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DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCIESIASTICI , AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
, ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILII ,
COMPILAZIONE
VOL. XLV.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVII.
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,
DIZIONARIO
DI EKUDIZIONE
STORICO -ECCLESIASTICA
n
MET MET
IVjETZ {Meten). Città con resi- d* agricoltura e industria, scuole gra-
denza vescovile e forte di Francia tuite di diverse cose, società medi-
nella Lorena, capoluogo del dipar- ca, d' arti e mestieri con conser-
tiraento della Mosella, di circonda- vatorio, cassa di risparmio e di
rio e di tre cantoni^ distante 3o prestiti^ ed altri stabilimenti. Giun-
leghe da Strasburgo, e 6i da Pa- gendo a Metz dal lato ovest, la Mo-
rigi, in un bacino magnifìco, al sella due rami che co-
è divisa in
confluente della Mosella e della municano insieme mediante due ca-
Scilla. Capoluogo della terza divi- nali che formano l' isola Sauley, e
sione militare, e della XXJI conser- scorrendo separatamente attraverso
vazione forestale, è sede d' una cor- il nord vi formano l' isola Cham-
te reale dalla quale dipendono i bière. Il ramo occidentale è il più
dipartimenti della Mosella e delle considerabile, quello dell' est si di-
Ardenne; di prima i-
tribunali di vide in due correnti, che formano
stanza e di commercio. Avvi una la piccola isola ov' è il palazzo della
chiesa concistoriale riformala, ed prefettura e il teatro. La gelile che
una sinagoga concistoriale, le dire- viene dal sud è appena pervenuta
zioni dei demani e delle contribu- alle fortificazioni che si divide in
zioni dirette ed indirette, una con- due rami, uno de' quali circonda la
servazione delle ipoteche; camera, piazza all'est, e l'altro percorre
borsa, direzione del genio; scuole l' interno di Metz, onde riunirsi
reggiraentarie e d'artiglieria, di pi- tosto al primo ; verso i trinciera-
rotecnica militare; accademia, col- menti di Guisa innalzati nel i552
legio reale ; società delle lettere dal duca di tal nome, la Seille si
scienze ed arti, d' incoraggimento congiuDge al braccio orientale della
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Mosella. Le diverse correnti di que- gran spesa sotto Luigi XVI, e do-
ste due riviere sono attraversate da ve risiedono i tribunali; il palazzo
venti ponti. Metz è una piazza di pubblico, quello della prefettura,
guerra di prima classe assai impor- il collegio reale, l* ospedale milita-
tante, sia per la difensiva che per re, gli arsenali e le caserme di di-
l'offensiva; alle sue antiche forti- verse armi, il mercato coperto e
ficazioni furono sostituite opere im- nuovamente fabbricalo le chiese ,
dinal Carlo di Lorena, morto nel cia di Mosella. JVella città eianvi
1607; il cardinal Anna d' Escart Ire chiese collegiale, di cui la prin-
de Ginry, morto nel 161 2, cui suc- cipale era quella del ss. Salvo lore.
cesse Enrico o Gastone Foix, figlio I benedettini della congregazione
naturale di Enrico IV. Quanto ai di s. Vannes vi avevano quattro
cardinali, si possono vedere le loro abbazie, cioè s. Arnoldo, s. Vin-
biografie. Gli ultimi vescovi furono cenzo, s. Sinforìano, ec. Allorché s.
dodici abbazie, con moltissimi sta- Il sesto concilio nell' SSg a' 28
bilimenti religiosi. Clemente IX con- maggio, per riconciliare Carlo il
cesse a Luigi XIV re di Fran- Calvo e Lotario suo nipote, eoa
cia e suoi successori, di poter no- Luigi il Germanico, il quale fu as-
minare le chiese, monasteri ed al- solto dalla scomunica con divei'se
tri benefizi della diocesi di Metz. condizioni non accettate. Labbé
Avanti la rivoluzione il vescovo go- t. Vili.
deva 1 20,000 lire annue di rendita, Il settimo nell' 863 o concilia-
drappo, una
e sul braccio destro vi e piccoli tiranni, che di frequen-
volle mai riconoscerlo e riceverlo del suo titolo, e con gran spesa ne
per vescovo, a' 22 giugno o nel costruì de'nuovi. Ebbe alcune gravi
primo luglio 144^* '^ *^''^^ cardina- differenze col caidinal Barbo, poi
le prete di s. Lorenzo in Dam;iso Paolo li, nipote di Eugenio IV,
e camerlengo, sebbene altri dicono perchè vedeva
con gelosia la so-
vicecancelliere. II medesimo Euge- verchia potenza che esercitava sotto
nio IV Io incaricò della legazione lo zio e a di lui preferenza. Giun-
a Filippo Maria duca di Milano, al to a notizia Lodovico che il
di
1843 sotto- decano del sacro colle- modo detto nel voi. XXVI, p. iS^.
gio, preferì restare nella chiesa di MICHELE (s.), ordine equestre
Frascati, in vece di passare a quel- di Portogallo. V. Aia di s. Miche-
le di Porto, s. Ruffina e Civitavec- le, che si estinse sotto il re Sancio
chia, ed il medesimo Papa gli con- I figlio del fondatore, e ne tratta
ferì la prefettura de' sacri riti. pure il p. Bonanni nel Catalogo
Quando nel i844 successe al de- degli ordini p. 80, riportandone la
eletti Pio Vili, Gregorio XVI e avendo abolito l'ordine della Stella
Pio IX. Visse parcamente o nel [Fedi) istituito da Giovanni li, per
seminario di Frascati o nel conven- disprezzo impose il collare di tal
to de' cappuccini di Roma, solo ordine al Bargello^ ed ordinando
breve tenjpo passò in Velletri. Fi- che suoi Birri portassero delle
i
nalmente dopo lunga e penosa in- stelle sulle casacche, avesse intenzio-
fermità, morì in Roma a*24 "^ag- ne d'istituire un altro oidine sotto
gio 1847, nell'almo 72 di sua età. r invocazione di s. Michele arcan-
1 funerali si celebrarono nella chie- gelo, antico protettore del regno di-
sa della 6S. Concezione de' cappuc> Francia, lo che a cagione di sua
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morte non potè mandare ad effet- cavalieri non
potevano guerreggia-
to, e che Lodovico XI suo figlio re senza farne consapevole il con-
vico XI Io fondò nel primo d'ago- tranne ricevuti dai Papi, impera-
i
il capo; ne creò subito quindici, e gli ornamenti della chiesa del Mon-
gli altri si riserbò nominarli nel pri- te s. Michele in Normandia, desti-
ches verso l' anno 706, per cui in ancora al mattutino de' defunti per
Francia se ne celebra la festa ai l'anniversario, e nel giorno seguente
16 ottobre. 11 gran collare dovea alla messa offrivano un cero d'una
pesare duecento scudi d'oro, ma libbra col proprio stemma. Nel dì
senza gioie, dovendosi in morte re- appresso assistevano alla messa can-
stituire al tesoriere dell'ordine. I tata in onore della Beata Vergine.
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Nel 1496 Alessandro VI, ad istan- di Michele di molto decaduto e
s.
sta di s. Michele, e nel seguente zioni, con altri requisiti ; che ogni
de'cavalieri, nel iSyS il re Enri- e figura fosse |)ei' u)età più piccola
co III fondò l'ordine dello Spirilo di quella dello Spiiilo Santo, u ri-
Santo [Fedi)y principalmente per serva della culuiiibu che sta nel
ridurre a nuovo splendore questo mezzo di questo, iuvece dovendovi
MIC MIC '9
essere r immagìue in ismaUo di >. e senza ammettere petizione, uomi-
Michele, pendente da nastro nero; ni di un merito distinto, non fa-
tutti poi doveano portar la spada, cendo differenza di nascita, di con-
tranne i mentovati sei ecclesiastici dizione o di religione e nessun ,
ed uHkiali, e le scarpe l)ianclie, co- membro può essere eletto senza il be-
me si può vedere a p. 8i del p. neplacito del re. Gli statuti prescris-
Bonanni, che ne riporta la figura sero che vi debbono esseie dieciot^
nel Catalogo degli ordini equestri. to gran croci, otto ufliziali, trenta-
Le regole dell' ordine le registrò sei cavalieri, e dodici cavalieri o-
ancora il Sansovinn, e l'ultima edi- norari, tanto ecclesiastici quanto
rione degli slalnti fu stampata a Pa- laici. Pio VII col breve, Quoniani
riginel 1725. Luigi XVIII desti- iuler niilitares cquestres ordines, dei
nò quest'ordine per decorare i pri- 5 febbraio 1802, Bull, Boni. Conti-
mari scienziati ed artisti, e quelli nualio t. XI, p. 284, dichiarò ad
che si fossero distinti con nuove onore di questo ordu>e, che quegli
invenzioni ed intraprese utili allo ecclesiastici che ne fossero insigniti
slato, avendolo ristabilito con ordi- godessero 1' abito prelatizio e lutti
iiiM«a de' 16 novembre i8i6j ma i privilegi de' prelati domestici. Il
dopo la rivoluzione del i83o non regnante Luigi Carlo Angusto, con
fu più conferito. foglio governativo de' i4 settembre
MICHELE (s.), ordine equestre 1846, pubblicò il regio decreto col
di Baviera. L'istituì a'29 settembre quale stabilì, che quest'ordine del
1693 Giuseppe Clemente elettore merito di s. Michele si compones-
di come duca di Baviera,
Colonia, se di membri dell' ordine naziona-
nella sua residenza di Monaco; in- le, di trentasei gran croci, di ses-
di venne solennemente confermato santa commendatori e di trecento-
dal re di Baviera Massimiliano Giu- venti cavalieri. La dignità di gran
seppe, nella revisione degli oi'dini maestro, coli' approvazione del re,
reali, agli 11 settembre 1808. II viene conferita ad un principe del
suo primiero scopo è il sostenere sangue, ed ultimainenle lo era il
I
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ne del sovrano della gran Breta- MICHELE ARCAiTGEto (s.). La
gna, il re Giorgio III eresse l'or- Chiesa onora s. Michele come ar-
dine di san Michele e di san cangelo, od il primo e principale
Giorgio a'27 aprile 1818, pubbli- degli angeli, come il capo dell'ar-
candosi gli statuti a' 12 agosto, indi mata il suo
celeste nome significa:
;
la gran Bretagna è sovrano del- visioni, che 1' angelo custode della
l'ordine; un principe del sangue Persia erasi fortemente adoperato
reale n'è il gran maestro, ed at- in favore di questo paese, e che
tualmente è il duca di Cambridge Michele, al quale era affidata la
Adolfo Federico; in caso di assen- guardia degli ebrei, avea rimosso
za viene rappresentato dal lord pri- tutti gli ostacoli che si franietteva-
mo commissario dello stalo libe- no al loro ritorno dalla cattività.
tesimo quarto di sua vita. Il Papa bre 1468 creato cardinale diacono
Pio VI lo beatificò nel
1779. di s. Lucia in Scplisolio, quindi nel
MICHELE, Michele
Cardinale. 1471 fatto vescovo di Verona, a
cardinale prete fu incaricato da Co- cui nel i485 Innocenzo Vili ag-
stantino Papa del 708 di trasferir- giunse la chiesa di Padova, dove
si in Costantinopoli, col carattere di mostrossi padre de' poveri e mece-
apocrisario all'imperatore Anastasio, nate de' letterali. Tuttavolta scrive
per congratularsi nel pontificio no- il Marcelli contemporaneo canonico
me di sua assunzione al trono im- di Padova, che il cardinale rinun-
periale, come ancora per confermar- ziò subito alla chiesa di Padova, e
lo nella fede ortodossa, e per ri- mai ne prese il possesso, quantun-
conciliare colla Chiesa molti vescovi que r Ughelli ed il Ciacconio affer-
penitenti,ch'erano miseramente ca- mino averla tenuta tre anni. Men-
duti. Fu di tal facondia ed erudi- tre governava quella di Verona,
zione fornito, che colla forza degli Sisto IV restituì alla cattedrale la
argomenti e colia perspicacia e vi- che godu-
dignità dell'arcidiacono,
vacità dell'ingegno convinceva co- to avea fino tempi i più re- dai
loro che avevano opinioni contrarie moti, e l'imperatore Federico HI,
ed opposte alla caltolicn fede. Gre- essendo di ritorno da Germania,
gorio Il immediato successore di passando per Verona prese alloggio
Costantino lo confermò nella antica nell'episcopio. Innocenzo Vili lo
carica, quantunque il Baronio sia decorò del titolo di patriarca di
d'opinione che un altro cardinale Costantinopoli, quindi Io incaricò
dello stesso nome,- rliverso dal no- della legazione dell' esercito ponti-
stro, fosse da quel Pontefice spedi- ficio contro Ferdinando re di Na-
lo a Costantinopoli. Si crede però polij ed egli con ammirabile pru-
che sia Io stesso, tanto più che gli denza e destrezza si maneggiò co-
aatichì scrittori non fanno alcun sì bene, che stabilì uell' Italia la
J
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pace tanto desiderala. Siccome però tasei anni, a'ig giugno i356. La
era assai ricco e dovizioso, pei ma- santa Sede approvò il suo culto nel
Morì il cardinale nel i5o3, in età di ghe da Tripolitza, con porlo buo-
5'/ anni, e 35 di cardinalato, essendo nissimo, e più di 4000 abitanti.
vescovo di Porto, chiesa che avea L'isola di Micone o Miconi, My-
ottenuta da Alessandro VI nell'ago- conos, è forma triangolare, che
di
sto 1492. Rimase sepolto in Ro- al nord ha l'altro porto di Panor-
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Aiusterdam, in mezzo all'isola di nelmezzo di Walcheren. In ori-
Waiclicien, che si trova alle boc- gine era un piccolo villaggio, che
che dello Schelda sopra un largo i signori di iJorsselle ingrandirono
canale, e comunica col mare del poscia, e fecero cingere di mura
nord; canale scavato nel r8i6 e nel iiSa. Dopo un assedio di 22
1817 in sostituzione dell'antico por- mesi la città fu presa agli spagnuuii
to delia città interamente colmo. nel i574, da Gugliehno i princi-
E residenza del governatore della j>e d'Orange, capo de' confederati,
provincia e di altre autorità. Que- e riunita alle Provincie-Unite, di
sta forma quasi semicirco-
città, di cui fece parte sino al 16 inaggio
liuc,grande e bella ; le sue for-
è 1795, in cui ceduta alla Francia
tificazioni fiuono in parte distrutte, fu incorporata nel territorio fhm-
n)a conservò de'ripari con bastioni, cese a' 2 ottobre. Compresa pri»
cinti da una fossa larga e pro- jiia nel dipartimento della Schel-
fonda. Il palazzo pubblico situato da, divenne poscia il capoluogo del
nella gran piazza è osservabile per dipartimento delle Bocche delia
la sua gotica architettura, e sopra Schelda. GÌ' inglesi la presero nel
vi sta un'alta torre; la facciata è 1809 nella loro spedizione contro
adorna di venticinque statue degli r isola di Walcheren, ma furono
antichi conti e contesse di Zelanda. costretti evacuarla nel medesimo
La piazza Rotonda è circondata di anno.
viali d'alberi, e di bei fabbricati La sede vescovile, ad istanza di
detti dell'abbazia, e cos\ pure del- Filippo li re di Spagna, fu istitui-
l'edilizio deiramiiiiragliato; sì os- ta da Paolo IV a' 12 maggio loSg
serva inoltre la chiesa di s. Pietro, culla bolla Super universa, dichia-
antica cattedrale, che contiene mol- randola suliraganea della metropoli
li bei mausolei, gii edilizi della d' Utrecht. Stabilì la diocesi nel ter-
compagnia delle Indie e del com- ritorio di 56 niii^lia di lunghezza
mercio, gli arsenali, i fabbricati del e 33 di larghezza, ed al vescovo
pubblico peso, il Molen-
quartiere gli assegnò tremila
d'oro ducati
Water ed i pubblici passeggi. Vi annui dalle decime, e millecinque-
sono diversi stabilimenti scientifici cento ducati da detto re , cui die
come la società zelandese per tutti il nominare a questa
diritto di
i rami di letteratura, arti e scienze, chiesa. Ne
primo vescovo Nico-
fu
che ha biblioteca, museo di storia la Castro o de Castel, ma i suoi
naturale, collezione di medaglie e di successori non risiedettero mai a
oggetti rari. Un tempo il suo com- Middelburg, perchè la città e tut-
mercio era assai considerabile; no- ta la Zelanda avea abbracciato le
mina otto membri agli stati di Ze- nuove fatali opinioni religiose della
landa, e tra gli altri fu patria del pretesa riforma, onde il vescovato
{)octaAdriano Beverland, e del teo- durò soli tredici anni. Al presente
logo Melchiorre Leydeker. I din- Middelburg è un decanato della
torni sono paludosi e pregiudizievo- missione d'Olanda, con otto stazio'
li, e l'uragano del iS-ìj cagionò ni, altrettanti pastori e più di 2000
terribili guasti alla città. cattolici con una chiesa.
Middelburg (piazza di mezzo) MIESGIllERTO. Sede vescovile
prese il nome dalla sua situazione armena sotto il cattolico di Sis, di
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cui furono Tescovi Precursoi-e che alle «acre funzioni che vi celebrò,
fu al concilio di Sis, e Wierse cui e l'accompagnò in diversi luoghi
scrisse il Papa Innocenzo XI. Oriens che Pio VI onorò di sua presen-
christ. t. I, p. i436. za, incedendo nella carrozza ponti-
sua distinta condizione, ben presto trovò nell'abbazia di Molk, ove gli
mostrò desiderio di abbracciare lo celebrò la messa ed augurò pro-
stato ecclesiastico, e ne effettuò po- spero viaggio. Per l'elezione di Pio
scia la vocazione. Benedetto XIV VII non potè il cardinal recarsi al
lo dichiarò arcivescovo di Cartagi- conclave di Venezia, e finalmente
ne in parllbus, quindi colla riten- giunto alla età grave d'anni ottan-
zione del titolo arcivescovile, nel totto e mezzo circa, mori in Vienna
concistoro de' 20 settembre lySG a'i4 aprile i8o3, venendo esposto
lo traslatò al vescovato di Vacci» nella sua metropolitana decorosa-
in Ungheria, e nell'anno seguente mente, ed ivi restò sepolto, avendo
ali ma""io lo trasferì alla chiesa goduto quarantadue anni la dignità
arcivescovile di Vienna d'Austria. cardinalizia. Fu compianta la sua
Clemente XI lì nel concistoro de'2 3 perdita per le virtù ed eccellenti
iioven)bre 1761 lo creò cardinale doti che lo fregiavano , pel zelo
dell'ordine de' preti, rimettendogli pastorale , e pei benefizi da lui
la monsi-
berretta cardinalizia per fatti all' arcidiocesi.
gnor Mantica di Udine, cameriere MIGLIORATI Cosimo, Cardi-
segreto e segretario d' ambasciata nale. V. Innocenzo Vili Papa.
dello stesso Papa, poi cardinale. MIGLIORATI Giovanni, Cardi-
Jntervenne successivamente ai con- nale, Giovanni Migliorati di Sul-
clavi di Clemente XIV e Pio VI, mona, eccellente dottore nel dirit-
ed ebbe per titolo la chiesa de' ss. to canonico, Bonifacio IX lo sur-
Quattro Coronati, divenendo poscia rogò al di lui zio cardinal Cosimo
primo cardinale dell'ordine de'preti. nell'arcivescovato di Ravenna l'an-
Venne annoverato alle congrega- no i4oo, ove introdusse carme-
i
paganda fide, de' riti , delle indul- s. Giovanni Battista. L'Agnello non
genze e sacre reliquie, non clie Solo diminuisce la sua dottrina, ma
fatto protettore dell'ordine de' mo- aggiunge che giammai risiedè nella
naci di s. Paolo primo eremita. sua chiesa, e non fu gran fatto
Allorché Pio VI nel 1781 si recò economo de' beni ecclesiastici. Di-
n Vienna dall'imperatore Giuseppe venuto lo zio Papa Innocenzo VII,
11, il cardinale si recò ud ineon- a' 12 giugno i4o5 lo creò cardi-
Irarlo e ad ossequiarlo nel castel- nale prete di s. Croce in Gerusa-
lo di Sluppach, e nella sua per- lemme, coir amministrazione per-
inanen/.a in Vienna ricevcile testi- petua della sua chiesa. Intervenne
monianze di particolare slima e be- ol concilio di Pisa ed ai conclavi
nevolenza dai Poulelìce. Assislclle eh' ebbero luogo ai suo tempo, ino-
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rendo in Bologna nel i4'o> o fu venne trascelto governo della al
dopo averlo fatto lieto di un figlio, Mori in Roma nel iSSy in ripu-
per mezzo di cui propagossi poi tazione di gran cardinale, d'anni 61,
in Roma la prosapia Mignanelli ,
dopo aver col suo suffragio contri-
essendo rapita morte gli die-
dalla buito alle elezioni di Marcello H
de agio d'applicare l'animo alle e Paolo IV, e fu sepolto nella chie-
cose di chiesa. Ottenuto un luogo sa di s. Maria della Pace senza al-
tra gli avvocati concistoriali, colla cuna funebre memoria. Scrisse un
mediazione del cardinal Capodi fer- libro sul peccato originale e la giu-
ro fu destinato nunzio al senato stificazione, che dedicò ai padri con-
veneto, e poi alla corte diVienna gregati nel concilio di Trento.
a Carlo V, dove condusse ad ot- M LAWO GiANiODovico, Cardina-
1
sandro VI, morì nella Sj)agna in cazioni sono però deboli troppo per
età decrepita nel i5o8, dopo 52 servire di difesa. Un tale circuito
anni di cardinalato, e fu sepolto in che rinchiude gli anticlii sobborghi
Lerida nella chiesa di s. Anna dei ha dodici porte, cioè sei principali
domenicani^ a norma di sua testa- e sei minori. Fra le prime si di-
mentaria disposizione. stinguono r Argentea della ora O-
MìLk^O {Mecliolanen). Città con rientale e Renza per corruzione
residenza arcivescovile, antichissima che dicesi anticamente dedicata al
d' Italia, nobilissima e magnifica ca- sole; incominciata nel 1784 e co-
])itale del regno Lombardo- Feiieto strutta in due spartili edilizi sui
(f^edi), capoluogo del governo del disegni dei Piermarini_, non ebbe
suo nome, di provincia e di quat- alloia compimento: demulilisi que-
tro distretti che rinchiudono no- sti due fabbricali, venueio eretti
vanlotto comuni ; a 5o leghe da sul sito slesso due grandiosi corpi
di dopo averlo sovvenuto col suo furono dati all' ospedale maggiore
asse privato, nel i584 gli assegnò in compenso de' soldati infermi che
i frutti della commenda della Ma- avea mantenuti. Pei reclami degli
donna del Prusseno : oltre s, Carlo svizzeri, l'imperatore d' Austria ri-
che gli assegnò benefizi, il suo cu- slcibili ^4 posti per alcuni elvetici
gino cardinal Altemps vi um la sua nel i84t coir annuo assegno di
commenda di Mirasele, acciocché 1000 lire, onde studiare in Milano
vi avessero posto 24 chierici della per sei anni la fisolofia e teologia.
diocesi di Costanza. Gli alunni ve- La direzione generale delle pub-
stivano di saia rossa. Vi erano am- bliche costruzioni, acque e strade
messi i giovani grigioni , svizzeri, è in piazza s. Marta, colla stampe-
vallesi, e specialmente di Friburgo ria reale : prima era nel palazzo
e Soletta, i cui cantoni nominava- detto la canonica. La stamperia
no quattro posti; sei posti vi avea reale, già ducale, onorifico ed assai
il vescovo di Coirà. Vi si studiava vantaggioso stabilimento, con nu-
teologia dommatica e scolastica, sa- mero considerabile di torchi, cioè
cra scrittura, santi padri, non che trentasei, ove sonovi impiegali più
le controversie per acquistare ca- di cento trenta operai, oltre alle
pacità di confutare gii errori di persone addette agli uffizi di am-
Lutero, Zuiniglio e Calvino. Soppres- ministrazione, con fonderia di scelti
so il da Giusc'[)pe 11, fu
collegio caratteri, litografia, calcografia, car-
destinato ad uso di residenza del tiera, ec. L'introduzione della tipo-
governo di allora: 1' edifizio fu fat- grafia in Milano è generalmente
to dal magnifico cardinal Federico assegnata ul1469, su di che dà
Borromeo. La sua architettura è importante documento il Marini,
bellissima, e non teme questa fab- Archiatri t. II, p. 209 e seg., ret-
brica il confronto di qualunque mo* tifìcaudo il Sassi che dottameute
MIL MIL 3*
Sdisse dell'origine e de* progressi tute in Milano; che parimenti in
dell'arie d'imprimere i libri in tempi de' re goti continuasse ivi
Milano, in cui ora sonovi più di la prerogativa sembra
della zecca,
4o lipogiafìe. La zecca è un gran- molto Veramente Federi-
credibile.
dioso monetario
slabilitnenlo e- , co I distrutta Milano non soppres-
se la zecca, ma da s. Mattia alla
^
relto 1778, considerato come
nel
uno de' migliori esistenti, tanto per Moneta dove stava, la stabilì in '•
inlrodollo, e per la scelta degli ar- corso nominale fino al 1778. L'i-
tefici ed operatori di ogni genere, stituto geografico-militare, grandio-
ammirandosi in esso tutti i conge- so ed utilissimo stabilimento eretto
gni necessari alla fusione e parti- e dalla sovrana munificenza protet-
zione dei metalli : il suo gabinetto to, in cui vedesi una ricca colle-
numismatico fu trasferito a Brera zione di mappe, carte geografiche,
nel 1817. La zecca di Milano ri- stromenti relativi, e scelta bibliote-
sale ai tempi dei romani, essendo ca. 11 monte del regno Lombardo-
conosciute le due monete d' oro di Veneto, edifizio d'ordine jonico,
Luitprando e Desiderio re de' lon- disegno di Piermarini, eretto sui
gobardi, ivi battute. Stabilita l'im- caseggiati dell' antica famiglia Mar-
munilà, Lotario diede privilegio di liani, ed aperto il 5 settembre i753,
batter moneta all' arcivescovo, come col nome di Monte s. Teresa, indi
conte della città, e con l'impronta riaperto nel i8o4 sotto quello del-
dell' imperatore ; costituitasi la cit- l'amministrazione de' fondi del de-
tà a repubblica, rivendicò tal diritto bito pubblico, nel luglio i8o5 de-
regio, battendosi monete colla cro- nominato Monte Napoleone, dal
ce patria e l'eflìgie di s. Ambro- 18 «4 al 1821 provvisoriamente
gio: Azone Visconti pelprimo ne chiamato Monte dello stato, e che
impresse in pi-oprio nome. Osserva nel gennaio 1821 assunse la deno-
il Muratori, diss. XXVII, che fino minazione presente di Monte del
da antichissimi tempi cominciò que- regno Lombardo- Veneto stanno in :
sta nobilissima città a goder il pre- questo locale riiuiiti vari uflìci ,
gio della zecca e del batter mone- ([uelli cioè della prefettura dei mon-
ta, a fronte della vicinanza di Pa- te, e della commissione liquidatri-
via poiché tanta sempre fu la di-
; ce del debito Di questo
pubblico.
gnità e lo splendore di questa me- monte, chiamato volgarmente Mon-
tropoli dell' Iiisubria, che non me- te di Milano, meglio ne parlammo
la Corona ferrea (
l'ali) ; anzi an- cui vennero disposte nel piano su-
che sotto gl'imperatori cristiani nel periore vastissime gallerie, con co-
secolo IV, si trovano monete bat- lonne isolate, e con grandi sale per
32 M I L MIL
la formazione e riunione delle map- pongono fornirono tutte le comodi-
pe, per gì' ingegneri geogiafì, ed tà necessarie agli uffici di tutti
altre ad uso di archivio. Sul cele- questi tribunali. Il casino della no-
bre censimento milanese, tanto en- bile società, nella contrada di s.
ora perfezionando. L' uffizio del da- parte agli ornati delle sale, di recen-
zio grande, e quelli delie finanze e te accomodate, vedendosi unito al
tesoreria occupano il uìaesloso impo- fabbricato un giardino ridotto an-
nente palazzo altre volte di Tomma- ch' esso a vaga forma, con passeggi,
so Marini, con facciata composta grotte, cascated'acqua ec. Il casi-
di tre ordini d'architettura, ed il no e società del Giardino origi-
cui interno, formato da portici con nato nel 1793, nel 1818 acquistò
colonne, fa risaltare una perfetta il palazzo di architettura Palladia-
armonia coli' esteriore, per la ric- na. Vi sono altri casini, come del-
chezza e profusione degli ornali. l' Unione, del Commercio, ec.
Diverse e grandiose sale nel piano Passando dalla strada detta Isara
terreno ornate di buone pittiu-e, e Marina, che da porta Orientale
servono per la cassa del tesoro e mette a porta Nuova, presentasi
delle finanze; il superiore essendo uno de' più ricchi e magnifici pa-
destinato, come lo fu, per alloggio lazzi architettonici moderni, in tut-
de' principi. Il palazzo altre volte te le sue parli decorosamente ador-
Clerici è la residenza de' tribunali no, innalzato nel 1790 dal conte
civilidi prima istanza, di appello, Lodovico di Belgioioso. L' interno
di commercio, e della pretura ur- e l'esterno annunziano la grandio-
bana o tribunale di conciliazione. sità di chi lo fece costruire, non
I vari appartamenti che lo coni- meno che il buon gusto del suo
MIL MIL 33
al'chitelto Leopoldo Polack vienne- piazza cosi nominata, ed il gran
se. Esso è adorno di statue, basso- corpo di guardia nella piazza dei
rilievi e pitture a fresco. Merita Mercanti. Le piazze in generale so-
pure particolare osservazione il bel- no piuttosto piccole, tranne però
lissimo giardino annesso sul dise- la vasta piazza d'armi, chiusa da
gno dello stesso architetto, il quale un muro di cinta, che separa la
dacché fu dato in proprietà al prin- città dalle campagne, e ,che serve
cipe viceré , fu considerabilmente di passeggio amenissimo. Sul lato
ingrandito colla unione dell' orlo sud-est di questa piazza ed al con-
die apparteneva alla cosi detta Ca- fine delle antiche mura, Galeazzo II
nonica. Dei quattordici archivi sono signore di Milano fece erigere nel
i più importanti quelli notarile, del- i358 un castello che prese la de-
lo stato, diplomatico, di giustizia, nominazione di Giove, dall'antica
della guerra, capitolare di s, Am- porta Giovia soppressa ed incorpo-
brogio : quello della curia arcive- rata nella fortilicazione del castel-
scovile pati poco
grave incendio lo medesimo, il quale dopo la sua
prima di s, Carlo. Fra le caserme morte fu demolito dai cittadini nel
merita particolare menzione quella 1378. Il suo successore e figlio Gio-
magiiinca di s. Francesco, sulla vanni Galeazzo Io fece ricostruire
piazza dì s. Ambrogio, eretta nel nello stesso luogo, più forte^
assai
occupa il monastero
soppresso di nel 1801, come si disse, vennero
tal nome, e presenta una ricca e atterrate tutte le esteriori fortifica-
regolare facciata, grandiosi e co- zioni, e nel loro luogo formosti
modi ed ampie scuderie. Al-
cortili una vastissima piazza detta del Ca-
tre grandiose e comode caserme si stello o del ForOj e vi si sostitui-
iredì circo, d' ippodromo e di nau« Per l'esercizio del culto caltoli-
MIL MIL 35
co numerosissime in Milano sono le gotico Tra i primi
oltramontano.
chiese. Fra più celebri e rinoma-
i che diressero la fabbrica, si trova-
ti edifìzi dell'Italia, vanta Milano no Simone da Oisenigo, Guarniero
la sua cattedrale metropolitana o da Sirtori, Marco Bonino, Matteo
duomo, dopo quella di Roma, il da Campione. Incominciando da ta-
costante oggetto di uni versai me- le epoca, si vuole avervi operato
raviglia per la mole gigantesca e i83 architetti. La forma interna è
singolarità del disegno di gotica co- quella di una croce latina diretta
struzione ardila e bizzarra , sor- dall' est air ovest, e divisa in cin-
prendente per magnificenza e ric- que navate, delle quali quella di
chezza, osservabile per la leggerez- mezzo è al doppio più larga delle
za delle masse piramidali, per la altre; S2 grossi piloni di marmo
moltitudine delle statue, sculture e quasi ottagoni, dell' altezza di brac-
bassirilievi , che in ogni parte l'a- cia 4'> dividono queste navate e sos-
dornano entro che fuori, per cui
s'i tengono le volte gotiche, e quattro
non dubitarono alcuni di chiamar- altri più grossi sostengono la cupo-
Vi si dislin-
vori finissimi e ricercati. chiede. È degna soprattutto di mi-
gue la statua in marmo bianco di nuta osservazione la sotterranea
Martino V, il quale consacrò l'alta- cappella, ove riposa il corpo di s.
Arcimboldi, oltre tanti altri monu- spoglie mortali del santo arcivesco-
menti sepolcrali, lapidi, ec. Il coro vo in abito pontificale, arricchito
bronzo doralo, coi dodici apostoli massiccio. Una grande finestra oriz-
attorno, e il Salvatore in alto, e zontale, praticala nel pavimento della
molli rilievi, dono di Pio IV. Nel- chiesa, illumina il sotterraneo, e dà
i' abside, ridipinta e dorata non ha luogo ai fedeli di poter assistere ai
MIL MIL 37
divini uffici ch'entro vi si celebrano. slronomi dell'osservatorio di Brera
Tutte le pitture che adornano que- nel 1786, ed ha il gnomone all'al-
sto tempio sono de'priini maestri di tezza di 73 piedi.
in marmo bianco, poste sopra tutto prima della città, seconda degli
la
l'edifìzio e che sembrano staccate orefici. Croce d' oro per le proces-
come tante punte, formano il più sioni capitolari, pesante oncie 370,
imponente colpo d' occhio. Le gu- con veutuna gemma. Il magnifico
glie terminate ed abbellite di sta- paliolto pesante 5ooo oncie d' ar-
tue e gotici arabeschi , superano gento, regalo di monsignor Taver-
finora il numero di 80, oltre alle na canonico, fatto nel i835, per
24 minori, dovendo essere in tulle non rammentare altro. Una degna
i35 ad opera compita. Verso la piazza anteriore manca al duomo,
faccialaè degna di osservazione dietro al quale era anticamente un
una grandiosa meridiana, che ai- campo santo. Molti descrissero que-
traversa per intero il tempio: fu sta insigne cattedrale, che si posso-
con diligenza e somma accuratezza no leggere nella bibliografia mila-
eseguita sotto la direzione degli a< nese t. I , p. 386 , Milana e il
38 MIL MIL
suo territorio, fra' quali Gaetano di antichi dipinti. L'interno è co-
Franchetti che ne pubblicò la Sto- strutto in tre navale di gotica ar-
ria e descrizione nel 182 r. lu chitettura , con magnifiche cappel-
detta bibliografia sono pure gli au- le e pitture pregiate. Anticamente
tori che fecero la storia e illustra- nel coro della basilica di s. Am-
rono la maggior parie delle chiese brogio si tenevano i concilii provin-
di questa città. ciali. La chiesa di s. Maria della
Fra le altre numerose chiese Passione, innalzata nel i58o in for-
di Milano meritano particolar men- ma di croce latina, con torreggian-
zione quella di s. Maria presso te cupola, tanto nell'interno, quan-
s. Celso, una delle più ragguar- to neir esterno riccamente abbelli-
devoli per la sua architettura, e ta. E divisa in tre navi, con al-
delle più ricche pei capi d' opera trettante porte, e contiene otto cap-
dell'arte che l'adornano, la quale pelle per parte; è forse più di ogni
ebbe principio nel i49'> P^^' o^'" altra adorna di pitture. La chiesa
dine di Gian Galeazzo Maria Sfor- di s. Stefano maggiore, altre volte
za, nipote di Lodovico il Moro, sul collegiata ed ora parrocchiale , la
che vivo volle prepararsi il soggior- edifizi, di cui viene da alcuni re-
no della morte. La facciala di putato fondatore lo stesso s. Eu-
questo vestibolo è di figura qua- slorgio nel IV secolo, assumendone
drata, ma non ridotta al termine, il nome dopo di essere slata dedi-
ornata di pilastri , con tre porle cata ai ss. Re Magi. Ne'primi tem-
che danno accesso all' interno, di pi era ben lontana dalla città, ma
figura oltagona, semplice, e conve- soggetta quindi edalle incursioni
niente al carattere dell' edifizio, sla- al devastamento de' barbari, fu m
to piti volte ristaurato e rimoder- varie epoche riedificata; nel secolo
nato, con statue e pitture. La chie- XIII rimodernata ed ingrandita, e
sa di s. Alessandro in Zebedia, co- finalmente ridotta con maggiore re-
strutta come attualmente si trova golarità e decoro, come si trova al
nel 1602, con la forma d'una cro- presente, con tre porte corrispon-
ce greca, con magnifica cupola, spa- denti alle tre navate dell'interno,
zioso coro, e comodo presbiterio ;
adorno di belle cappelle, statue,
menzionata questa chiesa sino dal monumenti e pitture. La chiesa di
secolo XI f, col titolo di parrocchia- s. Maurizio delta il monastero mag-
le, fu data nel XVI ai barnabiti, i giore, posta secondo alcuni ov'era
quali soppressi nel fine del secolo il tempio di Giove; l'interno è di
passato, vennero di nuovo ristabili- una sola nave con buoni freschi:
ti nel 1825 nel possesso di essa dedicala prima alla Beala Vergine,
coli' una parte dell' au-
assegno di nel secolo XII lo fu a s. Maurizio.
lico collegio. È
adorna di buone Il monastero serve al presento di
pitture, ed il suo altare maggiore ricovero a varie religiose di diver-
vedesi ornato di pietre duie stima- si soppressi monasteri. La chiesa di
bilissime. La chiesa di s. Maria s. Vittore al Corpo, basilica di an-
presso s. Satiro^ innalzata sugli a- tica fondazione, che dal nome di
vanzi di un profano tempio, dal Porzio, figlio di Filippo Oldani suo
duca Lodovico Sforza il Moro, sul fondatore nel 1
1 4, prese la deno-
disegno del Bramante, formata di minazione di Porziana, ma essendo-
tre navi, adorna di bronzi dorati, vi stalo trasportato nel 3o3 il cor-
sculture, dipinti a fresco, statue, ec: po del martire s. Vittore, fu da
è composta di due chiese unite, quel tempo chiamata col nome pre-
cioè di s. Maria falla dal Moro, e sente. Da essa s. Ambrogio ricu-
eli s. Satiro eretta dall' arcivescovo sò l' ingresso all' imperatore Teo-
Ansperto nell' 869. La chiesa di s. dosio I reduce dalla strage di Tes-
Sebastiano eretta per voto della salonica. UtKziavano da antico un
città in occasione della peste del capitolo e i monaci cisfercicnsi, il
1570, con disegno del Pellegrini, primo dura tuttora cogli onori del-
che riuscì una delle più belle di la nobiltà imperiale. Dicesi che nel
Milano, con tre porle ihe danno monastero de' cislerciensi fosse se-
ingresso all'interno, il quale corri- polto Bernardo re d'Italia figlio di
spondo alla bellezza esterna per la Pipino. Divenula 1' antica chiesa
sua semplicità ed elegatiza. La chie- cadente dal tempo, venne riparata
sa di s. Euslorgio, annoverata tra nel 990 dall'arcivescovo Arnolfo,
io MIL MIL
ed in essa furono stabiliti i bene* struzione, ed una
delle quattro che
dettini, che \i «tetterò alcuni seco- anticamente esistevano fuori della
Ji, indi passò in abbazia, e final- città, e che si vuole fondala da s.
roente nel iSoj fu data agli oli- Ambrogio sotto il titolo della Bea-
Tetani, i quali eressero l'odierna ta Vergine. Seppellito essendovi nel
bellissima chiesa nel iS^i sul di- 4oo s. Simpliciano, prese il nome
segno di Galeazzo Alessi perugino: di questo santo :
1' interno della
l'interno è fatto a croce latina, in chiesa è costrutto in tre navi in
tre navi separate da piloni, con forma di croce latina con cupola,
archi , con belle cappelle e con e va adorno buone pitture. La
di
pitture di merito. La chiesa di s. chiesa di s. Maria Incoronata è
Maria delle Grazie, di gotica archi- formata da due chiese unite fra
tettura, fabbricata nel luogo ove loro, con eguale e semplice fac-
esistevano i quartieri delle milizie ciata, essendo di eguale forma il lo-
del duca Francesco I Sforza, che ro interno con due presbiterii, da
donò nel i463 il fondo ai dome- poco tempo restaurato ed abbellito.
xiicani per fabbricarvi la chiesa ed J-.a prima fu eretta ad onore della
4i MIL MIL
professori assistili. Il benefico islitiUo Maria Gaetana Agnesi, la quale
degli esposti puerpere sta
e delle dopo aver brillato fra i matemati-
nel soppresso monastero di s. Cate- ci, venne a nascondere volontaria
rina della P».ota, ed in esso sono an- in questo luogo la sua letteraria
nualmente mantenuti più di 4<300 rinomanza, prestandosi all' assisten-
individui de'duesessi. Neirospedale za ed al soccorso delle persone in
erasi da prima destinato nn luogo esso ricovrate. La benemerita isti-
per la tumulazione de' cadaveri tuzione sotto ii titolo di s. Gio-
ma ritrovatosi col tempo troppo vanni di Dio ebbe luogo fino dal
angusto ed incomodo, si pensò a i588, ed è opera veramente de-
farne uno più vasto e più lontano gna e caritatevole. Con V acquisto
dall'abitato , e scelto il luogo op- di una porzione del luogo, da pri-
portuno, si eresse nel 1698 una ma abitato dagli umiliati, si eres-
chiesa a chiamata s.
croce greca , se r ottimo stabilimento col titolo
mezzo della fabbrica attuale. In se- tadini infermi, i quali dà questi pie-
gtiito ingrandita, formossi un ma- tosi religiosi laureati in medicina,
gnifico portico all'intorno della chie- chirurgia e farmacia, vengono assi-
sa, nel quale si pose un continua- sliti e provveduti colla maggior
to numero di sepolcri, più alti da cura in lutto ciò che può ad essi
terra, affine di preservarli dall'ac- abbisognare sino alla loro perfetta
qua sorgente, e fu chiamato Fop- guarigione. Col mezzo di ricche
pone il porticato fu perfezionato
: dotazioni, e disegno di Pietro Gi-
nel lySi ; ma ora il luogo diven- nel iSaS s'ingrandì con
lardoni,
terà magazzino della strada ferra- nuova e grandiosa fabbrica que-
ta, ed invece i morti si seppellisco- st' ospedale, il di cui esterno prese
no ne' cimiteri di s. Gregorio, al una foima più regolare ed ele-
Genlilino, di porla Romana, ec. gante. In origine lu fondato pei
ed il comunale nel i838
consiglio convalescenti dell'ospedale u)aggiO'
decretò un ampio camposanto. L'ot- re, secondo l' intendimento di s.
