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Prof. F.

Palmisano Lezione 2 - 24 marzo 2011 In figura vediamo il logo di Hennebique, in cui era scritto inalterabile e a prova di fuoco , e oltre ogni disastro da incendio , che era il motto del suo brevetto del c.a. . dunque il cls si sviluppato per questo suo requisito.

Chiarimenti sulla lezione precedente L STM rispetta le condizioni di equilibrio e conformit. Conformit vuol dire sostanzialmente che il punto sollecitante interno al dominio di rottura. L STM basato sul teorema statico 1, il che porta: y y alla necessit di rispettare le condizioni di duttilit, e abbiamo visto come questa difficolt viene in parte bypassata, al mancato rispetto delle condizioni di congruenza: garantito solo l equilibrio.

Un primo problema legato al mancato rispetto delle condizioni di congruenza che quanto pi ci allontaniamo, tra le infinite condizioni equilibrate, da quella congruente, ci spostiamo verso soluzioni economicamente pi dispendiose. Il secondo problema, strettamente connesso alle condizioni di duttilit che quanto pi ci allontaniamo dalla condizione che anche congruente di un elemento che non intrinsecamente duttile come il c.a., si ha il rischio di un collasso prematuro della struttura. Vedremo meglio questo aspetto quando parleremo del percorso del carico. Per bypassare questa condizione Schlaich e Schfer proposero per semplicit di orientare il modello secondo le distribuzioni tensionali valutate da un analisi elastica lineare. Tracciando l STM secondo i risultati di un analisi elastica lineare, la condizione finale di rottura dell emento sar molto prossima alla condizione che abbiamo individuato perch la condizione pre-fessurativa coincider con quella postfessurativa. Col percorso del carico vedremo che nel passaggio dallo stato pre a quello post- fessurativo, cambia il percorso interno alla struttura. Esso per cambia se e solo se abbiamo progettato l elemento, quindi disposto l armatura secondo una configurazione di STM differente da quella corrispondente dall analisi elastica. Nel c.a. il problema fondamentale progettare l armatura, cio orientare questo elemento discreto secondo un modello. Se avessimo la possibilit di mettere un armatura uniformemente diffusa, cio
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Il moltiplicatore di collasso sempre maggiore o tutt al pi uguale ad un qualsiasi altro moltiplicatore statico

Prof. F. Palmisano Lezione 2 - 24 marzo 2011 trasformassimo l elemento discreto in c.a. in una struttura mista continua 2, non avremmo questo problema. Quando progettiamo un elemento in c.a. ci non possibile, per cui dobbiamo disporre le armature in un certo modo. Abbiamo introdotto il principio della plasticit perch abbiamo visto che in un materiale infinitamente duttile potremmo guardare solo alla condizione ultima, quindi ignorare completamente come si arriva dall assenza di carico, al carico che determina il collasso. Il c.a. non n omogeneo, n isotropo, n tantomeno infinitamente duttile. Dobbiamo trovare un criterio che ci permetta di stabilire un modello che fa s che la condizione ipotizzata sia quella effettiva e quindi: 1. non si abbia un collasso prematuro, 2. non si butti materiale e denaro. Quello che dissero Schleich e Schfer che per semplicit, in via cautelativa, se facciamo un analisi elastica e disponiamo le armature secondo i risultati ottenuti, siamo a vantaggio di sicurezza perch la condizione post-fessurativa non sar di molto differente da quella pre-fessurativa. Nella lezione precedente abbiamo visto che in una trave siffatta non armata a taglio, guardando solo la fessurazione da taglio, sull appoggio 3 le fessure sono inclinate a 45 e sono orientate ortogonalmente alle isostatiche di trazione, che in questa zona sono a 45 e quindi secondo le isostatiche di compressione. L elemento non armato a taglio, il che vuol dire che nel momento in cui si forma la prima fessura, l elemento collassa in seguito al propagarsi della stessa.

Se invece l elemento armato a taglio, come dicemmo per vedere come si passati dal modello di Ritter a quello di Mrsch, si not che alla formazione delle prime fessure a 45 segue la formazione di fessure pi inclinate. Che cosa significa? Se facessimo un analisi elastica di questo elemento, arriveremmo solo alle isostatiche a 45 nella condizione pre fessurativa e non sapremmo dire altro. In realt sperimentalmente si riscontra che vero che si formano delle isostatiche a 45, tanto che l elemento si fessura, ma se c armatura a taglio, evidentemente cambia il percorso interno dei carichi e dopo le prime si formeranno delle isostatiche di trazione pi orientate verso la direzione verticale, per cui quelle di compressione saranno pi inclinate, da cui il pu diminuire, assumendo valori della sua cotangente fino a 2,5. Questo un esempio lampante di cosa significa analizzare il comportamento elastico fino alla fase fessurativa e poi vedere come le fessure evolvono fino al collasso. In un elemento armato a taglio, la rottura, in alcuni casi, non avviene alla formazione delle prime fessure ma avviene quando si formano le altre e quindi viene gi il pezzo sotto la seconda fessura. Se poi armato male o l armatura sottodimensionata, il pezzo viene gi appena si forma la prima fessura.

