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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
Al PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINAll
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
,
COMPILAZIONE
VOL. XLVII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVII.
^
^s.^ ^
, 3
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
M
MOS MOS
M.[OSCA AoAprro, Cardinale. A- caricato di recare la berretta car-
gapito Mosca ebbe la sua origine dinalizia ai cardinaliBadoari e Cri-
da nobili genitori in Pesaro. IS'el stiano di Sassonia, nella quale oc-
1692 fu collocalo nel collegio Tolo- casione non solo volle vedere le città
mei di Siena, ove potè comodamente più importanti della Germania, ma
applicare all' acquisto delle scienze. scorse eziandio gran parte della Po-
In quel tempo ottenne il posto di lonia. Giunto a Vienna trattò al-
luogo di governo e di distretto, se- città bianca, intorno alla parte pre-
de di un metropolita sulla Mo- cedente ; portava anticamente il no-
reno sparso di colline, e questa in- bastione in terra che Ibrnia il li-
eguaglianza fa godere entro Mo- mite dellii città, la quale si divide
sca stessa di molti bellissimi punti amministrativamente in venti cir-
di vista. Lo spettacolo ^che offre da condari che vengono distribuiti in
lunge (juesta pittoresca e antica re- novanta parti. Il clima di Mosca è
kidcuza de Czar [P^etU), i sorprcu- mollo sano per la libera circolu-
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zlone deiraria, a cagione delle stra- del Kremlino sono il palazzo del :
de larghe e della poca altezza del- czar o del Belvedere, costrutto nel
le case, benché sorprenda la gi*aQ- 14B7 sotto il regno d'Ivan 111;
dìosità de'costosi edifizi, essendo i il palazzo imperiale più vasto e
materiali rari ne'dintorrii.Le più imponente del precedente, costrutto
grandi sono quelle di Lu-
piazze sotto il regno di Elisabetta, e che
bianka e del mercato degli uccel- fu innalzato d'uu piano nel 1817;
li. 11 Kremlino, o fortezza o citta- il palazzo detto Angoloso, così chia-
della che in origine componeva mato perchè r ornamento ne è a
tutta Mosca, é un poligono regolare faccette; non consiste che in una
cinto da un muro elevato e mer- sola sala a volta, riccamente tap-
lato, fiancheggiato da una torre ad pezzata, intorno a cui stanno so-
ogni suo angolo; può essere consi- spesi vari scudi i-appresentanli le
derato come un monumento istori- armi de' diversi governi della Rus-
co, e rinchiude il tesoro imperiale, sia : sovrano riceve le au-
quivi il
questa chiesa, nella quale come estensione e ricchezza de' suoi edi-
principale di Mosca si consacrano, fìzi. Vi sono moltissimi stabilimen-
si coronano, si congiungono in ma- ti di pubblica istruzione e di be-
trimonio gì' imperatori. La catte- neficenza ; il primo è l'iAoiversità
dali, caserme, tulli degni dell'anti- tà, e la censura delle opere relati-
ca capitale e residenza de' czar : ve alla religione. La gran sala per
distinguesi il museo anatomica com- l'esercizio della truppa, ch'è la più
posto di circa 5o,ooo figurazioni. vasta che esista, avendo 5oo piedi
il teatro è un edifizio imponente; inglesi di lunghezza, 168 di lar-
vi sono case di riunione per diver- ghezza, e circa 5o di elevazione,
se nazioni, parecchie passeggiate senza che alcun pilastro ne sosten-
pubbliche secondo le stagioni, ma- ga la immensa volta. Questa città
gnifici giardini . Nel XIV secolo fu quasi interamente rifabbricata
Mosca era una città assai commer- dopo memorabile incendio del
il
legno quelle di pietra, che forma- lo czar fece toslo riparare il Rrem-
rono una fortificazione sufficiente ad lin.Iviin IV stabilì a Mosca la sua
arrestare le invasioni dei mogoli. prima stamperia in lingua slava, e
Mosca fu a questa epoca circonda- vi formò una niilizia regolare sollo
la ingrandì maggiormente ; suo fi- loro figli popolò i regni del setten-
glio Alessio Mfkhailovitcb, che gli trione. Si riguardano questi primi
successe nel i645, fece costruire il discendenti da Noè come i patriarchi
solo ponte in pietra che possiede ;
de' cappadoci, de'tartari, degli sci-
vi stabilì la zecca, otc il primo ti, de' sarraati ed altri. Sembra al-
rublo d'argento fu conialo nel i654. meno assai probabile che i moschi,
Suo figlio Fedor li, montato sul de' qualiparlano Strabone e Pom-
tiono nel 1676, fondò a Mosca una ponio Mela, e che abitavano i pae-
scuola per gli ecclesiastici, ed ab- si tra la Colchide e l'Armenia,
bellì la città dibegli edifizi. Nel presso monti appellati Moschici
i
passano una porzione dell'anno alla scoviti traggono il loro nome dalla
cunipagna, preferiscono il suo sog- città di Mosca, ma il nome di que-
giorno a quello di Pietroburgo, a ca- sta città non viene già dal fiume
(jiouc della lontananza di questa da Moskva o Moscow anticamente
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phiamato Smorodina , ma sibbene zio. Sotto il suo patriarcato un'ai»-
ida un monastero appellato flioskoiy mata di russi assediò Costantinopo-
che vuol dire soggiorno di tioinini, li regnando Michele HI costretti ;
come scrive il Bayer in Orig. Rus- a levar l' assedio, ottennero di me-
sicae. Il nome di moscoviti non fu nar seco nella loro ritirata de'pre-
dato alla tribù de'russi che lo por- ti greci che li ammaestrarono nella
ta, se non se alia fine del XIII se- religione cristiana. Il Baronio ri-
colo, per ia seguente occasione. Do- porta questa missione all' 853, ed
poché Gedimidio granduca di Li- il Pagi air 86 r. Altri pongono la
tuania ebbe vinto nel iSig Da- conversione de'russi sotto l' impera-
niello duca russo di Kiow, l'arci- tore Basilio il Macedone, e sotto il
Tarlarla. 11 nome di Czar [Vedi) minati dai gran principi e dal cle-
è schiavone, e significa re : il pri- ro, ma istallati e consecrati dal
mo che lo prese fu il duca Ivan patriarca di Costantinopoli. Da ar-
111 al cominciare del secolo XVI, civescovi di Mosca divenuti metro-
dopo la conquista del regno di politi di tutta la Russia e di tutte
Casan. Il primo sovrano della Rus- le contrade e vescovati settentrio-
sia che si conosce, è Rurico del nali, cioè de' russi scismatici, per
0OO. 1 moscoviti furono dapprima autorità di Geremia patriarca di
cattolici, e molti anni dopo la loro Costantinopoli, fu riconosciuto il
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anni, dal i^Sg al 1700, vi furono a'aS settembre. Questi santi e mol-
undici patriarchi . L' imperatore ti altri, che viveano prima dello
Pietro il Grande avendo abolito scisma, sono nominati nel calenda-
questa dignità, ch'era stata vacan- rio moscovita, insieme co'piìi cele-
te diecinove anni, nel 17 19 elesse bri santi della chiesa di oriente e
un arcivescovo di Mosca, la quale di occidente ; ma i moscoviti met-
dichiarò esarcato^ e poscia eresse tono con essi alcuni scismatici, iu
nel 1721 il sedicente santo sino- un a quel Fozio arcivescovo di Kio-
do, dipendente da quello di Pietro- via, il quale non ebbe altro meri-
burgo, per quanto concerne il culto to che di mantenere ostinatamente
ed i regolamenti ecclesiastici, sotto lo scisma. Notabile è poi la rive-
de politiche. Quanto al clero, era- portato dal Laderchi ne' suoi Atti
vi un preposto avente il titolo di di s. Cecilia, t. I, p. 192.
canonico di Mohilow [Vedi). I mis- MOSCOVIA. r. RussueMoscA.
sionari cappuccini solevano essere MOSCHEA, Mesqueta. Tempio
otto, riparliti in tre stazioni. Dal dei turchi. Numerosi sono gli edi-
lyoS fino 1715 vi furono i
al fizi destinati al culto divino ne' paesi
gesuiti. Pietro il Grande nel chia- ove domina il Maomettismo. Fra
mare in Mosca i cappuccini, ne questa moltitudine ve ne sono al-
volle escluso ogni altro ordine rego- cuni che sifanno distinguere tanto
lare: vi possedevano il convento con per eleganza che per solidità. In
orlo. Aveva il prefetto della mis- generale i maomettani, meschini nel-
sione la facoltà di conferire la cre- le altre loro , sono ma-
fabbriche
sima concessagli da Benedetto XIV.
, gnifici negli che innalzano in
edifìzi
Pare che il primo cattolico, tranne onore di Dio e che destinano pel
i nunzi e gli ambasciatori , che di lui servigio. Ne' primi secoli del-
mettesse piede in Mosca dopo lo sci- l'islamismo templi mussulmani por-
i
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bcro uno speciale titolo le moschee cipali caratterizzano i templi mao-
di fondazione particolare , special- mettani, i."W Milliir ab, nicchia pra-
mente di principi e monarchi, con ticata nel muro sul fondo dell'edi-
particolari prerogative, di grande fizio, che indica la posizione geo-
estensione e con aite volle. La mag- grafica della Mecca. i° Il Mahhfil
gior parte sono adorne nell'interno Muezzin, ch'è la tribuna di coloro
di ricche colonne di granito di , che annunciano la preghiera al po-
marmi fini, di porfido e di verde polo, situata a sinistra del Mihhrab.
antico. Il pavimento è sempre co- 3.° Il Kursy o cattedra dei predi-
perto di ricchi tappeti o almeno di catori chiamati scheykh ; è elevata
fine stuoie, poiché vi si entra scalzi di due in tre gradini a destra del
ossia senza pianelle, le quali si la- Mihhrab. Nelle moschee principali
sciano ne' vestiboli o gallerie adia- vi è una seconda cattedra chiamala
centi in tutti i templi. Le decora- Mcksowrah o Minnhcr , destinata
zioni si riducono a piccole lampa- pel ministro al Khatib, il quale vi
de d'argento qua e là sparse e so- fa r ufficio solenne dei venerdì e
spese, e fra queste alcuni lustri o nelle due feste del beyram; tal cat-
candelabri d'argento o di cristallo tedra alta tra' quindici a' venticin-
lavorati con arte, dai cuirami pen- que gradini, è sempre collocata ad
dono diversi piattelli con uova di una certa distanza del IMihhrab, e
struzzo, noci di cocco, ed altri mi- sempre a sinistra. Le moschee prin-
nuti ornamenti, tulli guerniti di cipesche, cui intervengono talora i
pre un vestibolo ed anche una piaz- Unitosi Mosè ad Aronne partì per
za o cortile con alberi posti nel l'Egitto, ove palesarono a Faraone
centro; ed all'intorno sono gallerie che il Dio degli ebrei gli ordinava
o porticati con pozzi o fontane, ove di lasciare andare il suo popolo per
gli uomini fanno le loro abluzioni tre giorni nel deserto, affinchè gli
prima di cominciar le preghiere, A offrisseun sacrifizio. Quel principe
fianco trovansi memorati sepolcri,
i indurito non glielo permise se non
biblioteche, alberghi pei viaggiatori, che dopo aver sofferto dieci piaghe
ospizi pei poveri, ospedali pegli am- o castighi, l'ultimo dei quali fu la
malati e pazzi, le scuole pubbliche morte di tutti i primogeniti degli
collegi, ed altre pie fondazioni. egiziani. Gli ebrei uscirono dall'E-
Delle principali moschee facciamo gitto e passarono il mare Rosso a
menzione ai loro luoghi , come di piedi asciutti, in virtù della verga
quelle convertite in chiese e vice- di Mosè, qiiando invece gli egizia-
versa . ni che gì' inseguivano vi rimasero
MOSE. Legislatore degli ebrei, sommersi. Allora Mosè innalzò al
nacque in Egitto l'anno del mondo Signore un cantico di rendimento
9.433, Gesù Cristo 1567,
prima di di grazie, e avanzossi verso il mon-
da Amram Jocabed della tribù
e te Sinai, dove gli ebrei dimorare*
di Levi. Ebbe Aronne a fratello e no un anno. Salito Mosè sulla ci-
Maria a sorella, nati prima di lui. ma monte, Dio gli consegnò il
del
1 genitori lo tennero dopo la na- Decalogo [P'edi), non che alcune
scita nascosto tre mesi , onde sot- leggi giudiciali che il popolo pro-
trarlo alla morte decretata dal ré mise osservare, al pari di tutti gli
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a terra, e spezzò le tavole tli cui dell'arrivo della sposa, cbe Aronne
era portatore. Fatto poscia ridurre e Maria sparlarono di Mosè. Il Si-
in polvere il vitello d'oro, lo sparse gnore prese la sua difesa, come an-
nell'acqua clie die a bere agli ebrei, che nella sedizione di Core, Dalan
indi in punizione ne ftirono uccisi ed Abiron , che furono inghiottiti
venlilremila per suo ordine dai figli dalla terra. Arrivato il popolo a
di Levi. Mosè fece manifesto al popo- Cadesbarne, Mosè inviò dodici uo-
lo l'enormità del suo fallo , e safi mini scelti per esplorare la terra di
di nuovo sul monte Sinai, ove Dio Canaan, ed in conseguenza di quan-
gli mostrò la sua gloria e gli conse- to essi narrarono intorno alla forza
gnò di nuovo il suo decalogo e , delie città e dei giganti che aveano
dopo quaranta giorni e quaranta veduto, il popolo aramutinossi. Dio
notti Mosè montagna,
discese dalla lo avrebbe esterminato senza le pre-
seco recando le due tavole del Te- ghiere di Mosè, il quale però non
stamento, non sapendo che la sua potè impedire che tutti mormo- i
fijccia era tutta splendente dopo che ratori quali avevano oltrepassato
i
si era trattenuto a parlare col Si- i venti anni non fossero condannati
gnore. Si pose un velo sulla faccia, a morire nel deserlo. Il popolo a-
artìnchè gli altri potessero parlare vendo di nuovo mormorato a Ca-
con lui più liberamente, e fece fa- des , perchè gli mancava l'acqua,
re il tabernacolo, secondo che gli Mosè ed Aronne per comando di
era stato ordinato dal Signore. Pub- Dio la fecero scaturire da una rupe,
blicò in seguilo le leggi che sono ma avendo essi palesato qualche dif-
contenute ne' sette primi capitoli del fidenza e titubanza , il Signore con-
Levitico, consacrò Aronne e i suoi dannolli a morire nel deserto, sen-
figli, il Tabernacolo, al ser-
dedicò za avere la consolazione di entrare
vizio del quale furono stabiliti i_ le- nella terra promessa. ^e\ primo
viti, destinando il Signore Aronne giorno dell'undecimo mese del qua-
suo fratello in gran sacerdote, pri- rantesimo anno dopo la sortita dal-
mo pontefice dei giudei, profeta di rE"itto, Mosè trovandosi nelle cam-
Mosè, suo interprete e suo oraco- pagne di Moab, e sapendo che non
lo; prescrisse 1' ordine da tener- passerebbe il Giordano, perchè non
si dalle tribù negli accampamen- era molto lontana la sua ultima
ti, ed emanò molle ordinanze con- ora, tenne al popolo un lungo di-
cernenti la purità con cui dovevansi scorso, che è come la ricapitolazio-
trattare le cose sante , le immon- ne di tutto ciò che avea operato
dezze da evitarsi, e il modo di av- e di quanto era accaduto dopo la
vicinarsi al tabernacolo. sortita dall'Egitto. Egli rinnovò coi
Sul finire dell'anno che il popolo seniori d'Israele l'alleanza che avea
ebreo passò alle falde del monte stretto col Signore; consegnò ai sa-
Sinai, Mosè fu visitato dal suocero cerdoti ed ai seniori una copia del-
Jetluo che gli condusse la moglie la legge, ordinando loro di farne la
sua Sefora, unitamente ai suoi fi- lettura solenne nell'assemblea gene-
gli Gerson ed Eliezer, e gli consi- rale della nazione ogni sette anni ;
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ciascuna Uibù una benedizione par- Abbiamo Francesco Cancellieri:
di
ticolare, e salito sul monte Neho Lettera sopra la sfatua di Mosc
al principio del dodicesimo mese, del Buonarroti con la biblioteca
il Signore gli mostrò la terra pro- mosaìca sia catalogo degli scrit-
messa, e gli disse Ecco il paese : tori intorno a (jnesto profeta, le-
che ho promesso ai vostri padri;
io gislatore e condollierc del popolo
tu lo vedrai, ma non vi entrerai. ebreo, Firenze iHxS, A p. 47 •"'-
E nello slesso tempo, dopo avergli porta gli autori che scrissero sopra
dato Giosuè a successore mori , il culto de' santi del vecchio Testa-
Mese secondo V ordine del Signo- mento; ed a p. 4"^ <^ seg. il cata-
re, in età di cento venti anni, nella logo di 121 scrittori che hanno
terra di Moab; fu seppellito in una Irallato delle diverse paiticolaritù
valle della medesima, dirim-
terra spettanti a Mosè, il quale da di-
petto a Phogor, ed è rimasto ignoto versi popoli fu adorato come un
a tutti il suo sepolcro. Abbiamo Dio, sotto il nome di Giove Ani-
dalla sacra Scrittura che non si , mone. Fedi Ebbei, Giudea, Geru-
levò mai più in Israele un profeta salemme.
simile a Mosè , col quale trattasse MOSÉ e MASSIMO (ss.), mar-
il Signore faccia a faccia ; né simile tiri. Preti delia chiesa romana sot-
a lui in que' prodigi e miracoli, i to il Fabiano, fu-
pontificato di s.
quali per missione datagli dal Si- rono presi per la fede con parec-
gnore, fece in Egitto; uè simile chi altri cristiani, e rimasero lun-
nella possanza e nelle opere mira- gamente in prigione. Rimessi in li-
colose, quale le fece Mosè in ficcia bertà, alcuni di essi, fra cui anclte
a lutto Israele. Gli ebrei Io pian- Massimo, si lasciarono sedurre dai
sero nella pianura di Moab per tren- discorsi ed artifizi di Novato, prin-
ta giorni continui , e resero poscia cipale autore dello scisma formato
un cullo religioso olla sua memo- dai novaziani contro s. Coi'neiio
ria il 2 3 del mese di tisri ed il
7 Papa. Mosè, che rimase fermo, fu
del mese di adar. I cristiani adem- arrestato di nuovo, e soffrì il mar-
piono a questo dovere il 4 *-^^ ^^^' tirio verso l'anno 25 1. Egli è men-
tembre. Mosè venne sempre consi- zionato nel marliiologio romano ai
derato come un precursore del Mes- 2 5 di novembre. I confessori ca»
sia,una figura perfettissima di Gesù dati nello scisma aprirono poscia
Cristo, un intercessore del popolo gli occhi, e riconobbero il loro fal-
presso Dio ed il suo particolare fa- lo. Credesi aver Massimo riportata
vorito; egli è altresì il più aulico la corona del martirio , ed esser
autore di cui ci resttno opere au- quello di cui parla il martirologio
tentiche. Egli lasciò il Pentateuco, romano a' 19 di novembre.
cioè i primi cinque libri dell'antico MOSINA. S^i\e vescovile della
Testamento. Quanto al sommo sa- Frigia Pacaziana, sotto Gerapoli, e-
cerdote Aronne, morì di cenloveu- sarcato d'Asia, bietta nel V secolo.
titre anni sul monte Ilor, e fu se- Ebbe per vescovi, Gcnnadio che
polto ivi in una caverna: i greci fu al concilio di Calcedonia ; Gio-
onorano Aronne, Mosè e i profeti vanni in quello di Trullo; Teofilat-
IvT prima domenica di quaresima , to al VII concilio generale; Euti-
e i latini il primo giorno di luglip. niio air Vili; Cosluuliuo a quello
M^
,
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ili Fozio. Oriens chrìst. tom. I
,
il loro nome da Mossul, non vi so-
p. 824. no fabbricate, ma
quivi vengono in-
MOSINOPOLI. Sede vescovile vece tintestampate , ed è col
e
della provincia di Rodopc, sotto la mezzo di questa città che le prime
metropoli di Traianopoli, eretta nel mussoline vennero dall'Indie in Eu-
IX secolo. Ne fu vescovo Paolo, ropa. Mossul è uno dei grandi mer-
che Irovossi al concilio tenuto in cati dell'orieule, è pure l'emporio
{àvorc di Fozio. Oiiens christ. l. I, delle noci di galla, gomma a dra-
p. 1 2o5. gante e cera del Kurdistan , e del
MOSTENI o MOSTENE. Se- cotone de' vicini paesi. Conta 60,000
de vescovile della provincia di Li- itbitanti, un quinto quasi cristiani,
venti moschee assai belle, massime pretende che nelle vicine colline
quella che contiene il sepolcro di siavi il sepolcro del profeta Giona.
AbulKasscn ritenuto per gran san- Giusta la più antica tradizione fu
to. Sonovi pure diverse chiese , e s. Taddeo o Adeo discepolo di Ge-
quelle de' nesloriani e giacobili so- sù Cristo, che predicò in Mosul la
no belle ; dieci caravanserai gran- fede. Era la quarta metropoli della
dissimi, scuola pubblica, molti ba- diocesi di Caldea, e per qualche tem-
zar, Ijagni e caffè assai eleganti. Si po fu unita alla sede di Arbela,
fabbricano buonissimi niarrocchini, metropoli d'Adial>ene: è sede ordi-
tele e tessuti di cotone che si stam- naria del patriarca giacobita , cat-
pano ; le mussoline, che prendono tolico di Elkoeb, che secondo Com-
,
20 MOS MOT
manvillc risiede nel monastero d'EI- in Mosul i siri vi hanno un arci-
cong, quattro leghe circa distante, vescovato, con quattro chiese e con-
ed evvi ancora un arcivescovo di fraternita del ss. Sagramento, co-
tal comunione. Il primo vescovo di mune ai greci e soriani: n'era da
Mosul fu Jesuial) I , allievo della ultimo arcivescovo monsignor Gre-
scuola di Nisibi, che ottenne la di- gorio Hisa convertito dall'eresia: gli
gnità di cattolico de* caldei nel 65 1, scismatici usurparono la casa epi-
essendo slato prima vescovo di Ni- scopale ed il cimiterio. I latini vi
nive e metropolitano di Mosul. Do- hanno una prefettura apostolica
po la sua morte, le chiese di Mo- con antica missione diretta dai do-
sul e di Arbela furono riunite e menicani secondo le ultime notizie
:
altri cardinali, per esaminare le ac< an. 1437 apud Fontaninum, An-
cuse de'delitti che s'imputavano alla tiquit. Hortae p. 466. Moiu pro-
MOT MOT i3
palazzi aposlolici ; nel i834 sul pidoglio esistenti presso lo scrittore
irgolainenlo legislativo e giudiziario del senato romano, non possa mai
per gli affavi civili; nel i838 re- darsi, nò opporsi, ec. » Il regnan-
lativo ol museo Capitolino aflldato te Pio IX, oltre queUi pei concla-
alla custodia del niasistralo roraa- visti e dapiferi, a' 12 giugno 184?
no; nel 1840 pel regolamento e ha emanato il moto proprio, Come e
amministrazione delle poste ponti- Nostro principale desiderio, sulla
ficie. Questi esempi servino di cen- istituzione del consiglio de' mini-
no sulla diversità de' moto- propri. stri, che si legge nel n. 48 del Dia-
OsservOj che la formola del raoto- rio di Roma. Altri rinomati suoi
pi'oprio Gregoriano legislativo e moto-propri sono quelli del primo
giudiziario è alquanto più ampia ottobre sulla organizzazione del con-
della surriferita modula, dicendosi siglioe senato di Roma; e de' i4
" non potere impugnarsi, rivocarsi, detto sulla consulta di stato. L'uso
moderarsi o ridursi ad viam fiiris, dei moto-propri è in vigore ancora
neppure per aperìlioncm orisj che presso alcuni sovrani secolari, come
così e non altrimenti debba in per- del granduca di Toscana e del duca
petuo giudicarsi, definirsi ed inter- di Lucca ec. ; ed il re di Prussia Fe-
pretarsi da qualunque siasi giudice, derico Guglielmo IV regnante creò
tribunale, congregazione, ancorché la dieta degli stati " di nostro mo-
di reverendissimi cardinali, rota, ca- to-proprio ed in virtù della no-
mera e qualunque altra autorità, stra piena reale possanza '.
.... ordinando in fine che questo I moto- propri o concessioni di
medesimo moto - proprio, allorché propria volontà il Pontefice gli e-
il nostro avvocato generale del ti- mana ancora per organo della Da-
sco ne avrà esibilo per pubblico taria /apostolica, per concessione
islromento l'originale da noi sot- di benefizi ed altro. A tale arti-
toscritto una delle cancellerie
in colo parlammo delle grazie conces-
della nostra camera apostolica, e ne se dal Papa per moto proprio, del-
sdiranno ailìssi gli esemplari ne' luo- la segnaliua delle suppliche di gra-
ghi soliti e consueti con la indica- zia, con firmarle colla formola Fiat
zione de' (itoli, sezioni e capitoli motti -proprio, nelle grazie concesse
ond' è composta ciascuna parte del senza essere state richieste, aggiun-
predetto regolamento, si ritenga tavi la lettera iniziale del nome
come legalmente promulgato, tale che avea avanti il pontificato; e
essendo la nostra volontà ". La che le suppliche delle nomine alle
Cormola poi del moto-proprio sul pensioni riservate molti-proprio, si
a4 MOT MOT
poslolicae, veibo Grada mola pro- Amurio o Ancauro del 1099, il
prio j ed il Rebuffe, nel suo trat- quale fu anche vescovo di Castel-
tato sul concordato tra Leone X laneta. Valcauso del 11 10 chiaro
e Francesco I, De forma mandati per religione e pia munificenza,
apostolici, verbo Motuproprio. Nel- per i donativi fatti a detto mona-
la nomina degli uditori di rota il stero.Riccardo del i i65. Giovanni
Papa emana il moto- proprio in la- fìor\ sotto Innocenzo HI, indi di
tino senza alcuna data, nel mezzo Matera. Ugo destinato da Martino
del quale fra la prima e la secon- IV Jiel 1282. Nicola fu Iraslato
da parte scrive di tutto suo pu- ad da Bonifacio Vili. Ra-
Alatri
gno: Fiat mota proprio, e poi in niero morì nel i356; gli successe
margine della seconda parte Fiat, : Teodoro. Antonio morto nel i4'9-
e ad ambedue le sottoscrizioni vi Indi Pietro fatto amministratore
aggiunge l' iniziale lettera del di d'Acerenza, e nel i44'^ trasferito a
lui nome battesimale, per quelle Gallipoli , mentre il vescovo di
ragioni dette al citato articolo Da- quella sede fr, Antonio de Noetero
taria. de'minori passò a Motula. Leonar-
MOTTA SILVA. Gìovanjti, Car- do fiori nel 1478. Fr. Angelo de
dinale, y. Silva de Motta Gio- Barbiani nobile, de'minori osser-
V \ NNi , Cardinale. vanti. Roberto Piscicelli napoletano
MOTULA o MOTOLA, Maleo- arcivescovo di Brindisi, ammini-
la. Città vescovile del regno delle stratore nel 1488. Girolamo Scu-
due Sicilie nella terra d' Otranto, delli di Motula, dopo che fran- i
26 M U MOU
gente riìiticiale chiamala Fontana do lo rendite a circa 1 5,ooo fran-
tli l'ardon. clii.
concistoro de'iG maggio iSiS, l'at- nella chiesa di s. Pietro situata nel
tuale monsignor Antonio de Pons sobborgo, in cui Roberto arcivesco-
di Bionie diocesi di Clermont, del- vo di Treveri co'sulfraganei e alcu-
la quale era stato vicario generale. ni vescovi della provincia di Rcims,
JVella proposizione concistoriale si giudicarono che Artaud dovesse
ilice la sede nuper eveclain a pri- conservare la sede di Reims, e che
ìiiatva illius ereclione vacati. ; e Ugo di Vermaudois ne venisse in-
quanto al capitolo, cai et autcìn ca- terdetto e prival(j della comunione
fjilulo iniposterum erigendo. La cat- ecclesiastica finché non si presen-
tedrale di gotica struttura è dedi- tasse al concilio, di che si ricusa-
cata alla Beata Vergine, con fonte va. Regia t. IX;
t. XV; Labbé
battesimale; cura delle anime è
la Arduino t. VI. Il secondo a'2 giu-
adidata al parroco. Circa l'episco- gno 995, da Leone abbate di s.
pio, dalla proposizione si dice, crii Bonifazio e legato di Giovanni XV,
achìgiianduin. In città vi sono tre coi soli arcivescovi di Treveri, e
chiese parrocchiali col fonte sacro, vescovi di Liegi e Munster, per
due ospizi pei poveri, e il semina- giudicarvi Gerberto poi Silvestro
rio. Ampia è la diocesi, formata li, per essere successo ad Arnaud
dal dipartimento dell'Allier, in 870 ch'ora prigione ad Orleans con dis-
leghe di territorio, e contenente piacere del Papa. Il legato gli vie-
2 3G luoghi. Ogni nuovo vescovo è tò messa finché si adunasse d
dir
tassato ne' libri della camera apo- concilio di Reims. Ivi. 11 terzo con-
slojica iu iiorini Syo, asccndcn- cilio fu tenuto nel «HG per lu 1
MOZ MOZ 27
scisma ili Ticveii tra 1' arcivescovo abbati regolari, e di quelli che I4
Folinaio e Rodolfo suo competito- godono per consueludine o pontifi-
ma senza
laici, il bavaro ; mentre dotte dal Macri e dal Sarneili.
la mezzetta era come al presente Il p. Bonanni, la Gerarchia eccl.
im sopramantello che copriva le considerata nelle vesti sacre e ci'
spalle e buona parte delle braccia, vili, cap. 88, del cappuccio e moz-
col cappuccio che copriva il ca- zetta usata dal romano Pontefice,
po, riportandone il Sarneili le te- ecco quanto Tale sorta di
scrive.
stimonianze. Il Macri nella Not. dei veste non fu usata anticamente dai
<^'oc.ab. ecci, verbo Birrus, riferisce Papi, i quali, come si legge negli
diti questa voce alcuni pensano si- antichi rituali, usavano oltre la to-
gnifichi solamente il colore rosso, naca bianca talare una sopravveste
laonde lacerna birriwt, significherà denominata Manto [f^edi). Riporta
la mozzetta di colore rosso; poiché altre nozioni sulla lacerna, detta
egli osserva, che la lacerna presso dai greci clamide, usata dalle don-
gli autori antichi era una veste ne ancora, col cappuccio^ e dichia-
corta che difendeva le spalle dalla ra le difììcoltà di conoscere e de-
pioggia e dal freddo, mentre altri scrivere l'abito antico comunemen-
colle autorità che riporta, vogliono te usato dal sommo Pontefice, men-
che la voce birruni assolutamente tre dalle istorie e rituali antichi si
rat autem per ea tempora man- cui ha luogo mitra o triregno, che
tellum hoc Ponlificis simile omnino pure è di seta. A Camauro par-
cardinalium vesti, quam vulgo di- lammo de' suoi bordi di pelle di
cimus mantellectum, longum tamen arroellino, in quelli cioè di velluto
ad talos descendens et rubeum sem- e panno rosso, ed in quello di da-
per, et caputium, quod imponeba- masco bianco, in tutto eguali alla
tur mantelletlo sirailiter rubrum mozzetta, essendo il bordo d'armel-
tale erat, quod caput operiens, hu- lino attributo anche le
sovrano ;
come avvertì il Macri. Dopo Leone mantello e cappuccio, abiti non sa-
X terminando Papi di prenderei cri e ignoti agli antichi Pontefici,
possesso in mitra e paramenti sa- furono per la prima volta intro-
cri, vi si recarono in rocchetto, mez- dotti in Francia a cagione dell'in-
zetta e stola. Di Clemente VII si temperie dell' aria, per cui trala-
MOZ MOZ 33
t-iceTere dalle sacre sue mani Ja fine incedeva la carrozza del dele-
berretta cardinalizia nelle ore po- gato con servitori a piedi. Per lu
nieridiane di tal giorno, avea dis- via dell' Omo giunse al palazzo di
posto inviargliela per mezzo d'un Monte Ci torio. Lo sportello del
delegalo apostolico , nominandolo frullone fu aperto dal
maestro di
perciò a tale onorevole incarico. camera del cardinale, che con tutti
Alle ore 22 di detto giorno nella i fatniliari e servi con torcia, ac-
solita sala del Vaticano Gregorio compagnarono monsignor delegato
XVI impose la berretta ai novelli nella loro sala. Ivi il maestro delle
cardinali Asquini e Zacchia, indi cerimonie fece conoscere al delega-
introdotto monsignor Bruti delega- to che il cardinal Capaccini non po-
to apostolico da un maestro di ce- teva venire ad incontrarlo per la
rimonie, prostratosi a' piedi di sua sua mal ferma salute. Nella came-
Santità, ebbe da questi la berretta ra del trono sedeva il cardinale, il
cardinalizia con l' incarico di por- quale voleva alzarsi, ma dai medi-
tarla al cardinal Capaccini. 11 de- ci fu impedito. Monsignor delegato
legato apostolico allora alzatosi si apostolico impose al cardinale la
pose al lato dei nominati cardina- mozzetla, consegnatagli all'uopo dal
li, ma un poco indietro, con la ber- maestro di cerimonie ; presentò poi
retta in mano, rimanendo finché il il berrettino rosso e la berretta si-
cardinal Asquini fece il solilo rin- mile, che da sé il cardinale si po-
graziamento, ed il Papa die l'ana- se in capo. Monsignor delegato con
loga risposta. Monsignor delegato bi'eve discorso, accennando i grandi
passò a trattenersi nell'appartamen- e segnalati servigi resi alla santa
to del prelato maestro di camera Sede da lui, pei quali il Papa si
per aspettare l'ora stabilita per ef- era mosso a sublimarlo a tanta al-
fettuare r onorevole missione. Eb- tezza di grado, lo compì con pre-
be il medesimo in questo tem- gare la Beata Vergine, salus infir-
po dal prefetto de'ceremonieri la rnoriim, onde il restituisse nella sa-
•verbale partecipazione che d' or- nità. Il cardinal Capaccini nella ri-
dine del Pontefice dovea poi tare sposta manifestò la somma ricono-
anche il berrettino cardinalizio ,
scenza verso Gregorio XVI, ed in-
in luogo della guardia nobile. Alle caricò monsignor delegato ad espri-
ore ventiquattro il delegato si recò mere i suoi sentimenti di divozio-
nellanlicamera pontificia, da dove ne e gratitudine. Intimato dal mae-
mosse per eseguire il ricevuto di- stro di cerimonie V exlra onmes^
stinto incarico. Precedeva un pala- monsignor delegato seduto si trat-
freniere pontificio, altro col berret- tenne alquanto col cardinale, da cui
tino e berretta cardinalizia in un ebbe in dono una scatola d' oro
gran piallo d' argento, il tutto cO' con entro due antiche monete por-
pei to con velo serico rosso due : toghesi di 20,000 reis ciascuna
palafrenieri erano ai lati con tor- Ciò fatto, il delegato apostolico tor-
cie accese. Seguiva il frullone di nò al Vaticano per deporre ai pie-
palazzo con un palafreniere allo di di sua Beatitudine il risultato
sportello. Ivi era monsignor dele- della missione, ove subito benigna-
gato, il cappellanosotto guardaro- mente accolto rese conto dell'adem-
ba, e il decano de' bussolanti. In pito incarico, ed espose £;li alleltuo-
VOL. ILVII. 3
34 MOZ MOZ
si sentimenti dell'aureo porporato. paonazzo, e dopo la cappella tali
Mi gode r animo aver qui par- di vesti prendono di colore
le rosso,
lato d' un personaggio che fu segno restantlo col paonazzo nel resto.
dell'universale ammirazione, del qua- Con l'abito di fcrraiuolone i car-
le mi vanto avere per ben vent'an- dinali vestono di soltana, fascia,
ni goduto il favore e la più cordia- mozzetta e fcrraiuolone, in vece del
le considerazione, e spero celebrar-" quale cardinali regolari che non
i
MOZ MOZ 35
colore dell'abito, se canonici o chic- to coperto ; e che il dello ordina-
rici regolari sempre di
paonazza , rio incedesse in rocchetto scoperto
lana , vale a dire saia o panno colla mozzetta, come sogliono pra-
inentre gli altri vescovi usano se- ticare lutti i vescovi nelle lorochie-
condo i tempi raozzette di seta o se. Contro questa opinione alcuni
di lana. I nunzi hanno l'uso della riportano un decreto della congre-
inozzetta, benché sieno vescovi in gazione de' riti, ma in esso parlasi
partibnx. Avverte Bonanni che il p. della mozzetta col rocchetto scoper-
J'uso della mozzetta ne' monaci e lo: Mozzetta, sen roccìietlutn disco-
frati è tollerato, non essendovi me- pertiim non potest deferri ab epi-
luoria di tal concessione, poiché An- scopò praesente legato, Perusin, 2
gelo Rocca sagrista pontifìcio, dopo octob. 1601, Abbiamo l'esempio del
aver fatto molte ricerche in argo- cardinal Carlo Borromeo arcive-
s.
