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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E Più' CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHI V
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE TAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
(UE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

U)L L.

t \ V E \ E / l \

l» A L L A T I PO GRAFI A B NILI A N I

M l) CC i LI.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTIC \

O
OSP OSP
0.'SP1ZI DI ROMA. Ho accennato che a Palazzo Vaticano e Limivi, dicen-
a Ospizio come V alma città si distinse do de' motivi che determinarono V ere-
nell' esercizio dell' ospitalità , e divenne zione di tali edilìzi in quel luogo che pri-
porto e asilo di tutte le avendo
genti, ma di s. Leone IV era fuori della città.
1' impero di Roma pagana preparato e Tuttora fioriscono diversi ospizi nazio-
appianato la strada a quello di Roma nali indicati a Ospedali di Rom \, perchè
cristiana, che la provvidenza costituì cen- alcuni sono chiamati coi nomi di ospizi
tro del cristianesimo. Pertanto, accioc- e ospedali, come quelli di s. Antonio pei
ché mai ninno potesse dirsi forestiere in portoghesi, di s. Claudio pei borgognoni,
questa città, patria comune e rifugio di di s. Luigi pei francesi, di s. .Maria di 1

tutta la cristianità, fino dai tempi i più l'Anima pei teutonici, di S. .Maria inMou
remoti furono istituite le scuole de' gì e- serrato pei nazionali delle conine d'Ara-
ci, de' franchi, de' sassoni, de' germani, gona e , di s. Stanislao pei
Castiglia pò
degP inglesi, de' longobardi, degli orien- lacchi, ec. Attualmente gli ospizi orien-
tali e de' pellegrini di tutte le altre na- tali in Roma sono quelli ili s. R agio pe-

come riportai ai loro articoli, per


zioni, gli armeni, di cui parlo a Patriabca*

comodo delle quali furono aperte chie- to armeno, di 8. Gregorio llumin a d I «I i-

se, ospizi, ospedali e cimiteri , ed eretti de'monaci di s. Antonio di Manie I


in appresso anche numerosi collegi, on- no {F.\ de' Weehitaristi { I '.), deh'
de chiunque entrava nella metropoli del sima (f^.), di s. Maiia in Domnica e d
cattolicismo, trovava subito il suo tem- i. M uria in Carinis ile' Mclchiù{l
pio nazionale, che poteva frequentare da Maroniti (/ '.), de* M, & co dei :

sano, l'annesso ospedale per esservi as- Ruteni /'. ). Trattai a' loro articoli de-
(

sistito da infermo, e il cimileno pei n- gli ospizi che alcuni ordini e

riposarvi defunto. Per quelli eretti pres< zioni religiose hanno in RoOM ,
per l<>

so la basilica di s. Pietro ne parlai an« più ordinaria residenza de procuratori


4 o s P OSP
generali, come gli ospizi orientali lo so- d'opera la sua orìgine, dopo Carlo Tom-
no de' procuratori delle loro congrega- maso Odescalchi , a Innocenzo XII che
zioni monastiche. Qui appresso dirò dei ne fece 1' erezione colla bolla Ad eser-
pii stabilimenti romani e ospizi di s. Mi- citiuni pietatisj de' 20 maggio i6g3,
chele, de' Convertendi, di s. Galla, di s. tanto pei poveri invalidi dell' uno e del-
Lucia de' Ginnasi, di s. Luigi, di s. Ma- l' altro sesso, quanto pei fanciulli e zi-
ria degli Angeli, con Y istituto de' sordo- telle povere (le quali nel 1692 avea po-
muti, di s. Maria Assunta, detto Tata ste nel palazzo Lateranense ) , con ave-
Giovanni, della ss. Trinità, sui quali re ad esso incorporato ed unito con ,

scrissero gli autori citati a Ospedali di tutti i suoi beni e privilegi, 1' ospedale e
Roma. A Neofito parlai dell' ospizio pei ospizio Sistino eretto da Sisto Va Pon-
catecumeni, e ad Orfanotrofio dell'ospi- te Sisto pei poveri d' ambo i sessi, secon-
zio di s. Maria in Aquiro, e di altri ai lo- dando le disposizioni di s. Pio V, e Gre-
ro articoli. Ad Anni Santi, dissi quali gorio XIII, onde rimuovere la mendici-
ospizi si aprono pel giubileo universale ; tà, tultoavendo descritto nel voi. XXIX,
cosi altra e mirabile opera di operosis- p. 278 eseg., narrando come il locale fu
sima carità in Roma sono gli ospizi fon- da Gregorio XVI dato ai cavalieri gero-
dati perdar ricovero alla miseria e alla solimitani. Inoltre InnocenzoXII unì al-
sventura. Quanto alla onorifica carica l'ospizio di s. Michele la casa de' putti
di Maestro del sacro ospizio, veggasi ta- detti del letterato, fondata dal Ceruso, e
le articolo, mentre dell' Ospizio de cen- quella nel luogo attuale istituita parimen-
to preti, donato da Gregorio XVI al- ti pei fanciulli da Odescalchi, aggregan-
l' ordine gerosolimitano, ne trattai nel dole tutti i fondi e concessioni che ap-
voi. XXIX, p. 278 eseg. in un alla conti- partenevano a tali due case, delle qua-
gua chiesa, ed all' ospedale e ospizio di li darò un cenno avanti di proseguire
s. Lucia pei sacerdoti infermi. V. Pel- la descrizione dell'ospizio di s. Michele.
legrinaggio, ove dico pure quanto ri- Giovanni Leonardo Ceruso di Carisi del
guarda l'ospitalità, ed i luoghi di pub- casale di Sanseverino diocesi di Salerno,
blico albergo e loro origine. già palafreniere del cardinal de Medici
Ospizio apostolico di s. Michele a Ri- poi granduca di Toscana (il p. Ronan-
pa. Parthenotrophium Michaelianum. ni nel Catalogo degli ordini, e il Cancel-
Meraviglioso monumento, ed una delle lieri ne' Possessi Io dicono anche scopa-
più insigni opere di cristiana pietà che tore segreto di Gregorio XIII), mosso a
degnamente risplendono in Roma, il qua- compassione de' poveri fanciulli abban-
le in ogni tempo richiamò le più prov- donati, nel pontificato di Gregorio XIII
vide cure e le beneficenze più copiose e circa il i58o li raccolse in alcune pic-
dei Papi. Trovasi nel rione Trastevere cole camere a pian terreno nella via dei
presso la ripa maggiore del Tevere, a- Ranchi nel cortile del palazzo Chigi. Sic-
vendo frammezzo la via e il porto dove come avea un poco insegnato la gram-
si fermano le barche che rimontano il matica, soleva dire qualche sentenza la-
fiume, e chiamasi Ripagrande,a distin- tina, onde gli fu dato il nome di lette-
zione dell'altro luogo dove approdano le rato, che si trasfuse poscia ne'fanciulli da
navicelle che vengono dall'alto del Te- lui raccolti, che chiamavansi letterati. In-
vere, chiamato Ripetla. L' ospizio apo- di passò a dimorare a strada Giulia, vi-
stolico, posto in luogo ridente e tran- cino alla chiesa dello Spirito Santo dei
quillo, si forma d'un immenso fabbri- napoletani, e si trasferì in seguito in al-
cato o unione di vasti e grandiosi edi- cune grotte a s. Lorenzo Pane-perna, e
fizi. Deve il complesso di questa gran- finalmente alla radice del Monte Pincio
OSI' OSI'
presso la Madonna de' Miracoli. Questo gine all'ospizio di s. Michele. Avendo l'al-

uomo caritatevole faceva scopare le stra- tro di lui parente d. Marc'Antonio Ode-
de dai suoi fanciulli, e cantare laudi spi- scalchi fondato 1' Ospìzio di s. Galla,
rituali, ricevendo perciò limosine dai bot- ivi d. Carlo Tommaso si esercitava nel-
tegai ed altri benefattori. Usava una ve- la carità, ed in sua morte gli successe nel-
ste turchina sino a mezze gambe, porta- la direzione del pio ricetto e lo condusse
va capo nudo, piedi scalzi, ed al col-
il i a perfezione. Siccome vi si albergavano
lo una grossa corona; anche putti ve- i nella notte anche fanciulli fuggili dai
i

stirono di turchino, e incedevano perle loro genitori, o da essi abbandonati c- ,

strade con croce di legno col motto Cha- gli non credè conveniente che stessero

ritas. Egli con cassetta in mano doman- cogli altri mendici ne' medesimi dormi-
dava limosina dicendo Deogratias, Let- : torti, volle separarli, e perciò prese ca«,a
terato dimanda limosina pe' suoi putti. in piazza Margana, cioè
nella casa gran-
Per la sua modestia s. Camillo deLellis de dei catecumeni, parrocchia dei chie-
lo chiamava predicatore mutolo, e s. Fi- rici regolari della Madre di Dio. Indi
lippo Neri l'ebbe in altissima stima. Ce- nel 1 684. d'ordine d'Innocenzo XI. fan- i

roso col suo compagno Ottavio, racco- ciulli furono per la direzione consegnati
gliendo le povere zitelle disperse per la agliscolopi, che vi si recarono in numero
città, contribuirono alla prima origine di due tre sacerdoti, con altrettanti fra-
del Conservatorio di s. Eufemia (V. ), operai e due
telli secolari serventi. Da
come pur dissi a Cappuccine, e Deposi- 38 ch'erano, ben presto giunsero a 70
teria Urbana, essendo stati aiutati in am- i poveri orfanelli , ed il Papa assegnò
bedue le istituzioni dal cardinal Baro- mensili scudi 1 5o dalla elemosineria e
nie Mori Ceruso li 3 febbraio 59 j con i i da altri pii luoghi. Nel giorno erano man
gr;m fama di santità, e fu sepolto avanti dati alle botteghe della città per istruii >

l'altare maggiore della chiesa dell' arci- nelle arti meccaniche, ma essendo pie
confraternita della morte il p. Marcello : giudicati ne' costumi , si stimò meglio

Mansio descrisse la Vita di Gio. Leonar- trattenerli in casa con introdurvi lavori
do Ceruso detto Letterato, Roma i834, grossi e di lana, e questa fu la prima o-
nella stamperia dell'Ospizio apostolico. rigine del lanifìcio di s. Michele, come
Prese cura quindi dell'istituto il ven. car* accennai all'articoloL a\a. Riuscendo pie
dinal Baronio estimatore del defunto, in- cola la casa, col divisamento di forma
caricatone da Clemente Vili, e ristabilì- re un dove fossero tutte le arti e
locale
rono per reggerlo alcuni deputali, quali i le istruzioni necessarie ad una civile e
vedendo putti ammalarsi nella sud-
i pia educazione, il buon prelato d. Car
detti casa, comprarono con limosine un lo Tommaso nel i(>8G acquistò un Ino
sito assai grande nel palazzo Baldinotti go ben vasto presso la ripa maggiore de
presso s. Silvestro in Capite, nel luogo Tevere, confinante eollui todei riforma
detto le Convertile, ove li trasferirono. ti francescani, e vi fece una bella febbri
Nel 1600 erano circa 5o fanciulli che 1 ca con cappella dedicata a s Michele, no
vi si mantenevano, imparando il legge- me che prese l'ospizio, con officine < II
g
re, lo seri vere, la dottrina cristiana e le necessari anche pei lattificii. A' 9 aprile
arti meccaniche. Pattando a dire dell'i* 1689 m trasferì gli alunni cogli scolopt,
stituzione di d. Cailu Tommaso <Kle- 01 Magnando l'amministrazione ipiritua
scalchi (di cui parlai .1 Ooes< in hi 1 \- le ed economica del pio luogo ad uni
1
miglia), comasco e parente d Innocen- congregazione di prelati da lui nominai
zu \1, Del pontificato <h questo istituì con obbligo di render conto Mori lo
un orfanotrofio che die* Li primaria ori- descalchi .10 novembre, dopo essei si lui
,

6 OSP OSP
to impiegato nella santa opera, sino a orto, giardino e loro piccola casa. Il pa-
confondersi coi muratori nel fabbricare, lazzo Lateranense edifìcatoda Sisto V pei
servendo agli offici più abbietti dell'in- Pontefici, meno lui, mai da essi fu abi-
fermeria e della cucina. Legò al pio luo- tato, e Paolo V lo avea donato in perpe-
go una vignn, forse quella già frequen- tuo all' arciprete e canonici lateranensi
tata dagli alunni, ed un lavatorea s. Gal- per loro abitazione, con breve degli 8 gen-
la, e ne lasciò il dominio al principe d. naio 1609; ma rimasto sempre deserto,
Livio Odescalchi nipote d'Innocenzo XI, la camera apostolica lo avea ripreso ed
con sostituzione in favore del Papa se usato per alloggio di soldati, per ospedale
non proseguiva 1' opera cominciata, e la in tempo di peste, e per lo più per granaio
direzione agli scolopi. dell'annona. Pei fanciulli stabilì l'edifizio
Innocenzo XII nel magnanimo inten- eretto dai fondamenti da mg/Carlo Tom-
dimento di effettuare il sublime concet- maso Od escalchi, che d. Livio avea ceduto
to di Sisto V per estirpare la mendicità allo stesso Innocenzo XII, con alto dell'i 1

da Roma (benché di difficile riuscita per* marzo medesimo anno i6c)3, volen-
del
esservi un perpetuo flusso e riflusso di dovi collocare 3oo fanciulli, da 3o ch'era-
tutte le nazioni, le quali, come patria co- no allora. Unì all'ospizio apostolico fan- i

mune, divote, penitenti e curiose in ogni ciulli detti del letterato, per cui gli alunni
tempo la visitano, oltre i bisognosi o di s. Michele furouo poi detti letterati, per-
speculatori dei circostanti luoghi che vi chè si esercitassero nell'arte della lana e
accorrono, e il vagabondaggio numeroso, nelle arti meccaniche, il cui pio luogool-
inevitabile nelle grandi capitali), tentato tre la casa avea 1 800 scudi di rendita. In-
pure da Urbano Vili quando riunì po- i corporò pure all'ospizio quello di Sisto V
veri al Palazzo Lateranense (F^Xaii'iaài colle sue entrate di scudi 10,000, ed suoi i

ancora da Innocenzo X che rinchiusegli palazzi, oltre la fabbrica che restava ad


accattoni de' due sessi nel medesimo pa- abitazione pei poveri. Finalmente Inno-
lazzo apostolico Lateranense a s. Giovan- cenzo XII donòall'ospizioapostolicoscu-
ni, e aprì altro luogo a piazza di Pietra, di 100,000 dalla rev. camera, collocati
ordinò che si raccogliessero tutti poveri i in un censo di 3ooo scudi annui di ren-
d'ogni sesso ed eia in s. Maria in Tras- dita, un borgo di case, parte da lui edi-
tevere, indi pubblicò la citata bolla. Pre- ficate in Civitavecchia, e parte da edi-
scrisse con essa che si unissero tutti i ficarsi, scudi 5ooo dalla penitenzieria
mendicanti, poveri, invalidi incapaci di 2000 dalle dispense matrimoniali, 2000
lavoro; gli uomini, le fanciulle nel palaz- dai minuti servigi che spellavano, prima
zo apostolico Lateranense; fanciulli nel i dell'abolizione da lui fatta della vendita
luogo detto Michele a Ripagrande, e
s. delle cariche camerali, ai chierici di ca-
provvide ancora che poveri coniugati
i mera ; e gli donò inoltre parecchi uffici
non mancassero di limosine alle loro ca- vacabili, il palazzo della Posta {F.), più
se. Egli chiamò questo istituto generale, quello magnifico in cui collocò la Caria
diretto a estirpare mendicità oziosa e
la romana ( due fabbriche delle
V. ), e le
vagante Ospizio apostolico de poderi in-
: Dogane di Roma (l '.), da lui edificati ;

validi. Per le tre nominate famiglie donò ed ordinò all'ospedaledi s. Spirito di som-
ilpalazzo Lateranense, tranne soltanto la ministrare ogni anno all'ospizio 100 l'ub-
porzione •che servir dovesse pei Papi in bia di grano, e So di legumi. Per dirige-
occasione delle solenni funzioni nella con- re l'istituto mantenne la congregazione
tigua basilica, giusta la delineazione in- diquattro deputati statuita da Sisto V pel
serita nell' islromento.slipolato col car- suo ospedale, non dovendosi però cam-
dinal Chigi arciprete, in un ai contigui biare ogni anno, ma ad arbitrio del Papa,
OSP OSI»
aggiungendovi cucili vomente il tesorie- dui, iquali pel loro numero ingeneravano
re e commissario della camera, con al- piuttosto confusione, nel l6qq Innocenzo
tri prelati e secolari. Die facoltà ad essa XII sostituì tre cardinali protettori, che
di punire i cattivi col carcere e l'esilio, furono Tanara, Sacripanti e Spinola, e
di lare imprigionare i mendicanti, di co- diede loro a segretario un prelato. Quan-
stringere i congiunti a dare alimento ai to Innocenzo XII amasse teneramente!
poveri. Permettendo ricevere i coniu- poveri e f ospizio, lo dissi alla sua bio-
gati con reciproco consenso, nondimeno grafia, e ben 64 volte visitò s. Michele,
preferì a costoro la limosina a domicilio. onde la memoria di sì munifico benefat-
Volle die tutti i ricovrati dovessero la- tore è rimasta nel pio istituto in eterna
vorare, dando loro parte del guadagno, benedizione, e nell'anniversario di sua
e gl'infermi si portassero agli spedali. In- morte tuttora gli' celebra solenne fune-
culcò la coltura spirituale, compartì in- rale,dicendone le lodi un alunno con o-
dulgenze, indulto pei cibi di carni e lat- razione funebre. Quattro medaglie furo-
ticini ne'giorni vietati ; e fornì l'ospizio no coniate nel suo pontificato con la sua
di s.Michele ili molte oncie d'acqua Pao- efligie, esprimenti il suo benefico e ge-
la che sgorga da un gitto saliente entro neroso amore verso i poveri : la i." nel
fontana nel mezzo al cortile; ma come rovescio rappresenta la Carità con bam-
non è potabile, l'ospizio fa uso di pozzi. bino fra le braccia, e due fanciulli ut-
L'ospizio apostolico si costituì da Inno- torno
3
coli' iscrizione: A Deo etproDco;
cenzo XI 1 in tre siti : alla fabbrica di Si- la i. ha il Papa sedente in trono che ri-

sto V, o ospizio Sistino,dove si ritenne- ceve i poveri genuflessi, e l'epigrafe:


ro vecchi e le vecchie, chiamata volgar-
i Beatusqui intelligit super egenos et pan-
mente s. Sisto, perchè ivi erano stali col- peresj nella 3." si vede il prospetto del-
locati poveri invalidi de' due sessi che
i l'ospizio apostolico a Ripagrande da lui
Gregorio XII 1 avea stabiliti nel conven- ingrandito, col motto: Erit egeno spes.
to della Chiesa di s. Sisto ( V.) ; a s. Miche- Job.V. MDXCIV; la 4/ col disegno del
le pei fanciulli, che ascesero a 360, quei palazzo Lateranense da due lati, il porti-
dell'Odescalchi e del Letterato; ed al pa- co Sistino, l'obelisco, e l'iscrizione: Ege-
lazzo Lateranense si ritennero le sole zi- nos Vagosque indite in Domimi (nani.
telle, cui abilitò a conseguire tulte le do- Isa. 58, 7.
ti dì Roma, e nel i6q4 c °l moto proprio Clemente XI osservando che nu- il

Alias rcs gliene concesse 20 dell'arcioni- mero de'poven invalidi erasi accresciu-
fraternità della ss. Annunziata, per mari- to nell'ospizio Sistino o di s. Sisto, tal-
tarsi o monacarsi. iNel i6q3 si pubblicò ché ne provenivano disordini, e consi-
in Roma La mendicità provveduta nella
: derando che tre luoghi dell'ospìii

città di Ruma coli' ospizio pubblico fon- postolico, il Michele,


palazzo Latera-
s.

dato dalla pietà e beneficenza di X. S. In- nense e l'ospizio Sistmo, erano troppo
nocenzo \ll P, ì\l. con le risposte alle distanti traloro, divisò perfezionare II
obbiezioni contro simili fondazioni. Dal meravigliosa idea del predecessore con
p. Leonardo Frizoo gesuita fu celebrata riunirli, onde meglio poterli invigilare,
questa insigne pietà coll'operetta Inno- : e per maggiore economia. \ tale effetto
centio \ll ol> Latemnum palatami sin- nel 1708 commise alcav. Carlo Fonta-
gulari mirificaipte benignità te 1 1 magniti- na il prolungamento dell'edifìcio Olle
caitiaconverswn in Xcnodocliinm. Ode scalchi, con lerezione d'un gran corpo
panegirica triplcx ,V>\.\io\\^,\\m 'ili,, \\. ;
di fabbrica con chiesa da aggiungersi dal
.cenilo la congregazione de'deputati direi* canta orientale .1 quella di s. Michele,
Ilice dell'ospizio con posta di 1
i
inditi* per ricevervi eziandio tutti ^h uomini
8 OSP OSP
e donne dette di s. Sisto dell'ospizio Si- 29, parla di quella della Madonna del
stino, e le zitelle del palazzo Lateranea- Rosario dipinta in tela, e coronata nel
se; e per l'esecuzione abilitò i tre car- 1668 con corona d' oro dal capitolo
comprare lo spazio oc-
dinali protettori a Vaticano. Questa immagine era nella
corrente, vendendo censi e stabili, crean- chiesa di s. Sisto, e quando Sisto V tras-
do vitalizi e un nuovo luogo di monte. portò gì' invalidi al suo ospizio a pon-
L'edilìzio riuscì solido e maestoso, ma te Sisto, essi condussero seco quadro,
il

s' innalzò pe' soli vecchi e vecchie di s. indi pe'suoi prodigi lo portarono in s.
Sisto, non essendo condotto a compimen- Michele, e collocarono in detta chiesa,
to per ricevere ancora le zitelle di s. Gio- quando vi passarono sotto Clemente XI.
vanni in Laterano. I detti cardinali nel Questi nell'ospizio introdusse il primo
1710 gittarono solennemente prima la opifìcio e fabbrica degli arazzi, che ac-
pietra della chiesa interna e maggiore quistarono rinomanza per la loro bel-
dell'ospizio, dedicata al ss. Salvatore, al- lezza e perfezione ( e ne parlai a Cap-
laBeata Vergine, a s. Michele arcangelo pelle pontificie ed altrove), e per essa
e a s. Francesco; nel 1 7 1 5 fu benedet- gli studi delle belle arti. Quindi l'araz-
ta e probabilmente in quell'anno passò ziere dell'ospizio apostolico fu registra-
la famiglia de' vecchi dell'ospizio Sistino to tra gli officiali minori palatini, come
ad abitare il nuovo luogo, fornito di bel dai ruoli che ho riportato a Famiglia,
cortile, ora coltivato a giardino, attor- pontificia. Avendo Clemente XI nel
niato da due ordini di loggie, con ampio 1703 istituita una prigione correziona-
refettorio, dormitorii, cappella, inferme- le per prevenire i vizi e i delitti dei mi-
ria, cucina, spezieria e sotterranei va- norenni di cattiva indole o rei di delit-
sti e comodi. Alla chiesa il Fontana die- ti, presso l'ospizio apostolico, questo il

de forma di croce greca a quattro na- volgo chiamò s. Michele de' buoni, per-
vate eguali, affinchè ciascuna delle 4 fa- chè in esso i giovanetti ricevevano la
miglie, cioè vecchi, vecchie, ragazzi e zi- prima educazione, e s. Michele de' cat-
telle, avesse il suo braccio particolare tivi appellò il carcere ov' erano corretti
(separati da grate di legno, tranne quella i loro falli, onde fu coniata la medaglia
de'vecchi tutta aperta, e comune al pub- coll'epigrafe, Ut eruantur a via mala,
blico); e l'altare maggiore, essendo col- vedendosi nell'incisione il carcere di cor-
locato nel centro, rimanesse a tutti vi- rezione coi ragazzi che lavorauo. Cle-
sibile.Però come il braccio per le zitelle mente XI all'ospizio apostolico nel 1708,
non venne allora eretto, la chiesa quan- con importanti privilegi, incorporò e
tunque grande e dovesse essere della for- sottomise l'amministrazione e il regola-
ma di croce perfetta, rimase monca da mento di tal casa di correzione, il vitto,
quel lato e in forma di T; la gran nic- il trattamento e l'utile della filatura del-
chia fattavi sotto Gregorio XVI, ha ser- la lana per la fabbrica de' drappi del-
vito a darle un aspetto più grazioso e l'ospizio stesso. L'edificio che perciò Cle-
imponente, intervenendo le zitelle nel- mente XI eresse, destinando la parte in-
T oratorio o chiesa del conservatorio : feriore a vastissimo lanificio, parallelo
per di sotto alla chiesa è il cimiterio, e a quello dell' ospizio apostolico, lo ac-
per di sopra un stenditoio per le bian- cennai nei voi. IX, p. 268, e XLIV, p.
cherie, la cui copertura è di eccellente 236, ove pur dissi come nel 1828 da
magistero. Nel prospetto vedesi il busto Leone XII furono trasferiti uel luogo
di Clemente XI, ed entro la chiesa quel- appositamente edificato presso le carce-
li di Sisto V e Innocenzo XII. 11 Bom- ri nuove i ragazzi condauuati o discoli,

belli, Raccolta delle immagini, t. IV, p. i quali continuano a filare la lana per
OSP OSP 9
l'ospizio, ma sono soggetti ad un parti- con annuo assegnamento di scudi 100
colare deputato direttore. Ivi narrai an- mensili da pagarsi dall' ospizio, tolse la
cora come Clemente XII tra l'ospizio congregazione di tre cardinali, ed istituì
di s. Michele e il carcere correzionale la presidenza di s. Michele in favore d'un
eresse la casa di penitenza per ledonne prelato chierico di camera con la qua-
di mala vita, e poi vi si posero anche lilìca di protonotario apostolico onorario,
quelle ree di delitti comuni e come Pio ; mediante il moto proprio Fra le pili in-

Vili stabi Pi per carcere delle seconde signi opere, del i\ febbraio 1790, Unii.
1'edilizio di Clemente XII, a quello di Cont. t. Vili, p. 3g2, con tutte le facol-
Clemente XI per le donne di mal affa- tà necessarie ed opportune, di dirigere;

re, formando ambedue uno stabilimen- in tulio e per tutto lo spirituale e go-
to, chiamato casa di condanna di s. vernare il temporale del pio luogo, eoa
Michele. Qui aggiungerò che la fab- assoluta e libera amministrazione de' be-
brica di Clemente XII consiste princi- ni, capitali e opilicii, con la privativa giu-
palmente in una gran sala lunga palmi risdizione ecouomica sopra i collimo-
S3 e larga 5o sopra un Iato sorgono ; ranti entro tutto il circondario della fab-
tre ordini, ciascuno di 7 stanze; però brica, come sui relegati nella casa di cor-
siccome l'edilìzio è ora unito a quello di rezione, di nominare alle cappellanie e

Clemente XI, la sala serve ad uso di cap- altri giuspatronati del pio luogo, di fare
pella per tutte le condannate. iXel pian- nuove regole e ordinazioni, ec. Final-
terreno vi sono le officine e un cortile mente concesse a monsignor presidente
eh' è lo spazio tra i due fabbricali, es- la facoltà di ricevere e ammettere nel-

sendo T infermeria contigua alla sala. l'ospizio tanto ragazzi che ragazze, ed
i

Queste riunite prigioni racchiudono tal- invalidi dell'uno e l'altro sesso, salvo il

volta più di 25o condannate, pochis- diritto delle nomine a quei che ne sono
sime di Roma, divise in tre classi, cioè in possesso; non che l'ammissione e di-
le ree di delitti comuni, le condannate missione de' giovani discoli, spettando ai
la prima volta per disonestà, e le reci- tribunali quella de' ragazzi da loro con-
dive. Una pia unione di sacerdoti, isti- dannali, e che le donne ritenute nella
tuita nel 1 JS 38, col parroco di s. Salva- casa di penitenza dovessero lavorare pel
tore della Coi te religioso de minimi, ha lanifìcio di s. Michele. A provvedere poi
la cura spirituale di tutto lo stabilimen- all'economia dell'ospizio, e riparare ai
to, essendone ancora superiore, per di- disordini per non trovarsi ad esso unite
sposizione di Clemente XI, il Governato- le zitelle ch'erano al conservatorio di s.

re di Horna ( V .), rappresentalo da un Giovanni Laterano, Pio VI ordiuòla


in
luogotenente. Il prelato presidente dell'o- prosecuzione della fabbrica decretata da
spizio «li ». Miuhele ha sulo cura de' la- Clemente XI, onde trasportarvi le zitel-

vori che per conto di esso fanno le don- le, per la (piale asseguò annui senili [.OOO
ne. Nel 174^ si pubblicò in Roma : Re- sui Lotti per pagamento de' frutti d un
gole per 1 giovanetti alunni dell' ospìzio corrispondente debito ili censi vitalizi da
apostolico in s. Michele a Ripagrande. crearsi dall'ospizio per costruire l'edili-
E nel 17"
mg. Giuseppe Vai stampò:
j zio ; quindi ebbe origine in Roma pei

Relazione del pio istituto di t. Michele a vitalizi la notissima tassa >< I irifla che
Ripagrande eretto da Innocenzo XII. diceti di s. Michele. Di tulio l'io \ I tu:

Indi Pio VI considerando che pei la ter commise I* esecuzione al prelato Luigi
sta mole dei cresce nte ospisio apostolico ii. poi cardinale, cfaiei icodi< amerà,
eia meglio che IbsSC ratto d.i un supc- e pruno presidente dell' ospisio apostoli-
riore solo che dimorasse nel luogo stesso. co, il quale eseguendo 1 pontificii ordini
io OSP OSP
diecompimento alle intenzioni di Cle- difizio. Dalla parte orientale sorge la fab-
mente XI, e terminata la fabbrica con brica di Clemente XI più maestosa e
disegno dell'architetto Nicolò Forti (l'o- soda, avendo vecchi che non possono
i

pera rimanente del-


riuscì inferiore al salire le scale nel pianterreno il refet-
l'edificio sì pel disegno, che per solidità), torio, la cucina e il dormitorio: il cor-
le donzelle si recarono ad abitarla nel tile bislungo delle carrette la divide da
170,4- Questo conservatorio consiste in quella di Odescalchi, essendo in linea con
un vasto cortile con fontana in mezzo, essa per l'edifizio che contiene le cucine,
per tre lati circondato da lunghe scale, la dispensa, il macello, ec. : i suoi molti
ove sono le scuole o lavorii, i dormito- edifizi racchiudono 8 cortili. I religiosi
rii, e nel pianterreno la chiesuola, il re- scolopi restarono alla direzione spiritua-
fettorio, i lavatoi, la cucina. Nel 4-° lato le degli alunni dell' ospizio sino al pon-
si congiunge alla chiesa maggiore; i due tificato di Pio VII.
lati paralleli al fiume si prolungano ,
Leone XII, benemerito del pio luogo,
chiusi da una linea di fabbriche più bas- neconfermò privilegi di Pio VI, Pio VII
i

se, ove sono case e botteghe da affittar- e degli altri predecessori, eresse in par-
si, lasciando in mezzo un cortile per gal- rocchia l'ospizio apostolico, che innanzi
linaio e stenditoio. Per la cattiva co- apparteneva alla cura di s. Cecilia, onde
struzione dell'edilìzio, il cardinal Con- vi è il curato e il sotto curato. Incomin-
salvi visitatore apostolico, sotto Pio VII ciò quel corpo di fabbrica, terminato sot-
volle costringere falegname e l'archi-
il to Gregorio XVI, per le arti del metal-
tetto all'ammenda, e sotto Gregorio XVI laro, ottonaro, chiavaro, ec. , ed intro-
si ripararono gravi guasti, rinnovandosi dusse le scuole della scultura, ed incisio-
un muro maestro e altre parti. In com- ne di medaglie e carnei, come della fusio-
plesso la fabbrica dell' ospizio apostoli- ne di caratteri. Fra quelli cheLeoneXII
co è fra le più belle di Roma, e vince pose suo regime, benché non chierici
al

quella vastissima dell'ospedale di s. Spi- di camera, nominerò a cagione d' ono-


rito, poiché è lunga palmi i5o3, larga re il regnante Pio IX qual presidente,
r
36o, alta 1 12 nel punto maggiore; il e mg. Capaccini poi cardinale, al quale
perimetro o giro è palmi 3825, cioè più conferì la qualifica di visitatore aposto-
di mezzo miglio, essendo 1' area media lico. Di questa Pio Vili insignì il cardi-
palmi quadrati 54o,ooo corrisponden- nal Giuseppe Albani, eleggeudo presiden-
te a circa un rubbio e mezzodì terreno. te il prelato Antonio Tosti, chierico di
Di tutto il sontuoso edilìzio, la parte di camera ora cardinale, innalzato a tal di-
mg/ Odescalchi è la più spaziosa e più gnità e a tesoriere generale da Gregorio
bella, che ha in mezzo un cortile eh' è XVI, che in premio delle somme bene-
il più ampio di quelli dell' ospizio. Da merenze lo nominò visitatore apostolico,
tre lati s'inualzano tre ale di fabbrica che carica che tuttora esercita con singolare
hanno ne' pianterreni le odierne per le amore verso l'ospizio, nel quale abita. Per
diverse arti, e la cappella nel piano su- lo zelo di tale personaggio e per la parti-
periore, refettorio, dormitorii e came- colare protezione di Gregorio XVI, che
re pel ministero : nel 4-° lato era un mu- più volte benignamente visitò il magni-
ro che chiudeva il gran cortile destina- fico stabilimento, gli edifizi in molte par-
to alle ricreazioni, poi convertito in al- ti e con glandi spese ebbero aumento,
tre officine. Credesi che all' ampliazio- notabili miglioramenti e splendidi ab-
ne d' Innocenzo XII spetti il lato con- bellimenti insieme alla chiesa, onde sem-
tenente le camerale di S.Filippo, s. Car- pre più meritamente l'ospizio salì in al-
lo, e ss. Innocenti, ultimi piani dell' e- ta fama a ulterior decoro di Roma, dap-
OSP OSI' li

poiché tornò a quella vastità e mirabile to il di lui busto, scolpito dall'esimio A-


compartimento che in questo genere for- damo Tadolini professore nell'ospizio, il

se non ha pari in Europa. Lodato ar- quale è pure autore della bella statua co-
chitetto e professore dello stabilimento lossale del Salvatore, scolpita in marmo
fu il eh. cav. Luigi Polelti, invenzione per la chiesa maggiore grande e como-
del quale è la bella macchina idraulica, da, per la quale il cardinal Tosti fece in-
eseguita dai valenti Hopfgartene Jollage, cidere dal valente Giuseppe Cerbara una
per estrarre l'acqua nel pozzo del cortile gran medaglia, rappresentante tale sta-
de' ragazzi, ed è la prima macchina-che tua, e nel rovescio s. Michele con analo-
sia stala fatta in Roma, principalmente ghe iscrizioni, e Gregorii \f l V. M.
per pozzo di tanta profondità, alzandola An. V. La stessa figura del Salvatore dal
per i
"<> palmi da vena purissima; la rio- medesimo incisore fu riprodotta d' ordi-
nomala cucina degli alunni è riuscita as- ne del cardinale in minorediametro,per
sai bella, comoda ed economica. 11 me- avere Iddio preservato dal cholera l'ospi-

desimo nella parte più interessante della zio. Abbiamo altra gran medaglia latta

fàbbrica operò eziandio una nuova so- eseguire al lodato artista dal vi«ilan-
vrapposizione di doppio ordine di logge tissimo preside, col patrono s. Michele,
doriche e joniche , le quali aggiungono relali\a epigrafe, e Gregorii \l 1 P. M.
eleganza, vastità e comodo all'edificio. An. II, e nel rovescio l' inno e la pre-
Inoltre d cardinale, secondato dal Pon- ghiera all'arcangelo per la conservazione
tefice, con costante alacrità, tolse molti del Papa. Delle medaglie di altri santi
abusi, ili hiamò le antiche discipline, in- incise per Gregorio XVI a cura dell'o-
trodusse nuove arti, e rese più compiu- spizio, ne parlai a Medaglie benedette.
i locazione, come pure migliorò il Quanto alla chiesa , il cardinale la rese
trattamento delle famiglie, fu munifico più maestosa e decorata , imperocché con
con molti individui di esse, accrebbe le l'opera dell'encomiato architetto aggiun-
rendili', e per l'energica sua amministra* se la cantoria all'intorno del tempio con
zione lo purgò di alcuni debiti arretrali un peristilio di 6 colonne e 4 pilastri,
che lo gravitavano, pubblicando coi tipi nobilitando l'ingresso delle due princi-
dell'ospizio nel i 832 l'importante : Re- pali porte con frontoni e pilastri corin-

lazioiic di W origine e de' progressi del- ti, come pure fece restaurare ed accre-
l' ospizo apostolico di s. Michele, scritta scere l'organo, antica fattura ilei celebre
da Antonio Tosti presidente del medesi- Domenico Testa. Nel mezzo di dette due
mo. Il marchese Biondi ci die : Notizie porte, tra eleganti ornamenti, venne tra-
eslrat'e dalla detta opera, stampate nel sferito d bustodi Clemente \1, ch'era pri-
l835. Diari di Roma celebrarono le
1 ma dove fu eretta la cantoria, Per to-

amorevoli e affettuose sollecitudini dei gliere in ipialrlie modo 1 imperfezione


cardinale in vantaggio e incremento del- del tempio, restato in fonna ili T DOO es-

l'istituto, e perlezionamento delle scuole sendosi eseguito il braccio ideato sotto


in cui Gorisoooo le belle arti, venendo ap- Clemente XI, e sembrando ad un corpo
pellato rigenerato! ee sommo benefàlto- tronco di capo eolle Mie br.ui ie, n<
re dell'ospizio, come si legge nel n. 8o venne prolungato, eoo porre i profitto i

del i83<), in un all' iscrizione onorevole luoghi oscuri ed angusti dietro il muro
erettagli dai professori del disegno, dai dn ve avevano unii III le zitelle. Sol ie iiim-
sacerdoti, .e dagli altri impiegati addetti i.i della '|. navata. ineoinm.
al medesimo. Le molle Iveneficenze com- te fino alle imposte, l'architeli
partite da tregoi in \ \ sono ricordale
( 1 io una tolta al pari di Ile altre, la-

da altra mai molta iscrizione posta sol- Ioti un am| io fi io nel sommo che
12 OSP OSP
illumina questa parte, e insieme tutto passano al refettorio e alla chiesa: un
tempio che restava alquanto oscuro.
il priore sacerdote dirige la disciplina di
Scompartì questa volta con grandi ri- questa comunità, che ascende a circa5o 1

quadri a foggia di lacunare, e decorò le individui, de' quali100 da ultimo man-


pareti di sfondo d' una maestosa edicola tenuti gratuitamente 20 con tenue pen- ,

a 4 colonne corintie sopra uno stilobate, sione: i preti alunni stabiliti dalbenefat-
e terminate da un timpano. Fra le co- toreLorenzoBonincontri, aiutano il prio-
lonne ricavò un'ampia nicchia, onde col- re a sorvegliare i vecchi. Le vecchie so-
locarvi la nuova statua colossale del Sal- no circa cjo, alle quali sono aggiunte 3o
vatore. Le pareti laterali sono ornate di faticanti, presiedute da una priora scel-
minori e di cornici, e il pa-
altre nicchie ta tra le alunne. Esse si dividono in 3
vimento è decorato di marmi carraresi classi, d'inferme, d'invalide e di faticanti,
e di bardiglio. Olire l'altare maggiore vi ed occupano 5 dormitorii, uno de' quali
sono altri 5 altari : il i.°a destra ha per è detto infermeria delle invalide, perchè
quadro perdono di s. Francesco, del
il vi stanno quelle che abbisognano di soc-
Barocci il 2.° un s. Filippo, il 3.° il s.
, corso. Un' infermeria è destinata per le
Michele dipinto da Giangiacomo profes- malate. Le vecchie si occupano a cucire
sore dell'ospizio; dall'altro lato, a sini- biancherie, far calze e rattoppare le robe

stra dell'altare, la Madonna del Rosario sdrucite ed hanno un tenue compenso


,

che celebrai sopra, e l'altare con la Tras- dall'ospizio. Le faticanti fanno il bucato
figurazione del Domenichino. 27 set- A.' pei vecchi, vecchie e ragazzi, ed esercita-
tembre 1 83 5 il cardinal Giuseppe della no altri uffizi. II priore del conservato-
Porta consagrò con solenne cerimonia il rio è anche priore delle vecchie. La co-
maggior altare e tutto il tempio, fino al- munità de' ragazzi o alunni ultimamen-
lora solo benedetto : a p. 39 della Disser- te si componeva di circa 200, divisi in 6
tano di Gio. Battista de Dominicis To- camerate secondo l'età, denominate da'lo-

sti avvocato concistoriale, è riportata l'i- ro protettori, s. Michele, S.Francesco Sa-


scrizione mai-morea celebrante le opere verio, s. Filippo Neri, ss. Pietro e Paolo, s.

fatte nella chiesa, e la sua consagrazione. Carlo Borromeo, ss. Innocenti, aventi per
L'ospizio apostolicoabbraccia 4 gran- prefetti la camerata de' grandi un chieri-
di famiglie, cioè vecchi, vecchie, ragaz- co o sacerdote, e le altre gli alunni più i

zi e zitelle, tutti mantenuti di vitto e ve- savi; mentre un sacerdote rettore ha cu-
stito. I ragazzi occupano tutto l'edilìzio ra della disciplina dell' intera comunità.
Odescalclii ingrandito da Innocenzo XII ; Per esservi ammessi debbono essere or-
i vecchi e le vecchie la parte di Clemen- fani romani, o almeno dello stato, e non
te XI; le zitelle quella di Pio VI. 1 vec- superiori in età a 12 anni; alcune volle
chi devono essere romani o almeno do- si ammettono fanciulli con la pensioue
miciliati in Roma da 5 anni; si divido- di 45 ai 60 paoli mensili. Nell'uscire dal-
no in due classi, quelli che si possono im- l' ospizio usano veste talare di saio ne-
piegare in diversi uffici oda lavorare nel- ro (per benignità di Gregorio XVI, es-
le officine de' ragazzi, e quelli di età più sendo prima di tela grossolana, come si
grave e di più inferma salute, che sono legge nel Supplirne/ito al n.°8i del Dia-
dispensati da qualsivoglia occupazione, rio di Roma 1 833) con fascia e cappello
tuttivestendo di lana bigia e di tela. I nero tondo, ed intervengono alle solenni
primi occupano un gran dormitorio det- processioni del Corpus Domila, delle Ca-
to di s. Sisto, ed altre stanze; i secondi nonizzazioni, ec. che celebra Papa. E
il

hanno una sala detta infermeria bassa, permesso agli alunni 1' andare qualche
dalla quale, senza ascendere uno scalino, volta a desinare co' propri pareuti. Essi
,

OS p OSI»
s'istruiscono nelle aiti meccaniche e li- con isceniche rappresentale non 54 loia
berali, perciò nell'interno dell'ospizio so- comunità, ina lo scelto pubblico che vi

no stabilite le odierne di stampatore, le- accorre. Laonde 1' ospizio apostolico è


gatore di libri, sarto, calzolaio, cappel- una vera scuola politecnica, un vero con-
laio, lanaio, tintore, sellaio, falegname, servatorio darli e mestieri, aperto e pro-
ebanista, ferraio e metallieie. Per le belle genio de' Papi, un secolo avan-
tetto dal
artim hanno gli arazzi in figura (ai te per- tiche ne avessero le più colte nazioni di
duta sin dal 1796) ed in ornati, unica Europa. Finalmente la fjmiglia delle zi-
fàbbrica che v'abbia in Italia, riattivata telle, che ancora appellasi conservatorio
perlegrandi cure del cardinal Tosti ; l'in- di s. Giovanni, dall'essere stalo più d'un
taglio in legno, l'ornato, la pittura, la scol- secolo nel palazzo Lateranense. contiene
tura, l'incisione in rame ornato e fi-
di circa .).4o alunne, quasi tutte mantenu-
gura, in carnei e in medaglie; onde dal- te gratuitamente. Ivi si ammaestrano nel-
l'ospizio uscirono alunni che divennero le cose di religione, ne' lavori donneschi,
valenti nelle arti meccaniche e liberali e nelle faccende domestiche. Le zitelle

come nelle seconde hanno acquistato gran hanno 9 grandi dormitori*!, presieduti
fama gl'incisori Calamatta e Mercurj ora dalle più anziane, tutte dipendenti dalla
direttore della calcogralìa camerale, per priora e sotto priora, che si scelgono Ira
non dire Ottimi maestri istrui-
di altri. le più mature e più savie, e nella disci-
scono gli alunni, né manca alcun mezzo plina dal priore sacerdote. I parenti più
al perfezionamento dell'arte intrapresa. prossimi possono visitarle, ed escono con
Per la festa solenne di s. Michele protet- tutta la comunità, o accompagnate dalle
tore dello stabilimento, a' 29 settembre, maestre. Vestono uniformemente di saio
in ampie sale decorosamente si la l'espo- nero con fazzoletto bianco, che pongono
sizione de saggi degli alunni che appren- sul capo quando escono perla città. Han-

dono i mestieri e le ai ti liberali, de' pro- no scuola di leggere, scrivere, aritmeti-


dotti delle manifatture e delle ni ti mec- ca e lavori muliebri; sono pure istruite
caniche, come di quelli delle belle arti, nel canto fermo e figurato che facilita ad
con grandissimo concorso di popolo, di alcune 1'
accettazione ne' monasteri, e si

personaggi e di forestieri, i quali tra fan- usa nelle sacre funzioni che hanno luo-
no ancora sogliono visitare questo bene- go nella chiesa del conservatorio. La cu-
fico e sorprendente asilo della cai ila, del- cina eil bucato si fa dalla stessa comuni-
la religione e delle arti, non senza par- tà, per addestrare le zitelle negli uffici

ticolareammirazione esorpresa pel com- domestici. Oltracciò lavorano tutti gli or-
plesso de' suoi stabilimenti. Alcuni alun- namenti per le milizie pontificie, dando
ni sono impiegati nella computisteria o loro l'ospizio la metà del guadagno. Al-
inalili incarichi, in cui l'ospizio, in vir- tre travagliano la seta, le tele, le feline-
tù della primitiva istituzione, preferisce eie, i rigatini, o per i' ospizio o per com-
quelli che .sono stali suoi figli : gli alunni missioni private. Il conservatorio non
escono dall'ospizio ai 20 o > •>.
anni, e pri- congeda mai le alunne, che per rendei si
ma ricevevano una sovvenzione di scu- monache o spose, dando loro [OO scudi
di 3o. L'istruzione letteraria è quale ri- di dote, e 100 M SÌ fanno monache: le

rhiedesi per artigli e artigiani : vi è an- più valide sostengono I' uffizio di mae-
che un corso ili geomi Uria e meccanica, sttc e sorveglianti. Le pratiche religio-

ed una scuola di musica votale he si < se che si adempiono in tutto ospi/10, l

accoppia da alcuni giovani con qualche sono quali convengono ad ^^ luogo pio
arte, gli abilita al caotoecclesiustico, ed di Roma, e Ita Tanno ha luogo qualche
anche talvolta a divertire nel e. in 1 iti ro spirituale e gli esercizi di s I
14 osp OSP
zio, che si danno pure ai molli lavoranti se le spagnuole diventate indigene. Uno
del lanificio. spazioso luogo è destinato pei scardaz-
L' ospizio da principio godeva della zatori, imprimatori e ammoratori, sot-
rendita di alcuni pubblici dazi, che riu- to al quale si lavano e purgano i drap-

niti poi all'erario, questo dà in compen- pi. La filatura della lana sita dalle don-
so annui scudi 20,000, compreso quel- ne fuori della fàbbrica e in gran parte
lo decapitali perduti, e l'assegno di scu- dalle donne della casa di penitenza, e
di 1 00 mensili per la scuola degli araz- dai giovani della correzionale alla metà
zi. Altra rendita è il privilegio di forni- del prezzo: un'ampia camera contiene
re i pala?zi apostolici e le milizie pon- i filati. In due sale sono 25 telai, aven-
tificie di quanto occorre delle cose che done altrettanti fuori di fabbrica. I ci-

si fabbricano nell'istituto. Gregorio XVI, mitori ed i garzatori hanno anch' essi i

assai amorevole verso sommini-


di esso, non tutti lavori qui
loro posti, e siccome i

strò del suo scudi 6000 per dono alla si possono eseguire, si danno alle case
cassa del lanificio, in aiuto de' lavora- de'medesimi operai. Tutto il lavoro si
tori, che per ditèllo di lavoro erano re- faceva a mano, ma da qualche anno si
stati inoperosi, pei quali fu sempre sol- incominciò a introdurre le macchine.
lecito. Di tale benefizio se ne legge Gl'individui d'ogni età e sesso che si
nell' ospizio marmorea iscrizione, che mantengono dal lanificio di s. Michele
fa menzione ancora de' privilegi da lui sono circa 85o, comprese le condanna-
confermati al medesimo, e si riporta te e giovani della correzionale. Ben
i

nella Disserlatio dell'avv. de Dominicis 3o,ooo canne di drappi, di diverse qua-


Tosti, p. 3g. Alcuni privati assegnaro- lità e colori, annualmente si fabbricano

no per nomine di posti, come


capitali e smerciatisi non solo alle milizie e ai
da ultimo fecero due marinesi lodati nel palazzi pontificii, ma
ancora ai privati
voi. XL1II, p. 49, sommando in tutto che vi sono bontà delle ma-
tratti dalla
la rendita a circa scudi 5o,ooo. Tra nifatture. L'ospizio da lunghissimo tem-
i benefattori dell' ospizio nominerò il po gode il privilegio esclusivo di stam-
cardinal Federico Marcello Laute, già pare e venderei libri scolastici che ser-
protettore del medesimo, che gli lasciò vono all'uso delle scuole inferiori in tut-
36,5oo scudi, per tanti posti da nomi- to lo stato, comprese le Horae diuniae
narsi dai primogeniti di sua casa, al Breviarii Romani, prorogato da Gre-
modo che riporta il Carletli, Memorie gorio XVI nel 1 836. Il presidente o il

di s. Silvestro in Capite p. 207. Il la- visitatore apostolico dell'ospizio ha l'u-


nificio può considerarsi come un pio dienza dal Papa ogni 1 5 giorni di mar-
luogo o casa di lavoro e d' industria , tedì. Olire le opere citate, su questo be-
essendo l'edifizio costruito dal Fontana nemerito e celebre stabilimento si pos-
in modo da poter ricevere tutti per- i sono leggere: Piazza, Opere pie, e YEit-
fezionamenti dell' arte. Prima vi erano sevologio romano. Bonanni, Catalogo
allogati molti alunni, e l'ospizio si pro- par. 3,p. 53,54,09,60, che riporta le
fessa assai riconoscente all'egregio An- figure, e tratta degl' invalidi e delle in-
tonio Costa, che gratuitamente da più valide di s. Sisto, de' fanciulli detti del
anni dirige il lanifìcio con zelo e peri- letterato, e delle povere zitelle al palaz-
zia mirabile, da ottenerne i più belli ed zo Lateranense. Cav. Paolo Drachi No- :

utili risultati. Una vasta tintoria è for- tice de l'origine, et des progres de Ì Ho-
nita di tine, caldaie e altro. Sonovi due spice de s. Michel à Rome, Paris 18 \i.
r
grandi magazzini per le lane gregge Mg. Monchini già viceqjresidente del-
tratte dalle nostre mandre, non esclu- l'ospizio apostolico Degli istituti di Ro-
:
5

OSP OSP 1

ma. Cav. Gaspare Servi : Aumento di avea per la conversione degli acattolici
fabbrica nella chiesa dell'ospizio aposto- eterodossi, incominciò questa commen-
lieo, Roma i835. F. Gasparoni: Prose, dabile opera; ma .mentre felicemente vi

p. 64,dell'ospizioaposlolicodis. Michele. avea dato principio, nel 1602 Clemen-


Ospizio de convertateli, per gli ere- te Vili lo costrinse accettare il vesco-
liei d'ambo sessi, che vogliono abbrac-
i vato di Saluzzo. Dipoi tre sacerdoti ani-
ciare la fede cattolica. E posto nel rione mali dallo stesso zelo, senza mezzi, e
Borgo, nella Città Leonina, sulla piaz- solo confidando nella provvidenza, apri-
za di s. Giacomo Scossacavalli , incon- rono una piccola casa incontro 1' ospe-
tro la chiesa di lai nome, cioè nel bel dale della chiesa di s. Giovauni du' fio-
palazzo edificato coi disegni di Braman- rentini, ove alloggiavano con edificante
te Lazzari e Baldassare Peruzzi, pei Spi- carità e molto frutto quelli che si con-
nola nobili genovesi, corrispondente da vertivano al cattolicismo, e li mantene-
un via che conduce
lato incontro alla vano colle periodiche e spontanee of-
alla chiesa di Maria della Purità dei
s. ferte de' benefattori, che presto giunse-
Caudatari. Questo palazzo è rinomato ro ad annui scudi 600. Ai 3 sacerdo-
per le commedie di Plauto e Terenzio ti si aggiunsero altri pieni dello stesso
ivi recitate da una scelta società di gio- con esemplare carità pro-
spirilo, e tutti
vani studiosi dell'idioma latino, siccome cedevano nel lodevole istituto. Intanto
già Pomponio Letoavea introdotto pres- nell'anno santo i6y5 a questa quanto
so s. Andrea della Valle. E altresì ce- necessaria che santa impresa rivolse se-
lebre per esservi stata alloggiata Car- riamente l'animo Clemente X: per ope-
lotta regina di Cipro (J7 .), (di cui par- ra e industria del pio p. Mariano Soc-
lai altrove come nel voi. XXI, p. i63) cino, allora superiore de' filippini e di-
ultimo rampollo dell' illustre casa di rettore della lodata opera, acquistò per
Lusignano, vedeva di Giovanni di Por- scudi 7000 un palazzo aRipetta, dalla
togallo duca di Coimbra, e di Luigi di compaguia della s. Casa di Loreto dei
Savoia conte di Ginevra, accolta in Ro- marchegiani, e vi stabili 1' ospizio, riu-
ma da Sisto IV, e morta sotto il succes- nendovi sacerdoti suddetti, sotto la me-
i

sore Innocenzo Vili. Alcuni pretesero desima direzione del p. Soccino, asse-
che ivi abitasse e morisse R-affaele d'Ur- gnandogli scudi o,ooodi luoghi di mon-
1

bino, ma la di lui casa esisteva sulla piaz- te,dando l'incarico di soprintendente al


za Ruslicucci, che a suo tempo chiama- suo maggiordomo cardinal Rocci, quale
vasi priorato, la quale da lui lasciata al presidente d' una congregazione di pie
cardinal Divizi, di cui dovea sposar la persone da lui istituita. Quindi fece la
nipote, poi fu atterrata sotto Alessan- canonica erezione dell'ospizio colla bol-
dro VII nell' erigersi il colonnato che laInter alia gravissima onera, dei 3o
abbellisce la piazza della basilica Vati- marzo 67 5, Bull. Roni. t. VII, p. 3o5,
1

cana. L' origine dell' ospizio si deve al designando come più opportuno e am-
pontificato di Clemente Vili, poiché pio locale pai te del convento degli Ere-
narra il Ricci, De' giubilei universali p. miti di Roma ( V.), di s. Maria delle
333, mancare io Roma tra i molliplici Grazie a porta Angelica, onde potesse
pii istituti quello pei poveri eretici, che l'ospizio affittare il palazzo, ove tu poi
spogliati talvolta de'beni temporali, ven- istituito il Conservatorio della divina
gono alla i'ede cattolica per abiurare i Provvidenza, e ricavarne un'altra ren-
loro infelici errori, (piando nell' anno dita. Dichiarò 1' ospizio sotto l' invoca-
santo 1600 il servo di Dio p. Giovena- zione di s. Maria delle Grazie e di s.
le Ancina filippino pel zelo grande che Michele arcangelo, membro del palaz-
16 OSP OSP
zo apostolico, e perciò soggetto alla pri- a ciò destinati; e che a quelli che re-
vativa giurisdizione de' maggiordomi starono in lloma talvolta fu procura-
pro-tempore, e lo è tuttora come dissi to un impiego dandosi una limosina
,

nel voi. XLI, p. 268, affidandone l'am- a quelli che ritornano in patria. Final-
ministrazione ad una congregazione di mente abbiamo dal Costanzi, L' Osser-
deputati con le opportune facoltà, e con- vatore di Roma, ivi pubblicato nel 182 5,
cedendo indulgenze. Il Piazza, neH'£«- che l'ospizio è fiorente, essendovi istrui-
sevologio trat. V, cap. 21, del collegio ti e alimentali gli eretici che risolvono
de' convertiti alla fede, narra che l'ospi- rientrare nel grembo della Chiesa cat-
zio ben presto fiorì, e nello spazio di tolica ; e che vi sono rettore e cappel-
16 mesi abiurarono l'eresia 67 eretici, lani capaci delle lingue oltramontane,
tra' quali tre predicanti, e morendo il i quali hanno catechismi scritti in vari

cardinal Cesare Rasponi di Piavenna la- idiomi per l'istruzione de'novelli candi-
sciò in parte erede di sua facoltà la pia dati della vera fede. Essendo l'edifìzio in

da ministri e inser-
casa, allora assistita cattivo stato, Gregorio XVI volle che
vienti senza stipendio. Il Novaes, Vite si restaurasse, cooperandovi il palazzo
de' Pontefici, t. X, p. 233, riferisce che apostolico, poiché da questo gli conces-
in due anni vi si ricevettero 92 conver- se 9,000 scudi, e altrettanti dall'erario
tili, tra'quali alcuni regolari; ed il Piaz- pirbblico. La congregazione de'deputati
za aggiunge che nel 1680 il cardi/ial è presieduta dai maggiordomi pro-tem-
Nini sanese lasciò all'ospizio un grosso pore, i forieri maggiori sono sempre fab-
legato, e che nel 1682 il sacerdote Ales- bricieri, e deputati i cavallerizzi mag-
sandro Casola nobile alessandrino pri- giori.
mo direttore della casa, benemerito e ze- Ospizio di s. Galla per ricoverare
lante nell'istruzione de'converlendi, la- nella notte i poveri, è situato nel rione
sciò il suo a questo e ad altri luoghi Pupa, nella via di piazza Montanara ,

pii, venendo sepolto in s. Onofrio. Poscia ove fu già l'ospedale poi unito a\Y Ospe-
Innocenzo XI colla bolla Solleciludo pa- dale di s. Maria della Consolazione
storalis, de' 22 aprile 1 686, Bull. Rom. t. (V.), e la Chiesa di s. Maria in Porti-
Vili, p. 390, confermò il disposto da Cle- co (V.), fondati nella casa di s. Galla,
mente X, e ad istanza della congregazio- di cui il Piazzaci diede le Memorie nel
ne de* deputati trasferì l'ospizio in parte Cherisologio. Quivi il pio e zelante sa-
del palazzo a Scossaca valli, che il cardi- cerdote Marc' Antonio Odescalchi, os-
nal Girolamo Gastaldi di Taggia nel servando che non bastavano per la po-
genovesato avea acquistalo dagli Spino- vertà forastiera e nazionale di Pioma i
la, e con la sua eredità donato all'ospi- molti luoghi pii eh' esercitano la santa
zio pei novelli convertiti di qualunque con generosa risoluzione
ospitalità, apri
nazione. Sopra l'ingresso del pio luogo nel i65o una casa di pubblico ricetto,
un'iscrizione marmorea dice che fu ivi a ricovero della povertà, esercitandovi
l'ospizio stabilito nel i685, e che sotto opere e virtù segnalate. Qui egli con
gli auspicii del palazzo apostolico. Il piìi di 5oo o 600 e talvolta più
letti ,

Venuti nella Roma moderna p. JQ.92, di 1000, diede ricetto ai poveri, spe-
dell'ospizio degli eretici convertiti alla cialmente nell'inverno, somministrando
fede cattolica, riferisce che questi vi so- di sua mano la sera la minestra a tut-
no benignamente ricevuti e alimentati ti quelli che concorrevano, oltre la co-
finché non sono bene catechizzati e per- modità della cucina con fuoco alle po-
suasi degli errori di loro setla, dall'am- vere famiglie; facendo loro rattoppare
maestramento di alcuni buoni sacerdoti gli abili cenciosi, accomodare le scarpe,
7

OSP OSP 17
istruirli con incredibile pazienza nelle 2Ì0 d. Emilio Lami, ebbe origine I' o-
cose della salute, custodire con singoiar spedale di s. Diaria e s. Gallicano (^)-
cura i loro fardelli, e talvolta nettar lo- Nel 1702 zelanti sacerdoti Carlo Te-
i

ro la testa immonda, medicar la tigna sta eGirolamo Vaselli istituirono in s.


e la rogna ; avendo speso in questo pio Galla una società di ecclesiastici perchè
luogo ed opera immense limosine col assistesse i poveri nelle cose spirituali,
soccorso di molti, oltre il largo sussidio ed in essa il ven. can. Gio. Battista de
che riceveva perii medesimi poveri dal Rossi esercitò per molti anni l'apostoli-
cardinal Odescalchi suo parente. Mar- co suo zelo: le pratiche religiose con cui
c'Antonio morì io odore di santità, la società coltiva le anime, si estendono
pianto come padre dai poveri, il 28 poi anche aldi fuori dello stabilimento,
maggio 1670, e fu sepolto nella Chiesa sempre però in vantaggio della classe po-
di s. Maria in Campielli {f/ .) ov' era }
vera e abbandonata. In s. Galla accol-
stata trasportata la prodigiosa immagi- gonsi i poveri , e v' hanno ricovero e
ne della Madonna, ch'era nella cadente buon letto; nell'estate il pio luogo è a-
chiesa di s. Maria in Portico. Quindi il perto fino alla mezz'ora di notte, e l'in-

cardinal Odescalchi cheavea particola- verno fino alle tre ore, ed è la stagione
re affetto alla pia opera, vi fece soprav- di maggior concorso. L'ospizio è pei so-
\egliare l'altro parente Carlo Tomma- li uomini, pe' quali tengonsi in 5 dor-
so Odescalchi (che l'ampliò come dissi rnitorii 224 letti, compreso quello per
nel voi. IV, p. 76, e XI, 200), da p. gli ecclesiastici, e quando il numero dei
cui derivò la prima origine dell' Ospì- mendici sia maggiore, conforme inter-

zio apostolico (T'.), e dopo che fu as- viene nell'inverno, si preferiscono i vec-
sunto al pontificalo col nome d'Inno- chi ed i fanciulli. Gli stessi individui non
cenzo XI, ne affidò duca Li-
la cura al si dovrebbero ricevere piti che alcuni
vio Odescalchi suo nipote, concedendo- giorni determinali, ma se dura il biso-
gliene il giuspatronato col breve Adpa- gno si continua il ricovero: prima si ri-

sloralis dignitalis fastigiani, del 5 apri- cevevano ancora i convalescenti dall'o-


le 1686, Bull. Rom. t. 8, p. 384, con- spizio della ss. Trinità. A'5 ottobre, fe-
fermando e dotando l' ospizio. Questi sta di s. Galla, cavansi a sorte 12 dei
intraprese la riedificazione della chiesa poveri ricovrati, e si dà loro un buon
e dell' ospizio sotto l' invocazione di s. pranzo. Fra le opere spirituali che visi
Galla, compiuti il 1724 c °l disegno di praticano, han luogo gli esercizi di s.

Mattia de Rossi, e gli angeli di stucco Ignazio pei giovanetti ricovrati, che f.in-

che adorano il ss. Sagramento furono no la prima comunione. La chiesa ha


quelli fatti dal Bernini permodello di un sagrestano, l'ospizio un rettore e 3
que'di metallo che si vedono nella cap- famigliari.
pella del ss. Sacramento nella basilica Ospizio di s. Lucia de' Ginnasi pei
Vaticana. L'ospizio fu appresso ingran- sacerdoti pellegrini, posto nel rione Pi-
dito dal duca d. Baldassare Odescalchi, gna incontro la chiesa già parrocchiale
della qual famiglia è tuttora patronali), di s. Lucia, della quale parlai a Ginna-
che seguita a tutelare e dirigere sì bello si e Lana. Nel 1 4^9 m istituita la con-
istillilo di carità, essendo vietato a qua- fraternita de'sacerdoti secolari sollo l'in-
lunque autorità anche ecclesiastica d'in- vocazione de' ss. Pietro e Paolo, avente
gerirsene. La famiglia Odescalchi tal- per insegna quattro S , che significano
volta permise che 1' ospizio servisse pu- Sacro Sanata Sacerdotum Soeittai. Pel-

re di pubblico spedale, come nel 1 S3 le vicende de'tempi diminuito ilsuofer-


pel cholera. Dal rettore di1 questo ospi-
ospi vore, quasi
uasi si estinse,
t finché nel i5lo
VOI.. L.
.8 OS P OSP
risorse, e gli fu data la Chiesa di s. Ala- sevologio trat. I, cap. 8; trat. VII,
lia in Acquiro, ove restò sino a Paolo cap. 4-
II], che assegnandola per orfanotrofio, Ospizio di s. Luigi Gonzaga per ri-
nuovamente il sodalizio decadde. Forse cevere la sola notte le povere donne, che
sarebbe terminato, senza lo zelo del sa- non sieno malate, situato presso l'ospi-
cerdote Crescenzo Selva sanese, che pu- zio di s. Galla, ma
da esso indipenden-
re molto si adoprò per lo stabilimento te. Ne fu fondatore p. Francesco Ma-
il

delle arciconfraternite della ss. Trinità ria Galluzzi fiorentino, gesuita di mol-
de' pellegrini,, e della Morte. Egli ripri- to zelo e innocenti costumi, morto in
stinando la confraternita de' sacerdoti Roma li 7 settembre 1730; ed il ven.
sotto Giulio 111 la convocò nella chiesa can. de Rossi vi fece gran bene, onde le
di Barbara ora de' Librari, donde nel
s. loro immagini sono nell'ospizio. Esso si

i 5q6 passò per volere di Clemente Vili compone di due dormitorii con 3o letti,
nella chiesa di s. Lucia de' Ginnasi al- non consentendo le rendile tenerne di
le botteghe oscure, ove istituirono al- più; di cappella, della camera di trat-
cune conferenze de'casi di coscienza, ed tenimento, e del giardino. Le povere
altre esercitazioni pei parrochi e confes- donne vi sono ammesse alle ore 24, e
sori, poi trasferite dai gesuiti nella chie- quanto al numero finché vi è luogo:
sa di Gesù, celebrando offizi e messean- sono escluse le rognose e le tignose le ,

niversari pei fratelli defunti che associa- gravide e le maiale, perle quali si han-
va alla sepoltura, dopo averli visitati no gì' istituti descritti a Ospedali di Ro-
infermi, e soccorsi se bisognosi, accom- ma. Le ricovrate ogni sera recitano al-
pagnando al sepolcro anche altri sacer- cune preci, e una volta il mese ivi ascol-
doti morti in Roma. Incontro alla det- tano la messa, e fanno la comunione,
ta chiesa stabili la confraternita 1' ospi- ricevendo bai. 5 in compenso del gua-
zio, di cui feci già cenno a Convitto. dagno, che avrebbero forse fatto lavo-
Vi albergava per i5 giorni i poveri sa- rando in quel tempo. L'istituto dipen-
cerdoti pellegrini che recavansi in Ro- de dal cardinal vicario, che delega due
ma, provvedendoli del necessario, e pro- deputati, ecclesiastico e laico, che ammi-
curandone l'occupazione. Ne fu deputato nistrano le poche rendite. Anticamente
assistente il prelato Rospigliosi, il quale dipendeva dal rettore gesuita del collegio
compilò con elegante latinità le costitu- romano. Vi è la priora e la sotto priora.
zioni stampate nel 1 644 J divenuto egli Ospizio di s. Maria degli Angeli al-
Papa Clemente IX conservò al pio luo- le terme di Diocleziano, nel rione Mon-
go il suo amore, e nel maggio soleva ivi ti, presso la Chiesa di s. Maria degli
dare una lauta cena ai poveri sacerdoti Angeli e la Fontana di Termini (V?).
pellegrini, con l'assistenza del suo
mag- L'edifìzio in cui è posto l'istituto non
giordomo e camera segreta. 11 sodalizio solo è vasto, ma è anche murato con
ebbe grazie e indulgenze dai Papi ed , buona e solida architettura, e fu eretto
ha tuttora un cardinale per protettore: per uso de'granai dell'Annona d'ordine
Pio Vili ne fu uno nel cardinalato. Nel- di Gregorio XIII, e poscia amplialo da
l'ospizio vi sono 6 letti_, ed sacerdoti i Paolo V e da Urbano Vili. Esso si com-
pellegrini che recatisi a Roma per visi- pone di quattro ale, di cui tre sono con-
tare i luoghi santi, muniti di attestato giunte fra loro ad angolo retto, ed una
del proprio ordinario, possono rimaner- staccata e separala dalla piazza, innal-
vi 8 giorni. La congregazione nell'an- zata già da Clemente XI con disegno
no santo 1825 ospitò 1 73 sacerdoti pel- di Carlo Fontana, e però chiamasi brac'
legrini. Di essa tratta il Piazza, Eu- ciò Clementina, e servì per infermeria
OSP OSP 9 «

degli uomini, e per alcuni lavorìi, dopo nome dalla vicina chiesa. L'ampia fab-
che utia gran parte ridusse in buona brica non comoda e salubre per abita-
forma il prelato Capaccini poi cardina- zione d'uomini, grandemente venne re-
le, che diresse in principio l'opera sotto sa tale, e di molto migliorata dallo stes-
Leone XII colla qualifica di visitatore so Gregorio XVI. Inoltre questo Pon-
apostolico e presidente. Stabilito da Pio tefice con sovrana munificenza impedì

VII il commercio libero, questi grandio- che abbandonassero 1' ospizio le mona-
si edifìzi essendo rimasti vuoti, venne- che figlie del Calvario (F.), cui Leone
ro volti a benefìcio dell'umanità. Quel XII avea affidato il reggimento delle
Papa mirando ad eliminare l'ozioso ac- donne non solo con assegnar loro nel
,

cattonaggio, cui per estinguere molto i833 stabile pensione, e per noviziato
eransi adoperati diversi suoi predeces- la chiesa emonastero di s. Norberto dei
sori da s. Pio V a Pio VI, raccolse nel Canonici regolari premostratensi ( V .),
1818 in detti granai tutti que' poveri ma col donare alle religiose scudi 6000
che l'amministrazione francese avea giù di suo peculio, e in morte per testamen-
collocati nel palazzo Lateranense e nel to gliene lasciò 2000 da rinvestirsi in
monastero di s. Croce in Gerusalemme. consolidato, avendole di frequente visi-
Lo stabilimento prese il titolo d! Istitu- tate per incoraggirle e lodarle nel labo-
to di carità, vi si ricevettero tutti i po- rioso e caritatevole uffizio che con zelo
veri privi di sussistenza, portandosi agli disimpegnano. Essendo presidente del-
ospedali gl'infermi di malattie di carat- l'ospizio il cardinal Luigi del Drago (cui
tere. Sino al 1824 questo deposito di più tardi successe l'attuale cardinal Ma-
mendicità non ebbe notevoli mutamen- rio Mattei) Gregorio XVI nel i834, a-
ti, ma Leone XII (J
7 cui erano tanto vendo sommamente a cuore questo
.), ri-
n cuore i pii istituti, pensò farne una covero, ne concesse la direzione e il go-
Pia casa d'industria, gliene conferì il ti- verno benemerito istituto
ai fratelli del
tolo, onde volgarmente ancora ne por- delle Scuole cristiane (V.)
da lui amati
ta il nome, per darvi lavoro ai poveri con particolare benevolenza essi vi en- ;

che ne avessero abbisognato, e togliere trarono a'24 dicembre. Dipoi col breve
in tal modo ogni prelesto a mendicare. Cum nihil majus,de\ 21 agosto 18 |8,
Tutta volta una vera casa d'industria non confermò le leggi da lui prescritte sul
vi fu aperta, solo prese forma di ospizio buon regolamento della casa, e riguar-
perambo i sessi, foggiato più o meno sul danti lodali religiosi, confermando il
i

modo dell' altro che dicesi apostolico. decreto che sottomelte l'ospizio ali im-
Leone XII pose l'ospizio sotto la speciale mediata subordinazione del Papa. Laon-
protezione sua e de' successori, come lo de nel i83r) colle stampe si pubblicò
è tuttora* Nominò superiore il lodato eziandio il Regolamento dell' ospizio di
prelato, e direttore spirituale un arci- s. Maria degli angeli, compilato dal nw

vescovo in partibus. Pio Vili dichiarò fr. Pio ex vicario gen. dille scuole cri-
presidente e protettore d ambedue le stiane. Avendo il regnante Pio IX sot-
famiglie, il cardinal presidente della toposti gli ospizi alla magistratura ro-
commissione de' Sutsidii. In principio mana, nel iH'JH cessarono i relig
l'ospizio riceveva individui di tutte l'e- averne la direzione, indi nel i85i il

tà, ora non ammette che i fanciulli e Papa dichiarando il cardinal Mario Mat-
fanciulle 01 fine, e per volere di Grego- tei nuovamente presidente della oonv

rio XVI, che ne fu sollecito e zelante missione de' sussidii, si ^10 governo re-
benefattore, sì nel materiale che nel ino- stituì questo ospizio.
rale, e più volte lo visitò, prese I' odierno Due grandi famiglie albergano nello-
?.o OSP OSP
ipizio, cioè di giovani, che sono circa a' 8 anni, questi si congedano a' 2 1 on-
1 ,

4oo , e di donne che ascendono a più de potersi formare allievi che li rimpiaz-
di 5oo. Dal cardinal presidente dipeu- zino nella banda, la quale dà spesso sag-
de l'ammissione de'ricovrati de'due ses- gio di molta abilità. Gli alunni si edu-
si nell'istituto, sulle proposte de' 12 pre- cano alle arti, anche ai lavori della cam-
fetti della commissione de'sussidii, che pagna. Una gran parte s'impiegano nel-
gli presentano i fanciulli e le fanciulle la calzoleria e sartoria militare, poiché
meritevoli, orfani, liberi d'ogni male at- vi si fanno tutti i vestimenti e calzatu-
taccaticcio o incurabile, non in- e d'età re delle milizie pontificie, per privilegio
feriore ai 7 anni circa e non maggiore ripristinalo da Gregorio XVI. Evvi al-
di 12 ; tutti perciò sono veramente po- tra officina di sarto e calzolaio pei la-

veri, e ricevuti gratuitamente. I giova- vori della casa e la tipografia; vi fu la


ni d'ogni età si dividono in 4 centurie, tintoria per le manifatture che si (anno
le quali occupano due grandi dormito- dalle due famiglie, di cotone e di cana-
rio Ogni centuria è divisa in camerate: pe. Dall' officina di falegname-ebanista
ciascuna ha il prefetto, le camere dei escono eccellenti lavori. Vi s'insegna pu-
quali sono situate in modo che per mez- re l'arte dello scalpellino d'ogni genere,
zo d'un finestrino possono osservare tut- ed anche la bassa scultura, per cui l'en-
to il dormitorio. I giovani vestono cal- comiato fr. Gioacchino nel 1841 al i.°
zoni e camiciola di panno, prima grigio piano dell'edifizio, e nel migliore corri-
ed ora marengo, e ne' dì festivi quando doio, per gratitudine del pio luogo, eres-
escono a centurie per la città, hanno il se un busto di marmo a Gregorio XVI,
vestito simile e cappello. Ai fanciulli che con onorevole iscrizione, il lutto esegui-
per 1' età non hanno intrapresa alcu- to dai giovani dell'ospizio. Serve d'inco-
na aite, viene insegnato il catechismo, raggimenlo agli alunni la pubblica e
leggere, scrivete e far conti; gli altri solenne mostra di lavori che si fa pei la
sono istruiti dopo il lavoro. Siccome an- festa titolare dell'ospizio nella domenica
cora non vi è in Roma alcuna scuola fra l'ottava dell' Assunta e per quella di
r
pubblica musica strumentale, mg.
di s. Cecilia. Alcune di queste officine sono
Capatemi compose di alcuni alunni una a conto dell'ospizio, le altre sono affidale
banda alla maniera militare, con decen- a particolari intraprendenti. I giovani ar-
ti uniformi, senza però toglierli dalle tieri hanno la giornata, il cui guadagno
loro arti; dipoi nel 1 84 1 si aggiunse dividesi in tre parti, una per l'ospizio,
anche la scuola di musica vocale per cu- una si pone in serbo per l'uscita, una si

ra dei fratelli delle scuole cristiane, cioè concede giovane pe'suoi minuti biso-
al
dal zelante e ottimo fr. Gioacchino di gni. Oltre il direttore ecclesiastico pel go-
Gesù, ultimo regolatore e direttore del- verno della famiglia degli uomini, 4 cap-
la famiglia degli uomini. I giovani ad- pellani assistono alle cose spirituali di
detti alla musica formano due camera- ambedue le famiglie, sotto la direzione
te a parte, e perchè chiamati a prestar d'un preluto, per lo più insignito della
servizio nelle pubbliche feste e proces- dignità vescovile, uè mancano molti pii

sioni, guadagno si divide in tre por-


il sacerdoti che vanno ad amministrare i

zioni, una pei giovani per quando esco- sacramenti. I religiosi sullodali stabili-
ta o
no dall'istituto, e due per l'ospizio, on- rono parecchie congregazioni spirituali,
de in parte pagare i maestri, gli istru- cui è libero l'ascriversi. Una volta l'an-
menti e detti abiti o uniformi. Questi
i

giovani suonatori sono circa 4°!^ men-


no
Ignazio,
si
CO
tendono «li esercizi spirituali
L

si celebrano diverse feste, e


di s.

si

tre gli altri ricovrati escono per Io più fauno le principali funzioni della Chiesa,
OSP OSP 2!

nelle due cappelle delle famiglie ove si ri, pe' quali la natura mostrossi crudele
veneta il ss. Sagramento nel ciborio. Da matrigna, dopo aver visitato le scuole
tutto questo sistema di educazione reli- aperte ad essi in Parigi e Vienna, man-
giosa, civile, industriale, si ottennero dò da Roma a Parigi il dotto e esem-
buoni risultamene. La famiglia delle plare sacerdote d. Tommaso Silvestri di
donne si divide anch'essa in centurie, e Trevignano, perchè sotto uno de' bene-
dimorano in vastissime sale di 3 o \ fattori dell' umanità l' abaie Cario Mi-

camerale hanno vitto e letto come gli


; chele l'Enee di Versailles, il primo che
uomini; in casa vestono panno borgon- formò uno stabilimento pei sordomuti,
sò, e quando escono a camerate usano siammaestrasse nell'arte difficile d'i-
veste turchina cangiante, coprendosi il struire i sordo-muti, sostituendo il ge-
capo con pezza bianca. Lavorano il co- sto all'articolazione della voce, poiché
tone in varie forme, e qualche volta la mutolo resta chi nasce sordo coli' orga-
canapa e il lino, impagliando le sedie no acustico o ostruito o viziato, consi-
delle di Chiavari fatte dai maschi; mol- stendo tutta l'arte d'istruire sordo-mu- i

te s'impiegano al bucato, altre a cucire ti, nel far sì eh' entrino per gli occhi
e rattoppare nella guardaroba. Riman- quelle nozioni che non possono entrare
gono non si monaca-
nell'ospizio finché per le orecchie; per la qual cosa il me-

no o maritano o non si accomodano al todo de'segni, condotto oggi a molta per-


servizio di persone private. Le suddette fezione, rende quegl' infelici atti anche
buone suore dirigono l'istituto delle don- all'istruzione scientifica. Il Silvestri ani-
ne con vera carila e intelligenza, facen- mato dal sentimento sublime di giova-
dosi aiutare dalle ricoverate più savie, re a questa classe di persone, in pochi
le quali stanno ne' comuni dormitori!, mesi s'impratichì egregiamente del me-
ed accompagnano le loro sorelle quan- todo d'insegnamento, e tornò in Roma
do escono a diporto. La superiora delle con attestato dell'abate l'Epée che lo di-
religiose ha il titolo di direttrice gene- chiarava abile e maestro. Quindi il di
rale. Un prelato col nome di deputato Pietro avanti il 1784 aprì nell'alma
ecclesiastico, cioè quello stesso degli uo- città la i." scuola di sordo-muti e forse
mini, ha cura delle cose spirituali della la 1." anche d'Italia, come si legge nel
comunità delle donne, dove la pietà e le Renani, Storia dell' universià di Roma
più. divote pratiche religiose fioriscono p. 3o5 e seg., che riporta le notizie su
non meno che in quella degli uomini. questa utile fondazione e sull'invenzio-
L'ospizio, tranne il prodotto del lavoro ne di siffatta istruzione. Non fu l' abate
de'ricovrati,e alcune poche sue rendite, l'Epce l'inventore di arte sì ingegnosa
è nel resto a carico dell'erario. 11 cardi- e benefica, ma bensì di essa sommamen-
nal presidente raccoglie V entrate e sor- te benemerito, onde si procacciò nome
veglia le spese: vi è pure un deputato immortale ed eterna riconoscenza ,
per
economico. aver ulteriormente perfezionato il ri-
Ospizio, istituto e convitto di scuo- trovato mirabile di favellare colle mani
la e istruzione di sordo-muti d' ambo i e di ascoltare cogli occhi, il quale è do-
sessi in s. Maria pon-
degli Angeli. Nel vuto interamente allo spirito religioso.
tificato di Pio VI, mosso da compassio- I principii teoretici su cui tale istruzio-
ne verso gl'infelici muti e sordi, l'avvo- ne fonda, furono scoperti e promul-
si

cato concistoriale d. Pasquale di Pietro, gati da Girolamo Cardano ili Pavia,


nel vivo desiderio di restituire da quasi medico e geometra, di spirito supersti-
bruti alla vita civile, alla religione, alla zioso e dedito alla magia, morto in Ro-
patria, alla società, una classe di nme- ma circa nel 1 576. Sulle ricerche del
32 OSP OSP
sordo- muto, scrisse, che noi possiamo religione, mentre il p. Francesco San vi-
condune uno di questi infelici a com- tali, morto nel 1 765, pubblicò in Brescia
prendere mediante la lettura, e a par- una Dissertazione sul modo d'insegnare
lare mediante la scrittura. Ma poiché come primo istitu-
a' muti. Si celebra poi
l'Italia rinvenuta l'origine delle cose suo- tore de' sordo-muti in Francia Giacobbe
le per lo più. lasciarle in abbandono, co- Rodrigo Pereire spagnuolo, dopo avere
me osserva il eh. Rambelli, Leti, intor. aperto scuola a Cadice, la quale dicesi
no invenzioni e scoperte italiane, p. 344» ebbe corta durata, e fatto aggiunte ai
così la gloria di applicarne i pensamen- metodi insegnati da Amman ne' Paesi
ti lombardo era ser-
acuti del filosofo Bassi, da Wallis in Inghilterra, e da al-
bata allo spoglinolo Pietro Ponce mo- tri, morendo nel 1780 a Parigi. Ivi il sa-
naco benedettino del monastero di So- cerdote l'Epe'e dopo a ver consulta lo Wal-
hagune e morto in quello d' Ona o di lis, Amman, lo spagnuolo Eonet e altri,
Ogna i584, che celebrasi il i.° in-
nel tanto per formarsi l'arte di parlare, che
ventore noto nell'arte d'istruire sordo- i per dare ai suoi scolari 1' alfabeto ma-
muti, portandola al più alto grado di nuale chiamato dattilologia, si dedicò
perfezione, come si può leggere ne'trat- interamente all'istruzione de'sordo-mu-
tatisti di questo argomento. Non lascian- ti, e le sue rendite furono assorbite dal-

do alcun ragguaglio del suo metodo, lo stabilimento che fondò, aiutato dal du-
sembra che le due prime opere sopra la ca di Penlhièvre e da altre persone ca-
stessa arte si debbano agli spagnuoli Pao- ritatevoli. Egli fu come il padre de'suoi
lo Conet e Ramirez de Carion. Da un allievi, ma lo stabilimento che faceva la
documento si rileva che Ponce insegnò ammirazione d'Europa non fu allora a-
ai muti anco a parlare, e che ve ne fu dottatodal governo: morì nel 789, pian- 1

uno che ricevette 1' ordine del sacerdo- to, lasciando delle opere sulla istruzione
zio, con oiììzio e benefizio ecclesiastico, de'sordo-muti, e la sua memoria in be-
e recitando le ore del breviario, come nedizione, avendo pel primo fondato per
si legge nel voi. Ili del giornale di Bru- essi un ospizio e ridotta l'istruzione a
ges intitolato: Il sordo-muto e il cieco. regole fisse, colle quali formò abili allie-
Aggiunge Rambelli che il medico Fa-
il vi. Fra questi l'abate Sicard recò la scien-
brizio d'Acquapendente, nel descrivere i za del maestro ad un grado sorprenden-
fenomeni della voce e dell' udito, trattò te di perfezione, e da Bordeaux, oveavea
della parola e suoi strumenti per ammae- eretto uno stabilimento, nel detto anno
strare isordo-muti; Giovanni Bonifacio fu chiamato a Parigi per succedergli, ed
J
scrisse l'Arte de ce?mi,co\\'a\i\lo de'quali allora si rese perpetua una fondazione
la parola si rendesensibile; il p. Francesco la quale era privala. Nel 180J Pio \ li
Lana gesuita bresciano nel suo Prodro- visitò coi cardinali lo stabilimento, be-
mo stampato nel 1690,
all' arte maestra, nedì la nuova cappella,, assistette a di-
ragionò de' mezzi per ammaestrare nel versi esperimenti, ed esternò la sua pie-
leggere e scrivere i ciechi, quindi di quel- na soddisfazione, encomiando altamente
li per giovare all' istruzione de* sordo- l'abate Sicard e i suoi degni cooperatori,
muti. Ai precetti di questi italiani, al- come e meglio riporta il eh. Belloruo,
tri italiani applicarono la pratica, on- Contin. di Bercastel, voi. I, p. 182. Si
de Pietro di Castro ammaestrò il figlio calcola eh' evvi un sordo -mulo ogni
di Tommaso di Savoia, e Antonio da 2000 abitanti. Nel 1837 in Nuova York
Ravenna cisterciense a un determinato si fabbricò un islrumento che serve alle
numero di sordo-muli insegnò a legge- orecchie come gli occhiali (F.) agli oc-
re e scrivere, e quanto è necessario alla chi, e consiste in due piccole conche di
OSP OSP 2Ì
argento, the hanno presso a poco la for- pellano dell'ordine. Del metodo che si

ma di due gusci d'ostrica un po' incava- formò per tal via si valse il benemerito
ti, e triplicano la forza del suono. Nel e instancabile Mariani, in ^1 anni che
Giornale de letterati pel 1 749> si legge visse neh' esercizio laborioso di maestro
la lettera del cav. Costantino Magno sul primario della scuola di Roma, penetra-
metodo d'insegnare a'sordo-muti. Si pos- to dallo spirito caritatevole del fonda-
sono consultare, Severino Fabriani isti- tore dell' istituto avv. di Pietro. Questi
tutore nel lo stabilimento dell e sordo- mu- morendo lasciò nel testamento l'obbligo
te diModena e fondatore delle Figlie del- di proseguire la scuola, con l'assegno di
la provvidenza per istruirle: Sul benefì- scudi io mensili, accresciuti poi dal suo
zio della religione sui sordomuti, Mode- fratello cardinal di Pietro che trasferì la
na 826. Bagnetti Istruzione de' sordo-
1 : scuola nel suo palazzo, e terminò di vi-
muti, Milano 1828. Basso: Cenni sul vere nel 1821. La scuola rimase nella
sordo-mulo Gonella, Torino 1 834- Inol- detta casa, finché Leone XII per tale uso
tre abbiamo del Roselli direttore del stabilì due stanze nell' università roma-
Genova Memoria sui
reale istituto di : na, 1' una pei muti, l'altra per le mute.
sordo-muli, sulla loro istruzione ed il Nel voi. XXXVIII, p. 62, narrai come
loro numero, Genova 1 834- ^ e Tom- ' Leone XII nel 1824 improvvisamente
P-
maso Pendola scolopo Sul dovere di : intervenne all'esperimento che i sordo-
educare lutti i sordo-muti, Siena
83r. 1 muti de'due sessi facevano. Nel pontifi-
Manuale per la scuola de' sordo-muti cato di Pio Vili, a'24 settembre i83o
di Verona, di A. Provolo sacerdote, Ve- i sordo-muti nell'oratorio di s. Maria
rona 1840. Di questi si ha pure: Sul della Pace, dove allora si congregavano
modo d'insegnare a cantare ai sordi di per gli atti religiosi, tennero altro sag-
nascita, Venezia i83g. V. Lingue. gio. Fecero essi conoscere d'intendere la
In Ti evignano il Silvestri morì di mor- grammatica declinando nomi e coniu- i

te immatura, 5 anui dopo, non senza la- gando verbi appresso esposero quali
i ;

sciare qualche allievo nell'arte; tutla- sono doveri che hanno gli uomini ver-
i

volta forse la scuola sarebbe mancata se so Dio, verso sèj verso gli altri. Trat-
il sacerdote romano Camillo Mariani per tando de'doveri verso Dio, fecero essi co-
volere dei signori di Pietro non si fosse noscere come concepissero ancor le idee
messo all'opra di apprendere il meglio astratte, intendessero le cose concernenti
che potè quanto avevano studiato sor- i la (tòe, e adempissero gli atti di religio,
do-muti dal suo antecessore. Il sacerdo- ne. Quindi il modo di onorare Dio colle
te Bondi, nelle belle e importanti Meni. preghiere: alcuni scrissero diverse ora-
Trevignano ec, come nipote del
star, di zioni, tutti le fecero in comune per via
benemerito Silvestri, a p.65 e seg. e 120, di segni. Quanto a' doveri verso sé stes-
non solo lo celebra come il primo ch'eb- so il sordo-muto diede ragione della pro-

be la gloria di aprire in Roma ed in Ita- pria esistenza, e del debito di conservar-


lia un istituto pei sordomuti, della di lui la pel vero ed unico fine della vita eter-
dottrina e delle qualità che lo fregiaro- na.Diede anche a conoscere quali lusse-
no, ma dice de' suoi allievi, cioè, quello rò doveri verso altrui, equal sia il mo-
i

che lo rimpiazzò nell'istituto; il sacer- do di compierli. Alcuno significò di sape-


dote d. Benedetto Cazzolini, a richiesta re i falli principali della storia sacra e
di Ferdinando IV redi Napoli, per que- profana, alcun altro le operazioni del-
sta metropoli; ed il sacerdote d. Salva- l'aritmetica ;finalmente v'ebbero de-li
tore Sapiano per Malta, onde fu il Sil- allievi che proferirono, confusamente pe-
vestri fallo da quel gran maestro cap- rò, il tuono delle sillabe e ancora delle
34 OSP OSP
parole. Nel maggio i83a mori il Maria- vitto): vennero stabiliti i maestri, e per
ni,ed il n.° 4 1 del Diario dì Roma ne luogo venne assegnalo quello ebe un tem-
pubblicò l'elogio. Con approvazione di po servì allo stabilimento della fabbrica
Gregorio XVI, la congregazione degli della galangà, contigua all'ospizio di s.

studi nel
i 1 833 prese a sé la scuola col con- Ala ri a degli angeli, e a destra di chi
senso dell'illustre famiglia di Pietro, cui guarda il frontespizio della fontana di
sarà eterna la riconoscenza de'buoui per Sisto V : sulla porta è scolpilo in mar-
aver promosso in Roma l'educazione dei mo : Istituto dei sordo -muti.
sordo-muti, e in benedizione perenne la Il cardinal Mario Mattei allora e di

memoria dell'avv. Pasquale. Avendo es- nuovo attualmente presidente de' sussi-
sa bisogno di essere migliorata di molto, di'!, ammise nelle due famiglie dell'ospi-

dopo il decesso del Mariani i sacerdoti zio di s. Maria degli Angeli lutti po- i

Ignazio Ralli e Ignazio Gioazzini ,


gli veri sordo-muti d'ambo sessi, in età ca-
i

succedettero nell'insegnamento, e furono pace d'istruzione, romani e statisti. L'am-


spediti aGenova per informarsi del me- maestramento ivi cominciato nel dicem-
todo tenuto in quella fiorente scuola, bre 1 838 in separate scuole, potè avere
conilotta a tanta perfezione per le ze- più regolare e maggior sviluppo dopo ;

lanti cure del p. Ottavio Assarotti. Nel- 8 mesi maschi, e dopo 12 le femmine
i

l'anno seguente la stessa congregazione, si esposero nel 1839 a pubblico saggio,

a consiglio principalmente del cardinal mostrando significante profitto, come si


Lambruschini prefetto della medesima, può leggere uell' opuscolo: Saggio del
decise che fosse aperto un ospizio o con- profitto riportato dai sordo-muli, e nel
vitto, sotto gli auspicii di Gregorio XVI. Diario di Roma n.° 81. Nel declinar del
Ma la fabbrica assai vasta e comoda che 1840 succeduto nella presidenza il car-
si volea prescegliere fu destinata ad al- dinal Giacomo Luigi Brignole, pose in
tro uso; ed i sordo-muti continuarono buona parte ad effetto quanto prede- il

sino al declinar del 1 838 a ricevere quel- cessore a vea in animo di eseguire, e la con-
l'istruzione che potea loro darsi nelle ore gregazione degli studii proposto; la riu-
troppo brevi della pubblica scuola, pub- nione cioè de'sordo-muti in uno specia-
blicando la congregazione a' 19 novem- le ospizio o convitto^ imperocché si co-
bre, previa approvazione del Papa, il Re- nobbe quanto meglio, tenendo questi
golamento per la istruzione religiosa e giovani separati dagli altri, si raggiunge-
letteraria de' sordo-muti nella città di Ro- rebbe lo scopo della loro educazione, con-
ma, che si legge nel t. 2 della Collectio vivendo co' loro precettori. Disposta per-
r
p. i6r, di mg. Caterini. In questo si tanto all' uopo una parte della fabbrica,
conferì al cardinal presidente de'sussi- die contigua all'ospizio di
s. Maria de-
dii la cura particolare de' sordo-muti di gli Angeli, si congiunge dall'altro lato al
ambo i sessi, in piena armonia colle at- magnifico fontanone di Sisto V dell'ac-
tribuzioni riservate alla medesima con- qua Felice, il 18 agosto 1 84 1 vi furono
gregazione degli stuelli ; e con nomina so- trasferiti i sordomuti della famiglia de-
vrana si stabilì in di lui aiuto e del de- gli uomini, composta di 17 alunni, men-
putato ecclesiastico, un deputato specia- tre le femmine erano 20 alunne. Fu
le tratto dai prefetti della commissione quel giorno di apertura del convitto ce-
de'sussidii. Inoltre venne affidata l'assi- lebrato cou pubblico esperimento de'lo-
stenza particolare de'sordo-muti ricove- 10 studii e progressi, e con molti cardi-
rati, ledonne ad una suora del Calva- nali v' intervenne Gregorio XVI, aven-
rio, maschi ad un fratello delle Scuole
i do amorevolmente accettato la dedicn
cristiane (finché uon fu istituito il epu- del solenne saggio, e il di lui busto mar-
OSP OSP a5
moreo con analoga iscrizione fu collo- nemeiilo de' sordo-muti Saggio che i :

calo nell'istituto a monumento di gra- sordo- muti del convitto di Roma danno
titudine. In questi saggi i sordo muti mo- nel secondo anno di loro istituzione,lio-
strarono come il linguaggio de'segni può ma I&4 1 - I sordomuti si esercitano pe-
spiegarsi a tutte le l'orme grammaticali, riodicamente opere di pietà, ol-
in varie

e provarono col tradurlo in iscritto l'e- messa nella cappella; una


tre l'ascoltar la
sattezza di ciò ch'esprimevano coll'alfa- volta all'anno fanno gli esercizi spirituali
beto manuale. Dierono essi ordinatamen- e celebrano con solennità una festa della
te a vedere come aveano piena intelli- Madonna. Il convitto, ora per disposi-
genza di tutte le parti del discorso col- zione del Papa che regna, non piìi dipen-
l'analisi grammaticale delle proposizioni de dal cardinal presidente de' sussidi»,

empiici, e della sintassi coli' analisi lo- ma dall'encomiato cardinal lirignole di-
gica delle proposizioni composte. Si mo- chiarato presidente dell'istituto, e dal pre-
•tmrono istruiti nella sacra Scrittura, nei lato deputato; vi sono un direttore e due
donami e doveri religiosi, principale sco- maestri, tutti sacerdoti; de' maestri uno
po dell'educazione, nella conoscenza di è pure economo, l'altro è maestro nella
sé stessi e de' doveri sociali, nella misu- scuola esterna pei sordomuti non ri-

ra e divisione del tempo, ne' principii covrali. Dal direttore dipendono ancora,
della geografìa, nell'aritmetica sino alle per ciò che riguarda l'istruzione, le sor-
prime 4 operazioni de' fratti. Esposero, do-mute, le quali esistono nello sfesso
colla loro naturale pantomima, la para- locale de' maschi, separate da essi quan-
bola del fìgliuol prodigo. Per ultimo fe- to alla comunicazione, nel resto sono sot-
cero vedere che colla sola vista compren- ta la direzione della maestra religiosa del
devano in parte il linguaggio parlato, e Calvario. Ciascun alunno paga scudi 4
il romano sordomuto Antonio Marto- mensili, cioè pei poveri di Roma suppli-
ni, a nome proprio e de' compagni, fece sce la commissione de' sussidii, pei sta-
colla sua ai tifìziale pronunzia, per
quan- tisti le comuni cui appartengono, o se im-
to comporta l'arte, e assai chiaramen-
il potenti la cassa provinciale, come dichia-
te, un ringraziamento al Pontefice loro rò la circolare della segreteria per gli af-

benefattore. Tanto esso che cardinali i fari di stato interni, d'ordine di Grego-
proposero diverse domande, cui dai sor- rio XVI, nel 1842. Pei sordo- muti di
do muti alunni fu sempre risposto con agiate famiglie varia il mensile assegno,

franchezza e precisione mirabile, come perchè essi possano trovare nel convitto
riporta il n.° 08 del Diario di Roma, che ciò che richiede la loro condizione. L'era-
descrivendo l'istituzione benefica di Gre- rio continua a somministrare annui scudi
gorio \\ I e il saggio, riprodusse la me- 3oo per l'onorario degl'istitutori, e il car-
morata iscrizione, dicendo pure che il Pa- dinal presidente supplisce a quanto mali-
pa ricevette un mazzo di fiori finti dal mantenimento del pio luogo. In Piu-
ci pel
prelato Gio. Battista Arnaldi deputato ma marzo 184 3 eh. sacci dote Do-
nel il

speciale del novello stabilimento, e che menico Z. nielli recitò nell'accademia Ti-
regalò i maestri e gli alunni prima di par- berina i\[\ erudito discorso sull'origine,
lire,dichiarandosi soddisfattissimo e di progresso e stato attuale della istituì one
voler efficacemente proteggere l'istituto. <lc' tordo-muti ;e nel s m 1 j
• . I n 13 del-
Il metodo d' istruzione che li tiene nel l' .Ubimi inserì un beli' SI - |>ia 1

convitto, minutamente deaeri Tesi nell'e- tordo muti e loro principali istitutori .

ie-. iute libretto pubblicato all'occasione celebrando anche il tìannasi Cseob, ri-

del leggio, con prefàsione del sacerdote portando il monumento innalaatoa P«-
romano Halli, pentissimo istitutore bc- risi nella chiesa di >- Rocco ali' ab. l'I!
26 OSP OSP
pée,efacendo l'elogio del prof.Ralli par- sistere gl'infermi in s. Spirito, e nell'in-

lando del progresso singolare dell' ospi- tervenire all'oratorio del p. Caravita, nel

zio romano, ove alcun allievo legge con passare per la piazza della Rotonda ve-
voce chiara e distinta, ed a viva voce ri- dea con rammarico molti fanciulli, che
sponde prontamente alle interrogazioni. vagabondi riducevansi a dormiresui gra-
Inoltre lo stesso ab. Zanelli nel 1 8/p, nel dini della chiesa o sotto banchi de' pol- i

n.° 33 dell' Album pubblicò un impor- iamoli, crescendo all'infingardaggine e ai


tante articolo sulla istruzione de' ciechi vizi. Erano essi parte scapestrati alla sog-
sordomuti, la miseranda condizione dei gezione della famiglia, parte abbandona-
quali fu resa alquanto più mite dalla ca- tida genitori crudeli, parte orfani affat-
rità operatrice di portenti, narrando co- to.Commiserandone lo stato, Giovanni
me felicemente il benemerito prete Gar- ormai quasi vecchio riuscì a raccoglierne
ton direttore dell'istituto de' sordo-muti alcuni in un pianoterra della casa che

di Brusselles, istruì sordo-mu-


una cieca abitava presso i filippini. E rivestitili con
ta. Abbiamo di Michalori: Decaeco,sur- limosine, li pose in alcune botteghe ad
do-muto, Venezia 1646. Nel n.° 43 del apprendere il mestiere, onde poterli so-

1847 ci diede eziandio il eh. abate al- stentare. L' incoraggirono con parole e
tro erudito articolo sulla musica con tan- con denaro sacerdoti Pinchetti poi ve-
i

to successo studiata dai ciechi , essendo scovo d'Amelia, e di Pietro poi cardina-
per essi l'armonia il più gran conforto, le^edifìcati in vederGiovanni accompa-
noverando i che in essa si di-
principali gnare alle botteghe que'giovanelti, e con-
stinsero, e quali e quante diverse cose i durli a varie opere di pietà. Cresciuto il

medesimi imparano nel grandissimo nu- loro numero sino a 4o> passarono in am-
mero degli istituti di carità cristiana per pio locale a via Giulia, pagandone il fit-

loro fondati. Finalmente noterò, che il to di Pietro. Si formò inoltre una pia so-

eh. p. Morelli somasco , nel settembre cietà di persone che l'aiutarono con più
i845 lesse nell'accademia di religione di 100 scudi al mese, onde la famiglino-
cattolica in Roma un' interessante dis- la potè ben vestire e nutrire, e tutta
si

sertazione intorno all' istituzione de' sor- impiegarsi a mestieri nel 1 784. Per le sue
do-muti, considerata sotto l'aspetto reli- cure paterne chiamava Giovanni fan- i

gioso, come opera vantaggiosa alla reli- ciulli col nome d\ figli, ed essi in contrac-
gione e alla società. cambio con affezione chiamavanlo Tata,
Ospizio di s. Maria Assunta in ciclo che presso il volgo suona padre, quindi
detto di Tata Giovanni, per gli orfani il nomedi Tata Giovanni restò all' isti-

derelitti ed abbandonati. L'istitutore cui tuto. Pio VI a mezzo del di Pietro gli
Roma è debitrice di quest'utile orfano- comprò il palazzo Ruggia dov'era a pi-
provò al mondo che non occorre
trofio, gione, e ne divenne munifico prolettore,

sempre mezzi pecuniari, ingegni sublimi, soccorrendo Giovanni in più modi, e po-
quantità di ricchezze, nascita illustre per nendogli alfetto; talora di propria ma-
operare grandi cose a beneficio dell' u- no dava a tutti la limosina, ammonendo
manità;ma basta fortemente sentire quel- Giovanni, benché di eccellente cuore, di

che dalla religione cristiana e


la carità
esser meno rustico e severo co'suoi 100
dall'amore del suo simile ad ogni perso- fanciulli, che però edificava con religio-
na viene ispirata. Giovanni Borghi ro- ne soda e profonda, insegnando loro il
mano, rimasto orfano in tenera eia, si catechismo quantunque illetterato. Vi-
die all'arte del muratore; ebbe moglie, gilava sui portamenti e sul profitto che

ed una figlia che morta di 18 anni lasciò facevano nelle arti, esigeva il guadagno
fama di molta virtù. Esercitandosi in as- per mantenerli , e da buoni laici ed ec-
,

O S i
'
O S P 27
desinatici li faceva istruire ne'più neces- lanaro, ferraio e làlegname. Niel 1800
sarii clementi delle lettere. In casa era vi venuto in Roma Pio VII e restituito il
online, silenzio a tavola e nettezza, ol- convento agli agostiniani, gli orfani per
tre diversi esercizi di pietà; prelati e car- beneficenza dell' arciduchessa Marianna
dinali di sovente recavansi a servir la passarono in s. Silvestro al Quirinale, sot-
mensa di questi poverelli, ammirando il to la direzione del p. Parranari ( V. )
loro istitutore. La notte Giovanni ve- e della sua compagnia della fede di Ge-
gliava che tutti stassero in letto, e nelle sù, e successivamente nel vicino borgo
feste, vestili di saio rosso, in lunga Illa li s. Agata, al palazzo Ravenna a 1. Mai 1

conduceva per le chiede e a diporto in Maggiore, finalmente alla Madonna dei


luoghi remoti, prendendo parte ai giuo- Munti nella pia casa de' catecumeni e
chi de' suoi putti. Dopo aver così retto neofiti, dove ad essi furono riuniti gli

per |5 anni l'ospizio, Giovanni assai orfani dell' ospizio dell'Assunta, fondato
pianto morì il 28 giugno i"98, nell'età qualche tempo dopo di quello di Tata
di 67 anni, ravvivando lodevolmente la Giovanni, da Francesco Maria Cervelli
memoria di questo uomo singolare mg. genovese, uno de' fondatori del Conser-
Carlo Luigi Monchini con 1' opuscolo : vatorio delle Pericolanti {V.\ Il cari-
Di Giovanni Borghi maestro muratore tatevole Cervetti era stato compagno del
detto Tata Giovanni, e del suo ospizio Borghi, aiutandolo specialmente coli' i-

per gli orfani abbandonali, memoria, struire i fanciulli, ma disgustato dalla


Roma i83o. Di questa se ne ha pure sue ruvide maniere n' era partito ben
stampato Y Estratto, del medesimo bene- presto. Avendo però molto a cuore l'e-

merito autore, che 1' una e 1' altra fece ducazione de' poveri fanciulli, ne riunì
vendere a vantaggio dell'ospizio, per cui molli, che altre pie persone aveano rac-
fu posto nella sala dell' istituto il ritratto colto, e die origine a un novello ospizio
del fondatore e una lapide nella chiesa chiamato di Maria Assunta in cielo e
di s. Nicola desi' Incoronati , nel rione volgarmente di Tata Francesco, in via
Regola, dov' era stato sepolto come sua de'Cbiavari nel rione s. Eustachio. Tut-
parrocchia. ti que* contribuenti che si disgustavano

L' orfanotrofio, ad onta del vortice re- della troppo schietta carità del Borghi,
pubblicano del 1-98 che affliggeva Ro- divenivano benefattori del nuovo istitu-
ma, [tassò in cura dell'avv. Belisario Cri- to, del quale il celebre cardinal Leonar-

staldi poi cardinale, che vendutoli palaz- do Antonelli era il prìncipalissimo pro-
zo li non pagar fitto lo traspor-
uggia, per tettore. Morto il Cervetti nel 1 -q j. a'a8
tò in v .Nicola da Tolentino ora delle bat- agosto, i sacerdoti Guidi e Storace suc-
tutine, dond'erano stati levali gli agosti- cedettero a lui nel carico e neli' amore,
niani Malti. Ivi furono riuniti altri or- ed operarono tanto bene da meritare un
fani di certo Giovanni Sarto, the per quadro nella sala dell'istituto. Ne' tristi
opera di fi*. Bonifaxio da Sette riforma- tempi repubblicani del 1-98 seppero
to francescano di gran virtù, avea a- essi con prudenza preservar gli orfani

perto tre anni avanti un piccolo ospizio, da o^iii turbamento nel pietoso ricetto,
capace di ?. j fanciulli, iti via Lui che diressero fino all' esilio, cui I

l'ino allora l'istituto del bori; In si era duino per la loro fedeltà a Pio \ il I

governato per consuetudine, ma il Cri- g >v< ino imperiale fi Li riunione


stalih vi provvidi- con Mggie leggi, e per- di questi due o^pzi che formarono al-
che alunni non USCÌSSSI'0 dati ospizio
*_;! 1 iena 70 orfani, avvenne nei 181 1,
m tempi ìì malvagi, vi stabilì 6 diversi per opera del p Isaia dichiarato loro su-
lavorìi, cioè di sarto, calzolaio, tessitore, pcriore dalla commissione istituita da
38 OSP OSP
delto governo invasore, ma in nulla al- in Julia, e ne tratta eziandio il Panciro-
terò le discipline stabilite. Perchè l'ospi- li ne' Tesori nascosti, p. aio. Il Maran-
zio del Borghi era anteriore d* istituzio- goni p. 186, Ist.di ss. Sanctorum, affer-
ne all' altro, e più rinomato per l' isti- ma che la chiesa di s. Salvatore in Julia
tutore, il volgo gli rese giustizia, chia- fu incorporata al monastero di s. Anna
mando l'orfanotrofio riunito, come fa nel i538; ed il Venuti, Roma moderna
tuttora, Ta'a Giovanni. Restituito Pio p. 52i, narra che le monache riedifica-
VII nel 181.4 alla sua sede, tolse l'ospi- rono nel i654 la chiesa, indi l'ampliaro-
zio da ogni altra soggezione, e vi nomi- no ed abbellirono nel 1675. Ecco poi
nò direttori sacerdoti Guidi e Storace.
i come descrive la chiesa. L'altare maggio-
Perchè la casa de'neofiti fu resa alla sua re le monache fecero rinnovarlo con ar-
destinazione, il Papa donò all'ospizio la chitettura di Carlo Rainaldi, con pitture
chiesa di s. Anna de' falegnami, cosi det- del Troppa 4 angelelti che circonda-
; i

ta per quelli che stavano nella contrada, no immagine della Madonna sono scol-
l'

nel rione s. Eustachio prima apparte- piti da Naldini e da Ottone, e due so- i
(

neva a quello di Regola), già delta dei pra l'ornamento dell'altare sono del
Funari ( pel motivo detto nel voi. XVH, Cavallini, e que' di sotto di Ottone stes-
p. 16), e parte del contiguo monastero, so ; il Passeri dipinse la volta. De' due
il quale era stato abitato dalle Benedet- altari, quello a sinistra colla B. Vergine, il
tine trasferitevi da quello presso X ospe- Bambino e s. Anna è del Cavarozzi detto
dale di s. Giovanni di Dio nel 1073 (e Crescenzi, e le pitture d'intorno a fresco
non altrimenti, come si può vedere nel diconsi di Pelino del Vaga; nell'altro al-
Cancellieri, Notizie isloriche di s. Maria ss. Giusep-
tare incontro sono effigiati i

in Julia, p. 1 e seg. ) che passando nel- pe e Benedetto con angeli, lavoro del
V altro di Campo Marzo, l'anno 179! Savonanzi, e le pitture a olio de'pilastri
I' occuparono fino al i8oq le Salesia- sono del Passeri. Nelle cantine del mo-
ne. Finché vi furono le benedettine, i nastero si vedono avanzi di archi e di
palafrenieri si recavano a prendervi la stanze con pavimenti di musaico, che si

statua di s. Anna. Il Bombelli, Raccolta credono bagni antichi.


delle immagini, t. II, p. 91, narra che Nel 181 5 dunque I' ospizio ebbe la
il monastero nel 1285 fu fondato dalla chiesa e l'attiguo locale non molto ac-
b. SantucciaTerrabotti di Gubbio, insie- concio all' uopo, non ostante le gravi
me a quello presso detto ospedale, chia- spese fattevi. Pio VII concesse all'ospizio
mato di s. Maria in Julia, le monache di essere solo soggetto al direttore pro-
tlelquale passarono sotto Gregorio XIII tempore, che sceglie a suo beneplacito
in questo, ove si venerava 1' anello di s. un compagno che gli succede, e l'orfa-
Anna e molle reliquie, portandovi una notrofio ebbe sempre utili e zelanti su-
miracolosa immagine di Maria Vergine periori. Lo fu il regnante Pio IX, che con
col divin figlio dipinta inmuro, poi nel zelo e carità l'ebbe in cura, e nella chie-
i65i coronata con corona d'oro dal ca- sa vi celebrò la prima messa nel 18 19:
pitolo Vaticano, che non senza prodigio elevato al pontificato si degnò dire, es-

non potè collocarsi sull'altare maggiore sere ancora Tata de' poveri orfani del-
in alto per remozioue d'un ss. Crocefisso, l'ospizio. Questo ne celebrò l'esaltazio-
finché questo non fu situato in luogo de- ne con inno stampato nel 1846 col ti-
cente dell'altare. Dal nome dell'antica tolo Nel celebrare le solenni glorie di
;

chiesa abbandonata dalle benedettine, e Maria ss. assunta in cielo, al cui patro-
dalla celebrataimmagine, questa di s. cinio affidasi l'ospizio dal suo fondato-
Anna prese anche il nome di s. Maria re appellalo Tata Giovanni, gli orfani
OSP OSP 39
abbandonali in esso raccolti al novello die depositandosi dal direttore nelle cas-
Sommo Pontefice l'io JX. !l predeces- ta di risparmio, gli alunni lo riprendono

sore Gregorio XVI ne fu amorevole be- a 20 anni quando si congedano dal-


nefattore, sia con assegnargli perpetua l' ospizio. 11 vestire de' giorni feriali è
rendita, sia coll'incoraggire gli alunni in una camiciola di grosso panno I

ricevere i loro saggi artistici e regalan- con calzoni simili, e nelle feste un ubilo
doli, sia col dare all'ospizio annui soc- di panno cenerino.
corsi di suo peculio, del quale in mor- Ospizio della ss. Trinità pei pellegri-
te per testamento gli lasciò iooo scudi. ni e convalescenti d'ambo i ses>i nel rio-

Provocarono queste beneficenze lo zelo ne Regola. Dell' Arciconfralernita della


'

e il lodevole impegno de' prelati Vespi- ss. Trinità de'pellegrini (f '.), ideata da
gnani e Luigi Tomaselti, fatti da Gre- Persiano Rosa pieneslino e istituita da
gorio XVI il i.° vescovo d'Orvieto, il s. Filippo Neri nelle chiese di s. Salva-
i.° cameriere segreto soprannumerario tore in Campo e s. Benedetto alla I\ego-

e canonico Liberiano. Due sacerdoti in- la, ne parlai in diversi luoghi e princi-
tendono all' interna disciplina, un buon palmente nei voi. II, p. 120, XXI, p.

laicoprocura il collocamento degli or- 24 e 2 j, XXlV,p. 280, 28") e 296, iti

fani nelle botteghe vegliandone la con- un alla posteriore istituzione della con-
dotta ;
più evvi il sarto, il calzolaio, il gregazione de'sacerdoti del p. Mariano
cuoco, 1' infermiere ec. Neil' ospizio si Soccini filippino, i quali dovevano assi-
ricevono fanciulli romani poveri, orfani stere la chiesa e l'ospizio per quanto ri-

e abbandonali, per formarli alla società, guarda il ministero ecclesiastico, e me-


abili e religiosi artisti. Sette sono le ca- nare vita regolare e ristretta nel pio luo-
merate, presiedute dai giovani più savi go. Delle due chiese ne tenni propoMlo
e maturi, ed insegnano agli altri legge- anche ne' voi. XXI li, p. 1 8 7, e XX\ I

re, scrivere e conti, oltre le istruzioni p. 228. Quanto a quella di s. Salvatole


clic dà qualche buon chierico e laico, inCampo, Gregorio XVI col breve Ro-
anco d' ornato e geometria: soprattut- mani Ponti/ìces, del 2- luglio 18 4.1, la
to intendesi a formare il cuore con buo- concesse colla contigua casa alla congre-
na istruzione catechistica e sode pratiche gazione de' missionari del preaiosissimo
di pietà. I giovani sono circa 120, eser- Sangue, di cui parlai nel voi. XL\ , p.

citanti quasi 3o diversi mestieri, né sono 224, coll'annuo canone di una libbra di
disdette le arti belle e gli sludii delle let- cera all'abazia di Fard cui spettava: iu
tere, dopo lunghe e sicure provedi qual- questa chiesa il direttore generale di det-
che ingegno raro e perspicace. L'ospi- ta congregazione d. Biagio \ alcalini di
zio celebra solennemente la festa del- Recanati vi fu sepolto nel 18+-, come
l'Assunta, ed espone al pubblico lavori i si legge nel n.° 40 delle yotizie del gior-
eseguiti dagli orfani per saggio dell'an- no. Ad A UHI voti ed in ciascuno, cioè
nuo progredimento nelle rispettive ai ti dal X celebrato nelda Giulio HI, 1 5>5o
eh' esercitano, con concorso numeroso al XX l8a5 di
inclusive celebrato nel
di personali, e successiva premiazione Leone XII, narrai il sommo bene
della condotta morale e del profitta «Iti- fatto da queto grandioso e benemerito
le fatiche ricavato dagli alunni. L'isti* ospizio, insieme al novero di quanti con-
luto riceve dall'erario 3760 Friuli an- valescenti e pellegrini albergo, come del-
nui, ha alcune limosine, e dal prodot- la Làvmmda de' piedi (t.\. i»i c-eguita
to de' giovani ricava più di tendi ">'>
1 (la principi, personaggi, cardinali e Pa-
ni mese, e quando ognuno arriva a KM* pi; il cerimoniale che ti usa pai Ponte-
dannar bai. 1 "i al giurno il resto è loro, liei lo dcs.il-.->! nel fol XXXVII p '<>'
3o OSP OSP
e 2o3, e per ultimo Pio IX nella sera lebrare, del Zucca. Il numero de'pelle-
del venerdì santo 1847 vibenedì le men- grande negli anni santi: negli an-
grini è
se, dopo aver lavato i piedi ad un sacer- ni ordinari se ne ha il massimo a Pa-
dote pellegrino. Laonde mi limiterò ad squa ed è di 3 o 4°o fra uomini e don-
aggiungere qualche altra erudizione, con ne; alcuni ancor vengono per le feste del
un cenno sul magnifico edifìzio e con- Corpus Domini e di s. Pietro, ed anche
tigua chiesa. Fondato il sodalizio nel- per la Porziuncula o in occasione del pel-
l'antica chiesa di s. Salvatore in Campo, legrinaggio alla s. Casa di Loreto, o di
ebbe quindi quella di s. Benedetto alla altre straordinarie funzioni, come avven-
Regola, presso la quale comprò una casa ne nell'ultima canonizzazione nel i83q.
che servisse di ospizio ai pellegrini che Ipellegrini per essere ricevuti devono ve-
arrivano in Roma, e di ospedale ai con- nire da paese lontano più che 60 miglia,
valescenti ch'escono dagli ospedali di Ro- muniti di certificato dell'ordinario o vi-
ma , albergandoli e alimentandoli. Nel cario foraneo, che attesti essere venuti
16 12 si fabbricò la chiesa e si ridusse in Roma alla visita de'santi luoghi. Fra
Ja fabbrica a pianterreno ad uso di re- l'anno si alimentano gl'italiani un gior-
fettorio, e ne' due piani superiori a dor- no, gli oltramontani due, i boemi per
mitorio. Clemente XI formò nell' inter- lascite particolari hanno al partire uno
no un lungo refettorio, e sopra 2
altro scudo, i portoghesi mantengonsi 5 dì, e
dormitori! che sono ad angolo retto coi al partire si dà loro un zecchino. Nella
nominati. 11 refettorio piccolo è capace ricorrenza di Pasqua gl'italiani si ali-

di 240 persone, il grande di 4°° pic- j • mentano per 3 giorni, per 4 g'i oltra-

coli dormitorii hanno 80 letti per ciascu- montani, per 7 i portoghesi. II giorno
no, grandi 1 44- La parte destinata a
i s'impiega alla visita delle basiliche, alle
ricevere donne ha un dormitorio di
le ore 24 si fa nell'oratorio un acconcio
4o due refettorii, l'uno per «44»
Ietti e sermone^ dicesi il Rosario, indi segue la
l'altro per 160 individui, laonde in tut- lavanda, per ultimo il pranzo. I fratelli

to sono 488 letti, de'quali una gran par- vestiti con sacco rosso assistono pelle- i

te sono larghi da poter contenere due grini di costumi e lingua diversi, tra i
persone. In tutti i refettorii possono con- quali alcuna volta per umiltà presero
temporaneamente servirsi g44 persone. luogo alti personaggi. A tanti esempi di
Negli anni santi vi furono nel di mede- virtù molti eretici si convertirono, se-
simo sino a 60 7,000 pellegrini, che so- gnatamente ne' Giubilei, e in quello del
gliono mandarsi ne'gran conventi e mo- 1825 si ebbero moltissime abiure e bat-
nasteri di s. Calisto, s. Agostino, s. Gri- tesimi. Gli stranieri che vengono per ren-
sogono, ss. Andrea della Val-
Apostoli, s. dersi cattolici, sono alimentati nel pio
le, s. Maria sopra Minerva, s. Bartolo- luogo un più lungo tempo, e 5 preti vi
meo all'Isola, di Aracoeli, del Gesù e sono per le opere spirituali. Quanto ai
de' Benfratelli. Due sale a pianterreno, convalescenti il loro numero segue la pro-
fornite di quanto è d'uopo, sono destinate porzione de'malati; il massimo è di 120
alla devota cerimonia della lavanda dei uomini e 60 donne: i convalescenti che
piedi, che si fa in memoria di quanto escono dagli spedali di s. Spirito e del
operò cogli apostoli il Redentore. La sala ss. Salvatore, vi sono condotti colle car-
degliuomini dà luogo a 60 individui nel rozze di que'stabilimenti. Quivi si accol-
medesimo tempo, a 5o quella delle don- gono e ritengonsi 3 o 4 giorni, ed an-
ne. Vasto e bello è l'oratorio dove i fra- che più se vi è bisogno; convalescenti i

telli si esercitano ne' divini uffizi; \i è sentono messa, si confessano e comuni-


un quadro di s. Gregorio 1 in alto di ce- cano, ed ascoltano il discorso morale
1

O S P OSP 3
manina e sera. Quando escono doll'o- opere de] novarese Ricci; Matteo di il s.

spizio, se abbisognano di vestimenti sup- marino dell'altare della crocerà è di Co-


plisce il pio luogo. Un medico visita i pe, l'angeloè di Ferrucci. La pittura dcl-
convalescenti, se ricadono sono riportati la ss. Trinità dell'altare maggiore è una

all'ospedale, e se non sono in istato di delle insigni fatiche di Guido Reni, a i

potersi trasportare si curano nell' ospi- belli candelieri di metallo sono del Cen-

zio. Tutta la famiglia, compreso il ser- sore, i


4 piofeti negli angoli della cu-
vizio della chiesa, sono ordinariamente noia sono del Ricci, come pure gli mi-
ao persone, che hanno vitto e casa, geli attorno al Padre Eterno di Guido
Questo della ss. Trinila è ora 1' unico posto nel lanternino. L'altare della i."

ospizio e spedale amministrato da un'ar- cappella a manca, dopo l'altare maggio*


ciconfralernila. Le rendite ammontano re, ha i ss. Giuseppe e Benedetto a olio
ad annui scudi i8,ooo,de'cpiali 2400 ne di Ricci: l'immagine di Maria col Bam-
contribuisce l'erario: in esse è compreso bino, che ivi è in gran venerazione, era

il moltiplico di scudi 25,ooo del cardi- anticamente sul muro dell'abitazione di


Dal Lazzaro Pallavicino, riservalo per Capranica in via della Valle, che rendu-
l'anno santo, in cui hanno pure molle
si tasi celebre per miracoli, il sodalizio ne
straordinarie limosine. Nell'ultimo anno fece nel i562 l'acquisto e la collocò nel-
santo le spese ascesero a circa 65,ooo l'antica chiesa, donde la trasportò nel-
scudi. Nell'ospizio sonovi diverse memo- l'odierna, e nel 1
654 gl'Ottenne la co-
rie di Papi, cardinali e alili personag- rona d'oro dal capitolo Vaticano. Pio
gi, i quali servirono in differenti occasio- IV concesse indulgenza plenaria nelle 5
DÌ ai poveri orfani. Fra i molli busti di conferma-
principali feste e loro ottave,
metallo e di marmo che stanno collocati ta da Pio VI. comesi ha dal Bombelii,
sopra tali memorie, quello di Urbano Raccolta delle immagini t. II, p. 123.
Vili Io designò Bernini e giltò in bron- Segue il deposito di Perini con due put-
zo Laurenziani, come pure i due angeli ti di Lorenzetto. La 2.' cappella ha s.
che sostengono il triregno vennero l'usi Gregorio I con altre figure e le anime
da Ferrerie II busto d' Innocenzo X o del purgatorio, pitture del Croce; nel
di ClemenleX Io scolpì l'Algardi,ed evvi quadro della 3.' il cav. d'Arpino fece il
ancora quello di s. Filippo Neri, primo quadro di Maria con Gesù in seno, e i
fondatore di questo celebre luogo pio. Nel ss. Agostino e Francesco; le rimanenti

suo ingresso si vedono busti di Cle- i pitture sono del Croce. L'ultima cap-
menle Vili, Innocenzo X, Clemente X pella ha nel quadro ss. Carlo Borro- i

e Clemente XI. Architetto della chiesa meo e Filippo Neri, con altri santi del
della ss. Trinità fu Paolo Maggi, ma la Cortesi; le storie a fresco di tali santi l'e-
facciata venne edificata a spese di Gio. seguì il Ferrari. Di recente fu decorata
Batlitta de Rossi piemontese nel 1723, di un eccellente organo, ed ora vi si e-
co' dilegni di Francesco de Sanctis, ed segoiscono grandi, nobili edeleganti ri-
è tutta di travertini, con 4 statue simili stauri ed abbellimenti. Inoltre l'arocon-
degli evangelisti, scolpileda Ludovici, fraternità possiede l'oratorio con cimile*
L'interno è ornato assai bene. Le ligure rio annesso pei confi ali, ove tuttora m sco-
ncila 1." cappella a destra, ov'è un Cro- pelliscono,a Ponte Molle, pruni di ginn-
cefisso di rilievo, sono della scuola di de aere da Roma a quello a destra della
Vecchi. La 2." contiene quadro di s.
il via, avente contigua 1' edico di S. An- <

Filippo Neri, forse pittura d' un sacer- diva apostolo. L'edicola viene formata
dote suo divoto*: l'Annunziata nella 3.' da .\ colonne d'alabastro listalo, e etm-
cappella con altri dipinti a fresco sono tiene la di lui statua scolpita nella
32 OSR OSS
sa materia da Vairone e Nicolò fioren- vile di Dalmazia nell'Illirico, governo di
tini scolari del Filarete. Essa fu eretta Trieste, circolo d'Istria, sulla costa oc-
da rio II in memoria della solennissi- cidentale dell'isola di Cherso nell'Adria-
ina Processione (f^.),magnifica e com- tico, nel luogo più stretto del canale che
movente che ivi fece a' i3 api ile 1462, la Di forma qua-
dividedall'isola Ossero.
allorché si portò in questo luogo ad in- si mura, e difesa
triangolare, è cinta di
contrare e ricevere dalle mani del car- da un castello di mediocre estensione
dinal Bessarione la testa di s. Andrea, dal lato del canale, in una pianura. Il
che TommasoPaleologo despola di Mo- suo aspetto è di poca importanza, con
rea avea portato da Patrasso in Anco- pochi abitanti per la sua aria, impeden-
na, donde il Papa la collocò nella basi- do il vicino monte Ossero il corso dei
licaVaticana, in cui empiamente fu ru- venti. E antichissima^ e dicesi che qui-
bata ne'primi del 1848 e poi ritrovata. vi i23o avanti la nostra era fu uc-
nel
Non si conosce l'architetto del tempiet- ciso Absyrto da Medea sua sorella, uni-
to, e 1' iscrizione che vi si legge ricorda tamente a Cherso, Absyrlos. Era allora
il motivo sua edificazione, e V indul-
di importantissima e cinta di mura. Nel-
genza plenaria concessa a quelli che lo 1'
840 fu abbruciata dai saraceni, indi
visiteranno nell'anniversario della fun- rifabbricata divenne sede vescovile ver-
zione. All'ingresso dell'edilizio sono scol- so 1' anno 880, sotto Giovanni Vili,
pite le armi del cardinal Piccolomini suflìnganea di SpalatrOj donde Anasta-
nipote del Pontefice, poscia Pio III. L'o- sio IV la sottopose a Zara. Alcuni gli as-
ratorio o cappella annessa fu fabbricata segnano per 1." vescovo s. Gaudenzio,
dal sodalizio nel i566. Appartiene al fiorito verso il 1060, sotto la cui invoca-
sodalizio la cappella fuori di Porta s. Pao- zione è la cattedrale, ove si venera il

lo, che descrivo a s. Pietro. corpo di s. Isidoro, ed è l'unica parroc-


OSROENA o OSROHENE. Contra- chia della città. Vedasi il Fallato, Illy-
da dell'Asia nella Mesopotamia citeriore, rici sacri t. I, p. 189, e III, p». 10 e 1 7 J>.

lungo la sinistra dell' Eufrate. Sotto i Ecco gli ultimi vescovi riportati nelle
Seleucidi una porzione prese il nome di Notizie, di Roma. 1738 Gio. Ferro di
Mygdonia, col titolo di regno Polibio : Chiozza. 174J Nicolò Dinaricio di Le-
parla di esso in occasione d'Antioco il sina. Bonaventura Bernardi di
1737
grande. Fu assoggettata all'impero ro- Spalatro. 1781 Simone Spalatin d'Arbe,
mano da Lucio Vero, e divenne una gran- traslato da Curzola. 1801 Francesco Pie-
de provincia ecclesiastica, la q." della dio- tro Raccamarich di Zara, trasferito da
cesi e patriarcato d'Antiochia, di cui Cattare Pio VII colla bolla Inter mul-
Edessa (F.) era la metropoli, parlando tiplices, de' 5 gennaio 1822, ne com-
1

de'suoi contini il Terzi nella Siria sacra mise 1' amministrazione a beneplacito
p.91. Taddeo, uno de' 72 discepoli del della s. Sede al vescovo di Veglia (V.),
Redentore, fu mandato dall'apostolo s. sulfraganeo di Gorizia, secondo la pro-
Tommaso per predicarvi l'evangelo, es- posizione concistoriale.
sendo re Abgaro, il quale abbracciò la fe- OSSAT Arnaldo, Cardinale. Arnal-
de con tutti suoi sudditi. Oriens christ.
i dod'Ossat nacque in Cassanebrio oCas-
t. II, p. C)53. Neil' anno 197 18 vescovi sagnabere ,
piccolo castello della con-
si adunarono a Osroena per
Tisite nell* tea di Armagnac nella diocesi di Auch
la celebrazione della festa di Pasqua. nell' Aquitania^da genitori oscuri e mi-
JReg. t. I. serabili, eh* ebbe la disgrazia di perdere
OSSAROo OSSERO. Apsorus,Au- iu età di g anni, e siccc%ie il padre fa-
Xerus, Ausara, Opsaram. Città tresco- ceva il maniscalco, allorché morì non vi
,

OSR OSR 33
fu modo di potergli fareun funerale, \'irio per notificare la pace di Ver-
e in appresso non si conobbe alcun suo vin-.. Inoltre Enrico IV a beneplacito
congiunto. Per beneficio del nobile Tom- pontificio nel 1 5g6 lo nominò alla chiesa
maso della Marca, die invaghito del ta- di Renne*, consigliere di stato e del leal

lento del fanciullo volle elevarlo dall'o- consiglio, ed interino ambasciatore alla
scurità de'suoi natali, e lo fece applicare partenza del duca di Luxembuigo da
agli studii col nipote signore ili Castelnau Roma nel 1 m|<S, ed alle sue fervide i-

di Hagnoac, facendone rapido profit- stanze Clemente Vili a' 3 marzo


to, divenne maestro in eloquenza e nel- lo creò cardinale prete di s. Eusebio, e
le scienze, onde fu annoverato tra gli nel 1 600 lo trasferì alla chiesa di Bayeux.
avvocati del foro di Parigi e si rese a- La governò 4 anni, zelando il culto di-
bile sotto il famoso Culaccio. Il suo di- vino, la morigera-
disciplina del clero, la
stinto merito gli procacciò la conoscenza tezza nel popolo, e siccome non poteva
di persone ragguardevoli } fra le quali risiedervi, ollennedi rinuuziarla. Ricusò
Foix poi arcivescovo di Tolosa; e come al cardinal Gioiosa denaro, treno e mo-

savio in consiglio, profondo in dottrina, bili. Per piìi di 20 anni amministrò in

di spirito elevato, lo prese seco per con- Roma gl'interessi del re con vantaggio
sigliere e confidente. Dichiarato poi nel della monarchia, come di acuta e pro-
i
~-\ da Enrico III l'arcivescovo amba- digiosa penetrazione di spirito, di fino
sciatore in Roma, questi coli' assenso discernimento, che mai lo fece errare.
del re conduceArnaldo per segre-
seco Unì grado eminente ad una giusta
in
tario d' ambasciala. Aumentandosi in politica, temperanza e giustizia, sincera
Francia la fama del suo valore e pru- probità ed illibato costume: fu uemico
denza, il re lo dichiarò segretario di sta- dell'avarizia, alieno dal ricever doni,
to, die però ricusò o per essere ecclesia- amante della semplicità, contrai io all'a-
stico, o per non vederne escluso Villeroy dulazione ed all' intrigo. -Non mancò di
suo benefattore. Dopo la morte di Foix, erudizione, collo essendo nella teologia,
ilcardiual d' Este protettore della co- nella matematica e nelle belle lettere,
rona di Francia prese Arnaldo per se- come ne fan fede le sue epistole riguar-
gretario, gli lasciò dopo i3 anni per date capi d'opera, nelle quali apparisce
testamento 4\ooo scudi, e gli donò in il suo amore per la religione e l'eccel-
vitaun diamante di 20,000, che virtuo- lente sua dottrina. Amato da tutti per
samente non volle accettare. La stessa affabilità e dolcezza, moiì in Roma nel
moderazione gli fece ricusare le abbazie 1
l'i.,
j d'anni 68, e fu sepolto in s. Luigi
che gli furono offerte, ed entrò per se- de' Francesi nella cappella della b. Gio-
gretario col cardinal Gioiosa nuovo pro- vanna, ove gli fu eretto elegante avello
tettoie di Francia, per ordine del re con bella iscrizione, avendo lascialo suoi
colla qualifica di segretario regio. Que- eredi poveri. La sua vita fu stampata
i

stoporporato nel jSSgli conti-ri il prio-


1 in Parigi nel 1 608. Il -Niceronne parla ne-
rato di s. Martino di \ ieu\-Bellesme. gli Elogi degli uomini illustri di Francia ;

Divenuto re Enrico IV lo destinò con il \\ icqueibrt nel suo libro dell'. 7//iZ»</«
Perron,poi cardinale, a tratiare con Cle- sciatore^ e splendidamente GianoNicio fi-
mente Nili la Bua riconciliazione colla nti co nella Pina* oteca, il quale rileva 1 li<
-

Chiesa romana, udì.» quale si condusse senza parenti, nobiltà e ricchezze, d'uuh-
con tanta maturila e saviezza, che riu- nario scala alle une d gnil ». egli vi per-
pi
scì di soddisfazione al Papa ed al re, il venne La migliore edizio-
col solo uie» ito.
quale lo deputò ambasciatore a Perdi* nedelle sue opere è quella di Amati
uaudo 1 granduca di Toscana, e al senato 1 708 colle note di Eioussayi tuo b 1

VOL. L. 3
34 o S S O S S
OSSEI OSSENIANI. Sellali ebrei
o un alle mogli, sorelle e figli. Agli arci-
die comparvero fauno 5o deli' era cri- vescovi e vescovi di case alle quali com-
stiana e che fecero professione del cristia- pete V altezza, i cardinali danno il i5>-

nesimo in molli Verso V anno


articoli. renissimo signor mio osservandissimo j
10G cambiarono il nome di ossei con Vostra altezza reverendissima^ Di vo-
({nello di elcesaili, avendo per capo Elei stra altezza reverendissima. Si possono
filosofo ebreo. Insegnavano potersi dissi- vedere i relativi articoli per altre nozioni.
mulare o rinunziar alla fede esteriormen- OSSERVANTI MINORI. V. Fran-
te, purché questa si conservasse nel cuo- cescano ORDINE.
re, e che il martirio per essa era un omi- OSSERVATORIO astronomico, o
cidio di sé stesso, quindi un peccato mor- Specola del collegio Romano. V. il voi.
tale. XIV, p. 201 e 202, ove si parla degli an-
OSSER V AND 1 SS1 VI O, Observantis- tichi osservatori! di Roma. Del Palazzo
sìmus. Titolo che si dà altrui per ono- apostolico Valicano (V.) ossia meridiana
ranza, degnissimo di essere onoralo, oh- e specola erelta da Gregorio Xlll parlai
servando dìgnissimus. Dice il Parisi, t. a quell'articolo; ivi dissi ancora di altre
Ili, Istruzioni p. 47? che il titolo di os- specole di Roma, come dell' osservatorio
servandissimo, sebbene eguale al colen- di Campidoglio.
dissimo, questo però è di maggiore ono- OSSESSO, Obsessus. V. Energume-
ranza, e che gli eguali, come Eminenze no. Il dotto prelato Angelo Antonio Scot-
(V.) con eminenze. Eccellenze (V.) con ti scrisse la dissertazione : Su la scar-
eccellenze, si cambiano fra loro Vosser- sezza degli energumeni, che si legge in
vandissirno. I cardinali tra loro si danno estratto nella Raccolta religiosa la scien-
indistintamente V Eminenlissimo e reve- za e la fede, voi. VI, fase. 32. Egli con
rendissimo signor mio osservandissimo erudizione e vigore svolse i due punti :

nella sopì ascritta e in cima delle lette- i



Le onde il demonio non ab
ragioni
le o biglietti, in corpo / ostra eminenza, bia oggidì premura di potentemente im-
in fine Di vostra eminenza. Chi distin- possessarsi de' corpi umani. 2.° Com'e-
guono, in vece dell'
osservandissimo col gli supplisca a questa mancanza con al-
colendissimo, a questo articolo lo dissi, tre malefiche operazioni. 11 chiaro au-
e lo davano al doge
Venezia, cioè Se-di tore a meraviglia converte in arma di
renissimo signor mio colendissimo. Al offesa contro I' incredula empietà quel
cardinal nipote del Papa creatore, dai medesimo strale, ch'ella vibra a danno
cardinali creature dà il titolo di Emi-
si della religione.Oggidì sono scarsi veri i

/lentissimo e reverendissimo signor mio energumeni, ed appunto per questo so-


padrone colendissimo. I cardinali dava- no stati veri e degni di fede casi di tal i

no agli elettori dell'impero secolari vSV*- i 1 fatta, accaduti ne' trascorsi tempi ; ed al-
renissimo signor mio osservandissimo; tresì questa odierna scarsezza apre l'a-
Vostra altezza elelloralej Di vostra al- dito al nemico dell'uman genere per ti-
tezza elettorale; ed agli elettori ecclesia- ranneggiare se non il corpo, ma di certo
stici, come al gran maestro di Malta, E- l'anima di tanli accecati dallo spirito del-
minentissimo e reverendissimo signor mio le tenebre e dell' empietà. Tanto e me-
osservandissimo, cos'i nel resto come a- glio si legge nel voi. XVII, p. 4^} degli
gli altri cardinali. Questi al duca di Mo- ninnali delle scienze religiose.
dena, non arciduca, scrivevano Serenis- OSSORY (Ossorien). Sede vescovile
simo signor mio osservandissimo ; Vo- dell'Irlanda, con residenza nella città di
stra altezza j Di vostra altezza j e così a Kdkenny, Kilchemnos Fantini provin- .

tutti gli altri principi sovrani assoluti, in cia di Leinsler. capoluogo della contea
oss OST 3 3

ilei suo nome, ima delle prime ilei re- Agadboa. nel o~2,e pei aK.iik.enny sot-
1

gno, e di una piccola divisione che porla to Enrico II verso il 160; e che Insi- 1

il nome di conica della città di Kilken- de vescovile fu delta anche Ossory 'La-
ny^ i3 leghe da Dublino sulla Nore che mico a cagione del territorio in cui è si-
si attraversa sopra due bei ponti. E gran- tuata. Gli ultimi vescovi riportali nelle
de ed una delle più amene d'Irlanda; le Notizie di Roma, sono: 1 789 Giacomo
sue polle, mura e bastioni attestano che Lanigan di Lismore. i<Si4Kyrano Ma-
fu piazza forte, rome dimostrano la sua rum, sotto del quale nel 1827 fu pubbli-
antica importanza le rovine di molte chie- cato il decreto del concilio di Trento de
se, monasteri e abbazie. Racchiude an- refor.matr. iBsgGuglielmoKinsela che
cora molli grandi e belli edilizi, alcuni nel 1 83 1 celebrò il sinodo diocesano.
de' quali adorni di marmo nero tolto dai Gregorio XVI a'i 1 maggio 846 nomino 1

T
dintorni. I principali fra questi sono: il l'attuale vescovo mg. Edoardo Walsh.
castello del conte d'Ormond, situato so- Ecco lo stato della diocesi. Il capitolo ha
pra una collina e cinto da un muro alto le dignità di decano, percettore, cancel-
.40 piedi ; la cattedrale di stile gotico, il liere, tesoriere e arcidiacono, e 7 cano-
palazzo vescovile, gli edifizi del collegio nici: non hanno rendite, e sono sparsi
fondato nel 1602 dal duca d'Ormond, il per la diocesi due preti sono penitenzie-
;

teatro, e l'asilo per le persone rovinate. ri sacerdoti 70. Vi sono ancora gli ago-
;

Le strade sono lastricate di marmo nero, stiniani, i cappuccini, i carmelitani, i do-


e vi sono due chiese anglicane- Il duca menicani, ma in pochissimo numero, vi-

v' introdusse la fabbrica di stolte di lana, vendo il clero esemplare delle oblazioni
e vi si trova ora una gran manifattura de' fedeli e de' proventi pari-occhiali, poi-
di panni e coperte. La maggior parte dei ché la cattedrale e i beni della diocesi so-
suoi abitanti sono di origine francese, no in potere de protestanti che ascendo-
mentre il principio della città si fa deri- no a 10,000, mentre 200,000 sono i

vare da una cappella di S. Canice ivi esi- cattolici. Il vescovo pontifica nella par-
stente. Un tempo parlamento d'Irlan-
il rocchia di S. Maria vicina a Kilkenny e
da vi si teneva famose sono le
spesso., e la con quella di s. Giovanni loeo
ritiene
costituzioni di Kilkenny, falte sotto E- mensae. Tutte le parrocchie sono 49» le
doardo III, che per lungo tempo furono chiese de' regolari 4) quelle delle mona-
considerate importantissime pel paese. che 3, cos'i gli oratorii. La piccola par-
Kilkenny fu pure la sede del consiglio rocchia di Saiger-Kiran è separata dal
durante la guerra civile che se-
cattolico resto della diocesi. I pii stabilimenti so-
gui la insurrezione del 1 64 1 • no il seminario di Kilkenny con circa 35
La sede vescovile fu l'ondata da s. Pa- alunni che pagano pensione, altro semi-
trizio, e ne fu 1

vescovo s. Kiriano nel nario donde i giovanetti passano al col-
j I "i circa. Egli, come fecero i successori, legio nazionale di Maynoolli con circa 70
abitò nel monastero di Saiger. Nella me- alunni, tre case di monache della Presen-
ri del secolo \I fu trasferita la sede in tazione con clausura, ospedale presso i

Aghavoam, nel paeselli Ossory, ed inco- cappuccini, e altri 5 ospedali, monte di

minciarono i vescovi a chiamarsi d'Os- pietà, 3 scuole e confraternite del ss.


lory; rilenendo sempre questo nome e Cuore di Gesù, del ss. Sagraincnto, del
Suffragatici di Dublino, nel line del seco- Purgatorioedella dottrina cristiana spar-
lo \ Il li stabilirono in Kilkenny. Coni- se per la diocesi. I confesori hanno \ an-
man ville pei ciò chiama la sede hilken- nue conferenze sui casi, avanti al re*

nino Cella s. Carnei, la dice istituita in scovo.


Seir Kcuan o Scieera, indi trasferita ad OSTIA M<>M'. Osiamo. Mostra. Il
36 OST OST
Marangoni, Delle cose gentilesche, cap. tal condizione,che non può agevolmente
27, sull'origine dell'esporsi le cose sacre, innalzarsi, senza 1' aiolo delle cose este-
leimmagini e reliquie de' nostri santi, riori, alla contemplazione delle cose ce-
non derivata da' gentili, osserva ch'è re- lesti e divine, come dice il concilio di
lativo al rito delle processioni quello di Trento, sess. in, cap. 5. Ond'era neces-
esporsi al pubblico e alla venerazione dei sario, che anco i misteri più alti e pro-
popoli le cose più sacrosante della catto- fondi, sotto alcuna specie visibilegli fos-
lica religione, quali sono la ss. Eucaristìa, sero rappresentati, e quali esemplari di
le Immagini e le Reliquie de' santi (V.}. virtù da imitare, il che pratica la Chie-

Pietro Moretti nel 1721 stampò io Ro- sa cattolica nella mostra delle cose visi-
ma: De ritu ostensionis sacrar uni reli- bili de' sagramenti e delle reliquie dei

quiarum a nemine haclenus peculiari sanli. Avverte il Marangoni ch'essa pe-

elucubralìonc illustrato , dissertalo hi- rò non ebbe a mendicare dal gentilesimo


storico rituali s. Egli
• con l'autorità di l'uso dell'ostensione e mostramento che
molli antichi scrittori dimostra che un fi delle sue cose sagre alla pietà de' suoi
tal uso da' popoli di Fenicia derivò ne- ligli, avendolo ricevuto dalla sacra Scrit-
gli egiziani, i quali in certe solennità con- tura nelle tavole della legge mostrate da
ducevano con pompa sul carro la statua Mosè al popolo, nella misteriosa arca che
d'Iside loro deità, da un tempio all' al- precedeva gl'israeliti, cui Dio stesso vol-
tro; ed insieme di lei sacerdoti porta-
i le esser guida in figura di colonna di nu-
vano avanti tutte le simboliche figure e vola e di. fuoco, e Mosè portò seco dal-
tutti i ministeri consagrati a quell'idolo; l'Egitto le ossa diGiuseppe ; laoude giu-
che l'uso degli egizi passò ne' greci, pres- stamente Chiesa ha opposto lo-
la stessa

so de' quali fra le altre fu solenuissima la stensione suddetta o mostra al supersti-


cerimonia di portar l'immagine della dea zioso e vano uso degl' idolatri. Quindi è
Cibele (dell' uso di portar gì' idoli sotto che tanto nelle basiliche di Roma, quan-
baldacchino, V. Ombrellino, ove dissi to nelle chiese principali del cristianesi-
pure dell'uso dell'uno e dell' altro, per- mo, si pratica il lodevolissimo costume,
messo o vietalo alle cose sacre e quali), non solo di esporre ne' giorni destinati
e come i romani portavano ne' giuochi per tuttoil giro dell'anno il ss. Sagra-

circensi i simulacri de' loro dei, affine di mento, divozioue detta Quarant'ore^ma
eccitare animi de'risguardanti alla re-
gli in ispecie in que' più solenni, come di
ligione. Seneca narra che romani lene- i Pasqua, il mostrarsi le reliquie de' santi,

vanochiuse in alcuni armadi le immagi- annunciandone i loro nomi per ,


eccitar
ni de' loro antenati ( lo dissi meglio nel ne' fedeli pietà e divozione, e la brama
voi. XL, p. 208, V
Mani), ed in certi. d' imitare i loro esempi per giungere
giorni festivi e di maggior allegrezza le all'eterna felicità che godono iu cielo. In
esponevano alla vista di tutti, donde al- diversi luoghi narrai come segue l'osten-
cuni trassero l'origine del culto reso agli sione delle reliquie, e quella che si fa del-

antichi re come a dei, anzi ebbe princi- le maggiori al Papa e sacro collegio, ec,
pio nel mondo l'idolatria. Questo costu- nella basilica Vaticana, ne' voi. Vili, p.
me pertanto di esporre alla pubblica vi- 3 16, e IX, p. 33. Sull'ostensione dell' Ó-
sta e venerazione le cose sagre e le im- stia e del Calie e, veggasi tali articoli, non
magini fu praticato da' gentili in tutti i che Elevazione e Messaj e per quella
luoghi, e appresso tutte le nazioni idola- che fa il Papa quando pontifica, il voi.
tre. Or quanto più conveniva che prati- IX, p. 27.
cato fosse dalla religione del vero Dio, OSTENSORIO. Arredo sacro, con
qual è la cristiana? L'umana natura è di cui si fa l'esposizione del ss. Sagrameli-
OST OS l 37

lo de\Y Eucaristia ,a\ quale articolo trat- festa del Corpus Domini,
anche mo- detti

tai nel IV, Dell' esposizione, ec. Gli


tj stre, per servire all'esposizione del ss. Sa •

ostensori! sono
eli materie diverse, or- grarnento, in forma ti croce, e ordina- i

dinariamente d' argento o di metallo riamente di sole vetriato e trasparente,


inargentato o dorato, e anche d'oro ed eziandio a foggia di torri; lungo poi
massiccio, ricchi pure di gemme con mae- sarebbe riprodurre le descrizioni ch'egli
stose raggiere. La forma dell' ostensorio riporta di diversi antichi ostensori!, piut-
è più o meno alta, con zoccolo e piedi con tosto ne indicherò alcuni che altri descris-
differenti ornati, bassorilievi, cornici, ce- sero. iNel n.° io de\V Album anno IX si

sellature, sculture ed intagli. 11 tronco o vede la forma del grande, ricco e nobi-
piede fermasi talvolta di ligure d'an- le ostensorio della cattedrale di Barcel-
geli, e gli ornamenti e guarnizioni so- lona, d'argento dorato, ornato di pietre
no con emblemi e simboli allusivi al preziose, che 8 sacerdoti a stento posso-
ss. Sagramento, col pellicano che nutre no portare, allorché è collocato sopra se-
i figli ovvero con grap-
col suo sangue, dia dello stesso metallo, che dicesi essere
poli d'uva e spiche di frumento, figu- stato il trono di Martino re d'Aragona
ra delle specie del pane e del vino Sul . del i3«y): ciò che vi ha di più meravi-
piede o tronco posa la raggiera, per cui glioso sono moltissimi e preziosi gioielli,
fu chiamato sole, sovrastata da una perle, rubini, diamanti, granatedi Siria,
piccola croce. iNel centro e circolo del- opali, zaffiri, cammei e pietre incise che
la raggiera, la quale alcuna volta spic- vi sono sospesi, divoti doni di valore ine-

ca da nuvole fra teste di cherubini, e stimabile. Si crede lavorato a' tempi di


fra due pone nell'in-
cristalli rotondi si Ferdinando V e Isabella, e vuoisi che già
cavo V Ostia sagra(V.) che si adatta so- fosse più prezioso e più ricco. Nella Ro-
pra un mezzo cerchio d' oro, d' ar- ma sacra con aggiunte del Cecconi, si
gento o metallo dorato, perciò chiama- leggea p. 679 che la principessa di Piom-
to lunetta o mezza lunetta comechè , bino donò alla chiesa Nuova de' Filip-
a foggia di luna crescente, la «"piale s'in- pini un ricco ostensorio di eccellente di-
castra in un perno. L' ostensorio serve segno e lavoro, intarsiatoci] preziose gem-
per 1' esposizione del ss. Sagramento, me, del valore di scudi 12,000. Il Bal-
per portarlo in processione, e con esso dassari, Reità, de patimenti di Pio VIt

si dà la benedizione al popolo. Se 1'


o- t. II, p. 3(io, riferisce come i repubbli-
stensorio è troppo grande o pesante, per cani francesi tolsero al principe d. An-
portarlo in processione e per la benedi- drea Doria Pamphilj il grande ostenso-
zione si toglie la raggiera contenente la rio che possedeva la famiglia e impre- ,

sagra ostia e pone sopra un piede pic-


si stava alla loro Chiesa di s. Agnese in

colo. Vi sono ostensori! anche di cristallo piazza Navona ( V. ), per la divozione


di monte e di ambra bellissimi, rilucenti delle Quarant'ore (^.), che per l'eccel-
e diafani. Coll'autorità del p. Chardon, lenza del lavoro e per oro, argento e
,

Storia de sagranientì 1. 1. cap. i 'k ripor- gemme era una maraviglia; fu valutalo
terò qualche erudizione siigli o»tenso- 1 3o o 1 74)0°° scuili enea. Il Cancelliei 1

rii. Una piova dell'antichità di esporre poi nel suo Mercato p. 86, 196 e segi
il ss. Sagramento nelle chiese o portai lo descrive l'ostensorio tatto da Ciro Ferri,
nelle processioni è 1' uso di que' j'itber- del valore di ioo,o<>.> scudi, e che pri-
iiacoli (ly .) portatili, chiamati comune* madel 1 740 la rasa Pamphilj impresta-
mente oslensoHi, melchisedechx . soli o re .1 della chiesa, e come fu rubato, per

custodir, alcuni de' quali furono lavorati cui il principe d. Cannilo ne feci

nel secolo \1U dopo l'istituzione delta più ricco (che come il pruno si collocava
38 OST OST
sotto nobile baldacchino, e sopra trono OSTIA SAGRA, Hostìa sacra. Pa-
d'argento, valutato quasi 7,000 scudi) ne Azimo (^.)> senza lievito, che si con-

nel -4 ^ coll'opera dei celebri Juvara


1 > sagra nella Messa ( V .
), e si offerisce a
scultore in argento e Gelpi legatore di Dio in sagrifizio sulla Patena (^.),che il

gioie,con maestoso disegno e mirabile sacerdote alza dopo la consagrazione e


maestria di ornati e figure, che riuscì prima del Calice (?'•), acciò il popolo a-
preziosissimo e pesante più di 100 lib- dori Gesù Cristo presente ad Elevazione :

bre, come si può leggere nella minuta de- dissi pure del suono delle campane cam-
scrizione, ch'è quello presodai francesi. panello che per essa ha luogo; ed il Lam-
Il medesimo Cancellieri a p. 34 del Ce- bertiui, Della s. Messa,^. 108 e 124, trat-
notaphiuin al cardinal Antonelli, descri- ta sull' elevazione dell'ostia e suo diver-
ve il magnifico e prezioso ostensorio che so uso, giusta la diversità de' tempi e luo-
il cardinale donò nel i8o3 alla basilica ghi. Per Ostia si dice anche vittima che
Lateranense di cui era arciprete, opera s' immola in sagrifizio alla divinità: que-
del rinomato Giuseppe Valadier. Allor- sta parola deriva dall'antico verbo lati-

ché Nicolò I imperatore delle Russie nel no hoslio, batto, ferisco od uccido, ov-
declinar del 184 5 si recò a visitare in Ro- vero da hostis, perchè immolavansi con
ma Gregorio XVI , nella sagrestia di s. sagrifizii delle vittime prima della batta-
Pietro in Vincoli avendo meritato la sua glia, per rendersi propizi gli dei, e do-
attenzione un quadretto con testa del Sal- po la vittoria per ringraziarli. Ostia di-
vatore creduta del Guercino,gli fu pron- cesi corpo e sangue di Gesù
eziandio il

tamente offerto dal p. ab. Valle di que' Cristo, contengono nella Eucari-
che si

canonici regolari. Grato l'imperatore al stia sotto le specie del pane e del vino,
dono, da Pietroburgo mandò a detta chie- perchè si offeriscono a Dioqual vittima e
sa un magnifico ostensorio d' oro di fi- sagrifizio, non meno in memoria che in
nissimo lavoro, ornato di smeraldi e ru- ringraziamento a Dio pel gran beneficio
bini, con raggiera di brillanti. Nel n.° 4 della redenzione, per la quale Gesù si fe-

della Gazzetta di Roma 1848, si legge ce ostia per noi e sagrificossi. Chiamasi
la descrizione del bellissimo e magnifico ostia il pane destinato alla consagrazio-

ostensorio di argento dorato, lavorato in ne, benché per anticipazione, perchè gli
Parigi e chiamato capolavoro francese antichi chiamavano ostia la vittima che
secoloXIX, ornato
dell'arte cristiana del dovea essere sagrificata. Nell'antica leg-
con ismalti e finissimi rabeschi, rilievi e ge 1' ostia pacifica erano i sagrifizi of-
figure, come degli evangelisti coi loro sim- ferti a Dio per ringraziarlo di grazie ot-
boli, di angeli e dell' effigie della Beata tenute, o per chiedergliene delle nuove.
Vergine col divin Figlio, ricco di perle Le ostie che servono per messa sono la
bianche e nere, grisopazi, granate, sme- più grandi di quelle che conservano si

raldi, rubini e ametiste; essendo la palla per la comunione, dette anche Particole
che deve contenere la santa ostia di pu- {l7.)'- a
Comunione e altrovedissi di quel-
rissimo cristallo. Questo è nobile dono del la colledue specie. Quando non si tro-
re de' francesi Luigi Filippo I, al Papa vasse un numero sufficiente d'ostie con-
Pio IX. In fine merita speciale menzio- sacrate per comunicare tutti quelli che
ne quello di lavoro sublime e splendido si presentano alla sacra mensa, il sacer-
donato dal magnanimo Ferdinando li re dote può dividere in varie parti le ostie,

delle due Sicilie alla cattedrale di Vel- cioè le particole, non già l'ostia grande se
letri, descritto nel n.° 1 58 del Giornale non per la comunione di un infermo in
di. Roma i 8 "io. Di altri ostensori! ne fé- pericolo di morte, ovvero per qualche al-
( i parola in diversi luoghi. tra urgente e notabile ragione. Le ostie
OST S I lg

Consacrate si devono cambiare dopo 8 piterno Dio, e lutto il piacere dell' in-
o iil più i j giorni. Si custodiscono nel corrotta verità. Verso il 1 i3o scrisse O-
Ciborio (P.) } denlro la Pisside le parti- norio Augustodunense, Gcmmae lib. I,

cole e l'ostia grande per l'esposizione, di cip. che non essendovi pia la fre-
(>(},

cui parlai al *j IV di Eucaristia, nella quenza de' comunicanti, s'introdusse l'u-


scatola d' argento o metallo dorato, e sanza di far le ostie grandi come un de-
poi si pone peli' Ostento rio (f/ -)- nel ce- naro. I greci non usano la forma roton-
rimoniale pontificio chiamasi hosliaria da nell'ostia, ma la quadrangolare con
la scatola per conservare le ostie non lettere esprimenti : Jesus Cliristus vin*
consacrate. L'ostia con pane di fru- si fa cit. La forma delle oslie nostre è anti-
mento; ed pani o le oblate che antica-
i chissima, come prova il Berleudi, Delle
mente si consagravano furono dette an- Oblazioni (!'.), ove porta un decreto di
che ostie o Balogie (F.) cioè paui bene- y
s. Zeffirino del 10Ì, in cui chiama l' o-
detti, e ne parlo anche a Diaco.vo; men- stia Coronam, sive oblata tphaericae ti-
tre a Oblata dissi come si facevano colla gurae. Durando nel Rationale lib. 4> ,

ialina e come si cuocevano. Dice il Ma- cap. 3o, spiega il senso mistico della ro-
cri, che Onorio 111 nel 1220 ordinò che tondità dell' ostia: Iloslia formatiti' ro-
nelle ostie s' imprimesse 1' immagine del tiaitla, c/uia Domini est terra et pimi lu-
Crocefisso, poiché altri o v'imprimeva- do Orbis lerrarum ti universi qui
ej'us,
no Cristo legato alla colonna le sole let- habitant in eoj ed al cap. 4-t, n.° 8, se-
tere indicanti il nome di Gesù. Di qual guitando Onorio citato, aggiunge, che
grandezza e sotto qual forma fossero le Panis formatili- in modani denariij tum
ostie Lambertiui scrive
anticamente, il r/uia panis vitae prò denariis traditili
che si va disputando fra gli eruditi, ed il ests tum quia idem denarius in vinca la-
p. Sirmond, dal concilio di Touis del boranlibus in praeniiuni dandus est. l-
>6o, deduce l'introduzione che sull ostia deo Piiulus dixii Unusaidsque pro-
:

foste improntato il segno della croci-. Nel priam mercedem accipìetsecundum ruoti
Io5 le ostie erano più grandi delle o-
ì labore:/!. Il berleudi indagando il tempo
dierne, e dopo la consacrazione si rom- in cui nella Chiesa s' introdusse la pra-
pevano, e con es>e si i\asa la comunione tica del paue in sottile leggerissima m 1

al popolo, ha dal cardinal Um-


come si teria, non cotto nel forno, ma con dif-
berto vescovo di Selva Candida, narran- ferente artifizio compresso e sigillato dal
do la sua disputa coi greci che consagra- fèrro, ed in tutto dissimile dal pane co-
vano in fermentato o pane tatto con lie- mune, si protesta non poterlo stabilire.
vito, mentre la chiesa romana fiu dal Tanto quanto nella la-
nella chiesa greca
principio lo fece sempre in azitno, giu- tina è sempre stato il costume, e conti-
sta l'insegnamento di s. Pietro. Aggiun- nua, d' imprimere nell'ostia la croce o
ge che la chiesa di Gerusalemme conve- I' immagine del Crocefisso,
come rileva
nendo colla Ialina, era solita offerire o- il bollanoti a
p. 56 delle Osserv. sui ivw
blazioni di fior ili farina, colle quali o- di vetro: dell'antica ancor Offerì continuata
stie comunicava 1!popolo; e che quelle disciplina de'gi eci,si può vedere il Goar.
ile' Ialini per la comunione de fedeli ti- Eueotogium t p.6o, n.*i,e6r,n. '
1. Già ti
rano piccole e perchè gustino la
sottili, Barooio all'anno 58, u. 65 e 66, iveaot-
soavità del [tane celeste, che non rompa servatO essere stato costume degli antichi
digiuno; essendo certissimo che in qual- ci isti. un d imprimere oe'pani usuali il «ti-

sivoglia minuzzolo di questo pane celo* gno della croce, e che poi s'introdusse ini
sta m contiene tutta la dolcezza del \ ci- primere nel pane dell'Eui aristia n
bo incarnato, tnlln la sapienza dei sein« lo il detto legno, ma anche il Croi
s

4o OST OST
Ralmajer nella disseti. Deoblatis Eu ca alessandrino fulminò la scomunica
chct risiici auae Hostiae vocari solent,
t
contro chi farà impastare o cuocere dal-
Amsterdam 1727, pubblicò le figure da le femmine
il pane destinato per l'Eu-

esso trovale impresse nelle Ostiej cbe tut- caristia.Ciò fa vedere che gli orientali
te però, in un modo o nell'altro, rappre- non aveauo meno rispetto per questa ma-
sentano o la passione o la resurrezione, teria, e religiosa era 1' attenzione pre-
o il nome di Gesù Cristo in sigle, e la sua scritta da s. Pacomio a' suoi monaci nel
figura crocefissa. Vedasi il Sarnelli, Leti. fare il pane delle oblazioni. I primi cri-
eccl. t.
g , lelt. 28, della origine del pa- stiani facevano da loro il pane destinalo
ne bianco e sottile per la ss. Eucaristia, al sagrilizio, e gì'imperatori stessi non
che dicesi ostia, opinando che circa il si dispensavano da questo dovere, cosi le
1000 si praticò fare le ostie come oggi si regine e altri pii principi, anzi s. Ven-
fanno, ufficio prima esercitato dai preti, ceslao duca di Boemia seminava colle
o dai efiierici o sagrestani; ora le fanno proprie mani il frumento, e spremeva le
anco monache ed laici,
le i llp. Chardon, uve pel vino del sagrifizio della messa. Il
Storia de' sagramend t. I, p. ^5o e 2 56, p. Chardon riprova l'enorme abuso di
descrive la forma delle ostie presso i gre- quegli orientali che mescolano sale e olio
ci e i debbono cuocere:
coftij e come si col pane eucaristico, come i giacobiti di
riporta il canone del concilio di Toledo Siria che già l'esercitavano nel secolo XI I,
del 693, che chiamando le ostie pane de' e vuoisi incomincialo da Jacopo Bara-
santi, biasimò que'sacerdoti che si erano deo, uno de' capi di loro setta: anche i
permessi tagliare in rotondo una fetta di nestoriani hanno questa erronea usanza.
pane comune per offrirla all'aliare, e or- Quasi tutte le nazioni orientali, tranne
dinò che il pane da odi irsi fosse intero, gli armeni, maroniti, ec. si servono di ,

proprio, preparato con diligenza, e non pane lievitato nellEucaristia, ma le cine-


sia grande ma una piccola oblazione, non se occidentali adoperano I' azimo seuza

dovendo caricare lo stomaco, ma solo lievito, conforme a ciò che avea fallo il
servire per alimento dell' anima. Indi Redentore, che istituì il sacramento nel
somma attenzione si pose nel far il pane giorno iu cui s immolava l'agnello pa<
destinato a diventare il corpo di Cristo, squale, in cui secondo la legge gli ebrei
dai sacerdoti o alla loro presenza dai chie- doveano togliere dalle loro case ogni sor-
rici ; in che si distinsero i cluniacensi, ac- ta di lievito. Il Rodotà, Dell'origine del

compagnando l'azione con orazioni e re- rito greco in Italia, lib. 2, p. 227, parla
cita di salmi, ed i canonici regolari di s. di quello in uso tra'basiliani d'Italia, cui
Vittore, le costituzioni de' quali prescri- Eugenio IV permise la variazione della
vevano che il sagrestano facesse le ostie forma dell'ostia da quadra e profonda,
vestito di camice, scegliesse il frumento in rotonda e sottile, secondo il costume
più puro, in luogo decentissimo e coper- della chiesa romana restando illesa e
,

to di bianefieria, e che fosse servito da invariabile la materia del pane fermen-


frati ond'egli non toccasse che le ostie: tato; e che ne' successivi tempi greci i

il Bernardo riformato, annotatore del


p. della provincia d'Otranto indarno richie-
Chardon, fa osservare che nel suo ordi- sero lai cambiamento alla congregazio-
ne il) ogni convento vi è luogo apparta- ne del s. Olii/io, mentre il vescovo di A-
to per far le ostie, che d'ordinario è uf- lessano già l'avea ammesso ne' suoi dio-
fizio del sacerdote sagrestano, e poi si cesani greci. I greci preparano avanti la
ripongono iu bellissime scatole; biasima consagrazioue il pane fermentato, con
quelli che comprano ostie fatte da ereti- formare alcuni piccoli pani di pasta bian-
ci e da femmine, edice che Cirillo palliar- ca e monda, cui imprimono con un sigillo
OS T O S T 4 1

ilsegno della croce colle memorate gre- prende l'ostia tra il pollice e l'indice del-
che paiole: Jesus Christus vincit. Indi la mano destra, e con esse dita, e col
estraggono l'ostia maggiore, ed altri te- pollice e indice della sinistra tenendola
nui frammenti, che dispongono attorno sopra il calice scoperto, riverentemente
ad essa nella patena. Le consagrano e le la frange per mezzo, dicendo: Per eum-
infondono nel calice. Il sacerdote, con- dem Dominimi N. J. C. fili uni tuum, e
sumata l'odia maggiore, estrae dal cali- la parte che tiene nella mano destra la
ce con un cucchiaio d'argento le consa- pone sulla patena, e l'altra mezza che
crale particelle, e le porge al popolo; glilimane nella sinistra la frange nella
oppure egli stesso le consuma, quando parte inferiore(nella superiore, come più
non gli si presenti alcuno, il quale par- nobile, insegnarono gli antichi citati dal
tecipi de sacrosanti misteri. Per quanto Alacri, che vuole significare la particel-
accurata sia la diligenza che sacerdoti i la che ponesi nel calice, il corpo di di-
usano nel rompere e nel consumare gli sio glorioso e risuscitato) colla destra,
accidenti fermentali, accade bene spesso proseguendo: Qui tecuni vivù et regnai,
che alcuni frammenti o restino nel cali- e ritenendola fra le dita di detta mano,
ce, o cadano sparsi sul corporale, spe- la parte maggiore che ha nella sinistra
cialmente se i celebranti sieno di del iole l'aggiunge alla mezza posta sulla patena,
vista. Premessa la notizia di queste co- dicendo: In imitate Spirila* sancii Deusj
se, vi è giusta ragione di credere che i e la particella dell'ostia che ha nella de-
monaci greci d'Italia, dopo il concilio di stra tenendola sopra il calice, dice: Per
Firenze, divenuti più colti sotto il car- omnia saecula saeculorum , alle quali
dinal Bessarione, volendo prevenir ogni parole risposto dal ministro Amen, se-
sorta d'irriverenza verso l'Eucaristia, ot- gna Ire volte colla stessa particella il ca-
tennero la suddetta facoltà da Eugenio lice, dicendo : Pax Domini sii se/nper
IV. Di quanto analogamente dissi sui vobiscum, e dal ministro si risponde:
monaci di Groltaferrata, vedasi il voi. Et curn spirita tuo. Poscia pone la det-
XXXIII, p. 56. ta particella nel calice a fine di mischia-
La chiesa latina divide l'ostia in 3 re il corpo col sangue di Gesù Cristo,
parti; i greci in 4> una P e celebrante,
' imperciocché quantunque ne il corpo
J
la ?.. pel popolo che vuol comunicare, sia senza il sangue nell ostia consagrata,

la 3/ si riserva per gli ammalali, e la né il sangue senza il corpo nel calice,


4-* per essere posta nel calice ; i inoza- tuttavia perchè si consagrano separata-

rabi in 9, dando a ciascuna il nome di mente, corpo sotto la specie del pane
il

qualche misteio di Cristo. Nella stessa e il sangue sotto la specie del vino, così
chiesa latina, un tempo, spezzata l'ostia, fu stabilito che uno si frammischi col-
se ne conservava una parte, che divide- l'altro. Indi il sacerdote dice^eniu Dei
vasi io varie altre piccole parti per co- (f-), le orazioni che seguono, ed BS6U>
municare o si riservava per
gli astanti, me le due poti dell'ostia comunican-
gl'infermi, come dice il Micrologo al cip. dosi, poscia col sangue assume la par-
28. I significali simbolici di tale divisio* ticella dell'ostia. Sul comunicar*

ni de' latini si leggono nel Alacri e me- la mano sinistra, ne trattai nel voi. XV,

glio nel Lambertini citato. Si frange l'o- [• 109 e 1 o. Nel voi. IX, 1
p
stia poiché Gesù Cristo nell' istituzione parlando della solenn mi U ontificale <
\

del Sagramento, preso il pane, lo bene- che celebrai! Papa, dissicome OOn una
di, lo franse, e lo diede a' suoi discepoli, delle parti dell'ostia comunica d diai
dicendo che facessero lo stesso in MM suddiacono ministranti. Quando si con-
memoria. "Nella chiesa Ialina il sacerdote tagi a un vescovo, il 1 ;i aule
4a OST OST
divide l'ostia in tre parti, mettendone Bolsena e di Daroca, da. cui uscì vivo
una nel calice, comunicandosi coll'allra., sangue, si può vedere il voi. IX, p. 4^,

e comunicando colla terza il vescovo con- ed Orvieto. Il Cardella, Meni. stor. dei
sagrato. Se sono più vescovi i consagrati, card., parlando del cardinal Valtemberg,
detta parte si divide in altrettante par- racconta che nel restituire al rito catto-
ticelle. Avverte il Macri, che il venerdì lico la cattedrale di Verden, ritrovò in
santo, quando si pone nel calice la par- un antico ciborio o tabernacolo un'ostia
ticella dell' ostia, il sacerdote non deve grande e tre piccole dentro una pisside,
fare le solite croci nell'orificio del calice. tutte candide, intere e ben conservate,
Narra poiché in Francia eravi l'uso che quantunque da un secolo a quella parte
i sacerdoti novelli ordinandosi riceveva- non vi fosse stato in quella chiesa eser-
no dal vescovo 1' ostia consagrata invol- cizio alcuno di religione cattolica. Ab-
ta in candida pergamena, qua le essi con- biamo dal Bercastel, Storia del crisi, t.

sumavano in 4o giorni, pigliandone ogni 17, lib. 5i, che Eugenio IV ad istanza
dì una particella quando celebravano, di Filippo III duca di Borgogna, gli man-
in memoria di quelli passati co'discepoli dò in dono un' ostia consagrata tratta
dal risorto Redentore. Nella chiesa am- dalla propria cappella, già trafitta da
brosiana la frazione dell'ostia si esegui- molti colpi di coltello da un empio, per-
sce nella messa avanti l'orazione dome- ciò tinta di sangue :
1' ostia si collocò
nicale, rito che fino dai più rimoti tem- nella cappella di Dijon, operò diverse
pi era iu uso in quasi tutte le chiese meraviglie, uèsi corruppe coll'andardei

d'oriente e d'occidente ; finché s. Grego- secoli.Innocenzo XI a' 12 marzo 167-,


rio I nella liturgia romana trasportò la e Alessandro Vili a' 22 giugno 1690,
frazione dell'ostia dopo l'orazione dome- emanarono costituzioni contro i sagrile-
nicale,ciò che gli cagionò alcune opposi- ghi rapitori delle ostie sacre, e Benedet-
zioni per parte di diversi vescovi di Sici- to XIV le approvò e rinnovò li 4 mar-
lia. Sulla formula usata dalla chiesa am- zo I744> colla bolla Ab Augustissimo.
brosiana, con cui si dice spezzarsi il cor- Il successore Clemente Xlll uel maggio
po di Cristo, vedasi il Sassi nella sua Let- 1759 fece celebrare solenne triduo nel-
tera, ed il p. Fumagalli nella dissert. 2 5 la chiesa de'cappucciui, per pregare Dio
dtWAulieh. longob. milanesi. a far trovare i rei del furto seguito nel-
Nel Lamberti ni si può leggere quan- le chiese di Ariccia e de' cappuccini di
to riguarda 1' ostia corrotta o di mate- Civitavecchia, delle pissidi coll'ostie con-
ria inetta, riconosciuta nell'atto della ce- sagrale. Penetrato il Papa di sì esecrabile
lebrazione; la particella dell' ostia che misfatto, per prevenirne possibilmente la

resta nel fondo del calice, come si deb- rinnovazione, 20 marzo 1760 pubbli-
a'

ba prendere ;
1' ostia che per inavver- cò la bolla Gravissimwn, confermando
tenza si ritrova intera dopo la consu- quelle de'predecessori contro siffatti rei,

mazione delle due specie, cioè quando ordinando eh' essi fossero consegnati al
ne abbia consacrate due e dell' ostia ; braccio secolare per subire la peua del-
da riservarsi per la processione; come l'ultimo supplizio, sebbeue avessero con-
de' frammenti dell'ostia consacrata, e co- fessato il e nel 1766 furo-
loro delitto,
me in diversi casi s'abbiano a consuma- no impiccati due rapitori delle nomi-
i

Cancellieri ne' Tre Pontificali p. 70,


re. 11 nale chiese, uno maceratese, l'altro to-
narra dell'ostia caduta per terra ad A- scano del Casentino. L'imperatore En-
lessandro VI sotto le sue vesti, e raccol- rico VII morì per essersi comunicato
ta dal maestro delle cerimonie, e di al- con ostia avvelenala ; ed Urbano Vili
tra caduta a Innocenzo X. Dell'ostia di vulevasi uccidere con avvelenar l'ostia
os r osi 43
che doveva consagrare. Nel citato voi. veienli le saline che aveauo nell'altra
\\, [>. a3 e i-f) no descritto che quando parte destra del Tevere, o perchè que-
celebra solennemente il Pontefice, il pre- ste presso Ostia si trovassero da lui già
lato sagrista consuma due ostie non con- incominciate, o si giudicassero migliori.
sacrale e fa la pregustazione dell'acqua L'attuale Ostia si compone di una for-
e del vino, dopo aver bevuto 1' una e tezza costrutta a' tempi di Sisto IV dal
l'altro il credenziere pontificio. Si ha dal- nipote cardinal Giuliano della Rovere di
la vita di s. Francesca Romana, che vo- Savona, vescovo d'Ostia e Velletri, poi
lendo un sacerdote verificarne la san- Giulio II, di poche case rustiche gene-
tità, la comunicò con ostia non consa- ralmente del secolo XV, e della chiesa
grata, ma Dio permise che lo conosces- cattedrale con baltisterio dedicala a s.

se, onde il sacerdote fece penitenza del Aurea vergine e martire, con architet-
fallo. Finalmente vi sono ostie benedet- tura di Baccio Piotelli riedificata da det-
te, come quelle di s. Francesco di Paola, to cardinale; manca di capitolo, ed avvi
il quale deputò i suoi religiosi minimi solo l'arciprete e il cappellano ch'eserci-
a benedille per le donne incinte, con tano la cura d'anime, ed una confrater-
l'impressione di molte lettere iniziali di nita. La chiesa forse fu restaurata, alme-
un'orazione in onore del santo, ed in Or- no nella porta, dal cardinal vescovo Ge-
vieto nel 1840 fu pubblicato il libretto sualdo, sulla quale se ne legge il nome,
di tal divozione. come pure sulla porta del borgo. La
OSTIA (Ostieri). Vescovato suburbi- santa con un sasso poco lungi
al collo

cario ,
già città celebre e antichissima, fu sommersa nel Tevere, ed il suo cor-
ridotta a squallido borgo, presso la luce po fu portato nella cattedrale, e poi le

orientale del Tevere, in un angolo di- sue reliquie I' ebbero diverse chiese di
stante da Roma 1 5 miglia, e quasi 3 dal Roma, come si legge nel Martirologio
litorale odierno del mare Tirreno. Gia- a'24 agosto. Incerta è l'origine di que-
ce il territorio nelle campagne antica- sta chiesa, è noto però che il Papa s. Ser-
mente dette de'Laurenti, le quali si e- gio I del 687 la rinuovòechiamò basilici;
stendevano sino al Tevere, confine del altrettanto fece s. Leone 111 dopo l'8oo.