con benefica liberale oiano con- erigervi un nuovo ospedale, col ca-
corse anche 1' imperatrice Maria pitale perciò lasciato dalla marche-
Teiesa, fu chiamato luogo pio Tri- sa Luigia Visconti Castelli, e coi
vulzi, il quale ampliato poscia da sopravanzi sempre crescenti dell'os-
altre pie largizioni, è ora capa- pedale dei benefratelli stesso, do-
ce per 5oo persone, che vi tro- vendo servire per gli ecclesiastici
vano ogni sorta di soccorso. Qui- regolari e secolari infermi, per le
con bella facciala, e con interno ti dai migliori originali, busti, vasi,
magnifico, sede sempre delle pub- candelabri, ec. La biblioteca rico-
bliche scuole, e sotto il governo nosce suo principio dalla muni-
il
del pubblico. L'osservatorio astro- cui altro aggiunse che appellò tri-
nomico fu innalzato dai gesuiti nel lingue, per l' italiano, latino e gre-
1 766, sul disegno del
celebre p. co; ed un terzo degli alunni, onde
Boscovich. Questo stabilimento vi- ne' linguaggi esotici fossero eruditi
desi da quel tempo , e molto gl'ingegni più eletti de' seminari;
più in seguito, arricchito dei più ora è superstite il collegio de* dot-
preziosi esteri islromenti. In vici- tori. In questo grandioso edifizio,
nanza trovasi la scuola d' incisione, architettato da Fabio Mangone, poi
istituita dalla munificenza austria- ingrandito coli* area della chiesa
ca sotto Leopoldo II, e formata della Rosa, con facciata di ordine
d'una lunga sala bene illuminata dorico, in molte stanze vedesi di-
ed ottimaoiente disposta, adorna sposto un magnifico deposito gene*
d' un numero considerabile di stam- rale delle produzioni delle arti e
pe di classici autori. Brera ebbe scienze d' ogni paese, vari oggetti
origine dagli umiliati, ordine reli- di storia naturale, pezzi di antichi-
gioso del milanese, il quale ivi fab- tà e di scultura, pitture, modelli,
bricò il convento nel luogo rega- gessi, busti, lavori
statue, mecca-
lato da Algiso del Guercio, chia- nici, ec.Contiene più di i4o,ooo
mato praedium e volgarmente bre- volumi, e più di i5,ooo mss. pre-
da o brera, onde conservò l' anti- ziosi, contandovisi le Antichità giu-
co nome. Abolito l'ordine, s. Car- daiche di Giuseppe Ebreo, tradot-
lo destinò il locale e gran par- te in latino da Ruffino, sopra un
te de' beni ai gesuiti, i quali nel papiro egiziano del V secolo ; un
1572 vi aprirono collegio pubbli- Virgilio del Petrarca, con note
co, e coi denari del sauto, di Tom- scritte di sua mano, e con minia-
maso Crivelli e del municipio, fe- ture; il prezioso volume di Leo-
cero un maestoso edificio, eh' è nardo da Vinci, detto il codice At-
quello di cui .si è parlato, venendo lantico, restituito nel 1816 dalla
nel 18 IO disfatta la chiesa antica Francia dei tredici volumi che di
per dare spazio all' accademia. sua mano nel 1796 *i presero tra
L
46 M 1 MIL
le altre cose gii agenti della sua sotto opporlunissime discipline e
accademia nazionale, onde gli altri r insegnamento di celebri maestri e
dodici sono restati nella biblioteca professori, s' istruiscono nell' arte del
dell' istituto di Francia ; la cronaca canto, del suono ed
anche della
dei Papi, di Martino Polono; un composizione musicale: vi sono 1^
Dante su pergametìa del seco- XV piazze gratuite, 16 j)er i maschi
lo; il Decamerone stanipato nel e 8 per le donne, oltre ai posti di
1471 da Valdarfer ; il Virgilio pensione. Molti allievi si sono già
membranaceo stampalo a Venezia distinti sui pubblici teatri per sin-
nel 1470; una considerevole serie golare ed intelligente Or
capacità
della corrispondenza epistolare di secuzione della musica vocale ed
s. Carlo e del cardinal Federico; istrumentale. Il seminario maggio-
alcune cose di Galileo, ed altre ra- re o teologico, secondo il disposto
rità. E noto che dai paliinsesli di dal concilio di Trento, s. Carlo si
questa biblioteca si trassero le let- affrettò di aprirlo nel i564, che
tere di Frontone, e vari frammen- poi collocò nelle case presso il pon-
ti di Cicerone, che furono stampa- te di porta Renza, e lo dotò con
li dal dotto cardinal Mai, come alcune possessioni degli umiliali, e
anche l'Omero miniato, la versione con decime sui beni ecclesiastici ;
gotica della Bibbia di Ulfila, inter- Io diressero i gesuiti, poi gli oblati.
pretala e illustrata dal conte Ot- Per bene alloggiare gli alunni, s.
tavio Castiglioni, ed altre novità. Carlo nel iSyo cominciò la magni-
IVeir ultima sala della biblioteca si fica fabbrica, sul disegno di Giu-
ammirano varie produzioni assai seppe Meda, ampio quadrato eoa
pregevoli del pennello e della ma- portico a colonne binate di granito,
tita, distinguendosi il cartone raris- e riuscì uno de' pezzi più insigni
simo originale della scuola di Ale- dell' archilellura moderna in Mila-
ne dipinta nel Vaticano da Raffael- no. Da
questo seminario arcivesco-
lo, alcuni quadri di primi autori, vile dipendevano quel della cano-
e vari disegni a penna di celebri nica, quello sopra Arona fondalo
artisti e maestri. Il reggimento dal cardinal Federico, quel di Ce-
amministrativo della biblioteca Am- lana posto sul territorio veneto ,
Urbano VI
marito nel
; indi dopo
l'erigesse in
la
collegiata
nel 1802 sotto il nome di colle- con padronato, ma avverte il Ma-
gio militare di s. Luca. Il gene- rini, Archiatri, t. I, p. io4j che
rale Theuliè, in allora ministro tali grazie Regina aveva oUenute
della guerra, concepì il disegno di nel 1 383 dall' antipapa Clemente
questo benefico
stabilimento, e ne Vlf, con di più una ricca indul-
divenne più attivo e zelante pro-
il genza a chi visitava la chiesa. Il
tettore sino alla fine della sua vita. teatro della Canobbiana, così chia-
In esso stanno riuniti 3oo allievi, la mato dall'antica scuola di dialetti-
maggior parte figli de' bravi morti ca e morale filosofia, chequi vicino
sul campo onore o che furono
dell' esisteva, fondata da Paolo Canobio, fu
altrimenti benemeriti della patria. eseguito sul disegno del medesimo
La utilissima istituzione de' sordo- Piermarini, ma in più piccola forma :
detto del Fiando , dal nome del concie ed altre fabbriche; slampe-
proprietario, comunemente chiama- rie, librerie, litografìe; manifattu-
to Girolamo dal protagonista mon- re di fiori e frutta finti : alcune
ferrino. Da poco in qua se ne delle tante fabbriche sono premia*
pose uno corrispondente al ponte te e privilegiate. Oltre le chiese, i
piacere della vita. Le arti mecca- di e degli elmi, la cui erudita de-
niche sono quivi lodevolmente col- scrizione fu nel 1839 e 1841 pub-
tivale al paro delle liberali ; 1' arie blicala dallo slesso colto possessore.
MIL MIL 49
11 museo del cav. Pelagio Pelagi, conti > la città ne fece acquisto
consistente in raonumenli antichi di nel iSrg. La congregazione muni-
nazioni e di epoche diverse; il cipale è composta d' un podestà, e
gabinetto mineralogico fondato in sei assessori, oltre il consiglio com-
sua casa dal conte Vitaliano Borro- posto di sessanta nobili, e principa-
meo, ec. ec. li negozianti. A spese della città è
Nel 12 15 per cura del podestà mantenuto un coipo di zappatori
Brunasio Porca novarese furono pompieri, istituito nel 181 1. llcarat-
compilati gli statuti di Milano, testi- teie morale de' milanesi li mostra
monianza di mero e misto impe- inclinati alla beneficenza, alla tran-
città per stemma porta in bianco taliano, ritiene alcuni modi, paro-
la croce rossa, con ornalo di pal- le e pronunzie de' suoi diversi do-
me e ulivi, simbolo di pace e di minatori, e moltissimo dei trova-
guerra. L* arma viscontea, che fu dori o poeti provenziali che canta-
quella dello stato^ ed ora è dive- rono le armi, gli amori, le cortesie.
nuta propria del regno, è la biscia L' attuale popolazione della cit-
5o MIL MIL
morirono 20,000 persone. Circa Poeti, DoUino, Bellincioni, Biffi, Vis-
25o sono gl'israeliti ed altrettanti conti, Raineri, Maggi, Alessandro
gli acattolici. Tn Milano l' aria vi è Verri, Parini, Monti. Medici, Piro-
salubre, né frizzante, né rilasciata, vano, Varese, Sacco, Rasori. Mili-
massime dopo che furono tolte le tari, i Torriani, i Visconti, i Tri-
risaie dalle sue vicinanze. A p. 877 vulzi, Serbelloni, Medici. Scienziati
della bibliografia milanese, dell' o- e scrittori diversi,, Maino, Piatti,
pera citata, sono riportale le storie Paciolo, Maioragio, Alciato, Carda-
di persone illustri o nobili fami- no, Benzoni, Busca, Cicerano, Ot-
glie milanesi. Molli santi e sante tavio Ferrano, Gregorio Leti scrit-
milanesi accrebbero i fasti della tore maligno. Cavalieri, Ceva, Bec-
Chiesa, su di che si possono vedere caria, Frisi, Lecchi, Pini, Regi, O-
Bosca, Martyrologinm ecclesiae Me- riani, Sacchi, Carpani, Marchesi,
diolanensisy i6g5. Sormani, La Carli, Gioia,Romagnosi, Custodi ;
gloria de sand milanesi, 1 761, Fio- e tra le donne la celebre Agnesi
rirono altresì gran numero di mi- che ottenne vma cattedra di ma-
lanesi nelle armi e per valorose tematica nell'università
di Bolo-
altri che ricorderemo, fra gì' innu- rio XIV Sfrondati oriundo di Cre-
merabili illustri milanesi registre- mona; ed al sacro collegio i se-
to. iSgS Alfonso Visconti. i6o4 vecchia verso il fine del secolo XllI,
Ferdinando Taverna. 1621 Giulio ed è di quello stile che dicesi go-
Roma. 1629 Teodoro Trivulzio. tico, divisa in tre navi, attraversata
i633 Cesare Monti. i652 Luigi in cima da un lungo braccio che
Alessandro Omodei. 1 654 Giberto gli dà figura di croce La na- .
1712 Agostino Cusani. 1713 Be- Torriani, gli Archinli ed altri. Nella
nedetto Erba Odescalchi. 1715 strada Pavese, un miglio lunge il
Gio. Battista Mesmer. 1753 Fabri- I, p. io5, che Gian Galeazzo Vis-
zio Serbelloni,*Gio. Francesco Stop- conti , disgustato di Urbano VI
pani, Carlo Francesco Burini. 1756 perchè non potè avere il titolo di
Alberico Archinlo. 17^9 Ignazio re, seguì le parti dell' antipapa
Crivelli, Antonio Maria Erba Ode- Clemente VII, quando con affetta-
scalchi, Giuseppe Maria Castelli. la ed apparente religiosità gli fece
1766 Vitaliano Borromeo. 1771 cader nel pensiero di Tuler edifica-
Si MIL MIL
re la magnifica Certosa di Pavia, no due cappelle sontuosamente or-
con un tempio di quaranta altari nate in angolo vedesi il mausoleo
:
tordici cappelle nelle navi ornate di vedono i begli orrori selvaggi del-
preziosi marmi, di tavole, di affre- le Alpi, e le bellezze pittoresche
schi, di bassorilievi, di paliotti di dell'Italia: sponda orientale ap-
la
squisito lavoro. Un cancello magni» partiene al regno Lombardo-Ve-
fico introduce alla crociera del co- neto, da Sesto a Pino; l'occiden-
vo, che precede il santuario gli ;
tale agli stati sardi sino a Bris-
stalli ne sono intagliati con artifi- sago; e fra Brissago e Pino ambe-
cio finissimo. Nella crociera spicca- due le sponde al cantone svizzero
MIL MIL 53
del Ticino. Questo lago, nno ilei a cui conduce un'agevole via sparsa
più ampi d'Italia, è nutrito spe- di alcune cappelle. Fu innalzato
cialoienfe dalla Toce e dal Ticino; nel 1697 a spese degli abitanti
ha acque trasparenti che contengo- de' contorni e della famiglia Bor-
no varie specie di pesci e delle romeo. La statua ha 28 metri d'al-
alcune delle quali grandissime,
tratte, tezza, e 20 il piedestallo di granito:
In ampio seno si presentano sulla testa, piedi e mani sono di bron-
vanni Battista, edificata dalla regi- dintorni offrono una serie di ame-
na Teodolinda, la quale in essa ri- ne ville, oltre la villa reale, delizia
pose i doni di s. Gregorio I, ac- degna di principi e rinomata in
cennati air articolo Longobardi. tutta Europa; il parco reale è uno
Monza romani fu chiamata
sotto i comprendendo
de' più vasti d'Italia,
Moguntia, perchè Augusto ne fece ri,ooo pertiche di terreno. 11 pa-
un luogo di ritiro pei soldati che lazzo venne eretto nel 1777 dal-
aveano combattuto aMagonza; poi l'arciduca Ferdinando con disegno
fu detta Modoelia, e Teodorico re di Piermarini, ove l' Appiani di-
de' goti vi eresse un palazzo. Sotto pinse la favola di Psiche.
I longobardi divenne la favorita re- Milano, Mediolanwn, già capita-
sidenza d'alcuni loro re; e Federi- le di tutta la Gallia Cisalpina
co I v'ebbe un palazzo. Soggiacque a [f^edl), e più. volte residenza degli
varie vicende, secondo che fu con- imperatori occidentali e de' re di
traria o favorevole da a' milanesi : Italia, non che capitale dell' Insu-
Carlo V
venne data in feudo ad bria, nome antico di quella porzio-
Antonio di Leyva governatore di ne della Lombardia [T^edi) fra l'Ad-
Milano, indi fu da Antonio venduta da e il Ticino, i cui popoli chia-
per 3o,ooo ducati ai conti Durini, maronsi insubri, i quali secondo
ed ora ha titolo di città ; e per Tito Livio erano celti o gauli è ;
industria, popolazione, e vanto di vero però che sotto il nome d' in-
antiche e recenti memorie primeg- subri si comprendevano pure mol-
gia fra tutte le terre del contado ti popoli, i primi de' quali erano
milanese. La basilica fu ingrandita venuti dal nord ; sembra che il lo-
nel secolo XIV coi disegni di Mat- ro nome primitivo fossero ombri,
teo da Campione. La facciata di significante nella loro lingua valo-
stile gotico, di marmi bianchi e l'osi.Vaghe ed incerte sono le o-
neri, con bassorilievi, statue e a- pinioni del nome Milano, come sul-
rabeschi, ha sulla porta maggiore la origine de' primi abitatori del
la statua in rame dorato del Pre- suolo milanese. Risalgono alcuni al-
cursore. L'alto campanile è gran- le origini etrnsche, e supponendo
diosa fabbrica del Pellegrini, che Olenio 0(1 Olano Galeno, lucurao-
disegnò pure 1' elegante batlisterio. ne etrusco, venuto nell' Insnbria,
Il tempio ha tre navi, ed è adorno altro capo introducono di quella
.di assai pregevoli dipinti: l'altare nazione detto Medo, e da que'due
maggiore disegnato dall' Appiani, è nomi riimiti, deducono quello di
ricco di paliollo d' argento dorato, Milano o Mediolano, come accenna
con bassiriliovi ,
gemme e snaalti. r Alciali. Altri la credono così det-
Delle altre chiese di Monza, le più ta quasi in medio aniniiim, perchè
mediterranea. Sembra priva di fon- quasi una certezza che Milano, si-
damento la supposizione del ritro- tuata nell' Insubria, sia stata fooda-
dall' invadere 1' Italia, e di doman- ciarono quel regno che lasciò il no-
dargli il cadavere .dell'ucciso im- me al paese, scegliendo per sede Pa-
peratore Graziano; e morendo gli via. Il re Alboino impose a Mila-
lasciò raccomandati i suoi figliuoli. no per duca uno de'capi dell' eser-
Il santo in più incontri con sacer- cito, che sparli fra' suoi fidi le
fra vari re, duranli le quali l'ar- nobbe i privilegi che già eransi pro-
gnorie a proprio piacere, solo ob- carroccio, sul quale pose lo sten-
bligati all'omaggio di sovranità e dardo Ambrogio, come si
di s.
nel 1067 vi canonizzò s. Arialdo dia- tida Anselmo vescovo intruso. Vo-
cono, martirizzato nel precedente lendo Federico I Barbarossa rimet-
anno a' 28 giugno dai nicolaiti e tere l'impero in vigoria, dopo che
simoniaci concubinari ; questi nel i predecessori aveano domato feu- i
Quelli che tornarono con Angil- tà come ben forte si pose in dife-
berto Pusterla e Senatore Settata sa, ma la fame e le malattie la
fondarono il pio luogo delle quat- costrinsero a cercar patti. Federico
tro Marie, ed altri la chiesa di s. 1 in Roncaglia li accettò, esigendo
Sepolcro. d' imporre i magistrati, ciò che i
Governandosi i milanesi coi loro milanesi ricusando, l' imperatore li
consoli, la prosperità infuse smania pose al bando dell' impero fece ,
fio M 1 M I L
Non andò guari che considerali da Italia. Nel 186
creò in Milano
1 si
stala dislrulta la città , nelle lolle carica equivalente alla dignità tri-
di Enrico Vie Federico II, figlio e bunizia de' romani Pagano per :
nipote del loro antico nemico, se- l'amore conciliatosi del popolo mi-
guirono i loro avversari e parteggia- lanese, e per la sua moderazione
rono per Ottone IV che incoronaro- e rare doti fondò la grandezza di
no re d'Italia, ond' essere soccorsi sua famiglia. L'arcivescovo cedendo
nella conquista delle città lombar- i diritti di conte, si riserbò di bat-
de. Sostenendo Innocenzo III Fede- tere moneta, riscuotere un pedag-
derico II, scomunicò i milanesi se- gio alle porte ed altro, raggua
guaci di Ottone IV, perchè dive- gliandosi la loro entrata ad ottanta-
nuto ribelle alla Chiesa, al modo mila fìorini d'oro.
detto alla biografìa di quel Papa. Tre intanto impedivano
consigli
In seguito i milanesi furono -vinti solidità ordinamenti civili, cioè
di
dai cremonesi, prendendo parte per quello della credenza di s. Ambro-
Enrico contro l'imperatore suo pa- gio, quello della credenza de'consoli,
dre. Federico II tolse loro diverse e quello chiamalo la motta: i di-
città, che poi ricuperarono, e Gre- ritti della sovranità stavano nel con-
l'anno 1 265 gli successe nel titolo vi governò solo, facendo nominare
e nel potere ; e Rodolfo I re dei nel 1287 capo del popolo Matteo
romani lo nominò suo vicario im- Visconti suo nipote, e l'anno dopo
periale, per cui fece rivivere i di- podestà di Milano con ampi pole-
ritti già spenli degl'imperatori. Do- v'ì, essendo stato nominato anche
vendosi eleggere 1' arcivescovo di vicario imperiale dall' imperatore
Milano, come meglio diremo par- Rodolfo, avendo 1' investitura
ed
lando degli arcivescovi, popolari i della città da Adolfo nel
e stato
portarono Raimondo zio di Marti- 1294, confermatagli da Alberto I.
no suddetto de'Torrianij e nobili i Morto Ottone nel 1295, impau-
Ottone Visconti : il Papa Urbano rite le città lombarde del crescente
IV favorendo questo, sotlopose la dominio di Matteo I dello Magno
città air inlerdelto che non lo vo- che gli era successo nella signoiia,
leva: Raimondo divenne poi pa- stabiluono in Pavia una lega contro
M LI M I L Gì
di esso, ma egli scoperta una con- Nel iSiS Azzone suo figlio fu
giura ordita a suo danno la distrus- proclamato signore e nominato vi-
se; tuttavolta nel i3o2 fu costretto cario imperiale; ristorò la grandez-
alla fuga per opera de' Torriani za di sua famiglia, fece cingere
ricondotti in città dalla loro fazione. la città di nuove mura, la miglio-
Guido Torre nipote di Na-
della rò, nobilitò con pitture di Giotto
poleone divenne perciò signore del- e di altri il palazzo di corte, alzò
la patria, mediante gli aiuti dei la torre di s. Gottar<lo col primo
guelfi, del patriarca d'Aquileia Rai- orologio che suonasse in Milano, e
mondo suo zio, e di Alberto Scot- fu primo de' Visconti che si di-
il
pace, nel i3io vi ricondusse Mat- rio di Milano e delle città sogget-
teo I, lo riconciliò coi milanesi, te da Benedetto XII, coli' annuo
ritornandolo in possesso del sovra- tributa di diecimila fiorini d' oro.
no potere col titolo di vicario del- Avvelenato Luchino da sua moglie
l'impero. I Torriani vennero con Isabella del Fiesco, nel i349 prese
Guido all'improvviso assaliti, e per le redini del governo l' arcivescovo
sempre cacciali dalle truppe tede- Giovanni 11 suo fratello, che comprò
sche coU'opera e maneggio de'Vis- Bologna e Genova, proteggendo le
conti: Guido si ricovrò in Cremona, arti e le scienze, e colmando di o-
dove morì nel i3i2, e la sua fami- nori e doni i cultori di esse e il
glia non potè più ricuperare la signo- Petrarca da lui chiamato a Milano;
ria di Milano. Un ramo de'Torriani avendo ricusata l' ollerta signoria
ritiratisi nel Friuli vi fiorirono col ti- che gli fece di Roma una fazione,
tolo di conti di Valsassina. Matteo I disgustata dal vedere i Papi slabi-
assoggettò Alessandria, Tortona, Pia- liti in Avignone dal i3o5. Per la
Nel 1822 gli successe nella signoria spedì un legato ordinando restituir
Galeazzo I suo figlio, che fu per Bologna, e che deponesse o l'arcive-
perdere ogni cosa per le sue im- scovato o il dominio temporale; ma
prudenze e lascivie ; si alleò con Giovanni 11 vestito pontilìcalmente,
Lodovico il Bavaro, sconfisse i cro- nel duomo alla presenza del popo-
ciati, e spiegò tirannico dominio. lo, moslrossi col pastorale in una
•
64 M 1 L MIL
mano e la spada nell'altra, dicendo della Chiesa e degli ecclesiastici.
tra. Ciò saputosi dal Papa, citò sercito che gli mosse contro, co
il Visconti a recarsi in Avignone, mandato da Amedeo VI conte d'
e l'arcivescovo promise di compa- Savoia. A Galeazzo II successe il
rire. Narra il Corio, seguito da al- figlio Gian Galeazzo nel iSyB, it
coll'annuo censo di dodicimila fio- loro doti gli costarono più di due
rini, e subito centomila, come rife- milioni di fiorini d'oro. 1 milanesi
risce Fantoni nella Storia d'A-
il se ne rallegrarono di veder estinto
vignone; aggiungendo il Novaes che Bernabò e giurarono obbedire al
,
ri, che nel i47^ '' assassinarono avea pur deposto l'allro nipote Fran-
nella chiesa di s. Stefano (la sua cesco Sforza nato nel 1490, che
figlia naturale Caterina , maritata poi morì nel i5i2. Lodovico XII
a Piiario, e di cui parlammo ad compensò il Papa con dar a suo
Imola e Forlì sue signorie., fu figlio Cesare Borgia il ducato di
nva di Cosimo I granduca di To- Valenlinois. Entrali i francesi a'6
scana). In quel frangente Bianca ollobre i499 '" Milano, Gian Gia-
seppe conservare il dominio al fan- como Trivulzio posto dal le a go-
ciullo Gian Galeazzo Sforza, e nel- vernatore di Milano, scontentò i
l'anno seguente Sisto IV spedi in ciltadini, i quali richiamarono il
notizia, o tale elezione restò af- e mori poi nell'anno i53o. Na-
fatto occulta fra loro senza pa- te alcune gelosie di stato tra il
del paese. Nel i522 Francesco II alcuno di sua famiglia, come scrive
si trovò in Genova allorché vi giun- il Ratti, Della famiglia Sforza. Lo
se Adriano VI, il quale si mostrò scudo de' duchi Sforza era azzurro
assai inquieto pel sacco dato alla con una pantera avente un fiore
città. Dopo la battaglia della Bi- d'oro nelle branche. Da Muzio At-
cocca i francesi si ritirarono dal- lendolo detto Grande, e
Sforza il
l'Italia, ma
passate di nuovo le da Antonia Saliinbeni, nacque Bosio
Alpi, nel iSaS tornarono ad asse- Sforza sli[)ile de'conti di s. Fiora, che
diare Milano; costretti ad abban- tuttora fiorisce nel duca d. Loren-
donarlo, furono battuti dai colle- zo, erede delle fortune e preroga-
gati ad Abbiategrasso. Nell'anno tive de' Conti, Perelti, Savelli ec.
•i52 4> '" cui la peste fece stragi in (/^e/5?;) signore di Gemano ec. [Vedi).
Milano, Francesco Francia I re di Carlo V, come erede del defunto
ritornato in Italia con un'armata, duca e delle ragioni di Alfonso V,
riconquistò Milano, ma perduta la divenne duca di iNIilaiio nel i535,
battaglia di Pavia, nel parco della nei cui sterminati possessi, come
Certosa venne fatto prigioniero e goccia d'acqua nell'oceano, questo
trasportalo a Madrid, e Francesco ducato perdette ogni importanza.
II ricuperò Milano nel iSzS. Cadu- Vi pose per governatore d. Anto-
to questi in sospetto degli spagnuo- nio di Leyva, principe d'Ascoli spa-
li, e bloccato nel castello di Mila- gnuolo, che restandovi poco tempo,
no, ne cede loro il possesso nel fu succeduto dal cardinal Marino
seguente anno. Carlo V, mediante Caracciolo napoletano, e da quella
grossa contribuzione, investi Fran- serie di governatori che si legge
cesco II ducato di
ne' diritti del nel t. I, pag.87 di Milano e suo
Milano, avendone ceduta ogni ra- territorio. Girolamo Morone illustre
gione su di esso il re Francesco I milanese e conte di Lecco, scaltro
a Carlo V pel trattato diCambray politico, cercò scampare dalla rovi-
nel 1529. Colla morte di France- na gli Sforza e la patria, poi con-
sco II, ultimo duca nazionale, senza giungere l'Italia in una lega che
figli, né della prima moglie figlia ne salvasse l'indipendenza, ma essa
di Cristiano II re di Danimarca, era perita. Carlo V con bolla d'oro
né della seconda sorella di Carlo V, del i'ì'49> stabilì l'ordine di suc-
fìn'i il dominio di sua famiglia nel cessione di questo ducato nei di-
declinar di ottobre i535, la quale scendenti di suo figlio Filippo II
avea dato a Milano i summento- re di Spagna, al quale come feu-
vati duchi, l'imperatrice Bianca Ma- do dell'impero l'uvea infeudalo il
ria alla Germania, Ippolita regina 5 luglio 1546, onde restò lo stato
di Napoli, e Dona regina di Polo- unito alla Spagna, con malconten-
nia. Francesco II, principe degno to de'railanesi^ che chiamano de*
MIL MIL 6g
pioréibìle la sua dominazione, per- la lunga e fatale guerra di successio-
chè il goveinatoi'e civile e militare ne. In essa la Francia pel duca d'Aii-
ili sempre in lotta col senato della giò Filippo V, e gli austriaci tede-
città, e noti sono gli arbitrii, j ca- schi per l'arciduca Carlo disputa-
pricci, le prepotenze ed avidità di ronsi il paese. Primieramente i fran-
molti. 1 Papi investendo re di i cesi pel testamento di Carlo II nel
iSpagna delle due Sicilie, v'inseri- 1700 occuparono Milano, ma nel
vano il permesso di ritenere anche 1706 il principe Eugenio di Sa-
la signoria del milanese. JNel 1
559 voia avendo battuto colle armate
i milanesi si rallegrarono nel vede- imperiali i francesi sotto Torino,
re sulla cattedra di s. Pietro il conquistò imperatore Giuseppe
all'
fò MIL MIL
praggiunsero nel 1746 le truppe gitto è creatoprima console, alla te-
onde a stento fuggì; fi-
austriache, sta della sua armata vinse aMaren-
nalmente trattato d' Aquisgrana
il go, ricuperò la Lombardia, a'i giu-
nel 1748 consolidò questo dominio gno rientrò in Milano, che venne
alla casa d'Austria, e apri lungo proclamata di nuovo capitale della
periodo di pace. Maria Teresa mo- risorta repubblica Cisalpina, la qua-
derò la potenza de'governatori, die le nel congresso di Lione del 1802,
nuovo sistema alle magistrature, e allapresenza di Bonaparle divenu-
nel 1780 gli successe il figlio Giù- to primo console, prese il nome di
seppe II già correggente. Questi af- repubblica italiana, di che parlasi
frettò le riforme, limitò il potere a Italia, insieme al concordato fat-
clericale, abolì seminari e molti to con essa da Pio VII, ed all'e-
corpi religiosi, e nel 1784 a' i4 rezione dell' Italia in regno con Mi-
febbraio conchiuse un
concordato lano per capitale e capoluogo del
con Pio VI, perchè ai duchi di dipartimento d'Olona. In più luo-
Milano appartenesse la nomina dei ghi dicemmo come Bonaparte di-
Tescovi e benefizi nella Lombardia venuto imperatore de' francesi, nel
austriaca: questo principe filosofo i8o5 s'incoronò nel duomo re di
soppresse pure il senato di Milano, Italia a' 26 mnggio, scegliendo a
rappresentanza nazionale, e riformò viceré Eugenio Beauharnuis suo fi-
li sistema giudiziario, istituendo li glio adottivo, il quale vi stabilì la
polizia, 11 fratello Leopoldo II che sua residenza. Il regno d' Italia si
gli successe nel 1790 cassò molte aumentò nel 1808, e formossi di
innovazioni, e restituì alla città i ventiquattro dipartimenti. Proce-
privilegi, per lo che gli eresse un dendo nel i8i4 l'impero francese
busto e coniò una medaglia. Nel e la fortuna di Napoleone al suo
1792 montò sul trono imperiale termine, questo costretto ad abdi-
Francesco II, che poi dopo la ri- care le corone di Francia ed Ita-
nunzia d'imperatore romano prese lia, cede al principe Eugenio la
il nome di Francesco I. sua rappresentanza, che invece par-
Per la rivoluzione di Francia, i ti per Monaco (benché il senato
francesi condotti da Bonaparte, vin- del regno italico voleva doinandar-
ta la battaglia di Lodi, entrarono lo alle potenze per re), mentre una
in Milano proclamando la libertà rivoluzione trucidò Piina ministro
a' 2 1 inaggio 1 796. Da Milano co- delle finanze. A' 28 aprile gli au-
me da centro democra-si diffuse la striaci entrarono in Milano, che
zia, e nell'anno stesso si proclamò nel 181 5, all'erezione del regno
ia repubblica Cisalpina, di che si Lombardo- Veneto, per decreto del-
disse a Italia, dichiarandosene Mi- l'imperatore d'Austria Francesco I,
lano capitale. Però nel 1799 dopo divenne la sede d'uno de' due go-
la battaglia di Verona, francesi i verni in cui trovasi diviso il regno,
furono costretti a ritirarsi, e con ed a' 3 1 dicembre l'imperatore vi
essi le truppe cisalpine, entrando fece il suo solenne ingresso, nomi-
in Milano a' 26 aprile gli austriaci nando per viceré nel 1818 il fra-
MIL MIL 71
settembre i838 venne coronato re Vindiciae de adv. s. Barnabae,
nel duomo di Milano, con quella doversi da questo cominciare la se-
«plendida pompa che descrivemmo rie de' vescovi di Milano. Gli suc-
iir articolo Coronazione de' re ; se- cessero nel 6 1 s. Caio romano
guila dal magnifico banchetto nar- nel 97 s. i38 s.
Castriziano, nel
rato air articolo Convito. In occa- Calimero , nel 193 s. Mona, nel
•ione che gli scienziati italiani ten- 282 s. Materno, nel 3o3 s. Miro-
nero in Milano nel i844 '^ 'oro cle o Mirocleto, al cui tempo fu data
sesta riunione, la città di Milano la pace alla Chiesa e fu nominato
offri loro r opera intitolata Mi- : primo arcivescovo di JMilano. Ven-
lano e il suo ttrritoriof in due ma- nero in seguilo nel 3i5 s. Eu-
gnifici tomi ricchi di belle incisio- storgio I greco, la cui elezione de-
ni. Ne furono collaboratori dotti i scrisse didiisamenle il Puccinelli nel
e chiarissimi Bartolomeo Catena, Zodiaco della chiesa milanese, ese-
Giuseppe Sacchi, Giovanni Stram- guita in Milano mentre appunto
bio, Giacomo Ambrosoli, Giuseppe n' era governatore, e conje in se-
Balsamo Crivelli, Ambrogio Cam- guilo venisse approvata dall' impe-
piglio , Albino Parca , Pompeo ratore. Nel33 s. Prolaso Algisi,1
vanni Labus, Luigi Tatti, Achille quale dopo aver governata la chie-
Mauri, e Cesare Coutil, cui inoltre sa milanese circa quattro anni, fu
fu incaricato della redazione gene- mandato in esilio dalla fazione a-
rale dell' opera che riuscì impor- riana, dove terminò i suoi giorni
tantissima. Nel toni. I, pag. 49 forse nel365. In questo frattempo
si parla degli storici di Milano, ed accadde l'intrusione di Ausenzio,
a pag. 369 e seg. si riporta la vescovo ariano, il quale fallo ve-
bibliografia milanese. Nel medesimo scovo da Gregorio, falso vescovo
anno fu pubblicato in Milano No^ : di Alessandria, fu chiamato espres-
tizie naluraii e civili sulla Lom- samente dall'imperatore Costanzo
bardia , opera pregevolissima dei da Cappadocia in Milano, dove non
dott. Carlo Cattaneo e di altri va- era conosciuto, e venne introdotto
lenti collaboratori. in questa chiesa a mano armata.
vangelo fu predicato ai mila-
11 Ad Ausenzio od a meglio dire a
nesi, secondo la divulgatissima tra- s. Dionigi, nel 374 succedette s.
dizione, dall'apostolo s. Barnaba, Ambrogio prefetto della Liguria,
perciò venerato per fondatore nel- per la cui santità, dottrina e apo-
l'anno 52 della chiesa di Milano, e stoliche fatiche, talmente fu illustra-
primo suo vescovo, luttavolta l'im- ta la chiesa di Milano, che da es-
pugnarono critici di chiara fama. La- so prese il nome di Ambrosiana ;
;Sciando nel grado di probabilità l'opi- onde i fedeli non meno che i ve-
nione che s. Barnaba sia stato in scovi fin d' allora così la chiama-
Milano e vi abbia lasciato nell'unno rono. F. s. Ambrogio ad JVemus,
53 per primo vescovo s. Anatalone ordine religioso, e Ambrogio, mo-
greco, o il santo qui lo mandasse da nache.
altrove, o qui personalmente lo co- Di questo gran santo parlam-
stituisse vescovo, sembra dopo le mo alla sua biografia e in molti
•prove addotte dal Sossi nelle sue luoghi, e biografie hanuo que' san-
7? MIL MIL
ti vescovi riportali dal Butler. Qui rato dalle innovazioni clandestina-
solo noteremo, che questo santo mente introdotte. Allorché s. Carlo
dottore della chiesa latina intro- pubblicò il rituale, e il cardinal
dusse nella sua chiesa il canto nel- Federico Borromeo il messale nel
1' unfjziatura, 'secondo V uso della 1609, ed altri dipoi, dichiararono
chiesa orientale, ordinò le vigilie, sempre di voler mantenere e con-
compose inni, prefiizi, preci, forme servare incorrotto il rito ambrosia-
liturgiche alquanto conformi alle no e sue liturgie. Oltreché parlia-
greche, mentre è noto che le di- mo delle cose principali del rito
verse costumanze nella Chiesa non ambrosiano ai rispettivi articoli, si
no, nel 397 s. Simpliciano Soresini, 649 s. Giovanni Bono che ritornò
nel 400 Venerio Oldrati, nel
s. alla antica sede Milano verso il
4o8 s. Marolo, nel 4^3 s. Marli- 6ìo, dove moi'ì nel 655 o 6tìo.
niano Osio, nel 4^^ s. Glicerio Fioriiono quindi, nel 660 s. Antoni-
Landriani, nel 438 s. Lazzaro Bec- no Fontana, nel 661 s. Mauricillo,
cardi, nel ^- Eusebio Pagani,
449 nel 667 s. Anipelio, nel 6'j'2 s. Man-
nel 462 Gerunzio Bescapè nel
s. , suèto Savelli, nel 681 s. Benedetto
465 s. Benigno Bossi, nel 4?^ s. Crespi, nel 725 Teodoro lì, nel
Senatore Seltala, nel 4?^ *• "Teo- 74o s.Natale, nel 74' Arifiedo, nel
doro de Medici, nel 490 s. Loren- 742 Slabile, nel 745 Leto Mar-
zo Litla, nel 5i2 s. Eustorgio II cellino, nel 759 Tommaso Grassi,
greco, nel 5i8 s. Magno de Trin- che dicono il primo che
alcuni
cheri, nel 53o s. Dazio Agliati, il pi'opriamente trovasi intitolalo ar-
quale con alcuni privali si recò da civescovo. Nel 784 Pietro Olilrado
Belisario generale greco, per con- o Oldrati di Milano, segretario del
certarsi sul modo d' agevolar la Papa Adriano I; andò in Francia
cacciata de' goti e altri
barbari, on- con s. Leone III ed ottenne dal-
de Uraia sterminò Milano. Indi fu- l'imperatore Carlo Magno, nel qua-
rono vescovi, nel 552. Vitale de le tal Papa avea rinnovato 1' im-
Cittadini, nel 556 Frontone scis. pero d'occidente, molli privilegi per
matico, nel 566 s. Ausano Crivel- la chiesa milanese combattè l'aria- :
li, nel 568 s. Onorato Casliglioni. nesimo con tanto zelo che l'impera-
All'epoca dell'imminente venula dei tore soleva chiamarlo il martello ile-
longobardi in Milano, s. Onorato gli ariani, e morì neir8oi o neir8o3.
74 MIL MIL
Milano da Carlo Magno, e mori della chiesa loro, i ijuali, come pu-
neirSGo. Fu allora eletto Todone, re il patriarca d' Aquileia, preten-
neir868 Ansperto Gonfalonieri, nel- devano ne' sinodi il luogo più ono-
1*882 Anselmo II Capra, nell'SgS revole. Perciò Clemente II, al mo-
Landolfo Grassi, nell' 899 Andrea do dello nel volume XV, pag.
da Carcano, nel 906 Aicone 01- 1 70 del Dizionario , ordinò che
drati, nel 918 Gariberto di Be- 1' arcivescovo di Ravenna ne' conci-
6ana, nel 92 r Lamperlo, nel 98 lii abbia il lato dritto del Papa, e
liduino francese, nel 986 Arderico se quello l' occuperà l'imperatore, il
Colla. Morto questo arcivescovo nel- sinistro, come si legge ancora nel
l'ollobre 948, gli fu per consenso di Rinaldi. Sotto l' arcivescovo Guido-
Berengario marchese d' Ivrea, già ne ebbero principio le opposizioni
fallo arbitro dell'Italia, sostituito Ma- de' ss. Arialdo ed Erembaldo che
nasse, prima arcivescovo di Arles, poi fecero alla simonia ed alla incon-
di Verona e di Mantova, gran fauto- tinenza che avevano preso piede
re di tal principe; alcuni del clero nella chiesa milanese, perchè ab
e del popolo aderenti alla corte lo antico i preti pigliavano moglie,
accettarono, ma la maggior parte pretendendo esserne abilitati da una
del clero e del popolo di JMilano, concessione di s. Ambrogio; ma al-
die voleva giusta l'antico costume la disciplina ecclesiastica allora tro-
un prelato milanese, elesse il prete va vasi conveniente l' esigere il Ce-
Adelmano Menelozio, quindi nac- libato [Fedi), massime per evitare
que scisma nella chiesa milanese, che divenissero ereditari benefizi i
lano per legali i cardinali Mainar- portò a Roma, ove il Papa radu-
do vescovo, e Giovanni prete. Inol- nato un concilio nel gennaio 1074,
tre Alessandro li confermò heni i condannò Golofrcdo col suo clero,
e le giurisdizioni dell' arcivescovo di e dichiarò nulla la rinunzia di At-
Milano, e furono tanti che ne mo- tone, come estorta per violenza.
strano la possanza, dipendendo da Con tutto ciò Attone né fu rice-
lui moltissime chiese, monasteri, vuto in Milano, né consacrato in
pievi in commenda poste in altre arcivescovo, anzi avendo s. Grego-
diocesi , ed alcune con giiuisdizio- rio VII in un secondo sinodo te-
ne e giuspatronato , fra le quali nuto in Roma verso la fine del
Monza e il suo distretto, il castel- febbraio 1075, fra le altre cose
lo d'Angera, quel di Brescia ec. ec. dichiarato, che non fosse più lecito
Morì intanto Guidone nell' agosto ai sovrani il dare le investiture dei
76 M I L MIL
volsero il pensiero all' eiezione di flotta di Genova per Costantinopo-
un nuovo arcivescovo . Nominati li,dove morì nel settembre iioi.
pertanlo quattro soggetti, spedirono Grossolano già vicario generale ,
ad Enrico IV un'ambasceria per lascialo dall'arcivescovo Anselmo IV
chiedergli un vescovo, a nome del quando partì , fu nominato suc-
clero e del popolo ; giacché non cessore nel principio di settem-
ostante i decreti e le scomuniche bre 1102; ma poco dopo provò
pontificie, ricevere volevano il nuo- le opposizioni del prete Liprando
vo arcivescovo dall' imperatore, il di s. Paolo, che lo accusò di simo-
quale nominò Tedaldo. Ciò non nia, e sostenne la sua accusa col
approvò Gregorio VII, e nel con-
s. giudizio del fuoco, secondo il costu-
cilio romano del 1079 lo scomuui' me di que'tempi. Ritiratosi a Ro-
co e depose, anco per non essersi ma, nel concilio del iio5 fu di-
portato a Roma. Riconciliatisi poi chiarato innocente e restituito alla
i milanesi col Papa, il partito di sede. Ma tal non tenen-
sentenza
Tedaldo fu abbandonato, ed egli dosi per buona in Milano, il par-
obbligato ritirarsi ne' forti dell'ar- tito di Liprando impedì a Grosso-
civescovato, onde morì in quello di lano il possesso della chiesa e dei
Arona nel io85. Alessandromensa, benché tentasse
li, s. beni della
Pier Damiani, e s. Gregorio VII 'riuscirvi colla forza. Nell'anno i i 1
ridussero la metropoli milanese in partì per Gerusalemme, ed allo-
maggior soggezione al Papa, aboli- ra in Milano riveduta la sua cau-
rono le tasse simoniache che gli sa fu giudicato non doversi tene-
arcivescovi esigevano per le ordina- re per arcivescovo. Indi nel gen-
zioni, e li costrinsero a giurare som- naio Il 12 gli fu sostituito Gior-
missione alla santa Sede. Inoltre dano da Clivio, ciò che approvò
s. Gregorio VII ridusse il clero Pasquale II. Gli successe nel 120 i
r intera abolizione d' ogni ordine a'20 luglio 1801 vescovo in parti-
regolare già tenevasi per eseguita : bus di Dervas, e sufTraganeo e vica-
s' impedirono le processioni, si scio- rio generale del vescovo di Passavia.
glievano i voti religiosi e si pro- 11 Papa lo preconizzò arcivescovo
teggevano gli apostati; si permise nel concistoro de' iG marzo 1818,
che il Papa scherno della ple-
fosse ed a'26 luglio si recò à Milano ac-
be, così i cardinali, in un pubblico colto con giubilo universale. Leone
ballo datosi sul teatro; si esigette XII a' 27 settembre 1824 'o creò
il giuramento, dichiarato illecito cardinale prete, e per la sua mor-
dalla santa Sede. Governava intan- l' eletto Pia
te portatosi al conclave,
to 1' arcivescovo Visconti con tutta Vili nel concistoro de' 18 maj^giof
VOI,. XIV.