36 MOZ MSC
stione ,
pcimisero ai vescovi spa- di Bevagna, concesse la maulelletta
gnuoli la moxzetla , ed ai vescovi nera e la cappa, ed al prevosto e
italiani nella messa e nelle visite canonici di Taggia alla mozzetta
ai legati il rocchetto che prima solo aggiunse il cappuccio, oltre il roc-
usavano Trento nelle loro cap-
in chetto, la cappa la veste viola-
pelle, non scomparissero in
acciò cea. Nel t. XI , p. 4 1 1 e 45 1 si
confronto de* primi. Aggiunge il leggono i brevi dello stesso Papa
Sarnelli, che la santa Sede deter- di concessione della mozzetta sul
minò che il vescovo in propria giu- sacco ai confrati del sodalizio della
risdizione avanti ad un cardinale Concezione di Oneglia ; e della fa-
non legato, faccia atto di levarsi la coltà al direttore della confrater-
mezzetta, ma il cardinale non deve nita delle anime purganti della Val-
permetterlo ; vuole però il cerimo- letta, Melivetanne dioeccsis, di usa-
niale de' vescovi, che si levi innanzi re il rocchetto e la mozzetta pao-
al cardinale legalo. nazza. L'ordine equestre del Porco
Gli abbati regolari hanno l'uso spino in Francia, fu detto anche
della mozzetta, ed a Mantelletta della Mozzetta y
per usare i cava-
si disse se varia in alcuni nel co- lieri un cappuccio e raantelletta d'ar-
lore da questa, essendo di quello mellina.Diremo per ultimo che la
dell'abito proprio del loro ordine o mozzetta è quasi come l'antica Al-
congregazione. F^edi Abbati, Mopta- muzia {Vedi), dal cui vocabolo i
confrati. Nel Bull. Rom. Coni. t.XII, no quattro chiese greche ed una
p. 12 e 29, sono riportati i brevi di unitari, due conventi cattolici
di Pio VII coi quali in luogo della uno greco, una sinagoga ed un col-
mozzetta, ai canonici e beneficiati legio già de' gesuiti. Fa un coni-
MUN 37
mwcio coniitlembile con Riga, Sem- oon residenza vescovile dell'Unghe-
bra Tei'osiinìle che questa città sia ria, capoluogo del comitato di Be-
diede il nome di suo figlio. Era della Latorcza. E difesa da una for-
fortificata, e fu spesso assediata; oel tezza importante composta di tre
i5o7 fu bruciata e saccheggiata sopra una ripida roc-
castelli, situata
dalle truppe del granduca di Mo- cia che s'innalza in una vasta pia-
sca Basilio IV. Nel iSaS il prin- nura, e che ora serve di prigione
cipe Fedor Mslislawsky ne fece ces- di stato. Ha chiese greco- cattolica
sione alla Russia, insieme col suo e calvinista ; ha fabbriche, ed una
principato, ma ritornò ben presto delle più grandi nitriere degli stati
sotto dominio polacco. I russi e
il austriaci. Ne' dintorni si raccoglie
gli svedesi diedero diversi combat- una grandissima quantità di buon
timenti sotto le sue mura nel 1 708. vino, e vi numerose
si allevano
]n fine Caterina II la riunì alla Rus- mandrie di porci e cavaUi. Vi sono
sia nel 1772, ed ordinò che nel- pure miniere di ferro, ed una di
l'avvenire unirebbe ai titoli de-
si cristalli trasparenti, detti nel paese
gì' di Russia quello di
imperatori diamanti d' Ungheria. La fortezza
principe di Mstislaw. La sede ve- fu eretta nel i36o da Teodoro Ke-
scovile fu eretta nel secolo XIII di rialowitsch duca di Munkacs. Fu
rito greco, sotto la metropoli di Rio- questa la principale piazza di guer-
via : uno de' suoi vescovi, Silvestro ra di Enrico Tekely nel XVII secolo ;
38 MUN MUN
liei,ed 829 paiTOccliie disperse ia sostituì l'odierno vescovo monsignor
tutto il vicariato, che allora com- Basilio Popovies di Komjalh dio-
prendeva per tale rito tutta l'Ua- cesi di Munkats, già canonico di
gheria. Per giurisdizione gli furono Eperies.
assegnati tulli i ruteni della diocesi La cattedrale , la residenza del
latina d'Agiia, e gli furono aggiu- vescovo, quella del capitolo e del
dicate tre parrocchie della diocesi seminario con alunni, fu con indul-
di Rosnania, con tredici parrocchie to apostolico trasferita in Unghwar,
di là dai monti Carpazii nella Po- a cagione dell'insalubrità e picco-
lonia.Vi erano e forse vi sono i lezza di Munkats. Unghwar è un
monaci basiliaui, Ira'quali, come por- borgo d' Ungheria , capoluogo del
ta il rito ruteno, sono stati scelti i comitato e della marca del suo nome,
vescovi della diocesi. Il Papa dispo- in clima benigno, sulla sponda de-
se che preti e monaci facessero le stra deirUugh, che gli diede il no-
veci del capitolo, che quando si me, in incantevole posizione sopra
stabilì si compose di sette canonici: alta montagna. Il governo vi ha
al primo con tilolo di decano o stabilito un emporio di sale, ma i
arciprete furono assegnali 1000 fio- principali mezzi degli abitanti sono
rini, al secondo o prevosto 900, al il bestiame ed i vigneti. Contiene
terzo o arcidiacono 800, agli altri due sobborghi, due chiese cattoli-
gradatamente. L' imperatrice dotò che ed una di greci- uniti pur cat-
la chiesa coli' abbazia di s. Pietro tolici, ed un ginnasio per essi. La
di Tapoicza posta nella diocesi d'A- cattedrale della città, di forma pic-
gria, in modo che la mensa vesco- cola, fu edificata da Maria Teresa ;
vile rendesse 5ooo fiorini. Il vesco- quella di Unghwar è sacra all'E-
vato jure metropolitico lo pose sot- saltazione della Croce, e vi si cele-
to la dipendenza dell'arcivescovo di brano i divini uffizi nella lingua il-
ascendere agli ordini sacri. Ogni dosi convento il primo ordine dei
nuovo vescovo è tassato ne' libri cittadini, quando le colonie e i mu-
della camera apostolica in fiorini nicipii avevano i Decurioni ( Ve-
447 ascendendo le reudite a circa
> di , non che Gonfaloniere e Po-
6000 fiorini. desta'). Nella maggior parte dei mu-
MU-MCIPALITA'. V. Mu.vici- nicipii si vedeva una simiglianza
pio, Comunità', Go-\falo?(iere. della romana repubblica avevano :
sto carico, che se il fisco faceva nicipali che partecipavano del wi«-
qualche perdita per la morte del nere, cioè delle dignità e pesi
suo debitore, erano tenuti a rein- romani, facendo le distinzioni tra
tegrare il pubblico erario. Il rima- municipe e cittadino, alcuni mune-
nente de'magistrati romani, come re essendo personali, altri patri-
i censori, gli edili (de' quali par- moniali, avendo i romani da ogni
lammo a Maestri di strade), i parte ascritto alla cittadinanza ro-
questori e simiglianli, non man- mana i più valorosi e gagliardi uo-
carono nelle colonie e nei muni- mini del mondo, per aumento e
cipii, colla medesima autorità che sostenitnento del loro impero, mol-
esercitavano in Roma. Ad imita- te volte anteponendo la .virtù di
zione di essa, i municipii poneva- tanti ignobili ai nobili. Essendo i
dopo che romani i estesero le lo- se, una di natura, l'altra di [M'ivi-
Ri da essi dato auclie ai non ita- privilegi de' cittadini romani, e pò-
MUN MUN 41
levano ancora sostenere le cariche il proprio suffragio ne' pubblici co-
del municipio egualmente che in mizi, ed ottenere in Roma qualun-
Roma, come attestano Svetonio e Ci- que onorevole impiego. In pro-
cerone, il quale narra che T. An- gresso di tempo, rendendosi per
nio Milone era dittatore di Lanu- ogni parte l'autorità degl' impera-
vio,quando chiedeva il consolato tori romani
monarchica, vennero
romano. Questo punto lo toccammo del tutto a deprimere i diritti del-
anco all'articolo Citta', ove sono l'antica repubblica, ed in seguito
notizie riguardanti i municipi!; men- restarono totalmente annientati i
tre all'articolo Colonia notammo !a privilegi non solo delle colonie, ma
dilFerenza che passò tra essa e il anche de'municipii, laonde dipoi
municipio, e parlammo altresì del- ne restò appena la memoria, co-
le città federate de'romani, come me testifica Aulo Gellio , Noct.
del duplice diritto delle colonie del Actic. lib. 16, cap. i3, il quale
pari alnome, vale a dire di colo- definì le colonie, emanazioni e im-
nia romana o latina. II municipio, magini delle metropoli. Il Buonar-
il ripeto,governava colle proprie
si roti,ne' suoi Medaglioni parla dei
leggi, le colonie osservavano le ro- comuni delle città, della loro sti-
con propri magistrati, leggi e con- ri. Guidi Panciroli, Nodlia utraque
MUN MUN 45
Pruisia nel 1800; ma presa dai sidie degli eretici, ed a procurare
francesi nel 1806, fu da Napoleone che 1* elezione del vescovo proce-
compresa nel granducato di Berg desse con libertà, e secondo i pria-
nel 1809. Divenne nel 1810 nel- cipii della cattolica fede. Per man-
l' impero francese il capoluogo del tenere poi la pace nel capitolo, do-
dipartimento della Lippe, e poscia po da esso l'elezione, Clemente
fatta
fu restituita alla Prussia. XI adoperò con più lettere al no-
si
desimo; lo circuì tutto, facendo ri- nio o Capitolino, una parie del
torno al punto d'onde erasi dipar- monte Quirinale e del Celio, non
tito per circa un miglio, ed in però incluse que' colli nel recinto
questo circuito fu innalzato il mu- della città, gli ebbero per sobborgo,
ro di recinto, lasciando aperte tre il primo sabini, il secondo i ro-
i
porte corrispondenti ai tre accessi mani : inoltre nel Celio pose a stan-
naturali del monte. La prima fra ziare gli etrusci venuti in suo soc-
le chiese di s. Teodoro e a. Ana- corso.
stasia, la seconda incontro la chie- Numa Pompilio secondo re di
sa di s. Gregorio, la terza prossi- Roma, per l'aumento degli abitan-
ma all'arco di Tito, chiamandosi ti vedendo mal sicura la parte di
Mugonia, Capena, Romana. La pri- città popolata fuori del Palatino,
ma forma della città fu quadrata. la circondò di mura, formando un
La maggior parte degli storici e cro- nuovo recinto. Rinchiuse in questo
nologi convengono che la fondazio- il monte Capitolino, che sebbene
ne dell'alma Roma avvenne l'anno abitato non avea. altre mura che
IH della VI olimpiade, corrispon- quelle della cittadella, e vi unì la
dente all'anno del mondo 3 2 52, parte più prossima al monte Qui-
dopo la caduta di Troia 435, ed rinale; aprì nuove porte, restando
avanti l'era nostra 750; laonde da inutili alcune del primitivo recin-
quell'epoca sino al presente anno to. Nell'anno 82 di R.oma gli suc-
1847, Roma conta 2597 anni di cesse il re Tulio Ostilio, che aven-
gloriosa esistenza. Tutti poi sono do vinto gli albaili li obbligò veni-
d'accordo che il giorno in cui Ro- re a Roma per accrescerne la po-
molo pose le fondamenta della cit- polazione, e aOìue di aumentare il
tuale in gran parte sul ciglio dei dio e Nerone, ed il primo conces-
colli, guarnite di torri e fiancheg- se tal sacro recinto anche all'Aven-
giate nel piano da fossati profondi, tino. Per l'abbondanza della popo-
per cui presentavano una difesa lazione finalmente Traiano allargò
quasi insuperabile; mura che ferme il pomerio, ed abbelPi la città di
rimasero nella maggior potenza di splendidi monumenti, essendo allo-
Roma. Fu la materia una tufa ra il delle mura tredici
circuito
vulcanica detta litoide, di cui ab- miglia ed un quinto, al dire di Pli-
bonda il suolo di Pioma. Lungo nio. Abbiamo di Giuseppe Bian-
la sommità del Quirinale, Vimina- chini, Delle porle e mura di Ro-
le ed Esquilino, parte più esposta ma, ivi 1747- Crph. Behr, De
agli attacchi de'nemici per la faci- inuris Urbis Romae conjectura ,
lità dell'accesso, Servio Tullio in- Dantisci 1689. Bernardini, Descrizio-
nalzò famoso argine detto agge-
il ne de' rioni di 744> ^^
Roma, ivi 1
WUR MtJR 5i
se, e di là salendo il lato meri- Maggiore: da quanto si vede, il
dinnale del Gianicolo, con una li- recinto attuale di Roma fu fatto
nea semi-retta andavano a toccare in tempo timore
ed angustia,
di
la porta di s. Pancrazio, per quia- poiché furono o profanatichiusi
di discendere con un'altra simile sepolcri nel giro delle mura, segno
linea sino alla porta Setlituiana certo che il cangiamento di reli-
Non potè Aureliano condurre a ter- gione era di già quasi compito, es-
mine il descritto recinto; ma Pro- sendo noto con quanto e quale
bo proclamalo imperatore nel 276, rispetto i pagani riguardarono sif-
gli diede compicnento. fattimonumenti Osserva il Piale .
quale effetto assegnò duecento lib- Cancellieri dice che Belisario fini
bre d' oro annue da ricavarsi sul di rinchiudere nel circuito delle
dazio del vino, e su questo in se- mura il Cnmpo Marzio; aggiunge
guito ì Pontefici assegnarono le che il popolo penuriando sui col-
Vitige re de'goti, che per la vasti- Roma . Nel 554 a"ch' egli diede
tà del recinto formò sette campi, mano a ristorare le mura e i
MUR MUR 53
violenze de' ministri impeiiali ed muni della Toscana e della Cam-
esdrclii, e talvolta per salvar la pania al suo dominio soggette, il
sedio che nel 755 vi pose Aistulfo Paolo, per metterla al coperto
re de' longobardi. Eletto Adriano dalle incursioni, neir872 Giovanni
I nel 772, e vedendo crollanti in Vili fabbricò una borgata o pic-
varie pirli le mura, e le torri ca- cola città che denominò Giovanni'
dute, rivolse le sue cure a ristorare poli (Fedi). NeirSgS l'imperatore
il reciulo della città: invitò le co- Arnolfo assediò Roma e la Città
54 MUR MUR
Leonina che prese d'assalto, ontlc quando nel iSyy vi tornò Grego-
il resto della città dovette capitolare. rio XI, la trovò in molte parli di-
Il recinto Leonino fu superato dal- roccata e rovinata nelle mura. Bo-
l'antipapa Onorio II, e più tardi nifacio IX restaurò e fortificò Ca-
Sotto s. Gregorio VII da Enrico stel s. Angelo [Vedi), le mura del
IV, che depredò borghi e deva-
i Campidoglio e quelle del palazzo
stò il recinto: accorso a difesa del pontificio Vaticano. Durante lo sci-
Papa il normanno
e feroce Rober- sma, e nel 1407 Giovanni di Giu-
to Guiscardo,entrando dal lato liano albanese, vassallo di Antonio
del Laterano pose a ferro e a fuo* Savelli, ruppe le mura dal canto
co quanto incontrò, e fu reputata di Testacelo ; lo stesso fecero i Co-
la più terribile devastazione che lounesi dal lato della porta Mag-
Roma soffri. giore e di s. Lorenzo. Indi occu-
Avendo per tante aggressioni sof- pala Roma da Ladislao re di Na-
ferto molto le mura della città, fu- poli, nel i4o8 ne riparò le mura,
rono quindi in quella parte eh' è e risarcì le mentovate rovine ; nel
fra il Laterano e porta Latina re- i4i 3 la riprese, entrandovi per una
staurate dal senato nel iiSy, poi- apertura fatta di notte presso s.
ché apparteneva al corpo munici- Croce in Gerusalemme, e costrinse
pale di Roma la cura del restauro alla fuga Giovanni XXIH. Dipoi
delle mura, essendo vene memoria Martino V curò il risarcimento
in una iscrizione nel muro interno delle mura, e nel 14^5 ristabilì i
tale; al) antico solevano pure es- gionamento appropriato alla fonda-
sere festeggiati i giorni in cui zione di questa eterna città, e quin-
qualche celebre Cillà (f^edi) fosse banchettavano o sull'Esqui-
di tutti
stala edificata. Pel di natale dì o nel palazzo Capitolino. Tale
lio
I
Ruma n' 21 aprile, nel quale gior- uso ora già in vigore uci i483,
MUR MUR 57
come attesta il Volaterrano ne'suoi tate le celebrazioni di queste festi-
tliiiri, sì della festa, come del con- vità natalizie, le loro particolarità,
vito, con che ìd queli' anno il na- ed ove ebbero luogo ; non sempre
tale di Roma fu celebrato. Gli ac- il presidente pronunziò il discorso,
cademici si riunirono sul monte ma per lo più qualche accademico
Esquilino presso la casa di Pom- anche cardinale e prelato, e più
ponio ; Paolo Marsio declamò l' o- spesso il segretario perpetuo dell'ac-
lazione, e fuwi poi elegante ban- cademia d'archeologia. Talora fu
clietto, al quale intervennero non diflerita la celebrazione del natale
meno che sei vescovi, oltre a gran di Roma ad altro giorno, e diver-
numero di uomini chiari o per si anni si fece il discorso ed il
dottrina o per nobiltà. Alla metà convito nelle stanze del cardinal
del convito fu letto l'imperiale di- Giustiniani camerlengo, come pro-
ploma Federico III, emanato nel
di tettore dell'accademia. Alcuna vol-
i4»^2, con privilegi per l'accade- ta oltre il solito ragionamento si
mia. Dipoi pel i5o8 fu dall'acca- recitò allocuzione per altro argo-
demia con grande pompa celebrato mento, e poetici componimenti. iVel
il natale di Roma sul Campidoglio, 1842 il principe d. Marc' Antonio
e con pompa anche maggiore nel Borghese graziosamente imbandì il
j 020, nel quale anno si ebbe la convito nella sua villa Pinciana.
cura che la statua di Leone X, in- Nel 1844 s' ^ece nella villa iVlas-
nalzata per decreto del senato sul sani sulla via Flaminia. ÌVel 1843
Campidoglio, venisse solennemente si differì la festa a' 4 ™3gg'0, e si
dedicata lo stesso giorno, in che celebrò nella villa Albani, aperta
celebravasi le fieste natalizie di Ro- cortesemente dal conte Cario di
ma, con ragionamento di Pietro Castelbarco. Nel 1846 si destinò
Mellino poi stampato. A' giorni no- in vece il 26 aprile pel natalizio,
stri,e nel i834, rinnovò siffatta ed i soci d' ogni classe convennero
costumanza il sullodato presidente nella villa Massimo sugli orti di
dell'accademia Biondi sul colle A- Sallustio, ofterta loro dal duca d.
veatino, nel palazzo annesso al mo- Mario Massimo, il quale fece ese-
nastero di s. Alessio, cogli accade- guire musicali concerti. Nel 1847
mici ordinari e onorari , cardinali, il regnante Pontefice dopo aver
preiati, principi, letterati ed artisti traslocato la sede dell'accademia in
tiie conservano ed accrescono a Ro- Campidoglio con aumento di privi-
ma il glorioso e pacilìco impei*o che l' adunanza degli
legi, consentì
ch'ella ha sul bello e sul vero, con accademici pel natale di Roma
orazione eloquentissima in cui fu avesse luogo nel Casino di Pio IV
pure lodato il Pontefice Gregorio del giardino Vaticano, facendo ap-
X\ I, alla presenza di sua venera- prestarebenignamente il convito dal
ta efljgie, celebrato per 1'
amore e prelato maggiordomo, nel mudo
protezione che accordava alle lette- narrato nel n. 34 del Diario di
re, alle arti ed alle cose antiche ; Roma, ove si legge un sunto del-
indi ebbe luogo il nobile banchet- l' eloquente discorso pronunzialo
to, come riporta il n. 32 del Dia- dal cardinal Lodovico Altieri, iic-
poso. Paragone della costanza de- Maria Pomposa con molta solenni-
gli anticbi eroi del gentilesimo, tà, ed allorché tal basilica venne
colla costanza e col numero vera- rifabbricata, le sue ceneri vennero
mente prodigioso de' martiri, onde trasferite in s. Agostino. In mezzo
Pioma cristiana fu più illustre della alle distinzioni lusinghiere non potè
6o MUK MUR
ab inclinatìone romani imperii us- castighi, anche riguardandole come
q uè ad annulli i5oo, Milano lySB. sovvertitrici della pubblica quiete.
Malgrado gli errori cui vi notaro- Sino dal secolo XII XIII, e dal
no parecchi dotti, tale raccolta di gli muratori o segatori
architetti,
vecchie carte, diplomi e cronache, di pietre erano riuniti in società
fa molto onore alla pazienza ed e- con statuti e capi, e stabilivansi nei
« udizione dei Muratori. Dissertazio- luoghi in cui dovevansi costruire
ni sopra le antichità italiane, Mi- edifizi religiosi. Erwino di Stein-
lano 1751. Novus thesaurus vete- bach, celebre architetto della cat-
rani inscriptionum in praecipuis ea- 1275
tedrale di Strasburgo, verso il
MUR MUR 6 r
mieramenle ne' paesi in cui alcuni po gli ultimi respiri della reggenza
cavalieri si rifugiarono dopo la lo- del duca d'Orleans, inaugurarono in
ro dispersione ne' primi del secolo Parigi la prima loggia. Il lord fon-
XIV. Checché ne sia i franco-mu- datore essendo stato decapitato in
ratori de' nostri dì vantansi di ri- Inghilterra, lord Harnovester nel
salireben olire il secolo XIII: pre- 1736 venne eletto gran maestro
tendono essi di riconoscere per loro delle logge parigine, allora quattro.
fondatore e maestro Hiram costrut- Indi convocò un'assemblea per l'e-
landa nel 1727, e nel 1738 dalla sempio di Parigi, presero gusto essi
1742 eranvi ventidue logge; men- tedu livre intilulé, l'ordre des francs-
tre nel 1743 un principe del san- macons traili, traduit du latin.
gue reale, il conte di Clermont, Frattanto alcuni frammassoni, ben-
successe ad Antin. In tale anno ché nel 174^ proscritti pure dagli
però l'estinse in Vienna Maria Te- svizzeri del consiglio di Berna, an-
resa, la quale ad insinuazione del davano spargendo che le censure
nunzio Paolucci avea potuto sor- fulminate da Clemente XII non a-
prendere una compagnia di settari vevano pi 11 vigore, per non essere
adunati nelle loro logge scerete. Il state confermate dal successore Be-
tribunale di Parigi Chàtelet, nel nedetto XIV, come se per la morte
1744 e nel 174^ rinnovò le proi- de'Papi cessasse colla loro vita anco
bizioai fatte a' franco-muratori Ut il vigore delle bolle emanale. Quiu-
,
MUR MUR 63
di Benedetto XIV credette conve- da Adamo Weishaupt, professore di
niente di togliere ai settari questo diritto canonico ad Ingolsladt nella
abbominevole cavillo colla costituzio- Baviera, col nome di Spartaco, per
ne Proi'ìdas, de' i8 maggio i75f, insegnare ai suoi proseliti che do-
Bull. Bened. XIV, t. Ili, p. 373. vevano scuotere il giogo della schia-
Con essa confermò la bolla di Cle- vilìi, non riconoscere più autorità
mente XII, riportandola interamen- alcuna, e fare la guerra a' sovrani.
te, e di nuovo condannò per sei E noto che Spartaco era stato uno
capi la setta de' liberi muratori , schiavo fazioso che ribellò gli schia-
anco come proibita sotto pene se- vi ai romani , e si fece capo di
vere dalle leggi delle podestà lai- quella lunga guerra intitolata ser-
che la bolla con analoghe nozioni,
: vile. Fra i primi compagni di A-
la riporta ancora il Bercastel, Slo- damo fu Zuvach da cui si forma-
ria del cristianesimo, voi. XXXII, rono le logge illuminate di Mona-
ediz. dell'Antonelli. Questa bolla sin- co, donde
propagarono per tutta
si
64 MUR MUR
morii, essere al fatto delle cose pl?i ne da uno de' suoi giudici, con pro-
sconosciute, di conoscere il futuro, cesso pubblicato colle stampe fu con-
ed aver comunicazione cogli esseri dannato a morte, pena che il Papa
invisibili. Ma nel 1785 il governo commutò col carcere perpetuo nel-
bavarese, dopo di avere fatto arre- la fortezza di Montefellro [f^ecl)
stare e punire molti illuminati, or- ove morì impenitente. Pio VI 1-
VOL. UVli. 5
66 MUR MUR
Domenico; il palazzo comunalcj l'e- condizione che conserverebbe la co-
(lifìzio in cui si fila e torce la se* rona e la metà delle rendite du-
la, i granai o magazzini di biade, rante la sua vita ; onde Alfonso oc-
Lorenzo Vila e INicola di Vilacia quale coi crociati formali per or-
pittori, di Munino conte di Flori- dine del Papa Clemente IV, asse-
da Bianca famoso ministro, e di al- diò e prese Murcia : allora Alfonso
tri, I dintorni vedonsi ben coltiva- X fortificò Murcia e la popolò di
ti, irrigali, e coperti d' una foresta catalani, aragonesi e francesi. 11 re-
di gelsi. gno di Murcia in progresso appar-
Il paese di Miircia, abitato dai tenne in gran parte dal 1 3o2 al
contestani, è il primo delia Spagna i3o4 per conquista a Giacomo li
sci beneventano nel 1 5o8, Camillo sacra dell' Ughelli, t. VI, p. 844,
de Pesci suo parente nel «5i7, Ce- si termina la serie de' vescovi di
sare Angelo Carpani napoletano nel Muro, che compiremo colle annua-
i52i, Matteo Grifoni fiorentino li iVb^/z/e di Roma. 1724 Domeni-
vallombrosano nel i528, traslato a co Antonio Manfredi della diocesi
Trivento da Paolo Ili nel i54o, il di Matera. 1738 Melchiore Delfico
quale die la chiesa in amministra- di Teramo. i744 ^'^^ Mojo della
zione al cardinal Asganio Parisanij diocesi di Napoli. 1767 Carlo Ga-
indi nel i54i dichiarò vescovo gliardi di Bella diocesi di Muro.
Silverio Petrucci napoletano. Pio J778 Luca Nicolò de Luca della
IV elesse nel 1 56o Flavio Orsini diocesi di Bojano. 1792 Giuseppe
romano de' duchi di Gravina, poi Maria Benevento minore conven-
cardinale, e nel i562 Filesio Citta- tuale della diocesi di Tricarico.
dini nobile di Terni, chiaro per I
797 Giovanni Filippo Ferroni di
letteratura, luogotenente della ca- Bella diocesi di Muro. 1827 Filip-
MUS MUS 69
pò Martuscelli di Muro. Per sua ti co' quali adornavansi e compo-
morte Gregorio XVI nei concistoro nevansi le figure di opere musaiche
de 1 luglio i832 preconizzò l'o- di diversi colori, e delle misture di
dierno vescovo monsignor Tomma- bel musaico ; cos'i pure di glandu-
so Antonio Gigli de' minori con- le di volle e di pareti lavorate a
entuali, di Grottole diocesi di A- musaico, di pavimenti di musaico;
cerenza, professore di teologia. poiché i musaici grandemente si
La cattedrale, buon edificio, è sa- usarono dagli antichi nelle fabbri-
cra alia Beata Vergine Assunta, La che più magnifiche, ne'sepolcri, nei
per capitolo cinque dignità, l'arci- portici, nelle terme, ne'lempli, nel-
diacono, l'arciprete, il cantore, il le chiese, ed in altri monumenti.
tesoriere, il primicerio, dodici ca- Chiamasi inoltre musaico una spe-
nonici comprese le prebende di cie di pittura fatta con piccoli
teologo e penitenziere, dieci por- frammenti, e più sovente piccoli
zionari, otto nionlisli, ed altri pre- cubi di vetro, di pietra, di legno,
ti e chierici. Nella cattedrale vi è di smalto o d'altra materia di di-
il fonte battesimale, sostenendosi la versi colori, fissati per mezzo di
cura d'anime dall'arciprete, e con- un mastice sopra una superficie.
tiguo è l'episcopio. In città vi so- Tali sono le definizioni che danno
no due altre chiese parrocchiali del musaico o mosaico i Diziona'
senza baltisterio,due conventi di ri della, lingua italiana, e (Ielle
religiosi, un monastero di monache, origini, chiamandosi lavoratori del i
sh'iitn. Sorta di pittura, la più du- musaico, credesi formato dal greco
revole che si trovi ; essendo che, musahìon^ nome sovente adoperato
dove quella fatta di colori col tem- nel basso impero per indicare quel-
po'si consuma, questa diviene sempre la specie di opere, o dalle parole
più bella. Lavorasi con alcuni pezzi parimenti greche moiison o nioiisi'
di vetro, e con pielruzze o pezzuo- con, che significano una cosa pulita,
li di smallo di colori diversi; e pei elegante, beo lavorata, o finalmen-
campi e altri luoghi, dove va l'oro, te dal latino musivuni o miisaeum,
usasi di dorare i medesimi vetri a il che è più probabile, vocaboli che
fuoco. Si commettono sopra stucco in oi'igine derivano da quello gre-
forte, composto di misture diverse, co di musa. Quindi vari scrittori
le quali col tempo
lo fanno indu- appellarono musiva le pitture in
che l'opera per cosi dire non
rire, musaico, perchè forse i luoghi e
ha mai fine. Parlano i nostri pih gli edifizi consecrati alle muse, e
antichi scrittori delle storie di mu- delti perciò musei, erano principal-
saico, di musaico con vetri dipia- mente arricchiti di quegli ornamenti.
70 MUS !SI TJ S
L' alle sublime del musaico in de' più grandiosi e pregevoli musai-
grande forma una delle glorie ar- ci dell'antichità tolse agl'insulti
tistiche di Uoma, e la meraviglia del tempo ed alle devastazioni dalle
del mondo : lo studio del musaico terme Antonìnianeo Antoniane, e no-
in ismalti tagliati è aflidato e cu- bilmente restaurato lo collocò nel
stodito al celebre stabilimento della museo Lateranense da lui fondato.
reverenda fabbrica di s. Pietro, ed Nella Dìsscrt. sul bacio dt piedi,
al prelato canonico, economo e se- del p. Pouyard, oltre molte erndi-
gretario di essa viene specialmen- zioni sui musaici sacri e su quelli
te commessa la presiilenza del me- inediti, propone il progetto di for-
desimo , essendo direttore uno dei mare le copie di tutti quelli che
più valenti pittori che fioriscono esistono dentro e fuori di Roma,
nell'alma città, maestra e principal e di riiuiirle nel museo sacro Va-
sede delle belle arti. Ivi è pure ticano a comune utilità. In Italia
giunto alla massima perfezione il diconsi musaici e più sovente la-
musaico in piccolo, industrioso e strichi alla veneziana, quelli forma-
pazientissimo lavoro che trae la li con pietre di vari colori, pavi-
sua origine in Roma stessa, dopo nienlunt Inpidihns stratiini ; gli ar-
la metà del secolo passato, e mi- cheologi francesi dicono corrispon-
rabilmente si lavora in molti sludi dere all'opus incerluni degli anti-
particolari . All' articolo Furiktti chi. Avvi il musaico rustico, per
parlammo della sua opera : De ornamento delle fontane ne' giardi-
muxivis ; ed a quelli analoghi non ni, formandosi figure, animali ed
manchiamo di far menzione dei altro. Le fontane, le grolle si ab-
principali musaicisti e musaici, con belliscono col musaico di rilievo,
notizie relative. A quelli delle Chie- con pietre e conchiglie di varie
se DIRoma e di altri monumenti sorte, pezzetti di scogli, coralli e ma-
parlammo de'musaici fatti eseguire dreperle. Da piìi di due secoli ven-
a loro splendido ornamento in tutti ne stabilita in Firenze l'arte de'mu-
i tempi, massime ne'primi secoli saici in pietra dura, colla
quale si
della Chiesa e in gran numero dai sono prodotte opere nobilissime, ed
Papi e da altri : musaici eccellen- anche quadri rappresentanti diver-
ti e mirabili per l'arte, e di som- si oggetti coi loro naturali colori
ma importanza anco per la storia, indistruttibili. In alcuni il campo o
pei costumi, pei sacri studi, massi- il fondo è fatto con lamitietle di
mamente onde in mol-
archeologici, alberese o di pietra dendritica; iu
tissimi luoghi li prendiamo a testi- altri s' inseriscono gemme e pietre
monianza delle epoche e delle co- preziose ; in altri i fiori e i frut-
se. Inoltre romani Pontefici fu-
i ti veggoiisi fatti di rilievo. Il cav.
rono altresì benemeriti della con- Camillo Spreti nel 1804 pubblicò
servazione, rinnovazione e restau- in Ravenna : Compendio isterico
razione in Roma e in altre parti, dell arte di comporre, i musaici.
dei musaici antichi, in che per ul- Da questo trarremo uu breve cenno.
timo si distinsero Leone XII e Il nome di musaico o musajco
Gregorio XVI, il quale ristorò pu- trovasi attribuito anche ad un cer-
re il Triclinio Lconiano e la fac- to plasma di terra cotta, che mes-
ciala del duomo di Orvieto, ed uno sa iu polvere, rimpastata e induri-
-
,
MUS MUS 7t
tri al fuoco, si riduce*a in segmen- nomi le differenti maniere di lavo-
ti più o meno grandi, co'quali poi rare i musaici. Difficile è lo slabi
coloriti con varie tinte di encasto lire l'origine e dove principiò l'ar-
(materia adusta per dipingere a fuo- te del musaico. Se ne attribuisce
co) anticamente si copriva il suolo, e r invenzione agli antichi etruschi,
spesso ancora le pareti delle nobili tra' quali tanto fiorirono le arti, ai
mente si è sempre intesa non me- l3ro che Assuero fece fare
d' E'^ter
no dai gieci che dai latini una incro- pel convito un pavimento incrosta-
Ktatura di marmi di color vario ri- to di vari marmi , così ben lavo-
dotto in pezzi, o di qualche altra ralo e con diversi pezzi tanto be-
materia che somigliasse e imitasse ne collegati che imitava la pittura.
il marmo. Di un tal composto gli I greci possono bens\ aver miglio-
antichi nobilitarono il pavimento rata e perfezionata la musivaria,
degli edifizi sacri ; e dilatandosi il ma gli ed persiani proba-
assiri i
piuti, varie altre sue opere aggiun- stali formalmente investiti del gra-
di quegli slessi smalli veneti, dovette di \enezia di più con calcine me-
;
76 MUS MUS
narra che nel i'j5o fu agli orli di della corona imperiale, e reputan-
JNapoIi sotto villa Medici ad ammi- dosi il locale soggetto molla u- a
rare la nuova invenzione dell'in- niidità, nel 18 io fu trasportato al
gegnoso Mattioli , indurando gli vicino palazzo dell'inquisizione, in
. smalli in fornaci e fornelli. cui comodamente si dispose il la-
Ordinata così la scuola vatica- vorio e l'immensa collezione degli
na, e forniti i necessari smalli, ap- smalli. continuarono i lavori per
Si
pena il musaico differì dalla pillu- la basilica e specialmente quadri i
in musaico i quadri per gli altari lati, fra le quali opere fu riprodot-
della basilica, ed altri molti fregi le to il famoso scudo d' Achille de-
aggiunsero, fino ad adoperarlo per scritto da Omero, sopra cartoni del
diappi ricamali a modo di paliolti sotto ispettore Michele Kech , ser-
sì vagamente e con tanto artificio bati tuttora nello studio valicano,
da illudere i più acuii e diligenti unitamente all'incisione in rame;
osservatori. Ddatossi eziandio in al- quale accuratissimo lavoro, di for-
tre opere, come nei quadri del san- ma circolare, basato su tripode di
Lo studio
tuario di Loreto [F'edi). metallo doralo, a guisa dì dt/eiiner,
vaticano non ebbe ferma sede, co- ad imitazione di ([uello di Pom-
me notai nel voi. Xli, p. 277 del pei, immaginato un tempo per IMa-
Dizionario. Vuoisi che dapprima il poleone, fu presentato per volere di
lavorio si facesse nell'oltangolo che Leone XII al re di Francia Carlo
prende il nome dalla vicina cappel- X, in circostanza della sua solenne
la di s. Gregorio I, ove sono i mo- coronazione, e ne parlammo pure
delli di Sangallo, Buonarroti e Za- nel voi. XXXVIII,
p. 69 del Di-
baglia ; indi in diversi locali ora zionario (mentre a p. 58 ricordai i
magazzini della rev. fabbrica; po- restauri fatti da lui ai musaici delle
scia nelle stanze terrene del casino chiese, come della basilica Lateranen-
del cardinal arciprete, ove era lo se e suo batlisterio). Indi nello stabili-
studio nel 1767, come si ha dallo mento si aumentarono gli artisti, si ac-
Cliattard, Nuova dcscriz. citi f-^a- crebbero le provvigioni, e venne sta-
tirano, t. IH, p. 37,4 e 345. Allor- bilita annua rendila. Questa mancò
ché Pio VI fece eseguire in mu- quando nel 1814 Pio VII fu re-
saico i paliotti per la basilica ed i stituito a Homa e Io studio alla
quadri per Loreto, fu trasferito lo rev. fabbrica. Il Papa, degli undici
studio nel sito detto la fonderia rausaicisti che trovò ^ quattro ne
per essere ivi slata fusa dal Cer- destinò al restauro de' mosaici della
nino la cattedra di metallo ch'e- basilica ed a carico della fabbrica,
siste nella tribuna principale della e selle lifece pagare dalla camera
basilica, come afferma il Cancellie- apostolica per impiegarli sotto la
ri nella Sagrestia vaticana p. Sg, giurisdizione del cardinal camerlen-
che riporta l'iscrizione eretta nel go al restauro de' musaici delle an-
i78'2 a memoria del provvedimen- tiche basiliche, nell' accomodare i
to. Occupata Roma dai francesi nel pavimenti delti d'opci'a bizantina
1809, lo studio fu fatto di diritto ed iu far uiusaici pel principato e
MUS AIUS 77
pcgli amatori di essi, a conio di cipe diPiombino Boncompagno Lu-
delta camera. Intanto il locale del- dovisi al Papa e da questi allo ,
la fonderia era stato assegnato per studio; con animo riconoscente ivi
la fabbricazione delle arcui delle eresse il suo busto marmoreo scol-
milizie, e il palazzo dell'inquisizio- pito da Pietro Galli, con analoga
ne si dovette restituire alla stessa. A 1- iscrizione, celebrante il sommo be-
lora la rev. fabbrica acquistato in nefìzio di Gregorio XVI, in mezzo
Borgo il palazzo Giraud, vi situò cioè ai busti ed iscrizioni degli al-
lo studio, ma
poco dopo alienan- tri benefattori dello stabilimento
dolo, Leone XII nel 1825 gli as- Pio VI e Leone XII, avendoli ri-
segnò ampio e stabile locale nel mossi dai luoghi ov'erano stati po-
palazzo vaticano, ov'era l'antica ar- sti ; finalmente lo stesso monsignor
mentando per concorso due musai- i bravi artisti non che l' archi- ,
cisti, come si legge nel numero 3 tetto del medesimo cav. Giuseppe
del Diario di Roma i845; essen- Marini, il quale gli olfri in acqua-
musaico dei ritratti della serie dei verrebbe nominarsi, che ha aperto
sommi Pontefici ,
già esistenti in la via ad un nuovo genere di com-
pittura nella basilica Ostiense , e mercio per Pioma, tanto in spedi-
distrutti nel fatale incendio cui sog- zioni che hanno luogo all'estero,
giacque nel 18^3, quali saianno per quanto in acquisti che ne fanno gli
accrescere lo splendore e l'ornato stranieri nella stessa città, oltre le
MLS
il maestro dei lavoratori attuali. Nello anellini i più grandi monumenti di
studio di questo valente artista ebbe Roma antica e di Pioma cristiana.
luogo un miglioraaieuto agli smal- Potendo dunque eseguire sì picco-
ti degno di osservazione, tan-
filati lissimi lavori mediante i mezzi supe-
to perchè aumentava le forme geo- riori che abbiamo agli antichi, per-
metriche di questi, quantoperchè col- chè l'arte slessa non potrà esserlo?
l'unire pia colori e più mezze tinte Per la ragione che gli antichi han-
nello stesso filato, facilitò l'esecu- no trattato questa arte secondaria
zione de' fiori , degli alberi , delle come fosse realmente di prim'ordi-
architetture, e specialmente degli a- ne, e così quelli che si occuparono
niniali a pelo, imitandone il movi- dal risorgimento delle arti in poi
mento, e conservando nel solo pez- alcuni de' quali furono chiamati pit-
zo che lo forma il suo chiaroscuro, tori in musaico, come un fr. Mi-
i Itenuto dall'impasto suddetto di piìi no da Turrita, un Gaddo Gaddi
tinte in un
Giuseppe Mat-
sol filato. un Muziani, i Cristofari ; e ciò per-
tia solto la direzione del cav. Mi- chè espertissimi nell'arte del dise-
chelangelo Barberi ridusse a nuova gno, conoscitori della pittura, infon-
perfezione questo secondo ritrovato, devano questo loro sapere nelle pro-
e ciò si ottenne mediante una lam- duzioni che rappresentavano a pic-
]>ada consimile a quella della quale cole pietruzze che ben danno a co-
fanno uso gli orefici per saldare, noscere essere state poste da mano
jiiùgrande però, e capace ad es- maestra. Sarebbe ora a desiderarsi
serne alimentata la forza da un man- per il bene di questo musaico e per
tice di fabbro, come si narra nel l'utilità del commercio che ne dà a
numero 4^ *^^^ Diario di Roma Roma , che i nuovi iniziati scorges-
1837. ^'* smalli cos'i impastati sono sero la vera utilità di fare studi pro-
denominati tinte di solilo, e sono fondi nel disegno, nella chimica,
più brillanti e più nelìe di quelle nella pittura compresane la parte fi-
che si filano alla fornace. losofica, onde poter eseguire delle
Mediante simili ritrovati risulta opere di propria composizione , co-
una superiorità di mezzi per ese- me appunto egregiamente si fa ai
guire i musaici, che furono certa- nostri giorni nello studio del cav.
mente sconosciuti dagli antichi, per Barberi, venuto in tanta celebrità,
cuisi dovrebbe supporre che tale massime in Francia , Inghilterra e
arte sia giunta ora alla sua perfe- Russia, e di cui tanto parlarono eoa
zione, e prova ne sia la tazza del- alte lodi i giornali francesi, il Dia-
la delle palombe illustrata da l^li- rio di Roma, {'Album, e diverse o-
iiio,e più particolarmente dal su- pere letterarie; e l'insigne artistica
nientovato cardinal Furielti, dicen- congregazione de' virtuosi al Pan-
do con enfasi che in un pollice theon ad esso lo aggregò come pit-
quadrato di quel musaico, ora esi- tore in musaico. Da tale studio u*
stente in Campidoglio, vi si conta- scirono, il trionfo d'amore; venti-
uo i63 pielruzze, mentre oggi si quattro ore in Roma, illustrato e-
eseguisce la lazza intiera con i quat- ruditamenle con opuscolo dal cav.
tro piccioni in meno del detto pol- Gaspare Servi; Roma cionologica ;
lice quadrato; e di più ancora , ed in piccolo |)er gioielli di «lame
multe dame portano in piccolissimi alcuni episodi della Diviua Cuiu-
j
8o MUS MUS
inedia di Dante, della Gerusalem- oc: dei principali non manchiamo
me liberata di Tasso, dei Promessi farne menzione ai rispettivi artico-
sposi di Manzoni; non che soggelli li, facendo altrettanto per gli altri
qualche generica e semplice indica- dal cav. Rainaldi, celebrato con me-
zione, oltre quanto diciamo in di- daglia in cui è l'epigrafe: Aedijicat
versi articoli, in cui parlasi ancora et custodii. La collezione de'monu-
ove furono ritrovati parecchi degli menti antichi del Campidoglio trae
ocselti ne' medesimi esistenti, am- la sua prima origine da Sisto IV,
piamente avendoli descritti le ope- il quale nei «74' ordinò che al
re che citeremo, e brevemente le magistrato romano venissero date
descrizioni di Roma, e per ultimi a custodire tutte le antiche statue
i K\hhy Roma nel i838;
chiarissimi , di bronzo eh' erano al Patriarchio
e march. Melchiorri, Guida di Ro- Lateranense (Fedi), cioè la Lupa,
Vìa, seconda edizione del 1 840. il Marc' Aurelio equestre, l'Ercole
In essi si apprenderà l'alto pregio vincitore, il Camillo, il Giovinetto
di tanti preziosi monumenti, degni Stadiodromo, e la Legge regia. Sem-
dello stupore e ammirazione degli pre si ebbe nel Campidoglio una
amatori delle bellezze dell'arte 'e raccolta di monumenti antichi di
della rarità degli oggetti; così pure stile ottimo, di conservazione per-
l'erudizione antiquaria importantis- fetta; monumenti die provennero
sima, onde mi asterrò di rilevarne il da largizioni de' Papi, da donativi
merito, e di riportarne le tante i- di privati, e da acquisti fatti dal
scrizioni musei di Ro-
lapidarie. I senato. Così il museo Capitolino
ma riempiono di sì gran fama tut- è il più antico di Roma, e forse
to il colto mondo, che non vi é ancora di tutti, poiché quello del
forestiere che non visiti la metro- cardinal Giordano Orsini andò di-
poli del cristianesimo, il quale non sperso dopo la sua morte avvenu-
procuri con ansietà di vederli, e ta neli65, ed altrettanto accad-
I
82 MUS MUS
nel voi. XII, p, 146 del Diziona- ne tentò la restaurazione. Pio VII
rio. Nel pontificato d'Innocenzo X ricuperò questi ed altri moni)men-
proseguì ad acciTScersi, e la rac- ti dalla Francia, e dopo d' aver
colta de' monumenti spaisiqua e ampliato ed arricchito il museo
là pei palazzi del senato, come de- e la galleria de' quadri, aggiunto
corazione delle sale, prese la for- due stanze, una delta delle lapidi
ma museo. A Clemente XII
di e r altra delle urne, con saggio
poi si deve la sua principale am- provvedimento e colla direzione
pliazione per l' accpiisto fatto ( il del valente architetto cav. RalFae-
Novaes dice colla spesa di sessan- le Slern formò una protomoteca
tamila scudi), dal cardinal Alessan- nel palazzo de'conservatori summen-
dro Albani di una preziosa colle- tovato, per porvi i busti e gli er-
zione di statue, busti, ermi, bassi- mi degli illustri italiani che si di-
rilievi, sarcofaglii ed iscrizioni, che stinsero (una gran parte trasporta-
con singoiar magnificenza vi fece ti dal Pantheon, o Chiesa di s. Ma-
collocare: laonde nel 1734 fu co- ria ad 3Iarlyres [Fedi) e si di-
ceva nel foro di Marte, noto per linoo, la superba Giunone Capito
le pasquinate cbe vi si aflìggevano. lina, statue, colonne e busti, fra
I
MUS MUS 87
giticourt. 3. Baffaele Meiigs pitto- ne XIT, scolpilo da Antonio d'Esle
re Lteiìio, collocatovi dal niaith. con lapide onoraria, il tutto per
Azera. 4- Giovanni Winckelmann riconoscenza degli arcadi cui avea
archeologo di Biandtbuigo^ a spe- concesso il locale per uso delle lo-
se del consigliere ReilTenslein. 5. ro solenni adunanze. i\. Tiziano
Angelica Raiiffman pittrice di Coi- Vecellio pittore veneziano, scolpito
rà, per cura de'suoi eredi. Voglia- da Alessandro d'Este. i5. Dante
mo notare ad onore di Roma, che Alighieri poeta autore
fiorentino,
ivi già da più secoli si conserva- dellaDivina Commedia. 16. Miche-
vano le immagini de'personaggi il- langelo Bnonarroli pittore, sculto-
lustri, ne'nuisei, nelle gallerie, nei re e architetto fiorentino. 17. Lo-
palazzi, ne' tempJi e ne'claustri, con dovico Ariosto da Reggio di Mo-
pregiate raccolte di esse. Nella «fcon- dena e ferrarese poeta, scolpilo
.
dinal Consalvi. IO. Benedetto Mar- quest'erma fu scolpita dal cav. Cin-
cello patrizio veneto, maestro di cinnato Baruzzi, copiando quella
musica, scolpito da Domenico Ma- che Canova fece di sé stesso. 21.
nera Canova come si legge sull'er- Andrea Palladio architetto vicen-
ma slessa: negli altri pure da lui tino. 22. Torquato Tasso di Sor-
scolpiti non si vede però il cogno- rento poeta epico. 28. Antonio Al-
me Canova, forse inibitogli dal legri da Coreggio pittore, scolpito
marchese Canova a scanso di equi- da Filippo Albacini. 24. Vittoria
voci, ma solo Donjenico Manera Colonna romana, nata in Marino,
di Asolo. II. Giovanni Paisiello marchesa di Pescara, letterata e
di
Taranto, maestro di musica, a spe- poetessa, scolpito da Pietro Galli :
.se della sorella Maria. 12. Nicolò l'erezione del busto fu fatta ad i-
Zingarelli, maestro di musica napo- slanza del principe d. Alessandro Tor-
letano, posto da Domenico Scattel- lonia e principessa d. Tere-
della
li. Tci-za sala, belle arti, oratori, sa Colonna sua consorte, per cui
poeti, scientifici e Jellerali. i3. Leo- il magistrato romano richiese il
88 MUS MUS
voto ddl' accademia d'Arcadia, co- bo genovese, scuopritore del nuo-
ma area praticato pei busti iimal- vo mondo. Sy. Lodovico Antonio
iati ai Bartoli ed al Cesari. Il eh, Muratori da Vignola letterato, ,
degli scorci aldi sotto in su. 33. Giot- di suo fratello Federico. 49- ^^i-
to di Bandone, pittore , scultore e toloraeo Baronino architetto, a spe-
architetlo fiorentino, chiamato disce- se de' suoi fratelli. 5o. Nicolò da
polo della natura. 34- Aldo Pio Ma- Pisa, scultore e architetto, il pri-
nuzio romano, originario di Bassa- mo che nella scoltura seguì gli
MUS MUS 89
)i. 53. Fr. Bartolomeo da s. Mar- pografu, a spese di Margherita dal-
co domenicano, pittore fiorenlino. l'Aglio sua vedova. 75. Gio. Gior-
54- Luca Signorelli da Cortona gio Trissiuo poeta vicentino, per
pittore. 55. Andrea Fannucchi cura de'conti Trissino. 76. Fitlorio
detto del Sarto, pittore fiorentino. Alfieri d' Asti poeta tragico. 77.