Lazio, di che trattai a quell'articolo, de- Lna carta del 1 "9 fa menzione di que-
1

scrivendo Laurento. borgo attuale è 11 sta chiesa, innanzi alla quale, come pri-

circa un mezzo miglio più vicino a Ro- maria, fu convocato il popolo. Per ulti-

ma delle rovine della città antica, quin- mo ristorò la cattedrale d vescovo cardi-
di sembra straordinaria e iuconcepibile nal Pacca , aveudola trovata in rovini.
la questione mossa dagli antiquari sulla Ostia è cinta di un debole muro merlato
distanza precisa di Ostia da Roma. Le pa- difeso da qualche torre, opera in gran
ludi col nome di lago o stagno Ostiense, pai te del vescovo cardinale d'Estoutevil-
col bosco omonimo, coprono Ostia dal le. La forma della terra murata può dirsi
canto di settentrione e ricordano le anti- un quadrato, di cui il lato settentriona-
( be saline per provvedere all'uso di Roma, le ha la porta, il meridionale lachies i,a>
stabilite perla prima volta da Anco Mar- vente vicino il palazzo vescovile, e I occi-
zio 4-° I"* di Roma, e che in parte an- dentale «iene quasi interamente occupato
cora oggi sono in esercizio, e danno ot- dalla fbrtezaa, volgarmente detta la tor-
timo sale: se nr farebbe maggior quan- re d'Ostia, riunire l'orientale è coperto
tità se l'insalubrità dell'aria proveniente di case. Ora che le saline fui mio iettavate, 1

da dette acque stagnanti, e derivanti gh abitanti sono circa 5oj in gran parte
dall'acque de' terreni adiacenti, permei* operai delle saline, e nell inverno si accre-
tesse numerosi lavoratori. Il iu tolse ai sce di qui!, be centinaio di contadini : au-
44 os t OST
licamenle era amenissimo il clima d'O- martire (edificata nel i63y sopra un mas-
stia, alpresente è malsano. Quantunque so, forse residuo della torre di Martino V,
la torre sia abbandonata e in parte ca- dal vescovo cardinal Ginnasi, e perciò pa-
dente, ed il fossato ricolmo, siccome ne fu tronato di sua famiglia, il quale vi unì un
architetto Giuliano da Sangallo, e fece ta- ospizio ospedale da lui pure fondato, ora
lora valida resistenza, può riguardarsi co- in rovina), alla torre detta Bovacciana sul
me una delle più belle e più celebri for- Tevere, eretta per difesa della foce orien-
tezze delsuo tempo, per cui furono conia- tale dalmentovatocatdinal Rovere, per
le medaglie col disegno della rocca o cit- un un miglio e un quar-
tratto di circa
tadella Ostiense, e la leggenda Jul. Card. to di lunghezza; e dal fiume alla così
Nepos in Ostio Tiberino; altra meda- detta Torretta per poco meno di un mi-
glia colla iscrizione Jul. Episc. Ostieri. glio di larghezza. IVon tutte però appar-
(noteremo diesi hanno molle medaglie tengono alla città propriamente detta,
de'cardinali vescovi ostiensi, coniate o essendosi trovalo un colombaio tra il
per celebrarli o per porsi nelle porte teatro e Ostia moderna, presso la chiesa
sante da loro aperte e chiuse, come del- di s. Sebastiano. Dalla disposizione visi-

la Chiesa di s. Paolo fuori le mura (F.) bile delie rovine risulta che la città a-
chiamata basilica Ostiense, perchè situa- privasi in una specie di semicircolo in-
ta fuori della porta di tal nome in que- torno al Tevere presso al cubito che que-
sta omonima via, ed il Piazza chiama il sto fiume ivi forma, in un angolo fra
cardinal decano abbate di tal basilica). questo ed il mare Mediterraneo, in quel-
Si hanno pure stemmi e iscrizioni che la parte chiamato Tirreno. Si calcola a

confermano averla eretta il cardinal Giu- due miglia e mezzo circa l'estensione del
liano della Piovere vescovo. Nel maschio recinto d'Ostia, e gli abitanti non ave-
PaldassarePeruzzi dipinse in chiaro-scu- re ecceduto 20,000. Le sue mura esi-
i

ro storie bellissime, specialmente una stevano nel III secolo, e nel VI furono
battaglia romana e un assalto di rocca, smantellate. Gli avanzi superstiti d' O-
come pure rappresentò macchine anti- stia aulica principalmente consistono in
che di guerra ed armi; e quei fatti da quelli di un'antica piscina o conserva,
lui dipinti in una sala passano per 1' o- dove probabilmente andava a finire l'a-
pera migliore che dipingesse: Cesare da cquedotto ostiense; ne' ruderi del roma-
Sesto scolare di Vinci aiutò il Peruzzi no teatro ostiense, molto simile a quel-
in tutti questi lavori, che per l'incuria lo di Pallade in Roma, forse de' tempi
sono ormai perduti. Inoltre sulla for- di Traiano o di Adriano , che conservò
tezza sono le armi di Martino V (non ed accrebbe la colonia d'Ostia, e si dice
saprei il perchè, forse per memoria d'al- anfiteatro nella iconografia delle fabbri-
tra minore che congetturo demolita ),
che ostiensi di Zappati, pubblicata nel
Sisto IV, Innocenzo \ 111, Giulio II, Leo- i8o5 da Gualtani ne' Monumenti anti-
ne X, Paolo III e Pio IV, le quali ser- chi. Questo tempio, grande, magnifico e
vono ad indicare l'origine, la fondazione di accurata costruzione, situato prèsso
e restauri sì di essa, che delle opere at-
i la Troia nuova d'Euea, fu sacro a Gio-
tinenti. ve (Ottimo Massimo,e Giunone regina),
Le rovine dell'antica città si ricono- il quale ebbe pure un altro tempio in
scono a tanti tumuli o collinette, coperte 0>lia, come ve l'ebbero Nettuno patro-
di cespugli e arbusti, e sormontate da ru- no della colonia ostiense perchè città
deri informi, fra' quali torreggia la cella marittima, Castore e Polluce protettori
quadrata di magnifico tempio. Esse si e- de'naviganti. In Ostia ebbe culto anche
stendono dalla chiesa di s, Sebastiano Iside, qual diviuità tutelare della navi-
O S T USI 4 S

gazione, e Serapide: presso la foce ed zione, il sarcofago di Gaio Comiuio Suc-


ilmare dovettero averlo Giove e Gin cesso, e l'ara sepolcrale coll'epigrafe di
none Palulci, il cui cognome alludeva Lucio Lepidio, seviro augustale e quin-
al tenere aperta la bocca del Tevere. quennale in Ostia e Tusculo, come pu-
Altre rovine costeggiano il fiume, oltre re quinquennale perpetuo del corpo dei
di tabeine e portici, cui si dà il nome fabii navali ostiensi. Da torre Bovac-
di scalo antico, appellandosi palazzo im- ciana si tragitta sopra una barca per
periale un gruppo di rovine magnifiche; passare all'Isola Sacra, nell'opposta riva
si vedono eziandio i magnifici avanzi del del Te vere, o v'ebbe culto Cibele, il cui si-

lavacro ostiense eretto da Antonino Pio mulacro proveniente dalla Frigia fu por-
con portici. Le iscrizioni, i molti sepol- tato in Roma con solenne pompa. Ples-
cri, le statue ed altri marmi rinvenuti so la torre, rimontando il fiume, riman-
negli scavi d'Ostia, sono riportali e de- gono ancora visibili le traccie di una
.scritii anche dal Fea nella Relazione del rada, oggi quasi tutta riempita di sabbia,
viaggio a Ostia, dal Nibby nel tomo i dove stava probabilmente ancorata una
Fonia; e per
deli' analisi de' dintorni di parte della flotta romana, allorché ven-
gli scavi Pio VI e Pio
eseguiti d'ordine di ne dai corsaricilicii rapita per un colpo

VII, fu arricchito il museo Vaticano di di mano. Un mezzo miglio al di là di


diversi monumenti, come 4 gruppi del- i tor bovacciana verso il mare, il terre-
le forze d'Ercole, una statua eroica col- no a sinistra trovasi fino alla spiaggia
I iscrizione Mairi, un Ganimede, un An- imboschito : dentro questo bosco, un mi-
tmoo, la bellissima statua della Fortu- glio distante dalla foce, fra acque sta-
na, per non rammentarne altri. Anche gnanti, residui delle acque pluviali e del-
particolari amatori d'antichità, ricordati le inondazioni invernali, è una torre ot-
dal Nibby, vi eseguirono ubertosi e fe- tagona, costrutta con molto sapere per
lici scavi, fra' quali nel i83r il vescovo difesa della spiaggia, che porta il nome
cardinal Pacca, colto amatore delle arti, di Tor s. Michele, visibile da Ostia, e-
«.ielle scienze e di chi le professa, facen- secondo Nibby da s. Pio V (che
dificata
doli trasportare in Ostia moderna, ce- prima nvea il nome di Michele^ e la dedi-
lebrati dal commend. Pietro Campana cò all'arcangelo) nel i56q, e perciò po-
nel 1X34. con l'opuscolo: Scavi d'Ostia. steriore a Michelangelo cui si attribuisce.
II cardinal Pacca vedendo che pochi mo- Anco Marzio dopo aver disfatto 4 cit-

numenti eransi conservati in Ostia mo- tà latine, e forzato i veienli a cedergli


derna, de'tanti ch'erano stali scavati fra la selva Mesia, ampliò così limiti del i

le rovine dell'antica, raccolse nelle ca- dominio romano fino al mare sulle due
mere dell' episcopio, da lui riparato in live del fiume, e in un angolo che for-
gran parte e richiamato a nuova vita ,
mava il fiume col mare edificò la nuova
tutti monumenti che potè, e formò
i ciltàj cioè nello stesso luogo dovè 1 Bea
un piccolo museo ostiense, come aveva troiano prese terranei Lazio, e che forti-
fatto a Porto mentre n'era vescovo. Per ficato ebbe il nome di Troja nova. Dal-
lui di sepolcrali monumenti e di prege- questa città in ore Tiberìi fu della
l'essere
voli avanzi di bassorilievi di urne va Ostia o /fostia, e Ostia Tiberina^ 'pia-
liceo l'atrio e il prospello del palazzo si porta, foce, bocca o apertura della na«
episcopale, ed una copiosa collezione di vigazione del Tevere Nw rva il fl
<

eruditi marmi vestono in regolare di- parlando del territorio d'Ostia, Memo-
sposizione le pareti grande •'cala e
della rie par.
I, p. ri}, s«- da quel tempo il
parecchie sale dell'episcopio. Fra «pici Tevere avi s* 1 due rami di alveo, pei
luouumeuti ìueriluuo particolare meo* quali auch oggi si scalila nel mare, fui-
,

46 OSI OST
mando con grossi alberi e fangose tene vnsi da Dionigi stesso. Non si può nega-
una specie che dicesi sacra, è co-
d'isola, re che tal vento sia stato spesso di gra-
sa ignota: si sa però clie questi due ra- ve incomodo allo scarico del Tevere, di
mi vi erano da tempo antichissimo. Il -
maniera che molte volte ha prodotto
ramo destro fu per lungo tempo il me- inondazioni e ristagni, onde le navi do-
no praticato, finché Claudio vi fabbricò veansi alleggerire per entrar nella foce,
quel porto, perfezionato poi da Nerone, tirandosi fino a R.oma per 190 stadi.
e ristorato da altri, che diede il nome Coll'andar del tempo il tragitto di que-
alla città e Porluense. Nel tempo
via sto ramo si rese incomodo e la città di
più antico ramo sinistro era il più fre-
il Ostia fu quasi abbandonata, quando dal-
quentato, e come più aperto e più co- l'imperatore Claudio si fabbricò il sud-
modo alle navi, per questo entrò Enea detto porlo dalla parte destra, forse per-
quando venne nel Lazio a stabilire pri- i chè da quella parte il viaggio per fiume
mi fondamenti della potenza romana. a R.oma è più breve, come anche a' no-
Non essendo però l'alveo di questo si- stri dì si continua a praticare in Fiumi-

nistro ramo troppo agevole a transitarsi cino. Su questo argomento e sull'impor-


con navigli di qualche portata, la gran tanza del porto d'Ostia, in cui vi appro-
metile del re Anco Marzio vide il biso- davano le romane flotte e le navi d' A-
gno di fabbricare non solo il porto o possono leggerei seguenti autori.
sia, si

rada, ma ancora una piccola città, e vi Orazio Tigrino de Marsis Ulriusque :

formò una colonia romani; così si di Porlus Osliae descriplio, presso il Pia-
accrebbe il comodo del commercio per vio nel Theatrum civitatum. Giampie-
acqua, e forni a Roma un porto marit- tro Lucatelli: Dissert. sopra il porlo di
timo e ne divenne il suo Pireo. Lo volle Ostia e sua medaglia, e sopra la ma-
costruito nel Tevere sca-
luogo dove il niera usala dai romani nel costruire i

rica le sue acque, né deve recar mera- porli del Mediterraneo, Roma 1 j5o. La
viglia se ora il mare è più lontano, per- dissertazione è pure riportata tra quelle
ch'esso come in altri luoghi si è ritiralo del p. Calogeri), e deìì'Accad. di Corto-
di molto. Nota Dionigi d' Alicarnasso, na t. VPCastiglioni : Numismalutn O-
che detto re vi fece anche un arsenale, stiensis, et Trajani Porlus explicalio
che lo rese un porlo ampio e capace di Roma 1 6 4- Fea Ristabilimento della
1
:

grossi bastimenti, non meno de'miglioii suo Tevere. Più:


città d' Ostia coli' intero
porli di mare, cioè si servì per porto del- Il Tevere navigabile oggidì come nei
la bocca stessa del fiume. Egli osserva suoi più antichi secoli, eia città d'Ostia
come cosa mirabile, che questa bocca ivi edificata dal re Anco Marzio, empo-
del Tevere non chiudeva ed otturava
si rio di Roma, da risorgere a nuova vita,
colle arene del mare, come pure accade Roma 835.
Più: Storia delle saline
1

ai fiumi anche grandi, né il Tevere per d'Ostia introdotte da Anco Marzio, Ro-
questa parte veniva a profondarsi, o di- ma 1 83 1 . Cav. Canina: Sulla stazione
sperdersi in stagni e paludi, prima di delle flavi d' Ostia, sul porto Claudio
giungere, d mare, ond'era perpetuamen- con le fosse indicate nel? iscrizione sco-
te navigabile, di maniera che per mez- perta l'anno 1 836, e sul porto interno
zo di remi vi entravano grosse navi da di Traiano, eia fossa distinta col nome
carico, restando le altre al porto como- di questo imperatore, Roma 838. 1

do e sicuro, quantunque vi dominasse il Nell'anno 538 di Roma era staziona-


vento occidentale; ma le navi più gran- ta una flotta romana a Ostia, e nel 543
di erano obbligale tenersi in alto mare, vi salpò con 3o quinqueremi per la Spa-
essendo riempita la bocca , come rica- gna il 1

Scipione Affricauo, la qual spe-
e; S T OSI
dizione può considerarsi come il princi- tieri vi dimorava: volle Stabilirvi una
pio della salvezza dell' ingrandimento
<• coorte di vigili per estinguere ed evitai e
ci i Roma. Nell'unno 547 so '° Aimo e gl'incendi, e partì da Ostia per la spe-

Ostia, fra le città marittime presso Ro- dizione britannica. Sotto Nerone la città

ma, ottennero esenzione da fornir ti lip- continuava ad essere popolosa e ri>ca,


pe ; essendo Ostia posto .sì importante indi venne aumentata, abbellita e be-
e da esigere tale custodia, che malgrado neficata da Adriano. Il •successore An-
il bisogno, fn una delle due colonie ma- tonino Pio vi costruì il lavacro; e Set-
rittime eccettuate dal completar le le- timio Severo la favorì, e costruì la via
gioni ; ed i giovani di esse non poteva- litorale detta Severiana, ebe comincian-
no pernottare più di 4° giorni fuoi i del- do da Ostia raggiungeva l'Appia presso
la loro colonia. Nella guerra civile fra Tei racina. GÌ' imperatori susseguenti
Mario e «Siila, il primo In prese e mise continuarono a ornarla di fabbriche son-
a s;tcni. Auclie negli ultimi della repub- tuose ; Aureliano cominciò a erigervi un
blica vi era stanziata una flotta romana, foro sul mare, ove fu poi stabilito il pre-
rlie per essere stala in parte predala e torio pubblico. Tacilo che gli successe ga-
fuoco dai pirati cilicii, die
distillila col reggiò con lui in adornarla donandole ,

impulso alla spedizione di Pompeo con- 100 colonne di marmo numidico e gial-
tro di essi, e alla piena debellazione del- lo antico alte 23 Forse a Caro e
piedi.
la Cilicio. E d'uopo riflettere, che il por- Carino si attribuisce un ponte di pietra
to Ostiense o la rada in che stavano an- ricostrutto per uso degli ostiensi e dei
corate le navi, non era fortificato. Non Morenti. Renelle vi fosse introdotta la re-
polendo le navi cariche di viveri talvolta ligione cristiana, nel secolo IV continua*
approdare in Roma, per l'accennato in- vasi a sagrificare a Castore e Polluce, per
ferramento che vi faceva il Tevere, onde olleiiere la tranquillila del mare; ma nei
talora la città pali carestia, mosse Cesa- primi del secolo V era già in decadenza,
re a pensare alla costruzione di porli sul sebbene proseguissero detti sagi ifizi dal i

litorale ostiense, e Claudio pose in esecu- prefetto e console di Roma, e il concor-


zione l'idea a Porto dal lato occidentale, sode'romani nelle leste tb maggio. ' < i
-

quindi si formò la darsena, opera di Tra- tamente che la presa di Roma e 1 inva-
iano, ed il nuovo braccio del Tevere del- sione gotica gli dovette nuocere; l'abo-
lo Fiumicino, clic facendo abbandonare lizione di delle feste influirono al suo de-
l'ancoraggio presso Ostia, scemi» il suo cadimento, e nel 5 [o era poco frequen-
commercio. Tutta volt;i Ostia non decad- tala, quantunque la foce ostiense li sse
de rapidamente dal suo splendore, sì per ancor navigabile, al riferire di ProCOp
la vicinante del nuovo stabilimento ma- Caduta Ostia in lutale abbandono e
rittimo, che per le cine che ne mostra- squallore, nell'837 era diruta affatto. Le
rono sempre gl'imperatori, lino alla ma- incursioni de' saraceni finirono di spopo-
laugurata traslazione dell'impero. Con larla, onde Gregorio l\ Papa per sai*
tribuì a far (ionie Ostia il (empio di vare i pochi abitanti clic vi einno resta-
Castore e Polluce, ove in folla concor- li da tali piraterie, e per difendere le

revano romani i a celebrarvi le feste e. ( i s'i USSC un nuovo I l


!
-

Maiumae, e dove ^1 imperatori i dentro terra, cu < presso il silo ci


'

vansi a sacrificare per penuria di viveri attuale, sopra ij'i edifìzi de' l

cagionata da venti contrari. Il su l'antica, e a questa da' il mìo non e, cu »•

giorno amenissimo vi attirava continuai* mandola Grrgoriopoli; la circondodi


mente gente, massime a prendi rvii ba- mura, e s emulo ili ( un
gni di mare. Lo kles>o Claudio volcii- in unitissima cittadella, ove ripose le ai-
48 OST OST
mi per la necessaria difesa, e la ridusse senza dell'arciprete e chierici ostiensi, al
un forte antemurale contro le scorrerie popolo convocalo pel consenso di ciascun
de' saraceni con enormi spese. La bor- individuo, e sottoscritto a' 3 1 maggio.
gata per poco tempo conservò il suo no- Alessandro III nel 1 160 a'22 novembre,
me, e nell'849 s. Leone IV coi napole- proveniente da Messina colle galere del
tani si recò a combattervi i saraceni, re Guglielmo I, entrò nella foce del Te-
ciò che dissi aMarixa Pontificia, nar- vere, etOstiam ubiea nocte due lo re. Do-
rando il Piazza, che il Papa prima del- mino cimi fratribus suis quievit, sauus
la battaglia si recò processionalmente al- et incolumis pervenit. Lo slesso Papa ai

la cattedrale, evi comunicò nella messa 25 novembre 1 166, reduce di Francia,


i capitani e soldati.Avverte il Nicolai vi approdò e pernottò, venendo incon-
che Porto e non Ostia fu dato da s. trato dal senato romano, e da gran mol-
Leone IV ad abitare ai corsi. Nuove for- titudine di chierici e di popolo. II vesco-
tificazioni e restauri fece ad Ostia mo- vo cardinal Ugolino Conti fortificò la cit-
derna s. Nicolò 1 tlell'8 j8. Indi nel 917 tà con torri e mura, dopo averla tolta
Abelcaylo saraceno, venuto alla foce del dalle mani di alcuni invasori, e uel 1227
Tevere, prese Ostia, e recatosi verso Peo- divenne Gregorio IX. il suo nipote car-
nia la pose in istretto assedio. Dipoi tro- dinal Raiualdo Conti, da lui fatto vesco-
\asi menzionata Ostia, come luogo do- vo d'Ostia e Velletri, fu sì zelante che
ve approdavano coloro che per mare ve- andava or nell'una or nell'altra città a
nivano a Roma o ne partivano; quindi predicarvi la parola di Dio, o farvela an-
sembra che le cure di s. Leone IV per nunziare alla sua presenza, lo che prova
ripopolare Porlo riuscissero infruttuose, che Ostia continuava ad essere popolala
onde quella città rimase poco dopo ab- almeno mediocremente: nel 1254 Ri-
bandonata, e mancata la popolazione, in- naldo fu Papa Alessandro IV.
terratosi il porto, e resasi men pratica- Mentre Papi sino dal i3o5 aveano
i

bile la foce destra, le navi furono forza- stabilito la- residenza in Francia e Avi-
le a rimontare il Tevere per la foce si- gnone, uel 1 327 a' 5 agosto i genovesi
nistra. Questo fu il motivo, secondo Nib- alleati di R.oberto re di Napoli, discesi
by, che più d'ogni altro contribuì a man- sul litorale ostiense, presero esacebe^gia-
tenere qualche popolazione in Ostia mal- rono la città, e la ritennero malgrado il
grado l'infelicità de tempi. Vittore III re- tentativo fatto dai romani perdiscacciar-
candosi da Monte Cassino in Roma, nel neli, i quali accorsi senza alcun ordine
1087 passò il Tevere presso Ostia, che e a furia di popolo, furono da loro mes-
ancora era tenuto per luogo d'importan- si in piena rotta : i genovesi preveden-
za. A' 26 maggio i5q il cardinal Gia- 1 do di non potervisi mantenere, misero
cinto Dabò Orsini, poi Celestino III, ri- fuoco alla terra, e se ne ritornarono al-
cevè la promessa dal popolo ostiense di le navi. A questa sciagura tenne dietio
mandare a titolo di tributo ogni anno al l'altra dell'aunoseguente, che a'i3 mag-
Papa, quando sta in lloma, a Marmo- gio fu di nuovo presa dai nemici di Ro-
rata o Ripagrande, due carri o barconi ma, essendosene impadronite le galee del
di legna, uno nel giorno di Natale, l'al- re Boberto, seguace di Giovanni XXII
tro in quello di Pasqua, sotto pena di residente in Avignone, e sostenitore dei
pagar 100 lire provesine: selle furono» guelfi; invano tentarono rilorla i roma-
deputati ostiensi e ne fu testimonio Don- ni uniti a 800 cavalli di Lodovico il Ba-
nellus Bobò fratello o nipote del cardi- varo nemico del Papa e fautore de'ghi-
nale. Quindi l'alto venne letto avanti bellini. Questi disastri non spopolarono
la chiesa cattedrale di s. Aurea, alla pie- affatto la città, poiché rilevasi da una
OST OST 49
bolla Benedetto XII, de' 19 luglio
di pio discese a Ostia. Ivi nel i47 a a 2 ^

133 7, che vi era ancora una considera- maggio s* imbarcò per la legazione di
bile popolazione, ingiungendo il Ponte- .Spagna il cardinal Bolgia, poi Alessan-
fice, che olire l'arciprete ed 10 cano- i dro VI, dopo esservisi trattenuto parec-

nici, annessi alla cattedrale d'Ostia, do- chi giorni a causa de tempi contrari. Ver*

vessero personalmente risiedervi ed of- so la stessa epoca il vescovo cardinale


ficiarvi, ovvero sostituire persone ido- d' Estouleville ristaurò la città , e forse
nee, altrettanti vicari. La lunghissima sotto di lui fu dato principio alla costru-
sseosa de'Papi da Roma, se fu grave- zione della torre attuale, la quale fu in-

mente risentita dalla metropoli, molto nalzata e fortificata dal cardinal Giulia-
piu dove* esserlo da questa terra, la qua* no della Rovere, nipote di Sisto IV, poi
le solo per la capitale, e pel debolissimo Giulio li. Nel vescovato d' Estouteville
commercio fra questa e il mare si soste- fu dimolto riparata Ostia, che da qual-
neva. L'autore dell'itinerario del viaggio che tempo era rimasta abbattuta, e ven-
di Gregorio XI da Avignone in Roma nero edificale diverse case: il cardinale
per restituirvi la residenza papale, nur- commise a Pintelli il disegno per la rie-

ra che approdò al porto d'Ostia a' 14 dificazione della cattedrale, che poi ese-
gennaio 1377, e descrive la città come guì il cardinal Rovere. Sotto il vescovo
fortificata, venerabile, ma di nessuna esi- d'Estouteville, essendo Ferdinando re di
stenza ; di questo approdo meglio ne Napoli in guerra con Sisto IV, il cui eser-
parlai ne' voi. Ili, p. 1 99,XXIX, p. 228, cito giunse sino alle porte di Roma, nel
e WX1I, p. 2S3. Come piazza forte, 1482 Ostia fu visitata due volte dalle
Ostia era ancora importante, e perciò reali galee, prima da 7, poi da 2, oltre 1

Ladislao re di Napoli, amico del fuggia- 4 fuste, forzate però ad allontanarsi, es-
sco Gregorio XII, ed ambizioso del do- seudo la rocca presidiata da fanti coman-
minio di Roma, nel 408 a'i 8 aprile mi- 1 dati da Maiannino di Firenze, che tras-
se campo ad Ostia, per mare con 60 (li- se contro la squadra un passavolante.
ste, per terra con 1 2,000 cavalli e 1 0,000 Divenuto vescovo il cardinal Rovere, ri-
fanti; la prese per forza dopo ball 1 conoscendo l'importanza del sito, si diede
essendone castellano messer Paolo di Bat- a fortificare validamente Ostia, serven-
tista di Govio. A' 20 mosse per Roma, dosi del Sangallo, uno de' più rinomati
pose campo a s. Paolo, vi entrò, e re- architetti militari, e ritenendolo in ( tati 1

staurò mura. Nel i4«o Ostia si ten-


le per ben due anni. Sue opere sono la sus-
ne fedele ad Alessandro V, ma a'afi giu- sistente torre, le fortificazioni che la co-
gno 1 sotto Giovanni XXII), fu ri-
i
1 » ronano e le altre sunnominate. Sembra
presa da Ladislao di lui nemico, che poi che il cardinale invitasse lo zio Sisto IV
saccheggiò Roma. Nel pontificato di Mar- vedere i suoi lavori, perchè nel 1

tino Y reonera restauratele fortificazio- imbarcossi in Roma a Ripagrande, al-

ni, e (piando al successore Eugenio IV lora detta Ripa bomea, sopra legno ben
si ribellarono romani, il Papa a' 18 i adorno e corredato, detto il Bucentoro.
maggio vi giunta dal Tevere in
1
i
I
i
La rocca servi nel 1 Un di ricovero allo
barchetta, inseguita dai nemici per la stesso cardinal Rovere nel pontificata di
riva, e salito sopra imi galera, \< Alessandra VI, col quale ebbe dissapo-
per Livorno e Pisa. Onorò di sua pie- ri Dopo esservisi sostenuto fino al 'pi j. 1

senza Osti» Pio 11 nelle sue escursioni ed averla fornita per tre anni di viveri
archeologiche, dove corse grave p e mimi/ioni, la Li-* io in Custodia dì la -

lo per improvvisa inoodasiooe Nel ri« briaio Colonna, indi imbarcossi in un


. u in Roma Carlotta regio 1 di Ci* brigantino perGcnoi in Fi in<
VOI . 1 .
i
5

5o OST OST
eia persuase il re Carlo Vili a impadro- entrò in una piccola scada col solo suo
nirsi del regno di Napoli, per le ragioni diletto dottor Agreda, e giunse a Ostia
che vi avea, e l'accompagnò nella sua ca- poco prima di mezzogiorno. La flotta
lata in Italia. La rocca intanto era slata seguir volle il suo duce, ma fu impedita
espugnata da Alessandro VI pel conte di dalla stessa bocca del Tevere, mentre
Pitigliano con gagliardo assedio, la pre- contenendo poco fondo d'acqua, non po-
se a'26 aprile e con essa tenne custodite terono stare a galla le imbarcazioni, per
le foci del Tevere. Portandosi il re in lo che fu d'uopo retrocedere verso il ma-
Roma nel declinar del i494> costl '

mse ^ re.Adriano VI era già in salvo felice-


Papa a capitolare, ed ebbe in deposito mente, quando insorta burrasca, molti
la fortezza di Civitavecchia, Terracina patirono gravissimi danni; il vescovo
ed Ostia, finché avesse conquistato il re- d'Avi la perde parte di sua preziosa sup-
gno di Napoli. Cai lo Vili fu ricevuto dal pellettile, e parte a stento fu salvata ben
cardinal Piovere splendidamente in Vel- guasta. Altri ch'erano rimasti nelle na-
lelri, e dopo delta conquista il re resti- vi si trovarono esposti a maggiori perico-
tuì le rocche al Pontefice, tranne Ostia li, dovendosi abbandonar all'impeto del-
che consegnò al cardinal Rovere. Narra le onde; e quando con molto
riuscì loro
ilPiazza, che infestando Ostia Menaldo travaglio all'errar terra, abbandonaro- si

Guerra di Navarra, famoso corsaro, A- no al più gran tripudio, benché arcive-


lessandro VI vi mandò il celebre capita- scovi, vescovi, duchi, oratori di princi-
no Consalvo, che presolo lo condusse a pi, cavalieri, letterati, ed altri di alto
modo di trionfo in Roma; e che a' 2 senno. Tutti si ristorarono coli' abbon-
settembre il Papa vi si recò a diporto dante mensa preparata dal cardinal Car-
col proprio figlio Cesare Borgia (f.), vaial, divenuto vescovo d'Ostia, pel Pa-
formandovi giardiui e dilettandosi nel- pa e per tutto il numeroso seguito. Ter-
la caccia, per cui fu Ostia frequentata da minato il pranzo, Adriano VI accompa-
Cesare. Morto Alessandro VI, e il car- gnato da 5 o 6 cardinali s' incamminò
dinal Rovere nel i5o3 divenuto Giulio per Roma, e pochissimi prelati potero-
lì, pose nella rocca d'Ostia Cesare Bor- no accompagnarlo per mancanza di vet-
gia, e ne affidò la custodia al cardinal ture e di cavalli, gli altri alla meglio si
Carvaial, che lo favorì e lasciò fuggire. adattarono su carri, giumenti e a piedi,
Leone X
fece qualche rislauro alla senza distinzione di signoria, perchè l'ar-
rocca (o ciò si deve al vescovo cardinal rivo del Papa riuscì inatteso: per la via
Riarionel suo pontificato), e persua mor- Ostiense tutti si recarono alla basilica
te essendo nel \5ii eletto Adriano VI di s. Paolo. Dipoi e nel 1 537 P a °l° M
dimorante nella Spagna, partito da que- rifece la rocca, quasi diruta per 1' inva-
sta con numerosa flotta, con 2,000 tra sione sofferta sotto Clemente VII nel
prelati e cortigiani, e 4 ooo3
soldati, ap- sacco di Roma, benché qualche restau-
jirodò a Ostia al modo detto nei voi. ro vi avesse fatto prima essendo vescovo
XXXV, p. 1 77, e XL1II, p. i5, ed al- d'Ostia, pel conto che sempre si fece del
trove. L' Ortiz che fece la Descrizione luogo. Nella guerra degli spagnuoli contro
del viaggio, narra che Adriano VI ap- Paolo IV, duca d'Alba nel i556 pre-
il

prodò in Civitavecchia
mercoledì 27 a- se Ostia, ma
poco dopo le milizie ponti-
gosto, indi s' imbarcò al tramontar del ficie tornarono ad occuparla. Quindi Pio
sole, e continuando tutta la notte la na- IV ristorò la rocca d'Ostia, le mura ed
vigazione con prospero vento, alle 9 del- il porto. Come luogo interessante, allor-

la mattina arrivò al porto d'Ostia e alle ché Gregorio XI 11 volle proseguire la


foci del Tevere. Qui il Papa pel primo guerra contro i turchi, si recò a ricono-
1

osi * ) S T 5
~>~ > piedi col seguito a visitare tutti ridotti
scere il porto e fortezza d'Ostia nel i i

Avendo l'antica (Mia ricevuto il primo di quelleantichità; asceso poi in carrozza,


colpo del suo deterioramento all' aper- Pio VII si diresse a Castel Fusano, dove
tura del porto di Claudio, così la mo- si trovò a riceverlo il principe Cingi si-

derna Ostia rìaprìmenlo della foce


pel gnore del luogo, nel palazzo del quale a-
destra del Tevere, l'alto da Paolo nel V vea l'atto preparare il pranzo dagl' inser-
1612, cadile io abbandono, e appena si vienti del pai azzo apostolico, non volendo
DC un pieci. lo numero di abitatoli die il principe facesse alcun trattamento,
per la continuazione delle saline, per la onde dovè limitarsi a far servire un rin-
pesca dello stagno, per la coltivazione fresco. Dopo il pranzo il Papa si trasferì
de terreni e la guardia de bestiami; laon- alla marina per osservare la foce ebe tras-
de nel 17(0 eranvi 49 famiglie e l56 mette I' acqua salsa alle saline, e ad ore
anime, elie vi restavano ancora durante 2 3 riprese il viaggio per Pioma. Gregorio
l'estate. L'abbandono delle salme avve- XVI i832, Dell'istituire la legazione
nel
nuto sul finir del secolo scorso, l'essere di Velletri vi comprese Ostia, e la con-

stala contemporaneamente ridotta Ostia fermò nella giurisdizione governativa di


asilo di Fuorusciti, finirono di deprìmerla. essa e del cardinal vescovo decano del
Della colonia clic presso Ostia tentò sta- sacro collegio. Nel 838 Gregorio XVI 1

bilirvi un Saccbetti, feci cenno nel voi. avea divisato portarsi a Ostia a' 16 ot-
I, p. 1 >8. tobre, ma il cattivo tempo l'impedì. Es-
Abbiamo d.d n.° 187 del Diario di sendogli a cuore la navigazione del Te-
Roma, ebe lunedì ottobre 1802 Pio 1 1 vere e di migliorare la sorte d'Ostia, vi si

^ II, col ristretto servigio di campagna, recò a*2 ottobre 1839, dopo aver onorato
avendo nella propria carrozza prelati i di sua presenza il palazzo di Castel Posi-
Gavotti maggiordomo e Laute tesoriere, no, collocato nel mezzo di ui\ vasto bo-
si pollò a Ostia. Nella piazza si umiliò sco di pini. Giunto in Ostia fu ricevuto
Giuseppe Petrilli direttore delle cave ca- nella cattedrale dal vescovo cardinal l'ac-
merali di antichità ebe si facevano nelle ca, poscia ascese nell'episcopio ammiran-
vicinanze, ed accompagnò poi il Papa nei dovi quau lo di sopra descrissi. Indi
luoghi ove esistevano le cose più notabi- verso la spiaggia, fermandosi in un pa-
li per l'antichità, come ancora alle saline. diglione appositamente eretto; progre-
Pio VII si recò nella cattedrale, e dopo dendo nel e immillo furono tirate alla di
la benedizione del
Sacramenloesposto, ss. lui presens 1 due reti di pesci. Scopo del-
<i trasferì nel palazzo episcopale, ove il la nta fu l'esaminare sul luogo come po-
» ini mal Alba DÌ vescovo lo sei vi di un con- ter liberare la città dalle acque stagnanti
veniente rinfresco, indi ammise al bacio del liume morto, dallo Stagno di levante
del pi< tanti. Si condusse al Ior- e dai bassi ac ruastrini, purgando com l'a-

io, dove osservò la restaurazione ed i ri 1 dalle inifitiche esalazioni, e rendere


preparativi tatti pera ad ubertosa produzione le nuove terre,
petente guarnigione e 100 forzati, che nel rare 1 bassi tei reni del lenimen-
ino novembre and ivano impie- to d'Ostia, e questa ripopolare; e final-
garsi negli scavi dell'antica Ostia. Dipoi mente per facilitare il regolamento delle
asceso il santo P. i.Ue in carrozza, prose* •eque del Tevere dì e male di Fiumici- I

giù lungo il Tevere, ov'erano i du no, mantenendole al conveniente livello


cioni pontificii venuti ila Cìvitavi per sostenere la nai tione e impedire
- prniqual ialìebeaedisse,nelqual tem- i deposili d'arena alla sua foce k fronte
po fecero tre replicati spari di 18 col pi di dell'ini' 1 1 sse die 11 id mai lare id< I

Basinone per ctascuuo. Indi si condusse 1 tetto lauti utili oli, le circuitali-
5-2 O S T OST
ze de' tempi non glielo permisero. I mi- di Velletri e sua provincia, mentre pri-
nistri palatini imbandirono la mensa al ma era solo governatore perpetuo. Che
Pontefice, che vi ammise oltre il cardinale al vescovo d Ostia toccava l'ordinazione
pure la sua nobile corte e altri personag- de' vescovi, lo riporta il Baronio all'an-
gi.Prima di partire esternò ilsuo gradi- no i igojed il Piazza. Inoltre il pallio vie-
mento al cardinal Pacca, e si recò a veder ne imposto al vescovo d' Ostia e Velie-
la fortezza. Dipoi pel medesimo fine, ai tri dal Papa; egli non è metropolitano,

ì5 ottobre fece un'escursione a Fiumi- ma fu chiamalo talvolta arcivescovo, co-


cino. Sopra Ostia, oltre citati autori, si i me anticamente venivano appellati per
possono vedere ilRircher, Latitivi jYoì- eccellenza i vescovi di chiese insigni, an-
pi, Velus Latitivi, t. 6 3 de Laurenlibus zi Gerardo Mercatore nel suo Aliante
et Osliensibtis; Nibby, Viaggio antiqua- chiamò il vescovo ostiense pali iarca del-
rio ad Ostia, nel t. 3 degli Atti di ar- la Campagna, ed altri lo dissero metro-
cheologia. politano del Lazio.
La fede cattolica predicata in Roma Il primo vescovo d' Ostia fu s. Ciria-
dai ss. Pietro e Paolo, ben presto si pro- co o Quiriaco, fiorito in principio del III
pagò pure in Ostia, che fra le città sub- secolo, martire nel 23o. Gli successe s.
urbane più vicine fu la prima ad avere Massimo, il quale 261 consagiò il Pa-
nel
un vescovo immediatamente soggetto al- pa s. Dionisio, e fu il primo vescovo di
ias. Sede, circostanza che principalmente Ostia che abbia consacrato il romano
influì soli' uso da epoca immemorabile Pontefice. Indi altroMassimo fiorito sot-
stabilito, che il vescovo ostiense, come to Papa s. 3i3 inter-
JMelchiade, e nel
primo fra'suburbicarij consacri il nuovo venne al concilio romano contro Felicia-
sommo Pontefice. A Decano del sacro no e Donato. Al suo tempo ad istanza
collegio, il più degno dei 6 cardinali di s. Silvestro I l'imperatore Costantino
Vescovi suburbicari (V.), e di quelli del eresse in Ostia una basilica in onore dei
cristianesimo ,
parlai di tultociò che lo ss. Pietro e Paolo e di s. Gio. Battista,

riguarda, della sublime sua dignità e pre- e nobilmente la dotò di sacri arredi e di
minenza, che a lui incombe ordinare e possessioni, fra' quali si nomina l'Isola
consacrare il Papa come vescovo d'Ostia Sacra fra Ostia e Porto, che Anastasio
(riportando gli esempi di quelli che sen- in Vita s. Silvestri I, appella Arsis, no-
za essere decani lo furono, o ch'essendo me corrotto dai copisti che ci ricorda la

decani non ottarono a questo vescova- selva Arsiamentovata da Livio. Nellostes-


to), pel privilegio che gode_, per cui da so secolo IV s. Gallicano vi edificò una
s. Marco Papa del 336 ricevette il pallio chiesa con ospizio e ospedale annesso,
e ne fa egli stesso l'istanza in concistoro per ricevervi i pellegrini di tulle le na-
colla furinola, parlandosi pure di questo zioni, e fu uno dei primi della cristiani-
punto a Consacrazione de' sommi Ponte- tà. V'istituì prebende pei sacerdoti , e
fici; e checol pallio ungeva ancora gl'im- lo fornì di rendite, rilirandovisi a eser-
peratori, ove rimarcai che con Pelagio I citare l'ospitalità, con s. llarino monaco
del 555 supplì 1' arciprete d' Ostia, co- ostiense (in onore di s. Gallicano Bene-
me in altri casi e per la benedizione di detto XIII eresse in Roma un Ospeda-
quei Papi che già erano vescovi, e Sisto le). Noterò, che verso il secolo V, fuo-
IV fu consagrato dal cardinal d'Estou- ri del recinto della città antica, fu fab-
teville, vescovo d'Ostia e Velletri, ben- bricata la chiesa di s. Ercolano marti-
ché non decano del sacro collegio ; di- re , e che nel precedente secolo e nel
cendo finalmente a Decano come Gre- 362 vi morì s. Monica madie di s. A-
gorio XY1 lo dichiarò legato apostolico gostino, mentre era in viaggio, e quivi
OST O S T 53
fu sepolto il suo corpo, clic da Martino Successivamente fiorirono Leone del-
V nel i43o solennemente fu trasportato l'864; Donato cardinale; Eugenio car-
in Roma nella chiesa del figlio, recitan- dinale dell' 8"8; Guido del qo\; Sicco-
do Papa una pia ed elegante orazio-
il nc cardinale che consagrò antipapa , l'

ne. Abbiamo dal Piazza che questo san- Leone f'IIf, perciò degradato; gli fu
to colla madre ehhero ospizio presso l'e- sostituito Gregorio; nel q83 era vescovo
piscopio, quando da Roma si recavano Leone; indi Azzone cardinale, poi Gre-
in Africa, aspettandovi l' imbarco, onde gorio cardinale del 098, Pietro del oo3, 1

s. Agostino assistè alla sua infermità ed Gregorio e animale del 00", Pietro car- 1

esequie, com' egli slesso descrisse nelle dinale del o>(), b. Gregorio cardinale
1

Confessioni. Nella cattedrale ove riposò del o33, Benedetto cardinale del
1 o\\, 1

il corpo Monica fu eretta una cap-


di s. Deodalo cardinale del o {<), Pietro car- 1

pella, che rovinata da un incendio, venne dinale del io58; s. Pier Damiani car-
rifatta con marmi dal vescovo cardinal dinale gli successe, il primo vescovo che
Gd)o. Quarto vescovo d'Ostia fu N. che lo fu pure di Velletri,come successori i

consagrò nel 336 Papa s. Marco, il qua- al modo che dirò. Nel 1072 fu fatto ve-
le impose il pallio. Indi fiori-
perciò gì' scovo s. Gherardo cardinale; nel 1078
rono Cono che intervenne al concilio di Ottone di Chatillon cardinale, poi nel
s. Felice li detto III nel JS7 delapsis; 1088 Libano li {V.), il quale nominò
Bellatore che nel {.qq sottoscrisse al con- vescovo il nipote cardinal Ottone Cita-
cilio di s. Simmaco; A risto si trovò agli don, che benedì e unse Pasquale IL
li

altri temiti dal medesimo Papa nel Sor, L'antipapa Clemente III v'intruse Gio-
5oa, 5o3, hi Gloriano o Glorioso del | ; vanni pseudo-cardinale, che nel 1098 in-
mi j Amabile fu al concilio del 64<J
circa ; tervenne al conciliabolo romano. Nel
celebrato da s. Martino I; Andrea in- 1 101 il celebre cardinale Leone de Mani
tervenne a quello di s. Agatone nel 680 monaco di Monte. Cassino, ove pure ne
contro i monoteliti, indi consagrò s. Leo- parlai, vescovo ancora di Yelletri, come
ne Il (insieme al vescovo di Vellelri, in all'erma il Cardella, avvertendo col Bor-
mancanza di quello d'Albano, ed abbia- gia, che la chiesa di Yelletri già era stata
mo altri esempi che i vescovi di Vel- aflidata al vescovo d'Ostia, mentre l'ul-
li tri concorsero alla consacrazione del timo che governò la chiesa di Yelletri tu
Papa ) e Giovanni V. Indi fu vescovo Giovanni Mincio, nel o 18 antipapa De- 1

Gregorio delyo", bibliotecario della se- nedettoX.^ie\ - Lambertocardiuale, 1 1 1

de apostolica; Teodoro nel 43 si recò r%


che nel a \ ili venne Onorio II^P.). Non
1 1

al concilio di s. Zaccaria; Giorgio con lo fu Pandolfo cardinale, come altri pre-


\ diario vescovo Nomentano e molti car- tesero bens'i Giovanni cardinale fatto da
;

dinali nel - "5


3 accompagnò in Francia Onorio II nel ia5; indi per breve tem- 1

Stefano II detto III; Gregorio fu legato po Pietm cardinale, secondo il Boi


di Adriano I in Inghilterra, e nel 787 ore- Innocenzo il nel uì j dichiarò fCSCOfO 1

su di' al concilio di Ghelchitjtlel quale par- Dragone cardinale torse gli successe per .

lai pure nel voi. XVII I, p. a (.6; Pietro breve tempo il suddetto Pietro cardio**
cardinale nel 798 lottosci ine la donazio- le, poiché Innocenzo II nel i3 ì fece 1

ne di Leone III e Cai lo Magno dell' aba-


s. vescovo Alberico cardinale. Eugenio III
zia delle Tre lontane liei nardo dell'Ho j; j nel |S, secondo alcuni, elesse vescovo
1 1

Cesario fu presente al concilio di Eugenio il cardinal Guido certo ; è che nel 1 1 5o


Il nel 1*826 Megisto o Megetio cardinale
;
I 1 e fCSOOVO il b. / go di ChalooS cardi-
dell 854j le cui notizie, come di tutti ^li nale. Con questi l'Ughelli ineoinincia la
altri cardinali, le riporto alle biografie. serie promiscua de vescovi d'Ostia t


54 OST OST
Velie tri (che a tale articolo proseguirò), ghie e martire, e Maddalena de' Pazzi,
Italia sacra t. I, p. 4'- Per la poca po- protettrici di sua famiglia. G. Marnovi-
polazione cui era ridotta Ostia, Eugenio tio Tonci ci diede: Villa Sacchetti O-
III gli uni in perpetuo
vescovato di il sliensis cosmograjìcis tabulis, et notis il-

Velletri, cioè rese stabile 1' unione delle lustrala, ruslicanis legibus, offìcinarum-
due chiese, perchè prima di questo tem- quc ìnscrìptìonibus adnolata Romae _,

po, sebbene precariamente, erano già u- i63o. Inoltre trattarono delle notizie ec-
nite ad arbitrio de' Papi, onde i vesco- clesiastiche d'Ostia :F, A. Maroni, Com-
vi si sottoscrissero quindi : epìscopus O- mentarius de ecclesiis, et episcopis O-
sliensis et Veliternus. L'eguaglianza del stiensibus et Velitemis, in (pio TJghellia-
titolo non portò eguaglianza di giurisdi- na series emendatur, conlinualur, et il-

zione, che passò poi tutta nella chiesa di lustra tur,Komae 1766. DeMagistris ve-
Velletri, che allora e poscia grandemen- scovo di Cirene, Ada martyrum ad Ostia
te fiorì, mentre Oblia non ebbe più ca- Tyberina sub Claudio, Romae 7cp. 1

pitolo e canonici, né clero. L'arciprete OSTIARIO o OSTIARIATO. Chic-


di Velletri acquistò il diritto d'interve- lieo investito del primo degli ordini mi-
nire alla consacrazione del Papa in caso nori, Ostiarius. E opinione che la chiesa
che il vescovo d'Ostia e Velletri non si greca considerò l'ostiariato non come or-
trovasse pi-esente; ed il vicario capito- dine ecclesiastico, secondo la chiesa Iali-
lare di Velletri esercita giurisdizione or- na, ma comesemplice uffizio, che veniva
dinaria in Ostia e suo distretto, nella talvolta commesso a' diaconi, a' suddia-
vacanza della sede. I vescovi dopo l'u- coni ed altri chierici inferiori, ed anche ai
nione* considerarono sempre la chiesa di laici, per cui ora molti uffizi degli ostiari
Velletri per loro principal sede, ivi fe- da essi vengano esercitati ; opinione che
cero le maggiori funzioni, sinodi, gli olii i ha il suo principal fondamento nel silen-
sanli; vi tengono cattedra, tribunale e zio de' libri liturgici di quella chiesa cir-
vescovo sulfraganeo, e ne' sinodi dierono ca il rito riguardante la loro ordinazio-
all' arciprete d'Ostia luogo trai parro- ne. L'istituzione dell' ostiariato rimonta
chi della diocesi di Velletri. Nel 1810 a'primi secoli della Chiesa, eamhea'tem-
pretese Napoleone sopprimere questo ve- pi apostolici, come ne fa ^de. la letlera
scovato, con decreto del 5 agosto. Il Piaz- del vescovos. Ignazioscriltaa'fedelid An-
. za, che visitò la diocesi d'Ostia, tratta di tiochia, e meglio si può vedere a Ordi-
questa eruditamente nella Gerarchia ne. Il ministero degli ostiari e le loro
cardinalizia, come della via Ostiense, ce- incombenze, comprese quelle antiche, so-
lebre negli atti ecclesiastici de' ss. Mar- no, di aprire il libro a chi predica, di a-
tiri, e de' sacri cimiteri di essa. Descrive
ver custodia delle chiavi delle chiese, del-
la superstite diocesi ne' seguenti castelli. la loro mondezza e decoro, come delle
Il Castel Romano con chiesa edificata dal cose ivi contenute, di chiudere le porte
marchese Sacchetti, e suo patronato. Ca- e di aprirle alle ore stabilite ,
d'invigi-
Decimo, già della nobile famiglia
stello lare al buon ordine delle assemblee, e di
Torregiani, ove patirono il martirio s. vietare che ad esse e ne'sacri templi in-
Martina, s. Prisca, ec. Castel Porciglia- tervenissero gl'infedeli e giudei a distur-
no, creduto l'antico Lamento, e perciò bare i divini uffizi e profanare i sacri mi-
Io descrissi nel voi. XXXVII, p. 219. Ed steri, e chiunque altro era interdetto di
ilCasale Sacchetti, con villa e palazzo assistere alla celebrazione de' divini mi-
magnifico edificato dal cardinal Giulio steri; avevano cura di tener ciascuno al
Sacchetti, con comoda chiesa in onore suo posto, il popolo separato dal clero,
della Concezione e delle ss. Caterina ver- gli uomini dalle donne, e di fer osserva-
OST OST
K il silenzio e la modestia, come si leg- mente guardavano le diaconesse. V Dia- .

ge negli antichi padri e scrittori eccle- conesse, e Porte di Chiesa, ed Osiianm


siasticie secondo il rito prescritto nel
,
in Macri,non che il p. Chardon, Storia

canone q del concilio Cartaginese IV e de' iagramenli, t. Ili, p. o A Maestro i

ne' libri pontificali, cioè la tradizione del- ostiariode virga rubea, nou solo trattai
le chiavi (colle quali devono chiudere e di quel collegio, ma ancora del vocabo-
aprire le porte della chiesa) e le parole lo ostiario e dei diversi u ili z i palatini de-
che nell'atto di essa si proferivano onde nominali ostiari custodi delle di verse por-

ipiegarne il significato. Per l'importan- te del palazzo pontificio mentre del col- ;

za del ministero degli ostiari e loro gravi legio de' 1 immagine


1 ostiari custodi dell'
occupazioni, per l'osliariato furono pre- del ss. Salvatore di sancta sanclorum ne )

scelti uomini di matura età, i lettori es- tenni proposito nel voi. XLI,p. irp; fi-
sendo sovente più giovani : alcune per- nalmente a Cancelleria apostolica par-
sone di età matura esercitavano l'oslia- lai del suo ostiario o portinaio.
riato per tutta la loro vita, altre ascen- OSTIENSE Enrico, Cardinale. En-
devano all'accohtato e al diaconato. Il rico denominato Ostiense pel vescovato
Nardi, De' parrochi osserva che la s. , d' 262 nacque
Ostia che ottenne nel i ,

Sede avea suoi ostiari, e che antica-


i in Susa nel Piemonte, d'ignota famiglia,
mente tutte le cattedrali aveano le scuo- che alcuni dicono de' Bartolomei o dei
le o collegi di ostiari; aggiunge, che tra Romani. Dopo aver appresa 1' una e l'al-
ostiario stava in anticamera del vescovo tra legge sotto eccellenti precettori , la

per annunziare chi domandava udienza; insegnò prima in Bologna e poi in Pa-
portavano a'preli di campagna o rurali gli rigi, con tal credito che fu chiamato Fon-
ordini superiori, recando ad essi le lettere tana dilla legge. In compagnia del nun-
de! primicerio pei digiuni intimati dal ve- zio pontificio fu trasferito in Inghilterra,
scovo; questi rumoristi andavano incoro, ove apri scuola di sacri canoni ed En- ;

ed in alcune cattedrali un ostiario restava rico 111 che assai lo apprezzavamo ricol-
nella canonica per una settimana alla cu- mò di molli straordinari favori, e lo m 111

stodia della chiesa ed ivi mangiava, Niun dò in Roma ad Innocenzo IV, a fine ili

vestigio si rinviene plesso gli antichi scrit- procurare la deposizione del vescovo di
tori e libri liturgici dell'uffizio attribuito Yincesler, ciò che negano i Sammarta-
secondo l'odierna liturgia agli ostiari, di ni ,
per cui viene smentito il maledico
suonare le Campane ( V. ),
per indicar Malico Paris che lo avea tacciato di es-
l'ora dell'orazione e delle sacre funzioni, sersi appropriatodenaro del re. Que
il

e dell'analogo rito della tradizione della sii bensì nel ia5q 1' impiegò con Teo-
fune di esse: opina pertanto il Catalani baldo arcidiacono di Liegi, poi Gii
nel Coturnati, ut rotti, lìoni., al titolo del- X, per trattare con Alessandro 1 Y 1 più
l'ordinazione degli ostiari, che il detto of- ardui affari. Divenne canonico di \. icn-
lì/iovenne aggiunto circa il secolo \ 1 1 1
,
na nel Dellìnato, beneficio che ritenne
poiché ne' secoli anteriori esso si lene sempre, arcidiacono di Parigi e prevo-
Commesso a' sacerdoti. Il rito eolle ora- sto ili Gralz. Promosso quindi al I

zioni per 1 ostiariato si può vedere nel vaio di Sibteron, lasciò con piacere 1 In-
Pont. Iloni. : de ordìnationt ostiariorum, ghilterra, dove la sua virtù eia SUB
11 nella Gerarchia cardinalìzia
Piazza /a avea provocato emuli ed invidiosi.
p. "I-, nana come s. Carlo Borromeo Trasfei ilo ah' arcivescovato ambrun,

fece punire ehi offese Ottiai i", DOStO allaI celebrò d concilio provii no >>
guardia della porta delle donne nella me- d. m, eon f Intervento di ^>m\i della
1
tropolitana di Milano, luogo eh': antica* provincia d Ai lei Pi - d 1 ole al
-

56 O S T OST
suo popolo, essendo non meno gran legi- demia Fornito di acuto ia-
ecclesiastica.
sta ch'eccellente teologo e famoso orato- gcgno, a M'erra va e con somma facilità ri-
re. In ricompensa del suo merito, Urba- solveva le più ardue questioni. Ebhe a
no IV nel dicembre 1261 lo creò car- discepoli personaggi che meritarono co-
dinale vescovo d'Ostia, lasciando la chie- spicue cariche e il cardinalato, mostran-
sa di Ambrun. La sua saviezza e dot- dosi loro amorevole e premuroso di gio-
trina fu incontanente messa in opera nel- varli. In molti pii istituti di Roma con
la legazione di Lombardia , dove colla evangelico zelo cooperò all'incremento,
sua eloquenza ottenne dal clero consi- come si prestò al confessionale e nella
derabili sussidia pei bisogni della chiesa predicazione; singolarmente spiccò la sua
romana, vessata dalle armi de' nemici. attività nella pia unione di s. Paolo, ed
Dopo la sua promozione, terminò per or- in altre opere di carila cristiana. Ideò e
dine di Urbano IV i suoi Commentari promosse la società dell' amicizia catto-
sul libro delle decretali , che lasciò per lica, che per diversi anni e con tanta u-

legato all'università di Bologna. Più ce- tilità impresse e divulgò gratuitamente

lebre e più commendata riuscì la Som- buoni libri. Per lungo tempo s'impiegò
ma delle decretali pure compo-
da lui nel ricondurre al caltolicismo gli etero-
sta, detta la Somma Ostiense, che nel dossi con ubertosi frutti. Teologo di più
diritto ecclesiastico ha la medesima au- cardinali, esaminatore del clero, consul-
torità che quella di Azzone nel diritto tore di varie congregazioni, si segnalò in
civile, che vide la luce in Basilea nel i53j quella degli affari ecclesiastici straordi-
colle note del Guarini, e poi in Lione nari.Pio VII, che assai lo stimava, ap-
nel i588 e nel 1597. Dopo esser con- provò la scelta che di lui avea fatto la
corso all'elezione di Clemente IV, fu in congregazione deputata ai bisogni spi-
Viterbo a quella di Gregorio X, dove rituali de' chileni , di vicario apostolico
prolungandosi di soverchio i comizi, at- del Chile. Sebbene avesse accettato, per
taccato da grave e pericolosa malattia, l'affettuosa opposizione del fratello e al-
domandò in grazia di potere uscire dal tri parenti, vi rinunziò, come riporta il

palazzo ove si con rinun-


celebravano , Sallusti, Storia delle missioni del Chile,
ziare ad ogni diritto sull'elezione. Passò t. 1, p. 2. Leone XII nel 824 lo man- 1

ad Orte e col consiglio de'medici in Fran- dò internunzioa Vienna, india'27 apri-


cia , ove nel 127 1 o più tardi incontrò le 1827 lo promosse ad arcivescovo di

in Lione la morte tranquillameute ed , Tarso in partibus e lo nominò nunzio ,

ottenne onorevole sepoltura nella chiesa all' imperatore del Brasile. Se non che

de' domenicani. Tolomeo da Lucca Io le vicende politiche dell' impero aven-

disse grande nella scienza delle leggi, ec- dogli allora impedito l'andarvi, nel 1828
cellente teologo, egregio oratore, uomo di lo stesso Papa lo fece passare col medesi-
lodata vita e d' incontaminato costume. mo grado a Lucerna presso la confedera-
OSTINI Pietro, Cardinale. Pietro zione svizzera. Composte intanto le cose
Ostini nacque in Roma da civile fami- dell' America, non frappose indugio ad
glia a' 27 aprile 1775, e sino dalla gio- andare in Rio Janeiro, e vi restò sino al

vanile età mostrò nato pel santuario


si 1 83 .Ritornato in Roma, Gregorio XVI
1

e per le lettere, che apprese nel semina- nel i832 lo elevò a nunzio di Vienna,
rio romano, ove poi divenne professore e come indicai nel voi. VI, p. 02, quan- 1

supplente nelle matematiche, iudi con- do già l'avea creato cardinale e riserva-
seguì la cattedra di storia ecclesiastica ,
to in petto fino dai 3o settembre i83 1,
ed in pari tempo fu eletto professore di pubblicandolo agli 11 luglio 836, con- 1

teologia dogmatica e scolastica nell'acca ferendogli poi il titolo di s. Clemente.


1

OST OST >


Gliene trasmise la notizia pel guardia no- Per conseguenza della rivoluzione di Ro-
bile Filippo dei conti Calcagni, e nomi- ma, riparando il cardinale nell'ospitale
nò ablegato l' uditore della nunziatura Napoli, una caduta accelerò il termine
r
irig.Secondiano Bruschi, come notai nel de' suoi giorni. Poiché senti appressarsi
ol. V, p. 162, per la tradizione della il punto estremo, richiese sagramenti, i

berretta cardinalizia, che a'2 5 luglio nel- e mori a'f) marzo i849j d'anni "\. Nel-
la chiesa di corte gì' impose l'imperato- la metropolitana di Napoli solennemen-

re Ferdinando 1. Nello stesso concistoro te fu trasportato il cadavere, accompa-


il Papa lo fece vescovo di Jesi, chericol- guato da tutto il clero secolare e regola-
tilo di beneficenze, quali in dettagliode- re, non meno che dalla milizia. Ne fune-

sci issi nel voi. XXXVI, p. 269 e 3 io, rali assistettero cardinali ivi dimoranti,
i

mentre a p.3o2 narrai come nel 1 84 tutto il clero e 1 1 vescovi, restando se-
decorosamente ricevè e alloggiò nell'epi- pollo in quel sontuoso tempio con ono-
scopio Gregorio XVI. Di questo porpo- revole lapide. Venne compianta da tutti

rato insigne parlai anche in altri luoghi, sì grave perdita ,


per le virtù e sapere
e siccome mi onorò di particolare bene- che risplenderono in questo principedel-
volenza, soleva dirmi se lo avea seguito la Chiesa, salendo per mèrito a tutti i

in tutta la sua carriera, nulla trovando gradi d' onore e di dignità. Ministro del-
ommessodi ciò che lo riguardava. Com- la s. Sede zelò non meno il ci vii reggi-
mosso il Papa in vederlodecaduto nella mento, che la ortodossia della religione
salute, nel 842 accettò la rinunzia del
1 cattolica; vescovo promosse la pietà e l'i-
vescovato, lo dichiarò prefetto della con- struzione, e tutto quanto potesse giovare
gregazione dei vescovi e regolari e fé- al vero incivilimento cardinale tu con ;

ce membro di altre. Non può ridirsi la successo adoperato ognora nelle più im-
tenera riconoscenza del cardinale, come- portanti congregazioni, e a lui aflidaron-
thè d'animo affettuoso e franco, verso il si alFari di molto rilievo. Saldo nelle a-

benelìco Pontefice, per averlo tolto forse micizie e neh' affabilità , ben presto si

da vicina morte. Inoltre Gregorio XVI guadagnò l'animodi tutti. Fino alla vec-

gli concesse diverse protettone e quella chiezza colla vigoria dell'intelletto ap-
dell'accademia teologica, della quale era plico l'animo agli stuelli, sostenendo con
stato censore emerito, ed a'3 aprile 1843 esemplare rassegnazione e coraggio le tri-
Io annoverò tra' vescovi suburbicari, as- bolazioni e 1' infermità che lo trasse al
segnandogli la chiesa d' Albano, ove più sepolcro.
volle venne onorato dalla pontificia pie- OSTRACINA. Sede vescovile d' E-
senza nell'episcopio. In questa nuova se- gitlo nellaAuguslamnica prima, sotto il
de curò il proseguimento dell' amplia- patriarcato d' Alessandria, chiamata pu-
zione della cattedrale, vi celebrò il sino- re Oslracene e Slragiani, eretta nel V
do, fece rifiorire il seminario, donandogli secolo. Ebbe 3 vescovi. Oriens christ.

le macchine di fìsica, senza ricordare al- t. 2, p. 5 jù.


medesimo anno Gre-
tre elargizioni. Nel OSTROG ( Oslroginen). Città vesco-
gorioXVl.con mandato apostolico, in suo vile della Russia europea, nel governo
nome gli fece consacrare il vescovo della di Volinia, capoluogo di distretto, a 36
propria patria ; enei i844 lo fece pie- leghe da Zytomierx, sulla sponda sinu
siedete al capitolo generale degli eremiti della \ alba, che in vicinanza si getta nel

camaldolesi, come narrai ne' voi. XX.1II, Gorin. Si divide in vecchia e nuova, ed
p. >-
i, e \\\ II, p. 2 >.'-. lutei venne al ha un antico castello, chiese greche e
conclave del 1846, ed il regnante l'n> IV cattoliche, qualche monastero, semina-
lo trasferì alla prefettura del concilio, rio e scuola militare. Quivi fu stampa-
.58 OST OST
ta la prima Bibbia in lingua slava. Il roco un canonico coadiuvato dal cappel-
suo commercio considerabile sta nelle lano. Il capitolo si compone di 5 dignità,
mani degli ebrei, essendo il paese ferti- arcidiacono, cantore, arciprete, tesorie-
lissimo e bene boschivo. Dopo aver ap- re, ec, di 19 canonici, compresi il peni-
partenuto ai russi e fatto parte dell'ap- tenziere e il teologo, di 26 mansionari
pannaggio del principe Igor, cadde in e di i5 cappellani, e di altri ecclesiasti-
potere de' polacchi che ne fecero il ca- ci. Vi sono due altre chiese parrocchiali,
poluogo di un gran ducato, il cui ultimo tre conventi di religiosi, due monasteri
sovrano statuì nel 1600, che dopo l'e- di monache, confraternite, ospedale e se-
stinzione della linea maschile di sua ca- minario con alunni. L'episcopio è pros-
sa, questo ducato sarebbe trasformato simo alia cattedrale. La sede vescovile fu
in gran priorato o in commenda del- eretta nel VI secolo o meglio ristabilita
l'ordine di Malta o gerosolimitano ; que- circa il 1000, sotto la metropoli di Brin-
sta esistetteanche con diverse vicissitu- disi (V), la quale un tempo fu riunita
dini, sino epoca in cui questo pae-
all' ad Oria (V.), e mentre era arcivescovo
se rientrò sotto il dominio russo, nel- delle due chiese Marco, fiorito nel 1 000,
l' impero di Caterina II, che s'imposses- governava pure come vescovo la diocesi
sò delle rendile del gran priorato. As- di Ostuni. Pio VII nel 1 8 8 con la bolla 1

sunto al trono Paolo I, l'ordine geroso- De uliliori, affidò la sede d'Ostuni in am-
limitano commise al bah Litta, fratel- ministrazione perpetua all'arcivescovo di
lo del nunzio apostolico a Pietroburgo, Brindisi, che dal mg. 1 Giuseppe
18T0 è
d'implorarne L'impera-
la restituzione. Rotondo di Capua. La diocesi di Ostu-
tore prontamente non
solo con
l'esaudì, ni si estende per circa 20 miglia di ter-
restituire le antiche rendite di 120,000 ritorio e contiene 4 luoghi.
fiorini polacchi, ma le aumentò nel 1
797 Il primo vescovo di Ostuni , Hoslu-
fino a 3oo,ooo, col patto che le dignità nunt o Ostunurn, che si conosca, è Dat-
di gran priore e le commende di Prussia to che intervenne nel 1071 alla dedica-
solo a' sudditi russi fossero compartite, zione della chiesa di Monte Cassino. Nel
come meglio narra il Thainer,
dotto p. 5q6 già questa sede vescovile fioriva, ma
neh' opera : Vicende della Chiesa catto- pei greci scismatici e per le guerre an-
lica di amendue i riti nella Polonia e darono in perdizione tutte le memorie
nella Russia, n. 5o.\. Della sede vescovi- sino all'anno 1000 de' pastori che la go-
le di rito greco-ruteno, unita a quella di •vernaronOjComenel 1698 dichiarò in una
Luck o Luceoria, V. Luceoria. lapidei! vescovo Melazio, quando decorò
OSTROGOTI. V. Goti. l'episcopiocolle immagini dei suoi prede-
OSTUNI (Ostimeli). Città vescovile cessori, come nota il Tafuri. Tra i più di-

del regno delle due Sicilie, nella provin- stinti vescovi nominerò: Antonio Giona-
cia di Terra d'Otranto, distretto e capo- ta dottissimo, difensore delle prerogative
luogo di cantone, a più di 8 leghe da e de' beni di sua chiesa, eletto nel 1099.
Brindisi, in vicinanza al mare Adriati- Francesco de Caballeriis di Brindisi, elet-
co ov' è il porto di Villanova, posta fra to dal capitolo in competenza di altro, e
monti, e circondata da spessi
al di fuori confermato nel i33y da Benedetto XII.
boschi di olivi e mandorle, in che con- Pietro Calice di Cesena nel 1370 fu tras-
siste la maggiore sua rendita. Negli ad- lato a Raglisi, l'arcivescovo della qual
diacenti stagni crescono moltissime can- chiesa Ugo Cigala genovese, fu in vece
ne utili all'agricoltura. La cattedrale con quivi trasferito. L'antipapa Clemente VII
ottimo edificio, è sacro alla
battisterio, nel i3t8 fece amministratore Pietro de
Beata Vergine Assunta, essendone par- Barreria e pseudo cardinale, oude ne
OS v S VV ;
(J

parlai nel voi. Ili, p. 21 I. Nel i.\\~ Ni- eia e si rese monaco nell'abbazia di Fleu-
cola de Arpi o Arpono arcidiacono di Ta- ry. Indi a non molto l'utilità della chie-

ranto, che donò sacre suppellettili alh sa d'Inghilterra lo fece richiamare nella
cattedrale, che riedificò dai fondamenti, sua patria , e succedette a s. Dunstano

ed eresse altri edilìzi. Gio. Antonio de nella sede di Worcester, Terso il <)"')•
Ruggieri salernitano del 1 5 1 7, vigilantis- Egli adempì a tutti i doveri dell'episco-
simo pastore, restaurò ed ampliò l'epi- pato con molta edificazione, e per far
scopio. Cesare Carafa nobile napoletano, fiorire la pietà nella sua diocesi, vi fon-

morto nel i6o3, che celebrò il sinodo dò un monastero d' uomini a Westber-
stampato nel 1 588. Nel 1606 Vincenzo ry ; quindi per commissione del duca
Mei igne siciliano, traslato da Castro^ in- àylwine fondò quello di Ramsey nella
trodusse in Ostimi paolotli, eresse il
i contea di Huntington. Nel 972 fu co-
monte di pietà pei poveri, ed altro per stretto accettare l'arcivescovato di Yorck.
dotare le zitelle miserabili, un terzo mon- coli' obbligo di governare nello stewj
te destinò per esporre una volta al mese tempoanche la chiesa di Worcester. Ap-
il ss. Sagra mento; donò alla chiesa sup- plicossi indefessamente a predicare la

pellettili sacre, ridusse in miglior forma parola di Dio, a riformare gli abusi , a
il coro della cattedrale, eresse la parroc- dilfondere la pietà. Avea sempre alla
chia dello Spirito Santo e fu benemeri- sua tavola 12 poveri, cui affettuosa-
to di quella di s. Vito. Nel i6{o Fabio mente serviva e lavava piedi. Tutti i i

Magnesi di Putiniano vi fu trasferito da momenti clie potea togliere alle funzio-


Tre vico, riformò il clero, e nella catte- ni dell'episcopato, andava a passarli in
drale fabbricò nobile cappella a Gae- s. un convento di benedettini ch'egli avea
tano. Nel 16ÌJ9 Carlo Persone barone fondato a Worcester, affine d'attender
d'Otranto, lodato per dottrina, zelo e ivi «/religiosi agli esercizi della preghie-
pietà. Nel 1670 Benedetto Melazio pa- ra e della mortificazione.Morì in que-
trizio di Bisceglia, eloquente e chiaro stoconvento a' 2q febbraio 092. Il suo
letterato e giureconsulto ;
governò egre- corpo fu disotterrato l'anno 1002 da s.
giamente, ornò la cattedrale, nell'episco- Adolfo suo successore, e Dio l'onorò di
pio fece quanto dissi di sopra ed eresse molti miracoli ; poscia fu trasportato a
una nuova cappella, incominciò a fab- 1 orck il dì 1 j d'oltobre, eh' è il giorno
bricare il seminario, e difese le ragioni in cui si celebra la sua festa principale.

di sua chiesa. Nel 1707 Bizanzio Filo OSWALDO (s.), re e martire in In-
d'Altamura, erudito profondo, traslato ghilterra. Figlio di Edelfrido, che regna-
di Oppido, compì l'edilìzio del semina- va in una parte del Northuinbei land, do-
rio, e morì nel 1720. Con questi nell'/- po la morte del padre, ucciso in batta-
1,/l.a sacra d' Ughelti, t. <) p. ì
>i ,
(
) ,
glia nel Gì", si rifugiò nella Scozia coi
termina la serie de' vescovi, proseguila suoi fratelli Eanfrido ed Om\ Colà fu- i.

dalle Notizie, di Roma, L'ultimo essendo rono essi istruiti nella religione cristia-
Gio. Ballista Brancaccio napoletano del na e battezzati. Morto il re Ed w ino, i fi-

1 792. gli di Edelfrido ritornarono nel loro pae-


OSVALDO (s ), arcivescovo di Yòrck. se. Eanfrido, ch'era il primogenito, eb-
Era nipote di s. Odone arcivescovo di be il regno di Deire mentre ()->wi cu-
,

Cantorbery, il quale si prese cura spe- gino germano di Edwino ebbe quello di
1iale della sua educazione, e lo fece de- Bernicia ; ma uccisi ambedue nello stes-

cano del capitolo di Winchester. Osval- so anno, caddero due regni nel potere i

do, sentendosi chiamato alla solitudine, di Oswaldo. Assai 1(0 da Ceadwalla o Car-
rinunziò il suo benefizio, passò in Iran- dwella, re dei bretoni, ne riportò coni-
6ò OSW OTI
pinta vittoria presso alla muraglia dei le Io fece trucidare , a' 10 agosto del
pilli. Prima del combattimento Osw aldo G'ji. Eanfleda, Oswi, fondò
moglie di
fece fare una gran croce di legno cui , un monastero a Gilling presso Riche- ,

piantò di propria mano, esortando i sol- mond, nella contea di Yorck, ove il san-
dati ad implorare l' aiuto divino dinan- to re, suo prossimo parente era stato ,

zi ad Questa croce diven-


essa prostrati. trucidato. Il corpo di s. Oswino fu por-
ne assai celebre in progresso di tempo, tato a Tinmoulh, per esservi seppellito
come narrano Beda ed Alcuino, ed il nel monastero fondato dal re Oswaldo,
luogo ove fu innalzata si chiamò TTcven- o secondo altri dal re Egfiido. Avendo
felik ossia Campo del cielo. Il santo re i danesi distrutto questo monastero, re-
si diede a rimettere il buon ordiue nei stò perduta la memoria del santo , fino
suoi stati, ed usò tutta la sua autorità allo scoprimento della sua tomba che ,

per farvi trionfare la religione di Cristo, si fece allorché Tosti conte di Norlhum-
chiamando a tal fine degli operai evan- berland lo riedificò , intitolandolo alla
gelici dalla Scozia, e facendo edificare da Beata Vergine e a s. Oswino.
tutte le parti chiese e conventi. Egli di- OTANA o OTTANA, Othana. Città
ventò molto possente, e da ultimo tutti rovinata e vescovile di Sardegna, al set-
i re dell'eptarchia gli rendevano omag- tentrione dell'isola, situata i3 miglia
gio; ma altrettanto era umile e sotto- distante da Ampurias, con chiesa cam-
messo a Dio, affabile e caritatevole ver- pestre dedicata alla Beata Vergine, ch'e-
so i poveri. Dopo otto anni di prospero ra l'antica cattedrale, il cui capitolo com-
regno, Penda re di Merci a pagano, as- pouevasi di un arciprete e 8 canonici.
sali i di lui stati, e si venne a battaglia. La sede vescovile fu eretta nel secolo XII
Oswaldo, inferiore di forze, fu sconfitto sulfragauea di Sassari. Giorgio creduto
e perdette la vita sul campo a'5 di ago- primo vescovo, sottoscrisse nel q64 alle
sto del 642, nel trcntesimo-ttavo annodi costituzioni dell' antipapa Leone Vili;
sua età. Penda ordinò che si tagliassero ma veramente il primo vescovo fu Gio-
Ja testa e le braccia al santo re, e le fe- vanni I del 1 1 G. Giulio li nel 5o3 e-
1 1

ce appendere a due alberi; ma Oswi fra- rigendo Alghero (P.) in sede vescovile,
tello e successore di s. Oswaldo, le invo» vi trasferì questa di Otana, a cui erano
lo l'anno appresso, portò le braccia al pure unite le sedi di Castro e Bìsarcio :

suo palazzo, e inandò la testa a Lindi- però nell'erezione di Nuoro nel 17796
sfarne. Queste ed altre sue reliquie fu- di Bisarcionel i8o3, Alghero soffrì qual-
rono in appresso trasferite ed onorate in che restrizione nel territorio. Mattei, Sar-
molli luoghi. La festa di s. Oswaldo si dinia sacra, a pag. 2 ig, riporta la serie
celebra a' 5 di agosto. de' vescovi.
OSWINO (s.), re in Inghilterra. Era OTHRYfS, OTHIIYES, Oiris. Se-
figlio di Osrico re di Deire, e passali de vescovile della Frigia Salutare sotto ,

io anni in esilio fra west-sassoni, ri- i la metropoli di Sinuada, neh' esarcato


cuperò nel 644 Ulla palle del regno pa- d'Asia, eretta nel V secolo. Ebbe 5 ve-
terno. Mostrassi zelante per la religio- scovi. Orìens christ. t. 1, p. 848.
ne, umile, caritatevole, ripieno di dol- OTILIA (s. ), abbadessa. Nacque da
cezza e di bontà per tutti. Breve fu il Adahico o Atico duca di Alsazia , e da
suo regno, dappoiché assalilo da Oswi, Berchsinda o Beruinda , zia materna di
non osò mettersi in campo per resister- s. Leodegario. Essendo nata cieca, suo

gli ; ma ricoveratosi nella casa del con- padre voleva farla morire ma la ma- ,

te Unvaldo, ch'egli credeva suo amico, dre 1' ad una fedele nutrice , e
affidò
fu da questi consegnalo ad Oswi, il qua- maudolla poscia iu un monastero. Oli-
OTR OTR <;.

Jia, ricevendo il battesimo, ricuperò la driatico che giace in mezzo del Medi-
vista, e questa grazia le inspirò il desi- terraneo, dalla parte d' Italia comincia
derio di dedicarsi a Dio. Venuto Adal- dal Capo d'Otranto, mentre il Capo
rico a cognizione di epiesto miracolo, non Linguetta è suo principio dalla pai te
il

mutò perciò sentimento; anzi fece mo- d'Albania. La città trovasi su di una ru-
ine di percosse uno de' suoi figli, che pe, che mette in mare, ed ha l'Epiro di-
per tentar di piegarlo aveva fatto secre- rimpetto, ossia le coste albanesi. Da que-
tamente ritornare la sorella. Sennonché, sto punto, che il più vicino all'opposto
ravvedutosi, detestò la sua barbarie, per- continente, voleva Pirro costruire ui\

mise alla figlia di seguire la sua voca- ponte di 24 leghe per agevolare le co-
si unì ad essa per inslituire una
zione, e municazioni col suo regno, e probabil-
comunità di vergini in Hohenburgo. mente col mezzo di navi riunite, idea
Quindi le cedette il possesso di quel ca- rinnovata poi nella guerra piratica da
stello colle rendite e le terre che n' e-
,
Vairone. Sono ben munite le sue mura,
rano dipendenti, e ritiratosi poi presso forte è la cittadella edificata per la ma-
di lei, con sua moglie, morì negli eser- rittima difesa, ond è piazza di guerra di
cizi 20 febbraio del
della penitenza
li 3." classe; però nel resto la città è mal
figo. Frattanto la comunità di Hohen- fabbricata ed in cattivo slato. Fioriva
burgo divenne sempre più florida. O- ogni dì più per l'abbondanza de'prodot-
tilia insegnò col suo esempio ad accop- ti e per l'attivo commercio col Levan-
piare la contemplazione agli esercizi del- te, quando le irruzioni turche nel XV
la vita attiva. Fece fabbricare uno spe- secolo cominciarono ad affliggerla ; an-
llale a pie del monte ov' era situato il che dai corsari mussulmani ebbe fre-
mio monastero, per ricevervi poveri i quenti molestie. La metropolitana s'in-

ed malati. Circa 1' anno 700 fondò, vi-


i nalza su bel disegno, ed è sacra alla Na-
cino al suo spedale, un altro monastero, tività della Beata Vergine, costrutta da
e tenne il governo delle due comunità. Ruggiero I, consagrata nel 1088 d or-
Spirò tranquillamente li i3 dicembre, dine d' Urbano 11 dall'arcivescovo Gu-
probabilmente circa I' anno 720, dopo glielmo, ed abbellita con pavimento di
avere radunate le sorelle per dar loro le musaico dall'arcivescovo Gionata vi è :

sue ultime istruzioni, e ricevuto il san- il fonte battesimale con parroco depu-
to Viatico. Fu seppellita a Hohenburgo, tato dall'arcivescovo, venerandosi tra le
dove tuttavia conservasi il suo corpo, ed reliquie quelle de' ss. martiri otranlini.
patrona che l'onora con
dell' Alsazia, L'episcopio è contiguo.Il capitolo si com-
«'"

peculiare devozione, celebrandone la fe- pone della dignità d'arcidiacono (prima


sta il giorno i3 dicembre. v' erano quelle del decano, tesoriere e

OTRANTO (Hydruntin). Città con primicerio), di 18 canonici, compresi il


lesidenza arcivescovile, nel regno delle teologo e penitenziere, di 4 mansionari
due Sicilie, Terra d'O-
nella provincia di Vi è un'altra
e di altri preti e chierici.
tranto, antica e celebre della Japigia o chiesa parrocchiale, pernon nominare le
IWessapia, distretto e capoluogo di canto- altre; un convento di religiosi, un mo-
ne, 8 miglia da Lecce e 28 da Taranto, nastero ili monache, confi atei iuta .ospe-
sullo stretto o canale del suo nome. E' dale e seminario. La città ebbe parecchi
bagnata dal fiume Idro, che scaturendo uomini illustri.
da un monte omonimo, ivi si scarica nel Otranto, HjrdfUtUum a ffydnu, an-
mare Adriatico, ed d promontorio clic tichissima, ditesi (ond. ita il,i .'Mellone IV
si sporge, chiamato Capo d
in esso ( >• di ( reta 1 a So anni avanti la nostra pi.i,

tranlo, forma d porto della città. L' A- t prese il nome dal fiume Idro. Que-
6a OTR O T Et
sto fu il primo luogo che Pitagora illustrò fece strada conciò all'occupazione di tut-
colle sue opinioni filosofiche e colle ar- to il regno. Nel 18 io Napoleone die il
ti the vi fece conoscere. Sotto i romani titolo di duca d'Otranto a Fouché suo
la città assai fiorì e fu municipio ; indi ministro di polizia, erigendo perciò la
passò sotto il dominio del greco impero. città in ducato titolare.
Allorché Papa Costantino iteli' ottobre 11 lume della fede è tradizione che
7 i o, recandosi a Costantinopoli da Giu- Io ricevesse dal principe degli apostoli s.

stiniano li, per accomodar le vertenze Pietro, che vi eresse un altare, il quale di-
del concilio Trullano, s'imbarcò nel Por- venne cattedrale, sinché fu edificata l'o-
to romano, onorò di sua presenza la cit- dierna. La sede vescovile eretta nel V
tà, incontrato con gran pompa. Ivi so- secolo, elevata poi a metropolitana, ora
pravvenuto l' inverno, fu costretto fer- ha tre soli suffragane*!, Lecce, Ugento e
marsi. L'imperatóre scrisse a tutti go- i Gallipoli. Pio VII nel 18 1 8, con la bolla
vernatori de' luoghi pe' quali dovea pas- De uiiliori, unì ad Ugento, Alessano al-

sare il Pontefice, ordinando onorarlo co- tro sull'raganeo, come pure unì in per-
me la sua persona, per cui ovunque fu petuo ad Otranto la chiesa di Castro
spesato e trattato magnificamente: ve- (V.). L'arcivescovo d'Otranto fu deco-
nuta la primavera partì d'Otranto, e con- rato di molte prerogative, come signore
tinuò il suo viaggio. Come nel 14S0 la della provincia d'Otranto con titolo di
città agli 1 1 aprile andò in rovina per serenissimo, godendo le regalie alla mor-
l'assalto terribile e presa che ne fecero te de' baioni e vescovi feudatari, e da

i turchi, trucidando gli adulti in odio questi ultimi avea la loro mula, letto,
alla fede, riserbando per ischiavi i fan- sandali, croce pettorale, anello, cappel-
ciulli e le donne, Io dissi nel voi. XV III, lo pontificale; il suo sigillo di piombo
p.60,61 ed altrove, in un a quanta pre- pende da Un cordone rosso; ne' concila
murosa parte ne prese Sisto IV. L'atro- provinciali suole convocarvi anche il Te-
ce fallo venne dipinto in una cappella seo vo di Nardo. Il i.° vescovo d'Otran-
della cattedrale, ove le ossa de' cristiani to fu Benedetto che fiorì nel 43 1 , e con
trucidati sono in venerazione. Tuttora esso principia la serie l'Ughelli, Italia sa-
si dice Valle de' martorila contrada, ove era, t. e), p. 5i, ed il Coleti nel t. io, p.
il vescovo alla testa degli abitanti perì 260), di benedetto come di altri rettifica
sotto il ferro. La presa d'Otranto fu me- alcuni errori e oaamissionii.lt a. vescovo
morabile e spaventò tutta Italia. Ferdi- fu Pietro 1 , a cui s. Gregorio I nel 096
nando I la ritolse ai turchi, sbalorditi collimisela visita delle chiese di Brindi-
per l'improvvisa morte di Maometto II. si Sabino o Savi-
e Gallipoli. Successero,
Il re Alfonso 11 procurò ripararne dan- i niano del JQQJ Pietro 60 da Po- 11 del 1 ,

ni ed accrescerne l'importanza con mu- lyeucto patriarca fatto arcivescovo An- ;

nirla dinuove fortificazioni, costituen- drea del 6 [q,e Giovanni de! 680, dopo
dola emporio del commercio levantino, il quale per più di 3oo anni vacò la.se-

laonde veleggiarono d'ogni banda le na- de de' vescovi cattolici.


vi per afferrarne il porto. Da questa nel Il Rodotà, Dell'origine Jtl rito greco in

1J71 salpò una parte della flotta che I/alia, avverte che la chiesa d'Otranto fu
a Lepanto distrusse quella degli ottoma- per qualche tempo governata da vescovi
ni. Nel 1804 i francesi obbligarono il re scismatici, chegh si davanodai patriarchi
Ferdinando IV a ricevere lungo la co- di Costantinopoli, elevandoli come dirò
sta adriatica dal Tronto sino ad Otran- ad arcivescovi, dopo che il patriarca Ana-
to, un'armata di osservazione per sorve- stasio occupò le chiese delle provinciedi
gliare i movimenti inglesi, la quale si Puglia e Calabria. Nell'879 n'era arme-
OTR OTR 63
scovo lo scismatico Marco monaco ed eco- li scosse a rigettare il riprovevole atten-
nomo della chiesa di Costantinopoli, eccel- tato, continuando nel rito latino, in che
lente poeta, il quale contribuì alla disposi- si unirono popoli, malcontenti della
i

zione dell'uffizio che i greci recitano dalla greca dominazione.


domenica di seltuagesirnasino a Pasqua; Nel secolo XI Otranto, insieme con
aggiunse alcune odi e perfezionò il ca- molte altre chiese delle provincie napo-
none che recitano nel sabato santo: per letane, riacquistò il rito latino, e fece ri-

la sua erudizione sacra venne chiamato torno all'antica obbedienza de'Papi, don-
il sapientissimo. Esso nudriva sentimenti de mai poi si dipartì fu fregiata di gran- :

opposti al domma cattolico, e fu uno del- di onori dai Pontefici, i quali aggiunse-
-

lascismatica adunanzaFoziana dell'Syg. ro tra' suoi suffragane ! le nuove chiese


Anastasio suddetto patriarca di Costan- di Lecce, Alessano, Castro, Gallipoli e
tinopoli iconoclasta , col favore impe- Ugenlo. I ad Otranto
suffragane! dati
riale sottrasse dall'obbedienza del Papa da Polyeucto, furono sottratti da s. Leo-
diverse chiese anche della Puglia, sedu- ne IX Papa del o4q, forse a motivo 1

cendòne pastori con titoli e lusinghe,


i della distanza della città, e in vece si at-

onde Otranto che a' tempi di Leone l'I- tribuirono all'arcivescovo d' Acerenza;
saurico era stata unita al patriarcato di cos'i Otranto canonicamente e legittima-
Costantinopoli con titolo arcivescovile di mente fu fatta metropolitana. Tuttavol-
-

soloonore e senza suffragane !, nel secolo ta il rito greco si mantenne in altre chie-

X l'ebbe. L'imperatore Niceforo per odio se inferiori della città, uffizia te da sacer-
contro la chiesa romana, ordinò a Po- doti nazionali, finche esse pure abbrac-
lyeucto patriarca di Costantinopoli che ciarono il latino. Però i greci sparsi nel-
attribuisse a Otranto per la sua fedeltà 1' arcidiocesi si sostennero sino al secolo

e divozione al greco impero 5 vescovi XVI, e nel sinodo celebrato dal vescovo
-

suffragane !, e che non permettesse che Corderos vi si trovarono 200 sacerdoti


in tutta la Puglia e Calabria si celebras- greci. La moltitudine de'greci dell'arci-
sero i divini misteri in rito latino, ma diocesi e provincia d'Otranto, fu cagio-
in greco ; ciocche effettuò nel 968, e per ne che Pontefici solleciti del loro rego-
i

suffragane! d'Otranto dichiarò vescovi i lamento, riguardarono l'arcivescovo con


d' Acerenza, Tursi, Gravina, Matera e distinzione e onore; era esso il canale,
Tricarico, cui si appartenesse la loro con- per cui comunicavano le loro disposizio-

secrazione, esercitata fin allora dal Papa. ni a vantaggio delle chiese greche nelle
Quindi Pietro III arcivescovo d'Otran- provincie napoletane. Sono membra del-
to inculcò a tutte le chiese delle due pro- l'arcidiocesi d' Otranto le terre di s. Pie-
vincie di Puglia, cioè Otranto eBasilica- tro in Galatina e di Coriliano, che per
ta,per comando del patriarca, che adot- lungo tempo osservarono il rito gioco,
tassero il rito greco, ma per tutto l'oc- al modo che descrive il Rodotà, il quale
cidente si eccitarono gravissimi rumori, pure descrive il celebre monastero gre-
mentre le chiese d'Otranto e Tricarico, co di s. Nicolò di monaci, presso Otran-
non comprendendone le conseguenze, si to. Questi religiosi professando tutte le

conformarono all' ordiue detestabile di scienze dierono alla luce molti libri, e
Polyeucto. Gli altri vescovi di Calabria, copioso numero di giovani studenti vi
Basilicata e Terra d' Otranto, benché accorse da tutte le parti del regno per
avessero orrore alla proposizione di ab- apprendervi da sì eccellenti maestri le

bandonare l'uso degli azimi nel sagrifi- greche discipline senza pagar mercede,
zio, si mostrarono deboli, finché il co- essendo eziandio sostentati dal ni
raggioso Giovauui arcivescovo di Bari ro. Fatalmente monaci deviarono dal
i
64 OTR OTR
ietto sentiero della fede, sostenendo per Guglielmo francescano vescovo d'Urbi-
qualche tempo gli errori comuni agli sci- no, dichiarandolo patriarca di Costanti-
smatici. Uno de'moderatori del cenobio nopoli nel 1
379, anch'esso spogliato da
fu famoso Nettario, che intervenuto
il Urbano VI. Questo Papa nel i382 di-
nel 1179 nel concilio di Laterano 111, chiarò arcivescovo fi*. Pietro Amelio, ce-
tuttavia persistè nell'errore, onde fu lo- lebre agostiniano, già vescovo di Siniga-
dato altamente dai suoi, ma fini misera- glia e sagrista pontifìcio, poi traslato a
mente poco dopo di vivere. Fu abbate Taranto. Giovanni arcivescovo di Sipon-
del monastero il rinomato filosofo Nicolò to, essendo stato deposto da Urbano VI,
d'Otranto detto Niceta, fiorito nel 120 r, per compassione Bonifacio IX nel l3qp
che vi riunì da Grecia una scelta libre- lo nominò a questa chiesa. A suo tempo
ria, alcuni codici della quale passarono l'antipapa Benedetto XIII intruse nella
poscia al cardinal Bessarione, indi a Ve- sede Ricciardo. Stefano Pendinelli di Nar-
nezia nella Marciana, e il resto perì nel do da questa sede nel i45r fu promos-
ì/±$o nel sacco de' turchi tanto memo- so dopo a vere nel 1480 nella cattedrale
;

rabile. Grave è l'errore di coloro che ce- data la ss. Eucaristia a 'suoi diocesani, fu
lebrarono l'abbate Nicolò come affezio- trucidato dai turchi, ed il suo corpo fu
nato e unito alla chiesa romana. riposto nella cappella de' martiri. Sisto
Ugo del 1068 fu il i.° arcivescovo la- IV gli sostituì i3 kalenda decembris
lino che si conosca, mail Coleti afferma i4^o fr. Stefano di Squillace francesca-
che solo il 3.° suo successore ebbe cer- no, dotto e celebre predicatore ; Fabrizio
tamente tal dignità. Fra gli arcivescovi di Capua nobilissimo napoletano, illustre
ricorderò, Tancredi di Monte Foscolo pel candore de' costumi, intervenne al
francescano, 'vescovo di Neocastro, richie- concilio Lateranense V, ed ottenne da
sto dal capitolo,non confermato da Mar- Clemente VII alcuni privilegi per la sua
tino IV nel 1282; invece nel 1283 fu chiesa, in considerazione della catastro-
sostituito Giacomo, chiaro per scienza le- fe sofferta dai turchi. Nel i5t.6 il Papa
gale e virtù, domenicano. Giacomo d'I- deputò amministratore il cardinal Ales-
tri, non francese, accorto e di talento, sandro Ctsarini, cui successe qual ve-
già vescovo d'Ischia, poi di Martorano scovo nel 1 536 Pietro Antonio di Ca-
enei 1 376 arcivescovo d' Otranto, col pua, nipote di Fabrizio, eruditissimo in
titolo di patriarca di Costantinopoli in tutte le letterej fu al concilio di Trento
r
jiartibus, per cui prese abbaglio mg. con somma lode nel 1 567, e celebrò il si-

d'Aste, De memorai,
Hydrunt., nel eccl. nodo; nel 1 586 Marcello Acqua vi va no-
dire che Giacomo patriarca di Costan- bilissimo, ch'esercitò egregiameute gra-
tinopoli assoggettò a quella sede nuova- vi legazioni; nel 1623
fr. Diego Lopez

mente Otranto, onde restò nello scisma de Andrada, agostiniano portogbese, pie-
sino a Bonifacio IX. Sibbene divenuto no d'integrità e carità, zelo per le ani-
nel 1378 Papa Urbano VI, essendo Gia- me e pel clero, onde statuì provvide leg-
como a voto ed amico, i cardinali
lui di gi nel sinodo, e lasciò dotte opere pre-
scismaticiavendolo guadagnato, l'eletto dicabili; nel 1 635 Gaetano Cossa napo-
antipapa Clemente VII per premio di letano teatino, lodato per dottrina e sol-
sua fellonia lo fece anticardinale, onde lecitudine pastorale ; nel 1696 France-
procurò di assoggettargli la chiesa d'O- sco Maria d'Aste nobile romano, dotto
tranto, ma fu deposto da Urbano VI, co- preposito de' teatini, encomiato per vi-
me dissi nel voi. p. 2 e gli surrogò
1 1
1,
1 1 , gilanza, pietà e diligenza, e ci lasciò: Me-
Tirello o Tinello; mentre 1'
antipapa a- tnorabilia Hydruntinae ecclesiae ; Hit-
vea dato in commenda Otranto a ir. lodo della sanla visita apostolica: Di-
OTR OTR 6 T

sceptationes in Marlyrologìum Roma- inenico diesi recò al concilio di Roma


mini. Con questi Dell' Ughelli ri termina nel ">o,5 adunato da s. Gregorio I. U-
la serie degli arcivescovi, che prosegue ghelli, Italia sacra t. X, p. 1 5o. Nel ter-
le Notizie di Roma. Gregorio XVI nel ritorio si trovano avanzi di antichi mau-
i834 preconizzò l'odierno arcivescovo solei, e i ruderi della vilia di Tito An-
r
mg. Vincenzo Andrea Grande di Lee- nio Milone e della famiglia Manlia. Gli
ce, quindi nel iS^fece suo ausiliare otrìculani o nei iculani sonososente men-
r
e vescovo di Gerocesarea inpartibus mg. zionati dagli storici di Roma, e furono
Luigi Bienna d'Otranto. L'arcidiocesi è ricevuti dalla repubblica in amicizia a

ampia, si estende iu circa 80 miglia, e buoni patti. Quivi nel 4 3 fu aspra bat-
'

contiene 56 luoghi. Ogni arcivescovo è taglia fra Eracliano uccisore di Stilico-


tassato in 4°° fioriui, ascendendo le ren- ne, e Mario uffiziale di Onorio impe-
dite della meusa a 36oo ducati circa, ratore, che riportò vittoria. Claudiano
con qualche peso. attesta nel Panegyr. de VI consul. Ho-
OTRICOLI, Otriculum, Utriculum, nord, che i sobborghi di Roma giunge-
Ocricolum, Ocrea. Già sede vescovile, vano fino ad Otricoli, distante 46 mi-
ora borgo e comune soggetto alla dio- glia, ed ora 5o circa per la strada di
cesi e governo di Narni, distretto di Ter- Monte R.osi. Negli scavi fatti ove furono
ni, delegazione di Spoleto, situato in vet- la città e le ville, tra le molte cose rin-

ta d'una collina sulla via consolare. E venute di sepolcri, statue, busti, teste,
cinto di mura, fuori delle quali è la sta- colonne, iscrizioni, monete, nominerò
zione postale, con diversi alberghi e bot- il celebre e grandioso musaico a colori
teghe, lunge 12 miglia da Civita Ca- con testa di Medusa e combattimento di
slellana. La principal chiesa di s. Maria centauri e lapiti tratto dalle terme e
,

è collegiata, con sotterraneo antichissi- collocato nel Museo Vaticano, ove si am-
mo, e ne' tempi remoti era un ritiro di mirano altri preziosi monumenti otri-
monaci. Il Cancellieri nelle Memorie di colani, descritti e illustrati in varie ope-
t. Medico martire e cittadino d' Od i- re, come ne' Monumenti antichi, Roma
coli, Roma 18 12, parla di questo patro- .784.
no d'Otricoli, e di altre notizie del luo- Otricoli antica fu fuori del ducato di
go, come de'corpi de'santi che ivi si ve- Spoleto appartenendo all'Umbria, o al-
nerano. Nel sottoposto piano presso il la Sabina come dichiara il Fatteschi.
Tevere, forse, ovvero unitamente al fab- Otricoli ne'tempi di mezzo occupata dai
bricato odierno, surse la nobile e anti- come appartenente al ducalo
longobardi,
ca città di Ocrea o Ocricoli, già colonia romano, quando questo dopo il 726 si
e probabilmente ancora municipio ro- assoggettò al dominio della chiesa roma-
mano e città degli umbri, che altri cre- na, divenne parte degli stati ecclesiastici,
dono de'sabini, la cui importanza indi- solo in tempo delle fazioni e nelle stranie-
cano i molti diroccali edifizi, fra' quali re occupazioni temporaneamente ne fu
un anfiteatro e varie torri, rim petto a sottratta, e nel i433 se ne impadronì
Gallese, dalla quale è divisa dal fiume. Francesco Sforza. Essendo nella via con-
Fu sede vescovile, ed ebbe per vescovi solare, fu onorata dalla presenza di mol-
Erculio o Ercole, che assistè al concilio ti II recandosi ad Ancona vi
Papi. Pio
romano di s. Felice 11 detto III nel \&j : fu nel i4^4> essendo partito da Roma
Costanzo che fu a quello tenuto da s. Sim- iu barca e qui approdò. Paolo IH in%e-
maco nel 4q9 > s - Fulgentio che ne occu- sù Otricoli a terza generazione, con bre-
pò la sede sotto \ igilio Papa nel 5^o e ve del 2q novembre S j~. a 1 Gio. Bat-
sutto il crudele Totila re dc'goti ; e Do- tista Savelli. Pio VI recandosi nel 1782
VOL. L. 5
66 OXT OTT
a Vienilo, per primo luogo di fermata ch'i: una specie di supplemento agli alili

dormì a 27 febbraio io casa


Otricoli a' sei, ed in cui risponde alle nuove obbie-
Genueusi, e nella seguente mattina vi zioni de' donatisti. S. Agostino lo anno-
ascoltò la messa nella cappella, ossequia- vera insieme co' ss. Cipriano ed Ilario,

to dai vescovi di Narni e Rieti, e dal e dice eh' era un prelato di venerabile
governatore di Sabina. Nel ritorno a' 12 ricordanza, il quale si rese 1'
ornamento
giugno volle vedere gli ubertosi scavi, della Chiesa cattolica collo splendore del-
colle cui antichità arricchì detto museo, le sue virtù. S. Fulgenzio gli dà il titolo

esternando la sua soddisfazione ai so- di sauto, e lo colloca a pari Ago- con s.

printendenti di essi , e a mg. r Carrara stino e s. Ambrogio. Ignorasi l'anno in


dotto archeologo e segretario del conci- cui morì, ma si sa che viveva ancora
lio. Pio VII diverse volte tragittò per O- nel 384. Il nome trovasi nel mar-
suo
tiicoli,e nel voi. XLII,p. 1 53, dissi quan- tirologio romano a'4 di giugno.
to accordò all'arciprete. Allorché Grego- OTTAVA, Gelava. Spazio di 8 gior-

rio XVI nel 184» visitò il santuario di ni destinato alla prorogazione d'una fe-
Loreto, a' 3 1 agosto nel passare da Otri- sta,durante il quale si ripete tutti gior- i

coli, per appagare la divozione degli a- ni una parte dell'uffizio della festa, come
bitanti, ascese una tribuna costruita sul- sono gl'inni, le antifone, versetti, con i

l'arco autico ivi esistente, perciò vaga- una o più lezioni relative al soggetto.
mente ornato, e compartì la sua bene- L'ottavo giorno, che chiamasi propria-
dizione all'affollato tripudiante popolo, mente V oliava, l'uffizio è più solenne di
indi ammise al bacio del piede gli ec- quello de'giorni precedenti. Chiamasi pu-
clesiastici e la civica magistratura, aven- re ottava e ottavario il periodo delle
dolo già incontrato il delegalo di Spoleto. prediche o sermoni d'un predicatore du-
OTTARD1 Gedizzo, Cardinale. Ge- rante 8 di, con altre pratiche religiose,
hizzooGebisoneOltardida Cesena, mo- come l' ottavario de' defunti. Questo in
naco benedettino e abbate del monastero Roma sino a Pio VII si celebrò solo ed
de'ss. Bonifacio ed Alessio sull'Aventino, esclusivamente nella chiesa de'ss. Andrea
nel io83 s.Gregorio VII lo fece vesco- e Gregorio a Monte Celio : quel Papa
vo di Cesena. Già con Falcuino vescovo 1' estese ad altre chiese. Vedasi Man-
ili Fossoinbrone uel 1076 lo avea inca- gearl : Sermoni per V oliava de' morii,
ricato della legazione di Dalmazia e Schia- Venezia 1757. Antica poi e autorevole
vonia, coronando in re uel concilio di Sa- è la pratica di suffragare con alcun tri-
tana Demetrio, che fece dette provinole gesimo rito le anime de' tra passa ti, come
tributarie della chiesa romana. Indi il di consagrare un mese intero a loro prò.
Papa l'inviò a visitare moltissime chiese Nel 1846 in Ancona si è pubblicata la
d'Italia, con Mauro abbate di s. Sabba, e 3." edizione del libro : 77 mese dì novem-
in premio di lauti meriti nel 1084 lo bri in sujfragio delle anime sanledtl pur-
creò cardinale prete. gatorio, per Francesco filali da Ferra-
OTTATO (s), vescovo di Milevi, in ra. A Mese parlai di altri simili libri,
Africa. Fu uno de' più illustri difensori anche per onorare Gesù Cristo, la Bea-
della Chiesa nel IV secolo, ed il primo ta Vergine, ed alcun santo. Questo uso
vescovo ortodosso che scrisse contro lo delle ottave è antichissimo, fu praticato
scisma dei donatisti, combattendo Par- dagli ebrei e poi per tradizione introdot-
meniaiiOjCelebre vescovo di quella setta, to nella Chiesa cattolica. Ebbe origine
con un'opera divisa in sei libri, che fu per la festa de'tabernacoli nel Levitieo,
sempre molto stimata, alla quale poi e Salomone lo praticò nella dedicazione
circa il 370 aggiunse un settimo libro, del tempio; così per essere stato quieto
1 1 L T O'I I 67
profanato, Ezechia lo santificò con fun- meno a quella della ss. Trinità: in Ve-
zione che durò 8 giorni fecero lo stesso : nezia lottava del Corpus Domini si ce-
i Maccabei che celebrarono la dedicazio- lebra come quella deh Epifania, per con-
ne del tempio per 8 giorni, ne' quali of- cessione di Pio VII. Nel 4° grado final-
frirono olocausti con grande allegrezza mente vengono tutte le altre ottave, che
e sommo giubilo. Questa lodevole con- non sono privilegiate, fra le quali si fa
suetudine l'approvò Gesù Cristo, poiché uffizio non solo della festa doppia e se-

intervenne olle feste deli' encenia o con- midoppia che occorre, ma eziandio di
sagrazione del tempio, e della scenope- qualunque doppio trasiato, colla comme-
già o festa de'tabernacoli, le quali si pro- morazioue però dell'ottava, purché quel-
traevano e duravano 8 giorni, onde nel- la festa che occorre non sia di i." o i'

l'ottavo dì fece quel celebre invito a tut- classe, perchè in allora non si (d alcuna
ti i >uoi credenti : Si qui* sitit, venial ad commemorazione: si eccettua però l'ot-
me, ri libai. Gli apostoli senza dubbio tava del Natale, perchè di questa si fa

istituirono le ottave di Pasqua e di Pen- sempre commemorazione uè' vesperi, nel-


tecoste ; poscia fu introdotto nella Chie- le laudi e nella messa in qualunque fe-

sa l'uso di altre ottave, come del Natale, sta occorra, eziandio di ì


."
classe. Si de-
dell'Epifania e dell'Ascensione, e poi io ve inoltre notare che le feste ad libitum,
progresso di tempo quelle del Corpus le quali cadono fra qualche ottava, nou
Domini, de ss. Pietro e Paolo e di altri si possono in essa celebrare.
santi, massime patroni o titolari. Queste 11 Alacri, nella iYot. tic' \-ocab. } verbo
ottave poi, altre sono privilegiate ed al- Octava, dice che siguiliea la perfetta
tre no, e fra le privilegiale altre lo sono glorificazione de' santi inquauto all' a-
piìi ed altre meno; onde la differenza nima corpo; onde nelle feste del
e al
delle ottave può ridurre a \ classi
si Signore la Chiesa non suole celebrare
gradi. Nella sono le due di Pasqua
i. 1'
ottavo giorno, poiché udì' ottava del
e Pentecoste, nelle quali non si può ce- Natale si celebra la Circoncisione, in
lebrare uffizio di alcuna festa eziandio quella dell'Epifania si Uà la commemora-
di i.' classe, uè si può lare commemo- zione del battesimo ; la Pasqua termio i

razione di altra ottava, ma solo del san- l'ottava nel sabbato, come anco la Pen-
to semplice che occorre, dopo però i pri- tecoste, per denotare come il Salvatore
ori 3 giorni di dette due ottave, perchè è già compiutamente glorioso neh' ani-
sono di i
."
classe, ne' quali giorni si e- ma e nel corpo: 1 Ascensione solamente
sclude qualunque commemorazione. Nel ha lottava perfetta, perchè in essa si ma-
2. grado è l'ottava dell' Epifania, fra nifesta la gloria ultimala neh' umanità
la quale si può celebrare la festa del pa- di Cristo. Molti salmi per la medesima

trono principale, del litolare e della de- ragione sono intitoliti prò oclava, per
dicazione della chiesa soltanto, sempre quelle spiegazioni che riporta il Macri,
però colla commemorazione dell'ottava, come dà per altre ottave, e delle loro
le

tanto neh' uffizio, quanto nella DB eccezioni, con diverse rubriche ed eru-
nel giorno poi 8.° non si può far nem- dizioin. Aggiunge che al presente la chie-
meno d'un (loppio di i. classe. .Nel 3.' sa gì eoa non celebra ottave, sebbene an-
grado viene l'ottava del Corpus lìomi- ticamente le celebrava, chiamando l'ot-

ni, che ammette le leste doppie soltanto orno partenza, perchè in


_ esso ter-
e non traslate, se non fosse soleonissiaia minava la solennità. Il Sarnelli. I
come la Natività di Gio. Battista, co- •>. t IV, leti. •>, delle ottave, colle qu ih
dm decretò Giovanni XXII, la quale ot- si prorogano le solennità dello fe<tr. av-
tava nou la cede a nessun' altra, nem- verte che O de' ti-
.

68 OTT OTT
bernacoli era di 7 giorni, essendo un'al- dell' Epifania, ne parlai nel voi. XXI,
tra festa l'ottavo, citando s. Tommaso p. 3oo.
che con altri interpreti dicono essere due OTTAVARIO ROMANO, Gelava-
feste quella de' tabernacoli e quella del riunì Romanum. Libro che contiene ciò
ceto ossia della colletta. Era perciò qua- che devesi recitare all'uffizio nelle Otta-
si ottava la scenopegia, come la prese il ve (P*-), uegl' intervalli cioè di 8 giorni
Gavanto nella prefazione al suo Olia- ne' quali la Chiesa celebra la festa o la
vano romano (f/ -), adombrata nella leg- commemorazione d'un santo, o di qual-

ge antica, nella quale era misterioso il che solennità. Fu composto dal celebre
numero settenario, come figurativo del p. Gavanto, e venne approvato con de-

; essendo l'ot-
riposo nella legge di grazia creto del 2 febbraio 1622 dalla congre-
tavo della legge evangelica pel mistero gazione de'nti.Egli avverte.» Che se nel
della risurrezione e della glorificazione 3.° notturno le lezioni comuni non ser-
dell'anima e del corpo, come scrisse pu- vono ad alcune feste, le quali cioè han-
re il citato Macri. Dichiara quindi lo stes- no l'evangelo proprio, in quel caso dopo
il giorno festivo (in cui si deve leggere
so Sarnelli, che sebbene l'ottavo giorno
dopo il settimo, era un'altra festa, però l'evangelo proprio colla sua omelia ) nei

era consecutiva e connessa con quella, giorni che seguono fra l'ottava si legge-
perciocché nel dì della festa de' taber- rà nella messa quello del giorno, e nel-
nacoli si dinotava la dimora nel deserto, l'uffizio il primo od altro più congruen-
nel dì della festa del ceto e della colletta te, tratto dal comune, colle sue omelie,
significava adunalio populi,et pax prae- come accade fra l'ottava de' ss. Pietro e
slita in terra promissioni.*, come spiega lo Paolo. Nel giorno poi 8.° si leggerà nel
stesso s.Tommaso, ed ecco perchè il Sal- 3.° notturno, come nel giorno festivo, se

vatore vi si trattenne sino al giorno ot- mancasse comuni, purché non


di lezioni

tavo. La vera ottava, dice il Sarnelli, fu si noti altrimenti. "


Abbiamo con carat-
quella della dedicazione del tempio, fi- teri rosso e nero Octavarium Romanum
:

gura propriamente della nostra ottava ; sive octavae fc-storum, a sacra rituum

indi fa alcuni commenti al Macri, e le congregai, ad usura lothis ecclesiarum


distinzioni delle diverse specie di ottave, approbatae, Venetiis 78 1 r

conchiudendo colle simboliche spiegazio- OTTAVIANI Ottavio, Cardinale.


ni che delle ottave danno padri. Il Sar- i Ottavio degli Ottaviani patrizio fioren-
nelli, nella lelt. I, del t. Vili, spiega ciò tino, si guadagnò la grazia di Gregorio
che dinota il numero ottavo; e nel t. IX, XII, per la sua singolare destrezza e pru-
lett. 53, parla dell'ottava della ss. Trini- denza nel maneggio de' pubblici alfari,
tà. Quanto alle ottave, loro uffizio e lo- anche più difficili e intrigati, e pel co-
ro messe, vedasi il Diclich nel Diz. sa- stante affetto patrio, il Papa lo creò cardi-
cro liturgico, articolo Ottave. In molli nale prete in Siena a' 1 q settembre 4oq. 1

luoghi del Dizionario, oltre gli analoghi Non mancano scrittori che dubitano as-
articoli, si parla della concessione di mol- sai del suo cardinalato.
te ottave, come degli otta vari per la Ca- OTTAVIANO, Cardinale. Ottavia-
nonizzazione di nuovi santi. I Pontefi- no romano, Alessandro II del 1061 Io

ci concessero molte indulgenze pei di- creò cardinale prete.


versi otlavari che si celebrano in onore OTTOBOM oOTTHOBON Fami-
di Dio, della Beata Vergine, de' santi e glia. Anticamente si vuole che fiorisse in
de' defunti. V. Novena. Del solenne ot- Padova, altri dicono nella Dalmazia o più
tavario istituito in Roma dal servo di probabilmente in Lepanto. D. Casimiro
Dio d. Vincenzo Pallotti, per la festa TVeschot, Della nobrftà veneta, p. 66, di-
OTT OTT 69
ce che fu quindi trapiantata io Venezia, blica, la quale nel i?.58 ordinò con de-
ove per 4oo anni visse nel rango e ordi- cretagli fossero fatti solenni funerali nel-
ne de' segretari regi della repubblica, dal la sua morte, e un deposilo nella chiesa
quale si eleggeva a vita il gran cancelliere di s. Riparata, come narra Tomassini ,

della medesima, pel quale si facevano le negl'i Elogi degli uomini illustri. France-
stesse feste nell'elezione, e gli stessi fu- sco Oltoboni nel 1 5 K) venne fatto gran
nerali in morte, che aveano luogo pel cancelliere della repubblica, la maggiore

doge. La famiglia Otlhobon nel 1646 ai dignità che vi potesse ottenere un citta-

?-4 agosto fu aggregata al patriziato della dino, e ebbe nel 1620 Leonar-
la stessa

nobiltà veneta ad istanza di Marco Ot- do Oltoboni ambasciatore veneto in Ger-


thobon gran cancellieredella repubblica, mania, Spagna e Portogallo.
il cui figlio poi divenne Papa Alessandro Nel 1610 nacque Pietro Vito o Vit-
Vili, avendo offerto perciò alla medesi- to, da cui gli Ottoboni ricevettero il mag-

ma 100,000 ducati, cioè 60,000 in li- gior splendore, e si stabilirono in Roma.


bero dono, e 4">ooo in deposito nella Ne furono genitori il lodato Marco Ot-
zecca. Da tale istanza si apprende che la thobon patrizio veneto e gran cancellie-
famiglia Otlhobon già da 4oo e più an- re della repubblica, e la dama Vittoria
ni abitava ed era sotto gli auspicii del- Tornielli (cui erasi maritata a' 22 ot-
la repubblica, cui fu sempre di vota. Che tobre 1592, e non altrimenti come altri
Antonio Otthobon nel 1470 con la sua di recente pubblicarono ) di distinta e
nave solasoccorse Negroponte assediata nobile famiglia veneta, illustre e antica,
dai turchi, e passando tra l'armata ne- onde fiorì in diverse città d'Italia, come
rjica. Che Stefano suo figlionel 1490 con in Forlì (f^.), massime in Novaret{V.)t
la sua nave fece grandissimi danni all'ar- ove già fiorivano nel IX secolo, e secon-
mata di Bajazet II, che guerreggiava col- do il Marchesi, Galleria dell' onore, t. 2,
la repubblica, ma da un turco schiavo, furono principi, e come potentissimi al-
posto il fuoco nella munizione, dopo aver ternarono le vicende della città coi Vi-
vinto, arse e incendiò, naufragando nel sconti e Sforza, ed altre famiglie domina-
mare con tutte le sostanze della famiglia trici dello stato di Milano. Per beneme-
le

che serviva a proprie spese. Che nella fa- renze di essa colla s. Sede, massime per a-
miglia Otlhobon treeranoassunti al gra- ver fatto parte della sacra lega contro l'e-

do di cancelliere grande, e tanti erano retico Dulcigno, Clemente V gli confe-


morti fuori della patria in servigio della rì il titolo di conte, col breve 1 1 ago-
repubblica, la quale Marco avea servito sto 307, riportato dal p. Filippo di Ri-
1

in 26 Laonde la serenissima signo-


viaggi. ruella, Orazione soprala sacra lega dei
ria ed maggior consiglio decretò l'ag-
il Valsesiani, p. 1 1 5, emanato da Poitiers,
gregazione della famiglia Otthobon, in Vercelli 1793. Da questa famiglia Tor-
un ai suoi discendenti, al patriziato ve- nielli e in varie epoche uscirono mol-
neto; essendo il decreto concepito coi più ti uomini celebri nelle armi e nelle let-
onorifici termini per la medesima, chia- tere , e diversi insigniti della vescovile
mandola degna per antichità , cospicua dignità. A voler fare menzione di alcu-
per cariche, e molto chiara per azioni va- ni fra gli ecclesiastici, oltre 5 vescovi del-
lorose, con allie espressioni distinte per la patria .Novara, Ugone fu vescovo di
la persona del magnifico Marco Ottho- Tortona; altro Ugone ili Alessandria ed
bou. Tra uomini celebri che
gli altri Acqui Giovanni ; di Bergamo, celebre pel
produsse questa illustre stirpe, nomi- colloquio con Francesco d' Assisi, cui
s.

nerò: Aldobrandino Ottoboni ch'ebbe accordò il locale pel convento di S. \ 1-


il titolo di patrizio togato dalla repub* gilio. Sono venerali per beali Bouavcu-
7o
OTT OTT
tura servita, Pagano francescano del 3.° col nome di Alessandro VII! { VX La
ordine, Francesco cappuccino e Fran- , sua esaltazione fu celebrata con molte
cesco minore osservante. Vi fiorirono le feste ed opuscoli, il cui novero riporta il

beate Concordia francescana, e le sorel- Cancellieri ne' Possessi, p. 3o3 e 3o4-


le pur francescane, Margherita e Luci- Questo Papa fu di gran petto nella di-
da. Alba Tornielli fu abbadessa in s. Gi- fesa della fede e della disciplina eccle-
rolamo di Venezia, celebre nelle scienze siastica; dotto, eloquente, ed abile nel-
ecclesiastiche. Giulia Tornielli monaca Pamministrazione. 11 suo aspetto era no-
orsolina, 549, lasciò scritto un
morta nel 1 bile, le sue maniere obbliganti, piacevole
volumetto di rivelazioni, che fece in a5 la sua conversazione, alquanto però in-
anni! Francesco cappuccino fu chiaro o- clinata ai motti piacevoli earguti. Fu mol-
ratore, poeta e fdosofo. Cristoforo fu be- to liberale verso la patria, i poveri e di
nemerito generale de' servili. Agostino più co' suoi parenti. Morì nel 1 69 1 d'an-
Tornielli generale de' barnabiti , dotto ni 80, mesi 9 e giorni to. Il suo nipote
ed esatto annalista dal principio del mon- d. Antonio Ottoboni ebbe dalla repub-
do sino a Gesù Cristo, morto nel 1622 blica di Venezia la dignità di procura-
nel dì anniversario della sua nascita. Gi- tore di s. Marco e la collana di cavalie-
rolamo Francesco gesuita, celebre pre- re della stola d'oro, che fu perpetuamen-
dicatore, morto nel 1762, e di lui abbia- te assegnata al primogenito di questa fa-

mo prediche, panegirici, discorsi e can- miglia. D. Antonio fu fatto dallo zio A-


zonette sacre. Vive fr. Antonio da Vene- lessandro Vili generale di s. Chiesa , e

zia cappuccino. La stessa famiglia da cui il figlio di questi d. Marco, generale del-
derivò Vittoria tuttora fiorisce in Vene- le galere e marina pontifìcia, e castella-
zia, nel medesimo palazzo Sansoviniano no di Castel s. Angelo: egli sposò in pri-

ai Servi, ov'ella nacque; ed il commenda- me nozzed. Isabella Colonna d'An- figlia

tore egregio Giorgio Tornielli, si congiun- na Maria Tarquinia Altieri pronipote di


te in matrimonio colla nobile e virtuosa Clemente X,e di Egidio Colonna di Sciar-
Anna Colomba, prima
Cappellai-i della ra principe di Carbognano;edin secon-
degna pronipote del Pontefice Gregorio de nozze d. Giulia Boncompagni proni-
XVI. Questi con suoi brevi pontificii rico- pote di Gregorio XIII e Gregorio XV.
nobbe nel rispettabile Baldassare padre Acquistato il ducato di Fianodai Ludo-

di Giorgio, il titolo di conte che alla nobi- visi, prozio Alessandro VIII lo diede
il

lissima famiglia avea concesso Clemen- al detto d. Marco. Inoltre il Papa creò
te V; di più decorò dell' ordine e titolo cardinali il di lui fratello Pietro Oltobo-
di commendatore Gregorio Magno
di s. ni (?'), splendido mecenate de' lettera-
il detto Giorgio; fece suo cameriere se- ti; Giambattista Rubini (V.) suo proni- }

greto soprannumerario il sacerdote Gior- pote materno; Francesco Barberini, uel-


gio fratello del conte Baldassare ad es- ; la cui casa entrò una Zeno pronipote del
so e famiglia accordò l' indulto dell' o- Papa, e Lorenzo Allieti altro suo affine.

ratorio privalo, onde poter celebrare la Il cardinal Pietro eresse al pro-zio quel
inessa uelle cappelle domestiche di Ve- grandioso e nobile monumento nella ba-
nezia e di Ceneda ed insignì del cava-
; silicaVaticana di cui tenui parola nel
,

lierato del menzionato ordine Gio. Bat- voi. XII, p. 3oo, facendo eziandio coma-

tista Tornielli cugino del commendatore. re una bellissima e gran medaglia mo-
Pietro Vito Ottoboni adunque, tatti numentale coli' effigie del Pontefice, e nel
con brillaute successo suoi studii, di- i rovescio il detto sepolcro, il cui conio è
venne prelato, vescovo e cardinale, me- nella zecca pontificia con altri conii di
ritando di essere nel 1689 creato Papa medaglie d' Alessandro Vili. II p. Bo-
OTT OTT 71

anni nel t. \\ i NumismataPonlificum i di d. Domenico Santucci, il tutto ristam-

riporta le incisioni di i 8 medaglie di tal pato a parte con opuscolo.


Papa ed eruditamente le illustra cele-
,
Fiano ducato della nobilissima e illu-
brandone le gesta. Già dissi agli articoli stre famigliaBoncompagni-Ottoboni è
Boncompagni e Ludovisi, ch'essendo mor- un comune soggetto al governo di Ca-
to Marco Ottoboni a'i j aprile 1725, re- steìnuovo di Porto, distretto e comar-
stò la figlia d. Maria Francesca erede an- ca di Roma, diocesi di Sutri e Nepi, di-
che di Fiano, la quale nel 1
'-3* sposò d. stante da Roma circa 24 miglia per la % ia

Pietro Gregorio Boneompagni-Ludovisi, Tiberina. 11 Galletti nella Coperta mu-


a condizione di prendere il cognome e le nicipio dt romani prova (contro il Clu-
armi degli Ottoboni cos'i t'ondò la linea ; verio che il suo nome congetturò deri-
Boncompagno -Ludo visi -Ottoboni duca vasse dal celebre Fantini Feroniae, san-
di Fiauo. Su questa famiglia si può ve- tuario comune ai capenati, agli altri e-

liere il t. 2 delle Gcnéalogies historì- truschi e ai sabini ) che il nome de' bas-
(jites. Da detti coniugi nacquero d. Ales- sitempi di questo fondo, essendo quello
sandro, d. Antonio, d. Pietro che fu mo- di Flaianium, deve l'origine da Flavia-
naco benedettino, e d. Marco. Si unì num e dalla gente Flavia che lo posse-
questi in matrimonio a d. Giustiniana dette. Narra il Xbby, Analisi dt dintor-
Sambiasi nobile genovese, principessa di ni di Roma t. 2, che da un documento
Campana, che restata vedova in giova- del ro"4 rilevasi che a quell' epoca era
nile età, mori nel 1 833 e fu lodata nel un Castrum di pertinenza del monaste-
n.° lo del Diario di Roma, dopo aver ro di s. A questo poco dopo lo
Paolo.
dito stato ai seguenti tre figli. i.° D.Lui- tolse Teobaldo, ma dopo la sua morte i

sa, nata nel 1799, e nel 181 7 maritata suoi figli Cencio e Stefano,, nel 099 lo 1

al conte Francesco Pappafava Carrara restituirono ai monaci quali coutem- , i

di Padova, che morta nel i836, 1' Al- poraneamente lo diedero in feudo ai me-
bum col n.° "»
ne pubblicò la necrologia desimi. Sembra però ch'essi non adem-
e il ritratto, cioè il busto stupendamente pissero i patti, poiché nel 1 1 3q mona-
i

scolpito dal valoroso artista Rinaldi pa- ci reclamarono al concilio Lateranensell,


dovano. 2. D. Giovanna nata nel 1802 onde ricuperarlo insieme con altre terre
e nel 182 2 maritata in Roma al marche- tolte al monastero. A questo fu confer-
se Girolamo Serlupi Crescenzi Melimi, mato da Innocenzo III nel 2 o3. Da al- 1

cavallerizzo maggiore del Papa Pio IX. tri documenti riferiti dal Galletti appa-

3.°D. Alessandro Ottoboni duca di Fia- risce, che nel secolo XIV questa terra
no, nato nel l8o5, ciambellano dell'im- o castello venne per metà in potere de-
peratore d' Austria, maritato nel 831 1 gli Orsini, e che l'altra metà, col favore

a d. Costanza figlia del principe di Piom- di Giovanni Sanguigno cognato di Pao-


bino d. Luigi Doncompagni LudovM. da loOrsini, verso il p>7 tu venduta dallo1

cui nacque nel i83>. l'odierno duca d. stesso Paolo per100 fiorini. Dalla
soli 1

Marco, e benché nel iK3- a' ig agosto vita ili Pio che nel
II si j<>i da
rileva, 1

perdesse il degno consorte in verde eia, Roma portandosi in Ancona pel fiume e
virtuosamente preferì la vedovanza. Per in barca, la prima sera m frinì» a Castel

le belle qualità che fregiarono il duca Giubileo l'antica Fidi tic (/ '.), li secon-
d. Alessandro, il p. Gioacchino Ventura da giunse a Fiano donde pa>><> al mo- ,

nepubblicòla necrologia nel suppliinen- nastero ih s. Benedetto nel monte So-


lo al u.° 75 del Diario di Roma quin- . latie, quindi a Otricoli, come si ha nelle
di 1' Album n." 33 ci diede il di lui ri- Memoria di Degli elicili, nelle quali Mi-

tratto con Elo^o storico, con l'epicedio no altre notizie di Piano, massime a p.
72 OTT OTT
4g 5o ; mentre a p. 70 dice che lo prese
e portone verso palazzi Ruspoli e Chigi, i

Enrico III, ed ap. 232 parla della naviga- ricorda quanto vi fece il di lui fratello
zionedel Teveresino a questo luogo. Gli uterino cardinal Calandrali titolare ; e
Orsini con titolo di contea, ed alcuni del l'altra dentro il cortile, l'ampliazione e
ramo de' conti di Pitigliano, la ritenne- restauro eseguito dall'altro titolare car-
ro fino al 1600, quando uno di questi, dinal Evangelista Pallolta. Vicino a que-
il conte Alessandro, la vendette a Cate- sto palazzo fino al 1662 esistette un ar-
rina de Nobili, madre del cardinal Fran- co (di cui feci parola nei voi. X, p. 84
cesco Sforza, per 7 7,000 scudi; questi ve- e o3, XLVI, p. 85 ed altrove) detto di
nutone in possesso, ottenne da Paolo V Portogallo, per averlo abitato, benché
che fosse eretto in ducato con bolla dei non titolare, d cardinal Michele Sylva
18 luglio 1607, a favore di Sforza suo portoghese e ambasciatore del re di Por-
figlio, nato da certa Cecilia Pariseni Me- togallo, dicendo il Cancellieri a p. io3,
zangola, già fatto legittimare dallo stesso con l'autorità del Biondo, che in Roma
Papa e sposato a Maria, ereditiera di Ri- non vedeasi cosa più bella di questo pa-
dolfo Pio 11 nuo-
de' signori di Carpi. lazzo, dopo il Valicano. Ivi il Cancellie-
vo duca Fiano Sforza godette sino
di ri riporta alcune erudizioni sull'arco de-
alla morte del suo titolo, ma non del du- molito da Alessandro VII per render li-
cato, perchè lo stesso cardinale lo ven- bera e più dritta la via del Corso, che sì
dette per scudi 220,000 ad Orazio Lu- chiamò o
delle tre Favicelle, di Tripoli
dovisi fratello di Gregorio XV a' 7 giu- de' Retrofoli o Trofei forse dedicato a ,

gno \(jii, compensando iiglio co' be-


il Marc'Aurelio, e dove furono collocati i

ni e feudi di Lombardia, donde deriva* bassorilievi e colonne che l'adornavano.


lono non poche liti, proseguite dal car- Il Nibby, Roma nel 1 838, par. I, antica,
dinalGirolamo Boncompagui, come ere- p. j- 1
, ne parla con più critica e copia
de di Sforza duca di Fiano, morto nel di notizie, e confutando chi lo chiamò
1644 senza successione, qual più pros- arco di Domiziano o di Druso seniore, lo
simo parente per parte di Costanza Sfor- dichiara eretto a Marc'Aurelio. Le cor-
za sua ava paterna e zia del duca, tutto se che prima in tempo di carnovale fa-

narrando il Della famiglia Sforza


Ratti, cevano in via Florida, poi Giulia, Pao-
1. 1, p. 3 1
9. Finalmente il ducalo di Fia- lo Il del 14^4 ' e fece eseguire da detto
no fu acquistato dagli Ottoboni, al mo- arco sino al suo Palazzo di s. Marco
do detto, e ne sono tuttora signori. (/ ) , e poi incominciarono dalla porta
Il palazzo ove in Roma risiede que- Flaminia ; ma invalso quindi l'uso di cor-
sta cospicua famiglia è nella via del Cor- rere i pallii in borgo s. Pietro, s. Pio V
so, contiguo alla Chiesa di s. Lorenzo in lo ritornò alla via del Corso,dicendo che
Lucilia (y.), perchè come ivi narrai era detta strada era tutta consacrata dal san-
del cardinal primo prete titolare di detta gue de' martiri, come riporta il Catena,
chiesa, e perciò da alcuni di essi restaura- / ila p. 3c) Il palazzo fu comprato per
to. Qui però aggiungerò, che secondo il 3o,OO0 scoili dai Peretti, investiti in luo-
Venuti, Roma moderna,^. 3 T),ed il cita- ghi di monte per dote della stessa chie-
to Cancellieri, Pow?.«, p. 1 o3, il palazzo sa titolale , e poi passò per eredità nel
fu fabbricalo sopra le rovine d'un gran- l656 Maria Felice Peretti, che mari-
a
de edifizio, che allora chiama vasi palaz- tandosi con Bernardino Savelli dì que-
zo Domiziano, dal celebre cardinal tito- sta casa divenne proprietà, e finalmente
Ugone Alrato d'Evesham del
lare 1 ?.8o l'acquistarono prima i Ludovisiepoi gli
01281 inglese e che lo stemma e
;
iscri- Ottoboni. ISei pianterreni del palazzo da
zioni di Nicolo V ( V, ), collocate sul molti anni venne stabilito il teatrino Fia-
OTT OTT 73
no (ora non più esistente), rinomato pei in Damaso, segretario de' memoriali., so-
graziosi spettacoli e rappresentanze di printendente generale di tutto lo stato
cooimediole e balli ,
di burattini o ma- ecclesiastico, legato d' Avignone e vice-
rionette, dove fino a' nostri giorni assai cancelliere di s. Chiesa. Lo provvide an-
figurò una lepidissima maschera detta cora di ricche abbazie e pingui benefìzi,
Cassnndro, pei naturali sali piacevoli e che oltrepassavano f annua rendita di
arguti motti, co' quali diceva molte ve- scudi 5o,ooo, quali erano stati riser-
i

rità. II Cancellieri nel Mercato, p. 20 e vati dall'antecessore Innocenzo XI per


258, riporta alcune erudizioni sui burat- piatto de'nuovi cardinali, accordandogli
tini, la cui festa gli antichi celebravano pure la facoltà di esigere i frutti non e-
a' iq dicembre, quale appendice delle sa- satti de' benefizi vacanti , che ascende-
turnali, dì cui pallai in più luoghi, dette vano a somme considerabili. Il senato
sigillarla da certe figurine di terra ap- veneto, nell'assenza da Pioma dell'am-
pella te. v/g//7<7 e offerte a Saturno; sui di- basciatore, lo incaricò de' suoi affari, e il

versi teatrini de' burattini ; che il famo- re di Francia gli affidò la protettoria del
so Filippo I vara ( morto nel 1^35) in- suo regno, nominandolo ai più ricchi be-
tagliò delle scene assai belle, nel celebre nefizi dellamonarchia. Ad onta di tan-
teatrino de' burattini del cardinal Pietro te copiose rendite si aggravò di debiti
Ottoboni de' duchi di Fiano ; con le o- in modo, che dopo morte la sua prezio-
pere scritte da alcuni autori sui buratti- sa suppellettile non bastò a pagare i cre-
ni.V. Giuoco, Teatro, Befana. Nel Car- ditori. Quella magnificenza che usava
novale di Roma {V !), questo luogo e quel- nel suo trattamento, la faceva risplen-
lo del vicino palazzo Ruspoli sono i pun- dere ancora nel servigio di Dio, nell'or-
ti più brillanti del corso e delle Ma- namento de' sacri templi, nella maestà
schere Verso il ~()o incominciò
(<'".)• 1 e decoro delle ecclesiastiche funzioni, e
nell' ultima sera il giocondo sollazzo dei nella famosa biblioteca, la quale nella
moccoletti accesi, il quale divertimento sceltezza de' libri e nel numero de' codi-
essendo principalmente ristretto sotto ci greci, latini ed ebraici, al dire del p.
questo palazzo e 1' altro nominato come Monlfaucon, solo alla Vaticana cedeva.
centro del corso, negli ultimi anni si e- Bellissimo era pure il museo di meda-
stese a tutta la via,come pure è qual- glie da lui raccolto, di cui fa menzione
che anno che al gettito de' molestissimi il cardinale Noris, in una lettera scritta

confetti si vanno sostituendo fiori in i al Magliabecchi. Al pro-zio fece innal-


tempo delle maschere. zare nella basilica Vaticana un magnifi-
OTTOBONI Pietro Vitto, Cardi- co e sontuoso mausoleo, cui la preziosi-
nale. V. Alessandro Vili, Papa. tà de' marmi, l'eleganza e maestà delle
OTTOBONI Pietro, Cardinale. V\q- statue , de' bassorilievi e degli ornati lo
tro Ottoboni nacque nobilmente in Ve- rendono uno de'piìi beili epregievoli che
nezia a' 1 luglio 6(>7, e fu educato si-
1 adornino quel tempio. In favore de' po-
no dalla tenera età sotto la disciplina veri apri nella parrocchia di s. Loren-
del cardinal prozio, con indole proclive zo in Damaso una spezieria, per sommi-
alla virtù e alle belle arti, talento vivo, nistrare loro gratuitamente le medicine,
spirito penetrante e sottile, non che af- passandogli ancora medico e chirurgo.
fabile, amante degli artisti e de' lettera- Negli anni santi 1700 e I--25 mostrò la

ti, della poesia e della musica. Divenuto sua divozione e carità, incontrando pel- i

il prozio Alessandro Vili, pochi giurili legrini, che poi riceveva nella propria
dopo, a' 7 novembre 1(189, di 22 anni, casa, sovveniva e serviva a mensa. Fu
lo creò cardinale diacono di s. Lorenzo ascritto a quasi tutte le congregazioni
1

r-
\
OTT OTT
cardinalizie, non che fa arciprete Libe- lo tenne sempre in grandissima stima, e
riano e poi Lateranense, gran priore nel 1 io3 lo pose sulla sede vescovile di
d'Irlanda, e segretario del s. ofìizio. Tro- Bamberga. Ottone si recò a Roma perché
vossi presente a sei conclavi, e per la sua fosse confermata la sua elezione,e ricevet-
autorità e destrezza vi ebbe gran parte, te il sacro pallio da Pasquale II. Adope-
massime Clemente XI. Ri-
in quello di rossi zelantemente a spegnere lo scisma,
tenuto in commenda s. Lorenzo in Da- e soprattutto nella dieta di Ratisbona
maso, ottenne successivamente il vesco- del 1 1 ol mostrò la sua abilità, il suo ze-
vato di Ostia e Velletri, dove non vi fu lo e la sua eloquenza nel procurare di
alcun luogo pio a cui non recasse aiuto. rimettere la pace colla Chiesa. Egli fece
Finalmente mentre tenevasi il conclave molte pie fondazioni, e si occupò inces-
di Benedetto XIV, fu sorpreso da grave santemente a ristabilire la disciplina, a
malattia e dovette uscirne, morendo in riformare i costumi, a l'istaurare i tem-
Lorna a' 28 febbraio 1740, d'anni 7 3 pli e gli spedali. Avendo Boleslao IV, du-
non compiti, e ^o di cardinalato, deca- ca di Polonia, conquistatauna parte del-
no del sacro collegio, e fu sepolto in S. laPomerania, pregò Ottone di venire ad
Lorenzo in Damaso, nella cappella del ss. ammaestrare nelle verità del cristiane-
Salvamento da esso lui fondata, senza simo gì' idolatri di quella contrada. Il
alcuna funebre memoria. In questa ba- santo vi si recò con molti altri operai e-
silica, mentre era vescovo di Porto, fece vangelici nel 1124, e fece innumerabili
costruire una vaga e adorna confessione conversioni. Urati*>lao II, duca dell'alta
in onore di s. Ippolito martire, in cui fu Pomerania ricevette il battesimo colla
,

collocata la di lui statua scolpita in mar- maggior parte de' suoi sudditi. L'anno
mo bianco, col ciclo pasquale comporto seguente s. Ottone ritornò a Bamberga,
dal sauto, impresso in tavola di marmo, dopo avere colà lasciato dei preti ovun-
negli ultimi restauri trasferita nella na- que li credette necessari , e provveduto
ve destra. Benedetto XIV per la Biblio- saggiamente ai diversi bisogni de'novel-
teca Vaticana (V.) acquistò la suddetta li convertiti. Nel 128 fece un secondo 1

libreria. V. Cancelleria apostolica e viaggio nella Pomerania, essendo le cit-


Chiesa ni s. Lorenzo ir Damami. tà di Stettino e di Giuliers ricadute nel-
OTTOMANI. V. Turchi, Maomet- l' idolatria ; e non solo ristabilì la pi o-
tismo e Costantinopoli. fessione del cristianesimo in queste due
OTTONE (s.), vescovo di Bamberga città , ma portò la luce del vangelo ad
in Franconia, apostolo della Pomerania. altri popoli barbari. Indi tornato nella
Nacque nellaSvezia, ed abbracciò lo sta- sua diocesi, vi mori a'3o di giugno 1 1 la,
to ecclesiastico, per tutto consacrarsi in e fu sepolto il 2 luglio, giorno nel qua-
servigio di Dio. La fama del suo sapere le è nominato nel martirologio romano.
e della sua pietà giunse sino alla corte Fu canonizzato da Clemente 1 1 nel 1 1 8»),
dell' imperatore Enrico IV , che lo no- e le sue reliquie sono custodite ad Annu-
minò cappellano della principessa Giu- ver nel tesoro dell' elettore.
ditta sua sorella. Dopo la morte di que- OTTONE, Cardinale. Ottone o O lib-
sta principessa, Ottone tornò in Alema- ile vescovo di Nepi, cardinale di Urbano
gna, e fu fatto cancelliere dell' impera- 11 del 1 088 , fu presente alla consacra-
tore. Allorché questi elesse l'antipapa Gi- zione di Pasquale II nel 1099.
berto fece ogni sforzo per rimuoverlo da OTTONE, Cardinale. Ottone fu crea-
tale suo imprendimento, e si dichiarò a- tocardinale pretedi s. Pudenziana da Pa-
pertamente contro lo scisma. Ad onta di squale li, sottoscrisse ad una sola bolla
questa sua generosa libertà, l'imperatore dei 1 1 06, e morì prima del mi.
OTT ocs 75
OTTONE da Brescia, Cardinale. Ot- gno, pel quale oggetto gì' inviò dotti e

tone da Brescia o Cabuano, nel i i 5o da zelanti operai evangelici. Da Innocenzo


Eugenio III fu creato cardinale diacono IV ebbe l'incarico di fondar nell' isola
di s. Nicolò in Carcere, indi spedito da A- di Cipro alcuni vescovati di rito greco,

driano IV in Lombardia legato aposto- e vi fece richiamare l'arcivescovo esilia-


lico col cardinal Ardizzone per istabilir- to da quello latino. Scrisse alcune ome-
vi la pace, ma nulla ottenne, non riu- lie e sermoni sopra i santi, che mss. fu-
scendogli d'indurre i milanesi a perdo- rono depositati nel convento agostiniano
nare i lodigiani. Alessandro III 1' inviò di Cremona. Morì in Orvieto nel 11 -3,
nella Spagna per mantenere popoli i nel- e fu sepolto nella chiesa de' domenica-
l'obbedienza al Papa, a cui egli nello sci- ni, dopo di essere stato all'elezione di \
sma si tenne costantemente unito, ricu- Papi. Anche Innocenzo IV lochiamòuo-
sando intervenire al conciliabolo di Pa- mo fatto secondo il suo cuore, cospicuo
via. Lo stesso Poutefice lo mandò in Lom- per illibatezza, eccellente nella cognizio-
bardia col cardinal Manfredi, dove in ne delle leggi e assai pregevole per ma-
Piacenza compose le liti tra il vescovo turità di giudizio.
Tebaldo e i canonici di s. Antonino , e OUSTIOUG o VELTRT, Ustinga,
quelle tra essi ed il capitolo della catte- Città vescovile di Russia inEuropa.in ri-

drale. Morì sotto Alessandro III , dopo va alla Sukhona, vicino al confluente col
essere inlervenutoall'elezione di tre Papi. Iug. Vi si contano 26 chiese in pietra:
OTTONE o ODONE, Cardinale. Ot- la cattedrale dell'Assunzione ha 6 suc-
tone o Odone da Castelridolfo nella dio- cursali; vi è inoltre un convento di re-
cesi diBourges in Francia, o di Soissons, ligiosi ed un monastero di monache, l'o-

letterato profondo ed eloquente, da ca- spizio de'trovatelli, l'ospedale e altri sta-


nonico e cancelliere della cbiesa di Pa- bilimenti. S'ignora il tempo preciso di
rigi, si monastero di Gransel-
ritirò nel sua fondazione^ solo si sa che anticamen-
va facendosi cisterciense, e divenne abba- te era edificata sulla destra della Sukho-
te di Orsocampo. Innocenzo IV nel di- na, ove ora convento della
si trovano il

cembre 1244 lo creò cardinal vescovo Trinità, ed un romitorio di s. Gregorio


Tusculano, e nel 1^6 lo spedi legato a
1 Taumaturgo. Questa traslazione è del
lalere al re Luigi IX per intraprendere 12 12 in cui fu fabbricato il convento
la sacra guerra contro i saraceni, prima dell'Arcangelo. Nel 226 un signore tar 1

della qual spedizione con 20 vescovi con- taro, avendo abbracciato il cristianesimo
sagrò nel 1248 la santa cappella fonda- ivi fondò un monastero di monache sot
ta dal re nelsuo palazzo in Parigi. Con- lo l'invocazione di s. Gio. Battista, e ne
dannògli errori di Gio. Brescain profes- i2qo si costruì la cattedrale, onde quel
sore di Sorbona, e fece arrestare l'altro li che andarono a stabilirsi intorno a tal

professore Raimondo che andava spar- edilìzi nominarono il luogo Oustioug


gendo errori. Terminò esame del Tal- l' Per la sua posizione vantaggiosa al coni
muld, che venne formalmente condan- mercio, assai prosperò, ma soggiacque a
nato. Pubblicò decreti riguardanti le diverse sciagure. Nel 1292 i tartari d
chiese di Meaux e di Sens. Fu in gran Kazan furono a devastarla, scacciali dal
venerazione di s. Luigi IX pel candore le truppe del granduca Vsevolod di Lia
de'costumi ed esimia scienza, chiaman- dimir. Nel i3a4 e P ' ne ^ ^98 ' nov
dolo uomo fatto secondo il suo cuore. Con gorodii presero, arsero e saccheggiaro
telanti lettere confermò nella cattolica no li città, che ben presto yenne rialza
fede Erisalino chaui de' tartari orien- ti. Umilio illascito principe di Gaiitch
tali, e gli altri signori e magnati del re- vi entrò per sorpresa nel i.j.36 e le die
76 OVI OVI
il sacco. Nel i55j fu ricostruito il suo monasteri di monache, fra'quali si distin-
antico muro di legno, e nel i582 furo- gue quello delle benedettine, ospedali,
no posti cannoni sui ripari : la peste vi ospizio pegli esposti, collegio, accademia
fece strage nel i 635, e l'inondazione del di disegno, università, fondata nel 1 58o
1761 la devastò. La sede vescovile ven- con importante biblioteca, società let-
ne unita a quella di Totma. Oriens chr. teraria e diverse manifatture, commer-
t. i, p. 1 3 1
7. ciando col porto di Gijon. Il seminario e
OVIEDO (Oveteli). Città con residen- il monte non più esistenti per
di pietà,
za vescovile della Spagna, capoluogo del- le vicende politiche, si debbono ristabi-
ia provincia del suo nome, nelle Asturie, lire. E patria di Alfonso II, di Pelagio
a 85 leghe da Madrid e 66 da Salaman- Tescovo della città, autore della genealo-
ca, al piede del monte Na ranco in una gia de're dell'Asturie, di Andrea Llanes
pianura un poco elevata, sull'Ovia o Ove, Estrada poeta e istoriografo, di Luigi
piccolo affluente del Nora. E" sede di u- Fernandez medico e botanico, di Gon-
dienza reale e di un capitano generale. zalo di Cagnas Trelles matematico e a-
Gode clima temperato ed aria pura e stronomo, di Michele Jacintoe France-
sana. Belle sono le strade, solide le case sco Antonio Menendez pittori, di Fran-
benché antiche, deliziosi passeggi, màs- i cesco Saverio Marina geografo e di altri
sime del Chambel. Vi si osserva un su- illustri. I dintorni sono benissimo colti-
perbo acquedotto di 4' archi in pietra, vati e fertili ad una lega vi sono
: ba- i

••he porta nella città le acque della sor- gni termali chiamati las Caldas, molto
gente Gitoria. Tra palazzi, è rimar* i frequentati. Oviedo è una delle più an-
chevole l'episcopio. La cattedrale del ss. tiche città di Spagna e fu detta Lucus,
Salvatore è un bel monumento gotico 4 sturimi, Ovetumj l'antico suo nome
di magnifica struttura, di cui ammira- era Dritonia, Bretagna o Brigetium, indi
si principalmente la torre per la sua al- chiamata Oviedo dai due piccoli liunii
tezza, eleganza e finitezza di lavoro; una che la bagnano, l'Ovia e la Deva. Nel
delle sue cappelle contiene le spoglie IX secolo fu onorata del titolo di città
mortali di 14 re e regine che regnarono de vescovi, perchè un grandissimo nu-
nel nord della Spagna all'epoca in cui mero di prelati vi si rifuggirono, onde
il restante della penisola era occupata evitare le persecuzioni de'mori. A Leon
dai mori, e si conserva nella camera san- dissi come Pelagio del 7 18 fondò il re-
ta, ch'èuno dei più bei monumenti del- gno cui i successori diedero il titolo di
l'architettura araba, un grandissimo nu- Oviedo, e che i re di Oviedo portarono
mero di reliquie quivi portate dai cri- questo nome sino a Ordogno li del 92 3,
Spagna. Inol-
stiani di tutte le parti della che assunse quello di re di Leone, ed
tre vi si venerano corpi di s. Eulogio i allora la sede del reame da Oviedo fu
e Lucrezia martiri, di s. Vincenzo abba- trasportata a Leone. 11 vescovato ebbe
te, di s. Claudio di Leone, e de' ss. ve- origine nel VI secolo, leggendosi il no-
scovi Giuliano e Serrano. Non vi è la me Metapio suo vescovo tra quelli
di
cura d'anime perchè priva del ba t liste- che furono al concilio IV di Toledo nel
rio : l'episcopio è prossimo alla cattedrale. 5-27, mentre il vescovo Mailoco sotto-
11 capitolo si compone di 1 2 dignità, la scrisse a quello tenuto in Braga nel 563.
prima essendo il decano, con più di 3o ca- Commanville dice che la sede di Brito-
nonici, comprese le prebende del teolo- nia ebbe origine nel secolo VI, quindi
go e penitenziere, e di altri preti e chie- nel VII fu trasferita a Oviedo. Fra i
rici. Oviedo ha inoltre 4 chiese parroc- primi successori de' nominati ricorderò
chiali munite del fonte battesimale, 3 Vistremoudo e Adolfo; indi nel IX se-
OXF OX F 77
colo ad istanza del re Alfonso III questa quali quello della Maddalena sul Char-
sede fu eretta, secondo il Novaes, da Gio- ^vel merita menzione: l'aria vi è pura e
vanni Vili in metropoli della Galizia, e salubre. Da lunge presenta un aspetto
ne fu primo arcivescovo Ermenegildo, a! imponente per le quantità e varietà dei
quale successero Suero, Serrano, ec. Nel suoi campanili, torri, cupole e altri pub-
secolo X tornò ad essere semplice vesco- blici edilizi. La città propriamente det-
vato sulFraganeo di Composlella, goden- ta è di forma ovale, ed era un tempo
do però l'onore del pallio, se deve creder- cinta di mura bastionate; varie nuove
si a Commanville ma ora è immediata- ;
costruzioni l'uniscono quasi ai suoi sob-
mente soggetta alla s. Sede. Gli altri ve- borghi. La strada Alta è la più bella. Le
scovi d'Oviedo dal iy3o sono registrati antiche case, costrutte per dimora degli
nelle Notizie di Roma. Dopo la morte studenti prima che fossero alloggiati nei
di Gregorio Ceruelo de la Fuente di Pa- collegi, o de' forestieri durante il sog-
redes diocesi di Palencia, fatto vescovo giorno che faceva la corte in questa cit*
nel i 8 i 5, molti anni restò la sede vacan- tà, sono di pietra e sopra una grandis-
r
te, finché dal 1848 n'è vescovo mg. I- sima pianta quelle d'epoca più recente
;

gnazio Diaz Caneja della diocesi di Leon. sono più solide e comode. Questa città
La diocesi si estende per circa 20 leghe in è la prima e la più antica sede delle
lunghezza e 4oin larghezza, contenente scienze nell'Inghilterra; alcuni dicono si

diversi luoghi e molte parrocchie. Ogni potrebbe chiamare la città de' collegi,
nuovo vescovo è tassato in fiorini 1600. noverandosene 19, oltre l'università, che
dicesi fondata da Alfredo il grande nel-
Concilii d'Oviedo. l'SgS. Vedasi Wood, Hisloria, et cinti-
quitatis universitalis Oxoniensis, Oxo-
.° 2. "nel
Il 1 fu tenuto nell'87 3. Il 90 1 niae 1674. Oxford deve tutta la sua ce-
nazionale per la riforma del clero secolare lebrità e il suo splendore all'università ;

di Spagna e per la polizia delle chiese, on- i più belli edilizi pubblici furono fonda-
de furono fatte diverse ordinanze saluta- ti per essa e le appartengono. Questa
ri; e vuoisi che in questo concilio Oviedo università si compone di collegi fondati
fosse elevata ad arcivescovato, mentre la dai re o dalle persone ricche e benefi-
governava Ermenegildo, o almenoessofu che. Si governa colle sue proprie auto-
riconosciuto dagli altri vescovi co* quali rità, senza che nessuna esterna influen-
dovea travagliare al ristabilimento della za intervenga negli affari di sua ammi-
disciplina turbata dal dominio degl' in- nistrazione; possiede come corpo pub-
fedeli. Il re Alfonso III vi assistè colla blico uu'autorità a cui quella città è su-
regina e figli, accompagnato da 17 o 18 bordinata. Si regge in virtù di una car-
vescovi. Il 3.° nel 1 1 1 5, e si fecero tre ta che ricevette la sanzione da Carlo I,

canoni sulla disciplina. ed ha per principale dignitario un can-


OXFORD, Oxonia o Oxonium. Cit- celliere,ch'è eletto d'ordinario fra' più
tà vescovile d'Inghilterra, capoluogo del- gran personaggi del regno dai reggenti
la contea del suo nome, a 20 leghe da de' collegi per uno, due o tre anni, ed
Londra, sulla riva sinistra dell' Isis, che anche in vita. Questo alto posto è mia-
vi riceve il Charwel e il canale d'Oxfbrd si meramente onorifico, mentre il can-
incominciato nel 1 769, compito nel 1 7qo celliere delega il suo potere ad un vice
e sorgente di prosperità. Amenamente cancelliere che sceglie fra' capi de colle-
situala sopra un' altura circondata da gi. Vi sono molti altri dignitari o oflì-
una valle, è quasi cinta dalle due rivie- ciali nominati dai membri deli univer-
re che si attraversano su tre ponti, fra' sità, che hanno voce nelle assemblee Si
78
OX F OXF
la ascendere a 3,ooo il numero di lulti to di Egles field confessore della regina
i membri universitari!, de' quali i ooo Filippa moglie di Odoardo III, dalla qua-
ricevono stipendio dall' università sles- le prese il nome, ove sono rimarchevoli
sa. Questa è composta de' delti collegi la vasta cappella con vetri dipinti, tra'
e 5 sale; primi furono fondati col mez-
i quali è il giudizio universale, l'ampio
zo di donazioni in beuifondi, e formano refettorio coi ritratti de' benefattori del
corpi particolari indipendenti, lutti pe- collegio, e la biblioteca d' ordine corin-
rò soggetti al governatore generale del- tio con gran chiostro decorato delle sta-
quantunque ab-
l'università; le seconde, tue del fondatore e di altri benemeriti
biano avute alcune donazioni, non han- dello stabilimento. Quasi tutti i collegi
no però la loro esistenza assicurata , e hanno gallerie di quadri, giardini e co-
ricevono pensioni per prezzo dell'istru- piose biblioteche sino al numero di 17
zione, alloggio e mantenimento degli stu- per uso de'professori dell'università e de-
denti; del restante godono gli slessi pri- gli studenti: la rivale d'Oxford, l'univer-
vilegi de' collegi. Gli studenti, il cui nu- sità di Cambridge, è meno ricca in bi-
mero ascese nel i8a5 a 466o, sono al- blioteche, contandone io. La principa-
loggiati nei collegi, e vivono parie a loro le biblioteca è la Bodley che nominai col-

spese e parte coi soccorsi che ricevono l'altra pubblica di Burg nel voi. XXXI V,

dall'università; hanno un costume par- p. 3o3, parlando de' fondatori l'edifizio :

ticolare chedilferisce per gli studenti no- è considerato capo d'opera di architet-
bili, pari o figli di pari ; i protestanti soli tura gotica, con 5oo,ooo volumi circa,
hanno il privilegio di studiare ad Oxford. ed è celebre soprattutto pei mss. greci
Jl collegio che gode della maggiore ri- e orientali. La biblioteca fondata dal me-
putazione è quello di Christ- Chiudi; dico Radcliffe, meno vasta e meno ric-
gli edilizi ne sono bellissimi e le corti ca di libri della precedente, è di forma
vastissime; la chiesa di elegante archi- rotonda, ornata di elegante cupola, e di
lettura gotica serve di cattedrale alla dio- bella architettura greca oltre i molti :

cesi. Questo collegio fu fondato nel i 525 importanti oggetti antichi, vi sono due
dal celebre cardinal Volsey, ed Enrico candelabri trovati nelle rovine della vil-

V1JI vi trasportò la sede vescovile d'O- la Adriana presso Tivoli, dono di sii'
seney nel 543, dichiarandola suffraga-
ì Roger Newdigate; e la magnifica colle-
nea di Cantorbery. Allorché re d'In- i zione di marmi antichi formata in Ro-
ghilterra visitano l'università, questo col- ma dall' avv. Corsi (del quale parlai a
legio ha l'onore di alloggiarli ;
queste vi- Colonne di Roma e Gemma ) contenente
site reali furono per Oxford feste bril- 1000 pezzi, acquistata da Stefano Jar-
lanti, perchè l'università in ogni tempo ret che la regalò al collegio. L'osserva-
fu considerata alTezionalissima all'opinio- torio eretto dal lodato Radcliffe è fab-
ne de' torys. Nel collegio Christ-Church bricalo sul modello d'un tempio d' Ate-
visono gran numero di pitture classi- ne; un globo sostenuto da un Ercole e
che, anco di Raffaele, Domenichino, Ti- da un Atlante lo corona, e bellissimi
ziano e Perugino. Gli altri collegi più strumenti servono alle osservazioni. L'u-
osservabili pei loro edilìzi sono: quello niversità possiede inoltre galleria di pit-
della Maddalena, fondato nel i458 da ture, museo in cui primeggiano i famosi
Wainflete vescovo di Winchester, con marmi di Arundel, che servirono a sta-
decoroso e alto campanile, e giardino bilire la cronologia de' greci, e donati
botanico istituito nel 1622 da Enrico dal lord Howard nel 1677 all'uni versi-
«I Anversa conte di Daubv; il collegio la; lastamperia Clarendon, grande e so-
(Jella regina, foudato nel 1 34 o da Rober- lido edilìzio costrutto nel 1711, famosa
OXF OX ¥ -9
per le sue edizioni; giardino botanico, sicontavano già 3,ooo studenti ; in que-
ti teatro sul disegno di quello di Marcel- sto ultimo regno s'introdusse l'uso di e-
lo a Roma, ove si adunano quelli che rigervi e dotarvi collegi, e dopo que-
i

hanno luogo nelle grandi cerimonie del- st'epoca le rendite ed privilegi della i

l'università, ma non vi si rappresentano università prodigiosamente aumentaro-


opere drammatiche : in questo teatro nel no. Sul catolicismo dell'università d'Ox-
i 8 i
\ furono promossi al grado di dot- ford, si possono vedere gli Annali delle
tori di diritto civile, l'imperatore delle scienze religiose, massime i voi. V, p.
Russie, il re di Prussia, il principe di 161, Vlll,p. 95, e XIV, p. 61. Nel voi.
Mettermeli, il conte di Lieven, il prin- XXXV, p. i43, 149, lòie 1 56 del
cipe bMucher, ec. Oltre alle chiese de'col- Dizionario pallai della conversione al
legi, Oxford ne contiene 1 3 altre parroc- catlolicismo del dott. Newman capo del-
chiali e diversi templi pei cattolici, me- la scuola teologica d'Oxford e di (\v\e\-
todisti, anabattisti e quacqueri: delle scuo- \ade'Puseisti(f/ .),e di Ward altro mem-
le aperte a Oxford dagli ebrei, feci pa- bro dell'università; non che dell'omelia
rola nel detto voi. p. 3 i 3. Fra gli altri del vescovo protestante d'Oxford, delle
edilizi interessanti bisogna ancora nomi- tendenze dell'università al catlolicismo;
nare il palazzo della città, la sala della che ne' tempi andati fu chiamata alma
contea d'Oxford, la prigione, la casa di mater dell'alto clero anglicano, e del vi-
correzione, l'ospedale di Radclifle, la sa- cariato apostolico centrale o medio in
la di musica, e gli edilizi del mercato; cui ècompresa la contea. ÌNel n.° 65 del
vi si contano pure alcuni stabilimenti di Diario di Roma 1847 si legge come il
beneficenza. Oxford produsse diversi dot- dottor Nervina n con altri illustri ingle-
ti uomini, e fra D. Wood che cegli altri si vestirono in Roma l'abito de''filippini
li ha Tommaso Gale dot-
fatti conoscere, onde istituirne la congregazione in In-
to letterato, Tommaso Harriot matema- ghilterra, facendo il noviziato nel mo-
tico, Humphrey Ilody, Tommaso Ly- nastero di s. Croce in Gerusalemme, ove
diat, Edoardo Pocock, Giovanni Wil- furono onorati della visita del regnante
mont, ec. Pio IX. Questo Papa nel dichiarare Bir-
L'origine d' Oxford si nasconde nel mingham residenza vescovile a' 2q set-
buio de'lempi ; si suppone che il suo no- tembre i85o, nella circoscrizione della
me derivi da un guado, ford, ove bo- i diocesi vi comprese Oxford e la sua u-
vi, oxeii, passavano la riviera, mentre un ni versi là, che alle sue glorie aggiunge
tempo portò il nome di Oxenford. La ormai quella di aver fornito al cattoli-
storia non ne fa menzione che sotto il cismo più gran numero di nuovi figli
il

regno di Alfredo, epoca in cui rinchiu- colle sue conversioni ammirabili, le (pia-
deva un famoso monastero dedicato al- li ebbero un sì meraviglioso eco in In-
la ss. Trinità. Guglielmo il Conquista- ghilterra ein Europa dappoiché in que-
;

tore la forzò di aprirgli le porte, e quan- sti ultimi tempi da circa 100 membri
tunque si voglia fare risaltare l'origine dell'università, fra 'quali molti ministri e
e la fondazione dell'università a un tem- professori, rientrarono nel grembo della
po remotissimo, è eerto che anco sotto vera Chiesa. I dintorni d'Oxford olirono
il regno di Guglielmo non v'erano cor- belle praterie e campagne ridenti ; vi è il

pi regolari distruzione decorati di que- castello di Blenheim, già dimora di Mari*


sto titolo. Esistevano senza dubbio mol- borough, e quello di Nuncham-Courte-
te sale o scuole, il cui numero aumen* nay, soggiorno ordinario del conte d Hai -

tossi sotto i ugni di Riccardo 1 e di court. In questi ultimi tempi vi si scoper-


Giovanni. Sotto quello di Enrico 111 vi sero le vestigia di una città romana.
8o OXI OZI
no 12 chiese, nelle quali si riuniva il po-
Concilii (V Oxford. polo; le grotte, le torri, i luoghi più ap-
partati ridondavano di solitari, i quali
li i.° fu tenuto nel 11600 1161, cantavano notte e giorno le divine lodi.
contro gli errori de' valdesi ch'eransi in- Gli eretici meleziani ed ariani ben pre-
trodotti in Inghilterra:furono dati io sto vi furono espulsi. I magistrali e gli

potere del braccio secolare. Di questo abitanti tenevano persone alle porle del-
e seguenti trattano i collettori de'conci- la città, acciò fossero ben ricevuti i fo-
lii. Il 2.° nel 1 1 66, contro medesimi er-
i restieri ed i poveri, e somministrato lo-
rori. Il 3.° nel Ì207 , sul sussidio do- ro il bisognevole. Ebbe 8 vescovi. Oriens
mandato dal re, che lo rinunziò in vi- christ. t. 2, p. 378. Al presente Oxirinco,
sta delle eccezioni fattegli dai vescovi. Il Oxirien,è un titolo vescovile inpnrtibns,
4-° nel monastero di Oseney o Osney sotto l'arcivescovato pure in parlibus di
presso Oxford, che fu di tutta l'Inghil- Dannata, che conferisce il Papa, e Pio IX
terra, agli giugno 1222, tenuto dal
1 i a'9 maggio 1848 lo die a mg. r Fioren-
cardinal Langthon arcivescovo di Can- tino Stefano Jassen vicario apostolico di
torbery. Vi si fecero /yq canoni per la Thaiti nell'Oceania.
riforma conformi a quel-
di quella chiesa, OZIONE, Opto. I cardinali chiama-
li del concilio Lateranense IV. II 5.° no otta re il desiderare, optare, il pas-
nel 124.1 o 1242, per determinare i saggio da uno de' loro ordini ad altro;
digiuni e le preghiere per la Chiesa. Il cioè il desiderare, l'aspirare, il doman-
6.° nel i25o, sulla libertà delle cap- dare ch'essi fanno al Papa in concistoro
pelle reali. 11 7. nel 1258. L' 8.° nel il passaggio dall'ordine de'diaconi aquel-
1287, sulla disciplina, usanze e lèste lo de'preti, e da quoto a quello de' ve-
della Chiesa. 382, adunato da
Il g.°nel 1 scovi suburbicari ; ovvero da una diaco-

Guglielmo Courtenai arcivescovo di Can- nia all'altra, da un titolo ad altro, e ila


torbery, contro gli errori di Wiclefo, che un vescovato snburbicario ad altro. Seb-
vennero condannati, il io. ° nel i4o8, bene questo nome ed uso di ottare .sia
contro lo slesso VViclefo, e fu presiedu- molto antico fra' canonici in molte chie-
to da Tommaso Arondel arcivescovo di se cattedrali e collegiate d'Italia e del
Canlorbery,e visi fecero 1 3 regolamenti resto della cristianità {V. Ursaya, Di-
per arrestarne gli errori. scursus circa vacationes, et optionex ca-
OXIRLNCO o OSSIRINCO, Oxy- thedralis), però nel sacro collegio de car-
rynchus. Sede vescovile dell'Egitto assai dinali non è molto antico, e col Panvi-
considerabile, nel patriarcato d'Alessan- nio lo dissi incominciato da Alessandro
dria, chiamata pure Belmese, nella pro- V, nel voi. X, p. 14, rimarcando i pre-
vincia d' Arcadia Heptauomus. Eretta giudizi per ciò derivati alle chiese tito-
nel IV secolo, poi divenne metropolita- lari e diaconali, ed il discapito delle se-
na, coi vescovati suffraganei di Clisma, di vescovili. L'antica e costaute consue-
Tsicopoli, Arsinoe, Aphroditon, Memphi, tudine della chiesa romana, che i diaco-
Thamiata, Teodosiopoli, ed Eraclea su- ni non mutassero le diaconie una volta
periore o Magna. Nel IV secolo era già ricevute, né preti loro titoli, né
i ve- i i

una eomunitàdi santi il suo recinto con- ; scovi loro vescovati, dava per vantag-
i

sideravasi come un gran tempio, in cui giosa conseguenza che i diaconi, i preti
ne'diversi monasteri erano riuniti 0,000 1 ed i vescovi maggiormente si affeziona-
religiosi e 20,000 vergini. 1 pubblici vano, e coltivavano, ornavano, restaura-
edifizi ed i templi pagani furono cam- vano, non che accrescevano le diaconie,
biati in abitazioni pei religiosi. Vi era- i titoli ed i vescovati che doveano lite-
.

OZI OZ I 8.

nere loro \ ita durante, per cui ne assu- la chiesa di s. Lorenzo in Damaso, che
mevano il nome, col quale più del pro- sempre si ritiene iu commenda dal car-
prio venivano da tutti riconosciuti; lad- dinal vice-cancelliere, sia egli o dell'or-
dove introdottesi le ozioni, ricevono fre- dine de'vescovi, o de' preti, o de'diaconi.
quentemente queste chiese soggetti a- 11 cardinal de Luca, Rei. Boni. tur. disc.
vanzati negli anni, immersi nelle prin- n.° 5, c'informa esattamente di lutto il

cipali cure della romana corte, laonde metodo delle ozioni, iu questo modo.
non di rado succede, che appena princi- » Fra lutti gli oidini rispettivamentedal-
piano ad avere di esse piena cognizione o l'uno all'altro (non mai un cardinal dia-
ci prendono amore, che o dalla morte o cono può oliare all'ordine de'vescovi se
da nuova ozione sono costretti a lasciar- non sia passato in prima a quello dei
le con evidente pregiudizio delle sedi preti), viene permessa 1' ozione. Poiché

vescovili suhurhicarie, massime di Por- quello ch'entrato è nell'ordine de' ve-


lo e chiese unite, e di Ostia e Velletri, scovi, secondo il rango d'anzianità, a suo
come osserva pure il Cecconi, Storia di piacele, in tempo di vacanza, nel pros-
Paleslrina, p. 288. Questi inoltre avver- simo concistoro può otlare altro vesco-
te che il cardinal Giulio nel 1 1 og dal vato (suburbicario). 11 1

prete può ot-
titolo di s. Marcello passò al vescovato tar l'ultimo vescovato vacante; o tra gli
di Palestrina, e che questo poi ottenne stessi preti o diaconi migliorare rispet-
nel i3o7 il cardinal Giovanni diacono tivamente il titolo, passare dall'ordine
di s. Agata, e che piuttosto dovrà cer- diaconale a quello di prete, colla prero-
tamente che prima di Alessandro
dirsi gativa del salto, occupando secondo l'or-
V i non ottavano da un tito-
cardinali dine di anzianità il luogo sopra gli altri,

lo all' altro dello slesso ordine, da una che prima di lui collocati erano nell'or-
diaconia all'altra, da un vescovato su- dine presbiterale, come se da principio
burbicario ad altro. A questi esempi ag- fosse stalo costituito in detto ordine ; a
giungerò, che il cardinal Bernardo d'Al- patto però che sia presente a quel con-
by del titolo di s. Ciriaco, fu da Clemente cistoro, non avendo i lontani diritto di
\ I nel 1 348 promosso a vescovo di Por- ottare, se dispensati non vengono dal
to, da cui restarono esclusi altri cardi- Pontefice". In fatti ai cardiuali assetiti,
nali più antichi che vi oliavano, venen- per ottare vescovato, titolo o diaconia,
do egli preferito per essere stato vesco- occorre un pontificio breve facoltativo,
vo prima del cardinalato, come allora si e siccome le ozioni si fanno al Papa in
praticava. Quanto ai titoli e alle diaco- concistoro dai cardinali medesimi; il car-
nie di Roma, di frequente avviene che dinale assente deputa perciò altro car-
sono oliate più quelle chiese che non dinale a far per lui lozione, altrettanto
hanno Insogno di aiuto restauro, e the si pratica se il cardinale ottante, per in-
godono prerogative ed hanno benefizi ec- fermità non può recarsi in concistoro .

da conferirsi dal titolare o dia-


clesiastici benché sia in Roma. Per le ozioni va av-
cono. Devesi però riflettere, che ora i vertito (pianto notai nel voi. XIX, ;

cardinali hanno ordinariamente la limi- 289, sull'antico passaggio de' cardinali


tata provvista di 4,000 scudi, non go- diaconi all'ordine de' vescovi, non pili iu
dono più le rendite ecclesiastiche che pri- uso: ivi pur dissi che il prefetto de mae-
ma aveano in copia, e non possono dis- stri di cerimonie prima del concisloro

porre come una volta, delle pensioni e


, in cui si dee far l'ozione, si reca ad inter-
benefizi di chiesa in favore degli eccle- pellare i cardinali che precedono in an-
siastici loro famigliari e ben affetti. 11 zianità quello che olla, qualora alcuno
solo titolo che non si può mai oliare è di essi bramasse passare al vacante ve-
t li
.