4 ,
8a M IL MIL
iSag gì' impose il cappello cardi- descritta nella serie cronologica di
nalizio, e in quello de' 2 1 detto tutti gli arcivescovi, cominciando
gli conferì per titolo la chiesa di da s. Barnaba fino a Filippo Vis-
s. Marco, annoverandolo alle con- conti, i83o. Ivi si ricorda il pri-
gregazioni della concistoriale, ve- vilegio che ha 1' arcivescovo di Mi-
scovi e regolari, residenza de' ve- lano d'incoronare i re d'Italia,
scovi e immunità. Ritornò in Ro- quale soltanto cede al Papa. Pala-
ma per r elezione di Gregoi'io XVI dini, Della elezione degli arcivesco-
MIL M 1 83
de mitrato. Anlicamenfe ebbe i suoi oltre al celebrante le ostie ed il
che colle suddette 36 formano 761 11 quarto nel 355, chiamato la-
rendite a circa i4)000 scudi. Am- siliò que' vescovi che non fecero la
1
MIL MIL 87
Hai'psfield. Questa santa è onorala che la B;de siavi stata predicata da
il giorno 23 di febbraio, che si s. Paolo apostolo; fu prima chia-
crede essere slato quello delia sua mata Lelegeisy Piiyasa, Anactorìa,
morte. ed ora Palatsha. Ne furono vesco-
MILDREDA (s.). Sorella di s. vi s. Cesario che soffrì il martirio
Milburga, del sangue reale di Mer- con s. Tirso e co' suoi compagni
cia, fu educata nell' abl)azia di sotto l'imperatore Decio nel III se-
Chelles in Francia, ove volò a Dio colo ; Eusebio, Ambracio, Giacinto,
la sua virginità. Tornata in Inghil- Giorgio, Epifanio, ec. Oriens chrisl.
terra, venne eletta badessa del mo- t. I, p. 917.
nastero di Minstrey, nella piccola MILETO {Mìlilen). Città con
isola Thanet. Settanta vergini
di residenza vescovile nel regno delle
si recarono tosto a lei per essere due Sicilie, nella provincia della
governate. Ella riguardavasi come Calabria Ulteriore seconda, capo-
l'ultima di tutte, e le guidava col luogo di cantone, distante una lega
proprio esempio alla perfezione del e mezza da Monteleone, antica cit-
loro stato. Annoverò Ira le sue re- tà de'bruzi, Milelum. È. bene fab-
ligiose s. Ermengida , sua zia, il bricata su alto monte, e tra i suoi
culto della quale era celebre un migliori edifizi si noverano l' epi-
tempo in Inghilterra. Morì sul fi- scopio e la cattedrale. Ruggiero I
nire del settimo secolo, e le sue i-e di Sicilia vi nacque nel 1097 ,
reliquie furono trasportate nelio33 e suo padre il conte Ruggiero nor-
al monastero di s. Agostino a Can- manno, che 1' avea conquistata, vi
torbery. Guglielmo di Malmesbury fu sepolto nel i loi. Fu molto dan-
riferisce che erano custodite eoa neggiata a' 5 febbraio 1783 dallo
molta venerazione, e che si fecero stessoterremoto che cagionò tanti
assai miracoli per la loro virtù. La danni a Messina e alla Calabria.
sua festa è segnata a* 20 febbraio. Dopo che Dario rovinò la celebre
MILETO. Sede vescovile della città di Mileto [Vedi] d' Asia, i mi-
provincia di Caria, nella diocesi leti si recarono fondare questa
d' Asia, una delle più antiche citta città, presso il porto dell'antica
dell' Asia minore, e capitale della città di Meda ma ciica otto miglia
Jonia, eretta nel V secolo sotto la distante. conte Ruggiero nor-
Il
I
.
MIL M I L 89
Mileto o Monteleone, Eugenio IV renne surrogato fr. Maurizio Cen-
nel 1435 lo elesse, che istituì il tini di Ascoli nipote del cardinale,
seminario nel i44o- Cesare Cae- traslato da Massa Lubrense, versa-
tani abbate cistcrciense del i464; tissimo nelle lettere; interamente
cui successe Narciso catalano dot- perfezionò il seminario, ornò 1'
al-
Di lui e degli altri cardinali ve- die in successore 1' odierno vescovo
scovi possono vedere le biogra-
si monsignor Filippo Mincione di Ca-
fie. suo vicario gli fu sostituito
Il pua, e canonico di quella metro-
nel 161 3, cioè Virgilio Capponi politana.
nobile ascolano con immensa fa-: La cattedrale è dedicata a Dio
tica governò, fu acerrimo difen- sotto r invocazione di s. Nico-
sore dell'immunità e delie calun- la di Bari, vescovo; moderno e
nie appostegli, onde furono puniti bellissimo edificio con fonte bat-
gl'impostori, e restò onorevole me- tesimale, avendo il terremoto ro-
poo^ia di sue virtù. Nel i63i gli vinata l'antica; tra le reliquie che v^
,
9Ò M I L MIL
si .venerano, nomineremo il corpo secolo IV
tempi di PetiHano dì
a'
stri. Onorio viveva nel dechnar del 11 secondo venne tenuto nel 4 16,
MIL MIL 91
sotlo il Papa e imperatori suddetti, nobilitava persone e cose ; non ba-
coir intervento di sessantuno vesco- stava però seguir la milizia per
vi della provincia di Nuinidia, i meritarsi il titolo di milite, ma
quali «crisseio a s. Innocenzo I per per conseguirlo occorrevano guer-
cbiedergli la condanna di Pelagio, reschi fatti ed eroico valore pro-
di Celestio e loro partigiani, per vato in battaglia. Perciò il fiore
r eresia che toglieva di mezzo la della nobile gioventù correva al
necessità delT orazione pegli adulti combattere, e di virtù gareggiava
e del battesimo pei fanciulli. Fu- e di coraggio nelle comuni impre-
rono fatti otto canoni contro i pe* se, fìdanzosa e anelante di averne
Ingiani, e ventisette sulla disciplina, in premio la cavalleria. Era l' uni-
quali trovansi sotto il nome di Mi- nica e apprezzata ricompensa ai
levo nelle collezioni ordinarie. Ma marziali travagli, e finché non sa-
tranne il XXllI, che non leggesi livano al grado di cavalieri, i gio-
altrove, tutti sono o del
gli altri vani chiamavansi nell'esercito ar-
primo concilio di Milevi, o di quel- migeri, scutiferi e scutarii portanti
lo di Cartagine del 4i8> o di qual- lo scudo de' cavalieri nelle giostre
che altro concilio. 1 più celebri e tornei. Mentre sfavasi aspettando
vescovi che vi assisterono, sono : alcuna battaglia o perigliosa mi-
Silvano di Zomma primate della schia, o dopo riportatane vittoria, si
provincia, s. Alipio, s. Agostino, conferiva- a' nobili scudieri la ca-
Severo di Milevi, e Fortunato di valleria. I militi o cavalieri furono
Cirta, che furono lodati nello zelo creati anche in occasione di ma-
e vigilanza pastorale dalla risposta gnifica Corte [Vedi) bandita, o al-
di Innocenzo I, il quale condan-
s. l'arrivo di sovrani o principi rag-
nò nominati eretici, in data 27
i guardevoli, o in altro solenne av-
gennaio 4'7> dopo aver consulta- venimento del sovrano o del pò*
to suir argomento il concilio ro- polo. L' istituzione de' militi, chia-
mano. Reg. t. XIV; Labbé t. II ; mati poi cavalieri, ascende ai secoli
Arduino t, I. barbari, quando le orde de* goti,
MILFOUD. Città e porto della longobardi, franchi, germani, occu-
parte sud del paese di Galles, con- pata 1' Italia, introdussero quest'or-
tea d'Inghilterra, fondaVj nel 1790, dine. Anticamente gl'italiani disse-
che riceve le acque del Clelby e del ro militi que' soldati che guerreg-
Douledge. È così ben difesa che giavano a cavallo, mentre i fanti
potrebbe contenere con sicurezza si dicevano pedites e da taluno mi-
r intera marina inglese. O in que- liies. Ma il nome di milite prese
sto luogo o in Milfort d'Irlanda, poi a indicare que' nobili eh' erano
nel II 52 fu tenuto un concilio, con ispeciali cerimonie decorati del
e ne paria il Pagi a tale anno. cingolo militare, di cui facemmo
MILITE, Milcs. Titolo antica- parola a Fascia, essendo primario
mente assai onorato, benché si di- ornamento de' militi il cingolo e la
cesse anche milite il soldato o mi- spada, dicendosi propriamente cin-
litare ch'esercita l'arte della Mi- golo militare la spada cinta ai
lizia [J^tdi). Valeva prima ([uanlo fianchi de' ricevuti all'onore delia
gentiluomo e Cavaliere [P^edi), pev- mdi^ia, diverso però di quello dei
chè allora la milizia più che altro romani , che V usavano del puri
92 MIL MIL
cavalieri e pedoni. Anche gli adul- La parola milizia, miliiia, signi-
ti e gli stessi principi furono bra- fica propriamente l'arte della guer-
mosissimi dell' onore della cavalle* ra; militare , militaris, o soldato,
ria; l'ebbero i podestà o altri miles, quegli ch^esercita l'arte della
ministri ed i giurisperiti , e si milizia, che vi appartiene o fa pro-
crearono militi talvolta avanti la fessione d'arme, da soldare, assol-
porta dell' episcopio : vi furono in- dato, condotto al soldo, mercede
olti'e milites lUeraii ed i milìles conduclus. Truppa, per turma e
clerici. Questo onore
concedeva si squadra di soldati, agrnen, acieSy
con molte solennità e apparato di turma. Milizia dicesi anche per eser-
armi, cavalli, mense, ec. II principe cito di gente armata, e per ordine
o cavaliere conferente 1' onore per- di grado cavalleresco, come dicia-
cuoteva il collo o la spalla dell'in- mo discorrendo degli ordini mili-
ginocchiato novello, colla spada tari ed equestri. Milite [F^edi) si
presa dalle sue mani, pronuncian- disse anticamente il soldato. L'arte
do le parole Esto probiis niiles.
: della guerra è il complesso delle
Alcuni hanno creduto che in Mi- cognizioni necessarie per condurre
lano vi fosse un ordine militare una moltitudine di uomini armati,
sotto l'invocazione di s. Ambrogio, organizzarla, muoverla, farla com-
o de' militi di s. Ambrogio, o mi- battere, invigilando alla sua con-
liti dell' arcivescovo e arcivescovato servazione. Il genio della guerra
di Milano, come furono Amizone consiste nel talento di adattare
ed Erembaldo, distinti personaggi. opportunamente gli eserciti, e di
Ai rispettivi articoli si parla degli antivedere le migliori combinazioni
ordini militari cavallereschi. 3Iiles con sangue freddo e prontezza, fra
s. Petri fu grado dato dai Papi a mezzo ai pericoli e alle crisi. Le ar-
quei che innalzavano alla digni- ti militari consistono nella cognizio-
tà regia, come leggesi nell' ordine ne de'melodi scieutifìci e meccani-
romano XIV presso Mabillon, Mu' ci, che dirigono i particolari ^del-
sei ital. p. 4o8. Nel 1080 s. l' azione e l'uso dei mezzi: così la
Gregorio VII nell' investire Guiscar- strategia, la lattica, l'artiglieria, la
do lo assunse iti specialem b. Petri fortificazione, l'organizzazione, l'am-
militem. Cosi fu praticato da Cle- minislrazione delle armate, sono ar-
mente V quando unse e coronò in ti militari, che devono essere fami-
Avignone Roberto re di Sicilia. gliari a un generale, ma in tutto
MILIZIA. Ordini equestri sotto vi deve concorrere l'esperienza. In
il titolo di Concezione della mili- fine, il mestiere delle armi, è la
zia cristiana [Fecli);A\ Gesìi Cri- vita consacrata ai travagli militari;
sto milizia {Fedi); di Gesti Cristo, e questa espressione si applica par-
s. Domenico e s. Pietro martire ticolarmente a coloro che vi si e-
milizia (Fedi); di Gesti in Alenia- sercitano.
gna (^Fedi) che volevasi istituire Allorché si divisero i dominìi
sotto Paolo V. Dicesi milizia per del mondo e nacquero i governi
grado cavalleresco, laonde gli ordini legittimi, fu necessaria la mili-
militari ed equestri hanno articoli. zia per arrestare l' invasione, e sta-
f^edi Cavalieue, Milite. bilire una difesa per tranquillità
MILIZIA O TrU^Ì-A PONIIFICIA. del popolo. Vei'so l' anno aoooj
MIL MIL 93
cioè quando il mondo cominciava la iscrizione ne' i-egistri ; la seconda
a riprodursi dopo il diluvio, Abra- facevasi all' età stabilita per com-
mo alla testa di 3i8 soldati radu- battere. Pene severissime erano mi-
nati in fletta, accorse in difesa dei nacciate a coloro, che artificiosa-
suoi ricchi armenti e delle sue ter- mente si sottraessero alla iscrizione,
re, e disfece l'armata combinata di e punito si sarebbe colla morte
Codorlaomor e de"* tre re suoi al- chiunque avesse rifiutato obbedire
leati, che avevano fiatto una lega alla seconda requisizione. Non po-
per usurpare le proprietà di A bra- tevano esimere alcuno dal servizio
mo. In tutte le guerre giuste, i so- personale se non che la sordità, le
vrani hanno lo stesso diritto di malattie incurabili, e i gravi difet-
Abramo, ed i soldati hanno lo ti di conformazione. Nella repub-
stesso merito de' prodi difensori di blica d'Atene i giovani all'età di
Abramo. La milizia dunque nel 18 anni erano già esercitati nel-
l'apporto strettamente sociale e non r armeggiare ; all' età di 20 anni
personale, è una professione utile essi facevansi inscrivere sui registri
alla ed originata dal dirit-
società, della partenza ; e rimanevano sot-
to della natura, anziché dal diritto to le insegne fino all' età di 4^
delle genti, poiché sostiene la le- anni. Più lardi e nel VII secolo
gittima dilèsa, come provano i piìj Callìnico d'Eliopoli insegnò a' gre-
accreditati giuspubbiicisti : Grozio, ci la preparazione di sostanze in-
De jure belli etpacis, lib. I, cap. Ij cendiarie, che bruciavano ancora
Domat, Da droit public 1. I; Ar- ncir acqua ; questa composizione
niseo, De jure majest. I. I. È un prese il nome di fuoco greco, e
punto non più controverso, che la r uso che ne fecero i greci assicu-
necessità della milizia nasce dal di- rò loro immense vittorie in mare.
ritto di natura non già dal diritto J^edi Montiflori, De pugna na^ui-
delle genti. Gli antichi popoli era- li cominent., Genuae j582; Schef-
no tutti guerrieri, pure si dice che feri, De mililia navali velerum, Ub-
la prima nazione che facesse la saliae i G54- E. Sue, Storia della
guerra fu l'egizia contro gli afri- marina militare antica di tutti i
cani, con)battendo in quel conflitto popoli, Livorno i843. Gli spartani
con fruste, che poi furono dette solo gloria vansi della professione di
falanghe, secondo Plinio. Presso gli soldato, per cui non erano né agri-
ebrei i maschi giunti all'età di 21 coltori, né artieri, giacché era bandi-
anni, riguardavansi come disponibi- la fra di essi qualunque arte, che so-
li per la guerra: non accorda vasi lo facevansi in esse esercitare il ses-
esenzione che ai malati e ai de- so debole e gli schiavi. Gli africa-
boli ; si narra che prima di Salo- ni, eccettuati i soli cartaginesi, qua-
mone non vi era il costume nelle si tutti gli asiatici, gli sciti noma-
guerre di servirsi della cavalleria. di o sia erranti dell'Europa, si- i
JNella Persia parimenti alcuno non cambri e teutoni, lutti erano sol-
i
giacché prima era la paga il bol- stinguersi pel troppo rapido moto,
lino o preda che a ciascuno riu- nell'opera Delle guerre de romani
:
MIL M I L 9.5
formavansi d' ordinario col mezzo della propria milizia, ed ivi la di-
di volontari arruolamenti. Gli e- latarono. Cacciali i goti sotto Giu-
serciti che scesero in di-
stranieri stiniano I, tornò per alcuni anni
Terse epoche nell'Italia , variarono a rimettersi la eccellente discipli-
pure le forme e i regolamenti del- na militare romana in Italia; ma
le milizie; da questi pigliossi l'i- essendo succeduti in questo domi-
dea dai principi italiani di assol- nio i longobardi, franchi e tedeschi,
dare stranieri, e quindi comparve- l'arte militare prese le lezioni dal-
ro le diverse compagnie sotto la l'uso di quelle nazioni. Era non
guida de' così detti condottieri, i poco scaduto in Italia il buon re-
quali perun dato tempo, e con un golamento della milizia sotto gli
dato numero di soldati si obbliga- ultimi imperatori romani; con tut-
vano al servigio di questo o di quel tociò i barbari ci trovarono tanti
principe, e sovente passavano dal- vestigi delle vecchie ordinanze, tan-
l'uno all'altro. Il eh. Ercole Ricot- to de'romani che de'greci dominan-
ti nel 1844 pubblicò in Torino: ti ncir esarcato Ravenna, che di
Storia delle compagnie di ventura poterono imparare molto nella pro-
in Italia. Le città italiane tuttavia fessione militare. Però anch' essi
nelle loro lotte ebbero milizie dette ebbero spade, sciable, fìonde, dardi,
civiche o urbane, e in quel disa- mazze, lancie, archi e saette^ scu-
stroso periodo tutti i cittadini era- di, elmi, corazze, stivali, e il resto
no soldati, come avveniva tra i dell'armatura che anticamente si
galli e tra i germani. Ristabilita usò. Adoperavano ancora tende e
la pace tra le città, e terminate padiglioni, e quasi tutti gl'istru-
quelle aspre contese, ancora si vi- menti da espugnare città e fortez-
dero in molti stati corpi di milizie ze, già adoperali dai greci e ro-
urbane, che in Francia dette sa- mani. Conservarono le nazioni set-
rebbonsi nazionali, e di queste mi- tentrionali dominanti in Italia le
lizie della città approfittarono so- loro antiche ordinanze nella mili-
vente gli stranieri che vennero a zia. ]\on si udivano già ne' loro e-
guerreggiare in Italia, i tedeschi, i sercili i nomi di legioni, turme
francesi, gli spagnuoli, ec. Finalmen- manipoli, coorli e simili; pure non
te ciascuno de'molti sovrani in cui mancava ordine nelle truppe , e
l'Italia andò divisa, ebbe un eser- v'erano uffiziali primari e subal-
cito assoldato, e solamente iu tem- terni : anch'essi avevano un gene-
96 M I L MIL
rale comandante, e sotto di lui di Carlo, e sotto i di lui nipoti; e
vari duci con subordinazione dei nel secolo X continuavano ad esse-
minori a' maggiori, o col vessillo re forzati a militare vescovi e chie-
stendardo, poi bandiera, da bando, rici in Di questo abbomine-
Italia.
insegna ; ed una volta bande si vole costume se ne trovano esem-
cliiamarono le brigate de' soldati. pi anche dopo il mille. Finalmen-
Nei primi del secolo XI i mila- te, quanto alla milizia de' secoli
nesi inventaronofamoso carroc- il rozzi in Italia^ se taluno mancato
cio pel mantenimento dell'ordinan- avesse di portarsi all'armata, ad u-
za militare, e ne parlammo agli na grave pena pecuniaria veniva
articoli Carrozze , Campana , Mi- condannato, e Lodovico II caricò
lano, ed altrove. Essendo anche pili forti le penali. Ogni persona
nei bassi tempi la milizia mestie- doveva alimentarsi del suo, e po-
re d'onore, erano esclusi i ser-
n' teva mandare un sostituto alla
vi, e solo ammesse le persone li- guerra.
bere. Erano ancora esenti dalla Il sommo Pontefice, qual sovra-
milizia secolare coloro che entra- no temporale degli stati della chie-
ti nella milizia ecclesiastica per ser- sa romana, non altrimenti che qua-
vire Dio , non era di dovere lunque altro a
principe, è tenuto
che si mischiassero nel sanguinoso conservarlo , a ed a
difenderlo ,
mestiere delle guerre : dice il Sar- premunirlo dalle violenze che mi-
nelli,che il primo esempio di ve- nacciassero insulto od invasione .
mancare la ed
forza degli esarchi, li laici, com' erano duchi e con- i
do di molla potenza, come nei pri- Gref;orio IV fortificò Ostia per di-
mi secoli intervennero eziandio nel- fenderla dai saraceni. Questi furo-
r Elezione de Pontefici; Io ohe spe- no poi combattuti ilai napoletani
cialmente si conosce quando si po- in mare per s. Leone IV, il quale
ne mente all' interregno dell'impe- partendo egli stesso per Ostia con
ro, dai 924 ili cui mori Berenga- un esercito, vinse i saraceni, e si
rio, fino al 962 allorché Ottone I servi de' prigionieri alla fabbrica
fu coronato dal Pontefice Giovanni della Città Leonina in difesa della
XI r, poiché nello spazio di quei basilica vaticana. Qui noteremo che
38 anni, per la resistenza de' sud- nella chiesa greca, come nella lati-
dettimagnati romani, non potero- na, vi furono anticamente de'mini-
no mai Papi innalzare all' impe-
i slri incaricati a mantenere 1' ordi-
ro alcuno de' re d' Italia, quali cer- ne e la sicurezza nelle assemblee
tamente in quel frattempo non cristiane, ed il rispetto dovuto ai
mancarono mai e si successero T uno sacri templi ed ai misteri che vi
all'altro. Nell'VIlI secolo i suddet- si celebrano, e ne Iralliamo a' luo-
ti pontificii ministri, erano anche ghi loro. Non era in allora per-
detti servilia, come li chiamò A- messo ai militari di presentarsi ar-
driano I, parlando de' più cospicui mati per assistere ai divini ufGzi
personaggi intervenuti al sinodo da o per qualsiasi altro titolo. Questa
luì tenuto in s. Pietro, cioè il bi- costumanza tollerala in oggi nella
bliotecario, il sacellario, il notaro, chiesa venne introdotta do-
latina,
il Duca, ed altri. Nel ritorno che po il IX secolo. Air articolo Cap-
fece s. Leone ITI in Roma, dalla pelle Pontificie ed altrove si dice
•visita fatta a Carlo Magno, fu ri- che chi riceve la comunione dal
cevuto come in trionfo, e venne in Papa non deve cingere la spati, i,
certo modo adombrata la pompa così se gli somministra l'acqua al-
usata poi dai Papi nel Possesso, ove la Lavanda delle mani; in diversi
intervengono come nelle altre fun- luoghi si parlò delle armi che in
zioni le milizie pontificie; tra quel- segno di duolo si tengono a rove-
li che incontrarono s. Leone III si scio, come nel triduo della settima-
nomina multaque milida. Neil' 800 na santa, e ne' funerali novendiali
s. Leone IH
rinnovò l' Impero di de* Pa|)i, P'eggasi, Barlhius ad Sta-
occidente in Carlo Magno, con far- lium, 1. IH, p. 428, De signis oh-
ne la Coronazione m s. Pietro alla versis, et conversis ad huniwn cu-
presenza dei magnati e delle mi- spidibus. Beuwitz, Arnia et insi-
lizie. Carlo Magno lascialo il titolo gnii vertendi iisus. De Blasi, Co-
di Patrizio romano, pel quale era stume di deporre le armi prima di
tenuto difendere la Chiesa , Roma entrare in chiesa. Quanto ai no-
e dominii pontificii, prese quello
i vendiali, riporta il conlempornneo
d'imperatore cogli slessi e maggiori diarista che in quelli di
Cecconi,
obblighi, della quale avvocazia de- Innocenzo XIII, intorno al tuinuK)
^V Imperatori oiiclie a quelP artico- assistevano in piedi i cavalleggicri,
lo «e ne parla. Inoltre s. Leone vestili di casacche rosse con forra-
III si collegò colla Francia per is* iuolo nero, e con candele in ui;i-
MIL MIL 99
ho accese di cera gialla, ed i maz- della Chiesa. I tedeschi comandali
zieri slavano colle mazze calate. da Werner o Guarnieri svevo, pe-
Nel 916 Giovanni X co\ soccor- rirono a fìl di spada per affrontare
iso de' principi sconfisse interamente il nemico più numeroso, quando le
citori ,
quando con Unfredo loro prima e dopo di lui l' imbrandiro-
capo corsero a baciargli i piedi, e no. In proposilo riporta il seguen-
chiedergli perdono e assoluzione del- te scritto di s. Bernardo a Euge-
le colpe : tutto concesse il Papa nio IH, De considerai, cap. 3, lib.
Ciacconio, Fit. Pouf. t. HI, col. berazione de' luoghi santificali dal
821, 822, ove lungamente accenna Redentore, e chi voleva porsi alla
un gran numero di rinomali Pon- testa delle Crociate. Calisto II nel
tefici, che o fecero o persuadettero 1121 condusse l'esercito de' nor-
ad altri di far la guerra in difesa manni all' assedio di Sutri ove eia-
de'loro stali. Veggasi pure Enrico si 1' Antipapa
rifugiato Gregorio
Luigi Chastaigner de la Rochepi- Vili. L'assedio fu comandato dal
zay nella Apologie cantre ceux qui valoroso cardinale Giovanni di Cre-
diseìit, qu'il nest pas perinis aux ma, con un valido corpo di trup-
ecclésiasliqiies d'avoir recours aux pe romane: arrestato 1' antipapa fu
armes en cas de nécessité, 6 1 5.
1 presentato a Calisto II sopra uu
Nella biografia di s. Gregorio cammello colla faccia rivolta indietro.
VII ampiamente si dice come qual Nelle Antichità longobardiche mila-
collegalo della gran contessa Matil- nesi , la dissert. XIX tratta sopra
tro adoperò eserciti allo stesso fine. vinti, i cui esempi in molti Itìoghi
Urbano II nel logS promulgò nel producemmo. Onorio //essendo in
fare la sacra guerra a qua' barba- aiutasse, domandò nel i 28i soccor-
ri, e liberare da loro i luoghi san- so neir assemblea di Capua, e l'eb-
ti di Palestina nel discorso il Pa-
: be copioso. Per accalorare la spe- I
pa fece conoscere lo stalo lagrime- dizione, Onorio II concesse indul-
vole deli' Europa, vicina ad essere genza plenaria delle pene canoni-
tutta inondata dalle orde dell' isla* che ( cosa in qua' tempi assai rara,
j
M L I MIL IDI
perchè erano ancora in vigore i airinlerdetto, e Arnaldo fti brucia-
canoni penitenziali) a chiunque pen- to dal prefetto. Adriano IV inoltre
tito, confessalo e comunicato mo- scomunicò Guglielmo I re di Sici-
guerra, e la metà di
risse in quella lia, per le ostilità commesse nel
dette pene condonò a chi confessa- regno di Napoli, indi gli dichiarò
lo e pentito non vi fosse rimasto la guerra per quella mossa agli sta-
morto. Presto si mosse l'armala de- ti romani dal re; e siccome questi
gli alleali, e con prospero successo r incominciò con devastare con- i
metallo, onde presero nome d' ar- sta ed i Manfredi, signori di Hi-
chibugi, e divennero comuni ai sol- minì e di Faenza. Tra i cardina-
dati a piedi, pivi leggieii essendo li che creò vi fu Francesco Gon-
quelli de' cavalieri. Poi s'introdus- zaga, sempre occupalo nelle armi
sero gli archibugi a miccia, e di- ed esercizi militari. Paolo II del
minuiti nel peso chiamaronsi mo- i46/f fu benemerito della pace di
schetti, indi s'inventarono quelli Italia, che solennemente pubblicò
(letti a ruota. I granatieri presero nella Chiesa di s. Marcoj spedi
tal nome perchè destijiali a trar le le milizie pontificie contro i Mala-
granate nel secolo XYl in cui s'in- testa, e fabbricò varie Fortezze dan-
ventarono, prima essendo chiamati in done il comando a prelati e a
Francia figli perduti, perchè servendo degni ecclesiastici. Ad istanza del
all' antiguardo e alla sicurezza dei re di Fiancia fu costretto creare
fianchi delle colonne, come ove più cardinale Balve, il quale dedito a-
grave era il pericolo, erano i piìi gli allari della guerra, fu veduto
esposti : considerati il nerbo del- in rocchetto e mozzetla porsi alla
l' esercito, ciano meglio pagati, ve- testa delle truppe. Allorché Paolo
stili ed. armali degli altri soldati. li creò cavaliere di s. Pietro, Ber-
JN'el secolo XVI ebbe luogo l'in- so duca di Ferrara, gli calzò i
venzione delle pistole in Pistoia, sproni Napoleone Orsini generale
onde ne presero il nome, come vo- di s. Chiesa.
gliono molti. Sotto Luigi XIV si Sisto IV sostenne la guerra con-
introdussero i fucili armati di baio- tro il re di Napoli e il duca di
nette : V invenzione si atlribuisce a Ferrava, e presso Velletri le sue
Scarmelte, ma esse fecero in guer- milizie riportarono celebre vittoria,
ra perdere l'uso della spada. Ora in memoria della quale edificò la
può dirsi che la guerra si fac- Chiesa di s. Maria della Pace. In-
cia più colla geometria, che colla di si collegò contro i veneziani, no-
polvere, perchè la testa vale assai minando vicario dell' esercito pon-
più delle braccia. tificio Alfonso figlio di detto re.
Eugenio I F sostennediverse guer- Sotto Sisto IV fu generale delle
re contro i suoi nemici ed usurpatori milizie papali Virginio Orsini. 11
de'dominii della Chiesa, ed ebbe a bisogno di denaro per fare questa
celebri generali i cardinali l^itelkschi ed altre guerre, lo costrinsero ad
e Mezzarota. Eugenio IV aiutò, il alcune azioni che produssero censu-
re di Ungheria contro turchi, invian- i re; e fu al dire del Bonanni il pri-
do per legato il cardinal Giuliano Ce- mo che prese gli Svizzeri per guar-
salini che restò morto sul campo. dia del Papa. Nel i484 gh successe
Calisto III ha la gloria di aver Innocenzo FUI: terminò la guer-
pel primo nel i455 formalo la ra coi veneti, coi quali si alleò in
ponlilìcia Marina, per reprimere le un ai genovesi, per resistere a quel-
conquiste de' turchi, contro i quali la mossagli dal re di Napoli e da-
Pio II promulgò la crociata nava- gli Orsini, dichiarando generale del-
io6 MIL MIL
la Chiesa Roberto Sanseverino. T>nn- trattò perfettamente le sue nume-
jdì la crociala contro i twrchi in rose truppe, e pose i successori in
favore de'polacclii, ed altra ne pro- isfato di figurare nel mondo come
inulgò a difesa del cristianesimo. possenti sovrani ; e dicesi che pre-
Sotto lnno<:enzo Vili, o avanti di se il nome d' Alessandro per l'am-
lui, principiò ad avere origine la mirazione sua verso il conquistatore
guardia del corpo Cavalleggieri . macedone. Alla sua morte. Cesare
Elevato al pontificalo Alessandro colle sue numerose truppe voleva
f"^ I, già prodegenerale dell'eserci- comandar nel Conclave j ma il po-
to ecclesiastico, egli si uni in al- polo difese i cardinali, i quali fìe-
vedendo a' suoi piedi i più potenti dronì del ducato d' Urbino che die
nemici. Questi fu un Papa dato da al nipote, don guerra che es^iurì il
Dio secondo i bisogni de' tempi, il tesoro pontificio. Nel i52o Leone X
perchè le sue 'azioni furono lodale riprese Fermo e Perugia, e rivolse
^al copcilip di Latcrano ip' e da le sue armi contro il duca di Fer<
. o8 m L I M I L
«ara, indi si uni a Carlo V per i523 nella chiesa di s. Maria Mag-
cacciare i francesi da Milano, e giore, e tra le solennità della mes-
procurare nuovi stati a' suoi paren- sa fu promulgata la confederazione,
ti Medici, dicljiarando capitano ge- dicendo 1' Oriiz famigliare di Adria-
nerale della Chiesa, Federico II no VI e autore della Descrizione
marchese di Mantova. Le galere del viaggio, che siffatta lega per re-
pontifìcie unironsi alla flotta impe- primere chi osasse invadere l'Italia
riale, e le milizie del Papa e di si potè fare dal Papa a tutta ra-
Carlo V espulsero i francesi da Mi- gione di diritto, mentre quando il
lano, ove entrò il cugino cardinal Pontefice vede che a nulla giova-
de Medici, poi Clemente VII, vit- no le armi spirituali, può senza
torioso e qiial legato dell' esercito dubbio muovere le armi temporali
col cardinal Lango, ricuperandosi an- per difendere sé stesso e gli altri
cora Parma e
Piacenza. Avendo Pio cristiani, come rilevasi dal capo
II attiibuite alla guerra contro il DilcctOy de sent. excom. in sexto.
turco le rendite dell' allume di De Lagna, annotatore delTOrtiz, là
Tolfa, Leone X ne affidò l'ammi- in proposito queste osservazioni. » Il
pubblica romana quasi perduta; vo- mente VII a' 24 gennaio ì5i& pub-
stra Santità all' opposto, con indu- blicò una bolla, esortando baroni i
no M 1 MIL
Valerio Orsini, Giampaolo da Ce- nella peste, Moncada poco soprav-
l'e figlio di Renzo, Giaujbatlista Sa- visse, e r Orauges fu ucciso all'as-
velli, e Ranuccio Farnese. Il nemi- sedio di Firenze. Quindi i terraz-
co enliò per porla s. Pancrazio e zani de' feudi e tenimenli di casa
per porla Settimiana ad ore 22. -Di- Colonna si recarono a Roma, rapi-
feseper quanto potè la Cillà Leo- narono quanto era avanzato al la-
nina Camillo Orsini, ma essendo droneccio militare, cioè immensa!
Ucciso il BorbonCj gli successe nel quantità di utensili, e di ferrameu-
comando il principe d'Oranges. L'e- li, altro non più essendovi. Immen-
sercito nel dì seguente guadagnò se poifurono le taglie d' ingenti
il rione Monti, e corse Roma quan- somme, che i soldati posero senza
to si estende dal monte Giaiiicolo distinzione alle cose ed alle perso-
al Laterauo ; la prima strage fu di ne, che tassavano di grosse contri-
700 soldati, e la guaidia svizzera buzioni a titolo di riscatto, operan-
fu n)essa in pezzi , seguendo per do in da masnadieri. Di tali
tutto
due mesi il più crudele saccheggio taglie diversi ineditidocumenti pub-
con commettersi le più inaudite blicò il Saggiatore, giornale romanoj
barbarie, nulla rispettandosi, nep- n. 1 I, anno primo.
pure le chiese, le reliquie de' santi, 1 confederati intanto non si presero
molti religiosi uccisi, altri vilipesi pensiel'O di Clemente VII, solo ve- i
cose preziose, e violandosi le fem- i'e di Francia troppo laidi spedì aRo-
mine e persino le sacre vergini ma Lautrec con un esercito. All'arti-
Scampò alla generale carrìiflcina colo Germania sonovi relative noli-
Clemente \llcon chiudersi in Castel zie, così negli altri analoghi luoghi
s. AngdOy ove ne'sette mesi che vi si riportiamo le altre, come della parten-
tenne assediatOj potè resistere alle za del barbaro esercito imperiale, av-
immense forze nemiche ed ai repli- venuta il 17 febbraio i528, men-
cati attacchi, mediante la bravura tre Clemente VII Stava rifugiato in
dell artiglieria pontificia. La più Orvieto, accompagnatovi da Luigi
tremenda pane e carne,
carestia di Gonzaga detto Rodomonte, cugino
e la più fiera pestilenza aumenta- del marchese di Mantova, poi ge-
rono le calamilù dall'alma città, che nerale delle truppe pontificie. Però
vide alemanni e spaglinoli conten- nello slesso giorno. Amico d' Ar-
dersi con micidiali discordie e uc- soli con alcuni patrizi ed alquan-
cisioni, rubamenti e le prede.
i ti cor.'si ch'erano agli stipendi del
"Venne osservato che tra soldati i popolo romano, infrenabili e sempre
periti di peste, maggiore fu il nu- avidi di bollino, entrarono in Ro-
mero di quelli che ne'più fieri mo- ma, guastando la ripa del Tevere,
di avevano derubalo monasteri i uccidendo spagnuoli e tedeschi
Nota il Ferlone, Dc'viaggi clt l'api d'ambo i sessi, negli spedali e nelle
p. 2{)4) ehe due anni dopo niuno chiese, e predando i loro beni, ben-
de'soldali che saccheggiarono Room ché fossero artisti pacifici stabiliti
M 1 r>ì ! L 1,1
gna romana, uiassìine le terre dei i5j3 Giulio III pel passaggio de-
signori (li voti al Papa, come gli gl' imperiali che recavansi a Siena,
Altieri ed i Leni, per cui Cleuieu- guarnì i confini del proprio stalo
te VII scomunicò i pi edatori e con 8000 uomini di milizie ponti-
gli obbligò alia restituzione. Clemen- ficie. Il successore Marcello II, di
te VII e i cardinali che stettero rigide virtù, voleva licenziare la
rinchiusi con lui in Castel s. An- guardia svizzera, persuaso che il
gelo, per duolo eransi lasciali cre- vicario di Cristo non ha bisogno
scere la barba: che Carlo V prese per sua difesa delle armi di qual-
il lutto, e die dimostrazioni di do- sivoglia milizia, solendo diie che
lore per la prigionia delPapa e parecchi principi cristiani più col
sventure di Rouìa, lo dicemmo al- segno della croce che con gli eser-
trove. E ^ero che ciò quasi da tut- citi furono in molti incontri dilesi
ti gli scrittori fu preso per lina i- contro i più polenti nemici ; e sli-
alla dignità ecclesiastica, fu poi de* quale era slato spedito da Paolo
posto dalla porpora. III commissario dell'esercito pon-
Paolo IH, per impedir la guer- tificio neir Ungheria e Polonia
ra tra Carlo V e Francesco i, si contro il turco e luterani, essen- i
di alabardieri, dopo i quali ince- tuite da Cesare per l' interna tran*
deva il corpo della squadra di qiiillità della città, venne meglio rior-
picche, tutti ben vestiti con corsa- ganizzata. Questo Papa fornì grandi
letlo, berrette di velluto con piume, aiuti a Enrico III re di Francia
calze bianche di tela d' argento contro gli ugonotti ; si collegò con
con trine d'oro; altri in luogo di Filippo II per liberare Maria Stuar-
berrette avevano capo morioni in da; e colle sue milizie represse i
deva la squadra de* moschetti, in- armamenti della marina e 'a mi-
nanzi alla quale andavano venti lizia papale. Veggasi il Cohellio,
file di alabarde con paggio e ca- Notìtia, Congregatio XVIII. De
pitano vestiti superbamente; poi classe paranda, et servanda ad
seguivano le file de'moschetti. De- status ecclesiastici defensionem. Con-
\esi rimarcare, che tanto nella guer- gregatio XXI. De confinibus status
ra delle Fiandre, che per mare ecclesiastici conservandis. Ed ancora
sulle galere pontificie, le artiglierie in cap. de Militibus s. Petrij s. Pau-
di s. Pio V si fecero molto onore, li;Piis; Lauretanis; et de Lilio, quali
i
e molti uflìziali e soldati delle altre tutti hanno articoli. Gregorio Xlf^
milizie dierono riprove di sommo spedì in Francia seimila svizzeri,
valore e perizia militare, come in duemila fanti e mille cavalli di
altri incontri. Il Papa ricevette il milizie pontificie comandate da Er-
Colonna alla presenza di molti car- cole suo nipote in aiuto della lega,
dinali e gran personaggi, e l'omag- con molte somme di denaro, de-
gio degli schiavi legati, i quali il Pa- viente Vili per impossessarsi del
pa fece condurre parte al luogo ducato di Ferrara ricaduto alla
preparato, e parte in Castel s. An- santa Sede, pose in piedi numeroso
gelo. Oltre le medaglie coniate in esercito; indi fece dividere le arti-
onore di s. Pio V, Clemente X glierie con Cesare d' Esle duca di
nel celebrarne la beatificazione fe- Modena, da Mario Farnese generale
ce battere la piastra ove si vede delle artiglierie pontificie. Questo
espressa la vittoria di Lepanto. Da Pontefice geloso dell' onore delle
voi. XLV.
itìerv&wwant 4ov^6^,
9>iprS/P/mnXJiisb. rte^ i
ii4 MIL MIL
armi della Chiesaj ravvisando come ce delle milizie, delle fortcz7o, e
le milizie nazionali sole, e le buone principalmente di quei che miineg-
istituzioni sono quelle che manten- giano le artiglierie e de' bombar-
gono gli sfati indipendenti, e ve- dieri.