56. Benvenuto Tisi detto Garofa- Carlo Goldoni veneziano, ristora-
lo, pittore ferrarese. 57. Domenico tore della commedia italiana.
78.
Corradi de Bigordi detto il Glu'r- Annibale Caro di Civilanova poeta,
landaio, pittore fiorentino. 58. Gio- a spese della duchessa Elisabetta
vanni Nanni da Udine pittore. 59. Dewonskire. 79. Daniele Bartoli
Marc' Antonio Raimondi bolognese ferrarese gesuita, scrittore, scolpito
incisore. 60. Polidoro Caldara da da Giuseppe Barba. 80. Gio. Bat-
Caravaggio, pittore. 61. Sebastiano tista Beccaria delle scuole pie di
Luciani dello frate del piombo, pit- Mondovi, scrittore e fisico, scolpi-
tore veneziano. Quinta sala, belle to da Giuseppe Bogliani. 81. Ales-
arti,secoli XVI, XVII, XVllI e sandro Verri scrittore milanese, a
XIX. 62. Annibale Caracci pittore spese del nipote Gabriele e della
bolognese, a spese di Carlo Marat- cognata Vincenza Melzi. 82. An-
ta. 63. Marco Benefial pittore ro- tonio Cesari di Verona filippiao,
mano, per cura de'suoi estimatori. uno de' primi restauratori dell'elo-
64. Camillo Rusconi scultore mila- quenza italiana^ scolpito dal cav.
nese, scolpito, a spese del discepolo Giuseppe de Fabris autore di al*
Giuseppe Rusconi. 65. Pietro Brac- tre erme di questa protomoteca,
ci scultore romano, per cura del come del Trissino e del monu-
figlio Virginio. 66. Giovanni Pi- mento di Canova. 83. Angelo Giu-
kler romano, intagliatore in pietre seppe di Saluzzo conte di Menusi-
dure, a spese delia figlia Teresa glio, fondatore dell'accademia reale
Monti. 67. Gaetano Rapini bolo- di scienze in Torino, autore d'ope-
gnese, ingegnere idraulico, per cura re, primo discoprilore della forza
del figlio Francesco. 68. Domenico a vapore, scolpilo dal Bogliani.
Zampieri, detto il Domenichino, Settima sala dedicata alle armi, e
pittore bolognese. 69. Pietro Be- vi è un monumento onorario eret-
reltini da Cortona pittore, a spe- to a Canova da Leone XII, inven-
se del cav. Domenico Venuti. 70. tato e scolpito dal cav. de Fabris,
Gio. Battista Piranesi da Maiano, Si vede in questo monumento la
architetto e incisore. 71. Raffaele stalua di Canova mezza nuda, in
Slern romano, architetto de'palazzi grandezza naturale , coricato nei
apostolici, musei e gallerie ponti- tempo che si riposa dal suo lavo-
ficie, scolpito da Alessandro d'Este. ro, un'erma di Pal-
consistente in
Sesia sala, oratori, poeti, scientifi- lade. Questa statua posa sopra un
ci e letterati de'secoli XV al XIX gran basamento nel quale sono
inclusive. 72. Pietro Metastasio rappresentate in basso rilievo tre
poeta drammatico romano, a spese arti, la Pittura, la Scoltura e l'Ar-
del cardinal Pùrainaldi. 73. Ridol- chitettura, coi loro particolari at-
fino Venuti cortonese archeologo tributi. Termina gruppo col ge-
il
a spese del nipote Domenico. 74- nio ch'è assiso vicino ad esse, te-
^io. Battista Bodoui di Saluuo li- nendo nelle maui uua hra culle
90 MUS MUS
corde rotte. Lo scultore volle cos*i da coloro che le possedevano, e di
! arti belle, si volse con amor som- ed altre rarissime pietre incise. In-
mo al prosperamento del museo, oltre volle Pio VI che non \i
tonio Canova. L' anteriore disegno monumenti d'arte loro tolti, in Pa-
era dell'architetto Palazzi, cui fu rigi rimembravano al re le calami-
preferito nel iSry quello delio tà sofferte dalla sua illustre casa.
;
I
Stern, come più vasto, e per sua Per altro Canova non abusò del-
I
morte 1' edifizio fu condotto a per- l'ottenuto successo ; fece bensì dal
fezione da Pasquale Belli architetto museo e dagli altri pubblici edifi-
de'musei e gallerie pontificie. Prima lì asportare opere egregie di scol-
le
ti, .si vede inciso in una medaglia sì bella impiesa, dopo avere richia-
coniata coli' epigrafe Rlomimento- : malo all'antico splendore il grande
min veteium restitutori, ncll' anno stabilimento della calcografia came-
XV III del pontificato di Pio VII. rale, coir intendimento di giovare
Nell'anno XXI lì si coniò quella alla classe degli artisti, fece dise-
pel nuovo braccio del museo eret- gnare e incidere una scelta quan-
to da Pio VII, colla legg'enda: No' tità di monumenti inediti del mu-
vnrn Muxeuni Piani A . D . seo Chiaramonti, onde forniti di
lìIDCCCXXIT. erudite illustrazioni del celebre ar-
I! museo Chiaramonti incomincia cheologo Antonio INibby, nel 1887
dal cancello posto nel mezzo del fece pubblicare il secondo volume
gran corridore detto di Bramante, per del Museo Chiaramonti, che riuscì
essere lavoro di cpiel sommo architet- di quel pregio che si legge nel n.
to, edificato sotto Giulio li. JNel me- 40 del Diario di Rema r837.
<lesimo Pio VII, come meglio dire- Quindi nel i843 venne pubblicalo
mo, molte e grandi Ope-
fece collocare il terzo volume sotto medesimi i
fica opera fino dal 1806, e venen- 29 delle Notizie del giorno i843.
do interrotto dalle sopravvenute I delti moniuncnti Amaranziani fu-
pubbliche calamità, l'elfctluò poscin rono così delti dall' averli la dii
4
MUS MUS 95
Marianna di Savoia rinvenuti nel dri entrano fra le cose sagre e
5U0 lenimento, ora del principe Co- sante, irremovibili dalle chiese an-
lino Conti, di Toruarancia o Tor- che dai patroni di esse o delle
iiia rancia fuori di porla s. Seba- cappelle cui appartenevano. Pre-
stiano, di cui tratta il Psibby, Ana- valse il giudizio del rinomato avv.
lisi de' dinlorni di Roma l. in, p. Bartolucci, che i nostri gito dri e-
2 36 : i monumenti dunque Aaia- rano stati donali e restituiù per-
ranziani rappresentanti principal- sonalmente a sua Santità, la qua-
mente soggetti bacchici, furono co- le era padrona di disporne a suo
kbie avv. Fea, comcuiiiSario delle boleggiati nelle sette divinità che
anlichilà, levò i quadri restati nel- loro dan nome. Ogni nume è mon-
la galleria formala da Pio VI, co- tato sopra un carro tirato da ani-
me . luogo troppo esposto al caldo mali che loro consacrò la mitologia.
e al freddo, ed i superstiti fece di- Vi sono ancora eflìgrati i dodici segni
stribuire negli appartamenti ponti- della fascia zodiacale, e le altre prin-
ficii. La attuale collezione o galle- cipali costellazioni: il lutto è orna-
ria de' quadri del Vaticano, opere to da va^hi stucchi. Nel mezzo del-
tutte in>igni dell'antica scuola, fu la sala è una bella tazza di pao-
incominciala da Pio VII, che rac- iia7zetto di 16 piedi di circonferen-
colse in IMI sol coipo tutti i capo- za. Fra le antiche sculture sono de-
hivori ricuperati dalla Francia, la gni di osservazione i superbi gran
maggior parte appartenenti alle bassorilievi di ornato che vedonsi
chiese di Roma, pel consiglio di di- alle pareli, provenienti dagli edifici
versi artisti, inutilmente opponen- del foro Traiano: essi sono d'uno
dosi l'avv. Fea quanto ai quadri stile e d'intaglio il più bello; singola-
delle chiese, coi riflessi che i (jua- re è ancora un catumiuelto del se*
96 MUS MUS
colo XV, con gran finezza intaglia- la ca«a. Ai lati del dipinto sono al-
to in marmo palorabino. Nella se- tri intonachi antichi trovali presso
conda stanza dipinse la volta il la via Nomenlana e Tormarancio.
Pinturicchio, che vi rappresentò in Eziandio la quarta stanza dipinse
alto i profeti, e nelle lunette 1'
A- il Pinturicchio, che nella volta ef-
scensione, la Risurrezione, dove ha figiò a fresco le virtìi, le scienze
introdotto Alessandro che assi- VI e le arti : prima eravi il carro di
ste al miracolo, l'adorazione de'Ma- bronzo ch'è nel museo Etrusco coi
gi, l'Annunziazione di Maria Ver- sarcofaghi, e la bella collezione del-
gine, e la discesa dello Spirito San- le terre colle lasciala al museo con
to. JVel centro della sala è il famo- altri oggetti dal celebre d'Agincourl.
so pineale Giustiniani rappresen- In queste stanze Borgia, dopoché ,
situarli nella galleria presso la stanza degnò lasciarmi, parlai nel voi. IX,
delle carte topografiche,ove Pio VI p. i56 del Dizionario. Nel n. 102
avea collocato la sua pinacoteca, ed del Diario di Roma di detto anno
a taluopo fece ingrandire le fine- .si rimarcano i pregi derivati da
stre che guardano il giardino pou- tale ordinamento, pel nesso cui u-
Ijficio, ornandone gl'ingressi con ni scono le loggia e stanze di Raf-
ricche e rare colonne di verde an- faele alla pinacoteca, questa alla
tico, e dividendo il luogo in tre galleria degli arazzi, la quale intro-
spazi, fregiando le divisioni con duce e si congiunge ai musei. Se
I quattro colonne di bellissimo por- ne fa i dovuti encomi al Pontefice
fido; ma continuando il lavoro Pio ed a quelli che ne secondarono
Vili, sull'architrave dell'ingresso le magnanime viste, cioè monsignor
;
vi fu messo il suo nome, con let- Fieschi maggiordomo, barone Ca-
''
a' loro luoghi; ora passiamo a dire marco la testa di Cicerone, quella
ciò che contiene il museo Vati- colossale d'Antonino, quella di un
cano. Fauno, un piccolo Ulisse; le statue
Incomincieremo dal far cenno del della vestale Taccia e di Tiberio; i
bel musaico con Diana. Neil' alto mezzo. Tanto sotto il portico, quan-
su mensola è il busto di Pio A' li to ne' quattro gabinetti conservansi
scolpito da Canova. Nelle nicchie i capi d'opera dell'antica scoltura:
al di sotto sono cinque statuette ; sotto il portico si vedono superbi
negli angoli quattro belle masche- sarcofaghi, urne, bagnarole e sta-
re antiche. tue. 11 gabinetto del Mercurio con-
In fondo al corridoio del museo tiene questa singolarissima statua ;
mo si presenta
il vestibolo quadrato, il gabinetto dell'Apollo ha la sta-
con volta dipinta da Daniello da tua reputata la prima e più insi-
Volterra. Nel centro è il famoso gne delle superstiti dell'antichità,
frammento rinvenuto secondo alcu- trovata a Porto d'Anzo verso la
ni nelle terme di Caracalhi, e al di- fine del secolo XVI ; indi restau-
re di Ennio Quirino Visconti pres- rata da Buonarroti fu quivi collo-
so il teatro dr Pompeo, detto il cata, onde prese il nome di Apol-
Torso di Belvedere, sul quale si lo di Belvedere. Nel quarto gai>i-
loo MOS ML'S
netto vi supeibo gruppo del
è il fuoi-i mura. Avanti ad essa è un
le
Laocoonle rinvenuto nel i5o6 pres- globo con fascia zodiacale , e dal-
so le terme di Tito a' tempi di l'altro lato della sala trovanti altri
Giulio II; fin d'allora formò la me- busti e leste, oltre quello di por-
raviglia di Roma e del palazzo va- fido di Filippo giuniore; una con-
da Agesandro, Po-
ticano, scolpito crezione alabastrina rappresentante
lidoro Atenodoro. Nel nninero
e una corazza, ed una superba co-
1 2 del Diario di Roma 1 84 si 1 lonna scanalata di nero antico con
narra come il duca d' Areiidjeig testa bacchica di rosso antico. La
pretende di possedere in Brusselles galleria delle statue formala da Pio
la vera testa del famosissimo Lao- VI nel locale ove era il palazzelto
coonte, dichiarandosi favola che mos- d'Innocenzo VIH, ha in fondo la
se alle risa, essendo la testa del superba statua di Arianna giacen-
Laocoonte tutta d'un pezzo col ri- te, già creduta Cleopatra avente ,
manente del corpo. Nei detti quat- due maravigliosi candelabri ai lati,
tro gabinetti le nicchie delle pareti già de' Barberini. Merita di essere
sono decorate da pregiatissimi bas- ricordalo il bassorilievo di Arian-
sorilievi.Passando per una loggia, na abbandonata da Teseo, situato
ove sono scolture di qualche pregio, accanto a detta celebre statua, rin-
si giunge al gabinetto delle Masche- venuto e illustralo con dissertazio-
re, ricco d'otto colonne d'alabastro ne dal comm. de Fabris: Relaziona
e loro pilastri, con volta dipinta intorno ad un bassorilievo
antico
da Domenico de Angelis. Nelle nic- rappresentante Arianna abbandona -
' a Tivoli nella villa Cassio, tranne rono a Tivoli sul frontone sono
:
Urania tolta da Velletri , ed è in- due bei vasi pur di granito con
tramezzata dagli ermi de' savi della bassorilievo in cui i gladiatori com-
Grecia. La superba sala rotonda battono Precede la porta la
fiere.
con dieci grandi pilastri di marmo scala d'ingresso che si ascende dalla
lunense e bei capitelli, e cupola, memorata porta rimpelto alia bi-
nicchie e flneslre, ha nel mezzo la blioteca: l'adito è guardato da due
meravigliosa tazza di porfido, di enormi Sfingi di granito brecciato.
cui parlai nel voi. XIY , p. 290 Principali monumenti della sala, det-
del Dizionario. musaico sottopo-
Il ta dalla sua forma a croce greca,
sto ha nel centro la testa di Medusa, sono le due grandi urne di porfi-
e negli scompartimenti vari com- do scolpite a bassorilievi ( delle
battimenti di Centauri e Lapiti e quali parlo a Chiesa di s. Agnese
di Nereidi con mostri marini, rin- jnori le mura, e Chiesa de' ss. Mar-
venuto nelle terme d'Otricoli ; men- Cellino e Pietro a Tor Pignattara)^
tre a Scrofano fu trovato il mu- e sostenute da quattro piedi mar-
saico a bianco e nero che le gira morei, terminanti nelle estremità,
iillorno, con Tritoni e mostri ma- due con teste di leoni e due con
rini. Nelle nicchie eranvi statue co- teste di tigri, di bel lavoro moder-
lossali, tra le quali la Melpomene no. Altro singoiar monumento è il
rata di bel disegno antico, forse del- parte superiore significa la dichia-
lo sfesso Raffaele, ma ve ne fu so- razione che Iddio Padre fece della
stituita altra stretta più convenien- divinità e missione del suo Figliuo-
te al risalto maggiore di sì prezio- lo, e r inferiore la podestà di Cri-
so lavoro. Il disegno Raffaele Io sto sugli spiriti infernali. Quanto
fece pel suo amicissimo e patrono poi alle due figure esistenti da un
cardinal Divizi (^P^edi) da Bibbie- lato della parte superioie , e rap-
na, il quale gli avea destinato la presentanti i ss. Lorenzo e Giuliano,
sua nipote in isposa , onde nell'a- sembra che il sommo artista le po-
lazzo si vedono le sue armi. Raf- nesse per secondare la divozione del
faele efìigiò questo cardinale nella cardinal Giulio de Medici poi Cle-
sconfìtta de' saraceni ad Ostia, pres- mente VII che gli ordinò il qua-
so il Papa con berretta, e in mor- dro, cioè con eiligiarvi il santo del
te gli lasciò la propria casa (di cui nome del genitore Giuliano de Me-
faccio cenno a Ospizio DE'coNVERTEjr- dici, e quello di Lorenzo de Medi-
Di). Quanto
al quadro, vero capo- ci il Magnifico, suo zio. Questa in-
sima collezione de' quadri e capo- sorella nella parte inferiore del qua-
lavori della pittura, ha due ingressi, dro, furono terminati da Giulio Ro-
per le camere di Raffaele il prin- mano, il primo ed il più valente 1
cipale, e per la cappella di s. Pio V de' suoi scolari. La giovine ivi iso-
e galleria degli arazzi: 1* indichere- lata si vuole che sia il ritratto della
mo brevemente. La Trasfigurazione notissima Fornarina amante di Raf-
del Signore in tavola dipinto da , faele, le sembianze della quale ritras-
Raffaele Sanzio da Urbino, suo ca- se pressoché in tuttele sue opere.
lai nel voi. XXIV, p. 290 del Di- della Spineta, di Perugino, Raffae-
zionario. S. Sebastiano, Maria V^er- le e Pinturicchio. Il Cristo morto
gine ed altri santi di Tiziano, ac- e la sua Madre piangente , super-
quistato in Venezia da Clemente bo quadro di Carlo Crivelli, ivi
ne, s. Girolamo, ss. Processo e Mar- che porta il vecchio padre, credesi
finiano, s. Gregorio e la Deposizio- colorito da Giulio Romano. Sulla
ne furono musaico per
eseguili in parete destra è il combattimento
]a Cliiexa di s. Pietro in Faticano ,e vittoria navale riportala sui sa-
lì US MUS IO?
ra « chiamata per quella clie
così d'architettura) o cariatidi a chiaro-
»i teneva ivi avanti al Papa. Que- scuro, ed i finti bassorilievi color
sta fu la prima delle stanze dipin- d'oro allusivi alle stesse scienze, so-
te nel i5o8 da Raffaele, e dai sog- no Polidoro da Caravaggio sui
di
fliele compì il dipinto, forse diret- partito con diecisette figure in for-
to dall'Aretino nel componimento. ma di cariatidi , con emblemi al-
Sotto questo quadro sono due bas- lusivi alle virtù di Giulio II; i pic-
sorilievi a chiaroscuro, con la sco- coli quadri imitanti il bronzo do-
perta de' librisibillini e loro bru- rato, e analoghi alle stagioni, sono
ciamenlo. Nella volta Raffaele di- di Polidoro ritoccali da jMaratta.
pinse ne'quallro tondi, a finto mu- La camera di Costantino è così
saico, le quattro mentovale scienze, denominata per l'effigiale gesta di
il resto è del Sodoma o di Cal- queir imperatore, ultima dipinta da
dassare Peruzzi. Il zoccolo sostenu- Raffaele che non potè compiere:
to da telamoni ( o atlanti , figure ne avea fatto i cartoni, e prepara-
applicate come le cariatidi al soste- to la parete maggiore per dipin-
gno di cornicioui o altri membri gerla a olio, ma colpito dalla qaor-
I o8 MUS MUS
te solo ci lasciò a olio le figure sn\ pavimento un Ìdolo infranto,
Jclla Giustizia e Mansneludiiie ai per indicare la distruzione del pa-
iati del gran quadro. Questo rap- ganesimo e la libertà del culto cat-
presenta la battaglia data da Cn- tolico por opera di Costantino. A
stanlino a Massenzio al ponte Mil- Gregorio XIII si deve l'alzamento
vio, e fu eseguilo come tutti gii della volta. Nel vano tra le due fi-
ni tri a fresco, e sui cartoni di Raf- nestre è un gran cammino con sti-
Colmo della volta stessa che altri , sotto Paolo III. I pavimenti sono ^
attribuiscono al Lauretti aiutato dal di Luca della Robbia, e vi cam-
discepolo, in cui vede la prospet- si peggiano gli emblemi di Leone X,
tiva di un tempio con un Croce- descritti nel voi. XXXVIII, p. 45 del
fisso nel contro, per mostrare il Dizionario. Sulle camere «li RafEio-
f nonio della religione, vedendosi le si possono leggere lo Chattard, il
MUS M L" S 1
03
T;ija, massime Pietro Paolo Mon-
e ornati restarono. Ifel primo piano
tagnani , lUus Irazioni storiche- pil- è il museo Egizio, nel secondo l'E-
tcriche, con incisione a contorni del- trusco: l' edifizio è sovrastato da
le pitture nelle stanze vaticane di- una loggia coperta soflillala, riqua-
pinte da Raffaele Sanzio da Ur- drata nelle leste, con quattro co-
bino, accresciute di sopra venti sog- lonne per parte di marmo greco,
getti inedili, Roma i83o. Del me- bigio, paonazzetto e giallo antico,
desìiiio: Illustrazione storico-pitto- con balaustrata nel mezzo interrot-
rica con incisione a contorni dei ta, ed armette di Pio IV. Nella
dipinti della gran sala detta di Co- facciata tra un pilastro e l'altro di
stantino presso le stanze di Raffael- travertino vi è una finestra. La
lo Sanzio da Urbino nel fatica- nicchia che resta nel mezzo ha la
no, accresciuta da dieciotto soggetti sua porta con stipiti di travertino
Roma 1834. Pietro Massi,
inediti, scorniciati, ed introduce nell'antico
Sale e loggie di Raffaele al Fati- oppartamento pontificio di ritiro di
cano, Roma 1847. Tor o sia di Belvedere,
de' Venti
Museo Gregoriano- Etrusco. L'a- contiguo all'altro palazzetto che spor-
dito è dalla grande scala, die ge più in fuori della campagna,
dà magnifico ingresso al mu- edificato da Innocenzo Vili. Que-
seo Pio-Clementino, descritta di so- sti inoltre, al modo detto parlando
aravi Io stemma di Pio IV, essendo- stoni di fiori e putti: ne' quattro
vi tra le statue sedici riquadri con simbolici quadri fu rappresentato
pitture a fresco, esistenti colle Vir- Atlante, il Genio che regge il glo-
tù a guisa di Termini, di Nicolò bo, il convito di Sanile fatto a Sa-
Circignani dalle Pomarancie , indi- muele, quello del re Tieste che fe-
le due seguenti stanze, e con imprese rinvennero negli ultimi tempi, pra-
di Clemente XI, ov'era la libreria pon- ticando degli scavi nel terreno del-
! tificia particolare di chi l'abitava. l' antica Efruria, che trovasi entro
Nella decimaterza ed ultima stanza i confini de'doininii pontifìcii : a'io-
tranvi dipinti decorativi, non enu- ro luoghi di molli ne facciamo
merando la cappella e la gallerio- menzione. Intento seuq)re Grego-
la. I sonilti in tela delle stanze rio XVI a favorire e promovcre
furono dipinti a chiaroscuro, con gli studi dell' antichità e delle ar-
disegni e architetture di Nicola Mi- ti belle, come maggior splendo-
il
(j
può leggere nella Descriz. del Va- nobile e magnanimo divisamento
ticano del Taia p. 344 ^ seg., il stabilì situarli decorosamente in
quale dice che essendo in rovina, Vaticano, nel appartamento
dello
con la soprintendenza del cardi- pontificio di Belvedere, illustre per
nal Pancialici, lo fece restaurare memorie. A tale effetto incaricò la
Clemente XI, laonde nell' esterno mentovata commissione cìie col
della gran nicchia o tribuna fu cardinal GaUeHl camei-lengo, e con
eretta l'arme in marmo di quel Pa- monsignor Adriano Fieschi mag-
pa. Servino questi cenni per quegli giordomo si recassero ad ispezio-
ornati che sono restali dopo tanti nare il locale. La deputazione ciò
mutamenti, e la riduzione a mu- fece i5 novembre iB36, e lo
a'
seo del locale; avendo detto nel trovò opportunissimo, con alcune
voi. y , p. 22g del Dizionario, che riduzioni ed ampliazioni che rasse-
essendo l'appartamento assegnato gnò al Pontefice. Fu allora che
al cardinal bibliotecario, dopo il questi alacremente si occupò della
1780 si recò ad abitarlo il cardi- pronta esecuzione del suo pensiero,
112 ai us MUS
entrando in tutti dettagli, e di i re del museo., decorati ambedue aii'
cardinale e legato d' Urbino e gure, sono riportati nel n. 17. L:i
Pesaro , il quale pose in opera detta statua di bronzo ritrovata in
tutto il suo zelo e coltura perchè Todi nel i835, e rapprescntantt^
il nuovo museo riuscisse degno del un milite o guerriero, formando
sovrano volere e della pubblica uno de' principali monumenti del
espeltazione; onde surse prontamen- museo, siccome ha in un penda-
te con singolare celerità, e potè glio della corazza incisa una iscri-
aprirsi a'a febbraio iSSy, anniver- zione etrusca, incessantemente i
vescio l* eiligie del Papa entro co- etrusca statua tudertina del
della
rona di quercia e di olivo. Ebbe- museo Gregoriano: se ne fa cen-
ro medaglie il barone Vincenzo no nel n. 27 del Diario. U cav.
Camuccini, il cav. Salvi, il com- Salvatore Betti a' 28 marzo scrisse
mendatore Pietro Ercole Visconti, quella Lettera^ che riprodussero il
tutti eziandio decorati dell' ordine n. 26 del Diario 1837, e il n. 4^
di s. Gregorio; il cav. Luigi Grill e (\e\V Album del i838, col disegno
cav. Giuseppe d'Este sotto direlto- della statua tudertina. l\' G aprile
ÌMUS MUS ii3
lò. A' IO aprile coi tipi di Perugia cropoli di Vulci in tre anni di fe-
Per la festa àe'sS. Pielro e Pao- neir Album di detto anno, coi n.
lo 1837 la consueta medaglia che 3 e i3 pubblicò la descrizione
si conia dai Pontefici ebbe per erudita del museo Gregoriano-Etru-
soggetto ì' applaudita raccolta dei sco coi rami della stanza de'bron-
monumenti d'Etruria entro il nuo- ei e della galleria , che meritò
vo museo Gregoriano, incisa dal stamparsi a parte nel iSSg con
valente cav. Giuseppe Girometti, tali disegni, e quello della statua
in cui figurò il Tebro colla lupa di Todi, in opuscolo che citeremo
te i gemelli, ed il mausoleo di Por- parlando del museo Egizio. In essa
fsenna , con l' iscrizione : Museum dichiarasi che la parte principale
yGregorianum ex Mon. Etruscis. de^monumenli etruschi proviene in
l'MDCCCXXXFJI. La medaglia fu ispecie dalla necropoli di Vulci, la
allustrata con articolo pubblicato quale si allarga nella tenuta di Cam-
lei 5i del Diario. Il n. 3?, ri-
n. po Scala e nelle vicinanze ; da
porta il dono fatto a Gregorio XVI quella di Tarquinii, di Agilla, di
dal celebre cav. Micali di sette pic- Cere, e dalle escavazioni fatte in
coli antichi bronzi etruschi : anche Toscanella, Bomarzo, Poggio, Sam-
altri offrirono al Papa oggetti per mavilla, Orle e luoghi propinqui.
aumento del museo fra' quali
, i Loda l'elegante macchina inventata
cardinali De Gregorio e Grimaldi. dal cav. Salvi, per la quale le taz-
Gregorio XVI continuò pel mede- le etrusche possono volgersi in ogni
simo a fare acquisti ed a prose- modo, e vedersi in ogni parte co-
guire gli scavi pel suo incremento : sì esterna come interna, senza toc-
quelli con successo eseguiti nel carle. Nel secondo articolo il cav.
1837, sono descritti colla tomba Visconti rileva gli accrescimenti
e cogli oggetti d'oro ed altro rin- del museo e mutamenti avvenuti
venuti nella necropoli di Vulci, nel nella primitiva disposizione delle
n. 33 del Diario. Nel breve pe- cose, tributando encomi i dovuti
riodo d' un anno l' ingrandimento al comm. de Fabris, che divenuto
del museo Etrusco fu significante, diretlore effettivo de'musei, con gu-
voi, XLVII. d
ii4 ' MUS MUS
sto, precisione ed amore corrispose le Avanti d'indicare le
edizione.
indefesso alla nuova sistemazione cose principali del museo, non riu-
e miglioria voluta da Gregorio XV f. scirà discaro il riportare il titolo di al-
Questi a mostrare a lui, al cav. cune delle opere che illustrarono i
Salvi, al comm. ed al
Visconti, vasi etruschi, di cui racchiude scel-
cav. Grifi la sua sovrana compia- ta e copiosa collezione. Monumen-
cenza pel loro operato , con bi- ti elrutchì o di rlrusco nome, di-
glietti maggiordomato conferì
del segnati, incisi, illustrali e pubbli-
ad ognuno una piccola medaglia cali dal cav. Francesco Inghira-
d* oro di benemerenza, da potersi mi. Lanzi, De'vasi antichi dipinti^
usare come decorazione, appesa a volgarmente chiamati etruschi. Fa-
nastro nero coi lembi tinti di buc- broni. Storia degli antichi vasi fit-
chero, acciò ne'colori etruschi ser- tili aretini, Arezzo 1840. Muscuni
bassero perenne ricordanza del fa- Etrusque de Lucien Bonaparte
vore. Questa decorazione è in for- prince de Canin, fouilles de iSnS
ma di croce con quattro raggi, tra à 1829, vases pdnles avec inserì-
l'uno e l'altro de'qiiali è ima stel- ptions, Viterbe 1829. Carlo Fea,
la. La medaglia è sormontata dal De' vasi fittili da quat-
dipinti che
triregno e chiavi. JNel diritto vi è tro anni si trovano nello stalo ec-
r elllgie di Gregorio XVI con in clesiastico, Roma i832. Secondiano
giro: A. MDCCCXXXFIIL Nel Campanari, Antichi vasi dipinti
rovescio un genio alalo porta una della collezione Feoli descritti, Ro-
cartellina coll'epigrafe : Benemeren- ma 1837. Questa bellissima colle-
ti, e nell'iulorno Oh DIus. Etr. Il zione greco-etrusca, il commend.ito-
comm. Visconti, deplorando nel- re Agostino Feoli la rinvenne nel-
la morte
l'accademia d'archeologia la sua tenuta di Campomorto vi-
nelli coi celebri suoi tipi e nobi- ti, ec. inlilolata: L' antica Etruria
I
MUS MUS Ili
vìnriuima compresa nella dizione vi di funebri cerimonie e sacrifi-
pontifìcia. Essa illustra erudita- cio umano: fu scavato presso Cor-
mente tulli i luoghi della regione neto. Qui sono pure diverse ur-
in cui si fecero le grandi scoperte nette cinerarie di terra diseccata
die frullarono immensa copia di e non rinvenute nel pasco-
colta,
pregiate opere antiche, che resero lare di Castel Gandolfo, sotto stra-
più ricchi i musei delle principali ti di lava* antica traboccata dal la-
ciltà d' Europa, e ne costituirono go Albano quando era vulcano.
de'nuovi, come que«lo Gregoriano. Segue la sc'conda camera con rac-
Inoltre riferisce le principali noti- colta di terre colte elrusche, miste ad
zie de'falivci, veienli, ceriti, tarqui- alcune romane: essa chiamasi di
iiiensi, Tolcentani e volsiniensi. Meixurio dalla statua posta nel cen-
All'ultimo ripiano della nobilissi- tro, opera mollo pregevole ti-ovata
ma scala del museo Pio, presso la negli scavi di Tivoli. Ivi è pure
«amerà della biga, è l'ingresso del un'urna con bassorilievo della mor-
Museo Etrusco- Gregoriano, come ted' Adone. Nella seguente camera,
kijgesi suir architrave della porla che ora fa parte della galleria,
in lellere di metallo dorate. Noterò hanno principio i vasi dipinti, cia-
lievemente gli oggetti principali scuno de'quali è singolarissimo per
che contiene, poiché conae museo l'erudizione e fattura, una delle
])iù dovizioso d'ogni altro gli oggetti tante prove della remota antichità
ascendono a migliaia, descrivendo- cui risale l' italiana colìura. Qui
lidollamente la lodata nobilissima sono disposti in ordine i vasi con
opera. Nel primo vestibolo si ve- figure nere in campo giallo, dello
dono tre figure giacenti, lavori in stile più antico, o almeno l'imita-
terra cotta, cioè di donna e di no assai bene; mii-abile è il pre-
due uomini; piti fivxe belle teste zioso e rarissimo vaso con Bacco,
cavalline scolpile in nenfro o pie- posto su rocchio di squisito alaba-
tra cenerognola indigena dell'Etru- stro orientale. La pittura risalta su
lia, e somigliante al peperino, che fondo bianco che per intero colo -
erano ai lati d'una porta sepolcra- risce l'intero corpo del vaso; il di-
le di Vulci. Il piccolo anilito che pinto non è lineare come quello
segue contiene non poche urnetle delle stoviglie di simile specie, nel-
d'alabastro di Volterra, e gran nu- le quali le figure sono seinpliceiuen-
mero di teste lavorate in creta, of- te contornate: esso è eseguilo con
ferte per voto ad un tempio di fi-anchi e sicuri colpi di pennello,
Cere, che ne rimandò iu luce co- e le carni, le vesti e gli accessorii
piosamente ( del classico sepolcro rimangono distinti da' loro propri
etrusco rinvenuto in Cere da d. colori,come un' opera a fresco ;
altri usi della vita, e queste ancora trova memoria che dall'Egitto sie-
me che sparsero nella scienza quei rettore generale de' musei e galle-
benemeriti eruditi cui dedicarono rie pontificie al Vaticano, assistilo
le loro investigazioni. I primi ad dal marchese Girolamo Sacchetti fo-
estimar l'importanza d'uno studio riere maggiore, e da Filippo Mar-
ricco delle più belle cognizioni sto- linucci sotto-foriere. Sotto la sua
ed artistiche furono
riche, letterarie direzione furono allestite quattro
diversi sovrani d'Europa, onde for- magnifiche sale, oltre la galleria
maronsi collezioni più o meno co- ad emiciclo e cinque camere ; del-
piose di tale specie, per le quali la decorazione delle quali in istile
raccolte si fecero molte scoperte. egiziano convenienlissimo alla loro
»j E Roma, quella Roma in cui a destinazione, noi non facciamo qui
canto al trono augusto della reli- rame
parola, giacché l'incisione in'
gione ebbero seggio in ogni tempo che ne rappresenta una parte, me-
ed il sapere e le belle arti, non glio che il nostro dire, commenda
doveva forse offrire al mondo let- il valore del de Fabris ". Termina
terario di che approfittare nella il p. Ungarelli la sua bella ed erudita
novella scienza ? Si bene l'intese descrizione del museo Egizio, così;
Tanimo grande di Gregorio XVI, » Ricondottosi da ultimo l'osservato-
il quale riputando la causa della re nel mezzo della grande sala delle
religione, anziché estranea all'egi- opere d'imitazione, ed alzando gli oc-
ziana archeologia, degna piuttosto chi alla parete tra le due porle
che questa alla sovrana verità no» laterali, gli viene veduto il marmo-
velia tributaria ed alleata insieme reo busto di Chi, protettore essen-
si collegasse, ordinò che fatta giu- do d'ogni sapere, promove con in-
diziosa scelta fra i monumenti egi- comparabile zelo la nuova scienza
zii che possiede Roma, buona copia a lui debitrice della sua vita in
di essi \enisse collocala nel Vali- Roma dico il busto del sommo
:
finché visse fu sempre intento col trio del museo Capitolino, e di fian-
più nobile impegno all'incremento co le sta scolpila l'effigie di Con-
tie'suoi musei Etrusco ed Egizio, cheres sua figlia, e sorella di quel
onde arricchirli di nuovi monumen- re. Qui sono ancora la statuetta di
ti,e nel declinar del maggio 1846 Menephtat I marito di Twea, se-
avendo ricevuto dall'Egitto il mo- duto in trono ; il gran frammento
dello della piramide di pietra cal- del trono di Ramses HI due ; i
ropa che sia in pregio perchè con- presentano la dea Weilh. Un nu-
tenga monumenti egiziani. La det- mero considerevole di queste sta-
ta collezione comprende tutti quei tue fiancheggiavano la grande stra-
monumenti in marmi colorati, che da che conduceva al tempio della
estrani furono dalle rovine della dea , facendo le veci degli alberi,
villa Adriana in Tivoli, e in ispe- e nel mirarle sembra che impon-
eie da quelle del Canopo, i quali gano un certo rispetto ; questi co-
vennero raccolti da Benedetto XIV lossi haimo tutti il nome di Ame-
no, vestilo alla foggia degli egizia- nome di Amcnoftop capo di quella,
MUS MUS 123
impresso in un cartello sospeso ad scriba Imotph, e nell' interno di
un nastro^ scendente dal collo al quello di Manelo. Del teizo genere
petto. Dall' emiciclo si passa alle a semplice contorno sono i geroglifi-
stanze de'papiri, all^aver^ando però ci che stanno in qualche stele, negli
due camere ove conservansi degli scarabei, amuleii, figurine, vasi fu-
oggetti di piccola mole, cioè smal- nebri, ec. Della quarta specie, cioè
ti, pietre, bronzi e legni, fra 'quali si lineari, sono le scritte nelle casse
distingue rinomato scarabeo in
il delle mummie, e per lu maggior
diaspro duiìssimo, con iscrizione di parie quelle de'papiri con geratici.
undici linee, avente la data dell'an- La qainta classe è quella de'gero-
no XI del regno di Amenofl 111, glifìci dipinti, i di cui esempi si
carvi vari oggetti pregevoli o per cultori delle aiti e delle scienze, e
l'antichità o per l'arte, ed anco la sua rinomanza prontamente spar-
diversi capolavori , secondato dallo se la fama e il nome già per al-
zelo del cardinal Antonio Tosti pro- tri simili fasti glorioso ; anzi quel
tesoriere generale, anch' esso ama- concorso artistico Gregoriano delia
tore delle arti belle e dell'aumen- insigne congregazione o /éccade-
to del lustro di Roma. Pel mu- Vìia dei virtuosi del Pantheon [Fe-
seo fu destinalo il vasto piano a di), mi pregio far par-
della quale
terreno ; per galleria di pitture ed te, tempo divenne per-
verso quel
altro, il bellissimo piano nobile : il petuo, con fondo assegnatogli da
primo ha il principale ingresso incon- Gregorio XVI di suo privato pe-
che conduce alla gran
tro la scala log- culio a vantaggio de' giovani arti-
gia conispondente alla maggior fac- sti. Il museo si aprì per la prima
ciala della contigua basilica; il se- volta al pubblico a' 16 maggio
condo dalla decorosa scala del palaz- 1844 f'^sla dell'Ascensione. Quindi
zo. Il Papa ci prese tanto amore, il eh. Federico Torre ce ne diede
che d'allora in poi vi destinò tulli una descrizione nell' Album, ai n.