82 OZI OZI
scovato suburbicario , titolo o diaconia. vicini canonice unitas. Va notato che i

Altrove narrai come i Papi sollevarono cardinali diaconi possono passare dopo
precariamente le diaconie in titoli, come io anni che sono stali nel loro ordine
per ultimo fece Gregorio XVI con la all'ordine de' preti, e prendono il posto
chiesa diaconale di s. Maria in Portico di anzianità di loro esaltazione al cardi-
in titolo, a favore del cardinal Lodovi- nalato; lo possono fare prima, ma allo-
co Altieri ; e come i cardinali preti e dia- ravanno all'ultimo luogo, meno pontifi-
coni, talvolta oltre il proprio titolo o dia- cia dispensa, ed una recente ne riportai
conia, ottano ad altro o altra in com- nel voi. XIX, p. 287. Nel secolo passato
menda, ciò che fanno alcuni vescovi su- dall'ordine de'diaconi passarono a quel-
burbicari, ordinariamente coi loro anti- lo de'preti i cardinali Marcantonio Co-
chi o per una particolare loro di-
titoli, lonna, Andrea Corsini, Po!ignac,ec.; nel
vozione o per non defraudare quellechie- secolo presente quelli registrati a delta
se della continuazione di loro beneficen- pagina.
ze. Ecco le forinole che i cardinali nel- Il Zaccaria, nelle note alla Relazione
le ozioni pronunziano al Papa in con- della corte di Roma del Lunadoro, e. 4,
cistoro. Beatissime Pater. Si Sanctitati dell'ozione de' titoli cardinalizi, dice che
veslrae placuerit ditnissis ccclesiis Por- l'elezione de' vescovi fino a s. Gregorio I
tuense el ss. Ritfinae, opto ecclesiae O- e forse anche fino ali* V II I secolo, secon-
sliensem et Veliternensem eliam inviceni do l'anlica universal disciplina, dipende-
wiitas. - Beatissime Pater. Si Sanctitati va dai voti del clero; che poscia si è e-
veslrae placueril dirnisso titulo s. Pra- seguita per la sola creazione libera del
xedis, transito ex ordine praesbylera- romano Pontefice. Questo slesso mollo
li ad episcopalem, optando ecclesiam più debbe intendersi de' titoli presbite-
Albanensen. - Beatissime Pater. Si San- rali e delle diaconie cardinalizie, come
etilati veslrae placnerit transito ex or- può vedersi all'articolo Oedin.\ziom dei
dine praesbyterali ad episcopalem , o- Pontefici, ove parlai delle antiche crea-
plando ecclesiam Praencslinam pura re- zioni o promozioni de' cardinali. La ne-
tenlione in commendavi titilli s. Mar- cessità del bene della Chiesa obbligò Ales-
imi in lilontibus. I cardinali vescovi su- sandro V, creato nel i4°9 nel concilio di
burbicari dicono, dimissa ecclesia .... risa, a pcrmetterelanon prima usata mu-
epto ecclesiam , i cardinali pre- tazione de'vescovi suburbicari, e decito-
li , dirnisso lilulo s opto titillimi li ediaconie; imperciocché a motivo dello
s , i cardinali diaconi , dimissa scisma dell'antipapa Benedetto XIII, ve-
diaconia s , opto diaconiam s. . .
,
deansi da due cardinali di diversa ub-
i cardinali che bramano pas-
diaconi bidienza", romana e avignonese, ossia da
sare all'ordine presbiterale, dimissa dia- un cardinale e da un anlicardinale, oc-
conia s opto titillimi s Ec- cuparsi il medesimo vescovato, titolo o
co la forinola che lesse il cardinal Mac- diaconia, a cui erano stati nominati dai
chi vescovo suburbicario, pel cardinal Papi e dai pseudo-poutefici.' Alessandro
Micara malato, nel concistoro de* 17 giu- V a ciò si determinò per rimuovere tal
gno i844> a Gregorio XVI. B. Pater. disordine, una delle pessime conseguen-
Ego Vinccntius S. R. E. e ardinalis Mac- ze del lungo scisma, in esecuzione ezian-
chi procurator rev. cardinali Micara, dio del decretato della sessione XX del
prò parte dicli R. C. et procuratorio , concilio, di formare de'due collegi car-
nomine dimissa ecclesia Tusculana, si dinalizi un solo, con ritenere un cardi-
Sanctitati veslrae placuerit, opto cecie- nale il vescovato, titolo o diaconia che
sias Oslicnsem el F'clilernensem sibi in- possedeva, e Tallio che pure teneva uno
OZI OZI 83
dì essi passassead un altro, perchè fini- cardinali dimoranti iu Roma, al più
to lo scisma non si continuasse simile mo- entro il distretto di due diete, o spazio
struosità. Osserva il Novaes, clic pri- i di due giorni; Sisto V finalmente colla
mi a far l'ozionc furono cardinali Gior-
i bolla Postquam, e Clemente XII colla
dano Orsini, che dal titolo di s. Marti- bolla Pastorale, determinarono le rego-
no passò a quello di s. Lorenzo in Da- le dell ozione. Vedasi quanto su ciò dis-

maso; come Antonio Correrò, che dal si nel voi. XIX, p. 289.

vescovato di Porlo passò a quello d' O- Aggiungerò altre generiche d'udizio-


stia e Velletri, e Pietro Annibaldi Ste- ni sulle ozioni, principiando da quel-
faneschi,che dalla diaconia de'ss. Cosma le de' vescovi suburbicari. Urbano Vili
e Damiano Angelo
passò a quella di s. decretò, al riferire di Novaes, che gl'im-
io Pescherà. Eugenio IV poi fu il primo pediti per malattia a far le funzioni epi-
the dopo Alessandro V autorizzò que- scopali, benché cardinali, non potessero
ste ozioni, accorciando nel 1 43 i che il essere proposti per vescovi, né passare
detto cardinal Orsini dal vescovato d'Al- da uno all' altro vescovato. Le ozioni c-
bano passasse a quello di Sabina, rite- rano divenute frequentissime ne' G car-
nendo in commenda il titolo di s. Lo- dinali vescovi suburbicari, perché meno
renzo in Damaso. Altri scrittori registra- il decano e sotto decano, appena vacava
no le ozioni del Corralo e dell'Annibal- una chiesa, succedevano passaggi di 4, i

di sotto Eugenio IV, ma il secondo tro- onde Clemente XII tolse simili inconve-
vo che morì nel i4'7> bensì leggo nel nienze, che talora portavano di conse-
Borgia, Storia di Velletri, che il tra- guenza 1' essere alcuni cardinali vescovi
sferimento di Corraro lo fece Eugenio per pochi mesi pastori d'ognuna di dette
IV suo parente*» senza alcuna necessità, diocesi, restando solo Porto echiesc unite,
senon che per onorarlo maggiormente, Ostia e Velletri ad otlarsi a chi tocca per
cominciando in questo modo a gettare anzianità di vescovato suburbicario. \ e-
ifondamenti deirozione,dipoi introdot- dasi Vincenzo A madori: Discursus incqu*
ta fra i vescovi cardinali ». Il citato Cec- sa romana oplicnis episcopatus, Romae
coni rileva ancora, che il cardinal Lu- 1715. Prospero Lambertini: Discursus
signano vescovo di Palestrina fu il pri- in causa optionis episcopatus, Romae
mo che da questa ottasse ad altra chiesa 1 7 1 5. Il citato Rorgia rimarcò, che il
senza bisogno, cioè nel ì^ZG a quella cardinal Raffaele Riario, fatto vescovo
di Frascati, e che a poco a poco le pro- d'Ostia e Velletri nel 1 5 1 1, fu il primo
mozioni e ordinazioni cardinalizie ven- che per ozione ottenne lutti G vesco- i

nero poi a celebrarsi m qualunque tem- vati suburbicari un dopo 1' altro, stabi-
po. L'uso delle ozioni non si mantenne lendosi allora meglio l'uso e diritto del-
in principio stabilmente, poiché Pioli, Pozione. A Decano del sacro collegio,
senza ozionealeuna, creò vescovo di Por- parlando dell'ozionc al vescovato d'Ostia
to nel 1460 il cardinal Carvaial, ch'e« e Velletri e al decanato, dissi come pri-
ra soltanto diacono di s. Angelo. Il Ta- ma un cardinale suburbicario proponeva
magna, Origini de' cardinali par. I, p. quello cui toccava passarvi. L'Amali nel-
1G1, conviene die le ozioni si costuma- la critica e note al Maestro di camera
rono con molta parsimonia sino a Sisto del Sestini,ecco quanto ripoi riguar* 1 1

IV del i47', il quale fu il Pontefice più do alle ozioni e precedenze de'cardinali


dispotico in questa materia, assegnando preti e diaconi, secondo l'ordine di crea-
perfino le diaconie a' preti, ed i titoli ai zione. Se in questa è avvenuto errore
diaconi; Paolo IV stabilì colla bolla nella nomina, chi é nomili ito prima ce-
Quuntf che l'ozionc fosse concessa ai soli derà il luogo a quello che per sbaglio è
84 oZ I ozu
dichiaralo dopo di lui. Il cardinal Cam- na l'Amati che se la sua creazione è an-

peggi, crealo da Leone X insieme con teriore al primo di tale ordine, gli toglie il

Giacobacci e altri nel i 5 i


7, essendo ve- luogo e precede. Egli inoltre riportando
rnilo in Roma 1' anno seguente, fu posto la disposizione di Sisto V, ora non più
a sedére in pubblico concistoro dopo Gia- in vigore,che un cardinal diacono dopo
cobacci, perchè era stato nominato dal essere stato io anni nel suo ordine, e
Papa dopo di lui : egli in veder ciò disse dopo la vacanza di tre sedi suburbicarie
ch'essendo stato ordinato vescovo prima otlar potesse alla quarta, purché parten-
di Giacobacci dovea precederlo. Leone do dal suo ordine vi rimanessero 1 o dia-
X, venuto di ciò in cognizione, ordinò coni ; afferma che anticamente a quel car-
che restasse ov'era slato collocato, senza dinal primo diacono che avesse coronalo
pregiudizio di sue ragioni, che nel primo due Papi, si concedeva la prima chiesa su-
seguente concistoro meglio avrebbe e- burbicaria che vacasse, come fu pratica-
sposto ; ma il Campeggi si contentò ce- to col cardinal Raffaele Piiario, che co-
dere al collega. I cardinali Osio e Gran- ronando Paolo III e Giulio III (dicasi
vela furono creati da Pio IV nel 1 56 r invece Alessandro VI e Pio III )
, eb-
in una medesima promozione, e sebbene be la chiesa di Albano (il cardinal Marco
ilsecondo fosse stato ordinato prima ve- Cornaro coronò Adriano VI e Clemen-
scovo, nella promozione tultavolta fu te VII, e nel \5i^ divenne vescovo di

dichiarato prima Osio. Quando questi Palestrina, ed il cardinal Francesco Pi-


si recò a Roma si dubitò chi di essi do- sani avendo nel i 555 coronato Marcel-

Tea godere la precedenza, ma fu risoluto lo II e Paolo IV, subito passò alla chie-

a favore di Granvela, per essere stato sa d'Albano). Non piaceva all'Amati


prima ordinato vescovo, giacché dice il questo passaggio de' diaconi all' ordine
maestro di cerimonie Cornelio Frimano episcopale senza aver toccato quello dei
ne'suoi diarii del 1669: Quando Papa preti, e narra che Leone X die la chiesa
non declarat in specie quod vultaliqiiem di Frascati al cardinal Farnese primo dia
esse prinium , non altendilur ordo no- cono Paolo III), dipoi
(poi prima lo fece

minationis, sed tantum dignitas persona- prete domenica 26 giugno 5 9, col ti- 1
1

rum. Il cardinal Giustiniani generale dei tolo de'ss. Quattro, enei sabbato seguen-
domenicani fu nel 570 creato cardinale1 te di propria mano lo consagrò vescovo

das. Pio V, insieme conRusticucci ch'era Tusculano, indi passò ad altre quattro
protonotario non partecipante, e nomi- chiese suburbicarie. Quanto si pratica
nato prima dell'altro (vedasi il voi. XVI, sull'ozione de'diaconi è anche detto nel
p. 1 35, ove parlai della precedenza del voi. XIX, p. 289. Inoltre vedasi Vescovi
generale sui protonotari non partecipan- suburbicari, Titoli, Diaconie, Cardila-
ti); ma fatto conoscere al Papa che i ie; ed il Piati, De cardmalis, cap. 2,
§ 4,
protonotari non partecipanti non prece- de oplione cardinalium.
devano ai generali degli ordini, nel con- OZURUM. Sede vescovile d'Armenia
cistoro pubblico Giustiniani fu posto a nel patriarcato di Sis, nella provincia
sedere sopra Rusticucci. Se un cardina- Sciahabunense. Oriens christ. t. 1 , p.
le diacono passa nell'ordine de'preli, opi- i44o.
PAC PAC

P
Jl AC ANDO, Pacaiuìus. Sede vesco- tra'suoi camerieri segreti soprannumera-
vile della provincia di Licia nell'esarca- ri , indi di soli 28 anni non solo Io pro-
to d'Asia, sotto la metropoli di Mira,e- mosse a prelato domestico, ma poco do-
relta nel IX Coinman-
secolo, secondo po a nunzio di Colonia, e nel concistoro
ville. Al presente Pacando, Pacanden, è de'26 settembre y85 lo preconizzò ar-
1

un titolo vescovile in partibus, che si con- civescovo di Dannata in parlibus, venen-


1
ferisce dai l'api, e Pio IX lo die a mg. do consacrato il 17 aprile del seguente
Aidano Devereux, fatto vicario aposto- anno. Recatosi in Germania fece risplen-
lico del distretto orientale del Capo di dere in sé (come notai a suo luogo, an-
Buona Speranza. zi qui rammento che in moltissimi ana-

PACCA Bartolomeo , Cardinale. loghi articoli celebrai e celebrerò questo


Bartolomeo Pacca nacque in Benevento, amplissimo personaggio ,
per cui mi li-

da antichissima famiglia patrizia, a'2.5 di- mito a iudicare soltanto le sue principa-
cembre 7 56, da Orazio marchese di Ma-
i li qualità e uffizi importanti che con gran
trice e da Cristina Malaspiua discenden- lode disimpegnò), dinante tutto il tem-
te dai celebri e potenti marchesi e signo- po di sua grave nunziatura, maraviglio-
ri della Lunigiana, mentre era arcivesco- sa sagacità e destrezza nel condurre gli

vo della patria l'illustre e benemerito affari spettanti al suo delicato officio, non
pro-zio mg. T Fraucesco Pacca, di chiaro che singoiar fortezza d' animo nel soste-
nome per avere rinunziato 1' offertogli nere e difendere i diritti della s. Sei\e e
cardinalato, essere stato modello di epi- de'suoi rappresentanti, contro le preten-
scopale perfezione e per avervi lasciato sioni e i maneggi di que' polenti che o-
tre utilissime fondazioni, le orsoliue , i savano allora di oppugnarli, proteggen-
missionari , la biblioteca. ( Abbiamo di do a tale elfetto il celebre ex gesuita Fel-
P, S. Sorda : Discorso storico sopra la ler che oppugnava validamente le av-
vita e le opere di mg. F. Pacca arciv.
1'
verse opinioni. Dimorando in Colonia ,

di Benevento ). Venne educato dapprima Pio VI gli affidò l'onorevole incarico di


nel collegio de' gesuiti in Napoli, poscia portarsi qual nunzio straordinario pri-
nel collegio dementino de' somaschi iu ma Federico Guglielmo II re di Prus-
a
Roma, ove applicossi con tanto ardore sia, allorquando egli si recò in \\ eslfiilia
agli sludi della storia e delle belle Ielle- nel 1788, poscia a Luigi XVI redi Fran-
che ancor giovanetto meritò di esse-
ri', cia, iu epoca che cercava salvezza da una

reannoveralo Ira membri della celebre i fuga, la qual seconda missione non ebbe
accademia ili Arcadia. Compiuto il cor- effetto per le sopravvenute vicende poli-

so di filosofìa e trasferitosi nella nobile tiche. In premio di sua zelante condot-


accademia ecclesiastica (di cui poi fu be- ta, lo stesso Pontefice lo trasferì alla nun-
nefico protettore ), die pur opera agli slu- ziatura di Lisbona, ove passò ai I mag-
di delle scienze legali e sacre, nelle quali gio 1795, dopo aver preso in Roma la di

tanto approfondò, clic eccitò verso ili


si lui benedizione , e poscia Del pontificio
té l'ammirazione degli slessi suoi precet- nome presentò le ricche fascie benedet
tori. Pio VI primieramente l'annoverò te per l'infante d Antoni -co Pio
86 PAC PAC
in Portogallo. Ivi ancora si conciliò la rarca, con cui avea avuta comune la ca-
slima di tulle le persone savie e dabbene, lamità dell' esilio, nel quale eziandio gli
però dovette opporsi con pello aposto- si rese utile co'suoi consigli in Fontaine-
lico agli assalti del giansenismo ricove- bleau. Indi Pio VII a' 26 settembre lo
ratosi in quella regione, sotto !a prote- decorò della luminosa dignità di caraer-
zione del famoso marchese di Pombal.Gli lcngodi s. Chiesa, in cui cooperò alla rein-
avvenimenti derivati dalla rivoluzione tegrazione de'fondi invenduti agli ordini
francese e la detronizzazione del glorioso massime quelli della compagnia
religiosi,
l'io VI, impedirono a questi di premiar- di Gesù che tanto amò. Per volere del
lo colla porpora, al che prontamente sup- Pontefice per alcun tempo di nuovo eser-
plìil degno successore Pio VII, che nella citò il pro-segretariato di stato, allorché
prima promozione de' 2 3 febbraio 1801 il cardinal Consalvi andò al congresso di
lo creò cardinale dell' ordine de' preti , Vienna , e quando il Papa si rifugiò a
rimettendogli la berretta cardinalizia pel Genova egli loaccompagnò, affidando il
di lui nipote e ablegato mg.' Tiberio Pac- potere al cardinal Somaglia presidente
ca (
poi governatore di Roma), a ciò de- della giunta di stato. Nell'uffizio di ca-
putato benché dimorasse presso di lui nel- merlengo molte cose vantaggiose ope-
la nunziatura, ed il re Giovanni VI glie- rò, avendo nella sede vacante conialo
laimpose colle consuete solennità. Ritor- monete e medaglie col suo stemma. Ri-
nato nel maggio 1802 in Roma, dopo a- nunziato il camerlengato a Leone XII,
ver visitalo Gibilterra, ebbe per titolo la nel settembre 1824, fu da lui dichiarato
chiesa di s. Silvestro in Capite. Invaso pro-datario, nel quale uffizio venne pei
nuovamente dalle armi francesi lo slato suoi grandi meriti confermato da PioVll I
pontificio, in sì trista e calamitosa con- e Gregorio XVI, dopo essere intervenu-
giuntura di tempo a' 1 8 giugno 1808 gli to con autorità ai loro tre conclavi, e nei
Tenne affidata dal Pontefice la carica di due ultimi ricevendo molti voti pel pon-
pro-segretario di stalo quale sostenne , tificato. Pio VII nel 1 8 8 lo dichiarò ve-1

con decoro e s'ingoiar fortezza d'animo, scovo suburbicario di Frascati , e nel


corrispondendo pienamente all' aspetta- 182 1 di Porto e s. Ruflina essendo di- ,

zione di Pio VII ( al modo che con dif- venuto sotto decano del sacro collegio.
fusione narro nella biografia di quel Pa- Fregiato di queste qualifiche, Leone XII
pa non cessò mai energicamente di
), cui nell' anno santo 8 >5 lo deputò legato
1

assistere e incoraggiare con opportuni e a Intere, ad aprire e chiudere la porta


amorevoli conforti, in mezzo alle più or- santa della basilica di s. Maria in Traste-
ribili procelle. Trailo il Papa violente- vere, sostituita all' incendiata ed ora ri-
mente fuori di Roma a'f> luglio 1809, il sorta basilica di s. Paolo, con quelle par-
cardinale gli fu compagno fedele nelle ticolarità che notai nel voi. XII, p. 1 70

sciagure, sostenendo con alacrità i disa- e 20 1 descrivendo eziandio


, la bella me-
gi e la lunghezza del viaggio unito al suo daglia che perciò il cardinale fece incidere
fianco; e quindi separatone a viva forza con saggio accorgimento. JVel 1829 Pio
e rinchiuso nel forte di Fenestrellc, sop- Vili lo trasferì alle chiese d'Ostia e Vel-
portò con invitto animo per lo spazio di lelri, divenuto decano del sacrocollegio, e
oltre a tre anni la durezza della prigionia, fece Arciprete dell'arci basilica Lateranen-
pronto a dare il sangue e la "vita, ove il se. A Decano non solo dissi che esercitò le
bisogno lo chiedesse , in difesa della re- prerogative e cariche ad esso unite, che
ligione. Tranquillate le cose, a' ii\ mag- consagrò in sommo Pontefice Gregorio
gio 1814 partecipò agli onori del trion- XVI, e dell'analoga affettuosa allocuzio-
fale Ingresso in Roma del supremo gè- ne pronunziala; ma eziandio che avendo
PAC PAC 87
quel Papa creilo Vellclri inlegazionc a- ti mai vennero meno in lanla altezza di

poslolica, il cardinale ne fu primo lega- grado. Fu tenuto in sommo pregio non


lo. Perciò il senato e popolo di Vellelri meno dai suoi nazionali che dagli este-
coniò una medaglia colla sua somiglian- ri, fra' quali non v'ebbe persona di chia-
te effigie. Tanto amore e distinta stima ro nome, o di animo gentile che non si

ebbe Gregorio XVI per questo insigne recasse ad onore di conoscerlo e con-
porporato, che volle essere suo ospite più versare con lui familiarmente pel suo ,

volte a Vellelri e Ostia, tenendolo seco perspicace ingegno, indole soavissima ed


a mensa e in carrozza a spalla. Recan- alben fare inclinata. Riverito da ogni sor-
dosi a Frascati , ove il cardinale soleva ta di persone, venne onorato della stima
passare l' autunno, il Papa l'onorò sem- e benevolenza di parecchi principi e so-
pre di amorevoli visite: queste pur fece vrani, principalmentedi Pio VI, Pio VII,
nel suo palazzo in Pioma iucontro la chie- Leone XII, Pio Vili e Gregorio XVI.
sa di s. Maria in Campitelli, non che al- Fu leale e costante nelle amicizie, com-
la sua vigna e casino fuori di porta Ca- passionevole e generoso oltremodo verso
valleggieri presso la tenuta della Bravet- ogni sorta di sventurati; e molte città e

la, nella via Vitellia o Janiculensis , già luoghi dellostatopontificio,ordinie con-


spettante in un al contiguo oratorio di gregazioni religiose, sodalizi, pii istituti

s. Maria del Riposo a s. Pio V ( a Pe- e accademie l'ebbero ad amorevole ed


stilenze notai, che sotto Alessandro VII efficace protettore. Governò con pastora-
vi fu un lazzeretto); il casino fu dal car- le zelo le nominate diocesi suburbicarie,
dinale ridotto a piccolo museo, massime in alcune lasciando monumenti di sua
con pregiate sculture in marmo, rinve- generosa pietà e gusto per le lettere e per
nute negli scavi ubertosi da lui intra- le arti; e sostenne con decoro e vantag-
presi con successo presso Porto e Ostia, gio della s. Sede, le moltecarichc che l'un-

acciocché passando a godere quel quieto se. Coltivò con successo lo studio delle lin-

soggiorno campestre, l'archeologia e la gue, (Vacuigli furono famigliari la Iran

storia uaturale avessero ben donde pa- cese, l' inglese, la tedesca, la spaglinola
scere l' occhio e la mente dell' erudito. e la portoghese, oltre la cognizione del
Ponendo la vigna e il casino a piena di- la latina e della patria (avella, la quale
sposizione di Gregorio XVI, gliene die- scriveva con molta facilità e naturalez-
de la chiave, quale io restituii alla di lui za , riuscendo assai eleganti e forbite le

morte agli credi. Protettore e mecenate disseriazioni che lesse in diverse accade-
generoso degli artisti e de' letterali, sem- mie (di una feci menzione nel voi. X\ 1 1,

pre da essi fu con amore e ammirazio- p. 47 come di già ve argomento) , delle


ne circondato; il suo palazzo, la sua men- quali poi a moltissime delle primarie fu
sa, la sua conversazione potè dirsi una aggregato. Fece parte pressoché di tut
continua, dotta e istruttiva accademia ,
te le congregazioni cardinalizie, fu se-
ed suoi numerosi e rispettabili amici
i gretario di quella del s. offizio, e pre-
che lo frequentavano, non erano mai sa- fetto di quelle della cerimoniale, de've-
zi di apprendere dalla sua sempre fresca scovi e regolari, e della correzione de' li-

memoria, vasta e profonda erudizione, comeancora presidente del


bri orientali,
e lo sue tante cognizioni per la lunga ,
coniglio supremo della camera apostoli»
felice sperienza in ogni genere di cose, e ca nelle congregazioni si fece ammirare
;

pelprudente e maturo consiglio esperi per senno e libertà di consiglio, di cui


mentalo da molti ; accoppiando al sape* fecerosemprealtocontoi Pontefici. Scrii
re nobiltà di modi, urbanità singolare ture insigne di parecchie opere per <rera

e graziosissinia bontà d'animo, quali do- cita storica contemporanea, per candore
88 PAC PAC
di penna, per gravità ed utilità di sen- Iatlia di petto, sofferta con esemplare ras-
tenze celebratissime, non potevano non segnazione; munito di tutti i conforti del-
riuscire sommamente mas-
interessanti, la religione, passò il cardinale al riposo
sime quelle cherisguardanoi nostri tem- de' giusti il 19 aprile i844> d'anni 87 e
pi, perchè compilate da chi ne fu testi- 4 mesi circa, e più di 43 anni di cardi-
monio illustre, e parte insieme degli av- nalato, in cui fu vero ornamento del se-
venimenti clamorosi del declinare del se- nato apostolico. La sua morie fu una per-
colo decorso e di quelli del corrente, fe- dita che venne pianta universalmente, e
raci di tante vicende. Le celebrai nella la memoria di lui vivrà in benedizione,
lettera dedicatoria alla mia opera stori- cara e preziosa nel cuore degli uomini,
co-liturgica : Le Cappelle pontifìcie, car- finché durerà nel mondo gentilezza di af-
dinalizie e prelatizie, Venezia i84'- A- fetti e amor verace per la virtù. Né per-
nimato dalla singolardegnazione con cui duto veramente può dirsi chi, sebbene tol-
gustava questo mio Dizionario, lo pre- to allo sguardo mortale, vive ancora co-
gaicome prefetto della cerimoniale e de- presenteal pensiero ed al cuore di quan-
s'i

cano del sacro collegio a permettermi che ti il conobbero. Il funerale si celebrò nel-
a lui l'intitolassi ed egli prontamente
, la chiesa di s. Maria in Campitelli o in
vi condiscese, e poi mi donò onorevole Portico; pontificò la messa il cardinal
e simbolico contrassegno della partico- Lambruschini, con l'assistenza di Grego-
sempre lar-
lare bontà e propensione cui rio XVI, dolentissimo di s*j grave perdi-
gamente mi riguardò, a mia confusione ta, che fece la solenne assoluzione, ed ivi,

e consolazione, servendomi di nobile sti- come sua parrocchia, per testamentaria


molo a progredire ne'miei laboriosi slu- disposizione restò sepolto. Nel n.°3qdel
di di ecclesiastica erudizione. Ecco l'e- Diario di Roma
ne pubblicò la bella ne-
lenco delle opere edile, da me pubblicato crologia il Paolo Carola cu-
eh. prof. d.
nella citata lettera, delle quali megliofac- stode generaled'Arcadia, dichiarando vo-
cio menzione a'rispettivi articoli in cui le lere poi dar piena e compiuta contezza di
cito per autorità. Memorie istoriche per questo esimio personaggio. Altra e assai
servire alla storia ecclesiastica del seco- importante si legge nel n.° G ùeW Album 1

lo XIX , tre edizioni. Memorie storiche, di detto anno 1 844> c' el Gazola, sulla vita
J
della nunziatura di Colonia. De grandi edazioni del cardinale, col suo ritratto in-
meriti verso la Chiesa cattolica del clero, ciso. Nel medesimo il conte Francesco
della università e de' magistrali di Co- IM angelli pubblicò una bellissima canzo-
lonia nel secolo XVI. Relazione del viag- ne. 11 eh. poeta Angelo Maria Geva nel
gio di Pio VII a Genova. Notizie, sul 1 845 stampò un soave canto in terza rima

Portogallo e sulla nunziatura di Lisbo- porpora lo. In dello anno nei


delle lodi del
na. Notizie istoriche intorno la vita e gli Diari di Roma, n.° 7 e 60,, si riportano le
scritti di mg.'' Francesco Pacca arcive- accademie celebrale per encomiarne l' ec-
scovo di Benevento. Ad utilità della re- celse doti, dalla Tiberina in cui lesse l'elo-
pubblica letteraria lo pregai ancora nella gio il conte Tommaso Gnoli decano degli
medesima lettera a permettere la pub- avvocati concistoriali, e dal collegio de-
blicazione delle altre sue opere inedite, mentino con discorso di Emiliano Carca-
e la ristampa colle importanti posterio- no, ed in ambedue un' eletta schiera di
ri sue giunte delle Memorie storiche per persone recitò molti poetici componimen-
servire, ec. Dopo avere riportato per ca- ti, tutti celebranti i singolari pregi di che

duta nella propria stanza, forte contusio- s'infiorò la vita di questo principe della
ne al femore, fu due volte visitalo dal Chiesa. Il cardinale lasciò in omaggio di
Pontefice, indi contrasse una penosa ma- venerazione e riconoscenza al Papa un bel
l'AC PAC 89
quadro Matteo, e tra le sue bene-
di s. pagni erano uniti alcuni degli emigrali
si

fiche disposizioni istituì per la nobile sua preti francesi, non che diversi alunni dei

famiglia una prelatura , e pel primo ne collegio Libano (in proposito di che è a
gode vantaggi il degno nipote mg. Bar-
i
r
vedersi quanto dissi nel voi. XIV, p. 22 j

tolomeo Pacca, giù ammesso in prelatu- del Dizionario ) di propaganda fide, i

ra e fatto canonico Vaticano ila Gregorio quali nella soppressione del collegio era-
XV F, ora vice presidente del tribunale no rimasti raminghi. Passando il p. P.ic-

criminale di Roma. canari co' suoi per Firenze, riuscirono a


PACCANARI Nicolò di Trento, con- presentarsi al venerando prigioniero Pio
ciapelli di professione, indi soldato in \ I, che dal i.° giugno — r )<S trovatasi
1

Roma nel corpo delle corazze, per una nella Certosa, e gli umiliarono vari me-

predica che udì dal dottor Dalpino, ca- moriali, che tutti incominciavano cosi:
po allora delle missioni Libane, rinun- Nicolaus Paccanari superior generali*
ziò alla milizia e al mondo per dar- socielalis Fidei Jesu postulai. Erano le

si ad una vita penitente. Ritiratosi a Lo- domande, che gli alunni di questo isti-

reto per consiglio dello stesso Dalpi- tuto potessero essere ordinati senza pa-
no, nella solitudine invocando il patro- trimonio a titolo di missioni ; che i col-

cinio di Maria Vergine, compilò delle propaganda rimanessero sciolti


legiali di

regole da osservarsi da quei compagni, dal giuramento emesso nel collegio Ur-
che Dio gli avesse dato per impiegarli bano, unendosi a questo istituto; che go-
nella sua gloria ed alla salvezza delle a- dessero il privilegio di recitare l'uffizio di
nime. Tale scritto, come opera d'un uo- tutti i santi gesuiti, ed altre simili doman-
mo quasi affatto privo di lettere e ignaro de. Tanta analogia del p. Paccanari con
ile' doveri della vita religiosa, comparve s. Ignazio, tali grazie pontificie ottenute,
come un prodigio, e riscosse l'approva- confermarono in molti l'opinione già in-
zione di molli, cui sembrò vedere per valsa che per questo uomo rinasceva la
mezzo di quest'uomo come risorgere nel- compagnia Gesù. Tra molti ex. ge-
di i

r
lo stato pontifìcio la benemerita compa- suiti, vi fu mg. Sanbonifazio canonico
gnia di Gesù. In fatti gli si associarono di Padova, uomo di grandissimo credito
subilo diversi compagni, tra' quali qual- e di non poche ricchezze, il quale, veden-
che sacerdote, e gli riuscì di avere una doli passare per Padova, li accolse come
casa in Spoleto. Nata questa società, che figli, e trattenendone alcuni, assegnò loro
sidisse della Fede di Gesù, incontrò im- un piano del suo palazzo, assumendo il

mediatamente una fiera persecuzione peso di mantenerli. I più continuarono


nella repubblica romana, che allora ap- il viaggio sino a \ ienna, dove il p. Pac-
punto nel 1798 sorse sulle rovine del canari Mele in breve tempo accrescersi il

trono temporale del Papa per cui il p. ; numero de' suoi seguaci, con alquanti
Paccanari ed i suoi compagni, legati co- sacerdoti che ivi eransi uniti per menar
me malfattori, su cani furono traspor- vita apostolica, ed incerti del corno, eb-
tati in Castel s. Angelo, dove toccò al p. bero per un tratto della prOV vìdei
Paccanari quella camera stessa ch'era conoscere il p. Paccanari, le sue :

servita per carcere al rispettabile p. luc- ed intensioni, e cominciarono a darsi al-


cigenerale de'gesuili. Formati processi, i i
< di 1 santo ministei 0. Ma tanti ec-
non si trovò in essi alcun debito Don ; clesiasticicon nuova forma di vestilo e
pertanto furono esiliati dagli stati repub- di parecchie nazioni, incedendo da ge-
blicani. 11 p. Paccanari co' suoi 1 is suiti, diedero sospetto al governo, il (pia-
tero di rifugiarsi in non picciol numero le li consigliò ad abbandonar \ ienna, e
ne'dominii austriaci, poiché ai pi imicom- •
rono in l agli a, Qui fu dove il p.
1
9° PAG PAC
Paccanari ebbe non senza divino aiuto tidella virtuosa arciduchessa, la quale

un potentissimo e inaspettato appoggio avea contemporaueamente raccolto don-


nella pietà dell'arciduchessa Marianna zelle nella casa già de' maroniti, ed a-
d'Austria sorella dell' imperatore Fran- perto un convitto di altre donzelle nello

cesco II , e abbadessa di s. Giorgio di stesso palazzo da lei abitato, ove fu vi-


Praga. Questa principessa appeua co- sitata dal Papa, dai cardinali, dai prelati
nobbe quest' uomo straordinario, gli si e dalla nobiltà : della divozione sua a
fece protettrice e madre, e giudicando s. Ignazio ne parlai nel voi. XXX, p. 1 72
opportuno per l' istituto procacciarsi il del Dizionario. Intanto andavasi dila-
favore del nuovo Papa, che sfavasi crean- tando l'istituto del p. Paccanari, il quale
do in Venezia, si condusse a quella me- oltre la casa di Roma avea quella di Pado-
tropoli col p. Paccanari e suoi com- vani nuovo quella di Spoleto, e per l'ac-
pagni. Creato Pio VII, il p. Paccanari a cennata unione coi preti di Vienna, se
mezzo dell'arciduchessa se ne guadagnò n'erano fondate anche a Dilinga, a Sion
la protezione: benché di poche lettere nel Vallese, in Francia ed a Londra. Ma
•venne ordinato sacerdote, e potè forma- mentre il p. Paccanari avea motivi di tan-
re le più grandi speranze pel suo istitu- to compiacersi della sua opera, non gli

to. Portandosi in Roma ilPapa, l'arci- mancarono argomeuti di esitanza e di af-


duchessa Marianna lo seguì, adoperan- Priniieramentea'22 giugno 1 802
flizione.

dosi poi onde verificare le concepite lu- con decreto del corpo legislativo di Fran-
singhe ;
quindi si trattò coi teatini pei* cia vi fu soppressala società, benché fosse
acquistare la casa e chiesa loro di s. Sil- slata approvata dal Papa, come asserisce
vestro al Quirinale, ch'essi vedevano dif- l'ab. Belluino, Cont. di Bercastel, voi. 1 , p.
fìcile poter conservare. Riuscì il trattato, 1 58, il quale aggiunge, che i padri della
sborsandone l'arciduchessa il prezzo e fa- fede obbligavansi al voto d'una perfetta
cendone acquisto con approvazione pon- ubbidienza verso il Papa. In Francia essi

tificia pel p. Paccanari e suoi religiosi. aveano 3 o 4 case, come in Belley e iu A-


Divenuto il p. Paccanari proprietario di miens. Dipinti con colori sinistri pac- i

sì opportuuo stabilimento, tutto si diede ennaristi in Francia, fu prescritto agli ec-


co' suoi alle opere proprie del più vivo clesiastici addetti alla congregazione che
zelo apostolico. Accolse nella casa di s. si ritirassero nelle rispettive loro diocesi
Silvestro, oltre la sua numerosa famiglia, e vi rimanessero sotto la giurisdizione
gli orlimi dell' Ospizio di Tata Giovan- degli ordinari. Quindi alle vive istanze
ni, ed ivi aprì per essi diverse scuole ed del re delle due Sicilie, di ripristinare i
officine per istruirli ne' mestieri. Intro- gesuiti ne' suoi stali, ben volentieri cor-

dusse nella chiesa catechismi, prediche, rispose Pio VII col breve de' 3i luglio
tridui, novene, e un'assidua assistenza al i8o4; ciò, e l'ordine ch'ebbero pacca- i

confessionale. Premuroso della sua gio- nai isti di non comparire iu pubblico che
ventù, ne promosse gli studi secondo le col collarino da prete, come pure le suc-

ottime regole de' gesuiti, ed romani am- i cessive vicende politiche di Roma, raf-

mirarono saggi ch'essa ne diede ( nel


i freddarono speranze del p. Paccanari,
le

1807 esisteva col titolo Collegii Ma- ed alla fine restarono estinte quando Pio
riani, e furouo stampate Tlieses ex uni- VII colla bolla del 7 agosto 1814, con
versa philosophia). In pari tempo il p. plauso universale, ristabilì per tutta la
Paccanari aprì un collegio pei nobili gio- Chiesa l'esimia compagnia di Gesù. Inol-
vani nel palazzo Salviati alla Lunga ra, tre Pio VII concesse la chiesa e casa di
che chiamò Collegio Mariano Salviati, S. Silvestro alla congregazione della Mis-

sempre assistito dai costanti generosi aiu« sione (F.) di s. Vincenzo de Paoli, iu
l'AC PAC 9 i

compenso di quella del noviziato e chie- si può vedere Lupi e nel Buonarroti,
nel
sa di s. Andrea de' gesuiti che restituì , ove sono esempi anche dell'acclamazio-
alla compagnia di Gesù nell'agosto 8 \ i i . ne liturgica Pax (cenni, Te in pace, Te-
Che poi ne avvenisse del p. Paccanari, cum pace, altre cristiane acclamazioni.
tanto sono incerte e opposte le notizie e L'origine di queste é evangelica ed ebrai-
dicerie sparse per Roma, che quello che ca, come l'altra Pax vobis. Altre accla-
\i ha di più certo si è che non se ne sa mazioni furono: Pacca
le in Dio, pres-
nulla. La tradizione che ci è rimasta è sfa- so il Fabrelti; e Dormii in pace, di cui
vorevole e piuttosto infelice al p. Pacea- parlai altrove. L' abbandono e 1'
obblio
nari,chc nell'auge in cui si trovò, fu pre- delle offese, reso sensibile coll'amorevo-
so dall'orgoglio e da altre passioni. Aven- le amplesso e col bacio di pace, fu co-
do egli realmente incominciato il suo i- stume piissimo invalso dai primi tempi
stituto con ottime e rette intenzioni, po- della Chiesa, ricordatoci da s. Giustino
tè inesso ricevervi parecchi uomini di un nella sua apologia 2. A tale alto di cri-
merito distinto. Non è vero che in Roma stiano amore veniva il popolo incitato, se-
vi si sieno ascritti alcuni gesuiti ; uno solo condo s.Cirillo, diacono
/Xfirt.5,n.° 2, dal
entrò tra i paccanaristi, ma poi ne usci. che rivolto al popolo diceva arnplcclimi- :

Bensì Pio VII autorizzò nel i8i4 gl'in- ni et osculamini vos invicela. V. P. Mul-
dividui della congregazione della Fede di leri, Disscrt. de osculo sancto Jenae ,

Gesù a potere entrare nella da lui rista- i6j5e 1718. G. G. Langio, Conimtn-
bilita compagnia di Gesù,quandoil p. pre- talio de osculo pacis veterum christiano-
posito generale li accettasse, e colla con- rum, Lipsiae 1747- M. B. deNiedek, De
dizione che dovessero farvi un anno di osculo religioso, in lib. De veter. adora-
noviziato, invece di due, che hanno luo- tionibus, e. 25. Dai primi apologisti del
go nella compagnia, e ciò in considera - cristianesimo si rileva il rito di mandare
ione di quello già fatto tra i paccanari- l'Eucaristia in segno di pace e benevo-
sii. In vero ve n' entrarono molti esem- lenza, perchè tutti i riti della primitiva
plari e dotti, ed appunto per avere il p. Chiesa tendevano all'unità e alla pace da
Paccanari nel suo istituto rispettabili re- conservarsi tra' i fedeli, giusta ciò che
ligiosi potè un tempo fare eccellente fi- trovasi scritto negli alti apostolici e nel-
gura , ed eziandio comparire anco assai le lettere di s. Paolo. L'Eucaristia in se-
istruito e pieno di cultura. gno della comunione e unità, che pas-
PACE, Pax. Concordia, pubblica e pri- sava tra' vescovi e il capo della Chiesa,
vata tranquillità, contrario di guerra e di da questo (u loro talvolta mandata in un
discordia : pace è detta da patto, il quale alla professione di fede, e si spediva pu-
si deve fedelmente osservare dalle parti re ai titoli o parrocchie per lo «desso og-
contraenti. Il Mamachi, De costumi dei getto, rito chedurò lino quasi al secolo
primitivi cristiani, tratta quanto l<>>se X. Gli antichi cristiani prima ili parte-
grandetta loro la pace, che derivava dallo cipare alla mensa eucaristica pregavano
scambievole amore fraterno e dalia reci- pace e diuturnità di vita agl'imperatori,
proca carità, come fedeli osservatori del 11Iinnalzavano preghiere a Dio pel po-
precetto evangelico di non fare ad altri ciò polo romano, per eli eserciti e pel mj-
che non piaceva foste fatto a loro. La pa -
Dato, coi rispondendo in tal modo all'o-
ce colla Chiesa i cristiani espressero negli dici feroce che li perseguitava Le prime
Epitaffiy Iscrizioni, Laudi ed Acclama- omelie de' SS. Padri popolo pinna (li
.il

zioni (F.),
' con l'acclamazione fu pace, ammetterlo alla comuuiutie, sono pieue
eh'è la più comune che leggasi ni lapidi ilei precetto subii me e strettissi modi per*
sepolcrali uscite dai sacri cimiteri; cumc donare le olfese. il patriarca alessandri;
9* PA C P AC
no s. Giovanni 1' Elemosiniere, menile desta ecclesiastica e la civile, ossia fra
celebre! va il sacrifizio, rammentando l'of- ilPapa ed sovrani o chi n'esercita l'au-
i

fesa ricevuta da un nemico , interruppe torità, per amore dell'unità e della pa-
Ja preghiera e pacificatosi coll'offensore ce, e per troncare gravi e nocevoli di-
sali dinuovo l'altare; di poi respinse dal- vergenze, quando si è attentato alla in-
la comunione il diacono Damiano, per- dipendenza della potestà della Chiesa,
chè nutriva odio contro taluno. V. Ba- dalla potestà ci vile; in fine per tutelare la
cio DI l'ACR, PiCE DELLA MESSA, LJ AX V0B1S. religione di Cristo e bene comune del- il

A Tregua diDio dirò di quella che fa- la sua Chiesa. Di questo ampio argomen-
ceva cessare le ostilità iti alcuni tempi de- to tenni eziandio proposito a Disciplina
terminati, oltre cenno che riportai nel
il ecclesiastica, Immunità ecclesiastica
voi. XXIV, p. 2 7. Nel secolo XIII furo-
) ed analoghi articoli. JN'oudiineno aggiuu-
no istituiti ordini equestri per pacificare geròqui alcune considerazioni, che armo-
le fazioni, come quello della Fede dì Ge- nizzando col soggetto principale del pre-
sù Cristo e della Pace, e quello de Gau- sente articolo, gioveranno in pari tem-
denti. Iti alcune città d'Italia, onde re- po a conoscere la origine e il fine vero
primere le guerre intestine, furono isti- de' concordati. Le quali considerazioni
tuiti collegi di pacilìci , come a For- toglierò dall' aureo libio: Della natu-
lì. Paciere ,
paciario e paciale antica- ra e carattere essenziale de' concordali,
mente si chiamarono i pacificatori o con- disseriazione, Parigi dai tipi di Firmino
servatori della pace, cioè quelli incarica- Didot, i85o. Questo libro, benché ano-
ti dal Papa a far osservare la pace, a co- nimo e di piccola mole, pure rivela un
loro cui i Pontefici o i concilii aveano grande conoscitore del diritto canonico,
ordinato Questo u/lizio di
di osservare. uno scrittore di profonda dottrina e di
paciere ebbero diverse città, non che
1' vasta erudizione civile-ecclesiastica , in
lloma con autorità di giudice gli anti- ;
fine un uomo eminente nella Chiesa di
chi romani lo chiamavano magisler e- Dio, come divinò il vicario di Ginevra
(juiluinj più tardi il paciere di Roma si ab. G. Mermilloud(neH'£y/m'e/\?,an. 19,
disse mastro giustiziere il Vedasi Mu- n.° 109). Tale altresì lo giudicarono i

ratori : Introduzione alle paci private, benemeriti della religione e della mora-
Modena 1708. In moltissimi articoli par- le , il Cattolico di Genova, e la Civiltà
lo delle più famose e importanti paci, cattolica, voi. 4>
P-
6(35-
massime dicendo de' legati e nunzi apo- Spetta esclusi vameute all'autorità ec-
stolici per le paci e alleanze, di cui fu- clesiastica , che governa la società cri-
rono mediatori Papi fra
e benemeriti i stiana, il diritto di definire, di corregge-
principi cristiani, implorando con ora- re gli abusi, modificare o riformare, «piai
zioni e digiuni dal pacifico Signore quel- saggia madre e maestra, senza cambia-
la pace che ci portò in terra quando ven- re il suo spirito, la esteriore disciplina,
ne a redimerci e consolarci. F. Gloria secondo le particolari circostanze de'luo-
JN EXCELSIS Deo ET IN TERRA l'AX. Delle ghi e de'tempi, con prudente condiscen-
paci conchiuse a mediazione e per le pa- denza in cose che non si oppongono ai
terne sollecitudini de' Pontefici , trattai domini eal gius divino, ed in giovamen-
pure a Milizie e Congresso. J\el 782 fu 1 to della pace e quiete de* regni, pel salu-
stampato: Doveri de' principi guerreg- tare e placido governo in bene dei sud- ,

giami verso i principi neutrali. diti tranquillandone le coscienze. Lo che


All'articolo Concordato parlai dique- fusempre a cuore de' Papi ministri del
sto atto solenne che si conchiude intor- Dio di pace, perciò più volte si determi-
no oggetti disciplinari misti, fra la po- narono a concedere privilegi indulti, ,
PAC P A C 93
dispense, grazie ed esenzioni apostoliche, pi, alle repubbliche, ai capitoli, non che
provvedendo cosi con U-ggi speciali di di- per la presentazione di soggetti idonei
sciplina ai bisogni spirituali di alcuni rea- per alcune altre dignità ,
per tutto ciò
mi , moderando con rettitudine ciò che che riguarda la collazione , riserva o
spetta al foro esterno, onde eliminare modificazione dei benefizi ecclesiastici ,

scandali, dissensioni e turbamenti, con- padronati , alienazioni e sanazioni ri-

trari a quella pace che ci portò il Sal- guardanti i beni di Chiesa ;


per la co-
vatore. Ora ecco il principio e il germe gnizione delle cause ecclesiastiche e ap-
dei concordali : fino a che tali concessio- pello alla s. Sede; pel giuramento di

ni, indidti, ec. riguardarono più il favo- fedeltà de'vescovi alla sovranità con for-
le verso chi ne veniva arricchito, che non inole condizionate; per provvedere alla
il vantaggiogenerale della Chiesa, ebbero indennità della fede e de'costumi pei cat-
la forma ordinaria, quella che in simili tolici che vivono in regioni eterodosse,
casi suol praticarsi tuttavia dalla s. Sede; come per altre cause che si possono ri-

ma quando si estesero a più gravi inte- levare ne' concordati che riprodussi nel
ressi, quando tratta vasi di assicurare l'e- citato articolo, ed in tulli gli articoli che
sercizio dei diritti della religione, quan- riguardano le nominate materie. con- I

do modificavano per un' intiera nazio- cordati dunque comprendono doveri i

ne alcuni canoni di disciplina, quando de'principi,e le liberalità de'sommi Pon-


era necessario spiegare il diritto, toglie- tefici; sono alti solenni, con cui quelli ri-

re le dissensioni, prevenire i mali, e per- conoscono 1' indipendenza dell'autorità


ciò gli stessi privilegi aver effetto di leg- della Chiesa, e promettono ili protegger-
gi per obbligare i sudditi all'osservanza, la ne' limiti fra' quali è ristretta la loro
allora preseroun carattere più solenne, protezione; ed Papi in loro favore con-
i

vestirono una forma pubblica e si chia- cedono indulti e privilegi e delegazio-


marono Concordati. Ognuno che pren- ni intorno a materie ecclesiastiche per ,

da a disamina i concordati da me ripor- quiete delle coscienze; sono in som ma pei


tati nell'articolo di questo nome, rimar- Pontefici tratti di paterne e amorevoli
la pienamente convinto di questa veri- condiscendenze, e conducenti a produr-
tà. Parimenti si persuaderà, che con- i re l'amichevole accordo e la necessaria
cordali furono promossi dai principi, non unione fra il sacerdozio e l'impero. Quin-
potendo da loro provvedere in cose che di i concordati non devono confondersi
eccedevano le loro facoltà, e mediante con que'trattati che la diplomazia suole

suppliche e non con prelesedi diritto; e conchiudere con certe forme per sem-
che furono dalla s. Sede sanzionati per plici temporali interessi e con palli com
gravi molivi, come per l'esercizio libe- detti sinallagmatiei (o contratti recipro-
io della cattolica religione, per la liber- citra due persone). Per la sublime su-
tà de'fedeli di comunicare colla romana premazia della Chiesa, a lei sola per giu-
chiesa, madre e maestra di tulli i cre- ste cause e in caso di necessità compe-
denti, per l'esercizio libero della giuris- te il pieno diritto di modificare e inter-
dizione de' vescovi e loro dotazione, co* pretare, come di revocare e sciogliere i

me per quella del clero secolare e rego- concordati, avendone essa soltanto la le-

lare; per la venerazione dovuta alle co- gittima giurisdizione, quando nel privi-
se sante e alle persone sacre; per l'osser- legialo si verificasse abuso ed eccesso .

vanza della disciplina ecclesiastica per ; quando non a edificazione, ma in distru-

la circoscrizione delle diocesi o erezione zione egli si servisse dei salutari e be-
<li nuove; per le nomine de' vescovi at- nigni indulti apostolici. Se ciò i\.\ ulu-
tribuite con ispeciali privilegi ai princi- lilo sia avvenuto negli stati sardi rispetto
94 pAe PAC
al concordato conchiuso nel 1841 fra tenere inviolabile la stabilita pace, fu ad
il glorioso Papa Gregorio XVI e il re entrambi dal legalo amministrala la co-
Carlo Alberto (di cui feci cenno nel voi. munione ; dopo di ciò presentato loro il

XXXII, p. 332, e diedi un sunto nel libro degli evangeli, rinnovarono sopra
voi. XXXIV, p. 38), lo giudichi il savio di esso il giuramento, e lo stesso fecero i

lettore, e ne tragga le giuste conseguen- rispettivi figli eredi della corona, insie-
ze.Nel mio articolo Concordato, come me con altri principi e magnati. V. E-
dianzi ho detto, incominciando dalla vangelio, Giuramento, e Agnus Dei, ove
transazione o pacificazione del i ili fra rimarcai che dopo il secolo X, attese le
Papa Calisto II e l'imperatore Enrico V, grandi avversità della Chiesa, fu ordina-
e dal concordato germanico nel i447 to, che in luogo del terzo miserare nobis,
conchiuso dal Pontefice Nicolò V cou si dicesse dona nobis paccrn, tranne la
l'imperatore Federico III, fino al concor- basilica Lateranensc, per ciò che dissi nel
dato convenuto fra il Papa Leone XII voi. XII, p. 4*« Altrove notai che Nicolò
e Guglielmo I re de' Paesi Bassi, ripor- 111 per ottenere la pace tra' principi cri-
tai i principali concordati sino a' nostri stiani, prima di detto versetto ordinò si

giorni stipulati fra la Sede ed mo- s. i cantasse nella messa solenne il salmo
narchi e repubbliche, mentre ne'propri Lactatus suni con alcuni versetti e la col-
articoli degli stati aggiunsi altre oppor- letta prò pace : lo stesso ordinò Giovan-
tune notizie, ovvero parlai di quei con- ni XXI11 per estinguere il lungo scisma
cordati non riprodotti a Concordato ,
e ridonar la pace alla Chiesa. Vedasi il

comedi quelli conchiusi dopo la pubbli- Bona, Far. liturg., lib. a, cap. iG, § 4s c
cazione di tale articolo. In questo feci Bocca, -in Paralipomcnis in commetti, de
parola, per la distinzione che deve far- Campani*. Della famosa pace religiosa,
sene, di quei trattati di rapporti inter- fondamento e principio della libertà re-
nazionali convenuti fra' Papi quali su- ligiosa de' protestanti, ne parlai nel voi.
premi signori dei domimi della Chiesa ro- XL, p. ic)5, ed a Passavia. A' loro luo-
mana, ed principi o stati sovrani, egual-
i ghi dissi delle paci riprovale dai Ponte-
mente per ispirilo di pacifica condiscen- fici, come lesive de' diritti della Chiesa, o
denza. Di tali trattali anche in molti ar- pregiudizievoli al cattolicismo, come fe-
ticoli fo cenno, ove pure parlode'più ce- cero Innocenzo X colla pace di West-
lebri trattati di pace, di federazione po- falia conchiusa in Miinslcr e Osnabriick
litico-commerciali eh' ebbero luogo fra (F-), e Clemente XI con quella di Da-
sovrani secolari o fra le repubbliche o ilen, di cui feci parola nel voi. XXVI li,
fra primi e le seconde, pel reciproco tem-
i
p. imediante la bolla Romanus Pon-
\S,
porale vantaggio de'popoli. . Diploma- V ti/ex, de'o dicembre 1718. A Grego-
i

zia, Sovranità della s. Sede. rio XVI citai la costituzione da lui ema-
Fra i tanti modi tenuti dai nunzi e nala nel 1 83 1 per amore della pace, ri-
legati nel celebraresolennemente le con- mettendo in vigore quanto erasi stabili-
cordie stabilite, solo farò menzione di to dai suoi predecessori e in ispecie da Cle-
quella ottenuta da Innocenzo VI nel mente V nel concilio generale di \ iali-
) 36o a Briligny dai re di Francia e d'In- na, e dopo di esso da Giovanni XXII,
ghilterra, permezzo di Egidio Aisselliui Pio lì, Sisto IV e Clemente XI. Ordinò
che creò poi cardinale. Questi alla pre- pertanto che in avvenire, a ben condur-
senza de'due principi celebrò la messa, re l'amministrazione da Dio affidatagli,
e giunto n\Y Agnus Dei, rivoltosi ai so- se per avventura nel trattare di cose
vrani coli' ostia santa tra le mani, dopo ecclesiastiche co' temporali governi di
aver essi giuralo sopra di quella di mau- contrastalo dirillo, avessero qualificato
PAC PAC 95
alcuno de' loro capi ed onoratolo col ti- greci sogliono dare la pace prima della
tolo d'una dignità qualunque, fosse pure consacrazione, secondo il decreto del
di re, non venisse con ciò attribuito o concilio di Laodicea. Con la parolac-
acquistato o confermato alcun diritto, ce si costumò di salutare fnio all'A-
mentre intendeva solo di riconoscere il scensione di Cristo. Alla parola pace gli a-
fatto senza entrare in discussione di di- postoli nelle salutazioni aggiunsero la pa-
ritto; protestava in ultimo che nell'at- rola grada. Il pax tecutn fu ancora se-
tuale rovesciamento di cose, non altro gno di comunione cattolica si soleva ; di-
egli cercava se non Cristo, e che propo- re al lettore quando dovea leggere in
neasi quale unico scopo di ogni sua in- chiesa l'epistole di s. Paolo. Di alcune
trapresa, ciò solo che potesse più eflìca- antiche forinole di dar la pace nella mes-
cemente conferire alla spirituale ed eter- sa si può vedere il Garampi, Memorie,
na felicità de' popoli. Finalmente a Es- p. 192. Il primo a riformare l'abuso ch'e-
clusiva dichiarai doversi riguardare av- rasi introdotto nel dare il bacio di pace
vertenza pacifica, tollerata per amore nella messa, prima del tempo osservato
della pace, preziosa a tutti, segnatamen- dall'uso della Chiesa, cioè prima della
te alla Chiesa. comunione, fu s. Innocenzo Papa del I

PACE DELLA MESSA. Funzione 4o2, come si ha óaW'epist. ad D ecenti uni t

ecclesiastica , che o col segno di


si fa cap. Vedasi il capo, Pacem de consecr.
1 .

baciarsi nell' abbracciamento, o col por- dist. 2 ; Le Brun, t. 1, p. io3 ; Pouget,

gere a baciare l' istrumento osculato- t. 2, p. 881; Bingamo, AnLiq. eccl., t.

rio, ossia una tavoletta sacra d' argen- 6 , p. 2qrj e Lambertini, Del sacrif.
;

to, d'oro o altro metallo, e talvolta de- della messa, t. 2, par. 4> sez. 1, p. 4oo.
corata di preziosi ornati, come quella Dopo Innocenzo III e all' epoca citata,
che descrissi nel voi. XLV, p. 37, ordi- come osserva quel Pontefice, De myst.
nariamente coli' immagine del Salvato- mìssae, lib. 6, cap. 5, i francescani in-
re, detta la pietà, talvolta dipinta ; cioè trodussero la tavoletta della pace o l'ab-
nella messa dopo l' Agnus Dei{F.) e di- ì
braccio, per ovviare agli abusi che pote-
cesi propriamente dar la Paee(V.). Del- vano ulteriormente introdursi dalla ma-
l'origine dell'istrumenlo chiamato oscil- lizia umana, poiché gli uomini baciavano

latorio, derivato dalla pace, che nella mes- furtivamente le donne, benché il bacio
sa davasi tra le persone d'un medesimo santo frequentemente fu praticato dai
sesso col bacio, trattai nel voi. XI, p.. 226. primitivi fedeli nelle chiese e nell'incon-
A Evangelio della messa ed a Messale trarsi. A' tempi di Tertulliano davasi la
parlai del bacio di essi, a chi si dà a ba- pace colla patena, e nel lib. De orai, dice
ciare, e che fra i significati avvi quello di che si negava ai cortigiani, come persone
pigliar la pace da Cristo. A Milano par- ambiziose , e perciò lontane dalla vera
lai della pace ricchissima donata da Pio pace e quiete, stando in continue turba*
IV a quel duomo. A Bacio di pace dissi zionij ma s. Pio V proibì di dar la pace
di quello che nell'antica disciplina si por- colla patena. Tertulliano chiamò il bacio
gevano scambievolmente fedeli, che as- i suggello dell'orazione, che però si trala-
sistevano a' sacri misteri, prima che il sciava ne' giorni di digiuno, dandosi non
sacerdote facesse la comunione, sino al solo nella messa, ma pure al fine delle

1 198 circa, onde fu sostituita la tavolet- preghiere della chiesa, sia che si facessero
ta, non che degli altri baci di pace nella ne' sacri templi, che nelle case privale.
messa e in altre funzioni. Anche prima Osserva il Macri, che s. Filippo prescris-
alsanto bacio aggiunge vasi il Pax lecums se nelle costituzioni di sua congregalo •

e dicevasi dopo il Pater nosler: però i ne, che nella sera finita l'orazione men-
9G PA C l'AC
tale, in segno di concordia e pace, si por- coli' istruraenlo o tavoletta baciata da
lassead ognuno a baciare colia tavoletta quello che ricevette immediatamente la
dipinta il simbolo della pace. pace dal celebrante, come prescrive il
La pace nella messa solenne la riceve Caeretn. episc. lib. i, cap. 9.4. L'ordine
il diacono dopo V Agnus Dei, e il Dona poi di dare la pace è quello stesso che
nobis pacem, dal celebrante in abbrac- si osserva nell'incensazione. Dal suddia-
ciamento, cioè questi ponendo le sue cono si dà a quei laici che furono in-
braccia sopra di lui omeri o almeno le
i censali dal diacono, e dall'accolito agli
sue mani, e dicendo: Pax lecuni. Se vi- altri, come scrive il Diclich, Diz. sacro
gesse in qualcbe luogo l'uso, die quello litui:, della messa solenne § 18. Essen-
il quale dà la pace pone la sua destra dovi il prete assistente, esso deve pigliar
sopra l'omero sinistro di quello die la la pace dal celebrante e darla al suddia-
riceve, la sinistra poi sotto le ascelle, si cono per portarla al coro, e poi al dia-
potrà continuare. Il diacono sottopone cono. Ciò che si pratica quando celebra
le sue braccia a quelle del celebrante, il vescovo, o quando assiste, si può ve-
china ad esso capo prima e dopo l'am-
il dere nel Macri, Not. de' vocab. etcì., ver-

plesso, e avvicina la guancia sinistra al- bo Pax, il quale riferisce che la con-
la sinistra pure del celebrante, in modo gregazione de' riti a' 5
161 4 de-luglio
ebe ambedue si tocchino leggermente, cretò, che il suddiacono mai deve dare
dicendo il diacono nel riceverla et citta : Ja pace ai secolari, ancorché fossero prin-
spirita tuo. Indi il diacono adora il sa- cipi o signori del luogo. Nel darsi la pa-
gramento, si volta al suddiacono e gli ce coll'istrumento o coll'amplesso, sem-
dà la pace, il quale ricevutala e fatta la pre chi comunica deve dire ,/Prt.r lecititi;
la

genuflessione all'altare, accompagnalo e chi deve rispondere, et citta


la riceve
da un accolito si porta al coro e dà la spirila tuo. La pace regolarmente nelle
pace al primo di qualunque ordine, inco- messe private si tralascia, quando non
minciando dai più degni, poi agl'infe- vi finsero prelati o magnati o persone
riori ; ritornato il suddiacono all'altare, ragguardevoli, come avverte il Gavanto
iàtta la genuflessione, la dà all' accolito par. 1, tit. 10, rub. 2, il quale dice che
che lo accompagnò, la dà ezian-
il quale il velo con cui si asterge ristrumento o
dio agli altri die sono intorno
accoliti tavoletta della pace dev'essere del colore
all'altare. Si deve notare, die quello che del paramento.
dà la pace non s'inchina ad alcuno^ se Quanto ha luogo nella cappella pon-
non che dopo di averla data; quello poi tifìcia presente o assente il Pontefice, lo
che la riceve s' inchina prima e dopo di dissi a Cappelle Pontificie, in un al ba-
averla ricevuta: parimenti quello che dà cio che riceveva il Papa nella spalla de-
la pace, dice : Pax tecttm, e quello che la stra dal primicero de' cantori al princi-
liceve risponde: et cuin spirita tuo, e si pio della messa, per denotare 1' angelo
abbracciano scambievolmente, avvici- che annunziò ai pastori la nascita di Ge-
nandosi le loro guancie sinistre, perchè sù , ed iu significato ch'egli portò la pa-
sono dalla parte del cuore come si è , ce in terra; quindi i due diaconi assi-
«letto del celebrante col diacono. In qua- slenti facevano altrettanto, baciando pri-
lunque occasione, il primo dopo di ave- ma l'altare; questo ancora faceva nel fi-
re ricevuta la pace dal suddiacono, la dà ne della messa il prete assistente avanti
a quello che segue^ questo ad un altro di darsi la benedizione. A Cappella del-
e cosi di seguito sino all' ullimoj senza la Circoncisione riportai il cerimoniale
inviti, i quali si fanno soltanto neU'In- come procede la dispensa della pace, e
ccnsazione (F.). Ai laici si dà la pace come il prete assistente la comunica al
PAC PAC 97
laico principe assistente al soglio, ed il 1 avea ancora annunziata a' suoi disce-
maestro di cerimonie al senatore, con- poli ; e che si tralascia eziandio nelle mes-
servatori di Roma maestro del sacro
e se de' morti, perchè essi non sono più
ospizio, altri laici. Descrivendo poi il soggetti alle turbazioni di questo seco-
pontificale di Pasqua, dissi come l'udi- lo. Per medesima ragione nelle mes-
la

tore di rota porta la pace al principe as- se de' morti non erano esclusi al tempo
sistente al soglio ed agli altri nomina- della consecrazione gli energumeni e i

ti nobili laici. Allorché il Papa celebra pubblici penitenti, perchè non si dava
messa bassa nella cappella pontificia per la pace, né si porgeva la comunione, la
la processione del Corpus Domini, al- qualesempre era unita con la pace; laon-
l' Agnus Dei il prefetto delle cerimonie de presso s. Cipriano e altri autori, al-
prende dalla credenza ristrumento del- cune volte dare pacem, signifi-
la frase,

la pace, e nel darla a baciare al Papa ca porgere la comunione, la quale da s.


questi dice: Pax lecum, ed il cerimonie- Ignazio martire fu chiamala Pax Cini-
re risponde : et curii spirila tuo. Indi il sii. Il Durando scrive, che anticamente

cerimoniere porta a baciarla pace ai car- non si dava la pace ai monaci, per es-
dinali dicendo: Pax tecum. Prima vi sere già morti al mondo.
era l'irregolare costumanza che il ceri- PACE [de Pace). Città con residenza
moniere taceva baciare l'istrumento al vescovile nell'America meridionale nel-
incardinai vescovo, al incardinai pre- l'alto Perù, nella repubblica di Bolivia,
te, ed al i.° cardinal diacono, e questi capoluogo del dipartimento del suo no-
si rivoltavano genuflessi e si passavano me, a 98 leghe da s. Cruz della Sierra,
la pace. Questa costumanza si è tolta, alle falde del fianco orientale delle Ande,
ontic se il cerimoniere trova i cardinali che verso questa parte presentano il mon-
genuflessidà a baciare a ciascuno l'istru- te Illimani. una delle più alte creste, a

mento; se poi li trova in piedi, come al- qualche distanza dalla sorgente del Ma-
cune volle è accaduto contro la regola deira. E posta in valle profonda, scava-
di questa messa, allora lo fa baciare al ta e bagnata dal torrente Choqueapo.
primo solo d'ogni ordine, i quali la pas- La cattedrale è un solido e bellissimo
sano ai loro colleghi. Quando il Papa edifizio, sotto il titolo di s. Maria della
ascolta la messa bassa, il libro dell' -£"- Pace, munita del fonte sacro, con par-
vangelioe la pace gli vengono presentati roco e due sacerdoti che lo coadiuvano,
a baciare da un cardinale, e in mancan- avente prossimo l'episcopio. Al presente
za di esso dal prelato maggiordomo : se ampliandosi e ornandosi la cattedrale,
l'ascolta nella cappella domestica, fa ba- l'ufliziatura si fa nella chiesa parrocchia-
ciare al Papa la pace un cappellano se- le di s. Domenico. Il capitolo si compo-
greto o un chierico segreto, e in loro ne di 3 dignità, la i." delle quali è il de-
mancanza chi serve come fa- la messa, cano, di 5 canonici compreso il teologo
ceva io con Gregorio XVI, come inol- e il penitenziere, di 5 porziouari, 3 con
tre ebbi la religiosa consolazione di ser- l'intera prebenda, e 1 con la metà, e di
vire costantemente e solo a lui stesso la altri preti e chierici. Vi sono altre \ chie-
divotissima messa per ventini anni, e sem- se parrocchiali e con battisterio, 4 con-
pre con crescente edificazione. A Cap- venti di religiosi, 1 monasteri di mona-
pelle pontificie ancora notai , che nel che, sodalizi, ospedale, monte di pietà e
giovedì e venerdì santo non si dà la pa- seminario. Que-ta città, una volta ric-
ce in detestazione del finto bacio dato chissima, molto soffrì per una rivolta di
da Giuda al divino Maestro; che non si indiani; visi fa gran commercio di mat-
dù nel sabato santo, perchè Cristo non te o erba del Paraguay. Ricevette il no-
TOL. L.
98 P A C PAC
ine di Pace, o la Paz de Ayacuclio, o sopra l'immacolata Concezione, con gran
Nuestra Senora de la Paz, nella sua scienza, energia e plauso universale. In-
fondazione nel 1 548, in memoria del- tervenne ai comizi di Giulio III, da cui
la tranquillità ristabilita colla disfatta di ottenne in titolo Balbina, e poi fu ascrit-
s.

Gonzalo Pizzarro, fratello de'conquista- to all' inquisizione. Dalla chiesa di Jaen


tori della regione peruviana per la Spa- passò a quella di Siguenza,e fu surroga-
gna, onde la città si disse, Pace nelle to alToledo vice-redi Sicilia, perchè oc-
ìndie occidentali di Spagna. Nel 1 824 cupato nella guerra di Siena. Nel gover-
il congresso Boliviano proclamò la to- no del regno si mostrò pieno d'integrità
tale indipendenza della contrada, e nel e prudenza, componendo le querele tra
seguente anno avendo principio nuova la nobiltà e il predecessore. Nelle discor-
politica esistenza, la Pace divenne capo- die tra Paolo IV e Filippo II s'interpo-
luogo d' uno de' dipartimenti che com- se con tutto l'impegno per pacificarli, e
pongono la repubblica. La sede vesco- tal riputazione si acquistò che nel concla-
vile fu eretta nel 1608 da Paolo V,suf- ve di Pio IV poco gli mancò ad essere elet-
fraganea come lo è ancora della metro- to Papa. D'ordine di Paolo IV in Roma

poli di Piata, nella cui diocesi era il ter- assistè al capitolo generale de' gesuiti, in
ritorio ampio che la forma, composto di cui fu eletto generale il p. Lainez, indi
più luoghi e molte parrocchie. primo
11 trattò gli elettori di lauto convito, e nel
vescovo fu Domenico di Valderama do- i55y divenne vescovo d' Albano. Morì
menicano, morto nel 161 5. Nel 17^.1 nel i56oin Roma, d'anni 60, e trasferito
nelle Notizie di Roma s'incominciòa pub- in Ispagna ebbe tomba nel castello della

blicare i successori. Pio IX nel 1848 fece Puebla denominato di Montalbano, nella
vescovo Michele Orosco di Cochabamba, chiesa di s. Chiara, da lui magnificamen-
e poco dopo sapendosi eh' era già mor- te fondata e provveduta di pingui rendi-
to, a* io aprile r85i sostituì l'attuale te, nel sepolcro de'suoi antenati. Fu tac-
1
mg. Mariano Ferdinando de Cordova ciato di essere più favorevole all' impe-
boliviano. Ogni nuovo vescovo è tassato ratore che alla s. Sede.
in fiorini 1 33, essendo le rendile circa PACECCO Fratesco, Cardinale.
scudi 1 1,000. Francesco Pacecco de'marchesidi Cer-
PACECCO Pietro, Cardinale, Pietro ralvo , nacque nella Spagna in Città
Pacecco spagnuolo, de' nobilissimi mar- Rodrigo. Da canonico di Toledo fu am-
chesi di Yillena, dopo essere stato came- messo da giovine nella corte di Carlo V
riere d'onore di Adriano VI e decano di e di Filippo II, ai quali pe' suoi servigi
Compostela, fu successivamente vescovo riuscì gratissimo. Portatosi in Italia col
di Moudonedo, di Città Rodrigo, di Pam- cardinal Pietro suo zio, fu spedito da
plona e di Jaen. Carlo V per la stima che Ferdinando di Toledo duca d' Alba a
faceva del suo alto merito, avendolo rac- Madrid, per sentire Filippo li intorno
comandato pel cardinalato con altri tre allecondizioni della paceda stipularsi con
soggetti, e vedendo questi soli creati, proi- Paolo IV, e benché riuscisse di soddisfa-
bì loro usarne le insigne finché non le zione del cardinal Caraffa nipote del Pa-
avesse Pietro. Dopo un anno Paolo 111 ai pa, da questi non fu ricevuto al ritorno
1 6 dicembre 545 lo creò cardinale prete,
1 in Roma. Allora si recò a Napoli , e si

mentre si trovava al concilio di Trento, restituì in Roma sotto Tio IV, il quale
dove fu riguardato come uno de' prelati ad istauza di Cosimo l e di Eleonora sua
per zelo e dottrina più rispettabili, aven- moglie, a'26 febbraio 1 56 lo creò car- 1

do parlato sopra la giustificazione, sopra dinale prete di s. Susanna. Fatto protet-


la residenza de' vescovi e loro uffizio, e tore de'regni di Spagna, presso la s. Se-
PAC PAC99
de, di venne amministratoreBurgos di ,
mi anni mostrò pie inclinazioni, ed a-
che in grazia sua fu elevata a metropo- vanzando in età fece rapidi progressi
li, celebrandovi il sinodo nel 5~ ). Es- i nella virtù. Morto suo padre, fu messo
sendo in Roma oratore di Filippo II ,
in casa d'un suo zio, uomo d'indole du-

presso s. Pio V, per la lega contro il tur- ra e tirannica, che lo trattò con molto
co, nel 1570 fu trasferito al titolo di s. rigore. Nel 1670, seguendo il consiglio
Croce in Gerusalemme, ed ascritto alla del »uo confessore, e col consenso dello zio,
congregazione del s. offizio. Devotissimo entrò nell'ordine dei minori osservanti ri

della Beata Vergine, donò al santuario formati aTorano, nella diocesi di Osioio
di Loreto preziosi paramenti sacri, e pro- Il suo fervore era pe' suoi fratelli mo-
mosse la venerazione al suo immacolato tivo di edificazione : egli possedeva tut-
concepimento. Intervenne a due concla- te le virtù che un superiore può deside-
vi, e morì in Burgos nel £79, donde 1 rare in un novizio, ma soprattutto l'u-

trasportato in patria fu sepolto nella cat- miltà, per cui cercava le occupazioni più
tedrale. penose e gl'impieghi più bassi e vili. Fat-
PACHNAUMIS. Sede vescovile del ta la sua professione solenne a' 28 di-
bassoEgitto, nella seconda provincia, sot- cembre 1671, i superiori, scorgendo il

to il patriarcato d' Alessandria, eretta nel suo ingegno e la sua pietà, lo destinalo
IV secolo. Ebbe 3 vescovi. Oriens dir. no al santo ministero. Pacifico si diede
t. 2, p.567. dunque allo studio della filosofia e del
PACI A NO (s.), vescovo di Barcello- la teologia, e fu poscia ordinato prete
na. Nacque nella Spagna nel IV secolo, Da questo istante Pacifico non visse che
di genitori assai ragguardevoli, e fu dap- per Gesù Cristo, come Gesù Cristo vi

prima matrimonio, dal quale


stretto in veva in lui. Esattissimo a conformarsi
<-bbe un figlio per nome Destro che , alle osservanze del suo ordine, facevasi
giunse alle prime dignità dell' impero. ammirare colla sua obbedienza verso 1

Padano si rese commendevole per l'in- superiori, coli' attaccamento al suo sta-
nocenza e per la santità della vita, ed to, e colla sua profonda venerazione pei
essendosi in seguito posto al servigio del- la Sede. Nominato guardiano di un
s.

la Chiesa, nel 373 fu fatto vescovo di convento del suo ordine nella città di
Barcellona. Edi meritò di essere anno- Sanseverino, lo governò con moltasaviez-
vera lo tra i più degni pastori, ed ezian- za e grandissimo zelo. Oltre di che predi
dio di occupare un posto distinto tra i cava assai spesso, spiegava il catechismo;
più dotti uomini del suo tempo, per la assisteva gl'infermi e i moribondi, e spe-
sua eloquenza e per l'eleganza del suo cialmente nel tribunale della penitenza
>tile. Mori molto avanzata verso
in età dimostrava il suo zelo per la gloria di
la fine del IV secolo, ed è nominalo nel Dio, e la sua abilità nel convertire i pec
martirologio romano il giorno 9 di mar- catori. Il suo storico riferisce, giusta i fat-
zo. Abbiamo ancora alcune opere di que- ti raccolti per la sua canonizzazione, ch'e-
sto santo, ch'i posto nel numero dei pa- gli ebbe il dono dell' orazione in grado
dri della Chiesa. elevalo , addu-
e quello della profezia ;

PACIFICHE LETTERE. V. Lette- cendo parecchie predizioni del santo che


re APOSTOLICHE C PELLEGRINI. furono verificate dall' avvenimento, co-
PACIFICO ni s. Severino (s.). Nac- me altresì un gran numero di miracoli
que nel i6t3 a Sanseverino, città del- operati da lui in tempo di sua vii. 1,0 per
la Marca d'Ancona, di nobile famiglia, di lui intercessione dopo la sua morte
avendo per genitori Anton Maria Di- Soffrì molti mali con angelica pazienza
vini e Maria Angela Bruni. Fin dai ori- e morì santamente in età di 68 annidi'-
ioo PAC PAC
ca, a'i4 settembre del 1721 nel qual , i poveri. Orando un giorno Pacomio nel
giorno si celebra la sua memoria. Pio VI deserto di Tabenna, sulle sponde del Ni-
nel 1785 lo comprese nel novero de'bea- lo, intese una voce che gli ordiuava di
ti, eda'26 maggio 83c) fu solennemen- 1 fabbricare in quel luogo un monastero, e
te canonizzato da Gregorio XVI. Ne nel medesimo tempo gli apparve un an-
scrisse la Vita il p. Stanislao Melcbiorri gelo, dal quale ricevette delle istruzioni
minore osservante, Roma i83g. intorno la vita monastica. Tornatoa Pa-
PACIFICO di Ceredaso (b). Nato nel- lemone, gli narrò quanto eragli avvenu-
la diocesi di Novara, si segnalò nell'or- to; quindi si recarono entrambi a Ta-
dine di s. Francesco colla sua capacità benna e vi fabbricarono una celletta ver-
per la direzione delle anime. Compose ti- so l'anno 32 j. In seguito Palemone tor-
ra somma dei casi di coscienza che fu , nò nella solitudine , e poco dopo morì
chiamata Somma pontificaie , perchè ap- santamente, essendo ricordato nel mar-
provata da Papa Sisto IV. La santità tirologio romano agli 1 1 di gennaio. Il

della sua vita e suoi frutti nella predi-


i primo discepolo ebbe s. Pacomio fu
eh'
cazione indussero lo stesso Pontefice a Giovanni suo fratello maggiore, e in bre-
crearlo commissario apostolico per pre- ve si vide alla testa di cento monaci. E-
dicare la crociata control turchi, che da- resse sei altri monasteri nella Tebaide, e
vano allora guasto all'Italia. Questo san- nel 338 scelse per sua dimora quello di
to religioso morì nell'isola di Sardegna Pabau o Pau nel territorio della città
,

nel 1482. Ilsuo ordine ne onora la me- di Tebe, il quale divenne più numeroso
moria a' 5 di giugno. e più celebre di quello di Tabenna. Fab-
PACOMIO (s.), abbate di Tabenna bricò eziandio una chiesa in un vicino
ed institutore dei cenobiti. Nacque nel- villaggio, a comodo dei poveri che guar-
l'alta Tebaide verso l'anno 292, da ge- davano le greggie, ed in essa leggeva al
nitori idolatri, che lo fecero allevare nel- popolo la parola di Dio, convertendo
le superstizioni del paganesimo e nelle molti infedeli; ma la sua umiltà gli fece
scienze degli egiziani. All'età di 20 anni sempre ricusare I' onore del sacerdozio.
fu aggregato alle truppe levate dall' im- Un altro monastero fece pure edificare
peratore Massimino, per prepararsi alla sull'altra sponda del Nilo, per sua sorel-
guerra contro Licinio e Costantino. L'as- la ch'era venuta a visitarlo, il quale ben

sistenza ch'egli ebbe da alcuni cristiani, presto fu pieno di vergini accese di zelo
e le virtù che in essi ammirò, fecero una neh' esercizio d' ogni virtù. Nel 333 s.

iva impressione sull'animo suo, e si Atanasio si recò a Tabenna per visitarvi


accese del desiderio di servire a quel Dio s.Pacomio, del quale faceva grande sli-
che inspirava tali sentimenti a'suoi ado- ma. L'eminente santità di Pacomio non
ratori. Laonde, terminata la guerra, si valse a guarentirlo dagli strali dell'invi-
ritirò in una borgata della Tebaide, ove dia. Egli fu citato nel 347 o 348 davan-
i cristiani aveano una chiesa, ed ivi si po- ti un concilio che si tenne a Latopoli ,

se nel numero de' catecumeni. Dopo le per rispondere ad alcuni capi d' accusa
prove ordinarie, duranti le quali si mo- che gli erano stati dati, dei quali egli si

strò fervidissimo, ricevette il battesimo. purgò, confondendo la malizia de' suoi


un vecchio no-
Ritiratosi inseguito presso nemici , e guadagnandosi l'ammirazio-
minato Palemone, che serviva a Dio nel ne di tutti i padri del concilio. In quel-
deserto con molta santità, si esercitòcon l'anno la pestilenza involò cento de suoi
esso nelle virtù, nella penitenza, nelle o- monaci, ed egli stesso cadde malato,
razioni, lavorando eziandio per guada- e morì in età di 5* anni. Il suo ordine
gnarsi il vitto ed avere di che assistere durò in Oliente fino all' XI secolo, ed
PAD PAD 1 o 1

Anselmo vescovo Avelburgo l'accorila


di ai un vescovato
(assoni, e vi fece erigtie
aver veduto nel monastero di Costanti- nel -i|j siitTraganeodi Magonza; ora però
nopoli 5oo religiosi che seguivano que- lo è di Colonia. La sua signoria tempo-
sto istituto. La testa di s. Pacomio è se- rale fu aumentata dall' imperatore En-
gnata a' 4 di maggio. Delle istituzioni ce-
i rico li, poiché il vescovo divenne sovia-
nobitiche di s. Pacomio e di quanto pro- no dello stato e principe dell'impero.
priamente fece, trattai in più luoghi e Questo stato si formò d'un territorio di
ne' voi. XX, p. 112, XLVI,p. 52
e 53, 82 leghe quadiate, con uua popolazio-
mentre a p. 41 ragionai delle sue mo- ne di circa 100,000 abitanti e Paderbo-
nache. na per capitale. Il suo importante com-
PADERBONA ( Paderbonen ). Cit- mercio, oggi quasi nullo, la fece ammet-
tà con residenza vescovile nella Vest- tere nella lega anseatica. A S. Leo.ne III
falia, degli stati prussiani, reggenza e ca- ho detto come si recò a Paderbona, e co-
poluogo di circolo, a 14 leghe da Min- me Carlo Magno splendidamente l'ono-
deu , alla sorgente della Pader. E resi- rò nel -99, alloggiandolo nel suo palaz-
denza d' un tribunale di giustizia pro- zo. ZSelie poche settimane che il Papa si
vinciale superiore , la cui giurisdizione trattenne con Carlo Magno in Paderbo-
comprende la reggenza. E cinta da mu- na, concorsero persone da tutte le par-
ra con 5 porte, ed ha 1 piazze pubbli- li per vederlo e venerarlo. Cousagrò in
che. La cattedrale è ampia, di eleganti Paderbona un altare, in cui collocò le
forme, sotto l'invocazione di s. Liborio s. Stefano, seco portate da Ro-
reliquie di
vescovo di Le Mans, il cui corpo ivi si ve- ma. Ritornando a questa, Carlo Magno
nera, ed è patrono di tutta la diocesi; vi fece accompagnare il Papa dagli arcive-
è il baltisterio, e la cura delle anime è af- scovi di Colonia e Salisburgo, da 4 ve-
fidata a un canonico, assistito da un vi- scovi e 3 conti. Neh 622 il duca di Bruna-
cario. Il capitolo si compone di 2 dignità, v\ idi , alla testa de' protestanti , se ne
prima delle quali è il prevosto ; di 8 ca- impadronì e saccheggiò la cattedrale.
nonici, compresi il penitenziere e il teo- Passò in seguito ai landgravi di Assia
logo, di 4 onorarii, di 6 vicari e di altri enei 1802 agli stati prussiani. Nel 1807
ecclesiastici. Niella città sonovi altre 4. questo vescovato entrò nella formazione
chiese parrocchiali, munite del fonte sa- del regno di "Vestfalia, ma nel 1814 ri-
cro, monasteri di religiosi e di monache, tornò sotto il dominio prussiano.
diverse confraternite, seminario, ed alcu- Il primo vescovo di Paderbona fu Ar-

ni ospizi e ospedali. L'episcopio è gran- maro o Allumalo sassone, istruito nel-


de e decente. Vi sono pure, chiesa lu- la fede cristiana da s. Burcardo, che pel
terana e sinagoga, scuola d'ostetricia e suo merito Carlo Magno nel ~qo lo no-
orfanotrofio. Possiede l'università Teo- minò moiì neh' 804: quan-
alla sede, e
dosiaoa fondata nei 101 ~>, un ginnasio, to ai successori si può vedere il t. del- I

ed il Furstenberger-hofj antico palazzo la Slor. eccl. d' Alemagna. Onorio III


de'sovrani d Alemanna. Ila fabbriche di creò cardinale il celebre vescovo Olivie-
tabacco e di birra. Paderbona o Padcr- ro. 11 vescovo Ermanno colla spesa <U
born, Piih rùorna, è aulicissima e cele- 5,ooo scudi fece la statua di s. Gio-
bre e vi furono tenuti due concili!: il i.° vanni apostolo nella basilica Laterauen-
nel -'7 per stabilitela fede cristiana nel- se e donò la relìquia
, di s. Liborio a
la Sassonia; il .'.. nel 786 per lo stesso og- Clemente XI, il quale nel i~>»i lo lin-
getto e per regolare gli allàri di quella ci aziòdi tulio cou breve; altro glie-
chiesa. Fu per qualche tempo la residen- ne diresse nel 1706, acciocché si oppo-
te di Cario Magno, allorché taceva gueri 1 nesse alle insìdie degli ciclici, sui brogli
102 PAD PAD
che facevano nell'elezione del vescovo di rio. Fu patria del celebre Gigli, tifoi
Mùusler, Francesco Arnaldo. Per mor- matore del calendario ecclesiastico.
ie di questi, essendopur vacante la chie- PADIGLIONE o Sinnicchio. Distin-
sa di Paderbona, Clemente XI ad istan- tivo e insegna delle basiliche io foggia
za del duca di Baviera concesse al figlio di grandissimo ombrello , formato di
Clemente Augusto 1' indulto apostolico drappij il cui uso di portarlo nelle pro-
di eleggibilità alle due chiese, ed essendo cessioni, probabilmente derivò dalla ne-
stato eletto, nel 1719 il Papa l'appro- cessità di mettersi sotto un padiglione al
vò, quindi lo consagrò nel 1727 in Vi- coperto dalle pioggie nelle lunghe pro-
terbo Benedetto XIII, essendo pure elet* cessioni. V. Ombrellino. Ne parlai in
tore e arcivescovo di Colonia. Suoi suc- molti luoghi, anche come insegna della
cessori nella sede di Paderbona sono i Chiesa romana colle chiavi incrociate.
registrati dal 1763 nelle Notizie di Ro- Vedasi il Macri, in Processio.
ma. Gregorio XVI nel 1845 per la bol- PADOVA (Pacluan). Città con resi-
la De salute animarum, di Pio VII, ri- denza vescovile antichissima, distante cir-
conobbe la nomina fatta dal capitolo del- ca 20 miglia da Venezia, 5 da Vicenza, 1

r
l'odicruo vescovo mg. Giovanni Fran- 24 da Treviso, e 1 49 da Milano, in mez-
cesco Drepper di Mellrich arcidiocesi di zo ad una fertile e bella pianura, in un
Colonia. Nel 184 3 aveva fatto vescovo clima sanissimo. Il Brenta ed il Bacchi-
T
di Licopoli l'alluale su (fraga neomg. An- gliene, unitisi in un solo alveo non lun-
tonio Holtgreven della diocesi di Pader- gi dalla città, serpeggiano nell' interno
bona. Questa è amplissima e contiene d'essa, ne bagnano per così dire ogni
molti luoghi e parrocchie. Ogni vescovo parte, fanno girare quantità di mulini e
è tassato in fiorini 6G6, avendo di ren- mantengono la nettezza della città. E-
dita 8000 monete imperiali prussiane, sternamente si estende la così delta spia-
coi rispondenti a scudi %ioo. nata o campagna rasa, ordinata dalla
PADERNO(s). V. Paterno di Vajt- repubblica veneta nel 1 5 1 3 dopo la guer-
NLh (S.). ra di Massimiliano I. La città è di figu-
PADERNO, Pattrnum. Città vesco- ra triangolare, cinta di mura con larghe
\ile d'Italia della Magna Grecia, sulla e poco profonde fosse, 20 bastioni e 7
costa occidentale, verso il capo Alice in porte. Queste tutte sono degne di osser-
Calabria Ulteriore secouda. La sede ve- vazione, principalmente quella di Portel-
scovile appartenne alla provincia eccle- lo ornata più delle altre, giacché nella par-
siastica di Sanse-verino, ed il suo vesco- te esterna ha più il carattere d'un arco
vo Abbondanzio fu uno de'lre legati che trionfale che di porta; e le altre due di Sa-
d Papa s. Agatone mandò al concilio di vonarola e di s. Giovanni, la prima del-
Costantinopoli nel G80. Quando i sarace- le quali lodata da Vasari ed altri scrittori.
ni invasero l'Italia,Paternum fu distrut- E sede di regia delegazione, di tribuna-
ta interamente, ed è comune opinione le civile ecriminale, d'intendenza di fi-
che il vescovato fosse trasferito ad L'in- nanze e di altri provinciali dicasteri, co-
briatico , forse verso il secolo X. In se- me capoluogo di un distretto di i5 co-
guito venne fabbricata nel medesimo muni, che conta circa 80,000 abitanti,
luogo una nuova città col nome di Cri- compresi quelli della capi tale che supe-
misa 3 oggi Ciro, sulla sommità d' una rano 4o>ooo. Da alquanti anni assai ab-
collina circa 8 leghe da Colrone, ca-
, bellita e quasi trasformata, le case souo
poluogo di cantone. F cinta di mura, altee ben fabbricale, ordinariamente con
con castello fortificato, 3 chiese, palaz- arcale. Fra i pubblici edifizi merita il
zo del vescovo ci' Umbriatico e semina primo luogo il palazzo di giustizia, del-
PAD PAD io3
lo della Ragione, posto nel centro della la del 1 *><)\; e l'altro dell'eroina Lu-
città, in mezzo
due delle sue belle piaz-
a crezia Dondi Orologio, fu eretto dalla
zej circondato da bei portici, meraviglio- città neli66r, poiché essa nel i6j>4 a-
so lauto per la sua ampiezza, quanto per veva imitato nella morte, superandola
l'arditezza delle sue volte. La sua gran nella costanza, l'antica romana Lucre-
sala, che piuttosto si può dire uua piaz- zia. Oltre a questi evvi pur anco il mo-

za coperta di piombo , è di figura rom- numento eretto a Tito Livio, ove sono
boidale, ed ha 3oo piedi di lunghezza e riposte le vi ha
credute sue ossa. Ciò che
ioo d'altezza, talché il Milizia la disse di singolare anche in questa sala, si è
la più grande ch'esista nel moudo, altri che raggi solari entrando per le fine-
i

la chiamarono miracolo dell'arte altra : stre, cadono successivamente di mese in


ampia sala è in Mosca (f^-), e dicesi la mese medesimi segni del zodiaco,
sui
più vasta eh' esista. Si ascende per 4 ne' quali esso si trova nel cielo. Secon-

due superbe loggie della


scale laterali a do l'opinione comune se ne vuole archi-
medesima lunghezza, fatte a volta, rico- tetto Pietro di Cozzo di Limena, e che
perte di piombo e sostenute da 56 colon- sia incominciata questa gran mole nel
ne di marmo bianco e rosso, e adorne 1172, avendosi dovuto prima seccare
di 58o colonnette del marmo istesso, un rigagnolo d'acqua. Gettate le fonda-
dalle quali si entra nella sala, ch'essendo menta e alzate eguali al terreno, dicesi
di una sola volta, e senza sostegno, fuori che sia restato interrotto il lavoro sino
che le sue mura, sorprende chiunque la al 1209, affinchè meglio si rassodassero
mira. Le 4 muraglie si vedono tutte dipin- Ripigliatolo poi in quell'anno, si prose-
te dall'alto al basso di pitture a fresco, con- gui in modo che 12 19 il saloue fu nel
dotte nella maggior parte da Giotto sul- coperto di legnami con archi; ma nel
le invenzioni di Pietro d'Abano, ristaura- 1 3o6 per consiglio e opera di fr. Giovan-
te poscia nel i6o8,nel i 74-4^ e nel 1762. ni agostiniano, si cambiò il tetto rifab
La mitologia degli antichi, gli emblemi bricandoloa volta, con arte meravigliosa,
di astronomia, le figure simboliche di e con lastre di piombo si ricoperse, aven-
tutti i generi sono ivi rappresentate, e vi dosi nello stesso tempo aggiunto le due
si vedono iscrizioni e scolture di vario loggie laterali. A'2 febbraio 1420, attac-
genere. Tra le altre meritano osservazio- catosi fuoco, tutto il tetto restò incene-
ne i busti in basso rilievo, attorniati di rito, ma tosto fu di nuovo ripristinato

chiaro-scuri del famoso padovano Cam- come prima, e demolite duemuiaglie che
pagnuolaj posti nel i565 sulle 4 porte lo dividevano in tre parti, venne a com-
del salone. Figurano essi , Tito Livio parire più maestoso. Nel 1- 56 a' 17 ago-
principe degli storici, fr. Alberto agosti- sto violentissimo turbine svelse quasi
niano teologo prestantissimo, Paolo giu- tutto il pesante coperto, e fu restaurato
reconsulto, e Pietro d' Abano. Ultima- sotto la direzione del celebre ingegnere
mente fu posta sopra l' arco della prin- bassanese B. Ferracina, il quale vi ag-
Btpal port;i una medaglia in
il' ingresso giunse la meridiana,
marmo scolpita dall' esimio padovano In un angolo
del prato della Vaile
Rinaldo Rinaldi, esprìmente V immagi- s'erge maestosa chiesa di s. Giustina
la

ne del famoso viaggiatore belzoni,il qua- patrona di Padova, una delle più ma-
le in vita ornò questo stesso salone con gnifiche e superbe d'Italia, e che pei sim-
due statue egizie. Evvi inoltre alcuni mo- metria, ampiezza di mole, sveltezza e-tan»
munenti nella facciala n ponente. Quel- ti altri pregi, forma e formò sempre l'ani*
1
la ool busto in marmo iti Sperone Spero* mtrazione'de viaggiatori e degl'intelli-
in, poeta, porla da- ">"
filosofo, oratore e la genti. Nel 1 1 demolita già la
io4 PAD PAD
vecchia, s'incominciò a fondai neuna nuo- s'innalza una gran cupola, ed
altre due
va modello del p. d.
sul Girolamo da appena minori sopra le braccia della me-
Brescia. Per le voragini incontrate, in- desima, come pure una 4-' sopra la tri-
credibile fu la spesa nelle fondamenta, buna. Queste 4s ian cu P e posano so- '
>

le quali assorbirono i materiali già pre- pra grandi arcate, ed evvi una cornice
parati per l'erezione di tutta la fabbrica. architravata su cui gira una balaustra-
Per gli errori trovati nel disegno, si so- ta. Agli angoli della crociera s'innalza-
prassedette dal proseguire la fabbrica si- no altre cupole minori rette d'arcate di
no al i 5 1 5, nella quale epoca si propose ordine secondario nelle navi minori, e
un altro modello di Sebastiano da Lu- che prendono in mezzo la cupola mag-
gano, ma risultando questo di spesa enor- giore. Di là della crociera vi sono altre
me, nell'anno seguente fu data commis- due cappelle da ogni lato, l'ultima delle
sione di farne un terzo ad Andrea Bio- quali fa capo alle navi minori; nel mez-
sco, detto Puccio dai capelli inanellati, zo vedesi la tribuna edil coro. Entrando

padovano che fu anche pioto per la


, in chiesa la prima tavola che meriti es-
fabbrica, con qualche piccola alterazione sere osservata è quella nel fondo del coro
nel progresso. Nel i52i si pose mano medesimo, opera del sommo Paolo Ca-
alla grande opera che nel giro di non
, gliari, ove in gran tela, con grandiosa e
pochi anni fu condotta a fine, tranne la nobile invenzione, si rappresenta il mar-
facciata che non fu mai eretta. Salita la tirio della santa titolare. Tutto l' inter-
maestosa gradinata, che le sta davanti, no della chiesa è ricco di eccellenti pit-
meraviglioso ed ollremodo armonico è il ture e di ornati. Appartenente ai mona-
tutto insieme che all'occhio dell' ammi- ci benedettini, alla magnificenza di que-
ratore si presenta. La pianta è di cro- sticorrispondeva anche il nobile ed im-
ce latina, ed ha tre navate; la lunghez- ponente monastero vicino, ornato di 4
za interna della principale è piedi 368, superbi chiostri, con buone pitture e sta-
l'altezza dalpavimento sino all' arco 82 tue, con comoda e grandiosa disposizio-
e la larghezza 42. Le due navate late- ne de'piaui superiori., con elegante e ric-
rali sono lunghe ago piedi, alte ca libreria. Serbato questo edilìzio a va-
41 e
22 taighe. La crociera è lunga 252 pie- ri usi, finalmente fu in esso istituita una
di, alta e larga come
mez- la navata di grande e ben regolata caserma degl'in-
zo. Le 8 cupole vedonsi esternamente validi. Della chiesa, abbazia, monastero
coperte di piombo; quella di mezzo, che e celebre congregazione di s. Giustina
di poco supera le altre in altezza, ha in- dell'ordine di s. Benedetto, poi unita a
teriormente piedi 1 33, e nell'esterno, Monte Cassino, parlai in più luoghi, co-
compresa la statua di s. Giustina, piedi me nei voi. VII, p. 277, X, p. 149 e
176. Due ordini di pilastri primario e 1 5o, XXXI, p. 2 1 7,XLVI, p. 181. Ab-
secondario, ambedue jonico-composti, a- biamo, Jac. Cavacii: Histor. coenobiid.
dornano questo tempio; tutti due posa- Justinae Patavinae, Venetiis 1606 et
no sul medesimo piedistallo e base: l'or- Patavii 1696. Celso di Verona Nar-:

dine primario regge maestosamente la raz. della traslazione de corpi santi dal*
gran navata di mezzo, ed il secondario la cìiiesa vecchia alla nuova di s. Giu-
le laterali.De' 4 inlerpilastri a ciascun stina di Padova^ ivi 1628. Descrizione
lato della nave maggiore, ognuno de'tre della chiesa di s. Giustina di Padova,
primi dà ingresso a due cappelle, e l'ul- e delle cose più notabili che in essa sono,
timo ad una sola, cosicché di qua della Padova 74 i 1 -

crociera, vengono a cadere 7 cappelle La basilica di s. Antonio, volgarmen-


por lato; sopra il centro della crociera te delta \\ Santo, de' minori conventuali,
PAD PAD io5
è senza contraddizione pel tutto insieme lavori, essendovi quivi l'oro, l'argento,
uno de'più celebri santuari del mondo, il bronzo, il granito, il verde antico, e
ove il corpo e la prodigiosa lingua di tanti altri preziosi marmi impiegati sen-
questo santo protettore della città, che za risparmio al suo maggior ornamen-
vi si venera, richiama un sempre cre- to. La facciata tutta di fiuissimi marmi,

scente numero di divoti : oltre alla sua anch'essa maestosamente si vede ador-
biografìa, ne trattai in diversi luoghi, na di statue, ornamenti e colonne, e nel-
come di sue traslazioni, di questo tem- l'interno oltre a tanti altri riputati la-

pio, e perchèsebbene di Lisbona questo vori si scorgono in 9 bassorilievi in mar-


francescano è chiamato di Padova, nel mo carrarese, altrettanti fatti o princi-
voi. XXVI, p. 58, 61 e 74. Questa vasta pali prodigi operali in vita ed in morte
e grandiosa mole, non compreso il san- dal santo medesimo. Merita anche par-
tuario, ha piedi padovani 280 di lun- ticolare menzione l'altra cappella detta
ghezza, 1 38 di larghezza e 1 io di mag- del santuario, nella quale si custodisco-
gior Del genere volgarmente
altezza. no preziose reliquie, raccolte in oltre 60
chiamato gotico antico,è terminata da 6 reliquiari antichi e moderni, la maggior
cupole, fiancheggiate da due campanili parte d'argento doralo e non pochi ar-
di antica costruzione. Fu incominciato ricchiti di preziose gemme. Si diede prin-
questo tempio nel 1255 dal celebre Ai- cìpio all' erezione di questo luogo nel
colo Pisano e compito nel i3o7, dalla 1690, ma soltanto nel 174? si potò
cupola in fuori che sta sopra il coro, trasferire le reliquie suddette dalla sa-
fatta soltanto nel \ùp.[y Tre volle fu grestia, ove prima si conservavano. Os-
danneggiato dal fuoco: la 1." nel 1
3q4 servabili sono le tre porte che chiudono
a cagione di un fulmine che vi recò non gli armadi o nicchie delle reliquie, tut-
poco danno; la 2/ il 3o novembre 567, 1 te ricoperte di metallo dorato, su cui
in occasione che s' illuminarono cam- i vedonsiin vaga forma disposti molti pez-
panili per la creazione del doge Pietro zi d'argento lavorati a cesello. In molti
Loredano, mentre cadendo alcuni fuo- altari nelle sparse cappelle e principal-
chi sui tetti della chiesa, squagliarono i mente in quelle dietro il coro, tutle di
piombi che li ricopre, e quindi appicca- ragione di nobili famiglie padovane, ve-
rono anche il fuoco ai legnami. Final- donsi molte pregiate pitture. Il presbi-
mente nella notte 28 marzo 1749 suc- rio, che per l'eccellenza della sua strut-
cesse quel tenibile incendio che consu- tura, per l'egregia sua architettura, no-
mò non poca parte del tetto, le cupole biltà e ricchezza de'suoi ornamenti, fra'
del coro e del presbiterio, quella detta quali si ammirano i bassorilievi in bron-
dell' Angelo e l'altra di s. Felice, tutto zo incassati nella mensa e nelle pareli
il coro eie cantorie coi famosi sedili, fi- del celebre Donatello, del Riccio e del
nissimi lavori di tarsia. L'interno di que- \ ellano, merita un esame particolare: è
sta basilica maestoso suo
corrisponde al fiancheggiatodallecantorie, sopra le qua-
esterno, adornando ogni più minuta par- listanno appoggiati a 4 pilastri altret-
te la prolusione de'martni, pitture, scul- tanti grandi organi con due (àccie per
ture, bassorilievi, bronzi, statue, metal- cadauno, cosicché ne vengono a forma*
li, gemme, Sorprendente è la mae-
ec. re 8, tutti messi a oro e ornati con sta-
stosa cappella mezzo stanno le
nel cui tue parimenti dorate. Vi si vede pure
Ceneri del gran taumaturgo, la (piale può un gran candelabro di bronzo, opera tiri

contarsi Ira le più ricche e magnifiche Riccio, nella quale ti spese 10 anni di
del mondo cristiano, sì per la preziosi- lavoro, chiamato dal Cicogoara il più
tà delle materie, che per l'eccellenza dei bello del mondo. A maggiore decoro del
i oG PAD PAD
tempio concorrono alcuni monumenti, raccolta intera e ordinata di tutte le iscri-
fra'quali meritano menzione quello fat- zioni della chiesa e de'chioslri, con rag-
to erigere da Girolamo Quirini patrizio giunta di tutte le sacre funzioni che vi si
veneto, a memoria del suo amico car- eseguiscono fra V anno, Padova nella
dinal Bembo; l'altro eretto nel i555 stamperia del seminario 18 16.
ad Alessandro Contarmi generale della Degna di osservazione è pure l'odier-
repubblica veneta; il deposito di Giro- na cattedrale, eretta sopra un modello
lamo Michieli nobile veneto; quello dei delSansovino, con alcune eccezioni, poi-
Marchetti nobili padovani, due medici ché vuoisi del Buonarroti, dedicata al-
di chiaro nome; l'altro di Catterino Cor- l'Assunzione della Beata Vergine. A' io
naro generale del mare, ed il mausoleo maggio i55i si diede principio al lavo-
cretto al conte Orario Secco padovano, ro, il quale nel 1 570 fu condotto a com-
morto sotto le mura di Vienna 683, nel 1 pimento, insieme con le sagrestie ed il

oltre a moltissimi altri monumenti com- campanile. Si proseguì in seguito la chie-


presi quelli de' chiostri. Sulla piazza di sa sulla norma del coro, ma per oltre
questo tempio si vede la statua equestre due secoli, che vi si spese dietro, soggiac-
di bronzo, posta sopra un eminente pie- que a notabili cambiamenti secondo ,

distallo, che rappresenta il famoso Era- le varie opinioni di chi ebbe il carico di
smo di Natili detto Gattamelata, forse proseguir la fabbrica, che fu compita nel
la piìi insigne opera del celebre Dona- 1754; tranne la cupola sopra la crocie-
tello, ivi collocata per decreto del sena- ra maggiore. Maestosa è questa fabbrica
to veneziano a perpetua di lui memo- ed adorna di belle pitture, ma soprat-
ria, e riguardala dagl' intendenti come tutto è degna la collezione di bei qua-
la prima statua fusa dopo il risorgimen- dri che si ammira nella sagrestia. L'al-
to delle arti. Del sontuoso tempio di s. tare maggiore è rimarchevole, cos'i il
Antonio, abbiamo: Valerio Polidoro dei sotterraneo, ove sono in venerazione le
conventuali, Le religiose memorie della ossa di s. Daniele martire, uno de'pro-
chiesa del glorioso Antonio confesso-
s. tettori della città, possedendo la chiesa
re da Padova, Venezia 5qo. Pietro Sa- i altri tre corpi santi, con altre reliquie.
violo, Arca del santo di Padova, ove si Ornano l'ingresso il monumento dedi-
contengono gli ordini e le regole colle cato a Gaetano dell'
s. illustre famiglia
aitali vengono amministrale le oblazio- Tiene, ed il mausoleo dell' imperatrice
ni e l'entrate, Padova 1 673. Le due chie- Berta moglie di Eurico IV, che avea ri-
se di Antonio e di s. Giustina, l'orlo
s. parato l'antica cattedrale. Ricca è la bi-
de' semplici, le accademie, le pitture prin -
blioteca del capitolo e racchiude codici
cip ali delle chiese, e il catalogo de'corpi preziosi. 11 capitolo si compone delle di-
santi, Padova 1*767. Bonaventura Peris- gnità di arciprete, arcidiacono, decano
sutti de' con ventilali, Notizie divote ed e- e primicero, di 27 canonici compresi il

ruditc intorno alla vita ed all' insigne teologo e il penitenziere, 12 semi-pre-


basilica di s. Antonio di Padova, ivi bendati, 12 altri beneficiati, e 60 e più
1 796. Angelo Bigoni de'conventuali (poi cappellani o mansionari, a G de' quali è
generale benemerito del suo ordine, di cui affidala la cura delle anime. Da questo
parlai come delle altre sue opere nel voi. illustre capitolo uscirono quasi tutti i

XXVI, p. 1 33) : Il forastiere istruito del- Papi veneziani, cioè Eugenio IV, Pao-
le meraviglie e delle cose più belle, che lo 11, Alessandro Vili e Clemente XIII;
siammirano internamente ed esterna- più di 18 cardinali, ed un grandissimo
mente nella basilica del gran tauma- numero di vescovi, nonché \ì Petrarca.
turgo s. Antonio di Padova, con una Successivamente venne ornalo di molli
PAD PAD 107
privilegi da Calisto II, Alessandro III, te, Boccaccio, Petrarca e Pietro d'Aba-
Urbano 111, Innocenzo 111 e Pio II. Il no. La chiesetta dell'Annunziata dell'A-
vescovo cardinal Rezzonico ottenne pel rena, così chiamata perchè costrutta nel
capitolo da Benedetto XIV, con la bol- i3o3 sopra le fondamenta d'un antico
1
la Simili acj dei ) febbraio i
744) ai ca " romano, il cui interno è tut-
anfiteatro
Donici l'uso della cappa magna e roc- to dipinto a fresco dal celebre Giotto,
chetto in tempo d'inverno, cotta e roc- con fatti dell'antico e nuovo Testamen-
chetto nell'estate, come quelli delle ba- to e con altre figure allegoriche, espri-
siliche di Roma,
cordone rosso al cap-
il menti diverse virtù e vizii. Si rimarca
pello, l'uso del canone e della bugia nel- soprattutto il primo riparto a sinistra,
la messa, i privilegi de'piotonotari apo- in cui è dipinto l' inferno e i tormenti
stolici, e di ornare col cappello prelatizio che soffrono le anime dannate, il (piale
di essi i loro slemmi. Il cardinale per fu così espresso da Giotto, dietro sug- i

memoria pose una lapide nel coro della gerimenti di Dante, che portossi in Pa-
cattedrale, facendovi incidere la conces- dova nel 1 3o6 per trovare l'amico. Po-
sione. Divenuto egli Clemente XIII, di- co appresso si ammira pur anco la va-
resse al successore il breve Quanlopere sta chiesa degli agostiniani eremitani, fab-
Palavìnam, 6 aprile 1763, ed al
de' 1 bricata sul finire del secolo XII e consa-
capitolo il breve Singalaris amor, con grata nel i3o3 dal trevigiano cardinal
27 croci di argento smallate in azzurro, Boccasini,poi dal b. Benedetto XI, assi-

colleimmagini, da una parte della Bea- stitoda due patriarchi , da un arcive-


la Vergine Assunta e dall'altra del b. scovo e da alcuni vescovi, come si leg-
cardinal Gregorio Barbarigo già vesco- ge nello Scolo, Memorie, p. 7 1 . E ric-
vo di Padova, e da lui beatificato colla ca essa di molti oggetti preziosi riguar-
bolla Inter assiduas, ed ordinò che le danti le belle arti, fra' quali primeggiali
croci il vescovo con fettuccia rossa le ap- dipinto di Guido Reni con s. Giovanni,
pendesse al collo de' canonici, e di esse l'altro del maecior altare di Lodovico
usassero in ogni luogo, acciocché dalla Fiumicelli, i vari freschi del coro di Gua-
immagine della loro patrona si accre- riento, e quelli preziosissimi nella gran
scesse la loro divozione verso di essa, e cappella a destra, del celebralo Mante-
da quella del beato vescovo si eccitas- gna, del Buono e dell'Ansuino. Sono as-
sero maggiormente a imitarne gli esem- sai pregievoli i monumenti in marmo
pi. Volle in fine, che alla morte d' ogni dell'Ammannati e del Canova. Il primo
canonico, la croce si portasse al tesorie- scolpì quello del celebre professore Be-
re del capitolo, e che la prima dignità navides; ed il secondo condusse gli altri

l'imponesse al nuovo canonico. Prossimo del principe d'Orange e della principessa


alla cattedrale è il magnifico episcopio. Callemburgo. La piccola chiesa dell' Ar-
Altre chiese degne di speciale men- cella è distante mezzo miglio fuori della
zione sono quelle di s. Michele, ridot- città per la porta Coalunga, presso la re-

ta in umile sialo, dell' Annunziata e di cente strada ferrala che conduce a Man-
s. Agostino ; e fuori della città il san- tova e deve arrivare a Milano. In essa mu-
tuario dell'Arcella. La chiesa di s. Mi- li s. Antonio Padova, onde il luogo fu
di
chele era ragguardevole pel suo vesti- ridotto a chiesa, essendoun ospizio del-
bolo, nel quale si vedevano i ritratti l'ordine serafico con monastero di mo-
di alcuni Carraresi, antichi principi di nache fondato da s. Francesco. ~Sv\h\
Padova, ed singolari funerali di Maria
i grande spianata del i5og furono levate
\ ergine, ove le ligure dipinte di \ spet- le monache e tradotte in città, ed at-
tatori si credevano veri ritraili di Dan- i terralo il monastero; ma per quanti sfoi-
108 PAD PAD
zi si facessero per distruggere la cella do- vò Urbano IV concedendogli privilegi ;

ve il santo passò ai non vi


beati riposi, altrettanto poi fecero altri Papi mas- ,

si potè mai riuscire più tardi le fiuma-


; simamente Clemente VI ed Eugenio IV,
ne che allagarono le propinque campa- con bolle, quali si riportano da Antonio
gne non osarono mai penetrarvi, quan- Puccobono, De gymnasio Patavino, lib.
tunque d'un piede più basso al circostan- 1, cap. 2, e da Filippo Tomassini, cap.
te suolo della chiesa che la racchiude. 6, Agri patavini inserìpliones sacrae et
Questa per opera del p. Azevedo fu re- prqfanae. Altri privilegi e particolari
staurata nel 1770, il quale avea forma- prerogative ottenne l'università da diver-
to un'unione di divoti di tutta Italia. Ai si imperatori ed altri monarchi, e dal-
nostri giorni poi e nel 1837 > alcuni di- la repubblica veneta. Il suo locale, co-
voti e i religiosi del santo, sostenuti dal- munemente chiamato il Lo, non deriva
la pietà dell'attuale vescovo, rifabbrica- già dal numero delle 60 cattedre, come
rono la chiesa, l'ingrandirono e abbelli- alcuno s'immaginò, ma perchè quivi e-
rono, dandogli miglior forma, edifican- sisteva un albergo coll'insegna del Bue.
dovi eziandio un piccolo convento per La fabbrica presente, sulla cui architet-
3 o 4 minori conventuali. I fabbricieri tura divisi sono ancora gì' intelligenti

in onore di s. Antonio domandarono e fra Sansovinoe Palladio, eretta dalla ma-


ottennero da Gregorio XVI un bellis- gnificenza della veneta repubblica, fu
simo calice d' argento con coppa d' oro principiata nel i4«)3 e compiuta nel 1 552.
pel santuario dell' Arcella, quale Pa- il Il portone principale è fiancheggiato da
pa consegnò al lodato p. Bigoni. Grego- due colonne scanalale d* ordine dorico.
rio XVI fu sempre tenero di divozione Trovasi al primo ingresso un grau cor-
verso il gran santo, e quando monaco e tile quadratola cui regolare costruzio-

abbate camaldolese abitava nelle vacan- ne presenta due ordini 1' uno dorico e
,

ze un casino di campagna a Palluello, l'altro jouico, e vedesi dintorno ad esso


lungi circa 8 miglia dalla città, avanti un gran portico sostenuto da un altro
l'alba col lanternino si partiva per cele- superiore e con balaustrate in forma di
brare il santo sacrifizio Dell' Arcella. Al- loggie. Le sale delle lezioni sono gran-
lorché poi dimoiava in Padova nel con- di e comode. Sulla scala a destra si ve-
vento d Ognissanti, di frequente recavasi de la statua della famosa Elena Lucre-
alla basilica del santo a celebrare la mes- zia Cornaro Piscopia,che con singolare
sa; talvolta tanto era sollecito che gli toc- onore ricevette in questa università la
cava aspettare che uè venissero aperte laurea in filosofìa. Quivi è annesso (pian -

le porte. lo può contribuire alla sua maggior ce-


La celebre e benemerita università lebrità. Racchiude una ricca biblioteca
di Padova, che tanto lustro accrebbe a di circa 5o,ooo volumi; un gran teatro
questa nobile città, si pretende da alcu- anatomico, eretto nel 1 5()4, di cui ere-
ni ripeterne primordii da Carlo Ma-
i desi aver dato l'idea Paolo, e dove il
fr.

gno. Discordi gì' istorici sull' origine , i primo a dar lezioni fu il professore Gi-
più accreditati l'assegnano al 1222 pei rolamo Fabrizio d' Acquapendente; un
privilegi concessi da Federico li ,
per museo d' istoria naturale, ricchissimo di
esservi stata fin d'allora copiosa affluen- produzioni preziose, accresciute dal ce-
za di scolari di altre nazioni ; ma con- lebre cav. Vallisnieri; il teatro di Tisica
siderata però come università di studii, esperi mentale, eretto sopra l'invenzione
con determinate leggi, viene assegnato del prof, march. Poleui, colla coutigua
ad essa il 12G0 come primo anno di sua sala delle sue copiose e scelte macchi-
istituzione. Nel 1261 con bolla l'appio- ne; le sale della storia naturale, receu-
PAD PAD 109
temente disposte ed ingrandite con una 3o giugno 1 84 ""
si celebrò il giorno an-
bella collezione di molluschi dal prof. niversario di sua nascita , ed insieme il

Renier, oltre alle pregiatissime collezio- compimento del 3.° secolo di sua esisten-

ni di preparazioni anatomiche in cera ;


za. Parve giusto al prof. Iioberto de Vi-

la raccolta delle petrificazioni de' mon- siani che lo governa, di festeggiare que-
ti vicentini e veronesi, dono del prof. Van- sto tempo, che ricorda una istituzione,
delli, ed oltre a tutto ciò che serve a ren- a cui la botanica, la medicina, l'orticol-
der sempre più famigerata questa uni- tura e le arti sono debitrici di segnalati
versità, frequentata prima degli ultimi progressi, conuna qualche pubblica so-
sconvolgimenti politici da circa 1 800 sco- lennità, mediante l'assenso del governo,
lari, e considerata come corpo insegnan- della reggenza dell' università e del ret-
te e come corpo accademico. Il i.° è di- tore magnifico il eh. Lodovico Menin (au-
viso in 4 sezioni dette studi) , cioè : teo- tore della classica opera Il costume di
:

logico, politico-legale, medico-chirurgi- tutte le nazioni). Pertanto il zelante prof.


co-farmaceutico, filosofico-matematico; Roberto aprì neh' orto e in tal giorno
il 1° in 4 sezioni dette facoltà. L'or- una pubblica esposizione di piante, che
to botanico o de' semplici , dipendente desse un saggio di quelle che si tengo-
anch'esso dall'università, è posto in unsi- no negli altri stati non solo, ma sì an-
loamenissimoe bagnato da un rivo d'ac- cora nelle altre parti dell'austriaca do-
qua corrente. Fu piantato per ordine della minazione accoppiando al diletto I' u-
,

repubblica nel i54? sul disegno del Puc- tilità, con premio al proprietario della
cio padovano, primo de-
e fu questo il più rara o più bella pianta, o della col-
gli orti Europa
pubblici che sorgesse in lezione più completa che fosse inviata
alla istruzione degli studiosi, onde in al- alla esposizione di un' opera recentissi-
tre parti poscia ne fu imitalo V esem- ma di botanica e orticoltura, onde sem-
pio. Per un portone, situato all' estre- pre piti promuovere fra noi l'amore del-
mità di un ponte, si entra in un bel via- l' orticoltura. La scuola di chimica, ap-
le. A sinistra evvi un giardinetto, ove si partenente pure alla università, deve la

custodiscono le piante più rare, che nel- sua istituzione al conte Marco Carburi
l'inverno si conservano col mezzo di stu- di greca famiglia. Per essa fu saggiamen-
fe a destra si trova un delizioso e ben
; te scelto un glande locale isolato, nella
ordinato boschetto di alberi forestieri. A contrada di s. Giacomo; ciò a riguardo
capo del suddetto viale sta V orto in fi- del fuoco e delle fumigazioni : quivi è
gura rotonda attorniato da un muro ,
, annesso il laboratorio per uso delle ope-
coronato da bella balaustrata, ed a ca- razioni, un teatro per gli esperimenti, un
po delle due vie che lo tagliano ad an- gabinetto pegli strumenti e chimiche pre-
goli ietti, ha 4 gran porte, ornate di pi- parazioni, osservandosi anche utilissime
lastri, vasi di pietra e rastrelli di ferro. raccoltedi minerali forestieri. Degnod 'es-
L' area ha di diametro piedi ?. ^o,ed sere veduto, dipendente anch'esso dal-
è divisa in 4 comparti principali. Va- l'università, è il famoso e compiutoos-

rie sono le vie che danno agiato e deli- servatorio astronomico volgarmente ,

fioso passeggio. In somma I' armonica detto specola, eretto nel 1767 BOprn
la

distribuzione di questo luogo , la copi;» un'alta torre del castello vecchio, in cui
e preziosità delle piante che vi si col- al tempo di Ezzelino vi erano orribilissi-
tivano, làmio che siccome per antichità me prigioni, come si vede dal distico po-
Supera tutti gli altri orti pubblici del- sto sopra la porta. E alto 1 Jo piedi pa-
l'Europa, così ad alcuni di essi non sin dovani per cui ha libero e vastissimo
,

inferiore in ricchezza. l>en a ragione il orizzonte, che lascia luogo alle più leu-
no PAD PAD
tane osservazioni. Le adiacenze eseguile il Prato della Valle fa la delizia degli
poscia a maggior comodo ed uso delle abitanti e I' ammirazione degli stranie-
osservazioni medesime, e così pure il co- ri. La sua figura è pressoché triangola-
pioso ed eccellente corredo degli istru- re e contiene 23 campi di terra. I bei
menli astronomici, che si possa con-
fa palazzi e gli altri edilizi che lo circonda-
tare fra le più ragguardevoli specole del- no gli formano unanfiteatrodelizioso per
l'Europa. La scuola veterinaria, sta nel gli spettacoli che vi si danno, Quivi le
soppresso convento della Maddalena. Le corse de' cavalli, il numeroso concorso
vicine provincie vi mantenevano parti- dellecarrozze,la copia infinita degli spet-
colari collegi, ed uno ve ne avevano i tatori forma un colpo d' occhio che sor-
napoletani presso Caterina, altro per s. prende ed impone. Ma 1' isoletta che
pio legato era destinato a' greci di Cipro, soi'ge nel mezzo della piazza é quella che
altro del medico Andrea da liecanati in merita tutta la maggior attenzione. Di
favore d' Osirno {V). In Padova il car- figura elittica, viene circondata da una
dinal Gini Malpighi istituì il collegio corrente d'acqua diramata dal Brenta,
Tournay , e il cardinal Amulio quello ch'entra ed esce per canali sotterranei. 11

del suo nome. Grande è la copia d'uo- canale è attraversato da 4 bellissimi pon-
mini illustri, che insegnarono nella pa- ti, che danno ingresso all'isola; le sponde
tavina università, e che da quel luogo dentro e fuori sono adorne di parapetto,
diffusero lumi e scoperte pel mondo in- che serve di comodo sedile, di quando in
civilito in ogni scienza. Basterà qui il ci- quando interrotto da rotondi piedistalli
tare per tutti nomi immortali di Ga-
i con statue rappresentanti illustri uomi-
lilei, Petrarca, Accolti, Alano, Alberti, ni padovani, ochecou Padova ebbero uti-
Branca, Dandini, Lampugnani, Speroni, le od onorevole rapporto, ciò che dimo-
A malteo, Gualdo. Landi, Poleni, Conci- strato viene dalle iscrizioni. Le più ri-
lia, ec. ; giacché il voler di tutti far no- marchevoli sono quelle del marchese Po-
ta sarebbe opera lunga potendosi ap- leni benemerito della cupola Vaticana,
,

pagare le brame degli studiosi in que- scolpita nell' età giovanile dal Canova,
ste opere: Fasti gymnasii Patavini, del e l'altra del Cesarotti di mano del Fer-
Facciolati. Francesco M. Colle. Storia rari, lo zio del quale soprannominato To-
scientifico- letteraria dello studio di Pa- retti, che fu il primo maestro di Cano-
dova, con annotazioni di Giuseppe le- va, egregiamente scolpì pure 4 Papi i

dova, ivi 1824. Fasti gymnasii Pala- che sono sopra uno de' ponti. Oltre il
vini iconibus exornati ab anno ijSj grato passeggio interno ed esterno din-
usane ad 787 a
F. 31. Colle Bellunen-
1 torno al canale, due larghi viali che s'in-
si elucubrati, notisque aneli, et usque ad contrano nel mezzo, fiancheggiati da una
1840 perducti a Josepho Vedova pa- parte e dall' altra da piramidi, vasi e-
tavino, Patavii 1 84 1- l ruschi e altri ornamenti, tutti in pie-
II Prato della Falle, già Campo Mar- traie formano un altro non meno de-
zio, che trovasi in capo di una lunga e lizioso. Altra spaziosa piazza di figura
bella contrada, è una piazza che per la elittica é Arena così chiamata per-
l' ,

sua situazione ed ampiezza forse non ché le mura che la circondano segna-
ha l'eguale. Un tempo altro qui non si no le vestigia di un anfiteatro fabbri-
vedeva fuorché acque stagnatili e palu- cato al tempo de' romani. Fra le altre
di, e non visi respirava che un'aria mal- piazze quella detta delle Erbe, che for-
sana , ma il genio singolare del veneto ma un parallelogrammo cinto da bel-
patrizio Andrea Memmo diede a questo le fabbriche, è la più frequentata del-
luogo un aspello del tutto nuovo, ed ora la città, perchè oltre erbaggi diqualuu-
PAD PAD in
que genere si tiene giornalmente mer- Padova, nel iC>6\ fece acquisto del luo-
cato della maggior parte de'commesti- go per erigervi il seminario, che istituì
bili. La piazza chiamata dei Frutti è al- anche erede del suo patrimonio. L' al-
la parte opposta, ed in vicinanza avvi tro vescovo cardinal Rezzonico, poi Cle-
quella de' Signori, la più nobile e bel- mente XIII , intraprese a rifabbricai Io
la , lastricata di pietra , tutto un capo e ne giltò i primi fondamenti. L'archi-
della quale è occupato dal così detto pa- tettura n' è solida e grandiosa: la fac-
lazzo del Capitano, la cui magnifica fac- ciata dalla parte orientale ha 4^6 pie-
ciata, la torre dell' orologio ( di quello di di lunghezza e comprende tre spazio-

ivi eretto nel XIV secolo pallai a Oro- si e magnifici cortili. Bellissima e ricca
logio), complicato quadrante e tutti
il è la biblioteca che 1' adorna , come fa-

glialtriornatipresentano un colpo d'oc- mosa la sua stamperia per classiche e-


chio mirabile. In un lato della istessa dizioui,che ognor più meritamente fio-
piazza, innalzata sopra una maestosa Questo seminario diede alla Chiesa
risce.

gradinata, si mostra l'antica loggia det- 6 vescovi e un cardinale, e molti uomi-


ta sala del consiglio , tutta coperta di ni illustri nelle scienze e nelle lettere :

piombo, ora però stabilita ad uso di cor- basta per tutti i nomi di Cesarotti, Bar-
po di guardia. Il monte di pietà, vicinis- toli, Facciolati, Dalle Lasfe, Assemani,
simo al palazzo del Capitano, è un'altra Toaldo, Pimbiolo, Pasini, ec.

magnifica fabbrica a due facciate, di bel- In una deliziosa situazione e separa-


la architettura. Nel gran cortile del Ca- to dalla città fu fabbricalo il nuovo spe-
pitaniate, e nella sala, altre volte chia- dale , che pei ampiezza, solidità ed ele-
1

mata degl' imperatori o dei giganti (per- ganza della struttura può dirsi uno dei
chè in figure gigantesche vi sono dipin- più bellid'Italia incominciato nel ""Q,
: i

ti a fresco dal celebre Campagnola an- fu in pochissimo tempo compito. La fac-


tichi imperatori ed eroi , e ritratti di ciata principale ha 4 1 piedi di lunghez- '

mano del Vecellio), esiste la copiosissi- za, e l'interno è diviso in tre grandi cor-
ma pubblica biblioteca ricca di oltre , tili ;
quello di mezzo, quadrato perfetto,
4o,ooo volumi, numero che va di gior- ha ioo piedi per ciascun lato. I porti-

no in giorno aumentandosi delle nuo- ciche lo circondano, sostenuti da belle


si fanno nelle provincie
ve edizioni che doppie colonne che portano una su- ,

lombardo-venete, e delle altre pregiate perba loggia, accoppiano alla comodità


estere a scelta del bibliotecario coi fon- la vaghezza. Tutta la fabbrica è a 4 P'
a "

di governo gli accorda. Seguen-


che il ni, e vi si trova in essa riunito tutto quel-
do la via della menzionata biblioteca lo di cui può abbisognare. Deve la città

si giunge alla riva del Brenta, che scorre questo salutare soggiorno alla pietà di
a traverso della città, la quale si uuisce chi vi cooperò, specialmente alla gene-
mediante t\ue ponti di antica e recente rosità e zelo del suo vescovo Nicolò An-
costruzione. Devesi rimarcare il recente tonio Giustiniani. Fra le moderne fab-
che mette sulla riviera di s. Benedetto, briche è pur degno di particolare osser-
tutto di l'erro, simile a quelli usati oggi vazione il maestoso pubMico macelli) del

in Inghilterra, in Francia e in altre par- rinomato architetto Giuseppe Jappellij


ti d'Europa. Il seminario fiorentissimo, ad ooor sommo del (piale sorge pure in
vasta e magnifica fabbrica, già monastero Padova il famoso stabilimento di caflè,
di benedettini, cui successero i canonici di sua invenzione, eretto per cura e a
di Lorenzo Giustiniani. Questi essen-
s. tutte spese di Antonio Pedrocchi pado-
do stati soppressi, il b. Gregorio cardi- vano, proprietario del medesimo, il qua-
nal Barbarico , benemerito vescovo dì le coll'ccouoinia del suo semplice calle
ii2 PAD PAD
tanto ha lucrato tla poter intra prendere casa di ricovero e parecchi altri istituti
e sostenere le spese di un'opera sì gran- di pubblica beneficenza. Tre sono tea- i

diosa. Le botteghe di caffè furono in il Nuovo, il Nuovissimo, ed il pic-


tri,

origine piccole stanze, quasi taverne, nel- colo in s. Lucia. Molti de' suoi nume-
le qualiun veneto con un orientale mu- rosi palazzi particolari sono degni di es-
sulmano, trattando del loro commercio, sere veduti per la loro architettura e per
prendevano quell' amara piacevole be- le gallerie e le cose rare che racchiudono,
vanda gustata in principio da pochi. Ora come biblioteche, collezioni archeologi-
il caffè che dal proprietario ha preso il no- che, essendo in quello de' Maldura la ra-
me di Pedrocchi, è un gran palazzo co- ra collezione delle Storie d' Italia. Fra i

struito dalle fondamenta, di bellissima ar- giornali che ora si pubblicano in Padova,
chitettura, con colonne, capitelli, pilastri, ricorderò il riputato periodico intitolalo:
ricchi marmi, bassorilievi, pitture, stuc- // clero cattolico. Vi è ancora una vastis-
chi, dora tu re, padiglioni, sale ed apparta- sima e ben regolata casa di forza. Vi si ten-
menti nobilissimi. bassorilievi di marmo
1 gono due celebri fiere di bestiami ed al-
che rappresentano la sera e il mattino so- tro di i5 giorni, cioè il i3 giugno det-
no del romano Giuseppe Petrelli; lepit- ta del Santo dalla festa di s. Antonio,
lure bellissime eseguite da diversi artisti, ed il G ottobre, con grandissimo concor-
le principali sono lodata opera dei bellu- so di forestieri, massime alla prima. Vi
nesi Giovanni de Min e singolarmente sono diverse buone fabbriche di drappi,
del suo valente discepolo cav. Pietro Pao- con corrispondente commercio. La più
letti, al quale aumentarono la sua glo- grande fertilità si dispiega nel territorio
ria artistica, da ultimo eclissata da im- padovano, e nulla vi ha di più roman-
matura e pianta morte. L' edilìzio fu tico de' suoi deliziosi colli Euganei, che
costruito sopra un'area irregolarissima : sul lato occidentale per sei leghe si e-
il piano terreno serve ad uso di caf- stendono, in un clima dolce. Abbonda
fè, il piano nobile per adunanze, ed il di granaglie, buon vino, frutta eccellen-
secondo per Tabitazione del proprieta- ti , buoni pascoli , lane morbidissime e
rio. I laboratoi sono egualmente rimar- altri prodotti, per cui vi furono taluni
chevoli per eleganza e comodo; poiché che chiamarono il Padovano, giardino
in tutto gareggia il buon gusto dell'ar- d' Italiaj inoltre si disse, pinguem es-

chitetto, colla splendidezza del proprie- se Bononiam sed Patavium pinguius. Le


tario, come nelle suppellettili e nella squi- fabbriche di lana erano molto celebri
sitezza delle bevande, paste, gelati, con- e floride anche ai tempi della romana
fetture, ec. Pel complesso di tanti pre- repubblica, e Marziale e Strabone assai
gi il Cajfe Pedrocchi viene meritamen- le decantano. Piinomate sono le sorgenti
te riguardato pel pi ìi cospicuo e magni- termali e fanghi caldi de' colli Euganei,
ficò eh' esista per tutto 1' universo, per come quelle calde d'Abano, Battaglia, ec.
cui lunga ne sarebbe la descrizione. Vi si scavano pietre da lavoro e da cal-

Poche città al paro di Padova avea un ce.Questo territorio formava antica-


sì gran numero di chiese, di conventi, mente parte della Venezia, ed avea for-
monasteri e confraternite: si contavano se termini più estesi , soprattutto dalla
i 5 case religiose e 28 di monache, fra le parte di mezzodì e di levante , prima
quali alcune di considerazione con , le che si formasse il dogado di Venezia. I
loro chiese, molte contenenti buone pit- dintorni di Padova hanno frequenti deli-
ture: le parrocchie erano 32. Inoltre ziosi casini e ville. Mirabile è la strada fer-
Padova ha un ginnasio, scuole elemen- rata che congiunse a' nostri giorni Pado-
tari, accademia di scienze, lettere ed aiti, va a Venezia mediante un immenso pou-
; 3

PAD PAD 1 1

le, monumento veramente gigantesco. chino plausibili congetture per credere


Fra i tanti illustri uomini eli cui Pado- che Padova esistesse avanti l' arrivo di
va è la patria, oltre quelli che poi no- Antenore medesimo, e ch'egli non l'ab-
minerò, qui rammenterò Tito Livio, del bia fondata, ma ingrandita ed amplia-
quale si mostra la casa; A Scanio Peda- ta, dandole leggi e divenendone re, on-

nioil giovane, grammatico; Lorenzo Pi- de Padova fu detta regia avita* j talché
gnorò antiquario; Orsato istoriografb in qualunque modo è più antica di Ro-

Benedetto Dordone, geografo e cosmo- ma Secondo le più erudite ricer-


stessa.

grafo; Francesco Squarcione, Guarien- che, venne dato il nome di Padova,


le

to, Campagnola ed Alessandro \ arotta- Patavium, dalla palude Patina, presso


li, pittori distinti; Albertino Mussato la quale fu essa città piantata ; a iti i ri-

poeta, istorico e oratore; Antonio da Rio feriscono che Antenore prima la chiamò
generalissimo delle milizie; Azzo IX da Antenorea e poscia Padua, forse per con-
Este famoso capitano; gli abbati Fortis tentare gli eneti che in Patagonia avea-
e Cesarotti Girolamo .Negro ed Emi-
; no la città di Patavio, o dal vicino fiu-

lio Campolongo, celebri medici; Spero- me Pado, dove pretende esservi sta-
si

ne Speroni filosofo, oratore e poeta; Gio. to sepolto ; indi divenne comune agli
Antonio Volpi; il famoso viaggiatore Bol- eneti, ai troiani, ai veneti ed agli euga-
zoni, oltre a tanti altri : vi fiori assai il nei. I suoi compagni Ateste e Opsicella
celebre pittore Mantegna, che lo Squar- si dicono, il i.° fondatore di Este, ÌI2.
cione adottò per figlio. Fra le case so- del castello da cui derivò Monselice. E
vrane d'Italia quella dei Carrara che do- certo che gli euganei illustre popolo, ,

minò Padova forse produsse maggior ,


tennero sino dalla più remota età que-
numero di uomini insigni. Padova fu sto suolo, e che di una città Euganea, la
pure patria di molti che fiorirono in san- quale da'colli al pianosi estendesse., man-
tità, de' quali scrissero lo Scardeonio tiene corrottamente la ricordanza il vil-

ed il Cavacio , e in dignità ecclesiasti- laggio di LWsegana o Brusegana, qua-


che, di moltissimi vescovi e de' seguenti siBorgo Euganeo. Gli euganei vi si fer-
8 cardinali, che hanno biografie in que- marono reduci con Ercole dalla Spagna,
sto mio Dizionario : Badoario, Capili' scacciandone gli aborigeni, e si dicono
siio, Mezzarota, due Paltiweri, Prata, colonia de' "reci. Gli eneti ed i troiani
Oleario e Zabarella. Degli illustri pa- approdandovi cangiarono il nome alla
dovani trattano lo Scardeonio e il Por- regione, e divenne Padova capitale della
tinai i. Fra gli storici nominerò Lo- : Venezia. Come una delle più celebri cit-
renzo Pignorò Le origini di Padova, , tà d'Italia, secondo Strabone, poteva
ivi ii)2 j; Sertorio Orsato, Motoria di sempre mettere in piedi un'armata, ed
Padova dalla sua fondazione sino al avea 5oo persone dell' ordine equestre*
1173, ivi 1678; Monumenta Potavi- ciò che for-e dir non si poteva di alcu-
na, ivi 6 la Cronologia de' reggimen-
1 ; n 'altra città italiana. Dicesi che le truppe
ti di Padova, ivi ìGbb. ih Padova molto contribuirono a
La fondazione di Padova, Virgilio vezza di Roma, allorché fu pres 1 d

ne\Y Putidi Menala Corvino


1
, nel libro li; anzi resero vana l'armata spedizione
De Augusti progenie, e Sesto Aurelio Vit- di Cleonimo re di Sparta, che dall' A-
tore, Deorig.gentis roman., l'atti buisco- drialico rimontando il Dienti eoo leg-
110 al greco Antenore principe troiano, gieri navigli, e con numerosa oste ponen-
che vi condusse gli eneti diPatagonia ed do a ruba dintorni della Veoeeia, as-
i

i troiani: tale essendo anche il sentimeo- salito dai militi di Padova, ebbe appe-
to di tutta l'antichità, benché non man- na l'agio di riguadagnar l'onde cou san-
VOL. L. 8

xr ^.
n4 PAD PAD
guinosn strage de' suoi. I vittoriosi pa- Tutta volta nel 409 Alarico re dei
va.
dovani appesero i vostri delle navi ne- goti saccheggiò e incendiò la città, on-
miche nel tempio di Giunone, avendo de gli abitanti superstiti si rifuggirono
anch'essi le loro navi che tenevano nelle nelle vicine isole, paludi o lagune, massi-
lagune lunge i4 miglia. Dopo la secon- me in Piialto o Rivoalto, che divenne
da guerra punica assoggettatasi col resto come un loro porto pel commercio ma-
d'Italia alla romana repubblica, diven- rittimo e poscia il nucleo dell'origine di
ne colonia latina, e nell'anno 70$ di Ro- Venezia (f.). Mentre era ritornata al
ma ascritta alla tribù Fabia, senza che vi regime dell'impero, nel £55 nuova e fe-

si deducessero nuovi coloni, ma col da- roce distruzione ricevette dall' abbrucia-
re agli antichi abitanti il diritto di cit- mene di Attila re degli unni, dopo aver
tadinanza e di capacità alle pubbliche inutilmente contro Aqui-
di esso aiutato
cariche, eziandio conservando il diritto leia.Quindi nuovamente padovani pas- i

di scegliere i suoi senatori. Indi a non sarono a Rialto, con altri convicini po-
molto fu dichiarata nobilissimo munici- poli nelle circostanti isole, gittando così
pio, nel qua! tempo era famoso ne'colli i primi fondamenti dell'amplissima e glo-
Euganei, presso le acque d'Abano, il tem- riosa Venezia.
pio di Gerione pe'suoi oracoli, e l'augu- I padovani dopo tanto miserabile ec-
re Caio Cornelio vaticinò le sorti di Far* cidio procurarono ristabilire la città, go-
saglia. Quanto poi sotto Augusto ed i vernandosi a forma di repubblica, quan-
seguenti imperatori Padova fiorisse e do ecco nuovo invasore d'Italia in Odoa-
fosse in pregio, ben lo dimostra la serie cre re degli eruli, che nel 476 distrusse
d' insigni uomini che in Roma risplen* l'impero d'occidente. A salvarla dal sac-
dettero, come Tito Livio e sua illustre co gli spedirono ambasciatori e si assog-
famiglia, il poeta Volusio, il console Lu- gettarono al suo dominio. A poco a po-
cio Pedanio, il dotto Ascanio Pedanio, co Padova aumentò il numero degli a-
il centurione Lucio Cassio, il tribuno mi- bi tanti, e per averTcodorico re de' go-
litare Borisco, celebri coniugi Cecinna
i ti nel 493 vinto Odoacre, passò sotto
Peto e Ama, Trasea Peto, Lucio Ai ini- la sua obbedienza, e ne ebbe fortifica-
zio Stella, Massimo Olibio, ed altri pa- zioni e abbellimento. Ma Totila, uno
dovani che glorificarono la patria. Del- de' suoi successori, onde punirla del pat-
la fede padovana verso la repubblica ro- teggiare pei greci, nel j >o 1' assediò e
mana e del loro afletto parlano gli sto- distrusse , ricevendo nuovi danni ila

rici, e per avere scacciato M. Antonio ne Bucellino capitano dei franchi e col-
rende chiara testimonianza Cicerone; ed legato di Teia ultimo re goto. Nel 5 j f

il codice Teodosiano riporta varie leggi fu tolta a' goti da Narsete capitano im-
imperialiemanate da Padova, ove so- periale, che egualmente volle renderla
vente Arcadio, Onorio, Graziano, Va- munita e riedificata con nuove fabbriche,
Jenliniano e Teodosio si compiacquero come pur fece l'esarca Longino. Intasa
dimorare, avendole Augusto conserva- 1'
Italia nel 568 da' longobardi, i pado-
la la sua libertà. Nel 206 entrata discor- vani fedeli all' imperatore d' oriente si

dia tra' padovani discendenti dagli eu- difesero, e dipoi l'esarca Callinico vi po-
ganei, eneti, troiani e veneti, fu spedito se un presidio. Indispettiti perciò i lon-
da Roma il console M. Emilio Lepido gobardi, assediò la città il re Agilulfo,
a pacificarli. padovani obbedirono al
I ilio, non potendola acquistare col ferro,
pretoro delle Gallie ed agli imperato- nel Go 1la die in preda alle fiamme; quin-
ri d' oriente sino alla venuta dei barba* di impietositosi dall'estremo eccidio, con-
li» contro i quali Graziano munì Pado- cesse agli abitanti vita e libertà, pei cui
PAD PAD 1 1
->

l'emigrazione de'cilladini fu grande nelle per confermargli la loro fedeltà e rico-


venete lagune e in Ravenna. Sotto la do- noscerlo per signore, quali benignamen- i

minazione de'longobardi e per quasi due te ricevuti, ebbero


conferma di lutti la

secoli Padova e il suo territorio restò con i compreso il


privilegi imperiali e regi,
pochi abitatori, soffrì molti danni e fu reggimento della città. Nel ioj3 succes-
trattata come paese di conquista. Final- sero vari combattimenti tra padovani i

mente Carlo Magno nel avendo


773 circa ed i vicentini pei confini del territorio,
distrutto il regno longobardico, Padova ed essendo vescovo Maltraverso, per vi-
risorse, poiché porlatovisi quel principe, sione avuta di s. Prosdocimo, in s. Giu-

preso da compassione, ne ordinò la re- stina mirabilmente si trovarono tre cor-


staurazione e fortificazione, ripopolando- pi de'ss. Innocenti e quelli de'ss. Giulia-
la e comprendendola col territorio nella no (che da Gerusalemme gliavea portati
Marca Trevigiana, e al dire dell'UghelIi : a Padova sua patria), Massimo vescovo
Palavìum ipsum, tantam iirbetn, pata- e Felicita vergine, forse monaca, ivi na-
vinis praesulibus dono dedit. Il di lui scosti. Putornando dall'Ungheria in Pio-
nipote Lolario I meritò l'amore de' pa- ma il Papa s. Leone IX, anch'egli vi si

dovani, i quali anche da altri imperato- recò incontrato dal vescovo, clero e po-
ri conseguirono distinzioni e privilegi, polo processionalmente, venendo splen-
indi patirono travagli per le moltiplici didamente alloggiato neh' episcopio. Si
mutazioni de' principi che siguoreggia- recò in s. Giustina onorato dall'abbate
rono l'Italia. Questa dopo il 902 si vi- e dai monaci ; venerò le sacre reliquie,
de invasa dagli ungali, ed i padovani na- vi celebrò pontificalmente, e concesse al-
scoste le cose sagre si ritirarono a Vene- l'abbate le insegne della mitra, guanti,
zia . Continuando gli ungari a mano- dalmatica e sandali nelle solennità. Nel
mettere la bella regione, alcuni milane- 1081 fu pure in Padova l'imperatore
si, coi Lcmizioni e Lenguazzi,
Denti, i Enrico IV con Berta sua moglie e l'an-
che discendevano da un ceppo, nel
tulli tipapa Clemente UT, indi ne partì e poi
924 ripararono in Padova, ove Andrea vi ritornò,abitando Certa 1' episcopio e
Denti stabilì la sua famiglia, che cresciu- mostrandosi benefica colla città; impe-
ta poi in potenza, contese coi Carraresi trò ed ottenne dal consorte la conferma
il dominio della patria. I padovani si di- del municipale reggimento, col quale sì

fesero dagli ungari, e nel g^5 con altri governava Padova a modo di repubbli-
lombardi si recarono all' assedio di Pa- ca, con proprie leggi e facoltà di eleg-
via. Verso il 9^0 fermò la sua dimoia gersi i consoli; ed in segno di città li-

in Padova Gomberto del sangue de'PiOS- bera, in guerra le fu concesso l'uso del
siglioni principi francesi o de'longobar- carroccio (del quale e sua concessione
di, i chiamarono Car-
cui discendenti si parlai a Campanile), che dal nome del-
rara, dal castello di questo nome, di cui l'imperatrice fu chiamato Berta. Questo
furono infeudati nel padovano, e lun- era condotto da diversi paia di buoi ;

gamente signoreggiarono Padova , ove nel mezzo si poneva il maggior stendar-


i loro antenati eransi distinti anche per do, con croce rossa in campo bianco, in-
generose e pie donazioni. Dopo l'impero segna Padova; e vi prendevano luo-
di
d'Ottone 1 sembra clic il territorio pa- go il capo dell'esercito, coi principali ca-
dovanosi erigesse in separata provincia, pitani. Al capitolo fu concesso per le so-
bensì sotto il di lui figlio Ottone li i lennità e processioni un purpureo sten-
padovani furono travagliati. Nel 1007, dardo, e il vescovo fu dichiarato conte
intesa la venuta in Brescia dell'impera- di Pieve di Sacco, castello appartenente
tore Corrado li, inviarono ambasciatori ai vescovi. Da quest' epoca il padovano
n6 PAD PAD
;i guisa di sialo libero si eresse in corpo accrebbe, che i vicini paesi e principi po-
indipendente, circoscritto dai propri limi- tenti ne ambirono la cittadinanza. Aqui-
ti, come si trovava sotto la veneta re- leia fu la prima ad ottenerla, indi Bel-
pubblica. Deve notarsi, che non tutta luno, Sacile, Feltre e ancor Trento per
la provincia formò un corpo solo, e nei qualche tempo, e piti lungamente Vi-
seguenti secoli si trova divisa in vari ter- cenza, la cui provincia dominarono i pa-
ritori!, maggiore de* quali fu sempre
il dovani sino al 1 3 1 1 - Nelle guerre dei
quello della città di Padova, e gli altri guelfi e ghibellini, Padova molto si di-
erano compresi nel marchesato d' Este stinse e divenne principal teatro della
(di cui parlai a Ferrara e Modena), nel- feroce tirannide di Ezzelino o Eccelli-
la contea di Camposampiero e nelle altre da Piomano
110 III il Feroce, onde pre-
piccole signorie, che poi tutte coll'andar metterò un cenno di sua famiglia. E-
del tempo furono incorporate nel terri- gli era figlio di Ezzelino li il Monaco
torio della città. e nipote di Ezzelino I il Balbo. Questi
Diversi padovani come crocesignati si nacque da Alberico da Romano, proni-
trovarono alla liberazione di Gerusalem- pote d'un Ezzelino che verso il 37 1 1

me; nel mio guerreggiando coi venezia- avea accompagnato in Italia l'imperato-
ni furono rotti, indi pacificali da Enrico re Corrado III, ricevendo da lui in feu-
V. Nel 5 ebbero dispareri coi vicen-
i i 1 do le terre di Onara e di Romano nella
tini, navigazione dell'Adigee del
per la Marca Trevigiana; però l'Orsalo nana
Bacchigliene. Successivamente padova- i che Onara già era stata data in investi-
ni tornarono alle mani coi veneti, colla tura da Ottone 111 ad Alberico d'Olan-
peggio ; fecero lega coi trevigiani, cene- da, padre d'Ezzelino il Tedesco, bisavo di
desi e coneglianesi conilo i vicentini, i Ezzelino 1 II sterminatoredi Padova, laon-
quali li disfecero, e poi si pacificarono: de Corrado III avrà confermato il feudo
fu nel i 146 the si manifestarono in Pa- d' Onara ed aggiunto quello del castel-
dova le perniciose fazioni de guelfi e ghi- lo di Romano, per cui gli Ezzelini, che si-
bellini.Per volere dell' imperatore Fe- no allora chiamavnnsi da Onara, si dis-

derico I padovani i si collegarono coi fer- sero da Romano. È indubitato che aven-
raresi, veronesi e vicentini contro i ve- do tali signori accresciuto il patrimonio

neti; per le insolenze poi de'ministrj im- di loro casa con Bassano, Marostica e
si sollevarono ed entrarono nel-
periali, parecchie grosse ville e castella confi-
lombarda, partecipando alla fa-
la lega nanti col padovano, l'unione de loro feu-
mosa pace di Costanza. Al governo dei di formando già un piccolo principato,
consoli e tribuni successe quello degli e- Ezzelino I lo rese più potente maritan-
strauei podestà, ma ciò non bastò ad eli- do suo figlio a Cecilia d'Abano, ricca e-
minare fòmiti della discordia cittadi-
i rede già promessa a Gherardo di Cam-
na; il i.° podestà fu il marchese Obizo posampiero, da cui provenne tra le due
da Este, come narra lo Scardeonio, Delle famiglie sanguinosa inimicizia. Ezzelino
antichità dì Padova e suoi cittadini il- II verso il 180 successe al padre, e per
1

lustri, cioè nel 117761178. Felice Osio le ricchezze e gran numero di castella

pubblicò i cataloghi de' podestà di Pa- che possedeva sui monti Euganei, lo fe-
dova. Per ispirilo di fazione taluni git- cero considerare come il primo cittadi-
taudo il fuoco nelle case de' loro avver- no delle repubbliche vieiue. Uniti con
sari, cagionarono il terribile incendio del Ezzelino 11, i padovani nel 12 3 sotto- 1

1 174, che ne consumò i migliori edili- misero il castello d'Este colle terre adia-
zi. Nulladimeno ben presto la repubbli- centi al loro comune, cièche fu cagione

ca padovana ritornò in fiore e tanto si delle posteriori inimicizie tra Ezzelino


TAD PAD 117
III e gli Estensi: delle dissensioni tra i spirito pubblico, incominciò a sfogare la
padovani e tal possente famiglia, tratta sete di vendetta e quella ferocia che fu
il Muratori, Amichila Estensi. A sopir- la base del suo carattere, facendo perire
le s'interpose Innocenzo III, ma il mar- nel fuoco o sul patibolo quei che pro-
chese Aldobrandino tutta volta dovette pendevano per la libertà. Estese le sue
prendere la cittadinanza di Padova, che conquiste sul marchese d'Este, sul conte
portava un misto di soggezione e di le- di s. Bonifazio, sulla repubblica di Tre-
ga. Indi nel 1220 Federico II ordinò a viso, assoggettando Belluno e Feltre. Nel
Padova di non ingerirsi nella giurisdi- 1238 sposò Selvaggia figlia naturale di
zione d'Este, Calaone, Montagnana, ed Federico II, il quale lo creò vicario im-
altri stati estensi, senza che con questi la periale de'paesi situati fra le alpi di Tren-

buon'armonia s'interrompesse. Prima di to ed il fiume Oglio. Per tutto fece scor-


quest'epoca divenuto Ezzelino li capo- rere a torrenti il sangue, immolando il

parte de'nobili e de'ghibellini, accompa- fiore della nobiltà con raffinamenti di


gnò Ottone IV a Roma, e nel suo ri- crudeltà più orribili e tremendi, mu-
i

torno ottenne da lui il governo di \ i- tilando persino cadaveri. iVel 2D0 mor-
i 1

cenza,con titolo di vicario imperiale; in- to Federico li, Ezzelino III divenne mag-
di divise i suoi beni a Ezzelino III e Al- giormente sfrenato, considerandosi so-
berico suo figlio: al .° die quelli situati r vrano indipendente. Il Papa Alessandro
nello statodi \ Lenza, al 2. ° quelli pres- IV, per le sue inaudite crudeltà, ad istan-
so Treviso. Gregorio IX dichiarò ereti- za di Azzo VII, pubblicò una crociata e
co patari no Ezzelino II e lodò lo zelo 're- sacra lega contro il tiranno, dopo aver-
ligioso ile' padovani contro l'eresia. Di- lo scomunicalo, sentenza che venne pro-
venuto Ezzelino III principe di Bussa- mulgata nel 2 56 in Venezia dal suo le-
1

no, di Marostica e de'castelli situati nei gato Filippo arcivescovo di Ravenna, an-
monti Euganei, di 20 anni manifestò che come eretico. I potenti crociati, con-
già i suoi rari taleuti per la guerra, dis- dotti dal pontificio legato eaiulati dai ve-
simulazione, pazienza e coraggioche im- neti, presero Padova
9 giugno, fuggen- a' 1

piegò nel fondar la più orribile tirannia do il ma Ez-


crudele ministro Ansidisio;
che l'Italia o il mondo avessero veduto zelino III immolò per vendelta più di
mai. Divenne con Salinguerra da Fer- 1 1 ,000 padovani che militavano nel suo

rara il più zelante ghibellino, sottomise esercito, onde sempre più fu dichiara-
al suo giogo Verona, dopo averne espul- to nemico di Dio e degli uomini, senza
so coi guelfi Azzo VII marchese d'Este, religione, benché superstiziosissimo. Pie-
essendo Salinguerra podestà della città, no di rabbia Ezzelino III coi vicentini
protetto dall'imperatore Federico II, che si recò ad assediar Padova, il legato lo

gli die Vicenza in governo. Nel 1287 costrinse però a ritirarsi. Sbaragliato e
Ezzelino consegnare Padova,
III si fece- ferito dai crociali cremonesi, mantova-
imi più forte, più ricca e più potente ni e ferraresi condotti da Azzo VII, al
delle due che possedeva, e dove die a ponte di Cassano nel settembre :

poco a poco principio a quella strepito- sulla strada di Bergamo, squarciandosi


sa e formidabile tirannìa che fece pian- le piaghe mori il mostro a Solicino dan-
gere tanti. Per domarne lo spirito av- ni 6a, e 34 di regno, con universale al-
H7/u al reggimento del popolo, volle legrezza di tutta Lombardia ed Italia.
ostaggi da tutte le famiglie considerabili, Quindi da Treviso fu scacciato il fratel-
fece arrestare i più influenti e spianò le lo Alberico, non meno di lui crudele e
case degli emigrali, occupandone le ca- libidinoso, dalla lega guelfe di Asso \ li,

stella, Dopo aver distrutto iu Padova lo coi padovani, veneziani ed alti 1. e tu tal-
n8 PAD PAD
to perii e colla moglie e figli: in lui fan porle della cillà a' 7 agosto 1
337 (il Mu-
la casa degli Ezzeliui, dopo un secolo ratori dice a' 3 agosto 1 338 per coope-
circa di gloria e di delitti. La storia di razione de' veneziani). Alherto li vi fu
questa poteute famiglia, che fece tremare imprigionato per opera di Ubertino Car-
tutta la Lombardia, la pubblicò Giam- rara, in vendetta di aver violentato la
battista Verci da Bassano e stampata nel moglie, e venne restituita a Marsilio la

1779 in Venezia. Durò in Padova 5j sovranità. Nel 1 338 gli successeli nipote
anni la calma la parte guelfa prevalse
; Ubertino, coll'approvazione della signo-
e per lungo tempo governò lo stato. ria diVeuezia e di tutto il partito guelfo,
Nel 12G0 ebbe luogo una transazio- ed anche di Mastino II nella pace gene-
ne tra Azzo VII marchese d'Este e il co- rale, sebbene la rivalità tra le due case
mune di Padova ,per Este, Calaone, Mon- non cessò. Nel i33q il Papa Benedetto
selice, Montagnaua ed altre terre, le qua- XII dichiarò vicario di Padova Ubertino,
li formavano ampia e fertile contrada, che poi morì nel i3.p odiato per le sue
il cui alto dominio il marchese ricono- qualità , dichiarando Successore Marsi-
sceva dagt' imperatori, e Padova vi pre- liello Pappafava di Carrara suo lontano
tendeva giurisdizione. Nel i2cj3 segui- parente.Appena riconosciuto signore di
rono altri accordi tra il comune e Aldo- Padova, fu assassinato da Giacomo II fi-
vraudino II, quindi padovaui occupa- i glio del suddetto Nicolò, compianto per
iono alcuni stali estensi e nel i3o7 fe- bontà e giustizia. Giacomo II reclamò la

cero lega con Azzo Vili. Ed eccoci ad uu signoria com'eredità di cui era slato spo-
tratto assai importante della storia di Pa- gliato, e fu riconosciuto poi dal popolo;
dova, ed ulla dominazione de' Carrai osi. governò in pace con molta prudeuza, e
Giacomo I di questa famiglia, persegui- si cattivò l'amore de' sudditi. Rimprove-
tata nel principio del secolo XIII dai ghi- rando le dissolutezze a Guglielmo ba-
bellini, nel 1 1 4 si
fece capo d'una trup-
3 stardo d'un zio, nel 1 35o questi l'uccise,
pa di sediziosiche cacciò o fece perire ma subito venne fatto in pezzi. Giaco-
gli antichi magistrati, ed a' i3 luglio mino fratello del defunto fu acclamato
1 3S fu dichiarato signore della repub-
1 signore di Padova, col nipote Francesco I

blica, favorito da Cane della Scala signo- figlio di Giacomo II, il quale dopo aver
re di Verona e nemico di Padova che as- con armonia fatto prosperare Io stalo,
salì nel i3ic). Giacomo I dovette sem- nel 1372 imprigionò lo zio per regnare
pre combattere per conservare la sovra- comandò
solo. Egli la lega dc'principi di
nità, quale fu obbligalo dividere con Fe- Lombardia contro i Visconti signori di
derico duca d' A usti ia, onde ottenere soc- Milano, da cui erano minacciati. Aven-
corsi, e fini quale suo luogotenente nel do Luigi I re d'Ungheria invasi gli stati

i3i/l. Gli successe il nipote Marsilio di di Veuezia, benché alleato di essa, per
Carrara,cui mosse guerra lo zio Nicolò: salvare suoi Francesco I somministrò
i

igli preferì dare in isposa a Mastino II viveri e ospitalità al re, che nel i3uo idi
nipote di Cane della Scala, Taddea liglia die in compenso Felìre e Belluno, seco
diGiacomo I, trasferendo in Cane la si- lui collegaudosi. I veneti per vendicarsi
gnoria di Padova a' 7 settembre i3?.8, gli mossero guerra e costrinsero a ver-
sebbene egli vi esercitasse la principale gognosa pace; ina Francesco I per risen-
autorità, anche sotto Alberto li, che alla timento si uuì anche ai genovesi allorché
morte dello Cane nel i320) era pas-
zio scoppiò la guerra di Chioggia, di cui feci
salo in Padova. Volendo le repubbliche parola a Genova. Nel 1 38. j acquistò Tre-
di Firenze e Venezia abbassare 1' orgo- viso, Ceneda, Fellre e Belluno, quando 1

glio dei della Scala, Marsilio aprì loro le veneziani col costaule inlcndimeulod in-
PAD PAD 119
deboli re i signori di Padova e di Verona, 3*26 novembre. Franccaco II portatosi
gli suscitarono contro Antonio della Sca- a Venezia con Francesco III primogeni-
la,che fu vinto da Francesco 1 in due to,contro patti furono posti in prigione,
i

grandi battaglie. Sostenuto Antonio dai e nel febbraio i4oG furono dalmati a
veneti, per affrontare la nuova aggres- morte, con Giacomo altro figlio che già
sione, malincuore accettò
Francesco 1 a teneva Verona, ingiustamente e in onta
l'alleanza di Gio. Galeazzo Visconti, altro al diritto delle genti e alla fede de'giu-
aspirante agli stali de' due belligeranti. lamenti, altri dicono in punizione di lo-
In fatti, avendo Visconti conquistato Ve- ro ingratitudine, non senza orrore di tut-
rona nel 1387, senza alcun motivo rup- ta Italia. I veneziani posero taglia sopra
pe guerra a Francesco I e l'obbligò a con- gli altri due figli Ubertino e Marsilio di-
segnargli Padova a' 2 \ novembre 1 388, moranti in Firenze ; ma il primo perì di
indi Fellre e Belluno, i veneziani ricu- malattia in quella città, ed il secondodopo
perando Treviso. Il Visconti restituì al aver guerreggiato contro i veneziani, nel
marchese Alberto d'Este la nobil terra tentativo che nel 1 4. 35 fece su Padova
d'Esle, occupata dai padovani tanti anni perde la testa sul patibolo, terminando
prima; ed in vece d'una città di Lombar- con lui la discendenza legittima della
dia in compenso, venne rinchiuso Fran- casa de'Carraresi, nobilissima e celebre,
cesco I nel castellodi Como, ove morì nel de'quali ne pubblicò di recente la bella
i3c)3, altri dicono nelle carceri di Mon- storia il eh. Cittadella.
za. Il suo figlio Francesco II Novello, Nel i4o5 con la città tutto il pado-
barbaramente trattalo dal Visconti, dal- vano fu ridotto in provincia veneta, en-
la freddezza e indifferenza de' suoi anti- trando i padovani a partecipar delle glo-
chi amici, ai colpi raddoppiati della for- rie della repubblica di Venezia, sogget-
tuna oppose un' indomabile energia, e ti alle savie leggi di essa, come ai suoi
co' suoi alleati, sostenuto dai fiorentini e destini. >~è valse V immenso esercito di
dai veneti gelosi de' Visconti, favorito Massimiliano 1 imperatore a far vacil-
dagli antichi suoi sudditi, Padova gli aprì lare la data fede, che nel l'Soq sosten-
le porte agli giugno ijijo, indi fu ri-
1 1 ne Padova intrepidameute l'assedio, e
conosciuto nel i3q2 sovrano libero, nel- ributtati ripetuti assalti obbligò I' ini-
i

la pace tra il signore di Milano e la lega mico alla ritirata. Per avere gli scolari
cuelfa, mostrandosi grato colle repubbli- dell' università potentemente contribui-
che di Firenze e Venezia. Alla morte del to alla difesa della città furono ricol- ,

Visconti potè Francesco II nel 1404 ri- mati dalla repubblica veneta di privi-
stabilire in Verona Guglielmo della Sca- legi e franchigie. Invece il Muratori scri-
la, e allorché morì s' impadronì della cit- ve, che Massimiliano I, profittando del-
tà. Per qualche giorno signoreggiò Bre- la formidabile rotta de' veneziani in Ghia-
scia, ed era sul punto di conquistare \ i- radadda potè avere ,
le chiavi di Pa-
cenza «piando, veneziani temendone
i dova e di altre città; ma Andrea dit-
l'ingrandimento, presero a difendere \ i i- ti provveditore veneto seppe trovate il

sconti mediante la cessione di tal città , e modo di rientrarvi a' io giugno con l'a-

ruppero guerra al Carrara. Abbandona- iuto de' cittadini, ricuperando altresì E-


to da' suoi alleati, fu obbligato consegnar ste, Montagnana e Mouselice che avea
Verona nel i£o5 } e a'i- novembre do* occupato il duca di Ferrara. Pollatosi
pò infinite calamità di peste e lame, ri- l'imperatore all'assedio di Padova for-
tiratosi nella cittadella capitolò por Pa- tificata dai veneti per quanti stoni in ,

dova, ov'erano entrali i veneziani eoa in- due mesi vi facesse, venne con di>[
telligenza de'ciltadini : il Muratoli scrive epoca sua gloria costretto ad abbande
,

120 PAD PAD


narlo. Indi la repubblica meglio fortifi- già del monastero benedì il popolo, tra
cò Padova con mura 20 e bastioni, fra le più vive acclamazioni ; indi donò una
j quali i due detti Cornalo e Santa Cro- preziosa corona con indulgenze a Polis-
ce, opera di Sanmichieli, stimati due ca- sena Contarmi moglie del Mocenigo, al
pi d'opera di militare architettura. Una quale fece le più affettuose dimostrazio-
parte della città fu distrutta dall' orri- ni di gradimento e di benevolenza. Fi-
bile tremuoto 1756. Nel-
de' 17 agosto nalmente nel seguente lunedì, ascoltata
lo stesso secolo e nel onorata 1 782 fu la messa in s. Giustina, partì per Fer-
dalla presenza di Pio VI reduce da Vien- rara, passando per R.ovigo. Tanto é me-
na. A' io maggio vi giunse da Vicen- glio si legge nel Diario del viaggio.
za, incontrato a Slesega dal vescovo e Caduto nel 1
797 il governo di Ve-
da Alvise Mocenigo, capitano e vice po- nezia, passò pure il territorio padovano
destà della città , da tulli gli ordini di con la città in potere de' francesi ,che
essa festeggiato con singolari dimostra- nel luglio l'incorporarono nella repub-
zioni di pietà. Smontò al monastero di blica Cisalpina ;
quindi pel trattato di
s. Giustina dopo le ore 2 3, e prese al- Campo-Formio ceduto all'Austria in
fu
loggio in nobile appartamento prepa- unione agli stati veneti al principio del
rato. Nella mattina seguente servito di 1 798.ElettoPio VII nel conclavedi Ve-

bellissima carrozza dal Mocenigo, si re- nezia nel 1800, a' i5 maggio ne partì
cò a celebrare e ad ascoltare messa la per visitare il santuario di s. Antonio in
nella cappella di s. Antonio nel magni- nobile burchiello. Giunto a Fusina mon-
fico suo tempio, e ne venerò e baciò la tò in carrozza (che ivi trovò con altre
lingua. Passato nella contigua scuola o due già appartenenti al palazzo aposto-
confraternita, dalla loggia benedì l'im- lico, dalla rapacità repubblicana porta-
menso popolo; indi pertossi in cattedra- te a Livorno e ricuperate dagli austria-
le a venerare il corpo del b. Barbarigo, ci ), incontrato da un distaccamento di
ed in sagrestia die a baciare il piede al- cavalleria imperiale e a porta Portello
l' illustre clero; nel palazzo pubblico e dai deputati de' cassinesi di s. Giustina,
nella sala della Ragione ammise al ba- alla cui congregazione avea appartenuto.
cio del piede la nobiltà , e dalla loggia Entrò in Padova addobbata a fe>ta, fra
ribenedì il popolo. Nel palazzo dell' li- i più giulivi evviva, nella carrozza dona-
ni versila ammise tutti i professori al tagli al Dolo dall'arciduchessa Marian-
bacio del piede. Mercoledì t.j maggio il na, numerosissimo popolo. Smontò
fra
Papa ascoltò la messa in s. Giustina, e alla chiesa di s. Giustina, ricevuto da tre
alla riva del Brenta ascese bur-in nobile cardinali, da molti prelati e vescovi, e
chiello per recarsi a Venezia, ammet- dal p. abbate Campolongo, che poi lece
tendovi due procuratori di s. Marco
i vescovo d' Adria, insieme coi mouaci
Contarmi e Manin, dalla repubblica de- che poscia ammise al bacio del piede.
putati per accompagno, il Mocenigo, il Dopo la visita dell'arciduchessa, dalia
prelato Marcucci nunzi di Vienna e
, i loggia benedì il divoto popolo, e pas-
Venezia, ed altri prelati del seguilo, pas- sò al monastero delle benedettine, che
sando il rimanente in altri burchielli. gli donarono un antifonario miniato dal
A' 19 maggio Pio VI , da Venezia per Mantegna indi , ricevette il lenente ma-
la laguna di Fusina, indi per terra, ri- rescialloManfrault, governatore della
tornò ad un' ora di notte a Padova che piazza di Venezia, e il marchese Ghis-
trovò sfarzosamente illuminata. Asceso lieri che Io avevano preceduto. Nel se-
neh' appartamento di s. Giustina co- , guente lunedì celebrò e ascoltò la mes-
me avea fallo la prima volta, dalla log- sa in s. Giustina, ammettendo al bacio
PAD PAD 12 1

del piede in coro molla nobiltà e popo- una pianeta ricamata in oro e seta; e per
lo; passò poscia a visitar l'arciduchessa ultimo visitò il monastero delle eremite.
Marianna nel ritiro delle dimesse, e tor- Nella sera ricevè gli augurii di felice viag-

nato in s. Giustina ricevè gli ossequi del gio dai deputali della città ; e nella se-
capitolo e monsignori canonici, de' de- guente mattina 3o maggio benedì il po-
putati rappresentanti la città, con tutti polo dalle loggie di s. Giustina e del pa-
i corpi de' pubblici ullizi , indi i nobili lazzo pubblico , e partì in carrozza per
padovani, i professori dell' università e Venezia, ove si recò pel Brenta in bur-
la presidenza dell' arca del santo. Nelle chiello. Nella dimora di Pio VII a Pado-
ore pomeridiane il Papa si trasferì nel va fu sempre coi teggiatodul principe Rez-
monastero delle benedettine di s. Sofia, zonico senatore di Roma, recatovisi dal-
poscia in quello delle monache france- la sua delizia di Bassano. La descrizio-
scane della b. Elena e ricevè l'olferta d'un ne di questo soggiorno del Papa in Pa-
Crocefisso d' avorio. Nel dì seguente Pio dova, e le spleudide dimostrazioni fatte
VII celebrò e ascoltò messa in s. Anto- dai divoti abitanti, si legge nel Cancel-
nio, e visitò la scuola del santo, dalla cui lieri , Storia de possessi , p. 4>3 e seg.
loggia benedì il popolo: nelle ore pome- Pel trattato di Presburgo del 27 dicem-
ridiane si portò alla cattedrale e in sa- bre i8o5, Padova col padovano fu uni-
grestia ricevè al bacio del piede il capi- ta al regno Italico e formò il dipartimen-
tolo e clero, ed in biblioteca fu trattato to del Brenta. Napoleone vi fu non bene
di rinfresco; indi passò nel monastero accolto, ma venne placato dal Cesarot-
delle canonichesse regolari Iateranensi ti; indi conferì l'onorario titolo di duca

dette di Betlemme, che offrirono al Pon- di Padova al generale Arrighi. Nel 8 4- 1 1

tefice la reliquia di s. Agostino, in ova- tornò sotto lo scettro dell' Austria, e fu


to d' argento con doppio cappio di per- eretto il padovano in provincia, la quale
le. Nella sera accolse gli omaggi dell'an- mandava due deputati alla congregazio-
tichissimo collegio de'parrochi. Nel mer- ne centrale di Venezia, ed uno ne invia-
coledì 28 maggio visitò nuovamente il va Padova suo capoluogo. I distretti sono
ritiro delle dimesse, celebrò e ascoltò in 12, suddivisi in 102 comuni.
coro la messa, comunicando l'arciduches- La sede vescovile di Padova fu eretta
sa; indi passò dalle monache benedetti- nel I secolo, sufhaganea del patriarca-
ne di s. Agata. Nel dopo pranzo Pio VII to d'Aquileia, poi di quello di Venezia,
visitò i monasteri delle benedettine di s. di cui lo è tuttora. Il primo vescovo fu
Pietro, s. Benedetto e s. Prosdocimo, ri- s. Prosdocimo ,
greco di nazione, disce-
cevendo dal primo una cassettina di Ci' polo di s. Pietro, che l'ordinò vescovo nel-
lagrana d' argento con parte del brac- l'anno 46 e Io spedì a Padova per pre-
cio di s. Giulio senatore romano, ed in dicarvi il vangelo. Portatosi il santo nel-
quello di s. Benedetto una mappa di fio- la città, pieno di zelo promulgò la fede
ri con reliquiario d' argento e la reliquia cristiana, sanando gl'infermi e cacciando
del b. Giordano Fonate benedettino fon- idemonii nel nome di Ge>ù Cristo, laon-
datore di esso. Nella mattina seguente il de convelli molti. Fra questi vi fu (Giu-
Papa fu visitato dall' arciduchessa Ma- stino \ italiano (dalla cui famiglia si vuo-
rianna, benedì dalla loggia il popolo, e le derivata quella odierna de' Borromei
nelleore pomeridiane andò alla visita del di Milano, per aver adottato un \
monastero delle benedettine di s. Aiuti, », ni Padova) ohe pure guarì <\a una ma-
ili

ove ricevè unsuperbo calice; indi a quelli lattia, uno de' pi il insigni padovani, con
di s. Stefano e s. Giorgio, ricevendo dal Prepedigna sua consolle e con tutta la

primo uu bellissimo menale, dal secondo famiglia; all'esempio de' quali molli ri-
ii2 PAD PAD
ceverono il battesimo. Convertì il lem- vescovo di Padova sedè 38 anni. Nicolò
pio d'Apollo o Giunone al culto divino padovano del 49^, per aver Teodorico re-
sotto 1' invocazione della santa Sapienza staurata Padova e riparati ancora ba- i

o s. Sofia; indi propagò la vera fede nel gni d'Abano, lasciato dopo due anni Ma-
padovano e luoghi vicini, abbattendone lamocco restituì alla patria il seggio ve-
l'idolatria. In Padova adoravansi Cibele, scovile e la governò altri io anni. Nel
Vesta, Proserpina, Caronte, Giano, Cere- 55 1 il b. Pietro da Limena padovano;
re, la Fortuna, la Concordia, Iside, Mer- nel 5g4 Felice III italiano, che dopo le
curio e Giunone, la quale avea due tem- rovine cagionate a Padova dai longobar-
pli: ne' colli Euganei prestavasi culto di, fu obbligato passare al solito rifugio

principalmente ad Apollo, Bacco, Vene- di Malamocco, ed ivi morì. Nel 611 gli
re e Diana. Propagò il vangelo s. Pro- successe Audacio greco morto pure in ,

sdocimo nella Venezia, in Aitino, Bellu- Malamocco; e nel 620 fu vescovo il pa-
no, TrevisOj Oderzo ed altre parti, come dovano Tricidio Fontana, il quale la-
Este, Monselice, Montagnaua. Alle sue sciato Malamocco restituì la residenza ve-

orazioni Prepedigna divenuta feconda , alquanto dai


scovile alla patria, riavutasi
partorì s. Giustina che da lui fu educa- mez-
disastri, e rifabbricò la cattedrale in

ta. Nella persecuzione di Massimiano fu- zo delle nuove abitazioni, cioè nel luogo
rono martirizzati molti padovani con s. ov' è l'attuale, essendo prima a s. Sofia.
Giustina, e s. Prosdocimo la seppellì. Ve- Nel 646 gli successe Bergualdo, il quale
dasi Antonio M. Trevisolo Difesa del- : non volendoconseulire ai longobardi, che
la missione apostolica di s. Prosdocimo nelle città vescovili volevano due vesco-
vescovo alla città di Padova ed osser- , vi, cattolico uno, ariano 1' altro, ritornò
vazioni sopra i sacri monumenti antichi a Malamocco, e solo nel 656 potè ritor
che sono in s. Giustina, Padova 774-- i naie alla propria sede. Dopo questo ve
Morì s. Prosdocimo in età mollo avan- scovo Malamocco divenne anch'esso se
zata, nell'annoi 3g, e fu sepolto presso s. de vescovile, poi trasportata a Chioggia
Giustina nell'oratorio da lui eretto alla Nel 66 il b. Vitale padovano fu prò
1

Beata Vergine Padova lo venera pel suo


: clamato vescovo ; nel y65 GiosefTe ita
principale patrono. A questi nel i4o suc- liano che riparò la cattedrale; nel 780
cesse Massimo de'Vitaliani padovano,
s. Rodo italiano, al cui tempo Carlo Magno
che governò con grandissimo zelo 27 an- concesse ai vescovi ampli privilegi, con-
ni e morì santamente nel 166; la sua fe- fermati dal nipote LodovicoII; nell'849

sta celebrasi a'2 agosto. Nel 168 diven- Rosio o Rorio francese, sotto il quale
ne vescovo s. Fidenzio armeno, ch'ebbe la Lotario I con diploma pose la chiesa di
corona del martirio. Tra successori ricor- i Padova sotto la protezione imperiale, e
derò s. Leonino padovano del 2 36, dotto; viveva nell'874- Questo insigne vescovo
s. Ilario romano del 842 b. Severiano ; chiamò in Padova una colonia de'bene-
Paulo padovano del4 9 ;BerauIo italia- 1
detlini di Monte Cassino nell'860, ovve-
no del 4 2 §, crie P er a totale desolazione di
' ro li ripristinò, poiché si dicono intro-
Padova cagionata da Attila, si trovòco- dotti a tempo di Carlo Magno, li pose

st retto d'impetrare da s. Leone di trasfe- I in s. Giustina e confermò loro il posses-

rire la sua sede vescovile in Blalamocco so di tal basilica allora de'vescovi, onde
(f.), ed ivi morì. Giovanni padovano di non pochi viaveano abitato, fabbricò per
santa vita, del 4^>6, fu il secondo vescovo essi il monastero e in morte li dichiarò
che visse in Malamocco, e procurò l'erezio- eredi. Nell'894 Osbaldo, sotto di cui Be-
ne della cattedrale. Gli successe nel 4">7 rengario I donò la corte poi pieve di Sac-
CiprianoUalianOjche in Malamocco come co, beneficandone i canonici, in occasio-
P AD PAD ia3
ne che si recò a Padova per opporsi à« cardo Gei mania, leggendosi prima di
di

gli ungali ; nel 91 i Sibico oltramonta- lui odi'Italia sacra un Astolfo: bene-
no die ristorò la chiesa dai mali sofferti ficò il monastero di s. Giustina e quel-
pei gli ungali, anche ne' suoi privilegi -,
lo di s. Stefano, e nel io44 g'' successe
nel f)i2 Yualasso francese che ricorse Arnaldo di Germania che impetrò da
contro gli uugari a Rodolfo di Borgogna Enrico III l'approvazione delle immu-
e re d'Italia, ed ottenne la conferma dei nità ed esenzioni godute dai canonici.
privilegi della chiesa ; nel 938 Pietro III Nel 1049 il b. Bernardo de' conti Mai-
Picacapra padovano, cui si dà il titolo di traverso padovano, il quale ricevette dal
beato, avendo uè' due anni del suo ve- nominato imperatore, a mezzo dell' im-
scovato difesa la cattolica fede, mentre peratrice Agnese, autorità di battere mo-
1' eresia ariaua contaminava ancora la neta in Padova nel 1049, come eseguì,
Lombardia; nel qìS Ihldeberto ol tra- con facoltà di mettervi da un lato l'im-
montano che celebrò nella cattedrale di periale effigie , dall' altro la figura della
s. Maria uu sinodo pei bisogni della chie- città, com'egli
vi signoreggiasse, perchè

sa ed estirpazione dell'eresia ariaua, in forse vescovo era allora capo del co-
il

cui riuscì felicemente, confermando ai mune. Delle monete di Padova fu rac-


canonici le loro possessioni che pure am- coglitore il conte Giovanni Lazzara pa-
pliò, e procurandone la conferma da Be- trizio padovano: il .Muratori nella (Us-
icngario 11. Nel qG4 a vantaggio di que- seri. 27 parla di diverse di esse battute
sta sede vi fu promosso Gauslino Tran- dalla repubblica padovana, ed anche dai
salgardo padovano, che subito commosso Carraresi Francesco e Francesco li. Di I

dall'infelice stalo della chiesa di s. Giu- altre cose fu benemerito il b. Bernardo,


stina, per ripararvi fece donazione ai mo- che in Padova accolse s Leone IX, da cui
naci d'alcuni beni, e portatosi in Acqua- implorò 1' assoluzione per le censure in-
pendente da Ottone I, conseguì ampio corse dai fautori dell'arianismo, eia con-
diploma di conferma ai privilegi e beni ferma de' privilegi di sua chiesa.
della chiesa padovana e loro appartenen- L Merico germano fu vescovo nel 1 oGo
ze, con facoltà di fabbricare castelli e for- che s.Gregorio VII spedì legato ad En-
tezze, ed altre concessioni; però recan- rico IV con s. Pietro Igneo: ritrovando-
dosi in Padova il di lui figlio Ottone II si sotto di lui il corpo di s. Daniele le-

nel 983, tranne pochi riuscì a tutti mo- vita e martire in s. Giustina, trasferito
lesto, e nel 99) vi fu pure Ottone III. alla cattedrale, a questo edificò una chie-
Prima morire Gauslino ebbe la conso-
di sa , ordiuando 1'
ampliazione e abbelli-
lazione dello scuoprimento del corpo di mento Per gli abusi che na-
dell'altra.
s. 1 ulenzio, e nel 1 009 ne occupò la sede scevano nelle elezioni dei vescovi, s. Gre-
Orso francese di segnalata bontà, anche gorio VII decretò che ne fossero eletto-
igli benemerito del monastero di s. Giu- ri, oltre i canonici della cattedrale, abba-
stina, ottenendo da Enrico II la confer- ttili s. Juslinac, s. Sopliiae, s. Andreae
ma delle prerogative di sua chiesa, indi piiii-positus, primiceriumque poncho*
fondo il monastero di s. Pietro. Porta- rum dioccesis. Durando lo coi
tosi dall'imperatore Corrado II, anco da delle investiture ecclesiastiche e I inimi-
Ini (Etienne egual conferma, avendo l'im- cizia di Enrico IV contro S.

peratore con diploma approvato la do- A II, l'imperatore lece 1


'.

nazione Bitta all'abbazia ile' cliiniacensi pa i .Irniente III, e portatosi COO I

di Carrara, da LitoHb lìdio di Gomber- Padova rimosse l Iderioo dalla sede e


lo da Carrara, stipite di tal celebre fa» v'intruse Mi Ione nobile tedesco, paren-
miglia. ÌNcl iuji dncuuc vescovo Biu- ic dcU'iinperalrice Berta, cb< pei
i^4 PAD PAD
fìzi onde fu largo coi padovani, non sa- con l'abbate di s. Giustina, ed altri cui
pendosi più contezza di Ulderico, fu nel spettava eleggere successore, nel
il
149 1

1086 riconosciuto per vescovo. Milone sostituirono Giovanni Caccio nobile pa-
si fece quindi mediatore cogl' imperiali dovano, chiaro nella scienza legale dei
coniugi di tutte le grazie e favori che canoni e di esemplare vita, al cui tempo
prodigarono a Padova, come del suo in- Adriano IV confermò privilegi de' ca- i

grandimento; e poscia in Pieve di Sac- nonici -.sebbene prima del 1 5o vi furo- 1

co rifabbricò la chiesa maggiore, istituì noaltri arcipreti di Padovani documento


la collegiata de' canonici , e donò molte riporta lodali Ughelli ne incomincia la se-

possessioni alle monache di s. Pietro, con rie a tale anno e prosiegue al 1 7 1 3. Nel
approvazione dell'antipapa, cui allora fa- gli stessi elettori gli diedero in suc-
1 1
69
talmente obbedivano padovani, conva- i cessore Geraldo Pomedello nobile pado-
lidala uel 1091 da quella di Enrico IV vano, professore di leggi, prudente e vir-
che ancora dimoiava in Padova. Nel tuoso pastore: sotto di esso confermò i

1 100 gli successe il vescovo Pietro Ter- privilegi alla chiesa e canonici Alessan-
gola padovano, che ratificò e ampliò i dro III, ed egli compose le differenze tra
beni di s. Giustina, compì la detta chie- i monaci di s. Giustina ed i canonici, ed
sa in Pieve di Sacco, e nel 1 1 1
7 fu te- intervenne al concilio di Laterano III.
stimonio del diroccamento della catte- Giordano Maltraversi preposto di Mo-
drale dis. Giustina pel tremendo terre- dena venne eletto nel 1214, nel cui ve-
moto che rovinò molte città, indi gareg- scovato furono introdotti in Padova do- i

giò coi padovani e coi monaci per la ri- menicani. Nel 1


229 gli successe Giacomo
parazione dei due templi. Nel 1 1 1 8 gli Corrado arciprete, che per morte di s.
successe Sinibaldo oltramontano, zelan- Antonio ne promossela canonizzazione,
te di dette riparazioni ;
per sua morte il quale celebrò Gregorio IX con bolla di-
capitolo si divise nella scelta del succes- retta alla città, Curii dical Domitius, e
sore, onde Calisto II nel 1 123, dopo aver con altra indirizzata a lutti fedeli. i

confermato i privilegi della chiesa pado- Per la tirannide di Ezzelino vacò la


vana e quelli di s. Giustina, e posto sotto sede dal 1239 al i25o, in cui fu vesco-
la protezione della s. Sede il capitolo, scel- vo M. Gio. Battista Forzate nobile pa-
se l'arciprete della cattedrale s. Bellino di dovano, dotto in giurisprudenza, ma si-
Germania e lo consagrò per vescovo, di- no alla morte d'Ezzelino si astenne dal
chiarando soggetto alla sede apostolica il recarsi alla sede, ed impetrò da Urba-
nuovo monastero di Praglia, fondato dai no IV l'approvazione apostolica dell' u-
Maltraversi, il quale soppresso nelle vi- Nel i3o2 Pagano Tulliani
niversità.
cende degli ultimi tempi, anni addietro nobile milanese, di singolari doli ornato,
fu meritamente riaperto. Bellino curò il che riedificò con maggior magnificenza
compimento della riedificazione della cat- l'episcopio e fece altre cose, lldebrandi-
tedrale, si portò in Roma al concilio di 110 Conti nobile romano, munifico coi po-
Laterano 11, celebrato da Innocenzo II, veri, lodato pastore, al cui tempo e uel
che dichiarò il monastero di Praslia ad- 1 34o il cardinal Guido di Boulogne, le-
o
detto al celebre Polirone di Mantova, galo di Benedetto XII, tenne un conci-
ciò che confermò Eugenio III e Innocen- lio in Padova per la riforma de' costu-
zo IV, mentre Nicolò V l'unì al mona- mi bene della chiesa, coll'interven
e il

stero di s. Giustina. Nel 1 1 48 s. Bellino to di Bertrando patriarca d'Aquileia:


morì vittima e martire dell'odio di Ca- gli alti sono nelle raccolte de' coucilii ;

podivacca, per difendere le decime e le altri lo registrano al 35o, e dicono il 1

ragioni di sua mensa, onde i canouici, cardinale legato di Clemeule VI. Nel
PAD PAD i a5
i3^9 Pileo de'conli Praia padovano, inconsulto e studiosissimo ,
autore delle
che fu largo di beneficii con la chiesa: Vite de Papi: abbellì e aumentò I' epi-
nel i3yo Ravenna,
traslato a 'meli crea- scopio. Nel 1/181 Pietro Fosearo nobile
to cardinale, fondò in Padova il collegio veneto, indi cardinale. Nel i4S5 Inno-
Pratense, e di lui parlo alla sua biogra- cenzo Vili ne affidò l'amministrazione
fra, quale l'hanno vescovi di Pa-
gli altri al cardinal Giovanni Michitli nipote di

dova cardinali. A suo tempo Urbano V Paolo li, a fronte che veneziani non i

istituì nell'università Io studio generale glivolevano dare il possesso, perchè bra-


di teologia.Questo Papa da Cervia qui mavano eletto il raccomandato dai pa-
tiasferìGiovanni Piacentini di Palina, dovani. Nel 1 488 Pietro Barocci nobile
che neh 3yo passò ad Orvieto, nel 376 a 1 veneto, traslato da Belluno, dottissimo
Venezia, fatto anticardinaledall'antipapa e di somma integrità, autoredi opere,
Clemente VII. Allorché Padova fu si- onde Pio li lo voleva cardinale se egli
gnoreggiatadal Visconti, questi nel i38q non moriva, e fu eccellente vescovo, al-
otlenne per vescovo Giovanni Anselmini tamente encomiato nell'aula dell' epi- :

nobile padovano, ma al ritorno dei Car- scopio fece dipingere la serie de'vescovi.
ra resi fu trasferito ad Adria nel 1 3g3, e Nel i5oc) il cardinal Sisto Gara della
fatto successore Ugo Roberti di Reggio Piovere. Nel 1 5 7
1 il cardinal .Marco Cor-
vescovo di detta chiesa, nel 1402 tra- naro, già patriarca di Costantinopoli e
slato al patriarcato alessandrino. Allo- poi arciprete Vaticano. Nel 1 5^4 il car-
ia Bonifacio IX dichiarò amministratore nal Francesco Pisani, che rifece sontuo-
Stefano Carrara figlio di Francesco II, samente la cattedrale, ed abbellì l'epi-
e canonico della cattedrale : accrebbe gli scopio. Esso nel 1 T28 cede la sede al

ornamenti della cattedrale e vi eresse nipote Luigi Pisani poi cardinale, qua-
il

l 'a Ita re di s. Stefano; ma presa Padova le edificò il monastero di s. Marco. -Nel


dai veneziani, si rifugiò a Roma e fu 1 T70 s. Pio V nominò vescovo >icolò
fatto da Innocenzo VII vescovo di JN'ico- Ormanetto veronese, encomiato per let-

sia, poi di Teramo e di Tricarico, e mo- telatura e virtù , imitatore di quelle di


rendo in Roma nel 1 44f) ^u sepolto in s. Carlo, e nunzio benemerito in Spa-
s.Clemente con marmorea iscrizione. Nel gna di Gregorio XIII. Questi nel 1^77

i4^8 Pietro Donato nobile veneto, dot- da Bergamo vi trasferì Federico Corna-
tissimo nel gius canonico e governatore ro, che nelle due chiese eresse il semina-
di Perugia, uno de'presidenti del conci- rio, e fece quelle opere narrate alla sua
lio di Basilea, adoperato in altri gravi biografìa, indi cardinale. Da Ceneda vi fu
affari dellaSede apostolica. Ristatilo Te- traslato il cardinal Pietro Valerio, mor-
piscopio, fece confermare da Eugenio IV to nel 1628, cui successe nel i6?.q il

i aumentò
privilegi dell'università, ed i cardinal Federico Cornare, già di Vicen-
pregi della chiesa padovana. Nel i448 za, poi nel i632 patriarca di Venezia,
da Creta vi passò Fantino Dandolo no- Nel 1664 il b. Gregorio cardinal Barba-
bile veneto, chiaro per dottrina e altre figo, modello de' vescovi, sommamente
doti. Per morie di Gregorio Corrado, de- benemerito di Padova, celebrato nella sua
gno vescovo designato, nel i4~«) Pioli biografia ed altrove. Gli successe nel «697
dichiarò amministratore il cardinal Pie- il cardinal Giorgio Cornaro, ampliò le pie
tro Barbo veneto, che governò un anno istituzioni, protesse lo studio delle lette-
cori integrità e nel t\(ì{ Fu esaltato al re e l'incremento del seminario e del-
pontificato col nome di Paolo//. In sua la disciplina ecclesiastica : con questi nel'
vece Pio lì trasferì da Belluno Giaco- l'Imbelli, Italia sacra', t. 5»,p. )i8,e i<>,

mu Zeno nobile vcucto, gravissimo giù- p. 323, si termina la serie de'vescovi . the
i 26 PA D P A D
compirò colle Notizie di Roma. 172 3 PADRE, Pater. Questo nome, olire
cardinal Gio. Francesco Barbarigo, tra- la suaordinaria significazione, cioè il ma-
slatoda Brescia, loda rissimo; i7 3oGio. schio di qualunqne animale che ba fi-
Ottoboni nobile veneto, traslato da Na- gliuoli, dicesi: i.° della prima persona
zianzo in parlibus, con ritenzione del ti- della ss. Trinità, il Padre Eterno, e si
tolo arcivescovile; 1 743 cardinale Carlo dà spesso a Dio il nome di padre e di
Rezzoiiico consagrato da Benedetto XIV, padre celeste; il nostro padre è Dio per-
cui nel 1758 successe col nome di Cle- chè qualunque sia il rispetto che dob-
mente XIlIj 1708 Santi Veronese no- biamo ai padri, giusta i dettami della na-
bile veneto, indi cardinale; 1767 cardi- tura, Dio deve trovare nel nostro cuo-
nale Antonio Marino Prìuli nobile vene- re una preferenza universale al disopra
to, traslato da Vicenza; 1772 Nicolò An- di quelli: Gesù Cristo è chiamato padre
tonio Giustiniani cassiuese, nobile vene- del secolo futuro, perchè egli ci genera
to, trasferito da Verona, benemerentis- per l'eternila.
simo vescovo morto nel 1796, dopo
, 2. Dei Patriarchi o capi di famiglie
avere nel 1786 in Padova pubblicato: e delle generazioni,nominati nell'antico
Serie cronologica de vescovi di Padova, Testamento da Adamo fino a Giacobbe:
dedicata a Pio FI. Nel 1807, dopo sede il primo padre de' viventi è Adamo il ;

vacante, Francesco Scipione de'marchcsi padre de'ciedenti, il padre della circon-


Dondi dell'Orologio, nobile padovano, cisione è Àbramo, eh' è detto anche il
già di Tremito inparlibus, fatto nel 80 *>, 1 padre di molte nazioni, essendo usciti da
come vicario capitolare e canonico del- lui gli ebrei, ismaeliti, idumei e molli
la cattedrale:
benefico col seminario, la altri popoli. Padre nella sacra Scrittura
sua carità venne principalmente speri- si prende eziandio per l'avo, il bisavo e

mentata nella carestia del 18 17, ricusò il primo padre d'una famiglia.

la chiesa di Milano per amore alla pro- 3." Degli antichi Dottori della Chiesa
pria, e morendo nel 1819 lasciò diverse che ce ne hanno conservata la tradizio-
opere stampate in Padova, frutto dei ne ne'loro scritti: la qualità di padri at-
suoi dotti e indefessi studii, fra le quali tribuita agli antichi patriarchi, perchè
nominerò: Due lettere sopra la fabbri- essi erano i padri e i dottori delle loro
ca della cattedrale di Padova: Sinodo famiglie, passò dal vecchio al nuovo Te-
inedito e memorie della vita di Pileo stamento; la Chiesa onorò di questo ve-
Praia; Dissertazione sopra la storia ec- nerabile dottori che fiorirono
titolo i

Padova; Serie storico cro-


clesiastica di durante primi dodici secoli di essa,
i
1
nologica de canonici di Padova ; Dis- cioè dopo gli apostoli fino a s. Bernar-
sertazione sopra li riti, la disciplina e le do, chiamalo V ultimo de' padri , non
costumanze della chiesa di Padova sino già perchè ne sia distrutta la sorgente,
al XIV secoloj oltrele molte Pastorali, ma perchè essendo nata in quei tempi
Omelie e Lettere. Pio VII nel 82 1 pre-
1 la scolastica (cioè quella parte di teolo-
conizzò vescovo l'attuale monsignor Mo- gia, la quale discute le questioni col soc-
desto Farina di Lugnano diocesi di Co- corso della ragione e degli argomenti), i
mo. Dall' ultima proposizione concisto- teologi adottarono nuove determina/io-
riale si rileva: che nella città vie ilcou- ni, prendendo un nuovo metodo di spie-
vento de'francescani con ventilali, con con- gare. teologi della chiesa romana, che
1

servatorio, diverse confraternite, e 3or) trattarono dell'autorità de'padri, qua- i

parrocchie nell'ampia diocesi ; che ogni li ingeneratesi può dire che furono l'a-

vescovo è lassato in fiorini 2008, ascen- nima e lo spirito de'concilii (il 3.° di Co-
dendo le rendile a scudi 664.0. stantinopoli ed 8.° generale comandò se«
PAD PAD i»7
^uire i decreti de' padri, riguardarli co- 1 fedeli, sommo Pontefice, Papa vene-
me fiaccole che sempre c'illuminano e la rabile ed universale. Il Papa s. Felice
cui luce non può essere spenta), hanno III del 484 fu il primo a chiamare V Im-
intorno a ciò diverse opinioni : gli uni peratore (che come i re ed altri sovra-
hanno data troppa estensione all'auto- ni cattolici scrivendo al Pontefice lo dila-
ritàstessa, parificandola a quella de'pro- niano padre e si sottoscrivono y?^// )col
fetic degli scrittori sacri; altri l'hanno ri- nome di Figlio, al quale articolo e a Difen-
stretta di troppo; altri finalmente tenen- sore della Chiesa parlai delle adozioni
dosi in un giusto mezzo hanno accorda- cheiPapi facevano di figli, tanto gl'impe-
to ai padri l'autorità legittima che loro ratori che re. A Cbistiabissimo di->-«i del
i

è dovuta, senza attribuire ad essi quella titolo d'i figlio primogenito della Chiesa
che non viene loro accordata dalla Chie- dato dai Pontefici ai re di Francia. Delle
sa. E quindi da ritenersi costantemente forinole usate dai Papi scrivendo ai so-
che le diverse mende che si rilevano nel- vrani, cardinali, vescovi, ec.^ parlo ai ri-

leopere de'padri, non ne affievoliscono spettivi articoli, tuttavia si può consul-


punto l'autorità, e che utilissima ne è la tareEMiNENZA, Diletto, Fratello, Let-
lettura, quando si fa colla stessa disposi- tere apostoliche, Diploma. -Nella Difesa
zione d'animo colla quale vennero com- del diploma di Gregorio I, Calogerà,
s.

poste, cioè con uno spirilo di umiltà, eli t.