litare col treno de' cannoni e mor- sogno di alzare Torri unite alle
tari), cioè'j5 anni prima che la proprie case, o di ridurle a foggia
Francia ne avesse una simile^ poi- di torri. Avendo la santa abitato
ché non vi fu aperta che nel 1679, in una torre, rinchiusavi dal crudel
prima a Douai, quindi trasferita a padre, e rappresenlandosi in tutte
Metz, e poscia a Strasburgo. Non le sue immagini
con questo sim-
si deve tacere che di tali scuole bolo, nel vedersi obbligate le fami-
di bombardieri già altre ne esiste- glie più cospicue ad abitare nelle
1627 per le controversie della Val- rini suoi nipoti patirono amare cri-
tellina, che sottrattasi ai grigioni, la tiche. Gli avvenimenti bellicosi che
Spagna voleva unire al milanese; ebbero luogo per l'occupazione del
ed al comandante le truppe del ducato di Castro, la guerra soste-
Papa furono consegnate le fortezze nuta nel 1643 contro Francesco I
della provincia per demolirsi. Però duca di Modena, ch'ebbe luogo al
insorse la guerra per la successio- tempo stesso ai confini del sanese
ne al ducato di Mantova, onde la e del perugino con Ferdinando II
quiete d' Italia fu nuovamente tur- granduca di Toscana, aggiunsero
bata. Nel 1687 per le scissure tra nuove glorie alle milizie della Chie-
il cardinal Medici e il contestabi- sa, massime all'artiglieria pontifi-
le Colonna, Urbano Vili assoldò cia, che al pari dell'arte militare
3oo soldati corsi, perchè di notte prendendo ogni di forma migliore,
spalleggiassero le ronde de' birri. cominciava a fir sentire la sua
A mediazione del Papa nel 1639 terribile influenza sulla sorte delle
si ottenne una sospensione di armi battaglie. Di qui che Urbano
fu
nella guerra insorta per morte del Vili determinossi ad ingrandirne
duca di Savoia. Nel i64i marcia- il corpo, a dargli nuove attribu-
rono contro il Farnese 6000 fanti zioni, a propagarne l' istruzione. In
e 5oo cavalli con buona artiglieria, fatti divenuto Taddeo Barberini
essendone comandante il marchese nipote del Papa e generale del-
Luigi Mattei che s' impadronì della la Chiesa, capo de' bombardieri, li
costruire diverse forti ficazioiii, per Venuti, che la chiama una delle
lo stato rinnovò diverse fortezze, e più fornite d' Italia. Poco dopo lo
tra Modena Bologna nel 1628
e Chattard nella Nuova descrizione
rifabbricò Forte Urbano, per cui fu del Vaticano t. II, p. 382, t. Ili,
coniata una medaglia colla sua pian- p. 364, '® descrisse, onde ne dare-
ta e s. Urbano vescovo. Nel seco- mo un cenno. L' armeria vaticana
lo Xni l'avevano elevalo mode- i ha prima corsia lunga 666 pal-
la
poi una fila di dragoni, dopo i qua* Pontefici romani non debbono mai
li erano tre a cavallo con piffari e pigliare le armi, ne entrare in lega
e due lan)burini con tam-
ciufoli, contro i principi cattolici, per qua-
buro sull'arcione della sella. Segui- lunque loro comodo o vantaggioso
Ta il resto de' dragoni con il loro interesse; ma solamente quando vi
tenente, cosi la seconda compagnia. siano astretti da una precisa e in-
Erano i dragoni con giubbe di pan- dispensabile necessità, o titolo di di-
no di color rossÌDo e mostre tor> fendere il dominio temporale, e
MIL MIL 121
sopra tutto la religione se stasse in lizie a cinquemila tra cavalli e
pericolo". Nel 1702 fu pubblicala fanti, com'erano prima della guer-
sulla neulralilà arojata, l'opera in- ra. Di ciò se ne offese la Spagna,
teressante: Doveri dei principi neu- perchè Clemente XI colla cautela
Irali verso i guerreggiand e di quel- usata già da Clemente V, avea ri-
li verso li sudditi. Per la stessa conosciuto in Carlo VI il titolo di
neutralità, fino dal principio del re di Spagna, senza approvarne la
pontificalo.Clemente XI con rigo- dignità e pregiudicare chi l'esercita-
re vielò di far leve d' uomini per va,anco ad esempio della Francia
soldati nel suo stato, promettendo che a un tempo riconosceva Giaco-
cinquanta scudi di premio e la li- mo III cattolico pretendente, e Gu-
berazione d'un esiliato a chiunque glielmo HI eretico, e regnante in
denunciasse un reo d' ingaggiainen- Inghilterra. Intanto nel 1716 Cie-
li. Vedendosi quindi necessitalo a mente XI Bologna una
istituì in
mantenere sovrani diritti della
i scuola d' arte militare, usando del
santa Sede in lui depositati, Cle- genio del general Marsigli che ge-
mente XI divisò respingere colle nerosamente e con traspoito sin-
armi gl'imperiali; e per non ag- golare la provvide d'ogni specie di
gravare sudditi levò da Castel s.
i modelli d' opere forlilizie e di ar-
Angelo mezzo milione di scudi dei mature che raccolse in un gabì-
cinque che vi avea riposti Sisto V, netto militare, di cui facemmo pa-
ussegnando per reintegrazione le rola all' articolo Accademie. Nel ce-
retidile dell'abbazia di Chiaravalle lebre istituto dell' accademia di bel-
d'Ancona Quindi si arrolarono
. le arti di lìologna, cui mi van-
20,000 soldati, e n' ebbe il coman- to appartenere, pregiatissima è l'o-
do il conte Luigi Ferdinando Mar- ploleca, o raccolta d' arme antiche
fcilio Marsigli bolognese, che spedì da ofiesa e difesa, con altri arne-
contro le truppe dell'imperatore, si attinenti all'architettura militare,
di cui era stato generale; ma le fondata dal lodato Marsili nel 1709
azioni in principio si fecero con in sua casa, e poi donata all' illu-
poco vigore; a Ficarolo l'altro gè- stre istituto, decoro dello stato pon-
nerale pontifìcio Paolucci fu costret- tificio, poscia aumentata col museo
to unirsi ai francesi, poiché vole- Cospiano, ed eruditamente descritta
vasi piuttosto intimorire il Papa dal eh. Giordani nelT encomiato
per guadagnarlo. Dipoi gì' imperia- opuscolo, Guida. Inoltre in Bolo-
li agirono al modo detto a Ferra- gna il conte Ulisse Gozzadini, che
BA, e fu allora che il Papa man- illustròegregiamente la vita del
dò colà per generale il piemontese famoso capitano Kamazzotto de' Ra-
Anlon Domenico Balbiani, e pensò mazzotti, possiede raccolta di rag-
ritirarsi in Castel Angelo, o re-
s. guardevole armeria. In Italia sono
carsi per sicurezza in Avignone, tra le altre celebri le armerie di
Ma r imperatore vedendo l' ener- Milano e di Torino, e delle prin-
giche parti che ne presero diversi cipalianche di altre nazioni, ne
sovrani, venne alla pace al mo- facciamo cenno ai loro articoli. Cle-
do detto a Germania; fra le con- mente XI nel 1716 soccorrendo!
dizioni fnvvi quella che Clemente veneti che guerreggiavano coi turchi
XI avrebbe ridotto tulle le sue uii- por 1' assedio di Coifù, con galere
L ,
Ì12 M 1 MIL
e artiglieria pontificia, per facili- serva, col suo aiutante maggiore.
targli le rechile, con editto de' 12 Per morte di Benedetto XIII, tro-
ottobre dicliiarò che banditi dei
: i vandosi commissario generale delle
dominii della santa Sede che non armi Giacomo Sardini di Lucca
fossero rei di lesa maestà, parrici- chierico di camera, il sacro collegio
dio o Grassazione, i quali si arro- nel confermare i ministri lo rimos-
Jassero in questa guerra dando il se dalla carica, ed in vece vi so-
Joro nome al nunzio di Venezia, stituì r altro chierico di camera
terminata la campagna, restassero Francesco Ricci romano, che l'elet-
interamente liberi di ripatriare. Ri- to Clemente XII confermò, poi nel
porta il diarista Cecconi, che Cle- 1741 fatto governatore di Roma.
mente XI a' 29 settembre 1720 Nel 1780 pel possesso di Clemente
diede la solita benedizione alla mi- XII, la fanteria seguì la cavalcata
lizia e bon)bardieri di Castel s. come sotto Benedetto XIII, mentre
Angelo, nel coitile del palazzo Qui- talvolta v'interveniva una sola com-
rinale.11 p. Rfenochio nelle Stuore pagnia . Nel 1736, senza notizia
l. Il, cent. Vi, cap. ^5, tratta: Del di Clemente XII, alcuni spagnuoli
costume della Chiesa di benedire le segretamente ingaggiavano per la
arali de' soldati e le bandiere. Ve- guerra di Napoli il basso popolo
di Bandiera, ove parlasi anco della anche con inganno. I trasteverini,
benedizione de' soldati, che antica- i borghigiani ed i monticiani si
i;elebrano dal Papa, dal sacro col- dati, Muratori negli An'
dicendo il
delle piazze forti, cioè Civitavecchia, ofilciali superiori col titolo di go-
Ancona (per cui recandovisi i Papi vernatori delle armi esercitavano lo
si trovarono a riceverli, come notam- stesso incarico. Il comando delle
mo ai loro articoli ), Ferrara, For- fortezze e delle truppe che le
te Urbano, Comacchio, Perugia, guarnivano, era affidalo ai vice-ca-
Ascoli, s. Leo, Anzo, ed altre; del- stellani, i quali corrispondevano con
le compagnie di cavalleggieri che monsignor tesoriere, il battaglione
facevano servigio presso i cardinali de' corsi riconosceva per suo supe-
legati, de' corazzieri a cavallo e dei riore un colonnello dipendente dai
vistosissimo numero delle milizie segretario di consulta, il numero
provinciali e civiche sparse sino nei degli enunciati corpi di truppa fu
più piccoli luoghi dello stato. 11 dui memorato moto-proprio di Be-
terzo presiedeva alle guarnigioni nedetto XIV stabilito in 8273 uo-
delle fortezze di Castel s. Angelo, mini, non compresa però la guar«
Civitavecchia, Ancona (onde trova- dia svizzera e le compagnie de'ca-
ronsi a ricevere que' Pouleflci che valleggieri in Roma e nelle lega-
vi si porlaiono) ed allre di minore zioni. La spesa mensile ammontava
entità, composte di fanteria e bom- a i5,77i, corrispondenti ad
scudi
bardieri per servigio delle artiglie- annui 189,262^ non però
scudi
rie, non che della truppa destinata compresi i soldi e foraggi de'cavaU
al servigio della la quale
finanza, li dei corazzieri. Lo stesso Cene-
olla sislemazione delle Dogane pon- detto XIV, costituzioni 44»
colle
tificieebbe a cambiarsi nel 1786 Quantum, 27 febbraio 1742; e
de'
coll'atluale corpo delle guardie di 1 i5, Romanae Curiae praestan-
finanza. Il quarto infine, ossia mon- iiam, XII kal. jan. i744> ^"o Bull.
signor segretario di consulta, coman- t. i, p. 53 e 209, stabiPi che non
dava il così detto batt.iglione dei tulle le cause de' soldati, come per
corsi, diramato parte nella domi- 1' innanzi, ma quelle riguardanti le
nante, parte in alcuni posti e città sole militari incombenze venissero
di conliai, e parte in taluni luoghi decìse soltanto dal commissario,
,
27, notò, che il commissario delle pe, marina e Castel s. Angelo, che
armi non ebbe giurisdizione con- presso la porta di s. Paolo e la
tenziosa nel civile, perchè toltagli piramide di Caio Cestio, erigesse
da Benedetto XIV ; in criminale, un apposito edifizio per custodire
per mezzo dell' uditore criminale, la polvere e per lavorarla, e veu-
fu abilitato ad esercitarla sopra i ne compito nel 1732, come rileva-
soldati di fanteria e cavalleria tan- si dall' isciizione postavi, polveriera
lodi Roma che dello stato. A nor- eh' è custodita dagli artiglieri.
ioldali cor»i, formanti numeroso divenne iollo i'iu VI. Tale carica
I
i
era
mera,
affidata
col
MIL
nd un chierico di
tilolo di commissario
ca-
ge-
i
MIL
loro conti di soldo in ogni mese,
e rimetterli agli incaricati camerali
125
ra con ordini del cardinal segreta- numero di tale forza nel primo suo
rio di stato, ora con particolari impianto ascese a circa 3oo teste.
moto- propri, fecero delle variazioni Aumentate però le dogane ed e-
nella forza militare, variazioni che slese le gabelle, si aumentarono pu-
portarono sempre auniento nel nu- re le guardie, in modo che all'epo-
mero che andò gradatamente cre- ca dell' invasione francese erano
scendo sino al 1790, in cui la giunte al numero di 600, compreso
spesa ammontò a scudi 4^3, 802, il maggiore, il capitano, il tenente,
oltre altri scudi 2430*30 erogati nel il sotto- tenente, e l'aiutante resi-
mantenimento della truppa addetta denti in Roma sotto la esclusiva
al servigio della finanza. L'ammi- dipendenza del tesoriere.
nistrazione della truppa nell'epoca Il numero 1954 del Diario di
di cui si parla, era presso la com- Roma 1793, descrive il funere del
putisteria camerale, dalla quale sor- conte Enea Caprara bolognese, co-
tivano i mandati pel pagamento dei mandante generale delle truppe
soldi in corrispondenza del bisogno, ponlificie, in s. Lorenzo e Dama-
e i corpi non aveano allora altra so ; ed essendo cavaliere di s. Ste-
incombenza che quella di stabilire fano, dopo le consuete assoluzioni
.
mezzo del comandante Gaiidini 3o uomini, per non dire di altri, oltre
Crescendo in Roma gli emissari dei quelli che si tassarono in mensili
repubblicani francesi per sconvol- contribuzioni, come i fratelli l'ischi
mento che produsse 323,000 scudi e gare l'ingresso ne' suoi Porli a' va-
1 3 1,000
annui. Pio Vi formò una scelli nemici de' francesi, a ricevere
congregazione militare, composta del guarnigione in Ancona, licenziar le
del celebre monsignor Consalvi per ec. Allora Pio VI col metallo dei
assessore, benché non chierico di cannoni fece coniar moneta, di cui
camera, del general Gaddi, del con- penuriavasi, ed a risparmio di spe-
testabile Colonna, del colonnello Col- se riformò la milizia, congedando
li, e de' marchesi Massimo, Patrizi, i volontari di cavalleria e gli uf-
glia del Senio, in cui fiu'ono sba- generale, 8935 cioè di fanteria,
ragliate le milizie papali. Molti sol- 520 di cavalleria, 482 d'artiglieria
dati dierono prove di valore, mas- e 4 <^''^' genio, e ne fu calcolato
sime la batteria destinata alla dife- l'importo in annui scudi 636,332,
sa del ponte, comandata dal prode compreso il soldo degl' impiegati
capitano Carlo Lopez, che poi fu nei tre dipartimenti economici, cioè
colonnello del corpo d'artiglieria, il segreteria, commissariato e udito-
quale trovavasi ben riordinalo in rato, continuandosi 1' amministra-
compagnie. comandante in capo
Il zione de' fondi dalla computisteria
generale non potè impedire
Colli camerale, finché la nuova invasione
gran Pio VI, massime nella Rela- strettezza in cui dopo r invasione
zione de' suoi patimenti e avversità suddetta si trovava il pubblico e-
di raonsig. Pietro Baldassarri, voi. rario. Gli aumenti e decrementi
I e n. della forza successero rapidarnente
Eletto Pio VII nel 1800 in in proporzione delle circostanze po-
Venezia, gli fu restituita quella par- litiche e de' pesi a' quali dovea sog-
te di stato non ceduta nella pace giacere il governo. Non si può quin-
di Tolentino, e pottossi in Roma di riportare lo stato della forza,
ai 3 luglio, e pubblicò , la bolla sempre variato dal 1801 al 1808,
Post diiUunias, tertio kal. novem- in cui avvenne la seconda invasio-
bris, in cui dichiarò che i militari ne francese. In questo lasso di tem-
non goderanno alcun privilegio di po il colonnello Angelo Colli ( fi-
foro privativo nelle cause civili ,
glio di Francesco di Paola che nel
come ne li avea privali Benedetto 1793 era tenente colonnello delle
MIL MIL 1
29
innan/.i al portone del Quirinale. venne chiamalo da Chaleaubrinnd
11 barone di Fries fu dichiaralo codice infernale, perchè egli dice,
dal generale Herbin tenente co- che senza calcolare la guardia na-
lonnello delle truppe di guarnigio- zionale, mediante la coscrizione ,
tagli; ed il conte Filippo Resta che suddetto Angelo Colli, che colmo
sino dal 1791 serviva nelle mili- di onori morì di stenti e di fati-
zie con distinzione, rifiutò dai fran- che alla fine del 1812 nella famo-
cesi il grado di colonnello, onde sa ritirata di Russia, presso la Vi-
fu segno alla persecuzione, per non stola, dove si trovava comandante
dire di altri onorati uffiziali e sol- di tutta la riserva dell'artiglieria
dati che patirono prigionie e ves- italiana. Questo valoroso fu il so-
sazioni. Nel voi. XXXI II, p. i'24 lo ufTiziale che in quella spedizio-
del Dizionario, dicemmo che es- ne ricondusse intero tutto l'immeri-
sendo la coccarda pontifìcia gialla so parco affidatogli, senza neppure
e rossa, ed avendola adottata gli perdere un pezzo ed un carro,
invasori. Pio VII formò la coccar- mentre gli altri si trovarono assai
da dei colori bianco e giallo, che danneggiali e grandemente dimi-
tuttora usano i corpi militari della nuiti.
santa Sede. La parola coccarda o Caduto il gigante di guerra Na-
cocarda è di origine francese, i poleone, e ritornato nel i8i4 il
soldati della qual nazione, portan- sospirato Pio VII alla sua Sede,
do sul cappello piume di gallo, che monsignor Sanseverino poi cardi-
in francese dicesi coq, quindi tal nale, commissario provvisorio delle
cappello cominciòper chiamarsi armi, ristabilì la guardia civica.
quelle piume coquarde. o cocarde; Quindi fu riorganizzata dalle cogni-
e quando alle piume fu surrogato zioni e zelo del tenente generale Brac-
il nastro, e al nastro ciò ch'è pro- ci,dal conte Resta e da altri la trup-
priamente ai dì nostri la cocarda o pa pontificia in quel miglior mo-
coccarda, si continuò ad usare lo do che poterono permettere le an-
Finalmente a' 6 luglio
slesso nojne. gustie del tesoro, la mancnnZa dei
1809 Pio VII fu strappato da Ro- mezzi d'armamento, e di tutt'allro
ma come prigioniero ; la città co- necessario per tanti oggetti che esi-
me le altre dello sfato soggiacque geva il nuovo impianto della trup-
alla coscrizione, per quel codice che pa. Il conte Bracci, dopo aver sof-
VCL. XLV. 9
i3o MIL MIL
ferlo prigionia e privazioni, era sta- stalo, rappresentato da monsignor
to uno cle'primi a baciare i piedi governatore. A completare il corpo
a Pio VII ai passaggio del Pana- de'carabinieri concorsero le truppe
ro, allorché gloriosamente restitui- già denominate dipartimentali, che
vasi a Roma, e perciò nominato si trovavano nelle legazioni e nelle
pristino nel i8i4> indi venne rior- nella fanteria composta di tre reg-
dinato ed accresciuto sino a looo gimenti, con quattro colonnelli e
circa dal tesoriere monsignor Er- tenente generale comandante in ca-
colani. Restituite nel i8i5 le le- po- Erasi nella stessa epoca notabil-
gazioni e parte della Marca, venne «lente aumentata la truppa di fìnan-
ampliata la forza militare, poi ap- za, divisa in sei corpi a
piedi e a
provata coi regolamenti ammini- cavallo, dipendenti dal prelato teso-
strativi pubblicati nel fine del 1817. »''ere generale, ed istituita, come
11 conte Resta con un battaglione dicemmo di sopra, per garantire i
creato nel 1816 il primo reggi- i"o delle guardie doganali a i3oo,
mento de'carabinieri, il di cui re? emanò un regolamento di discipli-
golamento de' 32 ottobre si legge >'» e di servigio, e dando a tal
a p. 263 del voi. VII della Rac- linppa un nuovo impianto, la di-
colla delle leggi e disposizioni di '^ise in ispezioni e vice-ispezioni
pubblica amministrazione nello sta' doganali, ossia in compagnie e te-
to pontifìcio j e nel 1817 fu for- nenze, alla direzione delle quali no-
mato il secondo reggimento. Que- niinò de'capitani, tenenti e soltote-
sto corpo con rigorosa disciplina nenti, cioè venne ripartitamenle sta-
militare assunse il servigio della bilita la residenza in quelle prin-
polizia (della quale si parla a Go- cipali città dello stato riconosciute
\ERNATORE DI Roma), in luogo dei più adattate a formar centro del
soppressi birri, con cui si migliorò servigio doganale. Stabili ancora
il sistema esecutivo della giustizia monsignor Guerrieri alcuni legni
e di polizia, oggetti tanto nccessa- in mare nei porti d'Ancona e Ci-
ri, tendenti a formare la tranquil- vilavecchia, col nome di guarda-
lità delle provincie e de'popoii. I coste e scorridore doganali, de«ti-
carabinieri divisi a piedi ed a ca- nandole a percorrere e guardare
vallo ebbero due colonnelli, e nei dal contrabbando i due litorali
totale leste 2280, e vennero as- pontificii, ponendo su di essi circa
soggettali al cardinal segretario di 80 maviuari sotto la direzione di
MIL MIL i3i
esperii uffiziali pure alcune
: fornì ministrazione del corpo de' cara-
brigate di cavalleria per sorveglia- binieri, non che l'offizio delle ras-
re la parte interna de'medesimi li- segne, e formato il battaglione dei
torali. veterani che prima era costruito
Le circostanze di Marittima e da due compagnie dette di deposi-
Campagna infestate dalle conven- to, affidandosi al medesimo l'am-
laonde si compose di diecinove reg- nea ascese a 9207 teste, con l'an-
gimenti comandati da altrettanti nua spesa di scudi 684,966, non
colonnelli; ebbero tre reggimenti comprese le eventuali, e quelle pel
le Provincie di Marca e Romagna, carabinieri di scudi 326,85o; quin-
due Bologna, Ferrara, Lazio e Sa- di l'annuale importo della spesa
bina, Marittima e Campagna, Um- per lo stato militare fu di scudi
bria ed Urbino; uno solo n'ebbe la 1,011,817. Nel 1818 compresi la
provincia del Patrimonio. Esisteva marina, la truppa provinciale, i
pure in Roma il corpo riorganizzato pompieri di Roma, gli artiglieri ur-
di truppa civica che vi preslava servi- bani di Bologna, il corpo di finan-
gio, con suo brigadiere generale co- za, i bersaglieri o centurioni, le
mandante e due colonnelli. Final- guardaciurme ed i fazionieri di
mente era al soldo del governo una Ferrara, le spese in tutto somma-
compagnia di cannonieri e pompieri rono a scudi 1,3 13,714. A quel-
urbani, composta di cittadini di Bo- l'epoca la congregazione militare
logna, e addetti alla guardia d'o- era composta del cardinal segreta-
nore di quel cardinal legato, non rio di stato presidente, del prelato
che al servigio di quattro pezzi di assessore non chierico di camera;
artiglieria da campagna appartenen- e per deputati, del contestabile Co-
ti alla stessa città, e al riparo de- lonna, del tenente generale, di cin-
gli incendi; e si erano formate in que brigadieri generali, di due te-
Civitavecchia ed Ancona due com- nenti colonnelli, uno segretario ge-
pagnie di guardaciurme per la nerale, l'altro commissario in capo
custodia de' condannati alle galere, di guerra, dell'avvocato uditore ge-
sotto la dipendenza monsignor
di nerale, del fiscale della truppa pro-
tesoriere. Fu egualmente organiz- vinciale, del capitano aiutante del*
zato il ministero, indi eretti c\iie l'eccelsa congregazione, la cui se-
uffici di commissarialo per l' am* greteria era alla Pilotta.
,
tifìcia, se ne parla con lode nel stru/.ioiie della presidenza delle ar-
nuuieio 4? tl<^' Diario di Roma. mi suir amministrazione de' militari
Frattanto sul Unire del i838 i condannati alla detenzione. Nel me-
francesi evacuarono la fortezza di desimo anno il cav. Angelo Calde-
Ancona, e gli austriaci partirono rari tenente colonnello de' cara-
dalle legazioni. A' i5 giugno i84o binieri pubblicò r utile Manuale
venne emanato il regolamento pel dei soUo-ufJiciali e carabinieri al
corpo sanitario militare, come ripor- servigio della santa Sede per V i-
tasi a p. 162, voi. XVIII della saluto politico- militare. Nel i844«*'
Raccoltaj ivi a p. 184 si legge il 16 aprile si emanarono favorevoli
regolamento pei cappellani militari, disposizioni sulle giubilazioni della
ed a p. 202 la concessione all'am- truppa di linea; a'3o aprile le at-
nùnistrazione cointeressata delle pol- tribuzioni del tenente generale e
veri, di poter fabbricarne altre due comandanti; a' i4 giugno il re-
qualità ; a p. 2 38 poi si riporta golamento sulle peicezioni straordi-
la convenzione fra il governo e l'or- narie delle piazze e delle trup-
dine gerosolimitano per lo stabili- pe pel disimpegno de' vari servigi ;
mento dell' ospedale militare che ed a'i6 dicembre il regolamento
ad esso affidò il Papa, lutto aven- organico amministrativo per la trup-
do narrato nel voi. XXIX, p. 289 pa pontifìcia indigena permanen-
del Dizionario, Ma nell' ottobre te, riportato nel volume XXIF, pag.
1844 l'ospedale militare fu resti- 181 della Raccolta. 11 totale del-
tuito all'antico locale dell'arcispe- le teste indigene fu di 93 1 3, dei
dale di s. Spirito in Sassia, come cavalli 870; più 3366 carabinieri
si dirà meglio parlando di questo e bersaglieri, con 5 11 cavalli, non
Ospedale. Intanto successivamente comprese le truppe di riserva e
fu aumentalo il numero de' mem- quelle estere. Le prime nel 1842
bri componenti il consiglio militare erano 4628, le seconde 4o95, i
re, ed anco a questo provvide Grego- vinio de Medici Spada^ che in pari
rio XV! col regolamento di giusti- tempo fece chierico di camera. Fi-
zia criminale e disciplina militare nalmente ncir agosto 1846 il re-
del primo aprile i84'2, che si leg- gnante Pontefice l'io IX riunendo
ge nel voi. XX, p. 77 della /irte- le due segreterie di slato sotto il
MIL MIL 137
cardinale segretario di stato, questi generale e degli uditori divisiona-
è divenuto presidente del consiglio ni, del capo dell' ufliìcio di verifi-
versi corpi della milizia pontifìcia. spettore e sotto- ispettore della sa-
Prima noteremo die nella proces- nità militare, dei generali, e di tut-
sione del Corpus Domini, per la ti gli altri ufìlziali superiori fino
Prima volta guardie nobili usa-
le al maggiore inclusivamente; e le
rono gli elmi in vece dei cappelli destinazioni de' comandanti de' corpi
a punte, di elegante lavoro e ric- e de' forti. A' 5 luglio il cardinal
chi per ornamenti. A' 6 aprile fu Gizzi segretario di stato pubblicij
una commissione per le ri-
istituita la notificazione con cui il santo
forme militari, comporta del prelato Padre decretò di ricostruire e am-
presidente delle armi, dei principi pliare la guardia civica di Roma,
Rospigliosi, Barberini e Gabrielli, del con norme fondamentali, nominan-
colonnello Armandi, e di Lovatti do il Papa comandante generale
in qualità di segretario. Col molo- d. Giulio Rospigliosi principe di
proprio, Come e nostro principale Zagarolo, che ne avea esercitato il
desiderio, de' 12 giugno, sulla isti- grado sotto Pio VII, al modo detto
tuzione del consiglio de' ministri ,
a Civica: già questa guardia si è
si leggono le seguenti disposizio- resa grandemente benemerita. A'3o
ni. 1 monsignori governatore di luglio 1847 il cardinal Ferretti se-
Roma, tesoriere generale, e presi- gretario di stato, emanò il regola-
dente delle armi fanno parte dei mento per la guardia civica nello
sette ministri che lo compongono. stato pontifìcio. Nella segreteria di
La direzione, la custodia e l'am- stato, nella prima sezione alla po-
ministrazione dell' armeria pontifì- nenza militare, fu destinato minu-
cia dal tesoriere passano alla pre- tante Liberato Bruto lenente co-
sidenza delle armi. INIonsignor pre- lonnello nella truppa di linea. Dui
sidente delle armi continuerà ad febbraio j«S46dal eh. cav. Francesco
esercitare le sue attuali attribuzio- Gherardi Dragomanni si pubblica
ni unitamente al consiglio militare, in Firenze un applaudito Giornale
osservando il regolamento organico niililare italiano j ed il num. 89
del 16 dicembre i844- Monsignor riporta una erudita bibliografia mi-
governatore proporrà le nomine litare moderna, in
italiana, antica e
de' comandanti ed ufliciali superio- Roma anno il eh. cav.
nel corrente
ri delle armi politiche e dei vigili Luigi Bavari romano, colonnello delle
o pompieri, e dei capitani dell'uno milizie pontifìcie ha pubblicato: L'uo-
e dell'altro corpo. Monsignor teso- mo di stato, meditazioni- filosofiche-
riere proporrà le nomine degli of- politiche. Tra le utilissime conside-
ficiali superiori e dei capitani del- razioni fatte non di
dall' autore,
le guardie di finanza. Monsignor minor importanza sono quelle da
presidente delle armi proporrà le lui saggiamente ed eruditamente in-
nomine de' membri del consiglio, stiluite sulla milizia, avendovi trat-
del segretario generale, de^^li ispet- tato nella parte militare il della-
tori e sotto- ispettori, dell' uditore gliQ di que' principi!, che solo pos-
i38 MIL MIL
sono rendere un inililare perfetto, ne fosse il vero autore, e lo avesse
ed una truppa utile allo stato, cioè posto sotto il nome di s. Giovanni
nella meditaz. X: Sulla milizia, per accreditare il suo errore. Cre-
fortezze e piazze forti. devano gli altri che i santi nel re-
MILLENARII. Nel secondo e gno de* mille anni goderebbero di
terzo secolo della Chiesa, si chiama' una felicità piuttosto spirituale, che
rono così quelli i quali credevano corporale, ed escludevano le volut-
che Gesù Cristo alia fine del mon- tà de' sensi. Però bisogna ancora
do verrebbe sulla terra, e vi fon- osservare, che la maggior parte noa
derebbe un regno
temporale pel tenevano questa opinione come un
corso di mille anni, nel quale i fe- domma di fede. Vi furono ezian-
deli goderebbero una felicità tempo- dio un'altra specie di millenarii, i
nità per le preghiere del santo, e di non deve recare tanta meravi-
questo miracolo fu segnilo dalla glia, se in età di seti' anni fu da
conversione di molli infedeli. Ritor- Giovanni XXIII fatto canonico del-
nato nella provincia dei razichei, la basilica lateranense. La nuova
battezzò un gran numero d' idola- dignità eccitò in lui maggior im-
tri ; ma in forza dei sanguinosi e- pegno per applicarsi allo studio, ia
ditli di Sapore contro la religione cui superò gli eguali e quelli che
cristiana, egli fu preso nel 34 1. erano più di lui. Conosciutasi da
Ambrosimo prete e Sina diacono, Martino V la prontezza e felicità
suoi discepoli, furono pure compa- del suo ingegno, volle che di pro-
gni della sua sorte. Condotti tutti posito si dedicasse alle leggi cano-
tre a Maheldagar carichi di catene, niche, nelle quali riportò nell' ar-
soffrirono una crudele flagellazione, chiginnasio romano l'onore della
costantemente ricusando di sagrili, laurea. A però il Papa
tale eflelto
care al sole come si voleva sforzar- gli assegnò una pensione sufllciente
li. Finalmente Ormisda Gufrisio go- per mantenersi negli studi, quasi pre-
vernatore della provincia, fattosi ve- sago dell'oltima riuscita che avreb-
nire Milles davanti, minacciolio di be falla, e dell' aiuto che col tem-
ammazzarlo se non gli mostrava la po doveva rendere alla chiesa ro-
verità della sua religione. 11 santo mana. Eugenio IV lo ammise nel
gli rispose modestamente, con ma novero degli abbreviatori, nel qua-
fermezza barbaro governatore,
; e il le uffizio ebbe sempre a cuore di
interrompendo il suo discorso, tras- sollevare e favorire la povera gen-
se il pugnale e glielo immerse nel te, da cui neppure riceveva 1'
in-
fianco, mentre JN arsele suo fratello tero delle propine che gli spettava-
feri il santo dall' altro lato. Am- no, condonandone sempre una por-
brosimo e Sina furono condotti al si guadagnò l'amore
zionCj per cui
sommo di due colline poste rim- del Avendo determinalo
pubblico.
pctto l' una all'altra, e quivi lapi- però Eugenio IV di cambiare af-
dati dai soldati. 1 corpi de' tre mar- iàlto il capitolo lateranense , con
tiri furono portati nel castello di togliere i canonici secolari e resti-
Malcan. Sono essi nominati nel tuirvi i regolari, e facendo premu-
martirologio roniano con molli al- ra al aveva mandato
Mìllini, che
tri martiri persiani ai l'i di apri- oratore a Firenze, perchè rinun-
le ; ma i menologi greci ne famio ziasse, non potè indurvelo, né con
menzione ai io di novembre, gior- minacce, né con promesse. Sdegna-
no in cui forse i cristiani li sep- to il Papa contro di lui, deputò
pellirono. tre ragguardevoli soggetti, due dei
MILLINI o xMELLlNI Giambat- quali divennero poi Papa Nicolò V,
tista, Cardinale. Giambattista Mil- e Paolo II, e l'altro cardinale, cioè
-
nio IV, il successore Nicolò V^ vol- dinale ad onta della grave sua età
le onninauiente mutare il capitolo e nel cuore dell' inverno in Lom-
lateranense, onde chiamato a se il bardia, col carattere di legalo per
Millini, gì' intimòche ad ogni pat- sedare, come fece, colla sua autori-
to dovesse rinunziare, ed egli a ma- tà e prudenza, in compagnia di
cata tra
alla chiesa
le altre
d' Imola, e
cose la chiesa
141
riedifi-
di
e la casa ci' Austria quindi volle ;
s. Maria Maddalena alle convertite,
che si unisse al cardinal Pietro AI- che minacciava rovina, e ricuperati
dobrandini legato in Francia per a quella pia c*ìsa alcuni fondi dati
benedire le nozze tra Enrico IV e in che ntlesa la qualità
enfiteusi,
Caterina de Medici. Paolo V co- de' tempi erano andati in oblivione,
noscitore de' suoi talenti, integrità ed arricchita la cattedrale di sacre
e destrezza, lo incaricò della nun- suppellettili e di statue di argento,
ziatura a Filippo Ili re di Spagna, ne fece nel 161
spontanea rinun-
i
e dopo un anno circa, nell* età di zia nelle mani di Paolo V, peichè
una felice spericnza in tutte le co- sendo giunto non solo a diminuire
se, per grandiosa avvedutezza nel notabilmente le rendile della sua
maneggio degli e per una alFari, doviziosa famiglia, ma a gravarsi
assidua vigilanza nella cospicua ca- eziandio d' immensi debili, per sup-
rica di vicario di Roma. Si dice plire alle esorbitanti spese da lui
die ambisse il pontifìcnto, e nel fatte nella Spttgna. A questa straor-
conclave per Urbano Vili ebbe in dinaria ed eccessiva generosità, sep-
suo favore ventidue cardinali, con pe accoppiare una fortezza d' ani-
alia testa il cardinale Scipione Bor- mo increddiile, non solo per difesa
ghese. Molti scrittori contempora- dell'immunità ecclesiastica, insulta-
nei dedicarono al cardinale le o- ta talvolta dai regi ministri, ma
pere loro. altresì per l' onore di sua rappre-
MILLI NI Savo, Cardinale. Savo sentanza, che nelle differenze incon-
Millini nacque in Roma da antica trale col presidente di Casliglia,
ed illustre famiglia. Esercitati cop che gli fece dai soldati arrestare la
lode i minori impieghi nella corte propria carrozza, uscì da ogni con-
romana ne' pontificali di Alessandro trasto con somma riputazione, me-
VII e Clemente IX, si avanzò sot- diante pubblica e notoria soddis-
to Clemente X a quello di segre* fazione datagli dalla corte. Laonde
tario della congregazione del buon con plauso universale Innocenzo XI
governo, di prima era stato
cui il primo settembre 1681 lo creò
ponente, indi fu mandato nunzio caidinale prete di s. Maria del Po-
in Ispagna. In quel tempo tale nun- polo, ed insieme vescovo di Orvie-
ziatura era piena di rischi e peri- to, dove profuse co' poveri più di
coli, a cagione di Luigi XIV, che ciò che ritirò dalle rendite della
inorgoglitodalle vittorie, andava chiesa, alla quale fece immensi spi-
macchinando nuove conquiste sulla rituali e temporali benefìzi. Per
monarchia e sul Papa, come quello r inclemenza del clima contrario al
che pretendeva estendere i diritti suo tempernmeiilo, nel i6g4 In-
della regalia oltre i termini pre- nocenzo XII lo trasferì al vescx)va-
scritti e fìssati dal generale conci- to di Sutri e Nepi, dove lutto si
lio di Lione. Innocenzo XI ne avea diede a promovere la pietà, il cul-
avanzato querele alla corte de' prin- to divino e la disciplina del clero.
cipi e singolarmente a quella del Dimesso il primo titolo passò a
re di Spagna. Convenne quindi al quello di s. Pietro in Vincoli, ove
prelato usare la più raffinata pru- restaurò e con gran magnificenza
denza ad oggetto non disgustare
di ampliò il palazzo de' cardinali tito-
MILLO
eredità.
GiAMAcopo, Cardinale.
fio da lui stesso composto. Gianiacopo Millo de' marchesi di
MILLIIVI Mario, Cardinale. Ma- Tubine e di Altare, nato in Ca-
rio Millini nacque inRoma dalla nobi- sale di Monferrato, portatosi a Ro-
lissima famiglia di talnome, feconda ma attese con ardore a perfezio-
d'uomini illustri. Educato sotto la narsi nello studio della teologia.
disciplina del cardinal Savo suo zio, Contratta fortunatamente amicizia
si diede alla vita ecclesiastica ; ed col prelato Lambertini, poi cardi-
in età di 4^ anni entrato nella nale e vescovo d' Ancona, fu da lui
carriera prelatizia, ebbe la sorte di condotto in quella città per vicario
essere ammesso nel 1725 da Be- generale, e collo stesso carico lo
nedetto XIII tra gii uditori di rota, portò seco in Bologna, quando Cle-
in cui divenuto decano, e nel 1784 mente XII gli die quell'arcivesco-
sotto Clemente XII reggente della vato. Divenuto Lambertini Bene-
penitenzieria, ad istanza della re- detto XIV, subito chiamò in Roma
gina Maria Teresa d'Austria, presso Millo, lo fece sub uditore, e nel
i la quale era stato posto in aspetto
assai vantaggioso dal cardinale Pas-
1743 datario, quindi a'26 novem-
bre 1753 lo creò cardinale prete
siona, allora nunzio di Vienna, del titolo di s. Grisogono, e pre-
Benedetto XIV a' io aprile 1747 fetto della cona;re2:azione del con-
lo creò cardinale prete di s. Prisca, cilio, valendosi di lui in affari ri-
e lo ascrisse alle congregazioni dei levantissimi, pel gran favore che
riti, della consulta, de' vescovi e gli concesse. Morì improvvisamente
regolari, e del concilio; quindi po- in Roma nel 1757 d'aiuii 63, ed
co dopo fu destinato dalla stessa ebbe sepoltura nella chiesa titola-
regina suo
ambasciatore in Roma re, nella quale al manco lato della
presso il Papa, il quale gli conferì porla maggiore si vede erettogli
la prefettura della congregazione un nobile ed elegante monumento,
del concilio. Il cardinale molto si colla sua immagine scolpita in for-
adoperò col Pontefice, affinchè la ma di medaglia in bianco marmo,
celebre causa del patriarcato d' A- e sostenuta da una statua pur di
quileia conducesse ad esito felice,
si marmo, che sovrasta 1' urna sepol-
come in fatti avvenne. Alla fine crale, con onorevole epitaflio po-
dopo aver lasciati parecchi insigni stogli dal nipote marchese Carlo
monumenti di sua pietà e religione, Francesco Millo.
e istituiti suoi eredi i poveri, che MILO. Fedi MEtos.
sempre avea amati, cangiò in Roma MILONE, Cardinale. Milone, ve-
il tempo coir eternità nel 1756 di nuto alla luce nelle Gallie, Urbano
anni 7^, e fu sepolto in s. Maria li nel lOQQ lo creò cardinale ve-
I
U MIL
scovo di Palestrina, indi Pasquale pagitn o discorso in favore della
Jl nel I to3 lo spedì in Francia libertà della stampa per qualunque
legato apostolico, ove si adoperò sorta di libri. 3. Teniire, libro de-
con relo per l'estirpazione della testabile sul diritto generale de'po-
simonia, intervenendo al concilio poli. 4- Sulla vera leligione contro
di Reiins. Trovossi presente all' ele- la propagazione del papismo. 5.
zione di Pasquale li, ed assistè alla Della prelatura vescovile. 6. Del-
sua consacrazione. Alcuni vogliono l'origine del governo ecclesiastico,
che morisse verso il i io5. contio rUsserio. 7. Difesa dei ri-
MILOPOTAMO. V. Mellipo- mostranti contro Hall. 8. Apologia
TAMO. contro i rimostranti. 9. Trattato
MILTA. Sede vescovile di Cilicia, della podestà civile nelle materie
il cui- vescovo era suffraganeo della ecclesiastiche . io. Considerazioni
metiopoli di Seleucia, nella provin- per allontanar dalla chiesa i mer-
cia d'Isaurla. Il Terzi, Siria sacra, cenari. II, Note sopra il discorso
dice che Moisè vescovo di Milta, di Grisfith, sul timore di Dio e
sottoscrisse l'epistola sinodica delia rispetto al re. 12. Mezzo facile
completa raccolta (Ielle opere di chi fanno con esse un gran com-
Milton, colla sua vita, ciò che fe- mercio di pelliccerie. Sembra che
cero poi altri con giunte. la sede vescovile di Milwanchia sia
principali tribù indiane sono gli buì alia sua giurisdizione spirituale
voL. xiy. 10
i46 MIN MIN
il territorio di Wiskonsin, e negli cipe dell' impero, e signore d' un
Stati Uniti si chiamano teniloiii piccolo dominio di quattro o cin-
que' vasti tratti di paese che anco- cpie primo vescovo fu s.
leghe. Il
ra non hanno così grande popola- Eremberto che morì nel- sassone,
zione da poter essere eretti in sla- r8o5. Nel 1469 il duca di Brun-
ti propriamente delti. Il terrilorio SAvick con alcuni conti suoi alleati
di Wiskonsin, secondo ha il censo, intraprese invano 1' assedio di Min-
una popolazione di 3i,ooo circa den, ma nel i^ig il vescovo di
abitanti. La sua estensione non è Hildesheim se ne
impadronì. Nel
stata ancora determinata, e la cit* i529 la introduzione del luteranis-
tà di Milwanchia o Milwanckie sta mo vi cagionò molti torbidi; ti
sul lago di Michigan nella contea di capitolo si rililò dalla città che
Milwanckie, ed è fra gradi di la- i perciò fu posta al bando dell' im-
titudine settentrionale ^i e 43, e di pero nel i538, e costretta ad ar-
longitudine io e ii all'ovest di rendersi a Carlo V nel i547. Nel
Washington. Non ha sinora capitolo, la guerra de'trenl'anni Tilly prese
e s' ignora a chi è dedicata la chie- la nel
città 1626, e nel i634 se
sa cattedrale, poche essendo le noti- ne impadronì Giorgio duca di Lu-
zie che si hanno di parli così ri- r.ebiwgo. Gli svedesi la presero nel
inote e di siffatte nascenti chiese. i636, la soslennero contro il ca-
MINCIO Giovanni, Cardinale, r. pitolo, ene rimasero padroni sino
Benedetto X, antipapa. al 7 settembre i65o, in cui in
MINDEN, Minda. Città vescovi- forza ddla pace di Munster nel
le degli stati prussiani, provincia di 1648 la cedettero a Federico Gu-
Westfalia , capoluogo di reggenza glielmo elettore di Braiideburgo ,
je del gian Canova di Possagno, pardo del 1197; Riccardo, cui scris-
sommo scultore, di cui raccolse gli se Innocenzo 111; Pietro Cidonilia,
tdiimi respiri, ed eseguì la vo- trasferito a Bari nel I256; Bivia-
lonth, massime nel compimento del no del 1276, e fr.Antonio di Gae-
sontuoso tempio innalzato in pa- ta domenicano, penitenziere di Bo-
tria. nobile monumento quasi emù- uifacio VIII. Ora faremo menzione
lo del Partenone e del Pantheon, de' più benemeriti vescovi di Miner-
che dal pielato fu consecrato, indi vino, e di qualche altro. Dall' ulti-
con Esposizione illustrato dal eh. nio memorato, sino a Leonardo e-
Missirini. Ora il regnante impera- letto nel \^i&, l'Ughelli non ne
tore d'Austria l'ha onoralo della registra veruno: Roberto de Noe
croce di seconda classe della coro- di Puglia, dotto, santo ed eccelleo-
na di per aver contribuito
ferro, te predicatore domenicano, nel i497
;il pubblico bene nella provincia di fu traslato ad Acerra. Fr. Antonio
Treviso in tempi di carestia, con Sassolini toscano, generale de' con-
grandiosi lavori e sovvenzioni. ventuali, insigne teologo, Clemente
MINERVINO o MINERBINO, VII nel iS^S lo fece vescovo.
