destinato g suo dottori de' signori anziani, indi nel
esecutore testamentario Insieme ad i534 nel collegio canonico. Nell'u-
nitri personaggi. Nel teslameU'
tre niversità di sua patria per tre an-
to beneficò i suoi famigliari, donò ni spiegò le istituta, donde passò a
alla cattedrale diverbi arredi sacri professore ordinario, avendovi per
di argento, e reliquie, che in par-; editori e discepoli alcuni personag-
te andarono perduti nell'invasione gi che dopo si resero famigerati
fiancese. A gloria del vero, Grego- tra' quali Alessandro Farnese, Cri-
rio XII fu dotato di santità cosli stoforo Madrucci, Ottone Truchr
sublime, che Antonino in Chron.
s. ses, Reginaldo Polo e s. Carlo Bor-
par. HI, tit. 22, cap. 5, nella co- romeo , tutti dipoi cardinali. Ha
stanza da lui mostrata nelle avver- del singolare quanto si racconta di
fiilà, lo paragona a s. Stefano mar- Cristoforo padre di Ugo, il qual^
,
le, mosso da una interna ispirazio- tamente con equità, e la sola giu-
ne rispose , al futuro cardinale e stizia avea in lui preponderanza ;
Pontefice. Giunto all'età di tren- indefesso nello studio delle cause
tasei anni , e mentre gli amici os- vi si applicava giorno e notte, non
servavano essere Bologna poco pel lasciandosi imporre da timori , uè
suo singolare merito il cardinal , illudere dalle adulazioni. Il Novaes
Parisio rinomato giureconsulto lo dice che fu pure segretario apo-
chiamò in Roma, ove giunse nel stolico, ma il Bofiamici, De script.
1 538, e raccomandatolo caldamente Pont, non ne fa parola.
epist.,
ricusare aiuti pecuniari offertigli dal zione per sospetti di eresia. In que-
Papa, e procurati da' suoi ammi- sta legazione poco potè fare, per-
ratori. Contento di poco, non con chè sentita nel i565 la morte del
la pompa o col fasto, ma si faceva Pontefice, fu obbligato recarsi al
conoscere per le virtù, diligenza e conclave, a cui però non arrivò, e
telo nell'eseguire gì* incarichi, come trovò eletto s. Pio V. Il defunto
die a conoscere nel decreto della l'avea nominato segretario o pre-
residenza in cui ebbe tanta parte. fetto della segnatura de'brevi. Quan-
Ritornato dal concilio, essendo Pio tunque nulla operasse nella causa
IV pienamente soddisfatto di lui, del Carranza, scopo principale di
gli offri il governo della Marca, ma sua legazione , diede però nella
scorgendolo più inclinato a restare corte di Madrid chiari argomenti
in Roma, lo fece continuare nella di coraggio e petto sacerdotale ,
te del 4U0I0 di 8. Sisto, e nel dar- to partito se non fosse stato rice-
,
Roma, e giunto a' piedi del Papa, teneva per escluso, avendogli detto
questo accogliendolo amorevolmen- il cardinal Granvela che i suSi'agi
te, gli disse vionsignore abbiamo
: del re di Spagna non lo potevano,
occupato il vostro luogo. Giacché aiutare per motivo di sua gioventti,
ipel conclave il cardinale sarebbe cominciarono tahnente a stringere
stato eletto, se non lo caiunniava- pel cardinal Boncompagno, al qua-
XiO alcuni invidiosi di sue preclare le molto inclinava il cardinal Bo-
doti. Le fatiche da lui tollerate nel nelli nipote del defunto co' suoi
viaggio , congiunte alla avanzata voti, e con quelli del partito di
età, glicagionarono un' infermità Pio IV, che nel giorno seguente i 3
da cui ristabilitosi riprese con ar- maggio ebbero tutti t voti sicuri e.