Ne un esempio reale il cls fibro rinforzato, costituito da fibre di acciaio o di carbonio gettate nell impasto del cls, cos da ottenere un continuo che ha maggiore capacit di resistenza e, forse, un po di duttilit aggiuntiva. 3 dove il taglio massimo in quanto costante e il momento trascurabile

Prof. F. Palmisano Lezione 2 - 24 marzo 2011 Dobbiamo quindi ideare un STM che sia adattabile. Guardando solo come arriva l ultima biella, nella fase iniziale ci sar un STM del tipo:

con la prima fessura a 45, ortogonale alla trazione a 45. Questo nella condizione pre alla formazione della prima fessura.

fessurativa, fino

Dopo la formazione della prima fessura si formano le altre pi inclinate. La II fase avr un STM modificato, con un 45.

In linea teorica, se volessimo creare un modello equilibrato e congruente, oltre che conforme, dovremmo modificare l STM al crescere del carico P secondo il coefficiente . Poich invece non stiamo ragionando su un modello congruente, dobbiamo fare in modo che esso sia compatibile con la situazione finale. Partendo dall assunto di Schlaich e Schfer di non avere strumenti 4 per andare oltre o di non volerli usare perch si cerca la soluzione economicamente pi vantaggiosa, i due studiosi hanno fornito un metodo che consiste nel fermarsi alla I fase. Significa che se progetto l STM, da cui consegue l armatura, secondo il modello ricavato dalla semplice analisi elastica, quando l elemento si andr a fessurare non passer al II modello perch tutta l armatura (nel I modello comanda quella inferiore) sar progettata secondo la I fase e l elemento si romper a 45. I triangoli delle forze nei due modelli saranno:

Dove: y y per il I modello: S lo sforzo nel corrente diagonale (biella di cls) e H lo sforzo nell armatura; per il II modello: S lo sforzo nel corrente diagonale e H lo sforzo nell armatura.

Si vede che S > S quindi nel passaggio dal I al II modello aumenta lo sforzo nell ultima biella compressa. Quindi l ultima biella se la porta la sezione in cls, che dovr dunque essere progettata per portarsi tale incremento di sforzo. Se la sezione di cls non sufficiente a portarsi questo incremento (pensiamo alla larghezza), appena inizia a piegarsi si rompe per compressione.

Vedremo che in realt essi ci sono quando parleremo di Load Path Method

Prof. F. Palmisano Lezione 2 - 24 marzo 2011 In secondo luogo sappiamo che in molti casi chi comanda la rottura nell elemento in c.a. l armatura perch le sezioni spesso sono sovrabbondanti e solitamente si orienta il progetto in modo da raggiungere il collasso per crisi nell armatura. Di fatti, per un principio degli stai limite, se progetto l elemento per avere sempre rottura nell armatura, ne sto sfruttando la duttilit perch il cls non duttile, quindi devo fare in modo che si rompa dopo, ovvero non si rompa. Lo sforzo nel corrente teso inferiore passa da H ad H , quindi non solo devo avere orientato il progetto della trave (stiamo guardando solo la zona di estremit) per portarsi l incremento di sforzo, ma devo mettere pi armatura inferiore: la quantit da disporre funzione del rapporto tra cotan 45 e cotan (? 34 min ca.), con 45. Stiamo guardando un modello molto semplice, l estremit di una trave, per un percorso del carico che piuttosto banale. Immaginiamo invece quando questo percorso non pu pi avvenire cos semplicemente. L ipotesi che stiamo facendo che si formata la biella (fessura a 45) e la seconda biella ( < 45) pu attraversare la fessura: stiamo immaginando che anche se si formata la fessura essa sia in realt cucita, i lembi siano aderenti e vi sia attrito tra di loro. Altrimenti quando si forma la fessura (I fase), la seconda biella (II fase) non potrebbe attraversarla, ci dovrebbe essere un by-pass. In realt non cos semplice perch dovrei studiare l evoluzione dei modelli a traliccio interni5 istante per istante. Per by-passare questo problema Schlaich e Schfer dissero ed scritto anche in Eurocodice 2 che se si orienta l STM secondo l analisi elastica mi fermo al I step, ma se ho progettato l armatura secondo questo step, ad esso corrisponder il collasso dell elemento. All aumentare dell inclinazione della biella di cls aumentano lo sforzo S, quindi si rompe il puntone, e lo sforzo H, quindi si rompe l armatura. Quindi se progetto secondo il I step, a questo corrisponde il collasso. Al I step si arriva banalmente, quello dell analisi elastica il livello pi semplice. In alcuni casi siamo costretti a fermarci a livelli inferiori del progetto perch tutti i ragionamenti che facciamo oltre potrebbero non essere affidabili. Affidabilit significa saper quantificare la probabilit che avvenga il fenomeno che stiamo ipotizzando, cio saper dire, mettendo una determinata armatura, qual la possibilit (%) che diventi pari ad un certo valore. Se non la sappiamo quantificare, non affidabile e si corre il rischio di commettere un errore sistematico, che generalmente causa del crollo degli edifici. Se dobbiamo analizzare una parte di un continuo, o anche tutto, soggetto a una condizione di carico, ad azioni esterne e vincoli, la prima cosa da fare risolvere la struttura e calcolare quindi le reazioni. La trave parete in figura caricata con un carico P ed essendo isostatica, da semplici equazioni di equilibrio calcolo le due reazioni vincolari e avr definito una situazione equilibrata esternamente. A questo punto posso entrare con l STM, che un modello equilibrato, per cui deve valere prima l equilibrio esterno: prima di tracciarlo devo sapere quanto valgono P, P1 e P2. Se l elemento isostatico applico le condizioni
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O percorsi interni se ragioniamo con l LPM