46, p. 18 e if),vi sono esempi in cui i

rettitudine, di carità e di zelo. Abbiamo: Papi chiamarono figli gli arcivescovi ed


Della lettura de'padri della Chiesa ,o me- i vescovi, e questi fecero il simile con al-

todo per leggerli utilmente, Parigi 1697. tri vescovi.


(). Cubauchet, Istoria de' pruni tempi 5.° Dei vescovi, e fu loro anticamen-
della Chiesa e dell' impero sino al con- te particolare, come osserva il Musanzio,

cilio di Nicea I, connotizia sul pruni pa- in Tahiti, chronnl. p. ~3; mentre il Cu-
dri della Chiesa sino al II' secolo, Mi- rio afferma, in NoLrom. Pont. p.
lano 184". eh' è pure antico l'uso di chiamar padri
4-° Del sommo Pontefice che chia- ipreti regolari o religiosi con questo no- :

miamo Santo o Santissimo o Beatissimo me principalmente furono distinti fon- i

(/'.) Padre; nome padre è convenien-


il datori degli ordini e congregazioni reli-
lissimo al Papa (^.), come padre di tut- giose, ed i superiori generali di essi. Dei
ti i de pastori, come vescovo dei
fedeli e titoli de* regolari d'ambo sessi parlo ai i

vescovi, quindi padre de' padri, e padre loro articoli, come C a:\o.\ico Monaco, ,

della Chiesa universale e apostolica ro- Frate Don, Reverendissimo Mvpre ,


, ,

mana cui presiedeva quale è madre co- Moh ICA, Suora ed altri. Il Parisi, Istru-
mune di tutte le chiese, occupando il zioni t. 3, p. -8 e i.p, osserva diverse
luogo del principe degli apostoli, ed es- l'orinole sul titolo patite e paternità, e
sendo vicario di Cristo. Tertulliano nel che i vescovi, gli abbati e le persone che
Il secolo denominò il Pontefice romano, esercitavano autorità sopra i loro suddi-
Pontefice massimo, veSCOVO de' vescovi. ti, col titolo di paternità, sono stali sem-
/'. Nomb db' Pam. Stefano vescovo di pre ossequiati nelle lettere degli scrittori,
Cartagine nella lettera scritta a s. Dama- massime ecclesiastici de' tempi messane
lo I Papa del 3f>-, a nome ili tre eon- chiamandosi padre ogni superiore, av-
cilii africani, lo chi. uno Patire de' padri, vertendo che religiosi non si sotl
i

sublimato al colmo apostolico, e sommo Tono col titolo patire, uè le monache con
Pontefice ditutti presidi j ed lucilia io
1 quello di madre, bensì colfr., a
diReimv'/i Concd. Pont.'ng. can. 1, de- col suor.
nominò il Papa, l\idi t tpiriiuale Hi tulli 0. Di quelli che si sono disliuti in miai-
1^8 PAD PAD
clic scienza e meglio per gì' istitutori di che presso il nostro volgo suona padre,
un'arte o scienza, e vale anche autore; è mentre nelle classi civili ordinariamen-
pur termine di rispetto, alleilo e riverenza te dicesi papà. Il patrigno, vitricus, è il

che gl'inferiori danno spesso ai loro supe- marito della madre di colui, a cui sia
riori e magistrati, ai tutori, educatori e morto il padre; la matrigna, noverca, è
maestri, sudditi i al sovrano, beneficati al i la moglie del padre di colui, a cui
sia mor-
benefattore. Dicesi padre a coloro che so- ta lamadre. Dicesi padre spirituale il
no venerabili per la loro età, per le loro Confessore {V.)-, ed anche il compare o il
virtù, per le loro qualità, pei servigi ri- santolo o il Padrino [V.) così la Madri- ,

levanti resi al pubblico e alla patria ; i na. Il 4° precetto del Decalogo ordina
romani diedero il titolo di padre della ai figli di onorare i loro genitori, pater
patria a Furio Camillo quando liberò et genitrixj ed a questi di amare i loro fi-

Pio ma dai galli senoni, ed a Cicerone al- gli : de'doveri di marito e moglie coniugi,
lorché scampò Roma dalla congiura di e di quanto li riguarda, come de' doveri
Caldina; dai romani furono pure chia- verso i figli, vedasi Matrimonio, ove nel
mali padri della patria, Romolo fonda- § IV trattai delle adozioni o parentela le-
tore dell'alma città, Augusto e gl'impe- gale. I padri e le madri hanno tre sorta
ratori successori ; ed a sua moglie Livia, di doveri da compiere verso i loro figli :

da costantemente amata per 1' eccel-


lui gli uni riguardano il corpo e la vita na-
lenza di sue virtù, gran prudenza, sape- turale, gli altri la sostanza e la vita ci-
re e alto valore, fu dato il titolo di ma- vile, e gli ultimi l'anima e la vita della
die della patria. Questo glorioso titolo grazia. L'educazione delle donne è forse
si meritarono molti Papi, il cardinal Fi- più interessante di quella dell'uomo, per
tellcschi } molti sovrani e benemeriti per- la civile convivenza, perchè divenute ma-
sonaggi. Padri si chiamavano i senatori dri sono le prime educatrici dell' uomo
romani, come quelli di altre repubbliche, e ne dirigono primi passi nel cammi- i

patres, patres conscripti. Romolo aven- no della vita. Aurea è l'opera del cardi-
do scelto per consiglieri i oo distinti per- nale Silvio Antoniani Dell' educazione :

sonaggi, li chiamò senatori, avuto riguar- cristiana e politica de' figliuoli, Milano
do o all'età, o alla prudenza, che ordi- 1821. Eusebio ossia della cristiana edu-
nariamente è propria de' vecchi; li chia- cazione, Roma 1828. Farini, Del troppo
mò altresì patres, padri, o per denotare e del poco nell'educazione, Lugo 1 834-
il rispetto che ad essi eia dovuto, o per Plutarco, Dell'educazione de' figliuoli,
far loro conoscere che doveano essere i Pistoia 1806. Card. Sadoleto, Sulla edu-
protettori e quasi padri del popolo. 1 pri- cazione de' figliuoli, Pesaro 1 833. Essen-
mi senatori, aumentati da Romolo e da do reciproci i doveri de' genitori verso i

altri, si chiamarono patrizi, e i loro di- figli, e di questi verso quelli, in qualun-
scendenti si dissero di famiglia patrizia; que grado o condizione si trovino figli i

ma coloro che i consoli ed i censori sce- debbono a' loro padri e madri .° rispet-
: 1

glievano fra i cavalieri per cuoprire i po- to e riverenza con gli alti e con le paro-
sti vacanti nel senato, erano chiamati »a< le, perchè genitori sono le immagini vi-
i

tres conscripti, perchè i nomi loro e quel- ve del padre comune di tutte le creatu-
lo de'primi senatori detti patres adscri- re Iddio; 2. amore di benevolenza per
pli, furono inscritti in un medesimo li- la stretta unione che hanno con essi, e an-
bro. V . Nobile, Patrizio. cor di gratitudine per i benefizi ricevuti
7. Più particolarmente il nome di pa- di vita e di educazione; 3.° obbedienza
dre è proprio di quello che ha procrea- pronta e compiacente in tutto ciò che non
to figli ; a Madre dissi della voce Tata è peccato ,
per 1' autorità che i genitori
,

PAD PAD iag


per legge naturale e divina hanno sopra si istituiti per tradizione apostolica ; e-
eli loro; 4-° aml ° e sovvenirnento ne' lo- gualmente antichissimo è quello de' pa-
ro bisogni, come nella vecchiezza nelle , drini nella confermazione, come si bada s.

malattie, nella povertà: in tutti questi Gregorio I del T90 e da s. Tommaso d'A-
casi un figlio deve stimarsi fortunato di quino. Nell'antica disciplina gì' infanti e
rendere a suo padre e a sua madre una gli adulti erano cresimati subito dopo il

parte di ciò che da loro ha ricevuto. V. battesimo, il quale uso nella chiesa la-
Uomo, Donxa, Figlio, Fratello. tina sembra durato fino al secolo XII ,

PADRINO, P.atrixo. Quello che tie- continuandosi nella greca l'antica disci-
ne alcuno o alcuna al Fonie sacro o Bat- plina. Si attribuisce a s. Igino Papa del
tesimo, od alcuno alla Confermazione o 1 3 j la prescrizione di aggiungere al mi-
Cresima (V-), dicendosi madrina quel- nistro del sagramento del battesimo un
la che fa altrettanto. Il padrino si chia- uomo o una donna , che servino di pa-
ma pure compare o santolo; egualmen- drino e madrina : vedasi Tertulliano, De
te la madrina appellasi comare o san- baptis. cap. 1 3. Nella dissertazione sopra
tola ; dicendosi rispettivamente figlioc- questo argomento del p. Chardon, tra-
cio o figliano , e figlioccia o fìgliana dotta in latino con erudite note dal Zac-
secondo i sessi, i tenuti ai medesimi sa- caria, che trovasi nella raccolta, De di-
gramene. A Comare e Madrina parlai sciplina populi Dei t. 1, dissert. 3, p. 54,
del comparatico, suoi vocaboli, ed alli- e nel Martene, De anliq. eccl. rit. lib. 1,
nda o parentela spirituale, della quale art. 6, molte cose si rinvengono intorno
come impedimento spirituale tenni pa- ai padrini del battesimo. Si chiamarono
rola anche a Matrimonio § IV (la quale padrini ne'primi tempi della Chiesa quel-
non contraggono tra loro quei padrini e li che presentavano al battesimo i Catecu-
madrine che tennero alcuno anco insie- meni (ove dissi chegl'istruivano in man-
me al battesimo), che si contrae dal pa- ca nzade'catechisti), e dopo essere sta ti im-
drino e dalla madrina coi figliarti o figlia- mersi li ricevevano al sortire de sacri fon-

ne, ed eziandio coi loro genitori, e perciò ti,de lavacri fonte suscipiuntj per questa
è proibito al padre e alla madre d' es- ragione si dicevano anche susceptores, ri-
sere padrino o madrina ile' loro figli : il cevitori. I padrini furono chiamati da
battezzalo e il battezzante , il cresimato s. Dionisio areopagila, fìdejussores, quasi
e cresimante contraggono alleanza o pa- sicurtà alla Chiesa con guarentirne la te-
rentela spirituale. A Capelli notai che de, dalla qual testimonianza si rileva sta-
diveniva patire spirituale chi accettava biliti i padrini nell'oriente nei tempi a-
quelli d' alcuno. Il Muratori nella (Us- postolici da Giustino o/ferentes; da Ter-
;

33 parla della voce Madrina, chia-


seri. tulliano sponsores o mallevadori da s. ;

mata anche l'ostetrice o Levatrice {F.), Agostino fida magistri o maestri del vi-
quasi una piccola madre, orni 'è pur detta vere cristiano; da s. Gregorio Nasiante-
mammana, e che il compare dicesi ezian- no initiatores, quasi maestri dei novizi ;

dio compadre. Padrino è amo quegli che dai concilii cotnpalres, vale a dire com-
inette in campo il cavaliere nel Ducilo pagni ai padri nell' educare i 6gli;edal
(^.), e 1' assiste, in alitine diocesi nelle menzionato s. Igino pattini 3 comi
"vestizioni delle monache hanno luogo i coli vice-padri, dal quale pure ri

padrini e le madrine a Campana dissi


: (he più padrini si solavano 1 > - 1 1 <

. men-
dell'antico abuso, poi tolto» di dare com- tre un concilio di Parigi gli appell
pari e comare alle nuove campane, nel troni, forse per errore dello scrittoi l

loro pretesa battesimo. L'uso de' padri- ooodoil Maeri Questo concilio celebrato
ni nel battesimo è antichissimo, e dicon- nell' S?.q decretò, non doversi ricevere
VOI.. I.
9
i3o PAD P AD
per padrini né al battesimo, uè alla con- za ; mentre altri concilii posero limite ai
fermazione quelli che non sono istruiti, donativi de' con) pari e Comari (F.),ove
perché sono obbligali istruire quelli dei ne feci parola. Si attribuisce a s. Adeo-
(fnali si fanno mallevadori presso Dio; dato Papa del 61 5, la proibizione ai pa-
imperocché se nei primi secoli ne' quali dri e alle madri di fare da padrini o ma-
baltezzavasi quasi soli adulti, si richie- drine ai loro figli, e che il figlio del pa-
devano padrini che per loro promettes- drino non potesse sposare la donna che
sero, molto più ne'secoli posteriori quan- suo padre avea tenuta al battesimo, ou-
do poco meno che soli fanciulli si battez- de nacque il grado di affinità spirituale
zavano. 11 concilio di Metz dell'888 or- tra' compari, la quale forse meglio inco-

dinò che un fanciullo non sia tenuto al minciò neirVIII secolo; non maucano e-
(onte da più d' uno, per timore di non sempi di matrimoni sciolti per questa pa-
dare occasione al demonio di avvilire un rentela spirituale, e all'articolo Francia.
tal ministero. Ma non venne eseguito, poi- si vedono quelli dei re Chilperico 1, Ro-
ché talvolta se ne presero sei, tre d' un berto II e Filippo V. Nelle leggi di En-
sesso e tre d'un altro. 11 concilio tenuto rico I re d'Inghilterrra comanda, che
si

in York nel i icj5 dispose, che nel bat- 1' uccisore di un padrino paghi la pena
tesimo non potessero intervenire che due al figlioccio e viceversa 1' uccisore del fi-

padrini e una madrina, o due madrine glioccio la [laghi al padrino, a proporzio-


e un padrino, disciplina che durò lunga- ne di quanto avrà lassato il fisco: tanta
mente, e in Francia nel secolo XVII sus- era I' affinila fra' padrini e i figliocci. Il

sisteva. Quellodi Augusta del i348 pre- p. Chardon, Storia de sagrai/tenti cap.
scrisse, che padrini e le madrine saran-
i 1 4, l»*a le altre cose dice, parlando de' pa-
no interrogati, e se non sono bene istrui- drini, che gli scomunicati, penitenti pub-
i

ti, e se non hanno l'età richiesta, saran- blici, mouaci non devono farsi pa-
ed i

no licenziati. Nel 536 il concilio di Co-


1 drini citando il canone d' un concilio.
,

lonia volle avvertili i padrini e le ma- Elia vcsco*o d' Usez esclude da questo
drine che levano un bambino al sacro
, ministero quelli che non ricevettero il sa-
fonte, che lo presentano al battesimo a gramento della confermazione; e s. Cai lo
nome della Chiesa e sulla fede della Chie- arcivescovo di Milano proibì ai pieli tarsi
sa, e che si rendono in qualche modo mal padrini. Gli statuti sinodali di Verdun
levadoii del fanciullo, rispondendo in no- fanno la slessa proibizioneai religiosi pro-
me suo ; che perciò avranno cura, subito fessi e alle religiose , alle quali, essi ag-
che il suo spirito coruincierà a sviluppar- giungono, dalla legge è proibito farsi dei
si, d'insegnargli il simbolo, l'orazionedo- compadri o delle commadri: questi stes-
menicale, e di esortarlo, quando l'occa- si statuti lo proibiscono a'fanciulli, e ra-
sione il richieda, di tenere una condotta gione ne rendono perchè ella è cosa ri-
degna di Gesù Cristo e dell'impegnoch'e- dicola, che alcuno divenga padre spiri-
gli ha contratto nel suo battesimo; il per- tuale d'un altro, quando secondo le leg-
chè sarà meglio eleggerli di età matura, gi della natura non può ancora avere
che troppo giovani. la qualità di padre. Tra le erudi/ioni ri-

Anticamente di rado padrini impo- i portate a Confermazione sui padrini e ma -

nevano ai loro figliocci il Nome, sul cam- di ine, evvi la disposizione di Celestino
biamento del quale parlai pure a Con- Y,che in essa un solo uomo o donna sie-
ierm azione. Si faceva ai padrini ed ai 110 il padrino o la madrina , secondo il

ministri sacri un laulissimo banchetto nel loro sesso, mentre nel battesimo si con-
giorno che divenivano padrini, che poi cedono I' uno e l'altra. Nel t. 1, p. 176
iu moderato dal ?..° concilio di Magon- del Bull, de prop./ì<!e ) si riporta il bre-
e 1

PAD PAD 1 3

ve dì Clemente X degli i i settembre soltanto e non dal procuratore Delle di-

1671, Ca e le.sii bus, che, declarat cerias verse cerimonie e riti usale nel battesi-
proposiliones circa palrinos in confinila- mo de' fanciulli o degli adulti, vedasi d
lione, et pò le sta te. regnlarium confn li- Diclich, Diz. sac. //'/., agli articoli Dui/e-
di confinnationeiii et ovdines minores. Il simo. Si possono ancora leggere le Tstrw
concilio di Trento decretò che al più nel zioni e avvertimenti per li cresimandi,
battesimo si ammetta un padrino e una che ogni anno per la Pentecoste suole
madrina, non due uomini o due donne. pubblicare in Roma il cardinal vicario.
Dal sinodo di Faenza e da alcuni dot- A Fascie benedette parlai di quelle
tori venne approvata come lodevole con- donale dai Papi formalmente ai reali in-
suetudine, clic uno solo sia il padrino, fanti,massime ai primogeniti de' sovra-
questo siauomo, se il battezzato è fan- ni ad alcuni de' quali fecero da padri-
,

ciullo, o donna se fanciulla; al qual si- ni ed a Battesimo § V, dissi di quel-


;

nodo concorda per modo di esortazione lo amministralo dai Pontefici. Qui ri-
quello di Ferrara del 17 1 1. Con viene che porterò alcuni esempi di Pontefici che si
i padrini e madrine sieno in età al-
le degnarono esercitare il ministero di pa-
meno di pubertà, non meno di i4 an- drino. Mentre s. Gregorio 1 del 5go ,

ni, e sieno munite della cresima. A que- prima di salire al pontificalo, era apo-
sto uffizio sono esclusi gì' infedeli o ere- crisario di Pelagio II in Costantinopoli,
tici, i pubblici scomunicati o interdetti, tenne al battesimo il figlio dell'impera-
non che pubblici peccatori, gli scandalo-
i tore Maurizio. Nel 7G1 con ricevere s.
si o infami, chi non adempì al precetto Paolo I dal re Pipino le fascie in cui era
pasquale ed inoltre quelli che non so-
, stata posta la figlia dopo battezzata, re-
no di sana mente, e neppure quelli che stò suo compare ; dei doni che mandò
ignorano priucipiidi nostra fede. A que-
i il Papa XXIII, p. 2^3, e
parlai ne' voi.
sto uffizio final niente non si debbono am- XLIX, p. 1.37. Adriano I nel 781 fu pa-
mettere monaci e le monache, uè al
i drino del battesimo di Pipino figlio di
tri regolari di qualunque ordine segre- Carlo Maguo, e l'unse re d'Italia. L'an-
gati dal secolo, né quelli che sono ordi- tipapa Giovanni XVII avea tenuto a bat-
nati in sacris, senza espressa licenza del- tesimo l'imperatore Ottone III e il Papa
l'ordinario o della Sede apostolica. Il pa- Gregorio V cui successe nel 997 caccian-
drino o madrina del battesimo non può do il quale dalla sede, fu punito orrenda-
esserlo della cresima nella quale il pa- , mente dallo stesso figlioccio Ottone III

drino o madrina devono solo tenervi per- Nel 1 377 Gregorio XI pacificatosi con
sone del loro sesso, e perciò si ammette Francesco de Vico prefetto di lloma e ti-

un sol padrino o inaili ina ; nel battesi- ranno di Viterbo, per le sue preghiere
mo una donna può sola fare da madri- tenne al battesimo la figlia, cui pose il no-
na ad un bambino così un uomo può , me di Gregoria, facendosi la funzione con
siilo lare da padrino ad una bambina. solenne pompa. Pregato Gregorio X 1 1 da
Ninno può tenere a cresima nello stesso Uladislao V redi Polonia a levare al <a-

giorno più d'uno, senza licenza dell' or- cro fonie chi partorirebbe la regina, con
dinario. Allorché nel battesimo vi è il diploma dato in Siena a*25 luglio i<- s 1 ,

padrino e madrina, ambedue debbo-


la deputò vescovi Alberto di Posoani e
i 1

no toccare e tenere l'infante, onde con Pietro di Cracovia a fare le sue veci. Nel
questo contrarie la cognazione spiritua- 1 566 V s. da padrino pel nunzio
Pio fece
le , eccettuato però il caso in cui il pa- Castagna poi Urbano VII, ad Isabella li-
drino deputi un procuratore, contraen- glia di Filippo li redi Spagna, nata nel

dosi allora la cognazione dal mandante 1 566. Sisto V nel 1 58 7 die la commissione
i32 PAD PAD
al cardinal Sfondrati, poi Gregorio XIV, Clemente XIV, facendone le veci il prin-
di recarsi a Torino per levare al sacro fon- cipe di Beila, e madrina l'infanta d. M.
te nel pontificio nome Filippo Emmanue- Francesca. Nel 11. ° 77 del Diario di Ro-
le, primogenito di Callo Emmanuele I du- ma 1816 si legge come il cardinal Con-
ra di Savoia. Clemente Vili dichiarò lega- salvi alla presenza del sacro collegio fe-

to a latere il cardinal di Gioiosa per tenere ce le veci di Pio VII, che tenne al fonte
in di luinome a battesimo il delfino di battesimale il figlio del duca di Blacas am-
Francia poi Luigi XIII, cui poi donò pel basciatore di Francia : la funzione la fe-

primo delle fàscie benedette; il cardina- ce il cardinal Arezzo nel palazzodell'am-


le in appresso cresimò il principe e l'un- basciatore ; il cardinal Consalvi impose
se re. Nel 1626 Urbano Vili inviò le- al neonato il nome di Pio e gli appose al
gato a latere in Madrid il nipote cardi- collo una corona di lapislazzuli, con me-
nal Francesco Barberini, per levare nel daglia contornata di brillanti e contenen-
proprio nome al sacro fonte Maria Eu- te la reliquia della ss. Croce. Ne' voi.
genia figlia di Filippo IV, la quale fu XXVII, 286, e XXXII, p. 323 dissi
p.

battezzata dal cardinal Zappata arcive- come Gregorio XVI fece da padrino al
scovo di Toledo. Innocenzo X deputò il figlio della regina di Portogallo, alla
r
cardinal Albergali a fare da padrino nel quale per mg. \ izzardelli donò la Ro-
suo nome, al battesimo di Leopoldo pri- sa d'oro benedetta {J'.). Nel n.° 86 del
mogenito del granduca di Toscana Fer- Diario di Roma 84? 1 è descritta la fun-
dinando II. Clemente IX dichiarò lega- zione del battesimo di Maria Pia figlia
to apostolico in Parigi il cardinal de Van- del duca di Savoia, fatta dall'arcivesco-

dome per tenere nel suo nome a batte- vo di Torino, della quale fu padrino il re-

simo il delfino di Luigi XIV. Clemen- gnantePio IX, rappresentatoqualdelega-


te XI fu il padrino di Clementina So- to dal nunzio mg.' arcivescovo Anlonuc-

bieski, poi moglie di Giacomo III. Nel ci, perciò dal re ornato col gran cordo-
1718 Clemente XI non solo coli' impe- ne de'ss. Maurizio eLazzaro, mentre l'u-
1
ratrice tenne al sagro fonte la figlia del- ditore della nunziatura mg. Santucci eb-
l' ambasciatore imperiale, la cui solenne be la croce di tale ordine, per aver pre-
funzione descrissi nel 08, voi. XXIX, p. 1 sentato nel nome pontificio il donativo
ma a mezzo del nipote cardinal Albani della rosa d'oro. Inoltre Pio IX a' io
fece levare al medesimo sagro fonte d. dicembre 1848, nella cappella del suo
Orazio ,
partorito dalla nipote d. Tere- appartamento in Gaeta, cresimò il prin-
sa. Nel 1733 il cardinal vicario solenne- cipe d. Luigi contedi Trani, ed a' 7 a»
mente in s. Pietro battezzò il nipote del gosto 1849 nella cattedrale di tal città

re di Marocco (^.), tenuto qual padri- battezzò la principessa d. Maria Pia, am-
no da Clemente XII, rappresentato dal bedue figli due Sicilie Fer-
del re delle
nipote principe Bartolomeo Corsini. A dinando II e della regina Maria Teresa,
Confermazione parlai di diverse ammi- alla quale il Papa donò la Rosa d' oro

nistrate dai Papi, e di alcuni personag- benedetta a' 2 settembre. Dipoi a' 28
gi padrini. A Fascie benedette dissi, che marzo i85o Pio IX cresimò le altre fi-
facendo Clemente XIV da padrino al fi- glie dei reali coniugi Maria Annunzia-

glio di Carlo IH, questi deputò a rappre- ta e Maria Clementina, nella regia cap-

sentarlo. Nel n.°8598del Diario dì Roma pella di Caserta. Nei medesimi Diari di

17 74 vi è la descrizione del battesimo fat- Roma sono le descrizioni di battesimi e-


to dal cardinal patriarca Saldanha in Li- seguili in Roma, in cui fecero da pa-
sbona, dell' infanta d. M. Clementina fi- drini vari sovrani, e ne accennerò alcu-
glia del re Giuseppe 1, di cui fu padrino ni. N." 8006 del 1771 il cardinale de
PAD PAD 1 33
Bernis in nome del re di Francia ten- dosa e sua moglie, i quali presentaro-
ne al sacro fonte il primogenito del du- no alla principessa per parte de' loro so-
ca Lante , facendo la funzione il cardi- vrani un vago fiore di testa composlod'un
nal Orsini con dispensa di Clemente XI V, grosso solitario contornato di bellissimi
perchè dell'ordine de'diaconi. N.° 83?.o brillanti, e in dono particolare il ritrat-

e 8322 del 1771 il cardinal York bat- to del re in miniatura situato in marmo
tezzò il figlio di d. Carlo Barberini, fa- nero. Il cardinal Lambruschini protet-
cendo da padrino Carlo III re di Spa- tore del regno di Sardegna, vestito pon-
gna, rappresentato dal detto cardinal Or- tificalmente nella cappella del palazzo
sini ministro delle due Sicilie in luogo ,
Massimo, celebre pel miracolo di s. Fi-
r
di mg. arcivescovo Azpuru ministro di lippo, ademp'i il sacro rito a' 1G maggio,
Carlo III in Roma e indisposto. N.° 122 benché il bambino fosse nato a'3 dicem-
del 1776 il re e la regina di Sardegna bre 1 836 e gli fosse stata subito data l'ac-
tennero a battesimo la figlia del princi- qua battesimale. Intervennero alla fun-

pe Andrea Doria e di Leopolda di Sa- zione molti cardinali, diversi membri del
voia-Carignano facendo le loro veci il , corpo diplomatico, prelatura, nobiltà, ec.
cardinal Alessandro Albani protettorede- PADRONATO o PATRONATO, Pa-
gli stati sardi : altro flgl.odi detti coniugi tronatus, fus patronalus. Diritto ossia
fu tenuto al sacro fonte da Carlo III no- facoltà di nominare e presentare un chie-
minato, rappresentato dal suo ambascia- rico, affinchè sia promosso ad un vacan-
tore duca Grimaldi che gl'impose il no- te Beneficio ecclesiastico (P.) con tutti

me del re; il cardinal Zelada fece la pub- gli onori ed oneri ad esso inerenti. Pa-
blica funzione, avendo eseguito la pri- dronato o patronato si dice anche per
vata il parroco di s. Maria in Via Lata ,
protezione e protettorato, Palrocinium.
come si legge nel n.° (S72 del 1781.N. 11 nome di patrono, che davasi dai ro-
l3a8 del i^K-,il medesimo re di Spa- mani tanto ai padroni che avevano ac-
gna Carlo da padrino al figlio del
III fece cordato la libertà ni loro schiavi, con-

principe Santacroce e di d. Giuliana Fal- servando però ancora su di essi molti


coniere nel battesimo eseguito dal car- quanto ai protettori delle città,
diritti,

dinal de Bernis con intervento di molti comunità e collegi d'arti, fu dai cristia-
cardinali; il re fu rappresentato dal suo ni dato a coloro che hanno fondalo o
ministro cav. de Azara che pronunziò un dotato qualche chiesa. V. Protettore.
complimento, donando alla principessa Nei primi secoli della Chiesa i soli ve-
il ritratto regio ricco di gemme, ed una .scovi facevano la scelta de' suoi ministri
rosa di grossi brillanti con foglie di sme- sacri, e solo nelIV o V secolo s' inco-
raldi : per grazia speciale, il gran mae- minciò ad accordale il diritto di padro-
stro di Malta il bambinodella cro-
insigni nato a coloro quali fondavano ovverodo-
i

co di cavaliere. N.°ioo del 1806 il cardi- tavano qualche chiesa : di questo diritto
nal L'acca battezzò il secondogenito del se ne possono vedere le prove nel concilio
duca Braschi nella cappella del palazzo, d'Orange del 44 nel concilio d' A rles del
i ,

essendone padrino il principe reggente di /p2, in quello d'Orleans del J4 cau. 1 ,

Portogallo, rappresentato dall'ambascia- 33, nel quale è detto, che colui che vor-
tore Pinto. N."4°del i83~ il ree la regina rà avere una parrocchia nella sua terni
di Sardegna tennero al fonte sacro il tì- la provvedila di rendita sufficiente e di
glio dell' odierno principe Massimo, na- ecclesiastici per ufficiarla. Nel o
to dalla principessaMaria Gabriella di (I romano dell' 8 73 fu decretato non po-
Savoia Carignano, deputando con ispe« tersi conici ire benefìcii .1 chierici di al-

procura loro ministro marchese


il tre diocesi] Miiza il consenso dell'ordì-
j 34 PAD PAD
nario; quello d' Ingelheim del 948 vie- ciato idoneo da istituirsi; nelle prelature
tò ai patroni altrettanto , e anco di le- però che si conferiscono per elezione, il

vare i chierici dai benefìcii senza permes- patrono non ha la facoltà di presentare,
so dell' ordinano; altre disposizioni sui ma piacendogli potrà assistere all'elezio-
patronati si possono principalmente ve- ne stessa ed acconsentire; avere un luo-
dere ne'conciliidi Lateranolll del 1 179. go distinto in chiesa fra' laici e fra gli ec-
di Chateaux-Gontier del 1222, di Be- clesiastici., quando vanno in processione
ziers del i223,e di Nantes del 1264, ol- solennemente; in alcuni luoghi riceveva-
ile quello di Trento. Dei patronato si no l'acqua benedetta, il pane benedetto,
tratta a diversi relativi articoli: si pos- e sceglievano il giorno per presentarlo,
sono consultare Viviani, De /tire patro- l'incenso e la pace prima degli altri; de-
nalus. Lamberlini, De Jure patronalus. vesi il patrono soccorrere ed alimentare
F. Pilonii, De conlroversiis palronorum, ne'suoi bisogni se fosse miserabile. I pa-
disceptatìonum ccclesiaslicarum, Vene- troni non possono ritenere, possedere ed
liis 1733. F. De Fargna, Commentarla ingerirsi nell'amministrazione dei beni
in singulos canones de jave patronalus, de' loro patronati, vietandolo il concilio
Montifalisci 17 17, Ravennae i744>R°- di Trento. Non è loro vietato peraltro
mae 749> 1 Venetiis 1771. Ippolito Gior- invigilare affinchè i detti beni siano util-
gi 3
De /are patronalus dissertalo, Fer- mente custoditi, acciò non vengano dis-
rariae 1774- C. Gagliardi, Commenta- sipati e dannificati; come d'invigilare al-
riiim de jure patronalus, Nespoli 1842. la celebrazione de'divini uffizi, facendone
Si discute la materia del giuspatronato denunzia al vescovo. Si acquista il gius-
nel sesto delle decretali e nelle Clemen- patronato per vari modi : per fondazione
tine. Di due qualità è il giuspatronato, se dà un predio per costruirvi una
si

; per costruzione quando a proprie


ecclesiastico e laicale. L' ecclesiastico è chiesa
quello che si compete alla chiesa o al spese si fabbrica una chiesa, o diroccata
chierico, non per ragione e titolo di pa- si riedifica; per dotazione se si assegna
trimonio, ma per ragione di diguità. 11 alla chiesa una congrua dote, o in con-
laicale è quello che viene eretto e fon- tanti o in altro modo, per la conserva-
dato coi beni de'laici, e che compete al zione della chiesa slessa, de'suoi addetti e
chierico non per ragione della chiesa, ma ministri, loche ed acciò tulio stabilmen-
del patrimonio. Da questi duegiuspalro- te sussista vi necessita il consenso e l'ap-
nati ne può un terzo che dicesi
sortire provazione del vescovo. Si acquista il di-
misto, il quale compete parte in ragione ritto di giuspatronato per privilegio pon-
della chiesa, parte del patrimonio, e ciò tificio; si acquista per molte e replicate
sembra possa avvenire dall'accordo di presentazioni, fatte senza opposizione e
due patroni, che trasferiscono il loro ri- per tempo immemorabile. Siccome l'
i-

spettivo diritto in favore della chiesa stes- stituzione de'patronati produce un bene
sa. 11 giuspatronato può essere ereditario alle anime de'fedeli, perciò tutti di qua-
e gentilizio, il cui diritto spella all'erede ; lunque sesso età e condizione possono
,

può essere agnatizio o familiare, il cui di -


acquistare il diritto di patronato.
rittospetla a quelli della famiglia ed agna- tempo per esercitare questo diritto,,
Il

zione; può essere anche misto provenien- cioè di nominare e presentai e beneficia- il

te dall' uno ed altro caso che dicevi di lo, concesso ai patroni laici, è di 4 mesi,

patto o provvidenza. I diritti e le prero- colla facoltà di variare e di presentare an-


gative che hanno i patroni si dividono che altro accordandosi alti elianto lempo.
in utili ed onorifici, non gli stessi da per Ai patroni ecclesiastici ai quali uon si ac-
lutto, e sono: di presentate quel henefi- corda ulterior tempo, si diurno soli 6
PAD PAD i3j
me-.:, e ad ambedue le qualità dal giór- cui mancando alcuni de'palroni, gli alili

no della ricevuta notizie» della vacanza, che restano


si considerano sempre pel-
ed un tal tempo deve e>sere continuo. no perchè tutti, finché uno solo ne
li
,

Se ii giuspatronato fosse misto, il patro- rimane rappresentano la persona sola


,

no ecclesiastico trae ne'suoi diritti il pa- del defunto. Per don azione ed anco pei
trono laico, ed in tal caso gode anch' e- legato può trasferirsi a favore di un laico
gli del tempo di 6 mesi a presentare, go- o d'un chierico privato, ma vi vuole il

dendo il privilegio del patrono ecclesia- consenso del vescovo; senza un tal con-
stico, diversamente sarebbe inutile il det- senso può trasferirsi a favore d'una chie-
to privilegioaH'ecclesiasticostesso. Setau- sa, diun monastero o di ecclesiastica di-
to il patrono ecclesiastico che il laico non gnità e la ragione che vi occorre un
;

presentassero nel tempo sopra stabilito, tal consenso del vescovo


si è, perchè il

si devolve al vescovo la destinazione li- giuspatronato, essendo cosa annessa al-


bera del beneficiato per questa volta. Al lo spirituale, il nostro diritto canonico di
patrono ecclesiastico, oltre 6 mesi, non i buon sentimento ammette, che quello che
si dà altra dilazione, per la ragione tra è allo spirituale annesso del laico si ri-
le altre, che l'ecclesiastico dev'essere più torni alla chiesa, li patronato si trasferi-
istillilo delle regole di disciplina eccle- sce permutandolo con altra co«a spiritua-
siastica, di quello può essere un laico. le, o se si vende, vendita che non può
Al patrono è vietato presentare sé stes- farsi isolatamente e separatamente, men-
so, per impedire qualunque esempio di tre c'interverrebbe simonia; può far-
turpe ambizione, tuttavia opinano alcu- si se il patronato è annesso ad una te-
ni possa presentare il proprio tiglio: que- nuità, ad un predio, ad una unìversil
sta regola ciònon ostante in qualche ca- di ad una eredità e ad un cor-
l>eni,

so speciale può avere la sua eccezione, po cui annesso, come appunto av vie-
sin

segnatamente se il patrono tosse idoneo ne quando si vende un feudo, una con-


e miserabile, potrebbe ottenere la istilli tea, una baronia, che si vende anche il

zionc, non come presentato. Se tra due titolo ili feudatario, di contea e baronia.
o più patroni nascesse liteo dissidio sul- Si perde il diritto ili patronato, se il pa-
la nomina, potranno i patroni convenire trono violentemente aggredisse, malme-
di fare la presentazione allei -nativamen- na «se. percuotesse, ed altro facesse a gra-
te; che se il giuspatronato spellasse ad un ve danno del rettore o ecclesiastico che
corpo o collegio, il maggior numero dei ritiene e gode il beneficio di patronato;
voti e l'idoneità del presentato sarà pre- se il patrono divenisse ei etico e come ta-

ferita; se pari saranno i voti e non re- le Ici^se condannato, se usurpasse i diritti
io composte le differenze e le di- della chiesa, -e fendesse separatamente
spute Ira'patroni, scorso termine a pre-
il il diritto di patronato, se lo ce I. -

sentare, devolvi- .il vescovo il diritto condonasse, «e lacbiesa ove fondato o


«li destinare il beneficiata II giuspatro- eietto il patron ito allatto rovinile ed
nato può trasferirsi per successione, pei insei v ibile >i i< dòV >«< al ggetl è cau
donazione, per muta/ione, per vendili sa finale del giuspatronato stesso I
-

e per successione quando si trasferisci Vermigiioli, Lezioni di diritto con


»ou Li totalità dell credila ii testa menta I

iia, sia intestala o uà legittima Si tra PADRONE, Dominus. Titolo di ono-


(ferisce in solidi ancorché l'eredità sia re,o colui che ba dominio < signoria
inegoalasente divisibile, mentre il
g tu Quanto al pruno e iso d Pai isi, /
pallonaio è in sé (lesso indivisibile: in mi, t. i
,
p
.li -
dovn b
:
luccede in istirpi e non in capi, pei l'i nelle lettere dai -i ai odi m •.
1 36 PAE P AE
non agli eguali e molto meno ai subor- settentrionale o regno d'Olanda o Paesi
dinati ; il replicare signore, signore pa- Bassi, ed in parte meridionale o regno
drone £ costumanza di secoli barbari : ve- del Belgio. La regione è bagnata da un
dasi Illustrissimo, Signore, Colendissi- gran numero di corsi d'acqua, che di-
mo. Al nipote del Papa, come chiamato scendono tutti dai bacini del Pieno, del-
cardinal Padrone, si dà il titolo di Pa- la Mosa e della Schelda, ad eccezione di

drone colendìssimo in vece dell' osser- , alcune riviere poco importanti che van-
vandissimo, anche dai cardinali crea- no al mare direttamente. Questi corsi
ture del suo zio. V. Parenti de' Papi. sono navigabili e riuniti la maggior par-
Quanto a padrone per dominio e si- te da un gran numero di canali, il cui
gnoria, V. Dominus, Famigliare, Servi, sistema è ammirabile, mantenuti colla
Corte. maggior cura ; l'Olanda particolarmente
PAESI BASSI o OLANDA, Neerlan- ne possiede come altrettante strade il ;

dai, Ilolland. Regno del mezzo dell'Eu- Belgio pure ne ha di superbi. L'aspetto
ropa, fra 49° 3o' e 53° 3o' di latitudi- del suolo nelle diverse parti, varia mol-
ne nord, 4° 5 2' di longitu-
e frac) i3' e to.Le provincie settentrionali o regno di
dine est. Il mare
nord o germanico
del Olanda non presentano che una vasta
lo bagna all'ovest e al nord confina coi : pianura bassissima, interrotta da dighe,
regni del Belgio, d'Anuover, di Francia, e canali, fosse, paludi; sono sparse di una
la parte renana degli stali prussiani. 1 Pae- quantità di città, borghi e villaggi opu-
si non hanno frontiere naturali che
Bassi lenti, ed abbondano di pascoli eccellenti,

dal lato del mare, ma evvi una linea di che nudriscono mandrie numerose; ma
piazze forti importantissime, onde porli il clima n'è freddo, umido e non molto

in sicuro da \\\\ colpo di mano. Le coste salubre. Le provincie meridionali o parte


sono da per tutto unite e spesso al disot- Belgica o regno del Belgio al contrario
to del livello dell'alte maree, circostanza gode di temperatura assai dolce, ed olire
alla quale, unita alla qualità limacciosa una gran varietà di ridenti praterie, col-
e palustre di buona parte della regione, line coperte di belle foreste e campagne
il regno deve il nome che porla; ma di- bene coltivate, tranne le vaste lande de
verse dune o colline di sabhia e dighe la Campine nella provincia di Limbur-
mantenute con grande
artificiali elevate e go e di Anversa, essendo il Belgio uno
ed enorme dispendio, preservano il pae- de'paesi più coltivati del mondo, ove la
se dalle inondazioni, per cui gli abitatili educazione del bestiame si diffuse van-
coll'arte frenarono l'orgoglio de' minac- taggiosamente da per lutto. 11 suolo, il
Sgraziatamente però le bur-
ciosi flutti. eluna, le produzioni, costumi stabiliro-
i

rasche violenti resero sovente inutili tut- no una barriera naturale fra le provincie
ti i mezzi onde la sto-
di conservazione, settentrionali e le meridionali. Il selvag-
ria particolarmente d'Olanda è ferace di giume è quasi del lutto mancante nel
racconti luttuosi d'inondazioni e alluvio- nord, nell'inverno però vi proviene dal-
ni; in genere si calcola che ogni i5 an- la Norvegia e da altri paesi. La pesca, che
ni ne avviene una più. o meno distrutti- forma una delle principali ricchezze di
va. Prima dell' era cristiana uno di tali questo regno, è attiva e abbondante. Il
disastri incoiò moltissime città borea - regno minerale è povero nei Paesi Bassi,
te, e 3oo,ooo uomini atti alle armi pe- massime in Olanda, non così nel Belgio.
rirono in tale catastrofe; altre calamità Le sorgenti minerali sono poco nume-
memorabili accaddero negli anni di no- rose e poco cognite. L'industria è molto
800, i23o, 1277, 1282, 477»
stra era 1 più florida nelle provincie meridionali
1825. I Paesi Basai si dividono in parte che nell'Olanda, ove prevale il commer-
PAE PAE li-
do marittimo, e tra le ali re cose vi fnb- del mondo. In una statistica de' Paesi
bricano tele d'una finezza e bellezza stia- Bassi del 1846 sono cosi enumerati gli
ordinaria; rinomate sono le pannine di abitanti delle colonie. Asia 6,54 t.-oo,
Utrecht e di Leida, le sete d'Amsterdam Batavia 4>8oo,70o, Amhoine, 45,ooo,
e d'Anversa; diverse manifatture sono Banda 44>°°°> Ternate 170,000, Ma-
numerose nel Belgio, ove primeggiano i cassar 3Go,ooo Sumatra 1,040.000,
,

merletti di Fiandra e di Brusselles, i co? Timor 85,ooo, Africa e forti di (.in-


toni, i tappeti, le carte, i libri, il ferro la- nea ",000, America 83, 100, Suri unni
1

«orato, ec. Il commercio già tanto este- 57,040, s. Eustachio 3,7 io, Curacao 1

so dell'Olanda , sensibilmente diminuì. i2,35o.


L'Olanda è uno dei pochi paesi d'Euro* Le principali esportazioni consistono
pa, in cui gli antichi usi e le tradizioni in burro, formaggi rinomati sotto il ito-
si sono più conservati. Gli abitanti dei «ne di Olanda, carne e pesce salato, ed
Paesi Bassi appresero nel secolo X da- in particolarità aringhe apprezzatissime,
gli italiani le prime nozioni sulla nego- bestiame, tabacco, coita, merletti, ec.
ziazione, dacché alle rinomate e freqnen- Le grandi pescagioni della balena e del
ti fiere convenivano con affluenza le navi merluzzo vi formano marinai eccellenti
venete, genovesi e pisane. Le sue flotte e danno importanti prodotti. Prima era
formidabili o tolsero o menomarono nel- immenso il vantaggio che risultava al-
le Indie occidentali e orientali le compii- 1' Olanda dalla pesca delle aringhe, in
ste de'porloghesi , e condussero la prò- cui s'impiegavano annualmente circa
sperila nazionale a sì alto grado, che a 200 navigli. L'origine di questo coni-
tutte le genti soniministraronsi merci e- mercio rimonta al secolo XII, ma il mo-
sotiche dalle sue fattorie: ma le contese do della conservazione devesi al secolo
con, l'Inghilterra, le gare civili e la rivo- XV a Guglielmo Beukelsz fiammingo,
luzione francese mollo scemarono si este- onorato perciò dalla nazione con Pinna I-
so lucro. I Paesi Bassi ricuperarono nel lamento d'una statua, e dall'imperatore
181 5 maggior parte delle colonie pos-
la Carlo V nel 1 536 visitato nel suo avel-
sedute dall'Olanda; hanno nelle isole lo. I diversi famigerati porti de' Paesi
della Sonda, Java ove si trova Batavia Bassi aprono sicuro asilo alle navi, ma
utW Oceania (f '.), il centro de'loro sia- lungo lecoste il cabotaggio è periglioso,

bilimenti in questa parte del globo; Ma- Il commercio de' libri nel Belgio è ora

dura, Banca, una parte Borneo, Ben- di immenso, a cagione della pronta contraf-
culen e Billiton, pur nell' Oceania, non fazione delle opere pubblicate in Frau-
possedendo queste due ultime che dal eia, che ristampale nel Belgio si vendo-

1823, in cui furono cedute ad essi dagli no a prezzo assai minore. Dopo il i83o,
inglesi in cambio dei loro stabilimenti per l'apertura della Schelda, l'industria.
sulia coita dell'Indo. Una parte di Cele- belgica riprese il suo vigore, per cui IO-
be ed una buona parie dell' arcipelago landa avea poslo molti ostacoli; canali i

delle Mo Iucche nella stessa regione, loro e le strade di ne aumentarono


fèrro i

pure appartengono. Paesi bassi hanno I vantaggi e l'opulenza in ogni luogo. 11 re-
in Africa alcuni banchi sulla costa di Gui- gno de' Paesi Bassi formato dall Olanda
uea, ma perdettero la bella colonia del al notdsi compone delle seguenti ia pro-

capo di Buona Speranza. La Gujana o- vineie, che distinguerò in carattere .

landese nell'America meridionale, le iso- vo,coll'altro registrando i rispettivi capo*


le di Curacao e di s. Eustachio e la me- luoghi che hanno arinoli in questo /

tà di quella di s. Martina, sono i prin- tranne Amsterdam, Assen, Zvroll,


tu/rio,

cipali loro possedimenti in detta parte Ainhem, non che Hasselt, Arlon e Lu-
i 38 P A E P A E
xembourg, di cui parlerò in fine di que- colla famiglia reale, le primarie autorità
sto, descrivendo i 4 vicariali apostolici ed il corpo diplomatico, risiede all'Aia,
dell'Olanda e la missione delle 7 arci- ove la s. Sede vi tiene un inlernunzio a-
preture secondo recenti notizie. Inol- poslolico e vice superiore delle dette 7 ar-
tre citerò gli altri articoli di città ap- cipreture ; mentre a Brusselles presso il
partenenti alle stesse provincie. Birban- re del Belgio ha un nunzio apostolico. Il
te nord o settentrionale con Bois le Due. re de'Paesi Bassi tiene in Roma un in-
Gueldrìa con Arnhem; vi è ancora Ni' viato straordinario ministro plenipoten-
mega {V.). Olanda meridionale con Aia ziario, altro eguale ministro vi tiene il

capitale del regno; vi è ancora Dordre- re del Belgio. Gli olandesi discendono
cht e Harlem (^.). Olanda settentrio- dagli alemanni e dagli antichi baiavi e
nale o Nord - Olanda con Amsterdam. frisoni; parlano una lingua particolare
Zelanda con Middelburgo. Utrecht con che ha qualcheanalogia col tedesco; han-
Utrecht. Frisia con Leuvarden. Over no carattere freddo, serio e grave; sem-
Yssel con Zwoll; vi è ancora Deventer pre si sono dedicati al commercio con ar-
(P-) Groninga con Groninga. Drenlhe dore: ebbero ed hanno il coraggio di com-
con Assen. Limburgo ducato con Mae- battere contro l'oceano e la natura, traf-

stricht; vi è ancora Ruremonda. Luxetn- ficano,mangiano e dormono tranquilla-


bourg granducato con Luxembourg. Se- mente cinti d' un muro di fango che li
condo la statistica del 1846, gli abitanti protegge contro il mare, il cui livello è
sommavano a 3,158,976. 11 regno del 20 piedi più allo del suolo pantanoso
Belgio formato dalla Belgica si compone che abitano muro tanto dispendioso
; ,

delle seguenti <j


provincie(dividendo con che fu calcolato meglio era il fare le di-
quello de'Paesi Bassi le provinciedi Lim- ghe di rame. Attualmente la grande im-
burgo e Luxembourg) che distinguerò presa in Olanda, olire il prosciugamento
in carattere corsivo, coll'altro registrando (mediante macchine a vapore) del vasto
i rispettivi capoluoghi che hanno articoli lago o mare di Harlem e di quello di
nel Dizionario, tranne Mons di cui farò Zuiderzee, per ritogliere al mare immen-
parola a Toumay. Inoltre citerò gli altri si terreni una volta fertili e popolosi, è
articoli appartenenti alle medesime pro- di costruire una diga che riunisca le i>ole
vincie. Anversa con Anversa ; vi è an- di Texel, Ulieland e Scelling, al Fries-
cora Malines (P.), (ove parlai del Col- land o a Groninga. I belgi aitivi, spiri-
legio ecclesiastico Belgico fondato in Ro- tosi, laboriosi, sono in pai te discendenti
ma 844)- Brabante meridionale o
nel 1 dai germani, in parte dai celti: parteci-
sud con Brussellcs. Fiandra occidenta- pa no molto del carattere dei francesi ,

le con Bruges; vi è ancora Vpres (f/ .). di cui han comune l'origine e de' quali
Fiandra orientale con Gand. Hainant la lingua è generalmente parlata nelle

con Mons; vi è ancora Toumay {f/ .). città il popolo delle campagne deli' o-
;

FÀcgi con Liegi. Limburgo con Mosseli. vest si serve del fiammingo, che deriva
Luxembourg con Arlon. Namur con Na- dall' olandese, e quello dell'est parla il

inur. Secondo la statistica del 1846, vallone, che altro non è che un linguag-
gli abitanti sommavano a 4>335,3ir). 11 gio grossolano francese; il tedesco è assai
re de'Paesi Bassi principe d'Orange-Nas- sparso nel granducato di Luxembourg.
san, come granduca di Luxeniburgo ap- Tuttavolta l'idioma neerlandese, diviso
partiene alla confederazione germanica, ne'due dialetti olandese e fiammingo, si

che vi ha la formidabile fortezza federale parla in tutta la monarchia. 1 belgi so-


di tal nome: ha tre voli nell'assemblea no zelantissimi cattolici, gli olandesi fer-
generale, uno iu quella ordinaria. Egli vidi calvinisti e pretesi riformali, alla
P A E PAE i3r)

quale religione appartiene il re e la sua ze e belle lettere di Brusselles occupa il

famiglia: però tutte le religioni vi sono primo posto, per non dire qui delle al-

tollerate. Tra' belgi non mancano quelli tre numerose società di scienze e belle ar-

che seguono le dottrine de' luterani, co- ti. I regni de'Paesi Bassi e del Belgio pro-
me 1' odierno re, mentre la famiglia è dussero un grandissimo numero di uo-
cattolica, non che de'calvinisli e gianse- mini celebri, fra' quali ne citerò alcuni, di
nisti ; nei Paesi Bassi e Belgio vi si con- altri facendone menzione alti ove, agli ar-

tano circa 80^000 ebrei. >el Belgio fio- ticoli delle città e luoghi della regione,
renteè la gerarchia ecclesiastica, non solo mentre i santi registrati nel martirolo-
è libero il cullo cattolico, ma assai vi ri- gioromano hanno biografìe, comel'lian-
splende, ed è in affettuosa comunicazio- no 4 cardinali che portarono il cogno-
ne colla s. Sede il rispettabile corpo epi- me di Luxembourg Papa Adriano , il

scopale. Vi sono gli agostiniani, i dome- FI, ed i cardinali d' Alsazia de' prin-
nicani, i gesuiti, i liguorini, i minori fran- cipi di Chimay, Encìiein'oer , Goessen,
cescani riformati, ed altre congregazioni Guido e Slusio : Gregorio XVI elevò a
religiose d'ambo i Vi sono collegi
sessi. A-
tale dignità l'arcivescovo di Malines.

di missioni in Brusselles, Lovanio, Ma- dunquegli uomini d'una fama più distin-
jines eNivelles. Tutti i luoghi de' Paesi ta sono principalmente Erasmo, Grozio,

Bassi e del Belgio ch'ebbero od hanno Arminio, Coccejus, Huygens, Ballliazar


sede vescovile, o in cui fu tenuto un con- Becliet, Woel, Wicquefort, Boerhaave,
cilio, hanno articoli iti questo Dizionario, Swielez, Tu!p,Kampfer, Spinosa, Hem-
e possono supplire alle notizie ecelesiasli - slerhuis , Hooff , Codioni il
1' istorico ,

die de'due regni. principe Maurizio d' Grange, gli ammi-


SonoviG università: nel regno de' Pae- ragli Trompe e Ruyter; Bareni e Fleem-

si Bassi quelle di Utrecht, Groninga e skeik, che primi videro lo Spitzberg e


Leida; nel regno del Belgio quelle di Lie- loslrello di Valgaseli; Scliouten e le Mai-
gi, Gand Lovanio, della quale parlerò a
e re, a cui si deve la scoperta del capo Horn.
Università'. Si contano di più nelle pro- L' architettura rimarca Vati Campen
vincie settentrionali 3 atenei superiori, ad ch'eresse il palazzo comunale d'Amster-
Amsterdam, Francker e Deventer; ras- dam; l'intaglio in rame e pei sigilli vi fu

somigliano molto alle università, ma non floridissimo nel secolo XVII ; la pittura

hannodirillodi conferire il grado di dot- vi possedette principalmenle Luca ili

tore. Gli atenei delle provincie meridio- Leyden, Bembrandt, Van-Dyck Ru- ,

nali, tranne quello di Brusselles che pre- bens, ma nato in Colonia, Gerardo Dow,
se da poco tempo una maggior estensio- i due Teniers Filippo de Champa-
,

ne, hanno una grande analogia coi gin- gne^ ec, Ad Andrea Vesalio anatomico
nasi e le scuole latine dell' Olanda. Al- ora Brusselles ha eretto una statua in piai
la testa àVcorpi letterari e scientifici dei za delle musico
Barricate. Gretry è il

Paesi 1 ìassi si trova 1' istituto reale dei di cui possa insuperbirsi la regione, ove
Paesi Bassi, la cui sede è Amsterdam ; lo la musica, benché molto coltivata, non

creò Luigi Bonapartc poco dopo 1' ere- fece però manifesti progressi; ila ultimo
zione della repubblica Baiava in regno furono istituiti conservatorii reali di mu-
il' Olanda, quasi sulle basi dell' istituto sica e di canto. La stampella e l arte li-

di Francia. Dopo la sua abdicazione, Na- braria sono in uno stato prospero. Que-
poleone conservò lo slabili mento, e alla sto paese è pur celebre per le >ue scuo-
fondazione del regno de' Paesi Bas-i il le fiamminga e olandese ,
e può andai

nuovo re protesse questa grande e bella fastoso de' suoi musei di quadri ad Ani
blituziouc. L'accademia reale dille seicn- slerdam, Anvei russelles, ce : Ir
i4o PAE PAE
esposizioni pubbliche di quadri si fanno vevano la sede più oltre degli attuali con-
o"iii anno alternativamente in diverse fini dilatata. Si conosce un frisone , ca-
città; in alcuni luoghi sono superbi ga- po delle genti batave, che tre secoli in-
binetti di storia naturale, celebri biblio- nanzi 1' era volgare teneva in Leida la
teche, scuole di belle arti. Il gusto del tea- sua dimora. Ma le nozioni più esalte in-
tro è meno vivo e meno in generale dif- cominciano dal romano conquisto , che
fuso in Olanda che in molti altri paesi; ridusse quella terra in provincia dell'im-
in alcune provincie sono teatri ambu- pero, sotto il qual dominio visse sino al
lanti; la francese è la sola lingua usata secolo V. Di queste popolazioni, come del-
ne' teatri; quello diBrusselles è il più os- l' introduzione del cristianesimo, parlo
servabile. Istituzioni benefìchee filantro- ai loro articoli succitati e altri relativi.
piche sono in ciascuna provincia , città La Belgica, che in origine formava la par-
e villaggio. Vi sono società per il miglior te settentrionale delle Gallie^P.), fu con-
trattamento de' detenuti, casse delle pen- quistata da Giulio Cesare 5i anni prima
sioni vedove e gli orfani società
per le , tli Gesù Cristo. Era
molto più e- allora
caritatevoli per diminuire il numero dei stesa del giorno d'oggi, e comprendeva
poveri, per prevenire I' indigenza per ,
tutto il vasto paese cinto dal Senna e dalli
scuole dei poveri, per case di lavoro, per Marna, che la dividevano dalla Gallia Cel-
depositi di mendicità, per colonie agri- tica al sud , la Manica ed il mare del nord
cole, per casse di risparmio , per monti all'ovest, il Reno all'est, ed il YYhaal al

di pietà; ed altre intente a migliorare i nord. Nella divisione delle Gallie fatta da

costumi ,
1' industria, commercio, ec.
il Augusto, fu divisa in 3 provincie: i Bel-
Ciascuna provincia è amministrata da un gica, che comprendeva i paesi de'treve-
governatore e si divide in circondari, can- rini, dei nervi, degli atrebati, dei mori-
toni e comuni : i circondari sono gover- ni , dei menapi occidentali , dei medio-
nati da commissari; ciascun comunella matrici, dei remesi, degli ambianesi, dei
un borgomastro, che fa I' uffizio di po- bello vachi, dei suessioni, ec, cioè a dire
destà, ed è assistito da due scabini ; que- la maggior parte del Luxembourg, del-
sta riunione prende il nome di consiglio l'IIainaut, della Fiandra e del nord del-
di reggenza. Il governo de' due regni è la Francia. 2.° Prima Germanica, for-

costituzionale; il potere legislativo ed e- mata dai paesi de' tribochi dei nerneti, ,

secutivo è esercitalo dal re, la cui per- dei vangioni e dai caracati ,
ove si tro-
sona è inviolabile , e dagli stati generali vavano Strasburgo, Spira, Worms e Ma-
divisi in due camere; i ministri sono re- gonza. 3.° Seconda Germanica, che rin-
sponsabili. Da ultimo la legge fondamen- chiudeva menapi orientali, gli eburo-
i

tale venne rinnovata. ni, gli aluatichi,cioè a direi paesi di Ju-


Molti furono popoli anticamente spar-
i Namur, Anversa, Brabante,
liers, Liegi,

si nella superficie di questo stato. I bel- Limburgo, Colonia, ec. A questi popoli
gi noverano primi, che alla Gallia Co-
si furono riuniti i batavi, i caninefati, ed i

rnata appartenendo, le fertili rive occu- frisoni che abitavano I' Olanda attuale.
pavano dello Schelda ; vengono poscia i Al principio del IV secolo la porzione
baiavi, derivati dai batti e cinti all' in- che avea conservato il nome di Belgica,
torno delle due braccia del Reno , ulti- lù ancora divisa in prima all' est e se-
mi sono frisoni che tra le foci
i del Re- conda all' ovest.Tutta la Belgica restò
no e dell'Ems stanziavano. Nel lato poi soggetta ai romani per458 anni, ma riu-
orientale, che si appartiene più al suo- nita poi alla Francia^.), fu incorporala
lo alemanno , i sicambri , i menapi ,
gli nel 638 nella vasta porzione di questa con-
eburoni, gli ardcui , i nervi e gli ubi a- trada che prese il nome d'Austrasia con
PAE PA E 1
i
.

Metz per capitale. Compresa nella par- mina di Baviera nel 436 cedette suoi 1 i

te che toccò a Lotario 1 figlio di Luigi I stati a Filippo il Buono <\na\ di Borgo-

re di Francia al tempo della divisione


,
gna, che riunì sotto il suo scettro le 17

degli stati di questo principe fra i suoi tre provincie o altri stati de'Paesi Bassi, es-
figli, fece parte nell' 855 della Lotarin- sendo successivamente entrate nella ca-
gia o Lorena (f.), che si divise nel 959 sa di Borgogna per successione, per con-
in Alta e Bassa: la l." comprendeva il quista o per acquisto; cioè 1' Artois, la
paese irrigalo dalla Mosella; la Bassa Lo- Fiandra eia signoria di Malinesnel / 38 >;

taringia, che si estendeva dalla Schelda, la provincia di Namur nel 1421 il Bra- ;

il Beno e la Mosella sino al mare, dopo bante, il Limburgo ed il marchesato di


essere stata governata dalla sua forma- Anversa nel i43o; l'Hainaut, l'Olanda,
zione da vari duchi della casa di Arden- la Zelanda e la Frisia nel i436 suddet-
'
ne, passò nel 1 1 06 a quella di Lovanio to; ed il Luxembourg nel l442 e '
i
( )?

che la possedette 3oo anni. Il feudale Morto nel 1467 duca Filippo, gli suc-
il

regime creò ne' Paesi Bassi 4 duca- cesse Carlo il Temerario, ultimo duca di
ti, 7 contee, un marchesato, e 5 signo- Borgogna, ucciso nel 1 4-7 7 avanti Nan-
rie, ond'ebhero origine le
17 provincie cy. Allora tutti questi paesi passarono al-
unite di cui parlerò dipoi. la casa d'Austria, pel matrimonio di Ma-
L'Olanda, provincia la più ricca e ria di Borgogna figlio ed erede del de-
popolata de'Paesi Bassi, era un tempo, funto duca, con Massimiliano I figlio del-

come dissi , abitata dai baiavi, dai ca- l' imperatore Federico III , ed impera-
ninefati, ed altri popoli germani, il cui tore anch' esso nel 1 493, de' quali par-
nome si perdette dopo le conquiste dei come dei successivi imperatori, aGaa-
lai,
J
franchi. Si crede che la contea d 01an- mama. Massimiliano! ebbe da Maria, Fi-
da sia stata eretta nel 92 3, prima sotto lippo che sposò Giovanna erede della mo-
il nome di contea di Frisia; il nome d'O- narchia di Spagna (P •) da' quali nac- ,

landa, paese concavo o terra concava, quero Carlo V e Ferdinando! impera-


esprimente generalmente con-
il suolo tori. A Carlo V oltre la Spagna tocca-
cavo e basso sotto livello del mare ed il rono gli stati materni de'Paesi Bassi ^ot-
il letto de' fiumi, non incominciò ad es- to di lui le provincie d'Utrecht e di O-
sere usato che nel ioGr sotto Thierry ver Yssel, ed il paese di Drenthe vi fu-

V. Guglielmo II, il più illustre de' suoi rono uniti nel 1527; la signoria di Gro-
conti, dopo la deposizione di Federico 1, 1 ninga e le Ommelandes nel 1 536, ed il
Innocenzo IV lo fece eleggere impera- ducato di Gueldria colla contea di Zut-
tore a' 29 settembre 1247 morto nel ,
phen uel 1 543. Con questa unione del-
1 256 e sepolto in Middelburgo; ne par- la contrada , Carlo V nel 1 ;5j.o la sot-

lai ne' voi. XXIX, p. 149, e XXXV, p. topose sotto lo stesso uniforme governo.
3o2, 3o3 e 3o[ Qui noteiò che dalla Temperata n'era la forma e guarentiti
casa di Luxembourg uscirono gl'impera- i vari privilegi delle diverse provincie,
tori Enrico VII, Carlo IV, Wenceslao ,
uè si potevano emanar leggi , decretare
.Tosse e Sigismondo, de'quali trattai nel imposizioni, disporre cT impieghi in fa-

voi. XXIX, p. 1 7 1 e Kg. e in alili ar- vore dello straniero, né ammettersi trup-
ticoli che li riguardano. Quanto all' O- pe estere seuza il consenso degli siati, i

l.uiil,!, nel i3oo la sovranità del paese quali erano presieduti da un principe
passò alla casa d'IIainaut, poi nel 1 34 5 chiamato «ftaÀ-AoWrrcioèguardiaoodel
a quella di Baviera , mediante il matri- paese, o capitano generale o luogoteneo<
monio di Margherita d'Hainaut im- coli' te di tutta la lia^sa Alemanna.
peratore Lodovico V il Bavaro: Giaeo- Filippo 11 re «li Spagna, tiglio ed ere-
\\i l'AE PAE
de di Cai lo V anche perla sovranità dei dichiarato co' suoi partigiani reo di le-

Paesi Bassi, cioè dell'Olanda e del Bel- sa maestà, indi disfatto nelle pianure di
gio, dopo aver Patio celebrare al padre Gemmingen. Radunato poderoso eserci-

in Brusselles quei sontuosissimi funerali to, spedì Guglielmo I il suo fratello Lui-

che riportai nel voi. XXXVIIf , p. 33, gi in Frisia, che subito venne sconfìtto.
diede nel i55q governo delle Provin-
il Non per questo il principe si atterrì, ma
cie d'Olanda, Zelanda Frisia ed U- , si pose ad organizzare nuova armata di
trechta Guglielmo I il Taciturno dell'il- alemanui e francesi avventurieri, né po-
lustre casa di Nassau {V-), (dalla quale tendo penetrare ne' Paesi Bassi si pose ,

era uscito nel 1292 l'imperatore Adol- a rafforzare gli eretici ugonottiidi Fran-

fo, di cui parlai ne' voi. Ili, p. 27 e 28, 1 1 cia.In questo tempo , lungi la corte di
e XXIX, i5i) e principe d' Orange
p. Spagna dal condurre i popoli a termini
(/"'.), antico feudo del regno d'Arles nel- raddoppiò invece le ava»
di pacificazione,

leGallio , che dalla famiglia di Chalons nie e colla grave imposizione del deci-
avea per donazione conseguilo. Tutte le mo sulla vendita de' beni mobili, del vi-
altre provincie poierano rette in nome gesimo sugi' immobili e del centesimo
del sovrano da Margherita d'Austria du- de' fondi portò 1' indignazione al col-
,

chessa di Parma e sorella naturale di Fi- mo, specialmente ne' fiamminghi. Entrò
lippo II. Volle questi estendere a' Paesi infine Guglielmo nel IJ70 nel Braban-
Bassi quell'assoluta autorità, con che do- le e si ritirò in Zelanda e nell' Olanda.
minava le Spagne, ed incominciò ad Fece da prima una guerra piratica, nia
abrogar leggi ad imporre tasse arbitra-
,
poscia gli stati di quelle due provincie
rie, a nominar nuovi vescovi, ed a fare radunati a Dordrecht lo proclamarono
altre non meno pericolose innovazioni. stalolder, e nulla vollero aver più di co-
Vane furono le rimostranze, e sebbene mune La per-
col gabinetto spaglinolo.
rispettosamente avanzate, si ebbero in dila delledue provincie produsse il ri-
J
conto di ribellione. Inviati il conledi Berg chiamo del duca d Alba, che gloriavasi
e il signore di Montmorency-Monligny d'aver fatto troncare 18,000 teste du-
~>- >
a pie del trono, chiesero l'allontanamen- rante la sua amministrazione. Nel 1

to del primo ministro e consigliere della gli successe d. Luigi Requesens gran com-
governatrice, cardinale ili Gra>tt'ela,e la mendatore di Castiglia, sotto il quale con-
corte mandò in sua vece 1' impetuoso e tinuò la guerra col maggior accanimen-
sanguinario Ferdinando Alvarez di To- to e sebbene nel
, 5-.\ V armata d'O- 1

ledo spaglinolo e duca d'Alba, anche per range fosse nuovamente battuta e pe- ,

^stabilirvi 1'
inquisizione. Nel 1 566 pre- rissero sul campo i fratelli stessi di Gu-
ceduto da numerose truppe spaglinole ed glielmo pure uno straordinario corag-
I,

italiane, il duca si annunziò coi patiboli e gio accompagnò sempre le imprese degli
colle scuri. Dieciotto gentiluomini, in uu olandesi; e dopo il memorando assedio
ai conti di Egmont e di Morii, furono qua- di Leida, le provincie fiamminghe, sen-
si subito nella piazza di Brusselles deca- za consultare né il re di Spagna , né il

pitale fu questa la prima scintilla del più suo governatore, vennero ad un tratta-

Il principe Guglielmo I
terribile incendio. to di pacificazione colle altre, decretaro-
d' Orange benché condannato a mor-
, no I' amnistia, resero prigionieri i , de-
te, percorse la Germania onde allestire molirono le fortezze, ed ordinarono la di-

un'armata, perchè la maggior parte dei struzione della statua dell' odiato duca
fiamminghi essendo passata sotto le sue d'Alba, innalzala nella cittadella d'An-
insegne, era divenuto capo d' una con- versa.
federazione contro la Spagna , e perciò Dopo la morie del gran commenda-
PAE PAE i43
loie, sperò Filippo li die valesse a ri- colpo d impadronirsi per sorpresa della
condurre la pace il suo fratello natura- fortezza di Bruges e d'Anversa., colla fu-

le d. Giovanni d'Austria, celebre per la ga nascose in Francia il proprio dispet-


vittoria navale di Lepanto e per V am- to. Rimasero allora da un lato lo stalol-

bilo regno di Tunisi nominandolo go- ,


der Guglielmo I, dal re di Spagna pro-
vernatore generale. Ma in vece il Bi aban- scritto colla taglia di scudi 1 5, 000 alla
te riconobbe suo governatore Guglielmo sua testa, e dall'altra il Farnese che mi-
l,e la gelosia eccitata ne'magnati di quel rava a ricuperare la totalità de'dominii.
paese edella Fiandra per tale avvenimen- 1 Paesi Bassi divennero il teatro più il-

to, preservò per allora io provincie dal- lustre delle guerre in Europa , e vi ac-
la totale emancipazione. Fu chiamato da corsero i prodi a dar saggio di loro bra-
esse l'arciduca Mattia d' Austria ad es- vura; il cardinal Bentivoglio colla sua
sere governatore generale, ed il principe penna meravigliosamente le descrisse :

d' Orange fu dichiarato dagli stati suo Storia delle guerre di Fiandra, di cui sì

luogotenente. Il disordine e 1' anarchia hanno molle edizioni. La scrisse pure il

s'impadronì de' partiti, in mezzo a' qua- celebre gesuita Famiano Strada in pur-
li cessò di vivere d. Giovanni, che fu rim- gatissimo latino : De Belgico deca^ pri-
piazzalo dall'altronon men celebre guer- ma V usque ad cu-
ab excessa Caroli
riero Alessandro Farnese duca di Par- mini 1578, Romae 1640. Decas secati-
ma ePiacenza, figlio di Margheritad'Au- da ab anno 5y8 ad annum Igo, Ro-
1 1

striagovernatrice delle Fiandre dal 559 i mae 1647, ed è la migliore edizione: al-
al i 508. Non fu però dato al medesimo cuni dissero l'autore parziale degli spa-
d impedire la famosa unione d'Utrecht, gnuoli. Questa storia fu volgarizzata da
ove a' 23 geunaio i5~9 fu proclamata Carlo Papini che tradusse il 1 . tomo,
solennemente l'indipendenza e confede- e da Paolo Segneri che tradusse il 1°, e
razione, delle selle provincie unile d' Gh- fu stampata in Roma nel 1 638. Ange-
ianda, Gueldria, Zelanda, Utrecht, Gro- lo Gallucci fece una continuazione allo
ninga, Fiisia, ed Over Yssel , e la loro Strada, ma assai inferiore: De Btllo Bel-
erezione in repubblica d' Olanda , del- gico ab anno 5 $3 ad annuiti 1609, Ro-
1

la quale Guglielmo I fu dichiarato capi- mae 1673. Anche questa venne volm-
tano, ammiraglio generale e statolder. Le rizzata da Jacopo Cellesi e stampata in
altre dieci provincie frattanto vacillava- Roma nel 1 67 3. Dopo varie trame fe-

no neh' incertezza. La frizione dell' arci- licemente sventale contro la vita di Gu-
duca Mattia s'indebolì tanto nella Fian- glielmo I, cadde egli al fine nel 1 58 \ in

dra e nel Brabaute, che fu egli dagli stati Delft, colpito dal pugnale di Baldassaie
generali rinviato con pensione. A'aG lu- Gerard nativo della Franca Contea Al-
glio i58l gli stati uniti de' Paesi Bassi ta Borgogna, sotto gli occhi di Luisa di

dichiararono Filippo II decaduto dal re- Coligny sua sposa, che avea già perdu-
gno,esi sciolseciascuno colla propria au- to in egual modo nella strage di s. Bar-
torità dal giuramento a lui per lo innan- tolomeo l'ammiraglio suo padreugonot«
zi prestato. Ma il desiderio di essere pio- to, ed il primo consorte Teligni. Mauri-

tettida un principe straniero, rivolse il zio figlio dell' ucciso fu proclamato nuo-
pensiero de'lìamininghi a Francesco du- vo statolder e bastò a proseguire la lotta,
ca d' Angiò, fratello di Enrico 111 re di e 11 sciando col Farnese in valore. Li re*
(

Francia, che riconosciuto duca del Bra- pubblica olandese invocò il soccorsodel"
baute e conte di Fiandra , coli' aspirare l'Inghilterra, e la regi ni Elisabetta le in-
al dominio assoluto perdette ben presto viò il conte di Leicester con ^000 solda-
ogni ascendente, e dopo essergli fallito il ti. L'Olanda pervenne ad un allo grado
144 PAE PAE
di prosperità, e soprattutto divenne pos- il civico magistrato coll'aiuto de'secondi
sente per la sua formidabile marina che si adoperava per frenarla quindi disor- ;

dominava tutti i mari, onde il suo com- dini, sedizioni e stragi. Un'assemblea di
mercio divenne floridissimo: questa ma- calvinisti accorsi da tutte le sedicenti chie-

rina contribuì alla distruzione di quella se riformate d'Europa, tranne le france-


famosa flotta spedita da Filippo II con- si, che per divieto regio non potevano a-

tro l'Inghilterra. vervi parte, convenne in Dordrecht, e


Una guerra sì lunga e piena di vicen- condannò gli arminiani. Nell'età di 72
de, non fu capace di rendere alla Spa- anni, dopo averne consumato 4<> in ser-

gna le perdute provincie, uè di torgli le vizio della patria coi politici negoziati,

rimanenti. La repubblica d'Olanda edel- Barnevelt perì all'Aia sul palco. 11 famo-
Ie sette provincie unite fu consolidata,! so Grazio fu condannato a perpetua pri-
Paesi Bassi rimasero sotto 1' antico do- gione, donde seppe trarlo il coniugale
minio, e si distinsero col nome di Fian- eroismo. Un pensionano cospi-
figlio del

dra {V.). Gli olandesi incominciarono rò contro Maurizio, ed ebbe tempo di


nell'Asia i conquisti coli' impossessarsi fuggire, mentre si carceravano e decapi-
delle Molucche e col formare degli stabi- tavano congiurati; il minor germano
i

limenti nelle coste di Giava. La compa- però subì 1' estremo supplizio, per non
gnia delle Indie orientali (F-) triplicò aver rivelato la colpa fraterna: scene sì

in poco tempo i suoi capitali. Con solen- desolanti sparsero uell'Olanda la coster-
ne ambasciata il monarca di Siam si ono- nazione e il terrore. IndilTerente al par-
rò di ricercare l'amicizia di questo nuo- teggiare, prosperava sull'oceano la com-
vo stato nel 1608; nel seguente anno pagnia dell'Indie, e costruivano gli olan-
gli olandesi in Aia conchiusero un trat- desi nel 16 18 la famosa Batavia, in on-
commercio cogli ambasciatori del
talo di ta de're indigeni esoltogli occhi dell'In-
Giappone {f/ -) mentre l'imperatore di
ì
ghilterra; inoltre discacciarono i porto-
Marocco aspirò alla loro alleanza. La ghesi-spagnuoli rimpiazzarono negli
, e li

guerra intanto proteggeva dalla viola- stabilimenti indiani veleggiavano pure :

zione i loro limiti, il commercio dilata- nell'America meridionale, organizzando


va la sua influenza, la temperanza e l'o- la nuova compagnia d'occidente, che tolse

perosità abbelliva l' interno del paese. al Portogallo il Brasile dai 162 3 al i63G,
Ancor qui pervennero funesti germi di Amsterdam tesori del nuovo
e versò in i

divisione fra'prolestanti, per le religiose mondo presi alla Spagna ne' combatti-
questioni: Gomar ed Arminio spinsero menti marittimi, la quale Ini dal g aprile
sino al furore dommatiche dispute in
le iGoqavea riconosciuto l'indipendenza
Leida e diedero origine a due nuove set- della repubblica. In pochi anni si contaro-
te, e per colmo di sventura si pose alla no 545 navi spagnuole predate; ed il va-
testa degomaristi o contro rimostranti loroso ammiraglio Pietro Hein in una so-
lo stalolderMaurizio, mentre gli armi- la spedizione s impadronì de'galeoni spa-

ninni o rimostranti godevano il favore gnuoli reduci d'Avana con carico di 4


del gran pensionano d' Olanda Barne- milioni di scudi. Finalmente dopo 80 an-
velt, magistrato e capo del partito re- ni di contrasti, tranne 12 di tregua, so-
pubblicano, il quale voleva che il pote- stenuti con egual gloria ne' Paesi Bassi,
re fosse diviso ed amovibile, e che la par- nell'Indie orientali e nelleAmeriche, sot-
te legislativa fosse maggiore di quella to i Enrico Federico,
torbidi governi di
dello stalolder. Il principe si valeva dei successo al fratello Maurizio nel 1625,
primi per ampliare la propria autorità e di suo figlio Guglielmo 11, divenuto alla
ed agevolarsi la via alla monarchia, ed sua morte nel (347 statolder, avvenue
1
4

PAE PAE i45


la famosa pace di West&lia nel i(3q8pel stabilita all'Aia, Luigi XIV fu costretto
congresso di Mùnster, mediante la qua- rinunziare il già eseguito conquisto del-
le fu riconosciuta solennemente l'indipen- le Fiandre, ed a far la pace colla Spa-
denza della repubblica d'Olanda, e di gna, i di cui interessi contro la Francia
prendere rango fra le potenze d'Europa. si rivolse la repubblica a sostenere per
Guglielmo II morì nel 65o lasciando
i tutto il secolo XVII. Guglielmo III fo-
incinta Enrichetta Maria Stuard figlia mentò in Inghilterra {V'.) la ribellione
di Giacomo II re d'Inghilterra, il cui na- contro il suocero Giacomo II cattolico,
to ebbe il nome di Guglielmo III. La e ne divenne re al declinar del 1688, e
repubblica nel i652 giunse a muover lo riconobbe lo stesso Luigi XIV per la
guerra all'Inghilterra sua antica alleala, pace di Riswicknel 169-, conservando
l'eguagliò nel numero de' vascelli che a- la dignità di statolder, ma si disse ch'e-
\ea armato, ed oppose all'ammiraglio ra statolder in Inghilterra e re in Olan-
Black l'olandese ammiraglio Tromp,che da morì nel 702. L'Olanda si mantea-
; 1

solo morendo in battaglia cede al primo nesempre nel suoanticolimitedelle sette


il trionfo della vittoria. Intanto gli olan- provincie, ed i paesi che conquistò sulla
desi s'impadronirono del capo africano Spagna si ridussero a poche terre nelle
di Buona Speranza, togliendolo ai por- provincie di Brabante, di Fiandra, di
toghesi. Sorse allora il gran pensionarlo Limburgo e della Gueldria meridionale,
d'Olanda de Wilt,che a vendicar la mor- con Maestricht spettante al vescovato di
te del suo antecessore Barnevelt, fece sop- Liegi: si chiamarono questi Paesi della
primere nel 1667 lo statolderato e abo- generalità, perchè amministrati in co-
lirne Io ristabilimento , onde impedire mune dagli stati olandesi, senza che mai
l'Incremento della possanza della casa partecipassero a' loro privilegi. I conqui-
d'Orange, dopoavere conchiuso nel 6" 1 sti della Francia nella Fiandra, nell'Ari-
la pace col protettore Cromwell : un ar- nonia o Hainaut, nel Luxembourge nel-
ticolo di essa stabilì, che la dinastia degli l' Arteria si dissero Paesi Bassi francesi,

Stuardi non avrebbe trovato sostegno nel- ed il rimanente delle 1- provincie con-
le provincie unite, e che eletto nou a vreb- servato dalla Spagna fino al 7 1 4 riten- 1

beastatoldero ammiraglio generale nes- ne il nome di Paesi Bassi spagnuoli, che


sun principe della casa d'Orange. Tut- dopo la cessione allora fattane all'impe-
tavolta allorché gli olandesi si trovaro- ratore Carlo VI fu in quello di Paes.i
no stretti dopo aver nomi-
d'ogni parte, Bassi austriaci convertito, conseguenza
nato Guglielmo III capita no e ammiraglio della guerra della successione alla mo-
generale, credettero trovare salvezza nel narchia di Spagna, avvenuta per la mor
ristabilimento d' una dignità dittatoria, te di Carlo li nel 700. 1

ali. dandogli lo statolderato a'25 febbraio Col declinar del secolo XVII la p 1

)(>-?., malgrado le lagnanze e proteste tenza olandese diminuì : fu sul punto di


del coraggioso Witt, che ne restò col perdere Amsterdam assediata dai fran-
fratello Cornelio vittima, trucidato dal onde nel 1702 ottenne Luigi XIV
cesi,
cieco furore popolale. Richiesta l'Olan- la cessione delle Fiandre, all'Austria ri-

da di aiuto dallaDanimarca, mentre Car- tolte; ma nel i~o6 la battaglia di K a-


lo X redi Svezia assediava Copenaghen, milliers fece cangiare aspetto alle cose, e
gli spedì l'ammiraglio Oldam. Ebbe suc- lapace d Utrecht nel 1713 ne rese al-
cessi anche più fu lunati nel umiliarsi l' Austria
il possesso, cioè del Belg
di nuovo coli' Inghilterra sotto Carlo 11, Paesi Bassi austriaci. Restò all'Austria
ina in parte nel 1 672 fu conquistata dal- fino al i"4'> epoca in cui i francesi n^
la Frauda. Per la quadruplice alleanza fecero la conquista : in oppresso le armi
TOL. L. 10
i4G PAE PAE
anglo- olandesi Io riportarono sotto l'ob- Storia del crisi, voi. 35, sulle riforme ec-
bedienza austriaca. Memorabile è il la- clesiastiche che Giuseppe II voleva in-
conico discorso tatto dal cardinal d' Al- trodurre ne'Paesi Bassi; il Tavanli,i<Vz-
sazia arcivescovo di Malines e discenden- sli di Pio VI, t. 2 ; il Beccalini Storia ,

te dai conti di Fiandra, al re Luigi XV di Pio VI, t. 2 ; ed il Jauffret, Memoi-


nel 1 746, allorché presa Brusselles dopo res t. 2. Per le accennate scissure l'O-
assedio si recò alla cattedrale. Sulla por- landa fu nel 1787 invasa da 25,ooo prus-
ta ilcardinale lo accolse, indirizzando- siani sotto gli ordini del duca di Brun-
gli queste parole. » Sire, il Dio delle swick, che non v'incontrarono la meno-
armate è anche il padre delle misericor- ma resistenza; ma nel 1788 dipendeva
die; mentre V. M. gli rende grazie per quasi in tutto dall'Inghilterra. Sopravve-
le ottenute vittorie, noi gli domandiamo nuta quindi la rivoluzione francese, nel
di farle terminare felicemente con una 1794 le Fiandre ne secondarono il mo-
pace pronta e durevole. Il sangue di G. vimento. Gli eserciti repubblicani fran-
C. è il èolo che scorra sugli altari nostri, cesi ne occuparono il territorio nell'an-
qualunque cosa ne intimorisce; un prin- no stesso, e nel seguente ottennero dal-
cipe della chiesa può senza dubbio con- l'Olanda la cessione de' paesi della gene-
fessare questo timore dinanzi ad un re ralità, tranne il Brabante. 11 trattato di
cristianissimo. Conquesti sentimenti noi Campo Formio del 1797 e le delibera-
andiamo ad intuonare il Te Deum, cui zioni del congresso di Bastadt, confer-
V. M. ci ordina di cantare". Nel «747 male colla pace di Luneville, operaro-
lo slalolderato, che dalla morte di Gu- no la cessione non solo di queste con-
glielmo III era stato sospeso o soppresso, trade, ma eziandio dello stato del vesco-
fu ristabilito e dichiarato ereditario nel- vato di Liegi. L'Olanda dominata da un
la casa d'Orahge, e statolder fu Gugliel- malcontento generale, non solo fra'calto-
mo IV, che nel 17^1 ebbe a successole che a buon diritto sospiravano la lo-
lici,

Guglielmo V, il quale, qui noterò, per ro liberazione, ma eziandio fra' membri


le vicende che vado ad accennare, nel della chiesa riformata dominante , nel
1785 fu destituito, indi nel 1787 reinte- 1795 stesso conquistata dal generale Pi-
grato, abdicò poscia nel i/<)5 e morì chegru si eresse in repubblica Batava,
nel 1806. Di nuovo repubblica d'O-
la che organizzò un direttorio a somiglian-
landa si misurò colla Francia nel 17^6, za di quello di Francia cui erasi alleata,
e nel 1780 con l'Inghilterra; ma germi con Sckimmelpennik gran pensionano,
di corruzione aveano già pullulato in rifugiandosi lo statolder Guglielmo V
quel suolo, e la divisione fra gli orangi- in Inghilterra. I belgi che aveano comu-
sti ed i repubblicani diede l'ultimo col- ne l'origine coi francesi, non furono alie-
po fa tale. Una nuova rivoluzione nel 1
789 ni dalla dipendenza della Francia. Dopo
distaccò il Belgio o Paesi Bassi austriaci alcuni cangiamenti avvenuti nel i8o5,
dall'Austria, quindi dopo la morte di Giu- l'imperatore Napoleone trasformò 1' O-
seppe li, mediante l'influenza dell'Olan- landa in regno e ne investì nel 5 giugno
da, Inghilterra e Prussia, ritornò sotto il 1806 il principe Luigi Bonaparte suo
dominio imperiale. Ma quanto riguarda fratello,il quale favorì il cattolicismo e

l'insurrezione de' Paesi Bassi austriaci e si benemerito delia nazione, che gli
rese
loro successive vicende, fino all'erezione si mostrò nel rovescio riconoscente. La
del regno del Belgio, a quest' articolo moderata sua condotta nel regime spiac-
ed a quelli analoghi ne trattai come , que al fratello, che dapprima nel 1809
Germania, Franchemberg cardinale, Ma- a' 1 o dicembre decretò trasferita la coro-
iines. Si può vedere anche il Bercastel, na nel suo primogenito benché fanciul-
P A E PAL i4 7
Io, e Gufi poi col riunire nel ») luglio 1810 cattolici in primo luogo, giacché essi e-

all'impero francese tutta l'Olanda, di cui ranoi più numerosi, l'articolo limitavasi
formò dipartimenti del Zuidcizce e
i a dire, che sulla domanda che ne fareb-
delle Bocche della Mosa, accordando al bero, il principe sovrano di concerto co-
principino ducali di Berg eCleves, poi
i gli stati generali poteva provvedervi in
attribuiti alla Prussia: Luigi mori con- una maniera equa. Per l'unione col Bel-
te di s. Leu in Firenze. Nel 182.3 a Pa- gio, accresciuto di milioni il numero dei
rigi si pubblicò La cour de Ilollandc
, cattolici, la legge fondamentale del 1 <S 1
~>

sousle regie de Louis Bonapar le (il cui fi- stabilì le condizioni per ottenere gl'im-
glio principe Luigi a' 1 o dicembre 1848 Tu pieghi e gli uffizi pubblici ; ma non si

eletto presidente della repubblica fran- eseguirono fedelmente siffatte disposizio-


cese). Ma i rovesci che provò l' impero ni, ed in Olanda nemmeno dopo il 83o. 1

francese nel 18 1 3, dopo inauditi trionfi, Nel 18 i5 dopo il ritorno di Napoleo-


ai quali il Belgio avea preso parte come ne dall'isola dell'Elba, la guerra ricomin-
membro della gran nazione, ne divise- ciò fra i francesi e gli alleati, e fu anco-
ro nuovamente questa contrada, al pari ra nella Belgica che si rinnovarono le

dell Olanda, i cui costumi erano incom- ostilità: la battaglia di Waterloo perdu-
patibili con quelli de francesi, e che vide ta dai primi il 18 giugno, a qualche le-
giungere con gioia l'epoca della sua in- ga da Brusselles, loro tolse Quievrain,
dipendenza, la quale acquistò anche l'O- Philippeville e Mariemburg, che furono
landa dopo le insurrezioni d'Aia e d'Am- dati ai Paesi Bassi, pel trattato di Pari-
sterdam. Questi due paesi divisi nel 1 5^0), gi de' 20 novembre. Quanto al famoso
furono ancora riuniti per la convenzio- Waterloo, questo villaggio non è propria-
nedi Londra del 20 giugno 18 14, per for- mente il luogo della strepitosa battaglia,
mare uno stato particolare, i cui limiti ove si combattè col più feroce accani-
furono fìssati pel trattatodi Vienna del 9 mento, ma il luogo del quartiere gene-
giugno 18 i5, e prese il nome di regno rale del duca di Wellington. Le sole ar-
ile Paesi Bassi, che venne dato a' 16 del mate alleate vi perderono j8,ooo uo-
precedente marzo al la casa d'Orange-Nas- mini fra uccisi e feriti. S'impiegarono 5 1

sau, nella persona di Guglielmo I figlio giorni a bruciarne i cadaveri: la sua pol-
dell' ultimo statolder di Olanda e suoi vere inondata di sangue ne forma il suolo,
discendenti, dichiarato a' io maggio gran ch'è sparso di monumenti sepolcrali. Tale
duca del Luxembourg. I belgi però non suolo colleceneri de'cadaveri di tanti pro-
senza ripugnanza si videro obbligati a di guerrieri divenne più fecondo. Sopra
far parte del nuovo reame olandese. La una montagna costruita dai belgi e alta
legge fondaiiicntale dello stato in Olan- più di 200 medesimi vi colloca-
passi, i

da stabilì che il principe sovrano doves- rono il loro leone, per onorare il luogo
se professare la religione cristiana rifor- ove fu ferito il principe d'Orante. L'al-
mata, e sebbene l'articolo 1 34 dichiaras- bero sotto il quale Stette Wellington, du-
se che sarchi).' accordata un'eguale prò- rante l'azione, fu dagl'inglesi trasforma*
tezione a tutti i culti, l'articolo r36 con- to in tabacchiere. La sua tenacità e resi-

teneva una eccezione positiva, ordinando stenza, ed i suoi sforzi sovraumani ripa-
•he il pubblico erario continuerebbe a rarono il fallo della presa posizione. L'in-
pagare alla chioa riformata le provvisio- tervento di Blucher co' suoi 100,000
ni, pensioni, ed i soccorsi alle vedove, gj prussiani decise poi della vittoria, e non
fanciulli, alle scuole ed accademie ch'e- fu dato ai generali d' impedire la fre-
rano per lo innanzi pagate; mentre che nesia de' massacri. Napoleone mirò stu-
per gli altri culti, ed in conseguenza pei pefatto apparir Blucher in vece dei
j48 pae PAE
4o,ooo nomini di Grouchy, e a fronte pnrtenere alla Francia per l'unità di lin-
tli tutta l'immensa scienza militare che gua e religione, appoggiò un'aperta ri-
egli vi pose, tutto fu perduto. Vero è pe- voluzione contro i proleslanti,distruttori
lò, che l'ormata degli alleali della 7." de'diritli della chiesa cattolica. Una com-
coalizione, era superiore alla sua di qua- missione fu incaricata dagli abitanti di
si due terzi. Il re Guglielmo I nel 1816 portare al re che si trovava all'Aia, h
istituì l'ordine equestre di Guglielmo I lista degli atti di- cui si chiedeva il mi-
(V.). Del concordato da questo re con- glioramento, esprimendo altresì il voto
chiuso con Leone XII, parlai a Belgio, dellaseparazione dell'Olanda e della Bel-
e lo riporterò poi dicendo delle notizie gica quanto all' amministrazione. Il re
ecclesiastiche, avendolo riprodotto il cav. adunò il 3 settembre gli stati generali, le
1

Artaud nella Storia dì Leone XI I, t. 3,p. cui sedute non offersero alcun risultamen-
1 1 9 e seg., in un all'allocuzione pronun- to, malgrado le circostanze gravi in cui
ziata dal Papa in concistoro li 17 set- si trovava lo stato, e fece avanzare dalle
tembre 1827 e le lettere apostoliche dei provincie settentrionali gran numero di
17 agosto, le quali confermano e spie- truppe verso Brusselles; ma già la solle-
gano detta convenzione ch'era stata sot- vàzioneerasi estesa, e Liegi e Lovanio an-
toscritta il 18 giugno. Ne furono pleni- cora insorsero. Però il governo adoprò

potenziari il cardinal Cappellai-i poi Gre- grandemente per comprimere la mossa


gorio XVI, e l'ambasciatorecontedi Cel- della popolazione; il 23 settembre l'ar-
Jes, il quale come ricordai nel voi. XV, mata olandese strinse Brusselles, perven-
p. 3 1
4 pei' morte di Leone XII si portò
5 ne anche a penetrarvi; ma il popolo, col-
Jformalmenteal conclave, con quellapom- l'aiuto de'volontari liegesi, la sforzò, do-
pa che si legge nel n.° 2 3 del Diario di po un combattimento ostinato e sangui-
Roma 1829, in un al discorso pronun- noso, a ritirarsi il 26. Incoraggiali dalla
ciato al sacro collegio con la risposta del sconfìtta della truppa, gli abitanti di qua-
cardinal Bertazzoli. L'eletto Pio Vili con- si tutte le citlà e delle campagne non
fermò il concordato. Intanto belgi da i tardarono a scacciarne gli olandesi, qua- i

mollo tempo si lagnavano delle soverchie li non contarono allora più nella Belgica
imposizioni , della preferenza accordata che alcune piazze. Un governo provviso-
agli olandesi sì nelle cariche civili, sì nel- rio si organizzò ben presto, proclamò l'in-
le militari, e del mantenimento di un mi- dipendenza della Belgica e la sua esistenza
nistero poco in armonia collo spirito ge- come stato proletto dalla Francia e dal-
nerale delle provincie meridionali, oltre l'Inghilterra. Interposte a mediatrici le 5
altre cose gravose e spiacevoli, massime potenze d'Austria, Francia, Inghilterra,
riguardatili la religione cattolica. Dopo Prussia e Bussia, col mezzo de' loro am-
la conoscenza degli avvenimenti accaduti basciatori residenti a Londra, si ottenne
in Parigi nel mese di luglio i83o, bel- i la separazione del regno de'Paesi Bassi,
gi si prepararono ad una ribellione che cioè dell'Olanda e della Belgica o Bel-
scoppiò a Brusselles nella notte del i5 gio, e la loro formazione in due regni
al26 agosto seguente, e che la forzaar- distinti, restando del primo assoluta so-
mata non potè reprimere. Ebbe origine vrana la casa d' Orange Nassau, nella
l'amimilinamentodel popolo, che nutri- persona di Guglielmo 1, ed eleggendosi
va opinioni liberali, dopo la rappresen- a re del secondo il principe Leopoldo I
tazione del dramma Massaniello. La par- di Sassonia -Coburgo, che rinunziatoavea
te cattolica non potendo più pensare al- prima al trono di Grecia (di cui parlai
l'Austria, poiché l'imperatore Fraocesco anche nel voi. XXXV, p. 1 1 9, 1 2 1 , 1
29)
I avea dichiarato che il Belgio dovea ap- e la cui solenne inaugurazione seguì an-
PAE PAE ,4 9
che in Brusselles a' 21 luglio i83i. Un ra)coerentemente al principio ed alla
trattato di conciliazione esteso in 24 ar- comunicazione fatta nel 184^. al sinodo
ticoli, col riparto approssimativo de'Pae- della chiesa riformata neei landese, per
s\ Bassi in due stati distinti e indipenden- la libera organizzazione delle deferenti
denti, cioè regno de'Paesi Bassi o Olan- comunioni religiose, principio conferma-
da^ regno del Belgio, fu fumato in Lon- to poi nella revisione delle leggi fonda-
dra a' 4 ottobre dai rispettivi plenipoten- mentali. Vedasi De
1
Gerlache , Histoire
ziari delle suddette cinque potenze. Gre- da royaume des Pays Bai, Bruxelles
gorio XVI riconobbe il Belgio costitui- 1889 Galeazzo Gualdo Priorato, Tea-
to in regno nel i832, a' 23 novembre tro del Belgio o sia descrizione delle dic-
ricevette il ministro del re Leopoldo I, asene provincie del medesimo, con le
cui a' 6 dicembre rispose alla lettera col- piante delle città e fortezze principali, da.
la quale aveagli partecipato l'assunzione chi al presente possa se, come e in quat
al trono; poscia nel 1 834 spedì a Brus- modo , ed in aitai tempo acquistate,
selles il rappresentante della s. Sede, cui Francfort 1673. De la Barre, Le Hol-
poi die la qualifica di nunzio, e nel i838 landaìs, ou lettres sur l' Ilollande an-
creò cardinale l'arcivescovo di Malines cienne et moderne, Francfort ijìS.Ba-
Engelberto Sterckx. Lo statuto del re- tavia sacra, Lugduni Batavorum
1719.
gno del Belgio è quello d'una monarchia Synodicon Belgicum, Mechliniae 1828.
rappresentativa. Il re del Belgio Leopol- E. Reidani, Belgarum aliarumque gerì-
do!, benché luterano, non fa ostacoli al tium annales cuoi interpr. P'ossio, Lug-
cattolicismo, e fa educare nella religione duni Batav. i633.
cattolica Leopoldo duca del
i suoi figli
Brabante, Filippo conte di Fiandra e la Notizie ecclesiastiche dell' Olanda e Pae-
principessa Maria; dipoi fondò l'ordine si Bassi, riguardanti la religione cat-
equestre di Leopoldo (^.J.Nel voi. XLV, tolica e la pretesa riformata. Scisma
p. 194, riportai la pompa funebre del della chiesa d' Utrecht. Concordato
suo ministro morto in Roma. Avendo XII e
tra Leone Guglielmo Un faso-
Guglielmo 1 re de' Paesi Bassi o d' O- re de' cattolici belgi ed olandesi. Dei
landa abdicato la corona, gli successe a'7 collegi olandesi, delle sette arcipreture
ottobre 1840 il re Guglielmo II, che re- della missione d'Olanda, e de quat-
gnò con meno rigore verso cattolici, be- tro vicariati apostolici di
i
Boisle-Duc
nignità che nou usò il suo genitore. Tut- con i amministrazione apostolica di
lavolta egli nou pose iu esecuzione il con- Gravai, Ravestcin e Megen; di Sie-
cordato, ma cattolici d'Olanda ulti-
i
da, di Litnburgo, di Lussemburgo.
mamente indirizzarono una supplica al
regnante Pio IX, per ottenere de' ve- II cristianesimo fino dai primi tempi
scovati. Per morte di Guglielmo II, av- della Chiesa fu predicato ne' Paesi Bassi,
venuta a' 17 marzo 1849, 6'' succes- dove prima, dovedopo: verso il 111 secolo
se il figlio Guglielmo 111. Si legge nel- ai belgi dai santi vescovi di Colonia e di
V eccellente rivista olandese, il Cattoli- Treveri ;ai frisoni lo promulgarono s. Eli*
co, che il governo protestante d'Olanda gio, s.Wilfrido, S.Bonifacio, s.Willibror-
nel dicembre 8 jo ha manifestato un 1
do primo vescovo d'Utrechl a Malines s. ;

profondo rispetto alla libertà religiosa, Romoaldo; s. Platone a Tournay nelle ;

col dichiarare che vedrebbe colla mag- Fiandre ss. Aristobolo, Vittorio e Fu-
i

giore soddisfazione il ristabilimento della sciano; s. Lebwino patrono di Deventer


gerarchia ecclesiastica ne'Paesi Bassi (co- nel paese d'Ower Yuel 1. PleJiehno in
.

ni* Pio IX nel i85o fece in Ingllilter-


Gueldria e ducalo di Cle-es, per non di-
,

i5o PAE PAE ,

re di altri apostoli delle altre regioni i seguenti : s. Omer , Namur, Hai lem,
nominati loro luoghi. Quindi per le
a' Leuvarden, Groninga , Ypres , Bois-lc-
relazioni colla s. Sede, ben presto furo- Duc, Middelburg, Anversa, Gand, Bru-
no stabiliti in Roma scuole e ospizi con ges,Ruremonda, e Malines in arcivesco-
spedali e chiese, da alcuni nazionali dei vato. IlPapa l'esaudì colla bolla Super
Paesi Bassi. Della scuola e ospizio dei universa,*' 12 maggio l55g, unendo a
Malines la dignità primaziale del Belgio.
frisoni eretta nell'VllI secolo presso la
Noterò che nominati vescovati
basilica Vaticana, parlai ne' voi. XII, p. tutti i

nel Dizionario; che U-


2 38, e XXIX 3 p. i i3; cioè vicino alla hanno articoli

Michele e Magno, trecht anticamente era stata sede arci-


liliale chiesa de' ss.

della quale trattai ne' voi. II, p. 3o5, vescovile ; che Cambray Gregorio XVI
XIf,p.242,XXIX,p. ii3,28i, eXLiV, la ripristinò nelgrado arcivescovile, es-

p. 1 1 7, 1 1 8. Nella fondazione della chie- sendo ora nella Fiandra francese, ap-
sa e spedale nazionale di s. Maria del- partenendo alla Francia auche Arras, già
l'Anima, vi ebbero parte i fiamminghi capitale dell' Àrtesia, e s. Omer in cui

in favore de' popoli della Bassa Paolo IV sede della distrut-


vi trasferì la
ed altri,

Germania, come dissi ne' voi. IV, p. 254, ta TherouanneoTerovanne, la qual dio-

XXIX, io5, 176: in tale chiesa so- cesi comprendendo la Fiandra, n'ebbero
p.
parte anche vescovati di Boulogne.s. O-
no sepolti Adriano VI, cardinali e perso- i

cam-
naggi de'Paesi Bassi. Indetto voi. XXIX, mer e Tournay. Intanto i molteplici

p. in, feci cenno dell' ospizio e chiesa biamenti delle case regnanti ne' Paesi
di s. Giuliano de' fiamminghi o belgi. Bassi aveano indebolito l' alfezione ai

Finalmente riportando le notizie dell'ar- principi temporali;, ed il pregio in cui si

ciconfraternita di s. Maria in Camposan- tenevano le immunità e privilegi, fece i

to, ne' voi. XXI, p. iG3,eXX!X,p. ni, apparire tutti provvedimenti abbrac-
i

notai che venne fondala per gli aleman- ciati da Filippo II principalmente, come

ni, fiamminghi e svizzeri. Molte iscrizio- infrazione de' diritti veri o immaginari.
ni di defunti sepolti nel camposanto si L' agitazione da ciò prodotta dilatossi

leggono nell'Alveri, Roma in ogni stato, viemmaggiormente, ed mezzi severi po- i

ii5. La pretesa riforma della Chie- sti in opera dal governo per infrenare ed
t. 1, p.
sa , che dovrebbe piuttosto chiamarsi estìnguere il male serpeggiante, accreb-
abolizione o cambiamento, fu comincia- bero il malcontento. L' irritazione nata
ta da Lutero e Calvino in Germania ed dai gravi provvedimenti presi dal governo
in Francia: ella fu propagata colla spa- per respingere la nuova dottrina, e le san-
da, ed avea guadagnato terreno colle co- guinose conseguenze di essa, delle (piali
modità e colla speranza di temporali la Germania era a quel tempo il teatro,

vantaggi. I Paesi Bassi che furono lunga nudrita da coloro che non ad altro mira-
pezza agitati da intestine discordie, e che vano che alla libertà, li congiunse in co-

mercè della situazione e del commercio mune ; e coloro


alleanza che poscia cad-

loro,erano in relazione giornaliera coi dero vittima de' propri loro sforzi, s'im-
mentovati regni dovevano necessaria-
,
piegarono come cooperatori, per innal-
mente risentire l' inlluenza di cotale av- zar quelli che in progresso di tempo di-
venimento. A sostenimento della catto- vennero gli oppressori e persecutori lo-
ro. Parecchi cattolici si lasciarono
sedur-
Filippo 11 supplicò il Pa-
lica religione,

pa Paolo IV di aggiungere ne' Paesi re, lusingati che si combatterebbe pei la

che l'esercizio della religione


l'.assi agli antichi vescovati di Utrecht, libertà, e

Cambray, Tournay, Maeslricht e Arras, cattolica romana sarebbe mantenuto sen

elevando due primi ad arcivescovato,


1 za ostacolo alcuno, oltraggio o ingiuria.
,

PAE PAE i5i


Ribellatisi gli olandesi ed altri popoli lebrarono essi un sinodo provinciale, for-
de' Paesi Bassi a Filippo II, s. Pio V be- nirono di salutari avvisi il clero ed il po-
nedì medaglie con indulgenze per coloro polo ; ma si armò di difesa la rocca quan-
che combattevano i Mendichi o Gelisi do vi era entrato il nemico. Tali prov-
{V) , eretici calvinisti de' Paesi Cassi, vedimenti non valsero a trattenere il tor-
onde ebbero origine le Medaglie bene- rente de' mali, che inondava tanti cam-
dette {V.). Nello stesso tempo il Papa in pi della chiesa d'occidente. 1 protestanti
premio al duca d'Alba della vittoria ri- presero la somma delle cose, persegui-
portata contro di essi, gli mandò in do- tarono il clero, invasero i monasteri e le

no il Cappello e lo Stocco benedetto. proprietà monastiche, oppressero in piìi

Alla ribellione delle provincie unite, modi i fedeli cattolici. Il clero secolare
nel i 572 successe in molte la rinunzia e regolare fu cacciato dalle provincie u-
alla fede cattolica ereditata dai padri lo- nite all'Olanda; la sede arcivescovile di
ro, e fra le tante vittime che immolaro- Utrecht e le suffraganee furono empia-
no, la Chiesa celebra i Martiri di Gor- mente distrutte, ed i cattolici miseramen-
rum in Olanda (P'.). Vani riuscirono gli te dispersi e esiliati: tuttociòad onta del-
sforzi di Filippo II e le sollecitudini del le precedenti convenzioni e trattati, ri-

clero, pel mantenimento della vera re- conosciuti e confermati a' 2 3 gennaio
ligione : la fazione calvinista invase que- 1579 ne ^' unione d'Utrecht coll'artico-
ste regionicon quella rapidità, con cui lo i3, giusta il convenuto nella pace di
scende un torrente dal monte, commet- Gand. Appena fu dichiarato Filippo li
tendo inaudite crudeltà. Parecchi ma- decaduto dal regno, quelli che aveano
gistrati, rammentandosi del loro giura- sempre protestato di non aver giammai
mentOj non vollero accudire agli sforzi imbrandito le armi a causa della religio-
diretti contro il governo che reggeva an- ne, pubblicarono severissimi editti, ol-
cora, e soprattutto non vollero per nul- traggiosi alla religione de' loro padri ed
la assentire a' cambiamenti che cerca- a coloro che la professavano; allora fu
ronsi introdurre nella religione; e molli posto in obblio lo zelo dimostrato per lo
governi dal 1572 al 1
5^7 protestarono innanzi contro gli editti che proibivano
sul mantenimento libero dell' esercizio la predicazione di nuova dottrina. Gu-
della cattolica religione. Intanto nulla fu glielmo I proibì nelle chiese adunanze
risparmiato per aumentare il partito, ed per praticare gli esercizi di religione, che
attrarre a sé molti con belle promesse : chiamò esercizi papali^ pellegrinaggi i

lultavolla vi fu sempre aggiunta 1' assi- gli assembramenti e le radunanze reli-

curazione, che la religione de' loro pa- giose, dopo laute promesse di libertà re-
dri rimarrebbe intatta e non si farebbe ligiosa. I cattolici furono calunniati d'in-
violenza alle coscienze. Con queste es- telligenze coi nemici, e la religione qua-
presse condizioni gli slati d'Olanda nel lificata con parole ingiuriose di supersti-
i "ini invitarono all'unione Amsterdam. ziosa, di papismo idolatra, di brutalità
Egual contegno e tentativi si adoperò de'papalini. Nel j8o, morto l'arci vesco-
1

presso i governi delle altre città, e se que- vo e ridotti a pochi sacri ministri, co- i

ste cedettero, fu sempre sotto la solenne minciò a piangere più amaramente sol-
condizione, che la religione cattolica ri- le sue rovine la chiesa d'Olanda men- ,

marrebbe libera e intatta, compresi i re- tre la massa della popolazione belgica
ligiosi de' L'arcivescovo d' U-
due sc^si. seguì la religione cattolica de* padri suoi.

trecht ed d'Harlem Gronin-


i vescovi , Accorse a porre un riparo all' urgenza
ga,Middclburgo, Leuvarden e Deventer de' mali Gregorio XIII. poiché di mi-
costituivano l'episcopato d'Olanda. Ce- gliaia di sacerdoti ch'erano in Olanda,
i5* PAE PAE
la riforma era stata cos'i intollerante che nendo Paolo
a conoscere che le Pro- V
se ne trovarono appena i5 onde }
si era vincie unite olandesi costringevano alla
J
costretti a chiamare gli stranieri ad ec- ; pace Filippo III sovrano de Paesi Bassi,
cezione d'Utrecht, Harlem, Deift e Am- vivamente raccomandò al re ch'esigesse
sterdam, non se ne trovava uno negli al- il libero esercizio della cattolica religione
tri luoghi. Era stalo nell'anno stesso del- in Olanda e provincie unite. Queste pe-
la fataleapostasia ordinato sacerdote Sas- rò vi ripugnarono costantemente, per cui
boldo Vosmeero, che oppose un petto gli spagnuoli a' 9 aprile 1609 conchiu-
sacerdotale in difesa de' fedeli, dagli as- seio tregua per 12 anni, senza badare al
salti degli acattolici, e non risparmiò in- decoro della religione cattolica. A' 3o
comodi , travagli e pericoli in soccorso maggio 1602 Sasboldo venne bandito
della desolata chiesa olandese; onde il suo dalle provincie protestanti, con confisca
zelo contro gli empi indusse il Papa nel dei suoi beni, e fissata la sua residenza in
i583 a crearlo vicario apostolico di tut- Colonia vi morì a'3 maggio 6 1
1
4-- Paolo
ta la missione d'Olanda, per essere mor- V gli sostituì nel vicariato apostolico Fi-
to l'ultimo arcivescovo d'Utrecht, per lippo RooveenoRoveniodi Ardensal, che
cui la Sede apostolica dipoi riguardò iti fu da Urbano Vili consecrato arcivesco-
fatto fin d'allora quella sede come estin- vo di Filippi, e morì in bando il 1. "ot-
ta. Nel 592, mosso a pietà di sua patria,
1 tobre i65i, in Utrecht, giacché i vicari a-
il sacerdote Giovanni Smezio si recò in postolici non abbandonarono le loro gieg-
Roma a domandarne riparo alla s. Sede. gie, non ostante la sentenza di esilio, per
Clemente Vili vi spedì i gesuiti belgi, cui Vosmeero nel 161 trovavasias'Gra- 1

come pratici della lingua, degli usi, de- venhage. Intanto i cattolici erano tratta-
gl' inganni e delle arti degli eterodossi ti come traditori del paese; occupati i lo-
olandesi ; 6 r 4 furono seguiti
dipoi nel 1 ro templi, onde riunì vansi non senza pe-
dai francescani, nel i63o dagli agosti- ricolo nelle stalle e rimesse. 1 sacerdoti
niani j quindi dai carmelitani domeni- , erano però soltentravano in
esiliati, altri

cani e cappuccini^, tutti animati da zelo loro vece, e sprezzavano la prigione e la


d'alzare i caduti, d' incoraggire i deboli morte; anzi il loro numero ascese tan-
e di confermare costanti. i Clemente Vili t'ollre,che nel 1614 s contavano 170 '

a vantaggio spirituale de' belgi, istituì la luoghi circa di congregazione ne' Paesi
nunziatura apostolica di Brusselles, cui fu Bassi uniti, e nel 1622 erano già fissati
poi concessa la giurisdizione delle mis- 56 nuovi luoghi di congregazioni stabili.
d'Olanda ed anche d'In-
sioni del Belgio, ] cattolici ad onta delle persecuzioni, e-
ghilterra, come
dico a Nunzio. Quindi storsioui ed mai pensarono
altri mali,
ben conoscendo di quanta utilità sareb- a vendicarsi, ascendendo allora a circa
be in Olanda la presenza d' un vescovo 3oo o 4oo mila, con 466 sacerdoti. A
per l'amministrazione dell'ordine e del- Rooveen successe Giacomo Torre dell'A-
la cresima, chiamò in Roma Sasboldo, e ia arcivescovo d' Efeso in parlibus, che
consecratolo arcivescovo di Filippi in Urbano Vili gli avea dato in coadiutore.

partibusìo rimandò in Olanda, dove l'ar- Dopo la pace di Mùnster o Westfa-


ciduca Alherto d'Austria e Isabella sua lia, i pretesi riformati erano in possesso
sposa figlia di Filippo II (sposati da Cle- di tutte le chiese e de' beni ecclesiastici ;

mente Vili al modo detto nel voi. XXIV, il numero di essi era grande che or-
sì ,

p. 1 5o), a' quali la dominazione de' Pae- mai non si avrebbe potuto supporre che
si Bassi uniti era stata ceduta, non aven- i cattolici dovessero in avvenire essere
do rinunziato al regno dell'Olanda, Pa- considerati e trattati come nemici del pae-
vesilo nominato alla sede d'Utrecht. Ve- se. Peròuon passò lungo tempo che cai- i
PAE PAE i 53
telici, numeroeragià estremamen-
il cui zioni e de'sacerdoti diminuito, in sequela
te cresciuto in mezzo all'oppressione, po- della vendetta presa dagli stati delle dif-
terono precisamente argomentare dagli ferenti provincie contro la revoca dell'e-
alti del governo quali essi fossero agli ditto di Nantes, ben presto i cattolici po-
occhi de' loro superiori e come si pensas- terono respirare più liberamente e ripa-
se di agir contro loro. Gli editti contro i rarono le sofferte perdite; al che contri-
papisti furono confermati nel i65i al- buì soprattutto una moltitudine di pro-
J' Aia, cattolici vennero esclusi da
i tut- testanti che ritornavano alla fede, cioè
te le cariche, tranne la facoltà di sparge- circa 1 000 all'anno. I cattolici presero o-
re sangue in difesa della patria; la per- gni volta coraggio, quando qualche av-
secuzione fu sì molesta in quella parte di venimento pose in eguaglianza i loro di-
Trabante vinto colle armi, che cattoli- i ritti; ritornaronoalle loro chiese, quando
ci furono dai magistrati afflitti con ogni le dischiuse la mano del vincitore, sempre
maniera di tormenti. Alessandro VII nel tranquillamente, senza vendette o tomai-
i656 accordò per coadiutore al Torre, li. Accusalo Neercassel di giansenismo fu

Zaccaria Mez vescovo Trallense, il qua- chiamato in Roma, e nelle sale del s. of-
le a' 1 2 giugno 66 premorì all'Efesi-
1 1 fìzio ritrattogli errori e sottoscrisse il for-
no, che fu colpito dalla morte nel mo- molario Alessandro VII, togliendo il
di
nastero d'Huyberge a' 6 settembre del- i sospetto di eresia. Mori a'6 giugno 1686
l'anno stesso. Allora Alessandro VI de- I ed Innocenzo XI nel 1688 gli
in Zi voi,
stinò pernuovo vicario Balduino Cotzdi surrogò Pietro Codde della stessa con-
Gorcum, e per suo coadiutore Giovanni gregazione dell'oratorio, che finto come
Neercassel della congregazione dell'ora- il predecessore, menava vita austera e
torio, ambedue consecrati in Colonia a'9 penitente, nel 1689 consagrato dall'ar-
settembre 1662, il i.° in arcivescovo di civescovo di Malines a Bruxelles in arci-
Filippi, il 2. in vescovo di Castoria , il vescovo di Sebaste. Sotto di questi trion-
quale morto il Cotz a' 18 maggio i663 fò subito nell'Olanda il giansenismo, ed
restò solo vicario. Sotto di Neercassel' egli accusalo di 26 capi fu chiamato a Ro-
vennero a devastar la vigna del Signore ma nel 1699, non avendo voluto sotto-
gli errori di Giansenio che si dilfusero , scrivere il forroolariodi Alessandro VII.
io tutte le missioni d' Olanda. Frattan- Dopo trattata la sua causa , nella quale
to per le conquiste fatte da Luigi XIV fu sentilo avanti Clemente XI per la sua
ne' Paesi Bassi Clemente IX nel 1668 , difesa , non riuscendo al Papa vincerne
gli concesse facoltà di poter nominare ai l'ostinazione e indurlo a sottoscrivere il

benefizi ecclesiastici di Tournay ed Ar- formolario, con solenne decreto della con-
ras. Clemente X s'interpose per la pace gregazione di propaganda fide ( sotto la
tra il re e le provincie unite olandesi, al cui giurisdizione sono le missioni d' O-
qual fine deputò un vescovo ad Utrecht landa e i vicariali apostolici ) de' 7 mag-
da lui conquistata. Nell'Olanda e provin- gio 1 702, e con breve pontificio de'7 a-
cie soggette i cattolici furono sempre se- prile to3, presso il Bull, de prop. fide,
1

gno agl'insulti ed oltraggi degli eterodos- Appendix t. ij p. 36 1, fu sospeso dal


si e del governo; iooumerabili multe di vicariato apostolicoegli fu sostituito Teo-
denaro vennero estorte dalle loro borse doro Kolz o Cock pro-vicario. Indi la con-
e con un rigore incredibile; curati git- gregazione del s. olìizio con decreto de' 3
tati in prigione, profanazioni della ss. Eu - aprile i"o4 proscrisse e condannò due
carislia, per non dire di altre persecuzio- apologie del Codde e lo rimosse intera-
ni, segnalarono la seconda metà del se- mente dal vicariato. Trentun' altre ope-
colo XVII. Essendo il numero delle sta- re apologetiche del medesimo e de' re-
i
54 P A E PAE
frattali d' Utrecht furono proscritte con la in rapporto alla religione cattolica, e-

breve de' 4 ottobre 1707, Bull. Rom. t. gli raddoppiò isuoi urlici a diversi sovra-
si opponessero a tanto male.
1o, par.l,p. 87, diretto ai cattolici d'O-
1 ni, affinchè

landa da Clemente XI, il quale, tornato Per la pacifica condotta de' cattolici , i

™ià
o il Coddeda Pioma Utrecht e morto
in severi editti non furono eseguiti in tutte
impenitente a' 18 dicembre 17 io, conde- le parti, laonde dal 1G88 al 1701 po-
creto dell'inquisizione dei 3o dello stes- terono erigere 29 stazioni; ma la condi-
so mese e con altro de i4 gennaio 1
7 1 1, scendenza de' magistrati solo ottennero
Bull, fllagn., t. 8, p. 4°°j -° dichiarò con somme considerabili, anche annue,
morto colla scomunica, e però indegno quali pagavano pure preti per essere i am-
della sepoltura ecclesiastica e de'suffragi messi all' esercizio del ministero, altri-
de' fedeli, nel tempo appunto che i suoi menti erano severamente multati. Tra le

complici facevano incidere una stampa vessazioni patite dai cattolici e la restri-

in cui il Codde medesimo si rappresen- zione de* diritti civili, fu loro tolto quel-
tava entrando con trionfo in cielo. lo di disporre a loro grado per testamen-
Inoltre Clemente XI avendo inteso che to de' propri beni. La discordia religio-
nel congresso d' Utrecht i principi ere- sa fra' pastori cattolici, tuttoché per pa-
ticiprocuravano con ogni sfòrzo la rivo- recchi funesta, servì d'incitamento ai ve-
cazione di tutto quello che nella pace di ri cattolici per unirsi più strettamente al

Riswick si era stabilito a favore della cat- centro dell'unità. Gli scismatici trovarono
tolica religione , ricorse all' imperatore magistrati zelanti de' loro interessi, im-
Carlo VI e a Luigi XIV, eccitandoli ad perocché questi considerarono la divisio-
opporsi a tali tentativi e difendere illese le ne propria a danneggiare la suprema au-
ragioni della fede cattolica, in particola* torità del Papa, e con piacere videro sor-
re 4° articolo di detta pace. Altre pre-
il gere in Olanda una chiesa chiamata na-
mure fece Papa a diversi sovrani tede-
il zionale: tutte le risoluzioni governative
schi, ed il prelato Passionei che avea man- furono contro numeroso stuolo de'bno-
il

dato nunzio segreto al congresso, secon- ni, e in favore di una mano di malinten-
dò talmente le sollecitudini di Clemente zionati.
XI, che vi ottenne quanto domandò, e la Frattanto il pro-vicario Cock, contro
pace fu sottoscritta ad Utrecht li 1 a- 1 il quale i Codde avevano
partitanti del
prile 1713. Essendo giunto a notizia di guadagnato principali membri degli sta-
i

Clemente XI, che il principe Guglielmo ti generali , non potè far uso di sue fa-

di Nassau Siegen o Usingen,per bisogno coltà fu bandito dall' Olanda e venne


,

trattava di cedere ad un principe acat- costretto tornare in patria. Clemente XI


tolico suo cugino i propri stati, tosto scris- Io chiamò in Pioma, e fece suo caudata-

se all' elettore di Magonza, per far desi- rio e canonico di s. Lorenzo in Damaso,
stere Guglielmo dal suo proponimento ,
nel qual tempo il Cock giustificò la con-
o annullarne il contratto se seguito. Da dotta della s. Sede contro il Codde, col
questo ramo cattolico, ora luterano, d'U- libro : De Petro Coddeo archiep. Sèbast.
RÌngen, uscì Carlo Enrico, celebre per la in Hollandia acfacderatisprovinciis w-
sua vita di venturiere e intrepido gene- carii apostolici potestale potilo, functoac
rale, diseredato da un illegittimo. Quin- defunclo libri tres, ubi ali apostolica 5e-
di Clemente XI sapendo gravi danni ca- i dc lati in etwi judicii aequitas demon-
gionali ai cattolici dal re di Prussia nel- stralur, Romae 1715. Diversi parrochi
la Gueldria, che pei trattati d'Utrecht e furono esiliati e proibito ai sacerdoti l'e-
llastadt eragli stata ceduta dalla Fran- sercizio del loro ministero ,
mentre nel
cia, colle condizioni di non cambiar nul- 1708 tutti i gesuiti furono scacciali dal-
P A E P A E i55
I'Olanda e dalla Frisia occidentale. Il colmo di sacrilego attentato, avendo ot-

Papa nel 7 r nominò vicario apostoli-


i 1 > tenuto dai magistrati di potersi scegliere
co Gerardo Potkam di Transilvania,che un arcivescovo, elessero per loro chimeri-
legalo occultamente coi refrattari gian- co arci vescovo. Cornelio Sleenhoven, già
senisti, dopo un mese passò all'altra vi- indegno alunno del collegio Urbano , e
ta. Vivente ancora il Codde suoi se- , i ciò per sostenere la setta de' refrattari ,

guaci, che lo erano pure di Giansenio e che senza nuove ordinazioni non era lon-
Quesnello, immaginarono sussisterei due tana ad estinguersi si pensò di obbligale :

capitoli d' Utrecht e di Ilarlem, venuti tutti i cattolici a sottomettersi a lui, ciò
meno da più d'un secolo, e li vollero com- che non riuscì mediante supplica indiriz-
posti di8 canonici, come quando esiste- zata agli stati. Informati i cardinali della
vano. Questi secondo 1' uso delle catte- congregazione di propaganda di siffatta
drali cominciarono ad esercitare la giu- elezione dall' eletto e dagli elettori, che
risdizione che si erano usurpata, edavea •
scismaticamente chiedevano la conférma,
no conferito l'amministrazione della chie- rescrivendola riguardarono
o
inutile e noi-
sa d'Olanda a tre pro-vicari, per cui Cle- la. I canonici però non solo non obbedi-

mente XI a mezzo del cardinal Paoluc- rono agli ordini e alle paterne ammoni-
ci avea loro interdetto ogni atto di giu- zioni di Pioma , ma
aggiungendo atten-
risdizione. Il Papa per morledi Potkam tato ad attentato, procurarono all'eletto
conferì il vicarialo a Adamo Daemen ca- la sacrilega consecrazione. Si rivolsero ad
nonico della cattedrale di Colonia, cre- un vescovo d'Irlanda e ad alcuni vesco-
dendolo gradito agli stali della repubbli- ma chiusa mediante prov-
vi delle Gallie,
ca d'Olanda, come nato da famiglia il- vide cure questa strada, si prestò all'em-
lusile d'Amsterdam, e lo nominò arcive- pia opera in Amsterdam a' i5 ottobre
scovo di Adrianopoli ; ma i falsi canonici 1
-a :
j Domenico Maria Varlet francese,
non lo ricevettero, anzi ottennero dagli vescovo di Babilonia, ancor egli sosppso,
stati generali un bando per lui e per quel- interdetto e scomunicata per solenne de-
liche l'obbedivano, ond'egli morì in Co- creto della s. Sede. In vece di (\wc visto-
lonia nel 1717- Non ebbe più felice sor- vi assistenti , supplirono due falsi cano-
te il di lui successore Giovanni Bey levelt nici, fautori acerrimi del giansenismo,
parroco dell' Aia , il quale bandito per contro la disciplina ecclesiastica. Questo
opera de' refrattari morì a Brusselles , è il principio dellostabilimento della pre-
compianto dai cattolici a' 20 gennaio tesa nuova chiesa e scisma d' Utrecht,
1
- -. Dopo di lui prese cura del vica- che fatalmente ancora dura, né evvi spe-
riato il nunzio di Colonia Bussi, e dopo ranza per ora di ravvedimento. Bene-
questi Santini internunzio a Brusselles, detto XIII colla bolla, Qui sollicitudinf,
onde ai nunzi di Colonia e a quelli del de' 20 febbraio 172T, Bull. Rom. t. 1, 1

Belgio per lungo tempo rimase interinai" par. 2, p. 37 ~, dichiarò nulla l'elezione
incute affidata la missione d'Olanda e le ilei pseudo-arci vescovo e sacrilegi la con-
missioni inglesi , col titolo di vice- supe- sagrazione, ed annodò con ecclesiastiche
riori, anzi nel declinar del secolo decor- censure elettori ed eletto, consagrante
so, hi cessare la nunziatura di Brussel- consagrato, fautori e aderenti, e tutti di-
les, il nunzio di Colonia ne esercitò l'uf- chiarò scismatici vitandi. Il famoso W m
fizio, finché nel 1800 venne conferito al Espen canonica Lovanio molto so-
di ,

protonotario apostolico Luigi Ciamber- spetto in materia di religione, compose


lani. Prima della morte di Bey levelt , i il libro: De tpiscoph rrtfnisitis ad con-
pretesi canonici del capitolo metropoli- secrationeniy nel quale sembra approi 1-

Uno d' L'trcchl , u' 2j api ile 17*3 per ìc la consagrazione di Steenhoven ; uni
.56 PA E PAE
questo alTire, unito alla maniera di pen- che altre.M le chiese non potranno esse-
sare di Waii Espen sulle questioni del re ingranditene rinnovate, senza specia-
giansenismo, 1' obbligò a lasciare la sua le consenso de' borgomastri o consiglie-
cattedra e abbandonar Lovanio. E sic- ri deputali. I più piccoli appigli erano
come dalla morte di Steenhovenede'suoi sufficienti a far chiudere le chiese de'cat-
scismatici successori , i pseudo-canonici tolici , anche per molti anni , ed a tener
sogliono eleggere altro pseudo arcivesco- imprigionati i sacerdoti ; la conversione di
vo e informare il Papa dell'elezione, chie- qualche membro dalla chiesa dominante
dendone la conferma, Pontefici rinno- i alla cattolica, ed il recarsi fuori di patria,
vano le censure di Benedetto XIII. A U- ne furono tal volta la cagione nelBrabante
TRECHTdiròdella continuazione dello sci- settentrionale. Sino al 1787 doveansi pa-
sma e sostenitori falsi arcivescovi, sino a gare grosse somme di danaro ai magistra-
noi. Quanto riguarda il preteso capito- ti, perchè permettessero l'esercizio del-
io d' Utrecht e il vescovo di Babilonia, la religione , ricoguizioni che abrogaro-
e quanto appartiene allo scisma, potrà sa- no gli stati generali. Ad onta di tante ves-
persi dalla storia e dalla confutazione del- sazioni, delle ordinarie imposizioni e del
le loro pretese, pubblicatadal celebre car- peso di provvedere gli ecclesiastici, i cat-
dinal d' Alsazia de' principi di Chimay, tolici nella loro pietà fondarono dal 736 1

già alunno del collegio Germanico, che al 1794 in 2 ° luoghi nuove parrocchie,
per essere stato arcivescovo di Malines provvedendole di chiese e case pastorali;
celebrai pure a quell'articolo, come be- riparando e abbellendo le esistenti, ed e-
nemerito della Sede apostolica e della re- dificandone delle nuove. Anche poveri i

ligione cattolica, e di santi costumi. erano a loro carico, perchè le fondazio-


Lo scisma portò subito molto male ai ni de' loro padri erano perdute per es-
cattolici, giacché per esso perderono 5a si; il notare che nel
basti 1783 catto- i

stazioni e lamaggior parte de'pro venti pe- licid'Amsterdam contribuirono 225,ooo


cuniarii , che servirono eccellentemente fiorini per l'erezione di una casa per le or-
agli scismatici pel mantenimento del loro fanelle. Quanto riguarda l'insurrezione
scisma; tuttavolla alcune stazioni perdu- de'Paesi Bassi sotto Giuseppe II, pei nuovi
te ritornarono sotto l'autorità legittima, sistemi di ecclesiastica disciplina da lui
e nella maggior parte degli altri luoghi, introdotti e pel seminario generale eret-
ove non erano rimaste chiese cattoliche, to in Lovanio, ne feci cenno di sopra,
sene eressero delle nuove. Intanto le ves- mentre della secolarizzazione delle signo-
sazioni de' cattolici non provennero sol- rie unite ai vescovati e della nuova cir-
tanto dagli sconvolgimenti giansenistici; coscrizione di diocesi, ne trattai a suo
i predicatori eziandio della chiesa domi- luogo.
nante, gl'istigatori ordinari degli stati, non Nella stessa guisa come i cattolici per
sapevano rendere più venerabili le sino- una rivoluzione di stato aveano perdu-
dali loro congreghe, senza fare uscire del- to i loro diritti, li ricuperarono per un
le accuse contro i cattolici. Le loro chie- avvenimento somigliante. Laonde non è
se o piuttosto oratorii , avendo bisogno a meravigliare che cattolici dopo due i

di riparazione, talvolta fu sorgente d'in- secoli di oppressione, nel 1787, allorché


credibili difficoltà, anzi nel i y3o era sta- spera vasi un cambiamento, desiderassero
to definito, che tranne quelle esistenti non alleviamento del loro giogo e divenir e-
potranno più essere fabbricale chiese pa- gualia'loroconcittadini protestanti; poi-
piste, e che non saranno permesse le co- ché sebbene la chiesa cattolica fosse anno-
s'i dette stazioni, né un numero maggio- verata fra le religioni tollerate dallo sta-
re di ecclesiastici in ciascuna di esse, e to , luttavolta era soggetta a provvedi-
PAE PAE 1J7
melili di eccezione coi quali era estre- si nel voi. XXXVIII, p.6G, in pari tempo
mamente vessata. 11 crollamento dell'e- trovossi il Belgio in commozioni religio-
di Tizio dello stato, causato da difetti in- se, in detto luogo riportate, che forse pre-
teriori, e le in allora apparse idee di li- pararono gli avvenimenti del 1 83o. Vi
bertà ed eguaglianza, diedero loro dopo il si trattava la soppressione de' seminari
i70 5 quello che desideravano. Nel 1798 vescovili e l'istituzione di un collegio fi-

apparve finalmente l'atto costituzionale, losofico, che avrebbe facilmente aperto


pel quale i cattolici poterono ricuperare 1' adito alle dottrine protestanti }
e ciò

le chiese e gli edilìzi fabbricati dai loro per due decreti antipolitici emanati dal
antenati per l'esercizio del proprio cul- renel 1824. Tutti capi delle diocesi nel
i

to. Neil' Olanda settentrionale e meri- i8?.5 si riunirono all'arcivescovo di Ma-


dionale, per l'immensa maggioranza dei linesFrancesco de' principi di Mean, per
cattolici, le chiese si dovevano dare ad comporre una querela comune altret- ;

r
essi , e pure in una sola comune otten- tanto fece mg. Luigi Ciambellani vice-
nero la chiesa pubblica ed ovunque si , superiore delle missioni d'Olanda, cogli
usarono ogni maniera di pretesti contro arcipreti di questa. 11 Papa a mezzo del

di essi. Solo riuscì loro ricuperare le chie- cav. Reinhold inviato straordinario e mi-
se ne' luoghi, ove piccolo era il numero nistro plenipotenziario in Roma del re,
de'riformati; nel resto molto mancò che i a questi fece pervenire un fortissimo re-

cattolici in un tempo di libertà ed egua- clamo, ed avvertì i vescovi a tenersi pu-


glianza fossero trattati realmente secon- ramente passivi , se il governo procede-
do la norma della vera eguaglianza: ciò va all'esecuzione de' suoi decreti. In fat-

mostra che membri della chiesa rifor-


i ti lutti gli ordinari del Belgio e dell'O-
mata, già dominante e privilegiata, sot- landa rimasero estranei alla soppressio-

to la libertà Batava non perderono il lo- ne de' seminari, che operossi dall'auto-
ro dominio e privilegi. Nel 1806 i catto- rità laica, innanzi alla quale il potere e-

liciprovarono miglioramenti nell'in- piscopale stette passivo. Questi seminari


segnamento primario, poi diminuiti sen- erano stati istituiti da zelanti ecclesiasti-

sibilmente da restrizioni. L'amministra- ci, che vennero così spogliati del frutto
zione francese inviò in Olanda per suoi del loro zelo. 11 collegio di Malines e quel-
agenti molli stranieri, parecchi de' quali lo d'Alost incontrarono la medesima dis-

professando solo di nome il catlolicismo, grazia : i maestri erano assai eruditi, e


questo non ricavò alcun profitto dalla lo- rendevano molti Ma-
servigi alle diocesi di
ro dimora. Dall'essere la chiesa riforma- lines e di Ganci ;
godevano una gran ri-
ta e i suoi istitutori privati di reudite ,
putazione in tutto il Belgio, e il colpo che
risultò ch'essa non poteva stare senza l'ap- li distrusse proveniva da un sistema tri-

poggio dello stato. Liberata l'Olanda dal stamente ben concertato d' intolleranza
giogo straniero, la chiesa cattolica fu nuo- e di persecuzione. L'arcivescovo di Ma-
vamente posta sotto una specie di tute- lines, dopo aver scritto una lettera con-
la; si operò sempre a danno de'dintti ilei tenente i suoi più vivi reclami, si ritirò

cattolici ,
finché sopraggiuose la rivolu- per alcuni giorni in una delle sue terre
zione nel Belgio. di Liegi, per non essere testimonio di de-
Allorché Guglielmo 1 nel 181 5 divin- terminazioni così desolanti. Tuttavolla
ile re de'Paesi Bassi, con solenne diebia- in mezzo ad una opposizione sì viva e si

rione assicurò alla chiesa cattolica il suo giusta, il Lovanio si


collegio filosofico di
slato e la sua sicurezza. Agitala l'Olan- aprì a'i - ottobre 1820,8 froute di quan-
da dalla sua piccola chiesa scismatica ,
to era accaduto nel 1787 per conseguen -

riprovata anche da Leone XII, come dis- za di altro fallo. Per la fermezza con cui
, 58 PAE PAE
Leone XII area biasimalo la condotta del tà. Convenzione Ira sua Santità Leone
governo de' Paesi Bassi f che obbliava i XII sommo Pontefice e sua Maestà Gu-
riguardi dovuti ai cattolici del Belgio , glielmo I re de'Paesi Bassi. Sua Santità
Guglielmo I venne colpito dall'effetto che il sommo Pontefice Leone XII e sua ,

aveva prodotto in Brusselles, a Lovanio Maestà Guglielmo I re de' Paesi Bassi


ed a Gand l'enunciazione si precisa del principe d'Orange-JNassau, granduca di
malcontento del Pontefice e giudicò a , Lussemburgo, desiderando concertarsi
proposito d'inviare a Roma nel ìSifiil sugli affari della Chiesa cattolica, aposto-
conte di Celles membro degli stati gene- lica, romana, in tutto il regno de' Paesi
rali, cattolico e caldo liberale, per acco- Bassi, hanno nominato a loro plenipolen-
modare le cose. Ebbe udienza da Leone ziarii Sua Santità il sommo Pontefice,
:

XII, se ne mostrò soddisfattissimo pel sua eminenza d. Mauro Cappella ri prete


desiderio manifestato di ria V vicinarsi al cardinale della s. romana Chiesa, prefetto
governo de' Paesi Bassi, e partì dalla della congregazione di propaganda ; e sua
capitale del cristianesimo portando una Maestà il re de'Paesi Bassi, sua eccellenza
pontificia lettera pel re, il quale si dichia- Antonio Filippo Piaerio Ghislain conledi
rò assai contento. Rispose al Papa coi Celles, cavaliere del Leone belgio, mem-
a
termini più rispettosi, come avrebbe fat- bro della à. camera degli stali generali,
to qualunque sovrano cattolico, ed offrì ambasciatore straordinario e plenipoten-
1o,ooo franchi per la riedificazione del- ziario presso la s. Seùe. I due plenipo-
r
la basilica di s. Paolo. Indi Guglielmo I tenziarii, assistiti il i.° da mg. France-
rimandò in Roma il conte di Celles col sco Capaccini, sostituto della segreteria
titolo di ambasciatore, con Germani pei' de'brevi, ed il ?.." dal referendario di 1.'

referendario e consigliere d'ambasciata, classe al consiglio di stato, Gio. Pietro


il marchese di Trazegnics per addetto, Ignazio Germani, consigliere d'ambascia-
e Serruys già segretario della preceden- ta , dopo aver cambiati i loro pieni po-
te legazione. teri, che si sono trovati buona e de- in
Aspirando il contedi conchiudere un bita forma, hanno convenuto ne'seguenti
concordato religioso, nel (piale gl'inte- articoli. i.°Ilconcordatodel 1801 tra sua
ressi de'belgi e degli olandesi cattolici si Santità l'io VII ed il governo francese
accordassero con quelli del re de' Paesi (lo riportai nel voi. XVI, p 3q), eh è
.
#

Bassi, che dovea avere de' riguardi alle in vigore nelle provincie meridionali del
pretensioni della vecchia Olanda, Leone regno de'Paesi Bassi, sarà applicato an-
XII nel novembre 1826, aderendo ai che alle provincie settentrionali. i.° O-
voti dell'ambasciatore, venne a stabilire gni diocesi avrà il suo capitolo ed il suo
ilsuo plenipotenziario nella persona del seminano. 3.° Pel caso previsto dall'ar-
cardinal d. Mauro Cappellai-i, cui aggiun- ticolo j 6.° della convenzione del i8or
1

semg. Capaccini, come al conte lo fu è statuito quanto segue. Ogni volta che
Germani. Il cardinale poi presiedeva ai una sede arcivescovile o vescovile andrà
congressi pel concordato, composti dei vacante, capitoli delle chiese vacanti nel
i ,

prelati Nasalli, Mazio, Capaccini e Belli, primo mese, decorrente dal giorno dell' av-
come giù dissi nel citato voi. p. 72. Le venuta vacanza, a via uno cura di far cono-
conferenze ebbero luogo nelle modeste scere a sua Maestà nomi dei candidali i

stanze del cardinale neh' ospizio de' ca- appartenenti al clero del regno de'Paesi
maldolesi a s. Romualdo, ove fu sotto- Bassi, ch'essi avranno giudicati degni e
scritto il seguente concordato a' 18 giu- capaci di governare la chiesa arcivesco-
gno 1827. vile o vescovile, e ne'quali avranno essi
«In nome della ss. e indi visibile Trini- riconosciuto la pietà, la dottrina, la più-
PAE PAE i5g
denza, che le leggi della Chiesa richiedo- stoliche, delle quali riporterò il più in-
no da un vescovo. Se fra'candidati alcu- teressante. Il Papa stabili il numero e
ni si trovassero per avventura che non la circoscrizione delle diocesi, per l'ac-
l'ossero egualmente graditi al re, capi- i crescimento della religione cattolica e
toli scancellerehhero loro nomi dalla
i per la salute delle anime, ristabilendo e
lista, la quale dovrà tuttavia rimanere creando 3 nuove sedi vescovili, oltre le
composta d'un numero di candidati suf- 5 esistenti, dividendo il regno de' Paesi
ficiente, perchè la scelta del nuovo ar- Bassi in 8 diocesi con altrettante chiese
civescovo o vescovo possa effettuarsi. Do- cattedrali, cioè Malines per metropolita-
po ciò i capitoli procederanno all'elezio- na e le altre sulTraganee. Il'territorio dio-
ne canonica dell'arcivescovo o del vesco- cesano di Malines lo compose con quel-
vo da essi prescelto, secondo le forme ca- Brabante me-
lo delle intere provincie del
noniche d'uso, fra diversi candidali ri-
i Le 7 suffraganee
ridionale e di Anversa.
masti sulla lista, e dentro il mese stesso furono Liegi, Xamur, Tournay e Gami
invieranno al santo Padre l'atto auten- esistenti; Amsterdam, Bruges eBois-le-
tico di questa elezione. 11. sommo Pon- Duc nuovamente create. Lachiesadi Lie-
tefice, a tenore dell' istruzione promul- gi comprenderebbe tutte le provincie di
gata da Urbano VI II di felice memoria, Liegi e di Limburgo; la chiesa di Na-
farà instituire il processo d'informazione mur, la provincia di Xamur e il grandu-
sullo stato della chiesa, e sulla qualità cato di Lussemburgo; la chiesa di Tour-
della persona destinata ad essere pro- nay, l'Hainaut; la chiesa di Gand, tut-
mossa alla dignità arcivescovile o vesco- ta la Fiandra orientale; la chiesa d'Am-
vile, e dopo avere raccolte le necessarie sterdam, le provincie dell'Olanda setten-
notizie, se giudicherà che le doli richie- trionale ed orientale, di Utrecht, d ()-
ste da'eanoni in un vescovo Irovansi pos- \er Yssel, di Frisia, di Groninga e di
sedute dalla persona eletta, le concederà Drenthe la chiesa di Bruges, tutta la
;

la canonica istituzione per mezzo di let- Fiandra occidentale; quella finalmente


tere apostoliche, nelle debite forme e nel di Bois-Ie-Duc, le provincie del Braban-
più breve tempo possibile. Che se^ al te settentrionale, della Gueldiia e della
contrario, la elezione uon fosse stata ca- Zelanda. Venne pure statuito, che ogni
nonicamente costituita, se il candidalo chiesa cattedrale avrebbe il suo capitolo
dal santoPadre non fosse slato ricono- con congrua e perpetua dotazione, ed
sciuto dotato delle richieste qualità, il altra per le stesse sedi vescovili. Per que-
sommo Pontefice, per ispeciale grazia, sta prima volta Leone XII si riservò di
concederà al capitolo la facoltà di pro- provvederedi pastori le chiese del regno
cedere ad una uuova elezione, come so- de'Paesi bassi, come di concedere in se-

pra, da eseguirsi nelle forme canoniche. guito ai vescovi l'aiuto di vescovi ausiliari
Le ratifiche della presente convenzione in qualità ili sulfraganei, se il bisogno lo

saranno ricambiate in Roma entro Go esigerà, ed il re accoiderà loro convenien-


giorni, o piìi presto se sarà possibile. te dotazione. Inolile il Papa acconsenti
» Fatta in lì giugno iS?.~.
orna, il i <S al giuramento di fedeltà al le d'ogni ani-
» Sottoscritti -Mauro caidmale Cap- vescovo e vescovo, e degli altri a
pellai-i - Francesco Capaccini. a seconda del citato concorda lodi
siici,
". Pio VII, preseci vendo per forinola di pre-
» Il conte di Celles- Gennaio
Leone XII con sensi di gratitudine ghiera: Domine, salvimi fac regem no-
al re Guglielmo I, in concistoro mani- strum Guillelmum. Disp< se ili'- 1

festò ai cardinali la seguila convenzione, vi avi anno la libera nomina de'li ro vi-

che confermò e spiegò con lettere npo- cari generali per le cose spirituali, e pie-
i6o PAE PAE
scrisse quanto riguardava l'istituzione starono privati del pieno godimento dei
vantaggiosa de'semiuari, l'insegnamento, loro diritti. Nel i83o contavansi nelle
I' amministrazione ed il mantenimento. provincie settentrionali dei Paesi Bassi
La pubblicazionedel concordato conchiu- 836,920 anime, e pel loro culto godeva-
so dalle parti con pienabuona fede, si no 400,000 fiorini sul preventivo dello
elfettuò nel regno a' 2 dicembre e venne stato; quando protestanti, ch'erano al-
i

letto colle più grandi dimostrazioni di lora 1,04.1,7 {8, numero che non forma-
gioia. 11 conte di Celles, ch'erasi reca- va doppio de'cattolici, ricevevano una
il

to dal re a dare alcune spiegazioni, ri- somma di i,3oo,ooo fiorini, vale a dire
tornò poi in Roma, dopo essere stato as- piìi del triplo de' primi. Ma ciò non era
sicurato della piena soddisfazione del go- sulfjciente: sebbene gli stati generali ac-
verno per questo suo lavoro ; ed il car- cordassero tutti gli anni 400,000 fiorini
dinal Cappellaio ricevette dal re una ta- in favore de'cattolici, seppesi pur tro-
bacchiera d'oro col suo ritratto contor- vare il mezzo di privarli ogni anno di
nato di brillanti, accompagnata da ono- 100000 e d'impiegarli in tutt'altra de-
rifica lettera. Ma fatalmente prima che stinazione. In questa guisa i cattolici, ol-
il concordato fosse pubblicato, ne' Paesi tread essere trattati con disuguaglianza,
Bassi già era slato commentato, tortu- perderono sì rilevante somma. Tultocliè
rato, messo a brani, perchè spiaceva ai i cattolici olandesi fossero lesi ne'loro di-
protestanti. Il prelato Capaccini fu spe- ritti e privati de' vantaggi che ogni cit-
dito a BrusselleSjOve riaprì la nunziatu- tadino può pretendere, senz'altro soccor-
ra nel 1829, ed all'Aia per regolare l'è- so che i loro deboli mezzi, si può dire
sedizione del trattato ratificato anche dal ch'essi operarono prodigi. Imperciocché,
re. Il protestantismo de'consiglieri risve- oltre al mantenimento del loro clero e
gliò quello del re, ma gli costò poi la per- de' loro poveri, dovettero provvedere e-

dila del regno del Belgio, per l'esaspe- zia ndio a Ila erezione del le scuole per l'am-
ramento de' cattolici, come dimostra il maestramento degli ecclesiastici, dacché
cav. Arlaud, a p. i4o, dopo avere ri- gli stabilimenti che avevano fondato pres-
portato la circolare del suo governo con- so i belgi, per le persecuzioni anteriori
tro insegnamento de' chierici devo-
1'
erano stati da essi perduti dopo il domi-
luto ai soli vescovi, e che presentò il con- nio francese. Dal I7q5 al 1840 stabili-
cordato come un giuoco, difendendo il ronsi nella sola missione olandese 60 nuo-
collegio filosofico come approvato dal Pa- ve stazioni e 449 cmese > ' ^o almeno del-
pa, mentre non avea fatto mai parola di le quali furono innalzale dai fondamenti,
istituzione sì anti-cattolica, solo avea la- mentre le meglio acconciale
altre furono
sciato d'insistere per la soppressione, per alla loro destinazione,con lavori ed or-
non rompere la intavolata negoziazione. namenti interni ed esterni. Queste spese
Il eh. autore aggiunge queste rimarche- possono valutarsi circa 5 milioni, e se il
voli parole. « Se d principe nel difendere, pubblico erario vi contribuì quasi per un
nel far eseguire l' intatto concordato a- quinto, devesi ancora notare che questa
vesse impiegatola metà del coraggio che contribuzione provenne in gran parte dal-
spese per iscegliersi una sposa cattolica le somme accordate pel clero cattolico e
(in seconde nozze), oltrepassando la linea non domandate da lui. I fedeli olandesi

delle severe convenienze reali, sarehbe non mostraronsi meno zelanti per acqui-
rimasto sul suo trono, senza aver per- stare a loro proprie spese cimiteri, sebhe- i

duto il Belgio ". ne in un gran numero dicomuni devono


Verificatosi questo avvenimenlo nel contribuire ancora al mantenimento dei
i83o, tuttavia nell'Olanda i cattolici re- cimiteri civili, che sono mauteuuli dalle
PAE PAE ,G t

casse comunali, cui ossi appartengono, op- l'incredulità., la quale tra tulli gli ordi-

pure che sono passati nelle mani delle ni de'protestanti regola e governa l'istru-
comunità riformate, e de'qualii cattolici zione pubblica e ne gode il monopolio;
non fanno uso. Innumerevoli somme so- e per tal modo pone indefesse fatiche nel
no state altresì spese nell'acquisto degli pervertire i figli de'cattolici, i quali do-
ornamenti di chiesa, per poter dare al mandano indarno la libertà d' istru-
culto il conveniente splendore. Ma una zione. Questa società ha guadagnalo una
rassegna storica e assai importante intor- piena vittoria sul protestantismo positi-
no allo stato della religione cattolica in vo,con inleudimentodi fermare una stret-
Olanda, dalla fatalissima riforma all'ab- ta alleanza delle varie sette negative con-
dicazione del re Guglielmo I nel 1840, tro il cattolicismo. Il sinodo della chiesa
estratta da un giornale olandese e tra- riformata, ultimamente dichiarò egli è :

dotta nel nostro idioma, si legge negli ormai tempo di collegare le forze contro la
Annali delle scienze religiose, ne' voi . i 5, chiesa papale. Taluni ministri si sono se-
p. 409 ; 1
6, p. 240 ; 1
7, p. 36 ; già i) parati dalla chiesa, che tuttora denomina-
precedente voi. i4,avea dato un'indi- si riformata, ed alcune migliaia di minu-
cazione a p. 277, dello stato della reli- to popolo sono ite dietro le loro pedate.
gione protestante in Olanda nel 1841., Sotto il governo del re Guglielmo I, que-

di cui darò un brevissimo cenno. sti erano perseguitati secondo il rigore


Ivi dicesi che il protestantismo im- delle leggi, sotto colore che formassero
perversava piìi che mai contro il catlo- una nuova setta; fu loro vietato di pren-
licismo; ma la sua rabbia altro non es- dere il nome di riformati, imperocché
sere che gli ultimi contorcimenti di un dicevasi ingiuria fatta ai diritti della chie-
uomo che muore; imperocché si può af- sa riformata e riconosciuta dalla légge.
fermare che il protestantismo, conside- Il re Guglielmo II, come buono e giusto
rato come una religione che abbia alcun principe, lasciò loro la facoltà di stabili-
che di positivo, più non esiste in Olan- re chiese separate, e di fatti han preso lo
da. La chiesa riformata o calvinistica, strano nome di cristiani separali. Sono
ch'era per lo innanzi la chiesa dominante, ultra-calvinisti e sono imbevuti de'più
ormai più non si considera che come una neri pregiudizi contro la chiesa cattolica:
sezione della pretesa chiesa evangelica, ma tra loro non regna unione e non ha
siccome si piace appellarsi ; la qua le pro- guari si smembrarono in differenti sette.
lessa non so quale cristianesimo generale Vi ha eziandio de' ministri della chiesa
o negativo, senza domini, senza misteri legale, i quali si lamentano della dege-
e senza articoli determinati di fede. I pri- nerazione e finanche dell'apostasia della
mieri antagonisti della setta dominante, loro chiesa. Questi presentarono al sino-
vogliam dire i rimostranti ovvero armi' do la domanda in cui chiedevano il ri-

niani, gli anabattisti ovvero mennonili, pristinamento della liturgia riformata e


gli antichi ed odierni luterani, hanno dal gli antichi regolamenti ; ma il sinodo ri-

canto loro rinunziato alle peculiari dot- spose che non dava ascolto a'ioro ricorsi.
trine della loro setta, ed hanno dato una Conchiude l'articolo: niente altro man-
inano amica a' loro antichi nemici i cal- ca a noi cattolici per conquidere il pro-
vinisti. Le anzidette cose debbono ascri- testantismo in Olanda, the la libertà per
versi all'opera di una società che appel- la chiesa e la libertà d' istruzione ; ma
lasi : società per l'utilità generale, for- non ostante le buone intenzioni di detto
matasi nel 1787,6 che palesemente di- re, il quale portava benevolenza ai cat-

chiara di voler propagare un ciistiane- tolici, gli avversati per mantenere il lo-

Mino generale, os.mu f indifferentismo e ro influsso, sono ben destri a non lasciar-
VOI.. L. 1 1
,

i6i PAE PAE


si fuggir di mano ii potere; gli eccessi lo Allocollense. Era sotto l' invocazio-
però del male produranno da loro stes- ne de' ss. Willibiordo e Bonifacio. Nel
si il rimedio. Finalmente nel voi. 5, 1 723 vennea soffrire gravissimi danni per

p. 438 di detti Annali serie 2.", è la ne- opera degli scismatici d'Utrecht, ai qua-
crologia del benemerito della chiesa cat- li il rettore infetto di giansenismo, tras-
tolica di Lesageten Brock,
Neerlandia , metteva le rendite del seminario. Mor-
intrepido difensore della medesima, mor- to quel rettore, non furono migliori i

to nel 1847, fondatore e redattore in ca- successori fino alla nunziatura delle Fian-
po di due giornali, che in Olanda fu il dre di Giuseppe Spinelli poi cardinale,

padre della stampa cattolica. Dalla me- imperocché fu fortunato quell'insigne


desima necrologia si apprende che cat- i prelato di cacciare i refrattari e restitui-

tolici, senza contarvi il ducato di Lussem- re ai cattolici l'amministrazione del se-


burgo, erano 1,200,000, ed protestan- i minario. Riuscì però agli scismatici otte-

ti suddivisi come altrove in infinità di nere, che la causa si vedesse nel tribu-
sette, 1,800,000, e che questi nelle ca- nale supremo del Brabanle nel 1756,
mere neerlandesi hanno fatto ammettere ove esaminate le ragioni ne furono esclu-
il placet regioj in manifesto detrimento si i giansenisti, ma ne prese l'ammini-
della chiesa e religione cattolica. Si ap- strazione il principe e la ritenne per mol-

prende dalla Civiltà cattolica t. 2, p. 5g2 ti anni, nominando il presidente del col-
che nel i85o il Publìciste de la Hayt legio e i provvisori per modutn provisio-
diede la consolante notizia dello stabili- nis. In quei tempi poche rendile rima-
mento ne' Paesi Bassi di 14 nuove con- nevano al collegio o seminario. Neil' i-
ferenze della società di s. Vincenzo de Lovanio nel 1616 fu fondato un
stessa
Paoli , che sono ora colà in n.° 38 : es- secondo seminàrio detto di s. Pulcheria,
se si occupano della visita de' poveri, de- per la diocesi di Harlem. Il prelato Sa-
gli orfani, delle unioni illecite cui san- sbold avea ricevuto dai capitolari di Har-
tificano col sagraniento; e pei prodigi lem una somma pel seminario fondato
di carità operati nel cholera si concilia- in Colonia, questi però in detto anno la

rono anche la stima de' protestanti. Ora ritrassero e la convertirono nella dota-
passiamo adire dei collegi olandesi, fon- zione del collegio di s. Pulcheria. Primo
dati dopo l'introduzione della pretesa ri- presidente di questo collegio fu Cornelio
forma. Giansenio, poi vescovo di \pri, che colla
Tre erano i collegi o seminari desti- sua infelice produzione intitolata Augii-
nati a formare i ministri pel santuario. stinus lacerò le viscere materne della
,