poteva in seguilo ^agioi^are pota- voli erano bastanti alla sua ele-
bile pregiudizio alla libertà ecclesia- 2;ione ; e rispostogli dal cardinal di
stica, in guisa che allo stesso Pontefi- Como eh' erano anco di vantaggio,
ce convenne segnarla. Del qual pro- egli come se nulla di nuovo gli
Gregorio XIII, e scelse per simbo- boli i fiscalati venali. Proibì il di-
lo le parole del salmo Confirma pingere gli Agnus Qei benedetti
Itox Deus, quod operatus es in no- ( Fedi )y e il distribuire reliquie
bis. A' 20 maggio, festa di Pente- false; quindi istituì la festa del ss.
coste, fu solennemente coronato nel- Rosario ( Fedi ) , e continuò la
la basilicavaticana; ed ai 27 det- guerra contro i turchi , come 91
tesoriere Ridolfo Buondgliuoli, giu- non ebbe effetta. Confermò l' ordi-
sto, moderato, diligente ed accorto^ ne equestre di j. Maurizio, e Iq
Nel primo concistoro fece leggere unì a quello di s. Lazzaro ( Fe-
del viceré, e pacificò con lui Ste- (^Fedi)y e dal suo nome detta Gre-
s. Sisto per abitazione. Nel princi- Birri ed alcuni nobili romani qu<l-
pio dell'autunno i58i assalito il la funesta zuffa che descrivemmo
santo Padre da febbre terzana a quell'articolo. In quest'anno e-
diede agli ambiziosi e speculatori stinse il dàzio del macinato ed ,
maggior premura e forza che mai di questo Pontefice sono l' aver
,
lo, che lo riguardò come uno dei ori'ani, luoghi pii, famiglie religio-
più degni Papi, indefessamente al- se e secolari, tulli parteciparono
lento al bene de' suoi sudditi; ma della generosità di Gregorio XllI ,
il suo governo non fu abbastanza e pure non lasciò debito, ma uii
severo, e ladronecci gravissimi ri- avanzo di settecentomila scudi. Il
hiasero impuniti, cui energicamen- senato aggregò alla nobiltà il tì-
te riparò l' immediato successore glio Giacomo , ed eresse in Cam-
Sisto V. Era egli per riguardo al pidoglio una statua al Pontefice.
corpo di statura alta, di comples- Dei biografi di Gregorio XIII ne
sione naso aquilino,
robusta, di trattammo al citato articolo Borr
con occhi azzurri, barba folta e COMPAGNI. Vacò
la sahta Sede tre-
composta in. guisa che conciliava dici y. Principio Fabricny
giorni,
venerazione , e indicava maestà. Delle allusioni, imprese ed emble-
Molto piàcevasi di cavalcare per la mi sopra la s'ita di Gregorio Xlliy
città e fuori, secondo 1' uso d'allo- Roma i588 pel Grassi.
ra, ed era di tale agilità che salen- GREGORIO XIV, P. CCXXIX.
do a cavallonon abbisognava di Nicolò Sfondrati padre ebbe per
aiuto : camminava a passi grandi Francesco conte di Rivera, barone
e veloci. di Valsessina fallo da Carlo V, chia-
Per rispetto poi alle qualità del- mato il Padre della patria ch*^ ,
l'animo, nelle risoluzioni era accor- dopo la morte della moglie nei
to, nel praticaregrave, nelle ri- i544 Paolo III creò cardinale. LjI
sposte pronto, nel vestire e nel madre fu Anna Visconti, che mor-
mangiare moderato co' poveri fu : ta in Somma, castello nel Milanese
misericordioso, co' disgraziati dispo- di sua famiglia , dove si era por-
sto sempre al soccorso, e co' lette- tala a visitare Maddalena Viscon-
rali SI sollecito nel provvederli, che ti , Nicolò fu estrat-
sua genitrice
ben quarantaselte ne provvide con to dal cadavere agli 1 1 feb-
suo
cariche ragguardevoli, altri stipen- braio i535, dopo sette mesi dac-
diandoli del proprio, con dieci scu- ché era stato conceputo. La fami-
di d'oro al mescj parte di palaz- glia Sfondrati era nobile di Mila-
zo e due servitori come narra il , no,ma originaria di Cremona, co-
Serassi Fila di Mazzoni p.