Mincìviiim. Città vescovile del re- Gio. Vincenzo Micheli di Lavello,
giio delle due Sicilie, nella provili- fatto i545, morì decano de've-
nel
tia di Bari, capoluogo di cantone, scovi e centenario nel iSqG. Al-
.i48 MIN MIN
tobello Carissimi di Anglona del gistralo nel ir 43, al quale succes-
1617. Fr. Gio. Michele de Rossi se nel 1179 I^'ccardo che fu al
nolano , procura lore generale dei concilio di Lalerano III. Nomine-
GBi-melilani, del i633: gli successe remo i principali successori. Fr.
fr, Girolaiuo Zambeccari domenica- Giovanni di Alessandria agostiniano
no bolognese. Francesco Maria Vi- del i348. Fr. Melillo Sabanico di
gnola di Venosa del i663. Nicola Andria agostiniano, fatto nel i3qo
Pignaltelli napoletano eletto nel , da Bonifacio IX. Giovanni Doiidei
1719. Con questi termina la serie monaco celestino del i435, inter-
1' Ughelli, a tempo del quale il ca- venne al concilio generale di Fi-
pitolo si componeva delle dignità renze, sotto il quale si rinvenne
di arcidiacono, arciprete, primicero, nella cattedrale corpo di s. Ric-
il
cantore, e dieci canonici. Nella cit- cardo vescovo e patrono della cit-
tà vi erano due conventi di reli- tà. Fr. Antonello de' minori fu tras-
1 5o MIN MIN
ci e montoni interi. In occasione stianesimo, vuoisi avvenuta nel V
di duolo si ed
stracciano i vestili secolo, e comune con quella della
i capelli, e si battono il ventre con Giorgia. Alcuni pretendono che que-
urla spaventevoli: questo barbaro co- sti popoli debbano la fede cristiana
stume dura quaranta giorni, dopo i ad un cerio Cirillo, che gli schia-
quali, sepolto il morto si fa un fe- voni chiamano Chiusi, e che vivea
stino. Tutti sono obbligali andare neir 806. Forse la religione si era
o
alla guerra, ma senza ordine uè estinta in queste regioni nello spa-
disciplina, quindi il principe può zio di tempo che scorse dal V al-
ha molta analogia con quella dei paesi in essa compresi, come delle
greci, ma è mista ad una quantità uotizie ecclesiastiche de' medesimi,
di superstizioni, che si può riguar- alcune delle quali riportammo al
dare come una vera idolatria. Es- citato articolo Giorgia. Ecco poi
sendo il popolo corrotto, la reli- il novero delle sedi vescovili di
gione consiste in pratiche esteriori, Mingrelia. S. Giorgio, chiesa pa-
spesso abusive. Essi hanno quattro triarcale di Pijuvila distante una
quaresime, e per speciale patrono lega dal mar Nero, e diecida Rusc
s. Giorgio, che lo è pure dei gior- capitale del paese : divenne metro-
giani, essendo a lui dedicata la poli nel V secolo, e patriarcale
principale cattedrale. La popolazio- colla dignità di cattolico nel XVI;
ne si compone di (u(niglie giorgìa- Dandars, Mu(|uis, Dedias, Ciais, Sca-
^e, armene, tartare ed ebree. La lingicas con chiesa dedicala alla
Miugrelia è divisa io tee diocesi Trasfigurazione, e con sepolcri pei
governala ciascuna da un vescovo. principi di Miugrelia; Scandidi nel-
Lu couvcvsiuue dc'mipgreli al cri- i'iiucrczia, con chiesa sotto l' invoca-
M 1 N MIN i5i
zione de' ss. Marlirij Cotalis capi- to idolatrico; il non battezzare si-
tale dell' Iraerezia; Usiuguel capi- no ai sette anni circa e col vino
Iole del Guriel, altro paese della i nobili, credendo bastante a con-
Mingrelia; ed Avogasie nel paese seguir la salute eterna la fede dei
de' circassi e di Abcas. Le chiese genitori ; il lasciare i rigori del di-
poi vescovili antiche, e poscia sop- giuno e a' monaci ,
dell' astinenza
ne, senza voti e clausura, e libe- così detto per l' abbondanza de'fa-
• re di abbandonar lo stato mona- giani che vi sono all'intorno. Que-
stico. E facile a concepirsi, che po- sta contrada cinta da montagne co-
poli i quali lianno aggiunto ai pre- perte di neve, possiede ricche mi-
giudizi ed air antipatia de' greci niere e sorgenti minerali. La ve-
gli errori i più grossolani in fatto getazione è favorita dal clima, con
di religione, non sono molto dispo- pascoli superbi e suolo fertilissimo,
sti ad ascoltare missionari latini. malgrado la inerzia degli abitanti,
Il Terzi, Siria sacra p. 3i2 e seg., con quantità di capre e selvaggiu-
traila della nazione colchica, e dei me. Il commercio è nelle mani
popoli sarmati e circassi , ossia de' greci, armeni ed ebrei, essen-
della Mingrelia, ove la favola narrò done il vaaio principale l' infame
che Giasone vi giunse cogli argo- traffico delle donne comprate per
nauti e prese d vello d'oro me- gli harem, e diffonde nel paese rag-
diante le Medea. Racconta
arti di guardevoli somme : tuttavolta esso
che i sarmati e circassi sono sog- diminuì dopo che il paese fu riu-
getti al patriarca de'colchi o min- nito alla Russia. Gli abitanti sono
greli, e che penetrandovi dome- i di razza giorglana ed assai belli, e
nicani vi fecero un bene immenso, professano la religione greca: i gior-
essendo i principali loro errori e giani, i circassi e gì' imerezi sono il
Meppe o re, o re dei re. Questi r origine si perde nella notte dei
comandarono per molto tempo agli tempi. La provincia della Russia
abcas, ai mingreli, ed ai popoli di europea chiamata Caucaso, forma-
Guriel paese della Colchide, dopo va per r innanzi un governo, lito-
ch'ebbero tuttiil giogo de-
scosso Io abolito nel 1822, e prende il
gl' imperatori di Costantinopoli , e nome dalla catena del Caucaso,
poi di quelli di Trebisonda, col dalla quale però è separata me-
qual paese confina il Guriel ; ma diante una fertile pianura. Questa
nel secolo XVI essendosi ribellati, provincia si divide in due porzioni
la Porta ottomana sotto pretesto distinte: i." la linea del Caucaso o la
no dopo l'altro. Nel 1774 '' >*e fortezze , ridotti e stazioni de' co-
d' Imerezia fu esentalo dal tributo sacchi, e dipende dal generale in
di dare ogni anno ^o fanciulli e capo comandante il corpo d'arma-
40 Pel trattato de' 24 lu-
donzelle. ta slabilito nella Giorgia; 2.° la prò- 1
glio 1783 si mise sotto la prote- vinoia Caucaso propriamente
del 1
zione della Russia, e nel 1804 Sa- della, che forma la parte civile di
lomone li si assoggettò volontaria- questo governo, e da cui dipendo-
mente a quella potenza, ricevendo no sobborghi delle fortezze, ed i
i
sa di rito greco ; lutlavolta S(<no avendo spiegato gran zelo nella col-
involti in diversi errori, non cre- tura di questi popoli, fu accresciuto
dendo esservi né paradiso, né in- il numero de'missionari fino a ven-
ferno. Essendo ancora i teatini nel- ti, ai quali la propaganda dava
la missione di Mingreìia, il princi- annui scudi trecento, oltre sessanta
pe de'circassi vi penetiò colla sua di viatico. JVt^l 1688 il principe di
armala, arse la chiesa e casa dei Giorgia col figlio ricevettero il bat-
teatini, e la libieria numeiosa di tcsin)o, essendo vescovo del paese
duemila onde il p. llasponi
libri, monsignor Eutimio, scrivendone il
fiigg"! nelle montagne del Caucaso, principe ad Innocenzo XI. Nel 1692
e vi fu bene accollo. Ecco le noli- i cappuccini dopo la guerra dei
zie sulle missioni cattoliche nella persiani assai sollrirono. Nel 1701
Giorgia (oltre a ciò che si disse a dello principe tornò a farsi mao-
quell'articolo,), Mingreìia, Iraerezia mettano, restando de'principi delia
e Caucaso. stirpe de're diberia il soloBavinobat-
La massa del popolo giorgiano tez7ato nel 1692, tutti gli altri ab-
segue la religione greca scismatica, bandonando il cattoìicismo. La Gior-
con patriarca de' nionaci e preti, gia formava parte della diocesi d'I-
ignoranti , ipocriti ed immorali : spahan, ed a nome del vescovo vi
hanno molte chiese e la bella cat- esercitava piena giurisdizione il pre-
tedrale di Sion ; vi sono numerosi fetto prò tempore della missione; in
anco gli armeni scismatici. I catto- seguilo fece parte del vicarialo pa-
lici di questi luoghi, che forse non triarcale di Coslanlinopoli, dove i
ranta famiglie cattoliche, con chie- Gio. IJattista, con monsignor Leo-
«0 dedicata a Gesù, Giuseppe e Ma- ni vescovo armeno. Furono creda-
MIN MIN ì55
li meicauli, e come tali accolli con al luogo del tribunale, gli ha eret-
ufTiciose ripiove di ospitaiilà; uia ta una statua marmorea rappresen-
scopertosi ch'erano venuti per mo- tante la sua effigie, scolpila dal eh.
livi di religione, si cambiò la slima Pam paloni. Tra le chiese principa-
in disprezzo, e furono di luogo in li nomineremo le seguenti. La cat-
nella città di Nuka si liova una fatta nel 1276, poscia nel 343 nel 1
versano avvi la regia postale Li- formali nei 1359, dice che la festa
vornese. Vi risiedono il commissa- di s. Miniato martire, difensore e
rio regio ed un tribunale di pri- patrono della terra del cui nome
ma istanza eretto nel i838, oltre s'insignì, si celebrasse a'aS ottobre
un vicario regio ed altri uffizi. Ri- nel detto luogo de frati minori. La
conoscenti i sanminiatesi al regnan- chiesa e convento de' ss. Giacomo
te granduca Leopoldo II per l'isti- e Lucia fuori di porta, de'domeni-
tuzione di tal tribunale collegiale, cani ga volti, già esistente nel seco-
e della residenza del commissario, lo XII, nel qual tempo esisteva pu-
sulla piazza di s. Bastiaqu, davanti re 1'
ultva chiesa de' ss. Giacomo e
.'•)6 MIN M I N
Filippo a Pancoli, i cui l;eni furo- me alla piazza maggiore, sotto il
ni i522.
sino dal vari spedalelli della città e del
Bella e ben situala è la fabbri- snlnnbio, oltre qm^llo contiguo dei
ca del seminario, che ha dato uo- geltatelii alliliulu allo spedale della
,
M I ìN MIN iS'j
tà trovasi registrata in un documen- castello fino dal secolo XII era cir-
dalborlo nobile lucchese, il quale nel guita r unione della pieve di s. Ge-
938 ricevè ad enfiteusi la chiesa di nesio alla chiesa di s. Maria. Il
s. Mintulo situata uel suo castello, luogo del Caslel vecchio di s. Mi-
MIN MIN 1 6 r
Servigio dell' impero mille marche riale, nella quale alcuni popoli del-
d' argento, lasciandogli fino alla re- la Toscana dovevano recare i tri-
I e neir ecclesiastico
Lucca. A
1409, per mezzo del suo amba-
tale effetto
dal vescovo di
nell' agosto
cattedrale
Gregorio
chiarato nel
di Firenze, designato da
XV, e per morte
1624 da Urbano Vili,
di esso di-
sciatore Giovanni Ristori, fece pre- il quale colla bolla AposloUcae ser-
sentare istanza ad Alessandro V. La vitutis, nel 1626 concesse ai canonici
stessa idea aveva allora quel go- il privilegio della mozzetta paonaz-
verno per innalzare la collegiata di za e del rocchetto. Mori nel i63i
Prato in cattedrale, ma tal disegno Francesco compianto per le sue
non ebbe luogo. Si efiettuò bensì virtù, e gli successe nel 1682 Ales-
nel 1622 per le premure della sandro Strozzi nobile fiorentino,
granduchessa Maria Maddalena di traslato da Adria, che si distinse
Austria restala vedova di Cosimo per pastorale vigilanza, integrità e
11, e libera governatrice de'vicaria- giustizia, celebrando il sinodo dio-
ti di Colle e di Sanminiato, ad i- cesano nelprimo dicembre i638.
stanza della quale il Papa Grego- Nel 1648 vi fu trasferito Angelo
rio XV a' 17 dicembre, mediante Pichi di Borgo s. Sepolcro arcive-
la bolla Pro excellentì, eresse la scovo d'Amalfi, esimio e di pre-
chiesa di s. Miniato in cattedrale, clare doti ornato. Indi net 1 654 ai
e la terra in nobile città con resi- 19 ottobre fu eletto vescovo Pietro
denza del vescovo proprio, dichia- Frescobaldi nobile fiorentino, cano-
randola suffraganea della metropo- nico della metropolitana di Firen-
li di Firenze. Nella medesima sono ze, priore diLorenzo, fornito di
s,
pella dell' episcopio, donò alla cat- l'episcopio, buon edifizio, già pa-
tedrale il legno delia s. Croce, fu lazzo de' signori XII. Attualmente
chiamato padre de' poveri, e con ì popoli della diocesi di s. Miniato
dolore si \ide dai sanminialesi nel sono riuniti in 98 cure ripartile in
1703 traslocato In suo
a Pistoia. caposesti, comprese 22 chiese di-
luogo successeFrancesco Maria pendenti dalla cattedrale. Fra le
Pisa. Per sua morte il Papa Gre- ventuali, quelli de' domenicani e
gorio XVI nel concistoro de' 23 de' cappuccini , ed il conservato-
giugno 1834 preconizzò l'attuale rio di santa Chiara. Nel distret-
monsignor Torello Pierazzi di s. to due conventi di frati minori os-
Miniato slesso, dottore in sacra teo- servanti a Fucecchio e a s. Roma-
logia ed in ambe le leggi, già pro- no; un monastero di fiancescane
fessore di teologìa dommatica nel a Fucecchio, uno di agostiniane a
seminario, vicario generale del pre- 8. Croce, ed il secondo conservato-
essendo andati in Francia, uno cioè servivano per cibo, e portava sul-
Pietro, vestì l'abito de' minimi, e la carne aspro cilicio. La fama di
l'altro per nome Antonio sposò sua santità sparsasi per la Calabria,
Giacoinelta Molundrini, da'quali di- molti volendo imitarlo si fecero suoi
scesero molti personaggi illustri, che seguaci e discepoli, mentre il santo
avendo esercitate in quel regno le avea 19 anni. Nel i435 uscì dalla
cariche cospicue di presidenti, di solitudine, e co'compagni tornò nel-
consiglieri di stalo, di maestri di la possessione de' suoi, ed ivi gettò
suppliche, ed altre simili, si gloria- le fondamenta del suo benemerito
rono più di essere pronipoti di istilulo.Vi fabbiicarono celle eoa
questo gran santo, che delle cari- cappella in cui cantavano insieme
che islesse. Francesco fino all' età le divine lodi, e perch'essa fu for-
di i3 anni ebbe a maestri i geni- se dedicata a s. Francesco d' Asisi,
tori, i quali ne secondarono l'in- venne loro dato il nome di eremi-
clinazione alla pietà, alla solitudine ti di s. Francesco. Passali quasi
e air astinenza, e non faticarono dieci anni, i cittadini di Paterno
mollo per incainminarlo nella via gli esibirono un luogo per fabbri-
del cielo, e renderlo gradilo a Dio, carvi un convento, ed egli ve lo
a cui per voto fatto si credevano stabilì nel i444> ^ ^^ •' secondo
tenuti ili restituirlo, massime quan- dell' ordine. Crescendo il numero
do rinnovarono il voto per la sua de' religiosi e le limosine, con li-
conservazione, allorché fu liberato cenza dell' arcivescovo di Cosenza
da imminente cecità. Quindi lo con- Pirro nel 14^2 fabbricò Francesco
segnarono ai frati minori del con- altro convento in Paola. ]Mentre lo
vento della citlà di s. Marco, ove stava edificando gli apparve s. Fran-
vestì per volo 1' abito di que' reli- cesco d' Asisi, e gli ordinò farlo
giosi, che portò per un anno, ia più grande, manifestandogli l' in-
cui proibì a sé slesso l'uso de'pan- grandimento dell' ordine , che di
ni di lino e delle carni, e tenne giorno iu giorno aumentava colla
vita sì austera ed esemplare, che erezione di nuovi conventi che il
destò meraviglia ne' religiosi che lo santo tutti visitava, animando i re-
lestituirouo ai geaitoii, i quali cou* ligiosi all' osservanza dillo regole
i68 MIN MIN
che loro avea dato a voce, confer- dargli scusa ed
essere benedetto,
mandole coli' esempio, e cogli stu- ma l'umilissimo Francesco doman-
pendi miracoli che da per tutto dò a lui tal grazia, per cui pieno
Dio operava a sua intercessione. di stupore partì. Giunto il prelato
Diffondendosi sempre più il buon a Roma ne informò il Papa ed i
odore di sue virtù per la Sicilia, cardinali, e ciò facilitò le grazie che
le città dell' isola desiderarono a- dalla santa Sede furono con 1' ap-
Terlo, particolarmente Milazzo, acciò provazione accordate all' ordine. In-
vi fondasse un convento. Determi- fatti Sisto IV nel i473 avendo e-
natosi Francesco di andarvi, cercò saminati i privilegi Fran-
concessi a
4a alcuni mannari l' imbarco, ma cesco ed al suo ordine dall'arci-
negandoglielo per la sua povertà, vescovo di Cosenza e dal vescovo
il santo stese sull'onde il proprio di s. Marco, nell'anno seguente li con-
uno de' suoi prelati domestici a fi- suoi (igli, avendo luogo di frequen-
ne di esserne meglio informato dal- te nuove fondazioni. Turbando il de-
l' arcivescovo di Cosenza, il quale monio la pace de'religiosi, gli suscitò
consigliò il prelato a recarsi in Pao- contro Ferdinando I re di Napoli, il
la ed abboccarsi col santo. Questi quale da Paterno voleva far a det-
appena lo vide volle baciargli la ta città condurre pii^ioniero sau
mano perchè da trenlatre anni sa- Francesco, a fronte de'chunori del
cerdote, con meraviglia del prelato popolo. Il capitano dì ciò incaricato
che tanto era, il quale però lo tacciò restandoiie intimorito , e più dallc^
d'indiscreta rigidezza e singolarità rassegnazione del santo in seguirlo,
pericolosa, per l'uso continuo che tornò a Napoli e persuase il re a
faceva co' discepoli de' cibi quaresi- lasciarlo alla divozione dei calabresi.
mali. Lo ascoltò tranquillamente il Lo strepito de' suoi gran mir^^-
santo, e dopo aver detto che tali coli giunse all' di Luigi
orecchio
cibi erangli stati ordinati dal cielo, XI re di Francia gravemente in-
prese de' carboni accesi, e maneg- fermo, ma solo potè averlo per du«
giandoli seguitò a dire che assisti- brevi con cui Sisto IV l'obbligò
to da quella virtù divina che ope- a recarsi da lui. Obbedì Francesco
rava in lui tante meraviglie, non al capo della Chiesa, e a'^ febbraio
dubitava sostenere i rigori della più i48'2 partì in compagnia del mae-
aspra penitenza. Spaventato il pre- stro del palazzo reale, che all' uo-
ialOj gli si giitò a'piedi per doman- po erasi portato ia Calabria. 11 sai\:
MIN MIN .69
lo fu ricevuto in Napoli dal re e solazione di vedere diffuso l'ordine
dal popolo come un legalo aposto- nella Spagna, ove Ferdinando V
lico o un sovrano, ed in Roma i e Isabella dierono il nome di frati
lui, morendo rassegnato nelle sue dapprima stabiliti nel bosco di Vin-
mani, li figlio del defunto,
Carlo cennes, in un monastero dell'ordine
Vili, più ancora del padre onorò di Grammont, che chiamavasi dei
s. Francesco, lo consultò anche per buoni uomini. Alessandro VI con-
affari di stalo, gli fabbricò i con- fermò altresì nel 1 493 tutte le
venti di Plessls e d'Amboise, i re- grazie accordate ai mìnimi dai suoi
ligiosi del quale mantenne colle sue predecessori, e loro comunicò tulli
rendite. Trovandosi poi il re nel i privilegi de' mendicanti. Nel i497
nardino Cropulato, eletto dal santo sto nelle Cappelle pontificie [Vedi),
prima di morire per vicario gene- ed al secondo di sermoneggiare nel-
rale fino al primo capitolo, e vi la seconda festa di Pascjua e nella
fu fatto generale il p. Francesco terza di Natale, al modo detto nel
Binet francese, il quale allora era voi. IX, p, 34 e 119 del Dizio-
correttore del convento della ss. Tri- nario. Benedetto XIII nel 1729
nità de'Monti. Fu ordinato in que- diede ai minimi della provincia ro-
sto capitolo, che quelli i quali non mana la chiesa di s. Salvatore del-
avessero osservato il voto della vita la Corte. Avendo s, Francesco di
quaresimale, fossero privi di voce Paola permesso ai frati nella pri-
attiva e passiva nelle elezioni dei ma regola il canto ne' divini ulli-
1786, a' 17 detto beatificò il veo. saia nera, portano le maniche della
Nicolò di Longobardi, ove nacque tonaca larghe quasi come quelle
nel 1649 <i^Fulvio Saggio e Au- della cocolla monastica, e fanno uso
relia Pizzini, fattosi oblato de' uii- del cappello ecclesiastico. 1 sacer-
niuii nel 1669, morto in Roma doti recitano l'uffizio divino secon-
a' 12 febbraio 1709 d'anui 60. La do il rito romano, ma senza canto,
sua vita di monsig. Giuseppe Maria ed i frati laici dicono trenta Paler
Perimezzi de'minimi vescovo d'Op- ed Ave
pel mattutino_, dieci per le
pido (poi arcivescovo di Bosra, e laudi,ed altrettanti pel vespero,
segretario dell'esame de' vescovi, se- aggiungendo alle ultime Ave il
pollo in s. Francesco di Paola ) fu Gloria Patri. Recitano altri die-
lista rapata dal p. Liborio Maria ci Pater ed Ave per l' uffizio dei
Tedeschi poslulatore della causa. morti, col Requiem in fine dell'ul-
L'abito de'miuimi, secondo la loro tima di queste. Gli oblati ne dicono
regola, essere deve di panno vile pel mattutino venti, per le altre
lionato, tessuto con lana natural- ore cinque, come ancora per l'uf-
mente scura, e della stessa manie- fìzio de'morti,terminando sempre
ra debbono avere il cappuccio, con o col Gloria o col Requiem. Altre
scapolare ad esso attaccato, il qua- molte cose prescrisse il fondatore
le avanti e dietro scende fino alla nella regola a'suoi frati , come la
metà delle coscie circa, e nell'e- fiequenle orazione, il silenzio in
stremità è tondo, lutto legato con ogni teuìpo nella chiesa, nel chio-
cordone di lana dello stesso co- stro, nel dormitorio, nel refettorio
lore annodato in cinque luoghi ,
mentre si mangia, ed in tutti i luo-
ed a loro beneplacito possono ser- ghi dall'ora di compieta fino a pri-
virsi del mantello, simile nella ma- ma del di seguente. Nell'osservan-
teria e colore alla tonaca ed allo za della vita quaresimale proibì
scapolare. Portavano a loro elezio- non solo mangiar carne, ma anco»
ne i zoccoli o i sandali di corda, ra ova, ogni sorta di latticini, e
di giunchi o di altre erbe, ma dai tuttociò che dalla carne deriva, an-
primi del secolo XVII incedono co fuor di convento, tranne i casi
calzati per dispensa, costretti a ciò d'infermità grave. A tale effetto vi
dalla continua vita quaresimale, che sono ne' conventi due infermerie,
sembrava incompalibile colla nudi- la claustrale ove simangia di ma-
tà de'piedi, come asserisce il padre gro, e l'esteriore ove si mangia di
Baldassare d'Avila generale dell'or- grasso. Oltre i giorni prescritti dal-
dine, nel suo libro intitolato: Ma- la Chiesa, ed i laici di-
i chierici
nipnlns inininiorum. Gli oblati ed giunano dal lunedi di quinquage-
i laici devono portare la tona- sima sino a Pasqua, e dalla festa
va, la quale scende fino alla me- d'Ognissanti sino a Natale , e ir^
le. Ogni anno i minimi eleggono Della famiglia Sforza t. IT, p. 291,
nei giorno della dedicazione di san chiama considerabile, con giardino,
Michele i superiori locali col titolo e descrive come un museo quando
di correttori, ne possono esercitare era proprietà di Gio. Giorgio. Il
dottrina e dignità ecclesiastiche^ ve- chiesa de' ss. Sergio e Bacco ai Mon-
scovili ed arcivescovili. Del fonda- ti, ora de' monaci basiliiini ruteni,
tore e dell'ordine scrissero Ippo- nel nuova chiesa
trasferirsi nella
lito Marracci, Benedetto Gonone, ottennero da Gregorio XV, oltre
Francesco Lanov nelle croniche di r approvazione del collegio, che vi
esso, gì' istorici degli ordini religio- riducesse il j'us parrocchiale che go-
si, oltre Luigi Doni d'Atlichy, Sia- devano nell'altra, e durò parrocchia
ria generale degli ordini de' mini- sino al 1824 in cui la soppresse Leone
vii. Il p. Bonanni riporta la figu- XII. Il Piazza neW Euscvologio ro-
ra di un religioso minimo , nel mano tratt. XI, cap. VI, discorre
Catal. degli ordini rei. p. 8oj ed del legato Pizzulli a s. Francesco di
tori caduti dalla fabbrica, e neir al- e però collina degli orlicelli si chia-
tro il santo che fa gli occhi, il na- mò il vicino Monte Pincio a pie
so e la bocca ad un bambino che del quale sorge. Il Panciroli chia-
n'era nato privo. Il quadro di s. ma assai aulica la chiesa, e nei
Francesco di Sales nella terza cap- 1600 era già parrocchia con com-
pella, ed laterali, sono di Anto-
i pagnia del ss. Sagramenlo ; aggiun-
nio Grecolini. Il deposilo sulla por- ge che ricevutala i minimi nel
ticella di Lazzaro Pallavicini fu e- i585 da Sisto V, ottennero licenza
retlo da Benedetto XIV, per avere di edificarvi il contiguo convento.
con singolare umiltà ricusato il car- Il Venuti narra che la chiesa era
<1iualato, con architettura del car- stata prima posseduta dalla nazio-
dinal Fuga, e col busto scolpito dal ne scozzese, con ospedale incontro
CorsÌDi. Dall' altra banda uell' al- rifatto da Gregorio XIII, ora ora-
MIN MIN 175
Iorio della confraternita parrorclila- ciata, la tribuna, la cupola ed il
le, la quale nel 1618 acquistò il bizzarro campanile che oscilla visi-
a tal uopo.
Venuti scrive che
II Michele. Dice il Venuti che la cap-
Ottavio morì poco dopo che s'in- pella era dedicata a s. Oliva, e che
cominciò r opera, lasciando fondi i religiosi sostituirono alla sua im-
per proseguirla. Architetto di tale magine quelle dell' Immacolata Con-
riedificazione si vuole Gaspare Guer- cezione, di s. fllithel arcangelo, e
ra da Modena, altri dicono il filip- di s. Caterina da Siena. In questo
pino p. Gio. Battista Guerra, che altare apparve la ss. Vergine a' 20
presiedè a quella di sua congrega- gennaio 1842, e quale la rappre-
zione. Dopo la sua morte il com- senta il maestoso quadro erettovi, ad
pimento fu affidato al Borromiuo, Alfonso Maria Ratisbonne, ricchissi-
il quale fece la cappella della ero» mo ebreo di Strasburgo, il quale gi-
I
7^ MIN MIN
rnndo per la chiesa vide lutto ad un cogl' istromenti della passione del-
trailo sparire 1' edifìzio, ed una luce l' altare maggiore e della crociata
abbagliante che tutto il circondava; sono del Bernini, che scolpiti pel
fu Irasporlato, come,
senza saper ponte s. Angelo, Clemente IX onde
innanzi l'altare di s. Michele, da non esporli all' intemperie, li mise
dove appunto usciva la luce, ed al- a disposizione del nipote cardinal
zando gli occhi vide sull'altare me- Jacopo Rospigliosi, il quale come
desimo, bella e raggiante Maria Im- proleltore de' minimi li fece collo-
macolata della Medaglia benedetta care nel detto luogo. Il Fran-
s.
tua sotto r altare, altri dicono del Monumenti sepolcrali eretti in Ho-
Pacelli, e rappjesentante il transito ma agli uomini celebri per scienze,
di essa. La cappella incontro è de- lettere ed arti, visitali da Oreste
dicata a S.Francesco di PaoIa_, ric- Baggi, disegnati dal cav. architetto F^
ca di marmi e bronzi, architettata M. Tosi lenente d' artiglieria, Roma
da Filippo Barigioni; i due angeli 184G, tipografia Monuldi ; nel voi.
MIN MIN 177
in che tali chiaiissimi signori gen- della Luce. Ne' primi del r^So pas-
tilmente si compiacquero dedicarmi sando un cieco pel vicolo delle Mo-
sono riportali e descritti egregia- le vicino alla chiesa, entrò nel pian
inente i monumenti delta Kau(I- terreno di casa rovinosa, ove caden-
mann, di Pessuli, Amati, Zoega, do sassi e cementi , rivolgendosi
Gmelin, ec. Nella sagrestia la volta verso la parete prodigiosamente riac-
fu dipinta da Giacomo Triga, ed quistò la luce in vedere su di essa
il. Crocefisso sull'altare dal Gimi- r immagine di Maria col Bambino
gnani. Nel chiostro dell' annesso con- cinta di straordinario splendore.
vento vi sono pitture a fresco in Per un movimento naturale escla-
cui sono espressi i fatti della vita mò luce, luce, invitando pieno di
di s. Francesco di Paola : alcune giubilo quelli del vicinato ad am-
lunette sono del Cozza, una di mirare il portento e la grazia ri-
B'iancesco Gherardi, le altre di di- cevuta, laonde grandissima e uni-
versi artisti : parecchi hanno sof- versale fu la sorpresa, e rapidamen-
ferto. te ne fu piena Roma. Subito ac-
Chiesa di s. Salvatore in Corte corsero ciechi, storpi ed infermi,
o .V. Maria della Luce, nel rione e furono prontamente esauditi dal-
XI 11 Trastevere, con parrocchia. la discoperta immagine, che alla
Della sua denominazione ed altre meglio si ornò per la pubblica ve-
notizie, come
del suo storico retto- nerazione. I minimi bramosi di tras-
re della medesima, ne parlammo portarla in questa chiesa, ne se-
al suo articolo, e nel voi. XXT, p. garono il muro con licenza del
35 del Dizionario ; altre qui ne cardinal vicario, ed agli 8 agosto
aggiungeremo. Che ivi fosse stata solennemente la collocarono vicino
corte o curia, o tribunale o car- alla porta maggiore in apposito al-
cere, si può vedere anche il Nardini tare, ove la pietà de' romani accor-
del medesimo ordine, e due sue ni- bel convento de' minimi, nel lySo
poti Maria e Francesca, nate dalla fu fondato un monastero di pao-
figlia Elena, furono le prime a \e- lotte da suor Maria Diomira, e con
«tirvi r abito nel 1 495^, dato loro architettura di Francesco Fiori la
dallo stesso p. Germano, sottopo- contigua chiesa de' ss. Gioacchino
nendosi al governo del p. Giovan- e Francesco di Paola, come si ha
Ili del Bosco la chiesa di questo
: dall' Itinerario del Vasi. In questa
primo monastero fu dedicala a s. chiesa nel 1780 fu .sepolto nella
Elena. Non avevano in quel tempo cappella del Crocefisso da lui fon-
legola particolare, perchè s. Fran- data, monsignor Vittorio Giovardi
Cesco per le monache la compose di Veroli, decano de' votanti di se-
nei i5o6 in cui Giulio II l'ap- gnatura, e deputalo vigilantissimo
provò con quelle del primo e terzo delle religiose. Luigi Doni,
Il p.
ordine, colla bolla Inter caeteros. che fu poi vescovo di Rielz, nella
Nel i5o5 il santo in segno di af- storia generale di questo suo ordi-
ne. Queste corone sono stale la francesi, tra le quali suor Gabriel-
sorgente di moltissimi prodigi, per la Touquart di Gesù Maria, che
la benedizione compartiva
che gli dal terz' ordine passò ul secondo,
il santo, per facoltà concessa di he fondando di questo un monastero
uedir corone « candele da Sisto uella città di Abbc\ille, di cui ella
MIN MIN 179
fu fatta corretlrice, e dopo avervi vano alla di lui direzione, servisse-
dotta nella Raccolta dal Cappar- pel mattutino sette Pater ed Ave;
roni, e dice che nelle croniche del altrettanti per le laudi, cinque pel
p. Lanovio, e nel cap. II ilella vi- vespero, tre per la compieta e per
ta del fondatore, d'Isidoro toscano ognuna delle altre ore canoniche,
pag. 4o4> *' parla delle monache con aggiungere in fine ogni volta
paololte. Abbiamo: Costituzioni del- il Gloria Patri, ed ogni giorno tre
le rev. monaclie di s. Francesco altri Pater ed yéve, e dopo 1' ulti-
Aquila, ove lo zio era guardiano de nel iSS? si unirono a lui Ber-
del convento di s. Bernardino, ma nardino Norcino della Matrice, Cur-
non volle riceverlo. Allora Camillo zio Lodi aquilano, Francesco Pro-
risolvette portarsi in Roma, e cu- feta di Randazzo, Lodovico Aldo-
rarsi neir ospedale di s. Giacomo, belli e Benigno. Si adunavano o-
ove fu ammesso come inserviente gni giorno in un piccolo oratorio
alla cura degi' infermi, indi però da loro eretto nell' ospedale, ove
licenziato pel suo naturale focoso recitavano preci e facevano medi-
e dedito al giuoco. Tornò pertanto tazioni. £ inesprimibile come Ca-
ad ascriversi nel iSSg alle milizie millo, avente a confessore e con-
venete, ma per la guerra termina- sigliere san Filippo Neri , s'inol-
ta co' turchi, presto venne licenzia- trasse nella via della perfezione, e
to. Ridotto in miseria, trovò rifu- con quanta fortezza d'animo, su-
gio dai cappuccini di Manfredonia, blime carità, amore e pazienza as-
che r impiegarono alla costruzione sistesse agi' infermi in tutti i loro
d' una fabbrica, Frattanto Dio a- bisogni anco spirituali, e con quan-
vendolo illuminato, nei giorno della to fervore si esercitasse nelle virtù.
Purificazione fu accettato per fra- 11 demonio invidioso di tanto bene,
te laico; ma scorso poco tempo lo mosse superiori dell' ospedale a
i
e la volta co' suoi peducci è tut'a mile a fresco, dipinte dal p. Bar-
dipinta colle storie della Eeata Ver- tolomeo Morelli genovese de' mini-
gine, condotte dal reatino Antonio stri degl' infermi. Nella volta di vi-
Gherardi, lodate pel colorito. Il cina stanza Gherardi dipinse
il il
dal Palma che colorì pure due i de' ministri degl' infermi in ogni
quadri laterali. In seguito 1"
altare festa di precello, nelle quali m Ro-
fii rinnovato con architettura del ma espone nelle due chiese del-
si
nominato Gherardi, con marmi pre- l'ordine. Pio VI nel 1781 per ri-
gevoli e rari , tanto nella mensa chiesta della regina Maria I, mandò
che nella balaustra ; ed in esso ve- in Portogallo dodici religiosi per pro-
nerasi un'antica immagine di Ma- pagarvi il beuemerilo istituto, cioè
ria Vergine col Bambino in piedi. nou nel Portogallo, ove già esisteva,
11 primo altare dall' opposto lato, ma nelle Indie soggette a quella
1 86 MIN MIN
corona. Ospedale dì
Neil' x. Gio- cappello ecclesiastico, ed alla croce
vanni in Laterano [Fedi) per l'assi- di tanè sostituirono la rossa, che
stenza spirituale delle malate, in portano sopra la sottana e il mantel-
luogo de' confessoii e cappellani lo nella parte destra. Ai quattro voti
pieti secolari, con autnii/.za/.ione di solenni ne aggiungono quattro sem-
Gregorio XVI nel i836 vi furono plici, non variar cosa alcuna
di
t;()|locati i ministri degi' infei'mi, nella maniera che osservano in
cioè sei padri e due laici. Uno dei servire gì' infermi, se ciò non fòs^e
primi è priore, altro è sotto priore. per un bene maggiore e con auto-
«•(I oltre r occuparsi delle cose spi- rità apostolica; di non procurare
rituali, soprintendono alla discipli- cosa alcuna dagli spedali, né d'ac-
na degli uon)ini che servono l'isti- cettare mai per qualunque ragione
llilo; gli altri cpiattro padri com r amministi'azione temporale degli
|)iono i doveri del sacro ministero, spedali; di non procurare alcuna di-
fS'iendo uno di essi giorno e notte gnità né direttamente, né indiret-
.sempre di guardia per qualunque tamente, né neir ordine, né ftiori
Papa nel pi'incipio del iBSg mi- i sia loro conferita, senza la dispensa
nistri degli inflermi permutarono la pontificia; e di avvisare i superiori
chiesa di s. Maria in Trivio e an- se alcuno di essi procura di aver-
nesso conventino con chiesa e , ne. Fanno due anni di noviziato, e
convento de' ss, Vincenzo ed Ana- non sono obbligati in coro a reci-
pana. L' interno della chiesa ha nali Borgia e Sandoval ne fecero di-
iorma di croce latina con sei cap- pinger copie che spedirono in !•
pelle, comprese le due della crocie- spagna, ed il capitolo vaticano la
ra, ed il cappellone maggiore è or- coronò nel i66y, come narra il
nato sontuosamente con buoni mar- Bonibelli t. Ili, p. 83 della Rac-
mi, con opere di stucco e ricche colta delle immagini coronate : la
dorature; il pavimento è formalo cappella è patronato della nobile fa-
di politissime pietre ; le pitture del- miglia Simonetti. Seguita poi la
la volta e le altre dal cornicione magnifica cappella della ciocera, de-
ni su sono lavori di Michelangelo dicata a s. Camillo, il cui corpo ri-
Cerruli; gli angoli e la cupola ven- posa sotto l'altare: il disegno della
nero colorili da Stelano Parocel, e cappella è di Francesco Nicoletti
la predica di Gesù alle turbe Del- palermitano, il quadro col santo è
l' abside della tribuna è di Aure- opera di Placido Costanzi, la volta
liano Milani bolognese. Sopra la fu colorita a fresco dal cav. Seba-
porla è un nobilissimo coro per stiano Conca, e due suoi allievi di-
l'organo, tutto fornito di bizzarri in- pinsero i laterali, cioè Gaspare Se-
tiigli doratiorgano è uno dei
: l' renar! i ss. Camillo e Filippo,
migliori di Roma,
e venne eseguito quello di contro Giovanni Pannoz-
dal tedesco Giovanni Corrado, ri- za. Nella contigna cappelletta pros-
putatissimo artista. L'antico qua- sima alla porlicella di fianco, si
dro della prima cappella a drit- venera un prodigioso Crocefisso, quel-
ta, entrando in chiesa, era lavo- lo medesimo che nell' ospedale di
tia de Rossi e compita dal Bizzac- Luigi de'francesi. Nella chiesa si cele-
cheri : è ben ornata con marmi fi- brano ancoia le feste di s. Camillo ai
ni e dorature, con quadro di s. i5 luglio, e di s. Maria Maddalena
JN'icolò di Bari del Baciccio ossia la penitente a'22 dello stesso niese,
Gio. Battista Gaulli genovese ; i per la quale il senato romano ogni
due laterali sono pitture del bolo- biennio fa l' oblazione del calice di
gnese Ventura Lnniberti. La cap- argento e di quattro torcie di ce-
pella appresso ha per quadro s. Lo- ra ; la medesima oblazione si fi»
renzo Giustiniani, del napoletano per la festa di s. Camillo, per con-
Luca Giordani, detto Luca fa prie- cessione di Gregorio XVI nel i838.
sto,e si crede coloiito in una not- Quella del santo eroe di carità
te : il monsignor Far-
deposito di sempre si celebra con solenne pom-
setti lo scolpi il Mazzoli. L'ultima pa e concorso di popolo. Pio VII
cappella sacra all'Assunta, con qua- con breve de' 26 gennaio 1816 ac-
dro di Girolamo Pesce, fu oinata cordò a tutti fedeli d'ambo i ses- i
ss. Simone e Giuda a Monte Gior- zione che ne fece il Venuti, eccola.
dano, con regole approvate a' 28 Era la chiesa spartita in tre picco-
maggio 1629 da Urbano Vili che le navi, la cui ultima restaurazione
l'arricchì d'indulgenze. Si compone l'operò Antonio Ronchi (Giacinto
di 63 dame in onore degli anni che Brandi dicono altri), avendola ab-
vuoisi abbia vissuto la ss. Vergine, bellita con pitture Alessandro Va-
per cui festeggiano la sua Assunzio- selli per ordine di d. Urbano Da-
rgo MIN MIN
miano romnno ex generale de'Ge- pilastri, con cupola semiisferlca. Ha
sunti [Vedi), con l'annessa abita- cinque altari, due collocati nell'avan-
zione, la quale con la chiesa n questi tempio, due sulle braccia o traversa
la concesseClemente XI allorché della croce, il quinto o maggiore
Tolle sopprimere il suo ordine. E- neir abside. L' edifizio in costruzio-
lanvi nell'altare maggiore il quadro ne prosegue con lode ed ha con-
colla Beata Vergine, ed ss. Giovan-i tigua la casa religiosa.
ni Battista e Giovanni evangelista, Fincenzo ed Ana-
Chiesa de' ss.
disegno del Brandi che vi fece i stasioa Trevi con parrocchia nel
due angeli, eseguendo il resto il rione II Trevi, posta da un lato
discepolo Vaselli, il quale colla di- delia piazza in cui è la sontuosa
rezione del maestro dipinse ancora Fontana di Trevi [Fedi). Non si
a sotto in su la volta della chiesa. conosce l'origine, ma era già par-
Il quadro di s. Girolamo e b. Gio- rocchia quando da Gregorio XIII
vanni Colombini nell'altare a de- e Sisto V fu eretto palazzo Qui-
il
stra, era di Giambattista Passeri, rinale per residenza de' Papi mas-
poi da altro rappresen-
sostituito sime nell'estate, e perciò il palaz-
tante s. Camillo de Lellis, pittura zo e tutta la famiglia pontifìcia re-
di Gaetano Lapi da Cagli. Nel se- stò compresa nella sua giurisdizione
guente altare veueravasi un'anti- parrocchiale, per cui fino a Leone
chissima immagine della Madonna, XII vi si celebrarono i funerali di
di maniera gieca. A sinistra della moltissimi palatini, molli de' quali
porticella eravi un bassorilievo in vi furono pure tumulati, come ri-
creta rappresentante Gesù avanti marcammo a'Siccome
loro luoghi.