i monumenti che potè acquistare o 3o e 35 del i8445 e nel n. del i
disporre, e finché visse costante- 1845 nel quale anno nella New
,
ro Dio e gli erge templi magnifi- ludi degli atleti e le forze d'Erco-
ci, serba pur anco le opere dei le ; alcuni de' quali di perfezione
gentilesimo, perchè condotte da ec- inarrivabile.Qui animali di vario
celienti scalpelli e pennelli ed ar- genere, che sembrano prodotti di
chipenzoli ; quinci per mostrare natura anziché fatture dell'arte. De-
che non teme il confronto delle fo- ve opere recate all'ultimo fìnimen-
Ic ed assurdità che rappresentano, to ; dove lavori, che sebbene per
colle verità della pura e sublime cagioni spesso ignote siano rimasti
religione di Cristo; quindi perle- incompiuti, mostrano tuttavolta gran
ner -viva ne' cuori e negl' intelletti maestria nell'arte, ed in certa gui-
la luce di quel bello che tanto ri- sa ne segnano i passi. Ùa una par-
splende in siffatte opere, sebbene te ornati vaghissimi e svariatissimi,
dilluso a dar forme meravigliose che somministrano all' architetto
ad esseri il più delle volte defor- preziosi esemplari : dall'altra parte
ini non solo e viziosi, ma sognali torsi ed altri fiammenli in marmo
e nulli. Queste sono le idee che ed in porfido, dai quali, come dal-
ora facilmente si offrono al pensie- l'ugna il leone, si argomenta Tee-
re di chiunque per la via Appia celicnza delle intere statue, e lo
naelle il piede nell'interna città. scultore ricava grandi ammar^slra-
Egli, al primo entrarvi, la ravvisa uieuti. Quiuci pulite e leggiadre
lah MIjS WLS
rolofine di pie aiosa nvìteda, ed al- se inaspeltalamenle mori Gregorio
ile ancor io7.7.e rinvenute sepolte XVI. Laonde la pubblicazione del-
nel medesimo luogo ove si depone- la medaglia non ebbe piti luogo,
vano dalle navi che in sul Tevere ed il conio fu riposto nella zecca
le trasportavano : quindi una ca- pontificia, attendendo che mano be-
mera dedicala ui monumenti cri- nefica lo ponga in luce a gloria di
stiani, dove si distinguono prcci- tanto Pontefice splendidissimo pro-
j)uauienle vari sarcofaghi, a cui din- teggitore delle arti e della scienze,
torno liassorilievi propri de' primi in cui non fu certamente secondo
secoli della Chiesa, ed utilissimi al ad alcuno de'suoi più illusili pre-
cristiano archeologo . Finalmente decessori. Soltanto il defunto Papa
nelle stanze superiori si ammira eblie due medaglie, che però donò,
l'amplissimo e celebre musaico An- né lamuienlo n chi, onde quello o
toniniano, figurante la scuola de- quelli che le possiede può chia-
gli alieti. Tutte queste cose si of- marsi ben fortunato, niun altro a-
frono a pascolare la vista, il gusto vendone, neppure l' autore. Deve
e l'intelletto di chiunque «'inoltra notarsi che Gregorio XVI commi-
"
nel museo Lateranense. se la descrizione e illustrazione di
Divenuto il museo Gregoriano La* questo museo ni dotto gesuita p.
tcranense degno della metropoli del Giampi(;lro Secchi, il quale la sta
cristianesimo, in memoria di sua ion* eseguendo.
dazione, e ad onore del benemcrilo Trovandosi il Lalerano alle fal-
centauri e dei lapiti : nulla di più nomi de' velulonenses, de' vulcenta-
animato e tumultuante delle scene ni e de'tarqùinienses. Tra i basso-
che ritraggono questo strano com- rilievi, massime delle urne, nomi-
battimento, che riempiono la vista neremo i seguenti. Le lotte e le
di meraviglia, ed ii cuore di mille vittorie de' pugilatori. Il supplizio
sensi diversi , avvegnaché serva di di Niobe, in cui si vedono uccisi
utile insegnamento a guardarsi dal- alla sua presenza e del consorte i
Nella sala dell'angolo de' due lati le epoche altrove di troppi indegni
del famoso Sofocle, do-
palazzo è il imitatori. Tra gessi dobbiamo pur i
no die An-
fece la noljile famiglia f.u" menzione du'dne colossi del Qui-
totielli a Gregorio XVI, nel i83g rinale, poiché avendo Gregorio XVI
in Terracina, e rinvenuto a s. Fe- permesso al governo prussiano di
lice. E un lavoro d'ogni parte ec- ricavarne le forme , una copia di
cellente e squisito. Le caratteristi- queste l'umiliò al Pontefice. Gra-
che forme del volto , le maestose zioso bassorilievo è il gallo morto
movenze del corpo, la nobiltà del e il gallo vincitore, intorno un'ur-
panneggiamento o pallio quasi a- na cineraria. Altro squisito basso-
movibile , tutto vi è singolare. Mi- rilievo rappresenta ma-
parecchie
rando questo prodigio dell' arte, schere. Tra i monumenti che sono
si vede chiaro che lo scolpai uno nell'ultima camera faremo menzio-
de' più magistrali scarpelli della ne de' seguenti. Lo schiavo, re <li
Grecia, che si gloria della memoria Dacia e prigioniero, statua non fi-
di s'i grand'uouio, sommo poeta Ira- nita dai punti d'arte odi richia-
gi«o , valoroso guerriero, sapiente mo, pei quali gli antichi scultori
magistrato, amatore della patria, al pari de' moderni conducevano il
no Diversi
. quadri che slavano Marco esistenti nel palazzo Quiri •
sul principio del 1826. Leone XII co fu praticata una scala onde os-
ne incaricò dell* esame una con- servarlo dall'alto in un angolo. Tut-
gregazione. I pavimenti di lìiusaìco te queste cose, insieme col genere e
•vierano stati lasciati nelle terme coi pregi del lavoro a musaico on-
da Paolo III e suo cardinal nipote, de fu composto questo vasto pavi-
quando vi scavarono, spogliando l'è- mento, ed i restauri tutti di fresco
difizio soltanto delle sculture ed nelle parti logore, e cento altre re-
altre migliori cose mobili, che for- condite e preziose notizie relative a
marono il museo Farnesiano, in tale argomento, le diverse nomen-
gran parte ora in Napoli. Il mu- clature e processi dell'arte nel com-
saico Antoniniano rappresenta una porre i musaici, sono state ampia»
scuola di atleti, così pregiate e fre- mente messe in luce dall'illustre let-
quentate dagli antichi romani. Vi terato ed archeologo p. Giampietro
siscorgono i giovani che appren- Secchi gesuita colla dissertazione:
dono i vari ludi del pugilato, del Il musaico Antoniniano rappresen-
Pancrazio, del pentalto, della lot- tante la scuola degli atleti, trasfe-
ta, della corsa, del salto, del di- rito per ordine di Gregorio XFl
sco, dei dardi, della palla ; i mae- dalle terme di Caracalla al palaz-
stri intenti ad istruirli ed esercitarli; zo Lateranenscj ora delineato, de-
le corone e le palme destinate in scritto e illustratoper cura del car-
premio ai più prodi ; l'erme di ce- dinal Tosti, Roma
i843. In fondo
lebri atleti collocatevi per destare al salone è convenientemente collo-
emulazione ne' giovani alunni il dio ; cato, oltre analoga iscrizione, il bu-
Ermete, uno de' protettori delle pa- sto marmoreo di Gregorio XV^I
lestre. Questo è il più grande mu- scolpito magistralmente da Adamo
saico che si conosca, ma una metà Tadolini, cui spontaneo rivolgi un
tinuato avevano senza mai cam- Goguet nell'ultimo suo libro delle
biare per lo spazie di tremila an- leggi e sul governo, dice che i
ni: le accompagnavano il
donne primi legislatori misero in musica
dio Api lungo il Nilo, fi'a armo- le loro leggi, acciò si tenessero più
niosi concenti. Dall'Egitto Pittagora facilmente a memoria. I re di Da-
lecò in Grecia la ragione musica- nimarca pubblicarono talvolta le
le con la teoria del suono, e pa- loro leggi in versi, ed in versi ri-
recchi ne formarono una assai vo- mati. Riuscì spesso agli eretici di
luminosa biblioteca; e divenne fra i insegnare e perpetuare i loro er-
gieci in altissimo pregio inremo- rori con cantilene musicali; su di
tissimotempo; e leggiamo in Ome- che Ernesto Cipriani scrisse la Dis-
ro che la musica formava il più sert.de propagalione haeresum per
soave inlertenimento degli eroi. Ri- cantilenas, Londra 17 18. Alcuni
scrittori sono d'avviso che la mu-
guardando i greci la musica come
sica sia innata nell'uomo, e che
dono immediato degli dei, e tanto
tanto ad esso sia necessaria quan-
antica come la razza umana, per
questo andavano attribuendone va- to la lingua; inutile dunque sareb-
be ricercare o l' immaginare
gamente l'invenzione a Mercurio, il
slato e vicende della musica eccle- tificato. Questa messa, una delle
siastica ne' tempi del nuovo Testa- tre composte dal Palestrina, fu per
mento, col novero di molti scrit- la prima volta cantata nella cap-
tori sulla musica, e relative notizie pella Sistina a' 19 giugno i565.
bibliografiche. Termina col ragio- Delia dissertazione del eh. Ferrigni
nare di coloro che coltivarono la si legge un erudito articolo del
pratica della musica sacra, ram- eh. ab. Arcangeli, negli Annali del-
mentando il celebre Giovanni Pier le scienze religiose, voi. XI 11, p.
Luigi da Palestriua, che fu salu- 340. Ecco come il lituigico Ferri-
tato col nome di principe della gni mostra quanto bene la musica
musica, come fu scolpito nel suo sacra ed ecclesiastica si accoppi»
sepolcro in s. Pietro; ma anch'egli co' riti, dicendo. « Se l'ecclesiasli-
ripetè l'eirore di gravissimi scjit- ca liturgia è augusta e sublime
tori, fra'quali Benedetto XIV nel- pei riti e cerimonie che l'accom-
l'enciclica per l'atmo santo^ cioè pagnano, negar non possiamo che
che il Palestrina avesse perorato lu assaipiti pomposa e toccante rie-
MUS MUS i37
sce quando alla sacra musica si canto ecclesiastico, come lo fu Vit-
accoppia, e da quella ornata ne tore III, «e deve credersi a Leone
viene. JNiuno in fatti ignora aver Ostiense, come narra nella Crona-
la musica sull'animo umano mira- ca; Bonifacio IX dotto nel canto e
bii dominio e potere, onde se im- nella musica; Eugenio IV per la
piegata viene nei diversi atti dei scuola de' chierici istituita in Fi-
pubblico culto che dagli uomini renze; Nicolò V per Ja scuola di
rendesi al Creatore, trasporta e ra- musica che apri in Bologna; Leone
pisce a SI nobile oggetto i loro X che avea passione per la musi-
cuori. Sì noi il vediamo tutto gior- ca; Gregorio XIII per l'erezione
no, che nella celebrazione dei di- canonica della celebre congregazio-
vini misteri essa appunto ispira i ne ed accademia romana di s. Ce-
sentimenti i più commoventi, desta cilia j di cui parleremo, e quegli
gli affetti i più teneri, e profonda- altri Pontefici rammentati nella dis-
mente scolpisce nell'animo le più sei'tazione : Degl'islriimenti musicali,
soavi impressioni; dai quali effetti delle loro qualità, dell'uso ed abuso
compreso e penetrato il nostro de^medesimi, e quanto fecero i Pa-
spirito, distaccandosi dalle terrene pi ed i conciliì per bandire qualun-
cose, al consorzio della Divinità s'in- que genere di canto e suono pro-
nalza e sublima. Quindi tanto nel- fano abusivamente introdotto nella
1 antico quanto nel nuovo Testa- chiesa, della quale si legge un ar-
mento fu in grandissimo uso la ticolo ne' citali Annali, voi. XVII,
musica per le sacre funzioni; e noi p. 4^3. Apprendiamo dal Piinaldi
ravvisiamo nel primo un Davidde all'anno 6o, n. 25, che il sinodo
ed un Salomone farla sfoggiare nel d' Antiochia vietò alle donne can-
tempio (questo non essendo edili- tar nelle chiese insieme agli uomi-
calo sotto Davidde, egli concorse al- ni; ed Innocenzo XI vietò alle mo-
l'indicato scopo perchè compose i nache ogni sorta di musica nelle
sahni, e gli adattò alla musica col- loro chiese, ed ai maestri di loro
r accompagnamento di vari stru- insegnarla. Bensì molte monache
menti, quali composizioni furono cantano ai divini uffizi nelle pro-
eseguite poi nel teuipio di Geru- prie pubbliche chiese, in coro e
salemme) in una maniera non più coir accompagnamento dell'organo,
udita in altra nazione; e nel se- e ne trattai a Monaca; ed agli arti-
condo un Pipino ed un Carlo Ma- coli Adoratrici, e Adorazione parlai
gno, e più ancora (e prima di es- di quegli istituti di religiose, che can-
si) tanti sommi Pontefici istruiti tano ogni giorno le divine lodi al ss.
fatto alto elogio e reso ragione Roma. L' opera è divisa in due
diversi giornali stranieri e romani, parti. Nella prima si parla del cau-
oltre la gazzetta musicale di Mila- to Gregoriano, ed è suddivisa ìd
no, particolarmente i memorali An- nove paragrafi, ne'quali trattasi del-
nali nei voi. ili, p. 187; X, p, la sua istituzione e convenienza
3 16;XVI, p. 37, 96, i6i, 2 ti, quando venga bene eseguito, dei
321,337, 4^^; XVII, p. 4^4j dovere degli ecclesiastici di studiar-
XV III, p. i36, 460, e voi. Il del- lo, del retto modo di eseguirlo,
la seconda serie, p. 288; i Dia^ del prefeUo dui coro e suo oHìcio,
MUS MUS i39
clcll'orgaiio e quando possa usarsi, no. Messa hre\>e a tre voci con or-
dell'organista e suo oflicio, de'mez- gano per uso degli ecclesiastici in
zi da prendersi onde por termine coro. Missae novem, nec non qua-
agii abusi introdotti nella introdu- tnor antiphonae quae ìiabentur in
I
zioue dei CiUito Gregoriano e nel fine Iwraruni canonicariwi in can-
suono dell'organo, defilisi bordoni, ta concordi figurato exaratae. Se-
delie qualità di musica da eseguir- quenltae tribus vocibus et organo
si unitamente a tal canto ne'gior- absque verboruni repetitione in iisuni
Ili più solenni. La pai te seconda si catìiedraliuni et collegialiuni eccle-
ai'ijiia sulla musica armonica. Es- siaruin. Inno Iste confessor, a quat-
'
sa è pur divisa in sette paragrafi tro, coU'ullimo verso a otto voci di-
I
che contengono, il quadro dell'odier- vise in due cori. Inno Deus tuo-
na musica, i danni spirituali pro- rum militum, ne'vesperi d'un solo
venienti dalla musica profana in- marliit; Sancloruni mentis inclyta
trodotta ne'sacri templi, se la mu- gaudia, ne vesperi dì pili martiri,
sica stromentale possa convenire al- modulali a tre voci per uso degli
ia chiesa, come debba costruirsi la ecclesiastici in coro. Inno Decora
musica ecclesiastica, del luogo ove lux, nella festa de' ss. Pietro e Pao-
dejjbe eseguirsi la musica, e de'can- messo a quattro vo-
lo ai vesperi,
lori, provvedimenti onde por fine ci, due tenori e basso, con
allo,
alle mconvenienze delia musica ec- accompagnamento d'organo. Inno
clesiastica, parere sulla mugica stru- Crudeiis Ilerodrs, ai vesperi det-
mentale fuori della chiesa nelle fesle t Epifania, modulalo a tre voci, due
di alcuni santi. Le altre opere del- tenori e basso, con organo. Inno
l' infaticabile e laborioso scrittole Stabat Mater, modulalo a quattro
sono le seguenti. Brei'i nolizie sto- voci con organo. La Via della Cro-
Vìcìie ed acca-
sulla coìigrrgazione ce, modulata atre e a' quattro vo-
th'ì/uade maeslri e professori di ci con organo. Inni, Ave Maris
musica di Rotna scilo rinvocaziO' Stella, P'exilla Regis prodeunl.
ne di s. Cecilia, lioma i845- Se Tantum ergo, modulali a qiialtm
ne trova l'analisi nell'appendice del- voci per uso de'seminari. Litanie
\' Album n. 36, i845. Notizie bio- lauretane modulale a quattro voci
grafiche di Nicolo Joinmclli di A^'er- ed organo senza risposta del po-
sa sommo compositore di musica, polo. Litanie lauretane modulate a
Queste sono opere istruttive, ec-
le tre voci,due tenori e basso, con ac-
co le composizioni musicali. La compagnamento di organo. Litanie
messa degli Angeli, posta a Ire vo- lauretane modulale a tre e a quattro
ci con accompagnamento d'organo. voci con accompagnamento d' orga-
Non sic manducaverunl: monello a no. Le opere di canto Gregoriano so-
due tenori e basso con organo ob- no: Cantus Gregorianus in Purifi-
bligalo. Venite ad me omnes : mot- cationis B. M. P'irginis et Pai-
tetto a tenore solo con cori ed or- tnaruni processionibus colleclus et
gano obbligalo, da cantarsi in lem- cmendatus. Canlus Gregorianus Pas-
pò della s. Comunione. Miseremi- sionis D. N. J. C. restilutus et in
ni mei: moltetlo a quattro voci al- lucem Cantus Gregorianus in
editus.
la Palestrina. Panis angeUcus: exequiìs, officio et missa //dclntm
ìnotictlo a (j/ualtiv voci con orga- dtfunctonun ex oplimis ex empia-
i4o MUS MUS
rihus eollectus. Le raccolte di mu- tro vocicon organo e senza di
sica sacra di compositori della scuo- lanacconi per uso de' collegi. An-
la lomana consistono. Raccolta di tichissime litanie popolari della li.
musica sacra in cui conteiigonsi i V. per uso dé'collf'gi. Se il cor sì
capilavori de più celebri compo- puro e candido, in onore di s. Lui-
silo ri italiani dal secolo Xf^J fino gi a due voci con coro, di Carto-
ai nostri tempi, consistente in mes- ni, pubblicate con organo. Al tuo
se, sequenze, qfferlorii, mottetti, sal- pie Maria diletta, del Mariolti, ri-
mi, inni, responsorii, ec. Sono ti- dotta a tre voci con accompagna-
«ora usciti sette grossi volumi in mento. Se mai giungo dopo morte,
foglio, che contengono le opere di Cartoni, con accompagnamento.
pili eccellenti in maggior parte ine- Psalmus Misere re, di Casciolini,
dite del Palestrina, e la sua vita, corretto per i'ofllzio delle tenebre.
corredate d'interessanti notizie in- Salve regina, del Bonfichi, con ac-
torno alle medesime e alla storia compagnamento. Libera me Domi-
dell'arte musicale. I sette volumi ne, a quattro voci con istrumentl di
contengono la prima parte, ora si Cimarosa. Dopo il catalogo mon-
propone stampare la continuazione signor Alfieri pubblicherà in quat-
dell' opera in altri otto eguali vo- tro volumi il nuovo Graduale se-
:
le arcadico un importante
si legge a quattro ed otto voci.
articolo del marchese Giovanni A Canto ecclesiastico parlai
Lonrghi intitolato: Le opere di Pier delle diverse sue specie ed origine,
Luigi da Palestrina pubblicate con cioè di quello degli ebrei, e di
moderni caratteri da monsignor quello ecclesiastico de' primi tempi
Alfieri, ec. Excerpta ex celebrio- della Chiesa, e sue divisioni, massi-
ribus de musica viris Palestrina, me dell'Ambrosiano e del Grego-
Vittoria, Allegri, in usuni cathedra- riano o romano, o canto fermo;
Unni, ec. in dominica Palinarurn, del cantorato e scuole de' cantori
et maj'ori hcbdoinada. La cantica istituite in Roma
da s. Gregorio I, in-
di Salomone, modulata a cincfue di della sua propagazione in Francia
i'oei da Palestrina. Raccolta di ed altrove; delle note che dicousi
mottetti a quattro voci di Palestri- inventate da Guido d'Arezzo, e di
na, Vittoria, Anerio.Inno o ritmo quel canto che escluse poi dalla
Stabat Maler, mottetto Fratres ego chiesa Giovanni XXII (la cui de-
cnini accepi, a otto voci distribui- cretale emanata nel i322 in Avi-
te indue cori, di Palestrina; inno gnone, Docta sanctoriun patrum, è
Pange lingua in canto Gregoriano, riportata ancora dal Ferrigni). Che
che si eseguiscono nella cappella sempre disapprovarono i Pontefici,
Sistina. Fragmenta hyiimoruin di i santi padri ed i concili la musi- i
i4?- ai US MUS
Per fjiinnto nbl)ìnnìn qui ricorda- considerazione dell'ampiezza di Dio,
to e per la brevità che ci ò im- dei prodigi da lui operati, e de'be-
posta dalla natura di questo Dizìo- uomini liberalmente com-
nefr/.i agli
nario, ci limiteremo ad eitrarre qua parliti. Dal che apparisce, che la
e là qualche erudizione dalla bella musica conviene propriamente alle
opera del sullodato monsignor Al- cose religiose, essendo esse le uni-
Ristabilimento del canto e del-
fieri, che che risvegliar debbano nell'ani-
ta musica ecclesiastica. Tra le este- ma veraci sensi di amore verso Dio,
riori azioni che dobbiamo nel ren- e che facciano concepire una su-
dere a Dio il dovuto cullo, si com- blime idea della divina maestà, a
prendono le divine lodi, perchè nel- cui render devesi onore ed omag-
le diverse melodie ed armonie ven- gio come principio e termine d'ogni
gono meglio tocchi e scossi gli ani- cosa, e come nostro creatore e lar-
mi nostri, onde sempre si è usata ghissimo benefattore. La malizia poi
la musica nelle lodi del Signore, dell' uoanio si è servita di questo
a/linchè animi de'deboli e de-
gli mezzo, in eccitare alla pietà eccel-
gì' infermi restino vieppiù eccitati lentissimo, per risvegliare e muove-
ed infiammati alla divozione. Difat- re le ree passioni nelle case, nelle
to Mosè e gì' israeliti usarono il adunanze e ne' teatri unitamente
canto nel solenne ringraziamento alla danza, ad indecenti azioni, ed
che fecero a Dio dopo il prodigio- a racconti amorosi ; anzi in questo
so passaggio del mar Rosso. Maria secolo che vantasi di lumi, di fi\o-
sorella di tal duce colle altre don- sofiae d'incivilimento, da alcuni si
ne ripetè il di lui cantico al suono giunge all'eccesso degradante di ren-
de'timpani e alla danza. Davidde ac- dere onori quasi idolatrici a quel-
compagnò l'arca col canto e col suo- li che primeggiano nella musica e
no di molti strumenti, indi ordinò nella danza. Su questo punto si può
ai ch'erano al servizio del Si-
levili leggere l' aureo libro stampalo in
gnore, che ne celebrassero le lodi Roma nel 1768: Trattalo de' giuo-
rol suono e col canto, nell'esercizio chi e de divertimenti permessi o
de'ministeri dell'aliare, ed il loro nu- proibiti ai cristiani, cap. XIX,
mero giunse sino a quattromila della musica e del canto.
poi divisi in ventiquattro ordini; La musica degli ebrei stabilita
laonde fu Davidde il primo che in- per l'onore dell'Altissimo, fu eser-
trodusse regolarmente la musica citata da Cristo stesso e dagli apo-
nelle sacre funzioni, facendo risuo- stoli, e da essi vennero esortati i
nare il santuario delle lodi del Si- primi cristiani ad usarla nelle sa-
gnore. La modulazione delle voci, cre funzioni, per essere eccitati più
con cui gli inni e i salmi erano facilmente alla divozione ed alla pie-
cantali nel santuario degli ebrei, e tà: il Redentore nell'ultima cena
ilsuono degl'istrumenli che accom- dopo l'istituzione dell'Eucaristia can-
pagnavano le voci, davano alle sa- tò un inno di ringraziamento; e s.
rre parole una maggior forza, on- Paolo esorlò i fedeli al canto dei
d'esse facessero più viva impressio- salmi, degl' inni e de' cantici spiri-
ne negli uditori, e venissero meglio tuali nelle loroadunanze, avverten-
espressi gl'interni sentimenti di un doli di accompagnarlo non colle sole
animo trasportato fuori di sé alla labbra, ma cou l'interno del cuore,
MUS MCS 143
e l'kisegnò coli' esempia Tiitloclò renderlo armonico, ond'è che dai
meglio agli articoli di tali compo- pontificato di 8. Vitaliano del 6?^
nimenti. Gli eretici samosalensi, al- in poi, udirono le melodie del
si
l'abuso; e verso il fine del VI se* l'apprendimento del canto con meto-
colo s. Gregorio I, assai geloso del di, indi siformarono scuole regolari
culto divino, si applicò alla rifor- per dove. 11 miglioramento
ogni
ma del canto ecclesiastico^ il quale dell'armonia di Guido luttavolta è
poi si diffuse per tutto l'occidente dubbio: per la gran fama acqui-
in brevissimo tempo, e specialmen- statasi gli si attribuirono tutte le
te in Inghilterra ed in Francia: que- scoperte delle quali s'ignora l'an-
sto è quel canto che piacque sera- tore , mentre molte cose ascritte
pre e sempre piacerà ai dotti e a Guido erano già cognite avanti
alle persone divote. Allorché ne' se- di lui. Monsignor Alfieri nel voi.
coli mescolò alle me-
posteriori si VII delle Opere del Paleslrina, al-
lodie gregoriane l'armonia, inco- la dissertazione dal risorgimento del-
minciarono gli abusi, contro i quali la musica fino all'epoca di tale au-
si scagliarono padri, concilii e scrit- tore, dopo le opere
di aver letto
tori fino ai nostri giorni, senza es- di Guido, che prima non avea po-
serne risultato verun felice effetto, tulo avere confessa ingenuamente
,
trodottesi sulla metà del secolo Vili; ottava, di quinta, di quarta e si-
e che finalmente si servi per di- mili sopra il canto ecclesiastico sem-
notare Vorganuni ossia la rozza ar- plice, inmaniera tale che si con-
monia di que'tempi, consistente in servi illibata r integrità del detto
quarte, quinte e ottave di seguilo, canto.
delle lettere Gregoriane, grandi per Un siffatto ordine pontificio pro-
le voci gravi, minuscole per le voci dusse buon effetto, e s'incomincia-
medie, e queste raddoppiate per le rono quindi ad udire le prette ar-
voci acute. A maggior schiarimen- monie permesse, sugli Introiti, Gra-
to d'una materia si importante si duali, Olìertorii, Antifone, Inni e
può consultare la citata dissertazio- Responsorii. Cotal modo però sem-
ne. Sul finire del secolo XI Fran- plice e rozzo, era sopportato di ma-
cone Colonia procedette più in-
di la voglia da quelli ai quali aveva
nanzi nello svolgimento dell' armo- solleticato gli orecchi la musica mi-
nia, insegnò d'introdurvi le conso- surata, la quale non ostante che
nanze, di non far ascender e discen- fosse bandita dalla chiesa, fuori di
dere le voci in uno stesso tempo questa veniva per tutto usala. Ed
e stabilì le figure musicali in lunga, è perciò che azzardarono di porta-
breve e semihrtve, nonché i tempi, re a misura il Kyrie, Gloria, Cre-
i modi, le legature ed i riposi del- do, Sanctus, Benediclus, Agnus, e
le voci, gittando le fondamenta del- di eseguire non più alla mente,
la musica figurata, la quale in ap- ma in iscritto la composizione. I
produssero enormi stravaganze, che cun riguardo alle sacre parole, che
pervenute in seguito all'eccesso, mos- furono offuscate con artifici! inter-
sero Giovanni XXII ad emanare il minabili da tutti i compositori, sen-
celebre decreto, in cui dopo aver za che gli uditori potessero inten-
mostrato che lo scopo del canto sa- dere il senso; ed il peggio si fu
cro si è di accendere la divozione che le composizioni erano per lo
ne' fedeli, rimprovera la nuova ma- più lavorate su profani soggetti; e
niera introdotta di misurare il can- pure il Josquin, come il più me-
to fermo , e d' averlo riempito di lodico della scuola fiamminga, fu
MUS MUS 15
'4
chiamato iu Europa princeps musi- altri. Monsignor Alfieri riporta le
cortiin, indi l'invenzione dell'arte notizie inforno al risorgimento del-
della stampa riuscì utile anche al- la musica fino al Palestrina, anche
la musica. Nel concilio di Tretito nella sua Raccolta di musica voi.
si pose riparo alle stravaganze mu- VII, p. 373 e seg.
sicali, e si pensò alla convenienza In appresso, ad imitazione della
j
dei tempio santo di Dio, laonde Pio musica teatrale, si formò lo stile
dire altro. Contro gli abusi intro- canto Gregoriano e nel suono del-
dotti nelle chiese nel canto e nella l'organo, dice del canto fratto mi-
musica, lo ripetiamo, in ogni età surato che in Roma si usa nel se-
declamarono Papi e tutti i buo-
i minario romano e nel monastero
ni, a cui sta a cuore l' onore e la de' camaldolesi di s. Gregorio nei
decenza del santuario. Preziose so- giorni solenni , oltre 1' eseguire ve-
no altresì le nozioni che lo zelo e ramente bene il canto Gregoriano;
la scienza del lodato autore ci dà come del canto fratto e qualche ,
to riporta sul dovere degli eccle- chi un luogo vicino al teatro, ove
siastici, di studiare il canto Grego- stava il magistrato a vedere le rap-
riano, dicendo col ven. Beda , che presentazioni, mentre ora è una spe-
chi canta quel che non conosce cie di steccato, nella parte anterio-
viene definito una bestia poiché ,
re del teatro, destinato pei suonato-
non solo è necessario conoscere le ri. Quivi si eseguisce la musica sen-
varie melodie di cui è composto ,
za verun riparo, onde il popolo vol-
e che si apprendono collo studio gendo le spalle all'altare maggiore,
ma ancora molte altre cose che lo è intento a osservare quelli che can-
accompagnano. tano. Molli sono i danni spirituali
introdussero divenendo
in chiesa , cre composizioni musicali il ve-
cosi la musica quasi sempre teatra- ro stile ecclesiastico , il quale non
le, con dolore de' buoni, onde molli solo riscosse applausi nella ponti-
vescoxi anco di recente bandirono fìcia cappella, ove tuttora si osser-
dalle loro diocesi qualunque sorta va la semplice esecuzione, ma fu
di musica strumentale. Le musiche eziandio da altri maestri nelle chie-
strumentali che si fanno di notte se di Roma adottalo. Aflinchè poi,
presso le chiese per la festa di al- come di tutte le cose addiviene,
cun santo, invece di trarre il po- non avesse col tempo a risentir
polo alla sua divozione , pei pezzi nuovo danno la musica ecclesiasti-
che si eseguiscono profani, lo scopo ca, nel pontificato successivo di s.
I, p. 55, e XI, p. 3o6 del Diziona- liani e stranieri , fi-a' quali molli
rio, godendomi l'animo di apparte- d'una celebrità europea, anche del
nervi qual socio onorario, nella classe gentil sesso, non che per soci d'ono-
dei filologi, fino dal i843. Grego- re gli amatori della musica, in cui
rio XIII nel i583 o i584 appro- novera Papi, sovrani, e personaggi
vò la congregazione, l'eresse cano- illustri per dignità, per nascita e
nicamente, e gli concesse privilegi, per sapere , come si può legge-
credesi ad istanza del Palestrina. re nell'opuscolo Catalogo dei mae- :
vettero assoggettarsi agli esami della musica j e de' sodi d'onore della ,
dtlto nel voi. IX, p. io5 del Di- sermone, l' altra lo seguiva, e per-
zionano. Con questo nome di can- ciò senza connessione, cominciaro-
tata è stato sempre conosciuto il no a rifiutarsi dai mal divoti, ab-
dramma sacro cantato nel pontifi- bandonando l'oratorio; onde i fi-
cio palazzo, del quale per altro, fi- lippini richiamo della gioventù,
a
no a tutto i) secolo XVI, i recita- si ai nuovi
adattarono metodi, e
tivi si declamavano, e si cantavano nlla musica mista di canto e suo-
i soli cori; indi al principio del no, procurando il p. Orazio Griffi
XVII si posero in musica i recita- sacerdote di s. Girolamo della ca-
tivi, i quali al finir del medesimo rila (Fedi), già cantore pontificio,
«ecolo divennero parlanti ; dalla sostituirvi componimenti
i di qual-
qual epoca debbonsi ripetere i duet- che storia o avvenimento della ^sa-
ti,i terzetti, i quartetti, ec; le arie cra Scrittura con musiche del cele-
però soltanto alla metà di tal se- bre Francesco Anerio, che fece
colo furono introdotte. Non dovet- stampare nel 16 19 col titolo: Tea-
te s. Filippo Neri introdurre nel tro spirituale. Ciò adottò ancora
suo oratorio le profane composi- r oratorio di s. Maria in Vallicel-
zioni teatrali, anzi per allontanare la ; ma il cambiamento riuscì insi-
dai profani divertimenti i suoi, e gnificante, la poesia fredda e di
insieme dilettarli, trovò delle can- pessimo stile ; mentre in vece la
toni, inni e laudi
ne spirituali , musica salì alle stelle e l'oratorio
coDJpose egli sfesso, e fece compor- si popolò di nuovo di divoti e di
re molte divote d'ottimo stile, in- curiosi ; laonde i filippini dovette-
culcando in ogni strofa massime ro persuadersi, che ad ottenere il
fondamentali di religione, ovvero fine di s. Filippo, d' allontanare i
N
N.IaAMANIA. Sede vescovile di NABORE («.), martire. Sofferse
Babilonia, nella diocesi di Caldea, il martirio in Milano, insieme a s.
<:h' ebbe per vescovi N. del 554, Felice, verso l'anno 3o4, sotto
Mar-Aba, Elia, Ezechiele, e gli al- Massimiano Erculeo. I corpi di
tri registrati dal p. Le Quien, O- questidue martiri, eh' erano stati
riens christ. t. II, p. 1234. sepolti fuor delle mura della città,
NABILAP^' Elia, Cardinale. Elia vi furono in appresso riportati', e
IVabilan o Nabinalli, nato nella deposti in un luogo dove fu fab-
«liocesi di Perigord di nobile stirpe, bricata una chiesa sulla loro tom-
professò nell'ordine de'minori, dove ba, che vi traeva il concorso dei
liivenulo maestro nelle teologiche fedeli. Da parecchi anni le reliquie
facoltà, fu fallo arcivescovo di Ni- de' santi martiri furono trasferite
cosia, i34i patriarca di Ge-
e nel nella chiesa di s. Ambrogio. La
rusalemme, e dopo due mesi a'ao memoria di essi si celebra a'ia di
tlicembre Clemente VI Io creò car- luglio.
dinale prete di s. Vitale, ritenendo NABORE (s.), martire. F. Basi-
con ispeciale indulto 1' amministra- IIDE (s.),
dinale. Filiberto Naidi Babou dei bilì spedirvi il cardinale, che al dir
signori della Bourdaisière, francese, del Pallavicini era a portata di a-
ina originario di Brisighella nella gevolare le difficoltà che potevano
Piornagoa, giovane di straordinario nascere tra il Papa e il re di Fran-
talento, diedesi con ardore allo cia, epoteva regolare l'augusta as-
studio, e divenne in breve assai e- semblea colle sue molte cognizioni.
rudilo e peritissimo nelle lingue Morì in Roma nel iSro d'anni
greca e latina. Presi i gradi nell'u- 57, e fu sepolto nella chiesa di s.
niversità di promosso
Parigi, fu Luigi de' francesi, con elegante i-
Perseverò in questo grado con ta, con buone opere esteriori nei
Francesco II, e con Carlo IX, il due lati di detti fiumi; ed è pure
quale rimase per siffatto modo ap- ben fabbricata in pietra di color
pagato de'suoi servigi, che doman- bleu, venata in rosso e nero, il cui
dò ed ottenne da Pio IV che a'a6 aspetto non è spiacevole. Gli edi-
febbraio i56i lo creasse cardinale fizi pubblici i più osservabili sono
prete di 8. Sisto. Nel vescovato di la cattedrale di moderna architet-
Angoulénie mostrò gran inlrepidez- tura , la cui facciata è imponen-
73 e costanza ne' travagli e peri- te per la sua maestosa elevazione
coli che dovette incontrare per par- e le sue belle colonne, e la chiesa
te dei fautori degli eretici e di adorna di ornati in mar»
de'gesuiti
questi slessi, eh' essendo assai po- mo. Vi sono molte altre chiese e
tenti in quella città, vi fecero un cinque parrocchiali con battisterio,
guasto orribile, e infettarono quel tre ospedali compreso il militare,
gregge, ch'egli a tutta possa si stu- due monasteri di religiosi e quat-
« 5(ì NAM NA M
tio di monache, una confraternita, Per la pace
Utrecht fu ceduta
d'
una roccia scoscesa, nell'angolo for - della diocesi si stabilì per /\o mi-
mato dal confluente delle due ri- glia di lunghezza, e 3o di larghez-
viere, una situazione assai conside- za, con tremila ducati d'oro per
rabile sotto gli antichi conti, ma mensa vescovile dalle decime, e
Iti in progresso che il nome di millecinquecento dal re, cui il Pa-
castello si estese a tutti i forti si- pa die la nomina del vescovo. Ne
tuati sulle vicine montagne. Namur fu il primo Antonio Havet dell'Ar-
fu presa da Luigi XIV dopo un tois, domenicano e confessore di
/ lungo assedio nel 1692, e ripresa Maria d'Austria regina d' Unghe-
nel iG()5 da Guglielmo III re d'In- ria e governatrice de' Paesi Bassi,
ghilterra, dopo tre assalti in un e poi di Margherita duchessa di
giorno. Gli olandesi sotto il co- Parma che lo fece nominar vesco-
mando del maresciallo Anwerker- vo nel i562. Il suo zelo per la
una gran parte de' begli edifizi di ni funerali che gli celebrarono: di
questa città. Verso il i838 ») è tal carcere ed arciconfralernita par-
stata fondala la società cattolica per lammo ne' voi. II, p. 3o4,e IX, p.
i6o NAN NAN
i5i e a58 del Dizionario. Grego- sato da diversi ponti. Ora la città
rio XVI, che assai lo stimava^ gli è alquanto decaduta; avea palazzo
concesse nel iBSg per coadiutore imperiale, osservatorio, bei templi,
l'odierno vescovo monsignor Alessio de'sepolcri degl'imperatori, ed altri
de principali, una delle quali cir- stampa de'suoi libri è piti bella e ì
conda uno stretto canale, atlraver- sopra una carta" migliore di qnell i ]
NAN NAN i6f
Valcun'allra cillà. Le sue fabbri- stolici, smembrò una parte, della
che di selene, come satini uniti ed a diocesi di Nankino, la cui nomina
fiori, sono in grande riputazione, es- fu concessa al re di Portogallo. Nel
sendo anche rinomale per la fabbri- t. I, p. 218 e 238 del Bull, de
cazione de' tessuti di cotone giallo, prop. fide, sono riportati ilbreve
che portano il suo nome. Il buon Super Cathedram, de' 4 gennaio
inchiostro di cui si fa un' sì grande 1674, con cui Clemente deputò X
smercio in questa città, è fabbrica- fr. Pietro Gregorio Lopez vescovo
to nei dipartimento di Weitcheii. Uasilitanen, in vicario apostolico di
11 commercio è quivi attivissimo; iVankin, con T amministrazione di
era esso un tempo favorito da buon Pekino, Xansi, Xantung, Honan^
porto, nel quale i grossi navigli Xensi e Corea; ed il breve su- E
potevano rimontare, ma presente- hliniissediSj de' i5 ottobre 1696,
mente, sia che vi sieno ali imboc- col quale Innocenzo XII dismembrò
catura del fiume de'banchi insor- dalle diocesi di Nankino e Pekino
montabili, sia che abbiasi proibito le Provincie cinesi ch'erano sotto la
di far uso di questo raezso di co- loro giurisdizione, di cui ne com-
municazione esteriore per toglierne mise l'amministrazione ai vicari apo-
ogni conoscenza ai navigatoi-i stra- stolici. Nel t. Ili, p. 74 dello stes-
nieri, le barche cinesi istesse non so Bull, si legge il breve JVuper
Io rimontano più. Ciò non pertan- Nos, de'3 dicembre 174^, in virtù
to questa città comunica pel fiu- del quale Benedetto XIV dichiarò
me con una gran parte dell'impe^ vescovo di Nankino fr. Francesco
va, e pel canale imperiale con Pe- di s. Rosa di Viterbo minore os-
ino. I Mandsciuri vi hanno una servante, di Crato diocesi di Lisbo-
numerosa guarnigione, ed occupano na, £ni successero, come si ha dal-
un quartiere diviso dagli altri da le annuali Notizie di Roma : nel
una muraglia. La città è circonda- 1732 Goffredo Lanibekowen di
ta da un sobborgo, e si calcola la \ ienna, e per coadiutore Natanael
popolazione a 800,000 abitanti. Burger bavaro, vescovo di Delcona
Prima che nel 1645 Mandsciuri i in parlibui
; nel 1789 Eusebio
ì la devastassero, era città imperiale Luciano Carvaiho a Sylva della
I F capitale della Cina [Fedi) me- missione, di Paparia ; ne! i8o4
' ridionale: dacché la sede del go- Gaetano Pereira della missione, di
verno fu trasferita a Pekino {Ve- Ladeira nel priorato di Crato. Va-
di) i cinesi più non la dinotano cala la sede nel i838, provvisoria-
che dal dipartimento di cui è capo- mente Gregorio XVI sottrasse Nan-
luogo. kin dalia giurisdizione metropoliti-
Agli articoli Goa e Iwdie orie.v- ca di Goa, e nella celebre sua i-
strutta nel 1434» ^ '^ *^"fi to*"" Dopo la sua morte la collezione su-
sopra una delle quali evvi un bel- perstite venne acquistata dalla cit-
vedere, da dove si scopre una gran tà, che nel i83o vi eresse il pre-
estensione; il mercato, la casa d'ar- sente museo, che racchiude circa
resto del Boufifay, e la colonna di- 9000 oggetti d'arte, molti quadri,
partimentale alla 70 piedi. Ora si ma poche sculture. Attiva è l'indu-
va ad innalzare la statua colossale stria per le sue molte fabbriche, e
in bronzo del generale Cambron- importante è il commercio con di-
ne. Tutte le strade lungo l'acqua versi porli d'Africa, Asia ed Eu-
sono bellissime, con ameni passeggi, ropa; la pesca vi è lucrosa, ed il
in uno essendovi la statua di Lui- fiume facilita le industrie. Nantes,
gi XIV su colonna. Al termine di oltre i nominati, è patria di Anna
quella di s. Pietro è il vecchio ca- di Bretagna regina di Francia, di
stello de'duchi di Bretagna. Nantes Germano Boffrand architetto, dì
possiede noire chiese, sei delle qua- Pietro Biré e Nicola Travers isto-
li col battisterio, oltre due succur- rici e archeologi, di Renato le Paus
sali; quattro monasteri di religiose, poeta, di Maiturino Veissière de la
diversi sodalizi, monte di pietà, tre Croze dotto benedettino, di Pietro
r, ospedali, due seminari , uno grande, Bouguer matematico, di Fouché
• l'altro piccolo, con circa 260 alun- duca d' Otranto, e di altri celebii
ni; ospizio pegli esposti, deposito personaggi, essendo gli abitanti ri-
di mendicanti, casse di risparmi e nomati per franchezza, destrezza e
di previdenza, collegio reale; scuo- lealtà. I dintorni sono fertili.