nella me può vedersi nel p. Vairani nei
49. La maggior sua gloria era il Documenti cremonesi, par. II , p.
dispensar favori , e perciò coutava 83, la quale discendeva da un
per perduto quel giorno , in cui certo Corrado tedesco, che in tem-
non corrispondesse con prove del- po Ottone IV imperatore venne
di
la sua innata beneficenza. Dice il in Ove i suoi discendenti gli
Italia,
Vittorelli in Ciacconio t. IV, p. 7, accrebbero lo splendore, come st
che la sua liberatila non ebbe It- legge in Gio. Francesco Ciesceuz»,
,
e Ottone Colonna poscia Martino V. Papa &i ritirò nel mese di luglio
Questi cardinali nell'ultimo di lu- in Siena, e privò detto cardina-
glio presero la risoluzione di costrin- le della legazione di Bologna, óve
gere Gregoi'io XII e l'antipapa a ri- avea indotto bolognesi a dichia-
i
nunziare il pontificato, ovvero de- rare che Gregorio XII doveva es-
poili ambedue in un concilio, che sere abbandonato da tutti , e pu-
sarebbe adunato dwi due partiti. nito dalla Chiesa come propagatore
Corsero diversi manifesti s\ dei dello scisma, avendo pur commes-
cardinali che del Papa, il quale so altre malvagità. Indi a' 19 set-
faceva loro riflettere l' ingiustizia tembre del detto anno i4o8, e non
con cui l'avevano abbandonato, ed in altro tempo come altri dico-
accusalo di non voler rendere la no, fece in Siena la seconda pro-
pace alla Chiesa, e dimostrava ad rnozione di nove cardinali, tra' qua-
un tempo di non mez-
ricusare il liAngelo Barbarigo suo nipote, é
zo di un concilio, quale non po- Morosini altro nobile veneto;
Pietl'o
flitto Pontefice, il quale dopo aver concilio di Pisa, nello stesso tempo
confutato quanto aveano pubblica- che cardinali ribelli spedirono in
i
sessioni dei concilio di Pina (F^fli), presso Ladislao, che alla di lui om-
che diversi chiamano iliegitlimo bra aspirava al dominio di Roma,
perdiè non convocato né presiedu- dopo aver con accortezza scampa-
to dal Papa. E siccome questi a- to gli agguati dei veneziani. Nel
vea determinato di celebrait; un maggio i^io morì in Bologna A-
concilio per opporlo al pisano, nel lessaiidro V, e gli successe il c;ir-
senso , e lo denunziò per la città lettera de' i3 marzo i4i5 die pie-
di Costanza. Allora fu scritto a na autorità al cardinal di Ragusi,
Gregorio XII che se veramente e agli altri sua ubbidienza
della
bramava V unione e la concordia che potessero ridurre a forma di
delle chiese, e di tutta la cristia- concilio generale il congresso di
nità, si portasse con quelli del suo Costanza non come convocato da
,
esaltazione fu legato della Mjirca due anni, sei mesi e tre giorni, e
nel i4o5, e forse perchè Recanati fino alla sua libera e virtuosa ri-
in tempo dello scisma seguì costan- nunzia in Costanza otto anni, set-
temente le parti di lui , tranne te mesi e cinque giorni , mori a
h,us genera lis , etc. Avendo U cai'- zione che diligeutemente ha ripor-
,,
GRE 293
tato il Leopardi a p. i43 e si
, tire. A questa santità egli accoppiò
legge pure? nel padre Giacobbe il sapere e la dottrina non ordi-
Bibl. Pont. p. g8: essa è in carat- naria, come abbiamo dal citato
teri ed in versi leonini as-
gotici , Leonardo d'Arezzo, in Commentar,
sai cattivi, come si esprime il Car- rer. gest. vi Italia, appresso il Mu-
della, Meni. star. tom. II, p. 325. ratori, lycr/^j/. rer. italic. t.IX, p.g36.