Niuno veniva promosso agli ordini sagri, chiesaromana, per l'erroneo sistema del
se non vi avea passati 4 anni, ed in que- Giansenismo (V\ Non si fossero mai
sto spazio di tempo si era reso capace Formati i teologi sotto la sua disciplina,
di reggere le anime, e ciò per riguardo che non sarebbero usciti a turbare spe-
a quelli che ordinavano a titolo di mis-
si cialmeule 1' università di Lovanio e la
sione; meno rigorosamente si procedeva fede cattolica. Questo collegio fondato
con chi si ordinava a titolo di patrimo- dal clero d' Harlem , di cui la priucipal
nio. Il inseminano era quello di Utre- parte forma il capitolo scismatico^ ha
cht per la diocesi di quella città e dei avuto provvisori e presidenti talvolta cat-
suoi sulfraganei, tranne quella di Ilar- tolici, tale altra scismatici. 11 collegio pos-

lem. Era stato fondalo nel 16 io in Co- sedeva più borse o foudi per pensioni;
r
lonia da nig. Sasbold Vosmeer vicario manteneva fuori di esso gli studenti di
apostolico, poco dopo trasferito in Lo- filosofìa; i teologi abitavano dentro ilsuo
vanio, e situalo in un colle, perciò det- recinto, e vi erauo mantenuti ; aìcuui
P A E PAE i63
somministravano tenue somma pel Joro le dalla sacra Congregazione di propa-
sostentamento. Un terzo collegio per la ganda fide (U ). L'incaricato d'affari del-
r
chiesa d'Olanda era stato fondato a Do- la s. Sede all'Aia, mg. Carlo Belgrado
Tai, ed aveva il titolo di propaganda fi- internunzio e delegato apostolico, è il

de. Manteneva 29 alunni, de' quali i4 vice-superiore attuale: che detto incari-
erano destinati per Je missioni d'Olanda cato abbia questa ingerenza lo decretò
propriamente detta, 3 appartenevano al- la congregazione dicembre i83r,
agli 1 1

la diocesi di Dois-Ie-Duc, rimanenti i e Gregorio XVI approvò. I sacerdoti so-


erano addetti alle chiese di Colonia, di no circa 600 ; vi si trovano gli agostinia-
Ruremonda e di Liegi. Fioriva questo ni che hanno una stazione, domenica- i

collegio per l'osservanza della disciplina ni che ne hanno 7, i gesuiti 3, i rifor-


e per la coltura delle lettere, e possede- mati francescani 10, ed i carmelitani
va più borse pei giovani ecclesiastici del una. 1 pii stabilimenti sono: 2 seminari,
ducalo di Cleves. Gli olandesi potevano cioè uno grande con 6 professori e ^ "*

udire teologia anche nei seminari di Ru- teologi, in Warmond, il quale pare che
remonda e di Colonia, quantunque pei siacomune a tutte le missioni dell' Olan-
decreti de'nunzi apostolici avessero do- da ed il piccolo seminario in Hagevelt
;

vuto attendere a quella facoltà nell'uni- con G professori, due cattedre di filoso-
versità di Lovanio. Non erano però am- fia, e 85 tra umanisti e filosofi: esso è
messi alla cura d'anime, se non dopo un stato eretto a spese dell'Olanda e Zelan-
rigido esame presieduto dal nunzio e da da, perciò vi s'istruiscono gli alunni di
4 dottori in sacra teologia; anzi dovea- queste provincie. Sonovi molte scuole
110 trovarsi idonei a reggere le anime cattoliche, 4 case delle sorelle della ca-
prima di ascendere al suddiaconato, per- rità : gli orfani, i poveri, i vecchi hanno
chè le parrocchie fornivano l'unico mez- pii stabilimenti. In tutta l'Olanda vi so
zo di sussistenza e quasi tutti si ordina- no istituii di pubblica istruzione, ed in
vano a titolo di missione. Monfort le sorelle della carità. Nelle 7
antiche provincie unite e nelle fortezze
Missione delle sette arciprcture di barriera, i matrimoni contratti, non
d' Olanda. osservatele forme prescritte dal concilio
di Trento, sono validi a seconda della
La giurisdizione delle missioni olande- dichiarazione di Benedetto XIV de' \
si si estende alle 7 provincie settentriona- novembre i^-f 1 - I cattolici olandesi non
li de' Paesi Tassi, che abbandonarono la possono testare adpias causas. Il gover-
religione cattolica per abbracciare il cal- no nel i834ofliì uno stipendio al clero
vinismo, ribellandosi a Filippo 11. Que- cattolico. In Amsterdam, anzi in tutta
ste missioni si dividono in 7 distretti , l'Olanda, dovea essere libertà di culto,
cioè di Olanda eZelanda di Utrecht,
, ciò che si è verificato dopo Guglielmo I,

di Gueldria, dì Over Yssel o Twcnthe, poiché sotto il suo governo, mentre ogni
di Sallandc Dren(he,d\ Frisia o Fries- religione vi trovò protezione e tolleran-
Lnui, e di Groninga. Le quali provincie za, la cattolica vi era trattata con durez-
così divise costituiscono 7 arciprcture o ze. I piccoli seminari ultimamente non
distretti, a ciascuno de'quali presiede un godevano, come i grandi, il privilegio
arciprete che ha sotto di sé molti pasto- dell'esenzione dalla milizia; si operava
ri o parrochi, residenti in divei Se stazio- però per ottenerla e forse si consegui l'in-

ni. Le arci pretti re vengono suddivise in tento. Nel seminano di Warmond gli

decanati eoo (06 parrocchie e \ >o chiese, alunni pagano annui fiorini 3.» \ di pen-
Questa missione dipende immedia lanini- lione.l) presente monarca In peinic">*v>
164 PAE PAE
la costruzione de' seminari ed il riatta- ti. La Zelanda propriamente detta non
mento Olanda tra il
de' pericolanti. In componesi che formate dalle due
d'isole

clero va introducendosi il sacro costume braccia dello Schelda, dal mare e da un


de'ritiri annuali. GregorioXVI nel i832 braccio della Mosa : la principale delle
dichiarò vescovo di Cumini [V.) il be- isole è quella diWalcheren; queste isole
nemerito Cornelio Lodovico barone di sono popolate da i36,ooo abitanti. La
"Wykerslooth e di SchalkAvyk, il primo popolazione cattolica dell' Olanda e Ze-
vescovo che dopo i oo e più anni risie- landa è di 256,ooo, con 184 parrocchie
de in Olanda; egli consagrò vescovi i o stazioni e 190 chiese. II distretto ed
vicari apostolici delle missioni del regno, arcipretura di Olanda e Zelanda è divi-
e nel 1840 fu in Roma a visitare i sacri so in 8 decanati. Il i.° decanaio è quel-
limiui, accolto con paterna amorevolez- lo di Amsterdam , ove risiede il deca-
za dal lodato Pontefice: questo zelante no. A msterdam, Amstelodainum, capitale
prelato dal 1 833 al i843 ha consagra- dell'Olanda, la più grande, la più bella, la

to 5o chiese olandesi. Molte chiese sono più ricca e la più popolosa città del re-
in costruzione ne' villaggi d'Olanda. 11 cle- gno, è capoluogo del Nord-Olanda. 11 fiu-

ro de'Paesi Bassi nella massima parte si me Amstel dopo averla attraversata, s'in-
distingue per esemplarità e zelo. Si cal- tromette neh' Y, canale del Zuyderzee.
cola che iu tutta 1' Olanda gli acattolici Fondata in terreno palustre, ha dovuto
superano i cattolici di circa G6o,ooo ;
interamente innalzarsi sopra palafitte a
le conversioni degli eretici sono frequen- foggia di semi -circolo, le di cui estremi-
ti. Dal i8i4 al i84i il governo accor- tà nello stesso Y mettono capo, che for-

dò per costruzione di nuove chiese e ca- mandone la boreale barriera compone il

se parrocchiali, o per le riparazioni delle suo ampio e comodo porto. Due ordini
già esistenti, scudi 2.39,422 nella sola di palafitte ne chiudono l'ingresso, dal fan-
Olanda eZelanda. Le chiese costruite per goso banco detto pampus maggiormen-
nitro nelle missioni olandesi e ne' suoi vi- te guarnito, e lasciano 21 aperture pel
cariati furono 1G2, le riparate 246, le passaggio delle piccole navi, le quali sol-
case parrocchiali costruite 79, le ripa- tanto possono penetrare nell'interno. Al
rate io5. In alcune chiese di Olanda si di fuori sogliono ancorarsi i grossi va-
trova una direzione di laici per l'ammi- scelli, e molti fra essi non oltrepassano i

nistrazione de'beni delle parrocchie: ivi paraggi del Texel. Larghe fosse e turri-
non sono conventi di religiosi, poiché re- i ti bastioni ombreggiati dagli alberi, mu-
golari abitano nelle case de'secolari pres- niscono la città dal lato di terra; il suo
so i loro oralorii. Le parrocchie de'rego- circuito è di 4 leghe. La facilità d'inon-
lari sono le più numerose, imperocché dare il paese con aprire le dighe , offre

non essendo in Olanda circoscrizione di il più sicuro mezzo per lihaltere le ag-
diocesi, ed i fedeli essendo liberi di sce- gressioni, e ne diedero gli abitanti valen-
gliere la parrocchia a cui vogliono ap- te prova nell'assalto di Luigi XIV, che
partenere, più, volentieri si sottomettono nel 1672, rinnovando l'esempio della vo-
ai regolari. Il governo olandese assegnò lontaria inondazione di Leida, respinse-
al culto cattolico 400,000 annui fiorini, ro con sommo eroismo. I molti canali che
il triplo a quello protestante. la intersecano ornati di verzure , la di-

A'rei pretura di Olanda e Zelanda. h 'O- vidono in 90 isolette che hanno 290 pon-
landa provincia è divisa in due parti, me- ti di comunicazione; magnifico è quello

ridionale e settentrionale che si chiama suU' Amstel. Le strade, fiancheggiate di


anco West-Frisia: la popolazione alcu- belle case, sono illuminale la notte con
ni la fauno ascendere a 750,000 abilau- profusione. Il palazzo pubblico si riguar-
PAE PAE i65
da meritamente come una fra le mera- zi ,G ca?e correzionali. .Molte ed illu-
e
viglie europee Costrutto sopra parecchie stri sono le accademie: quella denomina-

migliaia di palafitte con belle pietre qua- ta Felix merilis, procura con pubbliche
dre, ornato agli angoli con statue di bron- lezioni spandere su tutte le classi nozio-
zo, viene sormontato da una torre, di cui ni di lettere,commercio, musica, scien-
1' orologio rende armonico suono me- ze esalte e belle arti; altra ha per epi-
diante artificiosa macchina, che agita u- grafe, Concordia et libcrtas. Ampii so-
na serie di campanelli. Nella sala, nelle no cantieri da costruzione comodo il
i
,

gallerie, nelle camere, i marmi, i bassi- lazzaretto e rigorosi i regolamenti sani-


rilievi, le scolture, i dipinti rispondono tari. Le operazioni di banca, le intrapre-
J
all'esteriore eleganza e magnificenza. S i- se delle assicurazioni, l'estesissimo traf-
naugurò nel 655, e servirono per lun-
1 fico, sono le basi di sua perenne floridez-
go tempo suoi sotterranei a tenere cu-
i za e prosperità ; l'industria somministra
stodito il gran tesoro della famosa banca manifatture d' ogni sorta di stoffe, mer-
fondata nel 1609. Sono inoltre celebra- letti, tappezzerie, ec. ; vi sono pure raf-
ti gli edifizi dell' ammiragliato, dell'ar- finerie di zucchero, fonderie di ferro, fab-
senale, della borsa, della compagnia del- briche di carta, ec. le tipografie sono dal-
;

l' Indie e del monte di pietà. Vi si nu- la prima introduzione giunte all' apice
merano 49 templi di vari culti cristiani, dell'eccellenza, e ne uscirono superbe e-
cioè20 dei cattolici, \i de' calvinisti, 2 dizioni delle opere più classiche. Tutte poi
de'luterani,3 degli anabattisti, eduno gli le produzioni dell'antico e nuovo mon-

armeni scismatici e gli episcopali; qua- i do anche per le compagnie delle Indie
,

queri hanno una riunione, mentre gli e- orientali e occidentali, colano pel suo gi-
brei che in più di 20,000 abitano un gantesco traffico io questo generale em-
separato rione, hanno tre sinagoghe, li- porio , che posto fra il nord ed il sud
na delle quali di graziosa architettura. dell'Europa, sembrò destinato dalla na-
Sono poi rimarchevoli le chiese di s. Ni- tura ad occupare un posto sì eminente.

cola e di s. Caterina degli acattolici. La A suo commercio terrestre


fronte che il

prima, detta vecchia chiesa, ha bella vol- e marittimo non è paragonabile col pas-
ta sostenuta da 4 2 colonne, sulle quali sato, pure diverse centinaia di navi co-
riposa stupenda torre alta 240 piedi, chie- prono sempre le sue acque. La gran lie-
sa che contiene le tombe di molti illu- ra di settembre rigurgita di stranieri, e
stri guerrieri. Quella di s. Caterina , o il portofranco europeo le presagisce nuo-
chiesa nuova, che passa per una delle più vi destini. Tanto ha potuto operare l'in-
1
bello fabbricate ne Paesi Bassi, oltre le stancabile attivila degl'industriosi abi-
tombe di molti uomini celebri, racchiu- tanti, ad onta della sterilità e pericoli del
de quelli del famoso ammiraglio lAuy- basso terreno, e malgrado eli ostatoli vii

tor, morto nel (> — Vi sono 3 teatri, ti


1 *_>. un'incomoda navigazione, che questo re-
orfanotrofi, molti ospedali, asili di bene- moto angolo, ricco solo di pescagione, ai
ficenza, ed utili stabilimenti di pubblica signori d' amstel spettante, ed ai conti
gratuita istruzione. Il regio istituto fon- d' Olanda poscia d venne ed è tuttora
,
i

datovi nel 1808 è ormai giunto a splen- il centro della nazionale opulenta Am-
dida rinomanza, e nel 1817 tì siaggiun- sterdam è patria de' pittori Bergheim ,

te l'accademia ili belle arti. Vi sono scuo- aerlseo, Verkolie, Van-der-Noer, Van
le di medicina, di chirurgia, di mai ina, di Huysum, Veeninx, del geografo e stami'
artiglieria; giardino botanico, anfiteatro patore Blaeu, del letterato Filippo d'Or-
anatomico, gabinetto di storia naturale, ville del poeta Luca Rotgans, del so-
,

musco, ospizio pei cicchi, altro pei pai- li 1 Spiuosa, del


•' medico Paw di m il l
,

i66 PAE PAE


ina Koerthen, e di molti altri personag- pastori parrochi, 190 sacerdoti, oltre
gi illustri nelle arti e nelle scienze. A- i domenicani, gesuiti e riformati france-
vanti il 1204 Amsterdam era un piccolo scani, delti anche recolletti, Squali han-
castellochiamato Amstel, il cui signore no ciascuno due stazioni in città. Ivi i

Gisberto I ne fece dimora di pescatori cattolici hanno ospizi, anche per gli or-

indi diveune borgo, ed il co>-te d'Olan- fani, ospedali, conservatorio per le zitel-
da FlorentIV nel 1235 gli accorciò pri- le , confraternita dello Spirilo Santo, e
vilegi. Dopo averlo Gisberto II abbellito sono ammessi agl'istituti e società lette-

con edifizi e fortificato con torri, comin- rarie, comuni a tutti i cittadini. La città

ciossi a chiamar città col nome di Atri- di Delfi appartiene al decanato d' Am-
sleìoòam, chiusa dell' Amstel. Come com- sterdam; ha società di pubblica benefi-
plice della morte di Florent V, il conte cenza, due chiese e 7000 cattolici. Que-
GuglielmoIII lo cacciò, e nel i 2 0,61a riu- sto decanato si divide in 23 stazioni o
nì a'suoi domimi. Divenuta importante, parrocchie.
per gelosia i vicini di Gueldria la pose- 11 2." decanato deli'arcipretura d 0-
ro a ruba ed a fuoco; indi tentò impa- landa e Zelanda è quello di Delfland; il

dronirsene nel i525 Giovanni di Ley- decano risiede a\V Aia(V.) con 18,000
den calzolaio, alla testa degli anabattisti. cattolici, 4 parrocchie e 5 chiese, 2 di-

Nel 1578 dopo lungo assedio si rese agli rette dal clero secolare e 2 dal regola-
stali federati e fu la prima a raccogliere re ;
pastori 1 3, cappellani 6, oltre i do-
il frutto dell'emancipazione. Da quest'e- menicani e gesuiti. Questo decanato ha
poca Amsterdam ripete il suo vero splen- i3 stazioni. Il 3." decanato è quello «li
dore , divenendo l'asilo degli emigrati West- Frisia; il decano ha domicilio nul-
de' Paesi Bassi, per le persecuzioni reli- la città diWarfersokre, con 2 3 pastori.
giose degli spaguuoli e crudeltà del duca Que^o decanato è diviso in 2 3 stazio-
d' Alba. La chiusura della Schelda nel ni. Il 4° decanato è quello di Nord-O-

1 648, facendo perdere ad Anversa la pre- landa; la città d' Alkmaer è la residen-
ponderanza commerciale, accrebbe quel- za del decano, con 27 pastori e stazio-
la d'Amsterdam. Si ai rese nel rr)5 alle i ne de' domenicani, che pur 1' hanno in
truppe repubblicane di Francia, quindi Averhom. Il decanato è diviso in 1- sta-
divenne la capitale del nuovo regno d'O- zioni. 11 5.° decanato è quello di Kenner-
landa, e dal iSioa]
8 4- *' capoluo-1 1 rneland : Ilavlem (T.) è la residenza del
go del francese dipartimento di Zuyder- decano, il cui 2. vescovo fu cacciato nel
fcee,e dichiarata da Napoleone, dopo Pa- 1572; la sua cattedrale era la più gran-
rigi e Roma, la 3/ città dell impero. Die- de dell' Olanda. Vi sono qooo cattolici,
tro memorabili avvenimenti del 1814,
i 20 pastori, 6 chiese, oltre quella de'recol-
ritornata sotto il dominio de' suoi anti- letti e quella dedicata a s.Giuseppe, che fu

chi signori della casa di iS'assau-Orange, consagrala nel 1843 le ullime due nuove :

all' istituzione del regno de' Paesi Bassi chiese fabbricale in Harlem possono con-
fu dichiarata con Brusselles residenza del tenere 2000 persone e vi concorse con ,

re, benché la corte antepose Aia, slata sussidio pecuniario il governo, non senza
residenza de' conti d'Olanda. Separati i timore che volesse sopprimere le piccole
Paesi Bassi dal Belgio, Amsterdam si con- chiese, coni' esso ha usato e pretende. I
sidera come la capitale dell'Olanda e la missionari sono chiamati capitolari di i

principale del reame. Un secolo addietro Harlem, non perchè vi sia propriamente
la popolazione ascese a più di 400,000, alcun capitolo, ma perchè godono di al-
ora lo è di 220,000, de quali 60,000 cuni beni appartenenti al distrutto ca-
cattolici. Questi nel distretto hanno 23 pitolo. Eleggousi un vicario capitolare di
PAE PAE 167
titolo, dipendente dall' arciprete del di- teologia. Ma il vice-superiore mg. T An-
stretto ,
per impedire che venga eletto tonucci seppe illuminare tutti i superio-
dai giansenisti, quali riconoscono quel
i ri, che in tal modo venivano a perdere
capitolo. In filiti lo scismatico vescovo di la libertà dell' istruzione religiosa, ed il
Harlem, allorché viene eletto, sempre dà governo veniva ad intrometlervisi. Le
parte di sua elezione al capitolo, benché pensioni erano di tre specie, medie, inte-
e
riporti la solita risposta, ch'essendo essi gre e doppie: le i. erano per gli alunni
e
cattolici, non hanno che fa re con chi èri- de'piccoli seminari, le 2. per gli studenti
s
belle alla s. Sede. In questo decanato, che teologi de'grandi seminari, le 3. per chi
conta 20 stazioni, esiste nominato pic- il attendeva ai sacri studii nelle università,

colo seminariodi Hageveld pei bassi stu- dentro e fuori del regno.
J
dii de'chierici. Il 6.° decanato è quello di Arcipretura d Llreckt.Qiiesla si esten-
Rhinland,ove trovasi il suddetto semina- de a tutta l'arcipretura d' Utrecht (P.),
rio per gli studii sacri. 11 decano risiede ove risiede il vescovo giansenista, forman-
nella città di Leida oLeyden, posta in de- te il principal nucleo dello scisma. Le
liziosa pianura, con università, 2 ospe- stazioni o paiTocchie sono 66 , le chiese
dali, biblioteca ricca di libri e mss., isti- 72, i 80,800, sacerdoti 06, ol-
cattolici i 1

tuti di scienze e lettere. I cattolici sono tre i domenicani e francescani riforma-


1 0,000, 6 le chiese, 2 5 i pastori. Dopo la ti ; esistono 4 orfanotrofi in Utrecht, in
separazione del Belgio dall'Olanda, i Veenden, inWick, in Heerverson, ed al-

parrochi del Belgio che sono sulla fron- tre istituzioni di beneficenza, di carità ,

tiera, entravano colla giurisdizione in O- di lettere e scienze. Le città principali


landa, e quelli d'Olanda nel Belgio. Que- sono: Utrecht capoluogo della provincia
sto stato di cose non piacendo al sovra- con 17,000 cattolici, 9 chiese, 2 stazioni
no dell'Olanda, ol tenuta la permissione de'domenìcani, oltre le 2 di Tiel; Amer-
e quasi rinunzia del vescovo di Gand, si fort, grande e bella capoluogo del cir- ,

venne ad una nuova circoscrizione di dio- condario di tal nome suIl'Eeen, con 7000
cesi, mediante la quale ne parrochi o- i e. Ululici ; Cudembourg coi gesuiti ; Mon-
landesi entrano nel Belgio, né cui ali del i fort con seminario direltodai gesuiti, tra-
Belgio portano la loro giurisdizione den- sferito dalla contea di s. Heerembergh,
tro il regno d'Olanda. Il decanato è di- ove era stato fondato nel 1799, con 9
viso in 2 5 stazioni. Il 7. decanaio è quel- professori e 120 alunni ed un istituto ;

lodi Schieland;il decano risiede nella cit- di suore con cappellano. Laaren è par-
tà di Botlerdam. che ha più stabilimen- rocchia con i5oo cattolici; francesca- i

ti di letteratura, e 3 ospizi comuni a tut- ni riformati hanno stazioni in Gorvum


ti. I sono 24,000, le chiese 3 ,
cattolici o Gorcum, Woerdeu e Onde Water. In
e 2 stazioni di domenicani ; vi sono pu- Amerfort hannogli scismatici il seminari i
re francescani. Contiene ancora la città
i teologico, nel quale risiede il pseudo-ar-
di Schiedam con più chiese. Questo de- civescovo di Utrecht. Nel 1842 la cou-
canato abbiacela 1 1) stazioni. L'8.° de ca- gregazione di propaganda commise al vi-

nalo è stabilito in Heerembergh nella Ze- ce-superiore delle missioni di eriu<

landa , di cui ècapoluogo MuldeLburgo concerto coli' arciprete, dei decanati. II

(P.), il cui vescovo per malignità degli governo olandese avrebbe voluto fabbri-
eretici durò soli i3 anni. Sono i cattoli- care vaste e belle cinese nelle città del
ci 2000, con io chiese e 8 pastori. 11 regno, colla condizione di sopprimere i

governo d' Olauda nel i83S fece un piccoli pastorali o stagioni o parroci Ine.
decreto mediante il quale accordava
, 11 detto vice-superiore incaricato d' at-
una borsa o pensione agli studeuti di tui pontificio, si oppose al progetto, che
i68 PAE PAE
non piaceva al clero ed al popolo, per 10 d' un alunno in Olanda dicesi borsa.
prudenti ragioni. Si credette vedervi il 11 re Luigi Bonaparte fece restituire ai
diseguo d'allontanare dall'Olanda gli or- molte chiese, mol-
cattolici dai calvinisti
dini regolari molto accetti ai cattolici , i te ne restaurò o dotò, altre ne edificò dai
quali appunto posseggono i piccoli pasto- fondamenti o permise fossero fabbricate.
rati. Arcìpretura di Over Yssel o Twen-
Arcìpretura di Gueldria, con Arn- theo Tubanzia, comprende il sud-est del-
hem per capoluogo. Questa città vaga e la provincia di Over Yssel. N' è capoluo-
forte è antichissima, situata sulla destra go di cantone Delden. I cattolici sono
riva del Reno, a poca distanza dall'Ys- 36oo, vi hanno una chiesa e in tutta l'ar-
sei, lungo la falda d'un' amena collina. cipi etura 35, con 3i parrocchie, som-
Al valente Coehorn è dovuta 1' amplia- mando in tutto essi 4 2 l0 4- ' preti so- >

mone delle fortificazioni , che la rendo- no 62, pastori o cappellani. Vasse presso
no ben munita. E' degno di osservazio- Almeloo, altro capoluogo, è la residenza
ne il così detto palazzo del principe, an- dell' arciprete. I vescovi d" Utrecht per
tica residenza de' duchi diGueldria, po- concessione di Enrico 111 furono sovra-
scia de'governatori della provincia. Nel- ni di questa provincia dal secolo XI fino
la principale chiesa dedicata a Euse-
s. al 522, ed in appresso per qualche tem-
1

bio, veggonsi i sepolcri di questi duchi e po fu essa dipendente dal vescovodi Rfftin-
de'conti di Gucldria, e insieme quello del sler. La maggior parte delle chiese di que-
turbolento duca Carlo d'Egmond. Essa sto distretto fu ricuperata dai protestanti
produsse molti uomini di leltere, e fra (che se n' erano resi padroni Dell'epoca
gli altri Alberto Kivet ed Everardo de dell'invasione dell' eresia), per opera di
lleide celebre storico. Vi fioriscono al- Luigi Conapai te, il quale si rese eziandio

cuni istituti letteraiii e scientifici, ed il benemerito della religione cattolica col


conservatorio filarmonico , non che di- fabbricarne delle nuove. Fra le chiese
verse fabbriche. Questa città, nominata ricuperate, evvi pure la bella e antica col-
da Tacilo, era già conosciuta nell' Vili legiata di Oldenzael.
secolo, Arnoldi villa, Arenacuni, Arnlu- Arcìpretura di Salland e Drenthe.
miuni. Ottone IV duca di Gueldria l'a- Sallandia forma il paese di sud-ovest del-
vea fortificata; Carlo V vi pose nel i 543 la provincia di Over Yssel. N'è capoluo-

il consiglio di Gueldria e di Zutphen, e go Zwolle o Zwol, Zuvolla, città forte


Filippo II nel i55q vi stabilì la camera a (pialelie distanza dalla destra sponda
de'conti per queste due provincie. Fu tol- dell' Yssel, cui trovasi unita mediante il

ta dagli olandesi agli spagnuoli nel i585, canale Guglielmo, aperto nel 1819. Fra
poscia insieme con tante altre città nel le chiese rimarchevole è la principale per

1672 cadde in potere di Luigi XIV, che l'antichità, pel suo organo e pel pulpito
1' abbandonò due anni
dopo, avendone notabile per le scolture. Di fianco a Zwol-
prima demolitele fortificazioni, ripristi- le sorge la montagna di s. Agnese, con
nate nel 1702. Nel 8 3 fu conquistata
1 i giardini e passeggi ameni, do\e un tem-
dai prussiani. Vi sono 9000 cattolici con po era il convento agostiniano, in cui nel
una chiesa; quelli di tutta l' arcìpretura secolo XV visse Kempis, autore del li-
ascendono a 77,781,0011 80 chiese, 56 bro Imitazione di Gesù Cristo. Il vesco-
:

parrocchie o stazioni, e 96 sacerdoti. Vi vo Willebrand di Oldemburg diede a


è stato formato un fondo risultante da Zwolle la forma di città nel 1233. Fu in-
questue in sollievo de' chierici bisogno- cendiata nel 1324, accresciuta poi e ri-
si,onde compire il corso teologico. L'i- costruita, divenne città libera , imperia-
stituzione d' un fondo pel mantenimen- le, e fece parte della lega anseatica. Nel
PAE PAE 169
i o8o se ne impadronirono i cattolici, ma do ivi di precetto la festa di s. Martino,
fu loro tolta dagli olandesi , a' quali la forse patrono della città.
presero i francesi nel if>72, lasciandola Arciprctura di Groninga, provincia
poi dopoaverlasmantellata. Rimasesom- che ha per capoluogo la città di Gronin-
mersa nel turbine del febbraio 1820. In ga {f/ .), con 54oo cattolici, stazioni di
Zwolle vi è un convento di agostiniani., domenicani e agostiniani. Vi si trovano
ospizio per orfani, asilo per le donne po- molti istituti di beneficenza e pubblica
vere avanzate in età, con 55oo cattolici. istruzione , orf motrofio ed ospizio pei
La provincia di Drentbe ha Assen per vecchi cattolici, che vi ricevono vitto e
capoluogo e vi risiede 1' arciprete. Que- vestito. I seguenti villaggi cattolici han-
sta città posta sull'IIoorn-Diep, nel cen- no parrocchie : Aduard, Appingadam,
tro della provincia, è assai bene edifica- I3edum, Delfzyl, Hoorn, Kleine Meer,
ta, e comunica col Zuyderzee per un Peke!a, Uithuizen, Veendam e Wischo-
canale, che costò io anni di lavoro. ten. Il seminario di s. Heeremberg, og-
JNVsuoi contorni si trovano le tombe de- gi di Culemberg, mantiene due alunni
gli antichi germani. Vie un collegio ed di questo distretto. L'arcipretura al pre-
una commissione di agricoltura. In tut- sente dipende dall'arciprete di Sallandia.
to il distretto i cattolici sono 28,100, le I cattolici sono 1 3, 200, le parrocchie 1 1,

parrocchie 27, due spettanti ai regolari, le chiese 1 5, isacerdoti 18. La provin-


le chiese 32. Appartengono a questa ar- cia diGroninga è stata per qualche tem-
cipretura anche le città di Campen e De- po soggetta al vescovo d'Utrecht, fino a
vcnler (V.), con bella cattedrale; in am- Carlo V. Ultimamente il governo accor-
bedue vi sono asili per le povere vecchie. dò ai cattolici la gran chiesa detta di
In tutta Parcipretura isacerdoti sono 4*« Broeclekerke nella città di Groninga. Per
Arciprctura di Frisia Fricshind, altro è interdetta l'ufhziatura nelle sta-
con Leuwarden (V.) per capoluogo: zioni minori, dovendo tutti i parrochi e
ivi sono domenicani, ed francescani ri-
i i cappellani per turno ogni domenica eser-

formati in 3 stazioni ; orfanotrofio ed o- citare in questa chiesa il sacro ministe-


spizio pei poveri cattolici, con 4 chiese ro. Vi si trova qualche legato pio. Alcu-
e 4^00 cattolici. Nella città di Sueek vi ne chiese non possono contenere tutti i

è l'orfanotrofio, e nella città di JBolsward fedeli per la loro angustia ; negli ultimi

a parrocchie coi parrochi. In tutta l'ar- anni ne furono rifabbricate 3 dai fonda-
cipretura i cattolici sono 2 1,200, le par- menti. Le obblazioni de' fedeli manten-
rocchie 3 1
, le chiese 33, i sacerdoti 38, gono le chiese e gli ecclesiastici. Questo
quasi tutti esercitanti l'ufficio di curato. distretto possedeva molti ospizi usurpa-
Nella provincia di Frisia il calvinismo ti dagli eretici e convertiti in luoghi pro-
vi è dilfusissimo a segno, che quasi tutta fani, lu Groninga eranvi il convento pei
la popolazione ne professa i perniciosi domenicani ed il monastero per le Cla-
Tavverschoof di Lo-
errori. Nel collegio risse; furono convertiti in orfanotrofi, og-
vanio cranvi delle borse o pensioni pel gi goduti dagli acattolici.
mantenimento d'alcuni chierici del di-
stretto, fondate da Veglio de Ayta fri- Vicariato apostolico di BoisleDuc, ed
sone, le (piali dopo la distruzione del col- amministrazione apostolica di Grave t
legio fàtla dai francesi, non si poterono Ravcs icin e Me gai.
rivendicare. Nella diocesi di Bolsward i

fedeli nel 1 835 a' 3i agosto furono di- La repubblica delle 7 provincie unite
spensati dall'astcnersi dalle opere servili, s'impadronì nel secolo XVII di quella
fenno l'obbligo di sentir la messa, csscn- pur/.iouc di Brattante, chiamato poi Bra-
i
7o
PAE PAE
barite settentrionale o olandese. II pos- data nel 1 1 33. Questo pio stabilimento
sesso gli fu ratificato pel trattato di West- soggiacque all'universale proscrizione,
falia nel1648. Fu allora soppresso il ve- quando le 7 provinciede'Paesi Bassi, sot-
scovato di Bois-le-Duc^.), (o bosco del trattesi al governo di Filippo II re di Spa-
duca, da cui era prima occupata avanti gna, si eressero in repubblica, e passaro-
che il fondatore lo facesse tagliare per re- no dalla religione cattolica al calvinismo.
primere le scorrerie di que'di Gueldria, L'abbate ed suoi monaci si rifugiaro-
i

e se ne servì per fabbricare la città cinta no in Bois-le-Duc, che si manteneva fe-


di mura nel 1 196) il cui vescovo era sta- dele al suo sovrano; ma nel 1629 cadu-
to cacciato in un agli ecclesiastici ed ai ta anch'essa in potere de' ribelli, ne fu-
religiosi, soppressi i capitoli di Bois-le- rono espulsi religiosi e spogliati de'loro
i

Duc e Breda ; quindi la s. Sede stabili beni. L'abbate si portò in Vilvorde, dio-
due vicariati apostolici per la parte del- cesi di Malines, di dominio austriaco, i
la diocesi di Anversa, che si estende al canonici regolari restarono in Bois-le-Duc
Brabante settentrionale. Gregorio XVI come preti secolari ad assistere fedeli. i

avendo eletto amministratore apostolico Nel 1648, rallentata la persecuzione, i


del vicariato di Bois-le-Duc a' 5 giugno premostratensi ristabilirono 9 parrocchie
1 83
1 d. Enrico Den-Dubbelden, a' >4
, in Bois-le-Duc, che sono da essi ammi-
gennaio 184^ lo fece vicario apostolico nistrate. L'abbate resta in Vilvorde, do-
e vescovo di Emausa o Ernmaus in par- ve si tiene il capitolo e si elegge il supe-
tibusj nello stesso tempo gli assegnò per riore. maggior numero de'premostra-
11
r
coadiutore mg. Giovanni Zaysen , di- tensi è dimoranti due o
in Bois-le-Duc,
chiarandolo vescovo di Geira in parli- tre per ogni parrocchia, e non in comu-
bus, poiché in tutti i vicariati apostolici ne, perchè vige il decreto di soppressio-
d'Olanda egli volle pone de'vescovi. Il ne. Nel 1801 soppressi in Francia tutti
governo stava per dare al prelato vica- i luoghi pii, ad istanza del governo fran-
rio apostolico, residente in s. Michele di cese fu quasi obbligata la s. Sede a sop-
Gestel, un ampio palazzo prossimo alla primere anche l'abbazia Que-
di Berne.
cattedrale. Evvi il seminario diviso in sti canonici regolari, quantunque disper-
due sezioni, una in campagna in Gestel si, conservarono lo spirito della loro vo-
parrocchia di s. Michele: contiene 160 cazione, sempre disposti a tornare a far
alunni, che per la massima parte si man- corpo religioso, come avvenne dopo il ro-
tengono del proprio, ed 8 professori che vescio delle armate francesi nel 181 5.
insegnano le lettere e le scienze che apro- Tornato in vita l'ordine premostraten-
no la via alle facoltà più alte. L'altra se, le non progredirono rego-
cose però
sezione è nel villaggio di Haaren, con larmente, per cui nel 1839 si giunse a
100 alunni che ricevono qualche aiuto dubitare della validità della professione
dalle pensioni; visi apprende V intera religiosa e degli altri privilegi propri
filosofia, i canoni, la teologia e la scrit- degli ordini monastici. Dedotta la causa
tura. In Bolduc vi è l'ospizio de'fanciul- innanzi il tribunale della congregazione
li ed altro per fanciulle. Si sono aperte di propaganda, ne usci il decreto che le

scuole quasi in tutte le parrocchie per i cose progredissero com'erano procedute


fanciulli d'ambo Vi sono case del-
i sessi. per 1' innanzi. Dopo la rivoluzione del
le sorelle della che osservano i
carità, Belgio, alcuni luoghi delle diocesi di Lie-
voli e la vita comune, monastero di trap- gi e Namur, rimasti all'Olanda, furono
pisti in Darfeld, e due ospedali comuni riuniti a questo vicariato. L'odierno vi-
a tutti gli abitanti. I canonici piemostra- cario apostolico acquistò un latifondo a
tensi ebbero già uu'ubbazia in Berne, fon - beneficio de'suoi successori. Delle inoltu*
PA E PAE 171
pie fondazioni, poche ne sono stale ricu- i parrochi secolari o regolari hanno sus-
perate. Previo il placet regio, da poco sidio dal governo. In Bobine non esiste
tempo statuito, si possono lasciar legati convento alcuno, tranne il monastero di
a poveri cattolici, ed il cattolicistno è in Tilburg, ed religiosi che vi si trovano i

aumento. E slata croata una commissio- vivono dispersi nelle parrocchie. Tutti
ne per la questua e per la retta ammi- gli ecclesiastici regolari o secolari vesto-
nistrazione dell'edificio di Harlem : essa no abili laicali, ma decentissimi e distin-
è composta di ecclesiastici e laici integer- ti dal modo di vestire de' cittadini. Esi-
rimi ; l'edificio riceve qualchesussidio da- ste in Olanda la direzione del culto cat-
gli stali provinciali. Si trovano nella dio- tolico, ma però è funestissima alla reli-
cesi alcuni benefìcii e alcune fondazioni gione, e non sussiste che per travagliare
per anniversari, per alquanti anni o per- e ledere i diritti della Chiesa. Alcune di
petui. Molti benefìcii sono in potere dei queste notizie sono comuni agli altri tre

protestanti, dai quali non si ricuperano vicariati apostolici; anche queste notizie
senza grande difficoltà. Oggi evvi la li- sono di recente data.
bertà del culto cattolico, quantunque di Nel i84' i cattolici della diocesi era-
trailo in tratto la direzione generaleema- no 327,74 r > 'e chiese pan-occhiali 2 ~\,
ni decreti contrari ai diritti della Chie- vicariato è diviso in
gli oratorii 16. Il
g
sa. Sono veri parrochi gl'incardinati alle decanati, ognuno de quali ha sotto di sé
chiese, sebbene vivano di oblazioni dei un numero dove maggiore, dove mino-
fedeli e di qualche sussidio che sommi- re di parrocchie. I sacerdoti sono 26 r,
nistra il governo; sono perpetui e nelle i parrochi 254, ed olirei premostraten-
feste applicano pro-populo. L'abbate di si e trappisti, vi sono gesuiti, reden- i i

Berne ha diritto di presentare suoi ca- i t oii sii, i cappuccini. i.° decanato in Bois-
nonici a 8 paslorati o parrocchie: prima le-Duc. 18,000 abitantisono quasi tut-
I
."
poteva presentare a molle parrocchie an- ti cattolici. Sonovi
4 parrocchie eia 1

che nel Belgio, ove oggi forse soli due par- ch'è anche cattedrale è sotto l'invocazio-
rochi premostratensi vi sono. I religiosi ne di s. Giovanni evangelista, che in bel-
di s. Francesco recolletti presentano a lezza non ha altra chiesa in Olanda che
a
due paslorati. Quattro famiglie ancora la superi ; la 2. è sacra a s. Pietro, la
3
pretendono al patronato laicale, e ne sono 3.' a s. Giacomo, la 4- a s- Caterina.
in possesso, ma senza titolo. Un giorno la Evvi un oratorio delle sorelle della cari-
ss. Eucaristia non si poteva conservare tà, vicino alla cattedrale, con rettore. Vi

che nelle case de'pastori, come anco ades- sono ancora le religiose penitenti del 3.°
so conviene praticare in alcuni luoghi; ordine di s. Francesco. Casa delle sorel-
ma oggi si conserva con la debita lam- le della carità di s. Vincenzo de Paoli,

pada in tutte le chiese parrocchiali. Tutte che hanno cura delle fanciulle, dei sor-
le parrocchie hanno determinati confini do muti, delle vecchie e degl'infermi. \ i

e la loro chiesa: in questa diocesi di ia- sono le sorelle agostiniane, che nel pas-
do avvengono matrimoni misti. Un tem- sato secolo per la soppressione de'iuoghi
po il pubblico insegnamento era affida- pii,come oriunde olandesi, dal Belgio tor-
lo ai soli protestanti, oggi lo possono e- narono in Olanda e presero a conserva-
sercitare ambe i cattolici, ma non come le l'istituto; Dio lo benedì e fiorisce as-

quelli, ed il governo non ha ancora sod- sai, ricevendone la gioventù salutare i-


disfatto ai reclami de' cattolici che chie- struzione. 2. decanato d Oithen. I cat-
dono poter fondare scuole a proprie Bpe- tolici sono 33,oo2. I luoghi con pastori

se, e clic nelle scuole de'protestanti nin- e alcuno anche con cappellani sono >. l

na menzione facciasi di religione. Tutti le chiese 22, compresa quella di s. Mi-


,
7 2
PAE PAE
chele di Grstel. In questo decanato vie Grave dalla residenza del vicario, pei
ospizio di sordomuti ; le sorelle della ca- luoghi già compresi nelle limitrofe dio-
rila istruiscono le fanciulle povere, men- cesi di Ruremonda e Aquisgrana. Sop-
tre i poveri fanciulli apprendono mestieri. presso finalmente pel congresso di Rad-
Doveansi introdurre fratelli delle scuo- i stadt e per la pace di Luneville, nella
le cristiane. Vi sono scuole domenicali fine del secolo scorso, e incorporato alla
erette sotto la direzione de'parrochi, pei repubblica francese il vescovato di Liegi,

poveri che ne'd'i feriali devono attende- ne fu traslatato vescovo all'arcivesco-


il

re ai lavori. 3.° decanato di Bommelen, vato di Malines, e al medesimo fu data


nella provincia di Gueldria. I cattolici l'amministrazione di due distretti esi-
sono 22,86 1, i luoghi 21 e alcuni con stenti nella Gueldria, cioè di Ravestein
più villaggi , le chiese 20 con pastori. e Megen. Morto quest'ultimo, né poten-
4." decanaio di Kilvaris Beeken. I cat- dosi perle ultime vicende esercitare più
tolicisono ig,423, luoghi 1 1, le chie- i la giurisdizione, da Gregorio XVI nel
se con pastori e due oratorii. Vi si
1 1 1 83 1 vi fu eretto un vicariato apostoli-
trovano le sorelle del terzo ordine di s. co, indi fatto amministratore apostolico
Francesco, le sorelle della carità che vi Enrico van-den-Velden, coadiutore del
hanno pure il noviziato; vi è altro isti- vicario apostolico di Bois-le Due. Quin-
tuto delle sorelle della carila, che hanno di in virtù del breve apostolico di Gre-
cura degl'infermi, istruiscono i fanciulli gorio XVI del 2giugno 1840, quasi l'in-
e li allontanano dalle scuole de'protestan- tiero vicariatoapostolico di Grave, ed di- i

ti: questo istituto ha molte sezioni sta- stretti di Ravestein e Megen furono riuniti
bilite d'autorità del superiore in più de- al vicariato apostolico di Bois-le Due. Il

canati. 5.° decanato di Eindhovien. I cat- breve però non ebbe totalmente esecu-
tolicisono 38,2oo, luoghi 3o, le chie- i zione, perchè per un decreto di propa-
se 3i con pastori. 6.° decanato d' Os- ganda del novembre 1840, sanzionato
sen. I cattolici sono i4,3o4, luoghi e i da detto Papa, quei luoghi furono sot-
le chiese i4 con pastori. 7. decanato toposti alla giurisdizione di un ammini-
delMonte di s. Geltrude. I cattolici so- stratore apostolico. In tutte le parrocchie
no 25,32 o, i luoghi 18, le chiese i3 con di Ravestein e Megen si trovanodelle pie
pastori. In questo decanato si trovano le fondazioni, come si trovano in G parroc-
sorelle cristiane e formano una sezione chie del distretto di Grave. L' ammini-
di quelle stabilite io Gueldria. 8.° deca- stratore apostolico, coadiutore del vica-
nato di Hensden. I cattolici sono 4,255, rio apostolico di Bois-le-Duc, riceve dai

i luoghi 6 con molti villaggi, le chiese G vicari il volontario sussidio di 5 annui


con pastori. c).° decanato di Elmonden. fiorini olandesi e io dai pastori. In tutti
1 cattolici sono 43,273., i luoghi 25, lo i luoghi del vicariato si osservano le fe-

chiese 3o con pastori. ste e i digiuni. Gli eretici nel distretto


tinnii ni strazi oiì e apostolica dì Gra- di Grave hanno 23 chiese e altrettanti
ve , Ravestein e Megen. Avendo la re» ministri. Nei distretti di Ravestein e Me-
pubblica olandese nel principio del pas- gen una chiesa e un ministro; questi e-
sato secolo fatto nuove conquiste, e ot- retici sono tutti della setta di Calvino.

tenuto cessioni sulle provincie austriache Fuori di detti due distretti, l'esercizio
del Brabante, Fiandra, Limburgoe Guel- del culto cattolico non è ovunque pub-
dria, che si chiamarono paesi della ge- blico e libero. I chierici quando hanno
neralità, per essere amministrate in co- atteso per due anni alla teologia, sono
mune dagli stali olandesi, convenne eri- promossi agli ordini a titolo di patii
gere l'altro vicariato apostolico detto di mouio. Ne' monasteri si osserva la vita
PAE PAE 173
comune, si fanno i consueti voti di po- sta amministrazione apostolica o quasi
vertà, castità, obbedienza e di clausura, diocesi, confina ad oriente con quella di

la quale però ab immemorabili non si Munsler di dominio prussiano e col vi-

osserva ne'due conventi di Haren e Deur- cariato di Limburgo, a mezzogiorno e a


sen. Lo stato della religione da 20 anni occidente col vicariato di Bois-le-Duc, a
è in aumento. Per diritto di presentazio- settentrione colle missioni olandesi. Gra-
ne 3 parrocchie spettano ai francescani ve, Ravestein e Megen sono tre città e

riformati, una in Nimega, una in Ny- circondarii, parte nel Brabante settentrio-
clien, la terza in Ilernen. Due parrocchie nale e parte nella Gueldria, e costitui-
in Nimega eNeerbosch spettano ai do- scono l'amministrazione apostolica. Gra-
menicani ; due ai gesuiti, una in Ni me- ve è città forte, sulla sinistra della Mo-
ga detta de' canonici regolari, l'altra in sa ; fu oggetto di grandi contestazioni fra
Kavestein. La parrocchia de'carmelilani i duchi del brabante e conti d'Olanda, i

in Boxnieer è stata incorporata al loro che pretendevano al dominio, il quale

convento che vi hanno. In tutte le par- nel 161 1 fu assicurato alla casa di Nas-
rocchie si conserva la ss. Eucaristia. Nei sau. Piavestein sulla riva sinistra del Mu-
due distretti di Ravestein e Mesren vi sa,ha un vecchio castello munito. Me-
arde innanzi continuamente la lampada, geu è città antica, posta similmente sul-
non cosi nelle chiese del distretto di Gra- la sinistra di detto fiume. In questi 3 di-
ve. Molti sacerdoti di questi tre distret- stretti trovano 71 parrocchie conde-
si

ti si trovano nel vicariato di Limburgo, terminati confini, e circa mezz'ora di


nella diocesi di Liegi, in Anversa ed al- cammino tra loro distanti; 71 chiese e
trove, e ciò in virtù di discessi legitti- alcune cappelle; tutti i parrochi hanno
mamente ottenuti. Si trovano nella cit- seco cappellani e assistenti. I cattolici so-

tà di Nimega 4 chiese parrocchiali; una no 83,ooo, preti secolari i4^- Nel di-
i

è retta dai gesuiti, già de' canonici rego- stretto di Grave sono 56 luoghi e <i 1

lari, le altre sono dedicate a s. Agostino, chiese, compreso Grave e Nimega ove
a s. Francesco, a s. Domenico. Vi è un sono gesuiti, domenicani, cappuccini,
seminario informe, poiché mancando la francescani, carmelitani e agostiniani.
abitazione, gli alunni dimorano nelle ca- Nel distretto di Piavestein, compresa la
se de'cittadini più onesti: sono 29 e at- città, sono 12 luoghi con 17 chiese, cap-

tendono alla filosofia, teologia, storia puccini e gesuiti. Nel distretto di Megen,
ecclesiastica e sacra scrittura. Vi sono 5 compresa la città, sono 4 luoghi con 6
monasteri di monache e piti case di re- chiese.
ligiosi francescani riformati, domenica-
ni, gesuiti, carmelitani, cappuccini. In Vicariato apostolico di Brain.
Deursen vi è il monastero delle cano-
nichesse di s. Agostino; in LJden mona- Preda è titolo di vicariato apostolico
stero dell Ordine di s. Brigida; in Megen e comprende parte della soppressa dio-
monastero delle Clarisse assistito dai fran- cesi d' Anversa nel Brabante settentrio-
cescani; in Harem monastero delle re- nale, e quella porzione della Zelami. 1
clic

ligiose francescane del terz'ordine: tutti spettava al vescovo di Gand. Brecla eal«
questi monasteri sono soggetti all'ammi- là, capoluogo di circondario e ili canto-
nistra tore apostolico. Inoltre in Deursen ne, Milla Merck, una delle più forti del
vi è un monastero di s. Brigida, in Velp legno, con buone fortificazioni, cittadella
conventode'cappuccini,in Boxmeer con- e paludi che si possono inondare per dife-
vento de' carmelitani, cui è soggetto il sa. E rimarchevole il bel castello costrut-
monastero di quelle carmelitane, ^ue- to dai principi di Nassau baroni di Bre-
i
7 4 P AE PAE
da ; il giardino delizioso di W alkenberg ;
moltissimi sono i poveri cattolici. Gli e-
maggiore, sormontata da alla
la chiesa retici sono pochi, specialmente nel Bra-
Ione che contiene il mausoleo d'Engel- bai\te settentrionale; hanno chiese e mi-
berto II; il palazzo pubblico, l'ospedale nistri,seguono gli errori di Calvino, po-
militare , le amene passeggiale. Sonavi chi quelli di Lutero o a meglio dire so-
manifatture e buon commercio di pesca. no indifferentisti. I parrochi della parte
La produsse molti uomini celebri,
città del vicariato della soppressa diocesi d'An-
fra' quali Adamo Kecelius, Antonio Bu- versa, sono perpetui, ed i parrochi del-
senius, Guglielmo Abselius, Gerardo di la Zelanda sottomessa a questo vicaria-
Breda, famoso scultore Desjardins ed
il lo,non sono perpetui che 6, gli altri so-
altri. Maurizio di Nassau con stratagem- no amovibili: medesimi si eleggono dal
i

ma prese la città nel i5c)o. Ripresa nel vicario apostolico, quantunque gli abbati
1 6^4 dagli spagn uoli, il principe d'Oran- di Tongerloo e s. Bernardo aveano il di-
ge se ne impadronì nel 1637. Ivi si sot- ritto di presentare ad alcune parrocchie.
toscrisse il trattato fra gli olandesi e gì' in- Le parrocchie conservano i confini che
glesi nel 1667. Nelle ultime guerre fran- i aveano quando spettavano alle diocesi
cesi la presero e ripresero. L'antica ba- d' Anversa e di Gand in esse si conser- ;

ronia o signoria libera di Breda, era an- va con decenza la ss. Eucaristia. Delle par-
ticamente unita alla contea di Stryen , rocchie, 5 erano addette all'abbazia pre-
da cui fu staccata verso il 1 100 ; dive- mostratense di Tongerloo, 4 all'abbazia
nuta di Giovanni Polan, la sua figlia Gio- di s. Bernardo presso la Schelda,una al
vanna portolla nel i4°4 m dote a ^"* monasteiodis. Maria in Huynbergen del-
Nassau rimase in possesso
gellierto di ; l'ordine di s. Guglielmo; superiori so- i

di questa ili u tre casa, indi dello statol- levano presentare un loro religioso. Non
der ereditario delle provinole unite. La è permesso ai cattolici aprir scuole per
popolazione di Breda, nella massima par- insegnar cose di fede, al cui officio si pre-
te cattolica , contiene 1 1,000 abitanti. stano buone persone destinate dai par-
La resilienza del vicario apostolico è in rochi. I pastori vivono delle oblazioni dei
Iloeven. Questo vicariato eretto da Pio fedeli e delle pensioni del governo. I sa-
VII nel i8o3,fu meglio stabilito nel cerdoti che non hanno cura d'anime, si

1841 da Gregorio XVI il quale a' 14 , mantengono del proprio : alcuni di es>i
gennaio 1842 fece vicario apostolico e si trovano in Anversa o in Malines. Dal
x
vescovo di Dai dania in parlil>usn)«. Gio- i83o al 184., pel significante accresci-
vanni Van -Hooyponk, già amministrato» mento de'caltolicijSi fondarono io nuo-
re sino dal 1827 Pio IX gli die in coa- : ve parrocchie. In questa parte della Ze-
T
diutori a' 17 novembre 1846 mg- An- landa non si trovano sacerdoti, fuori dei
tonio Van Dyk, vescovo d'Adratam par- pastori e vice pastori due di questi, nati
;
r
tibus,ed a'22 marzo 18 >o l'attuale mg . in Zelanda, gli altri vennero dalle missio-
Giovanni Van-Genk vescovo d'Adi a in ni d' Olanda o altri vicariati del regno,
partibus. Questo vicariato ha la facoltà o dalla diocesi di Gand cui apparteneva
di permettere 1' acquisto de' beni eccle- la Zelanda. I pii stabilimenti sono: il se-
siastici, usurpati dopo il trattato del 1 80 1 : minario in due sezioni, una nel castello
il medesimo riceve dal pubblico erario la di Hoeven, vicino alla residenza del vi-
pensione di 25oo fiorini olandesi. Non vi cario apostolico, con 35 alunni, il presi-
sono che pochi e piccoli pii legati, tulio dente e 3 professori ; vi si studia filoso-
essendo perito neh' invasione calvinisti- fia, teologia e sacra scrittura, storia ec-
ca. Pochi sono i nobili cattolici -, molli e quanto può essere utile alla
clesiastica
esercitano la mercatura ed i mestieri; cura delle anime, lu Oudeubosch è l'ai-
PA E PAE 177
tra sezione del seminario , che contiene la città di Limburgo, diversa da quella
4o alunni ; vi è il supeiiore e 5 profes- del ducato di Nassau con sede vescovile.
sori; vi si studiano le lingue e le arti, che Limburgo de' Paesi Bassi, capoluogo di
preparano giovanetti agli sludii più alti
i : cantone, sopra una montagna presso la
ivi è pure un conservatorio di religiose. riva destra della Vesdre,è cinta di mu-
Le scuole in tutte le parrocchie fnrono ra. Un tempo fu capitale del ducato del
stabilite dal governo, ma con professori suo nome; fu presa dagli olandesi neh 633
che seguono la religione dominante e per- e ripresa poco dopo dagli spagnuoli indi ;

ciò pregiudizievoli. Non si trovauo più se ne impadronì Luigi XIV nel 1675, ma
monasteri o conservatorii del terz'ordine il trattato di Nimega nel 1675 la restituì

di s. Francesco; fanno le monache i vo- alla Spagna. Gl'imperiali ed altri l'occu-


ti semplici, ed osservano la clausura quan- parono nel 1702, e gli austriaci ne pre-
to permettono le circostanze; la loro vi- sero possesso nel 1703. Nel 83 1 il re
1

ta è comune, ed altre servono gl'infermi Guglielmo I accettò il ducato di Limbur-


negli spedali, altre attendono all'educa- go, non come granduca di Luxembur-
zione delle donzelle e sono di edificazione go, ma per riunirlo ai suoi stati. La se-
e giovamento a' fedeli. Sono ospedali in de vescovile di Ruremonda nel 180 fu 1

Breda, Berg-op-zoom e Oosterhouti ser- riunita a quella di Liegi : alcuni luoghi


viti da dette terziarie. Vi è un conser- dismembrati dalla diocesi di Liegi furo-
vatorio di religiose in Bergen, altro in no sottoposti a questo vicariato, allorché
Breda , altro in Ronzendaul. Nel castel- Gregorio XVI con estensionegrandissima
lo di Oosterhouti evvi un monastero di lo istituì col breve, Ubi universalis Ec-
monache premostratensi della valle di s. desine, de' 2 giugno 1840, Bull, de
Caterina, fondato dai signori di Breda e Prop. fide t. 5, p. iq2. Lo stessoPonte-
approvalo da Pio li; è soggetto alla cu- fice a' 24 novembre fece vicario aposto-
ra del pi eposi to che le monache scelgo- lico e vescovo d' Aria o Irina in parti-
r
no tra canonici regolari pure di s. Nor-
i bus mg. Giovanni Augusto Paredis. Le
berto, il quale riceve l'istituzione dal vi- fondazioni pie in favore di alcune chiese
cario apostolico, dalla cui giurisdizione sisono aumentate; beni delle chiese so- i

ad iiuium della s. Sedt dipende. In Hei- no amministrali dai fabbricieri. Gli an-
ke vi è confraternita della ss. Trinità, in tichi benefìzi ecclesiastici, specialmente di
favore dei poveri del vicariato. La po- Ruremonda, parte sono periti e parte in
polazione cattolica del vicaiiato è di potere degli eretici. Gli eretici sonoi 784»
1 16,000; y4 parrocchie, cappella pub- gli ebrei 853; primi hanno 18 chiese
i

blica in Steeubergen, cappelle private nel- e altrettanti ministri luterani o calvini-


le case delle religiose e de' sacerdoti, do- sti. In Eysden i cattolici sono obbligati
ve si conservano i vasi sacri; tutte le par- officiare in ore diverse, nella medesima
rocchie hanno la propria chiesa. I sacer- parrocchia coi protestanti. Dodici par-
doti sono 1
49, de' quali 122 si trovano roclii sono perpetui, gli altri amovibili.
nella parte del vicariato posta nel Bra- In tutte le chiese parrocchiali si conserva
bante , e 27 nelle parrocchie della Ze- con decenza la si con-
ss. Eucaristia. \ i

lauda. traggono matrimoni misti, con dispensa


pontificia e richieste condizioni. In Mar-
Vicariato apostolico di Limburgo. leni, diocesi di Limburgo, detesi osserva-
re pei matrimoni il decreto del concilio
La provincia di Limburgo civilmentesi Tridentino. Il clero è sufficiente pel cul-
divide ne' tre circondarli ih Hasselt, Mae- lo e per V istruzione. I due collegi di
*tricht e Ruremonda. Prende il uomcdal- Werthe e di Verradio dipendono dal »i«
176 PAE PAE
cario apostolico, ed i profossori sono sa- luoghi: vi è il convento de' minori os-
cerdoti. Nove sacerdoti del decanato di servanti, soggetti al provinciale residen-
Ruremonda servono i fedeli della dio- te in in Olanda, dove hanno le
Iloorn
cesi di Liegi. Ultimamente si eressero 5 missioni. Qui darò un cenno della città
parrocchie. Più sacerdoti sono rettori del- di Hasselt capoluogo di Limburgo pel re-
le chiese nelle diocesi di Liegi , Namur gno Belgico, sulla Demer. E' sede delle
e Colonia. Ne' pochi conventi de' rego- autorità, circa 6 leghe da Maestricht. E'
lari si mena vita comune e si osserva la assai ben fabbricata, ha un collegio, grati
clausura. I regolari, in quanto alle fun- numerodi distillerie con importante com-
zioni fuori del proprio convento, dipen- mercio. Fu cinta di mura nel 1282 e ,

dono dal vicario apostolico, e vivono del- nel 1567 divenne il teatro d' una sedi-
le oblazioni de'fèdeli. Quanto a' pii sta- zione tendente a sostituire il sedicente
bilimenti, in Ruremonda vi è semina- il culto riformato alla religione cattolica,
rio con 5 professori e 4° alunni; vi si ma il vescovo di Liegi giunse a sedarla.
apprende la sacra scrittura, la storia ec- Nel villaggio Mùnster-Bisten esisteva il

clesiastica , teologia dommatica, morale famoso capitolo di nobili canonichesse ,

e liturgia. Vi è convento di minori os- ora secolarizzato, fondato da s. Landra-


servanti, casa de' redenloristi, i spedali, de nel 680, la cui badessa avea il titolo
i ospizi. Prima i gesuiti vi ebbero col- di principessa.
legio. Vi era una ricca abbazia fondata
nel i32o. In ogni parrocchia evvi la scuo- Vicariato apostolico di Lussemburgo.
la , e specialmente ne' villaggi i maestri
istruiscono anche ne' misteri della i\;de. Il granducato di Lussemburgo, Lu-

Le scuole della città sono frequentate dai cemburgo oLuxembourgdelre dei Pae-
cattolici e dagli eretici , ma vi si evita si Bassi, quanto al militare per la fortez-
quanto riguarda la religione. In Roden za dipende dalla confederazione Germa-
è un piccolo seminario. I cattolici sono nica. E' una provincia del regno, si com-
178,300, le parrocchie 1 /[ G , le chiese pone dell'antico ducato di tal nome e di
187, le cappelle.!^, i preti indigeni 220, quello di Buglione, indi nel 18 1 4 eretto in
quelli forestieri 120; vi sono più vicari, granducato. Il titolo di contea l'ebbe dai
redentoristi 4, minori osservanti. Il vi- re francesi della seconda stirpe, e l' im-

cariato si divide in undici decanati. 1 peratore Carlo IV nel 1 354 l'eresse in
decanato di Ruremonda con 21 luoghi. ducato. La città di Lussemburgo n'è il

2. decanato di Galoppe con 20 luoghi, capoluogo, come di circondario e di can-


casa de' redentoristi^ casa di s. Orsola e tone. Essa è una delle più forti d'Euro-
più case di terziarie francescane. 3.° de.' pa^ di videsi in alta e bassa; la prima, an-
canato di Kerkrade con 4 luoghi. 4-° 1 tichissima, situata sopra una roccia ele-
decanato di Maestricht con 5 parrocchie: vata e scoscesa , è cinta da forte mura-
i gesuiti vi ebbero un celebre collegio; glia , da fosse profonde e da doppia li-
"vi sono 2 ospedali, 2 ospizi, 2 case nea di opere esterne; la città bassa, irri-
delle sorelle della carità di Vincenzo s. gata dall'Elsa o Alzette ; è altresì circon-
de Paoli. 5." decanato di Meersen con data da mura , e si divide in due quar-
16 luoghi. 6.° decanato dì Schinnen con , che possono essere
tieri considerali co-
1 5 luoghi.
7. decanato di Siltardien con me i sobborghi della fortezza. Lussem-
17 luoghi. S.° decanato d\ Venloocon 12 burgo, assai ben fabbricata, è piccola e
luoghi. C].° decanato di Wyk con 10 luo- possiede 4chiese, una dedicata as. Pietro,
ghi, io." decanato di Verradien con 38 un'altra a s. Michele arcangelo con par-
luoghi. 1 i.° decanato di Werth con 16 roco e decano, un ateneo ed un ospeda-
PAE PAF 177
le militale. Sonovi diverse fal)I)i iche. I tolrei. In Asperen, piccola città di uooo
francesi se ne impadronirono nel i Ip, abitanti, quasi tutti sono cattolici altri :

inaili spaguuoli la ripresero Dell'anno se- luoghisono le città di Bondorff, Bettem-


guente. Il duca di Guisa fu costretto le- burg, Epternac; altri luoghi finalmente
varne l'assedio nel l55q, così pure il sono Dierkich Elazzavallensid
, Ba- ,

maresciallo di Biron nel 097. Più for- rn uk, Vianden e Wittez. Quanto ad Ar-

tunato Luigi XIV la prese il i.° giugno lon, A rianimili Orolaunuut, città an-
^

1684, e rimastagli pel trattato di Rati- tica e capoluogo della parte spettante al

sbona, con fortificazioni la rese fortezza Belgio , essa è posta sopra una colina
famosa, Pel trattato di Puswick nel 1697 presso la sorgente del fiume Semoy. E
la cedette alla Spagna. I francesi la ri- dominata da un castello elevato, le cui
presero nel 70 1, ma alla pace d'Uliecht
1 167 atterrarono fran-
fortificazioni nel 1 i

fu ceduta all'Austria. Nel 1795 i fran- cesi.Vi sono diverse in inifitlure con ri-
cesi la forzarono a capitolare a'7 giugno, levante commercio. Vuoisi che vi fosse
e nel 1814 divenne parte del regno dei all'epoca romana un tempio e altare che
Paesi Bassi. La luce del vangelo la ricevè itrevirieni aveano consagrato alla Luna,
das. WilIibrordo,che vi si recò dalla gran doude prese nome: negli scavi trovaron-
il

Brettagna o Irlanda. Gregorio X\ I nel si monumenti di sua antichità remola.


1840, col medesimo breve che eresse il vi- Ebbe titolo di marchesato nel 1 io3 in
cariato apostolico di Limburgo, istituì luogo di quello di contea, sotto il quale
questo di Lussemburgo, aggregandovi al- avea fatto parte sino allora del paese de-
cuni luoghi che spettavano alle diocesi di gli ardeni. Fu riunita alla contea di Lu-
LiegieNamur.Giàa'6 luglio 1 834 viavea xemburgo nel 12 i4) ceduta alla Fran-
stabilito per vicario apostolico d. Giovan- cia nel 1681 col suo territorio dagli spa-
ni Van-der-Noot, ma a'2 5 febbraio 18 {.a gnuoli cui apparteneva , ed a questi re-
r
vi nominò mg. Gio. Teodoro Laurent stituita nel1698. A' 19 aprile 1
— » > 3 i

vescovo ii\ CUeisonain parliùus. Il re dei francesi comandati da Jourdan vi ebbe-


Paesi Bassi lo ha riconosciuto con 3soo ro celebre vittoria, e nel 7q4 se ne im- 1

fiorini annui di peusione, e 1000 come padronirono dopo altro glorioso combat-
lettore della suddetta chiesa parrocchia- timento.
le di s. Pietro, oltre la contigua casa. L'e- PAFLAGONIA, Paphlagonia. Pro-
rezione d'un seminario cattolico in Lus- vincia ecclesiastica dell' esercato di Pon-
semburgo non piacque al governo , che to, fu considerata parte della Cappado-
procura in vece erigervi un' università ciaj soggiacque ai medi, poi romani, ai

pei laici che frequentano quelle del Bel- indi scosso il loro gogò, esperimento le
gio e di Germania. Nel vicariato evvi un forme democratiche ed aristocratiche.
seminario, cui il re accordò pel diretto- L' imperatore Giustiniano I' unì all' O-
re 1000 fiorini, ed alcune borse o pen- noriade e ne fece una sola provincia, li-
sioni in favore di alunni meritevoli e bi- mone che non cambiò disposizione alle
sognosi. Vi sono ancora suore ospedalie- due provincie, poiché Gangra e Cini-
re e istilutrici,alle quali fu permesso con diopoli continuarono a godere de'diritti
regio decreto del 18J?. di ammettere un di metropoli, la 1/ della Pali igonia, la

numero diimitato di novizie, derogan- 2.' dell' Oooriade.


dosi ad un antico decreto che lo vieta- PAFNUZIO (s.), vescovo. Egiziano di
va. I cattolici io lutto il vicariato sono nascita, venne fatto vescovo nella Teb li«

200,000, le parrocchie 160, sacerdoti i de, dopo essere vissuto parecchi anni nel
%So: vi fu già una celebre abbazia. In deserto sotto la disciplina di - Polonio.
Lussemburgo la maggior parlesono cat- Sotto il tiranno Massiaùno Datagli fu

V OL. L. 1
è

i
7 8 PAF PAG
cavalo 1' occliio desilo, e tagliatoli ner- 1 156 vi stabilirono un vescovo del loro
vo del garretto sinistro per cui rimase , ì ilo, obbligando quello greco prende-
di
zoppo in tuttala sua vita, quindi fu con- re il titolo d'Arzes, il quale ritornando-
dannalo a lavorare nelle miniere. Tor- vi nel secolo XVI assunse il titolo di ar-
nata poi la pace alla Chiesa, si restituì al civescovo onorario. Il i.° vescovo fu s.

suo gregge, emoslrossi pieno di zelo con- Epafra discepolo di s. Paolo, ordinalo
tro l'arianismo, che si dilatava in Egit- da Eraclide, che il martirologio romano
to. La sua eminente santità ed i segni registra a' 19 luglio vescovo di Colossi.
gloriosi della sofferta persecuzione ,
gli Tito, che Paolo aveva convertito con
s.

meritarono la venerazione dei padri del Sergio, fu ordinato diacono, ed in segui-


concilio di Nicea, al quale intervenne, e to vescovo di Pafo dal medesimo apo-
l'imperaloreCoslantino lo teneva in gran- stolo. Quanto ai. di lui successori, sino a
dissima stima. S. Pafnuzio fu sempre in- Francesco Contarmi veneto del i56o,il
timamente stretto con s. Atanasio e co- quale morì quando turchi assediarono i

gli altri vescovi cattolici , e lo accompa- Kicosia nel 570, vedasi YOriens christ.
1

gno con s. Potamone di Eraclea e 47 t. 3,p. 1 8; e Terzi, iS/'/'/V* sacra. Al pre-


1 1

altri vescovi egiziani al concilio che si ten- sente Pafo, Paphìen, è un titolo vesco-
ne a Tiro nel 335, composto di prelati vile/// partibus, sotto l'arcivescovato pu-
per la maggior parte ariani. Avendo ve- re ih parlibus di Nicosia, che conferisco-
duto fra essi Alassimo vescovo di Geru- no Papi, e Pio IX lo die nel 1848 a
i

salemme, il quale aveva palilo come lui mg. T Ilario Alcazar domenicano, facen-
nelP ultima persecuzione, lo staccò dal dolo coadiutore del vicario apostolico del
loro parlilo e lo rassodò per sempre nel- Tunkino orientale.
la comunione del santo patriarca di A- PAGANESIMO, PAGANO. Religio-
lessandria. Ignorasi 1' epoca della morte ne pagana, religio filmica. Colui eh'
di s. Pafnuzio. Il martirologio romano ne della nazione o sella che adora gl'idoli,
celebra la memoria agli i i di settembre. elhmcus, paganus. II Bergier, nel Diz.
PAFO, Paphos. Sede vescovile del- all'articolo Paganesimo, Pagani, così lo
l'isola di Cipro. Vi furono in quell'isola definisce. Il paganesimo è il politeismo
due questo nome, l'antica e la
città di unito all' idolatria, vale a dire la cre-
nuova, ambedue antichissime ; la i ." ce- denza di molti dei, e il cullo che loro si
lebre per aver dato i natali a Parto re rende negl' idoli o simulacri che li rap-
di Fenicia e pel famoso tempio di Vene- presentano. Credesi che questo nome sia
re ; la 2." costrutta da Agapenore capi- derivato perchè dopo lo stabilimento del
tano d'Agamennone. La nuova chiama- cristianesimo, gli abitanti della campa-
ta oggi Bafo o Barta è sulla costa con gna che si chiamano paesani, pagani,
forte castello alla sponda del mare. In furono gli ultimi che restarono tena-
questa approdò l'apostolo s. Paolo con cemente attaccali alle superstizioni, e
s.Barnaba, ove trovò il mago Barjesu,ed più. tardivi a rinunziare all' idolatria e
il proconsole Sergio Paolo che si conver- al culto de' falsi dei, e continuarono a
tì, al che opponendosi il primo divenne praticarlo quando gli abitanti delle cittì»

cieco. Partendo l'apostolo lasciò alla col- e tutti gli uomini istrutti si erano fatti

tura della nascente chiesa, il discepolo cristiani. Quindi avvenne che politeismo,
s. Tichico che fu i.° vescovo di Calce- idolatria , paganesimo divennero termi-
donia, e morì nell'anno 58 in Pafo. La ni sinonimi. 11 p. Mamachi, Costumi dei
sede vescovile fu successivamente surtia- primitivi cristiani, ecco come spiega per-
ganea di Salamina, Famagosta e Nico- chè i pagani fossero così chiamati. Dopo
sia. Commanville dice che i Ialini uel la propagazione dell' evangelo que' che
PAG PAG i-.j

rimasero nell'ostinazione, i quali poiché Hgiose ne' voi. 2, p. 38 j, e 8, p. 292. A.


ne' pagi, cioè ne* castelli o viveanooa- lieugnol, Istoria a'el decadimento delpa-
veano la permissione di sacrificare, nei ganesimo in occidente Parigi 83 5. De _,
1

secoli susseguenti furono dai cristiani ap- Mont-Ilond, Quadro storico della de-
pellati pagani. Che poi nel secolo IV i cadenza e della distruzione, del pagane-
gentili cominciassero ad essere chiamati simo in occidente , da Costantino a Car-
pagani, ella è cosa con fortissime ragio- lo Magno. Quanto alle false deità si può

ni provata e da molti illustri


stabilita leggere: Dizionario storico-mitologico di
scrittori,sebbene questi tra loro iutor- tutte, le. nazioni, con supplemento, Livor-
no alla derivazione di quel nome con- no 1824-1828. OdolantDesnos, La mi-
trastino , volendo altri che gl'infedeli tologia descritta e dipinta ossia istoria
fossero così appellati perchè si erano ri- metodica universale dei falsi numi, cor-
tirati uè pagi, altri perchè non erano redata di circa 00 tavole in rame, To-
1

ascritti alla sacra cristiana milizia, poi- rino 1837. Banier, La mitologìa e le fa-
~
ché coloro che non militavano erano da- vole spiegate colla storia, Napoli 1
7 j

gliantichi detti pagani; altri perchè pres- PAGANO, Cardinale. Pagano fu


so gl'idolatri erauo in uso solamente nei creato cardinale diacono di s. Nicolò iu
pagi e nelle campagne i sacri paganali, Carcere da Pasquale li, e nel 1 1 1 1 sot-
essendo slati tolti quasi affatto d;ille cit- toscrisse una di lui bolla per la chiesa di
tà i superstiziosi loro sagrifizi. Sull'eti- Troia.
mologia del vocabolo pagano diverse e- PAGGIO, Puer. Donzello o giovinet
rudite spiegazioni dà ai>cora il p. Me- to nobile che serve a gran personaggio
noehio nel t. 2, Stuoie p. 371. In so- per onore, ed anche famigliare, perchè
stanza il paganesimo altro non è se non d'ordinario ne'tempi antichi paggi avea- -i

che l'unione di que' sistemi religiosi, i no cura delle cavalcature, ed eranvi pog-
quali ignorano o nascondono alla plura- gi di valigia che probabilmente serviva-

lità 1' unità di un Dio, autore e ordina- no come corrieri. Gli antichi romani, se
tore supremo dell' universo e di tutto- patrizi o ricchi, tenevano per il loro ser-
ciò che contiene. La lotta del cristianesi- vizio una truppa di garzoncelli riccamen-
mo contro il paganesimo fu sempre quel- te vestiti e scelti tra i fanciulli che mag-
la della verità contro l'errore e le su- giormente dislinguevansi per la lorobtd-
perstizioni , ed è già da lungo tempo kzza e vivacità, quali si facevano edu-
i

quella della civiltà contro la barbarie, care sotto la sorveglianza di alcuni vlv
quindi progredisce essa rapidamente, e chi chiamati pedagoghi, eeiascunodi quei
sempre nuovi trionfi ne riportano i mis- giovanetti indica vasi col nome di poeda-
sionari ed i gloriosi mai tiri del cristia- gogìanus puer j laonde si pretende che
nesimo, nelle più remote regioni e in il vocabolo moderno di paggio sia deii •

ogni parte del inondo, come si può ve- vaio come abbreviazione del latino poe-
dere ai numerosissimi analoghi articoli. dagogium, e che da quell'uso antico sia
Si può anche vedere Idolatria, Genti- venuto nelle corti moderne, massime dei
le, Cristianesimo, Martiri, Missionari. sovrani, il costume di avere de'paggi. Un
La caduta paganesimo, essendo un
del tempo si poneva grandissima cura a istrui-
avvenimento di suprema importanza, re i paggi e nell'addestrarh agli esercizi
dal quale dipendono altri innumcrahili di scudieri e cavalieri, essendo questi 1

lattiancor osi importanti, Tu l'oggetto gradi cui potevano aspirare ; ilchefòr-


di molte opere, nella qual materia due mava una specie di scuola di nobiltà.
opere furono da ultimo pubblicale, di Quindi i paggi adempivano gli uffizi di

cui parlano gli Annali delle scienze re* domestici pressa la persona de" Lio pa-
,

1 80 PAG PAG
elioni o padrone, accompagnandoli alla ed altri due a cavallo con simili scudi e
caccia, ne' viaggi, nelle visite, ne' passeg- un altro paggio col cappello del senatore
gi ;
portavano i loro messaggi e serven- dietro alle spalle, quindi incedeva il se-
dolianche alla mensa si formavano sul natore Cartaro. In quella del i633 al-
modello de'cavalieri e si accostumavano cuni paggi a piedi portavano targhe e
n quelle grazie e pulitezze esterne, delle rotelle, due paggi a cavallo lo stocco e il
quali soltanto il gran mondo poteva da- cappello senatorio, seguiti dal senatore
re l'insegnamento. Dalla scuola de' pag- Albani. In quella del 1647 12 paggi a
gi si usciva all'età di i4 anni, venendo piedi portavano alcune taighe dipinte, e
ricevuti quei giovani gentiluomini tra gli un paggio a cavallo lo stocco e il cappello
scudierimediante una cerimonia religio- del senatore, indi cavalcava il senatore lo-
sa. Questa consisteva, che i genitori del ghi rami. A M'articolo Cava LC ATA del sena-
paggio Io presentavano all'altare, lenen- tore ni Roma pel possesso, descrivendo
do ciascuno di loro un cereo acceso, e quelle del 1719. edel 18 18, notai che nel-
mentre andavano essi all' offerta, il sa- la prima cavalcarono 3 paggi con ban- 1

cerdotecelebrante piglia va sull'altare una de e penne rosse e gialle, tenendo alcu-


spada e un pendaglio (foruinienlo che ni la spada impugnata e la targa collo
serve a sostenere la spadai che attaccava slemma del senatore, due i grandi sten-
al fianco del giovane gentiluomo, dopo dardi con tale arme, e due 1o stocco e il

avere benedetto quegli oggetti. cappello senatorio ; nella seconda rimar-


Tuttora in Roma il Senatore (? ) cai l'intervento di 5 pnggi a cavallo, uno
nelle comparse di formalità è accompa- colla valigia del senatore, due cogli sten-
gnato da 2 o 4 P a gg' elegantemente ve- dardi del popolo romano e del senatore,
stiti anche anticamente erano 4> che
: due col cappello e lo stocco senatorio.
nelie funzioni pubbliche incedevano e Al presente paggi del senatore di Ro-
i

vestivano come riporta il Vitale, De' se- ma vestono calze di seta gialla, scarpe
nalnri di fioma p. 319.'» Essi cavalca-
}
con rosette di seta rossa amarante e oro,
vano con mezze copertine di panno ros- calzoni corti di panno di tal colore gal-
so con frangie di seta rossa e fornimenti lonati d'oro con fiocchetti e rosette co-
di corame rosso, con un berrettino di me le nominate, corpetto con maniche
scarlatto e lo portavano in mano, con di lama d'oro, giubboncino di panno
un giubbone di raso cremesino, con cal- rosso amarante senza maniche, con ba-
ze una i-ossa di scarlatto, l'altra alla li- varo o rivolto di seta gallonato d' oro ,

vrea de' colori del senatore, con un sa- collare con doppi cannelli di merletto,
ione scollato liscio di damasco rosso, con del quale sono pure manichini, guan-
i

tàscie di velluto giallo e trine di seta ti bianchi, berretto di velluto nero filet-

bianca^ con una manica rossa e l'altra tato d! oro con penne bianche e gialle.
de'colori dell'arme del senatore; con una Questo vestiario de'paggi lo somministra
banda rossa e una targa all' antica col- la magistratura romana. I paggi li no-
l'impresa del senatore. Andavano due a mina il senatore, di mediocre statura, or-
due, e nelle feste positivamente andava- dinariamente che nell' età non superino

no alla stalla al senatore senza banda e i 1 4 anni; divenuti maggiori di età e


scudo'. 11 Cancellieri nelle Campane, cresciuti in altezza, sono ringraziati dal
p. 1 16, riprodusse le cavalcate de' sena- senatore con una regalia. I paggi tan-
tori descritte dal diarista Gigli dal 1616 no parte dell'anticamera e del corteggio
al i64". In quella del 1629 interven- del senatore, incedendo in una delle cai-
nero a piedi alcuni paggi con taighe e rozze della magistratura col sacerdote
rotelle in mano con l'arme del senatore, maestro de'paggi che ne ha la cura. IT-
P A G PAG 181
tìzio de'paggi è ili seguire il senatore, i una banda rossa e gialla. Nelle feste mi-
nelle funzioni ordinarie, 4 nelle solenni, litari il paggio portava la celala del pre-
sostenendogli la coda del rubbone, tran- fetto in testa, sempre precedendolo con
ne nelle processioni del Corpus Domini frusta inmano, in segno che gì' incom-
e alla presenza del Papa. IVe riporta la beva castigare malfattori. Indi caval-
i

figura il Capparroni, Raccolta ec. cavano il gonfaloniere, il prefetto e il


Anticamente aveano paggi il Gonfa- senatore. 1 paggi dei caporioni erano
loniere, il Prefetto ed Caporioni di Ro- i preceduti dai tamburi de' Rioni di Ro-
ma [F.), come riporta il Vitale p. 3 1 4> ma {J/ .), che seguivano i marescialli o
3 i (3 e 317. I paggi del gonfaloniere ve- marescalchi, con berretta all' antica di
stivano berrettino di scarlatto, giubbone panno rosso con piume,e giubbonegial-
di raso rosso, con calze una di scarlatto, lo,con calze all'antica, una rossa di pan-
l'altra gialla e lionata, ebe è la livrea del no e l'altra secondo la livrea del rione,
gonfaloniere, con saione crespo scollato con casacca liscia di panno rosso con
e aperto dai fianchi di damasco giallo passamani gialli, con faldoni e maniche
con fascie guarnite di damasco rosso con una rossa e l'altra del colore della divisa
ricami dì ai genio, e le maniche una del rione, con una banda de' colori del-
gialla, l'altra lionata e gialla : cavalca- l'arme de' caporioni sopra tamburi ; i

vano con una mezza coperta e pettorale erano dipinti i segni de' loro rioni con
fallo a pendoni, con l'arme di ricamo del queste sigle +*+ S. P. Q. R. Appresso i
gonfaloniere di panno lionato, con fascie tamburi venivano paggi d' ogni capo- i

di velluto giallo con frangie e fiocchi e rione, a due a due secondo le loro pre-
passamani di seta rossa e argento, con cedenze, portando ciascuno l'insegna
fornimenti di velluto lionato. Nelle feste dei rioni, cavalcando con fornimenti di
militari poi portava uno de' paggi una velluto rosso e mezze copertine fatte a
mazza ferrata e la celata del gonfalonie- pendoni, con pettorali di panno del co-
re con pennoni in testa, con una banda lore dell'impresa del rione, con l'arme di
rossa; e quando il gonfaloniere non por- ricamo al pettorale del cavallo del ca-
stendardo grande, lo portava que-
ta va lo porione, essendo il fornimento fatto a
sto paggio, e l'altro portava una zagaglia frangie, con frangia e fiocchi d'argento
(sorte d'arma in asta) e lo scudo collo alla testiera del cavallo colle piume. Que-

stemma del gonfaloniere con la medesi- sti paggi prima portavano un berrettino

ina banda e pennoni alla testa del ca- all'antica di scarlatto, cioè nelle feste sen-
vallo. paggio del prefetto cavalcava in
11 za la bandiera, ma nelle feste militari
mezzo ai paggi del gonfaloniere con una portavano in testa la celata con piume
mezza copertina e pettorale fatto a pen- de'caporioni e con la bandiera de'capo-
done di panno torchino con un' aquila rioni, con giubbone di raso giallo, con
d'argento, con passamani e frangie e fioc- calze di scarlatto una, l'altra simile alla
chi di seta rossa e argento, con pennoni divisa del rione, con saione colle mani-
alla testiera del cavallo. Vestiva pag- il che una di damasco rosso come il saio-
gio con berrettino di scarlatto e giub- ne e l'altra eguale alla divisa del popo-
bone di raso torchino, con una calza di lo romano, edera scollato e liscio, giui-
scarlatto e l'altra bianca e toi china, che nito con certe fascie corrispondenti alla
è la livrea del prefetto, un saione crespo livrea dell'arme del caporione Seguiva-
scollato di velluto rosso listato, con fa- no i paggi i loro caporioni col propria
scie di damasco torchino con ricami d'o- priore in mezzo nell" ultima fila con 6
ro e d'argento, e le maniche una rossa e paggi avanti colle loro bandiere Nel
l'altra di velluto bianco e torchino, con per l' Ingresso solenne in Roma(t ) di
1 8-a PAG P A G
Carlo V imperatore nella pompa inter- p. ìjo, riportai che nel 1 jyo i paggi
vennero paggi, e l'Amidenio, Delle fami- circondarono anche la lettiga nella qua-
glie romane, parlando della Caffarelli nar- le andò Gregorio XIV, avendo prima
ra, che fra paggi che il popolo romano
i cavalcato. Che in altri possessi i paggi
deputò a Carlo V nella sua venuta in circondarono a piedi come nelle caval-
Roma, fu Ascanio Caffarelli, a cui l'im- cate e fecero ala alla lettiga in cui an-
peratore donò un sito di fianco del pa- dava il Papa, si legge nelle relazioni dei
lazzo Capitolino sopra la rupe Tarpea, Possessi che pubblicò il Cancellieri, ed ec-
oggi detta Monte Caprino. Nel medesimo cone gli esempi, perchè sembra che l'in-
articolo Ingressi riprodussi altri esempi troduzione de'paggi ne'possessi fosse per
sull'intervento de' paggi. Nel \5 rji per le cavalcate con cui lo prendevano Pon- i

l'ingresso in Roma di M. A. Colonna, ri- tefici, non trovandosene memoria prima


porta il Cancellieri ne' Possessi, che do- del 1 Ticjo. Intervennero i paggi nel pos-
po i marescialli seguivano i paggi dei sesso che Clemente Vili e successori pre-
caporioni a cavallo, due a due, con l'in- sero in lettiga; in quello di Leone XI
segne del loro rione, vestili di paonazzo fiorentino furono ammessi 4° pagg no " 1

e casacche con veste di velluto verde e guida de' quali fu Paolo


bili fiorentini,

frangie di taffettà rosso, con celata in Orsini collo stendardo di s. Chiesa in ;

testa con pendoni de' caporioni, ed a ca- quello di Urbano Vili con 4° P a gg'
vallo in girelle di raso paonazzo, guar- presi dalle famiglie più nobili; in quel-
nite d'argento variamente, chi a spina, lo d'Innocenzo X romano con >o paggi;
ehi a onde molto vagamente. Precedeva di Alessandro VII con 4o paggi ephebo-
il priore de'caporioni il suo paggio a ca- riirn e sphndidissimìs romanorum patri-
vallo con girelle di ra<o paonazzo, guar- liorum familiisj di Clemente IX pistoie-
nite di rocche o tocche d'oro a lune, se con 24 pagg' della nazione fiorentina,
ch'era l'arme del priore (Creseenzi), ed oltre giovanetti romani da
i 2 a 20 an- 1

armato con pendoni di caporioni alla ce- ni ; Clemente X romano in cui ani-
di
lata, con l'insegna in mano, vestilo di cal- bulabant 5a sui adole^eenudi, paggi bo-
ze e torriccio paonazzo con liste di vel- ritati, seu paggii; d' Innocenzo XI li ro-
luto verde e giallo con filetti di taffettà mano con 5o paggi nominati dal cardi-
cremesino, con cintura, fodero di spada nal camerlengo, dai tre conservati ni e
e scarpe gialle. De'paggi del Colonna fe- dal priore de'caporioni, 1 o per cadauno,
ci cenno nel voi. XLV, p. i 2. Anche i i 3o de'quali nel ritorito con torcie acce-
baroni e principi romani tennero paggi se fecero ala alla cai rozza in cui ascese il

nelle loro corti; di onore tuttora li con- Papa (ad alcuni paggi somministrò gli
serva la principesca casa Barberini, i abitila magistratura romana); di Cle-
paggi della quale, per le sue benemeren- mente XII che vi andò in sedia scoper-
ze col Collegio Urbano [U.), nelle scuo- ta con 2:1 paggi, de'quali 5 ne nominò
le del medesimo sono ammessi. il cardinal camerlengo, gli altri in nu-
Anche Papi ehhero i paggi nobili i mero eguale i tre conservatori e il prio-
romani nella solennità del Possesso. Nel re de'caporioni; di Benedetto XIV con
voi. Vili, p. 177, e IX, p. 172, descri- a5 paggi nominati come nel preceden-
vendo tal funzione e se nella cavalcata i medesimi cardinali e ma-
te possesso dai
Pontefici cavalcarono o andarono in let- gistrali,5 per cadauno; di demento
tiga o in sedia , notai chi nominava i XIII con 26 paggi riccamente vestiti con
paggi, il loro numero, come vestiti, del abiti di lama d'argento e divisa de'pag-
loro uffizio e delle onorificenze equestri gi, uno de' (piali aveva in mano un sci u-

e doni chericevevano. Nel voi. XXX Nili, gatore cremesi con merletto d'oro, con
PAG PAL i83
entro un cappello pontificale, guanti e dente, nacque a Lansbesch a' 7 settem-
altro bisognevole pel Papa, fiancheggiati bre i6')4> e vestì l'abito de' francescani
tutti dai soliti 3Iaestri di strada (^.); conventuali, tra' quali occupò le prima-
di Clemente XIV che tornò a palazzo in rie cariche, e morì a' 2 1 gennaio 1721,
carrozza servito dai i5 paggi intorno al- dopo aver pubblicato: Breviarium hislo-
la medesima, poi presentati giusta la con- rico - chronologico • crilicuni illustriora
suetudine dai conservatori di Roma al Ponlìfìcuin romanorum gesta, conci-
Papa. Pio VI fu l'ultimo Pontefice che liorum generalium acta, necnon compia-
Bel possesso ebbe paggi, quali furono i ra cum sacrorum riluuni, tutu anliauae
a5, nominati 5 dal cardinal camerlengo ecclesiae disciplinae capita complectens t
e 5 pei* ciascuno de' tre conservatori e Antuerpiae 1717.
priore de' caporioni. Inoltre nelle citale PALAFRENIERE o PARAFRE-
relazioni dei possessi si legge il numero NIERE, Strator. Quegli che cammina
e il nome de' paggi che v'intervennero, alla stafFa del palafreno o cavallo da ca-
le foggie de'loro bellissimi vestiari, i do- valcare, e che lo custodisce e governa,
nativi e le onorificenze pontificie con bre- che oggi diciamo più comunemente staf-
vi che solevano dai Papi dirigersi ad un fiere, agaso, equicurator, ed ancora per
paggio, ove si nominavano tutti, venen- famigliare, %ev\\dovc.fam'dus. Questi ul-
do in essi chiamati pueri honorarii. Nei timi vocaboli furono appropriati ai Servi
Possessi di Cancellieri, p. 269, e nelle {f) dopo l'introduzione delle
di livrea
Memorie dello Speron d'oro p. 55, si leg- Carrozze ( ^.), prima delle quali andan-
gono due formolo de'brevi per la creazio- dosi da tutti a Cavallo^.), numerosi era-
ne de'paggi in cavalieri. Nel voi. XXXI V, no palafrenieri in tutte le corti anche ec-
i

p. 87, dissi come Clemente VIII fece ca- clesiastiche, addetti alla scuderia o stalla
valieri 14 paggi the Imola gli man-
i di cavalli, apule seu palafrenaria; restan-
dò incontro. do poscia il nome, non l'antico uffizio
PAGI Antonio. Nacque nel 1624 a di palafrenieri, e ancora Io porta soltan-
Rognes, borgo di Provenza, minore con- to una classe di famigliari pontificii, che
ventuale, insegnò teologia e filosofia, e stanno in sala del Papa, vanno dietro o
si acquistò la stima de' suoi confratelli, avanti la di lui carrozza, coi sediari lo
che quattro volte l'elessero provinciale. portano in sedia gestatoria e in lettiga
Malgrado le sue occupazioni, si applicò o portantina, e prestano diversi uffizi
con molto zelo allo studio della storia e domestici. Un tempo fu omaggio di ri-

della cronologia, e vi fece notabili pro- spetto l'esercitare dai grandi e da' signo-
gressi, né si poteva staccarlo da' suoi li- ri nelle solennità I' uffizio di palafreniere
bri. Ad una grande erudizione accop- o stalliere ai sovrani ; ai vescovi nel lo-
piò molta dolcezza e modestia, e mori ro ingresso o possesso, ai quali tuttora
a Nizza a' 5 giugno 1699. Ecco le sue in diversi luoghi praticasi dai primari
opere: 1

Dissertalo liypaliea seu de delle città, e in alcuni articoli, come a Ca-
consulibus caesareisjec, Lugduni 1G82. hors, notai che il vescovo deve donare il

i.° Dissertazione sui consolati degl'im- cavallo cavalcato e altro; e«.l ai Papi nel-
peratori romani. 3.° Critica historico- le Cavalcate [/'.) sia de'loro Possi w,
chronologica in Annales ecclesiasticos recandosi alle funzioni. Nelle CoronaziO'
card. Baronii, Antuerpiae i-oì. Que- ni de re e imperatori (P.) fette dai Pon-
sta insigne opera, cui il p. Pagi deve tut- tefici, era prescritto dal Cerimoniale 10-
ta la sua riputazione, fu più volte ristam- niano, che i re e gl'imperatori colla co
pata. Iona in capo reggessero la stalla nella
PAGI Francesco. Nipote del prece* scendere il Papa a cavallo, e questo iu-
184 PAL P AL
di per un tratto di strada addestrassero sione di cavalcare abbia prestalo l'osse-
condncendolo per la briglia. Anche fuo- quio di staffiere con servirlo alla staffa,
ri di tal funzione i sovrani i più potenti, o di palafreniere conducendo il cavallo
vestiti di loro insegne, si fecero un alto per la briglia; dichiarano inoltre senza
pregio d'esercitare l'uffizio di palafreniere fondamento quanto si asserisce di Co-
o stalliere coi Papi, venerando in essi i stantino, che lo abbia esercitato con ».

padri comuni de' fedeli,! successori di s. Silvestro I, bensì il religioso e di voto co-
Pietro, i vicari di Gesù Cristo, e moltis- stume essere antichissimo, e praticato
simi esempi ai loro articoli riprodussi di per molti secoli sino e inclusivatnente
sì edificanti dimostrazioni. Al Cavalle- all'imperatore Carlo V.
rizzo maggiore, del Papa (F.) spettava Stefano II detto III nel 7 5 3 fu incon-
presentargli il cavallo e riprenderlo al- trato in Francia dal re Pipino, il quale
lorché ne discendeva, supplendo al prin- a piedi per un tratto gli addestrò il ca-
cipe assistente al soglio (ed anticamen- vallo , e poi da un lato lo servì da scu-
te al prefetto di Roma, o senatore), ai diere e condusse al palazzo regio. Allor-
conservatori di Roma, quando nelle ca- ché neh' 858 s. Nicolò I andò a Tor di
valcate non intervenivano, nel consegnar- Quinto a trovare l'imperatore Lodovico
gli le redini, tenergli la staffa e addestrar- Il ,
questi uscì a riceverlo e per un tiro
gli tutta la strada il cavallo stesso : il di saetta condusse il suo cavallo per la

Maestro di camera {V.) appoggiava il briglia, facendo lo stesso quando partì',

Pontefice nel salire e nello scendere,ag- ed altrettanto praticando per tre volte
giustandogli Quindi al principe
le vesti. con Adriano li neh' 867. Tale omaggio
assistente subentravano per tutta la stra- resero, nel ioq5 in Cremona a Urbano
da a portare i cordoni e briglie del ca- 11, Corrado re de'romani figlio dell'im-
vallo i conservatori, dopo che il i.°avea peratore Enrico IV; nel 1 120 in Troia
tenuto l'altra staffa nel montare il Papa, a Calisto IT Guglielmo II duca di Pu-
,

alternativamente lungo la strada con glia e Calabria; nel 1 3 1' imperatore 1 1

l'ambasciatole di Bologna. Sugli antichi Lotario II in Liegi a Innocenzo li ; nel


freni, anche ornati con gemme, del fre- 1 i 55 l'imperatore Federico I presso Ci-
no di Costantino formato con uno dei vita Castellana a Adriano IV; nel 1 i63
chiodi della croce, vedasi Filippo Inver- Lodovico VII re di Francia vicino a Pa-
imi, De fraenis eorumnitc generibus et rigi, ad Alessandro III, il quale ricevet-
pnrtibus apud vcteres, Romae i^ST. te eguale ossequio da Enrico li re d'In-
L'effemeridi di Roma di qnell' anno ne ghilterra, e nel 1177 dall'imperatore Fe-
parlano a p. 177. Giuseppe Stefano, De. derico I in Venezia;nel 1372 Carlo I re
ritti tenendi fvaenum et slaphades snm- di Sicilia, in Roma a Gregorio X nel
mis Pontificibus ab imperatonbus. Note- possesso; nel 1294 Carlo lì re di Napoli
rò alcuni sovrani che. anco fuori della e Andrea III re d' Ungheria, in Aquila
funzione della coronazione resero ai Pa- a s. Celestino V,che per umiltà cavalcò
pi il duplice omaggio di staffiere e pala- un asino; nel 12q5 detti re a Bonifa-
i

freniere, ad esempio di Costantino che cio Vili in Roma pel possesso e colla co-
condussealla basilica Lateranense s. Sil- rona in capo; nel i3o5 in Lione Gio-
vestro I, tenendo la mano al freno del vanni II duca di Bretagna, Fdippo IV
suo cavallo, come fece dipingere Sisto V re di Francia ed il fratello Carlo di Va-
nel contiguo palazzo. Avvertono Bol- i lois a Clemente V; nel 34^ Giovanni 1

landisti^cto ss. maii, t. \, di essere as- conte Normandia, poi re di Francia,


di
sai difficile rintracciare il primo impera- nel possesso preso in Avignone da Cle-
tore o sovrano, che al Pontefice in occa- mente VI coi duchi di Borgogna e di
j
PAL PAL 1 85
Borbone; nel 3ò8 1' imperatore Carlo
1 cardinalizie, prelatizie, ec. ec. Quanto ai

IV in Roma a Urbano V, con Amadeo palafrenieri de' Papi ,


antichissima è la

VI conte di Savoia; nel 3~o Luigi du- i loro origine e può stabilirsi dall' epoca
ca d' Angiò fratello del re di Francia, in in cui i sommi Pontefici dopo il IV se-

Avignone a Gregorio XI; nel 383 Car- i colo poterono comparire pubblicamente,
lo 111 re di Napoli col manto reale, in circondati da un corteggio conveniente
Anversa a Urbano VI nel 141 Luigi ; ' alla loro sublime dignità, e di più quan-

d' Angiò re di Napoli, in Roma a Gio- do ne' primi del secolo Vili divennero
vanni XXIII; nel 14 7 imperatore Si- ' 1 sovrani temporali, laonde si può legge-
gismondo in Costanza a Martino V, con re Famiglia pontifici v e gli altri analo-
Federico marcbese di Brandeburgo ed e- ghi articoli. Il loro capo si chiamò Ma-
lettore.ed il piimoancoin Cebenes; Pao- gisler palafrenariae, poscia decano, e do-
lo 1non permise nel 468 che simile uf-
1 1 po di hii avvi il sotto decano, che prece-
fìzio gli prestasse l'imperatore Federico dono anche ai sediari, quali sono unitii

111; lilialmente fecero da palafreniere e ai palafrenieri nel servire il Papa nelle

stalliere nei possessi in R.oma,nel idit loro attribuzioni. Oltre quanto dirò, par-
Alfonso duca di Ferrara
I e Lorenzo , lando del loro sodalizio istituito nel 1 3-8,
de Medici duca d'Urbino e Camerino, a il più antico e sicuro documento dello
Leone X; e nel 585 gli ambasciatori del1 stato e condizione dei palafrenieri pon-
Giappone a Sisto V. Nel -o si era e- 1 1 tificii, con questo nome appellati, lo ab-
sib.to nel possesso di Clemente XI di , biamo dal p. Gattico, Ada caeremonia-
prestare omaggio, il fiatello di France- lia,p.i-i, tratto da un codice vaticano,
sco Farnese duca di Parma. Aggiunge- secondo la relazione fattane nel 4 09 ad 1

rò che nei possessi de' Papi fecero da Alessandro V, ch'è del seguente tenore,
palafrenieri e staffieri, nel 1227 a Gre- XXV. De pala frena ri a. Item teiendtun
goro IX; il prefetto e il senatore di Ro- estj quod extra Palatium solebat esse ti-
ma nel ì-\[~ n Nicolò V, gli aragone-
; nu$ locus idoneuspro equis sunvni Ponti-
si, i baroni e il senatore; nel i/i84.a In- fici*: pio quorum equorum, ac loci regi-
nocenzo Vili, il senatore e conservatori, mine deputatur unus, qui vocatur Magi-
che altrettanto fecero nel i5o3 a Giu- ster palafrenariae, tive stabuli, ad cujus
lio II. Per le circostanziate notizie si veg- otjìcium pertinet custodia et gubernatio
gano i rispettivi articoli. equorum. et aliorum animalium in pala-
Nel secolo passato aveano il titolo di fi enaria prò servizio stimmi Polittici*.
palafrenieri i servitori de' cardinali, am- Ad ipsum etiam officium pertinet emere
basciatori, principi, ec; ma nel corrente faentini, arenarti, biadata, paleas et a-
è rimasto a quelli soli del Papa, che stan- ha necessaria prò animalibus praediclts,
no in sala coi sediari, i quali sono cos'i et ea visitare ferrari et munii in facete
,

chiamali dall' essere prima stati esclusi- per marescallum (di questo oiìizio pili-
vamente impiegati a portare il Pontefice tino parlai verso il fine dell'articolo Mi-
in Lettiga (/ .), o portantina o altre spe- resciallo) ad hoc ordinatimi. Peni quia
cie di sedie portatili. Quanto alle notizie die tu<! ma gis ter pala frena riae communi-
sui servitori de' cardinali prelati ,
am- ter laictis al, solet sibi ilari per genles
,

basciatori e altri signori, si possono \e- carnei ae unus eie ficus, qui VOCOiUt <le-
dere gli articoli che vi hanno rapporto, riciU palafittai iac, qui habet omnia ,
massime quelli chi- riguardano funzioni quae enut, vel expendit ispe magn>tcr
ed ecclesiastiche non che
civili ,
(
prò usti o/Jìcii fidelt: bere, et
Domestico, Famiglia» , Famigli* imi òcripturam uuim, quando am- 1

>udì vali 1 PBUATi» Cappelle po3 firn ir. putimi ab ipso magistra exignur, carne-
,

186 PAL PAL


ratio, et gentibus camerae assegnare, ut cerne ,folrarìae, confessoriseu sacrìstae,
sic veraciter gentes possint scire rece- magistro palafrenariae , seti stabulari
ptum, et expensas dictae palafrenariae. debent inventaria disimela piena fieri per
Item ad ipsius magistiì ojjìcium perù- clericum, seti clericus camerae per ca-

net custodia omnium sellarum [idest e- merarium ad hoc deputalum ; quorum


phippiorum),fmenomili, Cooper turatimi, originalia in thesauraria camerae apo-
calcartu ni, bastonimi [idest baculorum) y stolicae reponi debent, et eorum copiae
et aliorum ornamenlorum pertinenlium penes singulos officiarios, prout ad eos
ad ornatimi equorum stimmi Pontifìcis, pertinent, remanere, ut sic semper rema-
et qffìcium palafrenariae necessarium. nere possit, quae, et quae alia eorum
Jtem ipsc magister sub se habet famulos } quilibet in sua habet custodia, et peri-
qui vocantur palajrenard, secundum nu- culo, si quae perdita fuerinl. Supradi-
merimi equorum, et aliorum animaliuni cta omnia, et singula prò aliquali in-
in palajrenarla existenlium ; ideo isto- formatione palatii apostolici scripta sunt,
rimi non est numcrus determinatus s se.d salva semper oinnimodo delerminalione
si, etqui ad ofjìcium fucrint recepii, per- Domini nostri, etc. »
petui vocantur, in tantum quoti secun- Nel ruolo di Pio II del 1460 sono
dum antiquas observantias summus Po/i- distintamente nominati i palafrenieri co- ,

lifex debet eisdem, quantumeumque pio- sì il palafreniere del Corpus Domini,


pler debilitateti!, antiquilateni , seti alias palafi enarius Corporis Christi, cioè quel-
non possent , de victu, et vesti tu
setvire lo che addestrava il cavallo o chinea che
quandiu vixerint, providere. Ite ni scien- portava la ss. Eucaristia che precede nei
dutn, quoti ipsi palafrenarii habent sti- viaggi il Papa (P-); talora erano due.
pendia, contenta in libris camerae, ultra Si apprende dal ruolo di Giulio III del
quae de palatio nihil recipiunt, itisi vestes i 5 mi, il più antico eh' esista nel pahiz-
semel in anno. Item dictus magislerpala- zoaposlolico, che palafrenieri erano 5o,
i

fienariac de consuetudine sui officii polcst con 5 oflìziali, il cappellano ed il deca-


tenere unum equum suum in palafrena- no: recandosi a Viterbo portò seco 4^
ria propriis expensis situimi Ponli/icis. palafrenieri, 4 oflìziali e il decano; pe-
Ilabel etiam aliqua jura j quae expri- rò ancora non erasi introdotto l'uso del-
inentur,quando opus eril. Itemscienduni, le carrozze e si viaggiava a cavallo. Nei
quoti in palatio stimmi Pontifìcis non ruoli di l'aolo IV del i 555, si ha che i

consueverunt recipi cani, vel alia ani- palafrenieri erano 44> CL1 furono aggiun- '

malia quoroeumque aliorum, quantum- ti altri 5: aveanoj servi ed un cavallo.

eumque ipsi stimino Pontifici propinquo- In altro ruolo di Paolo IV sono registra-
rum, seti doinesticorum. Item in palatio ti
49 palafrenieri, compresi i del Corpus
apostolico solct esse unus, qui pulsai cani- Domini e del ss. Sagramento; più lo- il

panam prò consistoriis, et aliis horis con- ro cappellano, 4 ollìziali o inservienti,


s iteti s j et ipse habet vietimi prò persona ed il decano. A Famiglia pontificia, ove
sua dumtaxat. Item debet esse unus sono le notizie de'palafrenieri, decani e
vel duo scobatores, qui debent extra ed- sotto decani, e loro differenti onorarii,
tneras papales, linellum, ambulatoria riportai i nomi de'palafrenieri e decano
plateam t seti plateas palatii inundare j di Paolo IV. Nel pontificato di s. Pio V
etiam habent vietimi in palatio.
et isti del i 566 sono registrati 20 palafrenieri,
Item adverlendum est, quod de omnibus, il palafrenieie del ss. Sacramento, il cap-

quae traduntur offlciariis suprascriptis pellano ed un servo, imperciocché ripor-


ad eorum o/Jìcium pertinentibus , sicul ta il Catena nella T'ita di s. Pio f, p.
panelcriis, buticulariis, magislro aquae i 3f), che diminuì il numero de' famiglia-
PAL PAL 187
ri,massime de'palafrenieri che ridusse a Nel 1744 il il ecan0 a Na dispensa delle
20, avendo dato un dono in contanti a medaglie dal maggiordomo ne riceveva
quelli che licenziò. Dipoi non ebhe più una d'oro ed altra d'argento, i 36 pala-
luogo il pagamento di 70 ducati d'oro, frenieri ed io sediari ciascuno una di
i

che ogni nuovo cardinale dava al colle- argento. Dopo il 1800 le medaglie d'oro
gio de'palafrenieri de'cardinali, che Ur- non più si dispensarono: ora il decano
bano VI del 37S avea applicato alla
1 ne ha due d'argento, così il sotto deca-
chiesa della loro confraternita di s. An- no, ed una ciascun palafreniere e sedia-
na, poiché spendendone io in una ricrea- ro. Nel 76I Clemente XIII avea deca-
1

zione, nella divisione de' 60 che rimane- no, sotto decano, 34 palafrenieri e 7.se-
vano nascevano sconcerti. Quella regalia diari. Sotto Pio VI erari decano, sotto

dai cardinali era stata sostituita al lauto decano, 3q palafrenieri e 12 sediari. Nei
e sontuoso convito, che anticamente un primi del pontificatodi l'io VII, decano,
cardinale novello imbandiva agli altri car- sotto decano, 12 palafrenieri e 6 sedia-
dinali. Ne* ruoli di Sisto V del 58 j si 1 ri; stabilite le cose palatine, fu fissato il

trovano, oltre due inservienti, 21 pala- numero de'palafrenieri a 12, ed i sediari


frenieri col decano, cioè due servi vec- a 12 con promiscuità di servizio in sai 1

chi del cardinalato, gli altri messi al suo e fuori, sebbene ai secondi toccherebbe
servizio dai cardinali, da qualche amba- portare soli la lettiga o portantina, tran-
sciatore, ed uno dalla sorella d. Camilla. ne la quale, prima i sediari uou presta-
Nei ruoli di Clemente Vili, eletto nel vano altri servigi.

1 '")C)-2, si legge decano, soprastante alle Il decano del Papa è sempre quello

lettighe, altro individuo, più 2q palafre- che avea nel cardinalato, il sotto decano
nieri e 2 oflìzinli, tutti con pane, vino quello ch'era decano del predecessore, il
ed altro; cioè i primi 3 con mensili paoli i.°con mensili scudi 28, il 2. con 6 oltre
35, i palafrenieri con scudi 87, gli ulti- la mesata di palafreniere per la piazza

mi con paoli 3o pel companatico, essen- che acquistava; ogni palafreniere scudi
do allora tenuissimi gli onorarli de'fami- 12, ogni sediaro i4> quali lo sono a vi-i

gliari pontifìcii, supplendosi con pensio- ta ed hanno soprannumeri. I palafrenie-


ni. Era vi pure il custode della cappella ri terminano di esserlo colla morte del
de'palafrenieri in palazzo, ove ogni gior- Papa. Gregorio XVI pel primo nel l'ac-
no celebrava la messa il loro cappellano. cordare pensioni mensili agl'intimi fami-
Nel i633 sotto Urbano Vili palafre- i gliari de' Papi dopo la loro morte, as-
nieri erano 4°, con 3 uffizioli; nel iG>3 segnò ai decani scudi i5. Egli con chi-
sotto Innocenzo X, 43 compreso il de- rografo abolì la consuetudine della ven-
cano, il cappellano, l'ufTiziale e il garzo- dita de' positi di palafreniere delti piaz-
ne; 4<> nel 1675 di Clemente X, e 4> ze dì palazzo, e stabilì, com'era per l'an-
nel Innocenzo XI, e nel l6g3
1679 d' tico, che i primi 12 cardinali vescovi
47 compreso il decano d'Innocenzo MI. suburbicari e preti nominassero palafre-
Nel ruolo del 1700 di Clemente XI il niere il più antico esperimentato loro fa-
decano aveva mensili scudi e bai. qa ">
migliare di livrea, e qualora non voles-
e l»a; 3- palafrenieri scudi 1710 bai. se lasciare il suo padrone, il palazzo u-
1?. \p.\ 7 portasedie o sediari scudi - \
postolico gli classe un compenso di scu-
e bai. 37 1/2; un linellante con scudi ti di 100, restando in libertà i Papi di so-
e bai. aa 1/ Nel ruolo di Clemente XII
'.. stituirgli altri; e ciò per avere nella pon-
del 1738 il decano con paoli qq, il sotto tificia corte palafrenieri non più venali
decano con paoli j<> e bai. 2 1/2 , 3t e poco capaci , ma idonei e conoscitori
palafrenieri e 1 1 sedioli o Litighici i. del servigio di cortigiano. Anticamente
188 PAL PAL
eletto Papa quelli che aspiravano a
il , 1 74- ' > ricevettero ciascuno il donati-
servirlo erano raccomandali dai cardina- vo di scudi 100 , inclusivamente al più
li, dagli ambasciatori, dai prelati, dai pa- antico servo del cardinal Cenci, ch'essen-
renti del Pontefice e da altri personag- do morto in conclave non gli avea rila-

gi. Il Maggiordomo ne faceva no- (7^.) sciato patente ,


perciò sanato dal Papa.
ta coi requisiti e raccomandazioni av- , In progresso di tempo ed inclusivamen-
vertendo se aveano servito altri Ponte- te al conclave del ib'oo, il donativo dei
fici onde considerarli, quindi il Papa sce- scudi 1 00 1' ebbero i soli decani o più
glieva. Dallo Studilo dell' arciconfinter- antichi famigliari di livrea de' primi 5
nila de' palafrenieri si rileva che già nel cardinali diaconi, perchè non aventi la

1554 il palali eniere più antico de' car- prerogativa che all' unica percezione di
dinali entrava al servigio del nuovo Pa- tal pecuniario compenso, solo presentan-
pa per palafreniere. Nel Lunadoro, lì e- do al palafrenierato i 6 cardinali dell'or-
lazione. della corte, di Roma stampata , dine de' vescovi ed i cardinali preti più
nel 1G46, a p. 16 si legge. » Ogni nuo- anziani. A delta epoca i donativi furono
vo Pontefice è solito pigliare persimi pa- aboliti, e solo restarono le presentazio-
lafrenieri tulli i decani de' palafrenieri ni di 12 palafrenieri; ma chi ricevet-
de' cardinali e ambasciatori che si tro- te la patente di nomina vendette le sue
vano in Roma alla sua esaltazione, qua- ragioni , in tempo ordinariamente di
le consuetudine si osserva inviolabilmen- sede vacante , ad un estraneo per 4 ° ,

te, e vestono di drappo rosso ovvero 5oo scudi ed anche più ( ovvero dava-

bianco (
poi ne riporterò gli esempi ), no un compenso a chi per loro conto e-
come che vogliono a spese però di sua sercitava l'uffizio, il quale non si poteva
Santità". Inseguito e per quasi tutto il fungere da altro palafreniere), che pre-
secolo passalo, ecco quanto si praticò, co- vio esame de' suoi requisiti, con appro-
me ho letto in carte autentiche. Tutti i po- vazione del maggiordomo veniva ammes-
sti di palafreniere, in numero di 4o circa, so , restando a servire il suo padrone il

dai Papisi conferivanoai decani dei pala- venditore della piazza ; finche per insor-
frenieri de' cardinali dell' ordine de' ve- ti abusi e perchè talora gli acquirenti del-
scovi e de'pre ti, cioè a quelli chei cardina- le piazze aveano eccezioni, Gregorio X\ l

li presentavano con loro patente di nomi- vi providde, e il successore regnante Pio


na, salva I' approvazione del Pontefice. IX die esecuzione al di lui chirografo: so-
] decani degli altri cardinali preti e dia- li due o tre accettarono il compendo di
coni, e degli ambasciatori straordinari 100 scudi restando a servire gli antichi
al conclave, muniti di altestato di an- loro padroni ed il Papa nominò altri a ,

zianità de' loro padroni prima aveano ,


suo piacere. Il privilegio dunque del la pre-
un vestiario completo e poi scudi 00 per 1 sentazione a palafreniere ad ogni nuovo
cadauno come ,
si praticò nelle elezioni Papa sempre lo godono 6 cardinali ve- i

d'Innocenzo XIII, Renedetto XIII, Cle- scovi suburbicari ed 6 primi cardinali , i

mente XII e Renedetto XIV. Per que- dell' ordine de' preti, ancorché non in-
st'ultimo si conferirono i posti di pala- tervengano al conclave, e ne rilasciano la
freniere pontificio a 4° decani de' car- patente anche anticipatamente al servo
dinali più antichi vescovi e preti ; i de- più antico che abbia portato o porli la

cani di a6 cardinali preti e diaconi che livrea, la quale patente ha valore ezian-
non l'ebbero, e i decani dei tre amba- dio dopo la morte del cardinale. Sicco-
scialo! i dell' imperatore , di Francia e me l'eletto Papa rilascia ad un suo ser-
di Venezia al conclave , con chirogra- vo egual patente , se egli è del suddetto
fo di Renedetto XIV de' 16 gennaio numero de' cardinali, il 7. "cardinale pie-
PAL PAL 89

te godrà della presentazione, pei che il ai Papi, come di guidar quello cavalca-
sotto-decano acquistando la piazza (ìndie to dal Papa stesso ( come facevano coi
erano venali, ilnumero de' palafrenieri cardinali loro palafrenieri ), uffizio che
i

restava a 12. Se muore il palafreniere divotamente esercitarono gl'imperatori,


della nomina del Papa, il suo famiglia- i re ed altri sovrani. Laonde si appren-
re più anziano del cardinalato, prima del de da un moto-proprio di Clemente VII,
nuovo sistema, presentava il successore, eletto nel 523, diesi accordava in par-
1

ciò che tre volte si verificò nel pontifi- ticolare al decano e palafrenieri del Pon-
cato di Gregorio XVI, e riuscì a vantag- tefice la nobiltà personale, la ficoltà di
gio di tutta la famiglia di livrea, perchè creare notali e conti palatini, e tali era-
l'atea presa tutta in un giorno, onde non no pur essi ;
potevano laureare con pre-
eravi il più anziano ; altrettanto in si- cedente esame in teologia ed in ambo
mili circostanze praticarono diversi car- le leggi; legittimavano i spuri ;
godevano
dinali. Se poi muoiono altri palafrenie- l'uso dell'altare portatile, la facoltà di
ri , subentrano al godimento della pre- eleggersi il confessore, che li potesse as-
sentazione al palafrenierato i cardinali solvere anco da censure riservate al Pa-
pretiche in ordine succedono immedia- pa, con indulto di commutare i voti; e-
tamente all'ultimo presentatore. Se fruis- ragli permesso rassegnar benefìzi anco in
sero di cpiesta prerogativa tutti i cardi- tempo di morte, oltre la prelazione del-
nali preti che viveano all'epoca del con- l'espetlativa che si concedeva di certi be-
clave, le posteriori nomine sono devolu- nefìzi eziandio a conclavisti o ad altri; i

te al Pontefice. 1 cardinali che godono tre più anziani palafrenieri , essendo di


di questa benigna consuetudine, non ri- civil condizione e colti, se volcano appli-
lasciano nuova patente a chi già la fruì, carsi allo stato chiericale, si notavano nel
ma ad altro servo più anziano. Prima a ruolo delle espeltative de'benelizi, e non
quello che aveva acquistato la piazza del potendo o non volendo farsi ecclesiasti-
Papa, gli spettava il tinello per le tavo- ci, succedevano gli altri gradatamente ,

le della settimana santa e per la villeg- ed un simile ruolo si legge in una bolla
giatura di Castel Gandolfo. I palafrenie- d'Innocenzo Vili. Ma questi ed altri ec-
ri godono la precedenza secondo i car- cessivi privilegi ben presto non furono
dinali che li presentarono, e pel 1

quel- più accordati; e s. Pio V derogò a mol-
lo del Pontefice. Essendo slato preterito te prerogative che godevano palafre- i

dal cardinal de Petris il servo più anti- nieri, dicendosi dal Catena citato, che ai
co, questi ricorse a Pio VII che lo gra- palafrenieri che s. Pio V ritenne al ser-
ziò, non badando alle rimostranze del por- vigio, distribuì 4,000 scudi per tanti luo-
porato. ghi eli monti, acciocché né a benefizi, né
Anticamente il decano del Papa non a pensioni aspirassero. Il Lutto più diffu-
dovea essere coniugato. In un libro in- samente viene riportato negli Slattiti del-
J
titolato; Fxilus cappella e s. Annae 1 5 l' areieonfraternita di s. Anna de pala-
1 4,

>i legge che in quel tempo era decano frenieri del Papa, cardinali , ambascia-
Pietro Briseti canonico Landanen; e che tori, principi, servitori de' prelati e ca-
nel i532 era decano pontifìcio, venera- valieri romani. Nella funzione poi della
bili', vir Franaseli* de Cavalli* canoni- coronazione e possesso del Papa, i pala-
cus Papieu. Da ciò rilevasi in quale lu- frenieri de' cardinali appropriavano le si

stro fosse prima il celo de' palafrenieri coperture e guarnizioni de' cavalli che
pontifìcii per le incombenze eh 'esercita« aveano guidali ai loro rispettivi padro-
vano, tanlodi guidare il treno del caval- ni. Che palafrenieri precedevano auli-
i

lo che portava la ss. Eucaristia innanzi ci niente il Papa e i cardinali con basto-
i
9o TAL PAL
ni, onde rimuovere la folla ilei popolo , pello di tulli ora è appuntalo; che il col-
lo dissi a Mazza ; mentre a Ombrellino lare giornaliero di tela non più si usa ,

parlai pure di quello the si porta dai pa- solo quello di merletto i palafreuieri e
lafrenieri o decano del Pupa, anche nei sediari ora lo portano nelle solenni fun-
possessi. Che con bastoni servitori dei i zioni ; e che la gonnella usata in queste
cardinali accompagnano i pranzi in con- dai palafrenieri non più da loro s' in-
,

clave, lo descrissi a Dapiferi; menile due dossa. Pio VII col moto-proprio: L'eco-
di que'servitori che cardinali portano in
i nomia del pubblico erario,(\t 20 novem-
Conclave (V .) in questo precedono car- i bre 1800, regolò la scadenza della di-
dinali infermieri con bastoni. Ma, lo ripe- stribuzione e specie de' vestiari, sì d' e*
to, ai rispettivi articoli parlo dell' inter- stale che d' inverno. I palafrenieri e se-
vento alle funzioni o tuli' altro che ri- diari sempre incedono con cappello nero
guarda i palafrenieri pontificii , i servi- appuntalo, calzedi seta rossa e fìbbie al-
lori de' cardinali, prelati ed altri (co- le scarpe, le quali oggi sono a bande co-
me Funerali
Lutto, ove dissi del cor-
e me prima, con rivolto di pellerossa. Gior-
ruccio e quarantena diritto ) compren- nalmente, sì nell'estate che nell'inverno,
sivamente alle propine e Mancia (V-)- per le trottate in campagna per Viag-,

Queste le riscuote un palafreniere o se- gi e Villeggiature {V.), essi vestono ca-


cliaro deputato dal decano e suole fi- , sacca di panno bleu e calzoni simili fal-
re il simile per altri famigliari pontifìcii. li a bolla, guarniti con trine e fiocchetti
Le cos'i delle c\x\(\\\e. famiglie, di palaz- di seta rossa. In sala e ne' treni di città
z-o, che percepiscono le mancie, sono gli sempre vestono casacca cou finte ma-
scopatori segreti, palafrenieri esediari, i i niche pendenti ; cioè nell' eslate di da-
famigliari del maggiordomo, quelli del masco cremisi fiorato cogli slemmi ponti-
maestro di camera, la guardia svizzera. ficii, con calzoni a botta dello stesso drap-
Anche di quanto appartiene al deca- po, e corpetto di seta rossa e liscio; nel-

no e sotto decano del Papa, ne discorro l'inverno di velluto rosso conlra taglialo a
a' loro luoghi e funzioni, Treni, Udien- fiorami, con corpetto di damasco. Quan-
za, Maestro di Camera , ec. 11 loro ve- do sediari ed
i palafrenieri portano il
i

stiario loFamiglie dei car-


descrissi a Papa in Sedia gestatoria (V-) sopra ,

dinali prima e fino inclusive a Pio VI,


: dello vestiario assumono la zimarra di
essi in un ai palafrenieri portavano la panno rosso guarnita di seta simile, sen-
spada con impugnatura dorata. 11 Luna* za maniche, ma con due finte pendenti,
doro, Corte eli Roma (Diacciano 1646), veste che ha la forma del mantcllonejcyie-
p. 179, dichiara che 3o palafrenieri di sta zimarra allora eziandio assumono 1'

Clemente Vili, in busto e spada e con sull' depouendo ferraio-Ione


abito nero, il

torcie incontrarono gli ambasciatori di di seta, il decanoe sotto decano che invi-
Persia. 11 p. Bonanni nelia Gerarchia gilano alla portala della sedia. Eglino cou
ecclesiastica p. 480, parlando del deca- 12 tra sediari e palafreuieri, così vestiti
no, palafrenieri e sediari pontificii, ci dù con zimarra, con torcie di cera accese
le figure : del palafreniere, come vestito intervengono alle processioni per la fe-
in sala e giornalmente incedendo per le sta di s. Anua intorno alla macchina, a
strade, come in tempo delle cappelle so- quelle delle basiliche Laterauense e Va-
lenni, e con veste di lana paonazza di cam- ticana neli'ollava del Corpus Domini in-
pagna, la quale non più si usa; la figu- torno al Santissimo, qualora il Papa non
ra del decano vestito ; e quella del seg- vi si rechi, ed intervenivano in quella del-
getliero o sediaro pontificio con palan- Y areico afra le mila di s. Maria della .Ve-
dia. Souo tutte esatte, C.anue die il cap- ti', perchè Gregorio XVI come proietto*
j ,

PAL PAL 191


re,cos'i vestili vi mandava 8 tra palafre- cinture di velluto. Nel i6o5 pel possesso
nieri e sediari. Questi ultimi inoltre han- di Leone XI ante leclicam Ponlifìcis pa-
no altra veste solo propria di loro, per rafi enarii Sanctitalis siineGo et ultra, pe-
indossarsi in portare la lettiga, e si chia- dites incedcbanl novo et non vulgati ha- s

ma palandra, specie di zimarra senza bitu indiai , idesl caligis, et sago ex se-
maniche, corta sino alle ginocchia, e ser- rico albo , rpiod rasimi vocant, pallium
ve per cuoprire la cinta di pelle con fìb- veroexeodem serico, non rubei,sed spa-
bie nella quale s' infilano le stanghe del- dicei colori. In altra relazione poi si leg-

la lettiga , ed a tal uopo la palandra ha ge: 60 palafrenieri del Papa vestiti tutti

sole due apertili e laterali ai fianchi: que- di raso bianco con cappotti del medesi-
sta veste dei sediari nell' estate è di da- mo, ma di color lionato (aggiunto di co-
masco cremisi fiorato, nell'inverno di vel- lore simile a quello del lione , ora tanè
luto rosso conlralagliato a fiorami. I pa- chiaro, e altri gradi di questo colore ).

hanno pure
lafrenieri e sediari il ferraio- Nello stesso 160 5 per Paolo V avanti gli
Ione o mantello ( prima era di panno andavano a piedi circa 4° palafrenieri
paonazzo 1'
usuale, e di velluto fiorato nuovamente vestiti con calzoni di vellu-
nelle solennità )di saia scura, con bava- to cremisino, giupponi di raso rosso, ca-
retto guarnito di trine rosse che si pro- sacca e cappotto di raso lionato e spade
lungano sino alle estremità. Questo man- indorale. Nel 1623 per Urbano V 7
1I1 nel-
tello si assume allorché palafrenieri e i Lateranense parafrenarii ac-
la basilica

sediari a piedi precedono il treno nobile ceperunt vesles rubeas solilas, et porta-
quando debhono andare con frulloni col runt Paparn in sede pontificali gesta'o-
coppiere a portare il cappello ai cardi- ria. Nel 1G44 pel possesso d' Innocenzo
nali, o col segretario d'ambasciata, o con X 5o palafrenieri incedevano avanti e
formalità in qualche luogo; ed in alcune dopo la croce. Nel 1667 per quello di
processioni , come per l'anno santo, ed Clemente IX lo precedevano 5o palafre-
in quelle di penitenza,come pel cholera; nieri con giuppone di ra^o cremisino, cal-
non che nel venerdì santo accompagnan- Koni di velluto simili trinali , ferraiuolo
do il Papa in*. Pietro, e allorché il suo di panno paonazzo (era il 3 luglio), spa-
cadavere vi si trasporta. de dorate con foderi e cinture di vellu-
Altre notizie sulle differenze de'veslia- to : altrettanto dicesi di Clemente X che
iii, secondo i tempi, si apprendono dalle prese possesso a'
7 giugno 1670.
relazioni de' Possessi'de' Papi ; ne ripor- Nel 1 3-8, sotto il pontificato di Ur-
terò alcune con altre nozioni. Nel i 535 bano VI, palafrenieri del Papa istituiro-
i

per quello di Paolo 111, per staigli più vi- no una pia adunanza o compagnia, nel-
cini i palafrenieri ebbero contralto coi la cappella che secondo l'Alteri eressero
caporioni. Nel i Sqo per quello di Gre- e dedicarono a s. Anna nella vecchia ba-
gorio XIV si legge: dopo il crocifero e silica Vaticana, e presero la santa per pro-
prima de' poggi che facevano corona al tettrice. In progresso di tempo vi furo-
Papa, procedeva una schiera di 5o pa- no annoverati i palafrenieri de'cardinali,
lafrenieri di sua Beatitudine, con nuove e già lo erano nel 1 53?.. Pio IN nel i~.i>"i

vesti, cioè giubboni di raso cremesiuo, con bolla die facoltà di edificarsi la pro-
calzoni di velluto dell'istcsso colore, cal- pria chiesa in Borgo Pio, in coi esercii ne
zette distame rosso con sotto calze I'.. Mi- più comodamente pratiche relig le

che, casacche di velluto nero trinate, cap- i divini attui, dichiarandola cnch
potti del medesimo foderati di cremisi la giurisdizione ordinaria del vicario di
fiorato con trine, berrette dell'istesso \ ri- Roma, sottomettendole ella protenone
luto iu mano, spade dorale cou fodero e immcdiala del l\ipa e della 5. Sede; cju-
i
92 PAL PAL
fermando inoltre alla confraternita i pri- sunta detto di Tata Giovanni), indi alla
vilegi che le aveano concesso predeces- i propria chiesa, e che la mattina della festa,
sori, massime Paolo III e Giulio 111, an- dopo il rinfresco, dallo stesso palazzo, ca-
che intorno alle regalie ed altre ragio- valcando le mule de' cardinali con fini-
ni. Tuttavolta palafrenieri continuaro-
i menti pontificali e loro cappelli dietro lei

no ad uffiziare nella cappella Vaticana, spalle, ritornavano in Borgo alla loro chie-
finche per ingrandimento della basili-
l' sa. Dai medesimi diati rilevai, che nel
ca fu demolita. Vi mantenevano il cap- 1 769 e in altri anni v'intervennero pure i

pellano, altro nella loro chiesa, un 3." in ca potori colle i4bandierede'rioni di Ro-
quella di s. Gregorio a Monte Celio per ma; che nel 1770 l'arciconfraternita fece
celebrarvi pei loro defunti. Nel voi. XII, una macchina nuova rappresentante s.
p. 284 riportai l'opinione, che gli otta- Anna colla Beata Verdine sua figlia in
goni di detta basilica fossero edificati per atto di leggere i salmi di Davide ; che nel
servire d'oratorii a questoe ad altri sodali- 1 7- 5e in altri anni alla processione v'in-
zi addetti alla medesima. Nel secolo XVII tervennero ancora gli alunni dell'ospizio
successivamente furono aggregati al soda- di Michele e gli orfanelli; che la detta
s.

lizio anche i palafrenieri degli ambascia- macchina, custodendola ledette monache,


tori, de'prelati di fiocchetti, del senatore, la processione si recava a prenderla iti

nel 1702 de' principi, e nei 1748 ezian- detta chiesa, Con-
ed in quella della ss.

dio i servitori de'prelati e cavalieri roma- cezione a Campomarzo, dopoché neh jqj
ni. Benedetto XIV a'3o settembre 749, 1 ivi passarono le monache. Ora la mac-
col breve Clini nos, confermò le indulgen- china si custodisce dallo stesso sodalizio.
ze e privilegi del sodalizio e de' palafre- La Chiesa di s.Anna[F.) fu edificata nel
nieri, e l'eresse in arcicoufratcrnita. Di 1 7-3 con disegno di Michelangelo Buo-
questa parlai con altre notizie a Arcicon- narroti ovvero come altri vogliono di Ba-
FRATERNITA DI S. Anna De' P AI. AFREMERI. rozzi da Vignola , eseguito da Giaciuto
.Si apprende dal Martinelli Roma ex , suo onore di s. Anna, nellocale
figlio, in
filmica sacra p. 87, che alle radici del-
1 acquistato dai palafrenieri del sodalizio,
l' Aventino palafrenieri dei Pani e car-
i oltre a vari comodi locali per uso dei
dinali ebbero già una chiesuola dedica- confrati. L' Alveri , Roma in ogni sla-
ta a s. Anna e a s. Maria Annunziata to t. •?., p. 1 18 e seg., ci dà importanti
,

che nel 1 745 passò alla confraternita dei notizie della chiesa, de' suoi altari, delle
calzettai-i, ed oggi un
la custodisce ere- iscrizioni da cui rilevasi le pie lascite e le
mita. 11 Piazza, Eusevologio romano trai, elargizioni de' benefattori. Clemente XI
e), cap. io, parla della confraternita dei fece fare la facciata; nel 174^ fu costrui-
parafrenieri, e la dice eretta da Urbano ta la cupola Navone, in-
dall' architetto
VI nel 1378, e della cavalcata colla qua- di Gregorio XVI la fece molto restau-
le recavansi alla loro chiesa nella vigilia rare ed abbellire, mentre era per minare,
della festa, partendo dal palazzo del car- onde confrati vollero incisa sull' altare
i

dinal decano loro protettore, che gli da- maggiore l'iscrizione che si legge nel sup-
va un rinfresco. I Diari di Roma inco- plimento'del n.° 3i del Giornale Roma-
minciati nel 1
7 16 principiarono nel i"23 no 1848, pubblicata da Costantino Zan-
a pubblicare che in tal giorno i palafre- zari decano generale. L' altare maggio-
nieri facevano la solenne processione, u- re, consagrato nel 1728 da Benedetto
scendo dal palazzo del cardinal decano e XI li, ha un buon quadro con Maria Ver-
poi dalla chiesa vicina, e si portavano pri- gine col Bambino e s. Anna; le pitture
ma a quella delle monache benedettine di a fresco sopra le 4 porte laterali sono d'I-
s. Anna (ora dell' Ospizio dis. Maria As- gnazio Stein. L' altare a sinistra è dedi-
P A L PAL i
93
calo a s. Eligio abbate, quello a destra al ma che i magistrati temporanei incari-
cardinal s. Cariò Borromeo. Morcelli chia- cati di amministrare la giustizia in diver"
ma sodalizio, Schola Stralorum.
il si palazzi, palalia, sparsi nell'Alemagna-
PALATINA TO, Palalinalus, Pfalz. Nel secolo XI questo impiego divenne e-
Antico paese dell' Alemagna, di viso in irts- reditario nella famiglia degli Hermann,
so e allo Palalinalo. Il [."chiamato pu- che governava il territorio di Heidelberg;

re Palali/iato del lieno,^ estendeva sulle molte altre famiglie ebbero successiva-
due rive del Reno, fra i territorii di Ma- mente Palatinato. 1 conti palatini au-
il

gonza, Katzenelubogen , Wiirtemberg, mentando a poco a poco loro possedi- i

Baden e Treveri, 1' Alsazia e la Lorena. menti . divennero assai potenti e furono
Comprendeva principati di Simmern,
i investiti della dignità di Elettori (P\) del-
Due Ponti e Veldenz, la contea di Spati- l' Impero (P.), per cui a quegli articoli
heirn ed il Palatiuato propriamente detto dissi quanto riguarda la dignità e prero-
o Elettorale; quest'ultimo avea per città gative de' conti palatini e duchi di Ba-
principale Manheim ed Heidelberg. Oggi viera, come elettori del sacro romano im-
iJ circolo bavarese del Reno con Spira pero. Insegna del Palatinato è il leone m
(/-'.) per capoluogo, e la provincia prus- piedi coronato. Vedansi le Memorie sto-
siana del Basso Reno con Aquisgrana riche dell'impero germanico , del suo ri-
[f.) per capoluogo, possedono la parte sorgimento da Carlo Magno, e suo scio-
situata alla sinistra del Reno, che fran- i glimento sotto Francesco II ci' Austria,
cesi avevano riunita nel loro dipartimen- .Milano 1806.
to del monte Tonnerre e del Reno e Mo- Rilevasi dal Muratori, Antich. Esten-
sella e dove stavano Due Ponti
, Sim- , si, t. i, p. 376, che il Palatinato del
mern, Veldenz, Spanheim ed una parte Reno nel 1 ic)3 fu concesso in investitu-
del Palatinato proprio. Il nord del gran- ra dall'imperatore Enrico VI, ad Esten-
ducato di Baden (f.) racchiude la mi- se Guelfo figlio d'Arrigo V il Leoneda-
glior porzione della divisione alla destra ca di Baviera, ossia Arrigo V I, che acqui-
del fiume; vi si trovano Manheim, di cui stò sì insigne eredità, per avere sposato
feci parola
al detto articolo e a Bavie- l'unica figlia di Corrado conte palatino
ra ed Heidelberg (J7 .); il granducato
, del Reno e zio paterno dell' imperatore
d' Assia Darmstadt (V.), ha i baliaggi che moiì nel 1 1 93. A Baviera ed a Ger-
di Lindelfels, Umstadt ed Uzberg. L'al- mania parlai delle principali gesta degli
to Palatinato o Palalinalo di Baviera 3 imperatori della casa di Baviera nel :

die non toccavaaltro, era cinto dalla Boe- i4oo lo divenne Roberto conte palati-
mia, la Baviera propria ed territorii di i no e duca di Baviera, sepolto in Heidel-
Bayreuht, Ncuburg o Neoburga e No- berga : egli nel grande scisma segui le
rimberga. Sta presentemente nei circoli parli di Gregorio XII, come dissi a Pisa;
bavaresi della Regencon Ralisbona[P/ .) ed uno de'procuratori di tal Papa al con-
per capoluogo, e del Meno superiore oal- Costanza (f^.) fu Lodovico con-
cilio di
to, con Bayreulli per capoluogo, il cui te palatino,' come rilevasi nel voi. II, p.
i.° presidiato è Bamberga (1-). 11 Pa- 209. Carlo V concesse all' elettore pa-
latinato di Baviera era una porzione del latino Federico lì il Saggio, che pones-
Nortgaw e più rimolamente il paese de- se nelle sue armi il globo imperiale, la
gli auliclii narisci al di là del Danubio, quale insegna questi palatini consegna*
ed avea Amberg per capitale, città bella vano in mano del nuovo imperatore. Fe-
8 forte. 11nome di Palalinalo proviene derico li fatalmente trattò con grande
da quello de' conti Palatini (V .), antichi predilezione i protestanti appena inco-
siguori dei paese, che non erano dappri- minciali ne" suoi stati; ed Ottone Eun-
VOL. L. i3
UH l'AL PAL
co suo nipote, che gli successe nel 1 lo 4, ottavo elettorato venne creato a suo fa-
adoltò apertamente la pretesa religione vore, poiché il duca di Baviera restò nel-

luterana. Non avendo questi, né il fratel- la dignità con l'alto Palatinato; colla
lo Filippo il Bellicoso, lasciato figli, l'an- morte di Carlo, figlio di Carlo Luigi, si
tico ramo elettorale si trovò estinto nel eslinse il ramo Simmeren nel 1 685, e
i557, e l'elettorato passò al ramo di subentrò nell' elettorato palatino il ramo
Simmeren, di cui fu il primo Federico Sultzbach. Tutti questi avvenimenti e
III il Pio. Abbracciò la religione rifor- loro particolarità descrissi a Elettori
mata o calvinistica, e con sì stretto at- dell'impero, Heidelberg.*, Baviera, Ger-
taccamento, che tutti gli sforzi dell'im- mania. In delti articoli riportai varie no-
peratore Ferdinando 1 non riuscirono a tizie analoghe, pel zelo religioso di Cle-
riportarlo in seno alla religione cattolica, mente XI , il quale mostrò molta pre-
oche avesse adottato la luterana, essendo- mura d' indurre Carlo conte palatino a
si anzi collegalo cogli ugonotti di Fran- contrarre nuovo matrimonio, onde assi-
cia. G gli successe il figlio Luigi
Nel 1 /j 7 curarne la successione, con la principessa

il Facile, che abbandonò il calvinismo Maria Casimira Sobieski nipote di Gio-


per farsi lutei ano ma suo fratello Gio-
; vanni III; nel voi. XXI, p. 192, ricordai
vanni Casimiro durò nella setta di Cal- come lai Papa ottenne dall'elettore Gio-
vino e ne fu gran fautore, come dissi nel vanni Guglielmo fratello di Carlo la re-
voi. Ili, p. 2 j3, parlando degli ugonot- vocazione del Reccssus, pregiudizievole
ti. Di\enuto egli tutore del nipote Fe- al cattohcismo, al quale effetto aveapur
derico IV, gliela fece abbracciare ; fu sot- scritto all' altro fratello arcivescovo ed
to questo elettore conte palatino che nel elettore di Treveri ; nel voi. I V, p. 2 53,
1G06 Manheiin, semplice villaggio con dissi come Clemente XI restituì alla ve-

castello fortificato, divenne città bella e ra chiesa Leopoldo Gustavo de'conti pa-
piazza di guerra, residenza degli eletto- latini, il quale promosse la religione cat-
ri, quindi aumentala da suo figlio Fe- tolica nel ducato di Due Ponti quando ne
derico V che gli successe nel 1610. Que- prese possesso. Altra conversione nel se-
sti ben presto diventò il capo del parti- colo XY111 di Federico, altro cunte pa-
to protestante in Alemagna, per cui ri- latino del Beno, si rileva dalle lettere del
bellatisi quelli di Boemia, lo elessero in gesuita p. Seedorf, stampate in Firenze
re. Tale avvenimento fu il segnale della nel 1754 e in Roma nel 1828. A facili-

guerra di 3o anni; l'imperatore Ferdi- tare il ritorno alla chiesa romana, nel Pa-
nando 11 vittorioso, pose Federico V al lafittato e ducato di Xeoburgo, Clemen-
bando dell'impero, e dispose de suoi sta- te XU emanò la provvidenza che accen-
li eredilarii, e della dignità elettorale nel nai nel voi. XXII, p. 47 j il breve Inter
1G23 in favoie di Massimiliano il Gran rnultiplices , si legge nel t. 2, p. 107,
de duca di Baviera, che nel i6->4 hi am- Bull, de prop.fide. Carlo Teodoro prin-
messo nel collegio elettorale allora fu : cipe di Sullzbach, elettore palatino, nel
che gran parte della famosa biblioteca 1741 ebbe i ducali di Juliers e Bcrg, fu
palatina di Ileidelbergu capitale del Pa- benemerito Manheiin, al modo detto
di
latiualo, venne trasportata nella Vatica- a Baviera, ed essendo morto Massimilia-
na ; questa città molto soffrì, cos'i Man- no Giuseppe III duca ed elettore di Ba-
heiin popolata degli eretici de' Paesi viera, terminando con esso il ramo pri-
Bassi. Federico V fuggitivo inori nel mogenito della casa Palatina, egli come
i632, ed il secondogenito Carlo Luigi capo del ramo cadetto, nel 1777 gli suc-
solo nel 1648 per la pace di AVesliàlia cesse negli stati e dignità. Nel 1
- \ Carlo
7
fu reintegralo del basso Palafittato, ed un Teodoro si recò in Roma, come riportai
1' AL P A L ig5
ne' voi. XV, p. 290, e XLI, p. i jG; po- so lui. e furono quelli che i poeti ne'loro
scia nel i 783 ottenne da Pio VI l'istitu- versi celebrarono come eroi : dagli egre-
zione della nunziatura di Monaco (F.) } gi fatti di questi Paladini fu poscia per
sua capitale e residenza, pei domimi Ba- similitudine detto agli uomini valorosi
varo-Palatini. Mori senza prole nel 1
"99, ed eccellenti. Così il Dizionario dellalin-
e come ultimo del ramo palatino Sultz- gua Covte PALA-
italiana. All'articolo
bach, ebbe a successore nell'elettorato e TINO, OCo\TE DEL PALAZZO OWeiO Cfj\-
sovranità il duca di Due Ponti Massimi- TE DEL SACRO PALAZZO E DELL* AULA Ll-
liano Giuseppe, che nel 806 divenne pri-
1 tera.\e>se, parlai dell'origine di questa
mo redi Baviera, cui successe nel 182 5 il dignità e titolo onorifico conferito dai
re Lodovico, quale nel 1848 a' 20 mar-
il Papi, dagl'imperatori e dai re, loro pre-
zo abdicò al regnante figlio Massimiliano rogative, autorità, loro diverse specie ed
re di Baviera e conlepalatino. Dal 1777 erudizioni; può vedersi a oche Palazzo L\-
tutto il Palatinato fu considerato come tera.n-en-se. V. Curopalatae, De officia-
una dipendenza della Baviera sino alla libus palatii Constantinopolitani sLug-
conquista della riva sinistra del Reno fatta duni 588, ed il voi. XXXVI, p. 8 5. Il
1 1

dai francesi, e confermata nel 1801 dal Borgia, Breve istoria p. 32 5, prova del
trattato di Luneville. Nel 1802 lostato di titolo di conte palatino usato avanti as-
Baden e l'Assia Darmstadt acquistarono sai del secolo XII, nel quale il Conrigio
lenominate parli del Palatinato che con- pretese averlo inventato per la prima
servano anche adesso, Darmstadt conte- volta l' imperatore Federico I., per cosi
nendo anche Magonza e TT'onns j e nel distinguere i conti del Reno. Clero pa-
18 3 la Baviera rientrò in possesso di
i latino chiamavansi i preti, diaconi, ec
una porzione del paese invaso dalla Fran- del palazzo sovrano, formanti nobilissi-
cia. Ileidelberga aulica capitale del Pa- ma collegiata nella chiesa situata entro
latinato ora appartiene al granducatodi il palazzo: questa cappella l'avevano
Baden, come Manhcim già capitale e re- gì' imperatori d'oriente e i membri del-
sidenza de' conti palatini. II granducato la famiglia imperiale che abitavano al-
componendosi eziandio degli antichi ve- trove. L'ebbero tutti gli altri monarchi
scovati diSpira e Costanza, con piena dell'antichità, specialmente i re di Fran-
libertà di culli, con 1' arcivescovato di cia, anche sotto la 1." stirpe. I palazzi
Fnburgo, uu terzo degli abitanti sono reali e loro abitantierano assistiti dal
cattolici. clero palatino. Non dipendevano dal ve-
PALATINO o PALADINO, Palati- scovo del luogo, ma dal vescovo arci-
nits. Vocabolo col quale furono antica- cappellano, oggidì grande Elemosinie-
mente chiamati alcuni cardinali diaco- re [t '.), il quale è l'ordinario della fami-
ni, ed ora quei cardinali che nomine- glia sovrana, suoi palazzi, ubi tanti, e in al-
rò, in un ai prelati ed altri famigliari cuni stati delle milizie ancora. Delle cap-
pontificii che servono domesticamente il pelle palatine, del clero palatino e della
Papa ed aiutano nel suo palazzo. Il vo- liturgia palatina degl'imperatori d'orien-
cabolo di Palazzo (f.) prendesi soven- te e d'occidente e dei re e sovrani d Eu«
te dagli scrittori per la corte del prin- ropa, tratta il Carafa, De captila regi*.
cipe, quindi si appellarono palatini i suoi Alle indicale nozioni sul titolo di conte
ulli/iali di palazzo e anche gli altri cor- palatino, qui ne aggiungerò col-
altre
tigiani abitanti in esMi. Palatino è anche I* autorità del eh. ilei Bue, Deli origine
titolo di onore dato da Carlo .Magno a dell' araldica, cap. 7,6 del titolo di Con-
i> nomini valorosi, de' quali si serviva te Palatino. I conti pillimi furono così
a combattere per la tede insieme ojii cs- chiamati dal conte PaLmno del /,
196 PAL PAL
e di Baviera (F.), la cui denominazione, A Diaconie cardinalizie, parlandodel-
secondo alcuni scrittori, deriva da una l'origine e differenti specie di cardinali

torre o palazzetlo, di cui rimasero le re- diaconi, dissi de'palatini, stazionari e re-
liquie a distanza di mezzo miglio da quel gionari il Baronio
: dice che palatini i

iiume, ov'èfama che passeggeri pagas-i erano G, il Zaccaria 4> e ^ •' Novaes as-
sero tributo. Altri vogliono the così fos- serisce che s. Gregorio III nel y35, ve-

se nominata la famiglia Palatina, per dendo che cardinali diaconi regionari


i

distinguerla dalle altre che godevano ti- da 7 erano divenuti i4, egli ne aggiun-
tolo di conte di qualche castello o for- se 4 col nome di palatini, quali dura- i

tezza eretta in contea, come pure da lut- rono poco, per assistere sempre il Papa
ti gli altripalatini soggiungendo inoltre
;
mentre celebrava nelle basiliche Latera-
che quella ottenesse titolo dal gran trat- nense e Vaticana, perciò detti ancora ba-
to di paese, che nella contea di lei è ba- silicali e misseles. Era proprio de' car-

gnato dal fiume Reno. Circa la palatina dinali palatini cantare l'evangelo nel La-

di pelliccia o fazzoletto da collo lavoralo lerano, a diversità dei regionari che lo


a straforo, che portano sul collo le don- cantavano nelle proprie legioni, fra 'qua-

ne, noterò che i francesi fauno deriva- li vi era lo stazionario e l'oblazionario;

re tal denominazione da una figlia del- il i.° servi va il Papa nellestazioni cantan-

l' elettore palatino che sposò il fratello do il vangelo, ed era officio temporaneo
di Luigi XIV, la quale per la prima usò come il 2. , che offriva al cardinale ar-
tal ornamento, affine di evitare V inde- cidiacono pane e vino pel sagrifìzio. Per
cenza della nudità delle spalle e del se- testimonianza del Funaioli all'anno io5y,
no. In Ungheria un arciduca d' Austria n.° 19, in quell'anno esistevano 6 dia-

come palatino occupò il primo luogo do- coni palatini, che sovrastavano alle 12
po il re. Il titolo di conte palatino si ac- diaconie dei cardinali regionari. Vi furo-
quistò non solo per concessione del prin- no anche 7 suddiaconi basilicali e pala-

cipe o del Papa, ma ancora con laurea tini, che servivano il Ponteficeallorquan-
7 do celebrava, e portavano la croce avan-
di Dottore (I -), professando e dettando
leggi sulle pubbliche cattedre pel corso ti di lui; come pure
7 suddiaconi regio-
di 20 anni continui. Neil' università di nari e 7 stazionari e oblazionari, o della
Padova, per privilegio particolare, a ciò scuola de'cantori, secondo il Rinaldi. Nei
bastava il corso di 16 anni. In Bologna secoli posteriori ,
cardinali palatini si

godeva altra voltatale privilegio non so- chiamarono cardinali nipoti o Parenti
i

lamente l'università de'legisti, ma anche del Papa (A'.)jil Segretario di stalo (I7 -),

quella degli artisti ; anzi questa per con- (e quello per gli affari di stato interni sot-

cessione di Carlo V, poteva non solo crea- to Gregorio XVI), il segretario de' Bre-
re conti palatini, ma anche cavalieri au- vi [V.), il Datario (l7 .), il segretario dei
reali dello spermi d'oro, coi privilegi dei Memoriali nonché cardinali pro-
(F.), i

creati dagl'imperatori. Alcuni collegi di Udilore (P.), quando vi è stato, ed il


dottori godevano pur essi il titolo di con- Bibliotecario (P '.), quando ha abitato nel
ti palatini e cavalieri aureali, e fra que- Vaticano. Avendo il regnante Pio IX as-
sti quelli di Milano e di Cremona, ed i segnata eminente carica di prefetto dei
la

secondi qualificati conti del sacro palaz- ss. palazzi apostolici ad un cardinale, che

zo Lateranense, ciò che significava lo stes- prima riuniva il maggiordomo, nel r.° no-
so che conti palatini. Il titolo di conte vembre 1848 la conferì al cardinal Gia-
palatino da vitaliziarlo divenne eredita- como Antonellijlaondeecco un altro car-

rio, o per concessione o per consuetu- dinale palatino. I cardinali palatini sono

dine. notati nelle Notizie di Roma, alla cale-


P.\ L P \ L 197
goiia : Filmiglia pontificia, pei primi, e nensi, cavalieri dello speron, nobili ro-
ciò fin dal 72 \. Per la gerarchia d'or-
i mani, ec, autorizzandoli ad usare il mio
dine ivi sono registrali, non secondo la stemma gentilizio separatamente o per
loro nomina alla carica palatina, ma per intiero o unito al loro. Non avendo i

ordine gerarchico di vescovi, preti e dia- successori di Pio VI spedito il breve dei
coni. Risiedono ne'palazzi pontificii, o nei privilegi ai palatini, orasoli maggior- i

propri con annuenza del Pontefice, >e domo maestro di camera a destra dei
e
nei primi in sala e nella camera ilei tro- loro stemma inquartano quello del Pi-
no non possono alzare il baldacchino, ma pa che servono, e quello solo di chi li
il solo dossello. Dal Maestro di came- creò cardinali essendo nelle dette cari-
ra (P'.) ricevono nelle dispense le meda- che. Tuttavolta Gregorio XVI nel crea-
glie di argento, e sono invitati ad alcu- re cardinali Frezza, Mezzotanti e Altie-
ne particolari funzioni cui assiste il Pa- ri, permise loro d'in-
già prelati palatini,
pa. Molte notizie che li riguarda sono quartale suo stemma. Quanto alla
il

pure a Famiglia pontificia, e in altri guardia palatina de' sacri Palazzi apo-
articoli, principalmente nel voi. X, p. 10 stolici, a questo articolo ne parlo.
e 1 1 ; avendo notato quanto si pratica PALATINO DEL BENO e DI BA-
per quelli che muoiono ne'palazzi Qui- VIERA, r. Pai.vt.vato.
rinale e Vaticano, nel voi. XXVIII, p. PALAZZO o PALAGIO, Paladina,
40 e 4"> 1° che in parie ha luogo pei Domus. Casa grande e isolata costrutta
prelati e altri palatini che ivi terminano con magnificenza. Dissi a Monti ni Ro-
di vivere. Al citato articolo si parla ezian- M\,che avendo Augusto pel primo edifi-
dio dei prelati palatini e altri famigliari cato sul monte Palatino una magnifica
cosi denominati, ed abitanti negli stessi abitazione, l'edilìzio prese dal luogo il
palazzi, nonché della congregazione pala- nome di Palatami j e siccome gì' impe-
tina istituita da beone \ll e tuttora in vi- ratori successivi altre ancora ve n'eres-
gore pel miglior ordine dell'amministra' sero, cos'i avvenne, che ne' bassi tempi le
zione de' Palazzi apostolici {f/ .). Degli case ove dimoravano principi si dices- i

antichi giudici palatini si discorre a Giu- sero palazzi o palagi : questa medesima
dice; ed a Maggiordomo, capo de'prelati appellazione quindi si andò estendendo
palatini, dicesi degli uffiziali palatini an- di mano in mano eziandio alle case dei
tichi e moderni. Si rileva dal Parisi, Istru- grandi ed a tutti quegli edilizi sontuosi
zioni t. 3, p. ili)), che i prelati palatini e splendidi eretti dai ricchi per abitarvi.
» latti cardinali, hanno privilegio di
il Marquez, Delle case di città degli anti-

aggiungere all' arme propria quella del chi romani, Ruma 1 -rp. Il vocabolo di
l'apa, e che ne' tempi addietro o pone- palazzosi piglia sovente per la Cortei^".)
vano fuori del loro scudo sotto il cappel- ilei principe, aula, e quindi vennero le
lo uno scudetto caricato dell'arme pon» cariche e i nomi di Maestro o M :

tilicia, o cari* li ino di essa arme il ca- domo (A^.Jdcl palazzo, d'intendente del
po dello sondo proprio ora sogliono ; palazzo e simili, ed altri uffizi, che trat-
portare lo scudo suo partito ed accolla- to ai loro articoli ; come il vocabolo Pa-
lo dell' arme del Papa loro creatore ", latino (/'.), gli ufficiali e cortigiani dei

Riportando nel voi. XXIII,p.g6il bre- principi sovrani. Loco come il Moreelli
ve di l'io VI, con cui concesse i solili pri- chiamò diverse specie di palassi : della
vilegi agl'intimi famigliari palatini, d il 1igione, palano della giustizia,
il difesa
prelato maggiordomo ai \ aiutanti di dei cittadini , basilica judiciorum arx
e, onera incinsi ve, si legge che li dichiarò, civiu/H, Palazzo del Papa, dotimi ponti-
secondo il Consuelo, nutari, conti late; a- ficatisi del principe Id pubbli
i
98
TAL P AL
co, basìlìcaj della città, curiaj ducale, le gravi e funeste conseguenze : notai pu-
curia ducisj del senatore, domicilium re che Alessandro Vili proibì ai citta-
senaloriiimj reale, regiaj vescovile, ae- dini e nobili, tranne i principali baroni,
dcs pontificales ; di villa, praetorium. Ol- i ministri e gli ambasciatori esteri, di te-
tre gli articoli Palazzi apostolici o pon- nere sulle loro porte gli stemmi ponti-
tificii, ePalazzi di Roma, in cui farò pa- fìcii.

rola su questa specie di edifizio,non man- Il Bernini, Storia delle eresie, sec. VI,
co di far menzione de' principali palaz- cap. 9, narra che Belisario donò a s. Pie-
zia'ioro luoghi, anco descrivendo bre- tro una croce d'oro del peso di 100 lib-
vemente più importanti e magnifici, sia
i bre e ornala di gemme, la quale poi si
delle accennate spècie, che di altre. A. smarrì nella sede vacante che precedette
Immunità ho detto come il diritto d'asi- il pontificato di Stefano V detto VI, per
lo e immunitario fu esteso al palazzo e la pessima usanza ,
quae inoleverat , ut
abitazioni de' vescovi chiamato Episco- mortilo summo Ponti/ice invaderent ho-
pio (F.), dicendosi palazzo arcivescovile mines sedia apostolicae Patri archium, at-
ed archiepiscopio quello dell' Arcivesco- que depraedarcntur ipsunij proibita poi
vo (
V.), e patriarcale o Patriarchio (F.) rigorosamente da Giovanni IX, come no-
quello del patriarca. Sebbene il titolo di tai nei voi. XI, p. 66, e XXI, p. 206.
sacro palazzo è proprio di quello abita- Tuttociò meglio racconta il Rinaldi, an-
to dal Papa, si rileva dal Borgia, Me- no 885, n.° 4? dicendo, che lo stesso Pa-
morie, t. 3, p. 4°9> cne 8 U arcivescovi pa si recò in guardaroba e in sagrestia,
di Benevento lo diedero alla loro abita- e le trovò spogliate, come trovò vuoti i

zione, nostri sacri palatii. Nelle antiche granai e le cantine, che servivano prin-
cute i termini fri sacralissimo Episco- cipalmente per sovvenimento de' poveri.
pio o Archi episcopio, d' ordinario allu- A Cella del conclave, parlando di quel-
dono alla chiesa cattedrale, e non al pa- le saccheggiate , rimarcai che dall' abu-
lazzo abitazione di vescovo o arcivesco so di spogliare il palazzo del vescovo de-
vo. Della residenza de' vescovi presso la funto e anco del Papa morto, derivò quel-
loro cattedrale, sono a vedersi le Scrit- lo di depredare il palazzo che il novello
ture del Pallavicino e dell'Olstenio, sul Papaabitava da cardinale. Questi depre-
luogo che conviene ad abitare al Papa, damenti furono condannati con censure
pubblicate dal Zaccaria, di cui parlo a ed altre pene dai Pontefici e dai concilii,
Palazzo Vaticano; più l'articolo Con- massime da Onorio III e Bonifacio VIII;
gregazione DELLA RESIDENZA De' VESCOVI. dalla sess. 4 1 del concilio di Costanza e
Egualmente a Immunità parlai dell'im- da quello di Laterano V, con bolla di Leo-
munità de' palazzi de' cardinali dentro e ne X, Temerarium,(\e'ii marzo i5i6,
fuori di Roma, e di quelli anuessi ai lo- Bull. Rom. t. 3 , p. 4^3. Prima e dopo
ro titoli e diaconie, riconosciuta anche queste rigorose proibizioni e penali, non
dal concilio di Laterano V; come Pio IV essendosi pienamente eliminato questo ri-

e Gregorio XIII proibirono che i palaz- provevole ladroneccio, come altrove re-
zi de' cardinali e ambasciatori servissero gistrai, ne sieno prova questi esempi. Ab-
di asilo a'delinquenti e malfattori, e co- biamo Storia d' Avignone
dal Fantoni ,

me altri e quali Papi rinnovarono tale t. 1.264, che nel i3-8 nel conclave
p.
divieto, e quanto combatterono le fran- in cui fu eletto al Vaticano Urbauo VI,
chigie con fortezza d'animo, quali inR.o- avendo domandato romani ad un mi- i

ma gli ambasciatori pretendevano gode- nistro del vescovo di Marsiglia custode


re eziandio intorno ai loro palazzi e tal- del conclave, dalla risposta andate a s.

volta nelle case adiacenti, riportandone Pietro , essi intesero fosse eletto il cardi-
P A L PAL 199
nal di s. Pietro Tebaldeschi, onde talu- dente nel concilio di Lerìda nel $24, can.
ni, asserendo essere l'uso,andaronoa ra- //rt(°f,q. 2, caus. 1 1. Quindi ne venne che
pire i mobili della casa di detto cardina- in alcuni luoghi i beni della chiesa dopo
le.Nel i44? nel conclave per l'elezione la morte del vescovo, erano raccoman-
di Nicolò V, il cardinal Prospero Co- dati al metropolitano o a qualche vesco-
lonna degradato dal defunto Eugenio IV, vo de'piìi vicini. Dai chierici passò la rea
fece di tutto per succedergli , ma indar- usanza nei laici, e sebbene s. Leone IX vi
no gli aragonesi e Colònnesi perciò si af- dasse riparo, pur tuttavia fu d'uopo che
faticarono. Tuttavolta essendo corsa la Urbano II nel concilio di Clermont, can.
voce di sua elezione, il popolosecondo l'a- De laicis,q. 2, caus. 12 del iocp, Cali -
busivo costume andò a saccbeggiargli la sto II in quellodi Tolosa del 1 iqq, can. j,
casa,mentre in vece si proclamava il ve- ed Innocenzo II nel concilio ili Latera-
ro Papa. A Cella riportai quanto avven- 110 II, can. Illud, q. 2, caus. 12 del 1 i 3q,
ne per l'elezione di Pio II. Neil' elezione tornassero a farnegravissimodivieto. Per
d' Innocenzo X un muratore nel disfa- quanto sembra, l'abuso di saccheggiare
re le celle del conclave, gridò vìva Papa le facoltà del vescovo morto trasse l'ori-

Innocenzo: il popolocapì Crescenzo e cor- gine dalla comunione de'beni, cioè (pian-
se al palazzo Crescenzi alla Rotonda , o- do vescovi prendevano tutte le decime
i

ve abitava il cardinal Pietro Paolo. Ma e le altre rendite ecclesiastiche,


per far-
poi seppe che nou era vero e passò a da- ne poi la quadruplice divisione. Cessata
re il sacco al palazzo Pampini j, di cui aprì questa economia, ebbe anche fine l'abu-
le porte la stessad. Olimpia cognata d'In- so di occupare le robe del vescovo dopo
nocenzo X, mostrandone gran contento, la di lui morte. La quadruplice divisio-
giacché essendo stata precedentemente ne durò più o meno secondo
luoghi i :

avvisata da un prelato che suo cognato Carlo Magno e Lodovico I ne'loro capi-
sarebbe eletto Papa, avea nascosto il più tolari ne parlano come di cosa ancora pra-
bello e il più prezioso. Dopo la morte ticata e la prescrivono. Nel secolo Xe XI
d' Innocenzo X corse pericolo di nuovo se ne trovano degli esempi, ed anche nel
saccheggio. secolo XII, come nel concilio Aquense del-
Nel secolo IX principalmente fu in u- la provincia di Narboua del 1 m. ; e ne!
so la stessa rapina al palazzo de' vescovi io32 Atenulfo arcivescovo di Capua ne
nella loro morte,benché Difensori i del- diede esempio con bolla a Benedetto ve-
la Chiesa {V.) doveano impedirne il sac- scovo di Sessa. JNelle carte del secolo XII
cheggio, ed invigilare in sede vacante sui non pai e chevisieno memorie della qua-
beni della mensa. Dissi già che siffatto druplice divisione de'beni, onde crede>i
spoglio fu rigorosamente proibito uel- cessata l'antica disciplina e per conseguen-
I'8g8 da Giovanni IX, come rilevasi dal za I' abuso di dar sacco alle robede've-
Pagi, Drev. Boni. Pont. t. i
, p. 4'Oj n ' scovi defunti.
vita Sleph. V. Analoghe e belle erudizio- PALAZZI APOSTOLICI o POX-
ni ci dà il Borgia, Memorie t. 2, p. 32". l IFICII. Il palazzo papale è la venera-
Edi dice che 1' abuso di dar il sacco al bile casa e residenza ordinaria del supre-
palazzo e robe del defunto Pontelìce a- mo gerarca della cristi nula, capo visibi-
vea procurato lo stesso Leone IX di
s. bilc della Chiesa cattolica, del più antico
toglierlo quanto ai vescovi. Già in orien- Sovrano d' Europa, chiamata per eccel-
te i padri del concilio di Calcedonia,can. lenza sacra, sacri Palatii, dotnus Ponti-
Non lieeat q. 2, caus. 12, aveano vietato ftcalis t
sacrae Donni* Chiamasi aucora
ai chierici d' invadere i beni del vesco- palazzo apostolico quello ove dimorano
vo defunto. Altrettanto poi si lece in occi- 1 rappresentanti pontificii, con
200 PAL PAL
Nunzi , Delegati ed altri ministri diplo- tutto il cristianesimo, crea i cardinali,
matici o governativi: de' principali si fa tratta la canonizzazione de'beati e gli af-

memoria a' loro luoghi. Il titolo di sacro fari più importanti della Chiesa; avendo
palazzo fu dato a quello de'romani Ponte- già nell'aula concistoriale investito di re-
fici, senza confronto più ragionevolcnen- gni i sovrani, ricevuto imperatori, re e
tedi quello cheun tempo portarono quel- principi, in un ai loro ambasciatori, ciò
li degl' imperatori, re di Francia, il do- che ora Udienze (^.), che il Pa-
fa nelle
ge di Venezia nel 982, il principe di pa accorda nelle sue domestiche came-
Capua nel 112 1, come osserva il Nardi, re, ricevendovi l'omaggio de'cattolici che
De' parrochi, t. 2, p. i58 e 357: in Pa- si recano in Roma, non meno che degli
via (f.) risiedevano i conti del sacro acattolici. Ne' primi tre secoli le abita-
palazzo d'Italia. In palazzi apo-
fatti ne' le persecuzioni, erano
zioni de' Papi, per
stolici si dierono gli esempi delle più ordinariamente o le Catacombe e Cimi-
sublimi virtù, si fecero più grandi atti
i teri^.) ( tuttavolta si ha che Giovanni
di suprema autorità pontificale e sovra- HI del 56o abitò nel cimiterio de' ss. Ti-
na, onde si possono chiamare monumen- burzio e Valeriano ), o le case de'più fe-
ti storici interessanti tutte le nazioni, per deli patrizi o altri cristiani, e delle più e-
tanti moti vi e ragioni che facile è spiegare. semplari matrone, che dalla gentilità pas-
11 Nardi rileva che il titolo di sacro pa- sate a professare la legge di Gesù Cristo,
lazzo dato all'abitazione del Papa, già noumeno offrivano le loro sostanze pel
era in uso a tempo di s. Gregorio Ili mantenimento, che i loro palazzi al ricet-
del 731 : nel conciliabolo romano del to di essi. Ivi i Pontefici nascosti e ritira-
963 è appellato sanclurn palatium. Al- ti celebravano anche i divini misteri. 11

tridocumenti sono del o G, del 1029 1 1 Martinelli chiamò la chiesa di s. /Ilaria in


nel concilio romano, in cui un cardina- via Lata (V.) prima residenza, tribuna-
le diacono era canccllarius sacri pa- le e trono della maestà di s. Pietro, ed in

lata. Nelle Cappelle pontifìcie (f.) dei conseguenza episcopio, patriarchio, reg-
palazzi apostolici il Papa celebra o assi- gia de' Papi, e grembo di s. Chiesa, li-

ste alla maggior parte delle sacre funzio- no a s. Silvestro dopo il quale fu eletto
I,

ni , con isplendore e decoro di ecclesia- e stabilito il Lalerano. Questa gloria pe-


stica magnificenza, coll'interventode'car- rò s. Maria in via Lata la divide con la
dinali, patriarchi, arcivescovi e vescovi ,
Chiesa di Pudenziana (V.). 11 Moretti
s.

curia e corte romana, e di personaggi e poi dichiara primo episcopioo patriarchio


sovrani d'ogni nazione : nel voi. Vili, p. pubblico di JAoina quello di s. Calisto I

229, 287 e seg., riportai le osservazio- del 22 i presso la Chiesa dì s. Maria in


ni da me fatte sulle funzioni celebrate, Trastevere , come dico parlando del suo
massime della settimana santa, se Papi i palazzo. Nel IV secolo, donata da Co-
abitavano il Quirinale; e nel voi. IX, p. stantino pace alla Chiesa, assegnò per
la

44? 7I5 78 e 101 quelle per le feste del abitazione comoda e decente del Ponte-
Corpus Domini, s. Pietro e Natale. Del- fice (amando di esaltarlo non meno del
le funzioni poich'ebbero luogo nelle cap- gentile, il qual pontefice pure abitava in
pelle segrete de' palazzi apostolici, ordi- palazzo pubblico) l'imperiale palazzo di
narie e straordinarie, vedasi il detto voi. Lalerano (l\), contiguo al quale edificò la
IX, p. 1 52 e 1 63. Le cappelle e predi- basilica del Salvatore,prima chiesa del
che che hanno luogo nel palazzo apo-
,
mondo, ed in cui per molti secoli Papi i

stolicosi celebrano in quello dove fa il


,
abitarono quale loro proprio e sicuro sog-
Papa l'ordinaria dimora. Nel Concisto- giorno, come dirò nel descriverlo; e par-
ro (F\) ) il Pontefice provvede di vescovi lando di quello faticano, si vedrà che
P AL PAL 20 r

i Pontefici nel delto secolo comincia- Da tempo immemorabile si aduna nel


rono a dimorarvi mentre la residenza, palazzo apostolico e col titolo di sacro il