le di disegno, di navigazione, di La fondazione di Nantes è rav-
equitazione; biblioteca pubblica con volta nelle tenebre dell' antichità,
tirca 3o,ooo volumi, oltre quella facendone menzione Cesare, Strabe-
dell' episcopio, il quale è contiguo ne, Plinio, Tolomeo, e s. Gregorio
aila cattedrale; società accademica di Tours. Prima della conquista
della Loira inferiore, di emulazio- delle Gallie fatta dai romani, era
ne, di assicurazione marittima, di questa città la capitale dei Namne'
carità materna, e biblica protestan- tio Nannetiy detta perciò Namne-
te. Avvi ancora gabinetto di fisica, tum Condovicum, ed assai possente
I G4 NAN NAN
onde prestar soccorso alle nniiioni suo commercio, e per le onibilj
che osavano resistere a quel popolo esecuzioni infame
ordinatevi dall'
re. Nel 44 '^ sostenne un assedio lun- Carrier e nbbo-
da' suoi complici
ghissimo contro gli unni; ed i nor- minevoli. Assediata anteriormente il
manni la presero e saccheggiarono 29 giugno 1793 da un esercito di
diverse volte, e neir843 la distrus- 80,000 vandeisti, il palriollisriio
sero quasi per intero e ne uccisero de'suoi cittadini supplì all'inferiori-
la maggior parte degli abitanti. Go- tà del numero, ed aiutati soltanto
dofreddo conte di Rennes la prese da alcuni battaglioni e squadroni
nel 992, ed i sovrani della Breta- di truppa di linea^ si diflesero con
gna divisero poscia la loro residen- intrepidezza, ripulsarono gli assalti,
della santa Sede, del corpo diplo- credono essere state un tempo alla
matico, e di una corte supren)a di sua vetta congiunte. Nella guerra
giustizia, di unagran corte civile di Spartaco si difesero su questo
d'appello, da cui dipendono le Pro- monte i di lui prodi, né si aveva
vincie di Napoli, Terra di Lavoro, allora contezza di eruzioni, sebbe-
Principato Citeriore, Principato Ul- ne fusse nota la natura del suolo
teriore, Saunio, Capitanata e Ba- vulcanico : fin da quel tempo cele-
silicata ; di una gran corte crimi- bravansi i vini vesuviani, oggi det-
nale per la provincia di Napoli, di ti lacrima cristi. L'antichità ci por-
un tribunale civile e di uno di ge scarsissime notìzie intorno a
commercio. Napoli è in ispecialilk questa montagna; Diodoro, Strabo-
osserviibile per la sua veramente ne e Plinio sono i primi che
ne
magnifica situazione : vi si estende scrissero più precisamente. Cìnquan-
la vista sopra tutto il golfo e le tuua sono le eruzioni del Vesuvio
isole vicine.Niente di piìi beilo e che la storia conta ai'rivando sino
di piii superbo di questa città, al- a quella del i834- H primo segna*
lorché si arriva per mare, poiché le che -il Vesuvio diede di sua e-
piede della montagna dodici boc- città, che pare piuttosto destinato a
che, arrivando la lava per 5oo te- dominarla che a difenderla, ridot-
se al mare, rendendo 1' atmosfera to da Carlo V e Filippo V ia
mortifera. Breve e violenta fu l'è- una regolare cittadella, e le opere
ruzione del 1 767, piovendo cenere sotterranee sono a prova di bomba:
in Napoli stesso. Fortissima fu la ivi prima era l'antica rocca di Bei-
eruzione del 1779 ; giammai con- forte, e da una cappella costruita-
vulsioni di natura piti orribili si vi nel medio evo in onore di s.
videro seguite da meno funesti ef- Erasmo, si disse poi con vocabolo
fetti. Quella del 1794 fu così or- corrotto 8. Ermo o Elmo. Il re-
renda che cagionò generale trepi- cinto della città ne fu a più ri-
dazione, e produsse il fenomeno prese ampliato, specialmente sotto
che a Pienza piovvero pietre vulca- Callo V imperatore; chema dopo
niche. Nel iBio si aprirono otto i detti borghi ne fan parte, non vi
bocche in una volta, che divenne- sono più che poche vestigia delle
ro altrettanti crateri ; le ultime e- antiche mura e porte. 1 sei pria-
NAP NAP 171
cipnli ingi'essi sono conlrasspgnnli hmgo passeggio dei giardini di Vil-
diille barriere slal>ilitevi dalle nia- la re;de decorati di un gran nu-
gislialuie poliliche di finanza. E mero di pregiate statue in marmo,
divisa la città in dodici (|uarlieri. e fra le altre vede vasi il famoso
L'arsenale che sta al basso del pa- gruppo dello il Toro di Farnese:
lazzo reale, sulla riva del mare, è a quest' articolo ne parlammo in
grandissimo e bastionalo. Le stra- un alle altre statue da Roma tras-
de di iSapoii generalmente strette, portale a Napoli, come pure del
sono però regolari , lastricate di sontuoso palazzo Farnese residenza
lava, e la maggior parte illumina- del ministro regio, della Farnesina
te di notte a gaz: 1' illumina- e degli orli Farnesianì, tutte pro-
zione notturnaincominciò sotto prietà del re, ed a Caprarola di-
il reggente del buon governo cava- cemmo di quel superbo palazzo
liere Medici, sul declinare dello scor- eziandio a lui appartenente. Questa
so secolo. La strada di Toledo è parte della città è frequentatissima
una delle più belle di Europa, con verso sera, principalmente da bril-
fabbricati bellissimi : e cosi chia- lanli ; abbasso alla stra-
equipaggi
mala dal \icerè di Toledo , che da Lucia evvi una sorgente
di s.
ne fece il taglio nel i54o per cu- solforosa, e poco più lunge altra
la Manlio. Tra le
dell'architetto ferruginosa. Benché sia larga la
molte piazze, quella del magnifico baia, il porlo propriamente dello,
palazzo reale e della chiesa di s. in fórma di quadralo, è piccolo ed
Francesco di Paola, quella delta aOatto artificiale, ed è formalo da
Largo del Castello, e quella del una ghiaiata che parte dall'angolo
Mercato, sono le più rimarchevoli, nordest del Castel-Nuovo, e va ri-
la quale ultima dicesi pure il Foro piegandosi al nord-est a tenninare
maggiore, d'infelice rinomanza per con un fanale difeso da piccoli
esservi slati decapitati Corradino e forti. Esso è racchiuso fra il Molo
il compagno Federico, tumulali poi grande ed il Molo piccolo : l' an-
nella chiesa del Carmine, edificala tico €1*8 appiè della collegiata di
dalla madre del Tra le
primo. s. Giovanni Maggiore. Il gran Mo-
Ukolle piazze merita ancora men- lo fu incomincialo da Carlo 11 ;
parte del golfo, ornale di belle a- è posto sul mare, e dall'altro sulla
bitazioni, meritano menzione, parti- gran piazza che prende da esso il
colarmente quelle di s. Lucia e nome, fu incomincialo dal viceré
della spiaggia di Chiaia, che dal conte diLemos spagnuolo nel 1600,
palazzo vanno quasi sino alla grot- con architetture di Domenico Fon-
ta di Posilippo, godendovisi le piìi tana, con facciala sulla piazza, lun-
amene e pilloresche viste . La ga quasi 100 lese e tre piani di
spiaggia di Chiaia oifre il bello e altezza, decorato con tre linee di
172 NAP NAP
nilaslri dorici, jonici e corinti, ter- l'ordinaria estiva residenza del re.
minalo dal viceré conte di Bena- Rinchiudeva oltre gli a[)|)artameu-
vente. Neir interno, eh' è immenso ti meglio decorati, la famosa gal-
i
sua scala, fatta dal viceré conte statue auliche, medaglie, libri, ec,
d' Ognatle, cbe or riceve piii splen- che ora trovansi a pubblico van-
dide dopo l'incendio
decorazioni, taggio riuniti nel real palazzo detto
del i834, in modo veramente mi- degli studi. Neil' interno della col-
rabile e sorprendente, ed grandiosi i lina di Capo di Monte vi sono
e deliziosi suoi giardini. La regia le vaste catacombe o sotterranei
cappella fu ultinianienle con pietre scavamenti vicino alla chiesa di s.
fece, nel 1846 mandò in dono al essa comunica con altre piccole vie
re i due bronzo model-
cavalli- di scavate nel monte senza alcuna dire-
lati barone Cloot
dal fusi in , zione. Vi sono sale, camere, gallerie,
Pietr()l)iu-go, che ricordano quelli piccole piazze e persino de' vicoli
del Quirinale di Roma, e die deco- senza uscita. Entrando nella prima
ravano il ponte di AnitchkolF si- galleiia si trova un grande vacuo
tuato in una delle principali strade a lòggia di chiesa con bigoncia [>er
di Pietroburgo. Il re delle due Si- le istruzioni, ed ai lati varie nic-
cilie per distinzione li fece collo- chie, nelle quali disponevansi le
ingresso del real giardino. Sopra scendere in una delle tre anzidette
un'alta collina, all' estremitèi nord gallerie.Quasi nel mezzo della gal-
della città, nel sobborgo di Capo leria del secondo piano vi è un' al-
di Monte, evvi un altro palazzo tra vasta sala o diremo cappella,
reale di cattiva architettura, ma nella (|uale vuoisi che si tenessero
adorno di bei giardini e boschetti, le ordinazioni; essa è divisa in tre
e posto in una situazione meravi- navate. Furono (juesti immensi
gliosa, da dove la vista si estende sotterranei scavati in tempi remo-
sulla città e sulla rada. Incomin- tissimi: credesi che servissero iu
cialo da Carlo Ili di liurbonc, è principio dell' impero romauo pei"
NAP i-"^
nel 1825, onde vi furono riuniti i rimo museo Borbonico di sua par-
numerosi pubblici dicasteri ammi- ticolare e privata proprietà , e coi
nistrativi; ha sette grandi porte, suoi fondi allodiali accresciuto, do-
essendo la principale decorata di viziosamente ricco dei memorali
grandioso atrio; ivi è pure la bor- preziosi oggetti, distribuiti decoro-
sa colla statua di Flavio Gioia ; il samente, con collezione di quadri
palazzo de' duchi di Maddaloni ove di tutte le più classiche scuole, rac-
è la suprema corte di giustizia ; colta di vasi etruschi numerosa, e-
non avendo palazzo comunale la ruditamente descritto dal eh. Erasuìo
suprema magistratura municipale Pistoiesi: Real museo Borbonico de-
di Napoli o Corpo di città, si ra- scritto ed illustrato, Roma iB38
duna nell'antico monastero di Mon- con rami. Nel medesimo edifizio vi
te Oliveto, ove tiene pure le sedute risiede la società reale composta del-
il tribunale di commercio ; il gran- la celebre accademia Ercolanese, e
dioso palazzo de' tribunali o di di quella delle scienze e belle arti.
giustizia, prima detto la vicaria, che Le chiese ascendono a più di due-
lu già detto Castel Capuano e fu cento, comprese quelle de' conventi
la residenza degli antichi re di Na- e religiosi d'ambo i sessi, che sono
poli sino a Ferdinando I, e dove numerosi, e le molte parrocchiali
nei sotterranei vi sono le prigioni, munite di battisteri, e sono rimar-
delle quali ve ne sono eziandio cabili pei loro ornamenti. Nel cen-
presso la chiesa di s. Agnello, e le tro della vecchia Napoli trovasi la
migliori nel soppresso convento di metropolitana o duomo ossia la cat-
s. Maria Apparente, secondo la tedrale, ampio edifizio gotico bellis-
varietà de' delinquenti. 1 certosi- simo, ma caricato di troppi ornati,
ni di Martino, edilìzio che più
s. e sostenuto da cento colonne di gra-
rassomiglia a un palazzo che ad nito, che appartennero ad un an-
un monastero, e- che situato un tico tempio di Apollo, sulle rovine
poco al disotto del castello di s. del quale e di quello di Nettuno
Elmo, gode di una bella prospet- si pretende che tia stata fabbricala
Dieta del passato secolo dal Posi. accumulati ornamenti non lasciano
.Sono osservabili le cappelle de Ga- all'occhio alcun riposo; è attribui-
leota, de'Caraccioli, de'Tocco, del- ta al Bramante, e le pitture della
la Capua, e sopra tutte
famiglia di cupola sono di Lanfranco. Pel con-
quella antichissima de'Minntoli. Dal tagio del iSaG i napoletani fecero
vescovo Stefano I si disse Stefania. voto d'innalzar questa cappella, che
Un ragguardevole vaso di basalte in forma di croce greca 80 anni
egizio su piedistallo di porfido, ser- dopo ebbe elfctto col disegno del
ve di fonte battesimale. Fra i no- teatino p. Grimaldi, con frontespi-
bili mausolei si distinguono quelli zio del Fansaga decorato delle co-
di Carlo 1 Clemen-
e della regina lossali statue de'ss. Pietro e Paolo
za sua moglie, di Andrea re d'Un- in marmo. Di lutto porfido è l'al-
gheria, di Papa Innocenzo IV; dei tare del santo, e sono classici i
mss. e fra gli altri uno di s. Tomma- più grandi maestri e professori, tan-
so, autografo, De codesti hierarchia, to nella musica vocale che nella
et de divinis nominibus , i Dialo- istrumentale: la biblioteca musicale
ghi autografi del Tasso, ed un pa- contiene le produzioni de' più fa-
piro del secolo V con quattro sot- migerati maestri, ed il gran Pai-
toscrizioni gotiche, ed una copiosis- siello vi depositò le proprie; que-
sima collezione di edizioni del se- sto collegio di musica è nel sop-
colo XV; il gabinetto de'rass. tro- presso monastero de' celestini detto
vati ad Ercolano, ossia real officina di s, Pietro a Majella, con cento
de' papiri, con le ingegnose macchi- alunni di piazza franca, e vi s'in-
VOI. XLMI. 12
,
quanto sia dessa conosciuta ed ama- quasi il primato. Era prima un or-
ta nella fedelissima Napoli, se ne fanotrofio, ed ha ora un ospedale
tratta nel voi. X, p. i 3f> dei cita- proprio sotto il titolo di s. Maria
ti Annali. Ivi si dice che questa di Loreto presso al Carmine, ed una
accademia ripristina quella che pel casa pei vecchi e convalescenti a
medesimo oggetto nel 1
74 i fu pro- s. Maria dell'Arco. Inoltre vi fiori-
mossa dal filippino p. Annibale scono bellissime scuole di scienze,
Marchese, e fondala dal cardinal lettere ed arti, officine, fàbbriche
Spinelli. e manifalttu'e.Vi sono due semi-
Gli stabilimenti di beneficenza nari, l'Urbano ed il diocesano al
e di carità in gran numero, so- cui uso nel 17 15 si destinò un
no in generale ben dotati e ben antico conservatorio musicale; di-
diretti, ed i più rinomati sono circa verse confralernile, e il monte di
Sessanta; si alloggiano, nudriscono e pietà che con
, discreto interesse
istruiscono nella maggior parte dei impresta piccole e grandi somme,
fanciulli indigenti; sette sono gli ed eretto nel 539. 1
ospizi e spedali per gli esposti, in- Napoli fu anche anticamente ce-
curabili, vecchi, infermi e poveri lebre per le scienze e belle lettere,
ammalati; i più considerabili sono avendola Cicerone e Seneca chia-
quelli dell'Annunziata, di Casa san- mala la madre degli studi. Virgi-
ta o degl'Incurabili, che onora l'an- lio, Seneca, Orazio, Tito Livio, Clau-
tica pietà de'napoletani, che risplen- diano, I>occaccio, Tasso, ed altri
de con migliorata direzione, ed è uomini insigni vi soggiornarono, e
il maggior ospedale di Napoli, cui qui scrissero parte delle loro ope-
è aggiunto il reale istituto di cli- re riputdtissime: il primo, vi ebbe
nica medica, cerusica, oftalmica, ec. anco il suo sepolcro sulla collina
ed ha annesso un collegio mcdtco^ di Posilippo. È patria questa città
NAP NAP ,79
dello sloiico Velleio Patercolo, del dinali, ad ognuno de'quall premet-
poeta Stazio, di Fontano, Capece, teremo l'epoca di loro esaltazione.
Rota; de'poeti Angelo di Costanzo, 1759 Gio. Costanzo Caracciolo, e
Saniiazzaro, Gio. Battista Marini, Nicolò Perelli. 1766 Filippo Maria
Tansillo, e Salvatore Rosa; dei pit- Pirelli. 1770 Pasquale Acquaviva
tori Luca Giordano e Solimene, e d'Aragona. 1778 Francesco Carafa
di molti altri ; degli architetti cav. Traetto. 1782 Giuseppe Capece Zur-
Bernini, Fuga e Vanvitelli; di Fer- lo. 1785 Nicolò Colonna di Sti-
i-ante Imperato e Fabio Colonna gliano, e Ferdinando Maria Spi-
naturalisti ; del fisico e matemati- nelli.1791 Fabrizio Ruffo. 1794
co Giambattista la Porla; dei fi- Francesco Maria Pignattelli. 1800
losofi e fisici Francesco Fontana Innico Caracciolo. i8oi Ferdinan-
e Alfonso Borelli; del letterato fa- do Maria Saluzzo, Giuseppe Fir-
mosissimo Mazzocchi; dell'insigne rao. Luigi Ruffo Scilla, e Marino
giureconsulto e celebre oratore per Carafa di Belvedere, il quale ri-
plomatico, i ministri regi e le auto- venera. Fino dai primi secoli del
rità civili e militari. Cantò la messa ci'istianesimo ivi si ergeva una cap-
il pronunziò eloquente e-
nunzio, e pella sacra alla Vergine. Abbattu-
logio funebre monsignor de Luca ta più volte dai terremoti o da
vescovo d' Aversa, facendo le cinque inondazioni, più volte fu rialzata.
assoluzioni altrettanti arcivescovi. Sordamente costrutta nel i353,
Ragguardevole è il campo san- con oblazioni de' fedeli sollecitate
to disegnalo dal Fuga, fuori della dallo zelo di pii religiosi e di suor
^ecchia porta Capuana, che serve Maria di Durazzo, venne in pro-
ili sepoltura a' cadaveri degli ospe- cesso di tempo rinnovata, ampliata,
dali, e al di là del monte dì Lo- ed in oggi è quel ove
santuario
tiecco altro campo santo ultima- agli 8 di settembre solennemente
mente si volle eretto. I dintorni si celebra la Natività di Maria, con
di Napoli sono estremamente ferti- pompa e magnificenza, recandovisi
li, romantici ed interessanti per i i sovrani, la real corte, le truppe
dotti e gli antiquari. Oltre il Ve- e tutta Napoli. La solennità e il
suvio, che nelle sue eruzioni sem- lustro di questa cerimonia molto
bra minacciar 1' esistenza di questa si aumentò allorché Carlo III, con-
bella ciltù, Pozzuoli interessa pel solidale le sorti del reame con ri-
gran numero di antichità che con» portate vittorie, statuì a sciogliere
tiene e per tanti pregi di storia un suo voto, di accompagnar le
monta per lo spazio di qualche le- vidia , è solo montuoso nella par-
ga il Salto, poi il Turano, discen- te del mezzo, ove gli Apennini
de col Liri sino alla sua congiun- si abbassano a gradi, e formano a-
zione col Sacco per formare il Ga- mene colline e belle vallale, al-
rigliano, e termina al mar Tirreno le succedono pianure delizio-
quali
, Terracina e il lago di Fondi. In se Le parti più montuose so*
.
[
tutte le altre direzioni questo re- no l'Abruzzo nel nord e la Cala-
;
gno è costeggiato dal mare ; al bria al sud. Le pianure più eslese
; nord-esl evvi l'Adriatico ; all' est sono quelle dell'antica Puglia, secca
il canale d' Otranto verso la Tur- e talvolta arida, e quella di Capua
chia Europea ; al sud-est ed al inaffiata e fertilissima. Il suolo è
sud il mar Jonio ; al sud ovest il generalmente calcare e argilloso, di
Faro o stretto di Messina, verso la natura vulcanica, massime pel Ve-
Sicilia ; ed all' ovest il mar Tirre- suvio, Astroni e Solfatara, essendo
no. Il regno poi delle due Sicilie di uu' estrema fecondità. La parte
costituendosi del continente di ter- meridionale del regno sembra co-
raferma e dell' isola di Sicilia, cioè vare un fuoco sotterraneo, soggetta
dagli Abruzzi giunge sino a Ter- a terremoti che distruggono intere
incina da una parte, e dall'altra città e rovinano le campagne, on-
.^ino al fiume Tronto dal Tirre- ; de venne ad essa il nome di Cam-
no e dall'Adriatico viene circo- pi phiegraei. In generale questa
scritto, e ad occidente fa limite al- parte d' Italia sembra aver prova-
lo stato pontificio. La lunghezza di to le rivoluzioni fisiche le più
questo paese è di i35 leghe, dalla straordinarie ; secondo la più co-
fo(iB del Tronto al capo Sparti ven- mune opinione ne sareb-
la Sicilia
to, e !a sua media larghezza di be stata divisa mediante una graa
4o '^d'^^} essendone a /^i5o cal- convulsione della natura. 11 regno
colata la superficie. L' A pennino olFre tre regioni distinte, rapporto
percorre l' interno di questa con- al clima, ma l'aria è ovunque sa-
trada, nel nord della quale pre- lubre, tranne i luoghi vicini a
senta la sua maggior sommità il qualche palude, o a quelli esalanti
Corno o gran Sasso d' Italia. Is'el vapori solforosi. Le produzioni di
mar Tirreno si scaricano i corsi questa terra di predilezióne sono va-
più considerabili del regno, il V^ol- riatissime, ed in generale di eccellen-
turno già Minlurno, e il Gariglia- te qualità. Le parti montuose sono
110 o Liri che sono navigabili, li coperte di boschi, coi migliori pascoli.
maggior lago è il Fucino presso Le coste abbondano di pesce. Le ric-
Marsi , il eui emissario fatto dal- chezze minerali non sono interamen-
l imperatore Claudio è sorprenden- te conosciute. Le manifatture po-
te. Questo paese sì rinomato per la trebbero faìe maggiori progressi, co-
dolcezza del dima, fertilità del suo- sì la navigazione e il coromercio.
i84 NAP BlAP
li regno di Napoli si divide in A pennino meridionale sostenevano
quìndici provincie, cioè Napoli ,
colle armi la loro indipendenza i
Terra di Lavoro, Principato Cite- fieri marsi, de'quali e senza qua* i
riore, Basilicata, Principato Ulterio- li non godè Roma l'onor del trion-
re, Capitanata, Terra di Bari, Ter- fo, e di loro non men prodi e
ra Otranto, Calabria Citeriore,
d' forse di eguale stirpe i marucini, i
re umano per tal modo, che l'Ita- è egualmente della monarchia delle
lia si disse la classica terra » Che due Sicilie, e la sede delle principali
Apennin parte, e '1 mar circonda autorità. Gli arcivescovati del regno
e r Alpe ", Fra le rocce poi del- di Napoli sono i seguenti. Nnpo-
NAP NAP i85
li, Sorrenlo, Capua, Salerno, A- questo regno millius dioecesis, sono
inalfi, Acerenza, Gonza, Manfredo- le abbazie della ss. Trinità della
nia, Bari, Brindisi, Otranto, Trani, Cava, di Monte Cassino, di Monte
Taranto, Cosenza, Rossano, s. Se- Vergine. Altre prelature sono, il prio-
verina, Reggio, Chieti, Lanciano e rato di s. Nicolò di Bari, sul quale
Benevento il cui dominio però ap- si può vedere 1' Ughelli, Italia sacra
partiene alla santa Sede. Le sedi t, VII, p. 58g; e la prelatura di
vescovili sono: Pozzuoli, Ischia, Ca- Altamura ora vacante, la cui am-
stellaraare, Aversa, Caserta, Calvi, ministrazione spirituale e tempora-
Teano, Gaeta, Nola, Sora, Aquino, le è affidata temporaneamente al
Scssa, TelesCj Alife, s. Agata dei vicino vescovo di Gravina e Mon-
goti, Acerra, Nocera de'Pagani, A- lepeloso, di cui feci parola al pri-
Gerace, Bova, Boiano, Isernia, La- notizie il Rodotà, Dell' origine del
vino, Termoli, Trivento, Orlona, rito greco, lib. I, p. 368.
mollo tempo innanzi alla fondazio- lice ozio, non senza lode di eccel-
ne di Roma, e ben presto venne lenza nelle arti pacifiche e negli
riguardata come una delle più ric- studi, fu da tempo immemorabile
che e floride città greche d'Italia: ciò che formò le principali prero-
greche erano le civili costumanze, gative della bella Napoli, che di-
le leggi e governo ricevuto dagli veime confederala di Roma. Si go-
alerviesi, coi magistrati arconti e vernò sempre in repubblica, ed i
demarchi; la città era divisa in cu- romani slessi che dovuntjue dilata-
rie, parlandosi il greco linguaggio. rono il loro dominio, considerarono
Euraelo re di Tessaglia, e Parle- Napoli come la sede del piacere, e
nope sua figliuola e sirena famo- lasciaronla liberaed alleata niun ,
poli da lui a ciò esortato con pro- in tal modo la regione d'Italia fu
messa di premio, avendo sborsato soggetta in gran parte al regno
settanta libbre d'oro per le spese longobardo, tranne l'isola di Sici-
il mare non restò purgato dal san- cardo principe di Benevento a ces-
gue degli uccisi. Nel pontificato di sare dal combattere napoletani, i
bene qualche dissapore avesse con trarre al suo partito il duca Ser-
l'imperatore Lodovico II recatosi a gio II, consacrò in vescovo di Na-
prender i bagni a Pozzuoli, fu poli il suo fratello Atanasio II, ma
mantenuta la pace colla pia me- non riportò che vane promesse.
diazione di suo fratello s. Atanasio Fattosi però capo d'una fazione lo
I vescovo dì Napoli, al quale rac- stesso vescovo, venne il duca per
comandò morire il proprio fi-
nel suo ordine carcerato, e privo della
glio Sergio II che avea associato vista terminò in Roma miseramen-
nel ducato. Questi sul bel princi- te suoi giorni. Atanasio II fu ve-
i
pio segui i consigli dello zio, ma i- scovo e duca, e poco curante di sua
stigato dall' orgogliosa sua moglie e fama, non ebbe onta di stringer
da vili a scuotere la di-
adulatori lega coi saraceni, accordando ad es-
pendenza, fece imprigionare non so- si stanza presso Napoli , e divi-
pra le terre di Faro, ed qua dal Michele nel Monte Gargano; onde
Ottone I portatosi in Napoli nel Melo di Bari longobardo deliberan»
q63, vi ricevette l'omaggio cle'prin- do togliere a' greci le terre che
cipi che le signoreggiavano; mentre possedevano, prese in aiuto i nor-
il ducato napoletano che ne'vecchi manni, che dopo aver difeso Sa-
tempi avea riconosciuto per sovra- lerno dai saraceni, si resero quin-
no l'imperatore greco e poi il Pa- di formidabili ai greci e saraceni,
pa j costituitosi poscia in uno stato di che si pentirono i longobardi.
quasi indipendente, era divenuto Questi ricorsero a s, Leone IX, il
tributario del principato beneven- quale nel io52 cedendo all'impe-
tano fino da Sicone. Nel 1009 es- ratore Enrico III Bamberga, ebbe
sendo duca di Napoli Oligamo Stel- la ducato di
piena restituzione del
la, bisognosi i napoletani di vive- Benevento, comprendevasi
in cui
ri, ricorsero all'arcivescovo di Bene- questo di Napoli, nel qual ducato
•vento. L' imperatore
s. Enrico I era succeduto Giovanni V. Nel
verso IDI 4 confermò alla santa
il io53 s. Leone IX con le sue mi-
Sede i patrimonii e dominii bene- lizie si portò in Puglia, onde per-
gli successe nelle ragioni il figlio Cor- se possesso per la santa Chiesa, es-
rado, padre di Corradino l' ultimo sendosi ricusati i napoletani obbe-
degli svevi HohenstaufTen. Avendo dire a chi non avea l' investitura e
Innocenzo IV per la deposizione di benedizione del Papa ; avverte il
Federico li dichiarata la devoluzio- Borgia, Difesa del dominio tempo-
ne alla santa Sede de' regni di Si- rale della Sede apostolica nelle due
cilia, riserbò nella sentenza il dirit- Sicilie, che Innocenzo IV nel i254
to provvedervi , scomunicando
di andò a Napoli, onde sbagliò la da-
Corrado, che nel ii5i avendo as- ta citata : egli riporta gli atti di
sediato e preso Napoli l'abbandonò dominio che esercitò il Papa nel
al saccheggio e demolì quelle mura reame, avendone dichiarato vicario
e torrioni che la cingevano, quali pontifìcio Manfìedi pel lemporal go-
aveano sgomentato lo stesso Anni- verno a Faro usque ad flumen SilenSy
bale cartaginese. Percorrendo il re oltre avergli confermato il principa-
a cavallo la città, vide sulla piazza to di Taranto ed averlo investito
della cattedrale, ove ora è l'obelisco, pure delle contee di Gravina e Tri-
un bel colossale cavallo di bronzo carico, onde ricevette da lui omag-
senza freno, emblema di Napoli fin gio. Avendo Corrado dato il guasto
da quando reggevasi a repubblica, a Napoli, Innocenzo IV ne rifece le
e per dimostrare ch'egli ne uvea mura, 1' abbellì ed ornò di molti
domato il popolo gli fece porre il privilegi, come si legge nella lapi-
freno. A questo cavallo il popolo de che riportammo nella sua bio-
superstizioso vi portava quelli infer- grafìa al di lui sepolcro, essendo ivi
mi per farli guarire, errore che tolse morto a' i3 dicembre, nel palazzo
r arcivescovo Matteo Filomarino arcivescovile da lui abitato. Dopo i
dro IV, Tenne consagrato e corona- buti, destituì i magistrati, tolse gli
to nella cattedrale, ove fece molle uffici a quelli che H avevano, e li
e passò in Roma nel i'ì55: se Man- giovanile ardore con Federico d'Au-
fredi avesse espulso i saraceni dal stria e coi ghibellini italiani, aiuta-
regno, ne avrebbe ricevuto
forse to da Federico ed Enrico di Ca-
investitura da Alessandro IV. Il stiglia, il primo con fomentare si- i
ma, per cui Carlo li avea somma sapere di scisma^ costrinsero il falso
influenza sull'animo di s. Celestino Papa a partirne. Carlo di Durazzo,
\, questi a' i3 dicembre nel con- cugino e disegnato successore di
cistoro pubblico tenuto in Napoli Giovanna 1, in vece riconobbe il
in Castelnuovo ove abitava, e pre- Pontefice Urbano VI già canonico
cisamente nell'attuale sala d'armi, di rinnovando le sen-
Napoli, che
spontaneamente e con formalità ri- tenze contro i fautori di Clemente
nunziò il pontificato. 11 conclave fu VII, depose e scomunicò la regina,
tenuto in Castelnuovo, ove a' a4 e la privò del regno di Napoli, al
dicembre fu eletto Bonifacio Vili, quale chiamò nel i38o Carlo 111
che a' 2 gennaio i^gS partì da lìurazzo. Il perchè Giovanna I a-
Napoli con Carlo 11 e suo figlio dottò nel i38o Luigi I conte d'An-
Carlo Martello re d' Ungheria per giò ; ma quando Carlo 111 entrò in
Koma, ond' essere consagrato e co- Napoli a' i6 ottobre i38 f, s'impos-
ronato. Nel i3og divenne re di Na- sessò della regina ch'era in Castel-
poli Roberto il Saggio, capo della nuovo, indi la fece morire in Muro.
parte guelfa come 1' avo, amato dai Nate vertenze tra Carlo III Duraz-
Papi, e terrore de* ghibellini: a suo zo ed Urbano VI, nel i383 essen-
luogo, come degli altri celebri re dosi riconciliati, primo del seguen-
il
preghiere del re ritornò nel novem- prode, e con buone leggi consoli-
bre in Napoli. Non andò guari che dava ilsuo dominio nel l'egno, men-
si restituì a Nocera, ove fu assedia- tre ne occupò gran parte Alfonso
to dal re, che scomunicò coi fauto- V, che finalmente a' 28 gennaio
ri, e mise Napoli solto V interdetto. i44^ entrò trionfante in Napoli,
Per queste e per le anteriori e po- penetrandovi come Belisario per
steriori vertenze, talvolta il regno di l'acquedotto. R.enato potè riparare
Napoli, almeno in parte, riconobbe nel Castelnuovo, e poi salpare dal
la falsa obbedienza d' Avignone ,
lido di Napoli per porsi in sicu-
mentre la Sicilia a cagione dei re rezza a Marsiglia: COSIterminarono
d' Aragona vi soggiacque. di regnare in Napoli due rami i
Morto nel i386 Carlo III Du- discordi della razza Angioina; on-
razzo in Ungheria, gli successe il fi- de nel i44'^ Eugenio IV si trovò
glio Ladislao, il cui turbolento re- costretto riconoscere Alfonso V e
gno fu pieno d'avvenimenti gra- dargli in. feudo il regno, colle con-
vi, e in molti luoghi narrati, nei dizioni imposte a Carlo I, passan-
pontificati di Bonifacio IX, Inno- do così riuniti ne' re di Aragona
cenzo VII, Gregorio XII, e Gio- i regni di qua e di là dal Faro.
vanni XXIII, agognando al dominio Carlo Nardi, Dt^ titoli del re delle,
movesse. Nel dì seguente si ravvi- non era investito del regno dalla
vò il popolare entusiasmo, che gli santa Sede ; tuttavolta entrò solen-
celebrò magnifici funerali, coli' as- nemente in Napoli a' 1 5 maggio,
sistenza d'ottantamila persone, per incontrato dal clero secolare e re-
cui il viceré gli fece rendere gli golare per ordine rigoroso dell'ar-
onori militari. La severità e le civescovo, e Clemente XI gli man-
vendette di Ponzio accrebbero i snal- dò legato a latere il cardinal Bar-
contenti, che scoppiarono in aper- berini. Questo re s'impadronì del-
ta ribellione corona di
contro la la Sicilia e di Napoli, ma questo
le quali in molte fazioni si clistiu- bile rivolta de' lazzaroni , che tut-
seio, e specialmente nel protegge» to posero a fuoco e a sacco, get-
re la ritirata degli austriaci coman- tando neir anarchia la popolosa
dali da Beaulieu, dopo la battaglia metropoli. Stanchi finalmente di
di Fombio e di Codogno nel 1796, strage, elessero a condottiere il
anda-
re in rinforzo de' combattenti, commissario Faipoult con taglie e-
lei Dizionario; quando a' i4 lu- che la «anta Sede senza interruzio-
-:lio 1800 la vittoria di Maren- ne area esercitali per sette secoli
go che tornò a farli preponderan- sulle due Sicilie, e lo dichiarò con
ti, produsse la pace continentale. due robuste note in difesa delle ragio-
Ferdinando I\' nel 1802 fu resti- ni della santa Sede medesima anche
Sapuli, a' IO dicembre i8o5 Tim- rai a'i5 luglio, il quale segnalò il
leralore Napoleone mosse nuova suo ingresso col conquisto di Capri
^uerra al re, lo dichiarò decaduto dal tenuto ancora dagl' inglesi. Le de-
liono, e mandò a ÌVapoli con forte vastazioni e le guerre civili conti-
esercito e con titolo di regio luo- nuarono nelle Calabrie per due an-
gotenente il suo maggior fratello ni, e vi volle per terminarle tutto
Giuseppe Bonaparte. A' 2 3 gennaio il terrore militare e le spade di
i8o6 la corte ritornò in Sicilia e MaS'^ena e Manhes. Nel 18093*6 lu-
in Palermo, lasciando in Napoli una glio, mentre Murat era in Germania,
reggenza, e nelle Calabrie coll'eser- scrisse qualcuno, che con violenta sca-
cito il principe ereditario. Precedu- lala del palazzo Quirinale, fece carpire
cerata del 4 "i^Sd'*^ ^^'^^ °S"' *P^" te case religiose d'ambo i sessi, in
ì rat suo figlio, cittadino degli Stati rivoluzionario ordito dai Carbona-
^
Uniti, è morto in America nella con- ri [t^edi) in Monleforte, e matu-
tea di Jefferson nella Florida, a' i 5 i-ato fra le milizie sul campo di
nprile1847- piacere di Sessa, sollevò tutto il
alcuno, per cui mi riuscì di vera ti, ardua operazione che mai erasi
distinzione, di una gran medaglia potuto edelluare.
d'oro colla sua reale effigie; e nel La maggior gloria dell' inclita e
suo rovescio espressainente coniato nobilissima città di Napoli è di aver
si legge in rilevate lellerc; A Gae- ricevuta la fede cristiana dallo stes-
tano Moroni autore del Diziona- so principe degli apostoli e primo
rio (li erudizione sloricoccclcsia- sommo Pontefice s. Pietro, il qua-
slica 1 841.. Altro segnalato bene- le partito d'Antiochia per portarsi
fìzio del munifico sovrano, fu quel- in Roma a fondar la sua sede, pas-
lo con cui mi concesse la libera sò per Napoli, ove trovata Candida
introduzione di cinquanta esempla- inferma^ s'informò da essa della re-
ri di questo mio Dizionario nei ligione e costumi de'napoletani, la
suoi regni, franchi ed esenti da guari dal suo male, ed istruendola
qualunque dazio. ne'misteri della religione cristiana
Ajjpcna Ferdinando II assunse la battezzò. La pia donna chiese a
le ledini del governo, con pubbli- s. Pietro lo stesso benefizio a prò
co edillo si fece a dimostrar lo slato del suo parente Aspreno, anche in-
delle finanze, riordinò un'arn!ata fermo, al quale l'apostolo gliela im-
imponente di lena, aumentò la partì inviandogli il suo bastone, che
marina, die .alla giustizia singolare tuttora è nella cattedrale; e polla-
impulso con pubblici esempi di tosi Aspreno da s. Pietro fu da es-
punizione a' magistrati corrotti ; per so guarito, battezzalo, e consacrato
l'orrore allo spargimento del san- sacerdote e vescovo della città; e
gue commutò il più delle volte la ricevuto il prezioso deposito della
pena capitale in quella della de- fede, imitando il suo maestro che
tenzione ; ricondusse la politez- nell'anno 44 g'unse in Roma, i-
dozio, e con la legge del 3o set- quale aumentò il cullo divino, con-
tembre 1839 pubblicò la conven- vertì molti gentili, e pei suoi mira-
zione concliiusa da luicon Gre- coli fu eletto patrono con s. Gen«
gorio XVI , che teneramente e riaro, ed il suo corpo fu poi tra-
scambievolmente si amarono e sti- sferito nell'antica cattedrale chiama-
marono, risguardante alcune disci- ta Stefania, e poi nell'attuale sotto
pline da osservarsi relalivafnente l'altare maggiore, coi coipi de' ss.
rir parola quando volle esercitar 592 venne nominato vescovo Flo-
le funzioni episcopali, onde rinun- renzio suddiacono di detto Papa,
ziò. Insigne per miracoli fu s. Se- ma per la sua profonda umiltà fuggi
vero, che eresse in città più chie- in R.oraa, per cui s. Gregorio 1
se e fuori di essa quella di Gen-s, scrisse a Scolastico giudice della
naro, -ove ne collocò il corpo, men- Campagna, che avesse eletti due o
tre Decio era supremo magistrato in tre ecclesiastici, ed in Roma in ve-
Napoli. 11 nipote s. Orsolo gli suc- ce scelse Fortunato nel 503, che
cesse, quindi s. Giovanni I, e verso intervenne poi al concilio Vaticano.