Con tale epitaffio chi lo compose Il Bzovio, il Wadingo, l' Ughelli ed
intese di ricordare come Grego- altri riportano molle sue lettere
rio XII ceitò sempre un modo o- scritte nel pontificato. Vacò la san-
nesto per unire gli erranti ai buo- ta Chiesa dalla sua rinunzia alla
n^ e come avendo la pazzia fat- elezione di Martino V , due anni
'tasi in Pisa raddoppiato lo scisma, quattro mesi e sette giorni.
egli vi pose il riparo con la ri- GREGORIO XUI, P. CCXXXVL
nunzia fatta in Costanza; che quin- Ugo Boncompagni nacque in BolO"
di governò la Marca, la quale già gna fra sei altri suoi fi'atelli, a 7
lo conosceva, e gli era legata con febbraio i5o2, da Cristoforo Bon-»
doppio vincolo, e finalmente lo ac- compagni e da Angela o Agnese
colse in Recanati il tempio di s. Marescalchi , signori nobilissimi di
Flaviano. A' i4 ottobre 14 17 il co- quella città. Fino da' primi anni
mune di Recanati deputò sedici mostrossi d'indole nata per le scien-
cittadini , otto de' quali facessero ze, d'ingegno docile, e così amabile
r inventario de' beni del cardinale di costumi che in breve a tutti
,
tosi egli alla fabbrica di un ma» piena voce commendalo quul uo-
gnifico palazzo, interrogato a qua- mo di somma diligenza e solleci*
le de' suoi figli sarebbe toccata Indine nell'adempimento de' propri
abitazione tanto splendida e nobi- doveri tutti egli ascoltava indistin*
:
le^ mosso da una interna ispirazio- tamente con equità, e la sola giù*
ne rispose , al futuro cardinale e stizia avea in lui preponderanza ;
tasei anni, e mentre gli amici os> vi si ap[)licava giorno e nu|te, non
servavano essere Bologna poco pel lasciandosi imporre da timori nò ,
ricusare aiuti pecuniari offertigli dal zione per sospetti di eresia. In que-
Papa, e procurati da' suoi ammi- sta legazione poco potè fare, per-
ratori. Contento di poco, non eoa chè sentita nel i565 la morte del
la pompa o col fasto, ma si faceva Pontefice, fu obbligato recarsi al
te del titolo di s. Sisto, e nel dai- lo pattilo se uon fosse stato rice-
,
Roma, e giunto a' piedi del Papa, teneva per escluso, avendogli detto
questo accogliendolo amorevolmen- il cardinal Granvela che i suffragi
te, gli monsignore abbiamo
disse : del re di Spagna non lo potevano
occupato il vostro luogo. Giacché aiutare per motivo di sua gioventù,
nel conclave il cardinale sarebbe cominciarono talmente a stringere
^tato eletto, se non lo calunniava- pel cardinal Boncompagno, al qua-
no alcuni invidiosi di sue preclare le molto inclinava il cardinal Bo-
doli. Le fatiche da lui tollerate nel nelli nipote del defunto co' suoi
"viaggio , avanzata
congiunte alia voti e con quelli del partito di
,
da cui ristabilitosi riprese con ar- maggio ebbero tutti i voti sicuri e
dore le sue incumbeiize. Mai potè necessari, in vigore de'quali il cardi-
indursi ad accettare una pensione nal Boncompagno nel giorno dopo,
annua di mille scudi assegnatagli in età di settant'anni, restò eletto
dalla liberalità del re di Spagna, Pontefice con universale applauso.
e non vi volle che l' espresso co- Portossi frattanto alla sua Cella
mando pontificio per fargliela ri- (F'edi) il cardinal di Como, per
cevere. Avendo Cesare Spedano fargli sapere che tutti si erano
portato al cardinale di espressa uniti per dargli il voto, e per av-
éommissione del Papa la minuta visarlo di condursi alla cappella, a
di un breve , come a prefetto di fine di essere adorato Pontefice.