Quirinale ebbe principio nel XVI. Inol- tribunale dalla Rota^F.), ed il luogo de-
tre i Papi abitarono presso le Chiese di stinato all'udienza delle cause si chiama
Roma (A7 .), come dirò descrivendo le lo- auditorio. In progresso di tempo vi furo-
ro principali residenze: Paolo I dalla
s. no anche stanze per le Cotigre-
stabilite
sua casa contigna alla Chiesa eli s. Silve- gazioni Cardinalìzie (A'.), compresa l'ali*
stro in Capile , nell'estate essendo pas- bellissima Segnatura, e la congregazione
sato ad abitare presso la basilica di s. di consulta.A delto articolo notai , che
Paolo ivi morì. Il Cancellieri nella Lette- tenendosi prima tali congregazioni nelle
ra sull'aria di Roma, notò divetsi luo- i case private de' cardinali più anziani di
ghi successi vanieuteabitati dai Papi, mas- ciascuna Alessandro VII introdusse di
,

sime nella stagione estiva, ciò che può ve- adunarle nel palazzo apostolico, ove sta-
dersi ai rispettivi articoli ed ai seguen- bilì per esse appositi archivi: ora leggo
ti. La varietà di abitazioni in tanti diver- nel l'ucci, De giubilei p. 120, che nel lu-
si rioni di Roma provenne o da circo- glio 1600 ordini) Clemente VIII che le

stanze particolari, o per migliorare aria e congregazioni de' cardinali, che prima si

soggiorno, o per stabilirsi ne' luoghi ove tenevano avanti il cardinal decano e pre-
era il fòrte della popolazione, e per mag- fetti delle stesse congregazioni , in avve-
gior comodo della curia e di quelli che nire si facessero nel palazzo Vaticano, on-
doveano trattare affari. de potervi intervenire qualche volta, co-
Ben presto il palazzo apostolico diven- me fece. Alessandro VII dunque avrà pe-
ne l'ospizio e l'asilo de' poveri. Pelagio rò stabilito questo nuovo metodo: si de-
II del 5y8 vi raccoglieva poveri, mas- i ve notare che le adunanze di dette con-
sime vecchi, come se fosse il loro ospeda- gregazioni e tribunali hanno luogo in quel
le. Il successore s. Gregorio I ridusse il palazzo dove il Pontefice fa la sua ordi-
suo palazzo (abitò pure nel monastero e naria residenza. L'introduzione nel pon-
Chiesa de' ss. Andrea e Gregorio [V.) in tificio palazzo de' Procuratori delle cause
scuola di virtù, di dottrina e di canto ec- del sacro palazzo apostolico {V-), edel-
clesiastico, ed ogni giorno vi chiamava a l' Archivio e Biblioteca della s. Sede (V.)
mensa 12 poveri , come a suo esempio risale ai primi tempi della Chiesa; suc-
praticarono moltissimi de' suoi successo- cessivamente furonvi stabilite le diverse
7
ri , lo che dissi ancora ad Elemosine- Segreterie (T -), e Gregorio XVI vi pose
ria apostolica (P.)- Questa antica e be- l'archivio de' Maestri delle cerimonie pon-
nefica istituzione del palazzo apostolico, ti fide {V.). Della Camera apostolica, già
stabilita dai Papi in favore de' poveri ,
fissala ne' primi seooli nel sacro palazzo,
donde ne derivarono altre benefiche isti- come della Floreria apostolica, ove par-
tuzioni, come delle maestre pie, de'mae- lo delle diverse guardarobe, sono a ve-
stri regionari , medici , chirurghi e spe- dersi quegli articoli e gli altri riguardan-
zierie a vantaggio degl' indigenti d' ogni ti le altre officine. A Palazzo Vaticano
rione di Roma. A Medicina dissi che qui-. e LATBBAlfEgSB, li celebro come divenuti
vi anticamente furono scuole di que-
vi emporio e sede delle arti belle, per la pro-
sta scienza salutare, con orto di sempli- tezione de' P.ipi.
ci. A Maestro del sacro palazzo ed a , Degli antichi e numerosi uffici del pa-
Lettori del SACBO ni \//.o parlai dello ,
lazzodel Papa, come degli odierni, ne p ir-
scuole che sino a Leone V Pontefici a- i lo ai loro articoli: primari antichi fu-
i

veano tenuto nel loro palazzo per inse- ,


rono il Primii i-io. il VicedomìnOi il Se*
gnarvi le scienze come in una università, conducro, il Protoscrinario, il Pruniceio
?.o2 TAL PA L
ile' difensori, V Arcario o Tesoriere, \\ Ve- pontificio palazzo. A Maestro osturio
slarario, il Saccllario, il Nomenclatore, ho parlato di questo uffizio, e di quelli

il Superista, il Camerlengo , il Maestro cui eia affidata la custodia del palazzo


thl sacro ospìzio, il Maresciallo {V.); gli e delle porte, su di che può vedersi an-
attuali sono il cardinal Prefetto de sacri che Guardie, Lancie spezzate , Caval-
palazzi apostolici, il prelato Maggiordo- leggieri, Corazze, Guardie nobili: nel
mo, Foriere maggiore (procurator a
il voi. XXXV, p. 221, dissi degli amichi
supcllecti li sacri palalii), che in assenza portinari palatini. La guardia Svizzera
del prelato ne fa le veci, il Cavallerizzo (/\) in alcune circostanze spara i mortali,
ìnaggiore, il Maestro di casa (V.), ed al- e prima i cannoni eh' erano nel palazzo,
tri nominati a Famiglia, pontificia, nel massime per solenni cavalcate, creazione
quale articolo ed a Maggiordomo trat- di nuovi cardinali, ed altre funzioni:
tai dell'amministrazione, giurisdizione quella dell'antica Civica scelta, e quella
e govcrnainento del palazzo apostolico; dei Capolorio milizia urbana, dal regnan-
e quali palazzi, edifizi e fabbriche gli so- te Pio IX riceverono il titolo di guardie
no addetti, comprensivamente alla vigna palatine pontificie, quindi per dar loro
ili Papa Giulio III [V.). Sotto gli au- un migliore ordinamento perchè formi-
spicii del palazzo apostolico è l'Ospizio no un solo corpo e ne venga regolato l'o-
de 'coiwer tendi (V.). A Maggiordomo dis- norevole servigio, a' «4 dicembre iSjmi
si pure ch'egli, come primo ministro del fece pubblicare dal cardinale Giacomo
palazzo apostolico, non solo esercita giu- Antonelli prefetto de'sacii palazzi aposto-
risdizione ne' palazzi apostolici, ma nei lici Regolamento della guardia palali"
il

luoghi altresì ove il Papa assiste e cele- na. Con questoal i.° gennaio i85i ven-

bra le funzioni e nc'luoghi in cui si fer- nero sciolte le due guardie palatine della
ma ne'viaggi e villeggiature. De' cardi- civica scelta e della milizia urbana, e si

nali palatini, de' prelati palatini, ed altri formò nuovo corpo della Guardia pa-
il

uffizia li e individui abitanti ne' palazzi a- latina, il quale si compose con gl'indivi-
poslolici e appellati col vocabolo Cubicu- dui d'ambedue, coi rispettivi gradi e an-
lario o Palatino, V. tali articoli, ove feci zianità, con uniforme stabilito. Quauto
avvertenza che ne' palazzi apostolici dai alle future ammissioni è prescritto, che
cardinali non si può alzare il baldacchino, saranno gli ulfiziali presi dalla nobiltà e
e siccome sono considerati quelli del-
tali dai negozianti possidenti, mediante nomi-
la Consulta, della Dateria, della Cancel- ne del cardinal prefetto coli' annuenza
leria, della Curia romana, della Congre- sovrana, bassiuffiziali e guardie dovran-
i

gazione di propaganda, neppure in que- no essere bottegai proprietari, e questi


sti si erige, per venerazione alla suprema colla condizione che cessando d' essere
giurisdizione del sommo Pontefice. In ri- capi di bottega devono essere diminuiti
spetto a questa nel citato articolo accen- dai ruoli tutti dovranno prestare giu-
:

nai quanto praticasi con chi muore nei ramento di fedeltà. Questo corpo fu tat-
palazzi Quirinale e Vaticano. Alle bio- to in tutto dipendente dal prefetto dei
grafie de'cardinali dico di quelli eh' eb- ss. palazzi apostolici, e sarà composto ili

bero l'abitazione in palazzo, per distin- uno stato maggiore e comandato da un


zione, amorevolezza e altri molivi, come tenente colonnello (il quale potrà sceglier-
per servirsi Papi con più comodo dei
i si fuori del corpo) e di due compagnie
loro consigli lo che praticarono pure con
; di 80 teste per ciascuna. Quanto al ser-

prelati e altre ragguardevoli persone. In vizio, la guardia palatina essendo desti-


diversi articoli rimarco quali sovrani eb- nala al servigio della persona del Papa,
bero ospitale e splendido alloggio nel prende posto nell' anticamera dopo la
P AL PAL ao3
guardia nobile, interviene ai pontificali Dalla lettura dell'intera collezione dei
e cappelle pontifìcie nello stesso modo e Diari di Fonia, incominciata nel 1
7 1
6,
collo stessoregolamento già osservato dal- oltre alle citate sulla celebrazione delle
la cessata civica scelta. Allaguardia pala- funzioni, ho potuto fare le seguenti os-
tina furono accordati diversi privilegi e servazioni sulla dimora de' Papi ne'due
prerogative. Inoltre essendovi ne'palazzi palazzi Vaticano e Quirinale, mentre in
pontificii gendarmi (già carabi-
anche i quali de'due morirono i Papi, dopo l'e-

nieri) pontificii, questi hanno luogo nella rezione del secondo, è notato nel citato
i." anticamera pontificia in tempo di u- voi. XLV. Va avvertito che prima del-
dienza, come le altre guardie; mentre la l' erezione del palazzo Quirinale soleva-
svizzera custodisce sempre gl'ingressi dei no Papi neh' estate partirai dal Late-
i

appartamenti pontificii. Nei


palazzi e degli rano o dal Vaticano, per andare altro-
palazzi Quirinale e \ alleano, pompieri i ve a respirare un'aria migliore, massime
hanno il qunrliere. Del riprovevole abu- ne'tempi antichi, in cui le strade di Ro-
so di depredare il palazzo apostolico nel- ma non erano selciate e le acque invece
la morte dei Papi, parlai a Palazzo. In di avere i loro scoli restavano stagnanti
sede vacante il cardinal Camerlengo (F.) con infezione dell'aria: per evitar questa
ha cura de'palazzi apostolici, ed affida ai i Papi fabbricarono in varie città e luo-
prelati Chierici di camera (V.) la custo- ghi di buon clima palazzi adalli al lo-
dia delle varie sue parti ed officine. A- ro uso : in Pioma i notati ne'seguenti ar-
vendo Gregorio X statuito che nel pa- ticoli e per ultimi quelli di s. Marco,
lazzo abitalo dal Pontefice defunto, si d'Aracoeli e del Quirinale. Clemente XI
formasse il Conclave (F.) per eleggere fece 1' ordinaria sua residenza al Quiri-
il successore, in tale articolo dichiarai nale, ma abitò anche al Vaticano, come
dove quindi furono maggior eletti, nella rilevo dal Cecconi, il quale narra che vi

parte al Vaticano, segnatamente dopo si recò dal Quirinale a' 23 novembre


Gregorio XI, e stabilmente dopo Nico- 1707, e dal Valesio che riferisce il suo

lò V sino e inclusive a Pio VI : gli ultimi passaggio al Quirinale a' 1 2 giugno 1708
4 conclavi si celebrarono nel Quirinale. per dimorarvi nella stagione estiva. Il

In diversi tempi iPapi risiedendo in Or- successore Innocenzo XIII nel 172 1, do-
vieto, Viterbo, Perugia, Assisi, Segni, po la coronazione, passò ad abitare il pa-
Tcrracina, Anagni, Monte Fiascone, ed lazzo Quirinale, per comodo del popolo
altri luoghi, vi ebbero palazzi, ed ivi ne e della curia. Benedetto XIII li 2 luglio
parlai ; altrettanto in quelliove fecero 1
724, pei' godere il vantaggio di aria più
Villeggiatura ( V.) , come in Frascati pura, si recò dal Vaticano al Quirinale
(F.), oltre l'odierno di Castel Gandoìfo in treno semi pubblico, visitando le chie-

{V.), e dove alloggiarono ne' viaggi o se di s. Pietro, di s. Maria Maggiore e


dimore in città e luoghi. Ne'seguenti ar- di s. Andrea al Quirinale; nell'ottobre
ticoli descriverò i principali palazzi abi- soleva come nel carnevale ritirarsi nel
tali dai Pontefici, singolarmente gli at- convento de' suoi domenicani a Monte
tuali Quirinale e Vaticano, quali in un i Mario, del quale parlo a Monti ni Ro-
al Lateranense furono da Leone XIIcol- ma, quindi portavasi al Valicano. Nel
la bolla Super universum, quarto kal. detto auno 1724 si restituì a' ag no-
nov. 1 8>. j, inclusi mila parrocchia da lui vembre al Vaticano alli-etlanto fece :

istituita nel palazzo apostolico, col pre- nel i"ìj, come nel recarsi e partire
iato Sagrista (/''.) per parroco, ili che dal Quirinale. Indi nel 17*6 passò ad
tenni proposito nel voi. XLV, p. [90 e abitare il Quirinale a'3 agosto, però
scì;. ed a Parrocchia precedentemente vi si recava dal Nati-
2c>4 P A L PAL
cano pei concistori, esame de' vescovi e passò ad abitare il Valicano. Clemente
congregazioni. Nel 1727 di sabato e nel XlV dopo la coronazione, lunedi 5 giu-
i.°di agosto si portò ad abitare il Qui- gno 1769, si portò a risiedere al Quiri-
rinale, dopo aver celebrato messa a s. Fi- nale con treno pubblico, in carrozza con.
lippo Neri e visitata la cbiesa de'ss. Apo- due cardinali. Eletto nel 775 Pio VI a' t

stoli per l'indulgenza della porziuncula ; 1 5 febbraio, restò ad abitare nel Vatica-

quindi a' 1 8 novembre di sabato, aven- no; nella prima sortita passò soltanto a
do celebrato a s. Filippo e visitatola chie- pranzo al Quirinale, ove andò in forma
sa di s. Maria sopra Minerva, dal Qui- pubblica ad abitare domenica mattina
9
rinaie recossi a risiedere nel Valicano. luglio, ritornando al Vaticano martedì
Nel 1728 Benedetto XIII passò al Qui- 5 dicembre. In tutto il suo lungo pon-
rinale il giorno di s. Ignazio, il cui alia- tificato tenne poi questo metodo: con
re visitò al Gesù ; vi restò inlerrottamen- treno di ciltà o semipubblico, col mag-
te, facendo la principal Va- dimora al giordomo e maestro di camera, a'3o giu-
ticano, ov'era nel fine di settembre. An- gno e nelle ore pomeridiane, previa la
che nel 1
729 Benedetto XIII stette sem- visita della contigua basilica, dal Valica-
pre al Vaticano, però gran parte di ot- no passava ad abitare il Quirinale (tran-
tobre e novembre diinorò nel suddetto ne il 79 che ciò fece il 1 ." luglio, a mo-
1 1

convento, meno Clemente


le funzioni. tivo della processione dell'ottava del Cor-
XII nel 1730, lunedì 7 luglio, dopo la 1 pus Dommi,e nel 797 che partì dal Va-
1

coronazione, in compagnia di due cardi- ticano pei suoi incomodi a' 7 luglio);
nali, si recò ad abitare il Quirinale per quindi a' 8 novembre da questo palaz-
1

comodo della curia e del popolo, e vi zo si restituiva al Vaticano, e siccome ri-


restò fiuchè visse. Nel 1 740 coronato che correva la festa della dedicazione di det-
fu a'22 agosto, nel seguente lunedì Be- ta basilica, prima vi celebrava messa al-

nedetto XIV passò al Quirinale, per co- l' altare papale, ascoltandone in quello
modo popolo e della curia, e vi ri-
del della cattedra altra d'un cappellano se-
mase in tuttoil suo lungo pontificalo: greto, indi venerava le reliquie (però nel
bensì soleva pernottare nel Vaticano per 1787 si recò al Vaticano a' ig novem-
la festa del Corpus Domini, e talvolta le bre, e nel 1796 per tutto trovò schiera-
sere del giovedì, venerdì e sabato santo, ta la numerosa milizia arruolata per le
ecpjelladella vigilia di s. Pietro.Per l'an- politiche viceude). Pio VII, eletto nel
no santo del giubileo , onde aprire la 1800 in Venezia, li 3 luglio passò ad a-
porta santa, porlossi al Vaticano, e vi dor- bitare il Quirinale e vi stabilì la sua or-
mì dalla vigilia di Natale fin dopo la dinaria residenza; nel mercoledì santo
3." festa. Nel 1758 dopo la coronazione per le funzioni soleva recarsi al Vatica-
ClementeXllI, lunedì 17 luglio, coi car- no, restandovi sino alla 3/ festa di Pa-
dinali decano e sotto decano, per como- squa. Li 6 luglio 1809, dopo essere sta-
do della cittadinanza e della curia si tra- to Pio VII nel Quirinale circa due anni
sferì alla residenza del Quirinale. Per le senza mai uscirne, fu portato via pri-
funzioni della settimana sauta, si recava gione dai francesi. Piitornato in Roma
al Vaticano nel mercoledì santo e ne nel 18 i4 tenne il precedente sistema, fin-
partiva nelle ore pomeridiane di Pasqua, ché non ne fu impedito dall'età e inco-
come Benedetto XIV; soleva dormirvi modi devesi però notare che nel declinar
;

anche nelle sere delle vigilie del Corpus del 18 16 si recò al Vaticano e vi restò
Domini e di s. Pietro. Nel 1767 per la alcuui mesi del 1817. Leone XII, eletto
canonizzazione di sei santi, che celebrò ai li 28 settembre 1823 pel primo nel Qui-

16 luglio, tre giorni prima Clemente XIII rinale, ivi rimase, e dipoi passò ad ahi-
PAL PAL ao5
tare il Vaticano li 7 maggio 1824, e vi furonvi stabilite in diversi ministeri e
restò finché visse. Il successore Pio Vili, domestici servigi; che ivi come ne' seco-
eletto li 3 r marzo 1 82.C), rimase ad abi- li precedenti si vivea incomune, secondo
tare nel Quirinale, quindi dopo la coro- il costume già dai Papi tenuto nel Pa-
nazione seguita a*5 aprile, dalla basilica lazzo Lattranense [V.), e de' vescovi, e vi
Vaticana si recò a risiedere nel contiguo si ammettevano a mensa anco gl'invita-

palazzo, e dopo la festiva ricorrenza di ti dal Pontefice a mezzo del nomencla-


s. Pietro nuovamente passò al Quirina- tore o notaio del vicedomino, quindi nel
le. Per la festa della dedicazione della palazzo apostolico, come nel precedente
basilica Vaticana, nella sera precedente di Roma, vi furono diversi tinelli, coena-
Pio Vili si restituì al Vaticano, e nel se- ciduiìì, Inclinarla, luogo cioè dove man-
guente anno 83o passò nelle ore pome-1 giavano! cortigiani, i ministrie famigliari
ridiane della 2.' festa di Pasqua al Qui- pontificii, secondo il grado, ai quali ti-

rinale. Gregorio XVI, eletto a'2 febbraio nelli eranvi addetti particolari ministri
j 83 1 al Quirinale, vi restò finché coro- e inservienti, presiedendo nei solenni con-
nato a'6 detto in s. Pietro, dopo la fun- viti gli uffiziali maggiori. Un'idea della
zione passò al contiguo palazzo: per le primitiva coclee famiglia pontificia si può
vicende politiche a' 3 marzo ritornò al apprendere dal ruolo di quella di Nicolò
Quirinale, donde a' 3o ottobre nelle ore 111 che pubblicai nel voi. XXIII, p. 4°-
pomeridiane della domenica si restituì Dal numero copioso ivi indicato delle vi-
al Valicano. IS'el lungo suo pontificalo vande che giornalmente si cucinavano
con treno di trottata e talvolta con quel- nel palazzo apostolico, e siccome i vola-
lo di città (e diverse volte festeggiato tili e quadrupedi selvaggi formavano la

dagli abitanti del rione Borgo), previa la principale parte del cibo, così per farne
visita della basilica Vaticana, che altre preda e averne pronti all'occorrenza non
metà di ot-
volte eseguiva dopo, circa la solo furono introdotti nel pontificio pa-
tobre dal Quirinale passava al paiano lazzo i cacciatori, ma i Pontefici nelle
Valicano, poscia ne' primi di luglio dal investiture imposero somministrazioni di
Valicano recavasi al Quirinale. Soltanto Caccia ( T'.). Ces-
volatili e cani atti alla
per motivi di salute nel i83q restò pili sando a poco a poco per le vicende dei
a lungo alla residenza del Quirinale, poi- tempi l'antica forma della vita comu-
ché passò al Vaticano a'2 1 dicembre e ne, ed intermesso il tinello, cioè il tenere
solo per la cappella dell'Avvento eravisi a mensa tutti gli uffiziali e famigliari del
portato ; e nel 1840 ritardò il passaggio Papa, cessarono in corte pontifìcia i cac-
al \ atieano sino a' 7 novembre. Final- ciatori, ed in vece furono introdotte le
mente il regnante Pio IX, eletto ai iG somministrazioni di pane, vino, comme-
gnigno 18.4G nel Quirinale, in questo stibili, legna, lumi, mantenimento di ca-

palazzo fece la sua ordinaria residenza, valli ed altro, con tenui onorarn, chia-
solo passando a dormire nel Valicano il mate parti di palazzo, la cui quantità e
mercoledì, giovedì, venerdì e sabato san- qualità può rilevarsi ne' diversi ruoli pa-
to per le funzioni della settimana santa. latini clic riportai a Famiglia portoti»
Partito da esso e da Roma a'?. 4 novem- CU. In che consistevano le partì di />,/-
bre 1848, ritornando alla sua ^dr ai 2 Lizzo, poi ridotte a sole porzioni di pa-
aprile 8;ìo passò ad abitare il Vaticano.
1 ne e vino, le quali nel principio di luglio
Nel voi. XLI, p. 242 e seg. ho detto, 1 -<)- furono
in gran parie abolite da
che determinata la pontificia residenza Pio VI, e definitivamente da Pio \ nel 1 1

nel patriarchio Lateraoense, un numero* 1800 per economia, principalmente lo


so stuolo di persone ecclesiastiche e laiche narrai nel \oI. X.\I, p. 5
-, e XXIII, 1
2o6 PA L PAL
p. 3p g4 e §5', non che
e seg., 64, 88, oro, rimane memoria in inventarli dei
gl'individui che proporzionatamente al- passati secoli e inqualche antica abita-
la diguilà ed uffizio ne partecipavano, zione. I corami del Valicano vi rimase-
pure nel voi. XL1V, p. 287, iu
lo dissi ro fino al pontificato di Pio VI. Nella
un alle prerogative godute dal forno, pontificia cappella segreta di Castel Gan-
mola e cantina di palazzo, nella prela- dolfo, le pareti sono coperte di simili co-
zione eziandio agli acquisti. Nei citati ed rami messi a oro con arabeschi e stem-
nitri luoghi si può vedere come un tem- mi. Nei palazzi pontificii di Roma la co-
po aveano la parte di palazzo e quale, perta di qualche tavolino ha bordi di co-
oltre i cardinali e vescovi assistenti al rame a oro, reliquia dell'antico addobbo.
soglio dimoranti in Pioma o appena vi Che le camere de' principali signori di
si recavano, i prelati e famigliari ponti- Bologna nel secolo XVI erano addobba-
ficii, gli amhasciatori ed oratori de' prin- te tutte di cuoio di varie sorte e bellis-
cipi presso la s. Sede, i parenti del Papa, simo, si legge nel Giornale romano il

alcuni corpi e collegi, ed altri molti per- •Saggiatore^ voi. 4, 209. Essendo ban-
p-
ciò c[un\\fical\ famigliari comuni e com- dite nelle camere pubbliche le sedie, in
mensali del Papa. Sulla parie di palaz- vece sonovi banchi di legno dipinti cogli
zo, delta anche panem honoris, vedasi stemmi e nomi del Papa regnante, o im-
il Bernini, Trib. della Rota 3 p. 5q. A. pellicciati introdotti sotto Gregorio XY I,

Maestro di casa de' sacri palazzi apo- i quali souo nelle camere più nobili, co-
stolici, raccontai come questi sino al ter- me nell'anticamera segreta. Nelle Udien-
mine del secolo decorso presentava in ze [V.) che accorda il Pontefice la sedia
nome del Pontefice ai sovrani quando solo si dà ai sovrani e principi reali, se-
arrivavano in Roma, ed agli ambascia- dendo i cardinali, gli ambasciatori e quei
lori quando si facevano conoscere for- prelati che hanno quest'onore su sgabelli
malmente, i donativi di copiosi comme- impellicciati o su sgabelli coperti di vel-
stibili. luto o damasco cremisi con ti ine d'oro.
Quanto agli addobbi e suppellettili Il Papa siede sotto il baldacchino, tanto
delle stanze pontificie, sono semplici e in- nelle udieuze pubbliche e private, che
sieme gravi e decorosi, proporzionati al dove mangia. All'articolo Udienza dirò
venerabile capo della Chiesa, ima vol- che nelle stanze pontificie non si ammet-
ta più magnifici pei parali di velluti e tono donne, tranne le sovrane e le prin-
damaschi rossi, con ricchi galloni, trine cipesse di sangue regio con il loro seguito.
e frangie d'oro. Al presente le anticame- Bromato nel t. 2, p. 489 della fila di
re e le stanze domestiche del Papa sono Paolo IV , riporta il rigore di questi,
parate di damaschi rossi, con cornici di che nou voleva entrassero femmiue nel
legno dorato o cordoni di seta intar- suo palazzo inclusivamente alle sue ni-
d'oro:
siati baldacchini sono di da-
i poti. Quasi tutte le camere hanno il Cro-
maschi di velluti rossi con trine, galloni cefisso, e vi è ancora sullo scrittoio pon-
e frangie d' oro. Neil' Effemeridi lettera- tificio; si cuoprono tutti con seta pao-
rie di Roma 1821, t. 3, p. 1 58, si rac- nazza nel sabato Sitienles, copertura che
coglie che nel 1572 si addobbavano gli ne) giovedì santo è di seta bianca in quel-
appartamenti neh' estate con corami di lo della cappella segreta del Pontefice.
cuoio, chiamati paramenti falli di cuoi, e Negli appartamenti pontificii sonovi al-
simili erano le portiere; nell'inverno con cune grandi bussole di noce avanti le por-
arazzi, coi quali tuttora sono adornale te, con tre aperture ; in quella di mezzo
alcune sale del palazzo Quirinale. Dei passa il Papa ed sovrani o sovrane re-
i

parali di corame messi con bei lavori a gnanti soltanto, tutti gli altri da una del-
PA L P A L
le due laterali. Leggo nel Luoadoro, Re- cavalcata di cardinali e corte romana
lazione della corte di /lama (Bracciano Federico conte d'Urbino, dopo che nella
1646), p. 17, clie nella parie eli mezzo vi messa e cappella solenne fu dichiarato du-
passavano anche fratelli e nipoti del Pa- i ca li 1 1 agosto 1
474 da Sisto IV: il Re-
pa vivente. Delle bussole ove il Papa a- posati dice a' i3 marzo.
scolta la predica, V. Predica. I palazzi a- Palazzo d* Assisi. Contiguo alla basi-

postolici non sogliono illuminarsi per pub- lici o sacro convento, che per avervi di-
bliche allegrezze, nemmeno dagli abitan- moi alo molti Papi, d. versi de'quali ram-
ti in esso, i quali per tali occasioni neppu- mentati ad Assisi, e per ultimo Gregorio
re apparanodi drappi le finestre, ciò che XVI, e per esservi stato lo scrigno e l'ar-
non si osserva strettamente nei fabbri- chivio della sede apostolica , Benedetto
cali annessi o dipendenti. Che palazzi i XIV elevò detta chiesa al grado di ba-
apostolici però s'illuminarono per Inno- silica patriarcale e cappella papale, co-
cenzo X e sotto Clemente XIV, lo accen- me dissi ne' voi. II, p. 279; Vili, p.

nai ne' voi. X, p. 70, XX VII p. 7 j 1 I, : 1 43; XXVI, p. 70.- 1,7 > ; XXXI, p. 62.
qui aggiungerò, che Clemente XIV, per Palazzo d' Aravoeli. T' . Chiesa di

la riconciliazione col Portogallo, a' 24 e s. Maria d' Aracoeli , il voi. XX\ I, p.

l5 settembre 1770, con particolare di- 1


47, ed il p. Casimiro da Roma, Memo-
stinzione fece illuminare i palazzi Vati- rie della chiesa e convento d' Aracoeli, p.
cano Ciò che ad onore della
e Quirinale. 468 e seg., il quale descrive pure le an-
beata Vergine Assunta, Gregorio XVI tichità rinvenute nelle fondamenta, al-
fece eseguire nella vigilia e festa del 1837, lorché l'edificò Paolo III sopra l'orto dei
per invocarne il patrocinio pel morbo minori osservanti, facendo uso di gran
choleia, si legge nel n.° G5 del Diario parte dell'infermeria e di altre celle dei
di Roma. Il prelato maggiordomo rila- fiati, cui iinpote silenzio. Volle abitarlo
scia i biglietti per vedere i palazzi apo- per l'amena situazione anche PioH .l'ac-

stolici, le cappelle e giardini pontificii. crebbe di molte comodità, l'ornò e ab-


Vedasi il Gatlico, A via caercmonialia. bellì con pitture, tra le quali il fregio
Palazzo de' ss. Apostoli. Mai lino V della sala l'eseguirono i fratelli Federico
lo 1 ifabbricò più SOUluOM) e nel i| 2 7 *> e Taddeo Zucca ri, e Michelangelo da Ca-
si recò ad ubitailo, dimoiandovi massi- ravaggio vi colorì una tresca di pulii. A
me nel!' estale, onde si hanno bolle e di- Palazzo di s. Marco dico della comuni-
plomi con la data apud s. Apostolos. Vi cazione che aveano ambedue.
abitarono anche altri Pupi( ribelli ro- i Palazzo d* Avignone. Nei primi perio-
mani vi volevano porr» prigione Euge- di del secolo XIII la s. Sede divenne si-
nio IP (l ), come Giulio 11, Clemente gnora d' una gran parie della contea / e-
^ Il e Paolo III. Anzi i primi Pontefici naissina o Venesina (/'.). in Proven-
che risiederono nel Quirinale, avanti che za, di cui era capitale Carpentrasso (I \
Paolo V * dificasse la magnifica cappel-
i . ed i Papi incominciarono a governai I»
la, nella contigua 1 bici 1 vi celebraronodi- pei rettori nel ia35. Eletto V 3

rene funzioni. Tot lui iportaine'vol. V,p. i3o5 Clemente V, stabilì l« residenia
\l,p. 'SS, •<)<), \IY, [1. I M>, 178, pontificia con unta la curia romana in

285,388,296; XLIII.p. I77. Si leg- Francia , quindi nell'ottava dell' 1

ge nel Piatta, Gerarchia cardinalizia t aia 1 log li trasportò io pignone,


p- che in (fuetto palazzo Sitlo l\ e
|<>i), me Don soggetta al re di Francia ,
per
Innocenzo \ 111 \i alloggiarono Andrea iliè appai tenente alla Pro*ew '• di

Paleologo degl' imperatori greci : e che Dora la casa d' Angiò regnante sol
•pii tu accompagnalo con solenuissima trono ili Napoli , e otigoa alla
|
ao8 PAL PAL
contea Venesina. Incominciò allora Avi- poscia servito a diversi altri Papi avigno-
gnone ad essere illustrata dallo splendo- nesi : in questa città il nominato cardi-
re della corte pontificia, ead acquistale nale Voye vi avea edificata la sontuosa
celebrità pei clamorosi avvenimenti che collegiata di Nostra Signora con capito-
ne derivarono per la residenza papale. lo e dignità. Clemente VI morì in Avi-
Clemente V soggiornò talora in Monteos gnone, e fu sepolto nel monastero di Ca-
o Maulacene, come dissi nel voi. Ili, p. sa di Dio nelT Auvergna , nel mausoleo
3 7ZJ- ove edificò un magnifico palazzo,
j
fabbricato sotto i suoi occhi in Villano-
morendo a Riquemaure o Rochemau- va. Nel conclave tenuto nel palazzo apo-
re (in cui nel 356 il cardinale Bertran-
i stolico, divenuto comodo all' uopo, nel

do vescovo d'Ostia edificò la chiesa prin- i35a venne Innocenzo VI. Egli
eletto
cipale con capitolo ), indi sepolto in U- edificò la gran cappellasuperioredel pon-
sesta presso Bazas. i3i6 in Lione
J\el tificio palazzo e compì tutto il corpo di
gli successe Giovanni XXII, che ripristi- questo nella parte meridionale. Amò sin-

nò la residenza pontificia in Avignone, o- golarmente il soggiorno di Villanova, nel


ve fece distribuire le case ai cardinali. Es- palazzo da lui fabbricato nel 3 56 men- 1

sendo egli già vescovo d'Avignone, ivi re- tre era cardinale, presso la certosa da lui
stò ad abitare nell' episcopio, che am- fondata e riccamente dotata, onde abbia-
pliò rinchiudendovi la chiesa parrocchia- mo molte di lui bolle e brevi colla data
le di s. Stefano, quale trasferì nella chie- di Villanova; benché morisse in Avigno-
sa della Maddalena nel dicembre i 3 i 7 : ne , volle essere sepolto nella contigua
morì in Avignone e fu sepolto in catte- chiesa. Nel i362 fu eletto nel conclave
drale. Nel 1 334- ne l primo conclave ce- d'Avignone Urbano V, che diede 1' ul-
lebrato in Avignone, lo che notai nel voi. tima mano all'ampio edifizio del palaz-
XV, p. 281, parlando di quelli ivi tenu- zo apostolico. Vi fece tagliare nel sasso
ti, gli successe Benedetto XII, il quale dal il gran cortile e il suo pozzo; vi costruì

cardinal de Voye o Via acquistò il pa- l'appartamento che guardava l'oriente,


lazzo da lui edificato , e lo die in com- dalla sala de' legati imo alla gran cap-
penso del perduto, divenuto apostolico, pella, nel quale lavoro dicesi che distrus-
ai vescovi di Avignone. Demolito in par- se vestigi d'idolatria che apparivano ne-
i

ie quello abitato da Giovanni XXII , al gli avanzi del tempio di Ercole. Essen-

mododettonel voi. Vili, p. 12 i,con gran- dovi nel palazzo f> torri, vi aggiunse ([nel-

de spesa lo riedificò, vi aggiunse la parte la dilaniata degli Angeli, appellando Ro-


settentrionale e la cappella pontificia; ed ma quella parte da lui aggiunta all'edi-

eziandio fece riparare i palazzi di Roma lìzio,amenissima e decorala di bellissi-


rovinati. Dimorò qualche tempo uella ter- mo giardino. Nel Ponte di Sorga edifi-
ra del Ponte di Sorga, luogo ameno del- cò per villeggiatura de'Pontefici un ma-
la diocesi, morì nel palazzo d' Avignone gnifìco palazzo, poi distrutto dagli ere-
e fu tumulato in cattedrale. Nel 1 34^ in tici. Considerando Urbano V la dignità
Avignone venne eletto Clemente VI, che papale come esiliata al di là de' monti
nel i348 comprò la città e sue pertinen- mentre era in Avignone, nel i3r>7 si re-

ze. Proseguì la fabbrica del vasto palaz- cò in Roma e dimorò pure in Rlonlefia-
zo pontifìcio, fabbricandovi tutto il da- scone[F.); ma ritornato nel 370 in Avi- i

vanti, e la gran cappella da basso verso gnone, cadde infermo, e dal palazzo apo-
il palazzo della vicegerenza. Soggiornò stolico si fece trasportare in quello del
pure di frequentein Villanova, città del- cardinal Grimoardi suo fratello, vescovo
la diocesi di là del Rodano, nel palazzo d' Avignone. Quivi morì e fu seppellito
edificalo dal cardinal Napoleone Orsini, in s. Vittore di Marsiglia. Nel conclave
a

PAL PA L 209
del palazzo apostolico nel 1370 gli suc- ne assediato. Da questo Benedetto XIII
cesse Gregorio XI, che compiacevasi vil- tra' patimenti e le privazioni si difese va-
leggiare a Villanova , e talvolta al Pon- lidamente e con bombarde deformò la
te di Sorga. Nel 1876 par fi d'Avignone città, ricevendo aiuti dal re d'Aragona.

a' io settembre, e portatosi in Roma nel Per di lui opera e per quella del duca
seguente anno a' 18 gennaio, vi ristabi- d'Orleans, nel 1 4o 1 l'antipapa fu libera-
lì la residenza pontificia. to e passò nel Castel Renard di Provenza,
Morì Gregorio XI 3*28 marzo i3^8 edificato dal re Renato; successivamente
nel palazzo Vaticano, mentre nella stes- si trasferì a dimoi are al Ponte di Sorga,
sa notte quello d'Avignone arse di fortui- Carpentrasso, a Salona, a Marsiglia, e nel
to incendio, a segno che ne restò grande- i4o4 a Tarascona,cittàconsiderevoledel-
mente deformato. Contro l'eletto Urbano la diocesi d'Avignone con munito castello
VI insorse il funestissimo scisma, poiché in ed insigne collegiata. Nel l4<>5 Benedet-
Fondi fu promulgato antipapa Clemen- to XIII passò in Genova, indi a Portove-
te VII. Portatosi questo in Avignone coi nere per la peste, a Savona, a Monaco,
cardinali che sospiravano il suo soggior- a Nizza ed a Marsiglia. Fece munire il
no e ledelizie di Provenza, la città diven- palazzo d'Avignone, e si recò nel 1 4°9>
ne lagrimevole teatro principale del lun- dopo la sua deposizione nel concilio di
ghissimo pernicioso scisma, sostenuto da Pisa, a Perpignano; finalmente dopo es-
moltissimi anticardinali e dai pseudo- sere stato deposto eziandio dal concilio
pontefici da molti principi e nazioni,
, di Costanza, nel 1 4 5 con grosse squadre
1

mentre in Roma successero Pontefici ve- i passò nel forte inespugnabile di Paniscola
nerati da altri. Clemente VII nel i3f)o nell' Aragona, appartenente alla sua fa-
si portò in Bellocadiurn, diocesi d' Ar- miglia de Luna. Intanto Alessandro V,
io, e a' 2 ottobre vi creò due anticar-
1 eletto nel concilio pisano, avea istituita
dinali.Morì nel i3f)4 nel palazzo d'A- in Avignone la legazione apostolica, men-
vignone, e venne sepolto nella chiesa dei tre occupava il palazzo e altri luoghi for-
celestini. Nel conclave ivi celebrato gli ti per l'antipapa Rodrigo de Luna; non
fu sostituito nell' antipapato Benedetto senza viva e lunga resistenza ne fu cac-
XIII, che nel 1
397 per la peste si trasferì ciato sotto Giovanni XXIII nel 141 i
5
re-
nella fortezza del munitissimo palazzo stando danneggiati il palazzo e la città.
al Ponte di Sorga, dove fece due promo- Morì Benedetto XIII in Paniscola nel
zioni di pseudo-cardinali , onde forti- if2 4circa, e gli successe l'antipapa Cle-
ficare il suo partito scismatico, e vi ce- mente Vili , obbligato a rinunziare nel
lebrò il Natale. Nel i3o,8 il re di Fran- 1 pr). Il palazzo d'Avignone divenne re-
cia, dopo che Benedetto XIII erasi re- sidenza de'legati e poi de' vicelegati. Gli
stituito in Avignone, intimare di
gli fece ugonotti posero a soqquadro il \ "diesi-
rinunziare al preteso papato, invitando no, e nel 1 bruciarono interamente
5(>2
i suoi cardinali a sottraisi dalla sua ob- il castello del Ponte di Sorga e il bel pa-
bedienza. Questi con molti prelati e mi- lazzo pontificio. Nel 563 in quello d'A- 1

nistri pontifìcii vi acconsentirono, e per vignone con real magnificenza vi fu ac-


timore del presidio aragonese si ritiraro- colto Carlo IX re di Francia, e nel
no a Villanova.Quindi il re spedì il ma- vi ebbe sontuoso alloggio il duca d 1'.-
resciallo Bussicardo ad occupare il Ve- pernon governatore di Provenza, dal le-
nesino, e col favore del popolo entrò in gato Grimaldi. Con magnificenza il vi-
Avignone agli 8 settembre, obbligando celegnto Conti vi de Ile*
ricevette M 11 .1

l'antipapa a ritirarli in una delle due Tor- dici che recatali a sposare lamico IV; e
tezze e poi nel palazzo apostolico, che ven- e nel 1660 vi fu pine Luigi XI V. che
voi. L. •1
210 PAL PAL
nel mercoledì santointei venne nella gran le dalla parte del lago. È a queste di-
cappella di palazzo, e nel giovedì santo verse circostanze che alludono le 3 se-
nella gran sala eseguì la lavanda de'pie- guenti medaglie con l'effigie del Papa, i

di a i3 poveri e la regina a i3 donzel- cui conii sono nella zecca pontificia. 1 .°col-

le, in un alle altre funzioni proprie di l'iscrizione: Divo Nicolao Myrae Episc.j
tal giorno. Innocenzo XII soppresse la nelP esergo : Castri Ganci. MDCLIX, e
legazione d' Avignone e pel suo gover- facciata della chiesa di Castel Gandolfo
no istituì la congregazione di cui parlai dalla parte del lago. 2.° del medesimo an-
ne' voi. XIV, p. i43,e XXXIX, p. 249. no, l'epigrafe: Dilexi Domine Decorati
Clemente XI riparò ed abbellì il palaz- Domus Tuae, e facciata antica della chie-
zo apostolico, e nel 1790 Avignone e il sa di Castel Gandolfo. 3° colle parole :

Venesino occupato dai francesi, fu tolto Thomae Ardi. Valeni. Inter Sa net. Re-
al dominio della sede apostolica, e incor- lato j nel l' esergo: MDCLIX } e facciata
porato alla Francia, insieme a Carpai' di detta chiesa dalla parte della piaz-
trasso } Cavaillon e Vaison (V.), altre za. Benemeriti del luogo , come del pa-
sue città vescovili. V. Avignone. lazzo apostolico , furono pure Clemente
Palazzo di Castel Gandolfo. Subur- XI, Benedetto XIV e Clemente XIII; i
bano a Roma e presso il monte Albano due ultimi vi celebrarono molte funzio-

( di cui parlai ancora a Marino, a Pas- ni, anco solenni. Altri segnalati vantag-
sionisti, ed a Lazio (V.), dicendo d'Al- gi fecero al palazzo ed al castello Cle-
ba Longa ) ed il lago del suo nome, sor- mente XIV, Pio VI e Pio VII. Al tem-
ge Castel Gandolfo (V.), soggetto al go- po dell' ultimo, avendo occupato lo sta-
verno del prefetto del palazzo apostoli- to pontificio Napoleone imperatore dei
co, come narrai a Maggiordomo {V.), francesi, questi dichiarò palazzo imperia-
Paolo V voleva destinarlo per Villeggia- le quello di Castel Gandolfo, per cui do-
tura de Papi {V.) ma preferì la villa
, veasi ridurre più magnifico, come narra
Mondragone di Frascati (V.). Non an- il Bellomo , Coni. stor. del crist. voi. 2,
dò guari che Urbano Vili vi fabbricò il p. 86. Pio VI li in questo palazzo, dopo
palazzo apostolico con cappella segreta , averlo ristorato, vi fece trasportare par-
contiguo giardino e adiacenti ameni pas- te de'mobili e delle stampe con cui Leone
seggi alborati, per soggiorno e ricreazio- Xllavea abbellito la Cecchignola, luogo
ne de' Papi. L'abitò poco, perchè sole- a lui XXXVIII,
caro, che descrissi nel voi.
va dimorare nel palazzo vicino della sua p.82. In modo particolare finalmenleGre-
famiglia Barberini ; il primo a
bensì fu gorio XVI fu benemerito del palazzo ,

datare le Datimi ex
sue bolle e brevi : del Castello e sua chiesa, degli abitanti
Arce Gandulphi. Alessandro VII ingran- e de' luoghi propinqui ( nell' iscrizione
dì e terminò il palazzo, pel primo l'abi- riportata nel voi. X,
1^3, dopo la pa- p.
tò stabilmente e formò altra via albora- rola Munito, àevesì aggiungere Mollito-
ta. Inoltre Alessandro VII restaurò ed que ), edificandovi eziandio il cimiterio
ornò la chiesa parrocchiale di Castel Gan- con chiesuola, il tutto descritto a Castel
dolfo, dedicata a s. Nicola di Mira. In Gandolfo con quanto vi fecero suoi pre- i

seguito poi distrusse questa chiesa per decessori. Presso la villa Barberini aven-
ivi erigerne altra dedicata a s. Tommaso do Gregorio XVI aperto comodissima
da Villanova da lui canonizzato/Affinchè strada per agevolare l'ingresso principa-
non venisse in conseguenza a diminuire le del Castello, da lui già reso più deco-
la divozione a s. Nicola, sotto alla nuo- roso e agiato, fuvvi collocata la seguente
va chiesa fece costruirne altra a di lui marmorea iscrizione, ch'essendo di 8 linee
onore, profittando della declività del col- contraddistinguo co' numeri il capover-
j

PA L PAL
sodi ciascuna, i . Ex Auclorìlale. 2 Gre- no compresi propinqui ; parlai
gorii XVI. P. M.
Alerames Pallavi- 3. limologia Laterano, e di altre sue deno-
cino. 4. Praeposilus Sacrae Domus Pon- minazioni; di chi era il palazzo imperia-
tificali ;. 5. _"\cm'o Viat Tradii Transver-
1
le donalo circa il 3 1 3 da Costantino il

sirnApei'lo. 6. Inferiore in Ainbiilationem Grande in paiie a Papa t. Melchi 1

Cimi Superiore Coniungi. 7. l'jpcditio- del concilio che questi subito vi temi
rem Ad Castrimi Aditimi Sterni dir. per la causa de* donatisti, quindi per in

8. Anno MD
CC C.XXXX/M. Di questa tero dato da detto imperatore al'
ultima strada ne fu architetto il cav. Ga- Silvestro I verso il J •.
\ , edificandovi la

spare Salvi, insieme al sotto-foriere cav. basilica del Sai valore, o Chiesa di s. Gio-
Filippo Martinuod , il quale poi fu ar- vanni Laterano (V.) t madre e capo 'li
in
chi tetto delle altre strade ivi o aperte o tulle le chiese dissi [ime delie divei -
; !

migliorate, non che del campo santo e opinioni tu] narrato, e su quanto i

sua chiesa. da il battesimo di Costantino; come vi


Palazzo di s. Grisogono. V. Chiesa fu eretto l'oratorio di s. Lorenzo
ni s. Grisocono, Palazzo dis. Maria ix Cta Sanctorutii (V.), ilbatlisterioo Chie-
Ta *s ; r.vEP.E, Trinitari. sa di s. Giovanni in Fonte(ì .), edilicato
Palazzo Laleranensc o Patriarchio accanto al palazzo da Costantino slesso,
Lateranrnse. Celehratissima , antichissi- edifizi che sussistono. Inoltre a Lvtera-
ma e venerabile abitazione ordinaria di .\o riportai la storia di tutti i concilii ce-
tanti santi Pontefici romani, che ivi di- lebrali nel palazzo o luoghi annessi, spe
morarono per quasi io secoli, tranne al- ciccandoli, come delle tante funzioni nei
cune interruzioni, in cui furono in Or- medesimi eseguite dai Papi, e parlai del
vieto, Viterbo, Perugia, Anagni, Assisi la pianta del patriarchio ne' temp
ed altri luoghi, fino a Benedetto XI. Da tteriori a Costantino, dataci dal S

questo luogo il cristianesimo vieppiù si rano, riprodotta dal Ramponi, e mi


1
propagò, la pontificia giurisdizione si di* ripubblicata da mg. Mazzuconi nelle Me-
lato mirabilmente in ogni parte del mon- morie della Scala santa, e santuario di
do ;
quivi la chiesa romana trionfo dei Sonda Sanetorum t tna rettificata da alcu-
nemici, estirpò scismi, accolse e ricevet- ni cuori. A Biuliotec \ e Arcamo de
te gli omaggi dei più possenti re e im- scrissi quelli della s. Sede stabiliti nel
peratori, e celehrò concilii, 5 de'quali e- patriarchio, custoditi dai più santi e dui
dimenici, per mostrare e stabilire i lòn- ti Bibliotecarie Archivisti l ')- a <

damenti della vera credenza , difendere tori pontificii, della scuola erettavi
l'ecclesiastica disciplina e i diritti della Cecini un e Notasi, delle loro sci

Chiesa. Siccome vi ebbero sede i primi essendovi nel luogo allevati sotti» g

donimi Pontefici . congiuntamente alla chi de'Papi 1 chierici più distinti, e «lil-
prima chiesi patriarcale di Roma e del la quale virtui -1 palestra sortirono tan-
mondo, così riguardandosi il luogo co- ti insigni cardinali, che poi salir* n
me centro del romano patriarcato, l'an- li cattedra di t. Pietro, comi', p. 1 la

tico p 1 tuoi contigui edilìzi, non di molti altri, furono - '


meno illustri e sacii, prese nel IUO 111 1- 1!. Stefano 11 delio III, t. Leone III
gnifico e sontuoso oomplesso il nume di A Palassi apostolici enumerai prin- 1

Patriarchio Lateranense. A L vttM urooe- cipali uffisiali della 1

binai questo luogo, BOgUitO ne isti del- 1 ciò palazzo Lateranense, che vi ria

1 1 snle apostolica, lo chiese, b isilii he,o- vano in un all' Arcipret e ali /


1 torii, cappelle, ti iclinii detti ani he pa- cono (/ Li ad alt] i Palatini \

netterie, e ni' Datteri che m esso turo- lati celebri 1 Giudici palatini |
;
2 1 ?. PAL PAL
aula Lateranense ,'\ cui distinti uffizi ab- fino a quel dì santissimo, e per le ves-
bracciavano tutta la corte romana e ne sazioni Papa ne morì. Nel 687 nel pa-
il

dilatavano incumbenzepel rimanente


le s. Sergio I. Sebbene do-
lazzo fu eletto
del mondo, come osserva il Bernini, Del po Gregorio IV e s. Leone IV, che re-
trib. della Rota, p. 281. A Conte paia- staurarono il patriarchio s' ignori che ,

tino tenni proposito del conte del palaz- altri vi facessero o rinnovassero cosa al-
zo Lateranense, altro uffiziale del mede- cuna, sino a Calisto II che vi fece la cap-
simo, e dei conti palatini creati dai Pa- pella di s. Nicolò vescovo, quale ancora
pi e dagl' imperatori , e chiamati conti è in piedi, appartenente ai Penitenzie-
del sacro palazzo e dell' aula Lateranen- ri Lateranensi (I'.), il patriarchio mol-
se.A Maggiordomo tenni proposito del to soffrì nelle vicende che si successero
Vicedomino o vicario del Papa, primario nei secoli IX, X, XI, XII. Sotto s. Gre-
ministro del patriarchio , del vicedomi- gorio V1I[V.) l'occupò l'imperatore En-
nio sua abitazione in un a quelli che l'a- rico IV e l'antipapa Clemente III. fugati
bitavano, e come nel palazzo nella vita poi dal normannoRobeito Guiscardo, che
comune vi fioriva la domestica discipli- tanti danni recò a Roma col suo eserci-
na e le scienze, con altre analoghe noli- to, massime ne' luoghi prossimi al La-
zie. Talvolta il pontificio Fisco [V.) fu terano. Nel 1093 Urbano II ricuperò il

chiamato Lateranense, perchè ivi era la patriarchio da Ferrucchio che lo teneva


Camera apostolica (F.): si può vederne per 1' antipapa. Enrico V nel 1 1 18 co-
esempi in Borgia, Breve ist. del dominio strinse Gelasio II a fuggire dal palazzo e
della Sede ap.,p. 1 16, parlando delle pe- da Roma; altrettanto dipoi fece Federi-
ne imposte ad alcuni baroni siciliani e ap- co I con Alessandro III: prima di questi

plicate al palazzo Lateranense. Altra te- Innocenzo II restaurò tutte le parti del
stimonianza del IX secolo si ha dall' au- patriarchio e vi fece due camere dietro la
tore delle Osserv. sulla zecca pont. p. 207, detta cappella, verso la fronte della chie-
in cui si legge che le annue rendite do- sa di Giovanni, adornandole di pittu-
s.

veano intromettersi nel palazzo Latera- re , in una delle quali fu rappresentato


nense, col qual nome allora indicavasi Lotario II imperatore, da lui coronato.

la camera apostolica o sia fìsco pontifi- Adriano IV a tutte le stanze che per vec-
cio. Delle carceri Lateranensi feci paro- chiezza si disfacevano pose riparo. Cle-
la ne' voi. 263, e XI, p. 69.
IX, p. mente III con nuova fabbrica ampliò
L'antico palazzo Lateranense donato il grand' edifizio, lo ristorò e fece orna-
da Costantino, cominciava da una parte re di belle pitture. Questo venne anco-
della contigua basilica di s. Giovanni in ra aumentato da Celestino III, che inol-
Laterano, e si stendeva sino al luogo ove tre vi fece la porta di bronzo sopra le

è ora la suddetta cappella di Sancta San- scale del palazzo, la quale si vede ora
do rum. Dopo s. Silvestro I il palazzo fu nella cappella di s. Giovanni Evangeli-
conservato e rinnovato successivamente sta nel memorato battisterio,ed altra por-
dai Papi nel tempo che vi abitarono , e ta parimenti di bronzo che si vede nella

da molti di essi ampliato con aggiunger- basilica per andare alla sagrestia, come si
vi basiliche, oratorii, triclinii e altre fab- legge nella iscrizione in caratteri mezzo
briche. La scuola di canto ve la pose s. gotici, lavoro di Oberto e Pietro da Pia-
Gregorio I, vi scrisse l'antifonario e v'in- cenza. La detta cappella dell'evangelista
cominciò il pio costume di servire a men- fu eretta da Papa s. Ilaro del 46 '1 quale 1 ,

sa i poveri. Nel pontificato di Severino nell'altra da lui edificata a s. Gio. Bat-


l'imperatore Eraclio fece saccheggiare il tista pose porte di bronzo, ancora esi-

tespro della chiesa e palazzo Lateranense, stenti nel suo interno con propria epi-
3

PAL PAL 2 1

grafe : di ambedue le cappelle parlai a me pure fecero Sisto IV, e Leone X, che
Battisterio, Laterano, Chiesa di s. Gio. dopoil possesso vi si trattenne alcuni gior-
iwFonte, Pieve, Servus. Gregorio IX fece ni, sotto Paolo III e Giulio III minac-
demolire tutte le case che sorgevano pres- ciando rovina , fu quasi finito di gittar
so il palazzo, aflì nchè nobile e libero fos- a terra, e restarono solo vestigi di al- i

se il prospetto esterno del patriarchio, e tissime muraglie, la sala detta del con-
contribuì all' erezione del vicino ospe- cilio, alcuni corridori , e 4 cappelle che
dale. Quanto Innocenzo IV appe-
soffri si demolirono quando fu fatto da Sisto
na eletto nel palazzo Lateranense, lo dis- V l'esistente palazzo ; laonde dell'antico
si alla sua biografìa; anzi va avvertito che patriarchio soltanto vi rimane attual-
nelle biografìe de' Papi sonovi molte no- mente la detta cappella di Sancta San-
tizie riguardanti il patriarchio, per la di- dorimi, restata sempre intatta, parte del
mora che vi fecero. Urbano IV restaurò Triclinio (V.),o basilica Leoniana, e quel
1' aula massima de' concilii. Adriano V poco che abitano i mentovati peuiteuzie-
avea incominciato grandiose riparazioni ri. Prima di accennare le altre antiche e
nel patriarchio, quando fu rapito dalla principali parti del patriarchio e suoi più
morte; indi furono portate a compimen- rimarchevoli edilìzi noterò, che ipiom-
to da Nicolò III. Inoltre il palazzo an- bi scritti rinvenuti nel i5q5 e compro-
che da Nicolò IV fu restaurato, e Boni- vanti con due iscrizioni l'identicità del
facio VIII vi fece il pulpito, di cui par- luogo, già de' Laterani , da cui presero
lerò. Clemente V dopo l'incendio del pa- nome il patriarchio e la basilica, sulle pa-
lazzo e della chiesa, accaduto uel i3o8, reti del corridoio che mette alla sagre-
mandò da Francia (dove dal 3o5 risie- i stia furono collocati. Delle i4 medaglie
deva) denari per rinnovarlo; il simile fe- o monete trovate fra le rovine dell'auli-
cero gì' immediati successori Giovanni co patriarchio, nel riedificarsi il nuovo pa-
XXII e Benedetto XI I, onde ripararne gli lazzo, parlai a Medaglie benedette. I due
edilizi crollanti per le tante peripezie cui leoni di marmo, che Lupi, Dissert.
il p.
soggiacque Roma nell' assenza de' sette t. 1, p. 4, riferisce che stavano alla por-
Papi dimoranti iu Avignone. Uno di que- ta del patriarchio, stimati di lavoro gre-
sti, Urbano V, tentò ristabilire in Roma co, ivi collocati da Gregorio XI, Sisto V
la residenza papale, vi si recò nel 1 367, li pose alla sua fonte a Termini, donde
abitò il patriarchio; costretto a ritorna- Gregorio XVI li trasferì al giardino Qui-
re in Avignone, ivi lo successe Gregorio rinale, come dissi nel voi. XXV, p. i6b\
XI, il quale concesse al capitolo Latera- Avanti il patriarchio fu il portico ver-
nense l'usufrutto del giardino pontifìcio, so tramontana, incrostato di marmi e
nel tempo che Papi risiedevano
i fuori di musaici, con esteriori archi murati so-
Roma come , narra il Crescimbeni, lst. pra colonne, ed in esso erauo le scale per
dis.Giovanni aporta Latina, p. 32 .Fi- 1 salire al palazzo. Nel principio del por-
nalmente Gregorio XI ripristinò nel 1377 tico verso 1' Ospedale del ss. Salvatore
la papale dimora in Roma ma abitò il , a s. Giovanni in Laterano (P.), e il pul-
palazzo Vaticano. 11 patriarchio fu abban- pito di vedeva una
Bonifacio Vili, si

donato anche da Bonifacio IX, che andò fabbrica grande quadrata con cortili', e
a dimorare al palazzo Valicano, ove era si crede fosse stata qualche chu si o uua

stato eletto uel1378 il predecessore Ur- delle basiliche del palazzo, forse quel-
bano VI. Aucorchè Eugenio IV ritor- la di Zaccaria, nellaquale Papi quau- 1

nasse ad abitare il patriarchio e lo fa- , do tornavano processioualinente al La-


cesse in qualche parie restaurare ( ag- terano ne' Possessi dopo la Coronazio-
giungendovi uu sontuoso mouastcro), co- ne ( / '.
)
, o per qualche altra luuziu-
2i4 PAL PAL
ne, ricevevano le acclamazioni. Ne' ri- conlra va a sinistra la cappella o orato-
spettivi articoli si dice di tutte le sa- rio di s. Silvestro, della quale s' ignora
cre funzioni che i Pontefici facevano nel 1' autore, alcuni attribuendolo a Papa
patriarchio, massime a Cappelle pon- Teodoro, celebre per le particolari fun-
tificie. Lo stesso Papa s. Zaccaria ornò zioni che vi facevano i Papi, tutte ram-
il immagini
portico, facendovi dipingere mentate a' loro luoghi, come la cena del
sacre. In questo portico Adriano I per giovedì santo, la benedizione delle pal-
nutrimento de' poveri faceva distribuire me eseguita dal cardinal di s. Lorenzo,
pane^ vino, carne e minestra abbondante, e vi adoravano le reliquie prima d'inco-
come meglio riportai ad Elemosiniere minciar le processioni : ivi dicesi venisse
del Papa, dicendo della carità splendi- conservata 1' antichissima dipintura del
damente esercitata nel patriarchio dai Volto santo, ossia immagine del Salva-
Pontefici. Nel medesimo portico era la tore. Sulla porta era vi un tabernacolo
Scala santa (I.), che vuoisi trasportata con due colonne di porfido, con antica
da Gerusalemme da s. Elena madre di immagine del Salvatore, che percossa da
Costantino. Nel palazzo vi furono due un ebreo usci sangue. Si sa che s. Zac-
basiliche Leoniane, che accennai a La- caria l'ornò di molte pitture, e s. Leone
terano, maggiore e minore, erette da s. IV fecevi altri abbellimenti.
Leone III e ristorate da s. Leone IV. La Indi viene nominata la basilica di s.

maggiore assai grande con tribuna in Zaccaria, fatta dal Papa di tal nome, ove
<:apo ornata di musaico, e altre io tri- i Pontefici reduci dalle processioni, pri-
lume dalle bande, pavimento di marmo ma di salire nei palazzo, ricevevano le so-
i iònie in mezzo, decorata di porfido. lite Laudi ed Acclamazioni {V\) (que-
Era dipinta inlornocon istorie della pre- sta in Costantinopoli dicevasi Polic/o-
dicazione degli apostoli, acciò i pellegri- nio (F-); per cui si congettura che fosse
ni di tutte le nazioni, mentre vi cenava- la basilica al principio del portico, che
no, ricordassero i maestri de' loro ante- altri pongono più addentro del palazzo,
nati ; nella prima tribuna era la sedia pon- dicendo che i Papi facessero coi cardina-
tificale di marmo. Ivi si facevano ancora li la cena del giovedì santo. Inoltre s. Zac-
lecene solenni per Natale e Pasqua. Pri- caria restaurò il patriarchio in ogni sua
ma che si demolisse, n' era ingresso la parte, costruì un triclinio o cenacolo so-
porta che vedesi nella basilica Lateranen- pra la torre da lui edificata nel palazzo;
se nella nave della porta santa. La det- in esso fece dipingere tutte le parti del
ta basilicamaggiore, o meglio, come altri mondo, acciò i Pontelici mirandole,
vogliono, la minore, fu chiamata sala del quando solevano cenarvi, si ricordassero
concilio, per quelle sessioniche vi cele- diedi tutte doveano aver pensiero, o for-
brarono Eugenio IV, Giulio II e Leone se ancora perchè venendovi cibati pel- i

X. In capo di detta scala, prima del cor- legrini, questi si consolassero in sapere
ridore che conduceva alle cappelle di s. eh' erano di continuo presenti alla men-
Silvestro e di Sancta Sancforum, si tro- te del supremo pastore. Passalo l'orato-
vava a manca il pulpito di marmo di- rio di s. Silvestro vedevano le Scale
si

pinto e intarsiato, sporto sopra la piaz- sanie, trasferite poi da Sisto V presso la
za,con colonne e marmi, pavimento ad cappella di Sancta Sanctorum. Seguiva-
opera tassellata e pitture a fresco nelle no di là le altre scale, per le quali scen-
pareli di Giotto : questo pulpito o podio deva il popolo, ed appresso eravi la co-
fu fatto da Bonifacio Vili, per darvi la lonna divisa in due parti della passione
benedizione, e lo descrissi nel voi. Il,p. del Signore, con altare accosto al muro.
io'*). Seguitando detto corridore, s' in- Passate queste scale a destra vedeva» la
PAL PAL ut
nominata porla di bronzo di Celestino slette sino a Sisto V. Fra gli altri ora-
III, per la quale entra vasi nel palazzo, torii e basiliche del patriarchio, dirò dei
e si andava alle basiliche di esso, parti- seguenti. L'oratorio magnifico della Cro-
colarmente a quella di s. Leone HI o ce, forse non diverso da quello descritto
Triclinio Leoniano, ove celebra vansi di- a Laterano quello della Beata Vergi-
;

verse funzioni, anche solenni, il Papa vi ne è bellissimo ;


quello di s. Michele ar-
convitava i cardinali, i re e gl'impera- cangelo, eretto da s. Leone III con mu-
tori : una delle tre superstiti grandi ab- saici e pitture, bellissimi marmi e me-
sidio tribune, da ultimo restaurò Gre- talli. L' oratorio di s. Pietro restaurato
gorio XVI. Dalla basilica Leoniana mag- da s. Gregorio II, che vi rinnovò l'alta-

giore si andava al rammentato oratorio re d'argento e fece dipingervi le imma-


di s. Nicolò o vestiario, ora de' peniten- gini de' 12 apostoli. L'oratorio di s. Se-
zieri, forma
elegantissima chiesuola di bastiano, fabbricato da Papa Teodoro ;

oblunga: fu detto vestiario, per le due quello di s. Giorgio, con suo preposito.
contigue sale che vi fece fabbricare, una L'oratorio o basilica di Papa Vigilio,
per uso particolare de' Papi e per loro decorato di nobili pitture d'istorie e sa-
guardaroba; l'altra per trattarvi pub- i cre immagini sotto il Pontefice s. Ni-
:

blici negozi o Camera apostolica, pei cu- taliano vi pranzò 1' imperatore Costante
biculari e per le udienze. Vicino sorge- II. Nel patriarchio solevano pranzarvi
va 1' oratorio di s. Cesareo martire, ove gì' imperatori, dopo eh' erano stati co-
furono riposte le immagini di Foca im- ronati in s. Pietro dal Papa, come dis«>i

peratore e di Leonzia sua moglie, dopo a Coronazione dégl' imperatoti ed a Im-


le solite acclamazioni dette nella basili- peratore. Dopo avere ricevuto l'impe-
ca Giulia, consuetudine che descrissi nel ratore la corona, con solenne pompa in-

voi. XXXI V, p. 20 e i i3: il Baronio cavasi nella basilica Laterauense, ov'era


con altri pretese, che ciò praticavasi nel- fatto canonico (quanto praticò Carlo V
la Chiesa di s. Cesareo (K). Insigne fu coronato in Bologna, vedasi il voi. X\ li,

la basilica Giulia, forse presso l'oratorio p. 223, 224) quiudi nel patriarchio ove
;

di s. o nella parte esteriore


Silvestro, solevano essere alloggiati, venivano trat-
del palazzo, o dov' eia il pulpito o verso tati con solenne convito. Solo noterò

il fine del portico, vicino al qual luogo che Enrico VII alloggiò nelle case deco-
Sisto IV pose la statua di Marc'AureliOj lorine^ presso il medesimo Lalerano;
che Paolo III trasportò in Campido- Carlo IV come il precedente fu coronato
glio (F.) in essa s. Simmaco nel 5o2
: in Roma, benché il Papa fosse in Avi-
celebrò un concilio. Se ne attribuisce la gnone, ed ebbe il convito nel patriar-
dedica a s. Celestino I, che gli donò una chio: quanto di particolare accadile Del
patena, 2 vasi, 2 ampolle, 2 candelieri, l45? a Federico III, lo narrai nel citato
io corone o lampadari, lutto d'argento. voi. p. 220.
La basilica di Teodoro fu edificata da M 1 ninna cosa è eterna nel mondo.
quel Papa in onore di s. Sebastiano, vi- Il gran patriarchio, già antichissima ibi-
cino alla cappella di Sancla Sanclorum, Iasione de'Laterani, poi ca»a ih Fausta
la basilica Giulia e il campo, chiamata imperatrice moglie di Costantino, nuli
anche panetteria. Avanti di essa eravi per io e più secoli sede e stanza de'ro-
un triclinio, rinnovalo ila s. Zaccaria e mani Pontefici chiaro nella storia ec- ;

ornato con marini, metalli, musaico e clesiastica per numerosi coo< ilo •

1-
pitture. L'oratorio di s. Gregorio pro- celebri avvenimenti., santificato ò.\ in

pinquo a detta cappella, avea due aita- gni reliquie, ricco ih vetuste dipinture,
li, uno in mezzo, Tallio al muto, e sussi- Statue, colonne e musaici , complcs>o ih
ai6 PAL PAL
templi e altri edifizi magnifici, che per non solo meravigliosamente il palazzo
munificenza pontificia assorbì gran par- fu compito quale si ammira, vasto e co-
te delle rendite della chiesa romana; in- modo, se non con tutta quell'eleganza e
debolito per incendii, in più parti scre- semplice stile che si potrebbe desidera-
polato ne'muri, prossimo per vecchiezza re in un edifizio così cospicuo; ma Sisto
a disfacimento, si ridusse in modo che V volle che ad ornamento d' una delle
né l'arie, né l'ingegno poteva sottrarlo tre piazze, che sono avanti tre Iati del i

alla totale rovina. Cagione di tanta de- palazzo, il quarto essendo contiguo alla
cadenza incominciò dopoché fu cinto di basilica, fosse innalzato {'Obelisco Late-
mura il Vaticano palazzo, onde i Papi ranense {V-) 3 decorando di nuovo pro-
più di frequente vi fecero dimora; cad- spetto, con portico e loggia per la be-
de poi in maggior abbandono ne'tempi nedizione (che vi fu data fiqchè Clemen-
in cui 7 Pontefici abitarono/^i'/'^/?o/?e(/^.) te XII eresse quella della facciata prin-
e tornati in Roma preferirono il palazzo cipale, e ne'possessi vi fu gettato denaro
Vaticano al diruto Lateranense, anche al popolo), la porta minore della basilica;
in riflesso che quello trovandosi più pros- finalmente, raddrizzò e rifece le strade
simo a Castel s. Angelo (^.), offriva lo- che vi conducono. Sisto V si recò ad abi-
ro un pronto e sicuro ricovero, in epo- tare il palazzo, vi ricevette in concistoro
che piene di tumulti, sedizioni e guerre con gran pompa il cardinal Aldobrandi-
intestine, nelle quali la rabbia delle parti no poi Clemente Vili, reduce dalla fa-
non faceva distinguere il sacro dal pro- migerata legazione di Polonia, e ideava
fano. I cospicui avanzi di tanti edifizi, alloggiarvi l'imperator Ridolfo II, se si
divenuti un cumulo di rispettabili ro- fosse recato a prendere in Roma la co-
vine, parve bene a Sisto V demolire il rona. Per tale concistoro e per memoria
poco ch'era sfuggito alle feroci barbarie dell'erezione del palazzo, portico e obeli-
de'scellerati, al fuoco de'normanni e al- sco, Sisto V medaglia
fece coniare quella
l'edacità de' secoli, vedendo non potersi che riporta Bonanni, t. i,p. 4'4>
il p.
opporre durevole riparo alla caduta del Numism. Pont., ove detta mole e fabbri-
patriarchio. Quindi concepì la magnani- che si vedono.
ma idea di rifabbricarlo di nuovo, e con Il palazzo Lateranense occupa uno

tale magnificenza che potesse in qualche spazio quadrato di 35o palmi per ogni
modo tener luogo del crollante patriar- parte, e s'innalza finoa 137: ha tre gran-
chio, alleviando così il compianto di Ro- di prospetti, uno volto a levante e con-
ma e della cristianità. Pertanto Sisto V giunto colla facciata principale della chie-
commise nel i585 la cura di erigere un sa ; il 2. esposto in faccia a tramontana,
nuovo palazzo all' architetto Domenico ed è il maggiore; il 3.° che guarda il po-
Fontana ; quindi fu atterrato il super- nente e si unisce col portico suddetto : tut-
stite patriarchio, le vicine case de' cano- ti e tre i prospetti hanno il portone or-
nici, e quelle degli Annibaldi della Mo- nati di colonne, con padiglione innanzi,
lara. Solo venne conservato, come accen- essendo sovrastati il maggiore e quello
nai di sopra, la cappella di Sancta San- di tramontana dallo stemma di Sisto V.
cloram colle insigni reliquie de'luoghi di- Due di essi però sono del Fontana, poi-
strutti, unendovi le scale sante e forman- ché quello verso la facciata principale
done un edifizio separato, ed avente con- della basilica venne compito d'ordine di
tiguo il nobile avanzo del Triclinio Leo- Clemente XII da Alessandro Galilei, al-
niano; come venne risparmiato l'orato- lorché fece tal facciata, e perciò si vede
rio di s. Nicolò, ove abitano i peniten- il di lui stemma. Il palazzo ha tre pia-
zieri. Entro il breve spazio di tre anni, ni, oltre i mezzanini abitabili, e le sue
PAL P A L 217
forme sono maestose e imponenti. L'in- le, detta aula massima o de Pontefici,
terno ha vasto cortile, tre ordini di log- la più alta di tutte, è lunga palmi 1 io,
gie o portici e scale magnifiche; e le ca- larga Go; la a." detta degf Imperatori è
mereda Sisto V furono adornate con oro, lunga palmi 71 e non meno larga della
stucchi ed intagli, facendole dipingere dai prima; allungasi egualmente la 3/ a pal-
migliori pittori, cioè Baldassare Croce, mi 7 1, ed allaFgasi a 4 7, chiamata degli
Paris Nogari, Ventura Salimbeni, Gio. Apostoli; finalmente la 4-" appellata di
Iìattista Riccij Andrea d' Ancona e più Costantino, ha in lunghezza palmi 90,
altri: questi, più o meno, in mezzo ai in larghezza 60. Ne accennerò breve-
difetti dell'epoca, diedero pruve di sa- mente le pitture principali.
pere e d'ingegno non comune. Il i.° log- h'aula massima o de' Pontefici ed an-
giato terreno del cortile gira intorno con che regia, cosi della per memoria di quel-
28 archi d'ordine dorico ; il i.° d'ordi- la del patriarchio e nella stessa posizio-
ne ionico gira per tre lati , ed è solo ne, destinata egualmente pei concistori
chiuso nel 4-° P er dar luogo a cinque e concilii, con corrispondenti pitture. Si-
stanze che guardano la bella parte del sto V vi fece rappresentare sotto baldac-
mezzogiorno; il 3.° è murato, ma sopra chini i primi 18 Papi e s. Silvestro I,

ogni arco vi è l'apertura d'una finestra. con scritti relativi e alcuni medaglioni a
In esso 1' ordine di architettura è com- chiaroscuro allusivi alle loro gesta. In
posito con capricciosa invenzione, impe- altri luoghi le pitture e le iscrizioni ram-
rocché dalle seconde alle terze loggie si mentano le grandi cose operate da Sisto
alzano pilastri a foggia di termini, che V in breve tempo, cioè l'acqua Felice, il

a modo sembra che sosten-


di cariatidi porto di Terracina, le paludi Pontine, il

gano il cornicione. Per una magnifica sca- tesoro posto in Castel s. Angelo, la bi-

la regia, che da una branca si divide in blioteca Vaticana, la pace tra' principi,
due, ascendesi da una parte alla gran il porto di Civitavecchia, la strada sul
loggia delle benedizioni, posta sulla fron- Quirinale, la fonte di Termini, i cavalli
te principale della basilica, e dall' altra e palazzo del Quirinale, Montalto sua
si va agli appartamenti pontificii , e a pallia, la pubblica tranquillità, l'Abbon-
quella loggia che sia sulla fronte e por- danza, Loreto, la riedificazione del pa-
tico minore della basilica stessa. Le pa- triarchio. Tra gli altri dipinti, ricorde-
reti e le volte delle scale, come dei tre rò quelli di Gesù co' discepoli , e del
loggiati, sono decorate con pitture e grot- medesimo che affida a s. Pietro le sue
teschi, a paesi, a fogliami, sparse di mun- pecorelle. Il soffitto è maestoso a casset-
ti, di stelle, di leoni, di fame alate e di toni, con intagli ed ornati, e nel mezzo
belle imprese con motti che si riferiscono l'arme di Sisto V. La seguente aida de-
a Sisto V. Il pian terreno componesi di questo nome per le
gl'I inperatoii s'ebbe
a5 grandi stiinze, 14 delle (piali for- monete medaglie imperiali trovate nei
e
mano il museo; il 3.° di i.\ lunghi e fondamenti, e per le immagini di quelli
spaziosi saloni, oltre gli accessoria Splen- cui appartenevano, con «pianto aveano
didi poi sono gli appartamenti ilei -j." operato perla fede, e sono: Costantino,
piano, che ha 17 stanze, delle quali i3 Teodosio I, Arcadio, Onorio, Teodosio
in volta, essendo le volle dipinte e or- li, Valentiniano III. Marciano, Leone I,
nate d' oro, cornici e stucchi, e le al- Giustino I, Giustiniano 1, Tiberio li,
tre 4 possono chiamarsi aule ,
perchè Maurilio, Foca ed Eraclio. Sono olire
grandissime, ed ebbero da Sisto \ lacu- a ciò nelle sale due pitture una rappre- ,

nari di leggiadro lavoro legname o in senta h ('lnesa venerata dagl' imperato-


doralo o dipinto. La maggiore delle au- ri gcuullessi, e Sisto V che benedice e
ai8 PAL PAL
privilegia le suddette monete, per donar- tra quelle di Daniele vengono figorate,
le ai principi regnanti. Fra queste e le quali dimostratori che il Pontefice è de-
altre due aule, sono le i3 stanze a vol- positario della fede, le quali storie so-
ta già accennate; delle quali 6 rispon- no inframmezzate da angeli e figure em-
dono sulla piazza, parte a ponente e par- blematiche. Finalmente nella 6/ stanza,
te a settentrione, le rimanenti guardano ove imbandivasi forse la mensa, furono
a
sull'atrio. La i . delle 6 appresso all'au- dipinte le stagioni, con intorno figure e
la degl'Imperatori, ha sulla volta e sul- arabeschi. Ora passerò a dire delle al-
l'alto delle pareti dipinti i principali fat- tre due aule, tralasciando di far parola
ti Samuele, e vi sono oltre a ciò in
di delle stanze interne che sovrastano il cor-
grandi figure, la Fede, la Speranza, la Ca- tile.La i." aula degli Apostoli^ ha nel
rità e la Religione; altrettante figure sono mezzo della lunga parete a destra figu-
pure negli angoli. Ivi appresso in una re- rato Mosèj che per comando di Dio con-
trostanza che conduce alia cappella, nel- gregò 70 seniori, perchè seco reggessero
la cui volta hanno luogo le pitture a il popolo d'Israele, in che furono adom-

fresco della Trasfigurazione nel mezzo, brati discepoli poi eletti da Gesù Cri-
i

della Risurrezione, Apparizione a s. Mad- sto. Nella parte opposta, cioè nel mezzo

dalena e a s. Tommaso, d'Ascensione del della parete a sinistra, vedesi lo Spirito


Signore: negli angoli sono figurali gli Sauto disceso nel cenacolo tiene il mez- :

evangelisti,ed 8 fra' principali dottori zo delle pareti minori lo stemma di Si-


della Chiesa. Congiunta a detta cappella sto V, e presso a ciascuno degli angoli
è l'altra mentovata retrostanza , dipin- sono due quadri. Nel fondo a destra veg-
ta nell' alto a paesi, arabeschi e figure gonsi i poveri pescatori da Gesù chiama-
simboliche a fresco, ove il Papa può, ti a seguirlo, e Matteo che obbedisce la-

senza essere veduto, udir la messa, e don- sciando il banco. Nel corrispondente an-
de per scala a chiocciola può ascendere golo a sinistra rappresentasi 1' elezione
e discendere alle altre parti dell'edilìzio. degli altri 72 discepoli, e come mandati
L'attuale altare della cappella nel pontifi- a predicare e scacciar i demonii.Le due
cato di Gregorio XVI lo diede il capitolo pitture a sinistra di chi entra, rammen-
Laleranense, ed è quello che stava nella tano Signore risorto annuuziante pace
il

cappella di s. Giovanni Nepomuceno, dal e rimproverante que' di poca fede; fi-


medesimo concessa alla nobile famiglia nalmente a destra vedesi la surrogazioue
Torlonia . E di marmo bianco venato di Mattia a Giuda traditore, e lo spar-
con specchi di porfido, cornici di giallo tirsi che fecero gli apostoli delle Provin-
antico e decorazioni di metalli dorati. Pas- cieper promulgarvi 1' evangelo. Nell'ul-
a
sando alla 2. e 3/ delle 6 stanze che tima grande aula di Costantino sono
guardano la piazza, come nella prima si 4 gran quadri intramezzati da paesi, fi-
volle in Samuele adombrarsi la podestà gure e imprese. Di faccia all' ingresso è
pontificale, cosi nelle due che seguono rappresentalo il battesimo di detto im-
si volleadombrare la santità eia sapien- peratore; sull'opposto lato l'apparizione
za che gli debbono essere compagne, cioè ch'egli ebbe della croce; alla destra i do-
a
nella di queste venne simboleggiata
i . ni onde fu generoso alla Chiesa, alla sini-
a
ne'fattidi David, nella 2. in quelli di Sa- stra 1' umile atto con che accompagnò
lomone; prima
di più negli angoli della qual palafreniere s. Silvestro I alla pro-
stanza sono 4 stemmi di Sisto V, ognuno pinqua basilica. In fondo a questa pro-
a
con due virtù. Succedono la 4* e 5. stati - digiosa aulaj apresi sul lato destrouna
za; nell'una delle quali le storie d'Elia, porta, onde ampia scala, che
si usciva in
ed in mezzo la Trasfigurazione, uell'al- unita a magnifico ambulacro conduceva
1' A L P A L , I .
:

al gran poi lieo della basìlica prenden- spi osò il presbiterio. I successori fecero
do quasi tutto lo spazio di quella faccia- queste funzioni in chiesa, ma soleva pa-
ta del palazzo che verso. oriente guarda rarsi magnificamente il palazzo ne' luo-
l'edifìzio di Sonda Sanctorum e la Chie- ghi ove passava il Papa per andare al-
\d (li s. Croce in Gerusalemme (A'".). la loggia. Né inutili si rimasero il pia-
(Questo passaggio veramente regio, largo no terreno e il 3. " piano del palazzo, i

palmi 37 e coperto di volte fagamente quali servirono ad uso di gran quartiere


dipinte, fu fatto edificare da Sisto V, in tempi di guerra (come nel 1
<>
',
o sot-

perché Papi pontificalmente vestiti, e


i to l 1 bano Vili), di ospedale nell'affluen-
ila tutta la corte accompagnati, potesse- za di malattie, di lazzaretto nelle pesti-
ro maestosamente dai appartamen- nobili lenze, di granai quando minacciò la ca-
ti discendere ed entrare pei' la porta mag- restia, di ricovero a' poveri quando la fa-

giore nella basilica. Lsso non fu ne offe- me cacciavali dalle provincie, o per altre
so nò variato quando Clemente XII ri- contingenze si aumentarono. Abbiamo
dusse la corrispondente facciatasimileal- dal "V'alena che Urbano Vili nel l63o,
le altre due. per rimediare ai poveri che in numero
Tale fu ed è 11 grande edifìcio da Si- di circa 20,000 e di necessità morivano
sto V surrogato all'antico patriarchio, e per le strade, ordinò che ne' primi 3 gior-
da lui abitato tratto tratto; ma dopo la ni di maggio si dovessero trovare i mi-
sua morte, i Pontefici alternando le di- schi a s. Giovanni in Lalerano, e le fem-
more ne'palazz.i Quirinale, Vaticano e di mine all'ospitale di s. Giacomo degl' in-
s. Marco, non vi sirecarono a dimorar- curabili, dove si sarebbero governati e
vi, sia per la lontananza ai successivi curali dall'infermità. Fu accomodato il

luoghi centrali di Roma, sia perchè man- palazzo Lateraaense e detto ospedale, e
cante di abitazioni per la numerosissi- scompartiti nelle stanze, secondo la qua-
ma Famiglia Pontifìcia (P.) Nondime- lità delle persone e de'mali, con b
no giovò ad decortm quondam et coti' nio ordine e con pari carità dai gesuiti
p ucutiarn come , riflette Raspnni, ed i e dal p. Caravita che già in altri modi
nobili appartamenti del 2. piano ser- avea soccorsi i poveri: molti \i si con-
vono ad essi di riposo , allorché per la dussero per forza e più di 6000 partiro-
cappella dell'Ascensione si recano ad as- no da Iloma. Altrettanto narra il diari-
sistere allamessa nella basilica, e pei la sta Gigli sotto Innocenzo X nel 16 j<), il

scala regia si portano a benedire solen- quale ordinò che nel palazzo La teranense
nemente il popolo dalla gran Ioga si radunassero gli stroppiati ed infermi,

talvolta amo in altre finizioni. In fatti che i sani andassero a lavorare a Civita-
dalle descrizioni de' possessi de' Papi si vecchia; ed aggiungeche il zelante gesuita
I
:, che nel 1 "<m Innocenzo IX si por- p. Caravita fu in pericolo di vita: 1 he nel
tò nell'aula ni iggiore, e sedente in tro- giugno per la fatica de' poveri del Lato a-
vile laudi proprie della solen- no morirono alcuni gesuiti, ed altri peli-
nità, donde passò a dare la benedizione e cappuccini, e the a'- mai pei I

nella log 1
1 sul portico Sistino, indi ri- 1 ile degli stessi gesuiti :

tornato nella Stetsa sala , e deposti gli tutto e meglio riporta il (.un eli

abiti sacri, vi prese la moni tta eia Ad Ospizio si


p '.. 03 1

Clemente \ III ti distribuì pure il pre- <l s-i rome Paolo \ donò il pa

sbiterio, e si spogliò sulla Ioga 1 Paolo r mense all' aie pi ete e canoi
\ fece altrettanto. Innocenzo \ solo si nensi |
et I01 abitazione (< io 1 In

riposo- nel palano Alessandro \ Il nel- lèi ma il citato Ci escimbeni a


p
la medesima sala assisti alle laudi e di- e coni VII inve
220 PAL PAL
1 693, dopo avere con gran dispendio re- le stato, dappoiché i maligni e gli spe-
stauralo e fortificato tutto il palazzo, e culatori asserivano, che mai più non sa-
dopo averlo ridotto ad uso di grande o- rebbe potuto, almeno in parte, tornare a
spizio, donollo al detto ospizio apostoli- magnificenza. Le stanze terrene forate e
co, colla sola riserva di quelle parti che intramezzate, guaste per tutto; le logge
all'uso de' Papi e delle pontificali fun- che circondano gran cortile ebbero i
il

zioni e benedizioni fossero convenevoli dipinti anneriti dal fumo pel fuoco ac-
e necessarie. Ivi dissi eziandio che vi ceso, il quale fece crepacciar le volte; nel
formò il conservatorio per le zitelle po- 3.° pianocon chiusure fatte con muri ne-
dere , della medaglia coniata rappre- gli angoli, fu impedito il passo di poter
sentante il palazzo Lateranense, portico girare intorno le logge, tolte le comuui-
fistino e obelisco, e che Pio VI nel x
794 cazioni, la luce e l'aria. Il piano nobile
trasportò le zitelle nell'ospizio apostolico di mezzo miseramente deturpato, soffri
da lui ingrandito. Benedetto XIII divi- guasti e devastazioni maggiori : distrut-
sava di ridurre il palazzo ad uso di sta- te le belle e nobili balaustrate che face-
bile conclave. Dipoi i superiori dell'o- vano parapetto alle logge, in due ango-
spizio apostolico nel 3.° piano del pa- li con muri furono tolte le comunicazio-

lazzo stabilirono un opificio di seta, che ni, e la grande scala ne rimase oscurata
dava lavoro alle povere zitelle del con- e separata dall'edilìzio; nelle parti inter-
servatorio, e nel
1776 venne visitato da ne tutti ammattonati andarono di-
gli
Pio VI. Quindi Pio VII nel i8o5 vi fé- strutti, tutte le porte e finestre, com' e-
ce collocare i pubblici archivi in alcune rasi operato negli altri piaui, furono im-
stanze dell' appartamento riservato ai piccolite; tutta fu manomessa e avvilita
Pontefici, affinchè gli atti de'notari, non la magnifica abitazione pontificale. Le
più in separati e umili luoghi, ma in quel- tre grandi aule degl' Imperatori , degli
l' ampiezza di edilizio decorosamente si Apostoli e di Costantino si videro inter-
conservassero, poscia trasportati altrove. secate da mostruosi archi, perchè soste-
E quante volte i regolatori delle cose nessero meschini tramezzi nel 3.° piano,
pubbliche a giovarsi di qualche parte del- disparendo così i lacunari , e guastate le
l'edifizio ricorsero, tante convennero sul pitture delle pareti. La grande scala in
prezzo di amministratori del-
affitto cogli cui Papi potevano discendere pontifi-
i

l'ospizio apostolico, il quale come pro- calmente nella basilica fu distrutta, e con
prietario del fondo, ne pagava e tuttora essa vennero meno i magnifici dipinti a
ne paga le imposte. Leone XII pose il fresco della gran volta; e in altro luogo
palazzo nella parrocchia del palazzo apo- prossimo abbattute due volte similmen-
stolico, sotto la giurisdizione del parroco te dipinte, per farvi sorgere augusta e
sagrista, quindi nel 1826 tolse di fatto pericolante scala a danno de' muri. Lo
il palazzo all'ospizio apostolico. Per ri- squallore che tutto ricopriva il deturpa-
durlo atto a riunirvi i conservatori di to edilìzio,pur dilfondevasi alle parti e-
Pioma, chi ne esegui gli ordini rovinò sterne, non che demolita nella sommità
l' edilizio. del palazzo la sublime loggia donde io ,

In tal guisa fino a'noslri giorni si man- modo meraviglioso si gode la vista di Ro-
tenne il palazzo Lateraneuse. Le cala- ma, delle vaste cafri pagne e demoliti cir-
mità de' tempi lo resero bersaglio di mi- costanti. Tanto vituperio commosse l'a-
1
lizia straniera, e il credere che quei dan- nimo di mg. Tosti tesoriere generale e
ni non fossero imparabili , cagionò dan- presidente dell'ospizio apostolico, ora car-
ni maggiori; prima I' abbandono, poi la dinale , e lo portò a cognizione di Gre-
presa delermiuazioue di ridurlo ad umi* gorio XVI, il quale pel coslaute amore
PA L PAL ii\
ch'ebbe del decoro della s. Sede e di Ro- Aniceto e Sotero, che per 1' aprimenlo
ma, come della maestà pontificia, e per di due finestre non più esistevano; e co-

la conservazione de' monumenti cospicui sì pure nelle seguenti aule degl'Impera-


per antiche memorie, prontamente glie- tori, degli Apostoli e di Costantino, fu-
ne commise l'intero e solido ristaura- rono ridipinte dal professore Francesco
mento e abbellimento a spese del pub- Giangiacomo altre figure guastate per le
blico erario. Il prelato subito alacremen- intestate degliarchi,cioè nella prima l'im-
te diede opera, affinchè tutte le parti del- peratore Eraclio, e nelle altre due alcu-
l' edilìzio ripigliassero l'antico splendore; ne figure de'dne quadri maggiori dipin-
i valentissimi cav. Luigi Poletti architet- ti nel mezzo de'muri laterali. Dalla sala
to, ed il barone Vincenzo Camuccini pit- di Costantino si passa al luogo ov'era la

tore offrirono gratuitamente le loro fa- grande scala che comunicava col portico

tiche, econ molto zelo l'eseguirono. Quin- principale della basilica, che non si ria-

di colla direzione del Poletti i luoghi fat- prì per la sopravvenuta morte di Gre-
ti oscuri vennero ridonati all'aria e al- gorio XVI. Si ripristinarono però le sca-

la luce, colla demolizione de' muri onde le, vennero restaurate le pitture della
gli archi de' loggiati erano stati chiusi volta della galleria ;
primo
e le lunette del
in più parti; in un lato delle logge del ripiano hanno gli stemmi di Gregorio
piano nobile furono ristabilite le balau- XVI e della chiesa romana, ambedue a-
strate con pietra tiburtina ; il bel corni- venti a' lati due simboliche figure, il lut-

cione interno fu restaurato, demolita la to lavoro Giangiacomo. An-


del prof.
scala angusta , tutte le sale e le stanze che la loggia nel sommo fastigio venne
de'pontifìciiappartamenti riebbero l'an- decorosamente ripristinata e decorata con
tica ampiezza di finestre, pavimento a va- il colonne, come la piazza innanzi all'e-
rio disegno formato conpietruzze colora- Finalmente con saggio ac-
dilìzio selciata.
teall'uso de' veneti, ed in mezzo a quello corgimento e per rimuovere il pericolo di
dell'aula massima o de' Pontefici fu po- vedersi per le vicende de' tempi di nuo-
stolostemma del benefico Gregorio XVI. vo il palazzo Lateranense ridotto a mi-
Furono altresì distrutti nelle aule degli sera condizione, con iscandalodi tutto il

Imperatoli , degli Apostoli e di Costan- mondo, Gregorio XVI con nuovo lustro
tino gli archi da fienile, e ricoperte di anche desinò sede delle belle arti, for-
lo

soffitti alla sansovina con intreccio di mandovi il vastoe maqnifico/l/MWO Gre-

travi e cornici, onde si formano varie fi- goriano Lateranense (/^.),con incremen-
gure di lacunari adorni di eleganti in- todi gloria all'immortale suo nome, sicco-
tagli, e poi dipinti a chiaroscuro simme- me attestano i tanti monumenti di sua
tricamente con borchie d' oro. Nel mez- munificenza. Nelle sale terrene collocò il

zo de' tre nuovi campeggia I' ar-


soffitti museo con un tesoro di marmi, dì super*
me di Gregorio XVI, fra due stemmi i be statue e di altri pregievoli monumen-
minori dell' ospizio apostolico e del be- ti. Negli appartamenti pontifìcii riunì pa-

nemerito cardinal Tosti. lunghi e va- I recchi eccellenti quadri. Per meglio pre-
sti saloni del 3." piano furono ridotti cisare ordinatamente tutte le stanze ove
a contenere 700 e più letti per qualun- sono collocati gli oggetti d' ambo lo spe-
que bisogno. Colla direttone del Camuc- cie, peto qui l'enumerazione perqa il-
ne ri

cini furono da Giuseppe Candida restau- che mutamento posteriore, pinna quelle
rate le pitture di ([nasi tutto il nobile ap- del museo, poi quelle della galleria; e ciò
partamento : nell'aula massima da An- per migliore intelligenza di (pianto accen-
drea Giorgini vennero egregiamente ri- nai nel citato articolo, ; ita l> indo .1 qoe«
dipinte le immagini de' santi Pontefici sto la dichiarazione di tutte le singole lo-
.

2 22 PA L PAL
calila. Nella i.* stanza terrena, ingresso rappresentanti i fatti di Samuele, ed i

del museo, trovansi calchi del Parteno- i musaici da triclinio. Nella 4- a con pit-
ne, e nel mezzo del pavimento di Lei mar- ture delle gesta di Davidde, sono vi i qua-
mi parte del musaico Antoniniano con dri di Cesare da Sesto, dell' Alunno e di
a a
balaustra intorno di noce. Nella 2. altri Lippi. Nella 5. con affreschi esprimen-
a
calchi del Partenone. Nella 3. il celebre ti fatti di Salomone, parata di seta ros-
i

Anlinoo, le cui forme in gesso concesse sa e con nobile camino di marmo bianco,
Gregorio XVI a Nicolò I imperatore del- si vedono due arazzi de'ss. Pietro e Pao-
i

a
leRussie quando fu in Roma, insieme a lo. Nella 6. nella volta sono le pitture
a
quelle di altre statue de' musei Vaticani. riguardanti Elia. Nella 7 quelle di Da-
a
Nella 4- i calchi d'Egina. Usciti da essa niele. Neil' 8. a
sono espresse nella volta le
si trapassa 1' androne
del portone prin- Stagioni, e qui sono quadri della Deposi- i

5/stanza detta del-


cipale, e si entra nella zione, il s. Tommaso, ed ij quadro di A-
la Cervia, da quella che vi si vede. Nella lunno, rappresentante quello in mezzo la
a
6. sono le statue di Druso, Agrippina e Crocefìssione essendo in , forma di tritti-
Germanico. Nella 7.? quella mirabile di co : Gregorio XVI fece trasportare il
ivi

Sofocle. Neil' 8." il torso di Claudio. Nel- liei mosaico rinvenuto nel Palazzo Soia
a
la q." ornati ebassorilievi. Nella 1 o. mo- (f-), con testa in mezzo, e ne'riquadri fio-
numenti con arme di Gregorio
cristiani, ri e volatili; intorno vi è la balaustrata di
XVI nella parete di mezzo. Qui si tra- noce. Nella q. a o aula degli Apostoli, con
passa l'androne del 2. portone e si per- soffitto di Gregorio XVI, oltre due grandi
a
viene neh' ii. stanza, denominata di tavolini di nocecon lunghe tavole di gra-
Diana Efesina, da quella che primeggia nito bigio orientale, si trovano quadri i

tra gli altri marmi. Nella 2/ sono vi 1' ur- 1 dell'Annunziata, di Giorgio IV e dell'As-
a
ne trovate nella vigna del cav. Lozzano, sunzione. Nella io. o aula di Costanti-
in una camera sotterranea visitata da , no, pure con soffitto di Gregorio XVI, col-
Gregorio XVI prima di rimoverle, cioè la quale ha termine il secondo braccio e
a
vicino alla porla Viminale e quasi dirim- fa angolo alla 2. facciata, si ammira cir-
petto al Castro Pretorio : la descrizione di condato da balaustrata di noce il celebre
quell'antico sepolcro e bassorilievi delle musaico Antoniniano, che per meglio go-
urne, creduto dell'epoca degli Antonini, si derlo si ascende alla loggia di marmo con
legge neln. 3odel Diario di Roma i83q. balaustrata , in alto della parete ; onde
a
Nella i3. chesi appella di Catone
per ,
per memoria, comedel ristorainento e ab-
quel marmo proveniente dal Valicano. bellimento dell'edilizio, vi fu eretta la se-
8
Nella i4- delleopere non terminate, evvi guente iscrizione marmorea, eh' essendo
lo schiavo e un torso di porfido coi punti di tredici linee il capoverso di ciascu-
,

di richiamo, oltre le due colonne di pao- na distinguo con numeri. 1. Gregorio


nazzetto grezze, e i gessi del Sofocle sud- XFI. P. M. 2. Bonaruw Artium Fau-
detto e di Aristide. I gessi poide'colossidel tori. 3. Quod Ae.dibus Lateranensibus.
Quirinale erano nella galleria dell'antica 4- Dignità ti Prislinae Restilutis. 5. Per-
scala che conduceva al portico maggio- grande Opus Musivum In Thermis Ari-
re, prima che Pio IX li donasse all' ac- tonìanis Deteclum. 6. Extrahi Instati-
cademia di s. Luca. Ascendendo al pia- rari. 7. Alque II ic Collocari lusseril.
no nobile ov' è la galleria, trovasi nella 8. Antonius Toslius Praef. Aerari. q. f-
a
i. stanza l'aula o sala massima de' Pon- demaue Praeses Hospitii fllichaeltani.
tefici. Nella 2. a l'aula degl'Imperatori con io. Penes Acdittm Dominami
Quod
soffitto di Gregorio XVI, ed il gran qua- Est. 11. Oh Insigncm Pmwidentissimi
3
dro del cav. Silvagni. Nella 3. coi freschi Piincipis. 12. Munificcnlidin. 1 3. A,
PAL PAL 223
MDCCCXXXVIU. Pont. Bus FU 228, parlando dell'opera del
lo ponti/. , p.

Gregorio XV ! fu benemerito della basili-


7
Rasponi, riferisce che il cardinal Nico-
ca, per quanto dissi a Chiesa di s. Giovan- lò Antonella nell'opera Vetus mìssale ro~ :

ni inLatekano, a Fenestrella, nel voi. manum monastico Lateranense, Romae


XXXII, p. 3ai, e per aver fatto restau- 1754, pare di sentimento che il Raspo-
rare dal comm. Filippo Agricola le bel- ni nella sua opera pubblicò quasi il ms.

le pitture a fresco quasi perdute, die so- del Panvinio, ma il Rasponi fu difeso dal
no nella volta del gran ciborio dell'alta- Ginanni : conchiude, che lavorando il Ra-
re papale , e dal medesimo valente ar- sponi sulla storia del Panvinio l'accreb-
tista latte dipingere a olio le figure dei be, migliorò corresse e quasi rese sua
,

ss. Pietro e Paolo collocate, ne'pilastri la- propria. Thomas Reincsius: De palatio
terali ,
per cui nella stessa volta furono Laterancnsi , ejusque comitiva. Accedit
dipinti i suoi stemmi. Però tali ligure, Georgii Schuberti,de comUibiu Palatini*
insieme allo stemma marmoreo e isai- caesarci.tjdisquisitiOjJenae if)-r,.I)a ul-
zione di metallo poste nella confessio- timo il eh. march. Riohdi descrisse breve-
ne eretta da Gregorio XVI, furono tolte mente con erudizione ed eleganza-la sto-
nel i85l, quando il regnante Pio IX di ria dell' edilìzio, in un alle ultime ripa-
suo peculio fece eseguire il magnifico re- razioni ed abbellimenti con l'opuscolo:
stauro di detto altare, e ciborio o ta- Intorno ilrestauramento del palazzo poti'
bernacolo contenente le Teste de' ss. tiflcio Lateranense, orazione alla Santità
Pietro e Paolo (F.). Dell'antico patriar- di N. Papa Gregorio XVI, presenta-
S.
chio e dell' odierno palazzo trattarono i ta dal marchese Luigi Biondi nel giorno
seguenti autori. Nicolai Alemanni: De dell' Ascensione del Redentore, Roma ti-
l.iitcranensibiis parielinis, dissertatio hi' pografia dell'ospizio apostolico 83 5. 1

storica, Rocuae l6l5, ivi poi ripub- Palazzo di Loreto. Fu cominciato da


blicata nel iy56, addìtis guae ad idem Giulio II, che dichiarò cappella papale il

argumentum spectantia scripserunt C. propinquo santuario della s. Casa, men-


RasponilU et Josephus Simonia* Asse~ tre il predecessore Alessandro VI avea
mannus. Gio. Severano Memorie sacre, : già principiato la grand' opera del log-
Roma i63o. Caesare Raspono (poi car- giato. Il magnifico edilìzio principalmen-
dinale): De basdiea et patriarchio Late- te fu continuato da Gregorio XIII, indi
ranensi,Y\.omne i656. Nello Spicilegiuni fino al punto incui esiste compito da Be-
llomanum del ciottissimo cardinal Mai ,
nedetto XIV. Vi fecero precario sog
in cui pubblicò un frammento del trat- no molti Papi, e per ultimo Gregorio \ \ l

tato De basilica 'Laterancnsi, di Panvi- benemerito della città e del santuario.


nio, egli avverte che il Rasponi tolse in Inoltre nel palazzo si ospitarono un gran
prestanza dal Panvinio quasi tutta la ma- numero di sovrani, principi, cardinali e
tei ia, la trattazione e 1' ordinamento di altri personaggi, essendo decorosamente
essa, e appena due volte il nominò (me- fornito dell'occorrente. F. Lonr.To.
no* male, pure lo nominò ma fecero ; Palazzo di s. Marco. A Ciuesv ni s.

peggio coloro ebe giovandosi di questi Marco ( F.) ho detto del luogo ove sor-
miti laboriosi Studìi, non imitarono Ra- ge; come Paolo 11, già titolare della me-
spolli ; però lo sguardo linceo della cri- desima e nipote d'Eugenio I\ l'edificò, ,

tica li giudicherà, avendolo già fatto il incominciandolo mentr'era cardinale, pei


Tomasio, De plagio luterano) : il det- successori litolari, e compi fatto Papa nel
to frammento riguarda l'origine del no- 1 j»> j, e cerne vi si recò. Riedificò la chie-
dm e le cose della genie Sestia lutera- sa (il cui soffitto reputato il primo latto in

na. Il Ranghinaci, Bibliografìa dello sta- Roma, ha il suo stemma e quello di Gre-
524 PAL PAL
gorioXVIcome benemerito tli esso), l'ab- co, poiché Mezza rota giuocava a' dadi
bellì e vi fece il portico con loggia per la 4 o 5ooo scudi per volta. Dicesi che Ve-
benedizione ( da Clemente XIV conces- difizio fu terminato colla spesa di scudi
sa all'ambasciatore veneto, che ne coprì 116,000, e ne fu architetto Giuliano da
gli archi e riunì alle sue stanze ). Dis- Maiano o Maganense fiorentino, per te-
si pure del corridore coperto di comu- stimonianza del Vasari. Questi nella vi-
nicazione coli 'al Irò palazzo pontificio d'A- ta di Vellano da Padova dice che dise-
raceli che Papi l'abitarono almeno fi-
; i gnò pel palazzo di s. Marco un cortile
no a Clemente Vili, portando fino a que- stupendo con una salita di scale comode
sti la maggior parte delle bolle ede'bre- e piacevoli, ma sopravvenendo nel i47 r
vi la data apud s. Marcimi; e feci paro- la morte di Paolo II ogni cosa rimase ,

la della piazza di s. Marco e del simula- imperfetta. Sàlmon lo chiama il più bel
cro di madama Lucrezia. Nella detta chie- palazzo di Boma
in genere di architet-
sa non solo i Papi vi fecero le ordinarie tura. Che
propinquo un giardino o
vi fu
funzioni proprie del palazzo apostolico orto lodato con epigramma che vi la-
, ,

e altre, ma assisterono eziandio all'ulfi- vorarono anche altri architetti, si rile-


ziatura quotidiana palatina. Nel palazzo va dalle erudite notizie che ci danno del
vi si tennero un grandissimo numero di palazzo il Marini, Archiatri, t. 2,p. 199,
concistori pubblici e segreti, si ricevero- ed il Cancellieri , 3i 1. Nel
Possessi p.
,

no e anche alloggiarono sovrani, princi- marzo 1466 già Paolo 11 abitava il pa-
pi e altri personaggi , e si trattarono gli lazzo, come si vede dalla data della sua
alfari della Chiesa universale. La contra- 3." costituzione, presso il Bull, del Coc-
da incui trovasi questo ampio e maesto- quelinesjanzi a' 1 3 febbraio vi avea con-
so palazzo nel rione Pigna, nella via pa- vitato il senatore, i principali cittadini ro-
pale fino dal 124 si vede notata, per quel-
r mani ed i più cospicui forestieri. De'ban-
la che i Papi facevano recandosi dal Va- chetli fatti da Paolo II in questo palaz-
ticano al Laterano pel possesso, ed ivi a- zo nel carnevale _,
del denaro che dalle
vea luogo il Lello de paramenti, per ri- finestre faceva gettare al popolo, e delle
poso del Papa, ed mo- il 4-° gettito della corse de'ca valli e altri animali, e di uomi-
neta al popolo, come dichiarai a Elemo- ni, dall'arco di Marc'Aurelio poi di Por-
siniere del Papa ed a Curia romana. No- togallo, presso palazzo Otloboni, e po-
il

tai a Colosseo che con parte de'suoi ma- scia dalla porta Flaminia al palazzo, on-
teriali fu fabbricato questo palazzo, e do- ere la via prese il nome di Corso, ne par-
ve presi, ed il Martinelli, Roma ricerca- lai nel .voi. X, p. 84, 88, 89, 90, 91 e
ta, p. 212, scrive dal lato verso la chie- luoghi relativi , dicendo pure de' luoghi
sa de'ss. Gio. e Paolo. Anche il Sanso- ove prima si facevano le corse, come nel-
vino dice che fu edificato coi travertini la via Florida poi Giulia. Nel 1470 nel
e cementi del Colosseo, serviti pure per suo giardino diede Paolo li un pranzo ai
l'annessa chiesa, e che il lastrico delle ca- cittadini, nel lunedì di carnevale. Come
mere del palazzo era come quello del poi nel 1 4-7 ' >1 Papa ricevette in palaz-
Colosseo. Narra il Galimberti, File dei zo Borso d' Este , che in s. Pietro creò
cardinali, p. 2o3 che il cardinal Mez- , duca di Ferrara, lo dissi nel voi. XXIV,
zanità, censurando il cardinal Barbo ve- p. 107. Nella zecca pontificia vi è il co-
neziano, poi Paolo II, che spendesse tan- nio d' una medaglia coll'effigie di Paolo
ti denari nella fabbrica del palazzo di s. 11, e nel rovescio, racchiusa in corona
Marco, meritò che Barbo gli rispondes- di quercia ,
questa iscrizione che si rife-
se, ch'era meno male eccedere in una o- risce all' edificazione del gran palazzo :

Dorata fabbrica, che in vituperevole giuo- Anno Chris ti MCCCCLXX. Has Hae-
P A L P A L
des Conditili. Nel p. Bonanni, Numi sin. d.iiil Cervini venne in Roma e poi fu
Pont., t. i, p. 8 >, si dcscii ve e riporta il Marcello II.Paolo III prei
lo vulìe
disegno, con un' idea dell'edilìzio, d'una se nel palazzo di s. Marco. Abbiamo che
medaglia colla medesima iscrizione e l'an- Giulio III a' 23 giugno i55o si recò a
no 1 465, avvertendo che quella del 14-0 dormirvi nel i55a ciò fece a' 3o giu-
;

piuttosto debba riferirsi al ciborio del- gno, e nel 1 553 a' >- agosto. Paolo I V
l'altare maggiore Valicano. Su questo da cardinale a' 2 settembre 1 j3- vi a-

punto si può inoltre leggere quinto di- vea ricevuto il pallio da Paolo III; fatto
ce a p. 88. Anche Alessandro \ abitò 1 Papa a'23 maggio 1 5 5 7. nel primo con-
nel palazzo, e vi alloggiò Carlo Vili re cistoro vi accolse i tre ambasciatori d'In-
di Francia, giunto in Roma l'ultimo del ghilterra, che gli prestarono obbedienza
1 \()\. pei motivi che raccontai nel voi. per la regina Maria e pel regno. Il sog-
\ \ \ Il , p. 5 e G onde il Papa si riti-
, giorno di s. Marco era riputato salubre
rò in Castel s. Angelo, mentre romani i pei l'estate, più avea il vantaggio dell' a-
in questo palazzo portarono le chiavi tueno palazzo d' Araceli vicino e in co-
della città al re. A' 2 j» gennaio ne par- municazione. Il Garampi, Osservazioni,
li, ed a'20 maggio, reduce da Napoli, l'a- p. 2 J9, riporta un brano del Diario d'An-
bitò due giorni. Racconta il Valesio, che gelo Massarelli del 3 giugno 1 jj">, parlan-
sulla porta laterale del palazzo, eh' è nel- do di Paolo IV. Consueverant hactenut
la piazza alla line del Corso, era dipinta stimmi Ponlificesin aestale, relieto palalio
a destra del fìnestrone l'arma di Carlo apostolico, profìscisci ad aedes d. Mar
Vili in memoria del suo alloggio, la qua- ci in regione Mondimi, lurn oh aeris in-
le guantata dalle palle di moschetto tira- temperiem, quam magis in Ch'itale Leo-
tegli dai soldati imperiali nel sacco di Ro- nina, quam in Urbe vigere lestanlur, Inni
ma, nel 171 5 l'ambasciatore Duodo nei oh commoditatem Cnnac anae in hit ,

ristoramene dell'edilìzio, avendo ingran- maximis calorìbus non posset absque vi-
dita la finestra in forma di ringhiera, l'ar- ta discrimine pontem Adriannm lran*gre-
ma fu tolta. Sotto Paolo III fu eretto un di , vastantque , ac perpetnis flammis u-
magnifico arco nella piazza di s. Marco ventati ab ipso ponte nsqne ad Valica-
avanti il palazzo, per l' Ingresso in Ro- man viam peragrare non posset; quod e-
ma (V.) di Carlo V. Non solo Paolo III ti a m Paulus IV , efììccre volcns hodie ,

l'abitò, recandovisi a' 2 giugno i


"53 5 ,
die lunae 3 Jnn. recessit ex d. pala-
avendovi già pernottato nella sera del do apostolico profectusque Arccm, esl in
possesso agli 11 aprile,e sottoscrivendovi seu Molem Adriani, pernocm- ut ibidem
i capitoli della zecca a' 17 agosto 1 Vii-, vilj die vero seguenti ad aedes d. Marci
come vi si recò di ritorno da Bologna ai profcclus est Pio IV che pure abitò que-
io agosto 1 743 ; ma nel i~\G con breve sto magnifico palazzo, ne destinò parte al
del 18 febbraio ordinò il compimentodel cardinal titolare e parte lo donò alla re-
mirabile passaggio coperto e arco di co- pubblica veneta per residenza del suoam-
municazione ( tuttora si vedono due ar- itore, e mi breve de' 1 giugno
chi di congiunzione sulle vie di s. M irco in premio di quanto scrissi a NuimOj al
e Pedacchia ) ai palano d' Araceli. Nel- quale in \ enezi a il senato donò |

la annessa chiesa celebrò la processione sidensa altro palazzo. D' allora in poi il

del Corpus Domini con 2.3 cardinali, ai palazzo di s. Marco divenne l'ordinaria
io giugno 5 \q uscendo per la porta
1 , abitazione dell'ambasciatore di /

grande e rientrando in chiesa per l.i por- ed a poco a poco prese questo nome, co-
ticela, il cui ingresso è quello del palai' me ora è appellato. Il dooO di Pio IV
70 dalla pai te del Corso. Quando il cai- viene ricordato da questa iscrizione : Pnit
\OL. L. 1 5
226 PAL PA L
II' Medices P.
' M.has httedes reip. Ve- In di verse epoche i! palazzo di s. Marco
netae argunieriium amoris et studii sui o di Venezia, la repubblica lo fece re-
sponte donavi t: Jacobo Superando equi- staurare, come pure l'imperatore d'Au-
te oratore. MDLX1F. Tutla volta Pon- i stria, dopo che gli stali veneti fecero par-
tefici continuarono ad abitare quella par- te dei suoi dominii. a mezzo de' loro am-
te riservata ai cardinali titolari di s. Mar- basciatori, ed al presente vi dimora quel-
Clemente Vili, al quale erro-
co, sino a lo di detto imperatore. La vasta piazza
neamente alcuni attribuirono la cessio- nella quale va a terminare la nobilissi-

ne alia repubblica veneta. L'abitò Gre- ma strada del Corso (in gran parte pro-
gorio XI li ed il successore Sisto V. Nel prietà dello stesso patazzo)^ ha preso il

iSqo dimorandovi Gregorio XIV, nel- nome di Venezia da quello di questo


l'agosto e settembre per 40 giorni vi trat- gran palazzo, la cui architettura tende
tò con tantissimo ospizio Alfonso II du- allo stile detto erotico. In essosi vedono

ca di Ferrara. Sotto di lui per abita- ,


piuttosto forme d'un gagliardo castel-
le

le i Papi questo palazzo e quello Qui- lo, die quelle d'un palazzo, pel suo a-
rinale, stabilmente si confermò la sepa- spetlo severo e gigantesche proporzioni.
razione delle funzioni coronazione e pos- È bello osservare questo monumentale
sesso. Ammalatosi Gregorio XlV a'4 ot- e celebre edifizio a lume di luna, che
tobre 59 nel Vaticano, immediata-
1 1 stende le grandiose sue linee e veneran-
mente in questo si fece portare e fu tut- do apparisce per la sua struttura e per
to intorno sbarrato allineile il rumore
, la tinta che gli ha impresso il lungo vol-
delle carrozze non fosse altro impedimen- gere degli anni. Ecco come lo descrive
to al sonno e alla necessaria quiete, che Milizia. » Il suo esteriore è della maggior
in veruna guisa poteva goderne il bene- semplicità. Que'suoi finestroni incrociati
ficio. Alla sua biografia dissi quanto ri- di travi di marmo sono maestosi, e ben
guarda l'infermità e la morte avvenuta profilali i loro stipili (oggi lesole finestre
nel palazzo a' i5 ottobre, onde un sati- dell' appartamento già abitato dal tito-
rico scrisse Mors intravit per canal-
: lare, cioè quella i.° piano del-
parte del
los. Compito da Paolo V il palazzo Qui- la che conduce al Gesù, incomin-
via
rinale, questo di s. Marco servì di resi- ciando dal gran portone, non hanno più
denza , oltre la parte di ragione dei ti- le incrociature), come anche quelli delle
tolari e loro famigliari, agli ambasciato- porte (ove sono gli stemmi cardinalizi e
tori veneti. L' ultimo litolare che vi a- cappello con 4 ordini di fiocchi del suo
b'rtò fu il cardinal Flangini , fatto nel fondatore, altra prova che da cardinale
1801 patriarca di Venezia. Egli avea lo incominciò). La corona di merli sos-
avuto tal titolo nel 1800, ma già vi a- tenuta da arcucci, vale a cornicioni e ba-
bitava perchè il commendatario di s. Mar- laustrate. La grandezza delle sue divi-
co cardinal Carlo Rezzonico gli avea ce- sioni impone. E così nudo com'è, e lascia-
duto 1' appartamento, ed famigliari di i to in rustico pare Ercole che si rida del-
questo restarono nelle loro abitazioni del le zerbinerie delle fabbriche adiacenti.
palazzo finché fu occupato dopo la se-
, Nel cortile maggiore presso la scala è
conda invasione francese dal ministro del una decorazione di travertino, nella qua-
governo d' Italia. Tambroni rappresen- le, sì ne'portici di sotto, come nelle log-
tante delta repubblica Cisalpina l'abitò ge di sopra, sono piloncini con archi. Ai
in detta epoca e sino al termine dell'im- pi I onci ni di giù sono inserite mezze co-
pero eh Napoleone. A'20 aprile 18 ^di- lonne doriche, a quelli di su corintie : en-
venne dell'Austria, per cui l'asscguò per trambi su piedistalli alti e secchi. L'altro
resideuza de' suoi ambasciatori. cortile è anche a due piani il 1 di co- : ,
P AL PAL 2i 7
lonne corintie isolate, non già rotonde gine di Maria Vergine col Bambino, ili-

ma poligone ; e sui loro ardii sono nel pinta in muro


nominato artista. Po-
dal
2. piano altre colonne ioniche parimen- co dopo e nel 1GG8 avendo l'immagi-
ti con archi. Se l'interno ora non è co- ne ivi reso inutili colpi mortali d'un i

modo, è certamente grandioso". In ci- traditore, si aumentò la divozione verso


ma alla vasta scala vede una testa di
si di essa e con pie oblazioni si cangiò il
Paolo II, lavoro del suddetto Vellano da luogo in oratorio, indi notabilmente ab-
Padova, scultore del secolo XV. Gli ap- bellito nel 1677 da Anton Barbaro am-
partamenti interni sono vasti e propor- basciatore di Venezia. Nel 1(182 tornan-
zionali alla grandezza dell'esterno. La do da Vignanello il marchese Ruspoli,
corte ha un grazioso porticato doppio da venne mortalmente gettato da cavallo,
un solo lato, non essendo stato il palaz- ma invocando questa sacra immagine,
zo giammai terminato, massime dal la- che ogni giorno visitava, potè ricupera-
to incontro la casa e chiesa del Gesù si- re la sanità, e tacendo il suo nome fece
no alla chiesa di s. Marco. xS'egli archi- erigere l'altare ove si venera con iscelti

travi delle porte e finestre si vedono gli marmi, e l'epigrafe ex voto. Nell'ango-
slemmi e le iscrizioni di Paolo II,henchè lo opposto e precisamente sul cantone
come ho avvertito, in più luoghi sonovi della via detta ripresa de' barberi, evvi
quelli di quando era cardinale, come nel una loggia da un lato della quale nel Car-
>òlto della porta principale. Dai lato del nevale si pongono pallii per premiare i i

Corso e a destra del portone, in cui è il cavalli vincitori della corsa, a giudicare i

minore ingresso della chiesa, quasi infor- quali e consegnare il pallio si portano il

ma di torre quadrata, sull'edilìzio si ele- governatore, senatore e conservatori di

va una fàbbrica di tre piani. Questa tor- Roma, ricevuti nelle camere della loggia
re è assai più antica del palazzo e nel dal maestro di casa dell'ambasciatore, nel
i 3 come luogo forte, lo tenevano gli
i 2, cui nome sono essi e il loro corteggio ogni
Annibaldeschi, come notai nel voi. XV, giorno serviti di rinfresco, come prati-

p. 21. Più avanti e a pianterreno avvi cavano gli ambasciatori veneti; i quali
un divoto oratorio, con immagine mira- personaggi sono visitati nel luogo dal-
colosa della Beata Vergine dipinta dal l'ambasciatore il 1
,° giorno di carneva-
cav. Gagliardi, secondo il Venuti, Roma le, qualche volta anche nell'ultimo gior-
e
moderna p. 6S(ì, che ci dà pure il dise- no. Questa esposizione de'pallii neh' ac-
gno del palazzo. Sul cantone poi del pa- cennato luogo ha origine da Paolo II,
lazzo, rispondente alla piazza di s. Mar- come accennai di sopra nel voi. X\ MI, :

co, nella conduce alla Ripresa


via che p. 24 e seg. parlai di quanto si pratica
de' barberi, vi è uni divota immagine da tali personaggi nell' intervento alla
dilla B. Verdine che nel 706 mosse pro- i loggia del palazzo, riportando \ analo-
digiosamente gli occhi, come attesta Mar- ghe relazioni. Della fontana d'acqua di

chetti, Dt'prodigii p. 17 L Nora ilBom- Trevi o Vergine, già situata tra detto an-
helli, Raccolta d'immagini t. \, p. 2 ">, i golo e la porta deli' oratorio, parlai nei
che il luogo occupato dall' oratorio, es- voi. XXIII, p. 107, e XXV, p. 178, cioè
seudo un passaggio oscuro, pericoloso ed di quella collocatavi da Paolo II e poi
incomodo, pel quale dalla piazzi di Ve- trasferita a piazza Farnese, e di quella
nezia si passava a quella di s. Marco, sostituitavi sotto Clemente Vili con -no
onde eliminare i disordini che vi si po- beneplacito e del senato romano, laonde
tevano commettere, il zelante sacerdote fi] apposta quella marmorea iscrizione
veneto Farsetti fece ripulire quel pas- che ivi si leceva e riporta il Fea, Sto-
setto e nascondiglio, e vi colloco l'unni i- ria delle acque p. 3o?, avvertendo ciò
228 PAL PAL
non doversi attribuire a Gregorio XIII, ma ancora delle beneficenze fatte alla
dal quale anche il Cassio, Corso delle basilica ove fu sepolto. Morendovi a' 4
acque t. 2, p. 294, diceva riconoscersi aprile 1292, nel palazzo fu incomincia-
quest' acqua. Ora 1' antica conca della to il conclave dagli 1 1 cardinali che for-
fontana è sepolta ove slava, e in vece mavano il sacro collegio; divisi però in
nel destro lato si è fabbricala altra fon- due fazioni, fu trasferito nel convento
te con due bocche d' acqua, alla quale di s. Maria sopra Minerva, e per discor-
si scende per alcuni scalini, essendo sot- dia indi si tenne in Perugia. Urbano VI
to il livello della strada l'acquedotto. La nel i3^8 abitò nel palazzo, donde pas-
j;osizione geografica la dichiararono Con- sò in quello di s. Maria in Trastevere.

ti e Ricchebach, i quali dicono nel loro Martino V egualmente fecevi qualche di-
opuscolo, die la chiesa e il palazzo oc- mora. Nicolò V del i447 rifabbricò de-
cupano il sito della villa pubblica degli coroso palazzo accanto la basilica, per

antichi. uso de' Papi, con 1' edilìzio preesistente


Palazzo di s. Maria Maggiore o Libe- che rovinava, ed un lempo vi si recò ad
riano. Prende il nome dalla contigua ba- abitarlo. Egualmente vi dimorò Calisto
silica Liberiana o Chiesa di s. Maria III che gli successe nel i455,edipoi Si-
Maggiore (F-), ove diverse notizie ri- sto IV Paolo V del i6o5 e-
del 1 47 r -

portai, per cui qui sarò breve. Presso dilicò la sagrestia e il coro pei musici, e

questa patriarcale basilica fu il patriar- sopra costruì comodissime camere pei


chio del patriarca d'Antiochia, e diversi canonici. Avendo compito il palazzo Qui-
Pontefici vi fecero residenza. Benedetto rinale, fu il i.°de' Pontefici che da esso
X antipapa, deposto nel 059, abitò quin- 1 datarono le bolle e brevi apud s. Mariani
di in Maria Maggiore e in essa fu se-
s. Majorem, come basilica patriarcale più
polto come testifica Papebrochio, in
, vicina, per cui sogliono intervenire a
Propylaeo p. iq4- Clemente III essen- qualche particolare funzione, come allor-
do stato nudrito presso la basilica, po- ché si espone il ss. Sacramento per qua-

scia canonico della medesima, lo che af- rant'ore. Anche Paolo V venne tumula-
ferma nel libro de' benefattori di essa to nella basilica. Laterali alla facciata
Agostino Fascina p. 20, divenutone an- principale sono due fabbriche, la 1/ a
che arciprete e nel 1 187 Papa, donò al destra di chi guarda, fu edificala da Pao-
capitolo il contiguo palazzo da lui edifi- lo V per uso dell' arciprete e canonici;
cato prima pei vescovi di Palestrina. O- l'altra dal cardinal Gio. Francesco Ne-
norio III del 12 16, già arciprete della groni, coi disegni di Simeone Costami,
basilica, un tempo dimorò nel suo pa- compila poi dal cardinal Gio. Battista
lazzo, ed in morte fu sepolto in chiesa. Spinola nel 1721, in mezzo alle quali fu
Trovandosi Roma desolata per l'assenza eretto detto prospetto da Benedetto XIV.
di molti Papi, Nicolò IV eletto nel 1 288, Nelle stanze de' canonici talvolta si riti-

per comodo della curia, fece l'ordinaria rano i Papi, allorché nella notte della
sua dimora nell' ampio palazzo Liberia- vigilia di Natale si recano alla funzione,
no: due bolle colla data, datum Roniae massime se vi hanno celebratoli vespe-
apnd sanctam Mariani Majorem } A\ Ni- ro. Vi si recò pure Gregorio XVI, dopo
colò IV, riportano Borgia nel t. 3, p. aver consagrato all'altare papale tre ve-
258 delle Memorie , ed il Galletti p. 347 scovi. Deve notarsi, che l'antico palazzo
a
Del primiceroj la i. idib. martii an. 2. ,
pontificio vuoisi sia quello detto di Ra-
1' altra
29 novembre an. 4-° Anche 1' U- venua, incontro alla porteria del mona-
gonio, Delle stazioni, parla non solo della stero de' vallombrosani, di proprietà del
residenza di Nicolò IV in queslo luogo, capitolo Liberiano.
PAL PAL 229
Palazzo di s. Maria in Cosmedin. V. alcuni Pontefici, ed il p. Antonino Bre-
Chiesa di s.Mariv ir Cosmedin. mond, nella prefazione al t. I, n. 12 del
Palazzo di s. Maria ad Martyres. L'e- domenicano, parla di bolle Dat.
Bull, :

dificò Anastasio IV, onde abbiamo sue apud s. Mariani Trans Tyberitn. A
carte colla data apud s. Mariani Rotun- Chiesa di s. Maria in Trastevere discor-
darn, e può vedersi tutto l'articolo Chie- si della residenza fattavi da Urbano VI

sa di s. Maria ad Martyres detta la Ro- e dei grandi atti che vi promulgò nel
tonda, essendo essa stata in qualche tem- i3-8 e altri anni, anco pel grande sci-
po anche cappella papale, e per la cui sma di Clemente VII, che depose con
conservazione Benedetto XIV l'annove- Giovanna I sua fautrice, il cui regno die
rò tra le dipendenze de' palazzi aposto- a Carlo III nel i38o nel medesimo pa-
lici,sgravandone di tal pensiere la ma- lazzo o monastero, rs'el principio dello
gistratura romana, come riporta Fea, Dei scisma Urbano VI erasi ritirato in que-
diritti del principato, e nell'Integrità del sto palazzo, ma dopo la vittoria riporta-
Panteon ora s. Maria ad Martyres. Os- la ne'dintorni di Marino dalle sue mi-
serva il Cassio, Corso delle acque t. a, lizie, su quelle dell'antipapa, con solen-
p. 4' '> che il palazzo edificato da Ana- ne processione tornò al \ aticano, ren-
stasio IV, è quello de' marchesi Crescen- dendo grazie a Dio e attribuendo alle
zi (oggi de' Bonelli), del quale feci men- preci di s. Caterina da Siena il felice av-
zione a Palazzo. Prima di detto Papa venimento. Il p. Richa, Notizie delle
dimorò presso la chiesa l'antipapa Cle- chiese fiorentine t. 3, p. 36, racconta che
mente HI. Eugenio IV mentre abitava questo luo-
Palazzo di s. Maria in Trastevere. In go, si ribellarono i romani, con gente ar-
questa regione s. Pietro fu albergato ap- mata attorniarono questo palazzo ponti-
pena venne in Roma, presso la Chiesa ficio, ritenendo come prigioniero il Pa-
dis. Cecilia (^.). Verso il 224 s - Cali- pabili riuscì fuggire a Firenze a' 8 1 mag-
sto I fabbricò la chiesa di s. Maria in gio i43 i, votilo da monaco benedetti-
Trastevere, e nella casa paterna eresse no o da francescano. Il medesimo Mo-
un patriarchio o episcopio per sua abi- retti, Derit. dand prcsbyt., appetii!. 3,n.
tazione , che il Moretti, De s. Callisto 5, riporta altro documento del soggior-
ijusque basilica p. 23, chiama primtun 1 no che fece Eugenio IV in questo pa-
publicum Urbis F.piscopiuniseu Patnar- lazzo, ove spedi la bolla contea expila-
chiuni, giacché le abitazioni pontificie di tores palatiorutn s. Crysogoni, et s. Ma -

s. Pietro presso s. Maria in Via Lata e riae Transtybcrim, in cui Papa chia- il

s. Pudenziana,e quelle di altri Papi, deb- mò principalmente il 2. palatami 110-


bono considerarsi private, poiché la 1." strae residentiae. Che Eugenio IV abi-
chiesa pubblica edificata in Roma e la tò anche nel Palazzo di s. Grisogono ai

prima ivi eretta cun autorizzazione im- rileva pure dalla bolla sexto id. ni liì

periale in faccia ai pagani, è quella di 1


i
con la quale unì la sede vi-
>
j,

Trastevere. Continuando le persecuzio- le diCittanova a quella di Parenzo. Il


ni, s. Calisto I si ritirava nell'adiacente palazzo divenne quindi del capitolo del-
casa di Ponziano, e tenuto prigione in la basilica, e Paolo V Io donò in un al-
luogo propinquo consumò il martirio, l'altro del titolare di Maria in Traste- s.

ove fu fabbricata poi la chiesa di s. Ca- vere, che molti confusero con quello della
listo. In procrealo di tempo i Papi eros* Chiesa di s. Calisto, come ho avvertito 1

sero presso la chiesa < basilica ih S. .Ma- questo articolo, e restauralo dal cai dina I

ni ni Trastevere iu\ monastero ai ca- Moroni, ai monaci cassinesi in compul-


nonici regolari, il quale fu poi abitalo da so di quello del Quii alalo, col quale il
2 3o TAL P AL
Papa ingrandì il palazzo apostolico ; i contrasti il merito da allre chiese, come
monaci pui rifabbricarono quello de' ca- s.Maiia in Via Lata, ed è a vedersi an-
nonici. Ciò meglio dissi a Chiesa di s. Ma- che Chiesa di s. Prisca, ed il voi. XI, p.
fia in Trastevere, Cassinesi, MoRom,e s65. Devesi notare col Davanzati, die
nel voi. XII, p. i3o. s. Punico Pudente ebbe in moglie s. Pri-
Palazzo di s. Prassede. Il luogo si scilla celebre pel suo Cimiterio, da'qua-
contende l'onore con la Chiesa di s. Pu- li nacque s. Pudente giuniore. Questi
denziana {J/ ^) ) per avervi alloggialo s. sposò s. Sabina o Sabinella, che lo fece

Pietro nel palazzo del senatore Punico padre de' ss. Novato e Timoteo e delle
Pudenle presso le terme o Bagni 'V. ) ss. Pudenziana e Prassede. Secondo il

di Novato e Timoteo suoi nipoti, cri- Davanzali, s. Pudente giuniore e s. Sabi-


tico argomento che tratta Benigno Da- na furono battezzati da s. Paolo nell'ora-
vanzali : Notizie al pellegrino della basi- torio presso s. Maria in Via Lata, ed i
lica dis. Prassede, Roma i 7^5. Egli di- loro figli e figlie forse ebbero il battesimo
ce che il medesimo titolo di Pudente, das. Pio I prima che fosse Papa. Dopo la
Pastore, Prassede e Pudenziaua, gli scrit- morte di s. Novato, la sorella s. Prassede
tori confusero in uno, o uno coll'altro, e avendo ereditato il luogo che avea abita-
ne fecero comuni le importanti notizie. to s. Pietro, e perciò seminario de'primi
Sostiene il Davanzali che il titolo di Pa- pastori e propagatori dell'evangelo, che
store il più antico di Roma, fu poi mu- quel Pontefice inviò da Roma in molte
tato in quello di s. Prassede figlia, come parti, lece erigerlo in titolo e chiesa da s.
s. Pudenziana, di s. Pudente giuniore fi- Pio I, che gli die il nome di Pudente, in
glio del Punico e padre pure de' ss. No- memoria del suo avo e padre. Prese poi
vato e Timoteo costruttori delle terme; il titolo di Pastore, per quanto narra il

s. Punico Pudente marito di s. Priscilla Piazza nel suo Menologio. Essendo insor-
celebre pel suo Cimite r io [V.), fu ivi bat- to contrasto intorno al giorno di cele-
tezzato da s. Pietro, perciò primo cheil brare la Pasqua di risurrezione, volen-
abbracciò la fede in Roma, secondo Da- do alcuni che si pigliasse il i4-° giorno
vanzali, il quale inoltre alferma ches. Pie della luna di marzo in qualunque gior-
tro in questo luogo incominciò la predi- no della settimana cadesse, ed altri che
cazione e l'esercizio del suo apostolico mi- fosse sempre di domenica, apparve un
Presso la Chiesa dis. Prassede
ni siero. angelo in forma di pastore a s. Ermete
(P-) abitarono anche altri Papi, come o Pastore fratello di s. Pio I, e gli rive-
Nicolò IV nel 1288, onde vi sono docu- lò essere volere divino che per tal cele-
menti con la data apud s. Praxedem. brazione si stabilisse la domenica. Dipoi
Palazzo di s. Pudenziana. Nell'anno s.Prassede ottenne dallo stesso s. Pio I,
4-5 circa a' 18 gennaio s. Pietro stabilì che la chiesa o titolo fosse iu onore di
in Roma la sua Cattedra {V.). Dal Tras- s. Pudenziana, e questa deno-
sua sorella
tevere il patrizio e senatore s. Punico minazione prevalse agli anteriori titoli di
Pudente lo condusse alle radici del monte Pudente e Pastore. Tanto afferma il Da-
Viminale nel suo palazzoni quale si pro- vanzali, per concordare le differenti o-
traeva fino al luogo ove fu poi eretta la piuioni. Adunque presso la Chiesa dis.
chiesa di s. Prassede, lo che e per quan- Pudenziana (!'.), e nel palazzo contiguo
to accennai nel precedente articolo, die- abitò s. Pietro, e forse qualche altro suo
de motivo agl'istorie! di attribuire ad am- successore, ed iu secolo meno lontano vi

bedue luoghi le medesime grandi cose


i fece lunga residenza Nicolò V eletto nel
che vi operò s. Pietro, benché alla pri- 1 44-7> ec^ ampliò l'abitazione. Dimoran-
mazia di questo di s. Pudenziana se ne dovi spedì molli diplomi , bolle e brevi
P A I, PAL »3i
colla data apuil Pudentianain; una
s. zione di Giove. Queste 4 cime quantun-
bolla del l.° novembre \^H riguarda i que spianate o almeno poco riconoscibili,
gli arcivescovi di Salisburgo, altra del 6 vengono però determinate dalle località:
settembre l44°. ^ circa i liti latini. Del- il tempio di Quirino fu nell'orto de' ge-
la rinomata biblioteca che nel monaste- suiti, quindi ivi dappresso fu il Collis
ro ebbero monaci cistcrciensi quando
i Quirinalis; quello della Salute fu nelle
l'abitarono, vedasi V Eusevologio del Piaz- vicinanze delle 4 fontane, e perciò il
za, trat. 1 3, cap. 1 7. Collis Salutaris fu la punta che venne
Palazzo de' ss. Quattro Coronali. Con- spianata nel fare il giardino pontificio
tiguo alla Chiesa de' ss. Quattro Coro- a' tempi di Urbano Vili; il tempio di
nati, nel palazzo de' cardinali litolari a- Sanco o di Fidio era ne' dintorni della
bitavauo s. Leone IV e Stefauo V detto piazza odierna di Monte Cavallo, e per-
VI quando furono eletti Papi nella sles- ciò il Collis Marlialis fu la [muta demo-
sa chiesa, poscia Inabitato dagli arcive- litad'ordine di detto Papa, ed esistente
scovi di Treveri. Pascpjale II fabbricò dentro il giardino Colonna, indi meglio
adiaceute un magnifico palazzo pontificio spianata da Innocenzo XIII nell' eriger-
e forse vi dimorò. In esso venne allo"-
o vi le stalle pontificie (altri in questo luo-
gialo nel 4^33 l'imperatore Sigismondo.
1 go posero il tempio del Sole o della Sa-
Palazzo Quirinale. iNel rione Trevi e lute); finalmente il collis Latialis sì rav-
sulla vetta del monte Quirinale è que- visa nella punta esistente in parte anco-
sto nobilissimo e sontuoso palazzo pon- ra Aldobrandino Quanto
nel giardino
tificio , ordinaria residenza de' Papi, il al nome di Quirinale, lo ebbe o dal Gino

quale domina la parte maggiore di Ilo- o tempio qui dedicato a Quirino ossia
ma, in aria perfèttissima e salubre. Di Romolo, o pure dalla città di Curi, per
questo celebre colle, uno de'7 dell'alma quei popoli, guerreggiando coi ro-
essersi
città, delle sue quattro cime, delle sue mani, accampati su questo monte con
cinese e palazzi parlai nel voi. XL\ I, p. Tazio loro re, che poi nella pace diede-
t.j 1 , altre nozioni potendosi leggere ne- ro il nome di quiriti. Vicino al tempio
gli articoli ivi citali. Feslo dichiara es- era un portico che fi] detto portico di
sere stalo detto Agonus, e la porta Col- Quirino, in cui si trattavano gli accordi,
lina all'estremità di esso Agonensis, voci i parentadi e le paci. Questo bel colle
sabine corrispondenti a Collis e Colli- chiamasi ancora Monte Cavallo, dai due
nus, poiché i romani lo dicevano Colle, cavalli ili marmo e colossali, che sono
Collis, per eccellenza e per la sua confi- in mezzo alla piazza omonima. Il mon-
gurazione gibbosa degli altri colli, a
piìi te nel punto culminante entro il giardi-
segno ebe airone nomina 4 cime di
\ no Barberini, ha circa 180 piedi di al-
esso, che traevano nome da are consa- tezza sopra livello del mare: il piano
il

crate ad altrettanti numi , cioè la Qui- ilei cortile del palazzo papale ne ha 60, 1

rinale t dall'ara di Quirino presso il .suo secondo le misure di Calandrella Rico-


tempio eretto a Romolo ; la Salutare, da nobbe il Brocchi, che nocciuolo di que- il

quella della Salute DUI' pi esso il suo tem- sto eolle è formato di tufi granulare, in
pio (eretto da dumo Bruto, le cui inu- molti luoghi però coperto da depositi
la dipinse a fresco C. Fabio, eoo opere Eluviali. Su questo monte prossima al
che si conservarono sino all'incendio del Quirinale, o sul propinquo Esquilinoeo
tempio avvenuto sotto l'imperatore Clau- me pretendono altri, ebbe la casa Pia-
dio); la A/onuTi/e, da quella di Marie pres- tine, in cui Pomponio Leto, cui poi la la-
to il tempio di Sanco o di Fidio; e la sciò, \ 1 tondo il primo museo e
prima la
Laziale! da quella del nume modifica* accademia archelogica d'Europa, edivi
232 PAL PAL
incomincio a celebrare il natale di Pio- no acquistasse dal cardinal Ippolito d'E-
ma, come può vedersi ne' voi. I, p. 39 ste, l'amena villa giardino che questi
eseg., XVI I, p. 1
7 5, e XLVII, p. 56. Nel possedeva sul Quirinale, onde se ne vede-
voi. XLV,p. 236 dissi, che sul colle Gio- vanogli stemmi negli arconi, egli vi eres-
vanni Lascaris aprì un collegio per le se un palazzo assai maestoso, per abita-
scienze e lettere greche. Finalmente sul zione estiva de'suoi successori e pel bene-
medesimo monte vi ebbe un palazzo il ficio dell'aria. Flaminio Ponzio lombar-
cardinal Oliviero Caraffa, ed il cardinal do, architetto giudizioso, fu il primo che

Gio. Bellay ne fabbricò altro magnifico pose mano all'edilìzio; in seguito poi ven-
negli orli Quirinali : l'amenità e salubri- ne tirato innanzi coi disegni di Ottavio
tà del primo, la celebrò il suo segretario Mai diesino, pittore e architetto bologne-
e medico Crenzio. se (morto sotto Paolo V), il quale fu au-
Trovandosi Paolo III oppresso dagli tore della comodissima e bellissima sca-
anni e dalle fatiche, soleva portarsi spes- la a chiocciola dell'appartamento nobile,
so nel palazzo degli eredi del cardinal del portico e della galleria o loggia indi
Carafià, per respirarvi la salubrità del- chiusa, dove poi di sopra fu collocato l'o-
l'aria. Per ultimo vi si recò a'6 novem- rologio. Da un documeuto pubblicato
bre 1 549 dal Vaticano, ma ivi sorpreso dal giornale Saggiatore an. 3,p. 69, si
il

dalla febbre mori a' io di detto mese, e rileva, che Gregorio XIII a' 5 ottobre
senza pompa i suoi domestici trasporta- 1578 andò a Monte Cavallo » mostra
rono il cadavere in s. Pietro. Tanto af- tuttavia desiderio di pigliare quel luogo
ferma Angelo Massarelli, nel diario mss. e farvi una bella fàbbrica". Altra piova
del conclave; ma il Firmano nel suo dia- che prima di lui non esisteva in questo
rio riferisce ch'egli morì in monte Caballo luogo alcun palazzo papale. Si sa che
(detto pure Caballino), in domo card. Gregorio XI II incominciò ad abitare por-
Ferrerii ante equos lapideos, cioè ai ca- zione del palazzo nel i582. 11 successo-
summentovati. Alcuni cre-
valli colossali re Sisto V con l'opera dell'architetto
dono che Paolo III abbia incominciato a Doineuico Fontana proseguì la fàbbrica,
edificare sulla vetta del Quirinale una innalzando quella parte che rimane dal
particolare abitazione per la stagione esti- lato della piazza e la strada che conduce
va a comodo de'Pontefici, a cagione che il a porta Pia, e ne decorò la piazza, tras-
palazzo Vaticano come luogo più basso portandovi il Fontana dalle propinque
in tal tempo riusciva poco salubre. Tut- terme i colossi de'cavalli, ed erigendovi
tavolta abbiamo dal p. Carrara, nella un fonte rimpetlo al palazzo. In questo
vita di Paolo 1 V
Caraffa del 555, che 1 pel primo morì a'27 agosto 1590; il cor-
questi era solito servirsi del palazzo dei po fu portato nella basilica Vaticana, ed
suoi parenti Caraffa in Monte Cavallo, i suoi precordi furono tumulali nella vi-
andando ivi spesso ad abitare per gode- cina chiesa de' ss. Vincenzo e Anastasio,
re l'amenità del sito e la salubrità della allora parrocchia del palazzo. JNel voi.
purissima aria, giacche i Papi non avea- XLV, p. 190 e 191, descrivendosi que-
no sul colle abitazione propria; e solo sta chiesa ei precordi de'Papi ivi deposti,
molti anni dopo, considerando essi aver si possono vedere quelli che morirono in
il cardinal Olivieri scelto il miglior
sito questo palazzo. Eletto nel consueto con-
di Roma, comperarono quegli edificii, clave del Palazzo faticano ( V. ) per
e con rnagnificenlissima sontuosità Io fe- successore a SistoV il Pontefice Urba-
cero luogo di loro residenza. Certo è che no VII, questi dopo due giorni si am-
Gregorio XIII ricevendo in donodal car- malò, ond'era in procinto di passare al
dinal Luigi d'Este, o come altri voglio- Quirinale pel vantaggio dell' aria ; ma

P AL PAL 233
perchè venne avvertito non convenire al compensò i monaci, cioè colla chiesa
Papa Tarsi vedere per Roma non anco- di S.Calisto e propinqui) palazzo del ti-
ra coronato, rimase al Vaticano e morì tolare di s. Maria in Trastevere (
perciò
a'27 settembre i5go. Allorché i Papi questi indennizzato con annui scudi 4 ? o),
abitavano il Palazzo Lateranense (V-), rifabbricato dal cardinal Moroni, notan-
si portavano nella basilica Vaticana pei* do la diversità che ha con quello edifi-
la coronazione, indi passavano alla La- cato poi dagli stessi monaci, e annesso al-
teranense pel possesso, per ultimare le la basilica e riunito all'altro ; più gli as-

cerimonie della coronazione, e vi resta- segnò una barca sul Tevere, per como-
\ano a dimorare. Giulio 11 separò le due do de' trasporti al loro monastero di s.
funzioni, e meglio stabilì questo provve- Paolo presso la basilica omonima. Quin-
dimento Gregorio XI V, dopo eh era ces- di Paolo V colf opera di Carlo Mader-

sata la necessità di passare i Ponteiici al no eresse due gran lati, con cui formò
i

Laterano appena coronati onde farvi re- e compì il bel cortile riquadrato, conti-
sidenza, per l'edificazione prima del Pa- nuando la fabbrica, dal sito presso l'oro-
lazzo di s. Marco (?'), quindi di questo logio fino alla strada che conduce a por-
che divenne il soggiorno prediletto dei ta Pia, e da questo punto ali angolo prin-
Papi. cipale del palazzo presso il suo grande ,

Elevato al pontificato Clemente Vili, ingresso corrispondente alla piazza, seb-


fu il primo che partì dal Quirinale per bene questo dovea essere quello del por-
prendere possesso della basilica Latera- di Paolo V, ordinaria-
tone dell'edilìzia
nense, cioè a' 12 aprile i5q2. Dimoian- mente chiuso, posto in delta strada, ch'i
do nel Quirinale, vieppiù nobilitò l'edi- anzi dovea essere adornalo colle statue
lìzio, massime dalla parte delle attuali che sono in quello della piazza. Costruì
stanzedomestichedel Pontefice, enei con- T appartamento detto de' principi, da
tiguo giardino eresse il sontuoso nicchio quelli che vi fuionoalloggiali, con le cap-
ne, di cui parlerò. Egli si servì come pelle dell' Annunziata nel piano supc-
Sisto V dell' architetto Domenico Fon- riore, e del Presepio nel pianterreno,
tana. Iuoltre Clemente Nili, al dire del che descrissi nel voi. IX , p. 1 Jo, 160 ,

Cassio, arricchì detto giardino con diver- 16 r , un lato del quale guarda il giar-
se forili d'acqua Felice e Tolgano idi au- dino: nelT altro poi verso la strada , nel
lico nel detto nicchione. Aggiunge il Ca-,- pianterreno avvi la cappella dell'Assun-
sio : » e nel cortile del palazzo riuscì am- zione del tribunale della rota, con al ti e
mirevole per salienti e musaici sotto al- stanze per questo tribunale, per quello
l' alta nicchia la fontana dal bianco oc- pure della camera con cappella e per al-
cidentale delle scale". Da Paolo V Bor- tri tribunali, ed ove tengono eziandio si

ghese il palazzo ricevette un novello e le congregazioni de'cardinali, che prima

>plendido aumento e perfezionamento. aveano luogo nelle stanze terrene dell'al-


>ei voi. X, p. i5o, XI, p. 3o3,Xll, p. tro lato; il tutto descritto nel detto vo-
iG8e23o,ho detto come Paolo V, vo- lume, p. (> e 162. Finalmente nella par-
1 i

lendo effettuare questa ampliazione, nel te superiore di quesl' ultimo edilìzio, e


1608 rimosse i benedettini cassiuesi dai sopra quello di Sislo V, fabbricò la m 1-

contiguo monastero e chiesa di s. Satur- gnifica sala regia e la sontuosa cappella


nino ile Calmilo , apud equo» marmo- pontificia Paolina dell' Assunzione, ove
reo s , loro dato da Giulio 11 por ospizio si celebrano le funzioni allorché 1 Papi
nella stagione estiva, edilìzi che io parte quivi dimoiano, avendo T una e l'altra
demolì, in parte incorporò nell ingran- docilità ikl voi Vili, p. l38 e seg., in

dimento della fàbbrica ; come il Papa un a pianto ri fecero gli altri Pontefici .
a34 PAL PAL
nell'esterno si vede una specie di attico sua abitazione nel Quirinale, il contem-

ben alto, diviso in due piani, e cinto al- poraneo diarista Gigli ci avverte ch'egli
l' intorno da una ringhiera di ferro. A. a' 14 gennaio 6 i4 cominciò a spedire
1

Cappelle pontificie è notato quali prin- le bolle e brevi colla data apud s. Ma-
cipali funzioni assisterono o celebrarono riani Majo rem, come basilica patriarcale
i Papi nella cappella Paolina, avverten- più vicina, facendo altrettanto i succes-
do principalmente di quelle che soglio- sori,laddove per 1' avanti aveano conti-
no farsi altrove; parlando di quelle del- nuato ad usare la data apud s. Marcimi.
la vigilia di Natale, narrai d modo e do- È degna però l'osservazione che fa il Bor-
ve nel Quirinale si teneva anticamente gia, Memorie di Benevento, t. 3, p. 2 5q,
la cantata e la cena; nel voi. IX, p. i63 che nelle carte dei primi Pontefici che
e seg. riportai le funzioni ch'ebbero luo- abitarono nel Quirinale , fu adoperata
go nelle cappelle segrete del palazzo Quiri- anche questa forinola datum in Monte ,

nale, ordinarie e straordinarie, ed ai luro Quirinali, finché Paolo V la cambiò con


luoghi le straordinarie eseguite nella cap- quella in uso.
pella Paoliua suddetta. Inoltre Paolo V Gregorio XV abitò e morì nel Quiri-
fece fabbricare la stalla pei cavalli e per nale, ove fece celebrare delle accademie
quelli delle guardie Corazze e Cavalleg- da uomini dotti. 11 successore Urbano
gieri(P'.); le camere pel tribunale di Da- Vili ridusse meglio il grandioso edifizio
teria (P-), le cpiali poi assegnò per abita- in isola, tranne un arco di comunicazio-
zione della famiglia pontificia, allorché ne col palazzo della Dateria, circondan-
per la Dateria destinò il palazzo vicino de' dolo di alte e forti mura con artiglierie,
Maffei: fornì gli edilizi di acque e dilatò il massime dalla parte del giardino da lui

giardino,migliorando la piazza erendeu- miglioralo molto. Dal citato Cassio , che


do meno ripide le due grandi strade che ne riporta l'analoga iscrizione a p. 347 »
conducono al Quirinale. Dal Cassio, Cor- sirileva che Urbano Vili introdusse nel
so delle acque si rileva come Paolo V
, giardino molle oncie di acqua Felice, per
eresse nel giardino diverse fonti coll'ac- formare nuove fonti nel medesimo. Si
qua Felice, della quale parlo a Fontane ha dal Ricci, ne' suoi Giubilei, p. 224,
di Roma , ed anche per esse si servì del che Urbano Vili, per maggiore como-
Maderno. 11 p. Bona imi, Nutnism. Pont. dità, léce allargare la piazza Quirina-
t. 2, p. 5og, riporta tre medaglie fatte le, con gettare a terra eziandio antiche
coniare da Paolo V, due nel 16 i i e 16 12 fabbriche considerabili, e per sicurezza
per 1' ampliazione e compimento del del palazzo apostolico , al lato destro
magnifico palazzo, che si vede in ambe- della porta principale eresse un baluar-
3
due nel rovescio; e la 3. nel 1619 con do, ancora esistente, con artiglierie a
la gran parte della cappella Paolina, per suo tempo. Il Cancellieri a p. 55 della
celebrare l'erezione di questa , il cui co- citata lettera , ci racconta col Gigli , che
nio è nella pontifìcia zecca. Il Cancellie- nel 1625 Urbano Vili per guerra for-
la

ri, Notizie sui conclavi p. 7 1, narra che tificò Roma, guastò il giardino de'Colon-
perirono 18 persone nel demolire una nesi spianandone le grandi anticaglie del
fabbrica vecchia, e riproduce l'epigram- palazzo di Nerone,, per farvi uua fortez-
ma con cui il p. Silùsencomiò questa pon- za comoda per esercito, e fu cinta di for-
tificia reggia; l'avea già pubblicato nel- tissimemura tutta la tenuta del palaz-
la Lettera al D. r Koreff sull'aria di Ro- zo papale e giardino di Monte Cavallo.
ma, p. 3o8, in Un all' altro epigramma Nel 1640 Urbano Vili fece coniare una
sul pontificio palazzo di s. Marco dello medaglia, il cui conio è in zecca, colf e-
Messo autore. Avendo Paolo V fissatola pigralé: Ad Aedium Ponlificurn Securi-
PAL PAL 23 ~>

latem, e la veduta del palazzo, baloardo lana, pel Papa e primari ministri pala-
e Unii : il p. Boriarmi la descrive a p.
")<)'>. tini. Nel i638a'a5 optile per avere Ur-
Da questi pure rilevasi che ii Papa co- bano Vili dal Vaticano trasportata la sua
struì il quartiere e le case per la guardia dimora nel Quirinale, la mutazione del-
svizzera, nell'angolo orientale del palaz- l'aria gli cagionògi avissimo male. In que-
zo ,
quindi : horologium addidit tribus sto palazzo abitò pure il successore Inno-
campani» ,
per ipsum benedica' , graeco cenzo X, e dalla loggia più volte diede
nomine cuique imposilo quo earum ex- ,
la solenne benedizione con indulgenza ple-

plicabanlur mania, pulsano videlicel ho- naria, come nell'Epifania dell' anno sau-
ramni integrarum, earittnque quadrati- to lG5o a' giugno lesta di Penteco-
, j>

lem cimi tinlinnabulo majoi i prò horìs


, ,
ste, ed il i.° novembre testa d' Ognissan-

oc minori prò iiidetn quadrantibus , tur- ti. Innocenzo X, come Libano \ III e
riqae in fronte peristili i. /lord vero ae- Gregorio XV, nell'inverno abitò nel \ a-
quatae planitiae, utdixinius } jam in un- ticano : quali ilei luoghi sia più conve-
mensuni excurrunt. Recto in dlis,longissi- niente alla residenza diri Papa, e delle a-
inique Xyslilonsilibus ciudi planctis, m'ir- ried'ambedue palazzi, ne parlo a Pa- i

ilio, bttxo, dipresso, lauro, /unipero,citro, lazzo Vaticano. Alessandro VII con ar-
innumeri fonte.*, stationes cameraiae fio- chitettura del cav. Lorenzo Bernini vi ag-
ribus ramis, seinper virenlibus foliis, spa- giunse comodi appartamenti per la fa-

da disparlila pomis et Jloribus. Inoltre miglia pontificia, verso la porta Pia, pro-
Libano Vili per la segreteria de' brevi lungando notabilmente da quel lato l'e-
ed abitazione della numerosa famiglia difizio. Fece dipingere la lunga e mae-

pontifìcia, ridusse l'antico convento dei stosa galleria corrispondente alla piazza,
cappuccini detto di s. Felice come la sua piacevole e salutare passeggio de' Papi,
eccellente acqua , e posto rimpetto alle dalla sublime dignità imprigionati, come
fabbriche di Clemente XIII, di cui si di- si esprimeNovaes nella vita del medesi-
il

rà, e della Dateria : ili tutto può


meglio mo, che attesta aver esso data la sopì in-
vedersi ne' voi. IX, p. 208,209, X\Y, tendenza dell'esecuzione di tali pilline al

p. 1 i»(), XL, p. 74- Quanto alla squisita celebre dipintore Pietro da Cortona. Nel
acqua detta di s. Felice , dal nome del l65ofu coniata la medaglia monumen-
convento così eletto perchè vi mori s. Fe- tale, il conio della quale conservasi in zec-

lice da Cantalice, solo aggiungerò: il Cas- ca,col lungo prospello del palazzo della fa-

sio, del Corso delle acque t. p. 3/j. e 1 ,


1 miglia pontificia, cioè dal palazzo di Pao-
|di, parlando dell acqua Felice, diver- lo V sino alla Clemente XII,
fabbrica di
sa dalla nominata introdotta da Sisto V di cui parlerò, compreso il proseguimen-
nel Quirinale, e delle acque nascenti da to d' Innocenzo XIII con cartel! ,
1

vene su questo colle, rigettando l'opinio- tante questa iscrizione Alcxand. I 1 1 P. :

ne che quella di s. Felice derivi da una M. Fornii Ponti/. Conunod. Et Palai.


fintola dell' aequa Felice , ragiona della Quiriti. Ornamento. An. Sai. Di 'LI \ M
Ionie e quantità dell'acqua di s. Felice, La descrive il p. Conanui, [>. 68 >.diceu-
e la dichiara fi?» sorgente del Quirina- dochei piani terreni si diedero alla gu ti
le stesso, che nasce KOttO il palazzo delia dia svizzera, che tuttora vi abita ; il piano
Consulta : pero è di fatto eh' essa uasce superiore ai famigliari pontificii, fra qua-
in altro luogo ben Lutano, cioè in una li il Maestro del nero palano, ed d iSz-
grolla situata sotto la piazza del Quiri* gróla (della cappella del «piale parlai nel
itale. Tuttavolta I' acquaiolo di palano voi. IX, p. 16 a), che continuano a risie-

si reca con mula e bariletti ad attingere dervi. Il braccio di Alessandro \ 11, In

ta di Trevi nella vicina maggioi fon- noceuzo XI 11 e Clemente \ II, compie- 1


2 36 PAL PAL
ilsuo palazzine», è lungo circa 34o passi. degassaggi dall'uno all'altro, incomin-
Morì Alessandro VII nel Quirinale a'aa ciando da Clemente XI, sino ed inclusi-
maggio 1667, e al modo narrato nel voi. ve a Pio IX che regna. Nella detta zecca
XV, p. 277, inutilmente fu proposto di vi è il conio della medaglia di Clemente

celebrarsi il conclave nel Quirinale , in XI, anno XVII, colle parole: Virgo pò-
vece del Vaticano, poiché allora quell'a- teus ora prò nobis, e la descritta imma-
ria non era divenula sospetta, special- gine di Maratta. Forse il Papa la fece
mente per quelli che non vi sono nati e terminare onde collocarla dove si ammi-
che non sono avvezzi di abitarvi stabil- ra, avendolo impedito la morte al pre-
mente nel corso di tutto 1' anno. A Pa- decessore. Clemente XI arricchì di sin-
lazzo Vaticano riporterò quanto si scris- golari abbellimenti il palazzo, ne accreb-
se in favore e contro I' aria del Vatica- be le comodità, rese il giardino più ame-
no. Ad Arciconfraterkita del ss. No- no, e nel bellissimo nicchione di Clemen-
me di Maria , dissi come Innocenzo XI te Vili restaurò il di lui melodioso or-
gli concesse il privilegio in vigore, di re- gano che suona con macchinismo a acqua,
carsi nel cortile Quirinale in processio- ed alla cappella pontificia diede copiosi
ne e ricevervi l'apostolica benedizione, dal arredi d'argento. Nel ripiano della dop-
balcone principale sotto l'orologio, essen- pia scala fece trasportare dalla tribuna
J
do il Papa vestito di mozzetta e stola; di della Chiesa de ss. A postoli (V.), la mi-
che feci pur memoria nel voi. V, p. 76, rabile pittura segata dal muro di Meloz-
parlando delle benedizioni date dai Pa- zo da Forlì, che fu il primo a fare le fi-

pi dalla loggia del Quirinale, e nel voi. gure di sotto in su, secondo alcuni, rap-
XLI, p. 142. Mi piace qui ricordare, che presentante l'Ascensione del Signore, in
nel voi. 195, e XLV, p. 122, de-
X, p. mezzo ad una turba d'angeletti: essen-
scrissi la benedizione pontificia che in que- do esso in atto terribilissimo, vuoisi che
sto cortile e talvolta nel Valicano, per la se ne giovasse il Buonarroti per quello
festa di s. Michele vi riceveva il presidio fulminante nella cappella Sistina ; ma la
e bombardieri di Castel s. Angelo , con pittura avendo solferto, ha perduto di
sparo sulla piazza di cannoni, mortali e molto le sue antiche bellezze.
moschetti. Questi spari solevano farsi in Innocenzo XIII bramoso di ulterior-
certe solennità anche da questo Palazzo mente decorare il palazzo Quirinale e in-
Apostolico, al quale articolo sono molle teramente compirlo, incominciò la con-
notizie comuni pure al Quirinale. Nel- tinuazione degli appartamenti di Ales-
la zecca papale evvi il conio della me- sandro VII, con lunghi corridori per la
daglia del 1699 d'Innocenzo XII, col mot- famiglia pontificia, corrispondenti in-
to Sub tuum praesidium. Si rappresenta contro alla chiesa di s. Andrea e novi-
la Beata Vergine col Bambino, secondo ziato de' Gesuiti (V.), essendo il porto-
il disegno di quella dipinta da Carlo Ma- ne quasi in faccia a detto tempio. Da
ratta, eseguila in musaico da Giuseppe questo punto precisamente si vede il

Conti, e posta poi sotlol'orologio. Nell'an- proseguimento d'Innocenzo XIII, termi-


no santo 1700 Innocenzo Xll che abita- nando al portone la fabbrica di Alessan-

va al Quirinale, si forzò nel sabbato in dro VII. Priucipiò pure la grandiosa


Albis di recarsi al Valicano per benedi- fabbrica della scuderia pei cavalli ed
re i pellegrini, ma tornato al Quirinale annessa abitazione pei famigliari addetli
terminò di vivere a'27 settembre. A Pa- allamedesima, incontro al palazzo apo-
lazzi Apostolici notai i Pontefici che stolico e contiguo al giardino de'Colon-
abitarono in questo palazzo e quelli che na, edilìzio che prolungato da un lato
dimorarono al Valicano, come l'epoche culle rimesse pontificie per conservare
TAL PAL 23 7
le carrozze, congiunge coll'allro detto
si tonel 18.4.6 i» marzo. A J Innocenzo XIII
di s. Felice, avente a sinistra di chi guar- nel 1724 successe Benedetto XIII, che
da e annesso il quartiere. IN'e fu archi- lasciò imperfette le opere sue^ le quali
tetto Alessandro Specchi. JN'el 1723 il trovarono un magnanimo continuatore
Papa si condusse a piedi a vedere la in Clemente XII, che ne compì l'im-
nuova scuderia, rimesse e abitazioni dei presa al modo narralo dal prelato e pa-
cocchieri: si crede die la scuderia venis- trizio forlivese Giambattista Gaddi, nel-
se edificata ov'era la decantata torre di la sua Roma nobilitata dalle fabbriche
Nerone, i cui fondamenti si dovettero di Clemente XII. servendosi dell'archi'
rompere a furia di scalpelli e mine, co- tetto Ferdinando Fuga, cui dal mag-
me leggesi nel Diario di Roma n.° 926. giordomo Acquavi va il Papa nella di lui
Sopra 1' appartamento de' principi, In- cappella lece conferire la croce di ca-
nocenzo X11I abbellì mezzanini dal la- i valiere di Cristo. Clemente XII non so-
to del giardino, fino allora poco abitati, lo portò a compimento il lungo braccio
ristorandoli ed ornandoli con vedute del- di Alessandro VII, alquanto continuato
le ville e luoghi di sua famiglia Conti, da Innocenzo XIII, ma costrusse le due
e di molte fabbriche di E.oma, secondo- scale a lumaca che dalle cantine ascen-
che si ammirano da quel luogo elevato, dono sino all'ultimo piano delle grandi
per cui non se ne vedono che l'estremi- soffitte abitabili, per passare dal cortile
tà. Dicesi che vi ponesse ad abitare il degli svizzeri a tutti i corridori del i.°

nipote 1

carnei iere segreto (piacendo e 2.° piuno, ove sono le abitazioni dei
a Gregorio XV I l'amena e tranquilla si- famigliari pontificii. Essendo i corridori
tuazione, frequentò queste camere e le con finestre sotto archetti, negli angoli
addobbò con stampe, quadri e altri og- laterali esterni de' quali sonovi gli stem-

dopo avere ristorato il lo-


getti d'arte, mi di Alessandro VII, Innocenzo XIII e
cale). Superiormente all'orologio del pa- Clemente XII, si può chiaramente co-
lazzo, come memoria ch'egli fu ristora- noscere l'opera di ciascuno, di che è me-
tore di quel corpo di fabbrica e perchè moria nell'iscrizione posta sul portone
finalmente vi pose il suddetto musaico di mezzo rimpelto a quello del giardi-
della B. Vergine, si legge in lettere d'o- no. Seguendo poi il medesimo ordine e
ro in campo azzurro: Innocentius XIII. simmetria, atterrando alcune case, fece
Anno sai*. MDCCXXIII Pont. II. terminare sì imponente braccio di fab-
Noterò, che presso la scuderia si eleva- brica anche con vaghissimo palazzino ,

va un antico e maestoso pino che sorge- alquanto più elevato e senza paragone
va nel propinquo giardino tra le rovine più abbellito, cioè una parte fu l'atta tut-
del tempio che Adriano dedicò al Sole. ta di pianta, mentre altra venne restau-
Secondo una tradizione volgare fu pian- rata sopra del vecchio, e la destinò per
tato nel giorno che morì Cola di Rien- abitazione del segretario della cifra, nel-
zo, acerrimo nemico de' Colounesi. L'al- la nuova ponendo
il capitano degli sviz-

bero certamente era annoso, alto circa con bella scala quadrata, an-
zeri e altri,
164 palmi, essendo il diametro un me- ch' essa corrispondente ai due corridori
tro e 5 j. Riguardato tra le rarità ro- del menzionato braccio. Questo palazzo,
mane, il Tournon scrisse, che tra gli e- senza riconoscersi l'antico, tranne la po-
difiti di videa l'attenzione tra le cupole tè interna con porlichctto, por/ione de-
e gli obelischi. Il folgore nel 1 84* lo col- gli stemmi di Uibano Vili edMonoces-
pì due volte, svelse uno de' principali 1 1 \lll che sono sulle mensole della
rami, che fornì 1
'">
carri di legnami, in- loggia coperta, posta sul cintone ilei 1."

di a poco a poco si diseccò e fu taglia- piano (


precisamente incontro al collegio
-

a38 PAL PA L
Belgico, di cui parlai a !\lAUNEs),è ripar- mente XIII abbellì le stanze assegnate da
tito nell'architettura in tre ordini, dori- Paolo V agli uditori di rota, ed altre ne
co, ionico-dorico e dorico, e termina con accordò pel loro archivio. A maggior co-
nobile cornicione. suo gran portone
Il modo della famiglia papale, tra l'editi
decorato di sua arma ed iscrizione, in- zio della Dateria e quello antico, alme-

troduce al cortile degli svizzeri, cioè al no nel 1 e i.° piano ov'è I' abitazione
suo termine, avente in faccia sul muro del i.° aiutante di camera, che si con-
del giardino una nicchia con vasca e fon- giunge col torrione o baloardo di Ur-
te nel mezzo, decorata da due delfìni e bano VIII, falle demolire le anteriori
scogli , tra' quali un mascherone con irregolari case che minacciavano rovina,
conchiglia in capo gitta l'acqua. Quasi con architettura di Alessandro Dori e-
ri
m petto Clemente XII fece costruire la resse un braccio di tre piani (qui abita-
chiesuola pegli svizzeri ora parrocchiale, no prelati elemosiniere e uditore), e sul
i

iquali hanno per custodia delle loro ar- portone d' ingresso che dà adito al cor-
mi un' ampia sala. Inoltre questo Papa tile della panetteria, venne eretta la sua

terminò sotto la direzione del suddetto arme con analoga iscrizione ; la quale
Fuga l'ampia scuderìa d'InnocenzoXIII, arme in piccolo si vede ripetuta negli
comesi legge nell'iscrizione sopra la gran angoli laterali degli archetti, risponden-
porta, essendovi sul cornicione il di lui ti a detto cortile, ove il r.° piano è de-
stemma Corsini : a queste stalle si sale corato di portico. Nella zecca avvi il co-
per una doppia e comoda cordonata ,
nio della medaglia perciò fatta nel 17G6
fatta agevole pei cavalli, che si abbeve- coll'epigrai'e : Palatium Quirinale Novo
rano ad un vicino fontanile. Sotto que- Latere Amplifleat. Quindi per divozio-
sto edilìzio dal lato che guarda tramon- ne alla B. Vergine, ch'è sotto l'orologio,
tana e levante, è il quartiere pei soldati collocò dinanzi *\ue lampioni sorretti da
di linea, che custodiscono il luogo, chia- cornucopii di metallo dorato, pei lumi
mato quartiere
il della reale. L'esterno die perla prima volta furono accesi a'7 di-

si compone d'un porticato chiuso da cembre 1768; a tal uopo venne costruita
cancelli di ferro e sormontato da trofei una ringhiera di ferro. Pio VI dall'abate
militari. InoltreClemente XII, con ar- Giuseppe Calandrelli fece fornire il pa-
chitettura dello slesso Fuga, e sulla me- lazzo di conduttori,onde preservarlo dai
desima piazza del Quirinale, incontro i fulmini. Vedasi il Ragionamento sopra
colossi de' cavalli eresse palazzo della
il il conduttore elettrico Quirinale, Roma
Consulta, di cui parlo a Palazzi di Ro- 1 780. Di questo se ne tiene proposito nel-
ma, pel segretario di essa, segretario e V Effemeridi lett. di Roma di detto anno.
ministri de' brevi, corazze e cavalleggie- Per nobilitare la piazza Quirinale non ,

ri.Clemente XII concesse al celebre a- solo Pio VI fece voltare i colossi de' ca-
stronomo Celsio di fare nel 1734 osser- valli , ma in mezzo fece elevare 1' Obeli-
vazioni astronomiche nella gran sala esi- sco Quirinale U7 .).
Nel 1798 proclama-
stente sotto l'orologio, dove il Celsio con- ta la repubblica romana dai francesi, Pio
dusse una meridiana e dove si osserva an- VI fu portato via prigioniero dal Vati-
cora lo spiraglio gnomonico. A Pranzo cano, e il palazzo Quirinale soggiacque
e altrove si dice dell'alloggio e pranzo allospoglio. Gì' imperiali francesi nel pon-
dato nel palazzo Quirinale da Clemen- tificato di Pio VII tornarono a invadere
teXII al viceré di Napoli Visconti. lo stato pontifìcio, e non avendo il Papa
Benedetto XIV nel giardino edificò il esaudito le domande inammissibili di Na-
caffeamns o caffè-house, palazzino di ri- poleone, mentre a' 1 febbraio 1808 as-
tiro ove ricevette il re Carlo III. ludi Cle- sisteva alla cappella nella Paolina, i Iran-
P A L P A L
cesi ostilmente entrarono in Roma, po- bile architettato di nuova invenzione e

nendo 8 pezzi di cannone avanti il gran che deve servire per custodire gii arredi
portone del Quirinale, d'ordine del ge- sacri del sommo Pontefice. Milano 1818.
nerale Miollis. A'7 aprile si effettuarono Volendo nel 8 19 ricevere decorosa men-
1

nel palazzo un cumulo di violenze, im- te l'imperatore Francesco I (nel medesi-


padronendosi francesi iarmi dei delle mo appartamento ove furono da Pio \ I

ca potori e delle guardie nobili, mol- benedette le Fascie pel suo figlio Ferdi-
te delle quali furono arrestate, intiman- nando I) e l'imperatrice, il Papa fece ma-

dosi al capitano degli svizzeri dover di- gnilicamenteaddobbaree abbellire l'ap-


pendere da loro: Pio VII restò nel pa- pai -lamento de'principi al ripiano e con-
lazzo senza più uscirne. Indi a' 18 giu- finante col suo. La corte imperiale fu
gno il cardinal Gabrielli prosegretario convenientemente alloggiata in altre abi-

di stato fu arrestato e deportato. Il sur- tazioni del palazzo e di quello della Con-
rogato cardinal Pacca corse lo stesso pe- sulta. Celebrò questo avvenimento (che
ricolo a'6 settembre, se non si opponeva descrivo a Pio VII), nel 1820 con me-
il Papa, che comandò agli svizzeri non la- daglia il cui conio è in zecca. Nel rove-
sciare l'ingresso a veruno nel palazzo. Fi- scio si legge: Frane. I. Ausi. Imp. In.

nalmente a' 6 luglio i8oq i francesi coi Quirinali Ilospes. Neil' esergo: Anno
loro fautori scalato il portonedella panet- MDCCCXIX. Inoltre Pio VII compi
teria ed altii luoghi, atterrate le porte, 1' ornamento della piazza con sontuosa
s' impadronirono sacrilegamente di Pio fonte che descrissi, in un ai colossi, al

/ Il (A'.), eco! cardinal Pacca lo traspor- memorato Essendo


articolo Obelisco.
tarono prigioniero altrove. 11 Quirinale morto in questo palazzo a' 20 agosto
fu da Napoleone dichiarato palazzo impe- l823, come in morte di Alessandro \ II,
riale, e gran lavori fui odo ordinati ed ese- fu progettato celebrarvi il conclave, e
guiti in gran parte per cambiargli aspetto. venne risoluto di eseguirlo, stabilendosi
Ritornatogloriosamente in Roma l
J
io \ 1 1 percappelladegli scrutini la Paolina, per
a'24 maggio 1
<S 1
\, per non essere le Mie loggia oude annunziare il nuovo Papa
stanze convenienti ad alloggiarlo, passò la gran loggia, per celle de'cardioali ed
in quelle del maggiordomo, le cui fine- abitazioni de'concla visti e degl'inservien-
stre restano incontro al monastero delle tial conclave, il lungo braccio corrispon-
u
Cappuccine (F.), al principio ilei ?.. pia- dente che conduce a porta Pia. Tutto
no del gran braccio verso la strada di por- descrissi dettagliatamente nel voi. X\ ,

ta Pia della cappella in cui in tal tempo


: p. »77, 2-s, -?-c) fino ed inclusive a p.

celebrò messa fino al 23 luglio, parlai 3 18. L'eletto fu Leone XII, ch'eresse nel
nel voi. IX, p iti?.. Il Papa nel vicolo palazzo apostolico la parrocchia nella
di Scanderberg, appresso l'edilìzio di Cle- chiesa degli s\ i/zeri, dichiarò curato il pre-
mente \lll, aggiunse un tratto di fab- lato sagrista, cui assegnò per vice- curato
brica per abitazione dei Famigliari; re- unsuocorreligiot il niano, compren-
stauro ed abbellì d palazzo, le camere dendo ndia sua giurisdizione tutti ti- 1

dometinhc ne' soffitti, come pur fece a migliari palatini, abitanti ne' palazzi a-
quelli d'altre stanze, le cappelle Paolina postolici, sci bando illesa la consuetudine
e dell' Annunziata, al modo detto nel suc- che i precordi de'Papi defunti -1 tumu-
citato luogo, ed eresse quella del Rosa* I isserò nell'antica pai 1 oc. Ina de ». \ in-
no, descritta nel voi. I\, p. 160 nella :
censo e Anastasio. Leone MI nell'appar-
2.* pose quell'armadio con organo, di cui tamento de' principi alloggiò la regina
a detto articolo feci parola . di esso ab- vedova di Sardegna Maria reresa colle
I uno di A. Dova, Ragguaglio d'un ino- reali figlie Maria rislina poi refina di
<
2 4o PAL PAL
Napoli, e Maria Anna imperatrice d'Au- nicolo corrono. Questa sotterranea ope-
stria, che vi riceverono anche le visite ra, disegno dell'architetto camerale cav.
de'cardinali nuovi, come rilevai nel voi. Filippo Martinucci sotto-foriere de' pa-
XIX, p. 179, avendo notato nel voi. VII, lazzi apostolici, venne lodata dal ch.Ga-
p. io3,che i cappellani segreti e comu- sparoni nel n.° 7 del Girovago 184O,
ni celehrarono la messa sì alla regina che ne rimarca la pregievole esecuzione.
che al suddetto imperatore. Pio Vili e Gregorio XVI trovando l'annesso giar-
Gregorio XVI egualmente furono elet- dino indecente e abbandonato, per de-
ti nel conclave del Quirinale. Di questo coro lo rese degno del principe e di Ro-
palazzo fu grandemente benemerito Gre- ma, corrispondendovi egregiamente l'in-
gorio XVI, benché avesse una propen- telligente giardiniere Giovanni Formil-
sione maggiore per quello Vaticano, e li, con buon gusto e cognizioni botani-
l'abitò nelle stagioni eslive del suo lun- che. Restaurò un tratto del muraglione
go pontificalo con impegno ne esegui-
: che minacciava rovina ; ristorò ed ab-
rono il volere, prelati maggiordomi, e
i bellì il casino nobile di Benedetto XIV;
il foriere maggiore marchese Sacchetti. il nicchione di Clemente Vili ebbe da
Primieramente ridusse ad appartamento lui grandissimi restauri e quasi salvò da
pontificio quello de'principi, che ancora imminente rovina, monumento stupen-
in gran parte sussisteva come si era ac- do pei musaici di rilievo, stucchi e pit-
comodato per ricevervi l'imperatore di ture nel contiguo organo rifece la mac-
;

Austria; vi fece tre bussoloni di noce, china idraulica di nuovo, e si costruiro-


secondo l'antica etichetta de'palazzi apo- no le sonate moderne del Nabucco e del
stolici, e vi dimoiò, tranne qualche ora Mosè; fece serre calde o stufe per pian-
del giorno che abitava le camere dome- te botaniche, ed una sontuosa per gli
stiche dal lato della piazza. Con solidis- ananasse, con disegno del cav. Gaspare
sime e dispendiose soslruzioni rafforzò i Salvi, architetto de'palazzi apostolici, che
muri maestri che sorreggono la grande inoltre diresse altre belle opere; piantò
e duplice scala, e la sovrastante immen- un piccolo laberinlo di busso, le cui pian-
sa sala che ha 16 grandi finestre dai due tenon dovessero superare l'ordinaria al-
lati, impedendone lo sfacellamento. E- tezza umana ; collocò copioso numero di
guali sosti'uzioni fece eseguile ne' muri piante rare e fioriture diverse ; tra le

che sostengono la volta dell'edilìzio incoi lontane che vi eresse , nominerò quel-
è l'orologio. Ripose gli stemmi e le iscri- la magnifica che nobilita il parterre del
zioni de' suoi predecessori sulle diverse principale ingresso del giardino, il quale
parti del palazzo ed annessi, atterrati e corrisponde al portone mezzo del lun-
di
tolti nella straniera invasione, e fece il go braccio delle abitazioni; e per non di-
grandioso lavoro della ingegnosa e ne- re altro, pose nel palazzo l'archivio dei
cessaria cloaca, di cui mancava il palaz- maestri delle cerimonie pontificie; rego-
zo, nel braccio rispondente alla strada di larizzò la distribuzione delle abitazioni
porta Pia, rimovendone così le iucon- de'famigliari, segreterie e officine di pa-
venienze; fu pertanto costruito uno spe- lazzo, con porre sulle porle corrispon-
co sotterraneo, con cunicolo cavato nel- denti iscrizioni in marmo, lo che meglio
la tuli-i- litoide del monte Quirinale, il a Famiglia pontificia e Maggiordomo, ar-
quale imbocca nell'antica cloaca che dal- che hanno relative notizie; fece fi-
ticoli
le terme Diocleziane va alla Suburra e nalmente quelle altre cose che accenne-
di là al Tevere; nello speco fanno capo rò nella descrizione degli appartamenti,
per molti veicoli le acque , un volume addobbati sotto la direzione del fioriere
delle quali sempre in esso come nel cu- cav. Filippo Berlazzoli, come del giar-
.