il 444 s. Nostriano eh' eresse il In sua morte, il clero e il popolo
bagno in Napoli con altri edifìil si divisero nella elezione del suc-
intorno, e preservò ilpopolo dalle cessorcj e s. Gregorio I solo ap-
eresie di Pelagio e Giuliano che provò Pascasio nel 60 1. Indi nel
infestavano la Campania; fiorirono 617 Giovanni 111 cominciò a reg-
poscia Timasio, Felice, s. Solerò gere la chiesa, il quale eresse il
del 4^5 ch'eresse la chiesa de' ss. consegnatane, o luogo donde il ve-
Apostoli; s. Vittore del %6, al cui scovo benediva gli abiuti, cioè quelli
8
con diaconia e rendite: nel conci- tentarono per due anni trattener
lio romano di s. Agatone si sotto-, Paolo II nella chiesa di s. Genna-
scrisse, humilis episcopus s. Nrapo- ro extra mocnia, per esercitar il
li tana e e cele si ne. provinci ae Campa- suo ministero, prestandogli piena
niae. Gli successe nel 694 '• Giu- obbedienza ; fìnahnente i grandi
liano, nel 718 s. Lorenzo, nel ySo della terminar la mestizia
città a
Sergio eletto dal duca Giovanni di tutti lontananza del de-
per la
lia, t. I, p. 56 e 57, che dice ave- divenne vescovo Orso, sotto del qua-
re allora Napoli comprese e sog- le Sicone duca di Benevento, come
gette nel suo ducalo di ciui era si è detto, trasportò nella cattedra-
capitale, nove città. le di tal città a'23 ottobre 825 ii
romana e dal rito latino, non è vollero stabilire in Napoli due se-
però che la metropoli napoletana di vescovili, latina e greca, mentre
zione del rito greco in Napoli for- leggono quelle dell' arciprimicerio,
se derivò nel secolo IX, dopo lo sci- cimiliarca, arciprete, forse dignità
sma di Fozio , trasportatovi da sa- che ora non sono individuali ma
cerdoti secolari, non nel IV secolo risiedono nel capitolo, e tutti i capi-
come vollero alcuni. Indi nelle pro- tolari sono costituiti in dignità. Nel
cessioni de' latini si unirono per I I 1 6 divenne arcivescovo Gregorio
cantare inai e cantici^ e saliueggia- nel in8 Marino, che i napoletani
1
NAP NAP 21
spedirono nel i 1 36 all' imperalor eddomari, confermandolo Gregorio
Lotario II contro i normanni e IX. L'eletto Tommaso nel 1216
Ruggiero I, i! quale conquistata la noD prese possesso, e nel 1217 lo
città nel primo re, e vi
i i Sg fu il fu Pietro Sersale di Sorrento, dili-
entrò con gran pompa, passando a gentissimo pastore contro gli ereti-
dormire nell'episcopio nel i 5o la : i ci venuti d'oltramonle, onde furono
cattedrale fu arricchita di statue e introdotti i domenicani per predi-
di pitture de' migliori artefici. Elet- care contro gli errori, e furono sta-
to nel r 1 68 Pietro Blesense, non biliti nella chiesa s. Angelo da
di
accettò: nel 1170 Papa Alessandro loro dedicata a s. Domenico inol- :
III nominò Sergio III, sotto il quale tre l'arcivescovo eresse di marmi una
si legge la sottoscrizione de' cano- gran torre campanaria, e raccolse
nici col titolo di caidinali e il nome le memorie de'santi della chiesa na-
di capitoloesempi anteriori di ca-
: poletana Bernardino Caraccioli de
;
nonici di Napoli insigniti col titolo Rossi napoletano che gli successe,
di cardinali, il Muratori li riporta morì nel 1262. Clemente IV nel
nella dìsserl. LXI, dicendo che an- 1265 nominò s. Tommaso d'Aqui-
ticamente le chiese cardinali erano no, e per sua rinunzia lo divenne
per distinzione di quelle battesimali Delfina, e nel 269 Ayglerio di Bor-
i
tegrità caro a Innocenzo III, che gli anche Carlo II, Roberto e il po-
commise molte e grandi cose per ,
polo: primo architetto ne fu Ma-
quanto operò nel regno come rac- succio o Marguccio, che scolpì il
contammo alla sua biografia : nella gran Crocefisso di legno, il quale
controversia col vescovo d' Aversa si venera vestito, con un pezzo della
che pretendeva essere esente, il Pa- s. Croce, ed una sacra Spina. Nel
pa dichiarò essere suffraganeo di Na- t3o3 gli successe il b. Giacomo da
poli ; dipoi Calisto HI fece esente Viterbo agostiniano di sommo sa-
Aversa. Essendo stata distrutta Cu- pere, autore di pregiate opere; al
2 12 N AP NAP
nell'amojinistrazione del regno, quan- nardo Bosqueto o Bos.pialo indi
do andò ad Avignone: sotto di lui cardinale ;368 Bernardo de
nel 1
coro cogli ebdomadari ; celebrò nel sinodi, istituì nella cattedrale nuo-
1657 il sinodo, riducendo sotto di va penitenzieria di quattro barna-
lui Gregorio XIII canonici a 3oi biti, ma poscia il capitolo ripristinò
da 4o ch'erano, onde avessero tut- l'antica con autorità del successore;
ti la prebenda. Istituì il seminario formò le regole pel coro, e nel 1641
con annua rendita e buona por- occupò il suo luogo Ascanio Filo-
zione dell'episcopio, il quale ridus- marino in seguito cardinale, zelan-
se in buona forma e aumentò di te della celebrazione di sette sino-
edifìzì, facendo dipingere nella cap- di, e sotto di lui nel i65o in cat-
trizio napoletano, per elezione del ciolo che amò il clero e formò la
suo amico Gregorio XIII, encomia- congregazione preparatoria agli or-
to per le sue visite diocesane, che dini, introducendo pegli esercizi e
servono di norma tuttora: Sisto V le missioni i pp. della Missione ;
lo mandò nunzio in Polonia, dalla provvido pastore celebrò quattro
quale ritornato obbligò parrochi, i i sinodi e beneficò la cattedrale. Gli
confessori ed i chierici secolari alle successe nel 1686 il cardinal An-
conferenze morali nella chiesa di s. tonio PìgnatltlU, che in mezzo la
Restituta nella cattedrale. Nel 1596 cattedrale si fece il sepolcro, resta-
gli successe il cardinal Alfonso Ge- to vuoto; la fornì di ricchi parati,
sualdo decano del sacro che collegio, si mostrò zelantissimo massime nel
aumentò l'episcopio, e rifece e ab- forte terremoto del 1688, meri-
bellì la cona in cattedrale, alla qua- tando nel 1691 il pontificato col
le fece molti donativi; aumentò le nome A' Innocenzo XII [Vedi), so-
parrocchie, e rivendicò la giurisdi- stituendosi il cardinal Giacomo Can-
zione su Procida. Nel 160 5 Leone telmo, che imitandone le virtù, nel
XI nominò arcivescovo il cardinal 1694 tenne il sinodo provinciale, e
Ottavio Acquaviva, che beneficò la nel 1699 il diocesano; riconobbe
cattedrale Paolo V
ottenendo da Filippo V, morendo santamente nel
agii ebdomadari l'uso delle cappe 1702 assistito dall'arcivescovo di
ducati. Nel 1734 a' i5 dicembre soluzione presa. Bensì a' 16 dicem-
divenne arcivescoYo Giuseppe Spi- bre 1782 preconizzò arcivescovo
nelli, e nel 1735 cardinale a' 17 Giuseppe Capece Zurlo e
Maria
gennaio; nel i744 istituì il semi- creò cardinale, morto santamente
nario diocesano, e fece quelle belle nel 1801. Pio VII nel 1802 di-
azioni che riportiamo alla sua bio- chiarò arcivescovo Vincenzo Gio-
grafia; nel risarcimento della cat- vanni Monforle de'duchi di Lauri
tedrale, rimosse dall'altare maggio to, già vescovo di Tropea e di No-
ta, fino dal secolo XIII, e dall'ar- vescovi ed arcivescovi della san-
civescovo Capece Minufolo, poicliè ta chiesa Napolitana da s. Aspre-
prima lo eia al ss. Salvatore, è no sino air arcivescovo cardinal Fi-
detta Stefania dal fondatore s. Ste- lippo Giudice Caracciolo. Veggasi
fano I vescovo: la cbiesa di s. Re- M. A. Genovesi Praxis arcliiepi- :
mausoleo con sopra una bella statua ni aveano accordato grandi prero-
in maimo bianco, portante l'arma- gative; ma allorché sotto Costanti-
tura in uso nel XV secolo. Quivi no le cariche dell'impero e le pro-
vedevasi pure il sepolcro in marmo vince furono niolliplicate , iVarbo-
di Filippo l'Ardilo. Vi sono inoltre na lù riconosciuta definilivnmente
8
2 1 N A 11 NAR
per la raelropoli di tutto il paese Urbano II accordò all'arcivescovo
fra il Rodano e la Garouna, e que- di Narbona la primazia su quella
sta provincia fu chiamata la prima di Tarragona, e nello stesso tempo
Narbone.se. Nel 4^^ di nostra era lo assoggettò a quello di Toledo:
passò in potere de' visigoti di Spa- Pasquale la primazia
II gli concesse
gna sotto Teodorico II, e que'popoli sopra Aix, col titolo di primate della
Ja conservarono sino al 720, epo- Gallia Narbonese. Ebbe per sulfra-
ca in cui fu presa e saccheggiata ganei i vescovi di Carcassona, Elna,
dai saraceni. Pipino la tolse a que- Agde, s. Pons de Tomier, Lodeve,
sti ultimi nel ySg, e la riunì alla Montpellier, Nimes, Alais,Usez, Aleth,
corona di Francia per la prima Beziers. Il primo vescovo fu s. Pao-
volta. Presa di nuovo nell'SSg dai lo, di cui i martirologi fanno men-
normanni, fu per qualche tempo il zione a' 22 marzo, già proconsole
capoluogo del marchesato di Go- governatore di Cipro , convertito
zia. Nelle guerre contro gli albige- dall' apostolo s. Paolo, e mandato
si nel 121 3 i uarbonesi si ribella- nelle secondo la tradizione
Gallie,
rono contro il conte di Monfort, di questa chiesa, che però non è
che ne fece distruggere le raura^ generalmente ricevuta. Ne fu suc-
quali Filippo VI permise fossero cessore Stefano ordinato dallo stes-
rialzate nel 1 349- Nel precedente so s. Paolo, poco prima di sua mor-
e seguente anno la peste vi fece te. Indi fiorirono Ilario, cui scris-
perire 3o,ooo abitanti, e nel i4i3 sero i Papi s. Zosimo e s. Bonifa-
era talmente spopolata che si con- cio I; s. Rustico del ^ij Ermete, ,
iavano appena 70 fuochi. Nei tor- Caprario, Aquilino, ec. fino ad In-
bidi della lega si sottomise a En- nifredo, di cui Idalio vescovo di
rico IV nello slesso tempo che Car- Barcellona fece un bell'elogio. Do-
cassona. Il suo circuito, da prima po di lui trovasi una lacuna di 80
vastissimo, fu rinchiuso dai bastioni anni, cagionata probabilmente dal-
iittuali già innalzali da Francesco l'irruzione de' saraceni verso il 680.
1. Ebbe de' conti o visconti stabi- Ariberto ne occupava la sede verso
da Carlo Magno; il primo fu
liti il 768, e gli successe Daniele, che
Aymori, da cui discesero conti di i fu al concilio di R.oma nel 769 e ne
Tolosa, di Carcassona, di Foix, e riunìuno nella sua diocesi nel 791.
r ultimo Guglielmo III, ucciso sotto 887 Teodardo; dipoi nel 1259
Neil'
le mura di Ivry nel i^i\. Gasto- Guido de Gross cardinale e Papa
ne conte di Foix, avendo acquista- Clemente IP' nel 265, Giovanni 1
ta questa viscontea, uno de'suoi di- Roger 365, cardinale nel x375
del 1
ma i più critici lo negano, solo Il 2." nel 4^2 per false accuse di
dicono che voleva farne omasr^io adulterio. Baluzio, Condì. Gali.
a Fjancesco 1 re di Francia; in Narhon. Il 3." nel 589 presieduto
vece fu collocato in Roma nella dal metropolitano Migezio con otto
chiesa di s. Pietro Molitorio, ed ora vescovi, io cui si fecero 1 5 canoni
si ammira nel suddetto museo. Gio- su materie ecclesiastiche, e vi si
vanni di Lorena cardinale, morto decise di cantare il Gloria Patri nel
nel 1 55o. FrancescoGiojosa car- di fine d'ogni salmo e nella divisione
dinale, defunto i6i5. Quanto nel de'salmi maggiori: pene temporali /e
agli altri arcivescovi, fino a Rena- in molti canoni espresse provano che
lo di Beauvau marchese di Rivau, i giudici secolari assistevano ai cou-
nominato nel 1719, e morto nel cilii. Reg. t. XIII; Labbé t. V;
1789, vedasi la Gallia chrisl. tom. Arduino t. III. Il 4-° nel 788 con-
VL Ne furono successori, nel lyBg tro l'eresia di Felice d'Urgel; vuoi-
Lodovico de Berton de Crillon di si dubbio. Pagi a tale anno. Il 5.°
Cavaillon, Iraslato da Tolosa. 1732 nel 791 sullo stesso argomento.
Carlo de la Roche A ymon della dioce- Labbé t. VII. Il 6." nel 902 per
si di Limoges, grande elemosiniere l'abbazia di Quarante. Marlene,
di Francia, tiaslato da Tolosa. 1763 Thesaiir. t. IV. Il 7.° nel 906
Arturo R.iccardo de Dillon della dio- contro l'arcivescovo Arnoldo. Lab-
cesi di Parigi, trasferito da Tolosa, bé t. IX. L'B." nel 912 contro
che fu l'ultimo, poiché pel concor- tal prelato. Mariana lib. 8j cap. i5.
dato del 1801 Pio VII soppressela Il 9.° nel 940 pei confini di al-
sede e la riunì a Tolosa {^Vedi), il cui cune diocesi. Reg. t. XXV; Lab-
arcivescovo s' intitola arcivescovo bé t. IX; Arduino t. VI. Il io.»
di Toulouse e Narbonne. Arturo fu nel 947. Gali. dir. t. VI. L' n."
di quelli che non volle rinunziare, nel 990 contro gli usurpatori dei
e morì nell'emigrazione. 11 capito- beni di Chiesa. Reg. tom, XXV;
lo era composto di sei dignità, di Labbé t. IX; Arduino t. VI. Il 12.'
venti canonici, di quaranta semi- nel sullo argomento.
994 stesso
prebendati, e di akri beneficiati, in Il i3.° nel io3i in favore del-
lutti 1 20. L'arcivescovo era presiden- l'abbazia di s. Martino di Cani*
te degli stati di Linguadoca. Eran- gor. Marlene, Collect. tom. VII.
,
19.° nel io55. Gali christ. t. VI. cario generale del cardinal arcive-
11 20." nel 1090 in favore dell'ab- scovo, in cui si pubblicarono 66 ca-
bazia di Grasse, e contro la simo- noni. Contengono i principali, la pro-
nia. Labbé t. X; Arduino t. VI; fessione di fede, le qualità de' pro-
Daluzio, Il 21.° nel 1091. Gali, mossi agli ordini sacri, le dimisso-
christ. l. VI. Il 22.° nel i (25, ivi. rie, il portarsi dagli ecclesiastici la
11 23.° nel 1129, ivi. Il 24" nel corona grande
con l'abito lungo,
II 34 sopra i disastri della diocesi proibendosi loro giuochi, le dan- i
d'Elna. Labbé t. X; Arduino t. VI. ze, ec; gli altri riguardano i libri
scovi, inquisitori o testimoni sino- XII. 43." nel 1635. Gali, christ.
Il
dali per l'eresia. Agli ebrei fu as- t. VI. Il 44." nel 1671, ivi. Il 45.°
segnato un distintivo. Si provvide nel 1699, ivi. Il 46.° nel 1706, ivi.
ivi, Il 38.^ nel 1328, ivi. Il 39." nel niemuriu di molti miracoli operati
NAR NAR 22 f
quenti esortazioni alla pace ed alla siguadagnò gli applausi del popolo
juiità. Si dice che egli aveva allo- romano; oltre a ciò sene prevalse
ra circa centosedici anni, ed igno- negli del governo della Chie-
affari
pro, con breve epitaffio, che si leg- torri, armenti, bovi di colori diversi
ge in quelle sacre grotte. ed altre cose ,
prodotte dai vapori
NARDO, Cardinale. Nella parte con illusioni. Il Rodotà, Del rito
del ss. Salvatore si legge una bolla parla se la sua chiesa sia stata go-
di Lucio 111, spedita in Velletri nel vernata dai vescovi greci , essendo
1182 a favore della canonica di appartenuta al dominio degl'impe-
s. Maria del Reno, in cui si trova ratori greci; che la sede vescovile è
sottoscritto : Ego Nardus sahincnsis antichissima, la serie de' vescovi es-
NAR NAR 223
seiido stala inlerrolla quando i mo- dicti^occupando gli uni e gli altri
naci basiliani greci banditi da Co- separatamente le due parti del coro.
stantinopoli si ricovrai ono nel secolo Essendosi il rito greco dilatato nel-
j
Vili in Nardo, onde s. Paolo I or- la città e diocesi , e sostenuto da
dinò al clero e al popolo nel 761, sacerdoti nazionali, fu conservalo e
ij che sospesa l'elezione del vescovo, i difeso dai monaci benedettini, con-
I proventi della mensa vescovile fos- servando nella cattedrale le greche
i sero destinati al loro mantenimen- costumanze, destinandovi due arci-
to, tramutando in monastero l'epi- preti pei due riti, godendo il latino
scopio. la preminenza sul greco coi titoli
I monaci colla loro dottrina e di niagnus e maximus. La divina
virtù si procacciarono la stima di parola ancora era predicata nei due
tutti, eziandio de' normanni domi- idiomi, e celebrando l'abbate, i due
natori, che li ricolmarono di pri- cleri gli prestavano assistenza. Il ri-
tare le ore canoniche coi benedet- nella cattedrale, od onta delle ri-
1
tiui, /'uxta riiiini ecclesiae s. Bene- mostranze di Antonio abbate bene-
,
p. io35: iu questa relazione si ri- Indi nel i4"^4 ^^ ^^Wo vescovo Lo-
leva che le colonie greche della dio- dovico Giustini nobile di Città di
cesi erano sedici, e la maggiore Ga- Castello, caritatevole e vigilantissi-
latona, descritte pure dal citato Pio- mo pastore. Nel «49^ Linocenzo
dotti a 397 e seg.
p. Vili creò vescovo Gabriele Setari
Giovanni XXllI alle istanze di napoletano, cospicuo in dottrina, ze-
Ladislao re di Napoli, reintegrò la lante vendicatore dell'immunità; au-
città degli antichi onori e privilegi, mentò le rendile della mensa, risto-
reslitm l'elezione de' vescovi, e nel rò con magnificenza l'episcopio, indi
i4i3 dichiarò tale lo stesso Epifa- fu trasferito ad Avellino. Nel 1^07
ni.Quanto al rito greco, dipoi nel da questa chiesa vi fu invece traslalo
i568 fu confermato dal vescovo di da Giulio II, Antonio de Laris di
Strongoli Orsini, visitatore delle chie- Bari, nobile, lodato per virtù. Leone X
se napoletane di s. Pio V. Però il nel i5i7 fece perpetuo amministra-
\escovo Fabio Fornari tentò di a- tore il cardinal Luigi d' Ara^^ona,
bolirlo con dispiacere de' canonici il quale fece reggere la diocesi di
nelle funzioni della cattedrale , ma Nicola Melchiorri nobile di Recanati,
non gli riuscì per le valide rimo- domenicano egregio e chiaro per
stranze del capitolo. Il primo dun- erudizione, vescovo di Cirene. Mor-
que fu Giovanni Epifani patrizio di to nel i5i9 il cardinale, gli suc-
Nardo monaco benedettino, e fu vi- cesse il cardinal Marco Cornaroj
gilantissimo: Giovanni XXI II dichia- ed a questi Giacomo Antonio Acqua-
lò lui e sticcessori e la sede esente, viva figlio di Belisario duca di Nar-
essendolo tuttora, e immediatamente do, versato nelle lettere, benemeri-
soggetta alla santa Sede. Ampliò to pastore , restaurò la cattedrale
l'episcopio e fabbricò un nuovo mo- cui donò suppellettili. Dal i532 al
nastero ai benedettini presso la cat- i536 l'amministrò il cardinal Gio.
tedrale, attribuì a questa perpetua Domenico de Cupis, le cui notizie
prebenda e ne aumentò le rendite: come de' precedenti sono nelle loro
dopo dieci anni rinunziò la sede, e biografìe. Indi Gio. Battista Acqua-
si ritirò fra monaci. Martino V nel
i viva fratello del vescovo della stessa
14^5 gli sostituì fr. Giovanni Barella famiglia; pio, prudente, ingrandì
galatino, dottissimo francescano, il l'episcopio, abbellì la cattedrale, in-
quale nobilitò !a residenza de' ve- trodusse i carmelitani ed i cappuc-
scovi. Nel 1436 Stefano Pendinelli cini in Nardo, e mori nel 1569.
di Brindisi, traslato ad Otranto; ma Fr. Ambrogio Salvi della diocesi
il Polidori lo dice nobile di Nardo, d'Avellino domenicano, chiaro per
e difensore de' diritti della chiesa, religione e dottrina , illustrò la dio-
u vendo ornato la callcdralc anche cesi colle sue geita, emulando lo
NAR N.VR 225
telo di s. Carlo Borromeo; reslitui cittadino e parente Calanio Ciaja
le monache alla disciplina, ridusse nobile saoese nel 1 652 cospicuo
, in
i canonici da 5o a 20, celebrò il virtù ed erudizione, zelante vesco-
sinodo, decorò la cattedrale di tor- vo, morto nel i654; ed Alessandro
re campanaria, eresse nel suburbio VII nel i656 provvide la sua an-
il convento de' predicatori, ed au- tica chiesa con Girolamo de Chori
mentò gli altri conventi ; morì nel sanese, dotto difensore delle ragioni
1577. ecclesiastiche; istituì nella cattedrale
Gregorio XIII gli surrogò Cesa- il penitenziere e il teologo, asse-
re Bovio bolognese, dotto in giu- gnandone le rendite, ed ivi edificò
risprudenza , riformatore del clero la cappella di s. Girolamo; vigilan-
e benefattore della cattedrale ; adu- te pastore, nel 1 66g fu trasferito a
nò il sinodo ed edificò la chiesa di Soana. Clemente IX gli surrogò
?. Maria in Cryptella. Nel i583 Tommaso Brancacci napoletano, già
Fabio Fornari patrizio di Brindisi, vescovo d'Avellino, che celebrò il
della cattedrale, ove edificò la cap- storò la cattedrale in cui fece di-
pella del ss. Crocefisso in gran ve- pingere i patroni della diocesi, e l'ar-
JVARNI {Narnien). Città con re- ponte assai più sorprendente di pie-
sidenza vescovile dello stato ponti- tre quadre, costruitovi da Augusto
fìcio, nella delegazione apostolica di colle spoglie de' domati cimbri, il
e da Roma più di otto poste, situa- deva agevole il sentiero per Todi
ta amenamente a guisa d'anfitea- ed Amelia. Questo ponte è celebra-
tro sul declivio di dirupato colle, to àaW Album nelle distrib. 52 del
superato il quale si passa dalla valle 1837, e 5i del 1841, con incisio-
del Nera a quella del Tevere, che ni, dicendosi f^urioso, magnifico, ed
sta alla sinistra della Nera. Da questo avente i fornici più alti di qualun-
fiume, che i latini chiamarono Nar, que altro ponte; chiamata opera
prese il moderno nome di Narni meravigliosa e stupenda , superbo
JSarnia, e forse l' antico Ncqidnum avanzo della romana grandezza. Se
dalla scoscesa rupe ove s'innalza. An- ne riporta l'iconografìa pel ristau-
ticamente da Narni, per Nera edla ro immaginato dall' ingegnere cav.
il Tevere si navigava a Roma con Giuseppe Riccardi, il quale osservò
barche o navi, al dire di Tacito. E che l'antica via Flaminia non sem-
munita da una vecchia rocca, che pre percorreva la stessa linea dì
serve ora di prigione, ma in catti- quella che ora va verso il Piceno,
vo stalo è ridotta. Rollo è il taglio ma che in vece passando sopra il
della via Flaminia praticato sul vi- ponte di Angusto toccava l' antica
NAR JVAP». 227
Corsoli, e raggiungeva l' odierna via suoi costumi meritò di essere detto
corriera verso Foligno, Presso Nar- da Plinio, minssimus senex. Diede
ni visono pure i ruderi d'un an- cinque senatori a Roma, cioè Bar-
fiteatro, e r acquedotto lungo i5 tolomeo da Narni nell'ottobre 1377,
miglia. già vicario e luogotente dei cele-
La città non offre cospicui edi- bre cardinal Albornoz legato d' I-
fizi, tranne quelli che nomineremo, talia, anche capitano generale
e fu
e forse migliore aspetto prestano del popolo romano ad guerram et
gli esterni sobborghi. La cattedrale paceni; Giovanni de Floribus nel
di antichissima struttura e belle i^i5; Cavalca di Giovanni Mas-
forme semigoliche, con battisterio, è sei senatore del i433; il conte
sacra a Dio sotto i' invocazione di Egidio Angelo Arca senatore nel
s. Giovenale martire, vescovo, apo- i5o7, e Lodovico Arca senatore nel
stolo e principale patrono di JNar- i5gi, che ristorò il palazzo senato-
ni, il cui corpo ivi si venera insie- rio verso l'arco di Settimio Severo.
Di
me con quello di s. Cassio, altro Narni furono pure Erasmo Marzi
vescovo della medesima, e con altre Gattamelata famoso capitano dei
,
sontuosa cappella, per opera <lel no- to, Guattani ed altri. Vuoisi che
a Innocenzo III. Divenuto sospetto si recò nel i53o, narra nella Z?e-
il soggiorno di Corrado nel duca- scrizione dell' Italia, ch'era restata
to, gli fu ordinato tornare in Ger- priva di abitanti, e abbandonata
mania, quindi il Papa visitò il riac- insieme al palazzo de' priori dello
quistato ducato di Spoleto con del maeslrato, ed in istato deso-
ragguardevole corteggio. Nel «216 laute, poi alquanto ripopolala e
era podestà di Narni Pietro An- ristorata. Il Papa Clemente XI fu
romano, cogna-
nibaldi nobilissimo benemerito di Narni, anche per
to d'Innocenzo III. Nel 1242 il l'ediflzio delle ferriere da lui fab-
comune di Narni giurò fedeltà al bricato nelle vicinanze, per. le mi-
popolo romano, come i perugini, niere di ferro trovate nelle mon-
niediante islrumento. Narni con lagne di Narni. Allorquando nel
Terni, Asisi e altre città si die 1782 Pio VI si recò a Vienna,
agli Orsini iSyS. Bonifacio IX
nel onorò Narni di sua presenza nel-
a' 17 ottobre 1892 partì da Ro- l'andata e nel ritorno. Nella pri-
ma per Perugia, passando per Nar- ma notte del viaggio dormì ad
ni; e quando si restituì nel iSgS Otricoli, ossequiato dal vescovo di
in Roma a'i5 settembre, tornò a Narni, da quello di Rieti, e dal
fcrmarsi in Narni. Ritornando al. prelato Orfiui governatore della prò-
4
de' narnesi, e gli omaggi del loro sede. Pio VII passò per Narni fe-
pastore, clero e magistrature , del steggiato a'23 maggio. Nel viaggio
vescovo d'Amelia e del suffraga- fatto da Gregorio XVI nel 1841
tedrale, ammise al bacio del pie- civetto all' ingresso di essa, mauife-
NÀR NAR a3i
sfò la gioia del popolo riscrizione li, la croce pettorale, il calice con
che il cav. Sahalucci riporta nella cui il santo, senza mai rifondere,
sua Narrazione del viaggio. I! car- comunicò tremila persone, e una
dinale trattò decorosamente a men- ampolla di liquore scaturito dal
sa il Papa e la corte, e giunta suo corpo. La sede vescovile di-
l'ora deila partenza, Gregorio XVI chiarata immediatamente sosgetla
OD
per dimostrare la sua bontà verso alla Sede apostolica lo , è tutto-
i narnesi, si recò a piedi in mezzo ra. successe Massimo, il qua-
Gli
nd essi sin Riori della città, ripe- le pose il corpo del predecesso-
tendo le sue benedizioni e le di- re in cattedrale con iscrizione , ,
morte nella cattedrale coti solenne questi tre vescovi sono insieme se-
pompa, iscrizioni, e altissimo deco- polti in cattedrale. Vitelliano o
rato catafalco gli celebrò i funera- Vitalino, che fu al concilio roma-
li; l'odierno ottimo vescovo cantò no del 499 o 5oo, e morì nel
la mes.<;a accompagnata da sceltissi- 533. S. Procolo governò saviamen-
ma orchestra , coli' intervento del te le chiese di Terni e di Narni,
clero secolare e regolare, della ma- e morì martire nel 545. Nel 537,
gisliatura, del governatore ed altre altri dicono nel 547 §'' successe
autorità anche militari. nella chiesa di Narni s. Cassio, che
La fede cristiana vi fu predica- ebbe in moglie s. Fausta, con la
la da s, Feliciano vescovo di Fo- quale aveva vissuto in istato di
ligno, e principalmente da s. Gio- virginità: Lucenti prima di s. Cas-
venale africano di Cartagine nel sio pone vescovi Siro e Valenti-
i
368 o 36g di , ciò incaricato dal no. Fu il Papa Vigilio che com-
Papa s. Danmso I, che lo dichiarò mendò la chiesa di Terni a s. Cas-
le scrisse ilPelagio I
Pontefice : il Papa Onorio II nel 11 29 prese
nel 565: era vescovo di Narni e sotto la protezione di s. Pietro il
Stefano fioiì nell'BiS; Martino vis- zione de' canonici idonei con utili
che ne avea ripreso il governo, in- Bonetti di Reggio, morto nel i632.
di traslato in Francia. Nel 1 524 car- Lorenzo Azzolini fermano^ surroga-
dinal Paolo Cf;5i amministratore, che tOj cessò di vivere nello stesso an-
anno cede la sede al pa-
nello stesso no. Nel 1634 Paolo Buccerelli
rente Bartolomeo Cesi, morto nel d'Arquata, sotto di cui accadde il
1 537. Indi per sei mesi l'amministrò felice scoprimetito del corpo di s.
il cardinal Alessandro iS^òrzi^. Paolo Giovenale, e sua solenne traslazio-
111 nel i538 fece vescovo Giovan- ne ; e furono deputati due maestri
ni Rinaldi de' marchesi di Monto- di cerimonie con l'uso dell'abito
rio. Pietro Donato Cesi romano nel paonazzo. Alessandro VII neli656
i546j poi cardinale, sotto di lui nominò R.aimondo de'marchesi Ca-
Paolo IV nel i55'] confermò al stelli di Terni, fornito di belle vir-
capitolo 'e canonici il privilegio tìi e zelo: nel 1660 istituì il se-
di liberare nel giorno di s. Gio- minario, celebrò nel r665 il sino-
venale un condannato a morte do, e fondò la società di cento sa-
dalla curia del governatore della cerdoti per suffragare i defunti ,
Romolo Cesi romano, per cessione Piano, già de' minori osservanti, ed
del cardinale, e dopo dodici anni ebbe luogo una convenzione sulle
rinunziò. Nel iSyS canonici e i cento libbre di pesce che il Castel
preti di s. Giovenale e di s. Seve- di Moggio deve contribuire annual-
rino concessero alla compagnia del- mente, una parte al vescovo e due
la ss. Annunziata la chiesa di s. Se- al capitolo. L'arcidiacono e vicario
verino. generale di Narni, Ottavio Avi no-
Gregorio XIII nel 1577 dichia- bile camerinesc, nel 1670 con ac-
rò altare privilegiato pei defunti clamazioni fu fatto "vescovo : egre-
quello di s. Giovenale, con le in- giamente restaurò il palazzo vesco-
dulgenze dell'altare di s. Gregorio vile, aumentò le sacre suppellettili,
NAR NAR 23'
e donò alla cattedrale il corpo di Galligari di Foligno, già parroco
s. Valerio Lila martire niauritaiio. di 8. Giacomo in Augusta di Roma,
Giuseppe Felice Barlocci romano, esaminatore del clero romano, di-
referendario e abbreviatore, eletto fensore delle cause matrimoniali
nel 1682. Francesco Picharelli no- presso il vicariato, e canonico ono-
bile di Sarnano, consultore del s. i-ario in patria. Il capitolo si com-
ofiizio, uditore di rota di Macerata, pone di venti canonici, comprese le
gli successe nel 1690 e morì nel prebende del teologo e penitenziere,
1708. Francesco Saverio Guicciar- di un beneficiato e di altri preti e
di nobile di Como, canonico di s. chierici il parioco: della cattedrale
Maria in Trastevere, eletto nel è un canonico. Innocenzo XI nel
1709: il Bucciarelli a p. 179 ri- 1687 concesse ai canonici l'uso
porta la distinta relazione dell' in- del rocchetto e della cappa magna;
gresso solenne in Narni, ed a p. prima avendola cotta el'almuzia.
234 dà l'elenco numeroso d'in-
ci La diocesi si estende in più miglia
signi reliquie donate da lui alla di territorio e contiene 3i luoghi.
cattedrale e diverse della Beata Ogni nuovo vescovo è tassato ne'li-
Vergine e del Redentore, fra le bri della camera apo<;tolica in fiori-
ferito in Roma, ebbe sepoltura nel- ponenti di consulta. Pio VII nel
la chiesa di s. Maria sopra Miner- 1800 lo annoverò fra i chierici di
va, dove al destro lato della sua camera, e fu pure presidente delle
coppella gentilizia di s. Gio. Batti- ripe e delle acque. Nel declinar del
sta fu costruito alla sua memoria 1807 lo nominò suo Maggiordo-
un magnifico avello, col di lui moy al quale articolo vi sono altre
)}usto espresso al vivo in can- sue notizie: finalmente nel conci-
dido marmo, fregiato di un nobile storo degli 8 marzo 1816 lo creò
epitaffio postovi dal marchese Ber- cardinale dell'ordine de'preti, e poi
nardino suo fratello. Ne' diversi im- gliassegnò per titolo la chiesa di s.
pieghi ch'esercitò, mostrò invaria- Clemente. Leone XII nel 1828 gli
passò al riposo de'giusti, d'anni 82, prodotti del territorio vi sono spe-
in lioma, munito di tutti i con- diti per acqua con molti battelli a
forti della Chiesa, e con una esem- vapore alla Nuova Orleans in pri-
plarità ed edificazione corrisponden- mavera ed autunno. Conta più di
te alle esimie virtù di cui era 6000 abitanti, ricchi in gran par-
adorno, e che avea esercitato in te, assai spedalieri e di buona so-
tutto il corso di sua vita. Nella cietà : i dintorni sono amenissimi
ebiesa di s. Marcello ebbe luogo i e coperti di belle tenute. Nell'ot- dB
funerali, in cui celebrò la messa tobre 1847 '^ città soggiacque a ^B
il cardinal Barberini, e nella sera fatale disastro, pel terribile scoppio
le sue spoglie mortali furono tras- di un magazzino di polvere incen-
portate, secondo la sua prescrizione, diato da un fulmine, e più di cen-
nella detta sua chiesa titolare, e to case furono abbattute intera-
dopo le consuete assoluzioni tumu- mente, restando sepolte sotto le ro-
lato. Gregorio XVI dichiarò il suo vine alcune persone. La contrada
nipote Francesco prelato dome- fu una di quelle che Carlo II re
stico. d'Inghilterra donò nel 1664 al
NASHVILLE {Nashvillen). Cit- conte di Clarendon ed altri suoi
tà con residenza vescovile dell' Ar- compagni, perchè vi fondassero sta-
menia settentrionale, degli Stati-Uni- bilimenti, ma i cherokees li caccia-
ti, nello stato di Tennessee, capitale rono colle armi. Giorgio HI nel
di esso e capoluogo della contea di 1750 concesse queste terre a di*
Davidson, a 2 io leghe da Washing- versi per istabilirvi colonie , onde
ton, presso la sinistra del Cum- cinquanta famiglie vi si trapianla-
berland che gli serve di porto, e vi rono nel I755, che presto furono
è navigabile durante nove mesi disperse. Passati dieci anni vi pe-
pei navigli di 3o a 4» tonnellate, netrarono altri , e delle famiglie
e ad un cerio tempo per quelli di caroliniane, e vi seppero sostener-
4oo tonnellate. E amenamente si- si. Nel 1796 Tennessee fu eretlo
tuata sopra una roccia elevata 200 in stato, ed ammesso a far parte
piedi sopra della riviera, ed iu un iulea;raule dell'unione, adottando
NAS NAT 239
lo statuto imitativo della coslitu- funesto scisma che lacerava la Chie-
zjone federale. sa. Morì nel 1890 in Heiligensld,
Gregorio XVI col breve Uiiìver- dove trasferito a Magonza ebbe nel-
sì Dominici, de'28 luglio 1887, a la. sua metropolitana onorevole se-
Adolfo de' conti di Nassau, nato in lustri per molti miracoli, vi sono
Germania, fu eletto vescovo di Spi- state venerate fino all' introduzione
ra, che governò con gran
chiesa della pretesa riforma; e la sua fé-
cato il natale di una chiesa si disse sero pervenuti, come Plinio raccon-
festa della Dedicazione (f^edi). Par- ta di Silio Italico che festeggiava la
lando il Zaccaria del natale de'mar- nascita di Virgilio, e come dà a cono*
tiri pel giorno di loro morte, spie- scere il Genethliacon che Stazio
ga la varietà cui lì annunziano i scrisse in onore del poeta Lucano.