Pilato, e questi lavandosi le mani: Sisto V a' 27 agosto \5go fu il
siccome derivava da un cimiterio, primo Papa che mori nel vicino
si leggeva 1' epigrafe: Ex sacris a- palazzo Quirinale, perciò fu egli
renariis. Nel i845 il p. Luigi To- ancora il primo di cui Precordi i
gni pel secondo sessenio prefetto [Fedi) entro un vaso ben sigillato
generale de' ministri degl'infermi, vi furono trasferiti, come si fece
per via di pie oblazioni incominciò co' suoi succes.sori morti in dello
nella primavera la riedificazione palazzo, de' quali resta la memoria
della chiesa che gli stava tanto a perenne in due iscrizioni marmoree
cuore, con disegno di Giacomo Mo- che leggonsi scolpite lateralmente
«aldi architetto romano, a croce nella tribuna o cappella maggiore.
greca con una specie di avantem- La prima è del seguente tenore.
pio iu due colonne e riscontri di
D. O. M. SIXTVS V P. M.
POIfTIFICnS AEDIBVS IN QVIRINAtl AMPLIATIS
ET IN IISDEM PRIMVS SVPRE.VIA MORTALI» VITAE
EXPLETA PERIODO
AD HANC APOST. PALAT. PAROCH. ECCLESIAM
VT EANDKM EXIMIIS AVGERETVR HONORIBVS
ET SVIS PRAECOnniIS FORTIGNE DELATA
BOMANORVM l'ONTIFICVM MONVMENTA RELIQVIT
DE XXYII AVGVSTI MUXC
tM La seconda
allreltarite
pontifìcii
I
quanti sono
N
iscrizione ne contiene
cordia Leoni s XI P. M. ohilt in XIV, per cui dalla parte dell' epi-
Quirinali dit XXV II Jpr. MDCK stola della tribuna si legge: Bene'
L' ultima ecco come si esprime: dictus XIF P. M. suninioruni Pon-
Grcgorius XJI P. M. ohiit in Fa- U'fìcuni praecordia huniili et oh-
ticano die I Junii MDCCCXLFI. sciiro loco sita construclis novis
Mancano nella detta cappella i pie- locida/nenlis in honestiorern tunm-
cordi di Urbano Yll, Grej^orio luni inferri j'nssit anno MDCCLF l.
!X1V, Innocenzo IX, Clemente Vili, Del modo come si portano i pre-
Urbano Vili, e Benedetto XI 11 che cordi pontificii a questa chiesa , e
morirono nel palazzo Vaticano, e come li riceve il parroco di essa
perciò i precordi furono deposti assistito dai religiosi della casa, e
nelle sacre grotte della contigua loro tumulazione, ne tenemmo pa-
basilica. iXou vi sono quelli d' In- rola nel voi. Vili, p. 186 del Di~
nocenzo XI, perchè e^i.stenli sotto zionario. Nelle spese falle per lu
la sua immagine in busto nella eap- morte di Pio Vili, leggo che furo-
pella dellaBeata Vergine del Suf- no dati al parroco di questa chie-
fragio di parleremo, né quelli
cui sa per suo emolumento scudi ven-
di Pio VI morto in l'aUnza (/>- lidue e bai. 5o più scudi seltan-
;
di) di Francia e colà depositali do- lacinque metà del prezzo degli stem-
pò essere stali trasportali in Uoma. mi pontificii alìissi nelle mura e-
- jN'el voi. XXVI li, p. 42 del Dizio- slerne delle basiliche patriarcali.
nario die Leone XII nel sot-
dissi Questa chiesa per essere stata
trarre il Quirinale dalla
palazzo parrocchia del celebre cardinal Maz-
parrocchia de' ss, Vincenzo ed Ana- zarini Giulio, questi nel i65o magni-
stasio, per averla istituita nel pa- ficamente la restaurò ed ingrandt
lazzo stesso, però ordinò (ciò che nell'interno, e fabbricò la lacciaia di
ommisi avvertire all' articolo Cada- travertini con Martina
disegno di
vere, e nel voi. Vili, p. 181 del Longhi il giovane, che per la quan-
Dizionario) che sebbene il Papa tità e aggruppamenti delle colonnu
morisse al Valicano, oltre del Qui- chiamasi dal Pascoli, l. ll,p. ^117, //
rnente IX, questi colle sue abita- quale avanti la chiesa essendoglisi
zioni r accordò ai chierici r;;golari scaricata la pistola che teneva al
minori nel 1669, che però sborsa- fianco, non soffrì lesione alcuna, per
rono per la casa tredicimila scudi, cui il capitolo vaticano, ad istanza
indi riedificarono dai fondamenti de' chierici minori, le impose la co-
l'annessa casa nel secolo passato, e rona d'oro a' i3 marzo 1679, co-
resero più maestosa la tribuna, con- me riporta il Rombelli nel t. IH,
correndovi generosamente Clemente p. /\.5 della Raccolta delle immagini
XII 1. Finalmente questi religiosi la ce- coronate. La seguente cappella con-
derono ai ministri degl' infermi, nel tiene ora il Transito di s. Giuseppe,
modo detto di sopra, i quali risto- di Giuseppe Tommasi pesarese, pri-
rarono tempio specialmente nelle
il ma essendovi 1' Annunziata del ri-
quadro dell' altare maggiore coi ss. cia di cera, e la rinnova per quel-
Vincenzo e Anastasio è dello stesso la di s. Francesco Caracciolo fon-
MIN MIN T93
datore òe cliieiici minori. Al pre- scallo ; e ministro nelle case dei
lo; poiché non valgono le ragioni santa Sede, oralor in Urbe ciiin
de' conventuali, de' trinitari del ri- re d' Ànnover vi tiene ud ministro
VOL. XLV. i3
194 MIN MIN
residente, il duca di Lucca un mi- chiesa elegantemente parala di nere
nistro plenipotenziario, il re delle gramaglie, erasi intorno costruita una
due Sicilie un ministro plenipo- bancata parimenti a lutto guarnita,
tenziario, il granduca di Toscana un nel cui centro posava il feretro,
ministro residente, ec. Veggansi gli coperto dal cappello, dalla spada,
articoliAmbasciata, Diplomazia, Im- e dalle diverse decorazioni del mi-
munità', Legato e gli altri relati vi. Nel nistro, e circondato degli stemmi
voi. XXVIII, p. 65 e 7 I del Diziona- gentilizi di sua nobile famiglia.^ Dal
rio parlammo delle pompe funebri Cfìv. Noyer incaricato d'affari e
degli ambasciatori e ministri di- consigliere di legazione del real go-
plomatici che muoiono in Roma. verno del Belgio, furono ricevuti
L'ultimo ministro plenipotenzia- i membridel corpo diplomatico,
rio morto in Roma fu quello del re che vennero collocali in una tribu-
dei belgi, barone Vanden-Steen de na appositamente innalzata presso
Jehay, ed ecco quanto pubblicò il nu- il coro. Erano altresì occupati vari
mero 4o del Diario di
846. Roma 1 posti attorno al feretro da distinti
»> Dopo che il corpo ne' giorni i5 soggetti appartenenti alla nazione
e i6 maggio rimase esposto col belgica, non che da vari ecclesia-
massimo decoro alla pubblica vista stici, ed impiegati aderenti
artisti,
nelle sale ornate a lutto del palaz- alla medesima legazione, fra i quali
zo occupato dalla regia legazione, il console del Belgio in Roma. La
ove diversi altari a tal uopo eretti messa fu solennemente cantata da
servirono in ciascuna mattina alla monsig. Scerra vescovo d' Orope ,
celebrazione di molte messe, nella canonico priore della chiesa, il cui
sera del 16 venne eseguito il so- capitolo e clero vi prestò assisten-
lenne trasporto delle mortali spo- za". Il cadavere fu trasportato a
glie del defunto alla chiesa parroc- Brusselles, ed in questa circostanza
chiale di s. Maria in Via Lata. Un i canonici della chiesa pretendevano
distaccamento di granatieri prece- che il loro parroco 1' accompagnas-
deva il funebre convoglio, e nume- se fino al luogo della sepoltura.
roso stuolo di staffieri e domestici I parenti del defunto dichiararo-
della illustre famiglia del defunto no non essere a ciò tenuti, perchè
con ceri accesi circondava la car- l'analoga legge è particolare della
l'ozza ornala a bruno, entro cui città di Roma, ed i ministri esteri
giaceva il cadavere. Il convoglio era non sono obbligati alle leggi par-
seguito da copioso numero di altre ziali portando a loro di-
de' luoghi,
carrozze dopo quelle della prefata fesa Guide dìplo-
l'autorità della
famiglia; fra le quali prima d'ogni maligne f Paris 1837, di Carlo de
altra appariva quella del cardinal Martens. Invece il capitolo addusse
Lambruschini segretario di stato; la contraria di Pinheiro-Ferreira
e ad essa venivano appresso le mol- commentatore tale opera, ed il
di
te altre dell' eccellentissimo corpo quale è d'opinione favorevole alla
diplomatico, non che quella del- chiesa parrocchiale esponente. Per
l'ordine di Malfa co' rispettivi gen- queste diversità d' opinioni la se-
tiluomini. Un picchetto di grana- greteria di stato ordinò che intanto
tieri chiudeva la funebrepompa. il cadavere liberamente si traspor-
La mattina del 17 nel mezzo della tasse al suo sepolcro patrio, soltan-
MIN MTN 195
to coli' accompagno d' nn prete fa- stlcl d'argilla. L'isola si divide ia
migliare al ministro clefuntOj e così quattro terrilorii. Maone capoluogo,
la rjuestionp restò indecisa, Alayor, Ciudadela o Jamna, e Mer-
MINORCA o MINORICA {MI- cadal, oltre Ferrerias. Rinchiude
noricen). Sede vescovile il cui ve- circa 4^5,000 abitanti, laboriosi e
scovo risiede nella città di Jamna destri nella fionda, religiosi, di dol-
e di Macone. L' isola Minorca, In- ci costumi e bravi marinari: sono
sula minor, Balearis minor, è la se- dediti alla poesia, ond' ebbero i lo-
conda delle isole Balenri, nel Me- ro trovadori. Quest' isola fu posse-
diterraneo, e perciò chiamata la duta dai fenicii, cui la tolsero ver-
Minore onde distinguerla da JMa- so r anno ^52 prima di nostra era
jorca{Fedi), detta Maggiore. Sta la i cartaginesi, che vi fondarono le
air est della Spagna, da cui dipen- città di Maone , e Jamna o Ja-
de, nella Provincia di Palma, e al- mnon. I romani condotti da Metello
l' est-nord-est da Majorca, dalla la presero ai cartaginesi colle altre
quale è sepai-ata da un canale di isole Baleari, e perciò fu quello
otto leghe di larghezza. E assai e- chiamato caduta
Balearico. Alla
levata, tranne verso il sud, avendo dell'impero romano fu invasa da-
la còsta assai dentellata, principal- gli alani, dagli svevi e dai vandali
mente verso il nord. Vi sono di- nel 4^' ^' nostra era. I mori o
versi capiche molto si prolungano saraceni conquistarono verso il
la
è uno de' più belli d'Europa, tera circolare intorno alla conver-
un'altra per lunghe e brevi quaran- sione de' giudei dell'isola, ed una
tene, una terza racchiude 1'
arsena- relazione de' miracoli operali dalie
le e i cantieri, nella quarta eres- reliquie di s. Stefano, che Orosio
sero gl'inglesi 171 i un cele-
nel avea quivi lasciate. Flore?, nella sua
bralissimo ospitale di marina, e nel- Espag. sagrada, dice che nel 476
la quinta reti e nasse curano e Macario era vescovo di Minorca,
asciugano i pescatori. Il forte di s. dal che ne viene per conseguenza,
Filippo , che una volta difendeva che oltre s. Severo ebbe Minorca
il suo celebre e comodo porto, u- altri vescovi. Commanville dice che
no de' più Mediterraneo,
belli del era suffraganea dell'arcivescovo di
fu demolito, e presentemente lo è Valenza. Pare che coli' invasione
da tre batterie. Un attivissimo com- saracena la sede vescovile sia stata
mercio rende Macone assai brillan- soppressa, e riimita a IMajorca quan-
te, essendo il deposito della più do il re Alfonso 111 la conquistò. Gia-
gran parte delle merci majorchine. como Il le d'Aragona nel i3oo
E residenza di un governatore mi- vi fondò una parrocchia, al cui
litare, delle principali autorità del- prevosto o parroco fu concesso gli
l' isola, e de' consoli e agenti com- abiti corali de' canonici d-i Majorca.
marciali delle primarie potenze eu- Sul monte Toro fu fondalo un con-
ropee, godendovisi aria pura e sa- vento; nella chiesa vi è una mi-
lubre. Le case sono fabbricate in racolosa immagine di Maria, nella
pietra; sono rimarcabili il palazzo cappella detta della Coveta, di gran
del governatore, quello della città, venerazione pei naviganti e isolani.
e la cattedrale o chiesa principale Tal convento per bolla di Nicolò
di stile gotico senza ornamenti e- IV nel 1291 fu dato ai' merceda-
stcrni ed interni; la piazza d' armi ri, che ritirandosi poi in Catalogna,
con caserme, ed il passeggio pub- gli scabini o consoli dell' isola se
blico. Il molo è opera della natura, ne impadronirono colle sue perti-
ed il faro o torre de* segnali è so- nenze, e quindi fondarono sette cap-
pra una collina. pellanie con un priorato. Nel 5^7, 1
MIN MIN 197
con breve di Clemente Vili cap- i nonici comprese le prebende del teo-
pellani cedettero chiesa e convento logo e del penitenziere, di trenta-
agli agostiniani, i quali ne furono due beneficiati uno de' quali arci-
messi in possesso nel i5g5 dal vi- prete, di quattro prepositi, e di al-
Minor-
cario generale dell' isola di tri sacerdoti e chierici per 1' uffi-
le doti; nel i4io Roberto Broncia nel i685 Matteo Graniti salerni-
amalfitano, canonico, zelante pastore tano, sa[)iente e mirabile per doti
celebrò il sinodo ed aumentò le ren- egregie , superò i predecessori iu
dite della cattedrale; nel i449 ^'"' magnificenze colla cattedrale, isti-
Antonio de Carleno napoletano, chia- tuì il seminario, rifabbricò e ab-
rissimo domenicano; nel 1460 Ni- bellì l'episcopio. Nel i638 Angelo
cola Miraballi napoletano di esimia Pichi di Borgo s. Sepolcro, celebrò
probità e liberalità, restaurò l' e- il sinodo, consacrò ed ornò la me-
piscopioed abbellì la cattedrale; nel tropolitana, compì il seminario, e
ì^'jS Giovanni Niccolini fiorentino fu traslato a s. Miniato. Nel 1649
che santamente governò; nel 1488 Stefano Quaranta teatino napoleta-
fr. Gio. Battista del Giudice dot- no , sommo nelle lettere, affabile,
tissimo domenicano; nel i4^4 ^' ^' virtuoso, in più modi fu beneme-
lualfitano Andrea de Cuiicto vesco- rito della cattedrale e del capitolo.
vo di Minori, che molte beneficen- Nel 1679 Gaetano Miraballi teati-
ze elargì alla chiesa cattedrale; nel no napoletano di egregie qualità.
i5o4 Tommaso liegalano napoleta- L' Ughelli, Ilalia sacra t. VII , p.
no eloquente e virtuoso; nel i5io 1 83, riporta la serie de'pastori di
a'9 dicembre Giulio 11 fece per- Amalfi, che si termina con Michele
petuo commendatario il cardinal Bologna teatino de' duchi di Pcilini<,
Giovanni de Medici, che nel i5i3 diocesi di Nola, nel 1701 traslalo
divenne Leone X. Questi die la da Isernia . 1 seguenti si leggo-
chiesa in commenda al cardinal Ro- no nelle annuali Notizie di Ro-
berto Britto, e nel i5i4 f«ce ar- ma. 1781 Pietro Agostino Scorza
civescovo Antonio Balestrati sanese, della diocesi di s. Severo, traslato
dottissimo cislerciense, che nel i5i6 da Teramo; 1748 Nicola Ciolfi di
rassegnò lu dignità al cardinal Lo* Napoli, traslato da Sora. 1758 An-
retizo Pucci, che fece il simile, onde tonio Puoti della diocesi di s. Aga-
Leone X nel iSiy sostituì Guolamo ta; 1804 e dopo lunga sede va-
Fianca Incoronati romano, canonico cante, Silvestro Micco minore osser-
vaticano; nel i54i fi'. Alfonso Oli- vante di Napoli, traslato da Scala
,Ta il' Ac^Mapeudeule, agosliuiuuo e e Ravvilo : sotto di lui Minori fu
MIN MIN 20 1
unilo ad Amalti. Per suamorie cesi agli 8 luglio 1812. 11 distret-
Gregorio XVI nel concisloio de'So to trovasi nella parte occidentale
selleuibre i83i preconizzò 1' odier- del governo ; vi sono gran foreste,
no vescovo MarianomoMsigtiur e si alleva molto bestiame di bella
Bianco napoletano, Inislalandolo da razza.
Nicotera e Tropea. Le rendite del- La sede vescovile fu eretta da
l' arcivescovo ascendono ad annui Pio VI. Abolite dai russi quelle di
ducali 3i)Oo. Smolensko e di Livonia, Caterina
Mli\SCKO o MINSK ( Min- 11 ottenne da quel Papa l'erezione
icea). Ciltìi con residenza vescovile di Mohilow in arcivescovato latino,
de' rili ialino e greco -ruteno di ed essendo stata distrutta da essa
Liluaiìia, nella Rusiiia europea, ca- la sede latina di Kiovia, il suo (i-
poluogo di governo e di distiello, glio dando pace alla Chie-
Paolo 1
hilow, Tchernigow, Kiovia, Voli- legge nel voi. XIII, p. 289 e seg.
iiia,Grodiio e Vilna. Questo go- degli Annali dtlle scienze religiose,
verno formato nel 1793 corrispon- in un a quelle di Pio VII intorno
de all' antica woiwodia lituana di agli all'ari religiosi in Russia e sedi
Minsk, ed a qualche porzione di quel- vescovili. Dell'istituzione del vesco-
le di Vilna, Polo/keNovogrodek. La vato di Minsk, ne trattano ancora il
193,120; le sue annue rendite, ru- vionetae, come leggesi neh' ultima
bli 61, 544* ^1 pi"' ino vescovo di proposizione concistoriale.
Minsk di rito latino fu Giacomo MISTURINO, Mintuma. Città
Dederko, da Pio VI li i5 no-
fatto vescovile e colonia del Lazio nuo-
vembre 1 798, già canonico maggio- vo nella Campania, oggi provincia
re della chiesa di Vilna, non che di Terra di Lavoro nel regno del-
preposito infulato dell' insigne col- le due Sicilie, sulla via Appia al
legiata della chiesa Oliceuse. Per di sopra dell'imboccatura del fiume
sua morie, Gregorio XVI nel con- Liri o Garigliano. Tito Livio ne
cistoro de' 28 febbraio i83i, no- parla come d' una città antichissi-
minò r odierno vescovo monsignor ma. I romani se ne iuìpadronirono
Matteo Lipski dell' arcidiocesi di per tradimento l'anno di Iloma
Mohilow, traslatandolo da Aurielo- 439, e vi mandarono una colonia,
poli in partibus. 11 suflìaganeo va- ed altre a tempo di Cesare. E ce-
ca, ed a' 26 settembre 18 14 P'o lebre couje luogo della cattura, ese-
VII avea fatto suffraganeo e vesco- guita nella palude, di Caio Mario :
MIRA, I\]yra, Myrrha. Sede ar- Paolo. Nicola L Nicola II, cioè s.
chia asiatica dell' Anatolia nel san- venerano a Bari, al quale articolo
giacato di Meìs, chiamato anche dicemmo come vi furono traspor-
Strumeta, fabbricato sulle rovine tale dalla Licia. Taziano che in-
dell' antica e celebre città, la quale tervenne al primo concilio di Co-
conje tante altre soggiacque al do- stantinopoli. Sereniano che fu al
minio de' saraceni nel secolo XI, concilio generale d' Efeso. R.omano
quindi decadde dalla sua importan- intervenne al secondo Efesino. Pie-
za. £ situata sopra una collina tro fu al concilio Calcedonese. Fi-
suir Andraki, con buon porto, che lippo sottoscrisse il V sinodo. Po-
si getta in vicinanza nel Mediterra- lidecto fu al VI. Teodoro I. Nicola
neo, Di tale città ne fanno menzio- 111 si recò al VII sinodo. Nicela e-
ne Straboqe , Plinio e Tolomeo. retico dell' 825. Teodosio fu al
L'apostolo s. Paolo essendosi con- concilio in cui si ripristinò Fozio,
dotto a Roma per mare, approdò Leone visse Michele Cerula-
sotto
in Mira, secondo la versione siriaca rio.Teodoro 1 143. N. delII del
degli Ani apostolici, ma in Listri li5i. Cristoforo del 1166. Eusta-
secondo la volgala latina. Tuttavol- zio traslato a Tessalonica a tempo
principio la sede d'un semplice ve- d' un arcivescovo greco fu 1' ulti- :
goiio XVI nominò gli ultimi due alle leggi della natura, co' quali la
vo Nicolai, nel 174^ trasferì la sud- e che non può provenire che da
detta dote annua alla cbiesa arci- Dio operando secondo le leggi su-
vescovile di Tarso, indi alla palri.ir- periori a quelle della meccanica del
cale di Costantinopoli. Tale istitu- mondo, giacché Dio ha stabilito
zione della dote rimonta al 1682, delle leggi che
ordinarie e generali
per decreto Innocenzo XI fatto
d' regolano movimenti,
tuttiquali i i
nel concistoro de' 2 maggio, per formano questo bel meccanismo del
cui furono depositati scudi duemi- mondo, cui fu dato il nome di na-
la pei suddetti luoghi di monte. E- tura, e delle altre straordinarie e
siste un mss. con questo titolo : particolari secondo le quali produ-
tratti di sua onnipotenza ; può ser- che invisibile. Si può dire nondi-
virsi di altri come istromenli per meno, secondo la dottrina dello
confermare una verità speculativa stesso santo dottore, che le meravi-
o pratica. I miracoli sono quegli glie operate dagli angeli buoni o
avvenimenti memorandi superiori cattivi sono miracoli in un senso
aoG MIR MIR
meno per rapporto a noi,
stretto, e talvolta impiegarli nelle sue opera-
ihiperciocchè esse sorpassano le for- zioni. Lo stesso avviene de' santi,
ze della natura a noi note. Ma por- sia prima che dopo la morte. Quan-
che una cosa miracolosa può essere to ai demonii le cose straordinarie
o contro la natura, o disopra o , eh' essi operano non sono che illu-
oltre, da ciò nasce la diversità dei sioni ; oppure ciò eh' esse conten-
miracoli, che la maggior parte dei gono di vero non oltrepassa il loro
teologi seguendo s. Tommaso li am- potere naturale, il che fa s'i ch'es-
mettono di tre sorta ; cioè miraco- se non sono, per conseguenza, veri
li contro la natura , al disopra miracoli. Come il demonio fu vin-
della natura, e oltre la natura. Un to dalla morte del Salvatore, la sua
miracolo è contro la natura quan- possanza è al presente legata, e lo
do questa conserva una disposizione sarà sino alla venuta dell' Anticri-
contraria agli efTetti che Dio pro- sto. Non pertanto Iddio non gli
duce, come alloichè il mare si di- ha tolto al tutto il natio suo po-
vise per lasciar passare gì' israeliti; tere, del quale lo lascia usare per
quando il sole fermossi al coman- tentare gli uomini e indurli al ma-
do di Giosuè, e retrocedette alle le. Alcuna volta eziandio lo spirito
preghiere d'Isaia per provare al re delle tenebre, colla permissione del
Ezechiele ch'egli sarebbe guarito. cielo, contraffa le meraviglie, che il
In tutti questi casi la natura con- braccio solo dell' Altissimo opera ;
morto. Un miracolo è oltre la na- quale ispira l'umiltà a chi egli si co-
tura quando la natu''a potrel)be munica in modo straordinario, men-
assolutamente produrlo, ma non tre il demonio ai suoi slromenti
nelle circostanze e nel modo con insinua la superbia. Il fine primo
cui Dio lo produce. Una persona e generale de' miracoli è la gloria
è pericolosamente malata. Dio la di Dio. I fini secondari che lutti
guarirla col tempo e coi rimedi : guarda sia la fede, sia costumi, i
Dio solo è la causa eflìciente dei agli uomini tanto spiriluali, che
miracoli, perchè egli solo può in- temporali, o la vendetta divina.
terrompere o rovesciare il corso 1 veri ed falsi n)iracoli dill'erisco-
i
della natura da lui stabilito, e gli no dal lato del principio, del fine,
angeli non ne possono essere che dell'efllcacia, della durata, delia uti-
le cause morali, ottenendoli colle lo- lità, della maniera e della natura.
ro preghiere, o le cause istrumen- Essi dilferiscono dal lato del prin-
tali, concorrendovi come istrumenti cipio. I veri miracoli hanno Dio
per le mani di Dio, il quale vuole per autore, ed i falsi non lo hanno;
MIR MIR "iof
dal Iato del fine, i veri miracoli si cristiana ; il principale mlrncolo per
fanno per rassodare la fede, rifor- ciò provare è la risurrezione di
mare i costumi, attestare la santità Cristo. I prodigi furono quelli che
di qualcuno, ed i falsi per corrom- uniti alla dottrina predicata dal
pere la fede o i costumi ; dal lato Salvatore ne provarono la verità
dell'efficacia e della durata, i veri e ne attestarono la sapienza ; laon-
sono reali e permanenti, i falsi pas- de i piodigi fiu'ono e sono ancora
seggieri ed illusorii; dal lato dell'uti- una delle più forti prove di nostra
lità , i veri recano profitto agli religione.Al tempo della primitiva
uomini, mentre sono ad essi
i filisi Chiesa furono più necessaii mira- i
intercessione de' santi , i falsi per cessori loro aveano a trattare coi
gì incantesimi, le profanazioni e le greci e romani, gente colta e dot-
superstizioni ; dal Iato della sostan- ta , i quali se non avessero visti
za , i veri sono o contro, o al di- miracoli fatti in conferma del van-
sopra, o almeno oltre la natura ; i gelo, non si sarebbei-o mai dispo-
falsinon eccedono le forze naturali sti a crederlo ed accettarlo ; ed ai
dell'agente che li produce. Per e- tempi di Giuliano I' Dio
apostata.
vitare la frode e 1' illusione nei illustrò la sua Chiesa con molli e
miracoli, il concilio di Trento ses». strepitosi miracoli. Dei miracoli che
0:5, de invoc. vener. et reliq. sa ri et. si facevano ne' sacri templi, si so-
et sacr. imng.^ ha saggiamente stabi- levano formare ne' primi secoli dei
lito, che non ne sarebbero ammessi libretti, i quali leggevano in
si
de'nuovi, a meno che essi non fos- chiesa. I filosofi platonici al nascere
rero riconosciuti ed approvati dal del cristianesimo ricorsero al potere
vescovo aiutato dal consiglio di al- della magia, ma non impresero a
cuni pii e dotti teologi. Intorno a far miracoli in pubblico, benché
che è d'uopo osservare, che il po- questo fosse l'unico modo per far-
tere di approvare nuovi miracoli li credere. Gli storici che riferi-
attribuito agli ordinari dal concilio, rono tali pretesi prodigi, loro uni-
non riguarda che i santi già cano- co scopo fu di screditare maligna-
nizzati o beatificati, e non le per- mente i miracoli che provavano la
sone eminenti in virtù, ma non divinità della religione cristiana, al
per anco canonizzate o beatificale ; quale scopo adoperarono ìì impo-
giacché se gli ordinari avessero il stiu-a e le illusioni della maqia.
diritto di pubblicare e di proporre ^fc/< Benedetto XIV, De serv. Dei
ai popoli i miracoli che si altri» beat. t. Il e IV e Spagni, De.
;
ima conseguenza della santità at- pende miracolose gesta de' profe-
testata dai miracoli, il che non ap. ti, degli apostoli, di Cristo , e di
partiene che alla Sede apostolica. quanti si ebbero fama di tauma-
Coi miracoli si provò dai nostri turghi cristiani ,
per togliere cosi
maggiori la verità della religione di mezzo quel motivo di credibili-
5o8 MIR MIR
tà potentemenle fondato sui mira- dor de'costumi. Se dunque i feno-
coli di nostra siinta religione. In meni detti l<fs-crìses non sono ef-
oggi i proièti sono dai sedicenti fi- fetto del magnetismo animale, se
losofi riputati come primi magne- i il sonnambulismo artificiale è una
tÌ7zalori dell'antichità; segreto che impostura, se le guarigioni opera-
essi dicono pur conosciuto da Ge- te da Cristo eccedevano il potere
sù Cristo e dagli apostoli. Il famo- umano, se non riuscì a Mesmer di
so Mesnier riducendo a sistema il produrre prodigi di Cristo, do-
i
trata nel regno di Leone, e perchè tiche del regno cui duchi di-
, i
le sue fortificazioni sono ora pres- divenuto nel i3i2 podestà di Mo-
soché rovinate. Vi sono diverse bel- dena, come lo era stato nel 11 18,
lissime chiese, ed è rimarchevole la Manfredi Pico, si fece capo de'ghi-
principale; ampie e regolari so- bellini, e vendè Modena a Passeri-
no le vie, dovendosi la sua ma- no Bonacossi signore di Mantova.
gnificenza ai Pico ; conta più di Le fortificazioni di Mirandola es-
3ooo Era anticamente la
abitanti. sendo stale assai ragguardevoli, atti-
capitale un ducato del suo no-
d' rarono sovente le armi straniere. Pas-
me, dipendente dall'impero, e tut- serino Bonacossi signore di Manto-
tora ne porta il titolo di duca va, per riprendersi il denaro paga-
quello di Modena suo sovrano. La to per Modena, dopo aver morto
signoreggiò la celebre famiglia Pi- Francesco Pico onorato del titolo
co, dalla quale uscì Giovanni chia- di vicario imperiale, e due suoi
malo la ll'nice degl'ingegni del suo figli, le distrusse nel i33o. Nicolò,
secolo , siccome famoso pel suo altro figlio di Francesco, scampato
straordinario sapere, cognizione del- alla strage, potè vendicarsi quando
le lingue, e amore alle scienze, che i Gonzaga cacciarono i Bonacossi.
celebrammo nel volume XXXVIII, Francesco HI della Mirandola fu
p. i-zg del Dizionario ed altrove. creato nel i4'4 conte di Concor-
Avendo Innocenzo Vili condannato dia dall' imperatore Sigismondo .
zo di delizie de* duchi della Miran- nel numero de' prelati, e subito
dola; Suo nipote Alessandro 11 re- ammesso tra i chierici di camera,
gnò dal i63i al 1691 ; essendosi e dopo due anni promosso a mae-
portalo in Roma nell'anno santo stro di camera, indi a maggiordo-
i65o, alloggiò nel noviziato de'ge- mo col titolo e grado di patriarca
suiti.Di tre anni gli successe il ni- di Coslanlioopoli. In questi impie-
pote Francesco Maria, che nella ghi avendo ricevuto la sua virtù
guerra della successione di Spagna maggior risalto dallo splendore dei
prese le parti dei Borboni. Quindi suoi natali, Clemente XI a' 18 mag-
nel 1701 Mirandola fu occupata dai gio 17 12 lo creò cardinale prete
tedeschi, ed in vicinanza i francesi di s. Silvestro in Capite. Lo ascris-
e gli spagnuoli uniti furono scon- se alle principali congregazioni di
fini dagl'imperiali nel 1708. I pri- Roma, tra le quali nomineremo
mi la presero nel 170^, ma l'eva- quelle del s. offizio, del concilio e
cuarono nel 1707. Per decreto del di propaganda, e nel 17 17 lo di-
consiglio aulico di Vienna, Fran- chiarò vescovo di Senigallia, chiesa
cesco Maria perde suoi stati, men-i che per delicatezza di coscienza ri-
tre Clemente XI creò cardinale nunziò passati sei anni, con infini-
Lodovico Pico de' duchi di Miran- to dolore de' buoni, avendo lasciati
dola. Come feudo dell' impero esempi preclari di tutte le virtù,
Giuseppe I o Carlo VI nel 171 massime di specchiata innocenza
\enderono gli stali per 200,000 do- de' costumi. Essendo vescovo pro-
bloni, o 600,000 scudi come altri mosse con instancabile zelo la gran-
dicono, al duca di Modena Rinaldo ri' opera della dottrina cristiana, ed
d'Este, che u' ebbe l'investitura eresse due conservatori!, uno per le
a' 12 marzo, riliiandosi la nobilis- donzelle o orfane pericolanti, l'al-
sima famiglia Pico in Francia, aU tro per le femmine convertite, che
tri scrivono in Spagna ove il duca con generosa pietà e beneficenza
ais MIR MIR
manteneva del proprio^ studiando no Q Guido di Levis uno de' loro
sempre tutte le maniere possibili capi, donazione che confermarono
onde promovere la salute delie a- i re di Fi'ancia, ed a questa fami-
nime e la gloria di Dio. Tornato glia ne rimase il possesso sino al
a Roma fu fatto arciprete della ba- tempo della rivoluzione. Giovan-
silica Liberiana, e prefetto della ni XXII nel i3i7 eresse la sua
congregazione delle indulgenze, e parrocchia in cattedrale , suffra-
dimesso il primo titolo passò suc- ganea di Tolosa, dichiarando primo
cessivamente 174° al
nell' agosto vescovo Raimondo d' Alhon nel
vescovato di Porto. Mori in Iloma i3i8, già abbate di s. Saturnino di
nel 1 743 placidamente, dopo una Tolosa, che mori nel iZiS. 11 Pa-
lodevole vita d' anni 64, essendosi pa gli die in successore il proprio
trovato presente ai conclavi d' In- nipote Jacopo del Forno, traslatan-
nocenzo Xlir, di Benedetto XII f, dolo nel i326 da Pamiers, ìndi
di Clemente XII e Benedetto XIV, nel i32 7 lo creò cardinale, e nel
ed ebbe onorevole sepoltura nella 1334 occupò la sua sede col nome
nuova chiesa del Nome di Maria di Benedello XII [P'edi), veneran-
a Colonna Traiana, di cui era sta- dolo la Chiesa per beato. Quanto
to insigne benefattore, dove innan- a' suoi successori fino u Luigi di
zi all'altare maggiore fu posta una JVogaret, nominato nel 1629, veda-
lapide ben ornala collo stemma si la Gallia christ. t. II. Gli ulti-
gentilizio suo nome. Il cuo-
ed il mi vescovi poi furono Giambat-
re poi, giusta la sua testamentaria tista Campflour di Clairmont, fatto
Il Baini colla
8ain:io. sua modestia più bello e non dubbio elogio del
cominciò dal mettere a prova coi compositore". Celebre è altresì il
cantori suoi compagni i meditati Miserere posto in musica dal mar-"
concerti; e questi rapili dalla pa- obese Raffaele Muti, da lui vestito
tetica melodia, che dipinge, ragio- di sublimi melodie e di nobilissimi
na e commove, si riunirono intor- svariati sensi, sul volgarizzamento
no il benemerito collega, e lo sti- del Giustiniani, che con tanto plau-
marono ben degno di sostenere il so fece eseguire nel 1846 in Koma
confronto co' parti degli antichi sua patria nella vasta sala dell' o-
maestri. Assistiti i cantori da quel- spizio apostolico, a beneficio dei
l'arte privilegiata, che si conservò virtuosi di musica bisognosi , da
da tanti secoli, come per tradizione, cento e trenta voci di distinti di-
nella scuola palatina, fecero coH'au- lettanti e professori d'ambo i sessi,
tore a gara dal lato dell'esecuzio- affidandone la parte istrumentale a
ne, ed ecco come si espresse chi lo quaranta. Su salmo
quest' eccellente
gustò, nel num. 35 del Diario di molli scrissero, Savona-
fra' quali,
Roma dì dello anno. « Una essen- rola, Esposizione del salmo Mise-
ziale osservazione non dee trascu- rere, Bologna i499' Cesare Cal-
rarsi.I Miserere di Allegri e Bai derari. Concetti spirituali sul Mise-
sono limitali all' artifizio di tre soli rere con varie lezioni, Napoli i585.
versetti, che replicalo, si adatta poi Sanie Rivetelli, Lezioni sopra il Mi-
ai susseguenti; ma per quanto il serere, Roma 1607. Versione del
salmo tutto s'aggiri sullo stesso ge- Miserere de' piti celebri autori, Bo-
nere di sentimento, pure questi so- logna 1775. P. Bernardino, Sposi'
no mirabilmente tratteggiali dal zione del salmo Miserere, Roma
profeta regale, che in cento gui- 1758. Mirabile è pure il canto del-
se ricerca e penetra il cuore de' fe- la sequenza o prosa Dies irae, per
deli. 11 maestro Baini all'incontro le messe de' defunti al suo arti- :
lalia come in altre regioni sia do- aniniaruni susceptis, Lione e Pa-
minante la religione cattolica, pure rigi 1692. Sono innumerabili i
de Sandwichiane nell'O-
nell'isole tenta ogni mezzo per introdur-
ceania, mori da non uìolti anni a visi , ed è lieto se ricever vi pos-
Londra, dopo cinque che vi dimora- sa anco la stessa morte. A
fiu
va, e non gli era sialo insegnato essere ciò deve aggiungere gli altri
si
l'incesto proibito dal vangelo: all'in- mezzi d' industria che non sono
cunlro il cattolico nulla tralascia di scarsi ( mentre ai missionari catto-
quanto alla fede appartiene. Per lici è proibita la mercatura , al
mezzo di missionari protestanti tante modo detto a Mercante ), ed il
volle sonosi eccitate guerre civili numero esorbitante di 1 5,333,3 33
con molto spargimento di sangue; Bibbie [P^edi) dispensate in pochi
per mezzo del missionario cattolico anni dalla società biblica, della qua-
sonosi sedate intestine guerre e di- le parlammo in altri luoghi rela-
scordie le più accanite: quello nei tivi, e le scuole gratuite aperte in
pericoli si ritira, questo tutto si gian numero nell' America, e il
occupa bene de' suoi
nel fratelli. denaro che spendesi per comprare
Cos\ in Dublino, quando ivi il mor- uditori alle prediche, mezzi per al-
bo asiatico del cholera infuriava, tro non benedetti dal padrone del-
r arcivescovo protestante Watly la messe, e che però poco o niuu
MIS MIS a 1
troppo non produce l' effetto, pe- in cui dice. « Non è mai venuto
rocché ordinariamente si fa altro meno lo spirilo de' banditori del
uso delle bibbie diffuse con tanta vangelo: anche l'età nostia vede
premura. Il missionario cattolico ministri del' santuario, che senz' ar-
novera le conversioni dai battesimi, uii, senz'oro e protezione, con un
ne rende in ogni anno conto au- biislonoello in mano, un Crocefisso
tentico ai superiori, dimostra un in pedo e la speranza in Dio_, la-
fruiti. In quale compassionevole corda allora più che mai delle pa-
condizione si trovano le missioni role di Cristo, che ai banditori del
220 MIS MIS
vangelo predisse i mali che avreb- ai relativi articoli, parlando delle
bero sofferto. Persecuzioni furono missioni di Europa, Africa, Asia,
mosse in ogni tempo e tremende : America e Oceania; cosi quelli degli
per resistere ad esse non vi vole- alunni de' diversi collegi istituti per
vano che i fìgliuori d' una religio- le missioni di Roma, e in diverse
ne santa e divina. A fronte di tan- parti del mondo, e dei religiosi di
te persecuzioni mosse contro la tanti benemeriti ordini. Al presente
Chiesa e i sostenitori di essa, il sono principalmente missionari apo-
cristianesimo sempre trionfò ; all'e- stolici gli alunni del collegio Urbano,
tà nostra vediamo che va allargan- gesuiti, i filippini massime inCeylan,
do di assai i suoi confini la Chiesa i lazzaristi o signori della missione;
cattolica, non ostante le persecu- i sacerdoti delle missioni straniere
zioni che sono mosse ad essa da sì di Parigi che d' Irlanda ; i sul-
chi si trova dalla Chiesa separato. piziani, i redentorisli, i passionisti ,
Per cui dovunque si volge lo sguar- gli oblati di Maria in Torino, gli
i
MIS MIS 22r
Dipoi il zelante e intelligente reli- dicare l'evangelo ed amministrare i
gioso pubblicò una Norma di ri- sacramenti, non che per adempie-
piegOy in cui s' insegna il modo di re tutte le altre funzioni ecclesiasti-
curare senza l'aiuto delle medicine che. Gesù Cristo diede la missione
propriamente delle, con materie ai suoi apostoli, dicendogli: Andate
domesticbe reperibili da per lutto, e predicate l'evangelo a tutto l'uni-
e perciò utile in tutti qua' luoghi verso come mandò me il Padre
:
scovo a'miuistri della Chiesa di pie- VI, lett. XLII : de notabili effetti
5.1CS MIS MIS
delle sante missioni, le chinma lu- grave e frequente male di quelle
strazioni, e ne consiglia l'uso almeno confessioni che potessero per l'ad-
ogni cinque anni; essendo il principal dietro aver fatte invalidamente .
fruito delle missioni le buone con- Dice s. Teresa, che la maggior par-
fessioni ; due essendo i motivi del- te de' cristiani si danna per con-
le missioni, la santificazione del cle- fessioni mal fatte.