P A L PAL 241
(lino, avendo n tutto accresciuto magni- dell'edifizio di Paolo V, due nel lungo
ficenza, splendore e comodità. Per mol- braccio propinquo , e quello della fab-
te di Gregorio XVJ nel conclave de] Qui- brica di Clemente XIII, il cui cortile det-
rinale fu elettoli legnante l'io 1\ (sulla to della Panetteria, ha pure altro porto-
Struttura di questo conclave, con cenno ne ora sempre cbiuso die risponde al- ,

die lo riguai da, si possono leggere i voi. le mura del giaidino.ed al lavatore det-
XLI, p. 2i) {,?.()"), e XLII, p. -:. - to del Papa, lontanile pubblico per lava-
che abitò sino al ?.[ novembre 1 8 [&. Ri- re panni ; la strada poi che dal termiae
dusse macchina dell'orologio all'astro-
la del lungo braccio delle abitazioni de' pa-
nomica, detto volgarmente alla francese, latini, pro9Ìegue per tutte le mura del
in un alla mostra, suonando al presente giardino , sino alla salita che conduce a
prima le ore, poi quarti doppii, quali i i detto portone col lavatoio, si deve a Be-
nelle ore intere non suonano: la macchina nedetto XIV. L ingresso principale del-
fu rimessa in opera a' - novembre 1846, la piazza ha innanzi il suolo in forma di
quindi, tranne pochissimi, adottarono padiglione a cordonata con liste di gra-
questo metodo gli altri orologi di Roma. nito nel mezzo; il padiglione è cbiuso al-
iS'ella cappella Paolina per la Purificazio- l'intorno con 24 colonne basse di grani-
ne del i'^4") Sl v e 'I palco nobile o tri- ' ( ' to rosso. L'ardiitettura della porla è di
buna pei sovrani, fatloappositamcntecon Bernini, e consiste in due colonne ioni-
disegno del Marlinucci. La segreteria del- che di cipollino, le quali sorreggono un
l'interno ch'era al \ aticano, fu trasferita gran frontespizio tagliato nel mezzo, e nei
nel Quirinale, onde ebbero luogo nuovo lati sonovi le statue di marmo giacenti
1 iordinamento di località alle segreterie e de' ss. prima scolpita
Pietro e Paolo, la

officine palatine; per cui la cappella del da Stefano Maderno, l'altra da Gugliel-
Presepio descritta nel voi. IX, p. i6r, mo Bertolot. Sull'arco della porta in car-
ch'era stala compresa nel locale dato al- tella di marmo bianco si legger Panini
la Fioraia {f/ poi divenne della se- .) y V. P. il/. A. MDXK Pontif. XI. Simi-
greteria di stato: talvolta vi si celebra la le iscrizione, collo stemma di marmo di
messa, lo che fece pure il Pontefieea'27 questo Papa pure sopra 1' altro suo
, è
dicembre 1846 e i8.j"- Inoltre Pio IX portone grandioso. Per di sopra al fron-
con la direzione del cav. Marlinucci fe- tespizio è la gran loggia di travertino con
ce aumentare le spranghe elettriche in pilastri ai lati sorreggenti un frontone
,

diversi punii del palazzo, restaurò e de- ch'elevasi sino al cornicione, e nel cui
corò più nobilmente le stanze domesti- timpano è situata la statua di Maria Ver-
che e quelle dei mezzanini sopra le me- gine col divin Figlio in grembo, opera in
<i< siine per la sua biblioteca; non che marmo di Pompeo Ferrucci. Da questa
ode galleria e le seguenti stanze, : il Papa benedice il popolo, e dal
donde si passa alla loggia della benedi- l8a3 vi si annunzia il nuovo Pontelìce,
zione, e quelle che da questa conducono dopo la demolizione del muro con cui vie-
alla sala regia, oltre il pavimento alla ne chi usa pel conclave. Di soprasi è detto
veneziana nella vasta sala solto l'orolo- che già nel i65o dalia loggia il Papacom-
gio, al modo che dirò parlando di esse partiva la solenne benedizione. N '
I

»: di altre cose eseguite d'ordine del me- Alacri, che nelle vile de' Papi s incontra
desimo Papa con sovrana splendidezza. spessoil vocabolo Menianum (o Podium ì

Il magnifico palazzo apostolico e pon- poggi uolo) per edilìzio che risiila fuori
tificio del Quirinale ha cinque ingressi : del muro a guisa di ringhiera, dell
il pi incapale o quello della piasi 1. quel- garmente migniano, da Meniocensoreche
lo pur principale ordinariamente chiuso Ini ventò e gli diede il nomi' celie da
; tale
\ 01 . 1 ili
a£a PAL PAL
luogo solevano dare la benedizione al pò- l'appartamento del maggiordomo, peri)
polo. Dentro il portone a destra è la guar- ordinariamente chiuse; delle tre porte a
a
dia svizzera, a sinistra ilquarlierede'pom- destra, la dà ingresso all'appartamen-
i.

pieri , essendo il vasto cortile lungo i5o to pontifìcio già detto de' principi, la 2/
passi e largo ^5, ossia lungo palmi 470 all' altro appartamento pontifìcio corri-
a
e largo 1 35. E circondalo da tre spazio- spondente alla piazza; la 3. alla cappella

sissimi portici aperti, girati in archi, e Paolina, la quale in un alla sala descris-

sostenuti da gagliardi pilastri in traver- si al luogo suindicato.


tini; percorrendo il primo dell'ingresso, in L'ingresso del primo appartamento è
fondo trovasi a sinistra la scala per cui una lunga galleria con finestre dal lato
siascende alla cappella Paolina e ai due del cortile : ivi sono il decano coi pala-
appartamenti pontificii. Avvi altro por- fi enieri, sediari e dragoni ordinanze. Se-
lieo di ironie in fondo al cortile, più al- gue la sontuosa sala, già ingresso accen-
to e chiuso con bussole e cristalli, il qua- nato, ove talvolta si tiene il concistoro
ledà passaggio agli appartamenti del car- pubblico, con 1 G finestre dal cortile e dal
dinal Segretario di stalo e sua segreteria giardino, dai quali lati rispondono le se-

(prima in vece di questa vi abitava detto guenti tre stanze. Sull' architrave della
cardinale, e l'attuale sua abitazione a si- porla minore, la marmorea iscrizione di-

nistra l'occupava il cardinal segretario ce come Gregorio XV ridusse questo ap- I

àe\31emoriali) a destra, come pure fa ca- partamento per uso de' Papi, le sostru-
po alla scala a chiocciola in colonne d'or- zioni e decorosi abbellimenti operativi.
dine dorico, per cui si ascende all'ap- Ivi sono gendarmi di palazzo. Prima c-
i

partamento pontifìcio per la via segreta, ravi uno sfondalo con prospettiva attorno
ed a quello già detto de' principi. Sopra di sotto in su perfettamente inteso e la-

quest' ultimo portico si alza un secondo voraloda Agostino Tassi. In mezzo è an-
ordine di pilastri d'ordine ionico con 5 ar- cora l'arma di Paolo V sostenuta da due
cate con balaustre etelari con lastre; sul- angeli, e nel giro della prospettiva posa-
la sua cima vedesi il grande orologio, or- no diverse ligure che rappresentano va-
nato con intelligenza e buon gusto, co- rie virtù, di Orazio Gentileschi. Si legge
me osservò il Cancellieri nelle sue Cam- nel Venuti, Roma moderna, p. 2 38, che
pane : di sotto è il descritto musaico col- Innocenzo XII fece trasportare in questa
la Beata Vergine. Gli altri tre portici, co- grandiosa sala dal portico superiore Va-
me spaziosissimi e coperti con volte, sos- licano, per decorarne le pareti , i carto-
tengono gli appartamenti pontifìcii; quel- ni di storie sagre, fatti da Andrea Sacchi,
tramontana ha di sopra nel mez-
lo verso Pietro da Cortona e Ciro Ferri pei mo-
zo un' ala di attico fìnestralo, nell' altro delli dellecupole inferiori di detta basilica.
verso settentrione trovasi la scala magnifi- Segue la prima anticamera con due belli

ca a due ampie rampe, di cui già parlai. Al quadri a olio di prospetti va del lìombelli,

ripiano delle seconde rampe, una condu- rappresentanti, uno l'interno della basili-
ce all'antico grande ingresso dell'apparta- ca di s. Paolo fallo eseguire da Gregorio
mento detto de'principi,per quelli che vi XVI, tanto eminentemente benemerito
furono alloggiati, ed all'abitazione del se- di quel splendidissimo tempio, l'altro l'in-

gretario de' brevi a'principi (già di quel- terno della basilica di s. Pietro, dono fat-

lo delle lettere latine), l'altra mette alla to da quel Papa al palazzo apostolico con
sala regia. In questa, oltre quella d'in- testamento olografo, col quale pure lasciò
gresso, sono 5 porte, due a sinistra, del- al palazzo gli altri Ire quadri di cui fa-
le quali una dà comunicazioue all'abi- rò parola : in questa anticamera sta la
tazione della famiglia palatina, l'altra al- guardia palatina. Nella seguente stanza
PA L PAL ^43
infondo è l'ingresso alla cappella dell'An- ria nella Rama sacra e moderna di Pan-
nunziata di Paolo V, che descrissi al ci- ciroio, accresciuta dal Posteria, nella de-
tato volume : in questa stanza vi è una scrizione di questo palazzo. Nel voi. IX,
raccolta di eccellenti quadri di rinomati p. 161, ricordai il detto Gesù coronato
autori, fra' quali si distinguono come ca- di spine, e trattai della cappella segreta
polavori dell'arte: la Risurrezione del Si- ov' era, demolita dai francesi nella ridu-
gnorerii YVan-Dych; la Madonna col Bam- zione dell'edifizioa palazzo imperiale. Do-
bino di Guido Reni, già di s. Maria Mag- po la memorata grande stanza oblunga,
giore ; Saulle e David del Gennari, bra- che chiamasi pure anticamera d'onore,
vo scolare del Quercino; la disputa di Ge- si passa all'anticamera segreta, luogo del

sù coi dottori di Caravaggio; due quadri prelato maestro di camera ede'camerie-


del Bassano pregievoli, ed altre pitture ri segreti. In questa camera parata di da-
di merito. In questa stanza dimorano i masco rosso, in alto si vede un fregio io
bussolanti. Nella seguente stanza delle plastica, bassorilievi del cav. Massimilia-

guardie nobili , è un quadro del Garofa- no Laboureur, e nella volta il cav. Tom-
lo , rappresentante Augusto colla sibilla maso Maria Conca vi dipinse a olio Co-
Tiburtina, e l'arazzo di Paris tratto dal- simo de Medici , che accoglie i dotti di
l'originale di Paiol, clono di Leone XI i, Costantinopoli; nelle pareti vi è il quadro
che l'avea ricevuto da Carlo X, e rappre- indiano, dono di Gregorio XVI, che de-
sentante s. Stefano vicino ad essere la- scrissi nel voi. XXXIV , p. 2 1 6, 2 1 7 e
pidato, con molle figure. La grande stan- 219. L'anticamera segreta, oltre quella
zaoblunga che viene dopo con nobile ca- una mette
d'ingresso, ha tre altre porte,
mino, parata di damasco rosso con tro- alla camera particolare di detto prelato
no , ha sull' alto un fregio in bassorilie- con soffitto antico (nel cui passetto è la sca-
vo, in cui siesprime il trionfo di Traiano, la per scendere in giardino con porla in-

in seguito mutato in Costantino, lavoro in controalla cisterna); la 2.» alla loggia chiù*
plastica stimalo, dello scultore cav. Car- sa o galleria sotto l'orologio, mentovata
lo Finelli : anticamera d'o-
(piesta serve di di sopra, la cui porta è l'ingresso a que-
nore, di sala per udienze pubbliche, per sto appartamento della scala a chioccio-
concistoro segreto, per darvi la berretta la, la quale loggia anticamente era aper-
ai cardinali, per l'esame de' vescovi e con- ta,poiché esistono le finestre, che danno
gregazioni avanti il Papa. Qui incomin- lume ad un grandioso salone, ove sono-
cia il superstite primario edilizio di Gre- vi alcune decorazioni di pittura e le fi-
gorio XI II, le cui stanze guardano il gran gure di tutte le provincie del dominio
cortile, il giardino dal lato del nicchionedi temporale della chiesa romana. Questo
Clemente VI II, ed il cortile detto della Pa- salone situato propriamente sotto l'oro-
netteria, per la distribuzione delle parli logio, ha 4 porte con stipiti di giallo an-
<ìi paniche ivi si facevano, di che tenni tico (quelli delle altre sono di granito o-
proposito a Palazzi pontificii ,
parlan- rientale rosso nella più parte , di verde
do delle parti palatine di pane e vino. Non antico, di rosso antico, di marmo bian-
esistono più gli antichi soffitti ricchi d'o- co; (piasi tutte le porle sono di mogano,
ro e fregi, dipinti nobilmente con istorie e le bussole di damasco rosso con trine
e figure nella maggior parie del cav. d Al- d'oro) una mette alla detta loggia chiu-
:

pino, che in una cappelletta, non più esi- sa o galleria, ove quando il Papa riceve
liente, eziandio colorì alcune storie di s. particolarmente, vi sono gli scopatori se-
Gregorio I. Di questi ornamenti, affreschi, creti ed i palafrenieri ; altra è di contro
fregi, quadri a olio, e di un Ecce IFomo, alla stanza, ove una collezione dì qm-
che dicefali dell Albano, se ne fa inctuo- dri ;
quella a sinistra conduce alla stau-
a44 P AL PAL
za con parato rosso ; chiusa è quella a re Gregorio XVI, dal quale per un ele-
destra, ma ha il piccolo in-
dal lato destro gante anditello si può salire ne' mezza-
gresso segreto del la camera d'udienza. Ri- nini abbelliti da detto Papa e da Inno-
tornando all'anticamera segreta, la terza cenzo XIII. Appresso al gabinetto è una
sua porta introduce alla stanza dell' u- nobile stanza con stipiti di rosso antico e
dienza, ordinaria dimora del Papa nel- vaga volta, ove dormì il nominato im-
l'estate. Questa magnifica gran camera peratore. Siegue una gran camera di for-
lia il pavimento di bei marmi con mu- ma oblunga, con prezioso camino di por-
saico antico in mezzo, postovi da Grego- lido rosso questa è dipinta di colore ver-
:

rio XVI, bardielio alto di marmo bian- de, decorandone le pareti diversi buoni
co, superbo camino simile ( fatto dai fran- quadri, fra' quali primeggiano i ss. Pie-
cesi come altri abbellimenti) con quattro tro e Paolo di fr. Bartolomeo, di cui fe-
eleganti colonnine, tra le quali sono due ci parola nel voi. XLV, p. 2 3y; una Ma -
belle statuine di re prigionieri e basso- donna di Guido Reni ; la sacra Famiglia,
rilievi con emblemi militari. Sopra que- del Baltoni ; s. Giorgio a cavallo , del
sto camino è il grandioso quadro in a- Giorgione, e Bernardo di fi*. Seba-
s.

razzo di s. Stefano protomartire, con de- stiano del Piombo, ivi posto da Gregorio
corosa cornice dorata e stemmi di Gre- XVI, che l'ebbe in donativo dal cardi-
gorio XVI, di cui è dono, il quale lo ri- nal Tosti e poi fece incidere. Proseguen-
cevette dal re Luigi Filippo, ed ivi lo pose. do il cammino si entra nella stanza ove

Le pareti sono coperte di damaschi ros- pranzava Francesco I, e al presente il Pa-


si, con baldacchino sotto cui siede il Pa- pa che regna ( che a tale elFetto fece n-
pa allo scrittoio. In aitosi ammira bas- il prire una comunicazione colla credenza
sorilievo in plastica del comm. Tborwald- e cucina ): ha bel camino e trono con ,

sen celebre scultore che vi effigiò l'ingres- pareti abbellite di damaschi rossi. Dalla
so di Alessandro Magno in babilonia ; loggia coperta sporgente in fuori, soglio-
nella Andrea Corsi rappresentò a
volta no Papi vedere
i I illuminazione della cu-
olio Napoleone sotto l'efligie di Traiano pola Vaticana e dare il segno per l'incen-
che dispensa regni. Seguono due stanze
i dio della girandola (sulle quali può ve-
con sofìilli e fregi, coi fatti dell'Iliade ed dersi il voi. XXVI II p. 73 74, 7$), , ,

n
altri ornati : nella i . è un trono, ove nel- facendo presentare fuori della finestra dal
1'inverno il Papa regnante riceve le si- decano una torcia di cera accesa, cui se-
gnore, che nelle altre stagioni ammette gue l'innalzamento di due razzi e Io spa-
al bacio del piede in giardino. Viene do- ro de' mortai i che si fa dagli svizzeri per
3
po la i. una grande enobile stanza, con segnale al Castel s. Angelo. Termina l'ap-
loggia rispondente al giardino,donde si partamento denominato prima dei prin-
gode imponente veduta della città è
1'
: seguente camera, le cui pareti
cipi, colla
parata di drappo rosso vellutato con a- sono coperte di damasco cremisi, doli-
rabeschi, essendovi sopra V elegante ca- le per una piccola galleria o passetto si
mino di granito rosso l'arazzo del s. Re- comunica coll'allro appartamento papa-
migio vescovo, dono di Leone XII che le che vado a descrivere.
1' ebbe da Carlo X. Nella volta Pelagio Dissi che nella sala regia, a destra del
Palagi o Palazzi dipinsea olio Giulio Ce- suo ingresso nella a." porta vi è quello
sare in alto di dettarea quattro amanuen- del pontificio appartamento che guarda
si indiversi linguaggi; ma l'effigie di quel la piazza. La 1.' sala di questo è segui-
grande è quella di Napoleone. Viene ap- ta da altre 5 stanze, le cui finestre so-
presso un gabinetto accomodato per Fran- no nel cortile incontroall'orologio, aven-
cesco I, e vi soleva iu certe ore dimora- ti iu alto fregi con pitture a fresco, come
p a l P A L 45
ne sono decorate le volle, eseguite da dif- i cui tessuti paiono miniature , che ser-
ferenti artefici, massi me da Pasquale Ca- vivano nelle funzioni del giovedì santo,
ti di .lesi (dice il l'osteria che a suo tem- come feci cenno nel voi. Vili, p. »q ' ed
po si vedeva la piccola stanza contigua altrove. Tanto nella stanza della loggia,
alla sala regia, dipinta con singoiar stu- che nella stanzina fece i pavimenti alla
dio da Antonio Caiacci), ina nella volta veneziana, ed adorni) le volte con pilline
agli stemmi di Paolo V furono sostituiti nei tondi degli stucchi. Dalla >. 'delle me-
quelli di Pio VII ristoratore dell'appar- morate stanze, per un elegante passetto,
tamento, cui ora furono surrogati quelli ora eziandio restaurato, si entra nella pri-
del regnante Pio IX, per l'abbellimento ma delle tre grandi sale, ridotte tali dai
di recente eseguito. Entro la 3.' stanza francesi, poiché in avanti l'urinavano u-
vi fil già una .Natività ti' autore ignoto, na sola galleria, veramente sontuosi e

e nella j.' la Cena del Signore di Lan- sorprendente per le sue profuse decora-
franco, assai stimala, benché non semini zioni, ampiezza, altezza e lunghezza e ,

finita. Nell'ultima stanca è una porta che per aver finestre dal lato della piazza e
conduce ad un elegante stanzino o coret- del cortile , le quali sono però coperte
to rispondente alla gran cappella Paoli- dagli arazzi ;
questi poi furono rimossi
a
na, decorato di stucchi a oro e pitture ora dalla 3. e vi è il solo damasco ros-
a colori, ritrovato di recente : fu ornalo so. Le pitture a fresco dell'aulico e nuo-
solto Paolo V, come vedesi dallo stem- vo Testamento, al modo superiormente
ma , sono
e in i\im bassorilievi di stucco dichiarato, come il soffitto intaglialo e
rappresentati .Musò che fa scaturire l'ac- dorato, si devono ad Alessandro VII, che
qua,ed il Redentore die allìda il gregge a il tutto fece eseguire nel iti "ili, mentre
s. Pietro. Sembra che abbia anche servi- la peste infuriava con istrage. NI i i soffit-

to da cappella privata, ed il finestrino ri- ti furono rinnovati dai francesi con du.i
spondente alla cappella Paolina è mura- roscuri, quadri edorature edanco in parte
to. Il Papa Pio IX restaurò ed abbellì la da l'io VII" decorarono poi le pareti dei
suddetta sala dei palafrenieri, ove fece il tramezzi, con che divisero la galleria io
pavimento alla veneziana, e seguenti quat- tre differenti sale,mediante grandi qua-
tro stanze, delle quali le due prime con dri a olio ed a tempra di argomento pro-
intonaco alle pareti di scagliola, con a- fano, che furono tolti da Pio IX e man-
naloghi zoccoli e sguinci, le cui volte, co- dati al palazzo Lutei anense, laonde fra
mealle altre due che conducono alla log- parentesi ne farò menzione per memoria.
gia, ebbero dipinte le tolte dal Mantova- Si deve pure all'epoca imperiale fran-
ni e dall'Angelini, con diversi ornali e do- cese gli stipiti ih granito rosso, le bussole
i nuovi parati di damasco e nell'ut*
iiui e, dimogano, ed camini di nobilissimi in ir- i

tima con arazzo. Dopo (paste stanze vi mi nonché altre significanti variazioni.
,

è quella della loggia per le benedizioni, In queste tre magnifiche stanze, oltre al*
che a sinistra ha la porta che introdu- tri mobili, sonovi alcuni superbissimi va-
i i alla (appella Paolina, a destra una «tau- iti di porcellana della Cina e del Giap-
rina clic serve di sagrestia, ove i novelli pone a colori, d'un i straordin iri » gran-
Papi appena eletti, deposti gli abiti cardi- dezza, i quali limitivi collocati da Bene
nalizi, assumono i queste due
pontificii. In dello \l \ ; diversi hanno basi doi I

e. micie Gregorio XVI, Come amatore Menimi pontificii, anzi nella prima del-
delle belle ai ti e delle cose antiche ih pre- le suddette 1 .stanze sonovi altri grandio-
gio, collocò sulle pareti, come tanti qu I si vasi cinesi, miuor pi< g o ma di I . i i

iln con cornici dorate, i preziosi para- ala pinna cravi


(
quadro della balla- il

menu d'arazzi finissimi di Clemente \ III. glia delle Termopili >!<l «.v» Giacomi
246 PAL PAE
Conca), detta del concistoro segreto, do- energia, è di Giaunangelo Canini roma-
ve per le funzioni delle cappelle si pone no ( pi ima le due minori pareti rima-
il Letto de paramenti {P .), ha le pareti nevano abbellite da due dipinti moderni
fregiate con bellissimi arazzi di Francia, a olio uno esprimente Orazio Coclite
:

lavorati in tempo di Luigi XIV. La pa- combattente sul ponte Sublicio, ed è mol-
rete in fondo ha un affresco in cui Fran- to bella composizione di Luigi Agricola;
cesco Mola da Lugano espresse Giusep- 1' altro nel lato opposto figurava il trion-

pe ebreo riconosciuto dai fratelli. Nell'o- fo di R.omolo vincitore del re Acrone, e-


a
vato della finestra da mano dritta scor-
i .
seguito da M. Ingres, da ultimo direttore
gesiMosè al roveto ardente, di Gio. Fran- dell'accademia di Francia in Roma ). Pio
cesco Grimaldi bolognese, e nello spazio IX fece risarcire il soffitto e restaurare le
tra le due finestre, il passaggio del ma- pitture a fresco, non che il fregio.
a
re Rosso eseguito dagli ebrei, di Giovanni La 3. sala chiamala delle congrega-
Miele. Inoltre
il bolognese Grimaldi con- zioni, in cui il Papa, prima che Gregorio
dusse entro l'altro ovato della finestra XVI accomodasse l'altro appartamento,
gli esploratori della terra promessa. Isac- soleva ricevere, ha pavimento di bei mar-
co e 1' angelo nell' opposto lato è opera mi e pregiati musaici antichi, nel resto
dello stesso pittore, come lo è 1' altro o- adorna con più splendidezza delle altre.
valocou Giuseppe ebreo venduto dai fra- Tra le antiche pitture superstiti, a ma-
telli ; il quadro di mezzo esprimente l'in- no dritta vi è il giudizio di Salomone di
contro di Giacobbe con Esaù, fu colorito Carlo Cesi; la storia del re Ciro in gran
da Fabrizio Chiari. Pio IX ne rinnovò il quadro, l'Annunziazione in ovato, sono
solfato com' era l'aulico, decorandone i lavori del romano Ciro Ferri. A sinistra
fondi con ornati, nel mezzo essendovi il vedesi in ovato la creazione di Adamo,
di lui stemma; restaurò il fregio e le pit- e in altro il Egidio
sacrifizio d'Abele, di
a
ture. La denominala delle udien-
2. sala, Scor fratello del nominato. Il quadro
ze, è ornala più magnilìcamente della pre- grande con Dio Padre che scaccia dal
cederne; le pareti sono coperte da alcu- paradiso terrestre Adamo ed Eva, è del
ne delle più belle tappezzerie di Gobelins, Canini lodato. La parete del fondo, ove
già delle Tuilleries, donale da Napoleo- era collocalo il trono, al presente posto
ne a Pio "VII, come dissi ne' voi. IX, p. incontro alle finestre in luogo del cami-
5o, e XVII, p. 227. Le storie a fresco di no, è decorata dalla pittura di Carlo Ma-
Susanna e di Ester che si vedono in que- ratta, che vi rappresentò con molte figure
sta sala, sono di buona maniera. Sopra la Natività del Signore, già incisa da Gio.
la parete destra, fra le pitture a fresco ,
Rallista Poilly, di recente scoperta (colla
scorgesiil gran quadro della battaglia di rimozione di uno de'lre moderni quadri
Giosuè che arrestai! sole, di Guglielmo a tempera che ivi erano, rappresentanti
Cortesi detto Borgognone. Gedeone che Traiano che riceve il disegno della ba-
cava la rugiada dalla pelle, è dipinto di silica Ulpia e foro Traiano: due di que-
Salvatore Rosa prima eravi il quadro sti quadri francesi aveano posto sopra
i
(
moderno a olio dello spagnuolo Madras, parete antica, poiché come notai, gli al-
collocato incontro alle finestre, rappre- tri servirono d'abbellimento ai tramezzi
sentante la pugna fra Achille ed Et- da loro innalzali). Si apprende dal citalo
tore pel cadavere di Patroclo). Isella pare- Posteria, che in questa galleria Lazzaro
te incontro osservasi l'arca di Noè con di- Baldi vi colorì David che uccide il gi-
verse specie d'animali, colorila dal tede- gante Goliat ; che in ovato Egidio Scor
sco Gio. Paolo Scor e lodalo lavoro. Nel \i figurò il diluvio universale; e che le
mezzo il sagrilizio d' Abramo figuralo con ligure e ornamenti di chiaroscuro che
PAE PAE »4 7
tramezzano i descritti dipinti furono con- no con allusione al Pontefice Pio IX, cioè
dotti dai pennelli del Chiari, del Canini, Dio in gloria sul monte Gabaon, che
del Cesi e di Egidio Scoi -

; i paesi e pro- avendo infuso la sapienza a Salomone,


spettive con colonne e vedute, essere questi gli offre sull'altare mille ostie di
lavori di Gio. Francesco bolognese e riconoscenza. Nella 2/ camera parata di
Gio. Paolo Scor: va avvertito che pae- i rosso dorme il Pontefice : per volere del
si ed chiaroscuri furono cancellati dai
i Papa che regna nel nuovo soflìtto il lo-

francesi nella loro amministrazione. Fio dato artista rappresentò nella volta l'ar-
IX volle risarcito il soflìlto e le pitture cangelo s. Michele, in atto di protegge-
a fresco, dipinto di nuovo il fregio con re la Chiesa e il suo vicario, minaccian-
ornati e figure a chiaroscuro, rappresen- do a uu tempo il demonio sotto forme
tanti le Virtù, eseguite dal cav. Minardi; di dragone ch'è precipitalo negli abissi;
intorno poi al quadro della Natività fe- fu fatta la cornice di stucco all'imposta
ce dipingere dal Cav. Coghetti quattro della volta con ornati lumeggiali in oro.
a
angeli. Lateralmente alla Natività di Ma- Segue la 3. di passaggio, di dietro vi

ratta sono due porte; da quella a sinistra è il letto del i.° aiutante di camera, per
guardando tal pittura si passa alle ca- disposizione di Leone XII, ivi dormendo
mere particolari del Papa, da quella a prima i Pontefici. Quindi si entra nella
destra entrasi in una piccola galleria di- camera d' udienza memorabile per la
,

pinta a tempo d' Urbano Vili con le cattura fattavi di Pio VII, nobilmen-
principali fabbriche e restauri eseguili te decorata con eleganti restauri da Pio
nel suo pontificato, con belle prospettive IX : le pareli sono coperte di velluto ros-
e ligure di Gio. Francesco Grimaldi bo- so contratagliato, e sotto il trono è Io
lognese ( eccellente prospettico, architet- scrittoio del Papa; la finestra incontro
to, figurista e intagliatore), come l'inter- ostata chiusa, e nella parete si ammira
no della basilica Vaticana, il suo porti- il quadretto di superbo musaico in pie-

co, la chiesa di s. Bibiana, quella de' ss. tra dura, rappresentante l'angelo che an-
Cosma e Damiano, ed altre. Al termine nunzia il mistero dell' incarnazione alla
di questa galleria prima eranvi gli scopa- Beata Vergine. 11 camino è di nobili
tori segreti,ed ora è di passaggio, e tro- marmi, come lo è il pavimento, di cui
vasi la porta che mette alla camera d'u- parlai nel voi. IX, p. 137. Sopra i
4
dienza, già anticamera segreta e da pran- vani delle porte, DellaBitta con plastica
zo : a destra si passa alla piccola cappel- vi eseguì in bassorilievo la Concordia, la

la eretta da Pio VII,chedescrissi nel voi. Foltezza d'animo, la Speranza in Dio,


IX, p. 160, il cui altare ora si è chiuso l'Istruzione morale. 11 quadro che deco-
con sportelli, servendo camera per gli
di rerà il mezzo della volta , rappresenta
scopatori segreti ; quindi per altra camera Gesti Cristo che prodigiosamente si sos-
si passa alla porta d' ingresso della sca- tiene sospeso in aria, nell' alto che i giu-
letta segreta che risponde alla scala a dei, istigati dai farisei, lo spinsero dal -

chiocciola. La prima camera particolare l'orlo della rupe acciò perisse. Aven-
del Papa è un elegantissimo gabinetto do Pio IX ordinato al cav. Overbeclt
con bardiglio di marmo bianco, parato un quadro che ricordasse detto arresto,
rosso, e trono, sotto di cui è lo scrittoio l'esimio dipintore concepì tal concet-
pontificio : la volta è vagamente deco- to che sta eseguendo egregiamente Nei
rata d' innumerabili figurine bellissime, quattro tondi della sless.i tolta l'Àque«
s
edin mezzo (quello ch'eravi prima a olio ni colorì la Carità, la Fortezza, la i

è stato trasportato nel palazzo Latera* pienza e la Giustizia. Gli ornati sono
nense) un dipinto tondo di Giuseppe Man- opcie del Bisco. Nel basamento sotlo 1
248 1J AL PAL
pilastri sono gli slemmi di metallo dora- sono le guardie nobili, indi nella came-
to di Pio IX, al quale alludono i basso- ra parata a rosso, in cui, come anticamera
Da questa camera si
rilievi e le pitture. d'onore, sonovi i camerieri di lai specie,
ha comunicazione per una piccola galle- servendo l'annessa piccola galleria d'an-
ria all'ultima camera dell' appartamento ticamera segreta, e perciò luogo del mae-
opposto detto de'principi, e parala di da- stro di camera e camerieri segreti. Nella
maschi cremesi esummentovata: anche sera poi e ne' giorni di private udienze,
quest'altra galleria sotto Urbano Vili fu dal salone si passa subito neil' anticame-
dipinta come la precedente con opere al- ra d'onore. Tutte queste particolarità e-
lusive al da lui operato, ed oltre il Gri- rano indispensabili accennarsi, pei tanti
maldivi lavorò ancora Agostino Tassi articoli relativi, pei diversi mutamen-
o Buoncompagni buon pittore; si ve- ti operali, e perchè tutto ciò che riguar-
dono l'armeria pontificia, la galleria ab- da il sommo Pontefice, singolarmentela
bellita,che Gregorio XIII lece al Vati- sua ordinaria residenea, interessa tutte
cano, campi di battaglia e piante di for- le nazioni.
tezze. Essendo ora state contornate con Hi tornando nel vasto coi tile e passando
cornici di legno clorate, le dette pitture in quello lunghissimo degli svizzeri, esso
al muro sembrano quadri, essendo il re- è formato dal muro minore del giardi-
sto delle pareti coperte di damaschi ros- no pontificio e dalla fabbrica delle abi-
si.Dalle porle della prima galleriola si- zioni degli svizzeri e della famiglia palati-
seconda, e da quelle delle camere
ilo alla na. In fondo per alcuni scalini si ascen-
domestiche pontificie inclusi vamen te al- de ad un ripiano che introduce ali abi-
la camera d'udienza, l'erezione forse si tazione delta del segretario della cifra e
deve a Clemente Vili ; certo è che il no- altri, il quale fondo prima aveva dipin-

bile sollìlto di legno portava i suoi stem- ta una prospettiva con colonnato, come
mi. Però Paolo V volle dimidiare 1'
al- il vicino fonte de delfini, che anticamen-
tezza di queste quattro stanze e due gal- te gettavano acqua, avea pitture a guaz-
leriole, per formare camere più raccolte zo con aria e figure boscareccie. Clemen-
per dimora de'Pontefìci, ricavandoci al- te XII, pei bisogni spirituali della guardia
trettanti mezzanini, la cui porla e sca- svizzera pontifìcia, al piano di detto cor-
letta sta nell'intercapedine di quella che tile, contigua al palazzino da lui eretto
snelle al gabinetto. Il regnante Pio IX e terminando il braccio della fabbrica da
ha nobilmente ridotto questi mezzani- esso compita, edificò una chiesuola al
ni per la sua libreria, ed ha magni fìca- beato Nicolò de Fine loro protettore. Que-
mente adornato le descritte camere do- sta ha due svelte porle che servono al-
mestiche. .Nell'inverno ricevendo il me- l'ingresso, obbligale a cosi costruirsi per
desimo in della restaurala camera, ecco non declinare dall'ordine degli archi dei
il giro dell'appartamento per umiliarsi con idori che sopra vi sono. La chiesi na
alla di lui udienza. Per la scala a chioc- è ricca di stucchi con diversi pilastri,
ciola entra nella loggia chiusa o galle-
si capitelli,membretti e sfondi riquadrati
ria sotto 1' orologio, ov' è il decano coi d'ordine Corinto, ed ha di faccia l'altare
palafrenieri ed i dragoni ordinanze; indi col quadro del b. Nicolò vestito con to-
si prosiegue nel grandioso salone conti- naca francescana, in atto di estinguere un
guo, in cui sono gendarmi; si entra po-
i
incendio, buona pittura di Sebastiano
scia nellagran camera oblunga dipinta di Ceccarini, con cornice e rabeschi di fio-
colore verde con raccolta di quadri, in cui ri, due angeli nel frontespizio, che
e con
dimorano bussolanti e la guardia pala-
i sostengono una corona parimenti di bo-
tina; si passa alla camera da pranzo, ove ri. Questo altare privilegialo ha balau-
-

PAL PAL »4g


sitala di legno, con ciborio ci i ninnilo, Natale. Fu Innocenzo X che con decre-
sopra il quale venerasi una divota im- to de'ai novembre 648 approvò il cu 1- 1

magine Vergine del Buon Con-


della 15. to immemorabile del b. Nicolòde Fine,
tiglio col divinFiglio. Fuori della balau- che in italiano si direbbe della Rupe,
slrata sono lateralmente due confèssio- nato a' »o marzo 1 4*7 in Sasler, nel can-

nali di noce incassati nel muro. Nella tone di Unterwalden, da antichissima fa-

volta vedonsi due affreschi, uno grande miglia svizzera, pastoie di professione,
col beato in gloria con angeli, nell'altro morto d'anni 70 a'3 r marzo 1
{.87 (nel
minore altri angeli tengono emblemi di qual giorno si celebra la sua festa), a veni
penitenza. Nel n.° 2780 del Diario di do passato 22 anni senza veruna sorte
Roma 73 5 1 si legge, che sabato ?. 1 mag- di cibo né bevanda (come attesta Lem-

gio nel pontificalo di Clemente XII, mg/ bei-lini, De canon, ss. lib. ?., cap. 1 .{,
Gio. Battista Gamberucci, arcivescovo 11. " 1 3), dopo che nel i.jiiS erasi «epa
d'Amasia inparlibus e prefetto delle ce- rato dalla moglie, da cui aveva avuto
rimonie pontificie, benedì solennemente dieci figli. La vita di questo servo di
la nuova chiesa della guardia pontificia, Dio, quale nella Svizzera è in gran \e-
il

iu onore del b. Nicola de l'Ine eremila uerazione, la scrissero: Enrico Lupolo,


svizzero, e consagrò il nuovo altare della Vita Nicolai de Saxo crcmilac, l'iibur-
medesima, entro di cui ripose le reliquie gi 1G08. Gioacchino Eicbornio, Rosdra-
de' ss. Bonifacio, Clemente e Vittorino, chii i(ii3. l'etri Hugonis (gesuita sviz-

quali erano stale esposte dal prelato la zero), VilaacresgesiaevenerabilisNico-


sera precedente e lìiltevi le consuete vi- lai de Rupe Sàxulae in Helvetia , brevi
gilie. A destra dell'ingresso della chiesi- commentatio comprclicnsae in Aclis ss.
na vi èallra minore cappella e aitare Bollane, die 22 marlii, t. 3, p. 3o8, j.3g:
con quadro rappresentante la Beata Ver- fu stampata pure in Buina nel i<>Jo e
giue col Bambino, ed ss. Gio. battista, i nel i(>"i. I'. L. de Bau le vai, / rie da
Gioacchino ed Elisabetta, bel dipinto f
bienheureux fere Nicolas de la Rochet
della scuola del Vasari : inoltre vi è io hermite de la l'alleai Uterwaldt canton
venerazione un quadrello del Cuore di de la Suisse, Strasbourg i"3~.
Gesù. Dal lato dell'epistola la porla con- Nello stesso cortile degli svizzeri è il

duce in sagrestia, A sinistra poi della porta nobilissimo giardino pontificio. Nel mes-
si' ingresso è uno stanzino oblungo in cui zo trovasi il principale ingresso con cau-
si suona la campanella, avente in londo cello di ferro, essendo lateralmenlea ri-
mila parete e in alto un antico affresco dosso del muro esterno due fontane per
dipinloal murocoil'eflìgie di Maria Ver- uso degli svizzeri e palatini, 1 quali hanno
gine cun stella in petto e il divin Figlio pura il lavatoio in stanza pianici iena ;

ingrembo. Quivi è il fonte battesimale, per uso degli svizzeri vie ancora l'osteria.
che si compone d' una base ili marmo Presso la fontana a sinistra di chi entra
bianco, d'un rocchio di colonna di ci poi- è l'ingresso minore del giardino, ove si
lino, con concadi pietra di portasanta trova il custode por li naro. Altro princi-
rossa,e sopra al coperchio l'Agnello con pale ingresso al giardino, munito pure di

croce di legno doralo, serve d'ornamen- cancello ih ferro, sta in fondo del pil-
lo. Il baltistei 10 si eresse dopo che beo- ino portico inconlro gran portone del- al

ne Xll dichiarò la cinesi parrocchia dui la piazza, il cui vestibolo ha pitture bo-

palazzo apostolico, in cura del prelato sa- scareccie, con uccelli, il tulio fatto rimo-
grista,ep. vice-curato, quale ollìzia pu-
il dernare da Gregorio Wl; la porta poi
re nella chiesa, \i celebra la messa e le per le carrette resta nel cortile de la P« •

principali novene della Madonna e del nelteria. Il Papa vi discende per due i
a5o PAL PAL
le, una dal lato dell'orologio, l'ultra da me ben distribuite, con giuochi idraulici,
quella della sala regia. Questo superbo zampilli e scherzi bizzarri d'acqua. Le
giardiuo è situato sul ripiano dell'antico piante e le fioriture sono collocate in
Collis Salutaris, a lato del palazzo pon- aiuole eleganti, con variati disegni, linee
tificio, ed ha quasi un miglio di circuito. simmetriche e forme ornamentali. Altre-
Tutta la superficie comprende il ripiano sì è copiosa la raccolta di parecchie cen-
o giardino, propriamente detto ed i , tinaia di diverse specie di piante grasse;
contraforli. Il ripiano ha la forma ret- come si ammirano piante rarissime, ed

tangolare di lunghezza dal nord al sud anche cinesi, asiatiche, africane, ameri-
di circa iooo piedi, e di larghezza dall'est cane ed oceaniche. Per queste sonovi
all'ovest di quasi 56o piedi. Le grandi serre o stufe calde o temperate, destina-
muraglie di recinto coslruite di cementi, te a formare un estate artificiale anche
sono rivestite in tutta la interiore super- nel freddo dell'inverno, per conservare
ficie di muro vegetale. In questo a dati e far vegetare le piante di climi più cal-
intervalli sono incavate alcune nicchie o di ; essendo le piante con un solo cristal-
spazii, ove veggono o statue di marmo
si lo preservate dall'acqua, freddo, nevi e
o celli grotteschi versanti acqua in leg- geli. In somma in questo giardino, prin-

giadri bacini o vasi, e altri ornamenti. cipalmente pei singolari abbellimeuti e


11 giardino è assai maestoso e delizioso miglioramenti di Gregorio XVI, si tro-
pei suoi spaziosi, lunghi e ameni viali ; va tuttociò che può desiderarsi di va-
passeggi comodi, ombrosi e coperti ; bo- ghezza, di diletto, d' amenità e di ma-
schetti e belle prospettive ; lunghissime gnificenza. Di sopra narrai il suo prin-
mura arboree di piante vive e verdi, di cipio e incremento, qui appresso ne ac-
bosso o mortella, buxus sempervirens, e cennerò le parti principali, essendo 1' a-
d'elee, quercus ilcx, i cui rami troncati e rea del ripiano divisa in due parli quasi
tagliati uniformi, rappresentano anche eguali, da un grande spazio quadrilungo.
porte arcuale egualmente sempre verdi. Entrando nel principale ingresso del
Di bosso sono altresì le folte spalliere giardino nel cortile degli svizzeri, impo-
alte circa 3o piedi, tagliate a superfìcie nente è l'area che si presenta innanzi, ani-
piane ed alte 7 piedi; dentro di esse si mata mezzo dalla grandiosa fon-
nel bel
coltivano alberi di frulli ed erbaggi; al- tana, con ampia vasca rotonda, dal cen-
tre con fioriture variale, e queste con tro della cui bella tazza sgorga in alto
bordi della stessa pianta di bosso, uni- un grosso fiocco d'acqua, munificenza
formi e alti mezzo piede. Numerose sono di Gregorio XVI e disegno del Marli-
le spalliere o aranciere di cedri, limoni nucci. L'area quadrilunga è circondata
e portogalli ; oltre i moltissimi e gran- da mura
arboree, ed in quella di fronte
diosi vasi di terra colta con stemmi pon- un'apertura circolare contiene un colos-
tifìcii ( i più antichi sono di Benedetto sale busto marmoreo, che risalta mira-
XIV, i più recenti di Gregorio XVI) su bilmente. Prima dirò delle cose più im-
pilastri di pietra, con magnifiche pian- portanti che si vedono nella parte sini-
te ubertose de' nominati e altre qualità stra del giardino, indi della destra, poscia
di questa specie di agrumi. Abbelliscono de' contraforti e suo termine. L' edificio
il giardino busti di marmo su pilastri, del Caffeaus, che altri dicono Caffeaus,
statue di marmo già della villa Cibo di Caffèhaus , Cqffthaos o Caffè-house ,

Castel Gandollo, ed altre sculture; di casino di delizia principesco, o come al-


marmo sono pure molti seditori. Sono tri vogliono casa destinata a bere il

copiose d' acqua le fontane, le vasche e cade, deve a Benedetto XIV, ed al-
si

lazze, piacevoli per la loro varietà e co- l'architetto cav. Fuga. Nel n.° 3 747 del
PAL PAL 2^i
Diario di Rotini f^i *' ' c S3 e c ' lc> ^ L*' tt ruzioni; gode un ma-
da questo luogo si

nedetlo XIV col rituale romano beliceli gnifico e magico prospetto delle grandez-
privatamente fondamenti di questa fab-
i ze di Roma. Retrocedendo a fianco del
brica e vi pose la prima pietra, nellaqua- palazzo, trovasi il laberinto di bosso, a-
le oltre alcune medaglie che dentro vi venle l'impello un piccolo edilizio di Ur-
furono collocate, venne inciso: Benedi- bino Vili, abbellito da Gregorio XVI,
dus XIV M. primarium liane la pi-
P. il cui stemma è formato da vetri colorali

llali impostai die prima Augusti i- r. { trasparenti nella finestra che illumina
Pont. Attuo La Cact erigere a proprie
I. 1' elegante scaletta donde si ascende ad
spese a comodo de' l'api, per poter ivi una loggia scoperta. Si apprende dal ci-

unire al benefìcio dell' aria quello delle tato \ enuti, che in questo luogo Be-
privale udienze e trattamento di affari. nedetto XI 11 eresse una cappelletta, e
In fatti i Pontefici sogliono ammettervi da Giovanni Odazi vi fece dipingere al
al bacio del piede anche le signore. A. muro la Beata Vergine, s. Douieuico, s.
questo palazzino come di ritiro, lo chia- Filippo Neri e altri santi, la qua! pittu-
ma il Venuti, Roma moderna 232,
p. ra esiste nella stanza d' ingresso. Dietro
si ascende per spaziosa scala, ed ha il a questo sito meritano menzione una
cornicione decorato di busti in marmo* casetta a foggia svizzera eretta da Gre-
Esso è composto di un portico o vesti- gorio XVI , ove fu posta un'aquila viva ;

bolo o galleria, che dà l'ingresso a due un fonte rustico posto in antro grottesco,
stanze laterali ornate di pitture e di stuc- con musaico, giuochi d'acqua e stemma
chi messi a oro. In quella a destra, dipin- di Gregorio XIII, per cui il suddetto giar-
ta a giotteschi dal CoccioJini, avvi due dino d'Este si estendeva a questa area;
grandi quadri nelle pareti, rappresentanti ed il locale o recinto ove posero due gran-
paesi, dipinti da Francesco Wan Blu* di struzzi vivi, donati a Gregorio XVI
ìnen fiammingo, soprannomalo l'Oiiz- dal viceré di Egitto.
zonte. Nella volta Pompeo Battoni ef- Ritornando all'ingresso del giardino,
figiò Gesìi Cristo che dà le chiavi a dalla parte destra si passa ad ammirare

.s. Pietro, e ne' 4 ovati degli angoli gli in vasta e decorata area chiusa da ornati
Evangelisti. Aerila stanza a sinistra Ago- cancelli di ferro, e vivificata da due fon-
stino Masucci, scolare del Battoni, gel la tane laterali, la grande serra o stufa di
volta colorì in forma quadrilunga, il Si- ananassi, D /omelia ananas, tutta sontuo-
gnore alla pesca degli apostoli, all'alando samente eretta da Gregorio XVI, il cui
il gregge a s. Pietro, e ne' nome
4 « vat degli ' è inciso ucl frontespizio: è alla
angoli i Profeti. I due quadri grandi rap- palmi 5o nel massimo, lunga qo, essendo
presentanti la piazza di s. Maria M ig- larga i\o, ed ha incavate 5 grandi nic-
gioie e quella di Monte C'avallo, sono chie, alle lunette delle «piali arriva il tet-
di Gio. Paolo Pannini. Uscendo da que- to di cristallo. La armatura di
bellissima
sto luogo verso il palazzo, nel lato di ferro, pure fatta dal nominato Pontefice,
Gregorio X11I e del giardino del cardi- essendo stata posta in opera sotto il suc-
nal d Este, travati una vasta cisterna di cessore Pio IX, il di lui stemma di in li-

equa potabile, pai terre con gianduia mo venne collocato nel centro della I

arme pontifìcia di bordi di bosso, entro lina di messo. Avanti questa a nai
della (piale con etto sempre formasi lo ra, ve ne sono dai lati due piccole. Pro-
lemma del Papa regnante; e balaustra* cedendo verso la destra s osserva un >

la di pietra, con simili piramidi, vasi e fabbricato «h Gregorio \\l,chc com-


con /amplili il' acqua, indi altra prende le serre o stufe temperate,
balaustrata, edificata ila l'io \ I, sulle so- varie camere, ove sopra regolari scaffali
25a PAL PAL
sono disposti vasi con piante rare e i vastissima vasca ovale con pesci, decora-
straniere. S'incontrano altresì presso la ta di balaustrata con molte bocche d'ac-
casa del giardiniere alcune rinchiuse o fre- qua ; a sinistra sono gli arconi e ricor-
gidari, ove hanno asilo le numerose ca- date sostruzioni erette da Pio VI, cou
melie e altre piante. Più avanti nell'in- fonte: e finalmente di prospettosi vede

verno si erigono capanne quadrilunghe ilmaestoso nicchione fatto da Clemente


coperte di tetto e stuoie, per contenere Vili, ed interamente ristorato da Gre-
e coprirele piante di agrumi. Innanzi gorio XVI, come rilevasi dai suoi stem-
capanne si presenta all' occhio
a tpieste mi. In questo nicchione si ammirano bel-
un'immagine de'giardini cinesi o inglesi lissimi musaici di rilievo e rustici, che
per l' irregolare situazione degli oggetti, abbelliscono la volta e le pareti, e nel
tortuosità de' sentieri e natura degli or- centro è un armonioso orzano idraulico.
namenti; ma che siffatta forma di giar- Jn due stanze laterali, a destra si vede
dini irregolari non è invenzione uè ci- la fucina di Vulcano coi ciclopi, tutte
nese, uè inglese, ma italiana, lo afferma il statue di marmo; a sinistra altrettante
eh. Raro bel li, Invenzioni e scoperte ita- rappresentano Apollo e le Muse, che al
liane leti.prova Ippolito Piudemon-
o,, e due del Venuti prima col l'artifìcio del-
te Dissert. sui giardini inglesi,
, sul me- e. l'acqua suonavano musicali strumenti.
rito in, ciò deli' Italia ,Padova 8 8. Quin- 1 1 In questa stanza, nel piano del nicchio-
di trovatisi boschetti, cespugli, praticelli, ne e nelle scale che ad esso conducono,
laghetti con piante acquatiche, pagoda sonovi moltissimi giuochi d' acqua na-
cinese e capanna campestre, decorata e scosti. Dalla propinqua porta delle car-
dipinta dal summentovato giardiniere, rette, si esce nel cortile della Panetteria.
il tutto formando un complesso che di- Palazzo di s. Sabina. Era contiguo
letta e ricrea. Quindi urne con bassori- alla Chiesa di s. Sabina (P-), al quale
lievi, cippi, vasche con pesci di varie tin- articolo già ne parlai, sul Monte Aven-
te, uccelliere, magnifico orologio solare, tino, di cui trattasi a Monti di Roma,
ed altri oggetti analoghi e leggiadri. Pel del (piale furono signori i Sacelli (?'•),
viale delle serre temperate tornando in- mentre del baluardo edificatovi da Pao-
dietro ,
per un cancello di ferro si di- lo III, si dice a Mura di Roma. Nel palaz-
scende per la cordonata agi' inferiori ri- zo, secondo Xovaes, File de' Pont. t. 8, p.
piani de'conlraforti ed orti, essendo le 1 1 7, dimorarono Papi dal 200
i 1 al 1 288.
mura del recinto vestite di spalliere di Che in questo palazzo vi stanziarono ol-
agrumi, A sinistra si trova un grandioso tre Onorio HI ed Onorio IV altri Papi, si

e pittoresco ninfeo con caduta d'acqua raccoglie dal Navarro, Commentario del
in varie fogg'ie, chiamato fonte del di- giubileo. Il Borgia, Memorie t. 3, p. 2 ">q,
luvio, con piante che amano i luoghi dice soltanto Onorio III e Onorio IV,
umidi e ombrosi. Quivi Gregorio XVI ambedue de' Savelli, onde si hanno loro
fece situare i due leoni di marmo, di cui diplomi e bolle colla data a pud s. Sabi-
parlai nel voi. XXV, p. 167 e 68 (co-
1 nani. A delta chiesa dunque narrai, ol-
llie dissi di altri che tal Papa pose nella tre le notizie del palazzo, come vi abitò
fontana della Piazza di Termini, don- Onorio III, che v'istituì il Maestro del
ile, come rilevai a questo articolo, di saero palazzo (/'.) e le scuole, donan-
recente furono restituiti al giardino), done una parte ai domenicani, laonde
che Gregorio XI avea posto alla porta nel loro convento venne poi racchiuso il
del palazzo o basilica Lateranense,e Si- palazzo pontificio, essendo ancora I' an-
sto V al suo fonte di Termini. (Munti al tico recinto di esso difeso da torri. Nel
piano del declivio si presenta un'urea cou palazzo certamente vi fece V ordinaria
PA L P A L 2 53

dimora Onorio HI, eletto nel r?if>: non- grandiosità e splendore che si ammira,
dimeno si vuole che talvolta abitasse stabilendo così, a preferenza dell impe-
presso la chiesa de' ss. Giovanni e Paolo, riale coll<,- Palatino, in quello Vaticano
ora ile' Passionisti(V.'). Siccome poi Ilo- la loro sede e quella delle arti. A Moirri
ma fu desolata dalle fazioni e i Papi fug- J>i Rom \ parlai Valicano e me-
ilei colle

gìaschi dimorarono in buon numero al- glio lo dirò a Vaticano, anche per eti- I

ti abbandonato il Laterano e il Va-


ove, mologia, oltre ciò clic già riportai aCiiiE-
ticnno, Onorio IV del 1285, a riserva sa di s. PlBTBO IH Vaticaho, ove pali glo-
dell'estate che passava a Tivoli, dimorò rioso martirio ed è sepolto ne' sagri £i-
sempre colla curia in questo palazzo e vi mini (f.) il principe degli apostoli e pri-
inorì nel 1287. Perciò quivi si adunò il ino romano Pontefice s. Pietro. Della
Conclave che fu il primo tenuto in Roma regione di Borgo, in cui trovasi il cele-

dopo le leggi di Gregorio X, come dis- bralissimo palazzo e tempio \ aticano e


si a Nicolò IV die ne uscì eletto, e nel sue adiacenze, compresa nella Città Leo-
toI. XV, p. 279. Sino a Clemente XIV t/i/ia, a quegli articoli tenni proposito, in
nel primo giorno di quaresima con Ca- un ai più segnalali avvenimenti che lo
valcata IV.) Papi si recavano a cele-
i riguardano, di che parlo pure ai tanti
brarvi nella contigua chiesa la cappella rispettivi luoghi insieme alle politiche
,

delle Ceneri (F.). Xel convento soleva vicende cui andò soggetto il gran palaz-
1 itii-ar visi Clemente IX nel carnevale, zo. Hi ferisce Chattard, che questo va-
cuine lo frequentò Benedetto XI11 che vi stissimo e maraviglioso palazzo, il quale
avea fatto il noviziato, talvolta pian- al dire del p. Bonanni, del cav. Fonta-

zando nel refettorio. na e del cav. Taja, può a ragione cbia-


Palazzo Faticano. Reggia de' sommi niarsiun composto di palazzi, compi en-
Pontefìci e delle belle arti, meglio coni- de un'estensione, che secondo il Fonta-
plesso di nobilissimi edilìzi ed emporio del- na e la pianta di Gio. Battista Nolli,ab-
le scienze e delle arti antiche e moder- braccia co' suoi giardini una superficie
ne, che grandioso palazzo, può chiamar- di canne Ko.cjGo, pari a palmi romani
si il Vaticano, il quale insieme alla ha- 800,600, vale a dire circa 24 rubina di
silica fu detto Compendium totius l ibis, terreno. Composto esso viene da tre ap-
Ouesto composto di splendide e sorpren- parlamenti reali, ossia di tre piani (quali

denti meraviglie che racchiude la prin- intende ilChattard per appartamenti e


cipale e piò augusta abitazione pontili- piani, lo dice nel t. 2, p. xu eseg.),che
eia, rifulge di cristiana magnificenza ,
in sé comprendono parecchi e diversi ap-
mentre gli altri sontuosi palazzi di cui parlamenti, copiosissimi ili sale d'un'ain-
a dovizia abbonda l'alma Roma, in con- piezza considerevole, di vaste e maestose
fronte al palazzo Valicano non sono che cappelle, d' infinite camere granili e pic-

minutisstme stelle in faccia al sole, come cole, e di altri luoghi opportuni, di gì an-
si espresse il Taja (nella descrizione che diose gallerie, di lunghi corridori, di o r-

nel 1
7 1
•>.
presentò a Clemente XI , che la sie d' una sorprendente lunghezza, del-
postilli),quindi aumentata e pubblicata l'armeni, biblioteca e archivio pontifi-
cai bottan), quando ancora non erano cii. Vi si comprendono due palazzotti
stali eretti in esso suoi cinque linoni- i nobili casini, Situati uno in fàccia al giar-

parabili, preziosi e ricchissimimusei. I dino segreto o della Pigna, I altro quasi


Papi e massimamente quelli che vi le- nel mezzo del sorprendenti ssimo giardi-
cero l'ordinaria loro dimor.i, a i^ua si no boschereccio. Gli spaziosi cortili poi,

studiarono di ampliarlo, abbellirlo e con* i solliiti, i pianterreni, i sotterranei, i

durlo a mano u mano a < 1 1 1 e1 1 stato di quartieri della guardia svizzera, lediti-
,,

a54 l
1
AL PA L
ciò della zecca, la fonderìa, il mulino (un ogni tempo eminentemente infilò per la
tempo il forno eli palazzo per questo era maggior propagazione e libero esercizio
in attività ), gli acquedotti e le fontane del catolicismo. Abbiamo dallo stesso
corrispondono a meraviglia ad un cos'i Chattard, che si pretende da alcuni au-
sterminato edilizio o riunione di amplis- tori, come dal Ciampiui, De seterìa aedi-
simi fabbricati. Il medesimo Chattard Jiciis a Conslantino Magno constructis,
enumerò due nobilissime cappelle pub- cap. 4) che questo imperatore dopo aver
bliche, la Sistina e la Paolina, i 5 gran- fatto erigere sul Vaticano la basilica in
diose sale, 20 spaziosi cortili, oltre 5 di onore de'ss. Pietro e Paolo, facesse ezian-
minor struttura, e 5 altri pensili o vo- dio innalzare due grandi palazzi, delti
gliali! dire terrazzi ; 228 corridori fra allora episcopiis uno a destra fuori del
grandi e piccoli ; 8 maestose scale, par- quadri portico, che andato poi in rovina
te a cordonata, alcune con gradini, ed fu convertilo in abitazione per alcuni
altre a chiocciola o lumaca di nobile canonici, e in processo di tempo riedifi-
struttura, e 228 più piccole di differen- cato divenne quella del tribunale o con-
te forma, le quali conducono in diversi gregazione dell' inquisizione j l'altro a si-

appartamenti, composti di un numero nistra, a settentrione dello stesso quadri-


infinito di bellissime stanze, cameroni e portico, da servire di dimora ai Papi.
corsie; più centinaia di piccole stanze, Però il p. Bonanni è di altra opinione,
2C) lunghissimi soffitti, i3 vaste cucine, dichiarando che i detti palazzi, dito epi-
senza calcolare le minori innumerabili; scopio, ab ufroqite latcrc, fossero edifica-
44 spaziose cantine, quindi grotte, stal- ti da s. Simmaco eletto Pontefice nel
le, rimesse.Venuti dice che le came-
Il
498, secondo Anastasio Bibliotecario
re del palazzo al suo tempo erano circa cioè uno attaccato s. An-
alla chiesa di
1 r,5oo; e che il p. Donarmi enumerò drea, dove i Papi tenevano concistoro e
1 3,ooo stanze, comprese le cantine e celebravano come
vi i concilii, si vedo
luoghi inferiori. Come dirò, il Chat fard dagli atti di Bonifacio II nel 53o. Co-
pubblicò Descrizione del Faticano
la munque stia la cosa, si ha per certa tra-
nel 1 766, dopo la cui epoca vennero fon- dizione, avere i Papi, da s. Liberio del
dati nel palazzo 5 mentovali musei, ed
i 3 T2 fino a s. Simmaco, abitato il palaz-
operati aumenti ed ornamenti propor- zo congiunto alla basilica Vaticana, laon-
zionali all' immensa mole complessiva de sembra che s. Simmaco non fosse l'e-
di tante illustri fabbriche. dificatore, ma il ristoratore. Non devo-
A
Palazzi apostolici, accennando le no essere mancate abitazioni pontifìcie
nozioni generiche che li riguardano, ed anticamente a s. Pietro,poichè s. Leone l

agli articoli successivi degli altri palazzi del stette al suo sepolcro, orando
4 t°
pontificii ho detto de' luoghi abitati dai giornoenotte tutta la quaresima, e di con-
primi Papi, incominciando da s. Pietro; tinuo vi celebrava le vigilie e feste, come
mentre a E* a lazzo Lateranense descris- leggesi ne' suoi sermoni. Il Borgia, Me-
si quel venerabile e famigerato patriar- morie t. 3, p. i5q, alferma che i pontefici
chio, residenza de' Pontefici per tanti se- oltre la principal loro residenza nel La-
coli, dopo
donazione fallane da Co-
la terano, verso la fine del V secolo inco-
stantino imperatore ai Papi s. Melehia- minciarono talvolta a dimorare presso il
de e s. Silvestro I, ne' primi anni del se- Vaticano. A Cantori pontificii notai che
colo IV, quando la divina provvidenza s. Gregorio I del oqo edificò due scuo-

consolidò in Roma la sede de' sommi leo orfanotrofi pel canto ecclesiastico,
Pontefici, per la salutare libertà e gran- propinqua una al patriarchio, vicina l'al-
dezza della gerarchia ecclesiastica, che in tra alla basilica di s. Pietro, alle quali
PAL PAL 2 ~>
>

egli stesso presiedeva e insegnava ; sii di no. Neil' interno della chiesa vi sono al-
che [>nò vedersi anche Cubiculario. Do- cuni monumenti sepolcrali, ed unito ad
po il "41 s. Zaccaria ampliò la bibliote- essa è il cimiteiio degli svizzeii, che han-
ca ch'esisteva presso il Vaticano, come no vicino il quartiere.
dissi nel voi. XXXVI II, p. 184. Appres- Il Novaes narra che Gregorio IV del-

so la basilica Stefano II detto 111 del ristorò e ampliò l'abitazione ponti-

7
">
2. fabbricò due ospedali ; e Adriano t fìcia \ atican.i. pi 'eSSO la basilica. L'Ana-

del 772 un ospizio. Fino a questo Papa stasio poi riferisce avervi fabbricato ho»
non trovasi più menzione da s. Simma- tpilium pai vani sed honeste contini- ,

co in poi, di palazzi Vaticani, e forse a cium, et picùirù decoratimi eximiis prò


cagione delle rovine sofferte nel!' inva- quiete Pontificii poti oralionet mattili-
J
sione de barbari tuttavolta ad onta di ;
n ila , et mitrai uni solennità. Segni po-
tempi sì disastrosi, riesce singolare come co dopo sotto Sergio II l'invasione dei
Adriano I potè accogliervi e ospitarvi saraceni e il sacco della basilica di s. Pie-
Carlo Magno, e succedendogli s. Leone tro che diede occasione a s. Leone IV
,

III, questi piii a lungo vi alloggiò lo stes- di cingerla attorno colle annesse abitazio-
so principe, benché avesse in lui ripri- ni di muraglia, comprendendovi mol- i

stinato l'impero d'occidente, per cui de- ti monasteri, ospizi, ospedali, collegi o

ve ritenersi che 1' abitazione fosse con- scuole nazionali, nobilissimi seminari di
veniente e magnifica. Racconta 1' Ana- pietà e di dottrina. Adunque le mura e
stasio, che non solo s. Leone III vi ri- fortificazioni , con cui s. Leone III avea
storò le abita/ioni, ma vi fabbricò dai incominciato a circondare sobborghi i

fondamenti, domimi mirae magnitudi- vaticani furono grandemente amplia-


,

nix, et puichriludinis decoralam, facen- te con porte, torri e bastioni da s. Leone


dovi dentro un accubito, ovvero sala IV dopo l'84-O, onde l'area del recinto
grande, dove i Pontefici mangiassero i prese il nome di Città Leonina , e com-
giorni delle solennità maggiori, poi ri- prese principalmente la basilica \ atica-
fatto da s. Leone IV per testimonianca na e adiacente. Al citato articolo 15on-
dellostesso Anastasio. Inoltre s. LeonellI c.iii di roma dissi delle loro posteriori de-
eresse nelle adiqcenze la chiesa di s. Pel- nominazioni, e come formarono bor- si i

legrino romano, extra portarli P'irida- ghi ;


qui aggiungo che uno de' piò an-
nani, presso I' antica naumachia di Ne- tichi tra'borghi edificati dai Papi èil Vit-
rone, poi restaurata nel 1 "cjo dalla ba- torio, perchè dicesi fabbricalo ila X i t to-

silicaVaticana, in un all'altare maggio- te 111 del 1086. Rileva il Pallavicini, che

re dedicato alla Beata Vergine, ed al- Comprendendo S Leone 1\ nel recinto il

l'altro altare a sinistra sacro al transito colle e tempio Vaticano insieme al borgo,
di Giuseppe, come si ha dall' Alvei i,
s. questo nome fu tratto dalle lingue setten-
Ilo ma
in ogni stato, t. 2 (e non .", come 1 trionali, come osservò pure l'Anasl • ,

parlando di questa chiesa é detto per er- perchè molti di quelle nazioni e 1

rore di stampi nel voi. XII., p. 02-), p. per divo/ione p 1 lavansi 1 I Ùl

HI, che riporta ancora alcune iscrizio- pi de' santi apostoli; e perchè nel miscu-
ni mortuarie. Descrive chiesa anche la glio ili tanti oltramontani, ed ambe po-
Cbattard, dicendo che gli
t
'>.
p I lo, \ non cagionasse infezione eli
fi 1 , 1

antichi pellegrini, dopo aver visitato i fuiono edificate fuoi di essa e vm ino al i

sacri hmini visitavano anche questa


, tempio alcune t-bitazioD idoad
chiesa e vi lasciavano doni ed offerte, e ogni nazione la sua p 11 :

1 he nel 1671 eli svitzerì pontificii sotto tendo 1 Papi in que* tempi dimoi •

Clemente \ la ristorarono ed abbellirò' couiinuo al Vaticano, per la lonta na nza


2 % P A L PAL
del patriarchio Lateranense o per man- sulle porte eresse torri. Nelle adiacenze
canza di sicurezza nelle tante turbolen- comprò una casa e la destinò al medico,
ze d' Italia e rivoluzioni di Roma, non- come afferma anche il eh. Hurter, Storia
dimeno lo frequentavano giorno e notle d' Innocenzo III, voi. 2,lib. 2 1. Inquesto

per l'obbligo eziandio delle funzioni. Nel palazzo Innocenzo III splendidamenteo-
luogo ove sorge la sagrestia Vaticana e- spitò Pietro II re d' Aragona col suo nu-
ravi nel secolo XII un ospizio o comoda meroso seguito, allorché nel 1204 lo co-
abitazione pel Papa e sua corte, con stal- ronò, come dissi nel voi. XVII, p. 229.
le pei cavalli, in occasione che pernottava Nicolò III nel 12-8 rifabbricò nobil-
presso la basilica di s. Pietro , al modo mente e con magnificenza il palazzo, au-
narrato nel voi. XLI, p. 182 ; ciò rile- mentandone gli edilìzi per la numerosa
vasi dall'ordine romano XI, scritto verso sua corte, che enumerai a Famiglia pon-
il1 43. Dal Novaes
r apprende che Eu- si tificia pubblicandone il ruolo. \ aggiun- i

genio III del 1 i45 propriamente fu il ,


se ampio e vago giardino e lo cinse di ,

primo a fabbricare un palazzo pontificio mura e di torri a guisa d'una città, e lo


vicino a detta basilica e vi abitò, e si crede attesta anche Martino Usentino. L'abitò
sia stalo il principio dell'odierno: in esso ancora Nicolò IV del 1289, come si ri-
vi abitò ancora Adriano IV del 1 1
54» on- cava da una lettera da lui scritta a Fu-
de si hanno di lui e di Eugenio 111 bolle tana re de' tartari e ad altri personag-
colla data apud s. Petrum. Nel ii5o sa- i gi, colla data apud s. Petnim II' non. a-
cri comizi per l'elezione di Alessandro I II, prilis. Che Bonifacio Vili l'abitava nel
successore di Adriano IV, si fecero nel 1 296 si comprova dalla sua epistola 538,
Vaticano. Vi sono anteriori esempi di al- diretta al rettore dell'arcispedale di s. Spi-
tri Papi eletti nel Vaticano, anzi l'Olste- rito in Sassia. Morì nel palazzo Valica-
nio osserva, che il sacro vicino tempio fu no agli 1 1 ottobre i3o3, ove si celebrò
sempre riconosci ulo come proprio per l'e- il conclave , e fu il i.° dopo la legge di
lezione de'Papi, e se erano eletti altrove, X
Gregorio che si tenne nel palazzo \n-
in s. Pietro furono sempre consertali e ticano , ed il 2.° conclave dopo tale leg-
intronizzali nella sua cattedra, dove per- ge tenuto in Roma poiché il primo e- ,

ciò mai fu lecito celebrare altra consagra- rasi adunato per l'elezione di Nicolò IV
zione vescovile, che quella sola del som- nel palazzo di s. Sabina, ov' era morto
mo Pontefice, mentre alle altre erano de- il predecessore.
stinate le vicine basiliche de' ss. Andrea, Il l.° Papa dunque eletto nel concla-
Martino, Stefano ed altre. Celestino III ve Vaticano fu llencdclto X I, ch'essendo
del 1 1 e) 1 pel primo tentò di ristorare il morto in Perugia, in quel conclave fu crea-
palazzo pontificio Vaticano, come che ro- to nel 1 3o5 Clemente V, che stabilì la re-

vinato. Nel 1200 il successore Innocenzo sidenza papale in Avignone, ove dimora-
HI, stimando utile e conveniente che il rono 7 successori, per cui il palazzo \ a-
Pontefice avesse un decoroso palazzo in ticano venne occupato nella loro assenza
vicinanza della chiesa di s. Pietro, prose- dai vicari legali che spedivano in Roma :

guì I' opera di Celestino III, accrescen- l'immediato successore Giovanni XXII.
dovi le cappelle, le sale, le dispense, le cu- come dissi nel voi. Ili, p. 1 - ">, inclinava
cine, le scuderie, il forno, la cancelleria : a ritornare in Roma, avendo ordinato il

fece abitazioni pel maresciallo, pel can- restauro del palazzo e giardini papali, ma
celliere, pel camerlengo, peri' elemosi- non vi si recò. Urbano V tentò ripristi-
niere, pei cappellani e camerieri; restau- narvi la sede pontificia, ed a tal elletto

rò gli appartamenti pontificii, ornò 1' e- scrisse al suo legalo cardinal Albornoz
difizìo di loggie, lo circondò di mura e nel 1 366, perchè assistesse Gauceliuo di
PAL PAL 2 J7

Prndalho, da lui mandato in Roma a ri- lo saccheggiò Giovanni Colonna, chedor-


parare ed apparecchiare il palazzo Va- mì nelle stanze pontificie e si fece chia-
ticano, ciò che venne adempito, essendo mare Giovanni XXII, come può veder-
quasi diruto particolarmente ne'tetti, on- si nel voi. XIV , p. 284. Ad Innocenzo
de si ridusse magnificamente. Quindi il VII successe nel 1 |o(i Gregorio XII,
Papa partito d'Avignone entrò in Roma che pure vi risiedette, finche per lo sci-
fra il giubilo de' romani a' 16 ottobre sma gli convenne vagare in piìi luoghi.
1 367, al modo detto nel voi. XXIV , p. Alessandro V,eletto in Pisa nel 4°9j non 1

88. Visitata la basilica passò ad abitare si recò mai in R.oma,bensì per mezzo del

il contiguo palazzo. Nell'estate si trasferì suo legato lo fece odi ire a Loilovicod'An-
a Viterbo e Montefiascone, ma fu costret- giò che aveva riconosciuto per re di Na-
to dalle circostanze a ritornare in Avi- poli, onde fuvvi ricevuto splendidamen-
gnone, imbarcandosi a Corneto a' 3 set- te; e di bel nuovo vi venne ospitato da
tembre 1370.il successore Gregorio XI, Giovanni XXIII suo successore. Questo
fermo nel proponimento di restituire a Papa nel 4- demolì alcune mura e torri
1 * 1

Roma la papale residenza , vi si recò ai di s. Leone IV per ingrandire il palazzo,

17 gennaio del 1377, vigilia del giorno ed incominciò quel lungo corridore co-
in cuis. Pietro vi avea stabilito colla fe- perto, pel quale i Pontefici dal Vatica-
de la cattedra apostolica. Passò ad abi- no possono passare in Castel s. Angelo per
tare questo palazzo, e dopo avervi fatto sicurezza, compito da Alessandro VI e
diverse riparazioni e abbellimenti, vi mo- ristorato da altri successori, ciò che de-
ri la 28 marzo 1378. Nel con-
notte de' scrissi nel voi. X, p. 18 e 83. Laonde i 1

clave memorabile ivi tenuto, e narrato non pare che s'incominciasse da Alessan-
nel voi. Ili, p. 20 e seg. ed altrove., fu e-
1 dro V, come pretende Chattard: ne tie-
letto Urbano VI napoletano. Grave tram- ne le chiavi il prelato maggiordomo. Con
busto insorse per parte dei romani che Martino V ebbe fine il funesto scisma;
volevano un loro concittadino, onde il po- nel i4^o si portò in Roma a'28 settem-
polo irritatosi cacciò tumultuando in con- bre e dimorò al Vaticano sino al i4^7,
clave: voleva uccidere l'eletto e i cardi- in cui passò al palazzo de ss. Apostoli.
nali, i quali per evitare la furia si nasco- Da Avignone fece trasferire nel palazzo
sero ne' luoghi più reconditi del palazzo, Vaticano la Biblioteca della s. Sede e X Ar-
finché si quietò per interposizione d' A- chivio (f/ .).
gapito Colonna, Cadone di s. Eustachio, Eugenio IV per le vicende de' tempi
il cancelliere della città, l'abbate di Monte solo negli ultimi anni abitò in Vaticano,
Cassino ed altri personaggi. Tuttavia non ove mori nel 14 [", dopo avervi rifatto i
tardò a scoppiare il furioso scisma, sos- tetti eh' erano rovinati. Nicolò V, eletto

tenuto in Avignone dall' antipapa Cle- come lui nel convento della Minerva, con
mente VII e suoi successori. Per morte architettura di Bernardo Rosellini vole-
di Urbano VI, che avea alternatola sua va formare tre strade ed edificare con-
residenza tra il Vaticano e il palazzo di tiguo un luogo per la Coronazione dei
>
s. filaria in Trastevere, nel 1 38t) fu crea- Papi (/ .), l'abitazione pei cardinali ed al-
to Bonifacio IX, il quale volendo meglio tri, con quantonotai nel voi. XIII, p. »53j
stabilire 1 abitazione pontificia nel pa- bensì colle sue strutture fu benemerito
lazzo Valicano, fortificò con solidità le del palazzo, poiché fece erìgere parte del-
parti più deboli, lo adornò, ed edificò no- la fabbrica di Belvedere, fabbricò la cap-
bilissime abitazioni. Il successore Inno* pella pubblica del ss.Sagtamento, ove poi
cento VII pure l'abitò, e quando ruggì fu costruita la Paolina, l'appartamento
a Viterbo per l'insurrezione ile 'romani, pontifìcio cou sale che poi servirono agli
VOL. L. •7
i58 PAL PAL
svizzeri e palafrenieri, e la cappella se- due facciate per molti palmi sotto al tet-
greta o privata esistente, e di tutte que- to a boscareccia con altri volatili e ani-
ste cappelle pallai nei voi. Vili, p. 124, mali) in origine da Pierin del Vaga, poi
1 34, IX, p. i54 e seg., XV, p. 283. E- destinata per la Floreria (P.). A Sisto IV
dificò ancora l'antica libreria, cinse il pa- egualmente si deve la celebre e sontuosa
lazzo con alte muraglie munite di torri, Cappella Sistina, ove tuttora si celebra-
capaci di resistere a qualunque assalto no le pontificie funzioni , e dopo quella
nemico ; di queste n'esiste ancora la ro- di Nicolò V, sino a Pio VI servì anco-
tonda detta torrione a lato e sotto del pa- ra ne'conclavi per cappella degli scrutimi :

lazzo eretto da Sisto V,e riguarda pra- i la descrissi nel voi. Vili, p. 12 5, e le fun-
ti chiamati Neroniani, e l'attesta Maffeo zioni a Cappelle pontificie. Dobbiamo
Vegio. In questo torrione era l'abitazio- al medesimo Papa spaziose sale , abita-
ne del segretario de' Brevi (F.) e del- zioni assegnatestabilmentea'ministri pa-
V Elemosiniere del Papa (V.) e da que- t
latini, il quartiere e le case per la Guar-
sto luogo solevano Papi far vedere la i dia svizzera (^.), da lui introdotta; fi-
girandola a' principi stranieri. Morendo nalmente l'ingrandimento delle abitazio-
nel i455, il conclave nuovamente fu te- ni erette da Paolo II. Secondo Chattard,
nuto nel palazzo Vaticano, e restò elet- Sisto IV presso il palazzo apostolico e-
to Calisto III; da questi sino e inclusive resse il quartiere e abitazioni della guar-
a Pio VI tutti conclavi furono celebra-
i dia svizzera, nel luogo anticamente chia-
ti in questo luogo. Di tali conclavi si trat- mato Ruga Francigena, per esservi la
ta a Conclave, ed alle biografie dei Pa- come medio raccontai
scuola de'franchi,
pi ; quanto però alla struttura nel voi. nel voi. XXVI, p. 228 ed altrove, oltre
XV, p. 295 e seg. ed agli articoli Cella, altra scuolaed ospizio che i francesi a-
Maresciallo del conclave, Governato- veanonel vicino borgo s. Spirito inSaftsia.
re e Maggiordomo. Pio II arricchì di al- Le abitazioni degli svizzeri sono a fron-
tre fabbriche il palazzo, come apparisce te del torrione di Nicolò V e quasi lo
dai suoi stemmi, e dal nome che portò circondano. Hanno tre vasti cortili di for-
quel tratto di stanze da lui edificate; e me diverse, con altrettante porte e cinte
decorò le scale della basilica colle statue di mina: la principale porta corrispon-
de' ss. Pietro e Paolo, rimosse da Pio IX de dal lato del colonnato di s. Pietro, le
(P.). Paolo II vi aggiunse dalla parte del- altre due dalla parte di Belvedere e ritn-
la piazza Vaticana portici e corridori va- petto la chiesa de' palafrenieri. Incontro
stissimi, e splendidamente gli adornò, es- al pozzo fu poi edificala la chiesa , nel
sendovene memoria nella cappella della 1." cortile; nel 2.° è il lavatoio, l'osteria,
Madonna del Portico nelle grotte Vatica- l'armeria e la guardaroba ; nel 3.° il car-

ne , nella cui volta il palazzo è rappre- cere. Però Leone XII trasportò detto prin-
sentato con vivi colori : ne fu architetto cipale ingresso dal i.° al 2. "cortile, sot-
Giuliano da Maiauo , da cui avea fatto to l'arco di Alessandro VI, ed eresse in
elevare palazzo di s. Marco, il quale
il esso un nuovo braccio di fabbrica per l'a-

alternò la dimora de'Pontefici col Vati- bitazione del capitano , con due caser-
cano. Quindi Sisto IV che gli successe nel me e dormitorii per le guardie. Ne fu lo-
1
47 J con no " minore ampiezza e spe-
> dato architetto Raffaele Folo come ri- ,

sa, eresse i corridori e portici dal lato del- porta il n.° 78 del Diario di Roma 82", 1

la città, accrebbe notabilmente la biblio- nel quale anno fu compito l'edilizio ivi
teca incominciala a fabbricare da Nico- descritto, notandosi che in questa occa-
lò V e collocata nel cortile detto de' pap- sione si riaprì l'antica porta di s. Pelle-
pagalli da quelli che vi sono dipinti (in grino. Di questa e delle altre porte dei-
1

P AL PAL a jg

la Citta Leonina parlai a questo artico- dini) l'erezione della giunta alla chiesa di
lo ctl a s. Leone IV. Stefano Piale ci Giulio II. D'uu giuoco d'armi fatto sot-
die la dissert. Delle mura e porle del Va- to Alessandro VI nel cortile del palaz-
ticano. Il quartiere degli svizzeri con abi- zo, e del torneo eseguito in quello di Bel-
tazioni anticamente era più vasto , e lo vedere nel pontificato di Pio IV , tenni
restrinse Alessandro VII quando col co- discorso nel voi. XLV, p. i 1 2 e 1 1 8 a
:

lonnato ne occupò parte dell'area. Suc- Pomi'Ieri farò parola delle manovre che
cesse a Sisto IV il Papa Innocenzo Vili, ivi si fecero a'nostri giorni, alla presenza
cui si attribuisce I' introduzione della di Gregorio XVI e di Pio IX, che le vi-
guardia de' Cavalleggieri : a questo arti- dero il i.° dalla loggia ch'èin mezzo al-
colo dissi del quartiere e abitazioni che la galleria di Gregorio XIII, il 2. °da al-

aveano presso il Vaticano ;a Corazze del tra appositamente eretta nel piano infe-
Guardie nobili del luo-
loro quartiere; a riore. Morendo nel 5o3 Alessandro VI,1

go ove tengono loro cavalli allorché si


i il figlio Cesare Borgia (P'.) fece chiu-
recano al Vaticano; mentre gendarmi i dere le porte delle stanze, e s'impadro-
già carabinieri palatini hanno la caser- nì di tutti gli argenti e di 10,000 duca-
ma e le abitazioni accanto la Chiesa di li ; ed i poche mas-
servitori presero le
s. Stefano de' Mori (V.), ed i dragoni serizie restate, lasciando il cadavere sen-
scelti, caserma e stalle vicino al forno pon- za guardia come narra Burcardo nella
,

tificio. 11 quartiere reale della truppa di descrizione del suo conclave. In questo fu
linea è sulla piazza Vaticana. Innocenzo eletto Pio HI , che per impotenza venne
Vili compi le fabbriche -del predecessore consagrato nella camera detta de'pappa-
ecostruì il palazzetto di Belvedere, ador- galli,e prendendo possesso nella contigua
nandolo con vaghe pitture e cappella che basilica, in altra sala del palazzo ricevet-
descrissi nel voi. IX, p. 55 (ove un tem- 1 te il solito omaggio dagli ebrei. Giulio 1

po tenne la sacra Lancia), da quella par- oltre di avere all'antica basilica sostituito
te che guarda la valle dell'Inferno e Mon- la nuova sontuosissima, miracolo delle ai-
te Mario. Ivi Clemente XIV e Pio VI ti, con immenso accrescimento di lustro
formarono una garleria di statue, di cui all'annesso palazzo Vaticano, in questo
parlai a Museo Vaticano, mentre a Mu- fece atterrare uu loggiato eretto da Pao-
seo Gregoriano Etrusco dissi altre no- lo II, altro n'eresse con architettura del
tizie su detto palazzetto, dovendosi purea famoso Bramante, compito poi da Leo-
Innocenzo Vili il giardiuodi Belvedere. ne X, e per mezzo di tale artista ridusse
Alessandro VI aggiunse un sontuoso in forma di teatro rettangolo quello spa-
appartamento sopra il teatro palatino Va- zio frapposto fra il palazzo d' Innocenzo
ticano, ossia alla testata del vastissimo cor- Vili iu Belvedere, il vecchio palazzo Va-
tile di Belvedere, con torre detta, come le ticano e 1' appartamento di Alessandro
stanze, diBorgia dal suo cognome, e ne VI, cioè l'inferiore valle e ilsuperioresuo-
tenni proposito a Museo Vaticano, pre- lo. Bramante formò pertanto un cortile

cisamente nel voi. XLVII, p. <.)">. Unì lungo 4oo passi con gran nicchione in fon-
altresì alle fabbriche d' Innocenzo Vili do nella parte elevata, a forma di tribu-
lo stupendo portico di marmo a tre or- na, detto poi del giardino segreto della
dini, che si congiungeva all'antica faccia- Pigna, il quale nicchione situò in mezzo
ta della basilica e serviva ai Pontefici per a due palazzetti compagni e per a«,cen- ,

dare al popolo la solenne benedizione : dervi lece nobilissima scala doppia con
questo portico fu atterrato iu un al ma- fonie, ponendo ai lati colonne di grani-

gnifico edilizio eretto da Innocenzo \ III to il' online dorico. 1 portici intorno al
per la Dateria (/'.), quando Paulo V 01 - cortile, onde racchiuderlo., furono talli
a6o PAL P AL
di pilastri d'ordine dorico, e sopra un se- de inprova ulteriore Gregorio XVI nel
<S \ j vi fece porre accanto un simile basso-
condo ordine ionico con finestre; nella 1

testata fece una grande scalinalasemicir- rilievo, come riportai a Museo Vaticano.

colare a foggia d'anfiteatro, per quelli che Inoltre Bramante d'ordine di Giulio II fe-

volevano vedervi gli spettacoli o tornei e ce altresì nel palazzetto d'Innocenzo Vili
le feste. Volendo poi Sisto V trasportare in Belvedere, con tre principali ordini di

la biblioteca dal pianterreno di Sisto IV, architettura dorico, ionico e corintio, la


fabbricò a traverso del cortile avanti la bella scala detta di Bramante, circolare
scala una grandissima e lunga sala a vol- a chiocciola, con colonne binate nel cen-
ta, cb'è la presente biblioteca Vaticana. tro, prendendo a modello il celebre cam-
Pio VII fra la biblioteca e la delta nic- panile di Pisa. Questa serviva per ascen-
chia dipoi eresse il braccio del suo mu- dere dal piano della corte alla pparta men-
seo Chiaramonti. Per queste fabbriche to di Belvedere. A somiglianza di essa fu
e per gli altri mutamenti e alterazioni, il in seguito costruita la scala del palazzo
piìi magnifico cortile del mondo , come Quirinale in fondo al cortile ,
quelle dei
lo chiamò Milizia, fu ridotto nella parte palazzi Barberini e Borghese ed altre.

superiore a giardino della Pigna, a brac- Buonarroti d'ordine di Giulio li dipin-


cio nuovo del museo Chiaramonti, a bi- se la volta della cappella Sistina. Dipin-
blioteca, ed in quello che ha il nome sero nel medesimo pontificato Pierin del
di Belvedere, ove si dispensa l'elemosi- Vaga e Daniele da Volterra una stan-
na per 1' anniversario della coronazione za detta il gabinetto o lo spogliatole di
del Papa ciò eh' ebbe origine e si fa al
,
Giulio II; ma secondo l'uso de' tempi es-
modo narralo a Elemosiniere del Papa; sendo le pitture riuscite troppo prolane,
menile i laterali contl'aforti eretti dadi- attiròsempre l'interesse de' curiosi e fu-
versi Papi terminarono di guastare in
, rono anche disegnate e scolpite in rame :

gran parte il sublime concepimento di di recente per prudenziali riguardi, es-


Bramante, giacché mancava di solidi là sendo le pitture ormai poco godibili, fu-
il da lui troppo rapidamente costrutto. rono coperte da una mezza tinta; la fab-
\a però avvertito, che quanto ai due lun- brica che contiene il gabinetto è fra' cor-
ghissimi bracci o corridori , onde riunire tili del Maresciallo e de' Pappagalli. Leo-
imemorati palazzi, riuscì a Giulio 11 ed a ne X innalzò o meglio coni pi i triplici por-
Bramante innalzare solo quello che guar- tici superiori o loggie nel cortile di s. Da-
da i prati Neroniani ; dell'altro braccio rnaso, con disegno, pitture e altri ornati,
di contro, dopo essere slati gettati i fon- ogni cosa di RalFaele ede'suoi scolari; dal
damenti, perla morie d' ambedue non medesimo fece proseguire le pitture in-
ebbero la gloria di proseguirlo , ciò che cominciate sotto Giulio II nelle stanze di
però fecero Papi che nominerò, e fu com-
i Nicolò V e Sisto IV, celebratissime sot-
pito da Pio IV. Il corridore rispondente to il nome di stanze, di Raffaele, che de-
ai detti prati e a destra dell' emiciclo o scrissi a Museo Vaticano. Delle contigue
testata del cortile, fu denominato di Cleo- sale vecchie degli svizzeri e palafrenieri
patra , a motivo d'un' insigne statua in abbellite da Leone X, in seguilo ne farò
fondo di esso collocata, vicino alla fine- cenno. Dell' elefante che fece seppellire
stra ove ora trovasi nel Museo il famoso presso la torre del palazzo, parlai nel voi.
Torso di Belvedere, dipoi da Pio VI tras- XXXVllI,p. 3<S. Clemente VII non man-
portata in fondo alla galleria delle sta- cò di accrescere e abbellire le abitazioni
tue nell'appartamento d'Innocenzo Vili, dei palatini , compì la pitlura di dette
nello stessa museo. Però la statua fu in stanze, ornò di portici e colonne il coiti-

seguilo riconosciuta per un'Arianna, ou- le, quantunque il suo pontificato fosse sta-
PA L PAL 261
to pieno di disgrazie, fra le quali il fiele- lo che non mi è riuscito di verificare, an-
stabile sacco di Roma, che descrìssi a Mi- zi dimostrai il contrario. Giulio III che
lizie pontificie, e Castel s. Angelo, an- gli successe , erasi proposto perfezionare
che per quanto riguarda questo palazzo il palazzo di belvedere d'Innocenzo Vili
esue vicende, avendo notato nel voi. XLl, e l'annessa sua villa Innoceiiziana, come
p. 247 bruciamento
'' degli arcbivii pa- chiamatasi a quell'epoca il suo giardi-
latini. Paolo HI eresse la Cappella Pao- no; solo potè ornare di pitture qualche
lina, fece ornare di pitture la sala regia che camera, e di stucchi la villa la porta e ,

l'unisce alla Sistina, avendo l'una e l'al- il cortile inferiore presso il luo^o ove gia-

tra descritto nel voi. Vili, p. 1 34: a lui ceva la statua di Cleopatra. Quindi nel
pur deve l'immenso dipinto della Si-
si Belvedere e contiguo alle stan-
cortile di
stina, il giudizio universale, che affidò ad ze dellacontesa Matilde {V.), fabbri-
un custode; ed a Palazzi apostolici fe- cò un appartamento con cappella, di cui
ci menzione anche de' custodi e portine- feci la descrizione nei voi. IX, p. 1 55, e
ri di essi. Uestaurò cortili, portici, le
i i X, p. iq-, e servì per l'alloggio de' prin-
sale e le camere del palazzo. Il gran cor- cipi. Marcello 11 del 1 j "55 rispose a quel-
ridore detto di Cleopatra, edificato da li che gli domandarono se i parenti do-
Giulio 11 e andato in rovina , fu da lui veano passare ad abitare il Valicano, che
totalmente riparato. Come per la setti- hanno che fare col palazzo apostolico? E
mana santa del l536 alloggiò nel palaz- forse loro patrimonio? Paolo IV abbel-
zetlo d'Innocenzo Vili l'i (operatore Ilar- lì con dipinti la sala ducale, contigua
io V, lo toccai nel voi. XLI,p. 255, con- alla regia, onde nel voi. IX, p. 1 3<S
futando a Palazzo Stoppata (F.) 1' er- ne feci cenno, come degli altri Papi che
rore che in esso avesse dimoiato in al- : ne proseguirono gli oruati ( ora si è sco-
tri luoghi si tratta di altri sovrani ospi- perto un bellissimo fregio alto circa ?
tali in Vaticano, come fecero Innocen- palmi, e Pio IX lo fece ristorare), i

zo Vili con Zizimo fratello dell' impe- (piali in seguito nominerò ; aggiunse va-
ratole de' turchi, Sisto V col gran mae- rie stanze presso la sala vecchia dei pa-
stro dell'ordine gerosolimitano, Alessan- lafrenieri ed alle radici della collina
,

dro VII colla regina Cristina nello stes- «Iella macchia bosco ilei giardino gittò
so palazzetto di Belvedere, dal 20 al 26 i fondamenti d'un bel palazzine benché :

dicembre 1 655, ed altri notati a Ingressi conservasse domestici unente la semplici-


in Roma ed altrove. Finalmente Paolo HI tà della vita privata e religiosa, volle con
edificò propinquo alla basilica la chiesa isplendore rappresentare la sovranità. Il

e ospedale di s. .Marta pei famigliari pon- successore Pio IV proseguì il palazzino,


tificii, e ni' tenni ragione nei voi \\lll. ed è il nobile carino di Pio IV : il Cas-
"
p. 74 « 7 r £L1V, p. 1 1Papi do-
7. 1 sio, Corso ih Ile a (•<pie,368, parlap. del-
1
po aver abbandonato il Laterano, si sta- le fonti erette da Pio IV a Tor de \ enti
bilirono al Vaticano; da questo nella sta- presso la creduta statua di Cleopatra, e
gione estiva gj recavano ad abitare altro- due nel bosco, per opera dell' architetto

ve per respirare aria più perfetta, o nel Pollaioli, con l'acqua che Traiano rac-
palazzo di s. Marco o io / iUeggiature (P'.) colse oltre allo sponde del lago Sabati-
ne' dintorni di Roma. Paolo IH nel >4g 1 no. Le sue opere fatte nel palazzo*
si recò a dimorare sul Monte Quirinale dina sono descritte pine dal p Bouanni,
nell'abitazione del cardinal Cauli, ed Numi*. Poni. t. »., p. ."s . che ne ripor-
ivi mori. Ciò die motivo adi scrittori di ta eziandio le iscrizioni eia medaglia co-
o
celebrarlo come il primo che incomin- niata per taleedifiziocon l'epigrafe Stim- :

ciasse a fabbricare il Palano Quirùialet mi PaLitù Cubicula, col disegno del me


262 PAL P AL
desimo. Noterò che il palazzo Vatica- Vergine. Nella facciala si vede l'arme di
no più volte si vede rappresentato nelle marmo del Pontefice, ed è composta da
medaglie pontificie, per celebrarne pro- i
4 pilastri e conlropilastri, con basi e ca-
gressivi incrementi. Inoltre Pio IV deco- pitelli d'ordine dorico, i quali sostengo-
rò di belle pitture la camera dt para- no il superiore architrave, fregio e cor-
menti e quella che la precede; in parte le nice. La chiesa è larga palmi 25 e lun-
cappelle Sistina e Paolina, e compì le de- ga 4o circa, ed in essa dalla cappella Pao-
corazioni della sala regia che le unisce, lina si trasporta a custodirvi la ss. Euca-
con altre pitture, superbi stucchi e fini ristia, quando la cappella serve alle fun-
marmi. Altri miglioramenti operò nella zioni, come nella settimana santa, per
«ala vecchia de' palafrenieri e nella cap- cui quei della parrocchia del palazzo vi
pella privata di Nicolò V. Stabilì nel pa- si recano ad adempiere il precetto pa-
lazzo la stamperia Vaticana, ponendovi squale. La descrive Chattard t. 3,p. 33 1,
a dirigerla Paolo Manuzio. Ristorò Scap- insieme al quartiere. Gregorio XIII fece
pella comune dell'appartamento de' prin- edificare il magnifico appartamento del-

cipi, e la sala di Costantino nelle camere la Bologna, delto così dalla sala di cui
di Raffaele. Fece dipingere il 2.° e Bipia- parlerò, colla dilettevole loggia e torre,
no delle loggie, nel cortile di s. Damaso, rinomata per la sua altezza e struttura,
dalla parte orientale. Presso il palazzelto indicante il soffio de' venti, per cui prese
di Belvedere fatto da Innocenzo Vili, se- il nome di Tor de' Venti, con meridiana
guendo il disegno di Bramante, eresse ai e specola. A Calendario e ne'relativi ar-
lati della gran nicchia 1' appartamento ticoli narrai come per correggerlo Gre-
pontificio detto di ritiro, di Belvedereoài gorio XIII nel palazzo Vaticano radunò
J
Tor de Venti, di cui e di quello d' Inno- i più eccellenti matematici, fra' quali il

cenzo VIII parlai nei citati articoli Mu- domenicano p. Ignazio Danti perugino,
seo Gregoriano Etrusco, Museo Grego- che al dire del Bianchini e di altri co-
riano Egizio, e nel voi. IX, p. i56, in- strusse la meridiana Vaticana (oltre quel-
sieme alla cappella. Fece la facciata del- la di s. Petronio in Bologna e le A rimi-
la nicchia e le pitture della gran sala e ca- le di Firenze) per farvi le necessarie os-
mere, e perfezionò i due bracci della gal -
servazioni astronomiche. Quindi la me-
leriae di Cleopatra, incominciati da Giu- ridiana e specola Vaticana servì alla su-
lio II. blime operazione della riforma del ca-
camere dell'appartamento
Presso le lendario, che tanto onore fece alla s. Se-
Borgia, come dissi a Museo Vaticano, de. Nel pontificato di Pio VI della spe-
r
altre ne aggiunse s. Pio V; eresse quelle cola ne divenne direttore mg Filippo
tre cappelle che descrissi nel voi. IX, p. Gilii. Dipoi per l'antica sua importanza
i 56, i 57, ed arricchì di codici la biblio- nel 18 19 la visitò l'imperatore d'Austria
teca. Delle statue del teatro di Belvede- Francesco lei' imperatrice sua consor-
re, donate da s. Pio V al Campidoglio, te. In detto ultimo anno il celebre d.
parlai nel voi. XLVII, p. 81. Nel mede- Giuseppe Calandrelli nel romano Gior-
simo palazzo e presso il quartiere degli nale arcadico{\\ quale contiene molte no-
svizzeri, inonore de'loro protettori ss. i zioni astronomiche e le osservazioni me-
Martino e Sebastiano, s. Pio V fece edi- teorologiche fatte nella specola del col-
ficare nel i568 una chiesa per como- legio romano, le quali ora periodicamen-
do di tal guardia e delle loro famiglie, te si riportano nell'officiale Giornale di
cui volle che si facessero catechismi e Roma) t. 2, p. 4°4i e *• 3> p- ^35, pub-
prediche nella loro lingua. L'unico alta- blicò interessanti notizie storiche sul ca-
re è sacro all' Annunziazioue di Maina lendario Gregoriano e l'astronomia 10-
PAL PAL 203
malia, segnatamente sulla specola o os- quella del collegio romano, pai lai nel voi.

servatorio Vaticano, come alcuni lo chia- XIV, p. 201 e 202 ; di quella del duca
mano, dichiarando che propria mente non Caetani, nel voi. VI, p. 218; dell'osser-
fu tale, altro non essendo che un luogo vatorio astronomico de\\' università ro-
alto dove l'animosi ricrea colla vista dei mana, situato in Campidoglio, feci cenno
colli e campi latini, un'elevata torre in- nel voi. I, p. 4{> laonde può vedersi Pie-
dicante il soffio de' venti, per cui prese il tro Biolchini: Notizie istoriche intorno
noraedi Torre de' Venti. Inoltre avverte, all'osservatorio del Campidoglio, Roma
come erroneamente furono in Roma chia- 184.1. Il n.° 82 del Diario di Roma
mati osservatorii astronomici altri luoghi 1847 pai'a dello stato di questo osser-
alti ed eminenti, massime quelli del pa- vatorio e delle osservazioni ivi fatte. Nel-
lazzoOrsiniedel convento d'Araceli, don- l'ottobre duca d. Mario Maxi-
1848 il

de si poterono fare osservazioni. Nel det- mo ministro de' lavori pubblici, ordinò
to t. 3,p.278, dal dotto Fea furono con- una meridiana nel Castel s. Angelo e se
fidate (con articolo riprodotto nel 1820 ne incominciarono lavori: dipoi nelle i

a p. 1 53 dell'opuscolo: Varietà di No- Tavole orarie del prof. Ignazio Calan-


tizie) le asserzioni del Calandrelli contro drelli, si propone la detta costruzione per
la specola Vaticana, tale ancora essendo rendere più sensibile il mezzodì vero.
prima del 1^84, in cui sulla porta che Gregorio XIII successivamente per-
dalla biblioteca conduce alla torre il fezionò ne' suoi ornati la sala regia ; di-
cardinal Zelada fece porre l'iscrizione: spose meglio con nuovi restauri la sala
Specula Vaticana, col desiderio di for- ducale; con pitture fece adornare la 1/
marvi un osservatorioastronomico. Della e 2." camera de' paramenti, parte della
specola fatta costruire dal cardinale, ples- cappella Sistina eia volta della Paolina.
so il nicchione di Belvedere, nelle stanze Con nuovi colori eziandio fece ricoprile
Museo Etrusco, parlai ne'vol.
del presente la salavecchia degli svizzeri e la cappella
V,p. 22g,eXLVII,p. idei Dizionario. 1 1 privata di Nicolò V, ed alzò la volta nel-
Nello stesso tomo a p.356, rispose il Ca- la sala di Costantino, nelle stanze di Raf-
landrelli, che la meridiana formata dal faele.Compì la sala vecchia de' palafre-
Danti sulla torre non servì per le osser- nieri. Adornò di pitture e di stucchi il
vazioni astronomiche, ma per far vedere braccio del i.°2.°e 3.° loggiato esistenti
a Gregorio XIII co'propri occhi, che l'e- sopra la fontana di s. Datuaso. Fece la
quinozio di primavera cadeva li 1 1 mar- cappella comune nell'appartamento dei
zo, e che fu eretta 5 anni dopo con- i principi forestieri, descritta nel voi. IX,
gressi tenuti per la correzione del ca- p. 5S, e compì le stanze del medesimo.
1

lendario. Bensì affermò, che la meridia- Decorò con ornati e pitture le stanze del-
na Vaticana di Danti fu la seconda dopo l'archivio segreto. Pel passeggio de' Papi
la prima condotta in Roma da Manlio costruì la magnifica galleria delle carte
per ordine di Augusto (come dissi nel geografiche, onde chiudere il teatro di
voi. XLVIII, p. l8a e i85, descriven- Belvedere, dalla Torre Borgia al pai 1?
do l'uso degli obelischi, e nel voi. Xl.l.Y, zo di Pio IV; nella quale dipoi solevano
p. i34 e l35, parlando degli orologi), trattenersi i cardinali nella vigilia di Na-
con l'uso dell'obelisco ora ili Monte Ci- tale, quando avea luogo la cena e la cui
torio, quale meridiana ritenendosi uni- tata pastorale nella sala di Costantino,
forme a quella poi collocata sulla piana almodo narrato nel voi. IX,p to5. Gre-
di s. Pietro, il Calandrelli a questi io gorioXIII alloggiò nell'anno santo "- 5 1

esattezza dà la prefèrenaa. Digli antichi nell'appartamento d'Innocenzo \ I II. I 1

iservatoi'ii e specoli" ili Roma, in un a neslo figlio d' Alberto duca di Baviei 1
264 PAL PAL
col seguito eli 60 persone, dopo averlo te della pinacoteca. Stabilì megliola sepa-
fatto trattare per tutto lo stato. Lo stes- razione delle funzioni della coronazione
so fece col suo cugino Carlo Federico e possesso, poiché colle erezioni dei palaz-
principe ereditario di Cleves e Juliers, zi di s. Marco e Quirinale, era cessalo il

che vi morì di vaiolo a' 9 febbraio e fu motivo per cui i Papi, dopo coronati in
sepolto nel luogo detto al voi. XXIX, Vaticano, subito si recavano al Laterano

p. 1 granduca di Toscana France-


io; il pel possesso e vi restavano ad abitare. Cle-
sco Maria, ed il duca di Parma Ottavio, mente Vili nel i5g2 fu il primo che par-

con tutta la corte nelle stanze di Belve- tì dal Quirinale per la funzione del pos-
dere splendidamente. 11 Palazzo Quiri- sesso ; tutla volta altri successori partiro-
nale (/"'.) riconosce il principio da Gre- no dal Vaticano, e Pio VI per ultimo.
gorio XIII. Pei motivi detti nel voi. IX, Clemente Vili proseguì e compì il palaz-
p. 53, e coi disegni di Domenico Fonta-
1 zo di Sisto V, e sue pure sono la regia sa-
na, altri aggiungono Giacomo della Por- la Clementina che abbellì di marmi pre-

ta, Sisto V gittò fondamenti ed inco-


i ziosi e pitture, eia cappella segreta del-
minciò il magnifico palazzo dalla parte o- la nascita di Gesù Cristo, descritta nel
rienlale nel cortile poi detto di s Damaso, voi. IX, p. i53. Questo quadrato di pa-
in oggi abitazione ordinaria dei Papi, e lazzo, quasi tutto staccato dall'immensa
chiamato palazzo nuovo, per distinzione vastità dell'antico e connesso solamente
dal vecchio ; fece le scale segrete per scen- da un angolo, Sisto V lo concepì non solo
dere dalla sagrestia della cappella Sistina con tutti i comodi e la magnificenza con-
alla contigua basilica ( nella quale per veniente, ma perchè godesse aria perfetta
essa tuttora vanno Papi recandovisi par-
i l'eresse, non come gli altri vecchi apparta-
ticolarmente e colla Camera segreta) e menti, verso il bosco e la campagna, ma
sagre grotte; e restaurò le pitture di det- verso la città che eminentemente domi-
ta sala di Costantino, non che molti luo- na. Egli lo alzò dal piano terreno col di-
ghi del palazzo. Eresse nel centro del visamente che il piano terreno del pa-
vasto cortile di Belvedere la biblioteca lazzo rimanesse superiore ai portici di s.

Vaticana, delle cui pitture tenni anche Pietro, appoggiandolo ad un fianco del
proposito nel voi. XXXVIII, p. 1 18 e o di s. Damaso. Aven-
cortile delle loggie
seg., e ripristinò nel palazzo la stampe- dogli impedito la morte di compirlo, ciò
ria. Decorò la piazza dell' Obelisco Vali- effettuò Clemente Vili, proseguendo il
ratio (fy .), con l'opera dello stesso Fonta- disegno di Domenico Fontana. In que-
na (cui die per slemma uu obelisco d'oro sto agiatissimo e sontuoso palazzo non
in campo azzurro) e fu primoPapa che
il vi sono molte cose spettanti alle belle ar-
morì nel palazzo Quirinale nel 5qo, ed 1 ti, come dirò, essendo ciò provenuto dal-
il primo cui precordi furono deposti nel-
i l'abitare alternativamente il nuovo pa-
la vicina chiesa de'ss. Vincenzo e Anasta- lazzo Quirinale i Papi, i quali non solo
sio, come praticasi tuttora, sebbene Pon- i ad esso profusero le loro cure, ma per la
tefici muoiano al Vaticano: quel li che qui- centrale situazione e purezza dell' aria
vi terminarono di vivere, sono notati nel preferirono nella più parte. Clemente
voi. XLV, 190, 191, insieme a quelli
p. Vili inolile fortificò il cortile di Belve-
i cui precordi furono tumulati nella ba- dere con 4 piastroni, che gli servono
silica di s. Pietro. Gregorio XIV abbellì anche d'ornamento, e nelle parti vecchie
con stucchi dorati e pitture le camere su? eresse salee corsie. Nell'anno santo 1600
periori di Gregorio XIII, ampliando l'ap- alloggiò in questo palazzo An- il cardinal
partamento di torre Boi già, che descrissi drea d'Austria, e morendovi, il Papa lo
a Museo Vaticano, come ora facenti par- assistè, celebrando nella sua camera e co-
TAL PAL iCr>

inimicandolo; avendo pure ivi visitato si in queir orticolo, e per non dir ai-

prima di nutrire il cardinal Badzvil, e- tro edificò due gran pilastroni nel cortile
gualmente da lui ospitato pel giubileo, di Belvedere e le gran fontane eolla sua
Paolo V eresse l'edilizio a torre Bor- acqua Paola erette ne' giardini, che sgor-
gia, donde perle stanze pontificie si di- ga dal tònlanone in cima alla macchia
scende al giardino boscareccìo, chiuse da o bosco; della quantità ti' acqua conces-
quella parte le camere del palazzo, per sa al Valicano, parlai nel voi XXV, p.
l'addietro aperte con porta, però munita if>j, 1 65, ed a p. 1
j j dissi della uia-
ili «rossi stipiti, e circondò il giardino di gOÌ6ca Ionie della piazza Vaticana ilal

salile mura, erigendovi Ire ampie porte, lato del palazzo, opera dell'ingegno di
Costruì lo spazioso stradone, il quale dal Maderno, e diquella incontro di Clemcn-
vastissimo arco clie tiene a capo, [torta le X. Sull acqua con cui l'aolo V arrie-

al superiore boscareccio e giardino di chi il palazzo e giardino Vaticano, ve-


Belvedere, e divide il palazzo daigiardi- dasi il Cassio, Corso delle aeque t. i, p.
ni. Altro edilìzio o palazzo edificò sul- 377 e seg.,ilquale descrive ancora il fon-
l'area di quello d'Innocenzo Vili, ingran te con elie nella piazzetta detta antica-
parte diroccato. Ristorò le sale edificate inente della Panetteria, ornò il prospet-
da Paolo III, dopo aver demolito buona lo dei portoni che conducono al palazzo
paite di abitazioni de' palatini ed il porli- e al giardino, a pie della salita per cui
CO eretto da Alessandro VI, attesa lamio- si va alla zecca ed al forno e abitazioni
va giunta e grandiosa lacciaia della Da- de famigliari di scuderia; la fonte, pure
silica ; indi ampliò e spianò l'immensa di Maderno, è composta in 5 tazze gra-
piazza. Per consci vaie la memoria degli duate con conca ottagona, a'nosli i gior-
edifizi nominati ed altri distrutti, Paolo ni furimodernala in miglior forma da
Y li fece dipingere nelle pareti del pa- Gregorio XVI. A p. 3~ 7 narra poi che
lazzo, come si ha da Ciacconio. Eresse l'aolo \ diseppellì nel cortile ili Belve-
ancora una gran porta di marmo d' or- dere gran calino, conca o piatto per
il

dine composito, adorna di fronte da due bagni, rotondo e di marmo oumidico,


colonne egizie, al ili sopra da due auge- trasportatovi nel i5io dalle terme ili
lidi marmo grandissimi, sostenendo l'or- Tito da Giulio II. Quindi su muro e La-
nato di bellissimo musaico con sopra la se intagliata collocò la tazza sferica, a-
BU8 arme Borghese, i quali sei vivano co- venie nel mezzo copioso zampillatile si-

ine di base all'eminente torre in cui era Ione, e 4 fiàlole s'innalzano ilalla conca
l'orologio pubblico, con diverse campa- bassa. Inolile il Cassio riporta due ana-
ne pel duplice suono dalie ore. Nella pon- loglie iscrizioni di Paolo V, una delle
ti fi eia sacca è il conio che ci ricorda la quali giustamente dichiara che Giulio II

porla e l'orologio, coli' epigrafe : Palatii trovò e qui trasportò la granconca,che


/ aticaiu l'ordì Restiutta. Ma la porta e il Venuti dice di granito orientali-, eoa
l.iIone furono gettata a terra da Ales- io5 palmi di circonferenza, essendo Sta-
sandro \ 1, quando nobilitò la pia/za coi
1 lo architetto di SÌ maestosa funi. ma il

Corridori senati e colonnato. Pece inol- .Maderno. A p. 3cj j il Cassio traila ilei

tre l'aolo \ dipingere la camera sopra suddetto fonie di Clemente X, e sua quan«
ilsuddetto arco, la cappella dell' appar- tiiìi d'acqua.
lamento di Giulio HI, la .sala del con- rbono \ III assegnò il luogo per li
l

intoni, ed altra sala nell' appartamene daini, 1, perla demolizione di quella di


lo di Clemeute \ III, l'archivio segreto Innocenzo \ IH (alta da l'aolo \ la cui ,

che meglio sialuli presso la biblioteca porta ènei 1.' pianodelle loggie, incon-
[la quale ampliò e abbellì), siccome dis- tiu alla gran ringhiera; omo iu parte il
2 G6 PAL PAL
loggione del 2.° piano; eresse nell'appar- maco a destra del portico); di quello col-
tamento di s. Pio V quella cappella che la stessa acqua eretto da Innocenzo X,

descrissi nel voi. IX, p. i58, oltre di a- con architetture ed opere scultorie e suoi
•vere ornato l'ingresso della segreta at- stemmi del cav. Algardi (il cui bassori-
tuale e fatto dipingerla, in un ad alcune lievo nel corpo della vasca, rappresen-
stanze ed a' mezzanini del corrisponden- tante la storia di s. Clemente, divenne in-
te appartamento. Indi restaurò la volta visibile pel tartaro), nel cortile delle log-

e il gran corridore della Cleopatra, e no- gie di Raffaele o di s. Damaso, ragionai


bilitando il sottoposto corridore lo desti- ne' voi. XII, p. i5i, XXV, p. 159, e
nò ad armeria pontificia, fornendola di XXXVII, p.194. Parlando il Cassio a
gran copia d'armi e militari strumenti, p. 4'7 e se g- dell'acqua di s. Damaso
di che tenni proposito nel voi. XLV, p. rinvenuta da Innocenzo Xche ne risar-
i 17; oltre di avere aumentato le mura cì il condotto, rimarca che s. Damaso I

e i bastioni della Città Leonina. Gli udi- fu il Papa che introdusse l'acqua in
i.°

tori di rota avendo l'uditorio nel palaz- Roma e con nuovo acquedotto dispen-
zo fin da quando Gregorio XI vi rista- dioso, avendo origine 1' acqua nel sito
bilì la residenza papale, Urbano Vili gli detto s. Antonino, non molto fuori di
destinò apposito luogo e stanze, in vece porta Cavalleggieri; acqua chiarissima e
del demolito da Paolo V, con cappella e salubre, ch'egli con ragionamenti vuol
campana. Del rinvenimento dell' acqua provare andasse dispersa sotto Adriano
saluberrima fatto da Urbano Vili nel 1 nell'VlIl secolo, indi introdotta nel pa-

colle Vaticano, dal suo cognome chiama- lazzo Vaticano da Innocenzo X e dira-
ta Barberina e generalmente delle Api, mata al forno pontifìcio, al palazzo del-
che in numero di tre formano il suo la congregazione del con fonte s. Oilìzio
a
stemma, come della fonte che vi eresse saliente sulla t. papa-
loggia, alla zecca
ove la trovò appiè della salila carrozza- le e sotto l'arco di mezzo della gran log-

bile sotto il portico occidentale del cor- gia del palazzo nel cortile, che perciò al-
tile di Belvedere, parlai nel voi. XXV, p. lora prese il nome di s. Damaso. Questo
1 5g, ove pure notai come Gregorio XVI fonte formasi di larga conca di marmo
con macchina idraulica, con direzione del bianco, avente nel centro un piedistallo
sotto foriere cav. Martinucci, la fece sali- scolpito su cui posa ovata tazza, dalla
re sino al tetto del palazzo, e utilmente quale continuando a salire più. assotti-
dispensare all'appartamento, credenza e gliato il di lei sostegno, finisce in for-
cucina pontificia, ed a diverse abitazioni ma di giglio stemma d' Innocenzo X ,
,

de'famigliari,pel quale beneficio fu eret- dalla cui cima esce saliente sifone; men-
ta dal maggiordomo Massimo quell'iscri- tre due marmorei ne' laterali pi-
delfini

zione marmorea che riporta 1' avv. con- lastri dell'arco spandono dalle loro boc-
cistoriale De Dominicis a p. 53, Dissert. che altra acqua nella tazza. Il tutto ce-
de operibus publicis. Finalmente avver- lebra la lapide posta sull'architrave. Tut-
te il Cassio che l'acqua delle Api è affat- tavolta il Fea, in diverse opere, massi-
to diversa da quella di s. Damaso,come me nella Storia citile acque, p. 41 e 3 8, 1

credeva il volgo. Dell'acqua raccolta uel dichiara quest'acqua falsamente attri-


monte Valicano dal Papa s. Damaso I, buita a s. Damaso I, essere l'acqua di
onde ne prese il nome, pel nocumento Belvedere condotta da Giulio II, solo a-
che recava alla basilica e corpi de' ss. verla da Belvedere coudotta Innocenzo
martiri; del fonte da lui eretto nell'atrio X e decorata con vaga mostra di mar-
della basilica anche per battisterio (cioè mi, a comodo del palazzo; doversi per-
a sinistra, essendo il fonte di Papa s. Sina- ciò chiamare acqua Giulia, perchè Giù-
.

P AL PAL 267
lio dal luogo detto s. Antonino la portò Al presente le camere per dette congre-
all' altezza di Belvedere, e che le acque gazioni e per quelle dei tribunali prela-
da s. Dainaso I allacciate erauo solo dei tizi, sono nel [."loggiato del cortile di
mouti e perciò ben diverse da questa s. Dainaso. Contiguo al palazzo e al giar-

sorgente alta. II Fea riporta tutti gli au- dino, dal lato del casino di Pio IV, corri-
tori che ripeterono l'errore, compreso spondente al fonte de' Torroneini, tras-
Chatlard, e li confuta nella loro inter- portò la Zecca pontificia, della quale
pretazione dell' acqua di Belvedere per discorro nel voi.XLVI,p. iG; e per al- 1

quella di s. Damaso I. cuni giorni, come notai, nell'appartamen-


Alessandro VII non volendo che la to d'Innocenzo Vili, vicino a Tot dei
magnificenza della basilica Vaticana an- l'enti, alloggiò la regina di Svezia Cristi-
dasse disgiunta da quella della piazza, in na. I successori non mancarono di curare
cui torreggia l'ampia e alla mole del pa- la conservazione del palazzo, quindi Cle-
lazzo Valicano, la decorò con portici e mente XI restaurò il nicchione di Bel-
semicerchi d'imponente e maestoso co- vedere e contiguo palazzetto, risarcì le

lonnato, terminato poi da Clemente IX, pitture della biblioteca, delle cappelle
per cui il quartiere delja guardia •svizze- Sistina e di Nicolò V, le stanze di Raf-
J
ra ebbe demolite diverse abitazioni. l er faele, per non diredi allri luoghi ; fu pure
lo stesso oggetto quella parte di fabbrica benemerito de' giardini, delle loro fonti,

rispondente alla piazza Vaticana, eretta giuochi d'acqua e viali. Aumentò l'ar-
da Giulio II e Leone X, ed ornala nel- meria, eresse tre pilastroni nel cortile di
l'esterno da Paolo V, la ridusse in (òrma Belvedere, e dalla villa di Papa Giulio
di cembalo con pubblico orologio: in III trasportò nel cortile ottagono delle
questa fabbrica ha l'appartamento il car- statue la mirabile gran tazza di porfi-
dinal prò -datario, il cui ingresso è al do, che Pio VI collocò nella sala roton-
principio del piccolo corridoio che dalla da del Museo. A Palazzi pontificii ho
sala ducale conduce alle loggie di Bafl'ae- notato come i Papi, da Clemente XI al

le. Inoltre innalzò la scala regia, descrit- regnante, alternarono la loro resilienza
ta nel voi. Vili, p. i 36; adornò con ar- nel Quirinale e nel Vaticano, rimarcando-
co e panneggiamento le sale ducali, le ne l'epoche. Inoltre definitivamente Cle-
quali da due ridusse cosi ad una ; nella mente XI terminò gli ornati del colon-
volta, nelle lunette, nelle fregiature e nel nato della piazza Vaticana, ponendo le
cornicione sono pitture di ornati, di sto- statue sulle balaustre in cima ai vestiboli
riette, d'armi, di pattini, di grottesche, o gallerie coperte. Benedetto XIII dopo
di geroglifici, d'imprese e di paesi, il tut- avere ridotto l'appartamento domestico
to a buon fresco: fra le storielte rimar- al modo semplice detto nella sua bi

chevoli sono quelle di Ercole. Alessan- ha, adornò di nuovi altari di marmo le

dro VII perfezionò le pitture del 3.° cappelle di Xicolò V, s. Fio V, s. Pietro
braccio del a.° loggiato e della volta del- martire; eresse quella del Rosario, ili cui
la cappella Segreta; abbellì la galleria e feci parola nel vol.lX.p. ) >. dicendo di 1

ilprossimo archivio segreto, aumentan- altre, e avendo riferito a'Ioro luoghi gli
do la librerìa con quella del duca d'Ur- altari che consagrò. Aumento le abita-
bino. Stabilì che le Congregazioni dei rioni nel cortile degli archi vii, <

cardinali (/'.) si tenessero nel palano troni nel cortile di Belvedere, > !

apostolico, collidasi incornine iato a Li Bggiunseabbellimen li nell'appartamento


ic da Cleaaente Vili; destinando nel presso or de \ enti t il ni< cbione così
1 ;

|658 pei i'sm lo< il; ['i _;li alt Invi, uno m quelli de'nipoti de'Papi, poi del mae-
•li quali assegnò pei le lettere denunzi. stre di La uri a ed oia del cardinal segre*
2G8 PA L PAL
tario di stato, ed abitato talvolta anche Museo Vaticano. Nel 1783 Pio VI al-
da quel Papa, e nell'altro superiore dét- loggiò nel palazzo 1' elettore di Baviera
l'archiatro, poi del primo aiutante di ca- Carlo Teodoro, di cui era stato ospite a
mera, ora del cameriere segreto guarda- Monaco; beneficò la biblioteca e miglio-
roba, essendovene memorie in ambedue rò i giardini. Mentre Pio VI vi dimora-
( con scaletta segreta che dalle intime va nel 1798, i repubblicani francesi in-
camere pontifìcie conduce ai due appar- vasero Roma ,
proclamarono a' 1 5 feb-
tamenti); finalmente chiuse il giardino braio la repubblica romana, onde il com-
segreto o della Pigna, con gran casotto missario Haller svizzero, con feroce bal-
per riporci d'agrumi e di fiori, ove
i vasi danza, si recò ad annunziarglielo. Quin-
poi Pio il suo museo, moren-
VII eresse di a' 1 7 dello stesso mese, in nome della
do nel palazzetto presso Tor de' Venti repubblica francese, s'impadronì com-
il

nel iy3o. Clemente XII aggiunse nuo- missario del vastissimo edifizio, impron-
va e lunga corsia alla biblioteca, che pu- tando per tutto il suo sigillo. Nell'appar-
re aumentò; ingrandì e abbellì 1' arme- tamento del Papa s'impossessò della sua
ria.Questa meglio venne poscia ridotta privata importantissima biblioteca e ric-
da Benedetto XIV, che nella libreria for- ca guardaroba, formate da Pio VI con
mò il museo sacro e posevi altre cose pre- ocon doni o con
acquisti lascili. Consigliò
ziose, di cui parlo purea Palazzo Carpe- arrogantemente Pio VI a partire da Uo-
gxa. Nel cortile di Belvedere Benedet- ma palazzo di Castel Gan-
e ritirarsi nel
to XIV edificò due pilastrini e ridusse a dolfo, ovvero in Toscana, ed in questa
miglior forma l'emiciclo ; rese vantaggi violentemente fu portato, a' 20 febbraio
alla coltura e forma de' giardini segreto lasciando per sempre il prediletto Vati-
e boscareccio, e restaurò diverse abita- cano, un'ora avanti l'alba. Indi seguiro-
zioni. Clemente XI li coprì con letto, vol- no le depredazioni dei francesi nel palaz-
ta e pareti laterali, la gran loggia che vie- zo, narrate dal Baldassarre Relazione dei
ne dopo la galleria, che da un secolo era patimenti di Pio FI, t. 2 , p. 346 e seg.
rimasta scoperta con grave danno del sot- Pio VII eletto nel i8oo,fu poi deportato
toposto braccio di libreria ; dipoi com- dagl'imperiali francesi nel 1809, qua- i

piendo Pio VI la copertura di un tratto li s'impadronirono anche del palazzo Va-

di loggia eh' era vi rimasta. Inoltre Cle- ticano. Ritornando nel 181 4 Pio VII in
mente XIII ridusse a simmetria i cortili Roma, abbellì con pitture come Pio VI
di s. Damaso e de) maresciallo del con- un braccio della biblioteca, che pure in al-
clave; con due pilastroni compì quelli tri modi rese più pregievole, e diede no-

del gran cortile di Belvedere, ove si ve- vello lustro al museo coll'aggiunta d'altro
dono armi de'Papi che li costruirono;
le dal suo cognome detto Chiaramon ti, e de-
ristorò anche con pitture l'appartamento scritto a Museo Vaticano. Ai lati delle fi-

della contessa Matilde; rifece il cortile e nestre della galleria di Gregorio XIII, fe-

la scalache conduce alle slauze del tri- ce collocare 72 erme antiche di marmo as-
bunale della rota, ornandole in uu alla sai belle e parecchi seddi. Leone XII vo-
cappella; e per non dire di altri miglio- lendo ripristinare la residenza pontificia
ramenti, rifece alcune abitazioni nel cor- in questo palazzo, lo ristorò in molte parti,
tile del tinello de'palafienieri. Del tinel- si recò ad abitarlo a' 7 maggio 182 \, e
lo, panetteria e parti di palazzo, ho par- vi restò finché visse. Collocò lo studio del
lato a Palazzi apostolici. Musaico (F.) in uno de' bracci della gal-
Clemente XIV cominciò il museo, il leria di Belvedere, con ingresso nel corti-
quale fu magnificamente proseguito da le di s. Damaso; ed in fondo a quello di
Pio VI, cou grandiosi edilìzi, descritti a Belvedere vi pose lo studio per restau-
PAL PA L 269
rare le sculture antiche. Aumentò con da questo istrsso. La collezione si com-
nuova fàbbrica il quartiere degli svizzei i, pone del grandioso e mirabile quadro
:

ed istituendo la parrocchia de palazzi a- rappresentanteil paradiso terrestre; quin-


postolici vi comprese il palazzo \ atica-
, di dei grandi quadri del l'ione, della lio-

110 assegnò pei parrocchiani la cappella


;
nessa , della tigre , della zebra , del cin-
Paolina e per vice-parroco il p. sotto sa- ghiale coi cani, del combattimento tra il

ggista sempre in esso residente ,


dichia- lione e la tigre (questi ultimi tre erano
rando parroco il sagrista. Dispose che i al Quirinale, e Gregorio X\ I li riunì alla
battesimi continuassero alarsi nella con- collezione); e dei minori quadri rappre-
tigua basilica, antica parrocchia del pa- sentanti, due ripetutamente il gallinac-
lazzo, e la chiesa esponente fosse quella cio, il caprioche fugge, la gallina coi pul-
de'ss. Michele e Magno, succursale del- cini e il gallo, le lontre, i lepri, ed il fal-

la stessa basilica, di cui trattai uè' voi. XII, co che ha rapito una palomba. Fraspor-
p. 1 85, a 38, 32", \.\IX,p. 1 3, 281. Di 1 tò la galleria de' quadri presso le stanze

questa chiesa abbiamo del Torrigio Nar- : di Ralfaele e l'aumentò di alcuni; pose
razione dell' origine dell' antichissima gli arazzi di Raffaele nella seguente gal-
chiesa ec. con la vita di s. Magno, Pio- leria, ed in quella abbellita da Leone XII
ma 629. Parlando de'funerali de' fami
1

e Pio Vili ; ordinando cos'i questa parte
gliari pontificii] notai ove si fecero, ed a del museo, la riunione progressiva delle
P u. \ti\i le avvertenze per chi muore nel opere di Ralfaele riuscì mirabile. Inoltre
palazzo apostolico. Gregorio XVI, presso la prima di dette

Gregorio XVI amò assai la maestosa gallerie, nella sala sovrastante l'arco e
residenza del Vaticano , celebratissima facente parte dell' edifizio aggiunto da
per isteriche e venerabili memorie, e nel Paolo V , donde si cala in giardino per
suo lungo pontificato 1' abitò ogni anno la scala segreta ,
precisamente tra 1'
ap-
pei' più ili 8 mesi, ed in esso soavemen- partamento di s. Pio V e la galleria di
te rese l'anima al Creatore. Nei grandio- Gregorio XIII , fece collocare 22 facsi-
si restauri, riparazioni, innumerabili ab- mile dei pilastri dipinti ad ornato den-
bellimenti, e incremento di splendore che tro le loggie di Kallaele; questi fac-simi-
léce a questo immenso complesso di edi- le ebbero qui regolare simmetrica dispo-
li/i, emulò le glorie e i fasti de' più ma- sizione e fanno bellissima mostra: essi
,

gnifici suoi predecessori verso ilmede- vennero eseguiti da differenti artefici ro-
simo, poiché sempre indefesso e con som- mani, quali v'impiegarono moltissima
i

mo zelo uni alle molteplici cure del sa- arte e diligenza. Primo di questi fu il

cro principato, l'amore il più vivo per la biavissimo Luigi Fabiani di Riofrcddo,
conservazione degli antichi monumenti e che tanto si distinse negli ornali e negli
degli oggetti delle belle arti, che sono di animali. Egli è inoltre autore dei dise-
tanto splendore e vantaggio a Roma. Te- gni ili tutti i detti pilastri , avendoli di-
mendo che sortisse da Roma la super- segnati già e dipinti pel re d Inghilter-
ba collezione di quadri dell' inarrivabile ra, che glieli pagò 35 luigi d'oro ognu-
Venceslao Peter tedesco, che nel rappre- no, a ciò prescelto nel concorso di 108
sentare ;d viso ogni animale, ninno potrà ;n listi. Negli acquistati ila < ìregoi io XVI
superili lo in verità e diligenza, l'acquistò il Fabiani dipinse glianimali molti or« «•

nel 1 83 1, lece fiuti a tutti nobili cornici nati; gli altri artisti furono Sei alino Ce-
dorate , nuli vi decorò V antica sala del s 11 etti figurista, Benedetto Bacinetti or-
concistoro, da Leone XII ridotta a biblio- natista, e Giuseppe Foi chieri paesista Lo-
teca privata; poscia con dono unì alla col- devole divisameli lo >li Gregorio \\ I Fu
lezione il bel ritratto dell'autore, eseguito l'acquisto e collocamento de suddetti pi-
57 o PAL PAL
lastri, imperocché in tal guisa si manterrà ramenti, quella della falda e la scaletta
ne' posteri bella e verace ricordanza di la- che vi conduce, presso detta Sistina, ma
vori che sempre meritarono V ammira- alla sagrestia donò nobilissimo camice ed
zione di tutti , e che per colpa del tem- i ricchissimi paramenti simili a quellida
po, di mano
in mano si van perdendo. lui usati nella canonizzazione de' 5 bea-
Essendo provenuto dall'umidità e ac-
ciò ti, quali avea regalato alla s. Casa di Lo-

qua che filtrava dal pavimento delle ter- reto, come dissi nel vol.XXXlX, p. 265.
ze loggie superiori, queste Gregorio XYI Per Gregorio XVI inoltre fu la sagre-
chiuseconfìnestronionderimoverela cau- stia provveduta di suppellettili, arredi e

sa di sì fatale deperimento, e ad un tem- il triregno con


abiti sagri, oltre gemme,
po magnificamente restaurò le stesse ter- mentre prima l'usuale era ornato di talco.
ze loggie, anzi divisava di terminare tut- Gli appartamenti di Gregorio XIII, mas-
te le altre o non compite o ridotte a sta- simamente quello di Clemente Vili sua
to infelice, se le circostanze de'tempi glielo ordinaria abitazione, in un alla cappel-
avessero permesso. Ridusse a loggia, on- la da Gregorio XVI
segreta, ricevettero
de i sovrani e le persone distinte possano quel decoroso ornamento e addobbamen-
ricevere le solenni benedizioni, quel trat- to nobile e grave cui si addice alla mae-
to di tetto che copriva il vestibolo o cor- stà pontificia :
1'
anticamera segreta e la

ridoio ove risiede la guardia svizzera alla camera d' udienza in modo particolare
porla di bronzo presso I' abitazione del furono ristorate con nuovi eleganti sof-
maggiordomo, il cui ingresso rimane nel fitti. Nelle contigue superiori camere e
cortile di s. Damaso. Eondò e compì i mezzanini raccolse libri, stampe, quadri
sontuosi e preziosi Musei Gregoriano E- e oggetti d' aite pregievoli pel gusto e
,

/rusco, e Gregoriano Egizio, ai quali ar- trasporto ardente ch'ebbe sempre per le

ticoli celebrai ancora chi n'eseguì il ma- scienze e per le arti. Nell'appartamento
gnanimo divisamente: le finestre dell'e- del cardinal segretario di stato e sua se-
dilizio che li contengono, rispondono al greteria, collocò il cardinal segretario per
cortile degli archivii e al giardino della gli affari di stato interni colla-Segreteria,
Pigna. Aumentò il museo sacro anche ed al presente vi tiene udienza il cardi-
con particolari doni, quali compartì pu- nal segretario di stato. Nobilitò l' ingres-
re alla biblioteca che lo contiene (di cui so al palazzo dal lato dei fondamenti del-
feci menzione nel voi. XLIV, p. 80 e 81, la basilica, nel modo descritto nella la-
in uno alle celebri collezioni di me- pidemarmorea eretta dal maggiordomo
daglie e cammei perdute), in cui for- Massimo che si lei^e nella citata Disserl.
mò una preziosa raccolta delle più anti- del De Dominicis a p. 5^, insieme a tre
che immagini del culto cristiano, secon- altre; cioè una celebra I' abbellimento
dato dallo zelo e gusto artistico di mg/ dell' ingresso al giardino Vaticano, l'al-
Gabriele Laureani primo custode della tra lo splendido e ameno stato cui ridus-
medesima. Inoltre riunì alla biblioteca se tal giardino, la terza la riunione for-
l'appai lamento Borgia, onde gli derivò mata di diverse buone acque con le qua-
doppio ingresso e maggior decoro, restan- li eresse un pubblico fonte presso il pri-
do così alla pubblica vista libri stampati. i mo de' due nominati ingressi.
Restituì all' antico lustro ed abbellì la Il giardino poi ricevette singolari e no-
magnifica cappella Paolina, e nella Sisti- bilissimi abbellimenti da Gregorio XVI,
na fece nuovamente lumeggiare a oro i in che egregiamente lo servì il giardinie-
bassorilievi, ed elevò con disegno del Mar- re Sebastiano Rinaldi romano, infatica-
ti micci la stabilee nobile tribuna pei so- bile e impegnatissimo per rendere il lim-
vrani. Non solo abbellì la camera dei pa- ilo deimo delle sollecitudini del Politeli-
è

PAL PAL 2-t


ce, amante del decoro del principato e qua e laghetto. Il diconlro viale fu ador-
del Vaticano, edella sua antica rinoman- nato di spalliere d' agrumi, ed in mezzo
za e lustro. Nel 1 83 1 incominciò a re- si eresse grandiosa fonte, con gitto salien-

staurare, abbellire e mobiliare il casino di te di acqua ch'esce da un globo di tra-


Pio IV, che come poi dirò ridusse a pic- vertino collo stemma pontificio, essendo
colo museo. Rialzò tutte lemma del giar- nella vasca pesci di colori differenti. In-
dinoda Belvederesino all'estremo punto di le uccelliere vennero rinnovate e in-
ov' è Porta Pertusa o Viridaria e anche grandite ,
pei fagiani e pavoni ed ap- ,

detta Tre Porte, ingresso ordinariamen- positi muri s' innalzarono nel i8> \ con
te chiuso, come vedesi dai suoi stemmi prospetto al pollaio : il pollaio èantichis-
marmorei, e gran tratto di esse restaurò, simo, i pavoni con altri rari volatili già
essendo queste mura anche del circuito esistevano sotto Clemente XIII, come ri-

che cinge la città, praticandovi nella par- levasi da Chattard, ed i fagiani gì' intro-
te interna un largo viale per passeggia- dusse Leone XII. Nel seguente anno nel
re. Avanti il vasto viale della giostra, da giardino della Pigna il Papa dal cav. Ga-
un lato fatto selciare, nella sottoposta val- spare Salvi architetto pontificio fece tras-
lecjuadrata, chiusa da muri e da due can- portare su apposita base il celebre pie-
celli di ferro, la cui area è circa un rub- distallo colossale della colonna Antonina,
ilo, formò un giardino diviso in 6 qua-
i dal fonte della Zitella avanti cui stava, e
dri con disegni arabeschi, ed in 4 col bos- quindi meravigliosamente ne vollerestau-
so si formò lo stemma pontificio, con o, rati i bassorilievi. Nel 1 836 il tratto eh'
fontane, tra le quali primeggiano 4 a '
*
innanzi al casino di Pio IV fu ridotto a
terali, e principalmente quella del centro giardino; e poscia il terreno dietro l'edi-

per struttura ecopiad'acqua. Questa ma- lìzio fudecorato con piante d'aranci, bo-
gnifica fonte consiste in tazza di granito schetti e fiori. Nel 838 la vigna in gran
1

con ampia conti 'o tazza circondata da giuo- parte fu disposta a banconi, spianandosi
chi d' acqua, avente ai lati 4 staine di monti che gravitavano sulle mu-
di tei ra
marmo. Sono pure d'ornamento i.i\ gran ra; essaha 3 cancelli di ferro e in fondo
vasi con bellissime piante d' agrumi su fu eretto un bel canotto o bersò elevato,
piedestalli, disposti simmetricamente, con loggia per vedute presso l'antica Por-
spalliere di piante di limoni e Portogal- ta Pertusa. Successivamente fu ampliala
li, ogni sorta di fioriture e due serre di l'area avanti l'ingresso segreto, si aggiun-
ananassi. Nel i83?. Gregorio XVI ridus- terò altri viali e giardini, con erme e sta-

se l'antica macchia o bosco a giardino tue di marmo, e venne restaurato il luo-


irregolare detto all'inglese, diviso in viot- go per la ciccia. Nel i 84-4- ne "' angolo
toli, boschetti, aiuole di rose , altri fiori sinistro di Belvedere e del giardino detto
e piante, ed abbellito con cippi, busti e Galera (l'antico boscareccio) da quella
statue di marmo, non che con tinti avan- che nel fonte, l'orto si ridusse s giardi-
zi di edilìzi; vi furono pure costrutti fon- no:la parte superiore fu decorata di bu-
ti, gettid'acqua, laghetto eoo pooticel- sti, statue e monumenti marmorei, con
lunedili di inalino e capanna. >cl |K33 ameni viali; l'inferiore chiusa da I ciu-
si rinnovò il locale pesi animali traboc- i ccili di ferro, ebbe la scala di traverti-
chi presso il viale della giostra, e in mez- no, copioso numero di piante gì asse, con
zo si costruì una loggia per veder la pro- parterri di fiori e arabeschi di DOSSO, due
spettiva dell'agro romano. In fonilo d'u- bellissime fontane , ed a ridosso ilei ba-
no dei due locali I. iter. ili ti fabbricò \w\ itionedi Paolo III fu costruita la ni
antro grottesco con macigni per icovero i fica gran sena o stufa d'ananassi Q -

de capri e altri quadrupedi, coti getto d'ac- ita tutta di ferro toso Dell'armatura
272 PAL PAL
che con cristalli la cuopre, lunga palmi se nuove scanzie pei libri, conservando-
70, larga più di 21 , venendo sovrastata vi la magnifica collezione di quadri col-
dall'arme marmòrea del Pontefice. Quin- locatavi dal predecessore Gregorio XVI.
di si muri e formarono al-
ricostrussero Nella sala poi della biblioteca Vaticana e-
tri giardini per ogni parte, venendo sin- reità da Sisto V, fece il magnifico pavi-
golarmente nobilitatoquello della Pigna, mento di marmo e bardiglio, quale vuo-
cose tutte che richiederebbero dettaglio le protrarre per tutto il braccio della bi-
e lunga descrizione. Nondeve però ta-
si blioteca stessa: ne risarcì le scanzie, nuo-
cere , che la valle e prati di Belvedere vamente dipinte da Filippo Grefoni con
sotto le mura del giardino, ove giocava- bellissimi fiori e animali. Inolile decorò la
si col pallone ed a boccie, ed avanti il porta che conduce alla stanza degli scrit-
grande ingresso del cortile omonimo, fu tori con duecolonnedi alabastro, ponen-
spianala e dal Martinucci venne ridotta do nella medesima sala un sontuoso va-
a pubblico passeggio chiuso , ornato di so di alabastro di Egitto con zoccolo di
piante; che Gregorio XVI si rese bene- verde antico. Inoltre alla biblioteca donò
merito per l'incremento dello studio di un'antica croce d'argento, ed alcune o-
mosaico; che restaurò molte abitazioni e pere magnifiche. Vi collocò la raccolta
rifece i murioperando cpielle al-
deboli; di 4jOOo monete pontificie fatta acqui-
tre cose superiormente rammentate o di stare pel palazzo apostolico dal cav. Bel-
cui si farà menzione, descritte eziandio ai li: de' suoi pregi parlai nel voi. XLVI,
loro articoli, come Gregorio XVI, Mu- p. 107, facendo voli perchè si realizzas-
sei, Cappelle pontificie. Corrisposero al- se quanto si effettuò, onde compensare
le cure del Papa per l'abbellimento ul- in parte la biblioteca delle perdute col-
teriore e conservazione del Vaticano, i lezioni, ricordate di sopra, perdite di re-
prelati maggiordomi, il foriere maggiore cente aumentate da mano rapace. Nel
marchese Sacchetti, l'architetto cav. Sal- museo Egizio pose alcuni antichi monu-
vi, il cav. Martinucci sotto foriere (il qua- menti ricevuti dono da Clot-Bey. Al
in
le inoltre ridusse a più comodaemiglior museo Etrusco donò quegli oggetti rin-
forma l'ingresso dalla parte deTondamen- venuti alla sua presenza negli scavi di
li della basilica nel terreno pensile a si- Pompei, preziosi per l'antichità, cioè fi-

nistra, l'ingresso al giardino a metà del- gurine di bronzo, vasetti di rame, il bas-
lo stradone, e diresse i restauri del casino sorilievo rappresentante Alessandro che
di Pio IV), il cav. Bertazzoli fioriere per doma il suo famoso bucefalo o bucefala,
gli addobbi degli appartamenti , e que- e altro. Fece porre nel museo Vaticano
gli altri artisti e ministri de'palazzi apo- la statua rinvenuta nell'ottobre 1849
stolici Iodati a' loro luoghi.
o negli scavi del vicolo delle Palme in
regnante Pio IX, con l'opera dello
Il Trastevere e rappresentante \oSpremen-
stesso Martinucci architetto, nell'antica. testo Strigilatore di Lisippo, capolavoro
mera segreta e nelle stanze domestiche di scultura che i greci chiamano Apo-
del letto e del pranzo fece fare nuovi pa- xiomeno ed i latini Distrigete se, per-
vimenti di marmi colorati, delle due ulti- chè figura un atleta che uscito dal cali-
me rinnovò le decorazioni dei soffitti e dario delle terme spremesi collo striglie
delle pareti; nella seguente antica sala già il sudore della persona.
del concistoro, ed ora particolare libreria Il palazzo apostolico Vaticano ha tre
dei Papi, oltre il pavimento di marmo fe- ingressi. Il principale trovasi alla line di
ce di nuovo il vasto soffitto, decoralo del quel braccio del colonnato , che rimane
pontificio stemma ; con dipinti di Man- verso settentrione, ma la carrozza non
tovani, di Angelini, t'istaurò il fregio, pò- può andare più olire. 11 2. è dalla par-
,

PAL PAL 273

te delle fondamenta della basilica, avan- la fontana delle Api, e volgendo a sini-
ti la piazzetta delta già della Panetteria stra per un lungo androne si ascende al
perchè questa gli era vicina; a sinistra per detto cortile della Sentinella. Bitornan-
la cordonata si ascende alla zecca, al for- do all'ingresso principale dalla parte del-
no palatino, alle scuderie ed abitazioni la piazza Vaticana, il portone si appella
de'coccliieri, e per lo stradone al giardi- di Bronzo dalle sue porte, ed anche del-
no pontifìcio. L'arco del porlone che in- la Guardia Svizzera, perchè questa di

troduce a detta piazzetta ha lo stemma conlinuo ne ha la custodia essa prima :

di Paolo V , indi si entra nel porlone del aveva il cannone che sparava in qualche
palazzo ed al i.° cortile dello della Sen- solennità , come nel passaggio della ca-
tinella (per quella svizzera che ivi fa la valcata pel censo della Ghinea, la quale
guardia e la notle dorme nel casotto a de- era pure salutata dalle artiglierie di Ca-
stra dell' ingresso), mentre a sinistra vi stels. Angelo. Questo ingresso ha ne'la-

è 1' entrata del portico che conduce al tidue colonne dorichedi paonazzetlo, sos-
cortile di Belvedere. Il 2*° cortile dicesi tenenti un frontespizio di marmo; le im-
delPortoncinodi ferro o Borgia, perquel- poste delle porte sono foderate di bron-
10 che si vede sotto l'edifìzio Borgia; il zo, ed hanno innanzi due grosse colon-
3.° si chiama del Pappagallo, per quelli nette d'africano coli'arme di Paolo V au-
ivi dipinti, avente a destra il cortile del tore di questo ingresso. Per di sopra al
Maresciallo; quindi per un androne si frontespizio è un quadio grande di mu-

passa nel nobile e maestoso cortile delle saico della Beata Vergine col Bambino
loggie o dis. Damaso, ove ascendono e e lateralmente i ss. Pietro e Paolo, ese-
discendono dalla carrozza Papi e gli al- i guito dal Cristofari sull'originale del cav,
tri incontro al quartiere de' pompieri
, d' Arpino. Procedendo pel lungo e va-
cioè sotto l'androne (questo porta al cor- sto ambulacro o vestibolo, galleria o
tile diSisto Vo Clemente Vili, dettodel- corridore, a destra prima trovasi un lun-
la Camera, per le stanze che vi ha il tri- go corridore, restaurato e chiuso con
bunale di essa a destra dell'ingresso alle porta da Gregorio XVI, indi la cordo-
belle scale' a chiocciola ) delle scale che nata che introduce al cortile di s. Da-
conducono all'appartamento pontificio maso, la quale ha termine avanti al no-
ed a quello del segretario di stato (pri- bile ingresso del palazzo incominciatoda
ma anche del maestro di camera) con fi- Sisto V nominato luogo ove si
presso il

nestre che guardano la piazza Vaticana. ascende in carrozza e perciò è di buo- ,

11 cortile della camera in fondo condu- na architettura in mezzo a due colonne,


ce al torrione di Nicolò V, a destra alla e con iscrizione che celebra il magnani-
comoda scala a chiocciola pel segretario mo Sisto V, ed anche da questo si può
di stato, cucina e credenza segreta pon- salire la scala pontificia, riparata con bus-
tificia, al passetto segreto delle camere del sola e cristalli : incontro evvi l' ingresso
Papa, a varie abitazioni, ed incimaaquel- alla floreria ed alle tre loggie, quasi e-
la (già del i.° aiutante di camera) del guale nel disegno e decorazione a quello
cameriere segreto guardaroba, con fine- di Sisto V, con arme ed iscrizione di Pio
stre corrispondenti a detta piazza. Final- IV. La cordonata che per questa parte
mente il 3.° ingresso al palazzo Vatica- conduceva alle loggie, alle vecchie sale de-
no è quello del cortile di Belvedere, il cui gli svizzeri e palafrenieri, ed alla cappel-
portone è ordinariamente chiuso, nel qua- la di Nicolò V, pei medesimi luoghi, fa

le cortile già descritto, sono pure le ri- da Pio VII ridotta a comoda scala il :

messe e sellerie pontificie. Sotto il porti- valente capo mastro Luigi Bighini che
co di prospetto a questo portone trovasi la costruì per non fare una riempitura
,

vol. t. 18
M
pregiudizievole alle volle sottoposte, sep-
PAL
a buon
PAL
da Marco de'Marchelli da
fresco
pe prendere il ripiego di collocate nell'in- Faenza, da Gio. Battista Lombardellidel-
a
terno vasi (l'agrumi capovolti, onde ap- la Marca e da altri. Nella 2. camera ov'è

poggiare gli scalini, e riuscì opera lodata il letto de paramenti si vede il soffitto in-
',

e solida. La cordonata era di Bramante, tagliato e messo a oro , nel cui centro è
ed a capo d'ogni bianco di scala nelle lu- un pregiatissimo dipinto di Girolamo Mu-
nette furono dipinte storielle a fresco dal ziani, esprimente la venuta dello Spirilo
Vasari, o terminate con suoi disegni da Santo, con numerose figure maggiori del
Donato di Formello e da altri, descritte vero. Tanto da queste due stanze, che
dal Taia p. i o i . Una
cordonata è scala a dalla sala ducale; si può aver adito alle

presso lo studio del musaico eanco per es- loggie rispondenti al coitile di s. Damaso.
sa dal cortile di s. Damaso si sale alle Jog- Paolo II fece fare de' disegni, come si
gieealtre parli del palazzo : queste cor- crede, a Giuliano da Maiauo fiorentino,
donate servivano per distribuire l'acqua per il loggiato in corrispondenza al cor-
(massime prima dell'introduzione in pa- tile grande verso la basilica, nel sito ove
lazzo dell' acqua di Paolo V e de' suoi si ammirano le loggie del cortile cui dan-
successori ) con barili portali dai muli ,
no il nome. Quindi Giulio li, volendo
condotti dagli aequaroli pontificii; ed an- edificare nuovamente con più vasta idea
ticamente quando i Papi uscivano a ca- le antiche loggie o portici fabbricati da
vallo, per non essere ancora introdotto Paolo li e proseguiti dal proprio zio Si-
l'uso delle carrozzerà mula ocavallo che sto IV, ordinò a Bramante Lazzari di
doveva condurli, si presentava al ripia- Castel Durante, che con miglior disegno
no del loro appartamelo , ed a questo dasse mano all' opera. Mentre con stu-
nel ritorno era riportata. Dalla cordona- penda simmetria e attenla sollecitudine
ta slessa che conduce all'ingresso di Sisto incamminavasi il lavoro, la morte del
V, si perviene prima c\i questo a quello Papa nel i5i3, e quella dell'architetto
dell'abitazionedel maggiordomo, il quale nel 1 1 14, ne troncò il felice proseguimen-
ne ha altro nel cortiletto contiguo a quel- to. Allora Leone X ne conferì tutta l'in-
lo di s. Damaso verso la piazza di s. Pie- gerenza all'altro urbinate Raffaele San-
tro: l'appartamento di questo prelato ha zio o meglio Santi, non solo perchè ter-
la sua cappella, e per un passetto segreto minasse 1' edifizio, ma eziandio lo deco-
da quello del segretario di slato può re- rasse di stucchi e pitture, come in gran
carsi dal Papa. Tornando all'ambulacro parte eseguì con qualche variazione al-
o galleria, da questa si giunge alla scala ranteriorearchitettura; servendosi, prin-
regia, prima della quale trovasi a sini- cipalmente negli ornati, del suo disce-
stra 1' ingresso al sontuoso portico della polo Giovanni Nanni da Udine, che loera
basilica, ed a destra un piccolo passag- pure stato di Giovanni Fiammingo ec-
gio al palazzo. Giunti nella sala regia a cellente maestro nel fare vagamente frut-
destra è la cappella Paolina, a sinistra ti, foglie e fiori similissimi al vero natu-

quella Sistina, ed incontro a questa la rale. Alcuni riferiscono che Giulio li an-
sala ducale, indi le due camere o stan- cora avea commesso a Raffaele l'ornato
ze de' pai-amenti. La i.a hail soffitto or- delle loggie, le quali a buon diritto si

nato d'intagli dorati con in mezzo l'ar- chiamano loggie di Raffaele. L'aspet-
nie di Pio IV e iscrizione del i563, le to della corte riuscì meraviglioso e assai
pitture nel 1^77 le fece eseguire Grego- magnifico, poiché in tre lati trovasi cir-
rio XI II, di cui si legge un'epigrafe a pie condala da tre corpi di fabbrica eguali,
del suo slemma. Queste pitture sono nei con quattro ordini di loggie. Il pianter-
fregi e riparlile in varie storie , dipinte reno di queste ne ha per di sopra due
P A L PAL 275

murate in archi retti da pilastri, essen- con j2 quadri, 4 pei" ognuna, rappre-
do l'ultima in colonne sorreggenti un ar- sentanti soggetti sagri del vecchio e nuo-
chitrave. Le tre loggie propriamente vo Testamento, cominciando dalla crea-
hanno nel lato presso detta scala ducale mondo^ fino all'ultima cena di
zione del
i3 arcate, in quello verso la piazza di Gesù Cristo. Le dette arcate sono co-
s. Pietro i) arcate, quello incontro al pri- perte da' volte sostenute da pilastri e
mo 8: il i.° loggiato ha in mezzo del contrcpilastri, il tutto splendidamente
i.° e 2. braccio una ringhiera. Usciti ornato di finissimi e graziosissimi stuc-
adunque dalla sala ducale, o dalle ca- chi e pitture, rappresentanti con fino in-
mere de'paramenti, s'incontra la i." log- tendimento araheschi, fruiti, animali,
a
gia, 2. dopo portici o loggie del pian-
i cammei, grotteschi di va-
figurine, finti
terreno. Questa loggia gira ne' tre accen- rie foggie, trofei, vasi, quali coloriti al
nati componevi di 3g arcate. Il
lati, e naturale, quali di chiaroscuro, quali di
u
i. lato venne dipinto ad arabeschi di graffito in fondo d'oro, assai ben dispo-
vario genere e con altri diversi ornati da sti ed eseguili egregiamente. Oltre di che
Giovanni da Udine, sui disegni di Piaf- vi si veggono vari ripartimenti di corni-

faele, che diresse anche il lavoro. Gli or- ciami, di architettura, di padiglioncini,
namenti di ciascuna volticella e tutto il di paesi, di targhette, di armature, di
muro di dentro resta dipinto, tranne i maschere, di emblemi di Leone X; ed
siti delle porle e finestre aperte, con grot- in una parola vi si scorge tutto ciò che la
tesche di figurini, vasi, festoni, animali, natura, l'arte, il capriccio e la poesia
mostri marini : i sotto archi sono deco- seppe mai suggerire alle più fecoude im-
rati di ripartimenti scorniciati e d'inta- maginazioni pittoriche. Le quali deco-
glio di diverse foggie in bassorilievi di razioni sono sorprendenti e degne della
figura ovata o pentagona o simile, con al- più grande ammirazione, quantunque
cune figurine di perfetto gusto. Quindi v' abbia chi pensi averle Pialfaele copia-

pergolati, spalliere con fiori, uccelli ed te o almeno imitale da quelle antiche


altri volatili, imprese di Leone Xe bel- delle terme di Tito, ovvero che ne tras-
lissimi stucchi. Per l' inclemenza delle se l' idea. Tutte queste mirabili pitture
stagioni e perchè gli archi si muravano hanno assai sofferto, e solo dopo tre se-
in occasione di conclave, nella maggior coli circa si pensò ad impedire gli effetti

pai le stupende cose sono guaste. 11 2.°


sì dell'intemperie delle stagioni, col chiu-
lato fu colorito da diversi artefici nel dere con cristalli tutti i vani degli archi,
pontificato di Gregorio XIII, dirigendo senza provvedere ad eliminare l'umidità
il lavoro Cristoforo Pv.oncalli (detto Po- derivante dalle loggie superiori, al che
marancio come suo maestro Chcisna-
il supplì Gregorio XVI, riparando anch'es-
ni, che altri dicono direttore dei lavori) se con cristalli e tendine. Al principio di
e il p. Ignazio Dante ; ma le pitture so- queste loggie con ragione si vede il busto
no d' inferiore pregio a quelle del pre- in marmo di Piaffaele, dalla cui mente
cedente lato, per essere decaduta l'ec- uscirono tante bellezze, scolpito da A-
cellenza dell'arte Gregorio ; il nome di lessandro d'Este, sopra bel rocchio di
XIII vi si vede ripetuto. Il 3.° ed ultimo breccia corallina lumachellata.
Iato rimone tuttavia rustico e disadorno Limitandomi a indicare ciò che rap-
in 8 arcate di fianco al palazzo nuovo. presentano i 5i quadretti a fresco , i

3
Saliti alla 2. loggia, che può ben dirsi quali, come sono invenzioni subli-
dissi,
di Raffaele, perchè in essa o dipinse di mi e indubitate del gran maestro, che
sua mano o lo fece eseguire con suoi di- se non tutte di sua mano eseguì, da mol-
segni , veggonsi le 1 3 arcate colorile ti suoi scolari fece dipingere. La I," ar-
27 6 PAL PAL
cata contiene i quadretti seguenti, il pri- Il Dio che parla a Mo-
vitello d'oro. 3.°
mo colorilo da Raffaele stesso, quasi co- sè da una colonna di nubi. 4° Le nuo-
me esemplare per i suoi discepoli, che ve tavole della legge. X.* arcata esegui-
doveano eseguire le altre composizioni ta dalBuonaccorsi ricordato. i.° Passag-
sopra i suoi disegni ; alcuni però ricono- gio dell'arca in mezzo al Giordano, i?
scono il pennello di Giulio Pippi detto Caduta prodigiosa delle mura di Gerico.
Romano, autore delle tre seguenti, ,° i 3.° Giosuè che ferma il sole. 4° Divisione
La divisione del caos. 2. 11 limite delle della terra promessa fra le tribù d'Israe-
acque adunate e separazione della luce le. XI." arcata altresì del Buonaccorsi.
dalle tenebre. 3." La creazione del sole, i.° Unzione di Davidde in re d'Israele.
della luna e degli altri minori pianeti. 2.° Morte del gigante Golia. 3.° Il trion-
4-° La creazione degli animali. II." ar- fo di Davidde. 4-° U peccato di David-
a
cata dipinta pure da Pippi. i.° La crea- de. XII. arcata dipinta dal nominato
zione della donna. 2.° La trasgressione Munari. i.° Unzione di Salomone in re
del divieto. 3.° 11 discacciamento di A- Salomone. 3."
d'Israele. 2.° Giudizio di
damo ed Eva dal paradiso terrestre. 4-° La regina Saba 4° Costruzione del tem-
Le conseguenze della colpa d' origine. pio di Salomone. XIII." arcata colorila
c
HI." arcata egualmente di Pippi. i. La anche questa da Pippi. i.° Il presepio.
costruzione dell'arca. -^L'universale di- 2.° L'adorazione de'Magi. 3.° Il battesi-
luvio. 3.° La sortita di Noè dall' arca. mo di Gesù Cristo. 4-° L'ultima cena del
4-° 11 Noè. lV. a arcata di-
sagrifizio di Signore. Queste loggie furono disegnate
pinta da Gio. Francesco Penni detto il e incise più volte sia ne' quadri, che ne-
Fattore. i.° L' offerta di Melchisedech. gli ; furono pure de-
ornati e bassirilievi
2." La promessa Dio fatta ad Àbra-
di scritte da diversi, e per ultimo da Pie-
mo. 3.° Abramo che adora tre angeli. i tro Massi: Loggie di Raffaello al Vali-
4° La fuga di Lot. Y. a arcata colorita cano, Roma 847- i

dal medesimo Penni. i.° Dio che vieta Dalla loggia descritta, per un tramez-
ad Isacco di andare in Egitto. 2.° Il dis- zo di muro, si passa nell'altro braccio del
coprimento di Rebecca. 3.° La benedi- loggiato fatto ornare da Gregorio XIII;
zione di Giacobbe. 4° Esclamazione di trovatisi prima due porte, una mette alle
Esaù al lettodiGiacobbe suo padre. VI." stanze della contessa Matilde, l'altra al-
arcala dipinta da Pellegrino Mu nari da la gran sala di Costantino ossia camere
Modena, .° La scala di Giacobbe. 2.°
i di Raffaele. Le i i arcate rappresentano
Rachele al pozzo. 3.° Riconciliazione di fatti della vita di Gesù Cristo, in pitture
Giacobbe con Labano. 4-° H ritorno di a fresco. I pultini e le virtù sono di Ot-
Giacobbe in patria. VII." arcata dello taviano IVlascherini, che colorì alcune
stesso Pippi. i.° Giuseppe che narra i storie, come le nozze di Cana. Tutti i

suoi sogni ai fratelli. 2. Giuseppe ven- grotteschi sono di Marco da Faenza, il

duto. 3.° Giuseppe fugge dalla consorte quale dipinse ancora alcune storie, tra
di Putifaf. 4-° tìi riseppe spiega il doppio le quali la strage degl'I nuocenti: Raflael-
sogno di Faraone. Vili." arcata dipinta lino da Reggio lavorò nella io." e n. a
da Pierino Buonaccorsi detto del Vaga. arcala; però i profanatori del tempio scac-
i.° Mosè bambino rinvenuto nel Nilo. ciati è opera di Paris Nogari: dipinsero
2.°I1 roveto ardente. 3.° Il passaggio del ancora in questo braccio di loggia, Lo-
mare Rosso. 4-° Mosè fa scaturire l'ac- renzino Sabatini, Baldassare Croce, Gia-
qua nel deserto. IX. a arcata colorita da como Stella, Gio. Battista Naldini, An-
Raflaellino detto dal Colle di Borgo s. tonio Tempesta, Girolamo Massei e Ni-
c
Sepolcro, i . Mosè sul monte Sinai. 2.° colò delle Pomaiaucie. Le pitture del-
PAL PAL 277
l'altro braccio della loggia, consistenti in se, le quali dividono nelle pareti e so-
si
1
8 arcate, furono fatte nei pontificati di no le seguenti. La i. carta rappresenta
Clemente VII, Urbano Vili e Alessan- il regno d'Inghilterra, la Scozia e l'Irlan-
a a
dro VII, ma non hanno molto pregio. da. 2.Spagna. 3 .'Francia. 4- Italia (ove
Nell'ultima arcata verso la piazza di s. sono vedute di città, come di Roma, Ve-
Pietro, Lanfranco dipinse 1' Ascensione, nezia e sue isole, idea e invenzione del
3
non terminata, gli Angeli che avverto- p. Dante e del pittore Varrese). 5. Gre-
a
no gli Apostoli del risorgimento del Si- cia. 6. Asia. 7/ Giudea (mirabile è la
gnore, e la partenza degli Apostoli per Terra promessa, con le situazioni ove ac-
a
la predicazione. La 3. loggia venne fat- caddero fatti principali della vita di Ge-
i

ta colorire da Pio IV nel i.° braccio, sù Cristo ed altri ivi indicati, in un alla
nel 2.° parte da lui e nel resto da Gre- stazione di Mosè nel deserto colle no-
a
gorio XIII, e questo sotto la direzione menclature in ebraico). 8. Germania.
a a
del p. Dante. Pio IV ne commise l'orna- g. Ungheria e Polonia. io. Scandia o
a a
mento a Giovanni Nanni da Udine, ri- Svezia. i. Mosco
1 via. 1 2. Scizia e Tar-
a
tornato in Roma d' anni circa 66, che tarea. 1 3. Groenlandia. Inoltre si vedono
ponendosi all'invenzione di sì illustre la- diverse arme di Pio IV, molte iscrizioni
voro chiamò a sèi suoi due discepoli Gior- che lo riguardano, celebranti le opere da
gio Bellunese e Girolamo Amalteo vene- lui fatte, o analoghe alle cose rappresen-
ziano, valentissimi in questo genere di or- tate, o descriventi le carte geografiche, ed
nare, perchè gii fossero di aiuto nelle sue una di Gregorio XIII, che ricorda di
felici immaginazioni: in due anni fu com- aver fatto ricolorire alcune carte geogra-
pito il lavoro, cioè dal i56o al i56i, fiche che aveano sofferto. Da Pio IV fi-
nelle i3 arcate o lacunari, tutti ornati no a Urbano Vili le volte e le pareti eb-
di pitture e stucchi messi a oro, con fre- bero a soffrire molti danni, de' quali si
gio di altrettanti paesi. Nelle pareli vi fece un mediocre restauro. I danni se-
sono carte geografiche (nelle quali vi eb- guitarono poscia, ma non le riparazioni
be parte il p. Dante) e nel basamento al- opportune laonde pitture sì belle nel lo-
;

tri paesi, con quadri di frutta e fiori nello ro genere diedero quasi a temere di an-
scomparto. I soggetti de' quadretti, che dar perdute, ed alcune figure, molti or-
sono due per lacunare (nella maggior par- nati , diversi quadretti e vedute, e si-
te con figure allegoriche, di cui bello e gnificanti tratti di carte geografiche, si

morale è il significato), rappresentano nel dovettero rifare, quando Gregorio XVI,


i.° la ss. Trinità, incontro il Tempo alato. sempre intento al maggior incremen-
•2.°Carro del Sole ripetuto. 3.° Circo con to e conservazione delle belle arti, vi
quattro porte e due cocchi, e carro della pose pronto riparo, e ridonò al loro
Luna. 4° Primavera e l'Estate. 5.° Au- splendore , ripristinando pure tutto ciò
tunno e l'Inverno. 6.° Anno e la Vita. eh' era perito persino neh' intonaco. Dal
7. Genio della vita e il Secolo. 8.° Fan- cav. Salvi fece chiudere gì' intercolun-
ciullezza cattiva e buona. cj.° Gioventù ni con finestroni, commettendo il restau-
perversa e buona, io." Virilità cattiva ro de'lacunari e loro pareti al cav. ora
e buona. 1 1.° Vecchiezza cattiva e buo- commend. Filippo Agricola romano, di
na. 12. Decrepitezza mala e buoua (in concerto col barone Camuccini. Il cav.
quest'arcatasi vede l'adunanza tenuta nel- Agricola come valente professore di pit-
la cattedrale di Trento pel sacrosanto con- tura, si valse all'uopo di bravi artisti, che
cilio). i3.°Morte e gloria celeste. Tutti furono: i pittori cav. Paoletti bellunese,
1 paesi sono ideali, meno alcuni che han- Toietti, BrumidijBigioli, Angelini, Man-
uo rapporto alle carte geografiche stcs- tovani, Scarabellotto, Bresciano; gli scul-
37 8 PAL PAL
tori Stocchi eBitta;Nagni stuccatore e al- nij il regno di Cipro, il monte d'Etiopia
°
ti i, oltre i doratori e intagliatori. Nel i e l'Abissinia. 4-* 1° quest'arcata s'inco-
lacunare verso la basilica, su fondo az- minciano a notare fasti del pontificato i

zurrofu posta onorevole iscrizionea Gre- di Gregorio XIII, come fatta colle se-
gorio XVI, sotto alla quale si dipinse una guenti eseguire da esso, e perciò si ve-
tenda ricamata in oro con stemmi pon- dono anchei di lui stemmi oltre diverse :

tifìcii, la quale forma campo al busto in allegorie, gloria di putti e di vergini co-
metallo dello stesso Papa, situalo sopra ronate; proseguimento della detta pro-
una colonna di marmo cipollino : inoltre cessione, che continua ne'fregi delle se-
nella lunetta dell'ultimo lacunare venne guenti arcate; quindi sono rappresentati
eseguita la di lui arme gentilizia. Que- 1 Egitto, l'Arabia Felice, l'impero Otto-
a
sti nobilissimi e interessanti lavori, inco- mano fuori d'Europa. 5. Diverse vedute
minciati nella metà del 1840 ebbero feli- simboliche, schiera di vergini beatificate,
a
ce compimento, con infinito gradimento e la Persia. 6. La gloria de'santi e l'In-
de! Papa, a'i2 marzo 184*2, mercè l'in- die orientali. 7* Gloria di beati vescovi,
defesso zelo e perizia del cav. Agricola, patriarchi e Pontefici, ed altra de 'nostri
a
che ci diede l'importante: Relazione dei progenitori, eia Cina. 8. Replica dell'ul-
testami eseguiti nelle, terze loggie del pon- l'ultima gloria, altra de'martiri ;
qui la
tifido palazzo Faticane, sopra quelle processione da Castello procede per Ban-
dipìnte dalla seuola di Raffaello, Roma chi ;
poscia la Tarlarla, nella solita carta
a
1842. Il Pontefice, l'Agricola e -gli altri geografica. c). Gloria di vergini e altri
artisti meritarono gli encomi i de' più in- santi, gli Evangelisti, vedute di Castel s.

telligenti, edanche di G. che nel 184^


13. Angelo, e dell'America e Perù, io." La
pubblicò in Roma l'opuscolo: Le arti gloria di Maria Vergine e degli Apostoli,
cristiane nel Faticano, pensieri di un ri- la galleria Vaticana, cori d'Angeli, altre
conoscente italiano. parti d'America. 1 1.* L'Assunzione del-
Il 2. braccio di queste terze loggie la ss. Vergine, la ss. Trinità, fine della
compnnesi di arcale; le prime tre del-
1 1 processione del Corpus Domini, V isole
le quali appartengono nell'abbellimen- Canarie e altre. Il rimanente del brac-
to a Pio 1Y, e le altre a Gregorio XIII. cio di questa loggia che volta, non è ter-
Quasi in l'ornamento di questo
lutto minato con ornati e pittare, solo le sue
braccio, segue l'andamento del preceden- 8 arcate sono colorite in fondo celeste,
te descritto. Ad indicale le cose princi- con riquadrature e scorniciamenlo alla
pali, dirò che nella
1/ arcata vedesi la rustica, e nelle vollicelle l'arme di Cle-
figura d'un giovane addolorato, ed il mente X.
profeta Ezechiele colla visione delle os<a Non solo le arcate di Gregorio XIII
vivificate :due mappamondi dal corni- furono condotte colla direzione del ce-
cione al pavimento, uno contenente l'e- lebre p. Dante domenicano, matematico
misfero d'Europa, Africa e Asia, l'altro e cosmografo pontificio, ma anche con
l'America. 2." Figura d'un vecchio ripe- quella eh Nicolò delle Pomarancie, o col
tuia che miia detta visione: la gran por- proprio pennello o colla soprintenden-
ta è decorata dalla processione con cui za vi dipinsero nelle volticelle Antonio
:

Gregorio XIII porlo nella basilica Vati- Circignani delle Pomarancie, Paris No-
cana il corpo di s. Gregorio Nazianzeno; gari, Gio. Battista della Marca, Roncalli
carte geografiche con parti dell'Africa. ed il cav. d' Arpino. I paesi bellissimi
a
3. Vedute con risorgimento di morti, sono di Paolo Brilli, i fregi e le proces-
fortificazione di Ravenna, giudizio uni- sioni d'Antonio Tempesta, cou vivace e
versale, e processione del Corpus Domi- divoto pennello. Quanto alle tavole geo-
PAL PAL 279
grafiche, almeno per tutto il primo trat- al 2. piano, trovasi l'ingresso alla son-
to del corridore, vi è chi porta opinione tuosissima sala Clementina, nel i5g5 e-
essere state dipinte dal medesimo p. Dan- dificata e ornata da Clemente Vili , ove
te o Danti, altri le attribuiscono ad An- talvolta si fece nel giovedì santo la la-
tonio da Varrese. Noterò, che nella de- vanda ai i3 sacerdoti, tale altra la men-
cima volta o arcata del secondo brac- sa de' medesimi, finché Gregorio XVI
a a
che con-
cio di queste loggie, vi è la porta stabilì la i. nella basilica Vaticana, la 2.
duce alla sala delta la Bologna, pres- nel suo atrio superiore, facendo chiude-
so la sala del Centauro. Fu delta Bolo- re gli ampi
fìnestroni con telati e cristal-
gna perchè in una parete è dipiuta la li. E lunga piedi 53, 8, larga 43, 3, os-
pianta di quella città assai distintamen- sia lunga palmi 63, larga 78. La parte
te; ne'due lati sono due Papi in trono inferiore come il pavimento è fregiata di
che danno codici delle leggi a vari dot-
i vaghi marmi colorali; la volta e le pa-
tori, perchè Bologna fu sempre riguar- reti sono dipinte a fresco. Le belle pro-
data maestra di tal facoltà. Isella volta spettive e le storie della vita di s. Cle-
sono dipinti segni delle celesti costella-
i mente I, sono lavori di Durante Alberti
zioni, con figure simboliche. Le pitture da Borgo s. Sepolcro, di Baldassare da
vennero eseguite da Durante e Giovan- Bologna e di Cherubiuo Alberti: il i.°
ni o Cherubino Alberti. Nella facciala dipinse la volta fino alla cornice, gli al-

maggiore poi è colorito tutto il territo- tri due dalle cornici in giù. In fondo è
rio bolognese, prima che il Beno ne a- un gran camino cou stipiti e architrave
vesse inondato un tratto. di marmo brecciato, con un mensolone
Tornando nuovamente al cortile di s. per parte di giallo antico e basamento
Damaso, per gl'ingressi già indicati, per dimarmo bianco, e nobili camini di inar-
comoda scala si salisce al i.° piano, ov'è mo sono pure Dell' appartamento. Nella
1' appartamento del segretario di stato, sala Clementina risiede la guardia sviz-
a
in livello e corrispondeuza alla i. log- zera, ed i famigliari di livrea di chi re-
a
gia, come lo sono della 2. il pontifìcio, casi dal Papa, per disposizione di Grego-
a
e della 3. quello del segretario di slato, rio XVI, che perciòmunì la porta di bus-
già del maestro di camera (in fine del sola e cristalli, come pur fece a pie del-
suo appartamento vi è la vasta sala del le scale, essendo per tanti individui an-
Centauro, così chiamata dalPesservi sta- gusta l'ampia sala de'palafreuieri,ove di-
to un modello Centauro, che
di gesso del morano questi, i sediari, il decano e sot-
è nella villa Pinciaua; ora serve di ma- to decano, oltre due dragoni ordinanze.
gazzino alla floreria, ed è lunga palmi Incominciando da questa sala, tranne le
1 62 e
larga 49), e d'un cameriere segre- 4 stanze domestiche del Papa, i fregi fu-
to, essendo il palazzo di Sisto e Cle- V rono dipinti sotto Paolo V, come si vede
mente Vili congiunto a quello di Gre- dalle armi. Questi fregi sono sparliti di
gorio XIII. Alcune camere dell'apparta- varie figure, e traesse alcuni paesi di buo-
mento d'udienza del segretario di stato na mano, ma alquanto scoloriti ne furo- :

hanno cornici attorno e fregio sotto ,


no autori nella più parte il suddetto Du-
scompartito da riquadri dipinti a paesi, rante Alberti, il Celio, il Cati, il Vivia-
e figure a sedere tra l'uno e l'altro, con ni, il cav. d'Arpiuo e Paolo Brilli. I sof-

arme di Paolo V e più d'Urbano VIII, fitti sono riquadrali e scorniciati con ar-
alcuni fregi del quale si ornarono anco me scolpita nel mezzo di Clemente Vili,
con uccellami; vie pure la cappella con eccettuate le dette camere private soia-
solava riquadrato dipinto a rose diverse rate. Avanti a diverse porte sonovi gran
e fregio sotto rabescalo. Montando poscia bussole di noce con tre porte, decorate di
28o PAL PAL
bellissimi fregi intagliati, cioè di Alessan- tiene il concistoro segreto, le congrega-
dro VII, Innocenzo XI e Urbano Vili, zioni dei riti e del s. offizio, l'esame dei
e ripristinate da Gregorio XVI, per quan- vescovi, e nell'avvento e quaresima si fa
to dissi a Palazzi apostolici. Prima le la predica. Viene dopo l'anticamera se-
due stanze dopo la sala erano parate con greta (essendo questa nell'angolo del Va-
corami rabescati d'oro, poi abbellite con ticano con finestre tanto dalla piazza di
alcuni cartoni del Zobboli e del Riccio- s. Pietro che dalla parte de' prati e di
lini, disegni de'musaici di diverse cupole Castello, il Papa vi vede la girandola, e
a
minori di s. Pietro. Nella i. stanza do- da una delle prossime finestre ne fa dare
po la sala de' palafrenieri, vi è la porta il segnale), ove sta il prelato maestro di

del passetto cbe mette alle camere inti- camera ed camerieri segreti: tanto que-
i

me del Pontefice e quella rispondente sta che le seguenti tre camere, come do-
alla scala a lumaca cbe finisce nel corti- nieslichedel Pontefice, sono con finestre
a
le della Camera. In questa i. stanza so- più piccole delle altre, ed ancora quanto
no gendarmi già carabinieri della bri-
i all'ampiezza più raccolte e più basse del-
a
gala palatina. Nella 2. stanza ba luogo le altre, cogli stipiti col nome di Paolo V,
la guardia palatina, e si ammira, come il quale con fai le dimezzare ricavò altret-
nella seguente, su fondo di damaschi ros- tanti mezzanini per uso privato de' suc-
si, una collezionedi bellissimi quadri, rior- cessori, e ad essi si ascende per interna
dinata notabilmente da Gregorio XVI; scaletta. Quindi si entra nella camera ove
alcuni di quelli aggiunti un tempo appar- dà udienza e studia il Papa, con scrittoio
tennero alla galleria del Musco Capito- sotto il trono, ed in questa Gregorio XVI
lino furono disposti dal cav. Agricola
: fra tanti sovrani, ricevè pure Nicolò I im-
nominato, come ispettore delle pitture peratore delle Russie, e successivamen-
de'palazzi apostolici. Alcuni di questi qua- te due ambasciatori ottomani poscia
i
;

dri sono del Guercino, del Tempesta, del •viene quella in cuidorme, indi quella
Berettini, di Antonio Caiacci, di Stein, dove pranza sotto il trono o baldacchi-
del Trevisani, del cav. d' Arpino. Nella no, la quale serve ancora di anticamera
camera cbe segue, detta de' bussolanti segreta per chi riceve privatamente. In-
perchè dimora di questi, adornano le contro alla tavola ove mangia è un Cro-
pareti stupendi quadri, come del p. Gia- cefisso, bel dipinto di Wan-Dik: in que-
como Borgognone, dello Scarsellino, del sta stanza la notte dorme l'aiutante di
Trevisani, del Baciccio, del Breugel, del camera. A destra evvi una porta che con-
Muziano, del Tassi, del Bernini e del Bas- duce ad un passetto, le cui pareli ora co-
sano, senza nominar quelli di autore in- perte di tela, hanno affreschi di decora-
certo, di cui sono pure stupendi dipinti zione e le figure de' ss. Pietro e Paolo,
nella camera precedente. ed anticamente nelle descritte stanze pri-
Segue la camera residenza delle guar- vate erano fregi e figure a olio di Urba-
die nobili, ove a destra si vede l'ingresso no Vili. Prosegue la stanza degli scopa-
alla cappella segreta: le pareti, come tut- tori segreti, indi quella descritta nel voi.
a
te quelle delle camere che dirò, inclusive IX, p. 1 54) con tre porte : la i. risponde
a quella da pranzo, sono parale di dama- al passetto che termina nella prima stan-
schi rossi, e vi si ammirano 4 originali di
i za dopo la sala de'palafi enieri ; la 2. al-
Andrea Sacchi, trasportati poi in musai- la cappella segreta ; la 3.' all'anticamera
co e posti ne'4 altari che sono nelle grot- d'onore. Retrocedendo alla camera da
te Vaticane. Indi si passa alla vasta an- pranzo per la porta incontro a quella del
ticamera d'onore, con trono pontifìcio, dormire, si perviene alla sala detta del
in cui sono i camerieri d'onore: quivi si concistoro, per quello che prima vi si te-
PAL PAL 281
neva, larga palmi 55, lunga 78, con tre azzurro, ed un'arme da capo e da pie-
grandi finestre (prima con soffitto riqua- di del medesimo Papa. Ricorre all'intor-

drato scorniciato, avente nel centro l'ar- no una cornice tutta intagliata, con mo-
ine di Clemente VI II), restaurata con le diglioni sotto ed ovoli tutti dorati, essen-
due precedenti dal regnante Pio IX, al dovi nel vano tra un modiglione e l'al-

modo che narrai di sopra. Nel fregio di- tro, sbarre e stelle in fondo azzurro. Se-
pinto che le ricorre attorno, sono espres- gue sotto di essa un gran fregio compar-
si alcuni belli paesi con molti santi ro- tito da diversi riquadri, entro de'quali esi-
-

mitij tra 'stemmi di Paolo V. Anticamen- stono dipinti diversi romitori e paesi, rap- !