Prof. F. Palmisano Lezione 2 - 24 marzo 2011 di equilibrio, se iperstatico, applico gli strumenti della scienza e tecnica delle costruzioni o quelli imparati nell attivit professionale. Messo in equilibrio, devo chiedermi come verificare e progettare il continuo, che vuol dire con questo approccio come individuare il modello a traliccio . Un metodo quello di fare l analisi elastica, altrimenti potremmo usare il metodo del percorso del carico. Alla fine si arriva sempre ad un modello a traliccio, che in questo caso costituito da tre aste. Nel nostro modello a traliccio possiamo individuare sempre una serie di elementi: y y le aste tese e/o compresse: possono esserci anche sole aste tese o sole aste compresse; i nodi, i punti in cui convergono le aste del traliccio.

Da questo ricaviamo lo step successivo: il primo individuare l STM, il secondo fare le verifiche. Ci consiste nel verificare le aste e i nodi. La verifica non si fa solo nelle aste perch nel modello STM la condizione di sollecitazione cui sottoposta un asta quella di sforzo normale centrato, che quindi diversa da quella cui sottoposto il nodo. Il nodo un elemento in cui convergono almeno tre aste per l equilibrio. Nel nodo in alto in figura6 una prima asta quella infinitesima verticale in cui viaggia il carico P: vedremo che il nodo cos disegnato non corretto perch si trova sul lembo, mentre deve esserci per forza un piccolo tratto di asta; le altre due sono le bielle di cls compresso. Dobbiamo fare la verifica dell elemento grigio (nodal zone). Anche nei due nodi in basso abbiamo tre aste convergenti: 2 compresse e una tesa. Faremo quindi la verifica delle aste e dei nodi. Nella verifica delle aste quale sezione andremo a considerare? Laddove convergono le aste c un problema geometrico, ma grossomodo la situazione definita. Nei nodi in basso c una piastra di appoggio e una piastra di ancoraggio della catena (tie), come le piastre delle catene degli edifici storici, i capochiave . Quindi ho una limitazione geometrica fissa, quindi la terza definita perch per chiudere il triangolo devo unire i due cateti. L asta diagonale compressa spiccher da questa superficie, ma non sappiamo se poi rimanga costante o si allarghi allo scopo di utilizzare tutto il materiale a disposizione poich si tratta di un continuo. Dobbiamo capire qual la geometria dell asta. Il problema ovviamente si pone per le aste compresse, perch quelle tese si sviluppano dove andiamo a disporre l armatura. Per renderci conto di quello che succede iniziamo con un modello semplice. Supponiamo di voler interpretare il comportamento dell asta compressa che si allarga, con un STM: facciamo un STM nell STM. Per capire come funziona, semplifico la biella a forma di fuso con un elemento prismatico, cio tendiamo a a discretizzare il continuo, commettendo un errore tanto pi marcato quanto pi la poligonale si discosta dal continuo.

presa da una normativa americana

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