NAT NAT 241
Giunone fu pur chiamata natale^ quC da Maria Vergine, e per quel-
perchè sopiastava a tutte le solen- la che lo fa nascere spiritualmente
Di questo argomento
nità natalizie. nelle nostre anime, per mezzo del-
tra gli antichi ne scrisse Censorino la fede e della carità punto che
:^
nel 238 con l'opera: De die nata- trattammo agli articoli Messa, Mat-
lì, che compose in occasione della tutino, e nel volume IX, pag.
nascita di Cerellio suo amico; e tra 100 e seg. del Dizionario. Que-
i moderni Gioseffo Laureuti : Sui sta festa è preceduta (ìsAV Avvento
giorni e conviti natalizi. Si posso- con Digiuno (Vedi) fino dalla pri- :
e qualche francese. Questa città pre- col quale glielo avea attribuito nel
la. Natchez seguì destini dello statoi fece sacerdote, e la moglie religiosa
di Missisipi scoperto dal francese di s. Giuseppe , essendo divenula
Roberto de la Salle : entrò a far superiora di una casa di tal congre-
parte della Luigiana, ed francesi i gazione; i due figli furono collocati
nel 1716 vi piantarono una colo- in luoghi di educazione. Connelly
nia nel paese dei natchez. La Fran- ora è missionario in Inghilterra, in
cia cede agi' inglesi questi possedi- una chiesa fabbricata dal pio lord
menti nel 1763, ed allora il Mis- Shrewsbury, e fu trattato benigna-
sisipi fu limite della contrada fran- mente da Gregorio XVI che gli
cese e della inglese. Nel 1783 l'In- donò un bellissimo calice. I catto-
ghilterra cede alla Spagna le Flo- lici di Natchez fecero una sottoscri-
di Maria Vergine, figlia dei ss. Gioac- Maggiore, che mostra la solen-
lo
chino ed Anna [P^edi) , che fu an- nità già introdotta. Nel 745 s. Bo-
nunziatrice al mondo delle sue al- nifacio di Magonza la segna tra le
legrezze e della sua vicina libera- feste sabbatizaride o sia di precetto.
zione, e perciò la Chiesa ne celebra Del secolo VIII è pure l'ordine ro-
la festa con lodi e rendimenti di mano, nel quale di essa si parla.
grazie. Ella è rimembranza noa solo Ne' capitolari di Carlo Magno e Lo-
di un mistero ma di un mistero
, dovico I non trovasi rammentata,
distinto da singolari privilegi: s. Pier benché si pretenda che allora si os-
Damiani nel sermone per questa servasse in Francia, nelle quali chiese
festività esorta tutti i fedeli nella e nelle germaniche non era in tutte
più patetica maniera a celebrarla introdotta. Sotto Carlo il Calvo nel-
di vota mente. Antica è tra' greci que- 1*87 1, W^altero vescovo d'Orleans
sta solennità; le orazioni di s. Gio. l'istituì in sua diocesi : in Inghil-
Damasceno, gl'inni di Giuseppe Io terra era conosciuta nel secolo X ,
brarsi a suo tempo che le sole oati- et orluni Virginis didici nihilominus
Tità di Gesù Cristo e di s. Gio. Batti- in ecclesia, et ab ecclesia indubi-
sta. Ma già verso il secolo V sì trova tantcr haberi festivuni. In alcune
nel messale Gelasiano; e se vuoisi diocesi d'Inghilterra celebravasi con
essere questa una giunta fatta in ottava, e questa poi fu a tutta la
Francia, ciò avendo solo per fonda- Chiesa estesa da Innocenzo IV nel
mento l'essere il codice di quel mes- 1245, nel concilio generale di Lio-
sale ivi trascritto, almeno converrà ne I. Nella sua elezione, per la lun-
dire che nella chiesa di Francia alla ga sede vacante di venti mesi e di-
quale il ms. ab antico appartenne, ciassette giorni, cardinali avevano
i
687 ordinò che nei giorni dell'An- scrissero, che col digiuno si preve-
nunziata, della Natività e dell' As- nisse questa solennità, precetto che
,, ,
Alba Poropea nello stesso Monfer- zini delle artiglierie e molte chiese.
rato; aumentandosi le sue preclare Queste due parti sono ben fabbri-
doti ed il zelo pastorale, Clemen- cale, meno essendolo sobborghi i
te XIII nel concistoro de' 28 no- però con qualche ospedale. Si fan-
vembre 176» lo creò cardinale del- no diverse manifatture, massime
l'ordine de' preti, nominando able- scarpe. È incerto il tempo di sua
gato a recargli in Torino la ber- fondazione, e vuoisi fabbricata dal-
retta cardinalizia, il marchese Or- l'imperatore Enrico I; divenne im-
tensio Ceva, ma non essendosi mai periale e fu molto danneggiata dagli
recato in Roma non ebbe le altre incendi del 1714 e «716. La sede
insegne cardinalìzie, né titolo. Fu il vescovile di Zeitz, fondala nel 968
benefico colla diocesi, e nella cat- da Ottone, e suffraganea di Magde-
tedrale fece a sue spese abbellire burgo, fu poi trasferita a Naum-
e ricostruire la cappella del ss. Sa- burgo nel 1028, allri dicono verso
246 NAV NAV
il ii3o, indi il vescovo prese ran- vieppiù in saviezza e prudenza.
go fra i priueipi dell'impero. Il pii- Compiuta questa ambasceria, ot-
mo vescovo di Zeitz fu Ugo bene- tenne tra gli altri onorevolissimi
dettino, morto nel 979: gli succes- carichi che a lui furono addossati,
sero B'ederico nel 980, Ugo II nel il governo della città di Padova.
loor, lUevardo nel io38, ec. fino Nel 54'ij essendo nelTetà di 38
1
tonio Amulio poi cardinale, venne quale nel i563 lo destinò legato
destinato dalla repubblica a por- al concilio di Trento, in luogo del
tarsi in Dalmazia per recare alcun cardinal Altemps, considerandolo so-
sollievo a quella desolata provincia, e pra tutti come la più atta persona
poi fu spedito al cardinale Ercole che vi fosse a sedare le diiferenze
Gonzaga, in tempo in cui reggeva pel insorte in quel concilio, e ricondurre
nipote tuttora giovanetto il ducalo gli spiriti all'unione e alla concor-
di Mantova, e poi all'imperatore Car- dia; quale compito se ne ritornò
lo V, dal cui cospetto protestava in compagnia di molti vescovi alla
di non dipartirsi, senza crescere diletta sua chiesa, dove celebrò il
NAV NAV a47
sinodo a fine di pubblicare e pro- belle della Spagna, e divìdesi nei
tnoveic l'esecuzione de'decreti del cinque distretti d' Estella, Olita,
Tridentino, per mezzo de'qiiali mol- Pamplona , Sanguesa e Tudela ,
servano con energia i loro antichi denti regnarono sino dall' Vili se-
privilegi e indipendenza: il loro colo. A tale epoca tre re d'Aragona
linguaggio è un miscuglio di fran- congiunsero ai loro stati la mag-
cese, castigliano, catalano e basco. gior parte della Navarra, ed il re-
E governata da un capitano gene- stante fu occupalo dai mori mussul-
lale, e rinchiude due vescovati
i mani. Aznar divenne conte di Na-
di Pamplona e 2\idela (Vedi). Ev- varra ueir83r, e gli successero
vi un'accademia e quattro collegi. nell'83i Sancio, nell' 836 Gar-
Questa provincia è una delle più zia I , neir 858 Garzia Xime-
a4S NAV NAV
nes, che fu il primo re: gli altri successe al precedente, cede il re-
re sono i seguenti: nell'SSa Fortu- gno Navarra a Giovanna figlia
di
nio, nel goS Sancio I , nel 926 di Luigi X, eh' erasi maritata a
Gaizia II, nel 970 Sancio II, nel Luigi conte d' Evreux fratello di
994 Garzia HI, nel 1000 Sancio Filippo IV e perciò nipote di s.
HI il Grande, nel io35 Garzia IV, Luigi IX, onde Luigi divenne lo
nel io54 Sancio IV sino al 1076. stipite de'conti d'Evreux re di Na-
Indi Sancio V re d'Aragona, nel
1094 varra. Regnarono Giovanna II e
Pietro I re d'Aragona, nel iio4 Filippo d'Evreux suo figlio, dal
Alfonso I re d'Aragona, morto nel i328 sino al i343 questi, dal
1134. In questo tempo la Navar- iSaS sino al i349 la regina, suc-
ra si divise dall'Aragona, e ritor- ceduta da Carlo II il Malvagio.
nò ad essere un regno particolare Pel ducato di Borgogna Carlo II
e indipendente. Eccone re: nel i guerreggiò colla Francia, onde s'in-
TI34 Garzia V, nel 5o Sancio i 1 tromise per pacificarli nel i363 il
VI, nel 1 194 Sancio VII, nel i2 34 Papa Urbano V, il quale nel 1870
Tibaldo I, nel io53 Tibaldo II. si parfi da Roma per terminare
A di lui istanza il Papa Alessan- le discordie insorte tra Carlo II
pra uno scudo all' assunzione al Nobile, cui nel 1425 successe Gio-
trono, e ricevessero I* unzione e vanni conte di Foix, figlio di Fer-
corona reale dal vescovo di Pam- dinando I re d' Aragona, marito,
plona, e se questi impedito, da al- successivamente delle due sue fi-
tro vescovo da loro eletto due : i glie, come dissi nel voi. XX, p.
diplomi del 6 e i3 febbraio si leg- 17.3 parlando del-
del Dizionario,
gono nel Rinaldi a detto anno, n. i4- le dispense concessegli da Martino ,
Enrico III, le cui principali azioni guerra, e il porto d' Acque morte
riportammo all'articolo Francia, di ove succedeva l'imbarco. Altro or-
cui essendone divenuto re nel iSSg dine equestre della Nai'C fu nel
col nome Enrico IV, s'intitolò
di i38i istituito da Carlo III Duraz-
re di Francia e di Navarra (aven- zo re di Napoli, in occasione della
do abiurato gli errori al modo coronazione Margherita sua spo-
di
detto anche nel voi. XXII, p. 46 sa, con allusione alla nave degli
del Dizionario), la quale il suo Argonauti (della cui spedizione, come
figlio Luigi XIII nel 1620 riunì delle navi, parlammo a Maeina),
alla monarchia francese. Il Bearn, onde ispirare ai cavalieri quell'ardo-
illustre principato di Francia, rin- re e coraggio ch'ebbero gli eroi
chiude Navarra, eredità
la Bassa che portaronsi alla conquista del
di Enrico III, e forma il diparti- vello d'oro. Il re si dichiarò capo
mento de"" Bassi Pirenei, con le si- dell'ordine, e prese per protettore
gnorie di Labour e di Soule: no- s. Nicolò vescovo di Mira, al di
vera distretti di Pau, ove nacque
i cui onore fabbricò una chiesa pres-
Enrico III, Orthes, Oleron, Man- so il Molo. I cavalieri portavano
leon, e Baiona [Vedi), sede vesco- sul mantello ricamalo di gigli tur-
vile; lo fu pure Oleron, onde ne chini, una nave in mezzo all'onde,
parliamo al suo articolo. Alle bio- coi colori del re; e per un cor-
giafìe riportiamo quelle dei cardi- done argento e di seta bianca
in
nali Foix, Armagnac, Albret, e e rossa, ed appesa ad una collana
Borbone. di conchiglie pendavagli dal collo
NAVARZANA. Sede vescovile una nave d'oro, mentre altra si-
sino a Domenico jNIaria Salvini do- sola Slrongula, allora abitata dai
nienicano del convento di s. Sabi- traci, che non avendo donne ne ru-
na, consagrato nel 1782. Nel Bull, barono in Tessaglia, ma per vendi-
de prop. fide^ Appendix t. I, p. carne i tessali l'affronto, vi portaro-
3o, si breve £"^^1 ex
riporta il no la guerra, s'impadronirono del-
debito, del i544> ^^ Paolo HI, col l' isola, e la chiamarono Dia. Sta-
quale approvò il modo descritto bilitivisi poi alcuni carii, le diedero
della elezione degli arcivescovi, i il nome del loro re jNaxos, ed ac-
quali dichiarò prelati domestici quistò celebrità, come particolar-
colle corrispondenti prerogative. Il mente sacra a Bacco. Divenne re-
p. MalTei,Annali di Gregorio XIII, pubblica florida e marittima, e come
narra che nel 1578 il Papa rice- le altre isole dell'Egeo fu allerna-
dal quale apprese che molti arme- di col restante della Grecia de' l'e-
ni della contrada seguivano i pre- mani. Dopo la battaglia di Filippi,
lati settari degli errori di Diosco- Marc'Antonio la die ai rodii, a'quali
ro: il Papa nel partire l'arcivesco- poi la tolse per la durezza del loro
vo lo munì di largo viatico, con governo. Soggetta in progresso agli
molli paramenti pontificali, e gì' in- imperatori romani e greci, così ri-
culcò la conversione degli scismati- mase sino alla presa di Costantino-
ci. La sede e la missione fiorì si- poli, fattadai veneziani nei laoy,
no al 1757, quando insorta la guer- che signoreggiandola, permisero agli
ra Ira la Persia e i turchi, fuggi isolani di armar
impadro- navigli, e
l'arcivescovo Salvini, fuggì il po- nirsi dell' isole Mar-
dell'Arcipelago.
polo cristiano, e si ritirarono in co Sanudo capitano rinomato della
Smirne, e da questi in gran parte veneta repubblica, occupò Naxos ed
discendono gli armeni di Smirne, altre isole, l'icevendo dall'imperato-
facendo parte di quella diocesi, ed re latino Enrico il titolo di duca
neti era cinta di mura, che i tur- i seguenti arcivescovi latini di Paro-
chi distrussero in gran parte, ed a- naxia Roberto di Nola, dolio e pio
:
le. Il porto è sicuro, ma non può ri- scovi di Naxos. 1750 fr. Pietro
cevere che piccoli navigli, e quivi Martire de Stefani domenicano di
si fa tutto il commercio dell' isola. Scio. 1773 Gio. Battista Crispi di
Dell'antica Naxos al nord del ca- Naxia, trasferito da Santorino. 1796
stello se ne vedono gli avanzi : Tu- Gottifredo de la Porte d' Amiens
cidide la dice fondata nella prima cappuccino, succeduto per coadiuto-
guerra messenica, da Theucle di Cal- ria . 1800 Vincenzo Goressi di
cidia. La sede vescovile greca nella Scio, poi traslato a Sardia col vi-
prima provincia delle Cicladi, esar^ cariato apostolico pei latini in Co-
cato d'Asia, fu eretta sotto la metro- staiilinopoli. 18 16 Andrea Veggel-
poli di Rodi nel secolo V, indi nel ti . Gregorio XVI nel 1837 a'ia
IX divenne arcivescovato onora- marzo fece coadiutore e arcivesco-
rio ne furono vescovi Boraco che
: vo d'Iconio in partibus monsignor
intervenne al concilio di Calcedo- Nicola Candoni di Corfù, che sue*
nia Paolo che fu a quello di Co-
;
cesse nel 1839. Quindi nominò am-
stantinopoli sotto il patriaica Men- ministratore apostolico monsignor
na, e Giorgio che trovossi al VI Blancis vescovo di Sira. Nel n.° 8
generale. A Naxia fu unita la sede del Diario di Roma si dice, che
di Paros, ch'ebbe per vescovi- Ala- monsignor Gio. Evangelista Datodi
uasio che fu al primo concilio d'E- ebbe il pallio da Gregorio XVI: fi-
feso ed a quello di Calcedonia nalmente questo Papa a' 2 agosto
Teodoro che fu al Co-
concilio di 1844 dichiarò arcivescovo l'attua-
.stantinopoli nel 536, e Stefano che le monsignor Domenico Castelli do-
.sottoscrisse i canoni in Trullo. La menicano di Scio.
due chiese con titolo arcivescovile, La cattedrale è dedicata alla Pti-
4iel ioS3. si chiamarono Paronaxia: rificaziane di Maria, non secondo al-»
JN AZ NAZ 2">i
tri alla sua Assunzione: il capitolo per seguirne la di lui dottrina. II na-
foruiasi di tredici canonici, compre- zarealo nell'antica legge distingueva
se quattro dignità ; due canonicati quelli che facevano professione di
sono di patronato, per gli altri vi una purezza con voto
particolare., e
è r alternativa tra la santa Sede e si astenevano da molte cose permes-
breo può abitare in Nazareth, ora det- Ed essi lo cacciarono in bando dalla
ta Nassera e Nasra. In questa città città, lo condussero sopra una sco-
ergevasi la modesta casa che la Bea- scesa rocca o monte detto del Pre-
ta Vergine aveva ereditata dal pa- cipìzio per precipitarlo; ma Gesù,
trimonio di s. Anna, casa scavata la cui ora non era ancor venuta,
nel masso, nella quale discendesi, passò miracolosamente in mezzo a
quasi come in una cantina, per un loro, discese dalla montagna e fug-
adito a sedici scalini; essa aveva gì dalla città per non ritornarvi
due membri, il primo era quel mai più. La grotta poco profonda,
corpo di casa che venne trasporta- e larga 5o6 piedi, che trovasi lun-
to dagli angeli a Loreto al quale , go la discesa del precipizio , e do-
articolo la descrivemmo, e parlam- ve credesi che il Salvatore ritirossi
mo con qualche dilfusione di Na- aspettando che la folla de' suoi ne-
zareth, sue vicende, della visita che mici si disperdesse, serviva di ora-
ne fece s. Luigi IX ed altri, e di torio ad un monastero che s. Elena
quanto la riguarda; il secondo mem- avea fatto erigere con una chiesa
bro di tal casa, è una grotta nella sul pendio della montagna. Riman-
rocca. 11 sito ove la santa Vergine gono ancora alcuni avanzi dei rovi-
orava quando fu annunziata dal- nati gradini che servivano a discen-
l'angelo Gabriele che dovea con- dervi ; un altare vi fu eretto per
cepire e partorire Gesù Cristo, è celebiarvi messa; finalmente ogni
la
della s. Casa. Vi sono tre altari, uno chiamato perchè fu eretto nel silo
dedicato a s. con-
Giuseppe, l'altro dove la s. Vergine temeva di veder
sagrato a s. Anna, il terzo a s. Ga- perir il suo figlio; la tai'ola del
briele, vi è chi ne aggiunge un Messia, detta ancora Mensa Chrisii,
quarto alla ss. Vergine. A goueute e grande pietra rotonda alla quale
NAZ NA.Z 2j5
credesi che Gesù Cristo qualche questa chiesa si può ogni gior-
volla co' SUO! discepoli siasi assiso no celebrare messe deli' Annnnzia-
a mensa anche dopo la risurrezioue ; zioue, lo dicemmo nel voi. XXI F,
e \a fontana degli apostoli, sorgen- p. 23 r del Dizionario. La chie-
te dalla quale credesi che attinges- sa di Nazareth è col santuario di Lo-
sero l'acqua ch'era loro necessaria. reto il tempio che nel mondo più
Di questi ed aitri luoghi parlammo di tutti ispira la più viva e la più
ancora nel voi. XXX, 59 del
p. tenera divozione verso Maria Ver-
Dizionario, ed a Guardiano dei s. gine ;
per ogni dove scorgasi la sua
Sepolcro. immagine ed iscrizioni in suo ono-
In mezzo all' odierna bellissima re. Osservavasi nel coro de' detti
chiesa di Nazareth, custodita dai mi- francescani un grandissimo quadro
nori osservanti con una gran proprie- rappresentante la Beata Vergine, di
tà, e di Poi ma elegfinlissima e pitto- mirabile elietlo, che ispira la più
resca, uno spazioso e superbo sca- tenera divozione, onde fu situato ia
lone in marmo conduce nella grotta altra parte della chiesa per appaga-
in cui realizzossi il grande mistero re la venerazione de' fedeli, senza
dell'incarnazione di Gesù Cristo. Per disturbare il culto divino e l' ufficia-
(lue strette scale che sono ai due Iati tura ; il contiguo convento de' mi-
si ascende all'aitate maggiore colloca- nori osservanti è bello, e vi ha una
to sulla roccia che forma la volta scuola. Esso fu edificato coll'odier-
della sottoposta grotta; dietro è il na chiesa dai francescani, in un al-
coro de'religiosi, di modo che quella la chiesa descritta, sul luogo del
chiesa è composta di tre piani: quel- tempio distrutto dagl'infedeli, il più
lo della grotta sotterra ,
quello del- bello dell'oriente, con ospizio pei
la chiesa a livello del suolo, e quello pellegrini come nai ra il preposto
,
tano; Pietro del 1Z1& ; fr. Pie- Canne Pietro Francesco Ferro, e
tro domenicano di egregie virtù, nel i528 Gio. Francesco di Po-
ftitto da Giovanni XXII nel i33o; lenza trasferito da Larino. Filippo
fr. Durando de Sermino carmelitano, Adimari nobile fiorentino nello
dottore insigne in teologia, nomi- stesso anno per morte del prece-
nato da Clemente VI nel i345; dente. Clemente VII lo fece arci-
Iliccardo de' minori del i348j fr. vescovo, ornato di molle virtù.
Guglielmo Balvaisi de' minori dei Paolo III nel i534 a' 3 novembre
1 366; fr. Giovanni Salomoni do- confermò la separazione di Canne
menicano del i368; Giovanni ro- da Nazareth, e l' unione nel vesco-
mano eletto nel iSgo da Bonifa- vato di Monte Verde {Vedi), falla
cio IX; fr. Gio. Paolo de' minori nel i53i Clemente VII col
da
del 1400; fr. Agostino Favorini consenso Adimari, colla con-
dell'
Filippo Condulmari nobile di Re- che Nerone ebbe mosso la prima per-
NAZ NAZ 2%
sedizione contro i cristiani, cioè ver- furono restituili dalla repubblica
so l'anno 68. Furono separatamente ligure che nel i^-ii ad istanza di
sepolti in un orto fuori della città; Geremia Pola vescovo di Capo d'I-
ma s. Ambrogio scoprì i loro cor- stria ; laonde furono riposti nel-
pi nel SgS, e ne collocò le reliquie l'anticoluogo, tranne un braccio
nella chiesa che recentemente avea di Nazario trattenuto dai geno-
s.
storo degli I I luglio i836 vi no- secondo Giovanni del 1283 note- :
minò l'antico suo degno amico An- remo particolarmente tra succes- i
tonio Maria Traversi, che consagrò, sori, fr. Raffaele Spinola genovese
tinopoli nel 1839, e onorò in quei tissimo del i363; il cardinal Pie-
modi che narrammo nel voi. XVllf, Annib aldi [Ve-
tro Slefancschi degli
nario, nel celebrare sì illustre pre- i4'7; fi". Antonio de Cassia gene-
lato. Inoltre Gregorio XVI nel con- rale de' minori del i4'8; Oberto
cistoro de' 17 dicembre 1840, no- Pinelli nobile genovese del 146'),
minò arcivescovo di Nazianzo mon- lodato per virtù; Battista Saluz-
signor Gio. Battista de Alberti, già zo nobile genovese «lei 48 enco- 1 r ,
ponle, ed
secondi ne restarono
i greci scismatici. Quel Papa nel i3j4
assoluti padroni, che governarono a nominò amministratore Nicola pa-
mezzo d' un loro bailo nobile sino triarca lutino di Costantinopoli. An-
al 1469, in cui i turchi sotto Mao- gelo Gorrario veneto ne fu succes-
metto Il se ne impadronirono. Quan- sore, indi patriarca di Costanlino-
to alla città di Negroponte,
luogo puli, rilenendo Negroponte per com-
principale dell'isola, sede d'un ar- menda : nel i4o5 fu elevato al
civescovo greco, occupa coi sob- pontificato col nome di Gregorio
borghi vasta estensione, ed è dife- XII. Oriens christ. t. Ili, p. 846.
sa dalla cittadella Kislar-hissar, e Al pi esente Negroponte, Chalcyden,
da un fortificato. Vi sono
castello è uu lilolo arcivescovile in parli
<]uaUro moschee e molte chiese bus, con Carisio ed Erelria pure
greche. De'due porti il più sicuro in parlihus per suffraganei. La po-
è quello al sud-ovest. Questa città polazione cattolica consiste princi-
è l'antica Calcide, diversa da quel- palmente in una colonia francese,
la di quando
Siria; e
turchi i la gli sono scismatici o ebrei.
altri
presero segarono a mezzo e vivo il NELIA. Sede vescovile della TeS'
oM NExM NEM
saglia nel patriarcato di Costanti- colo di pastore, rinunziò il tesorie-
nopoli, di cui fu vescovo Pietro ra toche quel Pontefice gli offrì.
del i363. Orìens chrisl. t. Ili, p. Pio Vili ne premiò meriti nel i
lazioni della religione, passò al ri- re slati aspramente battuti con ver-
poso de'giusti il 5 dicembre 1837 ghe, furono condannati a travaglia-
d'anni 69, onorato dalle lagrime re nelle miniere. S. Cipriano scris-
degli anconitani, lasciando la libre- se ad essi dal luogo del suo esilio,
nella chiesa, fu soltanto questa pre- comedia, eretta nel IV secolo, e det-
servata, con chi eravi dentro, nel ta pure Arista. Ne fmono vescovi
terremoto del 343 che abbattè la Olimpio, che si trovò al primo
città. La sede fu istituita verso il concilio generale di Costantinopoli;
III secolo, nel IV divenne metro- Ciriaco; Giovanni che intervenne a
poli e nel XIII esarcato. Ne furo- quello in Trullo; Leone che recos-
-
d'Antiochia nel 34' ; Melezio sco- l' esaltazione al pontificato del car-
municato per seguir Neslorio; Pa- dinal Besvirione, considerandolo neo-
trizioche fu al concilio di Calce- fito, e perciò ingiuriosa alla chiesa
donia; Giovanni che intervenne al latina.Ciò avvenne nel conclave
V concilio generale; eStiliano Map- per morte di Nicolò V, il quale
pa. Oriens chrisl. t. II p. 49"-,
essendo nata in Ispagna dissensio-
NEOFITO, NeophyiHs. Colui che ne tia i neofiti e gli altri cristiani,
da qualsiasi altra religione è passa- i quali sostenevano che i giudei e
to a professare la cattolica romana, maomettani convertiti non doveano
perchè il battesimo rapporto a chi animettersi alle dignità, il Papa se-
lo riceve è una nascita spirituale, guendo il decretato dall' apostolo,
che lo fa cristiano e figlio di Dio ; non esistere distinzione tra ebrei
vocabolo che deriva dal greco e si- e greci, ma di tutti i cristiani for-
gnifica novus in fide, nuovo na/Oj marsi un corpo mistico del quale
e perciò non prima , ma dopo il è capo il Salvatore del mondo, sta-
battesimo chiama neofilo
si per- ,
bifi che i neofiti recati da qualun-
chè convertito da una riprovala que setta alla fede cristiana, po-
religione, diede di recente il suo no- tessero avere le dignità ,
gli uf-
me alla cristiana milizia, come spie- fici e le altre cose; indi approvò
ga il Turrecremala. Furono detti con autorità apostolica gli editti
altresì neofiti i novelli battezzati, emanati su ciò e in favore de' neo-
come chi dicesse nuovamente pian- fiti da Enrico IV re di Castiglia
tati nel campo della Chiesa, ossia e Leone, e da Alfonso V e Gio-
no novelle piante, significando pure vanni Il re di Aragona. Veramen-
neofito, nella lingua greca, novella' te quando l'apostolo disse che il
mente piantato. Furono chiamati vescovo non dovea essere neofito, non
neofiti anche quelli ch'erano nuo- devesi intendere di persona nuova
vamente ricevuti nello stato eccle- nella fede, poiché nella primitiva
siastico, ed in un ordine religioso. Chiesa gli apostoli ed i vescovi e-
Dei neofiti e catecumeni e del ca- rano neofiti venuti di fresco al cri-
Ne' luoghi citati pur dicemmo, simo, che facevansi per l'ammissio-
clie catecumeni o neofiti o novelli
i
ne de' catecumeni, si esclusero i cri-
de' neofiti. Sebbene pertanto la so- p. 44^, e voi. UI, p. 261, sulle la-
NEO
menfnn/e contro i cattolici di ri- il Papa
ripetere a' neofiti il Credo,
battezzare sub conditìone, si leggono Pater noster e V Ave Marta. Po-
il
due importanti articoli. Uno riguar- scia il santo Padre tenne loro bre-
da il ribattesimo de' convertiti an- ve e commovente discorso, ove ri-
glicani, r altro il ribattesimo dei cordò come la bontà di Dio vada
convertili protestanti alemanni. di continuo raccogliendo le disper-
Pei pagani, infedeli ed ebrei di qua- se spighe d'Israele, sicché essi puie
lunque nazione, vi è in Roma la pia dovevano riconoscere come il mi-
casa de' catecumeni o neofiti, che sericordioso Signore gli avesse chia-
li riceve, quando abbiano desiderio mati alla sua fede. Goder egli che
di professare il cristianesimo, e li per obbedire ar questa voce supre»
mantiene di tutto il bisognevole, am- ma avessero abbandonata la patri.i,
mettendovi pure gli stretti congiunti i parenti, i beni ; ma che Gesù Cri-
di tali convertendi, quando essi bra- sto richiedeva da loro ancora di
mano che vi sieno chiamati onde più : l'annegazione cioè di sé stessi;
ridurli alla vera credenza, tratte- e di questa annegazione volle far
Dendoli 4° giorni, passati i quali loro parola nel modo riportato nel
se rimangono ostinati sono lasciati n." 4^ <^6l Diario di Ronia; indi
in libertà. Tutti sono istruiti dal impartì l'apostolica benedizione. In-
rettore teologo, capace di convin- dossati quindi dal Papa gli abiti
cerli ed istruirli, e versato in più sagri, celebrò la messa e ammini-
lingue. Persuasi ed istruiti i neofiti strò l'Eucaristia ai nuovi battezzali,
d'ambo i sessi, in luoghi separati, indi ne ascoltò altra letta da uno
siprocede a conferir loro il battesi- de'suoi cappellani segreti. Il cardi-
mo, la confermazione, e l'Eucari- nale arciprete nel contiguo palazzo
stia se adulti, nel sabbato sacto e apprestò un rinfresco ai novelli cri-
nel sabbaio precedente la Penteco- stiani. Gli adulti battezzati nell'uscir
ste nella basilica Lateranense. An- dalla pia casa ricevono una conve-
che fra l'anno si ammettono i neo- niente limosina , se sono poveri ; i
oltre con essa meglio stabili la grande ventario legale constante la realtà
opera, con fondare l'ospedale o pia del patrimonio de' genitori pervica-
casa pei catecumeni , e la confrater- ci nell'ebraismo, onde assicurare ai
nita o collegio de' sacerdoti, che ne neofiti la porzione di loro ragione.
dovea avere il governo sotto il titolo Furono i neofiti onorali della cit-
l'uno e l'altro ospizio. A prolet- pia casa de'neofili a quelli che non
tore, ordinano e giudice di sì bel- V* intervengono, e come i Papi im-
ni, e lo zelo instancabile del So- del Dizionario, sulle rovine di Mar-
rano e suoi cooperatori provoca- ,
te Ultore (o secondo altri sulle ro-
potè supplire al bisogno. Ai soccor- del Foro d'Augusto stesso, del quale
si quotidiani perpetui si aggiunse parlammo nel voi. XXVI, p. 11,
la memorata annua tassa imposta oggi detto l'Arco de' Pantani. Qui
agli ebrei per le costituzioni Pasto- si trasferirono le monache eie zitel-
ris, de'3i luglio i554di Giulio IH; le neofite, che molti anni formaro-
Diidiim , òe 13 marzo i556 di Paolo no una comunità nel protettorato
IV, confermate da Urbano Vili il 1 del cardinal Saraceni. Il monastero .
luglio i62q; per cui l'economico prese il nome della ss. Annunziala
della pia casa de'neofiti fu in gra- in s. Basilio, e con saggie costitu-
do di ricevere migliore e più ampia zioni pubblicate prima dal cardinal
organizzazione, nella diramazione di Veralli, poi dal cardinal Corradini
varie opere di carità. Bisognando nel 1738, proiettori e ordinari di
di fatto un asilo privativo alle neo- tutti i luoghi pii de'neofiti, si die-
fife ispirate da Dio a consacrarsi a de l'ordine conveniente al mona-
lui con voli, la pia principessa d. stero , del quale tratta il Piazza
Giulia Colonna avendo donato al- neW Eusei'ologio p. 821. Il Can-
l'arciconfraternifa della ss. Annun- cellieri 187 delle sue Campa-
a p.
ziata in piazza Mar-
un casamento ne e Campanile, parlando del sin-
gana adoperò perchè il fondo
, si goiar canipaiiile di questa chiesa
fosse ceduto alla confraternita di s. tratta monastero , del luogo e
del
Giovanni in Mercato, ed ivi fondò delle monache. Provveduto in tal
rie della Vergine, gli evangelisti, fabbricò il grandioso edifizio per mi-
l'Annunziata e la Concezione sono gliore ospizio de' catecumeni e neo-
di Cristoforo figlio di Casolani ; la fiti, avendo perciò comprato le a-
coronazione della Madonna e la vi- diacenti case e giardini degli Atta-
sitazione di s. Elisabetta, le dipinse vanti, i quali già avevano donato
Baldassare da Bologna, mentre Gui- nell'erezione della chiesa l'avven-
dolti fece l' Assunta. La Pietà del turato fienile. Narra il citato Piazza
seguente altare è copia di quella neW Eusevologio p. 227, e nelle O-
della sacrestia vaticana del Viviano ; pere pie, p. 224, che ad istanza del
la flagellazione di Cristo è di Lat- fratello, Urbano Vili con privilegi e
tanzio bolognese; il portare della moto-proprio de' 1 3 agosto 1 634,
croce del Nogari, la Risurrezione ed trasferì al nuovo ampio locale, da
altre pitture per di fuori, sono di s. Giovanni in Mercatello, l'istituto
Lombardelli marchigiano. Final- di s. Giuseppe de' catecumeni, il col-
l'altro , facendo loro subire vari tire, avente poco distante l' episco-
cittàj e lasciati i loro corpi in pre- che è nominata quella della bir-
da agli uccelli. Ciò accadde ad E- ra. Il Andrea 1 fece erigere que-
re
gea, sotto il consolato di Diocle- sta città nel 1222, e la popolò d'u-
J
NEO NEP 177
di Ni tra, da Titopoli in
traslato nò quindi sua cella, ove
nella
partibusj nel 1818 Antonio Macay molte ragguardevoli persone comin-
di Rosnavia; nel iSaS Giuseppe ciarono a visitarlo per domandar-
de Bel.inski della diocesi di Nitra ; gli il soccorso delle sue orazioni e
per sua morte Gregorio XVI nel de'suoi consigli. Lo visitava pure
concistoro de' 20 gennaio 184^ pre- frequentemente il re Alfredo, il qua-
conizzò l'odierno vescovo monsignor le trasse senza dubbio da'suoi discor»
Giuseppe de Rudnyansky di Tyr- si motivi nuovi di amore per la
iiavia, già canonico della metropo- religione, e grandissima utilità pel
litana di Strigonia, e vicario gene- governo del regno. Neoto gli rac-
rale di quell'arcivescovo. Nella cat- comandava soprattutto di proteg-
tedrale dedicala a Dio sotto l' in- gere i buoni studi ; lo indusse a
vocazione di s. Francesco Saverio, ristaurare le scuole inglesi ch'era-
il capitolo si compone di sei ca- no in Roma, e ad istituirne del-
nonici, comprese prebende del le le altre ne' suoi stati : locchè il
si
e che poscia dal
chiamò Neotsloke.
Croyland;
te nella
furono dipoi riporta-
chiesa,prima
la quale
Colà macerò egli il suo corpo con prese allora il nome di s. Neoto.
rigorosi digiuni, e ricevette da Dio NEl^ERGIIELTUM. Sede vesco-
speciali (avori. Dopo sell'anni fece armena sotto il cattolico di Sis,
\ile
un pellegrinaggio a Roma, e ritor- ad uu concilio del quale interven»
17S NEP NEP
ne il vescovo Nunzio. On'ens chrisl. consagrata nel 1266 dal vescovo
t. I, p. i44o- Lorenzo. Circa il i5oo si ornò il
no, nel punto dove questa è solcata nepesino Domenico Celletti e per ,
dal rio Pazzolo che discende da , più anni i canonici uffiziarono nella
Sutri e dal Falisco che in esso in- chiesa di s. Tolomeo de' domenica-
fluisce. Nell'incendio repubblicano ni. Dopo la fatale epoca repubbli-
del 1798 perirono piìi fabbriche, cana il duomo fu ripristinato, e l'e-
primo, con altre reliquie, ivi si ve- poco all'altare maggiore verso la tri-
nerano, insieme al cranio del dot- buna, dà luogo al bel coro pe' ca-
tore s. Girolamo, la cui autenticità nonici e al trono episcopale rimpet-
sanzionò Gregorio XVI. La catte- to all'altare maggiore rivolto verso
drale, detta anco di s. Maria, fu edi- l'oriente. Dalla parte della nave me-
ficata verso il 400 sopra l' antico dia, sotto il medesimo altare, vi è
tempio di Giove, per trasferirvi dal- il corpo di s. Piomano, con sopra
le catacombe il corpo di s. Ptoma- un deposito marmoreo, scoltura mi-
no. Distrutta dai longobardi, fu ri- rabile del Bernino, che rappresentò
pristinata dal vescovo Pegatesco; di- il santo vestito in pontificale. Late-
poi nel 1180 venne di molto am- rali al coro visono due cappelle iu
pliata da Francone di Nepi indi , corsia con le due navate prossime
NEP NEP 279
n quella di orezzo, una dell'antica propria, verso la metà del secolo
e nobile casa Cerbelli, l' altra del passato; di s. Gi-atiliano, già esisten-
ss. Sagramento. Al suo Iato evvi il te nel i52o; di s. Biagio, eretta in
coro per l' inverno, fabbricato dal parrocchia nel i56o; di s. Croce,
vescovo Silvestri : nelle altre due già conosciuta nel i5o5, la cui col-
navate esistono sei altari, apparte- legiata con quattro canonici e ar-
nenti a gentilizie famiglie ed uni- ciprete si estinse poco dopo; di s.
versità , ornali di marmi. Le ossa Andrea, ora nella chiesa de' dome-
di s. Tolomeo sono collocate in ele- nicani, antichissima, poi demolita. Al-
gante urna d'argento fatta a spese tre chiese sono quelle degli agosti-
del coraime nel 184^, e portasi in niani, ov' è la Madonna della Cin-
processione per la città a' 2 3 ago- tura, fatta dipingere nel 1 53o ; di
sto, vigilia de' santi martiri. Vi si s. Silvestro con quadro di s. Lo-
conserva un antico e gran dittico renzo del cav. Troppa; di s. Roc-
rappresentante il Salvatore, dipinto co, proprietà del comune che l'eres-
dal celebre Giulio Romano, che por- se nel 1467 in occasione di peste,
tasi in processione qual gonfalone e vi fece dipingere i miracoli del
della città : ne' due sportelli Pendi- santo, pitture che sono tenute le più
nofe scolaro di Tiziano dipinse i ss. mirabili della città; di s. Tolomeo
Teodoro e Romano, l' angelo Ga- de' domenicani, grandiosa, con belle
briele e l'Annunziata, I detti santi cappelle, con buoni quadri e freschi,
protettori esistono pure in sagrestia, venerandosi sotto l' altare maggiore
coloriti in tavole della scuola del il corpo di s. Tolomeo e trentotto
Perugino. Inoltre nella cattedrate si compagni martiri, con bel deposito
rimarcano i quadri di s. Girolamo di marmo scolpilo dal Bernini, rap-
e della Concezione. Nella vaga piaz- presentante il santo vestito pontifi-
za zampilla una graziosa fonte, che calmente , indi nel 1625 la consa-
accresce ornamento alla facciata dei grò il vescovo de Paolis; di s. Ber-
duomo. nardo delle monache con due buoni
Le antiche chiese parrocchia- quadri ; di s. Gio. Decollato, cousa-
li ancora esistenti e soggette al grata nel i566, con bel quadro del
clero secolare, sono: di s. Vito, che santo; di s. Giorgio; di s. Tolomeo
vuoisi la più antica de' primi cri- alle sante grotte o catacombe, ove
stiani di Nepi, e forse edificata dai per tanti secali rimasero sepolte le
trasferita in cattedrale alla sua ere- pagni martiri dopo estrattone s. Ro-
zione, indi restaurata nel 1 5oo cir- mano, di che riparleremo, vedendosi
ca ; di s. Eleuterio, ingrandita da decorate le grotte con pitture del
Girolamo i5oo, an-
Gelsi verso il IV secolo; la .cappella di s. Godi-
tico patronato della famiglia che la ziano restaurata ultimamente.
dotò di rendile, con pitture di Tad- Le confraternite di Nepi, sono quel-
deo Zuccari, ed il quadro dell'An- 1 e del Gonfalone in s. Croce, di s. Gio.
nunziata dell'altare maggiore dicesì Decollato in tal chiesa, del ss. Sa-
del medesimo, o di Giuseppe Por- gramento in duomo, ove sono pure
ta detto Salviati : in questa chiesa le altre di s. Giuseppe e del Suf-
ottennero fare le loro funzioni gli fragio. Quattro sono le compagnie
agostiniani, dopo la demolizione della laicali, cioè della Madonna dell'I m-
a8o NEP NEP
magiiie in s. Bernardo , della Mfi- ti, si noverarono quelli: di s. Pietro
donna delle Grazie presso s. Biagio, degli agostiniani già conosciuti nel
della Madonna di Costantinopoli in 1 25o, i quali alla suddetta epoca
s. Gio. Decollato, e del Buon Consi- rifabbricarono dalle fondamenta la
glio in s. Tolomeo alle sacre grotte. chiesa, che di presente è una dell«
Evvi l'ospedale, eretto da remoto migliori della città, maestosa e d'or-
tempo dal Micinochi ; il monte di dine Corinto con cinque altari, ve-
pietà fondato dal vescovo Spinola nerandosi nel maggiore la Madon-
peri nell'incendio del 179S ; il mon- na della Consolazione j di s. Tolo-
te frumentario istituito nel 1728 meo fuori della città alle sante grot-
che amministra il comune. Delle te o catacombe (di cui è tradizione
università artistiche esistono quelle che comunicassero con quelle di Su-
degli agricoltori e negozianti suini, tri), presso le quali i primi cristiani
che hanno cappelle, la prima in eressero il memorato tempio, edifi-
duomo, la seconda in s. Biagio ; si cato dal popolo, in cui Pio li col-
esliusero le università dei lanari,, e locò minori francescani, ai quali
i
a variati colori, del tutto simili al- ne passarono nel 1606 al nuovo di
le antiche etrusche, forse manifattu- s. Tolomeo, il di cui corpo insieme
re di Nepi stesso ai tempi etruschi. a quello de' trentotto compagni
Dei monasteri e conventi sono su- dalle sante grotte furono solennissi-
perstiti, il monastero delle monache mamente trasferiti nella contigua
benedettine di s. Bernardo, le quali chiesa, che incominciala nel i5/\i
già esistevano nel 1180; il mona- d'ordine di Paolo IH, fu terminata
stero di s. Anna de' domenicani, che sotto Paolo V ; ed il monastero dei
ne tornarono in possesso dopo essere monaci silvestrini, i quali vi resta-
stato abitato dai monaci silvestrini; rono sino all' invasione francese, a-
ilmonastero degli Angeli, eretto per vente chiesa maestosa con altare
le Clarisse di
s. Francesco nel 1627 , maggiore e sei cappelle.
dopo r invasione francese non fu Moltissimi uomini illustri fiorirono
dioso sistema di questo mio Di' sci le deità degli etruschi, cioè
zionario, parlai a Civita Castella- Diana, Proserpina, Mercurio, Ve-
NA,Mo.\TE FiAscoNE ed altrove. In- nere, e segnatamente Vadimione
tanto i tirreni oriundi di Macedo- il Vertunno e Giano de' romani,
nia, divenuti potenti, debellati gli non che la dea Feronia o Giu-
umbri, invasero anche questa parte none al Monte Soratte, con Apol-
di Toscana, che si disse Tuscia lo, Dite, Pallade ed Orcaj Kepi
dalle loro turificazioni ai falsi dei, segui la religione di sua nazione,
il perchè i falisci furono conosciu- oltre il culto che rese al serpente,
ti sotto il nome di tirenni col re- lei augurio, a Giove
particolare di
sto di Toscana, poi detti dai latini Acaco ed a \esta, mentre de'tem-
etrusci e tusci. Divenuto Falerio pli di Giove erroneamente detto
assai cospicuo e popolato, ed una Giano, e di Diana, parlammo di
delle dodici popolazioni di Tosca- sopra. La primitiva lingua de' ne-
na, la regione coniprese anche Ne- pesini molto partecipò della greca,
pi, laquale perciò fu detta cìvitas e siccome falisci furono bene islrui-
fiitare l' opinione che gli antichi guerra ai volsci, volendone profit-
falisci fossero trascimini, e di sos- lare gli etrusci piombarono sulle
tenere che la regione della Pen- due città, le quali subito spedirono
tapoli etrusca, o territorio che com- ambasciatori al senato romano. Que-
prendeva le cinque città che la co- sti commise a Camillo liberare gli iil-
blituiva, esistesse nel centro terri- leali, quale vinto il nemico a Sutri
il
toriale degli antichi falerii, com- passò a Nepi, che con sua sorpresa,
ponendosi di Falerio capitale, Su- per tradimeulo di alcuni, lusingata
, ,
mento dopo ben presa la città, che Grande e data la pace alla Chiesa,
presto ottenne ampio perdono, e ne accordò il dominio alla santa
verso il 4^0 divenne colonia latina Sede, come asserisce il p. Ranghia-
per quella che vi fu dedotta. Di- sci, alla quale fu tolto nelle invasio-
venuta Nepi colonia, incominciò a ni devastatrici de* goti nel 476, e
sostenere delle cariche, e goderne i de' longobardi nel 568, il cui re
un alla cittadinanza ro-
distintivi, in Alboino rovinò la città, onde gli
Gicjve, che donato a Denedetlo XiV Totone. Si vuole che questi la ri-
ora trovasi nel museo Vaticano. Ne- pristinasse, mentre da due secoli gia-
tributi ed altre dure esigenze. Inse- pagarono il fio per quanto gli fe-
guito pare che Nepi sia ritornata do- cero soffrire i romani. In quest'e-
viziosa e capo di vasto stato, racchiu- poca si nominano conti di Nepi, i
dendo nel suo territorio Castel Nuo- stipendiati dall' imperatore, che con
vo Pietra Pertusa , Leprignano
,
altri assediarono Monlefiascone. Re-
Nazzano e Morlupo, oltre l'essere presso il partito dell'antipapa Cle-
fregiata del titolo di ducato, che in mente III, e ritornato Urbano II
la ricuperò a patti, ed al cadere del tezza ; spedi a Nepi per cose d'im-
secolo tornò sotto il governo degli portanza Antonio perugino chierico
Orsini in persona di Napoleone ni- di camera, e la dichiarò immedia-
pote di Nicolò III. Nel i3o5 Cle- tamente soggetta alla santa Sede,
mente V
vendè Nepi al cardinal conoscendo pregiudizievole l' infeu-
Giovanni Colonna e ad Ascanio suo darla. Sconoscenti i nepesini a tante
fratello per cagione delle guerre ci- beneficenze, si sollevarono in un al
vili, ed i nepesini gliene dierono il conte Dolce sotto Nicolò V , onde
possesso colla consegna delle chiavi furono dichiarati ribelli e posti al-
civiche, cessione del forte e giura- l' interdetto ;
poscia col conte per-
mento di vassallaggio. La città nel donati a' 12 febbraio i4Ì9> e posli
t3i4 fu crudelmente saccheggiata sotto la tutela della Sede apostoli-
da Giovanni di Sciarra e rovinata, ca, mentre 26 Nicolò V assol-
a'
e nei primi del settembre iBgS fu vette pure Orso per le sevizie usa-
onorata dal passaggio di Bonifacio te contro Nepi e luoghi adiacenti,
IX. Nel 1428 Martino V con bolla tra'quali Montcrosi (ili cui, comedi
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s. Oreste e Soralle, parlammo nel si facessero coli' assistenza del pre-
voi. XII F, p. 65 e seg. del Dizio- side, e condonò alcune imposizioni
nario) incontrò l' ultimo suo fatai pel riattamento delle pubbliche stra-
destino, rifabbricandosi poi con es- de. Sisto IV si occupò in regolai-e
servisi domiciliale famiglie sutrine e l'amministrazione del comune, ed
nepesine, mentre nel 1690 il car- Innocenzo Vili confermò gli statuti,
dinal Paluzzo Altieri \i edificò il e per interposizione del governato-
palazzo abbaziale : sino a Calisto III re cardinal Borgia accordò dieci
fu del territorio nepesino. Anclie gioi-ni di fiera per la festa de' ss.