te era vi il trono, le pareti erano coperte presentanti Vallombrosa, Camaldoli e


di velluto cremisi trinato d'oro con fre- l'Alvernia con altri di Toscana, con un
gio e frangia simile, con tre belli quadri. riquadro per parte più piccolo dai lati
Ora vi sono scanzie per libri, e la colle- di quelli di mezzo, in fondo d'aria, ed
zione de'quadri di Peter postavi da Gre- una figura gialla in piedi per ciascun la-
gorio XV 1. Da questa bella sala si passa to, sostenenti una veduta d'architettura
ad una grande stanza bislunga con volta in prospettiva, ed una nicchia accanto di
fregiata dello stemma di Pio VI, che rie- essi, in cui figurasiun santo a sedere per
Clementina; anch'essa anti-
sce alla sala ciascuna, fra'quali Igneo (V.). Inoltre
s.

camente era apparata di corame rosso questi riquadri sono tramezzali da men-
rabescato d'oro, con arme di Clemente soloni a chiaroscuro, sostenuti da putti. In
XI. In tal modo I' appartamento ponti- due de' 4 angoli è dipinto il padiglione
fìcio gira intorno al cortile della Camera, colle chiavi, negli altri l'arme Aldobran-
ed è addobbato con mobili decorosi. dini di Clemente Vili. Autori di sì bel
Lateralmente al camino della sala Cle- fregio sono Gio. Alberti e Paolo fì.nlli.
mentina, per due porte si entra nel ma- Resta ornata questa stanza da damashi
gnifico gallerione o sala del concistoro, rossi, da una collezione di grandi e belìi
così detta per quello pubblico che ora quadri, e dal trono pontificio. Qui termi-
vi si tiene (e talvolta auco il segreto al- .na propriamente l'appartamento di Cle-

lorché aumenta il numero


si de'cardinali mente Vili, e quello tuttora abitato dai
residenti in Roma). Ad essa si può pure Papi, incominciando da questo lato la fab-
entrare per la sala de' palafrenieri e per brica o palazzo di Gregorio XlII,come
le due seguenti stanze, e prima nel gio- vedesi dagli slemmi. Incontro al trono so-
vedì e venerdì santo vi s'imbandivano i no due porte, quella a destra conduce a
pranzi a'cardinali, tolti da Gregorio XVI due camere chiuse, che in delti pranzi e
(talvolta vi si fece la mensa de'i3 sacer- cena servivano di credenza; quella a si-

doti nel giovedì santo, il bagno e la be- nistra a due altre di passaggio con bellis-
nedizione degli Agnus Dei oltre altre ,
sime volte ornate di gentili stucchi e gra-

funzioni dette a'ioro luoghi), e nella vi- stemmi diGregoi ioXIII


ziosi dipinti, cogli

gilia di Natale la cena ai medesimi. Que- e Urbano Vili, il primo per averle fatte
sto gallerione è largopalmi 45,lungoio6, eseguire, onde si vedono rappresentazio-
con 5 grandi finestre ; il soffitto è vera- ni allusive ai suoi fasti, ed il secondo per
mente meraviglioso, formato di 3o cas- averle ristorate: ne'4 angoli della prima
settoni o sieno sfondi, con diverse scorni- camera si vede l'arme di Gregorio XIV,
ciature intagliate e riccamente con pro- forse per averne terminatogli ornati. Ir»

fusione doiale, con i sbarre e stelle allu- queste (\ue stanze, in cui dipinsero Mat-
sive all'arme di Clemente Vili, che lo teo fratello di Paolo Brilli, Ottavio Ma-
fece fare, con un rosone tutto dorato nel scherini e Marco da Siena, prima le pa-
mezzo di ciascuno degli sfondi in campo reti erano con arazzi istoriati, ed essendo
282 PAL PAL
limaste nude, Gregorio XVI le fece de- prese: colorirono queste finte statue a
corare con buoni quadri dipinti a olio, chiaroscuro, Zucca. Lombardelli, Stella,
ed inoltre copri le mura della seguente Nogari, Tempesta ed il cav. d'Arpino.
a
sala grande $011 arazzi importanti, di cui Nella 2. sala de' palafrenieri è l' ingresso
parlai altrove, come nel voi. IX, p. 5o. alla summentovala cappella di Nicolò V,
Nella volta di questa sala è l'arme di Gre- al cui appartamento davano principio
gorioXlil, e quivi si fa la predica nella queste due sale. Anche la sala de' pala-
quaresima eavventoai famigliari diquel- frenieri fu ristorata da Leone X come ,

li che intervengono alla palatina, e serve vedesi dal sontuoso soffitto decorato di
di cappella quando nel gallerione si dà sua arme. A chiaroscuro egli nelle pare-
dal Papa il cappello cardinalizio: questa ti fece dipingere da Raffaele in fìnti nic-
predica anticamente la faceva il p. ruae- chioni i dodici apostoli ; e perGio. da U-

stro del sacro palazzo, al dire del Taia e dine abbellì le nicchie di cornici con pa p-
di altri, poscia ed ancora il suo p. com- pagalli, babbuini, gatti mammoni, zibet-

pagno. ti ealtri bizzarri animali, cheLeone X te-


Dalia sala per una porla a sinistra si neva per diletto. Ma
Paolo IV perrica-
puòandareuellacnppellacomune di (ire- vaici alcuni stanzini per suocomodo,git-
gorio XIII, perciò anche detta sala della tò a terra alcune pitture. Dipoi Grego-
cappella comune , e per quella a destra rio XIII restaurò la sala, facendovi dipin-
gile duegalleriole dell'appartamento del- gere intorno colonne scanalate, uobili tre-
la contessa Matilde, di cui feci parola nel gi, figure e festoni con una Virtù pero-

\ol. XVII, p. 64, ov'è l'appartamento e gni frontespizio, dai fratelli Gio. e Che-
cappella di Giulio III, che prese il nome rubino Alberti. Le figure però coi putti
di Matilde dopo che Urbano Vili nel re- sono di Taddeo Zuccari, il quale restati-
a
staurarlo abbellì la i. di dette gallei io- rò con rispetto a Raffaele gli Apostoli,
le, facendovi rappresentare i fasti di quel- facendo eseguire altri restauri dal filatel-
ia eroina. L'appartamento ha belli sof- loFederico, da Agresti eda Marciteci. Ol-
fltti con fregi , con eleganti vedute., e fu, tre gli Apostoli sonovi ancora gli Evau-
abitato dal cardinale Barberini cappuc- gelisti, il Precursore, s. Lorenzo e s. Fra ri-
cino, fratello di Urbano Vili. Proseguen- cesco. Pei successivi ristauri e ritocchi
do il cammino s'incontra la 2.a gallerie- di Maratta, fatti sottoClemente XI, e per
la, abbellita con pilluredaClementeXill. quelli di altri ,
queste pitture poco con-
Da una porta si passa all'appartamento servano della loro antica bellezza e per-
architeltato da Bernardo Roseli ini d'or- fezione. Ora facciamo ritorno alla galle-
dine di Nicolò V, poi stanze di PiafFaele, viola dipinta nel pontificato di Clemente
il cui antico ingresso è dalle sale de' chia- XIII, da cui alle stanze di '

Raffaele si

voscuri,cioè dalla sala vecchia degli svizze- passa.


ri e dalla sala vecchia de'palafrenieridet- La 1." stanza di Raffaele è la sala di

la anticamente de' cubiculari. A queste Costantino, neli'ultimac'contigua la cap-


salesi perviene per la suddetta scala ch'e- pella d'Lrbano Vili. Di sopra ho già
la prima cordonata, per un corridore de- indicato ove parlai delle località che ap-
nominato de'chiaroscuri dalle pitture di pena accenno. Passando all'appartameii-
ambo le sale. La sala degli svizzeri è con to di s. Pio V trovasi la famosa galle-
ornato soffitto, fatto da Leone X, e suo ria de' quadri o pinacoteca, e traversan-
stemma. Nelle pareli con finte architetti!- do l'aulica cappella di s. Pio V, si passa
re dipinte da Gio. Alberti, Gregorio XIII nella i." galleria degli arazzi, in fondo al-

vi fece rappresentare altrettante nicchie e la quale per una porla a sinistra si entra
a chiaroscuro molte Virtù, con loro im- nella sala dell'edificio eretto in fianco da
P AL PAL 283
Paolo V, ed ove Gregorio XVI collocò i cono di Nicolò Circignaui delle Pomaran
facsimile de'pi (astri delle loggie di Raf- eie,da Raifiellino da Reggio, Paris Nogari,
faele, e siccome il secondo soleva ammet- Pasquale Cali, Ottavio Mascheri oi, Mar-
ter vici le dame al bacio del piede, fu la co da Faenza, Giovanni da [Modena, Giro-
sala nobilmente mobigliata: nella vol- lamo Massei Giovanni Semenza Lo-, ,

ta Guido Reni dipinse magistralmente a renzino da Bologna e da Antonio Danti


fresco la discesa dello Spirito Santo, l'A- fratello del domenicano, autore delle car-
scensione e la Trasfigurazione di Gesù te topografiche. Tutti i dipinti di essi rap-
Cristo ; il tutto ornato di cornici e stuc- presentano soggetti cavati dalla Bibbia
chi dorati , con emblemi di Paolo V, il sacra e dalla storia ecclesiastica: fra que-
cui nome vedesi nel fregio. Ritornati nel- sti ultimi devesi rimarcare quello eh' e-
la galleria degli arazzi, proseguendo il sprime il divin Maestro in atto di affida-
cammino giunge nella celebre galleria
si re il a s. Pietro, operato da
suo gregge
di Gregorio X11I o delle carte £*eo<?rafi- Gianfrancesco Romanelli, allorché Li-
che, lunga piedi 3r i, larga 17, avendo bano Vili fece ristorare l'intera galleria
3.2 palmi d'altezza fino al più alto della rinfrescandone le pitture, come si legge
volta. Essa è luminosissima per avere fi- dalla sua iscrizione del 1 63 l. Al presente
nestre d'ambo i lati, e fu tutta dipinta a si stanno eseguendo altri simili ristami.

fresco d'ordine di Gregorio XIII dal più Da questa galleria si passa in quella degli
volte lodato p. Ignazio Danti , il quale arazzi, dalla quale si entra nel Museo fa-
stupendamente delineò, colorì ed esegui ticano : dopo la galleria de' vasi e cande-
le piante topografiche dell' intera Italia, labri , si perviene a destra al Museo E-
ponendo da un lato la parte antica, dal- trusco Gregoriano. Usciti dal quale e
l'altro la moderna, oltre Io stato à' Avi- scendendo la nobile scala che comunica
gnone dominio della s. Sed?; accennan- coll'altro piano del Musco Vaticano, col-
dovi ancora tutte le città, i luoghi più la biblioteca e col giardino, di rimpello
celebri, i porti, i villaggi, conforme era- si apre l'ingresso del Museo Egizio Gre-

no a'suoi tempi, divisi in provincie, regni goriano. Sortendo da questo si passa nel
e isole. Sopra la porta è l'iscrizione ana- Museo Pio dementino, principiando dal-
loga di Gregorio XIII del 1 58 1 . Il Nib- la sala a croce greca e percorso che si ,

by nel discorso preliminare della Carta abbia giunti al vestibolo del Torso di
,

de dintorni dì Roma, p. III, asserì che Belvedere, si discende al Museo Pio Chia-
le carte geografiche le disegnò e dipinse ramond, trovandosi prima a destra il can-
Antonio Dante perugino, colla direzio- cello di ferro del giardino della Pigna.
ne del p. Ignazio suo fratello, ma di ciò Camminando pel vasto corridoio del no-
non dice parola il benemerito p. [Marche- minato museo si apre a dritta il braccio
se domenicano, nelle Memorie de più in- nuovo pur fondato da Pio VII. Retroce-
signi pittori ,ec. domenicani parlando dif- ,
dendo e voltando a destra, poco dopo si
fusamente nel voi. 2, p. 3o del p. Igna- £ entra al gran corridoio delle iscrizioni, e
zio Danti matematico, cosmografo, inge- dalla stessa manosi giunge alla porta del-
gnere earchitetto, chiaramente afferman- la Biblioteca Vaticana; al fine poi di det-
do che il p. Ignazio delineò e colon le car- to corridoio è l'ingresso del Museo Vali-
te geografiche. La volta di questa galleria cano dalla parte del 1

piano delle log-
rimane scompartita in molti riquadri, cir- gie di Raffaele, ed a destra evvi l'altro del-
condata di vari ornamenti e buoni lavori la biblioteca dal lato delle stanze Borgia.
in istucco messi a oro: essa venne dipinta a Dal cortile di s. Damaso ritornati fuo-
fresco, sotto la direzione del valente pitto- ri dell'ingresso del cortile della Sentinel-
re Girolamo Muziani da Brescia, altri di la , rivolgendosi a destra si perviene al-
2 84 PAL PAL
l'circo edificato da Paolo V, che mette al re, il portinaro, lo scopatore, il gallina-
grande e lungo stradone, il quale è chiu- ro. Sino e inclusive a Pio VI , nelle ca-
so a destra dal braccio di Belvedere, che valcate del possessori custode degli orti
contiene quello della biblioteca e della del Papa, dopo gentiluomini dei cardi-
i

galleria, con diverse rimesse ai piani ter- nali e prima della Lettiga pontificia, ca-
reni ; ed a sinistra dal muro del giardi- valcava col sartore, fornaro e barbiere pa*
no boscareceio, in mezzo del quale per con casacche o cappotti ros-
latini, vestiti

un cancello di ferro si potrebbe entrare. si medesimo colore. Nel


e veste lunga del
In fondo allo stradone poi si trova l'in- i644 P e possesso d'Innocenzo X si leg-
'

gresso principale del giardino, con mae<- ge Sulor, pistor, et custos hortis Quiri-
;

stoso cancello di ferro, ov'è il portinaro, nalis rubonibus de panno rubeo tinctìs
,

ed ivi si entra nel medesimo, ammirabi- ex villoso sirnililer rubro vestiti, quorum
le per ampiezza, grandiosità, lunghezza primum deferebat valisiam cum mantel-
e larghezza di viali, amenità di boschetti, lo Pontificis, equitans in medio pistoris a
vaghezza di giardini, nobili edilizi co- , dextris, et cuslodis hortis a sinistris. Se-
pia di acque e magnifiche lontane. Ho già guivano gli scudieri del Papa e la letti-
superiormente narrato, che questo giar- ga. Anche nelle altre cavalcate per le

dino deve l'origine almeno a Nicolò HI 4 cappelle dell'anno, i nominati, col cu-
e quali Papi ne furono più benemeriti, stode de' giardini pontificii, aveano luo-
come Giovanni XXII, Nicolò V, Inno- go e cavalcavano nel solito sito. Nell'anti-

cenzo Vili, massime in quello di Belve- chissima nota degli emolumenti da pa-
dere, così Giulio II; quindi Paolo IV in- garsi dai nuovi cardinali, ve n'è uno pel
cominciò e Pio IV compì il palnzzetto. custode dell'orto segreto. L'edilìzio del-
Questo ultimo e Paolo V arricchirono l'abitazionedel giardiniere è pure per gli
d'acqua il giardino, e per non dire di archi vii. A fianco del dicoutro capanno-
nitri, nominerò Clemente XI, Pio VI, ne è un gabinetto per uso del Papa, on-
Leone XII e principalmente Gregorio de cambiarsi le vesti, fatto da Gregorio
XVI. A dritta è il giardino della Pigna, XVI. A sinistra dell'ingresso al viale del-
a sinistra gran viale della gio-
si apre il la giostra, altro conduce alla porta della
stra e primamente si vede a manca il
, scala segreta, da cui suole scendere il Pon-
capannone pegli agrumi, vasi de' quali i tefice in giardino, e alle parli di cui fa-

vi si ripongono l'inverno; di contro è l'a- rò menzione, trovandosi alla metà di tal


bitazione del giardiniere pontifìcio, fami- viale a sinistra l'altro ingresso del giar-
gliare palatino antichissimo. A Famiglia dino per le carrozze , anch' esso rispon-
pontificia parlai ancora di esso e de'suoi dente nello stradone fatto da Paolo V, ed
dipendenti addetti al giardino, come dei anche questo munito di cancello di ferro.
giardinieri e subalterni de'palazzi Quiri- Nel gran viale della giostra a sinistra
nale e di Castel Gandolfoje nel ruolo che godesi la vista del giardino segreto degli
pubblicai di Pio li del ì /±Go si trovano agrumi, ridotto al modo che si ammira
l'ortolano segreto, il gallinaro, il custo- da Gregorio XVI, ed a dritta quella par-
de della vigna e l'ortolano. Nel ruolo del te suindicata con bosco d'elei e lauri, viali
i 55o di Giulio III, il più antico eh' esi- coperti, locale pei capri, spalliere di agru-
ste nel palazzo apostolico , si legge che mi e fonte. Il muro dello stesso lato riu-
il giardiniere avea pane, vino, castra- nisce l'abitazione del giardiniere alla uc-
to e vaccina; eravi il soprastante di Bel- celliera, pavoniera, fagianiera e pollaio,
vedere, il custode di Belvedere , l'orto- ed è abbellito da spalliere di limoni e Por-
lano di Belvedere, due guardiani di Bel- togalli. Verso il fine di questo viale è la

vedere, il custode del bosco di Belvede- foute della Zitella che sgorga dal piedi-
PAL PAL aSÌ
sfallo d'una statua muliebre, con acqua tornato con seditori di travertino e de-
detta di s. Damaso , il cui chiusino tro- corato di busti marmorei. In mezzo del
vasi nella superiore vigna dalla parte del- suolo lastricato del teatro si eleva una,
le mura con toni, come all'erma Chat- fontana, con vasca di marmo bigio ova-
tard..Questi nel descrivere con dettaglio le. L'atrio sembra edificato in mezzo al-

architettonico tutto il palazzo Vaticano l'acqua, a motivo della sottoposta gran


ed annessi, facendo altrettanto di questo vasca di figura ovale di prospetto che lo
giardino, dice che delta statua di marmo, circonda anche dai due la ti. E questa de-
volgarmente chiamata zitella, rappresen- stinataad uso di vivaio con pesci, e vi si
ta la famosa Lucrezia romana, moglie accolgono in copia le acque, che pei due
oltraggiata di Collatino. Quivi si aprono canali laterali scorrono. Tre nicchie a-
tre ampi viali fiancheggiati da alte spal- dornano il prospetto del fonte, ed in cia-
liere di elcij bosso e lauri, che conduco- scuna è una statua antica muliebre, rap-
no, due al cancello di fèrro della vigna, presentando quella di mezzo Cibele con
l'altro costeggiando il detto giardino se- corona turrita, sedente su eminente sco-
greto, porta ad altro viale che mette nel- glio, dal quale sgorgano copiosi rivi d'ac-
la macchia o bosco d'alti alberi e alla vi- qua; gli spartimenti del prospetto sono
gna, ed eziandio al viale che finisce nel- adornati di musaico rustico e stucchi, co-

le mura dette di Belisario, presso le qua- sì le altre facciate. L'atrio o portico è d'or-
li è la porta delle carrette. Volgendo a dine dorico, e4 colonne di granito orien-
sinistra, dopo un tratto trovasi a manca tale sostengono l'architrave della loggia
l'ingresso al giardino segreto degli agru- aperta che risponde sul fonte, al quale
mi, e i impello quello al palazzetlo o ca- si discende per due scale: la volta ha stuc-
sino di Pio IV per un viale coperto d'el- chi e pitture a fresco. I due laterali in-

ei, lauri e bosso. Questo elegante edilì- gressi al teatro, costruiti a guisa di archi
zio, che forma uno de'maggiori ornamen- trionfali con volle, sono abbelliti con ar-
ti del giardino Vaticano, con nobilissimo chitravi , musaici rustici stucchi e nic-
,

recinto, ebbe un tempo propinquo il giar- chie con busti di marmo. L'ingresso poi
dino de'semplici, o erbe e piante che s'u- al palazzetlo anch'esso ha il nobilissimo
sano per medicina, e del suo custode fe- portico, sostenuto da 4 colonne di gra-
ci parola nel voi. XL1V, p. io3. nito orientale. Gli ornamenti della fac-
Narra Chattard, che avendo destina- ciata, la quale è di bella architettura, so-
lo Paolo IV di avere in questo luogo un no di stucco e di leggiadrissime forme ;

piccolo edificio per suo ritiro e diporto, dimostra poi il felice ingegno di Ligorio
ne die commissione a Pirro Ligorio, ce- la bella disposizione che seppe dare al-
lebre architetto, il quale al dire del Ve- l'interno, cavando un decoroso e nobi-
nuti formò il disegno copiando un gra- le partito in tanta angustia di sito. La .

zioso casino rovinato presso il lago di Ga- volta dell'ingresso al palazzetto è ornata
bio, fabbricato dagli antichi romani per d'istorielte tratte dal vecchio Testamen-
godervi la grata vista di quelle acque. to, dipinte a fresco con altri pittoreschi

IVla non appena gittate le fondamenta,nel- scherzi, invenzione e travaglio di Fede-


l'agoslo i55g Paolo IV morì, restò l'o- rico Zuccari, secondo Chattard, mentre
pera interrotta e l'immediato successore il Taia dice ch'egli piuttosto dipinse nel-
Pio IV la proseguì, perfezionò eie die il l'altro atrioo portico, attribuendo le pit-
nome, onde dicesi il Casino di Pio 1 A'. Un ture di questo del casino a Giovanni dal
leggiadro atrio o portico o vaga galleria Corso schiavone. Nelle due nicchie del-
sta innanzi al palazzetlo, avente tramez- le testate sonovi due eleganti conche o-

zo un teatro scoperto di forma ovale, con- vali di marmo, con bellissimi grotte-
286 1' A L P A L
•scili a stucco, essendo le pareti coper come rilevasi dall'iscrizione. Era però ser-
tedi musaico Masticale. Qui si entra nel bato a Gregorio NVI di ricondurre que-
l'appartamento terreno e nella magni sto palazzetto ed annessi al conveniente
con pitture sagre di Fé
fica sala a volta splendore, anzi di accrescerlo e farlo mag-
derico Barocci, bellissimi stucchi ed altr giormente importante. Dopo avello in-
ornali. Nella 2. "stanza minore, nella voi teramente restauralo e mobigliato, ne
la sono i medesimi ornati ed affreschi di ornò tutto l' interno a foggia di museo,
a
Barocci, come sono nella 3. a sinistra, con oggetti d'arte pregie voli, busti
di mar-
ov' era una cappellata che ricordai nel mo, fra 'quali molti superbi, come è ri-
voi. IX, p. 1 56. Taia dice che 'Leonardo marchevole quello di Pio II con ricchi ,

Cuogi e Durante del Nero di Borgo s. Se- pilastri e colonne per sostenerli; vi p<>se
polcro) oltre i grotteschi egli ornati del- pure statuine, bassorilievi e cippi di mar-
le due prime stanze , dipinsero anche la mo, e principalmente rese preziosa la
terza. A destra si ascende nella comoda e 1 .
a
stanza nobile del 1
."
piano, ove con
Bella scala a bianchetti, che conduce al bell'ordine fece collocare, parte incassati
.superiore appartamento composto di \ nel muro e parte in armadi, i bassorilie-
stanze solatale, e rispondenti le tre pri- vi di terre cotte che appartennero al cav.
me alla descritto, la 4- a poi o loggia co- d'Agincourt (meno quella porzione de-
perta si estende per tutto sito che so-
il stinata pel suo museo Etrusco) e molti
vrasta l'inferiore portico. Questa è il- di quelli adunati dal marchese Canova ,
luminata da 5 finestre, tre di prospetto col busto di questi in marmo. Nella det-
e due Viene ricoperta da volta
laterali. ta loggia coperta o stanza bislunga so-
con diversi ornali e pittine, e spartita da vrastante al portico, dal Fabiani lodalo
riquadri di stucco. Nello specchio dimez- di sopra, il Papa fece dipingere i pilastri di
zo rappresentò Zuccari la sacra Famiglia, sua invenzione, anche questi sul gusto di
contornala con cammei, quadretti e ton- quelli di Raffaele; il medesimo artista nel-
di sul gusto delle loggie di Ralfacle. E- la contigua ampia camera parata di da-
guale cornice le ricorre intorno e le fa li- masco pure di sua invenzione ese-
rosso,
nimento. Nella 4- a stanza la volta fu ab- giù, come nella seguente parata di dama-
bellita con 4 quadretti della vita di Ge- sco giallo, bellissimi ornati a chiaroscu-
sù Cristo e negli angoli colle figure di
, ri): bagli ornamenti mobili della inca-
8 virtù. Si vuole da Chattard, che Zucca- mera nominerò il quadro con arazzo rap-
a
ri abbia travagliato nella 3. stanza, orna- presentante la B. Vergine col Bambino,
la di grotteschi dallo Schiavone, eche t'ul- coi sette cori degli Angeli, e l'effigie di
tima sia stata colorita da Sante Titi. Dalla tutti vuoisi che sieno quelle della funi-
n
4- stanza, per una scaletta a lumaca si en- glia leale di Carlo X, poiché l'arazzo è
tra ne' soffitti e nella loggia coperta. Sot- uno di quelli donali da quel redi Fran-
to al pianterreno vi è la cucina e la grot- cia a Leone XII. Tante magnificenze di
ta, e siccome questo elegantissimo edilì- Gregorio XVI sono accennale nella la-
zio è chiuso d'ogni porte, da quella del pide di marmo eretta in cima alla sca-
monte un muro
vi è di sostruzione che lo la maggiordomo del Drago nel i83?..
dal
rende isolato, anche ue'lati laterali e po- Nel 1847 m esso w celebrato il Natale
steriore. di Roma, al modo che toccai a Mura di
Avendo questo ameno luogo assai sof- Roma, parlando del festeggiamento pel
ferto dalle ingiurie del tempo, Leone giorno natalizio di Roma.
XII \i operò qualche restauro, massi- Uscendo da questo ornalissimo edifizio,
me nel vivaio e nell' architettura che lo e pigliando la via chea destra conduce al-
sovrasta, formando la fronte dell'edilizio, l'ingresso segreto per cui i Popi scendo-
,

P AL PAL 287
no nel giardino, da un lato di questo tro- piccolezza, che solo serviva per comodo
vasi pure a destra la fontana degli spec- della corte pontificia, perchè corrispon-
chi, cosi appellata pe' suoi ornati e gra- deva a questo vasto giardino. Leone X
ziosa struttura. Equesta una piccola slan- l'adornò nel prospetto esterno con buo-
ziola con eleganti decorazioni , specchi na architettura e suo slemma, il qua-
col
scorniciati , musaici di rilievo , rabeschi le essendo comune
Clemente Vile Pio a
ed emblemi di Paolo V che l'edificò. Vi IV, alcuni a questi due 1' attribuirono ;
sono ancora due coloune di verde anti- essa è sempre chiusa. Costeggiandole mu-
co, con basi e capitelli d'ordine ionico, ra e baluardi o bastioni, a un tempo del
sostenenti analogo aichitrave con fondo giardino e della città, a destra del bersò
simile : pel fonte una tazza di mar-
vi è si apre lungo e comodo passeggio, sinché
mo bigio, con sottoposta ampia vasca per arrivasi a Belvedere e al giardino della
le acque, che scaturendo dagli scogli riflet- gran serra o stufa di ananassi, di sopra
tono negli specchi. Proseguendo il viale rammentata e disegno del Martinucci.Da
incontro a questo fonte,, a ridosso del mu- queslo si passa al giardino detto di Bel-
ro di recinto, corrispondente all' edilizio vedere e poi della Galera, dal vascello di
della zecca, si vede la bella fontana, e- rame o bronzo lavorato con maestria e
ziandio eretta da Paolo V con disegno di dettaglio, uscendo da esso con mirabile
Maderno, detta de' Torroncini perchè meccanismo e da circa 5oo fori altret- ,

fiancheggiata da due torri rotonde, con tanti zampilli d'acqua in forma di giran-

arme di quel Papa, nicchia incavata con dola, ed i cannoni producono un rumo-
scogli, vasca ovale di travertino e piccola re come sparassero. 11 vascello si dice fat-
tazza al eli sopra, donde sgorga l'acqua. to da Clemente IX, secondo Pa nei ioli
Continuando lo stesso viale, come gli al- Venuti e Chattard, forse restaurato da
tri fiancheggiato di spalliere di elei, lau- Clemente XI. Essa trovasi nella vasca del
ro e bosso, in cui le mura di Belisario bel fonte restauralo da Pio VI attiguo ,

separano il giardino dagli orti e vigne alPedifizio della famosa scala di Braman-
della Città Leonina, di fronte si pervie- te. Questo luogo ameno e delizioso, per-
ne alla maestosa fontana dello scoglio e chè godesi la vista di tolta Romae del-
dell'Aquilone. Questa si compone d'alto le circostanti e lontane parti, ebbe nome

masso di tufi lavorati a forma di scogli, di Belvedere; avendovi Innocenzo Vili

isojato; il prospetto è unagrau nicchia con edificato il palazzo, fece costruire il giar-

due Sopra la som-


altre piccole laterali. dino proseguito da Giulio li anche per
mità si vede un' aquila grande di mar- lungo tratto, a ridosso del braccio detto
mo, che dà nome al fonte, ed a pie del- di Cleopatra e Ira le mura in parte del-
le tre nicchie si estende un ampio vasco- la città una porzione credesi architet-
:

ne semicircolare con anguille, avendovi tata da Bramante, e fu pur chiamato giar-


Paolo V che l'edificò fatto costruire da dino Boscareccio, sebbene questa deno-
Maderno zampilli e scherzi d'acqua, la minazione pai e comune a quello eziandio
quale abbondantissima sgorga con fra- presso il casino di Pio IV, ov'è la mac-
gore. Seguitando il cammino si giunge al chia, selva o bosco.
cancello della vigna, e per un viale lun- Accanto al detto fonte chiamalo del-
ghissimo decorato di spalliere di bosso e laGalera o Vascello, si ascende una scala
lauro, essendo a destra il canneto ed a piena di giuochi d' acqua, e si giunge fi-
sinistra il vignato, si arriva alla ricorda- nalmente all'antico giardino segreto odi
ta loggia coperta o bersò. A sinistra di Belvedere, e più conosciuto sotto il no-
questa è la Porta Pertusa ( o Viridaria me di giardino della Pigna, da quella che
o delle tre porte), cosi delta dalla sua sono per descrivere, la cui area quasi
288 PAL PAL
quadrata, come termine dell'antico cor- no avere ornato il sepolcro di Scipione
tile di Belvedere, è racchiusa dagli estre- africano, posto nella regione Vaticana, co-
mi bracci diesi congiungono al-
di esso me dissi a Citta Leonida ; migliore sem-
l'edilìzio diPio IV e Innocenzo Vili, che bra l'opinione di coloro che opinano a-
ha in mezzo la gran nicchia o tribuna, de- vere appartenuto sì belli pavoni al mo-
scritta con tale edifìzio a Museo Vati- numento di qualche imperatrice roma-
caso, in un al braccio nuovo di Pio VII na. Certo è che questi monumenti sono
ri
m petto ad esso. Inoltre questo luogo d'una rimota antichità e che li preservò
venne anche denominato di Tor de'Ven- Papa s. Simmaco
49&i quando li po- del
li, dalla torre edificata da Gregorio XIII. se per ornamento del fonie che sorgeva
La colossale pigna di metallo già dora- nel quadriportico della basilica Vatica-
to posa sopra un bellissimo capitello di na, come ricordai nel voi. XII, p 7.12, e-
marmo antico d'ordine corintio, l'orse tol- retto già da s. Damaso I, insieme a 4 del-
to dalle terme Anloniane di Caracalla, fìni dello stesso metallo dorato che ver-
di bizzarra composizione^otto il gran nic- savano l'acqua, e 8 colonne di porfido, con
chione nel ripiano in cui si ascende per soffitto di bronzo dorato distinto di va-
due scale, avanti a maestoso parapetto rie croci e palme. Il Cassio, Delle acque,
di balaustri, rifatto colle scale da Buo- t. r, p. 3"j7 e 358, che descrive il fonte
narroti, essendo l'anteriore di Bramante, elevalo o decorato da s. Simmaco con ac-
e da Paolo V. Fu ivi tra-
vi fu collocata qua Traiana, crede che la pigna fosse tra-
sportata la pigna e due pavoni pure di
i forata ne' seni che contiene il frutto, e
metallo in origine dorali, che sono su pie- che per ciascun buco spandesse acqua nel
distalli lateralmente alla pigna, quando centro del fonte con piacevoli scherzi : al-
ampliando la basilica Vaticana fu distrut- tri scrivono che un zampillo d'acqua con-
to l'atrio e fonte ov' erano questi metal- dono per canali di piombo innalza vasi
lici e famosi monumenti. La pigna è alla dentro a questo pino, e spruzzava tulio
circa palmi 16, larga 8, e nell'estremità intorno i suoi rami. Sotto alla balaustra-
si legge il nome di chi la fabbricò: P. Cin- ta è una fontanella con vasca di granito
cillà P.L.Sahnus fedi. La maggior par- orientale.
te degli antiquari riferiscono che la pigna Altro magnifico e più sontuoso orna-
servì in origine a ornare la sommila della mento lo ricevette questo luogo da Gre-
JÌJole Adriana, poiché gli antichi costu- gorio XVI, come il più cospicuo di tulio
ma vano che la parte più elevata delle mo- il giardino, col farvi trasportare nel suo
li avesse un apice conico o piramidale; e bel mezzo su proporzionata base il gran-
the in essa si collocarono le ceneri dell'im- de piedistallo della colonna eretta da
peratore Adriano, ciò che accennai anco Marc' Aurelio e Lucio Vero (alcuno pre-
parlando del suo sepolcro nel voi. X, p. tese dal senato e popolo romano), all'im-
176 e 191. Altri pretesero chela pigna peratore Antonino Pio loro padre, di cui
fosse posta sull'occhio del Pantheon, e parlai nei voi. XIV, p. 3 1 3 e 3 i4, XIX,
Flamiuio Vacca la volle trovata ne'lon- p. 44> quindi da lui fatta restaurare. Di
damenti della chiesa della Traspontina, tale colonna e suo piedistallo, France-
mentre vi fu pure chi ritenne essere sta- sco Cancellieri pubblicò in Roma nel
ta tolta dalle rovine del palazzo del con- 1 Si t : Lettera sopra lo scoprimento e la
sole Marc'Antonio. Ovvero in questo Ino- traslazione della colonna di Antonino
go, a parere di altri (confondendola pi- Pio. Nel 1703 nel giardino della Missio-
gna coi pavoni, che inoltre il Nardini vol- ne fu scoperta la colonna e nel suo pie-
le avere ornalo il mausoleo di Ottone distallo l'iscrizione, per cui il Bianchini
11),
dicesi rinvenuti pavoni, che altri voglio-
i pubblicò : De calendario, et cyclo aie-
P AL PAL 289
saris, ac de pa sellali canone s. Hippolyti al primitivo aspetto delle sue sculture,
M. Dissert. duae,quibus inseritili' descri- suppliti ancora di bronzi i caratteri della
plio, et explanalio basis, in Campo Mar- epigrafe dov'erano solo i cavi delle let-
tio nuper de tee lae. sub Collimila Antoni- tere, l'inaugurazione di questo monumen-
no Pio olirti sacra, Pioniae i'-o3. In Na- to a decoro di Roma fu fatta a' 2 feb-
poli nel i"o4
Chausse stampò: Sulla
la braio 846, anniversario dell'elezione di
1

colonna nuovamente trovala nel Campo Gregorio XVI. Forse uon poteva esser-
Marzo, ed eretta per V apoteosi di Anto- vi luogo più acconcio, per la colossale pi-
nino Pio. Trasportali quindi per ordine gna bronzo memoria d' Adriano pre-
di
di Clemente XI dal cav. Francesco Fon- decessore d'Antouino, e per essere il giar-
tana la colonna e il piedistallo sulla piaz- dino quasi il centro di diversi musei, fra
za di Monte Citorio, il Vignoli ci diede: i quali l'Etrusco e l'Egizio fondati dallo
De columna Antonini Pii
imperatoris stesso munifico Pontefice, essendo rim-
dissert., Romae ^o5. Clemente XI vole-
i petto nicchione il vestibolo con ispon-
al
va innalzarla colonna sul piedistallo, que- denteal Chiaramonli. Per le indagini del-
sto fece ristorare dagli scultori Vincenzo 1encomiato commeud. Fabris, essendosi
Felici e Giuseppe Xapulioni ; e Benedet- scoperto l'imoscapo deIJa colonna di gra-
to XIV mezzo a detta piaz-
fece erigere in nito rosso, che già fu innalzata su que-
za il solide fondamenta
piedistallo con sto piedistallo, e dov' è in greco scritta la
e proporzionata base dal cav. Fuga. Pio data dell'anno nono di Traiano, l'altez-
VI elevando in vece l'Obelisco di Monte za di questa e d'un' altra colonna com-
Citorio {T' .), nell'agosto i
789 all'archi- pagna stata cavata insieme, e nomi del i

tetto Autinori (come si legge ne' Diari procuratore imperiale Dioscoro e del-
diRoma u.° 526 e 534), ordinò il tras-
1 1 l'architetto Aristide, il Papa amatore del-
porlo del piedistallo avanti la fontana le antichità, volendo che l'importante
della Zitella (coli' intendimento di collo- iscrizione non sia mai più separala da
carlo nel giardino della Pigna, e sopra quel monumento cui appartenne, la fe-
erigervi l' Obelisco del Pincio, così detto ce incassare nel zoccolo del piedistallo
per averlo poi collocato su quel monte a perpetua conservazione e memoria.
Pio VII), donde Io rimosse Gregorio XVI Questo superbo un sol [lez-
piedistallo di
dall'umile stato in cui era, e ne commise zo di marmo, è alto palmi 18 e mezzo;
il restauro delle sculture all'esimio com- la cimasa e il sottogola sono intagliati:
mend. Giuseppe de Fabris. Questi per lo zoccolo di marmo greco 3 palmi alto,
corrispondervi degnamente, condusse il ha 4 facciate, tre decorate di alti e pre-
difiìcile e lungo lavoro con somma dili- gievoli ed una d'iscrizione:
bassorilievi,
genza e perfezione, dando ancora buon Divo Antonino Augusto Pio, Antonimi?
conto di tutte le di verse cose eseguite con Augustus et Verus Augustus Filli. L'alto
relazione stampata io Roma nel 1846, bassorilievo rappresenta l'apoteosi di An-
che contiene l'importante storia del mo- tonino e Faustina sua moglie, non che
di
numento medesimo: Il piedistallo della delle decursioni solenni che allora ebbe-
colonna Antonina per munificenza della ro luogo nel circo. Nella facciata opposta
Santità dilS. S. Papa Gregorio XVI col- all' iscrizione, incisa a caratteri di bron-
localo nel giardino della Pigna al Fati- zo, vedesi l'apoteosi (di questa parlai nel
cano, brevemente descritto e restaurato. voi. XXVIlI,p. 22)di Antoniuo, rappre-
Dopo essere stato il piedistallo per oltre sentata nel mezzo da un genio alato in
a mezzo secolo in guisa negletto, che l'in- atto di volare, che porta al cielo sulle
curia andava sempre accrescendo dan- i spalle detto imperatole e Faustina sua
ni già gravissimi del tempo, restaurato moglie. Tiene nella destra un panno e
VOL. L. r
9
j

2t)0 PAL PAL


nella sinistra un globo stellato, cinto dal- caria pubblicò: Scritture contrarie dtl
la fascia zodiacale. Veggousi in alto due cardinal Sforza Pallavicini (che difen-
aquile volanti, una per parte. Siede di de il Quirinale) e delch. mg.' Luca 01-
sotto alla sinistra Roma galeata e dolen- s te ni o (che difende il Vaticano), sulla que-
te,che addita con una mano il nomina- stione nata a' lenì pi di Alessandro VII
to genio, e si appoggia coli' altra sopra se alromano Pontefice più, convenga di
uno scudo, in cui è scolpita la lupa coi abitare a s. Pietro, che in qualsivoglia al-
gemelli lattanti. Dall'altra parte scorgesi tro luogo della città, ora per la prima
un giovine seminudo e giacente, in alto volta date in luce con qualche annota-
di abbracciare un alto obelisco. Le altre zione, Roma 1776. Se ne legge il giudi-
due facciate del piedistallo rappresenta- zio nelle Effemeridi di Roma 1776, p.
no in bassorilievo una decursione, o pro- 2 1 Giornale d! Italia,
7, e nel stampato
cessione come la chiama il Fea, citando in Modena
t. 12. Quindi Tommaso M.
Ficoroni, Misceli, di molti soldati a pie- Celoni provò che l'aere del Valicauo se
di ed a cavallo, che portano diverse in- non è più salubre di tutti gli altri siti

segne, labari ed immagini, che solevano di Roma, ad essi non è certamente in-
condursi in giro intorno al letto funebre con questo opuscolo: Ragiona-
feriore,
degl'imperatori. Terminatosi il laborioso mento sull'aria dtl Vaticano di A renio
e paziente restauro del piedistallo, fu e- Triense P. /, Roma 1 780. Sul palazzo
relto intorno ad esso una barriera che poi del Vaticano e sue appartenenze, si

già vi fu in antico, come lo dimostra la possono leggere Agostino Taja canonico


:

medaglia contemporanea, cioè una ba- di s. Angelo in Pescheria, pubblicala con


laustrata di ferro con cancello simile. aggiunte dal prelato Gio. Gaetauo Bot-
Nello stesso tempo il giardino, già ab- tari Descrizione del palazzo apostolico
:

bellito e restaurato, fu reso più decoro- Vaticano, opera postuma di Agostino


so, con ridurne il piano, abbassandolo in Taja senese, rivista ed accresciuta, Roma
linea al fabbricato, con erigervi lateral- 1700. Ne tratta il Giornale de letterati,
mente 4 fontane, rifacendosi cassettoni i di tale anno p. 120, rilevando l'operalo

con arabeschi, piante d' aranci e limoni dal Bottali. Nel 1773 in Roma venne
anche in vasi posti sopra piedistalli, con stampato: Descriptio palatii Pontificis
ordinarsi meglio marmi e le sculture
i in Vaticano, ac V
indiani celeher. quo
che adornano le sue pareli, ed aumen- dìcitur Belvedere. Gio. Pietro Chaltard:
tate notabilmente con vari monumenti, Nuova descrizione del T aticano, ossia
busti, iscrizioni, urne sepolcrali e fram- del palazzo apostolico di s. Pietro, Ro-
menti che prima esistevano negletti nei ma 1776. Nella prima opera vie l'indi-
inagazzini de' palazzi apostolici, onde il ce de' pittori, scultori ed architetti no-
giardino della Pigna riunisce un com- minati, e nella seconda l'indice riesce co-
plessodi singolari pregi. Sovrasta il pie- pioso e comodo. Erasmo Pistoiesi : Va-
distallo un plinto, nel quale è l'iscrizio- ticano descritto ed illustrato con rami,
ne che ricorda tutto l'operato da Grego- Roma 1829 -1840.
rio XVI. Usciti dall'ingresso, incontro a PALAZZI Di ROMA. Sono numero-
quello del museo, si giunge all'atrio don- sissimi e formano uno de' più maestosi
de si può andare al medesimo museo e ornamenti della città, per la loio mole,
biblioteca, quindi si sorte per dove erasi magnificenza, vastità e splendidezza, a-
entrati. vendocampanae orologio quelli di Cam-
Vaticano e se al Papa con-
Sull'aria del pidoglio e della Curia romana. Molli
tiene più abitare al Vaticano che al Qui- sono pregievoli per squisite decorazioni,
rinale, il gesuita Francesco Antonio Zac- marmi, colonne e monumenti antichi.
,

PAL PAL 291


Ve
ne sodo con nobili portici e corte, ossa di morti, vittime infelici dell'abuso
grandiose scale ed ampie sale, non che crudele de'trabocchetti, de'quali traila il

con meravigliose cappelle di speciali pri- Bettinelli, Risorgimento d Italia t. 2, p.


r
vilegi dotate. Numerosi vanno ricchi per 33 1. Sulle Porte (F .) ed ingressi dei
contenere oggetti preziosi d'ogui genere, palazzi romani, fu costume tenervi qua-
per materia e per arte, per insigui pit- si a guardia di esso o per vauità, e assi-

ture e stupende sculture; laonde alcuni curati a catena, orsi ed aquile con altre
sono ragguardevoli per musei e gallerie fiere e volatili, uou senza funeste conse-
di scelte collezioni di quadri e statue, al- guenze, come narrai nel voi. XL1II, p.
tri sono forniti di scelte librerie, altri 297. Verso il iySo in Roma continua-
hanno contigui deliziosi giardini e ville, vano alle finestre le stuoie, non essendo
con fonti copiose d'acqua. A tante pro- ancora comuni le persiane tanto più co-
fusioni si aggiungano quei palazzi che mode e sicure. A Campanella Fami- e
vantano memorie e fatti illustri, e taluni glie de'cardinali cam-
dissi dell'uso delle

edificati con cementi appartenuti a cele- panelle (che il Luuadorodice non dover
bri edifizi, o occupaudo il sito di questi. pesare più di 200 libbre) ne'palazzi dei
Sopra tutti primeggiano sontuosi Palaz-i cardinali ; a Cappella, Oratorio e Or-
zi apostolici (f7 -)- A Famiglie nobili di dine, deileloro cappelledomestiche; delle
Roma indicai iu quali forti luoghi e torri illuminazioni a lanternoni o torcie dei
le antiche abitarono, e meglio a' loro arti- palazzi, e delle botti che si bruciano in-
coli,nonchèa Nobile, come pure che fu di- nanzi ad essi, ne faccio parola dicendo
stintivo di nobiltà romana l'avere ne' pa- delle solennità e circostanze in cui hanno
lazzi loggia e porticale. e la prima sopra luogo tali festive dimostrazioni e lumi-
l'edifizio dopo che terminò l'uso de'bassi narie, anche a Lumi e Fuoco; degli antichi
tempi di fabbricarvi contigue torri: sono ornamenti con cui si decoravano le fac-
rimarchevoli per elevazione, forma ed ciate de' palazzi de' cardinali nuovi feci
ornato le loggie coperte dei palazzi Al- menzione nel voi. IX, p. 181, e delle o-
lemps, Ruspoli , Albani, Rospigliosi dierne illuminazioni ed orchestre a p.
iMattei, Chigi, Barbe/ ini, Laterano, ed 3 2, mentre a p. 3 1 4 nelle due colonne
1

altre, anche in luoghi claustrali d'ambo notai per quali nuovi cardinali si suona
i sessi. Scrive l'Albertini, che sotto Giu- lacampana del palazzo della Curia ro-
lio Il tutte le case de* cardinali e baroni mana. A Palazzo si è detto degli stemmi
romani avevano torri. A Feudi parlai che sovrastano le porle e delle antiche
della grossa catena con collana di ferro immunità e franchigie, delle quali quan-
che i signori di feudi avevano nell' in- to ai palazzi de' cardinali e privilegi del-
gresso de' palazzi, per la berlina dei de- le loro cappelle, vedasi pure de Luca, Il
linquenti. Le catene di ferro unite alle co- cardinale pratico p. i52. I baioni ro-
lonne furono segno del limite di giuris- mani nelle facciale principali de'ioro pa-
dizione, o per impedire l'ingresso alle lazzi alzano le armi dei Pontefici regnan-
cai rozze; e ad Ospedale della Consola- ti e del seuato romano, e se addetti a
zione dissi quando calatisi le catene per qualche sovrano straniero lo stemma pu-
quiete degl'infermi. Negli antichi palazzi re di questo; ne' palazzi ove risiedono 1

di signorotti prepolenti vi furono i tra- membri del corpo diplomatico si alza-


bocchetti, luoghi fabbricati con insidie, no le armi di detti Papi e del proprio
dentro quali
i si precipitavano con ingan- monarca. A Chiesa di s. Cesareo ripor-
no quei chesi volevano furtivamente uc- tai che chiamavasi in palazzo, e ciò per

cidere. Nel riattamento di diversi edifizi ijuello che abitava l'imperatore quando
di Roma furono trovate varie cataste di recavasi a Roma, denominandosi anco
2l,2 P AL PAL
sacro palazzo, e forse fu pine abitato da tare l'approvazione di chi rispetta la vii -

qualche Papa come si lia dal Rinaldi


,
tìi. Presso lafalda occidentale del Mon-
all'anno 6o3, n.° 2. Rilevasi dall' Aca mi, te Pincio e sulla piazza di Spagna n.° q
Della zecca pontificia p. 4> che ,c di ' abita il dottore Andrea cavalier Belli
1 lancia imperatoli ebbero palazzo inR.o- romano, tenero, amatore della eterna Ro-
ma, edificalo presso s. Pietro da Carlo ma comune patria, de'faulori e cultori
Magno, vi fecero dimora, tennero corte degli studii dell' antica sapienza e delle
e amministrarono la giustizia. Stimando quegli
arti creatrici del bello.
All'antica magistratura romana degli uomini che privilegiati da Dio salirono
edili , successero sotto i Papi i Maestri all' apogeo di gloria immortale, ne rac-

delle strade (P^.), che secondo i tempi eb- colse e pubblicò colla stampa le notizie

bero di verse attribuzioni, comprese quel le storiche delle case che abitarono nell'al-
degli edilìzi e ornamenti della città, oltre ma città (e loro gesta), laonde di questa
le strade. 11 regnante Pio IX con moto- vieppiù divenne degno e benemerito. Agli
proprio del i.° ottobre 1847 sull'orga- articoli di alcune famiglie descrissi i loro
nizzazione del consiglio e senato di Ro- palazzi di Roma , come altresì feci de-
ma, tra le cose che gli attribuì, secondo scrivendo le chiese di Roma pei conti-
le sue antiche ingerenze, evvi la sorve- gui ; altrettanto praticai con quelli an-
glianza alle fabbriche che minacciano, nessi di ordini e congregazioni religiose;
l'allineamento e simmetria delle mede- stabilimenti d'amministrazione, d'istru-
sime, l'abbellimento e decoro della cit-
il zione e di beneficenza ; di ospedali, ospi-

tà, la sorveglianza e cura de' fabbricati zi, collegi, seminarli, università, congre-
e monumenti pubblici, antichi e moder- gazioni cardinalizie, come del s. oftìzio,

ni, le strade e loro nitidezza. Va molto di propaganda, della fabbrica di s. Pie-


r
encomiato il cav. d. Andrea Bel li pegli tro, ed altri; mentre a Ville di Roma dirò
eruditi e importanti articoli pubblicali de'loro palazzi. Qui appresso noterò al-
prima nel Diario di Roma e Notizie del fabeticamente gli altri principali palaz-
giorno, sulle case di Roma abitate dai zi di R.oma,cioè quelli che ordinariamen-

grandi uomini, richiamando ogni nume- te sono riportali nelle descrizioni e gui-
ro di tali fogli il precedente, poi riuniti de di Roma, come più cospicui per pre-
in un opuscolo di 20 esemplari che do-
1 gi architettonici, o per ricchezza dioggetli
nò col titolo: Case abitate in Roma da preziosi di belle arti o di antiquaria, per-
parecchi uomini illustri, Roma i85o. chè lungo sarebbe enumerarli tutti ; e
Pertanto si meritò lodi dal n.° 4 1 del siccome in alcuni di essi, oltre gli orna-
Giornale di Roma i85o. Siccome il cav. menti di pitture e sculture propri dell'e-
Belli per amor patrio esternò voti onde dilìzio, si contengono eziandio magnifi-
con brevi marmoree iscrizioni si facesse che gallerie e musei, anche di queste ter-
memoria sulle pareti esteriori delle case rò breve discorso, pel di più potendosi
abitate da coloro, che ispirati dal com- vedere Gaspare Celio, Memoria de* no-
:

plesso meraviglioso edal placido soggior- mi degli artefici delle pitture che sono
no dell' augusta metropoli del mondo, utile chiese, facciale e palazzi di Roma,
compendium lotius orbis col loro inge- , Napoli i638. F. Titi, Descrizione delle
gno gli fecero onore, al lodevole modo pitture, sculture e architetture esposte al
costumato in Grecia e adoperalo in pa- pubblico inRoma, ivi 1763. Milizia,
J
recchie città d'Italia, così io alla sua ra- /ite de più celebri architetti, Roma
ra modestia, al suo profondo sapere, alla 1768. Pietro Ferrerio, Palazzi di Ro-
sua edificante religione, spontaneamente ma de'più celebri architetti , incisi, Roma.
qui gli rendo omaggio, cerio di ripor- Gio. Battista Falda, Nuovi disegni del-
PAL PAL 2y 3
1
V architetture e piante de palazzi di Ro- Valentiniano, Teodosio e Arcadio, fin-
ma de'pih celebri architetti, Roma. Ber- thè Federico 11 lo rimise, emanando una
nardini, Rioni di Roma. Venuti, Roma legge sulla prelazione in vari contratti .

moderna. Vasi, Itinerario di Roma. Rac- Giulio II confermò ed estese il decreto


colta di staine antiche esistenti ne' musei, carnei ale sul diritto dell'inquilinato. Pao-
palazzi e ville di Roma, ivi 1804. Ci- lo III pubblicò lo stesso decreto sulle ca-
priani, Itinerario figuralo degli edifìzi se e pigioni nell'anno santo, ed agli arti-
piìi rimarchevoli di Roma, ivi 1 835 ; coli Asm Saxti rammentai le parziali
Descrizione itineraria diRomafw'x
838. 1 analoghe leggi decretate dai Papi, mas-
Melehiori, Guida di Roma. Nibby, Ro- sime in vantaggio de forestieri che recan-
manci 1838-1841. Sarzana, De roma- si in Roma a lucrare l'indulgenza del giu-
norum imperatorum ac summor. Ponli- bileo. Leone X
IV egualmente ri-
e Pio
fìcum sollecitudine et providentia in con- confermarono il decreto camerale; ma
servandis veteribus monumenlis, Romae s. Pio V, considerandologravosoalle pro-

!828. Schuster, Deldiritto di erigere fab- prietà, derogò alle costituzioni del re-
briche e del diritto di vietarle, Firenze tratto per la prelazione ai vicini e agli
1838. Carlo Fea, Commissario delle an- inquilini nelle case soltanto, non però a-
lichilà (al quale articolo ed a Pittura si gli altri diritti dell'inquilinato. Tuttavol-
può vedere quanto fecero Papi per la i ta l'immediato successore Gregorio XI II,
conservazione de' monumenti di Roma, ad istanza del senato e popolo romano,
ed ivi parlai della sua opera: Dei diritti pubblicò una costituzione del retralto,
del principato sugli edifìzi sacri e pro- revocando quella di s. Pio V contro di
fani) ci diede nel 1807: L'integrità del esso, e meglio lo sistemò. Pio VII fissò
Pantheon rivendicata al principato, e il valore delle case a tenore della pigio-
Conclusione per l'integrità del Pantheon ne, all' 8 per cento attuale o reperibile,

rivendicata al principe. Nel 1826: Pa- ed emanò altre benevole disposizioni.


rere sull'aumento delle pigioni delle ca- Quindi l'avv. Luigi Cecconi pubblicò:
a
se di Roma, 2. ediz. con note ed appen- Risposta al parere
siili 'aumento delle pi-

dice di documenti, che danno un tratta- Roma, ivi 1826 pel


gioni delle case in
to compito della materia, anche secondo Boulzaler.Leone XII conoscendo il male
le leggi degli stali esteri. In questo libro ol- dell'aumento delle pigioni per rime- ,

tre le leggi romane pubblicate sopra si diarvi alquanto sgravò i padroni delle
grave argomento, si tratta delle costitu- case d' una parte della tassa fondiaria
zioni pontifìcie perciò espressamente e- ossia dativa reale (cioè d'un quarto, per
manate in difesa dei diritti e privilegi cui d'allora in poi incominciò l'annuale
dell'inquilinato, onde eliminare gli enor- vistosa deficienza dell' erario pontificio,
mi abusi die in progresso di tempo si aumentata poi per tante vicende, come
rinnovarono dai proprietari de'palazzi e silegge nel n.° 8 della Gazzetta di Ro-
case, i quali a' nostri giorni giunsero al ma 1848); pione sgravò affatto chi fab-
colmo, ad onta delle paterne provviden- bricava case nuove, e prorogò a 6 mesi
ze degli ultimi Pontefici. I diritti dell'in- e poi a 3 anni il decreto camerale a ve-
quilinato nascono dal decreto camerale nire dopo l'anno santo da lui celebrato.
di Paolo II del 1464, che promulgò sul- Finalmente il Fea rimarcò che anco gli
le case e pigioni. Quindi Sisto IV ripri- ebrei godono \\ j'us gazagà nelle case,
stinò il retralto o diritto di prelazione, di cui feci parola ad Ebrei, che impor-

per alcuni casi, nella compra delle case ta non solo un diritto d'inquilinato ere-
e ornato della città. Il retratto esisteva ditario, ma ancora la pensione regola-
nella legislazione romana, fu tolto da ta che uou può accrescersi a capriccio.
29I PA L PAL
Gregorio XVI emanò beneficile provvi- guì e compì, indi passò ai principi Alba-
denze riguardanti le pigioni delle case, ni che l'ampliarono con disegno di Ales-
onde non potessero essere espulsi al ter- sandro Specchi: si raccoglie dal Piazza,
mine delle locazioni quegP inquilini che Eusevologio trat. 1 3 , p. 17^ e 176, la
pagavano una pigione annua non mag- celebrità della libreria che vi ebbe il car-
giore di scudi 4°> come pure ne pubbli- dinal Francesco Nerli, e quella del car-
cò sulla nuova edificazione e ampliazio- dinal Albani in cui erasi unita quella del
ne delle case di Roma, con premi d'inco- cardinal Rasponi. Il cardinal Alessandro
raggimento. Emanò eziandio un'ortato- Albani decorò il cortile, le scale e prin-
ria ai possidenti delle case, ed in ispecie cipalmente gli appartamenti con molte
ai luoghi pii, perchè si astenessero dal- preziose antichità, ed arricchì con qua-
l' aumentare le pigioni agl'inquilini. Il dri insigni la galleria dipinta da Paolo da
privilegio poi degl'inquilini che pagava- Piacenza. Per le vicende de' tempi furo-
no pigioni di case o botteghe non mag- no tolti la maggior parte degli oggetti ,

giore di scudi 4°> ea< premi a favore ' primeggiando nell'odierna galleria Apol-
di coloro che ampliassero il fabbricato lo e Dafne di Poussin, Ercole d'Anniba-
di Roma, d'anno in anno lo rinnovò, le Caracci e alcuni paesetti di Claudio Lo-
disposizioni tutte che sono nella Raccol- renese. Nella cappella si conserva il cor-
ta delle leggi e si possono rinvenire ne- po di s. Albano , che il cardinal Carpe-
gP Case e Pigioni. Ol-
indici agli artìcoli gna trovò nel cimiterio di Ciriaca e nel
tre a ciò Gregorio XVI vietò ai luoghi 1692 donò alla famiglia Albani. Lo stes-
pii concedere in enfiteusi le case, senza so cardinal Albani fondò la Villa Alba-
l'obbligo espresso che non sarebbero in- ni (V.) , e la biblioteca con acquistare
grandite, per non aumentare la deficien- quella famosa di Cassiano del Pozzo, in
za delle case di tenui pigioni. A Pasqua cui erasi trasfusa quella dell'accademia
parlo della benedizione delle case. de' Lincei.Depredata nel 1798, d. Car-
Palazzo Accorambani. Nel rione Bor- lo Albani principe di Soriano (P.) ricom-
go, all'imboccatura della magnifica piaz- prò molti libri nel i8o3, indi vi furono
za della Cliìesa di s. Pietro in faticano riuniti quelli che possedeva a Vienna :

(P-), fu edificato dal cardinal Rusti- anche il cardinal Giuseppe Albani curò
euvei (V.), con architettura di Carlo Ma- il suo incremento. Il palazzo ha due fac-

derno, e die il nome alla piazza, miglio- ciate, con vastacortile, fontana infondo,
rata da Pio VI
che fece abbatterei me-
I
scala nobile e spaziosa l'appartamento :

schini abituri che la deformavano, rego- del primo piano venne dipinto nelle vol-
larizzando alcune case, quindi selciata te da Nicolò degli Abbiccì, con comode
nel 1 8-2 ^ dalla rev. fabbrica di s. Pietro, e ampie sale. Da ultimo lo abitò Maria
come dissi nel voi. XXV,
175, par- p. Cristina regina vedova di Sardegna, che
lando della fontana; indi passò in pro- rese memorabile la visita di Gregorio XVI
prietà ai marchesi Accoramboni, da cui con stupendo quadro, di che parlai nel
fiorì un cardinale. La facciata è soda, e voi. XLI, p. 146. A Biblioteca Vatica-
nelP interno sono belle camere vaste, e na, a Medaglie pontificie, a Museo Ca-
vi si ascende per comoda scala. pitolino riportai quanto per essi fu ac-
Palazzo Albani. Nel rione Monti, nel quistato dalle raccolte Albani in meda-
quadrivio delle 4 fontane, per le quali glie, medaglioni, statue, busti ed altre
vedasi il voi. XXV, p. 168. Oltrequanto sculture.
dissi ad Albani famiglia, Clemente XI, Palazzo Alberini. Nel rione Ponte,
Biblioteca albani e Palazzo Mattei, ae- presso e prima della Chiesa de' ss. Celso
giungerò che il cardinal Nerli lo prose - e Giuliano a dritta, il cav. Giovanni Al-
,,

PAL PAL a95


berini romano lo fabbricò con disegno di no esiste una gran cappella chiesa pub-
Giulio Pippi romano, poi diveuuto di blica, ornata con pitture a fresco di Ot-
Cicciaporci ne prese pure il nome. E mol- tavio Leoni e Antonio Pomarancio. Sul-
to stimato per l'architettura semplice, se- l'altare si venera l'immagine della Beata
vera e maestosa, murato di travertini e Vergine che credesi dipinta in tavola da
con maravigliosa solidità agiate sono : le Raffaele, copia di quella detta della Cle-
scale, comodi gli appartamenti. menza esistente nella Chiesa di s. Ma-
Palazzo Alberoni. Nel rione Trevi, l'e- ria in Trastevere, nella cappella gentili-
resse il cardinal Alberoni (di cui parlai zia degli Altemps: di questa del palazzo
ancora a s. Marino, a Piacenza ed altro- e come coronata dal capitolo Vaticano
ve) accanto la Chiesa de' ss. Angeli Cu- li 1 5 aprile 1673, tratta Bombelli,/too
stodi, opera di architetto di non gran me- colta delle immagini t. 2, p. 49- Fra pa-
rito, o almeno lo riedificò, perchè il Ber- recchie reliquie si conserva il corpo di
nardini lo dice già de' Buratti ; nell' in- Papas. Aniceto, rinvenuto nellecatacom-
ternoil cav. Gio. Paolo Panuini con mol- be di s. Sebastiano e donato da Clemen-
to garbo dipinse la galleria. te Vili al duca Gio. Angelo che a' 28 ,

Palazzo Aldobrandini. V. Ville di ottobre 1604 Io collocò in una bella ur-


Roma : pel palazzo della villa di Frascati na di marmo di giallo antico (ove giac-
V. Frascati e Aldobrandini famiglia. quero le ceneri dell'imperatore Alessan-
Palazzo Altemps. Nel rione Ponte, sul- dro Severo, come attestano alcuni) e nel
la piazza della Chiesa di s. Apollinare 1 6
7 ne scrisse la vi ta, come patrono del-
1

edificato dai duchi di tal nome e di Gal- la famiglia. A' 17 aprile vi si celebra so-
lese (V.) (di essi ho parlato in più luo- lennemente la sua festa, e nel 1840, ri-
ghi, come a Imola pei feudi che possede- correndo nel venerdì santo Gregorio ,

vano nel contado, così del celebre cardi- XVI permise che si trasferisse a'27 set-
nal Altemps nipote di Pio IV3 V., e fra tembre, pontificando la messa mg. r Gra-
gli altri ne' voi. XXVII, p. i5a,e XLV, ti vescovo di Callinico, con isceltissima
p. 1 12), con architettura di Martino Lun- musica vocale e istromentale. Ricca è la
ghi il vecchio, altri credono la fabbrica sagristia di preziose suppellettili, ed ewi
di più antica data. Ha buona facciata la pianeta con cui celebrava s. Carlo Bor-
ed è diviso in pianterreno e due piani romeo, la sorella del qualesposò Annibale
superiori terminati da un cornicione e- Altemps genera le delle milizie pontifìcie.
legante, con bel portone. Il cortile, tenu- Palazzo Altieri. Nel rione Pigna, sul-
to bel disegno e superiore al resto del- la piazza del Gesù, a sinistra della chie-
l' edifizio, credesi di Baipassare Peruzzi sa di talnome uno de' più superbi di
,

o di lui imitazione, anzi alcuni lo repu- Roma. Ne parlai a Altieri famiglia e


tano primario architetto del palazzo: fa di questa anche in molti luoghi ( come
bella mostra il cortile per ampiezza, sim- degl'illustri personaggi che fiorirono in
metria e ornati; è circondato inferiormen- essa, e di Marcantonio che contribuì al-
te da porticied archi sostenuti da pie- la famosa pacificazione dei Colonnesi, Or-
dritti con pilastri dorici, e superiormen- loro attinenti eseguaci, a Orsini fa-
sini e
te da un loggiato anche ad archi con pi- miglia lo celebrai), mentre del palazzo
lastri ionici e balaustri, terminando con della Villa parlerò aVille di Roma. In-
attico grande e buone finestre. Nel palaz- cominciato dalcardinal Gio. Battista, pro-
zo primasi ammiravanobuone statue ed seguito splendidamente da ClementeX, fu
altri oggetti d'arte, e tuttora ve ne sono compito il sontuoso edifizio dal cardinal
di decorazione; in una camera Romanel- Palazzi. Ad onore di Clemente X ricor-
li ben dipinse Giove e Venere. Nell'inter- derò, che incontro la porta minore deb
,

296 PAL PA L
]a chiesa del Gesù si vede una porticel- girare a tutte le scansie. Il cardinal Pa-
la con piccola finestra, già casipola d'u- luzzi notabilmente 1' accrebbe con gran
na vecchia donna che costantemente si copia di libri a slampa e di mss. impor-
rifiutò di venderla al Papa, sebbene ve- tanti del pontificato di Clemente X, ri-

nisse compresa nella fabbrica del gran- ducendola sontuosa coll'opera del dotto
dioso edilizio. In proseguimento di tem- Cartari archivista di Castel s. Angelo e
po divenuta proprietà degli Altieri , la avvocato concistoriale, che ne fu il pri-
fecero restare nella sua integrila a gloria mo bibliotecario , ed allora fu aperta al
del Pontefice, che per moderazione non pubblico, quantunque d'uso privato,
volle fare uso del suo poteresovrano. Ag- ma poi cessò di esserlo. Vedasi Piazza,
giungerò i principali oggetti che accre- Eusrvologio romano, trat. 1 3, cap. io,
scono i pregi di questo palazzo; in mar- della libreria Altierana al Gesù.
ini, due statue di Venere , una testa di Palazzi Apostolici. ^.Palazzi Apo-
rescennio Negro o Severo un Sile-di , stolici: in Roma furono quelli de'ss. A-
no, un prigioniero barbaro, una Roma postoli, d'Aracoeli, di s. Grisogono, di s.

trionfante di verde antico, due tavole di Maria in Cosmedin , di Marco di s.


s. ,

lapislazzuli, un'urna cineraria d' alaba- Maria Maggiore, di s. Maria ad Marly-


stro orientale e due ricche colonne di por- res, di s. Maria in Trastevere, di s. Pras-

fido. Fra le pitture meritano special men- sede, di s. Pudenziana de' ss. Quattro ,

zione, una battaglia del Borgognone, Cri- e di s. Sabina; sono gli attuali quelli del
sto nel sepolcro diWan-Dick, ritratto il Laterano, del Vaticano e del Quirinale.
di Tiziano fatto da lui, ed un gran qua- In detto articolo si tratta di tutti e dei

dro con bella marina di Claudio. La cap- principali fuori di Roma.


pella poi è tutta colorita dal Borgogno- Palazzo Astalli. Nel rione Campitel-

ne, egli sfondi bellissimi della sala sono li, della Congregazione della rev. fabbri-
di Carlo Maratta. Vi sono inoltre le 4 sta- ca di s. Pietro (P.) : è solido, ben scom-
gioni di Guido Beni, Marte e Venere di partito nell'interno, con scala comoda e
Paolo Veronese , s. Gaetano e il trionfo ornamenti semplici.
della Clemenza di Maratta, la stupenda Palazzo Barberini. Nel rione Trevi
strage degi' Innocenti di Poussin, la Ma- presso il quadrivio delle 4 fontane e la
donna di Correggio, un buon ritratto di piazza del suo nome, già Grimani, deco-
Raffaele, la Venere di Lauri, la graziosa rata dalla fonte descritta nel voi. XXV,
Madonna del Parmigiànino, l'ultima Ce- p. 1G8. Alle notizie riportate a Barberi-
na del Muziauo, la celebre Carità roma- ni famiglia, e Biblioteca Barberini, ag-
na del Guercino, ed una sua predica del gi ungerò le seguenti, mentre quelle della
Salvatore, il bel giudizio di Paride ed , famiglia sono ancora a Colonna fami-
un putto del Tiziano. Quanto alla pre- glia, Urbano Vili, Palestrita, Palazzo
gévole libreria, rinomata per antiche e- Sciarra Colonna, e relativi articoli. Nel
dizioni, essa fu riunita dal cardinal Gio. 1628 dall' architetto Carlo Maderno lo
Battista Altieri vescovo di Todi co'libri fece incominciare Urbano Vili Barberi-
di Mario suo zio, teologo insigne e cano- ni e terminare dal cav. Bernini : riuscì
nico teologo di s. Pietro, di Botiliogian sontuoso e vastissimo , isolato e circoli-
legista e per lungo tempo avvocato dei dato già da fossi a guisa di fortezza a- ,

poveri, e di alili antenati : la fornì d' o- vendolo descritto anche Ilier. Tetti :Ae-
pere legali e di quelle d'ogni autore co- des Darberinae Bomae 1642. Sotto il
,

spicuo in lettere. In seguito fu aumen- bellissimo portico della magnifica faccia-


tata e disposta in conveniente sala , con ta della via Felice che conduce alle 4 fon-
ingegnose comode scale e ringhiere per lane, trovami due nobili e comode sca-
PAL PAL 297
le,una a deslra a chiocciola ad imitazio- na di Caracci di sommo pregio, s. Bar-
ne di quella di Bramante al Vaticano con bara di Ciro Ferri Maria Vergine col ,

colonne binate, l'altra a sinistra più bel- Bambino d'Andrea del Sarto e bellissi-
la e maestosa, decorata di statue e bas- ma, s. Giovanni del Guerciuo. Nella se-
sorilievi, fra le un mi-
quali primeggia guente camera sonovi la cospicua Pietà
rabile bone antico. La vastissima sala che di Buonarroti, Samaritana di Roma-
la

serve a dar comunicazione ai diversi ap- nelli, il sogno di Giacobbe del Lanfran-

partamenti è maravigliosa per ampiezza co, il Salvatore e la Maddalena di Tin-


e altezza, come pure per avere la sua ster- torelto, il rinomato s. Sebastiano d'An-
minata volta dipinta superbamente a fre- nibale Caracci, un elegante quadro del
sco da Pietro da Cortona, in cui simbo- Pannigianino. Tornando nella gran sa-
licamente rappresentò le azioni più cele- la trovatisi il baccanale di Poussin, Ge-

Urbano Vili, mediante


bri e le virtù di sù Dell'orto, stupendo lavoro di Gherar-
5 scompartimenti, che compreso quello do delle Notti, il suonatore del liuto, s.

del centro formano altrettanti quadri di Caterina, il sagrifizio di Abramo, opere


composizione, nel cui mezzo l'arme Bar- di Caravaggio. In altre camere si ammi-
berina dalle virtù teologali si reca verso ra Icaro e Dedalo del Guerciuo, Ester ed
il cielo, con altre ligure simbolicbe, tra Assuero del medesimo, Tobia di Van-
le quali viene portata in trionfo la Prov- Neil' altro piano del palazzo si con-
tili.

videnza. Nel r.° scompartimento si vede servano pure marmi diversi e pitture an-
Minerva fulminare Titani; nel 2.°la Re- i tiche , come Venere, Roma trionfante ;
ligione e la Fede debellatrici della Volut- altri quadri sono in diverso appartamen-
tà; nel 3.° la Giustizia, l'Abbondanza, ed to, cioè il baccanale di Tiziano, Adone e
Ercole cbe uccide le Arpie, con allegoria Venere dello stesso, la vestale di Guido,
al gastigo de' malvagi; nel 4-° la Chiesa del quale è pure la Beatrice Cenci , s.

e la Prudenza, la fucina di Vulcano eia Francesco di detto Gberardo, la stupen-


Pace che chiude il tempio di Giano, il da Madonna di del Sarto, il magnifico
tutto descritto e spiegato dal citatoTe- Germanico di Poussin, s. Andrea Corsi-
li. Negli splendidi e vasti appartamenti ni di Guido Erodiade di Rubens s.
, I' ,

sono degne d'ammirazione molte opere Girolamo dello Spagnoletto, due Evan-
di antica scultura e parecchie pregievoli gelisti di Guerrino, ed in un gabinetto il

pitture. La l." contiene i cartoni in cui ritratto della Fornarina dipinto da Raf-
Pietro da Cortona effigiò le principali ge- faele suo amante , ed altro di essa forse
sta di Urbano Vili , oltre varie buone di GiulioRomano. Altri moltissimi qua-
teste, statue, sarcofaghi ed importanti dri e marmi stupendi si vedono in altre
iscrizioni in marmo. Dentro le camere cbe stanze primi e secondi non senza sin-
, i

costituiscono gli appartamenti magnifici golare pregio, e tra gli ultimi il rinoma-
è collocata una preziosa collezione di car- to Satiro dormiente di Bernini, una ra-
toni e quadri del Romanelli, del Camas- ra testa d' Alessandro il grande ,
Diana
sei, di Ciro Ferri, del Luti, del cav. Ca- cacciatrice, bronzo d'Adria-
due leste di

labrese e di altri sono di maggior me-


: no e di Settimio, un antico musaico col
rito, il Diana di detto Pietro,
sagrifizio a rapimento d' Europa, e finalmente uu
s. Cecilia di Lanfranco, tre paesi di Botò, singolare ritratto d'Urbano Vili di ter-
5 ritratti di Tiziano, uuo d' una giovi- racotta, modellato in creta col solo tat-
netta di Leonardo da Vinci, il ritratto di to, dal cieco Giovanni Cambiasi, mentre
Guido Ubaldo 1 duca di Urbino del Ba- in pittura vi è quello del Sacchi. Conti-

rocci. Nelle altre seguenti stanze sono vi guo a questa mole gigantesca è un ame-
belle teste di putti del Maratta, Madori- no giardino, ove già fu ['Obelisco del
,

2 9S PAL PAL
Pincio (f .), nel quale si vede la bella de' Mìnimi, edificato dal celebre cav. Lo»
statua colossale d'Apollo, oltre altre sta- renzo Bernini scultore e architetto, che
tue, ed il mirabile pino bellissimo, per l'abitò (si veda il voi. XIV, p. 218, per
altezza, diametro e ampiezza di rami gi- ciò ch'ebbe luogo in questo e nel dicon-
gantesco e per longevità sorprendente, on- tro edilizio dell'emulo Borromino ). Nel-
de fu molte volte dipinto dai paesisti e l'altro palazzo rimpetto a quello de' Ru-
celebralo dal cav. Belli anche ne' Di- spoli, tra i preziosi oggetti che contiene,
porti e riposi villarecci , p. 80. Annesso è il ritratto di Giacomo I re d'Inghilter-
vi è il vasto ed apposito locale in cui ra, rappresentato di faccia , di profilo e
nell'estate si giuoca al pallone, il quale di tergoda Wan-Dyck; la battaglia del
rilevo da un Diario di Roma, che nel Borgognone, il Figliuol prodigo del Bas-
1742 era stato ripristinato dalla nobiltà sano, la Verità statua grandiosa di Ber-
romana dopo un secolo che più non si
, nini, e il bozzo della famosa fontana di
esercitava, nel cortile del palazzo Gabriel- piazza Navona da lui eseguita, che de-
li Monte Giordano. Nel voi. XXXI, p.
a scrissi a Obelisco di piazza Navona.
i85( a p. 179 feci menzione della gio- Palazzo Bolognetti. Nel rione Pigna,
stra e torneo latti nel cortile), parlando incontro a quello di Altieri, edificato con
di questo giuoco, dissi in quali luoghi di due altri propinqui dai Petroni, con ar-
Pioma si eseguì. Innanzi all'ingresso prin- chitettura del cav. Fuga , sontuosa ma
cipale del palazzo apresi uno sterminato bizzarra negli ornati. Nella cappella do-
cortile, e sull'alto è situata la famosa bi- mestica si venera l'immagine della Ma-
blioteca Barberini , di cui trattò anco il donna, copia a olio del cav. Conca suli'o-
Piazza nell' Eusevologio trat. i3 , cap. riginale di Guido Beni, che a'20 agosto
della libreria Barberini alle quattro fon- 1796 mosse prodigiosamente gli occhi
tane y
e ne celebra i singolari pregi e il alzando e abbassando le pupille, rinno-
museo erettovi dal fondatore: tuttora so- vandosi il miracolo parecchie volte sino
no diverse iscrizioni prese al sepolcro dei agli 8 dicembre come descrive Mar-
,

Scipioni, sculture, lavori di bronzo e ter- chetti,De' prodigi, p. 171. Quando se-
ra cotta, qualche vaso etrusco, ed il bel guì il miracolo stava nell' altro palaz-
vaso di marmo ornato di bassorilievi, che zo Bolognetti a piazza di Venezia ora ,

vuoisi abbia contenuto le ceneri dell'im- Palazzo Torlonia, indi fu trasportala iu

peratore Alessandro Severo. In questa quello de' Cenci, doude nel 181 1 fu col-
principesca magione abitarono diversi locata nella cappella interna del sudde-
gran principi, ed anche Carlo IV re di scritlo palazzo.

Spagna, e la regina sua moglie Maria Palazzo Borghese. Nel rione Campo
Luisa vi mori nel 18 19, ond'ebbe luogo Marzo , superbo e veramente signorile ,
quella pompa funebre narrala nel voi. X, presso la Chiesa di s. Lorenzo in Luci-
p. 3o 7 . na, ed in un a quello incoutro tra la piaz-
Palazzo Bassano. Nel rione Trevi, ac- za omonima con colonnine e catene per
canto alla Chiesa di s. Marcello, archi- dividerla dalla pubblica via, ne parlai a
lettura di Tommaso de Marchis; fu già Borghese famiglia (^.), della quale di-
dei Cesi, Borromei , Mellini, Falconieri, versi sono gli articoli che la riguardano.
del principe della Pace d. Emmanuele Go- Alle cose già dette aggiungerò eh' è iso-
doi spagnuolo, da cui l'acquistò Costa. Iato, ed ha tre principali facciate, con
L'edilizio è solido, comodo e con buona due magnifiche porte e bella corte poli-
scala. ticatacon colonne di granito binate, sul
Palazzo Bernini. Nel rione Colonna, cornicione delle quali girano gli archi; il
presso la chiesa di s. Andrea delle Fratte portico inferiore è d' ordine dorico, e le
1

PAL P A L 299
colonne delle logge superiori sono ioni- di del Sarto, la Samaritana del Garofalo,
che; fra l'urie e le altre sono i oo. In fon- il Figliuol prodigo del Guercino, Lazzaro
a
do al cortile si vede piccolo e vago giar- risuscitalo d'Agostino Caracci. Nella 6.
dino, adorno d'alberi, statue e fontane ; sono gran pregio Leda col cigno del-
di
inoltre il cortile è decorato da statue co- la scuola di da Vinci, Susanna di Rubens,

lossali antiche. Si sale agli appartamen- la Fornarina amata da Tialfaele di Giu-

ti per due scale, la minore essendo a chioc- lio Romano, Venere di Paolo Veronese.
a
ciola con colonne isolate. Più dell'archi- Nella j. adorna di specchi, nelle com-
tettura, dà altissimo pregio al palazzo la messure dipinse bellissime fantasie Ciro
a
famosissima galleriaecollezione di super- Ferri. Neil' 8. visono 4 quadri di mu-
bi quadri di tutte le scuole, la più bella saico assai belli, uno de'quali rappresen-
diquante sieno in Roma e anche la più ta al vivo Papa Paolo V Borghese più ,

numerosa, contandone ben 1700 di ori- la ss. Vergine del Palma e altre egregie
1
ginali. I quadri di questa preziosa rac- pitture. IV e 1 a 9.' superbi sopra gli altri

colta sono collocati entro undici stan- sono il Figliuol prodigo di Tiziano, la con-
ze, e bisognerebbe un' opera per descri- versione di Paolo del cav. d' A r pi no
s. ,

verli , laonde solo accennerò principali i la Deposizione dalla croce di Pietro Pe-

tra' capolavori, unici per bellezza e rari- rugino il famigerato ritratto di Cesare
,

tà: il defunto principe d. Francesco dis- Borgia di Raffaele ed il ritratto di un ,

pose che questa galleria e gli oggetti che cardinale del medesimo
un ritratto di ,

sono nella Villa Borghese (['), fossero Pordenone la Madonna di Giulio Ro-
,

inalienabili, assoggettandoli al vincolo di mano, l'amor divino e profililo di Tizia-


fidecommisso. L' ingresso è sotto il por- no, due marine di Brilli un giovane di ,

a
tico inferiore. Nella 1." camera si distin- Caravaggio. Nella io. i più rinomati so-
guono la Madonna di Garofalo, altra di no la risurrezione di Lazzaro del Garo-
Ghirlandaio, la sacra Famiglia del Pol- falo, Madonna di del Sarto, Sansone di
laiolo, la ss. Vergine abbozzala da Raf- Tiziano, di cui è pure Gesù ed farisei, i

faele, s. Pietro dello Spagnoletto. Nella la ss.Vergine di Scipione da Gaela, le


2/ primeggiano la Maddalena d'Agosti- tre Grazie capolavoro di Tiziano , e la
no Caracci, 4 quadretti del Garofalo, s. celebre Danae che reputasi di Correggio.
Girolamo del Muziano, la sacra Famiglia Neil' ultima camera vanno ricordati la
di Tiziano, P incendio di Troia del Bi- Madonna di Gio. Bellini, la Giuditta di
rocci, la Venere di Scarsellino, e singolar- Tiziano sua bella, Lot e
in cui effigiò la
mente la caccia di Diana del Domenichino. le figlie diGherardo delleNotli, il ritrat-
Nella 3/ sono più cospicui s. Antonio di to di Ralfiele è di Timoteo della Vite,
Padova di Paolo Veronese, la propria fa- Madonna di del Sarto e due quadretti ,

miglia di Pordenone, Lucilla di Lanfran- di Carlin Dolci. Ne'superiori appartamen-


co, la sacra Famiglia di Pierin del Vaga. ti, entro cui sono superbe e ricche sup-
a
Nella 4- vanno segnalali il Battista di pellettili, esistono 8 bei paesi di Vernet,
Giulio Promano, due figure di Buonar- in una camera gli esimii affreschi usciti
roti, Europa rapita del cav. d' Alpino, dalla scuola di Raffaele, e condoni sui
precipuamente la deposizione della Cro- di lui cartoui , trasportati dal muro iu
ce di Raffaele acquisto di Paolo V la
, , tela dal casino di villa Olgiati , ora fa-
famosa Sibilla Cumanadel Domenichino cente parte della Borghese : essi rappre-
dipinta pel cardinal Scipione Borghese , sentano alcune storie delle nozze d'Ales-
la Visitazione di Rubens, Davide di Gior- sandro con R.ossane, e fra tutti riesce mi-
gione. Nella 5. a superano gli altri in pre- rabile quello figurante il bersaglio. Nel-
gio 4 Elementi d'Albano, la Madonna
i 1'
Eusevologio del Piazza, trai. i3, cap.
3oo PAL PAL
12, della libreria Borghesiana, si legge propri giovani adoperava una doppia
si

che nella parie settentrionale del palaz- forbice per tagliare panni addosso alla
i

zo, il cardinal Scipione Borghese coi li- gente (anzi quando alcuno voleva mali-
bri degli antenati e dello zio Paolo V, goare altri senza affrontarne il risenti-

fondò cospicua biblioteca. mento , nominava autori delia critica


Palazzo Braschi. INel rione Parione, maestro Pasquino e suoi garzoni), era i

Pio VI
Braschinel 1791 lo riedificò su ilconvegno degli oziosi e maldicenti, che
quello già degli Orsini (V.) che pagò }
sul limitar della porta deridevano pas- i

scudi 5o,ooo ai Caracciolo Santobuono seggieri. Dopo la sua morte, rinvenuta

proprietari d'allora, per la sua famiglia, detta statua innanzi la sua bottega, subi-
cui acquistò pure il ducato di Nemi, qua- lo gli fu dato il di lui nome, ed i suoi
le descrissi nel voi. XIX, p. 32 e seg. amici per continuare le loro mormora-
Oltre ciò che riportai del palazzo a Era- zioni, sindacazioni e amare critiche, iu-

sch! famiglia, clevesi aggiungere cl/è di cominciarono ad attaccare sul piedestal-

solida struttura e imponente, formandosi lo dell'informe marmo i loro scritti ma-


di due piani nobili, con tre porte, corti- ledici e ogni specie di satire, per cui dal
le e due scale; una di queste è veramente nome della statua siffatte riprovevoli mor-
bella e magnifica, per forme eleganti dacità presero di pasquinate.
quello
e ricchezza di marmi. Nell'appartainen- Quindi Papi, cardinali, prelati , signori,
lo nobile era il celebre Antinoo acqui- forestieri, tulli furono segni de'pungen-

statoda Gregorio XVI pel suo Museo ti motteggi del maligno e inesorabile Pa-

Gregoriano Laleranense (F .): sono ope- squino, che spesso cambiò la satira in li-
re assai pregiate le statue di Cincinna- belli infamatoria Sdegnato di ciò Adria-

to, di Giulia Augusta, di Diana e di no VI, per reprimere tanta licenza, che
Bacco, due ampie tazze di rosso antico e avea colpito lui ancora, risolse di far git-
un sarcofago con baccanale. Nell'appar- tare la statua nel Tevere, ovvero col fuo-
tamento superiore sono quadri in picco- co farla distruggere; ma ne fu distolto
lo numero, ma tulli di un merito distili- da un sagace domestico, che gli fece os-
to, cioè diversi di Garofalo, massime le servare, che allora Pasquino si farebbe
nozze di Cana; Sansone e Dalila di Ca- sentire più forte delle rannocchie che so-
ravnggio, l'adultera di Tiziano, la Ma- no nel fondo delle paludi, e che riducen-
donna di Morillo, la sacra Famiglia di dolo in poi vere poeti ed seguaci di P.i-
i i

Caiacci, Lucrezia di Paolo Veronese, squino celebrerebbero ogni annol'anni-


l'adorazione de' Magi di Signorelli e lo versarlo del supplizio con funerali pieni
sposalizio di s.Caterina di fr. Bartolo- di sarcasmi, lacerandola memoriadi quel-
meo da Marco. Sul cantone del pa-
s. Io che avealo processato. Laonde restò
lazzo è la tanto famosa statua mutilata Pasquino in possesso de'suoi diritti mor-
di Pasquino che dà nome alla piazza, daci, lacerando impunemente con salire
creduto Ercole o meglio e più assai prò- 1a fama de' vivi e de'morti. Questa sta-

labilmente Menelao che sostiene il cor- tua dopo il suo ritrovamento , era stala
pò dell'estinto Patroclo : d'eccellente scab collocata sul cantoue del palazzo, ma uel-

pello, scavata ivi sul principio del secolo la riedificazione di esso fu trasportata nel
XVI, ed assai lodata dal Bernini, ben- lato opposto del palazzo Pamphilj a' 1
f

thè monca, senza naso, senza brac-


così marzo 791, sopra nuova base provviso-
1

ria e senza gambe, un vero tronco. Nel- ria, donde poi fu restituita al suo .antico

le vicinanze eravi un sartore chiamato silo; né si deve tacere, che in alcune fe-

Pasquino, fecondo di motti pungenti e ste della città e in occasione de' possessi

satirici, per cui la sua bottega, dove coi de' Papi, passando per la via la pompa
PA L PAL 3oi
della cavalcata, fu abbellita e trasformata tua a Marco, pensarono meglio di si-
s.

iu varie simboliche figure. Anche i poeli tuarla in Campidoglio. Deve notarsi che
io personificarono, facendo di Pasquino nel rimoverla dall'antico suo luogo, si
un figlio di Morno e della Satira: quindi rinvenne quella gran tazza di granito che
ai satirici si die nome di
il secretai ii ma' ora serve di fonte presso V Obelisco Qui-
gistri Pasquilli. In argomento ci diede e- rinale. Sisto V fece collocare la statua
rudite notizie il Cancellieri nelle sue o- nell'atrio del palazzo de'conservatori, poi
pere e nell'opuscolo -.Notizie delle due fa- Museo Capitolino , ove Giacomo della
mose statue un Fiume e di Patroclo,
di Porta la situò per prospettiva della sot-
dette volgarmente di Marforio e di Pa- toposta fontana ,
ornata posteriormente
squino, Roma 1789. colle figure d'am- da Clemente XII con altre statue di sa-
bedue le statue , loquaci per deprimere tiri ch'erano nel palazzo Valle e risto-
,

l'altrui riputazione, e di altre simili par- rate ad uso di Telamoni, verso il i-34-
lerò a Palazzo Stoppasi. Altre amene e- Xei voi. XV, p. i65, pei promovendi
rudizioni su Pasquino e Marforio il Can- al cardinalato o al pontificato, massi-
cellieri riporlo nel Mercato, p. 55 e seg. i me pel conclave, X\X\11I, p. 14-, e
Del simulacro di Marforio compagno an- XL1Y, p. 180, riportai le pene e ceu-
tico di Pasquino nel linguaggio odioso, mi sure emanate da s. Pio V, da Gregorio
sembra opportuno qui farne breve cen- XI \ e da altri contro gli autori delle sa-
no, dopo che tanti gravi scrittori tanto tire e dei libelli, parlando pure degli a-
parlarono di ambedue dai primordi del nonitni, per punire i quali provvidero le
secolo X\ I, benché ora, senza far parla- leggi canoniche, fn causa V, q. r per tot. ,

re i simulacri, di libelli fatalmente si ab- e civili in 1. i,c de libel. fatn. Di queste


bonda, tanto per esagerare gli altrui ili- pene tratta ancora il Rodotà, De' giuochi
che per calunniare. La statua colos-
tetti, p. - e seg., con l'autorità de' santi padri,
sale di Marforio, di bella greca scultura, de' giureconsulti , delle leggi romane e
è giacente con urna sotto il braccio e con pontificie, avendo Carlo Magno ne' ca-
nicchio oconchiglia in mano, avente bar- pitolari assoegettati gli autori de' libelli
ba e lunghi capelli. Gli archeologi l'at- famosi alla flagellazione. L'Artaud, Star,
tribuiremo a varie deità come Giove e , di Leone XII, p. 26, parla delie pub-
Nettuno, non che a vari fiumi come il , blicazioni ordinarie o sia del genere sa-
Reno, il Tevere e la Nera però comu- ,
tirico, o sia del lodatario, che si fanno
nemente è tenuta rappresentare l'Ocea- sempre in occasione de' conclavi, frutto
no. Fu ristorala prima del 1 5q5. poiché particolare dello spirito de'romani, e ne
vuoisi che avesse perduto mani e piedi, riporta alcune. Anche il Xodari, Vitac
e vi fu chi disse dal Buonarroti, che pe- Poni., parla di queste licenze romane,
rò era già morto nel i56i. Anticamen- che appella sa lei romanorum, satyri-
te questa famosa statua stava nel foro Ctis argutias. Vedasi Persio Fiacco, Sa-
d'Augusto, pressoi! fòro e tempio di Mu- tire ital. lai. tradotte, dal Monti col leito
te, e da questo prese poi il nome corrot- a fronte, Firenze 1826. D. G. Giovenale,
to di Marforio. Tale tempio e foro sta- Satire tradotte col testo e con note da
vano incontro al Carcere Mamertino, nel Zeffirino Re, Padova i838.
luogo che ancor oggi dicesi la via di Mar- Palazzo CafT.irelli. Nel rione Campi-
forio, la quale metteva al foro e al tem- te-Ili, sulla sommità occidentale del Mon-
pio di Marte , nel cui sito per memoria te Capitolino (/'.), nel luogo ov' era la
ilMarlinno pose una lapide. I romani la famosa rupe Tarpea, ciltadella o fortez-
rimossero per ornare il fonte di piaz?a za dell'antica Roma, che divenuto deser-
Xavona; ma nel trasporto, giunta la sta* to e pascolo di capre, i\\ detto monte Ca-
3os PAL PAL
piino. Fu edificato dai ducili CafTarelli ,
primo orto botanico nel giardino tutto-
donde uscì il gran cardinale Scipione Bor- ra esistente: la sala in cui si adunavano
ghese, con architettura di Gregorio Ca- i lincei è quella che viene immediatamen-
nonica , da dove si gode una delle più te dopo la cappella, e nel fregio in mezzo
belle vedute della città. Vuoisi che detta alle finestre dalla parte esterna vi è un tro-
famiglia fosse la prima cui venne concesso feodipinto colle linee,emblerua dei lincei.
l'onore di abitare in sito rinomato, ed sì Narrai inoltre che nel 1798 l'acquistò il

il Cancellieri nel suo Mercato, marchese Ulisse Pentini, al tempo sot-


p. io, rac- cui
conta che l'area la donò Carlo impe- V to l'impero francese in questo palazzo si

ratore nel i536, quando si recò in Ro- fece la solenne consagrazione degli olii
ma, ad Ascanio Caffarelli, uno de' suoi santi, vi furono consagrati due vescovi ,

paggi, non perchè la famiglia lo avesse al- e vi ehbe luogo l'ordinazione dei chieri-
loggialo nel proprio palazzo, poi degli ci. Da ultimo comprò il palazzo il baro-
Stoppante ova de'Vidoni,ciò non avendo neCamuccini, il cui celebre padre e som-
avuto luogo, come dissi a quell'articolo. mo dipintore Vincenzo ricevè questo ti-

Inoltre il Cancellieri dice che il vero co- tolo da Pio Vili {V). Delle beneme-
gnome antico è Caramelli e riporta altre renze di tal personaggio e suoi distinti
notizie analoghe. pregi ne parlai in più luoghi, come nel
Palazzi di Campidoglio. Nel rione voi. XI, p. 18, ed a Musei, gloriandomi
Campitelli. V. Campidoglio, Museo, Ca- di aver goduto la sua henevolenza. La
pitolino e Monte Capitolino. Nel museo Depositala Urbana } che un tempo fu in
fu collocato il bellissima cavallo di bron- questo palazzo, nel marzo i85o venne
zo, trovato nell'aprile 1 1>49 ne " e f° n - trasferita nel palazzo Palombara io via
dnmenta d'una casa al vicolo della Pal- dell'Impresa.
ma in Trastevere. Palazzo della Cancelleria. Nel rione
Palazzo Camuccini. Nel rione Ponte, Pacione. U. Cancelleria apostolica.
nella via della Maschera d'oro e presso Palazzo Carpegna. Nel rione s. Eu-
piazza Fiammetta, così chiamata dall'a- stachio, presso la piazza omonima, quasi
vere! abitato una favorita di Cesare Bol- centro dell'abitato di Roma, incontro l'U-
gia duca Valentino di tal nome, come nar- niversità romana (V-)- In Roma vi so-
ra Cancellieri nel Alenato, p. 128 e la , no palazzi, che se non hanno un merito
Chiesa di s. Tnfone(U.), incontro a quel- architettonico, ebbero celebrità pei mu-
la casa di assai buona architettura, che sei, gallerie di quadri e librerie
che con-
sotto le finestre del primo piano contie- tennero, fra 'quali uno è certamente que-
ne un eccellente fregio dipinto a chia- sto palazzo vasto, isolato in forma di cem-
roscuro, opera esimia di Polidoro da Ca- balo, da ultimo restaurato, abbellito e
ravaggio scolare di Raffaele, rappresen- aumentato dall'odierno conte Luigi Car-
tante Niobe quando si fa adorare alle gen- pegna, massime ne' due piani nobili, il
ti che portano tributi, vasi e altri doni. primo de'quali con grandeeleganza e ma-
La facciata di questo palazzo egualmente gnificenza. L'edilìzio prima eradei mar-
era tutta dipinta con alheschi dell' en- chese Baldinotli (il marchese Cesare nel
comiato artista , in cui espresse il ratto secolo XV lì maritò sua figlia a France-
delle Sabine, che l' intemperie de' tempi sco Maria de' conti Carpegna, come ri-

fecero perdere. Ne' voi. I, p. 43, 72, XI, levasi dal Marchesi, Galleria dell'onore,
p. 1 36, XIX, p. i5o, XLV11I, p. 295, che tratta della storia de'Carpegna e dei
XL1X, 58, narrai, ehe mentre n'era
p. Baldinotti). L'acquistò il cardinal Gaspare

proprietario il celebre Federico Cesi vi Carpegna nel 1 7 1 o,che ne decorò le sca-


istituì l'accademia de' Lincei confarci il le di belle sculture; tra le poche supersti-
P A L PAL 3o'

ti merita menzione Ma re*Au- la statua di cui tanto mi giovai : Osservazioni iste-


relio che nella parte interiore ricevè un riche sopra alcuni medaglioni antichi, del
cattivo restauro. Per la composizione è museo del cardinal Gaspare Carpegna,
lodata la fontaua del cortile, rappresen- con rami, [698. Nella Roma sacra,
Roma
tante in istucco il cavallo Pegaseo. Del- antica e moderna, ivi stampata nel 1687
a
l'antichissima, potente e nobilissima stir- a p. 82 della par. 3. si legge. -> Il pa-

pe de'Carpegna, signori sovrani della con- lazzo del cardinal Carpegna nel rione di
tea di Carpegna in Alontefellro,a questo s. Eustachio è ricco di bellissime suppel-
articolo e a s. Marino parlai, e meglio a lettili con famosi quadri di valeuti pitto-

Urbino, descrivendo Carpegna e luoghi ri, con buona libreria d'ogni scienza gre-
annessi. JVelle biografie de' celebri cardi- ca e latina, e studio di medaglie e meda-
nali Ulderico e Gaspare Carpegna romani, glioni d'oro, argento e metallo, carnei e
accennai (oltre la storia dell'illustre fa- intagli '".
Il Cancellieri ne' Possessi dei
miglia ; Genealogia storica del
altra è la Papi ricorda diversi personaggi della fa-
Guerrieri, Rimini 1667, avendone par- miglia Carpegna, intervenuti alle caval-
lalo il Marchesi anche nella Storia della cate col baronaggio romano quali Pag-
città di Rimini) che il primo raccolse e ali- gi dei Papi (F.), ed in quello di Pio "\ I

mentò gran quantità di poveri e pellegri- fu paggio Giulio Carpegna, poscia prela-
ni nell'anno santo nel suo palazzo , cioè to e protonotario apostolico , col quale
non in questo, ma in quello de' conti di grado cavalcò nel possesso di Pio VII :

Scavolinoa fontana di Trevi, accanto al narra ancora, che Clemente X concesse


vicolo che dai proprietari del palazzo pre- niCarpegna suoi parenti nel 673 la cu- 1

se il nome di Sca volino, già Yaini ,


poi stodia diPorta Angelica la quale per ,

Cavalieri (per averlo ereditato nel i-3i morte del conteFrancesco senza figli ma-
alla morte del conte Ulderico Carpe- schi,Benedetto XIV nel 1 7 5>o conferì al
gna signore di Scavolino) e ora Colli- proprio nipote Lambertini. Ne' voi. V ,
a
cola. ÌNella biografia del cardinal Gaspa- p. 22 1, e XL1V, p. 8 r, col." l." e 2. rac-
re, eruditissimo e versato in ogni scien- contai che sotto Benedetto XIV museo
il

za , riportai che essendo egli infermo, e la collezione delle medaglie degl' im-
si recò nel palazzo Carpegna a s. Eu- peratori e de'medaglioni fu collocata nel-
stachio (poiché il cardinale già da molto la Biblioteca Vaticana e contiguo Mu-
tempo lo abitava ) Clemente XI cou 35 seo. Questi preziosi oggetti non furono
cardinali a tenere solenne congregazione venduti dai conti Carpegna, ma deposi-
nella di lui camera, ciò che il cardinale tatinel Musco e Biblioteca T'aticana.on-
fece rappresentare in un quadro; dissi an- de fossero meglio custoditi, come risulta
cora che il cardinale in questo palazzo dal chirografi) di Benedetto XI V del 1.
formò museo e biblioteca, con collezione maggio
DO i'-li.li
/ '
1 2 luglio
o
esibito in atti
di codici, citando l'opera che ne traila : di Gregorio Castellani segretario di ca-
essa fu scritta dal custode e prima pub- mera, non che dal successivo moto-pro-
blicata nel 16-9 a Roma in italiano, ma prio del medesimo Papa de'?.- febbraio
generalmente si attribuisce al Bellori, al- .•753 riunito in detti atti. Ma come ri-

meno le spiegazioni. Il mu*eo si aumen- marcai ne'citati luoghi e altrove, nell'in-


tò colle antichità trovate nelle catacom- vasione de'repubhlicani francesi nel pon-
be in cercare corpi de'ss. Mai tiri, poi-
i tificato diPio VI, il medagliere e alcuni
ché il cardinale come vicario di Roma pre- altri oggetti furono trasportati a Parigi.
siedeva agli scavi. Il senatore fiorentino Palazzo Cesarmi Sforza. Nel rione
Filippo Buonarroti , discendente di Mi- Ponte. V. il voi.VII, p. 191 e 192, e
chelangelo, ci diede la dottissima opera di per la famiglia, Conti, Genzano e gli ar-
3o4 PAL P AL
ticoli in essi citati. Della sua antica e co- Dégna e deCavalieri, architettato dal Bor-
spicua libreria parlò il Piazza, Eusevo~ i-omino, che fecevi scala a chiocciola sen-
logio trat. i3, p. 177. za gradini, che dolcemente salendo met-
Palazzo Chigi. Nel rione Colonna e te alla sommità dell' edilìzio. V. Palaz-
piazza omonima, del cui sito ed eiezione zo Carpegjva.
già parlai a Biblioteca Chigiana, Chie- Palazzo Colonna. Nel rione Trevi, de-
sa di s. Carlo a' CATi\ARi,e Chigi fami- scritto ne'luoghi citatiaPALAZZO aposto-
glia. Questo grandioso palazzo è posto lico de' ss. Apostoli, presso la cui chie-
in isola, ha due facciate e ingressi princi- sa sorge vasto e magnifico, e dove Pio
pali, con la corte fornita di buoni e so- VII si recò a battezzare le gemelle vi-
lidi portici, e copiosa fonte di acqua Ver- venti, le già imperatrice d'Austria e du-
gine. Dal maestoso vestibolo a dritta s'in- chessa di Lucca e di Parma, come dissi
contra la scala grande e comoda, al cui nel voi. IV, p. 21 3. I pianterreni che gi-
principio sono due busti di marmo, indi rano attorno ai tre lati furono dipinti a
un cane mastino bene scolpito. Nella pri- frescoda Poussin, dal Tempesta, dal Po-
ma vasta anticamera si trovano due pre- marancio, da Allegrini e dal cav. d'Ar-
gievoli lavori di Bernini, rappresentanti pino. Nella gran sala è un busto colossa-
la morte e la vita in marmo bianco , la le in marmo e due angeli dipinti dal cav.
prima l'espresse con teschio umano, l'al- d'Arpino ;le pitture sulle porte della pri-
tra in un fanciullo dormiente, e posano su ma anticamera sono di Sacchi. Prima la
due cuscini di pietra di paragone. Ivi sono galleria era una delle più ricche di R.o-
pure l'affresco delle Grazie, s. Francesco ma e conteneva i362 quadri, divisi fra
di Bacicelo, e s. Pietro di Pietro da Corto- gli eredi del contestabile d. Filippo, co-
na. Nella sala seguente le importanti sta- me dissi nel voi. XIV,
296, parlando p.
tue di Venere, Mercurio e Apollo, oltre delle cose preziose di questo appartamen-
parecchie pitture -del Garofalo e di altri, to. Ora nelle stanze che precedono la gal-
s. Cecilia di Guido Pieni. Segue la stan- leria sono ritratti di Lutero e Calvino
i

za con l'Angelo custode di Pietro da Cor- di Tiziano, l'Angelo Custode del Guerci-
tona, la Flagellazione del Guercino, i Pro- no, il ritratto di Francesco Colonna di
fanatori del tempio d' Albano, Cristo di Stali, una mirabile Madonna del Guerci-
Caiacci, due ritratti di Tiziano, la Mad- no, il genio della musica di Paolo Vero-
dalena dello Spagnolello e altri bei qua- nese, la risurrezione di Lazzaro del Par-
dri. In altra camera le mezze ligure di migianino,ed altri quadri. Entro il vesti-
Marte, Venere e Amore si attribuisco- bolo della gran galleria sonovi buoni di-
no a Leonardo da Vinci evvi eziandio il ; pinti, e delta galleria magnificentissima
bozzetto del famoso s. Romualdo di Sac- è lunga palmi 3^8, larga 5o divisa da ,

chi (che altri credono possedere), la Pie- 4 grandi colonne di giallo antico V in- :

tà di Guido, s. Pietro del Domenichino, cominciò Antonio del Grande e compì Gi-
ed altri dipinti stimabili. Nel secondo pia- rolamo Fontana: nella volta dipinsero pit-
no si custodiscono in un gabinetto di- i Lepanto, iu
tori lucchesi la battaglia di
segni originali di Giulio Romano, Berni- cui Marc' Antonio Colonna comandava
ni, Sacchi ed altri preclari artisti, oltre quale ammiraglio di s. Chiesa. Della ce-
un musaico con uccelli. I pregi della ce- lebre libreria Colonnese o Sirleta di-
lebre biblioteca sono ancora riportati dal scorre il Piazza, Eusevologio, tvat 1 3, cap.
Piazza, Eusei'ologio trat. 1 3, cap. 8, del- 1 5 : la fondò il cardinal Ascanio Colou-
la libreria Chigià na. na e accrebbe il cardinal Sirleto.
Palazzo Colligola. Nel rione Trevi, Palazzo della Consulta. Nel rione
presso la fontana di lai nome, già de'Car- Monti e cosi detto per averlo edificato
P AL PAL 3o5
Clemenle XII per la Congregazione di aggiungere la sacra Famiglia di Barocci,
y Berghem, la Vene-
Consulta (f .) } sulla piazza del Quirina- la levata del sole di

le e pertinenza de' palazzi apostolici, pel re d' Albano la Presentazione di Gesù


,

segretario e segreteria de Brevi (ove dis- al tempio di Paolo Veronese, un coni-

si che il foriere maggiore pose la prima glio d'Alberto Duro, Cristo portato alla
pietra con medaglie) e pei quartieri dei sepoltura di Lodovico Caracci, la Madon-
Cavalleggieri e Corazze (F.) } con scude- na di Sassoferrato, altra di del Sarto, s.

rie pei cavalli, cui successero, come nelle Girolamo di Tiziano, s. Pietro e s. Gio.
abitazioni, le Guardie Nobili (!*•)> Il Pa- Battista di Guido Reni, il Salvatore di
pa fece perciò coniare la medaglia col pro- Carlin Dolce, la Maddalena di Maratta,

spetto del palazzo e l' iscrizione : Adini- una battaglia e s. Sebastiano di Piubens,
nisJLrorum Comodo Et Equilum Stallo- per non dire di altre; meritando ricor*
nibus 1737, anno in cui fu compito. L'ar- darsi una sedia curule trovata nel Late-
chitetto cav. Fuga nella facciata principa- rano un sarcofago
, colle Nereidi, e uà
le fece tre portoni, i laterali pei quartieri quadro di musaico da Guido. tratto
delle guardie, quello di mezzo pel cortile Palazzo Costaguli. Nel rione s. Ange-
decorato di due colonne doriche, con so- lo, sulla piazza della fontana delle Tarta-

pra due statue di marmo rappresentanti rughe, descritta nel voi. XXV, p. 169,
laPodestà pontificia e la Giustizia, opere eretto nel pontificato di Paolo V, con ar-
di Filippo Valle; mentre sulle altre due chitetture di Carlo Lombardo aretino, nel
porte sono trofei militari scolpiti in mar- sito ov era la Leonardo, di
chiesa di s.

mo. Al cornicione sovrasta la balaustra- cui parlai nel voi. XI , p. 2o3. Entro il
mezzo l'arme di Cle-
ta di travertini e in nobile appartamento sono pitture pre-
mente XII sostenuta da due Fame, scul- gievolissime. La volta d' una camera la
ture di Paolo Benaglia. E' pregievole per dipinse a fresco l'Albano, rappresentan-
sontuosità, comoda scala, bello scompar •
dovi il rapimento fatto di Deianira dal
to degl'interni: il gran cortile ha 4 P or * centauro Nesso. In altra evvi nella volta
te, ed é solido edifizio. Nel muro esterno la pittura sublime del Domenichino, e-
laterale del palazzo pel vicolo omonimo, sprimente la Verità scoperta dal Tem-

entro una specie di cappelletta incavata po, con allusivi episodii. Nella volta della
a
e custodita da cancello di ferro, si con- 3. camera pure a fresco, Guerciuo ef-

serva l'immagine di Maria Metter graiiae figiò Armida che vagheggia Rinaldo dor-
et misericordiae dipinta a fresco sulla pa •
miente. In quella della galleria si vede
rete, sedente e in allo di sostenere il di- Venere, Cupido e altre deità delca v. d' Ar-
\in Figlio. A'9 luglio 1 796 cominciò mi- pino. Segue la camera nella cui volta e-
racolosamente ad aprire gli occhi con di- spresse Lanfranco la Giustizia e la Pa-
versi e frequenti movimenti, al modo nar- ce. Nell'ultima Romanelli colorì Arione

rato da Marchetti, De' prodigii, p. i65. sopra un delfino, con veduta marina. Con-
Al presente vi abitano anche il cardinal tiguo a questo palazzo è quello de' Boc-
segretario de' memorali, ed i gendarmi capaduli (del quale scrisse importanti no-
pontificii. tizie il Bicci, perciò citato in più luoghi
Palazzo de' Converlendi. Nel rione del Dizionario) ora de'Costaguti,ove ani-
Borgo. V. Ospizio de' convertendi. miransi bellissime pitture dei Poussin che
Palazzo Corsini. Nel rione Trasteve- a lungo vi dimorarono, ed in alcune ca-
re, già descritto a Bibiioteca Corsini e mere fecero belli fregi e storie romane ;

Coasrat famiglia, in un a quanto vi si vi sono pure egregi paesi eseguili anco


ammira di più raro tra i dipinti nella co- sui mobili. Qui erano i sette Sagrameu-
spicua galleria , cui si può de' più scelli ti di Nicolò Poussin, ora in Inghilterra,
vol. t. 20
3o6 BAL P A L
le cui incisioni sono nella calcografia ca- Palazzo Gabrielli. Nel rione Ponte,
merale. già degli Orsini (F.), sul Monte Gior-
Palazzo della Curia Tnnocenzìana . dano (F.), ove gioca vasi al pallone, di-

Nel rione Colonna. F. Curia Innocen- vertimento che ora avendo luogo presso
ziana. Al presente non vi è più il Teso- il Palazzo Barberini, a quell' articolo

riere o ministro delle finanze, ma il tri- notai (piando in questo Gabrielli si rin-

bunale criminale e la polizia. novò. Alle notizie riunite ne' luoghi ci-

Palazzo della Dateria. Nel rione Tre- tati,aggiungerò che nel decorso secolo
vi. V. Dateria apostolica. i presenti padroni lo ridussero allo stalo
Palazzo Daria. F. Palazzi Pamphilj. odierno, con architetture di Carlo Rusl;
Palazzo Falconieri. Nel rione Rego- più moderne sono le belle scale. Gli ap-
la, nella viaGiulia, accanto alla chiesa partamenti sono bene scompartiti, con
ihU'arriconfraternita della morie, venne alcuni antichi marmi e busti, primeg-
rimodernato con architetture di France- giando il Sileno e Diana Efesina ; vi so-
sco Borromini, massime nella facciata. no anche bei quadri e strumenti di fi-
L'interno è bene scompartito, comode sica. Le belle pitture a tempera, rappre-
sono le scale, vago il cortile e di amena sentanti fatti mitologici e della s. Scrit-

vista, gli appartamenti signorilmente ab- tura, sono di Liborio Coccelti. Della fa-
belliti. Vi fu già una raccolta di quadri miglia Gabrielli parlai a Gucdio e alle
antichi stimata, come pure la celebre gal- biografie de' cardinali.
leria del cardinal Feseh, che vi abitò. Palazzo Gaetani o Caelani o Caser-
1 Falconieri eredi àe'MìWnì hanno vil- ta. Nel rione Monti: ne parlai in un ad
la a 31 onle Diario, e propria a Fra- altri palazzi, a Caetani famiglia ed a

scati (F.). Palazzo Mattei. Vedasi l'opuscolo Re- :

Palazzo Farnese. Nel rione Regola. censio plantarum villa alane orlo bota-
V. Farnese famiglia. nico Francisci Gaetani, Romae i8o3.
Palazzo Farnesina. Nel rione Tras- Palazzo dell' ordine Gerosolimitano
tevere. V. Farnese famiglia e Palazzo o di Malta. Nel rione Trevi, incontro a
Regis. quello di Doria Pamphilj al Corso. Que-
Palazzo di Firenze. Nel rione Campo sto palazzo venne edificato dal duca di
Marzo, presso la chiesa di s. Nicolò dei Nevers con architettura del Rinaldi, il
prefetti dell'ordine de' Predicatori, dei quale nella facciata sfoggiò uno stile mez-
granduchi di Toscana , già delle fami- zo italiano e mezzo francese, con trop-
glie del Monte e Cardelli. Prima dell'o- pi ornati. Luigi XV
l'acquistò per l' Ac-
dierno signore, il palazzo fu in parie rie- cademia di Francia avendo il
{F.), ma
dificato nelle facciate interne, cortile e granduca di Toscana al di que-
cominciar
giardino, dall'architetto Giacomo Ba- sto secolo ceduto ad essa la Fi Ila Medici
rozzi da Vignola, che adoperò deco-
vi .(F.), ebbe in cambio questo palazzo che
razioni di buon gusto, formando nella vendè all'ex re d'Olanda Luigi Bona-
corte un portico quadro in colonne an- parte conte di s. Leu. Da questi lo com-
tiche di granito d'elegante mosti a. Il me- prò Maria Teresa regina vedova di Sar-
desimo incominciò egregiamente il lato degna, che morendo lasciollo alla figlia

verso piazza Nicosia, ma restò incom- Maria Cristina regina di Napoli, dalla cui

pleto. Si ascende per comoda scala al- corte l'acquistò la contessa di Rosemberg,
l'appartamento nobile, adorno di pitture di cui feci cenno nel voi. XIV, p. 297 ;

del Primaticcio ed alfreschi di Prospe- e dagli eredi di essa per scudi 80,000
ro Fontana. Vi risiede il ministro ed il Io comprò il luogotenente Candida per
console generale di Toscana. l'ordine Gerosolimitano. Il portone è bel-
1» AL PA L 3o 7
Io* e le colonne clie l'adornano sosten- tezzata la giovane Fatimè circassa, fa-
gono la loggia del piano sovrastante al cendole da padrino il commendatore Pio
piano terreno e ai mezzadi. Ampio è il Grazioli, e la contessa de DivonneViel-
vestibolo, con sua corte in fondo ; co- là da madrina.
moda la scala e bene distribuiti gli ap- Palazzo Imperiali o T'alenlini. Nel
partamenti ; tutta la fabbrica ha molla rione Trevi, sulla piazza della Chiesa
solidità, parte essenziale degli edilìzi. de' ss. apostoli, maestoso edifizio che si

Palazzo Giustiniani. Nel rione s. Eu- eleva sulle rovine del tempio dedicato
sta cb io, presso la Chiesa di s. Luigi dei da Adriano a Traiano e congiunto al

francesi, edificato dal marchese Vincen- suo foro, di mirabile solidità, buone sca-
zo Giustiniani, celebre per ricchezza e le, vasti e ben compartiti appartamenti,

logia munificenza, con architetture di con porta quadrata ornata di due colon-
Giovanni Fontana, facendovi poi il Bor- ne doriche con piedistalli e cornici sor-
rominola porla principale e l'ornato del- reggenti leggiadra ringhiera. L'architet-
le finestre. Ampia e comoda è la scala ; tura sì esterna che interna è semplice e
nobile, spazioso e ben decorato l'appar- grandiosa. Nobile il portico interno, de-
tamento. Prima superava gli altri pa- coralo di sculture e di statue con vasto
lazzi romani per numero di bassorilie- cortile, distinguendosi quelle di Diome-
vi e statue antiche ; avea pure insigni de, Caracalla, Adriano e Pertinace. La
pitlure, ma tutto andò disperso, tranne magnifica scala ha sculture e marmi, e
le sculture di minor pregio e qualche le statue di Costantino del Giuocatore ,

quadro. Nel 1 84^ vi alloggiò Nicolò I e dell'Autunno, opere lodale. Si vuole


imperatore delle Russie, come abitazio- che in origine fosse edificato dal cardi-
ne del suo ministro cav. de Bouteneff. nal Bonelli nipote di s. Pio V, con di-
Palazzo del Governo o Madama. Nel segno di fri Domenico Paganelli dome-
rione s. Eustachio. V. Governatore di nicano di Faenza, venuto in R.oma nel
Romi. AI presente vi è il ministero delle 585; certo è che fi". Domenico fab-
1

finanze, V amministrazione del debito bricò colla spesa di 60,000 scudi e sod-
pubblico, la depositeria camerale e al- disfazione del cardinale un palazzo in Ro-
per cui vi sono state eseguite
tri uffizi, ma, e lo attesta il p. Marchese nelle im-
grandi riduzioni eaumenti. Dalla loggia portanti Memorie degli architetti ec. do-
si pubblica l'estrazione dei lotti. V . Te- menicani, voi. 1, p. 344- Passò quindi
soriere. in proprietà della famiglia Imperiali, da
Palazzo Grazioli o Gotlofredi. Nel cui fu magnificamente rinnovato co'di-
rione Pigna, incontro l'angolo del palaz- segni di Francesco Peparelli , ed il car-
zo di Venezia verso il Gesù, edificato dinal Giuseppe Pienato Imperiali vi fon-
dai Gotlofredi o Gotlifredi coi disegni dò quella tanto rinomata biblioteca che
di Giacomo della Porta, e rimodernato celebrai alla sua biografia, il cui Cata-
da Camillo Arcucci. Appartenne anche logo fu ristampato in Pioma nel 1793.
all'ex regina d'Etruria duchessa di Luc- L'acquistarono poscia i principi Franca-
o
ca che vi morì, come regislrai nel voi. villa, i quali vi fecero delle ampliazioni
XXXVI II, p. 57, ed ora al barone Gra- e di stupendi marmi lo arricchirono; ma
zioli, del quale parlai nel voi. XXXVII, il maggior suo splendore lo deve al nuo-
p. 2 19 e seg., dicendo di Laurento ora vo proprietario cav. Vincenzo Valenti-
Castel Porziano sua signoria. Nella no- ni, il quale dal cav. Filippo Navone ar-

bile e decorosa cappella nel gennaio chitetto fecevi edificare un'appendice dal-
1847, come si legge nel n.° 9 del Dia- laparte del foro Traiano o Colonna Tra-
rio di Roma, dal cardinal Malici fu bat- iana, cavando profitto da alcune casi-
?o8 TAL PAL
pole e congiungeudo l'edilìzio all'inter- nito. Nel suo braccio meridionale, è nel-
na corte del palazzo, Iodata per sempli- l' arcata di mezzo vaga fonte con pre-
citàed eleganza. Pel cavaliere il palazzo giala statua antica d'Ino che allatta Bac-
divenne piìi ragguardevole, pei suoi e- co. La scala è comoda, gli appartamenti
leganti appartamenti e spaziose sale, e vasli_, una stanza de' quali ha nella vol-
per molti abbellimenti. Nella galleria, tra ta affreschi del Romanelli, e fra le sta-

i stupendi marmi primeggiala Venere; ine antiche che adornano le altre, si di-
e nella pregievole raccolta di quadri, ve stinguono Bacco, due Muse, Apollo e
ne sono di Bolticelli, di Pinturicchio, del Diana.
Ghirlandaio, del Pollaiolo, oltre tre qua- Palazzo Maccarani. Nel rione Trevi
dri del b. Angelico da Fiesole, espri- ve n'è uno, l'altro in quello di s. Eusta-
menti le glorie della celeste Gerusalem- chio, congiunto al Lante, edificato dai
me; altri dipinti sono i paesi di Lo- Cenci solidamente, con disegno di Giu-
cateli!, le fatiche d'Ercole e le storie de- lio Romano, ma non interamente com-
gli dei. pito.
Palazzo Lancellotti. Nel rione Pa- Palazzo Mariscotlì. Nel rione Pigna,
rione, presso la Chiesa di s. Simeone presso l'arco della Ciambella, avente la
profeta. Nel pontificato di Sisto V s'in- facciata di ponente non terminata. I

cominciò a fabbricare con architetture MafFei lo fecero edificare da Giacomo del-


di Francesco da Volterra indi prosegui- ; la Porla, poi gli Aeriamoli, indi i conti
to co' disegni di Carlo Maderno, edifi- Mariscotli. Il bel portone mette in spa-
candosi il portone e loggia colla dire- zioso cortile; la scala è comoda, gli ap-
zione del Domenichino. Il portico del partamenti grandiosi e bene spallili. Del-
cortile è ornato con buone colonne di la nobile famiglia feci parola nel voi.
granito, come la loggia superiore. Pri- XLI, p. iqo, ed altrove.
ma nel portico era una famosa raccolta Palazzo Massimi. Nel rione Parione
di sculture antiche, che nella più parte nella strada omoniuia, lungo la via pa-
"vennero acquistate pel museo Vaticano. pale, e presso la chiesa di s. Pantaleo de-
Fra le superstiti bellissima è la Diana gli scolopi. Questo elegantissimo edilìzio,
Efesina, oltre altra statua della Pudici- eretto con ottime architetture da Bal-
zia e il bassorilievo di Medea. Fra i qua- dassarre Peruzzi da Siena, dagl' inten-
dri, mirabile è il Sileno ubbriaco d'An- denti è riguardato come un capo d' o-
nibale Caiacci; gli affreschi delle stanze pera d'arte e dell'abilità dell'artefice, per
terrene sono andati a male. Nelle tre averlo saputo ricavare con lanto effetto
biografìe de' cardinali Lancellotti sono e illusione di magnificenza che lo fa cre-
notizie di questo palazzo. A Piazza Na- dere molto più ampio e adorno di quel-
vona faccio memoria di altro palazzo lo eh' è; tuttavia niuna cosa gli manca
Lancellotti. anche nelle minime parti , semplicità di
Palazzo Laute. Nel rione s. Eusta- stile, ricchezza d'ornamenti e comoda di-
chio, con due ingressi, in origine edifi- stribuzione de' locali in un silo obbliga-
cato dai Medici di Firenze con architet- to, ed in una strada cosi angusta, che bi-
ture di Sansovino. Venuto poi in pro- sogna quasi guardarlo di sotto in su, es-
prietà de'duchi Lante, il cardinal Mar sendo stalo l'architetto forzato d' innal-
cello Lante lo fece restaurare e rimoder- zare in parte la nuova fabbrica sul pia-
nare da Carlo Morena. La facciata di llo dell'aulica; laonde la facciata esterna,
contro a levante può dirsi la sola com- dovendo seguire landamento della stra-
pinta, il cui bel portone dà accesso al da, è curva e tutta a bugne piane. Que-
portico gentilissimo iu colonne di già- sta già esisteva colla denominazione di via
,

PAL PAL 309


de' Massimi nel secolo XII, come rilevasi rimarchevole la porto d'ingresso, un poco
dall' articolo Presbiterio, poiché questa più larga da piedi, che da capo. Bellissimi
antichissima famiglia Massimo vuoisi deri- sono pure gli stucchi che ornano le vol-

vare dai celebre Fabio Massimo, secondo te dell' audito contiguo e dei portici la-
il Pan vi nio nel ms. De Genie Maxima, terali al cortile. Nel i.° piano nobile, la
nel codice 6168 della biblioteca Vatica- sala d'ingresso è decorata di affreschi del
na, pubblicato nel i843 dal dotlo car- celebre Giulio Romano, rappresentanti
dinal Mai, nel 9 del suo Spicilegium
t. le forze d'Ercole, che ne formano il fre-
Roma num, e come dimostra il eh. conte gio sotto al magnifico soffitto di legno a
Litta nella bella Storia delle famiglie ce- cassettoni intagliati. Le porle delle se-
lebri d' Italia. L' abitazione de' Massimi guenti stanze sono tutte dirette obliqua-
ne' tempi dell'antica Roma stava nella le- mente verso l'angolo della sala del Di-
gione Esquilina nel vico Patrizio, ove scobolo per fare scorgere da lontano que-
ora possiede la Villa Massimo (V.). Col- sta celebre statua antica di graudezza
1' andar del tempo si trasferì nel rione naturale, copia in marmo di quel bel-
Parione, in cui da tempo immemorabile lissimo da Miroue condotto in bron-
hanno la sepoltura gentilizia nella Chie- zo, 14 marzo 1781 nella
rinvenuta
il

sa di s, Lorenzo in Damaso (nel quale villa Palombara svili* Esqiiilino ai tro-


articolo parlai dei deposili di due illustri fei di Mario nella via Labicana pro- ,

principesse ivi sepolte, ed il padre di d. prietà della famiglia, derivata da Barba-


Ci istilla ebbe a sorella la madre di Lui- ra ultima de' Savelli, il cui primogenito

gi XV I , Luigi XVIII , e Carlo X re di Carlo abbellì di superbe pitture a fresco


Francia), il qual rione come da famiglia l'altra villa Massimo verso il Laterano,
principale prese il suo stemma d' un leo- ed istituì una Scuola in Trastevere. Ab-
ne rosso in campo d'argento, poi cam- biamo dal Cancellieri , che nelle sue o-
bialo in un grifo. Avea l'antica abitazione pere dà erudite notizie sui Massimi: Dis-
un portico come l'odierna, già indizio di sertazioni epistolari di G. B. Visconti
nobiltà , onde erano
Massimi denomi- i TVaquier de la Barthe sopra la statua
nati del Portico. Nel memorabile sacco di del Discobolo scoperta nella villa Pa-
Roma del i527, incendiata la casa dagli lombara, con le illustrazioni pubblicate
invasori stessi cui avea servito di alloggio, da Fea e Guattanij e coli aggiunta delle
mentre apparteneva a Domenico Massi- illustrazioni di altri due Discoboli disot-
mo, nato da Pietro benemerito dell'arie terrati nella viaAppia e nella villa A-
tipografica introdotta in Roma, ed uno dei driana, prodotte da E. Q. Visconti, rac~
Il suo figlio
più. ricchi e potenti cittadini. colte e arricchite con note e con le bizzarre
primogenito Pietro divenutone nel i532 iscrizioni della villa Palombara, Roma
proprietario e dai fondamenti volendola 1806. Nella sala del Discobolo, superbo
riedificare e conservare l'antica denomi- è il soffitto intagliato e dorato, essendo nel
nazione, per distinguersi da altra fami- fregio pitture a fresco di Giulio Roma-
glia dello stesso cognome, ordinò al Pe- no, esprimenti la storia della fondazione
juzzi che vi architettasse un portico, co- di Roma. Nelle pareti sono quadri di au-
me eseguì con travertini , decorandolo tori classici, come in altre dell'apparta-
con colonne doriche isolate e architrave, mento, ove pure sono dipinti a fresco se-
con bel soffitto di cassettoni e altri orna- gati dal muro nelle terme di Tito dal car-
ti di stucco, nel mezzo del quale primeg- dinal Camillo Massimo, ed eccellenti bu-
gia in rilievo 1' arme de' Massimi soste- sti d'imperatori romani, con altri rimar-

nuta da Ercole fanciullo, con allusione al chevoli oggetti d'arte anche moderni. Nel-
primo de'Fabi. Sotto al portico è anche la seguente camera, nel pavimento vi è
3id TAL PAL
un superbo musaico aulico, trovalo nel- lissime pitture inedite altri dicono di Poli-
la tenuta di Tor Sapienza spettante al doroda Caravaggio, edaesse questo palaz-
principe Massimo (titolo conferito da Leo- zo viene detto istoriato. Le pitture le fece
ne XII, essendo prima marchese di Bal- eseguire Domenico, in occasione del ma-
dacchino, F.) fuori di Porta Maggiore. trimonio d' Angelo secondogenito, con
Nel vaghissimo fregio di vicina stanza , Antonina Planca degl' Incoronali. A la-
Pieno del Vaga rappresentò le gota di to del palazzo grande, sulla medesima
Fnea e di Didone. Nel 3.° piano vi è la via de' Massimi e papale, trovasi unito
ihiesa domestica con tre altari, ornati di i! palazzino architettato dal Buonarroti.
colonne di marmo e di preziose suppel- Questo lo edificò dopo il sacco di Roma
lettili, ed arricchita di grandissimo nume- Angelo Massimo secondogenito di Do-
ro di reliquie e privilegi, fra' quali Gre- menico, detto poi di Pirro dalla famosa
gorio XVI (che fece Maggiordomo , V ., e statua colossale da lui acquistata pei 2,ooo
-

creò cardinale il defun tojgFrancesco Sa- ducati d'oro, perchè era creduta rappre-
verio Massimo, beneficò in più modi l'il- sentare quel re, ma veramente è Marte
lustre famiglia e onorò di sua presenza Ciprio, ora nel museo Capitolino. Lo fe-

il palazzo d'Arsoli, diocesi di Tivoli, V .) ce ornare con superbe pitture da Giulio


la dichiarò chiesa pubblica, come si legge Promano e da Daniele da Volterra , alle
nella iscrizione marmorea, ed il regnati- (piali il figlio Massimo arcivescovo d'A-
le Pio IX concesse di celebrarvi la mes- malfi ve ne aggiunse altre per mano di
sa propria nel giorno dell' anniversario Pierin del Vaga. Questo Angelo fu lo sti-
del miracolo ivi operato da s. Filippo Ne- pite de'due. rami esistenti de'Massimi del-
ri a' 16 marzo 1.583 ,
quando risuscitò le Colonne, e de'Massimi d'Aracoeli dal
da morte a vita Paolo de' Massimi figlio palazzo ( the accenno nel seguente arti-
di Fabrizio signore d'Arsoli, per cui la colo ) che vi possiedono, cioè pei due fi-

stanza fu ridotta in chiesa, ed in tal gior- gli, Fabrizio padre del resuscitato, e Ti-
no vi accorre molto popolo divoto. Que- berio; il i.°fu stipite dei primi, il 2. "dei

sta è stala visitala da diversi Pontefici, Pugnano, Il palazzo delle Colonne nel
compresi i due lodatij in occasione in t65q, estinta la linea di Pietro suo edi-
cui si solennizza dello anniversario, come ficatore, passóni quella de'siguori d'Ar-
si legge ne' Diari di Roma e nel n.° 7 soli che tuttora lo possedono, per acqui-
'
dell' Album 18.47, ov e l,n bell'articolo sto fattone da Fabrizio II, nella cui mo-
sulla celebrità della famiglia Massimo, ve- glie Francesca Madaleni Capodiferro si

dulee descrizione del palazzocdellachie- eslinse la discendenza di s. Francesca ro-


sa : del solenne battesimoivi amministra- mana fondatrice delle Oblato di Tor dei
to al primogenito dell'odierno prìncipe, Specchi [J .).II terzogenito poi di Dome-
feci parola a Padrino, mentre a Massimo nico fu Luca, che alla sua morte nel i532
cardinale dissi, come altrove, di alcuni (egli potè scamparla nel sacco di Uoma,
personaggi di sì cospicua stirpe. La faccia- ma Giuliano suo 4. ° fratello vi perì) nel-
la posteriore di questo palazzo risponden- la divisione ebbe 1' altro palazzo incon-
te alla piazza della porteria di s. Panta- tro a quello delle Colonue, che fa canto-
leo, ossia della posta vecchia, eh è la parte ne sulla via del Paradiso verso quella del-
antica dell'antica abitazione de'Massimi, la Valle, che riempì di statue, busti e al-
è di assai buono stile, in cui Daniele Ric- tre antiche rarità ; di sua discendenza e
ciarellida Volterra dipinse a sgraffio o stinta parlai nel voi. XIV., p. 5> e seg.
chiaroscuro alcuni fatti di storia sacra ludi iu poi il ramo primogenito non più
e profana con figure maggiori del ver.», del Portico, ma fu detto de'Massimi del-
poco deteriorale dal lempo queste : bel- le Colonne , dalle molle colonne che ne
PAL PAL 3 n
adornano Liuto il prospetto e portico e- degli attuali Pugnano (titolo con-
duchi di
I ittico del descritto palazzo, quanto l'in- ferito da Pio Vili, essendo prima mar-
terno, fra le quali sono rimarchevoli per chesi), de'quali feci parola a Cesi (oltre-
Ja rarità della loro forma le due ovali ché nel voi. VI, p. 8), come eredi di tal
di granito, che sostengono i portici nel celebre famiglia derivando la loro da
,

secondo cortile, e per la qualità del loro quella che ho descritto a Palazzo Mas-
marmo bigio le due ioniche della loggia simi nel rione Parione. Nell'appartamen-
al i.° piano, decorato inoltre da un bel to superiore sono molti buoni dipinti e
leone antico di marmo ivi collocato co- in ispecie eccellenti paesi del Poussin e
me allusivo all'arme della famiglia , da del Rainart. L'attuale duca d Mario .

bellissimi affi escili laterali alla porta del- Massimo, cultore esimio delle scienze a-
la menzionala sala grande e da altre pre- stronomiche, in questo palazzo ha eret-
gievoli sculture. Dissi che Pietro pa- to una torre con specola , fornendola di
dre Domenico, stipite delle memorate
di parecchi stromeuti e macchine astrono-
tre linee, fu benemerito dell'arte tipo- miche. * *
grafica, inventata sotto Eugenio IV e Palazzo Matlei. Nel rione s. Angelo,
perfezionata sotto Nicolò V nel i4^ 2 ?
incontro al Conservatorio di s. Cateti-
cioè egli col fratello Francesco nel pon- na Funari (F.) che meglio si può
de' ,

tificato di Paolo 11 l'anno i4^7 ' u P l


'°" chiamare un aggregato di palazzi fab- ,

pria casa diedero il primo asilo e culla bricati dai signori Matteì, de'quali e di
alla preziosa arte, introdotta in Roma questo edilìzio parlai a quell' articolo ;

dai due stampatori tedeschi Corrado anticamente essi abitavano al di là del


Sweyuheim ed Arnoldo Pannartz, ai qua- Ponte quattro Capi in Trastevere. Il più
li furono da essi a tale effetto assegna- magnifico di tutti questi palazzi è quel-
le alcune stanze al i.° piano dell'antico lo rimpetto al conservatorio, e ne fu ar-
loro palazzo oggi dello istorialo , donde chitetto Carlo Maderno d' ordine d' A-
uscirono alla luce nel citalo anno le pri- sdrubale Maltei ; riuscì senza cortile cor-
me edizioni romane in Aedibus de Ma- rispondente, ma uno de' più belli edilizi
ximis, celebri eziandio per la loro rari- di Roma, con superbo cornicione, mae-
tà, come l'epistole fumiliaii di Cicerone stoso e ben distribuito. Prima eravi una
e il trattato di s. Agostino, De Civilale delle più copiose collezioni di marmi an-
Dei, primi libri che abbiano veduto la
i tichi, massime raccolti da Ciriaco Mat-
pubblica luce in Roma e in Italia, dopo tei ed una delle più numerose e scelte
,

le opere di Lattanzio stampate il i4§5 gallerie della città. Ridolfiuo Venuti ci


nelmonastero di Subiaco, di che tratta e- diede iu tre grossi volumi: Velerà mo-
ruditamente Quirini, Vindicìae Pauli II, numenta j(]uae in Hortis Caelimonlanis,
cap. i, e ueli'append. In calce delle qua- et in Aedibus Malthaej ornili adservan-
li opere, la riconoscenza de'tipografi vol- tur, mine primum in unum collecta , et
le impiimere nomi de' nobili loro be-
i adnotationibus Clementis Orlandi, elJoh.
nefattori, anche colla data in Domo Pe- C/iristophori Amadutii illustrala, quae
tti de Maximis, che in tal guisa videro compre/tendimi statuas,prolomas 3 her-
la loro famiglia per la prima fra le ro- mas, clypeos, anaglypha, sarcopliagos,
mane perpetuata colle stampe. et inscriptiones, Romae '779- Ora però
Palazzo Massimi. Nel rione Campi- di tanti pregievoli oggetti non restano
teli! sulla piazza d'Aracueli, presso le che poche cose, collocale nelle due cor-
Oliate di Tor de Specchi, già de' paren- ti, e uon vi rimangono che gli affreschi

ti Boccabella (in cui si portò Leone XII nelle volte, che sono : Afose che ringra-
al modo detto nel voi. XXX VI li, p. 63), zia Dio pel passaggio del mar Rosso, di
3n PAL PAL
Gaspare Celio; nella r.* anlicamera a si- in alcune camere sono affreschi di Fran-
nistra, tra belli stucchi dorati , la storia cesco Castelli. Sulla erezione de' diversi
di Giuseppe Ebreo di Cristoforo Ron- palazzi Mattei però si legge nell' Ami-
calli, tranne Giuseppe venduto eh' è di denio, che i Mattei divenuti ricchissimi,
Giacomo Triga; nella 2. "anticamera Giu- comprarono Ciriaco e A-
tutta l' isola.

seppe che si scuopre a'fratelli è di Grap- sdrubale fabbricarono competenza due in


a
pelli ; nella 4- Giuseppe fuggente dalla sontuosissimi palazzi, superando la pri-
moglie di Putifar è di Lanfranco; nella ma fabbrica di Fabio Mattei. Muzio che
galleria gli ornati sono di Pietro Gobbo avea parte nell'isola, non avendo sito d'al-
da Cortona ; in una piccola stanza con- largarsi, per compiacere a Sisto V che a-
tigua si vedono pitture di Roncalli ; in prì la strada di s. Maria Maggiore con ,

altra simile Giuseppe che spiega il so- disegno del Fontana fabbricò nel qua-
gno a Faraone, del Domenichino; tra gli drivio delle quattro fontane un palazzo
affreschi delle volte delle altre stanze vi magnifico, acquistato poi dal cardinal
è Isacco che benedice -Giacobbe del Dq- Massimi, indi dal cardinal Nerli, ed in fi-
menichino; Giacobbe dell'Al-
la visione di ne dagli Albani.
bano; Giacobbe e Rachele del Domeni- Palazzo Muti Bussi. Nel rione Cam-
chino, tra bellissimi ornati di chiaroscu- incontro la Chiesa di s. Venanzio
pitelli,
ro lumeggiati d'oro. 11 palazzo congiunto de Camerinesi (ne parlai ancora nel voi.
'

e rispondente a piazza Tartarughe fu XXXIII, p. 71 e 72 ) e la Fontana in


architettato da Nanni Bigio per volere piazza d'Avacoeli (^.), ed è girato in
di Jacopo Maltei, e nella facciata erauvi isola con due portoni, di figura irrego-
belle e buone pitture a chiaroscuro, e- lare , con comoda scala e appartamenti
sprimenti i Furio Camillo, esegui-
fatti di ben distribuiti. INe fu architetto Gio. An-
te da Taddeo Zuccari, che neh' interno tonio de Rossi, che gli die molta solidi-
dipinse due camere. L'altro palazzo sul- tà e molti ornamenti esterni.
la piazza Paganica (cos'i detta dai Mat- Palazzo Muti Papazzurri. Nel rione
tei duchi di Paganica , fu eseguito con Trevi, sulla piazza de' ss. Apostoli, ora
)
buoni disegni di Vignola; quella porzione del marchese Savorelli ministro della re-
phe guarda la piazza dell'Olmo (così chia- pubblica di s. Marino, che l'ha fatto ri-
mata dall'albero omonimo lutto tagliare stampare ; l'abitò Giacomo III re cattoli-
dai propinqui abitanti nel 1 682;sulla chia- co d' Inghilterra e vi morì colla regina
vica in cui sono acque che servirono per le sua moglie , onde si può leggere il voi.
naumachie del circo Flaminio e nel 1
797 XXXV, p. 97 a 102. Ha tre facciate,
ridotte per due macine a grano, dà no- quella però a levante non è compita; buo-
tizie Cancellieri, Mercato, p. 9 1) fu fat- ne sono le scale. Ne
il mar- fu architetto
ta con architettura del Brecciuoli. Il pa- chese Gio. Battista Muti adope- , che vi
lazzo poi che ha l'ingresso sulla piazza di rò un bello e gentil disegno. Coutigua al
s. Lucia de' Ginnasi (V'.), venne fitto e- palazzo e sotto arco già di passaggio, si ve-
difìcare neli564 da Lodovico Mattei, nera la bella immagine di Maria Mater
con disegno di Bartolomeo Ammannato, ìniscricordiae, perciò detta à&W Archetto,
e non pare di Claudio Lippi da Cara- dq)inta a olio sopra un tegolone, al dire
vaggio come si vuole. Anch' esso è pre- del n.° 125 del Giornale di Roma 18 ì 1,

gievolissimo per solidità, semplicità e so- mentre il Marchetti, De'prodigiip. 1 (be-


brietà d'ornali; comoda la scala, appar- ne informato pel processo fatto ai prodi-
tamenti ben distribuiti e buon cornicio- giosimovimenti degli occhi delle sacre
ne. Successivamente passò in potere dei immagini ), la dichiara dipinta sopra te-
Negroni, de'Durazzo e de' Gaetani(V): la di 3 iu 4 palmi ; pei suoi prodigii cou-
PAL PAL 3.3
tiaui, in Roma
da antico tempo cele- no restaurato. L'edilìzio è lodala archi-
bratissirni, è molto frequentata dai suoi tettura di Jacopo Tatti detto Sansovino
innumerabili divoti, ed in parlicolar mo- fiorentino, il quale fecevi una buona fac-
do per essere stata nel g luglio ( non ciata a bugne ben ripartite e con ottime
ai 6) 1796 la prima fra le sacre imma- finestre. In altri tempi si vedeva in fondo

gini dell' alma città che portentosamen- della graziosa corte un gruppo di Mar-
te mossero le pupille di che parlai nel
,
te e Venere, buona scultura del Moschi-
voi. XXXIV, p. 21. Nel i85i l'attuale no, artista riputato del secolo XVI.
proprietario marchese Alessandro Muti Palazzo Oclescalchi. Nel rione Tre-
Papazzurri già conte Savorelli, con pia vi, incontro la chiesa de' ss. Apostoli.

magnificenza ha dai fondamenti nobil- V. Odescalcht famiglia. Sotto l'arco che


mente ricostruito la cappella con ele- ,
congiungequesto edilizio al Palazzo Ruf-
ganti e lodate architetture del conte \ ir- fo si venera l'immagine della B. Vergi-
ginio Vespignani. Si ammira ornata di ne dipinta a olio, che a' 9 luglio 1796
vaga cupola, con figure di gesso rappre- principiò a muovere portentosamente, a
sentanti angeli a foggia di cariatidi, con girare e ad abbassare le pupille, siccome
islucchi dorati e tramezzali da pitture di abbiamo dal Marchetti, De prodigii p.
angeli e virtù eseguite a buon fresco ; es- 160.
sendo l'edicola o tabernacolo che contie- Palazzo Orsini Sacelli. Nel rione s.

ne la prodigiosa immagine tutto rilu- ,


Angelo. V. Orsini famiglia.
cente d'oro e gemme preziose, decorato Palazzo Ottoboni Fiano. Nel rione
di due colonne e archivolto di marmo e Colonna. V. Ottoboni famiglia.
d' intarsiature di malachite, lapislazzuli, Palazzo Pamphilj in piazza Navona.
agate e diaspri: svariati marmi colorati Nel rione Parione, congiunto alla Chie-
accrescono gli abbellimenti di porzione sa clis. Agnese (P.) dal t
Iato settentrio-

delle pareli e del pavimento. Ma tutte le nale, fatto riedificare nel i65o da In-
sue parti sono descritte dal citato Gior- nocenzo X(P.), con architetture di Gi-
nale, come dell'apertura di sì splendido rolamo Rainaldijgià possedendolo la sua
luogo, seguila il 3i maggio, con finter- famiglia a Palazzo dissi del suo sac-
:

\ento del re Lodovico di Baviera, di al- cheggio. Ha due facciate, una sulla piaz-

cuni cardinali e altri personaggi. za Navona, lungo la strada che


1' altra
Palazzo Niccolini in piazza Colon- dalla piazza di Pasquino conduce alla
na. Nel rione Colonna, incontro a quel- chiesa di s, Maria dell'Anima; in cia-
lo de'Chigi e in un lato si distende sul- scuna è il portone nel mezzo. Il primo
la via del Corso. Fu de' del Bufalo, poi e principale meltenel portico e alla sca-
de' marchesi Niccoliui di Firenze, indi la comoda e ampia ; dopo il portico vie-
nella maggior parte
marchese Bran- del ne la corte, in fondo della quale e in fac-
cadoro. Venne architettato da France? cia al primo trovasi l'altro portone, a
sco Peparelli, altri dicono da Giacomo deU destra poi si passa ad altro cortile. L'in-
la Porta, con bella facciala, gresso principale è ornato di colonne
Palazzo Nieco li ni in Banchi. Nell'io? sorreggenti con soverchi ornati
la loggia,

ne Ponte, quasi rimpetto al palazzo Ab nel prospetto della facciata, essendo l'op-
berini, accanto alle fontanelle di Ban- posta più semplice. Fu già ricco di scul-
dii. Fu edificato per niesser Roberto ture antiche e altri pregievoli oggetti.
Strozzi, indi appartenne ai Gaddi, ai Nel contiguo Collegio Pamphilj (V) e-
Valdina Cremona, poi ai marchesi Nic- siste ancora la celebre, bella e copiosa bi-
colini di Firenze, ed ora è proprietà di blioteca, segnatamente in materie lega-
1
mg. Camillo Amici e fratello che l'han- li, che forse supera le altre, descritta dal
3.4 PAL PAL
Piazza neWEusci'ologio, trai, i 3, cap. 7, valchini, che Leone XII volea visitare,

Della librerìa Pamfiliana. La dice no- come riportai nel voi. XXX Vili, p. 66,
bilissima, arricchita co'libri di Clemente e dai cardinali Bernetti e Caprano, vi-
Vili Aldobrandini e da esso postillali sitali da Gregorio XVI, ed il primo più
(alcuni anche da s. Filippo Neri), con volte.

quelli del cardinal Girolamo Pamphilj Palazzo Pamplvlj Doria sul Corso.
che fu gran legista, d'Innocenzo X fon- Nel rione Pigna, accanto la Chiesa di s.

datore della biblioteca, del cardinal Be- Maria in Via Lataj è vastissimo, si

nedetto Pamphilj, di Ottavio Falconieri congiunge al precedente, e prolungasi


importante assai, degli atti per la cano- per buono spazio sulla piazza del Colle-
nizzazione di s. Ignazio e di altri rari gio rornanoj ha due prospetti, uno sul

libri e codici mss. ,


principalmente dei Corso nella facciata abbellita d'ordine del
pontificali denominali Papi. Il eh. pro- principe Camillo Pamphilj, con architet-
fessore d. Salvatore Proja nelle Notizie tura del Valvasori, criticata per diverse
biografiche del prof. Domenico Qaartan- stravaganze; l'altro sulla delta piazza,
ni bibliotecario della Pampldliana, Ro- che si pretende murato coi disegui del

ma 1840, riprodusse la descrizione del Borromino, e quantunque non abbia


Piazza, ne rimarcò singolari pregi, de- i
del grandioso, pure ha molto del leggia-

plorando il decadimento del suo splen- dro e del solido. Questo secondo palaz-
dore perla perdita di preziosi mss., spe- zo fu incominciato dal principe d. Ca-
rando che l'odierno principe Dnria Pam- millo ex cardinale e nipote d'Innocenzo
philj voglia ristorarla dai sofferti danni X, e compito dal suo figlio d. Giovanni
Battista. Nel prospetto sul si apro-
Corso
e riaprirla con un degno custode a van-
taggio degli studiosi. Ora vi si ammirano no tre portoni, uno nel mezzo, due al-
le pilline nella volta della gran galleria; l'estremità; quello è adorno di 4 colon-
di Pietro da Cortona, che vi espresse i fatti ne di granito bigio sostenenti una loggia
d'Enea traiti dall' Eneide, e meritarono di travertini ;
questi rimangono fiancheg-
l'incisione in rame: nelle camere sono giati da due colonne di cipollino, sorreg-

bei fregi del Romanelli, e alcune vollicelle genti pure due loggie abbellite con colon-

dell' Allegrini. Dal collegio si discende ne di ricchi marmi colorati. Il portone


nella propinqua suddetta chiesa per co- dell'angolo meridionale dà accesso ad un
moda scala, eguale a quella che. Borro- androne che serve ad uso di magazzi-
mini fece al Palazzo ColUcola. Di que- no; quello di mezzo e l'altro all'angolo
sto palazzo e di chi l'abitò, erudite noli- settentrionale introducono in bel porti-
zie pubblicò il Cancellieri, Il mercato, co quadro in colonne di travertino, me-
il lago, ed il palazzo Pamfiliano, Roma no le 4- angolari che sono di granito ros-
1 8 1 1 . Fu onorato della presenza d'I mio- so ; il qual portico è di ottima archi-
cenzoX, ed anche di Leone XII, come no- tettura, eha perdi sopra una loggia chiu-
tai nel voi. XXXV11I, p. 61. sa di bizzarro disegno negli ornati delle
Palazzo Pamphilj in piazza di Vc~ finestre, e nel mezzo racchiude un cor-
nezia. Nel rione Pigna incontro al pa- tile, ridotto da ultimo a vago giardino con
lazzo di Venezia, congiungendosi per di pai leni, spalliere di fiori e altre belle
dietro col seguente. L'edificò il principe piante. Il portone del centro del prospetto
d. Camillo Pamphilj nel 1743, con ar- ha subilo entrati nel portico la scala bel-
chi lettura di Paolo Amalii. La fabbrica la e comoda, e per essa si salisce agli ap-

è imponente con troppi ornati; bella è la partamenti e alla galleria: il braccio del
scala e ben divisi sono gli appartamenti. portico incontro conduce alla spaziosissi-
Da ultimo fu abitato dal cardinal Cu- ma corte, ove sono la cavallerizza, le stai-
5

PAL PAL % 1

le e le rimesse, di recente ridotta in ot- dal duca d'Urbino al Corso presso s. Ma-
timo stato; poiché ov' era la peschiera ria in Via Lata, come riporta il Cancel-
alle pareti si sono dipinti gli emblemi e lieri nel Mercato p. 189. D'allora in poi

stemmi gentilizi de'Doria Pampini}, e do- il palazzo prese il nome Aldobrandino


po l'arco si è formata la cavallerizza co- finché lo cambiò in Pamphilj, quando
perta di ferro fuso con vano quadrato divenne proprietà di questa casa, per lo
in mezzo con cristalli donde riceve lume. sposalizio diOlimpia Aldobrandini ni-
Questa gran corte da tramontana rispon- pote ed erede di Clemente Vili e del
de all'ingresso sulla piazza del collegio ro- suddetto cardinal nipote, col mentovato
mano, ed a mezzodì comunica col pa- d. Camillo Pamphilj nipote d' Innocen-

lazzo Pamphilj sulla piazza di Venezia, zo X, e dalla medesima Aldobrandini


formando pittoresca e imponente vedu- lasciato al loro figlio cai -d'inai Pamphilj;
ta. L'altro portone all'estremità setten- il palazzo prese l'attuale denominazione
r
trionale,che rimane presso delta chiesa, Dorici, dagli eredi de' Pamphilj (^ ).

mette nel braccio del portico, da cui per- Quanto al palazzo corrispondente alla
correndo un androne assai lungo, a si- piazza del collegio romano, riporta il Gal-
nistra del quale sono bagni di fresco
i letti, 3~4> crie Clemente
Primiccro p.
e signorilmente costruiti, si giunge ad un Vili concesse l'arco di Camigliano, così
portico di colonne di granito, sorreggenti allora chiamandosi il campo o piazza di
una volta piana. In fondo ad esso por- detto collegio, presso monastero di s.
il

tico si trova la scala di questo Iato di Salvatore di CamrcKano ai due aman-


o
palazzo, che lino al primo piano ha gra- ti (come si chiamava la regione, for-
dini di finissimo marmo bianco e agia- se da qualche monumento gentilesco clie
tamente conduce agli appartamenti. 11 rappresentasse due amanti: il monaste-
palazzo Doria Pamphilj, che meglio di- ro nel 1082 già era unito a quello dei
rebbesi un aggregato di palazzi, ha im- ss. Ciriaco e Nicolò, di cui feci menzio-
ponentissimo aspetto e veramente sem- ne a Chiesa di s. Maria i\ Via Lat\,
bra più un regio edilìzio, che una prin- ove riportai diverse notizie sul palazzo
cipesca dimora. Deve sapersi che in par- in discorso, mentre nel voi. VII, p. 273,
te dell'area che occupa quello del Cor- descrissi canonici regolari de due a-
i

so il cardinal Nicolò Acciapacci vi co- mantì istituiti in Francia) e l'odierno di


minciò la fabbrica d'un palazzo, resta- s. Marta, di cui feci cenno nel voi. XTT,

to sospeso nel i447 P er sua mo i "t e ; '° p. 1 8 1 , al cardinal Anton Maria Sai via-
proseguì il cardinal Dionisio Zecch, indi li, il quale avendolo demolito, si servì
lo acquistò già compito dal precedente dei cementi per erigere il suo palazzo in
il cardinal Fazio Scultorio, al quale aven- questo luogo, incorporato poi nel gran-
dolo domandato Giulio li premurosa- dioso de' Pamphilj.
mentej per darlo al suo nipote France- Lungo e soverchio sarebbe il novera-
sco Maria duca d' Urbino, il cardinole re le ricchezze dei marmi diversi, i co-
glielo donò; ma poscia non ottenendo modi d'ogni sorta, gli abbellimenti delle
il cardinal Santoiio promessi compensi,
i stanze e le cose preziose (he contengono.
anzi cadendo dal favore del Papa, ne mo- Quanto alla splendida galleria de'quadri
rì di malinconia nel i'jio. Dipoi Cle- si anelerebbe all'infinito descriverli, per
mente Vili con chirografo de'2 { agosto cui solo accennerò i più classici o famo-
1601 concesse al nipote cardinal Pietro si, seguendo 1' ordine tenuto dal Ton-
Aldobrandini la tratta di 12,000 l'ub- ci Descrizione ragionata della galleria
:

bie di grano, per pagare col riti atto tifi- Doria, Roma 794- Dopo questa drscii- 1

la medesima il palazzo da lui comprato zione artistica, molli cambiarono di sito,


,

3i6 PAL PAL


e l'odierno principe d. Filippo ai tanti il dazio del Calabrese, il ritratto di Hol-

miglioramenti e abbellimenti operati in bein e sua moglie fitto da lui, Semira-


questo complesso di magnifici edilìzi mide della scuola de' Caiacci. Nella 6."

volle superbamente ampliata la sontuo- si distinguono la fuga di Giacobbe di Bas-


sa galleria, coli' aggiunta del vasto salo- sano,la favola d'Icaro e Dedalo di Al-

ne Aldobrandino ove fece collocare molti bano, del quale è ancora il Presepio, s.
quadri, specialmente diversi di quelli che Girolamo del Palma. Nel i.° braccio del-
erano nelle stanze dal lato del collegio la galleria sono più cospicui, la disputa
romano, in cui egli abita colla princi- di Gesù del Dossi, la Visitazione capo-
pessa consorte, in una delie quali, non è lavoro del Garofalo, la Maddalena di Ti-

gran tempo, fu collocato il famoso ri- ziano; le lunette de'Caracci con la fuga
tratto del sublime Andrea Doria (che in Egitto, la Visitazione, l'Assunta, Cri-
celebrai a Genova e altrove), eseguito sto portato al sepolcro, la sua nascita,
da frate Sebastiano del Piombo. La gal- la venuta de'Magi; gran paese di Clau-
leria Doria componesi di molte stanze, dio, la cena d Etnaus di Lanfranco, Er-
parecchie dellequali appartenenti a quel- minia del Guercino, s. Rocco di Schido-
le del principe, come del gran quadralo ne, altro superbo paese di Claudio, la

sovrastante al portico dalla parte del Cor- Virtù di Correggio, un paese del Dome-
so. Sì giunge ad essa per quella scala che nichino. Nel 2. braccio la volta ha fre-

trovasi a sinistra entrando dal portone di schi del Melani, e pel gran numero di
mezzo; in passalo era l'ingresso per la sue finestre, le pareti sono coperte di
scala grande dal lato del collegio roma- grandi specchi (di cui e di eccellenti cri-

no, donde incomincierò a indicare le prin- stalli la famiglia ne possiede molti) e al-
ci pai issi me tra le tante pitture che arric- tri ornamenti. Passando nella i.* stanza
chiscono la decantata galleria. Perla va- del prossimo appartamento sonovi bel-
sta sala del baldacchino, si entra nella li marine de' citati e altri auto-
paesi e
prima stanza del magnifico appartamen- ri, come Gaspare degli Occhiali che
di
to, ripiena di paesi eccellenti ; altri su- in due vedute di Venezia ha imitato il
perbi paesi di Nicolò e Gaspare Pous- riflesso degli edilizi nell'acqua, s. Pietro
sin, Rosa, Eremiti e altri sono nel se- di Guido Reni, quadro simbolico di Ti-
a
guente salone. Nella 3. stanza si di- ziano. Nella i.' altre vedute di mare, pae-
stinguono s. Caterina di Scipioneda Gae- si e battaglie, due figurine al lume di
ta, il gran quadro di Castiglione con o- notte di Gherardo delle Notti. Nella 3/
jieutale a cavallo, s. Paolo di Taddeo altre vedute, Leda di Tiziano, ed alcu-
Zuccari, Madonna di Giovanni Bellini, ni ritratti fatti da lui, la Madonna di del

s. Sebastiano di Agostino Caiacci. Nella Sarto, il Battista di Caravaggio, la presa


4-' vanno rimarcati l'Endimione di Guer- di Castro del Borgognone e di Maratta,
1

ci no, la Deposizione di croce di Paolo Ve- ritratto di Pordenone. Nella 4- sono più
ronese, i Macchia vello di del Sar-
ritratti di pregievoli diversi paesi e vedute, 1' Er-
to, di Bartolo e Baldo diRalfaele, quello di minia Romanelli II 3." braccio della
di

Giansenio di Tiziano, la Pietà d' Anni- galleria precipuamente comprende, un


bale Caiacci, Diana con Endimione di stupendo paese di Claudio, mezza figura
Rubens, la celebre vedova di VVan-Dyck, di Mori Ilo; sacra Famiglia, s. Caterina
di cui è pure un ritratto, dicesi la sua ed il Presepio di Garofalo; la strage de-

bella; il ritratto di d. Olimpia d'autore gl'Innocenti di Luca Giordano, il figlio


incerto, il riposo in Egitto di Luca d'O- prodigo e s. Agnese del Guercino, la Mad-
landa, e s. Girolamo di detto Caiacci. dalena di Carnas, la Madonna col Band-
a
Nelia 5. primeggiano, Gesù che paga. bino e Giuditta di Guido, il singolare
-

PAL PAL 3. 7
riti alto d' Innocenzo X di Velasquez, la via de' Baullari, detto la Farnesina di
Mai zia di Caraccio il Presepio del Parmi- Michelangelo : de'suoi pregi e contrasta-
giauino, Madonna di Sassoferrato, s.Eu- to autore parlai nel voi. XX11I, p. 207
slachio d'Alberto Duro, Gesù nel deser- e 208. Fu già della famiglia dell' Aqui-
to di Botb, gli avari di Menescalco, sa- la, de'Silveslri, ed il suo prospetto prin-
cra Famiglia di fr. Bartolomeo, i 4 Ele- cipale è nel vicolo dell'Aquila che prese
menti di Breugel, paese del Domenichino, la denominazione dall' antica proprieta-
Susanna di Caracci, Erminia di Pietro che l'abitava. Questa ric-
ria dell'edilìzio
da Cortona, Sansone del Guerciuo, s. Pie- ca e nobile famiglia in Roma possedeva
tro in carcere di Lanfranco, Cristo in altre abitazioni, ed in Borgo era il pa-
Croce di Michelangelo, il sagrifizio di lazzo edificato coi disegni di Raffaele,
Abramo e la Madonna di Tiziano, un ciò che avrà dato argomento di crederlo
convito di Teniers, il ritratto della regi- architetto anche di questo palazzo.
na Giovanna di Leonardo da Vinci, la Palazzo Ricci. Nel rione Regola, lun-
Maddalena di Caravaggio, la bellissima go la via Giulia, già degli Acquaviva se- :

copia delle nozze Aldobrandini di Pous- condo il Cancellieri, Mercato p- 87, sem- 1

sin, diversi graziosi paesi e vedute, Beli- bra che il palazzo sia stato anche de' Far-
sario di Rosa, Calvino e Lu-
i ritratti di nesi, perchè comprato nel 1 53 1 da Co-
tero buona copia dell'originale di Gior- stanza dal vescovo di Bisignano Fabio
gione, Madonna di Lodovico Caracci , Arcelli, indi ampliato e ridotto in forma
per non dire di altri molti, anche di scuole piò elegante. Dopo la morte di Costan-
ili verse e di autori incogniti , esistendo za passò al cardinal Guido A Scanio Sfor-
nella galleria del braccio degli specchi il za, e poi al conte Sforza di lei (iglio. Fu
bel ritratto della pia e virtuosa d. Teresa eretto con semplici e sode architetture
Orsini madre dell' attuale principe, del- da Nanni di Baccio Bigio : nelle pareti
lo spagnuolo Caldarera. di esso, dalla parte posteriore che guar-
Palazzo Patrizi. Nel rione s. Eusta- da la piazzetta verso la chiesa degli spa-
chio, incontro la chiesa di s. Luigi de'fran- glinoli di Monserrato, dipinsero a sgraf-
cesi, di cui parlai nel voi. XXVI, p. 23 1, fioo a chiaroscuro Polidoro e Maturino
primeggia il palazzo de' marchesi Patri- da Caravaggio; ma di questi pregiatissi-
zi, considerevole per l'ampiezza, come mi lavori si vedono pochi vestigi. In una
pure pe' nobili ornamenti che ne deco- delle sale interne, d'ordine del cardinal
rano le scale e le stanze. Di cpiesta illu- Ricci da Montepulciano, Cecchino Sal-
stre famiglia e della villa Patrizi fuori di viati dipinse a fresco in piò quadri molte
Porla Pia, V . Patrizi cardinale. storie di David, e fra le altre Bersabea
Palazzo Pio. Nel rione Parione: ne nel bagno è rimarchevole; in altri e-
parlai ne' voi. X, p. i io, XVI, p. i63, sprense la morte di Uria, l'Arca, e la bat-
XXXIX, p. 3 1 6. Altre volte vi erano taglia di tal re.
moltissimi quadri rari, che Benedetto Palazzo Rìnuccini. Nel rione Pigna,
XIV acquistò per la galleria di Campi- sulla piazza di Venezia, ficendo angolo
doglio. sul Corso. Appartenne agli Asti, indi ai
Palazzo Piombino. Nel rione Colon- marchesi Rinuccini di Firenze, dai qua-
na : il voi. XL,
vedasi p. i 1
2, ove ne li l'acquistò madama Letizia madre del-
come degli altri
parlo, palazzi de' flou l'imperatore Napoleone, che l'abitò e vi

compagn o- Lndovisi. morì ( V . Passionate ). Lo ha eredi-


Palazzo Poli. Nel rione Trevi: vedasi lato il nipote d. Carlo Bonaparte prin-
il voi.XVII, p. 8i. cipe di Canino, del quale e della fami-
Palazzo Rcgis. Nel rione Parione, sul- glia parlai nei voi. XX11I, p. 199, e
3i8 l'AL PAL
XLV,p. 58, a Parigi ed in moltis-
1 gialezza ih cui vivea per le munificen-
simi articoli che la riguardano. L'edi- ze di quel Papa. Morto Antonio l'edilì-

liziovenne eretto con architetture di zio venne acquistalo dal cardinal Ricci
(iio. Antonio de Rossi, e Dell' insieme di Montepulciano, che lo fece compiere
viene lodalo; il portone fu abbellito poi e aumentare colla direzione dell' archi-
dagli Aste. Negli appartamenti sortovi tetto Nanni di Baccio Bigio fiorentino,
oggetti preziosi ed eccellenti quadri. e abbellire con pitture di Cecchino Sal-
Palazzo Rospigliosi. Nel rione Monti. viati neh' appartamento più uobile del
V. ROSPIGLIOSI FAMIGLIA. i.° piano, esprimendo sulle pareli del-
Palazzo Ruffo. Nel rione Trevi, in- l'anticamera diverse storie del Testamen-
contro a quello de'Colonna. Lo fece edi- to vecchio, con molta intelligenza ed a-
ficare la famiglia Cibo, indi passò in do- more ; nella galleria vi eseguì altri di-
minio de' duchi Altemps, de' marchesi pinti a fresco (ma i Profeti e le Sibille
I simbardi, della s. Casa di Loreto, del si credono de'suoi allievi), ed alcune del-
cardinal Tommaso Ruffo per la prela- le principali azioni di David, con mera-
tura di famiglia, che lo fece rimoder- viglioso disegno e colorito. Il palazzo ven-
nare da Gio. Battista Contini. Gli ap- ne definitivamente compito dai succes-
partamenti sono vasti e bene distri- sivi proprietari Ceoli, indi dagli Acqua-

buiti. viva, finché l'acquistarono i marchesi


Palazzo Ruspoli. Nel rione Campo Sacchetti attuali signori di esso, della
Marzo sul Corso: vedasi il voi. XLI, p. qua! nobile famiglia, oltre le biografie
igo, mentre a Museo Vaticano ricor- de'due cardinali Sacchetti, parlai in piìi
dai i busti marmorei trasportati dalla luoghi, come a Frascati e Ostia, per le

galleria Ruspoli al braccio di Pio VÌI. ville che vi possedevano. Questo bel pa-
.Solo aggiungerò, che nel piano terre- lazzo ha il portico del cortile con pila-
no, ov'è rinomato Caffé nuovo, dalle
il stri dorici^ buona scala e nobili appar-
finestre si sono tolte le ferrate, e pel Car- tamenti. Anticamente eranvi alcune scul-
nevale di Roma ( di cui parlai ancora ture pregievoli, comprate dal marchese
a Giuoco e Ottoboni famiglia, quanto Lucalelli , e moltissime pitture d'ottimi
alle più antiche notizie), formano in-
si artefici., acquistale daBenedettoXIV pel
nanzi tante altre loggie. Non èa dire que- museo e galleria di Campidoglio. Dipoi
sto luogo centrale della magnifica via furono trasportati nel palazzo, dal casi-
(pianto in tal tempo particolarmente no del pineto de' Sacchetti, due bellissi-
sia brillante, ed in ispecie 1' ultima se- mi dipinti di Pietro da Cortona, espri-
ra di carnevale pei famosi moccoletli, menti Adamo ed Eva, la Madonna col
che diconsi principiati in Roma circa il Bambino. Nel giardino di questo palaz-
i 760. zo, già fornito di singolari piante, Ro-
Palazzo Sacchetti. Nel rione Ponte, ma \i<le la prima volta in opportuna ba-
lungo la via Giulia, presso la chiesa di checa vegetare il rarissimo, oggi comune,
s. Riagio della Pagnotta, che Gregorio Nerium oleandcr, detto ammazza l'asi-

XVI die per ospizio alla nazione arme- no, di fiore rosso, pervenuto dall' Indie.
na, onde ne parlo a Patriarcato arme- Palazzo Sacripante. Nel rione Ponte
no. Lo fabbricò per proprio uso il cele- a piazza Fiammetta ( così detta dal cen-
bre architetto Antonio Sangallo toscano no fatto a Palazzo Camuccini). Appar-
«li Mugello, e vi pose lo slemma farne - tenne ai Ruizzi,iodi l'acquistarono i mar-
siano di Paolo III, che lo protesse sem- chesi Sacripante di Narni. Fu architetta-
pre, coll'iscrizione : Tu iniìuquodcumque to da Bartolomeo Ammannalo, alili lo

hoc rerum est; forse per allusione all'a- dicono disegno di Bramante.
PAL PAL 3ig
Palazzo Salviati. Nel rione Trasleve- me. Ne! voi. XIV, p. 298 parlai de' suoi

re, inconlio al porlo Leonino, nella via architetti : ha una sola facciata, perchè
LungaVa. Oltre quanto dissi nei voi. Il, non furono le altre tirate a compi-
p. 228, e VI, p. 4'2 r aggiungerò ch'esso mento. La bellezza della facciata, alta-
apparteneva ai della Cornia, quindi lo mente lodala dal Milizia, è nella sem-
acquistò e ampliò il cardinal Gio. Sal- avvertendo che il
plicità e grandiosità,
viati, benché altri lo dicano edificato dal portone tanto ammirato dal volgo per-
suo fratello cardinal Bernardo il quale ,
chè lo crede di un sol pezzo, non accor-
soltanto l'ingrandì e abbellì per ricever- da colla semplicità dell' edilìzio, ed ha
vi Enrico III re di Francia che pensava piedistalli troppo alti, profilati e incor-
di portarsi in Roma. Ne'signorili appar- niciati. Il portone è fiancheggialo da due
tamenti fra' quadri eranvi i ritratti di Ma- colonne doriche di travertino, scana-
madre di Cosimo I, e di Fran-
ria Sai viati late e baccellate nel terzo inferiore, le
cesca Salviati madre di Leone XI, ese- quali sorreggono la ringhiera. Al r. pia-

guiti dal Furiai. Le volte di due ampi sa- no di questo signorile palazzo trovasi
loni furono colorite a fresco da Gio. Maria la galleria, la quale va adorna di bella
Morandi fiorentino, che vi rappresentò e pregievole collezione di quadri, che al-
Cefalo e Amore, Teseo e Arianna : la cap- lafamiglia Sciarra Colonna [V.) pro-
pella fu dipinta da Sante Ti ti e da Fran- vennero dalla divisione fatta coi Barbe-
cesco Salviati ; il 1

vi condusse alcuni rini dopo la morte del contestabile d.
Apostoli e nella facciata dell'altare il Cro- Filippo. Essa può dirsi una delle mi-
cefisso, il 2. vi eseguì nella volta alcu- gliori raccolte di dipinti che sieno in
ne storie di s. Giovanni. La contigua de- Roma , ma accennerò solo i più clas-
liziosa villa, caduta in (squallore, Leone sici. La deposizione dalla Croce di Ba-
XII ridusse a orto botanico per l'univer- rocci, Mosè di Guido, la sacra Famiglia
sitàromana, e Gregorio XVI lo miglio- e la Flagellazione di Searsellino, s. Pie-
rò ed abbellì, di che feci cenno nel voi. tro di Pietro da Cortona, di cui è pure
XLIV, p. io3. s. Agostino; le Madonne del Francia, di

Palazzo Sampieri. Nel rione Ponte, in- del Sarto, di Sacchi e di Maratta; il fa-

contro a quello di Sacripante. E gentile, mosissimo ritratto incognito dipinto da


con facciata a bugne buon gusto
di , e Raffaele nel 5 18, conosciuto sotto il no-
1

sembra eretto nel secolo XVI. me suonatore del violino j la decolla-


di

Palazzo Santacroce. Nel rione Regola, zione del Battista del Giorgione, l'amor
sulla piazza di Branca , così detta dalla coniugale di Agostino Caiacci, giuocato- i

famiglia di cognome che vi possede-


tal ri di Caravaggio, la Vanità e la Modestia

va un palazzo, come rilevai nel voi. XXI, credute di Leonardo da Vinci di Luiui,

p. 34- De'quattro cardinali Santacroce e la Maddalena di Guido, Re magi di Ga- i

di alcune notizie della famiglia, parlerò rofalo, la famiglia di Tiziano eseguita da


a quegli articoli. L' architettura di que- lui, transito di Maria d'Alberto Duro,
il

sto edilìzio è di Francesco Peparelli, che altra Maddalena di Guido detta della ra-
vi adoperò proporzioni grandiose sì nel- dice, due evangelisti di Guercino, oltre di-
l'interno, che nell'esterno, ed eleganti e so- versi paesi di Claudio. Nella raccolta poi
bri ornamenti. Nel fregio ch'è nel corti- delle antiche statue di marmo, primeg-
le sono de'bassorilievi,e per le scale sta- giano due di bronzo, una grande del-
tue e busti. Gli alFreschi della galleria gli l' imperatore Settimio ed altra piccola
eseguirono Ruggeri e il Ciatnpelli.
il d'Arpocrate.
Palazzo Sciarra Colonna. Nel rione Palazzo Serlnpi. Nel rione Colonna,
Trevi sul Corso, nella piazza cui dà no- iti YÌa del Seminario, presso il Collegio
L OU7J
320 PAL PAL
J
//oM', già de' CvfsceirJ, antichissi- lupi Crescerai ,che da ultimo ebbero un
rfc

e ùobilé filmigli;» di cui parlai indi- cardinale. L' architettò Giacomo della
irta

versi articoli, ed a Palazzo rammentai Porta.


quando corse pericolo d'essere saotlieg- Palazzo Sora. Nel rione Parione ne
:

»ialo, seppure non sia l'altro ora de' Do- parlai ne' voi. XXIV, p. a5l, e \ L,

poi l'acquistarono i marchesi Scr- p. i 12.


uelli :

UNE DEL NOLUME CINOl ANTESIMO.


BX 841 .M67 1840
sncR
fioroni Gaetano,
,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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