quella segnatura, egli dopo averla Il cardinal Boncompagno ciò udi-
ben Ietta e considerata, raodesta- to, senza punto alterarsi ned' ani-
naente ricusò di spedirla perchè mo, gli domandò se veramente i
poteva in seguito cagionare nota- voti erano bastanti alla sua ele-
bile pregiudizio alia libertà ecclesia- z,ione ; e rispostogli dal cardinal di
stica, in guisa che allo stesso Pontefi- Como eh' erano anco di vantaggio,
ce convenne segnarla. Del qual pro- egli come se nulla di nuovo gli
p. 119. In vece del gettito del de- parti del mondo ventitré Collegi
naro al popolo nelle due funzioni {^Vedi), ne' quali si dovessero istrui-
del banchetto, e della distribuzione re i giovani di tutte le nazioni. Fi|
«' conclavisti , ne erogò V importo grandemente benemerito del Colle-
in ragionevoli limosine, e di tutto gio Germanico ( Vedi ) fondò il ,
stinò alla segreteria di stato il car- gio Greco ( Vedi) , il Collegio dei
dinal Galli, che con lode T avea Maroniti (Vedi)y la casa o colle-
disimpegnata col predecessore ; alla gio de Neofiti (Vedi), il Collegio
dateria il prelato francese Conta- Romano ( Vedi ) , ed il Collegio
relli versato nella materia ; e per Armeno ( Vedi ) il quale però ,
tesoriere Ridolfo Buoiitigliuoli, giu- non ebbe effetto. Confermò 1' ordi-
sto, moderato, diligente ed accorto. ne equestre di s. Maurizio, e lo
Nel primo concistoro fece leggere unì a quello di s. Lazzaro ( Ve-
la bolla di s. Pio V di non alie- di ) istituì una particolare
, Con»
nare i beni della Chiesa, ed acco- gregazione per la visita ( Vedi )
stando la mano al petto, giurò di per le diocesi di tutta la cristiani-
mai violarla. Deputò i caixlinali tà ; e per darne l' esempio ai ve-
Borromeo, Paleotli, Aldobrandini, scovi visitò tutti gli ospedali di
e Paolo ci' Arezzo a levare dal Roma. Fece grosse elemosine in
clero gli abusi. Ordinò che le de- privato ed in pubblico sì a luoghi ,
cevere r abiura del re, e dar sesto Papa avea lavorato, ne incaricò del
agli atlàri religiosi. Dopo breve compimento il celebre Pamelio,
vertenza il santo Padre concesse a quindi lo fece stampare in R.oma.
Filippo II ,come re di Napoli e Si occupò della bonificazione delle
Sicilia, la nomina alle vacate chie- saline di Cervia, e nel porto Cese-
se di Catania e Palermo, istituendo natico fece nuove case, e il ponte
a di lui istanza i vescovati di s sul grande ; alTrancando e
canal
Marta, Tiuxillo ed Arequipa. Con ricuperando ai dominii della Chie-
V aiuto dei duca di Savoia Ema- sa diversi castelli, e le città di For-
nuele Filiberto ricuperò Gi'ego- , limpopoli e Bertinoro. Nate nuo-
j'io XIII alla santa Sede i feudi ve contese nel 1^79 tra il duca
di Montafia e Tigliole nella dio- di Modena e la repubblica di
cesi d' Asti più tardi riconquistò
: Lucca pei confini della Garfagna-
Luazc\no e Cistoma di Piemonte na con successo- il Papa s' ipter-
,
ORE GRE 3of
pose. Colla stessa premura sopì i flitla Roma dall'epidemia del ca-
s. Sisto per abitazione. Nel princi- Birri ed alcuni nobili romani quel-
pio dell'autunno i58i assalito il la funesta zuffa che descrivemmo
santo Padre da febbre terzana a quell'articolo. In quest'anno e-
diede agli ambiziosi e speculatori stinse il dazio del macinato, ed
qualche speranza di sede vacante: acquistò i territori i delle Chiane
tuttavia non lasciò di dare udien- nei confini della Toscana. Negli
M, e col vigore del suo tempera- ultimi del suo pontificato ricevette
mento, colla regola del vivere, e la consolazione di ac<;ogiiere In ce-
col benefizio dell' aria di Frascati lebre ambasceria del Giappone
e del Quirinale, ove avea incomin- [Vedi), che in nome di tre re di-
ciato a edificare il palazzo aposto- chiararono la loro obbedienza al
lico, riavutosi in breve, attese con successore di s. Pietro. Altii fasti
maggior premura e forza che mai di questo Pontefice sono l' aver
,
cia presso Viterbo, gli concesse pri- renle dall'odierno, anche in ciò eh'
vilegi, indulgenze e donativi, ap- rimasto ad ornar la semplice tom-
provando ed ampliando la fiera. ba di Gregorio XI V , Numismtila
In quella circostanza visitò le ame- summ. Pont, templi Vaticani , p.