Nicolò V nel i45io proibì l' infeu- Tolomeo eRomano. Elevato il car-
dazione di Nepi, disponendo che fos- dinale al pontificato col nome dì
se sempre retta da un governatore, Alessandro VI, benignamente accolse
con facoltà di punire delitti com-
i la deputazione nepesina, ma tutto
messi nella città e territorio; con- intento ad arricchire i suoi, a' 10
fermò gli statuti e privilegi, l'esonerò gennaio i499 investì Lucrezia Bor--
per un anno dalle gabelle, e ordi- già sua figlia della signoria di Ne-
nò i restauri delle strade urbane. pi, facendole giurare fedeltà e ob-
Nel 1455 Calisto III approvò gli bedienza, e nello sfesso tempo l'esen-
listo III fu soccorso di grano dai cesse quellobarbaro del fratello Ce-
nepesini, ma proibì loro sommini- sare duca Valentino; indi il Papa
strar vettovaglie ai ribelli ed ai a' 17 settembre i5oi ne investì
caprolatti datisi ed Everso d' An- Giovanni Borgia nipote di Lucre-
guillara, il quale guadagnato il ca- zia, che fanciullo di tre anni fu tu-
dizioni ottennero perdono da Pio II, ga si ricovrò nel forte di Nepi, co-
che richiamò al dovere magistrati i me dicemmo altrove. Noteremo che
municipali che dispoticamente eleg- si apprende dal Ratti, Della fami-
gevano pubblici ulTiziali, indipen-
i glila Sforza par. I, che Alessandro
dominio di Nepi, non potè lasciar- III nel i55r affidò il governo di
lo a' suoi figli. Sopì Napoleone le Nepi al suo parente Gio. Battista
contestazioni dei nepesini coi cam- del Monte santa Maria, indi Paolo
pagnanesi, e fu ucciso presso Alba- IV e Pio IV confermarono gli sta-
no i534- Paolo III nel iSSy
nel luti, e nel 1570 divenne governa-
investì suo figlio Pier Luigi Far-
il tore perpetuo il cardinal Alessan-
nese duca di Castro, di Nepi, la cui dro Farnese figlio di Pier Luigi,
bella fortezza fu da lui notabilmen- I mali umori tra sutrini e ne- i
di Nepi per aver deputato nel 840 1 denza del vescovo della Penta poli
una congregazione di cardinali ad etrusca, e fino dai primi tempi la
tilesìmo Romano nobile nepesi no, sti- dò visitatore della chiesa di Ifirpo-
mato filosofo, istruito e battezza- //', sostituendogli Giovanni. Nel 641
to da Tolomeo, di cui divenue di- sedeva Grazioso, nel 680 Teodoro,
scepolo. Indi s. Pietro nell'anno 46 nel 721 Giorgio o Gregorio, nel
destinò Tolomeo vescovo della Pea- 743 Giovanni, sepolto nel 770 nel-
tapoli diToscana, e Romano vesco- la chiesa di s. Sabba "in Roma.
vo di ÌNepi, ove ambedue doveano Neil' 82 1 fiorì Innocenzo Pega-
risiedere. Essi nella Pentapoli pre- tesoo romano nell' 826 ,
Grazio-
dicarono la fede, e col buon odore so, neir 853 Benedetto, nell' 868
delle loro sublimi virtù, ecoll' eserci- Stefano legato a Costantinopoli, nel
zio de'miracoli fecero innumerabili q^5 Sergio de''conli Tusculani, figlio
conversioni, massime de' nepesini. d' I e di Marozia, e fra-
Alberico
Transitando l'imperatore Claudio per tello Giovanni XI. Nel gfiS era
di
Kepi, a lui ricorsero molti sacerdoti vescovo Giovanni, nel 989 Giovan-
etruschi de' falsi numi, contro To- ni forse sepolto nella chiesa di s.
portenti che operò il Signore a' 24 , ravalle eletto da Eugenio IH, illu-
uno the risiedeva a Forinello nella sato a Rieti, nel i3o2 Bonifacio
diocesi, che accusato a s. Agapito l Vili gli sostituì fr. Paolo de'mino-
ne uscì trionfante. Paolo fu ai con- ri. Nel i3i7 Giovanni XXII no-
cilii di s. Gregorio I, che lo man minò fr. Giovanni de'minori, peni-
29?- NEP NER
lenziere e suo vicario in Roma ;
TO Millini cardinale; Camillo Simeo-
nel i323 fr. Gentile Bentivenga ni cardinale.
domenicano di Todi. Giacomo Can- Nella cattedrale vi è 1' unico bat-
cellieri, oggi del Bufalo, eletto dal tislerio , e la cura di anime , che
capitolo, venne confermato da Be- si esercita dal capitolo per un
nedetto XII, indi nel i358 Inno- parroco scelto per concorso ed ap-
cenzo VI vi trasferì dalla chiesa provato dal vescovo Il capito-
.
SM NER NER
nel i658 da Alessandro VII in tarlo di stalo, in cui perseverò due
prelatura tra i referendari e Ira anni sino alla morte del Papa.
gli abhreviatori di parco maggio- Non potè però per lungo tempo
re, e poi destinato nel 1666 alla ritenere il governo della sua me-
vice-legazione di Bologna; iiuìi tropolitana, ove celebrò tre sinodi,
Clemente IX lo nominò votante di poiché o per motivi di salute, o
segnatura e ponente del buon go- come scrive il Cardella per la sua
lerno. Nel 1670 Clemente X lo severità , accortosi di essere poco
fece canonico di s. Pietro, gli con- ben veduto non meno dal popolo
ferì due abbazie, e successivamente che dal clero, credè bene di rinun-
lo promosse a vescovo di Adriano ziare nel i683 ad Innocenzo XI,
poli in partibus, ed a nunzio di essendone anco impegnato Cosimo
Polonia, e di Vienna per missione III. Fu poi trasferito da tal Pon-
chi, nel qual tempo vacato il prio- mo e quarto anno del suo governo,
rato di Ferrara dell'ordine di g. quale dopo quattr' anni dimise per
Stefano per l'estinzione dei Ma- ritornare in Roma, dove Innocenzo
galotti, ricadde in lui, onde ne ve- XI sino dal 68 gli avea confe-
1 1
stì l'abito in Vienna per le mani rita la protei toria de' camaldolesi
del nunzio ordinario Albrizzi, a ciò e maroniti, non che de' ruteni e
delegato dal granduca Cosimo III. di tutto l'ordine basiliano. Cle-
Mentre nel 1670 era in Vienna, mente XI si prevalse di lui nella
ebbe l'arcivescovato di Firenze, va- carica di segretario de' brevi ai
cato per morte dello zio che glie- principi.Cambiato il primo titolo
lo avea rinunziato, venendo dispen- con quello di s. Lorenzo in Luci-
sato dall'esame. Pii tornato in Roma na, fu ascritto alle congregazioni
fu impiegato nelle principali con- del s. officio, de' riti, del concilio,
gregazioni, quindi fu nominato al- di propaganda ed altre, e fatto
la nunziatura di Parigi. Nei men- dallo stesso Clemente XI arciprete
tovati luoghi ebbe largo cam- della basilica Vaticana in un a
po di far spiccare la sua destrezza prefetto della fabbrica di essa, a
ed i suoi talenti. Quindi passali sue spese fece stamparne il brevia-
trenta mesi, a'i3 giugno 1673 rio che ad ogni individuo di quel
dallo stesso Clemente X fu creato clero donò. Intervenne a quattro
cardinale prete, ricevendone la no- conclavi, fu onoralo nell'ultima sua JM
tizia in Tournay, avendo seguito infermità di visita da Clemenle XI, ^H
al campo nella guerra d' Olanda morì gloriosamente in Roma nel
Luigi XIV. Ricevè la berretta car- 1708 agli 8 aprile d'anni 72, e fu
dinalizia, per ordine del re, dalle sepolto nella chiesa di s. Ma Ileo
mani di Maria Teresa d'Austria in Merulana, alla quale ne'trentun
regina di Francia, in Tournay nel- anni che ne fu titolare, com-
la chiesa di Martino de'henedet-
s. partì immensi benefizi, avendola
tini. Restituitosi in R.oma, Clemenle tratta dallo squallore dell'antichità,
X gli conferì per titolo la chiesa vendicata dalle ingiurie del tempo,
di s. Matteo in Merulana, e lo e- e splendidamente ornata ed abbel-
levò alla rilevante carica di segre- lita, e dove vivendo erasi appa-
NES NES 2q5
rocT:hiala la tomba con un epitaf- co e ne bruciò i corpi, insieme
fio fla lui niedesiroo composto, con all'ossame de"li animali, acciocché
. ° . . 1-
prolissa iscrizione alla base del mo- 1 cristiani non potessero raccogliere
numento, conlenente la descrizione le loro reliquie. Fu pure arrestato
delle sue gesta. Una terza lapide coi tre fratelli un giovane appella-
fu posta nel vicino pavimento per to Nestore, che soffrì con essi la
dicbiaiare, eh' essendosidue anni prigionia e la frustatura, e mentre
prima di sua morte preparato il veniva tratto per le strade, alcuni
sepolcro in s. Lorenzo, cangiata pagani, tocchi da compassione per
volontà preferì la chiesa in Meru- lui, lo tolsero dalle mani di quelli
lana. Nelle sue molteplici occupa- che voleano dargli la morte ; ma
zioni coUìtò con successo le lettere egli morì dalle ferite tre giorni
e compose apphiuditissimi conimeri' dopo. Si celebra la memoria di
/^n sulla Genesi, e con elegante sti- questi quattro martiri il giorno 8
le continuò gli annali del Baronie, di settembre.
ma prevenuto dalla morte non po- NESTORE (s.), vescovo di Sida
tè condurre a fine tali opere. Fu nella Panfilia, e martire. Fu nel
facoltoso ed ollremodo liberale. In numero di che furono ar-
quelli
Roma acquistò un magnifico pa- restati per ordine di Epolio gover-
lazzo nella via delle quattro fonta- natore della Licia, della Panfilia e
ne, e per la Laleranense una bel- della Frigia, sotto l'impero di De-
lissima villa. Inoltre acquistò dai cio, e crudele persecutore de' cri-
Massimi la contea de' Baschi nel- stiani. II santo vescovo venne con-
r Umbria, che aggiunse al feudo dotto a Perge, ove confessando co-
marchionale di Rassina, che il pa- raggiosamente la fede, ebbe la glo-
dre suo avea acquistato dalla fa- ria di soffrire la stessa morte che
miglia Altieri. il suo divino maestro, verso 1 anno
KESTABLO martire. Fra-(s.), 230. Il p. le Quien ha confutato
tello de' ss. Eusebio e Ze-
martiri l'opinione di quelli che credettero
none, dimorava con essi a Gaza che s. Nestore fosse stato vescovo di
in Paleslina, sotto il regno di Giu- Perge o Pirgi, ovvero di ÌNIandis o
liano apostata. I pagani li cattu- Wadigis. I Bollandisli hanno dato
rarono nelle loro case, ov'eransi degli atti latini di s. Nestore ; ma si
e l'umana, e per conseguenza due colui che abita nel tempio; e che
figli, l'uno Dio, l'altro uomo, dal perciò essa non è madre di Dio,
che ne proveniva non doversi Maria ma madre di Gesù Cristo secondo :
chiamar Madre di Dio, Theolochos, essi I' unione del Verbo colla natura
ma sohanto 31adre di Cristo, Christo- umana non è che una unione mo-
tochos. Aggiunse che Cristo era unito rale, un' unione di benevolenza, di
al Verbo non già d'unione iposta- dignità, di comunicazione, di poten-
tica, ma d' una unione d'abitazione za, un' unione d' inabitazioue come
del Verbo nell' umanità come in in un tempio. Da questi eretici ne
un tempio, e per società per co- ,
derivarono altri, come gli Eiuicliia-
municazione di potenza, di dignità, ni, Monotelili, ec.
60. Questi errori li combattè s. Ci- I nestoriani, che furono anche
rillo d' Alessandria con diverse o- chiamati caldei e cristiani orienta-
pere che indirizzò a Teodosio
, li, si sparsero nella Mesopotamia,
II, a Pulcheria e ad Eudossia so- nel regno degli assiri, e perfino nel-
rella dell'imperatore; e ne scrisse le Indie e nell'estremità dell'Asia,
a Papa s. Celestino I, che condan- come diciamo Molte ai loro articoli.
nò tali errori nel concilio di Roma volte si roma-
riunirono alla chiesa
del 43o, e li fece condannare nel na, come sotto Eugenio III, Gre-
43 1 dal generale concilio ò' Efeso gorio X, Eugenio IV, Giulio II,
(P'edi) ove , fu deposto Nestorio. Pio IV, ec, riunioni ch'ebbero bre-
L'imperatore l'esiliò in Oasis nel- ve durata non essendo sincere. V^.
l'Egitto, ch'essendo distrutta dai Blem- Caldei. Nel voi. XXXIX, p. Sa
raiani, Nestorio menò vita vagabon- del Dizionario, parlai della liturgia
da finche morì poco dopo, lascian- de' nestoriani.Abbiamo di Giusep-
do de' sermoni ed altri scritti. Già pe Luigi Assemani De catholicis :
più di 4oo allievi; avvi anco scuo- successori sono nominarsi parti- a
la di equitazione ed un ginnasio. colarmente, Gregorio Angerer mor-
Ha diverse fabbriche, somministra to nel 548 Melchior Clesel o
1 ;
I
NEV NEW 299
le si punire l'infe-
deleiniinò di s. Fulcidio; nel SgS s. Ariglo; nel
deltà di Gaifero duca d'Aquitania ; 655 s. Diodalo, poscia fondatore
e Tassilone prestò giuramento di dell'abbazia del suo nome in Lore-
fedeltà al re pel ducato di Bavie- na. Nel 691 fiorì s. Iterio; s. Gi-
ra. Ugo il Grande conte di Parigi rolamo neir 843. Nel XIV secolo
la prese a Luigi d'Oltremare nel ebbe a vescovi i cardinali Pietro
95?. e l'abbruciò; verso la fine Berlrandi zio e nipote; nel XVI
della stirpe di Carlo Magno, il il cardinal Carlo di Borbone. La
conte Guglielmo divenne proprie- serie de* vescovi fino ad Eustachio
tario della contea di Nevers. Nel di Cherry del i635, si legge nella
1194 fu circondata di mura da Gallia christ. t. II, par, 2, p. 796.
Pietro di Courtenai, allora conte Le annuali Nolizie dì Roma ci
Costantinopoli. Carlo VII nel 14^7 d'Augues di Gap. 1751 Gio. An-
l'eresse in ducato, ciò che confer- tonio Tinzeau di Besancon trasla-
mò Luigi XI a favore di Giovan- to da Belley. 1782 Pietro de Se-
ni dì Borgogna conte di Nevers guiran d' Aix. 1789 Lodovico Gi-
nel 14^4) ^ Luigi XII nel i5o5 rolamo de Suffren de Saint-Tropes
per Engelberto di Cleves, non che d'Aries, trasferito da Sisteron. Nel
Francesco I a favore di ÌNIaria 1801 pel concordato soppresse la
d' Albret conlessa di Nevers, o di sede Pio VII, poi la ripristinò nel
Francesco di Cleves XII conte di 1817, e dichiarò vescovo Gio. Ma-
tal nome. Che il ducato passò nei ria de Fontenay di Dunkerque,
Gonzaga di Mantova, Io dissi a indi nel 1828 Gio. Francesco Mil-
queir articolo. Molto soffri nel se- laux della diocesi di Rennes, cui
colo XV per l'invasione degli in- successe nel 1829 Carlo Dedobuet
glesi, indi per le guerre di reli- Dauzers della diocesi di s. Flour,
gione, e per le lunghe querele dei Gregorio XVI nel concistoro de'So
re di Francia coi duchi di Borgo- settembre i834 preconizzò monsi-
gna. Fu pure duca di ìVevers, Fi- gnor Paolo Naudo della diocesi di
lippo Giulio Mazzarini Mancini ro- Perpignano, e per averlo trasferito
mano, morto nel 1707. in Avignone, in quello de' 27 gen-
La sede vescovile fu eretta nel naio 1843 l'attuale monsignor Do-
IV secolo, metropoli di
sotto la menico Dufètre di Lione, già vi-
Sens, di cui è ancora suffraganea. cario generale di Tours. Il capito-
Il primo vescovo fu Tauriciano che lo si compone di nove canonici,
sottoscrisse al concilio d'Epaoua comprese le speciali prebende del
nel 517; nomina-
alcuni cataloghi teologo e del penitenziere dignita-
no prima Austremonio e
di lui s. ri, oltre i pueri de choro, e nelle
s. Evozio; facendosi il primo di- feste de'canonici onorari : un cano-
scepolo di S.Pietro, la sede avrebbe nico funge l'uffizio di parroco. La
avuto origine nel primo secolo, e co- diocesi comprende il dipartimento:
sì la pensa il Cbenu, cui dà per suc- in essa e nella città di Clamery
cessore s. Patrizio, e ad Evozio s. dimorò già il vescovo in partìbus
Eulalio, poi Tauriciano. Nel Syo di Betlemme [Fedi). Ogni nuovo
egli registra s. Acoladius, cui suc- vescovo è tassato in fioriui 370.
cesse s. Aredio o Agricola ; nel 5^\. NEWMARRET. Città d' lughiN
,
nel 1245, per avere riportato sulla governatore costanti nel loro senti-
Ne va una strepitosa vittoria contro mentOj li condannò al taglio della
gli svedesi , danesi e teutonici, fu testa. Daria moglie di Nicandro
detto per soprannome Newski, e ch'era stata presente al primo in-
vuoisi che morisse monaco, ed è terrogatorio, avendo coraggiosamen-
nel calendario russo registrato per te confortato il marito a rimanere
santo. Per la venerazione che pro- fedele a Gesù Cristo, fu posta in
fessavano i russi alla sua menioria, prigione; ma siccome l'editto impe-
Pietro Grande, piesso Pietro-
I il riale non risguardava che l'esercito,
burgo, nel luogo ove successe tal fu rimessa in libertà, e rimase vi-
celelire battaglia, edificò in di lui cina al marito fino alla di lui mor-
onore un monastero magnifico, ed te. La moglie di Marciano all'op-
istituì col di lui nome quest' ordi- posto cercava col suo dolore, e mo-
ne cavalleresco, ma non ne confe- strandogli il figliuolino nato dal lo-
rì la decorazione. L'imperatrice Ca- ro matrimonio, di smuovere la co-
terina I sua figlia pel primo la stanza dell'invitto martire; ma egli
die nel lyaS al principe Menzi- trionfò della carne e del sangue, e
kolF. Al presente l'ordine è in al- insieme con Nicandro consumò il
tissimo splendore, e chi lo riceve sagrifìzio. Vwe da diverse circostan-
almeno deve aver grado di ge-
il ze de* loro .Iti, che abbiano soffer-
neral maggiore, ed ha una sola to sotto Diocleziano, verso Tanno
classe. La decorazione si forma 3o3, e probabilmente nella Mesia ,
d' una croce d'oro oltagona smal- provincia dell' Illiria. Tuttavia al-
lata in l'osso, nei cui angoli sono cuni moderni collocano il loro mar-
aquile d'oro, nel centro è l'iinma- tirio a Venafro, che ora è nel re-
NICASIO Viveva
(s.), martire. dalla Germania nella Gallìa, ne deva-
nel III o IV secolo, e sembra che starono una parte. Pieno dello spi-
appartenesse alla chiesa di Lione rito di Dio, nou cessava di esortare
donde uscirono tanti uomini apo- il suo popolo a calmare la divina
stolici che portarono la luce del van- giustizia coi digiuni , colle vigilie,
gelo nelle diverse parli delle Gal- colie elemosine, e sopiattutto col-
lie. L'antico mss. del martirologio r emendarsi; ed a ricevere almeno
d'Usuardoj che si custodisce a s. con sommessione il castigo col quale
Germano de' Prati a Parigi, e che Dio doveva ben presto punire le
niicello di san Polito che influi- egualmente sotto Reggio. Primo ve-
sce neir Amato, in mezzo ad un scovo di Nicastro fu Enrico del 094» 1
che scosse anco il palazzo episco- rirono Boemondo del 1J95, Rug-
pale e portò la totale rovina al- giero del i202j Taddeo del 1222,
l'archivio, seppellendo con notabile Samuele del 1 254- Leonardo per
danno della storia ecclesiastica i le sue qualità eletto dal capitolo, fu
preziosi monumenti greci, de' quali confermato da Clemente IV rei
era notabilmente arricchito. Poiché 1266. S'intruse simoniacamente Pio-
è tradizione negli abitanti che le berto, cui Nicolò III nel 1279 sosti-
colonie greche di Maida, di Laco- tuìTancredi, scoi-iiunicato da Onorio
nia e di Tiriolo abbiano accolto IV per avere coronato Giacomo 11
in alcune loro chiese, e lungo tem- d'Aragona in re di Sicilia; indi
po ritenuto il rito greco : è incer- Bonifacio Vili nominò nel 1299
to se anche la cattedrale abbia an- Nicola abbate benedettino, cui suc-
ticamente professati riti orientali. i cessero: nel i320 fr. Pietro Scala
Quella antica fu riedificata in ono- de'miiiori, Ambrogio del i323, fr.
re di s. Pietro, da Amburga figlia Giovanni Presco francescano nel
del conte Dragone duca di Cala- i333, Nicola del i344> Manfredo,
bria, e dal vescovo, fuori della cit- indi Angelo, Giuliano del 1389
tà, iioo, e dotata dal conte
nel nunzio di Urbano VI al re di Sar-
Riccardo suo fratello, indi consa- degna, Giacomo del 1890, mentre
grafa nel 1128 sotto l'invocazione l'antipapa Clemente VII v'intruse
de'ss. Pietro e Paolo. Rovinata per Caroluccio. Nel 1894 Roberto Maaz
l'orribile teri emolo, il vescovo Per- canonico della cattedrale, nel iSgS
roui generosamente fabbricò l'odier- vi fu trasferito Giacomo vescovo di
na nella città. Regna molta opero- Telese, e da Marsi nel 1398 stes-
sità nella classe industriosa, e dan- so Gentile. Paolo mori nel t43i,
no le fabbriche molli tessuti di la- poscia nel i45i Giovanni Pagani
na e di seta al commercio. Ne'din- nobile napoletano,, dottore illustre,
torni vi sono varie salutifere sor- che fondò e dotò una cappella in
,
;
maggiore, penitenziere e teologo; di che ne facevano, aveano gran desi-
oltre sei sopran-
diecisette canonici, derio di sentirlo parlare in concistoro;
numerari, cappellani ed altri eccle- ma egli, così ammaestrato dalla ra-
siastici. Vi sono tre altre chiese par- ra sua modestia, ascoltava volen-
rocchiali in città con fonte sacro; tieri il parere degli altri sulle pro-
due conventi di religiosi, alcune con- poste questioni, e si taceva. Obbli-
fraternite, ospedale, monte di pietà gato però dal Pontefice a proferi-
e seminario. La diocesi si estende re la sua sentenza, lo faceva in mo-
per circa 60 miglia, e contiene die- do che superava l'altrui espettazio-
cinove luoghi. Ogni nuovo vescovo ne. Nel conclave per s. Pio V di-
è lassato in fiorini 100, ascenden- venne per la sua virtù in tal con-
do le rendite della mensa a circa cetto nel sacro collegio, che si trat-
3ooo ducati. tò seriamente di esaltarlo al ponti-
NICCOLINI Angelo, Cardinale. ficato, se l'essere troppo confidente
Angelo Niccoliui patrizio fiorentino, di Cosimo I non gli avesse nociuto.
acquistossi per tempo la fama di gran Morì nel 1567 in Siena d'anni 56
letterato, di eloquentissimo dicitore, o piuttosto in Pisa. Ilcadavere tra-
e di valente legale, nell'accademia di sferito in Firenze, rimase sepolto
Siena ove era stato laureato, o me- nella chiesa di s. Croce, in un ma-
glio in Pisa verso il iSaS, come gnifico avello, fregiato d'illustre elo-
afferma il p. Mattei. Cosimo I poi gio, postovi da Giovanni suo figlio.
granduca di Toscana lo fece sena- Ebbe concetlo di molto savio, e nei
tore e suo intimo consigliere, e tro- governi di stalo e nella politica as-
vatolo capacissimo nel maneggio dei sai avveduto; chiaro nella professio-
gravi negozi, lo mandò per amba- ne delle leggi, celebre oratore e
sciatore a Paolo III, e nel i538 a dotto giureconsulto. Per sua cagio-
Carlo V per trattare e conchiude- ne rifiorirono le buone lettere nel-
re importanti affari, e tra gli altri le università di Siena e di Pisa.
quello della dote di Margherita fi- NICCOLO'. F. Nicolo'.
glia del secondo, quali colla sua elo- NICEA, Nicaeaj Antigonìa. Cit-
quenza sortirono esito felicissimo. Al tà vescovile della Turchia asiatica
suo ritorno gli affidò il governo di neir Anatolia, sangiacato di Codjah-
Siena, città che colla sua saviezza eili, sulla riva orientale del suo no-
e prudenza, quantunque sconvolta me a venti leghe da Costantinopoli.
e agitata, ridusse ad una invidia- Ridotta al nulla dalla sua passata
VOI XLVII 20
-3k'
,
termi uando il concilio di Calcedo- verso la ila« del secolo VII dal VI
NIC NIC
cx)ncilio generale, cioè Linoe, Gor- dal Papa s. Silvestro I ad istanza
diucome, Numerica, Modrena o Me- dell'imperatore Costantino il Gran-
lina, Tauni e Massimiana. Diventò de, che volle assistervi quantunque
esarca di Bitinia nel secolo XIII. Il semplice catecumeno, per poter cosi
primo vescovo o Teo-
fu Teognio essere testimonio e mediatore della
gnide, che venne scacciato dalla sua pace della Chiesa, e sedare le tur-
sede, e mandato in esilio nelle Gal- bolenze eccitate dall'eresia di Ario,
Ile, per la sua opposizione al sim- sperando egli nella sua pietà ricon-
bolo del primo concilio niceno, ri- durre i cristiani all'unità della fede.
guardante la consustanzialità del Ver- Coo questo disegno volle che il con-
bo : sottoscritta poi la formola del cilio fosse Ecumenico {Vedi), facen-
1792 lo conferì a Maury, che poi lessandria con tutta l' autorità do-
creò cardinale. Pio VII nel 1818 vuta alla grandezza di sua sede e
vi nominò monsignor Francesco Ser- del suo merito, conducendovi per
Leone XII
ra de' principi Cassano; consigliere s. Atanasio allora diaco-
nel 1827 monsignor Luigi Amat no e giovane. I ss. Eustazio vesco-
de' marchesi di s. Filippo e Sorso; vo d' Antiochia e Macario di Ge-
'
e Gregorio XVI dopo averli creati rusalemme, furono come i capi e
cardinali, a' 24 gennaio 1842 ne in- padri del concilio. Dopo di loro i
coi vescovi, temperando colla mo- padri dopo aver esaminato con mol-
destia degli sguardi Io splendore della ta attenzione ciò che doveasi decre-
maestà imperiale. Un vescovo il cui tare sopra questa nuova empietà, e ;
nome è ignoto, gì' indirizzò un di- aver consultato tutto quello che l'e-
scorso, nel quale rese grazie a Dio vangelo e gli apostoli uisegnarono
de'benefizionde avea ricolmato quel su tal proposito, stabilirono la vera
principe. Costantino vi rispose con dottrina della Chiesa. Dichiararono
NIC N C I 3o9
pertanto che Gesù Cristo era vero d' altra sostanza, ma solamente di
Figliuol di Dio , eguale al Padre quella del Padre. La definizione del
suo, virtù e immagine di lui, sus- concilio essendo stata portata a Co-
sistente in lui, e Tcro Dio siccome stantino, quel principe riconoscendo
lui. E per deludere tutte le sotti- che r unanime consenso di que' ve-
gliezze degli ariani, credette il con- scovi era un' opera del cielo, la ri-
cilio didover esprimere col termi- cevette con riverenza, dichiarando
ne consostanziale, ch'egli adottò eh' ei ioaanderebbe in esilio tutti
parlando del Figliuol di Dio, tut- quelli che non vi si sottomettessero.
tociò che le sante scritture ci dico- Gli ariani, per timor dell'esilio, a-
no parlando di Gesù Cristo, e que- natematizzarono i dommi condan-
sto per denotare 1' unità indivisibile nati, e sottoscrissero la fede della
della natura. Tutti i vescovi, da consustanzialità, però solamen- ma
diecisetle infuori, abbracciarono di te colla bocca, come si riconobbe
cuore e colla bocca questo termine in progresso. Ario fu esiliato d'or-
consostanziale, e di unanime con- dine di Costantino, e rilegato coi
senso ne fecero un decreto solenne. preti suoi fautori nell'llliria, d'on-
Si stese poi la celebre professione de non fu richiamato che dopo
di fede, conosciuta in appresso sot- cinque anni. Del rimanente il con-
to il nome di Simbolo di Nicea. cilio condannò altresì tutti gli altri
Dice precisamente s. Atanasio, che suoi scritti, e sopratt ulto la sua Ta-
Osio ne ridusse gli articoli, e ch'e- Tia, opera del pari empia ed infa-
gli slesso fu uno de' principali au- me, f^. Aeiì!*!.
tori. Fu scritta da Ermogene ve- Quanto agli altri atti del conci-
scovo di Cesarea di Cappadocia, e lio, oltre r aver aggiunto al Gloria
tutti i vescovi, toltone alcuni pochi Patri [Vedi), il SiciU erat in prin-
ariani, vi sottoscrissero, come pure i." a ciò che ri-
cipio etc, provvide
alla condanna de' dommi e delle guardava lo scisma de' Meleziani
espressioni di Ario. S. Basilio chia- [Vedi), conservando a IVIelezio il
ma questa professione di fede, il nome e carattere di vescovo di Li-
grande ed invincibile simbolo; ed copoli, proibendogliene le funzioni ,
bisce agli ecclesiastici convivere con nalzarono con sommi encomi l'au-
donne, tranne la madre, le sorelle torità e la maestà di questo con-
e quelle che non possono dar so- cilio, confermato dai romani Ponte-
spetto; che un vescovo dev'essere fici : è considerato appendice di que-
ordinato da tutti i vescovi della sto il concilio di Sardica [Vedi). Il
provincia non meno di tre ; che gli Fabrizio nel voi. XI, Bibl. graec.
scomunicati non potranno essere da p. 357 e seg., novera gli scrittori
altri ricevuti alla comunione, e che che hanno trattato del concilio Ni-
si terranno in ogni provincia due ceno I. V. Concilio, e il Zaccaria,
sinodi air anno ; prescrive la degra- Dissert. latinae t. I, dissert. VI: De
dazione de'sacerdoti sacrificatori agli decretis ad romani au- Potilificlt
idoli o rei di altri delitti; divie- ctoritaleni speclanlibus a concilio Ni-
ta la traslazione de' vescovi e preti; ceno I edilis , dove fa vedere, che
10 spoglio agli ecclesiastici usurai ;
nulla vi è ne' canoni V e VI che
proibisce ai diaconi amministrar deroghi al supremo primato de'som-
l'Eucaristia; si comanda pregar Dio mi secondo che pretende-
Pontefici,
nella domenica in tutte le chiese; rebbero credere alcuni critici
far
vi si parla de'gradi diversi di pe- oltramontani. Vedasi ancora il Cac-
nitenza ; vi si proibisce di ribattez- cini, Storia del primo concilio Ni-
zare quelli che usavano la forma ceno, Lucca 1687. Synodus dioece-
del battesimo ricevuta dalla Chiesa; sana Nicaeensis a Dom^ Galvano
vi si dichiarò che i vescovi delle habita, Nicaeae iSSg.
tre gran città del mondo Roma, Il secondo concilio, ma partico-
Alessandria ed Antiochia, avevano lare, di Nicea, tenuto poco dopo il
giurisdizione sulle provincie vicine. generale da alcuni vescovi , dove
11 concilio partecipò le sue decisio- Eusebio di Nicomedia e Teognide
ni a tutte le chiese, con lettera si- di Nicea capi degli ariani, quantun-
nodale. Terminato che fu il conci- que avessero sottoscritto la consu-
lio a' 25 agosto, Costantino né rese stanzialità, vennero deposti e rile-
grazie Dio con festa solenne, e
a gati nelle Gallie. Dopo due anni di
fece un convito per tutti vescovi i esilio r imperatore li richiamò e ri-
del concilio : i principali li tenne stabilì nelle sedi , il che die luogo
seco a mensa, e gli altri a due ta- a molti conciliaboli tenuti dagli a-
vole lateralmente alla sua , riguar- riani contro s. Atanasio. Diz. dei
dando con venerazione quelli che conc.
portavano le marche della fede con- Il terzo concilio, generale VIF,
fessata in faccia ai tiranni, bacian- Niceno II, fatto celebrare da Papa
do le cicatrici di alcuni , e tra gli Adriano I, sotto l'imperatore Co-
altri Pafnuzio vescovo dell'al-
di s. stantino V figlio di Leone IV e
ta Tebaide, cui era stato cacciato d'Irene. Fu incominciato a Costanti-
un occhio, sperando trarne da que- nopoli nel 786, e trasferito a Ni-
sto santo contatto una particola cea nel 787, per l'eresia degli Ico-
NIC NIC 3ii
noclasti {^Vedi\ il rislabilimenlo stessa fede intorno alle immagini.
del cullo delle sacre iinmogini, e Nella quarta sessione del primo ot-
presieduto dai legati del Pontefi- tobre, si lessero i passi della Scrit-
ce. Oltre Tarasio patriarca di Co- tura, intorno ai cherubini che cuo-
stantinopoli, e i deputali di altri privano l'arca dell'alleanza e che
tre paliiarchi, v'intervtnncro i pre- ornavano l'interno del tempio; quel-
lati dipendenti dall'imperatore, cioè li sui miracoli delle immagini. Net-
di Grecia, Tracia, Natòlia, isole del- la quinta a' 4 ottobre il patriarca
l'Arcipelago, Sicilia e Italia, in lut- Tarasio fece vedere, che i novato-
ti Irecen loci n quanta o trecenloset- ri volendo abolir le immagini, imi-
gati del Papa dichiararono che le questo concilioal simbolo della fe-
approvavano, e lodajono Dio che de aggiunsero le parole: qui et
gli orientali si accordassero utila Patre Filioque piocedit. Inoltre il
2
3 I 2 NIC NIC
concilio fece venti o ventidue canoni Io, si rivolse agli amici di Sapricio,
di disciplina, raccomandando l'os- acciocché si adoperassero per la lo-
^icazioni, la santità della sua vita, la sua umiltà e purezza, e pel suo
a cui il dono dei miracoli ag- amore alla preghiera. Ordinato pre-
giungeva nuovo splendore e la , te da Agricola vescovo di Scial-
s.
sua assiduità alia pratica di tut- lon sulla Saona, succedette a s. Sa-
te le buone opere, gli meritarono cerdote suo zio nella sede di Lio-
l'ammirazione e il rispetto univer- ne l'anno 55 1.
sua Governò la
difese altresì la dottrina della Chiesa il quale ordinò de'vescovi della sua
contro gli errori degli ariani e degli setta, e tenne in quell'anno stesso
eutichiani. Abbiamo ancora due let- un concilio : vedasi il p. Bouges
tere da lui scritte sopra questo sog- nella Storia di Carcassona, p. 54 1.
getto. La prima verso l'anno 56 1, a rS'^lClA o iVlCIO. Sede vescovile
Clodosinda principessa cattolica, fi- d' Egitto, nel patriarcato d'Alessan-
glia di Clotario I, la quale erasi ma- dria, eretta nel V
Era- secolo. Oltre
ritata con Alboino re de' longobardi elide scismatico ordinato da Mele-
che professava l'arianesimo. La se- zio, ne furono vescovi Dionigi, Teo-
conda all'imperatore Giustiniano! doro, Teoperupro, Plusamoione che
ch'era caduto nell'errore degl' in- sottoscris^e la lettera nel concilio
corrutticoli. S. Nicezio morì circa di Calcedonia, Pietro monotelita,
l'anno 56fi, ed è onorato il 5 di- Giovanni giacobita deposto dal pa-
cembre. Tutti i grandi uomini vis- triarcaSimone, il quale ordinò Men-
suti nello stesso tempo, rendono di na monaco. Oriens cAr. t. II, p. 5o3.
lui la più gloriosa testimonianza. NlCODEiVIO (s.), discepolo di
Si scopersero due opere di altre Gesù Cristo. Era della setta de'fa-
questo santo vescovo. La prima è risei, e slimato per un dottore in
un trattato della veglia nell'ora- Israele. Conchiudesi ch'egli fosse
zione; la seconda è intitolata: Del senatore di Gerusalemme, dall'aver
bene o deWiilililà della salmodia. il titolo di capo tra gli ebrei. Il
Trovansi nel t. Ili dello Spicile- Salvatore avendo cominciato a far-
gio di d. Luca d'Acherv. si conoscere coi suoi miracoli, ISM-
ÌNICEZIO o MSIERÒ (s.), ve- codemo non dubitò punto che non
scovo di Lione. Nacque in Borgo- fosse il Messia. La sua conversione
gna d'una famiglia assai ragguar- fu dapprima imperfetta, perocché
devole fra gli antichi galli. I suoi non rinunziò tutto ad un tratto ad
genitori lo fecero educare con gi-aa una certa confidenza che avea nei
cura nelle lettere e nella cristiana propri lumi. Egli non comprese,
pietà. Egli si rese ammirabile per malgrado gli oracoli de' profeti, il
3i6 NIC NIC
mistero della rigenerazione, clie gli sa, e praticare grandi austerità. Fu
spiegò il Salvatore per umiliarlo. mandato successivamente in diversi
Rimproverato della sua ignoranza, conventi, e ordinato sacerdote in
anziché adontarsene si confuse, e si quello di Cingoli. D'allora in poi
dispose con ciò ad ottenere la gra- il suo fervore si aumentò sempre
zia di entrare nella via della vera più. Le segrete comunicazioni della
virtù. Andava a quando a quando sua anima con Dio all'altare od al
a visitare Gesù prendeva aperta-
;
confessionale, gli facevano gustare
mente la sua difesa contro i fori- anticipatamente le delizie della bea-
sei; e rese con Giuseppe d'Arima- titudine celeste. Passò gli ultimi
tea gli estremi ufllzi al suo sacro trent'anni della sua vita a Tolen-
corpo, che imbalsamò con ricchi tino, ove le sue prediche produs-
profumi. Cacciato dalla sinagoga sero frutti meravigliosi. Egli predi-
per aver creduto in Gesù Cristo, cava quasi tutti i giorni, e dava
ritirossi suo zio Gamaliele
presso all'orazione e alla contemplazione
in campagna, dove morì. Nell'anno tutto il tempo che gli avanzava
4i5 si rinvenne miracolosamente il dalle funzioni del ministero. Fu
suo corpo con quelli di s. Stefano favorito di ed operò
molte visioni
e di s. Gamaliele (Fedi). La Chie- parecchi miracoli. Mori ai io set-
sa latina celebra a' 3 di agosto la tembre del i3o8, dopo essere sta-
festa di questa invenzione, to tribolato da una lunga e dolo-
NICOLA DA Tolentino (s.). Nac- l'osa malattia, e fu seppellito nella
que a s. Angelo in Fontano, nel- cappella ove soleva dire la messa.
la diocesi di Marca di
Fermo, nella Eugenio IV lo canonizzò nel 144^»
Ancona, da onesti genitori. Fino ed il giorno della sua morte è
dalia prima giovinezza mostrò una consagralo alla sua festività. Per la
grande inclinazione alla virtù, che sua festa si suole
il pa- benedire
praticò in una maniera superiore alla ne, e di altre che riguar-
notizie
sua età. Siccome egli accoppiava ad dano questo santo parleremo a To-
assai vivo ingegno, eccellente memo- LENTixNO, ov'è in somma venera-
ria e saviezza, fece rapidi progressi zione.
negli studi, per modo che cono- NICOLA ITI. Eretici così chia-
sciuto suo merito, fu provvisto
il mati da Nicola, uno de' sette pri-
di un canonicato nella chiesa del mi diaconi della chiesa di Gerusa-
Salvatore a Tolentino, prima anco- lemme. Si disputò per sapere se
ra di uscir dalle scuole pubbliche; questo Nicola diacono di Gerusa-
ma egli volle abbracciare l'istituto lemme e proselite d'Antiochia, cioè
degli eremiti di s. Agostino, e ne convertito dal paganesimo alla re-
prese l'abito nel convento di To- ligione giudaica e poscia alla cri-
lentino. Dopo il noviziato, che fe- stiana, sia stato il capo e l' autore
ce con istraordinario fervore, fece della setta de' nicolaiti, i quali pre-
i suoi voti, non avendo ancora di- tendevano che tutte le cose fra i
ciott'anni compiti. Tutte le virtù cristiani fossero comuni, eziandio
di un perfetto religioso erano in lui le femmine, e si abbandonavano
riunite. Il suo amore alle umilia- nelle loro assemblee alle più infa-
zioni e alla penitenza ,
gli faceva mi laidezze, come la maggior parte
cercare i piìi bassi uffizi della ca- de' primi eretici : difesi dai menan-
,
MG NIC 3 7 I
ceralo per la fede, che confessò co- le depose nella chiesa di s. Stefano.
riiggiosamente Gesù Cristo, e che 11 primo giorno trenta persone fu-
assistette al concilio generale di Ni- rono guarite da diverse malattie,
cea del 3^5, in cui si condannalo^ invocando s. Nicolò,, e la tomba
no le bestemmie di Ario. Veramen- di lui dopo questo tempo è dive-
te s. Nicolò non è nominato nella nuta celebre pel concorso de'fedeli
lista dei che assistettero a
vescovi che vanno in pellegrinaggio a Ba-
questo concilio; ma è però nomi- ri, di cui è patrono principale,
Jiato in un catalogo arabo assai laonde si può vedere Bari e Mira.
|)iù perfetto, da Selde-
pubblicato La sua festa si celebra il giorno 6
110, e ciò anche viene comprovato di dicembre.
da una lestimouiauza citata da £u-