ro, e quella del popolo. Dice inol- Molte congregazioni s'istituirono
tre, che la missione porta più uti- per le missioni, di cui si tratta ai
le ad una città, clie dieci corsi loro articoli, come tra le altre qui
quaresimali ; e che sebbene il frut- noteremo quelle della Missione, dei
to delle missioni non duri lunga- Pii operai, del ss. Sagramento, e
mente, luttavolla sempre ne resta- degli Odonisti ,
quella della Carità
no non pochi vantaggi, essendo cer- fondata dal sacerdote conte Rosmi-
to che chi ha cura d'anime non ni, ed altre. In Roma furono isti-
può dargli aiuto spirituale miglio- tuite, come altrove, molte pie ope-
re. Quanto poi la missione giovi re per le missioni, sì urbane, che
alla santificazione del popolo, 1' in- suburbicarie, e per altrove, diverse
segnò Clemente XI a' i6 marzo delle quali tuttora sussistono, laon-
1702 con circolare a* vescovi, cui de ne daremo qui appresso un bre-
insinuò valersi dell' aiuto delle mis- vissimo cenno. Prima però notere-
sioni per le seguenti ragioni. i.° mo, che i Papi per gli /4nni san-
Per potere con questo mezzo pia ti. Giubilei straordinari [Vedi), e
liheraniente e più utilmente ripren- per altre circostanze e calamità, or-
dere gli abusi j imperocché i mis- dinarono missioni straordinarie per
sionari comprovano colle loro pre- Roma, e v'intervennero essi slessi
diche al popolo le buone verità a udirle, come tra gli altri fecero
dagli altri insegnate, le accreditano, Benedetto XIV e Leone XII esse :
da molti non viene predicata colla chiese di Roma, e che con singoiar
dovuta semplicità e chiarezza. 3." vantaggio si continua per turno in
yi vendo mostrato l' esperienza, an- tutti i giorni festivi ne' vari rioni,
che ultimamente in Roma, che quan- è la Missione Urbana dai gesuiti
do si spiegano familiarmente e in istituita nel 1610, al modo detto
forma adattata al frutto per le a- nel voi. XIV, p. 192 del Diziona-
nime le cose di Dio, il popolo le rio, meglio stabilita dal p. Caravi-
sente con gusto, concorre colla fre- ta, con predicare nelle feste per
qnenza, e ne riporta grande utile, le piazze : di questa tratta ancora
con emendazione dei costumi ed e- il p. Menimi gesuita, Notizie isto-
dijlcazione universale. ^.^ Perche sic- riche dell'oratorio della ss. Comu-
no specialmente bene istruiti e pazien- nione generale. Dei ristretti che so-
temente aiutati ad uiui buona con- no in detto oratorio, quello degli
fesslone generale, ad effetto di ap- Apostoli composto di
è artisti, i
uno de' suoi missionari nell'esequie gli, e nel tempo slesso proseguisse il
in s. Paolo
Albano, ove fu tra- d' corso degli studi senza aggravio del
sferito il cadavere. Nel numero 5 genitore. Mentre egli viveva in que-
del Diario di Roma 838 si leg- 1 sta casa, sentendosi da Dio chiama-
ge la biografia di sì benemerito e to alla carriera ecclesiastica, vi die-
piissimo ecclesiastico, ove si lodano de primi passi col ricevere
i la ton-
le molte sue virtù, e si celebra i- sura ed quatlro ordini
i mitior't
stitulore de' ristretti delle sorelle a' 19 settembre 1596, avendo il san-
della carità, delle figlie di Maria ,
to venti anni. Quindi lasciala la
degli esercizi spirituali pegli eccle- famiglia dell'avvocato, se ne ))assò
siastici e secolari nelle case della a Tolosa per istudiarvi la teologia,
missione, convitti pei chierici, istru- poscia a Saragozza per proseguirne
zioni pei fanciulli per la prima co- il corso. Tornalo in Francia vi pre-
munione, di confraternite e oratorii se il suddiaconato e il diaconato
notturni, propagatore della divo- nel 1598, e nel 1600 il sacerdo-
zione di s. Francesco Saverio, che zio. Poco dopo gli fu conferita la
si era scelto in piotettore e mo- cura di Tilh nella diocesi d' Acqs,
dello. 1 vescovi dello stalo ponti- da lui indi ceduta a un corapelilo-
VOL. xtv. i5
126 MIS MIS
re che gliene contrastava il posses- la casa dei figli del conte Em-
so, onde proseguì per sette anni lo manuele Gondy generale delle ga-
studio della teologia, ed essendo lere di Francia, e prese la direzio-
stato fatto baccelliere neir universi- ne della coscienza moglie di sua
tà di Tolosa, gli fu permesso d'in- Margherita contessa Ver- di Joigny.
segnarvi pubblicamente. JNel i6o5 so il 1616 essendo andato con tal
passò a per esigere un
Marsiglia signora in Folleville o Gannes in
credilo appartenente a patrimonio Picardia diocesi d' Amiens, predi-
che aveagli lasciato persona pia, e cò a' 2 5 gennaio del seguente an-
nel ritorno che fece per mare cad- no nella chiesa, con tanto profitto
de prigioniere di corsari turchi, che degli uditori, che per udire le con-
lo condussero in Barberia ed in fessioni de' molti convertiti, chiamò
Algeri , e lo venderono schiavo ad in aiuto i gesuiti d' Amiens. Que-
un pescatore, il quale lo vendè sta prima missione fu sempre ri-
poi ad un medico, quindi da que- guardata dal santo come origine
sto passò a un rinnegato. Di tal del suo istituto, ed essendo stnto
occasione Dio si servi per dare a poi solito egli ringraziarne in tal
questo infelice la salute delKanima, giorno ogni anno il Signore, venne
per mezzo delle esortazioni di Vin- l' uso nella sua congregazione di
cenzo, ed al santo la libertà. Pen- celebrare con particolare divozione
tito il rinnegato di sua apostasia, se la festa della conversione di s. Pao-
ne fuggì con Vincenzo su piccolo lo, che appunto cadde a' 7.5 gen-
schifo, e varcato il Mediterraneo, naio. Avendo la contessa di Joigiiy
non senza prodigio giunsero salvi conosciuto da questo primo saggio
a' 2S giugno 1607 ad Aiguesmor- la necessità delle missioni, massime
tes. Da qui andarono ad Avignone, pel popolo di campagna, concepì
dominio della santa Sede, ove il sin d'allora il disegno di assegna-
rinnegato fece la sua abiura, e do- re un fondo per qualche comunità,
vendo quel prelato vice-legato pon- la quale avesse voluto incaricarsi
tificio passare a Roma, seco con- di farle ogni cinque anni in tutte
dusse ambedue. Vincenzo visitali le sue terre. Non trovando chi pren-
con molta divozione i luoghi santi der volesse tale assunto, dispose nel
dell'alma città^ dovette ritornare testamento 16,000 lire per fondar
in Francia per una gravissima com- questa missione nel luogo e nella
missione alUdatagli per quella cor- maniera che Vincenzo avesse giu-
te. Quivi avendo stretto amici- dicato a proposito.
zia con ilcelebre p. Berulle, poi Per la brama di darsi tutto al
cardinale e fondatore della con- diviu servizio ed all'istruzione dei
gregazione dell'oratorio di Gesù, prossimi, e sottrarsi dall'auge d'una
u di lui insinuazione dovette assu- casa principesca ove vivea tanto
mere la cura di Clichi, che il santo stimato, il santo nel luglio 1617
antepose all'abbazia di s. Leonardo partì da Parigi, e col consiglio del
di Chame, ed alla carica di limosi- p. Berulle passò curato nella par-
Tiiere della regina Margherita; indi rocchia di Chatillonles-Dombes ,
a non molto per nuova insinuazione nella contea di Biesse. Quivi egli
dello stesso p, IJerulle suo direttore indusse cin<jue u sei ecclesiastici
spirituale, passò in qualità di aio nel- ad unirsi insieme, ed a formare
M I S M I S 277
una specie di comunità per meglio bcrgo il collegio de' buoni figliuoli
coltori e pastori della campagna veri tanto ne' bisogni corporali che
romana, come pratico nella lingua spirituali , come sono le figlie o
italiana. Esegui Luigi quanto era- .sorelle della Carità (^Fedi), eret-
gli stato imposto, e uell' avvento di te quasi in ciascuna parrocchia di
detto anno con licenza del cardinal moltissimi luoghi , ed in parec-
Laute vescovo di Porto, impiegò chi ospedali ; le compagnie tlelle
XII mandò alcuni sacerdoti della Vincenzo, che ogni martedì non
missione nella Cina. Questo Papa festivo nelle ore pomeridiane si te-
gnofi della Diissiuiie non potcsse- drea al Quirinale, che per quaran-
l'o dispensarsi che dal Papa o dal t' anni aveano posseduto. JNel 1837
superiore generale della congrega- nella chiesa della ss. Trinità solen-
zione, neir alto solamente che par- nemente si celebrò la festa cente-
tono da essa con detti
i soggetti naria della canonizzazione di s. Vin-
voti obbligali. Clemente XIV aven- cenzo de Paoli, per la quale cele»
do nei 1773 dato ai Passionisli brò messa all'altare maggiore il
{^Vcdi) il monastero e chiesa de' ss. Papa Gregorio XVI, ricevuto dal
Gio. e Paolo ; in vece concesse al- superiore generale d. Giambattista
la congregazione il noviziato ossia Nozò, il quale scelse questa occa-
Ja casa e chiesa di s. Andrea dei sione per recarsi da Parigi a visi-
Gesuiti {^r^edi), che desa'iveramo a tale le case d'Italia. Il Papa accolse
quell'articolo, ai quali Pio VII poscia benignamente al bacio del
tutto restituì. La rivoluzione di piede tutta la religiosa famiglia. Le
Francia del 17^9, come ogni altro divote e magnifiche pompe ch'eb-
istituto, cosi disperse questo della bero luogo per tal centenario, si
missione, onde morto in Roma il leggono nel numero Go del Diario
suo superiore generale d. Ceylà nel di Roma. Nel pontificato di Gre-
i8oo, non le fu ritornato un suc- gorio XVI, nella casa di Monte Ci-
cessore che sotto Leone XII A . torio venne ripristinata 1' accade-
quell'epoca potè risorgere dalle sue mia liturgica fondata da Benedetto
rovine, e facilmente ripristinarsi, XIV, della quale è direttore im
massime in Italia, dove a Roma missionario, pubblicando colle stam-
con una specie di prodigio ed uni- pe le sue utili e dotte dissertazio-
co esempio rimasero sempre uniti ni : ne parlammo al voi. XXXIX,
i missionari nella casa di Monte Ci- p. 5'/ e 58 del Dizionario.
lorio, la quale era divenuta re- Il fine principale di quelli che si
cenzo de Paoli ha dato alla Chiesa tro della sacristia furono eseguili
innumerabiii operai apostolici, che da Aureliano Milani. Il nominato
tra gli eretici ed infedeli versarono Monosilio colori l'Assunta nell'al-
sudori e sangue. Ne diede l'esem- tare della prima cappella a sinistra,
pio lo stesso fondatore, di cui esi- presso il memorato principale; co-
stono le lettere scritte dalle coste me il Milani è autore del s. Vin-
dell' Africa settentrionale e dall' i- cenzo de Paoli nell'altare della se-
sola di Madagascar. La congre- guente cappella; in quello poi del-
gazione della missione, in Roma ha la tei'za Pietro Perotli elligiò s.
so l'accesso donne,
in chiesa alle mosina ha congiunto un altro bene,
essendo ad esse vietato quale inter- che non puossi dire abbastanza am-
na nella casa religiosa. Da ultimo mirabile, ed ha voluto che i suoi
vi fu pure il regnante Pio IX nel membri andassero a sedersi sotto
1846, ascoltandovi la messa cele- l'umile tetto delle povere famiglie,
brata da un suo cappellano segre- e là conversassero con esse, rac-
to, indi ammettendo nell'oratorio contassero i benefizi della religio-
interno benignamente al bacio del ne, conservassero la fede in chi la
piede tutti gl'individui della reli- possiede, la rianimassero ne'deboli,
giosa comunità. e la risuscitassero dove fos.se estin-
In questa chiesa da alcuni an- ta. Con ciò si ottengono ravvedi-
ni gli aggregati alla pia opera di menti, veggonsi santificati illeciti
me XKVI, p. 229 e 23o del Di- peste afflisse Roma, Adriano Velli
z'oiKtrio) alla presenza del cardinal maestro di camera dell'ambasciato-
vicario e di altri cospicui perso- re di Spagna tramò una congiura,
naggi, nella qual circostanza fece di ilar fuoco a tutti i fenili , sac-
li suo rendiconto anche la società, cheggiare la città, ed imprigionare
o dirò meglio la conferenza fran- il Papa e Cristina regina di Svezia
cese, nata a benefizio degli stranieri per aver essa licenziato le guardie
geremo di j'us patronato con la Inseguito Pio VII nel luglio i8i4
ciis.i annessa della famiglia Sforza- diede la chiesa e la casa ai signori
Cesarini, per cui il cardinale Gui- della missione, che ivi tengono il
(:ÌMa chitJiU Uè' i>s. A^)usluli. ^'«1^4 J^eoue Xll, i'iu YIU, GregovJQ
MIS MIS 237
XVI e Pio IX, il sacro collegio si L'immagine si chiama della Galena,
è adunato nel salone presso la sa- peichè, come riferisce il citato Bons-
crestia della chiesa (il quuie salone belli. Ira i miracoli da essa falli, vi
aulica tavpla dell' altare dipinse s. ma (queste esequie non erano sta-
Domenico con s. Caterina da Siena, te omesse, ma facevansi nella chic-
MIS MIS 9 3<)
riti, e insegnar loro il modo di ri- suoi benefici influssi sino ai termi-
cuperarli ? Volgetevi alla religione, ni più lontani del mondo. Ella
la quale ve ne porgerà i mezzi. spedisce a tal effetto i suoi miti
Siede presso il Campidoglio un uo- conquistatori, non ad uccidere, ma
mo canuto e venerando che ha , a ed u mansuefare, e
convertire
sudditi spontanei ed ossequenti in se occorre, a morir perdonando; e
tutte le parti del mondo abitato. questi uomini poveri ed umili,
Questo sublime vecchio regna colla aventi per insegna una croce e per
sola autorità della parola sugli a- sole armi la fede e la persuasione
iiimi liberi de' suoi soggetti, e sen- congiunte ad un'eroica carità e ad
za aver cannoni ed eserciti, impe- uno spirito illimitato di sagrillzio,
btia di gran lunga per ogni altro mezzi debolissimi iu apparenza prò-
1
revoli ? Qual è l'istituto che sia che non più esistenti, con che ho
più degno della considerazione del la religiosa consolazione di avere
filosofo, dell'amore e dell' ammi- riempito vm significante vuoto, con
ia/ione di chi anela a dilFondere quella faticosa e penosa brevità
la civiltà, e ha un animo benevolo che esige un vasto Dizionario, non
pei* la famiglia universale de' suoi solo all'episcopologio cattolico, an-
fratelli V La storia coetanea e" in- co delle regioni degli eterodossi o
segna a che riescano le spedizioni d'infedeli, ma ad una quasi geografia
conquistatrici e trafficanti, per dif- cattolica romana sino ai nostri memo-
fondere l'incivilimento e felicitare rabili tempi feracissimi di avveni-
le nazioni barbariche ed infedeli, menti politico-religiosi; ed eziandio
quando la cupidigia politica e mer- di avere supplito a quanto in gran-
cantile non è raffrenata dal sacer- de nel secolo passato erasi proposto
dozio. Le missioni cattoliche conver- voler compilare il celebre cardinale
tirono e addomesticarono la Spa- Garampi, come dissi altrove , cioè
gna, la Francia, 1' Inghilterra, la dell' 0/'/>;y chrislianus, ossia Episco-
Scandinavia, la Germania, l'Unghe- pologio universale , i cui materiali
ria, Eoemia, la Polonia, e vi
la radunati da quel dottissimo si con-
seminarono quella gentilezza, che servano in innumerevoli schede nel-
ora fruttifica e si spande sul resto l'archivio segreto della Sede aposto-*
del globo che basta per rispon-
; il lica; sebbene dal 1792, in cui mo-
dere a coloro che le giudicano inu- ri l'illustre porporato, ad oggidì^
tili, o mettono i conquistatori e lutti sanno come le nozioni storico-
i missionari nella medesima schie- geografiche siensi immensamente au-
ra. Ma a che giovano le imprese mentate, e la diffusione del van-
guerresche e mercantili, non aiu- gelo meravigliosamente per tante
tate temperate dalla religione ?
e successive benemerite missioni sia
Dicnnlo misere schiatte dell'Au-
le penetrata in tante e nuove regio-
stralia , della Polinesia ( ne par- ni, onde s'istituirono un grandissimo
liamo a Oceania), dell'Africa me- numero di sedi vescovili, di vica-
ridionale e delle due Americhe, riati apostolici , e di prefetture di
che miseramente si estinguono sot- pontificie missioni, e principalmen-
to il giogo dispettoso, o la fllantio- te da Gregorio XVI. Quanto alle
pia impotente ed improvvida dei missioni j a tale articolo dice il
ne parliamo agli articoli riguardan- aggiunge essere tale libro assai ra-
ti parti del globo, stali, regni, ro e curioso. Laonde per non ri*
YOt. XLv. 16
24« MÌS MIS
pelere quanto vado narrando agli uomini apostolici stabilirono la fe-
indicati innumerevoli luoghi, qui mi de cristiana sulle rovine dell' i-
limiterò riunire alcune generiche e- dolatria, e la civiltà nel seno del-
rudizioni sulle missioni , mentre la barbarie. Quindi goti, unni, bor-
delle benemerite istituzioni dei se- gognoni, franchi, longobardi ed altre
minari delle Missioni straniere di nazioni, emendarono le loro legqi
Parigi e d'Irlanda, ne tratterò a'due sullo spirito del vangelo, Videsi allo-
seguenti articoli. ra accadere quel prodigioso cambia-
L'apostolico zelo de'sommi Ponte- mento, ch'eccitò l'ammirazione e lo
fici checon amore di veri padri e stupore degli storici, poiché coll'effì-
pastori hanno avuto sempre a cuore di cacia della divina parola degl' in-
eseguire il divino comando nella pre- viati Papi, in pochi anni riu-
dai
dicazione del vangelo, come di ricon- scirono a persuadere l'umilia all'or-
durre all'ovile di Cristo le pecorelle goglio, la castità alla lascivia, la
gnate missioni. Nel nuovo mondo mondo, cioè ne' paesi degl'idolatri,
Ira i primi banditori del vangelo degl'infedeli, degli eterodossi o di
vediamo i mercedari, i francescani, culto misto, si può vederlo nel voi.
anche cappuccini, i carmelitani ed XVI, p. 24B e seg., ove produ-
altri molti religiosi, come i dome- cemmo il catalogo òtvi<^ariaÌL ape-
bìcbdì, con immenso frutto di conr stolici e prefetture apostoliche che
versioni e d'incivilimento, derivato ne dipendono in Africa, America,
dallo zelo dei Papi che mandarono Asia, Europa ed Oceania, cui suc-
missionari anche in altre regioni. cede il novero de' patriarcati, arci-
244 M I s MIS
\escovali e vescovati a propaganda militiate in ter gentes. Si vede il
altre a chi ne avesse vigilati gli o- s. Louis nel Missouri ; quindi nel
ratorii, e col breve Cani siciil, di 1827 istituì il vicariato apostolico
detto anno, ne accordò allre ai del terzo distretto della Scozia. Nel
medesimi religiosi anco irlandesi, i 1828 fu fondata la sociel;i Leopoldina
(|uali brevi sono riportali nel t. onde procurare colla orazione e col-
li del citalo Bull. Delle missioni l'elemosine un' attività più efiìcace
Jfu zelantissimo Benedetto XI\ } ed delle missioni cattoliche in America, e
il snccessoi'e Clemente XI 11 coi bre- Leone XII ne'primi del 1829 l'ap-
vi Incxliausluin del 1762, e De- provò, concedendo n^olte indulgen-
rei Romanos del 1763, nel t. IV ze ai membri della fondazione, con
del Bull, de prop.
76, p. 62 e breve che spedì a Vienna alla di-
prescrisse un nuovo regolamento ai rezione centrale. Nel pontificato di
missionari nel compartire al popo- Pio Vili si promulgò nella gran
lo l'apostolica benedizione mollo ; Bretagna 1' emancipazione de'catto-
fece per le missioni e propagazio- lici , e nell'impero ottomano quella
ne della fede. Altrettanto si dica di degli armeni, istituendo l'arcivesco-
Pio VI, il quale approvò la messa vato primaziale di Costanliiujpoli
da celebrarsi da tutti i missionari, per tal nazione nel i83o; avendp
al modo detto nel voi. XVI, p. nel precedente anno fondato i ve-
247 del Dizionario, eslesa poi da scovati di Mobile e Charlottelowu
Gregorio XV I. Grandi progressi fe- nella giurisdizione di propaganda.
cero le missioni sotto Pio VII, il Elevalo alla cattedra di s. Pietro
quale istitm il vicariato apostolico nel i83i Gregorio XVI, subito col
dell'isola dell'America settentriona- suo ardente zelo e profonda pie-
le nel i8rt), e le sedi vescovili di tà volle dare un novello impul-
Boston, di Filadellìa, di Nuova York, so alle missioni cattoliche, ed il
i8o4fino al i83o,
in Inghilterra nel stiani. Dio esaudì i voli del sua
si vantano i protestanti averne di- vicaiio, poiché riuscì quindi all'o-
spensati dodici milioni di esem- perosità dell'ambasciatore La.grenée,
plari, e questi tradotti in ceB)to- nello statuire scambievoli rapporti
quarantotto idiomi La costante , tra regno
il di Francia e l'impe-
cura e vigilanza di Gregorio XVI ro della Cina , secondando le pre-
per l'aumento della religione in o- mure de'missionari cattolici e dei mo-
gni parte del globo, acciocché rice- narchi d'Eiuopa, di ottenere final-
vesse ogni giorno maggiori acqui- mente dall'imperatore regnante Tao-
sti, lo animò ad insinuare e per- kuang, pel potente mezzo dell'in-
suadere ai banditori evangelici di viato imperiale Rying, quanto nep-
formarsi presso di tutti i popoli un pure ne' più fiorenti tempi delle
Indigeno clero (f^edi), a incoraggi- missioni primitive aveano goduto
re religiosi istituti di sacerdoti spe- i missionari, cioè il tanto bramalo
cialmente indirizzati a quel santo editto imperiale sull'immunità di
fine, ed eziandio ad approvarne dei coloro che professano la religione
nuovi, come diciamo a' loro artico- cattolica o la divulgano, de' 20
li; mentie al termine di quello di febbraio 1846, e pubblicato il 18
RioviA, facemmo meuz'ione di quel marzo, riportandosi nel niunero
grave e memorando duplice ab- 78 del Diario di Rojna 1846 ,
boccamento, onde si comnmsse Eu- e nel voi. Ili, p. 207 degli An-
ropa tutta, che il gran Pontefice ebbe nali delle scienze religiose, seconda
col potentissimo imperatore delle serie; in forza del quale, fuiono
Russie in vantaggio della religione. restituiti ai cristiani cinesi i loro
Nell'articolo Indie orientali, par- templi, tranne quelli convertiti in
lando dei vicariati apostolici di Ton- pagode o in case pei cittadini. L'e-
lino e Cochinchina , si fece pa- ditto in lingua cinese fu consegnalo
rola di quanto Gregorio XVI de- all'abbate Callery dragomanno del-
tormenti data la vita, popolando il gli Iòsse bastatala vitaj egli peròeb*
MIS MIS 249
he la non descrivibile religiosa con- Dopo avere i Papi coli' opera
solazione, con eterna gloria del suo delle missioni pontificie tanto l'Eu-
nome, che nel suo pontilìcato vide ropa protetto e contribuito all' in-
maravigliosamente prosperare le mis- civilimento di essa e di tutto il
posta nella maggior parte di ope- ne né può venire dal cielo. Dalla
re moderne, e stampale in diversi cattedra apostolica pertanto, come
idiomi e parli del niondo, degna centro comune delle particolari mis-
per le materie che trattano, e di sioni di tutto r orbe, si debbe l'u-
§omma importanza pel collegio Ur- bertosa e oguor viva energia subli-
bano in cui fu collocata, ed al (juale me di queste. Anche a Missionabi
"vivente avea fatto analoghi doni. parlammo della sterilità delle mis-
25o MIS MIS
sioni eterodosse, della gran diversi- abbiamo del dottore Patrizio Wit-
tà che j)assa tra il missionario [)ro- mann, La gloria ddla Chiesa nel-
tfstaiite ed il missionario cattolico, le sue missioni dall'epoca dello
e facemmo il novero degli attuali scisma nella fede, ossia una storia
missionari apostolici. Agli articoli re- wiii'crsale delle cattoliche missioni
lativi a questo argomento, a quelli negli ultimi tre secoli, traduzione
delle differenti missioni, citiamo le dall' originale tedesco del sacerdote
opere parziali e generali che furo- Giuseppe Marzorati, Milano 1842-
no pubblicate sulle missioni ponti- 1843. Dopo la Ilaria delle missioni
ficie, formando le missioni una par- del p. Hazart gesuita, questa è la
te integrante ed essenziale delia più in)portante e completa compi-
storia della Chiesa e dell' Orbis lazione da spaventare l'intelletlo piìi
chrisdanus , laonde qui solo ci ardimentoso, e l'uomo più laborioso
limiteremo a citare . Gio, Filip- ed instancabile. Se ne fa l'elogio nel
po Marini, Delle missioni de padri voi. XX degli Annali delle scienze
della compagnia di Gesìt nel Giap' religiose, ove a p. 36 e 201 si ri-
pone, Roma i663. Alessandro de porta la bellissima analisi che di
Bhodes, Relazione de'felici successi tale opera ne ha fatta monsignor
della s. fede predicala dai pp. della Michele Loschiavo. Abbiamo inol-
compagnia di Gesù nel regno del tre r interessante e dotta opera del
Tondino, Roma i65o. Relalions des barone Henrion: Storia universa-
ììiissions des évesques francois aux le delle missioni cattoliche del se-
royaumes de Siam, Paris 1674. Rc' colo XTII sino ai tempi nostri^ To-
lation desmissionset des voyages des rino 184X
évesques vicaires aposloliques, Pa- MISSIONI STRANIERE, semi-
ris i686, Nel novero de' segretari nario o congregazione di Parigi.
della congregazione di propaganda, Società di sacerdoti stabilita nella
dicemmo come il Fortiguerri fece capilale della Francia, di sacerdoti
un'opera intorno alle missioni, man- e vescovi che fanno professione di
cante però di quelle d' Europa, che predicare evangelo ne' paesi stra-
1'
pur voleva scrivere. Muratori, Ilari- nieri, tanto in oriente che in occi-
stianesimo felice nelle missioni del dente, dove ha molti stabilimenti e
Paraguai, Venezia 17.43, e Torino fiorisce. 11 p. Bernardo di s. Tere-
1824- -D- ^' Rovenio arcivescovo di sa carmelitano scalzo e vescovo di
Filippi e vicario apostolico, Tra- Babilonia, avendo predicato la fe-
ctalus de missionihits ad propagati' de con grandissimo successo in
dani /idem, et conversioneni itifide' molle contrade dell'Asia, risolvette
Unni et herefiroruni inslituendis, di fondare a Parigi una casa nella
Metz 1747- Monila ad missiona- quale si dovessero istruire de' mis-
rios s. congregaiionis de propagan- sionari per lo stesso oggetto, e cod-
da fide, Komae 1840. Nel 1843 sacrà tuttociò che possedeva allo
un rispettabile vescovo pubblicò in stabilimento che poi divenne tanto
Roma: Notizia statistica delle tnis' benemerito della Chiesa. Egli nel
sioni cattoliche in tutto il mondo, i663 a' 16 marzo donò alcune ca-
coir intendimento di pubblicarla se di sua ragione in Parigi a de
ogni anno, ma il libretto è rarissi- Marangis e de Garabal consiglieri di
liiu perchè fu ritirato. Finaliueute stalO; per stabilirvi un seminario per
MIS MIS 25 1
le missioni straniere, affinchè qne- sima associazione della propagazione
iijli ecclesiastici che ne aveano voca- della fede di Lione, la quale deve
zione potessero esservi istruiti nelle nel principio la sua origine allo
materie necessarie alle missioni da stabilimento delle missioni del cle-
farsi ne' paesi scisniatici ed infede- ro secolare. Altro potentissimo au-
li, e paiticolarmente nella Persia; siliare dalla divina provvidenza ac-
capitale della Persia una casa che rio delle missioni straniere si eleg-
diede alla nuova società per stabi- ge tra i suoi alunni, quindi ne dà
lirvi un seminario. La donazione parte alla Congregazione di propa-
in discorso non eccedette il valore ganda fide [Vedi). In quanto agli
di trentamila lire francesi, e ripor- alunni che partono da questo se-
tò Ja patente reale, colla quale minario, riportano essi le patenti
Luigi XIV confermò la donazione. del nunzio pontificio residente in
Questo stabilimento fu confermato Parigi, al quale suole spedirle la
dal cardinal Flavio Chigi nipote e detta sacra congregazione. Nell'alto
legalo a Intere di Alessandro VII, che sono consegnate al superiore
a' i3 agosto 1664. La loro chiesa del seminario, questi dà il nome del
di Parigi fu cominciata nel i683, candidato, e il luogo dove viene
ed i fondamenti ne furono gettati spedito. Questo istituto forn"i uomi-
in nome di Luigi XIV. La duches- ni apostulici alle missioni della Ci-
sa d' Aiguillon e molte altre dame na, Tonkino, ec. Da esso uscirono
illustri per nascila e pietà, contri- mai sempre un numero valoroso di
buirono molto ai progressi degli missionari, tV'^tHtts444 prelati, prefet-
alunni delie missioni straniere e ti, vicari apostolici e vescovi, ed al-
suo stabilimento. Il cuore del fon- la Chiesa de' martiri gloriosi. Meri-
datore vescovo di Babilonia, quello tano distinta inenzione monsignor
dell'abbate d' Argenson, e quello di de Lavai Muntniorency primo vi-
madama di Bouillon si depositaro- cario apostolico del Canada, non
no in detta chiesa. Questo semina- che i primi vicari apostolici vesco-
rio nelle epoche francesi di repub' vi di Eliopoli, Berito e Metellopo-
blica e d' impero subì la disgrazia li, che portarono nella Cina a
si
missioni straniere. Nei tre secoli 11 primo tle' tre vescovi partì nel
passati diverse cause, specialmente i66q, quindi dopo tre anni fu fon-
la rivalità della Spagna e del Por- dato il seminario delle missioni
togallo per il comn)ercio e la so- straniere. Tali furono l'origine e i
tere del governo francese. Al pre- possa in caso di bisogno alla pesca
fetto sono accordali gli abiti pre- errante. Acquistò la Francia il pos-
latizi, e si tollera l'uso del baldac- sesso di tali isole nel 1763, che
chino. La fede ivi si conserva nella perduto riacquistarono i francesi nel
sua purità, ecclissata però dal mal l8i5. Gli abitanti di Miquelon vi-
costume. Avvi un convitto di don- vono dispersi lungo le coste ed
zelle sotto la protezione del gover- hanno buoni pascoli. Avvi pure
no, diretto dalle sorelle di
s. Giu- Miquelon piccola o Langladè, con
seppe di Clency; un ospizio per gli belle praterie e qualche terra alta
orfani a carico del governo; due alla coltivazione. Le due Miquelon
ospizi di carila, ma senza fondi; formano con s. Pietro una colonia
quattro ospedali pei militari e per francese, sotto un comandante am-
la marina. In più chiese sono e- ministratore.
rette confraternite del ss. Rosario, MISSIONI STRANIERE, ^f //ai-
dello scapulare, e de' ss. Cuori. Vi zzano d' Irlanda. JN'e' tempi antichi
sono le monache adoratrici perpe- è certo che lo studio e le scienze
tue e le orsoline. Vi fu da ultimo sacre fiorivano nella rimota Irlan-
istallata l'opera pia della propa- da {Vedi). Nel V!, VII e Vili se-
gazione di Lione. La popolazione colo vi furono stabilite molle scuo-
tutta cattolica ascende a 140,000, le e monasteri che acquistarono gran
comprese Je truppe francesi, ed i celebrità per tutta l' Europa. Non
VOL XLV J7
258 MIS MIS
pochi scolari dalla Francia e dalla to fecero sì che non si stabilisse al-
Germania "vi si portavano, e il veti. cun collegio in Irlanda destinalo
Beda ci racconta che gli anglosas- esclusivamente alle missioni este-
soni vi concorrevano in gran nu- re sino agli ultimi anni. Il pri-
mero, e vi erano ricevuti con o- mo che formò l'idea di un tale
spitalilà e maolenuti gratuitamente. stabilimento fu il pio sacerdote d.
Le scuole più celebri erano quelle Giovanni Foley, il quale circa die-
di s, Lismore, Bangor e Mayo. Da ci anni sono aprì un seminario per
le Indie orientali ed occidenta- cadde ben tosto vittima del suo ze-
li, e all'Africa medesima. Le cir- lo nel promovere questa opera, es-
costanze de'tempi e la difllcollà di .sendo morto nel i84> di febbre.
trovare i mezzi di sosteutaiueu- Il seminario però continua a fiori-
,
sto stesso sotto le specie del pane te diverse prescrizioni , disse: ^lle
e del vino, ed in pari tempo gui- altra cose poi, venuto eh' io sìa fra
da a conoscerlo in modo arcano, voi, darò ordine. I pagani avevano
ed insieme, col ricevere ora mani- altresì i loro misteri, intorno ai
prescritta da' Dio; al contrario nel- canti. Anch' egli afferma che lesa-
la legge nuova o cristiana usano i ere vergini africane l' usavano, a
sacerdoti il capo scoperto, perchè tempo almeno di s. Ottato, poiché
questa è legge di perfetta libertà, avanti Tertulliano si fa menzione
come governata non da legge di di mitre, come abito delle matro-
servitù, ma da legge di amore. Nel ne e donne attempate, descriven-
rito siriaco però nelle sacre funzio- dole in modo
che lasciavano sco-
ni tengono ministri il capo coper-
i perta cima della testa. E per-
la
che dice essere stata di lana tinta ma eh' ora si vede, era bensì segno
ili porpora detta Milrella e Mitcl- della dignità che gli apostoli ave-
la : nella Spagna si narra che l'u- vano nelle chiese da essi governate,
sassero le monache nel secolo Vili. ornamento della dignità episcopale,
11 Buonarroti, De medaglioni p. e simbolo del sacerdozio regale.
,
a6-i M T
l MIT
Vogliono alcuni che s. Clemente Ammiano Marcellino; Corona glo-
1 Papa del gS, tra le insegne che riae da Eusebio (anzi anticamente
attribuì a' vescovi, abbia compresa la si dava ai vescovi il titolo di Co-
mitra; opina però il ii Thiers che ro/za, come scrissero s. Girolamo a
primo vescovo latino a usare la s. Agostino, e Sidonio al vesco-
mitra fu il Pontefice s. Silvestro I, vo Eufronio); Pyteum, Galea et
sebbene poi dica che le mitre non Tyara da Isidoro; Infula da ti-
si conobbero avanti il looo. 11 Ma- gone di s. Vittore; Cidaris da
cri e il Bonanni affermano vene- Alenino; Phrygium da JN'iceforoj
rarsi in Roma nella chiesa di s. Lorum da Balsamone, sebbene il
Martino a' Monti la mitra di s. Barouio dice che gli ultimi nomi
Silvestro I eletto nel3i4>'a quale significano il pallio e non la mitra:
è tonda, acuta in cima, alta circa ma la donazione falla da Costan-
im palmo, di drappo tessuto di tino a s. Silvestro I parla della mi-
seta e oro colore azzurro o verde ; tra, dicendo: Phrygium vero candi-
in essa vedesi effigiata la Beata Ver- do nitore splendiduni resurrectio-
gine tenente nella destra un ramo neni dominicarn designans ejns san-
d' ulivo, e sedente col Bambino, in ctissìnio vertici manibus nostris im-
mezzo a due angeli in dalmatiche, posuinius. L' istesso Balsamone, ra-
oltre altri quattro simili disposti gionando della preziosa mitra do-
lateralmente, con sette stelle e fre- nata a s. Cirillo patriarca Alessan-
gio intorno, leggendosi sotto i pie- drino dal Pontefice san Celestino
di della Madonna : Ave Regina 1 del 4^3, dice: Celestinus phry-
Coeli. Questa mitra fu riprodotta gium Cyrillo episcopo Alexandri-
anche dal Rocca nel fine del t. I no dedit ; anche Innocenzo HI chia-
delle opere di s. Gregorio I, come mò la mitra Auriphrygium. Ap-
prova che già usavasi in Roma. presso il Surio si riferisce l' inven-
Veggasi lo stesso Rocca De mitrae ; zione del corpo di Birino vescovo
s. Silvestri I Papae,
de efus- et di Dorchester, il quale morì nel
dern ac s. Martini I, et Honorii 1 65o, e si narra che fu trovato
sandalìs sive calceis, nel suo The- cuni infula rubra, et panno serico
saurus t. II, p, 378, ove ne riporta cuni cruce e metallo confecta ; ac-
il rame. I medesimi scrittori asseri- cennandosi la mitra nella parola
scono conservarsi in Valenza di Spa- infula, la quale come asserisce Ma-
gna la mitra di s. Agostino (in vece cri, infula mitravi siguificat, e cita
ilRinaldi dice che il suo corpo colla Tritemio, dicendo: Hoc anno neni-
mitra fu trasportato in Sardegna pe 1244 Papa Innocentius IV
in un al bacolo pastorale), di seta concessit decano majoris ecclesiae
bianca e forma acuta, con fascia usimi mitracy seu injulae in prae-
di seta azzurra e d'oro, che la cin- cipuis festìvitatibus. Più chiaro ar-
ge nel mezzo ed il Bonanni ag-
; gomento dell' uso antico della mi-
giunge che prima di tal tempo, tia proceduto dagli apostoli e man-
cioè a qtiello di Costantino, la mi- tenuto dai vescovi di Gerusalemme,
tra vescovile fu detta Apex da s. si ha dalla lettera di Teodosio pa-
Agostino; Serlum cum genimis da triarca, scritta a s. Ignazio patriar-
Ennodio parlando della mitra di ca di Costantinopoli, riferita nel
s. Ambrogio; Corona sacerdotali da concilio Vili dell' 879 con queste
,
tà nellaChiesa e nella critica. Quin- maso, le due parti della mitra so-
di prudentemente avverti il card. no insieme unite e separate per fi-
Bona, Rer. liturgie. § i^, cap. 24 ''t>- «
gurare due testamenti, come spie-
i
to capite Jesu Chris ti, cap. X, .vyw- tezza della mitra misticamente e-
bolarum (
poiché un rozzo artefice sprime, che il vescovo deve cosi
de' bassi tempi rappresentò Cristo sopravanzare nella scienza i sudditi;
crocefisso colla mitra), voi. Ili, p. e che quanto alla mitra di lastra
191; Marangoni, Chronologi a pon- d' oro , simbolo dell' oro è la no-
tifìcia p. SyjBingham, Origin. eccl. biltà, di dominio, di costanza, <li
Iib. li, cap. IX; Y^nWoXXe, Ritiis ec- fede, di sincerila, di sapienza e di
cles. p. 87; Giovanni Vis-
Laudari, conforto, qualità proprie del pasto-
»;onfi, De missa apparata, e. 3 ; r re delle anime, ed esemplare d' o-
e Marlene De mitrn pontificali
, gni virtù. DiOicile però è conosce-
apad christianos, t. I, p. 347j De re i molivi per cui fu introdotto
antiq. questo ornamento del capo, certa-
Diversi sono i mistici significati mente per accrescimento di decoro
che i liturgici danno alla mitra. e maestà, inerendo quanto Dio
a
Durando, De divin.off. lib. 3, cap. prescrisse ai sacerdoti del tempio
3, osserva che gli eretici derisero con insegne ecpiivalenli . Quanto
la mitra con)e cosa indecente, anco alla materia di cui formasi la mitra,
perchè tern)ina in due punte che non fu sempre uniforme, ed il si-
chiamano corna, cornila. Che l'i- gnificato non è presso tulli lo stes-
dea del corno non era ignominiosa so, come notò Onpfrio Panvinio,
presso gli antichi, lo dicemmo al- che scrisse essersi usata nei secoli
l' articolo Corona. Il corno di cui avanti di lino o di seta bianca, e
si parla uella sacra Scrittura^ suole poscia di tela d'oro e ornata d
MIT MIT 265
gioie, come dice al verbo Mitra, brine, lingnlae, bendae, e pendali),
nel traltato delle voci ecclesiastiche. sono nell'estremità decorate del se-
L' Oldoiiio però nelle addizioni al gno della croce, e talvolta di stem-
Ciacconio, <;on la mitra descrivere mi gentilizi o altri ornati. Final-
di s. che Eugenio IV
Silvestro 1, mente il cardinal Torrecremata, in
fece portare a Roma da Avignone, cap. Discipl. disi. 4^ , dice che le
la dice qual fu di sopra descritta ; due parti della mitra benché dis-
ma Ada caerem. p.
dal Gallico, giunte sono unite, figura della fede
io5, apprende che tal mitra
si cattolica, e disgiunte per la varie-
fu quella chiamata Corona e /fe- tà de' liti e cerimonie, la cogni-
f^'io, e che con essa vi fu coronato zione delle quali si ricerca diti ve-
il successore di Eugenio IV nel scovo, e per ciò pone in ca- gli si
dicrne luilre (altrove delle fluì- agj^iunla una seconda, indi una
a66 MIT MIT
terza, per cui prese il nome di contemplativae vitae discursum. Mi-
Triregno [f^edi). La distinzione di tra vero cum aurifrisio in titulo
questa dalle altre mitre, e la spie- sine circulo, utitur cum sedet in
gazione perchè il Papa ora usi il unde coronaoi
concistorio, et judicat,
triregno ed ora la mitra, la fece regalem repraesentat. Alba utitur
Innocenzo III colle parole: Roma- dìebus dominicis, et aliis non fe-
nus Ponlifex in sigiium Ii/iperii stivis ab adventu Domini usque
iUitiir Regno, et in signiun Ponti- ad vigiliam Nativitatis Domini in
fìcii utilur Mitra; sed Mitra seni- vesperis, praelerquam in terlia do-
ptr nlilur, et uhiqne ; Regno vero minica de adventu, quae dicitur
nec ubiquCy nec seniper. E parlan- dominica de Gaudete, eie in
do altrove di sé medesimo, come festo Innocentium, mitra simplici".
si ha dal Burio, Not. Rom. Font. Neir ordine XIV poi: de uso mi-
p. 579: Ecclesia in signuni lem- trae, ecco quanto si dice « Mitra :
constilnens Ficariuni ,
qui hahet in dominica de Gaudetej nec a se-
in vestimento et femore scriptnm ptuagesinm usque ad feriam quin-
»> Regnum, et Dominus Domi-
Pvex tam majoris hebdomadae, excepto
nantium " Tre mitre diverse da
. quod dominus Papa utitur in do-
antichissimo tempo usarono Pa- i minica quarta quadragesimae, qua
pi nelle sacre funzioni e solennità, cantatur, Laetare Jerusalentj nec
come raccogliesi dal cerimoniale in omnibus vigiliis , de quibus
romano pubblicato per ordine di jejunium celebratur ,nec in o-
Gregorio X del 127 1, presso il muibus qualuor temporibus, nec
Mabillon, Mas. Ital. t. II, ordine in rogationibus, nec in letaoiis, nec
rom. XIII, p. 232, e dall'ordine in olliciis defunctorum " Erano
.
romano XIV, pag. 822, compo- dunque queste tre mitre, una bian-
sto dal cardinal Giacomo Gaelnni ca tutta detta anche mitra
liscia,
MIT M T I 2(Ì9
minette; con perle vere e buone tocca d'oro, con ornati filettali di
a distinzione delle o fìnte,
false oro, con perle orientali e scara-
fra le quali ve n'erano d'occhi mazze, tutte infilate con filo d'ar-
di pesce, ciim lapidi bus vùrtis, et gento, e con molte pietre orientali
grossis perlis ociiloruni piscium. preziose, cioè zaflìri, balasci, sme-
Eugenio IV nel 14^9 fece fare raldi, rubini, giacinti, granate, to-
bre quindici, delle quali cinque e mez- di pietie preziose, con una perla
za erano perle, che unitamente ad grandissima in mezzo foruìanle lo
altre gioie in essa legate, erano sti- Spirilo Santo. Nella posteriore si
male 3o,ooo ducati d'oro, come vedeva il vento allusivo allo stem-
scrive il Vasari nella vita di tale ma pontificio, inciso in grosso to-
artista. Questa od altra mitra Eu- pazio con sbrudb di brillanlini, e
genio IV impegnò ai fiorentini per con un fiore di brasca di smeral-
4o,ooo scudi, che diede a' greci di. Le code erano ornate nella sles-
che intervennero al concilio di Fi- sa guisa, e colla targa da piedi
renze, come alFerma il Rinaldi al- tutta d' oro, guarnita di perlette e
l' anno i438, i439> "•
n. 20, e di brillanlini, e dello stemma smal-
IO. Si può vedere anche
il Can- tato di Pio VI. La seconda sua
cellieri, Cappelle p, 275. Più tardi mitra fu formata nel 1781, ed or-
altri Pontefici fecero ricchissime mi- nata nella medesima maniera ,
tre, e sino al declinare del passato ma con diverso disegno di pietre e
secolo esistevano quattro mitre pre- di perle della stessa qualità, sopra
ziose di gran valore, che andiamo fondo di tocca d' argento, e con le
triregni; le altre due mitre si cu- tuata sopra rogo smallato la feni-
stodivano nella sagrestia pontificia, ce formata da perla grossa assai ;
dinal primo diaconoj chi gliela le- servire de mitra ; dicesi poi a p.
va, ch'è ilsecondo cardinale diaco- 197 che qualunque volta il Pa-
no, o chi per loro ne fa le veci, pa celebrava le stazioni o le so-
come il diacono e suddiaconi pre- lite sue coronazioni fra l'anno, era
quando
lati questi lo assistono nel- officio de 3fappulari {^Vedi) e cu-
le particolari benedizioni del ss. biculari il custodire la mitra pon-
Sagramenlo o altre ; che il decano tificia. Il Biu-cardo nella descrizione
della rota n' è nelle funzioni il cu- del possesso d'Innocenzo Vili, ri-
slode e portatore quando Pon- il ferisce decano della rota in-
che il
le lavande, e nell' ingresso e re- ra, fece sostiture alle vecchie nuo-
gresso. Ora
riporteremo alcime e- ve vesti, e furono date al Papa la
rudizioni sulle mitre de' Papi. mitra e la croce dal generale dei
Prima morire s. Gregorio VII
di domenicani. Benedetto XIII consagrò
mandò mitra pontificale a
la sua un gran numero di vescovi, e soleva
s. Anselmo vescovo di Lucca, per loro regalare una mitra di lama d'o-
mezzo Dio operò molti
della cpiale medaglie
ro. Nelle pitture, sculture e
miracoli Baronio dice all'anno
: il si sono rappresentati Papi in mi- i
p. 145. Più sicuramente poi d'una quali mitrati erano compresi car-
tal prerogativa danno testimonianza dinali, vescovi ed abbati anzi agii ;
due sigilli di cardinali diaconi del abbati mitrati faoevansi le stesse di-
it2i4 e 1290 colla mitra in capo, stinzioni che ai cardinali, perchè ap-
osservati dal p. Mabillon, Praef. in punto a somiglianza di questa in-
zioni papali. Sostenitori della mi- I, cap. XVII. » Mitrae usus anti-
tra de' cardinali sono i Caudata- quissimus est, et ejus triples est
ri [Fedi), e la sorreggono con species ; una, quae pretiosa dicitur,
velo bianco in forma di larga sto- quia gemmis, et lapidibus pretiosis,
la, che sopra la cotta gli pende veì lauiinis aureis, vel aigenteis
dal collo, detto bimba o vippa, contexta esse solet; altera aiiri-
che fermasi sul petto con nastro di phrygiata sine gemmis, et sine la-
fettuccia di seta bianca, avente l'e- minis aureis, vel argenteis scd vel ;
tra di tal forma avendo ricono- , sess. V, parla delle tre mitre usa-
sciuto essere ciò un' usurpazione; te dai vescovi, una preziosa tessor
laonde proibì sotto gravi pene a ta di seta e oro, ornata di perle
Nicolò Piccolomini arcivescovo di e di gemme j altra parimenti tes-
Benevento e successori di portare suta di seta e oro chiamata auri-
triregnalein mitram, come diflusa- frigiata; la terza di damasco bian-
mente descrive il Borgia, Mem. isl. co detta semplice. Notò il Garam-
di Benevento t. I, p. 828 e seg. pi, che vescovi ed altri prelati,
i
messa feriale o pei defunti. I ca- tra del vescovo armeno. Il Thiers
daveri si espongono e seppelliscono avveile col Goar che i vescovi gre-
con milra bianca semplice, al mo- ci talvolta od alcuni usano la mi-
do descritto nel citato Caeremoniale tra, e che anco il patriarca scisma-
lih. II, cap. XXXVIII: in Roma tico di Costantinopoli 1' avea adot-
i cadaveri de' vescovi si espongono tata ; che il patriarca alessandrino
e tumulano con mitra di tela bian- celebra colla testa coperta, e si le-
ca ; fuori di B.oraa è in arbitrio va la mitra in tempo del sacrifi-
dell'erede fargliela porre di dama- zio, ponendo in dubbio il privile-
sco o di tela, con cui dovrebbe gio d' usare la mitra conferitogli
seppellirsi. La milra, oltre il cap- da s. Celestino I; e dicendo cre-
pello prelatizio, serve di ornamen- dere taluno, celebrare i latini col-
to talvolta agli slemmi e sigilli la mitra ad esempio del sommo
de' vescovi. Dice il Macri che ve- i sacerdote degli ebrei, e nel repu-
scovi greci non usano milra, tran- tarla figura della corona di spine,
ne il patriarca d' Alessandria, per o del sudario posto nel capo a Cri-
quella data da s. Celestino I a s. sto. Il Borgia a p. 821 delle Meni.