nissìme ville di Cagnaia, di Capra- Ilo. Quello di stucco fu eretto
rola e della Sforzesca, dei cardina- per ordine del cardinal Girolamo
li Gambnrn, Farnese e Sforza. Boncompagni, quello di marmo per
Aggravato Gregorio XIII dal pe- volere del cardinal Jacopo Bon-
no di oltantatre anni e tre mesi di compagni, agnati del Pontefice. In
età, avendo voluto contro il pare- otto promozioni creò trentaquatlro
re de' medici e de' suoi amorevoli cardinali, fra'quali due nipoti Fi-
e familiari , osservare esaltamente lippo Boncompagni e Filippo Gua-
la quaresima, e non guardarsi dal- stavillani o Vaslavillani non che ,
le fatiche del suo ministero, a' 5 Francesco Sfì)ria. parente della mo-
aprile fu assalito da lenta febbre, glie del proprio figlio : inoltre dai
e. da molesta infiammazione di fau- cardinali di Gregorio XIII uscirono
ci ; ma ne anche per questo lasciò i Papi Urbano VII, Gregorio XIV,
egli i cibimagri né le solite oc-
, Innocenzo IX e Leone XI, tutti crea-
cupazioni. Nella domenica dopo n- li nella penultima promozione. La
vcr celebrato la messa, volle inter- sua famiglia Boneompagno (Fedi)
venire alla cappella e nel lunedì , fu da lui assai beneficata , al mo-
tenne concistoro. Nel dì seguente do che dicemmo a detto articolo:
si pose a letto contro sua voglia ,
però del palazzo Sora di Roma,
e sebbene nel mercoledì dasse spe- che ha dei pregi, e che il Milizia
ranza di miglioramento, in breve non crede del Bramante come si
tempo la natura cede sì precipito, reputa, sene parlò al voi. XXIV ,
«amente, che non rimanendo tem- p. :i5f del Dizionario. Giacomo
po uè foi7a a formala confessione suo ch'ebbe prima di farsi
figlio
« a nuova comunione, cui gì' im- ecclesiastico da una donna libera
pedì il vomito di ricevere come indi da luì legittimato e ricolmato
ansiosamente desiderava, prima che di dignità, di feudi adi riccliezze,
gli fosse compitamente amministra- per avere di propria autorità ca-
ta l' estrema unzione dal cardinal vato dalle carceri un servitore che
Boncompagni penitenziere maggio- gli era caro, e sebbene poscia ve
re, io mezzo a frequenti atti di lo riconducesse, il Papa lo confini»
3o4 ORE GRE
a Perugia <la dove noi richiatnb miti, perchè greci, cipnotri, tede-
che per reiterate istanze di prin- schi, inglesi, scozzesi, polacchi, mo-
cipi ragguardevoli. Le rare virtù scoviti j indiani, ungheri, illirici ^
che la sua liberalità non ebbe li- legge iu Gio. Francesco Gresceuw^
CRE GRE 32 r
a' 6 ottobre fa ritorno in Roma: cui fece pur dono di una raccolta
Perugia, Orvieto e Viterbo ne ce- d* idoli , ed altre cose d' oro e di
lebrarono r avvenimento con me- bronzo , antiche ed indiane. Nel-
daglie all' uopo coniate ; per tutto l'anniversario dell'elezione si apri-
dimostrazioni d'entusiasmo, fedeltà rono al pubblico le terze loggie del
e venerazione. Riconoscimento di palazzo vaticano, restaurate sotto la
d. Maria II regina di Portogallo, direzione del cav. Filippo Agricola :
gior fiducia verso i censiti per la Luni e Sarzana, pubblicato nel con-
revisione intrapresa , forse la più cistoro de'2 aprile i84>. Diacono
I
ne, pubblicato nel concistoro de'2 i quattromila scudi, fino dagli 8 mag-
aprile \%\S. Prete del titolo di s. gio 8 6, in enfiteusi al defunto prin-
I 1