Cirillo, di sopra rammentala, qual riporta le ragioni perchè i vescovi
suo legato al concilio d'Efeso, don- greci non usano milra, citando il
de i vescovi greci presero l' uso Bona, Rer. liturg. lib. J, cap. 24,
della tiara che descrivemmo nel n. i4- Oltre i citati autori sulla
voi. XXXII, p. i47 del Diziona- mitra, il Dinovart scrisse: Remar-
rio, avendo parlato a' loro luoghi ques sur la tiare du grand prclre,
delle mitre usate dai vescovi orien- sur les habits à la jnda'ìque, et
liili in un agli abili sacri ; degli abi- sur la milre des éveques : erreurs
li con cui intervengono alle cappelle des peintres à ce sujet, t. \lìì du
pontificie, oltre il luogo citato, lo Joitr. eccl. mai p. 217. Fedì Yz-
si disse nel voi. Vili, p. 232. Ag- scovo.
giunge il Macii, che i vescovi ru- 3Iitre degli abbati. Oltre quanto
teni portano milre rotonde con va- dicemmo aW aviicolo Abbate (Fedi),
ri lavori, forse come quelle de' gre- sulle loro insegne con-
ponlifìcali,
ci, ed i vescovi moscoviti, pur di cessione della mitra, lagnanze che
questo rito, l'usano della medesima perciò ne fecero i vescovi, e distin-
forma, ma di color nero; solamen- zione quindi che ordinò Clemente
te il vescovo Novogradiense la por- IV, che gli abbati esenti portasse-
la bianca, della t'orma ordinaria ro milre ricamate d'oro senza gem-
de' latini. Bonanni osserva che
11 p. me, e bianche senza ornamenti non i
pii\'il. 61, confermato da Bonifacio dro VII del 1659, riportato in fine
Vili nel sesto delle decretali ; pre- del Caereni. episc.ycnha usum ponti-
scrivendo lo stesso Clemente IV ficalium praelatis episcopo inferio-
che ne'concìlii e sinodi gli abbati ribus concessorum. Nel medesimo
usassero mitre semplicemente rica- libro si ove siedono nello
parla
mate, onde distinguerli dai vescovi funzioni vescovili, nbhates dioecesa-
che in tali occasioni le portavano ni benedicti habentes usum niilrae
preziose. La più antica concessione et bacali con quale ordine incen-
;
de monaci antoniani armeni 1' uso stanza del duca Uratislao al prevo-
della mitra, pastorale, croce e a- sto,decano, prete che celebra, dia-
nello. Tutti gli abbati ora hanno cono e suddiacono ministranti, con-
l'uso de' pontificali, perciò in essi fermando il privilegio s. Gregorio
ed altre funzioni usano mitre gioiel- VII: il medesimo p. Bonanni ed il
late, di tela d'oro, di tela d'ar- Macri affermano che Alessandro III
gento, e secondo le funzioni di da- concedè l'uso della mitra al primi-
masco bianco, e di tela bianca nel- cerio della basilica di s. Marco di
le messe da morto. I cadaveri de- Venezia. Onorio IH nel 12 17 l'ac-
gli abbati regolari si espongono cordò al decano, arcidiacono, canto-
con abiti abbaziali, e si seppelli- re e tesoriere della chiesa di Tole-
scono con cocolla; la mitra di tela do, quando l'arcivescovo celebrava
bianca si pone sul loro catafalco. solennemente col pallio. Clemente
Milre accordate a dignilà, ca- IV ordinò, che quegli ecclesiastici
nonici e secolari. Avverte il Macri secolari che godevano l' uso della
che tutti canonici ìquali hanno i mitra, a distinzione de' vescovi e
per privilegio l'uso della mitra, nel degli abbati, ne'concilii e sinodi la
distribuire le candele, ceneri e pal- pollassero affatto semplice e senza
me, ancorché portino in queste fun- ornamenti. Clemente V nel i3i2
zioni la mitra, devono stare in pie- accordò la mitra al cappellano mag-
di, a differenza del vescovo, come giore del re di Norvegia. Riporta
decretò congregazione de'vesco«'i
la il Bzovio all'anno 1878, che fu con-
a' i8 febbraio i65o. Dei canonici, cessa la mitra al prevosto e deca-
dignilà, ed altriche godono l* uso no della cattedrale di Praga; ma
della mitra, ne parliamo a' luoghi deve essere 1' indulto accordato da
loro ;
qui riporteremo alcune con- Alessandro lì. Clemente VII ad i-
cessioni di tal privilegio, e di que- stanza di Francesco I re di Fran-
ste ancora nella maggior parte se cia concesse la mitra al tesoriere
ne tratta ai rispettivi articoli. Il della regia cappella di Paiigi. 11
lemme nelle sacre funzioni che ce- privilegio, cioè i canonici di s. Giu-
lebra in tal santuario; ai canonici liano), di Viterbo e di Siena. Nel-
della cattedrale di Napoli di tela la collezione de' decreti de' riti si
di bisso, per indulto di Clemente leggono diverse notizie sull' uso del-
XI. Altre concessioni sono mento- le mitre riguardanti i canonici, i
iietiis1771. 5." De. litleralura fa- cile pei navigli che pescano più di
vtutinoi uni, sii'e de ifiiis doclis et otto piedi d'acqua. Al declinai*
scriploribus urbis Favcndae. Ap- del secolo passato l'Ahibama era
peiidix ad accessìones hisloricas ancora un deserto; la grande onda
favenlinas, V^enetiis 177^. 6.° Ei- della trasmigrazione dogli schiavi
bliodu'ca codìcuin manuscHplorum insorti a s. Domingo, si spinse agli
s. HJlcliaelis f^enedarnm prope Mu- stadi medi ed ai settentrionali, per
riaiium, una cuin Appendice libro- cui la faccia del mezzogiorno re-
rum impressoruin saeculi XF, opus stò quasi in variala e srpiallida per
postumuin, Venetiis 1779. '' P- ^°' qualche anno ancora, Pensacola, cit-
stadoni ne pubblicò la vita nel voi. tà della Florida orientale, e Mobi-
33 della Nuova raccolta d'opuscoli le erano egualmente deserte ; la
scientifici, coi l'elenco di tulle le sue Florida venne dalla Spagna ceduta
opere^ Venezia 1779. alla lega, e le famiglie spagnuole
MNIZO, Mnesuin seu Miswn. abbandonarono il paese con quasi
Sede vescovile della prima Galazia, tutti i loro sacerdoti. Questa città
nell'esarcato di Ponto, sotto la me- è ora uno de' priuìi slabilimenti
tropoli d'Ancira, eretta nel IX se- sul golfo del Messico. Gli Stati U-
colo. Ne furono \escovi Leucadio nili ne presero possesso nel 18 13,
che trovossi al concilio di Calcedo- epoca in che non cqnsisleva appe-
nia; Aruaazio die sottoscrisse alla na che in un centinaio di case, ma
lettera del concilio della prima Ga- ricevette poi un rapido accrescimen-
lazia dell'imperatore Leone, sull'as- to. Le autorilà spagnuole al dipar-
sassinio di s. Protero; Andrea fu al tirsi dalle Provincie americane, tras-
VI concilio generale, e sottosciisse sero seco la maggior parte de' co-
i decreti in Trullo j Leone e Giu- loni e del clero, in modo che al-
liano. Oriens chrisl. t. I, p. /\.8i. l'istituzione del vescovato la città
MOBILE [MobUieu). Città con si trovò spogliala delle cose più ne-
residenza vescovile negli Stali Uniti cessarie, e si dovette in sulle pii-
d'America seltcutrionale, nello stato nie far servire di chiesa una mise-
d'Aliibuma, capoluogo della contea ra capanna di legno. Pensacola sul
del suo nome, lungi 45 leghe dalla golfo del Messico era egualmente
^'uova Orleans, alia foce di uu abbandonata, e s. Agosliuo sull'Ai-
-
7H.; MO 13 MOB
lanlico, città della Florida occiden- s. Paolo; in Montgommery, piccola
tale che possedeva una bella chie- città Sulla riviera dell'Alabama, per
sa, si vide saccheggiata da qne'me- la cui erezione concorsero anco i
chessa Maria Beatrice d'Este, arci- do questi potuto mai farlo, venne
duchessa di gloriosa rimembranza. ad un accordo col detto France-
Quanto a Correggio non
e Novellara, sco I (che secondo alcuni pagò
avendo ailicoli, ci limiteremo qui a 20,000 scudi alla Spagna ) al ,
darne una semplice indicazione. quale cedette ogni sua ragione sul
Correggio, Corrcggium, Corrigia, principato nel 1649, estinguendosi
principale avente la città del suo la linea maschile nei 171 i in
nome per capoluogo, ov'è il palaz- Mantova. Novellara, con città ca-
zo degli antichi signori della celebre pilale del ebbe già il
principato ,
zioni su quasi tulio il ducato, in- e del buon governo incaricalo ilei-
nalzandosi al sud il monte Cimo- l'alla polizia, olire il consiglio di
ue Tranne
. la Lunigiana e la stato, e il dipartimento di grazia
Garfagnana situate sul versatolo e giustizia Modena, Reggio, Mas-
:
cremento delle buone discipline: con Estense protesse con magni licenza,
programma del i845 la soviana ma il marchese Rangone avea già
munificenza di Francesco IV isti- nel proprio palazzo stabilito un'ac-
tuì sei premi Il d'onore.
conte cademia di scienze con annuo pi-e-
Mastai Ferretti, Recaci, d' Europa^ mio. Maria Teresa fondò l'accade-
p. 64, rifijrisce che l'accademia di mia di pittura, scultura e archi-
Modena fu eretta sul gusto di quel- lettura, cioè la scuola reale delle
la di Bologna, e fu celebre per la belle arti. 11 celebre arciprete della
dottrina di Azione giureconsulto: cattedrale d. Giuseppe Baraldi ai
MOD MOD 291
tempi nostri volendo rlifendere la qui noteremo che nel collegio di
conciilcat« religione e la schernita s. Bartolomeo de' gesuiti, depose le
Tirtù, stabilì nella propria casa una insegne vescovili e cardinalizie il
In Modena vi è il collegio dei sti ultimi tempi dato dei primi ma-
sto loro ritolta dal proconsole Ti- metà del IV secolo serbava Mode-
Jiei'io Claudio. Indi si rese famosa na poco della antica sua grandezza,
principalmente per l'assedio che vi e nell' invasione del tiranno Mas-
sostenne Bruto dopo 1' uccisione di simo nell'anno 887 ne seguì l'e-
Giulio Cesare, contro il triumviro strema rovina quale la descrive
,
staldo regio, uffizio eguale a quello ne. Nel io38 il vescovo Varino
de' conti o governatori, ed era mu- Ingonio ne divenne conte per l'au-
rata con castello o fortezza nelle torità dell' imperatore Corrado II.
sue vicinanze, venendo anco detto Il vescovo Eriberto verso il io56
Città Geminiana e Flexiana. L'area con permesso di Enrico III inco-
attuale dunque di Modena non è minciò la riedificazione di Modena.
già quella dell'antica città, che in Nel 1078 la gran contessa Matilde
più alto sorgeva nella via Emilia, [Vedi) donò alla santa Sede gran
che essendo perita in tante incur- parte del suo amplissimo patrimo-
sioni e calamitose vicende, come nio di cui era signora, e s. Grego»
narrano altri, sul finir del seco- rio VII lo ricevè qual feudo della
lo Vili mossi i principali possi- Chiesa. Molte di queste terre erano
denti delle terre modenesi , adu- situate nel Modenese e nel Reggia-
natisi nella chiesa di s. Gemi- no, olire tutta la Gaifagnana di cui
niauo sulla via Claudia, per le in- la contessa era sovrana come dei
sinuazioni di A niellano de' Magno- mentovati territorii, quale erede dei
ni divisarono di far jisorgere sul conti di Canossa signori di Reggio.
basso piano la patria, ne disegna- Per questo patrimonio nacquero poi
rono il recinto, e 1' impresa si' di- gravi deferenze, perchè gl'impera-
visero ; onde in bieve si vide cin- tori se ne vollero inq):idronire, e
ta di mura e di convenienti edili- talvolta l'ebbero anco in investitu-
zi, in modo che i popoli circostan- ra dui Pa[»i, lo che si racconta a
ti concorsero ad acciescere il nu- Germania ed altri relativi articoli.
mero degli abitanti. Questo stalo 11 Modenese soggiacque alle deva-
di Modena deve riferirsi a tempo stazioni di IV, perchè Ma-
Eiu'ico
posteriore, poiché dallo scrittore (Id- tilde difendevaGregorio VII, uui s.
ia vita di s. Geminiano
si lia che ne assediò in vano le fortezze, la
nel secolo X
suo aspetto era tut-
il Canossa del Reggiano il Papa ri-
tavia lagrimevole sembra però in- : cevette a'suoi piedi 1' inqieratore
dubitalo, che il vescovo Lcodoindo per interposizione di Matilde, a"!
Modena di nuove mura. TS'cU' ^5j ed ivi pur si lece meu/^iunc de^li
,
questo il tempo in cui le città italia- della lega rinnovalo tra parmegia- i
,
298 MOD MOD
ghi sino i3a6. Nel i3o6 perle
al varo. Avendo questi dichiarato vi*
mene tie'bolognesi, de' Coneggcschi cario dell' impero in Italia Giovan-
pure Passerino Bonacossi signore tri dicono che tali insegne furono
di Mantova. Lodovico il Bavaro inquartate pel gonfalonitrato di s.
nel i323 fece lega cogli Estensi, Chiesa dato al duca Borso da Pao-
e nel i324 concesse ad essi l'investi- lo II, il cui successore Sisto IV
tura de' loro stati. Nel i325 mo- i die facoltà d' inserire nell' arme
denesi assistili dalle soldatesche di le chiavi apostoliche, sopra delle
Passeiino, di Azzo Visconti, e dei quali fu poi aggiunto il triregno.
marchesi d'Este, diedero una gran Nell'investitura che di Ferrara die
rotta al numeroso esercito de' bo- Clemente VI a Nicolò I e Obizzo
lognesi a Zappolino, e passarono 111, comu-
volle la mallevadoria de'
culi' armala vittoriosa sino alle ni diModena, Comacchio e Adria.
porle di Bologna: nel tSi'j mo- i Morto Nicolò I nel i344 gli suc-
denesi cacciarono da Modena mi- i cesse il fratello Obizzo IH, il qua-
nistri di Passerino, chiamando a le comprò Parma dai Correggi,
loro difesa il legato pontificio, e dominando ancora Rinaldo HI al-
l>05cia le arcui di Lodovico il Ba» Ifo fialello. Per le premure di O-
,
rini d'oro; delitto di pochi e non signoria, e nel i4o5 stette per ce-
del comune, onde furono restituiti der Modena al cardinal Cossa le-
terminò di vivere Obiz/.o III, il cui tenne, e cede Parma nel 1420 al
primogenito Aldobrandino 111 fu duca di Milano, perchè avea fatto
proclamato signore di I^'errara, e assassinare a' 27 maggio in Rul>-
riconosciuto per tale dai modenesi, bicra il suo generale Ottobuono
difendendo energicamente nel 354 s Terzi che vi dominava. Tolse pu-
la città dagli eserciti dell'arcive- re Borgo Donnino a Pallavicino,
s.
Leo influente dello Scoltenna, Fiu- congiura de' signori di Carpi con-
inalbo, Pieve, Pelago e Pavullo. tro Borso, Questi nel i^'ji recan-
Ebbe un tempo quasi altrettanti si- dosi in Roma,
da Paolo II di- fu
gnori quanti erano castelli, e ne i chiarato duca di Ferrara da vica-
furono i più potenti i Montecucco- rio che ne era. Poco dopo mori,
li, MontegaruUi,
i Gualandelli. i ed Ercole I gli successe, che poi si
Alla fine del secolo XII ed al prin- collegò contro Sisto IV per la mas-
cipio del XIII alcuni di loro e pa- sima dell'equilibrio di dominazio-
recchie comunità di Frignano si ne già in uso; i suoi stati però
collegarono con Modena, essendosi soffrirono tutti gli orrori della guer-
in progresso tale alleanza cangiata ra, principalmente per parte dei
in assoluto dominio. Allorché la veneti collegati del Papa, e quelli
casa d' Este acquistò la signoria di che meno ne soffrirono furono i
Modena, si estese anche sul Frigna- dominii modenesi, salvandosi i figli
, no; avendone però questa provin- del duca in Modena. Alla discesa
cia molte volte scosso il giogo, fi- di Carlo Vili re di Francia in Ita-
nalmente si sottomise per sempre lia, Ercole I seppe mantenersi neu-
re diffusa. Borso profuse le sue be- Urbino nipote del Papa col suo
neficenze su Modena e Reggio, e legato occuparono Modena nel 5 o, 1 1
messo del giudizio di Carlo V sul- sione, solo ciò avendo luogo nel
le vicendevoli pretese , e Modena i53q, previo compensi; laonde quan-
gli fu data in deposilo, e collo do nel 1543 il l'apa si portò a
sborso di centomila ducati d'oro Busseto, passò per Modena e per
Alfonso r conseguì l'investitura di Reggio trattato a spese del duca,
Carpi. Fatto in Modena il pro- dal quale si recò a Ferrara son-
cesso delle ragioni d'ambo le paiti, tuosamente ricevuto e festeggiato;
Carlo V l'eljbe in Gand, altri di- e nel ritorno da Busseto, Paolo
cono in mostrò favo-
Colonia, e si III fu pure servito regiamente iiegli
revole nella decisione al duca, me- stati ducali. Nel i548 Ercole II
diante il dover invocar perdoni; e ampliò il circuito di Modena, la
pagare una somma, onde il Papa quale avendo (jualtro borghi cor-
non volle accetinria. Il duca munì rispondenti alle sue porte principa-
delle sue terribili artiglierie Car- li, popolati con chiese, monasteri e
pi Reggio e Modena, la quale
, palazzi , muniti di mura e fosse,
dalla pace che lo rese caro a^suoi duca alTacciò con scritture altre
sudditi, ma mancante di risolutez- pretensioni. Il Papa domandò il
aveoik) nel 1G08 sposato Isabella gli conoscere che non solo poleval
MOD MOD 3o5
difendere FeiTara, ma anche aggre- sare nel i655 a suo figlio Alfon-
dire, ed ebbero luogo alcune inva- so IV la contessa Laura Marti-
sioni del territorio modenese, per- nozzi di Fano, nipote del celebre
chè il duca con denaro e truppe cardinal Mazzarini, onnipotente nel-
spalleggiava il Farnese. Inoltre Ur- la corte di Francia, e si dichiarò
bano Vili fortificò i confini e pre- apertamente nella guerra tra quel-
se altre provvidenze, sebbene nel la potenza e casa d'Austria allea-
dicembre i64i creò cardinale Ri- to della prima e della casa di Sa-
naldo d'Està il fratello, ad istanza voia, Creato generalissimo degli e-
dell'imperatore; fu vescovo di Reg- serciti francesi in Italia, prese Va-
gio, e morendo nel 1672 fu sepol- lenza agli spagnuoli neli656, e
to nella chiesa de'cappuccini. Nel Mortara nel i658. Devastò il du-
1644 f*^ conchiusa la pace tra cato di Mantova ed il Milanese,
Urbano Vili e il duca Odoardo e sah in riputazione di buon capi-
Farnese in Venezia, sottoscrivendo- tano; in pari tempo si fece ama-
la pel duca di Modena il marche- re da' suoi sudditi, e sviluppò per
se Tassoni, laonde i forti eretti l'amministrazione come per la guer-
dai papalini, dai veneti e dal du- ra talenti che per lungo tempo
ca di Modena ne'confini, si dovet- erano rimasti occulti. Mori a' i4
tero distruggere, tranne Forte Urba- ottobre i658 in conseguenza del-
no dal Papa ristabilito, e posto la malattia contratta all'assedio di
tra Bologna e Modena, di cui fa- Mortara, d'anni 48, lasciando tre
cemmo cenno a Milizia Pontificia. figli, il cui primogenito Alfonso IV
in Modena nel monastero delle car- cui tra che giustamente gli
le lodi
melitane scalze, poco prima fabbri- furono tributate, venne tacciata di
cato dall'insigne pietà di d. Matil- indole troppo fiera e inesorabile in
de Bcnlivoglio; prese il nome di chi avesse osato oIFendere la mae-
suor Mai'ia Francesca, e poi nel stà del governo, ola suprema au-
1689 fondò in Reggio un monastero torità, di cui fu gelosa custode.
dell'ordine suo, morendo in Modena Francesco II non volendo più ri-
tela e reggenza di sua madre Lau- 1687. Tra le opere di pietà ivi e-
ra Martinozzi, il cui governo saggio sercitate nomineremo la scuola fon-
e mite la fece prediligere dai suoi data da lei per le fanciulle nel mo-
popoli. Dimostrò un animo più che nastero delle Orsoline coU'approva-
virile, assunse ministri capaci e lea- zione d' Innocenzo XI, e tutt' ora
li, e informò alla religione e alla esistente : questo Papa la chiamò
bontà de' costumi il figlio. Questa in un breve, idea delle cristiane
principessa fu sul punto di rompe- eroine, e il predecessore Clemente
re guerra alla duchessa reggente di X, specchio delle principesse dii'ote.
Mantova per assicurare i suoi di- Il duca Francesco II visitò in Roma
ritti sopra alcune isole del Po, tra i la madre prima della di lei morte, e
due stati, ma solo ebbero luogo al- poscia onorò con titolo di duca e be-
cune energiche dimostrazioni. Nella neficò Martinozzi suoi parenti, ed
i
pace di Pisa del 1664 si fecero di- altrettanto fecero la suddetta regi-
versi duca e Alessan-
accordi tra il na d'Inghilterra e Giacomo III ;
l' articolo Ferrara, Ira'quali la ca- Fano nel 1756, successe per testa-
genito della tlimiglia Estense, fu cliia- duca si portò in Roma sotto il no-
iiiato al trono ducale di Modena il me di conte di Sassuolo, distinta
cardinal Rinaldo d' Esle dell'ordine terra del ducato motlenese, ceduta
de'diaconi, zio del defunto, che col- da Ercole I alla famiglia Pio in
r autorità del Cardelia chiamammo compenso d'una parte della contea
alla sua biografia fratello di Fran- di Carpi, mentre il castello da
cesco IIj e con quella del Novaes, Francesco I era slato ridotto a mae-
nipote dell'altro cardinale di tal stoso palazzo con giardini. (iVel 1784
nome, e cognato di Giacomo II re fu stampata la Sposizione delle
d' Inghilterra; ma piuttosto sembra- pitture in muro del ducale palazzo
ti hutello di Alfonso IV, e figlio di Sassuolo, villa de^principi Esten-
di Francesco I e di Lucrezia Barbe- si di Modena). Rinaldo fu allog-
rini, come lo afferma il Muratori, giato nel palazzo Barberini, e que-
ilquale dice che Innocenzo XI gli sta casa s' interpose col Papa per
inandò la berretta rossa in Mode- le dilfereoze da qualche tempo in-
na pel marchese Pietro Isimbardi. sorte tra loro. In seguito Clemen'
Il cardinale non essendo iniziato te XI ammise il duca piìi volte al-
negli ordini sacri, rinunziò la sacra la sua udienza, e questi parli da
porpora, sposando poscia Carlotta Roma soddisfallo.
Felicita di Rruiiswick figlia del du- JModena eh' era stata presa nel
ca d' Annover ; in tal modo i due 1 702 Spagna dai france-
pel re di
rami della casa d'Este, separati fi- si, questi dovettero abbandonarla
no dal 1070, furono riuniti per tal nel novembre 1706 per le forze
matrimonio. Avendo poi Amalia imperiali che \i ristabilirono il du-
die l'investitura gratuitamente. Suo fi- stati vennero occupati dagli eserci-
glio Francesco III gli successe, la ti, o da quelli del re di Sardegna;
i
M OD MOD 309
stria come ducliessa di Mantova, in d' Innocenzo X, in cui si ordinò
cui si convenne che le isole del nel i652 la soppressione di alcuni
Po, dove questo fiume forma con- piccoli conventi, ma non gli fu ac-
fine fra i due stali, dovessero ap- cordala pel modo dell'inchiesta. Va-
partenere a quella delle due sovra- riala che fu, si accordò al duca la
nità, al continente della quale si coticessione, in vigore della quale
trovassero di tempo in tempo più nel ducato di Modena vennero sop-
\icine conseguenza delle varia-
in presse alcune case religiose, com-
zioni del corso del fiume verifica- : presa la celebre abbazia di Nonan-
tasi tale circostanza di ffitlo nel tola de'monaci cistcrciensi. France-
i847j le due isole di s. Simeone sco HI meritò alcuna gloria per
e Vialardi furono aggregale al ter- la prolezione che accordò ai lette-
ritorio di Mantova. Nel 1758 U rati, fra' quali Muratori e Tirabo-
duca 111 fallo governatore di Mila- schi sommi nell'italiana erudizione^
no, con Carlo conte di Firmian per lullavolta si taccia d'aver arresta-
ministro plenipotenziario. Tra i be- to la prosperità rinascente de'suoi
ni allodiali che gli Estensi possede- sfati per la gravezza delle contri-
vano nel Ferrarese, in primo luogo buzioni impose, e pel cattivo
che
figurava la Mesola, ma Francesco sistema di sue finanze. Morì d' an-
III la vendette a Francesco I im- ni 82 a' 23 febbraio 1780.
peratoi'e nel lySp, il quale v'in- Ercole IH Rinaldo suo figlio gli
nalzò coir imperatrice sua moglie successe in età avanzata, e dal suo
Maria Teresa magnifica chiesa, la matrimonio con la duchessa di Mas-
quale per la sua bellezza e archi- sa non avea avuto che la sola fi-
teltura è la meraviglia de'foraslie- glia Maria Beatrice, che a' «4 ot-
ri, compila poi e perfezionata da tobft 177 1 erasi sposala all'arci-
Pio Yl quando acquistò la Mesola: di duca Ferdinando d'Austria, eletto
tutto parlammo nel voi. XXIV, p. in quella occasione governatore e
44 i63 del Dizionario
e Nel . capitano generale de'ducali di Mi-
1768 il duca di Modena^ incomin- lano e di Mantova, dalla sua ma-
ciò a far segreti preparativi per ten- dre Maria Teresa di cui era terzo-
tar la ricupera di Ferrara, ma genito. Ercole HI ammassò tesori
Clemente XI li ne accrebbe i presi- considerabili, ma tal gusto d'accu-
dii, e col mezzo di della impera- mulare alienò l'animo de' sudditi,
trice fece cangiar pensiero a Fran- e forse li dispose a desiderare mia
cesco III. Con questi il Papa si rivoluzione, sebbene non mancasse
querelò colla lettera Jam dia filius, di erigere magnifici edifizi, utili o-
de' 24 sellembre, presso Guerra, il pere e benefici stabilimenti. I fran-
Epit. Bull. t. II , p. 397, perchè cesi profittarono del malcontento con
in un suoeditlo de'7 giugno avea in- macchinazioni, laonde il duca Ercole
famato il capo^della Chiesa per non III agli 8 maggio 1 796 comparve
avergli approvato alcuni dazi impo- in E'errara, avendo inviato il suo
sti agli ecclesiastici de'suoi stali, sop- tesoro pel Po a Venezia, ove si po-
primendo ancora alcuni conventi se in salvo, giacché i commissari
senza la pontificia facoltà'. Doman- francesi in Reggio ed in Modena
dò quindi duca tale licenza, col-
il aveano intimalo una contribuzione
r esempio della bolla Jnstaurandae a que'popoli. Frattanto il a5 ago-
3io MOD MOD
$to 1796 il popolo di Reggio ope- tino rosso, per divieto della mtini-
rò uiì primo movimento insiin-e- cipalità. Mentre il Pontefice dormi-
zionale, che il debole e mal ani- va, dagli urli svegliatosi, ne restò
mato non fu in istalo di
presidio tuibatissimo; ma alenili buoni mo-
reprimere, e si compose un reggi- denesi assicurarono subito che il
mento temporaneo con forma re- tumulto proveniva da cosa teatra-
pubblicana. Egual tentativo si cer- le. Monsignor d' Esle vescovo di
cò di operare in Modena, ma i sol- Reggio avea preparato il suo epi-
dati poterono sostenere il nome du- scopio per ricevervi il santo Padre;
cale ; questo avvenimento ravvivò ma temendosi in quella città catti-
le speranze di Ercole III, Ma il va accoglienza dai fanatici repubbli-
general Bonaparte non tardò a Irar cani, il Papa uscì di buon'ora da
partito dal turbamento, e dichia- Modena il primo di aprile alla vol-
rando di prendere sotto la sua pro- ta di Parn)a, con pioggia forte. Il
tezione e delle armi francesi gli a- vescovo di Reggio si fece trovare
bitanli degli stati Estensi, ne invase i nella cospicua sua pieve di Modelo-
dominii e la capitale, ove. si recò na, supplicando il Papa di onorare
personalmente a rovesciare il trono quella canonica e ristorarsi ;
1' in-
ducale, nel qual trambusto la bella vito fu accettato, l'accoglienza non
statua equestre dell' esule sovrano poteva essere più cordiale e rive-
fu dalla plebe abbattuta. Quindi rente, e Pio VI dopo due ore di
appresso i congressi-, di Modena dei grato riposo e rifocillamento, be-
16 ottobre, e de'27 dicembre 1796 nedetto il popolo, proseguì il viag-
di Reggio, si organizzò la repubbli- gio sempre piovendo. Nello stesso
ca Cispadana, della quale i paesi anno «799 1' esercito francese di
del Modenese fecero parte, inctnpo- Macdonald reduce da Napoli, sboccò
rati poscia alla Cisalpina. nella Lunigiana Toscana nella Val
Nel 1799 il deironizzalo Pio VI di Taro per battere corpi austria- i
ricevuto, al modo che narra il Bal- guinosa battaglia del Panaro, ove
dassarri, Relazione de palimend di il primo de' due generali tedeschi
Pio VI, t. II, p. 9.8 e seg., e dovette resi?) interamente sconfitto, e Itilto
smontare dopo mezzodì al gi'ande al- sarebbe stato per gli alleati perdu-
bergo presso la porla della città ve- to,se non avesse il secondo soste-
nendo da Bologna, cioè di peso fu nulo con rara intrepidezza la lotta
levato dalla carrozza, e portalo a perigliosa. Gli emigrati francesi, de-
braccia d'uomini nella sua stanza. Ivi nominati i cacciatori di'Bussy, circon-
il modenese cardinal Livizzani avea dali per ogni banda dai repubblicani,
fililo apparecchiare l'occorrenle pel in numero di cinquanta con disperato
Papa e famiglia ; e venne ad os- sforzo vollero aprirsi un varco, fe-
tenait furono promessi dall' Austria bre 1806. La vedova Maria Bea-
ni duca in compenso, secondo il trice d'Este, dopo la rovina di sua
precedente tratlalo. La Brisgovia famiglia si ritirò a Vienna, ove la
MOD Il OD 3i3
sapia Estense. Fu inoltre convenu- seguito dal duca Francesco IV e
to che quando i principi regnanti dalla duchessa sua moglie con tutta
di Lucca ricupereranno il duca- la corte. Que' pii ed amabili sovra-
to di Parma, quello di Lucca sa- ni, dopo essere rientrati nella chie-
rà incorporato alla Toscana, salvo sa colla processione, prevennero il
MOD MOD 3 1
cesi, ec, emigrati da' loro paesi in famiglie riceverono o stabili pen-
conseguenza delle ultime rivoluzio- sioni o considerabili caiità dalla
,
cono con zelo servi il vescovo nel- da tanto infortunio, se non fu nel
la predicazione e nel sacro ministe- tempo che Geminiano viveva, certo
ro dell'altare. Morto il buon servo è che fu per la sua intercessione s
santità;si oppose fortemente con lalifica delle grazie che godeva la sua
altri vescovi dell'Emilia al re Teo- chiesa. Giona fiorì nell' 85o; Erni-
dorico, il quale ardì convocare un do neU'SGi, cui Lodovico II con-
concilio a Roma contro Papa s. fermò le precedenti donazioni e pri-
Siujmaco, al quale e ad altri in- vilegi; Leodoindo o Liudoino in-
tervenne Bassiano. Non si conosco- tervenne romano deir876,
al sinodo
no i vescovi che gli successero fino e l'imperatore Guido nell' 892 con
al 680, in cui occupava la sede diploma ratificò le dette concessio-
di Modena Pietro, il quale solto- ni. Anche Gamenulfo deir898 con-
scrisse al sinodo tenulo allora in seguì altrettanto da Lamberto e da
Boma dal Pontefice s. Agatone. Berengario 1, il quale spedì altro
Flavio Cuniberto re de'Iongobardi diploma nel 902 al vescovo Goffre-
gli concesse amplissimi privilegi nel do che fu testimonio delle devasla-
693. Giovanni fatto vescovo nel zioni cagionale a Modena e suo
743 ottenne da Ildebrando re dei territorio dagli ungari: Berengario 1
parte delle rendite del suo vesco- unì poi col di lui figlio Enrico
vato, riportandone i documenti l'U- IV contro s. Gregorio VII, e con-
ghelli a 106 e
p. 107. Il p. Lu- sacrò coi vescovi di Bologna e di
bin, ^bbatianim Ilaliae, liferisce Treviso l'antipapa Giberto o Gni-
a p. 24'>, the il vescovo Giovanni berto Correggia col nome di Cle-
nei 996 fondò presso la chiesa di mente 111, del quale molto parlam-
s. Pietro nel suburbio di Modena mo alla biogiafia di quel gran pon-
il monastero, il quale Federico I nel tefice e ne' luoghi analoghi. Morì
1159 prese sotto la sua prolezione; Eriberto nel 1094, ma s' ignora se
e che Urbano 111 nel i r86 conces- riconciliato colla Chiesa o scismati-
se all' abbate l'uso della mitra, dei co. IN' ci 1095 fu vescovo Benedetto,
sandali e guanti, quindi il mona- benefico col monastero di s. Pietro;
stero venne da Eugenio IV nel morto nel 1097, gli fu surrogato
1433 unito alla congregazione di s. Egidio che visse due anni. In sede
Giustina di Padova^ laonde passò vacante e nel 1099 per l' architet-
alla cassinese. to Lanfranco s' incominciò la riedi-
Varino già primicerio della cat- ficazione della cattedrale, la quale fu
tedrale di Modena fu eletto vescovo terminata sotto il vescovo Dodo o
nel ioo3 nel ioo5 confermò e
; Dodone, che vi trasferì dalla vecchia
aumentò i beni del monastero di s. il corpo di s. Geminiano alla pre-
Pietro, e nel 1016 vi aggiunse la senza della contessa Matilde signo-
corte di Savignano, che il re Pi- ra di Modena, la quale donò alla
pino avea donato a s. Geminiano. chiesa il Rocca s. Maria
castello di
P«r un contagio che faceva strage nel 1008 prò mercede, et reinedio
nella diocesi e in quella di Bolo- aniniae suaej ed il vcscoto eoo-
320 MOD MOD
cesse !a PLOCca in enfiteusi per cu- Martino, cui scrisse detto Papa, e
stodirla a Raniero Avvocali: perle Federico II concesse privilegi. Va-
preci di quest' ottimo vescovo, nel cata la sede, il capitolo parte eles-
1122 Papa Calisto II spedì una se Orlandino Gumbula, e parte
bolla riguardante i confini della Manfredo Pio: Onorio III riprovò
diocesi, prendendo sotto la sua pro- siffatte elezioni, e nel 1222 gli so-
tezione e di s. Pietro la chiesa di stituì il suo vice-cancelliere Gu-
Modena, per la sua pace e stabi- glielmo di Savoia o Piemonte da
lità, in un al vescovo e successori. lui consacrato. Il vescovo Gugliel-
Mori nel 1 135, e nell' anno seguen- mo ricusò ai canonici dare il' ca-
te Ribaldo ne occupò il luogo; ma vallo che avea cavalcato, tornando
nel II 46 Eugenio HI privò Mo- in città dopo la sua consagrazione,
dena della sede episcopale, perchè onde grave controversia, per-
vi fu
i cittadini in onta della pontificia chè ledeva la consuetudine come ;
colpe, il Papa li reintegrò del seg- viti, ma dagli eletti arbitri per la
gio vescovile. L' arcivescovo Mosè questione fu deciso in favore dei
di Ravenna confermò la chiesa di canonici. Onorio III concesse a Gu-
s, Agnese, che il predecessore avea glielmo facoltà d' assolvere gli sco-
dato a Dodone. Anastasio IV nel lari studenti di Modena, qici se le-
1290. Giacomo da Ferrara, che il sede di Ferrara, nel i38o gli suc-
Marini chiama medico, fiorì nel cesse Guido de Baisio canonico del-
1290, e morì nel i3ii: combinò la cattedrale, uditore di rota e le-
la controversia col feudatario de gato dell'I nsubria, perito nelle leg-
Balugola super palafreno episcopi, gi. Morì nel i382, e fu nomina-
et super equo, et armis facientis to l'agostiniano fr. Dionisio Resta-
duellum j e confermò le istituzioni ni modenese, dotto, probo ed esem-
degli spedali della diocest Ne occu- plare d'ogni virtù, che cessò di viveie
VOI,. XLV. 21
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nel i4oo. Successivamente vennero lessandro VI di cui era stato fa-
falli vescovi: Pietro Boiardo ferra- migliare ; per sua morte nel i5o2
rese, traslato alla patria ; nel i4oi il fratello Francesco occupò il suo
Nicola Boiardi proposito della cat- luogo, lodato per pietà e per quan-
tedrale di Ferrara, che fece utili to fece allorché la patria solTrì con-
costituzioni pel clero, morto nel tagio, fame e terremoto. Nel ì5oj
i4i4 5 Carlo Boiardi che interven- ebbe questa chiesa in commenda
ne al concilio di Firenze ; nel i436 coli' abbazia di Nonantola il cardi-
nuto da Carlo il Calvo la ricca ab- mila fiorini d'oro. Nel i5i3 nel-
bazia, Giovanni Vili lo scomunicò r abbazia vi furono introdotti i ci-
ncir877. L'abbazia nell' 899 fu slerciensi, e ridotta in commenda,
da un incendio devastata, ed i suoi quale fu conferita a molti cardi-
monaci si resero assai benemeriti nali ed a molti della famiglia d'E-
per averla riedificala, come aveano ste. Allorché Clemente Vili ricu-
ridotto a coltivazione il palustre però il ducato di Ferrara, si con-
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venne cogli Estensi, che i beni pre- commendatario d'Este, nel 182-2
cariali dell' abbazia Nonantolana il il vescovo Cortese pel primo lu